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IX^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

__________

 

77.

 

SEDUTA DI MERCOLEDI’ 11 DICEMBRE 2013

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

La seduta inizia alle 16,42

PRESIDENTE

La seduta è aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di risposta scritta ad interrogazioni

PRESIDENTE

E’ pervenuta risposta scritta all’interrogazione numero 355 del 10 maggio 2013 a firma del consigliere Guccione e all’interrogazione numero 449 del 1 ottobre 2013 a firma del consigliere Guccione.

(Sono riportate in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Diamo inizio ai lavori del Consiglio dopo le comunicazioni iniziali. Abbiamo fatto una riunione della Conferenza dei capigruppo e abbiamo ascoltato in audizione una delegazione di Lsu e di Lpu e dei lavoratori di Calabria I&t.

I lavori della conferenza si sono un po’ prolungati ma adesso siamo qui per procedere. Abbiamo deciso di rinviare la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata perché sono già le 17. Provvederemo nella prossima seduta di Consiglio.

Ha chiesto di parlare il consigliere Imbalzano. Ne ha facoltà.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Grazie, signor Presidente, intervengo per chiedere l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno sul bergamotto perché una recente trasmissione su Rai1 ha introdotto il bergamotto cinese.

PRESIDENTE

Ha già presentato copia ai banchi della Presidenza? E’ già protocollato? Bene.

Il consigliere Imbalzano ha presentato un ordine del giorno che riguarda la trasmissione di Rai1 “Calabria Verde” dove si parla dell’oro verde. Se non ci sono interventi pongo in votazione l’inserimento di questo ordine del giorno all’ordine dei lavori odierno.

(Il Consiglio approva)

Ha chiesto di parlare la consigliera Albano. Ne ha facoltà.

ALBANO Gabriella (Forza Italia)

Grazie, Presidente, volevo solo fare una richiesta alla Presidenza del Consiglio. Il 9 dicembre 2013 è stata inaugurata la ventitreesima edizione di Telethon, la maratona a sostegno della ricerca scientifica che dal 1990 si impegna a sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della lotta alle malattie genetiche. Già in passato l’istituzione che noi rappresentiamo è stata sensibile a questi problemi.

Volevo soltanto chiedere alla Presidenza del Consiglio la sensibilizzazione perché quest’anno Telethon si rivolge alla talassemia. Cioè i fondi raccolti da Telethon andranno per la ricerca alla talassemia che è una malattia – come sappiamo – endemica per la nostra Regione.

Chiedo alla Presidenza del Consiglio anche quest’anno di essere sensibile e di procedere all’attivazione di una raccolta fondi o di una qualche iniziativa che possa supportare questa maratona. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Crinò. Ne ha facoltà.

CRINO’ Pietro (Scopelliti Presidente)

Grazie, Presidente, chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge 522/9^ di modifica del comma 3 dell’articolo 4 della legge regionale 45 del 2013.

PRESIDENTE

Quale era la richiesta collega Crinò?

CRINO’ Pietro (Scopelliti Presidente)

La richiesta riguarda la modifica del comma 3, articolo 4 della legge regionale 45 del 2013.

PRESIDENTE

Che riguarda?

CRINO’ Pietro (Scopelliti Presidente)

La legge regionale 45 del 2013 è stata pubblicata con imperfezioni sul Bollettino regionale.

PRESIDENTE

Di solito, consigliere Crinò, quando si tratta di provvedimenti legislativi ascoltiamo sempre la Conferenza dei capigruppo o il passaggio in Commissione. Ma non ne abbiamo discusso in Conferenza dei capigruppo

CRINO’ Pietro (Scopelliti Presidente)

Forse sì, l’hanno discussa invece.

GRILLO Alfonso (Scopelliti Presidente)

Presidente, si tratta solo di un refuso. Praticamente, è stato pubblicato un numero errato sulla legge della dieta Mediterranea già approvata da questo Consiglio regionale.

Bisogna solo risolvere il problema del refuso. Grazie.

PRESIDENTE

Ho capito l’argomento, si tratta di un provvedimento di rettifica alla norma sulla dieta Mediterranea che l’Aula deve approvare per evitare l’impugnativa del Governo che aveva sollevato qualche eccezione.

GRILLO Alfonso (Scopelliti Presidente)

Sul Bollettino regionale è stato fatto un errore.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta del consigliere Crinò di inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 522/9^-

(E’ approvato)

Ha chiesto di parlare il consigliere Magno. Ne ha facoltà.

MAGNO Mario (Forza Italia)

Presidente, cortesemente chiedo all’Aula se può essere richiamata all’ordine del giorno la proposta di legge numero 485/9^ recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 3 febbraio 2012, numero 3”.

Si tratta di una proposta di legge già approvata in prima Commissione e in Commissione bilancio per il parere finanziario. Chiedo che sia discussa oggi in Aula.

PRESIDENTE

Consigliere Magno, possiamo inserire questa proposta all’ordine del giorno della prossima seduta?

MAGNO Mario (Forza Italia)

Presidente, c’era una urgenza da parte del dipartimento personale per quanto riguarda le posizioni organizzative.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Giamborino. Ne ha facoltà.

GIAMBORINO Pietro (PD)

Presidente, le ruberò solo un minuto per illustrare un ordine del giorno che riteniamo vada a sopperire ad una ingiustizia sociale.

E’ la richiesta al governo regionale nella persona del suo Presidente, Scopelliti, per attivare con urgenza le procedure per il riconoscimento di aree di crisi del territorio vibonese.

Le motivazioni non solo stanno nel documento che le stiamo per presentare, ma anche nella storia recente che ha coinvolto la Calabria, attraverso la triste e amara vicenda dell’Italcementi di Vibo Marina.

Signor Presidente, ad avvalorare questa nostra richiesta c’è già un’azione concreta da parte del governo regionale che ha avviato le procedure per l’istituzione dell’area di crisi complessa per Gioia Tauro e per l’altra martoriata provincia della Calabria, Crotone, poiché ci siamo soffermati sui requisiti che Vibo Valentia e, soprattutto, la sua zona industriale, consequenzialmente all’alluvione del 2006, hanno; si può presentare al Governo con forza, per aver ottenuto con la legge del 2006 la zona franca urbana che non va a soddisfare niente e nessuno e che qui invece sembra irridere i problemi della comunità vibonese.

In conclusione, invece, l’area di crisi sarebbe veramente una manna dal cielo, perché area di crisi complessa vuol dire dare ristoro alle imprese ad ampio respiro. Ripeto, signor Presidente, che adesso che sono riuscito ad attrarre a malapena la sua attenzione che questo è stato già fatto per altri due territori della Calabria cioè a dire Crotone e Gioia Tauro.

Le chiedo, signor Presidente, formalmente di mettere all’assenso dell’onorevole Consiglio questo ordine del giorno.

(Interruzione)

Le chiedo scusa, signor Presidente, non è completo nelle firme. Questo documento è stato prodotto dall’intero gruppo del Partito democratico nelle persone dell’Ufficio di Presidenza per l’appunto e del sottoscritto.

PRESIDENTE

Sì, firmato da lei e a nome di tutto il gruppo del Partito democratico.

GIAMBORINO Pietro (PD)

Sì, a nome del capogruppo Principe e a nome dell’Ufficio di Presidenza e dunque intende inglobare l’intero Partito democratico in rappresentanza in quest’Aula.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno.

(Interruzione)

GIAMBORINO Pietro (PD)

…l’onore delle armi ai vinti, signor Presidente.

PRESIDENTE

Quindi “riconoscimento dell’area di crisi del territorio vibonese”.

Pongo in votazione l’inserimento dell’ordine del giorno all’ordine dei lavori della seduta odierna.

(Il Consiglio approva)

Sarà poi discusso dopo.

GIAMBORINO Pietro (PD)

Signor Presidente, dopo - soprattutto come lo dice lei - è troppo generico. Dopo quando? Dopo le feste? Dopo Pasqua?

PRESIDENTE

Se completiamo l’ordine del giorno si vota anche oggi.

(Interruzione)

GIAMBORINO Pietro (PD)

Qual è, signor Presidente, la difficoltà di dire unanimemente all’Aula di votare a favore di una cosa che è stata già fatta per Gioia Tauro e per Crotone, visti i requisiti che la legge nazionale assegna a Vibo Valentia? Non lo capisco.

PRESIDENTE

Non abbiamo detto no, ma prassi vuole che si inserisca all’ordine del giorno e si discuta in coda.

GIAMBORINO Pietro (PD)

In questa seduta, signor Presidente?

PRESIDENTE

Si fida? Va bene.

Pongo in votazione l’inserimento dell’ordine del giorno all’ordine dei lavori.

(Il Consiglio approva)

Ha chiesto di parlare il consigliere Giordano. Ne ha facoltà.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, intervengo per chiedere l’inserimento all’ordine del giorno della mozione riguardante l’inserimento nella programmazione 2014-2020 del completamento della strada a scorrimento veloce Gallico/Gambarie e delle opere di connessione col territorio.

(Interruzione)

Presidente, ho chiesto l’inserimento all’ordine del giorno della mozione riguardante l’inserimento nella programmazione 2014-2020 della strada a scorrimento veloce Gallico-Gambarie con le opere di connessione col territorio.

PRESIDENTE

Può farmi avere copia della mozione? Voglio però dire che, come prassi, prima si presenta, si protocolla e poi si illustra in Consiglio. Qui non abbiamo un atto, un documento. Ci sono minuti che dobbiamo attendere quando in realtà si potrebbero presentare prima.

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno della mozione presentata dal consigliere Giordano.

(Il Consiglio approva)

Avevamo in sospeso la richiesta del consigliere Magno. Siccome la prossima seduta di Consiglio è prevista per il 19 dicembre e si prevede qualche approfondimento e qualche sub-emendamento al provvedimento in oggetto mi si chiedeva di inserirlo all’ordine del giorno della prossima seduta.

Possiamo procedere, quindi il punto del consigliere Magno sarà inserito alla prossima seduta di Consiglio.

Relazione sul rendiconto generale della Regione Calabria – Esercizio finanziario 2011 e relativi riferimenti all'Esercizio finanziario 2010 approvata con deliberazione n. 38/2013 dalla Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per la Calabria – nell’adunanza pubblica del 29 luglio 2013

PRESIDENTE

Non ci sono più interventi preliminari, chiederei un attimo di attenzione al Consiglio, perché darei subito la parola al consigliere Imbalzano per la relazione sul rendiconto generale della Regione Calabria, esercizio 2011, e relativi riferimenti all'esercizio 2010, approvata con deliberazione n. 38/2013 dalla Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per la Calabria – nell’adunanza pubblica del 29 luglio 2013.

Era già stata inserita all’ordine del giorno, poi la Commissione l’ha approfondita adeguatamente, quindi ascoltiamo la relazione del consigliere Imbalzano, il Presidente della Commissione bilancio. Pregherei i colleghi di avere grande attenzione.

Prego, consigliere Imbalzano

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Devo preliminarmente anticipare che svolgo questa relazione solo in via del tutto eccezionale, in quanto, trattandosi di fatti gestionali – lo anticipo da ora – per i prossimi esercizi la relazione competerà all’assessore al bilancio, quindi lo faccio per accordi con la sua persona e con lo stesso assessore Mancini.

E’ una relazione che la Commissione che presiedo ha esaminato nella seduta del 29 ottobre alla presenza del dipartimento bilancio.

Si tratta, signor Presidente e colleghi, di una relazione, quella della Corte dei Conti, assai corposa che riguarda e indaga, innanzitutto, il rispetto degli equilibri di bilancio per l’anno 2011.

Sotto questo primo profilo, la Corte apprezza il sostanziale rispetto dell’equilibrio di bilancio e l’approvazione nei termini dei documenti contabili, svolgendo poi tutta una serie di osservazioni che in questa relazione ho aggregato in alcuni punti.

Il primo aspetto si ricollega alla gestione dei cosiddetti residui perenti. Al 21 dicembre 2010 i residui passivi, a seguito di riaccertamento, ammontavano a 396 milioni di euro, mentre la copertura finanziaria degli stessi nel bilancio di previsione 2011 era garantita per un importo di 195 milioni di euro, corrispondente al 49 per cento degli stessi residui. Seguendo l’impostazione della Corte, la Regione ha “inopinatamente omesso di finanziarie una consistente parte dei residui passivi perenti, le cui risorse sono state liberate destinandole al finanziamento di ulteriori spese di carattere continuativo e ricorrente”.

Su questo punto abbiamo audito in Commissione la dottoressa Bonaiuto, che è la dirigente regionale del dipartimento bilancio, che ci ha informato che con l’approvazione del bilancio di previsione 2013 la copertura dei residui perenti è stata allineata alle percentuali richieste dalla Corte costituzionale e dalla stessa Corte dei Conti, cioè in sostanza al 70 per cento dell’ammontare dei residui stessi.

Il secondo aspetto sollevato dalla Corte riguarda la gestione dei residui attivi, sui quali ha evidenziato l’eccessiva lentezza con cui la Regione Calabria procede nelle verifiche sulla loro effettiva esigibilità o insussistenza.

Trattandosi di un’attività che coinvolge l’intera macchina organizzativa della Regione, la Corte dei Conti ha evidenziato come “sia inadeguato l’impegno posto in essere al riguardo dai vari dipartimenti”.

A questo proposito, la Corte ha raccomandato ancora una volta di “prestare la massima attenzione sull’entità dei residui attivi che provengono da esercizi precedenti, in quanto il mancato smaltimento degli stessi è indicativo di una criticità gestionale che, alterando le risultanze di bilancio, crea inevitabilmente tensioni sui flussi di cassa ed impone, di conseguenza, la puntuale e costante verifica circa la sussistenza dei presupposti per il mantenimento di dette poste attive ormai obsolete”.

Su questo punto, sempre la dirigente regionale, dottoressa Bonaiuto, ha evidenziato che è stato dato avvio alle attività di riaccertamento di tutti i residui attivi e che tutti i dipartimenti regionali sono stati sollecitati a concludere questa attività.

L’analisi della Corte dei Conti ha riguardato, inoltre, l’indebitamento. Dopo avere rilevato la non sufficiente chiarezza del “quadro dimostrativo del rispetto del vincolo relativo all’indebitamento autorizzato”, allegato al bilancio di previsione ed all’assestamento, la Corte rileva che anche nel 2011 sale l’indebitamento, che a quella data ammontava a 268,4 milioni di euro.

Pur essendo rispettato il limite di indebitamento del 20 per cento delle entrate tributarie non vincolate, fissato dalla legge regionale numero 8/2002, la Corte valuta negativamente la prassi di non perfezionare gran parte dei mutui di cui è stata autorizzata la contrazione, prassi dalla quale possono discendere “riflessi negativi sia sul piano della cassa sia in termini di competenza”.

La posizione della Regione e la sua esposizione nei contratti derivati è stata poi oggetto di una ulteriore osservazione. La Corte conferma, infatti, la situazione di forte criticità ed invita la Regione ad attivarsi in tempi rapidi, in modo da evitare danni patrimoniali a carico dell’ente.

Su questo punto, sempre la dottoressa Bonaiuto, ha riferito sulle iniziative poste in essere, che sono dirette a corrispondere alle richieste della Corte di avere un maggiore dettaglio sui dati forniti dalle banche. A questo fine, la dirigente regionale ha informato la Commissione dell’avvio di una procedura di acquisizione di un programma specifico, che consentirà di effettuare verifiche più dettagliate sul rendimento dei prodotti finanziari.

Con riferimento al patto di stabilità interno, la Regione ha centrato l’obiettivo programmatico di spesa pari a 1 miliardo e 674 milioni di euro in conto competenza ed 1 miliardo e 420 milioni in termini di cassa.

A questo proposito, la critica della Corte dei Conti è che la Regione Calabria non ha colto la possibilità di avvalersi dei patti regionali, verticale ed orizzontale, che avrebbero potuto dare sollievo alla finanza locale.

La Corte conclude che l’assenza di una programmazione delle risorse finanziarie da impiegare in coerenza con le politiche di spesa, da attuarsi nell’anno di riferimento, comporta che i riflessi delle regole del Patto di stabilità sulle previsioni di bilancio producono effetti negativi in termini di contrazione della gestione, nonché del corretto perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente.

La Corte auspica, ancora, che nell’ordinamento contabile della Regione venga introdotto un principio già contenuto nell’ordinamento degli enti locali, in base al quale il bilancio di previsione deve essere redatto in coerenza con gli obiettivi da raggiungere ai fini del Patto di stabilità.

La Corte osserva, infine, che la Regione Calabria non ha inteso estendere le regole del Patto di stabilità nei confronti dei propri enti e organismi strumentali, nonché degli enti ad ordinamento regionale o provinciale, non esercitando la facoltà prevista dall’articolo 1, comma 137, della legge 220 del 2010.

La relazione della Corte dei conti prosegue, poi, con l’analisi del conto del patrimonio.

La Regione Calabria non ha dato attuazione all’articolo 56 della legge regionale di contabilità numero 8/2002 e quindi non dispone di un sistema di contabilità economico-patrimoniale generale e analitico, per cui la struttura e l’impostazione del conto del patrimonio persiste nella logica della sola contabilità finanziaria. Questo ha determinato la mancata predisposizione dell'inventario e la conseguente inattendibilità del conto del patrimonio che – come già rilevato dalla stessa Corte – rappresenta una grave irregolarità contabile che occorre sanare al più presto.

In ordine alle partecipazioni societarie della Regione, al 31 dicembre 2011 tre di queste società risultano partecipate al 100 per cento (Fincalabra, Sial servizi e Terme Sibaritide), quattro società partecipate (Cerere, Comarc, So.Me.Sa. e Sviluppo Italia Calabria), che risultano essere poste in liquidazione, mentre per una società è stata attivata la procedura fallimentare. Si tratta del Consorzio Cies.

Nel corso dell’anno 2012 altre due società risultano essere state messe in liquidazione, il Centro Tipologico Nazionale e la Sorical S.p.A. Inoltre la Giunta regionale, con delibera 173 del 3 marzo 2010, ha proposto al Consiglio regionale la dismissione della partecipazione delle società Lamezia sviluppo e Stretto di Messina S.p.A. e si è riservata la possibilità di un'ulteriore valutazione in ordine al mantenimento o alla dismissione delle partecipazioni regionali nelle società di gestione degli scali aeroportuali di Reggio Calabria e di Crotone.

Su questo punto voglio ricordare – peraltro questo è un fatto sottolineato dalla stessa dottoressa Bonaiuto – che il Consiglio regionale ha approvato la legge regionale 69/2012, con la quale sono state apportate consistenti riduzioni alle spese di funzionamento delle società partecipate, sulla base di quel principio di coordinamento da finanza pubblica che deve riguardare anche il livello regionale.

Con legge successiva, in particolare la legge regionale 24/2013, sono state poste in liquidazione anche una serie di società, tra le quali la Comac e la Sial servizi.

Sul punto, faccio presente che la Commissione bilancio ha inserito all’ordine del giorno nella precedente seduta il provvedimento assunto dalla Giunta precedente, proprio per valutare l’opportunità di procedere ad ulteriori dismissioni.

Sottoporremo alla valutazione del Consiglio il provvedimento, dopo aver acquisito la relazione dei dipartimenti regionali competenti e le stesse determinazioni che l’esecutivo regionale intenderà assumere.

Signor Presidente, concludo questa relazione significando che la relazione della Corte dei Conti di cui oggi discutiamo trova fondamento su un quadro normativo antecedente rispetto al più stringente regime di controllo introdotto con il decreto legge 174/2012.

A questo proposito ricordo ai colleghi, credo non sia male, l’importanza nel proporre progetti di legge della norma finanziaria che è diventata centrale rispetto alla possibile approvazione di ogni legge.

Tuttavia già la legge numero 20 del 1994 richiedeva che le amministrazioni comunicassero alla Corte e agli organi elettivi, entro sei mesi dalla data di ricevimento della relazione, le misure conseguenzialmente adottate.

In conclusione, signor Presidente e colleghi consiglieri, credo assai opportuno proporre a questo Consiglio e di demandare alla Giunta regionale la redazione di una relazione conclusiva che dia evidenza delle iniziative assunte in risposta alle considerazioni e ai rilievi mossi dalla Corte dei Conti anche con riferimento alla dinamica per la spesa del personale e ai fondi per la contrattazione decentrata.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie al consigliere Imbalzano per la relazione dettagliata e precisa che ha voluto sottoporre all’Aula, attraverso un lavoro molto preciso e attento, molto dettagliato che la Commissione ha fatto e di questo l’intero Consiglio ne è grato, rispetto all’approccio tecnico che ha voluto dare anche alla sua relazione.

Gli interventi sono stati svolti in Commissione e penso che l’Aula possa prendere atto della relazione e dai prossimi bilanci e provvedimenti legislativi cercare di assecondare e seguire con grande ossequio e rispetto le indicazioni che la Corte dei Conti ha voluto dare attraverso questa relazione all’Aula.

Sostanzialmente non c’è nulla da approvare se non che i consiglieri regionali facciano tesoro della relazione che lei, Presidente, ha voluto fare all’Aula. Sarà quindi un ottimo punto di riferimento per l’attività legislativa che provvederemo a fare in questo ultimo scorcio di legislatura, attraverso il lavoro da parte di tutti quanti noi.

Possiamo prendere atto della relazione. Mi sembra che non ci siano interventi dei consiglieri né di maggioranza né di minoranza perché l’hanno già fatto in Commissione ed hanno già approfondito con grande attenzione la relazione. Possiamo licenziare questo punto prendendo atto di questa sua relazione e passare al prossimo provvedimento.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 262/9^ d’Ufficio, recante: “Nomina di tre membri del Collegio dei revisori dei conti della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria (art. 2, legge regionale n. 2/2013)”

PRESIDENTE

Si passa alla proposta di provvedimento amministrativo numero 262/9^ d’Ufficio, recante: “Nomina di tre membri del Collegio dei revisori dei conti della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria (art. 2, legge regionale n. 2/2013)”.

Ha chiesto di parlare il consigliere Morrone, neo capogruppo di Forza Italia, al quale vanno i miei affettuosi auguri di buon lavoro. Ne ha facoltà.

MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)

Presidente, le volevo chiedere se fosse possibile inserire al primo punto all’ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio questo argomento, rinviandolo rispetto ad oggi.

PRESIDENTE

Il consigliere Morrone chiede il rinvio alla prossima seduta di Consiglio regionale, inserendolo al primo punto.

Se non ci sono richieste di parola contrarie rispetto alla sua proposta, accogliamo la proposta di rinvio di questo punto alla prossima seduta di Consiglio regionale. Ricordo che la prossima seduta bisogna votare, due componenti sono espressione della maggioranza e uno della minoranza. Questo è un adempimento che faremo nella prossima seduta di Consiglio regionale.

Allora la proposta di provvedimento amministrativo numero 262/9^ è rinviata al primo punto all’ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio regionale.

Pongo in votazione la proposta di rinvio.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 261/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Documento di programmazione economica e finanziaria della Regione Calabria (Dpefr) per gli anni 2014-2016 (art. 2, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8)”

PRESIDENTE

Si passa alla proposta di provvedimento amministrativo numero 261/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Documento di programmazione economica e finanziaria della Regione Calabria (Dpefr) per gli anni 2014-2016 (art. 2, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8)”.

Il consigliere Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Grazie, signor Presidente, il documento di programmazione economica e finanziaria della Regione Calabria per il triennio 2014-2016 è stato esaminato ed approvato dalla Commissione bilancio nella seduta del 21 novembre 2013.

Si tratta di un documento che precede la presentazione della manovra finanziaria per il prossimo triennio 2014–2016 che andremo a discutere nei prossimi giorni, nel quale il governo regionale analizzato il contesto economico e finanziario fa il punto sull’andamento delle principali politiche regionali e sui nuovi obiettivi da perseguire nel prossimo triennio.

Nella breve relazione che andrò a fare mi soffermerò solo sui punti salienti di questo documento, in particolare sullo stato di attuazione della politica regionale, con particolare riferimento ai fondi europei ed ai fondi nazionali per lo sviluppo e la coesione territoriale; sullo stato dell’arte della sanità calabrese e sulla evoluzione della normativa statale in materia di federalismo fiscale e di armonizzazione contabile.

In ordine al primo punto il provvedimento espone il quadro della spesa comunitaria a valere sulle risorse liberate Por 2000-2006. Si tratta di investimenti pari a circa 869 milioni di euro di cui 811 già impegnati e 410 milioni già spesi.

In sostanza si tratta di risorse che hanno permesso di intervenire in modo significativo con nuovi progetti per finanziare in misura preponderante investimenti mirati allo sviluppo locale e alle risorse naturali.

Il documento offre poi una disamina sullo stato di attuazione del Quadro strategico nazionale nelle regioni obiettivo convergenza, comparato con l’andamento della spesa nelle altre regioni. In primo luogo, considerando i programmi Fse su dati elaborati dallo Svimez, si rileva che al 31 dicembre 2012 la Calabria presenta un livello di impegni quasi in linea con il valore medio delle altre Regioni convergenza: 54,6 e 64,1. Più positiva appare invece la performance dal punto di vista dei pagamenti, considerato che al 31 dicembre 2012 l’avanzamento dei pagamenti del programma Fse Calabria era pari al 37,8 superiore alla media nazionale che era del 36,1.

Non molto dissimile appare la situazione che emerge dai programmi Fesr.

Se in termini di impegni la Calabria si colloca al 31 dicembre 2012 su un livello inferiore al dato medio delle Regioni convergenza, meno distante dal valore aggregato è il dato relativo ai pagamenti registrati alla stessa data, 24,7 a fronte del 30,3 per cento.

A completamento della descrizione del quadro evolutivo della programmazione Fesr, occorre sottolineare che la Regione ha definito un percorso di ulteriore riprogrammazione che consentirà di salvaguardare le risorse del Programma ancora a rischio di disimpegno, approvando il Programma operativo convergenza (Poc) della Calabria. Documento, peraltro, già analizzato in Commissione nelle settimane scorse e sul quale non mi soffermo.

Il documento di programmazione offre poi uno spaccato significativo sulle risorse nazionali disponibili per le politiche di coesione, dopo le recenti modifiche che hanno portato il Governo centrale ad introdurre il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2007-2013 che sostituisce il precedente Fondo per le Aree Sottosviluppate.

Con queste risorse sono state finanziate o sono in corso di realizzazione una serie di opere: anzitutto la Direttrice ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, per 240 milioni di euro, e la Direttrice autostradale Salerno/Reggio Calabria, per 112 milioni di euro.

Sono state assegnate alla Calabria 92,7 milioni di euro alle Università di Reggio Calabria, Catanzaro e Rende e 8,92 milioni di euro per il finanziamento della quota regionale del progetto di valenza nazionale Polo di eccellenza Calabria-Sicilia.

Sono stati finanziati, ancora, 16 interventi nel settore idrico-depurativo per 217 milioni di euro; è stato individuato l’ammontare complessivo di risorse Fondo per lo Sviluppo e la Coesione del ciclo 2000/2006 disponibile per nuove riprogrammazioni, nella misura di 311 milioni di euro.

Sono stati destinati, ancora, 68,25 milioni di euro al finanziamento di interventi riguardanti i settori della difesa del suolo e della forestazione; mentre con delibera 89/2012 è stata data copertura finanziaria ad interventi relativi alla promozione d’impresa, alla riqualificazione urbana, al sostegno alle scuole e alle Università e alla realizzazione di altre infrastrutture, per un ammontare di investimenti pari a 189 milioni di euro.

In sostanza la Calabria ha in dotazione un volume di risorse finanziarie per interventi di carattere strutturale pari ad 1 miliardo 911 milioni di euro.

Il documento riferisce poi sullo stato di attuazione dei progetti integrati e articolati in Pisr, Pisl e Pisu. E’ in atto il Pisr denominato “Tutela, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio etno-antropologico delle minoranze linguistiche della Calabria” e il Pisl  denominato “Contrasto allo spopolamento delle aree interne con investimenti per 56 milioni di euro.

Ricordo ancora che con delibera della Giunta regionale numero 466 del 19 ottobre 2012 è stata approvata la graduatoria definitiva con la quale si prevede il finanziamento di 72 proposte di Pisl nelle 5 province calabresi, per un totale di 350 milioni di euro.

Infine, per quanto riguarda i Pisu, la Regione ha determinato di procedere ad una riduzione complessiva delle erogazioni finanziarie sulla base della puntuale analisi del rischio, mantenendo all’interno del Por Fesr gli interventi più significativi per il tessuto urbano e quelli con maggiore livello attuativo per i quali si è in condizione di garantire tempi certi di realizzazione.

In ordine alle politiche di spesa nel settore sanitario, il provvedimento indica le azioni che la Regione sta implementando per dare attuazione al Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario sottoscritto con lo Stato nel dicembre 2009.

Tra gli interventi si segnalano: l’attuazione del Programma operativo triennale 2013-2015; la riorganizzazione e il rafforzamento della Struttura Dipartimentale con l’istituzione di una tecnico-struttura; il miglioramento delle relazioni con le Aziende Sanitarie, attraverso la diffusione delle “migliori pratiche” e l’armonizzazione dei flussi contabili.

Il governo regionale ha poi indicato i progetti strategici che intende realizzare nel prossimo triennio per il settore sanitario.

Anzitutto il progetto flussi informativi con cui si prevede di informatizzare le procedure di accreditamento, di gestire i debiti informativi tra aziende, Regioni e Ministeri, di gestire i flussi informativi delle prestazioni specialistiche e farmaceutiche tramite tessera sanitaria e il controllo delle esenzioni di reddito.

Ancora il potenziamento del sistema informativo sanitario regionale con il potenziamento del sistema di telemedicina e di teleradiologia, la realizzazione di 4 nuovi ospedali: quello della Sibaritide, Piana di Gioia Tauro, Vibo Valentia e Catanzaro.

Il quadro dei progetti strategici si completa con le indicazioni sullo stato di attuazione del progetto di realizzazione della rete “Casa della Salute”, che ad oggi può contare sulla realizzazione di tre studi di fattibilità sperimentale per Chiaravalle, Siderno e San Marco Argentano.

Con riguardo al Piano di rientro, la Regione ha ridotto la perdita del piano di esercizio rispetto al 2011 di circa 40 milioni di euro, raggiungendo gli obiettivi di riduzione delle perdite.

Con riferimento al terzo punto, il documento di programmazione, stante l’attuale difficoltà a prevedere gli effetti del federalismo fiscale avviato con legge delega 42/2009, delinea l’evoluzione della normativa statale in tema di coordinamento della finanza pubblica ed i suoi impatti con il sistema delle regioni.

Vengono in particolare approfonditi i contenuti del nuovo ordinamento finanziario e contabile e la sua entrata in vigore, le modifiche delle modalità di finanziamento e di erogazione del trasporto pubblico locale, lo stato delle anticipazioni di liquidità per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, le limitazioni alla spesa imposte dal Patto di stabilità.

Ho voluto fare questa ricostruzione sulla prima parte del provvedimento proprio perché ritenevo – ma non vedo l’assessore al bilancio – che lo stesso assessore volesse intervenire sulle altre parti, in particolare su quella parte del documento di programmazione che esprime le direttive per la formazione del bilancio annuale 2014 e pluriennale 2014-2016, del quale, però, andremo a discutere – lo ricordo ai colleghi – a partire da venerdì.

Nel corso della seduta del 21 novembre è stato audito in Commissione il dirigente generale, avvocato Manna, al quale abbiamo chiesto in particolare di illustrare gli obiettivi e le priorità con riferimento a ciascuna area di intervento del bilancio regionale, oltre alle ipotesi di ripartizione delle risorse tra le stesse aree.

Il dirigente generale ha sottolineato, tra l’altro, che le politiche di investimento di questa Regione e le politiche per la cosiddetta crescita sono subordinate al sapiente ed efficace utilizzo dei fondi comunitari, ed è per questo che il Dpefr contiene un’analisi accurata dello stato di attuazione dei programmi operativi regionali 2007-2013 e le linee direttrici per il 2014-2020.

In definitiva, il Dpefr anticipa quelli che sono i tratti della futura manovra finanziaria, proseguendo su quella strada imboccata negli anni scorsi, attento alla procedura dei servizi essenziali, ma con l’evidente necessità di ristrutturare molte categorie di spesa.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Maiolo. Ne ha facoltà.

MAIOLO Mario (PD)

In via preliminare, voglio dare atto al collega, presidente Imbalzano, del lavoro che si sta svolgendo nella Commissione bilancio, per tentare di dare anche al lavoro dell’Aula una maggiore correttezza, una maggiore trasparenza e, soprattutto, un rispetto puntuale delle norme in materia di contabilità e di programmazione finanziaria, così come dico che in Commissione abbiamo avuto modo, in alcune occasioni, di approfondire realmente qual è lo stato della programmazione finanziaria della Regione, sia con riferimento alla programmazione comunitaria sia a quella nazionale.

Il documento di programmazione economica e finanziaria – lo dico anche ai giornalisti – formalmente è l’oppio della programmazione economico-finanziaria, cioè è il libro dei sogni, è quello in cui si scrivono gli obiettivi che in maniera intima una maggioranza politica vuole raggiungere e che in questi documenti scrive.

Quindi c’è una traccia, c’è un’idea, una linea che uno può condividere, ma che di fatto viene scritta in questi documenti di programmazione economica e finanziaria.

Questo documento cessa di essere anche l’oppio del Consiglio, cioè in questo documento non c’è assolutamente scritto nulla rispetto alla traccia e alla prospettiva del futuro e dei futuri bilanci della Regione dal 2014.

Dico questo perché è dichiarato espressamente nel documento che non è questo; quando nella prima pagina si dice “si continuerà a navigare a vista” e su 328 pagine in cui ci sono sostanzialmente 300 pagine di analisi di riferimenti normativi, solo 10 pagine, marginalmente, dicono quali sono i problemi e la criticità di questa regione, io dico che questo documento è esclusivamente un adempimento formale.

Vedo che non è presente in Aula, proprio per dimostrare l’assoluta inutilità di questo documento elaborato dalla Giunta e dalla maggioranza, non solo il Presidente della Giunta regionale, che sicuramente è impegnato, ma è assente anche l’assessore al bilancio, perché non interessa a nessuno di questa Giunta - che ha in mano la programmazione economica e finanziaria - discutere del futuro della regione.

Noi abbiamo detto chiaramente in Commissione che votavamo contro – il collega Imbalzano lo sa – non per un fatto di principio - per cui la minoranza vota contro i documenti di programmazione economica della maggioranza – ma perché “è il documento politico per eccellenza”; in questo documento non c’è nulla né di politico né di tecnico, rispetto alla prospettiva di questa Regione. Abbiamo detto che votiamo contro perché, a questo punto della storia, è stato certificato, in maniera evidente, che - anche quegli sproloqui che l’assessore al bilancio faceva sulla spesa comunitaria e che hanno trovato in Commissione, quindi in maniera incontrovertibile, la certificazione -  nei nostri 36 mesi di gestione di questa programmazione, a fronte della gestione dei 42 mesi del centro-destra, la partita sta scritta nel sito del Ministero; come dice Imbalzano, la performance della spesa non ha confronto, è andata nettamente meglio la gestione di centro-sinistra, non è andata meglio la gestione di centro-destra.

Dico questo per dire che, chiusa la partita - vinta rispetto a questa questione - non c’è null’altro, perché anche oggi nel confronto avviato sul documento strategico 2014-2020, si stenta ancora una volta, e ancora di più rispetto al passato, a mettere a punto una sola, dicasi una sola idea su uno dei problemi strategici della Calabria.

C’è per caso qui dentro descritto, in prospettiva, anche a prescindere dalla disponibilità finanziaria rigida, come si vuole portare via dalla palude la sanità in Calabria? come si pensa di poter attivare un minimo di servizi in questa regione che abbia un senso? Non c’è assolutamente traccia di nulla in questo documento, ma non lo dico in maniera sprezzante, lo dico perché noi siamo dispiaciuti di non poter avere, a questo punto di questa legislatura, quindi in fase finale, una Regione attrezzata a proporre una, dicasi una, iniziativa strategica in questa regione su cui richiamare l’attenzione e l’impegno del Governo nazionale, in un momento in cui c’è un Governo nazionale di larghe intese, strette, qualunque esso sia.

Questa cosa non dico che andasse concordata benché noi abbiamo sempre detto di essere pronti a concordare queste cose; ma ditemi se questa maggioranza ha avuto la dignità di scrivere in un documento di programmazione tipo quello che state per approvare stasera “noi faremo questa cosa nel 2014”, no, oppure “questa cosa la scriviamo in questo documento e sfidiamo voi della minoranza a fare in modo che questa cosa si realizzi, magari, col contributo del Governo”.

Niente di tutto questo! Quindi che cosa dobbiamo votare stasera? Dobbiamo votare 328 pagine di prospetti e tabelle che dicono come stanno le cose, ma questo lo sappiamo perfettamente!

Noi vorremmo capire che cosa avete in mente voi per uscire da questa condizione di estrema difficoltà, dove in ogni incontro che si fa con gli assessori della Giunta e i problemi veri della Calabria si dimostra non l’incapacità ma l’indifferenza rispetto all’obbligo politico e morale che si ha di dare risposte ai problemi dei cittadini.

Sul documento strategico regionale e sui fondi comunitari è un fallimento, si nota ovunque che è un fallimento, ma quello che è drammatico è che qui non si ha in mano il quadro della situazione.

Sono convinto – e c’è testimonianza anche in questo documento – che al dipartimento della programmazione non è chiaro quale sia lo stato di avanzamento della programmazione e della progettazione in questa regione, non è chiaro quali saranno i progetti che si possono realmente completare entro la stagione di programmazione, non si ha idea di che cosa possa essere impostato a cavallo fra questa programmazione e la futura.

Guardate i banchi della Giunta! Con tutto il rispetto per la Vicepresidente, presente, sono l’emblematica rappresentanza di un governo regionale che, di fronte a quello che dovrebbe essere un importante strumento di programmazione, l’oppio per questo Consiglio, non è nemmeno presente alla discussione.

Ma di che cosa stiamo parlando!? Voi dovete solamente prendere atto dell’incapacità politica di portare avanti l’esperienza di programmazione e l’esperienza politica in questa regione.

Non è un retorico intervento dell’opposizione, questo è il dispiacere di chi vede sfumare una legislatura senza aver potuto dare un contributo significativo alla soluzione di almeno una delle questioni strategiche per la Calabria. Ditecene una e su questa siamo pronti a confrontarci, ma mi pare che anche stasera questa occasione sia stata nuovamente sprecata.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Maiolo. Ha chiesto di parlare il consigliere Naccari. Ne ha facoltà.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Chiunque si affacciasse a questo compito arduo, di rinvenire una idea di futuro di governo, di amministrazione in questo documento, non potrebbe che imbattere nella premessa che in una pagina molto scarna depone le armi e archivia in maniera evidente le speranze.

E’ un’autocensura della politica perché, vedete, il collega Maiolo ha giustamente detto che il governo regionale è assente nella discussione sul documento di programmazione economica della Regione, il documento triennale. Questo è un dato che è immediato o, come si diceva un tempo, icto oculi. Si vede che il governo regionale – ad eccezione della Vicepresidente – è sostanzialmente indifferente.

Il Presidente della Commissione, come al solito, in maniera diligente ha riportato alcune questioni ed ha cercato anche di valorizzare alcuni aspetti. Ma cosa dice la premessa? La premessa ci dice al penultimo capoverso che il percorso oltre che incerto è drammatico.

Quindi un giudizio che voi date delle prospettive di governo di questa Regione nei prossimi anni…

(Interruzione)

Posso anche fare a meno di commentare perché voi ritenete che la prospettiva sia drammatica.

Dopo di che, l’altro punto è tuttavia necessario anche in un contesto così difficile e a questo punto uno immagina che anche un momento così difficile sia la premessa per una qualche soluzione. Come continua, invece, il documento di programmazione? E’ indispensabile navigare a vista e aver sempre contezza della situazione complessiva.

Questo documento ci dice che in sostanza la barra, la rotta di navigazione che voi date alla Regione per i prossimi tre anni è quella di navigare a vista. Ma cosa dobbiamo dire? Dobbiamo andare avanti ed entrare nel merito.

Dite, in sostanza, che la situazione è drammatica e che la ricetta è navigare a vista. Non lo so. Diventa anche problematico, lo dico anche per chi va a fare la valutazione delle prospettive della Regione, dei bilanci, del rating regionale. Cosa devono dire le società di rating nel momento in cui voi dite che la situazione è drammatica e la ricetta è navigare a vista? Mettiamola, così, in termini semplici, in termini di logica e di uomo della strada.

Dopo di che, la perla è che si invita a navigare a vista su sanità, fondi comunitari e Patto di stabilità.

Cioè tre questioni su cui, materialmente, la programmazione è lo strumento essenziale.

Vedo alcuni colleghi che nella vita hanno delle aziende anche importanti in questo settore. Ma voi direste ai vostri collaboratori, facendo una riunione nelle vostre aziende, “sapete nel nostro settore sanitario per i prossimi tre anni dobbiamo navigare a vista sugli investimenti, sui servizi sanitari e sul rispetto delle regole del patto?”. Guardate che, sinceramente, mi meraviglio anche, conoscendo la competenza degli uffici tecnici del bilancio della Regione, e mi meraviglio delle valutazioni politiche che vengono inserite in questo documento.

Nel merito ci sono alcuni capitoli che rappresentano un insieme di valutazioni che, sinceramente, si censurano da sole. Dove viene individuato un programma operativo che dovrebbe, addirittura, dare un riassetto istituzionale? Ma sappiamo tutti che il programma operativo è la continuazione del Piano di rientro e non può dare un riassetto istituzionale perché questo è competenza del Consiglio regionale.

Lo dico ai colleghi che dovranno votare questo strumento, stabilendo di cedere quella che è una propria competenza ad un Piano che invece dovrebbe essere quello di riprogrammazione del Piano di rientro.

La cosa assolutamente inconcepibile è che da una parte si metta in evidenza l’aspetto che il decreto 95 sulla spending review parla di una contrazione, prevede una contrazione di 40 milioni di euro nel settore sanitario per la Calabria. Nulla si dice, invece, del federalismo fiscale che viene descritto nelle linee generali solo per la parte amministrativa, quando sappiamo benissimo che questo documento non serve più a niente perché l’accordo realizzato in sede di conferenza delle Regioni con l’individuazione delle tre Regioni benchmark fa strazio dei fondi a disposizione della sanità per la Calabria in una misura ben maggiore.

Di recente è stato pubblicato uno studio sulla applicazione della spesa sanitaria effettiva rispetto alla spesa standardizzata, sulla base di quelle che erano le cinque Regioni benchmark. Ebbene, la Calabria perdeva il 9,5 per cento delle risorse, cioè 354 milioni di euro. Aver accettato di ridurre le Regioni benchmark da 5 a 3, guarda caso Emilia, Umbria e Veneto, in assenza di almeno una Regione del Mezzogiorno - eppure ci sono Regioni del Mezzogiorno che non sono sottoposte a Piano di rientro - equivale ad aspettarsi per il prossimo anno, con la decisione di applicare e anticipare i costi standard, un taglio superiore ai 400 milioni di euro.

Ma qualcuno al bilancio se ne è reso conto? Il Presidente della Regione quando parla di federalismo fiscale, quando si siede in conferenza delle Regioni, si rende conto che con quel tipo di accordo e con la scelta delle Regioni benchmark noi ci siamo automaticamente tagliati oltre 400 milioni di euro l’anno? Ma scusate, di queste questioni, possibile che non ci sia neanche un accenno in 400 pagine di valutazioni assolutamente inconcepibili?

Ma come farà il dipartimento sanità e come faranno le aziende ad andare avanti? Come faranno i cittadini da questo punto di vista? E dire che, invece, si parlava di una realizzazione, finalmente dei percorsi diagnostici e terapeutici assistenziali.

Sono stati assegnati posti letto per le post-acutie, ma posti letto a costo zero, senza alcun tipo di finanziamento.

Da una parte si prevede - in una parte che dovrebbe indicare il percorso di sviluppo dei servizi - la realizzazione di questo percorso delle post acutie e, dall’altra parte, non si mette un euro a disposizione. Anzi la Calabria dovrà recuperare i 40 milioni del taglio della spending review e oltre 400 milioni del taglio dell’applicazione del criterio delle Regioni benchmark  per i costi standard.

Allo stesso modo avete cassato – citate qui una riorganizzazione – il settore Piano di rientro.

Cioè la Regione che deve rifare il Piano di rientro per non aver ottenuto risultati nel triennio, per aver fallito col primo Piano di rientro, cosa fa? Cassa l’ufficio del Piano di rientro? Questo è un comportamento sinceramente inimmaginabile ed incredibile.

Cita poi la presenza di una tecnostruttura che in sostanza è fatta da interni. Una tecnostruttura fatta da interni che non ha altra competenza – a quanto pare –  se non quella di lavorare per dare i dati a Kpmg, come se il contratto di Kpmg non fosse abbastanza ricco di per sé per assicurare l’assolvimento degli obiettivi che vengono richiesti.

Si sfiora poi il ridicolo quando si parla dei ritardi a pagina 185 e questi ritardi, con riferimento al settore sanitario, i ritardi o i mancati riscontri – leggo testualmente – “in merito alle richieste formulate dal dipartimento della salute dell’organo commissariale alle aziende sanitarie e ospedaliere sono spesso dovute oltre che alla carenza di un modello di organizzazione efficiente delle stesse condizionato, ulteriormente da una scarsa comunicazione interna tra i vari livelli aziendali”.

In sostanza dite che non c’è assetto organizzativo, perché è un assetto organizzativo che non esiste e dall’altra parte che non c’è comunicazione fra i livelli delle varie aziende! Allora, scusate, tutto questo lavoro straordinario e fantasmagorico, che doveva aver prodotto questi risultati nel settore, dove sono? Allo stesso modo si cita nel capitolo dei flussi informativi, si fa una descrizione didascalica di questi percorsi omettendo di dire che la Regione Calabria è l’ultima Regione d’Italia proprio sui flussi informativi.

Si parla delle case della salute. E’ una riproposizione di un programma che il collega Maiolo ricorderà bene per essere stato inserito nella precedente programmazione. Ma in giro si sostiene che ci siano solo le risorse per tre case della salute.

E la casa di Praia, di Trebisacce, di Cariati, di Crotone, di Scilla. Queste altre case della salute come saranno finanziate? Allo stesso modo si parla di modifiche della distribuzione delle strutture sanitarie con riferimento, per esempio, a San Giovanni e a Melito. Questo chiaramente contrasta col decreto 18; ci chiediamo allora perché non viene modificato il decreto 18 che è chiaramente in contrasto con quello che voi state scrivendo nel documento di programmazione economica e finanziaria.

Sulla rete di emergenza - che anche qui viene descritta in maniera didascalica - c’è un ritardo clamoroso. Voi parlate di riduzione delle basi dell’elisoccorso. Vogliamo dare un nome e cognome alla riduzione delle basi dell’elisoccorso? Volete dire che state per eliminare Locri da base per l’elisoccorso? Vogliamo dire come questo sia compatibile con la situazione infrastrutturale drammatica della costa ionica calabrese? Volete assumere la responsabilità di esprimere, in parole chiare, quello che in qualche maniera delineate in questo documento che è assolutamente un documento di resa politica-amministrativa e civile rispetto alla Calabria?

Nessuno di noi immagina di sottovalutare quella che è una difficoltà finanziaria, ci mancherebbe; una difficoltà che è presente per le Regioni che non hanno i problemi strutturali e storici della Calabria ma, vivaddio, il tentativo di mettere in campo una strategia, uno straccio di idea, una proposta, la giustificazione anche della propria esistenza e del proprio ruolo questo sì, questo dovremmo chiederlo.

Capisco che si faccia finta che tutto ciò non abbia senso e che ci sia un dibattito oltremodo costretto da una assoluta indolenza amministrativa che è quella che emerge.

Ma io mi chiedo: noi possiamo assumerci la responsabilità di non discutere seriamente di queste cose, in un consesso come quello dell’Assemblea legislativa della Calabria? Voi vi assumete la responsabilità, lo dico a futura memoria, di far finta che l’applicazione dei costi standard non comporti una drammatica riduzione di risorse, specie nel settore sanitario per la Calabria? Vi assumete la responsabilità di non mettere in campo una controproposta al tavolo delle Regioni e della conferenza Stato-Regioni? Perché è di tutta evidenza che l’applicazione dei costi standard, in presenza di una diversità, di un dualismo così evidente fra nord e sud sul piano infrastrutturale e sul piano delle infrastrutture sanitarie non è che una lotta impari, una lotta fra soggetti diversi.

E non c’è nulla di più drammatico che una lotta fra soggetti diversi, spacciata per una logica di equità e di efficientamento della spesa.

Ora io non è che sia contro i costi standard, tutt’altro, ma vorrei che la mia Regione partecipasse a questa partita avendo ben presente quel che accadrà. Voi siete assolutamente disinteressati ed irresponsabili su questo.

Credo che la non presenza non solo del Presidente ma la stessa assenza dell’assessore al bilancio - non è un caso che leggiamo sulla stampa delle frasi che possono sembrare degli epiteti - dimostrino la non conoscenza, per esempio, del territorio della Calabria.

Mi chiedo – spero che non abbia nulla di personale nell’assenza sua oggi o che non ci siano altre motivazioni – scusate, se l’assessore al bilancio non è presente il giorno in cui si discute del documento di programmazione economica e finanziaria, ma che cosa ci sta a fare? Per cosa sta a fare? Che viene a fare in Consiglio se non viene quando c’è il documento di programmazione economica e finanziaria?

Sinceramente è un imbarazzo, penso che noi non andiamo oltre nella valutazione di questo documento che non è facile definire e neanche criticare perché non è un documento. E’ un documento che materialmente afferma l’incapacità assoluta e l’assenza assoluta di qualsiasi idea.

Vorrei che ci fosse, su questo, chi ci dà delle risposte, delle lezioni, chi ci spiega dove non abbiamo capito.

Temo, invece, che, poiché la Calabria manca dal dibattito vero su queste questioni e sui tavoli nazionali, manca dal dibattito sui tavoli economici, sui tavoli della sanità, ci sia, invece, una semplice insipienza, una semplice ed inconcepibile ed inaccettabile indisponibilità ad assumersi il proprio ruolo che è quello di governare la Calabria.

Su questo, purtroppo, invece che gioire noi della opposizione siamo fortemente colpiti e anche fortemente in imbarazzo.

PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di parola, pertanto possiamo procedere con la votazione del documento di programmazione economica e finanziaria della Regione Calabria.

Ha chiesto di parlare il consigliere Principe per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.

PRINCIPE Sandro (PD)

Presidente, gli interventi dei colleghi Maiolo e Naccari Carlizzi hanno evidenziato le carenze gravi di questo documento che, del resto, non suscita l’interesse neanche della Giunta.

E’ stato sottolineato il dato emergente dei banchi del governo vuoti. A noi fa piacere che ci sia l’assessore Gentile che per la verità si sforza di tirar fuori il vecchio pragmatismo di una certa cultura. Ma acquisito questo dato di rispetto, è desolante che il documento che dovrebbe farci capire quale Calabria immaginiamo per i prossimi anni sia un documento di routine.

Forse i colleghi non hanno fatto questo esperimento ma sono convinto che il copia e incolla l’ha fatto da padrone in questo argomento.

Vedete, nei documenti di programmazione triennale si deve capire quali sono le risorse disponibili e soprattutto quali sono gli obiettivi su cui concentrare ed incanalare le risorse disponibili, tenendo conto che, naturalmente, attese le difficoltà di bilancio che a noi non sfuggono, diciamo che è da almeno tre anni che il bilancio di questa Regione è ingessato. Le risorse disponibili debbono provenire dai fondi strutturali europei, dalla futura programmazione.

Guardate che siamo alla fine del 2013 e sta per partire la programmazione 2014-2020 ma, di grazia, in questo documento si doveva dare un indirizzo su cui concentrare queste risorse. Attese le difficoltà dei fondi ordinari quel che resta del povero Por – scusate la cacofonia – 2007/2013 e soprattutto quello che verrà sul 2014/2020 andava messo in sintonia con gli obiettivi di fondo.

Ebbene questa è una Giunta che non ha neanche un minimo di fantasia. Voi mi direte: la politica si fa con la fantasia? Ma si fa anche con la fantasia, con la immaginazione e con la passione. Perché, vedete, fantasia ed immaginazione sono figli della passione e la politica senza passione non si può fare.

Allora una Giunta che avesse la capacità di essere presbite sul piano politico programmatico avrebbe fatto un ragionamento: su cosa debbo puntare? Va bene? allora essendo in un mondo globalizzato, un progettino su come vedere la Calabria nel pianeta uno se lo deve fare.

Il progettino è innanzitutto quello di pesare nel confronto col Governo centrale.

Questo documento non solo evidenzia l’assenza di fantasia ma evidenzia come la Calabria di Scopelliti, al di là dei buffetti di Alfano per dimostrare una benevolenza, non conti niente a livello romano.

Voi mi direte: ma pure voi siete in questo Governo, addirittura il Presidente del Consiglio dei Ministri è un uomo del Pd. Certo che è questo, ma noi non abbiamo l’autorità istituzionale di fare o di chiedere un confronto.

Spiego cosa voglio dire.

Noi abbiamo assistito all’incontro col ministro Lupi che è il Ministro alle infrastrutture e che è il Ministro che ha aderito al nuovo partito di Alfano. Già in quella occasione si è vista quale fosse l’intenzione del Ministro perché ci ha detto chiaramente: scegliete le priorità.

Sapete su che cosa si sarebbe dovuto concentrare questo sforzo di scelta delle priorità? Se venisse prima lo svincolo A piuttosto che lo svincolo B dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria o se venisse prima la tratta A o la tratta B.

Ci ha detto “siete dei poveracci, fate una scelta su un pezzo di carne che si butta ai poveracci”. E’ stato questo il ragionamento.

Poi, nel momento in cui vediamo la programmazione infrastrutturale romana scopriamo – udite, udite – che è prevista la spesa di 2 miliardi e mezzo, mi pare, per collegare niente meno Orte con Mestre. Ma qualcuno di voi ha la ventura di andare in macchina a nord di Firenze? Le autostrade ti escono dagli occhi e dalle orecchie, dalle narici del naso, eppure il Nord si lamenta che non è infrastrutturato. Allora si viene qui a chiedere: scegliete le priorità, se prima lo svincolo a nord di Cosenza o quello a sud piuttosto che qualche svincolo che manca sul percorso oppure la tratta A piuttosto che la tratta B.

Cosa voglio dire con questo? Noi immaginiamo e vogliamo batterci in questa direzione nei prossimi mesi e nei prossimi anni con grande passione. L’Italia deve saper contare a Bruxelles e deve dare un contributo perché le politiche dell’Europa guardino a sud; l’Europa deve smetterla di guardare ad est, deve guardare a sud: all’Africa e al Mediterraneo.

Se così sarà, diventeremo centrali e faccio questo ragionamento perché qualunque politica noi volessimo impostare fallirebbe miseramente se non puntiamo su un ammodernamento delle infrastrutture.

Di tutto questo nel documento non c’è neanche un vagito.

Ma sant’Iddio, una Regione, una Giunta, un Presidente di Regione ha l’autorità morale di rappresentare due milioni di calabresi? Come viene spesa questa autorità morale a Roma, rispetto ai referenti che pure a livello politico ha il Presidente della Regione? E scendiamo un po’ da questo discorso di carattere generale che a voi sembrerà una fantasia.

Posso anche ammettere che può essere una fantasia ma, vedete, se in politica non si hanno idee che possono sembrare utopie mai si riuscirà a portare a casa qualcosa di positivo.

Andiamo ai contenuti. I colleghi hanno parlato della sanità e di altri settori. Io voglio dire velocemente due cose e chiudo.

Penso che la Calabria non potrà avere speranza di un futuro se non saremo in grado di puntare sul turismo e sull’agricoltura. Delle infrastrutture che, comunque, sono preordinate a questa evoluzione ho già detto.

Mi permetto di aggiungere a proposito di turismo: ma veramente il turismo, anche se si riesce a mettere in piedi la migliore politica di accoglienza, se riusciamo, finalmente, con i fondi che pure ci sono a tenere pulito il nostro mare, può reggere con 20 giorni di presenza dei turisti? Allora se il turismo non lo si fa in modo tale da intrecciare le bellezze naturali, del paesaggio, del mare, delle montagne con la cultura, col recupero dei centri storici, con la valorizzazione dei beni culturali, non ha speranza.

Sulla valorizzazione della cultura e dei beni culturali siamo all’anno zero. C’è una grande responsabilità di questa Giunta, e l’esempio di Sibari grida ancora vendetta. Dobbiamo dire senza tema di smentita che il centro-sinistra aveva previsto la valorizzazione di Sibari e leggetevi il Por 2007/2013; c’è una filiera che prevedeva la salvaguardia e la liberazione del sito dall’acqua e una campagna di scavi di ben 5 anni, con moduli che venivano eseguiti contemporaneamente con la realizzazione a Sibari di un distretto tecnologico per l’idrologia e per la tecnologia.

C’erano anche i fondi, cari signori, e non se ne è fatto nulla. I Ministri per la coesione territoriale continuano a spazzare risorse rispetto all’assoluta incapacità di questa Giunta di utilizzarle. Di grazia, ma di cosa sentiamo parlare in questi mesi nei talk show, nelle televisioni, nei programmi culturali? Tutti si riempiono la bocca di ricerca, di innovazione tecnologica e quant’altro. Anche il presidente Napolitano lancia questi appelli. La politica della ricerca e della innovazione tecnologica di questa Giunta: un fallimento totale.

Due distretti tecnologici che noi avevamo avviato sono stati chiusi dalla inconsistenza dell’azione dell’amministrazione regionale in questo settore così come sono finite le vere politiche di alta formazione; se noi vogliamo guardare al futuro, questa Regione non può fare a meno di fare anche alta formazione, legando ricerca e alta formazione al mondo dell’impresa. Quindi con i fondi comunitari sostenere le piccole e medie imprese sane che, se attrezzate dal punto di vista della innovazione di processo e di prodotto, possono stare sui mercati internazionali.

Di questo si parla nel mondo civile oggi, di come coniugare il bisogno di chi è rimasto indietro con il merito; ma il merito come lo sosteniamo? Il merito lo sosteniamo se ad un certo punto  consentiamo a tutti di partire con una base di partenza che sia uguale. Questo criterio per la verità era stato seguito nell’Università della Calabria, in un periodo di mezze vacche magre, per cui tutti avevano il diritto di scriversi all’Università, soprattutto quelli che provenivano da famiglie con un reddito basso.

Anche questo è caduto e soprattutto è caduta ogni politica di alta formazione perché le nostre imprese hanno bisogno di gente preparata. La formazione non può essere intesa come un fatto assistenziale e senza una selezione vera, soprattutto a livello di tirocini, perché chi consegue un titolo di studio in Calabria ha bisogno di seguire dei tirocini di ricerca, di eccellenza nelle Università e nell’impresa, nella pubblica amministrazione che è vecchia, che è stantia e che ha bisogno dell’immissione di nuove forze.

Tutto questo che pure era partito è stato cancellato dall’azione di questa Giunta che continua a regalare fondi strutturali al Ministero della coesione che ci auguriamo riporti questi fondi in Calabria. Per Sibari è successo questo anche se è ancora sommersa dal fango dopo l’alluvione.

Ho chiuso e ritorno per un attimo alle infrastrutture. E’ bene che il Consiglio regionale sappia una cosa di cui non si parla in questo documento ma che potrebbe essere anche al momento dell’arrivo.

Quando abbiamo fatto qualche puntata a Bruxelles negli ultimi anni c’è stato detto che la metropolitana Germaneto/Catanzaro e la metropolitana Cosenza/Rende/Unical rappresentano metà delle risorse del Por 2013-2020 ancora recuperabili.

Noi abbiamo la grande preoccupazione che anche queste risorse torneranno indietro.

Conosco molto bene la situazione del cosentino e vi debbo dire che questi due progetti insieme avevano consentito di ipotizzare un modo di collegarsi all’interno della Regione, eliminando la gomma ed utilizzando il ferro; con un piccolo investimento sulla Ferrovie della Calabria tra Cosenza e Catanzaro avremmo avuto un collegamento Germaneto/Unical, Germaneto/Catanzaro e la tratta Catanzaro/Cosenza e quindi anche il Savuto, che veniva riportato al centro verso Catanzaro e Cosenza e poi Cosenza/Rende/Unical.

C’è fortemente il rischio che anche queste risorse ritornino indietro. Vorrei parlare qui un attimo di politica ma, di grazia, l’Udc fa parte o no di questa maggioranza? Non mi rivolgo al Presidente del Consiglio perché naturalmente lui sta al di fuori di queste logiche.

Assistiamo al balletto indecoroso per cui gli assessorati competenti di questa Giunta cercano di portar avanti queste iniziative infrastrutturali e si trovano l’ostracismo, l’opposizione di sindaci che fanno parte dell’Udc. Questo dimostra anche uno sfrangiamento enorme di questa maggioranza che nei fatti non esiste più. Arriverà, certo, alla fine della legislatura ma è già minata all’interno da tante contraddizioni e non mi riferisco solo alle vicende di Forza Italia e del Nuovo Centro Destra di Alfano.

Allora voglio dire che se così stanno le cose, se quel poco che si era sognato rischia di naufragare, perché non c’era la capacità di attuare gli interventi, se non c’è un minimo di visione per il futuro, come facciamo ad essere benevoli rispetto ad un documento di questo tipo che, credetemi, lo diciamo veramente con grande rammarico…

Poco fa in Conferenza dei capigruppo quando sono venuti gli Lsu e gli Lpu abbiamo fatto un grande ragionamento di serietà istituzionale, nel senso di dire che noi dobbiamo presentarci a Roma con una veste di serietà e dire “basta col precariato”. Ma per far questo, per dire “basta col precariato per il futuro” siamo tutti responsabili per aver costruito precariato, cerchiamo di portare a termine il precariato che tutt’ora sussiste.

Noi stiamo dimostrando in tutti i modi di essere un partito che fa opposizione e che vuol confrontarsi, ragionare, che vuol dare un contributo.

Purtroppo, questa è una terra selvaggia, è ancora la terra descritta da Corrado Alvaro e c’è una incultura politica che fa paura e, nel momento in cui anche un partito di opposizione chiara come il nostro si pone il senso di responsabilità per la risoluzione dei problemi ed è pronto a dare il suo contributo, arriva il Pierino di turno che non capisce nulla di politica e che ti viene a dire che si vogliono fare degli inciuci.

Noi non vogliamo fare né inciuci né vogliamo essere i radicali che dicono sempre no senza vedere il merito delle questioni.

Ma quanto al merito delle questioni, il piano, il programma che ci avete presentato, credeteci, con tutta la buona volontà di essere responsabili, soprattutto per i giovani della Calabria, noi non possiamo che esprimere un no convinto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente, intervengo per esprimere anche io la dichiarazione di voto a nome del neonato gruppo del Nuovo Centro Destra. Intervengo sollecitato anche dai ragionamenti della minoranza che in quanto a compattezza vi sarebbe da scrivere libri.

Dico che il consigliere Principe ha ragione quando, giustamente, richiama su un documento di programmazione, sulle cose che si potevano fare e non si sono fatte o su quelle che non si sono neanche iniziate a vivere da minoranza. Lo faranno anche i calabresi alla fine di questo mandato in modo critico; una esperienza che a noi convince per l’impegno che ci mettiamo.

Io, nell’annunciare il nostro voto favorevole, sottolineo che la differenza della cultura è proprio il discrimine fra l’essere centro-destra e centro-sinistra, sta proprio qui nel senso della misura. Il senso della misura è presentarsi di fronte ai calabresi - e dovrà farlo Scopelliti; io sono tra l’altro in modo convinto quello che sostiene il Presidente e questa maggioranza, ancorché in questo momento di grande difficoltà; tant’è che c’è un governo di unità nazionale, tant’è che esplodono purtroppo… ci sono state stagioni in cui si dovevano programmare gli investimenti, non si doveva capire se pagare o meno gli stipendi o quali stipendi e quindi figuratevi che ansia e quanta responsabilità, i blocchi, incontrare tanto precariato, gli Lsu e gli Lpu, che comunque in questa Calabria altre stagioni della politica hanno creato.

Responsabilmente, quindi, bisognerà dire ai calabresi - e bisognerà dirlo tutto i giorni - che le cose non sono state fatte. Vorrei sottolineare alcuni aspetti rispetto a chi ha avuto varie stagioni in diversi ruoli di governo e ancora oggi richiama. Se io dovessi guardare al passato, qui non si è mai iniziato.

Sul turismo si poteva far tantissimo, ma prima non c’erano i turisti russi che ci sono oggi e arrivano a settembre e ottobre, in una fase destagionalizzata, e torneranno anche a marzo. E’ una cosa che si è fatta. Non c’erano voli che collegavano anche quando questa Regione faceva spot in Inghilterra e non c’era un volo e lo sforzo è stato fatto.

Ci sono una serie di questioni su cui chiederemo consenso politico, ma abbiamo il grande limite di dover dire, a partire da quest’Aula, come abbiamo fatto nelle scorse settimane quando c’era il Pdl in cento piazze, che oggi ci sarà Forza Italia e il Nuovo Centro Destra in cento piazze ad affrontare i cittadini prendendo anche le critiche. Noi siamo pronti a prendere anche le critiche ma basta con la cultura di maniera, quella del dar lezioni dopo essere stati in vari ruoli e dire che ancora che la Calabria…

Ci saranno future generazioni in questa Calabria ad occuparsi delle questioni perché ormai c’è un percorso, credo anche nel Partito democratico, che inizia.

Ci sono state stagioni in cui si poteva far tanto anche quando c’erano misure meno drammatiche di queste e francamente sentire che tutto è una negatività…

Presidente, nel dare, a nome del gruppo, il voto favorevole, penso che il presidente Scopelliti e questa Giunta, con tutti i limiti e con tutto quello che si poteva fare di più, abbiano provato e continuino a provare ad innescare un cambio di marcia, facendo quello che bisognava fare, forse, già dagli anni ’80. Quindi, piano di riordino sanitario e quant’altro e su questo ci presenteremo ai calabresi. Non concediamo a nessuno - che ha avuto diversi anni, diversi ruoli e diverse stagioni – di dirci quello che bisognava fare o quello che si dovrà fare.

Penso che saremo qui a continuare ad occuparci della Calabria anche nel secondo tempo, sempre se i calabresi ce lo vorranno concedere. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi, possiamo procedere alla votazione. Pongo in votazione il documento di programmazione economica e finanziaria per gli anni 2014-2016.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 263/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione dell’Ardis di Catanzaro per l'esercizio finanziario 2013”

PRESIDENTE

Il prossimo punto riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 263/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: Bilancio di previsione dellArdis di Catanzaro per l'esercizio finanziario 2013”, di cui è relatore il consigliere Crinò, al quale darei la parola per la relazione iniziale.

CRINO’ Pietro (Scopelliti Presidente), relatore

Su questo argomento la Commissione bilancio ha dato un suo parere in data 21 novembre 2013. La seconda Commissione ha trattato questo documento contabile in diverse sedute e lo ha esitato nella seduta del 17 luglio scorso, trasmettendone le relative risultanze al Consiglio regionale.

Lo stesso Consiglio regionale si è determinato con deliberazione 342 del 23 settembre scorso con la seguente formulazione: “La proposta di provvedimento amministrativo 223/9^ si è rinviata alla Giunta regionale per il dovuto riesame, a seguito delle risultanze del parere espresso in audizione dall’Avvocatura regionale e delle conseguenti determinazioni che i dipartimenti competenti assumeranno”.

La Giunta regionale ha ritrasmesso lo stesso provvedimento, non ritenendo di dover apportare modificazioni al bilancio dell’Ardis, per le motivazioni indicate nel processo verbale di due sedute dell’esecutivo regionale, che qui vado a riassumere.

Il 25 ottobre scorso, nel processo verbale di Giunta, si dà notizia della nota a firma del direttore generale del dipartimento bilancio, protocollo numero 332079 del 24 ottobre scorso, che chiarisce quanto segue: “Il settore si è già espresso in merito al bilancio in esame ed ha formulato le proprie osservazioni e raccomandazioni, pertanto conferma quanto già espresso precedentemente con nota 134051 del 18 aprile scorso e ribadisce, quindi, il parere favorevole per l’anno 2013, ritenendo che, poiché non è intervenuto alcun mutamento dal punto di vista contabile, non è possibile sottoporre alla Giunta regionale una proposta approvativa di un bilancio di contenuto identico a quello già approvato nello scorso mese di aprile”.

Il 31 ottobre scorso, nel processo verbale di Giunta, si dà atto che l’esecutivo regionale ha esaminato la richiesta di supplemento di istruttoria richiesta dal Consiglio. Tuttavia, preso atto della nota del 24 ottobre 2013 numero 332079 del dirigente regionale del dipartimento bilancio, non essendovi ulteriori elementi in merito, decide di incaricare la Segreteria di Giunta di ritrasmettere la deliberazione 148 del 22 aprile scorso al Consiglio regionale per i conseguenziali adempimenti.

In sintesi, il dirigente regionale sostiene che, non essendo maturata alcuna certezza in ordine all’esistenza o meno dell’obbligo della Regione di rimborsare l’Ardis, l’Agenzia può legittimamente mantenere in bilancio il residuo attivo.

A tutela di questa previsione, il settore bilancio, nell’esprimere parere favorevole all’approvazione, raccomandava la non utilizzazione dell’avanzo fino a quando non fosse stato approvato il conto consuntivo 2012, ciò perché solo in seguito all’approvazione del rendiconto 2012 vi è la certezza dei residui esposti e, di conseguenza, del reale ammontare dell’avanzo di amministrazione.

Sullo specifico aspetto di supplemento di istruttoria richiesta, vale a dire le considerazioni che l’Avvocatura regionale ha reso nel corso della seduta di Commissione, il dirigente del dipartimento bilancio ha precisato che il parere espresso non fa menzione della questione di carattere finanziario, ossia non chiarisce chi debba farsi carico delle spese sostenute dall’Ardis per il personale ex Isef.

Conclusivamente, riepilogo i passaggi fondamentali di questa pratica.

Il Collegio dei revisori dell’Ardis esprime parere favorevole all’approvazione del bilancio, ma raccomanda di dare soluzione definitiva alla problematica del personale ex Isef, in particolare per quanto riguarda la necessità di retribuire i dipendenti.

Entrambi i dipartimenti, bilancio e cultura, hanno richiesto l’iscrizione nel bilancio dell’Ardis di apposito accantonamento a parziale copertura dei crediti vantati dall’Ardis nei confronti della Regione relativi al personale ex Isef, in attesa che vengano definiti i rapporti giuridici tra lo stesso personale, l’Ardis, l’Università e la Regione Calabria.

L’Ardis ha corrisposto alla richiesta formulata dal dipartimento bilancio ed, in particolare, ha acceso un apposito capitolo di spesa, accantonando le relative somme.

Il tavolo tecnico interdipartimentale insediato per la risoluzione della problematica relativa al personale ex Isef sta tuttora svolgendo il proprio lavoro e sottolinea l’urgenza di approvare il bilancio di previsione, per garantire la funzionalità dell’ente che offre servizi essenziali agli studenti calabresi.

La Commissione ha, quindi, approvato la proposta de qua facendo proprie le raccomandazioni, prescrizioni e osservazioni del Collegio dei revisori dei conti e dei dipartimenti regionali bilancio e cultura che hanno curato l’istruttoria.

La Commissione, altresì, con riferimento al verbale del 9 ottobre 2013 relativo al tavolo tecnico interdipartimentale, raccomanda la tempestiva definizione della problematica del personale ex Isef, rispetto alla quale viene riferito nello stesso verbale che non è stato possibile fin qui definirla, stante la complessità giuridico-amministrativa.

PRESIDENTE

Non ci sono interventi, quindi possiamo procedere alla votazione. E’ stata già discussa e approfondita in Commissione, quindi pongo in votazione la proposta relativa al bilancio di previsione dellArdis di Catanzaro per l'esercizio finanziario 2013.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 505/9^ di iniziativa del consigliere Magno, recante: “Modifica alla legge regionale 16 maggio 2013, n. 24”

PRESIDENTE

Il prossimo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 505/9^ di iniziativa del consigliere Magno: “Modifica alla legge regionale 16 maggio 2013, numero 24”.

E’ relatore il consigliere Pacenza, che ha facoltà di intervenire.

PACENZA Salvatore (Forza Italia), relatore

E’ una proposta di legge che è stata approvata all’unanimità in terza Commissione e si riferisce alla legge regionale 24 del 2013, che recita: “Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità”.

Proprio in quest’ottica di un riordino istituzionale, è stata abrogata anche la legge numero 8/2003, dove per l’appunto l’articolo 20, comma 2, trattando di una norma di tipo organizzativo in materia sanitaria, sarebbe dovuto rimanere escluso dall’abrogazione.

Per cui con la presente proposta, per come approvata attraverso un emendamento del consigliere Mario Magno in qualità di proponente, nella seduta della terza Commissione del 21 ottobre 2013, ha come fine quello di escludere dall’effetto abrogativo il suddetto articolo 20 nella sua interezza – dico bene, consigliere Magno? – che prevede l’utilizzo temporaneo di personale proveniente dalle aziende sanitarie ed ospedaliere della regione presso il dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie, mantenendo anche il trattamento economico complessivo in godimento con oneri a carico delle aziende di appartenenza.

PRESIDENTE

E’ stata licenziata all’unanimità dalla Commissione, quindi non c’è nessun problema. C’è un emendamento a firma del consigliere Magno, protocollo numero 53030, che così recita: <<All’articolo 1 della proposta di legge n. 505/9^, dopo le parole “ad esclusione dell’articolo 20”, sono eliminate le parole “comma 2”>>, che può illustrare.

MAGNO Mario (Forza Italia)

Con questo emendamento ripristiniamo l’intero articolo 20, invece che solo il comma c), quindi rimettiamo in moto quello che era l’articolo 20 precedente. C’era anche la clausola di invarianza finanziaria da approvare.

PRESIDENTE

Va bene. Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 53030.

(E’ approvato)

Emendamento successivo, protocollo numero 53276, a firma del consigliere Magno, che così recita: <<Dopo l’articolo 1 della proposta di legge numero 505/9^ è aggiunto il seguente articolo: “Art. 2 (Clausola di invarianza finanziaria) 1. Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica regionale”.

L’ha già illustrato il consigliere Magno. Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 53276.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 1, così come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, come emendato.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 259/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione dell’Aterp (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Vibo Valentia per l'anno finanziario 2013”

PRESIDENTE

Il punto 7 all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 259/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione dell’Aterp (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Vibo Valentia per l'anno finanziario 2013”, di cui è relatore il consigliere Imbalzano.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Si tratta di un bilancio approvato dalla Commissione già nella seduta del 21 novembre, rispetto al quale la Giunta aveva già autorizzato l’esercizio provvisorio con delibera 135 del 22/4/2013.

Nel merito del provvedimento, la delibera di Giunta propone al Consiglio l’approvazione del bilancio di previsione, demandando agli organi dell’Aterp di Vibo l’osservanza delle raccomandazioni formulate con nota 134474 del 19 aprile 2013 in tema di gestione dei residui attivi e il rispetto delle esposizioni in tema di contenimento della spesa, introdotta dalla legge regionale 27 dicembre 2012 numero 69.

In particolare, il Collegio dei revisori ha espresso parere favorevole all’approvazione di questo bilancio a conclusione di una relazione articolata, nella quale, però, non mancano considerazioni e indirizzi per gli organi di gestione.

Il Collegio formula alcune raccomandazioni, riassumibili nella introduzione di una contabilità economico-patrimoniale, il riaccertamento dei residui attivi e passivi e la riscossione dei residui attivi.

Lo stesso Collegio esorta gli amministratori, nell’azione di risanamento di bilancio, ad apportare ulteriori tagli alla spesa del bilancio stesso.

Il dipartimento lavori pubblici concorda con le conclusioni del Collegio dei revisori, che ha richiesto all’azienda di concludere il riaccertamento dei residui attivi e passivi e di attivare tutti gli strumenti possibili per ottemperare alle raccomandazioni del Collegio.

In conclusione, il dipartimento stesso esprime parere favorevole, ritenendo abbastanza attendibili e congrue le previsioni di entrata e di spesa, concordando anche con le raccomandazioni espresse dal Collegio dei revisori.

Il dipartimento bilancio ha richiesto all’Aterp di adeguare le proprie determinazioni in merito ai limiti di spesa previsti dalla legge regionale 69/2012 e, dopo aver esaminato la deliberazione prodotta dallo stesso commissario in data 9 agosto 2013, ha proposto alla Giunta l’approvazione del documento contabile.

Lo stesso dipartimento sottolinea l’eterno problema delle morosità dei canoni, a cui deve essere data maggiore incisività, e conclude l’esame invitando l’azienda a produrre un prospetto dei residui distinti per anno di formazione e a procedere al loro riaccertamento secondo i criteri individuati nel principio applicativo della contabilità finanziaria, recepito con legge regionale 47/2011.

In conclusione, quindi, la seconda Commissione ha approvato il provvedimento facendo proprie le prescrizioni, osservazioni e raccomandazioni espresse dal Collegio dei revisori dei conti e dai dipartimenti regionali competenti, in particolare del dipartimento bilancio, che ne hanno curato l’istruttoria, e le raccomandazioni e le prescrizioni espresse dalla Giunta regionale.

PRESIDENTE

Non ci sono interventi, peraltro è stato approfondito in Commissione abbondantemente, è stato licenziato a maggioranza.

Pongo in votazione il bilancio di previsione dell’Aterp della Provincia di Vibo Valentia per l'anno finanziario 2013.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 510/9^ di iniziativa del consigliere Gallo, recante: “Modifiche alla l.r. 30/2011 (Disposizioni transitorie in materia di assegnazioni di sedi farmaceutiche)”

PRESIDENTE

Il prossimo punto riguarda la proposta di legge numero 510/9^ di iniziativa del consigliere Gallo, recante: Modifiche alla l.r. 30/2011 (Disposizioni transitorie in materia di assegnazioni di sedi farmaceutiche)”.

E’ relatore il consigliere Pacenza, che ha facoltà di intervenire.

PACENZA Salvatore (Forza Italia), relatore

Anche questa proposta di legge è stata approvata all’unanimità in terza Commissione ed è una proposta di legge che va a normare in maniera definitiva una situazione che si trascinava da un po’ di tempo.

Negli anni 2001, 2002, 2003, in Calabria si rendevano disponibili delle sedi farmaceutiche che la Regione assegnava in via provvisoria. La normativa statale che è competente in materia di assegnazione di sedi farmaceutiche aveva provveduto ad assegnare in via provvisoria le sedi farmaceutiche rese disponibili mediante delle disposizioni legislative di sanatoria a favore degli assegnatari provvisori da tre a cinque anni.

La legge regionale del 10 agosto 2011, la numero 30, che recitava “disposizioni transitorie in materia di assegnazione di sedi farmaceutiche”, mira a colmare le lacune legislative in tema di assegnazione di sedi farmaceutiche nel territorio calabrese.

In sede di applicazione di questa legge, tuttavia, sono emerse delle incongruenze tali da rendere necessaria la redazione di un nuovo testo normativo, che abbia come finalità esclusiva quella di superare tali incongruenze. La legge numero 510, cioè quella che andiamo ad approvare, ha come unica finalità quella di rendere più caro il significato e quindi una migliore applicazione dell’articolo 1, comma 7, della legge regionale 30 del 2011, nel prevedere l’assegnazione della titolarità delle sedi farmaceutiche.

PRESIDENTE

Anche questa proposta di legge è passata all’unanimità dalla Commissione, non ci sono emendamenti, è composta da due articoli.

Ha chiesto di parlare il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (UDC)

Vorrei ricordare al Consiglio che questa è una legge del 2011, che la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con un eccesso agonistico nei confronti della nostra Regione, aveva deciso di impugnare, trattandosi di materia di sanità. Questo eccesso agonistico da parte della Presidenza del Consiglio nei confronti della nostra Regione è stato sanzionato malamente dalla Corte costituzionale, che ha rigettato il ricorso del Governo, quindi ha sancito il buon operato del Consiglio regionale attraverso l’approvazione di questa legge.

Voglio ringraziare il Presidente Pacenza e la Commissione, che hanno affrontato questa problematica ulteriore, vale a dire un dubbio interpretativo anche venuto fuori da parte degli uffici nell’attuazione di questa norma, dopo l’iter lungo dovuto alla sentenza della Corte costituzionale che ha fatto sì che oggi arriviamo a questo chiarimento interpretativo, che consentirà a molti farmacisti di questa regione, che hanno avuto l’assegnazione provvisoria già in seguito a un bando del 1997, di avere l’assegnazione in via definitiva, così come è avvenuto in base alla legge nazionale in altre Regioni.

Quindi, di fatto, la nostra Regione si mette al passo con altre Regioni e la Corte costituzionale ha sancito il buon operato di questo Consiglio regionale rispetto a un Governo che, come al solito, ha avuto un eccesso agonistico nei confronti della nostra Regione e di questo Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Non ci sono interventi, per cui si passa all’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 258/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Liquidazione dell’Istituto regionale per la comunità occitana di Calabria: Bilanci di previsione per gli anni finanziari 2010, 2011 e 2012 e Rendiconti generali per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012”

PRESIDENTE

Siamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 258/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Liquidazione dell’Istituto regionale per la comunità occitana di Calabria: Bilanci di previsione per gli anni finanziari 2010, 2011 e 2012 e Rendiconti generali per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012”.

Il consigliere Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Signor Presidente, si tratta di un provvedimento amministrativo che è stato licenziato nella seduta del 21 novembre e rispetto al quale sottolineo che gli ultimi documenti contabili dell’Istituto approvati dal Consiglio regionale sono i bilanci di previsione per gli anni finanziari 2007, 2008 e 2009 e i rendiconti generali per gli esercizi finanziari 2007 e 2008.

Nel merito del provvedimento, la documentazione pervenuta è composta dai pareri del Collegio dei revisori e dei Dipartimenti Cultura e Bilancio.

Sia con riferimento ai bilanci di previsione per gli esercizi 2010, 2011 e 2012, che per i rendiconti 2009, 2010, 2011, 2012, il Collegio dei revisori, “riscontrata la corretta formulazione dei bilanci in termini di competenza e di cassa e ritenuto che, sulla base delle informazioni ricevute, quanto proposto nei documenti contabili risulta essere congruo rispetto alle previste attività dell’istituto”, ha espresso “parere favorevole in ordine all’approvazione” dei suddetti bilanci di previsione e dei conti consuntivi.

Il Dipartimento Cultura, ha espresso parere favorevole sia all’approvazione dei suddetti bilanci che dei conti consuntivi.

Il Dipartimento Bilancio “non avendo rilevato elementi ostativi all'approvazione dei bilanci di previsione dell'Istituto”, ha espresso “parere favorevole all'approvazione dei documenti contabili”.

In ordine ai rendiconti consuntivi per gli anni 2009, 2010, 2011, 2012, il Dipartimento Bilancio, verificata per ciascun anno la determinazione dei residui attivi e passivi ed accertata la piena correttezza contabile dei dati esposti in ogni documento e dei risultati di amministrazione, “propone l’approvazione del conto consuntivo” per ogni esercizio finanziario “segnatamente e limitatamente alla propria competenza contabile”.

La Commissione bilancio, preso atto della dichiarazione di regolarità dell’atto resa dal dirigente della Giunta regionale competente per materia ha approvato il provvedimento amministrativo recante “Liquidazione dell’Istituto regionale per la comunità occitana di Calabria: Bilanci di previsione per gli anni finanziari 2010, 2011 e 2012 e Rendiconti generali per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012”.

PRESIDENTE

Non ci sono richieste di parola pertanto pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 258/9^.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 265/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Aterp Catanzaro. Rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2012”

PRESIDENTE

Si passa al punto numero 10 all’ordine del giorno che recita: “Proposta di provvedimento amministrativo numero 265/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Aterp Catanzaro. Rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2012”.

Il consigliere Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Presidente, si tratta di un provvedimento amministrativo licenziato dalla Commissione bilancio il 29 novembre e sul quale il Collegio dei revisori dà atto delle verifiche svolte per accertare: la corrispondenza tra i dati di previsione definitiva di entrata ed i dati relativi agli accertamenti e riscossioni; la composizione percentuale delle spese; la gestione dei residui attivi e passivi; il risultato di competenza nel 2012, che si chiude con un avanzo pari a 521 mila euro.

Con riferimento alla composizione percentuale delle spese, il Collegio evidenzia l’elevata incidenza degli oneri per il personale in attività di servizio, pari a 3 milioni e 476 mila euro.

Dalla gestione residui, il Collegio, dopo aver dato atto dell’avvenuto riaccertamento per l’anno 2012, ritiene che la capacità di riscossione dei residui attivi non è ancora soddisfacente e ribadisce di proseguire con la dovuta e costante applicazione nell’azione di recupero delle partite di credito riguardanti i canoni di locazione.

Dall’analisi dei risultati, il Collegio rileva, inoltre, un disavanzo di amministrazione pari a 259 mila euro, che risulta comunque diminuito rispetto agli anni precedenti. Il Conto economico chiude con una perdita di 2 milioni 453 mila euro.

Il Collegio esprime parere favorevole all’approvazione del rendiconto, rappresentando e raccomandando gli amministratori a provvedere alla copertura del disavanzo di amministrazione risultante dal conto consuntivo dell’esercizio 2012; a proseguire ed intensificare le azioni rivolte al recupero della morosità ed alla regolarizzazione dei rapporti locativi; a proseguire il programma di dismissione degli immobili alienabili, dando priorità a quelli collocati nei condomini misti; a proseguire l’opera e l’attività per un adeguato coordinamento tra gli uffici, al fine di rendere più agevoli ed efficaci le procedure amministrative, contabili e legali; a consolidare la capacità di riscossione, al fine di garantire all’azienda un equilibrato andamento dei flussi di entrata e di uscita.

Fatto questo ripreso dal dipartimento lavori pubblici che dopo aver riassunto puntualmente la relazione del Collegio dei revisori, esprime parere favorevole concordando con le prescrizioni raccomandate dal Collegio dei Revisori stesso.

Il dipartimento bilancio ha svolto le verifiche dovute per accertare la corrispondenza tra i dati di bilancio finali 2011 e i dati iniziali 2012, la corretta determinazione del risultato di amministrazione e quindi la piena correttezza contabile dei dati esposti e del risultato determinato.

Dai documenti presentati dall’ente, si evince l’attestazione dell’inesistenza di debiti fuori bilancio; inoltre lo stesso dipartimento ha verificato il rispetto dei limiti di spesa previsti dalla legge regionale 22/2010.

Nella relazione viene, inoltre, evidenziato il rispetto della prescrizione formulata in sede di approvazione del rendiconto consuntivo 2011, tendente ad eliminare, nel primo esercizio utile, gli impegni relativi al personale per gli importi richiesti.

Complessivamente il dipartimento bilancio stesso propone segnatamente e limitatamente alla competenza contabile l’approvazione del conto consuntivo esercizio finanziario 2012, con la prescrizione che l’Aterp deve comunque impegnarsi per eliminare situazioni di carenze e morosità ancora presenti.

Ovviamente, la Giunta regionale ha confermato nella sua deliberazione tutte le precedenti prescrizioni. Da parte sua la Commissione bilancio ha approvato il provvedimento amministrativo facendo proprie le raccomandazioni, prescrizioni e osservazioni del Collegio dei revisori, dei dipartimenti regionali competenti e della stessa Giunta regionale.

PRESIDENTE

Non ci sono richieste di parola, pongo, pertanto, in votazione la “Proposta di provvedimento amministrativo numero 265/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Aterp Catanzaro. Rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2012”.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 266/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Agenzia Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura (Arcea). Approvazione rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2010”

PRESIDENTE

Il punto numero 11 all’ordine del giorno recita “Proposta di provvedimento amministrativo numero 266/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Agenzia Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura (Arcea). Approvazione rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2010”.

Il consigliere Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Presidente, intervengo per sottolineare, preliminarmente, che la Commissione ha approvato il documento contabile nella seduta del 29 novembre, non potendo non prendere atto che il rendiconto è sottoposto al Consiglio regionale con notevole ritardo. Dagli atti emerge che gli organi dell’agenzia hanno approvato e trasmesso il documento contabile il 7 marzo 2011 e che il dipartimento regionale competente ha concluso la propria istruttoria il 16 marzo 2011.

Nel merito del provvedimento, la Giunta propone al Consiglio ai sensi dell’articolo 57 della legge 8/2002 di approvare il rendiconto generale con la prescrizione che l’agenzia adotti misure e provvedimenti, al fine di perseguire gli obiettivi di finanza pubblica e di contenimento della spesa, per come previsto dalla legge regionale 19/2009 e 22/2010.

La stessa Giunta decide di procedere, a seguito della approvazione del rendiconto da parte del Consiglio regionale ex articolo 29, comma 8 della legge regionale 19/2009, alla segnalazione del mancato rispetto dell’articolo 27 della legge regionale 19/2009 alla Procura della Corte dei Conti, al fine di porre in essere le necessarie verifiche in ordine all’esistenza di eventuale responsabilità contabile.

Tra gli allegati alla proposta di provvedimento amministrativo è presente l’attestazione del direttore che dice che “alla chiusura dell’esercizio finanziario 2010, non esiste alcun impegno di spesa fuori bilancio e non registrato nel rendiconto dell’esercizio stesso”.

Nella documentazione si rinviene il parere favorevole all’approvazione del rendiconto generale da parte del Collegio dei Revisori, il quale dà atto di aver accertato l’equilibrio finanziario di gestione in funzione delle entrate e delle uscite di bilancio.

Il Rendiconto chiude con un  avanzo di amministrazione pari ad euro 1.488.570,81.

Il dipartimento agricoltura ha espresso parere favorevole all’approvazione del rendiconto, nulla rilevando sotto il profilo della legittimità e del merito.

Il dipartimento bilancio, nella sua istruttoria, ha verificato la determinazione dei residui attivi e passivi al 31.12.2010; l’avanzo di amministrazione, pari ad euro 1.488.570 è stato verificato sia con metodo statico sia con metodo dinamico.

Il dipartimento stesso ha verificato la capacità di quella gestione aziendale di conseguire gli obiettivi di contenimento della spesa assegnati dagli articoli 23, 27 e 28 della legge regionale 19/2009 e 22/2010.

Il dipartimento bilancio, infine, ha rilevato il mancato raggiungimento dell’obiettivo previsto dall’articolo 27, comma 8, registrando un saldo finanziario addirittura negativo per l’anno 2010  (-1.591.848),  in netto peggioramento rispetto all’anno 2007, dove lo stesso presentava saldi positivi (2.585.589).

Conseguentemente, ha disposto la segnalazione del mancato rispetto della norma alla magistratura contabile, al fine di porre in essere le necessarie verifiche in ordine all’esistenza di eventuale responsabilità contabile.

Concludendo l’istruttoria, il dipartimento bilancio propone l’approvazione del rendiconto con la prescrizione che l’Agenzia adotti misure e provvedimenti al fine di perseguire gli obiettivi di finanza pubblica e contenimento della spesa, per come dettato dalla legge regionale 19/2009 e 22/2010.

In conclusione si evidenzia che il Collegio dei revisori, nel corso della riunione tenutasi il 26 novembre del 2012 ha avuto conoscenza della tenuta di una contabilità separata per la gestione dei Fondi Fears.

Il Collegio suggerisce che, da ora in avanti, gli importi dei movimenti annuali vanno indicati nel bilancio preventivo e consuntivo dell’Agenzia e vanno indicati nelle partite di giro con uguale importo sia in entrata che in uscita.

Il suggerimento del Collegio permette di mettere in evidenza l’equilibrio finanziario dell’Agenzia, come prevedono i principi contabili degli enti pubblici.

Relativamente all’articolo 9, comma 2, della legge regionale numero 19/2009, che prevede una riduzione del 20 per cento delle retribuzioni spettanti agli organi di direzione dell’Agenzia rispetto agli importi risultanti alla data del 31 dicembre 2009, occorre segnalare che è stata evidenziata un difficoltà interpretativa tra i dipartimenti.

In conclusione, quindi, la Commissione bilancio ha approvato il provvedimento amministrativo facendo proprie le raccomandazioni, prescrizioni e osservazioni del Collegio dei revisori e dei dipartimenti regionali competenti della Giunta regionale, con contestuale invito al dipartimento bilancio di procedere – se già non adempiuto – alla segnalazione alla magistratura contabile.

PRESIDENTE

Non ci sono richieste di parola pertanto pongo in votazione la “Proposta di provvedimento amministrativo numero 266/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Agenzia Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura (Arcea). Approvazione rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2010”.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 477/9^ di iniziativa dei consiglieri Maiolo, Orsomarso, recante: “Disciplina per il sistema regionale dell’Istruzione e formazione professionale

PRESIDENTE

Il punto 12 all’ordine del giorno recita “Proposta di legge numero 477/9^ di iniziativa dei consiglieri Maiolo, Orsomarso, recante: “Disciplina per il sistema regionale dell’Istruzione e formazione professionale”.

Il consigliere Pacenza, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

PACENZA Salvatore (Forza Italia), relatore

Presidente, anche questa proposta di legge molto attesa è stata votata alla unanimità ed è frutto di un lavoro largamente condiviso tra i componenti della Commissione e i proponenti che, ricordo, sono i consiglieri Maiolo ed Orsomarso.

Questo progetto di legge si pone come obiettivo la riorganizzazione dell’offerta integrata tra istruzione e formazione professionale in linea con le indicazioni europee che riguardano le politiche di riduzione dell’abbandono scolastico, condizionato dalla struttura del sistema di istruzione e formazione, dalle opportunità formative proposte e dall’ambiente formativo.

Il legislatore statale col decreto legge del 17 ottobre 2005, numero 226, ha stabilito che i livelli essenziali delle prestazioni relativi ai percorsi di istruzione e formazione professionale devono essere garantiti dallo Stato e assicurati dalla Regione tramite percorsi di durata triennale e quadriennale finalizzati al conseguimento di qualifiche e diplomi professionali.

Il rispetto di questi livelli minimi consente agli ordinamenti regionali di creare percorsi formativi di valenza nazionale e preordinati all’assolvimento dell’obbligo di istruzione nonché del diritto-dovere all’istruzione e formazione.

I titoli e le qualifiche professionali, dunque, spettano alle Regioni e vengono rilasciati esclusivamente dalle istituzioni scolastiche e formative regionali.

Per questo i proponenti si sono posti questo obiettivo: colmare questo vulnus legislativo andando, per l’appunto, in maniera bipartisan e largamente condivisa a proporre questa proposta che, credo, sia attesa ed è stata anche condivisa dai soggetti auditi che si occupano di queste problematiche.

Il progetto di legge in questione tende a creare il sistema di istruzione e formazione professionale della Regione Calabria con una programmazione adeguata che consente di avere caratteristiche analoghe al sistema scolastico nazionale, anche attraverso una selezione di qualità delle agenzie formative accreditate che dovranno realizzare i percorsi.

Ci permettiamo di descrivere anche l’articolato in maniera succinta per dare la possibilità all’Aula – eventualmente qualche collega lo volesse fare – di intervenire per dare il suo contributo.

L’articolo 1 indica i principi generali con cui, con la presente legge, la Regione Calabria nel rispetto della Costituzione e dell'ordinamento nazionale in materia d'istruzione e formazione professionale disciplina il sistema regionale della istruzione e formazione professionale, con i relativi compiti della Regione, delle autonomie locali nonché dei soggetti facenti parte del sistema.

Gli articoli 2, 3, 4, 5, 6 e 7 prevedono l’istituzione del Sistema regionale dell'istruzione e formazione professionale con il fine di assicurare l'assolvimento dell'obbligo di istruzione e del diritto dovere all'istruzione e alla formazione professionale, di ampliare le opportunità di acquisizione di una qualifica professionale e assicurare il successo scolastico e formativo anche contrastando la dispersione scolastica.

I percorsi di durata triennale e quadriennale si concludono, rispettivamente, con il conseguimento di una qualifica e un diploma professionale e un corso annuale destinato a coloro che sono in possesso del diploma conseguito a conclusione del quarto anno ai fini dell'ammissione all'esame di Stato per l'accesso all'università, all'alta formazione artistica, musicale e coreutica.

Possono fare parte del sistema dell'Istruzione e Formazione Professionale le Agenzie Formative accreditate e gli Istituti Professionali.

Negli articoli 8, 9, 10, 11, 12 e 13 viene definita la programmazione del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale che spetta alla Regione e, precisamente, al Consiglio regionale che su proposta della Giunta, sentita la Commissione consiliare competente, approva il piano annuale regionale ed aggiorna, periodicamente, gli indirizzi pluriennali e i criteri per la programmazione territoriale, in modo unitario sull’intero territorio regionale.

Vengono inoltre definiti gli Standard formativi ed i criteri di certificazione, una specifica valutazione di qualità ed efficacia, in coerenza con quanto previsto e con le linee guida, ed un’azione di supporto da parte della Regione al sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale, la cui valutazione è prevista ed attuata nel rispetto delle norme generali sulla valutazione del sistema educativo nazionale.

La Regione provvede all’attribuzione delle risorse disponibili sulla base del criterio principale della quota unitaria per studente, riservando una parte del finanziamento allo sviluppo del sistema e una parte ai partecipanti dei percorsi.

L’articolo 14 dispone che la Regione istituisca, nell’ambito del sistema informativo regionale, settori specifici ed interconnessi, dedicati all’istruzione e alla formazione professionale, all’istruzione, compresa quella Universitaria, e alla formazione professionale, compresa la formazione superiore e al lavoro.

Spetta quindi alla Giunta regionale effettuare il trattamento dei dati personali, nel rispetto delle norme in materia.

L’articolo 15 specifica che, fino all’adozione del piano regionale dell’istruzione e formazione professionale, trovano applicazione le linee guida per la realizzazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale, approvate con delibera della Giunta regionale numero 67 del 28 febbraio 2011 nonché le circolari del Ministero del lavoro sulla gestione e rendicontazione delle attività formative, finanziate dal Fondo sociale europeo.

Infine l’articolo 16 definisce la norma finanziaria.

Una proposta di legge, quindi, nella quale trova perfetta connessione questa esigenza che è nata da tutti i calabresi dove, per l’appunto, c’è sinergia tra la necessità di formazione professionale e quella di istruzione. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Maiolo. Ne ha facoltà.

MAIOLO Mario (PD)

Presidente, brevemente, ringrazio il relatore Pacenza anche per la celerità con cui è stata discussa questa proposta che è a firma mia e del collega Orsomarso, frutto di un ordine del giorno presentato in Consiglio regionale.

Intervengo brevemente per dire alcune cose. Nella fase di scrittura della Costituzione la Commissione ristretta dei 40 ha discusso per molto tempo ed in maniera approfondita con interventi veramente belli, rileggendoli oggi, per stabilire in 16 anni il livello dell’obbligo formativo per i  giovani italiani.

In questa Regione ci siamo accorti che, sostanzialmente, da qualche anno non c’erano più i percorsi di formazione professionale alternativi all’attività curriculare.

Quindi i ragazzi, che abbandonavano la scuola prima dei 16 anni, di fatto, per come prevede la legge e le direttive comunitarie richiamate dal collega Pacenza, non potevano usufruire del percorso obbligatorio della formazione professionale che la Regione deve garantire a questi giovani ragazzi che abbandonano gli studi.

Negli ultimi tempi, quindi, questa attività si era sostanzialmente ridotta ad una attività classica di formazione professionale spot, con una sfasatura fra l’anno scolastico e l’inizio di questi corsi, e con un effetto che sfugge ma che nella sostanza è abbastanza negativo: le famiglie di questi ragazzi vengono penalmente denunciati per abbandono scolastico dei propri figli.

Quindi intervengo per dire che questa è una iniziativa importante che serviva dal punto di vista normativo. Mi dispiace che non ci sia l’ assessore Caligiuri ma di questo la Giunta regionale si deve far carico.

Non è possibile che oggi ci sia in corso il bando per selezionare i soggetti di formazione professionale per la formazione obbligatoria per questi ragazzi per l’anno scolastico 2013-2014 che è iniziato da parecchio, per cui queste attività, se va bene, incominceranno a maggio.

Questo deve essere sistematicizzato con l’inizio dell’anno scolastico, utilizzando le risorse che innanzitutto ci sono.

A questo proposito, Presidente, voglio dire – lo dico anche al relatore – che ovviamente qui c’è necessità di fare un coordinamento formale sulla relazione. Perché la relazione al progetto di legge - che è quella cui ha fatto riferimento il relatore - è quella originaria ma in Commissione bilancio, essendo stata rielaborata la norma finanziaria, è stata redatta una nuova relazione a corredo del parere finanziario.

Pertanto in coordinamento formale penso che bisogna intendere la relazione originaria, integrata dalla relazione di accompagnamento al parere finanziario della legge.

Questo sarà necessario farlo perché, ovviamente, nella relazione generale si fa riferimento ad una struttura di norma finanziaria che è stata modificata perché contenuta nella relazione del parere finanziario. Questa cosa penso che bisogna dirla in Aula e tenerla presente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Nuovo Centro Destra)

Presidente, brevemente, senza aggiungere null’altro alla relazione, ringrazio il collega Maiolo e lo farò nelle prossime ore anche pubblicamente per avermi voluto coinvolgere criticamente nel redigere una proposta di legge rispetto alla quale nulla ho fatto se non dare una occhiata ad un lavoro che era forse sfuggito a quest’Aula e anche a noi della maggioranza.

Sono contento di essere firmatario insieme a lui di un lavoro importante che non ha costi - ed è opportuno sottolinearlo - ma può in tal senso, a parte l’obbligo formativo e quindi i giovani sotto i 16 anni, essere un momento di riflessione e di sintesi per costruire una vera formazione. Che sia più utile ai formati, quindi una istruzione non agli enti e alle strutture che molto spesso operano.

Un ringraziamento, quindi, ufficiale e doveroso e penso che anche la Commissione e l’Aula votandolo alla unanimità scrivano una buona pagina di legislazione in questa Regione nel campo dell’istruzione e della formazione.

PRESIDENTE

Non ci sono richieste di parola per discussione generale. Non ci sono emendamenti al provvedimento che, peraltro, è passato alla unanimità in Commissione. Pongo, pertanto, in votazione l’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 11.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 12.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 13.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 14.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 15.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 16.

(E’ approvato)

Per dichiarazione di voto ha chiesto di parlare il consigliere Giordano. Ne ha facoltà.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, brevemente per dichiarare, così come abbiamo fatto nel corso della attività di approfondimento che abbiamo avuto in terza Commissione, il voto favorevole e dar merito alla proposta dei colleghi perché finalmente la Regione con questa legge fa un grande passo in avanti e si dota di uno strumento fondamentale per realizzare quel percorso di integrazione tra la scuola ed il mondo professionale.

Un percorso che era stato auspicato da tempo e che è stato anche raccomandato attraverso delle risoluzioni in sede comunitaria dallo stesso Consiglio d’Europa. La Regione colma un gap che ha vissuto in questi anni.

Da questo momento in poi, se il dettato di questa normativa verrà a regime, come mi auguro e auspico e certamente insieme ai colleghi proponenti vigileremo affinché questo accada, la Regione guadagnerà in termini di competitività, garantendo una offerta formativa e professionale adeguata, soprattutto incidendo non poco, rispetto ad un fenomeno nefasto che è quello della dispersione scolastica, dell’abbandono dell’istruzione.

Per queste motivazioni e per quelle che abbiamo già espresso in sede di attività di Commissione, anche con degli emendamenti che erano stati recepiti dagli stessi proponenti relatori, formuliamo il nostro saluto favorevole a questa normativa importante.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Imbalzano. Ne ha facoltà.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Presidente, anche io intervengo per dichiarazione di voto e lo faccio – ne avrei fatto a meno – nell’esprimere il mio compiacimento per l’approvazione di questa legge per dare atto soprattutto ai colleghi della Commissione bilancio di un impegno forte. Perché enucleare una norma finanziaria inattacabile non è stato neanche facile e l’abbiamo fatto con un lavoro di squadra e convinti della importanza di questa legge e della funzione che potrà svolgere nel campo della formazione, soprattutto dopo il completamento della scuola secondaria di primo grado.

PRESIDENTE

Non ci sono richieste di parola ulteriori per dichiarazioni di voto, pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale sulla relazione tecnica-finanziaria, come richiesto dal consigliere Maiolo.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 252/9^ d’Ufficio: “Corecom – Programma delle attività per l’anno 2014 e relativo fabbisogno finanziario”

PRESIDENTE

Il prossimo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 252/9^ dUfficio: Corecom – Programma delle attività per lanno 2014 e relativo fabbisogno finanziario”.

La proposta è corredata dalla relazione che è stata già valutata dagli uffici. Abbiamo anche chiesto – considerato che era già stata trasmessa al Consiglio – una decurtazione dell’importo previsto per la necessità di realizzare economie in questa fase difficile della Regione e adesso è stato previsto il relativo fabbisogno finanziario per il 2014.

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Concluso l’ordine del giorno, passiamo alla trattazione dei provvedimenti inseriti in precedenza.

C’è la proposta di provvedimento amministrativo avente ad oggetto la presa d’atto del conto consuntivo del bilancio del Consiglio regionale relativo all’esercizio 2012, che abbiamo già discusso e approvato nella seduta dell’Ufficio di Presidenza.

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 225/9^ d’Ufficio: “Presa d’atto del conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2012”

PRESIDENTE

E’, pertanto, inserita all’ordine del giorno la proposta di provvedimento amministrativo 225/9^ d’Ufficio: “Presa d’atto del conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2012”, che pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

In Conferenza dei capigruppo si è concordato di inserire all’ordine del giorno la proposta di legge numero 494/9^ avente ad oggetto l’accelerazione della definizione di procedimenti agevolativi. E’ un articolo unico e, quindi, così come concordato, pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 494/9^ di iniziativa dei consiglieri Magno e Adamo, recante: “Accelerazione della definizione di procedimenti agevolativi”

PRESIDENTE

E’, pertanto, inserita all’ordine del giorno la proposta di legge numero 494/9^ di iniziativa dei consiglieri Magno e Adamo, recante: “Accelerazione della definizione di procedimenti agevolativi”.

Pongo in votazione l’articolo unico.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

E’ approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere Imbalzano: “Sull’opportunità che la televisione di Stato dedichi un ampio servizio sulla coltura del bergamotto calabrese”

PRESIDENTE

Il prossimo punto all’ordine dei lavori è un ordine del giorno di iniziativa del consigliere Imbalzano: “Sull’opportunità che la televisione di Stato dedichi un ampio servizio sulla coltura del bergamotto calabrese”.

Prego, consigliere Imbalzano.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Ho poco da aggiungere a quanto detto precedentemente. Noi abbiamo assistito, qualche mattina fa, ad una trasmissione paradossale su Rai1 “Mattina Verde”, in cui abbiamo scoperto che il bergamotto, che è una produzione tipica del nostro comprensorio, dell’area che va da Reggio Calabria alla locride, ha un origine cinese.

Questo, creando un danno non soltanto di immagine, ma soprattutto economico per i produttori, ha ingenerato la convinzione che un prodotto, che è universalmente riconosciuto come tipico dei nostri territori, possa essere prodotto anche in altre regioni del mondo.

Ho ritenuto di dover presentare quest’ordine del giorno per impegnare il Presidente della Giunta regionale e soprattutto l’assessore all’agricoltura, affinché si intervenga presso la Rai con un servizio, in tempi anche brevi, che rimetta al giusto posto la verità storica sulla produzione di un prodotto che è universalmente conosciuto, e questo non soltanto per un fatto di orgoglio campanilistico, ma soprattutto – come dicevo – per un fatto economico.

PRESIDENTE

Do lettura dell’ordine del giorno: “Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che:

nei giorni scorsi è andato in onda sulla trasmissione di Rai Uno “Uno Mattina Verde” un servizio sul bergamotto che certamente ha indignato non solo i cittadini della fascia ionica della provincia di Reggio Calabria dove viene coltivato, posto unico al mondo, l’oro verde”, ma – sono certo – tantissimi calabresi, che da sempre apprezzano le straordinarie qualità di questo frutto;

nel corso di questo servizio, ancorché brevissimo temporalmente (solo un minuto e quarantacinque secondi), lo stesso bergamotto è stato presentato come un prodotto “che arriva dalla Cina, ma ora c’è anche da noi, in una piccola zona della Calabria”, e non è stato consentito per lo spazio ristretto riservato al Presidente del Consorzio di Tutela del Bergamotto, avv.to Ezio Pizzi, di fornire i necessari chiarimenti in ordine non solo alle origini ma al suo terreno storicamente naturale di coltura;

almeno dal 1600, è ampiamente e universalmente riconosciuto, che il siciliano signor Procopio, passando dallo Stretto di Messina, ebbe modo di approvvigionarsi di alcuni contenitori di olio essenziale di bergamotto, sostanza allora misteriosa per tanti, e che, allungata con acqua, riusciva a profumare, come d’incanto, l’intera Corte del Re Sole e da qui il nome di “Acqua di Bergamotto”;

da almeno un secolo, il bergamotto viene coltivato, grazie alle particolari condizioni climatiche, solo sul territorio che da Reggio Calabria, attraverso l’area grecanica, arriva ad alcuni centri della locride, fornendo un contributo importante per centinaia di aziende familiari e/o piccole e medie imprese,

visto il danno non solo di immagine ma soprattutto economico che ne è derivato da una presentazione superficiale e non approfondita dell’Oro verde reggino,

considerata la necessità di ripristinare la completa verità storica ed economica rispetto ad un prodotto che in questi anni, grazie all’impegno del Consorzio di Tutela e della Organizzazione dei Produttori di bergamotto “Unionberg”, ha registrato un rilancio in termini di coltura, prezzo di commercializzazione, remunerazione ed immagine per l’intera regione,

impegna

il Presidente della Giunta regionale e l’assessore regionale all’agricoltura ad attivare ogni canale istituzionale affinché, prima di Natale, la Televisione di Stato dedichi un nuovo, ampio servizio al bergamotto stesso, non solo per riaffermare la verità storica sui terreni di coltura, ma soprattutto per offrire una occasione per diffondere le straordinarie qualità, ormai scientificamente accertate, sia dell’essenza stessa che dell’intero frutto, che hanno originato un forte e positivo impatto sul tessuto economico calabrese, proponendo altresì di mettere sulle tavole di tutti gli italiani, per apprezzarne le qualità, durante queste feste natalizie, un frutto di bergamotto”.

Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 522/9^ di iniziativa del consigliere Grillo recante: “Modifiche alla legge regionale 23 settembre 2013, n. 45 (Interventi per la riscoperta della dieta mediterranea)”

PRESIDENTE

Il prossimo provvedimento è la proposta di legge numero 522/9^ di iniziativa del consigliere Grillo, recante: “Modifiche alla legge regionale 23 settembre 2013, n. 45 (Interventi per la riscoperta della dieta mediterranea)”, inserita all’ordine del giorno su richiesta del consigliere Crinò.

Quindi, possiamo procedere alla votazione.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere Giamborino: “Sul riconoscimento di area di crisi del territorio vibonese”

PRESIDENTE

C’è un ordine del giorno a firma del consigliere Giamborino: “Sul riconoscimento di area di crisi del territorio vibonese”.

Lo vuole trattare oggi oppure nella prossima seduta?

GIAMBORINO Pietro (PD)

Se vuole, Presidente, visto che si tratta di riproporlo all’Aula e vista l’iniziativa del governo regionale che prevede già la stessa cosa per Gioia Tauro e Crotone poiché insiste, purtroppo, sull’area di Vibo Valentia, in particolare nell’area industriale di Vibo Marina, questa situazione drammatica consequenziale all’alluvione del 2006, noi chiediamo in modo nitido, tutto il gruppo del Partito democratico chiede al Presidente Scopelliti se ritiene opportuno promuovere la stessa iniziativa nei confronti del Governo centrale e dichiarare l’area di crisi anche per il Comune di Vibo Valentia.

Le chiedo, signor Presidente, formalmente di porre in votazione questo documento che noi riteniamo giusto.

PRESIDENTE

Do lettura dell’ordine del giorno:

Il Consiglio regionale,

premesso che:

nel luglio del 2006 una grave alluvione ha colpito e devastato gran parte della provincia di Vibo Valentia, provocando una graduale ed inarrestabile crisi economica con pesanti ricadute sui livelli occupazionali;

la situazione di difficoltà si è ulteriormente aggravata negli ultimi anni per la crisi economica che ha investito l’intero Paese e l’Europa, determinando la cessazione delle attività di numerose imprese locali, di grandi e piccole dimensioni;

lo stabilimento della Italcementi di Vibo Marina, in particolare, che rappresenta una industria di primaria importanza, ha avviato e sta portando a termine percorsi di dismissione, con la conseguente perdita del posto di lavoro per decine e decine di operai;

anche altre aziende, quali la General Electric e l’Eni, stanno attraversando situazioni di gravi difficoltà che, se non risolte, anch’esse potrebbero cessare l’attività;

con delibera n. 28/2007 il Consiglio comunale di Vibo Valentia ha istituito sul territorio comunale le arre Z.F.U., per come successivamente specificato dalla delibera di G.M. n. 11.161/2008, recepita dal Cipe nel 2009 che, statuendo le zone Z.F.U. di Crotone, Lamezia Terme e Rossano, individuava Vibo Valentia al IV posto, riconoscendo le criticità del territorio;

con delibera congiunta del Consiglio provinciale e del Consiglio comunale di Vibo Valentia è stato chiesto al Presidente della Giunta regionale l’istituzione di “Area di crisi complessa”, con riferimento al territorio vibonese ed, in particolare, alle varie aree industriali del Comune di Vibo Valentia, come previsto dal Decreto Sviluppo (legge di conversione n. 134 del 7/08/2012);

le procedure per l’istituzione di “Area di crisi complessa” sono state già attivate dalla Giunta regionale per le zone di Gioia Tauro e Crotone,

impegna

il governo regionale, nella persona del Presidente Scopelliti, ad attivare con urgenza le procedure per il riconoscimento di “area di crisi” del territorio vibonese”.

Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Mozione numero 103 di iniziativa del consigliere Giordano: “Sul completamento dell’asse viario Gallico/Gambarie e delle direttrici di collegamento con i centri della vallata del Gallico”

PRESIDENTE

Mozione numero 103 di iniziativa del consigliere Giordano: “Sul completamento dell’asse viario Gallico/Gambarie e delle direttrici di collegamento con i centri della vallata del Gallico”.

Prego, consigliere Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Questa mozione riguarda l’inserimento nella programmazione comunitaria del completamento della strada a scorrimento veloce Gallico-Gambarie, che – come tutti sapranno – per quanto riguarda il terzo lotto, ha avuto un finanziamento nello scorcio di programmazione 2007-2013. Tra l’altro, il percorso che ha portato al finanziamento di questo terzo lotto ha visto il vaglio della Commissione europea, che è stata rappresentata proprio qui a Reggio Calabria dai suoi maggiorenti, che hanno verificato e vagliato la rispondenza, perché questo finanziamento si inserisce nella categoria dei grandi progetti.

La finalità dell’inserimento nella programmazione successiva 2014-2020 è non solo per il completamento del tracciato, ma per realizzare l’essenza del progetto stesso, che deve essere adeguato all’attualità, cioè quello di creare un sistema di connessione del territorio che rafforza anche il processo stesso della città metropolitana, riguarda un bacino territoriale che abbraccia 135 chilometri quadrati e rafforza sia il sistema mare-monti, sia il sistema di connessione con la città della media collina, con tutta una serie di sfaccettature che sono state compiutamente declinate ed analizzate nel corso di questi anni.

Per queste finalità noi chiediamo l’inserimento nella programmazione comunitaria, quindi del completamento e della rifunzionalizzazione di quest’asse viario, che non è solo una mera via di comunicazione in senso penetrativo mare-monti, ma che diventa un punto di forza, di connessione e di rafforzamento del tessuto socio-economico e soprattutto consente di attivare quelle politiche che devono essere indirizzate a riportare la popolazione verso la montagna, quindi a porre un freno allo spopolamento delle aree marginali, delle aree montane e delle aree collinari.

Per queste finalità chiediamo l’inserimento nei complementi di programmazione del progetto di completamento e di tutto quello che verrà in seguito.

PRESIDENTE

Do lettura della mozione:

Il Consiglio regionale,

premesso che:

nell’ambito dei fondi Por è stata prevista e finanziata un’opera strategica per lo sviluppo socio-economico e turistico dell’Aspromonte, ovvero la realizzazione del terzo e ultimo lotto della strada a scorrimento veloce Gallico/Gambarie;

l’opera, il cui costo si aggira sui 65 milioni di euro, per la sua incidenza, si riverbera anche a vantaggio della vallata del Gallico e della futura città metropolitana e ha visto coinvolte, in una positiva sinergia istituzionale, la Regione, la Provincia di Reggio Calabria, le istituzioni e i comitati dei cittadini locali;

l’importante intervento infrastrutturale, però, non copre le esigenze complessive di viabilità e di collegamento fra le diverse realtà territoriali, atteso che la strada in progettazione nell’ambito del III lotto è costituito da un tracciato principale che si sviluppa intersecando più volte l’asta fluviale della Fiumara di Gallico e termina sulla SP 7 ad una distanza di circa 1700 metri più a monte dell’abitato di Sant’Alessio e a circa 1000 metri più a valle del bivio per Podargoni;

nello specifico, anche prevedendo l’ammodernamento del collegamento esistente, verrebbe a mancare un ultimo tratto con livello di servizio identico al tratto esistente, che porti alla rinomata stazione turistica di Gambarie d’Aspromonte e non risulteranno immediatamente connessi diversi centri della vallata del Gallico, fra i quali Sambatello, Villa San Giuseppe, Calanna e Laganadi;

è indubbio che tali centri si pongano nel contesto della istituenda città metropolitana che mira a rivitalizzare le aree periferiche e di collina;

questi centri rischiano pertanto di rimanere emarginati per l’assenza di raccordi e direttrici e ciò determinerebbe delle ripercussioni di natura economica e turistica, nonché il venir meno delle misure che da tempo la Regione sta attuando per la riduzione e il contrasto allo spopolamento delle zone interne;

realizzare tali direttrici di collegamento, infatti, inciderebbe sulla mobilità delle persone. impattando in modo positivo sulle scelte residenziali all’interno di un contesto naturalistico ecosostenibile, sulla localizzazione delle imprese rispetto ai costi di produzione e organizzativi, sullo sviluppo turistico per le importanti testimonianze archeologiche e le produzioni artigianali presenti, con la possibilità, quindi, di generare quei servizi di base essenziali per una comunità, quali quelli sanitari, scolastici, commerciali; a ciò si aggiunga che l’eventuale e auspicabile completamente dell’infrastruttura consentirebbe la creazione di un percorso per l’immediata accessibilità dell’Aspromonte anche in presenza di calamità naturali, percorso non garantito dalla viabilità attuale in presenza di particolari eventi calamitosi;

tale percorso consentirebbe, inoltre, la creazione di un percorso alternativo alla A3 nella zona sud della regione, riducendo la vulnerabilità complessiva della rete di trasporto,

impegna

il Presidente e la Giunta regionale ad inserire, nell’ambito della nuova programmazione comunitaria 2014/2020, il completamento dell’asse viario Gallico/Gambarie e delle direttrici di collegamento con i centri della vallata del Gallico indicati in premessa”.

Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Non ci sono altri punti all’ordine del giorno. La prossima seduta del Consiglio si terra il 19 dicembre per l’approvazione del bilancio di previsione. La seduta è tolta.

La seduta termina alle 19,29

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri Dattolo, Fedele, Franchino, Trematerra, Salerno; il sottosegretario Sarra e l’assessore Mancini.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Integrazioni e modifiche alla legge regionale 21 dicembre 2005, n. 17 – artt. 9, 10, 14, 15, 17 e 18 nonché alla legge regionale n. 34 del 12 agosto 2006 – art. 99 (deliberazione G.R. n. 404 dell’11.11.2013)” (P.L. n. 516/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

“Norme in materia di intervento sostitutivo regionale (Deliberazione G.R. n. 405 dell’11.11.2013)” (P.L. n. 517/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

“Modifica art. 30 della legge regionale 21 agosto 2006, n. 7 e ss.mm.ii. e art. 20 della legge regionale 5 ottobre 2007, n. 22 e ss.mm.ii. (Delibera G.R. n. 413 dell’11.11.2013)” (P.L. n. 518/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

“Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2014 e pluriennale 2014-2016 (legge finanziaria) – (deliberazione GR. n. 463 del 9.12.2013)” (P.L. n. 523/9^)

E’ stata assegnata alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero –  alla prima - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento – alla terza – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative –alla quarta - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – e al Consiglio regionale delle autonomie locali per il parere.

(Così resta stabilito)

“Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2014) – (deliberazione G.R. n. 464 del 9.12.2013)” (P.L. n. 524/9^)

E’ stata assegnata alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero –  alla prima - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento – alla terza – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative –alla quarta - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – e al Consiglio regionale delle autonomie locali per il parere.

(Così resta stabilito)

“Bilancio di previsione della Regione Calabria per l’anno finanziario 2014 e bilancio pluriennale 2014-2016 (deliberazione G.R. n. 465 del 9.12.2013)” (P.L. n. 525/9^)

E’ stata assegnata alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero –  alla prima - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento – alla terza – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative –alla quarta - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – e al Consiglio regionale delle autonomie locali per il parere.

(Così resta stabilito)

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Guagliardi – “Disposizioni per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale immateriale della Calabria: canto, musica e danza popolare” (P.L. n. 515/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Magarò – “Norme per l’esenzione dei tributi regionali per le vittime della criminalità organizzata, dell’usura, dei testimoni di giustizia di coloro che abbiano riportato una invalidità permanente e dei loro superstiti” (P.L. n. 519/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – e alla Commissione contro la ‘ndrangheta per il parere.

(Così resta stabilito)

Parente – “Interventi per la diffusione e lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella pubblica amministrazione regionale e locale” (P.L. n. 520/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere

(Così resta stabilito)

Magarò - “Modifiche alla legge regionale 3 giugno 1975, n. 28” (P.L. n. 521/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Grillo – “Modifiche alla legge regionale 23 settembre 2013, n. 45 (Interventi per la riscoperta della dieta Mediterranea)” (P.L. n. 522/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Aterp Catanzaro – Rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2012 (Deliberazione G.R. n. 384 del 31.10.2013)” (P.P.A. n. 265/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

 “Agenzia della Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura (Arcea) – Approvazione rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2010 (Deliberazione G.R. n. 385 del 31.10.2013)” (P.P.A. n. 266/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa del consigliere Naccari Carlizzi:

“Proposta di legge al Parlamento – Modifiche ed integrazione al decreto legge 31 agosto 2013, n. 101” (P.P.A. n. 267/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Richiesta parere della Commissione consiliare competente

La Giunta regionale ha trasmesso, per il parere della competente Commissione consiliare, la deliberazione numero 396 del 31 ottobre 2013, recante: “Fondo per lo sviluppo e la coesione. Presa d’atto delle delibere Cipe di individuazione interventi ed assegnazione delle risorse Fsc a valere sul Programma attuativo regionale (Par) Calabria Fas 2007/2013, sulle riduzioni dei Programmi attuativi interregionali (Pain) e Obiettivi di servizio (Ods) e delle risorse Fsc 2000/2006. Rimodulazione degli interventi”. (Parere n. 65)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 403 dell’11 novembre 2013, recante: “Legge regionale 13 ottobre 2004, n. 21 e s.m.i. <Istituzione dei distretti rurali ed agro-alimentari di qualità>. Individuazione ed istituzione del Distretto rurale del Reventino”. (Parere n. 66)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione numero 432 del 20 novembre 2013, recante: “L.R. n. 24/2013 art. 13 – Modifica Statuto fondazione Mediterranea Terina Onlus”. (Parere n. 67)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento.

(Così resta stabilito)

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione numero 435 del 20 novembre 2013, recante: “Direttiva di attuazione della direttiva precedentemente approvata con delibera di Giunta regionale n. 738 del 4.11.2009 e denominata “Direttive Pia riferite ai regimi di aiuto e strumenti di incentivazione per la concessione di aiuti a finalità regionale. L.R. n. 40 del 12 dicembre 2008, in materia di turismo e industria alberghiera dell’offerta turistica ai sensi della legge 29.3.2001, n. 135 e del D.Lgs. 31.3.1998, n. 123 e delle leggi regionali 8/08 e 40/08”. Integrazione art. 4”. (Parere n. 68)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

La Giunta regionale ha trasmesso, per il parere della competente Commissione consiliare, la deliberazione numero 456 del 5 dicembre 2013, recante: “Legge regionale n. 15 del 13 giugno 2008, art. 45. Adempimenti relativi all’anno 2013”. (Parere n. 69)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

Parere favorevole su deliberazione

La seconda Commissione con nota n. 51278 del 2 dicembre 2013 ha comunicato che nella seduta del 29 novembre 2013 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 403 dell’11 novembre 2013, recante: “Legge regionale 13 ottobre 2004, n. 21 e s.m.i. <Istituzione dei distretti rurali ed agro-alimentari di qualità>”. Individuazione ed istituzione del distretto rurale del Reventino” (Parere n. 66)

La seconda Commissione con nota n. 51282 del 2 dicembre 2013 ha comunicato che nella seduta del 29 novembre 2013 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 435 del 20 novembre 2013, recante: “Direttiva di attuazione della direttiva precedentemente approvata con delibera di Giunta regionale n. 738 del 4.11.2009 e denominata “Direttive Pia riferite ai regimi di aiuto e strumenti di incentivazione per la concessione di aiuti a finalità regionale. L.R. n. 40 del 12 dicembre 2008, in materia di turismo e industria alberghiera dell’offerta turistica ai sensi della legge 29.3.2001, n. 135 e del D.Lgs. 31.3.1998, n. 123 e delle leggi regionali 8/08 e 40/08”. Integrazione art. 4”. (Parere n. 68)

Costituzione di gruppi consiliari

In data 19 novembre 2013 i consiglieri regionali Gabriella Albano, Giuseppe Caputo, Mario Magno, Giuseppe Morrone, Alessandro Nicolò, Salvatore Pacenza, Domenico Tallini, Gesuele Vilasi e Salvatore Bulzomì hanno costituito il gruppo consiliare “Forza Italia” e nominato quale Presidente del Gruppo stesso il consigliere Giuseppe Morrone, Vicepresidente il consigliere Gabriella Albano e Segretario il consigliere Salvatore Bulzomì, giusta comunicazione del 20 novembre 2013, acquisita in pari data al protocollo generale n. 49578.

In data 2 dicembre 2013 i consiglieri regionali Giuseppe Scopelliti, Gianpaolo Chiappetta, Luigi Fedele, Giuseppe Gentile, Clotilde Minasi, Giovanni Nucera, Fausto Orsomarso, Nazzareno Salerno hanno costituito il gruppo consiliare “Nuovo Centro Destra” e nominato quale Presidente del gruppo stesso il consigliere Gianpaolo Chiappetta, Vicepresidente vicario il consigliere Fausto Orsomarso e Segretario il consigliere Clotilde Minasi, giusta comunicazione del 2 dicembre 2013, acquisita in pari data al protocollo generale n. 51456.

Scioglimento di gruppo consiliare

A partire dal 30 novembre 2013 il gruppo consiliare “Popolo della libertà” ha cessato di esistere giusta comunicazione del Presidente del gruppo medesimo, Gianpaolo Chiappetta, del 22 novembre 2013, acquisita in pari data al protocollo generale n. 49986.

Adesione di consigliere regionale a gruppo consiliare

In data 11 dicembre 2013, il consigliere regionale Rosario Mirabelli ha aderito al gruppo consiliare “Nuovo Centro Destra” giusta comunicazione dell’11 dicembre 2013, acquisita in pari data al protocollo generale n. 53552.

Promulgazione di leggi regionali

In data 5 novembre 2013 il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale. La stessa è stata pubblicata sul supplemento straordinario n. 2 del 14 novembre 2013, al Bur n. 21 del 2 novembre 2013:

legge regionale 5 novembre 2013, n. 48, recante: “Disciplina degli orari, dei turni e delle ferie per le farmacie ubicate nel territorio della Regione Calabria”.

In data 20 novembre 2013 il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale. La stessa è stata pubblicata sul supplemento straordinario n. 7 del 28 novembre 2013, al Bur n. 22 del 16 novembre 2013:

legge regionale 20 novembre 2013, n. 49, recante: “Interpretazione autentica dell’art. 2, comma 1, legge regionale 15/2008”.

Inammissibilità di interrogazioni

L’interrogazione a firma del consigliere Domenico Talarico, acquisita al protocollo generale al numero 49569 del 20 novembre 2013 “In ordine al mancato riconoscimento alle associazioni micologiche delle spettanze loro riconosciute dalla legge” presentata ai sensi del comma 1 dell’articolo 122 del Regolamento interno del Consiglio regionale, è inammissibile in quanto non ha i requisiti di cui al comma 1 del predetto articolo 122 Ric.

L’interrogazione a firma dei consiglieri regionali De Masi e Talarico Domenico acquisita al protocollo numero 52681 del 6 dicembre 2013 “In ordine alle misure che si intendono adottare per scongiurare la chiusura di alcuni cinema calabresi a causa della obbligatoria digitalizzazione delle sale cinematografiche” presentata ai sensi del comma 1 dell’articolo 122 del Regolamento interno del Consiglio regionale è inammissibile in quanto non ha i requisiti di cui al comma 1 del predetto articolo 122 Ric.

Trasmissione di deliberazione

La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 428 del 20.11.2013, recante: “Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi. Modifica dell’art. 7. Approvazione della nuova struttura organizzativa della Giunta regionale”.

Emanazione di Regolamenti regionali

In data 5 novembre 2013, il Presidente della Giunta regionale ha emanato i sotto indicati regolamenti regionali. Gli stessi sono stati pubblicati sul supplemento straordinario n. 2 del 14 novembre 2013 al Bur n. 21 del 2 novembre 2013:

Regolamento regionale n. 10 del 5 novembre 2013, concernente: “Regolamento regionale di attuazione della legge regionale 3 settembre 2012, n. 39, recante: “Istituzione della struttura tecnica di valutazione Vas-Via-Aia-Vi” pubblicata sul Bur n. 16 dell’1.9.2012, S.S. dell’11.9.2012”;

Regolamento regionale n. 11 del 5 novembre 2013, concernente: “Modifica dell’articolo 3 del Regolamento regionale n. 6 del 25 maggio 2011, pubblicato sul supplemento straordinario n. 1 al B.U. della Regione, parti I e II n. 10 dell’1 giugno 2011”.

In data 20 novembre 2013, il Presidente della Giunta regionale ha emanato i sotto indicati regolamenti regionali. Gli stessi sono stati pubblicati sul supplemento straordinario n. 7 del 28 novembre 2013 al Bur n. 22 del 16 novembre 2013:

Regolamento regionale n. 12 del 20 novembre 2013, concernente: “Regolamento regionale per la disciplina delle strutture ausiliarie, assimilate e segreterie tecniche”;

Regolamento regionale n. 13 del 20 novembre 2013, concernente: “Modifica al Regolamento n. 6 del 19 giugno 2012 “Regolamento sulla mobilità interna del personale non dirigenziale della Giunta regionale” approvato con D.G.R. n. 286 del 15 giugno 2012”.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio per l’esercizio finanziario 2013:

Deliberazione Giunta regionale n. 379 del 25 ottobre 2013;

Deliberazione Giunta regionale n. 420 del 20 novembre 2013;

Deliberazione Giunta regionale n. 421 del 20 novembre 2013;

Deliberazione Giunta regionale n. 422 del 20 novembre 2013;

Deliberazione Giunta regionale n. 437 del 27 novembre 2013;

Deliberazione Giunta regionale n. 438 del 27 novembre 2013;

Deliberazione Giunta regionale n. 447 del 5 dicembre 2013;

Deliberazione Giunta regionale n. 448 del 5 dicembre 2013;

Deliberazione Giunta regionale n. 449 del 5 dicembre del 2013;

Deliberazione Giunta regionale n. 450 del 5 dicembre del 2013;

Deliberazione Giunta regionale n. 451 del 5 dicembre del 2013.

Interrogazioni a risposta immediata

De Masi, Giordano, Talarico D.. Al Presidente della Giunta regionale e all'assessore all'ambiente. Per sapere – premesso che:

nel 1978 fu approvato il progetto di realizzazione dell'invaso artificiale dell'Alaco, in provincia di Vibo Valentia, che attualmente rifornisce di acqua potabilizzata 88 comuni delle Province di Catanzaro e Vibo Valentia, circa 400 mila abitanti;

dall'appalto, avvenuto nel 1985, tra varianti e sospensioni dei lavori a causa di vizi procedurali, l'opera ha determinato un aumento esponenziale dei costi e numerose manifestazioni di perplessità su dissesto idrogeologico e modificazioni dell'ecosistema, nonché un danno erariale accertato dalla Corte dei Conti di 68.505.369,28 euro e inchieste giudiziarie anche recenti a seguito di segnalazioni arrivate da diverse parti del territorio, circa le notevoli carenze igienico sanitarie e strutturali, che fanno emergere un quadro allarmante circa le responsabilità dei soggetti preposti al controllo;

il 6 dicembre 2012 l'Arpacal prelevò dei campioni in uscita dall'impianto, da cui emerse la presenza di benzene nell'invaso, con un valore 800 volte superiore alla norma;

i risultati furono resi pubblici solo il 29 gennaio u.s. e il 30 gennaio l'Arpacal dichiarò che «per un mero errore di trascrizione, nelle acque dell'Alaco non è presente benzene ma, piuttosto, composti aromatici alogenati derivati dal benzene», aggiungendo che i medesimi non sono previsti nella tabella degli elementi indicati dal Dlgs 31/2001;

per risalire ad eventuali responsabilità sul suddetto caso del benzene e per determinare compiutamente la potabilità o meno dell'acqua dell'invaso è stata aperta una indagine penale;

da anni, oramai, non si riescono ad avere notizie certe e totalmente rassicuranti sulla potabilità dell'acqua che, spesso, ad avviso degli abitanti di quella zona e da quello che ciclicamente si legge su diversi organi di informazione, si presenterebbe sporca e maleodorante -:

quale sia l'attuale situazione con specifico riferimento all'eventuale presenza nell'invaso «Alaco» di sostanze potenzialmente dannose per la salute pubblica;

nel caso corrispondesse al vero la tanto denunciata scarsa salubrità dell'acqua di quel territorio, quali opportune iniziative di competenza si intendono adottare tese alla tutela della salute dei cittadini serviti dall'invaso «Alaco».

(468; 20.11.2013)

Giordano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

l'Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria, nell'ambito dei lavori di riqualificazione del Pronto Soccorso dell'Ospedale Riuniti, aveva provveduto alla pubblicazione del relativo bando in data 2 agosto 2012;

l'intervento si era reso necessario alla luce dei disservizi che da anni caratterizzano la struttura e in particolare è stata prevista una spesa complessiva di 3 milioni di euro e un tempo di esecuzione di 320 giorni;

fra gli interventi previsti quelli riguardanti la risistemazione dell'Obi, delle aree di accesso per le autoambulanze, dell'accettazione, della sala d'attesa, della sala rianimazione, della sala Tac di radiologia;

la gara di aggiudicazione dei lavori è stata regolarmente espletata ma la stessa ha subito una battuta d'arresto per problematiche connesse alla ditta aggiudicataria e attualmente pende un ricorso presso il TAR di Reggio Calabria -:

alla luce di quanto indicato in premessa, quali adempimenti siano stati assunti dall'Azienda Ospedaliera per la risoluzione dei problemi amministrativi con la conseguente indicazione dei tempi presuntivamente previsti per l'inizio dei lavori di riqualificazione del Pronto Soccorso dell'Ospedale Riuniti.

(470; 21.11.2013)

Magno. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

a seguito del maltempo di questi giorni, si sono verificate ancora una volta violenti mareggiate nei comuni di Falerna e Gizzeria, dove l'acqua ha superato il lungomare arrivando fino ai borghi marinari;

il mare ha portato via le barriere frangiflutti e parte del lungomare arrivando sino alla strada, allagando numerose strutture ed abitazioni private presenti nella zona;

la mareggiata sta causando anche disagi alla circolazione visto che il mare in più punti ha invaso la carreggiata della SS. 18;

ingenti, secondo le prime indicazioni, sono i danni provocati alle strutture turistiche della zona, alberghi e ristoranti, invase dall'acqua;

tale situazione determina un evidente condizione di disagio per le popolazioni interessate e per le condizioni igienico sanitarie del territorio -:

quali sono le misure che si intendono adottare, i tempi ed i finanziamenti all'uopo previsti, che il governo regionale intende predisporre per porre rimedio a tale situazione di carattere urgente.

(471; 21.11.2013)

Magno. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

con le piogge che negli ultimi giorni si sono abbattute sulla città di Lamezia Terme, i torrenti che l'attraversano, in particolare Canne, Piazza e Cantagalli, si sono immediatamente gonfiati portando alla loro foce i detriti e la spazzatura che si trovano nei loro letti;

infatti, all'interno di tale torrenti, oltre alla imponente vegetazione, si può notare la presenza di immondizia di diversa natura (oltre ai sacchi di plastica, anche copertoni, paraurti di macchine, pezzi di elettrodomestici, matarazzi, etc);

tale situazione determina un evidente condizione di disagio per le popolazioni interessate e per le condizioni igienico sanitarie del territorio nonché l'intasamento delle foci -:

quali sono le misure che si intendono adottare, i tempi ed i finanziamenti all'uopo previsti, che il governo regionale intende predisporre per porre rimedio a tale situazione di carattere urgente.

(472; 21.11.2013)

Nucera. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

secondo quanto disposto dall'art. 5 del D.P.R. n. 81 del 2009, le prime classi di ogni ordine e grado ove vi siano studenti diversamente abili non possono superare complessivamente il limite massimo di n. 20 studenti. A ciò si aggiunga che ad integrazione della normativa su citata, la circolare del MIUR n. 21 del 2001 prevede che il limite massimo di 20 alunni venga rispettato consentendo l'inserimento di non più di due alunni diversamente abili per classe;

un provvedimento dell'Ufficio scolastico provinciale di Reggio Calabria, adottato in violazione della normativa su citata, incidendo sulla predisposizione dell'organico, ha prodotto effetti tali da far sì che la prima media dell'Istituto comprensivo statale Molochio - Varapodio (RC) per l'anno scolastico 2013 -2014 risultasse una classe composta da 25 alunni di cui ben 4 diversamente abili -:

se non ritenga opportuno intervenire presso gli organi di competenza a garanzia di una corretta applicazione delle disposizioni normative del D.P.R. n. 81 del 2009 e della circolare MIUR n. 21 del 2001, per il ripristino ed il pieno riconoscimento del diritto allo studio degli alunni della prima media dell'Istituto comprensivo statale Molochio - Varapodio (RC) ed in particolare degli alunni diversamente abili, portatori naturali del diritto fondamentale, costituzionalmente garantito, della "integrazione scolastica", con le tutele ed i supporti didattici previsti dalla normativa vigente.

(473; 25.11.2013)

Giordano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la strategia per la salute degli animali nell'Unione europea (2007-2013) sottolinea I' importanza delle misure di biosicurezza nelle aziende zootecniche e il ruolo cruciale che hanno gli allevatori nel metterle in atto;

il Decreto Legislativo 27 maggio 2005 n. 117 prevede all'articolo 3 comma 3 che "gli operatori del settore alimentare e degli allevatori possano dotarsi di un veterinario aziendale i cui compiti e responsabilità saranno individuati con decreto, sentita la Federazione nazionale degli ordini dei veterinari italiani;

il provvedimento sopra menzionato, rispetto ai compiti del veterinario aziendale, non ha trovato piena attuazione da parte del governo anche se è in facoltà per le Regioni, ai sensi dell' articolo 117 della Costituzione, di provvedere all'attuazione degli atti dell' Unione Europea; in questa direzione diverse Regioni italiane hanno ritenuto opportuno istituire, all'interno della rete di epidemio-sorveglianza veterinaria, la figura del veterinario aziendale quale supporto del Servizio Sanitario Regionale nelle fasi di raccolta dati sul territorio per un miglioramento delle produzioni agro-zootecniche;

la Calabria, da diversi dati acquisiti, continua a rappresentare una fucina di insicurezza alimentare e focolai di malattie infettive a carattere zoonosico e la totale assenza di dati (sanitari, produttivi, censimenti, mappature, ecc) rende di fatto la Regione impossibilitata ad effettuare qualsivoglia previsione e/o programmazione attuale e futura -:

se la Regione, sulla falsariga delle altre regioni, ha programmato e/o intende programmare l'istituzione del veterinario aziendale all'interno di una rete di epidemio/sorveglianza sanitaria veterinaria e, in caso contrario, quali iniziative si intendono intraprendere per istituire e rendere operativa una figura professionale importante per garantire la sicurezza alimentare ai consumatori calabresi.

(475; 28.11.2013)

Interrogazioni a risposta scritta

Franchino. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con D.G. n. 49 dell'11/02/2013 sono state approvate le linee guida per la Rimodulazione del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti della Regione Calabria nelle quali il Dipartimento Politiche dell'Ambiente ha individuato quale priorità di intervento sulla ottimizzazione del ciclo integrato dei rifiuti il completamento e l'ammodernamento del sistema tecnologico regionale;

con ordinanza del Capo Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 57 del 14/03/2013 (GU n. 69 del 22/03/2013) veniva sancita la cessazione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti del territorio della Regione Calabria, individuando nell'Assessorato alle Politiche dell'Ambiente e, nello specifico, nel Dirigente Generale del Dipartimento Politiche dell'Ambiente il soggetto responsabile delle iniziative finalizzate al subentro della Regione Calabria nel coordinamento degli interventi nel settore dei rifiuti;

il Dipartimento Politiche dell'Ambiente si accinge ad effettuare la progettazione di una piattaforma tecnologica costituita da un impianto di recupero/riciclaggio spinto;

con nota n. 747/Ass. del 31/07/2013, l'Assessore alle Politiche dell'Ambiente, congiuntamente con il Direttore Generale del Dipartimento Politiche dell'Ambiente della Regione Calabria, chiedeva tra gli altri, al Comune di Bisignano, di voler individuare sul territorio comunale di competenza un'area in grado di ospitare la piattaforma nel suo complesso, ovvero singolo componente della stessa, esplicitando le caratteristiche che il sito deve avere al fine di essere utilizzabile allo scopo;

con nota n. 13062 del 05/08/2013 il Comune di Bisignano comunicava di aver individuato nell'ambito del proprio territorio un'area sita in località Muccone, avente le caratteristiche morfologiche e di accessibilità richieste dalla Regione Calabria;

il Dipartimento Politiche dell'Ambiente, all'esito dell'esame delle proposte presentate, unitamente ai sopralluoghi, ha ritenuto le aree sottoposte in agro del comune di Bisignano (CS) quale ubicazione maggiormente rispondente e idonea alla realizzazione della piattaforma tecnologica precedentemente indicata;

la convenzione sottoposta da parte della Regione Calabria all'approvazione del Consiglio Comunale di Bisignano fissa gli obblighi reciproci anche in riferimento a:

forme di compensazione al comune ospitante l'impianto tecnologico;

acquisizione da parte del Comune di Bisignano della disponibilità dell'area per realizzare la piattaforma tecnologica;

definizione della forma di incentivo da attribuire al Comune di Bisignano, in relazione ai volumi che verranno trattati dall'impianto;

stabilire e quantificare l'anticipazione sull'incentivo da riconoscere al Comune di Bisignano per la disponibilità dimostrata, nelle more della messa in esercizio dell'impianto.

per come stabilito all'art. 5 della convenzione, al Comune di Bisignano verranno riconosciuti i benefit economici (incentivi), senza alcuno specifico vincolo di utilizzo, nella misura presuntiva pari a quella prevista nell'ambito della rivisitazione della tariffa di conferimento dei rifiuti solidi urbani negli impianti di trattamento, in fase di elaborazione e di prossima sottoposizione alla Giunta Regionale per l'approvazione di rito, pari ad € 5,00/t. e corrispondenti a circa €. 900.000,00 annui, in modo da consentire un'adeguata dotazione economica alle Amministrazioni locali per il disagio arrecato dalla presenza degli impianti, riconoscendo, dunque, allo stesso Comune di Bisignano, nelle more della realizzazione e messa in esercizio della piattaforma impiantistica, a titolo di anticipazione sull'incentivo già dall'anno 2013 e per ogni anno successivo e sino al 2015, per complessivi anni tre decorrenti dal corrente 2013, qualora non si addivenga alla definitiva messa in esercizio del polo Tecnologico entro l'anno 2015;

il Dipartimento Politiche dell'Ambiente dichiara che impegnerà la somma complessiva di € 2.700.000,00, inerenti le annualità 2013, 2014 e 2015, sulla Contabilità Speciale n. 2762, subordinando le erogazioni delle anticipazioni alla capienza finanziaria effettivamente disponibile sulla Contabilità Speciale n. 2762 all'atto dell'erogazione del benefit

la Provincia di Cosenza, Settore Ambiente e Demanio Idrico - Servizio Controlli Valutazioni e Stime Tecniche con Racc. a/r Prot. n. 80258 del 04/10/2013 a firma del Dirigente Dott. Francesco Toscano in risposta ad una richiesta formulata dalla Regione Calabria - Dipartimento 14 Politiche dell'ambiente Protocollo generale n. 0308310 del 03/10/2013 avente come oggetto "Richiesta informazione suolo demaniale" , dichiarava testualmente che nell'area sita alla località Mucone del Comune di Bisignano e ricadente sul foglio di mappa 75, questa insiste nella maggiore consistenza del fiume Mucone e, in data 08/03/2012, la Provincia di Cosenza ha accordato per anni 5 la disponibilità all'utilizzo del suolo al 1° Reggimento Bersaglieri di Cosenza; inoltre, vista la natura delle opere che dovranno essere realizzate sul suolo, viene richiesta da parte della Provincia la sdemanializzazione;

dalla verifica dei Consiglieri di opposizione del Comune di Bisignano, presso gli uffici competenti, risulta che sui fogli di Mappa Catastale n° 68 - part. n. 87 e n. 75. indicati nella Convenzione, sussistono vincoli inibitori;

più precisamente il foglio catastale n° 68 particella 87 risulta interessato da rischio idraulico di cui al PAI della Regione Calabria -:

se le procedure adottate dai competenti uffici regionali siano compatibili ed opportune rispetto alla reale situazione dei terreni siti in agro dei Comune di Bisignano e sopra menzionati;

se ritiene appropriato e realistico impegnare le somme economiche prima descritte a titolo di incentivo in forma di anticipazione su una operazione fortemente compromessa da dati oggettivi ed inconfutabili.

(467; 18.11.2013)

Guagliardi. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere –premesso che:

in data 15 novembre scorso una tromba d'aria si è scaricata con particolare forza sulla costa jonica tra il territorio del Comune di Rossano e quello del Comune di Corigliano C., determinando l'allegamento del borgo marinaro di Schiavonea;

in data 19 novembre scorso sulla costa ionica catanzarese e crotonese si sono abbattute delle piogge torrenziali che hanno comportato un vero e proprio blackout determinando la chiusura delle scuole, la rottura delle condotte idriche, danneggiamenti ingenti alle colture, alle strade provinciali e alle ferrovie; danni tali da far chiedere alle amministrazioni locali e alla Giunta Regionale lo stato di calamità;

in data 25 novembre 2010 tra la Regione Calabria ed il Ministero dell'Ambiente è stato sottoscritto un Accordo di Programma Quadro (APQ) finalizzato alla "attuazione di interventi di difesa del suolo urgenti e prioritari finalizzati alla mitigazione del rischio idrogeologico, da effettuare nel territorio della Regione Calabria”;

la copertura finanziaria dell'APQ è pari a complessivi 220.000.000 di Euro, di cui 110.000.000, pari al 50%, finanziati dalla Regione Calabria attraverso l'utilizzo dei Fondi FAS (programma 2007-2013), e 110.000.000 finanziati dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare attraverso le risorse previste dall'art. 2, comma 240, legge n. 191/2009 destinate ai piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico;

l'Accordo di Programma Quadro prevede la realizzazione di 185 interventi in tutto il territorio regionale; tali interventi sono "volti prioritariamente alla salvaguardia della vita umana attraverso la riduzione del rischio idraulico e di frana, sia mediante la realizzazione di nuove opere, sia con azioni di manutenzione ordinaria e straordinaria.";

per come previsto dall’articolo 17, comma 1 del DL 30 dicembre 2009, n. 195, convertito con modificazione dalla legge 26 febbraio 2010, n. 26 con DPCM 2171/11 è stato nominato Commissario Straordinario Delegato il dott. Domenico Percolla;

tali interventi in una fase di crisi economica e di blocco della spesa pubblica possono costituire un sollievo per l'economia della Regione sia in termini di occupazione sia per le imprese del settore ormai ferme e sul punto di chiudere le attività;

il 14 febbraio u.s., a seguito dell'esondazione del fiume Crati, le cui acque nella notte del 17 gennaio u.s. hanno ricoperto il Parco Archeologico di Sibari devastando col fango l'intero patrimonio esistente, il Ministro della Coesione Territoriale ha effettuato un sopralluogo presso il Parco Archeologico ed ha tenuto una riunione tecnico-operativa insieme ai rappresentati istituzionali;

in quella riunione il Ministro, fra l'altro, ha predisposto che l'UVER (Unità di Verifica degli investimenti Pubblici) effettuasse una immediata indagine per una verifica delle criticità che avevano determinato l'esondazione, fissando per il 5 marzo, nella Prefettura di Cosenza, un successivo incontro conclusivo dell'indagine;

al fine di rassicurare i cittadini calabresi da legittime preoccupazioni e allarmi su possibili eventi climatici di natura catastrofica -:

lo stato di attuazione dell'Accordo di Programma per la mitigazione del rischio idrogeologico in Calabria e quali siano le azioni che la Giunta regionale intende intraprendere qualora lo stato dell'attività del Commissariò straordinario Delegato sia ferma ai risultati evidenziati dall'Unità di Verifica.

(469; 20.11.2013)

Guagliardi. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

sul sito web dell'Anas è possibile leggere nella sezione "Lavori appaltati e non cantierizzati" quanto segue: "Megalotto 3 Sibari - SS 534 e Roseto Capo Spulico (Sibari) Il progetto è compreso nel Piano Anas "Opere infrastrutturali di nuova realizzazione previste in finanziamento Legge Obiettivo" Appaltabilità 2007-2011. L'Anas ha redatto ed approvato il progetto preliminare nonché redatto lo Studio di Impatto Ambientale dell'intero intervento. Il Cipe con delibera n. 103 del 28/09/2007 (pubblicata sulla G.U. SUP n.123 del 13/05/2008) ha approvato il progetto preliminare dell'intero intervento per un importo pari a € 1.234.754.242,86 ed un primo stralcio funzionale il cui costo è pari a € 690.779.074,92. Per tale 1° stralcio funzionale, composto da una tratta sud (da inizio lotto - sv. di Sibari al km 18+500 - sv. di Trebisacce) e da una tratta nord (dal km 31+500 - allaccio funz. presso Amendolara al km 38+000 - fine lotto), per complessivi 25 km, il Cipe con la delibera 103/07 assegnava un contributo pari a 154,430 milioni di euro a valere sulle risorse destinate all'attuazione del programma delle Infrastrutture Strategiche di cui all'art. 1, comma 977 della Legge n. 296/06 a completamento delle disponibilità finanziarie a quel momento programmate e pari a :

271,35 milioni di euro a valere su fondi del QSN destinati alla Regione Calabria e imputabili al "Programma operativo nazionale reti e mobilità (PON) " 2007-2013;

265,00 milioni di euro a valere sull'importo complessivo di 388,7 milioni di euro assegnati alla Regione Calabria nell'ambito delle "risorse Fintecna" di cui all’articolo 1, comma 1155, della legge n. 296/2006;

con successiva Delibera n. 30 del 27/03/2008 (pubblicata sulla G.U. n. 239 del 11/10/08) il Cipe assegnava i finanziamenti necessari al secondo stralcio funzionale di completamento il cui costo è pari a euro 543.975.167,94 e che si estende dal km 18+500 (svincolo di Trebisacce) al km 31+500 (allaccio funzionale in prossimità Amendolara) per complessivi 13 km. Successivamente, risultando disponibili solamente in parte i contributi legati alla delibera n. 103/07 (154.43 Ml€) ed avendo pertanto a disposizione un importo complessivo finanziato pari a circa 698,405 milioni di euro (154.430 - Del 103/07 +543,975 - Del. 30/08), il CdA Anas (delibera n. 161 del 30/10/08) autorizzava l'espletamento della gara per affidamento a Contraente Generale, subordinando la consegna dei lavori della parte non finanziata al reperimento dei fondi mancanti. Pertanto il Bando di Gara relativo alla progettazione definitiva, esecutiva e realizzazione dei lavori (DG 41/08) veniva pubblicato in data 24/12/08 sulla G. U. e nel dicembre 2010 venivano completate le procedure di gara per l'affidamento con aggiudicazione provvisoria all’ATI "Astaldi SpA - Impregilo SpA". Prevedendo la stessa delibera Cipe n. 103/07 al punto 2.2 che la disponibilità dei fondi a valere sulle risorse destinate all'attuazione del programma delle Infrastrutture Strategiche di cui all'art. 1, comma 977 della Legge n. 296/06 (154,43 Ml€) fosse subordinata al perfezionamento delle procedure per l'ottenimento delle altre due fonti di finanziamento e vista l'indisponibilità, ad oggi, dei fondi programmati sia a carico del QSN sia delle "risorse Fintecna" nemmeno i fondi destinati all'attuazione del programma delle Infrastrutture Strategiche di cui all'art. 1, comma 977 della Legge n. 296/06 (154,43 Ml€) risultavano confermati. Per poter confermare i suddetti fondi è stata necessaria una nuova Delibera Cipe che consentisse di svincolarli dalle altre due fonti di finanziamento (QSN e "risorse Fintecna") e di assegnarli definitivamente all'intervento. Per quanto relativo ai finanziamenti previsti dalla Delibera CIPE n. 30/08 (543,97 Ml€), anch'essi risultano confermati e disponibili. Pertanto, l'aggiudicazione definitiva è avvenuta in data 23/12/11 e la stipula del contratto in data 12/03/2012; conseguentemente la consegna delle attività di progettazione è avvenuta in data 26 aprile 2012 e ad oggi è in fase di approvazione il progetto definitivo dell'intervento";

l'assessore regionale ai lavori pubblici, Giuseppe Gentile, in un suo comunicato stampa del 4 ottobre 2013 dichiarava tra l'altro di aver scritto "al Presidente dell'Anas Pietro Ciucci per porre alla sua attenzione la situazione dei lavori di costruzione del Megalotto n. 3 della Nuova SS 106 di cui il progetto definitivo del "primo stralcio funzionale" sembra sia stato consegnato, nello scorso mese di giugno, dal Contraente generale agli uffici dell'Anas";

sempre nel comunicato si apprende della disponibilità di "circa ottocento milioni di euro" e che "sono state ormai da tempo definitivamente concluse le procedure di affidamento e di analisi tecnica degli interventi; è, quindi, arrivato il momento di dare segnali concreti per corrispondere alle aspettative che l'avvio dei lavori ha generato nella popolazione locale, fortemente provata dagli effetti della crisi economica". Secondo alcune indicazioni, se i lavori dovessero cominciare in breve tempo potrebbero essere impegnate circa duemila persone" -:

quali sono i motivi per cui non partono i lavori relativi al Megalotto 3 e quali sono le azioni forti che la Regione intende assumere affinché il Megalotto 3 venga immediatamente cantierizzato.

(474; 25.11.2013)

Franchino. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

lo scrivente ha presentato in data 18/11/2013 interrogazione con richiesta di risposta scritta rubricata al protocollo dell'ufficio di Presidenza del Consiglio regionale con n. 49146 in merito alla realizzazione della piattaforma tecnologica di recupero/riciclo in provincia di Cosenza in agro del Comune di Bisignano;

non è stata ancora prodotta risposta alla interrogazione;

in data 14/11/2013 con Decreto del Dirigente del Dipartimento Politiche dell'Ambiente n. 161 iscritto al "Registro dei decreti dei Dirigenti della Regione Calabria" il 18/11/2013 al n. 15638 si approvava lo schema di Convenzione tra la Regione Calabria e il Comune di Bisignano;

il provvedimento del Dirigente del Dipartimento Politiche dell'Ambiente n. 161 nell'approvare lo schema di convenzione decreta "di dare atto che si farà fronte alle spese conseguenti dalla stipulanda convenzione con le somme derivanti dalla riscossione della tariffa r.u. e con le risorse disponibili sulla contabilità speciale istituita ai sensi dell'O.P.C.M. n. 2696/1997 ora in utilizzo al Dirigente Generale del Dipartimento Politiche dell'Ambiente -:

a quanto ammontano le risorse disponibili sulla contabilità speciale istituita ai sensi dell’Opcm n. 2696/1997 ora in utilizzo al Dirigente Generale del Dipartimento politiche dell’ambiente.

(476; 3.12.2013)

Franchino, Chizzoniti. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la legge 296/2006 (legge finanziaria 2007) ha previsto che le società regionali di Invitalia (all'epoca Sviluppo Italia) fossero cedute, d'intesa con le Amministrazioni Regionali, a titolo gratuito alle Regioni;

con Delibera n.116/2011 la Giunta regionale stabiliva che fosse Fincalabra S.p.A. ad acquisire un ramo d'azienda di Sviluppo Italia Calabria (oggi Calabria I&T);

il 9/9/2011 si firmava un accordo fra Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Calabria, Invitalia, Fincalabra S.pA. e OO.SS. per il trasferimento del predetto ramo d'azienda;

il 1/12/2011 si effettuava questo trasferimento;

la L. R. 24/2013 prevedeva la messa in liquidazione di Calabria I&T (già Sviluppo Italia Calabria) e che il personale fosse trasferito a Fincalabra S.p.A. -:

se risulta al vero che il piano industriale presentato da Fincalabra S.p.A. prevede il trasferimento di parte dei dipendenti a Fincalabra S.p.A. e della restante parte ad una newco denominata Fincalabra Servizi s.r.l.;

quali azioni sta attuando o intende attuare la Giunta regionale per salvaguardare l'occupazione, nel rispetto della L.R. 24/2013 e se risulta al vero che é da tempo che i dipendenti di Calabria I&T non ricevono lo stipendio;

quali azioni sta attuando o intende attuare la Giunta regionale per saldare le spettanze salariali dei dipendenti.

(477; 3.12.2013)

Naccari Carlizzi, Franchino. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la Giunta regionale con delibera n. 380 del 22 novembre 2013 ha approvato il cosiddetto "Programma di ricognizione, regolarizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare in attuazione del Programma Operativo del Settore delle Politiche della casa";

in attuazione della Delibera della Giunta regionale, con Decreto del Dirigente del Dipartimento n. 9 Lavori Pubblici ed Infrastrutture n. 242 del 9 gennaio 2013, la Regione ha approvato il predetto piano operativo per il quale è stato previsto uno stanziamento pari a 12.500,00 di euro;

per lo stanziamento previsto si attinge da fondi in conto capitale, finalizzati quindi ad investimenti e non alla spesa corrente;

per le procedure di reclutamento si fa riferimento ad una semplice short-list per la quale non è stato approvato l'avviso (come riportato nel verbale del Collegio dei Revisori dei Conti);

per le procedure di reclutamento utilizzate, non vengono rispettate né le disposizioni né i principi di cui alla legge 165/2001 in materia di pubblico impiego e nemmeno di quanto stabilito dalla legge regionale 69/2012 ove si prevede la riduzione di diverse voci di spesa;

sono stati effettuati dei semplici colloqui i tra i candidati ed il Commissario di cui non si hanno né notizie né verbali e che costituiscono atti gestionali palesemente incompatibili con l'organo politico;

da come si evince dall'avviso, per l'ammissione a colloquio selettivo si procederà "sulla base dell'insindacabilità del Commissario Straordinario..." (procedure di selezioni riconducibili alle meno illuminate Monarchie), non è stato reso pubblico il risultato dei colloqui, non risulta mai approvato il conseguente elenco, non sono stati individuati né indicati i criteri di scelta, non è mai stato approvato il necessario programma di lavori ed infine non sono stati mai individuati le figure interne (quindi nemmeno il compenso) ed esterne che dovrebbero coordinare lo svolgimento dei lavori tra cui il responsabile del procedimento ed il coordinatore tecnico (responsabile del raggiungimento degli obiettivi);

della vicenda si è interessato il Sole 24 Ore con il giornalista Roberto Galullo che cosi a scritto: "Il mare magno nel quale pescare, in Calabria, diventa un oceano quando si passa alle aziende territoriali per l'edilizia residenziale pubblica; «qualora l'alto numero dei candidati ammessi nella short list non consentisse di procedere al colloquio per tutti i candidati, si procederà all'individuazione dei soggetti da ammettere di volta in volta al colloquio selettivo sulla base della valutazione insindacabile del commissario straordinario/dirigente generale dell'Aterp, in considerazione dei titoli e della specificità dell'incarico»;

il compenso previsto, nei contratti allegati alla delibera dell'Aterp di Reggio Calabria n. 246 del 30/07/2013, fa erroneamente riferimento al Contratto Nazionale per il pubblico impiego quando invece, trattandosi di liberi professionisti che presentano fattura, allo scopo sarebbe stato più opportuno (per il lavoro previsto) fare riferimento alla normativa sui Contratti a Progetto (comma 2 dell'art. 44 della legge 326/03) trattandosi di attività non episodica e soggetta a coordinamento da parte dell'azienda e comunque non è stato accertato il rispetto, in capo ad ogni singolo professionista, dei requisiti previdenziali, assicurativi e di quant'altro previsto dal codice antimafia;

alcuni professionisti stanno svolgendo la loro attività fin dal primo luglio 2013 senza essere retribuiti mentre la delibera di approvazione dei contratti sopra richiamata è del 30 luglio 2013;

appare evidente la violazione grave dei più elementari principi di trasparenza, programmazione e legalità;

il Collegio dei Revisori dei Conti ha evidenziato molte irregolarità e illegittimità nelle procedure di formazione del provvedimento;

non c'è alcun riferimento al Piano del fabbisogno del personale;

vengono utilizzate risorse in Conto Capitale;

il collegio di revisione è stato più volte sostituito e con sentenze reintegrato;

il reclutamento appare come una mera operazione elettorale-clientelare viziata da gravi profili di illegittimità e un danno per l'Ente -:

se si intende provvedere alla revoca immediata del Commissario per gravi violazioni di legge;

se si ritiene opportuno, a seguito di eventuali verifiche, procedere alla trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica e al Procuratore della Corte dei Conti;

se i Revisori sono stati sostituiti e reintegrati per i pareri espressi in passato sull'argomento.

(478; 3.12.2013)

Mozione

Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che:

nell'ambito dei fondi POR è stata prevista e finanziata un'opera strategica per lo sviluppo socioeconomico e turistico dell'Aspromonte, ovvero la realizzazione del terzo e ultimo lotto della strada a scorrimento veloce Gallico-Gambarie;

l'opera, il cui costo si aggira sui 65 milioni di euro, per la sua incidenza, si riverbera anche a vantaggio della vallata del Gallico e della futura città metropolitana e ha visto coinvolte, in una positiva sinergia istituzionale, la Regione, la Provincia di Reggio Calabria, le istituzioni e i comitati dei cittadini locali;

l'importante intervento infrastrutturale, però, non copre le esigenze complessive di viabilità e di collegamento fra le diverse realtà territoriali, atteso che la strada in progettazione nell'ambito del terzo lotto è costituito da un tracciato principale che si sviluppa intersecando più volte l'asta fluviale della Fiumara di Gallico e termina sulla SP7 ad una distanza di circa 1.700 metri più a monte dell'abitato di Sant'Alessio e a circa 1000 metri più a valle del bivio per Podargoni;

nello specifico, anche prevedendo l'ammodernamento del collegamento esistente, verrebbe a mancare un ultimo tratto con livello di servizio identico al tratto esistente, che porti alla rinomata stazione turistica di Gambarie d'Aspromonte e non risulteranno immediatamente connessi diversi centri della vallata del Gallico, fra i quali Sambatello, Villa San Giuseppe, Calanna e Laganadi;

è indubbio che tali centri si pongano nel contesto della istituenda città metropolitana che mira a rivitalizzare le aree periferiche e di collina;

questi centri rischiano, pertanto, di rimanere emarginati per l'assenza di raccordi e direttrici e ciò determinerebbe delle ripercussioni di natura economica e turistica, nonché il venir meno delle misure che da tempo la Regione sta attuando per la riduzione e il contrasto allo spopolamento delle zone interne;

realizzare tali direttrici di collegamento, infatti, inciderebbe sulla mobilità delle persone, impattando in modo positivo sulle scelte residenziali all'interno di un contesto naturalistico ecosostenibile, sulla localizzazione delle imprese rispetto ai costi di produzione e organizzativi, sullo sviluppo turistico per le importanti testimonianze archeologiche e le produzioni artigianali presenti, con la possibilità,

quindi, di generare quei servizi di base essenziali per una comunità quali quelli sanitari, scolastici, commerciali;

a ciò si aggiunga che l'eventuale e auspicabile completamento dell'infrastruttura consentirebbe la creazione di un percorso per l'immediata accessibilità dell'Aspromonte anche in presenza di calamità naturali, percorso non garantito dalla viabilità attuale in presenza di particolari eventi calamitosi;

tale percorso consentirebbe, inoltre, la creazione di un percorso alternativo alla A3 nella zona sud della regione, riducendo la vulnerabilità complessiva della rete di trasporto;

impegna

il Presidente e la Giunta regionale ad inserire nell'ambito della nuova programmazione comunitaria 2014/2020 il completamento dell'asse viario Gallico-Gambarie e delle direttrici di collegamento con i centri della vallata del Gallico indicati in premessa.

(103; 10.12.2013) Giordano

Risposta scritta ad interrogazioni

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore al personale. Per sapere – premesso che:

sono scaduti o sono in scadenza i contratti dei Direttori Generali e di Dipartimento della Regione Calabria;

la Legge Regionale del 13 maggio 1996, n. 7 recante "Norme sull'ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale" e le leggi nazionali in materia dettano gli orientamenti giuridici, esperenziali e fiduciari ai quali fare riferimento per le nomine o i rinnovi di cui all'oggetto della presente interrogazione;

è necessario stabilire in maniera puntuale ogni eventuale procedura che si intenda perseguire al fine di poter meglio garantire, nell'interesse preminente della Regione Calabria, la nomina dei Direttori Generali o di Dipartimento in linea con le normative di leggi vigenti;

occorre garantire criteri di massima trasparenza e competenza in materia -:

quali saranno le modalità che saranno adottate attraverso cui si procederà alla individuazione dei Direttori Generali e di Dipartimento in scadenza e da rinnovare.

(355; 10.05.2013)

Risposta – “In riferimento all'interrogazione in oggetto emarginata, acquisita agli atti di questo Dipartimento in data 29.5.2013 per ti tramite di codesto Segretariato, con la quale il consigliere regionale Carlo Guccione, nel prendere atto delle imminenti scadenze dei Dirigenti Generali della Giunta regionale, ha chiesto informazioni circa le modalità con cui s'intende procedere per l'individuazione dei nuovi direttori Generali, si osserva quanto segue.

Preliminarmente appare opportuno evidenziare che la Giunta Regionale, con la deliberazione n. 99 del 29 marzo 2013, ha approvato le "Direttive generali per la disciplina delle modalità di conferimento, mutamento e revoca degli incarichi di funzione dirigenziale di livello generale e di livello non generale", con le quali, appunto, si è provveduto, ai sensi dall'art. 4, comma 1, lett b) del D.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, ad adottare delle direttive volte, a garantire, tra l'altro, un'efficace ed efficiente gestione dei procedimenti di conferimento degli incarichi dirigenziali, da espletarsi ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs. n. 2 65/2001, per la copertura di posizioni dirigenziali vacanti,

Nella medesima seduta del 29 marzo 2013 la Giunta regionale così testualmente "nel prendere atto delle scadenze contrattualmente previste, molte delle quali imminenti, per gli incarichi dei Dirigenti Generali dei Dipartimento delia Giunta regionale, onde evitare che si possano creare pregiudizievoli condizioni di vacatio, ha ritenuto opportuno attivare le procedure di legge per la tempestiva individuazione dei Dirigenti, al fine di garantire la continuità amministrativa dei Dipartimenti decidendo, pertanto, di procedere alla tempestiva attivazione delle procedure di legge demandando al Dipartimento "Organizzazione e Personale" la pubblicazione, ai sensi dei comma 1 bis dell'art. 19 del D.Lgs. 165/2001, di appositi avvisi rivolti ai Dirigenti di ruolo della Giunta Regionale e ai Dirigenti non appartenenti al ruolo della Giunto regionale, dipendenti delle Amministrazioni di cui all'art 1, comma 2, del medesimo decreto legislativo, ovvero di organi costituzionali e a soggetti in possesso dei requisiti di cui all'art 19 comma 6 dell'art 19 dei D.Lgs. 165/2001".

Il Dipartimento "Organizzazione e Personale", in adempimento a quanto previsto dall'art. 19 del D.Lgs, n. 165/2001 ed in attuazione delle determinazioni assunte dalla Giunta regionale nella seduta del 29 marzo 2013, (il cui processo verbale è stato trasmesso a questo Dipartimento con nota prot. n. 120368 del 9 aprile 2013, per il seguito di competenza), ha pubblicato sul sito web istituzionale della Regione Calabria, in data 10.4.2013, un primo avviso di selezione per il conferimento di n. 8 incarichi di Direzione Generale per i quali era prevista una più imminente scadenza dei contratti dei dirigenti precedentemente incaricati delle relative funzioni e, successivamente, in data 13.5.2013, di un ulteriore avviso per il conferimento di altri n. 5 incarichi di Direzione Generate per i quali è, comunque, prevista la prossima scadenza nel corso dell'anno 2013.

La procedura avviata con l'avviso del 10.4.2013 è stata parzialmente definita con la nomina, previa individuazione da parte dei Presidente della Giunta regionale, di n. 6 dirigenti generali. Per le ulteriori due posizioni dirigenziali oggetto di avviso per le quali non è stato ancora possibile concludere i procedimenti di nomina in tempo utile, la Giunta regionale, al fine di evitare che la condizione di vacatio potesse determinare una interruzione dell'attività amministrativa dei relativi Dipartimenti, ha ritenuto di conferirne la reggenza a dirigenti di settore già in servizio presso i medesimi dipartimenti od in possesso, ratione materiae, dell'esperienza professionale necessaria a garantire temporaneamente la continuità amministrativa.

Allo stato, quindi, nelle more della definizione della procedura di cui sopra, la direzione generale del Dipartimento 'Programmazione Nazionale e Comunitaria" e del Dipartimento "Turismo” è stata garantita con l'istituto della reggenza ai sensi del paragrafo 51 delle direttive adottate con DGR n. 99/2013.

Per la procedura avviata con l'avviso del 13.5.2013 è ancora in corso l'istruttoria preliminare di competenza del Dipartimento "Organizzazione e Personale", i cui esiti saranno trasmessi, unitamente ai curricula vitae dei candidati ammessi, nonché ai pareri che saranno acquisiti, in contraddittorio con i Dirigenti generali competenti, in riferimento alle candidature dei dirigenti di ruolo, al Presidente della Giunta regionale, affinché quest'ultimo provveda, con proprio parere, ad individuare i candidati più idonei a cui conferire gli incarichi oggetto di avviso.

Per completezza di esposizione si precisa che i sopra citati avvisi sono rivolti ai Dirigenti di ruolo della Giunta della Regione Calabria, ai Dirigenti di altre PP.AA. ai sensi del co. 5 bis dell'art. 19 del D.Lgs. n. 165/2001, nonché ai soggetti in possesso dei requisiti di cui al comma 6 dell'art. 19 del D.Lgs. n. 165/2001. Ciò nonostante si ritiene precisare come le candidature formalizzate da soggetti "esterni" a questa amministrazione, ovvero, ai sensi dei sopra chiamati commi 5 bis e 6, sono valutate ai fini del conferimento dell'incarico, esclusivamente, qualora il Presidente, analizzate preventivamente le candidature dei dirigenti di ruolo, ritenga, facendone espresso riferimento nel parere di competenza, che sussista una condizione di non rinvenibilità nei ruoli dell'amministrazione di idonea figura a cui conferire l'incarico.

Nello specifico, il Presidente, nel procedimento di conferimento degli incarichi dirigenziali apicali, acquisiti dal Dipartimento "Organizzazione e Personale" il prospetto riepilogativo delle candidature, i relativi cv e l'ulteriore documentazione istruttoria prevista nelle direttive adottate con DGR n. 99/2013, esercita il potere d'individuazione attraverso la predisposizione di un parere motivato, da formularsi tenendo conto degli elementi di valutazione di cui all'art 19, comma 1, del D.Lgs. a. 165/2001, nonché degli ulteriori criteri di cui al paragrafo 4.1 delle direttive.

La scelta della candidatura deve essere ponderata, cosi come specificato nelle direttive adottate con DGR n. 99/2013 attraverso "una valutazione concreta, differenziata e di graduata pregnanza in riferimento alla maggiore rispondenza delle attitudini e capacità professionali stesse alle peculiarità della struttura interessata ed alla natura e caratteristica degli obiettivi da raggiungere" e "un'attenta considerazione e valutazione di quelle esperienze professionali che appaiono particolarmente coerenti con lo specifico ruolo da svolgere" tenendo conto che "l’individuazione di tali esperienze professionali, cui riconnettere una specifica intrinseca significatività attitudinale, rientra nella discrezionalità del titolare del potere di individuazione, in quanto postula, da parte sua, una previa rappresentazione della particolare connotazione che intende attribuire al ruolo da svolgere".

Conformemente all'art. 19, co. 6, del D.Lgs. n. 165/2001, inoltre, nel caso di individuazione di candidati esterni alla pubblica amministrazione è previsto un ulteriore onere, dovendo il Presidente motivare il prescritto parere anche con riferimento all'eventuale insussistenza o indisponibilità oggettiva di dirigenti rinvenibili nei ruoli dell'amministrazione che abbiano formalizzato la propria candidatura.

A conclusione dell'iter procedimentale la Giunta regionale, previa verifica da parte del Dipartimento "Organizzazione e Personale" del rispetto degli ulteriori limiti previsti dalla normativa vigente, nomina il candidato per il quale il Presidente ha motivato con proprio parere la preferenza, prendendo atto del medesimo parere e delle motivazioni ivi rassegnate.

Gli atti relativi al procedimento (avviso, elenco esclusioni e provvedimenti di nomina) vengono pubblicati, a garanzia della trasparenza, sul sito web istituzionale nella sezione "Novità" del portale tematico dei Dipartimento "Organizzazione e Personale" ai link www.regione.calabria/personale/.

Distinti saluti.

Domenico Tallini (assessore al personale)

Umberto Nucara (dirigente generale)

Sergio Tassone (dirigente del settore)

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere - premesso che:

in data 26.09.2006 l'Anas S.p.A. avviava le procedure per l'adeguamento dello svincolo di Rovito sulla Strada Statale 107 S.G.C. che, attualmente, presenta solo un'uscita in direzione Crotone, mentre manca totalmente di quella verso Cosenza;

tale situazione ha prodotto nel tempo una serie di incidenti, alcuni dei quali anche gravi;

in data 19.09.2013, di fronte al perdurare del grave ritardo maturato per l'avvio dei lavori (oltre sei anni), il sindaco di Rovito, avv. Felice D'Alessandro, ha chiesto, per l'ennesima volta, all'Anas di conoscere la data certa dell'inizio dei lavori e la messa in sicurezza del cantiere allestito nei pressi dello svincolo che attualmente versa in gravi condizioni di abbandono -:

quali iniziative urgenti ed immediate si intendono intraprendere per indurre l'Anas S.p.A. ad avviare immediatamente i lavori di adeguamento dello svincolo di Rovito, una struttura viaria che riveste un'importanza assai rilevante poiché collocata lungo una strada di grande comunicazione, anche al fine di rimuovere definitivamente il grave stato di pericolo che questa "incompiuta" oggi rappresenta per la circolazione stradale e, quindi, per tutti gli automobilisti che vogliono raggiungere il comune presilano.

(449; 1.10.2013)

Risposta – “In riferimento all'interrogazione emarginata in epigrafe, il Dipartimento LL.PP., con nota n. 310498 del 04/10/2013, ha provveduto a richiedere apposita informativa ad ANAS S.p.A. - Compartimento per la Viabilità della Calabria di Catanzaro, nella qualità di Ente Attuatore dell'intervento di che trattasi, nonché proprietario dell'infrastruttura stradale, circa lo stato di attuazione dello stesso; intervento e le eventuali problematiche esistenti.

Il Capo Compartimento della Viabilità della Calabria di Anas S.p.A, con nota n. CCZ-0038081-P del 28/10/2013, in merito allo stato di attuazione dell'intervento, ha comunicato, tra l'altro, quanto segue:

"…in data 03/12/2009 questa Società ha risolto il Contratto d'appalto originario con l'A.T.I. aggiudicatario e che successivamente ha provveduto all'aggiornamento economico del relativo progetto esecutivo di completamento, provvedendo a dividere il progetto stesso in due stralci funzionali.

Il I° stralcio consiste nella realizzatone della corsia di decelerazione compreso il risanamento del cavalcavia esistente, a scavalco della SS. 107 "SGC", la sostituzione delle barriere di sicurezza «il rifacimento della pavimentazione sul cavalcavia stesso e sul raccordo esistente>.

In data 09/11/2012 è stata pubblicata la gara per i lavori inerenti il I° stralcio funzionale per l'importo di € 1.411.100,00 e ad oggi risultano ancora in corso di svolgimento le connesse procedure per le quali si prevede il completamento entro il mese di dicembre p.v.

A seguito della successiva stipula dell'atto contrattuale si provvederà alla consegna dei lavori all'impresa aggiudicataria con un tempo utile per dare ultimata l'opera previsto in gg 400".

Ritenendo esaustivi i chiarimenti forniti in merito all'interrogazione a risposta scritta n. 449/9^, si rimette la presente per il seguito di competenza.

Cordiali Saluti.”

Giuseppe Gentile (assessore ai lavori pubblici e infrastrutture)

Domenico Pallaria (dirigente generale)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 261/9^, recante: “Documento di programmazione economica e finanziaria della Regione Calabria (Dpefr) per gli anni 2014/2016 (art. 2, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8)” (Del. n. 365)

“Il Consiglio regionale,

vista la Delibera di Giunta regionale del 18 ottobre 2013, n. 365;

premesso che:

l'articolo 1, comma 4, della legge regionale di contabilità 4 febbraio 2002, n. 8 individua nel Documento di Programmazione Economica e Finanziaria Regionale (DPEFR), nella legge finanziaria, nel bilancio pluriennale e nel bilancio di previsione annuale gli strumenti di programmazione economico-finanziari adottati dalla Regione;

l'articolo 2, comma 1, della suddetta legge definisce il DPEFR quale atto di indirizzo programmatico, economico e finanziario dell'attività di governo della Regione per l'anno successivo, con proiezione triennale, nonché strumento di raccordo per la programmazione generale della Regione;

lo stesso articolo 2, al comma 3, dispone che ogni anno la Giunta regionale adotta il DPEFR e lo trasmette al Consiglio che lo approva con propria risoluzione;

vista la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria" e, in particolare, l'articolo 2, comma 3, che dispone in materia di adozione del DPEFR;

preso Atto che la 2^ Commissione ha approvato  il provvedimento in oggetto nella seduta del 21 novembre 2013;

delibera

di approvare il Documento di Programmazione Economico Finanziaria della Regione Calabria (DPEFR) per gli anni 2014-2016 (articolo 2, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8), allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale”.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 263/9^, recante: “Bilancio di previsione dell’Ardis di Catanzaro per l'esercizio finanziario 2013” (Del. n. 366)

“Il Consiglio regionale,

premesso che:

la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 3, dispone che i bilanci degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 10 settembre di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 20 settembre al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

la Giunta regionale entro il 15 ottobre trasmette i bilanci al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 novembre, a nonna dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;

la stessa Giunta regionale con D.G.R. n. 148 del 22 aprile 2013, previa istruttoria favorevole dei Dipartimenti competenti, ha proposto al Consiglio regionale l'approvazione del Bilancio di previsione ARDIS di Catanzaro 2013;

il Consiglio regionale con delibera n. 342 del 23 settembre 2013 ha stabilito di rinviare la deliberazione alla Giunta regionale per il dovuto riesame, a seguito delle risultanze del parere espresso in audizione dall'Avvocatura regionale;

in sede di riesame della pratica il tavolo tecnico interdipartimentale (presenti per la Regione Calabria il Dipartimento Personale, il Dipartimento Presidenza, il Dipartimento Avvocatura Generale, il Dipartimento Cultura ed Università, per l'Università degli studi Magna Graecia l'ufficio del rettorato e per "Ardis Cz il Commissario ed il Direttore) istituito per la definizione delle problematiche ARDIS in relazione al personale ex ISEF ha rappresentato con nota prot. 316729 del 9/10/2013 quanto segue: "stante la complessità giuridico amministrativa, è necessario un approfondimento che richiederà ulteriore tempo ed analisi non compatibile con l'esigenza non più rinviabile di approvazione del bilancio ARDIS";

sempre in sede di esame con nota prot. 332079 del 24/10/2013 il Dipartimento Bilancio conferma i contenuti della precedente nota 134051 del 18 aprile 2013, ribadendo il parere favorevole al bilancio di previsione ARDIS Cz per l'anno 2013, con la motivazione che "non essendo intervenuto alcun mutamento dal punto di vista contabile, non è possibile sottoporre alla Giunta regionale una proposta approvativa di un bilancio di contenuto identico a quello già approvato con D.G.R. n.14812013". In relazione al personale ex Isef lo stesso dipartimento conferma che "non essendo maturata alcuna certezza in ordine all'esistenza o meno dell'obbligo della Regione di rimborsare l'Ardis, l'agenzia può legittimamente mantenere in bilancio il residuo attivo";

la Giunta regionale nelle sedute del 25 ottobre e del 31 ottobre c.a., preso atto della nota n. 332079 del 24 ottobre 2013 Dipartimento Bilancio, "non essendovi ulteriori elementi in merito decide di incaricare la segreteria di Giunta di ritrasmettere la deliberazione n. 148 del 22 aprile 2013 al Consiglio regionale per i consequenziali adempimenti";

richiamata la Delibera Commissariale n. 11 del 7 marzo 2013. con la quale è stato approvato il bilancio di previsione dell'ARDIS di Catanzaro per l'esercizio finanziario 2013;

tenuto conto che il Collegio dei revisori dei conti dell'Agenzia, nella seduta dell'11 marzo 2013, ha espresso parere favorevole all'approvazione del bilancio di previsione 2013, formulando le seguenti osservazioni e raccomandazioni:

nonostante gli sforzi profusi dagli organi direttivi dell'Azienda per contenere nei limiti di legge le spese dell'ente, “é problematico raggiungere gli obiettivi ed i programmi dell'ente in relazione alle risorse finanziarie disponibili";

la problematica del personale ex ISEF è stata più volte segnalata, ma ad oggi nessuna azione è stata intrapresa;

di dare soluzione definitiva alla problematica del personale ex ISEF, in particolare per quanto riguarda la necessità di retribuire i dipendenti;

considerato che il Settore "Ricerca scientifica, Innovazione, Alta formazione, Università, Sviluppo della Scienza e della Tecnica" del Dipartimento "Cultura, Istruzione, Ricerca scientifica" con nota prot. n. 124107 dell'11 aprile 2013 dà evidenza che:

dal punto di vista contabile, sono iscritti in bilancio residui attivi relativi in parte alle somme che la Regione dovrebbe corrispondere all'ARDIS per il personale ex ISEF, per il periodo 2001-2009, pari ad euro 2.180.601,21, e che gli stessi non trovano riscontro nel bilancio regionale tra i residui passivi;

a fronte dei suddetti residui attivi è stato acceso dall'ARDIS un fondo di accantonamento pervenuto ad una consistenza nel 2013 per euro 1.586.818,74, in attesa della definizione, con la Regione Calabria, della vicenda inerente la copertura finanziaria del costo del personale ex ISEF;

"il fondo deve essere rimpinguato annualmente esclusivamente attraverso i risparmi sulla spesa dei costi generali e non anche sulle attività finalizzate al diritto allo studio e finanziate con fondi nazionali e regionali";

atteso che lo stesso settore, con la suddetta nota prot. n. 124107 dell'11 aprile 2013, ha concluso l'istruttoria con parere favorevole con prescrizioni, relativamente alle modalità di costituzione e di copertura del fondo di accantonamento acceso dall'ARDIS e con riserva subordinata all'esito del parere richiesto all'Avvocatura regionale, relativamente alla posizione giuridica del personale ex ISEF, "dal quale potrebbe discendere l'assunzione o meno di nuovi oneri per la Regione Calabria";

considerato che il Dipartimento Bilancio - Settore "Bilancio e programmazione economico-finanziaria. Risanamento finanziario" con nota n. 134051 del 18 aprile 2013 dà evidenza che:

i residui attivi relativi al personale ex ISEF assegnato all'ARDIS con Decreto Dirigenziale n. 3372 del 14 marzo 2005, come già precisato nella nota del Dipartimento Cultura, non trovano riscontro nel bilancio regionale;

nelle more, il Settore ha chiesto all'ARDIS di istituire un capitolo nella parte della spesa del bilancio in cui sono state accantonate risorse finanziarie pari complessivamente ad euro 1.586.818,74;

in attesa della risoluzione della controversia relativa alla vicenda del personale ex ISEF, il Settore raccomanda agli organi dell'ARDIS di proseguire nell'opera virtuosa di accantonamento delle risorse in modo da equiparare la somma oggetto di contenzioso;

da un confronto fra gli impegni di spesa assunti nel 2009 e 2011, risultanti dai consuntivi trasmessi dall'Agenzia, e i dati del bilancio per l'esercizio 2013, risulta che l'ARDIS ha rispettato le disposizioni previste dalla legge regionale n. 69/2012;

atteso che lo stesso settore, con la suddetta nota prot. n. 134051 dell'18 aprile 2013, ha concluso l'istruttoria proponendo una delibera alla Giunta regionale per l'approvazione del bilancio dell'Ardis dell'esercizio finanziario 2013, con la raccomandazione di non utilizzare la quota disponibile dell'avanzo di amministrazione fino a quando sarà approvato il conto consuntivo 2012 dagli Organi dell'Agenzia;

considerato che la Seconda Commissione, dopo approfondita ed articolata discussione, preso atto delle suddette relazioni, ha approvato il provvedimento in oggetto nella seduta del 21 novembre 2013, unitamente alle prescrizioni, osservazioni e raccomandazioni espresse dal Collegio dei Revisori dei Conti, dai Dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria, dalla Giunta regionale, con la seguente ulteriore raccomandazione: "di dare tempestiva definizione alla problematica del personale ex ISEF";

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002, il Bilancio di previsione dell'Ardis per l'esercizio finanziario 2013, unitamente alle prescrizioni, osservazioni e raccomandazioni espresse dal Collegio dei Revisori dei Conti, dai Dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria, dalla Giunta regionale, e con la ulteriore raccomandazione della 2^ Commissione".

(Allegati)

Proposta di legge numero 505/9^, recante: “Modifica alla legge regionale 16 maggio 2013, n. 24” (Del. n. 367 – LR. n. 51/2013)

Art. 1

(Modifica art. 23 l.r. 24/2013)

1. Alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 23 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 (Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità) sono aggiunte le parole "ad esclusione dell'articolo 20".

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica regionale.

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di provvedimento amministrativo n. 259/9^, recante: “Bilancio di previsione dell’Aterp (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Vibo Valentia per l'anno finanziario 2013” (Del. n. 368)

"Il Consiglio regionale,

visti:

la delibera di Giunta regionale n. 345 del 18 ottobre 2013 recante "Bilancio di previsione dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Vibo Valentia per l'anno finanziario 2013. Proposta al Consiglio regionale";

la delibera di Giunta Regionale n. 135 del 22 aprile 2013 con la quale l'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Vibo Valentia è stata autorizzata all'esercizio provvisorio del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2013;

l'art. 57 della L.R. n. 8/2002 e s.m.i.;

l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;

vista la deliberazione del Consiglio regionale n. 201 del 23 luglio 2012 con la quale è stato approvato il Bilancio di previsione dell'ATERP della Provincia di Vibo Valentia per l'anno finanziario 2012;

considerato che con deliberazione del Commissario Straordinario dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Vibo Valentia n. 64 dell'8 marzo 2013 è stato approvato il progetto di bilancio di previsione della medesima Azienda per l'anno 2013;

tenuto Conto che il Collegio dei revisori dei conti dell'Azienda nella relazione (Allegato 1) della seduta del 7 marzo 2013, nell'osservare che:

la gestione corrente, per come enucleata dall'allegato 6 al Bilancio di previsione, presenta un disavanzo di parte corrente pari ad euro 487.700,00;

la gestione in conto capitale presenta un disavanzo in conto capitale pari ad euro 186.000,00;

il disavanzo tanto di parte corrente quanto di parte capitale viene coperto dall'Azienda mediante il ricorso alle vendite di alloggi che si stima possano fruttare all'Ente la somma di 490.000,00 euro, inoltre per la parte residua necessaria l'Ente ha iscritto in bilancio una somma correlata al recupero di alcuni crediti e anticipazioni pari a 301.000,00 euro,

ha concluso la propria relazione esprimendo parere favorevole all'approvazione del bilancio di previsione 2013, formulando le seguenti raccomandazioni:

che l'Ente si doti nel tempo più rapido possibile di una contabilità completa che tenga conto della necessità di affiancare all'attuale sistema contabile anche una contabilità economica che renda possibile una migliore e più organica visione della situazione economica dell'Azienda ed allo stesso tempo renda maggiormente espliciti gli assetti finanziari che caratterizzano il bilancio dell'ATERP di Vibo Valentia;

che l'Azienda, in relazione alla gestione dei residui, realizzi un'attività di riaccertamento dei residui tanto attivi quanto passivi al fine di verificare la sussistenza dei requisiti legali e giuridici per il mantenimento in bilancio di tali poste, raccomandando ulteriormente che l'organo amministrativo proceda alla cancellazione dei residui solo ed esclusivamente laddove tali requisiti non siano presenti ed al contempo, ove le iscrizioni in bilancio siano sorrette da requisiti giuridici legali e necessari, proceda con sollecitudine all'attivazione di tutti gli strumenti a disposizione dell'Azienda al fine di riscuotere i residui attivi e liquidare i residui passivi per rendere quanto più sana la contabilità aziendale;

che l'Ente continui a proseguire la strada dei risanamento attraverso un taglio progressivo e ragionato dei centri di costo improduttivi e una valorizzazione puntuale delle risorse aziendali al fine di produrre un risparmio di spesa che mantenga in salute il bilancio e l'ente e al contempo persegua le finalità di contenimento della spesa pubblica richieste dalla normativa vigente;

preso atto che il Dipartimento competente "Infrastrutture, Lavori Pubblici, Politica della Casa, E.R.P., A.B.R., Risorse Idriche, Ciclo Integrato delle Acque, UOA Politiche della Casa, Bacino" ha trasmesso, con nota n. 114047 del 04 aprile 2013 (Allegato 2) l'istruttoria di propria competenza conclusa con parere favorevole, ritenendo abbastanza attendibili le previsioni di entrata e di spesa, concordando con le raccomandazioni espresse dal Collegio dei Revisori dei Conti;

atteso che il Dipartimento Bilancio e Patrimonio - Settore "Bilancio e Programmazione Economico Finanziaria. Risanamento finanziario", nell'osservare che la questione della morosità costituisce da sempre l'aspetto più problematico del bilancio dell’ATERP, anche se si rileva una progressiva riduzione dei residui rispetto agli scorsi anni, ha effettuato l'istruttoria di propria competenza, chiedendo con nota n. 134474 del 19 aprile 2013 (Allegato 3) all'Azienda di effettuare una variazione di bilancio al fine di uniformarsi alle disposizioni introdotte dalla legge regionale 27 dicembre 2012, n. 69 e formulando specifiche raccomandazioni in merito alla gestione dei residui attivi, anche tenuto conto delle disposizioni della legge regionale 23 dicembre 2011, n.47;

atteso che con successiva nota n. 263591 dell' 8agosto 2013 (Allegato 7), il Dipartimento Bilancio e Patrimonio -Settore "Bilancio e Programmazione Economico Finanziaria. Risanamento finanziario" ha formalizzato le seguenti prescrizioni e raccomandazioni:

di integrare la deliberazione dei Commissario straordinario n. 48 del 20 febbraio 2013 formalizzando l'impegno al rispetto degli ulteriori limiti spesa previsti dalla 1.r. n. 69/2012, riservando di effettuare le verifiche del rispetto delle predette norme in sede di esame del conto consuntivo dell'Azienda;

atteso che con deliberazione n. 194 del 9 agosto 2013 (Allegato 8) avente ad oggetto “L.R. Calabria n. 69 del 27 dicembre 2012; Deliberazione ATERP Vibo Valentia n. 48 del 20 febbraio 2013; Rettifica ed integrazione" il Commissario Regionale Straordinario ha garantito il rispetto dei limiti di spesa imposti dalla legge regionale n. 69/2012;

preso atto che nella Delibera di Giunta si demanda agli organi dell'ATERP di Vibo Valentia la puntuale osservanza delle raccomandazioni formulate con nota n. 134474 del 19/0412013 in tema di gestione dei residui attivi ed il rispetto delle disposizioni in tema di contenimento della spesa introdotte dalla legge regionale 27 dicembre 2012, n. 69;

considerato che la Seconda Commissione, nella seduta del 21 novembre 2013, ha approvato il provvedimento in oggetto, ed i relativi allegati, unitamente alla prescrizioni, osservazioni e raccomandazioni espresse dal Collegio dei revisori dei Conti, dai Dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria, e dalla Giunta regionale

delibera

di approvare il Bilancio di previsione dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Vibo Valentia per l'anno finanziario 2013" comprensivo degli allegati 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8 che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, unitamente alle prescrizioni, osservazioni e raccomandazioni espresse dal Collegio dei Revisori dei Conti, dai Dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l’istruttoria dalla Giunta regionale”.

(Allegati)

Proposta di legge numero 510/9^, recante: “Modifiche alla l.r. 30/2011 (Disposizioni transitorie in materia di assegnazioni di sedi farmaceutiche)” (Del. n. 369 – LR. n. 52/2013)

Art. 1

(Modifica l.r. 30/2011)

1. Il comma 7 dell'articolo 1 della legge regionale 10 agosto 2011, n. 30 (Disposizioni transitorie in materia di assegnazioni di sedi farmaceutiche) è sostituito dal seguente:

"7. Ad esito della verifica di cui al comma 6, la Regione Calabria provvede all'assegnazione della titolarità delle sedi farmaceutiche di cui alla presente legge".

Art. 2

(Clausola di invarianza)

1. La presente legge non comporta spese a carico del bilancio regionale.

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 258/9^, recante: “Liquidazione dell’Istituto regionale per la comunità occitana di Calabria: Bilanci di previsione per gli anni finanziari 2010, 2011 e 2012 e Rendiconti generali per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012” (Del. n. 370)

“Il Consiglio regionale,

vista la Delibera di Giunta regionale n. 339 del 18 ottobre 2013, recante: "Liquidazione dell'Istituto regionale per la Comunità Occitana di Calabria: Bilanci di previsione per gli anni finanziari 2010, 2011 e 2012 e Rendiconti generali per gli anni 2009,2010,2011 e 2012. Proposta al Consiglio regionale";

premesso che:

l'articolo 10 della legge regionale 30 ottobre 2003, n. 15 recante "Norme per la tutela e la valorizzazione della lingua e del patrimonio culturale delle minoranze linguistiche e storiche di Calabria" prevede l'istituzione dell'Istituto regionale per la Comunità Occitana di Calabria, con sede in Guardia Piemontese;

l'articolo 24 della legge regionale 13 giugno 2008, n. 15 ha autorizzato la Giunta regionale a procedere alla trasformazione degli Istituti regionali di cultura di cui all'articolo 10 della legge regionale n. 15/2003 in fondazioni, con il compito di promuovere la tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle popolazioni calabresi;

con deliberazione della Giunta regionale n. 910 del 24 novembre 2008 gli Istituti regionali di cultura sono stati trasformati in fondazioni, con compiti di promozione della tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle popolazioni calabresi, provvedendo alla nomina dei Commissari ad acta ai quali è stato affidato il compito di curare la predisposizione degli adempimenti necessari alla trasformazione degli istituti e prevedendo, inoltre, che ''l'operato dei Commissari sarà sottoposto alla Giunta e al Consiglio regionale per la successiva approvazione ai sensi della legge regionale n. 8/2002 e s.m.i.”;

visti

la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 e s.m.i.;

l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;

i seguenti documenti allegati alla presente deliberazione:

Allegato 1- determinazione del Commissario n. 1 del 07/12/2012 sul bilancio consuntivo anno 2009;

Allegato 2 - bilancio consuntivo anno 2009-Entrata e spesa;

Allegato 3 - relazione collegio revisori anno 2009;

Allegato 4 - prospetti riepilogativi al 31/12/2009;

Allegato 5 - relazione commissario al bilancio consuntivo 2009;

Allegato 6 - conto generale del patrimonio anno 2009;

Allegato 7 - relazione istruttoria del settore ragioneria;

Allegato 8 - determinazione del Commissario n. 2 del 07/12/2012 sul bilancio preventivo e consuntivo anno 2010;

Allegato 9 - bilancio di previsione anno 2010 - Entrata e spesa;

Allegato 10 - relazione collegio revisori anno 2010;

Allegato 11 - relazione commissario al bilancio di previsione 2010;

Allegato 12 - bilancio consuntivo anno 2010 -Entrata e spesa;

Allegato 13 - relazione collegio revisori anno 2010;

Allegato 14 - prospetti riepilogativi al 31/12/2010;

Allegato 15 - relazione commissario al bilancio consuntivo 2010;

Allegato 16 - conto generale del patrimonio anno 2010;

Allegato 17 - relazione istruttoria del settore ragioneria;

Allegato 18 - determinazione del Commissario n. 3 del 07/12/2012 sul bilancio preventivo e consuntivo;

Allegato 19 - bilancio di previsione anno 2011-Entrata e spesa;

Allegato 20 - relazione collegio revisori anno 2011;

Allegato 21 - relazione commissario al bilancio di previsione 2011;

Allegato 22 - bilancio consuntivo anno 2011 - Entrata e spesa;

Allegato 23 - relazione collegio revisori anno 2011;

Allegato 24 - prospetti riepilogativi al 31/12/2011;

Allegato 25 - relazione commissario al bilancio consuntivo 2011;

Allegato 26 - conto generale del patrimonio anno 2011;

Allegato 27 - relazione istruttoria del settore ragioneria;

Allegato 28 - determinazione del Commissario n. 6 del 07/12/2012 sul bilancio preventivo e consuntivo;

Allegato 29 - bilancio di previsione anno 2012-Entrata e spesa;

Allegato 30 - relazione collegio revisori anno 2012;

Allegato 31 - relazione commissario al bilancio di previsione 2012;

Allegato 32 - relazione istruttoria del settore bilancio;

Allegato 33 - bilancio consuntivo anno 2012 -Entrata e spesa;

Allegato 34 - relazione collegio revisori anno 2012;

Allegato 35 - prospetti riepilogativi al 31/12/2012;

Allegato 36 - relazione commissario al bilancio consuntivo 2012;

Allegato 37 - conto generale del patrimonio anno 2012;

Allegato 38 - relazione istruttoria del settore ragioneria;

Allegato 39 - parere dipartimento cultura sui bilanci di previsione 2010, 2011 e 2012 e sui bilanci consuntivi 2009, 2010, 2011, 2012;

vista la delibera del Consiglio regionale n. 432 del 10 febbraio 2010 con la quale sono stati approvati i bilanci di previsione dell'Istituto regionale per la Comunità Occitana di Calabria per gli anni finanziari 2007, 2008 e 2009;

vista la delibera del Consiglio regionale n. 430 del 10 febbraio 2010 con la quale sono stati approvati i rendiconti generali dell'Istituto regionale per la Comunità Occitana di Calabria per gli anni finanziari 2007, 2008;

considerato che:

con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 310 del 14 dicembre 2010 il dr. Emilio Mastroianni è stato nominato Commissario ad acta dell'Istituto regionale per la Comunità Occitana di Calabria;

è compito del Commissario ad acta procedere alla definizione di tutte le situazioni giuridiche per poter procedere alla liquidazione ed alla trasformazione degli Enti, compresa la predisposizione dei bilanci;

atteso che, nell'ambito degli atti di liquidazione:

con determinazione del Commissario ad acta dell'Istituto regionale per la Comunità Occitana di Calabria n. 1 è stato approvato il Bilancio Consuntivo per l’anno 2009;

con determinazioni del Commissario ad acta dell'Istituto regionale per la Comunità Occitana di Calabria nn. 2, 3 e 6 del 7 dicembre 2012, sono stati approvati, rispettivamente i progetti di Bilancio di previsione ed i Rendiconti generali del medesimo istituto per gli anni 2010, 2011, 2012;

il Collegio dei Revisori dei Conti dell'Istituto ha espresso parere favorevole all'approvazione dei bilanci per gli anni 2010, 2011 e 2012 e dei rendiconti generali dell'Istituto regionale per la Comunità Occitana di Calabria per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012;

il dipartimento competente "Cultura, Beni culturali, Istruzione, Università, Ricerca Scientifica e Alta formazione", con nota n. 292572 del 17 settembre 2013, ha espresso parere favorevole all'approvazione dei bilanci di previsione dell'Istituto regionale per la Comunità Occitana di Calabria per gli anni 2010, 2011 e 2012 e dei rendiconti generali per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012;

il Settore "Bilancio e Programmazione economico-finanziaria" ha effettuato l'istruttoria, limitatamente all'aspetto contabile, sui bilanci di previsione per gli anni 2010, 2011 e 2012, non rilevando elementi ostativi all' invio degli atti in Giunta e, quindi, al Consiglio regionale ed ha espresso parere favorevole all'approvazione dei documenti contabili con nota n. 298405 del 24 settembre 2013;

il Settore "Ragioneria Generale - Contabilità - Rendicontazione e Parificazione" ha effettuato l'istruttoria, limitatamente all'aspetto contabile, sui rendiconti relativi agli anni 2009, 2010, 2011·e 2012, non rilevando elementi ostativi all'invio degli atti in Giunta e, quindi, al Consiglio Regionale ed ha espresso parere favorevole all'approvazione dei documenti contabili con note nn. 298333, 298337, 298338, 298342 del 23 settembre 2013;

considerato che la Seconda Commissione, udito il Commissario dell'Istituto, dr. Emilio Mastroianni, nella seduta del 21 novembre 2013, ha approvato il provvedimento in oggetto;

delibera di approvare la liquidazione dell'Istituto regionale per la Comunità Occitana di Calabria: Bilanci di previsione per gli anni finanziari 2010, 2011 e 2012 e Rendiconti Generali per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012 con allegati tutti i documenti richiamati in premessa che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione”.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 265/9^, recante: “Aterp Catanzaro. Rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2012” (Del. n. 371)

Il Consiglio regionale,

vista la delibera di Giunta regionale n. 384 del 31 ottobre 2013;

visti:

l'articolo 57 della L R. n. 812002 per come modificato dall'art. 5, LR. 16 marzo 2004, n. 7;

la legge regionale n. 27 del 30 agosto 1996 con la quale si è provveduto a disciplinare il nuovo ordinamento degli Enti regionali operanti nel settore dell'edilizia residenziale pubblica;

considerato che:

con delibera del Direttore Generale dell'ATERP di Catanzaro n. 135 del 30/03/2013, è stato approvato il Conto Consuntivo per l'esercizio finanziario 2012;

il Collegio dei revisori, con la relazione del 5.04.2013 al conto consuntivo per l'anno 2012, ha espresso parere favorevole per l'approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2012, rilevando le seguenti osservazioni e raccomandazioni ed invitando l'azienda:

alla puntuale riscossione dei canoni nonché all'attività di recupero della morosità;

al ripristino di situazioni di legalità e alla rimozione degli abusi, anche con l'ausilio di interventi con le altre Autorità preposte alla legalità e all'ordine pubblico;

ad una ottimizzazione della gestione del patrimonio immobiliare, purtroppo caratterizzato da problematiche di ordine sociale di non facile soluzione;

di provvedere alla copertura del disavanzo di amministrazione risultante dal Conto Consuntivo dell'esercizio 2012;

di proseguire e intensificare le azioni dirette al recupero della morosità e alla regolarizzazione dei rapporti locativi;

di proseguire il programma di dismissione degli immobili alienabili, dando priorità a quelli collocati nei cosiddetti condomini misti;

di proseguire l'opera e l'attività posta in essere per un adeguato coordinamento tra gli uffici, al fine di rendere più agevoli ed efficaci le procedure amministrative, contabili e legali;

di consolidare la capacità di riscossione, al fine di garantire all'azienda un equilibrato andamento dei flussi di entrata e di uscita;

tenuto Conto della nota prot. 3059 del 6 giugno 2013, con cui il Dipartimento Lavori Pubblici esprime parere favorevole all'approvazione del rendiconto 2012, concordando con le risultanze del Collegio dei Revisori e prescrivendo che l'ATERP si impegni ulteriormente per eliminare situazioni di carenze e di morosità ancora presenti;

preso atto della nota prot. 328952 del 22 ottobre 2013, con cui il Dipartimento Bilancio - Settore 2 "Ragioneria generale", verificato il rispetto dei limiti di spesa ex l.r. n. 22/2010, ha svolto la relazione istruttoria definitiva sul Conto Consuntivo esercizio finanziario 2012, proponendo l'approvazione del rendiconto 2012, con la prescrizione che l'ente deve comunque impegnarsi per eliminare situazioni di carenze e morosità ancora presenti;

considerato che la Seconda Commissione, nella seduta del 21 novembre 2013, ha approvato il provvedimento in oggetto, unitamente alle raccomandazioni, prescrizioni e osservazioni del Collegio dei revisori, dei dipartimenti regionali competenti e della Giunta regionale;

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002, il Rendiconto Consuntivo Esercizio Finanziario 2012 dell'ATERP di Catanzaro, unitamente alle raccomandazioni, prescrizioni, e osservazioni del Collegio dei revisori, dei dipartimenti regionali competenti e della Giunta regionale”.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 266/9^, recante: “Agenzia Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura (Arcea). Approvazione rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2010” (Del. n. 372)

“Il Consiglio regionale,

vista la Delibera di Giunta regionale n. 385 del 31/10/2013;

visti:

l'art. 12 della Legge Regionale 8 luglio 2002, n. 24;

l'art. 28 della Legge Regionale 17 agosto 2005, n. 13 che approva l'istituzione dell'Organismo Pagatore Regionale;

l'art. 57 della L.R n. 8/2002 e s.m. e i.;

l'art. 54 dello Statuto regionale;

tenuto conto della deliberazione n. 291 del 8/04/2013 con la quale il Consiglio regionale ha approvato il Rendiconto Generale per l'esercizio finanziario 2009, redatto dall'ARCEA;

visti:

il decreto del Direttore Generale dell'ARCEA n. 73 del 07/03/2011, con il quale viene approvato il Rendiconto Generale per l'esercizio finanziario 2010, che si allega in copia unitamente al conto di bilancio 2010 ed al Rendiconto Generale del Patrimonio;

la relazione di accompagnamento al medesimo rendiconto redatta dal Direttore Generale;

considerata la nota con la quale l'Arcea attesta che alla chiusura dell'esercizio finanziario 2010 non esiste alcun impegno di spesa fuori bilancio e non registrato nel rendiconto dell'esercizio stesso;

preso atto:

che il Collegio dei revisori dei conti dell'Azienda ha espresso parere favorevole all'approvazione del rendiconto 2010 senza rilievi ed osservazioni in merito;

che alla proposta di provvedimento amministrativo è in atti il verbale di seduta del 26 novembre del 2012 del Collegio dei revisori, il quale avuta conoscenza della tenuta di una contabilità separata per la gestione dei Fondi FEASR, suggerisce che con decorrenza 2013 gli importi dei movimenti annuali di tale gestione vanno indicati nel bilancio preventivo e consuntivo dell'Agenzia nelle partite di giro con uguale importo sia in entrata che in uscita, in modo da mettere in evidenza l'equilibrio finanziario dell'Agenzia, cosi come prevedono i principi contabili degli enti pubblici;

tenuto conto:

che il verbale n. 2 del 16/03/2011 del Dipartimento Agricoltura Foreste e Forestazione esprime parere favorevole, nulla rilevando sotto il profilo della legittimità, all'approvazione del Rendiconto Generale 2010 per come predisposto e approvato dal Direttore Generale dell'ARCEA con decreto n. 73 del 7/03/2011;

della relazione istruttoria sul Rendiconto Generale in oggetto redatta dal Settore Ragioneria Generale, con la quale "viene proposta l'approvazione del Rendiconto Generale per l'esercizio finanziario 2010, con la prescrizione che l'Agenzia adotti misure e provvedimenti al fine di perseguire gli obiettivi di finanza pubblica e contenimento della spesa per come dettato dalla legge regionale n. 19 del 2009 e dalla legge regionale n.22 del 2010 e s.m.e i.. Altresì, tenuto conto delle disposizioni dettate dall'art. 27, comma 8, e tenuto conto che i vertici dell'agenzia sono diversi da quelli che operavano nell'anno 2010, si dispone la segnalazione del mancato rispetto dell'art. 27 della legge regionale n. 19/2009 alla magistratura contabile al fine di porre in essere le necessarie verifiche in ordine all'esistenza di eventuale responsabilità contabile";

che la D.G.R. n. 385 del 31/10/2013 in relazione all'attuazione dell'articolo 9, comma 2 della l.r. n. 22/2010 afferente alla riduzione del 20% rispetto agli importi risultanti alla data del 31 dicembre 2009, riguardanti compensi, gettoni, indennità retribuzioni o altre utilità comunque denominate corrisposte agli organi istituzionali dell'ente sub-regionale ritiene necessaria, in sede diversa da quella di approvazione del rendiconto di esercizio, una urgente verifica da parte del dipartimento vigilante e dei dipartimenti interessati per materia sulla interpretazione della summenzionata norma regionale;

considerato che la Seconda Commissione, nella seduta del 21 novembre 2013, ha approvato il provvedimento in oggetto, unitamente alle prescrizioni espresse dalla Giunta regionale, che prevedono di adottare misure e provvedimenti al fine di perseguire gli obiettivi di finanza pubblica e contenimento della spesa per come dettato dalla legge regionale n. 19/2009 e s.m. e i, ed altresì:

invitare la Giunta regionale ed i dipartimenti competenti a procedere, ex art. 27, comma 8 della legge regionale n. 19/2009, alla segnalazione del mancato rispetto dell'art. 27 della legge regionale 19/2009 alla Procura della Corte dei Conti, al fine di porre in essere le necessarie verifiche in ordine all'esistenza di eventuale responsabilità contabile, con allegati tutti i documenti richiamati in premessa che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

prendere atto della ulteriore parte del dispositivo della delibera di Giunta in cui si demanda la verifica del rispetto dell'articolo 9, comma 2, della legge regionale 22/2010 al Dipartimento vigilante congiuntamente al Dipartimento Bilancio e Patrimonio, previa acquisizione di idoneo parere in ordine alla concreta interpretazione della norma succitata;

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002, il Rendiconto Generale dell’Agenzia della Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (AR.C.E.A) relativo all'esercizio finanziario 2010, unitamente alle prescrizioni espresse dalla Giunta regionale che prevedono di adottare misure e provvedimenti al fine di perseguire gli obiettivi di finanza pubblica e contenimento della spesa per come dettato dalla legge regionale n. 19 del 12/06/2009 e s.m. e i.;

di invitare la Giunta regionale ed i dipartimenti competenti a procedere, ex art. 27, comma 8 della legge regionale n. 19/2009 alla segnalazione del mancato rispetto dell'art. 27 della legge regionale 19/2009 alla Procura della Corte dei Conti, al fine di porre in essere le necessarie verifiche in ordine all'esistenza di eventuale responsabilità contabile, con allegati tutti i documenti richiamati in premessa che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

di prendere atto della ulteriore parte del dispositivo della delibera di Giunta in cui si demanda la verifica del rispetto dell'articolo 9, comma 2, della legge regionale 22/2010 al Dipartimento vigilante congiuntamente al Dipartimento Bilancio e Patrimonio, previa acquisizione di idoneo parere in ordine alla concreta interpretazione della norma succitata".

(Allegati)

Proposta di legge numero 477/9^, recante: “Disciplina per il sistema regionale dell’Istruzione e formazione professionale” (Del. n. 373 – L.R. 53/2013)

CAPO I

Principi generali

Art. 1

Oggetto e ambito di applicazione

1. Con la presente legge la Regione Calabria disciplina il sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale, nel rispetto della Costituzione e in particolare dell’articolo 117 e del principio di leale collaborazione, nonché dell’ordinamento nazionale in materia d’istruzione e di formazione professionale. Le norme della presente legge sono altresì dettate nell’ambito dei principi dell’ordinamento regionale sulla formazione.

2. La presente legge disciplina le funzioni e i compiti della Regione e delle autonomie locali, nonché dei soggetti facenti parte del sistema di cui al comma 1, relativi all’istruzione e formazione professionale, nel rispetto dello Statuto regionale e dell’ordinamento vigente in materia.

CAPO II

Sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale

Art. 2

Sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale

1. È istituito il sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale quale insieme di percorsi funzionali all’assolvimento dell’obbligo di istruzione e del diritto dovere all’istruzione e alla formazione professionale.

2. Il sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale si attiene ai livelli essenziali delle prestazioni stabiliti dalla disciplina statale e in particolare dal decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 (Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, a norma dell’articolo 2 della legge 28 marzo 2003, n. 53).

Art. 3

Finalità del sistema

1. Il sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale è diretto ad elevare le competenze generali delle persone, ampliare le opportunità di acquisizione di una qualifica professionale, assicurare il successo scolastico e formativo anche contrastando la dispersione scolastica, nonché a fornire una risposta coerente ai fabbisogni formativi e professionali del territorio al fine di un inserimento efficace nel mondo del lavoro e nel contesto sociale a livello europeo, nazionale e locale.

2. Le finalità del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale, e dell’offerta formativa, sono di assicurare l’assolvimento dell’obbligo d’istruzione e del diritto-dovere all’istruzione e formazione, di ampliare le opportunità di acquisizione di una qualifica professionale, di assicurare il successo scolastico e formativo anche contrastando la dispersione scolastica, nonché di fornire una risposta coerente ai fabbisogni formativi e professionali dei territori.

3. Attraverso l’integrazione tra il sistema dell’istruzione e quello della formazione professionale la Regione intende fornire agli studenti un’offerta unitaria, coordinata e flessibile nei contenuti e nelle modalità organizzative, in grado di corrispondere alle esigenze e alle aspettative di ognuno, anche in modo personalizzato.

4. La Regione promuove il partenariato sociale e la collaborazione tra istituzioni quale mezzo per l’integrazione delle politiche per l’istruzione, la formazione professionale ed il lavoro.

Art. 4

Percorsi, qualifiche e diplomi del sistema

1. In applicazione della disciplina statale, il sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale prevede:

a) percorsi di durata triennale, che si concludono con il conseguimento di una qualifica professionale di livello EQF che costituisce titolo per l’accesso al quarto anno del sistema;

b) percorsi di durata quadriennale, che si concludono con il conseguimento di un diploma professionale di IV livello europeo che costituisce titolo per l’accesso all’istruzione e formazione tecnica superiore;

c) corso annuale destinato a coloro che sono in possesso del diploma conseguito a conclusione del quarto anno di cui alla lettera b), realizzato di intesa con le università, con l’alta formazione artistica, musicale e coreutica, ai fini dell’ammissione all’esame di Stato per l’accesso all’università, all’alta formazione artistica, musicale e coreutica.

2. L’offerta formativa di cui al comma 1 è articolata per favorire la realizzazione di percorsi sia graduali, continui e progressivi, sia modulari che personalizzati e di diversa durata e articolazione, in rapporto ai diversi stili di apprendimento e alle esigenze degli allievi e delle loro famiglie.

3. L’offerta formativa di cui al comma 2 è rivolta anche a soggetti in diritto-dovere di istruzione e formazione, per il recupero della dispersione scolastica e formativa, nonché per il reingresso nei percorsi formativi o nella formazione in apprendistato.

4. I percorsi di cui al comma 1, lettere a) e b), garantiscono il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni, nonché delle figure e dei relativi standard di competenza nazionali e regionali necessari ai fini del riconoscimento e della spendibilità delle certificazioni in ambito nazionale e comunitario.

5. Le competenze da acquisire da parte degli studenti nell’ambito dei percorsi di cui al comma 1 si riferiscono alle qualifiche previste dalla programmazione regionale in correlazione con le figure definite a livello nazionale. Nella definizione di tali competenze la Regione tiene conto di quanto stabilito nelle linee guida nazionali sulla realizzazione di organici raccordi tra i percorsi degli istituti professionali e i percorsi dell’istruzione e formazione professionale, adottate in sede di Conferenza unificata ai sensi dell’articolo 9 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.

6. La certificazione delle qualifiche e dei diplomi del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale avviene in coerenza con gli strumenti di certificazione e formalizzazione delle competenze adottati dalla Regione, oltre che nel rispetto della disciplina nazionale.

7. Nel rispetto della disciplina nazionale, è assicurata l’adozione di misure che consentano l’avvio contemporaneo dei percorsi del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale e dei percorsi del sistema scolastico statale, in modo da offrire allo studente una contestuale pluralità di scelte.

Art. 5

Soggetti del sistema

1. Possono fare parte del sistema dell’istruzione e formazione professionale le agenzie formative accreditate e gli istituti professionali con un ruolo integrativo e complementare al sistema in applicazione del regime di sussidiarietà e secondo quanto previsto dalla disciplina nazionale e in base alla delibera n. 529/2010 della Giunta regionale.

2. La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, definisce, ai sensi della legge regionale 19 aprile 1985 n. 18 (Ordinamento della formazione professionale in Calabria), i criteri e i requisiti di accreditamento necessari ai soggetti di cui al comma 1 per fare parte del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale. A tal fine la Giunta provvede in conformità alla disciplina statale in materia e ai relativi accordi in sede di Conferenza unificata ai sensi dell’articolo 9 del decreto legislativo n. 281 del 1997 e alla disciplina regionale delineata nelle delibere della Giunta regionale n. 872 del 29 dicembre 2010 e n. 67 del 28 febbraio 2011.

3. La Giunta regionale approva e aggiorna l’elenco dei soggetti accreditati, ne garantisce l’adeguata pubblicizzazione e annualmente ne verifica e controlla la conformità.

4. Le istituzioni formative di cui al comma 1 ammesse a far parte del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale sono dotate, ai sensi dell’articolo 15, comma 3, del decreto legislativo n. 226 del 2005, di autonomia didattica, organizzativa, e di ricerca e sviluppo.

5. Le qualifiche e i diplomi del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale sono rilasciati esclusivamente dalle agenzie formative accreditate e dagli istituti professionali di cui al comma 1.

Art. 6

Percorsi triennali a qualifica

1. Possono iscriversi a uno dei percorsi di istruzione e formazione professionale di cui alla lettera a) del comma 1 dell’articolo 4 gli studenti diplomati della scuola secondaria di primo grado.

2. Nel rispetto della disciplina nazionale, i soggetti di cui all’articolo 5, nella loro autonomia, progettano i percorsi di cui al comma 1 in modo unitario e integrato, anche al fine di assicurare il successo formativo di ogni studente.

3. La Regione, previo confronto con gli organismi rappresentativi delle istituzioni formative, opera per garantire gli organici raccordi previsti dalle linee guida nazionali, con particolare riferimento ai passaggi degli studenti da un percorso all’altro, da realizzare attraverso percorsi formativi flessibili, comprensivi di attività di sostegno e di riallineamento delle competenze, e ogni altra opportunità conforme alla normativa vigente.

Art. 7

Percorsi quadriennali a diploma

1. In applicazione della disciplina nazionale, all’interno del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale i percorsi triennali di cui all’articolo 6 possono essere completati con un quarto anno per l’acquisizione di un diploma professionale di IV livello europeo che costituisce titolo per l’accesso all’istruzione e formazione tecnica superiore.

2. In applicazione della disciplina nazionale, i diplomi conseguiti al termine dei percorsi del sistema regionale di istruzione e formazione professionale di durata quadriennale, previa frequenza di apposito corso annuale realizzato di intesa con le università, con il MIUR - Direzione generale per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica, consentono di sostenere l’esame di Stato per l’accesso all’università e all’alta formazione artistica, musicale e coreutica, nonché agli istituti tecnici superiori.

CAPO III

Funzioni e compiti

Art. 8

Programmazione del sistema regionale dell’istruzione

e formazione professionale

1. La funzione di programmazione e di organizzazione del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale spetta alla Regione.

2. Il Consiglio regionale, su proposta della Giunta, sentita la commissione consiliare competente, approva il piano annuale regionale dell’istruzione e formazione professionale ed aggiorna periodicamente gli indirizzi pluriennali e i criteri per la programmazione territoriale dell’istruzione e formazione professionale, in modo unitario sull’intero territorio regionale.

3. Gli indirizzi e i criteri comprendono altresì indicazioni per l’armonizzazione, rispetto alle specifiche caratteristiche dei territori, dei parametri dimensionali delle istituzioni formative e per l’individuazione degli ambiti territoriali funzionali entro i quali realizzare la programmazione territoriale.

4. La programmazione del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale è sottoposta a monitoraggio costante da parte della Regione.

Art. 9

Standard formativi e criteri di certificazione

1. La certificazione a seguito di frequenza dei percorsi di istruzione e formazione professionale fa riferimento ai sistemi europei di descrizione dei titoli e delle qualifiche, ai livelli essenziali delle prestazioni e agli standard definiti a livello nazionale.

2. Il sistema di certificazione è finalizzato a:

a) garantire la trasparenza delle competenze acquisite anche al fine della prosecuzione degli studi;

b) favorire l’inserimento, la permanenza e il reingresso nel mondo del lavoro, nonché lo sviluppo professionale;

c) assicurare il riconoscimento a livello regionale, nazionale ed europeo delle competenze acquisite.

3. La certificazione avviene attraverso il rilascio di:

a) certificato delle competenze di base in esito all’assolvimento dell’obbligo di istruzione di II livello europeo;

b) attestato di qualifica di operatore professionale in esito ai percorsi triennali di istruzione e formazione professionale di III livello europeo;

c) diploma di tecnico professionale in esito al quarto anno dei percorsi di istruzione e formazione professionale di IV livello europeo.

4. Le certificazioni hanno valore di attestato di idoneità o di abilitazione, qualora l’offerta formativa rispetti le specifiche norme per l’accesso e per l’esercizio di una attività professionale, secondo le disposizioni legislative o amministrative di riferimento.

5. La Regione assicura la coerenza delle certificazioni con le direttive e i regolamenti comunitari, al fine di garantirne il riconoscimento e la trasferibilità tra i paesi dell’Unione europea.

6. Le certificazioni, rilasciate a seguito di frequenza, anche parziale, di percorsi del sistema regionale di istruzione e formazione professionale, costituiscono credito formativo. Hanno valore di credito formativo anche le certificazioni delle competenze acquisite in contesti non formali ed informali, nonché nell’ambito di percorsi in alternanza e in apprendistato.

7. Le certificazioni sono registrate nel libretto formativo del cittadino di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 (Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30).

8. La Giunta regionale, previo parere della competente commissione consiliare, approva i criteri di certificazione delle qualifiche e dei diplomi rilasciati nell’ambito del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale, nel rispetto della disciplina nazionale in materia.

Art. 10

Clausola valutativa

1. Il sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale è sottoposto dalla Regione a una specifica valutazione di qualità ed efficacia, in coerenza con quanto previsto dalle linee guida nazionali di cui all’articolo 4, comma 5, con particolare riferimento alla possibilità di avvalersi della collaborazione dei soggetti da esse menzionati.

2. Il Consiglio regionale esercita il controllo sull’attuazione della presente legge e ne valuta i risultati ottenuti, anche con riferimento ai risultati della specifica valutazione di cui al comma 1. A tal fine, con cadenza triennale, la Giunta presenta alla commissione consiliare competente una relazione sul sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale che fornisca informazioni sulle attività svolte, i soggetti formativi coinvolti, gli studenti interessati e gli effetti rispetto:

a) all’offerta formativa e alle qualifiche conseguite;

b) al proseguimento in percorsi formativi;

c) all’inserimento nel mondo del lavoro;

d) alla creazione delle condizioni per agevolare i passaggi fra sistema dell’istruzione e sistema dell’istruzione e formazione professionale.

3. La Giunta presenta alla commissione consiliare competente entro il trentuno ottobre di ogni anno una relazione sull’attuazione della legge.

4. Le competenti strutture di Consiglio e Giunta si raccordano per la migliore valutazione della presente legge.

5. La Regione può promuovere forme di valutazione partecipata coinvolgendo cittadini e soggetti attuatori degli interventi previsti.

Art. 11

Azione di supporto al sistema

1. La Regione, sentiti gli organismi rappresentativi delle istituzioni formative e la direzione scolastica regionale, svolge un’azione di supporto al sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale con particolare riferimento all’attuazione d’interventi volti a sviluppare le competenze di base e professionali e ad agevolare i passaggi tra il sistema dell’istruzione e il sistema dell’istruzione e formazione professionale, con particolare attenzione agli studenti a rischio di abbandono scolastico e formativo.

2. Gli studenti a rischio di abbandono scolastico e formativo possono fruire di un progetto personalizzato finalizzato all’acquisizione della qualifica professionale, previa verifica della situazione individuale effettuata dai soggetti competenti dell’istruzione e dell’istruzione e formazione professionale.

3. Le modalità e i criteri per l’attuazione dell’azione regionale per l’integrazione progettuale e operativa, realizzata anche attraverso la costituzione di gruppi di lavoro settoriali composti dai soggetti di cui all’articolo 5, sono definiti dalla Giunta regionale.

4. La Regione sostiene le istituzioni scolastiche e formative per lo sviluppo dei servizi e delle attività di orientamento, anche mediante interventi di formazione dei docenti e degli orientatori ed adeguata strumentazione didattica.

Art. 12

Valutazione del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale

1. La valutazione del sistema di istruzione e formazione professionale è attuata nel rispetto delle norme generali sulla valutazione del sistema educativo nazionale.

2. Alla valutazione del sistema, attuata nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni formative, anche in collaborazione con l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI) e con altri enti nazionali e internazionali di valutazione, compete in particolare:

a) la valutazione del sistema di istruzione e formazione professionale in riferimento ai livelli di crescita di istruzione, di inserimento sociale, di risposta alle esigenze occupazionali del mercato, anche al fine di garantire un’adeguata informazione ai fruitori dei servizi di istruzione e formazione e alle loro famiglie;

b) la valutazione delle attività formative dei singoli soggetti facenti parte del sistema di formazione professionale, beneficiari, a qualsiasi titolo, di fondi regionali.

3. I risultati della valutazione sono resi disponibili al fine di consentire alla Regione un’efficace programmazione ed incentivazione dei servizi e delle politiche.

Art. 13

Attribuzione delle risorse

1. La Regione, in coerenza con gli atti di programmazione economico-finanziaria, relativamente all’ambito dei percorsi per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e del diritto-dovere di istruzione e formazione professionale, provvede all’attribuzione delle risorse disponibili sulla base del criterio principale della quota unitaria per studente.

2. Il criterio della quota pro-studente può essere utilizzato anche adottando coefficienti e criteri correttivi a vantaggio delle aree svantaggiate, nonché in relazione alla collocazione territoriale, alle caratteristiche dell’utenza e alla tipologia e qualità dell’offerta formativa.

3. La Regione riserva una parte dei finanziamenti allo sviluppo del sistema, riconoscendo i comportamenti eccellenti sul piano dei risultati raggiunti e valorizzando la capacità progettuale delle istituzioni formative.

4. La Regione riserva una parte dei finanziamenti previsti dalla legge regionale 8 maggio 1985, n. 27 (Norme per l’attuazione del diritto allo studio) ai partecipanti ai percorsi del sistema di istruzione e formazione professionale.

CAPO IV

Sistema informativo e trattamento dei dati personali

Art. 14

Sistema informativo

1. Al fine di consentire l’effettivo esercizio dei diritti e delle finalità espresse nella presente legge, la Giunta regionale istituisce, nell’ambito del sistema informativo regionale, settori specifici e interconnessi dedicati all’istruzione e formazione professionale, all’istruzione, compresa l’istruzione universitaria, alla formazione professionale, compresa la formazione superiore, al lavoro.

2. I settori sono finalizzati alla realizzazione delle azioni di:

a) analisi, valutazione e supporto alle decisioni in ordine alla programmazione;

b) supporto alla comunicazione e promozione dell’offerta formativa attraverso la pubblicizzazione della medesima;

c) raggiungimento del successo scolastico e formativo e contenimento della dispersione scolastica;

d) assolvimento dell’obbligo d’istruzione e del diritto-dovere all’istruzione e formazione;

e) gestione, monitoraggio e controllo delle attività relative all’offerta formativa;

f) raccolta e conservazione delle certificazioni e degli accreditamenti;

g) analisi dell’inserimento lavorativo e del mercato del lavoro.

3. È istituita l’anagrafe regionale degli studenti coordinata ed integrata con l’anagrafe nazionale, alimentata dalle informazioni sui percorsi scolastici, formativi e in apprendistato degli studenti in diritto dovere, a partire dal primo anno della scuola primaria.

4. Al fine di consentire l’effettivo esercizio dei diritti e di realizzare le azioni di cui all’articolo 3 della presente legge, nonché di agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro e il monitoraggio del percorso scolastico e formativo individuale dalla scuola dell’infanzia all’inserimento lavorativo, la Giunta regionale effettua il trattamento di dati personali nel rispetto delle norme in materia, di cui al decreto legislativo n. 196 del 30 giugno 2003, (Codice in materia di protezione dei dati personali). Nell’ambito del settore istruzione, inoltre, i dati sono trattati effettuando anche i necessari collegamenti con quelli raccolti dagli altri settori.

5. I dati personali sono trattati nel rispetto dei principi di cui agli articoli 3 e 11 del decreto legislativo n. 196 del 30 giugno 2003 e degli articoli 13, 18, 19 e 20 dello stesso decreto.

6. La Giunta regionale può comunicare all’ufficio scolastico regionale, agli uffici scolastici provinciali e ai comuni, per lo svolgimento delle finalità istituzionali degli stessi, i seguenti dati:

a) i dati personali relativi al percorso scolastico e in particolare: nome, cognome, sesso, data e comune o Stato di nascita, cittadinanza, codice fiscale, residenza, domicilio, telefono, codice istituzione scolastica, codice scuola, scelta formativa dello studente, posizione, classe, sezione, dati sul trasferimento o ritiro, data iscrizione, scuola di provenienza, tempo di funzionamento, corso serale, indirizzo di studio, qualifica, scuola anno venturo, votazioni, esiti;

b) i dati personali relativi al percorso formativo per l’assolvimento del diritto dovere all’istruzione e formazione e in particolare: nome, cognome, sesso, data di nascita, codice fiscale, residenza, numero di ore svolte, provincia di svolgimento, numero di riferimento, data d’inizio corso, data di fine corso, qualifica, canale di finanziamento, tipologia d’azione;

c) i dati personali relativi al percorso di apprendistato e in particolare: nome, cognome, sesso, data di nascita, codice fiscale, residenza, domicilio, data d’inizio, data di fine, numero modulo;

d) i dati personali anagrafici dei residenti in Calabria in età scolastica e in particolare: nome, cognome, sesso, data di nascita, codice fiscale, residenza.

7. La Giunta regionale può comunicare alle istituzioni formative, di cui al comma 4 dell’articolo 5, i seguenti dati trattati nell’ambito del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale:

a) i dati personali anagrafici degli studenti e in particolare: nome, cognome, sesso, data e luogo di nascita, cittadinanza, codice fiscale, residenza, domicilio, telefono;

b) i dati relativi al percorso scolastico e in particolare: codice istituzione scolastica, codice scuola, scelta formativa dello studente, posizione, classe, sezione, dati sul trasferimento, tempo di funzionamento, indirizzo di studio, qualifica, scuola di provenienza, esiti.

8. In relazione a quanto disposto dai commi 5 e 6 resta ferma l’osservanza della disciplina in materia d’informativa di cui all’articolo 13 del decreto legislativo n. 196 del 30 giugno 2003.

CAPO V

Disposizioni transitorie e finali

Art. 15

Norma transitoria

1. Fino all’adozione del piano regionale dell’istruzione e formazione professionale trovano applicazione le linee guida per la realizzazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale, approvate con deliberazione della Giunta regionale n. 67 del 28 febbraio 2011, nonché le circolari del Ministero del lavoro sulla gestione e sulla rendicontazione delle attività formative finanziate dal Fondo sociale europeo.

Art. 16

Norma finanziaria

1. Dall’attuazione delle disposizioni della presente legge per l’anno 2013 non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del Bilancio della Regione Calabria.

2. Agli oneri derivanti dall’attuazione dell’articolo 13, comma 4, si provvede, per gli anni successivi con la legge di approvazione del bilancio di previsione annuale e con la legge finanziaria di accompagnamento, nei limiti consentiti dall’effettiva disponibilità di risorse autonome, iscritte nella UPB 4.2.02.01 “Interventi relativi al diritto allo studio per l’istruzione pre-scolastica, dell’obbligo e secondaria superiore” (capitolo 3313101) e secondo le indicazioni stabilite nel piano annuale di cui all’articolo 8.

3. Agli ulteriori oneri derivanti dall’attuazione della presente legge stimati in euro 3.600.000,00 si fa fronte con la legge di approvazione del bilancio di previsione annuale e con la legge finanziaria di accompagnamento, nei limiti degli importi assegnati per tali finalità dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Fondo Sociale Europeo.

4. La Regione si riserva di finanziare le attività previste nella presente legge, nell’ambito della nuova programmazione 2014-2020, previa approvazione, da parte degli enti cofinanziatori, del Programma regionale redatto ai sensi dei regolamenti comunitari che disciplinano il Fondo sociale europeo, trattandosi di azioni coerenti con l’obiettivo tematico “Investimento nell’istruzione, nelle competenze e nella formazione permanente”.

Art. 17

(Entrata in vigore)

1.La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 252/9^, “Corecom – Programma delle attività per l’anno 2014 e relativo fabbisogno finanziario” (Del. n. 374)

Il Consiglio regionale,

visto l'art. 3, comma 2, lettera d) del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento del Comitato Regionale per le Comunicazioni;

vista la legge 6 agosto 1990, n. 223, concernente "Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato";

vista la legge regionale n. 2 del 22 gennaio 2001, e s.m. ed i., istitutiva del CO.Re.Com. Calabria, e segnatamente l'articolo 10;

preso atto dalla delibera n. 197 dell'11 settembre 2013 del CORECOM con la quale il Comitato ha approvato il Programma di attività per l'anno 2014, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della l.r. 22 gennaio 2001, n. 2, unitamente al relativo fabbisogno finanziario;

vista la nota del Segretario Generale del 20 novembre 2013, con la quale si comunicava al Comitato che, da un esame istruttorio in linea con le determinazioni assunte dall'Aula e dall'Ufficio di Presidenza in tema di riduzione dei costi, il fabbisogno finanziario dovesse essere ridotto almeno del 50% della somma inizialmente richiesta;

preso atto, altresì, della nota del Comitato del 28 novembre 2013 che, aderendo alla richiesta avanzata dal Segretario Generale, ha deliberato di ridurre il fabbisogno finanziario per l'anno 2014, confermando nel resto la precedente deliberazione n. 197;

delibera

di approvare, ai sensi dell'art. 10, comma 1, della l.r. n. 2/2001, il Programma di attività del CORECOM per l'anno 2014 per come trasmesso con deliberazione n. 197 dell'11 settembre 2013, unitamente al fabbisogno finanziario per l'anno 2014 secondo l'importo comunicato con nota del 28 novembre 2013 rideterminato in euro 85.000,00”.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 225/9^, “Presa d’atto del conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2012” (Del. n. 375)

Il Consiglio regionale,

vista la relazione relativa all’approvazione del conto consuntivo dei fondi del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2012 nelle seguenti risultanze:

QUADRO RIASSUNTIVO DELLA GESTIONE FINANZIARIA ESERCIZIO 2012

 

FONDO DI CASSA AL 1.1.2012                                                                            13.641.975,65

riscossioni (+)                                                       49.781.000,00    35.597.931,15         85.378.931,15

pagamenti (-)                                                        13.966.258,84    80.770.317,16       94.736.576,00

 

FONDO DI CASSA AL 31.12.2012                                                                               4.284.330,80

Residui attivi (+)                                            823.606,03   52.852.304,59          53.675.910,62

Residui passivi (-)                                     28.954.389,60   23.298.720,91          52.253.110,51

 

DIFFERENZA                                                                                                   1.422.800,11

AVANZO (+) O DISAVANZO                                                                        5.707.130,91

vista la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 24 del 19 aprile 2013, relativa all’approvazione del conto consuntivo di cui trattasi;

visto il Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale;

delibera

di approvare il conto consuntivo relativo ai fondi del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2012 nelle risultanze finali sopra riportate”.

Proposta di legge numero 494/9^, recante: “Accelerazione della definizione di procedimenti agevolativi” (Del. n. 376 – LR. n. 54/2013)

Art. 1

(Accelerazione della definizione di procedimenti agevolativi)

1. In considerazione della particolare gravità della crisi economica che ha colpito il sistema produttivo, alle imprese beneficiarie di incentivi e agevolazioni a valere su fondi Regionali e/o su fondi Comunitari, di cui alla data del 31 dicembre 2011 siano già state pubblicate le graduatorie, si applicano i benefici di cui all'articolo 29, comma 1 del Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83 convertito in legge 7 agosto 2012, n. 134.

2. Per effetto di quanto previsto al comma 1 del presente articolo le imprese beneficiarie di agevolazioni a valere su fondi Regionali o su risorse di cui al POP 1994/1999 e al POR 2000/2006 che, alla data di entrata in vigore del Decreto Legge n. 83/2012, abbiano completato e regolarmente collaudato gli investimenti, anche in presenza di provvedimenti già adottati, sono esentate dal rispetto degli obblighi e delle prescrizioni derivanti dal calcolo degli indicatori utilizzati per la formazione delle graduatorie, previsti dalle Direttive di attuazione, dai Bandi e dai relativi provvedimenti di concessione.

Art. 2

(Modifiche alla l.r. n. 42/1995)

1. Al comma 1 dell'articolo 3 della LR. 42/95 le parole "POP (Programma Operativo Plurifondo) Calabria 1994/1999" sono sostituite dalle parole "POR Calabria 2000/200611 , le parole "anche con una prima anticipazione massima del 20%" sono sostituite dalle parole "con una eventuale ed ulteriore anticipazione del 30%"; dopo la parola "bancaria" sono aggiunte le seguenti parole "e/o assicurativa".

2. Il comma 2 dell'articolo 3 della LR. 42/95 è sostituito dal seguente: "L'anticipazione erogata ai sensi del precedente comma, sommata alle eventuali anticipazioni ordinarie previste nei provvedimenti di concessione, sono proporzionalmente compensate in sede di erogazione dei successivi stati di avanzamento dei lavori".

Art. 3

(Completamento degli investimenti agevolati)

1. La Regione Calabria, attraverso i Dipartimenti competenti per materia e previa richiesta da parte delle imprese interessate da produrre entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, anche in presenza di provvedimenti già adottati, favorisce il completamento degli investimenti agevolati anche attraverso deroghe a termini di presentazione degli stati di avanzamento lavori e di ultimazione dei programmi di spesa concedendo proroghe straordinarie comunque compatibili con i termini di spesa previsti dai programmi comunitari.

2. In presenza di situazioni di particolare gravità delle imprese beneficiarie sotto il profilo economico e finanziario, tali da minacciare la continuità delle attività produttive ed il mantenimento dei relativi livelli occupazionali, può disporre in via eccezionale la sospensione dei termini di ultimazione di programmi agevolati a valere sugli strumenti di propria competenza fino all'adozione dei conseguenti programmi di ristrutturazione anche tramite cessione dei complessi aziendali.

3. Al fine di conseguire la definitiva chiusura dei procedimenti relativi alle agevolazioni, per le imprese di cui siano spirati i termini di ultimazione del programma di investimenti, che alla data di entrata in vigore della presente legge non sia stata avanzata alcuna richiesta di erogazione e che, ricorrendone i presupposti non abbiano fatto richiesta di proroga ai sensi del precedente comma 1, i Dipartimenti regionali competenti per materia entro il 31/12/2013 accertano la decadenza dai benefici per l'insieme delle imprese interessate con provvedimento da pubblicare nel Bollettino Ufficiale della Regione Calabria.

Art. 4

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Ordine del giorno numero 138 del 11 dicembre 2013 di iniziativa del consigliere Imbalzano “Sull’opportunità che la televisione di Stato dedichi un ampio servizio sulla coltura del bergamotto calabrese”

Il Consiglio regionale,

premesso che nei giorni scorsi è andato in onda sulla trasmissione di Rai Uno “UNO MATTINA VERDE” un servizio sul bergamotto che certamente ha indignato non solo i cittadini della fascia jonica della provincia di Reggio Calabria dove viene coltivato, posto unico al mondo, “L’ORO VERDE”, ma, tantissimi calabresi, che da sempre apprezzano le straordinarie qualità di questo frutto;

considerato che nel corso di questo servizio, ancorché brevissimo temporalmente (solo un minuto e quarantacinque secondi), lo stesso bergamotto è stato presentato come prodotto “che arriva dalla Cina, ma ora c’è anche da noi, in una piccola zona della Calabria”, e non è stato consentito per lo spazio ristretto riservato al Presidente del Consorzio di Tutela del Bergamotto avv.to Ezio Pizzi, di fornire i necessari chiarimenti in ordine non solo alle origini ma al suo terreno storicamente naturale di coltura;

atteso che, così ampiamente e universalmente riconosciuto, almeno dal 1600, il siciliano signor Procopio, passando dallo Stretto di Messina, ebbe modo di approvvigionarsi di alcuni contenitori di olio essenziale di bergamotto, sostanza allora misteriosa per tanti, e che, allungata con acqua, riusciva a profumare, come d’incanto, l’intera Corte del Re Sole e da qui il nome di “Acqua di Bergamotto”;

tenuto conto che, da almeno un secolo, il bergamotto viene coltivato, grazie alle particolari condizioni climatiche, solo sul territorio che da Reggio Calabria, attraverso l’Area Grecanica, arriva ad alcuni centri della Locride, fornendo un contributo importante per centinaia di aziende familiari e/o piccole e medie imprese;

visto il danno non solo di immagine ma soprattutto economico che ne è derivato da una presentazione superficiale e non approfondita dell’ “ORO VERDE” reggino;

considerata la necessità di ripristinare la completa verità storica ed economica rispetto ad un prodotto che in questi anni, grazie all’impegno del Consorzio di Tutela e della Organizzazione dei Produttori di Bergamotto “UNIONBERG”, ha registrato un rilancio in termini di coltura, prezzo di commercializzazione, remunerazione ed immagine per l’intera regione;

impegna

il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore regionale all’Agricoltura ad attivare ogni canale istituzionale affinché, prima di Natale, la Televisione di Stato dedichi un nuovo, ampio servizio al bergamotto stesso, non solo per riaffermare la verità storica, sui terreni di coltura, ma soprattutto per offrire una occasione per diffondere le straordinarie qualità, ormai scientificamente accertate, sia dell’essenza stessa che dell’intero frutto, che hanno originato un forte e positivo impatto sul tessuto economico calabrese, proponendo altresì di mettere sulle tavole di tutti gli italiani, per apprezzarne le qualità, durante queste feste natalizie, un frutto di bergamotto.”

Proposta di legge numero 522/9^, recante: “Modifiche alla legge regionale 23 settembre 2013, n. 45 (Interventi per la riscoperta della dieta mediterranea)” (Del. n. 377 – LR. n. 55/2013)

Art. 1

(Modifiche alla l.r. 45/2013)

1. All'articolo 4 comma 3 della legge regionale 23 settembre 2013 n. 45 (Interventi per la riscoperta della dieta mediterranea) sono apportate le seguenti modifiche:

a) le parole: "capitolo 4902102" sono sostituite dalle seguenti parole: "capitolo 49020102";

b) le parole: "U.P.B. 4.9.01.01" sono sostituite dalle seguenti parole: flU.P.B.4.9.02.01".

Art. 2

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Ordine del giorno numero 139 del 11 dicembre 2013 di iniziativa del consigliere Giamborino “Sul riconoscimento di area di crisi del territorio vibonese”

“Il Consiglio regionale,

premesso che:

nel luglio del 2006 una grave alluvione ha colpito e devastato gran parte della provincia di Vibo Valentia, provocando una graduale ed inarrestabile crisi economica con pesanti ricadute sui livelli occupazionali;

la situazione di difficoltà si è ulteriormente aggravata negli ultimi anni per la crisi economica che ha investito l’intero Paese e l’Europa, determinando la cessazione delle attività di numerose imprese locali, di grandi e piccole dimensioni;

lo stabilimento della Italcementi di Vibo Marina, in particolare, che rappresenta una industria di primaria importanza, ha avviato e sta portando a termine percorsi di dismissione con la conseguente perdita del posto di lavoro per decine e decine di operai;

anche altre aziende, quali la General Electric e l’Eni stanno attraversando situazioni di gravi difficoltà che, se non risolte, anch’esse potrebbero cessare l’attività;

con delibera n. 28/2007 il Consiglio Comunale di Vibo Valentia ha istituito sul territorio comunale le aree Z.F.U. per come successivamente specificato dalla delibera di G.M. n. 11.161/2008, recepita dal C.I.P.E. nel 2009 che, statuendo le zone Z.F.U. di Crotone, Lamezia Terme e Rossano, individuava Vibo Valentia al IV° posto, riconoscendo le criticità del territorio;

con delibera congiunta del Consiglio Provinciale e del Consiglio Comunale di Vibo Valentia è stato chiesto al Presidente della Giunta regionale l’istituzione di “Area di crisi complessa”, con riferimento al territorio vibonese ed, in particolare, alle varie aree industriali del Comune di Vibo Valentia, come previsto dal Decreto Sviluppo (legge di conversione n. 134 del 7/08/2012);

le procedure per l’istituzione di “Area di crisi complessa” sono state già attivate dalla Giunta regionale per le zone di Gioia Tauro e Crotone,

Impegna

il Presidente della Giunta regionale ad attivare con urgenza le procedure per il riconoscimento di “Area di crisi complessa”, del territorio vibonese”.

Mozione numero 103 del 11 dicembre 2013 di iniziativa del consigliere Giordano “Sul completamento dell’asse viario Gallico/Gambarie e delle direttrici di collegamento con i centri della vallata del Gallico”

Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che:

nell’ambito dei fondi POR è stata prevista e finanziata un’opera strategica per lo sviluppo socioeconomico e turistico dell’Aspromonte, ovvero la realizzazione del terzo e ultimo lotto della strada a scorrimento veloce Gallico/Gambarie;

l’opera, il cui costo si aggira sui 65 milioni di euro, per la sua incidenza, si riverbera anche a vantaggio della vallata del Gallico e della futura città metropolitana e ha visto coinvolte, in una positiva sinergia istituzionale, la regione, la provincia di Reggio Calabria, le istituzioni e i comitati dei cittadini locali;

l’importante intervento infrastrutturale, però, non copre le esigenze complessive di viabilità e di collegamento fra le diverse realtà territoriali atteso che la strada in progettazione nell’ambito del III lotto è costituito da un tracciato principale che si sviluppa intersecando più volte l’asta fluviale della Fiumara di Gallico e termina sulla SP 7 ad una distanza di circa 1700 metri più a monte dell’abitato di Sant’Alessio e a circa 1000 metri più a valle del bivio per Podargoni;

nello specifico, anche prevedendo l’ammodernamento del collegamento esistente, verrebbe a mancare un ultimo tratto con livello di servizio identico al tratto esistente, che porti alla rinomata stazione turistica di Gambarie d’Aspromonte e non risulteranno immediatamente connessi diversi centri della vallata del Gallico fra i quali Sambatello, Villa San Giuseppe, Calanna e Laganadi;

è indubbio che tali centri si pongano nel contesto della istituenda città metropolitana che mira a rivitalizzare le aree periferiche e di collina;

questi centri rischiano pertanto di rimanere emarginati per l’assenza di raccordi e direttrici e ciò determinerebbe delle ripercussioni di natura economica e turistica nonché il venir meno delle misure che da tempo la regione sta attuando per la riduzione e il contrasto allo spopolamento delle zone interne;

realizzare tali direttrici di collegamento, infatti, inciderebbe sulla mobilità delle persone impattando in modo positivo sulle scelte residenziali all’interno di un contesto naturalistico ecosostenibile, sulla localizzazione delle imprese rispetto ai costi di produzione e organizzativi, sullo sviluppo turistico per le importanti testimonianze archeologiche e le produzioni artigianali presenti con la possibilità, quindi, di generare quei servizi di base essenziali per una comunità quali quelli sanitari, scolastici, commerciali;

a ciò si aggiunga che l’eventuale e auspicabile completamento dell’infrastruttura consentirebbe la creazione di un percorso per l’immediata accessibilità dell’Aspromonte anche in presenza di calamità naturali, percorso non garantito dalla viabilità attuale in presenza di particolari eventi calamitosi;

tale percorso consentirebbe inoltre la creazione di un percorso alternativo alla A3 nella zona sud della Regione riducendo la vulnerabilità complessiva della rete di trasporto;

impegna

il Presidente e la Giunta regionale ad inserire nell’ambito della nuova programmazione comunitaria 2014/2020 il completamento dell’asse viario Gallico/Gambarie e delle direttrici di collegamento con i centri della vallata del Gallico indicati in premessa.”