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IX^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

__________

 

69.

 

SEDUTA DI VENERDI’ 28 GIUGNO 2013

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLÒ

 

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

La seduta inizia alle 14,50

PRESIDENTE

La seduta è aperta. Si dia lettura del verbale della seduta precedente.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

TRIPODI Maria Pasquale (Gruppo Misto)

Presidente, vorrei intervenire per una richiesta di inserimento di un ordine del giorno, peraltro, già concordato.

PRESIDENTE

Se siamo d’accordo facciamo un’ora di interrogazioni per passare poi alle richieste di inserimento all’ordine del giorno così andiamo spediti e recuperiamo il tempo perso.

Interrogazione a risposta immediata numero 359 del 15 maggio 2013 a firma del consigliere Giordano “Sull’utilizzo dell’avanzo di amministrazione del bilancio del Consiglio regionale ai sensi della legge regionale 36/2012”

PRESIDENTE

La prima interrogazione a risposta immediata numero 359 del 15 maggio 2013 è a firma del consigliere Giordano “Sull’utilizzo dell’avanzo di amministrazione del bilancio del Consiglio regionale ai sensi della legge regionale 36/2012”. Ne do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

con legge regionale 10 agosto 2012, numero 36, Variazione al bilancio di previsione 2012 ai sensi dell’articolo 23, comma 1, della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8., in sede di collegato alla manovra finanziaria di assestamento del bilancio del Consiglio regionale, è stato previsto all’articolo 1 che una quota parte dell’avanzo di amministrazione, risultante dal rendiconto del bilancio autonomo del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2011, approvato con deliberazione numero 213 del 3 agosto 2012, per un importo di euro 4.200.000,00, è restituita, nel corso dell’esercizio finanziario 2012, al bilancio della Giunta regionale per essere accertata e riscossa al capitolo 3601101 (UPB 3.4.03) dello stato di previsione dell’entrata ed essere destinata, dal lato della spesa, al finanziamento di alcune leggi regionali;

parte delle risorse stanziate sono state destinate al finanziamento delle seguenti leggi regionali:

per euro 1.000.000,00 alle attività di cui alla legge regionale 14 agosto 2008, numero 28 relativa alla realizzazione di progetti di politiche attive del lavoro, da allocare all’UPB 4.3.02.01 (capitolo 43020108) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2012;

per euro 200.000,00 al finanziamento del fondo di solidarietà per le famiglie delle vittime di incidenti mortali sul luogo di lavoro di cui alla legge regionale 26 febbraio 2010, numero 11, da allocare all’UPB 6.2.01.02 (capitolo 62010210) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2012;

per euro 500.000,00 al finanziamento dell’articolo 6, comma 5, della legge regionale 28 giugno 2012, numero 27 inerente gli indennizzi a carico del bilancio regionale dovuti ai soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie e trasfusioni di cui alla legge 25 febbraio 1992, numero 210, non più finanziata con risorse statali, da allocare all’UPB 6.1.02.01 (capitolo 61020112) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2012;

per euro 500.000,00 alla parziale copertura di quota parte dei debiti pregressi inerenti l’anno 2011 relativi alle provvidenze in favore di soggetti affetti da particolari patologie di cui alla legge regionale 29 marzo 1999, numero 8, da allocare all’UPB 6.1.02.01 (capitolo 61020111) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2012;

per euro 1.000.000,00 al finanziamento delle prestazioni socio-sanitarie erogate sul territorio regionale dalle strutture accreditate di cui all’articolo 49 della legge regionale 23 dicembre 2011, numero 47, da allocare all’UPB 6.2.01.02 (capitolo 62010213) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2012;

da alcuni segnalazioni pervenute si evincerebbe che alcuni dei capitoli suindicati non siano stati implementate con le risorse individuate dalla legge regionale 36/2010 -:

se la Giunta regionale ha provveduto ad apportare le necessarie modifiche ed integrazioni al documento tecnico di cui all’articolo 10 della legge regionale 8/2002;

se le somme previste siano state interamente destinate ai capitoli di spesa meglio indicate in premessa;

in caso contrario quali iniziative si intendono intraprendere per regolarizzare una situazione contabile al fine di dare risposte a quelle fasce sociali interessate dall’intervento finanziario.”

La illustra il consigliere Giordano. Mi raccomando, ricordo i tempi che sono di tre minuti, due minuti per l’illustrazione ed uno per la replica.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Grazie, Presidente. Questa interrogazione vuol far chiarezza. Com’è noto, nell’agosto 2012 questo Consiglio regionale ha approvato la legge regionale numero 36. In sede di assestamento di bilancio, rispetto all’avanzo di amministrazione conseguito pari a 4 milioni 200 mila euro, erano stati trasferiti alla Giunta regionale per il finanziamento di leggi e di interventi privi di copertura.

Il più rilevante riguardava le politiche attive del lavoro con un capitolo sempre in sofferenza, il capitolo 43020108; il finanziamento del fondo di solidarietà per le famiglie delle vittime di incidenti mortali sul luogo di lavoro rispetto alla legge regionale numero 11 del 2010 che era rimasta priva o con insufficiente copertura per tre anni; poi ancora il capitolo relativo agli indennizzi per i soggetti danneggiati da complicanze a causa di vaccinazioni e trasfusioni. Ancora 500 mila euro a favore del capitolo per i soggetti affetti da particolari patologie di cui alla legge regionale numero 8 del 1999 e in ultimo 1 milione era invece destinato per le prestazioni socio-sanitarie erogate sul territorio regionale dalle strutture accreditate ai sensi dell’articolo 49 della legge finanziaria 47/2011.

Sembrerebbe che queste risorse non siano state trasferite e non siano stati impinguati i capitoli di spesa.

A distanza di circa un anno vogliamo sapere le motivazioni del mancato adempimento e quali iniziative la Giunta, il Consiglio e l’Ufficio di Presidenza intenderebbero intraprendere per sanare questa incongruenza. Grazie.

PRESIDENTE

Risponde l’assessore Mancini.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Grazie, Presidente. In relazione all’interrogazione formulata dal consigliere Giordano in merito alla applicazione delle disposizioni contenute all’articolo 1 della legge regionale 10 agosto 2012, numero 36 si evidenzia che, con deliberazione numero 594 del 7 settembre 2012 - che si allega – la Giunta regionale ha portato le necessarie modifiche ed integrazioni al documento tecnico come previsto dall’articolo 10 della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8. Di conseguenza gli importi previsti dalla legge in oggetto sono stati iscritti sui capitoli indicati nella legge medesima ed assegnati ai Dirigenti titolari dei centri di responsabilità amministrativa dei competenti Dipartimenti regionali.

Al fine di fornire informazioni in merito alla gestione operata sui suddetti capitoli, si evidenzia quanto segue: la somma di euro 1 milione iscritta al capitolo 43020108 – mi scuso con lei e con l’Aula perché la materia è tecnica, pertanto sono costretto a leggere in maniera precisa e puntuale al fine di chiarire al meglio il petitumassegnata al dipartimento lavoro relativo a spese per la realizzazione di progetti di sviluppo di politiche attive del lavoro suscettibili di offrire impiego a lavoratori già dipendenti di enti ed altri organismi pubblici o pubblico-privati - al cui capitale sociale partecipa evidentemente la Regione Calabria – collegati nelle diverse forme di trattamento degli ammortizzatori sociali, compresi i trattamenti in deroga, ovvero dipendenti, alla data del 31 dicembre 2007 di imprese fornitrici di servizi in regime di esternalizzazione rese in favore della Regione Calabria che è stata interamente impegnata nel corso dell’esercizio finanziario 2012.

La somma di euro 200 mila, iscritta sul capitolo della spesa 62010210 assegnata al Dipartimento lavoro, relativa al fondo di solidarietà regionale per le famiglie delle vittime di incidenti mortali sui luoghi di lavoro non è stata impegnata entro l’esercizio finanziario 2012. Pertanto è transitata in economia ai sensi dell’articolo 52 della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8.

La somma di euro 500 mila, invece, iscritta al capitolo 61020112 assegnata al Dipartimento Tutela della salute e relativo a spese a carico del bilancio regionale, per l’esercizio delle funzioni trasferite in materia di salute umana e sanità veterinaria di cui alla legge 25 febbraio 1992, numero 210 è stata totalmente impegnata nell’anno 2012.

La somma di euro 500 mila, iscritta al capitolo 61020111 assegnato al Dipartimento Tutela della salute e relativo a spese per la copertura dei debiti pregressi contratti dalla Regione nei confronti di beneficiari della legge 29 marzo 1999, numero 8 non è stata oggetto di impegno entro la fine dell’esercizio finanziario 2012. Pertanto è transitata in economia.

La somma di euro 1 milione iscritta al capitolo della spesa 62010213 assegnata al Dipartimento lavoro, relativo a spese a carico del bilancio regionale per le prestazioni socio-sanitarie erogate sul territorio regionale dalle strutture accreditate di competenza del settore politiche sociali è stata totalmente impegnata nel corso dell’esercizio 2012.

Infine, la somma di euro 1 milione iscritta al capitolo della spesa 7001101 relativo a fondo occorrente agli oneri derivanti da provvedimenti legislativi che si perfezioneranno dopo l’approvazione del bilancio regionale, recante spese di parte corrente, è stata successivamente allocata – con deliberazione della Giunta regionale numero 4122012 al capitolo 22020601 relativo alla valorizzazione e promozione del termalismo in Calabria come previsto dalla legge regionale 3 settembre 2012, numero 38.

Naturalmente depositerò il testo della mia risposta, insieme agli allegati che ho citato, agli atti del Consiglio e a disposizione del consigliere Giordano, augurandomi che possa essere soddisfatto dei chiarimenti forniti.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, chiaramente la risposta dell’assessore Mancini è esaustiva e chiarisce dove si sono verificate le incongruenze e dove, invece, si è dato pieno adempimento alle disposizioni della “36”.

La risposta dell’assessore Mancini è soddisfacente ed ha chiarito le cose. Non è soddisfacente – ma non è certamente una sua responsabilità, pur dovendo chiarire di chi sia – laddove non sono state rispettate le disposizioni della legge per quanto riguarda, in particolare, il finanziamento del capitolo del fondo per le vittime degli incidenti del lavoro.

Questa è una cosa gravissima, trattandosi di un fondo che viene negato da tre anni, trascurato, ed in questo caso c’è una pesante violazione di legge. Per cui – Presidente Talarico, se mi ascolta, mi rivolgo a lei – le chiedo di voler attivare i procedimenti nei confronti di chi non ha adempiuto al rispetto della legge regionale 36 che è una legge del Consiglio regionale con cui il Consiglio regionale ha demandato e trasferito alla Giunta queste risorse.

E’ inspiegabile ed inaccettabile che il fondo di solidarietà delle vittime degli incidenti del lavoro ed il fondo a copertura delle particolari patologie – quindi due misure di carattere sociale e sanitario di altissimo rilievo, Presidente – siano state violate in maniera indecorosa.

Le chiedo, quindi, di attivare le procedure affinché si vada anche a sanzionare chi non ha proceduto e adempiuto a rispettare questa legge.

Per quanto riguarda la questione specifica del fondo di solidarietà c’è una successiva interrogazione e mi rivolgo tanto all’assessore Mancini quanto all’assessore Salerno se mi ascolta perché la cosa è delicata.

C’è una interrogazione e poi c’è un emendamento che va in quella direzione.

Interrogazione a risposta immediata numero 368 del 31 maggio 2013 a firma del consigliere Maiolo “In ordine all’avviso pubblico per la concessione di contributi per il finanziamento di assegni di ricerca con percorso obbligatorio all’estero”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 368 del 31 maggio 2013 a firma del consigliere Maiolo “In ordine all’avviso pubblico per la concessione di contributi per il finanziamento di assegni di ricerca con percorso obbligatorio all’estero” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

sul BUR Calabria numero 36 Parte Terza del 07 Settembre 2012, è stato pubblicato l’avviso per la concessione di contributi per il finanziamento di Assegni di Ricerca con percorso obbligatorio all’estero - (Por Calabria FSB 2007-2013 Asse IV - Capitale Umano/Obiettivo Operativo M2 “Sostenere la realizzazione di percorsi individuali di alta formazione per giovani laureati e ricercatori presso organismi di riconosciuto prestigio nazionale e internazionale” - Piano regionale per le risorse umane/Piano d’azione 2011-2013);

l’articolo 5 del Bando per la realizzazione del progetto stabilisce la erogazione di un assegno per 18 mesi;

l’articolo 8 del bando recita “I progetti dovranno concludersi entro il 31 dicembre 2014 e comunque non oltre il termine massimo previsto per l’ammissibilità delle spese del POR Calabria FSE 2007/2013”;

le scadenze stabilite sull’avviso pubblico impongono, come data ultima, per potere realizzare i progetti in 18 mesi ed entro la data del 31 dicembre 2014, quella del 30 giugno 2013;

ad oggi non si hanno ancora notizie in merito alla valutazione dei progetti con conseguente predisposizione delle graduatorie e dei programmi d’intervento ammissibili e non ammissibili a finanziamento -:

quali iniziative la Giunta regionale intende assumere, a distanza di sette mesi dalla chiusura del bando, per dare risposte ai tanti giovani laureati e ricercatori della nostra Calabria nei termini di scadenza previsti dall’Avviso Pubblico specificati in premessa.”

Prego, consigliere Maiolo.

MAIOLO Mario (PD)

Signor Presidente, grazie. L’interrogazione riguarda l’avviso pubblico del 7 settembre 2012 che prevedeva l’erogazione di assegni di ricerca con percorso obbligatorio all’estero utilizzando risorse del Por fondo sociale 2007-2013.

Questo percorso, di alta formazione, era obbligatorio in organismi riconosciuti a livello nazionale e internazionale e, nel bando, sostanzialmente, i progetti di ricerca devono concludersi entro il 31 dicembre 2014.

Il percorso è previsto in 18 mesi di borsa con conclusione, appunto, il 31 dicembre 2014. Questo significa che per poter rispettare la data di chiusura e, quindi, anche la data relativa ai meccanismi di rendicontazione e quant’altro, teoricamente domani dovrebbero partire operativamente le borse di ricerca.

A distanza di 8 mesi non esiste ancora l’esito delle valutazioni delle domande e quindi l’interrogazione è tesa a conoscere che cosa intende fare la Giunta per poter rispettare i termini del bando ma soprattutto i termini di utilizzazione positiva delle risorse comunitarie e, soprattutto, le attese dei giovani che hanno già assunto impegni rispetto alle possibilità di recarsi all’estero ma che non possono contare sulla disponibilità della borsa loro promessa.

PRESIDENTE

Prego, assessore Caligiuri.

CALIGIURI Mario, assessore alla cultura e beni culturali

Grazie, Presidente. Con riferimento all’interrogazione del consigliere Maiolo, si rappresenta quanto segue.

L’intervento prevede la valutazione di progetti di ricerca promossi dagli Atenei pubblici calabresi e dagli Enti pubblici di ricerca, con sede nel territorio regionale per il finanziamenti di percorsi formativi di durata di 18 mesi.

Il termine di scadenza del bando per la presentazione delle domande è avvenuto il 27 ottobre 2012.

La procedura di selezione, ai sensi dell’articolo 7 dell’avviso, ha previsto una doppia fase, la prima a cura degli uffici, relativa all’ammissibilità delle domande di partecipazione sulla base dei requisiti, la seconda, di valutazione dei progetti di ricerca ritenuti ammissibili, è stata affidata ad una Commissione di esperti esterni all’Amministrazione regionale e selezionati dalla banca dati del Miur.

Le spese relative al funzionamento della Commissione gravano sull’asse VI, assistenza tecnica, del Fse 2007-2013. La fase di ammissibilità da parte degli uffici si è conclusa il 28 novembre 2012 e, contestualmente, è stata richiesta l’assunzione dell’impegno di spesa per la copertura finanziaria delle attività della costituenda Commissione di valutazione dei progetti.

Successivamente alla rimodulazione delle risorse finanziarie degli Assi, avvenuta nell’ambito della programmazione Fse, verificatasi a partire dall’ottobre 2012 fino a fine anno, è stata acquisita l’autorizzazione e questo Dipartimento ha avviato la consultazione delle banche dati del Miur per individuare una rosa di nomi per la Commissione di valutazione.

La Commissione è stata costituita con decreto dirigenziale del 5 marzo 2013 e, contestualmente, si è insediata. Successivamente, però, si è reso necessario integrare la stessa a causa di alcune rinunce pervenute medio tempore e, con decreto dirigenziale del 9 maggio 2013, si è proceduto alla integrazione con altri esperti dopo aver preventivamente espletato le procedure di consultazione della banca dati. La stessa si è ritualmente insediata e sta procedendo alle attività istruttorie dei progetti il cui termine di completamento è stato fissato, per decreto, al 20 giugno 2013.

Per come procede si ritiene che non possa essere riscontrato nessun ritardo nella procedura in esame e che, in ogni caso, va tenuto in debita considerazione il manifestarsi di circostanze indipendenti dal funzionamento di questi uffici. La graduatoria, quindi, è stata approvata qualche giorno fa e riteniamo che i termini di spesa, fissati per il 31 dicembre 2015, possano essere rispettati, ai sensi dell’articolo 5 del Regolamento.

PRESIDENTE

Prego, collega Maiolo.

MAIOLO Mario (PD)

Mi pare di capire che è stata approvata, oppure no, assessore?

CALIGIURI Mario, assessore alla cultura e beni culturali

Gli uffici mi hanno riferito che è stata approvata.

MAIOLO Mario (PD)

Ha gli estremi dell’approvazione? Siccome non risulta approvata da nessuna parte, se ci dà in Aula i riferimenti dell’approvazione possiamo ritenere che sia approvata.

(Interruzione)

CALIGIURI Mario, assessore alla cultura e beni culturali

A me non sono stati forniti nella risposta degli uffici. Mi riservo di farlo tempestivamente.

MAIOLO Mario (PD)

Allora, signor Presidente, non mi ritengo assolutamente soddisfatto, per il semplice motivo che, anche in quest’altra procedura, si vede come gli impegni di spesa delle Commissioni, previsti dal bando e dalla procedura e che dovrebbero essere assunti in fase di bando e quindi di impegno preliminare, portano poi ad un allungamento dei termini.

Oggi siamo già ad otto mesi e ribadisco che il termine per poter fare questi assegni di ricerca è di 18 mesi, con scadenza al 31 dicembre 2014. Se il calendario non fa salti significa che dovrebbero partire domani. Il che significa che non saranno rispettati i termini né del bando né di impegni degli studenti.

Interrogazione a risposta immediata numero 371 del 31 maggio 2013 a firma del consigliere Franchino “In ordine alla vertenza dei lavoratori stagionali. Consorzio di bonifica integrale dei bacini tirrenici del cosentino”

PRESIDENTE

Siamo all’interrogazione a risposta immediata numero 371 del 31 maggio 2013 a firma del consigliere Franchino “In ordine alla vertenza dei lavoratori stagionali. Consorzio di bonifica integrale dei bacini tirrenici del cosentino”. Ne do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la vertenza dei lavoratori stagionali del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini Tirrenici del Cosentino, ente attualmente in gestione commissariale, vede la particolare situazione di disagio del personale stagionale addetto ai servizi di irrigazione e di bonifica;

gli operai stagionali del Consorzio di Bonifica Valle Lao vengono da oltre vent’anni illegittimamente assunti con contratti a termine, “rinnovati” di anno in anno senza alcuna certezza;

la maggior parte dei dipendenti ha promosso causa contro il Consorzio per il riconoscimento del diritto alla conversione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato e il Tribunale di Paola ha accolto e riconosciuto le loro istanze disponendo l’assunzione a tempo indeterminato;

il Consorzio non ha ottemperato alle sentenze emesse ed, inoltre, quest’anno, adducendo giustificazioni di carattere finanziario, ha addirittura previsto un “piano di riduzione di spesa”, determinando così, oltre che tagli evidenti alle giornate lavorative del personale stagionale e alla retribuzione, anche il mancato accesso a forme di “integrazione” salariale, nonché la diminuzione dei servizi resi al territorio e agli utenti consorziati -:

al di là del problema dell’inottemperanza alle sentenze, che verrà opportunamente trattato in sede giudiziaria, per quanto sopra descritto, cosa intende fare la Regione Calabria per dirimere la vertenza in modo da restituire serenità e sicurezza ai lavoratori e alle rispettive famiglie?”

Prego, collega Franchino.

FRANCHINO Mario (PD)

Presidente, questa interrogazione riguarda la vertenza dei lavoratori stagionali del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini Tirrenici del Cosentino, che è un ente attualmente in gestione commissariale.

Si tratta di personale stagionale addetto ai servizi di irrigazione e di bonifica. Gli operai stagionali del Consorzio di Bonifica Valle Lao, da oltre vent’anni, vengono illegittimamente assunti con contratti a termine, “rinnovati” di anno in anno senza alcuna certezza.

La maggior parte di loro – sono circa 30 unità - hanno promosso causa contro il Consorzio per il riconoscimento del diritto alla conversione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato e il Tribunale di Paola ha accolto e riconosciuto le loro istanze disponendo l’assunzione a tempo indeterminato.

Il Consorzio, ovviamente, come sempre, non ha ottemperato alle sentenze emesse e, inoltre, quest’anno ha, addirittura, previsto un “piano di riduzione della spesa”, determinando così, oltre che tagli evidenti alle giornate lavorative, anche il mancato accesso a forme di “integrazione” salariale nonché la diminuzione dei servizi resi al territorio e agli utenti consorziati.

Allora si chiede di dipanare un quadro che si prefigura di grave e perdurante gravità che va a discapito della qualità dei servizi irrigui e di bonifica, che risultano di particolare rilevanza per il territorio.

Chiedo, pertanto, di giungere ad una positiva e definitiva soluzione della vertenza in modo da restituire sicurezza e certezza a tante famiglie. Grazie.

PRESIDENTE

Risponde l’assessore Trematerra.

TREMATERRA Michele, assessore all’agricoltura e alla forestazione

Grazie, Presidente. Questa è una questione che abbiamo affrontato di recente e che, come ha detto l’interrogante, riguarda una categoria di lavoratori, cosiddetti stagionali, cioè quei lavoratori che nell’arco temporale di un periodo dell’anno – ovviamente i periodi caldi – hanno la funzione di tenere vivo il servizio, quindi di garantire l’irrigazione dei terreni di tipo agricolo.

C’è da dire, immediatamente, che non sono mai assunti in maniera illegittima perché il loro tipo di contratto prevede che ad ogni fine anno, in buona sostanza, venga chiuso quel contratto e loro stessi - perché sono sempre le stesse persone – siano riassunti l’anno successivo.

La questione che pone il consigliere Franchino è sull’aspetto legale di questa vicenda. E’ vero che questi lavoratori hanno condotto un ricorso contro il Consorzio per essere trasformati da lavoratori stagionali in lavoratori a tempo indeterminato.

La tipologia del loro lavoro è stagionale e tale deve rimanere. C’è una sentenza – una sentenza – verso un solo dipendente da parte del giudice di Paola verso la quale c’è stata una impugnativa da parte del Consorzio di bonifica davanti agli altri organismi della giustizia. Se dovesse passare questo principio ci troveremo in Calabria – adesso non so i numeri esatti – circa 700 lavoratori stagionali, come prevedono i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro che verrebbero ad essere trasformati in lavoratori a tempo indeterminato. Questo sì, appesantendo di molto, poi i bilanci dei Consorzi che sono già molto asfittici e che hanno determinato, proprio per i minori trasferimenti, tutta una serie di tagli non solo sul personale – in questo caso i cosiddetti acquaioli – ma su tutta una serie di voci.

Per esempio voglio ricordare - giusto perché lo citava nell’interrogazione – che c’è stata una riduzione nelle giornate lavorative. Una riduzione anche della retribuzione annua dei Dirigenti. Una riduzione di 80 mila euro la prima e 150 mila la seconda, di 20 mila euro per quanto riguarda trasferte e straordinari e di 25 mila euro per tutta una serie di servizi che erano nel consorzio tra cui vigilanza, pulizia e quant’altro.

Non c’è, quindi, nessuna illegittimità nelle assunzioni che vengono fatte perché loro hanno una sorta di priorità nell’assunzione. Non è possibile, a nostro avviso, favorire un processo di stabilizzazione proprio perché è la loro natura e la legge Fornero prevede questa fattispecie di lavoratori. Tra l’altro non mi risulta che al momento ci sia stata nessuna diminuzione dei servizi.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Franchino.

FRANCHINO Mario (PD)

Grazie, Presidente. Non mi ritengo soddisfatto, ovviamente perché penso che dovrebbe essere la politica a rispondere alle esigenze di chi lavora e di chi ogni giorno soffre per la crisi che c’è in atto. Ovviamente mi sarei atteso, così come è stato detto dell’assessore Trematerra, assessore all’agricoltura, che si mettesse in campo una politica di concertazione per poter addivenire ad una soluzione.

Questa volontà, non per quel che riguarda l’assessore ma probabilmente per la maggioranza di governo della Regione, non c’è e manteniamo in uno stato di precarietà tanti lavoratori calabresi, soprattutto in questo settore.

Tenuto conto della risposta restiamo in attesa che sia la Magistratura a risolvere il problema, restiamo in attesa di qualche sentenza positiva come quella che finora c’è stata per vedere di arrivare alla soluzione. Grazie.

Interrogazione a risposta immediata numero 374 del 3 giugno 2013 a firma del consigliere Guagliardi “Sullo stato di attuazione del progetto di realizzazione della rete irrigua del consorzio Sibari-Crati

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 374 del 3 giugno 2013 a firma del consigliere Guagliardi “Sullo stato di attuazione del progetto di realizzazione della rete irrigua del consorzio Sibari-Crati”.

Non vedo in Aula il consigliere Guagliardi, pertanto l’interrogazione decade.

Interrogazione a risposta immediata numero 375 del 31 maggio 2013 a firma dei consiglieri Principe Naccari Carlizzi, Guccione, De Gaetano, Scalzo, Adamo, Sulla, Franchino, Ciconte, Maiolo, Amato, Giamborino “Sul piano di rientro della sanità calabrese”

PRESIDENTE

Si passa adesso all’interrogazione a risposta immediata numero 375 del 31 maggio 2013 a firma dei consiglieri Principe Naccari Carlizzi, Guccione, De Gaetano, Scalzo, Adamo, Sulla, Franchino, Ciconte, Maiolo, Amato, Giamborino “Sul piano di rientro della sanità calabrese” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale nella qualità di commissario ad acta. Per sapere - premesso che:

in data 31 Dicembre 2012 è scaduto il piano di rientro e i risultati insufficienti hanno determinato la proroga dello stesso e del commissariamento della sanità calabrese;

il termine utile del 10 maggio, fissato nell’ultima riunione del tavolo Massicci, per la presentazione del piano operativo per la riprogrammazione del piano di rientro è abbondantemente superato, senza che la Regione producesse alcunché nonostante i formali solleciti dei Ministeri;

il Consiglio regionale e la competente commissione consiliare sono spogliati nell’esercizio della propria competenza sulla programmazione, per cui il futuro piano operativo diventa una decisione arbitraria del Governo regionale.

il decreto legislativo numero 174 del 2012 e il decreto legislativo numero 149 del 2011 impongono la sostituzione del Governatore, nella qualità di commissario ad acta, nel caso di Regioni come la Calabria che abbiano applicato per due esercizi finanziari consecutivi l’aliquota addizionale Irpef massima e, nel contempo non abbiamo adempiuto agli obblighi temporali del piano di rientro, i cui inadempimenti vengano riscontrati in sede di verifica annuale dagli organismi ministeriali;

tali condizioni si sono ampliamente verificate nella Regione Calabria;

le aziende sanitarie non hanno attuato le prescrizioni del piano di rientro, operando arbitrariamente e difformemente dai provvedimenti del commissario ad acta, in particolare in ordine alla ricollocazione di personale in esubero derivante dalle riconversioni dei presidi ospedalieri;

si registra un cortocircuito tra il direttore generale del Dipartimento, che invita i direttori delle aziende ad attribuire validità provvisoria alle nomine dei direttori di distretto, e i sub commissari che con atto formale (prot. 173448 del 23 Maggio 2013), invece, chiariscono come non sia prevista nella legislazione vigente l’istituto dell’incarico provvisorio;

non è stato emanato alcun decreto riguardante la ridefinizione della rete territoriale il che rende assolutamente incongruo tutto il riassetto delle reti di cui al decreto 18;

non è stato emanato alcun decreto attuativo delle disposizioni del decreto 18 relative alla rete di emergenza-urgenza, con ciò lasciando scoperto un settore fondamentale dell’assistenza, in particolare in Calabria la cui orografia e viabilità rende estremamente difficile ogni trasporto;

si continuano ad omettere le sanzioni richieste dal tavolo Massicci, da oltre un anno, per i direttori generali che hanno effettuato assunzioni in violazione del blocco del turnover attivo ope-legis per tutta la durata del commissariamento;

il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge regionale e che mirava a stabilizzare i precari della sanità, mettendo a forte rischio i livelli essenziali di assistenza;

si continua a non dare risposta ai Ministeri che hanno chiesto da oltre un anno la revoca dell’art. 40 della l.r. numero 47 del 2011;

si perpetua la storia dei finanziamenti alle case di cura per il trattamento delle post-acuzie e di tali finanziamenti, promessi in campagna elettorale, non si vede ombra mettendo con ciò a rischio, non solo centinaia di posti di lavoro, ma anche il corretto percorso assistenziale per i pazienti che continueranno, se le condizioni economiche lo consentiranno, ad essere costretti ad emigrare, per completare il ciclo assistenziale;

taluni direttori generali, sanitari ed amministrativi non possiedono i requisiti previsti dalla legge o versano in condizioni di palese incompatibilità;

la gestione commissariale ha sinora utilizzato soltanto 180 mln dei 420 ricevuti dal mutuo trentennale (rateo di 30 mln annui) a causa dell’incapacità delle aziende di ricognire e certificare i crediti. Tale situazione cozza con le difficoltà delle imprese ed evidenzia criticità gestionali inaccettabili nelle aziende sanitarie;

le contabilità delle Asp e delle Ao suscitano perplessità in quanto non hanno contabilizzato le partite contrattuali verso i dipendenti e gran parte dei crediti verso i professionisti esterni. In alcuni casi, come in quello dell’azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, le sopravvenienze passive come rilevato dai revisori e dall’advisor, non sono state registrate nei bilanci in quanto prive di validazione;

nell’ASP di Cosenza si consumano comportamenti alquanto “impropri”, nel settore del contenzioso e della liquidazione a case di cura;

la corte dei conti, nel rapporto sul coordinamento della finanza pubblica presentato al Senato, mette in luce la grave situazione di crisi in cui versa il comparto della sanità in Calabria sottolineando il peggioramento della qualità dell’assistenza, la mancata erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza ed una forte criticità nelle politiche di prevenzione, nella gestione economica e finanziaria del Piano di Rientro e dei deficit annuali che hanno accresciuto il debito complessivo, nella mancata predisposizione di una rete ospedaliera equilibrata sull’intero territorio e delle strutture territoriali, nella gestione del turn-over per l’area medica;

il Direttore Generale del Ministero della Salute Bevere insieme all’Ispettore Capo dell’Ispettorato Generale sulla Spesa Sociale Massicci hanno consegnato alla Commissione Igiene e Sanità del Senato una relazione impietosa da cui emergono i ritardi e le inadempienze della gestione commissariale che portano al collasso del sistema sanitario calabrese -:

il Presidente della Giunta regionale anche nella qualità di commissario ad acta sui punti citati.”

Questa interrogazione è anomala perché non c’è una domanda precisa, abbiamo istituzionalizzato le interrogazioni a risposta immediata per avere una risposta secca e diretta.

Qui ci sono almeno 15 domande, mi fanno notare gli uffici. Ci vorrebbe non una, forse due sedute del Consiglio per poter rispondere.

Oggi abbiamo concordato in Conferenza dei capigruppo l’organizzazione di un Consiglio regionale sulla sanità, chiedo ai proponenti di soprassedere, posto che questi argomenti sono molto precisi e dettagliati ed avrebbero bisogno di una illustrazione completa che non si può fare, naturalmente, in due minuti e di una risposta altrettanto completa che non si può avere in tre minuti.

Visto che il Consiglio regionale sulla sanità sarà il 10 o il 22 o il 23, non abbiamo ancora definite le date, chiedo che non si tratti questo argomento, perché lo tratterremmo in maniera molto superficiale e non dettagliata.

Direi, quindi, se siete d’accordo, di evitare la trattazione di questa interrogazione e di affrontarla in Consiglio, visto che alla data della presentazione non era stato concordato un Consiglio regionale ad hoc.

Prego, consigliere Naccari Carlizzi.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Potremmo fare così. Visto che c’è una seduta di Consiglio convocata ad hoc, come lei ha detto, dopo la relazione del Commissario, immagino, ci potrà essere una sorta di illustrazione e di contro relazione su questi argomenti che serva anche da elemento del dibattito. Ci aspettiamo, chiaramente che il Commissario, il Presidente, nella sua relazione parta anche dagli spunti di domanda che noi abbiamo inserito nell’interrogazione.

PRESIDENTE

Va bene.

Interrogazione a risposta immediata numero 376 del 3 giugno 2013 a firma del consigliere Giordano “Sulla erogazione delle risorse di cui al Regolamento regionale 2 aprile 2012, numero 1 (Regolamento di attuazione per interventi regionali di solidarietà a favore dei familiari di lavoratrici e lavoratori deceduti o gravemente invalidi a causa di incidenti sui luoghi di lavoro, ai sensi della L.R. numero 11 del 26 febbraio 2010)”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 376 del 3 giugno 2013 a firma del consigliere Giordano “Sulla erogazione delle risorse di cui al Regolamento regionale 2 aprile 2012, numero 1 (Regolamento di attuazione per interventi regionali di solidarietà a favore dei familiari di lavoratrici e lavoratori deceduti o gravemente invalidi a causa di incidenti sui luoghi di lavoro, ai sensi della legge regionale numero 11 del 26 febbraio 2010)” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

la Regione con legge del 26 febbraio 2010, numero 11 ha introdotto un sostegno economico a favore dei familiari di lavoratrici e lavoratori deceduti o gravemente invalidi a causa di incidenti sui luoghi di lavoro;

in particolare per perseguire gli obiettivi della legge, è prevista l’istituzione di un fondo regionale di solidarietà finalizzato all’erogazione di un contributo una tantum non tassabile a titolo di assistenza sociale;

l’erogazione del contributo e la operatività della normativa è condizionato alla emanazione di un regolamento di attuazione da emanarsi parte della Giunta regionale entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge;

il suddetto regolamento, che definisce le modalità per la presentazione delle domande di contributo, è stato definito solo in data 1 aprile 2012 con la conseguenza che le somme stanziate in bilancio per gli anni 2010 e 2011 sono venute meno;

per l’annualità 2012, alla luce di quanto previsto dal suddetto regolamento, la domanda di ammissione ai contributi, per gli eventi avvenuti dal 1 gennaio 2008 al 31 dicembre 2011, doveva essere presentata al Dipartimento numero 10 «Lavoro, Politiche della Famiglia, Formazione, Cooperazione e Volontariato entro il termine perentorio di 60 giorni decorrenti dalla data di pubblicazione del regolamento sul BUR della Regione Calabria, termine che andava a scadere il 06 giugno 2012, mentre le domande relative agli incidenti verificatesi dopo la data del 31 dicembre 2011 potevano essere presentate entro l’1 marzo dell’anno successivo all’evento;

l’erogazione dei contributi, sempre secondo il regolamento approvato, è disposta con decreto dirigenziale del dipartimento 10 entro il termine di sessanta giorni dalla presentazione della domanda o in caso di risorse insufficienti entro 60 g. dalla data di pubblicazione della graduatoria degli aventi diritto;

per l’annualità 2012 il bilancio di previsione della Regione Calabria ha previsto sull’apposito fondo regionale per le vittime sul lavoro uno stanziamento di euro 101500,00 sull’UPB 6.2.01.02,capitolo 62010210, a cui va aggiunta la somma ulteriore di euro 200.000,00 prevista in sede di assestamento del bilancio del consiglio regionale approvato nella seduta consiliare del 3 agosto 2012 che dispone “che una quota parte dell’avanzo di amministrazione risultante dal rendiconto del bilancio autonomo del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2011, è restituita, nel corso dell’esercizio finanziario 2012, al bilancio della Giunta regionale per essere accertata e riscossa al capitolo 3601101 (UPB 3.4.03) dello stato di previsione dell’entrata ed essere destinata, dal lato della spesa, al finanziamento per euro 200.000,00 al finanziamento del fondo di solidarietà per le famiglie delle vittime di incidenti mortali sul luogo di lavoro di cui alla legge regionale 26 febbraio 2010, numero 11, da allocare all’UPB 6.2.01.02 (capitolo 62010210) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2012;

in ragione del regolamento approvato e della relativa copertura finanziaria numerosi soggetti beneficiari dei contributi secondo i dettami della legge approvata hanno presentato richiesta allegando i documenti richiesti nei termini previsti dalla normativa regionale;

nonostante il tempo trascorso per la relativa istruttoria, a tutt’oggi l’erogazione dei contributi non è stata attivata, tant’è che i beneficiari interessati e l’associazione di categoria ANMIL hanno richiesto dei chiarimenti al Dipartimento il quale non ha fornito alcun riscontro tant’è da far temere che anche per l’annualità in corso le risorse previste in bilancio non siano state impegnate;

la preoccupazione dei soggetti beneficiari nasce dalla circostanza che il periodo per la relativa istruttoria, secondo quanto previsto dal regolamento, sia stato abbondantemente superato senza che le richieste siano state riscontrate con il timore legittimo che le risorse stanziate sull’apposito fondo regionale siano stati stornate illegittimamente;

la Calabria è la regione il cui dramma delle morti bianche e degli infortuni sul lavoro incide notevolmente sulle statistiche nazionali, numerose sono le famiglie interessate alla concreta applicazione della normativa regionale, il cui contributo, sia pur una tantum, potrebbe contribuire ad alleviare le numerose difficoltà in cui versano a causa di un contesto socio economico, quale quello calabrese, in grave crisi -:

in quale stato trovasi l’istruttoria presso il Dipartimento 10 della Regione riguardante le richieste di erogazione dei contributi per l’annualità 2012 e afferente al Regolamento Regionale 2 aprile, 2012 numero 1 (Regolamento di attuazione per interventi regionali di solidarietà a favore dei familiari di lavoratrici e lavoratori deceduti o gravemente invalidi a causa di incidenti sui luoghi di lavoro, ai sensi della Legge regionale numero 11 del 26 febbraio 2010);

se le risorse finanziarie previste in bilancio per l’annualità 2012 sull’apposito fondo regionale e meglio indicate in premessa siano state regolarmente impegnate e i tempi previsti per l’erogazione dei contributi di cui al regolamento di attuazione;

in caso contrario quali eventuali omissioni siano stati poste in essere, anche alla luce di quanto disposto in sede di assestamento di bilancio del consiglio regionale;

quali iniziative in ogni caso si intendono intraprendere per garantire la necessaria copertura finanziaria e l’immediata erogazione dei contributi in ragione delle risorse stanziate nell’annualità 2012 sul fondo regionale a favore dei familiari di lavoratrici e lavoratori deceduti o gravemente invalidi a causa di incidenti sui luoghi di lavoro.”

Prego, consigliere Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Grazie, Presidente. E’ il seguito di una parte della precedente interrogazione. Cercherò di essere sintetico. Quest’aula in diverse occasioni ha trattato la legge 11 del 2010, approvata nella scorsa legislatura che ha introdotto il sostegno economico a favore dei familiari o lavoratori deceduti o gravemente invalidi per incidenti sui luoghi di lavoro.

Questa legge ha avuto un percorso accidentato. Ferma per carenze giuridiche amministrative, era stata poi sanata dall’Aula, sulla scorta di nostra interpellanza, con l’approvazione di una modifica e con l’adozione, poi, di un regolamento da parte della Giunta.

Nel frattempo, le risorse del 2010 e del 2011 erano state impegnate e probabilmente disimpegnate, quindi sarebbero in perenzione. Questa è una delle domande che abbiamo posto.

Il Consiglio regionale, poi, nell’agosto 2012, aveva destinato a questo una parte dell’avanzo per 200 mila euro, ma abbiamo ascoltato dalle parole dell’assessore Mancini che inspiegabilmente queste risorse si sono perse e sono andate in economia.

Un trattamento inaccettabile e indecoroso nei confronti di una categoria di soggetti, di calabresi svantaggiati e sfortunati o delle loro famiglie, perché parliamo delle vittime, di coloro che hanno perso la vita sui luoghi di lavoro o che hanno perso l’abilità al lavoro e, anche, l’unica fonte di sostentamento per la loro famiglia.

Quindi, noi con questa interrogazione vogliamo sapere: cosa succede per le annualità precedenti; cosa il dipartimento ha fatto perché vadano in perenzione queste risorse; lo stato di istruttoria del capitolo delle risorse che erano state già impegnate per l’annualità 2012, anche se esigue, nel bilancio corrente; se ci sono state omissioni per quanto riguarda il disimpegno e, quindi, l’andata in perenzione di queste risorse, quali iniziative il dipartimento e l’assessorato hanno messo in campo per riscontrare i comportamenti omissivi e quali sanzioni si intendono porre in essere nei confronti di chi si è reso responsabile di questo; infine, quali iniziative, soprattutto il dipartimento intenda porre in essere in sede di assestamento di bilancio. Abbiamo visto che il dipartimento, quindi l’assessorato, non hanno ottenuto - non so se hanno richiesto - delle risorse, approfitto per ricordare all’assessore Salerno che c’è un mio emendamento all’assestamento che intende offrire l’occasione alla Giunta e al Consiglio regionale di sanare questa enorme disattenzione nei confronti di questa categoria di soggetti, di questi sfortunati calabresi, cui il Consiglio regionale dovrebbe poter dare finalmente una risposta. Grazie.

PRESIDENTE

Risponde l’assessore Salerno.

SALERNO Nazzareno, assessore al lavoro ed alle politiche sociali

Grazie, Presidente, abbiamo avuto modo già di confrontarci in assessorato con il collega Giordano su questo argomento. Vorrei comunque dire nei dettagli come stanno le cose.

Per l’esercizio 2012, a fronte di uno stanziamento iniziale di 101 mila e 500 euro, è stata aggiunta con variazione una somma di 200 mila euro, per il 2013, invece, 50 mila euro; si garantisce, quindi, una disponibilità complessiva di 351 mila 500 euro. Sono pervenute 106 domande di cui 21 ritenute non ammissibili e 85 ammesse. Ovviamente, per poter far fronte a queste richieste, occorrerebbe una somma di circa 2 milioni di euro.

Oggi noi siamo nelle condizioni di poter dar seguito e, quindi, pubblicare immediatamente la graduatoria per gli eventi che si sono verificati dal gennaio 2008 a dicembre 2011 con la somma a disposizione di 301 mila euro e 500 per 12 agevolazioni.

(Interruzione)

Queste sono le verifiche che sono state fatte dal dipartimento, consentimi.

Dicevo, per 12 agevolazioni. Per quanto riguarda il periodo gennaio-dicembre 2012, 50 mila euro per due agevolazioni.

Non v’è dubbio che vi è necessità di avere maggiori risorse per questa legge, per poter far fronte a queste richieste. Grazie.

PRESIDENTE

Prego, collega Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Non voglio far polemica con l’assessore Salerno, perché devo dargli atto della disponibilità. Appena assunto il ruolo di assessore alle politiche sociali, dopo qualche giorno, ci siamo già incontrati per analizzare questa questione. La risposta è dell’ufficio, è evidente che l’assessore risponde in base all’istruttoria fatta dall’ufficio.

L’assessore Mancini un attimo fa ha detto che i 200 mila euro non ci sono, sono stati disimpegnati e sono andati in economia. Quindi, ad oggi, il dipartimento dispone di 101 mila euro per l’annualità 2012 e dell’esiguità di 50 mila euro per il 2013. Quindi, non 301 mila, mi dispiace contraddirla, ma sono i dati, è la risposta - non lo dico io – che ci è stata fornita dall’assessore Mancini.

Detto ciò, il problema è che 200 mila euro sono andati in perenzione. La invito a fare gli accertamenti nel dipartimento per vedere di chi sono le responsabilità, lei non era assessore nel 2012, quindi non è responsabilità sua, nemmeno politicamente.

La invito a farli, così come ho invitato il Presidente del Consiglio regionale, perché è stata violata una legge approvata all’unanimità da questo Consiglio regionale che destinava – tra le tante cose – 200 mila euro a favore delle vittime del lavoro. È stata praticamente disattesa, da chi? Questa cosa va chiarita, dal dipartimento, dagli uffici? Vanno individuate le responsabilità, perché è un tradimento nei confronti di una categoria sfortunata e svantaggiata.

Detto questo, il dipartimento dispone di 161 mila euro. E’ chiaro – lo diceva lei stesso – che la cifra è esigua a fronte di 106 domande. Quindi, le chiedo, assessore Salerno, dando atto del suo impegno, intanto di farsi carico, considerato che vi è l’assestamento di bilancio, del mio emendamento, è uno sforzo che ho voluto fare scevro da ogni questione politica, perché è una questione di civiltà e di legalità.

Vi chiedo di farvene carico. Vi è un emendamento per 100 mila euro, impinguiamo intanto il capitolo, ci sarebbero così 261 mila euro. E’ poco, ma intanto si inizia a dare qualche risposta in più, per poi cercare un impegno successivo durante l’anno.

PRESIDENTE

Collega Giordano è scaduto il tempo. Passiamo alla prossima interrogazione.

Interrogazione a risposta immediata numero 377 del 4 giugno 2013 a firma dei consiglieri Guccione, De Gaetano, Adamo, Giamborino “Sui criteri di riparto del Fondo sanitario regionale

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 377 del 4 giugno 2013 a firma dei consiglieri Guccione, De Gaetano, Adamo, Giamborino “Sui criteri di riparto del Fondo sanitario regionale” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale nella qualità di commissario ad acta. Per sapere – premesso che:

il riparto del fondo sanitario regionale avviene secondo criteri che non garantiscono una quota procapite uguale per tutti i cittadini calabresi e che in particolare la provincia di Cosenza nel riparto delle risorse del Fondo Sanitario Regionale ha ricevuto nell’anno 2011 oltre 42 milioni di euro in meno rispetto a quanto le era dovuto e che la stessa cosa si è ripetuta per l’anno 2012 con oltre 40 milioni di euro in meno rispetto alle altre Provincie della Calabria;

anche per quanto riguarda gli erogatori sanitari privati per la specialistica e laboratori la distribuzione delle risorse ha fortemente penalizzato la provincia di Cosenza;

in provincia di Cosenza vi sono undici strutture sanitarie private che versano in una situazione economica veramente difficile, sia a causa dei mancati pagamenti da parte dell’Asp, sia per le scelte penalizzanti del commissario Scopelliti nel riparto delle risorse del fondo sanitario regionale e tutto ciò rischia di mettere a repentaglio gli stipendi e, addirittura, i posti di lavoro di ben settecento dipendenti;

l’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata), nonostante le numerose richieste degli assistiti, in provincia di Cosenza non è ancora operativa e le risorse finalizzate alla sua attivazione restano disimpegnate da mesi;

i tre ospedali “spoke” della provincia di Cosenza (Castrovillari, Rossano-Corigliano e Paola-Cetraro) ad oggi non hanno ancora attivato i posti-letto per acuti previsti nei decreti ( 733 posti per acuti meno della metà attivati) del Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di Rientro, che diversi reparti funzionano con meno della metà dei posti-letto previsti che, a loro volta, per mancanza di medici e paramedici, rischiano di essere ridimensionati o, addirittura, chiusi definitivamente;

al 31.03.2012 sono stati chiusi ben 17 ospedali senza che preventivamente siano stati potenziati i servizi sanitari territoriali e che, ancora ad oggi, non sono stati realizzati 13 Centri di Assistenza Primaria Territoriale (CAPT) o Case della Salute ( nella provincia di Cosenza - San Marco A., Mormanno, Lungro, Trebisacce, Cariati, Praia a Mare), che rimangono ancora disegnati solo sulla carta;

all’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza si registra una grave carenza di personale medico e paramedico: mancano 150 medici sui 579 previsti, 260 infermieri su 960, 50 tecnici-radiologi su 168, 125 operatori socio-sanitari su 240 con grave pregiudizio per i servizi ospedalieri che dovrebbero essere erogati e garantiti da un presidio “Hub” e che grazie al personale medico e paramedico in servizio che si sottopone a turni massacranti non vengono chiusi alcuni reparti;

la spesa per l’immigrazione passiva dei cittadini calabresi che si recano fuori dalla nostra regione per curarsi nell’anno 2012 è cresciuta fino a raggiungere la somma di circa 250 milioni di euro;

con Decreto 24 del 2013 è stato adottato l’Atto Aziendale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza in netto contrasto con quanto previsto dal ‘Tavolo Massicci” che ha chiesto alla Regione Calabria di adottare tempestivamente un documento di aggiornamento delle linee-guida regionali per l’adozione di atti aziendali che dovranno recepire le osservazioni ministeriali e siano coerenti con l’atto complessivo di programmazione di tutte le reti assistenziali, anche al fine di poter permettere alle aziende del Servizio Sanitario Regionale di poter adottare i relativi atti aziendali -:

si chiede alla S.V. di sapere quali iniziative immediate, urgenti e tempestive si intendono mettere in atto per porre fine alla penalizzazione della provincia di Cosenza che subisce i maggiori tagli nei servizi sanitari e riceve meno risorse di quelle previste e che tale situazione non garantisce l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in maniera uniforme su tutto il territorio regionale con il rischio di mettere a repentaglio la vita dei cittadini.”

Prego, consigliere Guccione a lei la parola per l’illustrazione.

GUCCIONE Carlo (PD)

Presidente, l’interrogazione è stata presentata per chiedere lumi su come avviene il riparto del fondo sanitario regionale per quanto riguarda la Regione Calabria e quali criteri vengano adottati per il riparto delle risorse sanitarie che lo Stato trasferisce alla Regione Calabria.

Non solo se lo chiede l’interrogante, ma anche i direttori generali delle Asp, mi riferisco, in particolare, al direttore generale dell’Asp di Cosenza che ha pubblicamente denunciato che nel riparto dei fondi vengono perpetrate delle penalizzazioni.

L’Asp di Cosenza ha avuto nell’anno 2011 trasferiti 40 milioni in meno rispetto a quel che le spetta e quest’anno sono state 42 le risorse economiche in meno ripartite all’Asp rispetto al criterio generale della quota procapite per abitante.

Questa non è l’unica penalizzazione che viene effettuata verso la provincia di Cosenza. Basta solo un dato, i tre spoke” della provincia di Cosenza cioè Castrovillari, Rossano-Corigliano e Paola-Cetraro, attualmente invece dei 733 posti letto per acuti previsti dai decreti del commissario Scopelliti, ne hanno attualmente attivi meno della metà.

Così per quanto riguarda le Case della salute, sono stati disattivati diversi i presidi ospedalieri, chiusi, ma consequenzialmente non sono state aperte le Case della salute o i Capt. Tutt’oggi, ad un anno e mezzo da quando si è chiuso l’ultimo ospedale della provincia di Cosenza, non c’è nessun Capt o Casa della Salute nella provincia di Cosenza rispetto a quelli previsti.

Così anche per quanto riguarda l’Hub di Cosenza. Basta dire che all’ospedale dell’Annunziata mancano 150 medici rispetto ai 579 previsti; 250 infermieri rispetto ai 966 previsti; 50 tecnici radiologi rispetto a 168 e 125 operatori socio sanitari.

Questo pregiudica molto il livello e la qualità dei servizi ospedalieri erogati dall’Hub di Cosenza, addirittura ortopedia rischia la chiusura perché rispetto a 12 medici ne sono attualmente in servizio solo 6 che non riescono a far fronte alla richiesta di erogazione sanitaria di quel reparto.

PRESIDENTE

Collega Guccione, veloce, non ci sono i tempi.

GUCCIONE Carlo (PD)

Concludo, chiedendo, in questo caso alla Vicepresidente, di sapere quali sono le iniziative urgenti che l’amministrazione regionale e il Commissario per l’attuazione del Piano di rientro vogliono immediatamente mettere in essere per garantire i livelli essenziali di assistenza che rischiano – come ha detto anche autorevolmente il Tavolo Massicci – di non essere erogati e di nuocere pericolosamente alla salute dei cittadini.

PRESIDENTE

Risponde la Vicepresidente Stasi.

STASI Antonella, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente. Questo, consigliere Guccione, in effetti è un insieme di domande più che un interrogazione a risposta immediata, sarebbero otto-nove a cui rispondere. In forma generale, rispondiamo.

Ovviamente ci concentriamo sulla domanda principale che vedo nel testo, il riparto del fondo sanitario all’Asp di Cosenza che riflette, assolutamente, quello che è stato il riparto del Fondo sanitario nazionale alla Regione Calabria.

I criteri del Fondo sanitario nazionale sono basati principalmente su un riparto non per quota pro-capite semplice ma quota procapite pesata. Questo significa che vengono considerati una serie di indici e di fattori, tra cui in modo sostanziale l’anzianità della popolazione residente.

Come rappresentante della Regione Calabria, lo voglio dire, perché lo diciamo ai tavoli nazionali e soprattutto ai tavoli della Conferenza delle Regioni, la Calabria è fortemente penalizzata da questa tipologia di assegnazione, tant’è che in questo momento ci troviamo con una quota procapite assegnata per abitante di circa 140 euro in meno rispetto ad altre Regioni d’Italia, rispetto alla media nazionale.

Questo vuol dire che, in qualche modo, nella Regione Calabria entrano 280 milioni di euro in meno rispetto a quelle che entrano nelle altre Regioni. Questo perché popolazione pesata vuol dire popolazione più anziana e la Calabria, purtroppo, risulta avere una popolazione più giovane.

Lo stesso tipo di riparto, gli stessi indici, gli stessi criteri puntuali e numerici vengono poi ribaltati nei riparti per quanto riguarda le singole Asp. Quindi, ogni Asp viene calcolata per la quota procapite pesata in funzione della popolazione e degli indici di anzianità e quindi degli indici pesati.

Di conseguenza quanto ha avuto l’Asp di Cosenza nel riparto risponde ad un dato perfettamente uguale in termini di criteri a quanto hanno avuto tutte le altre Asp della Calabria.

Quello del riparto delle risorse è un principio generale che, in qualche modo, si riflette in tutte le altre specialità, nel senso che qualsiasi applicazione di criteri e di indici viene fatto assolutamente in modo uguale ed uniforme in tutte le Asp regionali.

Cosenza ha dei numeri che sono gli stessi identici indici che vengono applicati anche nelle altre Asp.

In forma generale voglio ancora dire che sicuramente il problema che solleva il consigliere Guccione relativamente alla carenza di risorse umane è un dato di fatto e lo è per l’Asp di Cosenza, lo è per l’Azienda ospedaliera di Cosenza e per tanti ospedali calabresi. Purtroppo ne abbiamo preso ormai coscienza e, soprattutto, lo stiamo gridando anche a livello nazionale che abbiamo assolutamente bisogno di avere finalmente lo sblocco del turn-over.

Proprio questa settimana c’è stata a Roma una riunione con le altre Regioni d’Italia, perché finalmente abbiamo avviato il lavoro per redigere il nuovo patto per la salute 2013-2015. Abbiamo chiesto in modo forte come Calabria che all’interno di un nuovo patto ci sia una divisione delle regole del Piano di rientro. Tra le regole principali che abbiamo sottoposto al Ministro vi è sicuramente lo sblocco del turn-over, se non al 100 per cento sicuramente in una percentuale più adeguata a quella del 15 per cento. Ci auguriamo che questa richiesta possa essere accolta proprio all’interno del patto per la salute.

Per quanto riguarda invece le Case della salute, sappiamo bene che le procedure, gli studi di fattibilità del dipartimento sono già abbondantemente avanti, ormai sono completi. Il Formez ha consegnato la relazione economica, ma soprattutto quella che in qualche modo fa verificare la ricaduta di questi strumenti sui territori. Quindi, i bandi partiranno da qui a non molto – lo voglio ricordare –, saranno bandi integrati, nel senso che saranno progetti per poter in qualche modo realizzare appalti integrati e assolutamente completi, che consentiranno da qui a non molto il completamento.

Mi sembra di aver risposto quasi a tutto, anche se velocemente e nei tempi consentiti.

PRESIDENTE

Prego, collega Guccione.

GUCCIONE Carlo (PD)

Ringrazio la Vicepresidente per la completezza della risposta. Anche io sono convinto che per risolvere una serie di problemi abbiamo bisogno dello sblocco totale del turn-over. La situazione è così drammatica e quando parlo di sblocco del turn-over parlo solo per l’area sanitaria: medici e paramedici.

Ormai è urgente perché nei nostri ospedali, quelli che sono rimasti in piedi, cioè gli Hub e gli Spoke, per carenza di personale si rischia quotidianamente di chiudere reparti e di non poter erogare servizi essenziali dal punto di vista ospedaliero. E’ quindi urgente e drammatico lo sblocco del turn-over nel campo della sanità solo per l’area sanitaria.

Per quanto riguarda il riparto credo che su questo dovremmo discutere; non amo fare polemica ma il riparto del Fondo sanitario nazionale non è adeguato a criteri oggettivi e questo nuoce in alcuni territori perché l’applicazione di certi criteri non oggettivi, anche in Calabria, non va bene nel riparto delle risorse economiche e questo produce la mancata erogazione di servizi territoriali e ospedalieri, creando una disomogeneità della sanità nella nostra regione.

Questo è un punto fermo sul quale dobbiamo discutere perché non ci possono essere realtà di serie A e di serie B. Da questo punto di vista, anche per quanto riguarda la Casa della salute, Vicepresidente, dobbiamo dire quando presentiamo le gare di appalto. E’ passato un anno e mezzo dalla chiusura di questi ospedali e ancora stiamo discutendo di come realizzare queste Case della salute. Dobbiamo dire ai cittadini – perché la mancanza della Casa della salute si sente sul territorio – quando pubblichiamo i bandi di gara per la realizzazione delle sette Case della salute in provincia di Cosenza e delle 17 in Calabria.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Guccione.

Interrogazione a risposta immediata numero 378 del 4 giugno 2013, a firma del consigliere D. Talarico, “In ordine al progetto Safety City nel comune di Catanzaro

PRESIDENTE

Siamo allinterrogazione a risposta immediata numero 378 del 4 giugno 2013, a firma del consigliere D. Talarico, “In ordine al progetto Safety City nel comune di Catanzaro”. Ne do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con delibera della Giunta numero 57 del 8 marzo 2013, pubblicata all’albo pretorio in data 11/3/2013, il Comune di Catanzaro, senza gara pubblica, ha approvato uno studio di videosorveglianza della Città, affidando l’incarico di realizzazione del sistema ad una società israeliana, con mandato al comandante della Polizia Municipale di Catanzaro di “attivare i procedimenti necessari per il finanziamento dell’intervento presso i competenti uffici regionali’;

il servizio di che trattasi prevede tra l’altro la collocazione di 900 telecamere per l’importo di oltre 23 milioni di euro;

avverso tale decisione alcune associazioni, portatori di interessi collettivi e superindividuali, e singoli cittadini residenti nella città di Catanzaro, hanno chiesto l’annullamento al Tar dell’atto con cui il Comune di Catanzaro ha inteso istituire il servizio sopracitato;

i ricorrenti fanno notare come l’affidamento del servizio sia avvenuto in violazione delle norme che regolamentano gli affidamenti pubblici, per mancanza di gara ad evidenza pubblica, e in totale violazione della diritto alla privacy della comunità catanzarese;

quest’ultima contestazione si basa sul fatto che la realizzazione dell’opera andrebbe, senza alcun motivo di sicurezza plausibile, a mettere la città e l’intera comunità catanzarese sotto costante controllo e sorveglianza;

la città di Catanzaro è città sostanzialmente sicura, in cui non c’è il rischio di attentati terroristici, né è apprezzabile un tasso di criminalità a livelli elevati.

ad ogni buon conto, non è dato capire cosa abbia spinto la Giunta Comunale di Catanzaro ad adottare l’atto di che trattasi, con cui si è deciso di affidare direttamente, per l’importo di oltre 23 milioni di euro, ad una società israeliana un servizio militare d’i videosorveglianza di cui non solo la città e la comunità catanzarese non ha alcun bisogno, che, peraltro è evidentemente lesiva della riservatezza e della privacy dei cittadini;

nella delibera è specificato che ogni e qualsiasi successivo atto avverrà soltanto ad avvenuto incasso da parte della Regione Calabria della somma occorrente per la realizzazione -:

se si è a conoscenza della richiesta di finanziamento alla Regione Calabria di un progetto di videosorveglianza nel Comune di Catanzaro, per un importo di oltre 23 milioni di euro alla cui realizzazione interverrebbe una società con sede in Israele;

se non sia il caso di respingere una tale richiesta di finanziamento stante l’inutilità, la lesività e l’esosità dell’opera di che trattasi.”

DE MASI Emilio (IDV)

Presidente, il collega Talarico ha avuto un problema con la macchina ma sta arrivando. Se possiamo posticipare l’interrogazione di qualche minuto.

PRESIDENTE

Concludiamo alle ore 16.

DE MASI Emilio (IDV)

Altrimenti la posso proporre io.

PRESIDENTE

Non è possibile, nelle interrogazioni a risposta immediata no. La posso mettere da parte fino alle ore 16. Se poi non dovesse arrivare l’interrogazione decade.

DE MASI Emilio (IDV)

Va bene.

Interrogazione a risposta immediata numero 380 del 7 giugno 2013, a firma del consigliere De Gaetano, “Sull’emergenza del contingente di sostegno per gli alunni disabili nelle istituzioni scolastiche della Provincia di Reggio Calabria”

PRESIDENTE

Si passa all’interrogazione a risposta immediata numero 380 del 7 giugno 2013, a firma del consigliere De Gaetano, “Sull’emergenza del contingente di sostegno per gli alunni disabili nelle istituzioni scolastiche della Provincia di Reggio Calabria” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla pubblica istruzione. Per sapere – premesso che:

da anni si assiste, ad uno scenario scolastico sempre più inquietante e sempre più ripetitivo, in relazione al drammatico status quo vissuto dal mondo dell’istruzione e dell’integrazione scolastica della disabilità. Scenario drammatico, determinato dall’ insicurezza, dalla emergenza in termini di diritto scolastico per tutti gli utenti siano essi alunni, famiglie e docenti, il tutto a causa dei continui e indiscriminati tagli, operati dal M.I.U.R, che nel tempo hanno generato condizioni di disagio sociale e inadempienza. Tale situazione negativa si acuisce e si riverbera anche in termini di disservizio ed inefficienza in materia di sicurezza, a causa dell’abbattimento dei limiti ex lege sulla densità di affollamento nelle classi, nell’ambito delle diverse istituzione scolastiche del territorio nazionale e, in particolare, della Regione Calabria e della provincia di Reggio Calabria;

opera nel territorio per tutelare i diritti dei più deboli e crede nel valore e nella funzione della scuola pubblica, per quanto riguarda la Regione Calabria e la suddivisione della dotazione organica nelle province calabresi, esprime la sua preoccupazione, indignazione, disapprovazione e sgomento di fronte alla carenza di legittimità e trasparenza nella pubblicazione degli atti e delle procedure adottate dall’Amministrazione in materia di attivazione delle unità di sostegno e di assegnazione della relativa dotazione dei docenti ai territori province in rapporto al numero degli alunni disabili in possesso di regolare certificazione clinica. L’esperienza, i monitoraggi e le contrazioni organiche di sostegno registrate dalle istituzioni scolastiche della Provincia di Reggio Calabria, denotano inaccettabili discrepanze nella ripartizione del relativo contingente tra le province calabresi che si perpetuano da circa cinque anni a danno del territorio reggino. Difatti, sulla base delle ore legittimamente richieste dalle scuole (in virtù delle certificazioni di disabilità rilasciate dall’A.S.P. numero 5) e quelle assegnate dal competente USR di cui in intestazione, risulta che, nella predetta Provincia, il rapporto minimo, nell’organico di sostegno, tra docenti e alunni disabili con certificazione ex art. 3, comma 1, L. 194 del 1992) si attesta sull’assurdo coefficiente minimo di 1/4, per arrivare in molti casi a 1/5 e in qualche caso ad 1/6; a differenza di Reggio Calabria, invece, nelle province di Vibo Valentia e Catanzaro il rapporto docente e alunni disabili è 1/le 1/2. Ci si chiede quale offerta formativa e quali vantaggi possano trarre un alunno disabile con 3 ore settimanali di sostegno e il rispettivo docente. Inoltre, esistono casi di alunni disabili, in stato di gravità con certificazione ex art. 3, comma 3, L. 104 del 1992) ai quali non è stato riconosciuto il rapporto 1/1, come previsto dalla sentenza della Corte Costituzionale numero 80/2010. Altri alunni disabili (con certificazione ex art 3, comma 1, L. 104/92 o con DPCM 185/2006) non godono dell’insegnamento individualizzato, perché la certificazione, perviene con ritardo o non vengono attivati i relativi posti in deroga;

la L. 244/2007 (finanziaria per il 2008) stabilisce che, il contingente dell’organico di sostegno, va distribuito equamente dal MIUR alle varie Regioni e che lo stesso sia ripartito tra le province nella consistenza del 70% in l’organico di diritto, ed il 30% in l’organico di fatto. Tale normativa nella Regione Calabria, fin dall’A.S. 2007/08, non è mai stata rispettata, principalmente, in relazione alla quota dell’organico di diritto, come si evince dei dati di seguito riportati: il contingente di posti dei docenti di sostegno della Regione Calabria è in totale di 3701 posti, ripartito in 2865 posti in organico di diritto, (comma percentuale di 77,41%) e 836 in organico di fatto, (con una percentuale di 22,55). L’ATP di Catanzaro ha un contingente di docenti di sostegno totale medio di 660, così ripartito: 599 posti in organico di diritto (con il 90,75%), 61 posti in organico di fatto (con il 9,25%); l’ATP di Cosenza ha un contingente totale medio di 1220, così ripartito 920 organico di diritto (con il 75,40%), 300 in organico di fatto (con il 24,60%); l’ATP di Crotone ha un contingente totale medio di 305 così ripartito, 249 organico di diritto (con l’81,63%), 56 organico di fatto (con il 18,37%); l’ATP di Reggio Calabria ha un contingente totale medio 1171, cosi ripartito 771 organico di diritto (con il 65,84%), 400 in organico di fatto (con il 34,16); l’ATP di Vibo Valentia ha un contingente totale medio 346, così ripartito 326 organico di diritto (con il 94,21%), 20 in organico di diritto (con il 5,59) in organico di fatto. Come si può costatare dai valori riportati, che sono quelli dei decreti ufficiali diramati dall’USR Calabria, l’organico di diritto dell’ATP di Reggio Calabria si attesta su una percentuale del 65%, quelli di Vibo Valentia e Catanzaro superano il 90%. Se si prende in esami il numero degli alunni disabili e le immissioni in ruolo degli insegnanti di sostegno, negli ultimi 4 anni, della Regione Calabria, si evince che c’è una discrepanza assurda tra gli insegnanti di sostegno immessi in ruolo nelle Province di Vibo Valentia e Catanzaro e quelli immessi a Reggio Calabria. Difatti, la media d’assieme, negli ultimi quattro anni, del numero di alunni disabili, delle province di Vibo Valentia e Catanzaro, è di circa 1400,in queste due province, sono stati immessi in ruolo 221 docenti di sostegno, mentre nella provincia di Reggio Calabria, con la media di 2250 alunni disabili, sono stati immessi in ruolo solo 134 docenti di sostegno. Nell’anno in corso (2012/13), su un totale di 92 posti dati alla regione Calabria per l’immissione in ruolo degli insegnanti di sostegno, all’ATP di Reggio Calabria sono stati assegnati solo 12docenti,mentre all’ATP di Catanzaro 36 docenti;

gli alunni con disabilità hanno diritto al riconoscimento di un rapporto individualizzato con l’insegnante specializzato nell’attività di sostegno nella misura indicata dalle certificazioni medico collegiali (Legge numero 104/92, D.P.C.M. numero 185/2006) rilasciate dalle competenti commissioni dell’ASP 5della Provincia di Reggio Calabria nonché dalle relative Diagnosi Funzionali, Profili Dinamici Funzionali e Piani Educativi Individualizzati;

avendo preso visione della C.M. numero 10 del 2013, prot. numero 727, sulla consistenza 21/03/2013 delle dotazioni organiche del personale docente per l’A.S. 2013/2014, la quale alla tabella E, colonna A, attribuisce alla regione Calabria numero 2.865 posti di sostegno (come gli anni precedenti) e recando, altresì, esplicito riferimento alla recente sentenza numero 80 emanata in data 22/02/2010 dalla Corte costituzionale, la quale ha risolto la questione generata dalla parte dall’art. 2, comma 413, della legge finanziaria numero 244/2007, che avendo fissato un tetto massimo al numero di docenti da nominare annualmente nell’organico di fatto del sostegno vietando, conseguentemente, la possibilità di assegnare ore aggiuntive e violando il diritto del soggetto disabile in apprendimento al rapporto 1/1 (docente/alunno) derivante dalla certificazione di gravità ed evidenziando, inoltre, che la stessa Corte Costituzionale ha sottolineato come l’integrazione sia un diritto costituzionalmente garantito per gli alunni disabili e prevale sul diritto erariale dello Stato, realizzandosi, precipuamente, tramite assegnazione di un contingente di docenti sulla base delle “effettive esigenze” di ciascuno e non secondo un rapporto medio nazionale;

avendo preso visione di quanto esplicitamente menzionato nella C.M. di cui sopra, che recita in riferimento alla citata sentenza numero 80/2010 “La declaratoria di incostituzionalità del comma 414, dell’art. 2 della legge numero 244/2007 non è estesa alla parte della norma di cui è previsto che la datazione dell’organico di diritto dei docenti di sostegno deve essere progressivamente rideterminata, nel triennio 2008-2010, fino al raggiungimento, nell’anno scolastico 2010/11, di una consistenza pari al 70% per conto del numero dei posti complessivamente attivati nell’anno scolastico 2006/07”;

avendo preso visione della medesima C.M. numero 10/2013 della raccomandazione circa la costituzione di classi delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le sezioni di scuola dell’infanzia, che accolgono alunni con disabilità, formate secondo i criteri e i parametri di cui all’art. 5del Regolamento sul dimensionamento (D.P.R. numero 81/2009) “Nel senso di limitare, per quanto possibile, in presenza di grave disabilità, la formazione delle stesse con più di 20 alunni”;

avendo preso visione del D.DG. del U.S.R. per la Calabria Prot. n 4605, recante data 05/04/2013 per la Calabria e pubblicatosi sito Internet della predetta Amministrazione scolastica in data 09/04/2013, nel quale vengono assegnati alla Provincia di Reggio Calabria numero 788 unita di sostegno e viene specificato letteralmente “Sono ammesse compensazioni tra i contingenti di organico relativi a diversi ambiti di scolarità, con esclusione della scuola dell’infanzia, in relazione alle esigenze presenti nel territorio, fino alla concorrenza della dotazione complessiva assegnata a ciascuna provincia”;

tale dotazione organica (numero 788 posti) del contingente di diritto del personale di sostegno risulta insufficiente, inadeguata ed iniqua, in quanto la stessa è stata aumentata, esclusivamente di numero 17 unità di sostegno e, altresì, illegittima in considerazioni delle determinazioni assunte dall’U.S.R. per la Calabria nel passato (numero 771 posti di sostegno cristallizzati nei precedenti DD.GG. per gli anni scolastici 2009/10; 2010/11; 2011/12; 2012/13) a fronte di una consistenza numerica di alunni con disabilità di circa 2.258 (secondo i dati diffusi dalla stessa Amministrazione nell’A.S. corrente) e sottolineando l’ingiustizia perpetrata nei confronti del territorio provinciale reggino che emerge limpidissimamente, laddove si rivela che: alla provincia di Catanzaro, a fronte di circa numero 883 alunni (secondo i citati dati) sono stati assegnati numero 592 docenti (con D.DG. del 09/04/2013); alla provincia di Cosenza, a fronte di circa numero 1919 alunni (secondi i citati dati), sono stati assegnati numero 905 docenti (con D.DG. del 09/04/2013); alla provincia di Crotone, a fronte di circa numero 454 alunni (secondo i citati dati), sono stati assegnati numero 254 docenti (con D.DG. del 09/04/2013); alla Provincia di Vibo Valentia - unica provincia che non ha subito decurtazioni rispetto all’A.S. 2012/13; a fronte di circa numero 476 alunni (secondo i dati citati), sono stati assegnati numero 326 docenti (con D.DG. del 09/04/2013);

si tratta di una consistenza numerica inferiore al 70% previsto ex lege (come già dimostrato in passato) in quanto Reggio Calabria costituisce la provincia con il maggior numero di alunni disabili e ha un coefficiente docenti/alunni irrisorio che si attesta, attualmente, su 2,9023, a differenza principalmente delle Province di Vibo Valentia e Catanzaro il cui coefficiente docenti/alunni si attesta rispettivamente, per Vibo Valentia in 1,46012 e per Catanzaro in 1,491554, circa la metà; mentre le province di Cosenza e Crotone hanno un coefficiente docenti/alunni rispettivamente di 2,12044 e 1,78740. Considerando che con l’organico di diritto la media nazionale è di 1 docente ogni 2 alunni, si nota subito l’imparzialità e la discrepanza che esiste tra le province calabresi -:

come e quando intendono procedere al fine di:

vigilare sull’operato del competente USR per la Calabria e di vagliare la tempestiva applicazione di ogni procedura necessaria all’attivazione dei posti per il contingente di sostegno secondo le effettive esigenze degli alunni disabili appartenenti alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado della provincia di Reggio Calabria, a procedere ad una ragionevole, ponderata e giusta ripartizione del contingente di sostegno, in particolar modo nell’O.D. (Organico di Diritto), tra le province calabresi, considerando la peculiarità di ciascuna ed avendo riguardo nei confronti della consistenza numerica della popolazione scolastica e del tasso di precariato dei docenti, a tutelare l’interesse concreto degli utenti, nel rispetto dell’impianto normativo descritto ed in relazione alle documentate e numerosissime ipotesi di violazione di legge e di diritto soggettivo all’istruzione a all’inclusione scolastica. Si voglia, altresì, revocare ogni atto o provvedimento che possa ledere ulteriormente i diritti soggettivi e gli interessi legittimi degli stessi minori e docenti di sostegno.”

Prego, collega De Gaetano.

DE GAETANO Antonino (PD)

Grazie, Presidente. Proponiamo questa interrogazione per sapere i motivi per cui quando ogni anno il Ministero, tramite l’ufficio regionale scolastico della Calabria, assegna i posti di sostegno alle varie province calabresi, avviene che la provincia di Reggio Calabria sia penalizzata nell’assegnazione dei docenti di sostegno di circa il 70 per cento dei posti in organico.

Ci sono state varie dimostrazioni negli anni passati, soprattutto da parte delle mamme dei ragazzi disabili, per chiedere la possibilità di avere un diritto, che è sacrosanto, per i ragazzi disabili. Il Ministero ha sempre risposto picche.

Chiediamo, quest’anno, all’assessore Caligiuri di intervenire presso il Ministero e presso l’ufficio scolastico regionale affinché non si verifichi, come ogni anno, che gli insegnanti di sostegno non arrivino nelle scuole della provincia di Reggio Calabria e molti ragazzi siano costretti a non avere questo servizio. Avviene, di solito, che quando si fa l’assegnazione non si prendano nel dovuto conto gli organici di diritto tra le province calabresi, non considerando il fatto che nella provincia di Reggio Calabria c’è la più alta popolazione di ragazzi disabili che sono iscritti alle scuole della Calabria. Per questo fatto si fa un esame, una ripartizione che non tiene conto, realmente, dei disabili presenti nelle varie province e questo penalizza la provincia di Reggio Calabria ma soprattutto i ragazzi disabili.

Per questo chiediamo un intervento all’assessore perché è una situazione insostenibile e ne avevamo già parlato anche in quest’Aula. Su questo, come Partito democratico, faremo una battaglia a viso aperto contro il Ministero e chiediamo che la Regione sia al nostro fianco per tutelare un diritto sacrosanto di questi ragazzi che hanno più bisogno di avere diritti e assistenza.

PRESIDENTE

Risponde l’assessore Caligiuri.

CALIGIURI Mario, assessore alla cultura e beni culturali

Grazie, Presidente. Ringrazio il consigliere De Gaetano che ha di nuovo sottoposto all’attenzione dell’Aula questo argomento così importante.

La sua interrogazione è del 7 giugno e non appena è pervenuta negli uffici, il 18 giugno, abbiamo tempestivamente chiesto informazioni all’ufficio scolastico regionale che è competente per la materia. L’ufficio scolastico regionale con una nota del vice direttore regionale, dottore Mirarchi, ha così risposto - ne do lettura in Aula e per informazione al consigliere De Gaetano -:

“L’organico di sostegno annualmente viene determinato in accordo con le Regioni e gli enti locali e gli altri livelli istituzionali competenti allo scopo di individuare un metodo equilibrato ed accorto di distribuzione delle risorse professionali e materiali utili per l’integrazione degli alunni disabili anche attraverso la costituzione di reti di scuole.

Le finalità del sostegno, prima fra tutte l’applicazione della sentenza della Corte costituzionale numero 80 del 22 febbraio 2010 si realizza attraverso la distribuzione tra le cinque province di due distinti contingenti. Il primo in organico di diritto che consiste di 2.865 posti e il secondo in organico di fatto che consiste in 834 posti che si ribadisce sono stati attribuiti con decreto interministeriale, quindi l’assegnazione proviene dallo Stato.

L’organico di sostegno è assegnato alla scuola o alle reti di scuola allo scopo costituite. Sulla base di tale assegnazione le scuole programmeranno gli interventi didattici ed educativi al fine di assicurare la piena integrazione dell’alunno disabile.

Bisogna considerare che i due momenti sopra descritti: organico di diritto e organico di fatto, peraltro ancora da assegnare per l’anno scolastico 2013/2014” – la nota di risposta consigliere De Gaetano è del 24 giugno, quindi di pochi giorni fa – “producono effetti specifici sulla sfera giuridica del personale. Il primo per differenza tra titolari e posti determina eventuali situazioni di perdente posto della sede di titolarità del personale a tempo indeterminato e in caso di eccedenza crea i presupposti al termine della procedura autorizzatoria di cui all’articolo 39, comma 3bis della legge 27.12.1997, numero 449 per le immissioni in ruolo. Il secondo, invece, avendo riguardo alla sola sede di servizio per un anno in caso di eccedenza determina incarichi a tempo determinato.

Il perseguimento delle finalità proprie del sostegno, pertanto, debbono realizzarsi mediante l’equilibrata programmazione dei due contingenti – organico di diritto e organico di fatto – in relazione alle esigenze da soddisfare.

Nel caso che ci interessa - la provincia di Reggio Calabria – sono stati attribuiti complessivamente per l’anno scolastico 2012/2013, quindi quello che si sta concludendo, 1.151 posti di cui numero 771 in organico di diritto e numero 380 in organico di fatto.

Risulta evidente, pertanto, che la ripartizione dei posti sfugge alla semplice logica ragionieristica e deve avere riguardo anche al numero di docenti titolari esistenti in ogni singola provincia.

Una distribuzione meno accorta, infatti, produrrebbe eccessivo sovrannumero in alcune province mentre si costituirebbero le premesse al termine della procedura autorizzatoria per eccessive nomine in ruolo in altre determinando così un aggravio per l’Erario.

Si precisa, infine, che per quanto riguarda i posti assegnati in organico di diritto per l’anno scolastico 2013-2014 gli stessi sono stati concordati con i responsabili degli ambiti territoriali delle province facendo riferimento, consigliere De Gaetano, ai rapporti uno ad uno presenti in questa fase nelle varie province e dopo aver fornito la dovuta informativa alle organizzazioni sindacali regionali nel comparto scuola”.

Questa è la risposta. Resta inteso - così come ha chiesto il consigliere De Gaetano - che la Regione Calabria farà tutte le azioni necessarie per garantire il diritto all’istruzione agli alunni disabili della provincia di Reggio Calabria.

PRESIDENTE

Prego, consigliere De Gaetano.

DE GAETANO Antonino (PD)

Mi ritengo soddisfatto della risposta dell’assessore ma insoddisfatto della risposta che ha fornito il dirigente dell’ufficio scolastico regionale. Apprezzo il fatto che l’assessore si impegnerà per risolvere questo problema ma voglio ribadire, qui in Aula, che quel che dice il direttore dell’ufficio scolastico regionale non risulta vero o meglio lui dice che ci sarebbe una disparità tra le province ma la disparità esiste in quanto nella provincia di Reggio Calabria, purtroppo, ci sono più alunni disabili iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado.

Questo significa, ovviamente, che in questa provincia occorrono più insegnanti di sostegno. Non se la si può cavare con il fatto che devono essere distribuiti in tutte le province se, per esempio, la provincia di Reggio Calabria ha 100 disabili e la provincia di Crotone, di Vibo Valentia, di Catanzaro ne hanno 30. Non si può non tener conto di questi dati che sono quelli reali ed effettivi.

Chiediamo, quindi, all’assessore, ringraziandolo per l’interessamento e per le parole che ha speso, che quando, entro il mese di luglio, primi di agosto, si faranno le assegnazioni si tenga conto dell’effettiva ripartizione degli alunni disabili nei territori calabresi. La provincia di Reggio Calabria, quindi, che ha, purtroppo, più alunni disabili, dovrà avere un surplus di docenti per poter organizzare degnamente questo servizio e poter offrire garanzie a questi alunni che hanno più bisogno rispetto ad altri per poter essere cittadini italiani a tutti gli effetti. Grazie.

Interrogazione a risposta immediata numero 383 del 17 giugno 2013, a firma del consigliere Franchino, “In ordine all’esito dell’ordine del giorno numero 97 della seduta del Consiglio regionale del 21 dicembre 2012 riguardante l’avvio delle procedure per le trivellazioni marittime nell’Alto Ionio Cosentino”

PRESIDENTE

Si passa all’ultima interrogazione a risposta immediata numero 383 del 17 giugno 2013, a firma del consigliere Franchino, “In ordine all’esito dell’ordine del giorno numero 97 della seduta del Consiglio regionale del 21 dicembre 2012 riguardante l’avvio delle procedure per le trivellazioni marittime nell’Alto Ionio Cosentino” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’ambiente. Per sapere - premesso che:

Eni, Shell, Apennine E., Northern, Enel L, Nautical P. e altre compagnie hanno avviato le procedure per iniziare trivellazioni marittime riguardanti in particolare le coste dei comuni dell’Alto Jonio Cosentino e del Mare Jonio, tra il Golfo di Taranto e quello di Sibari;

tali procedure stanno suscitando la ferma opposizione delle popolazioni locali in quanto queste aree hanno una spiccata vocazione turistica, agricola e ittica e sono incompatibili con qualsivoglia tipo di attività estrattiva in mare;

i comuni particolarmente interessati sono pugliesi, lucani e calabresi;

la fascia riguardante la costa calabrese si estende da Rocca Imperiale a Calopezzati, nella provincia di Cosenza;

i rischi di catastrofi naturali (erosione delle coste, fenomeni di subsidenza, alluvioni, abbassamento del suolo terrestre, possibili terremoti e tsunami) con le ricadute finanziarie sull’economia non sono adeguatamente e oculatamente valutati;

la tutela dell’ambiente e la salute di cittadini e turisti vengono seriamente compromesse;

la vocazione turistica delle zone costiere descritte viene sacrificata violando così i trattati internazionali di protezione delle specie a rischio (l’ecosistema marino contiene alcune specie protette dalla direttiva Habitat – Natura 2000 92/43 CEE e incluse nella lista rossa IUCN perché considerate a rischio di estinzione) e del patrimonio archeologico sommerso;

la costa ionica ospita bellezze naturali e ambientali di particolare pregio tra cui numerosi siti archeologici della Magna Grecia e un inestimabile patrimonio sommerso tutelato dalla Convenzione di Parigi sulla protezione del patrimonio subacqueo;

al largo della costa tra i comuni di Amendolara, Albidona e Trebisacce, si trova la “secca di Amendolara” già proposta quale patrimonio dell’UNESCO;

le Regioni Puglia e Basilicata hanno già da tempo espresso parere negativo alle suddette trivellazioni;

il Consiglio regionale della Calabria nella seduta del 21 dicembre 2012 ha accolto e votato all’unanimità l’Ordine del Giorno numero 97 da me presentato -:

quale seguito ha avuto l’O.d.G. di cui sopra e se è stato espresso parere alle competenti autorità, tenuto conto che sono trascorsi ben sei mesi dall’approvazione unanime del precitato ordine del giorno.”

Prego, collega Franchino.

FRANCHINO Mario (PD)

Grazie, Presidente. Sarò brevissimo anche perché è soltanto per comunicare che da molti mesi monta una protesta vibrata nella provincia di Cosenza, soprattutto nell’Alto Ionio, che va da Rocca Imperiale a Calopezzati, per quanto riguarda le trivellazioni che si vogliono effettuare nel mare Ionio. I comuni che sono interessati, oltre a quelli calabresi, sono pugliesi e lucani e c’è un arco molto ampio anche in altre parti del Paese.

C’è un problema che abbiamo di fronte: il 21 dicembre il Consiglio regionale ha accolto e votato all’unanimità un ordine del giorno in cui ci siamo espressi praticamente tutti contrari alle trivellazioni nel mare Ionio. Sono trascorsi sei mesi e siccome le altre Regioni d’Italia, quanto meno la Puglia e la Basilicata, hanno già espresso parere negativo, vorrei sapere l’ordine del giorno che abbiamo votato all’unanimità dov’è, che fine ha fatto e che prosieguo ha avuto e, nello stesso tempo, se il Governo regionale, il Consiglio regionale ha dato seguito a quell’ordine del giorno dal punto di vista politico e se è stato espresso un parere, così come hanno fatto altre Regioni del Mezzogiorno. Grazie.

Non mi dilungo su altre questioni che avremo modo anche di discutere perché c’è ne è una davvero importante da affrontare. Ieri abbiamo avuto l’ultimo incontro con i vertici del Ministero dell’ambiente dove abbiamo avuto – devo dire – risposte non molto positive ma di questo ci sarà altra occasione per poterne discutere. Grazie.

PRESIDENTE

Risponde l’assessore Pugliano.

PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente

Voglio tranquillizzare il consigliere Franchino sul prosieguo dell’ordine del giorno approvato all’unanimità da parte del Consiglio regionale il 21 dicembre 2012, nel senso che è diventato il parere della Regione Calabria in merito a questa procedura.

Devo dire, però, per onestà intellettuale – e credo che il consigliere Franchino lo sappia come me – che autorità competente per questa materia è il Ministero dell’ambiente, che si avvale della Commissione tecnica, il nucleo VIA nazionale. La Regione Calabria ha trasferito l’ordine del giorno per farne parere del governo regionale al delegato, che è componente del nucleo VIA nazionale in rappresentanza della Regione Calabria.

Questo, sicuramente, però non basta, perché il parere all’interno del nucleo VIA della Regione Calabria non è un parere vincolante, quindi credo che, giacché il parere lo dovrà esprimere comunque il Ministero, oggi che siamo in una fase ancora istruttoria e non decisoria, convenga a noi tutti; infatti il parere tecnico-istituzionale è già rappresentato perché è presente nel nucleo VIA già nella Commissione tecnico-istruttoria ed il dipartimento ha trasferito letteralmente e formalmente il parere all’unanimità del Consiglio regionale.

Credo, però, che non possiamo abbassare la guardia, che questo non basti e che, al di là del parere tecnico-istituzionale, serva che ognuno faccia la propria parte per esprimere parere contrario dal punto di vista politico. Per intenderci, ognuno faccia la propria parte per fare arrivare al Ministro la volontà non solo del Consiglio regionale, ma anche della comunità calabrese di contrarietà a questa procedura.

PRESIDENTE

Consigliere Franchino, prego.

FRANCHINO Mario (PD)

Presidente, sono molto soddisfatto perché, da quello che ho capito, praticamente l’ordine del giorno del 21 dicembre 2012 è diventato parere negativo dal punto di vista politico. Sappiamo tutti che è un parere consultivo, non c’è alcun dubbio, però la cosa importante è che questo Consiglio regionale, oggi, attraverso la voce dell’assessore all’ambiente, definisce quest’ordine del giorno come un “no” molto forte e determinato verso le trivellazioni.

Dopodiché, per quanto riguarda le autorizzazioni, il parere tecnico, la VIA, la VAS, è altra competenza, noi siamo contenti e plaudiamo a questa risposta.

PRESIDENTE

Conclusa l’interrogazione. E’ passata l’ora dedicata alle interrogazioni a risposta immediata, quindi possiamo procedere con gli interventi preliminari.

(Interruzione)

Prima di procedere, c’è un seguito di comunicazioni.

Comunicazioni – Seguito

PRESIDENTE

Legge un seguito di comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Per gli interventi in via preliminare, ha chiesto di parlare il consigliere Imbalzano. Ne ha facoltà.

Sull’ordine dei lavori

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 478/9^, che riguarda una modifica marginale ad una legge recente, la numero 26 del 2013, proprio per favorirne l’applicazione, altrimenti vi è una parte che rischia di essere diluita nel tempo.

(Interruzione)

L’inserimento della proposta di legge numero 478/9^, modifica all’articolo 13 la legge regionale numero 26 del 2013; peraltro assorbe sia un ordine del giorno a firma mia e del consigliere Nicolò e l’emendamento ordinamentale a firma dei capigruppo Bruni, Chiappetta, Serra e Grillo, che – com’è noto – ai sensi dell’articolo 22 della legge regionale numero 8 del 2002, non possono essere presentati in sede di assestamento.

Quindi, in qualche modo, questo inserimento raccoglie una serie di proposte simili.

PRESIDENTE

Il consigliere Imbalzano chiede l’inserimento di una proposta di legge.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Naccari Carlizzi, ne ha facoltà.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Presidente, giusto per avere contezza dell’oggetto della proposta, se possiamo avere copia, se il collega Imbalzano ci vuole dare qualche altro elemento.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Ma la devo illustrare, Presidente?

PRESIDENTE

No, voleva solo sapere per sommi capi il contenuto, che cosa riguardava la proposta di legge.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Si tratta di prevedere lo slittamento dell’entrata in vigore dell’articolo 13, in particolare del comma 1, per garantire la continuità dell’attività svolta dalle Commissioni di esame in materia per l’abilitazione venatoria, per scongiurare ritardi che, altrimenti, la legge attuale provocherebbe.

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

Influisce semplicemente sulle date?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Solo sulle date. Sulle date, c’è una modifica anche al comma 1, consigliere Tripodi.

(Interruzione)

Solo le date.

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

Consigliere Imbalzano, se riguarda solo una modifica delle date, siamo d’accordo.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Ma se noi proroghiamo le Commissioni attuali, è chiaro che, automaticamente, comporta che il comma 1 venga slittato anch’esso alla prossima legislatura.

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

Allora non ci siamo.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Credo che faccia bene a leggersi il testo della legge.

PRESIDENTE

Solo per informazione: è un testo che è già passato all’esame della Commissione competente?

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

No, Presidente.

PRESIDENTE

Non è passato dalla Commissione. E’ all’ordine del giorno della Commissione?

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

Prima di esprimerci, gentilmente, se ci dà il testo, lo guardiamo un attimo.

PRESIDENTE

Va bene. Allora sospendiamo un attimo il punto, andiamo avanti con i lavori e poi lo riprendiamo.

Ha chiesto di parlare il consigliere De Masi. Ne ha facoltà.

DE MASI Emilio (IDV)

Volevo ricordare, così come concordato in Conferenza dei capigruppo, di porre in discussione o in votazione un atto che è già stato licenziato all’unanimità dalla relativa Commissione e che riguarda l’interpretazione autentica di una legge regionale; lei, Presidente, dovrebbe avere la relativa documentazione.

PRESIDENTE

Possiamo inserire all’ordine del giorno la proposta di legge di cui si è discusso stamattina in Conferenza dei capigruppo; si tratta di un progetto di legge approvato all’unanimità che riguarda il passaggio nelle Commissioni.

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Aveva chiesto di intervenire il consigliere Naccari Carlizzi.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Presidente, come anticipato in Conferenza dei capigruppo – peraltro stavo anche attendendo l’arrivo del consigliere Chiappetta, che vedo adesso – noi chiediamo l’inserimento di un ordine del giorno che è strettamente connesso all’assestamento di bilancio; cioè, alla luce della condizione che stanno vivendo il Paese e la nostra regione in particolare e del fatto che l’assestamento di bilancio prevede una somma rilevante, oltre 5 miliardi di euro di assestamento, gran parte della quale fa riferimento a risorse vincolate e finalizzate, in parte comunitarie e in parte risorse nazionali, riteniamo opportuno che la manovra di assestamento sia associata ad un impegno formale verso la Commissione bilancio affinché la stessa, da una parte, proceda a un confronto con quello che è il cosiddetto tavolo dell’economia - che in questo passaggio dell’assestamento è stato saltato - dall’altra, assuma metodologicamente un confronto con gli enti locali che sia finalizzato a responsabilizzare ed utilizzare ancora di più il sistema delle autonomie ai fini della velocizzazione della spesa, e soprattutto che entro 15 giorni la Commissione sia in grado di produrre e di sottoporre al Consiglio un programma di velocizzazione della spesa nazionale e comunitaria.

Chiaramente, associamo a questo una ulteriore sottolineatura sull’esigenza per le Regioni ad obiettivo convergenza di modificare e rendere più equo, giusto e responsabile, nel dramma che sta vivendo il Mezzogiorno d’Italia, il Patto di stabilità, nel senso della nettizzazione di quelle spese in conto capitale che, sia di derivazione europea sia di derivazione nazionale, sono oggi ancora escluse o almeno in gran parte escluse o, meglio, comprese nel criterio di calcolo del Patto.

Riteniamo che questo nostro ordine del giorno recepisca delle valutazioni che non possono che essere comuni all’Assemblea e riteniamo all’intera Calabria e vadano in un senso e in un obiettivo bipartisan del veloce e massimo utilizzo delle risorse, per contrastare la grave recessione che il nostro Paese e la nostra regione subiscono e rispetto alle quali forze politiche responsabili di maggioranza e di opposizione debbono necessariamente lavorare insieme alle forze sindacali ed economiche della stessa regione.

PRESIDENTE

Il consigliere Naccari Carlizzi chiede l’inserimento all’ordine del giorno di un argomento – non so se c’è qualche intervento da parte della maggioranza – che riguarda il Patto di stabilità.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Chiappetta, ne ha facoltà.

CHIAPPETTA Gianpaolo (PDL)

Presidente, avevamo concordato in Conferenza dei capigruppo – il collega Naccari Carlizzi era presente in sostituzione del capogruppo del Pd, Principe – che era assolutamente necessario, nello spirito di una condivisione dell’intera Aula, che si potesse leggere in via preventiva il testo dell’ordine del giorno, della mozione, per poter esprimere compiutamente il pensiero. Sino a questo momento non abbiamo il testo, quindi credo che sia impossibile esprimere compiutamente un pensiero sulla base di un testo che non c’è.

PRESIDENTE

Possiamo accantonarlo per un attimo?

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tripodi, ne ha facoltà.

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

Chiedo l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno, protocollo numero 30261, che va a coadiuvare – ho già parlato, peraltro, con l’assessore Caligiuri – il lavoro che la Giunta ha fatto sul dimensionamento scolastico, come riconoscimento delle comunità linguistiche calabresi, sia arbëreshë‎ sia occitana sia grecanica, affinché siano tutelate e salvaguardate all’interno del Piano scolastico regionale.

PRESIDENTE

E’ un ordine del giorno proposto dal consigliere Tripodi, concordato anche con l’assessore Caligiuri. Assessore, vuole intervenire?

CALIGIURI Mario, assessore alla cultura e beni culturali

Credo che la raccomandazione del consigliere Tripodi vada accolta e senz’altro ce ne faremo interpreti, anche perché nelle Linee guida approvate da questo Consiglio regionale nell’agosto del 2010, che hanno validità quinquennale, quindi hanno dato grande stabilità al sistema, è prevista esplicitamente la salvaguardia e la tutela, oltre che dei Comuni montani, oltre che dei Comuni ad alta densità criminale, anche di quelli che riguardano le minoranze albanese, grecanica e occitana.

PRESIDENTE

Quindi è d’accordo sull’inserimento all’ordine del giorno. Pongo in votazione l’inserimento dell’ordine del giorno che riguarda quest’argomento.

(Il Consiglio approva)

C’era la proposta di legge: avete avuto modo di guardare la richiesta del consigliere Imbalzano?

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

Pregherei il consigliere Imbalzano di ritirare la richiesta di inserimento della proposta di legge e le spiego perché, Presidente: qua dobbiamo chiarirci una buona volta per tutte anche sul mondo della caccia.

Noi abbiamo fatto una legge per dare dignità al ruolo, anche e soprattutto, delle commissioni e questo Consiglio ha ritenuto, nemmeno un mese fa, che le commissioni potessero essere guidate da chi era munito di una laurea, ma non perché ci siamo inventati una laurea a caso, perché abbiamo ritenuto che la figura del Presidente andasse, in ogni caso, nella direzione di una persona qualificata e competente, che avesse anche la capacità di guidare alcuni processi.

Che ora mi si venga a dire “spostiamo di un mese le commissioni” siamo d’accordo, per dare tempo all’assessore Trematerra di poter fare un bando e nominare le nuove commissioni, ma se ci si viene a dire, dopo aver approvato una legge, che ne spostiamo l’efficacia alla prossima legislatura, Presidente, non ci siamo.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Imbalzano.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Insisto per l’inserimento all’ordine del giorno, Presidente.

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

Presidente, a questo punto le chiedo il voto per appello nominale, se c’è la maggioranza necessaria che venga inserito.

PRESIDENTE

Non c’è bisogno di voto per appello nominale. Siccome ci vogliono i voti favorevoli dei due terzi dei presenti – consigliere Tripodi, per snellire anche i nostri lavori – se l’opposizione si è opposta a questa richiesta di inserimento all’ordine del giorno, nel momento in cui si pone ai voti l’inserimento, non ci sono i due terzi e quindi non si può inserire. Pertanto non c’è bisogno di appello nominale.

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

Presidente, noi stiamo cercando…

PRESIDENTE

Penso che il suo intervento sia a nome di tutta la minoranza. Se è così, che tutta la minoranza è d’accordo, non dobbiamo fare altro che porre ai voti la proposta del consigliere Imbalzano, che ha deciso di non ritirare. Siccome non ci sono i due terzi necessari, non viene inserito all’ordine del giorno.

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

Siamo d’accordo, ma stiamo cercando di trovare una soluzione per far sì che questo problema possa essere discusso in una sede diversa e possa essere analizzato nel futuro.

Se il Presidente Imbalzano ritiene di dover procedere, le posso assicurare che, senza un preliminare confronto con l’assessorato e con le associazioni e le altre forme che gestiscono il mondo della caccia, la posizione – penso e ritengo – del centro-sinistra sia contraria.

PRESIDENTE

Consigliere Imbalzano, prego.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Se c’è un problema relativo ai due terzi, ovviamente ne prendo atto. Naturalmente, la proposta di legge viene presentata in Commissione, seguirà l’iter normale; intanto chiedo l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno con analogo contenuto, firmato dal sottoscritto e dal Vicepresidente Nicolò.

PRESIDENTE

Quindi il consigliere Imbalzano trasforma la proposta di legge in un ordine del giorno.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

No, c’è anche un ordine del giorno presentato su questo argomento.

PRESIDENTE

Quando? Se la minoranza sull’ordine del giorno è d’accordo…

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

Presidente, forse sono stato poco chiaro, sono stato infelice nell’esposizione. Ribadisco al consigliere Imbalzano che l’iter che deve fare un progetto di legge il Presidente lo conosce meglio di noi. Noi non siamo pregiudizialmente contro questo progetto di legge, siamo contro la sua formulazione così come posta dal consigliere Imbalzano in data odierna.

Questo presuppone che, se non c’è un’interlocuzione con l’assessorato, con le associazioni che gestiscono questo settore, il centro-sinistra non solo è contrario all’inserimento della proposta di legge ma anche a quello dell’ordine del giorno. Dopodiché è legittimo da parte del Presidente Imbalzano che faccia seguire alla proposta di legge il percorso legislativo, per come prevedono Statuto e Regolamento del Consiglio regionale.

PRESIDENTE

La parola al consigliere Nicolò.

NICOLO’ Alessandro (PDL)

Presidente, sulla scorta dell’intervento del consigliere Imbalzano, chiedo che venga sottoposto all’Aula l’ordine del giorno. Se ci sono le condizioni di metodo, si vota, altrimenti verrà differito, secondo le procedure, ad altra seduta.

PRESIDENTE

Il consigliere Nicolò chiede la votazione in Consiglio sull’ordine del giorno. Ricordo che c’è bisogno sempre del voto favorevole dei due terzi dei presenti.

NICOLO’ Alessandro (PDL)

Vorrei capire se il consigliere Tripodi è contrario all’ordine del giorno o chiede per l’approvazione i due terzi. Se è contrario, è contrario. Procediamo alla votazione, Presidente Talarico.

PRESIDENTE

Consigliere Nicolò, sottopongo alla votazione l’inserimento dell’ordine del giorno che riguarda determinate questioni già illustrate. Se ci sono i due terzi, viene inserito all’ordine del giorno, se non ci sono, non viene inserito.

Pongo in votazione l’inserimento dell’ordine del giorno a firma dei consiglieri Imbalzano e Nicolò.

(Il Consiglio non approva)

(Interruzione)

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo, ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (UDC)

Signor Presidente, non ne abbiano a male i colleghi dell’opposizione, ma poiché è un problema sollevato anche dall’opposizione in questi ultimi giorni, chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 445/9^ “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 3 settembre 2012 “Istituzione della struttura tecnica di valutazione Vas-Via-Aia-Vi”.

Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno perché questa norma è stata valutata ed approvata dalla quarta Commissione all’unanimità, quindi credo ci siano tutte le condizioni per l’inserimento all’ordine del giorno, anche perché, attraverso l’approvazione di questa norma, la Commissione Vas-Via potrebbe funzionare meglio di quanto abbia funzionato finora, colmando ritardi nel settore ambientale e soprattutto nel settore degli investimenti.

Per cui, Presidente, ribadisco la richiesta di inserimento all’ordine del giorno, chiedendo alla minoranza di essere d’accordo su questo aspetto.

PRESIDENTE

Se facciamo un po’ di silenzio in Aula, perché non si capisce assolutamente nulla.

(Interruzione)

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione, ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (PD)

Sulla richiesta di inserimento della proposta di legge, avanzata dal consigliere Gallo, noi siamo d’accordo, perché già in Commissione i colleghi Franchino e Scalzo hanno votato a favore. Questo permette al nucleo Via-Vas di lavorare più celermente, perché in giacenza ci sono circa 200 progetti per un valore di circa 1 miliardo di euro, tra risorse pubbliche e risorse private. Da questo punto di vista, noi dobbiamo fare in modo di dare tutti gli strumenti necessari, affinché il nucleo lavori celermente ed anche con un certo conforto dal punto di vista giuridico per poter dare risposte immediate, che significa approvare progetti che vanno nella direzione di creare sviluppo e occupazione.

PRESIDENTE

Anche da parte della minoranza c’è stato l’accoglimento della proposta di inserimento, quindi possiamo procedere a votare l’inserimento della proposta di legge numero 445/9^, che riguarda la struttura tecnica di valutazione Vas-Via.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

Non ci sono più interventi in via preliminare.

Ha chiesto di intervenire l’assessore Fedele, ne ha facoltà.

FEDELE Luigi, assessore ai trasporti

Presidente, d’accordo con le opposizioni- con cui abbiamo parlato già - c’è un progettino di legge, un articolo unico proposto dal consigliere Chiappetta che riguarda la proroga di tre mesi di una norma contenuta in un provvedimento già approvato, che riguarda le concessionarie delle autolinee relativamente al sistema satellitare. I colleghi dell’opposizione – ci ho già parlato – sono d’accordo per inserirlo e poi, appena possibile, di votarlo oggi stesso.

PRESIDENTE

L’assessore Fedele propone l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 479/9^, concordata anche con la minoranza, recante: “Modifiche all’articolo 36 della legge 27 dicembre 2012, numero 69”. Ne pongo ai voti l’inserimento.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

Proposta di legge numero 469/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2013 e del bilancio pluriennale 2013-2015 a norma dell’articolo 22 della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8

PRESIDENTE

Proseguiamo con l’assestamento di bilancio, la proposta di legge numero 469/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante:Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2013 e del bilancio pluriennale 2013-2015 a norma dell’articolo 22 della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8”.

E’ relatore il consigliere Imbalzano, Presidente della Commissione.

Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Signor Presidente, onorevoli colleghi, nell’introdurre i lavori alla proposta di legge numero 469/9^ riguardante l’assestamento di bilancio per l’esercizio finanziario 2013, desidero fare alcune sottolineature.

Con il provvedimento stesso sono state determinate le definitive risultanze contabili: dei residui attivi e passivi e di quelli perenti al 31 dicembre 2012; dei flussi finanziari in entrata ed in uscita e quindi la gestione di cassa della Regione; dell’avanzo di amministrazione e della sua applicazione nella competenza 2013.

Si è provveduto, altresì, alla riallocazione delle economie vincolate, derivanti dal riaccertamento dei residui passivi ed in perenzione amministrativa, effettuato in sede di chiusura dei conti; alle variazioni degli stanziamenti di competenza e di cassa decise in relazione all’applicazione del saldo positivo al 31 dicembre 2012; alle variazioni degli stanziamenti di cassa conseguenti alle variazioni intervenute nella competenza e nei residui.

Nell’impostazione che emerge dalla relazione che ha prodotto in Commissione bilancio la Giunta regionale e, per essa, l’assessore Mancini, è stato sottolineato che le variazioni apportate al bilancio preventivo 2013, ottenute mediante il riaccertamento dei residui attivi e passivi, hanno consentito alla Regione di ridurre i propri debiti in misura maggiore rispetto ai crediti.

Da questo delicato adempimento, ne deriva un avanzo di amministrazione definitivo alla chiusura dei conti pari a circa 5 miliardi e 174 milioni di euro, comprensivo ovviamente delle economie su risorse trasferite dallo Stato o dalla Comunità europea con vincolo di destinazione, le quali devono essere necessariamente riprodotte nel bilancio 2013 e nel fondo pluriennale vincolato, in quanto sono state impegnate nel corso dell’esercizio precedente.

La quota di avanzo libero è pari a circa 24 milioni di euro, in massima parte utilizzato per rifinanziare economie che derivano dal riaccertamento di residui su capitoli finanziati da risorse autonome e per la copertura dei pignoramenti relativi all’anno 2012.

La parte discrezionale, quindi, ammonta a circa 8 milioni di euro, di cui 1 milione e mezzo andrà ad impinguare le risorse del Consiglio regionale ed il resto ad interventi diversi, di cui 2 milioni circa per interventi nel settore turistico ed aeroportuale e 1 milione e 8 al settore delle politiche sociali.

Questa disponibilità è stata possibile sia per le maggiori entrate derivanti dal rafforzamento della lotta all’evasione fiscale per l’Irpef ed Irap sia per i canoni maggiori versati dai gestori delle derivazioni delle acque pubbliche.

Con l’assestamento sono state, altresì, iscritte in bilancio le anticipazioni di liquidità attribuite alla Regione ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legge numero 35 del 2013, ciò al fine di intervenire in materia di pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione e consentendo, quindi, di mettere a disposizione della gracile economia calabrese risorse importanti.

In particolare, gli importi relativi ai debiti certi, liquidi ed esigibili diversi da quelli sanitari e finanziari, determinati dal Ministero dell’economia, sono pari a circa 250 milioni, di cui 101 saranno erogati nel 2013 e 149 nel 2014, mentre ulteriori 107 milioni saranno destinati alla copertura dei debiti della sanità a tutto il 2013.

Ovviamente, per poter disporre di queste anticipazioni, è stato necessario garantire la copertura delle relative rate di ammortamento che, a regime, ammonteranno a circa 19 milioni di euro.

Da queste premesse, si deduce che la manovra di assestamento che ne è scaturita – che mi avvio a commentare articolo per articolo – non poteva avere un grande respiro finanziario, anche se i provvedimenti di assegnazione delle risorse mettono in evidenza una gestione virtuosa del bilancio regionale da parte della Giunta Scopelliti, né era possibile destinare risorse, comunque insufficienti, per le tante emergenze di questa regione: vale per la questione degli Lsu-Lpu, problema che si sta affrontando – com’è noto – su altri tavoli, o per le questioni sollevate in questi giorni sui problemi dell’agricoltura, che necessitano di cospicui finanziamenti, da reperire comunque in altre direzioni.

A quest’ultimo proposito, confermo che già nella seduta del 5 luglio andremo ad affrontare in Commissione in termini concreti con l’assessore Trematerra l’antica questione dell’agrumicoltura nella Piana di Gioia Tauro, mentre stiamo andando a modificare la legge, approvata su nostra proposta dal Consiglio regionale, sui Consorzi fidi in agricoltura e sulla ristrutturazione dei debiti a breve delle aziende agricole, che – è vero – fino ad oggi ne sono rimaste escluse.

Nel merito, la proposta di legge si compone, in sintesi, di 12 articoli.

L’articolo 1 espone i residui attivi e passivi definitivamente determinati.

L’articolo 2 evidenzia il saldo finanziario alla chiusura del 2012, che ammonta a 5 miliardi e 174 milioni di euro.

L’articolo 3 espone i residui perenti.

L’articolo 4 disciplina le variazioni al bilancio annuale.

L’articolo 5 apporta la rimodulazione delle spese autorizzate con il bilancio 2013, che sono dettagliatamente indicate nella tabella C allegata alla proposta di legge.

L’articolo 6 attiene alle nuove autorizzazioni di spesa.

L’articolo 7 prevede nuove autorizzazioni di spesa a favore del Consiglio regionale.

Gli articoli 8 e 9 attengono alle anticipazioni di liquidità di cui agli articoli 2 e 3 del decreto legge numero 35 del 2013.

L’articolo 10 reca una modifica dell’art. 37 della legge regionale 69 del 2012, che altro non è che il collegato alla manovra finanziaria 2013.

L’articolo 11 assesta i valori del bilancio pluriennale per le parti modificate nelle tabelle A e B.

L’articolo 12 dispone le relative coperture finanziarie delle spese e delle procedure per la pubblicazione della legge.

In definitiva, signor Presidente e onorevoli colleghi, una manovra che risente certamente di un contesto nazionale ed internazionale ben conosciuto, con vincoli stringenti sotto ogni profilo, ma che fruisce di risorse assegnate dal Governo centrale in comparti diversi, proprio per la virtuosità dell’azione amministrativa dell’esecutivo.

Da qui, la conseguente e quasi ovvia limitatezza delle somme utilizzabili, ma con la soddisfazione di essere riusciti a mantenere quegli equilibri di bilancio, ormai ineludibili a tutti i livelli istituzionali, pur con tutta la possibile attenzione verso settori strategici per la nostra regione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’assessore Mancini. Ne ha facoltà.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

I caratteri e le linee dell’assestamento che oggi occupano la nostra seduta sono stati già tratteggiati da par suo dal Presidente della Commissione bilancio, Candeloro Imbalzano, per questo non ripeterò i concetti che già sono stati espressi. A me spetta unicamente tratteggiare, seppur brevemente, alcuni elementi che reputo, insieme ai colleghi di Giunta, salienti dell’atto che stiamo ponendo all’attenzione del Consiglio: il primo e politicamente più importante e più rilevante sta nel fatto che, attraverso questa proposta legislativa, noi fissiamo in legge e liberiamo 357 milioni di euro che rappresentano le cosiddette anticipazioni di liquidità, che consentiranno di ricevere risposte importanti da parte dei Comuni e degli enti locali più in generale e da parte delle imprese.

Quindi poniamo a compimento il percorso avviato dal Governo nazionale, che consentirà di saldare i cosiddetti debiti della pubblica amministrazione, una risposta importante e significativa che, senza enfasi, però, vogliamo qui sottolineare perché tante volte si dice che il momento è difficile, però, per tentare di imboccare una strada nuova e di crescita, l’amministrazione regionale guidata dal governatore Scopelliti offre queste risorse, 357 milioni di euro, alla comunità regionale. Per farlo, utilizza un percorso normativo offerto dal Governo nazionale, ma di suo prevede una copertura economica e finanziaria consistente attraverso l’erogazione di un mutuo ventennale che graverà sulle casse della Regione Calabria.

Rispetto, poi, agli altri interventi, anche questa volta l’assestamento di bilancio viene offerto all’esame dell’Aula, per come sono stati gli assestamenti di bilancio negli anni precedenti fin dall’inizio di questa amministrazione, nei termini previsti dalla legge, cioè entro il 30 giugno, e questo è un altro elemento che rappresenta la strada virtuosa che anche la Calabria ha imboccato e della quale siamo orgogliosi.

Dicevo, in quest’assestamento c’è soltanto un carattere prettamente tecnico e numerico, gli aspetti normativi non sono stati presi in considerazione, di conseguenza gli emendamenti di carattere normativo non potranno in nessun modo essere né discussi né posti all’attenzione di questo Consiglio.

Abbiamo stanziato 8,1 milioni di risorse autonome da destinare nel modo in cui il consigliere Imbalzano ha illustrato, che si vanno ad aggiungere alle risorse che nel corso degli anni già sono state allocate dall’amministrazione attraverso l’approvazione di leggi regionali; cito qui le più importanti che riguardano i 20 milioni di euro stanziati ed allocati attraverso legge regionale per affrontare le emergenze rifiuti; 6,1 milioni di euro allocati attraverso altra legge regionale già approvata dal Consiglio per affrontare una serie di emergenze sociali; penso anche ai 15 milioni anticipati all’inizio dell’anno per quanto riguarda il comparto dei trasporti.

Quindi la cosiddetta manovra che in passato veniva a concentrarsi unicamente nel momento dell’assestamento, in questo anno è stata anticipata ai mesi precedenti; in una piccola parte, 8,1 milioni, sarà in qualche modo concentrata oggi. Poi, rispetto alle altre problematiche che rimangono aperte, una serie di nuovi provvedimenti legislativi saranno presentati all’attenzione del Consiglio nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

Questi sono gli elementi che, a mio giudizio, sinteticamente, devono essere posti all’attenzione del Consiglio, rispetto al quale mi piace qui evidenziare un alto grado di maturità rivelato dalla presentazione di sempre minori emendamenti, soprattutto per quanto riguarda gli emendamenti di spesa, che dai tanti faldoni d’inizio legislatura sono diventati soltanto poche decine. Ne approfitto per invitare i colleghi che hanno voluto presentare queste poche decine a ritirarli, perché le scelte sono state fatte e condivise e, fatto salvo alcuni emendamenti presentati dai capigruppo, sarà – e lo dico per chiarezza, per offrire già l’intendimento della Giunta – richiesto ai presentatori di ritirarli.

Così come ho già detto, non essendoci un collegato legislativo, gli emendamenti normativi ritengo che non potranno essere né discussi né affrontati.

Sono questi gli elementi che volevo porre sinteticamente all’attenzione del Consiglio, riservandomi di intervenire, eventualmente, all’esito del dibattito.

PRESIDENTE

E’ aperta la discussione generale. Ho iscritto a parlare per primo il consigliere Naccari Carlizzi. Ne ha facoltà.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Signor Presidente, signori consiglieri, sinceramente fatico a comprendere la ragione per la quale non si sia addivenuto ad una votazione comune o forse, addirittura, a nessuna votazione circa la mozione, ordine del giorno che noi abbiamo presentato come forze di opposizione, che in sostanza non conteneva altro che una condivisione del problema del conseguimento del Patto di stabilità per le Regioni ad obiettivo convergenza e non faceva altro che sottolineare l’attuale situazione di grave crisi della nostra regione e del nostro Paese, rispetto al quale urgono provvedimenti straordinari.

Che cosa si deve chiedere a un Consiglio regionale che si appresta ad approvare un assestamento di bilancio che sottolinea ed evidenzia un avanzo di 5 miliardi e 114 milioni di euro, se non quello di lavorare e di sforzarsi per raggiungere gli obiettivi di spesa, utilizzare le risorse? Sinceramente, non capisco quali siano le ragioni che possano in alcun modo legittimare una valutazione difforme.

Noto con grande dispiacere che abbiamo dedicato molto più tempo a discutere se inserire una norma circa alcuni aspetti della caccia, della proroga, forse – non so quanto legittima – fino alla prossima legislatura, superando, peraltro, la proposta che era all’ordine del giorno in Commissione, piuttosto che obbligare, impegnare la Commissione a mettere in campo un progetto di velocizzazione della spesa che consenta ai calabresi di avere 5 miliardi di euro spesi sul proprio territorio.

Sarà un problema mio di comprensione, ma sinceramente non riesco ad individuare quale fosse il problema e qual è la proposta alternativa, perché al di là delle rappresentazioni oratorie che sentiremo da qua a breve in quest’Aula, la proposta alternativa rispetto a un problema grande quanto un macigno, che è rappresentato da una forte disponibilità di risorse, da una gravissima recessione, la più grave della storia del capitalismo così come noi lo intendiamo, cioè dinanzi a questi problemi non capisco quale sia lo strumento.

Credo, quindi, che ci si assuma una grave responsabilità a non voler neanche discutere nelle sedi competenti quelli che sono i reali problemi della nostra regione, quelli che sono gli strumenti, le opportunità, le possibilità, i tentativi, se volete, di uscire dalla crisi. Nessuno imputerà mai né a Mancini per la sua parte né agli altri assessori il problema della crisi che sta vivendo il nostro Paese o l’Europa, ma di certo a ognuno di noi i calabresi e gli italiani chiedono di sforzarsi e di adoperarsi, di mettere in campo degli strumenti per uscire fuori dalla crisi, almeno di tentarci.

Tutto ciò mi sembra che sia lontano, almeno io non vedo il tentativo e nemmeno il conato.

A me fa molto piacere che l’assessore sottolinei che si approva nei termini previsti – termini peraltro ordinatori – dal nostro ordinamento regionale, l’assestamento di bilancio, così come il bilancio di previsione, è indubbiamente un fatto che è una buona norma. Tuttavia io gradirei che noi leggessimo questi documenti. Se noi approviamo nei termini un assestamento che non dà copertura ai contratti di servizi dei trasporti, che non dà copertura ai salari dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, che non dà copertura a una serie di interventi che sono obbligatori, cadiamo in quel paradosso – consentitemi il termine – anche un po’ risibile di fare i comunicati stampa perché sono stati pagati gli stipendi o sono state erogare – come spesso avviene da parte della Ragioneria – delle risorse ogni volta che un funzionario liquida e fa un ordinativo di spesa. Consentitemi di dirlo che non è questo un messaggio di cui poter essere orgogliosi, cioè approvare nei termini un bilancio che non copre le spese obbligatorie! Un assestamento soprattutto, perché il bilancio si potrebbe anche approvare in attesa di introitare extra gettito, di fare altre manovre, ma nel momento in cui questo è l’assestamento di bilancio, noi lo approviamo nei termini e non copriamo le spese! E questo è un risultato?!

Guardate che dobbiamo avere anche un po’ il senso del ridicolo, perché se non abbiamo il senso del ridicolo, probabilmente, noi stessi ci convinciamo man mano che ripetiamo le cose che diciamo continuamente.

Quella mozione che noi avevamo presentato voleva, in sostanza, dire due cose: da una parte sostenere lo sforzo anche della maggioranza, quindi un senso di responsabilità mi pare significativo da parte dell’opposizione, che sostiene lo sforzo di una Regione come la Calabria, Regione ad obiettivo convergenza, che vede un Patto di stabilità ingiusto, non equo, perché non sono nettizzati gran parte dei fondi comunitari e dei fondi nazionali, persino quelli che rappresentano un adempimento – potremmo dire – di quella che è la programmazione europea e nazionale; dall’altra, chiedevamo di impegnare la Commissione a mettere in campo entro 15 giorni un progetto di velocizzazione della spesa.

Va beh, su questo non si è trovato un accordo. Non so su che cosa troveremo un accordo in questo Consiglio, forse sulla Juventus o sul Milan, sulla Reggina o sul Cosenza! Ma se non troviamo un accordo su questo, vuol dire che veramente siamo strabici, cioè la prospettiva in base alla quale ci impegniamo e lavoriamo in questo Consiglio è, in qualche maniera, inquinata.

E dire che noi avremmo potuto fare polemica su tante questioni, sottolineare legittimamente l’assenza del confronto al tavolo dell’economia; le parti sociali, le organizzazioni di categoria non sono state nemmeno consultate per quest’assestamento. Forse è una delle pochissime volte nella storia della Regione che al tavolo della Commissione non ci sono le audizioni, cioè ci rifiutiamo persino di ascoltare e comprendere i problemi e i bisogni della Calabria.

Chiaramente – lo voglio sottolineare – non mi rivolgo all’assessore al bilancio in sé, che ha anche l’onere di rappresentare con dei numeri quella che è un’azione complessiva, mi rivolgo all’azione di tutta la maggioranza e all’azione del governo regionale, che non può pensare di scrollarsi di dosso le responsabilità rispetto all’andamento della nostra Regione.

Abbiamo assistito anche in questi anni a piccoli provvedimenti con cui veniva spacciato un impegno per misure verso la povertà che povertà non era. Noi continuiamo ad essere l’unica Regione d’Italia a non avere uno strumento di contrasto all’esclusione sociale, non diamo il sostegno alle imprese - che sembrerebbe esserci da quello che leggiamo nei tanti comunicati stampa -, abbiamo dovuto constatare in Commissione che persino il Consiglio regionale è sottofinanziato, quindi c’è il rischio della creazione di un debito fuori bilancio su questa questione.

Importanti leggi non sono state soddisfatte nelle richieste e nelle previsioni, pensiamo una per tutte quella sul contributo alloggiativo, che prevede che, in un momento in cui nella nostra regione non ci sarà disponibilità di risorse nazionali a tale scopo, la Regione proceda lo stesso a fare i bandi, senza adempiere a un articolo di una legge propria che prevede che le economie dai lavori nel settore vengano destinate al contributo alloggiativo, con ciò non venendo incontro a una serie di categorie di soggetti che drammaticamente vivono la tensione abitativa e il problema di conseguire, di avere le risorse per dare una casa. Qui non stiamo parlando dell’Imu, stiamo parlando della possibilità di avere un alloggio anche in fitto e di poter mantenere la propria famiglia all’interno di questo alloggio. E’ una legge regionale che prevede un impegno e che viene disattesa.

Sul piano metodologico, abbiamo illustrato anche la nostra contrarietà a quello che sembrava, addirittura, all’inizio dovesse essere un’approvazione fatta in quattro e quattr’otto. Anche qui, se la velocità e la brevità sono un valore, bisognerebbe utilizzare qualche farmaco per il ritardo! Vedete, immaginare – come voleva fare la maggioranza – di approvare l’assestamento con tre riunioni, senza neanche ascoltare un direttore generale, addirittura il primo giorno c’era la gentile disponibilità dell’assessore, ma le nostre domande sono state poi trasmesse al dipartimento e ad altri dipartimenti, che poi alla seconda chiamata, alla chiamata di riserva, al secondo estratto – ve lo ricordate? Napoli, secondo estratto, 2! – alla fine si sono convinti e si sono degnati di venire in Commissione. E questi soggetti ci hanno rappresentato un insieme di problemi. Ho invitato i giornalisti a leggere che cosa ha scritto il direttore generale dell’ambiente circa la gestione straordinaria che è stata operata dal commissario, che di certo non abbiamo nominato noi; ho invitato i giornalisti a leggere anche la situazione di rischio circa i residui per il debito idropotabile che la Regione ha nel proprio bilancio e rispetto ai quali c’è un problema evidente, c’è un problema dei Comuni a garantire quel tipo di entrata.

Abbiamo sentito, addirittura, il direttore generale della sanità, che ci ha poi consegnato una relazione, dicendoci che avrebbe sperato che i maggiori dubbi fossero dissipati dall’audizione del dirigente di settore, con ciò mettendo in grave crisi la convinzione che tutti noi abbiamo, che un direttore generale debba coordinare un lavoro nel suo complesso, non debba essere informato vagamente di ciò che accade nel proprio dipartimento, ma debba avere cognizione dei problemi per poter intervenire su di essi, e non ci ha risposto a una serie di domande: nell’assestamento sono previsti 100 milioni di euro per coprire il disavanzo dell’anno scorso, ma lui non ci ha voluto dire se quei 100 milioni di euro sono sufficienti a coprire quello che è stato il disavanzo e non ancora contabilizzato il disavanzo del 2012.

Ecco perché è estremamente difficile utilizzare un termine per giudicare questo documento, che non assesta nulla, perché gran parte delle obbligazioni, gran parte delle spese obbligatorie, una parte – se vogliamo – delle spese obbligatorie della Regione non sono coperte. Questo non è dato da un destino cinico e baro, è dato dal concentrarsi nel corso degli ultimi dieci anni di una serie di provvedimenti di un Governo che voi rappresentate politicamente in quest’Aula, che ha tagliato in una maniera drammatica le risorse per le Regioni del Mezzogiorno, utilizzando quelle risorse per frenare la crisi economica del Nord del Paese, che ha inserito ante litteram rispetto al processo di federalismo una diversa distribuzione e allocazione delle risorse, che in una parola ha impoverito le Regioni del Mezzogiorno.

Accanto e a fronte di questo problema, c’è stata una sorta di incoscienza, cioè di mancata responsabilizzazione di alcune Regioni del Mezzogiorno, che non si sono fatte carico della necessità di dare una svolta a quella che è la propria azione in termini di disponibilità di risorse, di spesa di risorse, di target e di obiettivi da raggiungere.

Ebbene, cosa dire anche sul Patto di stabilità? Noi, più per una forma di responsabilità rispetto alla quale vi prego, però, di non abusare eccessivamente, vogliamo evitare di fare delle valutazioni ulteriori sui meccanismi di garanzia del Patto di stabilità. Dico solo che, in sostanza, per la Calabria non sembra esserci una compiuta assunzione di responsabilità, siamo nella rappresentazione mitologica di Tantalo che, di fronte a una tavola imbandita di ogni ben di Dio, non aveva la possibilità di utilizzare quel cibo, di mangiarlo, poteva solo guardarlo, poteva stare a guardare il cibo e morire di fame! E’ un po’ questo il messaggio che in maniera inutilmente irresponsabile – sottolineo in maniera inutilmente irresponsabile – noi come Consiglio regionale mandiamo alla Calabria una grande disponibilità di risorse, ancorché vincolate e finalizzate, ma questo vuol dire che si utilizzano i meccanismi previsti dalle norme e dalle regole per sbloccarli e finalizzarli, per spenderli, spesso è un passaggio in più rispetto alla spesa ordinaria e, dinanzi a questa messe di risorse che si contemplano, la Calabria, alla fine, si rinchiude su se stessa e, in qualche maniera, si avvita nella crisi e in questa crisi condanniamo i calabresi a non avere speranza e a non avere futuro.

Per questo motivo siamo contrari a questo assestamento di bilancio, ma ancora di più al metodo che contraddistingue il lavoro di questa maggioranza ed offriamo continuamente opportunità per condividere un percorso diverso, ma vediamo che c’è una grande indisponibilità a lavorare insieme, pur nella distinzione dei ruoli, per l’interesse della Calabria.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Magno. Ne ha facoltà.

MAGNO Mario (PDL)

Grazie, Presidente, penso che tutte le discussioni sugli strumenti relativi alla parte finanziaria che avvengono ritualmente all’interno di quest’Aula spesso vengano ampliate rispetto a quella che è la sostanza del provvedimento che andiamo ad approvare. 

Come diceva bene l’assessore Mancini, oggi andiamo ad approvare uno strumento finanziario che è quello dell’assestamento di bilancio. Poi, approfittando di questo argomento si impernia, all’interno di quest’Aula, una discussione su di tutto e di più.

Noi dobbiamo chiarire una cosa all’opposizione perché se ci sono elementi chiari e di vera discussione su quella che è la possibilità di manovrabilità di un assestamento di bilancio, allora, si può anche fare, all’interno dell’Aula del Consiglio, una discussione approfondita su questo strumento come abbiamo fatto anche all’interno della Commissione dove abbiamo più volte discusso della questione, cercando di trovare anche gli elementi giusti per approfondire le tematiche che l’assestamento poneva dinanzi a noi.

Quando, però, qui si vengono a fare tutta una serie di interventi in cui si usano toni allarmistici e fantasiosi su quella che è la situazione della crisi calabrese, sulla situazione che oggi attraversa il Paese e su quelli che sono i rapporti politici oggi mutati a livello nazionale e che potrebbero essere mutati a livello regionale, penso che non facciamo un bene alla nostra Regione, non lo facciamo alla Calabria, ma non lo facciamo nemmeno a noi stessi perché, se la discussione deve essere improntata su queste cose, penso che alla fine la sostanza di quel che noi diciamo all’interno di quest’Aula non interesserà sicuramente a nessuno.

Allora, il problema reale e serio qual è oggi? E’ che noi ci troviamo di fronte ad una manovra di ricognizione della spesa regionale e dell’assestamento dei residui della spesa regionale che non ci consentono, per l’esiguità delle risorse a disposizione, di poter rispondere a nessuno dei grandi obiettivi che la Giunta regionale si è posta in questi tre anni di amministrazione rispetto alle problematiche regionali calabresi.

Non possiamo risolvere con l’assestamento né i problemi del trasporto, della disoccupazione giovanile, né i problemi relativi alle questioni riguardanti lo sviluppo, ma su questi argomenti e su queste questioni c’è un percorso che la Giunta regionale sta facendo attraverso l’utilizzo di altri tipi di strumenti che, certamente, non possono essere contemplati all’interno dell’assestamento, ma in parte sono riferiti al contesto dei bilanci che noi approviamo annualmente, quali l’utilizzo dei fondi europei che sono a disposizione della Regione, in cui l’impegno e la spesa – e lo ripetiamo ancora una volta – sono certamente aumentati rispetto al trend passato della Regione.

Questo ci consente di poter dire una parola definitiva anche rispetto ad una questione importante che ha coinvolto la Regione, cioè il fatto che questo assestamento, come i bilanci precedenti, non aumenta la tassazione sui cittadini che è portata ad un livello quasi massimo, dovuto principalmente alle problematiche relative al Piano di rientro regionale dal deficit sanitario; noi l’abbiamo tenuta ferma lì, a quel che ci è stato imposto per quanto riguarda il debito sanitario.

L’altra questione è che, finalmente, si è definita, anche attraverso l’intervento fatto in Commissione, in audizione, dal dirigente generale del Dipartimento Tutela della salute, la questione relativa al pagamento dei debiti sanitari.

Questi sono gli aspetti che riteniamo importanti da comunicare ai cittadini calabresi. Finalmente, la Regione ha iniziato il percorso virtuoso per uscire fuori da quella che è la situazione debitoria ed è stata consentita attraverso il Piano di riparto, sia ante che post 2008, la possibilità della copertura finanziaria, anche attraverso il Decreto legge numero 35 del 2013 emanato dal Governo e che ha consentito alla Calabria di poter accedere ai finanziamenti previsti, quindi all’accensione del mutuo per beneficiare delle anticipazioni di liquidità. Questo ci consente, oggi, di poter pianificare e di poter dare una risposta certa per quanto riguarda il debito sanitario.

Ritengo, inoltre, che abbia ragione il consigliere Giamborino a chiedere risposte al presidente Scopelliti anche rispetto alle problematiche relative alla costruzione degli ospedali così come anche a quelle relative all’impegno della Regione nei confronti degli operai che oggi protestano a Vibo Valentia per quanto riguarda la perdita del posto di lavoro, così come - l’abbiamo visto - protestano un po’ in tutta la Calabria.

Questo è certo e giusto, ma dobbiamo anche capire che alcune volte ci sono dei tempi che, purtroppo, non dipendono soltanto dall’amministrazione.

Per quanto riguarda gli ospedali sarà poi il presidente Scopelliti, quando concluderemo questa discussione, a dare una risposta. Ma certamente per gli ospedali ci sono state una serie di problematiche che hanno riguardato sia la proroga del commissariamento, per quanto riguarda la possibilità del Presidente di accelerare i processi di spesa, sia alcuni ritardi, a volte, nelle amministrazioni locali nell’individuare i siti per poter costruire questi ospedali. Finalmente si è andati avanti e siamo a buon punto e, quindi, a breve anche gli ospedali potranno vedere la luce, quella luce di inizio di lavori che possibilmente tutti quanti noi auspichiamo. 

Intanto, dobbiamo organizzare il Servizio sanitario regionale calabrese, non soltanto attraverso gli ospedali, ma anche attraverso la rete territoriale di emergenza che è necessaria per poter creare quella simbiosi tra la parte sanitaria e la parte territoriale.

Su questo stiamo lavorando per arrivare a trovare una soluzione.

In questa discussione che oggi si tiene in Aula, penso che possiamo benissimo attenerci a quelle che sono le linee che l’assessore Mancini ha individuato nella sua relazione e dire che, oggi, questo assestamento alla fine ci consente soltanto di sopperire ad alcune questioni che sono state poste ed evidenziate nella discussione; sicuramente, molti dei problemi della regione dobbiamo per forza affrontarli durante il percorso dell’utilizzo dei fondi che la Regione ha a disposizione, attraverso la progettualità che stanno mettendo in campo l’assessore Salerno – che ringrazio per l’attività che sta svolgendo all’interno dell’assessorato che sta portando avanti attraverso questo tavolo nazionale per quanto riguarda l’occupazione – ed anche utilizzando bene, se la Regione potrà essere protagonista, le risorse che il Governo nazionale sta cercando di mettere a disposizione per la problematica dell’occupazione.

Penso che oggi tutti quanti noi non possiamo certamente essere contenti per come vanno le cose e sicuramente non lo sono i calabresi. Ma penso che l’appello che ha fatto l’amico De Masi all’interno di quest’Aula vada accolto nel momento in cui ci dobbiamo confrontare sui problemi e cercare le soluzioni giuste. Perché qui non si tratta oggi di distinguere tra maggioranza e opposizione, ma di trovare un percorso affinché molti problemi della Calabria possano essere affrontati e risolti con operazioni concrete e con impegni precisi sia da parte del Governo nazionale ma anche dalle forze politiche che noi rappresentiamo.

Ritengo che ci siano le condizioni per poter discutere di queste questioni e che nei prossimi mesi potremmo anche aprire un confronto tra le forze politiche presenti all’interno del Consiglio regionale – se lo vorranno i partiti che noi rappresentiamo – ed anche trovare il modo per portare avanti insieme un nuovo metodo di confronto all’interno del Consiglio regionale, incentrato sulle proposte e sui progetti piuttosto che sulle chiacchiere, considerato che, poiché ci avviciniamo alla fine di questa legislatura, ci sarà una campagna elettorale lunga, oltre un anno e mezzo. Spero che in questo anno e mezzo non si faccia soltanto campagna elettorale ma si guardi di più ai problemi concreti dei nostri concittadini.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Maiolo. Ne ha facoltà.

MAIOLO Mario (PD)

Grazie, Presidente, avevo deciso di non intervenire nella discussione generale perché il collega Naccari Carlizzi aveva espresso – come concordato con il gruppo – la posizione del Partito democratico. Ho ascoltato l’intervento, però, dell’assessore Mancini e questo intervento mi ha costretto ad intervenire perché penso che stasera si stia scrivendo una pagina non bellissima di questo Consiglio regionale in cui è bene che ognuno si assuma la propria responsabilità.

Mentre l’ascoltavo mi sono ricordato di un altro contesto amministrativo, non politico, a cui sono appartenuto in cui c’era un Presidente di questo organismo molto anziano, quasi novantenne e molto autorevole che stava in questo organismo perché dava prestigio a questa formazione.

Lui riuniva l’organismo amministrativo soltanto in occasione dell’approvazione del bilancio e quando proponeva il bilancio di previsione diceva “questo è il bilancio di previsione ma penso che sia inutile discutere perché essendo una previsione vedremo poi cosa succede”. Quando si presentava con il bilancio consuntivo diceva “questo è il bilancio consuntivo, cioè è quello che si è verificato. Di che cosa vogliamo discutere?”. Ovviamente non c’erano assestamenti di bilancio in quel contesto ma se ci fosse stato un assestamento di bilancio l’intervento sarebbe stato quello dell’assessore Mancini.

Di che cosa discutiamo? Ci sono solo 8 milioni di euro liberi e discrezionali. Penso che sia anche inutile e fuorviante aprire una discussione.

Ci siamo, quindi, ricondotti ad uno schema che è quello politico-istituzionale molto vecchio in cui la maggioranza sa che il bilancio è un documento politico e che quindi, compattamente, occorre approvare la manovra, qualunque sia il contenuto.

PRESIDENTE

Consigliere Nucera, cortesemente. Pregherei i consiglieri di prendere posto e consentire al collega Maiolo di svolgere il proprio intervento. Grazie.

MAIOLO Mario (PD)

La minoranza, invece, di contro, dire “poiché siamo all’opposizione comunque votiamo contro il documento”.

Ad inizio seduta, come annunciato anche in Conferenza dei capigruppo, volevamo proporre - ma non è strumentale – un momento di riflessione su come vogliamo affrontare alcune delle questioni in questa Regione. E’ una sessione di bilancio, ancorché un assestamento, ancorché di 8 milioni di euro liberi, e questa è l’occasione in cui alcune cose si mettono a punto e non strumentalmente.

Lo dico al presidente Scopelliti. Ormai avete concluso i tre anni di governo. La famigerata Giunta Loiero ha governato meno di quanto avete governato voi; è inutile che stiamo sempre a rimpallare responsabilità, ritardi antichi, vecchi e nuovi, perché poi uno dovrebbe dire: benissimo, se discutiamo di ospedali con strumenti particolari, è un risultato politico ottenuto da quella Giunta con un Governo che era il Governo Prodi. Se ci sono state misure importanti sull’occupazione e sulle stabilizzazioni le hanno adottate quella maggioranza con quel Governo.

Vi domanderei, caro consigliere Magno, caro presidente Scopelliti, cosa ha guadagnato la Calabria in termini di credibilità e di interlocuzione politica nel momento in cui questa Giunta di centro-destra rimarrà sempre fino alla fine una Giunta di centro-destra; ha vinto le elezioni, ha una maggioranza solida e va avanti fino alla fine e noi facciamo l’opposizione.

C’è una condizione: la differenza di comportamento di una Giunta di centro-sinistra che ha governato in Calabria, che ha avuto tutti i limiti di questo mondo, ma ha avuto una credibilità nel Governo nazionale che ha dato degli aiuti importanti. Qui c’è stata una fase di una Giunta di centro-destra che ha interloquito con un Governo forte nel numero, all’inizio di centro-destra, dal quale non ha attenuto alcun risultato politico per la Regione Calabria.

Oggi siamo nella condizione in cui la maggioranza è di centro-destra e la minoranza è di centro-sinistra, ma c’è un Governo che ci vede entrambi interlocutori.

Ebbene, qual è il risultato politico che in Calabria un effetto di questo genere deve determinare? Caro consigliere Magno, è’, innanzitutto, un confronto sulle cose di merito, sulle questioni che si vogliono affrontare, al di là della dimensione del bilancio, al di là di quel che diranno i partiti come tu dici più avanti.

Saremo in campagna elettorale. Che vuoi che dicano i partiti nelle campagne elettorali? Diranno quel che sarà necessario dire.

Il problema è che questo Consiglio regionale non riesce ad affrontare le emergenze della Calabria – non sto ad elencarle perché qui dentro le conosciamo tutti e molto bene –, ma di queste emergenze si riesce in questo Consiglio a fare un punto politico e mettere in ordine le cose per tentare di avere una interlocuzione da qualche parte per essere aiutati ad affrontarle? Bene, l’assestamento di bilancio non poteva essere una occasione del genere? No, la maggioranza non è disponibile ad un percorso del genere. 

Noi l’abbiamo rifatto anche oggi con la mozione all’ordine del giorno per dire “attenzione stiamo perdendo tempo, state perdendo tempo”. Guardate, non c’è più nemmeno gente che protesta perché probabilmente capisce che qui non c’è l’interlocuzione per risolvere le questioni, ma non solo perché non ci sono le risorse ma perché non ci sono gli strumenti, perché sappiamo tutti quanti che sono molto limitati. Però, quando si legge che c’è una task force sui fondi comunitari, che c’è un avanzo di amministrazione, poi è difficile spiegare che è vincolato o non vincolato. La gente queste cose non le capisce, capisce che qui c’è un’incapacità di interlocuzione politica sul posizionamento delle politiche in questa Regione perché voi siete stati bravi e siete bravi nel posizionamento in politica, rafforzando le vostre condizioni di potere, ma sul posizionamento delle politiche non ci siamo e non ci siete proprio perché tutto quello che strumentalmente avete detto sui giovani è clamorosamente fallito perché i bandi per l’occupazione dei giovani sono lì inchiodati e nessuna risposta proviene da questa Giunta regionale.

(Applausi)

Allora, su questo, penso che questa sia una occasione mancata dalla quale io e noi ci tiriamo fuori perché qui c’è una maggioranza netta che deve assumersi la responsabilità dell’iniziativa di proposta.

La vostra iniziativa è “non discutiamo, non c’è nulla da discutere, è già tutto deciso, ritirate gli emendamenti”. Ma di che cosa vogliamo parlare? Noi vorremmo che voi innanzitutto parlaste delle priorità della Calabria e di come voi pensate di affrontarle e di come noi possiamo dare una mano alla maggioranza per assumere la responsabilità nei confronti dei calabresi.

Tutto questo anche oggi non l’avete fatto.

Fra un po’ parlerà il presidente Scopelliti e al solito dirà che lui è stato più bravo di noi, che lui ha fatto molto più di noi, che noi non siamo in grado di condurre nemmeno l’opposizione. Le dirà tutte ma domani i problemi e le questioni politiche anche in termini di capacità di rapporto e di messa insieme di un programma collettivo resteranno ed anche oggi questa cosa voi non siete stati in grado di farla.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere De Gaetano. Ne ha facoltà.

DE GAETANO Antonino (PD)

Grazie, Presidente. Hanno parlato tanti colleghi del gruppo del Partito democratico e sono d’accordo con tutto quello che hanno detto, dal collega Maiolo, ai colleghi Naccari Carlizzi e Giamborino.

Credo, assessore Mancini e Presidente della Giunta regionale, che questo sia un assestamento di bilancio veramente misero e povero.

Sono consigliere regionale da otto anni e non mi era mai capitato di assistere ad un assestamento di bilancio di 8 milioni di euro. Diceva giustamente il collega Naccari Carlizzi che forse sarebbe stato meglio non fare un assestamento di bilancio di 8 milioni di euro anche perché le esigenze che ha la Calabria rimangono tutte inevase. Nella fase di approvazione del bilancio erano stati presi degli impegni dicendo che con l’assestamento di bilancio sarebbero state aumentate le risorse per andare incontro ad esigenze che non sono state rispettate.

Voglio toccare soltanto tre punti perché non mi voglio dilungare in quanto, come dicevo prima, hanno già parlato benissimo i colleghi prima di me.

Assessore Mancini, il primo punto riguarda i precari della Regione Calabria: Lsu e Lpu.

In fase di bilancio ci avevate garantito – l’assessore Salerno lo aveva garantito anche negli incontri sindacali – che durante l’assestamento di bilancio sarebbero stati reperiti 18-19 milioni di euro, circa, che mancavano per pagare i sussidi e le integrazioni dei precari Lsu e Lpu fino a fine anno.

Non c’è traccia in questo bilancio delle risorse per pagare questi sussidi e queste integrazioni.

Vi faccio una domanda semplice e chiara, visto che i soldi bastano fino al 15 luglio: che facciamo dal 16 luglio che è dietro l’angolo? Che è tra 15 giorni? Mandiamo a casa questi lavoratori e queste lavoratrici? Noi siamo contrari a questo ed abbiamo presentato un emendamento che va nella direzione di trovare le risorse finanziarie per arrivare fino a fine anno.

Vorrei ricordare che, in questi ultimi 10 anni, non era mai avvenuto che mancassero i soldi per pagare questi lavoratori e queste lavoratrici e non mi voglio dilungare nel dire che sono indispensabili, perché sono tutte cose che sappiamo. Ma gli impegni presi non sono stati rispettati e noi vorremmo avere una risposta su questo, una risposta vera non con promesse come è stato durante la fase di approvazione del bilancio di previsione.

Nell’assestamento metterete i soldi. Ora che ci verrete a dire? Faremo una variazione tra 15 giorni e troveremo i soldi? Non ci crediamo più. Tra l’altro questa mancanza di chiarezza genera un disagio sociale molto forte.

Già c’è aria di scioperi che sono in vista in tutti i comuni della Calabria. La settimana scorsa sono venuti 50 lavoratori e 50 lavoratrici a protestare davanti la sede del Consiglio e c’è stato anche un episodio increscioso con un sindacalista che è stato costretto a servirsi del pronto soccorso per il parapiglia avvenuto all’ingresso del Consiglio regionale perché queste persone volevano un incontro per capire quale destino sarebbe toccato loro.

In questo momento di difficoltà economica in Calabria, di grave crisi economica, non è il caso di dare ancora questi segnali che non danno certezze ai lavoratori e alle lavoratrici; parliamo di oltre 5 mila persone in Calabria.

Come Partito democratico abbiamo presentato un emendamento e chiediamo che venga approvato per dare la possibilità a questi lavoratori e a queste lavoratrici di continuare in questo percorso lavorativo.

Secondo aspetto: la questione degli stagisti, del “Programma Stage”.

Anche qui, con i colleghi Adamo, Guccione e Giamborino abbiamo presentato un emendamento per dare la possibilità, attraverso lo stanziamento di 500 mila euro, di far continuare, di prorogare questi progetti. E’ veramente incredibile che le migliori intelligenze che ha la Calabria e che sono state selezionate per titoli – soltanto chi è laureato con 110 e lode – e che stanno offrendo un servizio fondamentale in tante amministrazioni, dalle Università, alle province, ai comuni a Confindustria e a tanti enti che hanno partecipato a quel bando, nel giro di qualche giorno concluderanno la loro esperienza lavorativa.

Tante promesse, tanti ordini del giorno approvati dalla maggioranza. Vorrei ricordare ai colleghi della maggioranza che quando si è maggioranza non bisogna approvare ordini del giorno ma ci sono momenti come questo in cui si approvano le leggi e si mettono i soldini per far partire e far continuare i progetti. E’ comodo fare ordini del giorno ed essere sulla stampa un minuto dopo, ma in questo momento occorre mettere in campo i fatti ed i fatti sono che mancano i soldi per poter continuare il “Programma Stage”.

Noi ci proviamo. Abbiamo presentato un emendamento e ci auguriamo che anche i colleghi di maggioranza, che sono stati vicini a questi stagisti, diano una mano per far approvare questo emendamento.

Non avremmo voluto arrivare all’assestamento di bilancio per proporre questo emendamento ma avremmo voluto risolvere il problema prima. Quest’Aula non è stata capace, questa maggioranza non è stata capace. Proviamo tutti insieme oggi a mettere una pezza ed a portare avanti una battaglia che è di tutti.

Si dice che i cervelli scappano dalla Calabria. Quando non siamo riusciti a dare la possibilità a tanti giovani, alle migliori intelligenze della Calabria, di poter dare un contributo alla Calabria, che facciamo? Diciamo grazie e arrivederci e chiudiamo i battenti? Noi, come Partito democratico, non ci stiamo e su questo facciamo battaglia politica. Non facciamo battaglia politica su situazioni di campanile, su spot, ma su problemi concreti: precari, “Programma Stage”. Su questioni che toccano al cuore gli interessi della Calabria che più soffre in questo momento.

Signor Presidente del Consiglio, concludo. Comprendiamo le difficoltà che ci sono, capiamo che il Governo in questi anni ha tagliato a fondo i trasferimenti alle Regioni e agli enti intermedi. Come diceva il collega Naccari Carlizzi, sono stati tutti tagli fatti per la maggior parte dal Governo di centro-destra, in particolare, dal ministro Tremonti.

E quando li faceva Tremonti, da quest’Aula non uscivano grandi battaglie contro questi tagli indiscriminati che hanno colpito a fondo e al cuore la nostra Regione. Comprendiamo la difficoltà – dicevo – ma la politica deve fare scelte e credo che la Regione Calabria non possa non scegliere di stare dalla parte dei lavoratori e delle lavoratrici, dei precari, di chi è in difficoltà e deve scegliere con forza quella strada.

Si può tagliare, ma si taglia in altre direzioni, non si può tagliare mandando a casa lavoratori e lavoratrici, mandando a casa i ragazzi del “Programma Stage”, mettendo in difficoltà tutta una serie di settori, non ultimo quello delle politiche sociali nel quale, tanto per cambiare, la Calabria è all’ultimo posto e si allontana sempre di più dagli standard nazionali nei servizi erogati nel terzo settore, nelle politiche sociali.

Per questo noi voteremo contro questo assestamento di bilancio salvo che l’assessore Mancini e il Presidente della Giunta non accolgano questi emendamenti presentati in maniera oculata. Sono pochi emendamenti ma che vanno nella direzione di migliorare questa manovra. Se li approveranno saremo nelle condizioni anche di cambiare opinione da questo punto di vista. Vi ringrazio.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (PDL)

Grazie, Presidente, intervengo, come qualcun altro, con il sottofondo di qualche fischio che ci auguriamo sia di giubilo e di gioia non di protesta, ma siamo abituati in una stagione difficile europea, internazionale, calabrese.

Ho sentito che tutti li hanno citati e proviamo a parlare al cuore; insomma, anche nella dimensione di chi ha una forte umanità, sono tentato quotidianamente di parlare al mio cuore, al cuore della gente, ma noi qui dobbiamo parlare con il cervello e parlare ad una opinione pubblica senza fare interventi per giocare il ruolo della minoranza, benché ci stia anche.

In che termini? Oggi noi discutiamo un assestamento di bilancio che non è neanche un bilancio di previsione. Anche io ero tra coloro che non voleva intervenire perché va da sé in una condizione di grande serietà.

L’aspetto tecnico che l’assessore Mancini, con tutte le difficoltà del momento, di maggioranza, di minoranza, ha provato a spiegare all’opinione pubblica in una intervista, rimane tecnico perché parlare al cuore, come diceva il collega De Gaetano, e non al cervello, è molto semplice.

Spiegatelo, poi, a chi fa politica da 35 anni, a chi siede nelle istituzioni da 35 anni, a chi è stato in Parlamento o in Consiglio regionale, a chi ha fatto l’assessore e, nello specifico, mi riferisco ad Oliverio, Presidente della provincia di Cosenza, perché è come sentire un riverbero.

Il fatto tecnico è che noi viviamo la stagione del Patto di stabilità, viviamo una stagione di commissariamento e per questo il consigliere Giamborino interveniva e chiedeva notizie sulla costruzione degli ospedali. Finalmente, vivaddio, gli ospedali! Dopo tanti interventi, governi tecnici, protezione civile rischiamo di portare 100 mila argomenti che sono argomenti di opinione pubblica, argomenti di bilancio di previsione, argomenti, se volete, di campagna elettorale di fine stagione o di inizio stagione.

Un assestamento è tecnicamente quello che un assessore al bilancio fa con gli uffici, con il lavoro dei diversi dipartimenti, con tutto quello che è stato fatto in questi mesi, perché sembra che abbiate cancellato dalla vostra memoria le diverse richieste che hanno riguardato la sorveglianza idraulica, i rifiuti, 100 mila altre questioni che in questi mesi, ahinoi, abbiamo dovuto affrontare. Anch’io avrei preferito, alla mia prima legislatura, vivere un periodo di vacche grasse e non essere costretto ad intervenire nelle piazze, nei consessi più disparati, quindi, con i sindaci e con gli operatori sanitari, con gli affetti più cari; ciò significa incontrare gente che non ha cognomi illustri e a questa gente pochi riescono a spiegare - perché non la incontro tutti i giorni - qual è il momento difficile di scelte impopolari che sono toccate a noi. Anche perché chi ci ha preceduto - e dico forse anche da un decennio - prendendo una quota parte di responsabilità, non di centro-destra ma di centro-sinistra, ma della classe dirigente calabrese, pensava che fosse sempre periodo delle vacche grasse.

E ci sono tante questioni che qui sono state citate - perché il consigliere Naccari Carlizzi annuncia il voto contrario e non rimane poi in Aula a votare - compresa quelle di Ferrovie della Calabria, di mille famiglie.

La seconda fase della possibilità sui trasporti riguarda l’utilizzo dei fondi Fas, quei fondi Fas non utilizzati perché la Calabria non aveva i progetti - perché questa è l’altra verità – per andare ad intervenire su questioni importanti come, appunto, quelle di Ferrovie della Calabria.

Per intenderci, non dovremmo parlarne in assestamento di bilancio ma, visto che avete parlato dell’universo mondo, dobbiamo ricordare che per salvare mille famiglie da un buco di 120 milioni di euro, con un’inerzia che è durata sette anni, tocca a noi - che dovevamo essere quelli ad agire in continuità avendo presentato un progetto anche di governo, al di là della continuità amministrativa che ha visto prima il centro-sinistra e oggi il centro-destra -, dover dire “utilizziamo quelle risorse per fare le grandi opere che sono Gallico/Gambarie, Valle dell’Esaro”, non ricordo tutte quelle che fanno parte di questo piano di interventi.

Va da sé che anche quelle risorse, le abbiamo portate alla Calabria per risolvere uno dei problemi, purtroppo, in maniera straordinaria, con un emendamento presentato dall’onorevole Santelli e discusso nel Governo.

Ma parlo di questo come di tante altre cose perché, consigliere De Gaetano, è facile parlare ai ragazzi del “Programma Stage” che incontro tutti i giorni - non ne conosco nessuno se non qualcuno per praticità di vita nel senso che viviamo nella stessa città, quindi li conosci e li apprezzi - e fare i comizi.

Ricordo a me stesso, ricordo a lei e a quest’Aula, al di là di un grande momento importante: qual è stata la valutazione all’epoca? Lo dico a lei che, tra l’altro, è stato assessore al lavoro e non mi pare che sugli Lsu-Lpu abbia messo in campo programmi di razionalizzazione anche andando a sfidare i Governi. Tutte quelle cose su cui oggi potremmo andare – diciamo - a raffrontarci.

Comprendo bene chi dice, anche con la fermezza, “io stando al governo avrei fatto altro e vorrei proporre altro”.

Ma quando lei parla a chi ha fatto uno stage che significa che, nel mondo, in Italia, se fai uno stage alla Hunday in 300 e ci sono 20 posti e prendono i migliori 20, non bisogna venire in quest’Aula soprattutto se si parla di 110 e lode e 110 e lode in Calabria. Ce ne sono tanti giovani che è un problema … noi abbiamo valutato il problema.

Perché parlare poi alle corde ed al cuore non all’intelligenza di chi ne ha a iosa avendo avuto quell’esperienza e non essendo legato ai carrozzoni della politica.

È ovvio che se lei lo chiede a me, lo chiede all’assessore Mancini, lo chiede a questo governo ma anche a tutti quelli che siedono in quest’Aula e se volete anche all’opinione pubblica, tutti quanti pretenderemmo che fosse salvata una esperienza che, comunque, è servita nell’ambito degli enti locali.

Il tentativo c’è stato con una prima proroga, con una delibera di Giunta – se non vado errato – io non sono in Giunta ma mi sono accertato che è stato messo in campo un programma che impiegherà i ragazzi del “Programma Stage”. Quindi, il problema non si risolve con un emendamento.

Anche io oggi ho presentato un emendamento. Poiché è stata approvata una proposta di legge che riguardava il Patrono della Calabria, San Francesco da Paola, che prevedeva uno stanziamento di 50 mila euro, sarà anche quello importante, ma purtroppo anche quello non trova spazio, anzi diciamo, non troverà spazio.

Ognuno può presentare emendamenti su cose più o meno importanti ed è ovvio che, al di là della santità, i giovani del “Programma Stage” che nel tempo diventano sempre meno giovani hanno la loro valenza.

Ma non bisogna più continuare a girarci intorno. È stata adottata una delibera di Giunta regionale che va nella direzione di utilizzare dei fondi, delle somme su progetti e quindi consentire una stabilizzazione. Ma anche quando quel Presidente della Provincia, che oggi pontifica, ha 35 anni di esperienza nelle istituzioni, prova a dare lezioni all’assessore Mancini, alla opinione pubblica e a noi, quando ha impiegato 34 giovani del “Programma Stage” nella provincia di Cosenza; su un percorso di stage, se ne prendi tre, va da sé che accompagnerai al pensionamento due-tre di quei dirigenti e non farai i concorsi; è facile parlare al cuore ed è sempre meno più facile parlare con il cervello ed al cervello delle persone.

Per cui lo dico con grande rispetto e con tutto il rispetto che voi meritate: non è un problema di emendamenti perché non c’è spazio per gli emendamenti, per i 500 mila euro per l’ulteriore proroga.

C’è spazio soltanto, in un momento di straordinaria importanza, per un lavoro che voi andate a svolgere con le amministrazioni, con le amministrazioni nelle quali dovremmo cancellare tanti sindaci e tanta burocrazia.

Va da sé che tutti i giorni vi confrontate con quella utilità. È ovvio che dobbiamo far mettere in campo quei progetti che sono sostenibili, quindi quel progetto previsto dalla delibera di Giunta che vedrà l’impiego di questa esperienza che, se posso valutare, spero possa sfociare – anche al di là della pubblica amministrazione dove ce n’è bisogno e dove si accede per concorso e non per stage – anche in altre esperienze, anche in altri contenitori.

Questo per essere chiari fino in fondo perché, per intenderci, anche io avrei potuto presentare un emendamento e prevedere uno stanziamento non da 500 mila ma da un milione di euro per la proroga del “Programma Stage” ma non c’è lo spazio economico, non c’è lo spazio finanziario. C’è però una delibera approvata in Giunta relativa ad un progetto che riguarda questi giovani del “Programma Stage”.

Concludo per dire che oggi discutiamo con grande difficoltà di tutto quello che si è potuto fare con le risorse finanziarie a disposizione e aggiungo anche un altro elemento cioè che lo sforzo che questa amministrazione ha messo in campo – vedo riconfermato il direttore generale del Dipartimento bilancio Manna al quale faccio gli auguri di buon lavoro – con un recupero straordinario di risorse su accertamenti, è già intervenuto nel corso dell’anno grazie all’assessore Mancini e a questa Giunta, per far che cosa? Per andare a recuperare su un valore di circa 150 milioni di euro circa 29 milioni di euro di cui una parte costituirà un sollievo per le famiglie bisognose e l’altra parte – se non vado errato, assessore Mancini – sarà destinata a risolvere il problema dei rifiuti che abbiamo per strada.

È una materia estremamente complessa che fa tremare i polsi. Quindi, dico, bene tutti gli interventi, bene tutti gli stimoli ma non si può far demagogia e populismo su dei dati tecnici, sulla capacità di progettare, perché poi tu, oggi, hai in contemporanea – è come se sei un pugile sul ring con 8 pugili come avversari – la crisi che si aggiunge in ambito nazionale, quindi trasporti, quello e quell’altro.

Noi dobbiamo vivere una stagione che, vivaddio, si va ad incanalare verso una prospettiva positiva.

Se osserviamo il lavoro che il presidente Letta sta facendo in queste ore in Europa con l’intervento di sei miliardi di euro per l’occupazione, che è un dato importante, e l’ulteriore lavoro – su questo mi unirei in modo bipartisan – che è quello che dalle prime ore hanno fatto il presidente Scopelliti, l’assessore Mancini e tutta la Giunta regionale, va nella direzione di dire “per lo meno toglieteci la quota parte che impatta sul Patto di stabilità degli investimenti legati alle risorse europee”. Quella è la battaglia intelligente.

Superata quella, superato un intervento del Governo che va anche nella direzione di stabilizzazione del precariato storico e quant’altro, possiamo fare delle scelte nelle quali si misura poi la qualità della politica.

Per il resto intervengo perché mi pare di aver sentito lo scibile umano e con lo scibile umano ho risposto.

Ci sono 100 mila difficoltà, non continuiamo a prenderci in giro ed iniziamo ad essere seri nel momento in cui si approvano degli strumenti che non sono ordinatori e programmatori ma di riallocazione tecnica di risorse che vengono dalla ricognizione attenta dei diversi dipartimenti.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’assessore Salerno. Ne ha facoltà.

SALERNO Nazzareno, assessore al lavoro ed alle politiche sociali

Grazie, Presidente, avrei preferito non intervenire ma, per come si è sviluppato il dibattito in Aula, mi è doveroso intervenire soprattutto su alcuni punti che sono stati sollevati da qualche collega dell’opposizione.

Vorrei un attimo fare un passaggio sull’assestamento che, dico, è un assestamento tecnico perché le risorse sono quelle che sono, i numeri lo testimoniano; anzi dico che l’assessore Mancini ha fatto bene, il governo regionale sta lavorando bene. Purtroppo queste sono le risorse e ovviamente abbiamo il dovere di intervenire laddove vi sono maggiori criticità.

Non è accettabile la speculazione di carattere politico su temi importanti e mi riferisco a quanto detto poco fa nell’intervento da parte del collega Giamborino in merito alla problematica dell’Italcementi di Vibo Valentia.

Vorrei sottolineare al collega Giamborino che la Giunta regionale, ed in prima persona il Presidente Scopelliti, segue questa problematica da un anno, da quando si è cominciato a presentare il problema. Vi sono stati diversi tavoli di lavoro a Roma.

(Interruzione)

Non l’ho interrotta, abbia la pazienza di ascoltare, se vuole, altrimenti faccia come ritiene.

Ci sono stati dei tavoli a Roma, al Ministero delle attività produttive con le parti sociali, con l’azienda, con i rappresentanti dei lavoratori, con le altre istituzioni: comune di Vibo Valentia e provincia di Vibo Valentia. La Regione è stata presente con il presidente Scopelliti, con la Vicepresidente dottoressa Stasi, con il sottoscritto presente all’epoca come Presidente della Commissione competente.

Abbiamo fatto altri incontri dove anche il collega Bruni ha partecipato come consigliere regionale in rappresentanza del territorio, assieme al collega Grillo. La Regione ha partecipato offrendo diverse possibilità laddove poteva intervenire con degli incentivi per scoraggiare l’Italcementi da questa iniziativa. Ma l’Italcementi ha fatto una scelta netta: vuole chiudere questo stabilimento perché c’è un problema di quote di mercato che hanno ceduto ad altre realtà.

Abbiamo anche sollevato il problema che in Calabria ci sono delle opere che si stanno realizzando come la A3, ma l’Italcementi ancora una volta ha detto no. E’ incominciato un programma di ammortizzatori sociali per una parte di lavoratori e devo dire che, fino ad ieri, eravamo presenti in Prefettura all’incontro presieduto dal Prefetto di Vibo Valentia, dottore Di Bari, che ringrazio per quello che sta facendo. Ancora una volta la Regione era presente con il sottoscritto e il collega Pugliano perché abbiamo affrontato la problematica sotto diverse sfaccettature, quando era venuta fuori l’ipotesi di trasformare quell’impianto e di trattare i rifiuti.

Ma questo non è possibile e l’Italcementi ancora una volta ha detto no. Poi, verso la fine della riunione, quando abbiamo rimarcato ancora una volta le disponibilità della Regione e il sottoscritto ha messo a disposizione gli strumenti che la Regione ha, dicendo che possiamo anche parlare in un discorso di riqualificazione dell’impianto, per mantenere gli standard occupazionali, di mettere in campo tirocini formativi, dei voucher per dare degli incentivi per reimmettere quei lavoratori in cassa integrazione nel sistema produttivo, un minimo di apertura sembra ci sia stato e alla fine si è concluso di fare un tavolo tecnico composto dai dirigenti generali del dipartimento lavoro, del dipartimento attività produttive e del dipartimento ambiente assieme alla società, all’azienda ed assieme alle parti sociali per trovare una possibile soluzione. Mentre accadeva questo, purtroppo, alcuni operai hanno scelto di protestare in cima all’altoforno.

Voglio rimarcare che la Regione ha fatto e sta facendo, ma non si può sostituire ad una azienda che ha deciso di chiudere uno stabilimento in Calabria. La Regione ha anche evidenziato all’Italcementi che ha beneficiato di contributi pubblici, anche in passato, a fondo perduto e ora sta sbattendo la porta in faccia e sta andando via.

Allora gli accordi, la volontà a continuare questa attività non la può decidere la Regione e lo sa bene, consigliere Giamborino.

(Interruzione)

E’ inutile che grida, è abituato a gridare, forse lei vive in un altro mondo ed in un’altra era. Lei è completamente fuori dalla problematica che oggi sta vivendo la nostra regione ed in particolare in quello che sta accadendo nel suo territorio di Vibo Valentia.

(Interruzione)

Questo è un intervento, da parte mia, doveroso perché non possiamo accettare degli interventi, di carattere populistico, che cercano di buttare polvere e fumo negli occhi. La realtà è questa oggi: c’è una Regione che vuole difendere non solo quei lavoratori ma tutti quei lavoratori che oggi vedono a rischio il proprio posto di lavoro. Una Regione che lo sta facendo con atti: abbiamo fatto una delibera di Giunta rappresentando l’emergenza Calabria al tavolo nazionale, presieduto dal sottosegretario alla Presidenza, Patroni Griffi, a cui hanno partecipato altri quattro Ministeri: interno, funzione pubblica, attività produttive e Ministero del lavoro.

Queste sono le cose serie, questo è il percorso che la Regione sta facendo, un governo regionale responsabile che ha monitorato e che ha rappresentato al Governo nazionale una emergenza mai vista che certamente non è nata per colpa o responsabilità di questo governo regionale.

Buon senso, senso di responsabilità, impone che anche negli interventi che si fanno in Consiglio regionale è bene che si rappresenti la verità e che non si facciano degli interventi di carattere fantasioso perché questi, sicuramente, non aiutano né il Consiglio regionale ma soprattutto la Calabria e quei lavoratori che lei poco fa diceva che sono proprio in cima all’altoforno. Grazie.

PRESIDENTE

Prego assessore Mancini.

(Interruzione)

Consigliere Giamborino, lei ha svolto il suo intervento, non mi interrompa.

(Interruzione)

Consigliere Giamborino, lei ha svolto, in ossequio al Regolamento, il suo intervento anche in maniera appassionata.

Adesso non ha facoltà di parlare, consigliere Giamborino. Prego, assessore Mancini.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Grazie, signor Presidente, consegno all’Aula la mia soddisfazione personale perché nel corso degli interventi che si sono susseguiti alla relazione del presidente Imbalzano e del mio modesto intervento sono venuto a conoscenza del fatto che alcuni consiglieri di opposizione hanno, finalmente, capito che anche la Calabria deve sottostare al regime del Patto di stabilità.

Mi rallegro di questa nuova consapevolezza di alcuni colleghi di opposizione. Sarà l’aria fresca che respiriamo in quest’Aula, sarà la tranquillità con la quale si svolgono i lavori ma è un fatto nuovo perché soltanto lunedì scorso della esistenza del Patto di stabilità alcuni colleghi della opposizione non facevano bella mostra di ignorarne l’esistenza, tant’è che si è tenuta una conferenza stampa, da parte degli esponenti del Partito democratico, volta a scagliare politicamente e polemicamente, contro la nostra amministrazione, l’esistenza di un avanzo di amministrazione di 5 milioni di euro. Come se tale avanzo fosse addebitabile alla nostra amministrazione e come, al contrario, non fosse – come è – frutto di tutta una serie di azioni amministrative alcune delle quali sono anche addebitabili al passato.

Ritengo giusto, però, non attardarci nel rimpallarci le responsabilità.

Tutti siamo chiamati a parlare il linguaggio della verità. E la verità dice che abbiamo nei nostri forzieri 5 miliardi e passa di euro, però a causa delle leggi che regolano il Patto di stabilità la Calabria nel 2013 ne potrà spendere meno di un miliardo di euro.

E’ da qui, da questa constatazione, che alcuni colleghi scoprono nei giorni successivi a lunedì che è nata la nostra insistita richiesta dall’avvio della legislatura a far fronte comune, in questo Consiglio regionale, in ogni sede politica e istituzionale, per chiedere alle istituzioni nazionali ed europee di cambiare questo meccanismo e di far in modo che le risorse di cui dispongono le singole istituzioni territoriali possano essere effettivamente spese.

Ci si dice ed è stato detto anche con un po’ di indignazione “abbiamo presentato un ordine del giorno che vi siete rifiutati di sostenere e di votare”. Ma, vivaddio, se nell’ordine del giorno si dicono castronerie! Questo è il motivo per il quale abbiamo ritenuto di non sostenerlo, per non provocare imbarazzo a coloro i quali hanno firmato l’ordine del giorno.

Perché un conto è dire, ed è giusto dire, che bisogna lavorare per l’intera nettizzazione delle risorse comunitarie. Le risorse comunitarie sono nettizzate di regola al 50 per cento; chiediamo l’intera nettizzazione semmai. E’ quello il grande, unico, importante risultato rispetto al quale tutti si deve tendere. Nulla c’entra – e mi dispiace che lo abbia fatto in questi giorni sulla stampa un esponente istituzionale e politico di lunghissimo corso come il Presidente della provincia di Cosenza – il fatto di pensare ad un decentramento del governo di spesa.

Colleghi, le risorse che la Regione quotidianamente e con difficoltà eroga, sono erogate tutte a Comuni, Province ed enti sub-regionali. Per la stragrande maggioranza del plafond di spesa le risorse sono già in qualche modo – per utilizzare il termine – decentrate.

Però quelle risorse incidono tutte sul Patto di stabilità. Quindi prima di impegnarsi su posizioni che non hanno nessun fondamento forse sarebbe più utile – lo dico sommessamente perché tutto sono tranne che un tecnico – informarsi, studiare quel che si vuole dire e leggersi quel che si scrive prima di sottoscriverlo.

Quindi, ben venga una posizione comune, una lotta comune, finalmente, contro i limiti diabolici e nefasti del Patto di stabilità. Però concentriamoci tutti su una posizione forte e condivisa, forte e sostenibile all’interno delle istituzioni e non in una posizione che nel momento in cui viene presentata, chi la legge e sa quel che c’è scritto si mette soltanto a ridere.

Adottiamo un metodo nuovo, un meccanismo nuovo e soprattutto adottiamo una politica nuova. Ritengo che sia elemento di grande novità il fatto di rispettare le tempistiche; ritengo che sia argomento di grande novità approvare i bilanci nei tempi stabiliti dalla normativa. E’ un elemento nuovo e positivo del quale, ritengo, tutta l’Aula nella sua differente articolazione debba essere orgogliosa.

E se, naturalmente, siamo consapevoli che il grande limite è quello del Patto di stabilità, comunicare – come facciamo quotidianamente – che i pagamenti che effettuiamo rappresentano in qualche modo la percezione che vogliamo dare alla opinione pubblica del lavoro che stiamo facendo nell’interesse dei nostri concittadini.

Un tempo in un’altra stagione, 10-15 anni fa, pagare con regolarità l’Arssa, l’Afor, i Consorzi di bonifica rappresentava in qualche modo una cosa scontata e naturale. Oggi drammaticamente lo dico: non lo è più. Quindi il fatto che in qualche modo si faccia, comunichiamolo in qualche modo alla opinione pubblica quello che stiamo facendo, gli sforzi che insieme stiamo affrontando.

Questo è, ritengo, lo spirito che oggi occorre. Non occorrono, scusate, le vecchie liturgie o il richiamarci ad un approfondimento sempre maggiore. Ma, colleghi, vivaddio, dell’assestamento in Commissione abbiamo parlato tre giorni da parte di tanti colleghi, al di là di una enunciazione che poi è stata riproposta sui giornali, non è venuto uno spunto nuovo ma anzi, lo dico con dispiacere, è venuto il reiterarsi di comportamenti vecchi. Vedete, coloro i quali oggi qui applaudono dovrebbero leggere alcuni emendamenti proposti dai rappresentanti dell’opposizione che non hanno copertura finanziaria e rappresentano il paradigma della vecchia e negativa gestione della cosa pubblica.

Pensare, cioè, di utilizzare risorse di cui la nostra Istituzione non dispone. Ci sono degli emendamenti che chiedono di inserire in bilancio 18 milioni di euro senza spiegare dove poterli trovare.

Ecco, ritengo che questo rappresenti il punto evidente di una politica che non guarda responsabilmente al futuro e di una politica che guarda al passato e reitera i comportamenti negativi del passato.

Quindi cerchiamo, in qualche modo, tutti di parlare con serietà all’opinione pubblica che ci guarda. La stagione del Bengodi non c’è più, la stagione degli sperperi non c’è più, la stagione, in qualche modo, in cui poter allocare risorse senza prevederne la copertura finanziaria non c’è più.

Sbaglia chi si attarda a questi comportamenti, non è responsabile chi si attarda in queste condotte. Quindi, colleghi, ritengo che il percorso più giusto sia quello di parlare un linguaggio chiaro e limpido che spieghi ai nostri concittadini cosa si può e cosa non si può fare.

Il collega Naccari Carlizzi, che ci ha fatto la lezione e poi è andato via, ha fatto un elenco di priorità inenarrabili e lunghissimo. Benissimo, ma purtroppo le risorse per soddisfare in qualche modo le priorità che condivido non ci sono e quindi bisogna fare delle scelte. Rispetto alle scelte che ha fatto la nostra amministrazione, i colleghi di opposizione leggendo i loro emendamenti, non hanno avanzato alcuna richiesta di approfondimento.

Ecco, quindi, è questa purtroppo la situazione. Questa situazione richiede un linguaggio nuovo e chiaro e mi auguro che nel prosieguo dei nostri lavori e di questa legislatura tutti quanti si abbia la capacità – se è possibile insieme - perché alcune sfide si possono affrontare solo insieme, di raggiungere risultati utili alla Calabria e ai calabresi.

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

PRESIDENTE

La parola, per la chiusura del dibattito generale, va al Presidente della Giunta regionale, Scopelliti.

SCOPELLITI Giuseppe, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente, solo per fare poche considerazioni perché è stata molto puntuale e precisa la relazione conclusiva dell’assessore Mancini e soprattutto per ricordare un po’ anche i tempi.

Oggi facciamo un assestamento di bilancio che si basa su pochi milioni di euro. Non è quello che avevamo auspicato o immaginato, ma la situazione attuale ci spinge e ci porta a mettere in risalto, in evidenza, che siamo in una fase storica difficilissima che stiamo cercando di governare al meglio e che, ovviamente, di tutto abbiamo bisogno tranne che di strumentalizzazioni. Perché quando si incomincia a dire che ci sono 5 miliardi e 400 milioni di soldi non spesi si dà un messaggio distorto al cittadino calabrese. Cioè se qualcuno dice che ci sono 5 miliardi e 700 milioni non spesi significa dare un messaggio che, secondo me, è sbagliato, che non è quello che serve oggi in questo momento.

Nei giorni scorsi a Roma ho riunito i parlamentari calabresi di tutti i partiti. Ho chiesto, cortesemente, un incontro per parlare della zona economica speciale di Gioia Tauro. Spero di poter continuare questa riunione mercoledì perché è importante che si comprenda che su alcuni temi, che sono strategici per il futuro della Calabria, ci sia una larga convergenza, ci sia una convergenza totale e abbiamo dato un esempio, in quella circostanza, approvando la legge all’unanimità.

Però dei segnali vanno dati e non possono essere sempre di scontro e di conflitto perché altrimenti la gente continua a non comprendere e a non condividere la politica. Dobbiamo, invece, portare avanti l’idea che ognuno, nei propri ruoli, sia in grado di rappresentare una politica all’interno di questa Regione.

Abbiamo il compito di governare e cerchiamo di farlo al meglio, voi che siete minoranza dovreste cercare di sforzarvi di rappresentare una alternativa credibile di governo. Dovete quindi essere propositivi, cioè portare all’attenzione dell’Aula, della maggioranza e della Giunta qualcosa che possa servire a scuotere il territorio.

Anche la stessa amministrazione regionale, convinta, magari, che le scelte siano le migliori, è pronta a ravvedersi se ci sono progetti utili e funzionali che possono dare respiro al territorio.

Il problema di fondo è che si esce sempre con dichiarazioni altisonanti che fanno rumore e che, mentre qualcuno pensa che possano colpire una parte, non si capisce che colpiscono, invece, la politica tutta e la indeboliscono decisamente. Quindi la delegittimazione che la stessa politica indirizza ad una parte, diciamo così, è una delegittimazione che colpisce interamente una classe dirigente.

Credo che in questi momenti tutti, forse l’ha detto nel suo intervento il collega Maiolo, siamo al Governo con gran parte di voi – non in Regione – a livello nazionale. Cerchiamo di capire cosa possiamo mettere in campo per portare a casa un risultato che, forse, può tornare utile al bene della Calabria.

Questa è la vera grande analisi che, oggi, una classe dirigente deve riuscire a mettere in campo.

Siamo in una situazione in cui spesso ci troviamo a colpire le persone che forse stanno incominciando a produrre qualcosa per la Calabria. Prima leggevo con alcuni colleghi, con Fedele, con la dottoressa Stasi, con Gentile, leggevo la mail che è arrivata, perché la prossima settimana il Presidente Ciucci torna in Calabria per rompere il diaframma della galleria di Piale. Ci sarà l’apertura di altri 5 chilometri dell’autostrada.

E quando Ciucci viene in Commissione regionale, nella quarta Commissione, anziché parlare di strategie volte ad affrontare il tema dello sviluppo della Calabria, corriamo il rischio di parlare della strada o della mulattiera che serve per dare una risposta alla frazione di un Comune. Dovremmo, invece, concentrare le nostre attenzioni su quelli che sono sordi e ciechi verso la Calabria come le Ferrovie dello Stato. Stiamo cercando di sventare un intervento che il Governo stava facendo sull’APQ di Gioia Tauro per togliere i finanziamenti e destinarli all’occupazione giovanile. Abbiamo detto che non è possibile e magari Ferrovie dello Stato era disponibile a dire tanto… Allora alcune cose, secondo me, per il bene dei calabresi e della Calabria si devono dire; poi magari c’è chi le dice più forte o meglio e sortisce più effetto ma ci piace dire così, ci piace immaginare che qualcuno sia in grado di dire le cose meglio di noi e riesca a penetrare nel cittadino perché, comunque, significa che, se non siamo stati bravi noi a raccogliere il consenso o l’attenzione del cittadino, è giusto che lo facciate voi.

Ma se si sparano certe dichiarazioni, che sono veramente poco attinenti alla realtà, sono demagogiche e rappresentano una politica parolaia; continuiamo a dimostrare l’incapacità della politica perché Mancini poteva dire o forse l’avrà fatto o l’avrà lasciato intendere “non abbiamo speso 5 miliardi e 400”… chissà perché non li abbiamo spesi.

Poi non so se avete approvato poco fa un ordine del giorno, quello che aveva in mano il mio capogruppo Chiappetta. Ma in quell’ordine del giorno che è stato presentato, che non è stato approvato ma che è firmato da voi smentite e ridicolizzate una parte del vostro partito che ha detto che non spendiamo i soldi.

E mentre questi signori scrivono che non siamo in grado di spendere i soldi, nel documento, nell’ordine del giorno che avete sottoscritto scrivete che la Regione non può spendere le risorse perché c’è il vincolo del Patto di stabilità. Grazie, quindi, per aver dato una risposta ad una parte del vostro partito.

Ma la partita, collega De Masi, e questo è stato già messo in evidenza nel suo intervento, non si gioca su chi è più bravo a colpire l’avversario ma su chi è più bravo a partire o a centrare ancora meglio quelli che sono gli interessi della collettività, cioè quelle che sono le scelte che possono incidere sulla vita dei cittadini in una fase così delicata e difficile.

Certamente noi abbiamo forse tante cose da raccontare ai calabresi, qualcuno potrebbe dire, siamo convinti di poterne raccontare tante ma purtroppo non siamo sostenuti perché la fase storica rappresenta una serie di cose e l’ho detto più volte.

Quando lasceremo la Regione lasceremo una Regione che parte finalmente da zero. Questa è una Regione che fino ad oggi era a meno 10, a meno 15 perché con tutte le nuove regole, vuoi per la nostra capacità di sintonizzarsi su una nuova lunghezza d’onda, vuoi perché forse costretti – qualcuno potrebbe dire costretti, ci siamo dovuti sintonizzare però stiamo producendo degli sforzi importanti.

Certo, quando prima dialogavo col collega Giamborino sul tema degli ospedali non è che ci siamo presi tre anni di tempo per gli ospedali. Dopo tre anni non c’era uno straccio di progetto. Oggi dopo tre anni c’è uno straccio di progetto e ci sono le gare già bandite, le prossime settimane sarà…

(Interruzione)

Stavo cercando di capire cosa stesse dicendo. E’ un contributo, non so se il collega Guccione è d’accordo.

Intanto andiamo ad aggiudicare, nelle prossime settimane, i lavori all’impresa che dovrà realizzare l’ospedale di Vibo Valentia e quello della Sibaritide, non siamo ancora alla fase progettuale; e non vi dimenticate che c’è stato un anno in cui quel Governo Monti - così dannoso per questo Paese e per questa terra – su cui oggi tutti dicono di tutto e di più, ha compiuto nefandezze e vergogne pari a quelle di un Governo incapace a gestire una fase così difficile del Paese, la fase della spending review, dei tagli, mettendo in ginocchio l’intera economia di questo Paese perché frutto di scelte dettate da logiche che ovviamente sono diverse dalla politica italiana. Rispetto a questo, dicevo, siamo stati un anno fermi ad aspettare il rinnovo. Se vogliamo dirla tutta, collega Giamborino, in due anni siamo stati in grado di arrivare all’assegnazione e quindi da qui a sei mesi – speriamo - all’avvio dei lavori.

(Interruzione del consigliere Giamborino)

Meno male che lei è diventato consigliere, altrimenti il ruolo di consulente le si addiceva.

Allora dicevo che a questo punto, anche su questo versante degli ospedali in Calabria siamo in una fase avanzata. Concludo ricordando che, purtroppo, con 8 milioni di euro non si possono fare grandi cose; abbiamo cercato di mettere in campo queste risorse per dare risposte prevalentemente ai temi della occupazione, cioè si è voluto garantire il pagamento degli stipendi a tante persone, dando continuità a questo folto gruppo di persone che a vario titolo fanno riferimento al bilancio regionale.

Poi un’altra cosa che vorrei sottolineare è che, anche quest’anno, riusciamo entro il 30 giugno ad approvare l’assestamento e ci poniamo in continuità con tutto quello che abbiamo fatto in questi anni: approvazione del bilancio entro l’anno corrente, approvazione dell’assestamento entro il 30 giugno, dimostrando che questa amministrazione e soprattutto questa maggioranza, che ringrazio, continua a rispondere ad un tipo di politica assolutamente nuova; ad una politica che si basa e si fonda sull’interesse comune e non sull’interesse dei pochi e dei singoli.

Anche questo per quanto ci riguarda è un ulteriore elemento di valutazione, almeno per noi, al nostro interno, molto positivo che dimostra la coesione, la compattezza e la determinazione che abbiamo nel perseguire questi obiettivi così importanti.

Credo che anche questa seduta abbia prodotto, attraverso questo piccolo sforzo di risorse che mettiamo in campo, un risultato importante che è quello di dare, da lunedì, l’opportunità ad un gruppo di lavoratori, ad una serie di figure all’interno dei vari enti e delle varie strutture, di continuare la loro esperienza, il loro rapporto lavorativo e, soprattutto, di continuare a lavorare nella speranza di poter investire risorse.

Certo, abbiamo il famoso limite del Patto di stabilità sul quale continuiamo a spingere come Conferenza delle Regioni nei confronti del Governo nazionale per cercare di comprendere perché non si riesce ad ottenere un risultato maggiore. Credo che, tutto questo, dipenda molto dalla credibilità del Governo nazionale.

Un Governo nazionale che nella duplice capacità, di Letta e di Alfano, potrà dare un contributo; questo Governo, nel momento in cui arriverà a dare risposte importanti, sarà credibile. Guardavo prima alla televisione l’intervento del Premier Letta in Europa e c’è un segnale che rappresenta un elemento di grande novità.

La capacità di trasmettere un messaggio nuovo da parte di questo Paese che, se diventa credibile, è chiaro che ha la forza e la capacità di chiedere modifiche ed una rivisitazione del rispetto del Patto di stabilità.

Su questo abbiamo fondato e costruito una battaglia come Conferenza delle Regioni; non abbiamo mollato perché il risultato che ci aspettiamo è decisamente diverso e più importante. Speriamo, però, che nei prossimi mesi questo grande sforzo possa essere premiato da una Unione europea che dovrà vedere o meglio rivedere le posizioni perché abbiamo bisogno di poter spendere queste risorse per alimentare non soltanto il mondo imprenditoriale ma soprattutto la speranza di una ripresa della nostra comunità.

(Interruzione del consigliere Giamborino)

PRESIDENTE

Il consigliere Giamborino pone le cose in maniera così simpatica che è difficile anche rispettare il Regolamento.

SCOPELLITI Giuseppe, Presidente della Giunta regionale

Ha già risposto l’assessore Salerno che è un autorevole rappresentante dell’amministrazione e della Giunta.

(Interruzione)

Con l’assessore Salerno i lavoratori non scendono. Adesso, nelle prossime ore, proveremo ad andare insieme per farli scendere, al di là della battuta, parliamo di cose molto serie. Dobbiamo approfondire bene le cose che ha detto l’assessore Salerno, verificarle, e poi ci potremo recare per avere un colloquio con questi lavoratori perché è giusto che quanto meno abbiano un conforto da parte nostra e, se è possibile, un sostegno per trovare soluzioni.

In questi anni sia io che la Vicepresidente Stasi, insieme al consigliere Salerno e ad altri, abbiamo comunque avuto modo di ascoltare e recepire quelle che erano le difficoltà manifestate da questi lavoratori.

Se ci saranno le condizioni, certamente, daremo una riposta anche a questo mondo che ha una grande preoccupazione che è quella del loro futuro.

Nei prossimi giorni, certamente, saremo presenti per portare la nostra testimonianza.

PRESIDENTE

Grazie al Presidente Scopelliti per aver concluso il dibattito sul provvedimento di assestamento del bilancio regionale. Possiamo procedere con l’esame dell’articolato e con la trattazione degli emendamenti presentati dai singoli consiglieri.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

All’articolo 5 è stato presentato emendamento protocollo numero 30109/3, a firma dei consiglieri Maiolo e Naccari Carlizzi, che così recita: “Dopo il comma 1, inserire il successivo comma (2) <comma (2): “La variazione delle autorizzazioni di spesa di cui al prospetto 1 riferito alla legge regionale 10 febbraio 1997, numero 4 – Legge organica di protezione civile della Regione Calabria – di € 700.000,00 è vincolato al 50 per cento per il cofinanziamento di progetti di volontariato rivolti alla tutela dei soggetti svantaggiati durante le emergenze”>“.

Ha chiesto di parlare il consigliere Maiolo. Ne ha facoltà.

MAIOLO Mario (PD)

Presidente, questo emendamento rappresenta il tentativo di vincolare una parte di queste risorse per la Protezione civile per colmare una differenza con le altre Regioni in termini di tutela dei soggetti svantaggiati durante le emergenze.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Invito al ritiro. E’ evidente che riteniamo che lo spirito sia meritevole ma non serve vincolare le risorse in partenza. Lasciamo alla valutazione della casistica. Si potrebbe trasformare in ordine del giorno.

MAIOLO Mario (PD)

In raccomandazione?

PRESIDENTE

Si può trasformare in raccomandazione alla Giunta e, con questo spirito, l’emendamento è ritirato.

(E’ ritirato)

Sempre all’articolo 5 è stato presentato emendamento protocollo numero 30109/5, a firma dei consiglieri Maiolo e Naccari Carlizzi, che così recita: “Dopo il comma 1, inserire il successivo comma (2) <comma (2): “La variazione delle autorizzazioni di spesa di cui al prospetto 1 riferito alla legge regionale 5 dicembre 2003, numero 23 – Realizzazione del Sistema integrato dei servizi sociali della Regione Calabria - di euro 1.800.000,00 è vincolato al pagamento prioritario dei debiti nei confronti dei soggetti autorizzati alla erogazione di servizi per minori.”>“.

Prego, consigliere Maiolo.

MAIOLO Mario (PD)

Presidente, questo serve per tentare di dare risposta alle tante esigenze che esistono nelle politiche sociali. Capisco perfettamente quali sono le difficoltà di questo settore ma penso che ci sia un aspetto particolare che riguarda la gestione dell’assistenza dei centri per minori che vivono una condizione di disagio finanziario alquanto spinto. Per cui questi ragazzi, che vengono assistiti dalla Regione anche per le rette, sono nelle condizioni di non poter avere nemmeno il vitto da parte dei soggetti che hanno in gestione questi centri.

Questo emendamento ha lo spirito di condizionare la Giunta e quindi il Dipartimento a dare priorità al pagamento delle rette, delle quote di arretrati dei centri che gestiscono, appunto, l’assistenza ai minori.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Condivido, ovviamente, le motivazioni che hanno spinto il consigliere Maiolo a presentare questo emendamento ma i vincoli di bilancio sono questi, almeno in questa fase. Pertanto invito al ritiro.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Il mio parere è analogo a quello del relatore anche perché, con un emendamento successivo, le risorse saranno destinate al pagamento delle spettanze degli Lsu e degli Lpu.

PRESIDENTE

Collega Maiolo?

MAIOLO Mario (PD)

Non esiste più nell’idea l’ipotesi di assegnare il milione e ottocento alle politiche sociali. Quindi nemmeno come raccomandazione; mi par di capire quindi che sia bocciato.

PRESIDENTE

Una raccomandazione alla Giunta?

MAIOLO Mario (PD)

Mi pare che non sia nemmeno possibile poiché la volontà della maggioranza è quella di approvare un successivo emendamento che sopprime proprio una voce di spesa. Chiedo che venga votato.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 30109/5.

(E’ respinto)

Sempre all’articolo 5 è stato presentato emendamento protocollo numero 29310, a firma del consigliere Giordano, che così recita: “Alla tabella C richiamata dall’articolo 5 della presente legge sono apportate le variazioni seguenti: <La dotazione di euro 1.500.000 all’Upb 2.2.04.03 capitolo 22040314 (Interventi a favore del settore agricolo e agro-alimentare) è ridotta di euro 100.000,00 e contestualmente è aumentata del medesimo importo la dotazione sull’Upb 6.2.01.02 capitolo 62010210 (fondo regionale per le vittime sul lavoro)>“.

Prego, collega Giordano.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, questo emendamento di oggi è la consecutio del dibattito che si è sviluppato già durante la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata ed è inerente il fondo di solidarietà per le vittime degli incidenti sul lavoro.

Avrei poche cose da dire perché lo stesso assessore Salerno ha già ravvisato come l’insufficienza dell’ esigua posta in bilancio abbia come senso quello di un provvedimento che sia coerente anche con quello che il Consiglio regionale aveva fatto l’anno scorso e che è stato inspiegabilmente violato, cioè l’incremento di 200 mila euro con legge di questo Consiglio mediante l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione.

Per cui questo è quello che offro a voi e alla vostra sensibilità. Questa legge viene praticamente calpestata da tre anni, ma dietro essa c’è tanta sofferenza; non aggiungo altro, solo la sensibilità perché 100 mila euro in aggiunta alla seppur esigua cifra disponibile, costituisce già una prima risposta.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Pur condividendo profondamente e sinceramente le motivazioni che hanno spinto il consigliere Giordano a presentare questo emendamento, ovviamente, invito al ritiro – ne abbiamo parlato tanto anche in Commissione.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Conforme a quello del relatore, per come già fatto in Commissione in cui, tra l’altro, presi l’impegno di andare personalmente a verificare la fattibilità di un finanziamento e di una risposta di copertura a questa legge. Il collega Salerno mi può confermare che presso l’assessorato al lavoro sono state presentate 115 richieste per vittime del lavoro.

E’ del tutto evidente che questa cifra di 100 mila euro è simbolica ma del tutto insufficiente e ben al di là della soddisfazione delle esigenze reali.

A tal proposito si suggerisce il ritiro dell’emendamento e si invita a presentare una proposta organica, di concerto con il Dipartimento ed in presenza di una eventuale, futura, augurabile copertura finanziaria che possa dare non una risposta simbolica ma, bensì, una risposta effettiva.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, intanto chiedo che questo emendamento sia votato per appello nominale e aggiungo una considerazione: Non siamo ad inizio di esercizio di mandato!

Fossimo al primo anno potrei anche accogliere questa raccomandazione, questa sollecitazione dell’assessore Mancini ma sono tre anni che questa legge viene mortificata ed è stata mortificata violando una legge del Consiglio regionale.

Il Consiglio regionale aveva destinato, all’unanimità, la somma di euro 200 mila - cifra aggiuntiva al capitolo annuale del 2012 - dall’avanzo di amministrazione.

Inspiegabilmente - e qui ribadisco la necessità di fare un’ indagine, una inchiesta interna – i 200 mila euro non sono stati impegnati e quindi questa gente è stata tradita, questi sfortunati calabresi aspettano ancora una risposta, ragion per cui non posso ritirare l’emendamento.

Chiedo che sia messo ai voti. Avevo offerto questo emendamento alla vostra sensibilità lungi e scevro da ogni cappello politico.

Se questo non è possibile chiedo, Presidente, che si voti, intanto per appello nominale, perché questa cosa non è più tollerabile. Grazie.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi, pertanto procediamo alla votazione per appello nominale.

Prego, collega Nucera, può procedere all’appello.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione. Presenti e votanti 36. Hanno risposto sì 12; hanno risposto no 24; astenuti nessuno.

Pertanto l’emendamento protocollo numero 29310 è respinto.

(E’ respinto)

(Hanno risposto si i consiglieri: Adamo, Bova, De Gaetano, De Masi, Franchino, Giordano, Guccione, Maiolo, Scalzo, Sulla, Talarico D., Tripodi)

Hanno risposto no i consiglieri: Albano, Bruni, Caputo, Chiappetta, Chizzoniti, Crinò, Fedele, Gallo, Gentile, Grillo, Imbalzano, Magno, Morrone, Nicolò, Nucera, Orsomarso, Pacenza, Parente, Pugliano, Salerno, Talarico F., Tallini, Trematerra, Vilasi)

All’articolo 5 è stato presentato emendamento protocollo numero 29322, a firma del consigliere Magno, che così recita: “Al 3^ rigo inerente “legge organica di protezione civile della Regione Calabria numero 4/97” l’importo corrispondente all’anno 2013, capitolo 2141103 è ridimensionato in euro 600.000,00.

Conseguentemente al 4^ rigo inerente “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2001 (legge finanziaria) articolo 9, commi 24 e 25 – Attività di spettacolo – il corrispondente importo è incrementato in euro 400.000,00 a valere sul capitolo 3132104”.

MAGNO Mario (PDL)

Presidente, è un emendamento che riguarda un aumento di possibilità di spesa su un capitolo relativo agli spettacoli. Questo aumento di spesa serve per consentire alla Regione di poter far fronte ad una serie di impegni in essere.

Chiedo se c’è la possibilità dell’approvazione e mi rimetto alle decisioni dell’assessore.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Anche se vorrei esprimere parere diverso, invito al ritiro.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Conforme.

PRESIDENTE

Ritira l’emendamento, collega Magno?

MAGNO Mario (PDL)

Ritirato.

PRESIDENTE

L’emendamento è ritirato.

Sempre all’articolo 5 è stato presentato emendamento protocollo numero 29973/1, a firma del consigliere Grillo, che così recita: “Alla tabella C) apportare le seguenti variazioni:

Detratti in tal modo euro 400.000 dall’Upb 1.1.01.01 dello stato di previsione della spesa 2013, ed euro 600.000 nello stato di previsione della spesa, area di intervento 3 (infrastrutture) contestualmente aumentare di euro 1.000.000,00 la dotazione di cui all’Upb 32030163 <contributo una tantum in conto capitale ad enti locali per la realizzazione di opere pubbliche> per finanziare primi interventi di messa in sicurezza del porto di Vibo Valentia Marina”.

Prego, consigliere Grillo.

GRILLO Alfonsino (Scopelliti Presidente)

Presidente, alla luce del dibattito che si è aperto sul territorio di Vibo Valentia, reputo opportuno esporre l’emendamento in questione. Anche io mi unisco alle persone che, in questo momento, stanno subendo un torto dovuto alla sottrazione del posto di lavoro.

Anche se questa mattina il consigliere Giamborino ha fatto un po’ di strumentalizzazione politica, ampiamente spiegata dall’assessore Salerno che, insieme a me e al Presidente Scopelliti, ha affrontato la questione in questi mesi; una questione legata, purtroppo, ad una presa di posizione forte da parte dell’azienda Italcementi che, davanti alle proposte costruttive del governo regionale, ha deciso, ormai definitivamente, di chiudere i battenti su Vibo Marina.

Vibo Marina subisce questo torto e, attraverso questa proposta di legge, legata ad un altro argomento, che è quello del porto, da un lato compenserebbe il sacrificio ambientale che sopporta da oltre 40 anni e, dall’altro, andrebbe a prevenire con costi accettabili l’ulteriore erogazione di entrata di accise che si riserva relativamente sulla spesa dei trasporti che, conseguentemente, paghiamo tutti.

Questo perché sul porto di Vibo Marina - anche se le accise non vengono elargite direttamente al governo regionale ma sempre attraverso il Governo nazionale - percepiamo una cifra di quasi 55 milioni di euro.

Purtroppo in questi anni abbiamo perso quasi il 25-20 per cento, legato al fatto che la fruibilità del porto ormai non è più legata ai livelli di qualche anno fa.

Questo emendamento mira a realizzare un intervento sul porto di Vibo Marina che ci consentirebbe di acquisire, all’interno del bilancio regionale, ulteriori sei milioni di euro da poter spendere sui trasporti.

Invito il Governo regionale ad attenzionare seriamente questo problema e cercare di intervenire tempestivamente prima ancora che la Capitaneria di porto, dove ho avuto un incontro qualche settimana fa, arrivi alla tragica decisione di chiudere i battenti sul porto di Vibo Marina con gravi danni dal punto di vista economico al bilancio regionale, all’economia e all’attività di quell’area.

Mi auguro che il Governo regionale possa attenzionare seriamente questo emendamento. Grazie Presidente.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Sono rammaricato per il mio capogruppo ma non posso che invitarlo al ritiro.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Conforme a quello del relatore. Aggiungo e mi permetto di suggerire al consigliere Grillo, di trasformare l’emendamento in ordine del giorno così da poter eventualmente valutare in futuro la possibilità di dar seguito alla proposta.

GRILLO Alfonsino (Scopelliti Presidente)

Registro l’impegno del Governo e ritiro l’emendamento. Mi riserverò di presentare anche una proposta di legge a favore del porto di Vibo Marina che consacri nel tempo questo finanziamento ricordando al governo regionale che è un finanziamento molto importante per l’economia della Regione Calabria in quanto, attraverso il Governo nazionale, entrano nelle casse regionali quasi 55 milioni di euro.

Se continuiamo a mantenere il porto di Vibo Marina in queste condizioni, il rischio è di perdere queste accise che vengono trasformate dal governo regionale.

Registro l’impegno, quindi, e ritiro l’emendamento, riservandomi di presentare una proposta di legge a favore del porto di Vibo Marina.

PRESIDENTE

L’emendamento è ritirato.

Sempre all’articolo 5 è stato presentato emendamento protocollo numero 30076, a firma del consigliere De Masi, che così recita: “Al prospetto 1 della tabella C, la dotazione del capitolo 22010415, Upb 2.2.01.04 (Riordino dell’organizzazione turistica regionale), di euro 230.000 è ridotta di euro 80.000 e contestualmente è assegnata al capitolo 23010616, Upb 2.3.01.06 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2011, articolo 49, Servizi aeroportuali) legge del 29 dicembre 2010, numero 34”.

Prego, consigliere De Masi.

DE MASI Emilio (IDV)

Senza molte speranza, comunque, perché pur convinto che questo emendamento avesse dei fondamenti, ho avuto già modo di intrattenermi, in maniera informale, ai banchi della Giunta dove mi sono state anticipate difficoltà al suo accoglimento.

Si tratta di incentivare la somma prevista per l’aiuto al sistema aeroportuale calabrese all’interno del quale, ovviamente, c’è quello di Crotone che soffre di maggiori difficoltà rispetto agli altri.

Si era immaginato di spostare delle cifre, non molto consistenti, da voci che corrispondono ad attività di spettacolo ad altre turistiche.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Apprezzo il realismo del collega De Masi, ma sono costretto a chiedergli di ritirare l’emendamento.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

Collega De Masi? Ritirato? Ritirato.

Sempre all’articolo 5 a firma del consigliere De Masi è stato presentato emendamento protocollo numero 30076/1 che così recita: “Al prospetto numero 1 della Tabella C la dotazione del capitolo 3132104, Upb 5.2.01.06 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2001 (legge finanziaria) articolo 9, commi 24 e 25 – Attività di spettacolo –” di euro 300.000 è ridotta di euro 100.000 e contestualmente è assegnata al capitolo 23010616 Upb 2.3.01.06 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2011, articolo 49, Servizi aeroportuali) legge del 29 dicembre 2010, numero 34”.

Prego, consigliere De Masi.

DE MASI Emilio (IDV)

Presidente, sono tre componenti di un unico emendamento perché la finalità è la stessa e quindi per abbreviare i tempi della nostra seduta posso già ritirare sia questo che quelli successivi.

PRESIDENTE

Allora questo emendamento protocollo numero 30076/1 e 30076/2 sono ritirati.

Sempre all’articolo 5 il successivo emendamento protocollo numero 30093, a firma del consigliere Chiappetta, così recita: “Alle autorizzazioni di spesa disposte con l’articolo 5 del disegno di legge in argomento sono apportate le seguenti modifiche: l’Upb 4.3.02.02, capitolo 43020209 “Misure di politiche attive dell’impiego in Calabria” (legge regionale numero 4 del 30 gennaio 2001) è incrementato della somma di € 1.520.000,00 con conseguente detrazione della somma dall’Upb 6.2.01.02, capitolo 4331103 “Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella regione Calabria – art.64 Fondo per le politiche sociali (legge regionale numero 23 del 5 dicembre 2003).

Prego, consigliere Chiappetta.

CHIAPPETTA Gianpaolo (PDL)

L’emendamento si illustra da sé, Presidente.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ approvato)

Sempre all’articolo 5 è stato presentato emendamento protocollo numero 30095, a firma dei consiglieri Gallo e Bruni, che così recita: “Lo stanziamento di cui alla Upb 2.2.03.02 capitolo 6132102 (Spese per la partecipazione diretta della Regione contributi a favore di enti ed operatori per la promozione e partecipazione a mostre, fiere, esposizioni interprovinciali, regionali, nazionale ed internazionali, nonché spese per la commercializzazione della produzione regionale) è incrementato dell’importo di euro 20.000,00 con contemporanea riduzione dei seguenti capitoli Upb 2.2.04.13 – Capitolo 2133104, per euro 10.000,00; Upb 2.2.04.02 – Capitolo 5114105 per euro 5.000,00; Upb 3.2.01.01 Capitolo 32010129 per euro 5.000,00”.

Prego, consigliere Gallo.

GALLO Gianluca (UDC)

Presidente, è un aggiustamento di 20 mila euro tra capitoli per il finanziamento della legge numero 11.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Prego i colleghi di trasformarlo in ordine del giorno per verificare successivamente la possibilità di venire incontro.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Conforme anche perché le risorse sono impegnate.

PRESIDENTE

C’è la richiesta di trasformarlo in ordine del giorno.

GALLO Gianluca (UDC)

Va bene, in ordine del giorno.

PRESIDENTE

Possiamo votarlo come raccomandazione alla Giunta. Pertanto l’emendamento è ritirato.

Sempre all’articolo 5 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 30099/1, a firma dei consiglieri Adamo e Giamborino, che così recita: “Lo stanziamento del capitolo 1002114 del bilancio 2013 è incrementato dell’importo di euro 80.000,00. Alla relativa copertura finanziaria si provvede con le risorse allocate con la tabella 1 allegata al Ddl in esame al capitolo 22040314”.

Prego, consigliere Adamo.

ADAMO Nicola (PD)

Presidente, potrei pure dire che si illustra da sé ma è riferito ad un capitolo che già registra un arretrato di somme dovute da erogare in virtù di quella che è la normativa vigente. Per cui la cifra riportata, come del resto anche l’assessore al bilancio Mancini sa, è indicatoria per fronteggiare soltanto una minima parte delle incombenze che sono già maturate.

Se è possibile un accoglimento di questo emendamento penso che si faciliti una azione amministrativa. Grazie.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Mi rimetto al parere dell’Aula.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Conforme a quello del relatore.

PRESIDENTE

Su questo argomento vi è qualche intervento di maggioranza?

Il consigliere Adamo l’ha illustrato, il relatore si rimette all’Aula. C’è qualche intervento della maggioranza?

(Interruzione)

Inviterei il relatore e l’assessore ad essere un po’ più precisi perché se c’è la copertura finanziaria votiamo.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Invito al ritiro.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Per essere chiari, dopo una verifica con gli uffici, il presupposto del proponente, consigliere Adamo, è giusto e va ad rimpinguare un capitolo che deve essere rimpinguato.

La copertura finanziaria c’è ed è individuata rispetto all’Arcea. Il collega Trematerra mi fa notare che quel capitolo non si può ridurre e, di conseguenza, chiedo al consigliere Adamo di ritirare l’emendamento.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Adamo.

ADAMO Nicola (PD)

Ritiro, pur non comprendendo il dramma o il danno che avrebbe potuto arrecare questa cifra all’agricoltura. Ne prendiamo atto, che si può dire!, se crolla l’agricoltura calabrese per questi soldi, ci mancherebbe altro.

PRESIDENTE

Allora, l’emendamento protocollo numero 30099/1 è ritirato.

All’articolo 5 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 30109, a firma dei consiglieri Naccari Carlizzi e Maiolo, che così recita: “Al prospetto 1 dell’articolo 5 della proposta di legge in oggetto sono apportate le seguenti modifiche: <l’Upb 3.2.02.06 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2013 capitolo 4344104 “Contributi a carico del bilancio regionale per favorire l’accesso alle abitazioni in locazione (Decreto del Ministero dei LL.PP. del 7.6.1999, art. 1, comma 4, legge regionale 10.12.2001, n. 36)” è incrementato per € 3.147.585,00.

La copertura finanziaria è assicurata dalla riduzione lineare dell’1 per cento di tutte le voci di bilancio iscritte alla tabella C) della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 70”.

Prego, consigliere Maiolo.

MAIOLO Mario (PD)

Presidente, questo è un obbligo di legge nazionale che è quello di favorire l’accesso alle abitazioni in locazione. Chiediamo che ci sia una copertura per tre milioni di euro e che questi vengano reperiti mediante una riduzione lineare di tutte le voci che sono interessate dalla variazione di bilancio.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Parere conforme a quello del relatore anche perché parte delle risorse di cui il proponente, consigliere Maiolo, chiede la riduzione lineare dell’1 per cento sono state impegnate e molte sono state già spese, quindi non ha copertura finanziaria.

MAIOLO Mario (PD)

Come non ha copertura finanziaria? Se c’è una variazione di bilancio con un saldo attivo per le voci elencate vuol dire che l’1 per cento può essere detratto? Su questo, Presidente, insisto perché essendo un obbligo di legge, non essendoci copertura finanziaria e facendo una variazione di bilancio è opportuno che la Giunta si renda conto che vorrebbe dire, insomma, venir meno ad un obbligo di legge su un comparto particolarmente delicato.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Se il consigliere Maiolo insiste il parere è contrario.

PRESIDENTE

L’emendamento è ritirato?

(Interruzione)

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 30109, col parere negativo della Giunta e del relatore.

(E’ respinto)

Si passa adesso all’emendamento all’articolo 5, protocollo numero 30159, a firma del consigliere Orsomarso, che così recita: “Al fine di garantire le attività di cui alla legge regionale 26 luglio 2012, n. 31, lo stanziamento dell’Upb è incrementato per l’esercizio finanziario 2013 di euro 50.000,00.

Alla relativa copertura finanziaria si provvede con le risorse allocate con la tabella 1 allegata al Ddl in esame al capitolo 2141103 il cui stanziamento è ridotto per lo stesso importo”.

E’ in Aula il consigliere Orsomarso?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

L’emendamento è ritirato.

Pongo in votazione l’articolo 5 come emendato.

(E’ approvato)

Si passa all’emendamento all’articolo 6, protocollo numero 29531, a firma del consigliere Imbalzano, che così recita: “Stante il ruolo importante per la promozione turistica del comprensorio della locride e della intera Calabria svolto dal Palio di Ribusa di Stilo, si propone la concessione di un finanziamento pari a 15.000,00 € per supportare le spese di organizzazione dell’evento. Alla relativa copertura finanziaria si provvede con le risorse allocate alla Upb 2.2.01.04 – capitolo 6133104 – dello stato di previsione della spese di bilancio 2013, che presenta la necessaria disponibilità”.

Prego, consigliere Imbalzano.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Presidente, l’emendamento è ritirato e trasformato in ordine del giorno, protocollo numero 29994, che ho già presentato alla Presidenza, che impegna il Presidente della Giunta regionale a concedere un finanziamento di 15 mila euro per supportare le spese di organizzazione del Palio di Ribusa di Stilo con le risorse allocate ai capitoli indicati, quindi viene trasformato in ordine del giorno.

NUCERA Giovanni (PDL)

Presidente, chiedo la parola.

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

Presidente, le chiedo scusa, c’è una richiesta di inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno? Voglio capire come l’ha trasformata in ordine del giorno.

PRESIDENTE

Collega Tripodi, il consigliere Nucera nel suo intervento chiarirà meglio.

NUCERA Giovanni (PDL)

Presidente, intanto, preso atto della disponibilità da parte del Governo a sostenere le buone iniziative che si realizzano nella nostra regione, il Palio di Ribusa di Stilo rappresenta una iniziativa lodevole sotto questo punto di vista che necessita – ringraziamo anche il collega Imbalzano per aver presentato l’emendamento – di un intervento che non può limitarsi a 15 mila euro; invece, proprio per la buona riuscita della manifestazione stessa propongo che la cifra venga incrementata. Sono perfettamente in coerenza per la trasformazione in ordine del giorno dell’emendamento, ma sostengo che sul piano economico necessiti di 50 mila euro. Allora sì che avremo dato un segnale chiaro ed evidente ad una volontà che deve essere necessariamente espressa da un Consiglio regionale attento, da un Governo che punti a valorizzare la storia, le tradizioni e le forme vive della nostra partecipazione regionale.

Per cui il sub-emendamento all’emendamento tende ad incrementare la posta in gioco e a farla diventare 50 mila euro. Grazie.

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

Presidente, chiedo scusa, non giochiamo al rialzo. Volevo capire: il consigliere Imbalzano ha trasformato questo emendamento in ordine del giorno. Ha chiesto l’inserimento? Deve essere inserito? Qual è la procedura che propone il collega Imbalzano, questo voglio dire.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

E’ stato formalizzato e debitamente presentato ieri alla segreteria della Presidenza per essere discusso in Aula

(Interruzione)

E’ stato annunciato tra le comunicazioni del Presidente.

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

E’ stato annunciato ma non l’abbiamo votato, Presidente.

NUCERA Giovanni (PDL)

Collega Imbalzano, posso intervenire ad adiuvandum?

PRESIDENTE

No, non prendete la parola.

NUCERA Giovanni (PDL)

Quello che chiama ordine del giorno è una raccomandazione di fatto, quindi, come tale deve essere interpretata; l’espressione ordine del giorno prevede un suo iter processuale, istituzionale all’interno del Consiglio; la raccomandazione è cosa diversa che, invece, rientra nell’ambito del segnalare una situazione ottima da privilegiare.

PRESIDENTE

Collega Tripodi, deve aggiungere qualcosa a chiarire? Qualche chiarimento?

Alla fine che cos’è: una raccomandazione, un ordine del giorno o un emendamento?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Capisco che, dopo 30 anni in Consiglio regionale, il consigliere Nucera ed il consigliere Tripodi abbiano fatto ormai del Regolamento le interpretazioni che ritengono più opportune. Mantengo comunque la mia idea che venga sottoposto all’Aula l’ordine del giorno presentato formalmente ieri alla Segreteria dell’Assemblea.

Non ho chiesto l’inserimento oggi, è stato presentato nei termini.

PRESIDENTE

Però, non è all’ordine del giorno. Questo riguarda il Palo di Ribusa di Stilo. Non è all’ordine del giorno, per cui se si vuole inserire all’ordine del giorno, si trasforma e se ne chiede l’inserimento. Se non ci sono i due terzi, l’inserimento non avviene. Allora, o si trasforma in raccomandazione e allora ne usciamo in questo modo, oppure bisogna votare poi, alla fine, la richiesta di inserimento all’ordine del giorno.

Lo trasformerei in una raccomandazione alla Giunta per trovare le risorse necessarie al finanziamento della manifestazione.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Lo trasformiamo in un impegno al Presidente della Giunta affinché trovi le risorse per il Palio di Ribusa.

PRESIDENTE

Sotto questa veste si può accogliere.

Siamo all’articolo 6. Il primo emendamento, a firma del collega Imbalzano, è stato trasformato in raccomandazione.

Sempre all’articolo 6 è stato presentato l’emendamento, protocollo numero 30159/1, a firma del consigliere Orsomarso, che così recita: “Al fine di consentire l’aggiornamento del Piano energetico ambientale regionale (Pear) è autorizzata la spesa nel limite massimo di euro 200.000,00 con istituzione di apposito capitolo all’Upb 2.2.02.02 dello stato di previsione della spesa di bilancio 2013.

Alla copertura finanziaria della disposizione di cui al comma precedente si provvede con le risorse allocate nella stessa Upb 2.2.02.02 a valere sullo stanziamento di cui al capitolo 6125201”.

Essendo assente il consigliere Orsomarso, l’emendamento decade.

Sempre all’articolo 6 è stato presentato l’emendamento, protocollo numero 30095/1, a firma dei consiglieri Gallo, Bruni, Chiappetta, Serra, Grillo, che così recita: “Le economie risultanti dalla revoca dei contributi concessi ai comuni ai sensi della legge regionale 10 novembre 1975, n. 31 per la realizzazione di opere pubbliche sono destinate a finanziare fino alla concorrenza di contributi poliennali di euro 500.000,00 (cinquecentomila/00) per la concessione di contributi in conto capitale ai comuni di Mormanno e Laino Borgo e Laino Castello per la realizzazione di interventi di recupero e ripristino di opere pubbliche e del patrimonio edilizio pubblico e privato danneggiati dal sisma del 26 ottobre 2012”.

Prego, collega Gallo.

GALLO Gianluca (UDC)

Presidente, questo emendamento sottoscritto anche dai capigruppo di maggioranza riguarda l’area colpita dal sisma il 26 ottobre scorso. In sede di approvazione del bilancio di previsione avevo presentato un emendamento di uguale natura e l’assessore Mancini mi aveva invitato al ritiro dichiarando che nei confronti di quell’area la Regione avrebbe effettuato degli interventi.

Ripropongo l’emendamento che, tra l’altro, genera un sub-emendamento che pongo alla sua attenzione in questa sede, senza imporre una maggiore spesa alla Regione o modificare capitoli di bilancio, ma semplicemente tenendo presenti le somme, le economie risultanti dalla legge 10 novembre 1975, numero 31 che è per la realizzazione di opere pubbliche, vale a dire i contributi poliennali concessi ai Comuni per opere pubbliche ed anche – ed è l’oggetto del subemendamento – l’articolo 38 della legge 23 dicembre 2011, numero 47, poiché risultano esserci delle economie.

Utilizzando queste economie si potrebbero concedere ulteriori risorse ai Comuni dell’area colpita dal sisma il 26 ottobre, nei confronti dei quali il Governo ha concesso un contributo di 10 milioni di euro ma che non è assolutamente sufficiente a riparare i danni subiti da quelle popolazioni per intervenire sulle opere pubbliche e private e offrire una risposta in termini di interventi.

Questo perché ci sono delle economie, cioè ci sono stati molti Comuni che, anche con l’ultima legge approvata dal Consiglio regionale, non sono stati in grado – per una serie di problematiche relative ai Patti di stabilità, alle dichiarazioni di enti strutturalmente deficitari – di contrarre i mutui e, quindi, risultano esserci delle economie che non possono essere tenute ferme anche perché questi Comuni, quelli di cui parliamo, per essere stati vittime del sisma del 26 ottobre, sono esentati dal rispetto del Patto di stabilità.

Chiedo, quindi, all’Aula di approvare questo emendamento, facendo sì che questo Consiglio regionale e la Regione diano un segnale significativo con somme già a disposizione ed economie risultanti alle aree colpite dal sisma del 26 ottobre.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Presidente, condivido lo spirito e le motivazioni con cui il collega Gallo ha illustrato questo emendamento ed anche quello successivo, immagino, presentato insieme ai colleghi Bruni, Chiappetta, Serra e Grillo, però ritengo che siamo costretti a chiederne il ritiro o comunque la trasformazione in raccomandazione per la Giunta al fine di individuare strade idonee per assicurare queste risorse.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Chiappetta. Ne ha facoltà.

CHIAPPETTA Gianpaolo (PDL)

Presidente, sinteticamente vorrei chiedere sia al relatore sia all’assessore Mancini una ulteriore riflessione rispetto a questo emendamento, presentato insieme ai colleghi Gallo, Serra, Bruni e Grillo perché – lo vorrei dire anche all’Aula intera – si tratta di un emendamento che, a parere non solo mio ma anche degli altri firmatari, potrebbe essere preso in considerazione in relazione ad una specificità che è presente nello stesso, Presidente Imbalzano, e lo dico sia a lei che all’assessore Mancini.

Si tratta di possibili, probabili economie. Tra l’altro, la presenza in Aula dell’assessore Gentile credo sia anche da conferma rispetto a quel che ha illustrato il collega Gallo un attimo fa e che mi permetto di evidenziare. Nel senso che per una serie di difficoltà che sono emerse in sede di applicazioni della legge 24, alla quale questo emendamento fa riferimento ed è strettamente correlato e collegato, per le notizie in nostro possesso che provengono dagli uffici del dipartimento interessato si potrebbero realizzare delle somme importanti sulla base delle economie e di una mancata utilizzazione delle risorse che a suo tempo sono state assegnate ai Comuni, rispetto alle quali non si possono non privilegiare le situazioni di difficoltà così come sono emerse.

Vedete: non sono emerse solo in relazione all’argomento che stiamo trattando ma sono emerse in più di una occasione a seguito dell’evento sismico che ha interessato le popolazioni del comprensorio il 26 ottobre e per le quali vi è stata anche un’ampia discussione sia in sede delle Commissioni consiliari interessate sia nella sede dell’Assemblea legislativa, quindi nella sede del Consiglio regionale.

Ecco perché credo - e lo dico anche ai fini di valutare, di proporre una eventuale riflessione, magari affidandoci, se dovesse essere necessario, al successivo coordinamento formale – che ciò possa essere esaminato favorevolmente sulla base di queste argomentazioni che, a parere nostro, potrebbero trovare favorevole accoglimento in relazione alle possibili, probabili economie che si potrebbero verificare in relazione ad una mancata utilizzazione delle risorse che, a suo tempo, sono state assegnate a talune amministrazioni comunali i cui vincoli di bilancio – e qui ritorniamo al problema che è stato oggetto della discussione generale sull’assestamento di bilancio – hanno, di fatto, determinato una non applicabilità delle somme, una non utilizzazione delle somme che a suo tempo sono state disposte.

PRESIDENTE

Prego, assessore.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Per quanto riguarda la Giunta, a tutti è chiaro lo spirito dell’emendamento che ha animato i proponenti. Lo spirito è chiaro ed è condiviso e va nella direzione da tutti quanti noi auspicata, ad iniziare naturalmente dalla Giunta, però non sfuggirà a nessuno che l’emendamento poggia su una eventualità di presenza di economie che non è possibile valutare in questa sede e non è possibile in nessun altro modo derogare alla legge, alla fonte legislativa, ma è attività che spetta al dipartimento competente.

Siccome è presente il collega Gentile, del quale è a tutti nota la sensibilità su tutti i territori della Regione Calabria, ad iniziare da questi tre comuni, vittime, tra l’altro, del triste evento sismico, sarà suo compito verificare l’eventuale presenza di economie e – se riterrà – insieme ai proponenti la possibile attuazione del proposito giusto e sacrosanto.

Se i colleghi proponenti sono d’accordo, si può trasformare in ordine del giorno e poi in sede amministrativa insieme - se è d’accordo - al collega Gentile sarà valutata la fattibilità e la procedibilità dell’intendimento.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Gallo.

GALLO Gianluca (UDC)

Ringrazio l’assessore Mancini per queste valutazioni che però sono molto simili a quelle che lei, assessore, ha esposto in questa stessa sede allorquando abbiamo approvato il bilancio di previsione.

Ora, a me risulta - poiché sono consigliere regionale e quindi conosco un po’ le dinamiche dei dipartimenti – che rispetto alla legge numero 34 molti Comuni non siano stati in grado di contrarre i mutui per le motivazioni alle quali facevo riferimento in precedenza: problematiche di Patto di stabilità e problematiche relative alla dichiarazione di enti strutturalmente deficitari.

Credo, pertanto, che queste economie ci siano. Se assumiamo un impegno con una raccomandazione o un ordine del giorno che abbia uguale valenza è bene, altrimenti non so – discutevo con i colleghi – se sia il caso di passare ad una richiesta diversa.

Vorrei che però ci fosse un impegno, atteso che queste economie ci sono e il dipartimento può tranquillamente reperirle perché stiamo parlando della legge istitutiva di questo strumento che è la legge 10 novembre 1975, numero 31.

Vorrei che ci fosse un impegno preciso, che vada al di là dell’impegno assunto in questa sede, per cui questa raccomandazione dicesse chiaramente che nel momento in cui c’è il reperimento entro due mesi di queste economie – che, ripeto, a me risulta già esserci – si procede alla erogazione del contributo per una rata/mutuo di 500 mila euro a questi territori. Altrimenti rinunciamo alla nostra funzione di consiglieri regionali, fa tutto l’Esecutivo e gestisce tutto l’Esecutivo!

Non voglio creare incidenti di percorso, figuriamoci, con l’assessore Gentile che è persona di grandissima disponibilità e di grandissimo garbo ma vorrei che ci fosse un impegno preciso per dare una risposta a quei territori che sono stati colpiti dal sisma del 26 ottobre e rispetto ai quali è necessario che la risposta sia chiara, univoca e precisa da parte della Regione.

GENTILE Giuseppe, assessore ai lavori pubblici e infrastrutture

L’assessorato che ho l’onore di presiedere mi pare che sia stato sempre aperto a chiunque sia venuto lì dei consiglieri regionali e mi pare che il consigliere Gallo, in modo particolare, esca ed entri quando vuole senza che nessuno abbia posto freni. Qual è il problema? Il problema è di farsi qualche cliente in più a Laino Borgo o in qualche altro Comune? Di questo tipo di problema si sta trattando?

Le risorse ci sono e sono a disposizione. Se ci sono Comuni che sono in grado di contrarre il mutuo, così come hanno fatto in passato altri, noi siamo lì. Non è che i soldi ce li possiamo portare a casa! Sono lì e sono a disposizione. Lo devo riconfermare? Lo riconfermo questa sera e non c’è bisogno di fare emendamenti in cui si mette in contrapposizione, se il consigliere è consigliere sennò fa tutto la Giunta. Questa Giunta mi pare sia molto aperta e non abbia problemi di questo tipo.

Voglio ribadire questo a scanso di equivoci perché lì non c’è bisogno di fare emendamenti di questo tipo. Se venite, la porta sarà aperta e guardiamo insieme le cose che possiamo fare. Non c’è bisogno di altro.

(Interruzione)

Da noi non c’è bisogno. Se venite guardiamo insieme e vediamo le cose che si possono fare. Non abbiamo problemi di nessun tipo, anzi sulle economie stiamo facendo una ricognizione proprio per avere maggiore tranquillità. Voglio ribadire questo per evitare che si possano creare equivoci o contrapposizioni tra la Giunta e il Consiglio o tra la Giunta e qualche consigliere regionale.

PRESIDENTE

Prego, collega Gallo.

GALLO Gianluca (UDC)

Prendo atto delle dichiarazioni dell’assessore e mi dispiace che, facendo riferimento ad una azione legittima, credo, dei consiglieri regionali – sono primo firmatario, ma hanno firmato anche tutti i capigruppo di maggioranza – dica che il problema è fare qualche cliente in più a Mormanno o a Laino Castello o a Laino Borgo.

Credo fosse semplicemente un invito dei consiglieri regionali a dare una risposta alle legittime aspettative di quei territori che hanno vissuto una emergenza rispetto alla quale la Regione - credo - debba dare una risposta, situazione per la quale, tra l’altro, sono stati assunti impegni in più circostanze in questo senso.

Prendo atto dell’impegno in merito dell’assessore e nei prossimi giorni chiederò il risultato di questa verifica, affinché ci possa essere la risposta alla quale facciamo riferimento.

Per il resto trasformiamo in raccomandazione questo emendamento, attendendo fiduciosi la volontà della Giunta.

PRESIDENTE

Bene allora questo emendamento è ritirato.

Il prossimo emendamento all’articolo 6, protocollo 30095/2, a firma dei consiglieri Gallo, Bruni, Serra, così recita: “A valere sulle risorse di cui alla Upb 6.2.01.02 di cui al fondo regionale per le politiche sociali (legge regionale n. 23), la somma di euro 500.000,00 (cinquecentomila/00) è destinata al Comune di San Lucido per la gestione delle attività attribuite al comune medesimo in attuazione della legge 21 ottobre 1978, numero 641 che sarà erogata dal competente dipartimento sulla base delle direttive dallo stesso impartite e previa dettagliata rendicontazione”.

Prego, collega Gallo.

GALLO Gianluca (UDC)

Presidente, fra le problematiche che vive questa regione c’è anche quella dell’O.n.p.i. della quale più volte quest’Aula si è occupata. Lo scorso anno, proprio in sede di assestamento di bilancio, su proposta del consigliere Guccione era stato approvato un emendamento che dava la possibilità al comune di San Lucido di gestire l’O.n.p.i. con tutto ciò che ne consegue. Quindi, la struttura regionale O.n.p.i. è stata assegnata in gestione al comune di San Lucido.

Una legge regionale assegnava per la gestione al Comune di San Lucido un milione di euro. Questa norma è stata cancellata nel momento in cui in questa legislatura il Consiglio regionale ha cassato circa 300 norme.

Accortisi dell’errore, si è corsi ai ripari con una copertura parziale rispetto al milione di euro con 400 e rotti mila euro.

Chiediamo, pertanto, con questo emendamento di dare copertura intera alle esigenze di gestione dell’O.n.p.i. attraverso l’utilizzazione di fondi delle politiche sociali. Ripeto, è una struttura di proprietà regionale solo gestita dal Comune di San Lucido.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Prego il collega Gallo di trasformarlo in raccomandazione.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Conforme. Con l’impegno dell’amministrazione di tentare ogni sforzo, insieme al collega Gallo, per dare risposte importanti.

PRESIDENTE

Collega Gallo?

GALLO Gianluca (UDC)

Ne ho parlato con l’assessore Salerno che ha dichiarato la disponibilità a dare copertura, non appena ci sarà la possibilità, attraverso l’utilizzazione di fondi di provenienza nazionale, probabilmente fondi Fas, per la gestione di questa come di altre emergenze.

Prendo atto quindi di questa volontà conforme dell’Esecutivo e trasformo l’emendamento in raccomandazione approvata dall’Aula. Grazie.

PRESIDENTE

Si passa allora al prossimo emendamento protocollo 30095/3, a firma dei consiglieri Gallo, Bruni, Chiappetta, Serra, Grillo, che così recita: “I lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità fuoriusciti dal bacino regionale con decorrenza dall’1 gennaio 2013 in poi a condizione che per la fuoriuscita non siano state erogate risorse pubbliche a titolo di incentivazione, possono essere sostituiti nei progetti di utilizzo dai soggetti riammessi nel bacino con provvedimento della Commissione regionale tripartita che risultano non utilizzati alla data del 31 dicembre 2012.

L’applicazione della norma di cui al comma precedente non può produrre l’effetto di aumentare il numero dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità effettivamente utilizzati rispetto a quello risultante alla data del 31 dicembre 2012.

Con successivo Regolamento della Giunta regionale saranno disciplinate le modalità di attuazione ed integrazione della presente norma”.

Prego, collega Gallo.

GALLO Gianluca (UDC)

Presidente, altro emendamento. Alcuni lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità fuoriusciti dal bacino regionale sono stati poi riammessi dalla Commissione tripartita, ma mai utilizzati, creando fra essi e altri che hanno avuto la stessa sorte una chiara disparità di trattamento, in quanto, invece, molti di essi sono stati utilizzati dai Comuni per cui continuano a percepire l’indennità di Lsu e di Lpu.

Questa differenza di trattamento è stata valutata anche dalla terza Commissione, in particolare per alcuni lavoratori Lsu e Lpu dell’area dell’ex Parco Pollino – ma ce ne sono tanti altri della nostra Regione.

Per non gravare di ulteriore spesa il relativo capitolo di bilancio, insieme all’assessore Salerno ed al dipartimento, abbiamo pensato di fare una valutazione di carattere diverso.

Vale a dire che i lavoratori riammessi nel bacino saranno riutilizzati solo nel momento in cui altri lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità fuoriusciranno dal bacino – con decorrenza 1 gennaio 2013 –, purché non siano erogate risorse pubbliche a titolo di incentivazione. I lavoratori fuoriusciti per varie motivazioni, ad esempio pensionamenti, fuoriuscite per stabilizzazioni o scelte diverse, possono essere sostituiti nei progetti di utilizzo dai soggetti riammessi nel bacino con provvedimento della Commissione regionale tripartita.

Naturalmente non può essere aumentato il numero dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità effettivamente utilizzati, rispetto a quello risultante alla data del 31 dicembre 2012.

Le modalità di attuazione e di integrazione della presente norma verranno disciplinate con successivo Regolamento della Giunta regionale.

PRESIDENTE

Prego, collega Maiolo.

MAIOLO Mario (PD)

Presidente, in questa norma c’è qualcosa che non ci convince fino in fondo.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Chiedo scusa per l’interruzione, collega Maiolo.

Presidente, chiedo di intervenire.

PRESIDENTE

Il consigliere Maiolo vuole intervenire sull’emendamento prima del suo parere.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Voglio chiarire che si tratta di una norma ordinamentale. L’emendamento è, pertanto, inammissibile così come tutti gli altri.

(Interruzione)

L’articolo 22 della legge 8 del 2002 non consente norme ordinamentali in sede di assestamento. Questo lo voglio dire, ma ovviamente il Consiglio decide.

In Commissione ci siamo orientati aderendo allo spirito e alla lettera della norma.

PRESIDENTE

Prego, assessore Salerno.

SALERNO Nazzareno, assessore al lavoro ed alle politiche sociali

Non voglio entrare nel merito tecnico, cioè se sia ammissibile o meno l’emendamento, ma questo è un problema serio, si tratta di lavoratori socialmente utili che sono stati già riammessi dalla Commissione regionale tripartita e devono essere soltanto utilizzati.

Originariamente erano 420. Sono stati utilizzati tutti, tranne 75 lavoratori socialmente utili che hanno subito una forte discriminazione. Non stiamo parlando di oggi, ma del passato. È una cosa che ho trovato lì e che abbiamo anche discusso con i sindacati e con le parti sociali.

Pertanto, ringrazio dell’intervento il collega Gallo, il consigliere Chiappetta ed anche la stessa Commissione che si è interessata - anche quando ero Presidente della Commissione. Il Consiglio regionale, a mio avviso, ha il dovere di rendere giustizia - forse è un termine troppo grosso - a questi lavoratori che hanno subito una discriminazione.

Non andrà ad aumentare le spese del bacino perché comunque sono già nel bacino ed in ogni caso l’utilizzazione è collegata alle fuoriuscite dallo stesso. Si tratta di allocare queste unità negli enti che le dovranno utilizzare. Di questo si tratta. Tecnicamente mi rimetto a chi è preposto per come bisognerà fare, ma dal punto di vista politico ritengo sia un atto doveroso.

PRESIDENTE

Prego collega Maiolo.

MAIOLO Mario (PD)

Presidente, vorrei intervenire su questa norma perché, mentre è chiaro l’interesse di tutti a dare risposte soprattutto a chi vive in situazioni di precarietà, la cosa che non ci convince – ferma restando la fissazione del bacino e delle regole che fanno dimensionare il bacino stesso – è il meccanismo temporale con cui si dà possibilità a chi è riammesso nel bacino degli Lsu e degli Lpu di poter subentrare in progetti di utilizzazione solo nei posti vacanti lasciati da lavoratori che dal 1 gennaio 2013 vanno in fuoriuscita.

Il mio intervento, al di là del limite normativo che ha richiamato il Presidente Imbalzano, è finalizzato a richiamare l’attenzione dell’Aula sulla necessità di una regolamentazione più specifica e più articolata del bacino degli Lsu e degli Lpu, anche perché le discriminazioni a cui faceva riferimento l’assessore Salerno non sono state di carattere liberale o discrezionale e l’ampliamento del bacino in alcuni periodi storici è stato fatto in maniera non pienamente corretta. Lì sì che sono state fatte discriminazioni.

Ad un certo punto il meccanismo è stato regolamentato in maniera corretta,quindi, ci sembra strano che venga utilizzata una data temporale da cui far partire un processo che invece, forse con una legge specifica e con una norma specifica, può essere regolamentato in maniera più puntuale.

PRESIDENTE

Prego, consigliere De Gaetano.

DE GAETANO Antonino (PD)

Presidente, anche io voglio intervenire su questa vicenda e condivido quel che diceva il collega Maiolo per il semplice motivo che conosco la realtà dei lavoratori del Parco del Pollino. Quando ero assessore al lavoro abbiamo riammesso tanti lavoratori che, stabilizzati da una cooperativa dell’epoca, dopo qualche anno sono stati licenziati, ovviamente non per colpa dei lavoratori che sono stati poi reintegrati - perché era un loro diritto - nel bacino degli Lsu e degli Lpu.

La cosa strana è che negli anni scorsi sono stati chiesti vari lavoratori in tutta la Calabria e la Commissione regionale tripartita ha approvato richieste di riammissione in bacino.

La cosa che non riesco a capire è perché mettete la data del 1 gennaio 2013. Se un povero disgraziato è stato licenziato il 31 dicembre 2012 penso che abbia gli stessi diritti di un lavoratore che è stato licenziato il 1 gennaio 2013. Non capisco perché mettete questa data, sembra alquanto strano, se uno ha un diritto questo vale per tutti, non se parte dal 2013.

Il secondo aspetto che sottolineava il collega Maiolo è quello della certificazione del diritto. Se hai un diritto è giusto che tu venga reintegrato, ma non si può dire: “ti riconosco il diritto nella misura in cui si riduce il bacino”, perché, ovviamente, le due cose non stanno insieme.

Questo mi sembra contraddittorio, sono d’accordo con il collega Maiolo.

Credo che questa vicenda vada inquadrata in una legge a parte, su cui discutere realmente. Se siamo tutti d’accordo, sarei per darle la precedenza. La possiamo portare la settimana in Commissione entrante con una corsia preferenziale, in modo da portarla alla prossima seduta di Consiglio regionale, il 10 luglio. I tempi ci sono, facendo però un progetto per evitare che ci siano disparità tra lavoratori e lavoratrici in base alle date e, soprattutto, facendo un qualcosa che possa servire realmente a dare più diritti a questi lavoratori e lavoratrici, cosa che è capitata molto spesso per colpa dei comuni. Faccio un esempio per chiarire, un comune decide dall’1 gennaio 2014 di eliminare la convenzione con la Regione, è un suo diritto, può decidere autonomamente, 10 lavoratori che lavorano presso quel comune andranno a casa

Ovviamente non è colpa di quei lavoratori che avrebbero diritto di essere reintegrati nel bacino e di essere spostati nei comuni limitrofi.

Appunto, secondo me – come diceva giustamente anche il collega Maiolo –, va fatta una norma ad hoc che disciplini in tutti gli aspetti questa delicata materia per evitare di fare più danni dei risultati che possiamo ottenere.

PRESIDENTE

Prego, assessore Mancini.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Non entro nel merito perché, secondo me e secondo la Giunta, è pregiudiziale l’osservazione che ha fatto presente il presidente Imbalzano. Essendo questo un emendamento esclusivamente normativo, non può trovare ospitalità nell’assestamento e c’è una norma che lo prevede. Tra l’altro in questa fase in cui c’è una grande attenzione da parte della Corte dei conti e del Governo nazionale rispetto alla puntualità degli atti di natura economica-finanziaria e della esclusività di tali atti aventi esclusivamente natura economica e finanziaria, il nostro parere è quello di espungere questo emendamento, così come gli altri che seguiranno e che hanno esclusiva natura normativa, così da non dar nessun problema all’assestamento che stiamo per approvare.

Se poi, l’Aula deciderà di intervenire in questa materia lo potrà fare seguendo le linee maestre della proposta di legge che potrà essere – se ci sarà l’accordo tra le componenti politiche del Consiglio – discussa ed approvata anche in tempi molto, molto rapidi.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Chiappetta.

CHIAPPETTA Gianpaolo (PDL)

Presidente, approfitto di questo chiarimento dell’assessore Mancini, anticipato dal presidente Imbalzano, che condivido e mi associo per la parte che mi riguarda.

Approfitto per fare una valutazione in relazione a quello che è il merito di questo emendamento.

Riguarda quel che ha detto il presidente Imbalzano e confermato dall’assessore Mancini. Credo che non ci siano interpretazioni diverse rispetto a quello che è evidenziato. L’articolo 22 della legge numero 8 del 2002 specifica bene - così come mi risulta che è stato fatto anche in sede di Commissione – l’ammissibilità degli emendamenti di tipo normativo rispetto a quello che è il collegato all’assestamento di bilancio, tanto è vero che non solo deve essere espunto questo emendamento dalla dichiarazione, da tutto quello che l’oggetto della trattazione qui in Aula, ma anche gli altri che fanno parte del cosiddetto altro blocco degli emendamenti che sono di tipo ordinamentale e sono normativi, tra i quali, però - e chiedo anche l’avallo dell’assessore e quindi dell’Esecutivo -, ce ne sono alcuni - lo dico anche e soprattutto ai colleghi della minoranza che hanno firmato taluni emendamenti – a firma del collega Adamo ma anche di altri colleghi, rispetto ai quali, se siamo tutti d’accordo, Presidente, credo sia avvertita la necessità - anzi sono sicuro che è avvertita da tutte le forze politiche presenti in Consiglio - di attribuire una sorta di corsia preferenziale a questi emendamenti oggetto di discussione, ma che non vengono trattati per le cose che ci siamo detti, affinché nelle prossime sedute di Consiglio si possa consentire una definizione accelerata, bypassando – se dovesse essere necessario – anche il vaglio delle apposite Commissioni. Appunto perché parliamo di emendamenti già sottoposti all’esame dell’Aula, quelli assunti nella logica bipartisan.

Rispetto a questo emendamento, per il quale ho detto in premessa, ribadisco, ancora, soprattutto dopo aver ascoltato le considerazioni che, a tal riguardo, sono state fatte dall’assessore Salerno, non solo nella sua attuale qualità di assessore al dipartimento delle politiche sociali ma anche nella sua precedente qualità di Presidente della Commissione sanità, credo che sia opportuno evidenziare – rispetto anche quel che è stato detto dai colleghi di minoranza Maiolo e De Gaetano – che nella fattispecie si tratta, lo ha detto bene l’assessore Salerno, di un atto di giustizia.

Si tratta di lavoratori che sono stati penalizzati - e non si comprende bene il motivo per cui sia successo - rispetto ai quali credo che sia necessario addivenire ad una soluzione che sia la più celere possibile, indipendentemente da quello che è il contesto ed il discorso generale.

Vorrei ricordare che fino a poco tempo fa ho fatto parte anche della terza Commissione che si interessa delle problematiche sociali e delle problematiche del lavoro. Nell’ambito di quella Commissione – so fra l’altro che è stata reiterata anche nei giorni scorsi –, a suo tempo, sono state approvate delle risoluzioni all’unanimità, quindi condivise dalla maggioranza e dalla minoranza, che davano conferma, in un certo qual modo, rispetto al discorso procedurale che doveva essere attivato.

Ecco perché concordo con quello che è stato detto dall’assessore Mancini ed invito anche ad intervenire - o non so se vuole intervenire qualcuno della minoranza - in relazione a quello che è il suggerimento del percorso rispetto agli emendamenti di tipo ordinamentale. Per ciò che riguarda nello specifico questo emendamento, a firma mia e dei colleghi Gallo, Bruno, Serra e Grillo, credo che si possa dare una decisa accelerazione rispetto ad un atto che credo sia di equità sociale.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Maiolo. Ne ha facoltà.

MAIOLO Mario (PD)

Rapidamente, per non perdere molto tempo, per ribadire che siamo disponibili e favorevoli ad affrontare alcune questioni centrali come quella oggetto di questo emendamento.

L’abbiamo detto anche in Commissione e lo ripetiamo in Aula: acceleriamo tutti i tempi che vogliamo, ma seguiamo percorsi istituzionali corretti e lineari. Se si ritiene di affrontare questi emendamenti, si mandino in seconda Commissione espunti dall’assestamento di bilancio, si acceleri il più possibile, ma si utilizzino percorsi istituzionali e lineari, perché di coordinamento formale non ne vorremmo sentire parlare perché avremmo molto da ridire su come siano state completate alcune partite dal punto di vista legislativo da quest’Aula.

Quindi, torniamo a percorsi lineari, impegniamoci a lavorare nelle Commissioni e auguriamoci che l’Ufficio di Presidenza possa fare un calendario organizzato e lineare del funzionamento delle Commissioni.

Presidente Talarico, le chiedo di poter organizzare il lavoro delle Commissioni in maniera ordinata con un calendario che sia quanto più sinergico e produttivo possibile, in modo da far lavorare le Commissioni e dare risposte all’alta esigenza legislativa che c’è e alla quale dovremmo rispondere con ordine rispettando i ruoli dei diversi organi del Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Collega Maiolo, già in Conferenza dei capigruppo abbiamo parlato della organizzazione dei lavori del mese di luglio.

La prossima seduta sarà giorno 10 e in quella data alle ore 11, con i Presidenti di Commissione, terremo un incontro per organizzare e calendarizzare bene i lavori delle Commissioni. Quindi, il 10 mattina lavoreremo in modo tale che ci sia un lavoro ordinato dei Presidenti di Commissione.

Glielo volevo anticipare visto che lei ha sollevato il problema.

MAIOLO Mario (PD)

….convocazione di Commissione per una audizione in giorni…

PRESIDENTE

Stiamo dicendo la stessa cosa: per meglio organizzare i lavori.

Prego, collega Adamo.

ADAMO Nicola (PD)

Il collega Chiappetta ha fatto una proposta, mi par di capire, che è riferita ai lavori di questa sera ed ha dato anche un’indicazione per quanto riguarda, diciamo così, la definizione di una sorta di percorso preferenziale in riferimento all’iter legislativo che potrebbe riguardare gli emendamenti che stasera sono stati presentati all’attenzione e all’esame del Consiglio.

La proposta che fa il Presidente è rivolta ad una organizzazione dei lavori del Consiglio proprio per soddisfare la richiesta che fa il collega Chiappetta o a prescindere?

PRESIDENTE

A prescindere.

(Interruzione)

Stavo rispondendo al consigliere Maiolo che mi sollecitava di organizzare al meglio i lavori delle Commissioni per evitare che ci siano magari più Commissioni durante il giorno.

ADAMO Nicola (PD)

Non capivo. Penso, collega Chiappetta, che, se l’Assemblea l’accoglie, la Presidenza e il Governo la faranno propria.

Senza pronunciamenti di merito, per quanto riguarda gli emendamenti che vedono la mia firma, io ho presentato questi emendamenti convinto, per esempio, che ci fosse una quota, una parte minima di imprese calabresi che, pur avendo ricevuto dei benefici da forme di incentivazione e agevolazioni statali, comunitarie e regionali, se non viene recepita la norma Monti per individuare il settore di intervento in Calabria, saranno soggette a disagi.

Vi è una certa urgenza, non comporta impegni finanziari. L’urgenza rimane. Faccio l’esempio dell’emendamento che ho presentato insieme al collega Magno, ma ci sono anche altri emendamenti.

Penso che possa essere soddisfatta la richiesta del consigliere Maiolo, per cui va bene il riordino del calendario di cui parlava il presidente Talarico, ma possiamo decidere già da stasera che la sede della Commissione bilancio possa essere dirimente per quanto riguarda l’impostazione e l’istruttoria di questo disegno di legge, perché si tratterebbe adesso di trasformarli da emendamenti a disegno di legge. La stessa Commissione, partendo dagli emendamenti che stasera decidiamo di rinviare all’esame della Commissione, li trasforma in disegno di legge e ne definisce il percorso calendarizzato anche per quanto riguarda l’esame dell’Aula.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Pacenza.

PACENZA Salvatore (PDL)

Grazie, Presidente, in ausilio a quel che è stato detto, relativamente alla discussione dei 70 lavoratori, volevo aggiungere che i rappresentanti sindacali sono stati auditi recentemente all’interno della terza Commissione. La stessa Commissione ha poi prodotto un ordine del giorno che è stato consegnato alla Presidenza, in maniera tale che l’Aula ne potesse prendere visione, che impegna la Giunta regionale relativamente al problema che stiamo trattando e che è stato oggetto della presentazione in forma emendativa.

Per cui, rispetto alla discussione che ha preso corpo relativamente a questi lavoratori, dal punto di vista procedurale noi avevamo – ripeto – audito i rappresentanti sindacali di questi lavoratori, si era preso atto di questa sperequazione, di questa differenziazione, la classe sindacale ha recepito la buona volontà da parte della Commissione che, all’unanimità, ha firmato un ordine del giorno consegnato alla sua attenzione, perché potesse venire in Aula e stimolare la Giunta al provvedimento che si attende rispetto alla situazione di questi lavoratori.

PRESIDENTE

Visto che la discussione, dal merito dell’emendamento, si è evoluta anche nella discussione di merito in generale sugli emendamenti legislativi che ci saranno dopo, inviterei l’Aula ad assumere un orientamento unico per capire anche come dover procedere perché, poiché dopo ci sono altri emendamenti di merito legislativo – il consigliere Adamo ne ha illustrato uno, ce ne sono anche altri che riguardano altri argomenti – noi dobbiamo andare ad individuare qual è il percorso più agevole, più normale e più naturale; c’è un precedente importante, ossia la Commissione guidata dal presidente Imbalzano non ha posto in votazione gli emendamenti legislativi in Commissione.

Tutti noi sappiamo che anche nel passato nell’assestamento di bilancio, spesso, invece c’erano delle norme legislative che accompagnavano l’assestamento stesso.

Vorrei capire dall’Aula come dover procedere, cioè qual è il percorso che noi ci diamo, in modo tale che anche nella riunione dei Presidenti di Commissione, già convocata per il 10, questi emendamenti che sono qui previsti e che riguardano diversi progetti di legge, perché sono uno diverso dall’altro, possano avere una corsia preferenziale e siano approvati in tempi brevi. Però, vorrei capire dall’Aula come dover procedere prima, in modo tale che anche nel prosieguo, quando arriveranno gli emendamenti normativi, noi sappiamo già che questo viene rinviato in una corsia privilegiata per l’approvazione rapida ed immediata in Commissione e in Consiglio.

Vediamo come voler procedere e vorrei sentire anche da parte di tutti i gruppi come intendono andare avanti su questi argomenti, che sono tutti importanti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (PD)

Sull’emendamento a firma dei consiglieri Gallo, Bruni, Chiappetta, Serra e Grillo, c’è un impegno – volevo ricordarlo all’assessore Nazzareno Salerno: quando noi approvammo la legge ponte per gli Lsu-Lpu, la Giunta si era impegnata a presentare un progetto di legge in terza Commissione, per riordinare tutto il sistema del precariato in Calabria. Questo progetto di legge ancora non è stato presentato in Commissione.

Noi non possiamo su questo punto lavorare a compartimenti stagni. Quel progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale è fondamentale. Noi votammo a favore della legge ponte anche perché c’era questo impegno di riordinare tutta la questione del precariato che è in capo alla Regione, però la Giunta, da questo punto di vista, è inadempiente e il rischio è di procedere a tentoni rispetto a una questione che è molto delicata.

Per questo chiedo che, giustamente, questa questione passi alle Commissioni competenti e ci aspettiamo che nelle prossime settimane l’assessore Salerno sia nelle condizioni di darci la possibilità di discutere di questo progetto di legge.

(Interruzione)

PRESIDENTE

Un attimo, aveva chiesto di intervenire il consigliere Bruni.

(Interruzione)

Vorrei pure ascoltare non nel merito, perché se passa il principio che tutti gli emendamenti presentati vengono stralciati per riproporli poi nella riunione dei Presidenti, anche questo seguirà lo stesso percorso degli altri. Quindi, man mano che andiamo avanti…

GUCCIONE Carlo (PD)

Presidente, il consigliere Imbalzano ha detto che, in sede di assestamento, c’è un Regolamento, ha citato che in sede di assestamento gli emendamenti ordinamentali non si possono discutere. Quindi che dobbiamo discutere! Va da sé.

PRESIDENTE

Noi, in quest’Aula, in tantissime occasioni – chi è alla seconda legislatura lo ricorda – abbiamo previsto all’interno dell’assestamento di bilancio una serie di norme ad esso collegate.

Siccome ci sono tanti emendamenti di maggioranza e di minoranza ai punti successivi, io vorrei ascoltare i gruppi.

La parola al consigliere Bruni.

BRUNI Ottavio Gaetano (UDC)

Intervengo non nel merito di questo emendamento, ma prendo spunto da questo per dire che, effettivamente, ci sono anche oggi emendamenti che sono collegati all’assestamento ed io condivido la proposta del consigliere Chiappetta, cioè ci sono delle cose urgenti ed importanti per le quali si può seguire un percorso procedurale accelerato.

Per cui, se anche stasera riusciamo a baipassare alcune norme restrittive e rigide per discutere alcuni emendamenti che riguardano norme ordina mentali, credo che risolveremo qualche problema che riveste anche carattere di urgenza.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Magno. Ne ha facoltà.

MAGNO Mario (PDL)

Sono anche presentatore di un emendamento di natura legislativa, ne ho presentato un altro in Commissione bilancio, all’interno della Commissione il mio emendamento è stato ritirato e stamattina l’ho trasformato in proposta di legge. Quindi penso che l’aggiunta che ha fatto il capogruppo del Pdl rispetto all’iter da far seguire a questi tipi di emendamenti sia un percorso che può essere utile per far sì che gli emendamenti possano essere approvati in maniera celere all’interno delle Commissioni e poi, eventualmente, una volta approvati in Commissione come proposte di legge, saranno portati in Consiglio nelle prossime sedute.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Imbalzano, ne ha facoltà.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Ovviamente non entro nel merito e non ricordo neanche quali siano gli emendamenti ordinamentali che sono stati presentati, però ricordo a me stesso che con una Corte dei conti le cui linee-guida, peraltro recenti e conosciute dai colleghi, sono assolutamente stringenti e – come ricordava l’assessore Mancini – con un Governo che guarda al microscopio tutte le leggi anche di questo Consiglio regionale, in modo particolare le leggi di bilancio, non possiamo permetterci il lusso di esporci a rischi di impugnativa, che creerebbero grandi problemi alla vita della Regione.

PRESIDENTE

Ci sono altri?

GALLO Gianluca (UDC)

Volevo intervenire nel merito dell’emendamento.

PRESIDENTE

Se condividiamo un metodo e un percorso tutti insieme, maggioranza e minoranza, penso che poi negli emendamenti successivi, quando arrivano gli emendamenti normativi, sappiamo che cosa fare; cioè dobbiamo stabilire se condividiamo che gli emendamenti presentati vengano inseriti all’ordine del giorno delle rispettive Commissioni, in modo tale che ci sia una trattazione di merito sui singoli emendamenti, un approfondimento, siccome poi abbiamo delle sedute sia a luglio sia ad agosto, possiamo lavorare in una direzione accelerata, in modo tale che poi possiamo approvare questi progetti di legge con una corsia privilegiata. Con i Presidenti di Commissione ci incontreremo giorno 10, man mano che arrivano gli emendamenti normativi, che ce ne sono ancora molti a seguire, li stralciamo e li mandiamo in Commissione con un percorso accelerato di approvare rapida e immediata, proprio per evitare che sull’assestamento ci sia qualche problema di impugnativa anche a livello nazionale.

Non so se qualcuno che deve aggiungere qualcosa. Ha chiesto di intervenire il consigliere Chiappetta, ne ha facoltà.

CHIAPPETTA Gianpaolo (PDL)

Presidente, sono assolutamente d’accordo su quello che lei ha detto, anche perché è la volontà unanime dell’Aula.

Vorrei dire, anche per cercare di accelerare l’approvazione del provvedimento legislativo del quale stiamo parlando, che anche gli emendamenti normativi, arrivati a questo punto ed avendo noi condiviso un percorso che è quello accelerato al quale ha fatto riferimento lei, possono essere considerati tutti ritirati allorquando si arriva, se siamo d’accordo tutti, naturalmente.

PRESIDENTE

Più che ritirati, rinviati in Commissione, poi capiamo quali sono le varie Commissioni competenti a seconda dell’argomento dell’emendamento. Quindi, man mano che arriviamo, possiamo procedere così. Allora, abbiamo condiviso questo percorso, l’Aula nella sua interezza.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (UDC)

Anch’io condivido, naturalmente, il percorso perché è la volontà unanime dell’Aula. Volevo soltanto chiarire ai colleghi dell’opposizione intervenuti su questo emendamento che – come già specificato dal consigliere Chiappetta, dall’assessore Salerno e dal Presidente della terza Commissione, consigliere Pacenza – questo emendamento nasce da un’esigenza di questi lavoratori supportata dai sindacati, quindi dalle parti sociali e sindacali.

L’emendamento è anche preciso e specifico. Certo, non ha l’ambizione di risolvere i problemi del precariato in questa regione, ma risolve un problema annoso, non risolto da chi probabilmente ha governato in precedenza, sulla questione di questi lavoratori socialmente utili, che sono stati riammessi nel bacino della tripartita, ma non utilizzati a differenza di altri. E non sono solo i lavoratori del Parco del Pollino – perché per mia volontà, perché sono stato il presentatore in Commissione insieme al Presidente Pacenza e insieme al collega Scalzo di quell’ordine del giorno – ma quelli che si trovano nelle medesime condizioni giuridiche, che non sono 70, ma sono circa 130 in tutta la regione, lavoratori riammessi, ma non utilizzati, a differenza di altri.

Dobbiamo sanare una differenza di trattamento, perché questi lavoratori, che peraltro sono percettori della mobilità, quindi percepiscono altre risorse regionali, attraverso l’utilizzazione all’interno del bacino degli Lsu-Lpu, non in sostituzione di altri, ma di quelli che, di fatto, vanno in pensione o escono fuori dal bacino dall’1 gennaio 2013, collega De Gaetano, quindi non quelli che sono stati licenziati prima, ma questi lavoratori, quelli che si trovano in quelle condizioni giuridiche vanno a sostituire quelli che dall’1 gennaio 2013 fuoriescono dal bacino e, via via, nel corso del 2013 o 2014, andranno a compensare quelli che nel corso di quest’anno e del 2014 fuoriusciranno dal bacino, ma quelli che si trovano in questa condizione al 31 dicembre 2012, vale a dire fuoriusciti e non utilizzati.

Naturalmente questa norma passerà in terza Commissione – credo – poi in seconda Commissione per il parere di natura finanziaria, ma credo che la finalizzazione sia più che giusta, perché si tratta di dare risposta a lavoratori che non vengono utilizzati, ma che comunque percepiscono la mobilità da più anni.

PRESIDENTE

Possiamo proseguire col percorso che ci siamo dati, quindi l’emendamento protocollo numero 30095/3 a firma del consigliere Gallo ed altri viene rinviato in Commissione.

Emendamento protocollo numero 30109/1 a firma del consigliere Maiolo: “Si propone che:

- per l'anno 2013 il capitolo di spesa n. 1011104 sia incrementato di euro 100 mila;

- il capitolo di spesa n. 11010107 sia diminuito di euro 100 mila;

- l'incremento di spesa del capitolo 1011104 sia destinato alla Lega delle Autonomie Locali della Calabria anche a copertura della eventuale convenzione per il supporto tecnico-specialistico al Consiglio regionale delle autonomie locali, istituito con legge regionale n. 1 del 5 gennaio 2007;

- tale previsione sia confermata nei successivi bilanci annuali”.

MAIOLO Mario (PD)

Questo è un emendamento di rito, per richiamare l’attenzione dell’Aula al finanziamento delle associazioni di rappresentanza degli enti locali.

Questa maggioranza si è caratterizzata per aver cancellato il sostegno alle associazioni di rappresentanza degli enti locali, Anci, Lega autonomie, Upi e Uncem, per quell’aspetto che ancora rimane in capo all’Uncem separatamente.

Questa scelta politica ha portato a finanziare per un importo sottratto alle associazioni di rappresentanza degli enti locali per quattro volte l’importo sottratto a queste associazioni, è stato finanziato un progetto a Field per assistere le Unioni dei Comuni e degli enti locali e abbiamo visto qual è stato l’esito di quel progetto.

Noi chiediamo che ci sia il ripristino di un sostegno reale alle associazioni di rappresentanza degli enti locali e - per come lei, Presidente Talarico, sa - penso che sia utile coinvolgere le associazioni di rappresentanza per far sì di dare un supporto tecnico specialistico alla Consulta per le autonomie locali, in modo da fargli svolgere il ruolo che in maniera importante deve svolgere anche di sostegno l’attività legislativa del Consiglio.

Per cui questo emendamento, che è finanziario, serve a ripristinare un percorso che, purtroppo, avevamo abbandonato.

Preciso che nella relazione del bilancio del 2013 – l’assessore Mancini se lo ricorderà – questo emendamento - che di fatto era stato approvato in Aula, poi c’è stato un problema di coordinamento nella fase finale e non se n’è fatto nulla - noi lo riproponiamo perché riteniamo che sia utile riprendere questo rapporto.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Proprio perché aderisco e condivido le motivazioni dei colleghi proponenti – vedo due firme – pregherei il consigliere Maiolo, se è d’accordo, di trasformarlo in raccomandazione nei confronti della Giunta perché almeno in parte possa essere accolto, reperendo le risorse nell’ambito di capitoli a cui la Giunta riterrà di attingere.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Il consigliere Maiolo ha ragione quando dice che nella redazione e nell’approvazione del bilancio di previsione 2013 c’è stato un meccanismo di corto circuito che ha impedito la concretizzazione della proposta emendativa. Il consigliere Maiolo, però, non ha ragione quando dice che l’amministrazione regionale ha cancellato le contribuzioni alle associazioni degli enti in differente modo appellate. C’è stata una riduzione, ma c’è stata una riduzione per tutti: l’Anci, per esempio, è destinataria di un contributo di 20 mila euro.

Ritengo, tra l’altro, anche rispetto alle dimensioni delle associazioni, che si potrebbe pensare di parametrare il contributo all’Anci con quello della Lega autonomie.

Faccio anche notare – poi l’Aula è sovrana – che le risorse che danno la copertura finanziaria alla proposta emendativa sono le risorse del Consiglio regionale.

Quindi, alla luce di tutto ciò, mi rimetto al proponente, eventualmente, se riterrà, di riformulare il testo della proposta.

MAIOLO Mario (PD)

Mi rimetto alla volontà della Giunta rispetto alla proposta che fa il Presidente Imbalzano. Voglio solamente precisare all’assessore Mancini che non è una richiesta esclusiva per Lega autonomie, nel senso che io penso che sia necessario proporre una convenzione fra il Cal e le associazioni di rappresentanza tutte per assistere il Cal stesso. Quindi questo serve a compensare quello che non è stato dato a Lega autonomie e, in parte, anche ad Uncem, ma che serve anche a finanziare una convenzione che riguarda tutte le associazioni autonomiste, per come è scritto l’emendamento; però accetto che vengo usato come raccomandazione, questa volta penso con la chiarezza e la trasparenza dell’Aula.

PRESIDENTE

Emendamento protocollo numero 30101, a firma dei consiglieri Guccione, Adamo, Giamborino, De Gaetano, che così recita: “Il capitolo n. 4.3.02.02 Upb dello stato di previsione della spesa di bilancio è incrementato della cifra di euro 500 mila per l’anno 2013. Tanto al fine di garantire una prosecuzione dell'esperienza professionale dei soggetti già vincitori del bando regionale “Programma Stage” di cui all'art. 5 della legge regionale 19.04.2007 n. 8 di integrazione e modifica della legge regionale 12.11.2004 n. 26 ed al fine di non disperdere il patrimonio di conoscenza già acquisito dai lavoratori, nonché di contribuire all'efficienza ed al buon andamento delle pubbliche amministrazioni fruitrici”.

GUCCIONE Carlo (PD)

Questo emendamento viene presentato in ottemperanza a quanto deciso dal Consiglio regionale con un ordine del giorno della trascorsa seduta e prevede uno stanziamento di 500 mila euro per il programma “Stage”, per permettere la continuità – noi sappiamo che sono scaduti il 30 maggio – in attesa che l’assessore Salerno proponga a quest’Aula una soluzione definitiva di utilizzazione dei giovani che vengono utilizzati nelle autonomie locali ed altri enti della nostra regione; un passaggio, una risorsa necessaria a garantire questa fase di passaggio, che può permettere al Consiglio regionale, su proposta dell’assessore Salerno, una proposta che va nella direzione di utilizzazione a tempo pieno di questi giovani che hanno già maturato una competenza e sono utili e svolgono un’attività preziosissima negli enti utilizzatori.

Dico questo perché ci troviamo di fronte al fatto che, alla fine dell’approvazione di questo bilancio di assestamento, mancherà la copertura sia per Lsu-Lpu sia per la sorveglianza idraulica ed anche per i lavoratori precari che sono in capo alla Regione, che comunque hanno qualche tempo in più di garanzia e di una fase di transizione per trovare una soluzione.

Credo che questa opportunità la dobbiamo dare anche al “Programma Stage”, perché la mia valutazione è di un’esperienza positiva che deve essere consolidata.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Voglio ricordare che sul “Pprogramma Stage” c’è in corso un’interrogazione, anche all’interno della Commissione abbiamo tenuto delle audizioni, stiamo trattando la questione e credo che sia giusto continuare su questo percorso, anche perché mi dicono che, comunque, l’emendamento è privo di copertura, quindi credo ci sia poco da fare sull’emendamento in questione. L’impegno della Commissione è quello di procedere lungo il percorso già tracciato con l’audizione – spero a breve – dell’assessore Salerno, al fine di individuare un percorso virtuoso che consenta agli stagisti di restituirli al loro lavoro.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Conforme a quello del relatore.

GUCCIONE Carlo (PD)

Presidente, chiedo la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE

Consigliere Nucera, può procedere con la chiama.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Fa la chiama.

CHIAPPETTA Gianpaolo (PDL)

Voto no, non perché non ci creda nel “Programma Stage” anche in relazione a quello che è stato fatto da un po’ di tempo a questa parte, sicuramente da quando c’è l’amministrazione Scopelliti. Gli stagisti che sono presenti qui in Aula sanno che sono state numerose le discussioni, sono stati numerosi gli incontri istituzionali, non istituzionali, però io credo che, al di là della motivazione addotta da uno dei presentatori di questo emendamento, il collega Guccione, sia necessario esplicitare con chiarezza le considerazioni e le riflessioni che sottostanno a tutto ciò che si è verificato da quando, con la legge che avrebbe dovuto favorire l’espatrio delle eccellenze al di fuori del territorio calabrese, di fatto, però, ha prodotto una sorta di corto circuito istituzionale che non ha prodotto quantomeno i risultati auspicati.

Lo sanno bene sia coloro che sono qui questa sera in sala sia quelli che non ci sono e che, comunque, sono stati più di una volta ricevuti dal sottoscritto nella qualità di consigliere regionale e nella qualità di capogruppo anche nelle sedi istituzionali, che non è un problema di volontà politica negativa, tant’è vero che – io sono certo che lo dirà anche l’assessore appena sarà il momento di esplicitare il suo pensiero, quindi il suo voto – c’è una volontà ben precisa di addivenire a delle soluzioni che non possono non essere condivise rispetto a quelle che sono le possibilità occupazionali vere in questo territorio.

Lo vorrei ricordare che il motivo per il quale il sottoscritto e gli altri colleghi voteranno no questa sera è un problema – collega Guccione, lo dico a lei che ha presentato l’emendamento – di assoluta mancanza di disponibilità finanziaria. Noi siamo qui, lo abbiamo detto, lo hanno detto i colleghi nell’apposita Commissione consiliare che si tratta di un assestamento di bilancio che tiene conto di una mobilitazione di pochissime risorse, che sono quelle che si è riusciti a tirare fuori sulla base anche di una serie di operazioni importanti fatte dall’assessore, dal dipartimento, dall’intero Esecutivo e dall’intera maggioranza, però nel momento stesso in cui c’è la volontà politica di trovare una soluzione, anche la presentazione di un emendamento e soprattutto – veda, lo dico con grande stima, collega Guccione – la necessità di richiedere un voto per appello nominale che avrebbe dovuto o avrebbe voluto significare una sorta di conta fra chi è buono e chi è cattivo all’interno di questa Assemblea, credo che faccia torto a quelle che sono le intelligenze presenti all’interno di questo Consiglio regionale.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Prosegue la chiama.

DE GAETANO Antonino (PD)

Intervengo per esprimere il mio voto favorevole, sono un presentatore di questo emendamento insieme al collega Guccione, Adamo, Giamborino, ma a tutti i colleghi del Pd, e vorrei dire al collega Chiappetta, senza esprimere polemica, soltanto per chiarire alcuni aspetti, l’ho detto anche prima: la maggioranza ha l’obbligo non di presentare ordini del giorno, perché gli ordini del giorno lasciano il tempo che trovano; abbiamo approvato in questa legislatura, in quest’Aula, centinaia di ordini del giorno che non sono stati poi portati avanti dalla Giunta regionale; sono come le raccomandazioni che facciamo alla Giunta quando trasformiamo gli emendamenti, che poi puntualmente nessuno viene approvato o portato avanti come programma di governo della Giunta regionale.

Allora c’era la possibilità – e c’è ancora – di votare “si” a questo emendamento, per dare la possibilità di far continuare questo progetto. Questo è il punto vero, non ci si può trincerare dietro il fatto che mancano i soldi. Voi siete la maggioranza, voi avete la contezza del bilancio, si fanno scelte politiche, si può tagliare da una parte e prendere da un’altra.

La vera verità è che voi non volete andare avanti su questo programma, non l’avete fatto, collega Chiappetta…

(Interruzione)

Non l’avete fatto e continuate a non farlo.

(Interruzione)

Mi fa piacere che vi stiate innervosendo ma, nonostante tutto, state votando no alla prosecuzione del “Programma stage”. Noi, invece, vi diciamo…

PACENZA Salvatore (PDL)

Le elezioni sono fra un anno e mezzo!

DE GAETANO Antonino (PD)

Le elezioni sono quasi fra due anni, ma il punto è che oggi stai votando “no”, nonostante tu abbia approvato ordini del giorno e fatto interventi in quest’Aula. La coerenza vuole che, se uno è a favore di una cosa, vota “si”, altrimenti è meglio dirlo dall’inizio e non prendere in giro.

PACENZA Salvatore (PDL)

E’ disonesto dire queste cose, è disonesto!

DE GAETANO Antonino (PD)

Presidente, io sto parlando. Se il collega vuole intervenire, può intervenire.

Scorrettezza è, invece, cambiare opinione o non dire la realtà; bisogna parlare con la realtà alle persone. Se non c’è la volontà di portare avanti questo progetto, basta dirlo. Non potete dire che siete a favore quando fate l’ordine del giorno e, quando si approvano gli emendamenti, votate in maniera difforme.

PRESIDENTE

Consigliere De Gaetano, siamo in dichiarazione di voto. Lei deve dire o sì o no, quindi non ci lasciamo andare a riflessioni, se no non finiamo più!

DE GAETANO Antonino (PD)

Devo argomentare e, se mi interrompono i colleghi, devo anche spiegare.

VILASI Gesuele (PDL)

Leggiti l’atto deliberativo dell’Ufficio di Presidenza, che parlava di un anno, fine anno a casa. Abbiamo fatto la conferenza stampa, il Presidente Bova ha chiarito a tutti quelli che chiedevano, ai giornalisti che dopo un anno sarebbero andati a casa. Si legga attentamente la delibera, consigliere De Gaetano. Non facciamo come sempre, perché tutti siamo d’accordo e dalla parte dei giovani e dei disoccupati, però non cerchiamo di fare demagogia, perché questa è bella e buona demagogia!

DE GAETANO Antonino (PD)

Presidente, io stavo facendo

PRESIDENTE

Se concludiamo le dichiarazioni di voto.

DE GAETANO Antonino (PD)

Concludo se mi fanno concludere, perché è il terzo collega che mi interrompe.

PRESIDENTE

Siccome siamo in sede di bilancio, non è che si tratta di entrare nel merito del “Programma Stage”, qui si tratta esclusivamente di un fatto economico, di dove prendere i 500 mila euro. Mi sembra che si sia chiesto l’appello nominale.

DE GAETANO Antonino (PD)

Concludo, Presidente. Ma il Presidente sta facendo intervento politico o sta facendo un intervento tecnico? Per capire! Grazie.

PRESIDENTE

Prego.

DE GAETANO Antonino (PD)

Ho chiuso quasi, dicendo che quello che diceva il collega Vilasi: è vero che è partito … ma l’abbiamo continuato quando noi eravamo maggioranza, quindi quando noi eravamo al governo di questa Regione questo progetto è sempre proseguito. Ora ci siete voi e vediamo che in questo momento questo progetto si ferma, perché da domani questi ragazzi non lavoreranno più. Alcuni contratti sono scaduti il 30 maggio, altri scadranno il 30 giugno, qualcuno scadrà la prima settimana di luglio.

Il punto è questo ed oggi voi state mettendo, votando contro questo emendamento, una pietra tombale su questo progetto.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Prosegue la chiama.

GALLO Gianluca (UDC)

Dichiarazione di voto. Presidente, mi astengo su questo punto perché il mio gruppo, tra l’altro, di fatto, sostiene la posizione da me intrapresa con la presentazione di quell’ordine del giorno, però voglio dire ai colleghi che questo è un emendamento che non ha copertura finanziaria, quindi di per sé è già un emendamento inammissibile, è una specie di legge quadro. Tra l’altro, questa maggioranza in questi anni ha sostenuto fortemente con fondi di bilancio, in un momento di grandi ristrettezze, questo programma e c’è un impegno anche da parte dell’assessore Salerno a sostenere ulteriormente questi giovani, che peraltro sono meritevoli; sono stato primo firmatario di un ordine del giorno insieme ad alcuni colleghi su questo programma che ha formato delle professionalità che sono fra le migliori di questa regione dopo un ottimo curriculum universitario, perché l’Università non abilita alla vita, ma probabilmente questi anni di esperienza all’interno degli enti pubblici regionali hanno notevolmente fortificato queste intelligenze.

Credo che ci debba essere un’ulteriore manifestazione di volontà da parte della Giunta e la maggioranza, credo il Consiglio regionale su questo ne sia perfettamente consapevole, deve aiutare l’assessore Salerno a fare un progetto che non sia quello dei 500 mila euro, perché i 500 mila euro, colleghi, coprono soltanto due mesi rispetto a questo programma o, forse, nemmeno due mesi, perché sono 300 giovani e sono qualcosa come 1.000 euro al mese, sono solo due mesi di copertura. Sarebbe un ulteriore palliativo.

Credo che l’impegno e l’astensione del gruppo dell’Udc sia in questo senso, debba essere non nel senso di dare ulteriori due mesi e poi rivederci fra due mesi e fare la vittoria di Pirro della situazione, quindi vincere solo una battaglia; noi dobbiamo vincere la guerra e cercare di sostenere, invece, questi giovani in maniera forte, determinata, facendo sì che queste esperienze possano essere veramente utilizzate, trovando poi le forme.

Assessore Salerno, so che le ha questa volontà e le chiedo di trovare qualsiasi modo, qualsiasi forma che non preveda soltanto questi 500 mila euro che non hanno copertura attraverso una legge manifesto, ma di dare la possibilità a questi giovani di proseguire la loro esperienza all’interno delle istituzioni calabresi.

Credo che questa debba essere la sfida, vincere la guerra e non solo la battaglia di questo emendamento. Comunque il gruppo dell’Udc – lo ha dichiarato il capogruppo Bruni e tutti ci conformiamo alla volontà del capogruppo – si astiene e quindi mi astengo anch’io.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Prosegue la chiama.

GIAMBORINO Pietro (PD)

Mi impegno ad essere breve nella mia dichiarazione di voto.

La storia di questa Regione, non la casistica, la storia trasferisce il seguente pensiero all’Aula: nel passato questa Regione, dunque tutti i governi che si sono susseguiti, ha prorogato bacini di migliaia di precari, se vogliamo davvero entrare nel tema, senza qualità o almeno considerati tali, parassiti o assistiti. Non è un’affermazione mia, è un’affermazione che ormai è passata anche attraverso coloro che studiano l’antropologia della Calabria e dei calabresi. Questi ragazzi, invece, che sono pochi e sbagliano, ma sono 350, a fronte di 450 che hanno trovato ristoro e soddisfazione, probabilmente, in posto diverso, sono la parte migliore della Calabria. Questo lo ha detto insieme a me il Presidente Talarico nella passata legislatura; lo dico per dire che il 50 per cento di quest’Aula o avendo emendato in questa legislatura o avendo emendato avallato all’unanimità l’iniziativa del passato, ha censito, ha certificato che questi ragazzi sono le migliori risorse di questa terra, la più qualificata.

La Pubblica Amministrazione o le Pubbliche Amministrazioni in cui hanno prestato servizio rilasciano certificati, con amministrazioni di destra o di sinistra, di centro, superlativi nei confronti di questi ragazzi. Non capisco chi, in quest’Aula, avrà davvero la forza di correre il rischio di mandarli definitivamente a casa, vista la storia politica e sociale della nostra regione.

Allora non si tratta di chi ha torto o di chi ha ragione, se c’è la posta di bilancio o se non c’è, si tratta di dire ai ragazzi, non a mio figlio che non vuole studiare – e il Presidente Bruni lo sa – ma a ragazzi che si sono laureati con 110 e lode, che abbiamo scelto con un solo criterio, meritocratico, certificato, che per 500 mila euro non riusciamo a mantenere la speranza né l’attesa di invogliare e di sostenere la Pubblica Amministrazione verso una soluzione definitiva.

A me poco importa, probabilmente non avrò più interesse di chiedere consenso libero e consensuale, però in questo momento noi stiamo per scrivere un rigo di storia nei confronti di 400 ragazzi scelti dalle Università di tutt’Italia a mo’ di notaio. Questi ragazzi non li state mandando, io non voglio fare come qualcuno poco fa, additando una lesa maestà che non esiste più in democrazia né nelle interruzioni né nell’altro; la democrazia è tollerante, è quasi caritatevole, non c’è lesa maestà. Non voglio dire che questo governo ha torto e che la responsabilità di questa cosa dovrebbe ricadere o cadrà sulla responsabilità di chi governa in questo momento, questa responsabilità cadrà sulle coscienze di ognuno di noi.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Prosegue la chiama.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

No, per le motivazioni che ho espresso all’inizio.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Prosegue la chiama.

MAGNO Mario (PDL)

Presidente, anche per me sarebbe stato facile votare sì o astenermi all’interno di quest’Aula, ma io penso che su questa problematica bisogni essere seri e non usare la democrazia per far intendere ai lavoratori presenti in quest’Aula - principalmente a tutti quelli che sono ancora sul posto di lavoro all’interno dei Comuni o degli enti che li utilizzano - che il problema non è questo “si” o “no” in Consiglio regionale, perché intanto l’emendamento – come dicevano il Presidente Imbalzano e il consigliere Gallo – è irricevibile, perché non prevede la copertura finanziaria, quindi ancora di più ha valore la tesi della demagogia. E di questo mi dispiace: oggi in Aula si consuma questo percorso, presentato anche da persone che io reputo serie, da persone che hanno svolto anche ruoli di assessore all’interno della Giunta regionale nella passata legislatura, da persone che io penso che non si dovrebbero prestare a un tipo di percorso del genere.

Noi abbiamo ascoltato questi lavoratori all’interno della Commissione, loro stessi hanno capito che il problema non si sarebbe potuto risolvere con i fondi di bilancio regionale, ma avremmo dovuto trovare un percorso di progettualità che consentisse loro di poter trovare una dimensione diversa anche dal punto di vista giuridico nel contesto di quello che è questa norma approvata nella passata legislatura nel Consiglio regionale.

Loro stessi, attraverso la propria volontà, hanno presentato all’assessore Salerno già due proposte progettuali che sono in valutazione presso l’assessorato, per trovare una soluzione definitiva. Mi meraviglio come almeno uno di questi 400 dipendenti della Regione non sia stato sistemato nei Comuni, amico Giamborino, lo dico veramente con un senso di frustrazione anche da parte mia. Quando abbiamo detto ai Comuni “se potete, noi vi diamo i soldi, vi diamo anche l’incentivo per poterli sistemare all’interno dei Comuni”, ma perché all’interno dei Comuni nemmeno uno di essi e nemmeno un ente si è posto il problema di questi lavoratori che non prestano la loro opera presso gli uffici della Regione Calabria? Noi li paghiamo per prestare la loro opera presso altri uffici ed altri enti. Già questo è un discorso ed è una problematica che andrebbe dibattuta in maniera diversa all’interno di questo Consiglio regionale.

Non lo so fino a quale punto questo percorso possa continuare ad esistere all’interno di questo Consiglio regionale, perché penso che questo problema, alla luce della normativa nuova che c’è per quanto riguarda il pubblico impiego e l’utilizzo del personale del pubblico impiego, andrebbe rivisto in questo senso, perché non è possibile che questo percorso continui in questi termini.

Per questo dico che oggi ci deve essere l’assunzione di responsabilità da parte di tutti nei loro riguardi, nei riguardi di questi ragazzi, che tutti quanti noi riteniamo degli ottimi professionisti; però dobbiamo fare lo sforzo tutti quanti insieme di trovare una soluzione, come è stato fatto la prima volta quando siamo andati verso il rinnovo, perché voi sapevate che quel rinnovo non era possibile, perché loro erano stati assunti per un solo anno per portare avanti un progetto sperimentale all’interno della nostra regione.

Abbiamo avuto la volontà allora, troviamola ancora oggi questa volontà, però troviamo anche la soluzione giusta anche dal punto di vista giuridico, definendo in maniera chiara il loro ruolo, definendo in maniera chiara il loro ruolo e la loro collocazione.

Penso che su questo percorso possiamo, senz’altro, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, insieme all’assessore Salerno, trovare una soluzione che ci consenta di poter far sì che l’opera di questi professionisti non venga tolta alla nostra regione.

Voto no per senso di responsabilità, come fanno tutti i componenti del gruppo consiliare del Pdl e degli altri gruppi che votano no, ma certamente sarebbe più facile assumere una posizione di scappatoia rispetto a un’assunzione di responsabilità.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Prosegue la chiama.

ADAMO Nicola (PD)

Posso, per pregiudiziale, fare per un minuto un’osservazione, prima di proseguire? Riguarda la votazione, però. Voglio dire che, se è inammissibile, che la Presidenza lo dichiari tale. Se non è stato dichiarato inammissibile e siamo in sede di votazione, collega Magno, mi pare inopportuno che si faccia l’osservazione sulla copertura finanziaria, perché l’osservazione, per come è stata presentata la norma, burocraticamente è corretta, ma sappiamo come noi lavoriamo. Sostanzialmente vuole essere una forma di responsabilità per dire che, se siamo d’accordo, troviamo il modo di vedere nelle pieghe del bilancio come si trovano i 500 mila euro.

Quindi non invochiamo l’inammissibilità, perché altrimenti sospendiamo la votazione e si dichiara inammissibile, ma a quel punto non so se l’inammissibilità di questo emendamento potrebbe consentire una valutazione, un esame di tanti altri emendamenti e anche di testi di legge che abbiamo pure valutato in altri momenti come ammissibili.

MAGNO Mario (PDL)

Tecnicamente, confermo che è inammissibile, poi la soluzione politica è un altro discorso.

ADAMO Nicola (PD)

Sì, purché si metta ai voti la sua votazione. Faccio la proposta affinché l’Aula l’accolga. Sono d’accordo, tecnicamente ha ragione.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Prosegue la chiama.

MAIOLO Mario (PD)

Voi avete impostato una votazione, quindi il Presidente si è assunto la responsabilità di mettere ai voti un emendamento e lo stiamo votando, a meno che non si sospenda la votazione e si faccia un’altra dichiarazione. Però io voglio intervenire perché penso che – non ho firmato l’emendamento, ma c’è l’adesione politica all’iniziativa – che sia stato un errore arrivare ad oggi in Aula a discutere di queste cose, per il semplice motivo che con il Presidente Imbalzano è stato fatto un percorso di ascolto degli stagisti, è stato tentato un raccordo con il predecessore dell’assessore Salerno, l’assessore Stillitani, e si è registrata una volontà politica della maggioranza di non assumersi una responsabilità fino in fondo.

Mi spiego: la legge che ha originato queste cose è una legge fatta nella legislatura 2000-2005, che non ha avuto mai copertura finanziaria, una legge manifesto di tante leggi fatte per dire “io mi occupo di quelli bravi che ci sono in Calabria”. Nella legislatura successiva, all’unanimità, abbiamo deciso di assumerci una responsabilità su quella legge sia il Consiglio, con un meccanismo molto virtuoso, sia la Giunta utilizzando anche risorse comunitarie ed è stato finanziato questo programma con le precisazioni che sono state chiamate. Nessuno pensa che quella - credo che nemmeno i giovani lo pensino - sia l’anticamera di un precariato di alta qualità, però se è vero che quelle famiglie hanno fatto un investimento, se è vero che questo Consiglio regionale ha fatto un investimento su questi giovani, è chiaro che noi dobbiamo trovare dei meccanismi che consenta che questo investimento venga portato a produzione; con il collega Imbalzano avevamo trovato in Commissione alcune soluzioni approvate anche dal rappresentante della Giunta, cioè di dire: “Favoriamo, agevoliamo, garantiamo dei percorsi di inserimento soprattutto nel privato e nel pubblico con un meccanismo di incentivazione all’assunzione”.

Beh, da quel deliberato della Commissione la Giunta regionale ha emesso molti bandi che riguardavano l’imprenditoria giovanile, che riguardavano altre questioni che potevano interessare i giovani laureati e non è stato previsto nessun meccanismo di incentivazione in termini di punteggio aggiuntivo per chi ha svolto un ruolo nella Regione e quant’altro, cioè si possono trovare tante forme per favorire questi percorsi.

La Giunta, purtroppo, per carenza di coordinamento e di iniziativa – mettiamola come vogliamo – ha manifestato una scarsa attenzione politica nei confronti di questa questione; mi dispiace che questa arrivi in Aula, perché su queste questioni penso che, come anche per precariati non di alta qualità, ma sicuramente funzionali alla Regione, in quest’Aula, all’unanimità, siamo venuti trovando soluzioni a monte e poi sono state approvate. Chi è esperto e di lungo corso di questo Consiglio sa che sono state sempre affrontate in questo modo.

Se si arriva in Aula stasera con un emendamento di questo genere, non si può accusare i proponenti di strumentalizzazione politica, è che siamo arrivati in Aula senza avere nessuna proposta di soluzione da parte della maggioranza.

Su questo evitiamo strumentalizzazioni. Penso che non dobbiamo arrivare al voto finale su questa cosa. Siccome abbiamo assunto impegno che da questa seduta discendono delle attività normative, penso che questa sia una strada; avevamo anche proposto una bozza di legge che vincola l’azione di inserimento lavorativo dando punteggio aggiuntivo non solo a questi giovani, ma a tutti quelli su cui la Regione fa un investimento anche di formazione e che deve poi, in un certo senso, garantire e favorire l’inserimento lavorativo.

Penso che la mozione – e dico che sono a favore dell’interruzione della votazione in Aula su quest’ordine del giorno – debba trovare una soluzione anche normativa di vincolo al riconoscimento in termini di punteggi nei bandi regionali, per favorire questo tipo di inserimento e per dare, dal punto di vista legislativo, una continuità a quella legge, che ovviamente poi trova, qualora – come io penso e mi auguro – ci sia la necessità finanziaria di coprire percorsi di questo genere, un impegno collettivo affinché si copra finanziariamente un percorso legislativo aggiuntivo.

Questo è, ma questo è il motivo per cui vi abbiamo detto che questo assestamento di bilancio doveva essere la sede per fare discussioni di questo genere, almeno sul piano politico, consigliere Chiappetta, perché lei mi dice “è vero, non si possono trovare 500 mila euro”, però questo ragionamento perché non si è fatto in Commissione, perché non l’abbiamo fatto a seguito delle audizioni dei giovani che andavano avanti e indietro per la Calabria per essere auditi dalla Commissione? Perché siamo arrivati in Aula? Siamo arrivati in Aula perché c’è stata una carenza di volontà e conduzione politica.

Quindi, aderisco alla proposta di sospendere la votazione e di trovare l’impegno legislativo e finanziario per trovare uno sbocco su questo investimento.

PRESIDENTE

Il consigliere Maiolo, nel corso della sua dichiarazione di voto, ha fatto una proposta un po’ anomala, perché quando si è in dichiarazione di voto si conclude la votazione e poi, magari, si individua un percorso; però, essendo l’Aula sovrana rispetto all’argomento, visto che l’argomento riguarda tantissimi giovani, quindi è estremamente delicato e non si può fare certamente demagogia e strumentalizzazioni, darei la parola, subito dopo questo intervento, per un attimo all’assessore Salerno.

(Interruzione del consigliere Vilasi)

Siccome ha chiamato in causa l’assessore Salerno…

(Interruzioni)

No, consigliere Vilasi, sto chiedendo all’Aula se è d’accordo sulla proposta avanzata dal consigliere Maiolo. Siccome vedevo i banchi della maggioranza e molti annuivano su questa proposta del consigliere Maiolo, sto chiedendo se l’Aula è d’accordo, perché è sovrana, se ritenete opportuno che si debba interrompere la votazione. Siccome la votazione per appello nominale è stata chiesta dalla minoranza, perché è un emendamento della minoranza, nel corso di una dichiarazione di voto un esponente della minoranza chiede che ci possa essere questo percorso condiviso rispetto all’argomento.

Allora, se siete d’accordo, possiamo ascoltare l’assessore al ramo, peraltro abbiamo risposto tante volte a questo argomento, eccetera. Se ci sono le condizioni e in Aula c’è la volontà comune di tutti di sospendere la votazione, noi andiamo a prendere questo emendamento e lo inseriamo in quel percorso privilegiato che ci eravamo dati nell’intervento che avevo dato prima.

Quindi interrompiamo di fatto la votazione, ma dobbiamo essere tutti d’accordo.

GUCCIONE Carlo (PD)

Chiedo la parola, Presidente.

MORRONE Ennio (PDL)

Siamo in votazione. Finiamo la votazione e poi parla l’assessore Salerno, perché la soluzione l’abbiamo già trovata, non siamo né sprovveduti né insensibili. Hanno chiesto questa votazione e noi andiamo avanti. Poi la soluzione l’illustrerà successivamente l’assessore Salerno, perché la soluzione già l’abbiamo, non votiamo altrimenti così, tanto per caso, abbiamo già una soluzione.

Quindi adesso si prosegue la votazione così come prescrive il Regolamento. Finita la votazione, l’assessore Salerno esporrà la soluzione.

(Interruzione)

Dopo, non prima.

(Interruzioni)

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Prosegue la chiama.

PACENZA Salvatore (PDL)

Innanzitutto, chiedo scusa al collega De Gaetano per averlo interrotto, però, come era prevedibile, la discussione è scivolata su un piano politico e – mi dispiace ribadirlo – come se da quella parte ci fossero coloro i quali sono preoccupati per la sorte di questi giovani e valenti professionisti, da questa parte ci fossero persone insensibili e non propense a favorire un percorso.

Sanno bene – ed io non voglio ledere l’intelligenza di questi giovani professionisti – quanto quest’argomento sia stato all’attenzione di tutti quanti i consiglieri regionali, credo nessuno escluso; sanno bene che il percorso è stato anche prorogato nel novembre 2011 da quest’Aula per volontà di questa amministrazione regionale; sanno bene che la presentazione di questo emendamento presenta una situazione di irritualità, perché non è indicato da nessuna parte da dove questi 500 mila euro dovevano essere presi. Ma, a parte questo aspetto, in relazione ad una serie di indicazioni venute direttamente dall’assessore Salerno, che si è prodigato, fin dal momento in cui si è insediato, alla possibile soluzione - e ne sono state opzionate e messe in campo diverse - c’è pronto quello che poi l’assessore dirà e metterà a disposizione di tutta l’Aula.

Qui non si tratta di andare a stimolare le nostre coscienze, perché sono state stimolate abbastanza; qui non si tratta di non avere la sensibilità giusta per pensare a coloro i quali in questo momento chiedono una soluzione; qui si tratta di trovare una soluzione che non può essere quella – mi pare di capire – della stabilizzazione, non è possibile, si tratta di verificare quali sono i percorsi, qual è il tracciato attraverso il quale si può, in qualche modo, affidare questi professionisti ad una fase successiva. Sono nati come stagisti, stage significa fare una formazione, si è proseguito, si è andato avanti con reciproca soddisfazione e, certo, caro assessore, che è necessario verificare nelle proposte che metterai a disposizione di quest’Aula che l’utilizzo sia il migliore possibile, congruo con la responsabilità, con la professionalità che nel frattempo hanno maturato, grazie anche all’attenzione che quest’Aula, questa amministrazione ha avuto nei loro confronti.

Mi affido alla loro intelligenza, che è elevata, alla loro capacità, che sono elevate, perché so che sanno distinguere coloro i quali questa sera stanno facendo, mio malgrado, purtroppo – devo dire – stanno rimestando dal punto di vista demagogico – me lo dovete consentire – perché non è possibile che qui centro ci siano coloro i quali vogliono e coloro i quali non vogliono. Vogliamo tutti quanti – non c’è da chinare il capo, perché è così – trovare una soluzione, ma che sia compatibile con le casse della Regione, che in questo momento ci dicono altro, e siano compatibili con normative che ci possono dare la possibilità di un prosieguo corretto.

Non è immaginabile un qualcosa di irraggiungibile e credo che chi è onesto intellettualmente vi abbia sempre detto queste cose, dunque aspettiamo la risposta che in quest’Aula correttamente deve dare e darà l’assessore al lavoro. Non sono io delegato a farlo, mi rimetto a quello che l’assessore da qui a poco dirà.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Prosegue la chiama.

SALERNO Nazzareno, assessore al lavoro ed alle politiche sociali

Ho ascoltato con molto interesse, però – consentitemi – Ponzio Pilato si lavò le mani e Gesù Cristo è finito in croce. Questo è un emendamento che consente agli stagisti di andare avanti o è la fine del “Programma Stage”? Perché questo emendamento, che non ha una copertura finanziaria, che non indica dove reperire le risorse, ma parla solo di incrementare di 500 mila euro un capitolo di bilancio, significa che questa legge di assestamento verrà impugnata, questa parte di questo emendamento verrà cassata e per gli stagisti sarà la fine!

Se vogliamo parlare, invece, di cose più serie e concrete – e mi dispiace, voglio sottolineare un passaggio politico, dell’astensione dei colleghi dell’Udc – dobbiamo dircela tutta: perché si sta interessando la Giunta? Perché si sta interessando oggi l’assessore al ramo, il sottoscritto? Perché in Consiglio regionale non ci sono più le risorse per poter finanziare il “Programma Stage”. Ma andiamo un attimino indietro: il collega Pacenza, ma anche altri colleghi, l’intervento del collega Chiappetta, “Programma Stage” che significa? Formare, arricchire di esperienza questi giovani laureati ed ha un inizio e una fine. Questo programma va avanti dal 2008.

Oggi, certamente, la Regione, la Giunta regionale, la maggioranza che governa questa Regione non vuole abbandonare 364 persone che sono dentro questo progetto, nella misura più assoluta, ma deve fare i conti con quello che si può fare e quello che si potrà fare e vi posso assicurare che abbiamo fatto tutto, l’impossibile e lo stiamo facendo. Se i colleghi dell’opposizione leggessero gli atti che la Giunta regionale produce, si accorgerebbero che c’è una delibera di Giunta regionale dove, oltre ai 19.760 percettori di ammortizzatori sociali in questa regione, ci sono 4.973 lavoratori di pubblica utilità e lavoratori socialmente utili e ci sono altri 3.100 precari della legge 15, della legge 28, e chi ne ha più ne metta!

Accanto a questi, insieme a questi, abbiamo inserito in questa delibera anche il “Programma Stage”. Abbiamo chiesto ed ottenuto, per la prima volta, un tavolo tecnico nazionale presieduto dal sottosegretario Patroni Griffi, con la presenza del Ministero dell’interno, Ministero della funzione pubblica, Ministero del lavoro e Ministero delle attività produttive, questo per avviare un percorso di soluzione concreta ai bacini di precariato che si sono formati ed accumulati negli anni in questa regione, chiedendo un percorso che vada verso lo svuotamento dei bacini e verso la stabilizzazione di questi precari. Per questo abbiamo chiesto ed ottenuto la presenza del Dipartimento della funzione pubblica.

Al tavolo tecnico nazionale, su questo programma, ci hanno fatto delle rimostranze, dicendo che questo è un programma “Stage” e che non può rientrare nella delibera di emergenza per stabilizzare i precari in Calabria. Noi non ci siamo fermati, siamo andati avanti e siamo avanti e già i ragazzi che hanno avuto modo di interloquire con il sottoscritto, con il Presidente Scopelliti, con i colleghi della maggioranza ed anche con colleghi della minoranza; dal sottoscritto hanno avuto un’anticipazione su quella che potrà essere la soluzione e vi assicuro che è l’unica soluzione in questo momento che ci potrà essere, che andrà a restituire soprattutto la dignità a quei laureati con 110 e lode in questa regione, perché è umiliante che un laureato con 110 e lode continui da cinque anni a percepire 600 euro al mese e che i Comuni laddove prestano servizio facciano orecchie da mercante per non stabilizzarli o per non contrattualizzarli con uno stipendio dignitoso, affidando loro un ruolo dignitoso.

La Regione è qui, ma è già intervenuta qualche mese fa, quando ha pubblicato il bando per la dote occupazionale che ha derogato al limite di età. C’erano dei paletti, certo, ma vi posso dire che domande per quel bando ne sono state presentate due da parte degli stagisti. Va bene.

Oggi, la Regione è pronta con un nuovo avviso riservato agli stagisti, utilizzando l’Asse II “Occupabilità”, per dare loro la possibilità di continuare altri sei mesi negli enti dove vengono utilizzati e questi enti, se vogliono e se sono nelle condizioni - perché anche loro hanno il problema del rispetto del Patto di stabilità - potranno cominciare a stabilizzare questi lavoratori o, comunque, inserirli nel loro organico, ovviamente utilizzando anche gli incentivi dell’Asse II “Occupabilità”, che possono essere i 20 mila euro per chi assume nel privato a tempo indeterminato questi soggetti, quindi 20 mila euro all’azienda che assume, questo potrà essere, anche sotto altre forme, indirizzato agli enti utilizzatori. L’altra opzione è quella dei 20 mila euro se ognuno di loro vuole intraprendere la libera professione, l’autoimpiego.

Questo significa dare una possibilità a questi laureati con 110 e lode per entrare veramente con dignità, con orgoglio e con fierezza nel mondo del lavoro.

Oggi parlare di stabilizzazione è impossibile, sono 17 anni che ci trasciniamo i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, 17 anni, ed abbiamo difficoltà a stabilizzare. Quindi illudere questi giovani, questi laureati che potranno accedere ad una stabilizzazione, un posto nel pubblico impiego è una follia, è una presa in giro, è demagogia, come diceva il collega Vilasi.

Allora oggi su questo dobbiamo ragionare, su queste cose ci dobbiamo confrontare. La Giunta è pronta e i colleghi di maggioranza lo sanno, lo sanno tutti. Consigliere Gallo, con lei ne abbiamo parlato più volte, le ho spiegato, ho spiegato a tutti quelle che sono le intenzioni della Giunta regionale e oggi col presidente Scopelliti abbiamo incontrato una delegazione di questi stagisti e loro sono rimasti contenti. Ci sono dei paletti, ovviamente, che l’Asse II impone, che sono quelli del reddito: gli 8 mila euro per i lavoratori dipendenti; certo, chi supera gli 8 mila euro all’anno, oltre gli emolumenti acquisiti per il “Programma Stage” che non vengono contemplati.

Consentitemi, non si tratta di giovani laureati disoccupati, perché vuol dire che guadagnano 8 mila euro oltre le risorse derivanti dal “Programma Stage”, che equivalgono a 600 euro al mese netti per 12 mesi, sono altri 7.800 euro; quindi sono stipendiati, non stiamo parlando di disoccupati.

Allora, consentitemi, questa è la verità, questa è la realtà, questa è la situazione del “Programma Stage”.

L’Asse II lo mettiamo a disposizione, mi pare che questa sia la strada per incominciare ad indirizzare questi ragazzi verso il mondo del lavoro. Cinquecento mila euro, collega Guccione – sai che ti stimo molto, abbiamo lavorato insieme anche in Commissione – non risolvono alcun problema. A 600 euro al mese – e ovviamente parliamo di 600 euro al mese senza contribuzione previdenziale, quindi situazione analoga a quella dei lavoratori di pubblica utilità, che dopo 17 anni non si trovano neanche un anno di contribuzione per poter percepire la pensione – per sei mesi, ci vogliono 1.296.000 euro.

Quindi capite bene che 500 mila non vanno a risolvere il problema degli stagisti, a settembre il problema si ripropone. Comunque, quale situazione sarebbe dare un futuro precario a 600 euro al mese a questi laureati!?

Consentitemi, oggi non ci sono le condizioni perché non ci sono le risorse finanziarie, ci sono dei paletti, perché altrimenti sarebbe stato interesse di tutti, di tutto il Consiglio regionale e, prima di tutto, della maggioranza, del governo regionale stabilizzarli, dare loro un posto di lavoro dignitoso, collocarli, magari, anche nell’organico della Regione con dei posti dirigenziali – perché no? – ma oggi non ci sono queste condizioni. E’ inutile illudere, è inutile creare illusioni. Diamo loro la possibilità di entrare nel mondo del lavoro. Questo è quello che noi possiamo fare oggi, vi assicuro che di più non si può fare, stiamo facendo il massimo.

Questa è la situazione sul “Programma Stage”.

Il mio voto su questo emendamento e il mio voto da consigliere regionale è “no”, perché questo emendamento significa un qualcosa che segna la fine del “Programma Stage”, perché è una mera illusione ed io voglio aiutare questi ragazzi da consigliere regionale, da cittadino calabrese, voglio che ci sia uno strumento serio che dia loro la possibilità di costruirsi un futuro e di poter contare su quei sacrifici che loro hanno fatto e le loro famiglie per potersi laureare e conseguire anche l’eccellente risultato di 110 e lode.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Prosegue la chiama.

SULLA Francesco (PD)

Credo che le argomentazioni dell’assessore vadano tenute in seria considerazione, ma alcuni ragionamenti che ho sentito portare avanti da alcuni colleghi sulla copertura finanziaria e sulla specificazione o spiegazione del termine stage preoccupano, non possono che preoccuparci. Se qualcuno ci spiega che stage vuol dire formare per un periodo limitato, insomma, tutto quello che ha detto, l’impegno a trovare una soluzione, se la giustificazione viene data in quella maniera, come hanno fatto alcuni colleghi dicendo che ve ne dovevate andare perché un anno durava il progetto, quindi dovevate andare a casa…

PACENZA Salvatore (PDL)

E’ un termine anglosassone.

SULLA Francesco (PD)

Credo che questa sia una spiegazione inutile che avremmo fatto bene a risparmiarci.

Tutti quanti ricordiamo come abbiamo finanziato la prima volta questo progetto, tagliando i costi della politica e indirizzandoli a un obiettivo preciso, quello di evitare la fuga dei cervelli dalla Calabria, anzi invitando tanti di questi ragazzi, alcuni dei quali allora si trovavano fuori a fare delle esperienze, a ritornare nella propria terra. Se questi ragazzi si devono pentire di essere tornati nella loro terra perché non hanno bene identificato il termine stage, secondo me c’è da stare molto preoccupati.

Qualunque sia la soluzione che mantenga questa esperienza e che – come diceva anche il consigliere Maiolo – la incanali in un percorso di stabilizzazione attraverso il riconoscimento delle capacità professionali, ma anche dell’esperienza che hanno maturato in questi anni nella Pubblica Amministrazione, qualificando la nostra Pubblica Amministrazione, credo che anche il percorso della Giunta – così come diceva il consigliere Maiolo prima – possa essere un elemento da tenere in seria considerazione.

Quindi qui non c’è chi vuole fare demagogia o chi non la vuole fare. Sono convinto anch’io che dovremmo tutti quanti avere questo obiettivo.

Ricordo solo, però, che l’anno scorso il milione di euro fu trovato dal Consiglio regionale, la Giunta l’anno scorso non le stanziò le risorse. Quindi vorrei sottolinearlo. Per cui non credo che il problema siano i 500 mila euro, perché davvero, se si parla di non copertura finanziaria, tante volte ho visto che si spende molto di più di 500 mila euro in cose davvero inutili, magari per qualche manifestazione che, addirittura, non serve granché alla Calabria.

Sull’emendamento voto “si”, e concordo con la proposta del consigliere Maiolo di trovare insieme una soluzione che, intanto, assicuri la continuità e poi riconosca i meriti di queste professionalità e di queste esperienze per puntare alla stabilizzazione definitiva; qui parliamo di professionalità alte, non parliamo di persone che hanno bisogno di un lavoro qualunque, ma credo che possano dare un grande contributo alla Calabria, così come stanno facendo, e noi questi cervelli ce li dobbiamo tenere, com’era nello spirito della norma, che era quello – mi ricordo la polemica con Conichino e altri, che insistevano su questa cosa dello stage, della precarietà, che non serviva - di mantenere qui i nostri cervelli e dobbiamo fare di tutto per mantenerli.

Se la strada che indica l’assessore va in questa direzione e porta alla stabilizzazione, sarò il primo a fare l’applauso all’assessore, non mi creo problemi di destra, di sinistra, di centro o di schieramento. L’interessante è che questi lavoratori trovino una soluzione e una tranquillità per il loro futuro.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Prosegue la chiama.

TALLINI Domenico, assessore al personale

Per dichiarazione di voto, non fosse altro che voglio che la mia posizione resti registrata, perché ho ricevuto gli stagisti, ho parlato con loro e penso che molti di loro siano convinti che la soluzione non sia quella proposta dall’emendamento del consigliere De Gaetano, anzi mi meraviglio come il collega De Gaetano abbia voluto mettere questo Consiglio regionale in grande difficoltà. Credo che l’emendamento De Gaetano abbia messo in difficoltà la maggioranza, ma anche l’opposizione.

Credo che non sia tanto il problema se votare o non votare a favore dell’emendamento, è e sono preoccupato della strumentalizzazione che domani si potrà fare fuori da questo Consiglio regionale.

Credo che anche i colleghi della maggioranza che hanno dato un voto di astensione – e lo dico con grande rispetto nei confronti di questo voto – lo abbiano fatto con una certa superficialità, perché un modo serio di affrontare il problema è quello esposto dall’assessore Salerno; ne abbiamo parlato insieme nei giorni scorsi e vi posso assicurare che gran parte degli stagisti ha la consapevolezza che o si esce da questo schema oppure anche loro stessi non hanno nessuna voglia di continuare in queste condizioni.

Quindi i due mesi senza la copertura finanziaria, credo non servano a nessuno, pertanto credo che l’intervento del collega Maiolo, che aveva capito che votare questo emendamento in queste condizioni significa dividere il Consiglio regionale su un problema su cui tutti dovremmo essere uniti, significa, forse, addirittura affossare quello che può essere o complicare un percorso per dare una soluzione dignitosa a questi lavoratori.

Questa, rimanga registrato, è la mia posizione.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Prosegue la chiama.

TREMATERRA Michele, assessore all’agricoltura e alla forestazione

Caro collega Giamborino, noi nel 2010 eravamo insieme in questo Consiglio regionale ed eravamo insieme anche nel 2007, quando nacque questa idea che abbiamo avuto la capacità di sminuire, a mio avviso; lo dico oggi perché votai nel 2010 quel bilancio in cui si prevedeva la possibilità per gli enti di poter eventualmente stabilizzare gli stagisti e, quando votai quella norma, vi devo dire – lo dico soprattutto a loro che sono le nostre eccellenze – non ero affatto convinto di fare una cosa buona e giusta, non perché davo a loro o toglievo a loro qualcosa ma perché lo spirito di quella legge nacque nel 2007, quando a larga maggioranza, all’unanimità – questo vada a mente – si decise di investire i tagli della politica, per evitare che le nostre eccellenze potessero andare via dalla regione e per dare a loro la possibilità, ad una parte di quei giovani di tornarsene in Calabria, di iniziare un’avventura lavorativa negli enti e di dare la possibilità a loro in quell’arco temporale di acclimatarsi alla nostra terra.

 (Interruzioni)

Per dare loro la possibilità di venire in Calabria, di avere sotto forma di stage un contributo da parte del Consiglio regionale e di potersi, quindi, affermare professionalmente e poi buttarsi nel mondo del lavoro. Questo era lo spirito che doveva riguardare, a rotazione, tutte le eccellenze e tutti i nostri laureati con 110 e lode.

Beh, facemmo una grande frittata, a mio avviso, che è quella di non creare questo meccanismo di ricambio e di dare la possibilità a tanti giovani laureati con 110 e lode di poter fare questa esperienza di stage. Questo era lo spirito della norma e oggi ci troviamo a dividerci qui in Consiglio fra chi è più bravo e chi è meno bravo a risolvere la questione di questi ragazzi, per un vulnus che noi abbiamo commesso nel 2010.

Mi astengo su questo provvedimento, ma non mi piace assolutamente che si possa fare in questo Consiglio regionale questo tipo di polemica, perché c’è una responsabilità oggettiva di chi ha voluto modificare quella legge che era nobile, a mio avviso, e tutti quanti noi l’abbiamo votata e sostenuta, quella del 2007, facendo, invece, qualcosa che ha creato un precariato culturale come nel caso di questi ragazzi.

Oggi non si può richiamare la maggioranza alla sua responsabilità, dimenticando che, se qui siamo in queste condizioni, è perché, probabilmente, nel recente passato qualche errore è stato commesso dal Consiglio regionale nel voler modificare quell’impianto che, secondo me, era innovativo e non finalizzato a creare una situazione del genere, con tanti professionisti, tanti ragazzi molto capaci che fanno bene nella Pubblica Amministrazione e che ancora, a distanza di sette-otto anni, percepiscono una misera ricompensa – perché di questo si tratta – e non hanno sicuramente avuto l’opportunità di buttarsi nel mondo del lavoro, visto che sono persone laureate con 110 e lode e che, sicuramente, avrebbero avuto maggiore possibilità nel mercato del lavoro che non tenerli vincolati a queste nostre dinamiche che a loro sicuramente non faranno piacere.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Prosegue la chiama.

TRIPODI Pasquale Maria (Gruppo Misto)

Ascoltando questa discussione, non dico che sono confuso, ma vorrei fare un’analisi un po’ più articolata rispetto a queste problematiche che sta vivendo la Calabria.

Se si ricorda l’assessore Fedele, nel 2000 abbiamo partecipato, insieme con il consigliere Bova, ad una trasmissione a Reggio Tv, in cui abbiamo parlato del bacino Lsu-Lpu, in particolare della legge che aveva presentato l’allora assessore Scopelliti, oggi Presidente della Giunta regionale, e già allora io dissi: “Guardi, gli effetti di questa legge non penso che saranno altamente qualificanti e qualificati, né per i lavoratori né per la diminuzione del bacino, stante” – allora, al 2000 – “la situazione in cui i nostri Comuni versano”. Così è stato fino al 2013, a distanza di tredici anni.

Fare dietrologia non serve a niente, però di fatto anche negli enti che hanno stabilizzato una parte di Lsu-Lpu hanno dovuto subire la mortificazione che sono stati immessi nel bacino, addirittura, nella fascia A, nemmeno nella fascia B – parlo della nostra provincia – però una risposta l’hanno ricevuta.

Qua ci troviamo di fronte ad una forza lavoro – chiamiamoli in questo modo perché è così – altamente qualificata, per la quale il Consiglio regionale del passato ha approvato una legge in cui le motivazioni che ha dato poco fa l’assessore Trematerra non fanno una piega, l’orientamento ab initio era quello, però di fatto adesso ci troviamo con del personale altamente specializzato, utile agli enti che non hanno stabilizzato all’interno delle loro piante organiche questo tipo di personale. E su questo ho sentito anche una critica – chiamiamola in questo modo – verso i Comuni.

Ricordo a me stesso, non sicuramente a voi che siete più accorti di me, che già stamattina c’era una polemica nel cosentino perché, addirittura, i sindaci vogliono restituire le proprie fasce al Prefetto perché i tagli ai Comuni sui fondi sono stati superiori a quanto già annunciato dal Governo.

Quindi analizziamo i fatti per come sono, anche rispetto alle dichiarazioni che ha fatto l’assessore Salerno, perché parto dal presupposto che sui fatti non ci possa smentire nessuno. I fatti quali sono? Che entro il 15 luglio tutti e 364 partecipanti allo stage avranno terminato la loro esperienza, e questo è un fatto.

L’altro fatto qual è? Quello che ci ha appena esposto l’assessore Salerno – lo dico con molta franchezza – il quale ha detto: “Per quel che possiamo fare e con gli strumenti che possiamo utilizzare, quelli comunitari, al massimo possiamo garantire o i 20 mila euro se volete uscire dal bacino” – mi corregga se sbaglio, assessore – “o i 20 mila euro che possiamo dare o al privato o ad enti che intendono stabilizzarvi oppure prendiamo atto che, alla fine di questo percorso, la Regione Calabria non vi può garantire, in ogni caso, non una vostra stabilizzazione” – perché non se ne parla nemmeno, da quel che ho capito – “ma addirittura la continuità lavorativa che avete al momento”. Questi sono i fatti.

Allora io dico, assessore, e lo dico alla maggioranza, perché fare dietrologia o fare populismo non serve a nessuno, né a noi, né a voi, né a loro, ritengo che l’assessore Salerno non possa attivare questo meccanismo – l’ho detto molto chiaramente “io posso fare questo” – da qua ad una settimana o a dieci giorni; sicuramente l’assessore Salerno questo meccanismo lo può attivare, verosimilmente, a settembre.

(Interruzione)

Pure adesso? Speriamo che sia così. Direi, intanto, se non è possibile fare subito quello che dice l’assessore Salerno, di garantire continuità al progetto affinché non siano mandati a casa, fermo restando che io prendo per buono quello che testé ci ha detto l’assessore Salerno, poi vedremo i percorsi, ma perlomeno garantiamo una continuità lavorativa a questi giovani, mentre l’assessore Salerno attiva i meccanismi che ci ha detto.

Quindi significa che quell’emendamento serve, se non altro, a dare una continuità, una tranquillità mentre l’assessore Salerno riesce ad attivare quel meccanismo.

Dove si possono prendere i soldi? Avete fatto un assestamento di bilancio dove avete fatto una sintesi di quell’emendamento. Francamente, assessore Mancini, invece di destinare 2 milioni al turismo, se destiniamo 1 milione e mezzo e 500 mila euro li destiniamo a questi giovani per garantire giugno, luglio e agosto, non penso che cada il mondo, ma perlomeno abbiamo il tempo, insieme alla maggioranza – perché il lavoro riguarda tutti, è una priorità che riguarda maggioranza e opposizione – per definire percorsi, mi auguro virtuosi, per poter garantire una continuità, stante la professionalità che hanno acquisito negli enti e all’interno della Regione.

Detto questo, voto sì convintamente all’emendamento, ma con le motivazioni che ho esplicitato, non perché l’emendamento riesca a risolvere il problema -non lo risolve e lo sappiamo tutti-; è stato un modo per smuovere la discussione sul problema, ma quella somma, se riusciamo a recepirla e a reperirla all’interno del bilancio che stiamo approvando, serve per garantire una continuità finché l’assessore riesca ad attivare quel meccanismo.

Questo Consiglio regionale, poi, la Commissione e la Giunta regionale avranno la capacità di dire con molta chiarezza a questi giovani “il percorso è questo, non c’è niente da fare, provvedete” oppure “siamo riusciti a trovare le risorse economiche” – perché di questo si tratta e loro lo sanno pure – “affinché possiamo garantirvi una continuità all’interno del sistema lavoro calabrese”.

NUCERA Giovanni, Segretario Questore

Prosegue la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione sull’emendamento protocollo numero 30101: presenti e votanti 32; hanno votato sì 8; hanno votato no 19; astenuti 5.

(E’ respinto)

(Hanno risposto sì i consiglieri: Adamo, De Gaetano, Giamborino, Giordano, Guccione, Maiolo, Sulla, Tripodi;

hanno risposto no i consiglieri: Albano, Chiappetta, Crinò, Fedele, Gentile, Grillo, Imbalzano, Magno, Morrone, Nicolò, Nucera, Orsomarso, Pacenza, Parente, Pugliano, Salerno, Stillitani, Tallini, Vilasi;

si sono astenuti i consiglieri: Bruni, Dattolo, Gallo, Talarico F., Trematerra.)

Emendamento protocollo numero 30093/1, a firma del consigliere Chiappetta: “Articolo 6, comma 2.

1. Al fine di consentire l'espletamento di interventi specifici finalizzati al sostegno delle categorie protette nel settore delle politiche sociali e del volontariato, è autorizzata per l'esercizio 2013 la spesa di euro 280 mila con allocazione all’Upb 6.2.01.02 dello stato di previsione della spesa di bilancio 2013.

2. Alla copertura finanziaria della disposizione di cui al comma precedente si provvede con la corrispondente riduzione delie risorse destinate al finanziamento della legge regionale 23/2003 di cui alla tabella C allegata all'art. 5 (capitolo 4331103)”.

Si commenta da sé.

(Interruzione)

Ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (PDL)

C’è un subemendamento tecnico da collegare all’emendamento Chiappetta che prevede di spostare sul capitolo 1002114 70 mila euro da diminuire contestualmente dal capitolo 22040314.

PRESIDENTE

Quindi, un subemendamento all’emendamento presentato dal consigliere Chiappetta. Ha detto i capitoli e anche la cifra.

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione il subemendamento del consigliere Orsomarso.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’emendamento a firma del consigliere Chiappetta, come sub emendato.

(E’ approvato)

Emendamento, protocollo numero 30117, a firma del consigliere De Gaetano, che recita: “Il Bilancio di previsione all'Upb 4.3.02.02.09 relativo al fondo regionale per l’occupazione relativo al finanziamento di interventi di politica attiva dell'impiego, finalizzati alla progressiva e graduale stabilizzazione occupazionale (legge regionale 21 marzo 2013 n. 10), ha previsto solo euro 3.761.372,36, cifra assolutamente insufficiente per coprire gli emolumenti degli LSU ed LPU, viene aumentato ad euro 18.000.000,00”.

Penso che questo sia un emendamento normativo, quindi lo rinviamo alla Commissione.

(Interruzioni)

E’ normativo perché non c’è il capitolo di riferimento.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

E’ senza copertura finanziaria, Presidente, quindi è inammissibile.

DE GAETANO Antonino (PD)

Intanto, lo voglio illustrare.

PRESIDENTE

Secondo me, però, possiamo rinviarlo.

DE GAETANO Antonino (PD)

No, devo illustrare quest’emendamento. Poi, ovviamente, decidete quello che volete fare, però tenete conto che il criterio va adottato dall’inizio e non da ora.

Il punto è questo: come avevo detto nella discussione generale, per quanto riguarda il precariato Lsu-Lpu, mancano circa 18-19 milioni per arrivare a fine anno. Nella manovra di assestamento che avete presentato oggi con un emendamento avete aggiunto 1 milione e 700 mila euro, quindi mancano circa 17 milioni di euro per arrivare alla fine dell’anno, al 31 dicembre 2013.

Ora vi chiedo, assessore Mancini: come facciamo a pagare gli Lsu-Lpu fino alla fine dell’anno? Come facciamo a pagare gli ex articolo 7? Come facciamo a pagare tutto il precariato regionale che è nei vari comparti?

Con questo emendamento chiedo una cosa che voi dovevate già fare, perché non era mai successo nella Regione Calabria che nell’assestamento di bilancio non venivano comprese le somme per arrivare fino a fine anno. Sono fortemente preoccupato che per la prima volta non ci saranno i soldi per pagare gli Lsu-Lpu e a poco servono le rassicurazioni di un Tavolo tecnico nazionale che non deve dare risposte su questo. Il Tavolo tecnico nazionale deve dare risposte sulla parte normativa per la stabilizzazione.

Siamo d’accordo su questo e incoraggiamo la Giunta regionale negli incontri che farà con il Governo nazionale per trovare una soluzione normativa; significa che vanno cassate tre leggi dello Stato che impediscono ad oggi la stabilizzazione, che sono il blocco delle assunzioni, il Patto di stabilità ed il superamento del tetto degli stipendi. Queste tre norme inserite dal Governo Berlusconi, perché, colleghi, avete parlato prima di che cosa abbiamo fatto noi. Quando c’eravamo noi col Governo Prodi avevamo fatto una legge per consentire la stabilizzazione, infatti 4 mila Lsu furono stabilizzati. Il Governo Berlusconi ha inserito queste norme.

Ora, ovviamente, dopo tanti ordini del giorno, chiediamo che queste norme vengano cassate, ma il pagamento per gli Lpu del sussidio e l’integrazione per Lpu-Lsu è stato sempre carico della Regione Calabria ed è la prima volta che non ci sono i fondi per pagare questi lavoratori e queste lavoratrici.

L’emendamento va in questa direzione. Si erano presi impegni in quest’Aula e anche con le organizzazioni sindacali che, in fase di assestamento di bilancio, la Giunta regionale avrebbe trovato i fondi. I fondi non ci sono. Vogliamo sapere come pensate di trovare questi fondi.

Siamo fortemente preoccupati, per questo presentiamo questo emendamento che chiediamo all’Aula ed alla Giunta regionale di approvare per evitare tensioni sociali forti da qui a poco in tutta la nostra regione.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Il tema sollevato dal consigliere De Gaetano è serio; la Giunta sta lavorando, il collega Salerno è protagonista di tutta una serie di vicende amministrative che il Consiglio conosce. Sull’emendamento, naturalmente, non essendoci copertura finanziaria, l’invito è quello di ritirarlo.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Stesso parere.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 30117.

(E’ respinto)

Emendamento, protocollo numero 30156, a firma del consigliere Nucera.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Inammissibile.

PRESIDENTE

E’ normativo, quindi non può essere accolto.

Emendamento, protocollo numero 30190, a firma del consigliere Imbalzano.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Parere favorevole.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Parere favorevole.

Un attimo solo, perché prima dobbiamo votare l’articolo 6.

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

All’articolo 7 c’è un emendamento protocollo numero 29973, a firma del consigliere Grillo: “All'articolo 7 ed alla Tabella C, richiamata dall'art. 5, sono apportate le seguenti variazioni:

articolo 7 (bilancio del consiglio regionale)

1) sostituire ‘E' incrementata di euro 1.500.000’ con ‘E’ incrementata di euro 1.100.000’”.

GRILLO Alfonsino (Scopelliti Presidente)

Questo emendamento è strettamente legato a quello precedente; ha avuto impegni da parte della Giunta, lo ritiro.

PRESIDENTE

E’ ritirato. Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’ approvato)

All’articolo 8 c’è un emendamento con protocollo numero 30190, a firma del consigliere Imbalzano: “Anticipazioni di liquidità (articoli 8 e 9).

1. All'art. 8, commi 2 e 4, l'importo di euro 5.165.683,06 è sostituito dall'importo di euro 5.643.884,80 e l'importo di euro 8.016.862,78 è sostituito dall'importo 8.322.950,70.

2. All’art. 9, commi 2 e 4, l'importo di euro 5.466.305,48 è sostituito dall'importo di euro 5.972.336,68.

3. All'art. 9, il comma 3 è sostituito dal seguente:

3. A tale scopo, sono istituiti nell’Upb 6.1.01.01 della spesa del bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-2015 i capitoli 61010192 e 61010193, con uno stanziamento complessivo pari alla rata annua di euro 5.972.336,68 da restituire per la durata di 30 anni ed il cui utilizzo è subordinato alla sottoscrizione di apposito contratto e all'effettivo livello delle somme attinte.

Alla relativa copertura, da assicurare nel bilancio pluriennale 2013-2015, annualità 2014 e 2015, si provvede con la riduzione contestuale delle spese di funzionamento delia Giunta di cui all’Upb 1.2.04.01”, che ha dato parere favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 30190.

(E’ approvato)

Emendamento protocollo numero 30109/4, a firma del consigliere Maiolo, che così recita: “All'art.8 aggiungere il seguente comma 5:

5. Le somme rivenienti dai capitoli di bilancio di competenza o a qualsiasi altro titolo di entrate e su cui ha già trovato applicazione l'art. 2, comma 1, del decreto 8 aprile 2013 n. 35, sono accantonati in un fondo unico dì investimenti e riprogrammati m sede di bilancio annuale. A tale scopo è istituita l’Upb 5.3.03, capitolo 53020103 dello stato di previsione delle entrate”.

MAIOLO Mario (PD)

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Si illustra da sé. Parere del relatore?

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente), relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 30109/4.

(E’ respinto)

Ultimo emendamento, protocollo numero 30109/2, a firma del consigliere Maiolo, che così recita: “All’articolo 10 sopprimere le parole da “anche” fino a “erogazioni”.

MAIOLO Mario (PD)

Con questo emendamento richiamo l’attenzione dell’Aula, perché all’articolo 10, in questo capoverso finale si fa riferimento a una compensazione, e questo non è possibile, anche l’Ufficio legislativo aveva fatto rilevare, quindi l’emendamento serve a cassare questa parte che sicuramente non passerà al controllo del Governo.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 30109/2.

(E’ respinto)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 11.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 12.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, come emendato.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Tutti gli altri emendamenti normativi sono rinviati nelle Commissioni competenti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Adamo. Ne ha facoltà.

ADAMO Nicola (PD)

Su quest’ultima considerazione finale che ha svolto, cioè riprendendo la proposta degli emendamenti normativi che vengono trasmessi alle Commissioni, siccome sono il primo firmatario di un emendamento, protocollo numero 30099, che ovviamente si considera normativo, penso che il contenuto possa essere oggetto anche di una decisione che l’Aula può assumere stasera sotto forma di atto amministrativo da parte del Consiglio regionale, una sorta di atto di indirizzo teso ad autorizzare l’Ufficio di Presidenza ad assumere una misura puramente organizzativa, senza prevedere né aggravio di spesa né alcun tipo di onere aggiuntivo per le finalità che tratta questo emendamento.

Se siamo d’accordo, penso che questo si possa fare. Sa benissimo che, oltretutto, questa materia è regolabile con semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza; però mi rendo conto, se c’è la volontà del Consiglio che autorizza l’Ufficio di Presidenza, si ha una maggiore forza.

Perché questo emendamento? Sostengo che, alla luce della revisione della legge che regolamenta i finanziamenti ai gruppi consiliari, può essere impedito lo svolgimento dell’attività del singolo consigliere regionale nelle circoscrizioni elettorali provinciali che non sono sedi del Consiglio regionale. Un semplice punto recapito, un ufficio recapito dei gruppi consiliari consente a tutti i consiglieri regionali della provincia di Crotone, di Vibo Valentia e di Catanzaro di svolgere un’attività che, altrimenti, dal momento che c’è stata di fatto la soppressione dei contributi per i rimborsi ai gruppi, può essere priva di una sede riconosciuta come tale ai fini della funzione istituzionale. Per cui ritengo che questo voto si potrebbe ottenere, se l’Aula è d’accordo; se non è d’accordo è chiaro che bisogna prenderne atto. Penso che, se l’Aula è d’accordo, come atto amministrativo può essere un semplice indirizzo da dare all’Ufficio di Presidenza e al dipartimento competente del Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Consigliere Adamo, posso prendere l’impegno di portare in discussione, alla prossima Conferenza dei capigruppo, l’emendamento che ha proposto per capire due cose: intanto, gli uffici, se ci sono costi aggiuntivi, quali sono i recapiti, dove sono le sedi, se nelle città di Vibo Valentia e Crotone ci sono delle sedi per poter fare dei recapiti di proprietà della Regione. L’impegno che posso assumere è questo, duplice, di portarlo in Conferenza dei capigruppo per una discussione di merito e, quindi, se si è d’accordo, approvare anche un ordine del giorno nella seduta stessa, nel contempo disporre un’istruttoria preventiva dal punto di vista economico per individuare materialmente quali possono essere le sedi, a Cosenza, Vibo, Crotone, in modo tale da andare a una discussione di merito e, poi, procedere all’approvazione di un ordine del giorno in Consiglio regionale.

Quindi, se è d’accordo, prima di approvare un ordine del giorno, facciamo questi due passaggi, che sono una verifica tecnica nelle tre province dove non c’è il recapito dei gruppi; bisogna capire se c’è un aumento di spesa e poi sentire i capigruppo e portare al prossimo Consiglio regionale l’approvazione di un ordine del giorno.

Se siamo d’accordo su questa impostazione e se il consigliere Adamo è d’accordo su questo percorso, possiamo procedere.

ADAMO Nicola (PD)

Va bene, rinviamo alla prossima seduta di Conferenza dei Presidenti consiliari, ma va da sé che, se ci dovesse essere aumento di spesa non si potrebbe attuare il provvedimento. Non subordinerei alla verifica se c’è l’aumento di spesa. Direi nettamente che, se ci dovesse essere aumento di spesa, è una norma da non applicarsi, si applica solo se non c’è aumento di spesa.

Con questo orientamento, senza aggravio ed aumento di spesa, già può essere dato un orientamento che poi si va a verificare concretamente come attuarlo e realizzarlo; se la volontà è reale e non è indirizzata soltanto al rinvio della discussione di stasera, per quanto mi riguarda, nulla osta affinché si vada alla Conferenza dei capigruppo. Dubito che la Conferenza dei capigruppo, però, risolva il problema; questo glielo dico non per diffidenza verso i capigruppo, ma per un andazzo che stiamo assumendo su tutte le questioni organizzative che riguardano un po’ l’argomento.

PRESIDENTE

Consigliere Adamo, se vuole partecipare alla Conferenza dei capigruppo per illustrare qualche perplessità. Capisco Cosenza che conosce bene, ma voglio fare qualche verifica su Vibo Valentia e Crotone. Va bene, procediamo così.

Il provvedimento di assestamento è stato approvato.

MAIOLO Mario (PD)

Quando è stato approvato?

PRESIDENTE

L’abbiamo votato nel suo complesso, sì.

MAIOLO Mario (PD)

Le dichiarazioni di voto non si fanno più?!

PRESIDENTE

L’abbiamo approvato.

Proposta di legge numero 451/9^ di iniziativa del consigliere Parente, recante: “Norme in materia di Pet-Therapy – Terapie ed attività assistite con animali

PRESIDENTE

Il terzo punto all’ordine del giorno reca la proposta di legge numero 451/9^ di iniziativa del consigliere Parente: “Norme in materia di Pet-Therapy – Terapie ed attività assistite con animali”.

E’ relatore il consigliere Pacenza, che ha facoltà di intervenire.

PACENZA Salvatore (PDL), relatore

E’ una proposta di legge passata all’unanimità nella Commissione competente che si dota di otto articoli e cerca di portare all’interno dell’ordinamento della nostra Regione la possibilità, attraverso questa normativa, di intervenire sui disturbi psichici e fisici degli anziani e dei bambini.

(Interruzione)

Mi date la possibilità di parlare per due minuti? E’ una normativa che agisce, essenzialmente, sul sociale, più che sul sanitario, prevede otto articoli. Bisogna porre l’attenzione sull’ultimo articolo, che è l’articolo 8, che prevede una clausola di invarianza per oneri e di adeguamento, in maniera tale che non ci siano possibilità di interventi di tipo finanziario e, nel caso in cui vada ad impattare con il Piano di rientro, c’è la possibilità che il provvedimento venga assunto dal commissario ad acta.

PRESIDENTE

La relazione è allegata agli atti, quindi possiamo farla nostra.

Non essendoci richieste di parola per la discussione generale, si passa all’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Progetto di legge numero 421/9^ di iniziativa del consigliere Talarico D., recante: “Interpretazione autentica dell'articolo 18, comma 1, della legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8 'Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2010, articolo 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002

PRESIDENTE

Il quarto punto all’ordine del giorno reca il progetto di legge numero 421/9^ di iniziativa del consigliere Talarico D.: “Interpretazione autentica dell'articolo 18, comma 1, della legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8 'Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2010, articolo 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002”. Ne abbiamo discusso già in conferenza dei capigruppo.

TALARICO Domenico (IDV), relatore

In Commissione è stato approvato all’unanimità. In realtà, si tratta di un’interpretazione autentica dell’articolo 18 della legge regionale 26 febbraio 2010, numero 8, che è stato modificato con un emendamento presentato all’epoca da me e da altri colleghi. La legge originaria prevedeva l’elaborazione e l’approvazione da parte del dipartimento regionale lavoro di progetti di sviluppo di politiche attive del lavoro per quegli enti od organismi pubblici direttamente partecipati dalla Regione.

Con l’emendamento in questione si è allargata la platea dei beneficiari a favore di quegli enti soggetti anche indirettamente partecipati dalla Regione.

Nella formulazione definitiva o, meglio, nell’interpretazione degli uffici regionali, i soggetti e gli enti indirettamente partecipati dalla Regione dovevano presentare una manifestazione d’interesse che, invece, non era richiesta nella formulazione dell’emendamento.

La Commissione competente ha esaminato il testo, il resoconto dell’Aula, e ha concordato con la versione originaria, secondo la quale la partecipazione è aperta a tutti i soggetti, anche a quei soggetti indirettamente partecipati dalla Regione che non potevano né avevano presentato manifestazione d’interesse.

PRESIDENTE

C’è stato l’accordo dei capigruppo su questo provvedimento, peraltro passato all’unanimità in Commissione.

E’ un articolo unico, che pongo in votazione.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 479/9^ di iniziativa del consigliere Chiappetta, recante: “Modifica dell’articolo 36 della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 69”

PRESIDENTE

Il quinto punto all’ordine del giorno reca la proposta di legge numero 479/9^ di iniziativa del consigliere Chiappetta: “Modifica dell’articolo 36 della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 69”.

La parola all’assessore Fedele.

FEDELE Luigi, assessore ai trasporti

Si tratta solo di una proroga di tre mesi per l’installazione nelle aziende di autolinee del servizio di controllo satellitare.

Avevo già parlato con i colleghi dell’opposizione che erano d’accordo, quindi è una proroga di tre mesi fino al 1° ottobre.

PRESIDENTE

Quindi dal 1° ottobre al 1° gennaio.

Pongo in votazione l’articolo unico.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Ottavio Gaetano (UDC)

Ci sono due proposte di legge, Presidente: la prima tendente ad agevolare il processo di liquidazione delle comunità montane, in applicazione della legge regionale numero 25 del 2013. La Regione, considerato che lo Stato ormai ha abolito il fondo ordinario per le Comunità montane, aveva già stabilito con legge regionale numero 17 del 2009 che le risorse finanziarie di cui alla legge numero 94 del 1997 potessero essere destinate dalle comunità montane anche alla copertura delle spese correnti.

Presentiamo questa proposta di legge che si compone di due articoli: all’articolo 1 diciamo che le risorse finanziarie di cui alla legge 31 gennaio 94/1997, nella misura massima del 50 per cento, possono essere destinate dalle comunità montane anche alla copertura delle spese correnti, sempre nella misura del 50 per cento; all’articolo 2, in via transitoria, le risorse finanziarie delle annualità 2009, 2010 e 2011 di cui al comma 1 potranno essere interamente destinate alla copertura delle spese relative al trattamento stipendiale del personale dipendente ed, eventualmente, anche alle spese correnti. Tali risorse saranno giustamente ripartite in base alle dotazioni organiche di ciascun ente.

Questo ci consente di eliminare un eventuale contenzioso per spettanze arretrate.

PRESIDENTE

Quindi due progetti di legge?

BRUNI Ottavio Gaetano (UDC)

Questo è il primo.

PRESIDENTE

Questo è il primo. Poniamo in votazione la proposta di legge.

(Interruzione)

C’è la firma – mi sembra – della maggioranza e della minoranza.

(Interruzione)

L’inserimento all’ordine del giorno di una proposta di legge firmata da maggioranza e da minoranza.

GUCCIONE Carlo (PD)

Facciamo parlare l’assessore Trematerra.

TREMATERRA Michele, assessore all’agricoltura e alla forestazione

Giusto per integrare quello che ha già detto il consigliere Bruni. Di cosa si tratta? In maniera transitoria, per il 2009-2010-2011 le risorse destinate al fondo della montagna.

GUCCIONE Carlo (PD)

Va bene, assessore Trematerra, va bene.

(Interruzioni)

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 481/9^.

(Il Consiglio approva)

Prego, consigliere Bruni, illustri la prossima proposta.

BRUNI Ottavio Gaetano (UDC)

La proposta è di modifica alla legge regionale numero 66 del 20 dicembre 2012. Diciamo che al comma 2 dell’articolo 5 le parole “secondo criteri di rotazione per quanto riguarda la Consulta degli agricoltori esterni alle organizzazioni medesime” sono soppresse e, alla fine del comma 2 dell’articolo 5, aggiungiamo le seguenti parole: “Il Comitato tecnico di indirizzo dura in carica tre anni”.

Poi, il comma 1 dell’articolo 6 è abrogato e sostituito dal seguente, cioè riguarda il Collegio dei sindaci: “Il Collegio dei sindaci è costituito i forma monocratica, è composto da un membro effettivo e da un membro supplente, nominati dal Consiglio regionale tra gli iscritti all’Albo dei Revisori dei conti per la durata di anni tre.

Il compenso del componente supplente del Collegio è consentito esclusivamente in caso di sostituzione del sindaco effettivo, in misura corrispondente alla durata della sostituzione stessa”.

(Interruzione)

No, c’è l’articolo 11 bis, col quale si intendono trasferire gli impianti irrigui silani gestiti dall’Arssa ai consorzi di bonifica: “Il commissario liquidatore dell’Arssa, entro 30 giorni dalla pubblicazione della presente legge, trasferisce la gestione dei 22 impianti di irrigazione ricadenti nei comprensori dei consorzi di bonifica dei bacini meridionali del cosentino, dei bacini dell’Alto Ionio crotonese e dei bacini dello Ionio catanzarese ai consorzi stessi.

I consorzi di bonifica provvederanno alla gestione degli impianti con il personale già utilizzato dall’Arssa in numero di 25 unità a tempo indeterminato ed assegnato ad ognuno di essi con l’atto di cui al comma 1, secondo la ripartizione fissata al terzo comma del presente articolo”.

PRESIDENTE

C’è l’accordo del Consiglio, quindi pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 480/9^.

(Il Consiglio approva)

Se mi fa avere anche i progetti di legge.

(Interruzioni)

Proposta di legge numero 445/9^ di iniziativa del consigliere Gallo, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 3 settembre 2012, n. 39 (Istituzione della Struttura Tecnica di Valutazione VAS-VIA-AIA-VI)”

PRESIDENTE

Prima c’è un provvedimento, la proposta di legge numero 445/9^, di iniziativa del consigliere Gallo, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 3 settembre 2012, n. 39 (Istituzione della Struttura Tecnica di Valutazione VAS-VIA-AIA-VI)”, che abbiamo inserito all’ordine del giorno. Sono due articoli, quindi possiamo procedere alla votazione.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 481/9^ di iniziativa del consigliere Bruni, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 30 aprile 2009, n. 17

PRESIDENTE

Mettiamo in votazione i due provvedimenti di legge inseriti all’ordine del giorno, il primo è la proposta di legge numero 481/9^ di iniziativa del consigliere Bruni, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 30 aprile 2009, n. 17, il 481, già inserito all’ordine del giorno”. E’ un articolo unico.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 480/9^ di iniziativa del consigliere Bruni, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 66 del 20 dicembre 2012

PRESIDENTE

Altro provvedimento inserito all’ordine del giorno, la proposta di legge numero 480/9^ di iniziativa del consigliere Bruni, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 66 del 20 dicembre 2012”.

E’ sempre un articolo unico che pongo in votazione.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno a firma dei consiglieri Guagliardi e Tripodi: “In ordine al rispetto delle deroghe in materia di dimensionamento scolastico”

PRESIDENTE

Non ci sono più progetti di legge, c’è solo un ordine del giorno a firma dei consiglieri Guagliardi e Tripodi: “In ordine al rispetto delle deroghe in materia di dimensionamento scolastico”, che hanno già illustrato nel precedente intervento di inserimento, di cui lettura:

“Premesso che:

il Parlamento Italiano ha approvato la Legge 15 Dicembre 1999, n. 482 “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”;

l’art. 2 stabilisce: “In attuazione dell’articolo 6 della Costituzione e in armonia con i principi generali stabiliti dagli organismi europei ed internazionali, la Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo.”

Sottolineato che:

in Calabria, nelle province di Reggio Calabria, Cosenza, Crotone e Catanzaro, esistono da secoli comunità linguistiche di origine greca, albanese e occitana fondate da popolazione proveniente dalla Grecia, dall’Albania e Valli Valdesi del Piemonte;

la letteratura scientifica mondiale (storia, linguistica, letteratura, antropologia) non ha mai messo in discussione la provenienza di queste popolazione di lingua straniera in Italia;

allo stato esistono tra queste comunità intensi scambi culturale con le università e gli istituti scientifici di linguistica e letteratura dell’Albania e della Grecia, nonché con le regioni della Francia e della Spagna dove esistono le popolazioni di lingua occitana;

il Consiglio regionale della Calabria a seguito della approvazione della Legge 482/99 ha provveduto a dotarsi di una propria Legge regionale 30 ottobre 2003, n. 15 “Norme per la tutela e la valorizzazione della lingua e del patrimonio culturale delle minoranze linguistiche e storiche di Calabria”, il cui art. 1 stabilisce:

“1. La Regione Calabria riconosce che la protezione e la valorizzazione delle lingue minoritarie contribuiscono alla costruzione di un’Europa fondata sui principi della democrazia e del rispetto delle diversità culturali e, in attuazione dell’articolo 6 della Costituzione e dell’art. 56 dello Statuto regionale lettera r), con propria Legge regionale, ai sensi degli articoli 2 e 3 della Legge 15 dicembre 1999, n. 482, tutela le parlate della popolazione albanese, grecanica e occitanica di Calabria e promuove la valorizzazione e divulgazione del loro patrimonio linguistico, culturale e materiale.

2. La Regione Calabria adegua la propria legislazione ai principi stabiliti dalla presente legge favorendo l’aggregazione in consorzi intercomunali e costituzione in comuni autonomi di quelle comunità minoritarie presenti nel suo territorio che nella ridefinizione dell’attuale assetto amministrativo individua una condizione di garanzia per la valorizzazione del territorio e il recupero delle sue potenzialità economiche ed ambientali con i propri beni culturali.

3. L’ambito territoriale e sub-comunale in cui si applicano le disposizioni di tutela di ciascuna minoranza linguistica storica è quello previsto dal comma 3, art. 1 del D.P.R. del 2 maggio 2001, n. 345 e adottato dai Consigli provinciali in sua attuazione.”

negli ultimi decenni a seguito dei riconoscimenti legislativi e amministrativa è in corso una produzione attiva di cultura nella lingua madre di queste popolazioni;

nella seduta 29 Dicembre del 2008 il Consiglio regionale ha approvato le linee guida per dimensionamento scolastico nelle quali si stabiliva che la “deroga minima fino a 300 alunni è consentita nei confronti degli istituti comprensivi di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado, nonché nei confronti di istituti superiori comprendenti corsi o sezioni diverso ordine e tipo, a condizione che detti istituti siano ubicati nelle piccole isole, nei comuni montani ovvero nelle aree geografiche contraddistinte da specificità etniche o linguistiche.”

Osservato che

Nell’articolo 14, comma 16, della legge di riconversione l.n.135 del d.l. n. 95/12 è scritto chiaramente che “per aree geografiche caratterizzate da specificità linguistica si intendono quelle nelle quali siano presenti minoranze di lingua madre straniera”.

Tutto ciò premesso, sottolineato e osservato il Consiglio Regionale della Calabria

Ribadisce:

che le comunità linguistiche della Calabria hanno come codice linguistico una lingua madre straniera, come già riconosciuto nell’art. 2 della Legge 482/99;

che per quanto sopra affermato tali comunità non rientrano nella sfera restrittiva di cui all’art, 14 della Legge 135/2012;

Invita:

la Giunta a comunicare all’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria di osservare e rispettare in fase di programmazione del Dimensionamento scolastico regionale i provvedimenti legislativi e amministrativi adottata dalla Regione Calabria.”

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Non ci sono altri punti all’ordine del giorno. La seduta è tolta e sarà convocata a domicilio.

 

La seduta termina alle 22,02

Allegati

Congedi

Hanno chiesto i consiglieri Ciconte, Guagliardi, Magarò, Minasi, Mirabelli, Principe, Serra.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Caputo – “Disciplina dell’attività di onicotecnico” (P.L. n. 476/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Maiolo, Orsomarso – “Disciplina per il Sistema regionale dell’Istruzione e formazione professionale” (P.L. n. 477/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Imbalzano – “Modifiche ed integrazioni all’articolo 13 della legge regionale 26/2013 <Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 17 maggio 1996, n. 9 (Norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e per l’organizzazione del territorio ai fini della disciplina programmata dell’esercizio venatorio)” (P.L. n. 478/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

Chiappetta – “Modifica dell’articolo 36 della legge regionale 27 dicembre 2013, n. 69” (P.L. n. 479/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

Bruni – “Modifiche ed integrazione alla legge regionale n. 66 del 20 dicembre 2012” (P.L. n. 480/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

Bruni – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 30 aprile 2009, n. 17” (P.L. n. 481/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposta di provvedimento amministrativo e sua assegnazione a Commissioni

E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa del consigliere Naccari Carlizzi:

“Proposta di legge al Parlamento – Disposizioni per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili nella Regione Calabria” (P.P.A. n. 233/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Interrogazioni a risposta immediata

Giordano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

la Giunta regionale con deliberazione n. 99 del 29 marzo 2013 ha approvato le direttive generali per la disciplina delle modalità di conferimento, mutamento e revoca degli incarichi di funzione dirigenziale di livello generale e di livello non generale;

come rilevato dalle organizzazioni sindacali di settore le modalità suindicate avrebbero dovuto trovare esplicazione in un atto regolamentare ai sensi dell'art. 50 dello statuto regionale che demanda, appunto, ai regolamenti l'organizzazione e le attribuzioni delle strutture, prevedendo espressamente al comma 5 che l'attribuzione e la revoca degli incarichi dirigenziali vanno disciplinate nell'esercizio della potestà legislativa e regolamentare della regione e ciò in linea con quanto previsto dall'art. 27 del Dlgs 165/2000;

le direttive in esame prevedono, altresì, una modalità di selezione dei dirigenti non conforme alla normativa vigente, atteso che ogni procedimento di nomina delle figure dirigenziali, pur non avendo natura concorsuale in senso stretto, determina l'esigenza di un apprezzamento oggettivo, anche comparativo, sulle qualità professionali possedute dagli aspiranti, la cui scelta, peraltro, secondo quanto previsto dalla legge regionale n. 31/2002 non può essere demandata al Presidente della Giunta che deve limitarsi al solo decreto di nomina, previa delibera di Giunta e a selezione effettuata -:

se la deliberazione della giunta regionale n. 99 del 29 marzo 2013 sia conforme ai dettati normativi e in ordine alla qualificazione dell'atto e in ordine alla procedura di selezione dei dirigenti;

quali iniziative si intendono intraprendere per risolvere le criticità normative evidenziate e se non si ritenga opportuno, in via di autotutela, revocare la deliberazione della Giunta regionale n. 99 del 29 marzo 2013.

(392; 27.06.2013)

Giordano. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

in base alla normativa vigente ,nel rispetto dei principi stabiliti dagli artt. 19 e 23 del D.Lgs. n. 165/2001, come modificati e integrati dal D. Lgs. N. 150/2009, sono fissati i limiti massimi della dirigenza per soggetti "esterni" con contratto di diritto privato, nonché il limite del 5% della dotazione organica della dirigenza per dirigenti di altre amministrazioni in posizione di comando, distacco o fuori ruolo;

la Regione Calabria, come già segnalato dalle organizzazioni sindacali del settore che diverse volte hanno denunciato la vicenda agli organi competenti, si è caratterizzata in questi anni per il continuo sforamento dei limiti percentuali di legge degli incarichi dirigenziali "esterni" e dei comandi, direttamente vincolanti per la regione in quanto stabiliti con norma dello Stato (art. 19 citato) adottato in materia di "ordinamento civile", come confermato dalla Sentenza C. Cost. 3-12 novembre 2010, n. 324;

in proposito va tenuto presente che, per la corretta applicazione della norma, ai sensi dell'art. 19, comma 5-bis, del d.lgs. n. 165/2001 e s.m.i. , gli incarichi dirigenziali "possono essere conferiti, da ciascuna amministrazione, entro il limite del 10% della dotazione organica dei dirigenti appartenenti alla prima fascia dei ruoli di cui all'art. 23 e del 5% della dotazione organica di quelli appartenenti alla seconda fascia, anche a dirigenti non appartenenti ai ruoli di cui al medesimo articolo 23, ";nel caso specifico dell'ente regionale la Corte dei Conti ha avuto modo di chiarire che il limite applicabile è quello del 5% in quanto dotata di una unica fascia dirigenziale e in tal senso la stessa legge regionale sulla materia approvata nella seduta del 24 giugno scorso , che ha introdotto il limite del 10%, potrebbe presentare profili di incostituzionalità; inoltre la percentuale suddetta deve calcolarsi sulla base della "dotazione organica della dirigenza" e non su quella di tutti i dipendenti dell'ente per non violare la normativa inerente il reclutamento mediante procedure concorsuali;

sempre la Giunta regionale ed il Dipartimento "Organizzazione e Personale" della Regione Calabria, sulla base della delibera n. 339/2010, hanno proceduto a indire (con delibere n. 239 del 31 maggio 2011, n. 276 del 21 giugno 2011 e n. 295 del 12 luglio 2011 ed altre successive) una serie di avvisi di mobilità interna senza tuttavia dare formale ed adeguata pubblicità e congrui termini per la partecipazione per la copertura di posizioni dirigenziali vacanti con personale di ruolo;

in ordine ai predetti procedimenti non si è dato seguito ad alcune delle procedure avviate per la riassegnazione dei dirigenti interni di ruolo candidati in quanto il Dipartimento Organizzazione e Personale si è rifatto alla Deliberazione n. 2548 del 22 maggio 2012 della Giunta regionale che specificatamente rileva: "ritenuto che allo stato - tenendo conto che si sta procedendo in ottemperanza a quanto previsto dalle modifiche apportate con L.R. n. 3/2012 all'art. 7 della L.R. n. 31/2001 ad una radicale riorganizzazione della struttura sulla base degli attuali assetti organizzativi dei Dipartimenti e degli specifici obiettivi fissati a quest'ultimi, non è opportuno procedere - al fine di conferire gli incarichi dirigenziali dei settori e dei servizi rimasti vacanti per effetto della Deliberazione n. 171 del 26.04.2012 – alla riassegnazione di ulteriori dirigenti candidati per i quali, invece, si ravvisa l'opportunità, onde non pregiudicare l'efficacia e l'efficienza dell'azione amministrativa, di garantirne la permanenza negli incarichi funzionali allo stati attribuitigli";

in realtà per gli stessi incarichi dirigenziali dei Settori messi a bando con gli avvisi di manifestazione di interesse sopracitati la Giunta Regionale si è determinata assegnando ulteriori dirigenti, non ultimi con Deliberazione n. 208 dell'08 giugno 2013 in sfregio a qualsiasi legittima procedura di valutazione comparata ed utilizzando impropriamente l'art. 19 del D.Lgs. 165/01 -:

se nella procedura di nomina dei dirigenti esterni siano stati rispettati i limiti numerici previsti dalla normativa indicata in premessa;

i motivi per cui non si è dato seguito al conferimento di alcuni incarichi dirigenziali di Settore relativamente alle procedure avviate con Deliberazioni n. 239 del 31 maggio 2011, n. 276 del 21 giugno 2011 e n. 295 del 12 luglio 2011;

in ogni caso quali iniziative si intendono intraprendere per risolvere le criticità normative evidenziate e se non si ritenga opportuno, in via di autotutela, revocare i provvedimenti di nomina dei dirigenti effettuati in violazione della normativa esistente.

(393; 27.06.2013)

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

in data 31.05.2013 ho avanzato formale richiesta al Dipartimento Politiche dell'Ambiente della Regione Calabria per poter conoscere l'elenco delle pratiche assoggettate alla procedura di VIA, Autorizzazione Integrata Ambientale, valutazione di impatto ambientale, verifica di assoggettabilità alla procedura di valutazione di impatto ambientale, valutazione di incidenza e valutazione ambientale strategica e, in data 26.06.2013, con Prot. N. 0213757, il Dirigente Generale del Dipartimento "Politiche dell'Ambiente" della Regione Calabria ha provveduto ad inoltrarmi nota di risposta alla mia richiesta di ricognizione dei progetti sottoposti alla valutazione del Nucleo VIA-VAS-IPPC;

da tale nota ho preso atto che il Nucleo VIA-VAS-IPPC attualmente ha un notevole carico di pratiche da esaminare (sono circa 200 i progetti in attesa) e che, per molte di esse, sono già scaduti i tempi per la conclusione del procedimento;

che le due sedute settimanali previste per la valutazione dei progetti non consentono uno svolgimento delle attività di valutazione tale da poter rispondere con celerità e tempestività alle richieste, rendendo inevitabile l'accumulo di arretrati che arrecano un danno notevole sia ai richiedenti che all'intera economia calabrese;

i circa 200 progetti in attesa di valutazione, di fatto, impediscono che sia immesso nell'economia calabrese circa un miliardo di euro di risorse pubbliche e private che rappresenterebbero per la nostra regione la realizzazione non soltanto di importanti e necessarie infrastrutture, ma anche la creazione di nuovi posti di lavoro e occupazione in una situazione drammatica che colloca la Calabria tra le prime regioni con il più alto tasso di disoccupazione -:

quali iniziative urgenti intende adottare affinché:

venga istituita una struttura interna per attività istruttoria e valutativa che operi a tempo pieno per sbloccare la situazione di stallo che si è venuta a creare e per consentire l'espletamento delle attività di istruttoria tecnica e di valutazione, favorendo così una maggiore fluidità nell'azione amministrativa e anche una riduzione dei costi rispetto alla situazione attuale;

il progetto di legge regionale già licenziato dalla IV Commissione regionale, venga esaminato e approvato nel Consiglio regionale già nella seduta di venerdì 28 giugno p.v. per fare in modo che si provveda celermente ad una rapida istruttoria ed approvazione dei 200 progetti che da diversi anni sono all'attenzione degli uffici regionali del VIA, permettendo così che gli stessi possano trasformarsi in opere e, quindi, in occasioni di sviluppo economico e occupazionale per i nostri territori.

(394; 28.06.2013)

Interrogazione a risposta scritta

Naccari Carlizzi. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

il programma Menta per risolvere il problema del reperimento di acqua potabile da fornire alla città di Reggio Calabria, è composto da cinque iniziative progettuali interconnesse sotto il profilo funzionale che richiede un finanziamento complessivo di circa 115 Meuro di cui 85 Meuro di risorse pubbliche (Programma Infrastrutture Strategiche) e 30 Meuro di capitale privato in capo a SoRiCal s.p.a.;

i segmenti dello schema in via di realizzazione comprendono la galleria di derivazione, la condotta forzata di connessione alla centrale idroelettrica, la centrale idroelettrica, le adduzioni a valle di quest'ultima e l'impianto di potabilizzazione;

nel 2006 è stata stipulata una convenzione tra il Presidente della Giunta Loiero e SoRiCal; nel 2010 sono stati completati i lavori della galleria;

si registra a distanza di 3 anni un ritardo in quanto il quanto la data di consegna delle opere è stata da qualche anno superata;

le opere realizzate con finanziamenti pubblici risultano all’85% stato d'avanzamento;

le opere realizzate con finanziamento SoRical (torre piezometrica e centrale idroelettrica), risultano invece al 60% di realizzazione ed i lavori risultano tutt'oggi fermi;

si registra da mesi una stasi dei lavori;

la situazione di grave criticità finanziaria di SoRiCal s.p.a., che dallo scorso mese di luglio si trova in stato di liquidazione, mette oggi a serio pericolo il completamento delle opere;

la regione ha richiesto la rimodulazione delle risorse già stanziate nell'agosto 2011 attraverso il Piano per il Sud;

la cifra della rimodulazione delle risorse del cd. Piano per il Sud è di 25Meuro;

i ritardi accumulati negli ultimi 3 anni e l'inerzia con cui negli ultimi anni è stato gestito il programma rischiano di abbandonare le opere nell'oblio privando la città della storica soluzione al problema della crisi idrica -:

quali provvedimenti s'intende adottare per far ripartirei cantieri fermi da tempo e quali sono i tempi previsti per il completamento;

se il problema della crisi idrica della città di Reggio Calabria sia ancora una priorità della Giunta regionale.

(391; 26.06.2013)

Proposta di legge numero 469/9^, recante: “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2013 e del bilancio pluriennale 2013-2015 a norma dell’art. 22 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8” (Del. n. 315 – L.R. n. 30 del 2013)

Art. 1

(Residui attivi e passivi)

1. Sulla base della ricognizione dei residui attivi e passivi effettuata a norma degli articoli 41 e 52 della legge regionale 4 febbraio 2002, n.8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della regione Calabria), e dei dati definitivi risultanti dal rendiconto generale dell'esercizio finanziario 2012, approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 154 del 29 aprile 2013, è disposto l'aggiornamento dei dati presunti relativi ai residui attivi e passivi riportati rispettivamente negli stati di previsione dell'entrata e della spesa del bilancio per l'esercizio finanziario 2013 - approvati con l'articolo 3 della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 71 (Bilancio di previsione della Regione Calabria per l'anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013/2015), come di seguito specificato:

a) il totale dei residui attivi delle unità previsionali di base (UPB) al 10 gennaio 2013, al netto delle contabilità speciali, risulta essere rideterminato definitivamente da euro 6.721.054.965,33 in euro 6.601.882.887,35;

b) il totale dei residui attivi delle contabilità speciali al 10 gennaio 2013 risulta essere determinato definitivamente in euro 215.313.170,91;

c) il totale dei residui passivi delle UPB al 10 gennaio 2013, al netto delle contabilità speciali, risulta essere rideterminato definitivamente da euro 1.805.862.161,34 ad euro 1.588.082.396,15;

d) il totale dei residui passivi delle contabilità speciali al 10 gennaio 2013 risulta essere determinato definitivamente in euro 415.458.350,83.

2. Le differenze tra l'ammontare dei residui definitivi determinati al 10 gennaio 2013 e l'ammontare dei residui presunti riportato negli stati di previsione dell'entrata e della spesa del bilancio per l'esercizio finanziario 2013, approvato con la citata legge regionale n. 71/2012, sono indicate a livello di UPB nelle allegate tabelle "A" e "B", prima colonna.

3. Il fondo di cassa presso il Tesoriere al 10 gennaio 2013 risulta essere determinato definitivamente in euro 361.031.709,48.

Art. 2

(Saldo finanziario alla chiusura dell'esercizio 2012)

1. Per effetto degli aggiornamenti di cui all'articolo 1, il saldo finanziario positivo alla chiusura dell'esercizio finanziario 2012 risulta essere determinato definitivamente in euro 5.174.687.020,76.

2. Il predetto saldo è utilizzato per come indicato nell'allegato 1 alla citata legge regionale n. 71/2012, che è riformulato nei termini di cui al documento allegato alla presente legge, secondo la seguente articolazione:

- euro 1.395.498.392,50 per la reiscrizione in bilancio delle economie di spesa dell'esercizio 2012 finanziate con fondi assegnati con vincolo di destinazione, così come indicato nella parte A (prima colonna);

- euro 2.827.805.911,05 per la copertura del fondo pluriennale vincolato di cui ai capitoli 83010301, 83010302, 83010304, 83010306, 83010307, 83010308, 83010309, 83010310 e 83010311 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2013,così come indicato nella parte A (seconda colonna);

- euro 426.921.575,17 per la copertura dei residui perenti così come indicato nella parte B;

- euro 524.461.142,04 per la copertura di spese finanziate con la quota di disponibilità residua, così come indicato nella parte C (prima e seconda colonna).

Art. 3

(Residui perenti)

1. L'importo complessivo degli impegni di spesa assunti negli esercizi precedenti in perenzione amministrativa alla chiusura dell'esercizio 2012, risulta essere definitivamente determinato in euro 609.887.964,53 di cui euro 345.927.672,67 di parte corrente ed euro 263.960.291,86 di parte in conto capitale.

2. L'importo complessivo iscritto nelle apposite UPB dello stato di previsione della spesa 8.3.01.01 (parte corrente) e 8.03.01.02 (parte in conto capitale), relativo ai residui in perenzione amministrativa che si prevede possano essere reclamati dai creditori nel corso dell'esercizio finanziario 2013, è determinato complessivamente in euro 426.921.575,17, pari al 70 per cento del totale dell'importo complessivo di cui al comma precedente. L'importo di euro 242.149.370,87 è iscritto al capitolo 7003101 (fondi in perenzione amministrativa di parte corrente) e l'importo di euro 184.772.204,30 è iscritto al capitolo 7003201 (fondi in perenzione amministrativa di parte in conto capitale).

Art. 4

(Variazioni al Bilancio annuale)

1. Nello stato di previsione di competenza e di cassa delle UPB della parte entrata e della parte spesa del bilancio per l’esercizio finanziario 2013 approvato con legge regionale n. 71/2012, sono introdotte le variazioni di cui alle allegate tabelle “A" e “B” seconda e terza colonna.

2. Le variazioni di competenza di cui al comma 1 comprendono le economie di spesa derivanti dal riaccertamento di residui passivi ed in perenzione amministrativa inerenti a stanziamenti di spesa finanziati da assegnazioni con vincolo di destinazione, che sono riprodotte nel bilancio 2013 attraverso l'allegato 1 di cui al precedente art. 2, comma 2.

3. Le variazioni di cui al comma 2 non comprendono le variazioni al bilancio 2013 già effettuate ai sensi degli artt. 23, comma 3, e 52, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 e dell'art. 1, comma 7, della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 71.

Art. 5

(Variazioni alle spese autorizzate con la legge finanziaria 2013)

1. Alle autorizzazioni di spesa disposte con la tabella C di cui all'articolo 2 della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 70 recante "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-2015 (Legge finanziaria)", sono apportate le variazioni di cui al prospetto 1allegato alla presente legge.

Art. 6

(Nuove autorizzazioni di spesa)

1. Al fine di garantire la prosecuzione delle attività del Centro di fisiologia clinica che opera presso l’Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria, attraverso una convenzione con il Centro Nazionale delle Ricerche di Roma, è autorizzata per il triennio 2013-2015 la spesa annua di euro 300.000,00 allocata all'UPB 6.1.01.04 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2013.

2. Al fine di consentire l'espletamento di interventi specifici finalizzati al sostegno delle categorie protette nel settore delle politiche sociali e del volontariato, è autorizzata per l'esercizio 2013 la spesa di euro 280.000,00 allocata all'UPB 6.2.01.02 dello stato di previsione della spesa di bilancio medesimo.

Art. 7

(Bilancio del Consiglio Regionale)

1. L'autorizzazione di spesa relativa alla erogazione di fondi al Consiglio regionale allocata all'UPB 1.1.01.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2013, disposta con l'articolo 13 della legge regionale n. 71/2012, è incrementata di euro 1.500.000,00.

2. Il Consiglio regionale, con proprio atto, apporta le conseguenti modifiche al proprio bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2013, approvato con deliberazione n. 266 del 21 dicembre 2012.

Art. 8

(Anticipazione di liquidità di cui all'articolo 2 del DL 35/2013)

1. L'anticipazione di liquidità attribuita alla Regione ai sensi dell'articolo 2, comma 1, del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35 (Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali), convertito dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, determinata con decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 14 maggio 2013 in complessivi euro 250.561.006,19, di cui una prima tranche di euro 101.249.667,80 per l'anno 2013 ed una seconda tranche di euro 149.311.338,39 per l'anno 2014, è iscritta all'UPB 5.3.02 (capitolo 53020102) dello stato di previsione dell'entrata e all'UPB 1.2.04.09 (capitolo 12040924) dello stato di previsione della spesa del bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-2015.

2. Al fine di garantire la copertura finanziaria dell'anticipazione di liquidità di cui al comma precedente, una quota delle entrate in libera disponibilità della Regione - per un importo di euro 5.643.884,80 a partire dall'anno 2014 e fino all'anno 2043 e di ulteriori euro 8.322.950,70 a partire dall'anno 2015 e fino all'anno 2044 - accertate e riscosse al capitolo 1101103 dell'entrata, relativo alla Tassa automobilistica regionale, è finalizzata alla restituzione della predetta anticipazione.

3. A tale scopo sono istituiti nell'UPB 1.2.04.09 della spesa del bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-2015 i capitoli 12040925 e 12040926, per l'anticipazione di liquidità relativa all'anno 2013, ed i capitoli 12040927 e 12040928 per l'anticipazione di liquidità relativa all'anno 2014, con uno stanziamento complessivo pari alla corrispondente rata di ammortamento annua da restituire, distinta per quota interessi e quota capitale, per la durata di 30 anni ed il cui utilizzo è subordinato alla sottoscrizione di apposito contratto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze e all'effettivo livello delle somme attinte.

4. Per far fronte alla maggiore spesa di cui al comma precedente, nel bilancio pluriennale 2013-2015, annualità 2014 e 2015, è contestualmente ridotta per gli stessi importi di euro 5.643.884,80 ed euro 8.322.950,70 la spesa realizzata con le risorse autonome, così come evidenziato nelle tabelle allegate al bilancio pluriennale di cui al successivo articolo 11.

Art. 9

(Anticipazione dì liquidità di cui all'art. 3 del DL 35/2013)

1. L'anticipazione di liquidità di euro 107.142.000,00 attribuita alla  Regione ai sensi dell'articolo 3, comma 1, del decreto legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, è iscritta all'UPB 5.3.02 dello stato di previsione dell'entrata e all'UPB 6.1.01.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-2015.

2. Al fine di garantire la copertura finanziaria all'anticipazione di liquidità di cui al comma precedente, una quota delle entrate in libera disponibilità della Regione - per un importo di euro 5.972.336,68 a partire dall'anno 2014 e fino all'anno 2043, accertate e riscosse al capitolo 1101103 dell'entrata relativo alla Tassa automobilistica regionale, è finalizzata alla restituzione della predetta anticipazione.

3. A tale scopo, sono istituiti nell'UPB 6.1.01.01 della spesa del bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-2015 i capitoli 61010192 e 61010193, con uno stanziamento complessivo pari alla rata annua di euro 5.972.336,68 da restituire per la durata di 30 anni ed il cui utilizzo è subordinato alla sottoscrizione di apposito contratto e all'effettivo livello delle somme attinte.

4. Per far fronte alla maggiore spesa di cui al comma precedente, nel bilancio pluriennale 2013-2015, è contestualmente ridotta per lo stesso importo di euro 5.972.336,68 la spesa realizzata con le risorse autonome, così come evidenziato nelle tabelle allegate al bilancio pluriennale di cui al successivo articolo 11.

Art. 10

(Modifica dell'art. 37 LR. n. 69 del 27.12.2012)

1. All'art. 37 della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 69 sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:

- il comma 3 è così sostituito: "Nei casi in cui le somme non siano disponibili sugli impegni residui o in perenzione amministrativa originariamente assunti, la riallocazione nei capitoli di provenienza della spesa delle somme confluite nei capitoli costituiti ai sensi del comma 1 è disposta, per la quota parte effettivamente impegnabile nel corso dello stesso esercizio finanziario, per le operazioni incluse nell'Allegato IV al Rapporto finale di esecuzione del POR Calabria 2000-2006, che, seppur ultimate e rese operative entro il 30.09.2012, non risultano concluse finanziariamente e per le operazioni nuove finanziate con le risorse liberate correlate al POR Calabria 2000-2006, con provvedimento del Dirigente Generale del Dipartimento Bilancio e Patrimonio, su richiesta motivata del Dipartimento competente e previa validazione del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria".

- al comma 5, sono eliminate le parole "o non completate entro il 30.09.2012";

- è aggiunto il seguente comma 6 "Al fine di assicurare il completamento delle operazioni del POR Calabria 2000-2006 non concluse e/o non rese operative entro il 30.09.2012, il relativo finanziamento è interamente imputato alle risorse liberate, fermo restando l'obbligo per i Dipartimenti interessati di provvedere, nei casi in cui ricorrano i presupposti per la revoca dei progetti, al recupero delle somme percepite dai beneficiari, ai sensi degli articoli 40 bis e 40 ter della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, anche mediante compensazione delle somme da recuperare con i crediti vantati dai beneficiari nei confronti della Regione, per i quali la stessa non abbia ancora effettuato l'erogazione.

Art. 11

(Bilancio pluriennale)

1. Nella parte entrata e spesa del bilancio pluriennale 2013-2015, approvato con l'articolo 11 della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 71, sono introdotte, per il triennio 2013-2015, le variazioni di cui alle annesse tabelle "A" e "B" del bilancio pluriennale.

Art. 12

(Copertura finanziaria)

1. Alla copertura finanziaria delle disposizioni contenute nella presente legge, laddove non diversamente stabilito, si provvede, per la quota parte corrispondente, con i maggiori accertamenti registrati alle UPB 1.1.01, 1.1.03, 1.1.04 e 1.1.05 dello stato di previsione dell'entrata.

2. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche ed integrazioni al documento tecnico di cui all'articolo 10 della legge regionale 8/2002.

Art. 13

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

(Allegati)

Proposta di legge numero 451/9^, recante: “Norme in materia di Pet-Therapy – Terapie ed attività assistite con animali” (Del. n. 316 – L.R. n. 31 del 2013)

Art. 1

(Finalità)

1. La Regione Calabria individua e promuove le terapie assistite con gli animali (TAA), le attività assistite con gli animali (AAA) e l'educazione assistita con gli animali (EM), riconoscendone il valore terapeutico e riabilitativo. Definisce, inoltre, gli ambiti applicativi e le modalità di intervento, stabilendo i parametri necessari per garantire il benessere psicofisico dei fruitori dell'intervento terapeutico o ludico-ricreativo e la salute ed il benessere degli animali coinvolti, al fine di evitare azioni che possano arrecare danni a carico dei fruitori e degli animali.

Art. 2

(Definizioni)

1. Le TAA, le AAA e le EAA costituiscono un metodo co-terapeutico in cui, attraverso attività ludico-ricreative e con l'ausilio degli animali, il paziente è stimolato, sia a livello fisico che psicologico, assumendo un ruolo di protagonista nell'interazione e partecipando attivamente al processo riabilitativo.

2. Per TAA si intendono attività terapeutiche, rivolte a persone con problematiche psicosociali, neuromotorie, cognitive o psichiatriche, che affiancano e supportano le terapie della medicina tradizionale con lo scopo di migliorare le condizioni di salute e le funzioni fisiche, sociali, emotive e cognitive del paziente.

3. Per AAA si intendono interventi di tipo ludico, ricreativo ed educativo finalizzati a migliorare la qualità della vita dei soggetti interessati. In tali tipologie di interventi può essere utilizzata anche solo la referenza animale, senza il coinvolgimento diretto dell'animale stesso.

4. Per EAA si intendono interventi che hanno l'obiettivo di favorire il miglioramento delle capacità cognitive dei bambini o degli adulti con deficit di apprendimento, con azioni mirate alla valenza didattica della corretta interazione con gli animali e con la natura.

5. L'insieme dei metodi di cui al comma 1 costituiscono gli Interventi Assistiti con Animali (1M).

Art. 3

(Ambiti applicativi)

1. Le T AA, le AAA e le EM possono essere praticate presso strutture sanitarie pubbliche e private, case di riposo, centri diurni, centri di riabilitazione, centri residenziali e semi-residenziali sanitari, comunità di recupero, scuole di ogni ordine e grado, istituti dì detenzione e in altri luoghi idonei.

Art. 4

(Scelta degli animali ammessi)

1. Ai programmi di TAA, AAA e EAA sono ammessi esclusivamente animali appartenenti a specie domestiche, di età non inferiore a dodici mesi, che, per caratteristiche fisiologiche e comportamentali, siano compatibili con gli obiettivi del progetto; i cani ospitati nei canili possono essere, eventualmente, impiegati solo a seguito di appropriato percorso rieducativo e di socializzazione, coordinati da un medico veterinario, esperto in comportamento animale; il cane e l'operatore sono formati in coppia.

2. Gli animali devono essere regolarmente sottoposti ad un programma sanitario che ne attesti costantemente lo stato di buona salute e di benessere.

3. I percorsi di addestramento degli animali e le attività di TAA , AAA ed EAA, ai quali sono destinati, sono svolti senza alcuna coercizione o maltrattamento e nel rispetto delle naturali propensioni individuali di ciascun soggetto, senza l'utilizzo di stimoli avversativi, al fine di garantire l'equilibrio psico-comportamentale dell'animale e la corretta relazione con l'uomo.

Art. 5

(Commissione regionale)

1. Per realizzare le finalità di cui all'articolo 1, la Giunta regionale istituisce con deliberazione, presso l'Assessorato regionale competente in materia di tutela della salute, una commissione per gli interventi assistiti con animali di cui all'articolo 2.

2. La commissione è composta da:

a) un rappresentante dell'assessorato competente in materia di tutela della salute e sanità pubblica, con funzioni di coordinamento;

b) un medico con specializzazione in neurologia o psichiatria;

c) uno psicologo;

d) un medico veterinario zooiatra;

e} un medico veterinario con formazione e/o esperienza nelle scienze comportamentali applicate;

f) un professionista della riabilitazione (fisioterapista, tecnico della neuropsicomotricità, terapista occupazionale, etc.) con esperienza nell'ambito delle TAA, AAA e EAA;

g) un educatore professionale, con esperienza nell'ambito delle TAA, AAA e EAA.

3. La partecipazione alla Commissione di cui al comma 1 è a titolo gratuito.

4. La commissione ha funzione di:

a) verificare i requisiti dei soggetti che intendono erogare servizi di TAA, AAA e EM sul territorio regionale;

b) stabilire i criteri e le procedure per la certificazione dei soggetti di cui alla lettera a);

c) verificare la validità ed il regolare svolgimento dei progetti di TAA, AAA e EAA nonché il rispetto dei requisiti per tutelare il benessere degli animali ammessi ai progetti e dei fruitori degli interventi;

d) valutare i requisiti professionali del personale addetto e coinvolto nei progetti di TAA, AAA e EAA;

e) creare un elenco regionale dei soggetti certificati, abilitati all'erogazione di servizi di TAA, AAA e EAA, da tenersi presso l'Assessorato regionale competente in materia di tutela della salute;

f) definire le procedure per la formazione e l'aggiornamento professionale degli operatori che erogano servizi di T M , AAA e EM;

g) valutare i requisiti professionali del personale addetto all'educazione e gestione degli animali adibiti a TAA, AAA e EM.

5. La Giunta regionale, entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, determina i criteri e le modalità di nomina, nonché la durata in carica dei componenti della commissione.

Art. 6

(Equipe multidisciplinari di lavoro)

1. Le TAA, le AAA e le EAA necessitano, nella fase progettuale e di monitoraggio, di equipe multidisciplinari di lavoro costituite da figure qualificate in funzione della tipologia progettuale e provviste di curriculum attestanti esperienze professionali documentabili o competenze specifiche.

2. Nell'equipe, di cui al comma 1, sono sempre previste le figure di un medico specializzato in neurologia o psichiatria, di uno psicologo, di un medico veterinario zooiatra, di un medico veterinario con formazione ed esperienza nelle scienze comportamentali applicate e di un operatore tecnico con specifica preparazione nell'interazione con la specie di riferimento.

3. Le equipe sono costituite a cura delle strutture, di cui all'articolo 3, senza nuovi oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 7

(Norme di attuazione)

1. La Giunta regionale, entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, sentita la competente commissione consiliare, adotta un regolamento che individua:

a) i soggetti, persone fisiche o giuridiche, che possono esercitare le attività di cui all'articolo 2;

b) i requisiti strutturali ed organizzativi, le modalità operative per lo svolgimento di TAA, AAA ed EAA, nonché le modalità per permettere l'accesso degli animali di affezione del proprietario o detentore nelle strutture, pubbliche e private regionali, accreditate dal Servizio sanitario regionale;

c) le procedure per la formazione e l'aggiornamento professionale degli operatori di TAA, AAA ed EAA;

d) le specie animali ammesse ai programmi di TAA, AAA ed EAA;

e) i criteri e le modalità di formazione ed educazione degli animali coinvolti.

Art. 8

(Clausola di invarianza oneri e di adeguamento)

1. Dall'attuazione della presente legge, non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

2. Le disposizioni della presente legge, ove difformi, sono adeguate a quanto disposto dai provvedimenti assunti dal Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario della Regione Calabria, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legge 1 ottobre 2007 n. 159 (Interventi urgenti in materia economica finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale), convertito dalla legge 29 novembre 2007, n. 222.

3. I provvedimenti assunti dal Commissario ad acta per l'attuazione del Piano, di cui al comma 2, si applicano in luogo delle disposizioni regionali in contrasto, sino alla data di entrata in vigore della norma regionale di adeguamento.

Art. 9

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Progetto di legge numero 421/9^, recante: “Interpretazione autentica dell'articolo 18, comma 1, della legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8 'Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2010, articolo 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002” (Del. n. 317 – L.R. n. 32 del 2013)

Art. 1

(Interpretazione autentica del comma 1 dell'articolo 18 della legge regionale 26 febbraio 2010 n. 8 "Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario")

1. Alla fine del comma 1 dell'articolo 18 della legge regionale 26 febbraio 2010 n. 8, l'asserzione "che abbiano partecipato alla manifestazione di interesse espletata in forza del DDG Dipartimento «Formazione Professionale, Lavoro e Politiche Sociali» n. 17910 del 14.11.200811 si interpreta nel senso che la stessa è riferita esclusivamente agli Enti strumentali della Regione.

Art. 2

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di legge numero 479/9^, recante: “Modifica dell’articolo 36 della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 69” (Del. n. 318 – L.R. n. 34 del 2013)

Art. 1

(Modifica articolo 36 l.r. 69/2012)

1. La lettera c) del comma 2 dell'articolo 36 della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 69 è così sostituita: "c) utilizzano, a decorrere dal 10 ottobre 2013, sistemi per la localizzazione in tempo reale dei mezzi, di cui devono dotarsi in conformità alle prescrizioni tecniche determinate con provvedimento della Giunta regionale, ai fini dell'informazione in tempo reale all'utenza e della certificazione della percorrenza; la Giunta regionale può prevedere la proroga del termine fino al 10 gennaio 2014, prevedendo contestualmente delle penali per chi non rispetta il termine del 10 ottobre."

Art. 2

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di legge numero 445/9^, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 3 settembre 2012, n. 39 (Istituzione della Struttura Tecnica di Valutazione VAS-VIA-AIA-VI)” (Del. n. 319 – L.R. n. 33 del 2013)

Art. 1

(Modifica articolo 1 l.r. 39/2012)

1.Al comma 4 dell’articolo 1 della legge regionale 3 settembre 2012, n. 39 (Istituzione della Struttura Tecnica di Valutazione VAS-VIA-AIA-VI), le parole “all’acquisto di attrezzature informatiche, attività di supporto alla S.T.V. su interventi particolarmente complessi.” sono sostituite dalle parole “al funzionamento della S.T.V.”.

Art. 2

(Clausola d’invarianza finanziaria)

1. La presente legge non comporta oneri finanziari a carico del bilancio regionale.

Art. 3

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di legge numero 481/9^, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 30 aprile 2009, n. 17” (Del. n. 320 – L.R. n. 43 del 2013)

Art. 1

1. Alla legge regionale 30 aprile 2009, n. 17 (Integrazione alla legge regionale 10 luglio 2008, n. 20), sono apportate le seguenti modifiche:

a) all'articolo 1 del comma 1 della lr. 17/2009 dopo le parole "possono essere destinate anche alla copertura delle spese correnti", sono inserite le seguenti "nella misura massima del 50%";

b) dopo il comma 1 dell'articolo 1 si aggiunge il seguente comma: "1bis. In via transitoria le risorse finanziarie della annualità 2009-2010-2011, di cui al comma 1, potranno essere interamente destinate alla copertura delle spese relative al trattamento stipendiale del personale dipendente ed eventualmente, anche delle spese correnti. Tali risorse saranno ripartite in base alle dotazioni organiche di ciascun Ente.

Art. 2

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di legge numero 480/9^, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 66 del 20 dicembre 2012” (Del. n. 321 – L.R. n. 44 del 2013)

Art. 1

(Modifiche lr. 66/2012)

1. Alla legge regionale 20 dicembre 2012 n. 66 (Istituzione dell'Azienda regionale per lo sviluppo dell'agricoltura e disposizioni in materia di sviluppo dell'agricoltura), sono apportate le seguenti modifiche:

a) al comma 2 dell'articolo 5 le parole: ", secondo criteri di rotazione," e ", esterni alle organizzazioni medesime" sono soppresse. Alla fine del comma 2 dell'articolo 5 sono aggiunte le seguenti parole: "Il CTI dura in carica tre anni";

b) il comma 1 dell'articolo 6 è abrogato e sostituito dal seguente: "Il Collegio dei sindaci è costituito in forma monocratica e composto da un membro effettivo e da un membro supplente, nominati dal Consiglio regionale tra gli iscritti all'albo dei revisori dei conti, per la durata di anni tre. Il compenso del componente supplente del Collegio è consentito esclusivamente in caso di sostituzione del sindaco effettivo, in misura corrispondente alla durata della sostituzione stessa, e previa decurtazione della medesima somma al componente effettivo".

c) dopo l'articolo 11 è aggiunto il seguente:

"Art. 11bis

(Trasferimento degli impianti irrigui silani gestiti dall'A.R.S.S.A. ai Consorzi di Bonifica)

1. Il Commissario Liquidatore dell'A.R.S.S.A., entro trenta giorni dalla pubblicazione della presente legge, trasferisce la gestione dei ventidue impianti di irrigazione ricadenti nei comprensori dei Consorzi di Bonifica dei Bacini Meridionali del Cosentino, dei Bacini dello Jonio Crotonese e dei Bacini dello Jonio Catanzarese, ai Consorzi stessi, in funzione della rispettiva competenza territoriale. Con l'atto che dispone tale trasferimento il Commissario Liquidatore destina ogni impianto a ciascun Consorzio di Bonifica ed assegna nominativamente ai Consorzi il personale utilizzato per la gestione, secondo la ripartizione fissata al terzo comma del presente articolo. A decorrere dalla data del trasferimento in questione, la gestione degli impianti irrigui e del personale utilizzato a tal fine è conferita, in ragione della presente legge, ai Consorzi di Bonifica sopra nominati, mentre la proprietà degli impianti irrigui rimane in capo alla Regione Calabria.

2. I Consorzi di Bonifica provvederanno alla gestione degli impianti con il personale già utilizzato dall'A.R.S.S.A. in numero di 25 unità a tempo indeterminato ed assegnato ad ognuno di essi con l'atto di cui al comma 1, secondo la ripartizione fissata al terzo comma del presente articolo. Il personale in questione transita dall'A.R.S.S.A. ai ruoli del Consorzio di Bonifica dei Bacini Meridionali del Cosentino, del Consorzio di Bonifica dei Bacini dello Jonio Crotonese, del Consorzio di Bonifica dei Bacini dello Jonio Catanzarese e rimane sottoposto al regime contrattuale in essere alla data di pubblicazione della presente legge, mantenendo le qualifiche contrattuali ed i livelli retributivi in godimento, nonché l'anzianità di servizio maturata. Con l'atto di cui al comma 1 il Commissario Liquidatore dell'AR.S.S.A trasferisce ai Consorzi di Bonifica destinatari del personale le somme accantonate per il trattamento di fine rapporto del personale stesso.

3. Il trasferimento della gestione degli impianti di irrigazione e del personale relativo è così ripartita:

a) n. 17 impianti e n. 17 unità lavorative al Consorzio di Bonifica dei Bacini Meridionali del Cosentino;

b) n. 04 impianti e n. 05 unità lavorative al Consorzio di Bonifica dei Bacini dello Jonio Crotonese;

c) n. 01 impianti e n. 03 unità lavorative al Consorzio di Bonifica dei Bacini dello Jonio Catanzarese.

4. A partire dall'anno 2014 la Regione corrisponderà a ciascuno dei Consorzi di Bonifica destinatari degli impianti e del personale di cui al comma 3 un contributo annuo pari al costo lordo totale della mano d'opera in utilizzo per la gestione, nonché al costo relativo alla gestione degli impianti stessi. Per l'anno 2013 e fino al 31 dicembre dello stesso anno i costi in questione graveranno sull'AR.S.S.A in liquidazione. la Regione adeguerà, a partire dall'anno 2014, ove necessario, la disponibilità dell'apposito capitolo di bilancio sulla base dei costi effettivi della manodopera e dei costi per la gestione degli impianti, come risulteranno nella loro effettiva entità dalla rendicontazione annuale dei Consorzi. I Consorzi di Bonifica destinatari provvederanno a riscuotere il pagamento del servizio irriguo erogato e ad esigere dai proprietari degli immobili serviti dagli impianti i contributi consortili dovuti. Gli importi in questione saranno portati a scomputo del contributo complessivo dovuto dalla Regione per l'anno di riferimento.

Art. 2

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Ordine del giorno numero 119 del 28.06.2013 a firma dei consiglieri Tripodi, Guagliardi “Sulle comunità linguistiche della Calabria”

“Il Consiglio regionale -

premesso che:

il Parlamento Italiano ha approvato la Legge 15 dicembre 1999, n. 482 “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”;

l’art. 2 stabilisce: “In attuazione dell’articolo 6 della Costituzione e in armonia con i principi generali stabiliti dagli organismi europei ed internazionali, la Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo”;

sottolineato che:

in Calabria, nelle province di Reggio Calabria, Cosenza, Crotone e Catanzaro, esistono da secoli comunità linguistiche di origine greca, albanese e occitana fondate da popolazioni proveniente dalla Grecia, dall’Albania e Valli Valdesi del Piemonte;

la letteratura scientifica mondiale (storia, linguistica, letteratura, antropologia) non ha mai messo in discussione la provenienza di queste popolazioni di lingua straniera in Italia;

allo stato esistono tra queste comunità intensi scambi culturali con le università e gli istituti scientifici di linguistica e letteratura dell’Albania e della Grecia, nonché con le regioni della Francia e della Spagna dove esistono le popolazioni di lingua occitana;

il Consiglio regionale della Calabria a seguito della approvazione della Legge 482/99 ha provveduto a dotarsi di una propria Legge regionale 30 ottobre 2003, n. 15 “Norme per la tutela e la valorizzazione della lingua e del patrimonio culturale delle minoranze linguistiche e storiche di Calabria”, il cui art. 1 stabilisce:

“la Regione Calabria riconosce che la protezione e la valorizzazione delle lingue minoritarie contribuiscono alla costruzione di un’Europa fondata sui principi della democrazia e del rispetto delle diversità culturali e, in attuazione dell’articolo 6 della Costituzione e dell’art. 56 dello Statuto regionale lettera “r”, con propria Legge regionale, ai sensi degli articoli 2 e 3 della Legge 15 dicembre 1999, n. 482, tutela le parlate della popolazione albanese, grecanica e occitanica di Calabria e promuove la valorizzazione e divulgazione del loro patrimonio linguistico, culturale e materiale;

la Regione Calabria adegua la propria legislazione ai principi stabiliti dalla presente legge favorendo l’aggregazione in consorzi intercomunali e costituzione in comuni autonomi di quelle comunità minoritarie presenti nel suo territorio che nella ridefinizione dell’attuale assetto amministrativo individua una condizione di garanzia per la valorizzazione del territorio e il recupero delle sue potenzialità economiche ed ambientali con i propri beni culturali;

l’ambito territoriale e sub-comunale in cui si applicano le disposizioni di tutela di ciascuna minoranza linguistica storica è quello previsto dal comma 3, art. 1 del D.P.R. del 2 maggio 2001, n. 345 e adottato dai Consigli provinciali in sua attuazione”;

negli ultimi decenni a seguito dei riconoscimenti legislativi e amministrativi è in corso una produzione attiva di cultura madre di queste popolazioni;

nella seduta 29 dicembre del 2008 il Consiglio regionale ha approvato le linee guida per dimensionamento scolastico nelle quali si stabiliva che la “deroga minima fino a 300 alunni è consentita nei confronti degli istituti comprensivi di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado, nonché nei confronti di istituti superiori comprendenti corsi o sezioni diverso ordine e tipo, a condizione che detti istituti siano ubicati nelle piccole isole, nei comuni montani ovvero nelle aree geografiche contraddistinte da specificità etniche o linguistiche”;

osservato che:

nell’articolo 14, comma 16, della legge di riconversione n. 135 del d.l. n. 95/12 è scritto chiaramente che “per aree geografiche caratterizzate da specificità linguistica si intendono quelle nelle quali siano presenti minoranze di lingua madre straniera”

tutto ciò premesso, sottolineato e osservato -

ribadisce:

che le comunità linguistiche della Calabria hanno come codice linguistico una lingua madre straniera, come già riconosciuto nell’art. 2 della Legge 482/99;

che per quanto sopra affermato tali comunità non rientrano nella sfera restrittiva di cui all’art. 14 della Legge 135/2012;

invita

la Giunta regionale a comunicare all’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria di osservare e rispettare in fase di programmazione del Dimensionamento scolastico regionale i provvedimenti legislativi e amministrativi adottati dalla Regione Calabria.”