IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
__________
86.
SEDUTA DI LUNEDI’ 21 LUGLIO 2014
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL
VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLÒ
La seduta è
aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il
verbale della seduta precedente.
(E’
approvato)
Legge le
comunicazioni.
(Sono
riportate in allegato)
E’ pervenuta
risposta scritta all’interrogazione numero 548 del 20 luglio 2014 a firma del consigliere Talarico.
(E’ riportata in allegato)
Diamo
inizio alla seduta odierna del Consiglio regionale. Ha chiesto di parlare il consigliere Imbalzano. Ne ha
facoltà.
Grazie,
Presidente, le chiedo di inserire all’ordine
dei lavori di un ordine del giorno che riguarda la soppressione del Provveditorato
regionale per l’amministrazione penitenziaria per la Calabria di Catanzaro. La stampa ne ha dato ampia notizia in
questi giorni.
Si tratta dell’ennesimo tentativo di spoliazione del nostro territorio di un ufficio assai importante in nome di un’assai
discutibile spendig review.
La
pregherei di sottoporre all’Aula l’inserimento all’ordine del giorno.
Il
consigliere Imbalzano chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del
giorno che riguarda la soppressione del Provveditorato regionale per
l’amministrazione penitenziaria per
la Calabria di Catanzaro.
Non ci sono interventi, possiamo pertanto procedere.
Presidente,
solo per dire che anche io sono stato presentatore di un identico ordine del
giorno per cui, magari, possono essere unificati.
E’
stato già presentato?
Sì,
è stato già protocollato.
Va
bene. Allora possiamo inserire all’ordine del giorno sia la proposta del
consigliere Imbalzano sia quella del consigliere Gallo.
(Il Consiglio approva)
Ha chiesto di parlare il consigliere
Mirabelli. Ne ha facoltà.
Presidente,
prendo la parola solo per sollecitare questa Assemblea a prendere in debita considerazione il problema dei rifiuti in
Calabria, visto che c’è una situazione di profonda e grande emergenza, un
allarme diffuso nell’intero contesto territoriale calabrese. I sindaci, gli
assessori al ramo hanno chiamato stamattina parecchi consiglieri regionali –
fra cui anche il sottoscritto – per cui da qui a breve, molto probabilmente, si
bloccherà completamente la raccolta e l’utilizzo in discarica o l’utilizzo
delle società private per lo smaltimento di rifiuti solidi urbani anche perché
i contratti sono fermi. Tutte le società chiedono di poter avere un contratto
firmato dal momento che erano stati presi degli impegni basati su una norma approvata
in Consiglio regionale che dava all’assessore la possibilità di poter
utilizzare i privati in via temporanea, in questa vacatio, per lo smaltimento di rifiuti solidi urbani.
E’ ovvio che, a distanza di 3-5 mesi, i privati non
riescono più da soli, non avendo avuto il corrispettivo del loro lavoro pagato,
a sostenere questo sforzo di tipo finanziario.
I privati andavano a supplire con i loro sistemi,
autorizzati temporaneamente ed approvati in Consiglio regionale, la carenza delle
strutture pubbliche che esiste in Calabria.
Dal momento in cui un Piano è stato presentato
dall’assessore, è passato dalla Commissione, dove è stato anche votato, ed è
fermo da 7-8-9 mesi, non si capisce – chiedo scusa – il perché non debba essere
posto all’ordine del giorno. È un Piano che affronta una problematica enorme,
perché da qui a poco, nel momento in cui i privati si fermeranno - dato che hanno
già mandato qualche diffida e qualche letterina in cui preannunciano la
sospensione del servizio -, significherà per la Calabria – da qui a 15/20
giorni – avere le strade e le spiagge completamente piene di immondizia.
Certamente non daremo politicamente, ma anche amministrativamente, una bella
immagine a livello nazionale di questa regione. Soprattutto pensate al danno
economico che si riverbererà su tutti gli imprenditori del turismo che per quei
20-30 giorni, non di più, sperano di poter rientrare dagli investimenti che
hanno sostenuto.
Onestamente, penso che al di là delle differenze
politiche, dei gruppi politici - io non ho gruppo, sono nel gruppo misto, non
ho partito – , un atto di responsabilità bipartisan su un argomento come questo,
in questo momento particolare, sia necessario, perché, da qui a dopodomani, non
potremo dire che non sapevamo che i privati che ci hanno sostenuto sino ad oggi
si bloccano perché non hanno più la possibilità di continuare a svolgere questo
servizio, perché non hanno la forza economica di sostenere questa attività.
Non avremo più la scusa di dire “non sapevamo nulla”.
Siamo stati avvertiti che la situazione è a dir poco gravissima, anche alla
luce del fatto che il Consiglio e l’assessore non sono impreparati su questa
questione.
Non capisco perché non si debba mettere all’ordine del
giorno questo Piano presentato dall’assessore che ha già passato il vaglio
della Commissione e porlo in discussione per l’approvazione, in modo tale da
poter dare risposte e poter garantire il sostegno finanziario del lavoro fatto
ai privati che continuerebbero a farlo, dandoci la possibilità di non entrare
in una fase di emergenza che sarebbe un disastro anche in termini di immagine
per questa regione.
Caro presidente Talarico, il consigliere Guccione la
disturba sicuramente e chiedo scusa se la richiamo su una cosa di queste.
Presidente, al di là di quello che è stato fatto in
Conferenza dei capigruppo – io personalmente non l’ho capito né ne sono a
conoscenza –, chiedo al Presidente e all’Assemblea un’assunzione di
responsabilità e l’inserimento all’ordine del giorno della trattazione del Piano
dei rifiuti calabresi.
Chiedo che ci sia anche il voto per singolo consigliere
su questa questione, in modo tale che ognuno si assuma le proprie responsabilità
perché finalmente vorremmo che quanto meno un Piano su un settore così particolare
possa vedere finalmente l’approvazione per poter, premeditatamente e
preventivamente, evitare una situazione disastrosa anche in termini sanitari
per la Calabria.
Presidente, chiedo l’inserimento e chiedo che ogni
consigliere nominalmente possa votare questa proposta.
(Interruzione)
Che si voti per appello nominale. Grazie.
Completiamo gli interventi
preliminari poi entriamo nel merito delle singole questioni poste.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Pacenza. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, chiedo l’inserimento di un ulteriore
ordine del giorno con il quale si vuole richiedere a tutta la deputazione
calabrese di far proprio un deliberato della Giunta regionale dei giorni scorsi
con il quale si vuol impegnare la deputazione calabrese a nome di tutto il
Consiglio regionale affinché con un emendamento si possano in qualche modo
sganciare dal Patto di stabilità i proventi dell’estrazione di idrocarburi
della nostra regione. Grazie.
Il consigliere Pacenza chiede
l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno che riguarda il Patto
di stabilità.
Ci sono più firme e quindi possiamo porlo in votazione.
(Interruzione)
Quello che lei chiede non è un ordine del giorno, un
provvedimento legislativo. Siccome ci sono altri interventi e ne abbiamo
discusso per una mattinata, l’abbiamo accantonato per sentire gli altri
interventi in merito alla sua richiesta.
Questo è l’inserimento di un ordine del giorno semplice
e quindi è una questione a cui possiamo dare priorità.
Pongo in votazione l’inserimento dell’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
Ha chiesto di parlare il consigliere
Maiolo. Ne ha facoltà.
Presidente, chiedo l’inserimento
all’ordine del giorno di una proposta di legge urgente perché è riferita a
norme elettorali. E’ una modifica della legge numero 25 del 17 agosto 2009 che
è la norma sullo svolgimento delle elezioni primarie.
C’è un’altra proposta oltre questa a
firma del consigliere Adamo, penso che possano essere integrate.
Chiedo se sia possibile inserirle
entrambe all’ordine del giorno.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Grillo. Ne ha facoltà.
Presidente, anche io intervengo per
chiedere l’inserimento di una proposta di legge di modifica integrativa alla
legge regionale 18 luglio 2004, numero 24 “Norme in materia di autorizzazione,
accreditamento, accordi contrattuali e controlli delle strutture
socio-sanitarie pubbliche e private”.
Ciò si rende necessario in quanto il
Patto della salute appena approvato fissa una soglia di accreditabilità
e sottoscrivibilità dei contratti solo per strutture private che abbiano una dotazione di
posti letto per acuti non inferiore ai 60 posti letto, mentre per i laboratori
privati si stanno ipotizzando fusioni e incorporazioni per raggiungere una
soglia minima di analisi cliniche che permettono di ottenere l’autorizzazione.
Si rende necessaria una
semplificazione dell’azione amministrativa nel procedere alla previsione
dell’articolo 9 della legge regionale 18 luglio 2004. Grazie.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Principe. Ne ha facoltà.
Presidente, incominciamo dalle
questioni che apparentemente sono più semplici e mi riferisco alla normativa
dei rifiuti.
Convengo con i colleghi che mi hanno
preceduto sulla situazione di gravissima emergenza in cui versa il settore.
Anche qui evitiamo il solito rimbalzo di responsabilità. C’è un dato storico
che è quello che questa amministrazione di centro-destra, la vostra, guida la
Calabria da 4 anni e mezzo e da 4 anni e mezzo tante cose che si potevano fare
non si sono fatte.
E siamo di nuovo all’emergenza.
Con un Consiglio regionale congedato
il 3 giugno sinceramente chiedere l’approvazione di una normativa di carattere
generale mi sembra esagerato. Non me ne vorrà l’assessore Pugliano, anche
perché i nostri colleghi di minoranza presenti in Commissione non hanno
volutamente partecipato al confronto su questa normativa di carattere generale.
Noi potremmo anche strumentalizzare la situazione ed affermare che ci fermiamo
qui per testimoniare la vostra grande e grave responsabilità per la gestione di
questi 4 anni e mezzo.
Non lo facciamo perché siamo
responsabili e vogliamo rispondere al grido di dolore che viene da tanti comuni
calabresi.
Carissimo assessore, siamo
disponibili ad estrapolare dal provvedimento generale delle norme che siano
realmente indifferibili ed urgenti e che ci consentano di governare fino
all’assunzione di responsabilità del nuovo governo l’emergenza rifiuti.
Quindi è il caso, mentre si discute
di fondi europei, che l’assessore insieme ai nostri rappresentanti in
Commissione, agli amici della maggioranza, ad altri amici della minoranza, si
mettano al lavoro per individuare queste norme che abbiano la caratteristica
della indifferibilità e della urgenza.
Uguale ragionamento ci sentiamo di
fare sulla questione della proroga del termine per l’adozione dei piani
strutturali comunali.
Diciamo la verità: i comuni che sono
ancora in grave ritardo forse non meriterebbero un provvedimento di questo
tipo. Siamo alla seconda o alla terza proroga e tutti i comuni hanno avuto
l’ampia possibilità dal punto di vista temporale di affrontare l’assetto del
proprio territorio.
Però rendendoci conto anche qui di
una situazione emergenziale anche con responsabilità ben precise saremmo
d’accordo per una proroga al massimo fino al 31 dicembre in modo tale che
eventuali pesanti responsabilità di commissariare i comuni che si trovassero
ancora inadempienti sia affidato al nuovo governo e al nuovo Consiglio
regionale che lo esprimerà.
Signor Presidente, altro
ragionamento dobbiamo fare per quanto riguarda le questioni che attengono alla
legge elettorale.
Cronologicamente dovrei parlare
delle primarie dopo, ma ne parlo prima perché il collega Maiolo ha introdotto
il tema presentando formalmente una proposta di modifica che va integrata a
nostro avviso con una elaborazione più collettiva del gruppo, che io ho
consegnato alla Presidenza durante i lavori della Conferenza dei capigruppo.
Siccome le due cose non sono in
contraddizione, anzi l’elaborazione collettiva rende più esplicita…
(Interruzione)
Per favore mi fa parlare? Le chiedo
scusa, io ho una certa età e rischio di perdere il filo.
Questa questione noi chiediamo che
sia affrontata perché ci consente di avere una normativa sulle elezioni
primarie che sia più chiara, soprattutto per quanto riguarda i tempi per il
loro svolgimento ma prima, lo dico dopo, abbiamo il problema evidente della
legge elettorale che il Governo ha impugnato dinanzi alla Corte costituzionale
per lo sbarramento di coalizione che è troppo alto, per ragioni di dizione
perché non viene condiviso il termine coalizione, perché secondo il Governo il
premio di maggioranza al 60 per cento è troppo alto e rischia di farci avere un
Consiglio regionale con consiglieri in più rispetto al numero di 30.
Ebbene, signor Presidente, le
chiediamo che si discuta da subito questa vicenda della legge elettorale e
siamo perché le censure sollevate dal Governo siano accolte; che sia accolta la
richiesta del governo di ridurre la percentuale di sbarramento sensibilmente,
così come la questione del premio di maggioranza.
Noi ne abbiamo discusso in
Conferenza dei capigruppo e soprattutto sulla percentuale di sbarramento si
sono evidenziate opinioni diverse. Per la parte che ci riguarda, pur avendo
presentato una proposta di legge di modifica della legge elettorale che propone
lo sbarramento all’8 per cento, per non correre rischi – dico anche perché –
saremmo anche disponibili a ripristinare la legge modificata da questo
Consiglio e licenziata dal precedente Consiglio che prevede lo sbarramento al 5
per cento.
Dico questo perché noi non possiamo
lasciare un minimo dubbio nel prossimo futuro sulla piena legittimità del
prossimo Consiglio regionale.
Qui non possiamo sbizzarrirci a fare
i giuristi al riguardo, richiamare il precedente del Porcellum,
l’attuale Parlamento della Repubblica che è figlio del Porcellum
eppure legifera in piena legittimità addirittura modificano la Costituzione per
quanto riguarda il Senato ed il titolo V che a noi regionali, peraltro,
interessa molto.
Non è questo il problema. Al fondo
della nostra preoccupazione c’è un ragionamento di tipo politico: cioè il
prossimo Consiglio regionale ed il prossimo governo regionale che dovranno
affrontare in condizioni difficilissime – ancora più difficili per il retaggio
del passato – le tante emergenze calabresi debbono essere forniti di una grande
forza politica.
Non possiamo permetterci il lusso
che il prossimo Consiglio regionale sia considerato anche strumentalmente non
legittimo, indebolendo le azioni, i provvedimenti, i confronti col Governo e
con l’Europa che il prossimo Consiglio regionale deve avere.
Noi attribuiamo all’accoglimento
delle censure governative una grande importanza per il futuro di questa
Regione.
Dal confronto in Conferenza dei
capigruppo è venuta fuori, se non ricordo male, una disponibilità a dare la
proroga ai comuni fino al 31 dicembre. Una disponibilità della maggioranza sui
rifiuti ad estrapolare la parte emergenziale e ad approvare questi due
provvedimenti stasera insieme alla questione dei fondi europei.
Ci è stato proposto di rinviare la
seduta di Consiglio regionale al prossimo 4 agosto per statuire e deliberare
sulla legge elettorale e sulla legge che riguarda le primarie.
Ebbene, Presidente, vorrei che
questa parte del mio intervento forse ascoltata non per la persona ma per
l’importanza che può avere politicamente.
Noi possiamo anche condividere
questo percorso e quella che sto per dire non è una condizione ma è un
ragionamento di tipo politico molto importante. Noi tutti leggiamo i giornali e
come a volte, anche con forzature, è considerata questa Assemblea. Da parte di
taluni ci sono interpretazioni che per la parte che ci riguarda sono
assolutamente sbagliate. Noi vogliamo che ci sia una certezza sulla data delle
prossime elezioni e quindi siamo d’accordo a rinviare la modifica della legge
elettorale, venendo incontro alle censure del Governo e al miglioramento della
legge sulle primarie per quanto riguarda i termini di svolgimento ma
pretenderemmo, democraticamente, istituzionalmente, ho usato un termine
sbagliato, chiediamo, ecco, sotto il profilo istituzionale, che la
vicepresidente Stasi - che è presente ai nostri lavori - ci dica una parola
chiara sulla data delle prossime elezioni.
Il gruppo del Partito democratico, ritengo, insieme a
tutte le minoranze è perché si voti al più presto possibile, nel prossimo
autunno. Prima possibile considerando i tempi ed i termini a disposizione
perché per le condizioni date la Calabria ha bisogno di un nuovo Consiglio
regionale e di un nuovo governo che affronti queste grandi emergenze.
Noi siamo
per venire incontro alle giuste censure del Governo e a modificare la legge
elettorale e quella sulle primarie ma vorremmo che stasera si dica una parola
chiara nella sacralità di quest’Aula.
Pregherei
la vicepresidente Stasi col consenso e la possibilità che alla Vicepresidente
venga data dal nostro signor Presidente, Talarico, di alzarsi e di dirci come
intende esercitare i suoi poteri/doveri di indizione delle elezioni regionali,
dicendoci la data in cui i calabresi saranno richiamati alle urne.
Se questo
avverrà in quest’Aula, noi daremo molto volentieri un contributo affinché la
legge elettorale sia migliorata così come ha richiesto il Governo e così come
le opposizioni avevano sostenuto nel dibattito che c’è stato sulla legge
elettorale anche se ci sono giornali nazionali imbeccati non so da chi e che
hanno dato una ricostruzione storica sbagliata di cosa è successo in questa
Aula durante la discussione prima e nella votazione della legge elettorale poi.
Perché
non è assolutamente vero che c’è stato il voto contrario del consigliere
Guagliardi e di un consigliere dell’ex gruppo di Italia dei valori.
Per la
parte che ci riguarda, come Partito democratico, abbiamo abbandonato l’Aula per
protesta perché si è voluta fare una legge elettorale in limine
legislatura e i colleghi che sono rimasti per un controllo hanno votato contro
la legge elettorale.
Accettiamo
volentieri le censure del Governo affinché questi argomenti, soprattutto sulla
necessità di assicurare la massima partecipazione, sono stati i nostri
argomenti in quest’Aula.
Va bene
la data del 4 agosto per la legge elettorale e per la modifica della legge
sulle primarie nel combinato disposto fra la proposta del consigliere Maiolo e
la proposta che collettivamente… infatti non ci sono
nomi, li abbiamo presentati come contributo.
Vorremmo
che la Vicepresidente ci dicesse finalmente una parola chiave in modo che in
Calabria e fuori dalla Calabria cessino una serie di interpretazioni che non
fanno male alla maggioranza o alla
minoranza.
Ecco,
cessino una serie di considerazioni che, purtroppo, hanno fatto male all’intera
Regione e all’istituzione regionale.
Quindi la
pregherei, Presidente, di dare un contributo di chiarezza in questa direzione.
Grazie.
PRESIDENTE
La parola alla vicepresidente Stasi in modo tale
che possa chiarire questo punto in ordine alle elezioni.
Grazie, Presidente, grazie anche al consigliere
Principe per avermi dato la possibilità anche qui in Consiglio regionale di
chiarire quello che mi sembra abbastanza chiaro e
che, in questi
giorni, in queste settimane, abbiamo ripetuto più volte.
Intanto,
c’è una certezza – e questa la voglio ribadire anche oggi in Consiglio
regionale – si vota a novembre, non si può superare questo periodo, lo si deve fare
in accordo, così come prevede la norma regionale, la definizione la data
bisogna farla in accordo con il Presidente del Consiglio regionale, Presidente
della Corte di Appello di Catanzaro, ma nel momento in cui ci sarà la
definizione di una data nazionale, bisogna convergere sulla data nazionale. C’è
una discussione – e lo sappiamo tutti, lo sa la minoranza in quest’Aula, lo
sanno le forze di maggioranza che hanno governato in realtà – a livello
nazionale sulla possibilità di indire una data unica che possa essere tra la
seconda e la terza settimana di novembre.
(Interruzione)
Di
aprile?
(Interruzione)
No, mi
dispiace, ma nel dialogo col Ministero degli interni, a cui ho mandato una
lettera anche ufficialmente per sollecitare quello che potrebbe essere,
eventualmente, un election day. Nel caso, da qui a dieci giorni, da qui a qualche settimana, non dovesse arrivare nessuna
indicazione, per come previsto dalla norma regionale, che prevede che il
Presidente o la Presidente facente
funzioni debba indire le elezioni tra il 45esimo e il 90esimo giorno – e voglio
ricordare che il 45esimo giorno è scaduto il 18 luglio, quindi parliamo di due
giorni fa – il 90esimo giorno è il 2 settembre, quindi entro il 2 settembre
bisognerà definire la data. Non arriveremo sicuramente al 2 settembre, mi
auguro che ci sia presto un’indicazione nazionale. Se questa non dovesse
arrivare in tempi brevi e celeri, comunque è intenzione indire questa data che
– ripeto – sarà tra la seconda e la terza settimana di novembre.
Quindi anche i colleghi del Pd che volessero
procedere con le primarie, ma mi sembra che una data, in qualche modo, sia
stata già definita, il 21 settembre, oppure se ne voglia fare, se il Consiglio
deciderà di modificare la legge sulle primarie, in ogni caso c’è già una
certezza e la certezza è che il mese di novembre si andrà a votare per il
Consiglio regionale. Su questo non credo che ci siano né meline – come abbiamo
sentito nelle scorse settimane – né dubbi e soprattutto la certezza e la
convenienza che non sia solo la Calabria ad andare a votare, ma visto che c’è
un’altra Regione, visto che ci sono Comuni importanti, visto che ci sono altre
amministrazioni che andranno a votare, la convenienza che ci sia una data
unica. Se – ripeto – questa data non arriverà nel giro di pochi giorni o, al
massimo, una o due settimane, ci determineremo affinché sia da sola la Calabria
a correre per l’elezione e il rinnovo del Consiglio regionale.
Credo che su questo possiamo, a questo punto,
completare e chiudere, almeno per qualche settimana, la discussione sulla data
delle elezioni, perché spostare dal 9 al 16 non credo che sia estremamente
determinante e comunque le indicazioni del Ministero degli interni, il ministro
Alfano, le ha già date, potrebbe essere la seconda, potrebbe essere al massimo
la terza settimana di novembre.
Grazie alla Vicepresidente che ha chiarito
anche qui nell’Aula massima dell’Assise regionale la data delle elezioni,
nonostante l’avesse più volte ribadito anche sui mezzi di informazione, io stesso
l’ho fatto sui mezzi di informazione, oggi si è chiarito qui ufficialmente
nell’Aula, quindi il mese è novembre.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Orsomarso. Ne ha facoltà.
Intervengo per chiedere l’inserimento di due ordini del giorno ma, prima di trattarne il tema, vorrei precisare che si
tratta di due ordini del giorno non di spesa ma che impegnano la Giunta, e
vorrei partecipare anch’io ad un eventuale dibattito, se sarà aperto. Volevo
farlo prima che intervenisse la Presidente facente funzioni,
Stasi, proprio perché sembra quasi una boutade, una polemica, quella
che appare in queste settimane all’interno del Partito democratico che, da
quando ha una nuova guida, ha detto di tutto contro tutti; sono state chieste
le dimissioni, rincorrendo delle cose istituzionalmente corrette; c’è un
Presidente sospeso, dimissionario, un’istituzione che va avanti nel suo lavoro
ordinario. Ormai si è superato il senso della misura rispetto alla dignità
dell’istituzione e di chi la rappresenta, come se qui ci fosse qualcuno abbrancicato.
Noi siamo pronti a votare subito a novembre,
questo è il dato.
Pertanto la Presidente facente funzioni non
poteva fare più di quanto ha fatto in queste settimane sui giornali, perché
sembra dare un’interpretazione autentica ad una problematica interna, una
disamina del Partito democratico, più che di tutta la minoranza, che ruota su
se stesso con un segretario che un giorno gli dice “votiamo a giugno”, un
giorno dice a tutti di dimettersi, disconoscendo quello che è il funzionamento
di un Consiglio regionale.
Quindi, se in Aula serviva questa affermazione
per tranquillizzare tutta una dinamica interna, legittima di un partito oggi
minoranza in questo Consiglio regionale, siamo contenti, perché a questo –
anche domani, mi suggerisce il capogruppo Chiappetta – è servito.
Intervengo brevemente anche sulla questione
dei rifiuti, se posso, e non lo faccio da tecnico, anche se sono un estensore
di quello che è il lavoro tecnico dell’assessorato e di un emendamento che ha
salvato l’emergenza in queste settimane, pur disconoscendo dove fossero le
discariche; ho un’organizzazione mentale e tecnica che mi dà comprensione di
questa materia, però su sollecitazione di vari sindaci, appare urgente; non so
in che forma lei, Presidente, voglia sostenerlo, adesso, se stralciando, come
suggeriva qualcuno, l’articolo e portandolo con forza alla prossima seduta di
Consiglio del 4; oltre quella data, però, io non sarò qui a prendermi
responsabilità che bloccano i Comuni su interpretazioni che non comprendo
perché, per quanto mi riguarda, il lavoro non è stato frettoloso ma, da quando
è stata data possibilità, ha registrato un confronto giornaliero con
l’assessore Pugliano e, da aprile in avanti, ha creato anche una progettualità,
un’organizzazione che ha lenito anni di grandi ritardi. Quindi, prima si
approva meglio è, essendo tra l’altro titolati, come inderogabilità ed urgenza,
ad approvare una norma così importante.
Mi accingo inoltre a presentare due ordini del
giorno meno pesanti nei contenuti nell’ambito della discussione che abbiamo
aperto quest’oggi; si tratta di due ordini del giorno che impegnano, sul lavoro
già messo in campo da questo governo regionale, la Giunta a portare avanti dei
protocolli d’intesa con la Regione Bielorussa e del Brest
della Russia, che non comportano spesa, ma rientrano nell’attività
istituzionale che questa Giunta sta portando avanti. Quindi impegnerei con
questi ordini del giorno la Giunta a portare avanti questi lavori. Grazie.
Il consigliere Orsomarso chiede l’inserimento
di un ordine del giorno che ha brevemente illustrato e che riprenderemo al
momento opportuno.
Pongo in votazione la richiesta di inserimento
all’ordine dei lavori degli ordini del giorno presentati dal consigliere
Orsomarso.
(E’ inserito)
Ha chiesto di parlare il consigliere
Imbalzano. Ne ha facoltà.
Signor
Presidente, ho ascoltato con attenzione le richieste dei colleghi
sull’inserimento all’ordine del giorno di alcuni progetti di legge e penso a
quelli dell’urbanistica che hanno carattere di urgenza ed indifferibilità,
sicuramente, perché la seconda Commissione ha già espresso il parere
finanziario.
Così
com’è altrettanto urgente ed indifferibile la legge sui rifiuti. Vi sono però
anche altre proposte di legge e, tra le tante, mi permetto di sottoporre
all’Aula un progetto di legge omnibus che stiamo rinviando da più di una
seduta pur avendo i caratteri dichiarati dal dirigente generale della urgenza e
della indifferibilità e che riguarda il settore dell’agricoltura che vive un
momento difficile e drammatico e che non può essere prorogato ulteriormente
perché in sostanza si tratta di norme che integrano altre leggi già esistenti e
la cui mancata approvazione rischia di provocare al settore dell’agricoltura
danni gravissimi ed irreparabili.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’assessore Dattolo. Ne ha
facoltà.
Signor
Presidente, intervengo solo per una informativa rispetto a quel che diceva il
capogruppo del Partito Democratico, Principe, sugli strumenti urbanistici e
sulla eventuale proroga.
Volevo
dire che, su questo aspetto, non penso che abbiamo lesinato sforzi ed energie
visto che è la quarta o quinta proroga che abbiamo dato ai comuni né, tanto
meno, ci siamo sottratti all’idea di fornire la dovuta assistenza con una serie
di incontri sia sul territorio che sul dipartimento
per sostenere l’importanza dell’adozione dei piani strutturali comunali o dei
piani strutturali associati perché li riteniamo condizioni indifferibili che
attengono soprattutto ad una pianificazione e ad uno sviluppo del territorio
legato alla programmazione comunitaria.
Abbiamo seguito un iter preciso e abbiamo portato
all’attenzione del Presidente della quarta Commissione, Gallo, questo
provvedimento mettendo anche alcune significative limitazioni all’uso che si
potrebbe fare rispetto ad una proroga sic et
simpliciter.
Ripeto che era prevista anche
la possibilità di un percorso per commissariare i comuni inadempienti. Visto
che la legislatura volge al termine abbiamo preferito non entrare in contrasto
con la normativa ma ritengo che, rispetto al disegno di legge che abbiamo
licenziato in Commissione, sarebbe necessaria anche l’eventuale correzione
della data, ovvero 31 dicembre invece che 19 giugno ma con le caratteristiche
che avevamo predisposto e che invito i consiglieri della minoranza a guardare
perché riteniamo che sia un aspetto nell’interesse di limitare il consumo del
suolo e del rispetto dell’ambiente e del paesaggio.
Queste sono alcune
caratteristiche che mi sento di dover richiedere perché non c’è giustificazione
per quei comuni che dopo 5-6 anni non hanno neanche avviato le procedure per la
redazione dei loro strumenti urbanistici. Quindi una sorta di captatio benevolentiae,
se così si può dire.
Ma, ripeto, voglio precisare
che la maggioranza ha fatto tutto ciò che era in suo possesso per far in modo
di venir incontro alle esigenze dei sindaci. Nessun ritardo né procedure da
dover addebitare alla impostazione che la maggioranza aveva dato.
E’ chiaro che ci ritroviamo
di fronte ad una legislatura che finisce anticipatamente ed è giusto che,
magari, sia il prossimo governo regionale a stabilire le eventuali forme di
commissariamento.
Ho ritenuto di dare questa
informativa al Consiglio per completezza di informazione, essendo questa,
purtroppo, anche una materia ostica che molte volte non viene riportata come
dovrebbe.
Noi non siamo contro i comuni
perché vogliamo commissariare ad ogni costo ed il fatto di avere inserito
nell’ultimo assestamento del bilancio 500 mila euro per quei comuni che non
hanno la possibilità economica è significativo di chi vuole supportare l’azione
amministrativa.
Alcuni ritardi, specie di
alcune realtà importanti, sono ingiustificabili e dico questo a supporto di
quel che l’Assemblea deciderà perché è giusto che non vengano penalizzati i
cittadini calabresi per opera delle omissioni amministrative dei loro
rappresentanti istituzionali perché quella di oggi è una fase in cui nessun
comune riesce più a dare un certificato di destinazione urbanistica e questo è
uno dei vari problemi che affliggono la Regione, che oggi si trova in uno stato
di paralisi totale.
Lo dico perché avevamo
seguito tutte le procedure in maniera corretta e nulla ostava rispetto a quello
che era stata approvato in Commissione.
Mi concede
la parola, Presidente?
Prima la
parola all’assessore Pugliano.
Grazie, Presidente, prendo la
parola con grande rammarico per trattare, per l’ennesima volta, il tema dei
rifiuti come una sorta di allarme che non è quello a cui vuol fare riferimento
il consigliere Principe.
Io
so, l’ho sempre detto, che è difficile recuperare 16 anni di inattività della
gestione commissariale accompagnata dalla disattenzione, per non dir altro,
della classe dirigente calabrese sul tema
dei rifiuti.
E’ stato comodo lavarsene le mani, non trattare il tema
dei rifiuti. Il solo trattarlo significherebbe sporcarsi le mani e quindi è
convenuto a tutti non parlarne. Mi limiterò solo ed esclusivamente
-ringraziandolo nell’intervento – alla richiesta formulata dal consigliere
Mirabelli sull’inserimento del punto all’ordine del giorno che io chiedo da
oltre due mesi, non me ne voglia il presidente Talarico.
So che quando ho parlato di rifiuti in quest’Aula l’ho
fatto solo con i giornalisti e lo farò anche stasera perché è proprio
attraverso la stampa che voglio parlare ai calabresi per far sapere loro che i
rifiuti non sono di Pugliano e che, quindi, la crisi, il caos che abbiamo
dietro l’angolo non sarà determinato dalle inadempienze di Pugliano. Vorrei
poter riferire ancora una volta al consigliere Principe di quel che ha fatto
questo governo regionale, questo assessorato, in poco più di un anno rispetto a
quello che non è stato fatto in tutti gli anni di gestione commissariale nella
quale gli enti istituzionali hanno dormito.
Dirò solo che la legge regionale in Consiglio da 15
mesi, dall’aprile 2013, cerca di adempiere ad un obbligo normativo, ad una
legge nazionale sui servizi pubblici locali del 2011, stabilendo due semplici
cose; innanzitutto che i servizi pubblici locali sono di responsabilità dei
comuni che li organizzano in consorzio di comuni ed in forma aggregata per
raggiungere due obiettivi: un obiettivo è l’economia di scala, ridurre i costi
di questi servizi, e l’altro è l’efficienza dei servizi stessi.
In ossequio a questa norma del 2011, il decreto legge
138 e la legge 148 sui servizi pubblici locali, alle Regioni è demandata la
responsabilità di individuare gli ambiti omogenei all’interno dei quali creare
questi servizi aggregati.
La legge dice che la Regione deve individuare questi
ambiti di dimensione almeno in ambito provinciale, non dice altro e si fonda
esclusivamente su questo principio.
Ebbene, anche in questa materia la Calabria è l’ultima,
tutte le altre Regioni hanno ossequiato questa norma mentre la Calabria arriva
fuori tempo massimo tra le altre cose perché c’è un’altra norma, il decreto
numero 150 del dicembre 2013, il cosiddetto decreto “milleproroghe”,
che statuisce che oltre il 30 giugno 2014 se le Regioni non istituiscono gli
ambiti territoriali di gestione dei servizi pubblici locali subentrano i poteri
sostitutivi in mano ai Prefetti.
Devo dire con grande rammarico che dal mese di maggio
scrivo note ai capigruppo di questo Consiglio regionale e al presidente
Talarico per inserire all’ordine del giorno la legge sui rifiuti.
Una volta mi si dice che la norma non è passata dalla
Commissione consiliare e quindi, nella seduta di Consiglio regionale del 3
giugno, per evitare l’inserimento dei poteri sostitutivi in mano ai Prefetti ho
chiesto in Aula l’inserimento di questo punto all’ordine del giorno e mi è
stato risposto che dovevo fare un passaggio in Commissione e che avremmo fatto
per la seduta del 25 giugno.
A quella data si è registrata la stessa condizione. Io
faccio il passaggio in Commissione consiliare dove viene approvata la proposta
di legge, seppur in assenza della minoranza che in questi 15 mesi non ha
obiettato, non ha emendato, non ha presentato contributi per migliorarla; devo
supporre che essendo questa legge la legge di riordino del sistema di gestione
dei rifiuti urbani ed assimilati, ci sia qualcuno che non vuole il riordino,
che vuole il disordine. Non solo siamo in regime commissariale, già, perché
evidentemente ho parlato a dei sordi quando ho chiesto l’inserimento all’ordine
del giorno per ritrovarci a luglio già in regime di commissariamento ad acta ma si
pone l’altra questione che farà bloccare da stasera il sistema: da stasera il
sistema si bloccherà se non passa un’altra norma presente in questa legge che è
quella di utilizzare la contabilità speciale. Siamo fermi con le attività da
dicembre 2013 perché, giustamente, il bilancio non dà parere favorevole a
nessun atto del dipartimento o dell’ufficio rifiuti perché non c’è copertura
finanziaria in bilancio.
Se non si utilizza questa norma per la contabilità
speciale che mette il direttore generale nelle condizioni di firmare contratti
e di firmare i bandi - che sono pronti da dicembre 2013 sul presupposto che la
Regione Calabria e quindi questa contabilità speciale vanta dei crediti
ammontanti a 200 milioni di euro e quindi i contratti potrebbero essere firmati
- di far partire le gare, credo che da
stasera il sistema si bloccherà e ritornerà il caos.
Ecco perché mi duole chiudere il mio intervento in
questi termini: ho sopportato in solitudine questa materia dei rifiuti, in
solitudine e senza strumenti finanziari oltre che strumenti normativi.
Mi duole dover dire che, se non viene inserito
all’ordine del giorno questo punto che sblocchi il sistema, da domani si
registrerà il caos in Calabria, a partire da ora, visto che ho sopportato
questo carico di pressioni e depressioni in materia di rifiuti esclusivamente
per stima e rispetto nei confronti del presidente Scopelliti. Visto che si è
anche sciolto questo vincolo perché Scopelliti non c’è, da stasera devo
annunciare che se non viene inserito all’ordine del giorno questo punto e non
si sblocca per domani la situazione da stasera rimetto il mandato di assessore
regionale all’ambiente nelle mani della Presidente facente funzioni, Stasi,
perché non sopporterei seppur per altri 3 mesi che il caos dei rifiuti che
porterà la Calabria ad essere sommersa dai rifiuti possa gravare solo ed
esclusivamente sulle spalle di Pugliano.
Per questo chiedo al presidente Talarico, così come ha
fatto anche per le altre richieste, di portare alla votazione per appello
nominale l’inserimento del punto all’ordine del giorno per far sapere alla
Calabria chi da domani si assumerà la responsabilità di vedere sommerse di
rifiuti le strade di tutta la regione.
Assessore,
nella Conferenza dei capigruppo che
abbiamo tenuto sull’argomento dei rifiuti mi sembra che ci sia stata una
volontà sia da parte della maggioranza sia della minoranza di considerare
l’argomento importante e, quindi, tra le questioni urgenti da approvare.
Mi
sembra che il consigliere Principe nel suo intervento abbia detto che è
disponibile a votare alla unanimità – maggioranza e minoranza insieme – alcune
disposizioni della legge indifferibili ed urgenti di cui abbiamo parlato in Conferenza dei capigruppo, per dimostrare
la sua disponibilità.
Nessuno
ha detto in quest’Aula che si è contrari o si è in disaccordo con
l’approvazione del Piano dei rifiuti.
Presidente,
mi permetto di chiarire.
Quindi, lei
chiede una cosa che nessuno ha detto in quest’Aula. Qui tutti hanno dato
disponibilità, se poi lei non la vuole fare, seguiamo il percorso che lei ha
tracciato, votiamo ma non ci sarà la maggioranza dei due terzi.
Mi permetto
di dire che la legge è composta da 7 articoli.
Deve
specificare bene questo aspetto: i 7 articoli sono tutti indispensabili?
Sono tutti
collegati al principio normativo della istituzione degli ambiti territoriali, principio per il
quale siamo già in regime di commissariamento e, quindi, non credo che si possa
estrapolare nulla da quella proposta anche perché ci sono state decine di
sedute di Commissione e non ci sono stati contributi integrativi o emendativi
sulla stessa proposta.
Cancelliamo l’intervento di prima e mettiamo in campo
l’intervento che ha fatto adesso perché questo è l’intervento che l’Aula e un
po’ tutti volevano sentire per capire se gli articoli sono tutti indispensabili
oppure no.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo anche io
sull’argomento come Presidente della quarta Commissione che ha licenziato, sia
pure a maggioranza, il provvedimento di legge in esame. Come è noto – anzi è
probabilmente più noto alle cronache di stampa che non forse a tutti i
consiglieri regionali – la legge ha avuto una lunghissima gestazione.
Come Presidente di Commissione -
confermo quanto diceva l’assessore Pugliano – ho voluto che ci fosse una lunga
istruttoria anche sentendo le associazioni ambientaliste, l’Anci
e le province proprio per avere un consenso più generale possibile in una terra
difficile come la nostra su un argomento sensibile come questo.
Devo dire che alla fine dell’ultima
seduta della Commissione ambiente abbiamo licenziato una norma che è stata
emendata e voglio ringraziare i colleghi per il lavoro emendativo che ha
sicuramente migliorato la norma.
In questa norma esistono due motivi
di indifferibilità e di urgenza. Comprendo l’assessore Pugliano e lo giustifico
pienamente. Molte cose in questa legislatura e nella gestione dell’assessorato
all’ambiente sono proseguite anche per la bonomia, per la disponibilità,
dell’assessore Pugliano ma poi nessuno è di acciaio o di ferro e, quindi,
ognuno può, ad un certo momento, non avere più i nervi saldi. Non voglio dire
che egli non li abbia avuti in questa circostanza, ma sicuramente non ha fatto
un intervento conciliativo.
E’ chiaro
che il responsabile del dipartimento, che può vedere la Calabria sommersa dai rifiuti, ancora di
più domani, in un momento delicato come quello estivo, nel quale dovremmo
ospitare i turisti e presentare il territorio in una materia dignitosa, non
vive con serenità questa fase.
Questo il motivo della richiesta di cui, per la verità,
avevamo anche discusso – io ho partecipato alla
Conferenza dei capigruppo – per cercare di trovare una convergenza
sull’ammissione, oggi, in Aula di questa norma, ossia la possibilità di
estrapolare quelle norme che hanno i requisiti della indifferibilità e della
urgenza, vale a dire la norma sulla creazione degli ambiti territoriali
ottimali per la quale sono scattati dal 1° luglio i poteri surrogatori delle
Prefetture.
Queste sono preoccupate e stanno chiedendo a gran voce,
con una nota pervenuta al Consiglio regionale, di provvedere all’approvazione
di questa norma affinché non scattino i poteri surrogatori e questa è
l’impalcatura della norma come spiegava l’assessore.
L’altra norma riguarda la contabilità speciale, poiché
non si riesce ad impegnare somme per una questione di carattere tecnico per
come funziona la contabilità regionale, in mancanza di una norma che riguardi
la contabilità speciale.
Voglio chiedere collaborazione ai colleghi con i quali
abbiamo lavorato in questi anni in maniera seria e serena, in particolare ai
colleghi della quarta Commissione consiliare che spesso hanno dato un
contributo decisivo sia anche per aver assicurato la presenza del numero legale
– lo dico e lo ammetto con grande chiarezza – sia anche in termini di
contributo sereno alla discussione e al dibattito.
Gran parte
delle norme sono state licenziate alla unanimità e,
probabilmente, anche questa sarebbe stata approvata con voto unanime o quasi,
se non ci fossero state le condizioni che oggi viviamo, di chiusura di
legislatura.
Non
so se sia possibile – lo richiedo all’assessore – estrapolare la norma sulla
contabilità speciale, almeno quella, ma l’assessore dice di no. Ma se così non
è, chiedo alla minoranza, poiché è necessaria la maggioranza dei due terzi, di
darci la possibilità di inserire la proposta di legge all’ordine del giorno
della seduta odierna per evitare che ci sia questo mare di rifiuti che
sostituisce i mari Ionio e Tirreno.
Questo
è l’accorato appello che mi sento di fare ai colleghi non per metterli in
difficoltà o con le spalle al muro ma per consentire a questa terra difficile e
sfortunata di non aver ulteriori problemi assumendo, consigliere Principe, le
responsabilità – me le assumo anche io – su alcuni ritardi nell’approvazione
della norma, semplicemente perché non immaginavamo che la legislatura avesse
avuto questa conclusione particolare ed avendo la volontà di licenziare una
norma che avesse più consenso possibile.
Allora,
sulla scorta di quanto dichiarato dall’assessore Pugliano in Conferenza dei capigruppo rivolgo un appello
perché anche io avevo convenuto sulla possibilità di estrapolare queste norme
consentendo, all’assessore, di continuare a lavorare almeno nella gestione
ordinaria.
Se
questo non è possibile, per come ci conferma l’assessore, l’appello è di consentire
che almeno la norma sia inserita all’ordine del giorno – anche se poi non potrà essere
condivisa –
per dare la
possibilità alla maggioranza di votarla.
Evitiamo,
vi chiedo, questo, che da domani, come ci dice l’assessore Pugliano, si
blocchino ancor di più gli stabilimenti. C’è una lettera di una società privata
che sta lavorando nel settore e che avanza cospicue somme non impegnabili per
questa difficoltà.
Evitiamo
che ci possa essere un ulteriore blocco ed una ulteriore problematica
di questa natura. E’ l’appello accorato che mi sento di fare ai colleghi ai
quali dico che, comunque, in tante circostanze sono stati importanti per
l’approvazione di norme ed hanno dato un contributo decisivo. Così come oggi,
ecco un’altra norma che è stata licenziata dalla quarta Commissione, c’è un
accordo che riguarda i piani strutturali comunali, in risposta anche in questo
caso ad una richiesta del Presidente dell’Anci che,
peraltro, non è di questa parte politica, un accordo ed una disponibilità da
parte della opposizione riguardo la proroga dei piani regolatori.
I comuni chiedono a gran voce questa proroga e io non sono
d’accordo rispetto alla proroga ma se me la chiedono i comuni è chiaro che
l’accetto. Si tratta di una proroga al 31 dicembre per cui oggi approveremo
questa norma; mi sento di chiedere ai colleghi un ulteriore sforzo non
volendoli per questo mettere in difficoltà su una apertura che ha chiesto anche
l’assessore Pugliano. Una apertura su questa norma che è stata licenziata e
che, tutto sommato, credo abbia i caratteri della indifferibilità e della
urgenza e che quindi possono essere approvati anche per evitare guai peggiori.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Mirabelli. Ne ha facoltà.
Presidente, avevo iniziato a sollevare il problema su
questo argomento, problema che, secondo me, – ed
ha ragione l’assessore – va risolto in questa seduta. Finalmente ci troviamo di fronte ad un Piano sui rifiuti,
nell’ambito di una situazione di emergenza, che da 15 mesi si rimpalla da una
parte all’altra e passa in Commissione alla unanimità dei presenti –
probabilmente la minoranza non c’era e molto probabilmente l’ha fatto apposta a
non esserci in questo caso specifico perché dopo 15 mesi uno ha tutto il tempo
di leggere e rileggere la proposta di legge, di emendarla e di esprimere un
voto contrario al fine – perché no? – anche di migliorarla.
E’
ovvio che questi sette articoli, come diceva l’assessore, sono intercalati
tutti quanti, uno con l’altro, né tanto meno possiamo fare la figura dei soliti
ritardatari perché si passa, dopo 17 anni, dal commissariamento all’ordinarietà per andare a finire, a distanza di un
anno e quattro mesi, al commissariamento. Facciamo ridere i polli, chiedo scusa.
Non so se
questa legge, caro assessore Pugliano, possa essere emendata al meglio in
questa fase così contingenziale di grande emergenza,
al di là del problema di dover assicurare la copertura finanziaria con questo
meccanismo tecnico di bilancio che, stralciando quei due articoli, dà la
possibilità di poter pagare tutte queste aziende private che hanno assunto
sulla parola - perché non hanno firmato neanche il contratto – un impegno a disposizione della Regione in un
momento ben difficile che vedeva non il centro-destra ma l’intera Calabria,
l’intera classe politica calabrese sotto il mirino, additata da tutta la
popolazione calabrese per la sua inefficienza in questo settore.
E’ ovvio
che di fronte ad una situazione come questa, caro Presidente, al di là dei meccanismi,
si tenta in tutti i modi di poter fare la quadratura del cerchio – nella
politica si intende perché in matematica non si è ancora riusciti – cercando di
addivenire alla maggioranza di oltre i due terzi dei consiglieri disponibili a
dare un voto; è ovvio che di fronte ad una situazione come questa si vota per
responsabilità considerato che non c’è una proposta alternativa.
Vogliamo
fare almeno in questa legislatura una riforma strutturale di un certo tipo?
Malvagia non è e diciamolo con molta tranquillità e chiarezza perché non
abbiamo avuto segnali differenti, non c’è stata una proposta alternativa.
E questo
doveva essere e lo dico al centro-destra perché lì è stata la difficoltà
dell’azione amministrativa su tutti i settori. Si è arrivati in ritardo al
tentativo di uniformare strutturalmente determinati settori, dai trasporti
all’ambiente nel quale c’è, di fatto, un dato incontrovertibile che è quello
che nella ordinarietà si è stati, sì e no un anno o un anno o due mesi, questo
è.
Allora, è
ovvio che di fronte alla mancanza di proposte alternative – perché
altrimenti uno avrebbe anche potuto aprire un dibattito, caro Presidente,
– dobbiamo metterci con l’anima in
pace e assumerci le responsabilità. Le chiedo nuovamente l’inserimento
all’ordine del giorno del punto completo, proposto dall’assessore, con voto per
appello nominale perché ognuno si deve prendere la responsabilità.
In questa
Calabria ferma, tronca, prona su sé stessa, dalla sera alla mattina, quanto
meno su una cosa, l’unica cosa proposta, dobbiamo prenderne atto, ce ne
assumiamo la responsabilità e cerchiamo di riportare il tutto alla ordinarietà;
così facciamo rientrare anche questo commissariamento, che certamente non
depone in termini positivi per l’intera classe politica calabrese, al di là
della destra, del centro o della sinistra che ha ben poca importanza, secondo
me per i comuni, per gli amministratori, per i cittadini nel momento in cui si
troveranno con tanta di quella immondizia come anni or sono e come quasi un
anno fa e certamente imprecheranno contro la politica calabrese al di là del
colore politico o del partito che lo rappresenta.
Caro
Presidente, credo che la discussione in merito in parte si sia conclusa e alla
fine della discussione chiedo nuovamente, come è stato sempre fatto in questa
Assise, di arrivare ad una votazione sull’inserimento all’ordine del giorno di
questo punto con votazione per appello nominale in modo tale da poter capire e
sapere chi è favorevole e chi è contrario.
Caro
assessore, ho il vago sospetto che il problema non venga dal centro-sinistra ma
molto probabilmente il suo vero problema, considerato che non viene sostenuto,
è proprio nel centro-destra vista anche la querelle che c’è stata prima
sulla sua azione discutibile o poco discutibile – non entro nel merito –
dell’azione amministrativa. Perché non vedo il centro-destra – ne ho fatto parte per 4-5 mesi con spirito
costruttivo – onestamente tanto
entusiasta sul rafforzamento di questa sua proposta.
Per cui è
ovvio che non è tanto nel centro-destra che deve trovare il capro espiatorio di
un blocco ma il voler approvare parte e non tutto di un progetto che, di fatto,
nell’articolato è integrato uno con l’altro e, se si vanno a leggere le
disposizioni con un minimo di attenzione, ci si rende conto che c’è qualcosa
che molto probabilmente non quadra.
Vorremmo
sapere da lei, caro assessore, quali sono le motivazioni che rendono così
difficile un blocco politico da parte della squadra di maggioranza che lei
rappresenti in Giunta perché non riusciamo a capirlo. Questo probabilmente
faciliterebbe anche il voto favorevole del gruppo del Partito democratico o di
parte del Partito democratico su una questione così importante e ripeto anche
così delicata sotto tanti punti di vista.
Caro
Presidente, chiedo nuovamente - e concludo - di poter avere la soddisfazione,
insieme al collega Tripodi e a tanti altri, di votare per appello nominale
l’inserimento all’ordine del giorno di questo punto in modo tale da capire chi
è favorevole e chi non è favorevole a questa operazione nel centro-destra o nel
centro-sinistra.
Ha
chiesto di parlare il consigliere Scalzo. Ne ha facoltà.
Presidente, credo che la discussione, che è stata anche
piuttosto lunga in Conferenza dei
capigruppo, abbia visto una condivisione di un percorso per questo tema
che oggi dovremmo portare all’ordine del giorno ma
che non nasce certo ieri. Non è certamente la mancata presenza di una legge che
è la causa di tutti i mali del sistema dei rifiuti in Calabria perché, se così
fosse, vorrebbe dire che noi in questi anni non abbiamo capito da dove
venissero i problemi più grossi nella gestione, nel ciclo integrato dei
rifiuti.
Poiché
credo che con una media intelligenza, quella che ognuno di noi, credo, possa
avere, si capisca bene che il problema sulla gestione dei rifiuti è un problema
che questa Giunta ha esaminato; ho preso più volte atto dell’impegno
dell’assessore, ma ogni volta che siamo entrati nel merito della questione su
alcuni aspetti non abbiamo avuto la stessa impostazione in un settore così
delicato. Credo che sia mancata la programmazione,
soprattutto del sistema del porta a porta, perché noi abbiamo fatto passi
indietro in questi anni in questo settore.
Oggi si vuole arrivare alla determinazione che il
crocevia di tutto è la legge che dovremmo approvare.
Badate: intervengo anche dopo aver ascoltato il
Presidente della quarta Commissione di cui condivido gran parte della
impostazione e credo che se questa legge è arrivata a questo punto non è colpa,
certamente, né dei componenti del Partito
democratico in Commissione né del gruppo nella sua interezza, dei suoi
rappresentanti o dei suoi colleghi.
Abbiamo dato sempre una grande importanza a questo tema
e nei momenti cruciali ed importanti abbiamo dimostrato senso di responsabilità
soprattutto nell’interesse dei cittadini. Ma oggi stravolgere il senso delle
cose – capisco che sia un momento particolarmente delicato – credo che non sia
accettabile.
Credo che ci possa essere una via d’uscita che era un
po’ quella che è venuta fuori dalla Conferenza dei capigruppo. Certamente i
ritardi che si sono avuti per l’approvazione di questa legge, ne conosciamo sia
i tempi che le modalità, non sono certamente ascrivibili al lavoro della
Commissione e dei suoi componenti. Ma allora, rispetto a queste tematiche, se
la Conferenza dei capigruppo ha un valore, ritengo che quanto deciso possa
essere portato avanti fino in fondo sulla condivisione di un percorso, perché
sulle altre questioni relative alle stesse problematiche
e agli stessi dubbi che sono stati posti poc’anzi in merito alla proroga
richiesta dall’Anci, pur in presenza di perplessità,
dubbi e motivazioni, si è arrivati a determinazioni.
Così come altrettanto importante
credo sia la questione sollevata dal collega Chiappetta sul problema che pone
il patto per la salute e che mette in ginocchio un sistema, che non è un
sistema di chi è al di sotto di una certa soglia di accreditamento nella
Regione Calabria, ma mette a sistema anche una fetta importante di assistenza
nel sistema salute.
Allora su questi temi importanti,
sia in Commissione che qualche ora fa in Conferenza dei capigruppo, abbiamo,
con senso di responsabilità, affermato che insieme avremmo trovato una
soluzione, compresa quella sui rifiuti.
Ma quando in Consiglio viene
stravolto questo che è stato un ragionamento approfondito e si pensa che possa
esserci, da parte di componenti di questo Consiglio, del gruppo, della
minoranza, del Partito democratico, la
volontà di non arrivare alla approvazione non è accettabile e noi lo ribadiamo
ancora una volta.
Lo dico
al presidente Talarico che era in Conferenza dei capigruppo, lo dico al collega
Gallo. Noi abbiamo dato la disponibilità ad approvare queste norme ma non mi si
venga a dire che è un dogma assolutamente immodificabile perché se si modifica
una virgola, un articolo, è a rischio il sistema.
Il
fallimento del sistema dei rifiuti è purtroppo qualcosa di cui dobbiamo
prendere atto, caro assessore, e di fronte a questo penso che se noi
responsabilmente facciamo su questa legge dei dovuti approfondimenti e
accorgimenti possiamo alla unanimità approvarla nella prima occasione
possibile, che mi sembra sia stata individuata dal presidente Talarico nel 4
agosto. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Principe. Ne
ha facoltà.
Presidente, noi siamo il gruppo del Partito
democratico ma, sinceramente, esser tirati per la giacca sotto il profilo
istituzionale dà anche fastidio e ci sono modi e modi per affrontare una
discussione. Vorrei che lei ricordasse alcune cose all’assessore Pugliano che
non può venire in Aula a fare il Presidente della Cassazione a sezioni unite e
ad impartire lezioni.
Almeno per la parte che ci
riguarda, sui rifiuti non abbiamo nessuna lezione da apprendere perché in tempi
archeologici non sospetti siamo stati in grado di far cose che poi qualche
Giunta di centro-destra ha smontato.
Ma la cosa che non è
tollerabile sotto il profilo istituzionale è che noi perdiamo ore ed ore in
conferenza dei capigruppo per cercare di trovare una soluzione a problemi
delicati, usciamo dalla Conferenza con l’intesa di trovare un testo – che io
per la verità non ho letto – su cui convenire, da estrapolare da questo
fantasmagorico Piano dei rifiuti dell’assessore Pugliano, che sarà la quinta essenza
della scienza in materia, per risolvere il problema.
Noi abbiamo dimostrato una
grande responsabilità al riguardo. Parliamoci chiaramente: se questo piano
nella sua completezza non è arrivato in Aula non è certamente una
responsabilità della minoranza.
Forse l’assessore Pugliano ha
dimenticato che in questa tavola c’è una maggioranza e quindi quando,
indignato, ha parlato di 16 mesi di ritardo penso che si riferisse innanzitutto
a voi e scusatemi se dico questo. Vuol dire che ci sono state delle problematiche e che questo
testo poneva dei problemi se è rimasto all’approfondimento della Commissione
per tanti mesi, salvo essere paracadutato in Aula nel momento in cui il
Consiglio è stato congedato.
A questo
punto, caro Presidente, le chiedo un intervento dall’alto della sua autorità
perché quando lei riunisce la Conferenza dei capigruppo - e lo fa per
sbrogliare questioni difficili sotto il profilo istituzionale - gli assessori
interessati farebbero bene a partecipare.
Apprezzo
il presidente Gallo che pazientemente ha partecipato alla Conferenza dei
capigruppo e la stessa cosa non posso dire dell’assessore Pugliano. Quindi c’è
già un problema istituzionale di funzionamento di questo Consiglio e non si può
venire in Aula a fare la minaccia dell’appello nominale perché, a questo punto,
mi viene qualche sospetto. Io sono cattolico ma non sono stato mai un cattolico
andreottiano, sono un socialista cattolico.
Andreotti
ci ha insegnato che a pensar male a volte non si fa peccato ma si coglie nel
giusto.
Allora,
Presidente, la pregherei insieme ai dirigenti di questo Consiglio di
illuminarmi su un punto: se un piano di questa natura normalmente deve
prevedere il ricorso a contabilità separate. Io non credo ci sia in tutto il
sistema regionale italiano un precedente in cui un provvedimento legislativo di
carattere generale prefigura la contabilità separata.
Facendo
l’andreottiano, se l’assessore Pugliano, insomma, mi
dice di fare l’andreottiano che volete che io faccia?
Faccio l’andreottiano.
Non credo
che ci sia un provvedimento di carattere generale che prefiguri una contabilità
separata. Allora questo cosa vuol dire? Vuol dire che l’amministrazione
Scopelliti non ha previsto negli strumenti finanziari generali la copertura di
questo servizio ed il direttore generale del servizio si oppone a mettere la
sua firmetta per pagare le imprese perché non c’è la copertura di bilancio.
Cerchiamo
allora di abbassare un po’ le ali quando si parla di quest’Aula e di avere
rispetto della minoranza, perché questo è un provvedimento di carattere
generale atipico perché contiene una contabilità separata che consentirebbe al
dirigente, grazie al voto di quest’Aula, di non guardare il bilancio ma di
firmare le liquidazioni a chi ha un credito in questa materia verso la Regione.
Non è un
atto di poco conto, caro assessore Pugliano, qui andiamo al di là della potestà
legislativa ed entriamo, di forza, con i piedi di un elefante negli aspetti di
carattere amministrativo.
Questo
ragionamento per dire: era troppo chiedere alla Giunta e al Presidente del
Consiglio di estrapolare aspetti emergenziali che vorremmo leggere per capire
anche dove si va a parare perché ognuno ha il diritto di avere consapevolezza e
coscienza delle cose che vota? Noi abbiamo il diritto-dovere di avere
consapevolezza e coscienza delle cose che votiamo.
Per cui,
caro presidente Talarico, non so se sia il caso di sospendere per qualche
minuto la seduta di Consiglio e verificare se ci viene proposto un testo
valutabile. Se questo testo nella nostra valutazione non dovesse esser idoneo
ad avere un voto favorevole, rimaniamo nella posizione di non poter approvare
questo provvedimento di carattere generale questa sera.
Ha
chiesto di parlare il consigliere Naccari Carlizzi. Ne ha facoltà.
Presidente,
non aggiungo nulla circa il voto del gruppo che è stato già chiarito sia dal
Presidente del gruppo che dal vice capogruppo.
Le chiedo
cortesemente di far distribuire il testo perché spesso si fanno discussioni
senza avere neanche il testo di fronte e anche noi, che non siamo componenti
della quarta Commissione, gradiremmo sapere di cosa si tratta.
Tuttavia
mi consenta una richiesta che credo sia legata al punto che stiamo discutendo.
Qualche
mese fa con provvedimento rubricato 567/9^ assieme ad alcuni consiglieri
abbiamo presentato una richiesta per l’istituzione di una Commissione di
inchiesta sulla gestione dei rifiuti in Calabria.
Mi sembra
che la discussione di oggi metta in evidenza come quella richiesta, che è stata
incardinata alla prima e alla seconda Commissione, sia fondamentale per capire
cosa sia successo in Calabria,. atteso che dalle parole dell’assessore abbiamo
avuto contezza in quarta Commissione – in quella occasione mi sono recato per
poter comprendere qualcosa pur non essendo, ripeto, componente della
Commissione – che non si ha cognizione di ciò che è il consuntivo della spesa
effettuata dalla gestione commissariale dal 2012 ad oggi.
Se
sbaglio, l’assessore mi correggerà.
Credo che
questa richiesta sulla Commissione di inchiesta sia fondamentale e mi
meraviglio che non si sia arrivati ad un elemento di maggiore chiarezza, sia
all’interno che all’esterno del Consiglio, visto che le vicende superano la
dimensione anche amministrativa e probabilmente anche la competenza legislativa
della Regione Calabria.
Non ho
capito, peraltro, alcune valutazioni dell’assessore che improvvidamente le ha
rivolte anche alla opposizione quando l’unica certezza che noi abbiamo è che
dopo una gestione commissariale con i commissari nominati di fatto dal
Presidente della Regione - perché basta vedere i nomi, i soggetti e le
qualifiche che avevano per comprendere che erano esponenti di quella corrente
di pensiero denominata “Modello Reggio” - questa maggioranza ha deciso di non
portare in Aula il provvedimento sui rifiuti.
Mi pare
che ci si trovi dinanzi ad una situazione nella quale l’opposizione acconsente
ad approvare quegli aspetti che potrebbero determinare - alla luce del disastro
svolto fino ad ora - un elemento di superamento di alcuni problemi.
Abbiamo
assistito qualche settimana fa, nell’ultima seduta del Consiglio, ad una
pantomima imbarazzante per qualsiasi Paese che aspiri alla democrazia, che è
stata la protesta dei sindaci che hanno contestato un provvedimento
dirigenziale che, contravvenendo ai principi del diritto con le norme regionali
e quelle nazionali, fissava, triplicava i costi del servizio e le tariffe per
quanto riguarda i comuni.
Abbiamo
assistito anche alla fissazione di tariffe in pieno contrasto con quelli che
sono i criteri che dovrebbero premiare i comuni che vanno verso la raccolta
differenziata e chiaramente scoraggiare quelli che rimangono fuori da questo
tipo di percorso.
Addirittura
l’assessore in passato ci ha anche detto che quel decreto era una
raccomandazione cioè non si è capito, perché qui i decreti vengono fatti per
fare affermazioni politiche ma su questo non spendo altro.
So che
l’assessore nella sua valutazione ci dirà un fiume di parole, né noi facciamo
cadere sulla sua persona la responsabilità per ciò che è avvenuto, tuttavia
qualcuno sarà responsabile per la situazione complessiva.
La
minoranza più che esser disponibile a votare alcuni articoli di questa legge
non so cosa possa sinceramente fare. Certo c’è una colpa politica che ricade su
di noi ed è quella di non aver vinto le scorse elezioni. Quella è sicuramente
una colpa che l’assessore può sottolineare ma, al di là di non aver vinto le
elezioni e non aver individuato dei protagonisti differenti, io sinceramente
non so quale responsabilità possa avere la minoranza.
Concludo,
Presidente, richiedendole formalmente – siccome questa è una questione
veramente grave – di farci comprendere come sia possibile che la Commissione di
inchiesta su centinaia di milioni di euro dei calabresi sprecati e che
l’assessore chiaramente con alcune affermazioni, devo dire coraggiose se non
addirittura temerarie, ha affermato nel momento in cui ha sostenuto che è a
rischio il quadro ed il sistema, non sia stata costituita.
Ma io
vorrei sapere quale sistema è a rischio? Quello degli 80 milioni di euro spesi
ogni anno per portar fuori dalla Calabria i rifiuti? Se è quello della non
conoscenza della spesa realizzata dalle gestioni commissariali? Se è quello
della sanatoria da realizzare con leggi regionali per scelte probabilmente che
non sono compatibili con la contabilità ordinaria? Questo sinceramente non lo
so ma, ripeto, mi fa anche piacere il garbo dell’assessore che ha rivolto un
pensiero al presidente Scopelliti sostenendo di non essersi dimesso per un atto
di stima e solidarietà nei confronti dell’ex presidente Scopelliti che,
tuttavia, è il soggetto che ha condotto questo processo politico e che è
intervenuto nel commissariamento come tutti sappiamo in maniera diretta.
Sinceramente
per miei grandi limiti sono molto più confuso che persuaso e ritengo che alla
fine le cose si possano descrivere solamente con quei proverbi della nostra
tradizione popolare che dicono che “il bue dà del cornuto all’asino” perché
molto spesso solo con dei proverbi di saggezza antica si possono descrivere le
cose incomprensibili che sentiamo in questo Consiglio regionale.
Prego,
assessore.
Intervengo
perché capisco che il consigliere Naccari sia già sul campo a riscaldarsi non
so per quale partita e capisco anche che il consigliere Principe sia abituato a
dar lezioni anche su materie che non mastica.
Per
riportare all’ordine le cose ricordo, intanto, al consigliere Principe che
qualcuno mi ha insegnato per educazione di non presentarmi mai a casa di altri
senza essere invitato. Per partecipare alla Conferenza dei capigruppo avrei
dovuto esser invitato visto che per mia educazione arrivo sempre molto prima in
ogni iniziativa alla quale partecipo.
Sono
stato più volte chiamato mentre
Mi ero
limitato ad indirizzare più alla maggioranza la responsabilità del ritardo e
dell’assenza, anche oggi, all’ordine del giorno. Ho fatto, poi, pervenire al presidente
Talarico la richiesta formale di inserimento all’ordine del giorno, da parte
dell’Anci a firma del sindaco Vallone, Presidente del
Partito democratico, che ringrazio per aver sollecitato a mettere all’ordine
del giorno questo punto il presidente Talarico che mi ha chiesto:-“Se non c’è
qualche altro soggetto, qualche altra istituzione che mi sollecita
l’indifferibilità e l’urgenza di questa discussione io non mi voglio prestare
ai fuochi della minoranza”-.
Ho
pregato il sindaco Vallone che conosce molto meglio del consigliere Principe e
del consigliere Naccari la materia, l’ho detto in replica ad una nota del
consigliere Principe che sicuramente vorrà parlare ancora una volta dopo di me
- perché è stato abituato dalla Presidenza di questo Consiglio ad avere
l’ultima parola sempre per fatto personale e sempre che deve chiudere lui - con
saccenza, con presunzione a dare lezioni.
Inviterei
il consigliere Principe a dire se ha letto un articolo di questa proposta di
legge, perché non sa, quando dice che vuole estrapolare le questioni urgenti,
di che tratta questa proposta di legge.
L’ho già
detto, le questioni sono due: una è l’impalcatura della costituzione degli
ambiti territoriali perché la legge non assegna alla Regione la responsabilità
della gestione dei servizi pubblici locali ma la legge demanda ai comuni e ai
sindaci. Solo per questi ritardi
Nessun
dubbio: parli con nome e cognome se ha dei dubbi. Non c’è alcun dubbio sulla
contabilità speciale, le spiego io cosa significa contabilità speciale.
La contabilità
speciale è quella di derivazione della gestione della Presidenza del Consiglio
dei ministri che dà la possibilità di un bypass per aggirare i problemi
che formalmente crea il bilancio regionale perché si deve attenere a verificare
se su un atto quale quello dei contratti ai privati che vale due milioni possa
essere onorato e quindi che ci siano quei due milioni in bilancio e il bilancio
dice formalmente che ci sono zero euro su quel capitolo.
Ecco che
il dipartimento, l’ufficio rifiuti non può dar seguito a questi contratti.
La
contabilità speciale per il 2013 l’aveva ricevuta il dipartimento, per il 2014
l’ha ricevuta da aprile mentre si era già utilizzato il bilancio regionale che
crea questo blocco, questo fermo che stiamo cercando di risolvere per dar la
possibilità di mandare avanti i servizi.
Non ho
detto che addebitavo al centro-sinistra ma il consigliere Scalzo dopo 15 mesi
di trattazione in Commissione di questa proposta di legge non ho saputo far
altro che presentare alla proposta un semplice emendamento di un rigo per
modificare il numero di ambiti previsti nella proposta “si propone anziché 5
collegi il farne 3”; gli ambiti provinciali che ci sono in questa proposta di
legge non li ha scelti Pugliano ma i sindaci della Calabria alla unanimità.
Questo è
l’unico emendamento che ha presentato.
Poi per
il consigliere Naccari l’ho già fatto ma lo devo rifare affinché non passi come
verità la sua verità perché dice a me che sono uno molto prodigo a parlare; chi
mi conosce sa che parlo solo quando sono interrogato, non parlo quando non sono
interrogato.
Che lui
possa dire ad altri che si è molto prodighi a parlare lo faccia dire al
veterinario che realmente il motto che “il bue dice cornuto all’asino” non può
passare in questo Consiglio. Lo dice il veterinario che conosce molto meglio
sia il bue che l’asino.
Sulla
materia della tariffa ha detto di nuovo, è ricascato nelle menzogne che aveva
già detto una volta. La tariffa che era stata proposta dal dipartimento era la
tariffa che usciva fuori dal conto economico. Lei che ha fatto l’assessore al
bilancio, queste sono nozioni elementari per stabilire che ci deve essere
equilibrio di bilancio tra quelli che sono i costi e quelle che sono le
entrate.
Se il
costo è di 100 milioni in entrata deve arrivare 100 milioni.
(Interruzione)
Ho detto
quello che è in programma.
Ecco la
democraticità dei soggetti. Io ho lasciato parlare. Ho parlato di tariffa per
dire che questa è una tariffa che esce fuori da questo equilibrio tra costi ed
entrate e se è stata spostata al 2015 nei prossimi giorni approveremo con atto
di Giunta la tariffa per il 2015 ma non potrà mantenere buchi di bilancio.
Noi
dobbiamo coprire comunque i costi, un’altra falsità.
Gli 80
milioni per portare i rifiuti fuori hanno riguardato un bando che prevedeva,
intanto, un anno di trasporto di rifiuti fuori dal Paese Italia, gara che poi
non è stata aggiudicata e ancora si parla di questi 80 milioni; così come falso
è il concetto che non si premia chi fa raccolta differenziata, anzi si
penalizza.
Legga le
relazione che è stata ritirata rispetto alla tariffa che aveva presentato il
dipartimento dove c’erano le fasce di premialità per chi fa raccolta
differenziata, così come ci sarà la prossima che sarà approvata in Giunta
perché riteniamo che attraverso gli strumenti che stiamo mettendo in campo
diversamente da quelli del passato quando – rinnovo il concetto alla memoria
che non c’è più del consigliere Principe – un anno fa ebbe a dire che dovevo
stare attento a dire cose non vere quando ho detto che il suo governo regionale
che aveva attivato la programmazione dei fondi…
PRESIDENTE
Assessore Pugliano….
Chiudo, chiudo…
Altrimenti
facciamo domani mattina.
Il suo
governo non ha lasciato un euro nella programmazione 2007-2013.
Allora
lui in replica per fatto personale ha detto che erano bugie le mie.
PRESIDENTE
Assessore Pugliano!
Ho
finito, Presidente.
Lui
ricordava che c’erano 47 milioni nei fondi 2007-2013, aveva preso fischi per
fiaschi e lo confermo. C’erano zero euro in quella programmazione e quindi non
voglio persuadere nessuno né tanto meno il consigliere Naccari.
Io dico
che corretta è la richiesta di avere in mano la proposta di legge e verificherà
lui che i 7 articoli sono solo la costituzione degli ambiti territoriali e
quindi non c’è la possibilità di togliere l’articolo 1 lasciando l’articolo 3 o
l’articolo 5. Sono tutti correlati e quindi delle due l’una: o si hanno a cuore
le sorti della Calabria in tema di rifiuti per i prossimi mesi o non si ha a
cuore
Richiedo,
quindi, di nuovo la votazione per appello nominale per l’inserimento del punto
all’ordine del giorno.
Ha
chiesto di parlare il consigliere Morrone. Ne ha
facoltà.
Senza
dubbio le argomentazioni che ha posto l’assessore Pugliano sono molto
importanti e ci fanno riflettere. D’altronde le osservazioni fatte dal
consigliere Principe ci fanno anche riflettere.
Propongo,
Presidente, intanto una inversione all’ordine del giorno iniziando subito con
l’assessore Mancini. Nelle more approfondiremo le argomentazioni in separata
sede in modo da arrivare in breve ad una conclusione spero positiva del tutto.
Vi ringrazio.
Se siamo
d’accordo pongo in votazione la proposta del consigliere Morrone
che è quella di proseguire con l’ordine del giorno attuale e nel frattempo
andare ad approfondire queste questioni tecniche e se c’è la condivisione di
poterle poi approvare.
(Interruzione)
Per fatto
personale? Ha chiesto di parlare il consigliere Principe. Ne ha facoltà.
Presidente, a me dispiace dover fare in quest’Aula
interventi che dovremmo evitare ma nel mio intervento non mi pare di aver
voluto propinare a chicchessia – o come diceva Totò né a Chicco né a sia –
delle lezioni.
Ho chiesto
dei chiarimenti che non sono venuti e mi sono un po’ offeso per un modo di
procedere istituzionale nel quale si intravede – c’è stata conferma anche poco
fa – una sorta di ricatto, non vorrei dirlo, ma di minaccia mentre si fa una
discussione per affrontare e risolvere un problema di decisione attraverso
l’appello nominale.
Chiedevo a
lei quindi nessuna lezione né la volontà di parlare per ultimo, forse il signor
assessore si è confuso con altri che hanno sempre
preteso di parlare per ultimi in quest’Aula anche quando c’erano state le
repliche del governo e le dichiarazioni di
voto. In nessuna Assemblea del mondo questo è successo e quindi l’assessore
Pugliano evidentemente si riferiva ad altre situazioni quando ha parlato di
voler l’ultima parola che di solito è cosa che vogliono i bambini. Sono passati
tanti anni ormai e non è questo il problema.
Però esser offesi con un atteggiamento che non dovrebbe
far parte del garbo istituzionale, esser noi di minoranza accusati di non aver
richiesto la presenza del governo alla Conferenza dei capigruppo…
non mi risulta che noi convochiamo alla Conferenza dei capigruppo la presenza
del governo; debbo ritenere che questa censura fosse rivolta alla sua persona e
non certo a noi della minoranza e quindi fare tutta una filippica rispetto ad
un intervento forse troppo dignitoso per esser stati tirati per la giacca ed
era doveroso esser dignitosi senza aver avuto la pretesa di impartire lezioni
quando lezioni non si vogliono impartire a nessuno, tanto più a coloro i quali
vogliono sviare le questioni e portare la discussione su un altro piano.
Non capisco e certamente non masticherò di rifiuti
perché nella vita ci siamo occupati di tutto tranne che di rifiuti ma vorrei
capire la differenza che c’è tra una contabilità separata ed una contabilità
speciale.
Qui siamo a livello dei ragazzini di scuola elementare:
ci appigliamo ad una formalità.
La contabilità speciale è una contabilità separata e nel
momento in cui siamo entrati nella ordinarietà delle funzioni evidentemente c’è
un buco che questa Giunta non ha coperto perché su questo punto non c’è stata
alcuna risposta da parte del Governo. Buco che avrebbe fatto bene a coprire con
un assestamento di bilancio.
Cioè la fretta di chiedere l’inserimento di questo punto
dopo 16 mesi – in questo senso il mio era un intervento andreottiano
– forse nasconde il nervosismo di dover dare copertura a determinate partite di
natura finanziaria.
Siccome questo problema potrebbe esserci dal momento
che, a parte le contumelie, non sono venute risposte al riguardo noi vorremmo
vederci chiaro. Non si tratta né di nomi né di “cagnomi”
per usare sempre il linguaggio di Totò perché io non mi permetto di far
insinuazioni di questo tipo. Io ho fatto un ragionamento generale, i “cagnomi” non c’entrano con questo discorso. C’entra di
sapere approvando questo provvedimento generale cosa succede in materia
finanziaria.
La mia
proposta andava in questa direzione.
La proposta del consigliere Morrone è
accettata.
Penso che la
proposta sia molto saggia e possiamo procedere a votare la proposta che è
quella di aggiornare tutti i punti che sono stati posti in discussione
successivamente ai primi due punti che sono quelli che riguardano il Por Calabria e che pongo in votazione.
(Il
Consiglio approva)
Proseguiamo
subito con i primi due punti all’ordine del giorno
che riguardano la proposta di provvedimento amministrativo numero 284/9^
di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione della strategia
regionale per l'innovazione e la specializzazione intelligente e della proposta
di POR Calabria FESR e FSE 2014-2020” e la proposta di provvedimento
amministrativo numero 285/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante:
“Approvazione del Programma di Sviluppo Rurale della Calabria per il periodo
2014-2020 - cofinanziato dal FEASR - e inoltrato alla Commissione Europea”.
Il consigliere
Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione per entrambi i punti
di cui è relatore.
Signor
Presidente, colleghi
consiglieri, come stava anticipando anche lei, la relazione che andrò ad
illustrare riguarderà congiuntamente sia il documento di orientamento
strategico per la programmazione
dei fondi di coesione sia il programma operativo plurifondo
Fesr-Fse 2014/2020.
Voglio ricordare che il provvedimento relativo al Por perviene a questo Consiglio
ai sensi dell’articolo 11 della legge
regionale numero 3 del 2007 e che, con questo provvedimento, verranno
avviate le fasi di negoziato al termine delle quali il programma ritornerà per
la definitiva approvazione in Consiglio regionale.
Ricordo,
inoltre, che l’autorità regionale che verrà designata per condurre le fasi di
negoziato dovrà agire, ai sensi di legge, sulla base degli indirizzi che questo
Consiglio regionale andrà a definire e tenendo costantemente informato lo
stesso Consiglio sull’andamento delle procedure di negoziato, indicando in
dettaglio le modifiche richieste dagli enti cofinanziatori
(Stato e Unione Europea).
Voglio,
inoltre, rammentare che la delibera di Giunta
regionale, numero 295 del 15 luglio 2014, contiene la dichiarazione di
indifferibilità per l’assunzione del provvedimento poiché - leggo testualmente
- dal dispositivo della delibera stessa “di dare atto che la scadenza del
22.07.2014 è indifferibile al fine dell’approvazione del Por da parte della
Commissione europea entro sei mesi dalla presentazione ai sensi dell’articolo
29 paragrafo 4, del regolamento UE 1303/2013”.
Agli atti
della seconda Commissione era pervenuto il
documento di strategia adottato dalla Giunta regionale che viene più volte
richiamato nel Programma operativo regionale FESR e FSE e che voglio ricordare
trovava una strutturazione in undici obiettivi tematici che riprendono le
indicazioni fornite nei nuovi regolamenti comunitari 2014-2020 e nel quadro
strategico comune approvato in sede europea.
Il programma
operativo plurifondo FESR/FSE si confronta con questi
undici obiettivi tematici ed è strutturato in altrettanti Assi di intervento
che danno struttura e contenuto alla strategia regionale di sviluppo. Per
ciascun Asse di intervento il programma plurifondo Fesr-Fse indica le priorità di investimento, gli obiettivi
specifici e le azioni da sostenere nell’ambito della priorità di investimento.
Stante la
stretta interconnessione tra il Dos ed il Por, anche
al fine di evitare sovrapposizioni e ripetizioni negli argomenti, ho ritenuto
utile proporre una prima visione integrata di questi due documenti regionali
partendo da una lettura degli obiettivi tematici indicati nei regolamenti
comunitari.
Il primo
obiettivo riguarda il rafforzamento della ricerca, dello sviluppo tecnologico e
dell’innovazione. Questo settore è stato oggetto di analisi nel DOS dove,
nell’analizzare i principali dati relativi alla ricerca, si evidenzia che la
spesa regionale si mantiene su livelli assai inferiori rispetto alla media nazionale
(1,3 per cento) ed
europea (2,03 per cento).
La ricerca effettuata in Calabria viene definita come “ricerca senza
innovazione” in quanto la stessa non trova sbocchi successivi nel sistema
produttivo.
Per superare
tali criticità il programma operativo plurifondo
assume come priorità di investimento alcune azioni sia sul versante
dell’offerta - per potenziare l’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione -
sia sul versante della domanda, promuovendo gli investimenti delle imprese
nella ricerca, sfruttando le possibili sinergie con i centri di ricerca ed il
sistema dell’istruzione superiore. Gli investimenti programmati sono legati
alla strategia regionale di specializzazione intelligente che sembra
rappresentare l’elemento di novità del programma e sulla quale chiediamo al
Dipartimento di informare il Consiglio regionale,
magari in sede di conclusione del dibattito sui suoi contenuti.
Il secondo
obiettivo tematico, denominato Agenda digitale, è il risultato dei due
programmi adottati dall’Unione europea - Agenda digitale Europea - e
dall’Italia l’Agenda digitale Italiana, diretti a sfruttare il potenziale delle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione per accrescere l’occupazione
e migliorare la qualità della vita.
In questo
contesto il DOS indica come prioritaria la realizzazione del progetto banda
larga ed ultra larga già avviato nel precedente periodo di programmazione, così
come propone di costituire un network
regionale per la digitalizzazione dei processi amministrativi e la diffusione dei
servizi digitali per cittadini ed imprese.
Il terzo
obiettivo tematico riguarda la competitività dei sistemi produttivi. Il Dos indica le direttrici che l’Unione europea e lo Stato
italiano hanno assunto nell’accordo di partenariato e che mirano a ricondurre
lo sviluppo dei sistemi produttivi alla strategia regionale per la
specializzazione intelligente.
Il programma
operativo plurifondo assume quattro priorità di
investimento, di cui due dirette a rafforzare la capacità delle imprese di
penetrare sui mercati extra regionali, per internazionalizzare le proprie
combinazioni produttive. Le restanti due priorità di investimento sono rivolte
a sostenere le imprese in tutte le fasi del ciclo di vita tipiche di
un’iniziativa imprenditoriale: dalla generazione dell’idea, allo start-up, alla fase di crescita
accompagnata da investimenti in nuova capacità produttiva, alla fase di
consolidamento per supportare i processi di riqualificazione ambientale dei
sistemi produttivi.
Il quarto
obiettivo tematico è dedicato all’energia sostenibile ed alla qualità della
vita. Il Dos, anche per questo settore, riporta gli
impegni che lo stato italiano ha assunto con l’Ue nell’accordo di partenariato
che sono diretti primariamente a ridurre le emissioni di carbonio, ad aumentare
la quota di consumo energetico coperta da fonti rinnovabili, ad un più generale
miglioramento dell’efficienza energetica misurata in termine di riduzione del
livello dei consumi e di miglioramento delle reti di distribuzione.
Su questi
temi si confrontano le quattro priorità di investimento indicate nel Programma
operativo plurifondo che sono dirette a: promuovere
la mobilità urbana multimodale; efficientare le reti
di distribuzione dell’energia; ridurre i consumi energetici degli edifici
pubblici e le emissioni delle imprese attraverso l’aumento della produzione di
energia da fonti rinnovabili.
Il quinto
obiettivo tematico è dedicato alla previsione e gestione dei rischi ambientali
ed al tema del cambiamento climatico.
Le
direttrici degli interventi per la Calabria si aggregano intorno alla gestione
di cinque fattori di rischio: idrogeologico (frane ed alluvioni), erosione
costiera, rischio incendi, rischio sismico, rischio desertificazione.
In
particolare per il rischio idrogeologico, si prevede la messa in sicurezza dei
territori più esposti con una corretta gestione del territorio ed una
manutenzione straordinaria del reticolo idrografico. Analoghi interventi di
messa in sicurezza del territorio, dal rischio di erosione costiera e dal
rischio sismico, verranno posti in essere nella nuova programmazione.
Il sesto
obiettivo tematico è dedicato alla tutela e valorizzazione delle risorse
ambientali e culturali. Il Dos si articola in cinque
settori: rifiuti, acque, risorse naturali, beni culturali e sistema turistico.
In
corrispondenza di queste tematiche il Por da parte sua assume cinque priorità
di investimento. Due di queste priorità: rifiuti e gestione del ciclo delle
acque, sono dirette ad adeguare i settori agli obblighi imposti dalla normativa
dell’Unione europea.
Una terza
priorità interviene sulla qualificazione dell’ambiente urbano, per ridurre
l’inquinamento atmosferico, l’inquinamento acustico e rivitalizzare le città e
le aree dismesse.
Una quarta
priorità di investimento è dedita alle risorse naturali laddove il programma
interviene per arrestare la perdita di biodiversità terrestre e marina.
Una quinta
priorità si propone di valorizzare i beni culturali ed il sistema turistico
calabrese.
Rispetto
poi, al settore turistico, il Dos fissa l’obiettivo di
migliorare la competitività e l’attrattività delle
destinazioni turistiche attraverso lo sviluppo di un’offerta integrata
mare-monti nonchè di risorse culturali e ambientali.
Su questo argomento chiedo in particolare all’assessore al ramo di relazionare sui
contenuti del programma.
Con
riferimento al settimo obiettivo tematico: mobilità sostenibile di persone e di
merci, il Dos ricostruisce le indicazioni contenute
nell’accordo di partenariato volte a migliorare il sistema ferroviario,
portuale ed aeroportuale, ed i collegamenti sul territorio regionale tra reti
principali ed aree interne e rurali.
Rammentando
quanto già più volte relazionato in questo Consiglio.
dal Dirigente generale del Dipartimento programmazione voglio ricordare che la
parte relativa alla infrastrutturazione primaria, stradale e ferroviaria peserà
maggiormente sulle risorse provenienti dai fondi Fas. Nel Por graveranno
interventi più legati alla realizzazione dei nodi secondari e diretti alla
sostenibilità ambientale dei sistemi di trasporto.
Il Por
prevede quindi due priorità di investimento da una parte migliorare la mobilità
regionale per mezzo dei collegamenti dei nodi secondari e terziari
all’infrastruttura della Ten-t; dall’altro sviluppare
sistemi di trasporto sostenibili dal punto di vista dell’ambiente.
L’ottavo
obiettivo delineato dal Dos – certo uno dei più
importanti – riguarda l’occupazione e si collega alla strategia nazionale che
si articola nei seguenti interventi: riforma dei servizi per l’impiego;
promozione dell’autoimpiego e dell’autoimprenditorialità; percorsi di alternanza
istruzione/formazione lavoro; diversificazione attività economiche in aree
rurali.
A fronte di
queste indicazioni del Dos, il Por prevede quattro
priorità di investimento che propongono per un verso interventi per favorire l’occupabilità delle persone che non hanno accesso al mercato
del lavoro, per altro verso sostengono l’adattamento dei lavoratori e delle
imprese ai cambiamenti tecnologici e la modernizzazione dei servizi pubblici e
privati di promozione dell’occupazione.
L’obiettivo
tematico nove si propone di attuare politiche regionali di contrasto alla
povertà. Su questo obiettivo vi è l’indicazione della Unione
europea di destinare almeno il 20 per cento delle risorse del fondo sociale europeo per il contrasto
ai fenomeni di povertà che in Calabria interessano il 27 per cento delle famiglie
calabresi.
Il Dos individua, in questo settore, un complesso di
interventi variegato che vanno dal sostegno al reddito ad azioni per
l’inserimento lavorativo e di creazione di nuova occupazione e di forme di
imprenditoria nel privato sociale destinate a particolari categorie di soggetti
come minori o vittime di violenza e di beni come i beni confiscati.
Nel
corrispondente asse prioritario il Por presenta sei priorità di investimento
per l’inclusione attiva, i servizi e le infrastrutture sociali e sanitarie, le
comunità emarginate.
Il decimo
obiettivo “istruzione e formazione” contiene alcune indicazioni che provengono
dall’accordo di partenariato volte alla costruzione
di un sistema integrato nelle sue componenti e più legato ai fabbisogni
espressi dal mondo produttivo. Le azioni previste vanno nella direzione di
intensificare i rapporti tra scuola, formazione e mondo del lavoro, di agire
sulle competenze individuali sia in ambito scolastico che universitario anche
favorendo la mobilità nazionale ed internazionale dei formandi
e di contrastare la dispersione scolastica.
Il Por
prevede quattro priorità di investimento posizionate sulle problematiche
dell’abbandono scolastico precoce.
(Interruzione)
Signor
Presidente.
Presidente Imbalzano, illustri la sua relazione.
Il Por
prevede quattro priorità di investimento posizionate sulle problematiche
dell’abbandono scolastico precoce, della bassa qualità ed efficacia
dell’istruzione superiore, della scarsa aderenza al mercato del lavoro dei
sistemi di istruzione e formazione, della modernizzazione della formazione
professionale.
L’ultimo
obiettivo strategico, l’undicesimo e quello di “Rafforzare la capacità
istituzionale delle autorità pubbliche e degli stakeholders e promuovere una
pubblica amministrazione efficiente” avrebbe dovuto completare il quadro del
DOS ma lo stesso non è stato inserito sul presupposto che avrebbe trovato una
sua compiuta illustrazione direttamente all’interno del programma operativo, in
considerazione della non completa definizione dell’Accordo di partenariato al
momento dell’adozione del documento stesso.
Il Por
propone due priorità di investimento dirette a rafforzare le capacità
istituzionali della pubblica amministrazione regionale e locale, sostenendo i
processi di trasparenza e le performance del sistema pubblico.
Nella
documentazione che è stata consegnata ai colleghi, troverete, poi ,una proposta
di piano finanziario che contiene l’indicazione delle risorse finanziarie per
asse. Gli importi stimati per questo programma per la parte FESR ed FSE sono
pari a circa tre miliardi e mezzo di euro nel periodo considerato.
Constatiamo
che il piano finanziario è articolato in assi e quindi che la destinazione
delle risorse per priorità di investimento, obiettivi specifici e singole
azioni verrà effettuata con successivo atto come dicevo all’inizio della mia
relazione.
A questo
proposito voglio anticipare che ritengo ineludibile che le scelte che si
andranno a fare dovranno essere più equilibrate sul piano territoriale delle
cinque province atteso che le diverse realtà – e quindi anche la provincia di Reggio Calabria – non intendono esser penalizzate da
scelte fatte fuori da quest’Aula e che andremo, comunque, ad assumere.
Sotto questo
profilo propongo fin da ora con appositi emendamenti per
quanto mi riguarda il finanziamento di alcune opere.
Intanto
una strada a scorrimento veloce necessaria per unire l’abitato del comune di
Fiumara di Muro alla frazione Santa Lucia del comune di Reggio Calabria per
circa quindici milioni di euro. Opera che
peraltro è stata già discussa ed esaminata dal Consiglio con la mozione numero
novantanove del 25 ottobre 2013 che ebbi modo di presentare in Consiglio
regionale.
Non meno importante è il completamento della galleria
della diga del Metramo nella Piana di Gioia Tauro che servirà ad irrigare
migliaia di ettari di media collina e che rischierebbe di rimanere un’opera
incompleta dopo trent’anni e dopo centinaia di milioni di euro spesi con lo
scopo principale di realizzare un sistema di canalizzazione che è assolutamente
indispensabile per l’economia della piana e lo sviluppo della agricoltura del
territorio.
Altrettanto importanti sono, ritengo, il proseguimento
dei lavori sulla Bovalino-Bagnara opera di assoluta importanza per le
popolazioni della locride e altrettanta
considerazione non posso che esprimere per la strada pedemontana che dovrà
unire la fascia collinare dalla vallata del Torbido a quella dello Stilaro altrimenti quelle aree naturalmente si sentiranno
sempre più marginalizzate.
Complessivamente dalle indicazioni che vengono date
emerge che il peso finanziario maggiore è attribuito agli Assi quattro (efficienza energetica) e sei (tutela e
valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale) che assorbono
rispettivamente il 14,5 per
cento ed il 13,2 per
cento delle risorse del programma.
Ma
altrettante significative risorse vengono appostate sugli Assi tre
(Competitività dei sistemi produttivi), sette (sviluppo delle reti di mobilità
sostenibile), dieci (istruzione e formazione), e dodici (città intelligenti e
sostenibili) che assorbono una media del 9 per cento delle risorse.
La delibera
di Giunta regionale contiene, infine, tra i suoi allegati la strategia
regionale per l’innovazione e la specializzazione intelligente 2014-2020,
documento richiesto dalla Commissione europea e che costituisce una delle
condizionalità ex ante per l’accesso
ai fondi UE.
In
conclusione pur con i limiti imposti dalla scadenza del 22 luglio e quindi
dalla impossibilità, non certo per colpa di questo
Commissione d’inchiesta, dei
necessari approfondimenti, è giusto rimarcare che si tratta di una delle
ultime chance per questa Regione.
Proprio per questo, nel rispetto dei rispettivi ruoli, il compito di tutti noi
non potrà essere che il più sereno e responsabile
possibile fermo restando – questo è pleonastico – il legittimo diritto/dovere
di critica nel metodo e nel merito eventualmente di tutti i colleghi evitando,
anche se siamo in campagna
elettorale, giudizi ed espressioni che nulla hanno a che vedere con la grande
questione della programmazione comunitaria che stasera andiamo a discutere.
Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere Imbalzano, per aver
illustrato la relazione. La parola all’assessore Mancini. Ne ha facoltà.
Per parte mia e per parte di tutta
E’ stato detto che
Siamo anche consapevoli che i documenti che
abbiamo presentato e che offriamo all’analisi e alla valutazione del Consiglio
sono documenti aperti, perché aperto è ancora il negoziato nel quale è
impegnato il Governo nazionale con
E’ questo il selfie
con il quale noi vorremmo fosse percepito il programma e vorremmo fosse
percepito il disegno che noi, come amministrazione, come Giunta, abbiamo dato alla
parte tecnica per interpretare la traiettoria di sviluppo per i prossimi sette
anni della nostra regione, che vuole partire dai bisogni dei nostri
concittadini che oggi vivono una condizione di crisi, un disagio preoccupante,
fotografato da tutti gli indicatori, che è alle prese con un ampio stato di
indigenza sempre più diffusa, che fotografa famiglie che, purtroppo, si
scontrano con una povertà sempre più drammaticamente presente alle nostre
latitudini.
Vogliamo dare risposte a questi cittadini, al
loro disagio, al loro stato di crisi, vogliamo pensare e porre mano a quelle
famiglie – e sono tante in Calabria – che convivono con la presenza di un
disabile in casa, per il quale pensiamo sia doveroso da parte nostra prevedere
forme di sostegno, forme di accompagnamento, forme di inserimento prima nella
società e poi nel tessuto produttivo. Vogliamo dare voce a quegli imprenditori
che vivono una situazione di difficoltà, una situazione di crisi, resa ancora
più amara, più complessa e più complicata anche dalla lunghezza dei tempi di
liquidazioni che hanno le amministrazioni pubbliche in questa fase. Sono quelle
risposte che abbiamo immaginato per l’ampio mondo del precariato in Calabria,
rispetto al quale abbiamo pensato ad una prospettiva di serenità e di tranquillità
nel loro mondo lavorativo e nella loro estrinsecazione della prospettiva
lavorativa; è quella serenità che noi vorremmo garantire a coloro i quali un
lavoro l’hanno perso, che magari hanno superato i cinquant’anni di età, ma che
non possono non guardare al futuro rispetto a quelle iniziative che questa
amministrazione ha immaginato di mettere in campo nei prossimi sette anni.
Quindi, colleghi, c’è stato da parte nostra
uno sforzo di iniziare a pensare negli investimenti per i prossimi sette anni a
coloro i quali sono indietro – e sono tanti – sono un numero sempre maggiore e
hanno bisogno di trovare strumenti utili, importanti e risolutivi ai loro
bisogni e quella sensibilità che, purtroppo, non sempre è stata presente nella
determinazione delle traiettorie che le amministrazioni e gli enti pubblici
hanno seguito, quindi vicinanza al bisogno, vicinanza alla povertà, vicinanza a
quegli ampi strati di degrado, di difficoltà, di abbandono, di solitudine che,
purtroppo,
Questa è stata, in qualche modo, la prima
grande traiettoria che noi abbiamo imboccato.
La seconda è stata quella di immaginare e
lavorare per costruire una Regione ambiziosa, consapevole, cioè, delle
difficoltà che vive, della necessità di guardare agli strati più in difficoltà
della nostra comunità, ma anche consapevole di capire quali sono le traiettorie
più ampie e quali sono le ambizioni più forti, più presenti nel nostro tessuto
sociale, in quello economico e in quello di prospettiva, dando voce soprattutto
alle nuove generazioni, quelle delle ragazze e dei ragazzi di Calabria che
viaggiano sulla rete, che navigano su internet e che comprendono quanto è
offerto loro o ai loro coetanei di buono ad altre latitudini, in altre regioni,
in altri Paesi e in altri continenti. A loro, ai nostri concittadini,
soprattutto ai più giovani, noi vogliamo dire: “Abbiate fiducia che anche in
Calabria vi sarà per voi e per i vostri coetanei la possibilità di realizzare i
vostri sogni, senza bisogno di fare i bagagli e di trasferirsi altrove”.
Per fare questo siamo partiti dal
potenziamento del nostro sistema universitario, la cosiddetta strategia di
sviluppo intelligente, che colloca tantissime importanti risorse sul
potenziamento dei nostri atenei, con il finanziamento ai corsi di laurea, ai
corsi di formazione, all’incentivazione dei master post-universitari ed insieme
vede nella connessione tra il sistema della ricerca e quello dell’innovazione
con il rafforzamento del nostro debole, ma che può essere rafforzato, sistema
produttivo.
Noi pensiamo che si possano dare strumenti,
risorse e forme di rafforzamento a quel sistema produttivo che non può non
avere nell’istruzione e nella ricerca una base forte, ferma e profonda per
costruire nuovo sviluppo. Questa è stata una risposta che noi abbiamo dato, che
parte dalle nostre università e si trasferisce alle nostre comunità,
soprattutto a quelle più grandi, alle aree urbane, che noi vogliamo diventino
città e aree urbane più smart, con edifici
ecocompatibili, con sistemi di riscaldamento energetico ecosostenibile ed
ecologici, con una cablatura che consenta un utilizzo veloce della rete e, di
conseguenza, una competitività delle imprese che qui e lì vi operano. Insieme,
abbiamo pensato allo sviluppo delle aree interne, sede di elementi che possono
rappresentare un punto importante dello sviluppo o aree interne il cui
territorio noi vogliamo consolidare e rafforzare, ad iniziare dalla sua tenuta
geologica.
Questa è una sfida che si allarga alle
ambizioni calabresi, quelle che passano e corrono sulle autostrade dei mari,
quindi la valorizzazione, l’incremento, il rafforzamento della rete dei porti,
sia quelli commerciali che quelli turistici, ma anche che passi, dopo e insieme
alle autostrade dei mari, sulle autostrade dei cieli, con collegamenti più
rapidi, più efficienti, più economici con le altre regioni e gli altri Paesi
d’Europa, rafforzando voli nazionali e internazionali, ma anche con le
autostrade dei cieli che solchino i nostri cieli con collegamenti con
elicotteri fra le nostre città più importanti, fra i nostri porti e i nostri
aeroporti. Colleghi, una Calabria che cresce, che è ambiziosa, che ha la
capacità di puntare su collegamenti rapidi, comodi, efficienti su rotaia e non
soltanto su rotaia.
E’ questa
Dicevo, in avvio della mia relazione, un
lavoro aperto. Vedete, è un lavoro aperto perché, in qualche modo, è aperto il
contesto nel quale l’Italia si muove all’interno dell’Europa. Citavo prima
dell’apertura dell’accordo di partenariato, che ancora non ha definito tutta
una serie di aspetti essenziali che sono in dirittura d’arrivo, ad iniziare
dalla dotazione finanziaria stessa nella parte in cui viene previsto il
cofinanziamento; c’è il sottosegretario Del Rio che sta
negoziando ed anche rivedendo la negoziazione che aveva fatto il suo
predecessore funzionale, il ministro Trigilia nei
mesi precedenti all’insediamento del nuovo Governo. C’è, mi rendo conto, ci
rendiamo conto, la necessità del Governo nazionale di recepire più di 24
miliardi di euro per dare manforte e sostegno ai suoi provvedimenti e, di
fatto, c’è e ci potrebbe essere anche la necessità di rivedere la dotazione
finanziaria.
Quindi è questo un documento aperto, che noi
abbiamo scritto dal punto di vista politico e dal punto di vista tecnico non
chiudendoci all’interno delle nostre stanze, ma, al contrario, rendendo
protagonista del nostro lavoro la nostra intera comunità, la nostra intera
Calabria, la nostra intera regione.
Non sto qui a snocciolare le decine o forse
meglio sarebbe dire, le centinaia di riunioni che abbiamo messo in campo dal
punto di vista politico e dal punto di vista tecnico con il cosiddetto
partenariato istituzionale, economico e sociale; ce ne sono state decine,
decine, decine, forse centinaia di riunioni, ma quello che abbiamo cercato di
fare è stato di andare oltre, consapevoli che il partenariato riveste un ruolo
importante, ma che forse dal partenariato non sempre arrivano spinte, stimoli,
suggerimenti utili e tempestivi rispetto al lavoro che dobbiamo e dovevamo
svolgere.
Di conseguenza, abbiamo chiamato a raccolta i
beneficiari finali di quello che deve essere il nostro lavoro, ad iniziare
dagli amministratori, dai sindaci, dai rappresentanti delle categorie, dalle
organizzazioni sindacali, dalle aziende che operano sul territorio. Abbiamo
fatto tanto e ritengo che possiamo essere orgogliosi, probabilmente avremmo
potuto fare di più; io stesso ho stimolato tante volte gli uffici per mettermi
nelle condizioni di andare più in fondo e più in profondità. Non ci siamo
riusciti per come avremmo potuto e voluto, però quello che noi consegniamo è un
lavoro certamente importante ed utile per
Naturalmente, in queste ore, il direttore
generale, al quale
Oggi,
Abbiamo voluto voltare pagina e ci siamo dati
un unico strumento, un cosiddetto plurifondo che
mette insieme Fesr ed Fse, un passo in avanti e un
passo importante per la nostra comunità, che poi abbiamo voluto consegnare al
governo tecnico di personalità esterne ed interne all’amministrazione, anche
questo non è un elemento che non merita di essere sottolineato. In questi anni
abbiamo avuto la capacità di percepire ed apprezzare l’importante lavoro svolto
da professionalità che abbiamo chiamato dall’esterno a collaborare con noi nel
governo della cosa pubblica e della Regione Calabria, ma in questi anni abbiamo
anche apprezzato il lavoro, la passione, la determinazione, la competenza di
tante professionalità interne all’amministrazione che, magari, erano state
colpevolmente, forse anche da noi, messe da parte e che noi, nella governance
della nuova programmazione, abbiamo voluto valorizzare, premiare, abbiamo
voluto dare loro un ruolo importante di concerto con tutta
Quindi, abbiamo messo in campo un governo con
una guida unitaria, ma che sia plurale anche nelle competenze. Non crediamo
nell’uomo solo al comando, al quale delegare tutto e tutto quanto, crediamo in
una grande squadra che lavori insieme, in sintonia, in correlazione con le
dinamiche che provengono dall’esecutivo e dalle sue indicazioni politiche, che
offra ai nostri concittadini un lavoro forte e importante e che consegni alla
nostra terra un programma che abbia l’elemento centrale e indifferibile
dell’operatività. Oggi, vogliamo consegnare ai calabresi un lavoro aperto, ma
nel quale sia percepito o percepibile e verificabile fin da subito il dato
della operatività. Basta, quindi, con programmi che si condensino in libri di
sogni, che si declamano, ma non si realizzano; via libera a programmi che
prevedono interventi chiari, precisi, puntuali, sostenuti da una sostenibilità
finanziaria dell’opera e dei servizi che si prevedono e soprattutto che abbiano
una tempistica chiara nei tempi di realizzazione delle opere.
E’ questo il lavoro che abbiamo fatto, che in
qualche modo sinteticamente – mi scuso se sono andato un po’ troppo avanti col
tempo che avevo promesso di prendermi – abbiamo fatto e, con la consapevolezza
di aver posto in essere un lavoro certamente perfettibile ma sicuramente utile
ai nostri concittadini, consegno insieme a tutti i colleghi della Giunta, alla
presidente Stasi, la sua valutazione e la valutazione di questo lavoro al
giudizio dell’Aula.
Ha chiesto di parlare il consigliere Pacenza.
Ne ha facoltà.
Chiedo a lei, Presidente, la possibilità di
inserire due proposte di provvedimento amministrativo licenziate dalla Giunta
ed approvate all’unanimità dalla Commissione bilancio: una è la 274, che recita
“Programmazione comunitaria 2014-2020 – Adozione documento di orientamento
strategico”, l’altra è la 282, sempre di iniziativa della Giunta regionale, che
reca “Adozione della proposta di riprogrammazione del Por Calabria Fesr
2007-2013 – Autorizzazione all’Autorità di gestione a sottoporla ai membri del
Comitato di sorveglianza e notificata alla Commissione europea”.
Presidente, per avere un chiarimento: è una
proposta sostitutiva? Che cos’è?
Non è una
proposta, è correlata al provvedimento che si sta discutendo oggi, quello già
inserito all’ordine del giorno, quindi diciamo forse anche propedeutica.
Comunque, se l’Aula è d’accordo, sottopongo la richiesta di inserimento dei
provvedimenti da parte del consigliere Pacenza.
Presidente, chiedo se sia possibile avere i
provvedimenti, perché nella Conferenza dei capigruppo non si è assolutamente
discusso di ciò.
PRESIDENTE
Era quello che avevo io.
Lo sta facendo a dibattito avviato su un punto
all’ordine del giorno. Ci faccia capire cosa stiamo facendo, magari sospendiamo
un minuto.
C’è una richiesta di sospensione da parte del
consigliere Maiolo.
TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo
Misto)
Perlomeno
avere i documenti, Presidente.
Mi sembra sia corretto. Allora, se siete
d’accordo sospendiamo la seduta.
Lei propone la sospensione della seduta,
consigliere Maiolo?
Un modo per capire cosa stiamo facendo. Decida
lei.
Il presidente Pacenza, in assenza del
presidente Imbalzano, ha chiesto l’inserimento all’ordine del giorno di due
provvedimenti, che sono correlati ai provvedimenti già inseriti ed oggetto di
discussione del Consiglio regionale odierno. Il consigliere Imbalzano, che
adesso è giunto in Aula, chiede la parola per illustrare ed entrare nel merito
dei provvedimenti. Prego.
Il problema è semplice, collega Maiolo, e lo dico anche a tutti i colleghi:
andava messo all’ordine del giorno, come si può ben immaginare, anche il documento di orientamento strategico che era stato approvato, a
suo tempo, dalla Commissione, vista l’urgenza e l’indifferibilità, e
rispetto a cui ho già svolto la relazione insieme a quella sul Por.
Vi
era anche un altro documento urgente approvato dalla Commissione, il numero
282/9^, che era “Adozione della proposta di riprogrammazione del Por Calabria
Fesr 2007-2013 – Autorizzazione all’Autorità di gestione a sottoporre ai membri
del Comitato di sorveglianza e notificarla alla Commissione europea”, che in
effetti era propedeutica e che non è stata inserita all’ordine del giorno.
Avremmo dovuto farlo.
Rispetto
a questo, presidente Nicolò, poiché andremo a fare il dibattito complessivo e,
forse, sarebbe opportuno fare una breve relazione anche su questo provvedimento
amministrativo per poi aprire il dibattito. Questo è quello ritengo di fare.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Tripodi. Ne ha facoltà.
Qua dobbiamo capire come vogliamo condurre i lavori, Presidente.
Una proposta di inserimento – lo ricordo a me stesso, sicuramente non a voi –
ha bisogno del voto favorevole dei due terzi dell’Aula: o siamo d’accordo o non
inseriamo niente, consigliere Imbalzano.
IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)
Ma è un fatto tecnico.
Tanto per chiarirci: ci consegnate i documenti, li vagliamo, li
discutiamo e poi ragioniamo, perché rischiamo di finire nella stessa
discussione che abbiamo fatto prima su una richiesta dell’assessore e di una
parte della minoranza di votare l’inserimento all’ordine del giorno di una
legge importante.
Non diamo niente per scontato, valutiamo e poi verifichiamo se ci sono le condizioni di inserimento all’ordine del
giorno, altrimenti ci troveremo di fronte ad un Consiglio in cui, invece di
procedere con dovizia ed osservanza del Regolamento, ognuno si alza e dice e fa
quello che vuole.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Maiolo. Ne ha facoltà.
Voglio assolutamente premettere
un fatto, chiarissimo all’Aula, circa
il gravissimo livello di improvvisazione che si sta avendo da parte della
Giunta regionale nel gestire la partita della programmazione comunitaria. Ho
ascoltato – poi interverrò nel merito – però abbiamo convocato il Consiglio regionale o meglio, avete,
Presidente, convocato il Consiglio regionale sulla discussione Por 2014-2020. Quando è
stato convocato il Consiglio regionale – lo dico ufficialmente – allegato alla
convocazione non c’era il Por, me bensì un vecchio documento dell’assestamento
di bilancio, per un semplice motivo: il Consiglio è stato convocato prima che
Stasera, e solo dopo la nobilissima relazione
dell’assessore regionale alla programmazione, ci accorgiamo che tutti i
documenti programmatici propedeutici al suo intervento non erano nemmeno
iscritti all’ordine del giorno. E’ questo il modo di programmare il futuro di
sette anni della Regione Calabria?! Mi fermo qui, però le chiedevo di
sospendere per un minuto i lavori del Consiglio, perché mi pare evidente che, a
volte anch’io sono distratto, ma un Consiglio e un gruppo di consiglieri
regionali che non hanno assolutamente contezza, anche se non per loro
responsabilità, di che cosa si stia discutendo, penso sia una responsabilità
politica da attribuire a chi conduce
PRESIDENTE
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Morrone. Ne ha
facoltà.
Anche in questo caso per dirimere il problema, sospendiamo cinque minuti.
C’è una richiesta del capogruppo
di Forza Italia di sospensione della seduta, che pongo in votazione.
(Il Consiglio
approva)
I
capigruppo si avvicinino al tavolo della Presidenza.
La seduta sospesa alle 19,14 riprende alle
20,05
Presidenza del presidente Francesco Talarico
Riprendiamo i lavori dopo la sospensione
richiesta dai colleghi
della minoranza. Se si avvicinano un attimo i capigruppo, per capire un po’
come dobbiamo procedere.
(I capigruppo si recano al banco della
Presidenza)
Riprendiamo i lavori dopo la riunione ai banchi della Presidenza con i capigruppo di maggioranza e di minoranza.
Abbiamo fatto questo incontro di maggioranza e minoranza per
individuare il percorso da seguire. C’è stata la volontà, per quanto attiene la
legge urbanistica, così come proposta, di dare possibilità ai Comuni, in attesa
dei piani regolatori, di poter procedere e di prorogare il termine che scadeva
il 19 giugno fino al 31 dicembre; questo per quanto riguarda l’urbanistica.
Per quanto riguarda il Piano dei
rifiuti, siccome manca la clausola di invarianza, che è un punto fondamentale
sul quale si deve esprimere anche
Detto questo, si procederà con l’approvazione,
che dobbiamo fare – ricordo – entro oggi, del Por sia per quanto riguarda il
primo punto sia per quanto riguarda il secondo punto, ovvero la parte
dell’agricoltura. Quindi si provvederà a completare la seduta odierna, sapendo
che il 4 di agosto ci sarà un’altra seduta di Consiglio dove saranno inserite
all’ordine del giorno sia le modifiche della legge elettorale, per come è stato
eccepito da parte del Governo nazionale, sia la questione delle elezioni
primarie, nonché individuare le modifiche per come erano state previste,
eccetera.
Dopodiché vorrei che anche
Questo è quello che abbiamo previsto come
Conferenza dei capigruppo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Scalzo. Ne ha facoltà.
Trovo alquanto opportuna la precisazione sul primo aspetto, quello sui rifiuti, dove è necessario ed inderogabile un passaggio in seconda
Commissione, mentre era rimasta sospesa la posizione sulla fondazione
“Campanella”. Credo che il Consiglio si debba esprimere su questo passaggio di
una trasformazione in Irrcs, ma vorrei che la
presidente Stasi dicesse una parola sulla copertura finanziaria per assicurare
la continuità delle prestazioni della fondazione. Pur essendo necessario questo
passaggio, se pensiamo che a due passi da qui in Basilicata, a Rionero in Vulture, l’Irccs è un dato assodato, quindi anche questo va detto in
Conferenza, però ci deve essere la copertura per la continuità delle
prestazioni, anche per la possibilità di continuare ad assicurare le risorse
sia per la parte farmaceutica siae per il personale,
altrimenti rimane un fatto normativo senza una conseguenza.
Così come credo sia importante che, per la
prossima seduta di Consiglio, quella del 4, si dia continuità, assistenziale –
con la legge sul Patto per la salute – a tutte quelle strutture che altrimenti
rischierebbero.
(Interruzione)
Alla Conferenza dei capigruppo per il
Consiglio del 4 agosto.
Se ho capito bene, lei ha chiesto
l’inserimento all’ordine del giorno di un provvedimento firmato sia da
maggioranza che da minoranza e che riguarda le autorizzazioni in campo
sanitario, in cui ci sono firme di entrambe le parti.
Quindi è l’inserimento che io provvederò a
fare nella seduta del 4 agosto, ovvero oltre ai tre-quattro
punti che ho inserito nell’ordine del giorno, inserisco anche questo da lei
chiesto, e che riguarda l’Irccs, che è una cosa che
ho già detto io. Lei ha parlato di autorizzazione sulla proposta che aveva
fatto il consigliere Grillo prima, giusto? Quindi inserisco al prossimo punto
all’ordine del giorno, il punto chiesto dal consigliere Grillo
e condiviso col suo intervento dal consigliere Scalzo.
GRILLO Alfonso (Scopelliti
Presidente)
Va
bene.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Chiappetta. Ne ha facoltà.
A completamento di quello
che lei ha evidenziato
ed anche a seguito
degli opportuni chiarimenti fatti da
ultimo dal collega Scalzo, le chiederei, Presidente, in occasione dei lavori
della prossima seduta di Consiglio, di procedere anche alla verifica – così per
come era stato fatto anche in sede di Conferenza dei capigruppo – per
l’inserimento di quei punti che possiedono la caratterizzazione della indifferibilità e
dell’urgenza.
Vorrei ricordare – così per come è stato fatto in sede di Conferenza
dei capigruppo – che questo Consiglio regionale, già sciolto sin dal 3 giugno,
può riunirsi, così come sta facendo questa sera, e così come ha fatto in
occasione dell’assestamento di bilancio, per l’assunzione di provvedimenti che
abbiano la caratterizzazione della indifferibilità e dell’urgenza, che fra l’altro – lo vorrei ricordare –
devono essere certificati dai competenti dipartimenti della Giunta e del
Consiglio regionale.
Ecco
perché io le chiedo di valutare l’opportunità dell’inserimento di quei punti
che hanno queste caratteristiche.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giordano.
Ne ha facoltà.
Presidente, anch’io, a completamento
di questa carrellata di richieste di
valutazioni, pongo a lei la valutazione,
sapendo già che c’è stata la dichiarazione del dipartimento competente in
merito alla indifferibilità e all’urgenza rispetto al provvedimento cosiddetto
collegato omnibus sull’agricoltura, il numero
Quindi,
Presidente, le chiedo di valutare l’inserimento all’ordine del giorno, avendo
già da parte del dipartimento la nota di urgenza e indifferibilità, del
collegato all’agricoltura e della legge sull’apicoltura.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Guagliardi. Ne ha facoltà.
Presidente, sarò un po’ bastian
contrario, ma esprimo l’opinione che la prossima seduta di Consiglio regionale debba discutere
esclusivamente di quanto concordato nella Conferenza dei capigruppo, cioè la
legge elettorale e la legge sulle elezioni primarie, eventualmente.
L’introduzione di tutti i punti che hanno proposto i colleghi sanno di qualcosa
di straordinario che straordinario non è; è una grande operazione che non
riesco a definire, che va a fare un po’ la campagna elettorale nei vari territori.
Lo definirei vergognoso! Un Consiglio
regionale che non può più riunirsi e che decide di fare atti e provvedimenti
sostanziali per
PRESIDENTE
Ha
chiesto di intervenire l’assessore Pugliano. Ne ha facoltà.
Solo per riconfermare che il passaggio in
Commissione per la clausola di invarianza
determinerà – questo perché non sfugga ai presenti – da domani mattina fino a
giorno 4 il blocco del sistema.
Sulla clausola di invarianza, mi permetto
di dire che io avevo chiesto al
consigliere Imbalzano se ci fosse la necessità di portarla all’esame
della Commissione, giacché nella proposta di legge c’è il comma 2 dell’articolo
7 che autorizza l’utilizzo di questa contabilità speciale fino a dicembre 2014.
Dal bilancio regionale fino a dicembre 2014 non passa nulla e non si chiede
nulla al bilancio, perché ho detto che da dicembre 2013 è tutto fermo, perché
il dipartimento bilancio esprime pareri di non copertura finanziaria. Visto che
questa proposta chiede di bypassare il bilancio, è chiaro che la clausola di
invarianza è automatica nella proposta di legge e quindi io chiedo che si
inserisca stasera e si approfondisca stasera, perché rispetto alla clausola di
invarianza
Quindi, riconfermo la richiesta che il punto
venga discusso stasera, perché il rinvio al 4 agosto è determinato
esclusivamente dalla clausola di invarianza, posso confermare che la lettura di
questo secondo comma dell’articolo 7 di fatto contiene la stessa clausola di
invarianza che si vuole chiedere alla seconda Commissione.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Principe. Ne ha facoltà.
Presidente, a me dispiace dover,
in qualche misura, entrare in un conflitto dialettico con la sua persona, perché
sa quanto rispetto porto all’istituzione che lei rappresenta, ma noi abbiamo
fatto una Conferenza dei capigruppo volante in cui si sono decise due cose:
prima, consentire all’Aula di votare subito la proroga per l’adozione dei Piani
strutturali comunali entro il 31 dicembre 2014; secondo provvedimento, un voto
dell’Aula che rimanda in Commissione la questione dei rifiuti, mancando la clausola di invarianza.
Poi la cosa è diventata un po’ disordinata e
ha ragione il collega Guagliardi che il minimo disordine porta quasi, non
vorrei dire ad un assalto alla diligenza, che forse è esagerato, ma apre i
recinti, per cui dai recinti escono provvedimenti che con la bacchetta magica
diventano indifferibili ed urgenti.
Quindi io le chiedo di dare seguito alla decisione
della Conferenza e di mettere ai voti il provvedimento urbanistico e il rinvio
della questione rifiuti in Commissione per l’esame della clausola di
invarianza.
Su questi due punti mi sembra che ci sia
stata la perfetta condivisione, tranne l’assessore, che ha detto la sua.
Dopodiché il consigliere Giordano
ha chiesto di inserire determinati punti.
(Interruzione del consigliere Guagliardi)
Al prossimo.
IMBALZANO
Candeloro (Scopelliti
Presidente)
Presidente, avevo chiesto ad inizio
di seduta di inserire il progetto di legge numero 551/9^, l’omnibus sull’agricoltura, per intenderci, ora richiamato
anche dal collega Giordano.
Su
questi argomenti, su cui non c’è stato accordo della Conferenza dei capigruppo,
ci sarà un approfondimento tecnico degli uffici, si vedrà se sono passati, se
sono passati all’unanimità. Io, sinceramente, non ricordo come sono passati, se
sono passati, se c’è impegno di spesa, non conosco nel merito il provvedimento.
Quindi, da qui al 4 agosto, ci sarà un approfondimento da parte degli uffici
per quanto attiene la discussione di questi provvedimenti. Non mi fate prendere
impegni così, su due piedi, perché non li conosco e non voglio dire una cosa e
poi farne un’altra. Su questi argomenti nuovi che avete posto all’ordine del
giorno gli uffici faranno un approfondimento.
Oggi
dobbiamo votare il provvedimento in materia urbanistica, perché abbiamo preso
un impegno con i Comuni, quindi questo è un punto; dobbiamo rinviare attraverso
un voto il provvedimento sul Piano dei rifiuti in seconda Commissione, non nel
merito, perché nel merito è già passato, il consigliere Gallo, Presidente della
Commissione, lo ha posto ai voti e fatto approvare. Detto questo, la seconda
Commissione, al più presto possibile, si deve riunire per rilasciare parere
sulla clausola di invarianza, sul punto da inserire all’ordine del giorno del 4
agosto, perché se il Presidente della Commissione e
La
stessa cosa è avvenuta sulla proposta fatta dal consigliere Scalzo, condivisa
anche dalla maggioranza, che riguardava le autorizzazioni sanitarie, e anche lì
c’è stata convergenza, mi sembra all’unanimità, di inserirla all’ordine del
giorno.
Detto
questo, procediamo alla conclusione di questa seduta di Consiglio. Sui punti
posti sia dal consigliere Chiappetta, sia dal consigliere Giordano, dal
consigliere Imbalzano, eccetera, ci sarà un approfondimento tecnico da parte
degli uffici, dopodiché è prevista seduta di Consiglio il 4 agosto e
provvederemo. Se sono indifferibili e urgenti, ci rendiamo conto che non c’è un
aumento di spesa e che possiamo legiferare su questi punti perché non ci sono
sconvolgimenti legislativi incredibili, questo lo valuteremo.
Detto
questo, giorno 4 agosto ci sarà l’ordine del giorno stilato definitivo.
Adesso
andiamo avanti con l’ordine del giorno odierno. Mi sembra di essere stato
chiaro, esauriente.
Presidente,
mi scuso se non ho sentito. Insisto che al prossimo ordine del giorno della
seduta di Consiglio regionale siano inserite le modifiche alla legge elettorale
e alla legge sulle elezioni primarie. Eventualmente, cioè superato il problema
della clausola di invarianza sui rifiuti, va bene anche quello, dopodiché in
Aula si deciderà l’accettazione eventuale…
C’è
stato, in aggiunta, un altro punto che riguardava le autorizzazioni sanitarie,
che ha posto il consigliere Scalzo e che è stato condiviso dalla maggioranza.
All’eccezione, a quello che lei ha detto, c’è quest’altro punto in cui non c’è
un aumento di spesa. Mi sembra non ci sia differenza tra quello che prevedo io
giorno 4 agosto e quello che diceva lei, c’è solo questo punto che mi sembra
condiviso, perché ci sono firme di maggioranza e di minoranza, non c’è un
aumento di spesa, quindi si può inserire.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Mirabelli. Ne ha facoltà.
Presidente, visto che c’è
la proposta dell’assessore di porla ai voti, credo che, al di là del meccanismo tirato
fuori e riguardante la questione della copertura finanziaria che di fatto è già
stata esaminata per l’anno precedente - è sempre la stessa ed è un meccanismo
tecnico comunque legittimo, garantito dalla norma di legge vigente - vada
presa stavolta un’assunzione di responsabilità, perché non ci possiamo prendere
questo lusso per un fatto che può anche essere importante o comunque di tipo
partitico, cioè non ci possiamo prendere il lusso di portare allo sfacelo
un’intera stagione estiva.
Al di là della rispettosissima presa di posizione della Conferenza
dei capigruppo, per amor di Dio, la sollecitazione nasce dal fatto che da domani mattina si
bloccherà completamente tutto il sistema della raccolta e dello smaltimento dei
rifiuti, creando, secondo me, per quindici giorni, soprattutto in questo
periodo estivo, di vacanze, grandi difficoltà ad intere parti del territorio,
non ultime quelle che hanno maggiore vocazione turistica e che in questo
periodo sono quelle che molto probabilmente produrranno più rifiuti solidi
urbani rispetto ad altre zone.
Per quanto mi riguarda, le richiedo il voto
per appello nominale sulla proposta dell’assessore o, comunque, chiedo che in
Consiglio, sempre per appello nominale, ognuno possa eventualmente, se è
d’accordo sul rinvio, esprimere apertamente il proprio voto libero sulla
proposta di rinvio. Io sono contrario, ad esempio, per cui le chiedo di poter esprimere
il mio voto su questa proposta di rinvio al 4 agosto, che considero
completamente superflua e non necessaria anche dal punto di vista della
legittimità dell’atto - perché non incide sulla legittimità dell’atto - al fine
di poter fortemente prevenire qualche situazione di grande difficoltà per gran
parte del territorio calabrese, che si vedrà senza il servizio sui rifiuti e
quindi si vedrà in una situazione in cui si avranno denunce da tutte le parti e
la politica certamente non farà una bella figura.
Per cui chiedo di poter votare anche la vostra
proposta dell’eventuale rinvio, in modo tale che ognuno di noi possa esprimersi
liberamente e in maniera appariscente, prendendo una propria responsabilità di
tipo individuale.
Sì, dico, ma a che cosa servono le
Conferenze dei capigruppo, l’accordo maggioranza e minoranza? Cioè dove c’è un
accordo unanime che dice… non è che stiamo entrando
nel merito a dire non siamo d’accordo sul Piano rifiuti. Si è deciso qui, ai
banchi, minoranza e maggioranza, non è che l’ho deciso io, poi lei si alza e
dice la sua in libertà. Ma se qui c’è stato un accordo di tutti che ha
individuato un percorso, che è quello
di rimandare in Commissione il provvedimento.
Presidente, l’accordo è dei capigruppo, ma
consentitemi, io non faccio parte nella Conferenza dei capigruppo e chiedo di
poter disporre di un meccanismo che mi dia la possibilità di poter stare più
tranquillo. Qual è il problema!?
Altrimenti si esprimessero i capigruppo tutti quanti e se ne assumano la
responsabilità, iniziando dalle forze di maggioranza, dal capogruppo di Forza
Italia, dal capogruppo dell’Ncd e dell’Udc, si
assumano la responsabilità. Qual è il problema!
Ci sono persone che dall’inizio della seduta ripetono sempre le stesse cose, cioè non si fa un passo avanti! Io
penso che abbiamo fatto un passo avanti: stiamo andando in Commissione
bilancio, nel merito mi sembra che siano tutti d’accordo, si va al 4 agosto
come data. E’ giusto che, nel momento in cui si assume la responsabilità di
votare, ognuno abbia il parere di invarianza, che è uno dei punti che chiede
Adesso, è la quinta volta che ripete “appello
nominale, appello nominale”! Mi sembra che ci siamo presi in giro da
stamattina! Dalle 10,00, siamo alle 22,00, un’altra volta votazione per appello
nominale! Ripetiamo le stesse cose e non andiamo avanti!
(Interruzione del consigliere Guccione)
Consigliere Guccione, però un passo in avanti!
Capisco che è l’ultima seduta.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Presidente, volevo sapere da
lei: è nelle condizioni di poter mettere all’ordine del giorno un provvedimento
legislativo senza il parere della Commissione bilancio o qualche mese fa
lei ci ha fatto pervenire una nota della Corte
dei conti in cui si dice che è obbligatoria la copertura finanziaria e il
parere della Commissione bilancio? Vogliamo sovvertire le regole? Se vogliamo
sovvertire le regole, da questo punto di vista ognuno si assume le proprie
responsabilità.
Assessore Pugliano, del Piano rifiuti stiamo
parlando da diversi mesi, ormai. Lei si era impegnato a risolvere la questione
dell’emergenza attraverso una serie di interventi (Bisignano, Lago e tanti
altri), che non hanno fatto neanche un piccolo passo in avanti rispetto a
qualche mese fa, e il suo dipartimento ha operato in via straordinaria e commissariale
fino al 10 maggio, o sbaglio?
(Interruzione)
Sì, l’attività commissariale in capo al
direttore generale sui rifiuti è scaduta il 10 di maggio.
(Interruzione)
E no, assessore Pugliano, ci sono le carte.
(Interruzione)
Assessore Pugliano, lei ha fatto delle
ordinanze in virtù del commissario, che è scaduto il 10 maggio, il 10 di
giugno, il 10 di luglio. Sono due mesi che siamo in via ordinaria rispetto a
questa cosa.
Allora mi chiedo: lei vuole rispettare le
leggi dello Stato o vuole fare delle forzature? Questo è il punto e lo chiedo
anche al Presidente. Io sono per il rispetto delle regole, Presidente.
Presidente, posso? Sto chiedendo la parola da
un po’ di tempo!
PRESIDENTE
Sì,
ma è l’ultimo intervento, perché altrimenti andiamo oltre mezzanotte e
l’approviamo domani il Por, non arriva a Bruxelles!
Possiamo stare qui pure fino all’una, per
quanto mi riguarda. Qui c’è un problema. Sinceramente, non so quali interessi
discutiamo in quest’Aula. Dicevo – e non sono assolutamente esperto di rifiuti
in nessun senso, Presidente e assessore Pugliano – mi fido soltanto, facendo
parte di una maggioranza che ha un governo politico, di provvedimenti che, se
riguardano l’urbanistica, va bene il lavoro dell’assessore Dattolo, se
riguardano i lavori pubblici, di Gentile, stessa cosa per quanto riguarda i
trasporti, della valutazione di chi, mentre in queste ore e ogni giorno, ogni
momento sentiamo i sindaci che ci chiamano preoccupati, ci dice che è
indifferibile e urgente una norma.
Per quanto mi riguarda, rispetto a queste
condizioni, annuncio che non posso votare contrario per rispetto del lavoro del
mio capogruppo Chiappetta, perché ci mancherebbe altro, a lui va tutta la
stima, però non mi assumo la responsabilità oggi, mentre qualcuno poi dirà –
come ha fatto nelle scorse ore, anche se è assente, ormai, perché non si
capisce se è sospeso o dimesso Scopelliti – che ancora i rifiuti per strada
sono colpa della maggioranza di Scopelliti. Questo lo dico anche al
centro-sinistra, per cui se qualcuno si vuole assumere la responsabilità, non
so se necessariamente per appello nominale bisogna correre, però annuncio il
voto contrario a questo provvedimento di rinvio al 4 agosto, in modo che ognuno
legittimamente metta la faccia politicamente sulle cose che fa.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Gallo. Ne ha facoltà.
Avendo licenziato in quarta Commissione un provvedimento ed avendo
discusso diffusamente anche della questione, non voglio sostituirmi,
naturalmente, a modificare le regole anche rispetto alla sacralità della
Conferenza dei capigruppo, ma richiamerei, affinché rimanga agli atti del
Consiglio, l’attenzione del Consiglio sulla sostanza della questione, al di là
dei formalismi.
Nei giorni passati ho suggerito all’assessore
Pugliano, vedendo la convocazione della seconda Commissione, di chiedere che
fosse inserito all’ordine del giorno come punto quello della legge sui rifiuti. So che l’assessore Pugliano ha
interagito con
Io rinnovo l’invito, al di là della sacralità
della Conferenza dei capigruppo, ad andare verso l’interesse generale, che è
quello di evitare un’ulteriore paralisi, qualsiasi tentativo estremo, anche
eventualmente quello di estrapolare norme che consentano al sistema di
funzionare e portare poi il 4 agosto la legge di riordino sul sistema dei
rifiuti, però evitiamo che da domani si fermino gli impianti, perché sarebbe
un’ulteriore catastrofe per
(Interruzione)
No, consigliere Magarò, cerchiamo di
completare, siamo alle 9 di sera e dobbiamo approvare il Por, che è un atto
indispensabile.
Allora, noi dobbiamo procedere a votare il
rinvio di questo argomento alla Commissione bilancio, ed è un adempimento che
dobbiamo fare rapidamente, in modo tale che
Pongo in votazione la proposta di rinvio del
provvedimento in Commissione.
(Il Consiglio approva)
Presidente, chiedo scusa, che cosa sta facendo
votare?
PRESIDENTE
Votiamo
il rinvio in Commissione bilancio del provvedimento.
No, non sono assolutamente d’accordo.
Chiediamo
una sospensione anche come Giunta.
PUGLIANO Francesco, assessore
all’ambiente
Io non sono assolutamente d’accordo. Ho
chiesto l’inserimento all’ordine del giorno e pretendo che ci si si esprima. Sono anche un consigliere, da stasera posso
diventare semplice consigliere e posso chiedere che sul punto all’ordine del
giorno si debba votare.
PRESIDENTE
Facciamo
una sospensione.
Presidente, c’è una revoca della votazione?
C’è all’ordine del giorno la revoca della votazione?!
(Interruzione)
Siccome ha dichiarato l’esito della votazione,
cambiamo pure i princìpi del diritto amministrativo
ed abbiamo risolto!
PRESIDENTE
Se
prendiamo posto, ricomponiamo le fila.
(Interruzione)
Ha chiesto di parlare il consigliere Caputo.
Ne ha facoltà.
Non avevo assolutamente intenzione di intervenire. Credo che sia impossibile che da cinque ore si
stia discutendo per non arrivare a nulla!
Presidente, l’esito del voto.
PRESIDENTE
Un attimo, ha chiesto di intervenire il
consigliere Caputo, dopodiché abbiamo votato.
MAIOLO Mario (PD)
Ma su che cosa interviene il
consigliere Caputo? Lei ha chiesto la votazione, ha
fatto fare una votazione, dichiari che la votazione è nulla o dia l’esito del
voto.
Siccome avete parlato tutti a ruota libera durante tutta la seduta e
non mi sembra che abbiamo seguito una prassi istituzionale proprio corretta, ha
chiesto di intervenire il consigliere
Caputo. Diamogli la parola e poi procediamo.
Stavo dicendo che non avevo nessuna intenzione di intervenire, ma credo che non sia
assolutamente possibile che in cinque ore di discussione non si sia arrivati a
nulla. Possibile che non si abbia il senso della realtà?! Possiamo recriminare il passato, come
doveva essere fatto. Si sta dicendo che da domani c’è un problema dei rifiuti per le strade quasi alla fine del
mese di luglio e noi lo facciamo scivolare sulla giacca, senza assumerci le
responsabilità che ci competono!
Ma quando mai si è fatto appello in
riferimento a una Commissione! Qua sono state approvate decine e decine di
leggi che non sono mai andate in Commissione. Oggi si fa riferimento a una
Commissione e ad un Consiglio che poi dovremo tenere il 4 agosto. Non sono
assolutamente d’accordo, caro Presidente! Andatevi a leggere cosa ha scritto
ieri Ernesto Galli della Loggia sul “Corriere della Sera”, perché l’ho letto
poco fa, andate a leggerlo, perché è una vergogna! Io mi vergogno, ancora una
volta, in questo Consiglio regionale perché neanche nel più scartabellato
Consiglio comunale d’Italia accade quello che accade qua dentro!
E’ una vergogna, mettetevelo in testa! Ecco
perché la gente vi odia e ci odia, a giuste ragioni!
Consigliere Caputo, lei è stato qui dodici
ore, adesso prende la parola e dice la sua.
(Interruzione del consigliere Caputo)
La dice in libertà. Lo sa perché la
dice in libertà?
(Interruzione del consigliere Caputo)
Scusi, ma lei ha un capogruppo? Il capogruppo
è venuto qui, così come sono venuti i capogruppo di tutte le forze politiche di
maggioranza e minoranza, e hanno concordato un percorso che io ho riproposto in
Aula. Siccome ognuno si deve assumere le sue responsabilità quando assume un
impegno, ho riprodotto quello che voi avete detto, non ho detto assolutamente
niente di diverso rispetto a quello che voi avete detto a me; io devo garantire
i lavori di quest’Aula.
Adesso, se lei è tornato indietro, riproponiamo il voto e, se ci sono i due terzi, si procede, se non ci sono i due
terzi, non si procede, ma non c’è né testa né coda, perché prima avete detto
delle cose e oggi state dicendo esattamente il contrario.
A quest’ora avremmo già potuto definire la legge, Presidente, già da un
pezzo! Che deve andare a fare in Commissione, a fare cosa!
MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)
Imparate le regole, ci
vogliono i numeri!
CAPUTO Giuseppe (Forza Italia)
Che senso di responsabilità!
MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)
Ci vogliono i numeri e la
minoranza non è d’accordo a votarla stasera, quindi è inutile fare questo
discorso.
Forse non ci rendiamo conto di che cosa prevede il Regolamento: ci sono
i due terzi per inserire questo punto all’ordine del giorno? Se ci sono,
andiamo a votare, forse abbiamo perso cinque ore di tempo.
CAPUTO Giuseppe (Forza Italia)
Ma quando mai abbiamo
guardato i numeri! Dovremmo andare a rispolverare tutte le sedute e vedercela a
rallentino!
Presidente, posso? Ho massimo rispetto
della Conferenza dei capigruppo e
delle riunioni che si fanno. Oggi
abbiamo un
problema che viene posto in quest’Aula dall’assessore al ramo, Pugliano: da stasera il sistema dei rifiuti salta, si
blocca, c’è un problema di emergenza. Io ritengo che, al di là di quello che si
è discusso in Conferenza dei capigruppo, massimo rispetto, ognuno di noi in
quest’Aula – parlo da consigliere regionale, non da assessore – deve avere il
diritto di potersi esprimere su questo problema. Serve un atto di coraggio e di
responsabilità davanti ai calabresi. Io sono qui per assumermi la
responsabilità, ritenendo che questa sera non serve che l’Assemblea decida di
approvare il parere della Commissione bilancio. Stiamo parlando che in
quest’Aula si portano soltanto i provvedimenti indifferibili ed urgenti: più
indifferibile ed urgente di questo problema qual è?! Non lo vedo!
E’ stata fatta una proposta da parte del
consigliere Mirabelli per votare per appello nominale, ripresa poi
dall’assessore Pugliano. Io chiedo a lei, caro Presidente, l’applicazione del
Regolamento del Consiglio regionale, cioè mettere ai voti per appello nominale
l’inserimento all’ordine del giorno della legge, perché anche se non ci saranno
i numeri, chi non voterà si assumerà la responsabilità politica di non voler
esaminare questo testo di legge e si assumerà la responsabilità politica nei
confronti dei calabresi a vedere
In questo Consiglio diverse leggi sono state
approvate senza il parere delle Commissioni, direttamente in Aula, pertanto
chiedo, Presidente, di applicare il Regolamento del Consiglio regionale e di
porre ai voti la proposta. Nell’attesa, per evitare ulteriori fratture e
lacerazioni in quest’Aula, chiedo una sospensione anche di dieci minuti, che
ritengo necessaria anche per noi dell’Esecutivo, giusto per capire se i
provvedimenti indifferibili ed urgenti che vengono proposti dall’attuale Giunta
regionale, che si trova a gestire questa fase delicatissima, possano trovare
spazio per l’approvazione nella massima Assemblea regionale.
PRESIDENTE
Ha chiesto
di intervenire il consigliere Maiolo. Ne ha facoltà.
Intervengo nuovamente
perché, innanzitutto, lei ha indetto una votazione su un punto e la votazione
si è svolta.
(Interruzioni)
Io ho ascoltato…
SALERNO Nazzareno, assessore al lavoro
Io
non ho votato.
(Interruzioni)
PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente
Io ho interrotto il presidente Talarico mentre stava parlando.
MAIOLO Mario (PD)
Ma lei si era dimesso due ore fa! Mi faccia parlare adesso, sto parlando io e mi deve fare parlare!
PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente
Non dica pure le cose degli altri, mi scusi!
MAIOLO Mario (PD)
Presidente, non mi faccia interrompere!
PRESIDENTE
Assessore, lo faccia parlare.
Qui, stasera, si sta giocando un paradosso incredibile: la maggioranza
che ha i numeri per determinare l’esito dei lavori di una Commissione, di un
Consiglio stasera vuole scaricare responsabilità che sono tutte di questa
maggioranza, per quello che è avvenuto nel percorso del Por, per quello che è
stato detto sui rifiuti stasera.
Questa Giunta dovrebbe avere la dignità di
dimettersi e poi chiedere il senso di responsabilità al Consiglio!
Noi siamo andati ben oltre il senso di
responsabilità, l’assessore Mancini sa che tutti i documenti sono stati
approvati solo perché noi gli abbiamo consentito di avere il numero legale
nelle Commissioni. Questa è la responsabilità del centro-sinistra.
Voi avete una responsabilità anche volgare da
un punto di vista estetico, perché state chiedendo una responsabilità che è
tutta vostra. L’assessore ai rifiuti ci ha portato stasera a questo punto, dopo
quattro anni e mezzo di gestione diretta! Di chi è la responsabilità su queste
cose?! E ancora stasera abbiamo il coraggio di dire che nel Por vecchio è stato
speso zero euro su questo! Lei si dovrebbe dimettere, perché nel Por che
vorrebbe approvare la quota finanziaria a carico del sistema dei rifiuti è
esattamente uguale a quello che vorreste dare in termini di consulenza e
dell’assistenza tecnica.
Ma di che stiamo parlando! La responsabilità è
vostra, vi dovreste dimettere e poi chiedere la responsabilità al Consiglio.
Presidente, gli esiti del voto.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Magarò. Ne ha facoltà.
Penso che la politica possa rispettare le regole e, nel
frattempo, dare anche risposte immediate ai bisogni e alle esigenze della nostra terra.
In questo momento mi rivolgo alla responsabilità di ognuno di noi, cosciente –
come sono – che, seppure ci sono stati ritardi in passato e in questi anni, i
sindaci, alcuni dei quali sono qui presenti stasera e altri penso abbiano
chiamato, ad ognuno di noi chiedevano “ma questa legge sarà o non sarà approvata stasera?”, facendoci capire che
da domani in poi ci saranno seri problemi per quanto riguarda il sistema dei
rifiuti e ancora di più, forse, daremo a Della Loggia o alla Lega argomenti per
dire che in Calabria questo Consiglio non è stato in grado di deliberare in
materia.
Mi permetto di avanzare una proposta di buonsenso.
E’ giusto che le regole vengano rispettate, è giusto che questa pratica vada
nella Commissione bilancio, però penso: perché dobbiamo aspettare il 4 agosto
per fare seduta di Consiglio e discutere questa pratica? Non si può discutere
prima? Io penso che questo sia un tema e un argomento su cui penso ci vada di
mezzo la reputazione della nostra Regione. Ecco, io propongo, per risolvere la
questione, che si vada domani o dopodomani in Commissione e venerdì si torni in
Consiglio e si approvi questa pratica.
Questo penso sia l’invito e l’appello al senso
di responsabilità che mi permetto di rivolgere a tutti e in questo modo
rispettiamo le regole, però saremo anche tempestivi nel dare risposte, perché
molti sindaci mi hanno chiamato stasera e mi chiedevano notizie, ma io non ero
in grado di darne. Questa cosa penso sia una proposta di buonsenso, una
proposta concreta che possa trovarci d’accordo tutti quanti e proseguire sugli
altri punti all’ordine del giorno.
PRESIDENTE
Altri
interventi sul punto? Ha chiesto di intervenire l’assessore Dattolo. Ne ha
facoltà.
Registro un clima un po’ preoccupante. Al collega Maiolo voglio dire che non c’è necessità che
la Giunta si dimetta rispetto al fatto di coinvolgere l’opposizione, perché io
ritengo che la troppa democrazia del Presidente abbia consentito stasera a voi
di essere protagonisti qui, perché potevano essere tranquillamente inseriti
all’ordine del giorno questi punti che erano stati licenziati dalla Commissione
e non ci avreste dettato alcunché. Lo dico con molta naturalezza, perché io
ritengo che ognuno di noi debba assumersi delle responsabilità e stasera, visti
anche ormai gli improperi; lei citava l’ultimo della serie Galli della Loggia,
c’è stato Rizzo, Giannantonio Stella, e un altro,
tale Oscar Giannino – le sfugge questa particolare cosa – che nella foga di
copiare quello che era stato scritto, citava che l’esperto del Ministero
dell’economia e della finanza che era venuto a fare i controlli era Antonio Ricchio, che è un giornalista del “Corriere della Calabria”, per dire quanto preconcetto c’è verso questa
cosa.
Allora,
caro collega Maiolo, la rispetto
tanto e c’è una grande stima, è una persona perbene, però stasera i calabresi
devono sapere che, se domani il sistema dei rifiuti si blocca, è perché
ognuno di noi ha fatto una scelta. Non
è un problema legato ad appartenenze politiche o a questioni che riguardano un
parere automatico, visto che c’è un’invarianza dei costi, è un atto politico
che il Consiglio si assume. Se dobbiamo considerare questo al pari degli altri
provvedimenti indifferibili ed urgenti, io ritengo che ognuno di noi possa fare
uno sforzo complementare stasera ed assumersi le proprie responsabilità, perché
su tutto abbiamo sempre dimostrato di avere un rapporto nelle Commissioni – lo
diceva pure qualcun altro prima – di grande correttezza e soprattutto senza
smanie di protagonismo. Ho visto molti provvedimenti che sono passati e il
primo articolo, la prima soddisfazione arrivava dalle vostre parti con molte
leggi che sono state approvate. Così come sulla fondazione “Campanella”, noi,
collega Scalzo, ci assumeremo delle responsabilità per la “Campanella”, noi
penalmente, non voi, noi, quando siamo in Giunta a firmare qualche atto.
Quindi nessuna forma di mancanza di rispetto nei confronti di quella
istituzione, però altrettanto ritengo, stasera, che ognuno di noi se ne debba
andare con dignità da questo Consiglio, dignità politica e umana nei confronti
di tutti quanti, con un appello responsabile, visto che si vota persona per
persona, in maniera tale che ognuno – collega Mirabelli e collega Tripodi che
siete stati i primi a richiedere questo e state dall’altra parte – possa dire
da che parte sta, perché se eravate disponibili a fare uno sforzo per discutere
di qualcosa che riguardasse il sistema
dei rifiuti, c’era in Commissione la possibilità di fare degli
emendamenti il 1° luglio – ricordo a me stesso – quindi venti giorni fa, o di
portarlo anche qui, se il problema è il miglioramento del testo. Ma se si
tratta di lasciare una pesante eredità che affronterà domani mattina
Chiediamo anche – e lo chiedo io personale – che ci sia una votazione
per appello nominale, così che i calabresi sappiano
che, se domani si blocca, qualcuno non si è assunto le proprie responsabilità.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Giamborino. Ne ha facoltà.
Presidente, spero che almeno ella vorrà convenire sul fatto che questo Consiglio
regionale sia un Consiglio sfortunato e strano, come è sfortunata e strana
questa meravigliosa regione, tant’è che io, anche se sono rimasto in religioso silenzio, ho perso la voce, senza parlare!
Per andare al nocciolo, dico che la proposta di buonsenso – io non sono autorizzato a parlare a nome e per conto
del mio partito, ne sono semplicemente componente – il grido di dolore lanciato
dall’assessore Pugliano nei confronti del quale, per dire la verità, ferma
restando la posizione di Mario Maiolo, che credo sia l’intera posizione basata
sui fatti del Partito democratico che io condivido, a me pare, tuttavia, che vi
sia una forma di pregiudizio ad personam.
L’assessore Pugliano sta dicendo semplicemente e indipendentemente, e non sta
addossando responsabilità, che
Allora perché non andare a valutare la proposta del collega Magarò, che
dice semplicemente: “Ma perché il Consiglio giorno 4 e non stanotte, domani
mattina, dopodomani, venerdì, giovedì? Vuole questo Consiglio utilizzare questo
tempo in via straordinaria che gli è concesso di vivere?”. Vuole ella, signor Presidente,
mettere immediatamente la mia proposta condivisa dall’assessore Gentile, da
parte di capigruppo della maggioranza, del
consigliere Bruni e quant’altri, dell’assessore Mancini, che va a
sopperire alla negligenza dei nostri tecnici del Consiglio, della Commissione,
quando lei dice che le opere primarie dei tre costruendi nuovi ospedali non sono stati previsti?
Allora ci avviamo all’ennesima cattedrale nel deserto! Vuole questo Consiglio
occuparsi di cose reali, senza voler mettere in essere una politica di parte e
partitica, che non ha la forza questo Consiglio di reggere?
Dunque, io faccio personalmente mia e vorrò sentire se questa
sospensione può esistere, per andare ad un dialogo, o non capisco a chi andremo
a raccontarla questa favola di questo Consiglio, che chiude i lavori senza
soffermarsi su un documento vitale, qual è questo che noi stiamo per
programmare, per le cose che ha detto l’assessore Mancini, per tutto quello che
sappiamo, indipendentemente dal formalismo, per quello che dice Francesco
Pugliano.
Vogliamo essere un attimino, per una sola volta, uomini di buonsenso?
Allora, signor Presidente, riconvochi i capigruppo al tavolo della Presidenza
senza sospensione e vada dritto nella direzione dei bisogni dei calabresi.
Chiudo con una testimonianza: il signor Prefetto della città di Vibo
Valentia ha annunciato alla Conferenza dei sindaci che aveva già firmato la
richiesta all’esercito per venire a pulire Vibo Valentia, che fu giardino sul
mare, oggi è giardino sulle immondizie! Questo è un problema e non è una
questione di parte, non è un problema della maggioranza; la responsabilità sta
nella maggioranza, ma il problema è di ogni calabrese.
Per questo, signor Presidente, le chiedo di adoperarsi affinché si possa qui, stasera e subito, senza rinviare,
affrontare principalmente il problema del Por e il problema delle immondizie,
che
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Tripodi. Ne ha facoltà.
Vediamo di stemperare
un po’ i toni accesi che pure il
consigliere Giamborino ha tenuto.
Intanto una precisazione, consigliere Imbalzano:
quando lei firma le schede che accompagnano le sedute della Commissione, io non faccio parte del
Partito democratico, faccio parte del Gruppo Misto, quindi quando lei firma,
verifichi che ci sia pure non il Pd, anche il Gruppo Misto. Questa è una
precisazione, perché ognuno rivendica la propria appartenenza. Siccome non sono
del Partito democratico, rivendico la mia appartenenza al centro democratico,
che è una cosa diversa.
Presidente, la storia di ogni cosa, assessore Pugliano, ivi compresa
questa vicenda, ci deve, pure dagli insegnamenti, perlomeno dare delle
indicazioni; nessuno si può alzare a disconoscere quello che è stato il
percorso non solo della legge in oggetto, ma in genere di tutti i percorsi
legislativi che noi abbiamo tenuto in quest’Aula.
Voglio ricordare – perché poi sui fatti
nessuno ci può smentire, perché i fatti sono quelli, le cose si possono
interpretare, ma i fatti sono fatti e rimangono tali – assessore, noi dobbiamo,
in ogni caso, dirci le cose come stanno, ma le ha dette lei prima nel suo
intervento ed io mi permetto di ripercorrere un po’ le tappe di questo provvedimento,
poi dirò la mia posizione. E’ da mesi che lei in Commissione – ci sono
le registrazioni, quindi basta prenderle per chi ritiene che quello che sto
dicendo possa essere non veritiero – e in Aula, non ultimo l’ultimo Consiglio,
che lei ha pregato la maggioranza, di conseguenza anche l’Aula, di portare
all’ordine del giorno ed approvare la legge sui
rifiuti.
Assessore, mi consenta una precisazione: la
maggioranza, nel periodo passato, anche quando ancora il presidente Scopelliti
non era dimissionario in questo Consiglio, la sua maggioranza poteva
tranquillamente portare in discussione la legge sui rifiuti. E’ un fatto che
non è stato fatto. Poi non ricerchiamo le ragioni o facciamo dietrologia perché
non è stato fatto. Prendiamo atto, oggi, che non è stato fatto e prendiamo
atto, assessore, perché io ho la copia – come penso l’abbiamo tutti – della
lettera accorata che lei ha inviato ai capigruppo e al Presidente del Consiglio
di portare in discussione e di prendere a carico – aggiungo io – della coscienza
di ognuno l’annoso problema che avevamo dei rifiuti in Calabria.
Se lei ricorda, abbiamo fatto anche una
discussione ulteriore in Commissione sulle discariche, compresa quella di Casignana, problema sollevato dal collega Crinò, che è
presente in Aula. Di fatto, arriviamo ad oggi, che è il 21 di luglio, e questo
problema si sta appalesando nella sua virulenza questa sera.
Ora sgombro il campo da equivoci e le dico
che, se il presidente Talarico porta il provvedimento al voto, io do il mio
voto favorevole, assessore, pubblicamente, però la inviterei, un attimo dopo
che risolve questo problema, a dimettersi per dignità politica – mi è venuto
ora il termine – e le spiego perché: quello che lei ha detto prima, che
rassegnava le sue dimissioni, rappresenta la dignità di un assessore regionale
che cerca di dare una risposta alla sua terra e non gli viene concesso, ma
dalla sua maggioranza, non da questa parte, assessore.
(Si levano proteste dai banchi dei
consiglieri di centro destra)
I fatti sono fatti e questa maggioranza, fino
adesso, non ha portato questo provvedimento in Aula. Poi possiamo dire quello
che vogliamo, ma al 21 luglio stiamo discutendo stasera di questo problema.
Allora, assessore, io le preannuncio già il
mio voto favorevole, perché sono per dare una risposta a questo problema dei
rifiuti in Calabria, però lascio a lei la capacità di interpretare in modo
autentico quella che è l’esigenza della politica su questo problema. La
ringrazio.
(Interruzione)
Aveva chiesto di intervenire prima il
consigliere Chizzoniti e poi le do la parola. Il consigliere Chizzoniti ha
facoltà di intervenire.
(Interruzione)
Signor Presidente, signori consiglieri, soltanto poche e
telegrafiche battute, ma tutte volte ed orientate verso una diversa e più
favorevole soluzione, ovviamente nell’interesse della collettività
rappresentata, rispetto a quelle prospettate more solito in termini di urgenza e di tassativa necessità.
Una rapidissima ricostruzione dell’excursus di questa legge per me sospetta, molto
sospetta, mi riporta all’aprile di quest’anno, quando, attraverso una nota
rimessa anche al signor Presidente del Consiglio, anticipai il mio dissenso,
motivandolo in maniera molto documentata. La legge dorme per circa quattro mesi
nella penombra dei corridoi della quarta Commissione, fino a quando, a luglio
di quest’anno, anticipata da una mia ulteriore valutazione negativa, si va in
Commissione e quella legge, quell’articolato è stato letteralmente smontato
attraverso l’approvazione
di sei o sette emendamenti, quattro o cinque presentati dal sottoscritto
e due o tre dal Presidente, per me valoroso, della quarta Commissione.
Oggi,
leggendo occasionalmente, mi sorge il
dubbio – ma non è soltanto un dubbio – che il testo licenziato dalla quarta
Commissione possa non corrispondere alla realtà documentata e documentale della
bozza che ci viene prospettata in sede di esame. Sicuramente, all’articolo 7
c’è qualche cosa che non ho votato in Commissione e che non avrei mai votato,
laddove si fa riferimento ad una serie di procedure di evidenza pubblica – che
valgono quanto valgono – in ordine alla costruzione dell’impianto di termovalorizzazione e degli
impianti di preselezione e trattamento.
A questo punto, avverto il dovere di
ricontrollare parola per parola l’impianto smontato in quarta Commissione per
vedere se c’è stata una leggerezza, una distrazione, se c’è stata malafede da
parte di qualcuno, perché questa storiella del coordinamento, ormai la conosco
e la conosco da moltissimo tempo. Ho miei dubbi, ho i miei sospetti, ci sono
degli interessi, Presidente, enormi, imponenti che lambiscono anche quest’Aula
– ripeto – che lambiscono anche quest’Aula e sul terreno delle ambiguità, non
mi troverò mai. Ho il diritto e il dovere di verificare il testo licenziato
dalla Commissione per confrontarlo con quest’articolato, dopodiché non
verificherò se si è trattato di buonafede, di un disguido o di altro, ma sarà
Un ultimo flash in ordine – non c’è la collega Minasi – ad un
emendamento che è stato depositato. Questo emendamento è stato offerto anche
alla mia attenzione, ho rifiutato di presentarlo perché non può inserirsi, non
si deve inserire, anche se per nobili finalità, una proposta tesa alla
stabilizzazione di taluni precari, senza acquisire notizie circa la dovuta
copertura finanziaria.
E poi, per dirla con Di Pietro, che ci azzecca questo argomento con la
legge di riordino sui rifiuti?!
L’assessore Pugliano, in maniera encomiabile, più volte dice “arrivo dal
prefetto, arrivo qua”. Assessore, arriva a fare che cosa? Per disegnare gli
Ato, e questi coincidono con
Per cui il mio voto per l’inserimento
all’ordine del giorno è contrario e siccome conosco le regole della democrazia,
se si dovesse votare nel merito, voto contro dal primo all’ultimo articolo,
norme transitorie comprese.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Chiappetta. Ne ha facoltà.
Presidente, cerco di essere il
più sintetico possibile, anche se – devo dire la verità – sono diverse le argomentazioni poste
all’attenzione dell’Aula. Confesso di essere anche un po’ stanco, perché siamo
qui da questa mattina, abbiamo iniziato con
Dico questo, lo dico al collega Mirabelli,
verso il quale non sono compiaciuto per il fatto che sia ritornato dall’altra
parte della barricata, ho avuto modo anche di dirglielo formalmente e
amichevolmente nei giorni passati e lo dico anche al collega Tripodi, che hanno
messo in discussione il supporto leale che questa maggioranza ha sempre tributato
nei confronti della Giunta e anche dell’assessore Pugliano; lo voglio dire a
beneficio della stampa, sperando che poi domani queste considerazioni possano essere evidenziate, perché
è opportuno anche che questi illustri politologi da un po’ di tempo a questa
parte si stanno accanendo nei confronti del Consiglio regionale, nei confronti
della Regione Calabria su quelle che sono le difficoltà degli ultimi mesi, scaturite anche a seguito
di eventi che nulla hanno a che fare con la politica. Ma ne prendiamo atto, la
cosa importante è poter ribattere, perché è molto facile evidenziare alcune considerazioni quando non c’è la
controparte, così come ha
ritenuto di fare il presidente Talarico rispetto ad un articolo che
tratteggiava in maniera non aderente alla realtà quella che era ed è la
situazione della Regione Calabria e del Consiglio regionale, però a questa
replica a livello nazionale non è stata data assolutamente pubblicità e
risalto.
Perché ho
fatto questa premessa, che può sembrare fuori tema rispetto alle cose delle
quali stiamo parlando questa sera?
Perché credo che sia opportuno dire – e lo dico all’Aula, sopratutto all’Aula
perché possa essere trasmesso al di fuori
di essa – in Conferenza dei capigruppo, oggi, dopo aver audito i rappresentanti della fondazione “Campanella”, che
ha fatto bene il collega Scalzo, io dico di concerto con i responsabili
politici della maggioranza, ad evidenziare anche l’attenzione che è stata
riservata, così come è stata riservata anche in questi quattro anni di consiliatura
nei confronti della fondazione “Campanella”, ancora oggi abbiamo riservato
attenzione e non è un caso che il Presidente del Consiglio abbia posto come
indifferibile ed urgente anche nel prossimo Consiglio del 4 agosto la
trattazione di questo argomento; dico, però, assessore Pugliano, anche se lei
non ha partecipato e ha fatto bene a dirlo, perché non era stato invitato – sapete bene che è necessaria la presenza di un
rappresentante dell’esecutivo in seno alla Conferenza dei capigruppo – ma lo
dico perché il sottoscritto e i colleghi capigruppo di maggioranza abbiamo
sostenuto con forza l’inderogabile necessità che questo Consiglio regionale,
ancor prima di licenziare il punto all’ordine del giorno relativo alla
programmazione e alla pianificazione progettuale dei fondi Por 2014-2020,
potesse trattare – perché lo abbiamo considerato indifferibile ed urgente – il
provvedimento legislativo sull’emergenza rifiuti, sintetizzo, sull’emergenza
rifiuti.
Da parte dell’opposizione, in particolare da
parte del Partito democratico, è stata evidenziata la totale ed assoluta
indisponibilità a dare il via libera perché l’Aula potesse trattare l’argomento
all’ordine del giorno. Vedete, a nulla sono valse quelle che sono state le
considerazioni che abbiamo esplicitato, che non sono di Chiappetta, di Morrone, di Grillo, di Serra, di Bruni, vale a dire dei
capigruppo di maggioranza, sono considerazioni che sono state certificate con
il marchio della indifferibilità e dell’urgenza dai competenti dipartimenti
della Giunta e del Consiglio regionale.
Dico queste cose, assessore Pugliano, non
perché lei non abbia dubbi rispetto a quello che è stato il supporto leale che
la maggioranza, in questi quattro anni e mezzo, ha dato all’esecutivo e anche
all’opera che lei ha svolto, ma lo dico a beneficio di coloro i quali vogliono
dare una strumentalizzazione di quello che è accaduto. Capisco tutto, che tra
qualche mese – e ha fatto
bene
Ecco
perché credo che sia assolutamente necessario, in presenza di quelle che sono
le necessità e le esigenze che questo Consiglio è tenuto anche ad assumere e ad
approvare – l’ho sempre detto nel momento stesso in cui ho avuto la
responsabilità che mi è stata data dai colleghi di esercitare le funzioni prima
di Presidente del Pdl e poi di Presidente del gruppo
consiliare Ncd – soprattutto ai fini della tutela e
della salvaguardia dell’istituzione regionale, un surplus di
responsabilità che ci deriva dall’essere, prima ancora che amministratori,
cittadini calabresi. Ecco perché credo – e mi avvio alla conclusione di queste
mie brevissime considerazioni – che sia assolutamente necessario che ci sia una
responsabilità da parte di ciascuno di quelli che in questo momento
rappresentano l’istituzione Calabria.
Allora, Presidente,
Certo, assessore, glielo dico sulla base del
rapporto di affetto – se mi consente – e lei lo sa che l’abbiamo sempre avuto e
lo avremo anche in occasione di future occasioni di incontro: rispetto anche a
quello che è stato detto, vale a dire della formulazione di un testo, così come
ha detto il collega Chizzoniti, che parrebbe sia diverso rispetto a quello che
è stato licenziato dalla quarta Commissione, credo che sia necessario un
momento di attenzione, probabilmente necessaria e dovuta rispetto anche alle
cose dette, al fine di evitare che ci possano essere equivoci che potrebbero
dare luogo a considerazioni diverse.
Ecco perché dico, Presidente, sulla base delle
cose che ho detto, sulla base dei lavori della Conferenza dei capigruppo di
stamattina e sulla base di un po’ tutti gli interventi dei colleghi che si sono
succeduti, probabilmente con toni un po’ accesi, credo che sia da attribuire
anche a questa fine di consiliatura e a questa stanchezza, che, credo, sia
dovuta alla stanchezza che è tipica e caratteristica delle parti finali di una
consiliatura, credo che sia necessario effettuare un’ ulteriore riflessione,
che ci possa portare a considerare con attenzione quello che è stato
evidenziato, rivedendo la posizione espressa e chiedendo, sulla base delle cose
dette, anche dalla minoranza, ma sulla base degli interessi che si sono avuti
da parte di colleghi della maggioranza, sulla base anche di questi interventi
che si sono avuti, una riflessione che possa tenere conto di quello che è stato
detto in Aula, sì da poter addivenire alla soluzione del problema sollevato in
questa stessa Aula.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Guagliardi. Ne ha facoltà.
Brevemente, Presidente, perché credo
che ormai stiamo raggiungendo livelli di incredibile follia!
I passaggi sono questi: ci siamo
sospesi circa due ore fa perché la maggioranza ha fatto una relazione col Presidente della
seconda Commissione su un provvedimento che non era inserito all’ordine del
giorno e che era propedeutico all’approvazione del Por, o mi sbaglio? Non mi
sbaglio, Presidente. Questo significa che la maggioranza, che mostra i muscoli,
è arrivata con una sciatteria così grande, con una incapacità così grande che,
di fronte a un provvedimento come il Por, non presenta all’ordine del giorno il
documento propedeutico, ed abbiamo sospeso la discussione perché riteniamo,
come minoranza saggia, di non far…
Presidente, le posso porre un quesito con risposta immediata? Vorrei
che mi rispondesse su una domanda: se non approviamo il Por stasera, cosa
succede? Me lo dica al microfono.
Va fatto obbligatoriamente entro mezzanotte. Sono le nove e mezza,
quindi vi lascio immaginare, l’esperienza dovrebbe consigliare.
La ringrazio, Presidente, perché mi pare che il Por, in questo momento,
grazie alla sciatteria di chi ha organizzato questi lavori, rischi di saltare
perché l’introduzione e l’approvazione di quei documenti, quindi di quella
documentazione che non è presente all’ordine del giorno, ha bisogno dei due
terzi, consigliere Chiappetta, lei che ci mostra i muscoli! Voi lo capite su cosa
state giocando, minacciandoci del voto per appello nominale? Non ho paura di
esprimere il voto contrario sulla
questione rifiuti, e voterò contro, se vengo chiamato. Ma lo capite che state
mostrando un po’ troppo i muscoli, quando invece siete incapaci? Perché la
vicenda rifiuti è il risultato di una chiara incapacità e di uno scontro di un
anno e mezzo nella Giunta e nella maggioranza sulla questione dei rifiuti.
Il presidente Chizzoniti ci ha posto un problema e non andrò a votare
stasera o anche la prossima volta, se lui non fa quei controlli sulla legge,
perché pare – a detta di Chizzoniti – che la legge approvata in Commissione sia
arrivata qui distorta, o mi sbaglio? Allora, di chi sono le responsabilità di
questo sfracello, di una minoranza che sta facendo il suo lavoro?! Di una
minoranza che sta tentando di dire alla Calabria “guardate che siete stati
governati per cinque anni da una banda di inetti”?!
Cari consiglieri, questa è la politica
dell’accettare le questioni. Nella quarta Commissione ho ritirato i miei
emendamenti, ritenendo che fosse una cosa solo della maggioranza votare la
legge sui rifiuti. Eppure, presidente Imbalzano, dal 1° luglio – giorno di
approvazione in Commissione della legge sui rifiuti – ad oggi, perché lei non
ha riunito
IMBALZANO Candeloro (Scopelliti
Presidente)
Glielo
spiegherò tra un minuto.
E’ colpa nostra se le cose non le fate? E’
colpa di questa minoranza se non siete in grado di far funzionare le
Commissioni? E’ colpa di questa minoranza se portate ordini del giorno dove non
ci sono i documenti? Ma di cosa parliamo qui stasera! Quale senso di
responsabilità ci state chiedendo!? Siamo diventati una chiacchiera nazionale
anche chi sta qui a fare il suo lavoro, a cui chiedete di essere complici
vostri. Siete voi che non siete più in grado neanche di erigere un club del
quartierino! E’ questa la verità e dovete ammetterla, non che facciamo l’alzata
degli scudi stando qui a romperci l’anima a discutere!
L’assessore Pugliano, per un anno e mezzo, ha
discusso di una legge brutta, pericolosa, ha poi fatto dei provvedimenti tra
novembre e dicembre attraverso cui avrebbe risolto tutti i problemi della
raccolta dei rifiuti in Calabria. Ci sono state le lotte a Rosarno, a
Catanzaro, a Reggio Calabria, non ha risolto un tubo! Oggi viene qui, col
ricatto, a dirci che
Allora, Presidente, ho voluto soltanto dire
questo, mi sento un po’ stanco e vi auguro buon lavoro. So che farete tutto
quello che vorreste fare, ma almeno la mia non presenza qui mi guarda e mi
salvaguarda da qualche guaio di altro tipo.
Sì, lo spiegheremo ai calabresi, non si
preoccupi!
I calabresi me lo spiegheranno, ma non con i
passaggi di truppa, i passaggi di soggetti che hanno governato oggi e che poi passeranno dall’altra parte politica
a governare
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Gallo. Ne ha facoltà.
Da parte del collega Chizzoniti, al quale rinnovo il senso della
mia stima e della mia amicizia, è venuta fuori qualche perplessità sulla
coincidenza fra il testo licenziato in quarta Commissione e il testo pervenuto
in Aula consiliare. Beh, devo dire che prima il presidente Chizzoniti aveva
sollevato anche a me queste perplessità, pur non essendo colui che mette le
mani nelle carte, naturalmente, perché – come il presidente Chizzoniti, come i
colleghi – mi limito ad approvare in aula le norme delle quali poi si occupa il servizio della
Commissione, però mi sento di intervenire, perché in questo clima già
drammatico nei confronti della politica andiamo a creare ulteriori
problematiche, per cui domani l’intero Consiglio regionale rischia di essere
ulteriormente massacrato.
Insieme
alla struttura della Commissione, al
servizio, e alla dirigente – ho grande stima rispetto del lavoro svolto dal servizio della Commissione –
abbiamo verificato anche il processo verbale con il resoconto integrale di
quanto accaduto quel giorno in aula, il 1° luglio: la discussione riguarda la
formulazione dell’articolo 7 che è stato emendato quasi completamente, tranne
in uno dei quattro commi, per il quale, per la verità, io stesso ho proceduto
alla lettura integrale del testo per come riformulato – c’è il collega Magno
che lo ricorda – ed insieme alla dirigente della Commissione abbiamo letto il
resoconto integrale. Manca una piccola parte del comma che va rivisto, ma in
sede di resoconto integrale può essere rivisto.
Io credo che non ci siano – anzi, ne sono
convinto – difformità fra il testo licenziato in Commissione e quello approdato
in Aula. Questo lo voglio dire non per essere avvocato d’ufficio del servizio
resoconti o della struttura della Commissione, ma semplicemente per tutelare
l’integrità morale di un Consiglio regionale, di per sé già attaccato da più
parti, che non merita di essere attaccato quando non ha responsabilità, questo
lo voglio ribadire ai colleghi in Aula, perché non mi sembrerebbe
giusto pensare o far pensare che su questa problematica si apra un intrigo di
carattere internazionale, perché né l’assessore Pugliano né il direttore
generale mettono le mani nelle carte della Commissione, ma per far sì che ci
sia una difformità fra il licenziato dalla Commissione e quanto approdato in
Aula, ci sarebbe bisogno della complicità del servizio Resoconti, della
complicità della struttura della Commissione e via discorrendo.
Per cui rigetto completamente un’ipotesi di
questa natura.
Peraltro, anche il primo comma dell’articolo
(Interruzioni)
Perdonatemi, però, guardate, io sto cercando
di fare un ragionamento, dopodiché da domani, se volete i rifiuti per strada,
avremo i rifiuti per strada! Se avete questo desiderio, sarete esauditi!
Sto facendo una proposta: poiché il presidente
Chizzoniti – al quale rinnovo le mia stima in questa circostanza, anche perché
lui ha dato un contributo importante in senso emendativo – ha un dubbio sul
primo comma dell’articolo 7 della legge, propongo all’assessore Pugliano,
all’Aula di sospendere, cassare per il momento quel primo comma dell’articolo 7
– è una mia proposta – ed, eventualmente,
alla prossima seduta di Consiglio regionale del 4 agosto lo infiliamo di nuovo;
se il presidente Chizzoniti verifica, come io credo che ci siano stati tutti i
crismi, per cui noi abbiamo votato un emendamento al comma dell’articolo che io
stesso ho letto in aula, compare nel resoconto integrale e l’abbiamo votato
all’unanimità. Al di là di questo, eliminiamo, cassiamo per il momento
attraverso un emendamento quel primo comma dell’articolo 7 ed, eventualmente,
se c’è la volontà, procediamo, senza fare un’ulteriore tempesta in un bicchiere
d’acqua, perché ritengo che non ne abbiamo bisogno. Prima di parlare, facciamo
tutte le verifiche, prima di dire che ci sono state responsabilità diffuse,
facciamo tutte le verifiche del caso e poi, se queste difformità verranno
fuori, lo dichiareremo con grande chiarezza ed, eventualmente, chi dovrà fare
ammenda la farà.
Per il momento, accantoniamo questo primo
comma dell’articolo 7 e andiamo avanti, perché ritengo che questo possa essere
una risposta, altrimenti, nella peggiore
delle ipotesi, mi sento di concordare con il collega Magarò: oggi
chiudiamo, facciamo il Por, domani si riunisce
Questa è una proposta eventualmente da verificare,
senza tornare il 4 agosto almeno su questo argomento, perché poi, Presidente,
lei sa, per quella data c’è tanta carne al fuoco, dalla legge elettorale a
quant’altro, per cui credo che gli argomenti li abbiamo; altrimenti facciamo
uno sforzo stasera, accantoniamo questo primo comma dell’articolo 7, che sarà
verificato e sarà, eventualmente, reinserito e discutiamo di ciò di cui molti
colleghi, per la verità, negli interventi hanno dichiarato che è necessario
discutere. Anche il capogruppo Chiappetta diceva “dobbiamo andare avanti, se
magari accantoniamo stasera, ma torniamo venerdì”, ma io dico di accantonare il
comma sul quale c’è un dubbio ed, eventualmente, andiamo avanti.
Ripeto, dubbi sulla difformità non ne ho,
perché ho verificato il processo verbale, ma è legittimo che il presidente
Chizzoniti abbia un dubbio e lo deve chiarire.
Consigliere Gallo, essendo rispettoso anche
della Conferenza dei capigruppo e visto che quello che ho proposto all’Aula non
è altro che la sintesi della Conferenza dei capigruppo che mi è stata detta
qui, per quanto mi riguarda, facciamo due minuti al banco della Presidenza
Una telegrafica puntualizzazione.
Ringrazio l’amico Gallo per le belle parole, ma quando conclude dicendo di
associarsi a me, lo inviterei ad essere più prudente, perché da queste parti
associarsi, anche se per nobili finalità, è estremamente pericoloso! Ti
conviene aderire!
PRESIDENTE
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Principe.
Ne ha facoltà.
Noi veniamo volentieri al banco, perché è
sempre un piacere avere un confronto sotto la sua Presidenza,
ma al banco siamo già venuti, c’è stata una proposta
che l’Aula ha votato, poi si è aperta un’ampia discussione
e, nella discussione, debbo dire che mi ha
sorpreso molto l’intervento del
collega Chiappetta, sorpreso per la lunghezza dell’intervento e per i contenuti
chiaramente elettoralistici. Sotto un altro profilo, mi tranquillizza perché
l’intervento di Chiappetta – io non ho motivo per dubitare delle parole della
presidente Stasi, sono certo che si voterà o la seconda o la terza domenica di
novembre – dopo l’intervento di Chiappetta questa certezza è diventata
assoluta, perché – me lo consentirà – è stato un intervento elettoralistico e strumentale.
Sull’elettoralistico non aggiungo altro, perché era molto evidente; strumentale
perché si tenta di addebitare alla minoranza delle responsabilità chiare della
maggioranza.
Scusatemi, nel momento in cui si evita di portare all’attenzione del
Consiglio determinati provvedimenti e quando questi si portano all’attenzione
del Consiglio, non solo sono incompleti, perché la clausola di invarianza non è una cosa di poco conto, ma
addirittura si dubita che il testo che viene portato in Consiglio sia uguale al
testo licenziato dalla Commissione. Nel momento in cui la minoranza fa il suo
mestiere, che è quello di un controllo democratico ed istituzionale, ci viene
messo quasi un coltello alla gola per dire: “Se non approvate il provvedimento,
chissà cosa succederà!”. Questo vale per i rifiuti, fra poco lo vedremo anche
per il Por 2014-2020.
Guardate, se noi fossimo strumentali ed
elettoralistici, potremmo prendere al volo l’insipienza della maggioranza,
perché portare l’ultimo giorno utile il Por 2014-2020 senza avere approvato i
provvedimenti propedeutici, è un atto di gravissima responsabilità; se fossimo
altrettanto irresponsabili, dovremmo negare l’inserimento dei provvedimenti
propedeutici all’ordine del giorno del Consiglio, con il risultato per la
vostra insipienza di mettere a rischio il Por 2014-2020.
Siccome siamo responsabili, ma nello stesso
tempo non ci vogliamo piegare ad un vostro ricatto istituzionale, esaurita
questa lunghissima discussione sui rifiuti, noi abbandoneremo l’Aula, perché
francamente non ce la sentiamo di favorire e supportare la vostra insipienza
votando con i due terzi l’inserimento all’ordine del giorno.
Avete fatto tutto voi, non vi siete
confrontati, le cose non sono state portate in tempo utile in Commissione, non
sono stati approvati i provvedimenti propedeutici, a questo punto preferiamo
certificare la nostra opposizione al vostro modo di procedere abbandonando
l’Aula, che è un atto di grande responsabilità, collega Caputo, perché
consentiremo di approvare questo documento che Bruxelles vuole che sia approvato
entro la mezzanotte per poterlo inviare domani.
Voi ci dovreste ringraziare sotto il profilo
istituzionale per questo alto senso di responsabilità che, obiettivamente,
forse non meritate, perché non solo ci presentate dei provvedimenti che sono
assolutamente censurabili nelle procedure e nel contenuto, ma avete anche
l’arroganza di dircene di tutti i colori, come è successo poco fa nell’Aula.
Questo non va bene, perché effettivamente l’elettoralismo non può essere spinto
fino a questo punto, se uno è carente e i suoi limiti non li può appioppare
all’interlocutore che deve essere costretto ad abbassare la testa, a tacere per
evitare di essere considerato come responsabile, ma responsabile di che?
Responsabile delle vostre inefficienze, della vostra insipienza, quindi
preferiamo esercitare questa responsabilità abbandonando l’Aula e lasciando a
voi la possibilità in un minuto – che è una cosa vergognosa questa – di
approvare il Programma operativo che sarà considerato ed è l’unica risorsa in
termini finanziari di questa regione nei prossimi sei anni.
Detto questo, ritorno per un attimo alla
vicenda dei rifiuti. Anche qui, assessore Salerno, cerchiamo di essere seri,
perché il provvedimento che ci chiedete di approvare a scatola chiusa è molto
delicato, la delicatezza di questo intervento si nota anche guardando le
tribune. Noi non vogliamo strumentalizzare le tribune, però qui c’è una
pressione notevole rispetto ad un atto che presenta un’intrinseca debolezza
sotto alcuni profili, perché il presidente Chizzoniti, che forse non ha sentito
il mio intervento iniziale, oltre a contestare il testo che sarebbe diverso
rispetto a quello licenziato dalla Commissione, ha detto una cosa che il
sottoscritto, pur essendo stato insolentito dall’illustre assessore Pugliano,
ha detto cinque ore fa, cioè che è veramente strano che un provvedimento
ordinatorio di un settore poi contenga una norma emergenziale sotto il profilo
finanziario.
Guardate, la delicatezza del problema, mi
auguro che nel resoconto integrale, non nel sommario, siano riportate le parole
dell’assessore Pugliano, che ad un certo punto, forse preso un po’ non so se
dalla stanchezza, o da una certa animosità, ha detto che con questo intervento
viene bypassato il bilancio. Recito a memoria e recito integralmente. Caro
Presidente, io chiedo che questo concetto sia inserito nel resoconto integrale
della seduta.
Allora c’è veramente materia per essere
preoccupati. Il parere di invarianza, che voi ritenete come una bevuta di acqua
fresca, state certi che diventerà una cosa delicata, proprio per questa
procedura attraverso la quale si bypassa il bilancio. Noi siamo anziani ed
abbiamo un po’ di esperienza; datemi atto quindi che le cose che poi sono state
dette in Aula le avevo dipinte ad intuite nel mio modesto intervento, perché
avviare una contabilità speciale presso
Ma parliamoci chiaramente: che cosa vuol dire
la contabilità speciale? Quello che l’assessore ha confessato beatamente in
quest’Aula, cioè che si bypassa il bilancio, perché in termini di bilancio, se
è previsto un certo introito da parte dei Comuni quella è l’entrata e, sulla
base di quell’entrata, tu puoi spendere. Nel caso della contabilità speciale,
si spende senza una certificazione dell’entrata, ma quale sarà la conseguenza
in termini finanziari? Poi chi paga? Io non so se
Allora non minacciateci sulle responsabilità
che prenderemmo noi se questo provvedimento non venisse approvato stasera.
Prendiamo atto del senso di equilibrio del presidente Magarò e, per la parte
che ci riguarda, noi siamo pronti a fare nostra la sua proposta, nel senso che
E’ molto lontana la data del 4 agosto? Che la
pratica venga rinviata alla Commissione bilancio,
Allora, siccome ci riteniamo delle persone
responsabili, a volte non siamo stati neanche capiti, debbo dire anche dagli
illustri esponenti di grande qualità della stampa calabrese e a volte la nostra
innata cultura di governo ha fatto sì che i malevoli pensassero ad un
comportamento quasi adesivo da parte della minoranza; abbiamo avuto sempre un
comportamento rigoroso di opposizione, non abbiamo mai fatto opposizione
strumentale, ma non si può approfittare di questa cultura di governo, al punto
da farci digerire un provvedimento che, onestamente, pone tanti dubbi, non
voglio dire di testo. Aspetto le risultanze dell’approfondimento del presidente
Chizzoniti, ma certamente questo provvedimento pone grossi, enormi dubbi di
natura finanziaria.
La proposta del consigliere Magarò mi sembra
equilibrata, di grande responsabilità, per cui noi saremmo favorevoli al rinvio
di questa pratica alla Commissione bilancio. Poi, Presidente, lei ha tutti i
poteri e nessuno può limitarli, che a fronte di una pratica istruita
completamente e sicura sotto il profilo istruttorio, ha i poteri per convocare
nei termini più urgenti e più brevi questo Consiglio regionale.
Quindi consiglierei anche al governo di non
diventare un governo rivoluzionario e, a fronte di questo senso di
responsabilità, tentare la forzatura questa sera, perché sembra non sia
possibile. Accontentatevi di una nostra richiesta responsabile di
approfondimento e soprattutto prendete atto, da qui a poco, del nostro grande
senso di responsabilità verso i calabresi. Se avessimo un’altra testa, stasera
vi potremmo inchiodare sulle vostre inadempienze per quanto riguarda
l’approvazione del Por 2014-2020.
Ma vi pare cosa di poco conto che si arrivi
nell’Aula – io vorrei che questo fosse chiaro – senza l’approvazione dei
provvedimenti prodromici affinché si approvi il Por
2014-2020? Cosa fa l’opposizione? Si rende complice di un comportamento di
questo tipo? L’opposizione sottolinea questa grave inadempienza e, per senso di
responsabilità, dopo aver votato il rinvio alla Commissione del provvedimento
rifiuti e, se si ritiene ancora utile, il provvedimento di natura urbanistica,
abbandonerà l’Aula.
Mi sembra di capire che non ci sono altri
interventi, quindi se i capigruppo vogliono venire al banco della Presidenza,
vediamo cosa dobbiamo fare.
(I capigruppo si recano al banco della
Presidenza)
La Conferenza dei capigruppo ha stabilito
definitivamente e alla unanimità – mi auguro che sia così perché anche le altre
volte avevamo stabilito qualcosa all’unanimità e poi è stata messa in
discussione – questo percorso e lo dico per rassicurare i molti privati che
svolgono il servizio in nome e per conto della Regione.
Mercoledì prossimo ci sarà una seduta di Commissione
bilancio per dare il parere sul provvedimento e per attestare la clausola di
invarianza sul provvedimento legislativo. Mercoledì il presidente Imbalzano
convocherà la Commissione e sarà trattato solo questo punto per un successivo
eventuale esame in una prossima seduta
di Consiglio da convocare per venerdì 25.
Pongo in votazione questa proposta.
(Il Consiglio approva)
Si passa alla proposta di legge numero 587/9^ di iniziativa della Giunta regionale
recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio. Legge urbanistica
della Calabria)” .
La parola all’assessore Dattolo.
Presidente, la ringrazio. Non è che abbia da aggiungere
molto a quello che è stato detto nei giorni scorsi e nell’ultima seduta di
Consiglio, né tanto meno al testo che abbiamo approvato in Commissione.
Si può modificare tranquillamente la parte che recita
all’articolo 1: “le zone ricomprese…” e comunque “non
oltre il 19 giugno 2015” diventa il “31 dicembre 2014”.
(Interruzione)
Allora il comma 2 dell’articolo 75, della legge
regionale numero 19 del 2002, è modificato ed integralmente sostituito dal
presente: “Le zone ricomprese nei centri abitati, nei piani regolatori generali
conservano validità fino all’entrata in vigore dei Psc,
Psa e comunque non oltre il “19 giugno 2014” diventa
“31.12.2014”.
Il centro abitato è definito come “il perimetro delle
aree aventi destinazione di zona omogenea negli strumenti urbanistici vigenti
A, B, D, F, C per le quali sono stati avviati i procedimenti per l’approvazione
dei piani attuativi. Ai suoli esterni al centro abitato viene estesa la
destinazione agricola con l’utilizzazione di cui agli articoli 50, 51, 52 della
presente legge.
Sono fatte salve le aree destinate ad interventi di
edilizia sociale di cui all’articolo 5 della legge regionale numero 36 del 2008
e le aree destinate ad interventi destinati esclusivamente all’insediamento
delle strutture industriali/artigianali. Successivamente all’atto di adozione
dei Psc e Psa si applicano
le misure di salvaguardia di cui al comma 3 dell’articolo 12 del decreto del
Presidente della Repubblica numero 380 del 2001 e successive modifiche ed
integrazioni”.
Questo è l’articolo.
L’altra modifica che riguarda l’articolo 2: “Dopo il
comma 2 dell’articolo 65 della legge regionale numero 19 del 2002 è inserito un
ulteriore comma 2bis come di seguito <nel caso in cui lo strumento
urbanistico vigente sia un programma di fabbricazione, viene estesa la destinazione
agricola con l’utilizzazione di cui agli articoli 50, 51 e 52 della presente
legge e tutti i suoli ricadenti al di fuori del perimetro del centro abitato
definito come il perimetro delle aree aventi destinazione di zona A e B nel
piano di fabbricazione vigente o delle zone C o comunque denominate per le
quali siano state approvate nel rispetto della presente legge i piani
attuativi>.”
Dopo il comma 2 dell’articolo 65 è inserito un ulteriore
comma 2ter: “Per i comuni che non abbiano adottato il Psc,
Psa entro il 19 giugno 2015” – ma in questo caso
diremmo entro il 31 dicembre 2014 – “si applica quanto previsto dall’articolo
28 della legge numero 19 del 2002 e successive modifiche ed integrazioni”.
C’è poi un quarto comma che recita: “Dopo il comma 2 dell’articolo
65 della legge numero 19 del 2002 è inserito un ulteriore comma 2quater come di
seguito <Dalla data di entrata in vigore della presente legge e fino
all’entrata in vigore dei Psc e Psa
non sono ammesse varianti urbanistiche al di fuori di quelle derivanti
dall’approvazione di progetti di opere pubbliche o di interesse pubblico
proposte anche da parte di privati sottoposti alle disposizioni del Dpr numero 327 del 2001 e del decreto legislativo numero
163 del 2006 da interventi previsti da strumenti di programmazione negoziata
individuati dal Por Calabria, da contratti di programma statali o regionali.
Sono altresì ammessi esclusivamente fino all’adozione dei Psc-Psa
interventi ai sensi dell’articolo 8 del Dpr
numero 160 del 2010 e successive modifiche
ed integrazioni>”.
Il comma 6 della legge regionale è abrogato.
Il comma 6bis dell’articolo 50 della legge regionale è
abrogato.
“La presente legge non comporta oneri finanziari a
carico del bilancio regionale. La presente legge è pubblicata sul Bollettino
Ufficiale ed è fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla
osservare come legge della Regione”.
Questo è quel che è stato approvato in Commissione ed io
ritengo, anche alla luce di quello che era stato richiesto dal capogruppo
Principe in avvio di seduta, che non sia un problema rispetto a sei mesi.
Lo dico, è una posizione pubblica. Io ero contrario alle
proroghe, naturalmente la fine anticipata della legislatura ha fatto in modo
che ci fosse una sorta di ripiego rispetto alla condizione che l’85 per cento
dei comuni calabresi purtroppo ha: un deficit di approvazione dei loro
strumenti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Giordano. Ne ha
facoltà.
Assessore, ho ascoltato la lettura della proposta di modifica,
prendendo atto che il termine viene modificato al 31 dicembre 2014 e non al 19
giugno.
Le volevo chiedere: al comma 1 lei ha elencato le zone
omogenee che sono dentro il perimetro dei centri edificati, ma mi sembra che
non abbia citato la zona C, lo possiamo verificare?
(Interruzione)
Perfetto.
Un’ultima precisazione riguarda la perimetrazione
urbana. Si identifica quella che è stata fatta con il Qtr
o le vecchie perimetrazioni?
Naturalmente sono perimetrazioni
previste dagli strumenti urbanistici vigenti. Possono anche riperimetrare
i comuni, come sa bene il collega Principe.
Credo che debba essere specificata la perimetrazione che
è stata già individuata con il Quadro territorio regionale perché è quella
reale ed effettiva, non le perimetrazioni che si
riferiscono ai vecchi strumenti che risalgono a 30-40 anni fa.
Mi permetto, collega Giordano, perché fa delle
puntualizzazioni precise. Come lei sa il Qtr è stato
adottato, ma non approvato definitivamente in Consiglio dopo le osservazioni
fatte.
C’è un testo con le osservazioni accolte. Mi sembra che
non ci sia la volontà, stiamo parlando con difficoltà di approvare
definitivamente una proroga. In merito alla richiesta di osservazione sul Qtrp io sono disposto a misurarmi qui in Consiglio
regionale, ma dipende dal fatto che la minoranza lo voglia intendere come atto
indifferibile e urgente.
Ha chiesto di parlare il consigliere Principe. Ne ha
facoltà.
In effetti con grande perplessità noi abbiamo sostenuto
e a volte proposto questo posticipo del termine sulla base di una richiesta
quasi generale da parte degli enti locali, pure da parte di quelli inadempienti
c’è stata la richiesta del Presidente dell’Anci.
Ho avuto l’impressione, però, Assessore, che oltre le
norme legate esplicitamente alla proroga fino al 31 dicembre 2015, che ci siano
delle aggiunte. In particolare, vorrei questo tipo di chiarimento, perché lei
ha letto un comma aggiuntivo ad un articolo della legge urbanistica che adesso
non ricordo anche perché le letture sono state molto veloci.
Mi è sembrato di capire che una volta…
(Interruzione)
Penso di riuscire a farmi capire.
L’ultima parte da lei letta per quanto riguarda
l’articolo nel cui contesto c’è la proroga, sia per i comuni che attualmente
hanno un Prg che per quelli che hanno un Piano di
fabbricazione, è molto chiaro ed è evidente la differenza fra Piano regolatore
e Piano di fabbricazione.
Nel caso dei Prg, con
riferimento alle zone C di cui parlava il collega Giordano, è solo l’avvio
della procedura per il Pau, mentre per i Piani di
fabbricazione il Pau deve essere approvato e mi
sembra una cosa molto equilibrata e doverosa.
C’è un’aggiunta, però, nella quale lei ci ha ricordato
che per le opere pubbliche e di seguito le altre cose, solo per questo tipo di
intervento si possono fare modifiche al Psc una volta
approvate. Cioè, non sono più consentite varianti come succedeva ai vecchi
Piani regolatori: approvato il Psc è come la
Costituzione, cioè può essere modificato solo da alcune esigenze di natura
sociale o economica: le opere pubbliche e anche gli interventi convenzionati,
programmati e quant’altro.
Penso che faccia riferimento soprattutto all’edilizia
sociale o anche a servizi che il privato potrebbe convenzionare con l’ente
pubblico e che quindi rientrano nel concetto di pubblica utilità.
Vorrei capire - e ritengo che questo sia utile per
l’Aula e per il resoconto e la pubblicazione di questa legge, perché poi di una
legge si tratta – se su questi interventi, al di là delle opere pubbliche che
sono sempre possibili da realizzare anche prima dell’adozione del Psc, per tutto un aspetto convenzionato, invece, finché non
c’è il Psc si può intervenire o non si può
intervenire. Non so se sono stato chiaro.
Cioè, io distinguo due ordini di interventi da potersi
realizzare dopo l’approvazione del Psc che non è più
possibile modificare con varianti: interventi che abbiano una caratura
totalmente ed esclusivamente pubblica e per questi interventi non v’è dubbio
che si possano fare durante la procedura per pervenire all’adozione del Psc in quei comuni che ancora il Psc
non l’hanno adottato. Mentre, per quanto riguarda gli interventi convenzionati,
in cui c’è un intervento privato che abbia un valore di pubblica utilità o
anche interventi sociali, io vorrei capire se questo intervento prima del Psc è inibito.
(Interruzione)
Mi può leggere questo articolo al microfono?
(Interruzione incomprensibile)
La mia domanda era questa: un intervento di edilizia
sociale, chiedo scusa.
E’ chiaro che dopo aver approvato il Psc,
avendo una valenza sociale e quindi pubblica, non c’è bisogno di una variante,
ma queste cose si possono fare ugualmente.
Prima dell’adozione del Psc
nella fase procedurale questi interventi sono fattibili? Bene.
Abbiamo finito?
Presidente, le chiedo scusa se d’imperio le chiedo
nuovamente la parola, se è possibile.
Prego.
Consigliere Principe, tenuto conto che il governo
regionale nuovo si insedierebbe, comunque, entro metà dicembre dopo la
proclamazione degli eletti, direi di portare la proroga al 31 gennaio 2015 per
dare la possibilità a chi reggerà il dipartimento di avere il tempo per
approntare una proposta propria senza doversi sentire incalzato dalla richiesta
di una ulteriore proroga.
Questo potrebbe dare una immagine positiva per chi verrà
dopo. Mi sento di poter proporre questo anche alla luce del suggerimento che
veniva dal collega Magarò.
Allora va bene il testo così come predisposto
dall’assessore Dattolo? Possiamo votare?
(Interruzione)
Il 31 gennaio 2015? Va bene, con questa modifica
possiamo passare alla votazione dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso
con la richiesta di coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Possiamo procedere con l’esame dei provvedimenti
riguardanti i Por? La discussione mi sembra che sia stata completata pertanto
dobbiamo procedere con la votazione.
Pongo in votazione l’inserimento della proposta di provvedimento amministrativo
numero 274/9^ recante: "Programmazione Comunitaria 2014/2020 - Adozione
del Documento di Orientamento Strategico".
Chiedo la parola, Presidente.
PRESIDENTE
Ha chiesto
di parlare il consigliere Principe. Ne ha facoltà.
Poiché il tempo è tiranno e la Calabria ha bisogno del
Por 2014-2020 a prescindere dalla qualità dello stesso, abbiamo già avuto modo
di dichiarare che abbandoniamo l’Aula per protestare rispetto ad un modo di
condurre non i lavori, perché dicendo questo faremmo una censura alla sua
persona, ma di condurre le pratiche.
Un provvedimento di questa natura, di questa importanza
è forse l’ultima speranza per i calabresi e arriva in Aula senza che siano
stati approvati i provvedimenti propedeutici, la dice lunga sul modo di
governare di questa Giunta.
Poiché noi sentiamo la responsabilità verso i calabresi
e non intendiamo fare ostruzionismo anche quando questo sarebbe un atto dovuto,
sempre per senso di responsabilità, come già dichiarato prima lasciamo l’Aula.
Buona serata e buon proseguimento dei lavori.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Giamborino. Ne ha facoltà.
Trenta secondi, signor Presidente, solo per dire quanto
segue. Fermo restando la posizione del mio partito che condivido, naturalmente,
ho necessità di rimarcare l’emendamento che è stato sottoposto – per una
questione anche di correttezza – sia all’assessore Mancini, che è responsabile
del documento programmatorio, sia all’assessore Pino
Gentile.
L’assessore Mancini ha affermato, tra le altre cose,
così: “…è un documento aperto”. Io questa cosa la
apprezzo perché è lungimirante e perché dà la possibilità, ad esempio come in
questo caso, di andare a sopperire ad una grave mancanza strutturale del
documento stesso.
Cioè non sono state, signor Presidente, previste le
opere primarie per i tre costruendi ospedali calabresi. Un ospedale non può
rimanere una cattedrale nel deserto e privo, dunque, delle risorse per la
viabilità, per i depuratori e quant’altro possa servire.
Mi piace sottolineare che il documento è stato firmato
da tantissimi colleghi della opposizione e tantissimi altri della maggioranza.
Un documento, ripeto, condiviso anche dall’assessore Gentile e soprattutto da
colui che è responsabile della materia, dell’assessore Mancini che ringrazio
sin da adesso per la possibilità che troverà per incardinare questo documento
vitale per i nascenti ospedali calabresi.
La parola all’assessore Mancini.
Approfitto dell’intervento del consigliere Giamborino,
che ringrazio per l’apprezzamento e la stima che ricambio, naturalmente, per
dire sulla sua proposta emendativa ma anche per le proposte emendative
presentate dai colleghi di maggioranza, che ringrazio per lo studio preciso e
puntuale e per le proposte migliorative che hanno potuto formulare, che sono
tutte nel merito e nella sostanza da noi recepite e di conseguenza accolte.
Essendo il Por un provvedimento amministrativo c’è solo
l’accortezza di trasformarle in una sorta di ordine del giorno; saranno, poi,
in fase di negoziazione con la Commissione europea, recepite tutte e tutte
quante nel merito ad iniziare da questa saggia formulata dal consigliere
Giamborino.
Tra l’altro c’è stato un approfondimento come riportava
il consigliere Giamborino anche insieme al collega Gentile. Quindi la proposta
è molto congrua.
Mi permetto anche, signor Presidente, di rispondere,
sebbene non sia presente, ad una osservazione del consigliere Principe. Qui
tutte le procedure sono state seguite in maniera pedissequa
dall’amministrazione, dalla Giunta e da tutti quanti noi, cioè non c’è stata
una cosa fuori posto.
Si è soltanto verificato un errore materiale nella
compilazione dell’ordine del giorno del Consiglio regionale che ha fatto
saltare il punto del Dos. Tranquillizzo i colleghi
presenti in Aula e attraverso l’Aula l’opinione pubblica che ogni atteggiamento
della opposizione è legittimo – ci mancherebbe – ma che non si trasferisse un
messaggio che è nulla di più errato e di più falso.
Qui le procedure sono tutte cristalline, sono state
fatte in maniera precisa, inappuntabile e su queste procedure e sull’oggetto e
merito del programma noi chiediamo il parere favorevole, il disco verde
dell’Aula. Grazie.
Non ci sono altri interventi, pertanto votiamo
l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di provvedimento
amministrativo numero 274/9^.
(E’ inserita)
Pongo in votazione
l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di provvedimento
amministrativo numero 282/9^, recante: “Adozione della proposta di
riprogrammazione del Por Calabria Fers 2007/2013 e
autorizzazione all’Autorità di gestione a sottoporla ai membri del Comitato di
sorveglianza e notificata alla Commissione europea”.
(E’ inserita)
Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 274/9^ recante:
"Programmazione Comunitaria 2014/2020 - Adozione del Documento di
Orientamento Strategico".
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 282/9^, recante:
“Adozione della proposta di riprogrammazione del Por Calabria Fers 2007/2013 e autorizzazione all’Autorità di gestione a
sottoporla ai membri del Comitato di sorveglianza e notificata alla Commissione
europea”.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Siamo alla proposta
di provvedimento amministrativo numero 284/9^ di iniziativa della Giunta
regionale recante: “Approvazione della strategia regionale per l'innovazione e
la specializzazione intelligente e della proposta di POR Calabria FESR e FSE
2014-2020”.
Sono stati
ritirati tutti gli emendamenti che sono stati trasformati in ordine del giorno.
Ha chiesto
di intervenire il consigliere Imbalzano. Ne ha facoltà.
Due battute soltanto. Accogliamo, ovviamente,
la proposta dell’assessore Mancini a condizione che
non si tratti dei soli ordini del giorno che vengono recepiti in Consiglio ma
si tratti di impegni formalmente assunti che verranno recepiti nella fase immediatamente successiva, prima della stesura
definitiva degli atti esecutivi della programmazione strategica.
Credo di poter dire le
stesse cose anche per gli emendamenti del collega Grillo.
Ha
chiesto di parlare il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente, non riesco bene a comprendere per la
verità e vorrei che l’assessore mi spiegasse meglio
rispetto alla trasformazione in ordine del giorno. Capisco che l’ora è tarda ed
i colleghi hanno fretta ma qui ci sono sindaci del territorio della Sibaritide che sono venuti da stamattina ed hanno aspettato
per una intera giornata per capire se da parte del Consiglio regionale c’è
attenzione rispetto alle rivendicazioni di un’area che non è tra le ultime di
questa regione, ma che è l’area della Sibaritide e
quindi dell’alto Ionio cosentino.
L’assessore ci dice che tutti gli emendamenti sono
trasformati in ordine del giorno e qui abbiamo chiesto se fosse possibile anche
agli uffici e alla struttura della seconda Commissione emendare il Por
attraverso degli emendamenti.
La trasformazione in ordine del giorno dicendoci
che poi sarà tenuto in debito conto è una risposta che mi convince in parte.
Vale a dire che per me è meglio che si inseriscano
e discutano oggi senza fretta perché stiamo discutendo di cose importanti di
questa regione. Venerdì ritorneremo di nuovo a discutere dei rifiuti e, al di
là dello scioglimento del Consiglio
regionale, stiamo scrivendo pagine importanti per i prossimi anni per cui la
trasformazione in ordine del giorno a futura memoria secondo me non è
sufficiente per eventualmente comprendere la riscrittura del Por.
Insisto sul fatto che questi
emendamenti siano o meno approvati ma che facciano parte da subito della
struttura del Dos, del provvedimento numero 284, vale
a dire l’approvazione della strategia regionale per l’innovazione e la
specializzazione intelligente, la proposta di Por Calabria.
Sulla questione
dell’aeroporto di Sibari, dell’aeroporto della provincia di Cosenza per il quale, ne
parlavo col direttore generale Praticò, non c’è possibilità di inserimento
perché attraverso il Por non si possono realizzare nuove strutture
aeroportuali, non si può investire in nuovi aeroporti, ecco questo lo possiamo
trasformare eventualmente in ordine del giorno perché come ordine del giorno va
bene anche per nuove misure o nuove forme di investimenti o di finanziamento.
Ma per
quanto attiene alla possibilità – assessore Gentile, ne parlavamo prima insieme
e lei era pienamente d’accordo ed io le do atto del suo pieno accordo dato che
lei gestisce l’infrastruttura – di un collegamento strutturale attraverso un
nodo intermodale ferroviario tra la zona della Sibaritide
in particolare e l’area urbana Rossano/Corigliano e Cosenza attraverso Sibari e
San Marco, come mi dice il collega Serra, ecco io chiedo che faccia parte
immediatamente del Por così come credo che gli altri colleghi vogliano una
risposta su questo argomento, altrimenti rischiamo di annacquare anche l’impegno,
lo studio e l’approfondimento che insieme ad altri colleghi abbiamo messo
sull’argomento in questi giorni ed in queste ore.
Ha
chiesto di parlare il consigliere Magno. Ne ha facoltà.
Presidente, chiedo all’assessore Mancini questo: se noi
trasformiamo in ordini del giorno gli emendamenti, di fatto sono trasformati
sia per la maggioranza che per la minoranza. Sono emendamenti presentati da
tutte e due le parti in Consiglio regionale e diamo valenza, comunque, ad una attività
di programmazione che la maggioranza sta facendo in Consiglio regionale come se
nel contesto di quella che è la dialettica all’interno del Consiglio, il valore
della maggioranza sia uguale a quello della minoranza. Questo come fatto
politico.
Come fatto tecnico penso che ci siano 4-5 emendamenti
tra i quali questo che ha suggerito il collega Gallo che tecnicamente domattina
– assessore Mancini – si possono anche inserire nel contesto di quello che è il
documento che si deve mandare a Bruxelles.
So che domani il documento deve partire ma
elettronicamente fare una piccola variazione non implica chissà quale grande
problema di natura tecnica. Chiederei uno sforzo all’assessore Mancini: se il
problema è questo, cioè il fatto che bisogna fare una variazione al documento
di programmazione, chiedo all’assessore se questo sforzo si può fare,
altrimenti non ha nessun valore che noi approviamo un ordine del giorno
rimandando ad un altro documento successivo di programmazione che non so se poi
alla fine questo documento contemplerà realmente i punti che oggi stiamo
cercando di discutere.
Quindi prima della votazione chiedo che l’assessore si
pronunci su questa problematica che ho qui esposto.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il
sottosegretario Sarra. Ne ha facoltà.
Di intesa con l’assessore Gentile e col dipartimento
infrastrutture avevamo predisposto un emendamento per quanto riguarda la
vicenda Sorical sul piano di
programmazione 2005-2009. Questo piano fa riferimento alla legge
regionale numero 15 del 2006 per cui c’è una tenutezza
per legge da parte della Regione all’anticipazione delle somme che poi Sorical
deve restituire alla Regione.
Questo piano è stato stipulato, firmato e controfirmato
con la Depfa Bank che è la banca finanziatrice che ha
anticipato le somme. Volevo segnalare questo problema affinché venga recepito.
Noi abbiamo già discusso con gli uffici che si stanno adoperando però è
necessario un intervento del Consiglio, Presidente, stasera, se poi lei lo
vuole riproporre anche il 25 le sono grato ma è un intervento dovuto.
Ma è una proposta di legge o un provvedimento da
inserire nel Por?
E’ un provvedimento da inserire o come ordine del giorno
che venga inviato immediatamente agli uffici affinché siano consequenziali,
dopo di che non c’è discussione su questo perché già c’è la legge regionale, mi
sono permesso di citarla ma lo ricordo a me stesso non certo alla perizia con
la quale lei segue i lavori perché è la legge 15 del luglio 2007.
Quindi è un atto dovuto da parte della Regione e
peraltro è una partita di giro. Non lo devo dire a lei che è anche un
professionista del settore.
L’assessore conosce molto bene la situazione ed è
necessario che la Regione anticipi le somme. Dopo di che Sorical per parte sua
è tenuta a restituire le somme come ha fatto negli anni precedenti ma va fatto
in questi termini. Chiedo scusa e grazie.
Molto pertinente.
Prego, assessore Mancini.
Rispetto alle osservazioni e agli illuminanti dei
consiglieri Magno e Gallo, il Por è un provvedimento amministrativo non un atto
legislativo quindi la definizione emendamento, per come mi suggerirebbe il
leguleio sottosegretario Sarra, non ha una valenza.
Perché il provvedimento così come è approvato non è immodificabile come una
legge regionale ma è un provvedimento che si avvia verso una negoziazione con
l’Unione europea.
Il fatto che qualcuno sia di maggioranza e qualcuno sia
di opposizione rispetto a questo non rileva anche perché è un atto
amministrativo che programma la vita dei prossimi sette anni della nostra
Regione.
Occorre uno spirito ed un approccio non di parte ma bypartisan.
In Commissione abbiamo votato il documento a maggioranza
non se lo dimentichi. Tragga lei le conclusioni assessore.
Di fatto non è quello l’elemento che modifica o cambia.
Mi sono permesso di evidenziare alle signorie vostre il tema che rientra nella
negoziazione con la Commissione europea e di fatto si acquisiscono come
indicazioni incontrovertibili e che
l’Aula nella sua completezza fa propri.
Punto e basta. Se poi si
vuole entrare nel merito e nello specifico lo possiamo fare; entrando nel
merito e nello specifico però, ho parlato con tutti i sindaci anche questa
mattina del fatto che sta a cuore di tutti noi calabresi e in particolare di
noi che siamo della provincia di Cosenza, l’aeroporto non è coerente con le
linee dettate dalla Commissione europea e di fatto non può far parte del
Programma operativo. Questo è evidente.
Se noi questa cosa la
vogliamo sacramentare oggi lo facciamo ma non possiamo che sacramentarla in
senso negativo. Se, al contrario, vogliamo acquisire tutto e tutto quanto il
peso del Consiglio regionale, della Giunta e della modesta persona che vi
parla, di far in modo che nella negoziazione tutti gli aspetti precisi,
puntuali, incontrovertibili che sono stati fatti dalle proposte emendative e
sono qui oggi in questo momento formalmente fatti propri da tutti quanti noi,
ritengo che questa sia la strada maestra da seguire e che servirà a noi non già
per far bella figura oggi nell’incontro, nell’appuntamento e nella seduta qui
in Consiglio regionale ma al contrario consentirà alle comunità che sono
oggetto delle proposte di avere quelle risposte. A quel punto mi permetto di
suggerire questa strada.
Se invece si vuol fare solo
una sorta di sceneggiata ad uso e consumo di questa seduta la si può fare.
Siccome a me come a tutti sta
a cuore il portare a casa dei risultati mi permetterei sommessamente dopo
essermi confrontato con le strutture qui, a Roma e a Bruxelles di suggerire
questo percorso che sarà, certamente, più foriero di cose buone e fatti
positivi per la nostra comunità.
La mia proposta è questa.
Dopo di che l’Aula è sovrana e può decidere quello che meglio riterrà con le
conseguenze del caso, naturalmente.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Gallo. Ne ha
facoltà.
Presidente,
solo per dire questo emendamento è stato sottoscritto da me e dai colleghi
Franchino e Chiappetta ma anche dai colleghi Giulio Serra, Ennio Morrone, Domenico Talarico e Magarò, quindi da quasi tutti
i gruppi.
Stiamo
parlando di quello che riguarda la direttrice ferroviaria ionica che
collegherebbe la Sibari-Crotone con l’area urbana di
Cosenza ed anche quello che riguarda l’aeroporto. Ora io ribadisco il concetto:
per quanto mi riguarda o si votano gli emendamenti che entrano a far parte del
Por oppure per quanto mi riguarda non si vota nulla.
Lo dico
con grande chiarezza e spirito di appartenenza alla maggioranza come è stato
per tanti anni. O si votano gli emendamenti e ci si pronuncia sugli emendamenti
o per quanto mi riguarda non si vota nulla e vediamo se si può votare nulla o
proprio nulla.
Su questo
discutiamo, ragioniamo.
(Applausi)
Non è questione di applausi,
vi prego.
PRESIDENTE
Vi prego
senza applausi.
Per quanto riguarda
l’aeroporto ho già detto. Prendo atto – ho letto il Por – che non c’è
riferimento agli aeroporti per quanto riguarda il Por e prendo atto di questo
per cui lo possiamo trasformare in ordine del giorno.
Avevamo un altro ordine del
giorno del dicembre 2012 che non è servito a nulla e vediamo se possiamo
inserirlo in qualche altra fonte di finanziamento ma è chiaro che non può stare
nel Por. Per quanto riguarda la tratta ferroviaria che dovrebbe costituire una
connessione intermodale oltre che dalla Sibari-Crotone
anche – perdonatemi – è chiaro che siamo rappresentanti di una provincia, siamo
consiglieri regionali ma non siamo rappresentanti di tutta la regione per cui
Imbalzano, per esempio, fa delle proposte che riguardano l’area reggina e altri
colleghi come, per esempio, Magno fanno altre proposte noi ci limitiamo come
consiglieri regionali della provincia di Cosenza a fare le nostre proposte.
Per noi il collegamento
intermodale tra l’area Sibari-Crotone e quindi l’area
urbana Rossano-Corigliano via Sibari con Cosenza
diventa importantissimo perché ci collega con l’università di Arcavacata.
Per cui pregherei i colleghi,
con la stima e il garbo istituzionale di sempre, di valutare l’opportunità di
votare questi emendamenti perché come sempre vorrei che camminassimo in piena
sintonia e sinergia altrimenti la trasformazione in ordine del giorno non mi
convince assolutamente.
Ha
chiesto di parlare il consigliere Giamborino. Ne ha facoltà.
Mi scuso, signor Presidente,
se torno sul problema.
L’assessore Mancini è stato
chiarissimo, ha scolpito una cosa che non vi permetterò di fare qui stasera ma
non con la virulenza della forza fisica ma con la forza della ragione. Trattasi
di provvedimento amministrativo non normativo o legislativo.
Il provvedimento
amministrativo non può essere per nessuna ragione al mondo emendato nemmeno da
quest’Aula sovrana. Punto.
Anche io avrei voluto che
fosse stato incardinato in modo diverso ma non esiste altra possibilità. E’ una
negoziazione che viene proposta alla Comunità europea e che casserà,
eventualmente, proposte insensate.
Voglio solo concludere
spendendo un’altra parola per la mia proposta che indica capitoli, pagine e
numeri ma che non è una proposta di parte ma si appartiene, per l’appunto a
tutto il territorio calabrese essendo i tre nuovi ospedali allocati uno nella
provincia di Cosenza, nella Sibaritide, uno nella
provincia di Vibo ed uno nella provincia di Cosenza.
Per tutte e tre queste
straordinarie opere pubbliche propongo la stessa attenzione ed il metodo
dell’assessore Mancini che si è impegnato a scrivere insieme all’assessore
Gentile questa non raccomandazione ma questa puntualizzazione all’interno del
documento programmatorio. Grazie.
Ha
chiesto di parlare il consigliere Morrone. Ne ha
facoltà.
Intanto mi
volevo complimentare con l’assessore Mancini per il Por. E’ la prima volta che
in questa Regione – io ci sono da molti anni o come direbbe l’assessore Gentile
“sono di ruolo” – un Por è stato fatto in maniera intelligente e soprattutto
significa programmazione. Generalmente ci sono stati dei Por con interventi a
pioggia e quasi mai con una direttrice.
Questo
invece tiene conto della Calabria, dei bisogni
della gente, delle imprese, delle innovazioni, delle università, dei giovani e del lavoro. Un Por innovativo
che, come tale, non va vanificato.
Ho firmato e condivido quanto affermato dal collega
Gallo e ne ho condiviso l’intervento ma trasformiamo l’intervento ordine del
giorno da allegare al Por ma non possiamo discuterlo, perché, come diceva bene
il consigliere Giamborino poco fa, è un provvedimento amministrativo che non
può essere variato.
Non è una legge o un provvedimento legislativo, per cui
sotto il profilo tecnico troviamo una forma diversa ma non possiamo accoglierlo
come emendamento.
Ho firmato e condivido l’emendamento, così come
condivido l’idea di usare di più le strade ferrate e meno le autostrade ma è
una politica delle autostrade. Condivido l’idea di usare più le vie del mare e
degli aeroporti. Il Por mi piace e lo condivido pienamente anzi, è stato un
grande programma ma ecco variarlo, cambiarlo non è tecnicamente possibile.
Vediamo di trovare una forma diversa, cioè valorizzare gli interventi che abbiamo
fatto noi ma non come emendamento.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Imbalzano. Ne ha facoltà.
Ovviamente il termine emendamento forse non è del tutto
ortodosso. Vero è che l’approvazione del Programma operativo è di esclusiva
competenza del Consiglio e su questo non ci sono dubbi.
Il termine emendamento va inteso nel senso di modifica
del documento o di integrazione.
(Interruzione)
Ecco, rispetto a queste possibilità si tratta, nello
spirito che deve animare noi altri che facciamo parte di questa maggioranza, di
individuare una strada che consenta di tener formalmente conto delle proposte
che abbiamo fatto e che sono proposte per tutti i territori di assoluta
importanza per la crescita dei nostri territori e delle nostre città.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente, nel pomeriggio ho avuto modo – se mi
consente il direttore generale Praticò – di ragionare con lui brevemente su
questi argomenti e lui nel pomeriggio mi ha detto che, al di là di quanto era
stato approvato in Commissione, ci sarebbe stata qualche altra leggera
modifica.
(Interruzione)
Collega Giamborino, chiedo scusa.
Quindi, ci sarebbe stata qualche altra leggera modifica
su alcune possibilità che riguardavano alcune infrastrutture – non ricordo
nemmeno quali – per cui questa modifica era in corso ed in itinere.
Se la struttura del dipartimento e dell’assessorato
decidesse stasera, prima di votare, di modificarlo, al di là dei possibili… lo potrebbe fare? Io penso di sì. Cosa chiediamo
noi? Che si prenda atto di questo: vogliamo chiamarli emendamenti o
trasformazioni o come voi volete ma date voi un termine.
A me interessa che domani quando il documento partirà
per via telematica per Bruxelles ci sia l’inserimento di queste dichiarazioni.
Cioè che se ne tenga conto e che siano inserite nella lettera.
Per quanto mi riguarda, l’emendamento sull’aeroporto di
Sibari lo trasformiamo in ordine del giorno. Per quanto riguarda la vicenda
della tratta ferroviaria io non faccio sconti - e ve l’ho già comunicato – di
nessuna natura e l’ho detto anche al Presidente.
(Interruzione)
Perfetto, assessore.
(Interruzione)
Benissimo, assessore Mancini poiché lo condividi non
resistere.
(Interruzione)
Scusa, troviamo la strada per realizzare le cose, per
essere pratici.
Per l’aeroporto si è chiarito che si fa un ordine del
giorno perché non è previsto nelle norme del Por e ci sono difficoltà. Per la
ferrovia che va da Cirò, da Crotone a Sibari e da
Sibari a Cosenza noi esprimiamo la stessa volontà tua perché condividiamo che
questo sia un percorso di tutta la Giunta.
Penso sia questa la cosa migliore senza preoccuparsi;
non può essere messo come emendamento in un provvedimento amministrativo, ma lo
mettiamo come volontà nostra di realizzare questa operazione.
Poi la struttura, naturalmente Mancini ha detto che pure
è d’accordo, penserà a sistemare.
Quindi in poche parole nella scrittura di questa
proposta numero 284/9^ entra nella lettera quando si dice “connessione della
conurbazione dell’area territoriale Sibari-Crotone
con la direttrice ferroviaria ionica” inseriamo “connessione dell’area
territoriale Sibari-Crotone dell’area urbana di
Cosenza”. Va bene?
Lo stesso chiedo io, Presidente, per quel che riguarda
sia la parte relativa alla individuazione del polo fieristico sia la parte
relativa alle metropolitana di superficie Catanzaro-Lamezia
Terme di collegamento col pendolo di Catanzaro nonché la parte relativa alla
creazione di un centro interscambio merci nell’area industriale di Lamezia
Terme, che sono gli emendamenti che ho presentato – impropriamente detti emendamenti – ma che ritengo
possano essere accettati come integrazione rispetto al documento approvato
dalla Giunta e dalla Commissione.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Imbalzano. Ne ha facoltà.
Presidente, siccome quelli che impropriamente abbiamo
chiamato emendamenti sono semplicemente delle integrazioni puntuali perché, per
esempio, nel primo scriviamo “a pagina 149 prima della tabella 3 è inserito il
seguente paragrafo” poi chiamiamolo come si vuole “attraverso l’attivazione del
presente obiettivo specifico si realizzerà la strada a scorrimento veloce
Fiumara di Muro frazione di Santa Lucia di Reggio Calabria”.
A pagina 149 tabella 3 è inserito “attraverso
l’attivazione del Presidente si realizzerà il completamento della galleria
della diga del fiume Metramo e la destinazione d’uso delle sue acque”.
A pagina 143 è inserito il paragrafo “attraverso
l’attuazione dell’obiettivo… si realizzerà il
completamento della strada Bovalino-Bagnara e poi l’avvio della pedemontana del
Torbido-Stilaro”.
Chiedo che vengano inseriti a pagina 49 prima della
tabella 3. Non sono emendamenti ma integrazioni del documento.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare l’assessore Dattolo. Ne ha facoltà.
Presidente, volevo dire due cose brevemente perché
sembra che tutto nasca da richieste collaterali dopo l’inserimento di questa Sibari-Crotone.
Volevo fare una piccola precisazione: chi conosce
perfettamente la Calabria sa che negli ultimi 30 anni in quell’area non è stato
fatto nessun intervento da parte di nessuno. Qualcuno probabilmente voleva
penalizzarla perché è stato portato tutto verso un’altra direzione ed ha
esclusivamente isolato l’area del Medio-Alto Ionio.
Dico questo perché è una sorta di condizione per cui
quei territori possano una volta tanto formare un’area di interesse
economico-sociale di altissima rilevanza per la regione e forse dopo 30 anni
qualcuno, scrivendo questo Por, ha pensato che quelle aree debbano avere una
sorta di collegamento.
Dico questo perché non è un’opera che riguarda interessi
elettorali. Nessuno di noi di Crotone pesca voti nell’Alto Ionio ecc., quindi
lungi questa idea ma era soprattutto il modo di come ragiona il Por perché
nessuno l’ha detto.
I tre obiettivi principali di questa programmazione
sono: il sistema turistico, il sistema agro-industriale…
(Interruzione)
Giusto, dottore Praticò? Ho detto che i sistemi
principali sono l’agro-industria e la valorizzazione dei beni culturali.
Ebbene quell’area ha le caratteristiche omogenee per
portare avanti, insieme ai due porti di Corigliano e di Crotone, un processo di
sviluppo che probabilmente gioverebbe alla regione Calabria intera.
Il Por va riempito di contenuti successivamente perché
non stiamo parlando di togliere da una parte per mettere ad un’altra. Se è
questa la logica, vi prego amici miei, anche quelli che state sentendo, non è
questa la logica.
La logica di questo Por è di includere e soprattutto
sviluppare aree che hanno caratteristiche omogenee. Questa deve essere la
filosofia che deve animare non solo chi c’è oggi in questo Consiglio ma chi
verrà dopo perché abbiamo fallito sempre pensando al proprio campanile.
Non può esser questo la Regione Calabria. Ognuno pensi a
non curare il proprio collegio ma a guardare ad un’ottica di grande respiro.
Solo in questa maniera probabilmente riusciremo a costruire una Regione
migliore e diversa perché quando ci si divide su problemi che riguardano lo
stesso territorio e l’omogeneità della valorizzazione di quella che può essere l’area
più importante che la Regione Calabria mette in discussione e quindi alla
ribalta ci vuole un grande sforzo degli amministratori.
Nessuna forma di campanile, non ci porterà assolutamente
da nessuna parte ma più un richiamo al senso di responsabilità che io rivolgo
oggi agli amministratori dell’Alto Ionio e domattina a quelli del territorio
del crotonese perché non guardino al confine di un metro in più o in meno, ma a
quello che unisce e mi riferisco alla valorizzazione dei prodotti tipici, del
patrimonio storico-culturale e a percorsi che riguardano soprattutto lo
sviluppo turistico. Quei territori hanno tutto per vivere delle proprie
ricchezze.
Sta alla lungimiranza degli amministratori, e quelli che
ci sono oggi lo hanno dimostrato scrivendolo, quelli che verranno domani lo
dimostreranno con i fatti, solo se da parte degli amministratori locali c’è
questo senso di inclusione.
Questo ci potrà far fare un salto di qualità.
Chiudo, probabilmente sarà uno degli ultimi interventi
che io faccio in questo Consiglio e dico con la consapevolezza che non si pensi
al proprio giardino ma che si guardi in una prospettiva più nobile perché
questa regione ha tutto per risollevarsi.
Con le integrazioni proposte dai consiglieri Gallo,
Magno e Imbalzano…
(Interruzione)
Ha già parlato il consigliere Imbalzano citando i miei
emendamenti.
Con le integrazioni che sono state prodotte, possiamo
votare il provvedimento.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Siamo alla
proposta di provvedimento amministrativo numero 285/9^ di iniziativa della
Giunta regionale recante: “Approvazione del Programma di Sviluppo Rurale della
Calabria per il periodo 2014-2020 - cofinanziato dal FEASR - e inoltrato alla Commissione
Europea” che pongo in votazione…
(Interruzione)
C’è una mia
integrazione, Presidente.
Presidente, non ha bisogno di una relazione di
mezz’ora?
(Interruzione
e confusione)
Presidente, ritengo sia giusta una breve relazione.
(Interruzione)
Farò una breve relazione, visto l’orario, sul Programma di sviluppo rurale 2014/2020 cofinanziato dal Feasr per essere inoltrato alla Commissione europea.
Ricordo che il provvedimento perviene a questo Consiglio ai sensi dell’articolo
11 della legge regionale numero 3 del 2007 e con questo provvedimento verranno
avviate le fasi di negoziato al termine delle quali il programma ritornerà in
Consiglio regionale per la definitiva approvazione.
Voglio inoltre rammentare che
la delibera di Giunta regionale numero 289 del 14 luglio 2014 nel corpo precisa
che il programma dovrà esser presentato alla Commissione entro il 22 luglio per
come indicato dall’articolo 26 del Regolamento comunitario e che al comma 4
precisa “i programmi sono presentati dagli Stati membri della Commissione entro
3 mesi dalla presentazione dell’accordo di partenariato”.
Dico queste cose perché visto
che siamo in regime di prorogatio è
necessaria la dichiarazione di urgenza ed indifferibilità del dirigente
regolarmente prodotto.
Ovviamente tutti sapete che
si tratta di un programma che attiva risorse per circa 1 miliardo di euro in
favore dello sviluppo rurale ed è articolato nelle seguenti misure che riferirò
solo schematicamente.
La misura 1
riguarda il trasferimento di conoscenze e azione di informazione.
La misura 2
i servizi di consulenza, di sostituzione e assistenza alla gestione delle aziende agricole.
La misura 3 i regimi di qualità dei prodotti agricoli.
La misura 4 investimenti ed immobilizzazioni materiali.
La misura 6 sviluppo delle aziende agricole delle
imprese.
La misura 7 servizi e rinnovamento dei villaggi nelle
zone rurali.
La misura 8 investimenti nello sviluppo delle aree
forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste.
La misura 9 la costituzione di gruppi e organizzazioni
di produttori.
La misura 10 i pagamenti agroclimatici
ambientali.
La misura 11 lo sviluppo dell’agricoltura biologica.
La misura 13 l’indennità a favore di soggetti a vincoli
naturali.
La misura 14 il benessere degli animali.
La misura 16 interventi a favore della cooperazione.
La misura 19 la strategia di sviluppo leader.
La misura 20 l’assistenza tecnica alle imprese.
In ordine al piano finanziario il tasso di
partecipazione del fondo, rispetto ai massimali previsti ai sensi di quanto
disposto all’articolo 59b del Regolamento comunitario numero 1305 del 2013, è
il 60,50 per cento. Il tasso di partecipazione è pari al 100 per cento per gli
interventi finanziati tramite fondi trasferiti al Fesr in applicazione
all’articolo 72 e 14.1 del Regolamento numero 1307 del 2013.
In sostanza – e concludo – si tratta di misure
eccezionalmente importanti per lo sviluppo della nostra agricoltura, per la sua
innovazione, per il miglioramento della qualità dei nostri prodotti e per lo
sviluppo complessivo della nostra regione. Grazie Presidente.
Grazie per la relazione dettagliata, precisa e puntuale,
collega Imbalzano.
Pongo in votazione il provvedimento.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Do lettura
dell’ordine del giorno di iniziativa del consigliere Imbalzano “Sulla
soppressione del provveditorato
regionale dell’amministrazione penitenziaria per la Calabria di Catanzaro”: “
Il Consiglio regionale,
premesso che con nota prot.
0004224645.U del 16.07.2014 il Gabinetto del Ministro ha inviato a titolo di
informativa ai sindacati uno "Schema di decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri recante "Regolamento di organizzazione del
Ministero della Giustizia e riduzione degli Uffici dirigenziali e delle
dotazioni organiche del Ministero della Giustizia", ai sensi dell'art.2,
comma 10 ter, del D.L. n.95/2012 relativo alla spending review;
considerato che il
provvedimento sopprime il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione
penitenziaria per la Calabria con sede a Catanzaro e lo accorpa, insieme alla
Basilicata, al Provveditorato della Puglia, con sede a Bari;
atteso che se ciò
accadesse sarebbe davvero di una gravità inaudita perché verrebbe meno un
importante presidio dello Stato in una regione già afflitta da profonde piaghe
e, prima tra tutte, quella della criminalità organizzata. Certo è che la
soppressione del Provveditorato danneggerebbe gravemente l'immagine della
Calabria e dei calabresi, spingendo la nostra regione sempre più tra le aree
più marginalizzate,
impegna
il Presidente f.f. della
Giunta Regionale ad assumere ogni utile iniziativa istituzionale per
scongiurare la soppressione del Provveditorato Regionale dell'Amministrazione
Penitenziaria per la Calabria di Catanzaro.”
Prego, collega Imbalzano.
Sostanzialmente si illustra da sé perché come è noto c’è
il rischio concreto della soppressione del Provveditorato regionale
dell’amministrazione finanziaria per la provincia di Catanzaro che riguarda poi
l’intera Calabria.
E’ un provvedimento che va scongiurato ed è necessario
un impegno della Presidente facente funzioni per assumere ogni utile iniziativa
istituzionale per scongiurare la soppressione di un ufficio così importante.
Pongo in votazione l’ordine del giorno proposto dal
consigliere Imbalzano.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Do lettura dell’ordine
del giorno di iniziativa del consigliere Gallo “Sulla paventata soppressione
del provveditorato regionale calabrese dell’amministrazione penitenziaria”: “Il Consiglio regionale della
Calabria,
premesso che:
il sistema penitenziario costituisce una struttura dello
Stato deputata a contribuire al mantenimento della sicurezza pubblica;
in data 15 luglio 2014 dal gabinetto del Ministro della
giustizia è stato inviato a titolo di informativa ai sindacati (con grave
esclusione dei sindacati autonomi del personale della carriera dirigenziale
penitenziaria), lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
relativo ad un nuovo regolamento di organizzazione del Ministero della
giustizia;
lo schema di decreto, come al momento formulato,
porterebbe alla soppressione di ben 5 provveditorati regionali, tra i quali
quello della Calabria, dando contestualmente vita a maxi-provveditorati la cui
gestione sarebbe problematica e causa d'uno snaturamento della funzione di
prossimità dei provveditori agli istituti e servizi penitenziari;
come evidenziato dai sindacati di categoria, in
particolare dal Sindacato Direttori Penitenziari (SiDiPe),
detta riorganizzazione si rifletterebbe negativamente sul perseguimento dei
fini istituzionali, di sicurezza e di trattamento rieducativo;
pesante, sotto questo profilo, sarebbe il prezzo che la
Calabria dovrebbe pagaie, considerate che l'accorpamento alla Puglia
contrasterebbe con la situazione emergenziale di una regione alla quale vengono
sottratti sempre più presidi di legalità e che, in ogni caso, l'assenza di
collegamenti viari e
ferroviari adeguati renderebbe oltremodo difficile lo
svolgimento dei compiti del personale interessato alla riorganizzazione;
il Governo regionale:
a intraprendere le iniziative necessarie ed idonee a
giungere ad una modifica del richiamato schema di decreto sulla
riorganizzazione dei Provveditorati dell'amministrazione penitenziaria, in
particolare per far salva l'autonomia e l'esistenza di quello calabrese”.
Questi due ordini del giorno saranno integrati e si
procederà in fase di coordinamento.
Lo pongo in votazione, sarà unificato in coordinamento
formale con quello precedente.
(Il Consiglio approva)
(E’ approvato all’unanimità)
Siamo
all’ordine del giorno numero 158 di iniziativa del consigliere Orsomarso ed
altri “In ordine al protocollo d'intesa tra la Regione Calabria e la Regione di
Tula della Federazione Russa” di cui do lettura: “Il
Consiglio regionale della Calabria,
considerato che la
Regione Calabria agisce in conformità a quanto disposto dalle leggi della
Repubblica Italiana, con peculiare riferimento alla legge n. 131/2003, articolo
6, comma 2, alle Leggi Regionali in materia, nel rispetto degli obblighi che
derivano all'Italia dall'appartenenza all'Unione Europea;
considerati i rapporti
d'amicizia tra la Regione Calabria della Repubblica Italiana e la Regione di Tula della Federazione Russa, nonché l'importanza della
collaborazione bilaterale nei settori del commercio, dell'economia,
dell'agricoltura, delle scienze, della valorizzazione dei beni culturali e
ambientali, del turismo;
ritenuto pregnante
l'intento di promuovere la collaborazione tra aziende, organizzazioni ed enti
stabiliti nelle Regioni contraenti, attraverso lo sviluppo di programmi di
scambio delle best practices
nel campo agro-alimentare, scientifico-tecnologico, produttivo, economico e
commerciale, della valorizzazione dei beni culturali e ambientali e del
turismo,
impegna
il
Presidente f.f. e la Giunta Regionale ad attivare
ogni azione utile al fine dare esecuzione ai Protocolli d'intesa tra la Regione
Calabria della Repubblica Italiana e la Regione di Tula
della Federazione Russa, di coadiuvare e implementare lo sviluppo della
collaborazione economico- commerciale, tecnico-scentifico,
turistico-culturale, su un piano di parità e
vantaggio reciproco negli interessi di ambedue le parti, nonché a favorire la
creazione di condizioni favorevoli per la diffusione di contatti reciproci tra
gli operatori del commercio estero localizzati nei rispettivi territori”.
Pongo in votazione l’ordine del giorno testé letto.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Do lettura
dell’ordine del giorno di iniziativa del consigliere Orsomarso “In ordine al
protocollo d'intesa tra la Regione Calabria e la Regione di Brest
della Repubblica Bielorussa.”: “Il Consiglio regionale della Calabria,
considerato che la Regione
Calabria agisce in conformità a quanto disposto dalle leggi della Repubblica
Italiana, con peculiare riferimento alla legge n. 131/2003, articolo 6, comma
2, alle Leggi Regionali in materia, nel rispetto degli obblighi che derivano
all'Italia dall'appartenenza all'Unione Europea;
considerati i rapporti
d'amicizia tra la Regione Calabria della Repubblica Italiana e la Regione di Brest della Repubblica Bielorussa, nonché l’importanza
della collaborazione bilaterale nei settori del commercio, dell'economia,
dell'agricoltura, delle scienze, della valorizzazione dei beni culturali e
ambientali, del turismo;
ritenuto pregnante
l'intento di promuovere la collaborazione tra aziende, organizzazioni ed enti
stabiliti nelle Regioni contraenti, attraverso lo sviluppo di programmi di
scambio delle best practices
nel campo agro-alimentare, scientifico-tecnologico, produttivo, economico e
commerciale, della valorizzazione dei beni culturali e ambientali e del turismo
impegna
il Presidente f.f. e la Giunta
Regionale ad attivare ogni azione utile al fine dare esecuzione ai Protocolli
d'intesa tra la Regione Calabria della Repubblica Italiana e la Regione di Brest delia Repubblica
Bielorussa, di coadiuvare e implementare lo sviluppo della collaborazione
economico- commerciale, tecnico-scentifico, turistico-culturale, su un piano di parità e vantaggio
reciproco negli interessi di ambedue le parti, nonché a favorire la creazione
di condizioni favorevoli per la diffusione di contatti reciproci tra gli
operatori del commercio estero localizzati nei rispettivi territori.”
Pongo in votazione l’ordine del giorno testé letto.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Do lettura
dell’ultimo ordine del giorno di
iniziativa del consigliere Pacenza e altri “Sulla possibilità di derogare alle
norme del Patto di stabilità”: “Il Consiglio regionale,
vista la
delibera della Giunta regionale n.284 del 08/07/2014 con la quale si propone
alle Camere di modificare le norme sul Patto di stabilità in tema di spese
effettuate con i proventi incassati dalla Regione derivante a titolo da
attività di estrazione da idrocarburi;
considerato
che la delibera è stata trasmessa al Consiglio regionale per quanto di
competenza;
rilevata la
necessità e l'urgenza di attivare tutte le procedure al fine di raggiungere
l'obiettivo previsto dalla Giunta regionale,
impegna
il
Presidente f.f. e la Giunta regionale a chiedere il
formale impegno di tutta la deputazione calabrese in Parlamento, affinché la
Regione Calabria, come altre regioni, sia autorizzata a derogare sulle norme
del patto di stabilità in tema di spesa sui proventi incassati dalla attività
di estrazione di idrocarburi.”
Pongo in votazione l’ordine del giorno testé letto.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
La seduta è
tolta, il Consiglio sarà convocato a
domicilio.
Hanno
chiesto congedo i consiglieri Albano, Franchino.
(Sono concessi)
Sono state
presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della
Giunta regionale:
“Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16
aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio. Legge
urbanistica della Calabria)” (P.L. n. 587/9^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea
e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
“Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 dicembre 2005, n. 17
(Norme per l’esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del
demanio marittimo)” (P.L. n. 588/9^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea
e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
“Organizzazione
dei servizi di Tpl in bacini territoriali ottimali”
(P.L. n. 589/9^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea
e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Sono state
presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa
della Giunta regionale:
“Approvazione
della strategia regionale per l’innovazione e la specializzazione intelligente e della proposta di Por Calabria Fesr e Fse 2014/2020
(Deliberazione G.R. n. 295 del 15.7.2014)” (P.P.A. n. 284/9^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero.
(Così resta stabilito)
“Approvazione
del Programma di sviluppo rurale della Calabria
per il periodo 2014-2020 cofinanziato dal Feasr ed
inoltro alla Commissione europea (Deliberazione G.R. n. 289 del 14.07.2014)” (P.P.A.
n. 285/9^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero.
(Così resta stabilito)
La seconda Commissione consiliare con nota n. 30662 del 1°
luglio 2014, ha comunicato che nella seduta del 27 giugno 2014 ha espresso
parere contrario alla deliberazione della Giunta
regionale n. 45 del 20 febbraio 2014, recante: “Adozione del Piano delle
valorizzazioni e alienazioni
degli immobili di proprietà della Regione Calabria. Esercizio finanziario
2014”. (Parere n. 76)
In data 21
luglio 2014 il consigliere regionale Rosario Mirabelli, ha aderito al gruppo consiliare “Misto” giusta
comunicazione del 21 luglio 2014 acquisita in pari data al protocollo generale
n. 33821.
In data 1°
luglio 2014 il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali. Le stesse
sono state pubblicate sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 30 del
7 luglio 2014:
legge regionale 1° luglio 2014, n. 9, recante:
“Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l’esercizio
finanziario 2014 e del bilancio pluriennale 2014/2016”;
legge regionale 1° luglio 2014, n. 10, recante: “Modifiche
alla legge regionale 15 marzo 2002, n. 13 (Testo unico della struttura e
finanziamento dei gruppi consiliari)”.
In data 7
luglio 2014 il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali. Le stesse
sono state pubblicate sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 31 del
7 luglio 2014:
legge regionale 7 luglio 2014, n. 11, recante:
“Provvedimenti in materia di cultura, lavori pubblici, politiche sociali e
formazione, servizi alle imprese, trasporto pubblico locale”;
legge regionale 7 luglio 2014, n. 12, recante: “Interpretazione
autentica dell’articolo 1, comma 6 e dell’articolo 4 della legge regionale 13
gennaio 2014, n. 1”.
La Giunta regionale con nota protocollo n. 214770 del 2
luglio 2014, ha trasmesso la sotto indicata deliberazione:
Deliberazione
n. 262 del 30 giugno 2014, recante: “Servizi di Tpl
su gomma. Istituzione di una tariffa unica differenziata per gli
ultrasettantenni con reddito Isee inferiore a 9.000
euro”.
La Giunta regionale con nota protocollo numero 224504
del 10 luglio 2014 ha trasmesso per opportuna conoscenza la sottoindicata
deliberazione:
Deliberazione
n. 283 dell’8 luglio 2014, recante: “Verifica amministrativo-contabile disposta
dal dipartimento della
Ragioneria generale dello Stato-Ispettorato generale di finanza-Servizi
ispettivi di finanza pubblica ai sensi dell’art. 14, comma 1, lett. d), della
legge n. 196/2009 e dell’art. 60, comma 5, del D.Lgs.
30 marzo 2001, n. 165 “Atto di indirizzo”.
La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti
deliberazioni di variazione al bilancio per
l’esercizio finanziario 2014:
Deliberazione
Giunta regionale n. 269 dell’8 luglio 2014;
Deliberazione
Giunta regionale n. 270 dell’8 luglio 2014;
Deliberazione
Giunta regionale n. 271 dell’8 luglio 2014;
Deliberazione
Giunta regionale n. 272 dell’8 luglio 2014.
Talarico D. Al Presidente
della Giunta regionale. Per sapere –
premesso che:
con
DPGR n. 51 del 6 giugno 2014 (nota prot. 11541 del
17.06.2014) è stato nominato il nuovo Consiglio della Camera di Commercio di
Cosenza;
l'insediamento
del nuovo Consiglio Camerale è fissato al 30 giugno 2014, con all'ordine del
giorno l'elezione del Presidente ai sensi dell'art. 16 della Legge 580/1993
così come modificata dal D. Lgs. 23/2010;
sull'ente
camerale di Cosenza grava un'inchiesta giudiziaria, nella quale, a vario
titolo, sono coinvolti i rappresentanti di diverse associazioni di categoria,
che secondo l'accusa, avrebbero falsificato le liste dei propri iscritti per
ottenere più seggi in seno all'organo di rappresentanza dell'Ente;
l'8
aprile scorso la Procura della Repubblica di Cosenza ha chiuso le relative
indagini, confermando in numero di 15 le persone indagate per falso in atto
pubblico;
ferma
restando la presunzione d'innocenza per tutti i soggetti coinvolti
nell'inchiesta, appare incomprensibile la scelta di procedere, nelle condizioni
date, alla nomina dei membri del Consiglio ed all'elezione del nuovo
presidente;
molte
associazioni hanno chiesto alla presidenza della giunta, in più occasioni, il
rinvio di tale adempimento, per fugare ogni dubbio sulla legittimità dello
stesso - se non sia il caso, nell'interesse dell'ente e delle sue prerogative,
di sospendere l'insediamento del nuovo Consiglio e soprassedere all'elezione
del nuovo presidente, anche a garanzia del medesimo e dell'importante ruolo che
sarebbe chiamato a svolgere.
(548;
20.06.2014)
Risposta – Relativamente al rinnovo dei vertici
dell’ente camerale di Cosenza, dalle notizie
rese dal dipartimento attività produttive non risulta essere pervenuta alcuna
formale notifica in merito al corso delle indagini e/o alla loro chiusura.
Si
evidenzia che, ove fossero trasmessi e/o notificati al dipartimento atti che
inibiscono o dispongono la sospensione degli organi, ovvero l’interruzione o la
revoca degli effetti dei provvedimenti amministrativi adottati, si provvederà
con immediatezza ad ogni atto conseguenziale.
I
provvedimenti amministrativi adottati non precludono, ovviamente, il prosieguo
delle indagini e non possono e non potevano essere sospesi in ragione di sole
indagini penali seppur concluse”.
Demetrio Arena (assessore alle attività produttive)
Art. 1
(Modifiche ed
integrazioni all'articolo 65 della l.r. n. 19/2002)
1. All'articolo 65
della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed
uso del territorio - Legge Urbanistica della Calabria), sono apportate le
seguenti modificazioni:
a) il comma 2 è
sostituito dal seguente:
"2. Per le zone
ricomprese nei centri abitati, i Piani Regolatori Generali conservano validità
fino all'entrata in vigore dei Piani Strutturali Comunali o di quelli in forma
Associata, e comunque non oltre il 31 gennaio 2015. A tal fine, il centro
abitato è definito come il perimetro delle aree aventi, negli strumenti urbanistici
vigenti, destinazione di zona omogenea A, B, D, F e C per le quali sono stati
avviati i procedimenti di approvazione dei piani attuativi. Ai suoli esterni al
centro abitato viene estesa la destinazione agricola, con l'utilizzazione di
cui agli articoli 50, 51 e 52 della presente legge. Sono fatte salve le aree
destinate agli interventi di edilizia sociale, di cui all'articolo 5 della
legge regionale n. 36/2008, e le aree destinate ad interventi volti
esclusivamente all'insediamento di strutture industriali e/o artigianali.
Successivamente all'adozione del PSC/PSA, si applicano le misure di
salvaguardia previste dal comma 3 dell'articolo 12 del decreto del Presidente
della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 e ss.mm.ii.";
b) dopo il comma 2
sono inseriti i seguenti:
"2-bis. Nel caso
in cui lo strumento urbanistico vigente sia un Programma di Fabbricazione, a
tutti i suoli ricadenti al di fuori del perimetro del centro abitato, definito
come il perimetro delle aree aventi destinazione di zona A e B nel Programma
vigente, e delle zone C, o comunque denominate, per le quali siano stati
approvati i piani attuativi nel rispetto della presente legge, viene estesa la
destinazione agricola, con l'utilizzazione di cui agli articoli 50, 51 e 52.
2-ter. Per i Comuni
che non hanno adottato il PSC/PSA entro il 31 gennaio 2015, si applica quanto
previsto dall'articolo 28 della presente legge. 2-quater. Dalla data di entrata
in vigore della presente legge e fino all'entrata in vigore dei PSC/PSA, non
sono ammesse varianti urbanistiche al di fuori di quelle derivanti
dall'approvazione di progetti di opere pubbliche o di interesse pubblico,
proposte anche da parte di privati, sottoposti alle disposizioni del decreto
del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327 e del decreto legislativo
12 aprile 2006, n. 163, nonché da interventi previsti da strumenti di
programmazione negoziata individuati dal POR Calabria o da contratti di
programma statali o regionali. Esclusivamente fino all'adozione dei PSC/PSA.
sono altresì ammessi interventi ai sensi dell'articolo 8 del decreto del
Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160 e ss.mm.ii.".
Art. 2
(Modifiche
all'articolo 50 della l.r. 19/2002)
1. I commi 6 e 6-bis dell'articolo 50 della legge regionale
19/2002 sono abrogati.
Art. 3
(Clausola
d'invarianza finanziaria)
1. La presente legge non comporta nuovi o maggiori oneri
finanziari a carico del bilancio regionale.
Art. 4
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Calabria.
“Il Consiglio regionale,
vista
la delibera di Giunta regionale n. 122 dell'8 aprile 2014 recante in oggetto
"Programmazione comunitaria 2014/2020 - Adozione del Documento di Orientamento
Strategico";
visti:
- il
Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17
dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo
regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo
agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e
la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul
Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari
marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 108312006 del
Consiglio;
l'Accordo
di Partenariato 2014/2020 per l'Italia, in conformità all'articolo 14 del
Regolamento UE n.1303/2013;
la
Comunicazione della Commissione COM(2010) 533 del 6 ottobre 2010 "Il contributo
della politica regionale alla crescita intelligente nell'ambito di Europa
2020";
vista
la legge regionale 5 gennaio 2007, n. 3 "Disposizioni sulla partecipazione
della Regione Calabria al processo normativo e comunitario e sulle procedure
relative all'attuazione delle politiche comunitarie";
considerato
Che il provvedimento costituisce il quadro di riferimento regionale per la
definizione e l'attuazione in forma integrata, nel periodo di programmazione
2014-2020, delle politiche regionali relative ai Fondi strutturali e di
investimento europei e delle politiche nazionali in Calabria e che pertanto, essendo
un provvedimento propedeutico al Programma Operativo Regionale 2014-2020, la
sua approvazione riveste i caratteri dell'urgenza ed indifferibilità;
tenuto
Conto che la Seconda Commissione consiliare ha approvato il provvedimento di
cui all'oggetto nella seduta del 18 luglio 2014;
delibera
di
approvare il Documento di Orientamento Strategico per la Programmazione Comunitaria
2014/2020, che si allega alla presente quale parte integrante e sostanziale".
(Allegato)
“Il Consiglio regionale,
vista
la delibera di Giunta regionale n. 256 del 20 giugno 2014 recante in oggetto
"Adozione della proposta di riprogrammazione del POR Calabria FESR
2007/2013 e autorizzazione all'Autorità di Gestione a sottoporla ai membri del
Comitato di Sorveglianza e a notificarla alla Commissione Europea";
considerato
che il provvedimento di cui trattasi presenta il carattere dell'urgenza, come
precisato nel verbale della seduta della Giunta regionale del 20 giugno 2014;
viste:
la
delibera di Giunta regionale n. 234 del 27 giugno 2013 che ha approvato il
Programma Ordinario Convergenza Calabria e la successiva delibera di Giunta
regionale n. 295 del 5 agosto 2013 che rettifica la precedente;
la
delibera di Giunta regionale n. 121 dell'8 aprile 2014, recante
"Ridenominazione del Piano Ordinario Convergenza approvato con DGR
234/2013 e modificato con DGR 295/2013 in Piano di Azione Coesione";
la
delibera di Giunta regionale n. 296 del 5 agosto 2013, recante
"Riprogrammazione del POR Calabria FESR 2007/2013. Avvio della procedura
di revisione del Programma";
visti:
il
Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio recante disposizioni generali sul
Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di
coesione e che abroga il regolamento (CE) n. 1260/1999;
il
Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo
al Fondo europeo di sviluppo regionale e
recante abrogazione del Regolamento (CE) n. 1783/1999;
la
delibera CIPE n. 1 dell'11 gennaio 2011 recante "Obiettivi, criteri e
modalità di programmazione delle risorse per le aree sottoutilizzate e
selezione ed attuazione degli investimenti per i periodi 2000-2006 e
20072013";
la
decisione C(2013) 8724 della Commissione Europea del 17.12.2013 recante modifica
della decisione C(2007)6322 che adotta il programma operativo per l'intervento
comunitario del Fondo europeo dì sviluppo regionale ai fini dell'obiettivo
della convergenza nella regione Calabria in Italia;
vista
la legge regionale 5 gennaio 2007, n. 3 "Disposizioni sulla partecipazione
della Regione Calabria al processo normativo e comunitario e sulle procedure
relative all'attuazione delle politiche comunitarie";
preso
Atto che durante la seduta del Comitato di Sorveglianza dell'11 giugno 2013 è
emersa la necessità di procedere alla riprogrammazione del Programma Operativo
Regionale Calabria FESR 2007/2013, in considerazione dello stato degli impegni
e dei pagamenti, al fine di salvaguardare le risorse comunitarie in ritardo
attuativo e di conseguenza a rischio di disimpegno automatico;
tenuto
Conto che nell'Informativa, allegata alla deliberazione in oggetto, si
esplicitano i motivi della nuova riprogrammazione e le procedure, in ritardo
attuativo, del POR Calabria FESR 2007/2013 da spostare nel PAC regionale;
preso
Atto che:
il
provvedimento costituisce una conseguenza della l^
fase della riprogrammazione, approvata con la Decisione della Commissione
europea C(2013)8724, e con cui si è proceduto ad un taglio lineare del
cofinanziamento nazionale sugli Assi che presentavano un tasso di
cofinanziamento comunitario inferiore al 75%, per un importo di circa 546
milioni di euro, traslato nel PAC regionale;
con
il presente provvedimento si dà esecuzione alla II^
fase di detta riprogrammazione, con l'indicazione puntuale degli interventi, in
ritardo attuativo, da spostare all'interno del PAC Calabria e realizzare con le
risorse del cofinanziamento nazionale dedotte dal POR, nonché si procede alla
ridistribuzione della dotazione finanziaria tra gli Assi, al fine di
riequilibrare il piano finanziario, tenendo conto delle effettive capacità di
assorbimento di ciascun Asse, in modo da consentire la certificazione della
spesa ed evitare il disimpegno automatico delle risorse;
considerato
Che con il provvedimento si evidenzia la necessità di garantire, attraverso la
rimodulazione del piano finanziario del POR Calabria FESR 2007/2013, il pieno
utilizzo delle risorse comunitarie e di salvaguardare il volume degli
investimenti, senza che ciò modifichi o alteri la strategia e gli obiettivi del
POR, al cui conseguimento contribuirà anche il PAC regionale;
preso
Atto che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 27 giugno 2014, ha
approvato il provvedimento di cui all'oggetto;
delibera
di
approvare la proposta di riprogrammazione del POR Calabria FESR 2007/2013 ed
autorizzare l'Autorità di Gestione del POR Calabria FESR 2007/2013 a sottoporla
ai membri del Comitato di Sorveglianza e notificarla alla Commissione
Europea".
(Allegati)
"Il
Consiglio regionale,
vista
la delibera di Giunta regionale n. 295 del 15 luglio 2014 recante in oggetto
"Approvazione della strategia regionale per l'innovazione e la
specializzazione intelligente e della proposta di POR Calabria FESR e FSE
2014/2020";
viste
le integrazioni alla citata D.G.R contenute nel verbale
della seduta di Giunta regionale del 15 luglio 2014;
vista
la legge regionale 5 gennaio 2007, n. 3 "Disposizioni sulla partecipazione
della Regione Calabria al processo normativo e comunitario e sulle procedure
relative all'attuazione delle politiche comunitarie";
visto
il Documento di Orientamento Strategico della Programmazione Operativa
2014-2020 -DOS;
visti:
il
Regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17
dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni
specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e
dell'occupazione" e che abroga il Regolamento (CE) n. 1080/2006;
il
Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17
dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo
regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo
agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e
la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul
Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari
marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del
Consiglio;
il
Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17
dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo e che abroga il regolamento
(CE) n. 1081/2006 del Consiglio;
il
Regolamento di esecuzione (UE) n. 18412014 della Commissione del 25 febbraio
2014;
il
Regolamento di esecuzione (UE) n. 215/2014 della Commissione del 7 marzo 2014;
il
Regolamento di esecuzione (UE) n. 288/2014 della Commissione del 25 febbraio
2014;
il
Regolamento delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione del 7 gennaio 2014;
il
Regolamento delegato (UE) n. 480/2014 della Commissione del 3 marzo 2014 che
integra il regolamento (UE) n. 1303/2013;
considerato
che:
l'Italia,
così come disposto dall'art. 14, paragrafo 4 del Regolamento (UE) 1303/2013, ha
trasmesso la versione finale dell'Accordo di Partenariato alla Commissione
Europea in data 22/04/2014;
l'art.
26, paragrafo 4 del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del
Consiglio del 17 dicembre 2013 prevede che i Programmi Operativi sono
presentati dagli Stati membri entro tre mesi dalla presentazione dell'Accordo
di Partenariato ovvero, per i programmi dell'Italia, entro il 22 luglio 2014, e
che tale termine è indifferibile al fine dell'approvazione da parte della
Commissione Europea entro sei mesi dalla presentazione da parte dello Stato
membro, ai sensi dell'art. 29, paragrafo 4 del Regolamento medesimo;
rilevato
Che il provvedimento contiene, altresì, la strategia regionale per
l'innovazione e la specializzazione intelligente, così come previsto dall'art.
19 del Regolamento (UE) 1303/2013, quale criterio di adempimento di
condizionalità ex ante con riferimento all'Obiettivo Tematico 1 e l'adozione di
un quadro che definisce le risorse di bilancio disponibili per la ricerca e
l'innovazione;
preso
Atto che, così come si evince dalla delibera di Giunta regionale n. 295/2014,
la Commissione Europea non ha ancora approvato l'accordo di partenariato
suddetto e che, pertanto, potrebbe derivare la necessità di recepire gli
affinamenti e allineamenti testuali derivanti dagli esiti del negoziato
attualmente in corso tra il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione
Economica e la Commissione Europea;
sono
ancora in corso ulteriori affinamenti sul sistema degli indicatori;
è
stato demandato al Dirigente Generale del Dipartimento Programmazione Nazionale
e Comunitaria di completare le sezioni relative agli indicatori ivi comprese le
consequenziali modifiche al testo, nonché le sezioni relative al quadro di
riferimento dell'efficacia dell'attuazione degli Assi e dell'efficienza di
attuazione del Programma, di recepire gli affinamenti e allineamenti testuali
derivanti dagli esiti del negoziato per l'approvazione dell'Accordo di
Partenariato e di apportare le modifiche eventualmente richieste dal sistema di
scambio dei dati SFC in fase di notifica del Programma;
è
stato altresì demandato al Dirigente Generale del Dipartimento Programmazione
Nazionale e Comunitaria di notificare, entro il 22.07.2014, alla Commissione
Europea per il tramite dello Stato, la Strategia Regionale per l'Innovazione e
la Specializzazione Intelligente e la proposta completa di Programma Operativo
Calabria FESR e FSE 2014/2020 corredata del Rapporto di valutazione ex ante,
nonché dal Rapporto Ambientale e dalla Sintesi non tecnica;
considerato
Che il provvedimento riveste un'importanza fondamentale in quanto tramite il
Programma Operativo Plurifondo (FESR e FSE) 2014~2020
la Regione Calabria si pone l'obiettivo di concorrere a realizzare le strategie
per un'Europa intelligente, sostenibile ed inclusiva e che l'approvazione dello
stesso, in adempimento a quanto disposto dagli articoli 26 e 29 del Regolamento
(UE) 1303/2013, pertanto riveste i caratteri dell'urgenza ed indifferibilità;
preso
Atto che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 18 luglio 2014, ha
approvato il provvedimento di cui all'oggetto;
delibera
di approvare la Strategia regionale di
ricerca ed innovazione per la specializzazione intelligente, allegata alla
presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;
di approvare la proposta di Programma
Operativo Calabria Fesr e Fse
2014-2020 ed il relativo piano finanziario per come integrati, allegati alla
presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale”.
(Allegati)
“Il Consiglio regionale,
vista
la delibera di Giunta regionale n. 289 del 14 luglio 2014, recante in oggetto
"Approvazione del Programma di Sviluppo Rurale della Calabria per il
periodo 2014/2020 - cofinanziato dal FEASR - e inoltro alla Commissione
Europea”;
vista
la legge regionale 5 gennaio 2007, n. 3 "Disposizioni sulla partecipazione
della Regione Calabria al processo normativo e comunitario e sulle procedure
relative all'attuazione delle politiche comunitarie";
visti:
il
Regolamento di Esecuzione (UE) n. 335/2013 della Commissione del 12 aprile 2013
che modifica il regolamento (CE) n. 1974/2006 recante disposizioni di
applicazione del regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio sul sostegno allo
sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale
(FEASR), contenente il primo gruppo di regole per la transizione dello sviluppo
rurale verso la programmazione 20142020;
il
Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17
dicembre 2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo
regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo
per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca
e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo
sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari
marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 108312006 del
Consiglio;
il
Reg. (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre
2013, sul sostegno allo Sviluppo Rurale da parte del Fondo Europeo Agricolo per
lo Sviluppo Rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del
Consiglio;
il
Reg. (UE) n. 130612013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre
2013 sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica
agricola comune e che abroga regolamenti del Consiglio (CEE) n. 352/78, (CE) n.
165/94, (CE) n. 2799;
il
Reg. (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre
2013, recante norme sui pagamenti diretti agli agricoltori nell'ambito dei
regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune e che abroga il
regolamento (CE) n. 637/2008 del Consiglio e il Regolamento (CE) n. 73/2009 del
Consiglio;
il
Reg. (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre
2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che
abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE)
n. 1234/2007 del Consiglio;
il
Reg. (UE) N. 1310/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre
2013 che stabilisce alcune disposizioni transitorie (secondo gruppo di regole)
sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo
sviluppo rurale (FEASR), modifica il regolamento (UE) n. 1305/2013 del
Parlamento europeo e del Consiglio per quanto concerne le risorse e la loro
distribuzione in relazione all'anno 2014 e modifica il regolamento (CE) n.
73/2009 del Consiglio e i regolamenti (UE) n. 1307/2013, (UE) n. 1306/2013 e
(UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo;
la
bozza di Regolamento delegato per lo Sviluppo Rurale 2014-2020 – nota MIPAF n.
633 del 14 gennaio 2014 - testo in consultazione interservizi presso la
Commissione Europea, contenente il terzo gruppo di regole per la transizione
dello sviluppo rurale verso la nuova programmazione 2014 2020;
il
Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione del 7.1.2014, in GUUE
n.74 del 14.03.2014, recante un codice europeo di condotta sul partenariato
nell'ambito dei fondi strutturali e di investimento europei;
il
Regolamento di esecuzione (UE) N. 184/2014 della Commissione del 25 febbraio
2014 che stabilisce, conformemente al regolamento (UE) n. 1303/2013 del
Parlamento europeo e del Consiglio, i termini e le condizioni applicabili al
sistema elettronico di scambio di dati fra gli Stati membri e la Commissione, e
che adotta, a norma del regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e
del Consiglio, la nomenclatura delle categorie di intervento per il sostegno
del Fondo europeo di sviluppo regionale nel quadro dell'obiettivo «Cooperazione
territoriale europea;
il
Regolamento di esecuzione (UE) N. 215/2014 della Commissione del 7 marzo 2014
che stabilisce norme di attuazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del
Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda le metodologie per il
sostegno in materia di cambiamenti climatici, la determinazione dei target
intermedi e dei target finali nel quadro di riferimento dell'efficacia
dell'attuazione e la nomenclatura delle categorie di intervento per i fondi
strutturali e di investimento europei;
considerato
che
l'Italia,
così come disposto dall'art. 14, paragrafo 4 del Regolamento (UE) 1303/2013, ha
trasmesso l'Accordo di partenariato alla Commissione Europea in data
22/04/2014;
l'art.
26, paragrafo 4 del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del
Consiglio del 17 dicembre 2013 prevede che i Programmi Operativi sono
presentati dagli Stati membri entro tre mesi dalla presentazione dell'Accordo
di Partenariato ovvero, per i per i programmi dell'Italia, entro il 22 luglio
2014, e che tale termine è indifferibile al fine dell'approvazione da parte
della Commissione Europea entro sei mesi dalla presentazione da parte dello
Stato membro, ai sensi dell'art. 29, paragrafo 4 del Regolamento medesimo;
preso
atto che, così come si evince dalla delibera di Giunta regionale n. 289/2014,
la
Commissione Europea non ha ancora approvato l'Accordo di Partenariato summenzionato
e che, pertanto, il programma potrà essere oggetto di revisioni/integrazioni di
natura tecnica in funzione dell'approvazione definitiva dell'accordo di
partenariato da parte della Commissione Europea nonché sulla base delle
osservazioni della stessa Commissione in fase di adozione del programma;
è
stato demandato all'Autorità di Gestione del PSR Calabria 2007-2013, quale
soggetto deputato per la programmazione 2014-2020 sullo Sviluppo Rurale, la
predisposizione degli adempimenti necessari per l'inoltro alla Commissione
Europea del PSR Calabria 2014-2020 attraverso il sistema informatico denominato
SFC;
considerato
Che il provvedimento riveste un'importanza fondamentale in quanto contribuirà
alla realizzazione della strategia Europa 2020 promuovendo lo sviluppo rurale
sostenibile nell'insieme dell'Unione in via complementare agli altri strumenti
della PAC, della politica di coesione e della politica comune della pesca e che
l'approvazione dello stesso, in adempimento a quanto disposto dagli articoli 26
e 29 del Regolamento (UE) 1303/2013, riveste i caratteri dell'urgenza ed
indifferibilità;
preso
atto che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 18 luglio 2014, ha
approvato il provvedimento di cui all'oggetto;
delibera
di
approvare il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Calabria -
cofinanziato con il Fondo Europeo di Sviluppo Rurale, che si allega al presente
atto per formarne parte integrante e sostanziale".
(Allegati)
“Il Consiglio regionale,
premesso che:
il sistema penitenziario costituisce una struttura dello Stato
deputata a contribuire al mantenimento della sicurezza pubblica;
con nota del 16.07.2014 il Gabinetto del Ministro ha inviato a
titolo di informativa ai sindacati uno “Schema di decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri recante “Regolamento di organizzazione del Ministero
della Giustizia e riduzione degli Uffici dirigenziali e delle dotazioni
organiche del Ministero della Giustizia”, ai sensi dell’art. 2, comma 10 ter, del D.L. n. 95/2012 relativo alla cd spending review;
considerato che:
il provvedimento sopprime il Provveditorato Regionale
dell’Amministrazione penitenziaria per la Calabria con sede a Catanzaro e lo
accorpa, insieme alla Basilicata, al Provveditorato della Puglia, con sede a
Bari;
lo schema di decreto, come al momento formulato, porterebbe alla
soppressione di ben 5 provveditorati regionali dando contestualmente vita a
maxi-provveditorati la cui gestione sarebbe problematica e causa di uno
snaturamento della funzione di prossimità dei provveditori agli istituti e
servizi penitenziari;
atteso che:
come evidenziato dai sindacati di categoria, in particolare dal
Sindacato Direttori Penitenziari (SiDiPe), detta
riorganizzazione si rifletterebbe negativamente sul perseguimento dei fini
istituzionali, di sicurezza e di trattamento rieducativo;
se ciò accadesse sarebbe davvero di una gravità inaudita perché
verrebbe meno un importante presidio dello Stato in una regione già afflitta da
profonde piaghe e, prima tra tutte, quella della criminalità organizzata.
Considerato, altresì, che:
la soppressione del Provveditorato, oltre a continuare a
penalizzare la Calabria, a causa dell’assenza di collegamenti viari e
ferroviari adeguati renderebbe oltremodo difficile lo svolgimento dei compiti
del personale interessato alla riorganizzazione.
Impegna
il
Presidente f.f. della Giunta regionale a
intraprendere ogni utile iniziativa istituzionale per giungere ad una modifica del richiamato
schema di decreto sulla riorganizzazione dei Provveditorati
dell’amministrazione penitenziaria, in particolare per scongiurare la
soppressione del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria
per la Calabria di Catanzaro”.
“Il Consiglio regionale,
considerato che la Regione Calabria agisce in conformità a quanto disposto dalle leggi della Repubblica Italiana, con peculiare riferimento alla legge n. 131/2003, articolo 6, comma 2, alle Leggi regionali in materia, nel rispetto degli obblighi che derivano all’Italia dall’appartenenza all’Unione Europea;
considerati i rapporti d’amicizia tra la Regione Calabria della Repubblica Italiana e la Regione di Tula della Federazione Russa, nonché l’importanza della collaborazione bilaterale nei settori del commercio, dell’economia, dell’agricoltura, delle scienze, della valorizzazione dei beni culturali e ambientali, del turismo;
ritenuto pregnante l’intento di promuovere la collaborazione tra aziende, organizzazioni ed enti stabiliti nelle Regioni contraenti, attraverso lo sviluppo di programmi di scambio delle best practices nel campo agro-alimentare, scientifico-tecnologico, produttivo, economico e commerciale, della valorizzazione dei beni culturali e ambientali e del turismo;
impegna
il Presidente f.f. e la Giunta regionale ad attivare ogni azione utile al fine di dare esecuzione ai Protocolli d’intesa tra la Regione Calabria della Repubblica Italiana e la Regione di Tula della Federazione Russa, di coadiuvare e implementare lo sviluppo della collaborazione economico-commerciale, tecnico-scientifico, turistico-culturale, su un piano di parità e vantaggio reciproco negli interessi di ambedue le parti, nonché a favorire la creazione di condizioni favorevoli per la diffusione di contatti reciproci tra gli operatori del commercio estero localizzati nei rispettivi territori.”
“Il
Consiglio regionale,
considerato che la Regione Calabria agisce in conformità a
quanto disposto dalle leggi della Repubblica Italiana, con peculiare
riferimento alla legge n. 131/2003, articolo 6, comma 2, alle leggi regionali
in materia, nel rispetto degli obblighi che derivano all’Italia
dall’appartenenza all’Unione Europea;
considerati i rapporti d’amicizia tra la Regione Calabria
della Repubblica Italiana e la Regione di Brest della
Repubblica Bielorussa, nonché l’importanza della collaborazione bilaterale nei
settori del commercio, dell’economia, dell’agricoltura, delle scienze, della
valorizzazione dei beni culturali e ambientali, del turismo;
ritenuto pregnante l’intento di promuovere la
collaborazione tra aziende, organizzazioni ed enti stabiliti nelle Regioni
contraenti, attraverso lo sviluppo di programmi di scambio delle best practices
nel campo agro-alimentare, scientifico-tecnologico, produttivo, economico e
commerciale, della valorizzazione dei beni culturali e ambientali e del
turismo;
impegna
il Presidente f.f. e la Giunta
regionale ad attivare ogni azione utile al fine di dare esecuzione ai
Protocolli d’intesa tra la Regione Calabria della Repubblica Italiana e la
Regione di Brest della Repubblica Bielorussa, di
coadiuvare e implementare lo sviluppo della collaborazione
economico-commerciale, tecnico-scientifico, turistico-culturale,
su un piano di parità e vantaggio reciproco negli interessi di ambedue le
parti, nonché a favorire la creazione di condizioni favorevoli per la
diffusione di contatti reciproci tra gli operatori del commercio estero
localizzati nei rispettivi territori.”
“Il
Consiglio regionale della Calabria,
vista la delibera della Giunta regionale n. 284 del
08/07/2014 con la quale si propone alle Camere di modificare le norme sul Patto
di Stabilità in tema di spese effettuate con i proventi incassati dalla Regione
derivanti a titolo di attività di estrazione da idrocarburi;
considerato che la delibera è stata trasmessa al Consiglio
regionale per quanto di competenza;
rilevata la necessità e l’urgenza di attivare tutte le
procedure al fine di raggiungere l’obiettivo previsto dalla Giunta regionale;
tanto premesso,
impegna
il Presidente f.f. e la Giunta
regionale a chiedere a tutta la deputazione calabrese in Parlamento di proporre
alle Camere una norma che autorizzi la Regione Calabria a derogare sulle norme
del Patto di Stabilità in tema di spesa sui proventi incassati dalla attività
di estrazione di idrocarburi”.