28 marzo 2007    

L'Europa dopo 50 anni (di Bruno Censore*)


A giorni si festeggeranno i 50 anni  dalla costituzione dell’Unione Europea,  per ripercorrere le varie fasi storiche che hanno portato alla costruzione di questo grande disegno politico dovremmo partire dal congresso di Vienna del 1815 e non è il caso.

Ma merita una riflessione l’importanza che l’Europa ha rivestito per molti paesi del vecchio continente come l’Italia ed in particolare l’importanza che ricopre per regioni ancora sottosviluppate come la Calabria. La sede delòl'Europarlamento a Strasburgo

L’Italia è stata la patria che ha visto nascere la comunità europea con la firma del trattato nel 1957, i padri fondatori allora uscivano dalla grande guerra, era ancora forte il ricordo dei campi di concentramento ma questo non li frenò nel concepire una comunità nella quale era presente anche la Germania. L’Europa ha fin dall’inizio costituito un modello a cui ispirarsi, un’idea a cui conformare le nostre diversità raggiungendo degli obiettivi comuni, limare le distanze tra un paese e l’altro creando un sistema di vita che ci facesse sentire cittadini di un unico grande stato. 50 anni di cooperazione hanno portato alla libera circolazione di persone e delle merci facilitando le transazioni finanziarie e commerciali, creando un mercato unico  in cui possono circolare beni e persone.

Senza contare che l’Europa si è imposta gradualmente nel tempo come il principale donatore di aiuti umanitari nel mondo, si è imposto come strumento di uguaglianza per raggiungere obiettivi legati allo sviluppo economico dei paesi più poveri. Svolge un ruolo determinante in molti settori avendo avviato numerose iniziative legislative in materia di tutela ambientale, energetica, alimentare, di tutela dei consumatori, di pari opportunità, in materia sociale, fiscale e anche regionale. E proprio a favore delle regioni più povere ha finanziato una miriade di progetti per aiutarle a colmare il gap economico con quelle più ricche, l’esempio del  Piano Operativo Regionale attuato in Calabria finalizzato al riequilibrio economico e sociale della nostra regione con le altre regioni euro rappresenta un esempio eloquente. La nostra regione grazie a questi aiuti finanziari ha cercato timidamente di uscire dalla categoria delle regioni ad obiettivo 1, e quest’ ultima programmazione 2007/2013appare essere l’ultima opportunità per far emergere la Calabria dal sottosviluppo economico in cui versa.

Il consigliere Bruno Censore (Ds)Una delle più importanti funzioni aggreganti l’Europa la svolge soprattutto in politica estera, dove le trattative intorno ad un tavolo su questioni internazionali come le guerre che scuotono gli equilibri internazionali ha reso possibile arginare la furia imperialista che caratterizza l’America e che i paesi del patto atlantico spesso si sono trovati a “subire” per ragioni di equilibri internazionali. 

L’Europa rappresenta un modello culturale,un’unione di idee lontane dalle ideologie che lega i paesi membri nella loro diversità, un modo di pensare che ci ha rafforzati e avvicinati ad altre nazioni che perseguono una politica simile alla nostra. La vittoria che il ministro D’Alema ha ottenuto nell’ultima conferenza all’ONU sulla costituzione di una conferenza di pace che avvii le trattative per giungere ad un’ epilogo del conflitto in Afghanistan è la risposta più europea possibile all’accanimento armato che invece perseguono gli Stati Uniti.

Grandi statisti del passato come De Gasperi già  teorizzavano l’approdo verso la moneta unica negli stati membri come soluzione alla dittatura economica del dollaro. Grazie all’introduzione della moneta unica che ha avuto come conseguenza un maggiore potere d’acquisto dell’euro rispetto al dollaro, in una situazione di conflitto come quella che stiamo vivendo in Afghanistan, il prezzo d’acquisto del petrolio quale bene di prima necessità è sicuramente sostenibile, diversamente forse saremmo già in una crisi economica irreversibile. 

La base di valori comuni che siamo riusciti a costruire dalle macerie della guerra che avevamo alle spalle sono stati la ragione che ci ha portati a festeggiare i 50 anni. La politica di allargamento che la caratterizza l’ha resa sempre più grande e  forte, mi piace citare Spaack uno dei padri dell’unione europea che a proposito della composizione degli stati europei disse che “l’Europa è fatta di  paesi tutti piccoli tranne quelli che non l’hanno ancora capito”.








* Consigliere regionale Ds
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