MOZIONE n. 19 del 24/03/2022
Inserimento "Vulvodinia", "Neuropatia del Pudendo" e "Fibromialgia" nell'elenco delle malattie croniche e invalidanti riconosciute nei livelli essenziali di assistenza (LEA).

Il Consiglio Regionale,

Premesso che:
- La "Vulvodinia" e la "Neuropatia del Pudendo" sono patologie che colpiscono le donne di tutte le età, causando forti dolori nella zona dei genitali, e che, nei casi più gravi, possono durare diversi anni;
- recenti studi hanno evidenziato che a soffrirne è circa il 15% della popolazione femminile;
- la "Fibromialgia" presenta dolori muscolari diffusi e colpisce anche tanti uomini;
- nelle forme più acute, queste patologie sono talmente invalidanti da impedire a chi ne soffre di lavorare, studiare o svolgere le normali attività quotidiane;
- si tratta di malattie subdole, a volte invisibili, che possono avere forti ricadute dal punto di vista fisico e psicologico;
- spesso le terapie necessarie si presentano come lunghe e costose. Considerato che: - la "Vulvodinia", la "Neuropatia del Pudendo" e la "Fibromialgia" non sono inserite nell'elenco delle malattie croniche e invalidanti riconosciute nei livelli essenziali di assistenza (LEA) da parte del Sistema Sanitario Nazionale;
- I centri più attrezzati per la cura di suddette patologie sono presenti in prevalenza al Nord e chi ne soffre è spesso obbligato a farsi curare fuori regione, con conseguenti ritardi nella diagnosi e costi elevati per le terapie necessarie;
- altre regioni italiane hanno previsto il riconoscimento di tali patologie nei propri elenchi delle malattie croniche e invalidanti.
Impegna la Giunta regionale
- ad inserire le patologie in oggetto nel proprio elenco delle malattie croniche e invalidanti riconosciute nei livelli essenziali di assistenza (LEA);
- sostenere all'interno della Conferenza Stato-Regioni e in Commissione Nazionale per l'aggiornamento LEA la possibilità di inserimento di queste patologie nell'elenco delle malattie croniche e invalidanti tutelate dal SSN. - assicurare una corretta formazione al personale medico riguardo le suddette patologie in modo da ridurre il ritardo diagnostico;
- individuare presidi sanitari pubblici da specializzare nella cura di queste patologie;
- definire protocolli terapeutici e percorsi riabilitativi adeguati;
- promuovere scambi di buone-prassi con presidi ospedalieri specializzati in altre regioni e campagne di prevenzione volte alla sensibilizzazione dei cittadini sulla natura di queste patologie.

Allegato:

24/03/2022
E. ALECCI