30 marzo 2007    

Pacenza (Ds):«Sulla sanità abbiamo le carte in regola»


“Che il centrodestra si erga a paladino della sanità è davvero troppo. Ma è bene che i calabresi sappiamo che il centrosinistra è  consapevole della complessità che la  sanità presenta e che neanche per un momento ci siamo  distratti dal compito di introdurre le  innovazioni importanti  che il sistema attende”.
Il capogruppo consiliare Ds Franco PacenzaE’ quanto sostiene il capogruppo dei Ds Franco Pacenza che subito aggiunge: “Questo è il punto vero nella sanità calabrese  e a chi ipotizza  la solitudine dell’assessore Lo Moro, rispondiamo che l’assessore ha sempre goduto e gode della fiducia e del sostegno del Governo regionale e della coalizione. Certo, la funzione dell’assessore Lo Moro è quella più complicata  dell’intera azione di Governo, ma la sua tenacia e la sua intransigenza sono garanzia indiscussa per l’azione di trasparenza e legalità in un settore che per anni è stato terra di scorribande e malaffare sulla pelle dei calabresi”.
Prosegue il capogruppo dei Ds: “Il nostro obiettivo è, e rimane, quello di  riformare, senza prender in giro nessuno,  la sanità che il centrodestra, invece,  ha provveduto negli ultimi dieci anni, a disastrare con provvedimenti arbitrari e con  prepotenze politiche ed amministrative  d’ogni tipo. Soltanto chi  è in mala fede  può non ricordare che il centrodestra ha fatto per anni ed anni  della sanità il suo terreno più fertile per  clientele e azioni poco  trasparenti, prima di approvare  un scellerato Piano sanitario  il cui intento era quello di non decidere nulla sulle criticità più gravi del sistema”.
 Ancora Pacenza: “ Noi, fin dall’inizio di questa legislatura, abbiamo prima  fermato  il precipitare del sistema verso il disordine generalizzato, facendo comprendere a tutti gli operatori della sanità che la tendenza ad anteporre gli interessi di pochi a quelli del cittadino non poteva più proseguire e successivamente elaborato atti formali  e  strumenti indispensabili per una pianificazione moderna della sanità. Le linee guida degli atti aziendali  che andavano approvate fin dal 2004  sono state approvate da noi e oggi, finalmente,  ogni Azienda sanitaria dispone dell’atto aziendale, cioè di un vero atto costitutivo senza cui  nessuna programmazione sarebbe possibile. Una immagine esterna di Palazzo CampanellaSi è inoltre proceduto ad una riorganizzazione puntale dello stato della sanità calabrese e soprattutto del fabbisogno epidemiologico, azione indispensabile per addivenire ad una strategia di riassetto sanitario che potrà riavvicinarci allo standard qualitativo delle altre regioni italiane. Sono state approvate le linee guida per la salute mentale che colmano una lacuna enorme e grave ed è stata portata a termine la programmazione sull’edilizia sanitaria che si avvarrà di risorse per 800 miliardi di vecchie lire e da cui si avrà  la definizione e se adeguamento dell’intera rete ospedaliera.  Siamo, inoltre, in dirittura d’arrivo col nuovo Piano sanitario che sarà un Piano  volto a soddisfare i bisogni dei calabresi. La commissione di esperti, grazie alla traccia fornita loro dalle linee guida approvate dal Governo della Regione,  è al lavoro per una definizione dell’impianto generale del nuovo Piano che avrà l’apporto di tutte le istanze rappresentative della società civile calabrese”.
 Conclude Pacenza: “ Siamo consapevoli che la situazione della sanità è complessa  e  richiede coraggio nelle scelte e un diverso approccio ai problemi, ma c’è da parte nostra, ad incominciare dall’assessore  Lo Moro che sta facendo uno sforzo enorme,
 la convinzione che oggi  nella sanità la sfida è cambiare e cambiare  per davvero .  Da parte dell’opposizione, specie di quella che ha memoria corta, ci attendiamo un’assunzione di responsabilità quando in Consiglio occorrerà misurarsi sulle scelte forti e strategiche a cui il centrosinistra sta lavorando per costruire una nuova sanità sulle ceneri di quella che abbiamo ereditato. Stiano quindi  tranquilli gli onorevoli  Fedele ed Occhiuto, presto l’assessore   farà la proposta di Piano e allora saremo  interessati a capire quanta dose di  cultura di governo sarà  capace di esprimere il centrodestra”.

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