7 giugno 2005    

Pacenza (DS): “Discontinuità col passato”


 


 “I due provvedimenti legislativi approvati ieri dal Consiglio costituiscono un segnale chiaro di  discontinuità col passato.    Il Consiglio  ha seriamente impostato, discusso ed approvato, nella seduta di ieri, due legge che avviano il lavoro di modernizzazione della Regione”.
E’ quanto sostiene il capogruppo dei Ds  Franco Pacenza,  il quale,  nel corso di un’apposita riunione, presieduta dal segretario regionale dei Ds Nicola Adamo, è stato formalmente indicato, all’unanimità,  quale rappresentante del  Gruppo in Consiglio regionale .
“L’approvazione del Regolamento consiliare – chiarisce Pacenza -  è la conclusione del lungo impegno costituente avviato nella scorsa legislatura ed è  la concretizzazione degli importanti principi contenuti dallo Statuto. Stupisce, pertanto, la sorpresa di chi si meraviglia di quanto è stato fatto. Noi siamo rispettosi delle opinioni dell’opposizione, ma siamo altresì convinti che le ragioni di chi è all’opposizione non possano precludere l’urgenza  di dotare la Calabria di regole nuove e moderne.  Col Regolamento, infatti , dotiamo la Regione di strumenti agili ed efficienti per far si che veramente i calabresi incomincino a pensare alla Regione come ad un Palazzo di vetro, sede di democrazia partecipata e palestra di pluralismo politico”.
Per quanto concerne lo spoyl sistem, il capogruppo dei Ds è tranciante: “Negli ultimi mese di campagna elettorale, il centrodestra ha fatto man bassa di cariche ed incarichi, creando una situazione intollerabile.  L’intento non è quello di mettere sotto schiaffo la burocrazia, come erroneamente qualcuno asserisce, ma quello di liberare la Regione da intrusioni anomale e  da zone d’ombra. Intendiamo valorizzare  il personale regionale ed esaltare chi ha talento, con il chiaro scopo di fare in modo che la Regione sia al servizio dei  calabresi”.
Conclude Pacenza: “I nuovi assetti amministrativi  devono esaltare il principio di qualità e di competenza,  in un processo di rinnovamento e stretta connessione con le funzioni istituzionali della Regione. Basta con comitati, commissioni e sottocommissioni  che hanno avuto solo lo scopo di fare clientele e sperperare risorse”.


 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI