17 gennaio 2006    

E' morto lo storico Giorgio Spini (di Cristina Cortese)


Firenze, la culla affettiva e culturale (è stato professore emerito dell’Università), che lo ha lanciato in tutto il mondo, dà l’addio a Giorgio Spini, uno degli storici più illustri del nostro Paese, studioso di fama internazionale che ha formato generazioni di studenti con i suoi manuali. Autorevolissimo storico Metodista ( “Antifascista per motivi religiosi ancora prima che politici”), Spini nasce a Firenze il 23 ottobre 1916. Di lui parlano gli insegnamenti tenuti in lungo e in largo per l’Italia, nelle Università di Messina e di Firenze, ma anche negli Stati Uniti, all’Harvard University, all’University of Wisconsin, e all’University of California (Berkeley) e le ricerche storiche, oltre che in Italia, in Spagna, negli Stati Uniti, in Svizzera, a Londra e a Parigi. Giorgio Spini in una vecchia fotoA 89 anni, sono tanti i segni e le testimonianze, eredità, adesso più che mai, di quei giovani che sul passato costruiscono il loro futuro. Un arco temporale talmente vasto da non lasciare nulla d’intentato per chi dentro ha l’arte che diventa ricostruzione fedele e critica della storia. Diversi i prestigiosi ruoli ricoperti (è stato presidente dell’Istituto socialista di studi storici e condirettore della rivista storica italiana) e tante anche le fasi storiche di cui si è occupato. Ricordiamo il Principato mediceo del Cinquecento e di Firenze dopo l’unità d’Italia; il Seicento in Europa e in America settentrionale, con particolare attenzione alle correnti antireligiose di questo secolo e ai rapporti tra Risorgimento italiano e movimenti protestanti degli altri Paesi europei e degli Stati Uniti ai quali ha dedicato alcune opere: “Risorgimento e protestanti”, “Incontri europei e americani con il Risorgimento”, per arrivare, tra le ultime opere, ad una autobiografia realizzata con l’aiuto del figlio Valdo, deputato Ds, “La strada della liberazione. Dalla riscoperta di Calvino al Fronte della VIII Armata”, un percorso che si snoda tra scritti autobiografici, articoli e documenti inediti e non. Ma, in Giorgio Spini, le idee si sono trasformate anche in azione: è il 1944 quando lo storico partecipa alla liberazione di Firenze; momento che avrà il suggello forte in occasione della celebrazioni del Sessantesimo della liberazione della città, quando il Comune lo onorifica con il Fiorino D’oro “per il contributo dato alla vita politica, culturale e sociale della città”. Sono tempi più vicini quelli che lo vedono protagonista in Calabria: il 2 giugno 2003, festa della Repubblica, presenta alla città di Pitagora “La strada della liberazione” e riceve il premio Crotone. Una presenza fisica segnata dall’apprezzamento con cui lo storico fiorentino guardava alla realtà del Mezzogiorno e alle sue intelligenze.

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