28 marzo 2007    

Giamborino: (Margherita):«Interventi per Vibo o voterò contro il bilancio»


Il Presidente della Commissione Affari Istituzionali del consiglio regionale della calabria, Pietro Giamborino, minaccia di non votare il bilancio se non ci saranno interventi in favore delle popolazioni del vibonese colpite dall'alluvione del 3 luglio scorso.
Già nei giorni scorsi Giamborino era stato protagonista di una protesta in favore delle persone residenti nelle zone del vibonese colpite dall'alluvione. Il consigliere regionale della Margherita Pietro Giamborino“In sostanza - ha aggiunto - se verranno disattese le necessarie richieste avanzate non ci resterà che votare contro l'approvazione del bilancio regionale. Un gesto increscioso, se volete, ma utile per stigmatizzare l'adozione di una mancata scelta e la messa in pratica di un comportamento politico deludente che la gente, da queste parti, non può assolutamente tollerare. Il vibonese è da tempo tradito nelle sue giuste aspettative. Non permetterò che questa strategia si protragga oltre infliggendo una ulteriore e grave penalizzazione che serve soltanto ad ingenerare grande preoccupazione e forte amarezza sulla strada del futuro”. “La grave situazione socio economica - ha proseguito Giamborino - ed occupazionale in cui versa la popolazione vibonese è diventata ancor più drammatica se si pensa agli ancora attuali effetti devastanti provocati dall'alluvione di Bivona del 3 luglio dello scorso anno. Un evento catastrofico che ha messo in ginocchio in particolare tutte le attività imprenditoriali che insistono sul tratto Vibo Marina - Zambrone e che ha causato la chiusura delle attività turistiche con la conseguenza che centinaia di famiglie sono rimaste sul lastrico e migliaia di lavoratori hanno incrociato le braccia.Palazzo Campanella a Reggio, sede del Consiglio regionale della Calabria
Se da allora ad oggi il programmato intervento del governo centrale e regionale non è riuscito a risolvere i problemi che hanno gettato nel più profondo sconforto quelle popolazioni è evidente che qualcosa non ha funzionato. In questa fase, infatti, è venuto meno il più responsabile ed organico coordinamento delle iniziative che hanno lasciato spazio alla confusione, alla negligenza e alla indifferenza più totale”.
“Da qui - evidenzia il presidente della commissione Affari Istituzionali - il legittimo sfogo del comitato pro Bivona, del parroco don Piero Furci, degli esponenti sindacali e per ultimo delle forze lavorative che qualche giorno fa, in occasione dell'incontro svoltosi al Lido degli Aranci, hanno rivolto un forte e motivato appello per evitare che l'assenza dello stato si protragga oltre e che gli aiuti necessari non vengano meno.
Sulla base di questa mancata consapevolezza della serietà dei problemi che hanno investito la popolazione di Bivona sul piano più complessivo della messa in sicurezza del territorio, delle opere infrastrutturali, le attività imprenditoriali ed in particolare quelle della politica dell'accoglienza che rappresentano il fiore all'occhiello della produttività turistica regionale, ho avvertito forte il dovere di sensibilizzare al massimo la Regione calabria. Quest'ultima è stata interessata dalla proposta di un mio personale emendamento, firmato da altri colleghi consiglieri, inteso a favorire l'erogazione di un consistente finanziamento in favore del comune di Vibo Valentia in direzione della esigenza di offrire un momento di speranza in chi ha perso la casa, l'attività, il posto di lavoro e la necessaria tranquillità sociale”.
“Una idea - ha concluso - che ho ritenuto imprescindibile proprio per assicurare la presenza della Regione calabria nelle attese di una popolazione che ha bisogno di credere nei valori delle istituzioni per poter avviare con serenità e concretezza il difficile cammino della ripresa della condizione di un tempo.
Devo, però, prendere atto che le poco confortanti valutazioni sulla proposta Bivona che emergono alla vigilia dell'esame del bilancio del consiglio regionale non sembrano andare verso la direzione auspicata e questo ha finito col sollecitare una netta posizione critica da parte mia e di altri colleghi dell'Ulivo”.
 

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