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IX^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

__________

 

79.

 

SEDUTA DI VENERDI’ 31 GENNAIO 2014

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLÒ

 

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

La seduta inizia alle 13,57

PRESIDENTE

La seduta è aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni e mozioni e interpellanza

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Legge le interrogazioni, le mozioni e l’interpellanza presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Risposta scritta ad interrogazione

PRESIDENTE

E’ pervenuta risposta scritta all’interrogazione numero 482 del 7 gennaio 2014 a firma del consigliere Talarico Domenico.

(E’ riportato in allegato)

In morte del piccolo Nicola Campolongo, barbaramente ucciso a Cassano allo Jonio

PRESIDENTE

Prima di procedere con l’ordine del giorno volevo proporre al Consiglio regionale di osservare un minuto di raccoglimento. Ho pregato anche il sottosegretario Galletti, che era qui per l’inaugurazione del Polo culturale, di essere insieme a noi qui, oggi; è sicuramente una vicenda che ha scosso l’intero Paese e che riguarda la morte del piccolo Cocò Campolongo. Nicola, chiamato Cocò, è stato ucciso a soli tre anni e questo dà l’idea della gravissima situazione che noi viviamo in Calabria e che ha scosso tutte le nostre coscienze.

Le coscienze di uomini impegnati nelle istituzioni.

Attraverso questo minuto di raccoglimento il Consiglio regionale vuole ricordare questo bambino del quale porteremo sempre nel nostro cuore gli occhi vispi e l’immagine della sua innocenza.

(I consiglieri e tutti i presenti si levano in piedi ed osservano un minuto di silenzio)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Sull’ordine dei lavori ha chiesto di parlare il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (UDC)

Presidente, giusto a proposito della sua iniziativa di tenere un minuto di raccoglimento per l’uccisione del piccolo Nicola Campolongo che era di Cassano Ionio che, come si sa, è la comunità dalla quale provengo, chiedo l’inserimento di un ordine del giorno che possa cominciare a lenire questa tragedia che ho definito di proporzioni gigantesche, non solo per la famiglia Campolongo ma soprattutto per la comunità di Cassano e per la nostra Regione.

Nell’ordine del giorno ricordo quanto è accaduto, l’iniziativa della popolazione e del Vescovo di Cassano che è anche Segretario della Conferenza episcopale italiana. Propongo al governo regionale, alla Presidenza del Consiglio regionale, ciascuno per quanto di competenza, di individuare le modalità di adesione della Regione e delle sue articolazioni alla campagna promossa da “IlQuotidiano”. Propongo, inoltre, di procedere all’esposizione della foto di Cocò all’interno dei luoghi di lavoro perché non venga mai meno alla memoria di ognuno di noi lo sdegno per un episodio così truce che ha portato la nostra comunità regionale all’attenzione del mondo intero.

Chiedo anche di voler svolgere una seduta di Consiglio regionale da aprire al contributo, magari, delle associazioni di volontariato operanti nel settore delle politiche sociali, della tutela dei minori, della Chiesa e degli enti interessati per individuare linee guida di una programmazione regionale che vada a potenziare e qualificare le politiche sociali in termini di tutela dei diritti dei minori.

Credo che da questa vicenda emerga un grave vulnus che esiste nella nostra società calabrese nell’ambito della tutela dei diritti dei minori.

Ne discutevo prima con il collega Adamo. Ci sarà qualche motivo per il quale il piccolo Cocò Campolongo, figlio di genitori ristretti in carcere, sia stato comunque affidato ad un nonno che era pregiudicato ed uscito di galera da poco tempo, comunque sorvegliato speciale.

Credo che il grave vulnus sia questo e forse la vita di quel bimbo, dagli occhi vispi e intelligenti che circolava per le strade della mia comunità, poteva essere, con comportamenti e con azioni preventive diverse, forse salvata.

Credo che su questo dobbiamo interrogarci ed avviare una discussione e un dibattito ed una programmazione che in questo senso potrebbe essere positiva.

Chiedo, poi, Presidente, l’inserimento all’ordine dei lavori di un altro ordine del giorno che riguarda le decine di strutture socio-sanitarie abitative convenzionate che operano nel sistema sanitario pubblico. I sub-commissari hanno proposto una rinnovazione delle tariffe che potrebbe mettere in crisi l’intero settore.

Chiediamo di impegnare il presidente Scopelliti a verificare l’azione dei sub-commissari in questo senso e la fondatezza delle segnalazioni che vengono da parte delle associazioni di categoria ed eventualmente assumere tutte le iniziative opportune per tutelare il livello e la qualità dei servizi sanitari e le migliaia di posti di lavoro esistenti.

Un ultimo ordine del giorno, sottoscritto da quasi tutti i consiglieri regionali, aderisce alla campagna che in queste ore sta portando avanti il quotidiano nazionale “Il Tempo”, sul rientro dei Marò in Italia, affinché si faccia pervenire al Primo Ministro indiano, Sing, tramite l’ambasciatore della Repubblica dell’India in Italia, una nota ufficiale con la quale si motiva la mancata partecipazione quale manifestazione dei sentimenti e indignazione e sofferenza degli italiani per il protrarsi senza fine di una situazione incomprensibile e che quindi si favorisca il rientro dei nostri due connazionali. Grazie.

PRESIDENTE

Il consigliere Gallo chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di tre ordini del giorno.

Se non ci sono interventi difformi da questa richiesta possiamo porla in votazione.

(Il Consiglio approva)

Ha chiesto di parlare il consigliere Caputo. Ne ha facoltà.

CAPUTO Giuseppe (Forza Italia)

Presidente, ho presentato una mozione che in atti è sul tavolo della Presidenza, firmata da altri colleghi e che riguarda un problema – firmato, tra l’altro, dal Presidente della quarta Commissione collega Gallo – cioè quello che sta accadendo in questi giorni sul nostro territorio.

(Interruzione)

Però, se fosse possibile, Presidente, veramente mi sembra tutto meno che un’Aula di Consiglio.

Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò

PRESIDENTE

Sì, sono arrivato adesso per sostituire il presidente Talarico. Prego i consiglieri di prendere posto e di favorire l’ordinato svolgimento dei lavori. Grazie.

CAPUTO Giuseppe (Forza Italia)

A seguito di quel bando, su cui non entro nel merito, per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti, per un anno lo stesso dovrebbe avvenire nelle province di Cosenza e di Reggio Calabria e dovrebbe essere smaltito in Olanda via mare; io non sto a sindacare – nella maniera più assoluta – la essenzialità del bando.

Credo, però, leggendo che questo abbia suscitato un grande allarme, in particolare nella possibilità - a dir la verità inspiegabile perché abbiamo consultato giuristi ed esperti di diritto – che viene data all’imprenditore che va eventualmente ad appaltarsi questo servizio con queste due righe “il concorrente può, inoltre, valutare a suo insindacabile giudizio l’opportunità di utilizzare anche il capannone adibito a trattamento della raccolta differenziata secca presso l’impianto tecnologico di Rossano”.

L’impianto tecnologico di Rossano è l’impianto di Bucita in una contrada popolosissima a grande vocazione agricola e turistica dove ci sono tre insediamenti turistici che dovrebbero avere già dalla prossima estate il marchio Valtur.

Questo per non dire che l’impianto di Bucita nei 5 anni precedenti ha recepito i rifiuti di tutta la Calabria tanto che sono nate spontaneamente molte associazioni per difendere una situazione che era diventata incontrollabile.

Allora io non capisco, ma non l’abbiamo capito in tanti, perché un imprenditore - che sia tedesco o francese o belga o di chicchessia, visto che è un bando comunitario - dovrebbe registrare questo tipo di opzione per cui 750 tonnellate al giorno di rifiuti tal quale dovrebbero essere depositati in quel di Bucita, imballati e riportati con centinaia di camion al porto di Crotone.

Presidente, credo che questo sia un fatto estremamente assurdo che non trova riscontro nella realtà fattuale. C’è un grande allarme nella popolazione e ieri si è tenuto un Consiglio comunale di fuoco. Abbiamo incontrato il Prefetto, signor Presidente della Giunta, e mi sono un po’ vergognato a dir la verità perché i sindaci di Rossano e Corigliano sono andati a chiedere aiuto al Prefetto al quale io ho detto che mi vergognavo come rappresentante di una maggioranza e come consigliere regionale perché avrebbe dovuto essere la politica ad intervenire.

Guarda caso, signor Presidente, in quell’incontro col Prefetto è venuto anche un suo sottosegretario. Io non so quale tipo di faccia tosta – me lo consenta – ha avuto perché un sottosegretario che fa parte della sua maggioranza è venuto a chiedere al Prefetto insieme a noi di intervenire…

(Interruzione)

Chiedo scusa, assessore Dattolo, ma non è possibile che un assessore, un sottosegretario possa chiedere al Prefetto; ed ho detto di fronte al Prefetto che io personalmente mi vergognavo, ma ho sentito il dovere di essere presente perché la politica non era in grado di rispondere. All’incontro era presente il Presidente della quarta Commissione, Gallo.

Nonostante le decine di telefonate avute con l’assessore e col dirigente generale, il dirigente generale ha opposto un secco rifiuto perché quel bando non si può modificare.

Credo sia un momento di grande difficoltà perché in quel territorio potrà succedere e succederà di tutto, Presidente, perché la gente non è più disponibile ad avallare questo tipo di situazione anche perché non ne vede.

Voi ritenete veramente che un imprenditore che viene dalla Germania o dalla Francia non conosca il territorio e non sia in grado di andarsi a trovare un capannone dove eventualmente depositare i rifiuti? Stiamo parlando di 750 tonnellate di rifiuti tal quale che dovrebbero, poi, essere imballati e riportati al porto di Corigliano per essere imbarcati.

Ne abbiamo viste di tutti i colori, al di là del fallimento di tutti i commissariamenti che ci sono stati negli ultimi anni.

Non voglio esprimermi sul bando, sono d’accordo. Vogliamo resettare tutto e per un anno mandiamo i rifiuti in Olanda via mare sperando che saremo in grado di offrire una prospettiva diversa e certamente più stabile.

Ora, io le chiedo, Presidente, con questo ordine del giorno che recita testualmente così “Impegna il Presidente e la Giunta a richiedere al dirigente generale delle politiche ambientali di rivedere il capitolato speciale d’appalto del bando medesimo ed eliminare la parte in cui si prevede <il concorrente può, inoltre, valutare a suo insindacabile giudizio l’opportunità di utilizzare anche il capannone adibito a trattamento della raccolta differenziata secca presso l’impianto tecnologico di Rossano>”.

Credo sia una cosa fattibilissima. Non stiamo chiedendo l’annullamento del bando ma stiamo solo chiedendo che venga caducata la possibilità eventuale che un imprenditore che si appalta il servizio possa utilizzare il capannone dell’impianto tecnologico di Rossano che dovrebbe essere un capannone adibito alla raccolta differenziata, utilizzandolo in maniera così avventata.

Credo sia una cosa fattibilissima perché, Presidente, se lei avesse avuto modo di conoscere quello che è successo nel Consiglio comunale di avantieri si sarebbe reso conto; sono persone, sono cittadini che sono stati già tartassati.

Tant’ è che l’amministrazione comunale per venire loro incontro aveva fatto uno sconto sul pagamento della Tarsu.

Vi chiedo allora, signor Presidente, di intervenire su questo perché è una cosa che si può fare e non mi si dica che dal punto di vista giuridico non è possibile.

PRESIDENTE

Collega Caputo, lei deve chiedere l’inserimento all’ordine del giorno. Avrà occasione di intervenire successivamente nel dibattito per una questione di metodo.

CAPUTO Giuseppe (Forza Italia)

Presidente, le chiedo scusa, ma poiché sono febbricitante e sono venuto qui solo per discutere e presentare all’Aula questo provvedimento, le chiederei la grande cortesia di poterlo discutere e votare subito. Grazie.

PRESIDENTE

La mozione esposta dal consigliere Caputo è controfirmato dal consigliere Gallo, dal capogruppo di Forza Italia Morrone, dai consiglieri Magno, Bulzomì, Albano, Adamo ed altra firma che non riconosco.

Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine dei lavori della mozione del consigliere Caputo.

(Il Consiglio approva)

Il consigliere Caputo ha chiesto di poterlo discutere come primo punto.

Dobbiamo intanto discutere le interrogazioni a risposta immediata e successivamente, prima di procedere con l’ordine del giorno, se il Consiglio regionale e d’accordo procederemo con la mozione.

(Interruzione)

Se il Consiglio è d’accordo…

(Interruzione)

Per motivi personali perché il consigliere Caputo è febbricitante, se fosse possibile, riterrei di dare la precedenza alla mozione.

(Interruzione)

Intanto è stata inserita all’ordine del giorno. Se siete d’accordo propongo l’inversione così come richiesta dal consigliere Caputo.

(Interruzione)

L’inversione, consigliere Giordano, stiamo votando la richiesta del consigliere Caputo di affrontare la questione che ha sottoposto con una mozione controfirmata da altri consiglieri. La richiesta, che ha motivato dal punto di vista personale, la rappresento all’Aula per una maggiore condivisione.

Se siete d’accordo, l’affrontiamo prima di discutere le interrogazioni, prima di affrontare l’altro punto afferenti alle interrogazioni al primo punto all’ordine del giorno di questa seduta di Consiglio.

Possiamo procedere? Bene. Si apre il dibattito sull’argomento, chi volesse intervenire può farlo perché il collega Caputo nella sua presentazione ha già illustrato il provvedimento.

Prego, assessore Pugliano.

Mozione numero 116 di iniziativa dei consiglieri Caputo e altri “sull’insediamento di uno specifico tavolo tecnico in materia ambientale, in riferimento allo smaltimento in ambito internazionale dei rifiuti calabresi”

PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente

Grazie, Presidente, intervengo immediatamente per cercare di dare qualche informazione un po’ più precisa e corretta, per averla già trattata con tutti quelli che hanno voluto segnalare gli aspetti che poc’anzi il collega Caputo ha voluto mettere all’ordine del giorno di questo Consiglio.

Preliminarmente devo comunicare al consigliere Caputo - che non era presente all’incontro chiestomi e realizzato a Lamezia Terme con i sindaci di Corigliano e di Rossano e alla presenza del consigliere Gallo e del sottosegretario Dima - che nella fattispecie chi ha firmato e pubblicato il bando non è l’ingegnere Gualtieri nella funzione di direttore generale del dipartimento ambiente ma è l’ingegnere Gualtieri nella funzione di responsabile delegato da una ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri che lo ha incaricato, per traghettare la responsabilità del sistema dei rifiuti alla Regione, di fare ogni azione, ogni atto necessario a completare il sistema impiantistico calabrese.

Questo per chiarire che ha poco potere anche il Presidente della Regione Calabria nei confronti del firmatario dell’avviso.

C’è da dire che avrei voluto e vorrei che i consiglieri regionali riconvocassero o facessero richiesta di riconvocare il Consiglio regionale che è stato rinviato, è passato oltre un anno. Ricordo che il Consiglio regionale si è riunito, così come voluto dal presidente Scopelliti, l’11 gennaio 2013 – oltre un anno fa –  ed è stato rinviato dopo la mia relazione perché mancava il presidente Scopelliti.

E’ passato oltre un anno e nessuno – dico nessuno – ha sentito il bisogno di conoscere in che condizioni è il sistema dei rifiuti in Calabria. Lo faccio io pubblicamente adesso perché sicuramente per rispondere alla mozione del consigliere Caputo non mi posso trattenere dal relazionare; lo farò anche in settimana in una conferenza stampa affinché i cittadini calabresi sappiano qual il rischio impellente che abbiamo davanti.

La Calabria si può fermare e potrà essere da qui a poco invasa dai rifiuti senza soluzione alcuna. L’unica soluzione percorribile, fino a quando la Regione Calabria non sarà nelle condizioni di realizzare gli impianti necessari, l’unica strada percorribile è quella estera, se la si lascerà realizzare.

Per quanto riguarda la richiesta di variazione di questo bando: comunico, intanto, che il 12 febbraio scadono i termini per la presentazione delle domande e, se si lascerà completare l’iter di questo bando, ci vorrà almeno tutto il mese di maggio, se tutto andrà bene, per realizzare e percorrere questa strada. Diversamente, oggi siamo aiutati in Calabria solo da una ordinanza firmata dal presidente Scopelliti, una ordinanza contingibile e urgente che evita che 1.200 tonnellate al giorno restino per le strade della Calabria.

Terminata la validità di quella ordinanza – questa ordinanza scadrà a maggio – se non potremo ulteriormente prorogarla e non avremo realizzato la strada dell’estero queste 1.200 tonnellate al giorno resteranno per le strade della Calabria.

Dico, intanto, che, per il bando, il riferimento a Bucita è molto residuale e marginale. Posso dirlo e credo di non dare notizie che non si possono dare, ma fino ad una settimana sono venute al dipartimento 8 società a chiedere notizie su questo bando.

Su 8 società che si sono presentate solo una ha chiesto notizia di dove si trovi questo Bucita ma altre 7 si stano preparando a presentare offerte senza tener conto di Bucita. Ecco perché dico che il rischio che possa essere utilizzata Bucita è marginale rispetto al rischio imminente che la Calabria ha sulle proprie spalle; la Calabria non Pugliano.

In settimana, in una conferenza stampa lo dirò: l’impianto a Bisignano è osteggiato,  occupano il palazzo comunale perché non vogliono l’impianto; occupiamo i Consigli comunali ed i palazzi comunali per questo bando che porta all’estero, occupiamo i palazzi comunali per tutte le attività e le azioni che sta cercando di mettere in campo la Regione Calabria.

Non sapremo che occupare quando i rifiuti non troveranno collocazione.

Sostengo e resto dell’avviso che non possa essere né l’assessore né il Presidente a chiedere a chi è stato nominato dal Presidente del Consiglio dei ministri a svolgere le funzioni necessarie a completare il sistema impiantistico.

Credo che, visti i tempi necessari, la battaglia si possa anche rinviare a termini scaduti del bando. La possibilità che venga utilizzata Bucita è residuale, perché poi deve essere anche ispezionata per vedere se c’è la possibilità di far entrare questi rifiuti, di imballarli e di farli uscire. Credo che logisticamente non sia la migliore delle soluzioni per chi si vuole attrezzare per fare in un anno questo servizio.

Dico che gli interessi della Regione Calabria, rispetto agli interessi - che io in qualche modo condivido - di quel territorio di Rossano, possano essere dichiarati preminenti.

Giacché intravedo altri rischi, non solo la scadenza dell’ordinanza del presidente Scopelliti, ma anche l’esaurimento dell’unica discarica che c’è in Calabria, Pianopoli, da qui a qualche mese, e quindi non avremo soluzioni dove collocare, dove trattare o dove smaltire questi rifiuti.

Ecco perché dalla mia visuale, posso anche sfilarmi dalla responsabilità che avverto sulle mie spalle in solitudine ed ho una grande amarezza: in questo anno, dall’11 gennaio 2013, non ho registrato neanche un consigliere regionale che abbia chiesto di riprendere il tema dei rifiuti dopo quella seduta di Consiglio che aveva convocato e chiesto di convocare il presidente Scopelliti.

Nessuno ha chiesto di conoscere pregi e difetti di questo sistema e quale possa essere il rischio, domani non dopo domani.

Penso che bisognerebbe avere la responsabilità di conoscere questi rischi della Calabria. Potrei non essere assessore e sicuramente non sopporterei questo peso della Calabria invasa dai rifiuti ma lo vivrei nella stessa misura di amarezza e di difficoltà da semplice cittadino. La mia regione merita sicuramente di meglio rispetto a quello che oggi stiamo rischiando di offrirle, sicuramente non meriterebbe di essere invasa dai rifiuti senza avere altra soluzione.

Ecco perché chiedo al consigliere Caputo di inquadrare la situazione più compiutamente, visto che era assente in quell’incontro dove, anche con l’ingegnere Gualtieri, è stato spiegato il perché e la sua responsabilità: infatti, togliere il riferimento all’unico impianto che in quella zona esiste nell’area cosentina, togliere quel riferimento, per questo bando che non tratta bruscolini ma che per un anno tratta 77 milioni di euro, all’unico impianto pubblico che c’è in quell’area significherebbe avvantaggiare anche gruppi che non sono fra quelli che vorremmo ancora in questo settore. Quindi credo che il riferimento all’impianto di Bucita sia per regolamentare la partecipazione e non lasciarla in mano ai soli noti che potrebbero avvantaggiarsi di un bando che se modificato potrebbe essere anche messo in discussione.

Se il direttore generale dovesse sentirsi appagato e coperto per le proprie responsabilità penso che il bando sarebbe più debole e potrebbe essere anche annullato da un qualsiasi ricorso che potrebbe sopraggiungere se noi variassimo quel bando.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

Tengo a precisare che a norma del Regolamento interno del Consiglio regionale, i consiglieri regionali che intendessero intervenire per le mozioni possono farlo uno per gruppo per un tempo limitato di dieci minuti massimo.

GUCCIONE Carlo (PD)

Presidente, intervengo non solo per annunciare il voto favorevole alla mozione presentata dal consigliere Caputo.

Mi sembra che quest’oggi in Consiglio regionale le cose si siano modificate profondamente e credo che questo sia un fatto politico rilevante che registriamo in questa sede rispetto a questa questione dei rifiuti che reputo importante.

Non a caso abbiamo il problema dello smaltimento e della raccolta dei rifiuti ma anche il problema, come ci ha evidenziato il Procuratore generale della Procura di Reggio Calabria qualche giorno fa, della possibilità che anche la Calabria sia stata interessata dalla cosiddetta “Terra dei fuochi”. Cioè dall’interramento nella nostra regione di rifiuti altamente inquinanti.

Assessore, lei ha detto una cosa gravissima quest’oggi. Ha detto che questa mozione rischia di avvantaggiare gruppi che non vorremmo. Su questo deve dire una parola chiara perché vorremmo conoscere anche noi quali sono i gruppi che si avvantaggerebbero dall’approvazione di questa mozione.

Credo che abbia ragione il collega Caputo quando dice che quell’area – in particolare lo Ionio –viene ed è stata in questi anni molto mortificata. Conosciamo i dati ma non li voglio dire, lo stato degli ospedali, lo Spoke Rossano-Corigliano, ma c’è una situazione che reputo allarmante dal punto di vista sanitario: la chiusura dell’ospedale di Rossano.

Ora andare a gravare in un’area che è vocata al turismo, ci sono quasi 20 mila posti letto e non so quante strutture di tipo turistico in quell’area, andare in una direzione che va a creare una situazione di stress ambientale penso sia una decisione sbagliata.

Dico questo facendomi carico del problema di come uscire fuori dall’emergenza rifiuti che ci ha dato non so quanti anni di commissariamento; quante risorse sono state sprecate in questa direzione dai vari commissari che si sono succeduti!

Attenzione, però! Attenzione a stressare il nostro territorio e sempre gli stessi territori per sopperire ad una emergenza che non è in grado neanche di essere risolta.

Per questo penso che la sollecitazione che ci viene dal consigliere Caputo debba essere accolta e deve essere un modo per aprire una discussione per vedere come e quali soluzioni noi mettiamo in campo per tentare di risolvere questa questione.

Accanto a questa questione dei rifiuti penso che dobbiamo intraprendere tutte le necessarie iniziative per la tutela della salute dei cittadini.

Ci sono troppe aree di criticità ambientale e ne abbiamo discusso in Commissione sanità e territorio e ambiente in seduta congiunta sull’incidenza di alcune patologie oncologiche in alcune realtà che sono state stressate negli anni dalle questioni di tipo ambientale.

Penso che oggi sia evidente che su una questione dirimente come quella dei rifiuti c’è una situazione nella quale una grande parte del Consiglio regionale non condivide quello che la Giunta in questi mesi ha messo in atto e atti deliberativi che in questa direzione vanno ad aggravare e non a risolvere il problema dei rifiuti in Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Guagliardi. Ne ha facoltà.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della sinistra)

Grazie, Presidente, aderisco alla mozione del consigliere Caputo ma rimango stupito dall’intervento dell’assessore Pugliano sul tema perché il suo ragionamento alla fine si ritorce contro i cittadini, contro chi si oppone ai barbarismi dello smaltimento dei rifiuti dicendo che siamo molto vicini a poteri che danneggiano la Calabria e sono contro le attività lecite.

E’ grave assessore, questo, è grave dire che una certa logica dello smaltimento di rifiuti possa conservare il potere mafioso in Calabria. Lei ha detto questo poco fa, detto papale papale.

In una scorsa seduta di Commissione io e lei abbiamo bisticciato proprio su questo tema;  lei si è risentito per un mio ragionamento sul fatto che a Bisignano c’erano alcune condizioni logistiche che faceva comodo a chi installava l’impianto di Bisignano in quel territorio. Lei mi ha tacciato di insinuare cose non giuste.

Ora io le chiedo, assessore: noi abbiamo discusso da prima dell’estate fino a settembre in decine e decine di audizioni, coinvolgendo tutta la realtà calabrese sul suo progetto di raccolta, riorganizzazione e smaltimento dei rifiuti, come mai il blocco della discussione - perché la Giunta doveva avere un ripensamento sulla legge alla luce dei no che aveva ricevuto da tutte le realtà che aveva audito - coincide con l’attivazione di insediamenti come quello di Bisignano, delle mega-discariche che non sono solo Bucita ma che si stanno predisponendo per l’intero territorio calabrese dicendo che la colpa non è del dirigente generale all’ambiente, dottor Gualtieri, ma del dottor Gualtieri che è il nuovo commissario o in parte una specie di commissario per la realizzazione degli impianti della Calabria?

Ora le chiedo, assessore, quando vuole portare alla discussione la legge? Una legge adeguata potrebbe evitare tutti questi danni? Sono stati auditi da lei sindaci virtuosi che hanno trasformato l’umido ed il non umido in una ricchezza economica, ma lei si ostina a non ascoltare questo. Lei si ostina verso gli impianti e verso le mega discariche, verso quelle cose che non vanno più e che c’è il rischio di diventare una grande cloaca del Mediterraneo.

Adesso ci sarà la cloaca riconosciuta per lo smaltimento delle armi chimiche e altro e noi siamo diventati la cloaca del mondo capitalistico.

Partiamo allora dall’approvazione della mozione del collega Caputo ma ci dica in quanto tempo vuol portare la legge sul riordino e la raccolta dello smaltimento dei rifiuti nella discussione in Aula perché lì vedremo la responsabilità di chi vuole un modello di raccolta di rifiuti e di smaltimento e chi non la vuole, chi vuol proseguire su questa strada.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (UDC)

Presidente, prendo la parola su questa mozione per una discussione di carattere politico, sull’onda di una iniziativa che è prettamente locale e che riguarda quell’area della provincia di Cosenza, una iniziativa che coinvolge il collega Caputo, me come rappresentante di quell’area ed il sottosegretario Dima.

Sull’onda di questo forse in Aula siamo andati un po’ al di là e da parte dei colleghi si è avviata una discussione di natura politica soprattutto da parte dei colleghi di opposizione.

Vorrei precisare – lo voglio dare come premessa e l’ho detto anche in un documento, in una lettera che ho inviato nei giorni passati all’assessore Pugliano e al direttore generale Gualtieri – che riconosco all’assessorato e al dipartimento in questo anno di lavoro, a seguito di 15 anni disastrosi di commissariamento dell’emergenza rifiuti in Calabria, un lavoro di programmazione ed un’azione dinamica per andare incontro ai problemi e per non avere il solito atteggiamento che hanno avuto per tanti anni i commissari che si sono succeduti in Calabria e che io da sindaco di Cassano – da sindaco di un comune sede di discarica – definivo “la concezione della cenere sotto il tappeto”.

Credo che in questo anno si sia lavorato per arrivare a dei risultati anche importanti per evitare che questa regione - che si dice a vocazione agricola e turistica - abbia tonnellate di rifiuti in giro per il territorio così come è accaduto lo scorso anno e per come in eredità ha lasciato l’ufficio del commissario.

Penso che questo sia da riconoscere fermo restando che c’è – mi collego anche all’intervento del collega Guagliardi – un progetto di legge della Giunta regionale sul riordino del sistema regionale dei rifiuti che è in attesa di un maxi emendamento perché è in fase di elaborazione. Nel momento in cui sarà portato all’attenzione della Commissione noi cercheremo di licenziare nel più breve tempo possibile.

Riguardo la vicenda che ci occupa cioè alla mozione presentata dal collega Caputo, in questa settimana noi abbiamo avuto due incontri insieme al collega Dima con l’assessore Pugliano e col direttore generale Gualtieri, era presente anche l’assessore Trematerra. Un primo incontro a Lamezia Terme e un secondo l’abbiamo avuto in Prefettura a Cosenza.

Cosa abbiamo chiesto? Condivido assolutamente, assessore e Presidente, l’impostazione data dal dipartimento. Vale a dire che poiché la giusta ordinanza del presidente Scopelliti che assumendosi la responsabilità qualche mese addietro ha consentito, comunque, alla nostra Regione di conferire in discarica i rifiuti tal quale va in scadenza, la programmazione che si va a fare del trasporto via nave e dei rifiuti fuori regione è una programmazione giusta e assolutamente da condividere.

Dov’è il problema, però, e qual è il vulnus che richiama alla responsabilità noi altri che rappresentiamo quella parte di territorio e che siamo chiamati a responsabilità dalle comunità locali e dalle amministrazioni locali?

La previsione sia pure potenziale ma non tollerata dal territorio; il problema è di natura politica, quel territorio in questi anni ha avuto, sia pure per non responsabilità di questo Consiglio regionale, la cancellazione del presidio di giustizia nel tribunale di Rossano e altre problematiche che riguardano altri settori come la sanità e i trasporti, conseguenza di crisi vissuti a vari livelli e a vari livelli istituzionali; quel territorio non regge il peso di un potenziale trasporto di 750 tonnellate al giorno presso il sito di Bucita che, tra l’altro, è in un’area vicino al centro urbano di Rossano e che è vicino a strutture turistiche di rilievo e al più grosso Acquapark del Mezzogiorno d’Italia, forse tra i più grandi d’Italia che è quello di Rossano i cui gestori hanno inoltrato, proprio al comune di Rossano, protesta.

L’altra sera si è svolta una seduta di Consiglio comunale molto accesa in quel di Rossano che ha messo sotto accusa anche la politica del territorio che non avrebbe difeso il territorio.

Qual è il senso della richiesta che si viene a fare e per la quale è in corso e c’è stata una interazione col direttore generale Gualtieri? La modifica, la correzione del bando nella parte in cui si prevede che Rossano possa essere potenzialmente il luogo, il sito nel quale dovranno essere lavorate 750 tonnellate al giorno che è tutta la produzione della provincia di Cosenza.

Anche perché non è che quell’area voglia sfuggire alle proprie responsabilità in questo senso. Rispetto ad una mancanza di programmazione dell’area ionica della provincia di Cosenza degli ultimi 15-20 anni che va assolutamente riconosciuta, l’area ionica è stata quella che da questo punto di vista ha lavorato e programmato.

La discarica di Bucita che ha accolto – e lo ricordava il collega Caputo – per tantissimo tempo i rifiuti dell’intera regione, la discarica di Cassano nella quale conferiscono circa 40 comuni. Allora cosa si chiede? Si chiede una modifica e il fatto che possa essere sanato il vulnus che esiste in questo bando. Vale a dire: cosa è mancato? Una previa interazione e comunicazione da parte del direttore Gualtieri che ha redatto il bando con i sindaci dei territori e con i territori.

Probabilmente questa interazione precedente - che sarebbe stata necessaria - avrebbe evitato tutti questi problemi e tutte queste discussioni. Per questo anche io chiedo, modificando il tiro rispetto agli interventi dei colleghi e non condividendo gli interventi dei colleghi di opposizione, che ci sia una valutazione dell’intero Consiglio regionale sulla eventuale modifica di questo bando nella parte in cui coinvolge la discarica di Bucita.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere De Masi. Ne ha facoltà.

DE MASI Emilio (IDV)

Grazie, Presidente, non ero del tutto convinto di intervenire per la complessità e la delicatezza della materia di cui ci stiamo occupando sia pure per un fatto quasi accidentale, fortuito, per via di questo specifico ordine del giorno presentato dal collega Caputo di cui ho sempre apprezzato la serietà dandone anche riconoscimenti pubblici.

Tuttavia mi permetterò di fare qualche osservazione, più che nel merito specifico, rispetto alla materia intesa complessivamente cercando di calibrare le parole perché il mio sarà un intervento – non so se sorprendentemente o meno – stonato rispetto ad un coro cosentino che si sta affermando con molta forza e determinazione.

Intanto dico che sono stato costretto a riflettere e ad avvertire una qualche mortificazione dall’intervento dell’assessore Pugliano il quale ha lamentato la propria solitudine, non vittimisticamente o retoricamente ma per segnalare una condizione di amministratore che deve fare i conti con una delle emergenze più difficili e complesse, in assenza di una discussione vera che si dovrebbe svolgere qui dentro e che non si è svolta per responsabilità, certo, non della Giunta – guarda cosa mi tocca fare: difendere la Giunta – ma, prevalentemente, del Consiglio.

Penso che quando si contestano determinate scelte dolorose, come in questo caso, cioè quello di inviare i rifiuti all’estero, bisognerebbe avere la consapevolezza che, in questa materia, in primo luogo non c’è altro tempo da perdere, altrimenti gli scenari che prefigurava prima l’assessore non sono una forzatura dialettica del tentativo calcolato di assicurarsi un qualche consenso, ma sono descrizioni di realtà che abbiamo anche vissuto di recente più volte e che sono sul punto di riproporsi nella loro drammaticità.

Penso che una istituzione, responsabile e consapevole del proprio ruolo, debba partire da questo. Allora i cannibalismi dovrebbero essere sempre banditi nei dibattiti pubblici ed istituzionali, soprattutto quando non si hanno chiare le idee alternative. Non possiamo averle perché noi certamente paghiamo – e Pugliano insieme a noi – una interminabile fase commissariale, ed è stato detto anche da altri, che non solo non ha prodotto alcun beneficio alla Calabria in questa materia, ma penso che abbia combinato danni non solo sul piano economico-finanziario ma anche sul piano della tenuta ambientale ed ecologica.

In questa lunghissima fase in cui c’è stato il commissariamento, devo denunciarlo senza alcuna indulgenza al sentimento di appartenenza territoriale: se c’è stato un territorio – e mi scuso – che non ha subito gli stress di cui hanno parlato i miei colleghi è esattamente quello di Cosenza che semmai – lo dico da crotonese, ovvero da rappresentante di un territorio - ha subito, questo sì, ogni tipo di eccesso in questa materia.

Nella nostra discarica principale si è riversato di tutto e abbiamo ospitato i rifiuti di tutti, compresi quelli della grande provincia di Crotone.

Allora non si sentivano queste lamentazioni circa lo stress di un territorio.

Crotone aveva ben altri stress, di cui tutti voi credo siate a conoscenza, derivanti dalla prolungata esperienza industriale che ha determinato una sorta di tragedia ambientale.

Di tutto questo non si è mai discusso, alcuni egoismi non si esauriscono nel danno che provocano agli altri nella fase in cui vengono sperimentati, ma determinano danni successivi.

Questo è stato fatto. E’ mancata una visione della Calabria nella sua interezza ed è per questo che c’è sempre da lamentarsi quando la politica deve abdicare alle proprie prerogative ed in particolare a quelle di governo per affidarle a sciagurate esperienze commissariali.

Stiamo pagando tutto questo. Ora l’assessore deve fare, e anche in fretta, per scongiurare i rischi di cui ha parlato.

Penso che, al di là del fatto specifico, sia necessario accogliere il suo allarme, la sua richiesta di riordinare all’interno di questa Assemblea un minimo di discussione, se ancora siamo in tempo per imprimere al corso amministrativo, che deve presiedere a determinate scelte, che probabilmente saranno altrettanto dolorose, il crisma democratico e istituzionale che manca.

Se questo è, è evidente che c’è una responsabilità nostra ancora prima della sua, ammesso che ne abbia. Allora nei diversi interventi pubblici che l’assessore Pugliano ha fatto, ha sempre denunciato con coraggiosa coscienza politica-amministrativa che in Calabria, ad esempio, per quanto riguarda la cosiddetta, celebrata e osannata differenziata, siamo a percentuali che ha definito incivili.

E’ esattamente così, il che vuol dire – se non capisco male – che dalla situazione di questo momento fino alla realizzazione di soluzioni, per così dire utopiche, occorrono fatalmente ed inevitabilmente scelte dolorose come queste.

Atteso che, però, frattanto anche altre amministrazioni soprattutto quelle comunali che non sono prive di alcune responsabilità, debbono immediatamente riacquisire un senso di responsabilità istituzionale e di sensibilità verso una grave emergenza come questa per recuperare una concertazione che non solo sia di aiuto all’assessore Pugliano – che è cosa già di non trascurabile conto – ma soprattutto per gli interessi dei calabresi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente, fatta salva una premessa che riguarda l’assessore Pugliano, a cui voglio ricordare che in questi mesi non c’è solo una sua battaglia solitaria. Molto spesso la stanchezza di alcuni elementi della maggioranza o la superlativa e vibrata partecipazione della minoranza, può far sembrare il contrario, ma io ritengo che non si possa personalizzare, in una stagione difficilissima come questa, perché - vale per Pugliano così come può valere per Gentile o Mancini, per tutti quelli che hanno gravi responsabilità in termini di governo – io sono convinto che per quanto si possa fare meglio e di più ogni giorno, singolarmente, come consiglieri di minoranza o di maggioranza ma soprattutto come assessori di questa Giunta, c’è una gravità di problematiche.

Per cui ben venga; non voglio guardare al passato ma dico al collega Guccione che finanche la loro esperienza, in un regime commissariale, non poteva produrre grandi frutti, visto che ci vengono consegnati al di là delle responsabilità del passato, un miliardo di euro spesi e, ancora, la Calabria non ha programmazione.

Rispetto a questo dico che c’è – e di questo voglio sottolineare l’importanza – per la prima volta un programma per la Calabria. Da qualche mese si interrompe il commissariamento, c’è un lavoro congiunto della  parte tecnica e quando si vuole, dico, anche della politica.

E’ facile presentare proposte emendative ma penso che il dovere di ogni singolo consigliere regionale, e provo a farlo sia che si parli di sanità, nonostante non sia semplice andare a spiegare di territorio a pezzi trovando quelli che riescono a fare i paladini di tutto e del contrario di tutto, di maggioranza o di minoranza abbia il dovere di spiegare, benché ci sia una grande difficoltà specie nei territori in cui si vive.

Va da sé che comprendo le ragioni e l’ansia del consigliere Caputo che a Rossano ha sempre rappresentato un amministratore attento anche da consigliere regionale quale è oggi e, rispetto alla dinamica di questa particolare determinazione, Rossano – lo diceva già il consigliere Gallo prima di me – vittima di una serie di combinazioni straordinarie tra cui il tribunale che non dipendeva sicuramente da noi, e le congiunture internazionali.

Oggi l’essere nucleo centrale di un progetto di riqualificazione e di costruzione per la prima volta di un complesso di impianti non è semplice.  Andate a vedere cosa sta accadendo a Bisignano dove la politica non riesce a disegnare un percorso che significherebbe creare, fra qualche anno, un paio d’anni, un sistema di rifiuti che funzioni, tant’è che siamo costretti a portarlo all’estero.

Aggiungo pure che nelle prossime ore, martedì, in Commissione sarò estensore di un emendamento ad una legge per far sì che si possa utilizzare anche quella parte di privato mettendolo a bando per andare a gestire l’emergenza.

Detto questo e, fatto salvo il contributo che può venire da ciascuno, vorrei chiedere al capogruppo di Forza Italia, al gruppo di Forza Italia e a tutti quelli che ne sono estensori di fare una riflessione composta e di valutare che se ognuno di noi, fatte salve le ragioni dei territori, le ansie personali e voler partecipare, portando un’idea perché qui non ho sentito, ad oggi, idee e proposte differenti, come diceva l’assessore Pugliano, che possano innestarsi in quel meccanismo perverso che non è quello di parlare ad un Direttore generale ma ad un tecnico, all’ufficio del commissario.

Mi rivolgo al mio Presidente e al capogruppo Chiappetta, così come al capogruppo dell’Udc e di Forza Italia di verificare – fatto salvo questo punto – se non sia il caso di ritirare la mozione per quanto comprendiamo le ragioni e farne oggetto di una discussione, se volete anche politica, per capire in termini tecnici; il nostro dovere, essendo maggioranza, è quello di discutere nell’ambito della maggioranza tutte le soluzioni ulteriori e possibili che possono arrivare.

Per questo comprendo lo spirito dei consiglieri Caputo e di Gallo, del sottosegretario Dima che è assente, ma nei giorni scorsi ci sono state delle riunioni. Però vorrei evitare che si consumi quella che appare una deriva politica, perdonatemi un elemento un po’ forte proprio – sta nell’alveo del ragionamento – di valutare, approfondire e mettere in campo tutti gli strumenti tecnici oltre a quelli politici per arrivare ad una soluzione che sia congrua con i tempi di un governo regionale.

Un governo regionale che, per quanto mi riguarda, ha assessori che lavorano nell’interesse della Calabria e che non mettono in campo un provvedimento punitivo perché, purtroppo, nei territori dove si concentrano delle azioni sembra ci sia una attenzione particolare, ma non è così, non è questa la motivazione e non mi pare, come maggioranza, che questo sia nemmeno il modo di risolvere, di portare a soluzione i problemi che noi come Giunta e come partito di maggioranza stiamo cercando di mettere in campo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Morrone. Ne ha facoltà.

MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)

Intanto vorrei approfondire un po’ l’argomento che è molto delicato e sicuramente è nostro interesse, soprattutto del consigliere Caputo, di risolvere e non di creare problemi.

Capiamo che l’argomento è delicato e che bisogna affrontarlo proprio per dare la possibilità di un ulteriore approfondimento all’interno della maggioranza, pertanto chiedo al Presidente di sospendere i lavori per dieci minuti.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta di sospensione del consigliere Morrone.

(Il Consiglio approva)

La seduta sospesa alle 15,23 è ripresa alle 16,26

PRESIDENTE

Prego i consiglieri di riprendere posto. Dopo la pausa di sospensione diamo avvio ai lavori del Consiglio regionale.

In merito all’argomento posto in discussione e proposto dal consigliere Caputo il dibattito si era esaurito.

Ha chiesto di parlare il consigliere Caputo. Ne ha facoltà.

CAPUTO Giuseppe (Forza Italia)

Si è convenuto di modificare – lo dico al Segretario generale e alla Presidenza – l’ultimo foglio che racchiudeva il dispositivo che impegnava il Presidente, in tale maniera “impegna il Presidente della Giunta a richiedere al Dirigente generale delle politiche ambientali, l’insediamento di uno specifico tavolo tecnico al fine di valutare tutte le soluzioni possibili, volte ad eliminare l’utilizzo dell’impianto di Bucita”.

Penso che questo vada nella direzione – dico con grande chiarezza anche questo, cioè che il tavolo tecnico debba insediarsi già da lunedì, altrimenti diventa un’altra cosa, e deve essere tutto valutato prima della scadenza del bando. Lo dico con grande chiarezza, sapete perché?

Vedete, sono intervenuto in maniera molto vaga per illustrare il documento e questo mio documento andava in un’altra direzione; non ho minimamente sindacato e capisco gli sforzi che l’assessore all’ambiente sta facendo in questi ultimi tempi per poter arrivare ad una soluzione razionale e poter intraprendere una nuova strada.

C’è un fatto però: se rimane tutto com’è, il sindaco di Rossano non impiegherà più di mezz’ora a fare tutte le ordinanze possibili ed immaginabili, contingentibili ed urgenti - perché si è già sentito con avvocati di Roma e di Cosenza - allora sì che rischieremmo, attraverso l’ordinanza! Perché, cari colleghi, si è dimenticato, purtroppo, di fare una Conferenza dei servizi.

Ma che modo è di fare, ignorando i sindaci del territorio? Voi avete fatto una Conferenza dei servizi per quanto riguarda l’utilizzo del porto. Ma si può pensare che centinaia di tonnellate con centinaia di camion attraversino la 106 e la 106bis, un percorso dove ci sono insediamenti agricoli e turistici? Allora io vi metto in guardia sul documento, non ho difficoltà.

L’abbiamo cambiato, l’abbiamo reso più accettabile ma non vi fermate perché se dovessimo arrivare all’ordinanza del sindaco e il Tar dovesse dare, così come può dare, una immediata sospensiva, allora sì che i rifiuti resterebbero per strada dopo giugno e la Calabria ne sarebbe invasa. Voglio dire che, attorno a queste situazioni, a questi problemi nessuno è abilitato a fare orecchie da mercante. Credo che il dovere di una Giunta, di un Presidente, non una facoltà ma il dovere di un Presidente della Giunta, di un assessore e di un dirigente generale, sia quello di ascoltare i territori, perché credo che la capacità di ascolto per chi svolge un determinato ruolo sia una cosa indispensabile e non si può rispondere ad un sindaco da qualche parte “siate seri” perché lì c’è serietà. Perché forse in piccolo, ma anche lì, abbiamo costituito un modello di una città di 40 mila abitanti certamente piccola ma che, piaccia o non piaccia, è un modello.

Se siamo lì dal 1993 e lo siamo stati fino al 2006, per 13 anni, abbiamo perso le elezioni nel 2006 e siamo tornati col 70 per cento dei consensi nel 2011, allora significa che è stato apprezzato.

E quel territorio, caro Presidente del governo regionale, non può essere ulteriormente mortificato. Non possiamo chiudere il tribunale e gli ospedali, non possiamo fare in modo che nessun treno che attraversi più quel territorio. Questa è la realtà.

Oggi abbiamo un sindaco che ha sulle spalle una serie di problematiche, questo è. Avranno fatto scoppiare e faranno scoppiare - e mi auguro che tutto venga evitato con grande senso di responsabilità – una rivolta, altro che forconi.

Vengo massacrato quotidianamente, signor Presidente, sulla stampa e sui mass media per responsabilità che non ho, perché non ho mai avuto responsabilità dirette.

Non lo accetto più, e lo dico con grande chiarezza. Consideratemi come volete: non lo accetto più perché per due anni di seguito ho fatto la coscienza critica per cercare di dare quei suggerimenti che la mia piccola esperienza mi diceva di poter dare e che, puntualmente, sono stati ignorati.

Oggi sono stanco, non è più possibile che io venga imputato di responsabilità che non sono mie e che, se fossi stato ascoltato un po’ di più, molte cose -  o forse, il corso delle cose -  sarebbe stato, signor Presidente, molto ma molto diverso.

Facciamo in modo che si possa continuare, che si possa andare avanti, che si possano risolvere i problemi per le popolazioni di quel territorio con 200 mila abitanti; non so se qualcuno avrà il coraggio di venirci.

I miei servizi informativi mi dicono che, molto probabilmente, qualcuno c’è stato, si è potuto render conto delle situazioni e avrà sentito e ascoltato le lamentele, le grida di dolore che ci sono in quel territorio.

Facciamo in modo che ci sia una inversione nelle cose, che si possa continuare ad andare avanti in maniera diversa perché mi reputo, e sono un consigliere di maggioranza ma non ho abdicato a quel po’ di intelligenza, quella poca che ancora mi rimane.

PRESIDENTE

Pongo in votazione il documento parzialmente emendato e condiviso dai consiglieri di opposizione, di cui do lettura:

“Il Consiglio regionale,

premesso che

con decreto del Direttore Generale del Dipartimento Ambiente numero 16993 del 10/12/2013 è stato approvato il “Bando per l'affidamento del servizio di accettazione, imballaggio, stoccaggio temporaneo, carico, trasporto, recupero e/o smaltimento in ambito internazionale comunitario dei rifiuti avuti codici CER (20.03.01) prodotti nel territorio della Regione Calabria.”;

nel capitolato speciale di appalto, l'articolo 3 comma 3.1 dal titolo “Trasporto del rifiuto. Allestimento e gestione centro di imballaggio e stoccaggio temporaneo.” Così recita: “Il Trasporto a destino finale del rifiuto deve avvenire in condizioni di assoluta sicurezza. In sede di presentazione dell'offerta, per i rifiuti prodotti nella provincia di Cosenza, l'appaltatore potrà indicare propri stabili, ubicati nella predetta provincia. Detti immobili, dovranno essere dotati dei necessari presidi ambientali per scongiurare qualsiasi pericolo per la salute umana e l'ambiente.

Il concorrente può inoltre valutare, a suo insindacabile giudizio, l'opportunità di utilizzare anche il capannone adibito a trattamento della RD secca, presso l'impianto tecnologico di Rossano.”;

la previsione per il concorrente privato di poter utilizzare anche il capannone dell'impianto tecnologico di Rossano ha destato grande preoccupazione nella popolazione in quanto il sito in oggetto dovrebbe diventare meta di circa 750 tonnellate spazzatura al giorno, da imballare e trasferire poi al porto di Corigliano per essere imbarcata su navi dirette in Olanda;

tale opzione è stata decisa senza coinvolgere, in alcun modo, le amministrazioni di Rossano e Corigliano, né tanto meno i consiglieri regionali del territorio e, tenendo fuori da tale scelta, finanche la Quarta Commissione Consiliare Regionale “Ambiente e territorio”;

l'impianto tecnologico di Rossano ricade in una contrada ad alta densità di popolazione ed a forte vocazione agricola e turistica, con insediamenti alberghieri quali Eurovillage, Itaca ed Afrodite che già, con la prossima stagione estiva, assumeranno il marchio Valtur, senza dimenticare l’Acqua-Park Odissea 2000 che è la più grande del meridione;

l'impianto tecnologico di Rossano trattandosi di uno dei pochi impianti funzionanti della Calabria, è stato da sempre usato in maniera sovradimensionata rispetto alle sue possibilità;

a seguito delle ordinanze del Commissario Delegato, nel passato si è permesso di far conferire nell'impianto di Bucita, i comuni di tutta la regione, senza tener conto della effettiva capienza, creando gravi turbative nella popolazione, suscitando vivo allarme e favorendo la costituzione di comitati spontanei per difendere le ragioni di quelle contrade;

il transito di automezzi pesanti congestiona la circolazione nelle contrade interessate e sulla stessa superstrada 106 bis, seminando lungo il percorso una scia pericolosa di percolato;

la vecchia discarica di Olivellosa, ricadente nella stessa contrada, ad oggi non è stata ancora bonificata, pur prevedendosi un finanziamento di € 3.905.112,40 inserito nella nuova programmazione e destando anche per tale ritardo all'inizio dei lavori serie preoccupazioni nella popolazione, oltre che una spesa continua per il Comune di Rossano per lo smaltimento del percolato prodotto;

in data 28 Gennaio u.s. , richiesto dai sindaci di Rossano e Corigliano, si è tenuto un incontro col Prefetto di Cosenza, al quale è stato richiesto un autorevole intervento volto a scongiurare l'ipotesi dell'utilizzo dell'impianto di Rossano;

la scadenza per la presentazione delle offerte è stata prorogata al 13/02/2014.

Impegna il Presidente e la Giunta

a richiedere al Dirigente generale delle Politiche Ambientali l'insediamento di uno specifico tavolo tecnico al fine di valutare tutte le soluzioni possibili volte ad eliminare l'utilizzo dell'impianto di Bucita”.

Il documento è stato illustrato dal consigliere Caputo, parzialmente emendato e condiviso, sia dai gruppi di maggioranza sia da quelli di opposizione; pertanto, viene sottoposto a votazione così come prescrive il Regolamento e assume il significato di raccomandazione così come concertato.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Interrogazione a risposta immediata numero 389 del 24 giugno 2013 a firma del consigliere Guccione “Sulla mancata stipula delle convenzioni per l'attivazione del servizio antincendio della Regione Calabria”

PRESIDENTE

Passiamo, alla trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.

Do lettura della prima Interrogazione a risposta immediata numero 389 del 24 giugno 2013, a firma del consigliere Guccione “Sulla mancata stipula delle convenzioni per l'attivazione del servizio antincendio della Regione Calabria”: “Al Presidente della Giunta regionale, all'assessore all'agricoltura e al sottosegretario alla protezione civile. Per sapere – premesso che:

l'arrivo della stagione estiva aumenta nella nostra regione il verificarsi degli incendi boschivi che, se non adeguatamente individuati, fronteggiati e circoscritti per tempo, rappresentano una grave minaccia per gli uomini, le abitazioni e il grande patrimonio naturalistico calabrese;

da quattro giorni nelle località Macchia della Pita in agro di Bocchigliero e Mezzo Campo in agro di Savelli è in corso un vasto incendio che sta distruggendo decine di ettari di bosco e di vegetazione mediterranea senza che ancora sia stato effettuato alcun tipo di intervento aereo e terrestre così come denunciato pubblicamente dagli amministratori comunali di Bocchigliero -:

se ancora a tutt'oggi non siano state corrisposte le risorse destinate alla Convenzione stipulata tra la Regione Calabria e il Comando Regionale dei Vigili del fuoco per la lotta contro gli incendi boschivi;

se non siano state ancora trasferite le risorse necessarie al saldo del servizio svolto negli anni 2011 e 2012, determinando addirittura il ricorso di quest' ultimo alle vie legali;

se analoga situazione si sarebbe verificata nei confronti del Corpo Forestale dello Stato, impossibilitato a utilizzare due elicotteri attualmente bloccati all'aeroporto di Lamezia Terme e a svolgere le funzioni di coordinamento aereo e terrestre degli interventi antincendio (DOS) poiché la Regione Calabria non avrebbe ancora provveduto a trasferire le risorse che riguardano il saldo dell'utilizzo degli elicotteri negli anni 2011 e 2012 e il coordinamento terrestre degli interventi svolto nel 2012;

se la Regione Calabria non abbia ancora provveduto a stipulare con la Protezione Civile Nazionale la convenzione annua per l'utilizzo di due aerei canadair, attualmente fermi all'aeroporto di Lamezia Terme, perché non sarebbe in grado di versare la propria quota-parte necessaria all'attivazione della stessa;

se non reputa grave ed inammissibile il fatto che, alla data odierna, con l'eccezionale ondata di caldo che sta interessando tutto il nostro territorio, la Regione Calabria non sia ancora in grado di rendere operativo un servizio fondamentale per la salvaguardia della vita degli uomini e del patrimonio ambientale del nostro territorio;

se non ritenga necessario individuare e rimuovere coloro i quali si sono resi responsabili di tale gravissima situazione e predisporre un atto deliberativo urgente che sblocchi e regolarizzi immediatamente il servizio antincendio nella nostra regione, essenziale per la salvaguardia e la tutela della vita delle persone e di oltre seicentomila ettari di foresta”.

Non vedo in Aula il sottosegretario Dima, pertanto l’interrogazione viene rinviata alla prossima seduta.

Interrogazione a risposta immediata numero 433 del 12 settembre 2013 a firma dei consiglieri Talarico D., De Masi “In ordine alla campagna pubblicitaria sulla sanità in Calabria”

PRESIDENTE

Interrogazione a risposta immediata numero 433 del 12 settembre 2013 a firma dei consiglieri Talarico e De Masi “In ordine alla campagna pubblicitaria sulla sanità in Calabria” recita: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

nei giorni scorsi sono apparsi nelle principali città della regione manifesti inneggianti all'efficienza ed alla qualità dell'offerta sanitaria in Calabria;

tale campagna stride con la percezione che i cittadini hanno della sanità nella regione oltre che con i dati di fatto che afferiscono alla sua situazione, sia sul versante finanziario che su quello organizzativo;

proprio i recenti interventi volti a razionalizzare ed a riorganizzare il comparto, in applicazione del Piano di rientro, hanno mostrato tutta la loro farraginosità, avendo operato tagli a servizi e strutture territoriali senza un potenziamento ed una riorganizzazione dei centri spoke ed hub e della rete di medicina di prossimità, oltre che dei servizi per il trattamento delle emergenze;

lo stesso tavolo Massicci, nella seduta del 16 luglio scorso, ha evidenziato la sussistenza di "Ritardi nell'attuazione della rete assistenziale e specificatamente in quella territoriale e dei laboratori, e nell'erogazione dei Livelli di assistenza".

la Calabria, come fanno rilevare alcune recenti indagini (Ultima quella del "Quotidiano Sanità"), si conferma tra le regioni che hanno tagliato in maggior misura i posti letto degli ospedali dal 2009 ad oggi, tanto da trovarsi oggi sotto il parametro del 3,7 per mille imposto dalla normativa nazionale (Siamo al 3,2, e in alcune aree delle ex Asi addirittura sotto il 2,5 -:

quanto è costata alla Regione la campagna pubblicitaria di che trattasi e se non sia il caso di rendere un'operazione verità sullo stato della sanità in Calabria, ripensandone modelli organizzativi e aspetti funzionali.”

Ha chiesto di parlare il consigliere Talarico Domenico. Ne ha facoltà.

TALARICO Domenico (IDV)

Signor Presidente, intanto vorrei farle osservare che questa interrogazione è del settembre 2013 ed essendo quindi passati sei mesi, questo la dice lunga sulla efficienza ed efficacia dei lavori del nostro Consiglio.

Il problema rimane, pertanto illustro l’interrogazione ai colleghi consiglieri.

Si tratta di una interrogazione relativa alla campagna pubblicitaria, messa in atto dalla Regione Calabria nei mesi scorsi, inneggiante l’efficienza e la qualità dell’offerta sanitaria nel proprio ambito.

Che dire? I recenti interventi o, comunque, gli interventi di questi ultimi anni, volti a razionalizzare e riorganizzare il comparto in applicazione del Piano di rientro, hanno mostrato tutta la loro farraginosità e non hanno prodotto una riorganizzazione razionale ed efficiente mettendo a serio rischio la rete di medicina di prossimità oltre che dei servizi per il trattamento delle emergenze.

Lo stesso tavolo Massicci, qualche mese fa, ha evidenziato la sussistenza di "Ritardi nell'attuazione della rete assistenziale e, specificatamente, in quella territoriale e dei laboratori e nell'erogazione dei Livelli di assistenza".

La Calabria, come fanno rilevare alcune recenti indagini giornalistiche, ma anche scientifiche, risulta una delle Regioni in cui si è registrato, in maggior misura, il taglio dei posti letto disponibili.

Ora, alla luce di quanto premesso - e potrei continuare e meglio articolare e approfondire la premessa, ma credo che il quadro della sanità della nostra regione sia chiaro a tutti -  molti mesi fa ho rivolto al Presidente – e la domanda è ancora valida – un interrogativo: quanto è costata la  campagna pubblicitaria di cui stiamo discutendo e se non sia invece il caso, anziché fare campagne pubblicitarie costose, inutili e bugiarde, di rendere invece una serie di verità sullo stato della sanità in Calabria, ripensandone – come tutti auspichiamo - modelli organizzativi e aspetti funzionali.

PRESIDENTE

La parola alla Vicepresidente Stasi.

STASI Antonella, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente, intanto la campagna pubblicitaria è costata zero, anzi siamo stati direttamente noi come Regione Calabria e come Giunta ad apprendere direttamente da un comunicato stampa della società che aveva deciso, spontaneamente e a costo assolutamente zero per l’ente regionale, una campagna di pubblicità come proprio progetto di comunicazione sociale della propria azienda, fatta soprattutto su impianti di proprietà e quindi con un costo, probabilmente per loro, decisamente inferiore.

Al di là di questo, io volevo anche sottolineare, rispetto ad alcune questioni che lei stesso ha evidenziato, che la razionalizzazione del sistema sanitario nella Regione Calabria, senza dubbio c’è stata, ma non siamo d’accordo sul fatto che la Calabria abbia avuto maggiori tagli di posti letto rispetto ad altre Regioni.

Proprio in questi giorni c’è un dibattito importante in sede ministeriale con tutte le altre Regioni d’Italia e col ministro Lorenzin per redigere quello che sarà il nuovo patto della salute 2014-2016 dove l’indice dei posti letto sarà portato a 3,7 proprio lo stesso indice che in questo momento c’è in Calabria.

Dico 3,7 perché in effetti noi abbiamo il 3,2 che è realizzato in Calabria e uno 0,5 che in questo momento è a carico della mobilità sanitaria in altre Regioni.

Mentre altre Regioni da qui ad un mese si troveranno nelle condizioni di dover ridurre drasticamente i posti letto perché è vero che ci sono Regioni in Italia che in questo momento hanno il 4 o il 4,2 posti letto ogni mille abitanti; noi in Calabria l’abbiamo già fatto ma soprattutto ci troveremo in una condizione dove avremo probabilmente la possibilità di recuperare qualcosa, qualche posto letto in termini di mobilità.

E’ intenzione, in questo momento, di alcune Regioni, d’accordo col Ministro, dare la possibilità alle Regioni che sono sottoposte al Piano di rientro, di andare a recuperare degli spazi ed immaginare un potenziamento dell’offerta sanitaria in questa regione.

Relativamente ai Lea voglio ricordare che per la prima volta nel 2012 la Regione Calabria è riuscita a superare – non l’ha mai fatto negli anni passati – un target di punteggio che ci ha portato a superare la sufficienza, cioè 132 punti contro 89 punti che la Regione Calabria aveva nel 2009-2010.

Sicuramente quindi c’è un miglioramento e non un peggioramento dei servizi sanitari offerti.

PRESIDENTE

Consigliere Talarico, se lo ritiene, può intervenire. Le ricordo che ha a disposizione un minuto per la replica.

TALARICO Domenico (IDV)

La Vicepresidente Stasi ha dato comunicazione sui costi della campagna pubblicitaria e non ho motivo di dubitare che così sia stato.

Non mi reputo soddisfatto rispetto alla seconda parte della domanda e della risposta. Se fossi stato il Presidente della Giunta regionale avrei evitato di mettere in piedi una campagna pubblicitaria beffarda nei confronti dei calabresi. Questa è una campagna irridente nei confronti di una Regione che soffre per quanto riguarda l’organizzazione della sanità.

Non c’è bisogno di snocciolare dati e cifre che risultano essere – tutte – improponibili ma non sono certamente sufficienti a compensare i guasti e il malessere che vive la società calabrese perché, a mio avviso, sono entrambe figlie di politiche sanitarie sbagliate e fallimentari.

Interrogazione a risposta immediata numero 438 del 18. Settembre 2013 a firma del consigliere Giordano “Sulla gestione del reparto di cardiochirurgia dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 438 del 18 settembre 2013 a firma del consigliere Giordano “Sulla gestione del reparto di cardiochirurgia dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

il Presidente della Giunta regionale, anche nella qualità di Commissario ad acta alla sanità, ha annunciato l'imminente apertura del nuovo reparto di cardiochirurgia presso l'Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria, struttura che sarà dotata di dieci posti letto di degenza e dieci posti letto di terapia intensiva post-operatoria;

l'apertura del reparto, già ultimato e collaudato da quasi due anni ma ancora non operativo, dovrebbe avvenire attraverso la gestione di un soggetto privato da individuare con una manifestazione di interesse;

tale scelta, di natura privatistica, rischia di compromettere ulteriormente il Sistema sanitario regionale e con esso il diritto universale alla salute che, in via prioritaria, deve essere garantito da una efficiente sanità pubblica;

le motivazioni tecniche e giuridiche che hanno portato alla scelta di bandire una manifestazione di interesse per l'affidamento ad un soggetto privato della gestione del reparto di cardiochirurgia dell'Azienda ospedaliera di Reggio Calabria non prefigurando, al contrario, le possibili alternative anche attraverso convenzioni con altre strutture pubbliche”.

Prego, consigliere Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, l’interrogazione è del 18 settembre 2013 quando il Presidente della Giunta regionale, nella qualità di commissario ad acta alla sanità, ha annunciato l'imminente apertura del reparto di cardiochirurgia presso gli ospedali di Reggio Calabria.

Quella di cardiochirurgia è una storia controversa e antica che affonda le origini nella precedente legislatura quando, nel 2007, era stata approvata una legge che istituiva il reparto nell’Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria.

L’apertura di questo reparto – ricordo all’Aula – ultimato e collaudato da due anni, ha visto impegnati 20 milioni di euro per le opere di allestimento e le opere murarie ed un leasing  che costa all’azienda ospedaliera 8 milioni, con rate che superano i 100 mila euro mensili.

Fatta questa premessa, vogliamo comprendere e per questo chiediamo alla Giunta regionale – anche se avremmo preferito che questa risposta ce la fornisse il Presidente Scopelliti – le motivazioni per le quali è stato emanato questo avviso di manifestazione di interesse per dar luogo al bando.

Chiediamo pure, perché di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, l’interrogazione è di settembre  2013 e la manifestazione di interesse si è chiusa, sono state acquisite già le disponibilità che sembrerebbe siano in numero di 8 aziende private.

Pertanto vogliamo sapere le motivazioni per le quali si è scelto di affidare ad un privato la gestione di un reparto così delicato e ancora una volta, inspiegabilmente, mettere in discussione il concetto di sanità pubblica e di universalità della salute. Vorremmo capire le motivazioni nella volontà di privatizzare questo reparto e l’iter che è stato seguito da parte dell’azienda ospedaliera e dell’ufficio del commissario.

STASI Antonella, Vicepresidente della Giunta regionale

Intanto l’iter di poter rivolgersi direttamente al privato – almeno così come ci scrive il Direttore generale dell’Azienda ospedaliera – pare sia stato contenuto all’interno di una delibera del Direttore generale dell’Azienda il 17 novembre 2006 e addirittura approvato – lo stesso atto aziendale – con delibera di Giunta regionale numero 38 del 23 gennaio 2007 quindi non è una novità del governo Scopelliti, né tanto meno del Direttore generale dell’Azienda ospedaliera.

Ovviamente, i problemi ci sono e sappiamo bene che mettere in piedi un reparto già finito, come dice lei, dove il rischio che le tecnologie innovative presenti diventino vetuste da qui a non molto, c’è. Siccome sappiamo bene che in questo momento il blocco del turn-over vincola la possibilità di espletare bandi e di introdurre nuove risorse umane, questa formulazione, secondo il Direttore generale dell’Azienda, potrà sembrare sicuramente la più veloce ed idonea considerando, tra l’altro, che in tante Regioni d’Italia si sono avviate delle sperimentazioni in questo senso con il privato che gestisce intere strutture ospedaliere pubbliche.

Qui parliamo di un reparto ma in alcune Regioni ci sono intere strutture ospedaliere gestite da privati, ma di proprietà del pubblico direttamente.

Ovviamente da un lato non si possono fare i bandi per via del blocco del turn-over e dall’altro si registra anche l’assenza di strutture pubbliche cardiochirurgiche regionali che avrebbero potuto attivare mobilità verso questo reparto. Si era anche tentato e pensato di convenzionare altre strutture pubbliche fuori Regione e quindi la possibilità di creare mobilità ma sappiamo bene che anche la mobilità in Calabria è bloccata. Dunque questa sembrava assolutamente la strada più veloce.

Il soggetto privato che si farà carico della gestione dell’attività sarà ovviamente obbligato a garantire tutte le prestazioni cardiochirurgiche richieste e ovviamente l’Azienda ospedaliera avrà assoluto controllo di quello che sarà effettuato nel reparto.

Queste sono le condizioni essenziali e soprattutto quelle che, in qualche modo, dovrebbero fare stare tranquilli.

PRESIDENTE

Prego, collega Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, purtroppo devo dichiarare la mia insoddisfazione perché anche sui quesiti si è preferito glissare. Si è richiamato anche l’atto di origine della delibera della Giunta regionale che, per la verità, prevedeva un sistema pubblico-privato.

Anche su quello probabilmente ci sarebbe stata da fare una forte discussione. Tuttavia non credo che ci sia stata la volontà di fare gli approfondimenti che la delicatezza e l’importanza strategica di cardiochirurgia avrebbe meritato. Gli approfondimenti per verificare la possibilità di una convenzione con un’altra struttura privata e gli approfondimenti soprattutto in sede governativa  e rispetto alla questione dello stesso turn-over.

Si è preferita una strada sulla quale non solo noi ma gran parte della classe dirigente di altre istituzioni locali ha censurato non dando luogo ad un confronto, ad una chiarezza rispetto alle eventuali ed ulteriori possibilità.

Quindi che altro aggiungere? C’è un altro problema, tra le altre cose, che la dottoressa Stasi non ha chiarito rispetto ai posti letto perché i decreti, la consecutio temporum dei decreti che il Presidente Scopelliti ha emanato nella sua qualità di commissario ad acta, prevedevano 20 posti letto e non 10, come invece adesso è configurata la struttura.

Su questo, su altre cose ed anche sui costi - perché affidarla ad un privato sappiamo che significa -  saranno costi che magari possono raddoppiarsi o triplicarsi rispetto ai costi di una struttura pubblica. Quindi sono tutti interrogativi ai quali ancora una volta la Giunta regionale, il Presidente Scopelliti, non vogliono rispondere, aumentando la nostra preoccupazione che è anche quella della Calabria intera rispetto ad una sanità che viene ancora una volta cancellata e falcidiata.

Non ultime anche le notizie sul Piano operativo che ha subito decine di rilievi

PRESIDENTE

Collega Giordano, un minuto per la replica.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Dovrà fare le controdeduzioni entro domenica.

PRESIDENTE

Se ci manteniamo nei tempi di due minuti per l’esposizione, uno per la replica e tre per la risposta riusciremo ad esaurire il punto all’ordine del giorno afferente le interrogazioni.

Interrogazione a risposta immediata numero 440 del 23 settembre 2013 a firma del consigliere Giordano “Sulla mancata previsione dell’U.O. di ingegneria clinica nell’atto aziendale dell’Azienda ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli”

PRESIDENTE

E’ stata presentata interrogazione a risposta immediata numero 440 del 23 settembre 2013 a firma del consigliere Giordano “Sulla mancata previsione dell’U.O. di ingegneria clinica nell’atto aziendale dell’Azienda ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

l’Atto Aziendale dell’Azienda Ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli” di Reggio Calabria, adottato con delibera n. 652 del 28/06/2013, reso efficace a far data dal 01 luglio dal DPGR n. 73 del 30/05/2013, non contempla l’U.O. di Ingegneria Clinica presente invece nelle precedenti versioni, e ciò nonostante la stessa sia prevista nelle Linee guida regionali per l’adozione degli Atti Aziendali proposte dal Commissario stesso con il DPGR n. 54 del 05/07/2011 e s.m.i, fino all’ultimo aggiornamento del DPGR n. 97 del 05/07/2013;

l’istituzione dell’U.O. di Ingegneria Clinica Richiamata dalla “Raccomandazione per la prevenzione degli eventi avversi conseguenti al malfunzionamento dei dispositivi medici/apparecchi elettromedicali” n. 9 dell’aprile 2009 dell’allora Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali, è stata presa in debita considerazione dai manager che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida dell’A.O., tantoché, non disponendo all’interno della stessa Azienda di risorse dotate di specifiche professionalità nell'ingegneria Clinica, gli stessi si sono avvalsi nel tempo di una convenzione con l’ASP di Reggio Calabria per l’espletamento dei compiti e degli indirizzi di gestione sicura, efficiente ed efficace del parco tecnologico;

tale decisione risulta ancora più incomprensibile alla luce del recentissimo Decreto del Ministero della Salute dell’8 febbraio 2013 concernente “Criteri per la composizione e il funzionamento dei comitati etici” che prevede di inserire la figura dell’Ingegnere Clinico all’interno degli stessi comitati, considerato che l’A.O. risulta altresì assegnatala, secondo il già citato DPGR n. 97 del 05/07/2013, di una delle tre sedi dei Comitati Etici di riferimento della Regione Calabria, al quale afferisce anche quello dell’Asp di Reggio Calabria;

la presenza attiva e costante all’interno delle aziende Sanitarie ed Ospedaliere di Ingegneri clinici risponde alle esigenze di una sanità moderna Rispondente ai bisogni degli utenti, nella quale viene richiesta capacità di valutazione delle tecnologie e analisi della gestione per massimizzare l’efficienza del sistema, tutti elementi tipici della professionalità dell'ingegnere clinico -:

le motivazioni che hanno portato all’approvazione di un atto aziendale nel quale non è prevista l’istituzione dell’U.O. di Ingegneria clinica e ciò in palese contrasto con le linee guida regionali e se non si ritenga di adottare, anche in via di autotutela, i necessari provvedimenti per le modifiche del suddetto atto in linea con i parametri legislativi nazionali e regionali”.

Prego, consigliere Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Grazie, Presidente. L’atto aziendale dell’Azienda Ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli” adottato con delibera n. 652 e reso operativo con Decreto del Presidente della Giunta regionale numero 73 del luglio 2013, non contempla l’Unità operativa di Ingegneria Clinica presente invece nelle precedenti versioni, e ciò nonostante la stessa sia prevista nelle Linee guida regionali per l’adozione degli atti aziendali proposte dal Commissario stesso con il Decreto numero 54/2011 e aggiornato e confermato con decreto 97 del 5 luglio 2013.

L’istituzione dell’Unità di Ingegneria Clinica richiamata dalla “Raccomandazione per la prevenzione degli eventi avversi conseguenti al malfunzionamento dei dispositivi medici/elettromedicali” numero 9 dell'aprile 2009 dell’allora Ministero del Lavoro della Salute è stata presa in debita considerazione dai manager che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida dell’azienda ospedaliera, tantoché, non disponendo all’interno della stessa Azienda di risorse dotate di specifiche professionalità nell’ingegneria Clinica, gli stessi si sono avvalsi nel tempo di una convenzione con l’Asp di Reggio Calabria per l’espletamento dei compiti e degli indirizzi di gestione sicura, efficiente ed efficace del parco tecnologico.

Tale decisione, tra l’altro, risulta ancora più incomprensibile – quella della soppressione di questa unità operativa - alla luce delle evidenze del Decreto ministeriale dell’8 febbraio 2013 che detta precise disposizioni rispetto alla composizione e al funzionamento dei Comitati Etici e in sede della configurazione dei Comitati etici prevede espressamente l’inserimento della figura dell’Ingegnere clinico all’interno degli stessi comitati.

Tutta una serie di contraddizioni, quindi, e di evidenti violazioni della norma stessa e delle direttive che provengono dal Ministero.

Per questo motivo vogliamo sapere, intanto, le motivazioni che hanno portato all’approvazione di un atto aziendale nella quale non è prevista la figura dell’ingegnere clinico e che contrasta, tra l’altro, in maniera evidente con le linee guida regionali adottate dallo stesso Presidente nella sua qualità di commissario e se non si ritenga, per consentire all’ufficio del commissario e quindi anche ai dipartimenti di rimettersi nel canone della legittimità rispetto alle direttive ministeriali, adottare in via di autotutela i necessari provvedimenti per le modifiche del suddetto atto aziendale in linea con i parametri legislativi nazionali e regionali.

PRESIDENTE

Prego, Vicepresidente.

STASI Antonella, Vicepresidente della Giunta regionale

In effetti le linee guida regionali non prevedono proprio la necessità dell’istituzione della unità operativa e di ingegneria clinica all’interno della gestione delle infrastrutture e tecnologia.

La necessità di istituire, presso le aziende del sistema sanitario regionale, una specifica unità operativa di ingegneria clinica contemplano, invece, l’attività suddetta da attuarsi – specifica proprio il punto 46 e 47 delle linee guida – all’interno della struttura di gestione, infrastrutture e tecnologia.

Quindi non cita il reparto specifico, ma lo cita all’interno di un ambito un po’ più vasto che è la gestione infrastrutture e tecnologia.

Il direttore generale dell’azienda specifica – è quello che il consigliere aveva evidenziato – ha rilevato che la figura dell’ingegnere biomedico è già prevista nell’articolazione dell’atto aziendale però, ovviamente, per le cause che abbiamo citato prima, appunto il blocco del turn-over, al momento la figura non esiste. L’attività è svolta da un ingegnere clinico a seguito di una convenzione stipulata con l’Asp di Reggio Calabria.

Quindi la funzione è garantita, non c’è la figura specifica ma c’è in atto una convenzione con l’Asp di Reggio Calabria che ne garantisce la funzione fino allo sblocco del turn-over dove sarà fatto un bando e sarà assolutamente integrata la funzione prevista.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Giordano. Le raccomando un minuto per la replica.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Anche qui devo purtroppo dichiarare la mia insoddisfazione perché non è stato chiarito l’aspetto principale del nodo. L’atto aziendale doveva contemplare, anche alla luce di quello che ha detto la dottoressa Stasi e cioè che c’è una convenzione, di istituzionalizzare questa figura che tra l’altro è ormai richiesta espressamente dalla normativa nazionale.

A nostro avviso c’è una violazione della norma nazionale, del decreto ministeriale del febbraio 2013 laddove non può essere solo evocata la questione del turn-over, c’era anche prima. L’ho richiamata nella premessa della interrogazione, quindi c’era la convenzione e bisognava semplicemente far modificare l’atto aziendale e contemplare questa figura e in questo momento stante l’impossibilità di procedere all’assunzione e quindi ad un concorso, poteva proseguirsi – come mi auguro prosegua – in ogni caso, in regime di convenzione con l’azienda sanitaria territoriale.

Interrogazione a risposta immediata numero 445 del 25 settembre 2013 a firma del consigliere Talarico D. “In ordine ai lavori di ammodernamento della SS. 106 Ionica”

PRESIDENTE

E’ stata presentata interrogazione a risposta immediata numero 445 del 25 settembre 2013 a firma del consigliere Talarico D. “In ordine ai lavori di ammodernamento della SS. 106 Ionica” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

il Ministro delle Infrastrutture, on. Maurizio Lupi, nell’ambito di una recente visita in Calabria, ha chiesto che venissero indicate, da parte della Regione, entro il 10 settembre, i “temi da privilegiare” tra quelli contenuti nell’Intesa generale quadro, e di “riscrivere le priorità” in base alle reali esigenze della Calabria, ciò in vista delle scadenze del DEF e della legge di stabilità, il cui varo è previsto per il prossimo ottobre;

nell’ambito dell’Intesa generale quadro, siglata tra Governo e Regione Calabria nel lontano 2002, non figurava quale priorità la S.S. 106 Jonica, ma solo la A3 in quanto capace di “garantire un sistema di infrastrutture e di servizi per la mobilità delle persone e delle merci completamente integrato con le grandi reti di trasporto nazionale ed europee”;

l’ammodernamento della S.S. 106 Jonica, nell’ambito della riqualificazione della rete viaria regionale e nazionale, costituisce un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo dei porti di Corigliano Calabro, Cariati e Crotone e della linea ferroviaria jonica - oggetto di scippi continui ed abbandonata a se stessa - e dell’aeroporto di Crotone (unico scalo aereo presente nella Calabria jonica);

non sono più ammissibili interventi disorganici, spezzettati, sull’importante arteria, che peraltro risultano molto più costosi, oltre che non risolutivi;

per la S.S. 106, a detta dello stesso Ministro, erano stati previsti 15 miliardi di euro complessivi, di cui stanziati ad oggi solo 2 miliardi 200 milioni, dei quali ne sarebbero stati spesi 1 miliardo 600 milioni;

il definitivo ammodernamento della S.S. 106 Jonica consentirebbe di collegare il corridoio Jonico calabrese all’Adriatica, attraverso il corridoio lucano e pugliese con benefici nella percorrenza del paese da nord a sud -:

se è stata rispettata la scadenza indicata dal ministro delle infrastrutture e se nella riscritture delle “priorità” è stata inserita la S.S. 106 Jonica.”

Prego, consigliere Talarico Domenico.

TALARICO Domenico (IDV)

Si tratta di un interrogazione del mese di settembre e riguarda l’annoso problema della 106 Ionica.

Premesso che il ministro delle Infrastrutture, on. Maurizio Lupi, nell’ambito di una recente visita in Calabria, ha chiesto che venissero indicate – ormai molti mesi fa - da parte della Regione, entro il 10 settembre, i “temi da privilegiare” tra quelli contenuti nell’Intesa generale quadro, e di “riscrivere le priorità” in base alle reali esigenze della Calabria, in vista delle scadenze della legge di stabilità il cui varo era previsto per il mese di ottobre.

Nell’ambito dell’Intesa generale quadro, siglata tra Governo e Regione Calabria nel lontano 2002, non figurava quale priorità – almeno per la Calabria - la S.S. 106 Jonica, ma solo la A3 Salerno-Reggio Calabria in quanto – si diceva allora - capace di “garantire un sistema di infrastrutture e di servizi per la mobilità delle persone e delle merci completamente integrato con le grandi reti di trasporto nazionale ed europee”.

L’ammodernamento della S.S. 106 Jonica, nell’ambito della riqualificazione della rete viaria regionale e nazionale, costituisce – come tutti sappiamo e di questo abbiamo discusso in più occasioni anche durante una recente visita del Presidente dell’Anas – un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo dei porti di Corigliano Calabro, Cariati e Crotone e della linea ferroviaria jonica.

Tutti noi, purtroppo, leggiamo sui giornali a cadenza quotidiana delle morti che si verificano da incidenti stradali derivanti dalla struttura stessa della strada, della sua difficoltà di percorribilità  ecc. Riteniamo che non sono più ammissibili interventi disorganici, spezzettati, sull’importante arteria, che risultano non solo costosi ma anche difficilmente individuabili come interventi risolutivi.

Il ministro Lupi ha detto mesi fa che erano stati previsti 15 miliardi di euro complessivi di cui stanziati solo 2 miliardi 200 milioni, dei quali ne sarebbero stati spesi 1 miliardo 600 milioni.

Ora per tutto ciò premesso e per tante altre cose che bisognerebbe premettere, ma credo che parliamo tra persone, consiglieri e assessori che hanno funzioni delicate ed importanti, in merito a questa vicenda, chiedo di sapere – ma la mia è una domanda retorica che proviene dalle popolazioni che risiedono e che sono obbligate, in qualche modo, a percorrere la cosiddetta strada della morte -  se questa scadenza indicata dal ministro alle infrastrutture davvero verrà rispettata e se la 106 è davvero una priorità per la Regione Calabria, per il suo assessore, per il suo Presidente e soprattutto per il ministro che mi pare che abbia dato, mesi orsono ampie garanzie in proposito.

Questo è tutto, signor Presidente, aspetto una risposta.

PRESIDENTE

Prego, assessore Gentile.

GENTILE Giuseppe, assessore ai lavori pubblici e infrastrutture

Devo dare come prima notizia in Aula – e l’occasione della interrogazione è opportuna – che il tratto della 106 che va da Sibari a Roseto Capo Spulico è stato già appaltato, è stato sviluppato il progetto e si stanno facendo i preliminari tecnici.

Credo che questa impresa, che è una delle più grandi imprese italiane, inizierà i lavori nei prossimi mesi di luglio/agosto e c’è già un finanziamento di 850 milioni di euro, il lavoro ammonta a 1.250 milioni di euro e il resto sarà messo nel bilancio dello Stato.

Questo è il tratto che fa da corridoio e che collega la Calabria alla Lucania e fa da corridoio per tutte le cose che lei, egregiamente, diceva prima, consigliere Talarico. Cioè questa parte della Calabria la collega con la parte della Lucania e della Puglia,  per cui si sviluppa un corridoio che aiuta la Calabria ad uscire dall’isolamento.

Questa è la parte che ci riguarda e che, comunque, stiamo seguendo da vicino.

Ci sono poi altri lavori iniziati da tempo sulla parte ionica della 106 che stanno andando avanti, alcuni a rilento, ma stanno andando avanti.

Io, invece, dico che se ci sarà il tempo e la possibilità bisogna fare con il ministro Lupi, che è molto disponibile anche a venire in Calabria, un tavolo per discutere sul resto dello sviluppo della 106 e quindi di tutta la parte ionoca calabrese perché se si sviluppa anche lo Ionio parallelamente all’autostrada credo che la Calabria finalmente rompe l’isolamento e soprattutto, sullo Ionio, vanno fatti tutta una serie di ripensamenti sui collegamenti ferrati, sui collegamenti ferroviari dove col tempo è stato tutto smantellato.

Credo che questa è una cosa che io, per la parte che posso e nella mia veste, cercherò di portare avanti parlando direttamente col ministro Lupi col quale ci incontreremo nei prossimi giorni.

Le notizie sono queste, sono vere e si verificheranno nei prossimi mesi.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Talarico ha un minuto per replicare.

TALARICO Domenico (IDV)

Non sono soddisfatto perché l’assessore Gentile ha parlato di un breve tratto della 106 ionica, quella che va da Sibari a Roseto Capo Spulico e quindi parliamo di pochissimi chilometri rispetto ad un’arteria che è molto lunga.

Adesso non conosco la distanza esatta ma mi dicono oltre 400 chilometri.

Va bene che venga ripristinato e ammodernizzato quel tratto ma resta da rifare gran parte della 106 ionica. Mi pare che le previsioni dell’assessore Gentile al di là della sua buona volontà non sono previsioni molto rosee. Addirittura rimanda la risoluzione del problema ad un intervento dello Stato così come è stato fatto in tante altre occasioni.

Io credo che la situazione debba essere, invece, affrontata di petto e dire soprattutto una parola definitiva e chiara, dire la verità ai cittadini calabresi.

Se la 106 verrà completata, verrà realizzata così come è stata realizzata la metropolitana, il porto di Diamante e tante opere pubbliche nella nostra regione, davvero c’è poco da stare allegri al di là della buona volontà dell’assessore Gentile.

La mia è una insoddisfazione totale rispetto all’assessore e colgo l’occasione per richiamare davvero l’attenzione della Giunta regionale su una questione molto ma molto seria.

Interrogazione a risposta immediata numero 446 del 25 settembre 2013 a firma del consigliere Guccione “Sugli impianti sciistici di Lorica e Camigliatello”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 446 del 25 settembre 2013 a firma del consigliere Guccione “Sugli impianti sciistici di Lorica e Camigliatello” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

l’impianto a fune di Lorica a seguito della scadenza tecnica non è in esercizio;

l’impianto di Camigliatello attualmente risulta chiuso per motivi tecnici, e che non potrà sopportare il carico della carenza strutturale dell’impianto di Lorica, con il rischio del blocco totale dell’attività sciistica in Calabria;

l’approssimarsi della stagione invernale rischia di non garantire all’utenza sciistica l’attività di questa disciplina, con ricadute drammatiche sull’economia dell’Altopiano Silano e sulle attività produttive legata al fattore neve -:

se si intendono intraprendere tutte le iniziative necessarie per evitare il protrarsi delle chiusure degli impianti sciistici di Lorica e Camigliatello ed evitare che, gli investimenti per l’ammodernamento dell’impianto di Lorica possano essere disimpegnati, in quanto la recente legge regionale sulla riforma dell’ARSSA ha trasferito patrimonio personale e competenza degli impianti a fune alla costituente agenzia ARSAC.”

Questa interrogazione viene rinviata alla prossima seduta perché l’assessore Trematerra non è presente.

Interrogazione a risposta immediata numero 448 del 30 settembre 2013 a firma del consigliere Guccione “Sulla realizzazione di un Piano straordinario di recupero infrastrutturale degli immobili da adibire a fini socio-sanitari”

PRESIDENTE

Interrogazione a risposta immediata numero 448 del 30 settembre 2013 a firma del consigliere Guccione “Sulla realizzazione di un Piano straordinario di recupero infrastrutturale degli immobili da adibire a fini socio-sanitari” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale nella qualità di commissario ad acta al piano di rientro dal debito sanitario. Per sapere – premesso che:

con la legge n. 67/1988 attraverso l’ex articolo 20, il Governo in carica a quell’epoca avviò l’esecuzione di un programma pluriennale di interventi in materia di ristrutturazione edilizia e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico e la realizzazione di residenze per anziani e soggetti non autosufficienti per l’importo complessivo di trentamila miliardi di vecchie lire;

solo nella provincia di Cosenza furono costruite 21 strutture socio-sanitarie che costarono 14 milioni di euro e non furono mai utilizzate;

l’elenco delle strutture realizzate è il seguente:

1) Casa famiglia di Cleto costo 284.051 euro Decreto Ministero della Salute 26.06.1996;

2) Comunità Alloggio di Santa Domenica Talao Costo 516.456 euro Decreto Ministero della Salute 26.06.1996;

3) Alloggio Protetto di Sangineto Costo 265.975 euro Decreto Ministero della Salute 12.07.1996;

4) Comunità Terapeutica Residenziale di San Pietro in Amantea Costo 327.950 euro Decreto Ministero della Salute 12.07.1996;

5) RSA Mottafollone Costo 2.117.473 euro Decreto Ministero della Salute 13.03.1995;

6) RSA Spezzano Albanese Costo 2.117.473 euro Decreto Ministero della Salute 27.04.1995;

7) Centro semi-residenziale ad alta intensità assistenziale di Fagnano Castello Costo 542.279 euro Decreto Ministero della Salute 27.11.1996;

8) Casa Famiglia di Sant’Agata d’Esaro Costo 232.405 euro Decreto Ministero della Saluta 13.03.1995;

9) Comunità Terapeutica semi-residenziale Terranova da Sibari 258.228 euro Decreto Ministero della Salute 12.07.1996;

10) Casa Famiglia di Mormanno Costo 232.405 euro Decreto Ministero della salute 27.11.1996;

11) Comunità Terapeutica semi-residenziale di Cropalati Costo 258.228 euro Decreto Ministero della salute 21.12.1995;

12) Alloggio Protetto di Calopezzati Costo 154.937 euro Decreto Ministero della salute 21.12.1995;

13) Comunità terapeutica residenziale di San Demetrio Corone Costo 258.228 euro Decreto Ministero della Salute 13.03.1996;

14) Casa Famiglia di Alessandria del Carretto Costo 233.405 euro Decreto Ministero della Salute 08.08.1996;

15) Comunità Alloggio di Canna Costo 516.456 euro Decreto Ministero della Salute 09.10.1996;

16) RSA di Mandatoriccio Costo 2.117.473 euro Decreto Ministero della Salute 12.12.1995;

17) Ambulatorio di Aprigliano Costo 361.519 euro Decreto Ministero della Salute 27.11.1996;

18) RSA di Marano Marchesato Costo 2.117.473 euro Decreto Ministero della Salute 12.07.1996;

19) Comunità Terapeutica semi-residenziale di Casole Bruzio Costo 258.228 euro Decreto Ministero della Salute 27.11.1996;

20) Comunità Alloggio di Santa Sofia d’Epiro Costo 516.456 euro Decreto Ministero della Salute 27.11.1996;

21) Casa Famiglia di Cerisano Costo 232.405 euro Decreto Ministero della Salute 27.11 1996 -:

se intende intraprendere, dopo 18 anni in cui queste strutture sono state lasciate nel degrado e nell’abbandono, tutte le iniziative amministrative necessarie alla realizzazione di un Piano Straordinario di recupero infrastrutturale per il riutilizzo di questi immobili a fini socio-sanitari e per il loro affidamento, in comodato d’uso gratuito, ai Comuni che, attraverso manifestazione di interesse o affidamento potranno, a loro volta, affidarli in gestione a terzi per l’erogazione di servizi socio-sanitari ad anziani, famiglie in disagio e portatori di handicap;

se, pertanto, anche Lei non convenga con il sottoscritto che un patrimonio immobiliare così importante, destinato a servizi essenziali per disabili, categorie deboli e anziani, che è costato oltre 14 milioni di euro alla comunità e che, se recuperato e messo in esercizio, potrebbe creare oltre cinquecento nuovi posti di lavoro, non può essere disperso o essere lasciato a se stesso, nel degrado e nell'abbandono”.

Prego, consigliere Guccione. Chiedo che l’Aula rispetti l’ordinato svolgimento dei lavori.

GUCCIONE Carlo (PD)

Presidente, mi sembra che la giornata di oggi sia foriera di fatti politici rilevanti. Il fatto che anche la Giunta o parte di essa non ci sia per rispondere alle interrogazioni questo la dice lunga sulla situazione politica della maggioranza.

PRESIDENTE

Consigliere Vilasi, assessore Pugliano non sento e vorrei ascoltare, come tutti quanti, l’intervento del consigliere Guccione.

GUCCIONE Carlo (PD)

Presidente questa interrogazione si riferisce a quelle strutture socio-sanitarie realizzate con la legge 67/1988 che non sono state mai utilizzate e che nella sola provincia di Cosenza sono 21 e oltre 60 nella Calabria intera.

Quella della provincia di Cosenza sono costate allo Stato circa 16 milioni di euro e sono a tutt’oggi alla mercé di atti di vandalismo.

Volevo informare il Vicepresidente che una settimana fa l’Rsa di Marano Marchesato, che è costato 2 milioni di euro, è stata vandalizzata. Si tratta di una Rsa di 60 posti, arredata a cui sono stati sottratti l’impianto idrico, termico ed elettrico per oltre 200 milioni di danni, perché questa struttura non è stata consegnata a tutt’oggi così come altri patrimoni.

Sto apprezzando il lavoro che sta facendo il consigliere Magno al quale è stata affidata la responsabilità di verificare sia la disponibilità finanziaria che la disponibilità di un riutilizzo di queste importantissime strutture che rappresentano un patrimonio che non può essere lasciato alla mercé di vandali o all’incuria del tempo.

Penso che da questo punto di vista ci sia bisogno di un piano e ne abbiamo più volte discusso. La Vicepresidente ha già risposto su questa attenzione da parte della Giunta ma dico che dobbiamo arrivare nei prossimi due mesi ad avere un quadro chiaro di cosa dobbiamo fare. Ci sono richieste per un utilizzo socio-sanitario da parte dei comuni e di altre associazioni.

Penso che sia necessario mettere in atto un piano che entro due mesi disponga la disponibilità ad essere utilizzata per attività socio-sanitarie ma anche un piano per utilizzarli al meglio avendo la possibilità di recuperare e di riparare i guasti che sono stati fatti in questi anni.

PRESIDENTE

Prego, dottoressa Stasi.

STASI Antonella, Vicepresidente della Giunta regionale

In effetti, consigliere Guccione, ne abbiamo già parlato e devo dire che comunque il lavoro che sta portando avanti il dipartimento è un lavoro non semplice nel senso che spesso le Asp non sono puntuali e veloci nelle risposte ma, comunque, molte di loro hanno già risposto pertanto c’è stata una ulteriore interlocuzione tra il dipartimento e le Asp.

Ci auguriamo, già in primavera, di avere un piano nel senso che raccolte tutte le schede Asp per Asp, struttura per struttura si avrà la possibilità di fare intanto una ricognizione o di capire perfettamente lo Stato di ogni singola struttura e fare una ricognizione anche sulle risorse eventualmente disponibili da reimpiegare anche sulle stesse strutture che ovviamente le aziende ospedaliere avranno deciso di utilizzare anche nel settore socio-sanitario.

L’obiettivo è condivisibile anche da parte nostra, cioè raggiungere prima possibile – e su questo stiamo col fiato sul collo dei dirigenti – un piano, intanto una mappatura finita, chiara e precisa delle strutture e delle risorse disponibili, poi la presentazione di un piano di utilizzo completo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (PD)

Credo che dopo quasi 20 anni dal completamento di queste strutture sia opportuno realizzare nel giro di 60 giorni la mappatura e verificare le disponibilità economiche anche perché – il consigliere Magno sa per il lavoro che ha fatto – ci sono richieste di utilizzo sempre ai fini socio-sanitari e sappiamo quanto bisogno c’è di servizi socio-sanitari sul territorio.

Penso che l’impegno che dobbiamo intraprendere, Vicepresidente, è che dobbiamo fare di tutto affnchè entro due mesi ci sia un piano operativo che individui le destinazioni e le risorse necessarie per riattivare queste strutture che sono un patrimonio importantissimo per la comunità. Grazie.

Interrogazione a risposta immediata numero 450 del 2 ottobre 2013 a firma del consigliere Giamborino “Sul reparto di nefrologia dell’Ospedale Jazzolino di Vibo Valentia

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 450 del 2 ottobre 2013 a firma del consigliere Giamborino “Sul reparto di nefrologia dell’Ospedale Jazzolino di Vibo Valentia”.

Il consigliere Giamborino è assente pertanto l’interrogazione è decaduta.

Interrogazione a risposta immediata numero 452 del 7 ottobre 2013 a firma del consigliere De Gaetano “In ordine alla istituzione del servizio navetta tratta aeroporto Lamezia Terme-Bivongi (RC)”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 452 del 7 ottobre 2013 a firma del consigliere De Gaetano “In ordine alla istituzione del servizio navetta tratta aeroporto Lamezia Terme-Bivongi (RC)” – “Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

in seguito al riordino operato in materia di trasporti pubblici il comune di Bivongi è stato privato di importanti collegamenti con l’aeroporto di Lamezia Terme;

lo stesso aeroporto non può essere raggiunto se non con mezzi privati;

tale condizione crea disagio a tutti gli abitanti ed in particolare alle fasce sociali meno abbienti vista l’impossibilità di poter usufruire di mezzi pubblici -:

di impegnarsi al fine di istituire un servizio navetta che consenta agli utenti dell'alto Jonio Reggino di poter raggiungere l’aeroporto di Lamezia Terme.”

Prego, consigliere De Gaetano.

DE GAETANO Antonino (PD)

Signor Presidente, l’interrogazione si illustra da sé, aspettiamo la risposta dell’assessore Fedele.

PRESIDENTE

Prego, assessore Fedele.

FEDELE Luigi, assessore ai trasporti e all' internazionalizzazione

Presidente, rispondo al consigliere De Gaetano dicendo, intanto, che questa corsa non c’è mai stata e quindi non è stata certamente soppressa perché questo collegamento con l’aeroporto non esisteva. Ma in ogni caso, in questo momento per le ristrettezze di bilancio e dei finanziamenti che arrivano da Roma non solo non possiamo istituire nuove corse, ma abbiamo dovuto fare una razionalizzazione e tagliare anche alcune corse che, in alcuni casi, erano importanti ed indispensabili.

In questo caso non si ravvisa l’urgenza di questa corsa, ma voglio ribadire che non è stata soppressa perché non era prevista e non c’era nemmeno negli anni passati.

PRESIDENTE

Prego, consigliere De Gaetano, è soddisfatto della risposta dell’assessore?

DE GAETANO Antonino (PD)

Sì.

Interrogazione a risposta immediata numero 457 del 15 ottobre 2013 a firma del consigliere De Gaetano “In ordine all’accorpamento dei Consorzi provinciali per lo sviluppo industriale ai sensi della Lr. 24/2013”

PRESIDENTE

Siamo all’interrogazione a risposta immediata numero 457 del 15 ottobre 2013 a firma del consigliere De Gaetano “In ordine all’accorpamento dei Consorzi provinciali per lo sviluppo industriale ai sensi della Lr. 24/2013” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con la Legge regionale n. 24/2013 si è proceduto alla nomina del Commissario straordinario e si è avviata la procedura di accorpamento dei Consorzi provinciali di sviluppo industriale;

i Consorzi nel panorama del sistema economico-produttivo nazionale, soprattutto in Calabria, rivestono una posizione strategica;

l’esigua erogazione dei finanziamenti non consente ai Consorzi di poter operare con esiti efficaci;

i dipendenti, vista la mancata erogazione di tali finanziamenti, non percepiscono gli emolumenti da svariati mesi in particolare i dipendenti del Consorzio reggino da sette mesi, vivendo così uno stato di profondo malessere -:

le cause del mancato pagamento delle spettanze dei dipendenti dei Consorzi (CORAP).”

Prego, collega De Gaetano.

PRESIDENTE

L’assessore Arena non è in Aula. Pregherei gli assessori di rimanere in Aula rispetto al lavoro e agli argomenti che gli competono.

DE GAETANO Antonino (PD)

La rinviamo allora, Presidente.

PRESIDENTE

L’interrogazione numero 457/9^ è rinviata.

Interrogazione a risposta immediata numero 458 del 15 ottobre 2013 a firma dei consiglieri De Gaetano, Guccione “Sul mancato utilizzo dei fondi ex Gescal destinati alla Calabria”

PRESIDENTE

L’ultima interrogazione a risposta immediata è la numero 458 del 15 ottobre 2013 a firma dei consiglieri De Gaetano, Guccione “Sul mancato utilizzo dei fondi ex Gescal destinati alla Calabria”. Ne do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

da oltre 4 mesi il Dipartimento lavori pubblici, edilizia residenziale, politiche della casa, Autorità di bacino è privo del Dirigente della U.O.A. politiche della casa, edilizia residenziale pubblica, riqualificazione e recupero dei centri urbani e storici;

a tutt'oggi non si conoscono i motivi che impediscono la nomina del Dirigente della U.O.A. politiche della casa;

tale situazione ha di fatto paralizzato l'attività della politica della casa e dell'edilizia residenziale pubblica con grave danno al sistema delle imprese e delle autonomie locali;

appare grave che tale paralisi amministrativa rischia non solo di bloccare gli investimenti in corso ma di non poter utilizzare i fondi giacenti presso la Cassa Depositi e Prestiti pari a oltre 134 milioni di euro di fondi ex Gescal assegnati alla nostra Regione e che potrebbero essere dirottati verso le altre Regioni più virtuose -:

quali iniziative urgenti ed immediate si intendono adottare al fine di procedere alla nomina del Dirigente della U.O.A. Politiche della Casa per impedire la totale paralisi di un settore nevralgico per lo sviluppo della nostra Regione e di impedire la perdita di centinaia di milioni di euro destinati alla nostra Regione per l'edilizia sovvenzionata”.

Prego, collega De Gaetano.

DE GAETANO Antonino (PD)

Questa interrogazione dovrebbe essere superata perché – l’abbiamo presentata diversi mesi fa – la situazione è stata superata dai fatti.

PRESIDENTE

Allora andiamo avanti.

Interrogazione a risposta immediata numero 460 del 23 ottobre 2013 a firma del consigliere Giordano “Sulla chiusura del reparto di nefrologia dell’ospedale Giovanni 23° di Gioia Tauro”

PRESIDENTE

E’ stata presentata interrogazione a risposta immediata numero 460 del 23 ottobre 2013 a firma del consigliere Giordano “Sulla chiusura del reparto di nefrologia dell’ospedale Giovanni XXIII° di Gioia Tauro” che leggo: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la Direzione generale dell’Asp n. 5 ha disposto la chiusura del reparto di nefrologia dell'Ospedale Giovanni XXIII di Gioia Tauro;

la chiusura del reparto di Nefrologia insieme ad altri provvedimenti dello stesso tenore riguardanti la medesima struttura ospedaliera stanno determinando una lenta e inesorabile distruzione della sanità della piana di Gioia Tauro, con il venir meno dei livelli essenziali di assistenza;

la decisione assunta ha provocato la forte reazione dei cittadini e delle istituzioni locali per il grande disagio che sono costretti a subire i numerosi utenti ;

le motivazioni di ordine tecnico che hanno portato al provvedimento di chiusura del reparto di nefrologia dell'ospedale Giovanni XXIII° di Gioia Tauro e se non si ritenga opportuno adottare i necessari interventi per la revoca di un atto aziendale che mortifica ulteriormente il diritto alla salute della popolazione ricadente nell'area della Piana di Gioia Tauro”.

Il consigliere Giordano non è in Aula, l’interrogazione pertanto è decaduta.

Interrogazione a risposta immediata numero 461 del 23 ottobre 2013 a firma del consigliere Giordano “Sull’intesa Regione/Ufficio scolastico regionale sul servizio educativo per l’infanzia denominato <Sezioni primavera>”

PRESIDENTE

Siamo all’interrogazione a risposta immediata numero 461 del 23 ottobre 2013 a firma del consigliere Giordano “Sull’intesa Regione/Ufficio scolastico regionale sul servizio educativo per l’infanzia  denominato <Sezioni primavera>” che leggo: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

a seguito dell'avvenuta sottoscrizione in Conferenza Unificata dell'Accordo 1° agosto 2013 (atto n. 83/CU) sulle Sezioni primavera, viene richiamata la necessaria definizione dell'Intesa fra gli Uffici scolastici regionali e le Regioni;

l'Accordo fa riferimento all'art. 1, comma 630, della legge 27 dicembre 2006 n. 296, il quale prevede la realizzazione sull'intero territorio nazionale di un servizio educativo per bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi, da intendersi come servizio socio-educativo integrativo e aggregato alle attuali strutture delle scuole per l'infanzia ed eventualmente dei nidi di infanzia, denominato “sezione primavera”;

le intese sottoscritte definiscono, fra l'altro, il soggetto istituzionale c (Regione o Usr) che provvederà alla gestione unitaria amministrativa, finanziaria e di controllo/verifica;

con comunicazione del Miur del 19/09/2013, inviata ai Direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali, si sollecita l'urgenza della stipula dell'Intesa per consentire il regolare avvio delle attività educative e relativamente alle Regioni si richiama l'attenzione su quanto previsto all'art. 4, comma 1, lettera c) dell'accordo, che prevede un cofinanziamento a carico delle stesse;

il servizio offerto dalle “sezioni primavera”, tenendo conto anche del cospicuo finanziamento statale, è fondamentale per il rafforzamento dei servizi socio-educativi per la prima infanzia nella nostra regione e per rispondere alle richieste delle famiglie ;

se è stata stipulata l'Intesa con l'Ufficio Scolastico Regionale conformemente a quanto previsto dall'Accordo unificato, richiamato in premessa, con l'indicazione della relativa quota di cofinanziamento a carico della Regione e, in caso contrario, le motivazioni che stanno alla base del ritardo”.

Il consigliere Giordano non è in Aula, pertanto l’interrogazione è decaduta.

Interrogazione a risposta immediata numero 463 del 29 ottobre 2013 a firma del consigliere De Masi “Su enoteca regionale “Casa dei vini di Calabria”

PRESIDENTE

E’ stata presentata interrogazione a risposta immediata numero 463 del 29 ottobre 2013 a firma del consigliere De Masi “Su enoteca regionale “Casa dei vini di Calabria” che leggo: “Al Presidente della Giunta regionale ed all'assessore regionale all'agricoltura ed alla forestazione. Per sapere – premesso che:

con Legge Regionale n. 1 del 10 febbraio 2011 è stata Istituita l'Enoteca regionale "Casa dei vini di Calabria";

con Deliberazione della Giunta regionale n. 618 del 23 dicembre 2011 sono stati approvati: lo schema di Atto Costitutivo, Statuto, Regolamento di Attuazione e Bozza del Logo;

con Decreto del Presidente del Consiglio regionale n. 7 del 16 aprile 2012 sono stati nominati i componenti del Consiglio di amministrazione;

con Deliberazione della Giunta regionale n. 557 del 10 dicembre 2012 è stato approvata l’Istituzione del Comitato Tecnico Scientifico e la nomina degli esperti;

con Decreto del Presidente della Regione n. 68 del 23 maggio 2013 è stato approvato il Riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato all'Associazione Enoteca Regionale "Casa dei Vini di Calabria". Iscrizione nel Registro Regionale delle Persone Giuridiche Private ai sensi del D.P.R. n. 361/2000 e del Regolamento Regionale n. 1 del 10 maggio 2001;

la Provincia di Cosenza ha provveduto a realizzare una propria "Enoteca Regionale" in un arco temporale assai limitato;

come riportato in premessa, tutte le procedure necessarie per la realizzazione dell'Enoteca Regionale "Casa dei Vini di Calabria" risultano essere state esperite -:

per quali motivi, l'Enoteca regionale "Casa dei vini di Calabria", istituita con L.R. n. 1 del 10 febbraio 2011, non ha ancora visto la luce.”

L’assessore Trematerra non è in Aula, pertanto, l’interrogazione viene rinviata alla prossima seduta.

Interrogazione a risposta immediata numero 464 del 31 ottobre 2013 a firma del consigliere Parente “Sull’accertamento ed eventuali misure di contrasto al batterio patogeno “Xylella fastidiosa” che provoca la morte degli alberi di ulivo”

PRESIDENTE

L’ultima interrogazione a risposta immediata è la numero 464 del 31 ottobre 2013 a firma del consigliere Parente “Sull’accertamento ed eventuali misure di contrasto al batterio patogeno “Xylella fastidiosa” che provoca la morte degli alberi di ulivo” che leggo: “ All’assessore all’agricoltura, foreste e forestazione. Per sapere – premesso che:

le piante di ulivo della zona del Salento sono state colpite da una malattia che porta nella maggior parte dei casi alla morte della pianta;

tale misteriosa malattia ha già colpito oltre 600 mila piante di ulivo su circa 8 mila ettari di terreno, con un rischio potenziale per 60 milioni di piante;

sembra ormai accertato che la grave fitopatia sarebbe riconducibile ad un agente patogeno di provenienza americana chiamato Xylella fastidiosa o “malattia di Pierce” dal nome del ricercatore che l'ha studiata;

il contagio di tale agente patogeno potrebbe interessare anche altre specie vegetali ed altri territori e quindi la nostra regione per ovvi motivi di vicinanza, di similitudine climatica e di coltivazioni;

tale evenienza, associata alla già, purtroppo, nota presenza del Cinipede Galligeno che ha profondamente colpito i nostri castagneti, sarebbe deleteria per il patrimonio agricolo della nostra regione, con gravi danni per l'economia ed il paesaggio, caratterizzato dalla presenza di ulivi secolari di inestimabile valore ;

se ci sono casi accertati nel territorio regionale della grave fitopatia causata dell'agente patogeno Xylella fastidiosa;

quali eventuali iniziative si intendono perseguire o si stanno perseguendo per monitorare e mettere in atto misure preventive e di profilassi in grado di evitare il contagio e la diffusione del suddetto agente patogeno.”

L’assessore Tremattera, che dovrebbe rispondere al consigliere Parente, non è in Aula pertanto l’interrogazione viene rinviata.

Interrogazione a risposta immediata numero 468 del 20 novembre 2013 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “Su Lago Alaco”

PRESIDENTE

E’ stata presentata interrogazione a risposta immediata numero 468 del 20 novembre 2013 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “Su Lago Alaco” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all'assessore all'ambiente. Per sapere – premesso che:

nel 1978 fu approvato il progetto di realizzazione dell'invaso artificiale dell'Alaco, in provincia di Vibo Valentia, che attualmente rifornisce di acqua potabilizzata 88 comuni delle Province di Catanzaro e Vibo Valentia, circa 400 mila abitanti;

dall'appalto, avvenuto nel 1985, tra varianti e sospensioni dei lavori a causa di vizi procedurali, l'opera ha determinato un aumento esponenziale dei costi e numerose manifestazioni di perplessità su dissesto idrogeologico e modificazioni dell'ecosistema, nonché un danno erariale accertato dalla Corte dei Conti di 68.505.369,28 euro e inchieste giudiziarie anche recenti a seguito di segnalazioni arrivate da diverse parti del territorio circa le notevoli carenze igienico sanitarie e strutturali, che fanno emergere un quadro allarmante circa le responsabilità dei soggetti preposti al controllo;

il 6 dicembre 2012 l'Arpacal prelevò dei campioni in uscita dall'impianto, da cui emerse la presenza di benzene nell'invaso, con un valore 800 volte superiore alla norma;

i risultati furono resi pubblici solo il 29 gennaio ultimo scorso e il 30 gennaio l'Arpacal dichiarò che «per un mero errore di trascrizione, nelle acque dell'Alaco non è presente benzene ma, piuttosto, composti aromatici alogenati derivati dal benzene», aggiungendo che i medesimi non sono previsti nella tabella degli elementi indicati dal D.lgs 31/2001;

per risalire ad eventuali responsabilità sul suddetto caso del benzene e per determinare compiutamente la potabilità o meno dell'acqua dell'invaso è stata aperta una indagine penale;

da anni, oramai, non si riescono ad avere notizie certe e totalmente rassicuranti sulla potabilità dell'acqua che, spesso, ad avviso degli abitanti di quella zona e da quello che ciclicamente si legge su diversi organi di informazione, si presenterebbe sporca e maleodorante;

quale sia l'attuale situazione con specifico riferimento all'eventuale presenza nell'invaso «Alaco» di sostanze potenzialmente dannose per la salute pubblica;

nel caso corrispondesse al vero la tanto denunciata scarsa salubrità dell'acqua di quel territorio, quali opportune iniziative di competenza si intendono adottare tese alla tutela della salute dei cittadini serviti dall'invaso «Alaco»”.

Prego, consigliere De Masi.

DE MASI Emilio (IDV)

Anche se irritualmente debbo, in tutta sincerità, esprimere molto rammarico per l’assenza dell’assessore Trematerra che era qui prima. I consiglieri rimangono in Aula per ore per il disimpegno delle poche prerogative di controllo e di stimolo all’attività amministrativa che competono agli stessi e tra queste ci sono le interrogazioni.

Insomma, disertare l’Aula quando si è già programmato di dover rispondere, francamente, è un atteggiamento per lo meno inopportuno.

Vengo all’interrogazione che riguarda l’assessore Pugliano, anche questa è un po’ datata ma conserva, comunque, una sua utilità.

Premesso che nel 1978 fu approvato il progetto di realizzazione dell'invaso artificiale dell'Alaco, in provincia di Vibo Valentia, che attualmente rifornisce di acqua potabilizzata 88 comuni delle Province di Catanzaro e Vibo Valentia, circa 400 mila abitanti;

dall'appalto, avvenuto nel 1985, tra varianti e sospensioni dei lavori a causa di vizi procedurali, l'opera ha determinato un aumento esponenziale dei costi e numerose manifestazioni di perplessità su dissesto idrogeologico e modificazioni dell'ecosistema, nonché un danno erariale accertato dalla Corte dei Conti che ammonta ad oltre 68 milioni di euro e inchieste giudiziarie anche recenti a seguito di segnalazioni arrivate da diverse parti del territorio circa le notevoli carenze igienico sanitarie e strutturali, che fanno emergere un quadro allarmante circa le responsabilità dei soggetti preposti al controllo.

Il 6 dicembre 2012 l'Arpacal prelevò dei campioni in uscita dall'impianto, da cui emerse la presenza di benzene nell'invaso, con un valore 800 volte superiore alla norma. I risultati furono resi pubblici solo il 29 gennaio u.s. e il 30 gennaio l'Arpacal dichiarò che «per un mero errore di trascrizione, nelle acque dell'Alaco non è presente benzene ma, piuttosto, composti aromatici alogenati derivati dal benzene», aggiungendo che i medesimi non sono previsti nella tabella degli elementi indicati dal Dlgs 31/2001. Per risalire ad eventuali responsabilità sul suddetto caso del benzene e per determinare compiutamente la potabilità o meno dell'acqua dell'invaso è stata aperta una indagine penale.

Da anni, oramai, non si riescono ad avere notizie certe e totalmente rassicuranti sulla potabilità dell'acqua che, spesso, ad avviso degli abitanti di quella zona e da quello che ciclicamente si legge su diversi organi di informazione, si presenterebbe sporca e maleodorante.

L’interrogazione è per sapere quale sia l'attuale situazione con specifico riferimento all'eventuale presenza nell'invaso «Alaco» di sostanze potenzialmente dannose per la salute pubblica; nel caso corrispondesse al vero la tanto denunciata scarsa salubrità dell'acqua di quel territorio, quali opportune iniziative di competenza si intendono adottare tese alla tutela della salute dei cittadini serviti dall'invaso stesso. Grazie.

PRESIDENTE

Prego, assessore Pugliano.

PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente

Grazie, Presidente, devo preliminarmente confermare che l’allarmismo che si è generato su questo caso è stato determinato da un errore di trascrizione dei dati. Per voler far riferimento agli elementi presenti nella interrogazione effettivamente le analisi chimiche del 6 dicembre e del 17 dicembre risultavano solo con sforamento dei cloriti che determinano o sono determinati da un eccesso di clorazione dell’acqua.

Da questa presenza partono poi due diverse attività. Una è quella della sospensione della erogazione dell’acqua, l’altra è quella dell’approfondimento tecnico-scientifico sulle stesse acque.

Da questi approfondimenti sono stati riscontrati questi composti aromatici alogenati derivanti dal benzene che risultava zero come quantità presente. Solo che questi composti aromatici sono stati erroneamente sommati e anziché far parte di un allegato, anche perché questi composti non sono censiti nel decreto legislativo numero 36, erroneamente sono stati messi alla voce benzene, la quantità 800 corrisponde invece a questi composti che sommati fanno la somma di 800.

Da questo errore su iniziativa del Prefetto di Vibo Valentia è stata costituita una task force che ha lavorato per dieci mesi con una serie di attività, di esami che hanno intensificato la routine e quindi i controlli ordinari.

In 10 mesi dall’ingente mole di analisi mi risultano oltre 20 mila tra parametri chimici e microbiologici.

Da questi esami, da questa ingente mole di esame e da questa attività svolta dalla task force in questi 10 mesi il risultato è che è stato escluso categoricamente ogni margine, ogni dubbio di pericolo e di rischio per la salute umana ed è per questo che il 16 ottobre è stata chiusa la fase di emergenza e si è ritornati nella routine ordinaria. Quindi è per questo che i controlli continuano ma non in maniera straordinaria per come sono stati eseguiti dal mese di febbraio 2013 al mese di ottobre 2013.

PRESIDENTE

Prego, consigliere De Masi.

DE MASI Emilio (IDV)

Prendo atto con soddisfazione della risposta dell’assessore che rassicura prima ancora che me personalmente o la parte politica che rappresento i cittadini di quell’ampia zona. Per cui credo che in virtù di questa interrogazione sia stata data l’occasione per fornire una buona notizia alle persone che vivono in quell’area. Grazie.

Interrogazione a risposta immediata numero 470 del 21 novembre 2013 a firma del consigliere Giordano: “Sui lavori di riqualificazione del pronto soccorso degli ospedali riuniti di Reggio Calabria”

PRESIDENTE

E’ stata presentata interrogazione a risposta immediata numero 470 del 21 novembre 2013 a firma del consigliere Giordano: “Sui lavori di riqualificazione del pronto soccorso degli ospedali riuniti di Reggio Calabria” che leggo: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

l'Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria, nell'ambito dei lavori di riqualificazione del Pronto Soccorso dell'Ospedale Riuniti, aveva provveduto alla pubblicazione del relativo bando in data 2 agosto 2012;

l'intervento si era reso necessario alla luce dei disservizi che da anni caratterizzano la struttura e in particolare è stata prevista una spesa complessiva di 3 milioni di euro e un tempo di esecuzione di 320 giorni;

fra gli interventi previsti quelli riguardanti la risistemazione dell'Obi, delle aree di accesso per le autoambulanze, dell'accettazione, della sala d'attesa, della sala rianimazione, della sala Tac di radiologia;

la gara di aggiudicazione dei lavori è stata regolarmente espletata ma la stessa ha subito una battuta d'arresto per problematiche connesse alla ditta aggiudicataria e attualmente pende un ricorso presso il TAR di Reggio Calabria;

alla luce di quanto indicato in premessa, quali adempimenti siano stati assunti dall'Azienda Ospedaliera per la risoluzione dei problemi amministrativi con la conseguente indicazione dei tempi presuntivamente previsti per l'inizio dei lavori di riqualificazione del Pronto Soccorso dell'Ospedale Riuniti.”

Prego, collega Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, grazie. Questo è un problema annoso, drammatico che riguarda l’azienda ospedaliera di Reggio Calabria. L’interrogazione parte dal bando e quindi dagli annunci che sono stati fatti riguardo l’avvio dei lavori di una realtà che non ci sono aggettivi per definirla per i disagi, i disservizi e soprattutto i rischi che corrono non solo gli utenti ma anche gli stessi medici che sono costretti a lavorare in condizioni disumane e impossibili.

Tornando al bando l’intervento prevede una spesa complessiva di 3 milioni di euro e doveva essere eseguito in 320 giorni. Gli interventi previsti riguardano la risistemazione dell'Obi, delle aree di accesso per le autoambulanze, dell'accettazione, della sala d'attesa, della sala rianimazione e della sala Tac di radiologia.

La gara è stata regolarmente espletata ma la stessa, vorremmo sapere perchè, è ferma per problematiche connesse ad una interdittiva. C’è un ricorso presso il Tar di Reggio Calabria e vorremmo sapere come a distanza di oltre due anni la Giunta regionale e l’ufficio del commissario intendono agire affinché l'Azienda ospedaliera risolva questi problemi perché è ormai intollerabile lo stato in cui si trova l’intera struttura ospedaliera ma in particolare è indecoroso e pone dei rischi che sono incalcolabili, lo stato in cui versano,  il Pronto Soccorso e l’Obi.

PRESIDENTE

Risponde la dottoressa Stasi.

STASI Antonella, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, il consigliere Giordano ha fatto una cronostoria sicuramente compiuta e precisa di quello che è successo. Ci sono stati dei ricorsi al Tar e c’è stato, proprio poco tempo fa, un pronunciamento del Tar in senso favorevole alla ditta aggiudicataria, la “Esse Costruzioni”.

Pertanto l’inizio dei lavori sarà previsto a brevissimo. Penso già il mese prossimo.

PRESIDENTE

Collega Giordano, prego.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Mi dichiaro parzialmente soddisfatto. L’auspicio è che vorrei ci fosse la certezza, perché la dottoressa Stasi ha usato il condizionale. Se il Tar ha definito la controversia non vedo perché i lavori non debbano partire immediatamente.

Sollecito, ovviamente, e chiedo formalmente alla Giunta regionale di rendersi portavoce presso il Presidente Scopelliti di una comunicazione pubblica che dia certezza compiuta dell’avvio dei lavori e soprattutto che ci sia una vigilanza sugli stessi e  che i lavori vengano eseguiti affinché venga ridato decoro e agibilità ad un ospedale che non ha ancora questi requisiti.

Interrogazione a risposta immediata numero 471 del 21 novembre 2013 a firma del consigliere Magno “Sulle violente mareggiate verificatesi nei comuni di Falerna e Gizzeria”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 471 del 21 novembre 2013 a firma del consigliere Magno “Sulle violente mareggiate verificatesi nei comuni di Falerna e Gizzeria” che leggo: “ Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

a seguito del maltempo di questi giorni, si sono verificate ancora una volta violenti mareggiate nei comuni di Falerna e Gizzeria, dove l'acqua ha superato il lungomare arrivando fino ai borghi marinari;

il mare ha portato via le barriere frangiflutti e parte del lungomare arrivando sino alla strada e allagando numerose strutture ed abitazioni private presenti nella zona;

la mareggiata sta causando anche disagi alla circolazione visto che il mare in più punti ha invaso la carreggiata della SS. 18;

ingenti, secondo le prime indicazioni, sono i danni provocati alle strutture turistiche della zona, alberghi e ristoranti, invase dall'acqua;

tale situazione determina un evidente condizione di disagio per le popolazioni interessate e per le condizioni igienico sanitarie del territorio;

quali sono le misure che si intendono adottare, i tempi ed i finanziamenti all'uopo previsti, che il governo regionale intende predisporre per porre rimedio a tale situazione di carattere urgente.”

Prego, consigliere Magno.

MAGNO Mario (Forza Italia)

Grazie, signor Presidente. Questa interrogazione è datata novembre 2013 periodo in cui c’è stato un grosso nubifragio ed una mareggiata nei Comuni di Falerna e Gizzeria e successivamente anche nel comune di Nocera Tirinese nonché negli altri comuni della costa tirrenica.

A seguito di queste mareggiate ci sono stati tutta una serie di danneggiamenti sia per quanto riguarda le abitazioni che gravitano sulla costa marina sia per tutte le barriere che erano state nel tempo realizzate per poter prevenire una serie di problematiche relative al danneggiamento del lungomare e della statale SS 18.

Poiché questa attività del mare ha danneggiato anche alcune abitazioni e ristoranti che gravano su quell’area chiedo all’assessore quali sono le misure che sono state adottate oppure quali misure saranno adottate e notizie riguardo ad alcuni finanziamenti che erano stati previsti in passato per mitigare le problematiche relative ai flutti del mare e anche, eventualmente, poiché ne sono a conoscenza a che punto è questo piano che è stato predisposto dall’assessorato ai lavori pubblici per far fronte a questa problematica.

PRESIDENTE

Prego, assessore Gentile.

GENTILE Giuseppe, assessore ai lavori pubblici e infrastrutture

Purtroppo le mareggiate sono continue ed i danni sono molto più devastanti di quanto appaiono perché è da un po’ che in tutto il Tirreno cosentino e catanzarese si  verificano questi fenomeni.

Lì ci sono due cose da distinguere, consigliere Magno.

Una parte riguarda il mio settore e quindi il ripristino – ove è possibile – delle opere a mare per consentire di mitigare il rischio e soprattutto per consentire di evitare che in futuro possano ripetersi questi fenomeni e l’altro che riguarda la protezione civile e i privati, i ristoratori, gli albergatori cioè coloro i quali hanno subito danno devono fare altre istanze.

Per la parte che lei ha posto, stiamo lavorando e mettendo a frutto un lavoro fatto in tre anni che è quello di 38 milioni di euro circa. In questi 38 milioni molto è previsto sul Tirreno ma dal momento che ci sono mareggiate continue abbiamo dovuto fermare alcune procedure.

Si erano avviate le procedure per le gare. Una di queste gare è stata avviata, per cose urgenti, ad Amantea dove c’era la strada che veniva sommersa dall’acqua. Le altre le abbiamo bloccate un po’ per fare il punto della situazione dopo gli ultimi accadimenti climatici.

Da lì vedremo di tener conto ancora di più, di lasciare una via di fuga se così si può dire per consentire di intervenire in queste zone in modo più largo anche in nelle zone dove si sono verificati questi ultimi fenomeni.

Progetti sono in corso e si stanno aggiornando proprio in virtù di questi ultimi avvenimenti climatici. Dopo di che credo che andremo avanti ma ci sarà bisogno, in futuro, di operare ancora perché ci siano altri finanziamenti da parte dello stato.

Questo è un Apq che abbiamo curato col Presidente Scopelliti e siamo riusciti ad ottenere l’approvazione e il finanziamento dopo 3 anni perché lo Stato in quegli anni era stato molto negativo.

Adesso siamo riusciti a farlo mettendo una parte di fondi Fas e siamo riusciti a sbloccare questa cosa che comunque è già un intervento importante perché si tratta di 38 milioni di euro che salvano molti comuni costieri del perimetro della provincia di Cosenza che di Catanzaro in modo particolare.

C’è poi una parte che riguarda anche quella di Reggio Calabria dove anche ci sono fenomeni di questo tipo e dove anche lì sono previsti interventi per i quali si sta per operare.

PRESIDENTE

Prego, collega Magno.

MAGNO Mario (Forza Italia)

Ringrazio l’assessore Gentile per la schiettezza con la quale ci ha esposto la situazione che è la verità dei fatti. Essendo un po’ al corrente, essendomi recato all’assessorato ai lavori pubblici, dei lavori che si stanno facendo.

Chiedo soltanto che su quest’area venga posta una particolare attenzione ai fini di non interrompere il traffico della SS18 che ormai sta arrivando al limite e di ripristinare anche i danneggiamenti che sono stati fatti in questi ultimi periodi.

Interrogazione a risposta immediata numero 472 del 21 novembre 2013 a firma del consigliere Magno “Sui danni provocate dai Torrenti Canne, Piazza e Cantagalli nella città di Lamezia Terme”

PRESIDENTE

Interrogazione a risposta immediata numero 472 del 21 novembre 2013 a firma del consigliere Magno “Sui danni provocate dai Torrenti Canne, Piazza e Cantagalli nella città di Lamezia Terme” che leggo: “Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

con le piogge che negli ultimi giorni si sono abbattute sulla città di Lamezia Terme, i torrenti che l'attraversano, in particolare Canne, Piazza e Cantagalli, si sono immediatamente gonfiati portando alla loro foce i detriti e la spazzatura che si trovano nei loro letti;

infatti, all'interno di tale torrenti, oltre alla imponente vegetazione, si può notare la presenza di immondizia di diversa natura (oltre ai sacchi di plastica, anche copertoni, paraurti di macchine, pezzi di elettrodomestici, matarazzi, etc);

tale situazione determina un evidente condizione di disagio per le popolazioni interessate e per le condizioni igienico sanitarie del territorio nonché l'intasamento delle foci -:

quali sono le misure che si intendono adottare, i tempi ed i finanziamenti all'uopo previsti, che il governo regionale intende predisporre per porre rimedio a tale situazione di carattere urgente.”

Prego, collega Magno.

MAGNO Mario (Forza Italia)

Grazie, Presidente, anche questa interrogazione nasce da una situazione che si è venuta a creare all’interno della città di Lamezia Terme con le piogge abbondanti che ci sono state  nel mese di novembre ma anche in questi giorni.

In pratica ci sono tre torrenti che attraversano perpendicolarmente la città e che sono i torrenti Canne, Piazza e Cantagalli che a seguito delle forti piogge si sono gonfiati portando alla foce una serie di detriti e la spazzatura che si trovava all’interno dei torrenti.

Questo per la conformazione morfologica dell’area intorno agli sbocchi a mare e per la natura della piana di Lamezia Terme può provocare una serie di problematiche relative anche all’intasamento dello sbocco dei fiumi.

Infatti all’interno dei torrenti oltre all’imponente vegetazione si può notare la presenza di  immondizia di diversa natura oltre ai sacchi di plastica, anche copertoni, paraurti di macchine, pezzi di elettrodomestici, materazzi, che spesso vengono lasciati dai cittadini in maniera abusiva.

Tale situazione determina un evidente condizione di disagio per le popolazioni interessate e per le condizioni igienico sanitarie del territorio nonché l'intasamento delle foci.

Tutto ciò premesso si chiede di sapere quali sono le misure che si intendono adottare, i tempi ed i finanziamenti all'uopo previsti, che il governo regionale intende predisporre per porre rimedio a tale situazione di carattere urgente.

Considerato anche che la delega per quanto riguarda la pulizia dei fiumi spetta alle Province per cui vorremmo sapere se c’è la possibilità di implementare il finanziamento che viene di anno in anno trasferito alle province per poter aumentare il numero di interventi anche su questi corsi d’acqua.

PRESIDENTE

Prego, assessore Gentile.

GENTILE Giuseppe, assessore ai lavori pubblici e infrastrutture

Qualche anno fa all’inizio della legislatura abbiamo fatto, d’accordo con Scopelliti, un piano di 220 milioni di euro che era una cosa, poi abbiamo fatto immediatamente e siamo riusciti insieme al Ministero dell’ambiente a fare un Apq che ci consentiva di fare una serie di interventi che riguardavano soprattutto gli assi fluviali ma anche alcune zone dove la pioggia ha creato situazioni spaventose e di pericolo.

Mentre ci siamo mossi e abbiamo assegnato ad alcune province -  a quella di Catanzaro dove c’è un Presidente che si dà da fare e che si muove bene – a quella di Cosenza e anche a quella di Reggio Calabria avevamo assegnato dei fondi. Dopo di che il Ministero ha voluto commissariare questo settore e da quel momento in poi ha nominato un commissario nella persona del dottore Percolla e abbiamo solo collaborato a dare carte, a dare indicazioni ma ci siamo dovuti fermare lì perché i commissari sono sempre autonomi, sono commissari.

Siamo stati messi in condizione di non poter più guidare questo settore che era un settore delicatissimo. Sono stati spesi fino ad oggi pochi fondi per la verità e ci sono grandi difficoltà e Sibari è una di quelle difficoltà.

A Sibari avevamo previsto prima 4,5 milioni di euro per intervenire sull’asse fluviale del Crati ma da allora ad oggi è avvenuto quello che è avvenuto ed è sotto gli occhi di tutti la situazione del Crati come la situazione di altri fiumi.

Su questo posso solo rispondere in questi termini, non sono in grado di dare risposte più puntuali perché non sono al corrente di quali lavori sono stati fatti e di sapere a che punto sono le pratiche relativi a questi tipi di interventi.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Magno.

MAGNO Mario (Forza Italia)

Soddisfatto.

Interrogazione a risposta immediata numero 473 del 25 novembre 2013 a firma del consigliere Nucera “In ordine alla mancata applicazione delle disposizioni normative del Dpr numero 81 del 2009 e della circolare Miur numero 21 del 2001 con conseguente violazione del diritto allo studio nei riguardi degli alunni ed in particolare dei minori diversamente abili frequentanti la prima media dell’Istituto comprensivo statale Molochio-Varapodio (RC)”

PRESIDENTE

Siamo all’interrogazione a risposta immediata numero 473 del 25 novembre 2013 a firma del consigliere Nucera “In ordine alla mancata applicazione delle disposizioni normative del Dpr n. 81 del 2009 e della circolare Miur n. 21 del 2001 con conseguente violazione del diritto allo studio nei riguardi degli alunni ed in particolare dei minori diversamente abili frequentanti la prima media dell’Istituto comprensivo statale Molochio-Varapodio (RC)” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

secondo quanto disposto dall'art. 5 del D.P.R. n. 81 del 2009, le prime classi di ogni ordine e grado ove vi siano studenti diversamente abili non possono superare complessivamente il limite massimo di n. 20 studenti. A ciò si aggiunga che ad integrazione della normativa su citata, la circolare del MIUR n. 21 del 2001 prevede che il limite massimo di 20 alunni venga rispettato consentendo l'inserimento di non più di due alunni diversamente abili per classe;

un provvedimento dell'Ufficio scolastico provinciale di Reggio Calabria, adottato in violazione della normativa su citata, incidendo sulla predisposizione dell'organico, ha prodotto effetti tali da far sì che la prima media dell'Istituto comprensivo statale Molochio - Varapodio (RC) per l'anno scolastico 2013 -2014 risultasse una classe composta da 25 alunni di cui ben 4 diversamente abili -:

non ritenga opportuno intervenire presso gli organi di competenza a garanzia di una corretta applicazione delle disposizioni normative del D.P.R. n. 81 del 2009 e della circolare MIUR n. 21 del 2001, per il ripristino ed il pieno riconoscimento del diritto allo studio degli alunni della prima media dell'Istituto comprensivo statale Molochio - Varapodio (RC) ed in particolare degli alunni diversamente abili, portatori naturali del diritto fondamentale, costituzionalmente garantito, della "integrazione scolastica", con le tutele ed i supporti didattici previsti dalla normativa vigente”.

Dovrebbe rispondere a questa interrogazione l’assessore Salerno che però non vedo in Aula. Pertanto l’interrogazione viene differita alla prossima seduta.

Interrogazione a risposta immediata numero 475 del 28 novembre 2013 a firma del consigliere Giordano “Sull’istituzione del veterinario aziendale all’interno di una rete di epidemio-sorveglianza sanitaria veterinaria”

PRESIDENTE

L’ultima interrogazione a risposta immediata numero 475 del 28 novembre 2013 a firma del consigliere Giordano “Sull’istituzione del veterinario aziendale all’interno di una rete di epidemio-sorveglianza sanitaria veterinaria” recita “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la strategia per la salute degli animali nell'Unione europea (2007-2013) sottolinea l'importanza delle misure di biosicurezza nelle aziende zootecniche e il ruolo cruciale che hanno gli allevatori nel metterle in atto;

il Decreto Legislativo 27 maggio 2005 n. 117 prevede all'articolo 3 comma 3 che "gli operatori del settore alimentare e degli allevatori possano dotarsi di un veterinario aziendale i cui compiti e responsabilità saranno individuati con decreto, sentita la Federazione nazionale degli ordini dei veterinari italiani;

il provvedimento sopra menzionato, rispetto ai compiti del veterinario aziendale, non ha trovato piena attuazione da parte del governo anche se è in facoltà per le Regioni, ai sensi dell' articolo 117 della Costituzione, di provvedere all'attuazione degli atti dell' Unione Europea; in questa direzione diverse regioni italiane hanno ritenuto opportuno istituire ,all'interno della rete di epidemio-sorveglianza veterinaria, la figura del veterinario aziendale quale supporto del Servizio Sanitario Regionale nelle fasi di raccolta dati sul territorio per un miglioramento delle produzioni agro-zootecniche;

la Calabria, da diversi dati acquisiti, continua a rappresentare una fucina di Insicurezza alimentare e focolai di malattie infettive a carattere zoonosico e la totale assenza di dati (sanitari, produttivi, censimenti, mappature, ecc) rende di fatto la Regione impossibilitata ad effettuare qualsivoglia previsione e/o programmazione attuale e futura -:

se la Regione, sulla falsariga delle altre regioni, ha programmato e/o intende programmare l'istituzione del veterinario aziendale all'interno di una rete di epidemio/sorveglianza sanitaria veterinaria e, in caso contrario, quali iniziative si intendono intraprendere per istituire e rendere operativa una figura professionale importante per garantire la sicurezza alimentare ai consumatori calabresi.”

Prego, consigliere Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Grazie, Presidente, questa interrogazione riguarda l’istituzione del veterinario aziendale all’interno di una rete di sorveglianza sanitaria veterinaria.

La strategia per la salute degli animali nell'Unione europea (2007-2013) sottolinea l'importanza delle misure di biosicurezza nelle aziende zootecniche e il ruolo cruciale che hanno gli allevatori nel metterle in atto. Il Decreto legislativo numero 117 del 2005 prevede, all'articolo 3 comma 3, che "gli operatori del settore alimentare e degli allevatori possano dotarsi di un veterinario aziendale i cui compiti e responsabilità saranno individuati con decreto, sentita la Federazione nazionale degli ordini dei veterinari italiani”;

il provvedimento sopra menzionato, rispetto ai compiti del veterinario aziendale, non ha trovato piena attuazione da parte del Governo anche se è in facoltà per le Regioni, ai sensi dell' articolo 117 della Costituzione, di provvedere all'attuazione degli atti dell'Unione Europea.

In questa direzione diverse regioni italiane hanno ritenuto opportuno istituire all'interno della rete di epidemio-sorveglianza veterinaria, la figura del veterinario aziendale, quale supporto del Servizio sanitario regionale nelle fasi di raccolta dati sul territorio per un miglioramento delle produzioni agro-zootecniche.

La Calabria, da diversi dati acquisiti, continua a rappresentare una fucina di insicurezza alimentare e focolai di malattie infettive a carattere zoonosico e la totale assenza di dati (sanitari, produttivi, censimenti e mappature) rende di fatto la Regione impossibilitata ad effettuare qualsivoglia previsione e/o programmazione attuale e futura.

Vogliamo, quindi, sapere se la Regione, sulla falsariga delle altre Regioni, ha programmato o intende programmare l'istituzione del veterinario aziendale all'interno di una rete sanitaria veterinaria e, in caso contrario, quali iniziative si intendono intraprendere per istituire e rendere operativa una figura professionale importante per garantire la sicurezza alimentare ai consumatori calabresi.

PRESIDENTE

Prego, dottoressa Stasi.

STASI Antonella, Vicepresidente della Giunta regionale

Abbiamo interrogato la task force veterinaria insediata all’interno del dipartimento salute della Regione Calabria. L’allegato 1, capitolo 10, del Regolamento CE 852/2004 recita testualmente: “gli operatori del settore alimentare possono essere assistiti da altre persone quali i veterinari, gli agronomi e i tecnici agricoltori nella tenuta delle registrazioni”, confermando in effetti, pertanto, che la figura del veterinario aziendale è da considerarsi in linea con quanto contenuto nella normativa comunitaria.

In questo momento il Ministero della salute e la Federazione nazionale degli ordini veterinari, a seguito dei vari incontri, stanno elaborando una bozza di decreto che disciplini la tematica del veterinario aziendale. Quindi, in effetti, la disciplina c’è e qualche Regione l’ha attivata, ma mancano i decreti applicativi.

In via preliminare, occorre valutare l’impatto economico di tale istituzione in una economia come quella della Regione Calabria, dove gli allevatori versano sicuramente in una situazione oggettiva di difficoltà congiunturale. Atteso che tutti i costi sarebbero a carico degli allevatori, vi sarebbe, quindi, un appesantimento economico per le aziende e i singoli allevatori.

La Regione Calabria sta ancora valutando ed è in attesa della definizione complessiva dell’accordo nazionale. In riferimento, poi, a quello che abbiamo letto nell’interrogazione, relativamente ai dati dei Lea della Regione Calabria in questo settore particolare veterinario da tre anni i servizi hanno superato tutti gli adempimenti Lea. Quindi, tra i punteggi positivi che la Regione Calabria ha avuto in tutte e tre gli anni, il servizio veterinario ha avuto non solo un punteggio favorevole ma, addirittura, un plauso da parte della direzione generale dei servizi veterinari e del Ministero della salute.

PRESIDENTE

Consigliere Giordano, prego.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, non mi posso dichiarare soddisfatto, perché è stata evocata una sorta di scelta di non procedere alla istituzione di questa figura perché ciò appesantirebbe i costi a carico delle aziende.

Credo che lo zenit che deve guidare una pubblica amministrazione debba essere la tutela della salute e dei consumatori.

Altre misure attendono e devono essere fatte dalla Regione nei confronti degli allevatori, un universo, spesso, abbandonato al proprio destino.

Non si può ricondurre ad una scelta di differire o di attendere i decreti attuativi per l’istituzione di questa figura con i costi che le aziende non potrebbero sopportare. Invece, bisognerebbe seguire le buone prassi che altre Regioni hanno fatto, istituendo questa figura e realizzando una rete che ha contributo a migliorare i target delle aziende, la produzione, le performance aziendali contemperando quella che dovrebbe essere la salute e il consumatore finale.

Non posso dichiararmi soddisfatto. Replico alla Giunta di valutare seriamente l’istituzione di questa figura e riconsiderare le politiche verso il settore delle aziende zootecniche.

La chiosa finale: la questione dei Lea. Forse paradossalmente il servizio veterinario in qualche modo ha colmato i limiti pesanti che invece ha il Servizio sanitario regionale per altre gravi inadempienze.

Interrogazione a risposta immediata numero 479 del 11 dicembre 2013 a firma del consigliere Guagliardi “In ordine ai fondi Ue per i progetti nell’ambito delle gare <Ten-t2012 annual call e multi annual call. July 2013>”

PRESIDENTE

Siamo all’interrogazione a risposta immediata numero 479 dell’11 dicembre 2013 a firma del consigliere Guagliardi “In ordine ai fondi Ue per i progetti nell’ambito delle gare <Ten-t2012 annual call e multi annual call. July 2013>”.

Il consigliere Guagliardi non è in Aula, pertanto viene dichiarata decaduta.

Interrogazione a risposta immediata numero 480 del 11 dicembre 2013 a firma del consigliere Guagliardi “In ordine ai lavori di ammodernamento della SS106 Jonica”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 480 del 11 dicembre 2013 a firma del consigliere Guagliardi “In ordine ai lavori di ammodernamento della SS106 Jonica”.

Anche questa interrogazione decade per assenza del proponente.

Interrogazione a risposta immediata numero 483 del 9 gennaio 2014 a firma dei consiglieri Giordano, Tripodi “Sugli adempimenti previsti dalla legge regionale numero 26 del 2013”

PRESIDENTE

Siamo all’interrogazione a risposta immediata numero 483 del 9 gennaio 2014 a firma dei consiglieri Giordano, Tripodi “Sugli adempimenti previsti dalla legge regionale numero 26 del2013” di cui do lettura: Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con legge regionale 30 maggio 2013, n. 26, sono state introdotte importanti modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 maggio 1996, n. 9 (Norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e l'organizzazione del territorio ai fini della disciplina programmata dell'esercizio venatorio) e ciò per rendere più funzionale e adeguata la legislazione del settore;

in particolare, le modifiche rilevanti hanno riguardato la Consulta faunistica venatoria, l'attività di pianificazione regionale e provinciale, l'emanazione di nuovi regolamenti, l'Osservatorio faunistico venatorio regionale e i relativi compiti affidati, l'istituzione del numero verde antibracconaggio -:

quali sono stati gli adempimenti posti in essere ad oggi dal Dipartimento regionale Agricoltura previsti e richiamati dalla legge regionale numero 26 del 2013 e, in caso di ritardi, quali interventi si intendono intraprendere per velocizzare l'emanazione dei relativi provvedimenti.”

Questa interrogazione viene rinviata alla prossima seduta per assenza dell’assessore Trematerra.

Prego, consigliere Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Assessore, questa allora viene rinviata alla prossima seduta? Bene.

Interrogazione a risposta immediata numero 486 del 13 gennaio 2014 a firma del consigliere Nucera “In ordine alla mancata applicazione delle disposizioni relative alla legge regionale 230.11.2006, n. 11 (Provvidenze a favore dell’Avis – Associazione volontari italiani sangue)”

PRESIDENTE

Interrogazione a risposta immediata numero 486 del 13 gennaio 2014 a firma del consigliere Nucera “In ordine alla mancata applicazione delle disposizioni relative alla legge regionale 230.11.2006, n. 11 (Provvidenze a favore dell’Avis – Associazione volontari italiani sangue)” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con la legge regionale 20 novembre 2006, n. 11 (Provvidenze in favore dell'AVIS - Associazione Volontari Italiani Sangue) la Regione Calabria riconosce la notevole rilevanza sociale dell'AVIS nonché, altresì, prende atto della notevole rilevanza rivestita nel territorio calabrese dalla Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue (FIDAS);

con la medesima legge la Regione Calabria si impegna a sostenere finanziariamente l'attività svolta dall'AVIS e dalla FIDAS Calabria, assegnando ad entrambi i soggetti risorse economiche specifiche;

nel corso del tempo anche altre associazioni meritorie stanno contribuendo con l'azione gratuita del volontariato al raggiungimento dell'autosufficienza sul piano del settore delle trasfusioni sanguigne;

il bilancio di previsione della Regione Calabria per l'anno 2014 non prevede nessuno stanziamento di spesa a favore dell'AVIS e della FIDAS Calabria e delle altre associazioni ->:

se ritenga opportuno adottare i provvedimenti necessari affinché vengano assegnate anche per l'anno 2014 all'AVIS, alla FIDAS Calabria e alle altre associazioni le risorse necessarie per il finanziamento della loro rilevante attività nel territorio calabrese”.

Anche questa interrogazione viene rinviata alla prossima seduta perché non è presente l’assessore Mancini.

Interrogazione a risposta immediata numero 487 del 14 gennaio 2014 a firma del consigliere Giordano “Sui ritardi dell’erogazione del contributo gratuito a favore dei soggetti celiaci”

PRESIDENTE

Interrogazione a risposta immediata numero 487 del 14 gennaio 2014 a firma del consigliere Giordano “Sui ritardi dell’erogazione del contributo gratuito a favore dei soggetti celiaci” di cui do lettura: “. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con la legge 47 del 2012 (interventi a favore dei soggetti celiaci) e la successiva deliberazione della Giunta Regionale n. 230 del 27 giugno 2013 (nuove procedure per l'erogazione dei prodotti privi di glutine) , si stabiliscono in Calabria le modalità di erogazione del contributo gratuito sancito dalla L. 123/2005 art. 4;

la normativa prevede un contributo mensile frazionato in quattro buoni d'acquisto spendibili anche separatamente dalle farmacie in aziende accreditate presso l'ufficio regionale competente in materia di esenzione;

le disposizione previste dalla deliberazione 230/2013 sono da considerarsi in vigore dall'agosto 2013 e quindi le singole ASP avrebbero dovuto adeguarsi al fine di mettere a regime il sistema a partire dal primo gennaio 2014;

ad oggi, nonostante siano state inviate alle ASP calabresi dal Servizio LEA della Regione Calabria circolari esplicative e note di sollecito(vedasi nota n. 397538 del 19 dicembre 2013) affinché gli Uffici preposti ottemperassero agli adempimenti previsti dalla regolamentazione regionale, si registrano ingiustificati ritardi;

più specificatamente i ritardi riguardano la regolare consegna dei buoni spesa agli aventi diritto nonché le sottoscrizioni delle convenzioni con gli esercizi commerciali diversi dalle farmacie;

l'Associazione Regionale Italiana Celiachia con diverse segnalazioni inviate al Dipartimento regionale ha denunciato i gravi ritardi negli adempimenti da parte di diverse ASP e in particolare quelle di Cosenza , Catanzaro e Reggio Calabria (distretto della Locride) -:

le motivazioni che stanno alla base di tali ritardi e quali iniziative si intendono intraprendere per regolarizzare una situazione che sta creando gravi disagi a numerosi soggetti celiaci che vivono nella nostra regione.”

Prego, consigliere Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, la legge numero 47 del 2012 (Interventi a favore dei soggetti celiaci) e la successiva deliberazione della Giunta regionale numero 230 del 27 giugno 2013 (Nuove procedure per l'erogazione dei prodotti privi di glutine) stabiliscono in Calabria le modalità di erogazione del contributo gratuito sancito dalla legge 123 del 2005, articolo 4.

La normativa prevede un contributo mensile frazionato in quattro buoni d'acquisto, spendibili anche separatamente dalle farmacie in aziende accreditate presso l'ufficio regionale competente in materia di esenzione;

le disposizione previste dalla deliberazione 230 del 2013 sono da considerarsi in vigore dall'agosto 2013 e quindi le singole ASP avrebbero dovuto adeguarsi al fine di mettere a regime il sistema a partire dal 1° gennaio 2014.

Ad oggi, nonostante siano state inviate alle ASP calabresi dal Servizio LEA della Regione Calabria circolari esplicative e note di sollecito – l’ultima delle quali è la nota numero 397538 del 19 dicembre 2013 - affinché gli Uffici preposti ottemperassero agli adempimenti previsti, si registrano ingiustificati ritardi.

Più specificatamente, i ritardi riguardano la regolare consegna dei buoni spesa agli aventi diritto, nonché le sottoscrizioni delle convenzioni con gli esercizi commerciali diversi dalle farmacie. Questa norma ha introdotto la possibilità dei canali della grande distribuzione, anche contemporaneamente alle facoltà delle farmacie.

L'Associazione regionale italiana celiachia (Aric) con diverse segnalazioni inviate al Dipartimento regionale ha denunciato i gravi ritardi negli adempimenti da parte di diverse ASP e in particolare quelle di Cosenza, Catanzaro e per Reggio Calabria del distretto della Locride.

Vogliamo sapere le motivazioni che stanno alla base di tali ritardi e quali iniziative si intendono o si sono già attuate per regolarizzare una situazione che sta creando gravi disagi a numerosi soggetti celiaci che vivono nella nostra regione. È una inadempienza che questo Consiglio regionale non può tollerare, giacché pochi mesi fa ha licenziato una norma all’unanimità.

PRESIDENTE

Prego, Vicepresidente Stasi.

STASI Antonella, Vicepresidente della Giunta regionale

Il dipartimento salute ha scritto diverse volte alle Asp ricordando l’entrata in vigore di questa delibera, l’ultima volta a metà mese di dicembre, per fare in modo che tutte le Asp si uniformassero e rispondessero in modo puntuale e uguale rispetto alle disposizioni della delibera - fermo restando che Federfarma si è opposta ed ha fatto ricorso al Tar, lo ha anche perso, ma non si è fermata, vorrebbe andare avanti.

In ogni caso il dipartimento procede.

Ci sono delle situazioni diversificate per ogni Asp, per esempio l’Asp di Catanzaro. Nel distretto di Catanzaro il nuovo sistema è a regime, mentre in alcuni distretti dell’Asp la situazione risulta poco attuata, l’Asp di Vibo Valentia risulta essere a regime, l’Asp di Reggio Calabria risulta essere a regime solo in alcune aree, mentre per altre stiamo raccogliendo i dati in questi giorni.

L’Asp di Cosenza ha prorogato al 31 gennaio 2014, con una nota, la vigenza delle ricette, contravvenendo al provvedimento regionale. Si sta provvedendo come dipartimento a far allineare anche l’Asp di Cosenza. Per l’Asp di Crotone non ci sono riscontri precisi da parte del dipartimento, ma risulta che siano state rilasciate alcune, mentre sembra che la norma sia stata applicata in altre aree.

C’è, comunque, ancora una situazione a macchia di leopardo, ma siccome la normativa è ancora fresca si sono fatti i richiami. A dicembre vi è stato l’ultimo richiamo e ne sarà fatto un altro a fine mese, per poi fare il punto della situazione con tutti i direttori generali.

PRESIDENTE

Prego, collega Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, prendo atto, ma chiedo alla dottoressa Stasi di intervenire attraverso il dipartimento salute su quelle Asp che stanno contravvenendo. L’Asp di Cosenza ha contravvenuto con una proroga che è un atto illegittimo. Alcuni distretti – la locride l’avevo richiamata nell’interrogazione – come quelli di Catanzaro, devono adeguarsi ed applicare la norma.

Vi chiedo di intervenire attraverso il dipartimento e di sanzionare quelle direzioni generali, quelle Asp che eventualmente dovessero protrarre un atteggiamento dilatorio inspiegabile nei confronti di una norma e delle attese dei celiaci e della intera categoria della Calabria.

Interrogazione a risposta immediata numero 495 del 20 gennaio 2014 a firma dei consiglieri Scalzo, Amato, Ciconte “Sulla realizzazione dell’Isola ecologica presso il Comune di San Floro”

PRESIDENTE

Interrogazione a risposta immediata numero 495 del 20 gennaio 2014 a firma dei consiglieri Scalzo, Amato, Ciconte “Sulla realizzazione dell’Isola ecologica presso il Comune di San Floro” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale, all’assessore all’ambiente e all’assessore all’agricoltura. Per sapere – premesso che:

con convenzione rep. n. 18 del 30 maggio 2008 il Comune di Borgia sottoscriveva con l'azienda SIRIM s.r.l., con sede in Settingiano(CZ) alla c.da Cutura, per la realizzazione di "Discarica per rifiuti non pericolosi e impianti per il recupero e riciclaggio(isola ecologica)";

con Decreto n. 16278 del 8 settembre 2009 la Regione Calabria rilasciata autorizzazione integrata ambientale per il progetto di smaltimento e recupero rifiuti denominato «Isola Ecologica Battaglina»;

con Permesso di Costruire n. 2 del 05.07.2010 il Comune di San Floro, a seguito del sopracitato decreto, autorizzava i lavori di cui in premessa -:

se il Decreto n. 16278 del 8 settembre 2009 avente ad oggetto "Giudizio di compatibilità ambientale (D.lgs. 152/2006 e s.m.i.) ed autorizzazione integrata ambientale (D.lgs. 59/2005 e s.m.i.) per il progetto di smaltimento e recupero rifiuti denominato «Isola Ecologica Battaglina» da realizzarsi in località Battaglina nel Comune di San Floro (CZ), in agro di proprietà del Comune di Borgia (CZ) - Proponente e gestore: Società Sirim S.r.l. con sede in C.da Cutura - 88040 Settingiano (CZ). (Codice IPPC 5.1 - 5.4)" ed ogni altro atto propedeutico, successivo, connesso e/o comunque collegato abbia seguito il corretto iter autorizzativo ed abbia tenuto conto di tutti i vincoli gravanti sull'area oggetto dell'intervento.”

Prego, consigliere Scalzo.

SCALZO Antonio (PD)

Grazie, Presidente, credo che l’assessore Pugliano conosca questa problematica che è stata al centro di un dibattito non solo politico, ma anche di iniziative popolari sfociate in situazioni che avrebbero potuto avere conseguenze molto più gravi.

Alcune persone sono state portate al pronto soccorso, non solo amministratori ma anche cittadini. Nelle scorse settimane ci si è interrogati molto su questo problema, non solo le istituzioni, ma anche i cittadini erano preoccupati per quello che si stava organizzando.

Come lei sa, nel 2008 è stata realizzata una convenzione per la realizzazione della “Discarica per rifiuti non pericolosi e impianti per il recupero e riciclaggio”, una cosiddetta isola ecologica.

Poi, nel settembre 2009 la Regione Calabria ha rilasciato una autorizzazione integrata ambientale per il progetto di smaltimento e recupero rifiuti denominato «Isola Ecologica Battaglina».

Nel 2010, il Comune di San Floro, a seguito del sopracitato decreto, autorizzava i lavori di cui in premessa.

Se non erro - mi dirà l’assessore - nei giorni successivi alla data di questa interrogazione credo l’assessore abbia posto in essere qualche iniziativa. Comunque, io ed i colleghi, intendiamo chiedere se l’iter autorizzativo sia per l’autorizzazione integrata ambientale che per tutti gli altri atti propedeutici, successivi, connessi e collegati abbiano seguito il corretto iter ed abbiano tenuto conto di tutti i vincoli che gravano sull'area oggetto dell'intervento.

Questo perché - anche alla luce delle cose che abbiamo ascoltato oggi - in quell’area esistono due discariche. Lei citava quella di Pianopoli e di Alli, la discarica di Battaglina è al centro di Alli. Lì insiste un’area archeologica di pregio. L’assessore Caligiuri conosce bene il valore non solo regionale ma anche nazionale di quell’area. Questo sarebbe un controsenso, nessuno accetterebbe la realizzazione di una mega discarica piuttosto che un’isola ecologica.

Quindi, il fine dell’interrogazione è sapere ed avere una risposta chiara sul futuro, per poter tranquillizzare la cittadinanza e dire che a Battaglina non si farà la discarica.

PRESIDENTE

Prego, assessore Pugliano.

PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente

Grazie, Presidente, devo cominciare comunicando che questa è una struttura autorizzata dall’8 settembre 2009. L’iter istruttorio – per restare alle domande presentate nell’interrogazione – non ha registrato alcuna osservazione, nel senso che ci sono i pareri favorevoli di tutti gli enti, di tutti i soggetti e non sono state presentate osservazioni anche da parte dei portatori di interesse perché quando si avviano richieste e si presentano progetti per ottenere autorizzazioni c’è l’obbligo della pubblicazione per dar la possibilità ad ogni soggetto portatore di interesse – quindi anche ad un singolo cittadino – di inserirsi ed eccepire su quel progetto e su quel procedimento.

Per quanto riguarda i vincoli – eccoci alla domanda della interrogazione – sul certificato di destinazione urbanistica del comune di San Floro risultano due vincoli. Uno è quello forestale mentre l’altro è quello paesaggistico.

Su questi due vincoli ci sono, nel procedimento e quindi nella pratica, i pareri favorevoli precedenti all’autorizzazione del settembre 2009. Sul vincolo forestale c’è il parere favorevole del dipartimento agricoltura, in data 11 giugno 2009, mentre sul vincolo paesaggistico c’è il nulla osta della provincia di Catanzaro in conferenza dei servizi l’11 novembre 2009; c’è anche il nulla osta idrogeologico del 17 marzo 2010 sempre da parte dello stesso dipartimento agricoltura.

Da approfondimenti documentali in questo mese di gennaio, su segnalazioni esterne il dipartimento ha riaperto il fascicolo e approfondito il fascicolo stesso. E’ emerso che sull’area su cui è destinata la realizzazione di questo impianto gravano gli usi civici che sono stati dimenticati da tutti durante l’iter istruttorio.

Giacché i diritti degli usi civici appartengono alla comunità nel senso che neanche il comune aveva la disponibilità dei terreni che ha affidato in concessione alla società e quindi i diritti appartengono alla comunità fin quando queste aree gravate da usi civici non vengono sdemanializzate.

Giacché non risulta che ci siano state le procedure per sdemanializzare e togliere gli usi civici che gravano su quell’area, il procedimento è monco della materia prima: non c’è la disponibilità dei terreni. Poi, laddove gravano gli usi civici, la destinazione delle aree è solo silvo-pastorale ed agraria; per queste novità derivanti da questo approfondimento, il dipartimento in data 16 gennaio 2014 ai sensi dell’articolo 7 della legge 241/90 ha avviato il procedimento di sospensione che deve dare anche al privato anche la possibilità e il tempo di eccepire e di dimostrare, eventualmente, che questo rilievo del dipartimento non è vero.

Quindi, allo stato è avviato un procedimento di sospensione dell’autorizzazione del 2009.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Scalzo.

SCALZO Antonio (PD)

Assessore, ho apprezzato le sue parole per questo problema che interessa una popolazione molto ampia e vasta in una zona dove già insistono due discariche.

Apprendiamo con soddisfazione che è stato avviato il procedimento di sospensione ma il nostro impegno, la nostra richiesta sarà affinché questa sospensione sia definitiva.

Anche per questo ho chiesto al presidente Gallo che anche la quarta Commissione possa eseguire un sopralluogo e rendersi conto di quell’area che effettivamente non può più sostenere una ulteriore discarica.

Interrogazione a risposta immediata numero 496 del 20 gennaio 2014 a firma del consigliere Scalzo “Sulle iniziative che si intendono adottare per la prosecuzione delle attività della Fondazione Terina e la salvaguardia dei livelli occupazionali”

PRESIDENTE

Interrogazione a risposta immediata numero 496 del 20 gennaio 2014 a firma del consigliere Scalzo “Sulle iniziative che si intendono adottare per la prosecuzione delle attività della Fondazione Terina e la salvaguardia dei livelli occupazionali” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la Fondazione Terina, istituita con legge regionale n. 9 del 2007 e partecipata al 100% dalla Regione, ha tra i suoi compiti quello della promozione, del sostegno e realizzazione di attività di ricerca industriale alla alta formazione e diffusione della cultura scientifica con particolare riferimento, tra gli altri, ai settori agricolo e agroalimentare;

all'interno della fondazione sono impegnati 41 lavoratori che negli anni hanno acquisito una professionalità nel settore che non può essere dispersa;

la Fondazione ha al suo attivo svariate attività di ricerca e importanti progetti di partenariato che svolge in partnership con la facoltà di agraria dell’Università di Reggio Calabria;

da notizie risultanti dalla stampa e fornite dai lavoratori, sembrerebbe che gli stessi, a causa della situazione debitoria in cui versa l'ente, vantino 5 mensilità arretrate e che, ad oggi, non vi siano notizie certe in merito al pagamento degli stipendi;

tale situazione pregiudica la serenità e comporta comprensibili disagi oltre che ai dipendenti anche alle loro famiglie;

con la legge regionale n. 24 del 2013 la Regione Calabria, nell'ambito di una maggiore efficienza e razionalizzazione del sistema amministrativo, ha previsto il riordino di vari enti, tra cui la Fondazione Terina, accorpandoli o fondendoli in un unico ente -:

quali iniziative intende intraprendere la Regione Calabria, anche alla luce della LR. 24 del 2013, al fine riprogrammare le attività della Fondazione, per il pagamento delle mensilità arretrate e di salvaguardare i livelli occupazionali.”

A questa interrogazione dovrà rispondere l’assessore Trematerra che non è presente, pertanto l’interrogazione è differita alla prossima seduta.

Interrogazione a risposta immediata numero 499 del 21 gennaio 2014 a firma del consigliere Giordano “In ordine al progetto riguardante la variante al Piano regolatore territoriale consortile dell’agglomerato industriale di Campo Calabro - Regione Calabria - Villa San Giovanni”

PRESIDENTE

Siamo all’interrogazione a risposta immediata numero 499 del 21 gennaio 2014 a firma del consigliere Giordano “In ordine al progetto riguardante la variante al Piano regolatore territoriale consortile dell’agglomerato industriale di Campo Calabro - Regione Calabria - Villa San Giovanni” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

in data 16 dicembre 2011 l'Asireg (Consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia di Reggio Calabria) ha trasmesso al Dipartimento Regionale Ambiente e Territorio un progetto riguardante la “Variante al Piano Regolatore Territoriale consortile dell'agglomerato industriale di Campo Calabro-Reggio Calabria-Villa San Giovanni” per l'avvio della procedura V.A.S. ai sensi del D.lgs. n. 152/2006 e del D.lgs. n. 4/2008;

in data 8 luglio 2013, sempre lo stesso Consorzio trasmetteva elaborati progettuali integrativi, richiedendo contestualmente una valutazione urgente e il completamento dell'istruttoria, tenuto conto che il progetto in esame rientra nella casistica di cui alla nota del dirigente regionale di settore n. 0200867 del 7/12/2011, la quale prevede una deroga all'ordine cronologico delle pratiche da sottoporre ad esame;

nonostante il lasso di tempo trascorso e l'importanza che riveste l'approvazione della suddetta variante per lo sviluppo dell'area industriale interessata, ad oggi non è intervenuta alcuna decisione, con la conseguenza che numerose aziende si trovano nell'impossibilità ad aprire nuove attività produttive;

tali ritardi da parte del Dipartimento si riverberano in generale sullo sviluppo del territorio regionale e, in tal senso, rilevano anche le polemiche suscitate da diversi enti locali che denunciano il blocco di progetti afferenti la realizzazione degli interventi previsti dai PISL approvati dalla Regione -:

i motivi che stanno alla base dei ritardi nell'evasione di una variante progettuale che, pur dovendo essere trattata in via prioritaria, ancora non è stata istruita;

quali iniziative si intendono intraprendere per ovviare ad una inadempienza che frena lo sviluppo e il potenziamento di un'area industriale così importante per il territorio reggino, tenuto conto, fra l'altro, che una parte della stessa rientra nel perimetro della Zona Franca Urbana di Reggio Calabria.”

Prego, consigliere Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, questa interrogazione riguarda la variante al Piano regolatore territoriale consortile dell'agglomerato industriale di Campo Calabro-Reggio Calabria-Villa San Giovanni ma nella sua ampiezza riguarda un problema molto pesante che sta impedendo la valutazione di progetti che hanno un riflesso diretto sull’economia di questa Regione ma anche nella tutela del territorio e del paesaggio.

Il progetto della variante al Piano regolatore dell’Asi, Villa San Giovanni/Reggio Calabria riguarda la mancata possibilità a riunirsi della Commissione del nucleo di valutazione ambientale integrata, quindi della Via e dei Vas.

Questa problematica sta creando problemi diffusi.

Per quanto riguarda l’Asi, la variante era stata licenziata il 16 dicembre 2011 e ad oggi, dopo che sono state richieste delle integrazioni che sono state inviate l’8 luglio 2013, non è stato licenziato il provvedimento per le carenze che ho detto in premessa.

Le carenze dell’assenza della struttura tecnica di valutazione per Vas e Via stanno mettendo in discussione anche dei progetti importanti come i Pisl, in particolare quelli del vibonese.

Con questa interrogazione vogliamo sapere i motivi che stanno alla base dei ritardi, intanto, per quanto riguarda il Piano regolatore del Consorzio Asi e quali iniziative si intendono intraprendere per rimettere in funzione la struttura tecnica dei progetti Vas e Via e, soprattutto, quali iniziative si intendono intraprendere per quanto riguarda il piano regolatore dell’Asi giacché la stessa area ricade in parte nel periodo della zona franca urbana di Catona/Arghillà di Reggio Calabria.

PRESIDENTE

Prego, assessore Pugliano.

PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente

Su questa interrogazione devo confermare i ritardi che attendono alle valutazioni ambientali anche se questa pratica, questa istanza ha ottenuto l’istruttoria formale del dipartimento ed è stata passata a quello che era il nucleo Via-Vas che attualmente è decaduto, non c’è perché la maggioranza dei componenti si è dimessa.

Giacché la Regione Calabria, attraverso una legge regionale approvata in Consiglio, aveva già pensato di istituire una struttura tecnica di valutazione più snella e interna alla pubblica amministrazione; fra gli impedimenti che non lasciavano produrre molta attività al nucleo che oggi è decaduto c’era anche il vincolo della spending review che non poteva farla convocare e lavorare più di due volte la settimana.

Abbiamo, quindi, pensato di istituire una struttura tecnica di valutazione interna alla pubblica amministrazione per dedicarla esclusivamente e a tempo pieno su questa materia.

La struttura tecnica di valutazione che è approvata con legge regionale numero 39 del 2012 ha avuto l’approvazione del regolamento da parte della Giunta, così come richiesto nella legge, e adesso si è passati alle procedure di individuazione dei componenti.

Un primo livello procedurale è stato dedicato alla mobilità dipartimentale ed extra dipartimentale volontaria secondo i canoni normativi.

C’è stato l’avviso per chiedere la disponibilità volontaria a coprire quelle figure richieste.

Su 13 componenti di questa struttura 5 hanno aderito volontariamente; adesso si è passati al secondo percorso che è quello della individuazione delle 8 figure che ancora sono mancanti per individuarle fra i vari dipartimenti regionali e utilizzare la mobilità d’ufficio.

In questo momento si stanno valutando i curricoli per vedere la rispondenza dei requisiti a coprire questi incarichi. Noi speriamo e riteniamo che nel giro di poco tempo, entro il mese di febbraio, si possa definire la composizione di questa struttura tecnica di valutazione che potendo lavorare a tempo pieno, 5 giorni la settimana, solo su questo servizio possa metterci nelle condizioni di evadere e dare risposte ai tantissimi progetti che giacciono perché il nucleo in questo momento non c’è.

PRESIDENTE

Prego, collega Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, prendo atto dei passi che si sono fatti perché certamente le procedure hanno bisogno dell’osservanza stretta delle norme che regolano la selezione interna. Voglio sollecitare l’assessore a seguire questa vicenda in modo che si recuperi il tempo che si è perso in passato. La legge regionale, lei stesso ha detto, era del 2012, siamo al 2014 e se si fossero fatti in precedenza gli adempimenti probabilmente avremmo scontato qualche ritardo in meno.

In ogni caso mi posso dichiarare soddisfatto per l’impegno che ha assunto l’assessore e lo prego di seguire questa vicenda non solo per sbloccare il piano regolatore dell’Asi di Reggio Calabria ma tutta quella enorme massa di progetti che potrebbero movimentare oltre 1 miliardo di euro in questa Regione.

Interrogazione a risposta immediata numero 500 del 23 gennaio 2014 a firma del consigliere Giordano “Sul mancato inserimento nell’elenco pubblicato dalla Fondazione Calabria Etica degli organismi non profit operanti nella città di Reggio Calabria”

PRESIDENTE

Do lettura dell’ultima interrogazione a risposta immediata numero 500 del 23 gennaio 2014 a firma del consigliere Giordano “Sul mancato inserimento nell’elenco pubblicato dalla Fondazione Calabria Etica degli organismi non profit operanti nella città di Reggio Calabria” che recita “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

Fondazione Calabria Etica ha pubblicato una manifestazione di interesse per la realizzazione di una Rete regionale nell'ambito del progetto pilota misure di contrasto al fenomeno della segregazione sociale in area urbana;

l'intervento di contrasto alla segregazione sociale, persegue, fra i vari obiettivi, quelli di realizzare una rete di centri di ascolto di quartiere che funzionino anche come antenne territoriali e di orientamento della domanda sociale nelle aree urbane oggetto del progetto, con particolare riferimento ai segmenti urbani più svantaggiati, la costruzione del processo di integrazione tra le politiche del lavoro e le politiche sociali, la realizzazione di sistemi informativi appropriati all'analisi della domanda sociale e dell'inclusione socio lavorativa, il tutto nell'ottica di favorire iniziative di sensibilizzazione per il coinvolgimento delle comunità locali e delle imprese, di contrastare l'isolamento, l'emarginazione sociale dell'individuo e dei nuclei familiari, di sostenere e promuovere i processi di socializzazione e di integrazione con tutto il territorio urbano, di favorire il sistema di regole e la cultura della legalità, di ricostruire l'intero sistema relazionale attraverso "l'avvicinamento" alla rete dei servizi, per ridare fiducia per i cittadini al servizio pubblico;

nell'ambito della costituenda rete regionale, si legge nel bando, possono richiedere di partecipare alla selezione le associazioni o le organizzazioni no profit, in forma singola o associata, aventi sede nelle città di Catanzaro- Cosenza - Crotone - Vibo Valentia - Lamezia Terme, con il compito della stessa Fondazione Calabria Etica di svolgere un ruolo di cabina di regia -:

i motivi di ordine tecnico e giuridico che abbiano determinato il non inserimento nella Rete regionale gli organismi no profit ricadenti nella città di Reggio Calabria

quali iniziative si intendono intraprendere ,anche in via di autotutela, per l'eventuale revoca della suddetta manifestazione di interesse al fine di sanare una situazione che esclude immotivatamente le associazioni non profit operanti nella città di Reggio Calabria.”

Prego, collega Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Con un bando pubblicato poco tempo addietro Calabria Etica ha emanato una manifestazione di interesse per la realizzazione di una Rete regionale nell'ambito di un progetto pilota per contrastare il fenomeno della segregazione sociale in area urbana.

L'intervento di contrasto alla segregazione sociale, persegue, fra i vari obiettivi, quelli di realizzare una rete di centri di ascolto di quartiere che funzionino anche come antenne territoriali e di orientamento della domanda sociale nelle aree urbane oggetto del progetto, con particolare riferimento ai segmenti urbani più svantaggiati, la costruzione del processo di integrazione tra le politiche del lavoro e le politiche sociali, la realizzazione di sistemi informativi appropriati all'analisi della domanda sociale e dell'inclusione socio lavorativa, il tutto nell'ottica di favorire iniziative di sensibilizzazione per il coinvolgimento delle comunità locali e delle imprese, di contrastare l'isolamento l'emarginazione sociale dell'individuo e dei nuclei familiari.

Progetti, quindi, che questo bando si rivolge a selezione delle associazioni e delle organizzazioni no profit in forma singola o associata, che nel caso specifico in base al bando avrebbero sede nelle città di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia e Lamezia Terme, con il compito della stessa Fondazione Calabria Etica di svolgere un ruolo di cabina di regia.

L’interrogazione è rivolta per sapere i motivi di ordine tecnico e giuridico che abbiano determinato il non inserimento nella Rete regionale gli organismi no profit ricadenti ed operanti nella città di Reggio Calabria e quali iniziative si intendono intraprendere, o sono state intraprese, anche in via di autotutela per l'eventuale revoca della suddetta manifestazione di interesse al fine di sanare una situazione che esclude immotivatamente le associazioni che operano nella città di Reggio Calabria.

Sappiamo che dopo l’interrogazione è stato varato un secondo bando che avrebbe aperto alle associazioni no profit di Reggio Calabria, vorremmo a questo punto la conferma da parte dell’assessore.

PRESIDENTE

Prego, assessore Salerno.

SALERNO Nazzareno, assessore alla famiglia e politiche sociali, al lavoro e alla formazione

Grazie, Presidente, l’interrogazione è del 23 gennaio, quindi qualche giorno prima della manifestazione di interesse che la Fondazione Calabria Etica ha pubblicato. Manifestazione di interesse che include, per quanto riguarda il contrasto al fenomeno della segregazione sociale dell’area urbana e delle zone del quartiere di Reggio Calabria, la possibilità di partecipare alle associazioni e alle organizzazioni no profit in forma singola o associata aventi sedi nella città di Reggio Calabria e nei quartieri vecchio centro, Sbarre, Gebbione, Santa Caterina, Sant’Anna, Condera, Eremo, Archi, Gallico ma non li elenco tutti perché ci sono, comunque, tutti.

Noi l’interrogazione l’abbiamo avuta in assessorato due giorni fa. Era comunque in itinere perché anche dall’incontro che io avevo avuto col dottore Ruperto c’era già in atto questa manifestazione di interesse.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Vede, assessore, al di là degli effetti che ha dispiegato l’interrogazione, prendiamo atto e posso dichiarare la mia soddisfazione per aver sanato una incongruenza che era evidente e che avrebbe penalizzato oltre misura la città di Reggio Calabria.

Va bene, quindi, con l’auspicio che simili errori non si verificano nel futuro.

PRESIDENTE

Abbiamo esaurito il primo punto all’ordine del giorno, pertanto passiamo al secondo punto.

Informativa del Presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, in ordine al trasbordo dell’arsenale chimico siriano nell’area di Gioia Tauro

PRESIDENTE

Il secondo punto all’ordine del giorno riguarda l’Informativa del Presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, in ordine al trasbordo dell’arsenale chimico siriano nell’area di Gioia Tauro.

La parola al presidente Scopelliti.

SCOPELLITI Giuseppe, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente, come avrete appreso anche dai giornali noi abbiamo partecipato come Regione ad una riunione che si è tenuta presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri alla presenza del presidente Letta, del Ministro all’ambiente, Orlando, e del Ministro ai trasporti, Lupi. In quella riunione ci è stata confermata ufficialmente da parte del Governo l’iniziativa riguardante il porto di Gioia Tauro inerente l’operazione di trasbordo delle cosiddette armi siriane.

In quella circostanza abbiamo richiesto al Governo la possibilità di conoscere il contenuto di questi contenitori, di questi containers e abbiamo chiesto di conoscere il loro grado di pericolosità e sia io che i sindaci abbiamo ovviamente posto tutta una serie di interrogativi rispetto a questa operazione.

Ovviamente dagli interventi che sono emersi da parte dei rappresentanti del Governo nazionale ci è stato chiarito in maniera netta e forte che la vicenda è per loro di normale routine rispetto al porto di Gioia Tauro perché è stato ribadito che sia nel 2012 sia nel 2013 sono state fatte operazioni analoghe su containers che riguardavano materiali e merci pericolose, appartenenti alla famosa classe 6.1 che fa riferimento a tutta una serie di parametri che consentono – in termini di pericolosità – che questo tipo di intervento si possa fare regolarmente nel porto di Gioia Tauro.

Il porto di Gioia Tauro è stato scelto perché era tra i porti nazionali quello più sicuro, capace di offrire garanzie sotto tanti punti di vista; anche il terminalista – non solo la Capitaneria di porto – ha ribadito che per loro questo percorso è un qualcosa che diventa molto naturale visto che loro trattano periodicamente merci di questa natura.

Ovviamente ci siamo trovati di fronte a delle certezze e a delle garanzie. Devo dire che ancora oggi, al di là delle affermazioni di principio e di tutta una serie di scelte che vengono annunciate, non abbiamo ancora elementi che ci consentano di portare elementi di criticità al tavolo perché quel che è in nostro possesso e quindi di nostra conoscenza comporta che tutte le risposte, i quesiti e i dubbi sul luogo in cui avviene questa operazione, la distanza, i termini di sicurezza e quant’altro rientrano in quei parametri che l’Autorità portuale o anche il terminalista riescono a gestire e a governare senza particolari difficoltà.

Da parte nostra devo dire la verità il presidente Letta ha detto che i Governi hanno sempre guardato con attenzione al porto di Gioia Tauro e io nel mio intervento mi sono permesso di rispondere che i Governi nazionali non hanno mai guardato con attenzione al porto di Gioia Tauro. Non c’è stato mai un Governo che si sia speso in maniera concreta e determinante per lo sviluppo di quel porto, al punto che ho dovuto ricordare che in una delle ultime finanziarie, delle ultime leggi di bilancio della Regione, abbiamo dovuto finanziare con 8 milioni di euro gli interventi per offrire la possibilità e l’opportunità alla Autorità portuale di andare incontro agli armatori per cercare di ridurre le tasse di ancoraggio.

Ho anche ribadito a quel tavolo e ricordato che il sottoscritto insieme alla Vicepresidente Stasi per ben due volte si è recato a Zurigo dall’armatore Aponte che ci disse “non ho mai visto un Presidente di Regione venire a trovarmi”.

Ho ricordato che siamo stati noi anche ad incentivare in qualche modo Msc e cercare di portare dei risultati in questa direzione.

Tra l’altro è anche emerso un elemento importante che voglio ricordare: il porto di Gioia Tauro si trovava non più tardi del 2011 con un crollo sul versante dei containers della misurazione dei Teus, quindi dei carichi che sbarcavano al porto di Gioia Tauro.

Era sceso a circa 2 milioni e 200 e l’anno successivo è risalito a 2,7 milioni e quest’anno ha chiuso – come abbiamo ricordato – a 3,80 milioni di Teus. Questo significa che il gioco di squadra che abbiamo fatto, se di squadra si può parlare visto che c’è stato un investimento importante da parte della Regione,  questo investimento che ha riguardato le tasse di ancoraggio, il ferro-bonus e tutta una serie di risorse che noi abbiamo dato all’Autorità portuale per sviluppare questi interventi… il ferro-bonus è un altro degli elementi che abbiamo messo in campo, approvato dal Consiglio regionale ma che è in attesa di approvazione da parte della Unione europea perché la Commissione europea deve autorizzare questo tipo di investimento da parte della Regione; sono risorse importanti che abbiamo messo in campo per incentivare questa idea del transhipment insieme ai fondi - pochi - che ha messo il Governo per tutti i porti non solo per Gioia Tauro.

Quindi credo che queste cose siano state ormai ricordate anche in altre circostanze e oggi anche attraverso l’intervento dell’Opac che ha seguito tutto l’evolversi della vicenda e la fase di formazione; va ricordato che la fase di imballaggio e di quant’altro sarà realizzata in terreno siriano e che poi questi containers verranno portati da una nave nel porto di Gioia Tauro.

L’operazione avverrà da nave a nave, attraverso un collegamento mediante la movimentazione di contenitori a mezzo di appositi rotabili, contenitori che porteranno le merci immediatamente sulla nave americana, senza stoccaggio a terra delle stesse.

In buona sostanza dalla pancia di una nave questi rotabili, una volta che recuperano i contenitori, li riportano sull’altra nave. Non c’è stoccaggio e non avviene nulla di particolare. Anche in termini di sicurezza lo stesso terminalista ha predisposto un pronto soccorso da campo organizzato sul posto perché i rischi secondo loro sono minimi e si è voluto avere maggiori certezze anche sul tema del raggio di azione di estrema pericolosità.

Ci hanno riferito che non supera i 500-700 metri e il tutto – ha ribadito e confermato il terminalista – ricadrebbe comunque sempre all’interno dell’area di pertinenza del terminalista. Quindi rimane in un contesto molto circoscritto e, secondo loro, anche molto sicuro.

Ovviamente abbiamo cercato e abbiamo fortemente voluto avere delle garanzie totali e massime per queste operazioni. Il Governo si è anche impegnato per quanto riguarda la comunicazione, di istruire un prestampato che possa servire per offrire uno spunto di conoscenza ai cittadini e quindi per informare meglio. In quella circostanza abbiamo richiesto il massimo delle garanzie.

C’è da dire che l’unica obiezione che è stata fatta – l’assessore Fedele era presente – appartiene al sindaco di Gioia Tauro che ha detto – i sindaci e gli amministratori dovevano riportare un pensiero – “io credo che il porto di Gioia Tauro non sia nelle condizioni di ospitare questa operazione” ed ha proceduto a spiegarne il perché. Ha detto “non abbiamo un ospedale” e a quel punto in maniera ironica il presidente Letta ha detto “chiudiamo il porto perché se voi non avete un ospedale in grado di affrontare la pericolosità di questo intervento dobbiamo chiudere il porto e considerato che di queste operazioni ne fate tante se lei dice che c’è questa difficoltà vuol dire che non ci sono le condizioni”.

Era una battuta ma per dire che quando ci si presenta di fronte a delle autorità così importanti, autorità di Governo, se non si va con degli elementi precisi e puntuali in grado di smontare una posizione o comunque di difendere il territorio in maniera seria ed argomentata si rischia che qualsiasi tentativo diventi vano se non inutile e ovviamente le istituzioni, questo valore, questa capacità del confronto la devono salvaguardare e mantenere perché non possono mostrarsi deboli.

Credo che in tutto questo ci siano state diverse riunioni che hanno visto protagonista anche l’Ispra che è l’Istituto italiano che si occupa di tutta una serie di vicende che fanno riferimento al tema ambientale e quant’altro.

Noi abbiamo chiesto che Ispra venga affiancata in Calabria da Arpacal e abbiamo anche detto che nutrivamo una serie di preoccupazioni legate al fatto che questo trasbordo avvenisse in mare. Ci è stato confermato che avviene nella banchina del porto di Gioia Tauro e che il tutto si potrà risolvere tra le 12 e le 24 ore non di più.

Lo stesso ministro Lupi ha detto che è disponibile a presenziare e a seguire direttamente questa operazione. Poi altre cose sono state riferite in queste ore anche in Commissione dove, devo dir la verità, io ho ricevuto molte domande da parte dei parlamentari grillini – i famosi parlamentari del Movimento 5 Stelle – che mi hanno posto tutta una serie di interrogativi.

A loro ho detto “grazie per il contributo che mi avete dato ma vi invito, in quanto Autorità di governo, a fornirmi gli elementi concreti per far sì che queste vostre perplessità diventino mie e che possa girarle al Governo nazionale”. Se ci sono gli elementi che ci spingono a dimostrare il grado di pericolosità di questa operazione sarò il primo a difendere il mio territorio e le mie comunità.

Altro elemento che io ho voluto portare al tavolo e che ho voluto ribadire alla presenza del presidente Letta è stato il fatto della poca correttezza che il Governo ha dimostrato nei confronti delle nostre comunità perché ho smentito in materia categorica quanto scritto da qualche testata in maniera diffamatoria nei miei confronti cioè che io ero totalmente all’oscuro di questa operazione. Cosa che ovviamente è stata confermata dagli autorevoli rappresentanti del Governo nazionale.

C’è stata una carenza di informazione e questo ha generato confusione e preoccupazione. Quando io ho detto - questo pure era stato strumentalizzato nelle fasi successive da qualcun altro - “volete la guerra civile, perché si corre il rischio della guerra civile” era riferito non al fatto delle armi ma al fatto che se non c’è una informazione, una comunicazione, una conoscenza è chiaro che queste vicende prendono corpo e danno spunto all’idea di creare fermenti sui territori e non ci aiutano sicuramente nella definizione di questi percorsi.

Quindi il presidente Letta ha anche detto che vi era la totale e massima disponibilità da parte del Governo ad aprire un tavolo per accendere i fari, i riflettori su Gioia Tauro. E qui ci siamo giocati una partita importante.

Abbiamo detto che Gioia Tauro è una realtà, che continua ad essere un porto “egemone” sul Mediterraneo, che è un porto di riferimento importante e che è forse nel campo del transhipment uno tra i porti più quotati sul Mediterraneo ma che non ha elementi di supporto da parte del Governo nazionale.

Ricordo, ancora un po’ più giovane, ai tempi in cui vi era un governo indipendentemente dai colori, di centro-sinistra o di centro-destra poco cambia, ma al tempo era di centro-sinistra in cui c’era un Ministro ligure che fece di tutto per valorizzare il porto di Genova a discapito di Gioia Tauro. Ma se fosse stato di centro-destra sono sicuro che la cosa si sarebbe mossa nella stessa direzione.

Questo non vuol dire che al tempo ci fosse un Ministro ligure che favoriva il porto di Genova a discapito di Gioia Tauro.

Allora abbiamo chiesto di accendere i riflettori e poiché abbiamo detto che Gioia Tauro è il porto più sicuro – come dicono loro – questo deve essere un messaggio che deve essere diffuso in tutto il mondo perché uno degli elementi di criticità che io ho incontrato, ad esempio, tre anni fa nel rapporto con i cinesi, è stato quello della preoccupazione di un porto che, secondo alcuni di questi armatori e di queste società, non era sicuro perché a rischio.

Questo elemento diffuso e valorizzato in maniera adeguata può rappresentare un elemento di grande forza e credo che su questa vicenda di Gioia Tauro si apriranno dei riflettori molto importanti perché si realizzerà questa azione di disarmo e quindi diventerà un luogo di pacificazione; passerà un messaggio estremamente importante su tutto il territorio internazionale. Certo, dobbiamo capire come riuscire a sostenere l’azione a favore del porto di Gioia Tauro.

Il presidente Letta si è impegnato a guardare nelle fasi successive a Gioia Tauro con maggiore e particolare attenzione, così ci è stato riferito. In quella circostanza abbiamo detto che c’erano tante scelte da poter fare e tante cose ma che noi avremmo portato al tavolo successivo un progetto che il Governo dovrà appoggiare su Gioia Tauro. Un progetto che tutta l’Aula ha sposato e che alla unanimità ha approvato e che riguarda la zona economica speciale, la famosa Zes che ha bisogno di essere supportata e approvata dai rami del Parlamento. Poi il Presidente del Consiglio dovrà portarla come uno dei punti forti nel confronto con la Unione europea perché non basta l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri ma ci vuole l’approvazione da parte dell’Europa.

Questo tipo di scelta – lo voglio ricordare a tutti – sta per essere fatta anche dalla Sardegna se non l’ha già fatta in questi ultimi mesi, in queste ultime settimane.

Noi siamo stati la prima Regione d’Italia che ha fatto questa richiesta.

Non sarà facile avere la Zes ma, capite bene, che se riusciremo ad averla un giorno questo significherà l’implementazione di imprese sul territorio, un territorio in cui non si pagherà la Tares, l’Imu, un territorio in cui vi sarà un vantaggio estremo sul versante del lavoro e quindi non si pagheranno tutti gli oneri contributivi legati al lavoro.

Cioè il tema importante è che quella diventa un’area vantaggiosissima a tutti gli effetti. Capirete molto bene che ci sono armatori che decidono anche per questo di investire in altri porti sul transhipment e non solo come grandi società, questo perché c’è un costo vantaggiosissimo per le tasse di ancoraggio, c’è un vantaggio enorme sul costo del lavoro.

Cioè i vantaggi dei porti, di Port Said o di porti come Tangeri e così via sono vantaggi – lo scriveva “La Repubblica” non più tardi di 3 anni fa – che pongono questi due porti in condizioni di concorrenza ma escludono strategicamente Gioia Tauro che diventa molto più debole in un contesto in cui ognuno ha dei vantaggi ad andare in queste realtà ed a recarsi in questi porti perché c’è una capacità di costo che è decisamente ridotta.

Anche gli stessi tempi di costo del trasferimento dei containers ha un costo minore che Gioia Tauro è adesso riuscita a costruire.

Faccio un esempio. Non più tardi di qualche settimana fa con la Vicepresidente, col terminalista del porto siamo stati a Milano da Ikea che ci ha detto “noi vogliamo investire nel Mediterraneo ma abbiamo l’interesse a investire a Dubai, in queste zone, perché in quelle realtà abbiamo dei costi decisamente diversi”.

E quando qualche mese fa abbiamo partecipato ad un convegno autorizzato dall’Autorità portuale insieme al terminalista abbiamo conosciuto una Autorità che fa riferimento – adesso non ricordo – forse a Dubai e che è il capo di questa realtà, che governa questa parte di territorio. Ci è stato detto “guardate che noi abbiamo impiantato qui centinaia e centinaia di imprese, queste zone sono economicamente vantaggiosissime e abbiamo centinaia di imprese, di multinazionali e di grandi società che sono venute qui. Abbiamo però uno svantaggio”. Gioia Tauro, cioè, porta con sé un grande vantaggio cioè quello di essere in terra ferma e di avere questo porto in cui i containers possono scendere e attraverso il ferrato possono risalire nel nord-Europa in 36 ore rispetto ai 5-6 giorni di viaggio, di navigazione cui sono costrette le tante navi che partono dai porti diversi per andare nel nord Europa.

Questo è il vantaggio grande, dico 36 perché sono molto ristretto, sono da 24 a 30 ore ma questo è uno dei grandi vantaggi che avrebbe il porto di Gioia Tauro.

Ecco perché ci siamo giocati la partita, “ce la giocheremo”, la partita della vita perché qualsiasi altra cosa potevi chiedere per Gioia Tauro, qualsiasi finanziamento potevi chiedere, i 10-50 milioni di euro non hanno alcun valore rispetto all’idea di puntare in alto.

Quelli magari arriveranno perché il ministro Lupi si è impegnato in prima persona per fare anche altre cose ma l’idea della Zes è stravolgente perché stravolge non solo il territorio della Piana ma anche il territorio della Calabria. Perché ci è stato detto che ad oggi ci sono circa 200-300 imprese che hanno la volontà e sono determinate ad investire nel Mediterraneo e stanno cercando i porti dove meglio investire.

Gioia Tauro con questa eventuale scelta potrebbe essere il porto più appetibile. Capirete bene che quando impianti centinaia di imprese, al di là del bando che abbiamo fatto con l’assessore Arena, che ha visto la Vicepresidente protagonista nel seguire queste fasi così come l’assessore Mancini e tutte le procedure che lo stesso Ministero sta facendo, se mancano questi vantaggi abbiamo la difficoltà a far nascere centinaia di imprese e quindi la zona economica speciale è la vera grande partita del futuro che non ha un costo di 30-50 milioni di euro ma ha un costo in termini di vantaggi che è enorme e duratura.

Vorrei fare un’ultima considerazione anche rispetto a questa vicenda che francamente mi ha lasciato molto perplesso.

La politica, purtroppo, non sempre riesce a volare alto. Ho registrato su questa nostra posizione l’idea della divisione. Cioè la politica deve avere il coraggio delle proprie azioni e delle proprie idee, deve sfidare anche i territori.

Voi sapete che Scopelliti a Gioia Tauro ha preso l’84 per cento? Il 90 per cento di voi non conosce questo dato elettorale. Io nel 2010 a Gioia Tauro ho preso l’84 per cento ma ho fatto e farò questa battaglia perché credo, sfidando anche quelli che mi hanno scritto dicendomi “non ti voteremo più”, che tra qualche anno questo investimento – se dovesse andare in porto – cambierà le dinamiche di quella realtà e diventerà importante perché le classi dirigenti politiche, storicamente, in Calabria si sono accontentate del niente senza avere mai il coraggio e la forza di puntare in alto.

Queste sono le cose che possono cambiare i destini di una comunità.

Abbiamo sempre detto che Gioia Tauro è baricentrica e continua ad essere baricentrica sul campo del transhipment perché è un porto di transhipment che dà mille posti di lavoro, che movimenta 3 milioni 80 mila Teus ma non è in grado di dare migliaia di posti di lavoro e di produrre ricchezza e vantaggi per i territori.

Lì c’è il terminalista che continua a dire – e questo ve lo ribadisco – che rischia di perdere ogni anno 10 milioni di euro di introiti, è un terminalista che comunque nella migliore delle ipotesi si arricchisce non è che ci sono molti altri vantaggi.

Certo c’è l’indotto che però è misurato e ristretto che porta altri mille posti di lavoro. Si dice che ci siano 2 mila posti di lavoro circa in quel bacino. Pensate a cosa, invece, può rappresentare una sfida che forse noi non vedremo da qui ad un anno ma nel tempo; una volta che è incanalata come le famose e vecchie zone franche che non venivano mai date e che poi ad un certo punto in alcune aree del territorio europeo sono state concesse e questi territori sono diventati grandi bacini di sviluppo e ricchezza per intere comunità.

Noi a questo dobbiamo puntare.

Francamente capisco i limiti dei politici e della politica ma forse, tutti, bisognava avere il coraggio di osare in questa direzione. Ringrazio quelle parti politiche e quei partiti che non si sono prestati alla strumentalizzazione, ad enfatizzare, a creare panico e confusione perché poi alla fine, vedete, noi siamo andati a Gioia Tauro e l’assessore Fedele è uscito scortato per aver detto la posizione della Regione.

Adesso io ho un problema per il quale mi viene da sorridere e che diventa un fatto di debolezza per alcuni.

E’ stato detto da qualcuno che Scopelliti aveva fatto un baratto.

Ieri l’onorevole Silvestris ha presentato al presidente Letta l’idea di portare la Costa Concordia a Gioia Tauro, cosa che ieri abbiamo approvato in Giunta perché alla proposta dei colleghi di Forza Italia abbiamo detto “certo”.

Ma adesso coloro che hanno detto che era un baratto, domattina, dopo che fino all’altro ieri a Gioia Tauro hanno insultato le istituzioni, cosa diranno ai cittadini? Che si sono venduti in cambio della Concordia? E’ stato questo il baratto che volete consumare su Gioia Tauro? Oppure, cari colleghi, uomini degli stessi partiti dovranno smentire quello che voi avete detto e fatto dal coordinatore regionale, dai miei colleghi di Giunta al coordinatore regionale ai parlamentari europei.

Ecco perché è importante l’idea di essere misurati, di essere corretti e di metterci la faccia ogni tanto. Capisco che a molti possano piacere gli uomini e un po’ meno le donne ma dico almeno si abbia il coraggio di fare una scelta di vita. Se piacciono gli uomini piacciono gli uomini, consigliere Tripodi, se piacciono le donne piacciono le donne ma non possiamo stare lì a dire una cosa e poi a farne un’altra perché questo significa svilire le istituzioni.

E le istituzioni non possono essere svilite così perché nella vita una delle cose che dobbiamo continuare a rafforzare e a sostenere… io l’ho fatto nei confronti anche degli amministratori additando perché, se mi fossi trovato in una situazione di contraddittorietà, al presidente Letta sicuramente non avrei dato la chance di mandarmi a casa con una semplice pacchetta sulla spalla.

Bisogna avere il coraggio delle proprie idee, delle proprie azioni, di manifestare in maniera forte lineare e coerente la posizione che si assume.

Allora Concordia sì o Concordia no, non lo so, ma noi abbiamo detto “va bene anche la Concordia” questo significa che anche le posizioni si sono ammorbidite e per noi è un vantaggio ed un piacere recepire che le posizioni si sono ammorbidite e che forse tutti dovremmo essere più ragionevoli e riflessivi.

Qui non c’è né un consigliere regionale di Forza Italia, né un consigliere regionale del Nuovo centro destra, né un consigliere regionale del centro-sinistra che più di me è in grado di difendere Gioia Tauro e la Calabria. Questo ve lo garantisco in maniera netta. Ci sono posizioni differenti sul modo di difendere un territorio.

Allora oggi apprendiamo con piacere che anche chi era più scettico si è posto in una situazione di baratto. Io continuo a sostenere che ben venga la Concordia, la Zes, l’idea di Chizzoniti o di Vilasi se ne hanno una. L’importante è che, però, tutti ragioniamo e riflettiamo per portare insieme un vantaggio al territorio perché è vero che la Calabria delle sue divisioni fa nutrire i suoi avversari.

Questo è il vero limite: non avere una strategia comune e condivisa può diventare un punto di debolezza. Il vero limite della politica e del mondo sindacale. Io che ormai faccio questo mestiere da tanti anni ricordo che quando un po’ più ragazzino andavo a Roma e qui nelle assemblee sindacali sentivo i politici e i sindacati che lanciavano gli attacchi più pesanti contro le classi politiche e di governo, che facevano le accuse più feroci. Poi andavano a Roma e cambiavano completamente posizione perché, magari, venivano chiamati dai loro capi di partito e chiamati e richiamati dai loro leader sindacali.

Allora ciò di cui ha bisogno la Calabria è di una classe dirigente che sappia assumersi le proprie responsabilità e che sappia anche rischiare.

Anche noi oggi avremmo potuto dire “no, caro Enrico Letta, qui non si può fare nulla, noi siamo contrari, attenzione a cosa fate in Calabria”. Invece abbiamo detto “può essere una chance, ci date la certezza che non accadrà nulla o, meglio, che i parametri di sicurezza sono quelli previsti dai Regolamenti internazionali? Ci hanno detto sì. Voi siete convinti che lì non accadrà nulla neanche se cade perché si parla di armi? Ci è stato spiegato che non ci sono le armi, per diventare armi devono essere composte queste benedette sostanze. Ma se tu non le componi per fare un’arma, armi non sono.

Quindi tutto questo allarme, perché ormai è diventato tutto un allarme, da una parte c’è un problema, il problema della spazzatura. Vanno 5 grillini ed uno dice “no, ma io non mi posso far superare dal grillino perché i grillini poi prendono i voti, allora la sparo più grossa del grillino”. Poi arriva il sindaco e dice “no, io sono il sindaco”. Poi arriva il Presidente e dice “sono il Presidente della Regione”. Ma così non faremo nulla.

Non faremo nulla a Bisignano, non faremo nulla a Pianolago ecc., però intanto qualcuno finge di non sapere che fino ad oggi la Calabria, spazzatura è quella che va da Catanzaro a Reggio Calabria e che ancora un po’ di spazzatura forse la provincia di Cosenza dovrebbe cominciare a prendersi la sua di spazzatura.

E’ facile dire agli altri “prendetevi la spazzatura”. Ma se gli altri non sono più in condizioni di prendersi la spazzatura forse è bene che anche una provincia che non ha mai avuto impianti incominci a farsi carico di qualche impianto. Non della spazzatura di altre province perché qui nessuno a detto che a Reggio Calabria non c’è la protesta né al comune né in piazza né a Sambatello ma c’è scritto Sambatello e nessuno protesta.

Però in altri posti ci sono i grandi movimenti di piazza, di fermenti. Per carità, noi cercheremo di stemperare attraverso le soluzioni migliori e possibili perché nessuno può pensare che domani in un bando blindato e fatto in maniera diversa da come era stato fatto qualcuno possa dire “ha vinto Giordano, lo avete favorito” e poi scopriamo che gli amici di Giordano, soci, sono mafiosi e quindi noi abbiamo favorito Giordano per favorire i mafiosi.

Noi questo non lo possiamo consentire più a nessuno in Calabria ed ecco perché abbiamo messo – guardandoci bene – l’idea di mettere un luogo pubblico che è di nostra pertinenza e di nostra appartenenza.

Poi sappiamo molto bene che probabilmente gli imprenditori non si gioveranno di quel sito ma noi non potevamo, sapendo di avere un nostro sito, escluderlo a priori. Poi si possono trovare le soluzioni, si possono sperimentare e praticare ma noi non potevamo metterci le difficoltà.

Quindi il tema dei rifiuti – sto divagando Presidente – non è diverso da quello di Gioia Tauro. Ancora qui non ci si è resi conto di una cosa e questo lo dicono i Ministri di un po’ di Governi degli ultimi anni.

Noi siamo un Paese che è rimasto fermo agli anni ’70, siamo un Paese vecchio ed arretrato dove per costruire una Tav devono andare i militari a fare la guerriglia con i No-Tav. Per costruire un’arteria, una strada ferrata, un impianto per i rifiuti dobbiamo portare i militari sul posto con i gruppi antisommossa.

Ma come fa a crescere un Paese se non c’è la capacità di dire “almeno quello che mangiamo, la spazzatura che produciamo noi è giusto che ce lo teniamo perché altrimenti, come ha detto bene l’assessore Pugliano, tra 5 mesi ce l’avremo sotto casa” e sfideremo chiunque ad andare avanti perché non possiamo pensare che 2 milioni di calabresi avranno la spazzatura dentro casa perché qualcuno ha detto che non è possibile fare un trasbordino di ecoballe da un camion all’altro per portarle sulle navi.

Non è possibile, la Calabria deve andare avanti e deve crescere e la classe dirigente – noi – che ci stiamo assumendo responsabilità che mai nessuno si è assunto perché se ci fossero stati altri avrebbero detto “ma sì, tanto poi ce ne andiamo e arriverà qualcun altro”.

Noi purtroppo siamo nella situazione in cui o le affrontiamo o prendiamo addosso queste cose perché le paghiamo. Non c’è più la stagione dei rinvii o la stagione del “si può dilazionare”. Ormai qualsiasi cosa ricade sulle nostre responsabilità e comunque facciamo sbagliamo, però noi non possiamo pensare di non fare. Abbiamo l’obbligo di fare perché è vero che molti non ce lo riconosceranno, è vero che nessuno ci dirà che siamo stati bravi ma poi nel tempo qualcuno comincerà ad accorgersi che la Calabria se cambia è perché sono cambiati questi meccanismi.

Allora il tema di Gioia Tauro diventa centrale perché se non ci sono elementi di pericolosità, se anche la brochure che avete letto sui giornali e che è stata anticipata dai giornali dimostra che se c’è un problema basta sciacquarsi, Che non ci sono grandi criticità a meno che non accada qualcosa di catastrofico, cioè che arrivi un attacco, non so se questo può portare a dei danni, aereo con dei missili che arrivano, non so. Però io penso che poiché ci sono state riunioni a livello internazionale tra il Ministero della difesa, il Ministero dell’interno e tutti gli enti di competenza in termini di sicurezza del mondo, penso che queste cose siano state anche eventualmente previste per non mettere a repentaglio un territorio.

Non so se questo provocherebbe dei problemi ma intanto ci viene detto e scritto che nella peggiore delle ipotesi bisogna sciacquarsi, ripulire. Francamente domando – cosa che non sapevo e che ho appreso in queste settimane – ma chi si è mai chiesto cosa ci sia nella famosa area rossa di Gioia Tauro? Ho scoperto che al porto c’è una famosa area rossa; quali sono i rifiuti pericolosi che vengono posti in quest’area rossa?

Qualcuno si è mai domandato se questi rifiuti nell’area rossa vengono lasciati, per quanto tempo, quali rischi possiamo avere, quali sono le situazioni di difficoltà che si possono creare? Nessuno ha mai parlato. Informatevi bene, perché esiste un’area rossa dove c’è tanto del materiale che vi viene posto e viene poi trasferito su navi altrove.

Credo, francamente, con tutte le dovute garanzie e certezze, che forse dovremmo evitare a volte di metterci sempre uno contro l’altro in termini di criticità e di contestazioni.

Penso che sia stata molto utile per noi la protesta dei cittadini e dei sindaci e il mio appello al presidente Letta penso sia stato utilissimo.

Pensate: se Letta ci avesse chiamato e ci fossimo seduti tutti intorno ad un tavolo e ci avesse detto una cosa normale “guardate non vi preoccupate” e noi avremmo risposto “sì, va bene, procedi”, ci saremmo trovati di fronte ad un caso in cui non potevamo chiedere nulla al Governo in termine di attenzione su Gioia Tauro.

Invece la protesta, le richieste, l’alzare la voce ci ha portato ad un tavolo dove possiamo rivendicare l’idea di un tavolo nuovo su Gioia Tauro, di prospettiva, di progettualità, di sviluppo, di futuro.

Questo è stato il fatto; certo ma una volta che abbiamo ottenuto tutto questo, tutte le lamentele andavano fatte davanti a Letta. Se davanti a lui non ci sono state lamentele forti e tali da poter motivare un “no”, andiamo avanti. Cerchiamo, adesso, di costruire sul territorio quelli che sono i vantaggi più utili.

Ringrazio il mondo sindacale che da subito si è schierato sulla Zes, ringrazio tutti quei colleghi che sono sicuramente di Forza Italia come del centro-sinistra che hanno detto che la prima vera grande priorità diventa la Zes.

Poi ripeto, la nave è una cosa importante, probabilmente successiva e bisognerà capire se queste cose vanno anche studiate per capire. Prima di fare una proposta come la Zes mi sono confrontato con una Aula intera e mi sono trovato di fronte anche a chi non aveva conoscenza di cosa fosse la Zes, non qua, ma fuori da qua.

Però io non so se la Concordia adesso possa arrivare o meno, non mi importa ma sposo l’idea che noi dobbiamo accendere i riflettori su Gioia Tauro. Va benissimo tutto ciò che ci unisce nell’idea di trasmettere un messaggio al Governo che questa vicenda può ormai andare avanti perché non ci siamo opposti laddove era necessario opporsi di fronte al Governo con coraggio, con numeri, con cifre, con elementi seri di valutazione, con rischi che potevamo e dovevamo porre in maniera coerente.

Una volta che questo è, prendiamo atto, stringiamoci; il Consiglio regionale ha le sue competenze così come la Giunta regionale, motiviamolo e incominciamo ad andare avanti, a rivendicare il tavolo e l’attenzione su Gioia Tauro perché queste sono le partite che secondo me noi dobbiamo mettere in risalto per cambiare i destini delle nostre comunità.

Credo che questa sia la principale azione che tutti quanti noi dobbiamo sviluppare e sostenere perché questo significherebbe, certamente, che abbiamo una visione che guarda, comunque, al futuro.

Poi possiamo anche non condividere o dividerci su alcune cose ma le priorità dobbiamo individuarle e farle diventare l’oggetto di scontro con chiunque.

Una classe dirigente che sa trovare la sintesi e che riesce a porsi di fronte ad un Governo nazionale in un ruolo di forza diventa una forza. L’ho detto l’altra volta: noi abbiamo portato a casa, al di là di tutto, un risultato sul tema del precariato – e l’abbiamo fatto nei giorni scorsi con l’assessore Salerno in quella convention con oltre 3 mila lavoratori ; abbiamo spiegato che la forza anche della manifestazione dei sindaci, dei lavoratori mi è servita e ci è servita a dire a Patroni Griffi e ai ministri presenti al tavolo che la Calabria chiede rispetto.

Ho scoperto a quel tavolo con l’assessore Salerno che vi è storicamente una somma di 100 milioni di euro che veniva versata alle Regioni Campania e Sicilia per i loro precari che erano risorse che noi sotto questo punto di vista abbiamo avuto solo in minima parte. Ecco perché è servito arrivare al tavolo e dire che ci servono le risorse per fare una serie di operazioni di stabilizzazione.

Bene, allora, tutto ciò che può servirci a far gioco di squadra. Bello ed ottimo il lavoro dei sindacati, eccellente il lavoro degli amministratori locali e dei sindaci, ottima la presenza di piazza dei lavoratori che spingono per cercare di strappare qualcosa in più e di importante. Noi poi portiamo i risultati, mettiamo un altro tassello alla costruzione di una Calabria diversa. Ci vuole ancora tantissimo ma ci vuole anche l’idea del gioco di squadra che può appartenere al centro-destra che governa come al centro-sinistra che non governa.

L’importante è questo, lo ripeto! Rispetto molto la posizione di tutti i colleghi del centro-sinistra, qualcuno ha fatto qualche fuga in avanti dicendo “ma Scopelliti sapeva, non sapeva…”. Ebbene, se mi permettete, io pure potrei dire “come mai non è stato riferito al Pd calabrese che c’era questa operazione?” ma a che servirebbe dire queste cose? Non servirebbe a niente e a nessuno, è molto più utile, invece, ribadire che il deliberato di questo Consiglio regionale è un deliberato che fa fede e che proietta la Calabria in un confronto col Governo in un momento in cui noi possiamo mostrare la forza. Certo non sarà facile perché non compete al Governo nazionale sviluppare le azioni e le adesioni, e l’autorizzazione alla Zes.

Ma pensate cosa significherà domani avere un Governo nazionale che nei suoi punti programmatici, nel confronto con la Unione europea dirà nel semestre di Governo italiano che uno dei punti fermi nell’azione dell’Agenda del Governo nazionale si chiama la zona economica speciale di Gioia Tauro.

Questo è l’obiettivo a cui noi tutti dobbiamo arrivare, dobbiamo tendere perché questo significa passare alla storia come una Regione granitica e forte in un momento così difficile che nella sua classe dirigente ha condiviso e sposato un obiettivo ed è riuscito ad imporlo al Governo che l’ha fatto proprio nei confronti delle Istituzioni europee.

Questa è la partita che ci giochiamo. Non sono i 5-10 milioni di euro che forse ci dilazionano di un anno il mantenimento dei Teus per il 2014; quel territorio è stato violato perché forse qualcuno di voi lo ha dimenticato, ma quel territorio 30-40 anni fa è stato spogliato della sua grande ricchezza, dai tanti agrumeti e dagli oliveti che oggi sono parte integrante dei processi in tutto il mondo, laddove tutti dalla Coca-Cola alla Fanta ecc., sono interessati; i mercati mondiali di quegli agrumi, di quelle piantagioni, di quella risorsa… ci hanno tolto per 40 anni quel futuro. Vogliamo chiedere che ci riscattino 40 anni di difficoltà e di arretratezza oppure chiediamo solo di fare un passetto in avanti? Possiamo cambiare il destino non solo della Piana di Gioia Tauro ma della Calabria intera perché significherebbe ricchezza, prospettiva, significherebbe creare una condizione di sviluppo che avrebbe un peso e che farebbe diventare la nostra terra finalmente baricentrica da tutti i punti di vista.

Penso, Presidente, che questa sia la nostra ambizione e che su questo terreno una volta avute le conferme di tutti i sopralluoghi fatti, avuta la certezza che nulla potrà accadere e che tutto si svolgerà nella massima sicurezza e garanzia per i cittadini, noi con forza dovremo rivendicare il ruolo di Gioia Tauro.

Gioia Tauro deve diventare il più grande porto che c’è in Europa, il più grande porto che riesce a sviluppare all’interno del suo retroporto, nelle fasi, nelle realtà antistanti al porto un grande mercato e una grande prospettiva. Impiantare decine e centinaia di imprese che possono dare non solo lustro alla nostra terra ma anche sviluppo occupazione e ricchezza per le nostre comunità.

PRESIDENTE

Grazie, Presidente.

Consigliere Giordano, questa è una informativa del Presidente che è stata concertata al tavolo con i capigruppo e il Regolamento nulla prescrive rispetto all’avvio di un dibattito.

Prego, collega Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, le chiedo di consentire in maniera ordinata la possibilità di intervenire per coloro i quali volessero farlo.

PRESIDENTE

Consigliere Giordano, mi ascolti ma questo per un fatto di disciplina, pregherei voi e tutti i gruppi consiliari quando si concerta un ordine del giorno che questo venga formulato rispetto anche agli obiettivi.

Siccome voglio essere il garante della massima Assise assembleare, così come è concepita l’informativa è informativa. Se però si decide – qui l’Aula è sovrana – di aprire un dibattito lo si deve disciplinare, contingentare e regolamentare.

Prego, collega.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, le chiedo di consentire il dibattito e chiederei pure al presidente Scopelliti, così come abbiamo ascoltato per mezz’ora la sua informativa, di rimanere in Aula.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Pacenza.

PACENZA Salvatore (Forza Italia)

Presidente, lei ha ragione. L’ordine del giorno è stato formulato in maniera corretta come informativa per cui la discussione e la seduta si dovrebbe concludere con quanto ci ha detto il Presidente, con la sua informativa.

Noi però non vogliamo che ci si accusi di voler soffocare il dibattito. Se il collega ha necessità di iniziare un dibattito siamo qui, pronti eventualmente ad intervenire uno per gruppo.

PRESIDENTE

Guardate si dà una informazione distorta all’esterno.

PACENZA Salvatore (Forza Italia)

Il problema è lì, è della Conferenza dei capigruppo.

PRESIDENTE

Il problema è lì. Perché dopo l’informativa del Presidente io non sono autorizzato ad aprire il dibattito ma poiché l’Aula è sovrana se decidete di regolamentare io posso recepire l’istanza dell’Aula.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, anche se vedo che i colleghi non sono interessati ne prendiamo atto.

PRESIDENTE

Una sua richiesta di intervento? Prego, intervenga.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Il presidente Scopelliti è andato via, comunque…

Noi abbiamo avuto la pazienza di ascoltare una filippica che è durata 40 minuti e avremmo meritato altrettanto rispetto nel poter confrontarci su un tema che è enorme, rispetto ai riflessi che la materia e che il tema avrà nel presente e nel prossimo futuro.

Ci sono stati momenti di tensione sul territorio, c’è stata anche la netta presa di posizione del territorio e delle amministrazioni locali che hanno detto un forte “no” affinché queste operazioni si verificassero a Gioia Tauro.

Voglio porre all’Aula, a chi ha ancora voglia di prestare un po’ di attenzione e a chi può avere a cuore le sorti di questa amarissima terra, una domanda: perché Gioia Tauro? Perché queste operazioni sono state fatte e decise passando sopra le volontà delle classi dirigenti di questo territorio e di questa Regione? perché il Governo nazionale ha voluto imporre una scelta ed una decisione passando sopra le teste di questo territorio? Quali sono, soprattutto, le condizioni di sicurezza? Il presidente Scopelliti non ci ha fornito nessuna notizia che possa tranquillizzare le comunità locali o che possa tranquillizzarci.

Rispetto alla questione sicurezza del porto bisognerebbe confutare quello che è stato detto dal Procuratore generale della Corte di Cassazione nell’apertura dell’anno giudiziario rispetto alla sicurezza del porto.

Ma io la domanda, l’interrogativo che mi pongo è quale sia la motivazione di realizzare queste operazioni all’interno di un mare chiuso come il Mediterraneo. Si è chiesto alla Regione Calabria come verranno smaltite queste sostanze chimiche? Stiamo parlando di gas nervini, dell’iprite, del gas sarin. Con quale sistema? L’Opac non ha fugato i dubbi che pervengono anche dalla comunità scientifica. Dove, in qualche angolo del mar Mediterraneo verranno organizzate le operazioni che probabilmente saranno di idrolisi e quindi saranno smaltite nelle acque del mar Mediterraneo? Io mi preoccupo con la stessa intensità con la quale le comunità locali si sono preoccupate di alzare l’allarme in un territorio che è martoriato.

Anche le dichiarazioni coraggiose del Procuratore De Raho meriterebbero più attenzione perché, finalmente, si andrà ad indagare e a scoprire quello che potrebbe riservarci nel prossimo futuro. Scoprire, cioè, che la “terra dei fuochi” è anche in Calabria nella Piana di Gioia Tauro; l’enorme rischio che la Piana di Gioia Tauro è ancora una volta chiamata a correre nel momento in cui un territorio viene falcidiato da patologie tumorali, da un inquinamento che non lascia scampo.

Allora su queste cose l’informativa di oggi non ha dato una risposta, le risposte non sono del Governo nazionale. Il Governo nazionale che si è preoccupato di mettere, di derogare senza nessun atto formale anche una stessa legge dello Stato, la “185” che espressamente fa divieto di questa operazione.

Credo, allora, che prima di lanciare accuse a destra e a manca rispetto a quello che doveva essere Gioia Tauro e che non è stato… ed io vorrei ricordare che esattamente tre anni fa ci siamo trovati in quest’Aula a fare un dibattito, ad assumere decisioni rispetto alla vicenda del porto di Gioia Tauro quando c’era una crisi che aveva lanciato anche il timore di una irreversibilità del declino del porto. Di quelle decisioni assunte in quest’Aula, nessuna misura, nessuna azione la Giunta regionale – mi dispiace dirlo – ha portato a compimento in tre anni.

Altro che Zona economica speciale. Dovreste far valere il peso politico tanto la Giunta regionale, quanto anche i rappresentanti, i colleghi del centro-sinistra che sono qui e che hanno la più alta rappresentanza nella Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Stiamo parlando di un qualcosa, uno specchietto per le allodole che dovrebbe distogliere dall’attenzione di un problema più ampio.

Si faccia la battaglia per la Zes, si deve fare, dovrebbe essere in capo al primo punto dell’Agenda politica di questa Regione in questo scorcio di legislatura. Si faccia, si mantengano gli impegni per Gioia Tauro, l’impegno dell’Apq che è ferma al palo, i bandi che sono fermi con 750 milioni di euro che potrebbero lanciare questo porto, si facciano le politiche per il territorio.

Invece tutto ciò è fermo. Dell’interporto il presidente Scopelliti omette di parlare perché, evidentemente, non c’è l’intenzione di creare questa struttura che potrebbe essere già da sé l’elemento di decollo del porto.

Il presidente Scopelliti non ha detto a quest’Aula – altro che Zes – rispetto al piano della logistica nazionale perché il porto di Gioia Tauro è stato escluso dal Governo nazionale nell’assenza e nel totale silenzio della Regione.

Su queste cose la volontà di confrontarsi non c’è. Io non sono per la protesta per partito preso e responsabilmente mi sono recato ad ascoltare le istanze del territorio e delle comunità locali ma purtroppo constato con amarezza che su Gioia Tauro si continuano a fare una serie di proclami e di spot e non si vede nemmeno un briciolo delle responsabili azioni che dovrebbero essere compiute.

Il richiamo a volare alto, sì che si inizi a volare alto su Gioia Tauro.

L’altra questione che volevo sottolineare e offrire anche a chi ha ancora a cuore il territorio riguarda la legge sui porti che potrebbe cancellare l’Autorità portuale di Gioia Tauro. Altro che centralità! Altro che volano di sviluppo!

Si è chiesto il presidente Scopelliti come intende agire rispetto al Governo e al ministro Lupi, per evitare l’eventuale nefasta decisione che Gioia Tauro venga accorpata ad una Autorità portuale della Campania, completando quel nefasto percorso che vedeva anche per decisione della Unione europea traguardare Gioia Tauro come una succursale di altri porti in un altro sistema che non era quello della centralità di Gioia Tauro rispetto al bacino del Mediterraneo?

Allora su queste questioni bisognerebbe agire con responsabilità, con puntualità e quotidianamente.

Il resto diventa spot e aria fritta.

Mi auguro, visto che altre Regioni hanno detto no e lo hanno fatto portando argomenti – voglio ricordare l’atteggiamento della Regione Sardegna e della Regione Puglia – confrontandosi e non evocando solo l’attenzione. L’attenzione ci vuole sempre, dovrebbe esserci sempre a prescindere da queste cose.

Concludo con amarezza e con l’auspicio che quest’Aula recuperi anche un sussulto d’orgoglio rispetto ad alcuni temi del territorio perché quello che è accaduto oggi, guardate, è intollerabile. Ci sono rimasti tre assessori regionali; che il presidente Scopelliti abbia questo comportamento che vada via e non abbia nemmeno la decenza di ascoltare le tesi che non sono le mie ma sono della comunità scientifica e del sindacato. Atro che Costa Concordia, questo lo voglio dire pure.

Costa Concordia sapete cosa significherebbe? Significherebbe affossare il porto di Gioia Tauro. Su queste cose volevamo confrontarci oggi, volevamo portare la nostra voce che è la voce del territorio, della comunità scientifica, dei sindaci, dei sindacati, di tutti. Tutti quelli che hanno a cuore la Calabria e le sorti del porto e le sorti che non sono solo legate alla Calabria ma all’intero sistema del Mediterraneo. Grazie.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Pacenza.

PACENZA Salvatore (Forza Italia)

Presidente, il mio intervento, poc’anzi, era finalizzato soltanto ad un chiarimento rispetto alle procedure che obiettivamente non sono del tutto lineari. Ma tant’è che, proprio per non voler far sembrare di essere contrari ad un dibattito su di un argomento che ci ha visti protagonisti come esponenti di Forza Italia ma anche dal punto di vista istituzionale, voglio ricordare - come fatto poc’anzi da un collega – che le Commissioni terza e quarta, sanità e ambiente, in seduta congiunta hanno raccolto una serie di preoccupazioni rispetto alla vicenda di cui oggi stiamo parlando.

L’intervento del presidente Scopelliti obiettivamente ha fornito una serie di dettagli importanti che probabilmente i meno attenti o – se mi posso permettere – i più superficiali probabilmente non conoscevano.

Sono state fornite una serie di rassicurazioni che, conoscendo l’onestà intellettuale del presidente Scopelliti, non penso siano raccomandazioni di parte ma sono raccomandazioni – per quanto mi è stato possibile comprendere –, suffragate da una serie di dati scientifici che il presidente Scopelliti ha raccolto e che ci ha portato in Aula.

Va da sé che la posizione del partito che in questo momento mi onoro di rappresentare non è stata e non è una posizione preconcetta, ma era ed è una posizione che esprimeva la preoccupazione raccolta non solo nei territori insiti nel porto di Gioia Tauro ma che riguardava e riguarda tutto il territorio regionale.

Scaccerei, quindi, con molta umiltà la visione secondo la quale si è voluto strumentalizzare un problema che ci vedeva e che ci vede preoccupati. 

Abbiamo raccolto nella Commissione congiunta, ma anche in altre occasioni, una serie di dati molto importanti riguardo all’inquinamento ambientale e alle connessioni che esso ha con le patologie neoplastiche. Eravamo in argomento e proprio in quella occasione anche con il collega Giordano avevamo predisposto un ordine del giorno da sottoporre al Consiglio riguardante le armi chimiche che dovevano e devono essere trasbordate nel porto di Gioia Tauro.

In quella occasione abbiamo deciso, alla unanimità, di sottoporre al Presidente del Consiglio la necessità di avere una informativa ed eventualmente, poi, come stiamo facendo un dibattito.

Sinteticamente: dove vogliamo andare a parare? Va bene tutto quello che ci ha detto il presidente Scopelliti ma la preoccupazione, permettetemi, resta. Non è una preoccupazione singola o di parte ma, ripeto, è una preoccupazione collettiva che noi dobbiamo, con i fatti, diradare negli abitanti di Gioia Tauro e di tutta la nostra Regione.

Allora nel momento in cui arriveremo al dunque, ritengo sia opportuno – questo come proposta che formulo estemporaneamente – che il presidente Scopelliti possa riferire al Consiglio tutto le operazioni in maniera specifica, così come avverranno in modo tale che nella vicinanza dell’evento avremo la sicurezza che il tutto avverrà secondo quanto ci è stato detto oggi.

Ripeto che sono stati descritti una serie di passaggi.

A Gioia Tauro avverrà il trasbordo. L’eventuale idrolisi, che è un processo chimico piuttosto particolare, dovrebbe avvenire lontano dalle coste calabresi, ma va da sé che questo tipo di passaggio potrebbe comportare dei problemi piuttosto consistenti.

Come precisazione, dico che non c’è volontà di essere strumentalmente contro. Strumentalmente contro, noi di Forza Italia non lo siamo e non lo saremo mai. Abbiamo soltanto ragionato con la testa, non solo dei cittadini, ma con la nostra testa di soggetti non solo politici ma di padri di famiglia che ci fa fare questo ragionamento: attenzione perché l’impatto potrebbe essere quello giusto ma i dati potrebbero tradire questa impostazione.

Penso che sia opportuno, allora, che il presidente Scopelliti continui a seguire con attenzione tutto quello che avverrà e che venga a riferire in Aula a ridosso delle operazioni che si svolgeranno – non so quando – fra 20 giorni o un mese. E noi, da politici, potremo responsabilmente star dietro ad un avvenimento che obiettivamente è inedito per una Regione in difficoltà come la nostra.

Poi, per quanto riguarda gli altri aspetti della Zes e della “Concordia”, credo che la questione sia da affidare ad un dibattito che in questo momento potrebbe anche non appartenerci. Grazie.

PRESIDENTE

E’ esaurito il secondo punto che riguardava l’informativa del presidente Scopelliti in merito all’argomento del trasbordo delle armi chimiche al porto di Gioia Tauro.

A margine dei lavori, ci sono degli ordini del giorno per i quali è stato chiesto ed approvato l’inserimento.

Ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri Gallo, Bruni, Scalzo, Nucera, Serra, Parente, Guccione, Adamo, De Masi, Talarico, Caputo, Magno, Orsomarso, Bulzomì, Ciconte “Sul rientro dei due Marò in Italia”

PRESIDENTE

Si passa al primo ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri Gallo, Bruni, Scalzo, Nucera, Serra, Parente, Guccione, Adamo, De Masi, Talarico, Caputo, Magno, Orsomarso, Bulzomì, Ciconte “Sul rientro dei due Marò in Italia” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale della Calabria,

ribadita la vicinanza dell'intera Comunità calabrese ai fucilieri del Reggimento San Marco della Marina Militare, il capo di prima classe Massimiliano Latorre, e il secondo capo Salvatore Girone, da due anni soggetti alla giustizia in India, prima nello Stato del Kerala ed ora davanti alla Corte Suprema federale, per eventi accaduti il 15 febbraio 2012, senza che da allora, per quasi due anni, nessun tribunale indiano abbia completato le indagini sul caso e individuato formalmente i capi di imputazione contro i due marò italiani;

espresse solidarietà e affetto fraterno ai familiari e profonda indignazione per l'interminabile sequela di rinvii che sta caratterizzando l'iter giudiziario, nell'indifferenza delle autorità indiane;

denunciato l'ingiustificato, allarmante e inaccettabile sovrapporsi di notizie da fonti disparate in India, che fanno intravedere la possibilità che i militari italiani siano sottoposti a un processo che prevede la pena di morte, per atti di "pirateria e terrorismo";

rilevato che un Paese amico dell'Italia e di grandi tradizioni civili e giuridiche, come l'India mantiene nel proprio ordinamento la pena di morte;

non applica con chiarezza, nel caso in specie, la presunzione di innocenza, principio fondamentale del diritto e della dignità umana;

dà corso ad una sequenza di ritardi e rimandi, che si traducono in una forma di denegata giustizia;

continua, per gli innumerevoli rinvii e l'interminabile protrarsi degli accertamenti, ad esporre i nostri marò da un'opinione pubblica locale aprioristicamente colpevolista;

preso atto dello sviluppo giudiziario di questa vicenda, tali da essere ormai diventati un caso, segnalando all'Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite le contraddizioni del comportamento delle autorità indiane;

ricordato che, secondo quanto riferiscono i media in India, la Corte suprema indiana - esaminando il ricorso dell'Italia sui ritardi del processo e contro l'applicabilità della legge antipirateria che prevede la pena di morte - ha chiesto al Governo di Nuova Delhi di risolvere entro il prossimo mese di febbraio lo stallo che sta ritardando il processo ai marò;

manifestata la preoccupazione e soprattutto l'indignazione dei cittadini, che da due anni attendono di conoscere fatti e circostanze dei presunti delitti imputati ai due connazionali;

considerato che altri Consigli regionali e le assemblee di centinaia di enti locali e lo stesso Parlamento hanno espresso analoghi sentimenti;

aderisce simbolicamente all'appello ed alla campagna di mobilitazione promossi dal quotidiano “Il Tempo”;

invita il Governo nazionale ad attivarsi ad ogni livello internazionale e presso tutti i canali diplomatici, perché le Autorità indiane facciano immediata chiarezza sul caso e ai due marò venga restituita quanto prima la dignità umana e la libertà personale;

fa voti affinché il medesimo Governo faccia pervenire al primo ministro indiano Manmohan Sing, attraverso l'ambasciatore della Repubblica dell'India in Italia, una nota ufficiale con la quale si motiva la mancata partecipazione, quale manifestazione dei sentimenti di indignazione e sofferenza degli italiani per il protrarsi senza fine di una situazione incomprensibile.”.

Pongo in votazione l’ordine del giorno come letto in Aula.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri Gallo e Bruni “Sul trattamento dei servizi erogati dalle strutture socio-sanitarie e riabilitative”

PRESIDENTE

Si passa all’ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri Gallo e Bruni “Sul tariffario dei servizi erogati dalle strutture socio-sanitarie e riabilitative” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che

in Calabria nel settore privato operano decine di strutture sociosanitarie e riabilitative convenzionate con il sistema sanitario pubblico;

dette strutture garantiscono servizi primari, in particolare per migliaia di anziani, garantendo al contempo migliaia di posti di lavoro;

nei giorni scorsi le associazioni di categoria del comparto hanno fortemente contestato le procedure ed i criteri sottesi alla formulazione delle tariffe che i subcommissari per il piano di rientro si appresterebbero a proporre, per la loro approvazione, definitiva al commissario;

le proteste trovano fondamento nell'avere i subcommissari ignorato le intese siglate in precedenza ed in pronunciamenti già resi nel recente passato dalla magistratura amministrativa, di senso contrario alle iniziative intraprese dai subcommissari medesimi;

l'approvazione delle tariffe per come proposte, in dissenso rispetto alle ragioni esposte ed argomentate dalle associazioni di categoria, rischierebbe secondo le stesse di paralizzare il settore, portando al blocco dei servizi sul territorio regionale per circa 6.000 tra anziani e disabili e, si ha timore di ritenere, al possibile licenziamento di circa 5.000 lavoratori;

l'ipotesi prospettata, per come di tutta evidenza, aprirebbe un nuovo pericoloso vulnus non solo sotto il profilo della qualità dell'offerta sanitaria, ma anche sotto quello prettamente economico ed occupazionale, entrambi insostenibili per una regione già provata dal pur necessario processo di riorganizzazione sanitaria, oltre che dalla piaga della disoccupazione;

Impegna

il Presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti, nella sua veste di commissario ad acta del piano di rientro, a verificare la fondatezza di segnalazioni che appaiono legittime e, nel caso, ad assumere tutte le iniziative opportune a tutelare il livello e la qualità dei servizi sanitari e migliaia di posti di lavoro”.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere Gallo, “Sulle iniziative da assumere dopo la barbara uccisione a Cassano Ionio del piccolo Nicola Campolongo”

PRESIDENTE

Terzo ed ultimo, l’ordine del giorno di iniziativa del consigliere Gallo “Sulle iniziative da assumere dopo la barbara uccisione a Cassano Ionio del piccolo Nicola Campolongo” che è stato già illustrato e di cui do lettura: “Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che

nella mattinata di domenica 19 gennaio 2014, nelle campagne di Cassano Ionio, veniva ritrovata un'auto completamente carbonizzata, con all'interno i corpi, essi pure interamente divorati dalle fiamme, di tre persone;

a seguito di più approfondimenti accertamenti, si appurava che i corpi ridotti in cenere erano quelli di un sorvegliato speciale, della sua compagna e del nipote del primo, Nicola Campolongo, di tre anni appena;

alla luce dei primi risultati dell'esame autoptico, emergeva che i tre erano stati giustiziati con colpi di pistola alla testa, prima di essere dati alle fiamme;

di fronte all'accaduto, dagli inquirenti ricondotto ad un regolamento di conti interno al mondo della criminalità organizzata, forte e decisa è stata la reazione delle istituzioni e della comunità calabrese, in particolare di quella calabrese;

a tal riguardo, diverse sono state le iniziative assunte a seguito di una strage che ha profondamente colpito la pubblica opinione locale e nazionale, per un'azione delittuosa che ha dimostrato il più assoluto disprezzo della vita umana, testimoniato dalla barbara uccisione anche di un fanciullo in tenera età;

tra le iniziative anzidette spiccano la campagna di opinione promossa dal quotidiano calabrese “Il Quotidiano”, che ha proposto di appendere una foto del piccolo Nicola in ogni casa ed ufficio pubblico perché non vengano mai meno la memoria e lo sdegno per un episodio truce;

rilevante e significativa è stata anche la presa di posizione della Chiesa cassanese, che col suo Pastore e segretario generale ad interim della Conferenza episcopale italiana, monsignor Nunzio Galantino, ha promosso una fiaccolata - alla quale hanno preso parte migliaia di persone - per dire no alla violenza e, soprattutto, per richiamare la comunità e le istituzioni tutte alla necessità di offrire risposte concrete sotto il profilo della promozione delle politiche del lavoro e della giustizia, come sul fronte della tutela dei minori, dell'assistenza alle famiglie e della lotta alla povertà;

da ultimo, in coda all'Angelus di domenica 26 gennaio, anche Papa Francesco ha ricordato l'accaduto, chiedendo ai carnefici del bimbo di pentirsi e convertirsi;

di fronte a tutto ciò evidente è la necessità e l'opportunità di un segnale forte, simbolico ma anche propedeutico all'avvio di un percorso che conduca all'individuazione ed all'adozione di azioni e misure idonee sul versante delle politiche sociali ed economiche,

Impegna

il governo regionale e la Presidenza del consiglio regionale, ciascuno per quanto di competenza, ad individuare le modalità di adesione della Regione Calabria e delle sue articolazioni alla campagna promossa da “Il Quotidiano” e, al tempo stesso e contestualmente, a voler procedere alla convocazione di una seduta del Consiglio regionale, da aprire al contributo delle associazioni di volontariato operanti nel settore delle politiche sociali e della tutela dei minori, della Chiesa e di tutti gli enti interessati, per individuare le linee guida di una programmazione regionale che valga a potenziare e qualificare le politiche sociali in tema di tutela delle famiglie e dei minori.”

Pongo in votazione l’ordine del giorno come letto in Aula.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Non ci sono più punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle 19,21

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri Grillo, Mirabelli, Principe, e i sottosegretari Dima e Sarra.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Ratifica dell’accordo tra la Regione Calabria e la Regione Campania per la disciplina delle modalità di organizzazione e funzionamento dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno (Delibera G.R. n. 355 del 18.10.2013)” (P.L. n. 538/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Sono state presentate, inoltre, alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Guagliardi, Imbalzano, Giordano, Tripodi, Morrone, Crinò, Mirabelli, Magno, De Gaetano, Bruni, Franchino, Naccari Carlizzi, Talarico D., Ciconte – “Integrazione alla legge regionale 12 aprile 1990, n. 22 (Criteri per l’esercizio da parte dei comuni della Calabria delle funzioni amministrative in materia di rivendite di quotidiani e periodici)” (P.L. n. 533/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Talarico D., Gallo, Chiappetta, Guccione, Bruni – “Modifica all’art. 3 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 25 (Istituzione dell’Azienda regionale per la forestazione e le politiche della montagna - Azienda Calabria Verde – e disposizioni in materia di forestazione e di politiche della montagna)” (P.L. n. 534/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero –.

(Così resta stabilito)

Magarò – “Modifica alla legge regionale 22 novembre 2010, n. 28” (P.L. n. 535/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Talarico D. – “Norme per la tutela di specie di uccelli meritevoli di particolare protezione durante il periodo della nidificazione” (P.L. n. 536/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Talarico F. – “Norme in materia di sostegno regionale alle imprese di informazione” (P.L. n. 537/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Crinò – “Integrazione alla legge regionale 14 agosto 2008, n. 28 (Norme per la ricollocazione dei lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali ordinari e straordinari ivi compresi i trattamenti in deroga)” (P.L. n. 540/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Nucera – “Norme di attuazione della legge 7 dicembre 2000, n. 383 “Disciplina delle associazioni di promozione sociale” (P.L. n. 541/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

E’ stata presentata alla Presidenza, altresì, la seguente proposta di legge di iniziativa dei Consigli comunali di  San Pietro in Amantea, Longobardi, Serra Aiello, Falconara Albanese, Fiumefreddo Bruzio, Lago:

“Modifiche alla legge regionale 23 luglio 2003, n. 11 <Disposizioni per la bonifica e la tutela del territorio rurale. Ordinamento dei Consorzi di bonifica>” (P.L. n. 539/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Bilancio di previsione dell’Aterp (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica) della provincia di Reggio Calabria per l’anno finanziario 2013 (Deliberazione G.R. n. 481 del 16.12.2013)” (P.P.A. n. 269/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

E’ stata presentata, inoltre, alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dei consiglieri Magarò, Minasi – “Proposta di legge al Parlamento – Norme in materia di contrasto alle organizzazioni criminali” (P.P.A. n. 270/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla Commissione contro la ‘ndrangheta per il parere (art. 66, comma 2, Regolamento interno).

(Così resta stabilito)

Richiesta parere

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 501 del 30 dicembre 2013, recante: “Approvazione documento per la politica del paesaggio in Calabria” in attuazione dell’articolo 8bis della legge urbanistica della Regione Calabria n. 19/2002 e s.m. e i.”. (Parere n. 70)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

Promulgazione di leggi regionali

In data 18 dicembre 2013 il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali. Le stesse sono state pubblicate sul supplemento straordinario n. 6 del 27 dicembre 2013 al Bur n. 24 del 16 dicembre 2013:

legge regionale 18 dicembre 2013, n. 51, recante: “Modifica alla legge regionale 16 maggio 2013, n. 24”;

legge regionale 18 dicembre 2013, n. 52, recante: “Modifica alla legge regionale 10 agosto 2011, n. 30 (Disposizioni transitorie in materia di assegnazioni di sedi farmaceutiche)”;

legge regionale 18 dicembre 2013, n. 53, recante: “Disciplina del Sistema regionale dell’Istruzione e formazione professionale”;

legge regionale 18 dicembre 2013, n. 54, recante: “Accelerazione della definizione di procedimenti agevolativi”;

legge regionale 18 dicembre 2013, n. 55, recante: “Modifiche alla legge regionale 23 settembre 2013, n. 45 (Interventi per la riscoperta della dieta mediterranea)”.

In data 30 dicembre 2013 il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali. Le stesse sono state pubblicate sul supplemento straordinario n. 7 del 31 dicembre 2013 al Bur n. 24 del 16 dicembre 2013:

legge regionale 30 dicembre 2013, n. 56 recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2014)”;

legge regionale 30 dicembre 2013, n. 57 recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2014 e pluriennale 2014-2016 (Legge finanziaria)”;

legge regionale 30 dicembre 2013, n. 58 recante: “Bilancio di previsione della Regione Calabria per l’anno 2014 e bilancio pluriennale 2014-2016”.

In data 13 gennaio 2014 2013 il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali. Le stesse sono state pubblicate sul supplemento straordinario n. 5 del 15 gennaio 2014 al Bur n.1 del 2 gennaio 2014:

legge regionale 13 gennaio 2014, n. 1, recante: “Indirizzi volti a favorire il superamento del precariato di cui al D.L. 31 agosto 2013, n. 101 convertito in legge 30 ottobre 2013, n. 125”;

legge regionale 13 gennaio 2014, n. 2, recante: “Modifica dell’articolo 20 della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13”;

legge regionale 13 gennaio 2014, n. 3, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 3 febbraio 2012, n. 3 (Misure in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza della pubblica amministrazione regionale ed attuazione nell’ordinamento regionale delle disposizioni di principio contenute nel decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150)”;

legge regionale 13 gennaio 2014, n. 4, recante: “Modifica articolo 30 della legge regionale 21 agosto 2006, n. 7 e ss.mm. e ii. e art. 20 della legge regionale 5 ottobre 2007, n. 22 e ss.mm. e ii.”

Interrogazioni: dichiarazione di inammissibilità

L'interrogazione a firma del consigliere Guccione, acquisita al protocollo al numero 55634 del 23 dicembre 2013 "Per sapere perché la pratica di autorizzazione agli operatori dell'Ospedale di Cosenza all'espianto e al trapianto continua a rimanere inevasa", presentata ai sensi del comma 1 dell'articolo 122 del Regolamento interno del Consiglio regionale, è inammissibile in quanto non ha i requisiti di cui al comma 1 del predetto articolo 122 R.I.C.. La stessa, altresì, non ha i requisiti di cui al comma 1 dell'art. 121 del Regolamento interno del Consiglio poiché non tratta di "fatti o questioni" che investono la competenza della Giunta regionale.

L'interrogazione a firma del consigliere Naccari Carlizzi, acquisita al protocollo n. 144 del 3 gennaio 2014, avente ad oggetto: "DPGR n. 151/13, osservazioni dei Ministeri e tavolo verifica inadempienze", non è ammissibile in quanto non ha i requisiti di cui al comma 1 dell'art. 121 del Regolamento interno del Consiglio poiché non tratta di "fatti o questioni" che investono la competenza della Giunta regionale.

L'interrogazione a firma del consigliere Guccione, acquisita al protocollo n. 549 dell'8 gennaio 2014, avente ad oggetto: "Per l'attuazione del Piano di rientro sanitario", non è ammissibile in quanto non ha i requisiti di cui al comma 1 dell'art. 121 del Regolamento interno del Consiglio poiché non tratta di "fatti o questioni" che investono la competenza della Giunta regionale.

L'interrogazione a firma del consigliere Guccione, acquisita al protocollo n. 550 dell'8 gennaio 2014, avente ad oggetto: "Per sapere perché la pratica di autorizzazione agli operatori dell'Ospedale di Cosenza all'espianto e al trapianto continua a rimanere inevasa", non è ammissibile in quanto non ha i requisiti di cui al comma 1 dell'art. 121 del Regolamento interno del Consiglio poiché non tratta di "fatti o questioni" che investono la competenza della Giunta regionale.

L'interrogazione a firma dei consiglieri Naccari Carlizzi, Guccione, Giamborino, Franchino, acquisita al protocollo n. 844 del 9 gennaio 2014, avente ad oggetto: "Carenza direttori UOC e inadempienze della programmazione regionale", non è ammissibile in quanto non ha i requisiti di cui al comma 1 dell'art. 121 del Regolamento interno del Consiglio poiché non tratta di "fatti o questioni" che investono la competenza della Giunta regionale.

L'interrogazione a firma del consigliere Bulzomì, acquisita al protocollo n. 3633 del 24 gennaio 2014, avente ad oggetto: "ASP di Vibo Valentia - Delibera del Commissario Straordinario n. 1833/C del 23.12.2013 ad oggetto: «Posizioni Organizzative comparto sanità» e ss.mm.ii.", non è ammissibile in quanto non ha i requisiti di cui al comma 1 dell'art. 121 del Regolamento interno del Consiglio poiché non tratta di "fatti o questioni" che investono la competenza della Giunta regionale.

Composizione di Commissioni consiliari

Nel rispetto del criterio di proporzionalità alla luce della nuova formazione dei gruppi consiliari, le Commissioni permanenti e speciali sono così composte:

1^ Commissione – Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento

Bruni Ottavio                                         U.D.C. - Unione di Centro

Caputo Giuseppe                                    Forza Italia

Chizzoniti Aurelio                                  Insieme per la Calabria-Scopelliti Presidente

De Gaetano Antonino                            Partito Democratico

Grillo Alfonso                                        Scopelliti Presidente

Minasi Clotilde                           Nuovo centro destra

Naccari Carlizzi Demetrio                      Partito Democratico

Nicolò Alessandro                                  Forza Italia

Talarico Domenico                                 Italia dei Valori

Tripodi Pasquale                         Misto

2^ Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero

Adamo Nicola                            Partito democratico

Bruni Ottavio                                          U.D.C. - Unione di Centro

Imbalzano Candeloro                             Scopelliti Presidente

Maiolo Mario                                          Partito Democratico

Magno Mario                                          Forza Italia

Mirabelli Rosario                        Nuovo Centro Destra

Morrone Giuseppe                                  Forza Italia

Naccari Carlizzi Demetrio                      Partito Democratico

Nucera Giovanni                        Nuovo Centro Destra

Tripodi Pasquale                         Misto

3^ Commissione - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative

Albano Gabriella                        Forza Italia

Ciconte Vincenzo                                   Partito Democratico

Gallo Gianluca                            Udc - Unione di Centro

Giordano Giuseppe                                Italia dei Valori

Guccione Carlo                           Partito Democratico

Nucera Giovanni                        Nuovo Centro Destra

Pacenza Salvatore                                  Forza Italia

Parente Claudio                          Scopelliti Presidente

Scalzo Antonio                           Partito Democratico

Serra Giulio                                            Insieme per la Calabria-Scopelliti Presidente

4^ Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente

Bulzomì Salvatore                                  Forza Italia

Chizzoniti Aurelio                                  Insieme per la Calabria-Scopelliti Presidente

Crinò Pietro                                            Scopelliti Presidente

Franchino Mario                         Partito Democratico

Gallo Gianluca                            Udc - Unione di Centro

Magno Mario                                          Forza Italia

Orsomarso Fausto                                  Nuovo Centro Destra

Scalzo Antonio                           Partito Democratico

Talarico Domenico                                 Italia dei valori

Tripodi Pasquale                         Misto

Commissione consiliare contro la ‘ndrangheta

Albano Gabriella                        Forza Italia

Chizzoniti Aurelio                                  Insieme per la Calabria-Scopelliti Presidente

Gallo Gianluca                            Udc - Unione di Centro

Giordano Giuseppe                                Italia dei Valori

Magarò Salvatore                                   Scopelliti Presidente

Maiolo Mario                                          Partito Democratico

Minasi Clotilde                           Nuovo Centro Destra

Tripodi Pasquale                         Misto

Vilasi Gesuele                                        Forza Italia

Commissione Speciale di Vigilanza

Albano Gabriella                        Forza Italia

Bulzomì Salvatore                                  Forza Italia

Chizzoniti Aurelio                                  Insieme per la Calabria-Scopelliti Presidente

Crinò Pietro                                            Scopelliti Presidente

Giamborino Pietro                                  Partito Democratico

Guagliardi Damiano                               Federazione della Sinistra

Guccione Carlo                           Partito Democratico

Mirabelli Rosario                        Nuovo Centro Destra

Tripodi Pasquale                         Misto

Vilasi Gesuele                                        Forza Italia

Modifica ed integrazione di deliberazione

La Giunta regionale, con deliberazione n. 512 del 30 dicembre 2013, recante: "Ricognizione delle società a partecipazione regionale ai sensi della legge regionale 12 giugno 2009, n. 19, art. 30", ha modificato ed integrato la propria deliberazione n. 173 del 3 marzo 2010 (P.P.A. n. 7/9^)

Emanazione e pubblicazione di regolamento regionale

In data 18 dicembre 2013, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale; lo stesso è stato pubblicato sul supplemento straordinario n. 6 del 27 dicembre 2013 al B.U.R. n. 24 dei 16 dicembre 2013:

Regolamento regionale n. 14 del 18 dicembre 2013 concernente: "Modifica al Regolamento n. 12 del 20 novembre 2013, concernente: "Regolamento regionale per la disciplina delle strutture ausiliarie, assimilate e segreterie tecniche, approvato con D.G.R. n. 408 dell'11.11.2013"

Interrogazioni a risposta immediata

Giordano, Tripodi. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con legge regionale 30 maggio 2013, n. 26, sono state introdotte importanti modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 maggio 1996, n. 9 (Norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e l'organizzazione del territorio ai fini della disciplina programmata dell'esercizio venatorio) e ciò per rendere più funzionale e adeguata la legislazione del settore;

in particolare, le modifiche rilevanti hanno riguardato la Consulta faunistica venatoria, l'attività di pianificazione regionale e provinciale, l'emanazione di nuovi regolamenti, l'Osservatorio faunistico venatorio regionale e i relativi compiti affidati, l'istituzione del numero verde antibracconaggio -:

quali sono stati gli adempimenti posti in essere ad oggi dal Dipartimento regionale Agricoltura previsti e richiamati dalla legge regionale n. 26/2013 e, in caso di ritardi, quali interventi si intendono intraprendere per velocizzare l'emanazione dei relativi provvedimenti.

(483; 09.01.2014)

Nucera. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con la legge regionale 20 novembre 2006, n. 11 (Provvidenze in favore dell'AVIS - Associazione Volontari Italiani Sangue) la Regione Calabria riconosce la notevole rilevanza sociale dell'AVIS nonché, altresì, prende atto della notevole rilevanza rivestita nel territorio calabrese dalla Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue (FIDAS);

con la medesima legge la Regione Calabria si impegna a sostenere finanziariamente l'attività svolta dall'AVIS e dalla FIDAS Calabria, assegnando ad entrambi i soggetti risorse economiche specifiche;

nel corso del tempo anche altre associazioni meritorie stanno contribuendo con l'azione gratuita del volontariato al raggiungimento dell'autosufficienza sul piano del settore delle trasfusioni sanguigne;

il bilancio di previsione della Regione Calabria per l'anno 2014 non prevede nessuno stanziamento di spesa a favore dell'AVIS e della FIDAS Calabria e delle altre associazioni ->:

se ritenga opportuno adottare i provvedimenti necessari affinché vengano assegnate anche per l'anno 2014 all'AVIS, alla FIDAS Calabria e alle altre associazioni le risorse necessarie per il finanziamento della loro rilevante attività nel territorio calabrese.

(486; 13.01.2014)

Giordano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con la legge 47/2012 (interventi a favore dei soggetti celiaci) e la successiva deliberazione della Giunta Regionale n. 230 del 27 giugno 2013 (nuove procedure per l'erogazione dei prodotti privi di glutine) , si stabiliscono in Calabria le modalità di erogazione del contributo gratuito sancito dalla L. 123/2005 art. 4;

la normativa prevede un contributo mensile frazionato in quattro buoni d'acquisto spendibili anche separatamente dalle farmacie in aziende accreditate presso l'ufficio regionale competente in materia di esenzione;

le disposizione previste dalla deliberazione 230/2013 sono da considerarsi in vigore dall'agosto 2013 e quindi le singole ASP avrebbero dovuto adeguarsi al fine di mettere a regime il sistema a partire dal primo gennaio 2014;

ad oggi, nonostante siano state inviate alle ASP calabresi dal Servizio LEA della Regione Calabria circolari esplicative e note di sollecito(vedasi nota n. 397538 del 19 dicembre 2013) affinché gli Uffici preposti ottemperassero agli adempimenti previsti dalla regolamentazione regionale, si registrano ingiustificati ritardi;

più specificatamente i ritardi riguardano la regolare consegna dei buoni spesa agli aventi diritto nonché le sottoscrizioni delle convenzioni con gli esercizi commerciali diversi dalle farmacie;

l'Associazione Regionale Italiana Celiachia con diverse segnalazioni inviate al Dipartimento regionale ha denunciato i gravi ritardi negli adempimenti da parte di diverse ASP e in particolare quelle di Cosenza , Catanzaro e Reggio Calabria (distretto della Locride) -:

le motivazioni che stanno alla base di tali ritardi e quali iniziative si intendono intraprendere per regolarizzare una situazione che sta creando gravi disagi a numerosi soggetti celiaci che vivono nella nostra regione.

(487; 14.01.2014)

Scalzo, Amato, Ciconte. Al Presidente della Giunta regionale, all’assessore all’ambiente e all’assessore all’agricoltura. Per sapere – premesso che:

con convenzione rep. N. 18 del 30.05.2008 il Comune di Borgia sottoscriveva con l'azienda SIRIM s.r.l., con sede in Settingiano(CZ) alla c.da Cutura, per la realizzazione di "Discarica per rifiuti non pericolosi e impianti per il recupero e riciclaggio(isola ecologica)";

con Decreto n. 16278 del 8 settembre 2009 la Regione Calabria rilasciata autorizzazione integrata ambientale per il progetto di smaltimento e recupero rifiuti denominato «Isola Ecologica Battaglina»;

con Permesso di Costruire n. 2 del 05.07.2010 il Comune di San Floro, a seguito del sopracitato decreto, autorizzava i lavori di cui in premessa -:

se il Decreto n. 16278 del 8 settembre 2009 avente ad oggetto "Giudizio di compatibilità ambientale (D.lgs. 152/2006 e s.m.i.) ed autorizzazione integrata ambientale (D.lgs. 59/2005 e s.m.i.) per il progetto di smaltimento e recupero rifiuti denominato «Isola Ecologica Battaglina» da realizzarsi in località Battaglina nel Comune di San Floro (CZ), in agro di proprietà del Comune di Borgia (CZ) - Proponente e gestore: Società Sirim S.r.l. con sede in C.da Cutura - 88040 Settingiano (CZ). (Codice IPPC 5.1 - 5.4)" ed ogni altro atto propedeutico, successivo, connesso e/o comunque collegato abbia seguito il corretto iter autorizzativo ed abbia tenuto conto di tutti i vincoli gravanti sull'area oggetto dell'intervento.”

(495; 20.01.2014)

Scalzo. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la Fondazione Terina, istituita con legge regionale n. 9 del 2007 e partecipata al 100% dalla Regione, ha tra i suoi compiti quello della promozione, del sostegno e realizzazione di attività di ricerca industriale alla alta formazione e diffusione della cultura scientifica con particolare riferimento, tra gli altri, ai settori agricolo e agroalimentare;

all'interno della fondazione sono impegnati 41 lavoratori che negli anni hanno acquisito una professionalità nel settore che non può essere dispersa;

la Fondazione ha al suo attivo svariate attività di ricerca e importanti progetti di partenariato che svolge in partnership con la facoltà di agraria dell’Università di Reggio Calabria;

da notizie risultanti dalla stampa e fornite dai lavoratori, sembrerebbe che gli stessi, a causa della situazione debitoria in cui versa l'ente, vantino 5 mensilità arretrate e che, ad oggi, non vi siano notizie certe in merito al pagamento degli stipendi;

tale situazione pregiudica la serenità e comporta comprensibili disagi oltre che ai dipendenti anche alle loro famiglie;

con la legge regionale n. 24 del 2013 la Regione Calabria, nell'ambito di una maggiore efficienza e razionalizzazione del sistema amministrativo, ha previsto il riordino di vari enti, tra cui la Fondazione Terina, accorpandoli o fondendoli in un unico ente -:

quali iniziative intende intraprendere la Regione Calabria, anche alla luce della LR. 24 del 2013, al fine riprogrammare le attività della Fondazione, per il pagamento delle mensilità arretrate e di salvaguardare i livelli occupazionali.

(496; 20.1.2014)

Giordano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

in data 16 dicembre 2011 l'Asireg (Consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia di Reggio Calabria) ha trasmesso al Dipartimento Regionale Ambiente e Territorio un progetto riguardante la “Variante al Piano Regolatore Territoriale consortile dell'agglomerato industriale di Campo Calabro-Reggio Calabria-Villa San Giovanni” per l'avvio della procedura V.A.S. ai sensi del D.lgs. n. 152/2006 e del D.lgs. n. 4/2008;

in data 8 luglio 2013, sempre lo stesso Consorzio trasmetteva elaborati progettuali integrativi, richiedendo contestualmente una valutazione urgente e il completamento dell'istruttoria, tenuto conto che il progetto in esame rientra nella casistica di cui alla nota del dirigente regionale di settore n. 0200867 del 7/12/2011, la quale prevede una deroga all'ordine cronologico delle pratiche da sottoporre ad esame;

nonostante il lasso di tempo trascorso e l'importanza che riveste l'approvazione della suddetta variante per lo sviluppo dell'area industriale interessata, ad oggi non è intervenuta alcuna decisione, con la conseguenza che numerose aziende si trovano nell'impossibilità ad aprire nuove attività produttive;

tali ritardi da parte del Dipartimento si riverberano in generale sullo sviluppo del territorio regionale e, in tal senso, rilevano anche le polemiche suscitate da diversi enti locali che denunciano il blocco di progetti afferenti la realizzazione degli interventi previsti dai PISL approvati dalla Regione -:

i motivi che stanno alla base dei ritardi nell'evasione di una variante progettuale che, pur dovendo essere trattata in via prioritaria, ancora non è stata istruita;

quali iniziative si intendono intraprendere per ovviare ad una inadempienza che frena lo sviluppo e il potenziamento di un'area industriale così importante per il territorio reggino, tenuto conto, fra l'altro, che una parte della stessa rientra nel perimetro della Zona Franca Urbana di Reggio Calabria.

(499; 21.01.2014)

Giordano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

Fondazione Calabria Etica ha pubblicato una manifestazione di interesse per la realizzazione di una Rete regionale nell'ambito del progetto pilota misure di contrasto al fenomeno della segregazione sociale in area urbana;

l'intervento di contrasto alla segregazione sociale, persegue, fra i vari obiettivi, quelli di realizzare una rete di centri di ascolto di quartiere che funzionino anche come antenne territoriali e di orientamento della domanda sociale nelle aree urbane oggetto del progetto, con particolare riferimento ai segmenti urbani più svantaggiati, la costruzione del processo di integrazione tra le politiche del lavoro e le politiche sociali, la realizzazione di sistemi informativi appropriati all'analisi della domanda sociale e dell'inclusione socio lavorativa, il tutto nell'ottica di favorire iniziative di sensibilizzazione per il coinvolgimento delle comunità locali e delle imprese, di contrastare l'isolamento l'emarginazione sociale dell'individuo e dei nuclei familiari, di sostenere e promuovere i processi di socializzazione e di integrazione con tutto il territorio urbano, d favorire il sistema di regole e la cultura della legalità, di ricostruire l'intero sistema relazionale attraverso "l'avvicinamento" alla rete dei servizi, per ridare fiducia per i cittadini al servizio pubblico;

nell'ambito della costituenda rete regionale, si legge nel bando, possono richiedere di partecipare alla selezione le associazioni o le organizzazioni no profit, in forma singola o associata, aventi sede nelle città di Catanzaro- Cosenza - Crotone - Vibo Valentia - Lamezia Terme, con il compito della stessa Fondazione Calabria Etica di svolgere un ruolo di cabina di regia -:

i motivi di ordine tecnico e giuridico che abbiano determinato il non inserimento nella Rete regionale gli organismi non profit ricadenti nella città di Reggio Calabria

quali iniziative si intendono intraprendere ,anche in via di autotutela, per l'eventuale revoca della suddetta manifestazione di interesse al fine di sanare una situazione che esclude immotivatamente le associazioni non profit operanti nella città di Reggio Calabria.

(500; 23.01.2014)

Interrogazioni a risposta scritta

Talarico D. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla cultura. Per sapere – premesso che:

quasi un anno fa, a causa di abbondanti piogge, il fiume Crati è straripato sommergendo il sito archeologico di Sibari, Thuri e Copia;

attualmente l'intera area degli scavi di Sibari è coperta da una massa di fango alluvionale, peraltro già solidificato, perciò non più fruibile da parte di chi volesse visitarla;

in un anno non è stato realizzato alcun intervento che possa mettere al riparo da altre calamità idrogeologiche questo sito e molto poco è stato fatto per ripulirlo dal fango e dai detriti che lo sommergono;

in una situazione di forte precarietà si trova anche l'annesso museo, dove i reperti rischiano seri danneggiamenti a causa delle infiltrazioni d'acqua provenienti dal soffitto;

la Regione Calabria, nonostante le ripetute sollecitazioni di sindaci, associazioni ed intellettuali, per una concreta presa in carico della questione, non ha finora mostrato un tangibile interesse per la stessa, ancorché avesse annunciato, ormai un anno fa, un investimento di oltre venti milioni di euro ed il "completo ripristino" degli scavi entro marzo 2013;

ultimamente, stante l'inerzia delle istituzioni pubbliche, sono partite alcune iniziative, da parte di intellettuali ed importati testate giornalistiche, volte ad a mobilitare l'opinione pubblica sull'argomento ed a raccogliere fondi da destinare alla messa in sicurezza degli scavi e del museo di Sibari;

l'area archeologica di Sibari, tra le più importanti del Mediterraneo, al di là del suo valore turistico, costituisce un simbolo identitario tra i più importanti della nostra regione -:

quali concrete e tempestive iniziative si intendono assumere per il recupero, la messa in sicurezza e l'opportuna valorizzazione degli scavi di Sibari.

se e quando si potranno realizzare gli investimenti che sarebbero stati fatti rientrare nel piano regionale dei beni culturali, d'intesa con il Ministero della Coesione territoriale, annunciati un anno fa dall'Assessore regionale alla Cultura.

(482; 7.1.2014)

Guccione, De Gaetano, Adamo, Naccari Carlizzi, Giamborino, Sulla. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

il 14 novembre del 2012 l'Amministratore Unico dell'Anas, Pietro Ciucci, nel corso di una conferenza tenuta a Bruxelles presso il Parlamento Europeo ed organizzata dal Centro Studi Meseuro affermò che “la A3 Salerno-Reggio Calabria attraversa tre regioni, rompe l'isolamento di intere aree del Mezzogiorno e consente di inserire l'Italia nel Corridoio l'Berlino-Palermo, in attesa della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina”, dimenticando in quella sede che qualche settimana prima, il 2 novembre del 2012, quest'ultimo era stato cancellato dal Governo-Monti;

in quella stessa sede il dott. Ciucci aveva anche affermato che l'Anas avrebbe eseguito tutti i lavori di realizzazione della nuova A3 già avviati e finanziati entro la fine del 2013 e aveva annoverato la costruzione dell'autostrada tra le infrastrutture più moderne d'Europa;

alla data odierna queste affermazioni sono state ampiamente smentite dai fatti, poiché i cantieri finanziati ed avviati sono tuttora aperti;

per il definitivo completamento della Sa-Rc sono ancora in fase di progettazione 58 Km di autostrada che non risultano essere stati ancora neanche finanziati;

la Sa-Rc non può considerarsi nemmeno un'autostrada "stricto sensu", soprattutto se si fa riferimento ai parametri e agli standard europei che prevedono, per queste grandi infrastrutture, la presenza delle quattro corsie, mentre la Sa-Rc ha soltanto una corsia d'emergenza;

l’organizzazione dei lavori di ammodernamento della A3 in questi anni ha subito pesanti ritardi ed i costi per la realizzazione dell’opera hanno fatto registrare una enorme lievitazione;

le risorse aggiuntive impiegate per queste pratiche potevano essere quasi sufficienti a finanziare i lavori necessari al completamento complessivo della Sa-Rc, per cui il dott. Ciucci dovrà dare conto su quanto è accaduto, spiegando le ragioni tecniche e le modalità giuridiche che hanno presieduto i diversi atti di contenzioso e le riserve sfociate in remunerativi lodi arbitrali, dando ampie, adeguate e trasparenti informazioni sulla conduzione delle relazioni Industriali tra Anas e General Contractor;

in questo contesto potrebbero essere stati generati i ritardi che hanno provocato danni pesanti all'economia e alla vivibilità ambientale della Calabria e lucrosi vantaggi alle grandi imprese del nord;

spesso ad essere criminalizzate sono state le piccole imprese calabresi, destinatarie solo delle briciole degli appalti ed utilizzate come pretesto per giustificare gli elevatissimi costi non preventivati e i notevoli ritardi che, ancora oggi, appaiono del tutto ingiustificati;

l'atteggiamento eccessivamente remissivo assunto dal governo regionale nei confronti dell'Anas potrebbe apparire corresponsabile di tale situazione, anche alla luce dell'incontro che, in tutta fretta, nel pieno delle vacanze natalizie, si è svolto a Roma tra il Ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi e l'Amministratore Unico dell'Anas, Pietro Ciucci con il Presidente della Giunta regionale della Calabria, Giuseppe Scopelliti, il cui scopo è sembrato ai più solo quello di voler rispondere tempestivamente all'iniziativa del 2 gennaio u.s. assunta da parlamentari e consiglieri del Pd sul tema "Sa-Rc: viaggio tra le bugie di Ciucci", che ha messo in chiara evidenza che, ancora una volta, i calabresi sono stati presi in giro e che l'A3 è ben lungi dall'essere completata;

è necessario ed urgente dare un segnale forte di netta discontinuità amministrativa e politica per chiudere i cantieri e reperire i 3 miliardi e 100 milioni di euro che ancora mancano per il completamento definitivo dell'infrastruttura -:

se intende riferire con urgenza in Consiglio regionale su quali Iniziative intende mettere in atto in qualità di Presidente della Giunta regionale calabrese per concretizzare quanto in premessa, rifuggendo dalle solite promesse fumose e generiche ed assumendo impegni concreti, finalizzati a definire, in tempi brevi ed insieme al Governo nazionale, l'iter conclusivo dei lavori della SA-RC.

(484; 10.01.2013)

Giordano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

la problematica della legittimità delle tariffe idriche applicate ai Comuni calabresi dalla società Sorical SpA che gestisce gli acquedotti regionali non ha ancora trovato una soluzione idonea e in linea con la normativa di settore;

diverse interrogazioni consiliari e discussioni dedicate al tema hanno fatto emergere come negli anni si sia registrato un abuso nella determinazione delle tariffe e i rilievi sollevati hanno trovato conferma negli stessi organi giurisdizionali chiamati, a vario titolo, a pronunciarsi sulla questione;

la stessa Sezione Regionale di Controllo per la Calabria della Corte dei Conti nell'adunanza pubblica del 5 dicembre 2011 ha evidenziato criticità sul metodo tariffario ("In Calabria trova applicazione il metodo del CIPE"), sui valori di tariffa del prezzo iniziale dell'acqua ("nettamente inferiori rispetto a quelli previsti dall'art.8 della Convenzione") e sull'errore di conversione lire/euro ("la esatta conversione del primo valore di tariffa stabilito in lire 286,04 risulta pari a € 0,147727 e non pari € 0,15, la conversione del secondo valore di tariffa stabilito in lire 468,75 risulta pari a € 0,242089 e non pari a € 0,25. La tariffa, ha registrato pertanto un aumento immediato per l'acqua fornita "a gravità" dell'I,5386% e per quella fornita "per sollevamento" del 3,2678%."), ma le considerazioni dell'Organo di controllo non sono state recepite benché fosse stato ribadito che per gli adeguamenti delle tariffe idriche è prevista la competenza esclusiva dello Stato vigendo nella nostra regione il metodo CIPE (adesso la competenza è di un'altra istituzione, l'AEEG in ragione del DL 201/11 ,cosiddetto Salva Italia convertito in legge 214/11 ,con il quale sono state attribuite all'Autorità per l'energia elettrica e il gas competenze in materia di servizi idrici) e che, quindi, gli adeguamenti tariffari applicati ai Comuni calabresi dalla Sorical SpA e determinati dalla regione sono da ritenersi illegittimi ab origine ( a partire dall'anno 2002);

sulla questione è intervenuta più volte la Corte Costituzionale con diverse sentenze (n. 246 del 24/07/2009, n. 29 del 4/02/2010, n. 142 del 23/04/2010, n. 67 del 12/04/2013) ribadendo che non solo la competenza dello Stato nella determinazione delle tariffe idriche è "esclusiva" ma che tale attività "è preclusa alle Regioni" (sentenza n.142/2010);

in questo percorso chiaramente illegittimo la Regione Calabria con un proprio decreto (n. 6348 del 24/04/2013. Determinazione tariffa di cessione dell'acqua all'ingrosso da applicarsi da parte di SoRiCal s.p.a. nelle annualità 2010 e 2011.") ha determinato nuovi adeguamenti tariffari per gli anni 2010 e 2011 e dalla tariffa del 2011 sarebbero stati calcolati i nuovi adeguamenti tariffari del 2012 e del 2013 richiesti di recente ai Comuni con una lettera inviata dalla Sorical SpA; questi aumenti, che avrebbero decorrenza dal 1° gennaio 2013, sarebbero stati determinati in base alle delibere dell’AEEG, l'autorità statale che è subentrata in termini di competenze al CIPE;

in questo contesto, pertanto, rileverebbe da un lato l'illegittimità della determinazione delle tariffe riguardanti l'annualità 2010 e 2011 e approvate con il decreto regionale n. 6348 del 24/04/2013 per le motivazioni di ordine giuridico sopra richiamate, dall' altro, per quanto concerne le tariffe 2012 e 2013, per le quali è stato comunicato ai comuni l'adeguamento, non si conosce se le stesse siano state approvate formalmente dalla AEG che ha introdotto il metodo tariffario transitorio (quest'ultimo oggetto di censure da parte degli enti locali e dei comitati per l'acqua pubblica per il mancato rispetto degli esiti referendari e per tale motivo oggetto di impugnazione presso gli organi giurisdizionali), restando ferma, in ogni caso, l'illegittimità delle suddette tariffe perché applicate in via retroattiva e in contrasto con quanto affermato dallo stesso Consiglio di Stato con diverse decisioni (la n. .4301 del 09/09/2008 e la n. 3920 del 30 giugno 2011) nelle quali "ha ribadito il principio della illegittimità degli atti amministrativi che, nello stabilire nuove tariffe per la fornitura dell'acqua, ne prevedono l'applicazione in via retroattiva" -:

se la Regione Calabria nella determinazione delle tariffe di cui in premessa per le annualità 2010 e 2011 abbia tenuto conto della normativa di settore e delle decisione dei diversi organi giurisdizionali intervenuti negli anni;

se per quanto concerne le tariffe 2012 e 2013 sia intervenuta la formale approvazione da parte dell'AEEG e se debba ritenersi legittima l'applicazione retroattiva delle stesse;

se non si ritenga opportuno, alla luce delle considerazioni svolte, intervenire in via di autotutela revocando il decreto n. 6348 del 24/04/2013 rideterminando, nel pieno rispetto della normativa di settore, le tariffe sino ad ora applicate che hanno provocato una grave crisi finanziaria nei bilanci dei comuni calabresi e avviare nel contempo un tavolo di confronto fra i vari soggetti istituzionali (Regione, Sorical, Comuni, Province, Comitati per l'Acqua Pubblica), quest'ultimo già oggetto di impegno da parte dello stesso Assessore regionale al ramo, onorevole Gentile, a seguito di una precedente risposta ad una interrogazione consiliare formulata dallo scrivente, per una risoluzione definitiva ed equa che ponga fine a contenziosi e disservizi, garantisca alla comunità calabrese un servizio efficiente ed economicamente sostenibile, anche alla luce dei risultati referendari del 2011 con i quali i cittadini italiani si sono espressi per una gestione dell'acqua che fosse pubblica e fuori dalle logiche di mercato.

(485; 13.01.2013)

Principe. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

è stato approvato dalla Giunta Regionale il POR Calabria 2007/2013 che, alle linee di intervento 4.5.2.2. prevedeva la realizzazione del Parco Archeologico di Sibari. In particolare, era previsto che "Per il recupero e la valorizzazione dell'Area è stato realizzato uno specifico Studio di Fattibilità, denominato "Archeotec", per individuare e valutare le possibili soluzioni tecniche e tecnologiche in grado di fronteggiare le difficoltà, frapposte all'avanzamento dell'indagine archeologica, dalla presenza di una falda acquifera superficiale artesiana che limita anche le possibilità di fruizione del sito archeologico. Attualmente per mantenere a secco le aree scavate è necessario tenere in funzione perennemente un parco pompe idrovore, con annesse tubazioni. Lo Studio di Fattibilità 166 ha permesso di individuare uno scenario di intervento composto dalle seguenti azioni specifiche:

interventi tecnologici per il drenaggio dell'area archeologica per consentire la rimozione dell'attuale sistema drenante con conseguente significativa riduzione dei costi di gestione;

ripresa degli scavi archeologici (ormai quasi fermi dagli anni '70) attraverso la programmazione di una nuova campagna di scavi della durata di 5 anni, organizzata per lotti modulari attuabili disgiuntamente;

programmazione e realizzazione di una serie di iniziative finalizzate alla promozione della fruizione culturale del sito sia in modalità diretta (in particolare attraverso il coinvolgimento diretto di studiosi e ricercatori nelle fasi di scavo) che in modalità indiretta attraverso le tecnologie telematiche ("Sibari Virtuale");

realizzazione di un laboratorio interdisciplinare e avvio di alcune iniziative specifiche sul tema dell'archeologia sperimentale per accrescere il patrimonio di conoscenze disponibili su Sibari e sulle tecniche di ricerca archeologica";

"la Linea di Intervento sostiene la realizzazione delle azioni previste nello Studio di Fattibilità. L'obiettivo è far diventare Sibari il più grande Laboratorio Sperimentale di Archeologia ed Idrogeologia a livello internazionale. Il Progetto per la realizzazione del Parco Archeologico di Sibari sarà proposto dalla Regione Calabria, sulla base dei criteri individuati dal Programma Operativo Interregionale "Attrattori Naturali e Culturali e Turismo nel Mezzogiorno", come Grande Attrattore Culturale del Mezzogiorno. In caso di approvazione verrà stipulato uno specifico Accordo di Programma che individuerà gli interventi da realizzare nell'ambito del POIn e quelli eventualmente da realizzare nell'ambito del POR Calabria FESR 2007 - 2013";

di tutto quanto previsto al precedente punto nulla è stato posto in essere dalla Regione Calabria, in particolare non è stato mai proposto il Progetto per il Parco Archeologico di Sibari;

a partire dal 18 gennaio 2013, le straordinarie precipitazioni piovose hanno causato l'innalzamento del livello del fiume Crati ed il conseguente allagamento del sito archeologico, non protetto dal rischio di esondazione, coprendo così di acqua e di fango quanto sin qui portato alla luce dalle precedenti storiche campagne di scavi;

la totale inerzia della Regione Calabria è stata certificata dalla iniziativa del Ministro Barca che, nel settore della tutela e valorizzazione dei beni culturali, ha recuperato per Sibari risorse finanziarie importanti, che rischiavano di essere perdute, che, per come da noi più volte richiesto avrebbero dovuto essere utilizzate in ragione di 21.000.000,00 euro, per la eliminazione dell'acqua e del fango dal sito archeologico e per la ripresa degli interventi di valorizzazione del sito stesso, così come previsto dal POR 2007/2013;

l'area archeologica di Sibari rappresenta più della metà dei 4mila ettari sottoposti a vincolo archeologico nella Regione Calabria;

Sibari rappresenta un patrimonio dell'umanità e che, tutelando il sito dalle esondazioni in via definitiva e riportando alla luce le tre antiche città, Sibari potrebbe rappresentare la Pompei della Calabria, con una grande potenzialità di sviluppo sotto il profilo culturale, turistico ed economico-occupazionale -:

per quali motivi la linea d'intervento 4.5.2.2 del POR Calabria 2007/2013 per la valorizzazione del sito archeologico di Sibari non è stata tuttora attuata e per sapere quali iniziative si intendono porre in essere per:

1. liberare il sito di Sibari dal fango che lo ha invaso a seguito della esondazione del fiume Crati del gennaio 2013 e per mettere in sicurezza il sito stesso con idonei lavori di protezione, con riferimento ad eventuali, possibili future esondazioni;

2. avviare il programma strategico di cui abbiamo indicato i contenuti in premessa, previsto dal POR 2007/2013, utilizzando le risorse recuperate dal Ministro Barca, implementando, se necessario, le disponibilità finanziarie con ulteriori risorse da prevedere nella programmazione 2014/2020, al fine di completare l'intervento.

(488; 15.01.2014)

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

la Regione Calabria ha emanato un bando di gara denominato “Procedura aperta per l'affidamento del servizio di progettazione preliminare e definitiva per l'adeguamento e completamento del sistema impiantistico regionale dei rifiuti per l'attuazione della delibera di Giunta regionale n. 49 dell’11/02/2013. CIG 551387733E” in cui è compresa, tra le altre, la progettazione dell'impianto tecnologico di recupero e riciclaggio del Comune di Bisignano (CS) con capacità di trattamento di circa 180.000 t/anno di rifiuti urbani;

in 180 gg. dall'aggiudicazione, dovranno essere fornite progettazione preliminare e definitiva, redatte nel rispetto del Titolo II del DPR n. 207/2010, e studio di impatto ambientale ai sensi del D.Lgs. 152/2006, che prevede V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) e A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale);

in relazione a quanto sta accadendo in Campania (vicenda Terra dei Fuochi), dove sono stati interrati da parte della criminalità organizzata rifiuti speciali ed urbani e sostanze fortemente inquinanti, con conseguenze dannose alla salute dei cittadini;

i dati comproverebbero che anche in Calabria siano state utilizzate aree del territorio per interrare sostanze e rifiuti inquinanti;

risulta necessario che la realizzazione dell'impianto di recupero e riciclaggio nel Comune di Bisignano sia soggetta non solo al rilascio di V.I.A. e A.I.A., unitamente alle altre autorizzazioni che si renderanno necessarie, ma, preliminarmente, sia sottoposta anche ad un approfondito monitoraggio della qualità dell'aria, delle falde acquifere sotterranee, del sottosuolo e dei corpi idrici superficiali, per stabilire la presenza di eventuali sostanze chimiche e tossiche all'interno delle matrici ambientali (suolo, acqua ed atmosfera), capaci di causare patologie oncologiche e leucemiche;

è necessario effettuare uno studio retrospettivo epidemiologico relativo alle incidenze tumorali sulla popolazione residente nell'area compresa tra i comuni di Bisignano, Luzzi ed Acri, teso a verificare l'eventuale aumento delle patologie oncologiche, con particolare attenzione per tutte quelle aree limitrofe a criticità ambientali presenti nel territorio e a discariche dismesse da molti anni e realizzate, quindi, senza alcun criterio di controllo ambientale -:

quali iniziative urgenti e necessarie si intendono intraprendere, anche attraverso il coinvolgimento dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, dell'Università della Calabria e dell’Arpacal, per avviare uno studio epidemiologico sulle incidenze tumorali e un monitoraggio dell'acqua, del sottosuolo e dell'atmosfera per stabilire la presenza eventuale di sostanze chimiche e tossiche, al fine di garantire l'incolumità e la salute dei cittadini.

(489; 16.01.2014)

Magarò. All’assessore ai trasporti. Per sapere - premesso che:

il settore del trasporto pubblico è per la Calabria di vitale importanza per il collegamento dei principali centri urbani della regione;

nell'attuale fase i diversi concessionari del trasporto pubblico sembrano lavorare per compartimenti stagni;

tale cattiva organizzazione provoca forti disagi per i cittadini che per lavoro devono spostarsi sul territorio con i mezzi pubblici;

anche il settore turistico stenta a decollare per la mancanza di una rete di trasporti pubblici rapida ed efficiente. Basti pensare che i principali centri turistici della Calabria non sono collegati con l'aeroporto di Lamezia Terme, in coincidenza con la partenza o l'arrivo dei voli nazionali ed internazionali e che non vi sono mezzi pubblici extraurbani su gomma in servizio la domenica e nei giorni festivi -:

il servizio di trasporto pubblico deve rispondere a precisi criteri di funzionalità ed economicità, intesa anche come risparmio di tempo;

l'intermodalità è la migliore risposta possibile alle esigenze dei collegamenti urbani ed interurbani, tanto più in una regione in cui le sedi di lavoro, gli uffici, i principali ospedali, sono concentrati in aree limitate dove quotidianamente si registra l'afflusso di migliaia di persone -:

tanto premesso e considerato il sottoscritto interrogante chiede di sapere dall'Assessore ai Trasporti quali iniziative intende adottare per favorire una rapida riorganizzazione del sistema di trasporto pubblico regionale improntata ai criteri dell'efficienza e della rapidità dei collegamenti che preveda anche la continuità del servizio la domenica e nei giorni festivi.

(490; 20.01.2014)

Magarò. All’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

nel mese di ottobre del 2012 diversi comuni ricadenti nell'area del Parco Nazionale del Pollino sono stati colpiti da una forte scossa di terremoto;

numerosi edifici, tra cui anche diverse chiese che nel loro insieme costituiscono un inestimabile patrimonio culturale che appartiene alla collettività;

parte dei fondi del piano di opere pubbliche già stanziati ai sensi della Legge Regionale 24/87 sono rimasti inutilizzati a seguito della rinuncia di quelle amministrazioni comunali che avevano chiesto ed ottenuto dalla Regione un finanziamento per la realizzazione di un'opera pubblica, ma che poi non hanno dato seguito al procedimento a causa delle restrizioni introdotte dalla normativa nazionale sulla contrazione di nuovi mutui;

in virtù di quanto sopra descritto si è determinato un avanzo di risorse immediatamente disponibili -:

se non ritenga opportuno destinare le risorse del Piano delle opere pubbliche rimaste inutilizzate ad interventi di ripristino, restauro e messa in sicurezza di chiese, scuole e degli edifici pubblici di tutti quei comuni interessati dal terremoto del Pollino dell'ottobre 2012 sui quali ancora non si è provveduto ad intervenire.

(491; 20.01.2014)

Magarò. All'assessore all'agricoltura e all'assessore all'istruzione. Per sapere – premesso che:

in buona parte delle scuole della Calabria di ogni ordine e grado sono presenti distributori automatici di prodotti alimentari;

i suddetti distributori sono installati anche in altri edifici pubblici quali enti locali, sub regionali, aziende ospedaliere e sanitarie;

i prodotti alimentari contenuti nei distributori, ad eccezione delle bevande calde, provengono dall'industria alimentare e dalla grande distribuzione;

la Calabria è una regione ricca di aziende agricole ed alimentari di prodotti tipici e genuini della nostra terra;

la sostituzione all'interno dei distributori automatici dei prodotti industriali con quelli delle aziende agricole calabresi, oltre ad ampliare gli orizzonti di mercato degli imprenditori locali, avrebbe ripercussioni positive anche sulla salute degli utenti in termini di prevenzione dell'obesità, delle malattie cardiovascolari, del diabete, dell'ipertensione e di altre serie patologie -:

se non ritengano di dover avviare ogni iniziativa utile a promuovere nelle scuole, ma anche negli ospedali ed in altre comunità ed uffici pubblici, l'installazione di distributori automatici di prodotti genuini della nostra terra.

(492; 20.01.2014)

Magarò. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

notevoli disagi si registrano quotidianamente in Calabria tra gli utenti delle prestazioni sanitarie a cause delle lunghe code che si formano agli sportelli prenotazione e di pagamento del ticket;

anche coloro che godono dell'esenzione devono ugualmente transitare dagli sportelli per l'apposizione di un semplice visto -:

quali iniziative sono state assunte o si intende assumere a breve termine per risolvere la problematica dei disagi derivanti dalle lunghe attese agli sportelli prenotazione e di pagamento del ticket e se non si ritenga opportuno risolvere questa problematica attraverso l'installazione di dispositivi e casse automatiche simili a quelle utilizzate per il pagamento dei parcheggi o per l'acquisto dei biglietti di autobus e treni, in attesa che venga reso disponibile un portale web per il pagamento del ticket on line con carta di credito, accessibile dalla rete Internet, che consenta all'utente di effettuare comodamente da casa il versamento di quanto dovuto, stampare la ricevuta e consegnarla al momento di ricevere la prestazione.

(493; 20.01.2014)

Magarò. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

i tumori del colon, delle mammelle e alla prostata sono tra le patologie più gravi e diffuse in Calabria e costano cifre enormi alle finanze pubbliche, oltre al prezzo in termini di sofferenze e a volte anche di vite umane;

per diagnosticare preventivamente tali patologie e scongiurare tristi epiloghi è sufficiente effettuare per tempo l'analisi delle feci, la mammografia e l'esame del PSA -:

se non ritenga utile ed opportuno promuovere una grande campagna di controlli preventivi rendendo obbligatorio l'invio di una lettera a tutti i cittadini e le cittadine calabresi che compiono 45 anni, invitandoli a recarsi gratuitamente presso le strutture sanitarie per effettuare le suddette analisi di controllo.

(494; 20.01.2014)

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

alla fine di novembre 2013 i componenti del Nucleo VIA, VAS e IPPC risultavano essere otto su diciassette, cioè in numero inferiore a quelli necessari per assicurare il numero legale e, quindi, non più in grado di espletare e garantire i compiti a cui è destinato tale organismo;

ad oggi i progetti e le pratiche giacenti presso tale Nucleo sono oltre trecento, a cui vanno aggiunte anche quelle relative ai progetti PISL a rischio definanziamento per il mancato funzionamento del Nucleo stesso;

a tutt'oggi la Regione Calabria non ha ancora provveduto alla nomina della Struttura Tecnica di Valutazione interna (STV);

appare assai grave che questi progetti, sia pubblici che privati, che sarebbero in grado di generare investimenti per oltre un miliardo di euro e che, per l'economia calabrese, rappresenterebbero occasioni di sviluppo e di occupazione e la realizzazione di importanti opere strutturali, continuino a rimanere giacenti presso il Dipartimento Politiche dell'Ambiente della Regione Calabria in attesa di essere esaminati -:

quali iniziative urgenti si intendono adottare affinché siano rimossi rapidamente tutti gli ostacoli che impediscono una rapida e approfondita valutazione delle centinaia di progetti che attendono di essere esaminati. In un momento di grave crisi economica come quello attuale, essi potrebbero dar vita all'immediata apertura di numerosissimi cantieri per la realizzazione di opere che da molti anni la Calabria attende, offrendo tantissime opportunità di lavoro a migliaia di lavoratori calabresi.

(497; 21.01.2014)

Talarico D. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la Fondazione “Calabria Etica”, ente in house della Regione Calabria, era stata inizialmente inserita nella proposta di legge della Giunta di cui alla delibera n. 575 del 28 dicembre 2012 tra gli enti da sopprimere;

inspiegabilmente la stessa è stata mantenuta in vita, mentre altre Fondazioni similari sono state accorpate o soppresse stralciandola con la legge regionale n. 24 del 16 maggio 2013;

i compiti e le funzioni ad essa attribuiti dall'articolo 18 bis della legge regionale 2 maggio 2001, n. 7 e dal proprio Statuto, sono in gran parte funzioni che la Costituzione della Repubblica e le Leggi dello Stato (Testo unico sull'Ordinamento degli enti locali, art. 13), assegnano in via primaria e assoluta ai Comuni;

lo Statuto della Regione Calabria individua nei Comuni i soggetti cui delegare funzioni proprie e, quindi, non prevede l'attribuzione di funzioni a Enti strumentali appositamente costituiti, specie nelle materie di cui al richiamato art. 13 del Tuel (Statuto Regione, art. 46, 3 );

per i servizi alla persona e l'assistenza, alla Regione compete il compito, anzi l'obbligo, di predisporre piani di riparto degli stanziamenti di risorse proprie, derivanti da fondi statali, e comunitari da assegnare agli Enti Locali ( Statuto Regione, articolo 47);

gli Enti Locali hanno il potere di gestire direttamente o/e attraverso soggetti esterni (cooperative, associazioni di volontariato, ecc.) l'assistenza alle persone, alle famiglie, agli anziani, ai minori e, in collaborazione con le Aziende Sanitarie, alle persone diversamente abili;

l'istituzione della Fondazione "Calabria Etica" presenta evidenti profili di incostituzionalità e di contrasto con le Leggi dello Stato in materia di Autonomie Locali;

la Regione assegna consistenti finanziamenti per il mantenimento delle famiglie disagiate (buoni pasto, ecc.) alla Fondazione "Calabria Etica", la quale a sua volta fa riferimento alle sedi locali della Caritas o di altre associazioni assistenziali;

dalla stampa si apprende che alla Fondazione sarebbero stati affidati compiti quali l'istruttoria e la relativa concessione dei contributi alle vittime della delinquenza organizzata e la selezione degli aspiranti "esperti della Regione Calabria per l'attuazione del servizio di accompagnamento per la fase di avvio e messa a regime delle attività dei presidi territoriali idrogeologici e idraulici";

tali delicati compiti appaiono in contrasto con quelli propri della Fondazione, richiedendo peraltro particolari competenze che la struttura operativa della Fondazione non possiede;

la Corte dei Conti ha esaminato il bilancio preventivo 2013 degli Enti strumentali e delle Fondazioni, collocando "Calabria Etica" tra gli enti che è "inutile mantenere" perché "in perdita o inoperose" ( Gazzetta del Sud dell'11 ottobre 2013), alludendo anche alla loro consistente posizione debitoria (Preconsuntivo 2012 Euro 837.859,00);

nel più recente esame della Corte dei Conti è contenuto un pesante giudizio sull'insieme degli Enti Strumentali regionali e sulle Fondazioni, definiti "Enti bancomat costosi e inutili spesso sottratti a ogni controllo" e che "a gestirli perlopiù sono politici in panchina del tutto privi di competenze specifiche", come è il caso del Presidente ancora in carica di "Calabria Etica", candidato alla Camera e non eletto;

a favore della "Fondazione Etica", sempre secondo la Corte dei Conti, per il 2012 è stato concesso uno stanziamento di 100.000,00 (Gazzetta del Sud del 3 gennaio 2014), oltre – è da supporre – i fondi per il servizio civile, le attività assistenziali, la gestione dei fondi per i contributi alle vittime della criminalità organizzata, ecc.;

la Fondazione ha aperto in tanti Comuni della provincia di Catanzaro cosiddetti "sportelli di ascolto" e concede sponsorizzazioni e patrocini per iniziative culturali e sportive organizzate dalle più variate associazioni, spesso nemmeno iscritte all'Albo della Regione -:

1. quali sono i motivi veri della mancata soppressione della "Fondazione Etica";

2. se non si ritenga necessario riproporre la soppressione della Fondazione "Calabria Etica" o, quantomeno, procedere alla riconsiderazione delle sue funzioni, sottraendole quelle che appartengono in via primaria agli Enti Locali o che possono essere svolte da strutture e organismi regionali e comunque pubblici;

3. se i dipendenti in carica della Fondazione sono dipendenti regionali appositamente distaccati o comandati, e quale la loro qualifica, il trattamento economico, nonché i loro nomi;

4. quanti al di fuori di questi sono stati eventualmente assunti dal 2001 ad oggi e attraverso quale percorso selettivo, con quale qualifica e trattamento contrattuale;

5. per tutti i dipendenti qual è la sede di lavoro;

6. quali sono le funzioni dei cosiddetti "sportelli di ascolto", in quanti Comuni sono stati istituiti, da quale normativa regionale sono previsti, quali sono i loro costi e se ricadono a carico del bilancio regionale;

7. se non si ritenga, in omaggio al metodo della trasparenza, rendere noto quanto segue:

- come sono stati utilizzati i diversi fondi attribuiti alla Fondazione e l'elenco dei beneficiari, con particolare riferimento ai contributi elargiti a soggetti singoli o/e associativi;

- se sono stati dati incarichi di consulenza, per quali qualifiche e finalizzati a quali obiettivi;

- quale è stata e quale è l'indennità del Presidente della Fondazione, in base a quali parametri e criteri è stata determinata;

- se sono applicabili anche alla "Fondazione Etica" le norme di cui alla legge regionale n. 24 del 2012: articolo 15 (Approvazione degli atti fondamentali degli enti), articolo 18 (Risorse umane e strumentali ) e articolo 19 (Controllo di gestione e sistemi contabili );

in quest'ultima ipotesi, se la Fondazione "Calabria Etica", per il 2014, ha presentato il programma di attività (art.15, lettera d), se la Giunta lo ha esaminato e approvato o se ha fatto decorrere i termini (art. 15, comma 2) e quale è il suo contenuto;

se, in riferimento all'Avviso Pubblico per la presentazione di candidature per la nomina del Presidente della Fondazione "Calabria Etica", non ritenga, sempre in ossequio al principio di trasparenza, prima di esaminare le candidature pervenute, di deliberare il quadro dei punteggi attribuibili ai diversi titoli dei concorrenti, e nelle more nominare un Commissario straordinario della Fondazione, essendo abbondantemente scaduto il mandato del Presidente tuttora in carica, pubblicando poi l'elenco dei candidati e le risultanze dell'istruttoria con la relativa graduatoria.

(498; 21.01.2014)

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale e all'assessore regionale ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

i lavori di costruzione della strada Sila-Mare Longobucco-Mirto Crosia sono iniziati nel lontano 1989 e che, a tutt'oggi, pur essendo stati già spesi circa 40 milioni di euro, non si riesce a rendere funzionale e percorribile nemmeno il primo lotto di questa importante struttura viaria;

nei giorni scorsi il Comitato dei cittadini di Longobucco ha incontrato l’ing. Volpe, progettista e direttore dei lavori, l'ing. Ammirato, direttore dei lavori e responsabile dell'impresa affidataria dei lavori, l'ing. Rizzuti, della Comunità Montana, ente appaltante da cui è stato informato che il termine dei lavori dell'ultimo lotto funzionale Longobucco - Ponte Ortiano è stato fissato al 31 marzo 2014;

manca ancora da definire l'ente che dovrà gestire questo tratto di strada per programmarne l'apertura;

non è stato ancora predisposto l'appalto dei lavori di costruzione dell'ultimo tratto della strada Longobucco-Mirto Crosìa finanziato con Delibera Cipe del 3.8.2011 riguardante il tratto Ponte Manco-Ponte Caloveto, per cui sono stati stanziati circa diciassette milioni di euro -:

quali sono le iniziative intraprese per individuare l'ente competente a cui affidare il lotto funzionale Longobucco-Ponte Ortiano, alla luce dell'impegno che prevede il completamento dei lavori dell'arteria entro il 31 marzo 2014, onde evitare ritardi che aumenterebbero disagi e disservizi per i cittadini;

quali sono i tempi previsti nel cronoprogramma per l'espletamento dell'appalto per i lavori di costruzione dell'ultimo tratto della strada Longobucco-Mirto Crosia, onde evitare la perdita dei finanziamenti ottenuti qualora i lavori non dovessero essere completati entro il mese di giugno 2014.

(501; 30.01.2014)

Interpellanza

Gallo. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla sanità. Per sapere – premesso che:

la Corte di Cassazione, con sentenza n. 22020 del 25 settembre 2013, ha affermato che il medico di medicina generale ha diritto al rimborso del tributo Irap, poiché la presenza in studio di un dipendente non prova la sussistenza di una propria abituale autonoma organizzazione, presupposto essenziale per individuare i soggetti tenuti a versare il tributo Irap ai sensi delle circolari n. 141/E del 4 giugno 1998 e n.45/E del 13 giugno 2008 dell'Agenzia delle Entrate, dell'art. 2 del D.Lgs n. 446/1997;

la sentenza n. 78/27/13 della 27° Commissione Tributaria della Lombardia ha definito “lavoratore parasubordinato pubblico” il medico di medicina generale in quanto inserito in un sistema sanitario collettivo e quindi privo di organizzazione autonoma e non assoggettabile al tributo Irap;

il medico di medicina generale convenzionato col SSN, ai sensi dell'ACN 23 marzo 2005, svolge nell'ambito della “pubblica organizzazione aziendale dell'ASS” un servizio pubblico, in forma di collaborazione coordinata e continuativa, con compiti (art. 45) e compensi predeterminati (art. 59) dallo Stato in uno studio medico che è definito Presidio del SSN (art. 36, comma 1), come già affermato prima nel DPR n. 270/2000. Strumenti e collaboratori di studio, come afferma anche la sentenza della Cassazione n. 22020/2013, non hanno di per sé un valore aggiunto per incrementare la produttività economica dello studio la cui attività si fonda sulla prestazione d'opera intellettuale del medico, in assenza della quale lo studio non può operare;

la sentenza n. 156/2001 della Corte costituzionale ha già precisato che il tributo Irap non è dovuto da chi svolge attività di lavoro autonomo senza disporre di una autonoma organizzazione;

l'Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 32 del 31 gennaio 2002, ha affermato che sono esenti dall'Irap le collaborazioni coordinate e continuative ed il Consiglio di Stato sezione IV, con la decisione n. 5176/2004, ha affermato che il rapporto di lavoro del medico convenzionato con l'ASL si inquadra come lavoro parasubordinato, giuridicamente caratterizzato proprio da una collaborazione coordinata e continuativa, come già affermato dall'art. 1 del DPR 270\2000;

la Commissione Tributaria Provinciale di Roma sezione n. 13, con sentenza n. 33/13/04, depositata il 10.03.2004, aveva già accolto il ricorso di un medico di medicina generale in merito al rimborso dell’Irap;

la Cassazione sezione Tributaria, con sentenza n. 29134 dell'8 ottobre 2008 e n. 23068 del 9 settembre 2008, ha già riconosciuto che il medico di medicina generale svolge l'attività nell'ambito dell'organizzazione dell'Azienda Sanitaria;

l'attività dei medici di medicina generale operanti nel loro studio da soli è già stata distinta sul piano amministrativo dall'attività avente propria organizzazione autonoma, tipica invece dei poliambulatori medici dallo stesso Ministero delle Finanze con DPR n. 121 del 1 marzo 1961 (pubblicato in Suppl. Ordinario alla G.U. n. 73 del 23 marzo 1961), in cui si afferma testualmente: “Sono ambulatori gli istituti aventi organizzazione propria e autonoma e che, quindi, non costituiscono lo studio privato in cui il medico esercita la professione”;

la sentenza n. 1488 del 6 luglio 1995 della Cassazione Penale sezione III e la Circolare del Ministero dell'Ambiente del 14 dicembre 1999 avevano stabilito i criteri per distinguere lo “studio” medico in cui il singolo esercita come unico professionista l'attività (art. 2229 cc) dal “poliambulatorio” medico inteso come struttura aziendale con più professionisti, autonoma organizzazione di personale e di beni strumentali (artt. 2082 e 2555 cc);

senza il medico l'organizzazione di studio convenzionato non può operare e quindi produrre reddito, per cui la Cassazione Civile sezione V, con ordinanza n. 18472 del 4 luglio 2008, ha stabilito che il medico convenzionato non è assoggettabile all’Irap neppure se dispone di un dipendente e, pertanto, ha diritto al rimborso dell’Irap indebitamente versata -:

se il governo regionale sia a conoscenza della vicenda sopraesposta;

quali azioni intenda porre in essere, per quanto di competenza, per far sì che coloro che hanno versato indebitamente l'Irap possano accedere quanto prima al rimborso.

(22; 09.01.2014)

Mozioni

Il Consiglio regionale,

considerato che

il tessuto economico e produttivo della nostra regione è legato alla tempestività dei pagamenti della pubblica amministrazione, poiché proprio la pubblica amministrazione è di gran lunga il maggiore committente, a livello di risorse investite, delle imprese calabresi;

nella liquidazione dei mandati di pagamento bisogna garantire l'imparzialità della pubblica amministrazione, così da evitare di alimentare favoritismi e clientele,

impegna la Giunta regionale

ad adottare il criterio cronologico nell'emissione e nella liquidazione dei mandati di pagamento da parte della Ragioneria generale della Giunta regionale della Calabria.

(104; 09.01.2014) Magarò

Il Consiglio Regionale,

considerato che

in molti reparti degli ospedali calabresi ed in molti ambulatori delle Aziende Sanitarie Provinciali si verificano vistose carenze di personale medico, paramedico e ausiliario, con pesanti disagi per i cittadini utenti, esposti anche a pericoli gravi per la loro salute e con situazioni mortificanti per i dirigenti sanitari;

in altre strutture sanitarie invece, magari situate nel territorio di comuni vicini, vi è personale in eccedenza o sottoutilizzato;

per procedere ad un riequilibrio del personale delle strutture ospedaliere e sanitarie della Calabria è necessario che i dirigenti delle Aziende Ospedaliere e le Aziende Sanitarie abbiano la facoltà di trasferire il personale laddove vi sia un reale fabbisogno per ridurre i tempi di attesa dei cittadini e migliorare l'erogazione dei servizi,

impegna la Giunta regionale:

a prevedere una nuova clausola semplice e chiara nei prossimi bandi di concorso nel settore sanitario per acquisire preliminarmente dai nuovi assunti l'accettazione ad essere destinati per esigenze di servizio in una qualsiasi struttura di una azienda sanitaria o ospedaliera ricadente nel medesimo territorio provinciale.

(105; 13.01.2013) Magarò

Il Consiglio regionale,

premesso che:

numerose norme già approvate e molte altre in corso di approvazione da parte del Consiglio Regionale contengono riferimenti che rimandano ad altre norme di carattere regionale e nazionale;

tali riferimenti, in mancanza di note esplicative, rendono di difficile comprensione il contenuto delle norme stesse, soprattutto per il cittadino comune che non ha dimestichezza con la materia legislativa;

considerato che:

l'obiettivo principale dell'approvazione di nuove norme deve essere il miglioramento della qualità della vita dei cittadini;

dunque i cittadini stessi devono essere messi nelle condizioni di conoscere in maniera approfondita il contenuto e le finalità di tutti i provvedimenti adottati dalla Giunta e dal Consiglio Regionale;

nell'interesse dei cittadini, all'interno della Legge di Bilancio è necessario evitare di inserire altri provvedimenti che non attengono alla materia finanziaria,

impegna la Giunta regionale, il Consiglio Regionale ed i singoli consiglieri:

a predisporre leggi chiare, leggibili che non facciano riferimento ad articoli di altre norme di difficile consultazione, senza che vengano espressamente citate con chiari riferimenti al loro contenuto. Le Leggi finanziarie, inoltre, dovranno d'ora in poi contenere esclusivamente provvedimenti legati alla compilazione del bilancio.

(106; 14.01.2014) Magarò

Il Consiglio regionale,

premesso che:

in diverse regioni italiane le strutture sanitarie sono dotate della figura del "risk manager" ovvero di un ingegnere clinico incaricato di scovare i punti deboli del sistema sanitario, individuare le fonti di rischio ed adottare le opportune soluzioni;

nelle strutture sanitarie in cui opera il "risk manager" si riduce sensibilmente il rischio clinico ed il margine degli errori che possono mettere a repentaglio la salute dei pazienti;

nella sostanza il "risk manager" è un esperto cui viene demandato il compito di garantire l'uso sicuro delle apparecchiature medicali, la regolare manutenzione, la corretta formazione del personale ma anche di condurre una continua azione di monitoraggio e di correzione degli errori che si commettono in corsia, così da evitare che da una sommatoria di problemi dalle minime conseguenze, possano scaturire eventi drammatici;

considerato che:

istituire anche in Calabria la figura del "risk manager" consentirebbe di garantire una maggiore sicurezza ai cittadini-utenti che si rivolgono alle strutture sanitarie pubbliche della nostra regione,

impegna la Giunta regionale

ad attivarsi per istituire la figura del "risk manager" nelle strutture sanitarie della Calabria.

(107; 20.01.2014) Magarò

Il Consiglio regionale,

premesso che:

numerosi medici calabresi emigrano in altri centri del Paese, soprattutto del Nord Italia, o addirittura all'estero per esigenze di lavoro o di formazione

tale flusso migratorio rischia di lasciare sguarniti i presidi ospedalieri della Calabria

considerato che:

la Calabria è ricca di risorse umane, soprattutto di giovani neolaureati competenti, dinamici e professionali e che su di loro occorre investire,

impegna la Giunta regionale:

ad attivare un percorso formativo per almeno 50 giovani medici calabresi;

la Regione dovrà garantire a questi giovani, a proprie spese, un percorso formativo consistente in un tirocinio formativo da svolgersi in una o più struttura medica di prestigio e di livello internazionale della durata di almeno un anno;

alla fine del percorso formativo sopra specificato, i medici così formati avranno l'obbligo di rientrare ed esercitare la professione medica in Calabria per almeno quattro anni con il duplice risultato di garantire cure di qualità e di riversare sui più giovani le conoscenze acquisite.

(108; 20.01.2014) Magarò

Il Consiglio regionale,

premesso che:

la Giunta regionale ha avviato numerose iniziative di carattere legislativo ed amministrativo in ogni settore, da quello economico a quello sociale e culturale;

al fine di ottimizzare il lavoro svolto sarebbe importante procedere ad una costante valutazione dell'effettiva applicazione e delle ricadute dei provvedimenti assunti dalla Giunta regionale

considerato che:

tra le deleghe assegnate dal Presidente della Giunta non ve n'è nessuna indirizzata specificatamente a monitorare programmazione del Governo regionale,

impegna il Presidente della Giunta regionale

ad assegnare una nuova delega assessorile specificatamente indirizzata a monitorare la programmazione del Governo regionale rispondendo all'esigenza di attivare una ricognizione sistematica e puntuale di ogni risultato fin qui conseguito e dialetticamente incaricata di rimuovere quegli ostacoli di varia natura che, per diverse ragioni, si possono frapporre tra l'avvio di una iniziativa e la sua conclusione.

(109; 20.01.2014) Magarò

Il Consiglio regionale,

premesso che:

il settore agricolo rappresenta per la Calabria uno dei settori economici trainanti per lo sviluppo del territorio;

diversi giovani ambiscono ad intraprendere l'attività agricola anche attingendo alle risorse comunitarie disponibili;

considerato che:

nella nostra regione non vi sono scuole di specializzazione di tipo universitario per formare i nuovi giovani imprenditori agricoli,

impegna la Giunta regionale

a realizzare una scuola di alta formazione per imprenditori del settore primario da ubicare in una delle tante aree strategiche della Calabria ad alta vocazione agricola, così da incoraggiare i giovani a proiettare il loro futuro anche in questo comparto, specializzandosi nella ricerca e nella innovazione dell'industria agroalimentare, e da ottenere il duplice risultato di creare nuovi posti di lavoro e di migliorare l'offerta dei prodotti agricoli della Calabria sotto il profilo qualitativo e quantitativo.

(110; 20.01.2014) Magarò

Il Consiglio regionale,

premesso che

è necessario accorciare, fino ad azzerarle, le lunghe liste d'attesa nella sanità regionale, offrire ai cittadini risposte immediate per le prestazioni ambulatoriali e gli esami radiologici ed ottimizzare al massimo l'utilizzo dei grandi, e costosi, macchinari come quelli per le Tac e le Risonanze Magnetiche;

i cittadini-utenti che lavorano sono costretti a prendersi ferie e permessi per andare in ospedale nei classici orari per sottoporsi agli esami diagnostici,

impegna il Commissario del Piano di rientro in sanità e la Giunta regionale

a prevedere la possibilità di effettuare esami diagnostici anche nelle ore serali dalle 20 alle 24 per almeno due giorni alla settimana, nonché nei giorni prefestivi e festivi per i servizi ambulatoriali ed in particolare radiologici, in modo da snellire le liste d'attesa e sfruttare al meglio i dispositivi diagnostici presenti nei diversi nosocomi, che spesso vengono sottoutilizzati rimanendo spenti o inattivi per buona parte della giornata.

(111; 21.01.2014) Magarò

Il Consiglio regionale,

premesso che

la tempestività della diagnosi impone una organizzazione territoriale adeguata che sappia identificare rapidamente ed in modo accurato le patologie importanti da indirizzare per la terapia ai centri ospedalieri specializzati;

per questo è necessario disporre sul territorio una rete di grandi ed attrezzati poliambulatori di zona,

impegna il Commissario del Piano di rientro in sanità e la Giunta regionale

ad assumere ogni iniziativa utile e necessaria affinché gli esami diagnostici vengano effettuati da una rete di grandi ed attrezzati poliambulatori di zona, cosicché gli ospedali possano dedicare più tempo, più uomini e risorse alle attività di urgenza.

(112; 21.01.2014) Magarò

Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che

la Calabria vanta tra i suoi personaggi illustri la famosa cantante Mia Martini, universalmente riconosciuta come una delle più grandi autrici, compositrici e interpreti della canzone italiana;

la storia e la cronaca nazionale testimoniano il grande valore di questa artista sensibile e tenace che per decenni è stata alla ribalta dei più grandi palcoscenici italiani e stranieri;

la cantante, stimata e apprezzata nella sua terra di origine, ha sempre ricordato anche con gli interlocutori della comunicazione sia giornalistica che televisiva il grande attaccamento alla sua Regione e alla sua città natale, Bagnara Calabra, luogo che, come spesso amava ribadire, rappresentava il rifugio dove riposare e ritrovare forza e ispirazione;

la città di Bagnara Calabra e molti comuni calabresi, al fine di attribuirle il meritato valore, hanno dedicato alla cantante da diversi anni un concorso culturale intitolato "Premio Mia Martini" con l'intento di ricordare e promuovere l'immagine della grande interprete della canzone italiana in Italia e nel mondo;

tale concorso, da molti anni, attrae in Calabria molti personaggi illustri del mondo dello spettacolo, della musica e della cultura internazionale, ma anche numerosi concorrenti e ampio pubblico

considerato che

le audizioni del premio si svolgono in tutte le Regioni d'Italia ed in alcune città d'Europa, accogliendo in Calabria numerosi giovani cantanti che concorrono all'assegnazione del "Premio Mia Martini Nuove Proposte per l'Europa";

detto concorso, rivestendo carattere internazionale, rende lustro alla nostra Regione, proiettando al di fuori dei confini della Calabria, ma anche nazionali, l'immagine di una Calabria operosa e attenta, laboratorio di idee ed iniziative culturali,

impegna la Giunta regionale,

attraverso questa mozione, a riconoscere il concorso "Premio Mia Martini" che annualmente si svolge in Calabria come manifestazione di interesse regionale per la sua alta valenza culturale e morale.

(113; 30.01.2014) Nucera

Il Consiglio regionale,

premesso che:

una categoria di lavoratori dal gennaio 2013 usufruisce della mobilità in deroga;

gli stessi lavoratori hanno percepito le indennità previste solo da gennaio 2013 a giugno 2013,

impegna la Giunta regionale:

ad erogare le mensilità mancanti (luglio-dicembre 2013),e prorogare la medesima indennità all'anno 2014.

(114; 30.01.2014) De Gaetano

Il Consiglio regionale,

premesso che:

la popolazione locale lamenta notevoli disagi di natura igenico-sanitaria, e che le discariche non si costruiscono più' in nessun paese d'Europa, perché considerate obsolete, e comunque la Giunta Regionale prima di disporre l'ampliamento della discarica, avrebbe dovuto provvedere alla bonifica totale e definitiva della dismessa discarica esistente,

impegna la Giunta regionale

a che non vengano eseguiti i lavori di ampliamento della discarica di Petrosi di Casignana (RC).

(115; 30.01.2014) De Gaetano

Il Consiglio regionale,

premesso che

con decreto del Direttore Generale del Dipartimento Ambiente n. 16993 del 10/12/2013 è stato approvato il "Bando per l'affidamento del servizio di accettazione, imballaggio, stoccaggio temporaneo, carico, trasporto, recupero e/o smaltimento in ambito internazionale comunitario dei rifiuti avuti codici CER (20.03.01) prodotti nel territorio della regione Calabria.";

nel capitolato speciale di appalto, l'art. 3 comma 3.1 dal titolo "Trasporto del rifiuto. Allestimento e gestione centro di imballaggio e stoccaggio temporaneo." Così recita:

"Il Trasporto a destino finale del rifiuto deve avvenire in condizioni di assoluta sicurezza… In sede di presentazione dell'offerta, per i rifiuti prodotti nella provincia di Cosenza, l'appaltatore potrà indicare propri stabili… ubicati nella predetta provincia… Detti immobili, dovranno essere dotati dei necessari presidi ambientali per scongiurare qualsiasi pericolo per la salute umana e l'ambiente…

il concorrente può inoltre valutare, a suo insindacabile giudizio, l'opportunità di utilizzare anche il capannone adibito a trattamento della RD secca, presso l'impianto tecnologico di Rossano.";

la previsione per il concorrente privato di poter utilizzare anche il capannone dell'impianto tecnologico di Rossano ha destato grande preoccupazione nella popolazione in quanto il sito in oggetto dovrebbe diventare meta di circa 750 tonnellate di spazzatura al giorno, da imballare e trasferire poi al porto di Corigliano per essere imbarcata su navi dirette in Olanda;

tale opzione è stata decisa senza in alcun modo coinvolgere le amministrazioni di Rossano e Corigliano, né tanto meno i consiglieri regionali del territorio e tenendo fuori da tale scelta finanche la Quarta Commissione Consiliare Regionale "Ambiente e territorio";

l'impianto tecnologico di Rossano ricade in una contrada ad alta densità di popolazione ed a forte vocazione agricola e turistica, con insediamenti alberghieri quali Eurovillage, Itaca ed Afrodite che già con la prossima stagione estiva assumeranno il marchio Valtur, senza dimenticare l'Acquapark Odissea 2000 che è la più grande del meridione;

l'impianto tecnologico di Rossano trattandosi di uno dei pochi impianti funzionanti della Calabria è stato da sempre usato in maniera sovradimensionata rispetto alle sue possibilità;

a seguito delle ordinanze del Commissario Delegato nel passato si è permesso di far conferire nell'impianto di Bucita i comuni di tutta la regione, senza tener conto della effettiva capienza, creando gravi turbative nella popolazione, suscitando vivo allarme e favorendo la costituzione di comitati spontanei per difendere le ragioni di quelle contrade;

il transito di automezzi pesanti congestiona la circolazione nelle contrade interessate e sulla stessa superstrada 106 bis, seminando lungo il percorso una scia pericolosa di percolato;

la vecchia discarica di Olivellosa, ricadente nella stessa contrada, ad oggi non è stata ancora bonificata, pur prevedendosi un finanziamento di € 3.905.112,40 inserito nella nuova programmazione e destando anche per tale ritardo all'inizio dei lavori serie preoccupazioni nella popolazione, oltre che una spesa continua per il Comune di Rossano per lo smaltimento del percolato prodotto;

in data 28 Gennaio u.s. , richiesto dai sindaci di Rossano e Corigliano, si è tenuto un incontro col Prefetto di Cosenza, al quale è stato richiesto un autorevole intervento volto a scongiurare l'ipotesi dell'utilizzo dell'impianto di Rossano;

la scadenza per la presentazione delle offerte è stata prorogata al 13/02/2014,

impegna il Presidente e la Giunta

a richiedere al Dirigente Generale delle. Politiche Ambientali l'insediamento di uno specifico tavolo tecnico al fine di valutare tutte le soluzioni possibili volte ad eliminare l'utilizzo dell'impianto di Bucita.

(116; 31.01.2014) Caputo, Morrone, Magno, Adamo, Pacenza, Serra, Bulzomì, Albano, Guagliardi, Franchino

Risposta scritta ad interrogazione

Talarico D. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla cultura. Per sapere – premesso che:

quasi un anno fa, a causa di abbondanti piogge, il fiume Crati è straripato sommergendo il sito archeologico di Sibari, Thuri e Copia;

attualmente l'intera area degli scavi di Sibari è coperta da una massa di fango alluvionale, peraltro già solidificato, perciò non più fruibile da parte di chi volesse visitarla;

in un anno non è stato realizzato alcun intervento che possa mettere al riparo da altre calamità idrogeologiche questo sito e molto poco è stato fatto per ripulirlo dal fango e dai detriti che lo sommergono;

in una situazione di forte precarietà si trova anche l'annesso museo, dove i reperti rischiano seri danneggiamenti a causa delle infiltrazioni d'acqua provenienti dal soffitto;

la Regione Calabria, nonostante le ripetute sollecitazioni di sindaci, associazioni ed intellettuali, per una concreta presa in carico della questione, non ha finora mostrato un tangibile interesse per la stessa, ancorché avesse annunciato, ormai un anno fa, un investimento di oltre venti milioni di euro ed il "completo ripristino" degli scavi entro marzo 2013;

ultimamente, stante l'inerzia delle istituzioni pubbliche, sono partite alcune iniziative, da parte di intellettuali ed importati testate giornalistiche, volte ad a mobilitare l'opinione pubblica sull'argomento ed a raccogliere fondi da destinare alla messa in sicurezza degli scavi e del museo di Sibari;

l'area archeologica di Sibari, tra le più importanti del Mediterraneo, al di là del suo valore turistico, costituisce un simbolo identitario tra i più importanti della nostra regione -:

quali concrete e tempestive iniziative si intendono assumere per il recupero, la messa in sicurezza e l'opportuna valorizzazione degli scavi di Sibari.

se e quando si potranno realizzare gli investimenti che sarebbero stati fatti rientrare nel piano regionale dei beni culturali, d'intesa con il Ministero della Coesione territoriale, annunciati un anno fa dall'Assessore regionale alla Cultura.

(482; 7.01.2014)

Risposta – “In riferimento all'interrogazione in oggetto si rappresenta che trattandosi di area appartenente allo Stato e di interventi programmati e gestiti dallo Stato si sono chieste le necessarie informazioni alla Direzione Regionale dei Beni Culturali, che ha risposto con la documentazione allegata.

Il quadro generale degli interventi in campo fornito dalla Direzione Regionale dei beni culturali, (allegato 1) rappresenta la risposta sia alla prima domanda relativa alle iniziative poste in essere, sia alla seconda domanda in quanto gli interventi inseriti nei piani regionali sono stati da questi ultimi stralciati e fatti confluire nel cosiddetto POIn a seguito di quanto rappresentato con nota n. 7984 del 10.10.2013 dalla stessa Direzione Regionale (allegato 2) e acquisita al protocollo regionale in data 14.10.2013 con il numero 320798.

Tanto per competenza”.

Arch. Domenicantonio Schiava (Dirigente del settore)

Allegato 1

Interrogazione a risposta in Commissione 5/00384

Museo archeologico nazionale della Sibaritide e parco archeologico di Sibari

Quadro generale degli interventi in campo

1) LAVORI IN CORSO - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria/Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria

a) Sibari, Parco Archeologico, Area Prolungamento Strada - Lavori di bonifica, di assistenza scientifica e di sperimentazione delle trincee drenanti. APQ Beni Culturali SPA 23.1 Euro 800.000

b) Sibari, Museo Archeologico, Costruzione di un nuovo modulo museale ("Modulo Wallach"), Fondi Lotto, Euro 858.000

2) INTERVENTI DI RECUPERO DEL PARCO ARCHEOLOGICO DOPO L'INONDAZIONE DEL FIUME CRATI DEL 18 GENNAIO 2013

PRIMO INTERVENTO DI SOMMA URGENZA DELL'IMPORTO DI € 300.000,00

Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria

Lavori interamente eseguiti e rendicontati, in attesa della liquidazione da parte di ARCUS SpA

INTERVENTO DELL'IMPORTO DI € 200.000,00

Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria

Completamento dei primi interventi di ripulitura; perizia di spesa pronta; in attesa dell'autorizzazione alla spesa e di finanziamento da parte di ARCUS SpA

PARCO ARCHEOLOGICO DELLA SIBARITIDE: INTERVENTI URGENTI DI SALVAGUARDIA E CONSERVAZIONE POST-EVENTO ALLUVIONALE DEL GENNAIO 2013 DELL'IMPORTO DI € 2.000.000,00

Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria/ Direzione Regionale BBCCPP della Calabria; Fondi POIN

Lavori di ripulitura, scavo archeologico e restauro; già avviata in data 30/09/2013 la procedura di gara, che si concluderà tra il 18 e 25 novembre 2013, conclusione dei lavori entro il 2015

3) INTERVENTI DI VALORIZZAZIONE DEL PARCO E DEL MUSEO ARCHEOLOGICO

COSTRUZIONE DI UN SECONDO NUOVO MODULO ESPOS1TIVO, C.D. "MODULO IPPODAMEO", DI UNA NUOVA UNITA'MUSEOGRAFICA E DI UN NUOVO EDIFICIO PER DEPOSITI E LABORATORI DEL MUSEO DELL'IMPORTO DI € 5.300.000,00

Invitalia/Direzione Regionale per i BBCCPP della Calabria; Fondi POIN

Progetto condiviso ed approvato, già avviata in data 30/09/2013 la procedura di gara, che si concluderà tra il 18 e 25 novembre 2013, conclusione dei lavori entro il 2015

SISTEMAZIONE DELL'ACCESSO DEL PARCO ARCHEOLOGICO DEL CAVALLO DELL'IMPORTO DI € 3.900.000

Invitalia/Direzione Regionale per i BBCCPP della Calabria; Fondi POIN

Progetto definitivo condiviso ed approvato; già avviata in data 30/09/2013 la procedura di gara, che si concluderà tra il 18 e 25 novembre 2013, conclusione dei lavori entro il 2015

LAVORI DI SISTEMAZIONE DEL PARCO ARCHEOLOGICO DEL CAVALLO E REALIZZAZIONE DI TRINCEE DRENANTI DELL'IMPORTO DI € 4.950.000

Invitalia/Direzione Regionale per i BBCCPP della Calabria; Fondi POIN

Progetto definitivo condiviso ed approvato; già avviata in data 30/09/2013 la procedura di gara, che si concluderà tra il 18 e 25 novembre 2013, conclusione dei lavori entro il 2015

SISTEMAZIONE DELL'OASI DI CASA BIANCA DELL'IMPORTO DI € 920.000

Invitalia/Direzione Regionale per i BBCCPP della Calabria; Fondi POIN

Progetto definitivo condiviso ed approvato, già avviata in data 30/09/2013 la procedura di gara, che si concluderà tra il 18 e 25 novembre 2013, conclusione dei lavori entro il 2015

SISTEMAZIONE DELL' AREA ARCHEOLOGICA Di CASA BIANCA - 5° stralcio - DELL'IMPORTO DI € 500.000

Scuola Archeologica Italiana di Atene/Direzione Regionale per i BBCCPP della Calabri; Finanziamento ARCUS SpA

Progetto in corso di redazione

INTERVENTI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DELL'IMPORTO DI € 2.409.263,88

Invitalia/Direzione Regionale per i BBCCPP della Calabria

Lavori aggiudicati; in corso le procedure per la stipula del contratto

4) OPERE COMPENSATIVE DEI LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA NUOVA SS 106 "IONICA" A CURA DI ANAS DA REALIZZARE TRA 2014 E 2015; IMPORTO DI € 20.000.000

SISTEMAZIONE DEL VERDE E REALIZZAZIONE DEL SOTTOPASSO DI COLLEGAMENTO TRA IL PARCO DEL CAVALLO E PROLUNGAMENTO STRADA

AMPLIAMENTO DEGLI SCAVI ARCHEOLOGICI

Sarebbe auspicabile una campagna di promozione del sito al termine dei lavori; è inoltre da prevedere un piano di gestione misto che comprenda anche la rete dei siti archeologici della Sibaritide (Francavilla Marittima, Broglio di Trebisacce, Castiglione di Paludi, Torre Mordillo di Spezzano Albanese, Grotta dell'angelo di Cassano all'Ionio), oggetto di interventi di valorizzazione con fondi POR Calabria e ARCUS.

Allegato 2

Con la presente si comunica che, a seguito del finanziamento con fondi POIn degli interventi di Locri (Parco Archeologico e Museo) e Sibari (Parco Archeologico), già appostati sul POR Calabria FESR, le richieste finanziarie relative a detti interventi possono considerarsi ritirate.

Arch. Francesco Prosperetti (Direttore Regionale)

Mozione numero 116 del 31 gennaio 2014 di iniziativa dei consiglieri Caputo, Morrone, Magno, Adamo, Pacenza, Serra, Bulzomì, Albano, Guagliardi, Franchino “Sull’insediamento di uno specifico tavolo tecnico in materia ambientale, in riferimento allo smaltimento in ambito internazionale dei rifiuti calabresi”

Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che:

con decreto del Direttore Generale del Dipartimento Ambiente n. 16993 del 10.12.2013 è stato approvato il “Bando per l’affidamento del servizio di accettazione, imballaggio, stoccaggio temporaneo, carico, trasporto, recupero e/o smaltimento in ambito internazionale comunitario dei rifiuti avuti codici CER (20.03.01) prodotti nel territorio della regione Calabria”;

nel capitolato speciale di appalto, l’art. 3 comma 3.1 dal titolo “Trasporto del rifiuto. Allestimento e gestione centro di imballaggio e stoccaggio temporaneo”. Così recita: “Il trasporto a destino finale del rifiuto deve avvenire in condizioni di assoluta sicurezza …. In sede di presentazione dell’offerta, per i rifiuti prodotti nella provincia di Cosenza, l’appaltatore potrà indicare propri stabili …. ubicati nella predetta provincia…………. Detti immobili, dovranno essere dotati dei necessari presidi ambientali per scongiurare qualsiasi pericolo per la salute umana e l’ambiente ….

il concorrente può inoltre valutare, a suo insindacabile giudizio, l’opportunità di utilizzare anche il capannone adibito a trattamento della RD secca, presso l’impianto tecnologico di Rossano.”;

la previsione per il concorrente privato di poter utilizzare anche il capannone dell’impianto tecnologico di Rossano ha destato grande preoccupazione nella popolazione in quanto il sito in oggetto dovrebbe diventare meta di circa 750 tonnellate di spazzatura al giorno, da imballare e trasferire poi al porto di Corigliano per essere imbarcata su navi dirette in Olanda;

tale opzione è stata decisa senza in alcun modo coinvolgere le amministrazioni di Rossano e Corigliano, né tanto meno i Consiglieri regionali del territorio e tenendo fuori da tale scelta finanche la Quarta Commissione consiliare regionale “Ambiente e territorio”;

l’impianto tecnologico di Rossano ricade in una contrada ad alta densità di popolazione ed a forte vocazione agricola e turistica, con insediamenti alberghieri quali Eurovillage, Itaca ed Afrodite che già con la prossima stagione estiva assumeranno il marchio Valtur, senza dimenticare l’Acquapark Odissea 2000 che è la più grande del meridione;

l’impianto tecnologico di Rossano trattandosi di uno dei pochi impianti funzionanti della Calabria è stato da sempre usato in maniera sovradimensionata rispetto alle sue possibilità;

a seguito delle ordinanze del Commissario Delegato nel passato si è permesso di far conferire nell’impianto di Bucita i comuni di tutta la regione, senza tener conto della effettiva capienza, creando gravi turbative nella popolazione, suscitando vivo allarme e favorendo la costituzione di comitati spontanei per difendere le ragioni di quelle contrade;

il transito di automezzi pesanti congestiona la circolazione nelle contrade interessate e sulla stessa superstrada 106 bis, seminando lungo il percorso una scia pericolosa di percolato;

la vecchia discarica di Olivellosa, ricadente nella stessa contrada, ad oggi non è stata ancora bonificata, pur prevedendosi un finanziamento di Euro 3.905.112,40 inserito nella nuova programmazione e destando anche per tale ritardo all’inizio dei lavori serie preoccupazioni nella popolazione, oltre che una spesa continua per il Comune di Rossano per lo smaltimento del percolato prodotto;

in data 28 gennaio u.s., richiesto dai sindaci di Rossano e Corigliano, si è tenuto un incontro con Prefetto di Cosenza, al quale è stato richiesto un autorevole intervento volto a scongiurare l’ipotesi dell’utilizzo dell’impianto di Rossano;

la scadenza per la presentazione delle offerte è stata prorogata al 13.02.2014,

impegna

il Presidente e la Giunta regionale a richiedere al Dirigente Generale delle Politiche Ambientali l’insediamento di uno specifico tavolo tecnico al fine di valutare tutte le soluzioni possibili volte ad eliminare l’utilizzo dell’impianto di Bucita.

Ordine del giorno numero 140 del 31 gennaio 2014 a firma dei consiglieri Gallo, Bruni, Scalzo, Nucera, Serra, Parente, Guccione, Adamo, De Masi, Talarico, Caputo, Magno, Orsomarso, Bulzomì, Ciconte “Sul rientro dei due Marò in Italia”

Il Consiglio regionale,

ribadita la vicinanza dell’intera Comunità calabrese ai fucilieri del Reggimento San Marco della Marina Militare, il capo di prima classe Massimiliano Latorre, e il secondo capo Salvatore Girone, da due anni soggetti alla giustizia in India, prima nello stato del Kerala ed ora davanti alla Corte Suprema federale, per eventi accaduti il 15 febbraio 2012, senza che da allora, per quasi due anni, nessun tribunale indiano abbia completato le indagini sul caso e individuato formalmente i capi di imputazione contro i due marò italiani;

espressi solidarietà e affetto fraterno ai familiari e profonda indignazione per l’interminabile sequela di rinvii che sta caratterizzando l’iter giudiziario, nell’indifferenza delle autorità indiane;

denunciato l’ingiustificato, allarmante e inaccettabile sovrapporsi di notizie da fonti disparate in India, che fanno intravedere la possibilità che i militari italiani siano sottoposti a un processo che prevede la pena di morte, per atti di “pirateria e terrorismo”;

rilevato che un Paese amico dell’Italia e di grandi tradizioni civili e giuridiche, come l’India

mantiene nel proprio ordinamento la pena di morte;

non applica con chiarezza, nel caso in specie, la presunzione di innocenza, principio fondamentale del diritto e della dignità umana;

dà corso ad una sequenza di ritardi e rimandi, che si traducono in una forma di denegata giustizia;

continua, per gli innumerevoli rinvii e l’interminabile protrarsi degli accertamenti, ad esporre i nostri marò da un’opinione pubblica locale aprioristicamente colpevolista;

preso Atto che il ministro italiano della Difesa si è dichiarato assolutamente convinto dell’innocenza dei due connazionali ed ha stigmatizzato apertamente i tempi e i modi dello sviluppo giudiziario di questa vicenda, tali da essere ormai diventati un caso, segnalando all’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite le contraddizioni del comportamento delle autorità indiane;

ricordato che, secondo quanto riferiscono i media in India, la Corte suprema indiana - esaminando il ricorso dell’Italia sui ritardi del processo e contro l’applicabilità della legge antipirateria che prevede la pena di morte – ha chiesto al Governo di Nuova Delhi di risolvere entro il prossimo mese di febbraio lo stallo che sta ritardando il processo ai marò;

manifestata  la preoccupazione e soprattutto l’indignazione dei cittadini, che da due anni attendono di conoscere fatti e circostanze dei presunti delitti imputati ai due connazionali;

considerato che altri Consigli regionali e le assemblee di centinaia di enti locali e lo stesso Parlamento hanno espresso analoghi sentimenti,

aderisce simbolicamente all’appello ed alla campagna di mobilitazione promossi dal quotidiano “Il Tempo”;

invita

il Governo nazionale ad attivarsi ad ogni livello internazionale e presso tutti i canali diplomatici, perché le Autorità indiane facciano immediata chiarezza sul caso e ai due marò venga restituita quanto prima la dignità umana e la libertà personale;

fa Voti

affinché il medesimo Governo faccia pervenire al primo ministro indiano Manmohan Sing, attraverso l’ambasciatore della Repubblica dell’India in Italia, una nota ufficiale con la quale si motiva la mancata partecipazione, quale manifestazione dei sentimenti di indignazione e sofferenza degli italiani per il protrarsi senza fine di una situazione incomprensibile.

Ordine del giorno numero 141 del 29 gennaio 2014 di iniziativa dei consiglieri Gallo e Bruni “Sul tariffario dei servizi erogati dalle strutture socio - sanitarie e riabilitative”

Il Consiglio regionale,

premesso che:

in Calabria nel settore privato operano decine di strutture sociosanitarie e riabilitative convenzionate con il sistema sanitario pubblico;

dette strutture garantiscono servizi primari, in particolare per migliaia di anziani, garantendo al contempo migliaia di posti di lavoro;

nei giorni scorsi le associazioni di categoria del comparto hanno fortemente contestato le procedure ed i criteri sottesi alla formulazione delle tariffe che i subcommissari per il piano di rientro si appresterebbero a proporre, per la loro approvazione definitiva, al commissario;

le proteste trovano fondamento nell’avere i subcommissari ignorato le intese siglate in precedenza ed in pronunciamenti già resi nel recente passato dalla magistratura amministrativa, di senso contrario alle iniziative intraprese dai subcommissari medesimi;

l’approvazione delle tariffe per come proposte, in dissenso rispetto alle ragioni esposte ed argomentate dalle associazioni di categoria, rischierebbe secondo le stesse di paralizzare il settore, portando al blocco dei servizi sul territorio regionale per circa 6.000 tra anziani e disabili e, si ha timore di ritenere, al possibile licenziamento di circa 5.000 lavoratori;

l’ipotesi prospettata, per come di tutta evidenza, aprirebbe un nuovo pericoloso vulnus non solo sotto il profilo della qualità dell’offerta sanitaria, ma anche sotto quello prettamente economico ed occupazionale, entrambi insostenibili per una regione già provata dal pur necessario processo di riorganizzazione sanitaria, oltre che dalla piaga della disoccupazione,

impegna

il Presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti, nella sue veste di commissario ad acta del piano di rientro, a verificare la fondatezza di segnalazioni che appaiono legittime e, nel caso, ad assumere tutte le iniziative opportune a tutelare il livello e la qualità dei servizi sanitari e migliaia di posti di lavoro.

Ordine del giorno numero 142 del 29 gennaio 2014 di iniziativa del consigliere Gallo “Sulle iniziative da assumere dopo la barbara uccisione a Cassano Ionio del piccolo Nicola Campolongo”

Il Consiglio regionale,

premesso che:

nella mattinata di domenica 19 gennaio 2014, nelle campagne di Cassano Ionio, veniva ritrovata un’auto completamente carbonizzata, con all’interno i corpi di tre persone, divorati dalle fiamme;

a seguito di più approfonditi accertamenti, si appurava che i corpi ridotti in cenere erano quelli di un sorvegliato speciale, della sua compagna e del nipote del primo, Nicola Campolongo, di tre anni appena;

alla luce dei primi risultati dell’esame autoptico, emergeva che i tre erano stati giustiziati con colpi di pistola alla testa, prima di essere dati alle fiamme;

di fronte all’accaduto, dagli inquirenti ricondotto ad un regolamento di conti interno al mondo della criminalità organizzata, forte e decisa è stata la reazione delle istituzioni e della comunità calabrese;

a tal riguardo, diverse sono state le iniziative assunte a seguito di una strage che ha profondamente colpito la pubblica opinione locale e nazionale, per un’azione delittuosa che ha dimostrato il più assoluto disprezzo della vita umana, testimoniato dalla barbara uccisione anche di un fanciullo in tenera età;

tra le iniziative anzidette spiccano la campagna di opinione promossa dal quotidiano calabrese Il Quotidiano, che ha proposto di appendere una foto del piccolo Nicola in ogni casa ed ufficio pubblico perché non vengano mai meno la memoria e lo sdegno per un episodio truce;

rilevante e significativa è stata anche la presa di posizione della Chiesa cassanese, che col suo Pastore e segretario generale ad interim della Conferenza episcopale italiana, monsignor Nunzio Galantino, ha promosso una fiaccolata – alla quale hanno preso parte migliaia di persone – per dire no alla violenza e, soprattutto, per richiamare la comunità e le istituzioni tutte alla necessità di offrire risposte concrete sotto il profilo della promozione delle politiche del lavoro e della giustizia, come sul fronte della tutela dei minori, dell’assistenza alle famiglie e della lotta alla povertà;

da ultimo, in coda all’Angelus di domenica 26 gennaio, anche Papa Francesco ha ricordato l’accaduto, chiedendo ai carnefici del bimbo di pentirsi e convertirsi;

di fronte a tutto ciò evidente è la necessità e l’opportunità di un segnale forte, simbolico ma anche propedeutico all’avvio di un percorso che conduca all’individuazione ed all’adozione di azioni e misure idonee sul versante delle politiche sociali ed economiche,

impegna

il Governo regionale e la Presidenza del Consiglio regionale, ciascuno per quanto di competenza, ad individuare le modalità di adesione della Regione Calabria e delle sue articolazioni alla campagna promossa da Il Quotidiano e, al tempo stesso e contestualmente, a voler procedere alla convocazione di una seduta del Consiglio regionale, da aprire al contributo delle associazioni di volontariato operanti nel settore delle politiche sociali e della tutela dei minori, della Chiesa e di tutti gli enti interessati, per individuare le linee guida di una programmazione regionale che valga a potenziare e qualificare le politiche sociali in tema di tutela delle famiglie e dei minori.