9 giugno 2010    

Censore (Pd) e Dattolo (Udc): «Sull’abolizione delle province ecco i motivi del nostro dissenso».


Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria“Nella riunione dell’8 giugno, sono stati approvati, all’unanimità,  due ordini del giorno da noi presentati ed altri, relativi all’ipotesi di soppressione delle mini province (fra cui Crotone e Vibo Valentia).  E’ quanto affermano i consiglieri Bruno Censore (Pd) e Alfonso Dattolo (Udc),  in ordine alla seduta del Consiglio regionale. “Alla luce dell’esito dei lavori della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, che ha ulteriormente modificato i criteri per l’abolizione degli Enti intermedi, cancellando solo 3 province in Italia (di cui ben 2 in Calabria), l’Assemblea, con un documento condiviso, ha manifestato la propria contrarietà su tale scelta. Si tratta, infatti, di una decisione che, in sostanza, non va a riorganizzare il tessuto delle autonomie locali – sostengono Censore e Dattolo - ma finisce per depauperare un territorio già povero e segnato da una forte intensità mafiosa, come quello calabrese che necessita di interventi di promozione e di sostegno. Al tempo stesso, non si può negare che due Enti territoriali, come Vibo e Crotone, rappresentino per i cittadini una presenza dello Stato necessaria dal punto di vista economico, sociale e, soprattutto, sul fronte della sicurezza. Naturalmente – concludono i due consiglieri regionali - la questione non finisce qui; proprio per mantenere alta l’attenzione sul tema, è nostra volontà illustrare, più dettagliatamente, in una apposita conferenza stampa le ragioni del nostro dissenso”. -

 

 


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