MOZIONE n. 84 del 05/07/2017
Sul%20riconoscimento,%20valorizzazione%20e%20sostegno%20economico%20del%20caregiver%20familiare

Il Consiglio Regionale,

Premesso che:
la Legge 296/2006 recante disposizioni per la formulazione del Bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge finanziaria 2007), al fine di garantire l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali, con riguardo alle persone non autosufficienti, è stato istituito presso il Ministero del lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali un fondo denominato “Fondo per le non Autosufficienze”;
i Decreti del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che ogni anno, nell’ambito del predetto Fondo per le non autosufficienze, dispongono, in favore della Regione Calabria, l’assegnazione di una quota di finanziamento destinata alla realizzazione di prestazioni e servizi assistenziali a favore di persone non autosufficienti;
la Legge n. 328/2000 - Legge quadro per la realizzazione del Sistema Integrativo di Interventi e Servizi sociali, per come richiama la Legge Regione di riordino n. 23/2003 e in particolare il principio, in essa contenuto, della programmazione partecipata da parte delle comunità locali in virtù del quale i comuni, titolari delle funzioni socio-assistenziali, sono deputati alla elaborazione di piani di intervento zonali con la partecipazione di tutti i soggetti pubblici e privati presenti nel proprio ambito territoriale intercomunale;
il Piano regionale degli interventi e dei Servizi sociali della Regione Calabria che identifica, tra gli obiettivi prefissati nell’area di intervento della “Priorità 8”, quello di favorire “la domiciliarizzazione del soggetto non autosufficiente, nonché “incrementare i servizi di assistenza alla persona per sollevare la famiglia dall’assistenza ai loro congiunti non autosufficienti”;
l’Art.8 della citata L.R. 23/2003 che individua, al comma 3°, nell’ambito del sistema dei servizi “l’aiuto domiciliare” e “i centri diurno”, e al comma 4° la promozione di “... sperimentazioni finalizzate allo sviluppo di nuove risposte ai bisogni nelle aree della domiciliarità, della solidarietà tra famiglie, degli interventi diurni e residenziali, dell’accompagnamento delle persone in difficoltà, degli interventi di comunità...” la Legge 104/1992 art.39 I-Ter, come modificato con Legge 21 Maggio 1998, n.162 “Modifiche alla Legge 5 Febbraio 1992, n.104, concernenti misure di sostegno a favore di persone con handicap grave” (pubblicata in G.U. 29 Maggio 1998, n.123);
la legge regionale n. l del 2 Febbraio 2004 recante: “Politiche regionali per la famiglia” e, in particolare, l’articolo 2, commi 1.1, 1.3, 1.4 e 1.7 e l’art. 5 comma 2 d) - e);
considerato che: all’esame del Parlamento esistono vari disegni di legge per riconoscere e valorizzare il caregiver familiare;
l’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) (indagine multiscopo del 2010) ha stimato che nel nostro Paese siano oltre 3.329.000 le persone che, nel contesto familiare, si prendono cura regolarmente di adulti anziani, di malati e di persone disabili. Si tratta prevalentemente di donne, con famiglia e figli, di età compresa tra 45 e 55 anni che, per dare cura, spesso sono costrette a lasciare il lavoro. L’organizzazione europea EUROCARERS definisce il «family caregiver » (caregiver familiare) come una persona non retribuita che, in veste non professionale, si prende cura di un familiare, un amico o un vicino di casa che - in quanto malato, fragile o disabile - ha necessità di aiuto. Una più ampia descrizione è desumibile dalla Carta europea del caregiver familiare elaborata dalla Confederazione delle organizzazioni di famiglia con persone disabili dell’Unione europea. Sinteticamente possiamo affermare che il caregiver familiare risponde al bisogno affettivo, relazionale e di sicurezza del proprio caro, effettua il disbrigo di pratiche amministrative, si rapporta con gli operatori dei servizi e si prende cura - direttamente o con l’aiuto di terzi - del supporto alle funzioni di vita quotidiana delle persone assistite;
valutato che: quindi l’impianto normativo nazionale in materia di welfare dedicato alla tutela delle persone in situazione di disabilità, già da tempo prevede facilitazioni per i lavoratori con familiari portatori di handicap grave, quali ad esempio permessi mensili e congedi biennali retribuiti e più di recente appare invece, nel nostro Paese, l’interesse nei confronti di chi assiste informalmente persone non autosufficienti, divenendo componente attivo delle cure sanitarie e della gestione quotidiana di tutte quelle funzioni che la persona assistita non è in grado di svolgere o non più in grado di svolgere (caregiver);
la carenza di supporto (di qualunque tipo) al caregiver ha gravi conseguenze sia sulla qualità della vita (in considerazione del perdurare della malattia dell’assistito) sia sugli aspetti sociali e soprattutto economici e lavorativi. Tali conseguenze persistono a lungo anche dopo la morte dell’assistito;
che mantenere in buona salute il caregiver permettendogli di continuare a seguire al meglio il malato nella propria casa potrebbe rappresentare un risparmio per la società;
infine che è improcrastinabile l’esigenza di disciplinare il suo riconoscimento e sostegno (come in molti altri Stati membri dell’Unione europea). Ciò per valorizzarne la funzione sociale ma anche perché gli siano riconosciuti diritti quali l’informazione, la formazione, il sollievo e il supporto nelle emergenze, la valorizzazione delle competenze acquisite, forme di defiscalizzazione delle spese di cura e politiche di conciliazione;
visto, considerato e valutato quanto descritto in narrativa, rendendosi necessario un impegno formale del Consiglio sia verso il Parlamento Nazionale, sia verso la Giunta Regionale attraverso la messa a punto di una informazione e una comunicazione esauriente e precisa alle famiglie e agli operatori del sistema (medici di medicina generale, assistenti sociali, associazioni del terzo settore);
Impegna la Giunta regionale
ed il Presidente della Regione Calabria ad attivarsi presso il Parlamento affinché possa essere approvata con urgenza una legge quadro nazionale per il riconoscimento, la valorizzazione e il sostegno finanziario della figura di caregiver familiare;
ad implementare i servizi che forniscono informazioni circa le malattia di Alzheimer, di Parkinson e i disturbi della memoria cognitiva, valutando a tal fine, anche la possibilità di inserire una icona dedicata sulle reti civiche di Comuni e Regione e, attraverso il coinvolgimento degli Ordini dei Medici, individuando una modalità adeguata attraverso la quale anche gli ambulatori dei medici di base possano funzionare da front-office di primo livello, dove possano confluire tutte le informazioni alle famiglie dei pazienti;
per quanto riguarda l’accesso al pronto soccorso da parte di pazienti affetti da Alzheimer, Parkinson o demenza e loro accompagnatori, valutare la possibilità di creare dei codici di accesso dedicati;
a valutare la possibilità di prevedere un progetto di sostegno ancorché senza contributo, anche a coloro che già usufruiscono di una badante per coadiuvare le famiglie nella coperture di periodi di assenza e consentire ai caregivers di potersi assentare per effettuare periodi di cura.

Allegato:

05/07/2017
G. GRAZIANO