IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
__________
77.
SEDUTA DI MERCOLEDI’ 11
DICEMBRE 2013
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO
La seduta è
aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il
verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le
comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge
le interrogazioni presentate alla Presidenza.
(Sono riportate
in allegato)
E’
pervenuta risposta scritta all’interrogazione numero 355 del 10 maggio 2013 a
firma del consigliere Guccione e all’interrogazione numero 449 del 1 ottobre
2013 a firma del consigliere Guccione.
(Sono riportate
in allegato)
Diamo inizio
ai lavori del Consiglio dopo le comunicazioni
iniziali. Abbiamo fatto una riunione della Conferenza
dei capigruppo e abbiamo ascoltato in audizione una delegazione di Lsu e
di Lpu e dei lavoratori di Calabria I&t.
I
lavori della conferenza si sono un po’ prolungati ma adesso siamo qui per
procedere. Abbiamo deciso di rinviare la trattazione delle interrogazioni a
risposta immediata perché sono già le 17. Provvederemo nella prossima seduta di
Consiglio.
Ha chiesto di parlare il consigliere Imbalzano. Ne ha
facoltà.
Grazie, signor Presidente, intervengo per chiedere
l’inserimento all’ordine dei lavori di un
ordine del giorno sul bergamotto perché una
recente trasmissione su Rai1 ha introdotto il bergamotto cinese.
Ha già
presentato copia ai banchi della Presidenza?
E’ già protocollato? Bene.
Il
consigliere Imbalzano ha presentato un ordine del giorno che riguarda la
trasmissione di Rai1 “Calabria Verde” dove si
parla dell’oro verde. Se non ci sono interventi pongo in votazione
l’inserimento di questo ordine del giorno all’ordine
dei lavori odierno.
(Il
Consiglio approva)
Ha chiesto di parlare la consigliera Albano. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente, volevo solo fare una richiesta alla Presidenza del Consiglio.
Il 9 dicembre 2013 è stata inaugurata la ventitreesima edizione di Telethon, la
maratona a sostegno della ricerca scientifica che dal 1990 si impegna a
sensibilizzare l’opinione
pubblica sui temi della lotta alle malattie genetiche. Già in passato
l’istituzione che noi rappresentiamo è stata sensibile a questi problemi.
Volevo soltanto chiedere alla Presidenza del Consiglio
la sensibilizzazione perché quest’anno Telethon si rivolge alla talassemia.
Cioè i fondi raccolti da Telethon andranno per la ricerca alla talassemia che è
una malattia – come sappiamo – endemica per la nostra Regione.
Chiedo alla Presidenza del Consiglio anche quest’anno di
essere sensibile e di procedere all’attivazione di una raccolta fondi o di una
qualche iniziativa che possa supportare questa maratona. Grazie.
Ha chiesto di parlare il consigliere Crinò. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente, chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge 522/9^
di modifica del comma 3 dell’articolo 4 della legge regionale 45 del 2013.
Quale era la
richiesta collega Crinò?
La richiesta
riguarda la modifica del comma 3, articolo 4 della legge regionale 45 del 2013.
Che
riguarda?
La legge regionale 45 del 2013 è stata pubblicata con
imperfezioni sul Bollettino regionale.
Di solito, consigliere Crinò, quando si tratta di
provvedimenti legislativi ascoltiamo sempre la Conferenza dei capigruppo o il
passaggio in Commissione. Ma non ne
abbiamo discusso in Conferenza dei
capigruppo…
Forse sì,
l’hanno discussa invece.
Presidente, si tratta solo di un refuso. Praticamente,
è stato pubblicato un numero errato sulla legge della dieta Mediterranea già approvata da questo Consiglio regionale.
Bisogna
solo risolvere il problema del refuso. Grazie.
Ho
capito l’argomento, si tratta di un provvedimento di rettifica alla norma sulla
dieta Mediterranea che l’Aula deve approvare per evitare l’impugnativa del Governo che aveva sollevato qualche
eccezione.
Sul
Bollettino regionale è stato fatto un
errore.
Pongo in
votazione la proposta del consigliere Crinò di inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero
522/9^-
(E’
approvato)
Ha chiesto di parlare il consigliere Magno. Ne ha
facoltà.
Presidente,
cortesemente chiedo all’Aula se
può essere richiamata all’ordine del giorno la
proposta di legge numero 485/9^ recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 3 febbraio
2012, numero 3”.
Si tratta di
una proposta di legge già approvata in prima Commissione
e in Commissione bilancio
per il parere finanziario. Chiedo che sia discussa oggi in Aula.
Consigliere
Magno, possiamo inserire questa proposta all’ordine
del giorno della prossima seduta?
Presidente, c’era una urgenza da parte del dipartimento personale per quanto
riguarda le posizioni organizzative.
Ha chiesto di parlare il consigliere Giamborino. Ne ha
facoltà.
Presidente, le ruberò solo un minuto per illustrare un
ordine del giorno che riteniamo vada a sopperire ad una ingiustizia sociale.
E’ la
richiesta al governo regionale
nella persona del suo Presidente, Scopelliti,
per attivare con urgenza le procedure per il riconoscimento di aree di crisi
del territorio vibonese.
Le
motivazioni non solo stanno nel documento che le stiamo per presentare, ma
anche nella storia recente che ha coinvolto la Calabria,
attraverso la triste e amara vicenda dell’Italcementi di Vibo Marina.
Signor Presidente, ad avvalorare questa nostra richiesta
c’è già un’azione concreta da parte del governo regionale che ha avviato le
procedure per l’istituzione dell’area di crisi complessa per Gioia Tauro e per
l’altra martoriata provincia della Calabria, Crotone, poiché ci siamo
soffermati sui requisiti che Vibo Valentia e, soprattutto, la sua zona industriale,
consequenzialmente all’alluvione del 2006, hanno; si può presentare al Governo con forza,
per aver ottenuto con la legge del 2006 la zona franca urbana che non va a
soddisfare niente e nessuno e che qui invece sembra irridere i problemi della
comunità vibonese.
In conclusione, invece, l’area di crisi sarebbe
veramente una manna dal cielo, perché area di crisi complessa vuol dire dare
ristoro alle imprese ad ampio respiro. Ripeto, signor Presidente, che adesso
che sono riuscito ad attrarre a malapena la sua attenzione che questo è stato
già fatto per altri due territori della Calabria cioè a dire Crotone e Gioia
Tauro.
Le chiedo, signor Presidente, formalmente di mettere
all’assenso dell’onorevole Consiglio questo ordine del giorno.
(Interruzione)
Le chiedo
scusa, signor Presidente, non è completo nelle
firme. Questo documento è stato prodotto dall’intero gruppo del Partito
democratico nelle persone dell’Ufficio di Presidenza per l’appunto e del
sottoscritto.
Sì, firmato
da lei e a nome di tutto il gruppo del Partito democratico.
Sì, a nome
del capogruppo Principe e a nome dell’Ufficio di
Presidenza e dunque intende inglobare l’intero Partito
democratico in rappresentanza in
quest’Aula.
Pongo in
votazione l’inserimento all’ordine del giorno.
(Interruzione)
…l’onore
delle armi ai vinti, signor Presidente.
Quindi
“riconoscimento dell’area di crisi del territorio vibonese”.
Pongo in
votazione l’inserimento dell’ordine del giorno all’ordine
dei lavori della seduta odierna.
(Il
Consiglio approva)
Sarà poi
discusso dopo.
Signor
Presidente, dopo - soprattutto
come lo dice lei - è troppo generico. Dopo quando? Dopo le feste? Dopo Pasqua?
Se
completiamo l’ordine del giorno si vota anche oggi.
(Interruzione)
Qual è, signor Presidente, la difficoltà di dire unanimemente all’Aula di
votare a favore di una cosa che è stata già fatta per Gioia
Tauro e per Crotone, visti i requisiti che la legge nazionale assegna a Vibo Valentia? Non lo capisco.
Non abbiamo
detto no, ma prassi vuole che si inserisca all’ordine
del giorno e si discuta in coda.
In questa
seduta, signor Presidente?
Si fida? Va
bene.
Pongo in
votazione l’inserimento dell’ordine del giorno
all’ordine dei lavori.
(Il
Consiglio approva)
Ha chiesto di parlare il consigliere Giordano. Ne ha
facoltà.
Presidente, intervengo per chiedere l’inserimento all’ordine del giorno della mozione riguardante l’inserimento nella programmazione 2014-2020 del
completamento della strada a scorrimento veloce Gallico/Gambarie e delle opere
di connessione col territorio.
(Interruzione)
Presidente, ho chiesto l’inserimento all’ordine del giorno della mozione riguardante l’inserimento nella programmazione 2014-2020 della
strada a scorrimento veloce Gallico-Gambarie con le opere di connessione col
territorio.
Può farmi avere copia della mozione? Voglio però dire che, come prassi,
prima si presenta, si protocolla e poi si illustra in Consiglio.
Qui non abbiamo un atto, un documento. Ci sono minuti che dobbiamo attendere
quando in realtà si potrebbero presentare prima.
Pongo in
votazione l’inserimento all’ordine del giorno
della mozione presentata
dal consigliere Giordano.
(Il
Consiglio approva)
Avevamo in
sospeso la richiesta del consigliere Magno. Siccome la prossima seduta di Consiglio è prevista per il 19 dicembre e si prevede
qualche approfondimento e
qualche sub-emendamento al provvedimento in oggetto mi si chiedeva di inserirlo
all’ordine del giorno della prossima seduta.
Possiamo procedere, quindi il punto del consigliere Magno sarà inserito alla prossima
seduta di Consiglio.
Non ci sono più
interventi preliminari, chiederei un attimo di attenzione al Consiglio, perché darei subito la parola al consigliere Imbalzano per la relazione sul
rendiconto generale della Regione Calabria, esercizio 2011, e relativi riferimenti all'esercizio 2010, approvata con
deliberazione n. 38/2013 dalla Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo
per la Calabria – nell’adunanza pubblica del 29 luglio 2013.
Era già
stata inserita all’ordine del giorno, poi la
Commissione l’ha approfondita adeguatamente, quindi ascoltiamo la relazione del consigliere Imbalzano, il Presidente
della Commissione bilancio. Pregherei i colleghi di avere grande attenzione.
Prego, consigliere Imbalzano
Devo preliminarmente
anticipare che svolgo questa relazione solo in via del tutto eccezionale, in
quanto, trattandosi di fatti gestionali – lo anticipo da ora – per i prossimi
esercizi la relazione competerà all’assessore al bilancio, quindi lo faccio per
accordi con la sua persona e con lo stesso assessore Mancini.
E’ una relazione che la Commissione che
presiedo ha esaminato nella seduta del 29 ottobre alla presenza del
dipartimento bilancio.
Si tratta, signor Presidente e colleghi, di una
relazione, quella della Corte
dei Conti, assai corposa che riguarda
e indaga, innanzitutto, il rispetto degli equilibri di bilancio per
l’anno 2011.
Sotto questo
primo profilo, la Corte apprezza il sostanziale rispetto dell’equilibrio di
bilancio e l’approvazione nei termini dei documenti contabili, svolgendo poi
tutta una serie di osservazioni che in questa relazione ho aggregato in alcuni
punti.
Il primo
aspetto si ricollega alla gestione dei cosiddetti residui perenti. Al 21 dicembre 2010 i residui passivi,
a seguito di riaccertamento, ammontavano a 396 milioni di euro, mentre la
copertura finanziaria degli stessi nel bilancio di previsione 2011 era
garantita per un importo di 195 milioni di euro, corrispondente al 49 per cento degli stessi
residui. Seguendo l’impostazione della Corte, la Regione ha “inopinatamente
omesso di finanziarie una consistente parte dei residui passivi perenti, le cui
risorse sono state liberate destinandole al finanziamento di ulteriori spese di
carattere continuativo e ricorrente”.
Su questo punto abbiamo audito
in Commissione la dottoressa Bonaiuto, che è la dirigente regionale del dipartimento bilancio, che ci ha informato che con
l’approvazione del bilancio di previsione 2013 la copertura dei residui perenti
è stata allineata alle percentuali richieste dalla Corte costituzionale e dalla
stessa Corte dei Conti, cioè in sostanza al 70 per cento
dell’ammontare dei residui stessi.
Il secondo
aspetto sollevato dalla Corte riguarda la gestione dei residui attivi, sui
quali ha evidenziato l’eccessiva lentezza con cui la Regione
Calabria procede nelle verifiche
sulla loro effettiva esigibilità o insussistenza.
Trattandosi
di un’attività che coinvolge l’intera macchina organizzativa della Regione, la
Corte dei Conti ha evidenziato come “sia inadeguato l’impegno posto in essere
al riguardo dai vari dipartimenti”.
A questo
proposito, la Corte ha raccomandato ancora una volta di “prestare la massima
attenzione sull’entità dei residui attivi che provengono da esercizi
precedenti, in quanto il mancato smaltimento degli stessi è indicativo di una
criticità gestionale che, alterando le risultanze di bilancio, crea
inevitabilmente tensioni sui flussi di cassa ed impone, di conseguenza, la
puntuale e costante verifica circa la sussistenza dei presupposti per il
mantenimento di dette poste attive ormai obsolete”.
Su questo punto, sempre la dirigente regionale, dottoressa Bonaiuto, ha evidenziato
che è stato dato avvio alle attività di riaccertamento
di tutti i residui attivi e che tutti i
dipartimenti regionali sono stati sollecitati a concludere questa attività.
L’analisi
della Corte dei Conti ha riguardato, inoltre, l’indebitamento. Dopo avere rilevato la non
sufficiente chiarezza del “quadro dimostrativo del rispetto del vincolo
relativo all’indebitamento autorizzato”, allegato al bilancio di previsione ed
all’assestamento, la Corte rileva che anche nel 2011 sale l’indebitamento, che
a quella data ammontava a 268,4 milioni di euro.
Pur essendo
rispettato il limite di indebitamento del 20 per cento delle entrate tributarie non vincolate,
fissato dalla legge regionale
numero 8/2002, la Corte valuta
negativamente la prassi di non perfezionare gran parte dei mutui di cui è stata
autorizzata la contrazione, prassi dalla quale possono discendere “riflessi
negativi sia sul piano della cassa sia in termini di competenza”.
La posizione
della Regione e la sua esposizione nei contratti derivati è stata poi oggetto di
una ulteriore osservazione. La Corte
conferma, infatti, la situazione di forte criticità ed invita la Regione ad attivarsi in tempi
rapidi, in modo da evitare
danni patrimoniali a carico dell’ente.
Su questo punto, sempre la
dottoressa Bonaiuto, ha riferito sulle iniziative poste in essere, che sono
dirette a corrispondere alle richieste della Corte di avere un maggiore
dettaglio sui dati forniti dalle banche. A questo fine, la dirigente regionale
ha informato la
Commissione dell’avvio di una procedura di acquisizione di un programma
specifico, che consentirà di effettuare verifiche più dettagliate sul
rendimento dei prodotti finanziari.
Con
riferimento al patto di
stabilità interno, la Regione ha centrato l’obiettivo programmatico di
spesa pari a 1 miliardo e 674 milioni di euro in conto competenza ed 1 miliardo
e 420 milioni in termini di cassa.
A questo
proposito, la critica della Corte dei Conti è che la Regione Calabria non ha
colto la possibilità di avvalersi dei patti regionali, verticale ed
orizzontale, che avrebbero potuto dare sollievo alla finanza locale.
La Corte
conclude che l’assenza di una programmazione delle risorse finanziarie da
impiegare in coerenza con le politiche di spesa, da attuarsi nell’anno di
riferimento, comporta che i riflessi delle regole del Patto di stabilità sulle
previsioni di bilancio producono effetti negativi in termini di contrazione
della gestione, nonché del corretto perseguimento delle finalità istituzionali
dell’ente.
La Corte
auspica, ancora, che nell’ordinamento contabile della Regione venga introdotto
un principio già contenuto nell’ordinamento degli enti locali, in base al quale
il bilancio di previsione deve essere redatto in coerenza con gli obiettivi da
raggiungere ai fini del Patto di stabilità.
La Corte
osserva, infine, che la Regione Calabria non ha inteso estendere le regole del
Patto di stabilità nei confronti dei propri enti e organismi strumentali, nonché
degli enti ad ordinamento regionale o provinciale, non esercitando la facoltà
prevista dall’articolo 1, comma 137, della legge 220 del 2010.
La relazione
della Corte dei conti prosegue, poi, con l’analisi
del conto del patrimonio.
La Regione
Calabria non ha dato attuazione all’articolo
56 della legge regionale di
contabilità numero 8/2002 e quindi
non dispone di un sistema di contabilità
economico-patrimoniale generale e analitico, per cui la struttura e
l’impostazione del conto del patrimonio persiste nella logica della sola
contabilità finanziaria. Questo ha
determinato la mancata predisposizione
dell'inventario e la conseguente inattendibilità del conto del patrimonio che –
come già rilevato dalla stessa Corte – rappresenta una grave irregolarità contabile
che occorre sanare al più presto.
In ordine
alle partecipazioni societarie
della Regione, al 31 dicembre 2011 tre di queste società
risultano partecipate al 100 per
cento (Fincalabra, Sial servizi e Terme Sibaritide), quattro società
partecipate (Cerere, Comarc, So.Me.Sa. e Sviluppo Italia Calabria), che
risultano essere poste in liquidazione, mentre
per una società è stata attivata la procedura fallimentare. Si
tratta del Consorzio Cies.
Nel corso dell’anno 2012 altre due
società risultano essere state messe in liquidazione, il Centro Tipologico Nazionale e la Sorical
S.p.A. Inoltre la Giunta regionale, con delibera 173 del 3 marzo 2010, ha
proposto al Consiglio regionale la dismissione della partecipazione delle
società Lamezia sviluppo e Stretto di Messina S.p.A. e si è riservata la
possibilità di un'ulteriore valutazione in ordine al mantenimento o alla
dismissione delle partecipazioni regionali nelle società di gestione degli
scali aeroportuali di Reggio Calabria e di Crotone.
Su questo punto voglio
ricordare – peraltro questo è un fatto sottolineato dalla stessa dottoressa
Bonaiuto – che il Consiglio regionale ha approvato la legge
regionale 69/2012, con la quale sono state apportate consistenti riduzioni alle
spese di funzionamento delle società partecipate, sulla base di quel principio
di coordinamento da finanza pubblica che deve riguardare anche il livello
regionale.
Con legge successiva, in particolare la legge regionale 24/2013, sono
state poste in liquidazione anche una serie di società, tra le quali la Comac e
la Sial servizi.
Sul punto, faccio presente che la Commissione bilancio ha inserito
all’ordine del giorno nella precedente seduta il provvedimento assunto dalla
Giunta precedente, proprio per valutare
l’opportunità di procedere ad ulteriori dismissioni.
Sottoporremo alla valutazione del Consiglio il
provvedimento, dopo aver acquisito la relazione dei dipartimenti regionali
competenti e le stesse determinazioni che l’esecutivo regionale intenderà
assumere.
Signor Presidente, concludo questa relazione
significando che la relazione della Corte dei Conti di cui oggi discutiamo
trova fondamento su un quadro normativo antecedente rispetto al più stringente
regime di controllo introdotto con il decreto legge 174/2012.
A questo
proposito ricordo ai colleghi, credo non sia male, l’importanza nel proporre
progetti di legge della norma finanziaria che è diventata centrale rispetto
alla possibile approvazione di ogni legge.
Tuttavia
già la legge numero 20 del 1994 richiedeva che le amministrazioni comunicassero
alla Corte e agli organi elettivi, entro sei mesi dalla data di ricevimento
della relazione, le misure conseguenzialmente adottate.
In
conclusione, signor Presidente e colleghi consiglieri, credo assai opportuno
proporre a questo Consiglio e di demandare alla Giunta regionale la redazione
di una relazione conclusiva che dia evidenza delle iniziative assunte in
risposta alle considerazioni e ai rilievi mossi dalla Corte dei Conti anche con
riferimento alla dinamica per la spesa del personale e ai fondi per la
contrattazione decentrata.
Grazie,
Presidente.
Grazie al
consigliere Imbalzano per la relazione dettagliata e precisa che ha voluto
sottoporre all’Aula, attraverso un lavoro molto preciso e attento, molto
dettagliato che la Commissione ha fatto e di questo l’intero Consiglio ne è
grato, rispetto all’approccio tecnico che ha voluto dare anche alla sua
relazione.
Gli
interventi sono stati svolti in Commissione e penso che l’Aula possa prendere
atto della relazione e dai prossimi bilanci e provvedimenti legislativi cercare
di assecondare e seguire con grande ossequio e rispetto le indicazioni che la
Corte dei Conti ha voluto dare attraverso questa relazione all’Aula.
Sostanzialmente non c’è nulla da approvare se
non che i consiglieri regionali facciano tesoro della relazione che lei,
Presidente, ha voluto fare all’Aula. Sarà quindi un ottimo punto di riferimento
per l’attività legislativa che provvederemo a fare in questo ultimo scorcio di
legislatura, attraverso il lavoro da parte di tutti quanti noi.
Possiamo
prendere atto della relazione. Mi sembra che non ci siano interventi dei
consiglieri né di maggioranza né di minoranza perché l’hanno già fatto in
Commissione ed hanno già approfondito con grande attenzione la relazione.
Possiamo licenziare questo punto prendendo atto di questa sua relazione e
passare al prossimo provvedimento.
Si passa
alla proposta di provvedimento amministrativo
numero 262/9^ d’Ufficio, recante: “Nomina di tre membri del Collegio dei
revisori dei conti della Giunta regionale e
del Consiglio regionale della Calabria (art. 2, legge regionale n. 2/2013)”.
Ha chiesto di parlare il consigliere Morrone, neo
capogruppo di Forza Italia, al quale vanno i miei affettuosi auguri di buon
lavoro. Ne ha facoltà.
Presidente, le volevo chiedere se fosse possibile
inserire al primo punto all’ordine del giorno
della prossima seduta di Consiglio questo
argomento, rinviandolo rispetto ad oggi.
Il
consigliere Morrone chiede il rinvio alla prossima seduta di Consiglio regionale,
inserendolo al primo punto.
Se non ci
sono richieste di parola contrarie rispetto alla sua proposta, accogliamo la
proposta di rinvio di questo punto alla prossima seduta di Consiglio regionale.
Ricordo che la prossima seduta bisogna votare, due componenti sono espressione
della maggioranza e uno della minoranza.
Questo è un adempimento che faremo nella prossima seduta di Consiglio regionale.
Allora la proposta di provvedimento amministrativo numero
262/9^ è rinviata al primo punto all’ordine del
giorno della prossima seduta di Consiglio
regionale.
Pongo in
votazione la proposta di rinvio.
(Il
Consiglio approva all’unanimità)
Si passa
alla proposta di provvedimento amministrativo numero 261/9^ di iniziativa della
Giunta regionale, recante: “Documento di programmazione economica
e finanziaria della Regione Calabria
(Dpefr) per gli anni 2014-2016 (art. 2, comma 3, della legge
regionale 4 febbraio 2002, n. 8)”.
Il consigliere Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.
Grazie, signor Presidente, il documento di programmazione economica e finanziaria della Regione Calabria per il triennio
2014-2016 è stato esaminato ed approvato dalla Commissione bilancio nella
seduta del 21 novembre 2013.
Si tratta di un documento che precede la presentazione della manovra
finanziaria per il prossimo triennio 2014–2016 che andremo a discutere nei
prossimi giorni, nel quale il governo regionale analizzato il contesto economico e
finanziario fa il punto sull’andamento delle principali politiche regionali e sui nuovi obiettivi da perseguire nel prossimo
triennio.
Nella
breve relazione che andrò a fare mi soffermerò solo sui punti salienti di
questo documento, in particolare
sullo stato di attuazione della politica regionale, con particolare riferimento
ai fondi europei ed ai fondi nazionali per lo sviluppo e la coesione
territoriale; sullo stato dell’arte della sanità calabrese e sulla evoluzione della normativa statale in materia di
federalismo fiscale e di armonizzazione contabile.
In ordine al primo punto il provvedimento espone il
quadro della spesa comunitaria a valere sulle risorse liberate Por 2000-2006.
Si tratta di investimenti pari a circa 869 milioni di euro di cui 811 già
impegnati e 410 milioni già spesi.
In sostanza si tratta di risorse che hanno permesso di
intervenire in modo significativo con nuovi progetti per finanziare in misura
preponderante investimenti mirati allo sviluppo locale e alle risorse naturali.
Il documento
offre poi una disamina sullo stato di attuazione del Quadro strategico
nazionale nelle regioni obiettivo convergenza, comparato con l’andamento della
spesa nelle altre regioni. In primo luogo, considerando i programmi Fse su dati
elaborati dallo Svimez, si rileva che al 31 dicembre 2012 la Calabria presenta un livello
di impegni quasi in linea con il valore medio delle altre Regioni convergenza: 54,6 e 64,1. Più positiva
appare invece la performance
dal punto di vista dei
pagamenti, considerato che al 31 dicembre 2012 l’avanzamento dei pagamenti del programma Fse Calabria era pari al 37,8 superiore alla media
nazionale che era del 36,1.
Non molto
dissimile appare la situazione che emerge dai programmi Fesr.
Se in termini di impegni la Calabria si colloca al 31
dicembre 2012 su un livello inferiore al dato medio delle Regioni convergenza,
meno distante dal valore aggregato è il dato relativo ai pagamenti registrati
alla stessa data, 24,7 a fronte del 30,3 per cento.
A completamento della descrizione del quadro evolutivo
della programmazione Fesr, occorre sottolineare che la Regione ha definito un
percorso di ulteriore riprogrammazione che consentirà di salvaguardare le
risorse del Programma ancora a rischio di disimpegno, approvando il Programma
operativo convergenza (Poc) della Calabria. Documento, peraltro, già analizzato
in Commissione nelle settimane scorse e sul quale non mi soffermo.
Il documento di programmazione offre poi uno spaccato
significativo sulle risorse nazionali disponibili per le politiche di coesione,
dopo le recenti modifiche che hanno portato il Governo centrale ad introdurre il Fondo per lo
Sviluppo e la Coesione 2007-2013 che sostituisce il precedente Fondo per le
Aree Sottosviluppate.
Con queste risorse sono state finanziate o sono in corso
di realizzazione una serie di opere: anzitutto la Direttrice ferroviaria
Salerno-Reggio Calabria, per 240 milioni di euro, e la Direttrice autostradale
Salerno/Reggio Calabria, per 112 milioni di euro.
Sono state assegnate alla Calabria 92,7 milioni di euro
alle Università di Reggio Calabria, Catanzaro e Rende e 8,92 milioni di euro
per il finanziamento della quota regionale del progetto di valenza nazionale
Polo di eccellenza Calabria-Sicilia.
Sono stati finanziati, ancora, 16 interventi nel settore
idrico-depurativo per 217 milioni di euro; è stato individuato l’ammontare
complessivo di risorse Fondo per lo Sviluppo e la Coesione del ciclo 2000/2006
disponibile per nuove riprogrammazioni, nella misura di 311 milioni di euro.
Sono stati destinati, ancora, 68,25 milioni di euro al
finanziamento di interventi riguardanti i settori della difesa del suolo e
della forestazione; mentre con delibera 89/2012 è stata data copertura
finanziaria ad interventi relativi alla promozione d’impresa, alla
riqualificazione urbana, al sostegno alle scuole e alle Università e alla
realizzazione di altre infrastrutture, per un ammontare di investimenti pari a
189 milioni di euro.
In sostanza la Calabria ha in dotazione un volume di
risorse finanziarie per interventi di carattere strutturale pari ad 1 miliardo
911 milioni di euro.
Il documento riferisce poi sullo stato di attuazione dei
progetti integrati e articolati in Pisr, Pisl e Pisu. E’ in atto il Pisr
denominato “Tutela, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio
etno-antropologico delle minoranze linguistiche della Calabria” e il Pisl denominato “Contrasto allo spopolamento delle
aree interne con investimenti per 56 milioni di euro.
Ricordo ancora che con delibera della Giunta regionale
numero 466 del 19 ottobre 2012 è stata approvata la graduatoria definitiva con
la quale si prevede il finanziamento di 72 proposte di Pisl nelle 5 province
calabresi, per un totale di 350 milioni di euro.
Infine, per quanto riguarda i Pisu, la Regione ha determinato
di procedere ad una riduzione complessiva delle erogazioni finanziarie sulla
base della puntuale analisi del rischio, mantenendo all’interno del Por Fesr
gli interventi più significativi per il tessuto urbano e quelli con maggiore
livello attuativo per i quali si è in condizione di garantire tempi certi di
realizzazione.
In ordine alle politiche di spesa nel settore sanitario,
il provvedimento indica le azioni che la Regione sta implementando per dare
attuazione al Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario sottoscritto
con lo Stato nel dicembre 2009.
Tra gli interventi si segnalano: l’attuazione del
Programma operativo triennale 2013-2015; la riorganizzazione e il rafforzamento
della Struttura Dipartimentale con l’istituzione di una tecnico-struttura; il
miglioramento delle relazioni con le Aziende Sanitarie, attraverso la
diffusione delle “migliori pratiche” e l’armonizzazione dei flussi contabili.
Il governo regionale ha poi indicato i progetti
strategici che intende realizzare nel prossimo triennio per il settore
sanitario.
Anzitutto il progetto flussi informativi con cui si
prevede di informatizzare le procedure di accreditamento, di
gestire i debiti informativi tra aziende, Regioni e Ministeri, di gestire i
flussi informativi delle prestazioni specialistiche e farmaceutiche tramite tessera sanitaria e il controllo
delle esenzioni di reddito.
Ancora il potenziamento del sistema
informativo sanitario regionale con il potenziamento del sistema di
telemedicina e di teleradiologia, la realizzazione di 4 nuovi ospedali: quello
della Sibaritide, Piana di Gioia Tauro, Vibo Valentia e Catanzaro.
Il quadro dei progetti strategici si
completa con le indicazioni sullo stato di attuazione del progetto di
realizzazione della rete “Casa della Salute”, che ad oggi può contare
sulla realizzazione di tre studi di fattibilità sperimentale per Chiaravalle,
Siderno e San Marco Argentano.
Con riguardo al Piano di rientro, la Regione ha ridotto
la perdita del piano di esercizio rispetto al 2011 di circa 40 milioni di euro,
raggiungendo gli obiettivi di riduzione delle perdite.
Con riferimento al terzo punto, il documento di
programmazione, stante l’attuale difficoltà a prevedere gli effetti del
federalismo fiscale avviato con legge delega 42/2009, delinea l’evoluzione
della normativa statale in tema di coordinamento della finanza pubblica ed i
suoi impatti con il sistema delle regioni.
Vengono in particolare approfonditi i contenuti del
nuovo ordinamento finanziario e contabile e la sua entrata in vigore, le modifiche
delle modalità di finanziamento e di erogazione del trasporto pubblico locale,
lo stato delle anticipazioni di liquidità per il pagamento dei debiti della
pubblica amministrazione, le limitazioni alla spesa imposte dal Patto di
stabilità.
Ho voluto fare questa ricostruzione sulla prima parte del provvedimento proprio perché ritenevo – ma non vedo
l’assessore al bilancio – che lo stesso assessore volesse intervenire sulle
altre parti, in particolare su quella parte del documento di programmazione che
esprime le direttive per la formazione del bilancio annuale 2014 e pluriennale
2014-2016, del quale, però, andremo a discutere – lo ricordo ai colleghi – a
partire da venerdì.
Nel corso della seduta del 21 novembre è stato audito in Commissione il
dirigente generale, avvocato Manna, al quale abbiamo chiesto in particolare di
illustrare gli obiettivi e le priorità con riferimento a ciascuna area di
intervento del bilancio regionale, oltre alle ipotesi di ripartizione delle
risorse tra le stesse aree.
Il dirigente generale ha
sottolineato, tra l’altro, che le politiche di investimento di questa Regione e le politiche per la cosiddetta crescita
sono subordinate al sapiente ed efficace utilizzo dei fondi comunitari, ed è
per questo che il Dpefr contiene un’analisi accurata dello stato di attuazione
dei programmi operativi regionali 2007-2013 e le linee direttrici per il
2014-2020.
In definitiva, il Dpefr anticipa
quelli che sono i tratti della futura manovra finanziaria, proseguendo su
quella strada imboccata negli anni scorsi, attento alla procedura dei servizi essenziali, ma con l’evidente necessità di ristrutturare molte
categorie di spesa.
Ha chiesto di parlare il consigliere Maiolo.
Ne ha facoltà.
In via preliminare, voglio dare atto al
collega, presidente Imbalzano,
del lavoro che si sta svolgendo nella Commissione bilancio, per tentare di dare anche al
lavoro dell’Aula una maggiore correttezza, una maggiore trasparenza e,
soprattutto, un rispetto puntuale delle norme in materia di contabilità e di
programmazione finanziaria, così come dico che in Commissione abbiamo avuto
modo, in alcune occasioni, di approfondire realmente qual è lo stato della
programmazione finanziaria della Regione, sia con riferimento alla
programmazione comunitaria sia a quella nazionale.
Il documento di programmazione economica e finanziaria – lo dico anche
ai giornalisti – formalmente è l’oppio della programmazione
economico-finanziaria, cioè è il libro dei sogni, è quello in cui si scrivono
gli obiettivi che in maniera intima una maggioranza politica vuole raggiungere
e che in questi documenti scrive.
Quindi c’è una traccia, c’è un’idea, una linea che uno può condividere,
ma che di fatto viene scritta in questi documenti di programmazione economica e
finanziaria.
Questo documento cessa di essere anche l’oppio del Consiglio, cioè in
questo documento non c’è assolutamente scritto nulla rispetto alla traccia e
alla prospettiva del futuro e dei futuri bilanci della Regione dal 2014.
Dico questo perché è dichiarato espressamente nel documento che non è
questo; quando nella prima pagina si dice “si continuerà a navigare a vista” e
su 328 pagine in cui ci sono sostanzialmente 300 pagine di analisi di
riferimenti normativi, solo 10 pagine, marginalmente, dicono quali sono i
problemi e la criticità di questa regione, io dico che questo documento è
esclusivamente un adempimento formale.
Vedo che non è presente in Aula, proprio per dimostrare l’assoluta
inutilità di questo documento elaborato dalla Giunta e dalla maggioranza, non
solo il Presidente della Giunta regionale, che sicuramente è impegnato, ma è
assente anche l’assessore al bilancio, perché non interessa a nessuno di questa
Giunta - che ha in mano la programmazione economica e finanziaria - discutere
del futuro della regione.
Noi abbiamo detto chiaramente in Commissione che votavamo contro – il
collega Imbalzano lo sa – non per un fatto di principio - per cui la minoranza
vota contro i documenti di programmazione economica della maggioranza – ma
perché “è il documento politico per eccellenza”; in questo documento non c’è
nulla né di politico né di tecnico, rispetto alla prospettiva di questa
Regione. Abbiamo detto che votiamo contro perché, a questo punto della storia,
è stato certificato, in maniera evidente, che - anche quegli sproloqui che
l’assessore al bilancio faceva sulla spesa comunitaria e che hanno trovato in
Commissione, quindi in maniera incontrovertibile, la certificazione - nei nostri 36 mesi di gestione di questa
programmazione, a fronte della gestione dei 42 mesi del centro-destra, la
partita sta scritta nel sito del Ministero; come dice Imbalzano, la performance
della spesa non ha confronto, è andata nettamente meglio la gestione di
centro-sinistra, non è andata meglio la gestione di centro-destra.
Dico questo per dire che, chiusa la partita - vinta rispetto a questa
questione - non c’è null’altro, perché anche oggi nel confronto avviato sul
documento strategico 2014-2020, si stenta ancora una volta, e ancora di più
rispetto al passato, a mettere a punto una sola, dicasi una sola idea su uno
dei problemi strategici della Calabria.
C’è per caso qui dentro descritto, in prospettiva, anche a prescindere
dalla disponibilità finanziaria rigida, come si vuole portare via dalla palude
la sanità in Calabria? come si pensa di poter attivare un minimo di servizi in
questa regione che abbia un senso? Non c’è assolutamente traccia di nulla in
questo documento, ma non lo dico in maniera sprezzante, lo dico perché noi
siamo dispiaciuti di non poter avere, a questo punto di questa legislatura,
quindi in fase finale, una Regione attrezzata a proporre una, dicasi una,
iniziativa strategica in questa regione su cui richiamare l’attenzione e
l’impegno del Governo nazionale, in un momento in cui c’è un Governo nazionale di
larghe intese, strette, qualunque esso sia.
Questa cosa non dico che andasse concordata benché noi abbiamo sempre
detto di essere pronti a concordare queste cose; ma ditemi se questa
maggioranza ha avuto la dignità di scrivere in un documento di programmazione
tipo quello che state per approvare stasera “noi faremo questa cosa nel 2014”,
no, oppure “questa cosa la scriviamo in questo documento e sfidiamo voi della
minoranza a fare in modo che questa cosa si realizzi, magari, col contributo
del Governo”.
Niente di tutto questo! Quindi che cosa dobbiamo votare stasera?
Dobbiamo votare 328 pagine di prospetti e tabelle che dicono come stanno le
cose, ma questo lo sappiamo perfettamente!
Noi vorremmo capire che cosa avete in mente voi per uscire da questa condizione
di estrema difficoltà, dove in ogni incontro che si fa con gli assessori della
Giunta e i problemi veri della Calabria si dimostra non l’incapacità ma
l’indifferenza rispetto all’obbligo politico e morale che si ha di dare
risposte ai problemi dei cittadini.
Sul documento strategico regionale e sui fondi comunitari è un
fallimento, si nota ovunque che è un fallimento, ma quello che è drammatico è
che qui non si ha in mano il quadro della situazione.
Sono convinto – e c’è testimonianza anche in questo documento – che al
dipartimento della programmazione non è chiaro quale sia lo stato di
avanzamento della programmazione e della progettazione in questa regione, non è
chiaro quali saranno i progetti che si possono realmente completare entro la
stagione di programmazione, non si ha idea di che cosa possa essere impostato a
cavallo fra questa programmazione e la futura.
Guardate i banchi della Giunta! Con tutto il rispetto per la
Vicepresidente, presente, sono l’emblematica rappresentanza di un governo regionale
che, di fronte a quello che dovrebbe essere un importante strumento di
programmazione, l’oppio per questo Consiglio, non è nemmeno presente alla
discussione.
Ma di che cosa stiamo parlando!? Voi dovete solamente prendere atto
dell’incapacità politica di portare avanti l’esperienza di programmazione e
l’esperienza politica in questa regione.
Non è un retorico intervento dell’opposizione, questo è il dispiacere
di chi vede sfumare una legislatura senza aver potuto dare un contributo
significativo alla soluzione di almeno una delle questioni strategiche per la
Calabria. Ditecene una e su questa siamo pronti a confrontarci, ma mi pare che
anche stasera questa occasione sia stata nuovamente sprecata.
Grazie,
consigliere Maiolo. Ha chiesto
di parlare il consigliere Naccari. Ne ha facoltà.
Chiunque si
affacciasse a questo compito arduo, di rinvenire una idea di futuro di governo, di amministrazione in questo documento, non
potrebbe che imbattere nella premessa che in una pagina molto scarna depone le
armi e archivia in maniera evidente le speranze.
E’
un’autocensura della politica perché, vedete, il
collega Maiolo ha giustamente detto che il governo regionale è assente nella
discussione sul documento di programmazione
economica della Regione, il documento triennale. Questo è un dato che è
immediato o, come si diceva un tempo, icto
oculi. Si vede che il governo regionale – ad eccezione della Vicepresidente
– è sostanzialmente indifferente.
Il Presidente della Commissione, come al solito, in
maniera diligente ha riportato alcune questioni ed ha cercato anche di
valorizzare alcuni aspetti. Ma cosa dice la premessa? La premessa ci dice al
penultimo capoverso che il percorso oltre che incerto è drammatico.
Quindi un giudizio che voi date delle prospettive di
governo di questa Regione nei prossimi anni…
(Interruzione)
Posso anche fare a meno di commentare perché voi
ritenete che la prospettiva sia drammatica.
Dopo di che, l’altro punto è tuttavia necessario anche
in un contesto così difficile e a questo punto uno immagina che anche un
momento così difficile sia la premessa per una qualche soluzione. Come
continua, invece, il documento di programmazione? E’ indispensabile navigare a
vista e aver sempre contezza della situazione complessiva.
Questo documento ci dice che in sostanza la barra, la
rotta di navigazione che voi date alla Regione per i prossimi tre anni è quella
di navigare a vista. Ma cosa dobbiamo dire? Dobbiamo andare avanti ed entrare
nel merito.
Dite, in sostanza, che la situazione è drammatica e che
la ricetta è navigare a vista. Non lo so. Diventa anche problematico, lo dico
anche per chi va a fare la valutazione delle prospettive della Regione, dei
bilanci, del rating regionale. Cosa devono dire le società di rating nel momento in cui voi dite che
la situazione è drammatica e la ricetta è navigare a vista? Mettiamola, così,
in termini semplici, in termini di logica e di uomo della strada.
Dopo di che, la perla è che si invita a navigare a vista
su sanità, fondi comunitari e Patto di stabilità.
Cioè tre questioni su cui, materialmente, la
programmazione è lo strumento essenziale.
Vedo
alcuni colleghi che nella vita hanno delle aziende anche importanti in questo
settore. Ma voi direste ai vostri collaboratori, facendo una riunione nelle
vostre aziende, “sapete nel nostro settore sanitario per i prossimi tre anni
dobbiamo navigare a vista sugli investimenti, sui servizi sanitari e sul
rispetto delle regole del patto?”. Guardate che, sinceramente, mi meraviglio anche,
conoscendo la competenza degli uffici tecnici del bilancio della Regione, e mi
meraviglio delle valutazioni politiche che vengono inserite in questo
documento.
Nel
merito ci sono alcuni capitoli che rappresentano un insieme di valutazioni che,
sinceramente, si censurano da sole. Dove viene individuato un programma
operativo che dovrebbe, addirittura, dare un riassetto istituzionale? Ma
sappiamo tutti che il programma operativo è la continuazione del Piano di
rientro e non può dare un riassetto istituzionale perché questo è competenza
del Consiglio regionale.
Lo dico
ai colleghi che dovranno votare questo strumento, stabilendo di cedere quella
che è una propria competenza ad un Piano che invece dovrebbe essere quello di
riprogrammazione del Piano di rientro.
La cosa
assolutamente inconcepibile è che da una parte si metta in evidenza l’aspetto
che il decreto 95 sulla spending review parla di una contrazione, prevede una contrazione di 40 milioni di euro nel settore sanitario per la Calabria.
Nulla si dice, invece, del federalismo
fiscale che viene descritto nelle linee generali solo per la parte
amministrativa, quando sappiamo benissimo che questo documento non serve più a
niente perché l’accordo realizzato in sede di
conferenza delle Regioni con
l’individuazione delle tre Regioni benchmark
fa strazio dei fondi a disposizione della sanità per la Calabria in una misura
ben maggiore.
Di recente è stato pubblicato uno studio sulla
applicazione della spesa sanitaria effettiva rispetto alla spesa
standardizzata, sulla base di quelle che erano le cinque Regioni benchmark. Ebbene, la Calabria perdeva
il 9,5 per cento delle risorse, cioè 354 milioni di euro. Aver accettato di
ridurre le Regioni benchmark da 5 a
3, guarda caso Emilia, Umbria e Veneto, in assenza di almeno una Regione del
Mezzogiorno - eppure ci sono Regioni del Mezzogiorno che non sono sottoposte a
Piano di rientro - equivale ad aspettarsi per il prossimo anno, con la
decisione di applicare e anticipare i costi standard, un taglio superiore ai
400 milioni di euro.
Ma qualcuno al bilancio se ne è reso conto? Il
Presidente della Regione quando parla di federalismo fiscale, quando si siede
in conferenza delle Regioni, si rende conto che con quel tipo di accordo e con
la scelta delle Regioni benchmark noi
ci siamo automaticamente tagliati oltre 400 milioni di euro l’anno? Ma scusate,
di queste questioni, possibile che non ci sia neanche un accenno in 400 pagine
di valutazioni assolutamente inconcepibili?
Ma come farà il dipartimento sanità e come faranno le aziende
ad andare avanti? Come faranno i cittadini da questo punto di vista? E dire
che, invece, si parlava di una realizzazione, finalmente dei percorsi
diagnostici e terapeutici assistenziali.
Sono stati assegnati posti letto per le post-acutie, ma
posti letto a costo zero, senza alcun tipo di finanziamento.
Da una parte si prevede - in una parte che dovrebbe
indicare il percorso di sviluppo dei servizi - la realizzazione di questo
percorso delle post acutie e, dall’altra parte, non si mette un euro a disposizione.
Anzi la Calabria dovrà recuperare i 40 milioni del taglio della spending
review e oltre 400 milioni del taglio dell’applicazione del criterio delle
Regioni benchmark per i costi standard.
Allo stesso modo avete cassato – citate qui una
riorganizzazione – il settore Piano di rientro.
Cioè la Regione che deve rifare il Piano di rientro per
non aver ottenuto risultati nel triennio, per aver fallito col primo Piano di
rientro, cosa fa? Cassa l’ufficio del Piano di rientro? Questo è un
comportamento sinceramente inimmaginabile ed incredibile.
Cita poi la presenza di una tecnostruttura che in
sostanza è fatta da interni. Una tecnostruttura fatta da interni che non ha
altra competenza – a quanto pare – se
non quella di lavorare per dare i dati a Kpmg, come se il contratto di Kpmg non
fosse abbastanza ricco di per sé per assicurare l’assolvimento degli obiettivi
che vengono richiesti.
Si sfiora poi il ridicolo quando si parla dei ritardi a
pagina 185 e questi ritardi, con riferimento al settore sanitario, i ritardi o
i mancati riscontri – leggo testualmente – “in merito alle richieste formulate
dal dipartimento della salute dell’organo commissariale alle aziende sanitarie
e ospedaliere sono spesso dovute oltre che
alla carenza di un modello di organizzazione efficiente delle stesse
condizionato, ulteriormente da
una scarsa comunicazione interna tra i vari livelli aziendali”.
In sostanza dite che non c’è assetto
organizzativo, perché è un assetto organizzativo che non esiste e dall’altra
parte che non c’è comunicazione fra i livelli delle varie aziende! Allora,
scusate, tutto questo lavoro straordinario e fantasmagorico, che doveva aver
prodotto questi risultati nel settore, dove sono? Allo stesso modo si cita nel
capitolo dei flussi informativi, si fa una descrizione didascalica di questi
percorsi omettendo di dire che la Regione Calabria è l’ultima Regione d’Italia
proprio sui flussi informativi.
Si parla delle case della salute. E’
una riproposizione di un programma che il collega Maiolo ricorderà bene per essere
stato inserito nella precedente programmazione. Ma in giro si sostiene che ci
siano solo le risorse per tre case della salute.
E la casa di Praia, di Trebisacce,
di Cariati, di Crotone, di Scilla. Queste altre case della salute come saranno
finanziate? Allo stesso modo si parla di modifiche della distribuzione delle
strutture sanitarie con riferimento, per esempio, a San Giovanni e a Melito.
Questo chiaramente contrasta col decreto 18; ci chiediamo allora perché non
viene modificato il decreto 18 che è chiaramente in contrasto con quello che
voi state scrivendo nel documento di programmazione economica e finanziaria.
Sulla rete di emergenza - che anche
qui viene descritta in maniera didascalica - c’è un ritardo clamoroso. Voi
parlate di riduzione delle basi dell’elisoccorso. Vogliamo dare un nome e
cognome alla riduzione delle basi dell’elisoccorso? Volete dire che state per
eliminare Locri da base per l’elisoccorso? Vogliamo dire come questo sia
compatibile con la situazione infrastrutturale drammatica della costa ionica
calabrese? Volete assumere la responsabilità di esprimere, in parole chiare,
quello che in qualche maniera delineate in questo documento che è assolutamente
un documento di resa politica-amministrativa e civile rispetto alla Calabria?
Nessuno di noi immagina di
sottovalutare quella che è una difficoltà finanziaria, ci mancherebbe; una
difficoltà che è presente per le Regioni che non hanno i problemi strutturali e
storici della Calabria ma, vivaddio, il tentativo di mettere in campo una strategia,
uno straccio di idea, una proposta, la giustificazione anche della propria
esistenza e del proprio ruolo questo sì, questo dovremmo chiederlo.
Capisco che si faccia finta che
tutto ciò non abbia senso e che ci sia un dibattito oltremodo costretto da una
assoluta indolenza amministrativa che è quella che emerge.
Ma io mi chiedo: noi possiamo
assumerci la responsabilità di non discutere seriamente di queste cose, in un
consesso come quello dell’Assemblea legislativa della Calabria? Voi vi assumete
la responsabilità, lo dico a futura memoria, di far finta che l’applicazione
dei costi standard non comporti una drammatica riduzione di risorse, specie nel
settore sanitario per la Calabria? Vi assumete la responsabilità di non mettere
in campo una controproposta al tavolo delle Regioni e della conferenza
Stato-Regioni? Perché è di tutta evidenza che l’applicazione dei costi
standard, in presenza di una diversità, di un dualismo così evidente fra nord e
sud sul piano infrastrutturale e sul piano delle infrastrutture sanitarie non è
che una lotta impari, una lotta fra soggetti diversi.
E non c’è nulla di più drammatico
che una lotta fra soggetti diversi, spacciata per una logica di equità e di
efficientamento della spesa.
Ora io non è che sia contro i costi
standard, tutt’altro, ma vorrei che la mia Regione partecipasse a questa
partita avendo ben presente quel che accadrà. Voi siete assolutamente
disinteressati ed irresponsabili su questo.
Credo che la non presenza non solo
del Presidente ma la stessa assenza dell’assessore al bilancio - non è un caso
che leggiamo sulla stampa delle frasi che possono sembrare degli epiteti -
dimostrino la non conoscenza, per esempio, del territorio della Calabria.
Mi chiedo – spero che non abbia
nulla di personale nell’assenza sua oggi o che non ci siano altre motivazioni –
scusate, se l’assessore al bilancio non è presente il giorno in cui si discute
del documento di programmazione economica e finanziaria, ma che cosa ci sta a
fare? Per cosa sta a fare? Che viene a fare in Consiglio se non viene quando
c’è il documento di programmazione economica e finanziaria?
Sinceramente è un imbarazzo, penso
che noi non andiamo oltre nella valutazione di questo documento che non è
facile definire e neanche criticare perché non è un documento. E’ un documento
che materialmente afferma l’incapacità
assoluta e l’assenza assoluta di qualsiasi idea.
Vorrei
che ci fosse, su questo, chi ci dà delle risposte, delle lezioni, chi ci spiega
dove non abbiamo capito.
Temo,
invece, che, poiché la Calabria manca dal dibattito vero su queste questioni e
sui tavoli nazionali, manca dal dibattito sui tavoli economici, sui tavoli
della sanità, ci sia, invece, una semplice insipienza, una semplice ed
inconcepibile ed inaccettabile indisponibilità ad assumersi il proprio ruolo
che è quello di governare la Calabria.
Su
questo, purtroppo, invece che gioire noi della opposizione siamo fortemente
colpiti e anche fortemente in imbarazzo.
Non ci sono altre richieste di parola, pertanto possiamo
procedere con la votazione del documento di programmazione economica e
finanziaria della Regione Calabria.
Ha chiesto di parlare il consigliere Principe per
dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
Presidente, gli interventi dei
colleghi Maiolo e Naccari Carlizzi hanno evidenziato le carenze gravi di questo
documento che, del resto, non suscita l’interesse neanche della Giunta.
E’ stato sottolineato il dato
emergente dei banchi del governo vuoti. A noi fa piacere che ci sia l’assessore
Gentile che per la verità si sforza di tirar fuori il vecchio pragmatismo di
una certa cultura. Ma acquisito questo dato di rispetto, è desolante che il
documento che dovrebbe farci capire quale Calabria immaginiamo per i prossimi
anni sia un documento di routine.
Forse i colleghi non hanno fatto
questo esperimento ma sono convinto che il copia e incolla l’ha fatto da
padrone in questo argomento.
Vedete, nei documenti di
programmazione triennale si deve capire quali sono le risorse disponibili e
soprattutto quali sono gli obiettivi su cui concentrare ed incanalare le
risorse disponibili, tenendo conto che, naturalmente, attese le difficoltà di
bilancio che a noi non sfuggono, diciamo che è da almeno tre anni che il
bilancio di questa Regione è ingessato. Le risorse disponibili debbono
provenire dai fondi strutturali europei, dalla futura programmazione.
Guardate che siamo alla fine del
2013 e sta per partire la programmazione 2014-2020 ma, di grazia, in questo
documento si doveva dare un indirizzo su cui concentrare queste risorse. Attese
le difficoltà dei fondi ordinari quel che resta del povero Por – scusate la
cacofonia – 2007/2013 e soprattutto quello che verrà sul 2014/2020 andava messo
in sintonia con gli obiettivi di fondo.
Ebbene questa è una Giunta che non
ha neanche un minimo di fantasia. Voi mi direte: la politica si fa con la
fantasia? Ma si fa anche con la fantasia, con la immaginazione e con la
passione. Perché, vedete, fantasia ed immaginazione sono figli della passione e
la politica senza passione non si può fare.
Allora una Giunta che avesse la
capacità di essere presbite sul piano politico programmatico avrebbe fatto un
ragionamento: su cosa debbo puntare? Va bene? allora essendo in un mondo
globalizzato, un progettino su come vedere la Calabria nel pianeta uno se lo
deve fare.
Il progettino è innanzitutto quello
di pesare nel confronto col Governo centrale.
Questo documento non solo evidenzia
l’assenza di fantasia ma evidenzia come la Calabria di Scopelliti, al di là dei
buffetti di Alfano per dimostrare una benevolenza, non conti niente a livello
romano.
Voi mi direte: ma pure voi siete in
questo Governo, addirittura il Presidente del Consiglio dei Ministri è un uomo
del Pd. Certo che è questo, ma noi non abbiamo l’autorità istituzionale di fare
o di chiedere un confronto.
Spiego cosa voglio dire.
Noi abbiamo assistito all’incontro
col ministro Lupi che è il Ministro alle infrastrutture e che è il Ministro che
ha aderito al nuovo partito di Alfano. Già in quella occasione si è vista quale
fosse l’intenzione del Ministro perché ci ha detto chiaramente: scegliete le
priorità.
Sapete su che cosa si sarebbe dovuto
concentrare questo sforzo di scelta delle priorità? Se venisse prima lo
svincolo A piuttosto che lo svincolo B dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria
o se venisse prima la tratta A o la tratta B.
Ci ha detto “siete dei poveracci,
fate una scelta su un pezzo di carne che si butta ai poveracci”. E’ stato
questo il ragionamento.
Poi, nel momento in cui vediamo la
programmazione infrastrutturale romana scopriamo – udite, udite – che è
prevista la spesa di 2 miliardi e mezzo, mi pare, per collegare niente meno
Orte con Mestre. Ma qualcuno di voi ha la ventura di andare in macchina a nord
di Firenze? Le autostrade ti escono dagli occhi e dalle orecchie, dalle narici
del naso, eppure il Nord si lamenta che non è infrastrutturato. Allora si viene
qui a chiedere: scegliete le priorità, se prima lo svincolo a nord di Cosenza o
quello a sud piuttosto che qualche svincolo che manca sul percorso oppure la
tratta A piuttosto che la tratta B.
Cosa voglio dire con questo? Noi
immaginiamo e vogliamo batterci in questa direzione nei prossimi mesi e nei
prossimi anni con grande passione. L’Italia deve saper contare a Bruxelles e
deve dare un contributo perché le politiche dell’Europa guardino a sud; l’Europa deve smetterla di guardare
ad est, deve guardare a sud: all’Africa e al Mediterraneo.
Se così sarà, diventeremo centrali e
faccio questo ragionamento perché qualunque politica noi volessimo impostare
fallirebbe miseramente se non puntiamo su un ammodernamento delle
infrastrutture.
Di tutto questo nel documento non
c’è neanche un vagito.
Ma sant’Iddio, una Regione, una
Giunta, un Presidente di Regione ha l’autorità morale di rappresentare due
milioni di calabresi? Come viene spesa questa autorità morale a Roma, rispetto
ai referenti che pure a livello politico ha il Presidente della Regione? E
scendiamo un po’ da questo discorso di carattere generale che a voi sembrerà
una fantasia.
Posso anche ammettere che può essere
una fantasia ma, vedete, se in politica non si hanno idee che possono sembrare
utopie mai si riuscirà a portare a casa qualcosa di positivo.
Andiamo ai contenuti. I colleghi
hanno parlato della sanità e di altri settori. Io voglio dire velocemente due
cose e chiudo.
Penso che la Calabria non potrà
avere speranza di un futuro se non saremo in grado di puntare sul turismo e
sull’agricoltura. Delle infrastrutture che, comunque, sono preordinate a questa
evoluzione ho già detto.
Mi permetto di aggiungere a
proposito di turismo: ma veramente il turismo, anche se si riesce a mettere in
piedi la migliore politica di accoglienza, se riusciamo, finalmente, con i
fondi che pure ci sono a tenere pulito il nostro mare, può reggere con 20
giorni di presenza dei turisti? Allora se il turismo non lo si fa in modo tale
da intrecciare le bellezze naturali, del paesaggio, del mare, delle montagne
con la cultura, col recupero dei centri storici, con la valorizzazione dei beni
culturali, non ha speranza.
Sulla valorizzazione della cultura e
dei beni culturali siamo all’anno zero. C’è una grande responsabilità di questa
Giunta, e l’esempio di Sibari grida ancora vendetta. Dobbiamo dire senza tema
di smentita che il centro-sinistra
aveva previsto la valorizzazione di Sibari e leggetevi il Por 2007/2013; c’è
una filiera che prevedeva la salvaguardia e la liberazione del sito dall’acqua
e una campagna di scavi di ben 5 anni, con moduli che venivano eseguiti
contemporaneamente con la realizzazione a Sibari di un distretto tecnologico
per l’idrologia e per la tecnologia.
C’erano anche i fondi, cari signori,
e non se ne è fatto nulla. I Ministri per la coesione territoriale continuano a
spazzare risorse rispetto all’assoluta incapacità di questa Giunta di
utilizzarle. Di grazia, ma di cosa sentiamo parlare in questi mesi nei talk show, nelle televisioni, nei
programmi culturali? Tutti si riempiono la bocca di ricerca, di innovazione
tecnologica e quant’altro. Anche il presidente Napolitano lancia questi
appelli. La politica della ricerca e della innovazione tecnologica di questa
Giunta: un fallimento totale.
Due distretti tecnologici che noi
avevamo avviato sono stati chiusi dalla inconsistenza dell’azione
dell’amministrazione regionale in questo settore così come sono finite le vere
politiche di alta formazione; se noi vogliamo guardare al futuro, questa
Regione non può fare a meno di fare anche alta formazione, legando ricerca e
alta formazione al mondo dell’impresa. Quindi con i fondi comunitari sostenere
le piccole e medie imprese sane che, se attrezzate dal punto di vista della
innovazione di processo e di prodotto, possono stare sui mercati
internazionali.
Di questo si parla nel mondo civile
oggi, di come coniugare il bisogno di chi è rimasto indietro con il merito; ma
il merito come lo sosteniamo? Il merito lo sosteniamo se ad un certo punto consentiamo a tutti di partire con una base
di partenza che sia uguale. Questo criterio per la verità era stato seguito
nell’Università della Calabria, in un periodo di mezze vacche magre, per cui
tutti avevano il diritto di scriversi all’Università, soprattutto quelli che
provenivano da famiglie con un reddito basso.
Anche questo è caduto e soprattutto
è caduta ogni politica di alta formazione perché le nostre imprese hanno
bisogno di gente preparata. La formazione non può essere intesa come un fatto
assistenziale e senza una selezione vera, soprattutto a livello di tirocini,
perché chi consegue un titolo di studio in Calabria ha bisogno di seguire dei
tirocini di ricerca, di eccellenza nelle Università e nell’impresa, nella
pubblica amministrazione che è vecchia, che è stantia e che ha bisogno
dell’immissione di nuove forze.
Tutto questo che pure era partito è
stato cancellato dall’azione di questa Giunta che continua a regalare fondi
strutturali al Ministero della coesione che ci auguriamo riporti questi fondi
in Calabria. Per Sibari è successo questo anche se è ancora sommersa dal fango
dopo l’alluvione.
Ho chiuso e ritorno per un attimo
alle infrastrutture. E’ bene che il Consiglio regionale sappia una cosa di cui
non si parla in questo documento ma che potrebbe essere anche al momento
dell’arrivo.
Quando abbiamo fatto qualche puntata
a Bruxelles negli ultimi anni c’è stato detto che la metropolitana
Germaneto/Catanzaro e la metropolitana Cosenza/Rende/Unical rappresentano metà
delle risorse del Por 2013-2020 ancora recuperabili.
Noi abbiamo la grande preoccupazione
che anche queste risorse torneranno indietro.
Conosco molto bene la situazione del
cosentino e vi debbo dire che questi due progetti insieme avevano consentito di
ipotizzare un modo di collegarsi all’interno della Regione, eliminando la gomma
ed utilizzando il ferro; con un piccolo investimento sulla Ferrovie della
Calabria tra Cosenza e Catanzaro avremmo avuto un collegamento Germaneto/Unical, Germaneto/Catanzaro e la tratta
Catanzaro/Cosenza e quindi anche il Savuto, che veniva riportato al centro
verso Catanzaro e Cosenza e poi Cosenza/Rende/Unical.
C’è
fortemente il rischio che anche queste risorse ritornino indietro. Vorrei
parlare qui un attimo di politica ma, di grazia, l’Udc fa parte o no di questa
maggioranza? Non mi rivolgo al Presidente del Consiglio perché naturalmente lui
sta al di fuori di queste logiche.
Assistiamo
al balletto indecoroso per cui gli assessorati competenti di questa Giunta
cercano di portar avanti queste iniziative infrastrutturali e si trovano
l’ostracismo, l’opposizione di sindaci che fanno parte dell’Udc. Questo
dimostra anche uno sfrangiamento enorme di questa maggioranza che nei fatti non
esiste più. Arriverà, certo, alla fine della legislatura ma è già minata
all’interno da tante contraddizioni e non mi riferisco solo alle vicende di
Forza Italia e del Nuovo Centro Destra di Alfano.
Allora
voglio dire che se così stanno le cose, se quel poco che si era sognato rischia
di naufragare, perché non c’era la capacità di attuare gli interventi, se non
c’è un minimo di visione per il futuro, come facciamo ad essere benevoli
rispetto ad un documento di questo tipo che, credetemi, lo diciamo veramente
con grande rammarico…
Poco fa
in Conferenza dei capigruppo quando sono venuti gli Lsu e gli Lpu abbiamo fatto
un grande ragionamento di serietà istituzionale, nel senso di dire che noi
dobbiamo presentarci a Roma con una veste di serietà e dire “basta col
precariato”. Ma per far questo, per dire “basta col precariato per il futuro”
siamo tutti responsabili per aver costruito precariato, cerchiamo di portare a
termine il precariato che tutt’ora sussiste.
Noi
stiamo dimostrando in tutti i modi di essere un partito che fa opposizione e
che vuol confrontarsi, ragionare, che vuol dare un contributo.
Purtroppo,
questa è una terra selvaggia, è ancora la terra descritta da Corrado Alvaro e
c’è una incultura politica che fa paura e, nel momento in cui anche un partito
di opposizione chiara come il nostro si pone il senso di responsabilità per la
risoluzione dei problemi ed è pronto a dare il suo contributo, arriva il
Pierino di turno che non capisce nulla di politica e che ti viene a dire che si
vogliono fare degli inciuci.
Noi non
vogliamo fare né inciuci né vogliamo essere i radicali che dicono sempre no
senza vedere il merito delle questioni.
Ma quanto
al merito delle questioni, il piano, il programma che ci avete presentato,
credeteci, con tutta la buona volontà di essere responsabili, soprattutto per i
giovani della Calabria, noi non possiamo che esprimere un no convinto.
Ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha
facoltà.
Grazie,
Presidente, intervengo per esprimere anche io la dichiarazione di voto a nome
del neonato gruppo del Nuovo Centro Destra. Intervengo sollecitato anche dai
ragionamenti della minoranza che in quanto a compattezza vi sarebbe da scrivere
libri.
Dico che
il consigliere Principe ha ragione quando, giustamente, richiama su un
documento di programmazione, sulle cose che si potevano fare e non si sono
fatte o su quelle che non si sono neanche iniziate a vivere da minoranza. Lo
faranno anche i calabresi alla fine di questo mandato in modo critico; una
esperienza che a noi convince per l’impegno che ci mettiamo.
Io,
nell’annunciare il nostro voto favorevole, sottolineo che la differenza della
cultura è proprio il discrimine fra l’essere centro-destra e centro-sinistra,
sta proprio qui nel senso della misura. Il senso della misura è presentarsi di
fronte ai calabresi - e dovrà farlo Scopelliti; io sono tra l’altro in modo
convinto quello che sostiene il Presidente e questa maggioranza, ancorché in
questo momento di grande difficoltà; tant’è che c’è un governo di unità
nazionale, tant’è che esplodono purtroppo… ci sono state stagioni in cui si
dovevano programmare gli investimenti, non si doveva capire se pagare o meno
gli stipendi o quali stipendi e quindi figuratevi che ansia e quanta
responsabilità, i blocchi, incontrare tanto precariato, gli Lsu e gli Lpu, che
comunque in questa Calabria altre stagioni della politica hanno creato.
Responsabilmente,
quindi, bisognerà dire ai calabresi - e bisognerà dirlo tutto i giorni - che le
cose non sono state fatte. Vorrei sottolineare alcuni aspetti rispetto a chi ha
avuto varie stagioni in diversi ruoli di governo e ancora oggi richiama. Se io
dovessi guardare al passato, qui non si è mai iniziato.
Sul
turismo si poteva far tantissimo, ma prima non c’erano i turisti russi che ci
sono oggi e arrivano a settembre e ottobre, in una fase destagionalizzata, e
torneranno anche a marzo. E’ una cosa che si è fatta. Non c’erano voli che
collegavano anche quando questa Regione faceva spot in Inghilterra e non c’era
un volo e lo sforzo è stato fatto.
Ci sono
una serie di questioni su cui chiederemo consenso politico, ma abbiamo il
grande limite di dover dire, a partire da quest’Aula, come abbiamo fatto nelle
scorse settimane quando c’era il Pdl in cento piazze, che oggi ci sarà Forza
Italia e il Nuovo Centro Destra in cento piazze ad affrontare i cittadini
prendendo anche le critiche. Noi siamo pronti a prendere anche le critiche ma
basta con la cultura di maniera, quella del dar lezioni dopo essere stati in
vari ruoli e dire che ancora che la Calabria…
Ci
saranno future generazioni in questa Calabria ad occuparsi delle questioni
perché ormai c’è un percorso, credo anche nel Partito democratico, che inizia.
Ci sono
state stagioni in cui si poteva far tanto anche quando c’erano misure meno drammatiche
di queste e francamente sentire che tutto è una negatività…
Presidente,
nel dare, a nome del gruppo, il voto favorevole, penso che il presidente
Scopelliti e questa Giunta, con tutti i limiti e con tutto quello che si poteva
fare di più, abbiano provato e continuino a provare ad innescare un cambio di
marcia, facendo quello che bisognava fare, forse, già dagli anni ’80. Quindi,
piano di riordino sanitario e quant’altro e su questo ci presenteremo ai
calabresi. Non concediamo a nessuno - che ha avuto diversi anni, diversi ruoli
e diverse stagioni – di dirci quello che bisognava fare o quello che si dovrà
fare.
Penso che
saremo qui a continuare ad occuparci della Calabria anche nel secondo tempo,
sempre se i calabresi ce lo vorranno concedere. Grazie, Presidente.
Non ci sono altri interventi, possiamo procedere alla
votazione. Pongo in votazione il documento di programmazione economica e
finanziaria per gli anni 2014-2016.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il prossimo punto riguarda la proposta
di provvedimento amministrativo numero 263/9^ di iniziativa della Giunta
regionale,
recante: “Bilancio
di previsione dell’Ardis di Catanzaro per
l'esercizio finanziario 2013”,
di cui è relatore il consigliere Crinò, al
quale darei la parola per la relazione iniziale.
Su questo argomento la Commissione bilancio ha dato
un suo parere in data 21 novembre 2013. La seconda Commissione
ha trattato questo documento contabile in diverse sedute e lo ha esitato nella seduta del 17 luglio scorso, trasmettendone
le relative risultanze al Consiglio regionale.
Lo stesso Consiglio regionale si è determinato con deliberazione 342 del 23 settembre scorso
con la seguente formulazione: “La proposta di provvedimento amministrativo
223/9^ si è rinviata alla Giunta regionale per il dovuto riesame, a seguito delle
risultanze del parere espresso in audizione dall’Avvocatura regionale e delle
conseguenti determinazioni che i dipartimenti competenti assumeranno”.
La Giunta
regionale ha ritrasmesso lo stesso provvedimento, non ritenendo di dover
apportare modificazioni al bilancio dell’Ardis, per le motivazioni indicate nel
processo verbale di due sedute dell’esecutivo regionale, che qui vado a
riassumere.
Il 25
ottobre scorso, nel processo verbale di Giunta, si dà notizia della nota a
firma del direttore generale del dipartimento bilancio, protocollo numero
332079 del 24 ottobre scorso, che chiarisce quanto segue: “Il settore si è già
espresso in merito al bilancio in esame ed ha formulato le proprie osservazioni
e raccomandazioni, pertanto conferma quanto già espresso precedentemente con
nota 134051 del 18 aprile scorso e ribadisce, quindi, il parere favorevole per
l’anno 2013, ritenendo che, poiché non è intervenuto alcun mutamento dal punto di vista contabile, non è possibile
sottoporre alla Giunta regionale una proposta approvativa di un bilancio di
contenuto identico a quello già approvato nello scorso mese di aprile”.
Il 31 ottobre scorso, nel processo verbale di Giunta, si dà atto che
l’esecutivo regionale ha esaminato la richiesta di supplemento di istruttoria
richiesta dal Consiglio. Tuttavia, preso atto della nota del 24 ottobre 2013
numero 332079 del dirigente regionale del dipartimento bilancio, non essendovi
ulteriori elementi in merito, decide di incaricare la Segreteria di Giunta di
ritrasmettere la deliberazione 148 del 22 aprile scorso al Consiglio regionale
per i conseguenziali adempimenti.
In sintesi, il dirigente regionale sostiene che, non essendo maturata
alcuna certezza in ordine all’esistenza o meno dell’obbligo della Regione di
rimborsare l’Ardis, l’Agenzia può legittimamente mantenere in bilancio il
residuo attivo.
A tutela di questa previsione, il settore bilancio, nell’esprimere
parere favorevole all’approvazione, raccomandava la non utilizzazione dell’avanzo
fino a quando non fosse stato approvato il conto consuntivo 2012, ciò perché
solo in seguito all’approvazione del rendiconto 2012 vi è la certezza dei
residui esposti e, di conseguenza, del reale ammontare dell’avanzo di
amministrazione.
Sullo specifico aspetto di supplemento di istruttoria richiesta, vale a
dire le considerazioni che l’Avvocatura regionale ha reso nel corso della
seduta di Commissione, il dirigente del dipartimento bilancio ha precisato che
il parere espresso non fa menzione della questione di carattere finanziario,
ossia non chiarisce chi debba farsi carico delle spese sostenute dall’Ardis per
il personale ex Isef.
Conclusivamente, riepilogo i passaggi fondamentali di questa pratica.
Il Collegio dei revisori dell’Ardis esprime parere favorevole
all’approvazione del bilancio, ma raccomanda di dare soluzione definitiva alla
problematica del personale ex Isef, in particolare per quanto riguarda la
necessità di retribuire i dipendenti.
Entrambi i dipartimenti, bilancio e cultura, hanno richiesto
l’iscrizione nel bilancio dell’Ardis di apposito accantonamento a parziale
copertura dei crediti vantati dall’Ardis nei confronti della Regione relativi
al personale ex Isef, in attesa che vengano definiti i rapporti giuridici tra
lo stesso personale, l’Ardis, l’Università e la Regione Calabria.
L’Ardis ha corrisposto alla richiesta formulata dal dipartimento
bilancio ed, in particolare, ha acceso un apposito
capitolo di spesa, accantonando le relative somme.
Il tavolo tecnico
interdipartimentale insediato per la risoluzione della problematica relativa al
personale ex Isef sta tuttora svolgendo il proprio lavoro e sottolinea
l’urgenza di approvare il bilancio di previsione, per garantire la funzionalità
dell’ente che offre servizi essenziali
agli studenti calabresi.
La
Commissione ha, quindi, approvato la proposta de qua facendo proprie le
raccomandazioni, prescrizioni e osservazioni del Collegio dei revisori dei
conti e dei dipartimenti regionali bilancio e cultura che hanno curato
l’istruttoria.
La
Commissione, altresì, con riferimento al verbale del 9 ottobre 2013 relativo al
tavolo tecnico interdipartimentale, raccomanda la tempestiva definizione della
problematica del personale ex Isef, rispetto alla quale viene riferito nello
stesso verbale che non è stato possibile fin qui definirla, stante la
complessità giuridico-amministrativa.
Non ci
sono interventi, quindi possiamo procedere alla votazione. E’ stata già
discussa e approfondita in Commissione, quindi pongo in votazione la proposta relativa
al bilancio di previsione dell’Ardis di Catanzaro per
l'esercizio finanziario 2013.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Il prossimo
punto all’ordine del giorno riguarda la proposta
di legge numero 505/9^ di iniziativa del consigliere Magno: “Modifica alla
legge regionale 16 maggio 2013, numero 24”.
E’ relatore il consigliere Pacenza, che ha facoltà di intervenire.
E’ una proposta di
legge che è stata approvata all’unanimità in terza Commissione e si riferisce alla
legge regionale 24 del 2013, che recita: “Riordino enti, aziende regionali,
fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con
esclusione del settore sanità”.
Proprio in quest’ottica di un riordino
istituzionale, è stata abrogata anche la legge numero 8/2003, dove per
l’appunto l’articolo 20, comma 2, trattando di una norma di tipo organizzativo
in materia sanitaria, sarebbe dovuto rimanere escluso dall’abrogazione.
Per cui con la presente proposta, per come
approvata attraverso un emendamento del consigliere Mario Magno in qualità di
proponente, nella seduta della terza Commissione del 21 ottobre 2013, ha come
fine quello di escludere dall’effetto abrogativo il suddetto articolo 20 nella
sua interezza – dico bene, consigliere Magno? – che prevede l’utilizzo
temporaneo di personale proveniente dalle aziende sanitarie ed ospedaliere
della regione presso il dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie,
mantenendo anche il trattamento economico complessivo in godimento con oneri a
carico delle aziende di appartenenza.
E’ stata licenziata all’unanimità dalla Commissione, quindi non c’è nessun
problema. C’è un emendamento a firma del consigliere Magno, protocollo numero
53030, che così recita: <<All’articolo 1 della proposta di legge n.
505/9^, dopo le parole “ad esclusione dell’articolo 20”, sono eliminate le
parole “comma 2”>>, che può illustrare.
Con questo emendamento ripristiniamo
l’intero articolo 20, invece
che solo il comma c), quindi rimettiamo in moto quello che era l’articolo 20
precedente. C’era anche la clausola di invarianza finanziaria da approvare.
Va bene. Parere del relatore? Favorevole.
Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 53030.
(E’ approvato)
Emendamento successivo, protocollo
numero 53276, a firma del consigliere
Magno, che così recita: <<Dopo l’articolo 1 della proposta di legge
numero 505/9^ è aggiunto il seguente articolo: “Art. 2 (Clausola di invarianza
finanziaria) 1. Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o
maggiori oneri a carico della finanza pubblica regionale”.
L’ha già illustrato il consigliere Magno. Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo numero
53276.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 1,
così come emendato.
(E’
approvato)
Pongo in votazione il provvedimento
nel suo complesso, come emendato.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Il punto 7 all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo
numero 259/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di
previsione dell’Aterp (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale
Pubblica) della Provincia di Vibo Valentia per l'anno finanziario 2013”, di cui
è relatore il
consigliere Imbalzano.
Si tratta di un bilancio approvato dalla Commissione già nella seduta
del 21 novembre, rispetto al quale la Giunta aveva già autorizzato l’esercizio
provvisorio con delibera 135 del 22/4/2013.
Nel merito del provvedimento, la
delibera di Giunta propone al Consiglio l’approvazione del bilancio di
previsione, demandando agli organi dell’Aterp di Vibo l’osservanza delle
raccomandazioni formulate con nota 134474 del 19 aprile 2013 in tema di
gestione dei residui attivi e il rispetto delle esposizioni in tema di contenimento della spesa, introdotta dalla
legge regionale 27 dicembre 2012 numero 69.
In
particolare, il Collegio dei revisori ha espresso parere favorevole all’approvazione di questo bilancio a
conclusione di una relazione articolata, nella quale, però, non mancano
considerazioni e indirizzi per gli organi di gestione.
Il Collegio formula alcune raccomandazioni, riassumibili nella
introduzione di una contabilità economico-patrimoniale, il riaccertamento dei
residui attivi e passivi e la riscossione dei residui attivi.
Lo stesso Collegio esorta gli amministratori, nell’azione di
risanamento di bilancio, ad apportare ulteriori tagli alla spesa del bilancio
stesso.
Il dipartimento lavori pubblici concorda con le conclusioni del
Collegio dei revisori, che ha richiesto all’azienda di concludere il
riaccertamento dei residui attivi e passivi e di attivare tutti gli
strumenti possibili per ottemperare alle raccomandazioni del Collegio.
In conclusione, il dipartimento stesso esprime
parere favorevole, ritenendo abbastanza attendibili e congrue le previsioni di
entrata e di spesa, concordando anche con le raccomandazioni espresse dal
Collegio dei revisori.
Il dipartimento
bilancio ha richiesto all’Aterp di adeguare le proprie determinazioni in merito
ai limiti di spesa previsti dalla legge regionale 69/2012 e, dopo aver
esaminato la deliberazione prodotta dallo stesso commissario in data 9 agosto
2013, ha proposto alla Giunta l’approvazione del documento contabile.
Lo stesso dipartimento sottolinea l’eterno
problema delle morosità dei canoni, a cui deve essere data maggiore incisività,
e conclude l’esame invitando l’azienda a produrre un prospetto dei residui
distinti per anno di formazione e a procedere al loro riaccertamento secondo i
criteri individuati nel principio applicativo della contabilità finanziaria,
recepito con legge regionale 47/2011.
In conclusione, quindi, la seconda Commissione
ha approvato il provvedimento facendo proprie le prescrizioni, osservazioni e
raccomandazioni espresse dal Collegio dei revisori dei conti e dai dipartimenti
regionali competenti, in particolare del dipartimento bilancio, che ne hanno
curato l’istruttoria, e le raccomandazioni e le prescrizioni espresse dalla
Giunta regionale.
Non ci sono interventi, peraltro è stato
approfondito in Commissione abbondantemente, è stato licenziato a maggioranza.
Pongo in votazione il bilancio di previsione dell’Aterp della
Provincia di Vibo Valentia per l'anno finanziario 2013.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il prossimo
punto riguarda la proposta
di legge numero 510/9^
di iniziativa del consigliere Gallo,
recante: “Modifiche
alla l.r. 30/2011 (Disposizioni transitorie in materia di assegnazioni di sedi
farmaceutiche)”.
E’ relatore il consigliere Pacenza,
che ha facoltà di intervenire.
Anche questa proposta di legge è stata approvata all’unanimità in terza Commissione ed è una proposta di
legge che va a normare in maniera definitiva una situazione che si trascinava
da un po’ di tempo.
Negli anni 2001, 2002, 2003, in Calabria si
rendevano disponibili delle sedi farmaceutiche che la Regione assegnava in via
provvisoria. La normativa statale che è competente in materia di assegnazione
di sedi farmaceutiche aveva provveduto ad assegnare in via provvisoria le sedi
farmaceutiche rese disponibili mediante delle disposizioni legislative di
sanatoria a favore degli assegnatari provvisori da tre a cinque anni.
La legge regionale del 10 agosto 2011, la
numero 30, che recitava “disposizioni transitorie in materia di assegnazione di
sedi farmaceutiche”, mira a colmare le lacune legislative in tema di
assegnazione di sedi farmaceutiche nel territorio calabrese.
In sede di applicazione di questa legge,
tuttavia, sono emerse delle incongruenze tali da rendere necessaria la
redazione di un nuovo testo normativo, che abbia come finalità esclusiva quella
di superare tali incongruenze. La legge numero 510, cioè quella che andiamo ad
approvare, ha come unica finalità quella di rendere più caro il significato e
quindi una migliore applicazione dell’articolo 1, comma 7, della legge
regionale 30 del 2011, nel prevedere l’assegnazione della titolarità delle sedi
farmaceutiche.
Anche questa proposta di legge è passata
all’unanimità dalla Commissione, non ci sono emendamenti, è composta da due
articoli.
Ha chiesto di parlare il consigliere Gallo. Ne
ha facoltà.
Vorrei ricordare al
Consiglio che questa è una legge del 2011, che la Presidenza del Consiglio dei
Ministri, con un eccesso agonistico nei confronti della nostra Regione, aveva
deciso di impugnare, trattandosi di materia di sanità. Questo eccesso
agonistico da parte della Presidenza del Consiglio nei confronti della nostra
Regione è stato sanzionato malamente dalla Corte costituzionale, che ha
rigettato il ricorso del Governo, quindi ha sancito il buon operato del
Consiglio regionale attraverso l’approvazione di questa legge.
Voglio ringraziare il Presidente Pacenza e la
Commissione, che hanno affrontato questa problematica ulteriore, vale a
dire un dubbio interpretativo anche venuto fuori da parte
degli uffici nell’attuazione di questa norma, dopo l’iter lungo dovuto alla
sentenza della Corte costituzionale che ha fatto sì che oggi arriviamo a questo
chiarimento interpretativo, che consentirà a molti farmacisti di questa
regione, che hanno avuto l’assegnazione provvisoria già in seguito a un bando
del 1997, di avere l’assegnazione in via definitiva, così come è avvenuto in
base alla legge nazionale in altre Regioni.
Quindi, di fatto, la nostra Regione si mette
al passo con altre Regioni e la Corte costituzionale ha sancito il buon operato
di questo Consiglio regionale rispetto a un Governo che, come al solito, ha
avuto un eccesso agonistico nei confronti della nostra Regione e di questo Consiglio
regionale.
Non ci sono interventi, per cui si passa
all’esame dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il provvedimento nel suo
complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Siamo
alla proposta di provvedimento amministrativo numero 258/9^ di iniziativa della
Giunta regionale, recante: “Liquidazione dell’Istituto regionale per la comunità
occitana di Calabria: Bilanci di previsione per gli anni finanziari 2010, 2011
e 2012 e Rendiconti generali per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012”.
Il consigliere Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.
Signor
Presidente, si tratta di un provvedimento amministrativo che è stato licenziato
nella seduta del 21 novembre e rispetto al quale sottolineo che gli ultimi
documenti contabili dell’Istituto approvati dal Consiglio
regionale sono i bilanci di previsione per
gli anni finanziari 2007, 2008 e 2009 e i rendiconti
generali per gli esercizi finanziari 2007 e 2008.
Nel merito
del provvedimento, la documentazione pervenuta è composta dai pareri del
Collegio dei revisori e dei Dipartimenti Cultura e Bilancio.
Sia con
riferimento ai bilanci di previsione per gli esercizi 2010, 2011 e 2012, che
per i rendiconti 2009, 2010, 2011, 2012, il Collegio dei revisori, “riscontrata
la corretta formulazione dei bilanci in termini di competenza e di cassa e
ritenuto che, sulla base delle informazioni ricevute, quanto proposto nei
documenti contabili risulta essere congruo rispetto alle previste attività
dell’istituto”, ha espresso “parere favorevole in ordine all’approvazione” dei
suddetti bilanci di previsione e dei conti consuntivi.
Il
Dipartimento Cultura, ha espresso parere favorevole sia all’approvazione dei
suddetti bilanci che dei conti consuntivi.
Il
Dipartimento Bilancio “non avendo rilevato elementi ostativi all'approvazione
dei bilanci di previsione dell'Istituto”, ha espresso “parere favorevole all'approvazione
dei documenti contabili”.
In ordine ai
rendiconti consuntivi per gli anni 2009, 2010, 2011, 2012, il Dipartimento
Bilancio, verificata per ciascun anno la determinazione dei residui attivi e
passivi ed accertata la piena correttezza contabile dei dati esposti in ogni
documento e dei risultati di amministrazione, “propone l’approvazione del conto
consuntivo” per ogni esercizio finanziario “segnatamente e limitatamente alla
propria competenza contabile”.
La Commissione bilancio, preso atto della dichiarazione di
regolarità dell’atto resa dal dirigente della Giunta
regionale competente per materia ha approvato il provvedimento amministrativo recante “Liquidazione dell’Istituto
regionale per la comunità occitana di Calabria: Bilanci di previsione per gli
anni finanziari 2010, 2011 e 2012 e Rendiconti generali per gli anni 2009,
2010, 2011 e 2012”.
Non ci sono
richieste di parola pertanto pongo in votazione la proposta
di provvedimento amministrativo numero 258/9^.
(Il Consiglio
approva)
(E’ riportato
in allegato)
Si
passa al punto numero 10 all’ordine del giorno che recita: “Proposta di
provvedimento amministrativo numero 265/9^ di iniziativa della Giunta
regionale, recante: “Aterp Catanzaro.
Rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2012”.
Il consigliere Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.
Presidente, si tratta di un provvedimento amministrativo
licenziato dalla Commissione bilancio il 29 novembre e sul quale il Collegio
dei revisori dà atto delle verifiche svolte per accertare: la corrispondenza
tra i dati di previsione definitiva di entrata ed i dati relativi agli
accertamenti e riscossioni; la composizione percentuale delle spese; la
gestione dei residui attivi e passivi; il risultato di competenza nel 2012, che
si chiude con un avanzo pari a 521 mila euro.
Con riferimento alla composizione percentuale delle
spese, il Collegio evidenzia l’elevata incidenza degli oneri per il personale
in attività di servizio, pari a 3 milioni e 476 mila euro.
Dalla gestione residui, il Collegio, dopo aver dato atto
dell’avvenuto riaccertamento per l’anno 2012, ritiene che la capacità di
riscossione dei residui attivi non è ancora soddisfacente e ribadisce di
proseguire con la dovuta e costante applicazione nell’azione di recupero delle
partite di credito riguardanti i canoni di locazione.
Dall’analisi dei risultati, il Collegio rileva, inoltre,
un disavanzo di amministrazione pari a 259 mila euro, che risulta comunque
diminuito rispetto agli anni precedenti. Il Conto economico chiude con una
perdita di 2 milioni 453 mila euro.
Il Collegio esprime parere favorevole all’approvazione
del rendiconto, rappresentando e raccomandando gli amministratori a provvedere
alla copertura del disavanzo di amministrazione risultante dal conto consuntivo
dell’esercizio 2012; a proseguire ed intensificare le azioni rivolte al
recupero della morosità ed alla regolarizzazione dei rapporti locativi; a
proseguire il programma di dismissione degli immobili alienabili, dando
priorità a quelli collocati nei condomini misti; a proseguire l’opera e
l’attività per un adeguato coordinamento tra gli uffici, al fine di rendere più
agevoli ed efficaci le procedure amministrative, contabili e legali; a
consolidare la capacità di riscossione, al fine di garantire all’azienda un
equilibrato andamento dei flussi di entrata e di uscita.
Fatto questo ripreso dal dipartimento lavori pubblici
che dopo aver riassunto puntualmente la relazione del Collegio dei revisori,
esprime parere favorevole concordando con le prescrizioni raccomandate dal
Collegio dei Revisori stesso.
Il dipartimento bilancio ha svolto le verifiche dovute
per accertare la corrispondenza tra i dati di bilancio finali 2011 e i dati
iniziali 2012, la corretta determinazione del risultato di amministrazione e
quindi la piena correttezza contabile dei dati esposti e del risultato
determinato.
Dai documenti presentati dall’ente, si evince
l’attestazione dell’inesistenza di debiti fuori bilancio; inoltre lo stesso
dipartimento ha verificato il rispetto dei limiti di spesa previsti dalla legge
regionale 22/2010.
Nella relazione viene, inoltre, evidenziato il rispetto
della prescrizione formulata in sede di approvazione del rendiconto consuntivo
2011, tendente ad eliminare, nel primo esercizio utile, gli impegni relativi al
personale per gli importi richiesti.
Complessivamente il dipartimento bilancio stesso propone
segnatamente e limitatamente alla competenza contabile l’approvazione del conto
consuntivo esercizio finanziario 2012, con la prescrizione che l’Aterp deve
comunque impegnarsi per eliminare situazioni di carenze e morosità ancora
presenti.
Ovviamente, la Giunta regionale ha confermato nella sua
deliberazione tutte le precedenti prescrizioni. Da parte sua la Commissione
bilancio ha approvato il provvedimento amministrativo facendo proprie le
raccomandazioni, prescrizioni e osservazioni del Collegio dei revisori, dei
dipartimenti regionali competenti e della stessa Giunta regionale.
Non ci sono richieste di parola, pongo, pertanto, in
votazione la “Proposta
di provvedimento amministrativo numero 265/9^ di iniziativa della Giunta
regionale, recante: “Aterp Catanzaro.
Rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2012”.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il
punto numero 11 all’ordine del giorno recita “Proposta di provvedimento
amministrativo numero 266/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante:
“Agenzia Regione Calabria per le
erogazioni in agricoltura (Arcea). Approvazione rendiconto generale relativo
all’esercizio finanziario 2010”.
Il consigliere Imbalzano, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.
Presidente,
intervengo per sottolineare, preliminarmente, che la Commissione ha approvato
il documento contabile nella seduta del 29 novembre, non potendo non prendere
atto che il rendiconto è sottoposto al Consiglio regionale con notevole
ritardo. Dagli atti emerge che gli organi dell’agenzia hanno approvato e
trasmesso il documento contabile il 7 marzo 2011 e che il dipartimento
regionale competente ha concluso la propria istruttoria il 16 marzo 2011.
Nel
merito del provvedimento, la Giunta propone al Consiglio ai sensi dell’articolo
57 della legge 8/2002 di approvare il rendiconto generale con la prescrizione
che l’agenzia adotti misure e provvedimenti, al fine di perseguire gli
obiettivi di finanza pubblica e di contenimento della spesa, per come previsto
dalla legge regionale 19/2009 e 22/2010.
La
stessa Giunta decide di procedere, a seguito della approvazione del rendiconto
da parte del Consiglio regionale ex articolo 29, comma 8 della legge regionale
19/2009, alla segnalazione del mancato rispetto dell’articolo 27 della legge
regionale 19/2009 alla Procura della Corte dei Conti, al fine di porre in
essere le necessarie verifiche in ordine all’esistenza di eventuale
responsabilità contabile.
Tra
gli allegati alla proposta di provvedimento amministrativo è presente
l’attestazione del direttore che dice che “alla chiusura dell’esercizio
finanziario 2010, non esiste alcun impegno di spesa fuori bilancio e non
registrato nel rendiconto dell’esercizio stesso”.
Nella
documentazione si rinviene il parere favorevole all’approvazione del rendiconto
generale da parte del Collegio dei Revisori, il quale dà atto di aver accertato
l’equilibrio finanziario di gestione in funzione delle entrate e delle uscite
di bilancio.
Il
Rendiconto chiude con un avanzo di
amministrazione pari ad euro 1.488.570,81.
Il
dipartimento agricoltura ha espresso parere favorevole all’approvazione del
rendiconto, nulla rilevando sotto il profilo della legittimità e del merito.
Il
dipartimento bilancio, nella sua istruttoria, ha verificato la determinazione
dei residui attivi e passivi al 31.12.2010; l’avanzo di amministrazione, pari
ad euro 1.488.570 è stato verificato sia con metodo statico sia con metodo
dinamico.
Il
dipartimento stesso ha verificato la capacità di quella gestione aziendale di
conseguire gli obiettivi di contenimento della spesa assegnati dagli articoli
23, 27 e 28 della legge regionale 19/2009 e 22/2010.
Il
dipartimento bilancio, infine, ha rilevato il mancato raggiungimento
dell’obiettivo previsto dall’articolo 27, comma 8, registrando un saldo
finanziario addirittura negativo per l’anno 2010 (-1.591.848),
in netto peggioramento rispetto all’anno 2007, dove lo stesso presentava
saldi positivi (2.585.589).
Conseguentemente,
ha disposto la segnalazione del mancato rispetto della norma alla magistratura
contabile, al fine di porre in essere le necessarie verifiche in ordine
all’esistenza di eventuale responsabilità contabile.
Concludendo
l’istruttoria, il dipartimento bilancio propone l’approvazione del rendiconto
con la prescrizione che l’Agenzia adotti misure e provvedimenti al fine di
perseguire gli obiettivi di finanza pubblica e contenimento della spesa, per
come dettato dalla legge regionale 19/2009 e 22/2010.
In
conclusione si evidenzia che il Collegio dei revisori, nel corso della riunione
tenutasi il 26 novembre del 2012 ha avuto conoscenza della tenuta di una
contabilità separata per la gestione dei Fondi Fears.
Il
Collegio suggerisce che, da ora in avanti, gli importi dei movimenti annuali
vanno indicati nel bilancio preventivo e consuntivo dell’Agenzia e vanno
indicati nelle partite di giro con uguale importo sia in entrata che in uscita.
Il
suggerimento del Collegio permette di mettere in evidenza l’equilibrio
finanziario dell’Agenzia, come prevedono i principi contabili degli enti
pubblici.
Relativamente
all’articolo 9, comma 2, della legge regionale numero 19/2009, che prevede una
riduzione del 20 per cento delle retribuzioni spettanti agli organi di
direzione dell’Agenzia rispetto agli importi risultanti alla data del 31
dicembre 2009, occorre segnalare che è stata evidenziata un difficoltà
interpretativa tra i dipartimenti.
In
conclusione, quindi, la Commissione bilancio ha approvato il provvedimento
amministrativo facendo proprie le raccomandazioni,
prescrizioni e osservazioni del Collegio dei revisori e dei dipartimenti
regionali competenti della Giunta regionale, con contestuale invito al
dipartimento bilancio di procedere – se già non adempiuto – alla segnalazione
alla magistratura contabile.
Non
ci sono richieste di parola pertanto pongo in votazione la “Proposta di
provvedimento amministrativo numero 266/9^ di iniziativa della Giunta
regionale, recante: “Agenzia Regione
Calabria per le erogazioni in agricoltura (Arcea). Approvazione rendiconto
generale relativo all’esercizio finanziario 2010”.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il punto 12 all’ordine del giorno recita “Proposta di legge
numero 477/9^ di iniziativa dei consiglieri Maiolo, Orsomarso, recante:
“Disciplina per il sistema regionale
dell’Istruzione e formazione
professionale”.
Il
consigliere Pacenza, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.
Presidente, anche questa proposta di legge molto attesa
è stata votata alla unanimità ed è frutto di un
lavoro largamente condiviso tra i componenti della Commissione e i proponenti
che, ricordo, sono i consiglieri Maiolo ed Orsomarso.
Questo
progetto di legge si pone come obiettivo la riorganizzazione
dell’offerta integrata tra istruzione e formazione
professionale in linea con le indicazioni europee che riguardano le politiche di riduzione dell’abbandono
scolastico, condizionato dalla struttura del sistema di istruzione e
formazione, dalle opportunità formative proposte e dall’ambiente formativo.
Il legislatore statale col decreto legge del 17 ottobre
2005, numero 226, ha stabilito che i livelli essenziali delle prestazioni
relativi ai percorsi di istruzione e formazione professionale devono essere
garantiti dallo Stato e assicurati dalla Regione tramite percorsi di durata
triennale e quadriennale finalizzati al conseguimento di qualifiche e diplomi
professionali.
Il rispetto di questi livelli minimi consente agli
ordinamenti regionali di creare percorsi formativi di valenza nazionale e
preordinati all’assolvimento dell’obbligo di istruzione nonché del
diritto-dovere all’istruzione e formazione.
I titoli e le qualifiche professionali, dunque, spettano
alle Regioni e vengono rilasciati esclusivamente dalle istituzioni scolastiche
e formative regionali.
Per questo i proponenti si sono posti questo obiettivo:
colmare questo vulnus legislativo
andando, per l’appunto, in maniera bipartisan e largamente condivisa a proporre
questa proposta che, credo, sia attesa ed è stata anche condivisa dai soggetti
auditi che si occupano di queste problematiche.
Il progetto di legge in questione tende a creare il
sistema di istruzione e formazione professionale della Regione Calabria con una
programmazione adeguata che consente di avere caratteristiche analoghe al
sistema scolastico nazionale, anche attraverso una selezione di qualità delle
agenzie formative accreditate che dovranno realizzare i percorsi.
Ci permettiamo di descrivere anche l’articolato in
maniera succinta per dare la possibilità all’Aula – eventualmente qualche
collega lo volesse fare – di intervenire per dare il suo contributo.
L’articolo 1 indica i principi generali con cui, con la
presente legge, la Regione Calabria nel rispetto della Costituzione e dell'ordinamento nazionale in materia
d'istruzione e formazione professionale disciplina il sistema regionale della istruzione e formazione professionale, con i relativi compiti della Regione, delle autonomie locali nonché dei
soggetti facenti parte del sistema.
Gli
articoli 2, 3, 4, 5, 6 e 7 prevedono l’istituzione del Sistema regionale
dell'istruzione e formazione professionale con il fine di assicurare l'assolvimento
dell'obbligo di istruzione e del diritto dovere all'istruzione e alla
formazione professionale, di ampliare le opportunità di acquisizione di una
qualifica professionale e assicurare il successo scolastico e formativo anche
contrastando la dispersione scolastica.
I
percorsi di durata triennale e quadriennale si concludono, rispettivamente, con il conseguimento di
una qualifica e un diploma professionale e un corso annuale destinato a coloro
che sono in possesso del diploma conseguito a conclusione del quarto anno ai
fini dell'ammissione all'esame di Stato per l'accesso all'università, all'alta
formazione artistica, musicale e coreutica.
Possono
fare parte del sistema dell'Istruzione e Formazione Professionale le Agenzie
Formative accreditate e gli Istituti Professionali.
Negli
articoli 8, 9, 10, 11, 12 e 13 viene definita la programmazione del sistema regionale dell’istruzione e formazione
professionale che spetta alla Regione e, precisamente, al Consiglio regionale
che su proposta della Giunta, sentita la Commissione consiliare competente,
approva il piano annuale regionale ed aggiorna, periodicamente, gli indirizzi
pluriennali e i criteri per la programmazione territoriale, in modo unitario
sull’intero territorio regionale.
Vengono
inoltre definiti gli Standard formativi ed i criteri di certificazione, una
specifica valutazione di qualità ed efficacia, in coerenza con quanto previsto
e con le linee guida, ed un’azione di supporto da parte della Regione al sistema regionale
dell’istruzione e formazione professionale,
la cui valutazione è prevista ed attuata nel rispetto delle norme
generali sulla valutazione del sistema educativo nazionale.
La
Regione provvede all’attribuzione
delle risorse disponibili sulla base del criterio principale della quota
unitaria per studente, riservando una parte del finanziamento allo sviluppo del
sistema e una parte ai partecipanti dei percorsi.
L’articolo
14 dispone che la Regione
istituisca, nell’ambito del sistema informativo regionale, settori specifici ed
interconnessi, dedicati all’istruzione e alla formazione professionale, all’istruzione, compresa quella Universitaria, e alla formazione professionale,
compresa la formazione superiore e al lavoro.
Spetta quindi alla Giunta regionale effettuare il
trattamento dei dati personali, nel rispetto delle norme in materia.
L’articolo
15 specifica che, fino all’adozione del piano regionale dell’istruzione e formazione professionale, trovano
applicazione le linee guida per la realizzazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale, approvate con
delibera della Giunta regionale numero 67 del 28 febbraio 2011 nonché le
circolari del Ministero del lavoro sulla gestione e rendicontazione delle
attività formative, finanziate dal Fondo
sociale europeo.
Infine
l’articolo 16 definisce la norma finanziaria.
Una
proposta di legge, quindi, nella quale trova perfetta connessione questa
esigenza che è nata da tutti i calabresi
dove, per l’appunto, c’è sinergia tra la necessità di formazione professionale
e quella di istruzione. Grazie.
Ha chiesto di parlare il consigliere Maiolo. Ne ha
facoltà.
Presidente,
brevemente, ringrazio il relatore
Pacenza anche per la celerità con cui è stata discussa questa proposta che è a
firma mia e del collega Orsomarso, frutto di un ordine del giorno presentato in
Consiglio regionale.
Intervengo
brevemente per dire alcune cose.
Nella fase di scrittura della Costituzione
la Commissione ristretta dei 40 ha discusso per molto tempo ed in maniera approfondita con interventi veramente belli,
rileggendoli oggi, per stabilire in 16 anni il livello dell’obbligo formativo
per i giovani italiani.
In questa Regione ci siamo accorti che, sostanzialmente,
da qualche anno non c’erano più i percorsi di formazione professionale
alternativi all’attività curriculare.
Quindi i ragazzi, che abbandonavano la scuola prima dei
16 anni, di fatto, per come prevede la legge e le direttive comunitarie
richiamate dal collega Pacenza, non potevano usufruire del percorso
obbligatorio della formazione professionale che la Regione deve garantire a
questi giovani ragazzi che abbandonano gli studi.
Negli ultimi tempi, quindi, questa attività si era
sostanzialmente ridotta ad una attività classica di formazione professionale
spot, con una sfasatura fra l’anno scolastico e l’inizio di questi corsi, e con
un effetto che sfugge ma che nella sostanza è abbastanza negativo: le famiglie
di questi ragazzi vengono penalmente denunciati per abbandono scolastico dei
propri figli.
Quindi intervengo per dire
che questa è una iniziativa importante che serviva dal punto di vista
normativo. Mi dispiace che non ci sia l’ assessore Caligiuri ma di questo la
Giunta regionale si deve far carico.
Non è possibile che oggi ci
sia in corso il bando per selezionare i soggetti di formazione professionale
per la formazione obbligatoria per questi ragazzi per l’anno scolastico
2013-2014 che è iniziato da parecchio, per cui queste attività, se va bene,
incominceranno a maggio.
Questo deve essere
sistematicizzato con l’inizio dell’anno scolastico, utilizzando le risorse che
innanzitutto ci sono.
A questo proposito,
Presidente, voglio dire – lo dico anche al relatore – che ovviamente qui c’è
necessità di fare un coordinamento formale sulla relazione. Perché la relazione
al progetto di legge - che è quella cui ha fatto riferimento il relatore - è
quella originaria ma in Commissione bilancio, essendo stata rielaborata la
norma finanziaria, è stata redatta una nuova relazione a corredo del parere
finanziario.
Pertanto in coordinamento
formale penso che bisogna intendere la relazione originaria, integrata dalla
relazione di accompagnamento al parere finanziario della legge.
Questo sarà necessario farlo
perché, ovviamente, nella relazione generale si fa riferimento ad una struttura
di norma finanziaria che è stata modificata perché contenuta nella relazione
del parere finanziario. Questa cosa penso che bisogna dirla in Aula e tenerla
presente.
Ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha
facoltà.
Presidente, brevemente, senza
aggiungere null’altro alla relazione, ringrazio il collega Maiolo e lo farò
nelle prossime ore anche pubblicamente per avermi voluto coinvolgere criticamente nel redigere una
proposta di legge rispetto alla quale nulla ho fatto se non dare una occhiata
ad un lavoro che era forse sfuggito a quest’Aula e anche a noi della
maggioranza.
Sono
contento di essere firmatario insieme a lui di un lavoro importante che non ha
costi - ed è opportuno sottolinearlo - ma può in tal senso, a parte l’obbligo
formativo e quindi i giovani sotto i 16 anni, essere un momento di riflessione
e di sintesi per costruire una vera formazione. Che sia più utile ai formati,
quindi una istruzione non agli enti e alle strutture che molto spesso operano.
Un
ringraziamento, quindi, ufficiale e doveroso e penso che anche la Commissione e
l’Aula votandolo alla unanimità scrivano una buona pagina di legislazione in
questa Regione nel campo dell’istruzione e della formazione.
Non ci
sono richieste di parola per discussione generale. Non ci sono emendamenti al
provvedimento che, peraltro, è passato alla unanimità in Commissione. Pongo,
pertanto, in votazione l’articolato.
Pongo in
votazione l’articolo 1.
(E’
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 2.
(E’
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 3.
(E’
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 4.
(E’
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 5.
(E’
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 6.
(E’
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 7.
(E’
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 8.
(E’
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 9.
(E’
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 10.
(E’
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 11.
(E’
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 12.
(E’
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 13.
(E’
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 14.
(E’
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 15.
(E’
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 16.
(E’
approvato)
Per
dichiarazione di voto ha
chiesto di parlare il consigliere Giordano. Ne ha facoltà.
Presidente, brevemente per dichiarare, così come abbiamo fatto nel corso della
attività di approfondimento
che abbiamo avuto in terza Commissione, il
voto favorevole e dar merito alla proposta dei colleghi perché finalmente la Regione con questa legge fa un grande passo in avanti e si dota di
uno strumento fondamentale per realizzare quel percorso di integrazione tra la
scuola ed il mondo professionale.
Un percorso che era stato auspicato da tempo e che è
stato anche raccomandato attraverso delle risoluzioni in sede comunitaria dallo
stesso Consiglio d’Europa. La Regione colma un gap che ha vissuto in questi anni.
Da questo momento in poi, se il dettato di questa
normativa verrà a regime, come mi auguro e auspico e certamente insieme ai
colleghi proponenti vigileremo affinché questo accada, la Regione guadagnerà in
termini di competitività, garantendo una offerta formativa e professionale
adeguata, soprattutto incidendo non poco, rispetto ad un fenomeno nefasto che è
quello della dispersione scolastica, dell’abbandono dell’istruzione.
Per queste motivazioni e per quelle che abbiamo già
espresso in sede di attività di Commissione, anche con degli emendamenti che
erano stati recepiti dagli stessi proponenti relatori, formuliamo il nostro
saluto favorevole a questa normativa importante.
Ha chiesto di parlare il consigliere Imbalzano. Ne ha
facoltà.
Presidente, anche io intervengo per dichiarazione di
voto e lo faccio – ne avrei fatto a meno – nell’esprimere il mio compiacimento per
l’approvazione di questa legge per dare atto soprattutto ai colleghi della Commissione bilancio
di un impegno forte. Perché enucleare una norma finanziaria inattacabile non è stato neanche
facile e l’abbiamo fatto con un lavoro di squadra e convinti della importanza
di questa legge e della funzione che potrà svolgere nel campo della formazione,
soprattutto dopo il completamento della scuola secondaria di primo grado.
PRESIDENTE
Non ci sono richieste di parola ulteriori per
dichiarazioni di voto, pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso,
con autorizzazione al coordinamento formale sulla relazione
tecnica-finanziaria, come richiesto dal consigliere Maiolo.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il prossimo punto all’ordine del giorno
riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 252/9^
d’Ufficio: “Corecom – Programma delle attività per l’anno 2014 e relativo fabbisogno finanziario”.
La proposta
è corredata dalla relazione che è stata già valutata dagli uffici. Abbiamo anche chiesto – considerato che era già stata trasmessa al Consiglio – una decurtazione dell’importo previsto per la
necessità di realizzare economie in questa fase difficile della Regione e adesso è stato previsto il
relativo fabbisogno finanziario per il 2014.
Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Concluso
l’ordine del giorno, passiamo alla trattazione dei provvedimenti inseriti in precedenza.
C’è la proposta di provvedimento
amministrativo avente ad oggetto la presa d’atto del conto consuntivo del bilancio del Consiglio
regionale relativo all’esercizio 2012, che abbiamo già discusso e approvato
nella seduta dell’Ufficio di Presidenza.
Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
E’,
pertanto, inserita all’ordine del giorno la proposta
di provvedimento amministrativo 225/9^ d’Ufficio:
“Presa d’atto del conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2012”, che
pongo in votazione.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportata in allegato)
In Conferenza dei capigruppo si è concordato di inserire all’ordine del giorno la
proposta di legge numero 494/9^ avente ad oggetto l’accelerazione della definizione di procedimenti
agevolativi. E’ un articolo unico e, quindi, così come concordato, pongo in
votazione l’inserimento all’ordine del giorno.
(Il
Consiglio approva)
E’,
pertanto, inserita all’ordine del giorno la proposta
di legge numero 494/9^ di
iniziativa dei consiglieri Magno e Adamo, recante: “Accelerazione della
definizione di procedimenti agevolativi”.
Pongo in
votazione l’articolo unico.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
E’ approvato
con autorizzazione al coordinamento formale.
Il prossimo punto all’ordine dei lavori
è un ordine del giorno di iniziativa del consigliere Imbalzano:
“Sull’opportunità che la televisione di Stato dedichi un ampio servizio sulla
coltura del bergamotto calabrese”.
Prego, consigliere Imbalzano.
Ho poco da aggiungere
a quanto detto precedentemente. Noi abbiamo assistito, qualche mattina fa, ad
una trasmissione paradossale su Rai1 “Mattina Verde”, in cui abbiamo scoperto
che il bergamotto, che è una produzione tipica del nostro comprensorio,
dell’area che va da Reggio Calabria alla locride, ha un origine cinese.
Questo, creando un danno non
soltanto di immagine, ma soprattutto economico per i produttori, ha ingenerato
la convinzione che un prodotto, che è universalmente riconosciuto come tipico
dei nostri territori, possa essere prodotto anche in altre regioni del mondo.
Ho
ritenuto di dover presentare quest’ordine del giorno per impegnare il Presidente
della Giunta regionale e soprattutto l’assessore all’agricoltura, affinché si
intervenga presso la Rai con un servizio, in tempi anche brevi, che rimetta al
giusto posto la verità storica sulla produzione di un prodotto che è
universalmente conosciuto, e questo non soltanto per un fatto di orgoglio
campanilistico, ma soprattutto – come dicevo – per un fatto economico.
Do
lettura dell’ordine del giorno: “Il
Consiglio regionale della
Calabria,
premesso
che:
nei giorni
scorsi è andato in onda sulla trasmissione di Rai Uno “Uno Mattina Verde” un
servizio sul bergamotto che certamente ha indignato non solo i cittadini della
fascia ionica della provincia di Reggio Calabria dove viene coltivato, posto
unico al mondo, l’oro verde”, ma – sono certo – tantissimi calabresi, che da
sempre apprezzano le straordinarie qualità di questo frutto;
nel corso di
questo servizio, ancorché brevissimo temporalmente (solo un minuto e
quarantacinque secondi), lo stesso bergamotto è stato presentato come un
prodotto “che arriva dalla Cina, ma ora c’è anche da noi, in una piccola zona
della Calabria”, e non è stato consentito per lo spazio ristretto riservato al
Presidente del Consorzio di Tutela del Bergamotto, avv.to Ezio Pizzi, di
fornire i necessari chiarimenti in ordine non solo alle origini ma al suo
terreno storicamente naturale di coltura;
almeno dal
1600, è ampiamente e universalmente riconosciuto, che il siciliano signor
Procopio, passando dallo Stretto di Messina, ebbe modo di approvvigionarsi di
alcuni contenitori di olio essenziale di bergamotto, sostanza allora misteriosa
per tanti, e che, allungata con acqua, riusciva a profumare, come d’incanto,
l’intera Corte del Re Sole e da qui il nome di “Acqua di Bergamotto”;
da almeno un
secolo, il bergamotto viene coltivato, grazie alle particolari condizioni
climatiche, solo sul territorio che da Reggio Calabria, attraverso l’area
grecanica, arriva ad alcuni centri della locride, fornendo un contributo
importante per centinaia di aziende familiari e/o piccole e medie imprese,
visto il
danno non solo di immagine ma soprattutto economico che ne è derivato da una
presentazione superficiale e non approfondita dell’Oro verde reggino,
considerata
la necessità di ripristinare la completa verità storica ed economica rispetto ad
un prodotto che in questi anni, grazie all’impegno del Consorzio di Tutela e
della Organizzazione dei Produttori di bergamotto “Unionberg”, ha registrato un
rilancio in termini di coltura, prezzo di commercializzazione, remunerazione ed
immagine per l’intera regione,
impegna
il
Presidente della Giunta regionale e l’assessore regionale all’agricoltura ad
attivare ogni canale istituzionale affinché, prima di Natale, la Televisione di
Stato dedichi un nuovo, ampio servizio al bergamotto stesso, non solo per
riaffermare la verità storica sui terreni di coltura, ma soprattutto per
offrire una occasione per diffondere le straordinarie qualità, ormai
scientificamente accertate, sia dell’essenza stessa che dell’intero frutto, che
hanno originato un forte e positivo impatto sul tessuto economico calabrese,
proponendo altresì di mettere sulle tavole di tutti gli italiani, per
apprezzarne le qualità, durante queste feste natalizie, un frutto di
bergamotto”.
Lo pongo
in votazione.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Il prossimo
provvedimento è la proposta di
legge numero 522/9^ di
iniziativa del consigliere Grillo, recante: “Modifiche alla legge regionale 23 settembre 2013, n. 45 (Interventi per
la riscoperta della dieta mediterranea)”, inserita all’ordine del giorno su
richiesta del consigliere Crinò.
Quindi, possiamo procedere alla votazione.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
C’è un
ordine del giorno a firma
del consigliere Giamborino: “Sul
riconoscimento di area di crisi del territorio vibonese”.
Lo vuole
trattare oggi oppure nella prossima seduta?
Se vuole, Presidente, visto che si tratta di riproporlo all’Aula e vista l’iniziativa del governo regionale che prevede già la stessa cosa per Gioia Tauro e Crotone poiché
insiste, purtroppo, sull’area di Vibo
Valentia, in particolare nell’area industriale di
Vibo Marina, questa situazione drammatica consequenziale
all’alluvione del 2006, noi chiediamo in modo nitido, tutto il gruppo del
Partito democratico chiede al Presidente Scopelliti se ritiene opportuno
promuovere la stessa iniziativa nei confronti del Governo centrale e dichiarare
l’area di crisi anche per il Comune di Vibo Valentia.
Le chiedo, signor Presidente, formalmente di porre in votazione questo
documento che noi riteniamo giusto.
Do lettura dell’ordine del giorno:
“Il Consiglio
regionale,
premesso
che:
nel luglio
del 2006 una grave alluvione ha colpito e devastato gran parte della provincia
di Vibo Valentia, provocando una graduale ed inarrestabile crisi economica con
pesanti ricadute sui livelli occupazionali;
la
situazione di difficoltà si è ulteriormente aggravata negli ultimi anni per la
crisi economica che ha investito l’intero Paese e l’Europa, determinando la
cessazione delle attività di numerose imprese locali, di grandi e piccole
dimensioni;
lo
stabilimento della Italcementi di Vibo Marina, in particolare, che rappresenta
una industria di primaria importanza, ha avviato e sta portando a termine
percorsi di dismissione, con la conseguente perdita del posto di lavoro per decine
e decine di operai;
anche altre aziende, quali la General Electric e l’Eni, stanno
attraversando situazioni di gravi difficoltà che, se non risolte, anch’esse
potrebbero cessare l’attività;
con delibera
n. 28/2007 il Consiglio comunale di Vibo Valentia ha istituito sul territorio
comunale le arre Z.F.U., per come successivamente specificato dalla delibera di
G.M. n. 11.161/2008, recepita dal Cipe nel 2009 che, statuendo le zone Z.F.U.
di Crotone, Lamezia Terme e Rossano, individuava Vibo Valentia al IV posto,
riconoscendo le criticità del territorio;
con delibera congiunta del Consiglio provinciale e del Consiglio comunale di Vibo Valentia è stato
chiesto al Presidente della Giunta regionale l’istituzione di “Area di crisi
complessa”, con riferimento al territorio vibonese ed, in particolare, alle
varie aree industriali del Comune di Vibo Valentia, come previsto dal Decreto
Sviluppo (legge di conversione n. 134 del 7/08/2012);
le procedure
per l’istituzione di “Area di crisi complessa” sono state già attivate dalla
Giunta regionale per le zone di Gioia Tauro e Crotone,
impegna
il governo
regionale, nella persona del Presidente Scopelliti, ad attivare con urgenza le
procedure per il riconoscimento di “area di crisi” del territorio vibonese”.
Lo pongo in votazione.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Mozione
numero 103 di iniziativa del consigliere Giordano: “Sul completamento dell’asse
viario Gallico/Gambarie e delle direttrici di collegamento con i centri della
vallata del Gallico”.
Prego, consigliere Giordano.
Questa mozione riguarda l’inserimento nella
programmazione comunitaria del completamento della strada a scorrimento veloce
Gallico-Gambarie,
che – come tutti sapranno – per quanto riguarda il terzo lotto, ha avuto un
finanziamento nello scorcio di programmazione 2007-2013. Tra l’altro, il
percorso che ha portato al finanziamento di questo terzo lotto ha visto il
vaglio della Commissione europea, che è stata rappresentata proprio qui a
Reggio Calabria dai suoi maggiorenti, che hanno verificato e vagliato la rispondenza,
perché questo finanziamento si inserisce nella categoria dei grandi progetti.
La finalità dell’inserimento nella programmazione successiva 2014-2020
è non solo per il completamento del tracciato, ma per realizzare l’essenza del
progetto stesso, che deve essere adeguato all’attualità, cioè quello di creare
un sistema di connessione del territorio che rafforza anche il processo stesso
della città metropolitana, riguarda un bacino territoriale che abbraccia 135
chilometri quadrati e rafforza sia il sistema mare-monti, sia il sistema di
connessione con la città della media collina, con tutta una serie di
sfaccettature che sono state compiutamente declinate ed analizzate nel corso di
questi anni.
Per queste finalità noi chiediamo l’inserimento nella programmazione
comunitaria, quindi del completamento e della rifunzionalizzazione di
quest’asse viario, che non è solo una mera via di comunicazione in senso
penetrativo mare-monti, ma che diventa un punto di forza, di connessione e di
rafforzamento del tessuto socio-economico e soprattutto consente di attivare
quelle politiche che devono essere indirizzate a riportare la popolazione verso
la montagna, quindi a porre un freno allo spopolamento delle aree marginali,
delle aree montane e delle aree
collinari.
Per queste finalità chiediamo l’inserimento
nei complementi di programmazione del progetto di completamento e di tutto
quello che verrà in seguito.
Do lettura della mozione:
“Il Consiglio
regionale,
premesso
che:
nell’ambito
dei fondi Por è stata prevista e finanziata un’opera strategica per lo sviluppo
socio-economico e turistico dell’Aspromonte, ovvero la realizzazione del terzo
e ultimo lotto della strada a scorrimento veloce Gallico/Gambarie;
l’opera, il
cui costo si aggira sui 65 milioni di euro, per la sua incidenza, si riverbera
anche a vantaggio della vallata del Gallico e della futura città metropolitana
e ha visto coinvolte, in una positiva sinergia istituzionale, la Regione, la
Provincia di Reggio Calabria, le istituzioni e i comitati dei cittadini locali;
l’importante
intervento infrastrutturale, però, non copre le esigenze complessive di
viabilità e di collegamento fra le diverse realtà territoriali, atteso che la
strada in progettazione nell’ambito del III lotto è costituito da un tracciato
principale che si sviluppa intersecando più volte l’asta fluviale della Fiumara
di Gallico e termina sulla SP 7 ad una distanza di circa 1700 metri più a monte
dell’abitato di Sant’Alessio e a circa 1000 metri più a valle del bivio per
Podargoni;
nello specifico,
anche prevedendo l’ammodernamento del collegamento esistente, verrebbe a
mancare un ultimo tratto con livello di servizio identico al tratto esistente,
che porti alla rinomata stazione turistica di Gambarie d’Aspromonte e non
risulteranno immediatamente connessi diversi centri della vallata del Gallico,
fra i quali Sambatello, Villa San Giuseppe, Calanna e Laganadi;
è indubbio
che tali centri si pongano nel contesto della istituenda città metropolitana
che mira a rivitalizzare le aree periferiche e di collina;
questi
centri rischiano pertanto di rimanere emarginati per l’assenza di raccordi e
direttrici e ciò determinerebbe delle ripercussioni di natura economica e
turistica, nonché il venir meno delle misure che da tempo la Regione sta
attuando per la riduzione e il contrasto allo spopolamento delle zone interne;
realizzare
tali direttrici di collegamento, infatti, inciderebbe sulla mobilità delle
persone. impattando in modo positivo sulle scelte residenziali all’interno di
un contesto naturalistico ecosostenibile, sulla localizzazione delle imprese
rispetto ai costi di produzione e organizzativi, sullo sviluppo turistico per
le importanti testimonianze archeologiche e le produzioni artigianali presenti,
con la possibilità, quindi, di generare quei servizi di base essenziali per una
comunità, quali quelli sanitari, scolastici, commerciali; a ciò si aggiunga che
l’eventuale e auspicabile completamente dell’infrastruttura consentirebbe la
creazione di un percorso per l’immediata accessibilità dell’Aspromonte anche in
presenza di calamità naturali, percorso non garantito dalla viabilità attuale
in presenza di particolari eventi calamitosi;
tale
percorso consentirebbe, inoltre, la creazione di un percorso alternativo alla
A3 nella zona sud della regione, riducendo la vulnerabilità complessiva della
rete di trasporto,
impegna
il
Presidente e la Giunta regionale ad inserire, nell’ambito della nuova
programmazione comunitaria 2014/2020, il completamento dell’asse viario
Gallico/Gambarie e delle direttrici di collegamento con i centri della vallata
del Gallico indicati in premessa”.
Lo pongo
in votazione.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportata in allegato)
Non ci sono altri punti all’ordine del giorno. La prossima seduta del
Consiglio si terra il 19 dicembre per l’approvazione del bilancio di
previsione. La seduta è tolta.
Hanno chiesto congedo i consiglieri Dattolo, Fedele, Franchino, Trematerra, Salerno; il sottosegretario Sarra e l’assessore Mancini.
(Sono
concessi)
Sono state presentate alla Presidenza
le seguenti proposte di legge
di iniziativa della Giunta regionale:
“Integrazioni
e modifiche alla legge regionale 21
dicembre 2005, n. 17 – artt. 9, 10, 14, 15, 17 e 18 nonché alla legge regionale n. 34 del 12 agosto 2006 –
art. 99 (deliberazione G.R. n. 404 dell’11.11.2013)” (P.L. n. 516/9^)
E’
stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e
decentramento – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
“Norme in materia di intervento sostitutivo regionale (Deliberazione G.R. n. 405 dell’11.11.2013)” (P.L. n. 517/9^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto
e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – ed alla seconda -
Bilancio programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea
e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
“Modifica art. 30 della legge regionale 21 agosto 2006, n. 7 e
ss.mm.ii. e art. 20 della legge regionale
5 ottobre 2007, n. 22 e ss.mm.ii. (Delibera G.R. n. 413 dell’11.11.2013)” (P.L.
n. 518/9^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto
e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – ed alla seconda -
Bilancio programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea
e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
“Disposizioni per la
formazione del bilancio annuale 2014 e pluriennale 2014-2016 (legge
finanziaria) – (deliberazione GR. n. 463 del 9.12.2013)” (P.L. n. 523/9^)
E’ stata assegnata alla
seconda - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero –
alla prima - Affari istituzionali, affari generali, riforme e
decentramento – alla terza – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative
–alla quarta - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente
– e al Consiglio regionale delle autonomie locali per il parere.
(Così resta stabilito)
“Provvedimento generale
recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di
finanza regionale per l’anno 2014) – (deliberazione G.R. n. 464 del 9.12.2013)”
(P.L. n. 524/9^)
E’ stata assegnata alla
seconda - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero –
alla prima - Affari istituzionali, affari generali, riforme e
decentramento – alla terza – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative
–alla quarta - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione
dell’ambiente – e al Consiglio regionale delle autonomie locali per il parere.
(Così resta stabilito)
“Bilancio di previsione
della Regione
Calabria per l’anno finanziario 2014 e bilancio pluriennale 2014-2016
(deliberazione G.R. n. 465 del 9.12.2013)” (P.L. n. 525/9^)
E’ stata assegnata alla
seconda - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero –
alla prima - Affari istituzionali, affari generali, riforme e
decentramento – alla terza – Attività sociali, sanitarie, culturali e formative
–alla quarta - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente
– e al Consiglio regionale delle autonomie locali per il parere.
(Così resta stabilito)
Sono state presentate alla
Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:
Guagliardi – “Disposizioni
per la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale immateriale
della Calabria: canto, musica e danza popolare” (P.L. n. 515/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed
alla seconda - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Magarò – “Norme per
l’esenzione dei tributi regionali per le vittime della criminalità organizzata,
dell’usura, dei testimoni di giustizia di coloro che abbiano riportato una
invalidità permanente e dei loro superstiti” (P.L. n. 519/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed
alla seconda - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – e alla Commissione contro la ‘ndrangheta per il parere.
(Così resta stabilito)
Parente – “Interventi per
la diffusione e lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
nella pubblica amministrazione regionale
e locale” (P.L. n. 520/9^)
E’ stata assegnata alla
prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e
decentramento – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il
parere
(Così resta stabilito)
Magarò - “Modifiche alla legge regionale 3 giugno 1975, n. 28”
(P.L. n. 521/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed
alla seconda - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Grillo – “Modifiche alla legge regionale 23 settembre 2013, n. 45
(Interventi per la riscoperta della dieta Mediterranea)” (P.L. n. 522/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed
alla seconda - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Sono state presentate alla Presidenza
le seguenti proposte di
provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:
“Aterp
Catanzaro – Rendiconto consuntivo
esercizio finanziario 2012 (Deliberazione G.R. n. 384 del 31.10.2013)” (P.P.A.
n. 265/9^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare -
Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
(Così resta stabilito)
“Agenzia della Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura (Arcea) –
Approvazione rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2010
(Deliberazione G.R. n. 385 del 31.10.2013)” (P.P.A. n. 266/9^)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare -
Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
(Così resta stabilito)
E’ stata presentata alla Presidenza
la seguente proposta di
provvedimento amministrativo di iniziativa del consigliere Naccari
Carlizzi:
“Proposta di legge al Parlamento – Modifiche ed
integrazione al decreto legge 31 agosto 2013, n. 101” (P.P.A. n. 267/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed
alla seconda - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
La Giunta regionale
ha trasmesso, per il parere della competente Commissione
consiliare, la deliberazione numero 396 del 31 ottobre 2013, recante: “Fondo per
lo sviluppo e la coesione. Presa d’atto delle delibere Cipe di individuazione
interventi ed assegnazione delle risorse Fsc a valere sul Programma
attuativo regionale (Par) Calabria Fas 2007/2013, sulle riduzioni dei Programmi
attuativi interregionali (Pain) e Obiettivi di servizio (Ods) e delle risorse
Fsc 2000/2006. Rimodulazione degli interventi”. (Parere n. 65)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare -
Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
(Così resta stabilito)
La Giunta regionale
ha trasmesso per il parere della competente Commissione
consiliare la deliberazione n. 403 dell’11 novembre 2013, recante: “Legge regionale 13 ottobre 2004, n. 21
e s.m.i. <Istituzione dei distretti rurali ed agro-alimentari di qualità>.
Individuazione ed istituzione del Distretto rurale del Reventino”. (Parere n.
66)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare -
Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
(Così resta stabilito)
La Giunta regionale
ha trasmesso per il parere della competente Commissione
consiliare la deliberazione numero 432 del 20 novembre 2013, recante: “L.R. n.
24/2013 art. 13 – Modifica Statuto
fondazione Mediterranea Terina Onlus”. (Parere n. 67)
E’ stata assegnata alla
prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e
decentramento.
(Così resta stabilito)
La
Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione numero 435
del 20 novembre 2013, recante: “Direttiva di attuazione della direttiva
precedentemente approvata con delibera di Giunta
regionale n. 738 del 4.11.2009 e denominata “Direttive Pia riferite ai
regimi di aiuto e strumenti di incentivazione per la concessione di aiuti a
finalità regionale. L.R. n. 40 del 12 dicembre
2008, in materia di turismo e industria alberghiera dell’offerta turistica ai
sensi della legge 29.3.2001, n. 135 e del D.Lgs. 31.3.1998, n. 123 e delle
leggi regionali 8/08 e 40/08”. Integrazione art. 4”.
(Parere n. 68)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare -
Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
(Così resta stabilito)
La Giunta regionale ha trasmesso, per il parere della competente Commissione consiliare, la deliberazione numero 456 del 5 dicembre 2013, recante: “Legge regionale n. 15 del 13 giugno 2008, art. 45. Adempimenti relativi all’anno 2013”. (Parere n. 69)
E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare -
Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
(Così resta stabilito)
La seconda Commissione con
nota n. 51278 del 2 dicembre 2013 ha comunicato che nella seduta del 29
novembre 2013 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta
regionale n. 403 dell’11 novembre 2013, recante: “Legge regionale 13 ottobre
2004, n. 21 e s.m.i. <Istituzione dei distretti rurali ed agro-alimentari
di qualità>”. Individuazione ed istituzione del distretto rurale del
Reventino” (Parere n. 66)
La seconda Commissione con nota n. 51282 del 2 dicembre
2013 ha comunicato che nella seduta del 29 novembre 2013 ha espresso parere
favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 435 del 20 novembre
2013, recante: “Direttiva di attuazione della direttiva precedentemente
approvata con delibera di Giunta regionale n.
738 del 4.11.2009 e denominata “Direttive Pia riferite ai regimi di aiuto e
strumenti di incentivazione per la concessione di aiuti a finalità regionale. L.R. n. 40 del 12 dicembre 2008, in
materia di turismo e industria alberghiera dell’offerta turistica ai sensi
della legge 29.3.2001, n. 135 e del D.Lgs. 31.3.1998, n. 123 e delle leggi regionali 8/08 e 40/08”. Integrazione art. 4”. (Parere n.
68)
In data 19 novembre 2013 i consiglieri regionali Gabriella Albano, Giuseppe Caputo, Mario Magno, Giuseppe Morrone, Alessandro Nicolò, Salvatore Pacenza, Domenico Tallini, Gesuele Vilasi e Salvatore Bulzomì hanno costituito il gruppo consiliare “Forza Italia” e nominato quale Presidente del Gruppo stesso il consigliere Giuseppe Morrone, Vicepresidente il consigliere Gabriella Albano e Segretario il consigliere Salvatore Bulzomì, giusta comunicazione del 20 novembre 2013, acquisita in pari data al protocollo generale n. 49578.
In data 2 dicembre 2013 i consiglieri regionali Giuseppe Scopelliti, Gianpaolo Chiappetta, Luigi Fedele, Giuseppe Gentile, Clotilde Minasi, Giovanni Nucera, Fausto Orsomarso, Nazzareno Salerno hanno costituito il gruppo consiliare “Nuovo Centro Destra” e nominato quale Presidente del gruppo stesso il consigliere Gianpaolo Chiappetta, Vicepresidente vicario il consigliere Fausto Orsomarso e Segretario il consigliere Clotilde Minasi, giusta comunicazione del 2 dicembre 2013, acquisita in pari data al protocollo generale n. 51456.
A partire dal 30 novembre 2013 il gruppo consiliare “Popolo della libertà” ha cessato di esistere giusta comunicazione del Presidente del gruppo medesimo, Gianpaolo Chiappetta, del 22 novembre 2013, acquisita in pari data al protocollo generale n. 49986.
In data 11 dicembre 2013, il consigliere regionale Rosario Mirabelli ha aderito al gruppo consiliare “Nuovo Centro Destra” giusta comunicazione dell’11 dicembre 2013, acquisita in pari data al protocollo generale n. 53552.
In data 5 novembre 2013 il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale. La stessa è stata pubblicata sul supplemento straordinario n. 2 del 14 novembre 2013, al Bur n. 21 del 2 novembre 2013:
legge
regionale 5 novembre 2013, n. 48, recante: “Disciplina degli orari, dei
turni e delle ferie per le farmacie ubicate nel territorio della Regione Calabria”.
In data 20 novembre 2013 il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale. La stessa è stata pubblicata sul supplemento straordinario n. 7 del 28 novembre 2013, al Bur n. 22 del 16 novembre 2013:
legge regionale 20 novembre 2013, n. 49, recante: “Interpretazione autentica dell’art. 2, comma 1, legge regionale 15/2008”.
L’interrogazione a firma del consigliere Domenico Talarico, acquisita al protocollo generale al numero 49569 del 20 novembre 2013 “In ordine al mancato riconoscimento alle associazioni micologiche delle spettanze loro riconosciute dalla legge” presentata ai sensi del comma 1 dell’articolo 122 del Regolamento interno del Consiglio regionale, è inammissibile in quanto non ha i requisiti di cui al comma 1 del predetto articolo 122 Ric.
L’interrogazione a firma dei consiglieri regionali De Masi e Talarico Domenico acquisita al protocollo numero 52681 del 6 dicembre 2013 “In ordine alle misure che si intendono adottare per scongiurare la chiusura di alcuni cinema calabresi a causa della obbligatoria digitalizzazione delle sale cinematografiche” presentata ai sensi del comma 1 dell’articolo 122 del Regolamento interno del Consiglio regionale è inammissibile in quanto non ha i requisiti di cui al comma 1 del predetto articolo 122 Ric.
La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 428 del 20.11.2013, recante: “Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi. Modifica dell’art. 7. Approvazione della nuova struttura organizzativa della Giunta regionale”.
In data 5 novembre 2013, il Presidente
della Giunta regionale ha emanato i sotto
indicati regolamenti regionali. Gli stessi sono stati
pubblicati sul supplemento straordinario n. 2 del 14 novembre 2013 al Bur n. 21
del 2 novembre 2013:
Regolamento regionale n.
10 del 5 novembre 2013, concernente: “Regolamento regionale di attuazione della
legge regionale 3 settembre 2012, n.
39, recante: “Istituzione della struttura tecnica di valutazione
Vas-Via-Aia-Vi” pubblicata sul Bur n. 16 dell’1.9.2012, S.S. dell’11.9.2012”;
Regolamento regionale n.
11 del 5 novembre 2013, concernente: “Modifica dell’articolo 3 del Regolamento regionale
n. 6 del 25 maggio 2011, pubblicato sul supplemento straordinario n. 1 al B.U.
della Regione, parti I e II n. 10 dell’1 giugno 2011”.
In data 20 novembre 2013, il Presidente della Giunta regionale
ha emanato i sotto indicati regolamenti regionali.
Gli stessi sono stati pubblicati sul supplemento straordinario n. 7 del 28
novembre 2013 al Bur n. 22 del 16 novembre 2013:
Regolamento regionale n.
12 del 20 novembre 2013, concernente: “Regolamento regionale per la disciplina
delle strutture ausiliarie, assimilate e segreterie tecniche”;
Regolamento regionale n.
13 del 20 novembre 2013, concernente: “Modifica al Regolamento n. 6 del 19
giugno 2012 “Regolamento sulla mobilità interna del personale non dirigenziale
della Giunta regionale” approvato con D.G.R. n. 286 del 15 giugno 2012”.
La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio per l’esercizio finanziario 2013:
Deliberazione Giunta regionale n. 379 del 25 ottobre 2013;
Deliberazione Giunta regionale n. 420 del 20 novembre 2013;
Deliberazione Giunta regionale n. 421 del 20 novembre 2013;
Deliberazione Giunta regionale n. 422 del 20 novembre 2013;
Deliberazione Giunta regionale n. 437 del 27 novembre 2013;
Deliberazione Giunta regionale n. 438 del 27 novembre 2013;
Deliberazione Giunta regionale n. 447 del 5 dicembre 2013;
Deliberazione Giunta regionale n. 448 del 5 dicembre 2013;
Deliberazione Giunta regionale n. 449 del 5 dicembre del 2013;
Deliberazione Giunta regionale n. 450 del 5 dicembre del 2013;
Deliberazione Giunta regionale n. 451 del 5 dicembre del 2013.
De Masi, Giordano, Talarico D.. Al Presidente della Giunta regionale e all'assessore all'ambiente. Per sapere – premesso che:
nel 1978 fu approvato il progetto di
realizzazione dell'invaso artificiale dell'Alaco, in provincia di Vibo
Valentia, che attualmente rifornisce di acqua potabilizzata 88 comuni delle
Province di Catanzaro e Vibo Valentia, circa 400 mila abitanti;
dall'appalto, avvenuto nel 1985, tra
varianti e sospensioni dei lavori a causa di vizi procedurali, l'opera ha
determinato un aumento esponenziale dei costi e numerose manifestazioni di
perplessità su dissesto idrogeologico e modificazioni dell'ecosistema, nonché
un danno erariale accertato dalla Corte dei Conti di 68.505.369,28 euro e
inchieste giudiziarie anche recenti a seguito di segnalazioni arrivate da
diverse parti del territorio, circa le notevoli carenze igienico sanitarie e
strutturali, che fanno emergere un quadro allarmante circa le responsabilità
dei soggetti preposti al controllo;
il 6 dicembre 2012 l'Arpacal prelevò dei
campioni in uscita dall'impianto, da cui emerse la presenza di benzene
nell'invaso, con un valore 800 volte superiore alla norma;
i risultati furono resi pubblici solo il
29 gennaio u.s. e il 30 gennaio l'Arpacal dichiarò che «per un mero errore di
trascrizione, nelle acque dell'Alaco non è presente benzene ma, piuttosto,
composti aromatici alogenati derivati dal benzene», aggiungendo che i medesimi
non sono previsti nella tabella degli elementi indicati dal Dlgs 31/2001;
per risalire ad eventuali responsabilità
sul suddetto caso del benzene e per determinare compiutamente la potabilità o
meno dell'acqua dell'invaso è stata aperta una indagine penale;
da anni, oramai, non si riescono ad avere
notizie certe e totalmente rassicuranti sulla potabilità dell'acqua che,
spesso, ad avviso degli abitanti di quella zona e da quello che ciclicamente si
legge su diversi organi di informazione, si presenterebbe sporca e maleodorante
-:
quale sia l'attuale situazione con
specifico riferimento all'eventuale presenza nell'invaso «Alaco» di sostanze
potenzialmente dannose per la salute pubblica;
nel caso corrispondesse al vero la tanto
denunciata scarsa salubrità dell'acqua di quel territorio, quali opportune
iniziative di competenza si intendono adottare tese alla tutela della salute
dei cittadini serviti dall'invaso «Alaco».
(468; 20.11.2013)
Giordano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
l'Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria,
nell'ambito dei lavori di riqualificazione del Pronto Soccorso dell'Ospedale Riuniti, aveva provveduto alla pubblicazione
del relativo bando in data 2 agosto 2012;
l'intervento si era reso necessario alla
luce dei disservizi che da anni caratterizzano la struttura e in particolare è
stata prevista una spesa complessiva di 3 milioni di euro e un tempo di
esecuzione di 320 giorni;
fra gli interventi previsti quelli
riguardanti la risistemazione dell'Obi, delle aree di accesso per le
autoambulanze, dell'accettazione, della sala d'attesa, della sala rianimazione,
della sala Tac di radiologia;
la gara di aggiudicazione dei lavori è
stata regolarmente espletata ma la stessa ha subito una battuta d'arresto per
problematiche connesse alla ditta aggiudicataria e attualmente pende un ricorso
presso il TAR di Reggio Calabria -:
alla luce di quanto indicato in premessa,
quali adempimenti siano stati assunti dall'Azienda Ospedaliera per la
risoluzione dei problemi amministrativi con la conseguente indicazione dei
tempi presuntivamente previsti per l'inizio dei lavori di riqualificazione del
Pronto Soccorso dell'Ospedale Riuniti.
(470; 21.11.2013)
Magno. Al Presidente della Giunta
regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:
a seguito del maltempo di questi giorni,
si sono verificate ancora una volta violenti mareggiate nei comuni di Falerna e
Gizzeria, dove l'acqua ha superato il lungomare arrivando fino ai borghi
marinari;
il mare ha portato via le barriere
frangiflutti e parte del lungomare arrivando sino alla strada, allagando
numerose strutture ed abitazioni private presenti nella zona;
la mareggiata sta causando anche disagi
alla circolazione visto che il mare in più punti ha invaso la carreggiata della
SS. 18;
ingenti, secondo le prime indicazioni,
sono i danni provocati alle strutture turistiche della zona, alberghi e
ristoranti, invase dall'acqua;
tale situazione determina un evidente
condizione di disagio per le popolazioni interessate e per le condizioni
igienico sanitarie del territorio -:
quali sono le misure che si intendono
adottare, i tempi ed i finanziamenti all'uopo previsti, che il governo
regionale intende predisporre per porre rimedio a tale situazione di carattere
urgente.
(471; 21.11.2013)
Magno. Al
Presidente della Giunta
regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:
con le piogge che negli
ultimi giorni si sono abbattute sulla città di Lamezia Terme, i torrenti che
l'attraversano, in particolare Canne, Piazza e Cantagalli, si sono
immediatamente gonfiati portando alla loro foce i detriti e la spazzatura che
si trovano nei loro letti;
infatti, all'interno di
tale torrenti, oltre alla imponente vegetazione, si può notare la presenza di
immondizia di diversa natura (oltre ai sacchi di plastica, anche copertoni,
paraurti di macchine, pezzi di elettrodomestici, matarazzi, etc);
tale situazione determina un evidente
condizione di disagio per le popolazioni interessate e per le condizioni
igienico sanitarie del territorio nonché l'intasamento delle foci -:
quali sono le misure che si intendono
adottare, i tempi ed i finanziamenti all'uopo previsti, che il governo regionale
intende predisporre per porre rimedio a tale situazione di carattere urgente.
(472; 21.11.2013)
Nucera. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
secondo quanto disposto dall'art. 5 del D.P.R. n. 81
del 2009, le prime classi di ogni ordine e grado ove vi siano studenti
diversamente abili non possono superare complessivamente il limite massimo di
n. 20 studenti. A ciò si aggiunga che ad integrazione della normativa su
citata, la circolare del MIUR n. 21 del 2001 prevede che il limite massimo di
20 alunni venga rispettato consentendo l'inserimento di non più di due alunni
diversamente abili per classe;
un provvedimento dell'Ufficio scolastico provinciale
di Reggio Calabria, adottato in violazione della normativa su citata, incidendo
sulla predisposizione dell'organico, ha prodotto effetti tali da far sì che la
prima media dell'Istituto comprensivo statale Molochio - Varapodio (RC) per
l'anno scolastico 2013 -2014 risultasse una classe composta da 25 alunni di cui
ben 4 diversamente abili -:
se non ritenga opportuno intervenire presso gli
organi di competenza a garanzia di una corretta applicazione delle disposizioni
normative del D.P.R. n. 81 del 2009 e della circolare MIUR n. 21 del 2001, per
il ripristino ed il pieno riconoscimento del diritto allo studio degli alunni
della prima media dell'Istituto comprensivo statale Molochio - Varapodio (RC)
ed in particolare degli alunni diversamente abili, portatori naturali del
diritto fondamentale, costituzionalmente garantito, della "integrazione
scolastica", con le tutele ed i supporti didattici previsti dalla
normativa vigente.
(473; 25.11.2013)
Giordano. Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
la strategia per la salute degli animali nell'Unione
europea (2007-2013) sottolinea I' importanza delle misure di biosicurezza nelle
aziende zootecniche e il ruolo cruciale che hanno gli allevatori nel metterle
in atto;
il Decreto Legislativo 27 maggio 2005 n. 117 prevede
all'articolo 3 comma 3 che "gli operatori del settore alimentare e degli
allevatori possano dotarsi di un veterinario aziendale i cui compiti e
responsabilità saranno individuati con decreto, sentita la Federazione
nazionale degli ordini dei veterinari italiani;
il provvedimento sopra menzionato, rispetto ai
compiti del veterinario aziendale, non ha trovato piena attuazione da parte del
governo anche se è in facoltà per le Regioni, ai sensi dell' articolo 117 della
Costituzione, di provvedere all'attuazione degli atti dell' Unione Europea; in
questa direzione diverse Regioni italiane hanno ritenuto opportuno istituire, all'interno
della rete di epidemio-sorveglianza veterinaria, la figura del veterinario
aziendale quale supporto del Servizio Sanitario Regionale nelle fasi di
raccolta dati sul territorio per un miglioramento delle produzioni
agro-zootecniche;
la Calabria, da diversi dati acquisiti, continua a
rappresentare una fucina di insicurezza alimentare e focolai di malattie
infettive a carattere zoonosico e la totale assenza di dati (sanitari,
produttivi, censimenti, mappature, ecc) rende di fatto la Regione
impossibilitata ad effettuare qualsivoglia previsione e/o programmazione
attuale e futura -:
se la Regione, sulla falsariga delle altre regioni,
ha programmato e/o intende programmare l'istituzione del veterinario aziendale
all'interno di una rete di epidemio/sorveglianza sanitaria veterinaria e, in
caso contrario, quali iniziative si intendono intraprendere per istituire e
rendere operativa una figura professionale importante per garantire la
sicurezza alimentare ai consumatori calabresi.
(475; 28.11.2013)
Franchino. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
con D.G. n. 49 dell'11/02/2013 sono state approvate le linee guida per la Rimodulazione del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti della Regione Calabria nelle quali il Dipartimento Politiche dell'Ambiente ha individuato quale priorità di intervento sulla ottimizzazione del ciclo integrato dei rifiuti il completamento e l'ammodernamento del sistema tecnologico regionale;
con ordinanza del Capo Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 57 del 14/03/2013 (GU n. 69 del 22/03/2013) veniva sancita la cessazione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti del territorio della Regione Calabria, individuando nell'Assessorato alle Politiche dell'Ambiente e, nello specifico, nel Dirigente Generale del Dipartimento Politiche dell'Ambiente il soggetto responsabile delle iniziative finalizzate al subentro della Regione Calabria nel coordinamento degli interventi nel settore dei rifiuti;
il Dipartimento Politiche dell'Ambiente si accinge ad effettuare la progettazione di una piattaforma tecnologica costituita da un impianto di recupero/riciclaggio spinto;
con nota n. 747/Ass. del 31/07/2013, l'Assessore alle Politiche dell'Ambiente, congiuntamente con il Direttore Generale del Dipartimento Politiche dell'Ambiente della Regione Calabria, chiedeva tra gli altri, al Comune di Bisignano, di voler individuare sul territorio comunale di competenza un'area in grado di ospitare la piattaforma nel suo complesso, ovvero singolo componente della stessa, esplicitando le caratteristiche che il sito deve avere al fine di essere utilizzabile allo scopo;
con nota n. 13062 del 05/08/2013 il Comune di Bisignano comunicava di aver individuato nell'ambito del proprio territorio un'area sita in località Muccone, avente le caratteristiche morfologiche e di accessibilità richieste dalla Regione Calabria;
il Dipartimento Politiche dell'Ambiente, all'esito dell'esame delle proposte presentate, unitamente ai sopralluoghi, ha ritenuto le aree sottoposte in agro del comune di Bisignano (CS) quale ubicazione maggiormente rispondente e idonea alla realizzazione della piattaforma tecnologica precedentemente indicata;
la convenzione sottoposta da parte della Regione Calabria all'approvazione del Consiglio Comunale di Bisignano fissa gli obblighi reciproci anche in riferimento a:
forme di compensazione al comune ospitante l'impianto tecnologico;
acquisizione da parte del Comune di Bisignano della disponibilità dell'area per realizzare la piattaforma tecnologica;
definizione della forma di incentivo da attribuire al Comune di Bisignano, in relazione ai volumi che verranno trattati dall'impianto;
stabilire e quantificare l'anticipazione sull'incentivo da riconoscere al Comune di Bisignano per la disponibilità dimostrata, nelle more della messa in esercizio dell'impianto.
per come stabilito all'art. 5 della convenzione, al Comune di Bisignano verranno riconosciuti i benefit economici (incentivi), senza alcuno specifico vincolo di utilizzo, nella misura presuntiva pari a quella prevista nell'ambito della rivisitazione della tariffa di conferimento dei rifiuti solidi urbani negli impianti di trattamento, in fase di elaborazione e di prossima sottoposizione alla Giunta Regionale per l'approvazione di rito, pari ad € 5,00/t. e corrispondenti a circa €. 900.000,00 annui, in modo da consentire un'adeguata dotazione economica alle Amministrazioni locali per il disagio arrecato dalla presenza degli impianti, riconoscendo, dunque, allo stesso Comune di Bisignano, nelle more della realizzazione e messa in esercizio della piattaforma impiantistica, a titolo di anticipazione sull'incentivo già dall'anno 2013 e per ogni anno successivo e sino al 2015, per complessivi anni tre decorrenti dal corrente 2013, qualora non si addivenga alla definitiva messa in esercizio del polo Tecnologico entro l'anno 2015;
il Dipartimento Politiche dell'Ambiente dichiara che impegnerà la somma complessiva di € 2.700.000,00, inerenti le annualità 2013, 2014 e 2015, sulla Contabilità Speciale n. 2762, subordinando le erogazioni delle anticipazioni alla capienza finanziaria effettivamente disponibile sulla Contabilità Speciale n. 2762 all'atto dell'erogazione del benefit
la Provincia di Cosenza, Settore Ambiente e Demanio Idrico - Servizio Controlli Valutazioni e Stime Tecniche con Racc. a/r Prot. n. 80258 del 04/10/2013 a firma del Dirigente Dott. Francesco Toscano in risposta ad una richiesta formulata dalla Regione Calabria - Dipartimento 14 Politiche dell'ambiente Protocollo generale n. 0308310 del 03/10/2013 avente come oggetto "Richiesta informazione suolo demaniale" , dichiarava testualmente che nell'area sita alla località Mucone del Comune di Bisignano e ricadente sul foglio di mappa 75, questa insiste nella maggiore consistenza del fiume Mucone e, in data 08/03/2012, la Provincia di Cosenza ha accordato per anni 5 la disponibilità all'utilizzo del suolo al 1° Reggimento Bersaglieri di Cosenza; inoltre, vista la natura delle opere che dovranno essere realizzate sul suolo, viene richiesta da parte della Provincia la sdemanializzazione;
dalla verifica dei Consiglieri di opposizione del Comune di Bisignano, presso gli uffici competenti, risulta che sui fogli di Mappa Catastale n° 68 - part. n. 87 e n. 75. indicati nella Convenzione, sussistono vincoli inibitori;
più precisamente il foglio catastale n° 68 particella 87 risulta interessato da rischio idraulico di cui al PAI della Regione Calabria -:
se le procedure adottate dai competenti uffici regionali siano compatibili ed opportune rispetto alla reale situazione dei terreni siti in agro dei Comune di Bisignano e sopra menzionati;
se ritiene appropriato e realistico impegnare le somme economiche prima descritte a titolo di incentivo in forma di anticipazione su una operazione fortemente compromessa da dati oggettivi ed inconfutabili.
(467; 18.11.2013)
Guagliardi. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere –premesso che:
in data 15 novembre scorso una tromba
d'aria si è scaricata con particolare forza sulla costa jonica tra il
territorio del Comune di Rossano e quello del Comune di Corigliano C.,
determinando l'allegamento del borgo marinaro di Schiavonea;
in data 19 novembre scorso sulla costa
ionica catanzarese e crotonese si sono abbattute delle piogge torrenziali che
hanno comportato un vero e proprio blackout determinando la chiusura delle
scuole, la rottura delle condotte idriche, danneggiamenti ingenti alle colture,
alle strade provinciali e alle ferrovie; danni tali da far chiedere alle
amministrazioni locali e alla Giunta Regionale lo stato di calamità;
in data 25 novembre 2010 tra la Regione
Calabria ed il Ministero dell'Ambiente è stato sottoscritto un Accordo di
Programma Quadro (APQ) finalizzato alla "attuazione di interventi di
difesa del suolo urgenti e prioritari finalizzati alla mitigazione del rischio
idrogeologico, da effettuare nel territorio della Regione Calabria”;
la copertura finanziaria dell'APQ è pari a
complessivi 220.000.000 di Euro, di cui 110.000.000, pari al 50%, finanziati
dalla Regione Calabria attraverso l'utilizzo dei Fondi FAS (programma
2007-2013), e 110.000.000 finanziati dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela
del Territorio e del Mare attraverso le risorse previste dall'art. 2, comma
240, legge n. 191/2009 destinate ai piani straordinari diretti a rimuovere le
situazioni a più elevato rischio idrogeologico;
l'Accordo di Programma Quadro prevede la
realizzazione di 185 interventi in tutto il territorio regionale; tali
interventi sono "volti prioritariamente alla salvaguardia della vita umana
attraverso la riduzione del rischio idraulico e di frana, sia mediante la
realizzazione di nuove opere, sia con azioni di manutenzione ordinaria e
straordinaria.";
per come previsto dall’articolo 17, comma
1 del DL 30 dicembre 2009, n. 195, convertito con modificazione dalla legge 26
febbraio 2010, n. 26 con DPCM 2171/11 è stato nominato Commissario
Straordinario Delegato il dott. Domenico Percolla;
tali interventi in una fase di crisi
economica e di blocco della spesa pubblica possono costituire un sollievo per
l'economia della Regione sia in termini di occupazione sia per le imprese del
settore ormai ferme e sul punto di chiudere le attività;
il 14 febbraio u.s., a seguito dell'esondazione
del fiume Crati, le cui acque nella notte del 17 gennaio u.s. hanno ricoperto
il Parco Archeologico di Sibari devastando col fango l'intero patrimonio
esistente, il Ministro della Coesione Territoriale ha effettuato un sopralluogo
presso il Parco Archeologico ed ha tenuto una riunione tecnico-operativa
insieme ai rappresentati istituzionali;
in quella riunione il Ministro, fra
l'altro, ha predisposto che l'UVER (Unità di Verifica degli investimenti
Pubblici) effettuasse una immediata indagine per una verifica delle criticità
che avevano determinato l'esondazione, fissando per il 5 marzo, nella
Prefettura di Cosenza, un successivo incontro conclusivo dell'indagine;
al fine di rassicurare i cittadini
calabresi da legittime preoccupazioni e allarmi su possibili eventi climatici
di natura catastrofica -:
lo stato di attuazione dell'Accordo di
Programma per la mitigazione del rischio idrogeologico in Calabria e quali
siano le azioni che la Giunta regionale intende intraprendere qualora lo stato
dell'attività del Commissariò straordinario Delegato sia ferma ai risultati
evidenziati dall'Unità di Verifica.
(469; 20.11.2013)
Guagliardi. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
sul sito web dell'Anas è possibile leggere
nella sezione "Lavori appaltati e non cantierizzati" quanto segue:
"Megalotto 3 Sibari - SS 534 e Roseto Capo Spulico (Sibari) Il progetto è
compreso nel Piano Anas "Opere infrastrutturali di nuova realizzazione
previste in finanziamento Legge Obiettivo" Appaltabilità 2007-2011. L'Anas
ha redatto ed approvato il progetto preliminare nonché redatto lo Studio di
Impatto Ambientale dell'intero intervento. Il Cipe con delibera n. 103 del
28/09/2007 (pubblicata sulla G.U. SUP n.123 del 13/05/2008) ha approvato il
progetto preliminare dell'intero intervento per un importo pari a €
1.234.754.242,86 ed un primo stralcio funzionale il cui costo è pari a €
690.779.074,92. Per tale 1° stralcio funzionale, composto da una tratta sud (da
inizio lotto - sv. di Sibari al km 18+500 - sv. di Trebisacce) e da una tratta
nord (dal km 31+500 - allaccio funz. presso Amendolara al km 38+000 - fine
lotto), per complessivi 25 km, il Cipe con la delibera 103/07 assegnava un
contributo pari a 154,430 milioni di euro a valere sulle risorse destinate
all'attuazione del programma delle Infrastrutture Strategiche di cui all'art.
1, comma 977 della Legge n. 296/06 a completamento delle disponibilità
finanziarie a quel momento programmate e pari a :
271,35 milioni di euro a valere su fondi
del QSN destinati alla Regione Calabria e imputabili al "Programma
operativo nazionale reti e mobilità (PON) " 2007-2013;
265,00 milioni di euro a valere
sull'importo complessivo di 388,7 milioni di euro assegnati alla Regione
Calabria nell'ambito delle "risorse Fintecna" di cui all’articolo 1,
comma 1155, della legge n. 296/2006;
con successiva Delibera n. 30 del
27/03/2008 (pubblicata sulla G.U. n. 239 del 11/10/08) il Cipe assegnava i
finanziamenti necessari al secondo stralcio funzionale di completamento il cui
costo è pari a euro 543.975.167,94 e che si estende dal km 18+500 (svincolo di
Trebisacce) al km 31+500 (allaccio funzionale in prossimità Amendolara) per
complessivi 13 km. Successivamente, risultando disponibili solamente in parte i
contributi legati alla delibera n. 103/07 (154.43 Ml€) ed avendo pertanto a disposizione
un importo complessivo finanziato pari a circa 698,405 milioni di euro (154.430
- Del 103/07 +543,975 - Del. 30/08), il CdA Anas (delibera n. 161 del 30/10/08)
autorizzava l'espletamento della gara per affidamento a Contraente Generale,
subordinando la consegna dei lavori della parte non finanziata al reperimento
dei fondi mancanti. Pertanto il Bando di Gara relativo alla progettazione
definitiva, esecutiva e realizzazione dei lavori (DG 41/08) veniva pubblicato
in data 24/12/08 sulla G. U. e nel dicembre 2010 venivano completate le
procedure di gara per l'affidamento con aggiudicazione provvisoria all’ATI
"Astaldi SpA - Impregilo SpA". Prevedendo la stessa delibera Cipe n.
103/07 al punto 2.2 che la disponibilità dei fondi a valere sulle risorse
destinate all'attuazione del programma delle Infrastrutture Strategiche di cui
all'art. 1, comma 977 della Legge n. 296/06 (154,43 Ml€) fosse subordinata al
perfezionamento delle procedure per l'ottenimento delle altre due fonti di
finanziamento e vista l'indisponibilità, ad oggi, dei fondi programmati sia a
carico del QSN sia delle "risorse Fintecna" nemmeno i fondi destinati
all'attuazione del programma delle Infrastrutture Strategiche di cui all'art.
1, comma 977 della Legge n. 296/06 (154,43 Ml€) risultavano confermati. Per
poter confermare i suddetti fondi è stata necessaria una nuova Delibera Cipe
che consentisse di svincolarli dalle altre due fonti di finanziamento (QSN e
"risorse Fintecna") e di assegnarli definitivamente all'intervento.
Per quanto relativo ai finanziamenti previsti dalla Delibera CIPE n. 30/08
(543,97 Ml€), anch'essi risultano confermati e disponibili. Pertanto,
l'aggiudicazione definitiva è avvenuta in data 23/12/11 e la stipula del
contratto in data 12/03/2012; conseguentemente la consegna delle attività di
progettazione è avvenuta in data 26 aprile 2012 e ad oggi è in fase di
approvazione il progetto definitivo dell'intervento";
l'assessore regionale ai lavori pubblici,
Giuseppe Gentile, in un suo comunicato stampa del 4 ottobre 2013 dichiarava tra
l'altro di aver scritto "al Presidente dell'Anas Pietro Ciucci per porre
alla sua attenzione la situazione dei lavori di costruzione del Megalotto n. 3
della Nuova SS 106 di cui il progetto definitivo del "primo stralcio
funzionale" sembra sia stato consegnato, nello scorso mese di giugno, dal
Contraente generale agli uffici dell'Anas";
sempre nel comunicato si apprende della
disponibilità di "circa ottocento milioni di euro" e che "sono
state ormai da tempo definitivamente concluse le procedure di affidamento e di
analisi tecnica degli interventi; è, quindi, arrivato il momento di dare
segnali concreti per corrispondere alle aspettative che l'avvio dei lavori ha
generato nella popolazione locale, fortemente provata dagli effetti della crisi
economica". Secondo alcune indicazioni, se i lavori dovessero cominciare
in breve tempo potrebbero essere impegnate circa duemila persone" -:
quali sono i motivi per cui non partono i
lavori relativi al Megalotto 3 e quali sono le azioni forti che la Regione
intende assumere affinché il Megalotto 3 venga immediatamente cantierizzato.
(474; 25.11.2013)
Franchino. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
lo scrivente
ha presentato in data 18/11/2013 interrogazione con richiesta di risposta scritta
rubricata al protocollo dell'ufficio di Presidenza del Consiglio regionale con
n. 49146 in merito alla realizzazione della piattaforma tecnologica di
recupero/riciclo in provincia di Cosenza in agro del Comune di Bisignano;
non è stata
ancora prodotta risposta alla interrogazione;
in data
14/11/2013 con Decreto del Dirigente del Dipartimento Politiche dell'Ambiente
n. 161 iscritto al "Registro dei decreti dei Dirigenti della Regione
Calabria" il 18/11/2013 al n. 15638 si approvava lo schema di Convenzione
tra la Regione Calabria e il Comune di Bisignano;
il
provvedimento del Dirigente del Dipartimento Politiche dell'Ambiente n. 161
nell'approvare lo schema di convenzione decreta "di dare atto che si farà
fronte alle spese conseguenti dalla stipulanda convenzione con le somme
derivanti dalla riscossione della tariffa r.u. e con le risorse disponibili
sulla contabilità speciale istituita ai sensi dell'O.P.C.M. n. 2696/1997 ora in
utilizzo al Dirigente Generale del Dipartimento Politiche dell'Ambiente -:
a quanto
ammontano le risorse disponibili sulla contabilità speciale istituita ai sensi
dell’Opcm n. 2696/1997 ora in utilizzo al Dirigente Generale del Dipartimento politiche
dell’ambiente.
(476;
3.12.2013)
Franchino,
Chizzoniti. Al Presidente
della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
la legge
296/2006 (legge finanziaria 2007) ha previsto che le società regionali di
Invitalia (all'epoca Sviluppo Italia) fossero cedute, d'intesa con le
Amministrazioni Regionali, a titolo gratuito alle Regioni;
con Delibera
n.116/2011 la Giunta regionale stabiliva che fosse Fincalabra S.p.A. ad
acquisire un ramo d'azienda di Sviluppo Italia Calabria (oggi Calabria I&T);
il 9/9/2011
si firmava un accordo fra Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Calabria,
Invitalia, Fincalabra S.pA. e OO.SS. per il trasferimento del predetto ramo
d'azienda;
il 1/12/2011
si effettuava questo trasferimento;
la L. R.
24/2013 prevedeva la messa in liquidazione di Calabria I&T (già Sviluppo
Italia Calabria) e che il personale fosse trasferito a Fincalabra S.p.A. -:
se risulta
al vero che il piano industriale presentato da Fincalabra S.p.A. prevede il
trasferimento di parte dei dipendenti a Fincalabra S.p.A. e della restante
parte ad una newco denominata Fincalabra Servizi s.r.l.;
quali azioni
sta attuando o intende attuare la Giunta regionale per salvaguardare
l'occupazione, nel rispetto della L.R. 24/2013 e se risulta al vero che é da
tempo che i dipendenti di Calabria I&T non ricevono lo stipendio;
quali azioni
sta attuando o intende attuare la Giunta regionale per saldare le spettanze
salariali dei dipendenti.
(477;
3.12.2013)
Naccari Carlizzi, Franchino. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
la Giunta regionale
con delibera n. 380 del 22 novembre 2013 ha approvato il cosiddetto
"Programma di ricognizione, regolarizzazione e valorizzazione del
patrimonio immobiliare in attuazione del Programma Operativo del Settore delle
Politiche della casa";
in
attuazione della Delibera della Giunta regionale, con Decreto del Dirigente del
Dipartimento n. 9 Lavori Pubblici ed Infrastrutture n. 242 del 9 gennaio 2013,
la Regione ha approvato il predetto piano operativo per il quale è stato
previsto uno stanziamento pari a 12.500,00 di euro;
per lo
stanziamento previsto si attinge da fondi in conto capitale, finalizzati quindi
ad investimenti e non alla spesa corrente;
per le
procedure di reclutamento si fa riferimento ad una semplice short-list per la
quale non è stato approvato l'avviso (come riportato nel verbale del Collegio dei
Revisori dei Conti);
per le
procedure di reclutamento utilizzate, non vengono rispettate né le disposizioni
né i principi di cui alla legge 165/2001 in materia di pubblico impiego e
nemmeno di quanto stabilito dalla legge regionale 69/2012 ove si prevede la
riduzione di diverse voci di spesa;
sono stati
effettuati dei semplici colloqui i tra i candidati ed il Commissario di cui non
si hanno né notizie né verbali e che costituiscono atti gestionali palesemente
incompatibili con l'organo politico;
da come si evince dall'avviso, per l'ammissione a colloquio selettivo
si procederà "sulla base dell'insindacabilità del Commissario Straordinario..."
(procedure di selezioni riconducibili alle meno illuminate Monarchie), non è stato
reso pubblico il risultato dei colloqui, non risulta mai approvato il
conseguente elenco, non sono stati individuati né indicati i criteri di scelta,
non è mai stato approvato il necessario programma di lavori ed infine non sono
stati mai individuati le figure interne (quindi nemmeno il compenso) ed esterne
che dovrebbero coordinare lo svolgimento dei lavori tra cui il responsabile del
procedimento ed il coordinatore tecnico (responsabile del raggiungimento degli
obiettivi);
della vicenda si è interessato il Sole 24 Ore con il giornalista
Roberto Galullo che cosi a scritto:
"Il mare magno nel quale pescare, in Calabria, diventa un oceano quando si
passa alle aziende territoriali per l'edilizia residenziale pubblica; «qualora
l'alto numero dei candidati ammessi nella short list non consentisse di
procedere al colloquio per tutti i candidati, si procederà all'individuazione
dei soggetti da ammettere di volta in volta al colloquio selettivo sulla base
della valutazione insindacabile del commissario straordinario/dirigente
generale dell'Aterp, in considerazione dei titoli e della specificità
dell'incarico»;
il compenso
previsto, nei contratti allegati alla delibera dell'Aterp di Reggio Calabria n.
246 del 30/07/2013, fa erroneamente riferimento al Contratto Nazionale per il
pubblico impiego quando invece, trattandosi di liberi professionisti che
presentano fattura, allo scopo sarebbe stato più opportuno (per il lavoro
previsto) fare riferimento alla normativa sui Contratti a Progetto (comma 2
dell'art. 44 della legge 326/03) trattandosi di attività non episodica e
soggetta a coordinamento da parte dell'azienda e comunque non è stato accertato
il rispetto, in capo ad ogni singolo professionista, dei requisiti
previdenziali, assicurativi e di quant'altro previsto dal codice antimafia;
alcuni professionisti
stanno svolgendo la loro attività fin dal primo luglio 2013 senza essere
retribuiti mentre la delibera di approvazione dei contratti sopra richiamata è
del 30 luglio 2013;
appare
evidente la violazione grave dei più elementari principi di trasparenza,
programmazione e legalità;
il Collegio
dei Revisori dei Conti ha evidenziato molte irregolarità e illegittimità nelle
procedure di formazione del provvedimento;
non c'è
alcun riferimento al Piano del fabbisogno del personale;
vengono utilizzate risorse in Conto Capitale;
il collegio di revisione è stato più volte sostituito e con sentenze
reintegrato;
il reclutamento appare come una mera operazione elettorale-clientelare
viziata da gravi profili di illegittimità e un danno per l'Ente -:
se si
intende provvedere alla revoca immediata del Commissario per gravi violazioni
di legge;
se si
ritiene opportuno, a seguito di eventuali verifiche, procedere alla
trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica e al Procuratore della
Corte dei Conti;
se i Revisori
sono stati sostituiti e reintegrati per i pareri espressi in passato
sull'argomento.
(478;
3.12.2013)
Il Consiglio regionale
della Calabria,
premesso che:
nell'ambito dei fondi POR è stata prevista e finanziata un'opera strategica per lo sviluppo socioeconomico e turistico dell'Aspromonte, ovvero la realizzazione del terzo e ultimo lotto della strada a scorrimento veloce Gallico-Gambarie;
l'opera, il cui costo si aggira sui 65 milioni di euro, per la sua incidenza, si riverbera anche a vantaggio della vallata del Gallico e della futura città metropolitana e ha visto coinvolte, in una positiva sinergia istituzionale, la Regione, la Provincia di Reggio Calabria, le istituzioni e i comitati dei cittadini locali;
l'importante intervento infrastrutturale, però, non copre le esigenze complessive di viabilità e di collegamento fra le diverse realtà territoriali, atteso che la strada in progettazione nell'ambito del terzo lotto è costituito da un tracciato principale che si sviluppa intersecando più volte l'asta fluviale della Fiumara di Gallico e termina sulla SP7 ad una distanza di circa 1.700 metri più a monte dell'abitato di Sant'Alessio e a circa 1000 metri più a valle del bivio per Podargoni;
nello specifico, anche prevedendo l'ammodernamento del collegamento esistente, verrebbe a mancare un ultimo tratto con livello di servizio identico al tratto esistente, che porti alla rinomata stazione turistica di Gambarie d'Aspromonte e non risulteranno immediatamente connessi diversi centri della vallata del Gallico, fra i quali Sambatello, Villa San Giuseppe, Calanna e Laganadi;
è indubbio che tali centri si pongano nel contesto della istituenda città metropolitana che mira a rivitalizzare le aree periferiche e di collina;
questi centri rischiano, pertanto, di rimanere emarginati per l'assenza di raccordi e direttrici e ciò determinerebbe delle ripercussioni di natura economica e turistica, nonché il venir meno delle misure che da tempo la Regione sta attuando per la riduzione e il contrasto allo spopolamento delle zone interne;
realizzare tali direttrici di collegamento, infatti, inciderebbe sulla mobilità delle persone, impattando in modo positivo sulle scelte residenziali all'interno di un contesto naturalistico ecosostenibile, sulla localizzazione delle imprese rispetto ai costi di produzione e organizzativi, sullo sviluppo turistico per le importanti testimonianze archeologiche e le produzioni artigianali presenti, con la possibilità,
quindi, di generare quei servizi di base essenziali per una comunità quali quelli sanitari, scolastici, commerciali;
a ciò si aggiunga che l'eventuale e auspicabile completamento dell'infrastruttura consentirebbe la creazione di un percorso per l'immediata accessibilità dell'Aspromonte anche in presenza di calamità naturali, percorso non garantito dalla viabilità attuale in presenza di particolari eventi calamitosi;
tale percorso consentirebbe, inoltre, la creazione di un percorso alternativo alla A3 nella zona sud della regione, riducendo la vulnerabilità complessiva della rete di trasporto;
impegna
il Presidente e la Giunta regionale ad inserire nell'ambito della nuova programmazione comunitaria 2014/2020 il completamento dell'asse viario Gallico-Gambarie e delle direttrici di collegamento con i centri della vallata del Gallico indicati in premessa.
(103; 10.12.2013) Giordano
Guccione. Al Presidente della Giunta
regionale e all’assessore al personale. Per sapere – premesso che:
sono scaduti o sono in scadenza i contratti dei
Direttori Generali e di Dipartimento della Regione Calabria;
la Legge Regionale del 13 maggio 1996, n. 7 recante
"Norme sull'ordinamento della struttura organizzativa della Giunta
regionale e sulla dirigenza regionale" e le leggi nazionali in materia
dettano gli orientamenti giuridici, esperenziali e fiduciari ai quali fare
riferimento per le nomine o i rinnovi di cui all'oggetto della presente
interrogazione;
è necessario stabilire in maniera puntuale ogni
eventuale procedura che si intenda perseguire al fine di poter meglio
garantire, nell'interesse preminente della Regione Calabria, la nomina dei
Direttori Generali o di Dipartimento in linea con le normative di leggi
vigenti;
occorre garantire criteri di massima trasparenza e
competenza in materia -:
quali saranno le modalità che saranno adottate
attraverso cui si procederà alla individuazione dei Direttori Generali e di
Dipartimento in scadenza e da rinnovare.
(355; 10.05.2013)
Risposta – “In
riferimento all'interrogazione in oggetto emarginata, acquisita agli atti di
questo Dipartimento in data 29.5.2013 per ti tramite di codesto Segretariato,
con la quale il consigliere regionale Carlo Guccione, nel prendere atto delle
imminenti scadenze dei Dirigenti Generali della Giunta regionale, ha chiesto
informazioni circa le modalità con cui s'intende procedere per l'individuazione
dei nuovi direttori Generali, si osserva quanto segue.
Preliminarmente
appare opportuno evidenziare che la Giunta Regionale, con la deliberazione n.
99 del 29 marzo 2013, ha approvato le
"Direttive generali per la disciplina delle modalità di conferimento,
mutamento e revoca degli incarichi di funzione dirigenziale di livello generale
e di livello non generale", con le quali, appunto, si è provveduto,
ai sensi dall'art. 4, comma 1, lett b) del D.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, ad
adottare delle direttive volte, a garantire, tra l'altro, un'efficace ed
efficiente gestione dei procedimenti di conferimento degli incarichi
dirigenziali, da espletarsi ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs. n. 2 65/2001, per la copertura di posizioni
dirigenziali vacanti,
Nella medesima seduta del 29 marzo 2013 la Giunta
regionale così testualmente "nel
prendere atto delle scadenze contrattualmente previste, molte delle quali
imminenti, per gli incarichi dei Dirigenti Generali dei Dipartimento delia
Giunta regionale, onde evitare che si possano creare pregiudizievoli condizioni
di vacatio, ha ritenuto opportuno
attivare le procedure di legge per la tempestiva individuazione dei Dirigenti,
al fine di garantire la continuità amministrativa dei Dipartimenti decidendo, pertanto, di procedere
alla tempestiva attivazione delle procedure di legge demandando al Dipartimento
"Organizzazione e Personale" la pubblicazione, ai sensi dei comma 1
bis dell'art. 19 del D.Lgs. 165/2001, di appositi avvisi rivolti ai Dirigenti
di ruolo della Giunta Regionale e ai Dirigenti non appartenenti al ruolo della
Giunto regionale, dipendenti delle Amministrazioni di cui all'art 1, comma 2,
del medesimo decreto legislativo, ovvero di organi costituzionali e a soggetti in
possesso dei requisiti di cui all'art 19 comma 6 dell'art 19 dei D.Lgs.
165/2001".
Il
Dipartimento "Organizzazione e
Personale", in adempimento a quanto previsto dall'art. 19 del
D.Lgs, n. 165/2001 ed in attuazione delle determinazioni assunte dalla Giunta
regionale nella seduta del 29 marzo 2013, (il cui processo verbale è stato
trasmesso a questo Dipartimento con nota prot. n. 120368 del 9 aprile 2013, per
il seguito di competenza), ha pubblicato sul sito web istituzionale della
Regione Calabria, in data 10.4.2013, un primo avviso di selezione per il
conferimento di n. 8 incarichi di Direzione Generale per i quali era prevista
una più imminente scadenza dei contratti dei dirigenti precedentemente
incaricati delle relative funzioni e, successivamente, in data 13.5.2013, di un
ulteriore avviso per il conferimento di altri n. 5 incarichi di Direzione
Generate per i quali è, comunque, prevista la prossima scadenza nel corso
dell'anno 2013.
La procedura
avviata con l'avviso del 10.4.2013 è stata parzialmente definita con la nomina,
previa individuazione da parte dei Presidente della Giunta regionale, di n. 6
dirigenti generali. Per le ulteriori due posizioni dirigenziali oggetto di
avviso per le quali non è stato ancora possibile concludere i procedimenti di nomina
in tempo utile, la Giunta regionale, al fine di evitare che la condizione di vacatio potesse determinare una
interruzione dell'attività amministrativa dei relativi Dipartimenti, ha
ritenuto di conferirne la reggenza a dirigenti di settore già in servizio
presso i medesimi dipartimenti od in possesso, ratione materiae, dell'esperienza professionale necessaria a
garantire temporaneamente la continuità amministrativa.
Allo stato,
quindi, nelle more della definizione della procedura di cui sopra, la direzione
generale del Dipartimento 'Programmazione Nazionale e Comunitaria" e del
Dipartimento "Turismo” è stata garantita con l'istituto della reggenza ai
sensi del paragrafo 51 delle direttive adottate con DGR n. 99/2013.
Per la
procedura avviata con l'avviso del 13.5.2013 è ancora in corso l'istruttoria
preliminare di competenza del Dipartimento "Organizzazione e
Personale", i cui esiti saranno trasmessi, unitamente ai curricula vitae dei candidati
ammessi, nonché ai pareri che saranno acquisiti, in contraddittorio con i
Dirigenti generali competenti, in riferimento alle candidature dei dirigenti di
ruolo, al Presidente della Giunta regionale, affinché quest'ultimo provveda,
con proprio parere, ad individuare i candidati più idonei a cui conferire gli
incarichi oggetto di avviso.
Per
completezza di esposizione si precisa che i sopra citati avvisi sono rivolti ai
Dirigenti di ruolo della Giunta della Regione Calabria, ai Dirigenti di altre
PP.AA. ai sensi del co. 5 bis dell'art. 19 del D.Lgs. n. 165/2001, nonché ai
soggetti in possesso dei requisiti di cui al comma 6 dell'art. 19 del D.Lgs. n.
165/2001. Ciò nonostante si ritiene precisare come le candidature formalizzate
da soggetti "esterni" a questa amministrazione, ovvero, ai sensi dei
sopra chiamati commi 5 bis e 6, sono valutate ai fini del conferimento
dell'incarico, esclusivamente, qualora il Presidente, analizzate
preventivamente le candidature dei dirigenti di ruolo, ritenga, facendone
espresso riferimento nel parere di competenza, che sussista una condizione di
non rinvenibilità nei ruoli dell'amministrazione di idonea figura a cui
conferire l'incarico.
Nello
specifico, il Presidente, nel procedimento di conferimento degli incarichi
dirigenziali apicali, acquisiti dal Dipartimento "Organizzazione e Personale" il prospetto
riepilogativo delle candidature, i relativi cv e l'ulteriore documentazione
istruttoria prevista nelle direttive adottate con DGR n. 99/2013, esercita il
potere d'individuazione attraverso la predisposizione di un parere motivato, da
formularsi tenendo conto degli elementi di valutazione di cui all'art 19, comma
1, del D.Lgs. a. 165/2001, nonché degli ulteriori criteri di cui al paragrafo
4.1 delle direttive.
La scelta della candidatura deve essere ponderata, cosi
come specificato nelle direttive adottate con DGR n. 99/2013 attraverso "una valutazione concreta,
differenziata e di graduata pregnanza in riferimento alla maggiore rispondenza
delle attitudini e capacità professionali stesse alle peculiarità della
struttura interessata ed alla natura e caratteristica degli obiettivi da
raggiungere" e "un'attenta considerazione e valutazione di quelle
esperienze professionali che appaiono particolarmente coerenti con lo specifico
ruolo da svolgere" tenendo conto
che "l’individuazione di tali esperienze professionali, cui riconnettere
una specifica intrinseca significatività attitudinale, rientra nella
discrezionalità del titolare del potere di individuazione, in quanto postula,
da parte sua, una previa rappresentazione della particolare connotazione che
intende attribuire al ruolo da svolgere".
Conformemente
all'art. 19, co. 6, del D.Lgs. n. 165/2001, inoltre, nel caso di individuazione
di candidati esterni alla pubblica amministrazione è previsto un ulteriore
onere, dovendo il Presidente motivare il prescritto parere anche con
riferimento all'eventuale insussistenza o indisponibilità oggettiva di
dirigenti rinvenibili nei ruoli dell'amministrazione che abbiano formalizzato
la propria candidatura.
A
conclusione dell'iter procedimentale la Giunta regionale, previa verifica da
parte del Dipartimento "Organizzazione e Personale" del rispetto degli
ulteriori limiti previsti dalla normativa vigente, nomina il candidato per il
quale il Presidente ha motivato con proprio parere la preferenza, prendendo
atto del medesimo parere e delle motivazioni ivi rassegnate.
Gli atti
relativi al procedimento (avviso, elenco esclusioni e provvedimenti di nomina)
vengono pubblicati, a garanzia della trasparenza, sul sito web istituzionale
nella sezione "Novità" del portale tematico dei Dipartimento
"Organizzazione e Personale" ai link www.regione.calabria/personale/.
Distinti
saluti.”
Domenico Tallini (assessore al personale)
Umberto Nucara (dirigente generale)
Sergio Tassone (dirigente del settore)
Guccione.
Al Presidente
della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere - premesso che:
in data 26.09.2006 l'Anas S.p.A. avviava le
procedure per l'adeguamento dello svincolo di Rovito sulla Strada Statale 107
S.G.C. che, attualmente, presenta solo un'uscita in direzione Crotone, mentre
manca totalmente di quella verso Cosenza;
tale situazione ha prodotto nel tempo una serie di
incidenti, alcuni dei quali anche gravi;
in data 19.09.2013, di fronte al perdurare del grave
ritardo maturato per l'avvio dei lavori (oltre sei anni), il sindaco di Rovito,
avv. Felice D'Alessandro, ha chiesto, per l'ennesima volta, all'Anas di
conoscere la data certa dell'inizio dei lavori e la messa in sicurezza del
cantiere allestito nei pressi dello svincolo che attualmente versa in gravi
condizioni di abbandono -:
quali
iniziative urgenti ed immediate si intendono intraprendere per indurre l'Anas S.p.A.
ad avviare immediatamente i lavori di adeguamento dello svincolo di Rovito, una
struttura viaria che riveste un'importanza assai rilevante poiché collocata
lungo una strada di grande comunicazione, anche al fine di rimuovere
definitivamente il grave stato di pericolo che questa "incompiuta"
oggi rappresenta per la circolazione stradale e, quindi, per tutti gli
automobilisti che vogliono raggiungere il comune presilano.
(449;
1.10.2013)
Risposta – “In
riferimento all'interrogazione emarginata in epigrafe, il Dipartimento LL.PP.,
con nota n. 310498 del 04/10/2013, ha provveduto a richiedere apposita
informativa ad ANAS S.p.A. - Compartimento per la Viabilità della Calabria di
Catanzaro, nella qualità di Ente Attuatore dell'intervento di che trattasi,
nonché proprietario dell'infrastruttura stradale, circa lo stato di attuazione
dello stesso; intervento e le eventuali problematiche esistenti.
Il
Capo Compartimento della Viabilità della Calabria di Anas S.p.A, con nota n.
CCZ-0038081-P del 28/10/2013, in merito allo stato di attuazione
dell'intervento, ha comunicato, tra l'altro, quanto segue:
"…in
data 03/12/2009 questa Società ha risolto il Contratto d'appalto originario con
l'A.T.I. aggiudicatario e che successivamente ha provveduto all'aggiornamento
economico del relativo progetto esecutivo di completamento, provvedendo a
dividere il progetto stesso in due stralci funzionali.
Il
I° stralcio consiste nella realizzatone della corsia di decelerazione compreso
il risanamento del cavalcavia esistente, a scavalco della SS. 107
"SGC", la sostituzione delle barriere di sicurezza «il rifacimento
della pavimentazione sul cavalcavia stesso e sul raccordo esistente>.
In
data 09/11/2012 è stata pubblicata la gara per i lavori inerenti il I° stralcio
funzionale per l'importo di € 1.411.100,00 e ad oggi risultano ancora in corso di
svolgimento le connesse procedure per le quali si prevede il completamento
entro il mese di dicembre p.v.
A
seguito della successiva stipula dell'atto contrattuale si provvederà alla
consegna dei lavori all'impresa aggiudicataria con un tempo utile per dare
ultimata l'opera previsto in gg 400".
Ritenendo
esaustivi i chiarimenti forniti in merito all'interrogazione a risposta scritta
n. 449/9^, si rimette la presente per il seguito di competenza.
Cordiali
Saluti.”
Giuseppe Gentile (assessore
ai lavori pubblici e infrastrutture)
Domenico Pallaria (dirigente generale)
“Il Consiglio regionale,
vista la Delibera di Giunta regionale
del 18 ottobre 2013, n. 365;
premesso che:
l'articolo 1, comma 4, della legge
regionale di contabilità 4 febbraio 2002, n. 8 individua nel Documento di Programmazione
Economica e Finanziaria Regionale (DPEFR), nella legge finanziaria, nel
bilancio pluriennale e nel bilancio di previsione annuale gli strumenti di
programmazione economico-finanziari adottati dalla Regione;
l'articolo 2, comma 1, della suddetta
legge definisce il DPEFR quale atto di indirizzo programmatico, economico e
finanziario dell'attività di governo della Regione per l'anno successivo, con
proiezione triennale, nonché strumento di raccordo per la programmazione
generale della Regione;
lo stesso articolo 2, al comma 3,
dispone che ogni anno la Giunta regionale adotta il DPEFR e lo trasmette al
Consiglio che lo approva con propria risoluzione;
vista la legge regionale 4 febbraio
2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della
Regione Calabria" e, in particolare, l'articolo 2, comma 3, che dispone in
materia di adozione del DPEFR;
preso Atto che la 2^ Commissione ha
approvato il provvedimento in oggetto
nella seduta del 21 novembre 2013;
delibera
di approvare il Documento di
Programmazione Economico Finanziaria della Regione Calabria (DPEFR) per gli
anni 2014-2016 (articolo 2, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n.
8), allegato alla presente deliberazione per farne parte integrante e
sostanziale”.
“Il Consiglio regionale,
premesso che:
la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante
"Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione
Calabria", all'articolo 57, comma 3, dispone che i bilanci degli Enti,
delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 10 settembre
di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per
materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano
entro il successivo 20 settembre al Dipartimento "Bilancio e
Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;
la Giunta regionale entro il 15 ottobre trasmette i
bilanci al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30
novembre, a nonna dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;
la stessa Giunta regionale con D.G.R. n. 148 del 22
aprile 2013, previa istruttoria favorevole dei Dipartimenti competenti, ha
proposto al Consiglio regionale l'approvazione del Bilancio di previsione ARDIS
di Catanzaro 2013;
il Consiglio regionale con delibera n. 342 del 23
settembre 2013 ha stabilito di rinviare la deliberazione alla Giunta regionale
per il dovuto riesame, a seguito delle risultanze del parere espresso in
audizione dall'Avvocatura regionale;
in sede di riesame della pratica il tavolo tecnico
interdipartimentale (presenti per la Regione Calabria il Dipartimento
Personale, il Dipartimento Presidenza, il Dipartimento Avvocatura Generale, il
Dipartimento Cultura ed Università, per l'Università degli studi Magna Graecia
l'ufficio del rettorato e per "Ardis Cz il Commissario ed il Direttore)
istituito per la definizione delle problematiche ARDIS in relazione al
personale ex ISEF ha rappresentato con nota prot. 316729 del 9/10/2013 quanto
segue: "stante la complessità giuridico amministrativa, è necessario un
approfondimento che richiederà ulteriore tempo ed analisi non compatibile con
l'esigenza non più rinviabile di approvazione del bilancio ARDIS";
sempre in sede di esame con nota prot. 332079 del
24/10/2013 il Dipartimento Bilancio conferma i contenuti della precedente nota
134051 del 18 aprile 2013, ribadendo il parere favorevole al bilancio di
previsione ARDIS Cz per l'anno 2013, con la motivazione che "non essendo
intervenuto alcun mutamento dal punto di vista contabile, non è possibile
sottoporre alla Giunta regionale una proposta approvativa di un bilancio di
contenuto identico a quello già approvato con D.G.R. n.14812013". In
relazione al personale ex Isef lo stesso dipartimento conferma che "non
essendo maturata alcuna certezza in ordine all'esistenza o meno dell'obbligo
della Regione di rimborsare l'Ardis, l'agenzia può legittimamente mantenere in
bilancio il residuo attivo";
la Giunta regionale nelle sedute del 25 ottobre e del 31
ottobre c.a., preso atto della nota n. 332079 del 24 ottobre 2013 Dipartimento
Bilancio, "non essendovi ulteriori elementi in merito decide di incaricare
la segreteria di Giunta di ritrasmettere la deliberazione n. 148 del 22 aprile
2013 al Consiglio regionale per i consequenziali adempimenti";
richiamata la Delibera Commissariale n. 11 del 7 marzo
2013. con la quale è stato approvato il bilancio di previsione dell'ARDIS di
Catanzaro per l'esercizio finanziario 2013;
tenuto conto che il Collegio dei revisori dei conti
dell'Agenzia, nella seduta dell'11 marzo 2013, ha espresso parere favorevole
all'approvazione del bilancio di previsione 2013, formulando le seguenti
osservazioni e raccomandazioni:
nonostante gli sforzi profusi dagli organi direttivi
dell'Azienda per contenere nei limiti di legge le spese dell'ente, “é
problematico raggiungere gli obiettivi ed i programmi dell'ente in relazione
alle risorse finanziarie disponibili";
la problematica del personale ex ISEF è stata più volte
segnalata, ma ad oggi nessuna azione è stata intrapresa;
di dare soluzione definitiva alla problematica del
personale ex ISEF, in particolare per quanto riguarda la necessità di
retribuire i dipendenti;
considerato che il Settore "Ricerca scientifica,
Innovazione, Alta formazione, Università, Sviluppo della Scienza e della
Tecnica" del Dipartimento "Cultura, Istruzione, Ricerca
scientifica" con nota prot. n. 124107 dell'11 aprile 2013 dà evidenza che:
dal punto di vista contabile, sono iscritti in bilancio
residui attivi relativi in parte alle somme che la Regione dovrebbe
corrispondere all'ARDIS per il personale ex ISEF, per il periodo 2001-2009,
pari ad euro 2.180.601,21, e che gli stessi non trovano riscontro nel bilancio
regionale tra i residui passivi;
a fronte dei suddetti residui attivi è stato acceso
dall'ARDIS un fondo di accantonamento pervenuto ad una consistenza nel 2013 per
euro 1.586.818,74, in attesa della definizione, con la Regione Calabria, della
vicenda inerente la copertura finanziaria del costo del personale ex ISEF;
"il fondo deve essere rimpinguato annualmente
esclusivamente attraverso i risparmi sulla spesa dei costi generali e non anche
sulle attività finalizzate al diritto allo studio e finanziate con fondi
nazionali e regionali";
atteso che lo stesso settore, con la suddetta nota prot.
n. 124107 dell'11 aprile 2013, ha concluso l'istruttoria con parere favorevole
con prescrizioni, relativamente alle modalità di costituzione e di copertura
del fondo di accantonamento acceso dall'ARDIS e con riserva subordinata
all'esito del parere richiesto all'Avvocatura regionale, relativamente alla
posizione giuridica del personale ex ISEF, "dal quale potrebbe discendere
l'assunzione o meno di nuovi oneri per la Regione Calabria";
considerato che il Dipartimento Bilancio - Settore
"Bilancio e programmazione economico-finanziaria. Risanamento finanziario"
con nota n. 134051 del 18 aprile 2013 dà evidenza che:
i residui attivi relativi al personale ex ISEF assegnato
all'ARDIS con Decreto Dirigenziale n. 3372 del 14 marzo 2005, come già
precisato nella nota del Dipartimento Cultura, non trovano riscontro nel
bilancio regionale;
nelle more, il Settore ha chiesto all'ARDIS di istituire
un capitolo nella parte della spesa del bilancio in cui sono state accantonate
risorse finanziarie pari complessivamente ad euro 1.586.818,74;
in attesa della risoluzione della controversia relativa
alla vicenda del personale ex ISEF, il Settore raccomanda agli organi
dell'ARDIS di proseguire nell'opera virtuosa di accantonamento delle risorse in
modo da equiparare la somma oggetto di contenzioso;
da un confronto fra gli impegni di spesa assunti nel
2009 e 2011, risultanti dai consuntivi trasmessi dall'Agenzia, e i dati del
bilancio per l'esercizio 2013, risulta che l'ARDIS ha rispettato le
disposizioni previste dalla legge regionale n. 69/2012;
atteso che lo stesso settore, con la suddetta nota prot.
n. 134051 dell'18 aprile 2013, ha concluso l'istruttoria proponendo una
delibera alla Giunta regionale per l'approvazione del bilancio dell'Ardis
dell'esercizio finanziario 2013, con la raccomandazione di non utilizzare la
quota disponibile dell'avanzo di amministrazione fino a quando sarà approvato
il conto consuntivo 2012 dagli Organi dell'Agenzia;
considerato che la Seconda Commissione, dopo
approfondita ed articolata discussione, preso atto delle suddette relazioni, ha
approvato il provvedimento in oggetto nella seduta del 21 novembre 2013,
unitamente alle prescrizioni, osservazioni e raccomandazioni espresse dal
Collegio dei Revisori dei Conti, dai Dipartimenti regionali competenti che ne
hanno curato l'istruttoria, dalla Giunta regionale, con la seguente ulteriore
raccomandazione: "di dare tempestiva definizione alla problematica del
personale ex ISEF";
delibera
di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n.
8/2002, il Bilancio di previsione dell'Ardis per l'esercizio finanziario 2013,
unitamente alle prescrizioni, osservazioni e raccomandazioni espresse dal
Collegio dei Revisori dei Conti, dai Dipartimenti regionali competenti che ne
hanno curato l'istruttoria, dalla Giunta regionale, e con la ulteriore
raccomandazione della 2^ Commissione".
Art. 1
(Modifica art. 23 l.r. 24/2013)
1. Alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 23 della
legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 (Riordino enti, aziende regionali,
fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con
esclusione del settore sanità) sono aggiunte le parole "ad esclusione
dell'articolo 20".
Art. 2
(Clausola di
invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione della presente legge non derivano
nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica regionale.
Art. 3
(Entrata in
vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della
Regione.
"Il Consiglio regionale,
visti:
la delibera di Giunta regionale n. 345 del 18 ottobre
2013 recante "Bilancio di previsione dell'ATERP (Azienda Territoriale per
l'Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di Vibo Valentia per l'anno
finanziario 2013. Proposta al Consiglio regionale";
la delibera di Giunta Regionale n. 135 del 22 aprile
2013 con la quale l'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale
Pubblica) della Provincia di Vibo Valentia è stata autorizzata all'esercizio
provvisorio del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2013;
l'art. 57 della L.R. n. 8/2002 e s.m.i.;
l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della
Regione Calabria;
vista la deliberazione del Consiglio regionale n. 201
del 23 luglio 2012 con la quale è stato approvato il Bilancio di previsione
dell'ATERP della Provincia di Vibo Valentia per l'anno finanziario 2012;
considerato che con deliberazione del Commissario
Straordinario dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale
Pubblica) della Provincia di Vibo Valentia n. 64 dell'8 marzo 2013 è stato
approvato il progetto di bilancio di previsione della medesima Azienda per
l'anno 2013;
tenuto Conto che il Collegio dei revisori dei conti
dell'Azienda nella relazione (Allegato 1) della seduta del 7 marzo 2013,
nell'osservare che:
la gestione corrente, per come enucleata dall'allegato 6
al Bilancio di previsione, presenta un disavanzo di parte corrente pari ad euro
487.700,00;
la gestione in conto capitale presenta un disavanzo in
conto capitale pari ad euro 186.000,00;
il disavanzo tanto di parte corrente quanto di parte
capitale viene coperto dall'Azienda mediante il ricorso alle vendite di alloggi
che si stima possano fruttare all'Ente la somma di 490.000,00 euro, inoltre per
la parte residua necessaria l'Ente ha iscritto in bilancio una somma correlata
al recupero di alcuni crediti e anticipazioni pari a 301.000,00 euro,
ha concluso la propria relazione esprimendo parere
favorevole all'approvazione del bilancio di previsione 2013, formulando le
seguenti raccomandazioni:
che l'Ente si doti nel tempo più rapido possibile di una
contabilità completa che tenga conto della necessità di affiancare all'attuale sistema
contabile anche una contabilità economica che renda possibile una migliore e
più organica visione della situazione economica dell'Azienda ed allo stesso
tempo renda maggiormente espliciti gli assetti finanziari che caratterizzano il
bilancio dell'ATERP di Vibo Valentia;
che l'Azienda, in relazione alla gestione dei residui,
realizzi un'attività di riaccertamento dei residui tanto attivi quanto passivi
al fine di verificare la sussistenza dei requisiti legali e giuridici per il
mantenimento in bilancio di tali poste, raccomandando ulteriormente che
l'organo amministrativo proceda alla cancellazione dei residui solo ed
esclusivamente laddove tali requisiti non siano presenti ed al contempo, ove le
iscrizioni in bilancio siano sorrette da requisiti giuridici legali e
necessari, proceda con sollecitudine all'attivazione di tutti gli strumenti a
disposizione dell'Azienda al fine di riscuotere i residui attivi e liquidare i
residui passivi per rendere quanto più sana la contabilità aziendale;
che l'Ente continui a proseguire la strada dei
risanamento attraverso un taglio progressivo e ragionato dei centri di costo
improduttivi e una valorizzazione puntuale delle risorse aziendali al fine di
produrre un risparmio di spesa che mantenga in salute il bilancio e l'ente e al
contempo persegua le finalità di contenimento della spesa pubblica richieste
dalla normativa vigente;
preso atto che il Dipartimento competente
"Infrastrutture, Lavori Pubblici, Politica della Casa, E.R.P., A.B.R.,
Risorse Idriche, Ciclo Integrato delle Acque, UOA Politiche della Casa,
Bacino" ha trasmesso, con nota n. 114047 del 04 aprile 2013 (Allegato 2)
l'istruttoria di propria competenza conclusa con parere favorevole, ritenendo
abbastanza attendibili le previsioni di entrata e di spesa, concordando con le
raccomandazioni espresse dal Collegio dei Revisori dei Conti;
atteso che il Dipartimento Bilancio e Patrimonio - Settore
"Bilancio e Programmazione Economico Finanziaria. Risanamento
finanziario", nell'osservare che la questione della morosità costituisce
da sempre l'aspetto più problematico del bilancio dell’ATERP, anche se si
rileva una progressiva riduzione dei residui rispetto agli scorsi anni, ha
effettuato l'istruttoria di propria competenza, chiedendo con nota n. 134474
del 19 aprile 2013 (Allegato 3) all'Azienda di effettuare una variazione di
bilancio al fine di uniformarsi alle disposizioni introdotte dalla legge
regionale 27 dicembre 2012, n. 69 e formulando specifiche raccomandazioni in
merito alla gestione dei residui attivi, anche tenuto conto delle disposizioni
della legge regionale 23 dicembre 2011, n.47;
atteso che con successiva nota n. 263591 dell' 8agosto
2013 (Allegato 7), il Dipartimento Bilancio e Patrimonio -Settore
"Bilancio e Programmazione Economico Finanziaria. Risanamento
finanziario" ha formalizzato le seguenti prescrizioni e raccomandazioni:
di integrare la deliberazione dei Commissario
straordinario n. 48 del 20 febbraio 2013 formalizzando l'impegno al rispetto
degli ulteriori limiti spesa previsti dalla 1.r. n. 69/2012, riservando di
effettuare le verifiche del rispetto delle predette norme in sede di esame del
conto consuntivo dell'Azienda;
atteso che con deliberazione n. 194 del 9 agosto 2013
(Allegato 8) avente ad oggetto “L.R. Calabria n. 69 del 27 dicembre 2012;
Deliberazione ATERP Vibo Valentia n. 48 del 20 febbraio 2013; Rettifica ed
integrazione" il Commissario Regionale Straordinario ha garantito il
rispetto dei limiti di spesa imposti dalla legge regionale n. 69/2012;
preso atto che nella Delibera di Giunta si demanda agli
organi dell'ATERP di Vibo Valentia la puntuale osservanza delle raccomandazioni
formulate con nota n. 134474 del 19/0412013 in tema di gestione dei residui
attivi ed il rispetto delle disposizioni in tema di contenimento della spesa introdotte
dalla legge regionale 27 dicembre 2012, n. 69;
considerato che la Seconda Commissione, nella seduta del
21 novembre 2013, ha approvato il provvedimento in oggetto, ed i relativi
allegati, unitamente alla prescrizioni, osservazioni e raccomandazioni espresse
dal Collegio dei revisori dei Conti, dai Dipartimenti regionali competenti che
ne hanno curato l'istruttoria, e dalla Giunta regionale
delibera
di approvare il Bilancio di previsione dell'ATERP
(Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della Provincia di
Vibo Valentia per l'anno finanziario 2013" comprensivo degli allegati 1,
2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8 che costituiscono parte integrante e sostanziale della
presente deliberazione, unitamente alle prescrizioni, osservazioni e raccomandazioni
espresse dal Collegio dei Revisori dei Conti, dai Dipartimenti regionali competenti
che ne hanno curato l’istruttoria dalla Giunta regionale”.
Art. 1
(Modifica l.r.
30/2011)
1. Il comma 7 dell'articolo 1 della legge regionale 10
agosto 2011, n. 30 (Disposizioni transitorie in materia di assegnazioni di sedi
farmaceutiche) è sostituito dal seguente:
"7. Ad esito della verifica di cui al comma 6, la
Regione Calabria provvede all'assegnazione della titolarità delle sedi
farmaceutiche di cui alla presente legge".
Art. 2
(Clausola di
invarianza)
1. La presente legge non comporta spese a carico del
bilancio regionale.
Art. 3
(Entrata in
vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della
Regione.
“Il Consiglio regionale,
vista la Delibera di Giunta regionale n. 339 del 18
ottobre 2013, recante: "Liquidazione dell'Istituto regionale per la
Comunità Occitana di Calabria: Bilanci di previsione per gli anni finanziari
2010, 2011 e 2012 e Rendiconti generali per gli anni 2009,2010,2011 e 2012.
Proposta al Consiglio regionale";
premesso che:
l'articolo 10 della legge regionale 30 ottobre 2003, n.
15 recante "Norme per la tutela e la valorizzazione della lingua e del
patrimonio culturale delle minoranze linguistiche e storiche di Calabria"
prevede l'istituzione dell'Istituto regionale per la Comunità Occitana di
Calabria, con sede in Guardia Piemontese;
l'articolo 24 della legge regionale 13 giugno 2008, n.
15 ha autorizzato la Giunta regionale a procedere alla trasformazione degli
Istituti regionali di cultura di cui all'articolo 10 della legge regionale n.
15/2003 in fondazioni, con il compito di promuovere la tutela delle tradizioni
linguistiche e culturali delle popolazioni calabresi;
con deliberazione della Giunta regionale n. 910 del 24
novembre 2008 gli Istituti regionali di cultura sono stati trasformati in
fondazioni, con compiti di promozione della tutela delle tradizioni
linguistiche e culturali delle popolazioni calabresi, provvedendo alla nomina
dei Commissari ad acta ai quali è stato affidato il compito di curare la
predisposizione degli adempimenti necessari alla trasformazione degli istituti
e prevedendo, inoltre, che ''l'operato dei Commissari sarà sottoposto alla
Giunta e al Consiglio regionale per la successiva approvazione ai sensi della
legge regionale n. 8/2002 e s.m.i.”;
visti
la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 e s.m.i.;
l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della
Regione Calabria;
i seguenti documenti allegati alla presente
deliberazione:
Allegato 1- determinazione del Commissario n. 1 del
07/12/2012 sul bilancio consuntivo anno 2009;
Allegato 2 - bilancio consuntivo anno 2009-Entrata e
spesa;
Allegato 3 - relazione collegio revisori anno 2009;
Allegato 4 - prospetti riepilogativi al 31/12/2009;
Allegato 5 - relazione commissario al bilancio
consuntivo 2009;
Allegato 6 - conto generale del patrimonio anno 2009;
Allegato 7 - relazione istruttoria del settore
ragioneria;
Allegato 8 - determinazione del Commissario n. 2 del
07/12/2012 sul bilancio preventivo e consuntivo anno 2010;
Allegato 9 - bilancio di previsione anno 2010 - Entrata
e spesa;
Allegato 10 - relazione collegio revisori anno 2010;
Allegato 11 - relazione commissario al bilancio di
previsione 2010;
Allegato 12 - bilancio consuntivo anno 2010 -Entrata e
spesa;
Allegato 13 - relazione collegio revisori anno 2010;
Allegato 14 - prospetti riepilogativi al 31/12/2010;
Allegato 15 - relazione commissario al bilancio consuntivo
2010;
Allegato 16 - conto generale del patrimonio anno 2010;
Allegato 17 - relazione istruttoria del settore
ragioneria;
Allegato 18 - determinazione del Commissario n. 3 del
07/12/2012 sul bilancio preventivo e consuntivo;
Allegato 19 - bilancio di previsione anno 2011-Entrata e
spesa;
Allegato 20 - relazione collegio revisori anno 2011;
Allegato 21 - relazione commissario al bilancio di
previsione 2011;
Allegato 22 - bilancio consuntivo anno 2011 - Entrata e
spesa;
Allegato 23 - relazione collegio revisori anno 2011;
Allegato 24 - prospetti riepilogativi al 31/12/2011;
Allegato 25 - relazione commissario al bilancio
consuntivo 2011;
Allegato 26 - conto generale del patrimonio anno 2011;
Allegato 27 - relazione istruttoria del settore
ragioneria;
Allegato 28 - determinazione del Commissario n. 6 del
07/12/2012 sul bilancio preventivo e consuntivo;
Allegato 29 - bilancio di previsione anno 2012-Entrata e
spesa;
Allegato 30 - relazione collegio revisori anno 2012;
Allegato 31 - relazione commissario al bilancio di
previsione 2012;
Allegato 32 - relazione istruttoria del settore
bilancio;
Allegato 33 - bilancio consuntivo anno 2012 -Entrata e
spesa;
Allegato 34 - relazione collegio revisori anno 2012;
Allegato 35 - prospetti riepilogativi al 31/12/2012;
Allegato 36 - relazione commissario al bilancio
consuntivo 2012;
Allegato 37 - conto generale del patrimonio anno 2012;
Allegato 38 - relazione istruttoria del settore
ragioneria;
Allegato 39 - parere dipartimento cultura sui bilanci di
previsione 2010, 2011 e 2012 e sui bilanci consuntivi 2009, 2010, 2011, 2012;
vista la delibera del Consiglio regionale n. 432 del 10
febbraio 2010 con la quale sono stati approvati i bilanci di previsione
dell'Istituto regionale per la Comunità Occitana di Calabria per gli anni
finanziari 2007, 2008 e 2009;
vista la delibera del Consiglio regionale n. 430 del 10
febbraio 2010 con la quale sono stati approvati i rendiconti generali
dell'Istituto regionale per la Comunità Occitana di Calabria per gli anni
finanziari 2007, 2008;
considerato che:
con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 310
del 14 dicembre 2010 il dr. Emilio Mastroianni è stato nominato Commissario ad
acta dell'Istituto regionale per la Comunità Occitana di Calabria;
è compito del Commissario ad acta procedere alla
definizione di tutte le situazioni giuridiche per poter procedere alla
liquidazione ed alla trasformazione degli Enti, compresa la predisposizione dei
bilanci;
atteso che, nell'ambito degli atti di liquidazione:
con determinazione del Commissario ad acta dell'Istituto
regionale per la Comunità Occitana di Calabria n. 1 è stato approvato il
Bilancio Consuntivo per l’anno 2009;
con determinazioni del Commissario ad acta dell'Istituto
regionale per la Comunità Occitana di Calabria nn. 2, 3 e 6 del 7 dicembre
2012, sono stati approvati, rispettivamente i progetti di Bilancio di
previsione ed i Rendiconti generali del medesimo istituto per gli anni 2010, 2011,
2012;
il Collegio dei Revisori dei Conti dell'Istituto ha
espresso parere favorevole all'approvazione dei bilanci per gli anni 2010, 2011
e 2012 e dei rendiconti generali dell'Istituto regionale per la Comunità
Occitana di Calabria per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012;
il dipartimento competente "Cultura, Beni
culturali, Istruzione, Università, Ricerca Scientifica e Alta formazione",
con nota n. 292572 del 17 settembre 2013, ha espresso parere favorevole
all'approvazione dei bilanci di previsione dell'Istituto regionale per la
Comunità Occitana di Calabria per gli anni 2010, 2011 e 2012 e dei rendiconti
generali per gli anni 2009, 2010, 2011 e 2012;
il Settore "Bilancio e Programmazione
economico-finanziaria" ha effettuato l'istruttoria, limitatamente
all'aspetto contabile, sui bilanci di previsione per gli anni 2010, 2011 e
2012, non rilevando elementi ostativi all' invio degli atti in Giunta e,
quindi, al Consiglio regionale ed ha espresso parere favorevole
all'approvazione dei documenti contabili con nota n. 298405 del 24 settembre
2013;
il Settore "Ragioneria Generale - Contabilità - Rendicontazione
e Parificazione" ha effettuato l'istruttoria, limitatamente all'aspetto
contabile, sui rendiconti relativi agli anni 2009, 2010, 2011·e 2012, non
rilevando elementi ostativi all'invio degli atti in Giunta e, quindi, al
Consiglio Regionale ed ha espresso parere favorevole all'approvazione dei
documenti contabili con note nn. 298333, 298337, 298338, 298342 del 23
settembre 2013;
considerato che la Seconda Commissione, udito il
Commissario dell'Istituto, dr. Emilio Mastroianni, nella seduta del 21 novembre
2013, ha approvato il provvedimento in oggetto;
delibera di approvare la liquidazione dell'Istituto
regionale per la Comunità Occitana di Calabria: Bilanci di previsione per gli
anni finanziari 2010, 2011 e 2012 e Rendiconti Generali per gli anni 2009,
2010, 2011 e 2012 con allegati tutti i documenti richiamati in premessa che
costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione”.
“Il Consiglio regionale,
vista la delibera di Giunta regionale n. 384 del 31
ottobre 2013;
visti:
l'articolo 57 della L R. n. 812002 per come modificato
dall'art. 5, LR. 16 marzo 2004, n. 7;
la legge regionale n. 27 del 30 agosto 1996 con la quale
si è provveduto a disciplinare il nuovo ordinamento degli Enti regionali
operanti nel settore dell'edilizia residenziale pubblica;
considerato che:
con delibera del Direttore Generale dell'ATERP di
Catanzaro n. 135 del 30/03/2013, è stato approvato il Conto Consuntivo per
l'esercizio finanziario 2012;
il Collegio dei revisori, con la relazione del 5.04.2013
al conto consuntivo per l'anno 2012, ha espresso parere favorevole per
l'approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2012, rilevando le
seguenti osservazioni e raccomandazioni ed invitando l'azienda:
alla puntuale riscossione dei canoni nonché all'attività
di recupero della morosità;
al ripristino di situazioni di legalità e alla rimozione
degli abusi, anche con l'ausilio di interventi con le altre Autorità preposte
alla legalità e all'ordine pubblico;
ad una ottimizzazione della gestione del patrimonio
immobiliare, purtroppo caratterizzato da problematiche di ordine sociale di non
facile soluzione;
di provvedere alla copertura del disavanzo di
amministrazione risultante dal Conto Consuntivo dell'esercizio 2012;
di proseguire e intensificare le azioni dirette al
recupero della morosità e alla regolarizzazione dei rapporti locativi;
di proseguire il programma di dismissione degli immobili
alienabili, dando priorità a quelli collocati nei cosiddetti condomini misti;
di proseguire l'opera e l'attività posta in essere per
un adeguato coordinamento tra gli uffici, al fine di rendere più agevoli ed
efficaci le procedure amministrative, contabili e legali;
di consolidare la capacità di riscossione, al fine di
garantire all'azienda un equilibrato andamento dei flussi di entrata e di uscita;
tenuto Conto della nota prot. 3059 del 6 giugno 2013,
con cui il Dipartimento Lavori Pubblici esprime parere favorevole
all'approvazione del rendiconto 2012, concordando con le risultanze del
Collegio dei Revisori e prescrivendo che l'ATERP si impegni ulteriormente per
eliminare situazioni di carenze e di morosità ancora presenti;
preso atto della nota prot. 328952 del 22 ottobre 2013,
con cui il Dipartimento Bilancio - Settore 2 "Ragioneria generale",
verificato il rispetto dei limiti di spesa ex l.r. n. 22/2010, ha svolto la
relazione istruttoria definitiva sul Conto Consuntivo esercizio finanziario
2012, proponendo l'approvazione del rendiconto 2012, con la prescrizione che
l'ente deve comunque impegnarsi per eliminare situazioni di carenze e morosità ancora
presenti;
considerato che la Seconda Commissione, nella seduta del
21 novembre 2013, ha approvato il provvedimento in oggetto, unitamente alle
raccomandazioni, prescrizioni e osservazioni del Collegio dei revisori, dei
dipartimenti regionali competenti e della Giunta regionale;
delibera
di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n.
8/2002, il Rendiconto Consuntivo Esercizio Finanziario 2012 dell'ATERP di
Catanzaro, unitamente alle raccomandazioni, prescrizioni, e osservazioni del
Collegio dei revisori, dei dipartimenti regionali competenti e della Giunta regionale”.
“Il Consiglio regionale,
vista la Delibera di Giunta regionale n. 385 del
31/10/2013;
visti:
l'art. 12 della Legge Regionale 8 luglio 2002, n. 24;
l'art. 28 della Legge Regionale 17 agosto 2005, n. 13
che approva l'istituzione dell'Organismo Pagatore Regionale;
l'art. 57 della L.R n. 8/2002 e s.m. e i.;
l'art. 54 dello Statuto regionale;
tenuto conto della deliberazione n. 291 del 8/04/2013
con la quale il Consiglio regionale ha approvato il Rendiconto Generale per
l'esercizio finanziario 2009, redatto dall'ARCEA;
visti:
il decreto del Direttore Generale dell'ARCEA n. 73 del
07/03/2011, con il quale viene approvato il Rendiconto Generale per l'esercizio
finanziario 2010, che si allega in copia unitamente al conto di bilancio 2010
ed al Rendiconto Generale del Patrimonio;
la relazione di accompagnamento al medesimo rendiconto
redatta dal Direttore Generale;
considerata la nota con la quale l'Arcea attesta che
alla chiusura dell'esercizio finanziario 2010 non esiste alcun impegno di spesa
fuori bilancio e non registrato nel rendiconto dell'esercizio stesso;
preso atto:
che il Collegio dei revisori dei conti dell'Azienda ha
espresso parere favorevole all'approvazione del rendiconto 2010 senza rilievi
ed osservazioni in merito;
che alla proposta di provvedimento amministrativo è in
atti il verbale di seduta del 26 novembre del 2012 del Collegio dei revisori,
il quale avuta conoscenza della tenuta di una contabilità separata per la
gestione dei Fondi FEASR, suggerisce che con decorrenza 2013 gli importi dei
movimenti annuali di tale gestione vanno indicati nel bilancio preventivo e
consuntivo dell'Agenzia nelle partite di giro con uguale importo sia in entrata
che in uscita, in modo da mettere in evidenza l'equilibrio finanziario
dell'Agenzia, cosi come prevedono i principi contabili degli enti pubblici;
tenuto conto:
che il verbale n. 2 del 16/03/2011 del Dipartimento
Agricoltura Foreste e Forestazione esprime parere favorevole, nulla rilevando
sotto il profilo della legittimità, all'approvazione del Rendiconto Generale
2010 per come predisposto e approvato dal Direttore Generale dell'ARCEA con
decreto n. 73 del 7/03/2011;
della relazione istruttoria sul Rendiconto Generale in
oggetto redatta dal Settore Ragioneria Generale, con la quale "viene
proposta l'approvazione del Rendiconto Generale per l'esercizio finanziario
2010, con la prescrizione che l'Agenzia adotti misure e provvedimenti al fine di
perseguire gli obiettivi di finanza pubblica e contenimento della spesa per
come dettato dalla legge regionale n. 19 del 2009 e dalla legge regionale n.22
del 2010 e s.m.e i.. Altresì, tenuto conto delle disposizioni dettate dall'art.
27, comma 8, e tenuto conto che i vertici dell'agenzia sono diversi da quelli
che operavano nell'anno 2010, si dispone la segnalazione del mancato rispetto
dell'art. 27 della legge regionale n. 19/2009 alla magistratura contabile al
fine di porre in essere le necessarie verifiche in ordine all'esistenza di
eventuale responsabilità contabile";
che la D.G.R. n. 385 del 31/10/2013 in relazione
all'attuazione dell'articolo 9, comma 2 della l.r. n. 22/2010 afferente alla
riduzione del 20% rispetto agli importi risultanti alla data del 31 dicembre
2009, riguardanti compensi, gettoni, indennità retribuzioni o altre utilità
comunque denominate corrisposte agli organi istituzionali dell'ente
sub-regionale ritiene necessaria, in sede diversa da quella di approvazione del
rendiconto di esercizio, una urgente verifica da parte del dipartimento
vigilante e dei dipartimenti interessati per materia sulla interpretazione
della summenzionata norma regionale;
considerato che la Seconda Commissione, nella seduta del
21 novembre 2013, ha approvato il provvedimento in oggetto, unitamente alle
prescrizioni espresse dalla Giunta regionale, che prevedono di adottare misure
e provvedimenti al fine di perseguire gli obiettivi di finanza pubblica e
contenimento della spesa per come dettato dalla legge regionale n. 19/2009 e
s.m. e i, ed altresì:
invitare la Giunta regionale ed i dipartimenti
competenti a procedere, ex art. 27, comma 8 della legge regionale n. 19/2009,
alla segnalazione del mancato rispetto dell'art. 27 della legge regionale
19/2009 alla Procura della Corte dei Conti, al fine di porre in essere le
necessarie verifiche in ordine all'esistenza di eventuale responsabilità
contabile, con allegati tutti i documenti richiamati in premessa che
costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
prendere atto della ulteriore parte del dispositivo
della delibera di Giunta in cui si demanda la verifica del rispetto
dell'articolo 9, comma 2, della legge regionale 22/2010 al Dipartimento
vigilante congiuntamente al Dipartimento Bilancio e Patrimonio, previa
acquisizione di idoneo parere in ordine alla concreta interpretazione della
norma succitata;
delibera
di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n.
8/2002, il Rendiconto Generale dell’Agenzia della Regione Calabria per le
Erogazioni in Agricoltura (AR.C.E.A) relativo all'esercizio finanziario 2010,
unitamente alle prescrizioni espresse dalla Giunta regionale che prevedono di
adottare misure e provvedimenti al fine di perseguire gli obiettivi di finanza
pubblica e contenimento della spesa per come dettato dalla legge regionale n.
19 del 12/06/2009 e s.m. e i.;
di invitare la Giunta regionale ed i dipartimenti
competenti a procedere, ex art. 27, comma 8 della legge regionale n. 19/2009 alla
segnalazione del mancato rispetto dell'art. 27 della legge regionale 19/2009
alla Procura della Corte dei Conti, al fine di porre in essere le necessarie
verifiche in ordine all'esistenza di eventuale responsabilità contabile, con
allegati tutti i documenti richiamati in premessa che costituiscono parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione;
di prendere atto della ulteriore parte del dispositivo
della delibera di Giunta in cui si demanda la verifica del rispetto
dell'articolo 9, comma 2, della legge regionale 22/2010 al Dipartimento
vigilante congiuntamente al Dipartimento Bilancio e Patrimonio, previa
acquisizione di idoneo parere in ordine alla concreta interpretazione della
norma succitata".
CAPO I
Principi generali
Art. 1
Oggetto e ambito di
applicazione
1. Con la presente legge la
Regione Calabria disciplina il sistema regionale dell’istruzione e formazione
professionale, nel rispetto della Costituzione e in particolare dell’articolo
117 e del principio di leale collaborazione, nonché dell’ordinamento nazionale
in materia d’istruzione e di formazione professionale. Le norme della presente
legge sono altresì dettate nell’ambito dei principi dell’ordinamento regionale
sulla formazione.
2. La presente legge
disciplina le funzioni e i compiti della Regione e delle autonomie locali,
nonché dei soggetti facenti parte del sistema di cui al comma 1, relativi
all’istruzione e formazione professionale, nel rispetto dello Statuto regionale
e dell’ordinamento vigente in materia.
CAPO II
Sistema regionale
dell’istruzione e formazione professionale
Art. 2
Sistema regionale
dell’istruzione e formazione professionale
1. È istituito il sistema
regionale dell’istruzione e formazione professionale quale insieme di percorsi
funzionali all’assolvimento dell’obbligo di istruzione e del diritto dovere
all’istruzione e alla formazione professionale.
2. Il sistema regionale
dell’istruzione e formazione professionale si attiene ai livelli essenziali
delle prestazioni stabiliti dalla disciplina statale e in particolare dal
decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226 (Norme generali e livelli
essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di
istruzione e formazione, a norma dell’articolo 2 della legge 28 marzo 2003, n.
53).
Art. 3
Finalità del sistema
1. Il sistema regionale
dell’istruzione e formazione professionale è diretto ad elevare le competenze
generali delle persone, ampliare le opportunità di acquisizione di una
qualifica professionale, assicurare il successo scolastico e formativo anche
contrastando la dispersione scolastica, nonché a fornire una risposta coerente
ai fabbisogni formativi e professionali del territorio al fine di un
inserimento efficace nel mondo del lavoro e nel contesto sociale a livello
europeo, nazionale e locale.
2. Le finalità del sistema
regionale dell’istruzione e formazione professionale, e dell’offerta formativa,
sono di assicurare l’assolvimento dell’obbligo d’istruzione e del
diritto-dovere all’istruzione e formazione, di ampliare le opportunità di
acquisizione di una qualifica professionale, di assicurare il successo
scolastico e formativo anche contrastando la dispersione scolastica, nonché di
fornire una risposta coerente ai fabbisogni formativi e professionali dei
territori.
3. Attraverso l’integrazione
tra il sistema dell’istruzione e quello della formazione professionale la
Regione intende fornire agli studenti un’offerta unitaria, coordinata e
flessibile nei contenuti e nelle modalità organizzative, in grado di
corrispondere alle esigenze e alle aspettative di ognuno, anche in modo
personalizzato.
4. La Regione promuove il
partenariato sociale e la collaborazione tra istituzioni quale mezzo per
l’integrazione delle politiche per l’istruzione, la formazione professionale ed
il lavoro.
Art. 4
Percorsi, qualifiche e
diplomi del sistema
1. In applicazione della
disciplina statale, il sistema regionale dell’istruzione e formazione
professionale prevede:
a) percorsi di durata
triennale, che si concludono con il conseguimento di una qualifica
professionale di livello EQF che costituisce titolo per l’accesso al quarto
anno del sistema;
b) percorsi di durata
quadriennale, che si concludono con il conseguimento di un diploma
professionale di IV livello europeo che costituisce titolo per l’accesso
all’istruzione e formazione tecnica superiore;
c) corso annuale destinato a
coloro che sono in possesso del diploma conseguito a conclusione del quarto
anno di cui alla lettera b), realizzato di intesa con le università, con l’alta
formazione artistica, musicale e coreutica, ai fini dell’ammissione all’esame
di Stato per l’accesso all’università, all’alta formazione artistica, musicale
e coreutica.
2. L’offerta formativa di
cui al comma 1 è articolata per favorire la realizzazione di percorsi sia
graduali, continui e progressivi, sia modulari che personalizzati e di diversa
durata e articolazione, in rapporto ai diversi stili di apprendimento e alle
esigenze degli allievi e delle loro famiglie.
3. L’offerta formativa di
cui al comma 2 è rivolta anche a soggetti in diritto-dovere di istruzione e
formazione, per il recupero della dispersione scolastica e formativa, nonché
per il reingresso nei percorsi formativi o nella formazione in apprendistato.
4. I percorsi di cui al
comma 1, lettere a) e b), garantiscono il rispetto dei livelli essenziali delle
prestazioni, nonché delle figure e dei relativi standard di competenza
nazionali e regionali necessari ai fini del riconoscimento e della spendibilità
delle certificazioni in ambito nazionale e comunitario.
5. Le competenze da
acquisire da parte degli studenti nell’ambito dei percorsi di cui al comma 1 si
riferiscono alle qualifiche previste dalla programmazione regionale in
correlazione con le figure definite a livello nazionale. Nella definizione di
tali competenze la Regione tiene conto di quanto stabilito nelle linee guida
nazionali sulla realizzazione di organici raccordi tra i percorsi degli
istituti professionali e i percorsi dell’istruzione e formazione professionale,
adottate in sede di Conferenza unificata ai sensi dell’articolo 9 del decreto
legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
6. La certificazione delle
qualifiche e dei diplomi del sistema regionale dell’istruzione e formazione
professionale avviene in coerenza con gli strumenti di certificazione e
formalizzazione delle competenze adottati dalla Regione, oltre che nel rispetto
della disciplina nazionale.
7. Nel rispetto della
disciplina nazionale, è assicurata l’adozione di misure che consentano l’avvio
contemporaneo dei percorsi del sistema regionale dell’istruzione e formazione
professionale e dei percorsi del sistema scolastico statale, in modo da offrire
allo studente una contestuale pluralità di scelte.
Art. 5
Soggetti del sistema
1. Possono fare parte del
sistema dell’istruzione e formazione professionale le agenzie formative
accreditate e gli istituti professionali con un ruolo integrativo e
complementare al sistema in applicazione del regime di sussidiarietà e secondo
quanto previsto dalla disciplina nazionale e in base alla delibera n. 529/2010
della Giunta regionale.
2. La Giunta regionale,
sentita la commissione consiliare competente, definisce, ai sensi della legge
regionale 19 aprile 1985 n. 18 (Ordinamento della formazione professionale in
Calabria), i criteri e i requisiti di accreditamento necessari ai soggetti di
cui al comma 1 per fare parte del sistema regionale dell’istruzione e
formazione professionale. A tal fine la Giunta provvede in conformità alla
disciplina statale in materia e ai relativi accordi in sede di Conferenza
unificata ai sensi dell’articolo 9 del decreto legislativo n. 281 del 1997 e
alla disciplina regionale delineata nelle delibere della Giunta regionale n.
872 del 29 dicembre 2010 e n. 67 del 28 febbraio 2011.
3. La Giunta regionale
approva e aggiorna l’elenco dei soggetti accreditati, ne garantisce l’adeguata
pubblicizzazione e annualmente ne verifica e controlla la conformità.
4. Le istituzioni formative
di cui al comma 1 ammesse a far parte del sistema regionale dell’istruzione e
formazione professionale sono dotate, ai sensi dell’articolo 15, comma 3, del
decreto legislativo n. 226 del 2005, di autonomia didattica, organizzativa, e
di ricerca e sviluppo.
5. Le qualifiche e i diplomi
del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale sono
rilasciati esclusivamente dalle agenzie formative accreditate e dagli istituti
professionali di cui al comma 1.
Art. 6
Percorsi triennali a
qualifica
1. Possono iscriversi a uno
dei percorsi di istruzione e formazione professionale di cui alla lettera a)
del comma 1 dell’articolo 4 gli studenti diplomati della scuola secondaria di
primo grado.
2. Nel rispetto della
disciplina nazionale, i soggetti di cui all’articolo 5, nella loro autonomia,
progettano i percorsi di cui al comma 1 in modo unitario e integrato, anche al
fine di assicurare il successo formativo di ogni studente.
3. La Regione, previo
confronto con gli organismi rappresentativi delle istituzioni formative, opera
per garantire gli organici raccordi previsti dalle linee guida nazionali, con
particolare riferimento ai passaggi degli studenti da un percorso all’altro, da
realizzare attraverso percorsi formativi flessibili, comprensivi di attività di
sostegno e di riallineamento delle competenze, e ogni altra opportunità
conforme alla normativa vigente.
Art. 7
Percorsi quadriennali a
diploma
1. In applicazione della
disciplina nazionale, all’interno del sistema regionale dell’istruzione e
formazione professionale i percorsi triennali di cui all’articolo 6 possono
essere completati con un quarto anno per l’acquisizione di un diploma
professionale di IV livello europeo che costituisce titolo per l’accesso
all’istruzione e formazione tecnica superiore.
2. In applicazione della
disciplina nazionale, i diplomi conseguiti al termine dei percorsi del sistema
regionale di istruzione e formazione professionale di durata quadriennale,
previa frequenza di apposito corso annuale realizzato di intesa con le
università, con il MIUR - Direzione generale per l’alta formazione artistica,
musicale e coreutica, consentono di sostenere l’esame di Stato per l’accesso
all’università e all’alta formazione artistica, musicale e coreutica, nonché
agli istituti tecnici superiori.
CAPO III
Funzioni e compiti
Art. 8
Programmazione del sistema
regionale dell’istruzione
e formazione professionale
1. La funzione di
programmazione e di organizzazione del sistema regionale dell’istruzione e
formazione professionale spetta alla Regione.
2. Il Consiglio regionale,
su proposta della Giunta, sentita la commissione consiliare competente, approva
il piano annuale regionale dell’istruzione e formazione professionale ed
aggiorna periodicamente gli indirizzi pluriennali e i criteri per la
programmazione territoriale dell’istruzione e formazione professionale, in modo
unitario sull’intero territorio regionale.
3. Gli indirizzi e i criteri
comprendono altresì indicazioni per l’armonizzazione, rispetto alle specifiche
caratteristiche dei territori, dei parametri dimensionali delle istituzioni
formative e per l’individuazione degli ambiti territoriali funzionali entro i
quali realizzare la programmazione territoriale.
4. La programmazione del
sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale è sottoposta a
monitoraggio costante da parte della Regione.
Art. 9
Standard formativi e criteri
di certificazione
1. La certificazione a
seguito di frequenza dei percorsi di istruzione e formazione professionale fa
riferimento ai sistemi europei di descrizione dei titoli e delle qualifiche, ai
livelli essenziali delle prestazioni e agli standard definiti a livello
nazionale.
2. Il sistema di
certificazione è finalizzato a:
a) garantire la trasparenza
delle competenze acquisite anche al fine della prosecuzione degli studi;
b) favorire l’inserimento,
la permanenza e il reingresso nel mondo del lavoro, nonché lo sviluppo
professionale;
c) assicurare il
riconoscimento a livello regionale, nazionale ed europeo delle competenze
acquisite.
3. La certificazione avviene
attraverso il rilascio di:
a) certificato delle
competenze di base in esito all’assolvimento dell’obbligo di istruzione di II
livello europeo;
b) attestato di qualifica di
operatore professionale in esito ai percorsi triennali di istruzione e
formazione professionale di III livello europeo;
c) diploma di tecnico
professionale in esito al quarto anno dei percorsi di istruzione e formazione
professionale di IV livello europeo.
4. Le certificazioni hanno
valore di attestato di idoneità o di abilitazione, qualora l’offerta formativa
rispetti le specifiche norme per l’accesso e per l’esercizio di una attività
professionale, secondo le disposizioni legislative o amministrative di
riferimento.
5. La Regione assicura la
coerenza delle certificazioni con le direttive e i regolamenti comunitari, al
fine di garantirne il riconoscimento e la trasferibilità tra i paesi
dell’Unione europea.
6. Le certificazioni,
rilasciate a seguito di frequenza, anche parziale, di percorsi del sistema
regionale di istruzione e formazione professionale, costituiscono credito
formativo. Hanno valore di credito formativo anche le certificazioni delle
competenze acquisite in contesti non formali ed informali, nonché nell’ambito
di percorsi in alternanza e in apprendistato.
7. Le certificazioni sono
registrate nel libretto formativo del cittadino di cui all’articolo 2 del
decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 (Attuazione delle deleghe in
materia di occupazione e mercato del lavoro di cui alla legge 14 febbraio 2003,
n. 30).
8. La Giunta regionale,
previo parere della competente commissione consiliare, approva i criteri di
certificazione delle qualifiche e dei diplomi rilasciati nell’ambito del
sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale, nel rispetto
della disciplina nazionale in materia.
Art. 10
Clausola valutativa
1. Il sistema regionale
dell’istruzione e formazione professionale è sottoposto dalla Regione a una
specifica valutazione di qualità ed efficacia, in coerenza con quanto previsto
dalle linee guida nazionali di cui all’articolo 4, comma 5, con particolare
riferimento alla possibilità di avvalersi della collaborazione dei soggetti da
esse menzionati.
2. Il Consiglio regionale
esercita il controllo sull’attuazione della presente legge e ne valuta i
risultati ottenuti, anche con riferimento ai risultati della specifica
valutazione di cui al comma 1. A tal fine, con cadenza triennale, la Giunta
presenta alla commissione consiliare competente una relazione sul sistema
regionale dell’istruzione e formazione professionale che fornisca informazioni
sulle attività svolte, i soggetti formativi coinvolti, gli studenti interessati
e gli effetti rispetto:
a) all’offerta formativa e
alle qualifiche conseguite;
b) al proseguimento in
percorsi formativi;
c) all’inserimento nel mondo
del lavoro;
d) alla creazione delle
condizioni per agevolare i passaggi fra sistema dell’istruzione e sistema
dell’istruzione e formazione professionale.
3. La Giunta presenta alla
commissione consiliare competente entro il trentuno ottobre di ogni anno una
relazione sull’attuazione della legge.
4. Le competenti strutture
di Consiglio e Giunta si raccordano per la migliore valutazione della presente
legge.
5. La Regione può promuovere
forme di valutazione partecipata coinvolgendo cittadini e soggetti attuatori
degli interventi previsti.
Art. 11
Azione di supporto al
sistema
1. La Regione, sentiti gli
organismi rappresentativi delle istituzioni formative e la direzione scolastica
regionale, svolge un’azione di supporto al sistema regionale dell’istruzione e
formazione professionale con particolare riferimento all’attuazione
d’interventi volti a sviluppare le competenze di base e professionali e ad
agevolare i passaggi tra il sistema dell’istruzione e il sistema
dell’istruzione e formazione professionale, con particolare attenzione agli
studenti a rischio di abbandono scolastico e formativo.
2. Gli studenti a rischio di
abbandono scolastico e formativo possono fruire di un progetto personalizzato
finalizzato all’acquisizione della qualifica professionale, previa verifica
della situazione individuale effettuata dai soggetti competenti dell’istruzione
e dell’istruzione e formazione professionale.
3. Le modalità e i criteri
per l’attuazione dell’azione regionale per l’integrazione progettuale e
operativa, realizzata anche attraverso la costituzione di gruppi di lavoro
settoriali composti dai soggetti di cui all’articolo 5, sono definiti dalla
Giunta regionale.
4. La Regione sostiene le
istituzioni scolastiche e formative per lo sviluppo dei servizi e delle
attività di orientamento, anche mediante interventi di formazione dei docenti e
degli orientatori ed adeguata strumentazione didattica.
Art. 12
Valutazione del sistema
regionale dell’istruzione e formazione professionale
1. La valutazione del
sistema di istruzione e formazione professionale è attuata nel rispetto delle
norme generali sulla valutazione del sistema educativo nazionale.
2. Alla valutazione del
sistema, attuata nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni formative, anche
in collaborazione con l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema
educativo di istruzione e di formazione (INVALSI) e con altri enti nazionali e
internazionali di valutazione, compete in particolare:
a) la valutazione del
sistema di istruzione e formazione professionale in riferimento ai livelli di
crescita di istruzione, di inserimento sociale, di risposta alle esigenze
occupazionali del mercato, anche al fine di garantire un’adeguata informazione
ai fruitori dei servizi di istruzione e formazione e alle loro famiglie;
b) la valutazione delle
attività formative dei singoli soggetti facenti parte del sistema di formazione
professionale, beneficiari, a qualsiasi titolo, di fondi regionali.
3. I risultati della valutazione
sono resi disponibili al fine di consentire alla Regione un’efficace
programmazione ed incentivazione dei servizi e delle politiche.
Art. 13
Attribuzione delle risorse
1. La Regione, in coerenza
con gli atti di programmazione economico-finanziaria, relativamente all’ambito
dei percorsi per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione e del diritto-dovere
di istruzione e formazione professionale, provvede all’attribuzione delle
risorse disponibili sulla base del criterio principale della quota unitaria per
studente.
2. Il criterio della quota
pro-studente può essere utilizzato anche adottando coefficienti e criteri
correttivi a vantaggio delle aree svantaggiate, nonché in relazione alla
collocazione territoriale, alle caratteristiche dell’utenza e alla tipologia e
qualità dell’offerta formativa.
3. La Regione riserva una
parte dei finanziamenti allo sviluppo del sistema, riconoscendo i comportamenti
eccellenti sul piano dei risultati raggiunti e valorizzando la capacità
progettuale delle istituzioni formative.
4. La Regione riserva una
parte dei finanziamenti previsti dalla legge regionale 8 maggio 1985, n. 27
(Norme per l’attuazione del diritto allo studio) ai partecipanti ai percorsi
del sistema di istruzione e formazione professionale.
CAPO IV
Sistema informativo e
trattamento dei dati personali
Art. 14
Sistema informativo
1. Al fine di consentire
l’effettivo esercizio dei diritti e delle finalità espresse nella presente
legge, la Giunta regionale istituisce, nell’ambito del sistema informativo
regionale, settori specifici e interconnessi dedicati all’istruzione e
formazione professionale, all’istruzione, compresa l’istruzione universitaria,
alla formazione professionale, compresa la formazione superiore, al lavoro.
2. I settori sono
finalizzati alla realizzazione delle azioni di:
a) analisi, valutazione e
supporto alle decisioni in ordine alla programmazione;
b) supporto alla
comunicazione e promozione dell’offerta formativa attraverso la
pubblicizzazione della medesima;
c) raggiungimento del
successo scolastico e formativo e contenimento della dispersione scolastica;
d) assolvimento dell’obbligo
d’istruzione e del diritto-dovere all’istruzione e formazione;
e) gestione, monitoraggio e
controllo delle attività relative all’offerta formativa;
f) raccolta e conservazione
delle certificazioni e degli accreditamenti;
g) analisi dell’inserimento
lavorativo e del mercato del lavoro.
3. È istituita l’anagrafe
regionale degli studenti coordinata ed integrata con l’anagrafe nazionale,
alimentata dalle informazioni sui percorsi scolastici, formativi e in
apprendistato degli studenti in diritto dovere, a partire dal primo anno della
scuola primaria.
4. Al fine di consentire
l’effettivo esercizio dei diritti e di realizzare le azioni di cui all’articolo
3 della presente legge, nonché di agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro e
il monitoraggio del percorso scolastico e formativo individuale dalla scuola
dell’infanzia all’inserimento lavorativo, la Giunta regionale effettua il
trattamento di dati personali nel rispetto delle norme in materia, di cui al
decreto legislativo n. 196 del 30 giugno 2003, (Codice in materia di protezione
dei dati personali). Nell’ambito del settore istruzione, inoltre, i dati sono
trattati effettuando anche i necessari collegamenti con quelli raccolti dagli
altri settori.
5. I dati personali sono
trattati nel rispetto dei principi di cui agli articoli 3 e 11 del decreto
legislativo n. 196 del 30 giugno 2003 e degli articoli 13, 18, 19 e 20 dello
stesso decreto.
6. La Giunta regionale può
comunicare all’ufficio scolastico regionale, agli uffici scolastici provinciali
e ai comuni, per lo svolgimento delle finalità istituzionali degli stessi, i
seguenti dati:
a) i dati personali relativi
al percorso scolastico e in particolare: nome, cognome, sesso, data e comune o
Stato di nascita, cittadinanza, codice fiscale, residenza, domicilio, telefono,
codice istituzione scolastica, codice scuola, scelta formativa dello studente,
posizione, classe, sezione, dati sul trasferimento o ritiro, data iscrizione, scuola
di provenienza, tempo di funzionamento, corso serale, indirizzo di studio,
qualifica, scuola anno venturo, votazioni, esiti;
b) i dati personali relativi
al percorso formativo per l’assolvimento del diritto dovere all’istruzione e
formazione e in particolare: nome, cognome, sesso, data di nascita, codice
fiscale, residenza, numero di ore svolte, provincia di svolgimento, numero di
riferimento, data d’inizio corso, data di fine corso, qualifica, canale di
finanziamento, tipologia d’azione;
c) i dati personali relativi
al percorso di apprendistato e in particolare: nome, cognome, sesso, data di
nascita, codice fiscale, residenza, domicilio, data d’inizio, data di fine,
numero modulo;
d) i dati personali
anagrafici dei residenti in Calabria in età scolastica e in particolare: nome,
cognome, sesso, data di nascita, codice fiscale, residenza.
7. La Giunta regionale può
comunicare alle istituzioni formative, di cui al comma 4 dell’articolo 5, i
seguenti dati trattati nell’ambito del sistema regionale dell’istruzione e
formazione professionale:
a) i dati personali
anagrafici degli studenti e in particolare: nome, cognome, sesso, data e luogo
di nascita, cittadinanza, codice fiscale, residenza, domicilio, telefono;
b) i dati relativi al
percorso scolastico e in particolare: codice istituzione scolastica, codice
scuola, scelta formativa dello studente, posizione, classe, sezione, dati sul
trasferimento, tempo di funzionamento, indirizzo di studio, qualifica, scuola
di provenienza, esiti.
8. In relazione a quanto disposto
dai commi 5 e 6 resta ferma l’osservanza della disciplina in materia
d’informativa di cui all’articolo 13 del decreto legislativo n. 196 del 30
giugno 2003.
CAPO V
Disposizioni transitorie e
finali
Art. 15
Norma transitoria
1. Fino all’adozione del
piano regionale dell’istruzione e formazione professionale trovano applicazione
le linee guida per la realizzazione dei percorsi di istruzione e formazione
professionale, approvate con deliberazione della Giunta regionale n. 67 del 28
febbraio 2011, nonché le circolari del Ministero del lavoro sulla gestione e
sulla rendicontazione delle attività formative finanziate dal Fondo sociale
europeo.
Art. 16
Norma finanziaria
1. Dall’attuazione delle
disposizioni della presente legge per l’anno 2013 non derivano nuovi o maggiori
oneri a carico del Bilancio della Regione Calabria.
2. Agli oneri derivanti
dall’attuazione dell’articolo 13, comma 4, si provvede, per gli anni successivi
con la legge di approvazione del bilancio di previsione annuale e con la legge
finanziaria di accompagnamento, nei limiti consentiti dall’effettiva
disponibilità di risorse autonome, iscritte nella UPB 4.2.02.01 “Interventi
relativi al diritto allo studio per l’istruzione pre-scolastica, dell’obbligo e
secondaria superiore” (capitolo 3313101) e secondo le indicazioni stabilite nel
piano annuale di cui all’articolo 8.
3. Agli ulteriori oneri
derivanti dall’attuazione della presente legge stimati in euro 3.600.000,00 si
fa fronte con la legge di approvazione del bilancio di previsione annuale e con
la legge finanziaria di accompagnamento, nei limiti degli importi assegnati per
tali finalità dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Fondo
Sociale Europeo.
4. La Regione si riserva di
finanziare le attività previste nella presente legge, nell’ambito della nuova
programmazione 2014-2020, previa approvazione, da parte degli enti
cofinanziatori, del Programma regionale redatto ai sensi dei regolamenti
comunitari che disciplinano il Fondo sociale europeo, trattandosi di azioni
coerenti con l’obiettivo tematico “Investimento nell’istruzione, nelle
competenze e nella formazione permanente”.
Art. 17
(Entrata in vigore)
1.La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della
Regione.
Il Consiglio regionale,
visto l'art. 3, comma 2, lettera d) del Regolamento
interno di organizzazione e funzionamento del Comitato Regionale per le
Comunicazioni;
vista la legge 6 agosto 1990, n. 223, concernente
"Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato";
vista la legge regionale n. 2 del 22 gennaio 2001, e
s.m. ed i., istitutiva del CO.Re.Com. Calabria, e segnatamente l'articolo 10;
preso atto dalla delibera n. 197 dell'11 settembre 2013
del CORECOM con la quale il Comitato ha approvato il Programma di attività per
l'anno 2014, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della l.r. 22 gennaio 2001, n.
2, unitamente al relativo fabbisogno finanziario;
vista la nota del Segretario Generale del 20 novembre
2013, con la quale si comunicava al Comitato che, da un esame istruttorio in
linea con le determinazioni assunte dall'Aula e dall'Ufficio di Presidenza in
tema di riduzione dei costi, il fabbisogno finanziario dovesse essere ridotto
almeno del 50% della somma inizialmente richiesta;
preso atto, altresì, della nota del Comitato del 28
novembre 2013 che, aderendo alla richiesta avanzata dal Segretario Generale, ha
deliberato di ridurre il fabbisogno finanziario per l'anno 2014, confermando
nel resto la precedente deliberazione n. 197;
delibera
di approvare, ai sensi dell'art. 10, comma 1, della l.r.
n. 2/2001, il Programma di attività del CORECOM per l'anno 2014 per come
trasmesso con deliberazione n. 197 dell'11 settembre 2013, unitamente al
fabbisogno finanziario per l'anno 2014 secondo l'importo comunicato con nota
del 28 novembre 2013 rideterminato in euro 85.000,00”.
“Il Consiglio
regionale,
vista la relazione relativa all’approvazione del conto
consuntivo dei fondi del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2012
nelle seguenti risultanze:
QUADRO RIASSUNTIVO DELLA GESTIONE FINANZIARIA ESERCIZIO
2012
FONDO DI CASSA AL 1.1.2012 13.641.975,65
riscossioni (+) 49.781.000,00 35.597.931,15 85.378.931,15
pagamenti (-) 13.966.258,84 80.770.317,16 94.736.576,00
FONDO DI CASSA AL 31.12.2012 4.284.330,80
Residui attivi (+) 823.606,03 52.852.304,59 53.675.910,62
Residui passivi (-) 28.954.389,60 23.298.720,91 52.253.110,51
DIFFERENZA 1.422.800,11
AVANZO (+) O DISAVANZO 5.707.130,91
vista la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 24
del 19 aprile 2013, relativa all’approvazione del conto consuntivo di cui trattasi;
visto il Regolamento interno di amministrazione e
contabilità del Consiglio regionale;
delibera
di approvare il conto consuntivo relativo ai fondi del
Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2012 nelle risultanze finali
sopra riportate”.
Art. 1
(Accelerazione
della definizione di procedimenti agevolativi)
1. In considerazione della particolare gravità della
crisi economica che ha colpito il sistema produttivo, alle imprese beneficiarie
di incentivi e agevolazioni a valere su fondi Regionali e/o su fondi
Comunitari, di cui alla data del 31 dicembre 2011 siano già state pubblicate le
graduatorie, si applicano i benefici di cui all'articolo 29, comma 1 del
Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83 convertito in legge 7 agosto 2012, n. 134.
2. Per effetto di quanto previsto al comma 1 del
presente articolo le imprese beneficiarie di agevolazioni a valere su fondi
Regionali o su risorse di cui al POP 1994/1999 e al POR 2000/2006 che, alla
data di entrata in vigore del Decreto Legge n. 83/2012, abbiano completato e
regolarmente collaudato gli investimenti, anche in presenza di provvedimenti
già adottati, sono esentate dal rispetto degli obblighi e delle prescrizioni
derivanti dal calcolo degli indicatori utilizzati per la formazione delle
graduatorie, previsti dalle Direttive di attuazione, dai Bandi e dai relativi
provvedimenti di concessione.
Art. 2
(Modifiche
alla l.r. n. 42/1995)
1. Al comma 1 dell'articolo 3 della LR. 42/95 le parole
"POP (Programma Operativo Plurifondo) Calabria 1994/1999" sono
sostituite dalle parole "POR Calabria 2000/200611 , le parole "anche
con una prima anticipazione massima del 20%" sono sostituite dalle parole
"con una eventuale ed ulteriore anticipazione del 30%"; dopo la
parola "bancaria" sono aggiunte le seguenti parole "e/o
assicurativa".
2. Il comma 2 dell'articolo 3 della LR. 42/95 è
sostituito dal seguente: "L'anticipazione erogata ai sensi del precedente
comma, sommata alle eventuali anticipazioni ordinarie previste nei
provvedimenti di concessione, sono proporzionalmente compensate in sede di
erogazione dei successivi stati di avanzamento dei lavori".
Art. 3
(Completamento
degli investimenti agevolati)
1. La Regione Calabria, attraverso i Dipartimenti
competenti per materia e previa richiesta da parte delle imprese interessate da
produrre entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, anche in
presenza di provvedimenti già adottati, favorisce il completamento degli
investimenti agevolati anche attraverso deroghe a termini di presentazione
degli stati di avanzamento lavori e di ultimazione dei programmi di spesa
concedendo proroghe straordinarie comunque compatibili con i termini di spesa
previsti dai programmi comunitari.
2. In presenza di situazioni di particolare gravità
delle imprese beneficiarie sotto il profilo economico e finanziario, tali da
minacciare la continuità delle attività produttive ed il mantenimento dei relativi
livelli occupazionali, può disporre in via eccezionale la sospensione dei
termini di ultimazione di programmi agevolati a valere sugli strumenti di
propria competenza fino all'adozione dei conseguenti programmi di
ristrutturazione anche tramite cessione dei complessi aziendali.
3. Al fine di conseguire la definitiva chiusura dei
procedimenti relativi alle agevolazioni, per le imprese di cui siano spirati i
termini di ultimazione del programma di investimenti, che alla data di entrata
in vigore della presente legge non sia stata avanzata alcuna richiesta di
erogazione e che, ricorrendone i presupposti non abbiano fatto richiesta di
proroga ai sensi del precedente comma 1, i Dipartimenti regionali competenti
per materia entro il 31/12/2013 accertano la decadenza dai benefici per
l'insieme delle imprese interessate con provvedimento da pubblicare nel
Bollettino Ufficiale della Regione Calabria.
Art. 4
(Entrata in
vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Il Consiglio regionale,
premesso che nei giorni scorsi è andato in onda sulla
trasmissione di Rai Uno “UNO MATTINA VERDE” un servizio sul bergamotto che
certamente ha indignato non solo i cittadini della fascia jonica della
provincia di Reggio Calabria dove viene coltivato, posto unico al mondo, “L’ORO
VERDE”, ma, tantissimi calabresi, che da sempre apprezzano le straordinarie
qualità di questo frutto;
considerato che nel corso di questo servizio, ancorché
brevissimo temporalmente (solo un minuto e quarantacinque secondi), lo stesso
bergamotto è stato presentato come prodotto “che arriva dalla Cina, ma ora c’è
anche da noi, in una piccola zona della Calabria”, e non è stato consentito per
lo spazio ristretto riservato al Presidente del Consorzio di Tutela del Bergamotto
avv.to Ezio Pizzi, di fornire i necessari chiarimenti in ordine non solo alle
origini ma al suo terreno storicamente naturale di coltura;
atteso che, così ampiamente e universalmente
riconosciuto, almeno dal 1600, il siciliano signor Procopio, passando dallo
Stretto di Messina, ebbe modo di approvvigionarsi di alcuni contenitori di olio
essenziale di bergamotto, sostanza allora misteriosa per tanti, e che,
allungata con acqua, riusciva a profumare, come d’incanto, l’intera Corte del
Re Sole e da qui il nome di “Acqua di Bergamotto”;
tenuto conto che, da almeno un secolo, il bergamotto
viene coltivato, grazie alle particolari condizioni climatiche, solo sul
territorio che da Reggio Calabria, attraverso l’Area Grecanica, arriva ad
alcuni centri della Locride, fornendo un contributo importante per centinaia di
aziende familiari e/o piccole e medie imprese;
visto il danno non solo di immagine ma soprattutto
economico che ne è derivato da una presentazione superficiale e non
approfondita dell’ “ORO VERDE” reggino;
considerata la necessità di ripristinare la completa
verità storica ed economica rispetto ad un prodotto che in questi anni, grazie
all’impegno del Consorzio di Tutela e della Organizzazione dei Produttori di
Bergamotto “UNIONBERG”, ha registrato un rilancio in termini di coltura, prezzo
di commercializzazione, remunerazione ed immagine per l’intera regione;
impegna
il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore
regionale all’Agricoltura ad attivare ogni canale istituzionale affinché, prima
di Natale, la Televisione di Stato dedichi un nuovo, ampio servizio al
bergamotto stesso, non solo per riaffermare la verità storica, sui terreni di
coltura, ma soprattutto per offrire una occasione per diffondere le
straordinarie qualità, ormai scientificamente accertate, sia dell’essenza
stessa che dell’intero frutto, che hanno originato un forte e positivo impatto
sul tessuto economico calabrese, proponendo altresì di mettere sulle tavole di
tutti gli italiani, per apprezzarne le qualità, durante queste feste natalizie,
un frutto di bergamotto.”
Art. 1
(Modifiche
alla l.r. 45/2013)
1. All'articolo 4 comma 3 della legge regionale 23
settembre 2013 n. 45 (Interventi per la riscoperta della dieta mediterranea)
sono apportate le seguenti modifiche:
a) le parole: "capitolo 4902102" sono
sostituite dalle seguenti parole: "capitolo 49020102";
b) le parole: "U.P.B. 4.9.01.01" sono
sostituite dalle seguenti parole: flU.P.B.4.9.02.01".
Art. 2
(Entrata in
vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della
Regione.
“Il Consiglio regionale,
premesso che:
nel luglio del 2006 una grave alluvione ha colpito e
devastato gran parte della provincia di Vibo Valentia, provocando una graduale
ed inarrestabile crisi economica con pesanti ricadute sui livelli
occupazionali;
la situazione di difficoltà si è ulteriormente aggravata
negli ultimi anni per la crisi economica che ha investito l’intero Paese e
l’Europa, determinando la cessazione delle attività di numerose imprese locali,
di grandi e piccole dimensioni;
lo stabilimento della Italcementi di Vibo Marina, in
particolare, che rappresenta una industria di primaria importanza, ha avviato e
sta portando a termine percorsi di dismissione con la conseguente perdita del
posto di lavoro per decine e decine di operai;
anche altre aziende, quali la General Electric e l’Eni
stanno attraversando situazioni di gravi difficoltà che, se non risolte,
anch’esse potrebbero cessare l’attività;
con delibera n. 28/2007 il Consiglio Comunale di Vibo
Valentia ha istituito sul territorio comunale le aree Z.F.U. per come
successivamente specificato dalla delibera di G.M. n. 11.161/2008, recepita dal
C.I.P.E. nel 2009 che, statuendo le zone Z.F.U. di Crotone, Lamezia Terme e
Rossano, individuava Vibo Valentia al IV° posto, riconoscendo le criticità del
territorio;
con delibera congiunta del Consiglio Provinciale e del
Consiglio Comunale di Vibo Valentia è stato chiesto al Presidente della Giunta
regionale l’istituzione di “Area di crisi complessa”, con riferimento al
territorio vibonese ed, in particolare, alle varie aree industriali del Comune
di Vibo Valentia, come previsto dal Decreto Sviluppo (legge di conversione n.
134 del 7/08/2012);
le procedure per l’istituzione di “Area di crisi
complessa” sono state già attivate dalla Giunta regionale per le zone di Gioia
Tauro e Crotone,
Impegna
il Presidente della Giunta regionale ad attivare con
urgenza le procedure per il riconoscimento di “Area di crisi complessa”, del
territorio vibonese”.
Il Consiglio regionale della Calabria,
premesso che:
nell’ambito dei fondi POR è stata prevista e finanziata
un’opera strategica per lo sviluppo socioeconomico e turistico dell’Aspromonte,
ovvero la realizzazione del terzo e ultimo lotto della strada a scorrimento
veloce Gallico/Gambarie;
l’opera, il cui costo si aggira sui 65 milioni di euro,
per la sua incidenza, si riverbera anche a vantaggio della vallata del Gallico
e della futura città metropolitana e ha visto coinvolte, in una positiva
sinergia istituzionale, la regione, la provincia di Reggio Calabria, le
istituzioni e i comitati dei cittadini locali;
l’importante intervento infrastrutturale, però, non
copre le esigenze complessive di viabilità e di collegamento fra le diverse
realtà territoriali atteso che la strada in progettazione nell’ambito del III
lotto è costituito da un tracciato principale che si sviluppa intersecando più
volte l’asta fluviale della Fiumara di Gallico e termina sulla SP 7 ad una
distanza di circa 1700 metri più a monte dell’abitato di Sant’Alessio e a circa
1000 metri più a valle del bivio per Podargoni;
nello specifico, anche prevedendo l’ammodernamento del
collegamento esistente, verrebbe a mancare un ultimo tratto con livello di
servizio identico al tratto esistente, che porti alla rinomata stazione
turistica di Gambarie d’Aspromonte e non risulteranno immediatamente connessi
diversi centri della vallata del Gallico fra i quali Sambatello, Villa San
Giuseppe, Calanna e Laganadi;
è indubbio che tali centri si pongano nel contesto della
istituenda città metropolitana che mira a rivitalizzare le aree periferiche e
di collina;
questi centri rischiano pertanto di rimanere emarginati
per l’assenza di raccordi e direttrici e ciò determinerebbe delle ripercussioni
di natura economica e turistica nonché il venir meno delle misure che da tempo
la regione sta attuando per la riduzione e il contrasto allo spopolamento delle
zone interne;
realizzare tali direttrici di collegamento, infatti,
inciderebbe sulla mobilità delle persone impattando in modo positivo sulle
scelte residenziali all’interno di un contesto naturalistico ecosostenibile,
sulla localizzazione delle imprese rispetto ai costi di produzione e
organizzativi, sullo sviluppo turistico per le importanti testimonianze
archeologiche e le produzioni artigianali presenti con la possibilità, quindi,
di generare quei servizi di base essenziali per una comunità quali quelli
sanitari, scolastici, commerciali;
a ciò si aggiunga che l’eventuale e auspicabile
completamento dell’infrastruttura consentirebbe la creazione di un percorso per
l’immediata accessibilità dell’Aspromonte anche in presenza di calamità
naturali, percorso non garantito dalla viabilità attuale in presenza di
particolari eventi calamitosi;
tale percorso consentirebbe inoltre la creazione di un
percorso alternativo alla A3 nella zona sud della Regione riducendo la
vulnerabilità complessiva della rete di trasporto;
impegna
il Presidente e la Giunta regionale ad inserire nell’ambito
della nuova programmazione comunitaria 2014/2020 il completamento dell’asse
viario Gallico/Gambarie e delle direttrici di collegamento con i centri della
vallata del Gallico indicati in premessa.”