2 ottobre 2009    

«Parte da qui, oggi, il nostro futuro» (di Giuseppe Bova*)


L'Aula consiliare di Palazzo Campanella con il dipinto dedicato a Zaleuco da Locri


“Parte da qui, oggi, il nostro patto per il futuro”. Il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Bova, attribuisce un altissimo significato di carattere politico-istituzionale alla stagione che si è aperta con l’evento dedicato a Zaleuco. Un’iniziativa nel corso della quale è stato svelato il dipinto in cui il legislatore di Locri legge “le tavole dei nomoi” e, in particolare, quella che stabilisce l’abolizione della schiavitù nella polis: “Giammai schiavi tra voi, giammai schiave”.


“Quei due esametri – ha sottolineato l’on. Bova – richiamano le radici di una Calabria che è stata culla di civiltà. Proprio qui, nella nostra regione, vennero introdotti per la prima volta principi scritti di eguaglianza e pari opportunità: legge per i politai di Locri Epizefiri e monito per tutti i calabresi di oggi”.

Per il massimo rappresentante del Consiglio regionale, “questo vuole essere un modo per sottolineare i valori di libertà e democrazia che i calabresi sono chiamati a salvaguardare da un nemico subdolo e assai vicino, la malapianta criminale, sottraendosi al contempo alle tentazioni dirigistiche e accentratrici di chi, da lontano e in ristrette cerchie, pretende di decidere per tutti”.

Lo spirito di Zaleuco, ha aggiunto Bova,  è “il senso dell’enorme responsabilità che grava in capo a ciascuno degli eletti del popolo nelle assemblee democratiche calabresi e, soprattutto, a quanti siedono negli scranni dell’aula del Consiglio regionale. Così, nel novero dei saggi che affiancano il legislatore, ecco il viso mite di Franco Fortugno, che campeggia a perenne ricordo nell’aula a lui intitolata. E’ la nostra risposta a chi, annientando la vita del Vicepresidente di questa Assemblea democratica, avrebbe voluto cancellarne anche il ricordo e l’impegno di cui lui era parte e che noi abbiamo rafforzato”.

“Anche attraverso Zaleuco – ha detto ancora il presidente del Consiglio regionale - abbiamo cercato di portare avanti il percorso avviato all’inizio di questa legislatura che ormai volge al termine. Di strada, sotto tutti i profili dell’agire politico-istituzionale, ne è stata compiuta tanta dai tempi in cui questa sede veniva ribattezzata “l’Astronave”. Oggi qui c’è un’identità forte, costruita da un’Assemblea che ha approvato leggi rigorose, nel segno della sobrietà, della riduzione dei costi e della valorizzazione del merito, soprattutto nei giovani. Un’identità che abbiamo contribuito a consolidare e rafforzare con le opere artistiche che, nel corso del tempo, hanno impreziosito questo palazzo intitolato a Tommaso Campanella”.

Parlando al cospetto di centinaia di studenti, provenienti in prevalenza dalla città di Reggio e dalla Locride, il presidente del Consiglio regionale ha gettato uno sguardo al futuro: “Questo percorso sarà scandito dalla realizzazione di altre importanti opere entro la legislatura, nel segno del recupero delle radici della nostra civiltà. Ma la fase che prende avvio così, oggi, reca con sé un contenuto più grande e simbolico: ecco il nostro patto per il futuro. A rappresentarlo concretamente è il parco che, per lotti funzionali, stiamo realizzando – e che in parte è già pronto - nell’area di palazzo Campanella. Quando tutte queste opere saranno completate, l’idea del vecchio cubo di cemento ribattezzato “Astronave” lascerà definitivamente il posto al più grande polmone verde, oltre due due ettari e mezzo, della maggiore città calabrese”.

“Sarà il nostro modo per riconsegnare questo palazzo che, nell’arco della legislatura, ha ospitato nei suoi saloni centinaia di migliaia di cittadini calabresi, tra cui tantissimi giovani studenti, che hanno partecipato a convegni, hanno assistito a mostre d’arte, hanno dato vita ad assemblee, hanno tenuto conferenze e lo hanno fatto brulicare di cultura e di impegno sociale e politico. L’obiettivo che dobbiamo perseguire testardamente e senza tentennamenti – ha concluso il presidente Bova – è quello di lavorare per una società aperta e sicura, che assuma su di sé la responsabilità delle scelte e ne risponda direttamente. Una società capace di contrastare la malapianta della ‘ndrangheta e di non darle tregua, fino a sconfiggerla”.


* Presidente del Consiglio regionale
 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI