24 settembre 2009    

Delegazione del South Australia a Palazzo Campanella


Una delegazione del South Australia, accompagnata dall’assessore regionale all’Ambiente Silvio Greco, è stata ricevuta questa mattina a palazzo Campanella dal presidente del Consiglio regionale Giuseppe Bova. La delegazione del South Australia ricevuta dal Presidente Bova

Si è trattato di una visita di cortesia istituzionale, già prevista nel programma del viaggio in Calabria del gruppo di rappresentanti dello stato australiano, quasi tutti nativi di questa regione. La loro presenza, secondo quanto spiegato dall’assessore Greco, rientra nell’ambito di un progetto di cooperazione internazionale sulle aree protette, che sarà suggellato con la sottoscrizione di un vero e proprio “gemellaggio” in questa materia. La relazione tra la Calabria e il South Australia non nasce per caso: la comunità calabrese è infatti la seconda, per numero di membri, all’interno della più vasta colonia italiana che vive in Oceania.

La delegazione australiana era guidata da Grazia Portolesi, una donna originaria di Platì che oggi riveste il prestigioso ed autorevole incarico di sottosegretario di stato alla Giustizia. “Sono orgogliosa di aver ritrovato una Calabria che, rispetto alla mia ultima visita in questa regione, è più forte, moderna e competitiva – ha detto la rappresentante del governo del South Australia -. Il mio auspicio è che, nel prossimo futuro, possano essere rafforzate le relazioni tra questo Stato e la nostra terra di origine, attraverso la realizzazione di progetti concreti”. Dando vita ad un piccolo “strappo” rispetto al cerimoniale, Grazia Portolesi ha scelto di rivolgersi ai presenti parlando nel dialetto della Locride: un gesto motivato “sia dallo spirito di appartenenza a questa terra, sia dalla calorosa accoglienza che ci è stata riservata in questi giorni”.

L’on. Bova, nel porgere il suo saluto agli ospiti, ha sottolineato come “la sede del Consiglio regionale sia la casa di tutti i calabresi, anche di quelli emigrati. All’interno del palazzo – ha spiegato - ci sono simboli e opere che richiamano fortemente le nostre radici. Questo popolo ha sempre dimostrato di essere ospitale, pacifico e aperto agli altri”. Il presidente dell’Assemblea ha ricordato “la recente riforma della legge sui calabresi all’estero, che è stata modificata sia nel merito che nel metodo. Quando l’abbiamo riscritta, abbiamo voluto che a darci una mano fossero direttamente i rappresentanti delle comunità calabresi sparse nei cinque continenti. Adesso quella normativa favorisce e promuove le relazioni culturali, anche telematiche, tra le istituzioni di questa regione e le vivaci intelligenze dei nostri emigrati di seconda e terza generazione”. Bova ha infine rimarcato “il valore della legge sull’accoglienza, recentemente varata dal Consiglio regionale, il primo in Italia a dotarsi di uno strumento normativo del genere. Aver approvato un provvedimento del genere è per noi un motivo d’orgoglio. D’altra parte, la nostra è una terra che ha dato i natali a milioni di emigrati. Quella legge – ha concluso il presidente - è un modo per onorare tutti i nostri corregionali che sono andati via. L’ho definita ‘la legge della memoria’: è un modo per rivendicare, davanti a tutto il mondo, il senso dell’accoglienza che appartiene a noi calabresi”.


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