2 ottobre 2009    

Bronzi di Riace. Bova: «Li accoglieremo in Consiglio»


Illustrissimo Signor Ministro,

abbiamo appreso dalla stampa la notizia di un imminente trasferimento dei Il Presidente del Consiglio regionale Giuseppe BovaBronzi di Riace, in atto custoditi presso il Museo nazionale di Reggio Calabria, a causa dei lavori di ristrutturazione dell’edificio che li ospita. Se tutto questo fosse confermato, si tratterebbe di una eventualità da scongiurare con ogni mezzo, anche in considerazione della particolare delicatezza delle statue e del rischio di comprometterne l’integrità in conseguenza dello spostamento oltre le mura cittadine.

Tra l’altro, la cittadinanza reggina e calabrese tutta, intimamente legata a queste due splendide opere d’arte, vivrebbe la circostanza di una partenza dei Bronzi dalla Calabria, seppure per una permanenza temporanea, come l’ennesima spoliazione delle risorse di questa terra e come una grave compromissione di auspicate e mai pienamente realizzate prospettive turistiche di Reggio Calabria e del suo splendido comprensorio.

Rivolgo, pertanto, alla S.V. Ill.ma la presente per conoscere innanzi tutto quale sia l’intenzione di codesto Spett.le Ministero in ordine alla vicenda ora posta.Una immagine dei ''Bronzi'' ospitati al Museo Nazionale di Reggio Calabria Mi consento fin d’ora di offrire, quale sede provvisoria in cui ospitare i Guerrieri di Riace quella di Palazzo “Tommaso Campanella”, sede di questo Consiglio regionale, sito in Reggio Calabria.

Il Palazzo che ospita la massima Assemblea legislativa calabrese è una struttura modernissima e tecnologicamente avanzata, ottimamente collocata nel centro cittadino. E’ l’edificio che in atto in città offre le maggiori garanzia sotto il profilo della sicurezza essendo stato edificato seguendo le più moderne prescrizioni antisismiche ed essendo dotato di ampi saloni atti a garantire la migliore fruizione dei Bronzi per la cittadinanza. Inoltre, il Palazzo è dotato di un sistema di vigilanza corredato da telecamere e guardie giurate attivo h/24.

Il trasferimento dei Bronzi a Palazzo Campanella, con l’eventuale restauro in loco (che, da quanto è stato possibile apprendere, sembra costituire una delle ragioni dell’imminente trasferta), così come avvenuto già nel lontano 1994, rappresenterebbe per la città e la regione una grande occasione per proporsi al Paese con una immagine positiva e per ridestare l’attenzione, invero in parte sopita, su queste splendide opere d’arte. Così facendo si eviterebbe, inoltre, un lunga ed insidiosa trasferta per i due Guerrieri e  si fugherebbero in un solo colpo tutti i dubbi sorti in queste ore in città in ordine ad una possibile “clonazione” dei Bronzi, legittimata ora da recenti pronunce del Consiglio di Stato, di cui  Ella è certamente a conoscenza.

Tanto posto e considerato, in attesa di un Suo cortese cenno di riscontro, colgo l’occasione per porgere cordiali saluti.


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