Progetto di legge n. 622

ISTITUZIONE DELL’AGENZIA REGIONALE PER LA RICERCA IN CALABRIA (ARCAL)

Sintesi del progetto
Le iniziative R&IT (Ricerca ed Innovazione Tecnologica) della Regione Calabria rappresentano un importante motore di sviluppo, potendo tra l'altro usufruire di fondi rilevanti di varia provenienza, da gestire in forma efficiente e finalizzata.
La Calabria si colloca tra le regioni italiane a minore sviluppo tecnologico, sia a
livello privato, sia a livello pubblico, nonostante le importanti risorse investite e deve quindi recuperare il gap, valorizzando al massimo le risorse regionali e gli altri contributi.
Sebbene
, infatti, si possano registrare alcuni progressi significativi in limitati comparti di attività economica ed in sparuti contesti subregionali, la Calabria nel suo complesso è un'area caratterizzata da un pronunciato sottosviluppo prevalentemente dovuto ad una scarsa domanda d'innovazione sia di processo che di prodotto.

Gli studi effettuati per redigere il Piano Regionale per la Ricerca e l'Innovazione hanno rilevato che l'industria manifatturiera moderna è Ai fatto inesistente; l'agricoltura, pur in un quadro di differenziazioni spaziali ed aziendali, soffre di croniche inefficienze produttive e organizzative; il terziario innovativo per la produzione stenta ad espandersi e decollare.
L'esame del conto delle risorse e degli impieghi della Calabria, effettuata nell'ambito del progetto RIS Calabria, ha consentito di censire le risorse utilizzate nella regione e le destinazioni finali di queste risorse (struttura della domanda), rilevando che il totale degli impieghi (consumi privati e pubblici, investimenti) è largamente superiore alla produzione realizzata e confermando quindi che la regione è fortemente assistita e dipendente.
L'attuale "economia della conoscenza" privilegia tra i fattori di competitività quelli che in particolare concorrono a valorizzare il capitale umano e quindi specificatamente gli investimenti in R&ST.
La Pubblica Amministrazione e le imprese devono quindi porsi quali obiettivi prioritari investimenti che consentano di:
· Rendere più efficienti i processi operativi contestualizzando "buone pratiche" innovative per migliorare i servizi ed i prodotti ed accedere al mercato in modo più efficace e tempestivo;
·
Razionalizzare e fare sinergie sugli investimenti nelle nuove tecnologie e nei progetti innovativi;
· Valorizzare al massimo , attraverso una migliore qualificazione della domanda interna, le risorse disponibili nell'ambito delle politiche per le aree sottosviluppate e nell'ambito dei programmi comunitari;
· Valorizzare le risorse umane locali, consolidando il know-how già disponibile e l'alto livello di scolarizzazione dei giovani presenti sul territorio;
· Aumentare le capacità imprenditoriali locali attraverso un'azione maieutica che ne aumenti sensibilmente la propensione all'innovazione.
Diventa pertanto assolutamente prioritario per la Regione Calabria sviluppi e valorizzi
il proprio patrimonio di risorse intellettuali impiegabili in R&IT sia nel settore pubblico che in quello privato:

· Concentrando gli interventi verso pochi obiettivi operativi prioritari;

· Integrando tutte le risorse d'investimento disponibili;

· Attuando una politica di chiara individuazione delle responsabilità d'intervento e di verificabilità dei risultati.
Le risorse disponibili sono allo stato cospicue e provengono da più fonti di finanziamento statali e comunitarie, ma sfortunatamente delegate a molti centri di responsabilità nella maggior parte dei casi non coordinati tra loro.
Ciò comporta una rilevante dispersione di risorse ed una relativa intempestività
d'intervento dovuta alla duplicazione di competenze, di studi settoriali , di obiettivi, ecc.
In questo contesto è dunque importante che sia costituito uno strumento che consenta al contempo di:
· Garantire il coordinamento delle spesa evitando duplicazioni;
· Garantire un processo rapido ed efficace di attivazione del mercato­;

· Garantire un puntuale riutilizzo/valorizzazione delle risorse fino ad oggi investite.

· Operare con efficienza ed efficacia misurabili per migliorare i processi di abilitazione delle risorse disponibili a vantaggio del territorio.
Lo strumento identificato è una Agenzia Regionale in grado di essere:
· Struttura di coordinamento degli investimenti pubblici in R&IT. in particolare di quelli regionali, sostituendosi alle attuali molteplici unità organizzative interne;
· Promotore del progresso e della diffusione della Ricerca di base in campo scientifico, con capacità di marketizzazione del potenziale in risorse umane e infrastrutturali esistenti sul territorio regionale;

· Facilitatore del processo di creazione di opportunità per la Ricerca progettata e condotta da giovani calabresi;
· Punto di coagulo della domanda e dell'offerta di R&IT nella rete costituita dalle imprese, dalle Università e dai Centri di ricerca pubblici e privati presenti sul territorio;
· Struttura di supporto per la Programmazione Regionale nel settore delle R&IT
L'Agenzia è pensata per avere una struttura leggera, con compiti fondamentali di valorizzazione, coordinamento, progettazione e gestione degli investimenti, con una organizzazione per
tasks e non per procedimenti, come attualmente avviene nell'ambito delle varie unità organizzative regionali che si occupano della materia. Questo approccio post-fordiano, ormai consolidato nelle imprese, consente di concentrare le risorse umane per progetto ridestinandole volta per volta in funzione della qualità e della quantità richiesta dalla complessità dell'intervento.
I risultati che si intendono quindi ottenere, anche nel breve periodo, sono:
· Razionalizzazione della spesa d'investimento regionale in RS⁢
· Valorizzazione degli investimenti già effettuati in RS⁢
· Accelerazione dei processi di identificazione degli interventi e di somministrazione degli aiuti in RS⁢
· Ottimizzazione del rapporto tra costo-impiego di risorse umane e quantità di risorse finanziarie abilitate per la realizzazione e promozione di iniziative nel campo del R&IT.

L'R&IT come motore di sviluppo economico.

Rilevanza dell'R&IT per la Regione Calabria
L'innovazione è uno dei principali fattori della crescita economica, sia a livello microeconomico, sia a livello macroeconomico. A livello microeconomico, l'innovazione permette alle imprese di soddisfare una domanda sempre più sofisticata e di competere con i concorrenti nazionali e internazionali. A livello macroeconomico, l'innovazione contribuisce ad accrescere l'efficienza dei fattori di sviluppo di un Paese.
Negli anni 90 i paesi che hanno registrato livelli di crescita superiori alla media generalmente hanno avuto tassi di occupazione più elevati, hanno accumulato più capitale e migliorato la qualità delle risorse umane. Il contributo dell'innovazione alla crescita della produttività si identifica in una più elevata efficienza nell'utilizzo di capitale e lavoro ed è determinata da innovazioni tecnologiche e non tecnologiche, come migliori pratiche manageriali, cambiamenti organizzativi, miglioramento nella produzione e distribuzione di beni e servizi. Allo stesso tempo, l'innovazione contribuisce a creare nuovi prodotti che contribuiscono alla crescita della competitività delle imprese nei mercati globali.

L'offerta d'innovazione in Calabria.
Il sistema regionale dell'offerta di innovazione è strutturato essenzialmente intorno ai tre Atenei regionali, l'Università degli Studi della Calabria in Cosenza. l'Università degli Studi del Mediterraneo di Reggio Calabria e l'Università degli Studi della Magna Graecia di Catanzaro ed agli Istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche, concentrati principalmente nell'Area della Ricerca di Cosenza (tre Istituti e tre sezioni staccate di Istituti aventi sede in altre regioni). Operano inoltre sul territorio il Parco Scientifico e Tecnologico della Calabria, la rete delle Camere di Commercio (e le Aziende Speciali da loro promosse), il BIC Calabria (Rete EBN UE), il Consorzi ed un insieme di Centri Servizi alle Imprese emanati dalle associazioni imprenditoriali o da privati, alcuni Centri di Formazione pubblici e privati (delle Regione. convenzionati, delle associazioni imprenditoriali, di imprese di formazione).
Il sistema dell’offerta è sostenuto da un quadro finanziario per gli aiuti al R&IT che prevede i seguenti strumenti (in ordine cronologico di disponibilità):
· La legge 317/91 che prevede agevolazioni finalizzate a favorire lo sviluppo della competitività delle imprese in particolare attraverso la realizzazione di investimenti in tecnologie avanzate, all'acquisto di servizi reali a sostegno del R&TI. La Legge prevede un contributo in conto capitale o sotto forma di credito di imposta nella misura percentuale delle spese ammissibili. In Calabria gli investimenti in innovazioni finanziati sulla base della legge 317/91 sono pari a 1,4 milioni annui.
· La legge 488/92, che prevede l'erogazione di finanziamenti per attività produttive svolte nelle aree depresse del Paese. Le agevolazioni previste consistono in un contributo in conto capitale in rapporto alle dimensioni dell'impresa. In Calabria, sebbene l'accesso alle agevolazioni previste dalla Legge sia stato di notevole successo, occorre riscontrare un utilizzazione delle risorse verso obiettivi classificabili come R&TI inferiore alla media nazionale.
· Gli Strumenti di sostegno comunitario costituiti in particolare dal QCS per le Regioni Italiane dell'Obiettivo Mal Programma Operativo Monofondo "Diversificazione - Valorizzazione delle Risorse Agricole e Sviluppo Rurale”, dai Programmi Operativi Multiregionali, dalle Sovvenzioni Globali, dai progetti cofinanziati dall'Art.10 del FERS (Azioni Innovative) e dai i Programmi di Iniziativa Comunitaria, mettono a disposizione una cospicua messe di risorse finanziarie che tuttavia non vengono pienamente utilizzate a causa di fattori endogeni quali la debolezza del sistema delle imprese che, oltre a non produrre occupazione aggiuntiva, non riesce a individuare ed esplicitare i propri fabbisogni.

Servizi integrati per le imprese
La realizzazione di servizi integrati di sostegno alla domanda, facilmente fruibili da parte delle imprese, è indispensabile per presentare il settore pubblico quale interlocutore credibile al quale rivolgere istanze o dal quale ottenere anche solo informazioni utili e chiarimenti per assolvere ad obblighi, avviare specifici interventi senza dover interagire con una pluralità di soggetti diversi.
L'Agenzia sarà in primo luogo il punto di riferimento per le imprese perché queste possano essere adeguatamente informate ed indirizzate verso l'utilizzazione di programmi e benefici che, attraverso l'innovazione e la ricerca, ne possano aumentare il livello di competitività. La principale funzione dell'Agenzia sarà quindi, in tale veste, quella di costituire l’HUB principale della Rete Regionale per la Ricerca e l'Innovazione in grado di assicurare un efficiente e tempestivo collegamento tra imprese, strutture di trasferimento tecnologico e di formazione, centri di ricerca e laboratori.
Occorre puntare infatti sull'integrazione funzionale dei servizi di supporto all'innovazione già realizzati e gestiti da diversi soggetti per garantire alle imprese di
aumentare la loro competitività a costi sostenibili.

Osservatorio Regionale tra domanda e offerta d'innovazione.
Per garantire la piena operatività del sistema è indispensabile dotarsi di supporti e strumenti informativi adeguati attraverso la costituzione di un Osservatorio regionale, per il monitoraggio della domanda e dell'offerta d'innovazione nei settori strategici di cui l'Agenzia sarà cogestore insieme agli altri soggetti istituzionali interessati (Università. Associazioni degli Imprenditori, Parchi Scientifici e Camere di Commercio). L'Osservatorio costituirà uno strumento di supporto alle decisioni degli Enti preposti alla definizione delle politiche per l'innovazione nella regione, creando le condizioni conoscitive per mettere a sistema la domanda e l'offerta di innovazione e le occasioni sistematiche di confronto per l'individuazione di azioni e progetti di interesse comune. Gli Osservatori dovranno a tal fine monitorare con continuità:
- la domanda di innovazione nel settore di riferimento a livello regionale;
- i trend tecnologici ed industriali nel settore di riferimento a livello nazionale e internazionale;
- i progetti, i prodotti ed i servizi del sistema di offerta di innovazione per il settore di riferimento in Calabria;
- l'offerta di innovazione nazionale ed internazionale per il settore di riferimento.
L' Osservatorio supporterà la diffusione e lo scambio delle informazioni prodotte tra tutti gli attori del sistema (centri di ricerca, agenzie di trasferimento tecnologico, imprese, istituzioni) attraverso la realizzazione di un insieme di strumenti operativi (banche dati. forum regionale articolato per filiere, newsletter, seminari, etc.) e sarà parte integrante della Rete Regionale.

L'Agenzia ed i Centri Regionali di Competenza.
I Centri Regionali di Competenza si intendono come unità tematiche presso le quali si concentrano delle attività di ricerca, sviluppo, trasferimento di tecnologia e servizi, formazione continua e di base.
I Centri di Competenza sono strutture di raccordo virtuale che aggregano risorse intellettuali, scientifiche, tecniche e imprenditoriali caratterizzandosi come nodi strategici della Rete Regionale della Ricerca.
Essi costituiscono le interfacce fra il mondo della ricerca e quello delle imprese, affinché si rafforzino e si accelerino i processi di innovazione.
Lo scopo della concentrazione delle attività di RST è quella di impiegare risorse renane, Finanziarie ed infrastrutturali per raggiungere, nei settori ritenuti strategici,un livello di eccellenza e di rilievo internazionale.
Ogni Centro è un team di progetto composto da operatori dei diversi livelli del governo regionale e locale, da imprenditori e da Centri di Ricerca e Università (laboratori, aziende spin-off, ecc...). pensato per affiancare gli enti locali e facilitarne l'azione di sviluppo dei piani e dei progetti posti in essere per lo sviluppo tecnologico­informativo.
All'Agenzia competerà l'aggregazione delle risorse e la definizione di programmi atti a coagulare le risorse umane ed infrastrutturali disponibili all'interno della Rete Regionale per la Ricerca in un Centro di Competenza.
L'Agenzia provvederà quindi ad aggregare le risorse occorrenti affinché in particolare i Centri di Competenza possano assolvere ai seguenti compiti:
· promuovere il diretto coinvolgimento delle imprese nel processo di realizzazione e di progettazione dell'innovazione e la nascita di imprese knowledge-based;
· favorire e sopportare la ricerca pre-competitiva
· sviluppare studi, iniziative ed attività di ricerca finalizzate ad individuare le migliori tecnologie nei settori dove il sistema regionale può risultare competitivo;
· partecipare a progetti di ricerca e sviluppo in ambito locale, nazionale e internazionale;
· effettuare sperimentazioni "pilota" per lo sviluppo e implementazione delle conoscenze;
·
facilitare e sopportare lo sviluppo presso le imprese di interventi atti ad utilizzare gli specifici regimi di aiuti in forma integrata (PIA) in tutti i casi in cui sia presente quale componente essenziale la ricerca e l'innovazione;
· effettuare attività di informazione, formazione, aggiornamento tecnologico, normativo e scientifico finalizzati sia alla preparazione specialistica di operatori del settore sia all'aggiornamento professionale in enti e/o imprese;
· prestare servizi tecnici ai soggetti pubblici e privati operanti nel settore e fornire spazi attrezzati e utilities, laboratori specializzati, competenze specifiche ed assistenza tecnologica.
L'Agenzia promuoverà, attraverso i Centri di Competenza, lo sviluppo delle relazioni fra Scienza-Tecnologia-Mercato, prevedendone l'inserimento anche nell'ambito dei Distretti Tecnologici e l'utilizzazione attraverso le reti ed i servizi connessi allo sviluppo della società dell'informazione.

Valutazione economica.
Uno dei principali problemi connessi all'attuazione dei Programmi Comunitari, ma più in generale alla gestione degli investimenti in infrastrutture , è la sostenibilità del rinveniente dagli investimenti stessi. L'intervento pubblico è il più delle volte mirato a garantire il raggiungimento degli obiettivi di context change previsti ex ante come determinanti a realizzare le condizioni ed i benefici desiderati , ma è altrettanto poco flessibile nel rilevare i cambiamenti di contesto che possono rendere poco produttivo il risultato. Ciò avviene essenzialmente in ragione del fatto che la fattibilità di un intervento è basata su una conoscenza iniziale del contesto al quale l'intervento si applica, non soggetta ad una revisione in itinere.
Questo approccio da committente,
ma non da fruitore rende in molti casi l'investimento pubblico poco efficace e spessissimo lontano dalla domanda reale sia iniziale che come si potrebbe rilevare a completamento del progetto.
Per superare questa difficoltà occorre che l'investitore pubblico smetta le vesti di mero committente e rivesta quelle di partner dell'intervento finanziato, assumendosi direttamente anche i rischi dell'eventuale insuccesso.
E' necessario quindi che la struttura preposta ad identificare e valutare gli interventi in
un settore per di più ad alto rischio, quale è la ricerca e l'innovazione rivolta al sistema produttivo, abbia le caratteristiche di autonomia , flessibilità organizzativa e misurabilità del risultato che non trovano riscontro nell'attuale quadro normativo applicabile all'Amministrazione Regionale.
Il PdL d'iniziativa della Giunta Regionale per la costituzione dell'ARCAL è pensato
quindi per porre principalmente rimedio a questa condizione di fatto, senza prevedere maggiori oneri sui Servizi Generali dell'Ente se non quelli relativi al funzionamento degli organi previsti dall'art. 3 del PdL, in massima parte riassorbibili attraverso la soppressione dell'attuale struttura regionale preposta agli stessi compiti con minore efficacia. La soppressione di almeno una direzione di primo livello ed una di secondo livello unita alla possibilità di lavorare utilizzando forme di collaborazione “a progetto”, compensa l'incremento dei costi a parità di risultato fissandolo ad un massimo valutabile in 100.000 euro/anno. Nel contempo non è irragionevole prevedere una contestuale riduzione dei costi di logistica, attualmente assolutamente non ottimizzati.

Art. 1

Oggetto

È istituita l'Agenzia regionale per la ricerca in Calabria, denominata ARCAL, dotata di personalità giuridica e sottoposta alla vigilanza della Regione attraverso l'Assessorato alla Pubblica Istruzione, Cultura, Beni Culturali, Università, Ricerca Scientifica e Tecnologica, Informazione.
L'Agenzia ha autonomia scientifica, amministrativa, contabile e patrimoniale; può darsi ordinamenti autonomi, nel rispetto delle finalità istituzionali, con propri regolamenti, da sottoporre all'approvazione della Giunta Regionale.

Art. 2

Finalità

L'Agenzia, quale organismo tecnico-operativo e strumentale della Regione, persegue i seguenti obiettivi:
a) contribuire alla promozione del progresso e della diffusione della Ricerca di base nel campo scientifico, tecnologico, umanistico, economico e giuridico;
b) favorire la creazione di opportunità di finanziamenti per la Ricerca progettata e condotta da giovani, al fine di rimuovere i rischi del depauperamento di risorse umane innovative nel sistema della Ricerca regionale;
c) favorire lo svolgimento di un adeguato ruolo delle molteplici competenze presenti sul territorio regionale anche con l'obiettivo di realizzare un reale collegamento tra mondo della Ricerca e mondo produttivo nel complessivo processo di sviluppo;
d) sostenere interventi in materia di Ricerca in armonia con gli indirizzi della programmazione nazionale ed europea, coerentemente con accordi ed iniziative a carattere interregionale.

Art. 3

Organi

Sono organi dell'ARCAL:
a) il Direttore Generale;
b) il Comitato tecnico scientifico;
c) il Collegio dei revisori contabili.

Art. 4
Direttore Generale

Il Direttore Generale è nominato dalla Giunta regionale, su proposta dell'Assessore competente , tra soggetti di particolare e comprovata professionalità, in possesso dei requisiti di cui al D.lgs. 165/2001 come modificato dalla L. 145/2002. Il Direttore ha la rappresentanza legale dell'ARCAL, predispone i regolamenti da sottoporre all'approvazione della Giunta regionale, adotta tutti i provvedimenti che rientrano nette finalità istituzionali dell'Agenzia, è responsabile della gestione ed esercita tutti i poteri di amministrazione in conformità alle finalità, agli obiettivi programmati e agli indirizzi della Giunta regionale, predispone il bilancio di previsione e il rendiconto generale annuale, presenta annualmente alla Giunta regionale una relazione sull'attività svolta dall'ARCAL.
L'incarico di Direttore è regolato con contratto a tempo determinato, per un periodo non superiore a tre anni, rinnovabile. Gli elementi del contratto sono stabiliti dalla Giunta regionale.
Il contratto può essere risolto anticipatamente, con deliberazione della Giunta regionale che dichiara la decadenza dall'incarico di Dirigente, quando sussistono ì seguenti motivi:
a) sopravvenute cause di incompatibilità;
b) gravi violazioni di norme di legge;
c) persistenti inadempienze inerenti gli indirizzi regionali;
d) gravi irregolarità nella gestione.
Nei suddetti casi, il Presidente della Giunta regionale, su conforme delibera della stessa,
provvede alla nomina di un Commissario che subentra nelle funzioni e dura in carica fino alla nomina del nuovo Direttore da effettuarsi entro il termine perentorio di 90 giorni.

Art. 5
Comitato tecnico scientifico

Il Comitato tecnico scientifico è composto da un numero massimo di otto componenti scelti dalla Giunta Regionale, su proposta dell'Assessore competente, fra i rappresentanti delle Università, della Ricerca, delle Professioni, delle Associazioni di categoria, degli Industriali e delle Istituzioni bancarie calabresi, i quali eleggono fra loro il Presidente.
Il Comitato tecnico scientifico si riunisce, su convocazione del Presidente, per contribuire alla stesura del programma triennale regionale della ricerca e a rivederne e adeguarne i contenuti su base annuale.

Art. 6
Collegio dei revisori

Il Collegio dei revisori è, costituito da tre componenti iscritti all'Albo nazionale, di cui uno con funzioni di Presidente, nominati dalla Giunta regionale.

Art. 7
Programma degli interventi

Per il raggiungimento dei fini di cui all'art. 2, l'ARCAL si dota di uno strumento di programmazione triennale con il quale:
a) adegua la propria attività promozionale agli indirizzi della politica nazionale nel campo della Ricerca, ai piani e progetti europei, concorrendo con proprie proposte alla programmazione nazionale nel rispetto della vigente normativa;
b) promuove, favorendone l'istituzione o anche il sostegno, servizi di informazione e diffusione di programmi nazionali ed internazionali di Ricerca allo scopo di agevolare il più ampio coinvolgimento e la più estesa partecipazione da parte di soggetti locali;
c) provvede al cofinanziamento di programmi di Ricerca di Università, Enti e Strutture di ricerca pubbliche e private, individuando specifici strumenti di incentivazione per
le attività di Ricerca promosse e condotte da giovani;
d) promuove la formazione di consorzi, società consortili e fondazioni, con finalità di attività di Ricerca, anche mediante convenzioni o partecipazioni;
e) concede contributi per progetti di Ricerca e provvede alla realizzazione del coordinamento degli interventi regionali in materia;
f) concede contributi per la pubblicazione di opere di interesse scientifico e culturale, per la cura della raccolta e della divulgazione dei risultati delle ricerche nonché per la realizzazione di manifestazioni di alto valore scientifico.

Art. 8
Articolazione del programma triennale

Il programma triennale degli interventi di cui all'art. 7 deve indicare:
a) l'insieme delle risorse di carattere tecnico, organizzativo e finanziario da impiegare nel triennio;
b) la ripartizione delle risorse e l'impegno finanziario relativo ai singoli piani annuali di esecuzione;
c) le fonti finanziarie ed il tasso di cofinanziamento per ciascun intervento;
d) i settori di interesse prioritario verso i quali indirizzare i progetti;
e) i criteri di valutazione di riferimento.
Il programma, per la concessione dei contributi di cui all'art. 7 lett. e) e f), si realizza attraverso specifici piani annuali di attuazione.

Art. 9
Formulazione, adozione e approvazione del programma

Entro il 30 ottobre antecedente il primo anno di ciascun triennio, l'Assessore alla Ricerca Scientifica e tecnologica, sentito il Comitato tecnico-scientifico dell'ARCAL, formula il programma triennale e lo sottopone alla Giunta regionale che lo adotta e lo trasmette al Consiglio Regionale per l'approvazione che dovrà avvenire entro 60 giorni, decorsi i quali si intende approvato. L'adeguamento del programma, ove occorra, avviene su base annuale seguendo lo stesso procedimento.

Art. 10
Attuazione del programma triennale

Il Direttore Generale dell'ARCAL delibera le iniziative previste dal programma triennale ed approva i piani annuali di attuazione di cui all'art. 11.

Art. 11
Piani annuali di attuazione

Entro il 31 gennaio di ciascun anno il Direttore Generale dell'ARCAL approva il piano annuale di attuazione dei progetti rispondenti alle iniziative di cui all'art. 7 lett. e) ed f), proposti da Università, Enti e Strutture di Ricerca pubbliche e private operanti nel territorio regionale, individuati attraverso azioni di evidenza pubblica emanate in esecuzione del programma triennale.

Art. 12
Personale

L'ARCAL, si avvale di personale assegnato dalla Regione, anche in posizione di comando, da Enti ed aziende pubbliche regionali nel rispetto di quanto previsto dal decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 e successive integrazioni e modificazioni. L'organico sarà definito con l'atto di programmazione.
L'ARCAL può avvalersi, per lo svolgimento delle proprie attività, qualora non esistano competenze tra il personale di cui al comma 1 ed in via temporanea, di società e di singoli professionisti mediante contratti di consulenza, con costi a carico della stessa Agenzia.

Art. 13
Risorse finanziarie

Le risorse finanziarie dell'ARCAL sono costituite da quelle assegnate dal Consiglio e dalla Giunta Regionale attraverso la legge di bilancio, nonché da tutte le risorse rivenienti dai fondi statali e comunitari e da quelle proprie del P.O.R. Calabria in materia di Innovazione e Ricerca.

Art. 14
Controlli e vigilanza

La Giunta Regionale esercita il controllo sui seguenti atti dell'ARCAL:
a) atto aziendale di organizzazione e funzionamento;
b) disciplina di contabilità e dei contratti;
c) bilanci di previsione, rendiconti;
d) affidamento del servizio di tesoreria;
e) alienazione e acquisto di immobili.
La Giunta regionale compie verifiche annuali finalizzate alla valutazione dell'efficienza dell'organizzazione e dell'efficacia dei risultati dell'ARCAL in relazione alle materie di competenza.

Art. 15
Regolamenti

L'ARCAL può dotarsi, nel rispetto delle finalità istituzionali, di propri regolamenti da sottoporre all'approvazione della Giunta Regionale.
I regolamenti sono pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria.