29 settembre 2008    

Il Federalismo che sta bene al Sud (di Michele Trematerra*)



Dice bene il Presidente della camera di Commercio di Cosenza, Giuseppe Gaglioti, quando mette in guardia  le forze politiche e sociali dalla bozza di federalismo redatta dal ministro Calderoli.
Il capogruppo dell'Udc in Consiglio regionale Michele TrematerraE’ una lettura intelligente e condivisibile, che dimostra come ci sia un’attenzione reale da parte dei quadri intermedi della società calabrese (quelli che conservano una grande credibilità) rispetto alla riforma annunciata.


Dovrei chiarire subito che la mia avversione al DDl Calderoli non significa certo un’adesione acritica al partito della spesa senza confini che il centrosinistra rischia di rappresentare , specie in Calabria e dopo un triennio di amministrazione non esaltante. Di fatto, la posizione dell’Udc è autenticamente di centro in questa vicenda  e ricalca le prescrizioni contenute nell’ottima analisi di Gaglioti.


La bozza Calderoli è un esempio di sperequazione , che sottrae risorse (da 1,4 ad 1,8 mld di euro) alla Calabria senza un’adeguata contromisura di bilanciamento, senza alcun criterio compensativo, ma con l’intento demagogico e tremendamente pericoloso di spiegare all’elettorato leghista che i soldi vanno a chi produce.


Non vi è dubbio che la Lombardia o l’Emilia producano più di noi e che tutto questo comporti anche dei meriti per la classe dirigente d’impresa, politica o professionale di quel ceto geografico.
Ma basterebbe ritornare indietro (sin dall’Unità d’Italia e da quello che il Sud dovette subire per realizzarla) per comprendere come sia stata creata nel tempo una spoliazione che nemmeno l’intervento straordinario, pur capace di grandi riforme, è riuscito a contenere.
Ascrivo alla democrazia cristiana il grande merito di avere sostenuto, attraverso la Casmez, le uniche, grandi forme d’intervento infrastrutturale realizzate nel post fascismo . Da allora, si è fatto poco o addirittura niente.


Ma intorno alle leggi speciali (e gaglioti ricordava la 64) si è compiuta spesso la grande beffa del capitale finito nelle tasche delle grandi imprese settentrionali. Questo per significare come sugli sprechi  strutturali verificatisi nel sud siano state dette tante menzogne. Ed è innegabile che tutto ciò rappresenti  la precondizione culturale dove allignano i pregiudizi verso il Sud e la Calabria in particolare, terra di sprechi (che, in parte, ci sono per carità) dove le risorse pagate con le tasse dei lumbard vengono dilapidate. La realtà dei fatti è assai diversa. E dimostra, tanto per chiarire un equivoco, che molte regioni del settentrione sono assai meno virtuose della nostra.
Il federalismo può essere veramente una grande risorsa. E qui entrano in campo le contraddizioni del centrosinistra calabrese che non ha saputo dimostrare di ottimizzare la spesa in un triennio e si è perso dietro la retorica dell’anti leghismo. Le imprese calabresi meritano una fiscalità di vantaggio, diversa da quella esistente in Lombardia, e la stessa cosa deve accadere per le professioni e i ceti produttivi.


Ci vuole un robusto periodo di transizione che consenta alla Calabria di poter attraversare con serenità il cammino dell’autosufficienza , in attesa di poter compiere concretamente il passaggio verso la giusta autonomia.


Meraviglia che alcuni partiti della maggioranza parlamentare, ispiratisi sempre all’unità nazionale, abbiano totalmente sacrificato questo concetto.


Il federalismo non deve far paura. E’ una innovazione i cui meriti (e Casini lo ha sempre detto) vanno dati principalmente alla Lega, nella sua parte propositiva e non rozza. Ma la bozza Calderoli è macelleria istituzionale inaccettabile.-


* Capogruppo Udc in Consiglio regionale
 segnala pagina ad un amico
 CHIUDI