RELAZIONE

Istituzione della Comunità Montana dell'Alto Marchesato in provincia di Crotone

I comuni di Petilia Policastro, Cotronei, Mesoraca, formano complessivamente un agglomerato urbano di circa ventimila abitanti.

Geograficamente situati alle pendici della Sila Piccola, formano parte integrante del Parco Nazionale della Calabria (Monte Gariglione).

Prima erano inseriti nella Comunità Montana della Presila Catanzarese, con sede a Taverna ora, in forza della Legge regionale n. 4 dei 1999, sono stati aggregati a quella dell'Alto Crotonese, con sede a Perticaro di Umbriatico.

Invero, il legislatore regionale, come risulta dai lavori preparatori della Legge Regionale n.4 del 19 marzo 1999, recante il titolo: "Ordinamento delle Comunità montane e disposizioni in favore della montagna", aveva ben presente la specificità dell'Alto Marchesato crotonese.

Tant'è che la bozza di allegato A) all'articolo sei della citata legge prevedeva, fra l'altro, per la provincia di Crotone, la creazione di due distinte Istituzioni: una per la zona dell'Alto Crotonese, comprendente í Comuni di Belvedere Spinello (parte), Caccuri, Carfizzi, Casabona (parte), Castelsilano, Cerenzia, Melissa, Pallagorio, San Nicola dell'Alto, Savelli, Strongoli (parte); l'altra, detta della Presila Crotonese, comprendente i Comuni di Cotronei, Petilia Policastro, Mesoraca, San Mauro Marchesato (parte), Scandale, Santa Severina, Roccabernarda.

Inopinatamente, nella versione definitiva dell'allegato A) all'articolo sei, veniva cancellata la seconda Comunità ed i comuni che avrebbero dovuto farne parte venivano accorpati a quella dell'Alto Crotonese, con sede in Perticaro di Umbriatico.

Ciò, oltre a rappresentare una forzatura agli interessi dell'Alto Marchesato, costituisce una distorsione dei principi stabiliti dalla legislazione vigente in materia, che promuovono i processi di unificazioni delle realtà locali omogenee dal punto di vista sociale ed economico.

Significative appaiono le differenze esistenti fra i due ambiti territoriali dal punto di vista sociale, culturale e storico, racchiudendo quello dell'Alto Crotonese un importante insediamento di lingua e cultura albanese, destinatario di specifici interventi legislativi a tutela della minoranza etnica.

Il comprensorio dei Marchesato (Petilia Policastro, Cotronei, Santa Severina, Roccabernarda, Scandale, San Mauro Marchesato, Mesoraca) rappresenta, viceversa, un distretto peculiare ed omogeneo dal punto di vista geo-morfologico (è un territorio collinare e montuoso) e da quello socio­economico - tutto il comprensorio è vocato alla cerealicoltura, all'olivicoltura, alla lavorazione dei legno ed alla trasformazione agroalimentare.

Fino agli anni sessanta, l'ambito territoriale del Marchesato era emblematicamente rappresentato dalle Ferrovie Calabro-Lucane, che congiungevano detti Comuni a Crotone ed al suo porto.

Il disposto legislativo contenuto all'art.27, comma 5 T.U. delle leggi sull'ordinamento degli Enti Locali risulta attagliarsi perfettamente alla zona dell'Alto Marchesato.

L'analisi della realtà dei singoli Comuni conferma le ragioni della creazione di un più coeso vincolo istituzionale.

Emergono, dunque, con chiara evidenza !e ragioni di ordine storico, socio­economico, culturale, geografico e fisico che depongono per l'istituzione della Comunità Montana dell'Alto Marchesato, con sede in Foresta di Petilia Policastro.

Il Consiglio provinciale di Crotone con delibera n.38 del 15.11.1999 - da considerarsi quale parere ed atto di concertazione, ai sensi dell'art.4 del T.U. delle Leggi sull'ordinamento degli Enti Locali, seppur espresso in modo autonomo e non a richiesta - ha manifestato la volontà di veder articolato il proprio territorio in due distinte Comunità Montane.

I Consigli dei Comuni interessati hanno pure proceduto ad adottare le deliberazioni di adesione al progetto di Comunità Montana.

 

Tali atti possono essere considerati, alla stregua della deliberazione del Consiglio Provinciale, quali pareri ed atti di concertazione ai sensi del citato T.U..

La Comunità Montana dell'Alto Marchesato rappresenta per le popolazioni interessate un importante strumento per promuovere l'identità sociale ed economica di un territorio che intende rimuovere le condizioni di isolamento culturale e superare la propria marginalità geografica, anche attraverso una struttura istituzionale più corrispondente alle specificità territoriali.