Risposta scritta all' interrogazione n.2 del 14 giugno 1995

 

Con l’interrogazione in oggetto i consiglieri Tavella, De Paola, Tripodi lamentano la sospensione del servizio ambulanza gestito prima dal Comune di Taverna e poi dall’Asl numero 7 di Catanzaro.

A tal proposito il direttore generale dell’azienda sanitaria di Catanzaro, con nota che si allega in copia, giustifica l’interruzione del servizio in quanto non adeguato all’emergenza sanitaria, non efficiente e produttivo.

Assicura, inoltre, che nell’ambito della riorganizzazione dei servizi dell’Asl, espressa attraverso i piani attuativi, è prevista l’istituzione di una postazione di emergenza a Taverna organizzata secondo i criteri dettati dal piano sanitario regionale.

Giuseppe Torchia
(assessore alla sanità)

 

 

Risposta scritta all' interrogazione n.7 del 19 giugno 1995

In riferimento all’interrogazione in oggetto, si precisa che questo assessorato ha fornito, nel tempo, vari chiarimenti alle Asl circa l’erogazione dell’assistenza economica a cittadini affetti da particolari patologie.

In particolare si sottolinea che questo assessorato nel maggio ‘93, a seguito di varie richieste da parte delle Asl, ha emanato la circolare numero 13415 del 20 maggio 1993.

Con la suddetta nota veniva soppressa ogni forma di assistenza economica non potendo essa gravare, secondo quanto disposto dalla legge numero 407/90, sul fondo sanitario nazionale se non prevista da leggi dello Stato.

Successivamente la Giunta regionale, dietro invito del ministero della sanità ed interpretando la particolare gravità delle condizioni di vita cui sono sottoposti gli uremici, i trapiantati e i talassemici, ha ripristinato con atto deliberativo numero 4814 del 29 novembre 1993 i contributi economici in favore degli uremici in trattamento dialitico, dei talassemici in trattamento trasfusionale ed in favore degli assistiti costretti a subire un trapianto d’organo o tessuto in Italia.

Le Asl sono state informate di quanto esposto attraverso posta ordinaria, fax e copiose telefonate.

Si assicura, comunque, l’emanazione di un’ulteriore circolare chiarificatrice.

Torchia
(assessore alla sanità)

 

 

Risposta scritta all' interrogazione n.8 del 19 giugno 1995

In riscontro alla nota di richiesta di informazioni relativa all’oggetto si precisa quanto segue:

il S.I.S.R. (Sistema informativo sanitario regionale) è un servizio della Regione Calabria - Assessorato alla Sanità che cura le elaborazioni relative all’archivio della popolazione assistibile calabrese sulla base della movimentazione dei dati raccolti nelle Saub delle Ussl che hanno anche la responsabilità della loro immissione, da terminale, nella banca dati del sistema informativo.

L’aggiornamento dell’archivio messo a disposizione dal S.I.S.R. avviene periodicamente (al 30 giugno ed al 31 dicembre di ogni anno per come previsto dalla C.U.N.) con i dati di scelta-revoca caricati dalle Ussl.

Le attività arretrate, menzionate nelle note di cui sopra, si riferiscono al caricamento dei dati di scelte-revoche a cura della Saub e non possono essere addebitate al S.I.S.R. dal momento che lo stesso non può in alcun modo influenzare le attività dell’Ussl.

L’Ussl nel corso degli ultimi due semestri ha effettuato le seguenti operazioni di variazione per scelte e revoche:

II semestre 1994

I iscrizione con scelta del medico n. 2.747
revoche-scelte del medico n. 2.228
eliminazione di doppioni n. 56
correzioni dati anagrafici e caricamento codici fiscali n. 11.102
ricusazioni di assistito da parte del medico n. 1
cambio di libretto n. 468
revoche per trasferimento n. 1.390
revoche per decesso dell’assistito n. 493
scarico di assistiti da medici non più convenzionati n. 40
I semestre 1995
I iscrizione con scelta del medico n. 3.072
revoche-scelte del medico n. 2.636
eliminazione di doppioni n. 165
correz. dati anagrafici e caricam. codici fiscali n. 15.487
ricusazioni di assistito da parte del medico n. 31
cambio di libretto n. 568
revoche per trasferimento n. 1.457
revoche per decesso dell’assistito n. 514
scarico di assistiti da medici non più convenzion. n. 637
In particolare per quanto attiene ai due tipi di movimento indicati, trasferimenti e decessi di assistiti, nei due semestri di cui sopra sono così suddivisi:

movimenti effettuati nel II semestre ‘94
Trasferimenti avvenuti nel 1993 n. 151
Trasferimenti avvenuti nel 1994 n. 1.239
movimenti effettuati nel I semestre ‘95
Trasferimenti avvenuti nel 1974 n. 1
Trasferimenti avvenuti nel 1992 n. 270
Trasferimenti avvenuti nel 1993 n. 226
Trasferimenti avvenuti nel 1994 n. 526
Trasferimenti avvenuti nel 1995 n. 434
movimenti effettuati nel II semestre ‘94
decessi avvenuti nel 1993 n. 5
decessi avvenuti nel 1994 n. 488
movimenti effettuati nel I semestre ‘95
decessi avvenuti nel 1993 n. 1
decessi avvenuti nel 1994 n. 109
Decessi avvenuti nel 1995 n. 404
Da quanto esposto si rileva che:

Nel II semestre 1994 sono stati effettuati numero 18.525 movimenti; mentre nel I semestre 1995 sono stati effettuati numero 24.567 movimenti evidentemente pochi nel 1994 per coprire con una sola unità tutta la mole di lavoro derivante da una funzione così importante ed alla quale non viene prestata la dovuta attenzione da parte dell’Ussl.

Nel 1995 sono stati effettuati movimenti avvenuti negli anni precedenti (1992-1993-1994) che, evidentemente, non erano stati presi in considerazione negli anni di competenza.

Tanto per dovere di chiarezza e significando che il S.I.S.R. è disponibile per qualunque necessità e che può mettere a disposizione della Ussl eventuali altri terminali, se dovessero essere necessari, onde consentire ai signori terminalisti di effettuare più celermente il lavoro di che trattasi.

Firmato, Torchia (assessore alla Sanità)

 

 

 

Risposta scritta all' interrogazione n.9 del 19 giugno 1995

Relativamente all’interrogazione in oggetto, si trasmette la proposta di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, risultando la materia in corso di regolamentazione in campo nazionale.

Firmato: Ing. Sirmone Giraldi (Il dirigente)

Caruso
(assessore all’industria)

 

 

 

 

Risposta scritta all' interrogazione n.10 del 22 giugno 1995

 

L’atteggiamento assunto da Breda C.F. e da FS, successivamente alla lettera di intenti del 4 ottobre 1994, attraverso il piano di ristrutturazione industriale proposto ai sindacati aziendali, è stato effettivamente, per come affermato nell’interrogazione, un proditorio attacco portato avanti contro l’unica forte realtà produttiva della città di Reggio Calabria.

Tale attacco, però, è stato sventato dalla corale azione condotta dal Presidente del Consiglio regionale, sulla scorta della mozione approvata all’unanimità dal Consiglio nella seduta del 4 luglio, dal sindaco della città, anch’egli investito da un deliberato unanime del Consiglio comunale, dal Presidente dell’amministrazione provinciale e dalle organizzazioni sindacali, i quali tutti, senza tentennamenti e schierati a difesa di interessi sacrosanti, su un fronte unico formalizzato nel documento del 12 luglio, nei numerosi incontri avuti a tutti i livelli e conclusisi poi in quello decisivo di Palazzo Chigi del 19 luglio, hanno creato le condizioni perché i sindacati di categoria potessero firmare con la Breda l’accordo che ha sancito la ripresa della politica degli investimenti per l’adeguamento produttivo dello stabilimento di Torre Lupo, e l’impegno ad avviare in tempi brevi la produzione del secondo lotto Etr 500, e in particolare delle carrozze speciali, la cui produzione rimane una esclusività della fabbrica reggina.

Tale risultato certamente positivo, che è dovuto totalmente alla compattezza dimostrata dallo schieramento istituzionale e sindacale calabrese, dovrà naturalmente essere verificato costantemente nel prossimo futuro per evitare ritardi o inadempienze.

In tale prospettiva la deliberazione della Giunta regionale numero 1091/95, relativa alla richiesta al Governo di riconoscimento di area di crisi per la città di Reggio servirà, così come è già servita, a giustificare provvedimenti straordinari finalizzati allo sviluppo e all’occupazione, che dovranno essere inseriti nella prossima finanziaria.

La Giunta regionale, pertanto, nel mentre chiederà ancora al Governo di recepire, anche formalmente, la richiesta suddetta, vigilerà costantemente sui prossimi sviluppi, sicura di interpretare in questo gli interessi della Calabria oltre che la posizione politica dell’intero Consiglio regionale.

Trematerra
(assessore al lavoro)

 

 

 

Risposta scritta all' interrogazione n.11 del 27 giugno 1995

Al riguardo, facendo seguito agli elementi di risposta già forniti dallo scrivente in Aula in occasione della seduta del 4 c.m., si ribadisce che la "task force" di cui è cenno nel documento politico-programmatico della Giunta in carica, riunisce personalità ad alto livello professionale e di riconosciuto prestigio nazionale ed internazionale, professionisti e docenti di acclarato valore, con il compito di coadiuvare, in sede tecnica, l’Esecutivo nell’elaborazione di iniziative progettuali e normative.

Un gruppo di esperti, quindi, che si è dichiarato disponibile a mettere al servizio della Calabria le proprie capacità di ingegno, il proprio amore verso la nostra terra in maniera totalmente disinteressata, senza ottenere nulla in cambio se non la gratitudine che tutti, nessuno escluso, dovremmo loro per la disponibilità manifestata a collaborare nell’esclusivo interesse dell’Istituzione regionale nel suo complesso.

Né discriminazione alcuna è stata operata, in quanto faranno analogamente parte della task force tutti i docenti più qualificati nei singoli settori dei due Atenei calabresi che spontaneamente vorranno dare il loro contributo, così come gli appartenenti agli ordini professionali e di categoria.

Nessun utilizzo, quindi di "cospicue risorse finanziarie", ma la volontà di far tesoro delle "risorse" di ingegno messe a disposizione della nostra Regione per aggredire e risolvere, sul piano progettuale, i mille problemi che questa Giunta ha ereditato e che intende portare a soluzione anche e soprattutto attraverso la giusta rivalutazione dei tanti valorosi dipendenti finora mortificati nella loro professionalità.

L’unico provvedimento formale di conferimento di incarico (deliberazione Giunta regionale numero 3830 del 3 luglio 1995), peraltro rimesso al Consiglio regionale per la definitiva approvazione ai sensi dell’articolo 68 dello Statuto, riguarda cinque esperti nelle materie giuridico-amministrative ed economico-finanziarie (l’avvocato Aldo Stigliano Messuti, avvocato distrettuale dello Stato di Catanzaro; il professor Vincenzo Silvestri, già ordinario di diritto amministrativo presso l’Università degli studi di Messina; il dottor Giuseppe Cogliandro, consigliere della Corte dei Conti; il dottor Roberto Politi, magistrato amministrativo presso il Tar della Calabria; il professore Vincenzo da Empoli, ordinario presso l’Università "La Sapienza" di Roma) di cui la Giunta - analogamente alle pregresse esperienze - si avvarrà negli stessi termini e con le medesime modalità con cui il Consiglio regionale nomina i propri consulenti. Tali esperti, in particolare, garantiranno trasparenza e legittimità agli atti amministrativi che l’Esecutivo andrà ad assumere.

Per singoli e specifici compiti, invece, si farà ricorso all’opera dei componenti della task force così come di tutte quelle altre professionalità che si intenderà, di volta in volta, coinvolgere a seconda dei temi da affrontare sulla base del merito e delle qualità comprovate dai curricula dei potenziali collaboratori.

Prof. Giuseppe Nisticò
(Presidente della Giunta regionale)

 

 

Risposta scritta all'interrogazione n. 15

Con riferimento all’interrogazione indicata in oggetto, si trasmettono in fotocopia le note con le quali gli Iacp di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria hanno fornito alle richieste contenute nell’interrogazione medesima, significando che questo assessorato curerà l’evolversi dello svolgimento delle procedure al riguardo intraprese dai predetti istituti.

Pietro Fuda
(assessore ai lavori pubblici)

Com’è noto, anche la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica dell’Iacp di Catanzaro è interessata, al pari degli altri istituti, da forme irregolari di conduzione.

Detta situazione ha richiamato l’attenzione del consiglio di amministrazione dell’Iacp di Catanzaro che più volte ha sollecitato la Regione Calabria per l’adozione di una normativa di sanatoria che, da una parte, sanasse tali irregolari conduzioni e, dall’altra, consentisse allo stesso Iacp il recupero della morosità pregressa.

In pendenza dell’emanazione della predetta legge regionale e dell’attuazione della più volte sollecitata anagrafe dell’utenza regionale, l’Iacp ha ritenuto, in data 16 marzo 1994, di istituire all’intero dell’area economico gestionale, un apposito gruppo di lavoro con l’obiettivo di individuare, sulla base delle segnalazioni pervenute da parte di inquilini, amministrazioni comunali (interessate dallo stesso Iacp) e di autonome iniziative svolte sul territorio dal personale ispettivo di detto gruppo, il tipo di irregolarità alloggiativa per supportare la conseguente azione amministrativo-legale dell’ente e delle amministrazioni comunali interessate.

L’azione dell’istituto si è concretizzata attraverso numero 7.134 verifiche in loco ed ha consentito numero 667 richieste di revoca di assegnazione ex articolo 17 Dpr 1035/72 e numero 564 diffide di rilascio ex articolo 18 Dpr 1035/72, nonché l’avvio di azioni legali per il rilascio di numero 401 alloggi, che andranno a concretizzarsi a breve, con il necessario supporto delle Forze dell’Ordine e dei Comuni interessati.

L’emanazione della legge regionale numero 8/95 in materia di regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica pone ora l’ente nella condizione di affrontare l’annosa problematica sopra enunciata, dando nel contempo risposta ad una realtà sociale obiettivamente degradata.

L’Iacp, sensibile a dette problematiche, con delibera numero 1524 del 28 settembre 1995, nel dare esecuzione al comma a) dell’articolo 2 della più volte citata legge regionale, ha istituito una commissione interna di valutazione delle istanze di regolarizzazione che, allo stato, ammontano a numero 355.

Firmato: avv. Marcello Furriolo (direttore generale)

Con riferimento alla richiesta in via breve formulata da codesto assessorato relativamente all’interrogazione numero 15 del 28 giugno 1995 formulata al Presidente del Consiglio regionale dai consiglieri Rosa Tavella, Michelangelo Tripodi e Luigi De Paola, si riferisce quanto appresso.

In atto le procedure di assegnazione degli alloggi popolari estromettono gli Iacp da qualsiasi attività. Questi enti intervengono soltanto in sede di consegna degli alloggi ai legittimi assegnatari.

Infatti, le norme attualmente in vigore prevedono che la pubblicazione dei bandi per l’assegnazione degli alloggi sia espletata dai Comuni, i quali, dopo aver proceduto alla raccolta delle domande pervenute, le trasmettono alle commissioni previste dall’articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1972 numero 1035, che hanno il compito di formulare le graduatorie provvisorie e definitive. Queste ultime vengono, a cura delle stesse commissioni, inviate ai Comuni per l’emissione dei singoli provvedimenti di assegnazione.

Pertanto, competono ai Comuni ed alle commissioni assegnazione alloggi l’attività istruttoria e decisionale sulle richieste di assegnazione, ad essi spetta l’esame della documentazione acquisita, anche al fine di individuare eventuali falsificazioni di atti per l’avvio della relativa azione penale.

Per quanto riguarda l’occupazione di alloggi da parte di nuclei familiari diversi da quelli ai quali gli stessi sono stati assegnati, questo istituto ricorre di norma alla denuncia di eventuali illeciti penali, ove non ricorrano le condizioni di regolarizzazione dei rapporti locativi previsti dalla normativa in vigore (articolo 25 Dpr 1035/72 - articolo 53 legge 457/78 - legge regionale 30 marzo 1995 numero 8).

Ed infine, per quanto concerne la revoca dell’assegnazione relativamente ai nuclei familiari che hanno abbandonato l’alloggio, questo istituto comunica l’esito degli accertamenti ai Comuni interessati, i quali devono provvedere all’emissione dei decreti di revoca ed alla assegnazione di detti alloggi secondo le graduatorie generali in loro possesso.

Firmato: avv. Antonio Ciarletta (consigliere anziano con funzioni di presidente)

I casi di conduzione irregolare di alloggi di edilizia residenziale pubblica possono essere determinati da occupazione di immobili non ancora assegnati o da cessione o sublocazione abusiva da parte dell’assegnatario.

Ogni qualvolta si sono verificati casi del primo tipo, l’istituto (o l’appaltatore se la costruzione risultava non ancora consegnata all’ente appaltante) ha sempre proposto querela nei confronti degli occupanti, anche se il risultato dello sgombero immediato degli alloggi non si è quasi mai raggiunto.

Si è, comunque, nella maggior parte dei casi, dovuto far ricorso alla procedura amministrativa per il rilascio prevista dall’articolo 18 del Dpr 1035/1972.

Per quanto concerne i casi di detenzione irregolare degli alloggi dovuta a cessione degli stessi o a sublocazione da parte degli inquilini assegnatari, l’istituto ha puntualmente e tempestivamente segnalato, previa verifica, le situazioni illegittime di cui è venuto a conoscenza ai sindaci dei Comuni ove sorgono gli alloggi, competenti ad emettere i provvedimenti di decadenza o di revoca a carico degli inadempienti, ai sensi della circolare dell’assessore regionale ai lavori pubblici numero 15313 del 16 febbraio 1987.

Alla data odierna risultano inoltrate ai vari Comuni della provincia complessivamente numero 854 richieste di provvedimenti di decadenza o revoca.

Con legge regionale numero 8 del 30 marzo 1995 è stata disposta "la regolarizzazione dei rapporti locativi" nei confronti degli occupanti senza titolo di alloggi di edilizia residenziale pubblica, previo accertamento del possesso, da parte di questi, dei requisiti di legge.

Alla data odierna sono state presentate numero 352 domande di sanatoria che sono in corso di istruttoria.

Firmato: avv. Michele Cerase (direttore generale)

 

 

 

 

Risposta all'Interrogazione n. 36

Con nota numero 1815/S del 2 ottobre 1995 codesta segreteria ha chiesto elementi utili per la risposta all’interrogazione indicata in oggetto.

Poiché tale interrogazione, pur essendo stata indirizzata anche all’assessore al lavoro, riguarda però questioni attinenti le condizioni igieniche e sanitarie dello stabilimento Omeca di Reggio Calabria, e poiché la richiesta di notizie è stata trasmessa, con pari nota, all’Assessorato alla sanità, si ritiene che, per competenza, debba essere quell’assessorato a fornire le notizie richieste potendo eventualmente attivare anche la competente Asl che sulle predette questioni ha responsabilità dirette.

La presente nota è trasmessa anche all’onorevole Presidente del gruppo consiliare di Rifondazione comunista in riscontro alla nota di sollecito acquisita agli atti dello scrivente Assessorato in data 6 dicembre 1996.

Trematerra
(assessore al lavoro)

 

Risposta scritta all'interrogazione n. 37

La Giunta regionale nei contenuti programmatici ha dato grande rilevanza alla questione ambientale anche sotto l’aspetto della salvaguardia del territorio.

Come è noto il dissesto idrogeologico rappresenta la causa fisica di maggiore rilievo fra quelle che concorrono a determinare lo stato di depressione economica e sociale della nostra regione.

La Giunta regionale, a seguito dell’entrata in vigore della legge 183/89, integrata con la legge 253/90, recante norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo, ha intrapreso le iniziative idonee alla individuazione delle aree programma nonché alla formazione dello schema previsionale e programmatico degli interventi, redatto in conformità dell’articolo 31 della legge 183/89.

In tali schemi sono state raccolte le apposite schede predisposte dagli enti e contenenti le esigenze degli interventi sul territorio come di seguito specificati e che ammontano a lire 4.805.257.

Categoria 1 - difesa del suolo
L. 3.130.655

Categoria 2 - tutela e risanamento delle acque L. 213.852.000

Categoria 3 - razionale utilizzazione delle risorse idriche L. 1.105.427

Categoria 4 - tutela e valorizzazione ambientale L. 355.323.000

La Giunta regionale con la deliberazione 6229 del 6 novembre 1991 ha approvato un primo programma relativo al periodo 1989-1991, per un importo pari a lire 38.348.000 e successivamente in data 15 giugno 1994, con delibera numero 3275, ha predisposto un secondo programma, di lire 41.702.000, per interventi previsti dalla legge 183/89 e nell’ambito degli schemi previsionali e programmatici nei quali sono stati definiti gli obiettivi di difesa e di risanamento del suolo, nonché gli obiettivi di una corretta gestione del territorio e dell’ambiente.

Tali finanziamenti sono riferiti a spese per interventi prioritari di prima urgenza, finalizzati a situazioni di pericolo che richiedono sistemazioni di frane o di zone in dissesto, o sistemazioni di corsi d’acqua.

Inoltre la Giunta regionale ha in corso di rielaborazione il recepimento della legge 183/89, integrata con la legge numero 253/90, attraverso l’istituzione dell’autorità di bacino regionale che consentirà di ricondurre le diverse competenze della Regione e degli enti locali in un unico organico progetto di interventi e ad un unico organico quadro di assetto territoriale.

L’elaborazione del piano di bacino, quale strumento di pianificazione territoriale, consentirà di avere un quadro conoscitivo, normativo e tecnico-operativo che darà la possibilità di intervenire in modo organico per aggredire le cause del dissesto idrogeologico ed inoltre consentirà alla Regione di accedere alle disponibilità finanziarie previste dalle leggi finanziarie.

Nel contesto dell’istituenda autorità di bacino regionale si prevede di coordinare gli interventi di forestazione che, attraverso l’utilizzo degli operai idraulico-forestali e attraverso le tipologie d’intervento previste dalla legge 664/84, perseguono l’obiettivo di tutelare e migliorare il patrimonio forestale e l’assetto idrogeologico attingendo ai finanziamenti previsti dal decreto legislativo 20 maggio 1993 numero 148 convertito in legge 19 luglio numero 236, recante: "Interventi urgenti a sostegno dell’occupazione".

Gli obiettivi di cui sopra sono per l’anno 1995 contenuti nel programma forestazione 1995 - Interventi urgenti a sostegno dell’occupazione nei settori della manutenzione idrogeologica e forestale nella regione Calabria. Deliberazione del Consiglio regionale 8 marzo 1995 numero 533.

Firmato: ing. Francesco Amoruso (dirigente responsabile del settore)

 

 

Risposta scritta all'interrogazione n. 38

In riscontro alla nota numero 1803/S del 2 ottobre 1995 afferente l’interrogazione numero 38 presentata dai consiglieri Tavella, De Paola, Tripodi in data 20 settembre 1995, si comunica quanto segue:

1) gli impegni che la United Travel di Dublino doveva assolvere nei confronti della Regione Calabria per ottenere i contributi, ai sensi della legge regionale numero 10/83 modificata con legge regionale numero 21/86, erano quelli di effettuare una serie di voli speciali da Dublino a Lamezia durante la stagione estiva del 1992.

2) I voli charter realizzati dalla suddetta organizzazione sono stati numero 26 in tutta la stagione, di cui numero 13 nel secondo semestre 1992.

3) Il numero complessivo dei passeggeri trasportati in Calabria è stato di numero 3042, che, alla media di una settimana di soggiorno, ha prodotto circa 21.300 presenze (tutte in bassa stagione).

4) Le strutture alberghiere dove sono stati alloggiati i passeggeri sono le seguenti, come risulta dalle dichiarazioni alberghiere acquisite agli atti dell’assessorato al turismo:

Soverato: Hotel degli Ulivi, Hotel San Domenico;

Montepaone Lido: Hotel Villaggio Estella;

Tropea: Hotel Terrazzo sul mare, Hotel Virgilio, Hotel Baia Paraelios.

5) L’ammontare complessivo delle spese versato da ogni passeggero non è un dato acquisito da questo assessorato in quanto ininfluente ai fini della quantificazione del contributo spettante al beneficiario e, comunque, non previsto dall’istruttoria della legge regionale numero 10/83.

6) Agli uffici competenti dell’assessorato risulta che la United Travel di Dublino ha rispettato pienamente il programma previsto.

Traversa
(assessore al turismo)

 

Risposta scritta all'interrogazione n. 40

Con riferimento alla richiesta di notizie di cui alla nota 5315 dell’8 novembre u.s., si informa che già con la nota numero 4066 del 27 ottobre 1995, indirizzata al sindaco di Palizzi e tra gli altri anche alla Presidenza della Giunta regionale, si è data risposta ed esplicazione ad alcuni punti dell’interrogazione stessa nonché alla nota del Comune di Palizzi cui l’interrogazione fa riferimento.

Per quanto concerne, infine, la trasparenza degli atti posti in essere, si dà assicurazione che, non appena lo strumento urbanistico sarà consegnato, esso sarà portato a conoscenza dei gruppi politici, delle associazioni e dei sindacati in un pubblico dibattito unitamente ai progettisti incaricati che ne illustreranno il contenuto.

Crea
(assessore all’urbanistica)

 

 

Risposta scritta all'interrogazione n. 52

  In riferimento all’interrogazione con richiesta di risposta scritta avanzata dai consiglieri regionali Michelangelo Tripodi, Rosa Tavella e Luigi De Paola, si forniscono i seguenti elementi di risposta.

Il Regolamento numero 2081/93 è stato approvato dalla Commissione della Comunità Europea con decisione numero (95) 1363 in data 16 giugno 1995 e ratificata, come dovrebbe essere noto agli interroganti, con deliberazione numero 520 del Consiglio regionale nella seduta delM 6 marzo 1995.

Il Commissario di Governo ha apposto il visto di esecutività sulla suddetta delibera avente per oggetto "Programma operativo plurifondo 1994-1999 e Programma operativo monofondo agricoltura 1994/1999" solo in data 23 giugno 1995 (protocollo numero 410, Verbale n. Reg. 367/661).

Il Presidente della Giunta regionale, con nota numero 141 del 5 luglio 1995, ha inteso riportare la materia dei Pop e del Pom nell’ambito della corretta legittimità, dal che l’invito agli assessorati a far riprodurre le richieste di finanziamento in termini prefissati, nonché di stabilire i criteri e le normative di attuazione delle singole misure.

Alla luce di quanto sopra esposto, le iniziative messe in atto da uffici su indicazioni ufficiose anche da parte degli assessorati non avevano valenza alcuna in mancanza di un quadro legislativo che legittimasse la possibilità di definire le richieste.

Circa i tempi di formulazione dei criteri e delle normative di attuazione, il periodo impiegato dall’assessorato all’agricoltura è stato estremamente breve, atteso che si è stati in condizione di proporre alla Giunta regionale la deliberazione numero 4751 in data 29 agosto 1995 in pieno periodo feriale e dopo aver ampiamente consultato le organizzazioni professionali di categoria (CC.DD. - C.I.A. - Confagricoltura) e la Federazione regionale dei dottori agronomi e forestali.

Si ritiene che nessun danno deriverà agli operatori agricoli per iniziative che rientrano nei criteri e nelle normative di attuazione, a condizione che i progetti siano immediatamente cantierabili; nessun atteggiamento punitivo nei confronti di interventi già iniziati od attuati in quanto, per come evidenziato nella normativa stessa, sono considerate le spese sostenute e documentate già a partire dall’1 gennaio 1994.

Per quanto riguarda l’assessorato all’agricoltura le schede, i criteri di attuazione sono stati elaborati dalla struttura interna con la consultazione dei soggetti avanti indicati.

Rizza
(assessore all’agricoltura)

 

 

Risposta scritta all'interrogazione n.53

In risposta all’interrogazione dell’8 ottobre 1995, rivoltami dagli onorevoli consiglieri Michelangelo Tripodi, Rosa Tavella e Luigi De Paola, del gruppo di Rifondazione comunista, si porta a conoscenza dell’onorevole Presidente del Consiglio regionale della Calabria, per il tramite dell’onorevole S.V., che il dirigente regionale dottor Beda Cammarota beneficia dell’indennità di funzione dirigenziale commisurata al coefficiente 0,8 che, nella graduazione dei coefficienti correlata alle funzioni, corrisponde al parametro minimo attribuibile indipendentemente dall’assegnazione dello stesso alla segreteria dell’assessore regionale all’agricoltura con decreto del Presidente della Giunta regionale mai notificato a questo assessorato al personale.

La corresponsione del beneficio economico onde trattasi è atto dovuto perché conseguente all’applicazione di specifiche norme di legge, ed in particolare alla legge regionale numero 7/94 che ha introdotto alcune sostanziali modifiche all’istituto dell’indennità di funzione dirigenziale (previsto dalla legge regionale numero 30/90 ed integrato dalla legge regionale numero 6/91), attribuendo al medesimo i caratteri della fissità e continuità, con conseguente assoggettamento a contribuzione ai fini del trattamento pensionistico.

Pertanto, giacché nella dinamica del rapporto di impiego la misura minima dell’indennità in questione assume natura retributiva, il dottor Cammarota Beda legittimamente conserva il predetto beneficio economico.

Sulla vicenda è doveroso, tuttavia, evidenziare che, venuto a conoscenza della formale assegnazione del predetto dirigente alla segreteria dell’assessore all’agricoltura solo a seguito della richiesta degli interroganti, questo assessorato avrà premura di proporre alla Giunta regionale provvedimento di rettifica dell’atto deliberativo numero 3929 del 24 luglio 1995 nella parte relativa al conferimento, in via provvisoria e per tempo limitato, delle funzioni di direzione del settore numero 47 (peraltro non più esercitabili per scadenza della durata di affidamento delle stesse), demandando al competente settore economico l’avvio delle procedure afferenti il recupero delle somme erroneamente corrisposte dall’amministrazione al dottor Cammarota Beda.

Mario Pirillo
(assessore al personale)

 

 

Risposta scritta all'interrogazione n. 63

In riferimento all’interrogazione in oggetto indicata, si precisa che non esiste da parte di questo assessorato alcuna volontà di ostacolare l’attività della divisione di cardiochirurgia dell’azienda ospedaliera di Reggio Calabria.

Questo assessorato, pur consapevole della necessità di ridurre il fenomeno delle migrazioni sanitarie, notevoli per le patologie che richiedono un simile trattamento, si è attivato per facilitare, nel rispetto delle norme, centri di cardiochirurgia, così come previsto nel piano sanitario regionale, sul territorio calabrese.

La riproposizione, dopo la definizione dei piani attuativi, dell’atto deliberativo dell’azienda ospedaliera di Reggio Calabria riguardante l’approvazione della convenzione con la cardiochirurgia di Pavia, si è resa necessaria ai fini anche di valutare soluzioni alternative a quelle proposte dall’azienda ospedaliera di Reggio Calabria sempre comunque nell’ambito della stessa azienda e al di là di una convenzione con il centro cardiochirurgico di Pavia.

Torchia
(assessore alla sanità)