28 marzo 2007    

Comitato contabile. Audizione dell'Assessore al Bilancio Vincenzo Spaziante


Il Comitato regionale di Controllo Contabile presieduto da Bruno Censore, ha ascoltato, oggi, sul tema dello stato del patrimonio regionale, l’Assessore all’Economia e al Patrimonio, Vincenzo Spaziante e l’ex direttore generale al Patrimonio della Giunta regionale, Antonio Izzo.
Nel corso della riunione, alla quale ha preso parte anche il direttore generale del Dipartimento Raccordo e Supporto istituzionale del Consiglio regionale, Francescantonio De Angelis, i soggetti auditi hanno relazionato sul lavoro avviato per conoscere lo stato del patrimonio immobiliare della Regione.
Il Presidente del Comitato regionale di Controllo contabile Bruno Censore (Ds)L’assessore Spaziante, nel suo intervento, ha sottolineato come “la difficoltà di censire e quantificare la consistenza del patrimonio immobiliare sia un problema riscontrabile non solo in Calabria ma anche in altre regioni, caratterizzandosi quindi come questione generale. Le ragioni di questo stato di cose sono da ricondurre alle modalità e alle procedure piuttosto sbrigative e superficiali con le quali - dall’inizio del regionalismo e in fasi successive - sono stati trasferiti i beni dallo Stato alle Regioni. Procedure, appunto, non accompagnate dalle necessarie informazioni per avere una effettiva consistenza del patrimonio”.
Secondo Spaziante, l’esigenza avvertita oggi è quella di “avere la conoscenza compiuta e organica del patrimonio regionale immobiliare, garantendo una più proficua, corretta e compiuta gestione dello stesso. Nel collegato alla finanziaria regionale – ha aggiunto Spaziante - è stata inserita una norma di salvaguardia affinché tutti coloro i quali utilizzano beni regionali, con o senza titolo, facciano istanza per ottenere la titolarità giuridica all’utilizzo. In caso contrario, s’intendono automaticamente decaduti da qualsiasi diritto di utilizzo. Questo, per scongiurare il ricorso all’istituto dell’usucapione.  Tale procedura – ha spiegato Spaziante – consentirà di far emergere l’effettiva consistenza del patrimonio regionale senza un impegno di accertamento attivo da parte della Regione”.
Tra gli obiettivi da conseguire, c’è secondo Spaziante “la necessità di ricondurre alla Regione il patrimonio in termini giuridico-formali, ma anche quello di valorizzarlo e renderlo produttivo. In questa direzione, è auspicabile una collaborazione con l’Agenzia del Demanio e si cercherà, al contempo, di individuare soggetti gestori professionalmente attrezzati”. Spaziante ha concluso dicendo che “tali risultati  potranno essere conseguiti solo nel medio periodo; l’importante tuttavia, è cambiare il passo nella gestione del patrimonio”.
Ad illustrare il percorso fin qui compiuto nel lavoro di accertamento del patrimonio immobiliare, è stato Antonio Izzo.
L'assessore regionale al Bilancio Vincenzo SpazianteIzzo che aveva già redatto una prima relazione sullo stato del patrimonio immobiliare alla data del 31 dicembre 2005, ha prodotto un secondo rapporto aggiornato al 21 dicembre 2006. Egli ha fornito, inoltre, una serie di chiarimenti alle domande del presidente Censore e dei componenti il Comitato. “Allo stato – ha detto Izzo - risulta una rivalutazione economica dei cespiti che, rispetto alla prima verifica, si aggira attorno ai 64.113.076,57, con un incremento del 50,13%”.   
“La riunione - come ha spiegato il presidente del Comitato, Bruno Censore – è stata proficua perché è servita a fare il punto su quanto fino ad oggi è stato fatto in termini di conoscenza, accertamento e catalogazione dei cespiti immobiliari della Regione. C’è la ferma volontà di portare a compimento questo lavoro di indubbio pregio e che avrà presto delle positive ripercussioni sulla buona gestione del patrimonio regionale. Abbiamo svolto un lavoro costruttivo e di stimolo che sicuramente ci porterà a conseguire risultati positivi in termini di valorizzazione del patrimonio. I risultati finora raggiunti – ha concluso Censore - sono in linea con quanto concordato con la Sezione regionale della Corte dei Conti”.

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