IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
__________
81.
SEDUTA DI LUNEDI’ 3
MARZO 2014
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE
ALESSANDRO NICOLÒ
La seduta è aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge
le interrogazioni presentate alla Presidenza.
(Sono riportate
in allegato)
E’ pervenuta
risposta scritta all’interrogazione numero 502 del 3 febbraio 2014 a firma del
consigliere Guccione.
(E’
riportata in allegato)
Volevo comunicare all’Aula che la Conferenza dei Capigruppo, vista la tarda ora di inizio dei lavori del Consiglio, a causa del susseguirsi di riunioni sia all’interno della maggioranza sia all’interno del gruppo del Partito democratico, ha stabilito che il dibattito sui fondi comunitari, considerata l’importanza dell’argomento, non sarà svolto nella seduta odierna ma in quella del 17 prossimo che è stata già convocata.
Sarà pertanto il primo punto all’ordine del giorno della seduta del 17 ed in quella sede vi sarà sia la relazione dell’assessore sia il dibattito.
La seduta di Consiglio
odierna si svolgerà esclusivamente
sulle interrogazioni a risposta immediata. Ci sono una serie di interrogazioni
presentate dai consiglieri pertanto si seguirà l’ordine del giorno per poi
fermarsi prima del dibattito sui fondi comunitari che saranno rinviati.
Prego i colleghi di prendere posto, così iniziamo.
Ha chiesto di parlare il consigliere Gallo. Ne ha
facoltà.
Presidente, vorrei che il Consiglio regionale esprimesse oggi il suo profondo cordoglio per l’uccisione avvenuta a Cassano di un sacerdote, Padre Lazzaro Longobardi.
Provengo da quella comunità ed ho avuto la fortuna
di conoscere in vita questo sacerdote che era persona seria che si dedicava
agli altri, in particolare agli umili e ai più deboli. Oggi ricevere questa
notizia è stato sicuramente scioccante non solo per quella comunità ma
credo per tutta la comunità calabrese.
Credo che questo, signor Presidente, denoti un grande
malessere. Come è noto ai colleghi consiglieri, noi poco più di un mese fa in
Aula consiliare ricordammo la figura di un bambino, il piccolo Cocò Campolongo,
prematuramente strappato alla vita poiché barbaramente ucciso da mani ignote.
Oggi un altro episodio segna la comunità cassanese ma segna la comunità calabrese. Ecco che forse è necessario pensare ad interventi ed a progetti per affrontare il grave disagio che ormai si vive fra le contrade calabresi e che, in questo caso, ha colpito ancora una volta la comunità di Cassano.
Per questo, Presidente,
volevo invitare il Consiglio regionale, se lei
è d’accordo, ad osservare un minuto di raccoglimento per la figura di questo prete
barbaramente strappato alla vita, padre Lazzaro Longobardi.
Il consigliere Gallo ha proposto di osservare un minuto
di raccoglimento per ricordare la scomparsa del sacerdote di Cassano.
Come richiesto dal consigliere Gallo, dispongo che l’Aula osservi un minuto di silenzio.
(I
consiglieri, in piedi, osservano un minuto di silenzio)
Ha chiesto di parlare il consigliere Nucera. Ne ha
facoltà.
Presidente,
chiedo l’inserimento all’ordine del giorno di una mozione “Interventi a
sostegno del riconoscimento della promozione del premio Mia Martini”; non ha
risvolti economici.
Il consigliere Nucera chiede l’inserimento all’ordine del giorno di una mozione per la promozione del premio “Mia Martini”.
Non ci sono interventi pertanto pongo in votazione la richiesta di inserimento.
(Il Consiglio approva)
Ha chiesto di parlare il consigliere Guccione. Ne ha
facoltà.
Presidente, chiedo
l’inserimento dell’ordine del giorno
protocollo numero 9968 relativo ai lavoratori di
CalabriaI&t; su questa situazione rischiamo un conflitto istituzionale tra
il Consiglio regionale che ha licenziato una legge, su cui ci sono stati
chiarimenti in particolare riguardo l’articolo 11, e l’interpretazione che ne
fa la Giunta sul trasferimento dei lavoratori di CalabriaI&t a Fincalabra Spa.
Per questo chiedo
l’inserimento di questo ordine del giorno perché su questa questione vogliamo
evitare questo conflitto istituzionale.
Il consigliere Guccione
chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno che riguarda
i dipendenti di CalabriaI&t.
Non ci sono richieste di
parola pongo in votazione l’inserimento.
(Il Consiglio approva)
Ha chiesto di parlare il consigliere Gallo. Ne ha
facoltà.
Presidente, chiedo di inserire all’ordine dei lavori un
ordine del giorno “Sulla paventata soppressione in Calabria di Polfer e Polpost”.
Nei giorni passati è venuta fuori la notizia che il Ministero degli Interni
sembrerebbe intenzionato a ridimensionare alcuni posti di polizia postale e
ferroviaria nelle varie province calabresi e pure cancellare alcune squadre
nautiche.
Questi sono avamposti dello Stato e penso che –
ricollegandomi al discorso precedente – sia necessario che il Consiglio
regionale impegni la Giunta ad interloquire e ad interagire col Governo
centrale e col Ministero degli Interni per evitare che queste razionalizzazioni
colpiscano ancora una volta la Calabria che è terra di emergenze in questo
senso.
Chiedo, pertanto, Presidente, l’inserimento dell’ordine
del giorno all’ordine dei lavori.
Il consigliere Gallo chiede l’inserimento di un ordine
del giorno. Non ci sono richieste di parola pertanto pongo in votazione la
richiesta di inserimento.
(Il Consiglio approva)
Non ci sono più interventi preliminari diamo inizio ai
lavori del Consiglio.
Do
lettura della prima interrogazione a risposta immediata, numero 389 del 24
giugno 2013, a firma del consigliere Guccione “Sulla mancata stipula delle
convenzioni per l'attivazione del servizio antincendio della Regione Calabria”:
“Al Presidente della Giunta regionale,
all'assessore all'agricoltura e al sottosegretario alla protezione civile.
Per sapere – premesso che:
l'arrivo
della stagione estiva aumenta nella nostra regione il verificarsi degli incendi
boschivi che, se non adeguatamente individuati, fronteggiati e circoscritti per
tempo, rappresentano una grave minaccia per gli uomini, le abitazioni e il grande
patrimonio naturalistico calabrese;
da
quattro giorni nelle località Macchia della Pita in agro di Bocchigliero e
Mezzo Campo in agro di Savelli è in corso un vasto incendio che sta
distruggendo decine di ettari di bosco e di vegetazione mediterranea senza che
ancora sia stato effettuato alcun tipo di intervento aereo e terrestre così
come denunciato pubblicamente dagli amministratori comunali di Bocchigliero -:
se
ancora a tutt'oggi non siano state corrisposte le risorse destinate alla
Convenzione stipulata tra la Regione Calabria e il Comando Regionale dei Vigili
del fuoco per la lotta contro gli incendi boschivi;
se
non siano state ancora trasferite le risorse necessarie al saldo del servizio
svolto negli anni 2011 e 2012, determinando addirittura il ricorso di quest'
ultimo alle vie legali;
se
analoga situazione si sarebbe verificata nei confronti del Corpo Forestale
dello Stato, impossibilitato a utilizzare due elicotteri attualmente bloccati
all'aeroporto di Lamezia Terme e a svolgere le funzioni di coordinamento aereo
e terrestre degli interventi antincendio (DOS) poiché la Regione Calabria non
avrebbe ancora provveduto a trasferire le risorse che riguardano il saldo
dell'utilizzo degli elicotteri negli anni 2011 e 2012 e il coordinamento
terrestre degli interventi svolto nel 2012;
se
la Regione Calabria non abbia ancora provveduto a stipulare con la Protezione
Civile Nazionale la convenzione annua per l'utilizzo di due aerei canadair,
attualmente fermi all'aeroporto di Lamezia Terme, perché non sarebbe in grado
di versare la propria quota-parte necessaria all'attivazione della stessa;
se
non reputa grave ed inammissibile il fatto che, alla data odierna, con
l'eccezionale ondata di caldo che sta interessando tutto il nostro territorio,
la Regione Calabria non sia ancora in grado di rendere operativo un servizio
fondamentale per la salvaguardia della vita degli uomini e del patrimonio
ambientale del nostro territorio;
se
non ritenga necessario individuare e rimuovere coloro i quali si sono resi
responsabili di tale gravissima situazione e predisporre un atto deliberativo
urgente che sblocchi e regolarizzi immediatamente il servizio antincendio nella
nostra regione, essenziale per la salvaguardia e la tutela della vita delle
persone e di oltre seicentomila ettari di foresta”.
Non
c’è il sottosegretario Dima che è la persona competente a rispondere pertanto
l’interrogazione è rinviata alla prossima seduta.
Presidente, solo per sottolineare che questa
interrogazione fra poco farà un anno, perché è
stata presentata a giugno 2013.
Non
è colpa della Presidenza. Noi la mettiamo all’ordine del giorno, ma oggi non c’è il
sottosegretario Dima.
Se
magari la Vicepresidente Stasi per la prossima seduta di Consiglio può sentire prima il sottosegretario Dima
così avremo la risposta all’interrogazione…
(Interruzione)
Se
lei, dottoressa Stasi, si farà carico di sentire il sottosegretario Dima così
che lui possa dare la risposta nel caso non dovesse esserci; così risponderete
alla prossima seduta di Consiglio perché è giustamente all’ordine
del giorno da quasi un anno, in quanto è stata presentata a giugno 2013
e dobbiamo essere precisi e adempiere.
Si passa
all’interrogazione a risposta immediata numero 446 del 25 settembre 2013 a
firma del consigliere Guccione “Sugli impianti sciistici di Lorica e
Camigliatello” di cui do lettura: “Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
l'impianto a fune di
Lorica a seguito della scadenza tecnica non è in esercizio;
l'impianto di
Camigliatello attualmente risulta chiuso per motivi tecnici, e che non potrà
sopportare il carico della carenza strutturale dell'impianto di Lorica, con il
rischio del blocco totale dell'attività sciistica in Calabria;
l'approssimarsi della
stagione invernale rischia di non garantire all'utenza sciistica l'attività di
questa disciplina, con ricadute drammatiche sull'economia dell'Altopiano Silano
e sulle attività produttive legata al fattore neve -:
se si intendono
intraprendere tutte le iniziative necessarie per evitare il protrarsi delle
chiusure degli impianti sciistici di Lorica e Camigliatello ed evitare che, gli
investimenti per l'ammodernamento dell'impianto di Lorica possano essere
disimpegnati, in quanto la recente legge regionale sulla riforma dell'ARSSA ha
trasferito patrimonio personale e competenza degli impianti a fune alla
costituente agenzia ARSAC.”
Prego, collega
Guccione.
Presidente, anche questa
interrogazione è di settembre
2013 e all’epoca dei fatti, quindi quando è stata presentata, né l'impianto a fune di
Lorica né quello di Camigliatello risultavano essere funzionanti.
Chiedo all’assessore di capire lo stato dell’arte dopo qualche mese
dalla presentazione della interrogazione.
La parola all’assessore Trematerra.
Per
quanto attiene l’impianto di risalita di Camigliatello all’epoca della
interrogazione c’era stato un guasto sull’impianto stesso, addirittura - cosa
particolare e strana - si era venuto a rompere un pezzo molto importante
dell’impianto stesso per cui siamo dovuti intervenire con la ditta che ha
costruito l’impianto. Hanno preso questa puleggia, l’hanno dovuta riportare per
una rettifica e come saprà il guasto è stato riparato e gli impianti sono
funzionanti.
Per
quanto riguarda, invece, l’impianto di Lorica lì, come saprà, insiste un
finanziamento attraverso i Pisl per il suo rifacimento che ormai è scaduto e
non si è potuto provvedere ad un anno di proroga perché questo avrebbe
significato intanto da parte dell’azienda fare un progetto mentre nel frattempo
c’è il Pisl che sta andando avanti.
Mi auguro
che la procedura del Pisl sia la più celere possibile e che i comuni
interessati che partecipano alla realizzazione di questo progetto possano bandire al più presto
la gara per l’affidamento. Quindi poiché questo impianto in quest’anno è
rimasto chiuso perché è scaduto il tempo massimo per il suo utilizzo, ci
auguriamo che a fine anno tutta la procedura venga ad essere realizzata e che
Lorica si possa dotare di un impianto nuovo – questo è un primo punto – ma più
efficace ed efficiente rispetto a quello che era presente e che ormai è
desueto.
La parola al consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Presidente, le informazioni che
ha dato l’assessore Trematerra vanno nella direzione
di rassicurare l’opinione
pubblica che ha come punto di riferimento turistico Lorica. Farei un invito
all’assessore e alla Giunta di verificare i tempi della gara di appalto e le
necessarie procedure dell’intervento per cercare di non vanificare le risorse
economiche che, se non utilizzate a pieno - e anche l’iter amministrativo
rischia di avere qualche intoppo – rischiamo di perdere.
E’ una occasione importante per lo sviluppo
turistico di un’aria importantissima del Mezzogiorno e non solo della Calabria.
Siamo
all’interrogazione a risposta immediata numero 460 del 23 ottobre 2013 a firma
del consigliere Giordano “Sulla chiusura del reparto di nefrologia
dell’ospedale Giovanni 23° di Gioia Tauro” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere – premesso che:
la Direzione generale
dell’Asp n. 5 ha disposto la chiusura del reparto di nefrologia dell'Ospedale
Giovanni XXIII di Gioia Tauro;
la chiusura del
reparto di Nefrologia insieme ad altri provvedimenti dello stesso tenore
riguardanti la medesima struttura ospedaliera stanno determinando una lenta e
inesorabile distruzione della sanità della piana di Gioia Tauro, con il venir
meno dei livelli essenziali di assistenza;
la decisione assunta
ha provocato la forte reazioni dei cittadini e delle istituzioni locali per il
forte disagio che sono costretti a subire i numerosi utenti -:
le motivazioni di
ordine tecnico che hanno portato al provvedimento di chiusura del reparto di
nefrologia dell'ospedale Giovanni XXIII di Gioia Tauro e se non si ritenga
opportuno adottare i necessari interventi per la revoca di un atto aziendale
che mortifica ulteriormente il diritto alla salute di una vasta popolazione
ricadente nell'area della Piana di Gioia Tauro.”
Prego, collega
Giordano.
Presidente, questa
interrogazione è piuttosto datata perché è di
ottobre 2013 ed è stata presentata a seguito della disposizione dell’allora direttore generale dell’Asp 5 che aveva sancito la
chiusura del reparto di nefrologia dell'Ospedale Giovanni XXIII di Gioia Tauro.
Questo, insieme agli
altri provvedimenti dello stesso tenore e che riguardano la struttura
ospedaliera in parola, stanno cancellando e provocando una inesorabile –
l’abbiamo così definita - distruzione della sanità della piana di Gioia Tauro.
Sostanzialmente non
per nessuna ragione vi è il minimo delle garanzie e dei livelli essenziali di
assistenza.
A parte quello che è
venuto fuori da questa decisione, potrei anche agganciarmi alle successive
decisioni che sono state assunte dalla direzione generale, oggi, anche se
questa interrogazione potrebbe essere superata dai fatti e dagli eventi,
vorremmo sapere non solo la risposta che già in parte conosciamo sul reparto di
nefrologia ma su quello che questa Giunta regionale,
l’ufficio del commissario ha in
mente rispetto a questo nosocomio nel particolare, ma alla garanzia che non è
per nessun motivo rispettata dei livelli essenziali di assistenza della sanità della Piana di Gioia Tauro.
Prego, Vicepresidente Stasi.
Consigliere Giordano,
ci sono cose che devono viaggiare in funzione di quella che è la normativa
nazionale che a sua volta si rifà alla normativa europea.
Intanto esiste un
decreto, il numero 18, che riorganizza la rete sanitaria
nella Regione Calabria.
Il decreto 18 è stato realizzato, fatto e redatto in funzione dei parametri
nazionali scritti in un Patto della salute 2010-2012.
E’ noto come in questi giorni sia allo studio un nuovo Patto per la
salute 2013-2015 dove tra l’altro non solo i parametri saranno ripetuti ma
saranno probabilmente ulteriormente più stringenti. Questo significa che alcune
situazioni dovremo addirittura rivederle in ottica del 2015 addirittura in modo
più restrittivo.
Per quanto riguarda l’unità operativa di nefrologia è risaputo come
tutte le unità operative – ma quella di nefrologia soprattutto – devono
rispondere a dei parametri precisi che definiti dal Patto della salute
prevedono un minimo di 17 posti letto. Questo vuol dire determinati numeri.
Sappiamo bene, ad esempio, che l’unità operativa di Gioia Tauro ha
fatto 157 ricoveri nel 2012. Ovviamente non è indicativo ma, sicuramente,
quell’area non può mantenere un intero reparto di nefrologia perché
significherebbe dover dedicare almeno 17,5 posti letto e di conseguenza
personale dedicato, risorse dedicate e poi, ovviamente, avere i numeri di
appropriatezza che nel nuovo Patto della salute sono rappresentati da un tasso
di ospedalizzazione di almeno il 90 per cento di quello che viene assegnato.
Sicuramente non è possibile immaginare una unità autonoma, fermo
restando che il servizio di nefrologia è in ogni caso mantenuto in
quell’ospedale, così come è mantenuto in altri ospedali. Voglio citare anche
Crotone in cui c’è stato lo stesso problema pur essendo un ospedale Spoke. Si è
eliminato il reparto di nefrologia ma, in effetti, si sono lasciate tutte le
funzioni esistenti all’interno dell’unità di medicina generale così come
prevede la norma.
Relativamente a quel che diceva, rispetto a quanto previsto nella nuova
pianificazione regionale, sappiamo bene che Gioia Tauro avrà un nuovo ospedale
e di conseguenza l’ospedale della Piana sarà sicuramente il contenitore di un
numero di servizi adeguato per la tipologia di popolazione e il numero di
prestazioni da erogare nel bacino individuato e soprattutto avrà tutte le
caratteristiche tecnologiche e di risorse umane.
Sappiamo bene, infatti, che nel frattempo si sta sbloccando anche
quella che è un po’ la piaga di questi anni cioè il blocco del turn-over
e potranno essere date risposte più adeguate e certe rispetto agli ultimi anni.
Prego, consigliere Giordano.
Purtroppo, non vorrei apparire come il consigliere che sistematicamente
si oppone, per partito preso, rispetto alle risposte, ma anche in questo caso
non ci convincono, non possono essere convincenti. Lei ha evocato il Patto
della salute 2010-2012 e sappiamo che non ha rispettato nessuno dei target
, soprattutto in alcune aree della Calabria e segnatamente nella Piana
di Gioia Tauro.
Sul Patto della salute 2013-2015 avete macroscopici ritardi né tanto
meno possono essere sempre i parametri che comodamente vengono presentati solo
per fare dei tagli, delle operazioni di chirurgia che tagliano a geometria
variabile in alcune aree della Calabria e in alcuni ospedali.
Anche sul servizio di nefrologia, la Calabria sta scontando dei ritardi
inaccettabili. Potrei anche palare della situazione più ampia che viene
denunciata dall’Aned sistematicamente sulle disattenzioni.
La risposta, purtroppo, non ci mette in condizione di essere sereni e
di poter apprezzare una inversione di tendenza che è certamente la risposta
alle esigenze della Piana di Gioia Tauro e di una popolazione che sempre più si
vede negato il diritto alla salute.
Do lettura
dell’interrogazione a risposta immediata numero 461 del 23 ottobre 2013 a firma
del consigliere Giordano “Sulla intesa Regione/Ufficio scolastico regionale sul
servizio educativo per l’infanzia denominato “Sezioni primavera”: “Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere – premesso che:
a seguito
dell'avvenuta sottoscrizione in Conferenza Unificata dell'Accordo 1° agosto
2013 (atto n. 83/CU) sulle Sezioni primavera, viene richiamata la necessaria
definizione dell'Intesa fra gli Uffici scolastici regionali e le Regioni;
l'Accordo fa
riferimento all'art. 1, comma 630, della legge 27 dicembre 2006 n. 296, il
quale prevede la realizzazione sull'intero territorio nazionale di un servizio
educativo per bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi, da intendersi come
servizio socio-educativo integrativo e aggregato alle attuali strutture delle
scuole per l'infanzia ed eventualmente dei nidi di infanzia, denominato
“sezione primavera”;
le intese sottoscritte definiscono, fra l'altro, il soggetto istituzionale c (Regione o Usr) che provvederà alla gestione unitaria amministrativa, finanziaria, di controllo/verifica;
con comunicazione del Miur del 19/09/2013, inviata ai Direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali, si sollecita l'urgenza della stipula dell'Intesa per consentire il regolare avvio delle attività educative e relativamente alle Regioni si richiama l'attenzione su quanto previsto all'art. 4,comma 1, lettera c) dell'accordo, che prevede un cofinanziamento a carico delle stesse;
il servizio offerto dalle “sezioni primavera”, tenendo conto anche del cospicuo finanziamento statale, è fondamentale per il rafforzamento dei servizi socio-educativi per la prima infanzia nella nostra regione e per rispondere alle richieste delle famiglie -:
se è stata stipulata l'Intesa con l'Ufficio Scolastico Regionale conformemente a quanto previsto dall'Accordo unificato, richiamato in premessa, con l'indicazione della relativa quota di cofinanziamento a carico della Regione e, in caso contrario, le motivazioni che stanno alla base del ritardo.”
Sospendiamo momentaneamente l’interrogazione.
E’ stata presentata interrogazione a risposta immediata numero 463 del 29 ottobre 2013 a firma del consigliere De Masi “Su enoteca regionale “Casa dei vini di Calabria” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale ed all'assessore regionale all'agricoltura ed alla forestazione. Per sapere – premesso che:
con Legge Regionale n. 1 del 10 febbraio 2011 è stata Istituita l'Enoteca regionale "Casa dei vini di Calabria";
con Deliberazione della Giunta regionale n. 618 del 23 dicembre 2011 sono stati approvati: lo schema di Atto Costitutivo, Statuto, Regolamento di Attuazione e Bozza del Logo;
con Decreto del Presidente del Consiglio regionale n. 7 del 16 aprile 2012 sono stati nominati i componenti del Consiglio di amministrazione;
con Deliberazione della Giunta regionale n. 557 del 10 dicembre 2012 è stato approvata l’Istituzione del Comitato Tecnico Scientifico e la nomina degli esperti;
con Decreto del Presidente della Regione n. 68 del 23 maggio 2013 è stato approvato il Riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato all'Associazione Enoteca Regionale "Casa dei Vini di Calabria". Iscrizione nel Registro Regionale delle Persone Giuridiche Private ai sensi del D.P.R. n. 361/2000 e del Regolamento Regionale n. 1 del 10 maggio 2001;
la Provincia di Cosenza ha provveduto a realizzare una propria "Enoteca Regionale" in un arco temporale assai limitato;
come riportato in premessa, tutte le procedure necessarie per la realizzazione dell'Enoteca Regionale "Casa dei Vini di Calabria" risultano essere state esperite -:
per quali motivi, l'Enoteca regionale "Casa dei
vini di Calabria", istituita con L.R. n. 1 del 10 febbraio 2011, non ha ancora visto la luce.”
Prego,
consigliere De Masi.
Presidente, grazie. Anche questa è una interrogazione datata che, tuttavia, conserva un suo valore perché non mi pare che il suo senso sia stato in qualche modo assecondato.
Premesso che con legge regionale n. 1 del 10
febbraio 2011 è stata Istituita l'Enoteca regionale "Casa dei vini di
Calabria"; con deliberazione della Giunta regionale numero 618 del 23
dicembre 2011 sono stati approvati: lo schema di Atto Costitutivo, Statuto,
Regolamento di Attuazione e Bozza del Logo; con Decreto del Presidente del
Consiglio regionale numero 7 del 16 aprile 2012 sono stati nominati i
componenti del Consiglio di amministrazione; con deliberazione della Giunta
regionale numero 557 del 10 dicembre 2012 è stato approvata l’Istituzione del
Comitato Tecnico Scientifico e la nomina degli esperti; con Decreto del
Presidente della Regione numero 68 del 23 maggio 2013 è stato approvato il
riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato all'Associazione
Enoteca Regionale "Casa dei Vini di Calabria". Iscrizione nel
Registro Regionale delle Persone Giuridiche Private ai sensi del D.P.R. numero
361/2000 e del Regolamento regionale numero 1 del 10 maggio 2001. La Provincia
di Cosenza ha provveduto a realizzare una propria "Enoteca Regionale"
in un arco temporale assai limitato; come riportato in premessa, tutte le
procedure necessarie per la realizzazione dell'Enoteca Regionale "Casa dei
Vini di Calabria" risultano essere state esperite. Per sapere per quali
motivi, l'Enoteca regionale "Casa dei vini di Calabria", istituita
con legge regionale numero
1 del 10 febbraio 2011, non abbia
ancora visto la luce.
Prego, assessore Trematerra.
Intanto per
chiarire che l’enoteca regionale ha una
finalità che abbiamo previsto per legge e che parte dal basso. E’ cioè un ente
di tipo privatistico per cui, al di là dei decreti che lei ha citato nei quali
vengono riportati i vari atti amministrativi, l’enoteca stessa - che è appunto
di tipo privatistico - ha iniziato a fare una sorta di animazione sul
territorio per avvicinare i vari componenti che dovranno far parte dell’enoteca
stessa.
Mi riferisco
alle amministrazioni comunali, alle varie aziende che
sono nel comparto e tutta questa animazione era necessaria perché l’attività in
sé non è una attività che parte dall’alto ma parte dal basso.
Tutta questa attività è stata
fatta e ragionevolmente si ritiene che nel giro di 30-60 giorni si potrà avere
finalmente anche una location.
Nella stessa interrogazione si
fa riferimento a quella che è l’enoteca regionale della provincia di Cosenza
che, al di là del nome, non ha la stessa struttura né la stessa finalità. L’ho
anche visitata, in occasione di un dibattito, ed ho potuto constatare che si
tratta solo ed esclusivamente di una esposizione di vini calabresi che potranno
nascere in tutto il territorio regionale ma non è assolutamente riconducibile
ad una enoteca.
Quindi come lei stesso citava
nei vari passaggi burocratici necessari, dal riconoscimento della natura
giuridica all’animazione sul territorio, sembrerà strano, ma molto spesso i
singoli comuni che hanno dovuto partecipare anche economicamente hanno avuto problemi per poter aderire all’enoteca regionale o alla casa
dei vini di Calabria perché non avevano la disponibilità di quelle risorse
minimali che servono nella fase di start
up.
Questo è il percorso che è
stato portato avanti e sono fiducioso che, al di là dei ritardi che lei stesso
evidenziava, nel giro di 30-60 giorni si potrà finalmente avere una struttura
che potrà partire e quindi poi partendo dal basso e scegliendo le attività che
dovrà fare - perché torno a dire che è un ente di tipo privatistico noi abbiamo
solo una funzione di controllo che stiamo esercitando – potrà dare quelle
risposte per cui è nata l’enoteca e quindi anche la valorizzazione di un
settore importantissimo che sicuramente è uno dei fiori all’occhiello
dell’agro-alimentare calabrese e che anche attraverso l’enoteca si potrà
rendere ancora più visibile e dare un maggiore impulso a tale settore.
Prego, consigliere De Masi.
Presidente, posso semplicemente prendere atto di quello
che è sostanzialmente un auspicio che è stato formulato dall’assessore e niente di più.
Vorrei
chiederle: se lei mi avesse risposto entro i tempi nei quali io ho presentato
questa interrogazione se mi avesse detto cose diverse, sarebbe stato un
auspicio che entro 60-90 giorni tutto si sistemasse e si individuasse una location come lei ha detto.
In
realtà la inviterei, se posso permettermi, a verificare con maggiore precisione
perché da notizie di stampa sembrerebbe che una certa ubicazione definitiva sia
stata trovata, salvo ulteriori notizie che mettono in discussione la
principale. Anche questo avrebbe probabilmente deve impegnare la Regione
Calabria, al di là della struttura privatistica che caratterizza
l’organizzazione dell’enoteca, sulle cui funzioni che lei ha ricordato io
concordo se non altro perché mi sono battuto all’inizio di questa lunga fase
per realizzarla.
La inviterei ad esercitare funzioni di controllo che credo non debbano
sfuggire alle sue prerogative per verificare l’attendibilità di certe notizie e
soprattutto per orientare in termini maggiormente veloci l’attuazione
definitiva di questo progetto. Grazie.
All’interrogazione a risposta immediata numero 461
del 23 ottobre 2013 a firma del consigliere Giordano “Sulla intesa Regione/Ufficio scolastico
regionale sul servizio educativo per l’infanzia denominato “Sezioni primavera”
avrebbe dovuto rispondere l’assessore Salerno che non
è in Aula.
Andiamo avanti con la
prossima.
Siamo all’interrogazione a risposta immediata numero 473 del 25 novembre 2013 a firma del consigliere Nucera “In ordine alla mancata applicazione delle disposizioni normative del Dpr n. 81 del 2009 e della circolare Miur n. 21 del 2001 con conseguente violazione del diritto allo studio nei riguardi degli alunni ed in particolare dei minori diversamente abili frequentanti la prima media dell’Istituto comprensivo statale Molochio-Varapodio (RC)” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
secondo quanto disposto dall'art. 5 del D.P.R. n. 81
del 2009, le prime classi di ogni ordine e grado ove vi siano studenti
diversamente abili non possono superare complessivamente il limite massimo di
n. 20 studenti. A ciò si aggiunga che ad integrazione della normativa su
citata, la circolare del MIUR n. 21 del 2001 prevede che il limite massimo di
20 alunni venga rispettato consentendo l'inserimento di non più di due alunni
diversamente abili per classe;
un provvedimento dell'Ufficio scolastico provinciale
di Reggio Calabria, adottato in violazione della normativa su citata, incidendo
sulla predisposizione dell'organico, ha prodotto effetti tali da far sì che la
prima media dell'Istituto comprensivo statale Molochio - Varapodio (RC) per
l'anno scolastico 2013 -2014 risultasse una classe composta da 25 alunni di cui
ben 4 diversamente abili -:
non ritenga opportuno intervenire presso
gli organi di competenza a garanzia di una corretta applicazione delle
disposizioni normative del D.P.R. n. 81 del 2009 e della circolare MIUR n. 21
del 2001, per il ripristino ed il pieno riconoscimento del diritto allo studio
degli alunni della prima media dell'Istituto comprensivo statale Molochio -
Varapodio (RC) ed in particolare degli alunni diversamente abili, portatori
naturali del diritto fondamentale, costituzionalmente garantito, della
"integrazione scolastica", con le tutele ed i supporti didattici
previsti dalla normativa vigente”.
Anche questa interrogazione verrà rinviata
alla prossima seduta perché è assente l’assessore Salerno.
Si passa all’interrogazione a risposta immediata
numero 479 dell’11 dicembre 2013 a firma del consigliere Guagliardi “In ordine
ai fondi UE per i progetti nell’ambito delle gare <Ten-t2012 annual call e
multi annual call. July 2013>” di cui do lettura: “ Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici.
Per sapere – premesso che:
in un recente articolo il prof. Francesco Russo,
docente di trasporti e logistica all'Università di Reggio Calabria, ha spiegato
e dimostrato che nel luglio scorso sono state pubblicate due gare, per lavori e
progetti, finanziate dall'Unione Europea (Ten-t 2012 annual call e multi annual
call. July 2013) nel campo delle infrastrutture di trasporto per un totale di
1.597 milioni;
nella prima gara l’UE ha ricevuto complessivamente
168 proposte di finanziamento e di queste ne sono state finanziate 83, mentre
nella seconda gara l'UE ha ricevuto 197 proposte presentate di finanziamento,
di cui 89 finanziate e nessun progetto e nessun lavoro è stato finanziato in
Calabria poiché dalla nostra Regione non è stato avanzato alcun progetto;
un articolo apparso il 14 agosto su “Il Sole 24 Ore”
cita testualmente “La spesa dei fondi UE torna a rallentare dopo lo sprint di
fine 2012 e cresce il rischio di perdere quote consistenti dei 31 miliardi che
dovremmo spendere nel triennio 2013-2015. Secondo gli ultimi dati del Dps
(Dipartimento politiche di sviluppo), aggiornati al 7 agosto, confermano come,
dall'inizio dell'anno, siano stati spesi e certificati 1.803 milioni, contro il
target annuale di 6.719 milioni. Siamo al 27% del programma annuale”;
il suddetto articolo, tra le grandi infrastrutture
da realizzare, prevede anche i Megalotti 2 e 4 della S.S. 106 Jonica calabrese
che, ad oggi – cito testualmente l'articolo – “sono a zero” -:
quali sono le ragioni che hanno impedito alla
Regione di poter presentare i progetti nell'ambito delle due gare “Ten-t 2012
annual call e multi annual call. July 2013” e, soprattutto, quali sono le
ragioni per cui la nostra Regione non riesce ad adoperarsi affinché siano spesi
i fondi UE necessari all'ammodernamento dei Megalotti 2 e 4 della S.S. 106
Jonica calabrese.”
Prego, collega Guagliardi.
Presidente, qui ci sono
due mie interrogazioni che sono una dietro l’altra e che potrebbero avere la
stessa contemporanea risposta. Evito di
illustrarle perché ho da porre un altro
problema al presidente Scopelliti
e alla maggioranza.
Utilizzo, pertanto, quei sei
minuti per dire la mia perché credo che oggi
questo Consiglio regionale debba dare alla
minoranza un altro tipo di risposta. Risposte semplici. Cioè da tre sedute di Consiglio regionale abbiamo registrato una frizione ed un rallentamento dei lavori perché una componente
originariamente…
Consigliere
Guagliardi, non posso dare la parola su questi argomenti. Finiamo le
interrogazioni a risposta immediata.
Presidente, il problema è che non possiamo chiudere
questa giornata con una risposta alle interrogazioni.
Le darò la parola dopo, quando vorrà ma lei adesso
deve illustrare l’interrogazione.
Non le illustro perché se l’assessore le ha lette
mi risponde direttamente. Ma qui c’è un problema politico, Presidente, abbiamo
voglia di rispondere alle interrogazioni che lasciano il nulla. Per capire, l’onorevole Presidente, capogruppo di Forza Italia, cosa dice
sulla maggioranza qui dentro. Qui dentro lo deve dire non nel chiuso delle
stanze, Presidente.
Le tolgo la parola.
(Interruzione)
Stiamo parlando delle interrogazioni a risposta
immediata. Se lei deve illustrare la sua interrogazione la illustri.
Chiedo risposte, perché le due interrogazioni si
illustrano da sé. L’assessore Fedele potrà rispondere alle due interrogazioni.
Stiamo esaminando le interrogazioni. Ne abbiamo
parlato e discusso in Conferenza dei capigruppo, si è deciso di procedere solo
con le interrogazioni a risposta immediata e di rinviare il dibattito sui fondi
comunitari. Ci dobbiamo attenere alle decisioni della Conferenza dei
capigruppo.
La sua interrogazione la vuole illustrare o no?
Non ho intenzione di illustrare le mie
interrogazioni perché state procedendo dando ad un ammalato di tumore una
caramella per sollievo. Questo è questo Consiglio regionale. State offrendo due
caramelle di liquirizia ai malati di tumore.
Presidente, ho detto che
si illustra da sé. Voglio la risposta.
Non si può illustrare da sé, consigliere Guagliardi.
Io le do la parola e lei la illustra.
Ma si illustra da sé.
Nelle interrogazioni a risposta immediata non esiste che
le interrogazioni si illustrino da sè. Lei ha il dovere di illustrarla in Aula.
Presumo che l’assessore Fedele abbia letto le mie
interrogazioni.
E le illustri.
Assessore Fedele, ha letto le interrogazioni? Mi
può rispondere?
(Interruzione)
Ma le illustri.
Ma allora che interrogazioni a risposta immediata
sono? Ce le inventiamo le risposte?
Ce le inventiamo le risposte perché se l’assessore
non ha letto le due mie interrogazioni io le chiedo: le ha lette? Me le
illustri.
Allora se vale il suo principio non dovremmo
concedere la parola all’interrogante. Da ora in poi risponde direttamente
l’assessore ed è finita lì. Invece è la prassi. So che è la prima volta che
presenta interrogazioni a risposta immediata…
Continuiamo a dar caramelle, io però voglio la
sostanza.
Perché la Regione Calabria non ha presentato all’Europa progetti per lo sviluppo
delle infrastrutture territoriali? Queste sono le due interrogazioni. Mi dà la
risposta, assessore Fedele?
Intanto risponda
sulla interrogazione numero 479.
L’interrogazione
numero 479 pone un problema sul contenuto di un articolo di giornale in cui si
accusa la Regione Calabria di non aver fatto domanda di richieste in Europa per
il sistema delle infrastrutture in Calabria. E’ vero o no che non ci sono
domande alla Commissione europea per lo sviluppo delle infrastrutture in
Calabria?
Prego, assessore
Fedele.
Presidente, anche
se sono argomenti che riguardano più i lavori pubblici, perché si parla di
opere di infrastrutture e non tanto dei trasporti, posso precisare che quel che
dice il collega Guagliardi non corrisponde al vero al 100 per cento perché le
progettazioni ci sono.
La Comunità
europea su questo tema ha cercato più volte di spostare il corridoio
Berlino-Palermo, poi è stato spostato su Malta. C’è stato un tentativo di
spostare questo corridoio sulla Puglia cosa che anche noi come Regione ci siamo
rifiutati e questo in effetti non è successo.
Attualmente,
però, è la Comunità europea che ancora non ha finanziato progetti che vanno in
questa direzione.
Prego,
consigliere Guagliardi.
Non mi sento
soddisfatto, Presidente, perché la Commissione europea in oggetto non dà
finanziamenti, anche se non è obbligata ad avere i progetti, se non vede i
progetti che vengono presentati.
Se non c’è nulla
da finanziare, l’Europa non finanzia. Se noi avessimo presentato progetti
adeguati probabilmente saremmo rientrati nel piano di finanziamento. Questo è
il punto, Presidente e assessore Fedele.
Siamo all’interrogazione a risposta immediata numero
480 dell’11 dicembre 2013 di iniziativa del consigliere Guagliardi “In ordine
ai lavori di ammodernamento della SS 106 Jonica” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e
all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:
la Strada Statale 106 rappresenta di fatto una
priorità nazionale, se non europea, per la posizione che occupa nel
Mediterraneo e nel Mezzogiorno d’Italia;
il suo ammodernamento favorirebbe un maggiore e
nuovo sviluppo per i porti di Corigliano Calabro e Crotone e, nello stesso
tempo, per la linea ferroviaria jonica – oramai dimenticata – e per l'aeroporto
di Crotone (unico scalo aereo presente nella Calabria jonica);
non ha più alcun senso non avere un piano di
finanziamento organico e completo per la modernizzazione della Statale 106
Jonica, puntando su piccoli “aggiustamenti” che hanno solo il valore di
sperperare denaro in un momento in cui le risorse mancano;
la Calabria jonica ha bisogno di aprirsi alle
relazioni esterne per rendere più accessibile il proprio territorio, di essere
connessa in tempi e con costi competitivi alle grandi città e ai mercati di
riferimento nazionali e internazionali;
lo sviluppo del corridoio Jonico calabrese si
unirebbe a quello – già esistente – lucano e pugliese, integrandosi
perfettamente con l'adriatica: si completerebbe, in pratica, una via certamente
più comoda per percorrere il Paese da nord a sud e ciò diventerebbe un elemento
di sviluppo e di progresso non solo per la Calabria jonica, ma per la regione
intera;
fino a quando la Strada Statale 106 Ionica calabrese
non verrà ammodernata, sarà incapace di attrarre investitori che da fuori
possano portare risorse ad un’area ormai destinata sempre più all'impoverimento
ed allo spopolamento (soprattutto giovanile), come ci indica nel suo complesso
l'ultimo rapporto Svimez, attribuendo proprio alla carenza di infrastrutture,
in particolare quella viaria, la responsabilità di questo processo;
da come riportato dalla recente pubblicazione di
Fabio Pugliese “Chi è Stato”, nel periodo dal 2001 al 2010, lungo il percorso
della Strada Statale 106 Ionica calabrese sono avvenuti ben 3.223 incidenti,
che hanno causato 6.216 feriti e 283 vittime e che dal 2001 al 2012 sono oltre
330 le vittime di questa strada e nell'anno corrente sono 22 al 10 novembre. In
pratica, negli ultimi 13 anni questa strada ha provocato oltre 350 vittime -:
per quali ragioni nelle linee guida relative al PRT
non viene inserita la Strada Statale 106 Ionica tra le priorità
infrastrutturali della nostra regione e per quali ragioni non viene inserita
all'interno del piano l'indicazione esplicita relativa al riconoscimento della
S.S.106 all'interno della rete TEN-T.”.
Prego, collega Guagliardi.
Anche questa interrogazione, Presidente, si illustra da sé ed è facilmente identificabile.
C’è una strada della morte, in cui in dieci anni
sono morte circa 400 persone e dove gli infortuni sono costati alla parte
pubblica migliaia di euro. Una strada che è l’unica strada di collegamento di
tutta la gloriosa Magna Grecia della quale ci vantiamo tanto. Da Rocca
Imperiale a Melito Porto Salvo fino a Reggio Calabria,
la cosiddetta 106 a fianco della quale è stata dismessa la ferrovia, una strada
che è diventata importante dopo Marina di Gioiosa Ionica con quella inaugurazione che avremmo
dovuto fare questo inverno e che non si è più fatta e non sappiamo che fine
hanno fatto.
Allora, perché mai
questa Regione non
ritiene strategico un intervento stradale che invece nel passato è stato
ritenuto tale e che adesso è ritornato a percorso di quarta, quinta o decima
categoria? C’è una risposta su questo?
Prego, assessore
Gentile.
Collega Guagliardi, posso rispondere dicendo che
intanto c’è un lavoro che sta per iniziare ed è un
finanziamento complessivo di 1 miliardo 200 milioni di euro di
cui 700 già finanziati. Abbiamo tenuto un incontro a Sibari ed i lavori ce li
ha presentati l’Anas, sono lavori che dovrebbero iniziare da qui a settembre perché stanno facendo tutti gli
adempimenti necessari.
Il
tratto riguarda proprio la Strada Statale 106,nel tratto che va da Sibari fino
a Roseto Capo Spulico ed è il primo tratto, finanziato quasi per
intero, già appaltato ed è il lavoro che inizia e che riguarda proprio la 106.
Questo corridoio serve a rompere l’isolamento della Calabria definitivamente e
ad andare in Puglia. Questo è l’obiettivo che ci siamo dati tutti. E’ un
discorso vecchio, non sono discorsi recenti ma sono discorsi che vengono fatti
da anni perché ogni opera richiede tempi lunghissimi.
Per
la parte che va da Crotone a Rossano bisogna lavorare e riflettere insieme se
possiamo intanto ripristinare la ferrovia, perché lì non sarebbe sbagliato un
tracciato ferroviario – che c’è di fatto – che collega il crotonese con la
parte della Sibaritide. Sarebbe una prima iniziativa che io voglio proporre
quando poi si andranno a programmare i prossimi fondi comunitari.
Vogliamo
proporre questo perché credo che una iniziativa comune alla Giunta potrebbe
aiutare la Strada Statale 106 e poi spingere ancora perché l’ultimo tratto che
è quello peggiore che va da Corigliano fino a Crotone; è il tratto che va
finanziato, è un tratto enorme ed è quello dove succedono i maggiori incidenti
per cui è denominata la strada della morte.
Queste
sono le notizie che possono fornire al consigliere Guagliardi e che riguardano
lavori e cose concrete. All’incontro che abbiamo tenuto a Sibari con tutti i
sindaci della zona era presente anche il presidente Oliverio; solo qualche
sindaco aveva delle rimostranze da fare e saranno, comunque, prese in grande
considerazione; credo che alla fine sia stato fatto un buon lavoro perché i
lavori possono iniziare dopo aver fatto le conferenze dei servizi con i singoli
comuni e i lavori possono iniziare da settembre in poi.
Questo
comporta un migliaio di operai e soprattutto significa aiutare l’economia e
fare un’opera che secondo me aiuta e va in quella direzione del recupero e del
rifacimento della Statale 106 Ionica.
Prego,
collega Guagliardi.
Assessore
Gentile, la sua bonarietà non convince perché stiamo parlando di cose che anzi
determinano un modello sbagliato ancora più grave; concludere l’Asse Rocca
Imperiale-Sibari e deviare verso l’autostrada e andare a Reggio Calabria
significa tagliare tutta la Calabria est. Non è una cosa semplice, alla luce
dello smantellamento della stazione di Sibari e alla luce di quello che è
l’assetto urbano di Rossano, Corigliano e Cassano.
Stiamo
parlando di un’area che complessivamente conta solo per tre comuni 100 mila
abitanti, credo sia la più grande città della Calabria, se fossero furbi i
sindaci di quel territorio a mettersi insieme. La più grande città della
Calabria, dopo Reggio Calabria.
Allora
non dobbiamo solo accontentarci di questo ma valutare come si affronta e si
riconosce strategico non recuperare la vecchia ferrovia ma recuperare un
sistema viario che fra poco verrà anche invaso dai camion che trasporteranno la
cosiddetta “munnizza” verso Rossano.
E’
indispensabile sapere come, nell’ambito del Por o nel Piano regionale dei
trasporti, si rende strategica questa strada che, guarda caso, è terribile fino
a Gioiosa Ionica, soprattutto il tratto del crotonese o quello di Cariati in
provincia di Crotone.
Non
mi posso, quindi, ritenere soddisfatto della sua risposta.
Siamo all’interrogazione a risposta immediata numero 483 del 9 gennaio 2014 a firma dei consiglieri Giordano, Tripodi “Sugli adempimenti previsti dalla legge regionale n. 26/2013” di cui do lettura: Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
con legge regionale 30 maggio 2013, n. 26, sono state introdotte importanti modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 maggio 1996, n. 9 (Norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e l'organizzazione del territorio ai fini della disciplina programmata dell'esercizio venatorio) e ciò per rendere più funzionale e adeguata la legislazione del settore;
in particolare, le modifiche rilevanti hanno riguardato la Consulta faunistica venatoria, l'attività di pianificazione regionale e provinciale, l'emanazione di nuovi regolamenti, l'Osservatorio faunistico venatorio regionale e i relativi compiti affidati, l'istituzione del numero verde antibracconaggio -:
quali sono stati gli adempimenti posti in essere ad oggi dal Dipartimento regionale Agricoltura previsti e richiamati dalla legge regionale n. 26/2013 e, in caso di ritardi, quali interventi si intendono intraprendere per velocizzare l'emanazione dei relativi provvedimenti.”
Prego, collega Giordano.
Presidente, grazie. Questa interrogazione riguarda le modifiche introdotte dalla legge regionale numero 9 del 1996 attraverso la legge regionale numero 26 del 2013 che riguarda la tutela e la gestione della fauna selvatica e l'organizzazione del territorio ai fini della disciplina programmata dell'esercizio venatorio.
Per ammodernare e rendere più aderente ai principi e alle direttive di tutela e di corretta gestione venatoria tra i provvedimenti che sono stati introdotti con la legge regionale numero 26 vi era una attività: attraverso l'attività di pianificazione regionale e provinciale, vi sarebbe dovuta essere l'emanazione di nuovi regolamenti e, soprattutto, la creazione di un Osservatorio faunistico venatorio regionale con lo scopo precipuo di rendere degli studi e delle attività per rendere coerente e compatibile tutta l’attività di programmazione del comparto venatorio oltre alla istituzione del numero verde anti bracconaggio.
Con questa interrogazione vogliamo sapere quali sono
stati gli adempimenti ad oggi realizzati dal Dipartimento Agricoltura, rispetto
alla norma che abbiamo richiamato, e, nel caso in cui non siano state
correttamente adempiute tutte le direttive che discendono dalla legge, come l’assessorato e il dipartimento intendono velocizzare
l’iter e rendere attuativa e aderente alle esigenze questa normativa.
Prego, assessore Trematerra.
Presidente, per quanto riguarda l’interrogazione e le diverse modifiche che sono state introdotte, preciso che in riferimento alla consulta faunistica venatoria è stata introdotta la variazione che individua un dirigente. Al momento l’organismo sta continuando ad operare poiché non è stato necessario procedere a nuova nomina in quanto il dirigente dell’ufficio corrisponde a dirigente di settore e quindi già facente parte della consulta con funzione di segretario.
Per quanto riguarda invece
l’attività di pianificazione regionale e provinciale qui ovviamente c’è il ritardo che i piani faunistici
provinciali, anche se in possesso del dipartimento agricoltura, non possono
ricevere coordinamento formale poiché si è in attesa della valutazione di
impatto ambientale rilasciata nucleo Via del dipartimento ambiente.
Quindi è una procedura che, come l’interrogante sa, riguarda
anche il dipartimento ambiente.
C’è poi la questione che riguarda l’emanazione dei
regolamenti con il supporto dell’Osservatorio faunistico venatorio regionale e
che verranno predisposti una volta che saranno definiti i piani faunistici
venatori provinciali e quindi regionali e quando sarà costituito il predetto
organismo.
Per la costituzione dell’Osservatorio il dipartimento
sta predisponendo il Regolamento in questione, molto complesso come lei saprà e
provvederà anche ad accantonare specifiche risorse per la sua istituzione.
Infatti è intervenuta la legge regionale numero 26 del 2013 successivamente
alla ripartizione annuale delle risorse per il 2013 e quindi l’Osservatorio non
aveva la prevista copertura finanziaria.
Avvenuta, quindi, la formulazione dell’osservatorio
faunistico venatorio regionale, sarà quindi anche possibile l’apertura della
linea telefonica dedicata, il numero verde a cui faceva riferimento.
Prego, consigliere Giordano.
Non mi posso dichiarare soddisfatto, assessore, perché
quel che lei ha detto è la realtà rispetto al nucleo Via. Sul nucleo Via avevo
già interessato l’assessore Pugliano – che non vedo in Aula – e la stessa
Commissione ambiente ricevendo la risposta che sarebbe stata completata la
composizione e che si sarebbe fatto un programma serrato per dare le risposte e
per valutare tutti i progetti, soprattutto quelli di diretta emanazione
regionale.
Ancora una volta dobbiamo assistere a ritardi senza
registrare una precisa volontà di risoluzione del problema. Ovviamente questo
non riguarda il suo assessorato.
Peraltro, saltando rispetto ai regolamenti – se mi
ascolta – ribadisco il sollecito della costituzione dell’Osservatorio.
L’elemento veramente innovativo di questa riforma che il
Consiglio regionale ha approvato alla unanimità è proprio l’introduzione
dell’Osservatorio con compiti di pregnanza scientifica che può incidere sulla
corretta gestione, ma non solo, sulla programmazione strategica della tutela
della fauna e per rendere una corretta programmazione venatoria in Calabria al
pari delle altre Regioni
europee.
Le
rivolgo, quindi, una sollecitazione in questo senso, visto che sull’esercizio
finanziario 2013 certamente c’era il problema che lei ha richiamato rispetto
alle modifiche introdotte sempre con la “26”.
Siamo a
marzo e ormai non c’è motivo di registrare ulteriori ritardi. L’esercizio 2014
è stato previsto già nel bilancio approvato a dicembre e quindi ci sono tutte
le condizioni per gli adempimenti e per dotare la Regione, e il suo assessorato
soprattutto, di questo importante strumento e organismo scientifico.
Interrogazione a risposta immediata numero 486 del 13 gennaio 2014 a firma del consigliere Nucera “In ordine alla mancata applicazione delle disposizioni relative alla legge regionale 230.11.2006, n. 11 (Provvidenze a favore dell’Avis – Associazione volontari italiani sangue)” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
con la legge regionale 20 novembre 2006, n. 11 (Provvidenze in favore dell'AVIS - Associazione Volontari Italiani Sangue) la Regione Calabria riconosce la notevole rilevanza sociale dell'AVIS nonché, altresì, prende atto della notevole rilevanza rivestita nel territorio calabrese dalla Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue (FIDAS);
con la medesima legge la Regione Calabria si impegna a sostenere finanziariamente l'attività svolta dall'AVIS e dalla FIDAS Calabria, assegnando ad entrambi i soggetti risorse economiche specifiche;
nel corso del tempo anche altre associazioni meritorie stanno contribuendo con l'azione gratuita del volontariato al raggiungimento dell'autosufficienza sul piano del settore delle trasfusioni sanguigne;
il bilancio di previsione della Regione Calabria per l'anno 2014 non prevede nessuno stanziamento di spesa a favore dell'AVIS e della FIDAS Calabria e delle altre associazioni ->:
se ritenga opportuno adottare i provvedimenti necessari affinché vengano assegnate anche per l'anno 2014 all'AVIS, alla FIDAS Calabria e alle altre associazioni le risorse necessarie per il finanziamento della loro rilevante attività nel territorio calabrese”.
Prego, consigliere Nucera.
Presidente, brevissimamente. La legge regionale del 20 novembre 2006, numero 11, prevede che la Regione Calabria riconosce la notevole rilevanza sociale dell'AVIS e della Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue.
Queste associazioni di raccolta sangue nel tempo
hanno dimostrato di svolgere una attività molto utile e proficua ai fini non
solo sociali ma soprattutto sanitari perché questo ha
reso la Regione
Calabria autosufficiente sul piano della donazione del sangue, appunto.
Altre
associazioni meritorie hanno svolto la stessa attività e quindi rappresentano un
segmento positivo nel mondo delle attività di volontariato.
Prego i
consiglieri di prendere posto e di consentire lo svolgimento dei lavori.
Grazie.
Prego,
consigliere Nucera.
Dicevo:
un segmento positivo nel mondo dell’attività del volontariato che deve essere
sostenuto.
Nel
bilancio di previsione 2014 non è stata prevista alcuna somma in bilancio per
confermare, sostenere ed incrementare le attività previste dalla legge 20
novembre 2006, numero 11.
Vorremmo
chiedere al signor Presidente della Giunta regionale se possa prevedere, almeno
in fase di assestamento di bilancio, di inserire una somma sufficiente per
coprire le spese – che sono anche di una certa rilevanza – che queste
associazioni di volontariato svolgono per dare una copertura, un sostegno ed un
aiuto alla Regione Calabria consentendo, così, al sistema sanitario regionale
di avere una economia sulla spesa nell’eventuale approvvigionamento di sangue.
Prego,
dottoressa Stasi.
Consigliere Nucera, in effetti non è stata prevista
alcuna risorsa assegnata all’Avis e Fidas per l’anno 2014 ma le ristrettezze
del bilancio sono note e sono state anche condivise con la maggior parte dei
consiglieri sia di maggioranza sia di minoranza.
Ci sarà, ovviamente, una rivisitazione del bilancio da
fare nei mesi di maggio e giugno e potrà essere quella l’occasione per andare a
rivalutare nuove esigenze ed opportunità per poter riconoscere quello che in
questo momento, come lei diceva, è stato in qualche modo riconosciuto come
entità all’Avis e Fidas, come valenza per il lavoro svolto soprattutto nel
passato.
Prego, consigliere Nucera.
Presidente, mi ritengo soddisfatto dalla risposta data e
soprattutto dalle garanzie date da parte del nostro Vicepresidente. Sono certo
che copriremo questo ritardo attraverso un processo che consenta di sostenere ulteriormente l’attività
che svolgono queste associazioni meritorie della nostra Regione a sostegno
anche dei cittadini calabresi.
Interrogazione a risposta immediata numero 496 del
20 gennaio 2014 a firma del consigliere Scalzo “Sulle iniziative che si
intendono adottare per la prosecuzione delle attività della Fondazione Terina e la salvaguardia dei
livelli occupazionali” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere – premesso che:
la
Fondazione Terina, istituita con legge regionale n. 9 del 2007 e partecipata al
100% dalla Regione, ha tra i suoi compiti quello della promozione, del sostegno
e realizzazione di attività di ricerca industriale alla alta formazione e
diffusione della cultura scientifica con particolare riferimento, tra gli
altri, ai settori agricolo e agroalimentare;
all'interno
della fondazione sono impegnati 41 lavoratori che negli anni hanno acquisito
una professionalità nel settore che non può essere dispersa;
la
Fondazione ha al suo attivo svariate attività di ricerca e importanti progetti
di partenariato che svolge in partnership con la facoltà di agraria dell’Università
di Reggio Calabria;
da notizie
risultanti dalla stampa e fornite dai lavoratori, sembrerebbe che gli stessi, a
causa della situazione debitoria in cui versa l'ente, vantino 5 mensilità
arretrate e che, ad oggi, non vi siano notizie certe in merito al pagamento
degli stipendi;
tale
situazione pregiudica la serenità e comporta comprensibili disagi oltre che ai
dipendenti anche alle loro famiglie;
con la legge
regionale n. 24 del 2013 la Regione Calabria, nell'ambito di una maggiore
efficienza e razionalizzazione del sistema amministrativo, ha previsto il
riordino di vari enti, tra cui la Fondazione Terina, accorpandoli o fondendoli
in un unico ente -:
quali
iniziative intende intraprendere la Regione Calabria, anche alla luce della LR.
24 del 2013, al fine riprogrammare le attività della Fondazione, per il
pagamento delle mensilità arretrate e di salvaguardare i livelli
occupazionali.”
Prego,
consigliere Scalzo.
Presidente, grazie. Come tutti sapete la Fondazione
Terina è un ente della Regione
Calabria partecipata al 100 per cento dalla stessa ed ha tra i suoi compiti quello
della promozione, del sostegno e realizzazione di attività di ricerca in campo
industriale, alta formazione e diffusione della cultura scientifica con particolare
riferimento ai settori agricolo e agroalimentare.
All'interno
di questo ente sono impegnati 41 lavoratori che negli anni hanno acquisito una
notevole professionalità in questo settore che non può essere certamente
dispersa.
La stessa
Fondazione nel corso degli anni ha svolto una serie di attività di ricerca e
importanti progetti di partenariato che svolge in partnership con la facoltà di
agraria dell’Università di Reggio Calabria.
Da notizie
che apprendiamo dalla stampa e fornite dai lavoratori, sembrerebbe che gli
stessi, a causa della situazione debitoria in cui versa l'ente, non
percepiscano gli stipendi da 5 mesi e che, oggi, non vi siano situazioni certe
in merito al pagamento degli stipendi.
Questa
situazione, capirete tutti, mette a rischio la serenità e comporta notevoli
disagi oltre che ai dipendenti anche alle loro famiglie.
Inoltre la Regione
Calabria con la legge regionale
numero 24 del 2013 nell'ambito di una riorganizzazione e di una maggiore
efficienza e razionalizzazione del sistema amministrativo, ha previsto il
riordino di vari enti, tra cui la Fondazione Terina.
Con questa
interrogazione, Presidente, si vuol conoscere
quali iniziative intende intraprendere la Regione Calabria, anche alla luce
della stessa legge regionale 24
del 2013, per riprogrammare le attività della Fondazione e di conseguenza per
mettere in certezza il pagamento delle mensilità arretrate e salvaguardando i
livelli occupazionali di questi 41 lavoratori. Grazie.
Prego assessore Trematerra.
Presidente, come ha già esposto l’interrogante sulla Fondazione Terina, sul ruolo e
sulla sua importanza, anche il governo regionale ha inteso farsi carico di
problemi che ovviamente avevamo trovato in questa fondazione.
Come
l’interrogante saprà c’erano importanti finanziamenti che sono venuti dal Miur
ma questi stessi finanziamenti rischiavano di essere dispersi per non dire
persi perché c’era una situazione debitoria che non consentiva alla stessa
fondazione di poter attivare queste risorse che danno la possibilità di fare
quelle attività a cui lei faceva riferimento; conseguentemente a queste
attività, all’interno delle stesse c’era la possibilità di provvedere anche
alle spettanze dei lavoratori.
Il
governo regionale si è fatto carico di
questo problema mettendo sul bilancio regionale circa 4 milioni di euro con tre tranche
da un milione e 300 che sono trasferiti alla fondazione per poter rientrare da
quei debiti pregressi e quindi non perdere quei finanziamenti che ovviamente
erano a disposizione ma che non potevano essere attivati perché c’era un
problema di Durc e quant’altro.
Questa
questione è stata risolta, ho appreso la notizia dal collega Mancini: pochi
giorni fa è stata erogata l’annualità di un milione e 300 mila euro e quindi
l’attività sta procedendo.
Poi
ovviamente anche nell’ambito della riforma, a cui faceva riferimento, il
governo regionale sta facendo delle valutazioni per capire se ci sia la
possibilità di non gravare troppo quest’ente di figure che sono qualificate e
che è giusto vi rimangano all’interno ma anche di figure che probabilmente non
dovrebbero stare in quella stessa struttura ma fare altro tipo di attività; il
governo regionale si sta interrogando per vedere di riuscire a snellire la
struttura di Fondazione Terina.
Ovviamente
è un work in progress che si
sta facendo; come ben saprà abbiamo trovato un ente che ha generato un debito
su cui siamo dovuti intervenire, soprattutto in un momento in cui risorse non
ce ne sono tantissime; la scelta del governo regionale è andata in questa
direzione e dimostra che c’è forte attenzione su questa fondazione che
riteniamo un ottimo strumento che può coadiuvare quelle che sono le attività
del settore agro-alimentare che è il
settore su cui anche l’economia calabrese
ruota.
La
Fondazione Terina sicuramente continuerà ad avere la massima attenzione da
parte del governo regionale.
Prego,
collega Scalzo.
Velocemente, per dire che ho apprezzato, assessore, e sono parzialmente soddisfatto per l’impegno. Ho
capito che ha seguito e sta seguendo questo problema che ho posto
nell’interrogazione ma sono assolutamente insoddisfatto
per quanto riguarda le notizie circa il pagamento degli stipendi di questi
lavoratori.
Su questo vorremmo notizie certe in particolare circa la
tempistica con i quali questi lavoratori verranno pagati.
Per il resto il suo impegno è condivisibile
all’impostazione di un ente che forse non necessita di tutti i 41 lavoratori,
sono d’accordo, nel senso che alcune professionalità sono assolutamente
indispensabili per proseguire nel lavoro, altre potrebbero liberamente
scegliere all’interno di un processo di mobilità di transitare dove maggiore può
essere la loro possibilità lavorativa, visto che la Fondazione è al 100 per
cento finanziata dalla Regione.
Siamo
all’interrogazione a risposta immediata numero 503 del 3 febbraio 2014 a firma
dei consiglieri De Masi, Talarico D. “Sulla digitalizzazione delle sale
cinematografiche” di cui do lettura: “Al
Presidente del Consiglio regionale e all’assessore alla cultura. Per sapere
- premesso che:
come appreso
in questi giorni dagli organi di informazione dal 1° gennaio 2014 le sale
cinematografiche italiane affronteranno lo "Switch off' verso il digitale;
secondo i
dati riportati da "Cinetel" a marzo di quest'anno gli schermi
digitalizzati corrispondo al 65,5% del totale;
la Calabria
nel processo, obbligatorio per gli esercenti, al fine di resistere sul mercato
si assesta attualmente oltre il 60% del totale, quasi in linea con la media
nazionale;
lo Stato,
con l'articolo 51 del "Decreto Sviluppo 2012" ha concesso il
"Tax Credit digitale" credito d'imposta del 30% che può essere anche
ceduto ad altri soggetti;
le Regioni
Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte,
Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto hanno messo in campo incentivi a
valere sulla programmazione europea;
secondo i
dati diffusi da Anec Calabria (Associazione Nazionale Esercenti Cinema), su un
totale di 50 sale cinematografiche esistenti, sono circa 20 quelle che ad oggi
non hanno potuto provvedere alla riconversione tecnologica;
il costo
medio per la digitalizzazione di una sala cinematografica si aggira intorno ai
100 mila euro;
le sale in
questione non hanno ricevuto alcun contributo dalla Regione Calabria ciò
comportando un aggravio per le esigue casse di coloro che hanno effettuato la
digitalizzazione ed una disparita di trattamento rispetto ai gestori delle
altre Regioni;
la
situazione è peggiore per le sale che operano in piccoli centri di provincia
dove gli incassi annui non consentono agli esercenti di sostenere
l'investimento e al tempo stesso di anticipare le somme richieste dalla
normativa per l’accesso all’incentivo statale previsto (tax credit digitale);
in una
regione in cui i presidi culturali e di aggregazione sociale spesso scarseggiano,
la chiusura anche di una sola di queste comporterebbe un grave danno all'intero
sistema culturale calabrese -:
come intende
sostenere ed incentivare le sale cinematografiche calabresi nel processo di
riconversione tecnologica e quali misure si intendono adottare nell'immediato
per scongiurare la possibile chiusura di alcuni storici cinema calabresi.”
Prego,
collega De Masi.
Grazie, Presidente.
E’ notizia
ormai datata quella secondo la quale dal 1° gennaio 2014 le sale cinematografiche
italiane affronteranno lo "Switch off” verso il digitale.
Secondo i
dati riportati da "Cinetel" a marzo di quest'anno gli schermi
digitalizzati corrispondo al 65,5 per cento del totale. La Calabria nel processo, obbligatorio per gli esercenti,
al fine di resistere sul mercato, si assesta attualmente oltre il 60 per cento del totale, quasi in linea con la media
nazionale.
Lo Stato,
con l'articolo 51 del "Decreto Sviluppo 2012" ha concesso il
"Tax Credit digitale" credito d'imposta del 30 per cento che può essere anche ceduto ad altri
soggetti. Molte Regioni che ho elencato nell’interrogazione hanno messo in
campo incentivi a valere sulla programmazione europea; secondo i dati diffusi
da Anec Calabria (Associazione Nazionale Esercenti Cinema), su un totale di 50
sale cinematografiche esistenti, sono circa 20 quelle che ad oggi non hanno
potuto provvedere alla riconversione tecnologica e il costo medio per la
digitalizzazione di una sala cinematografica si aggira intorno ai 100 mila
euro.
Le sale in
questione non hanno ricevuto alcun contributo dalla Regione Calabria ciò
comportando un aggravio per le esigue casse di coloro che hanno effettuato la
digitalizzazione ed una disparità di trattamento rispetto ai gestori delle
altre Regioni.
La
situazione è peggiore per le sale che operano in piccoli centri di provincia
dove gli incassi annui non consentono agli esercenti di sostenere
l'investimento e al tempo stesso di anticipare le somme richieste dalla
normativa per l’accesso all’incentivo statale previsto (tax credit digitale).
In una
regione in cui i presidi culturali e di aggregazione sociale spesso
scarseggiano, la chiusura anche di una sola di queste comporterebbe un grave
danno all'intero sistema culturale calabrese.
L’interrogazione
è posta per sapere come intende sostenere ed incentivare le sale
cinematografiche calabresi nel processo di riconversione tecnologica e quali
misure si intendono adottare nell'immediato per scongiurare la possibile
chiusura di alcuni storici cinema calabresi.
La parola
all’assessore Dattolo.
Presidente, grazie. Intanto volevo sottolineare la
sensibilità espressa dall’interrogazione per un tema, quello della
digitalizzazione, che sembra, anche per un aspetto culturale, riguardi solo gli
addetti ai lavori.
Negli
scorsi mesi, collega De Masi, è stato pubblicato un bando al quale hanno
partecipato oltre 500 imprese, non era prevista la partecipazione degli
operatori cinematografici e non è escluso che nella prossima programmazione… lei avrà seguito che, insieme
al presidente Scopelliti, abbiamo
incontrato l’ingegnere Lagos,a direttore di Agenda digitale Italia, per stilare
il programma di Agenda digitale Calabria.
Risorse permettendo, chiaramente, con un sistema di
aiuto in regime de minimis speriamo
di trovare le risorse per poter anche allargare con un ulteriore bando la
presenza agli operatori cinematografici, naturalmente anche a quelli che hanno
già fatto l’investimento per evitare che ci siano discriminazioni tra chi
investe nel settore e chi, eventualmente, non ha in questo momento le risorse
per poterlo fare.
Volevo sottolineare un aspetto e le rubo altri 30
secondi. Sul tema della digitalizzazione
la Calabria si gioca tutto perché vorremmo, al pari di quel che prevede la
Comunità europea, che con una scheda come l’attuale tessera sanitaria ognuno di
noi potesse accedere in qualsiasi momento alla propria situazione debitoria,
sanitaria, alla propria posizione rispetto ai rapporti con le pubbliche
amministrazioni.
E’ un aspetto culturale sul
quale questa amministrazione pone il suo impegno perché non ci deve
assolutamente scoraggiare la sfida della società dell’informazione, della
velocizzazione della comunicazione e della diffusione dei dati che è l’unico
strumento sul quale possiamo competere alla pari rispetto ai ritardi
infrastrutturali che anche l’interrogazione ha messo in evidenza.
Ritengo che su questa sfida
ognuno debba dare il proprio contributo: cittadini, pubblica amministrazione,
imprese e coloro i quali pensano che col sistema della Information
comunication tecnology la Calabria possa essere al pari delle altre Regioni italiane ed europee.
Prego,
consigliere De Masi.
Non senza
una qualche difficoltà perché prima per una diversa interrogazione l’assessore
Trematerra formulava auspici per la soluzione di un problema. L’assessore
Dattolo esprime speranza, mi pare di assistere ad una conversazione tra amici
al bar.
Una
componente di una amministrazione così importante come quella regionale
dovrebbe avere una idea leggermente più chiara circa le rotte da seguire e da
intraprendere con determinazione per assicurare finanziamenti anche in questo
settore, al di là dei chiarimenti che ha prodotto opportunamente sul progetto
complessivo che riguarda la digitalizzazione in tutti i settori.
Siccome
sono un uomo che spera, insieme a lei voglio sperare che si verifichi quanto ha
detto.
Siamo all’interrogazione a risposta
immediata numero 505 del 10 febbraio 2014 a firma del consigliere Talarico D.
“In ordine alla situazione del sito archeologico di Monasterace Marina” di cui
do lettura: “All’assessore alla cultura.
Per sapere – premesso che:
a seguito di violenta mareggiata è stata
fortemente compromessa l'integrità e la sicurezza del Parco archeologico
dell'antica Kaulon a Monasterace Marina, con danni irreversibili all'area
sacra, dove insistono i resti del tempio di Kaulonia, oggetto di studi da parte
dell'Università di Pisa e luogo di ritrovamento di fondamentali reperti per la
conoscenza del mondo magno greco;
lo stanziamento del Governo, pari ad Euro
300 mila, appare del tutto insufficiente per intervenire sull'emergenza ed
assicurare in futuro condizioni di sicurezza all'importante sito;
al pari dell'area archeologica di Sibari,
si rischia la rovina di un'area archeologica di valore inestimabile e di
vanificare il lavoro che gli archeologi, i restauratori, gli esperti, il mondo
accademico, hanno fatto in questi anni -:
quali tempestive misure, di ordine
finanziario ed organizzativo, sono state adottate per far fronte agli ingenti
danni che il maltempo ha cagionato all'area archeologica dell'antica Kaulonia e
quali interventi strutturali sono stati programmati per la definitiva messa in
sicurezza della stessa.”
Prego, collega Talarico.
Presidente, si tratta di una interrogazione relativa al sito archeologico di Monasterace Marina; a
seguito di una violenta mareggiata è stata fortemente compromessa
l'integrità e la sicurezza del Parco archeologico dell'antica Kaulon a
Monasterace Marina, con danni irreversibili all'area sacra dove insistono i
resti del tempio di Kaulonia, oggetto di studi da parte di numerose Università, tra queste quella di Pisa, e luogo di ritrovamento di fondamentali
reperti per la conoscenza del mondo magno greco.
Lo stanziamento del Governo, pari ad euro
300 mila, appare del tutto insufficiente per intervenire sull'emergenza ed
assicurare in futuro condizioni di sicurezza all'importante sito. Al pari
dell'area archeologica di Sibari, si rischia la rovina di un'area archeologica
di valore inestimabile e di vanificare il lavoro che gli archeologi, i
restauratori, gli esperti, il mondo accademico, hanno fatto in questi anni.
La mia interrogazione
è finalizzata a sapere quali tempestive misure, di ordine finanziario ed
organizzativo, sono state adottate per far fronte agli ingenti danni che il
maltempo ha cagionato all'area archeologica dell'antica Kaulonia e quali
interventi strutturali sono stati programmati per la definitiva messa in
sicurezza della stessa area. Grazie.
Prego, assessore
Caligiuri.
Grazie, Presidente.
Il 2 febbraio il presidente
Scopelliti mi ha sollecitato affinché mi recassi sul
sito di Kaulon perché era in corso una
violentissima mareggiata. Mi sono recato in tarda serata a verificare lo stato
dei luoghi tenendomi in contatto anche con la direzione regionale dei beni culturali e
con gli stretti collaboratori del ministro Brai.
Proprio mentre mi trovavo ad effettuare il
sopralluogo ho ricevuto una telefonata dal Ministero che comunicava il finanziamento di 300 mila euro che, ovviamente, essendo
fondi ministeriali sono riservati per il ripristino dei luoghi sul parco
archeologico.
Successivamente, il 12 febbraio, ho incontrato il
ministro Brai per fare il punto sulla situazione e da pochi giorni, non appena
si è insediato il ministro Franceschini, insieme con le altre questioni che
riguardano la valorizzazione dei beni culturali della nostra Regione, dai Bronzi a Sibari, ho evidenziato anche la
situazione del Parco di Kaulon.
L’interrogazione del consigliere Talarico attiene nello
specifico alla tutela, alla salvaguardia delle coste e anche su questo la Regione
Calabria si è mossa per tempo, effettuando attraverso l’Autorità di bacino una
perizia di 2,5 milioni di euro che riguarda 8 comuni tra i quali anche
Monasterace.
In più
come assessorato alla cultura abbiamo già investito sul sito e di concerto col
Ministero dei beni culturali che è proprietario del Parco archeologico, su loro
richiesta, abbiamo orientato due anni fa gli investimenti sul potenziamento e
sulla valorizzazione dell’importante Museo statale che è annesso in un’area
adiacente al Parco di Kaulon.
Di intesa
con il Soprintendente regionale, Prosperetti, ho già indetto per il 6 marzo una
riunione con la Sovrintendenza, l’assessorato regionale ai lavori pubblici,
l’Autorità di bacino e la Provincia per verificare i tempi di attuazione per
gli interventi che sono già finanziati.
Voglio
assicurare il consigliere Talarico che tutti gli enti interessati, insieme,
stiamo lavorando per un immediato intervento che da un lato metta in
salvaguardia la sicurezza delle coste che sono soggette ad erosione costiera e
d’altro canto ad effettuare gli interventi di ripristino soprattutto dell’area
attinente al tempio e salvaguardare i mosaici che sono stati recentemente
scoperti.
Prego,
collega Talarico.
Mi
dichiaro insoddisfatto per la semplice ragione che l’assessore Caligiuri non ha
indicato né importi né scadenze temporali, pertanto registro solo una
dichiarazione di buona volontà che non è poco, di questi tempi.
Ma se
avesse indicato tempi, modalità e quantità di risorse destinate alla sicurezza
del sito di Caulonia sarei stato soddisfatto. Grazie.
Siamo all’interrogazione a risposta
immediata numero 508 del 12 febbraio 2014 a firma del consigliere Giordano “Sui
finanziamenti regionali per il recupero del porto di Saline Joniche” di cui do
lettura: “Al Presidente del Consiglio
regionale. Per sapere - premesso che:
l'Amministrazione regionale ha deliberato
negli anni una serie di finanziamenti finalizzati al recupero e al
miglioramento della struttura portuale di Saline Ioniche che ha subito un
processo costante di insabbiamento dell'imboccatura rendendolo di fatto
inutilizzabile;
nello specifico nel mese di febbraio 2011
la Giunta regionale deliberava 1 milione e 200 mila euro per il miglioramento
logistico e funzionale del porto, nel mese di giugno 2011 la Regione tramite il
Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici, stanziava 60 mila euro per
l'apertura di un varco, nel mese di ottobre 2012,infine,tramite l'Assessorato
regionale ai Lavori pubblici, concedeva 700 mila euro per la realizzazione dei
lavori relativi al miglioramento e alla fruibilità del porto e in ordine a
quest'ultimo finanziamento nel mese di gennaio 2013 veniva siglato un accordo
di programma tra la Provincia (che cofinanziava per 250 mila euro) e il Comune
di Montebello Ionico (che cofinanziava con 50 mila euro);
allo stato, però, il porto rimane ancora
inutilizzabile con pesanti ripercussioni sulle attività legate alla pesca, sul
rilancio dell'attività turistica dell'area oltre che per i rischi igienico-
sanitari -:
gli interventi sino ad ora posti in essere
ed eseguiti a seguito dei finanziamenti indicati in premessa e le eventuali
problematiche che non rendono ancora agibile la struttura portuale.”
A questa interrogazione dovrebbe
rispondere l’assessore Gentile che non è in Aula,
pertanto sarà differita alla prossima seduta.
Do lettura dell’Interrogazione a risposta
immediata numero 509 del 12 febbraio 2014 a firma del consigliere Giordano
“Sullo stato di aggiornamento del Pai (Piano di assetto idrogeologico) regionale”: “Al
Presidente della Giunta
regionale. Per sapere – premesso che:
il
PAI Calabria, approvato con Delibera di Consiglio regionale n. 115 del 28
dicembre 2001, presenta, stante il notevole lasso temporale ormai trascorso, la
necessità di un aggiornamento che fotografi nel suo complesso l'attuale
situazione del territorio regionale; nel tempo, infatti, lo stesso è stato
oggetto solo di aggiornamenti parziali e non ad una complessiva revisione delle
perimetrazioni di rischio come le mutate condizioni dell'assetto idrogeologico
su tutto il territorio regionale impongono;
in
questa direzione l'Autorità di Bacino Regionale (ABR) già nel 2011 ha
comunicalo formalmente di aver avviato le procedure per l'aggiornamento del PAI
e in sede di audizione tenutasi in data 16 maggio 2013 presso la Commissione
consiliare regionale competente i vertici della stessa Autorità di bacino
regionale riferivano che antro l'autunno dello stesso anno il nuovo Piano di
assetto idrogeologico sarebbe stato approvato -:
i
motivi che ad oggi non hanno permesso il completamento e l'approvazione del
nuovo Pai (Piano di assetto Idrogeologico) Regionale e quali iniziative si
intendono assumere per dotare al più presto la regione di uno importante
strumento nella programmazione degli interventi contro il dissesto
idrogeologico.”
A questa interrogazione dovrebbe
rispondere l’assessore Gentile che non è in Aula,
pertanto sarà differita alla prossima seduta.
Siamo
all’ultima interrogazione a risposta immediata numero 510 del 14 febbraio 2014
di iniziativa Giordano, Franchino recante: “Sui progetti di ricerca non
finanziati dal Ministero della salute” che recita: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
circa
un anno fa, il Ministero della Salute pubblicava un bando destinato alla
ricerca finalizzata e ai giovani ricercatori e i fondi stanziati erano pari a
135 milioni di euro; il bando si proponeva di finanziare nuove strategie
diagnostiche, terapeutiche e clinico-assistenziali attraverso la regione di
riferimento la quale, previa istruttoria, avrebbe doveva curare la trasmissione
della documentazione per via informatica; in questa direzione si avviavano, a
seconda delle aree scientifiche di riferimento, le relative procedure
coinvolgendo il mondo universitario, gruppi di ricerca, partner industriali;
a
seguito della valutazione da parte del Ministero della Salute delle proposte
progettuali è emerso come non siano stati sottoposti ad alcuna valutazione i
progetti dei ricercatori calabresi essendo stati quest'ultimi inviati fuori
termine da parte della regione Calabria a causa di una negligenza degli uffici
preposti; anni di lavoro, collaborazioni fra ricercatori e partner industriali
andati in fumo a causa di una burocrazia inefficiente tanto da provocare le
giuste proteste dei numerosi ricercatori della nostra regione;
da
qui la richiesta partita da esponenti del mondo scientifico calabrese come ad
esempio il Professori Andò e Aiello, i quali hanno sollecitato il governo
regionale di farsi carico di un apposito bando di livello regionale " a
cui destinare le stesse risorse mediamente pervenute in sede regionale nelle
edizioni più recenti banditi dal Ministero della Salute e di cui la stessa
regione è ente destinatario "e ciò " per riparare al danno arrecato
ai nostri ricercatori e soprattutto l'unico modo di ridare loro rigore e
dignità nei confronti della loro stessa vita relazionale e scientifica" -:
se,
alla luce di quanto indicato in premessa, vi siano le condizioni tecniche e
finanziarie per emanare un bando di livello regionale atto a garantire per
l'anno in corso le giuste risorse per supportare l'attività di ricerca e
innovazione tecnologica dei ricercatori calabresi.”
Prego,
consigliere Giordano.
Grazie,
Presidente. Questa è una circostanza molto
grave di inadempimenti
di cui si è colpevolmente macchiata la Regione.
Circa
un anno fa, il Ministero della Salute pubblicava un bando destinato alla
ricerca finalizzata ai giovani ricercatori e i fondi stanziati erano pari a 135
milioni di euro; il bando si proponeva di finanziare nuove strategie
diagnostiche, terapeutiche e clinico-assistenziali attraverso la regione di
riferimento la quale, previa istruttoria, avrebbe dovuto curare la trasmissione
della documentazione per via informatica; in questa direzione si avviavano, a
seconda delle aree scientifiche di riferimento, le relative procedure
coinvolgendo il mondo universitario, gruppi di ricerca, partner industriali.
A
seguito della valutazione da parte del Ministero della Salute delle proposte
progettuali è emerso come non siano stati sottoposti ad alcuna valutazione i
progetti dei ricercatori calabresi essendo stati quest'ultimi inviati fuori
termine da parte della Regione Calabria a causa – sottolineo - di una
negligenza degli uffici preposti; anni di lavoro, sacrifici tra i ricercatori e
impegni dei partner industriali andati in fumo a causa di una burocrazia
inefficiente e pachidermica tanto da provocare le giuste proteste dei numerosi
ricercatori della nostra regione. Poi si parla della fuga dei cervelli.
Da
qui la richiesta partita da esponenti del mondo scientifico calabrese, i
professori Andò e Aiello, che hanno sollecitato il governo regionale quanto
meno di farsi carico di un apposito bando o comunque di una soluzione di
riserve regionali
a cui destinare le stesse risorse mediamente pervenute in sede
regionale nelle edizioni più recenti banditi dal Ministero della Salute e di
cui la stessa Regione è ente destinatario. Ciò per riparare al danno arrecato
ai nostri ricercatori e soprattutto perché è l'unico modo di ridare loro dignità
nei confronti della loro stessa vita relazionale e scientifica.
Tutto
ciò premesso, insieme al collega Franchino, chiediamo di sapere se vi siano le
condizioni tecniche e finanziarie per emanare un bando di livello regionale
atto a garantire per l'anno in corso le giuste risorse per supportare
l'attività di ricerca e innovazione tecnologica dei ricercatori calabresi.
Prego,
dottoressa Stasi.
Consigliere Giordano, la Regione Calabria, questa Giunta regionale non si è
macchiata di nessuna colpa e ovviamente crediamo che l’istituzione regionale
sia vittima insieme ai ricercatori che hanno progettato e inviato i loro
progetti alla Regione Calabria di un inconveniente tecnico, perché di questo si
tratta.
Nei 4-5
giorni precedenti l’invio delle domande diverse volte il dirigente incaricato
ad interloquire con i Ministeri ha tentato l’invio dei documenti attraverso la
piattaforma informatica messa a disposizione dal Ministero della salute.
Voglio
ricordare che i progetti potevano essere inviati al Ministero solo ed
esclusivamente attraverso la piattaforma informatica. Un guasto alla Telecom,
certificato e documentato, ha impedito l’invio dei progetti. Tutto questo è
stato immediatamente comunicato al Ministero della salute già nei giorni
precedenti la scadenza.
Il
Ministero interloquendo verbalmente ha obbligato ad utilizzare la procedura
dell’invio telematico.
Scaduta
la domanda come Regione Calabria abbiamo scritto anche in modo perentorio
inviando le certificazioni che il problema informatico non dipendeva dagli
uffici regionali ma solo ed esclusivamente dai collegamenti Telecom.
In questo
momento alla lettera e alla documentazione inviata alla Regione Calabria il
Ministero non ha dato riscontro ma sappiamo che c’è una Commissione che sta
valutando la questione.
Non ci
fermiamo qui perché nel momento in cui dovesse arrivare una risposta negativa
siamo pronti come Regione Calabria a far ricorso e sicuramente avremo anche la
disponibilità da parte dei progettisti e dei ricercatori calabresi di stare con
noi.
E’
intenzione del presidente Scopelliti di procedere, anche in sedi diverse da
quelle regolamentari della Regione Calabria, eventualmente a far ricorso.
Quindi
non tutto è perso ma soprattutto siamo intenzionati a far valere le nostre
ragioni ancor più perché abbiamo la certificazione che il tutto è dovuto ad un
guasto tecnico non dipendente dall’istituzione regionale.
Prego,
collega Giordano.
Prendo
atto, Presidente, della volontà di porre un rimedio anche se i termini non sono
completi. Va da sé che il ricorso – ritengo – sia d’obbligo anche per mostrare
un minimo di attenzione a questi giovani ricercatori.
La mia
domanda, però, è: se il ricorso o comunque di tutte le azioni che intendete
intraprendere nei confronti del Ministero non dovessero avere una felice
risposta, la Regione è intenzionata con le risorse della ricerca a ristorare e
a dare avvio a questi progetti?
Questa
risposta non c’è stata.
Comunque
sollecito – e lo ribadisco ancora una volta – a valutare invece l’appello che
il mondo scientifico ha fatto a voi, alla Giunta regionale, soprattutto a
riflettere se simili inadempienze nel 2014 sono della burocrazia. Ma la
burocrazia deve essere controllata e avere giusti indirizzi, perché aspettare
4-5 giorni per mandare questi progetti e perché non fare un’azione più
tempestiva? Soprattutto vi chiedo di verificare le responsabilità perché la
burocrazia non può essere lasciata a sé stessa, non possono accadere simili
cose e non possono accadere le penalizzazioni nei confronti di una categoria
spesso bistrattata che è quella dei ricercatori scientifici, del mondo
dell’università e dei giovani cervelli per i quali noi dovremmo far di tutto
per farli lavorare, ricercare e mettere a disposizione le loro competenze e
conoscenze nei confronti del nostro territorio e della Calabria.
Allora
abbiamo esaurito il primo punto all’ordine del giorno riguardante le
interrogazioni a risposta immediata.
Così
come concordato dalla Conferenza dei
capigruppo il punto due è stato differito alla successiva seduta di Consiglio prevista per giorno 17.
Signor Presidente, chiedo scusa, non ho capito. C’è all’ordine del giorno il dibattito sui fondi comunitari.
La
Conferenza dei capigruppo ha
stabilito di differire questo punto alla seduta di Consiglio
di giorno 17.
La
Conferenza dei capigruppo che
significa? Qui c’è un dibattito importante che viene rinviato già la seconda
volta e lei da Presidente del Consiglio se ne viene e dice “la Conferenza dei capigruppo”.
Non
ho presieduto la Conferenza dei capigruppo.
Lei
deve dire almeno chi ha proposto il rinvio. Che poi ci sia stata l’unanimità a
noi fa piacere ma vorrei sapere come è andata la Conferenza dei capigruppo perché il
Presidente del Consiglio
presiede la Conferenza dei capigruppo.
Consigliere
Vilasi, la Conferenza dei capigruppo
è stata presieduta dal presidente Talarico.
Ci
relazioni su questo.
Mi
dice il Segretario generale che all’unanimità
si è deciso di differire il dibattito sui fondi comunitari alla seduta di
giorno 17.
Ma
su proposta di chi? Ci sarà qualcuno che avrà proposto.
Una
proposta congiunta e decisa all’unanimità.
Congiunta
o la Giunta?
Congiunta,
congiunta.
Congiunta.
Quindi praticamente non vuol dire chi è che ha fatto la proposta?
Va
bene Presidente ne terremo conto, grazie.
Prego.
Andiamo
al successivo punto all’ordine del giorno.
Si passa alla mozione numero 113 del 30 gennaio 2013
a firma del consigliere Nucera “Sugli interventi a sostegno del riconoscimento
e della promozione del "Premio Mia Martini” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale della Calabria,
premesso che
la Calabria
vanta tra i suoi personaggi illustri la famosa cantante Mia Martini,
universalmente riconosciuta come una delle più grandi autrici, compositrici e
interpreti della canzone italiana;
la storia e
la cronaca nazionale testimoniano il grande valore di questa artista sensibile
e tenace che per decenni è stata alla ribalta dei più grandi palcoscenici
italiani e stranieri;
la cantante,
stimata e apprezzata nella sua terra di origine, ha sempre ricordato anche con
gli interlocutori della comunicazione sia giornalistica che televisiva il
grande attaccamento alla sua Regione e alla sua città natale, Bagnara Calabra,
luogo che, come spesso amava ribadire, rappresentava il rifugio dove riposare e
ritrovare forza e ispirazione;
la città di
Bagnara Calabra e molti comuni calabresi, al fine di attribuirle il meritato
valore, hanno dedicato alla cantante da diversi anni un concorso culturale
intitolato "Premio Mia Martini" con l'intento di ricordare e
promuovere l'immagine della grande interprete della canzone italiana in Italia
e nel mondo;
tale
concorso, da molti anni, attrae in Calabria molti personaggi illustri del mondo
dello spettacolo, della musica e della cultura internazionale, ma anche
numerosi concorrenti e ampio pubblico;
considerato
che
le audizioni
del premio si svolgono in tutte le Regioni d'Italia ed in alcune città
d'Europa, accogliendo in Calabria numerosi giovani cantanti che concorrono
all'assegnazione del "Premio Mia Martini Nuove Proposte per
l'Europa";
detto
concorso, rivestendo carattere internazionale, rende lustro alla nostra
Regione, proiettando al di fuori dei confini della Calabria, ma anche
nazionali, l'immagine di una Calabria operosa e attenta, laboratorio di idee ed
iniziative culturali,
impegna
la Giunta
regionale a riconoscere il concorso "Premio Mia Martini" che
annualmente si svolge in Calabria come manifestazione di interesse regionale
per la sua alta valenza culturale e morale.>”
Prego,
collega Nucera.
Solo
brevissimamente per dire che il nostro Statuto prevede all’articolo 2 alle
lettere f) e s) la possibilità di sostenere la
promozione ideale di attività svolte a favore della Calabria;
Calabria che vanta personaggi illustri; in
attesa che ci sia una legge che possa definire e l’abbiamo concordata con l’assessore Caligiuri al quale do atto effettivamente su
questa materia di portare avanti un processo di innovazione per valorizzare il
meglio che la Calabria possa offrire, per rendere questo famoso e ormai
ventennale premio dedicato alla famosa cantante Mia Martini, un patrimonio
dell’intero territorio regionale.
E’, senza dubbio, un riconoscimento morale, non si chiedono fondi,
non si chiedono contributi, non si chiedono forme di investimento di nessun
tipo. Ma è un riconoscimento morale alla grande cantante che ha portato la
Calabria nel mondo.
Non dimentichiamo che Mia Martini è stata la cantante che ha
solcato tutti i palcoscenici più importanti del mondo da New York, a Parigi, a
Londra, a Roma ha vinto 3 volte il premio della critica al Festival di San Remo
e già giovanissima nel 1971 ha avuto la possibilità di potersi esprimere
portando il nome della Calabria ai livelli più alti che possiamo considerare.
Riconoscere, quindi, questo valore ideale – si tratta
semplicemente di questo – è un atto di giustizia che il nostro Statuto della Regione Calabria ha previsto e che si può sicuramente confermare.
Non aggiungo
altro perché non sta a me stare l’apologia di Mia Martini, ma certamente Mia
Martini, l’intera Regione Calabria e la stessa Bagnara saranno veramente grate
al Consiglio regionale per questo riconoscimento che considero tardivo ma che
apre la strada a tante altre virtù della nostra Regione.
Nessuno chiede di
parlare, pongo in votazione la mozione come letta e illustrata.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Siamo adesso all’ordine del giorno numero 143 di iniziativa dei
consiglieri Guccione, Maiolo, Franchino, Talarico D., De Gaetano, Naccari
Carlizzi, Giordano, Scalzo e altri “Sullo stato dell'arte del trasferimento del
personale di Calabria IT a Fincalabra” di cui do lettura: “L'art. 11 comma 4
della legge regionale 24/2013 - licenziata con voto unanime del Consiglio -
affidava a Fincalabra Spa, socio unico della società «Calabria impresa e
territori s.r.L», la messa in liquidazione della società «Calabria impresa e
territori s.rLL»;
lo stesso articolo, per come modificato dall'art. 1, comma 1 della
L.R. 18 dicembre 2013, n. 51, pone al 30 giugno 2014 il termine di chiusura
delle procedure di liquidazione, garantendo la salvaguardia dei livelli
occupazionali dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato della società
«Calabria impresa e territori s.r.l» posta in liquidazione, in servizio al 31
dicembre 2012, attraverso il loro trasferimento alla società Fincalabra S.p.A.,
sulla base di specifico piano industriale che deve garantire l'equilibrio
economico- finanziario della società; dalla data di approvazione delle legge
regionale 24/2013, i dipendenti di Calabria IT hanno dovuto continuamente
reclamare il pagamento dei propri stipendi, che alla da odierna risultato
arretrati della 13esima mensilità e di quella ordinaria di gennaio, mentre solo
pochi giorni fa si è proceduto al pagamento della mensilità di dicembre;
alla data odierna non risulta essere stato ancora redatto il Piano
Industriale sulla cui base si dovrà concretizzare il chiaro volere della norma
regionale in merito al passaggio di tutto il personale di Calabria IT all'interno
della dotazione organica di Fincalabra;
i ritardi di attuazione riverberano pesantissimi effetti anche
sulla operatività della finanziaria regionale che dispone il organico di soli 7
dipendenti, effetti che si riversano naturalmente anche sulla capacità della
società di adempiere al proprio mandato istituzionale di assistenza alla
Regione nell'attuazione delle politiche di sviluppo economico, come denunciato
anche di recente dai massimi rappresentanti della Confindustria regionale;
l'azione portata avanti dalla Giunta per attuare il dettato della
norma regionale non ha sortito fino ad oggi gli effetti unanimemente desiderati
dal Consiglio, al contrario essendosi assistito a continui colpi di teatro che
hanno prodotto esclusivamente una situazione di estrema tensione tra i
lavoratori e l'azienda senza riuscire a produrre alcun risultato in ordine agli
obiettivi fissati dalla legge;
Fincalabra Spa, oggi, opera utilizzando personale di Calabria IT
distaccato in maniera irrituale, senza seguire le procedure previste dal CCNL
di riferimento della società distaccante Calabria IT e addirittura disponendo
distacchi a tempo indeterminato;
Calabria IT ha proceduto alla nomina di consulenti esperti il cui
costo, al pari del costo del liquidatore, è stato coperto con fondi erogati
direttamente da Fincalabra;
Fincalabra Spa ha sottoscritto un verbale di accordo sindacale con
le rappresentanze sindacali dell'UGL nel quale si diceva disponibile a
procedere al pagamento degli stipendi del solo personale distaccato, in violazione
palese, con qualsiasi norma di carattere civilistico e giuslavoristico.
il Consiglio regionale impegna la Giunta a far rispettare e a
procedere secondo quanto previsto dall’art. 11 della LR 24/2013 che prevede il
trasferimento dei dipendenti di Calabria It alla Società Fincalabra
Spa.”
Prego, consigliere Guccione.
La ringrazio, Presidente, perché questa è una situazione
incresciosa anche dal punto di vista istituzionale e dei
rapporti tra Consiglio e Giunta.
Il Consiglio regionale ha approvato una legge chiara, la legge
regionale numero 24 del 2013 che prevede all’articolo 11 il trasferimento dei dipendenti di Calabria IT a Fincalabra
Spa.
Fino ad oggi la Giunta regionale è inadempiente e credo che stia procurando
anche un danno erariale – mi auguro che se ne occupi la Corte dei Conti -
perché non ha ancora provveduto al
trasferimento dei 131 dipendenti di Calabria IT, per
come prevede la legge 24 del 2013, all’articolo 11, a Fincalabra
Spa.
Ritengo questo un fatto grave anche considerato che qui in questo
Consiglio regionale abbiamo, dopo l’approvazione della legge, supportato con
una modifica l’articolo 11 per renderlo ancora più chiaro nella direzione del
trasferimento di questo personale a Fincalabra
Spa.
L’ordine del giorno va nella direzione di mettere in campo come
Consiglio regionale il rispetto delle leggi. Lo devono fare i cittadini ma lo
deve fare in primo luogo la Giunta e l’assessore preposto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Giordano. Ne ha
facoltà.
Presidente, aggiungo solo poche cose perché questa è una vicenda
pesante ed incresciosa e il collega Guccione l’ha illustrata, sebbene sinteticamente, in
maniera molto efficace.
Voglio ricordare a tutti, al presidente Scopelliti, alla Giunta che tra le altre cose in sede di approvazione del
collegato al bilancio era stata effettuata la modifica che richiamava il
collega Guccione.
Siamo a marzo e ancora gli adempimenti non sono stati posti in
essere. Questa è una cosa molto grave ed io ribadisco quello che il contenuto
dell’ordine del giorno è quello che con i colleghi abbiamo voluto ancora una
volta affermare e con grande attenzione abbiamo voluto portare a quest’Aula.
E’ una questione di legalità e di rispetto delle regole e di una
legge e relative modifiche che il Consiglio ha approvato.
Va fatta rispettare, non credo ci sia altro da aggiungere.
Non ci sono altre richieste di intervento, pertanto pongo in
votazione l’ordine del giorno come illustrato e letto in Aula.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Siamo
all’ordine del giorno numero 144 di iniziativa del consigliere Gallo
“Sulla paventata soppressione dei Polfer e Polpost” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale della
Calabria,
nei giorni scorsi i quotidiani locali calabresi riportavano
notizia della denuncia del segretario provinciale cosentino del Sindacato
italiano degli agenti di polizia, Alfonso Caiazzo, secondo il quale sarebbe
imminente la soppressione in Calabria di diversi presìdi della Polizia
Ferroviaria e della Polizia Postale;
nell'elenco dei presìdi a rischio, a detta del Siap, figurerebbero
i posti di Polizia Postale di Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, i posti di
Polizia Ferroviaria di Cosenza, Crotone, Gioia Tauro e Locri;
la prevista cancellazione riguarderebbe altresì le Squadra
Nautiche di Crotone e Gioia Tauro e l'Ufficio di Polizia di Frontiera Marittima
di Gioia Tauro;
tale riduzione dei posti di Polizia rientrerebbe nell'ambito di un
piano di razionalizzazione di costi e risorse promosso dal Ministero degli
Interni;
incomprensibile risulta essere un processo di razionalizzazione che
taglierebbe servizi per i quali in realtà nessun costo, se non le spese per il
Personale, è a carico dello Stato, essendo le spese di gestione degli immobili
che ospitano i predetti presìdi a carico di altri enti;
la chiusura di tanti posti di Polizia significherebbe smantellare
una rete di controllo e sorveglianza che garantisce sicurezza ai cittadini;
il concretizzarsi di quanto segnalato dal Siap indebolirebbe
viepiù la presenza dello Stato in territori già segnati alla presenza
arrembante della criminalità organizzata,
il governo regionale ad avviare da subito sula tematica un
confronto col Ministero degli Interni, al fine di appurare veridicità e
fondatezza della segnalazione lanciata dal Siap e, se del caso, a far sì che
sul punto si avvii col ministero medesimo un confronto che tenga conto delle
effettive esigenze e volontà del territorio, individuando le soluzioni utili ed
idonee a scongiurare la soppressione di un così ingente numero di posti di
Polizia Ferroviaria e Postale, tutti utili alla Calabria.”
Nessuno chiede di intervenire, pertanto pongo in votazione
l’ordine del giorno come letto in Aula e che è stato precedentemente
illustrato.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Abbiamo esaurito i punti previsti all’ordine del giorno, la seduta
è tolta, il Consiglio sarà convocato a domicilio.
Hanno chiesto congedo i consiglieri Albano, Giamborino e il sottosegretario Dima.
(Sono
concessi)
Sono state presentate alla Presidenza
le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:
Sulla, De Masi, Pacenza,
Bruni, Gallo, Principe – “Modifiche alla legge
regionale 2 agosto 2013, n. 42 (Riconoscimento delle Agenzie di sviluppo
locali)” (P.L. n. 547/9^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero.
(Così resta stabilito)
Parente – “Modifiche alla legge regionale 6 novembre 2012, n. 54
(Legge organica in materia di relazioni tra Regione e comunità
calabresi
nel mondo)” (P.L. n. 548/9^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero.
(Così resta stabilito)
Imbalzano – “Tutela dei
gatti, dei cani e degli animali d’affezione” (P.L. n. 549/9^)
E’ stata assegnata alla
terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere e
al Consiglio delle autonomie locali ai sensi dell’articolo 126 del Regolamento
interno del Consiglio regionale.
(Così resta stabilito)
Scalzo – “Misure
riguardanti le attività di donazione del sangue effettuate dalle associazioni
di volontariato” (P.L. n. 550/9^)
E’ stata assegnata alla
terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Bruni, Chiappetta,
Morrone, Grillo, Serra – “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 30
ottobre 2012, n. 48; 8 luglio 2002, n. 24; 12 ottobre 2012, n. 45; 7 marzo
2000, n. 10 e 17 maggio 1996, n. 9” (P.L. n. 551/9^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero.
(Così resta stabilito)
La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione numero 46 del 20 febbraio 2014, recante: “Rimodulazione del Piano finanziario del Por Calabria Fesr 2007-2013. Asse VI Reti e collegamenti per la mobilità. Obiettivi operativi 6.1.2 e 6.1.4 – Linee di intervento 6.1.2.2, 6.1.4.6” (Parere n. 72)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero.
(Così resta stabilito)
La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione numero 47 del 20 febbraio 2014, recante: “Rimodulazione del Piano finanziario del Por Calabria Fesr 2007-2013. Asse III ambiente. Obiettivi operativi 3.2.1, 3.2.3 e 3.3.1 – Linee di intervento 3.2.1.2, 3.2.3.1 e 3.3.1.3” (Parere n. 73)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero.
(Così resta stabilito)
La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione numero 49 del 20 febbraio 2014, recante: “Rimodulazione del Piano finanziario del Por Calabria Fesr 2007-2013. Asse I - Linee di intervento 1.1.2.1, 1.1.3., 1.1.3.2 e 1.1.4.1” (Parere n. 74)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero.
(Così resta stabilito)
La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione numero 61 del 20 febbraio 2014, recante: “Rimodulazione del Piano finanziario del Por Calabria Fesr 2007-2013. Asse VII sistemi produttivi. Obiettivi operativi 7.1.2 e 7.1.4 – Linee di intervento 7.1.2.1 e 7.1.4.1” (Parere n. 75)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero.
(Così resta stabilito)
La seconda Commissione consiliare, con nota n. 8263 del 20 febbraio 2014, ha comunicato che nella seduta del 19 febbraio 2014 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 31 del 30 gennaio 2014, recante: “Approvazione ai sensi dell’art. 1 della legge regionale 40/2008 delle direttive di attuazione per la realizzazione di iniziative imprenditoriali previste e approvate all’interno dei progetti integrati di sviluppo locale (Pisl) in attuazione della linea di intervento 7.1.5.2 del Por Calabria Fesr 2007-2013”. (Parere n. 71)
In data 20 febbraio 2014, il Presidente della Giunta regionale
ha promulgato le sotto indicate leggi regionali. Le
stesse sono state pubblicate sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 8 del 21 febbraio 2014:
legge
regionale 20 febbraio 2014, n. 5, recante:
“Modifica alla legge regionale 18
dicembre 2013, n. 53 (Disciplina del sistema regionale dell’istruzione e formazione
professionale)”;
legge
regionale 20 febbraio 2014, n. 6, recante:
“Integrazione alla legge regionale
12 aprile 2013, n. 18 (Cessazione dello stato di emergenza nel settore dei
rifiuti. Disciplina transitoria delle competenze regionali e strumenti
operativi).
L’interrogazione a firma del consigliere Scalzo, acquisita al protocollo al numero 9299 del 26 febbraio 2014 “Per sapere se verrà ripristinata l’attività dell’Unità complesse di cure primarie (Uccp) del Reventino con sede in Decollatura” presentata ai sensi del comma 1 dell’art. 122 del Regolamento interno del Consiglio regionale è inammissibile in quanto non ha i requisiti di cui al comma 1 del predetto articolo 122 R.I.C.
La Giunta regionale con
deliberazione n. 41 del 4 febbraio 2014, ha prorogato per l’anno 2014 il
Programma autosostenibile di sviluppo nel settore forestale regionale approvato
con Dgr n. 623 del 23.12.2011.
Talarico D. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
il coinvolgimento del Presidente in carica di Fincalabra, dott. Umberto De Rose, nella brutta vicenda del quotidiano “l'Ora della Calabria” costituisce un fatto di estrema gravità che non può lasciare indifferenti le istituzioni regionali;
lo stesso è stato chiamato dal Dipartimento Attività Produttive della Regione Calabria alla restituzione di oltre 6 milioni di euro di finanziamenti ricevuti in passato per non aver assolto agli obblighi del relativo bando e dovrà comparire il 3 aprile prossimo davanti al Tribunale monocratico nell'ambito del processo che lo vede imputato per una presunta evasione fiscale -:
stante la situazione descritta in premessa, se non sia il caso di rimuovere il Dott. Umberto de Rose dall'incarico di Presidente della società regionale Fincalabra.
(517; 03.03.2014)
Naccari Carlizzi, Guccione, Franchino. Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere – premesso che:
in data 25 marzo 2010 la Giunta regionale,
vista la deliberazione n. 892 del 23 dicembre 2009 con la quale è stato
costituito l'Ufficio per il Piano di Rientro in sanità, ha deliberato di
prendere atto dei compiti di advisory
contabile assegnati alla società KPMG Advisory S.p.a. e di demandare al
Dipartimento Tutela della Salute l'approvazione di un piano di lavoro annuale
per le attività da eseguirsi nel 2010, con annesso crono- programma, contenente
l'indicazione dimensionale e specifica delle attività che saranno svolte dalla
società incaricata e le ipotesi di sviluppo delle attività previste per le
successive annualità di attuazione del Piano di rientro;
in data 5 aprile 2012 il Direttore
Generale dei Dipartimento 13 "Tutela della Salute - politiche
sociali", con proprio decreto n. 4479 ha approvato la proposta di
pianificazione delle attività di advisor contabile gestionale KPMG per il
periodo Maggio-Dicembre 2011, senza soluzione di continuità secondo le modalità
e gli step temporali contenuti nel
piano di affiancamento alla Regione per il piano di rientro;
le attività dell' advisor riguardano i
seguenti ambiti:
Assel: "Processo di ricognizione e
riconciliazione del debito pregresso e costituzione della Bad Debt Entity e
dell'Ufficio Istruttore".
Asse 2: "Supporto di programmazione e
al monitoraggio regionale, gestionale e contabile".
Asse 3: "Supporto nell'analisi e
nelle verifiche dei dati aziendali per il processo del debito e per il
monitoraggio gestionale e contabile".
sono state impegnate risorse per una cifra
complessiva di euro 2.303.196,28 a copertura finanziaria soltanto per il
periodo stabilito- Maggio-Dicembre -:
a che titolo l'integrazione del contratto
è avvenuta con sottoscrizione del dirigente generale del dipartimento
trovandosi la Regione in regime di commissariamento per l'attuazione del piano
di rientro;
se i sub commissari governativi abbiano
espresso parere in ordine al mantenimento di tale rapporto le risultanze delle
attività svolte dall'advisor KPMG S.p.a. concordate con scrittura privata
integrativa stipulata tra la Regione, nella persona del Direttore Generale
Dott. Antonino Orlando e la società KPMG nella persona del Dott. Antonino
Mansi;
se l'advisor in questione abbia, nel
periodo di vigenza del contratto con la Regione Calabria prestato la propria
opera professionale in favore di aziende sanitarie pubbliche e/o strutture
sanitarie private accreditate della Regione Calabria;
se la Regione abbia assegnato ulteriori
compiti all'advisor oltre quelli previsti dal contratto citato in premessa che
comporteranno ulteriori costi in violazione dello stesso contratto;
se tale eventuale assegnazione è avvenuta
nell'ambito delle specifiche competenze contabili-gestionali, in premessa
citate, dell'advisor;
se l'advisor abbia segnalato alla Regione
la non conformità del bilancio dell'ASP di Reggio Calabria per come risulta
dalla nota 0074534 del 29 ottobre 2013 del Collegio Sindacale della stessa ASP;
la necessità di avvalersi ancora
dell'opera dell'advisor in considerazione del presunto risanamento finanziario
in ambito sanitario raggiunto dalla Regione, come più volte dichiarato dal
Presidente Scopelliti;
il costo complessivo di tutti i contratti
in essere tra il Dipartimento Salute e KPMG;
se KPMG o altre società satellite (K legal
etc. etc.) abbiano sotto contratto a qualsiasi titolo dipendenti della Regione
Calabria o loro familiari;
quante unità di personale e con quali
qualifiche vengono utilizzate a KPMG nelle attività oggetto dei contratti con
la Regione.
(512; 11.02.2014)
Guccione. Al Presidente della Giunta regionale e all'assessore all’ambiente. Per
sapere – premesso che:
con ordinanza prot. gen. n. 0051330 del
13/02/2014 il Dirigente Generale del Dipartimento Ambiente della Regione
Calabria Ing. Bruno Gualtieri, è stato autorizzato l'utilizzo per il
conferimento dei rifiuti urbani, prodotti dai diversi comuni della Provincia di
Cosenza, della discarica privata di proprietà della Miga srl ubicata nel Comune
di Celico alla località San Nicola;
la Miga srl nel contro dedurre attraverso
la nota prot. n. 0032882 del 31/01/2014 alle prescrizioni rilevate dalla
Provincia di Cosenza con nota prot. n. 15372 del 03/12/2013, inviate al
Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, relative al rilascio del rinnovo
dell'AIA dell'impianto per lo stoccaggio, deposito preliminare, messa in
riserva e trattamento dei rifiuti alla ditta Miga srl per l'impianto di Celico
località San Nicola, accogliendo le osservazioni della Provincia di Cosenza, ha
espressamente e testualmente dichiarato a pag. 5 delle predette controdeduzioni
"IN RIFERIMENTO ALL'AMMISSIBILITA' DEI RIFUTI SOLIDI URBANI IN DISCARICA
SI CONCORDA CON LA PROVINCIA DI COSENZA PER LA NON AMMISSIBILITA' E QUINDI
L'ELIMINAZIONE DEL CODICE CER 20.03.01 (RIFIUTI URBANI NON DIFFERENZIATI)
DALL'ELENCO DEI RIFIUTI CHE POSSONO ESSERE SMALTITI NELLA DISCARICA
STESSA;"
la circolare del Ministero dell'ambiente
del 6 agosto 2013 statuisce che "il trattamento dei rifiuti destinati a
discarica deve consistere in processi che, oltre a modificare le
caratteristiche dei rifiuti allo scopo di ridurre il volume o la natura
pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero>, abbiano
altresì l'effetto (articolo 1 - direttiva 1999/31/Ce) di evitare ridurre il più
possibile le ripercussioni negative sull'ambiente nonché rischi per la salute
umana";
"...un trattamento che consiste nella
mera compressione e/o triturazione di rifiuti indifferenziati da destinare a
discarica, e che non includa un'adeguata selezione delle diverse frazioni dei
rifiuti e una qualche forma di stabilizzazione della frazione organica dei
rifiuti stessi, non è tale da evitare o ridurre il più possibile le
ripercussioni negative sull'ambiente e i rischi sulla salute umana..." ai
sensi della normativa comunitaria;
"...il metodo relativo alla raccolta
differenziata...non potrebbe costituire un trattamento ai sensi dell'articolo 6
lettera a) della direttiva 199/31/Ce letto alla luce del combinato disposto
dell'articolo 1 della direttiva 199/31/Ce e degli 4 e 13 a) della direttiva
2008/98/Ce in quanto il fatto che la percentuale di raccolta differenziata
venga aumentata non autorizza a concludere che la parte di rifiuto che rimane
indifferenziato non debba essere sottoposto ad un trattamento adeguato, comprensivo
di stabilizzazione della frazione organica dei rifiuti stessi, prima della
messa in discarica e pertanto non è tale da evitare o ridurre il più possibile
le ripercussioni negative sull'ambiente e i rischi per la salute
umana...";
in sostanza con la suddetta circolare
viene definitivamente chiarito quali sono i trattamenti necessari per il
conferimento dei rifiuti in discarica dove non potrà arrivare mai più il
cosiddetto 'tal quale', anche se sottoposto a trito vagliatura. Tale passaggio
è importante anche e soprattutto ai fini del raggiungimento degli obiettivi
comunitari e del conseguente superamento delle procedure di infrazione che
gravano sul nostro Paese in ambito europeo;
nell'allegato D 10 delle controdeduzioni
alle prescrizioni, la Miga srl ha testualmente affermato pag. 7 " la Miga
srl polo industriale e di servizi per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti
svolge ad oggi, la biostabilizzazione ed il recupero dei rifiuti per la
produzione di compost di qualità. La parte impiantistica connessa all'attività
industriale di recupero è costituita da un impianto di compostaggio-
biostabilizzazione. L'attività nel settore servizi è collegata al conferimento
di rifiuti speciali non pericolosi nella propria discarica autorizzata che è
ancora in fase di REALIZZAZIONE" -:
di verificare se quanto stabilito nella
ordinanza n. prot. gen. n. 0051330 del 13/02/2014 del Dirigente Generale del
Dipartimento Ambiente della Regione Calabria Ing. Bruno Gualtieri, sia o meno
in contrasto con le norme, circolari e prescrizioni necessarie per l'utilizzo
del sito oggetto della presente interrogazione;
se il sito ubicato in località San Nicola
del Comune di Celico di proprietà della Miga srl è, per come forse erroneamente
indicato nell'oggetto dell'ordinanza prot. gen. n. 0051330 del 13/02/2014, una
discarica privata, oppure un Polo-Industriale e di servizi per il recupero e lo
smaltimento dei rifiuti non pericolosi per come autorizzato con DDG n. 17749
del 13/11/2008;
se si è a conoscenza che il Comune di
Celico unitamente ai comuni della Presila Cosentina del Savuto e delle Serre
Cosentine, hanno predisposto da tempo un protocollo di intesa con la Miga srl e
la Regione Calabria che preveda l'utilizzo del polo industriale su indicato,
solo ai comuni i quali abbiano raggiunto almeno il 60% di raccolta
differenziata, e che promuovano il rispetto dell'ambiente la salvaguardia del
territorio, la salute dei cittadini con pratiche che incentivano politiche per
arrivare all'obiettivo di RIFIUTI ZERO.
(513; 20.02.2014)
Naccari Carlizzi, Guccione, Giordano, Ciconte, Scalzo,
Tripodi. Al Presidente della Giunta
regionale. Per sapere – premesso
che:
l'art. 11 c4 della legge regionale 24/2013
- licenziata con voto unanime del Consiglio - affidava a Fincalabra Spa, socio
unico della società «Calabria impresa e territori s.r.l.», la messa in
liquidazione della società «Calabria impresa e territori s.r.l.»;
lo stesso articolo, per come modificato
dall'art. 1, comma 1 della L.R. 18 dicembre 2013, n. 51, pone al 30 giugno 2014 il termine di chiusura delle procedure di
liquidazione, garantendo la salvaguardia dei livelli occupazionali dei
dipendenti con contratto a tempo indeterminato della società «Calabria impresa
e territori s.r.l.» posta in liquidazione, in servizio al 31 dicembre 2012, attraverso
il loro trasferimento alla società Fincalabra S.p.A., sulla
base di specifico piano industriale che deve garantire l'equilibrio economico-
finanziario della società;
dalla data di approvazione delle legge
regionale 24/2013, i dipendenti di Calabria IT hanno dovuto continuamente
reclamare il pagamento dei propri stipendi, che alla da odierna risultato
arretrati della 13esima mensilità e di quella ordinaria di gennaio, mentre solo
pochi giorni fa si è proceduto al pagamento della mensilità di dicembre;
alla data odierna non risulta essere stato
ancora redatto il Piano Industriale sulla cui base si dovrà concretizzare il
chiaro volere della norma regionale in merito al passaggio di tutto il
personale di Calabria IT all'interno della dotazione organica di Fincalabra;
i ritardi di attuazione riverberano
pesantissimi effetti anche sulla operatività della finanziaria regionale che
dispone il organico di soli 7 dipendenti, effetti che si riversano naturalmente
anche sulla capacità della società di adempiere al proprio mandato
istituzionale di assistenza alla Regione nell'attuazione delle politiche di
sviluppo economico, come denunciato anche di recente dai massimi rappresentanti
della Confindustria regionale;
l'azione portata avanti dalla Giunta per
attuare il dettato della norma regionale non ha sortito fino ad oggi gli
effetti unanimemente desiderati dal Consiglio, al contrario essendosi assistito
a continui colpi di teatro che hanno prodotto esclusivamente una situazione di
estrema tensione tra i lavoratori e l’azienda senza riuscire a produrre alcun
risultato in ordine agli obiettivi fissati dalla legge -:
se risponde al vero che Fincalabra Spa
oggi opera utilizzando personale di Calabria IT distaccato in maniera
irrituale, senza seguire le procedure previste dal CCNL di riferimento della
società distaccante Calabria IT e addirittura disponendo distacchi a tempo
indeterminato;
se risponde al vero che Calabria IT ha
proceduto alla nomina di consulenti esperti il cui costo, al pari del costo del
liquidatore, è stato coperto con fondi erogati direttamente da Fincalabra con
destinazione vincolata o, altrimenti, a quanto ammonta il debito di Calabria IT
nei confronti dei suddetti consulenti e del liquidatore;
se risponde al vero che Fincalabra Spa ha
sottoscritto un verbale di accordo sindacale con le rappresentanze sindacali
dell'UGL nel quale si diceva disponibile a procedere al pagamento degli
stipendi del solo personale distaccato, in violazione palese con qualsiasi
norma di carattere civilistico e giuslavoristico, e se si è poi proceduto in
tal senso. In caso contrario (qualora non si sia proceduto per come concordato
con la predetta sigla sindacale), quali azioni la Giunta intende intraprendere
per intimare ai vertici di Fincalabra il rispetto delle più elementari norme
del diritto del lavoro;
se esistano e quali siano i limiti di
carattere normativo più volte citati dall'Assessore Arena che impediscono il
trasferimento del personale di Calabria IT a Fincalabra Spa, alla luce di
quanto disposto dalla legge di stabilità 2014 che estende le limitazioni
all'assunzione di personale già previsti per la Regione anche alle aziende
speciali, alle istituzioni e alle società dalla stessa partecipate, con
esclusione esplicita delle società che risultano essere iscritte nell'elenco
degli intermediari finanziari di cui all'articolo 106 del testo unico di cui al
decreto legislativo l5 settembre 1993, come Fincalabra Spa;
quali siano le iniziative che la Giunta
intende intraprendere per giungere velocemente alla soluzione della vertenza
con il trasferimento del personale di Calabria IT a Fincalabra Spa.
(514; 26.02.2014)
Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
dal 2002 il sito della discarica di S.
Ippolito (Cosenza), chiuso nell'anno 1992, è stato classificato ad "alto
rischio";
con Decreto del Dirigente Generale n. 365
del 26 gennaio 2006 è stata indetta una gara a procedura aperta per "La
redazione ed esecuzione dei piani di caratterizzazione, progettazione
preliminare e definitiva delle bonifiche dei Siti definiti ad alto rischio
nella Regione Calabria”;
in applicazione del suddetto decreto è
stata espletata attività di caratterizzazione ambientale e progettazione degli
interventi di bonifica per 33 siti in Calabria, già individuati nel Piano
regionale delle Bonifiche del 2002;
tra questi, la discarica di S. Ippolito è
stata classificata ad "alto rischio" ed in "Infrazione
Comunitaria 2003-2007";
allo stato attuale l'iter relativo alla
discarica di S. Ippolito è fermo al progetto di bonifica;
la Procura delle Repubblica di Cosenza ha
aperto un'inchiesta sul sito in oggetto;
considerato, inoltre, che:
il Ministero dell'Ambiente, in
collaborazione con il Comando Carabinieri Tutela Ambiente e delle Agenzie Regionali
per l'Ambiente, ha avviato un progetto denominato MIAPI (Monitoraggio delle
aree potenzialmente inquinate) per la mappatura del territorio finalizzato alla
realizzazione delle carte del rischio, al ripristino delle condizioni
ambientali e alla tutela della salute pubblica -:
quali iniziative urgenti e necessarie si
intendono intraprendere per la bonifica ambientale e la messa in sicurezza del
sito della discarica di S. Ippolito e se si intende attivare per l'area a Sud
del Comune di Cosenza quanto previsto dal Progetto MIAPI per avviare, con il
coinvolgimento dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, dell'Università
della Calabria e dell'Arpacal, uno studio epidemiologico ambientale e di
sorveglianza epidemiologica sanitaria, sia in termini prospettici che
retrospettivi, sulle incidenze tumorali e un monitoraggio dell'acqua, del
sottosuolo e dell'atmosfera per stabilire la presenza eventuale di sostanze
chimiche e tossiche, al fine di garantire l'incolumità e la salute dei
cittadini.
(502; 3.02.2014)
Risposta – “Con riferimento all'interrogazione in oggetto si rappresenta che il
sito di S. Ippolito ricadente nel Comune di Cosenza, definito ad "alto
rischio" nel Piano delle Bonifiche della Regione Calabria, è stato oggetto
di caratterizzazione ambientale allo scopo di verificare l'effettivo stato di
contaminazione delle matrici ambientali.
Il
Piano di Caratterizzazione è stato regolarmente autorizzato in sede di
conferenza dei servizi.
Le
risultanze della caratterizzazione non hanno evidenziato superamenti di valori
di concentrazione nelle matrici ambientali in siti superiori alle CSC indicate
in colonna A Tabella 1 Allegato n. 5 Titolo V Parte IV del D.lgs 152/06 e
pertanto non si è reso necessario prevedere alcun intervento finalizzato alla
bonifica dell'area.
Il
procedimento, secondo quanto previsto nell'art. 242 del D.lgs 152/06, è da
ritenersi concluso per come confermato anche dall'ARPACAL nel parere allegato
al verbale della conferenza dei servizi del 23/09/2009 che ha approvato il
report sulle indagini di caratterizzazione.
Tali
risultanze hanno permesso di far uscire il sito di S. Ippolito in Cosenza dalla
procedura di "Infrazione Comunitaria 2003/2077".
Per
quanto riguarda l'attivazione del progetto MIAPI (Monitoraggio delle Aree
Potenzialmente Inquinate), di concerto con il competente Ministero
dell'Ambiente, si significa che è in corso di definizione l'iter amministrativo
e, quindi esso è di imminente attuazione (e sarà, a suo tempo, reso pubblico).
Il monitoraggio interesserà diverse porzioni del territorio regionale e, per
come rinvenuto in atti, anche quella in parola, e potrà consentire di
individuare la presenza di fenomeni di inquinamento di varia natura (discariche
abusive, siti potenzialmente inquinati, presenza di inquinanti nel sottosuolo
e/o nelle acque sotterranee e superficiali, etc.). Il progetto sarà innovativo
sia per il grado di dettaglio che dovrebbe raggiungere l'indagine, sia per
l'utilizzo delle più sofisticate tecnologie nel settore.
Il
risultato delle riferite operazioni di individuazione e monitoraggio
consentiranno, dunque, di stabilire la presenza di eventuali forme di
inquinamento all'interno delle matrici ambientali, rispetto alle quali doversi
eventualmente attivare con gli opportuni provvedimenti, a tutela della salute
pubblica e dell'ambiente, in ottemperanza alla vigente normativa nazionale e
comunitaria.
Cordialità”
Francesco Pugliano (assessore all’ambiente)
“Il Consiglio
regionale della Calabria,
premesso che:
la Calabria vanta tra i suoi personaggi
illustri la famosa cantante Mia Martini, universalmente riconosciuta come una
delle più grandi autrici, compositrici e interpreti della canzone italiana;
che la storia e la cronaca nazionale
testimoniano il grande valore di questa artista sensibile e tenace che per
decenni è stata alla ribalta dei più grandi palcoscenici italiani e stranieri;
che la cantante, stimata e apprezzata
nella sua terra di origine, ha sempre ricordato anche con gli interlocutori
della comunicazione sia giornalistica che televisiva il grande attaccamento
alla sua Regione e alla sua città natale, Bagnara Calabra, luogo che, come
spesso amava ribadire, rappresentava il rifugio dove riposare e ritrovare forza
e ispirazione;
che la città di Bagnara Calabra e molti
comuni calabresi, al fine di attribuirle il meritato valore, hanno dedicato
alla cantante da diversi anni un concorso culturale intitolato “Premio Mia
Martini” con l’intento di ricordare e promuovere l’immagine della grande
interprete della canzone italiana in Italia e nel mondo;
che tale concorso, da molti anni, attrae
in Calabria molti personaggi illustri del mondo dello spettacolo, della musica
e della cultura internazionale, ma anche numerosi concorrenti e ampio pubblico;
considerato che:
le audizioni del premio si svolgono in
tutte le Regioni d’Italia ed in alcune città d’Europa, accogliendo in Calabria
numerosi giovani cantanti che concorrono all’assegnazione del “Premio Mia
Martini Nuove Proposte per l’Europa”;
che detto concorso, rivestendo carattere
internazionale, rende lustro alla nostra Regione, proiettando al di fuori dei
confini della Calabria, ma anche nazionali, l’immagine di una Calabria operosa
e attenta, laboratorio di idee ed iniziative culturali,
impegna
la Giunta regionale a riconoscere il
concorso “Premio Mia Martini”, che annualmente si svolge in Calabria, come
manifestazione di interesse regionale per la sua alta valenza culturale e
morale.”
Il Consiglio regionale della Calabria,
premesso che:
l’art. 11 comma 4 della legge regionale
24/2013 – licenziata con voto unanime del Consiglio – affidava a Fincalabra
S.p.A., socio unico della società <<Calabria impresa e territori
s.r.l.>>, la messa in liquidazione della società <<Calabria impresa
e territori s.r.l.>>;
lo stesso articolo, per come modificato
dall’art. 1, comma 1 della L.r. 18 dicembre 2013, n. 51, pone al 30 giugno 2014
il termine di chiusura delle procedure di liquidazione, garantendo, la
salvaguardia dei livelli occupazionali dei dipendenti con contratto a tempo
indeterminato della società <<Calabria impresa e territori s.r.l.>>
posta in liquidazione, in servizio al 31 dicembre 2012, attraverso il loro trasferimento
alla società Fincalabra S.p.A., sulla base di specifico piano industriale che
deve garantire l’equilibrio economico-finanziario della società;
dalla data di approvazione della legge
regionale 24/2013, i dipendenti di Calabria IT hanno dovuto continuamente
reclamare il pagamento dei propri stipendi, che alla data odierna risultano
arretrati della tredicesima mensilità e di quella ordinaria di gennaio, mentre
solo pochi giorni fa si è proceduto al pagamento della mensilità di dicembre;
alla data odierna non risulta essere stato
ancora redatto il Piano Industriale sulla cui base si dovrà concretizzare il
chiaro volere della norma regionale in merito al passaggio di tutto il
personale Calabria IT all’interno della dotazione organica di Fincalabra;
i ritardi di attuazione riverberano
pesantissimi effetti anche sulla operatività della finanziaria regionale che
dispone in organico solo 7 dipendenti, effetti che si riversano naturalmente
anche sulla capacità della società di adempiere al proprio mandato istituzionale
di assistenza alla Regione nell’attuazione delle politiche di sviluppo
economico, come denunciato anche di recente dai massimi rappresentanti della
Confindustria regionale;
l’azione portata avanti dalla Giunta per
attuare il dettato della norma regionale non ha sortito fino ad oggi gli
effetti unanimemente desiderati dal Consiglio, al contrario essendosi assistito
a continui colpi di teatro che hanno prodotto esclusivamente una situazione di
estrema tensione tra i lavoratori e l’azienda senza riuscire a produrre alcun
risultato in ordine agli obiettivi fissati dalla legge;
Fincalabra S.p.A. oggi opera utilizzando
personale di Calabria IT distaccato in maniera irrituale, senza seguire le
procedure previste dal CCNL di riferimento della società distaccante Calabria
IT e addirittura disponendo distacchi a tempo indeterminato;
Calabria IT ha proceduto alla nomina di
consulenti esperti il cui costo, al pari del costo del liquidatore, è stato
coperto con fondi erogati direttamente da Fincalabra;
Fincalabra S.p.A. ha sottoscritto un
verbale di accordo sindacale con le rappresentanze sindacali dell’UGL nel quale
si diceva disponibile a procedere al pagamento degli stipendi del solo
personale distaccato, in violazione palese con qualsiasi norma di carattere civilistico
e giuslavoristico,
impegna
la Giunta regionale a far rispettare e a
procedere secondo quanto previsto dall’art. 11 della legge regionale 24/2013
che precede il trasferimento dei dipendenti di Calabria IT alla Società
Fincalabra S.p.A.”
Il Consiglio
regionale,
premesso che:
nei giorni scorsi i quotidiani locali
calabresi riportavano notizia della denuncia del segretario provinciale
cosentino del Sindacato italiano degli agenti di polizia, Alfonso Caiazzo,
secondo il quale sarebbe imminente la soppressione in Calabria di diversi
presìdi della Polizia Ferroviaria e della Polizia Postale;
nell’elenco dei presìdi a rischio, a detta
del Siap, figurerebbero i posti di Polizia Postale di Cosenza, Crotone e Vibo
Valentia, i posti di Polizia Ferroviaria di Cosenza, Crotone, Gioia Tauro e
Locri;
la prevista cancellazione riguarderebbe
altresì le Squadre Nautiche di Crotone e Gioia Tauro e l’Ufficio di Polizia di
Frontiera Marittima di Gioia Tauro;
tale riduzione dei posti di Polizia
rientrerebbe nell’ambito di un piano di razionalizzazione di costi e risorse
promosso dal Ministero degli Interni;
incomprensibile risulta essere un processo
di razionalizzazione che taglierebbe servizi per i per i quali in realtà nessun
costo, se non le spese per il personale, è a carico dello Stato, essendo le
spese di gestione degli immobili che ospitano i predetti presìdi a carico di
altri enti;
la chiusura di tanti posti di Polizia
significherebbe smantellare una rete di controllo e sorveglianza che garantisce
sicurezza ai cittadini;
il concretizzarsi di quanto segnalato dal
Siap indebolirebbe viepiù la presenza dello Stato in territori già segnati
dalla presenza arrembante della criminalità organizzata,
impegna
la Giunta regionale ad avviare da subito
sulla tematica un confronto col Ministero degli Interni, al fine di appurare
veridicità e fondatezza della segnalazione lanciata dal Siap e, se del caso, a
far sì che sul punto si avvii col Ministero medesimo un confronto che tenga
conto delle effettive esigenze e volontà del territorio, individuando le
soluzioni utili ed idonee a scongiurare la soppressione di un così ingente
numero di posti di Polizia Ferroviaria e Postale, tutti utili alla Calabria.”