27 marzo 2006    

«Dopo Fo.Re.Ver. un libro per non dimenticare» (di Giuseppe Bova*)


Buongiorno e benvenuti a tutti voi che siete qui nell’auditorium “Nicola Calipari” del Consiglio regionale della Calabria.
Lo dico a nome di tutte le mie colleghe e di tutti i miei colleghi consiglieri regionali. Di tutti, nessuno escluso.


La presentazione del libro "I ragazzi di Locri"




Saluto il signor Prefetto, dott. Luigi De Sena, il Sindaco di Locri, dott. Carmine Barbaro, il dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale, prof. Guido Leone, il rappresentante degli studenti nel Forum Fo.re.ver., Antonio Esposito. Un abbraccio alla figlia di Franco, ad Anna Fortugno. Infine, l’espressione della nostra solidarietà a mons. Giancarlo Maria Bregantini, vescovo di Locri, recentemente colpito dal barbaro attentato alla cooperativa “Valle del Bonamico”.
E grazie, grazie per aver accettato il nostro invito, grazie a tutti. Grazie agli studenti, ai giovani, agli insegnanti, alle scuole.
Un grazie particolare a Lorenzo Cherubini o, per come lo conosciamo tutti, a Jovanotti per il regalo, il segno grande di vicinanza e di amicizia che ci ha dato venendo qui oggi, accettando di essere il testimonial del libro fotografico I ragazzi di Locri.
Gli amici che sono qui, accanto a me, gli autori del libro: delle fotografie e dei testi, Adriana Sapone, Franco Cufari, Annarosa Macrì e Gianfranco Manfredi, hanno voluto che la nostra iniziativa fosse semplice e sobria.
Nessuna concessione a rituali o cerimonie, il cui sbocco diventa purtroppo quello di parlarsi addosso, un intervento e dopo un altro e un altro ancora, insomma ciascuno fa il suo compitino e tutto finisce lì.
Noi vorremmo che quello di oggi fosse un nuovo incontro, come quello dello scorso primo gennaio, allora in piazza, tra i ragazzi di Locri e Jovanotti. La presentazione del libro diventa l’occasione o, se volete, lo spunto per rifarlo, ancora una volta, ripartendo da dove siamo, dallo stato delle cose, da quello che ci preoccupa, da quello che non capiamo, da quello che vorremmo.
Le ragioni per fare così sono tante.
C’è, innanzitutto, un bisogno di serietà e di rigore verso quella tragedia che ci ha visti tutti così fortemente e direttamente coinvolti, quella sera terribile del 16 ottobre scorso, con l’uccisione per mano di mafia del povero Franco.
E ancora c’è un segno forte di rispetto verso quella risposta, data da voi e da tanti altri giovani di Locri e dintorni, da subito, senza fermarsi nemmeno un attimo, quasi fino a farsi scoppiare il cuore dentro.
Vedete, il libro, attraverso i lampi di luce di 74 istantanee, scandisce quei momenti. Il bisogno di libertà, di farlo assieme contro le tante, le troppe insicurezze e precarietà che ci circondano e che possono inghiottire tutte e tutti, una generazione dopo l’altra.
Certo Locri e la Calabria non sono un’astrazione, né una costruzione virtuale, non sono un qualsiasi altro punto del mondo. Ma ieri a Locri, oggi a Parigi o in Francia, è un’intera generazione che reagisce alle forti insicurezze e precarietà di una fase che non si vuole diventi un’intera epoca buia.
Io, noi pensiamo che di questi giovani Jovanotti ha il lessico, i sentimenti, il ritmo di vita, che esprime attraverso le sue canzoni.
Noi qui; con a fianco un nemico quasi invisibile, che sembra uno di noi, che sta nei nostri paesi e che parla come noi.
E lui a dire:
… sconfiggere il nemico è guardarsi dentro /
cercare il proprio centro e dargli vita /
come un fuoco quasi spento… renderlo vivo /
e dargli movimento… [Occhio non vede cuore non duole]




Il Prefetto De Sena, Anna Fortugno e Guido Leone


Noi qui; dalla seconda metà di ottobre i ragazzi coraggio di Locri e dintorni, ma al contempo con la paura che tutto rifluisca, ancora una volta, nello scoramento, nella passività, nella frustrazione fatalista di chi pensa che nulla possa cambiare. O di chi può finire per vedere nemici dappertutto.
E lui a dire:
… Forte come una roccia, delicato come un fiore che sboccia… [Umano]
E ancora:
 La gente si muove, la musica cresce ed ancora un altro muro viene giù.
Ma il pensiero non lo puoi murare e sta di qua e di là del muro.
Butta la palla di là. [Il muratore]
Ecco perché pensiamo che il modo migliore di presentare il libro sia lasciare il campo libero al confronto diretto tra giovani e, scusate il gioco di parole, Jovanotti.
Per quanto ci riguarda, in questi mesi, assieme alle energie sane di questa regione, abbiamo tentato di portare avanti una sfida vera a tante inerzie, ritardi, cattive abitudini. L’abbiamo fatto con noi stessi, verificando con i fatti la capacità e la volontà di produrre interventi efficaci e in grado di migliorare la qualità dell’istruzione, della formazione, tentando di offrire, per questa via, sbocchi occupazionali adeguati alle nuove generazioni.
Da qui è nato Fo.re.ver., il forum per la resistenza e la verità. Da qui il “progetto d’urto” per la Locride: una città degli studi a Locri, un nuovo piano dei trasporti, i master per i giovani nella pubblica amministrazione, il piano per il risanamento urbano dei centri storici locridei. Ora questo libro. Domani un’altra cosa ancora.
Tutto questo senza dimenticare, nemmeno per un momento, il delitto Fortugno; i tanti delitti di mafia. Ora comincia a vedersi uno squarcio. Si vada avanti. Noi siamo determinati e testardi. Vogliamo la verità fino in fondo. Ma non tiriamo nessuno per la giacca, non alziamo la voce. Abbiamo rispetto vero del lavoro che le forze dell’ordine e la magistratura stanno facendo. Siamo pronti a fare da sponda, anche finanziaria, per l’uso sociale dei beni confiscati alla mafia.
Il fine è la verità e la libertà. Attenzione. Non si tratta solo di un bisogno insopprimibile di giustizia, ma di avviare un processo che liberi questa terra da una sorta di maledizione che la fa vedere da fuori tutta negativa e tutta buia.
Noi vogliamo continuare, procedendo di lena, assieme agli studenti della Locride e della Calabria e ai tanti calabresi che hanno amore per la loro terra e che soprattutto rendono onore a quanto una personalità straordinaria, come Corrado Alvaro, diceva di loro:
… Da secoli noi amiamo la verità come gli aspetti della nostra terra; e l’immagine delle cose, il senso delle cose…
Per questa via il futuro, un sogno: il sogno europeo dei calabresi.
Io la dico così. Per progredire oggi l’Europa si propone di privilegiare le ragioni dello sviluppo sostenibile, della ricerca, della conoscenza, dell’integrazione sociale, della responsabilità collettiva, di una grande apertura ai paesi extraeuropei del Mediterraneo, improntata ai valori della pace e della nonviolenza. Una nuova ardita visione del futuro, all’altezza delle sfide poste dalla società globale, in alternativa a vecchie, affannate, utopie e frontiere.


I ragazzi di Locri: sono loro la via per questo sogno.


* L'intervento del Presidente Bova alla presentazione del libro fotografico "I ragazzi di Locri"


* Presidente Consiglio regionale Calabria
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