28 marzo 2007    

30 mila persone a Polistena grazie a Libera (di Filippo Diano)


Una  partecipazione straordinaria, una folla variopinta accalcata dietro i labari dei comuni, combattiva e desiderosa di riscatto. Nessuno, neppure gli organizzatori, aveva messo in conto che il 21 marzo a Polistena sarebbero giunti a migliaia, soprattutto dal Mezzogiorno e dalla Calabria per gridare  No! alla mafia, al sistema di corruttele e di “zone grigie” che asfissia la nostra regione ed il Sud, inquina l’economia di molte aree del Paese e pervade l’Europa continentale. Un corteo di giovani durante una manifestazione contro la 'ndrangheta

Il segnale di pericolo per la democrazia è stato colto in pieno: le ragazze ed i ragazzi degli istituti scolastici superiori non sono giunti a Polistena per passare un giorno di “vacanza”. No, non si trattava della classica giornata di scuola “marinata”, ma di legare un impegno, con la propria presenza, contro la criminalità organizzata, contro chi intimidisce, danneggia, incendia municipi, uccide. Una spirale di violenza che vuole piegare le coscienze dei singoli, la rappresentatività democratica delle istituzioni, che negli ultimi anni ha assunto forme aggressive finora risparmiate alla nostra terra. Anche la Calabria ha avuto i suoi omicidi eccellenti (Ferlaino, Ligato, Scopelliti, Fortugno), ma lo stillicidio delle minacce e delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali è impressionante per numeri statistici e “qualità” delle aggressioni perpetrate.

Il volontariato, il mondo della scuola, hanno lanciato da Polistena il segnale più alto di contrapposizione alla mafia. Dal presente migliore di questa terra e dalle future generazioni, dunque, è stato avviato un percorso di coraggio, è partita la richiesta di un sussulto di coscienza alla “politica” perché elevi la sua azione, il confronto, scegliendo la via del bene comune, un passaggio obbligato per tonificare e redimere concretamente la gravissima emergenza democratica che noi tutti avvertiamo. Sappiamo che il sentiero è tortuoso e punteggiato di ostacoli, ma ciascuno di noi è chiamato a dare prova di se, a concorrere per trovare il giusto antidoto affinché la ndrangheta, come la metcalfa pruinosa, non aggredisca con le sue allettanti e subdole referenzialità i nuovi germogli appena sbocciati a Polistena in una indimenticabile giornata di primavera.

Filippo Diano          

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