5 dicembre 2008    

La riorganizzazione della Regione non piace al centrodestra


“Pessima è l’ipotesi di riorganizzazione degli uffici decentrati della Giunta regionale. Se detta ipotesi, con il  conseguente trasferimento di gran parte del personale verso la sede di Catanzaro dovesse prendere corpo, per la Calabria  sarebbe un disastro”. E’ quanto affermano i capigruppo del centrodestra Pino Gentile (Fi), Giampaolo Chiappetta (Popolari europei verso il Pdl), Alberto Sarra (An), Michele Trematerra (Udc), Francesco Galati (Nuovo Psi), Gabriele Limido (Misto), Pasquale Senatore (Misto), Pasquale Tripodi (Calabria Popolare Democratica).

Rilanciano i capigruppo di minoranza: “Inconcepibile, discriminante e illogica è l’ipotizzata ripartizione del personale in questione, soltanto se si pensa che in territori ampi come quello di Cosenza le unità lavorative sarebbero  la metà di quelle destinate a Reggio. Si assisterebbe, qualora non fosse ritirata questa proposta oscena, alla spoliazione dei vari territori di dipendenti pubblici che al momento svolgono un servizio utile con l’accrescimento del disagio fisico, umano ed economico”. I capigruppo ricordano che “il 13 novembre 2008, la Giunta regionale ha incaricato il dirigente generale del Dipartimento Personale ad avviare la concertazione, con procedura d’urgenza, prevista dal vigente CCNL comparto RegionIl settore riservato alla stampa in Consiglio regionalei — AA. LL., finalizzata secondo la stessa Giunta a ‘riorganizzare le strutture dipartimentali della Giunta, decentrate sul territorio regionale’.

In realtà- aggiungono- il vero fine sembra essere quello di accentrare a Catanzaro le funzioni rimaste agli uffici periferici, senza preoccuparsi degli innegabili disagi che ciò comporterà sia ai circa 350 dipendenti interessati a questa prima fase di mobilità e alle loro famiglie, sia agli utenti, in particolare quelli delle province di Cosenza (732.000 utenti potenziali) e Reggio Calabria (567.000 utenti potenziali). Si è parlato di prima fase perché questo è solo uno dei tre processi di mobilità che interessano al momento il personale della Giunta Regionale. Si sta già procedendo, infatti, a trasferire a Catanzaro il personale stabilizzato a 700 euro mensili ex lsu-lpu (ulteriori circa 300 unità) e si prevede, nella predetta proposta di delibera, di trasferire anche tutto il personale delle sedi decentrate afferente i servizi di protezione civile, accorpando tutto nell’unica sede di Catanzaro (altre 80 unità). In totale, quindi, saranno interessate circa 700 unità.  In data 13 novembre 2008 il Dirigente Generale del Dipartimento Personale - rilevano i capigruppo del centrodestra -  ha trasmesso alle Organizzazioni Sindacali la proposta di delibera sopra citata, avente ad oggetto: ‘Piano di riordino e di riorganizzazione delle strutture dipartimentali dell’ordinamento amministrativo della Giunta, decentrate sul territorio regionale’, in cui, anziché tenere conto delle esigenze dell’utenza dei territori amministrati, si è guardato a logiche incomprensibili: Province come quella di Cosenza, infatti, la quinta più estesa d’Italia, con 732.000 abitanti e 155 comuni e come quella di Reggio Calabria (567.000 abitanti) subirebbero notevolissimi tagli sia in termini di funzioni che di personale. Sembrava, tuttavia, positiva la previsione inserita nella proposta di delibera di una possibile mobilità volontaria dei dipendenti verso enti sub regionali della provincia di appartenenza. Negli incontri di concertazione sopra citati, però, sono emerse chiaramente le vere intenzioni dell’Amministrazione: procedere in tempi brevissimi al trasferimento del personale delle sedi decentrate verso la sede di Catanzaro. Se ci fosse stata, infatti, una reale intenzione di procedere alla mobilità volontaria verso gli enti sub regionali come descritto nella proposta di delibera, la parte pubblica avrebbe già provveduto ad intraprendere tutta quella serie di procedure previste dalla legge e richieste dai sindacati (in particolare dalla CISL)”.

Concludono i capigruppo: “Tali provvedimenti interesseranno in totale circa 700 dipendenti in servizio presso le sedi decentrate che, qualora  venissero perfezionati, saranno trasferiti presso la sede di Catanzaro, con i conseguenti intuibili risvolti sociali. Per non parlare poi delle conseguenze sull’utenza di comuni distanti dal capoluogo di regione anche quattro o cinque ore. Per evitare le  criticità prospettate appare pertanto  necessario, prioritariamente, completare in tempi brevi il trasferimento delle deleghe previste dalla legge regionale  34/2002 verso Comuni, Province, Comunità Montane e Camere di Commercio, così da poter riorganizzare le funzioni residue alla luce di competenze reali e il più possibile vicine alle esigenze dei cittadini di questa Regione”.


 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI