27 marzo 2006    

Jovanotti ai ragazzi coraggio: «Voi siete il messaggio, io l'ho raccolto»


''Oggi onoriamo tutte le persone uccise dalla mafia che hanno servito le istituzioni, per tenere vivo il loro ricordo. Ma vogliamo pensare anche ai vivi, a coloro che stanno lottando in prima persona contro la mafia.
Jobvanotti intervistato dai giornalisti prima del suo ingresso in aulaL' inferno, scriveva Italo Calvino nel libro 'Le citta' invisibili', non e' cio' che verra', ma e' quello che sta intorno a noi. Cerchiamo, dunque, cio' che non e' inferno e facciamolo vivere''. Con questo appello, lanciato a oltre 700 studenti provenienti dalla Locride, Jovanotti ha chiuso la manifestazione per la presentazione del libro ''I ragazzi di Locri'', Poi il lungo confronto tra Jovanotti e i giovani. ''Siete voi il messaggio - ha detto Lorenzo Cherubini agli studenti - io l' ho raccolto solamente. In ogni mio concerto racconto le emozioni della sera del primo gennaio scorso, a Locri, pur in presenza di una tragica vicenda. Avvertii da subito che questa cosa aveva assunto per me, come artista, cantante, un carattere straordinario, indelebile per la mia vita e le mie canzoni. Ad Anna e Peppe hanno ucciso il padre un concetto cui non riesco neppure lontanamente a relazionarmi, tanto e' grave. Pero' a questo stiamo reagendo, per una Calabria che vuole cambiare. Non serve solo lottare contro la mafia ma costruire una idea di futuro, che tocca alla politica indicare''


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