24 settembre 2009    

Asp 5. Interrogazione di P. Tripodi (Udc-Svp)


“Intendiamo conoscere dal presidente della Giunta regionale e dall’assessore alla sanità se siano a conoscenza di quanto sta avvenendo nell’ASP 5 di Reggio Calabria e se risponde al vero che la spoliazione dei servizi sanitari dalla struttura polispecialistica n. 5 ex Enpas sia propedeutica alla chiusura della struttura stessa e quali interventi ritengono di dover attivare a tutela dei cittadini e della classe medica interessata”.Il consigliere regionale Udc-Svp Pasquale Maria Tripodi

Questa richiesta è alla base di una interrogazione presentata dal consigliere regionale dell’Udc-Svp-Autonomie Pasquale Tripodi che sottolinea alcune criticità della vicenda: “Intanto, lascia stupiti il fatto che una problematica così delicata sia avvenuta all’improvviso e senza nessuna motivazione e che sia stata appresa solo dalla stampa dopo le proteste dei cittadini (che si sono visti defraudati dei propri diritti vedendosi sballottati all’altro capo della città,per il pagamento di prestazioni poi eseguite presso la struttura n. 5) e grazie alla presa di posizione del sindacato Sumai ¬– dice Tripodi-. Entrando poi nel merito, i provvedimenti assunti dal direttore del distretto, nulla hanno di vantaggioso in quanto spogliano di servizi essenziali una struttura che serve un grosso bacino di utenza del centro storico cittadino, composto in particolare da soggetti ‘deboli’ quali anziani e disabili che non hanno disponibilità di mezzi o la possibilità di farsi accompagnare e devono a costo di notevoli sacrifici occuparsi della propria salute. Tutto questo ben sapendo, invece, che l’efficienza e l’ economicità di una azione esigono una attenta valutazione dei dati epidemiologici che interessano la popolazione, modulando l’offerta in modo differenziato per le diverse realtà territoriali”.

Tripodi, ricordando “che la salute è un fondamentale diritto dell’uomo, garantito dalla stessa Costituzione e che il sistema sanitario è un sistema pubblico e solidaristico che conserva i principi cardine dell’universalità e dell’equità e assicura a tutti i cittadini un accesso ai servizi nel rispetto dei principi della dignità della persona”, tocca un punto focale della questione. Rilancia: “La necessità di costruire una rete integrata di servizi sanitari e sociosanitari capace di governare i percorsi di cura è sancita dalla normativa vigente e, pertanto, dovrebbe essere un principio guida per chi opera sul territorio. Qualunque scelta, infatti, partendo dal luogo di vita della persona, non può che rispondere all’esigenza di umanizzazione delle cure e di sostenibilità dei servizi, in un sistema di razionalizzazione degli stessi a favore dei cittadini bisognosi di cure”.


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