Interrogazione n. 296 del 3 novembre 1997

Tripodi, De Paola, TavellaAl Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’agricoltura. Per sapere - premesso che:

il consorzio di bonifica integrale "Area dello Stretto" è sottoposto alla gestione arbitraria e clientelare di un commissario nominato dalla Giunta regionale con deliberazioni più volte prorogate che agisce con disinvoltura e spregiudicatezza in spregio alle più elementari regole democratiche e di trasparenza amministrativa;

la gestione del commissario Martorano è stata più volte oggetto di specifiche interrogazioni regionali specie per ciò che concerne l’assunzione clientelare, a tempo determinato prima e a tempo indeterminato poi, di 18 persone che sono state incardinate nel consorzio stesso anche con compiti relativi alla carriera direttiva e di concetto;

l’azione portata avanti dal Martorano, benché più volte censurata dall’assessore regionale all’agricoltura, ha di fatto stravolto la natura del consorzio che da ente pubblico economico è stato trasformato in orticello privato utilizzato a piacimento dello stesso Martorano e dai suoi protettori politici, tra i quali pare vi sia anche l’ex assessore regionale all’ambiente Domenico Crea;

la pervicace e continuata gestione illegittima portata avanti dal commissario Martorano è stata oggetto di diversi esposti-denuncia alla Magistratura che sull’intera vicenda ha aperto una indagine giudiziaria con la quale ci auguriamo si potrà fare piena luce sugli intrecci affaristici e sugli interessi clientelari che si sono realizzati nella gestione del consorzio di bonifica integrale "Area dello Stretto";

la Giunta regionale nonostante sollecitata formalmente, non ha mai ritenuto di revocare il commissario Martorano, ma anzi ne ha disposto più volte la proroga, con ciò assumendo una posizione di complicità e di copertura di una gestione che è stata fin dall’inizio al di fuori della legalità;

il commissario Martorano, nel pieno dell’estate e con un colpo di mano tipico dello stile e del comportamento del personaggio, ha indetto le elezioni del consiglio del consorzio, candidandosi a succedere a se stesso nella veste di Presidente dello stesso consorzio;

le vibrate proteste dei Comuni e dei consorziati che contestavano le palesi irregolarità nelle procedure elettorali messe in atto dal commissario Martorano hanno indotto l’assessore regionale all’agricoltura ad invitare formalmente il commissario del consorzio a sospendere le elezioni in attesa della verifica della regolarità del procedimento elettorale;

nonostante la chiara ed inequivocabile presa di posizione dell’assessore regionale all’agricoltura, il commissario che già precedentemente aveva ovviamente rigettato i ricorsi presentati avverso la validità delle elezioni, ha ritenuto di procedere comunque e di far svolgere le elezioni lo scorso 29 agosto, dimostrando così totale spregio dell’istituzione regionale e confermando il giudizio di quanti già da tempo avevano espresso preoccupazione ed allarme per una gestione così pericolosa ed illegale di un ente pubblico quale è il consorzio di bonifica;

di fronte alla protervia, all’arroganza ed alla prepotenza fondata sull’arbitrio e sulla negazione di qualsiasi diritto democratico, diversi sindaci e consorziati, utilizzato l’articolo 20 dello Statuto del consorzio, hanno presentato ricorso alla Giunta regionale per chiedere l’annullamento delle elezioni;

sono inoppugnabili le ragioni poste alla base dei ricorsi contro le elezioni presentate alla Giunta regionale poiché nel procedimento elettorale è stato clamorosamente disatteso l’articolo 7, comma 4, dello statuto del consorzio in quanto l’Ente non dispone dei ruoli dei contribuenti dato che non si conoscono i contribuenti effettivi, se ve ne sono, e quelli che sono in regola con il pagamento delle quote di contribuenza all’Ente;

ciò, oltre ad altre ragioni espressamente indicate nei ricorsi presentati, rappresenta motivo ineccepibile di nullità delle elezioni poiché lo statuto del consorzio così recita: "hanno diritto all’elettorato attivo e passivo i consorziati che abbiano compiuto 18 anni, godono dei diritti civili e paghino il contributo consortile";

la Giunta regionale deve decidere oggettivamente ed in modo imparziale sui ricorsi che richiedono l’annullamento delle elezioni del 29 agosto, garantendo i diritti democratici dei comuni e dei consorziati e non certamente gli interessi politici e di potere del gruppo di pressione di cui fa parte il commissario Martorano -:

1) quali sono le ragioni che finora hanno impedito un chiaro pronunciamento della Giunta regionale su una vicenda che presenta aspetti inquietanti ed oscuri e che evidenzia palesemente comportamenti e metodi di gestione illegittimi, arbitrari ed irregolari;

2) se non ritengano doveroso portare alla discussione della prima seduta utile della Giunta regionale l’esame dei ricorsi presentati per richiedere l’annullamento delle elezioni del Consiglio del consorzio di bonifica integrale "Area dello Stretto";

3) se non ritengano quanto mai opportuno proporre alla Giunta regionale l’annullamento delle predette elezioni;

4) se, conseguentemente, non ritengano di dover procedere alla nomina di un nuovo commissario del consorzio, visto che il mandato dell’attuale commissario è da tempo scaduto, che garantisca il rapido espletamento delle procedure elettorali, il ripristino della trasparenza e la democratizzazione dell’Ente;

5) quali sono i motivi per i quali il commissario Martorano è stato più volte prorogato nel suo incarico, nonostante le numerose denunce, interrogazioni e prese di posizione che sono state effettuate contro una gestione del consorzio ritenuta al di fuori di qualsiasi legalità e trasparenza.

(296; 3.11.1997)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Interrogazione n. 297 del 3 novembre 1997

De Santis. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’industria. Per sapere - premesso che:

Crotone-sviluppo ha pubblicato la graduatoria delle imprese che hanno diritto alla sovvenzione globale -:

1) se è stato portato a termine un completo e approfondito esame delle richieste pervenute per l’utilizzo delle risorse finanziarie previste dalla sovvenzione globale con particolare riferimento:

1.1 alla valutazione tecnica del progetto;

1.2 alla valutazione economica dello stesso;

1.3 alla comprovata capacità finanziaria dei proponenti l’iniziativa di far fronte al fabbisogno finanziario complessivo previsto;

2) uniformità di comportamento istruttorio nei confronti di tutti i richiedenti anche per quanto riguarda l’esame preliminare di ammissibilità prevista nella convenzione per la sovvenzione globale;

3) in caso di progetti ammessi in parte se è stata verificata:

3.1 la validità tecnica economica della quota parte di progetto agevolata;

3.2 la comprovata capacità finanziaria del soggetto richiedente di far fronte all’intero investimento originariamente presentato;

come e da chi sono stati determinati gli elementi che concorrono alla definizione degli indicatori relativi alla quota parte di progetto agevolato che deve necessariamente avere caratteristiche di lotto funzionale e non di quota di spesa solo aritmeticamente determinata senza riferimento alle possibilità di messa in redditività del lotto agevolato;

4) esistono casi di valutazioni differenti fra il comitato tecnico e il consiglio di amministrazione;

in caso affermativo quali sono state le argomentazioni che hanno portato all’accoglimento di pratiche non valutate positivamente dal comitato tecnico;

quanti sono i progetti che sarebbero stati esclusi in base alla loro formulazione originaria e che sono stati recuperati in graduatoria utile a seguito dei rapporti consorzio Crotone-sviluppo imprese e quanti progetti esclusi che non hanno goduto di tale possibilità di adattamento del programma presentato rispetto ai criteri che hanno determinato l’ammissibilità o meno alle agevolazioni.

(297; 3.11.1997)

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Interrogazione n. 298 del 3 novembre 1997

Borrello, De Luca. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla sanità. Per sapere - premesso che:

con esposto indirizzato, tra gli altri, anche all’assessore alla sanità, sono state segnalate varie irregolarità amministrative in ordine alla nomina del dottor Rodolfo Gianani a direttore sanitario dell’azienda sanitaria di Vibo Valentia;

sinteticamente si contestava, per un verso, la mancanza dei requisiti in capo al predetto Gianani per l’incarico in questione svolgendo, all’epoca dei fatti, le funzioni di segretario verbalizzante della prima sezione del Consiglio superiore della sanità e, dall’altro, la mancata applicazione della normativa in vigore;

considerato che:

l’esigenza prioritaria di chiarezza e di regolarità degli atti impone un urgente approfondimento, anche in previsione dell’inizio delle procedure di verifica amministrativa poste in essere dalla Giunta regionale sull’operato dei direttori generali delle Asl calabresi -:

1) quali iniziative risultano intraprese per l’accertamento della fondatezza dell’esposto di cui in premessa;

2) se, in caso di inadempienza, non ritengano di dover procedere con priorità assoluta ad una approfondita indagine amministrativa per l’esame di merito di tutti gli atti relativi alla nomina del dottor Gianani al fine di scongiurare dubbi, sospetti ed illazioni.

(298; 3.11.1997)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Interrogazione n. 299 del 4 novembre  1997

Caligiuri E. Al Presidente della Giunta regionale e agli assessori competenti. Per conoscere - premesso che:

esiste da più tempo all’Apt di Cosenza una gravissima situazione di disagio;

con delibera dell’8 luglio 1997 il consiglio di amministrazione dell’Apt rimuoveva il dottor Domenico Filomia dall’incarico di dirigente, ai sensi dell’articolo 15 della legge numero 13/85;

l’assessorato regionale al turismo prendeva atto della delibera dell’Apt di Cosenza e con lettera prot. numero 009508 del 21 luglio 1997 sollecitava l’assessore al personale ad adempiere all’assegnazione di una nuova dirigenza cui conferire l’incarico di direttore o il nullaosta all’incarico temporaneamente affidato dal consiglio di amministrazione dell’Apt al dipendente Cozza Pompeo;

l’assessorato al turismo della Regione, su varie sollecitazioni, ha promosso più ispezioni sulla precaria condizione economico-finanziaria dell’Apt -:

1) copia delle relazioni ispettive svolte dall’assessorato al turismo;

2) la reale situazione debitoria dell’ente;

3) se nella gestione del personale vi siano state, da parte del direttore, irregolarità sia della nomina che del contratto che regola la materia;

4) quale risposta ha dato alle numerose denunce che i sindacati hanno presentato;

5) quali e quante siano state le irregolarità e gli illeciti amministrativi commessi nella gestione dell’ente;

6) se tali responsabilità non siano da estendersi nei riguardi di chi, nei periodi in discussione, ha avuto la responsabilità di direzione;

7) quanti sono i motivi per cui l’assessore al turismo, pur dimostrando solerzia nello scioglimento del consiglio di amministrazione, non ha ritenuto importante rimuovere dall’incarico chi, quantomeno, ha avallato le irregolarità diventando così corresponsabile degli illeciti amministrativi commessi;

infine se non ritengano sia giunto il momento di dare immediata esecuzione alla delibera numero 2518 del consiglio di amministrazione dell’Apt, ponendo fine così ad una vicenda che sta diventando sempre più drammatica.

(299; 4.11.1997)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Interrogazione n. 300 del 6 novembre 1997

Torchia.  Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

la Giunta delibera l’approvazione di piani e programmi senza acquisire preventivamente il parere della Commissione del piano, e ciò in violazione della legge regionale numero 3 del 1978;

il suo parere sulla necessità di attenersi alla legge in vigore fino a quando il Consiglio regionale non riterrà di procedere all’abrogazione della predetta legge.

(300; 6.11.1997)