5 agosto 2011    

Magarò (Scopelliti pres.): ''Contro la ‘ndrangheta servono repressione e investigazione ad ogni livello''


Il presidente della Commissione regionale contro la 'ndrangheta Salvatore MagaròApposta a Sellia Marina, in provincia di Catanzaro,  la  targa antimafia ‘Qui la ‘ndrangheta non entra!’ La targa è l’esito di  una decisione assunta dal Consiglio regionale il 22 febbraio scorso nel corso di una speciale seduta interamente dedicata ai provvedimenti legislativi ed amministrativi per fronteggiare la criminalità organizzata.  

Per il sindaco Giuseppe Amelio, che ha organizzato la cerimonia “La targa non è soltanto un simbolo, ma molto di più. Per tutti noi deve, infatti,  esser un monito a rispettare la legalità e far diventare sempre più trasparente l’azione amministrativa”. Hanno partecipato all’evento,  il  presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta Salvatore Magarò,  il prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci (“La ‘ndrangheta è un cancro contro cui tutti dobbiamo combattere,  forze dell’ordine, magistratura e società civile”),  l’assessore regionale all’Urbanistica Pietro Aiello (“Nessuno nega le gravi difficoltà del nostro territorio, ma dobbiamo anche sfatare il pregiudizio che in Calabria tutto sia mafia. Moltissimo possono fare le scuole e le famiglie contro la ‘malapianta’.  Dobbiamo intensificare gli scambi positivi tra società e società politica all’interno di un sistema orizzontale che sia più trasparente e più democratico”)  ed   il sottosegretario alla Protezione civile Franco Torchia. Numerosi gli   amministratori locali,  gli imprenditori, i  professionisti ed cittadini. Apprezzato l’intervento del presidente  Magarò,  che ha ricordato quanto finora è stato fatto dalla Regione per fronteggiare la criminalità organizzata:  “Non proclami e parole, ma atti amministrativi e provvedimenti legislativi.  Questa maggioranza,grazie anche al forte impulso del presidente della Regione  Giuseppe  Scopelliti, intende voltare pagina.   Contro la ‘ndrangheta, come sostiene il prefetto Reppucci che ringraziamo per la sua qualificata  presenza e per il suo straordinario spirito di concretezza, servono sì la repressione e  l’investigazione ad ogni livello, ma soprattutto serve la buona amministrazione. Perciò - ha concluso Magarò -  occorre snellire e rendere efficiente la pubblica amministrazione.  In questo senso, ho proposto una legge per la tracciabilità di ogni pratica amministrativa, cosicché in qualsiasi momento il cittadino possa sapere su quale tavolo si trova la sua pratica, chi se ne sta occupando e perché ancora non è stata evasa. I diritti non debbono trasformarsi in favori,  né debbono sussistere più le cosiddette zone grigie”.

  
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