30 marzo 2007    

Occhiuto (Udc): «A quando il Piano sanitario?»


“Non è più soltanto confusa la sanità calabrese. I  conflitti interni scoppiati in questi due anni, l’incapacità  di gestire i diritti dei cittadini e le esigenze  degli operatori in maniera moderna e   l’isolamento imbarazzante  dell’assessore non solo nella società calabrese ma persino dentro la sua stessa  maggioranza,  rendono la sanità calabrese  semplicemente kafkiana”. E’ l’affermazione di Roberto Occhiuto (Udc), vicepresidente del Consiglio regionale, che aggiunge: “In queste condizioni di sicuro non si può andare avanti. E aspettare, senza assumere alcun provvedimento sistemico e di programmazione generale è da irresponsabili”.Il vice presidente del Consiglio regionale Roberto Occhiuto
Spiega Occhiuto: “A questa condizione di estrema disarticolazione, occorrerebbe rispondere con l’elaborazione del  Piano sanitario, ma, appunto:  che fine ha fatto il Piano sanitario annunciato con enfasi dal presidente Loiero entro dicembre del 2006?  La risposta è che dello strumento di pianificazione fondamentale, luogo di verifica dell’esistente e di progetto per la sanità futura, nonché luogo ideale per ogni concertazione, non se ne sa più niente. Qualche settimana fa il governo regionale ha licenziato le linee di indirizzo per la formulazione del Piano, salvo poi  dimenticarsene per non acuire le divisioni già assai profonde tra l’assessore Lo Moro e il resto della giunta e della sua maggioranza”.
Secondo l’esponente dell’Udc “La verità è che se  sui numerosi temi della comunicazione e  dell’autorevolezza nelle relazioni col Paese questa Giunta regionale rivela insufficienze che sconfinano nella comicità, è proprio sulle questioni di sostanza come la sanità che il centrosinistra e le sue tre o quattro Giunte regionali che finora si sono succedute, rivelano macroscopiche inadempienze”.
Riprende Occhiuto: “ Adesso si riparla dell’introduzione del ticket sui farmaci, tolti demagogicamente ad inizio di legislatura, a volte della chiusura di questo o quell’ospedale per riconoscere, poi, d’avere preso un abbaglio. L’impressione, insomma, è che non ci sia il governo della sanità. Si ha la certezza, e non solo da parte dell’opposizione,  che nella sanità   prevalga un pressappochismo impressionante, l’assenza di ogni  controllo e programmazione, un’incapacità di svolgere la funzione di coordinamento che avrebbe dovuto consentire al Consiglio regionale di discutere già di un nuovo Piano sanitario”.
Termina Occhiuto: “Il modo di procedere della giunta regionale sulle scelte che riguardano la sanità, l’isolamento dell’assessore Lo Moro ed il silenzio degli esponenti del centrosinistra inducono a sospettare che non sappiano decidere se è da cambiare il sistema sanitario della regione, oppure, con meno ambizione, ci si voglia limitare a cambiare l’assessore, magari in concomitanza del rinnovo, nei prossimi mesi, dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. In ogni caso, c’è da augurarsi che la maggioranza decida in fretta. Perché oltre i problemi già provocati alla sanità calabrese c’è il fallimento della Regione e la sua definitiva  deriva. E’ questo che vogliamo?”

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