Comè noto, anche la gestione
degli alloggi di edilizia residenziale pubblica dellIacp di Catanzaro è
interessata, al pari degli altri istituti, da forme irregolari di conduzione.
Detta situazione ha richiamato lattenzione del
consiglio di amministrazione dellIacp di Catanzaro che più volte ha sollecitato la
Regione Calabria per ladozione di una normativa di sanatoria che, da una parte,
sanasse tali irregolari conduzioni e, dallaltra, consentisse allo stesso Iacp il
recupero della morosità pregressa.
In pendenza dellemanazione della predetta legge
regionale e dellattuazione della più volte sollecitata anagrafe dellutenza
regionale, lIacp ha ritenuto, in data 16 marzo 1994, di istituire allintero
dellarea economico gestionale, un apposito gruppo di lavoro con lobiettivo di
individuare, sulla base delle segnalazioni pervenute da parte di inquilini,
amministrazioni comunali (interessate dallo stesso Iacp) e di autonome iniziative svolte
sul territorio dal personale ispettivo di detto gruppo, il tipo di irregolarità
alloggiativa per supportare la conseguente azione amministrativo-legale dellente e
delle amministrazioni comunali interessate.
Lazione dellistituto si è concretizzata
attraverso numero 7.134 verifiche in loco ed ha consentito numero 667 richieste di revoca
di assegnazione ex articolo 17 Dpr 1035/72 e numero 564 diffide di rilascio ex articolo 18
Dpr 1035/72, nonché lavvio di azioni legali per il rilascio di numero 401 alloggi,
che andranno a concretizzarsi a breve, con il necessario supporto delle Forze
dellOrdine e dei Comuni interessati.
Lemanazione della legge regionale numero 8/95 in
materia di regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia
residenziale pubblica pone ora lente nella condizione di affrontare lannosa
problematica sopra enunciata, dando nel contempo risposta ad una realtà sociale
obiettivamente degradata.
LIacp, sensibile a dette problematiche, con
delibera numero 1524 del 28 settembre 1995, nel dare esecuzione al comma a)
dellarticolo 2 della più volte citata legge regionale, ha istituito una commissione
interna di valutazione delle istanze di regolarizzazione che, allo stato, ammontano a
numero 355.
Firmato: avv. Marcello Furriolo (direttore generale)
Con riferimento alla richiesta in via breve formulata da
codesto assessorato relativamente allinterrogazione numero 15 del 28 giugno 1995
formulata al Presidente del Consiglio regionale dai consiglieri Rosa Tavella, Michelangelo
Tripodi e Luigi De Paola, si riferisce quanto appresso.
In atto le procedure di assegnazione degli alloggi
popolari estromettono gli Iacp da qualsiasi attività. Questi enti intervengono soltanto
in sede di consegna degli alloggi ai legittimi assegnatari.
Infatti, le norme attualmente in vigore prevedono che la
pubblicazione dei bandi per lassegnazione degli alloggi sia espletata dai Comuni, i
quali, dopo aver proceduto alla raccolta delle domande pervenute, le trasmettono alle
commissioni previste dallarticolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 30
dicembre 1972 numero 1035, che hanno il compito di formulare le graduatorie provvisorie e
definitive. Queste ultime vengono, a cura delle stesse commissioni, inviate ai Comuni per
lemissione dei singoli provvedimenti di assegnazione.
Pertanto, competono ai Comuni ed alle commissioni
assegnazione alloggi lattività istruttoria e decisionale sulle richieste di
assegnazione, ad essi spetta lesame della documentazione acquisita, anche al fine di
individuare eventuali falsificazioni di atti per lavvio della relativa azione
penale.
Per quanto riguarda loccupazione di alloggi da
parte di nuclei familiari diversi da quelli ai quali gli stessi sono stati assegnati,
questo istituto ricorre di norma alla denuncia di eventuali illeciti penali, ove non
ricorrano le condizioni di regolarizzazione dei rapporti locativi previsti dalla normativa
in vigore (articolo 25 Dpr 1035/72 - articolo 53 legge 457/78 - legge regionale 30 marzo
1995 numero 8).
Ed infine, per quanto concerne la revoca
dellassegnazione relativamente ai nuclei familiari che hanno abbandonato
lalloggio, questo istituto comunica lesito degli accertamenti ai Comuni
interessati, i quali devono provvedere allemissione dei decreti di revoca ed alla
assegnazione di detti alloggi secondo le graduatorie generali in loro possesso.
Firmato: avv. Antonio Ciarletta (consigliere anziano con
funzioni di presidente)
I casi di conduzione irregolare di alloggi di edilizia
residenziale pubblica possono essere determinati da occupazione di immobili non ancora
assegnati o da cessione o sublocazione abusiva da parte dellassegnatario.
Ogni qualvolta si sono verificati casi del primo tipo,
listituto (o lappaltatore se la costruzione risultava non ancora consegnata
allente appaltante) ha sempre proposto querela nei confronti degli occupanti, anche
se il risultato dello sgombero immediato degli alloggi non si è quasi mai raggiunto.
Si è, comunque, nella maggior parte dei casi, dovuto far
ricorso alla procedura amministrativa per il rilascio prevista dallarticolo 18 del
Dpr 1035/1972.
Per quanto concerne i casi di detenzione irregolare degli
alloggi dovuta a cessione degli stessi o a sublocazione da parte degli inquilini
assegnatari, listituto ha puntualmente e tempestivamente segnalato, previa verifica,
le situazioni illegittime di cui è venuto a conoscenza ai sindaci dei Comuni ove sorgono
gli alloggi, competenti ad emettere i provvedimenti di decadenza o di revoca a carico
degli inadempienti, ai sensi della circolare dellassessore regionale ai lavori
pubblici numero 15313 del 16 febbraio 1987.
Alla data odierna risultano inoltrate ai vari Comuni
della provincia complessivamente numero 854 richieste di provvedimenti di decadenza o
revoca.
Con legge regionale numero 8 del 30 marzo 1995 è stata
disposta "la regolarizzazione dei rapporti locativi" nei confronti degli
occupanti senza titolo di alloggi di edilizia residenziale pubblica, previo accertamento
del possesso, da parte di questi, dei requisiti di legge.
Alla data odierna sono state presentate numero 352
domande di sanatoria che sono in corso di istruttoria.
Firmato: avv. Michele Cerase (direttore generale)