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IX^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

__________

 

56.

 

SEDUTA DI VENERDI’ 21 DICEMBRE 2012

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLÒ

 

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

La seduta inizia alle 15,34

Francesco SULLA, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(È approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni e mozione

Francesco SULLA, Segretario Questore

Legge le interrogazioni e la mozione presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

(Interruzione)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole De Gaetano. Ne ha facoltà.

Antonino DE GAETANO

Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della mozione sugli ex dipendenti della Gdm.

PRESIDENTE

L’onorevole De Gaetano chiede l’inserimento della mozione sugli ex Gdm. L’ha già presentata ai banchi?

(Interruzione)

La può presentare ai banchi.

Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno dell’onorevole De Gaetano.

(Il Consiglio approva)

Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.

Giovanni NUCERA

Chiedo l’inserimento dell’ordine del giorno relativo a quanto sta avvenendo nel mondo dell’immigrazione in Calabria, sia per la vicenda di Gioia Tauro sia per la vicenda di Amantea e della Piana di Sibari.

PRESIDENTE

L’onorevole Nucera chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno che riguarda gli immigrati. Non ci sono interventi nel merito, per cui pongo in votazione la sua richiesta.

(Il Consiglio approva)

Ha chiesto di parlare l’assessore Fedele. Ne ha facoltà.

Luigi FEDELE, assessore ai trasporti

Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno di un invito al Presidente della Giunta ad intervenire presso l’Anas per la risoluzione del problema dello svincolo di Sant’Eufemia-Bagnara sull’autostrada A3 di nuova costruzione.

PRESIDENTE

L’onorevole Fedele chiede l’inserimento all’ordine del giorno di una questione che riguarda lo svincolo autostradale dell’uscita di Bagnara Calabra.

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 358/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Norme per i servizi di trasporto pubblico locale”

PRESIDENTE

Il primo punto all’ordine del giorno riguarda l’argomento che era stato interrotto nella precedente seduta, inerente i servizi di trasporto pubblico locale. Avevano svolto già la relazione sia l’assessore sia l’onorevole Dattolo. Avevamo già iniziato l’approvazione di un paio di articoli, l’articolo 1, in più avevamo approvato pure i primi due emendamenti che riguardano l’articolo 2, quindi possiamo procedere con l’approvazione.

C’è un emendamento successivo a quelli già approvati, protocollo numero 54718, a firma dell’onorevole Chiappetta: “L’art. 2 comma 3 è così sostituito: «Al fine di assicurare l’organizzazione e la gestione del servizio pubblico di trasporto su gomma e ferro in conformità all’articolo 3-bis decreto-legge 13 agosto 2011, numero 138 convertito con modificazioni in legge 14 settembre 2011, numero 148, e al fine di consentire l’attuazione di quanto previsto dai commi 13 e 14 dell’articolo 34 del decreto decreto-legge 18 ottobre 2012, numero 179, nonché per fronteggiare 1’interruzione o pericolo imminente di interruzione del servizio, fermo restando quanto previsto dall’art. 5, par. 2 e 5 del Regolamento CEE 1370 del 2007, i soggetti che espletano il servizio, alla data di entrata in vigore della presente legge, continuano a gestirlo, anche oltre le scadenze, fino al subentro del nuovo gestore di ambito o bacino territoriale ottimale e comunque per un periodo complessivamente non superiore ai due anni; la Giunta Regionale adotta gli atti necessari ad assicurare la continuità dei predetti servizi, ed in particolare determina per ciascun anno entro 45 giorni dall’approvazione del bilancio di previsione, fatte salve successive rimodulazioni, i servizi da espletare da prevedersi in apposito atto integrativo dei contratti di servizio; nessun indennizzo o compenso aggiuntivo può essere ad alcun titolo preteso in relazione a quanto previsto nel presente comma»”.

Gianpaolo CHIAPPETTA

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Parere della Giunta? Favorevole. Parere del relatore? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 54718.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2, come emendato.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(È approvato)

Poi c’è l’articolo che diventa 6, emendamento a firma dell’onorevole Chiappetta, protocollo numero 54616: “Dopo l’articolo 5 è aggiunto il seguente articolo 6 <1. All’articolo 9, comma 2, della legge regionale numero 20 del 2011 dopo le parole “riqualificazione delle infrastrutture ferroviarie della regione” sono aggiunte le parole “di realizzazione di infrastrutture per l’intermodalità e per l’ammodernamento del materiale rotabile ferroviario>”.

Gianpaolo CHIAPPETTA

Anche questo, Presidente, si illustra da sé.

PRESIDENTE

Parere della Giunta? Favorevole. Parere del relatore? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 54616.

(È approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso, come emendata.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di legge numero 341/9^ di iniziativa dei consiglieri Bruni, Dattolo, Gallo, recante: “Norme per il sostegno del coniuge separato o divorziato in situazione di difficoltà”

PRESIDENTE

Prossimo punto all’ordine del giorno: progetto di legge numero 341/9^ di iniziativa dei consiglieri Bruni, Dattolo, Gallo, recante “Norme per il sostegno del coniuge separato o divorziato in situazione di difficoltà”.

La parola all’onorevole Bruni, relatore.

Ottavio Gaetano BRUNI, relatore

Questa proposta di legge sancisce delle norme per il sostegno del coniuge separato o divorziato in situazioni di difficoltà. Con questa legge vorremmo rimuovere ogni ostacolo che impedisca la piena parità degli uomini e delle donne nella vita sociale. Spesso, lo stesso non è solvibile – parlo del coniuge debole, che può essere indubbiamente l’uomo o la donna – per cui gli istituti di credito sono impossibilitati a concedere prestiti richiesti.

Con questa legge si dà, pertanto, la possibilità nonché l’opportunità al coniuge debole, separato o divorziato, di poter ottenere un prestito, sebbene contenuto entro un certo tetto.

E’ certamente un provvedimento che ha un impatto sociale notevole. Per disciplinare meglio la legge, la Giunta regionale, entro 90 giorni dall’entrata in vigore di questa legge, acquisito il parere della Commissione competente, definisce le modalità per l’attribuzione degli interventi economici a favore del coniuge separato o divorziato in difficoltà economica, le fasce di reddito, i relativi criteri, nonché le procedure ed i termini per la presentazione delle domande di finanziamento.

PRESIDENTE

Non ci sono interventi perché è stata discussa abbondantemente nella Commissione consiliare competente, quindi possiamo procedere alla votazione dell’articolato che si compone di cinque articoli.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(È approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di legge numero 399/9^ di iniziativa dei consiglieri Chiappetta, Dattolo, Bilardi, Serra, recante: “Provvedimenti per garantire la piena funzionalità del Servizio sanitario regionale”

PRESIDENTE

Terzo punto all’ordine del giorno: proposta di legge numero 399/9^ di iniziativa dei consiglieri Chiappetta, Dattolo, Bilardi, Serra, recante “Provvedimenti per garantire la piena funzionalità del Servizio sanitario regionale”.

Non vedo in Aula il relatore, l’onorevole Salerno, quindi possiamo aggiornare il punto.

(Interruzione)

Prego, onorevole Chiappetta, può svolgere lei la relazione.

Gianpaolo CHIAPPETTA, relatore f.f.

La proposta di legge della quale adesso si occupa il Consiglio è stata ampiamente discussa nella Commissione consiliare competente. La Commissione ha dedicato più sedute, anche con dovizia di argomentazioni, a questa proposta di legge, fra l’altro prevedendo anche le audizioni non solo del dirigente generale del dipartimento alla salute, ma anche di dirigenti addetti agli specifici settori.

Più in particolare, la proposta titolata “provvedimenti per garantire la piena funzionalità del Servizio sanitario regionale”, riguarda il problema, che ormai rappresenta una criticità storica per la Calabria, del personale precario nell’ambito del settore della sanità.

Questo disegno di legge che consta di un unico articolo – che, ripeto, è stato ampiamente discusso nella Commissione consiliare competente, che è la terza – prevede in particolare la possibilità di procedere ad una stabilizzazione del personale precario in servizio presso le strutture sanitarie pubbliche calabresi, in possesso dei requisiti previsti da due leggi nazionali, che sono rispettivamente la legge del 27 dicembre 2006 numero 296 e la legge del 24 dicembre 2007 numero 244, che a suo tempo hanno previsto anche il processo di stabilizzazione attraverso prove selettive.

Ripeto ancora una volta, Presidente, – e chiudo la relazione introduttiva di questo disegno di legge-: l’argomento è stato oggetto di approfondita discussione nella Commissione consiliare competente, trovando anche nel processo e nel procedimento stesso una sorta di condivisione da parte delle forze di minoranza che, nel momento stesso in cui il testo è stato licenziato, hanno ritenuto di astenersi rispetto a quella che è stata l’approvazione dello stesso testo.

Ecco perché si chiede all’Aula l’approvazione.

PRESIDENTE

Per discussione generale, chiede di parlare l’onorevole Guccione. Ne ha facoltà.

Carlo GUCCIONE

Abbiamo apprezzato lo sforzo degli onorevoli Salerno e Chiappetta e per quanto riguarda questa legge, che tenta di risolvere un problema drammatico – è di queste ore la notizia che l’Asp di Cosenza ha mandato le lettere ai 439 stabilizzati e le ha inviate al giudice del lavoro per la retrocessione del contratto di lavoro da tempo indeterminato a tempo determinato – è opportuno che il Consiglio regionale possa legiferare. Ma a noi non convince totalmente questa legge, sono stati rilevati dubbi di costituzionalità dal Servizio legislativo del Consiglio, di compatibilità col Piano di rientro, come lei potrà vedere e verificare negli atti che sono d’accompagno a questa legge.

Pure apprezzando lo sforzo fatto, anche alla luce dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale su questa materia a sostegno di questa questione, noi non possiamo andare oltre il voto di astensione, come segno di attenzione rispetto a un provvedimento che mi pare già segnato da alcuni rilievi di incostituzionalità.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.

Giuseppe GIORDANO

Anch’io intervengo su questo argomento, su questa questione spinosa, che abbiamo trattato nella seduta di Commissione, in cui abbiamo esaminato la proposta originaria ed abbiamo apprezzato lo sforzo messo in atto per alcune modifiche che potessero, in qualche modo, cercare di risolvere un problema che comunque rimane e permane. Anch’io richiamo il parere del Servizio legislativo, da cui si intravede, ma anche dagli approfondimenti che abbiamo svolto attraverso i nostri uffici, il rischio incombente della incostituzionalità. Nonostante ci sia l’esigenza di affrontare e di cercare di porre un argine e una soluzione, comunque questa legge non risolve il problema nella sua interezza perché rimarrebbero fuori, nell’alveo del precariato, circa 885 unità di personale medico e non.

Noi, responsabilmente, confermiamo anche in Aula il voto di astensione con il quale avevamo chiesto di tornare sull’argomento, per cercare eventuali ulteriori soluzioni.

Per questo motivo, come Italia dei valori, confermiamo la nostra astensione, auspicando che non si incappi nell’ennesima mannaia da parte della Consulta.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.

Giovanni NUCERA

Intervengo per esprimere anch’io il mio compiacimento, perché finalmente si pone fine ad un’annosa ed anche antipatica questione che noi vogliamo porre con evidenza.

Riteniamo che questo progetto di legge sani tante ingiustizie e copra anche tante manchevolezze. Il richiamarsi ad una norma nazionale aiuta, senza dubbio, a far superare un po’ le difficoltà iniziali che si erano poste e la prova prevista per una selezione indica che c’è la volontà di non raggirare la legge, ma affrontarla.

Certo, in questo progetto di legge, ovviamente includiamo – perché questo è lo spirito della legge – anche coloro i quali hanno avuto un contratto atipico o di qualsiasi natura, purché rientrino nelle condizioni previste dalla legge nazionale; ci avviamo, quindi, a dare un riconoscimento giuridico a quanti, pur avendo lavorato a progetto e rientrando nei requisiti previsti dalla norma, possano in qualche modo realizzare il sogno della vita, cioè quello di avere riconosciuto un sacrosanto diritto costituzionale: ogni cittadino deve essere valutato e pagato per ciò che riesce a produrre, ponendo la dignità del lavoro al primo posto nella dinamica sociale.

Annuncio, quindi, il mio voto favorevole, proprio perché sana un’ingiustizia sociale che in Calabria era diventata veramente insopportabile.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Mirabelli. Ne ha facoltà.

Rosario Francesco Antonio MIRABELLI

Signor Presidente, certo che con questa legge si affronta un tema abbastanza delicato e spinoso che è quello di una gran massa di lavoratori che in questi anni, in assenza di concorsi pubblici, hanno rivestito ruoli professionali diversi. Dobbiamo dirlo: è da anni che in sanità non si fanno più concorsi pubblici; queste persone hanno svolto un ruolo importante e decisivo per garantire i livelli minimi essenziali di assistenza in questa nostra regione, rivestendo spesso un ruolo importante; sappiamo benissimo che in diversi reparti sono più i precari che i vecchi dipendenti.

E’ ovvio che quello del personale – mi rivolgo al proponente, onorevole Chiappetta, che vedo attento – è un problema importante per un semplice motivo: soprattutto negli ospedali l’età media del personale medico è abbastanza elevata; poi sono i medici, di fatto la punta di diamante della sanità, perché sono loro che fanno la sanità, senza dubbio insieme al resto del personale.

Non abbiamo giovani medici, non abbiamo neanche medici di unità media. La gran parte sono medici anziani – diciamo così – da un punto di vista professionale, ultracinquantenni o sessantenni che ancora oggi svolgono anche lavori di tipo notturno.

E’ ovvio, quindi, che, in una situazione come quella che da qui a poco vedrà una buona parte – da qui a 5 anni – di questi medici andare in pensione, il problema del personale medico in sanità diventerà ancora più pesante rispetto al passato.

Questa legge l’ho sostenuta nella sua fase iniziale, anche se il testo era un po’ diverso quando fu presentato per la prima volta dal senatore Gentile, per un semplice motivo: perché non c’erano alternative.

Cioè rispetto ad una libera uscita, ad una fine di contratto lavorativo per tutto questo personale, non essendoci un’altra alternativa, bene ha fatto chi stando in un’altra istituzione e utilizzando anche l’ufficio legislativo del Senato è riuscito a proporre un rimedio.

E’ ovvio che mi sarei aspettato un qualcosa in più ma penso che come primo approccio quanto meno il Consiglio regionale abbia fatto un passo in avanti. Questa iniziativa la vedo come l’inizio di un percorso, caro onorevole Chiappetta. Il vero problema non è soltanto fare una proposta di legge che consenta – dopo il 31 dicembre 2012 – di riportare nelle varie corsie, negli ospedali e nelle Asp il personale medico e paramedico o altre figure professionali, perché comunque quello stesso personale sarà ricollocato in una situazione, anche se più tranquilla, di precariato. E sempre di precariato parleremo fin quando avremo del personale che lavora e vive in regime di contratto a tempo determinato. Lo sappiamo benissimo.

Auspico, quindi, che si arrivi ad una definizione della problematica proprio perché c’è una carenza di personale e perché questi soggetti è da anni che ormai lavorano, al di là delle controversie di tipo giurisprudenziale che appartengono al passato o al recente passato, e svolgono un ruolo importante e primario, riuscendo a sopperire a tante deficienze di tipo strutturale inerenti l’organico ed il personale.

Chi lavora da 10-15 anni in regime di precariato, al di là del titolo, ha acquisito una certa storia lavorativa, una certa professionalità che merita, comunque, un giusto riconoscimento, anche attraverso le prove di un concorso interno per poter finalmente passare a tempo indeterminato in modo tale che si possa concretamente e correttamente parlare di una vera e propria stabilizzazione.

Questa è una stabilizzazione di tipo procedurale a garanzia di un prosieguo semestrale o annuale di contratto lavorativo a tempo determinato, è un qualcosa che forza – in termini giurisprudenziali e lessicali – la reale situazione.

Non vorrei poi pentirmene un giorno, quando le cose forse nel mondo o nel pianeta della sanità si saranno calmate o calmierate, o comunque stabilizzate uscendo da queste morse di norme e regolamenti fortemente restrittivi e attuati dal piano di rientro, ma proprio perché spero – ed è un voto che do – che possa esser l’inizio di un percorso che consenta di parlare in futuro di un linguaggio diverso di stabilizzazione concreta a tempo indeterminato, sulla base di questa speranza, visto che per me non può che non considerarsi l’inizio di un percorso che salva, comunque, il lavoro in questa fase specifica, il mio è un voto a favore.

PRESIDENTE

Prima di procedere con la votazione chiamo i capigruppo al banco della Presidenza.

Facciamo un minuto di sospensione dei lavori in Aula.

 

La seduta sospesa alle 16,12 è ripresa alle 16,18

Seguito di discussione

PRESIDENTE

L’onorevole Salerno, relatore e Presidente della Commissione, ha facoltà di intervenire.

Nazzareno SALERNO, relatore

Grazie, Presidente. Questa è una proposta di legge che riguarda un problema molto importante che attraversa in questo momento la nostra regione nel settore della sanità.

Considerata l’importanza del provvedimento e considerato anche che è già passata in Commissione, è stata già discussa pure oggi qui in Aula, sarebbe opportuno – a mio avviso – al fine di evitare una eventuale impugnativa da parte del Governo e, comunque, di incorrere in qualche incidente di percorso per l’incostituzionalità della norma stessa, di acquisire un parere preventivo e successivamente riportarla in Aula per l’approvazione, considerato anche che non necessita più di tornare in Commissione per l’esame di merito.

PRESIDENTE

L’onorevole Salerno, sostanzialmente, chiede che ci sia questa verifica rispetto all’articolato e quindi possiamo sostanzialmente sospendere questo punto all’ordine del giorno e rinviarlo per inserirlo in una seduta di Consiglio regionale non appena avremo acquisito il parere tecnico.

Possiamo sospendere questo punto all’ordine del giorno. Pongo in votazione la sospensione.

(Il Consiglio approva)

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE

Possiamo procedere col prossimo punto all’ordine del giorno. Prima però di entrare nel merito del bilancio e di dare la parola all’assessore per la relazione e al relatore per la relazione della Commissione, se i colleghi prendono posto, devo comunicare che la Conferenza dei capigruppo stamattina si è riunita ed il Consiglio regionale è iniziato in ritardo perché abbiamo discusso dei costi della politica.

Voi sapete che entro il 23 dicembre le Regioni devono adeguarsi agli obblighi imposti dalla normativa nazionale.

Prego i colleghi di far silenzio.

Abbiamo parlato, dicevo, dei costi della politica ed entro il 23 dicembre dovremo effettuare dei tagli e delle modifiche che riguardano sia il finanziamento dei gruppi sia le indennità dei consiglieri.

Abbiamo approvato come Conferenza dei capigruppo una proposta di legge che disciplina dal 2013 una serie di punti e questioni importanti.

Intanto, dal 1° gennaio 2013 il finanziamento dei gruppi sarà esclusivamente pari a 5 mila euro annui a consigliere regionale. Quindi – approvata questa legge – a seconda del numero dei consiglieri regionali il gruppo riceverà 5 mila euro annui per ognuno di loro. Questo significa che un gruppo di sei componenti avrà 30 mila euro di finanziamento annuo.

Accanto a questo, la Conferenza nazionale dei Presidenti di Giunta e Consiglio ha stabilito anche che ogni regione avrà un finanziamento pari allo 0,05 per cento per abitante. Questo significa che in Calabria ci sono 2 milioni di abitanti e quindi i finanziamenti dei gruppi saranno 100 mila euro da suddividere tra tutti i gruppi presenti.

Queste sono le due questioni importanti che stravolgono, sostanzialmente, un po’ il finanziamento dei gruppi che per le spese del loro funzionamento riceveranno una cifra pari a 350 mila euro dal prossimo anno. L’intero finanziamento dei gruppi, quindi, è pari a questa cifra.

Un’altra questione importante che viene definita per i gruppi è che il personale in funzione, che svolge le proprie attività per i gruppi, viene confermato. Questo significa che sono fatte salve le spese del personale che collabora con i gruppi.

Altra questione importante che abbiamo stabilito riguarda le indennità che sono quelle di funzione, di carica e le spese per l’esercizio del mandato.

Sono altre questioni su cui avevamo autonomia di decidere. All’interno della proposta sono state stabilite anche le indennità che riguarderanno il Presidente di Giunta e di Consiglio, le indennità che riguardano il Vicepresidente di Giunta e di Consiglio, gli assessori, i Presidenti di Commissione, i segretari questori, i Presidenti dei gruppi consiliari ed il consigliere semplice. Avevamo l’autonomia di poter stabilire tra un minimo di 11.100 euro lordi e un massimo di 13.800 euro lordi per i Presidenti.

Queste sono le due questioni che abbiamo affrontato oggi.

Altro argomento: la norma nazionale non si applica sostanzialmente per quanto riguarda i vitalizi, perché ne abbiamo stabilito già l’abolizione – voi lo sapevate già – e siamo anche l’unica Regione in Italia, ad oggi, ad aver abolito il trattamento di fine mandato.

Un’altra novità è rappresentata dall’istituzione del Collegio dei revisori dei conti esterno per il Consiglio che si occuperà di tutte le questioni che attengono alla verifica della Corte dei conti che sarà effettuata sui bilanci dei Consigli regionali.

Sono molto soddisfatto che il lavoro che abbiamo compiuto in questi mesi sostanzialmente continui quel lavoro dei tagli ai costi della politica che ci eravamo dati all’inizio della legislatura, risparmiando e cercando di impegnare queste risorse anche in maniera produttiva e cercando di realizzare la virtuosità che è uno degli elementi essenziali in questo periodo di spending review.

Abbiamo fatto un buon lavoro, quindi. Per l’ennesima volta su questo argomento la Conferenza dei capigruppo ha approvato alla unanimità una proposta di legge e questo testimonia, al di là dell’appartenenza politica, il grande senso di responsabilità dei colleghi capigruppo di maggioranza e di minoranza perché è un risultato importante che darà i suoi effetti per i tanti anni di istituzione che il Consiglio regionale dovrà effettuare.

Vi dico solo che tra indennità, finanziamento dei gruppi e quant’altro riusciremo a risparmiare 6 milioni ad anno e questo è un importo cospicuo e importante che abbiamo dovuto realizzare con l’approvazione dell’articolato che porrò in votazione.

Ci sarà, naturalmente, bisogno anche del coordinamento formale perché tante questioni ce le siamo dette oggi con i capigruppo. Abbiamo aggiustato, modificato e migliorato il provvedimento legislativo e quindi se siamo d’accordo voterei, intanto, l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 409/9^ e poi si procederà con la votazione dell’articolato.

(Così resta stabilito)

Proposta di legge numero 409/9^ di iniziativa dei capigruppo Chiappetta, Biliardi, Serra, Dattolo, Principe, Loiero, De Masi, Bova, recante: “Disposizioni di adeguamento all’articolo 2 - riduzione costi della politica - del decreto legge del 10 ottobre 2012 numero 174, convertito con modifiche con Legge del 7 dicembre 2012 numero 213”

PRESIDENTE

Passiamo adesso alla votazione dell’articolato della proposta di legge numero 409/9^ di iniziativa dei capigruppo Chiappetta, Biliardi, Serra, Dattolo, Principe, Loiero, De Masi, Bova, recante: “Disposizioni di adeguamento all’articolo 2 - riduzione costi della politica - del decreto legge del 10 ottobre 2012 numero 174, convertito con modifiche con Legge del 7 dicembre 2012 numero 213”.

Pongo in votazione l’articolo 1

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 11.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 12.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 13.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 14.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 15.

(È approvato)

Pongo in votazione il provvedimento di legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale per la modifica di alcuni articoli e per il miglioramento legislativo.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 410/9^ di iniziativa dei capigruppo Chiappetta, Biliardi, Serra, Dattolo, Principe, Loiero, De Masi, Bova, recante: “Disciplina del Collegio dei Revisori dei conti del Consiglio regionale della Calabria”.

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 410/9^ di iniziativa dei capigruppo Chiappetta, Biliardi, Serra, Dattolo, Principe, Loiero, De Masi, Bova, recante: “Disciplina del Collegio dei Revisori dei conti del Consiglio regionale della Calabria”

PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare per discussione generale, pertanto, pongo in votazione l’articolato della proposta di legge numero 410/9^ di iniziativa dei capigruppo Chiappetta, Biliardi, Serra, Dattolo, Principe, Loiero, De Masi, Bova, recante: “Disciplina del Collegio dei Revisori dei conti del Consiglio regionale della Calabria”

Pongo in votazione l’articolo 1.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 11.

(È approvato)

Pongo in votazione il provvedimento di legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

PRESIDENTE

Prima di procedere con la legge finanziaria, ha chiesto di parlare l’onorevole Nicolò. Ne ha facoltà.

Sull’ordine dei lavori

Alessandro NICOLO’

Presidente, chiediamo l’inserimento all’ordine dei lavori della proposta di provvedimento amministrativo inerente il bilancio di previsione del Consiglio regionale.

PRESIDENTE

L’onorevole Nicolò, Vicepresidente del Consiglio regionale, chiede l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di provvedimento amministrativo riguardante il bilancio di previsione del Consiglio regionale.

Pongo in votazione la richiesta di inserimento.

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 206/9^ d’Ufficio, recante “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario anno 2013”

PRESIDENTE

Prego, onorevole Nicolò, ha facoltà di svolgere la relazione alla proposta di provvedimento amministrativo numero 206/9^ d’Ufficio, recante “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario anno 2013”.

Alessandro NICOLO’, relatore

Signor Presidente, colleghi consiglieri, sottopongo alla vostra cortese attenzione la previsione di bilancio del Consiglio regionale; un bilancio che ha anticipato, come ben sapete, gli orientamenti successivamente codificati con la spending review; tutti quanti abbiamo lavorato e collaborato sin dall’inizio di questa legislatura con coscienza e con la consapevolezza di voler dare delle risposte ai calabresi, rispetto non solo all’attuale crisi economica ma in particolar modo tenendo in considerazione la situazione in cui versava e versa la nostra regione.

Sin dall’inizio di questo percorso, di questo cammino, quindi, abbiamo avviato una serie di iniziative mirate al taglio del costo della politica. Iniziative che, comunque, hanno sortito degli effetti rispetto ad un investimento mirato alle politiche sociali e del lavoro, a tutta una serie di questioni finalizzate alla crescita del territorio.

Sono stati realizzati risparmi, complessivamente, per 3 milioni e 288 mila euro, così ripartiti: abolizione del vitalizio, con un risparmio di 1.600,00 euro; riduzione degli accessi con un risparmio di 500 mila euro; abolizione del trattamento di fine mandato, con un risparmio di 420 mila euro; riduzione delle indennità di consigliere, con un risparmio di 648 mila euro; taglio delle missioni, con un risparmio di 120 mila euro.

Sono tutte iniziative intraprese da questo Consiglio ma, soprattutto – consentitemelo - appartenevano agli obiettivi programmatici della maggioranza di centro-destra guidata dal governatore Scopelliti.

Tuttavia, la tendenza negativa, la contrazione economica che ha visto il Paese sottostare ad una crisi snervante ha imposto ulteriori tagli di spesa; tagli che noi abbiamo indirizzato al funzionamento ed abbiamo previsto sempre per il Consiglio regionale.

Questi tagli sono stati codificati sì dal Parlamento, ma recepiti dall’Ufficio di Presidenza con l’obiettivo di adeguarsi soprattutto a quelle che sono le disposizioni del Governo nazionale ma, a quel programma, che è stato concertato dalla Conferenza Stato-Regioni.

Voi ben sapete che sono state introdotte diverse norme in questo ultimo anno. Norme che mirano al pareggio di bilancio e alla trasparenza. Quindi, in termini di razionalizzazione della spesa pubblica questo Consiglio regionale si è adeguato e lo ha fatto portando il bilancio del Consiglio regionale a 62 milioni 500 mila euro.

La previsione del bilancio del Consiglio regionale subisce, dunque, una riduzione di spesa rispetto al bilancio assestato dall’esercizio 2012 di 7 milioni 500 mila euro, pari al 10,71 per cento; confrontando i dati del bilancio con l’esercizio 2010 si nota che il risparmio ottenuto è di euro 16 milioni 500 mila euro.

Si tratta, quindi, di un bilancio che subisce una decurtazione e il Consiglio regionale affronta i sacrifici che ha previsto in questo esercizio. Tuttavia è un bilancio che si struttura – così come previsto – in titoli.

Il primo titolo che riguarda il “Trattamento indennitario dei Consiglieri regionali e dei componenti della Giunta regionale” subisce una diminuzione del 21,77 per cento rispetto alle previsioni assestate per l’anno 2012.

Lo stanziamento ammonta a 17 milioni 785 mila euro. Tale diminuzione è dovuta alla diminuzione delle indennità di carica dei consiglieri regionali e delle spese di esercizio del mandato alle somme definite dalla legge 213 del 7 dicembre 2012.

Al Capitolo 2 sono invece previste le “Spese istituzionali del Consiglio regionale”; lo stanziamento è pari a 535 mila euro. Anche in questo capitolo è prevista una riduzione del 23,57 per cento.

Il Capitolo 3 riguarda le “Spese di funzionamento dei Gruppi consiliari” e anche questo capitolo prevede una riduzione del 35,64 per cento ed ammonta a 2 milioni 852 mila euro.

Il Capitolo 4 riguarda le “Spese trattamento fisso ed accessorio del Personale del Consiglio” ed anche questo capitolo registra una riduzione del 15,43 per cento.

Il Capitolo 5 prevede le spese della logistica le “Spese postali, telefoniche, telematiche, cancelleria, Biblioteca, resocontazione, stampa e documentazione, arredi, impianti e manutenzione immobile” registra anch’esso una diminuzione del 26,77 per cento per un importo di 197 mila euro.

Anche il Capitolo 6 che riguarda i “Compensi, onorari e rimborsi consulenze a favore del Consiglio, indagini conoscitive, convegni, studi e ricerche” registra un decremento del 66 per cento. Quindi, l’Ufficio di Presidenza ha effettuato un taglio del 66 per cento rispetto alla voce che riguarda le consulenze a favore del Consiglio.

In questo Capitolo, tuttavia, sono comprese le spese per il Collegio di revisione di prossima istituzione.

PRESIDENTE

Prego i colleghi consiglieri di fare silenzio perché l’onorevole Nicolò sta per completare la relazione.

Alessandro NICOLO’, relatore

L’articolo 4 del capitolo 6, inoltre, registra un’altra diminuzione di 4 milioni di euro. Questa quota è stata impegnata per il “Programma Stages”.

I Capitoli 7 e 8 “Fondo di riserva per le spese obbligatorie e per spese impreviste” sono pari a 40 mila euro e suddivise per capitoli e decurtate, anch’esse, del 60 per cento.

Il Titolo terzo è costituito da “Partite di giro” e anch’esse subiscono una decurtazione.

Questo per sommi capi è il bilancio del Consiglio, un bilancio che noi abbiamo previsto per la quota di 62 milioni di euro di cui, comunque, 56 milioni di euro necessari per far fronte alle spese obbligatorie, correnti. La rimanente somma è riservata per le esigenze dell’amministrazione per quanto riguarda la manutenzione e tutto ciò che riguarda la logistica.

Letta ed illustrata la relazione di previsione poniamo all’Aula la votazione del documento contabile, del bilancio di previsione del Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo, come illustrata dal vicepresidente Nicolò, non essendoci richieste di parola.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di modifica al Regolamento interno di contabilità del Consiglio regionale.

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 205/9^ di iniziativa dei consiglieri F. Talarico, Nicolò, Nucera, recante: “Modifiche al regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale”

PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 205/9^ di iniziativa dei consiglieri F. Talarico, Nicolò, Nucera, recante; “Modifiche al regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale” non essendoci richieste di parola.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

Candeloro IMBALZANO

Signor Presidente, prima di passare al prossimo punto all’ordine dei lavori – sono arrivato un po’ in ritardo – devo richiamare in Aula, cortesemente, due ordini del giorno presentati - uno a mio nome e uno a nome del collega Nicolò – riguardanti l’opposizione alla revisione del piano industriale Alitalia nella parte relativa ai collegamenti con l’aeroporto dello Stretto per l’istituzione di un tavolo regionale allargato e un altro ordine del giorno avente ad oggetto la drammatica condizione degli immigrati nella Piana di Gioia Tauro, con particolare riferimento a quelli alloggiati nella tendopoli di San Ferdinando - Istituzione tavolo nazionale a firma del sottoscritto.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori degli ordini del giorno.

C’era anche un altro ordine del giorno a firma dell’onorevole Nucera inerente gli immigrati, poi ci si può raccordare per fare un unico ordine del giorno.

Pongo in votazione l’inserimento del primo ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Pongo in votazione l’inserimento del secondo ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 403/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2013)”

PRESIDENTE

Possiamo adesso iniziare l’esame della proposta di legge numero 403/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2013)”.

L’onorevole Imbalzano, relatore e Presidente della seconda Commissione bilancio, ha facoltà di svolgere la relazione.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Signor Presidente, onorevoli colleghi, desidero preliminarmente esprimere il mio apprezzamento all’assessore Mancini e al dipartimento bilancio per l’encomiabile sforzo compiuto nel predisporre una proposta di legge finanziaria, la più equilibrata possibile, nell’attuale difficile contesto economico-finanziario che riguarda tutte le Regioni ed a maggior ragione la Regione Calabria.

Analogo apprezzamento va alla Giunta regionale che, come già avvenuto dall’inizio di questa legislatura, ha approvato il bilancio nel rispetto dei tempi prescritti dalla legge regionale di contabilità.

Il contesto nel quale è stata varata questa manovra è profondamente diverso da quelli precedenti ed impone un comportamento virtuoso di tutte le articolazioni della Regione.

Al taglio pesante dei trasferimenti statali, alle nuove regole sul patto di stabilità si sono aggiunti il principio dell’effettivo pareggio di bilancio - cioè al netto dell’indebitamento esterno -, quello entro il 2014 del bilancio consolidato ed infine, soprattutto, il decreto legge numero 174 del 2012 che, da una parte, rafforza il controllo della Corte dei conti sulla gestione finanziaria e sul mantenimento degli equilibri di bilancio ma dall’altra interviene sui costi della politica in modo assai pesante, come era giusto, e rispetto ai quali questo Consiglio non solo è stato anticipatore, come ricordava poc’anzi il presidente Talarico, ma si è dimostrato uno dei più virtuosi.

Un decreto legge il “174” che prevede sanzioni pesantissime fino allo scioglimento del Consiglio e che impone un regime completamente diverso rispetto al passato.

Un ulteriore apprezzamento intendo rivolgere a tutta la Commissione che ho l’onore di presiedere per il senso di responsabilità dimostrato, per la pacatezza con cui ogni consigliere ha sostenuto le proprie proposte e le proprie ragioni diverse, certo, tra loro, perché diverse sono gli schieramenti e le ottiche ma senza mai dimenticare che quella in esame è una legge finanziaria necessitata, di transizione; un bilancio che chiude definitivamente una fase e ne apre una nuova.

Pesano su questo bilancio, ovviamente, in modo eccessivo il commissariamento della sanità, con il debito accumulato nel tempo; il costo degli enti sub-regionali di altri come l’Afor per i quali è ineludibile una riforma profonda perché con le risorse autonome disponibili diventerà sempre più problematico assicurare la normale vita amministrativa dell’ente stesso.

Sul fronte delle entrate si registra un volume di quelle autonome più ridotto rispetto al passato ma con proiezioni in aumento dal 2014, per via di un potenziale incremento dello 0,3 dell’aliquota addizionale regionale Irpef che dovrebbe comportare maggiori entrate di circa 50 milioni di euro.

Se a queste si aggiungono le risorse liberate dalle manovre fiscali, destinate per il momento al ripiano dei disavanzi sanitari, l’equilibrio di bilancio potrebbe essere raggiunto nel 2014 nel pieno rispetto della recente formulazione dell’articolo 81 della Costituzione.

La Giunta regionale presieduta dall’onorevole Scopelliti ha fatto scelte difficili e coraggiose, operando un severo e drastico abbattimento di tutti gli sprechi possibili con percentuali fino all’80 per cento, senza dimenticare l’eliminazione di ulteriori costi come le sponsorizzazioni, privilegiando, per quanto possibile, da una parte le categorie più deboli e dall’altra tentando di garantire servizi essenziali come i trasporti pubblici locali, la lotta al precariato, il sostegno alla cultura come fattore di sviluppo economico a tutto il mondo del sociale e al comparto dell’agricoltura.

Certo, siamo tutti pienamente coscienti, anche alla luce delle numerose audizioni ascoltate in Commissione, che vi sono settori che meriterebbero maggiore attenzione. Penso al terzo settore, al turismo, al volontariato e agli enti locali.

Sul mondo agricolo, asse portante della nostra economia, che accanto a tante eccellenze continua a registrare una crisi assai pesante, la Regione ha il dovere di dedicare il massimo dell’attenzione possibile per il contributo al Pil regionale che fornisce.

Però una camicia – mai come stavolta – troppo stretta ha impedito di assegnare più cospicue e pure necessarie risorse poiché lo sforzo è stato orientato, anzitutto, a garantire gli stipendi a tutto l’apparato regionale e subregionale per ovviare a possibili fenomeni di esplosione sociale.

Vedete, non vi è giorno che il Presidente del Comitato delle Regioni, Presidente dell’Emilia Romagna, Vasco Errani, non contesti a ragione il Governo e lo stesso presidente Monti e minacci azioni clamorose. Contestazioni che nascono dalla consapevolezza che, salvo qualche rara eccezione, oggi tutte le Regioni attraversano momenti delicati e quasi drammatici sul piano finanziario e la Calabria non fa certo eccezione.

Anzi, la coperta è questa: sono circa 100 milioni di euro quelli disponibili e debbono essere sufficienti almeno in questa fase.

Tra l’altro, l’azione riformatrice della Regione è stata intrapresa sul versante del definanziamento delle leggi regionali di spesa. Infatti, la tabella C) che indica le leggi regionali di spesa contenute nella legge finanziaria pesa per circa 313 milioni di euro, importo inferiore rispetto al 2012 di circa 6 milioni.

Dobbiamo dar atto al presidente Scopelliti di aver voluto affrontare drasticamente il nodo della sanità ad inizio legislatura.

Oggi, col percorso virtuoso intrapreso e con il netto miglioramento dei risultati economici sia delle aziende sanitarie territoriali sia ospedaliere possiamo sperare in entrate aggiuntive e fruire delle minori spese già nel corso di quest’anno.

Così come previsto dal Collegato alla finanziaria, l’auspicio concreto è che queste ulteriori disponibilità possano contribuire al finanziamento del maggiore fabbisogno nel settore delle politiche socio-assistenziali e sanitarie, così come ci è stato ripetutamente sottoposto nel corso delle numerose audizioni in Commissione.

Nel settore del trasporto pubblico locale, per finanziare misure di lotta alla disoccupazione e al precariato, per il sostegno al reddito per le fasce più deboli ed impinguare settori come quello dell’agricoltura che resta il comparto primario di questa regione.

Un settore, quest’ultimo, in grave difficoltà nell’intera regione, con particolare riferimento alla piana di Gioia Tauro, territorio per il quale più volte abbiamo caldeggiato in quest’Aula un vero “Piano agrumi” ed interventi a favore del settore della zootecnia che è la vera ricchezza delle nostre colline e delle nostre montagne. Su questo versante ritengo indispensabile utilizzare parte dei fondi del Piano per il sud, l’ex Fas, per ridare ossigeno all’agrumicoltura calabrese.

Nel corso delle audizioni in Commissione accanto alle solite, legittime richieste di aumento di risorse avanzate da benemerite associazioni abbiamo ascoltato anche il grido di allarme di settori in grave sofferenza come quello dei gruppi appartamento, dei rappresentanti dei servizi socio-assistenziali a favore dei minori sottoposti a provvedimenti di autorità giudiziaria. Vero, collega Aiello?

Si tratta di sollecitazioni che ci hanno lasciato tutt’altro che indifferenti. Una battuta voglio farla anche per il ruolo delle province il cui destino è tutt’altro che certo.

Condivido le considerazioni di chi sostiene che la legge regionale 34 del 2002 vada revisionata in ordine alle funzioni delegate, molte delle quali potranno essere svolte direttamente dai comuni con minore appesantimento del bilancio regionale.

E’ chiaro che quello che andiamo ad esaminare è un bilancio, come abbiamo già detto, di transizione tra due epoche e due filosofie e, come tale, comporta scelte equilibrate ed in qualche caso dolorose. Ma è un passaggio obbligato per noi e per tutte le altre Regioni del Paese chiamate ad affrontare gli stessi problemi per intraprendere un cammino nuovo e normale.

Certo, se penso ad alcune considerazioni lette sulla stampa in questi giorni, da alcune considerazioni dei colleghi della opposizione verso i quali ho il massimo rispetto, mi viene in mente il periodo in cui nel 2001 facevo il consigliere di opposizione in altro ente ed era facile sostenere – anche con un minimo di onestà intellettuale – tesi e posizioni che erano vera musica per tanti strati sociali, anche per accattivarsene il consenso.

Governare ed amministrare per una qualsiasi maggioranza oggi più di ieri è quanto di più difficile ci possa essere, costretti ad affrontare continue emergenze quotidiane.

Dobbiamo definitivamente convincerci che le spese di investimento possono essere sostenute solo con risorse straordinarie statali e non e con i fondi Por regionali.

Se da una parte occorre spendere fino all’ultimo euro del Por Calabria 2007-2013 dall’altra dobbiamo prepararci alla programmazione 2014-2020 le cui risorse, anche se non illimitate, potranno aiutarci a sostenere settori vitali, a fare scelte capaci di creare vero sviluppo e duraturo lavoro e a far intravedere un futuro migliore alla nostra regione.

E’ proprio su questo terreno che potremo pensare di vincere la sfida di questa Regione: cioè quella di riacquisire una definitiva normalità a partire da questa legge finanziaria, colmando via via parte delle differenze col resto del Paese per ridare speranza ai cittadini della nostra regione.

 

Presidenza del vicepresidente Alessandro Nicolò

PRESIDENTE

La parola all’assessore Mancini. Ne ha facoltà.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Grazie, signor Presidente, la relazione tecnica è stata svolta da par suo dall’onorevole Imbalzano, Presidente della seconda Commissione, che anche a nome della Giunta regionale ringrazio per l’ottimo lavoro che ha svolto insieme a quello di tutti i colleghi consiglieri di maggioranza e di opposizione che compongono la Commissione consiliare.

Per parte mia il compito di svolgere qualche altra considerazione che si aggiunge alla relazione tecnica depositata agli atti e che rappresenta – mi sia consentito – una summa che ognuno dei componenti della nostra Assise dovrebbe avere ben presente perché fornisce una bussola importante rispetto al nostro lavoro, insieme, politico e amministrativo e fissa le sfide che tutti quanti noi abbiamo dinanzi.

L’amministrazione guidata dal governatore Scopelliti, fin dal suo insediamento, ha individuato come sfida qualificante quella di approvare prima della fine dell’anno e quindi nel rispetto dei termini previsti dalla legge i provvedimenti di bilancio.

Lo abbiamo fatto per la prima volta nella storia del regionalismo calabrese nel 2010 e lo abbiamo fatto anche nel 2011, ci accingiamo a farlo anche quest’anno.

Ne siamo orgogliosi e ritengo che questo traguardo rappresenti un elemento di nuovo virtuosismo che la Calabria acquisisce nel panorama nazionale.

Quest’anno la sfida è stata ed è ancora più complessa e complicata perché il nostro cammino è stato, in qualche modo, reso più difficile dall’introduzione di nuovi elementi legislativi da parte del Governo nazionale prima con la cosiddetta spending review uno e poi con la spending review due e da ultimo col decreto legge 174 di recente conversione.

I tre provvedimenti hanno alzato l’asticella delle difficoltà consegnando al sistema delle Regioni complessivamente compreso tutta una serie di parametri complessi e complicati e richiedendo al sistema delle Regioni di mettere mano a tutta una serie di riforme nella propria macchina rispetto al proprio fabbisogno, rispetto alle antiche consuetudini nell’azione di bilancio che hanno reso il percorso non certamente agevole.

Noi a queste sfide abbiamo voluto rispondere positivamente, anche vincendo delle resistenze interne, anche confrontandoci con la parte burocratica ma abbiamo detto che anche quest’anno alla sfida di continuare ad essere una Regione virtuosa abbiamo deciso di rispondere presente.

Anche perché dinanzi a noi si poneva e si continuano a porre le nuove sanzioni introdotte dal decreto legge 174 che pone al sistema delle Regioni e alla Calabria, anche, il rischio di perdere l’80 per cento dei trasferimenti ed insieme, addirittura, come sanzione ultima e ultimativa quella dello scioglimento del Consiglio regionale.

Per questo noi abbiamo spinto il piede dell’acceleratore sul percorso delle riforme introducendo e pensando ed elaborando tutta una serie di norme presenti in questo Collegato, dando nuovo slancio al percorso delle riforme attuate nelle settimane scorse ed in quelle da attuare nelle prossime settimane.

Insieme abbiamo voluto dare una risposta, questa volta sì tutta politica, rispondendo alle sfide che il legislatore da una parte e la situazione difficile dal punto di vista economico e finanziaria dall’altra ci hanno lanciato.

Rispondendo, quindi, alla politica dei tagli, della compressione nei trasferimenti; cito un numero che parla molto chiaro: rispetto all’esercizio precedente noi dobbiamo far fronte a 200 milioni in meno rispetto ai trasferimenti provenienti dallo Stato.

Per rispondere a questo nuovo orizzonte noi ci siamo rifiutati di percorrere la strada dei trasferimenti lineari; proprio in questo momento di crisi abbiamo voluto fermamente, per forte e precisa determinazione del governatore Scopelliti prima di tutti, per dare quelle risposte a quei comparti dal punto di vista economico e delle sicurezze ai più deboli, rastrellare e tagliare le risorse a quei comparti rispetto ai quali si può definire un percorso di sviluppo e di crescita attraverso l’investimento mirato delle risorse comunitarie.

Abbiamo fatto, quindi, questa scelta che è quella di privilegiare con le risorse ordinarie, che sono sempre di meno e sempre più ristrette e ridotte, le fasce sociali più deboli, i comparti economicamente e socialmente più sensibili; penso a quello della forestazione, al precariato sociale e al comparto dei trasporti ed abbiamo chiesto il sacrificio a tutti gli altri comparti. Qui mi piace ringraziare tutti quanti i colleghi che hanno visto comprimersi e quasi ridursi le risorse a loro disposizione per dare al contrario risposte, sostanze e risorse soprattutto al comparto della forestazione, a quello dei trasporti e a quello del sociale.

C’è stato, quindi, un lavoro corale che è partito da una parte dalla convinzione che il prossimo anno, per queste fasce, ci deve essere una tranquillità maggiore e dall’altro che la politica degli investimenti deve essere fatta, svolta ed attuata attraverso una saggia programmazione prima e utilizzo poi delle risorse comunitarie.

Apro una parentesi dicendo che anche nel 2012 rispetto al corretto uso delle risorse comunitarie la Calabria, grazie al lavoro di questa amministrazione, consegue un altro importante riconoscimento perché su tutti e tre i fondi comunitari – Fesr, Fse e Fep – superiamo i target richiestici dalla Unione europea.

Quindi, anche da questo punto di vista rispondiamo presente alla sfida della corretta utilizzazione delle risorse comunitarie.

Da questo punto di vista continuiamo, dunque, nell’azione virtuosa che in sintesi si concretizza nell’allocazione delle risorse in quei comparti che storicamente ne avevano bisogno con l’avvio di tutta una serie di riforme.

Cito la riduzione del 20 per cento di tutti i trasferimenti agli enti sub-regionali e dall’altro la compressione delle cosiddette spese del Palazzo e dei costi della politica.

Ecco, anche qui un numero. Le spese di funzionamento della Giunta regionale sono state tagliate del 79 per cento. Questo per dire come per parte nostra abbiamo raschiato tutto il fondo del barile.

Ritengo che alla fine abbiamo prodotto un buon lavoro, un lavoro che colloca la Calabria tra le Regioni virtuose e lo abbiamo fatto rispettando i tempi previsti dalla legge; da parte di alcuni esponenti delle forze di opposizione c’è stato il richiamo nel dirci “voi state facendo e state lavorando di fretta”. Ebbene, noi diciamo che lavoriamo rispetto alle scadenze fissate dal legislatore ed anche qui alcune date: il 7 dicembre è stato approvato il decreto legge 174, noi subito dopo abbiamo definito e chiuso il bilancio in Giunta e lo abbiamo trasmesso immediatamente in Consiglio regionale.

La Commissione ha avuto, in qualche modo, il tempo di conoscerlo, approfondirlo dibatterlo e votarlo ed oggi siamo qui in Aula a discuterlo e ad approvarlo sapendo che il termine ultimo lo fissa il legislatore nazionale e lo ha fissato al 23 dicembre con quella norma approvata e divenuta legge il 7 dicembre.

La compressione dei tempi del dibattito non è stata una nostra volontà ma è stata una necessità impostaci, imposta alla Calabria e a tutto il sistema delle Regioni dal legislatore nazionale.

Noi facciamo i conti con i paletti fissati ed imposti dal Governatore nazionale che sta a noi rispettare.

Per come direbbe il mio amico e collega Alberto Sarra: dura lex sed lex, le leggi possono anche non piacere ma vanno rispettate.

Ci approcciamo alla discussione dell’Aula con la convinzione di aver fatto un buon lavoro che può essere migliorato, naturalmente.

Sono stati presentati una serie di emendamenti. Mi permetto, soprattutto per quelli che provengono dalla maggioranza, di chiedere ai colleghi il ritiro della proposta emendativa anche perché, salvo quelle che sono state già concordate e definite, tutte le altre possono trovare risposte in fasi successive e rappresentano dei suggerimenti per il lavoro presente e futuro da parte della Giunta.

Naturalmente per quelli che provengono dalla opposizione – ci mancherebbe – c’è tutto il rispetto e soprattutto quelli che non hanno una copertura finanziaria non sono nemmeno da prendersi in considerazione.

L’auspicio, ed ho concluso, è che nelle prossime ore si possa insieme approvare un provvedimento che dia risposte importanti alla nostra comunità.

Noi teniamo molto al rispetto della tempistica. Quest’anno se non si rispetta la tempistica c’è anche una sanzione pesante da parte del legislatore. Ecco, Dio non voglia che ciò avvenga.

Però su un punto voglio concludere. Tante volte, io per primo, abbiamo rivendicato l’innovazione introdotta dall’amministrazione guidata dal governatore Scopelliti che è quella di rispettare i termini previsti dalla legge e di approvare il bilancio entro la fine dell’anno.

Mi auguro che questa nuova prassi rappresenti un riferimento per la nostra Regione. Potranno in futuro cambiare gli assessori al bilancio, potranno - chissà quando – cambiare le maggioranze ma io ritengo che questa conquista dovrà rappresentare una conquista valida per tutti per il futuro.

Ecco perché quando ascolto qualcuno dai banchi della opposizione dirci: andiamo ed avviamoci verso l’esercizio provvisorio, dico no. No, per ovvi motivi, no per le sanzioni e no perché questo significherebbe fare un passo indietro; significherebbe tornare alla vecchia Calabria che non ce la fa e che a marzo, aprile, maggio dell’anno successivo addirittura discute del bilancio di previsione che sarebbe dovuto iniziare nel mese di gennaio.

Ecco, far questo significherebbe tornare indietro e questa è una eventualità che anche dai banchi della opposizione - io ritengo sommessamente – dovrebbe essere evitata proprio rispetto all’azione politica prima che amministrativa. Tutti noi cresceremo come sistema Calabria se queste conquiste che sono state raggiunte diventassero patrimonio di tutta la nostra regione e venissero considerate come patrimonio di una Istituzione che, anche rispetto alle politiche di bilancio, ha deciso di essere virtuosa per presentarsi positivamente agli occhi della propria opinione pubblica ma anche agli occhi della opinione pubblica nazionale. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie all’assessore Mancini per la sua relazione.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Censore. Ne ha facoltà.

Bruno CENSORE

Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, ci apprestiamo, anzi vi apprestate ad approvare il bilancio 2013. Chiaramente il bilancio è lo strumento economico-finanziario di eccellenza della programmazione e del futuro della Regione. Inoltre, questo bilancio per voi rappresenta un percorso che avete iniziato nel 2010 e ci troviamo ad aver superato i due anni e mezzo di legislatura, quindi ci sono tutte le ragioni per fare una valutazione politica e di merito e chiaramente a distanza di quasi tre anni fortunatamente non dovete più parlarci del passato.

Certo, a questo punto non si tratta di chiedere a voi un conto perché chiaramente il conto lo dovete dare agli elettori quando vi ripresentate nel momento della verifica elettorale anche se le situazioni politiche fanno presagire che questa scadenza sia imminente.

Intanto, noi rispetto a questo vostro percorso di governo possiamo trarre qualche prima conclusione circa le politiche economiche che avete messo in campo e circa gli annunci che avete fatto nei bilanci; annunci roboanti anticipati da conferenze stampe su iniziative economiche e sociali che poi sono state revocate o annullate in sede di assestamento o smentite del tutto.

Così è avvenuto col Fondo della povertà nel 2011 e così è avvenuto con i soldi per l’area di Gioia Tauro nel 2012. Quindi, nel tempo si è sviluppato un metodo, una prassi che a noi preoccupa per la verità.

Voi avete voluto fare un bilancio in tempi assai stringati senza concertazione, senza confronto e quindi, voglio dire, non c’è stata la possibilità di ragionare intorno a questa proposta di bilancio.

Questo non lo dico io. Basta leggere le dichiarazioni dell’onorevole Dattolo e del Presidente della Commissione bilancio, Imbalzano. In sostanza avete voluto dare importanza ai tempi e non ai contenuti che in questo bilancio sono diventati una cosa marginale.

Certo, questa proposta di bilancio è chiamata a fare i conti con una serie di ricadute derivante dalle politiche nazionali e lo ricordava l’assessore: il decreto legge numero 174 del 2012, la spending review uno e due e chi più ne ha più ne metta.

Noi siamo pure consapevoli, in quanto forza responsabile, che non a tutti i bisogni si è in grado di dare risposte positive.

Però, vi ricordo una cosa: la politica ha il dovere di proporre scelte che siano ancorate a principi di equità e di solidarietà.

Questo è un bilancio ingessato e chiaramente con esso si attiva un procedimento pericoloso e noi lo abbiamo detto in Commissione; abbiamo detto che con questo bilancio voi ipotecate il futuro perché debiti prodotti nel biennio 2011-2012 li rinviate al futuro governo regionale del 2015. Viene fatto così per i problemi della forestazione, del trasporto, viene fatto così per le politiche sociali e viene fatto così per le province perché – e poi torno sulla questione delle province – i soldi che avete stanziato per l’attuazione della legge regionale numero 34 del 2002 sono insufficienti.

Prima di trattare questo argomento, però, volevo chiedere all’assessore Fedele cosa è successo nel contratto di servizio con le Ferrovie dello Stato per l’anno 2011 in cui si è accumulato un debito di 40 milioni di euro.

Siccome questi sono contratti di servizio della ferrovia e sappiamo che si tratta di una partita di giro a carico dello Stato, come mai si è generato, si è prodotto questo debito? C’è una situazione che secondo noi è sfuggita al controllo.

L’insieme degli enti strumentali è allo sbando e la legge di riforma che si annuncia – l’ha annunciato anche adesso l’assessore nel suo intervento ed ha fatto una relazione il sottosegretario Sarra – prevede una riorganizzazione ed un risparmio di 17 milioni di euro, mettendo dentro tutto: la riforma delle Aterp che sappiamo non essere possibile ed i consorzi, senza dare una rappresentazione analitica del risparmio.

La stessa politica delle entrate è priva di una strategia ed è affidata al pressappochismo, alla improvvisazione ed emblematica è la questione dell’aumento del canone per chi utilizza il demanio marittimo a fini turistici.

Abbiamo assistito ad un innalzamento della imposizione al 300 per cento. Noi ci confrontiamo con queste categorie di operatori che vivono in un momento di difficoltà generato dalla crisi e che ci chiedono: ma guarda caso chi sarebbe danneggiato? Solo coloro che pagano questo balzello perché molti lo evadono e non sono toccati.

Se volete fare una politica seria sulle entrate dovete andare a scoprire l’evasione e così recuperate e liberate risorse.

Su questo noi speriamo che oggi l’assessore chiuda definitivamente questo capitolo e dia un segnale a questi operatori che sono venuti a protestare e che sono a rischio di chiusura dei loro stabilimenti balneari, dei villaggi turistici perché c’è un momento di grave crisi che interessa il settore.

Quando si vuole annunciare una nuova politica per le entrate e per la qualificazione della spesa si deve fare una legge non si devono solo annunciare le cose.

Diciamo che siamo preoccupati per come stanno andando le cose.

L’assessore ha riferito a che punto è la programmazione comunitaria dicendo “presente”. Noi prendiamo per buono quel che dice l’assessore, ma cosa ci dite per quanto riguarda la programmazione comunitaria 2014-2020? Parliamo di una programmazione che inizierà il prossimo anno.

Noi da parte nostra, rispetto a questa importante questione che riguarda le risorse aggiuntive della Calabria, non abbiamo sentito una sola parola. Siamo in una regione che appare sempre più smarrita e che rischia di essere cancellata per gli effetti della crisi e che non riesce a definire un suo asse strategico, per sé e per il Paese.

Chiaramente in Calabria permangono e si aggravano le emergenze; prima fra tutte la questione ambientale collegata ai rifiuti, le questioni produttive, il trasporto dentro e fuori la Calabria; la sanità con un commissariamento che si è prorogato di altri tre anni. Quando un commissariamento si proroga di altri tre anni vuol dire che c’è stato un fallimento nelle politiche di risanamento e di rientro dal debito. E l’offerta dei servizi si è ridotta: in alcune aree, abbondantemente, non sono garantiti i Lea, i livelli essenziali di assistenza, per arrivare al turismo dove manca una strategia così come in agricoltura, un comparto che merita sostegno. Abbiamo ascoltato le associazioni di categoria in Commissione che si lamentavano dicendo che in questa, giustamente, si parla di trasporti e di artigianato ma non si parla di agricoltura.

Per tornare alla questione delle province - che mi era sfuggita e mi è stata ricordata dal collega Guccione - in questi anni si è assistito ad un depotenziamento dei ruoli e delle funzioni e quindi non si garantiscono nemmeno le somme dovute, instaurando un pericoloso contenzioso. Anche su questa questione noi vogliamo da parte della Giunta una parola di certezza ed anche una parola espressa in termini di verità.

Non mi dilungo anche perché abbiamo dibattuto in Commissione su questo bilancio. Questa è la Calabria vera, la Calabria che quotidianamente viene rappresentata dalle forze sociali, dalle forze economiche che in questa regione non hanno trovato un riferimento.

Noi abbiamo tenuto in Commissione le audizioni, abbiamo ascoltato le organizzazioni sindacali, le organizzazioni produttive, i rappresentanti delle strutture accreditate, abbiamo ascoltato il comparto agricolo ed i trasporti: nessuna richiesta è stata evasa.

PRESIDENTE

Onorevole Censore, è scaduto il tempo a sua disposizione…

Bruno CENSORE

Penso che sia il tempo di passare, visti i tempi di crisi, a procedimenti concreti che liberano definitivamente risorse e questo lo si può fare tagliando gli sprechi, tagliando la spesa improduttiva e portando avanti un modello di Regione leggera con pochissimi enti che siano però funzionali e rispondenti alle esigenze della Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole De Masi. Ne ha facoltà.

Emilio DE MASI

Grazie, Presidente. Sono grato al collega Censore perché ha declinato nel suo intervento i temi salienti che debbono caratterizzare l’approccio critico costruttivamente verso il bilancio che oggi presentate, per cui favorisce una brevità del mio intervento che è cosa di cui sarete tutti contenti.

Penso, in effetti, che nelle condizioni date la disponibilità di risorse ordinarie non pone l’amministrazione regionale in condizioni di prevedere e pianificare interventi di grandiosa portata rivoluzionaria, ma proprio per questo mi permetto di aggiungere che il bilancio, che scolasticamente è uno strumento di pianificazione, diventa - laddove come nella fattispecie la disponibilità ordinaria di risorse è drammaticamente ridotta - una sorta di occasione propizia a rinvenire realmente le priorità di una Regione come questa, intese come entità, come strutture verso le quali rivolgere la propria attenzione pianificatrice, appunto.

E quindi, quasi cavandomela con uno slogan, è evidente che non si potesse far molto ed è altrettanto evidente che non si è fatto tutto il possibile e mi riferisco, in particolar modo, al settore sociale.

La Calabria è la latitudine più sconfinata nella quale alberga una assenza di diritti ed anche sempre di più tristemente e progressivamente una mancanza di futuro.

Come diceva il collega Censore, quindi, il mancato approccio con una sorta di propensione davvero strutturale alle questioni che affliggono questa regione rischia di aggravare una serie di emergenze e quindi sostanzialmente drammatizzare una condizione rispetto alla quale la via di uscita si fa sempre più lontana.

L’assessore Mancini, che io apprezzo, indubbiamente, per una sorta di diligente applicazione nel suo lavoro e per il quale riconosco ancora una volta le difficoltà nelle quali deve dibattersi, è il terzo anno in cui ostenta come una virtù – quindi come un grande merito – la capacità che la Giunta e quindi egli in particolare ha avuto di presentare il bilancio nei termini canonicamente previsti anzi, forse, anticipatamente e più precocemente rispetto all’abitudine che contrassegna la vita istituzionale di molti enti.

Mi permetto di dire che si tratta, probabilmente, più che di una virtù di un pizzico di vanità istituzionale perché è come se si volesse far prevalere un metodo di approccio ad una attività come quella del bilancio per molti versi trascurandone i contenuti che sono la cosa più essenziale, più pregnante e più qualificante e che davvero può in qualche modo lasciar presagire un fiato di speranza per le attese della Regione Calabria.

Certo, egli ha parlato dei fondi comunitari e qui il collega Censore mi ha aiutato molto avvalendosi della sua perizia professionale. Anche in questo settore ravvedo una particolare capacità di comunicazione che lascerebbe sognare chissà quali traguardi, ma in realtà le condizioni della Calabria negli ultimi due-tre anni non hanno conosciuto, mi sembra, effetti realmente benefici derivanti da una gestione così sapiente della politica legata ai fondi comunitari.

Allora il bilancio arriva in Aula – mi permetto di dirlo – anche dopo una fase che ha conosciuto negli ultimi giorni una caratteristica che definisco, senza timori, grottesca perché era stato paventato un incremento della tassazione sulle concessioni demaniali con spropositate quantità di imposizioni, salvo poi ritirare questo provvedimento in extremis allo scopo di scongiurare il rischio di incorrere non soltanto in una reazione di tutti quanti sono interessati direttamente, professionalmente e produttivamente in questo settore, ma in una sorta di reazione sociale più diffusa che indubbiamente si sarebbe manifestata in mancanza del ritiro di questo provvedimento al limite della dissennatezza.

Questo significa, ancora di più - tanto per dilungarmi un po’ sul metodo, perché su di esso mi riconosco nelle tante cose che il collega Censore ha elencato - che il bilancio, essendo, insomma, uno strumento fondato su una filosofia che è vocata alla ricerca dei bisogni, non può indulgere a nessun tipo di estemporaneità, così come stava per avvenire con queste iniziative che ho appena ricordato. Perché il bilancio è l’occasione più seria nella quale si qualifica l’azione di una amministrazione a qualunque livello deve bandire, naturalmente, insieme alla estemporaneità qualunque improvvisazione.

E se lei conferma, lei afferma questa è la testimonianza del fatto che, per usare una frase un po’ abusata, si procede a vista. E procedere a vista non indica una rotta davvero risoluta verso mete che sono state pre-confezionate attraverso una capacità di conoscenza appropriata della realtà.

Questo è quanto. Allora, nel momento in cui in particolare – ed è l’aspetto che maggiormente vorrei denunciare – non si approfondisce una capacità di visione del sociale verso il quale, almeno, cercare nelle condizioni date di intervenire - riconosco l’esistenza di alcuni interventi che affranchino i bisogni più drammatici – si corre il rischio che se dovesse arrivare una persona da fuori regione o da fuori dall’Italia sospetterebbe di essersi imbattuto nel bilancio dell’Emilia Romagna o della Lombardia in cui possono permettersi, naturalmente, il lusso di trascurare il sociale perché i bisogni da questo punto di vista nella zona più opulenta del Paese sono irrisori o in qualche caso davvero inesistenti.

Ed è sulla base di questo sentimento, di questa consapevolezza, di questa sensibilità – se posso permettermi – che io avevo fatto preparare una serie di emendamenti tutti funzionali ad una rettifica di intervento che privilegiasse il sociale che caratterizza la Calabria, come dicevo prima, come una sorta di sconfinata landa in cui i diritti sono sempre più progressivamente negati.

Alla luce di quanto affermato dall’assessore Mancini vivo la tentazione di ritirarli perché è stato chiaro il suo messaggio verso i banchi della maggioranza e figuratevi con quanta predisposizione favorevole si accinge a raccogliere i nostri. Vedremo nel seguito della discussione e per quel che ho detto anticipo che la nostra contrarietà a questa impostazione un po’ improvvisata ed un po’ dilettantesca non può che essere confermata in tutta la sua durezza. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Mirabelli. Ne ha facoltà.

Rosario Francesco Antonio MIRABELLI

Grazie, signor Presidente. Effettivamente questo è un momento abbastanza importante. Parlare del bilancio di previsione significa parlare di quel che una Regione e chi la gestisce, chi l’amministra in modo particolare, avrebbe in testa come progetto da qui ad un anno e soprattutto da qui al 2015 per poter rilanciare questa nostra Regione che sappiamo benissimo essere atavicamente figlia del bisogno, figlia delle ristrettezze.

Capisco che è un momento molto importante ma anche molto difficile; un momento in cui il contesto economico in cui si ci muove a livello europeo e nazionale già di per sé rappresenta un limite abbastanza grosso per una Regione sempre più periferica e sempre più debole sul piano socio-economico.

Un momento in cui il contrasto economico nazionale, certamente, non ci può dare una valida mano di aiuto come ci si poteva aspettare nel passato quando mamma-Stato, mamma-Governo spesso risolveva le problematiche nei vari settori, caricando di finanziamenti la Regione.

Oggi, purtroppo, siamo in un momento difficile. Da un lato abbiamo un contenimento, la necessità di dover fare virtù di ogni nostra minima risorsa. Contestualmente, abbiamo la necessità di ridurre i costi non solo della politica ma dell’amministrazione in termini più generali.

Dall’altro lato ci sono delle leggi nazionali ed europee - perché influenzano le leggi nazionali – che ci costringono ad assorbire sempre una minore risorsa da parte dello Stato centrale. I trasferimenti delle risorse nazionali sui vari settori, anche i settori dei servizi pubblici, quelli più importanti che fanno fede come potestà giuridica e di riferimento al Governo centrale, sono sempre limitatamente più esigui.

Ci si muove in un contesto abbastanza difficile e penso ai trasporti. Però, dall’altro lato, dobbiamo anche registrare una nostra colpevole – forse non solo di chi governa ma anche della minoranza, molto probabilmente, non so se con ruoli e con responsabilità molto diverse – carenza non di passione o entusiasmo ma di operatività. Mi riferisco al fatto che in un sistema economico che sappiamo essere sempre più stringente, proprio per addivenire ad un bilancio di previsione che potesse essere sostenibile o che comunque potesse avere le voci, i capitoli di bilancio e di spesa quanto meno quasi all’80 per cento, era necessario, probabilmente, che nel primo anno di questa legislatura, di questo nuovo periodo, ci si ponesse di fronte ai problemi più importanti della Calabria. Che, per esempio, si avesse il coraggio di mettere mano in maniera seria a riforme organiche e strutturali che andassero a riguardare settore per settore per poter coniugare – so che non è facile – ma nel modo migliore l’economicità del servizio al contenimento della spesa; proprio perché già da tempo si sapeva che le disponibilità finanziarie per questa Regione e anche per tutte le altre Regioni nei vari comparti e nei vari settori erano quelle che erano, non erano più quelle di un tempo.

Ebbene, credo che su vari settori si sia perso tempo, quando noi oggi assistiamo - e faccio degli esempi perché altrimenti mi dilungherei troppo - per esempio alla questione delle strutture socio-sanitarie che vivono un dramma in quanto dal 2010 sono loro che aspettano da parte nostra gli emolumenti doverosi che servono per farle stare a galla non per farle arricchire, ma quanto meno per far funzionare i servizi importanti che guardano al sociale ed ad una categoria, quella dei nostri cittadini, che è forse quella più disagiata.

Ebbene se dal 2010 queste strutture avanzano 12 milioni di euro, se nel 2011 non hanno ricevuto un euro perché ci siamo dimenticati – mi ci metto pure io – di mettere nelle voci di spesa, addirittura, il capitolo della spesa stessa, i 35 milioni di euro perché tanta è la cifra che serve a coprire l’anno, se poi nel 2012 cioè quest’anno ci ritroviamo con 15 milioni di euro sapendo benissimo che ne servono ulteriori 20 e se nel 2013 – oggi in questo bilancio di previsione – ripetiamo lo stesso errore del 2012 rimettendo 15 milioni di euro invece di 35, significa che c’è qualche problema.

Molto probabilmente non è un problema addebitabile al dipartimento bilancio perché non ha la bacchetta magica per moltiplicare gli euro: il bilancio mette a disposizione le somme, le quote, le disponibilità finanziarie che ci sono cercando di plasmarle fra le varie richieste e necessità nel modo migliore. E’ ovvio che molto probabilmente un qualcosa di mirato e di specifico andava fatto in termini di riforma, di legge. Non dimentichiamo, ad esempio - e mi riferisco sempre alle strutture socio/sanitarie – che averle scaricate per una certa quota sul fondo delle politiche sociali molto probabilmente è stato nel passato un errore; dobbiamo dire le cose come stanno anche perché sono strutture che debbono rispondere a requisiti particolari come le altre case di cura che per la loro interezza stanno nel capitolo di spesa della sanità.

Molto probabilmente, se noi prima avessimo riguardato con maggiore oculatezza questo aspetto particolare, la quota a copertura sarebbe stata senza dubbio minore rispetto a quella che noi abbiamo oggi a verificare.

La stessa cosa anche per quanto riguarda vari capitoli di spesa che già sappiamo essere insufficienti. Capisco i voli pindarici ed i salti mortali che si possono fare anche per poter coprire i debiti pregressi. Ne ha parlato il collega Censore in una maniera molto sfumata, però. Cioè è impossibile poter pensare di poter inserire 40 milioni di euro nell’Afor sapendo benissimo che ce ne vogliono molti di più.

E’ ovvio che se nel momento in cui noi andiamo a verificare che per i debiti del 2010, del 2011 e del 2012 molti di questi soldi che sono stati messi in questo capitoli, questi 40 milioni, serviranno a pagare 7, 8, 9 milioni di euro per il 2011 è ovvio che già la copertura di bilancio in questo capitolo non c’è. Cioè, va a risicarsi.

Allora cosa voglio dire? Voglio dire che è necessario per tutti i settori iniziare una politica di riforma strutturale nei tempi giusti: oggi si paga questo scotto, questo ritardo perché se le cose restano ferme in quel modo è normale che la spesa non possa che non rimanere in quel modo e la stessa cosa vale per i trasporti.

I trasporti necessitavano di un piano di trasporti immediato e la verifica immediata se fosse possibile cercare di tagliare quello che si doveva tagliare di superfluo, evitando in questo modo una giusta ed ovvia rivendicazione da parte delle aziende private che, sia piccole sia medie sia grandi, nell’ambito dei trasporti oggi si trovano in sofferenza e quindi incapaci di fornire un servizio. Assistiamo, infatti, a scioperi da parte degli autisti e delle loro maestranze e quant’altro.

Era necessario, quindi, anche in questo settore andare a fare un riposizionamento in termini di pianificazione e di programmazione. E prendo lo spunto, proprio perché sto parlando di trasporti, per dire all’assessore Fedele che - glielo dobbiamo riconoscere, nella prima bozza aveva evidenziato uno di quegli aspetti economici secondo me molto importanti, cioè la questione delle fasce – la Calabria è l’unica regione d’Italia se non d’Europa dove in maniera incomprensibile si mantengono quattro fasce di pagamento, da 1,71 euro a 2,10-2,11.

Secondo me sarebbe giusto andare a fare un riposizionamento con una, al massimo due fasce, per poter essere il più aperti possibili. In questo modo avremmo un contenimento dei costi e anche una ridefinizione del chilometraggio non solo in termini di verifica ma anche in termini di appannaggio per le ditte, perché l’equità è quel principio e quel concetto non solo di natura etica ma quel principio che dovrebbe stare alla base dell’attività e dell’azione amministrativa del politico o di chi governa e anche di chi fa opposizione.

Il mio in questo momento vuol essere un ragionamento di tipo costruttivo in una situazione deficitaria.

Ho paura, caro assessore, nel momento in cui leggo all’interno del Collegato – questo è il passaggio secondo me più importante del Collegato – che secondo una previsione di spesa o di captazione della sorgente finanziaria potrei prendere una quota di quel denaro, che dovrei ipoteticamente risparmiare dal disavanzo sanitario e che per legge viene coperto dall’incremento dell’Irpef e dell’Irap cioè dall’addizionale che è al massimo livello, per poter accedere ad una somma non quantificata e che non si potrebbe quantificare e che servirebbe a poter pagare strutture socio-sanitarie, trasporti ecc.. Mi sembra una cosa un po’ forzata anche perché, ammesso e non concesso – ci credo poco – che ci sia un risparmio in termini di azione sul disavanzo sanitario, vale a dire che una quota di questo disavanzo la riusciamo a recuperare in termini di fatto, credo che per legge non sia possibile poterla trasferire a capitoli differenti; la legge lo vieta, perché sono risorse - qualora si potessero risparmiare – a destinazione obbligatoria e vincolata sempre per andare a diminuire la pressante azione del vecchio debito sanitario.

E’ ovvio che di fronte ad una situazione come questa, molto problematica, dobbiamo stare attenti e non possiamo che puntare esclusivamente al miglior utilizzo dei fondi comunitari.

Voglio rispondere al collega Censore: ben venga, finalmente, questa nuova impostazione sui fondi comunitari perché il vecchio Por, onestamente, ammesso che si potesse spendere tutto sarebbe sicuramente una cosa buona ma non modificherebbe di una virgola il Pil della regione, tant’è che la Comunità europea per il prossimo Por 2014-2021 ha indicato 5 settori su cui andare a canalizzare specificatamente i fondi comunitari per le Regioni. Ce li ha imposti, non ci dà più la possibilità di sceglierci i settori. Perché? Perché è necessario incrementare quelle politiche attive del lavoro che possono dare una risposta alla disoccupazione e possono creare momenti di crescita e di ricchezza per il nostro territorio.

Ecco perché credo, Presidente, che ben venga anche la riforma - e concludo - di questi enti e onestamente mi aspettavo che la “legge Sarra” fosse messa nero su bianco, perché era importante leggerla. Auspico e sono a favore di questa intenzione, di questa legge Sarra. Vorrei però verificarla nel merito, vorrei capire cosa si va a tagliare, cosa si va ad accorpare, cosa si premia rispetto a chi ha operato bene e a chi non ha operato bene perché evidentemente c’è tanto non da accorpare ma da tagliare; ci sono tante di quelle cose inutili che non servono a niente e che negli anni nulla hanno prodotto.

E’ ovvio, infatti, che una valutazione di merito vada anche fatta su quel che è necessario tenere in vita e su quello che è necessario eliminare. Ed è ovvio che quel che va tenuto in vita come enti, aziende, fondazioni o enti strumentali deve essere un qualcosa che va corredato nell’ambito di un progetto integrato di sviluppo nella nostra regione, che sia collaborante, che sia implementare e che serva a dare dei risultati.

Ecco, mi sarei aspettato questo tipo di messaggio non solo in termini di contenimento dei costi, perché è giusto che molti se ne vadano a casa perché organi pletorici che non servono a niente; non abbiamo bisogno di creare il posto per gli amici degli amici sia di centro che di sinistra.

C’è la necessità - al di là del contenimento della spesa, della moralizzazione della vita politica e dei partiti – di renderli fruibili ed operativi, in modo particolare l’Afor.

Sull’Afor è vero che non è una questione di personalità giuridica ma è importante garantire delle tutele e delle salvaguardie che non devono essere quelle dei vagabondi; è importante farle funzionare e l’Afor è da dieci anni che non lavora, che non funziona. Questo è il vero motivo, non tanto la personalità giuridica.

Mi fa piacere che l’Arssa di fatto sia ritornata ad essere un ente strumentale e nel capitolo di bilancio, forse per la prima volta dopo tanti anni, troviamo una copertura pari – mi pare – a 32 milioni di euro. Ma con solerzia l’assessore Mancini, questa copertura che c’è sull’Arssa, forse per la prima volta, va anche quantificata nel merito perché sappiamo benissimo che i 210 lavoratori che da una vita si trovano nell’Arssa e che provengono dall’ex Esac Gestione, sono rimasti in carico al liquidatore, allo stato di liquidazione della vecchia Afor. E’ ovvio che, anche per loro, ci vogliono delle tutele, delle garanzie e delle riconversioni eventualmente perché il risparmio l’abbiamo sì, ma l’abbiamo escludendo dall’Arssa questi 210 lavoratori e di questi soltanto assorbendone 60 mentre gli altri resterebbero nell’oblio, in uno stato di distacco, di incertezza.

Allora, caro assessore, viene difficile poter fare veramente una guerra ad oltranza verso il tuo dipartimento; è ovvio che in momenti di difficoltà economica e di carestia bisogna far virtù di ogni minima risorsa disponibile, ma è anche vero che bisogna darsi una morsa come Consiglio e come Giunta al fine di poter, in tempi brevi, cercare di recuperare il tempo perduto, cercare di attuare una piattaforma seria e settoriale, in modo particolare settore per settore su cui andare ad indirizzare il nostro impegno ed attivare una stagione di riforme.

Le riforme non sono solo sull’Arssa e sull’Afor, che sono enti importantissimi perché guardano al mondo della forestazione e dell’agricoltura in quanto vettori trainanti di questa Regione, ma un mondo di riforme significa andare a riguardare i trasporti, le strutture socio-sanitarie, parlare anche di sanità, al di là del commissariamento; l’impostazione romana del Tavolo Massicci sta facendo danni e ce ne accorgeremo nel 2015 quando se ne andranno. La sanità non è una semplice operazione matematico-finanziaria, cioè non basta fare tagli lineari e orizzontali tanto per far quadrare i conti, spesso a danno di quelle che sono le legittime esigenze di salute e di terapie che vengono dalla cittadinanza.

Ecco perché c’è la necessità di affrontare schematicamente la problematica ed io faccio un appello al Consiglio, al Presidente del Consiglio ed al Presidente della Giunta, per avviare questa famosa stagione di cui tanto si parla, per cercare quanto meno – su quello che è possibile attuare – di dare una impostazione diversa rispetto a quella odierna ed anche rispetto al passato, in modo particolare prestando attenzione al co-finanziamento.

Anche sul co-finanziamento si è fatto bene ad inserire questi 60 milioni di euro, ma bisogna stare attenti perché non vorrei che con queste risorse tirate fuori dal bilancio ordinario si rischi un incremento o addirittura un aggravamento della capacità di indebitamento della Regione, nonostante le alte tasse che si pagano.

Concludo veramente, assessore, anche se ci sarebbe tanto da dire e ne abbiamo parlato in Commissione, io stesso ho proposto un emendamento per quanto riguarda la questione del demanio.

Credo che in Calabria questo lusso non ce lo possiamo permettere. Sono andato a fare una ricerca su quanto pagano di concessioni demaniali in altre Regioni d’Italia e ci sono Regioni importanti come la Sardegna o la Sicilia che non fanno pagare una lira per il semplice motivo che c’è la necessità di favorire questo tipo di imprenditoria, di rafforzarla e, soprattutto, di dar la possibilità anche alla gente di poter risparmiare. In un momento così difficile per l’economia e per la gente, per il povero Cristo, anche questo messaggio sarebbe positivo.

E’ vero che c’è una grande evasione ma un innalzamento della tassazione del 300 per cento secondo me è qualcosa che ci porrebbe, forse, su questo settore specifico come Regione più cara d’Italia.

Certamente non è una cosa positiva perché con queste entrate non risolveremmo i problemi delle nostre entrate. Per cui un appello - e lo faccio veramente con spirito non polemico, per l’amor di Dio, ma con spirito costruttivo – a riguardare con estrema attenzione e, qualora ce ne fosse proprio bisogno, di prevedere l’innalzamento di una percentuale che sia sostenibile anche perché queste concessioni demaniali, soprattutto per uso turistico-ricreativo estivo, vengono utilizzate per non più di 15-20 giorni in Calabria.

Noi non siamo ad Addis Abeba o alle Maldive, siamo in una regione dove il clima è quello che è per 15-30 giorni; incrementare del 300 per cento mi sembra qualcosa di pazzesco. Grazie.

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Dattolo. Ne ha facoltà.

Alfonso DATTOLO

Grazie, Presidente, per avermi concesso la parola, vorrei essere telegrafico su questo aspetto che, chiaramente, rappresenta un po’ la bussola intorno alla quale la Regione si muoverà nel prossimo anno.

La Giunta ha approntato un documento finanziario che tiene conto delle grandi difficoltà che ci sono, soprattutto alla luce del decreto sulla spending review che, sicuramente, costituisce in una regione dal tessuto economicamente debole come la nostra un ulteriore aggravamento delle condizioni.

Ritengo - lo diceva il collega Censore, quando abbiamo discusso all’interno della Commissione – che molti degli emendamenti che abbiamo presentato li abbiamo ritirati, con grande senso di responsabilità; non rappresentavano un aumento della spesa ma elementi indirizzati ad imprimere una ulteriore spinta verso le riforme su cui la Regione, in questo momento, gioca la partita più grande.

Un primo segnale lo abbiamo colto nei giorni scorsi ed anche se ci sono stati dei distinguo penso che il Consiglio, approvando una delle riforme più importanti, abbia voluto dare il segnale che insieme si possono costruire aspetti rilevanti della politica calabrese. Noi non abbiamo – lo diceva il collega Mirabelli – sicuramente lesinato sforzi nel cercare di aumentare la copertura di quelli che erano i settori più a rischio e che riguardavano soprattutto i livelli occupazionali e la possibilità di poter garantire a questi lavoratori della Regione un sussidio che per molti mesi in questo scorcio del 2012 è mancato per le anemiche e deficitarie condizioni economiche e, soprattutto, per la necessità di rispettare il patto di stabilità che in una Regione come la nostra rappresenta sicuramente una spada di Damocle.

Abbiamo detto in Commissione, come gruppo dell’Udc, che approvavamo con senso di responsabilità, con grande determinazione un bilancio che ha avuto forse poco tempo per essere esaminato; però, in questo bilancio ho visto anche la volontà di chi, sicuramente, all’esercizio provvisorio - così come avevamo detto nello scorso intervento – preferisce soprattutto un bilancio che sia, anche se striminzito, coerente con quelli che sono in questo momento i limiti della nostra economia ed i bisogni dei livelli occupazionali.

Sicuramente abbiamo registrato, caro assessore Mancini e caro presidente Imbalzano, nelle audizioni anche le osservazioni, a volte pure sofferte, del partenariato, delle classi produttive calabresi. E su questo voglio tranquillizzare il collega Mirabelli che per ciò che attiene quelle tariffe demaniali sono state e saranno oggetto di un emendamento che cancellerà l’articolo 20.

Penso, però, che restino alcuni aspetti sui quali sicuramente dovrà concentrarsi l’azione politica della Giunta Scopelliti.

Abbiamo di fronte a noi la stagione più importante: quella delle riforme.

C’è in atto un tentativo serio di mettere gli enti sub-regionali nelle condizioni di non essere zavorre, come è stato fino adesso, di razionalizzare con puntuali interventi quelli che sono alcuni aspetti ed alcuni doppioni che hanno in questo periodo prodotto forse qualche assistenza tecnica in più ma sicuramente non hanno dato uno spazio importante a quelle che sono le gravi difficoltà occupazionali e generali.

Abbiamo insistito sulle politiche sociali con rigore; abbiamo e vogliamo soprattutto aprire una stagione che riguardi la nuova programmazione 2014-2020.

Alla vigilia della nuova programmazione è impensabile non collegare le riforme a quella che sarà l’ultima stagione che ci vedrà impegnati alla programmazione con le risorse comunitarie; una programmazione che non sia distaccata e che tenga conto di quelle che sono, soprattutto, le idee di sviluppo di questa regione. Immagino, assessore Aiello, che nei prossimi giorni quando il Piano regolatore regionale arriverà in Aula, che da lì dovremo cominciare a parlare per delineare quelle che sono le condizioni di sviluppo di questa regione.

Certo, non c’è dubbio che ci siano delle ristrettezze in molti settori.

C’è anche la necessità di rivedere alcune situazioni registrate in Fincalabra, nei Consorzi di bonifica, nelle risorse per il funzionamento del Consiglio regionale. Oggi devo dare atto al Presidente Talarico di aver veramente portato, per la prima volta, le spese di funzionamento del Consiglio a cifre impensabili fino a qualche stagione fa.

Questo significa che probabilmente c’era la necessità di intervenire in profondità su alcune situazioni, così come deve restare vigile la consapevolezza che gli aspetti più inquietanti della condizione economica calabrese riguardano le fasce più deboli di questa regione e soprattutto le difficoltà dovute al Piano di rientro dal deficit sanitario, per andare nella direzione di una programmazione equa che tenga conto della difficoltà.

Collega Censore, sui livelli essenziali di assistenza lei sa quanti tentativi stiamo ponendo in essere per addivenire ad una corretta formulazione degli stessi, dopo le scelte passate che hanno prodotto molti e molti debiti nella sanità calabrese.

Quelle scelte oggi si riflettono in maniera pesantissima su quello che è il bilancio regionale. Ogni anno assistiamo all’assottigliarsi delle risorse e, comunque, con maturità politica i consiglieri della maggioranza si sono adeguati ad un clima che non consente loro di intervenire, a causa di bilanci che sono molto ingessati e con assestamenti che sono al limite. Ritengo che anche la Calabria che una volta era considerata la Regione della spesa oggi abbia assunto la consapevolezza e la maturità che non si possa ritornare ai livelli di una volta.

Un cambio di passo è richiesto, questo bilancio e soprattutto la programmazione successiva, caro assessore Mancini, deve segnare un punto di non ritorno rispetto a quelli che erano gli sprechi del passato.

E’ necessaria, però, una maggiore consapevolezza su quelle che sono le fasce deboli del nostro territorio che richiedono una accurata attenzione da parte della nostra azione politica-amministrativa.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.

Salvatore PACENZA

Grazie, Presidente. L’intervento dell’onorevole Dattolo mi facilita il compito perché ha ripreso alcune argomentazioni che sono state evidenziate nel corso di questo dibattito.

Le mie vogliono essere soltanto considerazioni di carattere politico perché dal punto di vista tecnico l’assessore Mancini ed il presidente della Commissione, onorevole Imbalzano, hanno già sciorinato con dovizia di particolari questi aspetti che ci mettono di fronte ad un bilancio rispetto al quale, credo, non si potesse fare assolutamente di più.

Credo che sia opportuno ribadire e riprendere alcuni concetti che l’onorevole Dattolo ha testé evidenziato. Cioè che siamo stati impegnati come Consiglio regionale in una serie di azioni politiche che hanno portato dei risultati sotto gli occhi di tutti.

Non ultimo proprio la relazione o meglio le notizie che il Presidente del Consiglio questa sera ci ha fornito stanno ad indicare questa volontà di procedere con celerità, con intensità, con una forte volontà ai tagli dei costi della politica che dal punto di vista quantitativo hanno dato dei risultati che possono essere inseriti a vantaggio di questo Consiglio; si tratta, infatti, di fondi che potremmo poi successivamente utilizzare per tutta una serie di mancanze e di manchevolezze che inevitabilmente sono presenti all’interno della nostra Regione.

Manchevolezze e mancanze che non abbiamo non preso in considerazione. Non siamo stati e non siamo con gli occhi chiusi rispetto ad alcune difficoltà.

Mi chiedo e chiedo ai colleghi della minoranza, della opposizione, che hanno evidenziato alcuni aspetti come è giusto che fosse, quale strada sarebbe stato possibile percorrere diversamente a quella percorsa dal punto di vista politico e tecnico sia dall’assessore Mancini sia dalla Commissione consiliare competente.

Sappiamo bene che esistono difficoltà, lo poneva in evidenza l’onorevole Mirabelli, per esempio nelle strutture socio-sanitarie anche se c’è sempre un confine ed un limite tra quello che è sociale e sanitario. In quest’Aula, nel corso del dibattito, c’è una forte commistione per quanto riguarda l’aspetto di carattere sanitario che credo non sia oggetto di discussione di questa seduta perché avremo la possibilità nel nuovo anno di trattare e discutere i temi attinenti alla sanità.

Credo che non sia neanche corretto porre in evidenza o mettere in discussione i Lea in una seduta che attiene al bilancio di previsione.

Ed in un contesto così difficile opportuna mi sembra la correlazione con la stagione delle riforme perché credo che da qui si debba e si possa partire. La Giunta regionale e tutto il Consiglio regionale, credo, hanno già mostrato buona predisposizione verso questa stagione perché è da essa, con risparmi importanti, che possono partire anche una serie di investimenti ed una serie di interventi su quei settori che anche noi riteniamo opportunamente da rimpinguare.

Così come non può non essere tenuta in considerazione - è già in itinere – la programmazione 2014-2020. Ecco sono questi i due aspetti sui quali dal punto di vista programmatico credo che ci sia la necessità politica di spendersi indipendentemente dalle appartenenze.

Ritengo che la polemica tra maggioranza ed opposizione, soprattutto quando è costruttiva, come è avvenuto negli interventi di diversi colleghi, sia il sale della democrazia e ci sta.

Ci sta di meno quando si fanno proclami rispetto ai quali, si sa, non è possibile essere poi concreti. E l’assessore Mancini opportunamente ricordava che avevamo a disposizione 700 milioni e con questi fondi credo che al di là e al di più non si potesse fare.

Certo poi c’è la possibilità di discutere sull’indirizzo politico-programmatico per come poter spendere questi 700 milioni. Va da sé che è possibile che rispetto ad un indirizzo ci sia divergenza ma è meno accettabile la polemica relativa ad un intervento che, sappiamo, non era possibile poter fare.

Per cui quello di questa sera è un dibattito su quello che verrà e su quello che potrà essere perché rispetto a quel che si è fatto credo che altre opportunità ed altre possibilità non ce ne potessero essere. Ovviamente, dal punto di vista personale c’è la piena disponibilità a votare a favore di questo bilancio.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.

Pasquale Maria TRIPODI

Grazie, Presidente. Non le nascondo che non sarei voluto intervenire su questo bilancio ma stimolato dalla discussione che c’è stata in Aula, ho l’impressione che stiamo parlando, come diceva Pacenza – e concordo – del futuro; del presente con questo bilancio non parliamo minimamente anche perché, Presidente, in questo bilancio non sono nemmeno soddisfatte le spese indifferibili della Regione.

E quando si parla di spese indifferibili di questa Regione una delle voci che riteniamo essere indispensabile è quella del personale che non è nemmeno garantita né al Consiglio né alla Giunta. Non sono garantiti nemmeno gli assessorati e non voglio entrare nel merito dei meandri del bilancio. Per fare un esempio io vorrei capire – uno a caso – l’assessore Pugliano come fa con la dotazione in organico di questo bilancio a gestire il suo assessorato.

Non è una colpa, è che purtroppo le risorse sono nulle perché non c’è stato il coraggio, a mio avviso, di fare delle scelte, di dare delle priorità alla Calabria. E poi non vorrei che si confondessero in quest’Aula, per essere chiari, le riforme con altre cose.

Intervengo proprio per ribadire alcuni concetti, assessore Mancini. Una riforma è un intervento strutturale in quello che è il comparto in cui si vuole incidere. I tagli sono un’altra cosa, così come è un’altra cosa la razionalizzazione.

Noi abbiamo potuto tagliare dieci enti sub-regionali ma non li abbiamo riformati. Le riforme sono le riforme strutturali sui piani che dobbiamo fare e questo lo dico alla Giunta e agli assessorati. Parleremo di riforme dei trasporti quando ci sarà un piano dei trasporti, e parleremo di riforma della sanità quando ci sarà un piano della sanità che incida in modo strutturale su queste cose.

Le parole sono parole ma quelli che contano sono i fatti, perché poi possiamo dire quello che vogliamo ma i fatti sono incontestabili.

E quando noi un mese fa, il 7 novembre, sul tavolo congiunto del Piano di rientro si invita testualmente la Regione a dire, leggiamo testualmente - a scanso di equivoci mi sono fatto mandare la copia integrale dell’incontro la Tavolo Massicci - “…in relazione alle numerose criticità in essere, al fine di consolidare e rendere effettivamente strutturali gli interventi previsti dal Piano di rientro la cui realizzazione sta avvenendo con ritardi, Tavolo e Comitato chiedono alla struttura commissariale di redigere e di adottare il programma operativo per gli anni 2013/2015 entro il 31 dicembre 2012”.

Ma che vogliamo di più? I fatti sono questi, così come i fatti incontestabili in questo bilancio sono le cifre che voi avete portato, sono la cancellazione completa di alcuni settori di intervento.

Vi parlo della mia area, dell’area grecanica che è scomparsa, come quella arbëresh e occitana, completamente scomparse. Ma di cosa stiamo parlando in questo bilancio? Stiamo parlando di somme che abbiamo destinato per tappare alcuni buchi.

A mio avviso, perdonatemi, non parliamo di bilancio né è prevista l’utilizzazione dei fondi comunitari; perché di questo dobbiamo parlare. Poi le parole restano quelle che vogliamo, i fatti sono quelli. Voi parlate di programmazione 2014/2020? Ma avete fatto un’analisi della spesa effettuata fino adesso? Avete fatto un’analisi compiuta degli interventi che sono previsti, oltretutto, sulla spesa?

Poi possiamo dire quel che vogliamo e questo lo voglio dire pure all’assessore Mancini. L’altro giorno si è parlato di elettrificazione della linea ionica. Non so se è in Aula l’assessore Fedele.

Pur ammettendo che l’intervento di elettrificazione fosse stato già finanziato, quando facciamo l’elettrificazione cosa facciamo camminare sulle rotaie? Quali mezzi, quali treni ci garantisce Ferrovie dello Stato? E se dobbiamo mettere noi il materiale rotabile quale materiale rotabile mettiamo? Di che cosa stiamo parlando? Per questo ci vogliono i piani di intervento strutturale che sono propedeutici allo sviluppo.

Noi alcune semplici cose dobbiamo fare e a tre anni dall’inizio di questa legislatura ve lo dice uno che era seduto, prima, dall’altra parte. Vorrei sapere che cosa abbiamo fatto a parte proclami e annunci che ognuno di noi può fare?! Alcune cose ben fatte, ma come interventi fini a sé stessi; non abbiamo trovato una razionalizzazione che sia degna di questo nome.

Tagli ne abbiamo fatti anche a garanzia ed a scapito dei cittadini calabresi e questo è incontrovertibile. Allora vogliamo capire, non per parlare della riforma Afor, che facciamo della montagna! All’interno del piano della montagna ci mettiamo anche la riforma dell’Afor?

E vorrei dire al mio amico Antonio Caridi “sa quante imprese dal punto di vista statistico hanno dismesso l’attività in Calabria nell’anno 2012?”. Basta andare alla Camera di Commercio e vedere che 5 mila imprese, in Calabria, hanno dismesso la loro attività. E noi quale aiuto abbiamo dato? Per fare che cosa? Che abbiamo determinato? Di questo dobbiamo parlare e per risolvere questi problemi, al di là poi delle nostre posizioni, c’è bisogno - e questo lo dico alla Giunta e alla maggioranza – della capacità di ognuno di noi in quest’Aula, di tutti e 50, di contribuire al risanamento della regione. Arroccarsi su alcune determinate posizioni non giova a nessuno né, tanto meno, a questa maggioranza; se andassimo a vedere gli interventi che abbiamo predisposto a sostegno del piano di cofinanziamento sui Por, sia sulla forestazione sia sulla sanità, dobbiamo capire cosa fare.

E’ inutile, allora, parlare di bilancio. Dobbiamo parlare e dire che cosa del bilancio? Dei 100 mila euro o di 1 milione di euro che abbiamo finanziato o no, di alcune cose o no? Spero che questo bilancio ci serva a fare una riflessione su quello che avremmo potuto fare e che non abbiamo fatto, per il prossimo anno per lo meno, addossandoci la responsabilità di fare delle scelte.

Un’ultima cosa e voglio chiudere.

Sulla cultura noi abbiamo fatto una scommessa: ma se, addirittura l’assessore fa una lettera al Presidente Talarico di nominare due consiglieri di questo Consiglio per far parte della fondazione e non è stato fatto, poi gli investimenti come li facciamo e con quali strumenti? Assessore, una lettera è pubblica, quindi non si preoccupi. Di questo stiamo parlando.

Su queste cose ci dobbiamo confrontare: se effettivamente dal 1° gennaio 2013 riteniamo che consapevolmente e soprattutto consci delle difficoltà dobbiamo contribuire a far sì che questa Regione abbia una programmazione diversa.

Diceva qualcuno che in tempo di guerra sono i padri che accompagnano i figli in un luogo che è meglio non proferire, in tempo di pace sono invece i figli che accompagnano i padri.

Qui mi sembra che non ci sia guerra ma gli effetti che stiamo procurando a questa regione sono deleteri non solo rispetto allo sviluppo ma anche rispetto alle false speranze che diamo ai nostri cittadini che stiamo ammazzando. Grazie.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi sul dibattito generale che riguarda il bilancio, pertanto la discussione è conclusa.

Prima di procedere, poiché ci sono degli emendamenti, prego i capigruppo di avvicinarsi al banco della Presidenza con l’assessore al bilancio per decidere come procedere.

(I Capigruppo si recano al banco del Presidente)

 

La seduta sospesa alle 18,21 è ripresa alle 18,43

Proposta di legge numero 403/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2013)”- Ripresa della discussione .

PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori dopo la riunione ai banchi della Presidenza. Procediamo con gli emendamenti presentati e l’esame dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3 che riguarda le riduzioni delle spese per consulenze esterne.

(È approvato)

All’articolo 4 c’è un emendamento a firma degli onorevoli Censore e Principe, protocollo numero 55861: “All’articolo 4, comma 5, dopo la parola “controlli” aggiungere: “e alla Commissione bilancio del Consiglio regionale”.

Si illustra da sé. Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55861.

(È respinto)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(È approvato)

All’articolo 6 c’è un emendamento a firma dell’onorevole Imbalzano, protocollo numero 55903/3: “All’articolo 6, comma 2, è eliminata la frase “Le procedure di acquisto perfezionate successivamente al 9 ottobre 2012 sono revocate”.

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55903/3.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6, come emendato.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 11.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 12.

(È approvato)

All’articolo 13 c’è un emendamento con protocollo numero 55850/3 a firma dell’onorevole Chiappetta: “Gli enti di cui alla legge regionale numero 38 del 2001, per ragioni connesse alla attuale situazione finanziaria, provvedono a quanto sopra entro 30 giorni dall’approvazione della presente legge, a pena della decadenza degli organi ipso iure. La violazione della presente disposizione è valutabile ai fini della responsabilità amministrativa, contabile e disciplinare dei dirigenti dei nominati enti”.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

Gianpaolo CHIAPPETTA

E’ ritirato.

PRESIDENTE

L’emendamento protocollo numero 55850/3 è ritirato.

Emendamento protocollo numero 55850/4 a firma dell’onorevole Chiappetta.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

Gianpaolo CHIAPPETTA

E’ ritirato.

PRESIDENTE

L’emendamento protocollo numero 55850/4 è ritirato. Emendamento protocollo numero 55903/4 a firma del consigliere Imbalzano: “All’articolo13, comma 10, lettera i), è eliminata la frase:”Le procedure di acquisto perfezionate successivamente al 9 ottobre 2012 sono revocate”.

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55903/4.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 13, come emendato.

(È approvato)

Candeloro IMBALZANO, relatore

Presidente, c’è un emendamento con protocollo numero 55850/5.

PRESIDENTE

All’articolo 13, comma 14, sì. E’ ritirato.

Gianpaolo CHIAPPETTA

E’ ritirato.

PRESIDENTE

L’onorevole Chiappetta ha ritirato l’emendamento protocollo numero 55850/5.

Non ci sono altri emendamenti, possiamo votare l’articolo 13.

(È approvato)

All’articolo 14 c’è un emendamento con protocollo numero 55903/5 a firma dell’onorevole Imbalzano che modifica diversi commi dell’articolo stesso, in particolare all’articolo 14, comma 2, prevede che “L’articolo 13 della legge regionale 14 luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di .aree protette” è così modificato:

“1. Il Presidente dell’Ente Parco regionale è nominato con decreto dal Presidente della Giunta regionale. Il Presidente ha la legale rappresentanza dell’Ente parco, ne coordina l’attività e la gestione. Al Presidente dell’Ente Parco regionale sono attribuiti i poteri di cui all’art. 29 della legge 394/91.”

Lo stesso emendamento prevede che l’articolo 14, comma 3, sia così modificato:

“Il Presidente coordina l’attività e la gestione dell’Ente parco, decidendo in merito a tutte le questioni generali riguardanti, in particolare: a) adotta i bilanci e, sentito il Comitato Tecnico Scientifico regionale per le aree protette, li invia ai fini dell’approvazione alla Giunta regionale; b) definisce i criteri ed adotta il piano per il Parco; c) adotta il piano pluriennale economico e sociale predisposto dalla Comunità del Parco; d) delibera, sentita la Comunità del Parco, lo statuto dell’Ente Parco; e) delibera il censimento delle specie botaniche e faunistiche con particolare attenzione a quelle rare ed endemiche presenti nell’area protetta”.

Sempre lo stesso emendamento, protocollo numero 55903/5, prevede che all’articolo 14 dopo il comma 4 siano inseriti ulteriori commi:

“4bis. Il comma 4 dell’art.15 della legge regionale 14 luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” è così modificato: <<Il Revisore unico, qualora riscontri gravi irregolarità nella gestione dell’ente parco, ne riferisce immediatamente alla Giunta regionale. Ha diritto di accesso agli atti e documenti dell’ente parco.>>

6. L’art. 16, comma 2, lett. e) della legge regionale 14 luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” è così modificato: << e) su altre questioni richieste dal Presidente dell’Ente Parco;>>

7. All’art. 16, comma 3, della legge regionale 14 luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;

8. All’art. 17, comma 2, della legge regionale 14 luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;

9. All’art. 18, comma 3, della legge regionale 14 luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;

10. All’art. 18, comma 4, della legge regionale 14 luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;

11. All’art. 21, comma 5, della legge regionale 14 luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;

12. All’art. 21, comma 6, della legge regionale 14 luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”.

13. All’art. 23, comma 4, della legge regionale 14 luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” “ le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;

14. All’art. 31 bis, comma l, della legge regionale 14 luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” è eliminata la frase “indetta dal Consiglio”;

15. All’art. 31 bis, comma 4, della legge regionale 14 luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” le parole “alle delibere del Consiglio direttivo” sono sostituite dalle parole “alle determinazioni del Presidente”;

16. L’art. 36, comma l, lett. c) della legge regionale 14 luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” è così sostituito: “esercita il controllo di legittimità e di merito sugli atti adottati dal Presidente, limitatamente alle deliberazioni relative alla dotazione organica ed alla strutturazione organizzativa”;

17. All’art.37, comma 2, della legge regionale 14 luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” sono eliminate le seguenti parole“lo scioglimento del Consiglio direttivo e”.”

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55903/5.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 14, come emendato.

(È approvato)

All’articolo 15 c’è un subemendamento, a firma dell’onorevole Imbalzano, che prevede la soppressione dell’articolo 15.

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento che sopprime l’articolo 15.

(È approvato)

L’articolo 15, dunque, è soppresso.

All’articolo 16 è stato presentato l’emendamento protocollo numero 55903/6 a firma dell’onorevole Imbalzano: “All’articolo16, comma 1, lettera s) è eliminata la frase “Le procedure di acquisto perfezionate successivamente al 9 ottobre 2012 sono revocate”.

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55903/6.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 16, così come emendato.

(È approvato)

All’articolo 17 è stato presentato emendamento, a firma degli onorevoli Censore, Battaglia, protocollo numero 55861/1: “L’articolo 17 è modificato nel modo seguente: l. All’articolo 28 della legge regionale 21 agosto 2006, numero 7, dopo il comma 8, è aggiunto il seguente comma: “8 bis. Nel triennio 2013/2015 il compenso a titolo di spese generali spettante ai Consorzi di Bonifica e all’A.FO.R. per gli interventi di cui all’art. 2 della legge regionale 19 ottobre 1992, numero 20, sarà ridotto gradualmente.

Per l’annualità 2013 il compenso di cui al comma 6 dell’art. 28 della L.R. numero 7/2006 non può superare l’aliquota del 5 per cento del relativo costo”.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

E’ ritirato. All’articolo 17 c’è un altro emendamento, a firma dell’onorevole Dattolo, protocollo numero 55928: “Il comma l dell’articolo 17 è modificato e così sostituito: l. All’art. 28 della legge regionale 21 agosto 2006, dopo il comma 8, è aggiunto il seguente comma: “8bis. A decorrere dall’ l gennaio 2013 il compenso a titolo di spese generali spettanti ai Consorzi di Bonifica ed all’Afor, per gli interventi di cui all’art. 2 della legge regionale 19 ottobre 1992, numero 20, non può superare l’aliquota del 6 per cento per i consorzi di Bonifica e del 4 per cento per l’Afor del relativo costo. A decorrere dall’ l gennaio 2014 il compenso a titolo di spese generali spettanti ai Consorzi di Bonifica ed all’Afor, per gli interventi di cui all’art. 2 della Legge Regionale 19 ottobre 1992, numero20, non può superare l’aliquota del 3,5 per cento per Consorzi di Bonifica e per l’ Afor.

Per gli interventi in corso di rendicontazione di cui all’art. 2 della legge regionale 19 ottobre 1992, numero 20, afferenti l’esercizio finanziario 2012, il compenso a titolo di spese generali spettanti ai Consorzi di Bonifica ed all’Afor non può superare l’aliquota dell’8 per cento per i Consorzi di Bonifica e del 5 per cento per l’Afor del relativo costo.

Dalla data dell’ l gennaio 2013 non si applicano le disposizioni .previste dai precedenti commi 7 e8. In analogia all’Afor, si applicano le medesime aliquote al Parco Regionale delle Serre”.

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55928.

(È approvato)

E’ stato presentato un altro emendamento a firma dell’onorevole Giordano, protocollo numero 55842/2: “All’articolo 17 il periodo “Dalla medesima data dell’l gennaio 2013 non si applicano le disposizioni previste dai precedenti commi 7 e 8” è abrogato”.

Giuseppe GIORDANO

Si può accorpare con l’emendamento dell’onorevole Dattolo, è la stessa cosa.

(Interruzione)

Candeloro IMBALZANO, relatore

Onorevole Giordano, è ritirato?

PRESIDENTE

Onorevole Giordano, è ritirato?

(Interruzione)

Sì, assorbito. Pongo in votazione l’articolo 17, così come emendato.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 18.

(È approvato)

All’articolo 19 è stato presentato l’emendamento con protocollo numero 55861/7 a firma dei consiglieri Censore e Principe: “All’articolo19, comma l, la lettera b) è soppressa”.

Candeloro IMBALZANO

Invito al ritiro.

(Interruzione)

PRESIDENTE

E’ ritirato. Emendamento a firma dell’onorevole Dattolo, protocollo numero 55928/1: “La lettera b) del comma l) dell’articolo 19 è modificata e così sostituita: “b) al comma 5, dopo le parole “Gli organi statutari” sono aggiunte le parole “i vicedirettori generali”.

Alfonso DATTOLO

E’ ritirato.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’articolo 19.

(È approvato)

Emendamento protocollo numero 55928/3 a firma del consigliere Dattolo: “L’articolo 20 è abrogato”. Ci sono più emendamenti su questo articolo, uno firmato dal consigliere Magarò, protocollo numero 55941, ed un altro, protocollo numero 55861/3, a firma dei consiglieri Censore e Principe.

(Interruzione)

Onorevole Magarò, può illustrare il suo.

Salvatore MAGARO’

L’emendamento prevede la soppressione dell’articolo 20, con cui si stabiliva l’ammontare dell’imposta sulle concessioni demaniali marittime e ad uso turistico, che era rideterminato nella misura del 300 per cento del canone di concessione. Con questo emendamento, che ha firmato anche il collega Dattolo e successivamente anche il collega Censore, chiediamo l’abrogazione.

Bruno CENSORE

Presidente, noi votiamo a favore di questo emendamento, perché l’avevamo presentato in Commissione e quindi apprendiamo con favore l’abolizione di questo articolo 20, che rappresenterebbe un balzello iniquo.

Giovanni NUCERA

Esprimo anch’io il mio voto positivo all’emendamento, d’altronde le motivazioni le avevamo già espresse in sede di Commissione.

PRESIDENTE

La parola all’assessore Mancini.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

La Giunta è favorevole, arriviamo alla conclusione di un percorso avviato in Commissione; avevamo preso l’impegno di verificare la ratio del tributo e ci siamo resi conto che si poteva tranquillamente omettere e, poiché del tributo si è tanto parlato in questi giorni, voglio tranquillizzare gli esercenti che la Giunta ha omesso ed abrogato questa norma, naturalmente condividendola con le forze politiche.

PRESIDENTE

Quindi ci sono tre emendamenti, a firma rispettivamente degli onorevoli Dattolo, Magarò, Censore e Principe, che prevedono la soppressione dell’articolo 20. Pongo in votazione gli emendamenti, tra loro accorpato in un unico.

(È approvato)

L’articolo 20 è soppresso.

All’articolo 21 c’è un emendamento a firma degli onorevoli Censore e Principe, protocollo numero 55861/4: “L’articolo 21 è soppresso”.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

E’ ritirato?

(Interruzione)

L’emendamento protocollo 55861/4 è ritirato. Pongo in votazione l’articolo 21.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 22.

(È approvato)

Emendamento protocollo numero 55831, a firma dei consiglieri Gallo, Dattolo e Bruni. “Dopo l’articolo 22 è aggiunto l’articolo 22 bis, così formulato:

Art. 22 bis (Differimento pagamento tributi regionali zone terremotate)

1. I cittadini dei Comuni di Mormanno, Laino Borgo, Laino Castello, nonché le imprese e ditte aventi sede nei medesimi Comuni, purché regolarmente residenti o attivi negli stessi già alla data del 26 ottobre 2012, possono chiedere, entro il 28 febbraio 2013, alla competente struttura tributaria della Regione Calabria, il differimento di dodici mesi o la rateizzazione sino a trenta rate mensili, decorrenti dal 10 gennaio 2014, del pagamento dei tributi di cui all’art. 11, comma 3, Titolo I, della legge regionale numero 2 del 4 febbraio 2008, limitatamente al bollo auto ed all’Irap, per i periodi di imposta decorrenti a far data dall’entrata in vigore della presente legge.

2. Il pagamento differito o la rateizzazione non comporterà la corresponsione di interessi, né l’applicazione di sanzioni.

3. Il dirigente della competente struttura tributaria regionale, con atto amministrativo, accorda il differimento o la rateizzazione, fino al termine massimo del 31 dicembre2013.

4. Il Dipartimento Bilancio, con decreto del dirigente generale, stabilisce le modalità di presentazione delle istanze”.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Gallo.

Gianluca GALLO

Lo volevo illustrare perché, comunque, c’è stato un accoglimento anche da parte dei componenti della quarta Commissione nella loro interezza, anche se poi l’emendamento è stato sottoscritto da me e dai consiglieri Dattolo e Bruni, e riguarda il differimento dei pagamenti dei tributi regionali nelle zone terremotate.

Come è a vostra conoscenza, da circa due anni la zona del Pollino è sottoposta ad uno sciame sismico di grosse proporzioni, culminato in una scossa il 26 ottobre e seguita da ulteriori scosse. La conseguenza è che parte delle popolazioni dei Comuni di Mormanno, Laino Castello, Laino Borgo, ma in particolare di Mormanno, per timore di ulteriori scosse – che, peraltro, si stanno verificando – di portata maggiore, stanno abbandonando i territori.

Questo segnale, vale a dire la necessità di una sospensione dei tributi, in particolare del bollo auto e dell’Irap, è finalizzata per le attività imprenditoriali, in particolare per i cittadini che sono su quel territorio, per dare un piccolo segnale di attenzione da parte della Regione. Interagendo e discutendone con l’assessore Mancini e con il presidente Scopelliti, mi è stato detto – ma vorrei che ci fosse conferma da loro – che si sta pensando ad un provvedimento di carattere più generale per le zone di Mormanno, quindi per la zona del Pollino, con interventi cospicui da parte della Giunta, sia pure nelle ristrettezze economiche e finanziarie.

Per cui, da parte mia, c’è disponibilità al ritiro, purché ci sia questo impegno da parte della Giunta.

PRESIDENTE

L’onorevole Gallo ritira l’emendamento con l’impegno della Giunta.

La parola all’assessore Mancini.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Tutta la Giunta, con in testa il governatore Scopelliti, è vicina alle popolazioni colpite dal sisma. C’è una condivisione anche rispetto a questa proposta, ma c’è un piccolo dettaglio, che manca la copertura finanziaria. Il percorso che si è immaginato è quello di approntare tutta una serie di iniziative che nelle prossime settimane saranno definite dal governatore in primis, per agevolare il percorso di ripresa nei confronti delle popolazioni e, tra queste iniziative, questa proposta supportata dagli strumenti economici può rappresentare certamente una proposta dalla quale partire e della quale l’Aula si potrà occupare nelle prossime settimane.

Quindi, invito il presentatore, in questa sede, a soprassedere e a ritirare la proposta, per poi ripresentarla in seguito.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Gallo.

Gianluca GALLO

Ritiro l’emendamento, peraltro era un emendamento condiviso perché c’erano state anche mozioni ed ordini del giorno approvati a più riprese in Consiglio regionale. Prendo atto dell’impegno dell’assessore Mancini. Certo, nelle prossime settimane ci aspettiamo un segnale di attenzione verso quell’area.

PRESIDENTE

Possiamo andare avanti, l’emendamento protocollo numero 55831è ritirato.

Emendamento protocollo numero 55831/1: “Dopo l’articolo 22bis è aggiunto l’articolo 22ter, così formulato:

“Art. 22 ter

(Definizione delle pendenze in materia di tassa automobilistica e ravvedimento operoso)

l. A partire dall’anno di pagamento 2013, il contribuente può regolarizzare la propria posizione, sempre che non siano iniziate le procedure di accertamento, mediante il pagamento della tassa o maggiore tassa non versata maggiorata del 10 per cento. Restano fermi i termini e le modalità per il ravvedimento di cui all’articolo 13, comma l, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, numero 472 (Disposizioni generali in materia di sanzioni amministrative per le violazioni di norme tributarie, a norma dell’articolo 3, comma 133, della legge 23 dicembre 1996, numero 662).

2. Le pendenze in materia di tasse automobilistiche, relative ai periodi per i quali il pagamento doveva essere eseguito negli anni 2009, 2010 e 2011, possono essere definite mediante il versamento, entro il 30 giugno 2013, della tassa o maggiore tassa non versata, maggiorata del 10 per cento.

3. Le pendenze relative ai versamenti tardivi possono essere definite, per gli stessi periodi e nel termine di cui al comma 2 ed anche nei casi in cui siano in corso procedure di accertamento o avviati procedimenti contenziosi, mediante il pagamento di una somma pari al 10 per cento della tassa tardivamente versata, oltre agli interessi legali di periodo. L’esercizio di tale facoltà comprovata dal versamento costituisce espressa rinuncia al contenzioso.

4. Il pagamento entro il 30 giugno 2013 da parte del contribuente della tassa o maggiore tassa di cui ai commi l, 2 e 3 comporta l’estinzione dei procedimenti di accertamento in corso e delle procedure di riscossione coattiva non ancora definite, ove avviate, ed estingue il debito tributario.

Il dipartimento bilancio e patrimonio può stabilire criteri e modalità operative di attuazione delle norme di cui al presente articolo”.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

Il relatore invita al ritiro.

Gianluca GALLO

E’ ritirato, ma lo voglio illustrare brevemente. Si tratta di un condono in tema di bollo auto, attese le difficoltà delle famiglie calabresi in questo particolare momento e attese le difficoltà delle casse regionali, per poter avviare un ravvedimento operoso. Mi riferivo all’assessore Mancini, perché c’è una relazione degli uffici di carattere negativo su questo provvedimento, però chiedo all’assessore se è possibile avviare un percorso nelle prossime settimane anche su questo argomento, correggendo, se c’è qualche stortura, il provvedimento presentato da me e dai colleghi Dattolo e Bruni.

PRESIDENTE

L’emendamento protocollo numero 55831/1 è ritirato.

Pongo in votazione l’articolo 23.

(È approvato)

All’articolo 24 c’è un emendamento a firma degli onorevoli Censore e Principe, protocollo numero 55861/5: “L’articolo 24 è soppresso”.

Si illustra da sé. Parere del relatore?

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

Onorevole Censore?

(Interruzione)

E’ ritirato. C’è un altro emendamento a firma dell’onorevole Imbalzano.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Ritirato.

PRESIDENTE

Emendamento, protocollo numero 56118, a firma del consigliere Adamo: “In considerazione della particolare gravità della crisi economica che ha colpito il sistema produttivo, le imprese beneficiarie delle agevolazioni di cui al POP 94/99 e del POR 2000/2006 della Regione Calabria, che abbiano completato gli investimenti, sono esentate dal rispetto dei requisiti di accesso, degli obblighi e delle prescrizioni derivanti dal calcolo degli indicatori utilizzati per la formazione delle graduatorie, previsti nel bando e negli atti concessori del finanziamento”.

Si illustra da sé. Parere del relatore?

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

L’onorevole Imbalzano invita al ritiro. Parere della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

L’onorevole Adamo l’ha ritirato.

Pongo in votazione l’articolo 24.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 25.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 26.

(È approvato)

Emendamento, a firma dell’onorevole Nucera, protocollo numero 55867: “Titolo III- Disposizioni in materia di entrate e tributi regionali. Dopo l’art. 26bis è inserito il seguente articolo:

Art.26ter

(Ridimensionamento pagamenti dei Comuni nei confronti di Sorical s.p.a.)

l. I Comuni che, alla data del 31.12.2012, risultino in regola con i pagamenti arretrati dovuti a Sorical s.p.a., per i servizi dalla stessa erogati, mantengono nel proprio bilancio una quota, pari al 20 per cento dei pagamenti correnti, destinata obbligatoriamente ai lavori di manutenzione idrica del Comune stesso, estinguendo per questa quota il debito con la predetta società.

2. I lavori di manutenzione idrica, di cui al comma precedente, devono essere autorizzati, progettati e appaltati da Sorical s.p.a., alla quale appartiene la titolarità degli stessi. I detti lavori, quando ultimati, vengono consegnati al Comune secondo le procedure ordinarie.”

Giovanni NUCERA

E’ ritirato, con una raccomandazione, che in sede di riordino della Sorical la problematica si possa affrontare.

PRESIDENTE

L’emendamento protocollo numero 55867 è ritirato. Emendamento protocollo numero 55903/7 a firma dell’onorevole Imbalzano: “L’articolo 27 è abrogato”.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Parere favorevole.

Giovanni NUCERA

Presidente, ci sono degli emendamenti connessi che, per opportunità, sono stati collegati e che vanno discussi alla fine.

PRESIDENTE

Se è stato soppresso l’articolo…

Giovanni NUCERA

Sì, cade l’articolato principale, ma i subemendamenti collegati all’articolo 27 rimangono, perché sono collegati nella materia.

PRESIDENTE

No.

Giovanni NUCERA

Allora, Presidente, chiedo di intervenire contro questo emendamento che chiede l’abrogazione dell’articolo 27.

PRESIDENTE

Ma abbiamo già votato.

Giovanni NUCERA

No! In particolare, voglio illustrare un solo emendamento. Ah, no, c’è l’articolo 27 bis.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55903/7, che prevede la soppressione dell’articolo 27.

(È approvato)

L’articolo 27, pertanto, è soppresso.

Emendamento protocollo numero 55855 a firma dell’onorevole Nucera: “Titolo IV Modifiche ed integrazioni a leggi regionali vigenti Dopo l’art. 27 (Modifiche alla legge regionale 13 maggio 1996, numero 7) è inserito il seguente articolo:

Art. 27bis

(Modifiche alla legge regionale 13 maggio 1996, numero 8)

 

All’art. 19 (Modalità e requisiti per l’accesso alla qualifica di dirigente) della legge regionale 13 maggio 1996, numero 8 (Norme sulla dirigenza e sull’ordinamento degli Uffici del Consiglio regionale), il comma 3 è sostituito dai seguenti commi: «3. Al corso - concorso selettivo per titoli ed esami di durata non superiore a 24 mesi possono essere ammessi, con le modalità stabilite con regolamento emanato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, soggetti muniti di laurea nonché di uno dei seguenti titoli: laurea specialistica, diploma di specializzazione, dottorato di ricerca, o altro titolo post - universitario rilasciato da istituti universitari italiani o stranieri, ovvero da primarie istituzioni formative pubbliche o private, secondo modalità di riconoscimento previste dall’art. 28, comma 3, del d.lgs. 30 marzo 2001, numero 165. Al corso-concorso possono partecipare, inoltre, dipendenti di ruolo delle pubbliche amministrazioni, muniti di laurea, che abbiano compiuto almeno cinque anni di servizio, svolti in posizioni funzionali per l’accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea. Durante il corso - concorso dovranno essere previsti periodi di stage in strutture pubbliche e private di livello internazionale, nazionale e regionale per un periodo minimo non inferiore a 6 mesi. La procedura di cui al presente comma è affidata alla Scuola superiore della pubblica amministrazione della Presidenza del consiglio dei Ministri di cui al decreto legislativo 1 dicembre 2009, numero 178.

3bis. Durante il periodo di frequenza del corso concorso di cui al comma precedente è riconosciuta ai partecipanti al corso-concorso una borsa di studio pari al settanta per cento dello stipendio tabellare previsto per la qualifica unica dirigenziale dal contratto collettivo nazionale di lavoro per il personale del comparto regioni - autonomie locali - area della dirigenza.

3ter. L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, in sede di programmazione triennale del fabbisogno di personale,·redatta nel rispetto dei limiti di spesa previsti dal decreto legge 31 maggio 2010, numero 78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica), convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, numero 122, prevede, nel limite del 50 per cento dei posti disponibili, il reclutamento del personale di qualifica dirigenziale secondo le modalità di cui al comma 3»”.

 

Prego, onorevole Nucera. Riguarda sempre l’articolo che è stato soppresso.

Giovanni NUCERA

Chiedo di illustrarlo in un altro articolo. So che è inusuale questa procedura.

PRESIDENTE

Ma se è stato soppresso, non lo può illustrare.

Giovanni NUCERA

Quando si presentano gli emendamenti, ci si ricollega alla materia più affine rispetto all’argomento che il consigliere vuole affrontare. Se poi l’articolo viene soppresso, il consigliere chiede “è possibile scorporare?”,perché si tratta di un subemendamento, che noi possiamo collegare anche ad altri articoli, che io desidererei illustrare.

PRESIDENTE

Onorevole Nucera, lei conosce il Regolamento del Consiglio regionale: se l’articolo è stato soppresso…

Giovanni NUCERA

Non mi è possibile illustrarlo, Presidente? Ne prendo atto, va bene. Assessore, non è possibile, me lo dica! Io lo vorrei illustrare. Se l’articolo 27 lei mi dice che è abrogato, io lo ritiro.

PRESIDENTE

Emendamento protocollo numero 55858 a firma dell’onorevole Mirabelli.

(Interruzione)

Onorevole Nucera, il suo emendamento?

Giovanni NUCERA

Presidente, se lei mi dice che non lo posso discutere, lo ritiro, però non è modo e procedura da seguire!

PRESIDENTE

Va bene, ritirato. Emendamento protocollo numero 55858 a firma dell’onorevole Mirabelli. E’ assente, quindi decade.

Pongo in votazione l’articolo 28.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 29.

(È approvato)

Emendamento protocollo numero 55911 a firma dell’onorevole Bilardi: “Articolo 29bis…”.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

E’ ritirato l’emendamento protocollo numero 55911.

Pongo in votazione l’articolo 30.

(È approvato)

All’articolo 30bis è stato presentato emendamento protocollo numero 55933 a firma dell’onorevole Caputo: “All’articolo 30bis, recante “Modifiche alla legge regionale 12 dicembre 2011, numero 43”, è aggiunto il comma 4 come segue: “Per salvaguardare l’identità storica, culturale e linguistica dell’unica minoranza occitana presente in Calabria, il Comune di Guardia Piemontese non è soggetto alle disposizioni di cui all’articolo 14, comma 28, D.L. numero 78 del 2010”.

Si illustra da sé. Parere del relatore?

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

Il relatore invita al ritiro.

Giuseppe CAPUTO

Lo ritiriamo.

PRESIDENTE

L’emendamento protocollo numero 55933 è ritirato.

Pongo in votazione l’articolo 30bis.

(È approvato)

Emendamento, protocollo numero 55831/2, a firma degli onorevoli Gallo, Dattolo, Bruni: “Dopo l’art. 30bis è aggiunto l’art. 30ter, così formulato:

“Art. 30 ter

(Modifiche alla legge regionale 30 luglio 2010, numero 20)

All’art. l della legge regionale 30 luglio 2010, numero 20, le parole “limitatamente alle sole stagioni estive 2010, 2011 e 2012” sono sostituite dalle parole “limitatamente alle sole stagioni estive 2010, 2011, 2012 e 2013”.

Gianluca GALLO

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55831/2.

(È approvato)

Emendamento protocollo numero 55842 a firma del consigliere Giordano: “Dopo l’articolo 30ter è inserito il seguente articolo:

“Art. 30 quater

(Riordino fondiario e ricambio generazionale in agricoltura. Ripristino art. 12 legge regionale numero 8 del 2010)

1. La Regione, al fine di rendere più efficiente e competitiva l’agricoltura regionale, intende agevolare il ricambio generazionale, la ristrutturazione e l’ampliamento della dimensione media aziendale, attraverso le erogazioni di agevolazioni per l’affitto di terreni agricoli.

2. Possono accedere alle agevolazioni per la messa a disposizione di terreni agricoli da destinare all’affitto, per una durata minima di10 anni, le seguenti tipologie di beneficiari:

a) imprenditori agricoli che rientrano nelle condizioni previste dalla misura del prepensionamento dal Regolamento (CE) 169812005;

b) imprenditori agricoli che conducono aziende non economicamente competitive, dove per aziende non economicamente competitive si intendono le aziende che non raggiungono il 70 per cento della redditività prevista dal PSR Calabria 2007-2013;

c) proprietari di terreni agricoli che svolgono altre attività.

3. Possono concorrere all’assegnazione di terreni agricoli in affitto a condizioni agevolate:

a) i giovani agricoltori che non hanno ancora compiuto 40 anni, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP);

b) i giovani che non hanno ancora compiuto 40 anni che intendono esercitare attività agricola, a condizione che acquisiscano entro 12 mesi dalla stipula del contratto di affitto la qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP);

c) le società di persone e società cooperative aventi per oggetto sociale la conduzione di terreni, a condizione che oltre la metà dei soci rientrino nelle categorie eleggibili agli interventi di riordino fondiario;

d) le società di capitali aventi per oggetto sociale la conduzione di terreni, ove le quote dei giovani agricoltori costituiscano oltre il 50 per cento del capitale sociale e gli organi di amministrazione della società siano costituiti in maggioranza da giovani agricoltori che rientrano nella categoria di cui alla lettera a);

e) gli imprenditori agricoli professionali (IAP), sia in forma singola che associata, che non hanno ancora compiuto 55 anni.

4. La Regione Calabria, attraverso procedure di evidenza pubblica, individuerà:

a) i terreni agricoli resi disponibili per affitti della durata minima di 10 anni;

b) gli affittuari dei terreni, di cui al precedente comma 3, per la costituzione di imprese valide sotto il profilo tecnico-economico, dando priorità ai giovani agricoltori.

5. E’ istituita, con delibera della Giunta regionale, presso l’Assessorato all’Agricoltura la «Commissione Fondiaria» di seguito denominata Commissione, con il compito di stabilire i tariffari per la determinazione dei canoni di affitto di riferimento cui dovrà essere applicata l’agevolazione.

La Commissione è così composta:

a) dal Direttore Generale del Dipartimento competente o un suo delegato, con funzione di Presidente;

b) dal dirigente del Servizio competente per le attività di conciliazione e patti agrari, con funzione di segretario;

c) da un professore della Facoltà di Agraria di estimo rurale;

d) da un rappresentante per ogni Organizzazione Agricola maggiormente rappresentativa a livello nazionale e regionale.

6. La Giunta regionale della Calabria con proprio atto stabilisce:

a) i criteri per la determinazione dei canoni di affitto dei terreni in base al loro stato di produttività;

b) i criteri e le modalità di selezione degli affittuari dei terreni.

7. I soggetti che rientrano nella categoria di cui alla lettera a) del comma 2 possono beneficiare degli aiuti al prepensionamento previsti dal Regolamento (CE)1698/2005 alle seguenti condizioni:

a) avere almeno 55 anni, senza avere compiuto l’età pensionabile, al momento della presentazione della domanda di aiuto;

b) cessare definitivamente ogni attività agricola ai fini commerciali; possono però continuare a svolgere attività agricole non commerciali e conservare la disponibilità degli edifici in cui continuare ad abitare;

c) avere esercitato l’attività agricola nei 10 anni che precedono la cessazione;

d) nel caso in cui il cedente sia succeduto come conduttore dell’azienda agricola dopo la morte del conduttore, dovrà dimostrare di avere versato i contributi previdenziali agricoli per gli anni in cui ha lavorato nell’azienda del conduttore e di avere regolarizzato la propria posizione previdenziale una volta divenuto imprenditore. La somma dei due periodi non potrà essere inferiore ai 10 anni;

e) nel caso in cui il richiedente riceva già dallo Stato una pensione, l’aiuto al prepensionamento può essere erogato in via complementare tenuto conto dell’importo della pensione; pertanto il cumulo tra pensione erogata dallo Stato e aiuto al prepensionamento cofinanziato dal FEASR non può superare il livello massimo previsto dalla misura 113 del PSR. In caso di indisponibilità di risorse cofinanziate sarà possibile concedere un aiuto di Stato equivalente. In ogni caso l’aiuto non può superare un periodo complessivo di 15 anni e non può andare oltre il 75° compleanno del beneficiario.

8. I soggetti che rientrano nella categoria di cui alla lettera b) del comma 2 possono beneficiare di un aiuto di Stato alla cessazione dell’attività agricola che deve essere quantificato come incentivo alle seguenti condizioni:

a) avere almeno 55 anni, senza avere raggiunto l’età pensionabile al momento della presentazione della domanda;

b) cessare definitivamente ogni attività agricola ai fini commerciali; possono però continuare a·svolgere attività agricole non commerciali e conservare la disponibilità degli edifici in cui continuare ad abitare.

9. I soggetti che rientrano nella categoria di cui alla lettera c) del comma 2 sono proprietari che non esercitano l’attività agricola, pertanto, nel caso che rientrino nei requisiti previsti per le PMI dal Regolamento (CE) 1998/2006, possono beneficiare di un aiuto «de minimis» a condizione di non dare avvio ad alcuna attività agricola.

10. L’aiuto massimo ammissibile, sarà adottato con deliberazione della Giunta regionale e sarà calcolato secondo le modalità previste dalla Decisione della Commissione europea 02.09.2003C(2003) 3219 del- 2 settembre 2003 relativa all’aiuto di Stato N 12112003.

Ai soggetti di cui al comma 2 l’aiuto decorre dalla data della stipula del contratto di affitto con il soggetto di cui al comma 3 individuati dalla Regione secondo le procedure di cui ai commi 4 e 6.

11. La Regione Calabria potrà decidere di avvalersi di soggetti terzi, di cui all’articolo 45 della legge  numero 203 del 1982, per dare esecuzione al regime di agevolazione sugli affitti. La Regione regolerà i rapporti con i soggetti terzi con una specifica convenzione e i costi saranno detratti dal canone di affitto che verrà corrisposto al beneficiario a decorrere dalla stipula del relativo contratto.

12. La copertura finanziaria delle agevolazioni di cui ai commi precedenti è determinata per l’esercizio finanziario 2013 in euro 200.000,00 ed è garantita dall’Upb 2.02.04.06 capitolo 22040602 (spese destinate ai programmi di riorganizzazione del settore agricolo e agroalimentare)”.

Prego, onorevole Giordano.

Giuseppe GIORDANO

Questo emendamento per il ripristino dell’articolo 12 della legge regionale numero 8 del 2010 riguarda il riordino fondiario e il ricambio generazionale in agricoltura. E’ una misura importante che va ad incidere profondamente sul tessuto produttivo primario dell’agricoltura.

Non vedo l’assessore Trematerra, sono disponibile a ritirarlo, per presentarlo come progetto di legge per iniziare ad avviare una discussione più approfondita ed articolata su un tema decisivo per le sorti dell’agricoltura calabrese.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

E’ ritirato l’emendamento protocollo numero 55842.

Emendamento protocollo numero 55850 a firma dell’onorevole Chiappetta: “Articolo 30quinquies”.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

E’ ritirato. Emendamento protocollo numero 55946 a firma dell’onorevole Dattolo: “Articolo 30sexies”.

Alfonso DATTOLO

E’ ritirato.

PRESIDENTE

Ritirato. Emendamento protocollo numero 55842/1 a firma dell’onorevole Giordano: “Dopo l’articolo 30sexies è aggiunto il seguente:

“Art. 30septies

(Norme in materia di usi civici)

All’articolo 1 della legge regionale 31 marzo 2009, numero 10, dopo il comma 1 è aggiunto il seguente comma:

2. Sono consentite per le sole aree agricole le seguenti detrazioni rispetto all’importo determinato ai sensi della normativa vigente:

a) il 40 per cento per gli occupatori coltivatori diretti;

b) il 30 per cento per gli occupatori imprenditori agricoli professionali;

c) il 20 per cento per gli occupatori che dimostrano di avere acquisito il bene oggetto di legittimazione e di affrancazione con contratti di acquisto presso notai e regolarmente trascritti alla conservatoria dei registri immobiliari.

Le detrazioni di cui al punto “a” ed al punto “b” non sono cumulabili. Le qualifiche di coltivatore diretto e di imprenditore agricolo professionale debbono essere certificate dall’Inps di competenza”.

Prego, onorevole Giordano.

Giuseppe GIORDANO

Si tratta di una serie di sgravi sempre in tema di agricoltura, riguardano legge regionale numero 10 del 2009; sono degli sgravi per i coltivatori diretti, per gli occupatori dei suoli ad usi civici e sono sgravi del 40, 30 e 20 per cento. E’ una misura attesa.

Non mi pare che ci sia grande attenzione su questa cosa.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

L’emendamento protocollo numero 55842/1 è ritirato.

Emendamento, protocollo numero 56275, a firma del consigliere Dattolo, che inserisce un ulteriore articolo: “(Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 26 novembre 2001, numero 30) 1. Alla lettera b) del comma 1 dell’art. 5ter della legge regionale numero 30 del 2001, il periodo “con validità di anno solare, la tessera consente la raccolta nell’ambito dell’intero territorio regionale, entro il limite massimo di 10 (dieci) Kg giornalieri.” viene sostituito con il seguente “con validità di cinque anni solari ed obbligo di vidimazione annuale, a seguito dell’accertamento di avvenuto pagamento dell’importo annuale a cura dell’Ente che l’ha emessa. La tessera consente la raccolta, nell’ambito dell’intero territorio regionale, entro il limite massimo di 10 (dieci) Kg giornalieri”. 2. La lettera b) del comma 3 dell’articolo 10 della legge regionale numero 30 del 2001 è abrogata. 3. Dopo la lettera j) del comma 3 dell’articolo 10 della legge regionale numero 30 del 2001 è inserita l’ulteriore lettera k) come di seguito: k) un rappresentante designato dalle Associazioni micologiche iscritte all’albo regionale.”

Alfonso DATTOLO

Presidente, c’è il parere favorevole della Giunta.

PRESIDENTE

Si illustra da sé. Parere della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Di quale si tratta? Noi abbiamo il 55903.

PRESIDENTE

No, ce n’è uno prima, che riguarda le associazioni micologiche, i funghi raccolti nel territorio regionale, la quantità.

Alfonso DATTOLO

Era una normativa che avevamo approvato anche l’anno scorso, assessore.

(Interruzioni)

Non è un emendamento di spesa, è normativo.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

La Giunta si rimette all’Aula.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 56275.

(È approvato)

La parola all’assessore Pugliano.

Francesco PUGLIANO, assessore all’ambiente

Volevo segnalare che sono stati saltati l’articolo 29 bis e il subemendamento che sono collegati, per l’utilizzo dei 160 milioni di euro che devono andare verso la depurazione in Calabria e che sono necessari per poter attrarre anche capitali privati.

Quindi io richiamerei l’attenzione sull’articolo 29bis e il subemendamento collegato.

(Interruzioni)

PRESIDENTE

L’emendamento in questione lo rinviamo alla fine, così poi lo incardiniamo nell’articolato più adeguato, perché riguarda un aspetto importante che riguarda la depurazione.

Emendamento, protocollo numero 55903/1, a firma dell’onorevole Imbalzano: “Nel secondo comma dell’articolo 4 è abrogato il periodo successivo alle parole “Giunta regionale”.

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55903/1.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 31, come emendato.

(È approvato)

Emendamento protocollo numero 55850/1 a firma dell’onorevole Chiappetta: “Dopo l’articolo 31 è aggiunto il seguente:

Art. 31bis

1. La Giunta regionale è autorizzata a concedere un contributo di euro 100 mila al “Consorzio Calabria Giubileo 2000”, Consorzio di Comuni, a valere sulle risorse allocate all’Upb 5.2.01.02 (capitolo 52010261) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2013”.

Gianpaolo CHIAPPETTA

E’ ritirato.

PRESIDENTE

L’emendamento protocollo numero 55850/1 è ritirato.

Emendamento protocollo numero 55850/2 a firma dell’onorevole Chiappetta: “Dopo l’articolo 31bis è aggiunto il seguente:

“Art. 31 ter

l. La Giunta regionale è autorizzata ad assumere i provvedimenti necessari a garantire la realizzazione e l’implementazione del Sistema Informativo della Bonifica e Irrigazione della Calabria, denominato Sibical, e ne sostiene gli interventi nella stessa misura indicata dall’art. 27 della legge regionale 11/2003.

2. Agli oneri conseguenti, quantificati in euro 200.000,00, si provvede con le risorse presenti all’Upb 8.1.01.01 capitolo 7001101 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2013, che viene ridotto di pari importo”.

Gianpaolo CHIAPPETTA

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

Gianpaolo CHIAPPETTA

Non credo che ci sia qualche difficoltà rispetto a questo, Presidente.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

Candeloro IMBALZANO, relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione, con autorizzazione al coordinamento formale, l’emendamento protocollo numero 55850/2.

(È approvato)

E’, dunque, istituito un nuovo articolo che si provvederà a sistemare nel testo con il coordinamento formale.

(È approvato)

All’articolo 32 c’è un emendamento a firma dell’onorevole Imbalzano, protocollo numero 55903/2: “Nel primo comma dell’articolo 14 è abrogato il periodo successivo alle parole “relativo all’anno scolastico successivo”.

Il secondo comma dell’articolo 22 è così modificato: “La Giunta regionale determina annualmente entro il mese di giugno, i criteri di ripartizione e provvede alla attribuzione dei fondi”.

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55903/2.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 32, così come emendato.

(È approvato)

All’articolo 33 è stato presentato emendamento con protocollo numero 55807 a firma dell’onorevole De Masi: “All’articolo 33 (Riordino delle funzioni conferite dalla normativa vigente alle Province), il comma 5 è così sostituito:

5. Per l’annualità 2013, alle Province sono assegnate le risorse finanziarie del personale trasferito ai sensi della legge regionale 12 agosto 2002, numero 34, nonché le risorse connesse alle spese necessarie di funzionamento rideterminate alla luce delle misure di razionalizzazione previste nel D.L. numero 78 del 2010, nel D.L. numero 201del 2011, nel D.L. numero 95 del 2012 e al Titolo I della presente legge”.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

L’onorevole De Masi ritira l’emendamento protocollo numero 55807.

Pongo in votazione l’articolo 33.

(È approvato)

Emendamento, protocollo numero 55928/2, a firma dell’onorevole Dattolo: “Al comma l dell’articolo 34 dopo le parole “e di sostegno al reddito”, sono inserite le seguenti parole: “‘e nel settore delle politiche agricole”.

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55928/2.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 34, così come emendato.

(È approvato)

Emendamento, protocollo numero 55817, a firma dell’onorevole Salerno: “Commissari delle Aziende sanitarie regionali.

1. Per esigenze di carattere straordinario, il Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta Regionale può affidare, nelle more della nomina dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, tutti i poteri di gestione nonché la rappresentanza delle medesime Aziende, ad un Commissario scelto preferibilmente tra i dirigenti in servizio della Pubblica amministrazione e di enti privati di media e grande dimensione, in possesso, alla data della nomina, dei requisiti di cui all’art. 4 del D.L. 13 settembre 2012, numero 158 e s.m.i.

2. Ai Commissari è corrisposto lo stesso trattamento economico previsto dalla vigente normativa per i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere.

3. Le disposizioni di cui all’articolo 3bis, comma 11, del D.Lgs. numero 502 del 1992 e successive modificazioni ed integrazioni, nonché dell’articolo 14, comma 4, secondo capoverso della legge regionale numero 11 del 2004 e s.m.i.,trovano applicazione anche nei confronti dei Commissari”.

Prego, onorevole Salerno.

Nazzareno SALERNO

Questo è un emendamento normativo che va a recepire anche quelle che sono le indicazioni del Decreto legge del 13 settembre 2012, numero 158, in merito ai commissariamenti in materia di sanità.

PRESIDENTE

Era un emendamento che avevamo concordato di ritirare.

(Interruzione)

Ricordo che al banco della Presidenza tutti i capigruppo avevano deciso di ritirare questo emendamento. Ne sono testimone. Quindi, è ritirato.

Nazzareno SALERNO

No, non è ritirato, Presidente!

PRESIDENTE

Onorevole Salerno, al banco della Presidenza i capigruppo hanno deciso il ritiro.

Nazzareno SALERNO

Io non lo ritiro: lo votiamo.

PRESIDENTE

Non lo posso porre in votazione perché vale per tutti gli altri. Allora, riprendiamo dal primo emendamento.

Nazzareno SALERNO

L’emendamento non lo ritiro: votiamo.

PRESIDENTE

Ma siamo rimasti che si ritira.

Nazzareno SALERNO

E’ rimasto lei! L’emendamento l’ho presentato io e non voglio ritirarlo! Il Regolamento prevede che vada messo in votazione, non che lei non lo ponga ai voti. Prendiamo il Regolamento ed applichiamolo.

PRESIDENTE

Siccome abbiamo avuto una riunione dei capigruppo ed abbiamo deciso sugli emendamenti quelli che andavano ritirati e quelli che non andavano ritirati…

Nazzareno SALERNO

Io sono un consigliere regionale e ho il diritto di esercitare il mio ruolo. Sto dicendo che non intendo ritirare l’emendamento e chiedo che venga messo in votazione. Presidente, rispetti il Regolamento!

PRESIDENTE

No, lei non rispetta quello che abbiamo deciso in Conferenza dei capigruppo.

Nazzareno SALERNO

Io rispetto il Regolamento, forse lei non vuole rispettarlo, Presidente! Va messo ai voti, chiedo di mettere ai voti l’emendamento.

PRESIDENTE

Io non lo metto ai voti perché la Conferenza dei capigruppo…

Nazzareno SALERNO

Allora lei si assume la responsabilità di violare il Regolamento in questo momento, lei sta violando il Regolamento!

PRESIDENTE

Siccome ci siamo visti qui…

Nazzareno SALERNO

Io non ritiro l’emendamento – lo ribadisco al microfono –, non lo ritiro! Il Regolamento prevede che l’emendamento debba essere messo ai voti. Lei lo deve mettere ai voti, Presidente, diversamente sta commettendo un abuso, sta violando il Regolamento!

PRESIDENTE

Siccome ho la responsabilità dell’Assemblea ed abbiamo avuto questa riunione che prevedeva degli emendamenti che non potevano essere messi in votazione, questo è tra quelli.

Nazzareno SALERNO

Non mi risulta. Io chiedo anche che si esprimano su questo il Presidente della Commissione bilancio e la Giunta. L’emendamento non lo ritiro, Presidente, e lei non può non metterlo ai voti. Sta sbagliando, Presidente!

PRESIDENTE

No, non lo metto ai voti per un motivo ben preciso, perché è stato concordato in Conferenza dei capigruppo.

Nazzareno SALERNO

Ma lo decide lei e sta facendo un abuso, perché deve applicare il Regolamento. L’emendamento l’ho firmato io, non i capigruppo, non l’ha firmato nessun altro, l’ho firmato io come consigliere regionale e chiedo che venga rispettato il Regolamento e messo ai voti l’emendamento.

PRESIDENTE

Questo è tra quegli emendamenti che la Conferenza dei capigruppo, ai banchi della Presidenza, ha ritenuto opportuno venisse ritirato.

(Interruzione dell’onorevole Salerno)

Non quello che dico io, quello che dice la Conferenza dei capigruppo.

Nazzareno SALERNO

Allora, per quanto mi riguarda, io non ritiro l’emendamento. Vediamo cosa dice il Regolamento, Presidente, e quello che dice il Regolamento facciamo, non possiamo fare quello che ognuno di noi pensa!

PRESIDENTE

Quello che abbiamo deciso…

Nazzareno SALERNO

Io non ritiro l’emendamento e chiedo l’applicazione del Regolamento, non quello che hanno deciso i capigruppo! Se poi il Regolamento prevede che i capigruppo possano decidere per l’Aula, allora applichiamo anche questa decisione dei capigruppo, ma il Regolamento prevede che l’emendamento debba essere messo ai voti e chiedo l’applicazione del Regolamento!

Giovanni NUCERA

Effettivamente, il Presidente aveva mediato un po’ tutto il lavoro che si svolgeva. Lo rinviamo…

(Interruzione dell’onorevole Salerno)

Scusa, Salerno, fammi finire: lo possiamo affrontare alla fine? Analizziamo tutti gli emendamenti e poi…

(Interruzione dell’onorevole Salerno)

Lo abbiamo fatto anche per Pugliano.

(Interruzione dell’onorevole Salerno)

Lo abbiamo fatto per l’emendamento proposto dall’assessore Pugliano, rinviato al termine della discussione. Approviamo il Collegato, ma ora, fra cinque minuti; senza sospenderlo ora, fra cinque minuti. Dai, andiamo avanti e poi affrontiamo questo emendamento a firma del consigliere Salerno.

Nazzareno SALERNO

Io chiedo l’applicazione del Regolamento.

Giovanni NUCERA

Ma aspetta!

Nazzareno SALERNO

Le regole vanno rispettate in democrazia!

Giovanni NUCERA

Lo stiamo semplicemente…

Nazzareno SALERNO

Chiedo l’applicazione del Regolamento! Lo ribadisco e chiedo che sia messo a verbale: chiedo l’applicazione del Regolamento, diversamente sospendiamo la seduta e approfondiamo l’argomento, ma io chiedo l’applicazione del Regolamento.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Chiappetta.

Gianpaolo CHIAPPETTA

Intervengo – spero sinteticamente – al fine di evitare che ci possa essere anche all’interno del gruppo del Pdl, ma all’interno della maggioranza, una contrapposizione che, così per come è stato sino a questo momento, a mio parere non avrebbe ragione di esistere.

Credo che sia necessario ricapitolare quello che si è verificato alla fine del dibattito generale – lo dico a beneficio di chi non era presente in Aula, ma non è il caso del collega Salerno, perché era presente, quindi lo dico a beneficio di chi, invece, non c’era: sulla base anche di una specifica richiesta del Presidente del Consiglio regionale, che rappresenta le forze politiche tutte presenti nel Consiglio regionale, d’accordo i capigruppo di maggioranza e i capigruppo di minoranza hanno deciso di cercare le soluzioni le più condivise per addivenire ad una soluzione la più rapida possibile, considerando sia che si era esaurito già il dibattito generale sia il tenore degli emendamenti presentati.

In quella sede – lo dico al collega Salerno – si è deciso, sulla base anche di un filo conduttore che era quello delle ristrettezze economiche-finanziarie, che di fatto stanno determinando la conclusione di questo processo che porterà all’approvazione del bilancio, di addivenire ad una soluzione che potesse – ripeto – accelerare i tempi. In quel contesto, utilizzando la disponibilità da parte dei capigruppo sia di minoranza sia di maggioranza, si è fatta una verifica preliminare – d’accordo la Giunta presente per il tramite dell’assessore Mancini, d’accordo il Presidente della Commissione bilancio, il collega Imbalzano – per cercare di dare sollecitudine rispetto a quelli che erano e sono i tempi dell’approvazione del bilancio, che di fatto è uno strumento importante atteso dalla collettività calabrese.

Rispetto anche alla specificità del problema, Presidente Talarico – lo dico a lei perché ha doti di imparzialità nella conduzione dei lavori dell’Aula, e questo glielo riconosco non perché io sia capogruppo del Pdl, quindi di una forza di maggioranza, ma sono certo che è riconosciuto anche dai capigruppo di minoranza – ha individuato un percorso condiviso dalla Conferenza dei capigruppo nella sua totalità. Non v’è dubbio, però, che, nel momento stesso in cui vi è il diritto da parte di ciascun consigliere nel presentare un emendamento, non può essere, Presidente – questo glielo dico – assolutamente messo in discussione il diritto da parte di ciascuno di poter esprimere un parere, che potrebbe anche essere – siamo in democrazia – in dissonanza rispetto a quello che viene deciso dalla maggioranza.

Ecco perché, considerando che credo ci sia la necessità di un chiarimento, ritengo sia necessaria una sospensione di cinque minuti per poter chiarire meglio l’inghippo che, di fatto, ha determinato questo qui pro quo, rispetto alla cui soluzione sono certo che da qui a breve si troverà la strada più idonea.

PRESIDENTE

Allora, accantoniamolo alla conclusione e poi facciamo una riunione al banco della Presidenza. Per quanto mi riguarda, quando convoco i capigruppo e si individua una linea e si decide che un emendamento sia ritirato oppure no, per me vale quella linea e, dato che un capogruppo rappresenta e guida il proprio gruppo, un componente di quel gruppo si attiene alla decisione del capogruppo. Io sono stato abituato così, in politica e nelle istituzioni.

Se, adesso, onorevole Salerno, non condivide l’accordo che lei ha fatto perché lo vuole mettere in votazione, quindi rimangiarsi quello che gli altri nella discussione hanno mantenuto, è un problema che attiene al suo gruppo e, per quanto mi riguarda, vale il ragionamento che diceva l’onorevole Nucera, nel senso che noi lo accantoniamo e se, onorevole Salerno, lei dice “per quanto mi riguarda, questo emendamento non è tra quelli da mettere in discussione”, si vota attraverso il Regolamento. Però, continuo a ripetere che, quando ci siamo visti qui, abbiamo visto gli emendamenti e i capigruppo hanno fatto un accordo tra quelli da ritirare e quelli da non ritirare.

Se adesso l’onorevole Salerno non vuole seguire le sue indicazioni, questo è un problema che attiene al gruppo del Pdl, alla sua persona e al rapporto col capogruppo, non attiene certamente al Consiglio regionale.

Nazzareno SALERNO

Innanzitutto, chiarisco che non disattendo le indicazioni del mio gruppo e del mio capogruppo, di cui ho grande rispetto – questo sia ben chiaro – sono un uomo di partito e credo in quello che faccio.

Questo emendamento non è frutto di fantasia o di iniziativa personale. Gli emendamenti che sottoscrive Nazzareno Salerno in questo Consiglio regionale sono concordati con una linea di governo regionale, ragion per cui, poiché la riunione che si è fatta lì al banco della Presidenza è stata una riunione flash, io dico che questo emendamento merita approfondimento; non c’è stata un’espressione – perché ero anche io dietro le sue spalle quando si discuteva di queste cose – non è stata approfondita, non ho sentito il mio capogruppo dire sì o no e, dato che sono firmatario di questo emendamento, chiedo l’applicazione del Regolamento.

Questo non significa non avere rispetto del gruppo o del capogruppo, non avere rispetto della maggioranza, non avere rispetto dell’istituzione Consiglio, ma significa esercitare un diritto che i cittadini hanno concesso a un consigliere regionale. Penso che questo, con tutto il rispetto per la Conferenza dei capigruppo, per i metodi di lavoro che ci diamo, debba essere messo al primo posto in questa Assemblea. Ritengo che l’emendamento vada messo ai voti o adesso o più in la o sospendiamo, ma va messo ai voti. Su questo non transigo!

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Dattolo.

Alfonso DATTOLO

Ritengo che noi abbiamo agito – chiedo anche al collega Salerno di ascoltare – con molta responsabilità nella Commissione bilancio ed abbiamo sicuramente dato dimostrazione di saper stare in una maggioranza, di saper anche accettare alcune decisioni legate alla difficoltà del momento ed abbiamo anche dato sensibilmente prova di non fare nessun assalto alla diligenza.

Penso che questo emendamento del collega Salerno arrivi un po’ fuori sacco, collega Salerno, perché lei aveva il dovere di portarlo nella Commissione sanità questo, visto che abbiamo fatto tre riunioni sui precari e quindi avrebbe potuto essere oggetto di una discussione. Mi sembra che, nei modi in cui viene proposto, ci sia quasi una specie di ritorno a un progetto di legge che è stato accantonato e noi, come Udc, chiediamo formalmente che sugli aspetti che riguardano la sanità ci sia una riunione di maggioranza, per dimostrare significativamente quali sono le priorità, quali sono gli atti di indirizzo e come si vuole affrontare la questione.

L’Udc non si presta a liquidarlo in questa maniera, con un emendamento tipo sotterfugio!

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? No. L’emendamento viene sospeso e trattato alla fine, però prima vi sarà una Conferenza dei capigruppo, perché è un argomento che dovrà essere analizzato alla conclusione del dibattito.

Emendamento a firma dell’onorevole Tripodi, protocollo numero 55841: “Aggiungere l’Art. 34ter: “l. L’articolo 40 della legge regionale numero 47 del 23/12/2011 è abrogato”.

Pasquale Maria TRIPODI

L’emendamento che ho presentato riguarda la richiesta di abrogazione dell’articolo 40 della legge regionale numero 47 del 2011 e, secondo me, si tratta di un adempimento di legge, un atto dovuto da questo Consiglio regionale, perché – sono abituato, quando faccio una richiesta, ad essere documentato sui fatti – il tavolo Massicci dice espressamente – e lo dice al Presidente della Giunta regionale, commissario ad acta – riferendosi all’articolo 40: “Le disposizioni previste dall’articolo 40 comportano una situazione di disordine amministrativo e destabilizzano il sistema, facendo venire meno la certezza giuridica degli atti aziendali adottati dagli organi dell’Asp di Reggio Calabria, compromettendo, altresì, l’intero quadro programmatorio in termini sia economico-patrimoniali sia organizzativi” e, per ben tre sedute consecutive, si chiede alla Regione Calabria l’abrogazione dell’articolo 40, peraltro già approvato nella legge che è stata esaminata dalla terza Commissione ed approvata dalla stessa.

Siccome lo ritengo un atto dovuto da questo Consiglio, oltretutto applicando l’articolo 61, ritengo legittimo che questo articolo venga abrogato, anche perché gli effetti che questo procurava, per parlare chiaramente, sono già stati messi a tacere da una sentenza del tribunale, quindi non vedo per quale motivo questo Consiglio non applichi la legge e non solo le indicazioni del tavolo Massicci, ma la richiesta esplicita di abrogazione c’è stata.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

(Interruzione)

Quello precedente ha bisogno di una riunione antecedente della Conferenza dei capigruppo.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

L’emendamento di prima è accantonato, si tratterà alla fine, però prima terremo una Conferenza dei capigruppo.

Francesco SULLA

Noi non siamo d’accordo a rinviarlo perché, se lo rinviamo, significa che andremo avanti in maniera diversa rispetto agli accordi; l’accordo o si rispetta o non si rispetta. Se si mette in discussione quello che si decide fra i capigruppo, vuol dire che noi dobbiamo, di conseguenza, avere un altro comportamento nell’analisi degli emendamenti. Per cui o c’è una correttezza e andiamo avanti oppure, se ogni consigliere si regola come crede, cambia il tenore della discussione. Quindi, o si chiarisce subito la cosa oppure è inutile procedere! Non si può accantonare questo emendamento, perché si creerebbe un precedente drammatico, un precedente nel Consiglio dove le riunioni dei capigruppo non hanno più valore perché il singolo consigliere decide un’altra cosa. Mi pare abbastanza grave questo!

PRESIDENTE

Sospendiamo un attimo la seduta del Consiglio e facciamo ora la riunione della Conferenza dei capigruppo.

(Interruzione)

Prima facciamo la Conferenza dei capigruppo e poi trattiamo il suo emendamento. Se ci accomodiamo un attimo ai banchi della Presidenza, la risolviamo subito.

 

La seduta sospesa alle 19,36 riprende alle 19,57

PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori. L’emendamento a firma dell’onorevole Salerno non verrà trattato nella seduta di oggi di approvazione del bilancio, ma sarà rinviato.

Pasquale Maria TRIPODI

Presidente, è stato ritirato dall’onorevole Salerno?

(Interruzioni)

Gli emendamenti o si ritirano o vengono discussi.

PRESIDENTE

Per accordo dei capigruppo di maggioranza e di minoranza, l’emendamento in questione non sarà trattato in questa seduta, ma sarà rinviato alla prossima, sarà trasformato in una proposta di legge e sarà inserito alla prossima seduta di Consiglio regionale.

Prego, onorevole Salerno.

Nazzareno SALERNO

Ovviamente ho partecipato, prendo atto di questo impegno assunto anche dalla minoranza e cioè che il contenuto di questo emendamento sarà trattato alla prossima seduta di Consiglio regionale, che avverrà comunque entro l’anno.

PRESIDENTE

Ancora la data non l’abbiamo stabilita: alla prossima seduta di Consiglio regionale.

Nazzareno SALERNO

Così si è parlato.

PRESIDENTE

No, non abbiamo…

Nazzareno SALERNO

Attenzione, se parliamo di una seduta di Consiglio che avverrà a fine gennaio...

PRESIDENTE

Dopo che lei avrà finito il suo intervento, faremo un’altra Conferenza dei capigruppo per fissare la data del Consiglio, perché ancora non l’abbiamo fissata.

Nazzareno SALERNO

Ho capito. Se prevediamo…

PRESIDENTE

Appena finiamo di esaminare i documenti di bilancio, terremo una Conferenza dei capigruppo e fissiamo la data del Consiglio.

Nazzareno SALERNO

Benissimo, ma se prevediamo che la seduta sarà a fine gennaio, io dico di no; se, invece, la prevediamo a breve, sono d’accordo, trasformerò questo emendamento in una proposta di legge e lo presenteremo direttamente in Aula, con l’impegno di approvarlo. Su questo mi trovo d’accordo, quindi non ci sono problemi, ma se viene fatto un rinvio sine die, certamente no.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Tripodi.

Pasquale Maria TRIPODI

Presidente, questa storia dei capigruppo che decidono per tutti mi sembra un po’ aleatoria.

PRESIDENTE

Ma lei è stato capogruppo, quindi ha fatto anche lei per gli altri!

Pasquale Maria TRIPODI

Non vedo il mio capogruppo in Aula, quindi, in ogni caso, i capigruppo di minoranza possono decidere quello che vogliono, per Pasquale Tripodi deciderà Pasquale Tripodi! In ogni caso, dato che il Regolamento me lo consente e non per creare problemi, ma perché voglio capire come si svolgono le cose, faccio mio l’emendamento e le chiedo di metterlo ai voti. Siccome il Regolamento lo prevede espressamente – se lo legga, che lei lo sa già – faccio mio l’emendamento del consigliere Salerno e le chiedo, gentilmente, di metterlo ai voti.

PRESIDENTE

Onorevole Tripodi, l’onorevole Salerno è stato responsabile, tutti i capigruppo sono stati responsabili, abbiamo rinviato questo argomento alla prossima seduta di Consiglio regionale.

(Interruzione dell’onorevole Tripodi)

Onorevole Tripodi, questa è un’idea che ha lei di questa questione, cioè non esiste la possibilità che un emendamento di un altro possa essere fatto suo, eccetera.

Pasquale Maria TRIPODI

Presidente, legga pubblicamente il Regolamento e poi veda se ho il diritto o no di richiedere la votazione dell’emendamento! Lo legga!

Giovanni NUCERA

Non esiste a norma di Regolamento quello che dici!

Pasquale Maria TRIPODI

Lo legga, mi faccia la cortesia! Lo legga e poi vediamo se ho diritto o meno.

Giovanni NUCERA

Guardiamo il Regolamento, ma non esiste a norma, perché il proponente è qui.

Pasquale Maria TRIPODI

Non ha importanza.

Giovanni NUCERA

No, assolutamente no!

Pasquale Maria TRIPODI

L’onorevole Salerno dice che non vuole discuterlo, lo ritira: lo faccio mio.

Giovanni NUCERA

Avrebbe potuto presentare un subemendamento, cosa che non ha fatto, consigliere Tripodi!

Pasquale Maria TRIPODI

Questa è una questione dirimente! Non è possibile che questo Consiglio lo dobbiate trasformare in una bottega! C’è un Regolamento e va applicato! Io faccio mio l’emendamento e voglio che si voti!

Giovanni NUCERA

Consigliere Tripodi, qualora fosse stato assente il proponente, avrebbe potuto fare questo, ma il proponente è qui, dunque non lo può fare!

(Interruzione dell’onorevole Tripodi)

Consigliere Tripodi, è veterano di quest’Aula, conosce le regole!

Pasquale Maria TRIPODI

Legga il Regolamento pubblicamente e vediamo: se ho torto, lo ritiro.

PRESIDENTE

Onorevole Tripodi, se un emendamento viene ritirato dal proponente, lei lo può fare proprio. Qui non si tratta di un ritiro dell’emendamento ma dell’aggiornamento alla prossima seduta di Consiglio regionale, attraverso una presentazione di proposta di legge, dell’argomento in discussione che riguarda la sanità.

Se fosse stato ritirato, varrebbe il suo ragionamento; poiché non è stato ritirato, ma aggiornato alla prossima seduta di Consiglio, lei non lo può fare proprio.

Pasquale Maria TRIPODI

Mi perdoni, ma quando mai! Sono dodici anni che sono qua e un emendamento non è stato mai aggiornato: o è approvato o è ritirato o è bocciato. Questo emendamento che fine fa? Fatemi capire!

PRESIDENTE

Articolo 93, comma 6 – e poi chiudiamo la discussione e andiamo avanti – : “Chi ritira un emendamento ha diritto di esporne la ragione per un tempo non eccedente i tre minuti. Un emendamento ritirato dal proponente può essere fatto proprio da altri”. Siccome qui non si tratta di un emendamento ritirato, lei non lo può fare suo.

(Interruzione dell’onorevole Tripodi)

L’emendamento è aggiornato, l’argomento in discussione viene aggiornato alla prossima seduta del Consiglio regionale.

Pasquale Maria TRIPODI

A questo punto, non discuto, ma se questa storia si sa fuori da quest’Aula, facciamo una figura un po’ barbina, se dice che l’emendamento viene aggiornato. Lei sostiene la tesi che un emendamento può essere aggiornato?

PRESIDENTE

L’emendamento è stato stralciato e viene rinviato alla prossima seduta di Consiglio regionale, che sarà convocata quando la Conferenza dei capigruppo arriverà ad individuarne la data.

Andiamo avanti col prossimo emendamento, che era il suo, l’aveva già illustrato: “E’ abrogato l’articolo 34 ter”.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Parere contrario.

PRESIDENTE

Lo vuole illustrare di nuovo?

Pasquale Maria TRIPODI

No, Presidente, dato che ho capito già che sia la Giunta sia l’onorevole Imbalzano hanno espresso parere negativo le chiedo l’appello nominale su questo emendamento.

PRESIDENTE

L’onorevole Tripodi ha chiesto l’appello nominale. Lo vuole illustrare di nuovo?

Pasquale Maria TRIPODI

No, l’ho già illustrato.

PRESIDENTE

Lo spieghi meglio.

(Interruzione dell’onorevole Tripodi)

Sull’emendamento Tripodi, protocollo numero 55841 “Aggiungere l’art. 34 ter: “l. L'articolo 40 della Legge regionale numero 47 del23/12/2011 è abrogato”, è stato chiesto l’appello nominale.

Giovanni NUCERA

Lo devono chiedere almeno tre consiglieri l’appello nominale.

PRESIDENTE

Onorevole Tripodi, stavo leggendo l’articolo 103 del Regolamento al comma 1: “Il Consiglio vota normalmente per alzata di mano, a meno che non sia richiesta la votazione nominale da parte di almeno tre consiglieri”. Ha chiesto solo lei l’appello nominale.

(Interruzione dell’onorevole Tripodi)

Devono chiederlo almeno tre componenti, articolo 103, comma 1, del Regolamento.

(Interruzioni)

Invito il Segretario Questore a fare la chiama.

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione: presenti e votanti 37. Hanno risposto sì, 8 consiglieri. Hanno risposto no, 29 consiglieri.

(Hanno risposto si i consiglieri: Aiello F, Battaglia, Censore, Franchino, Giordano, Sulla, Talarico D., Tripodi.

Hanno risposto no i consiglieri: Aiello P., Bilardi, Bruni, Caputo, Caridi, Chiappetta, Chizzoniti, Dattolo, Fedele, Gallo, Gentile, Grillo, Imbalzano, Magarò, Magno, Morrone, Nicolò, Nucera, Orsomarso, Pacenza, Parente, Pugliano, Salerno, Scopelliti, Serra, Talarico F., Tallini, Trematerra; Vilasi)

(È respinto)

Pongo in votazione l’articolo 35.

(È approvato)

All’articolo 36 c’è un emendamento a firma degli onorevoli Principe e Censore, protocollo numero 55865: “Dopo il comma 3 dell’articolo 36 è inserito il seguente comma:

3 bis. “Al fine di garantire la copertura finanziaria delle spettanze maturate nell’anno 2012 dal personale in servizio presso le comunità montane, è autorizzata nel bilancio pluriennale 2013-2015 la spesa complessiva di euro 5.220.000,00, con allocazione all’UPB 2.2.04.09 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo”.

Bruno CENSORE

È ritirato.

PRESIDENTE

Emendamento, protocollo numero 55895, a firma dell’onorevole Aiello Ferdinando: “Al fine di garantire il pagamento degli stipendi arretrati (settembre – dicembre più tredicesime) dell’anno 2012 e la copertura complessiva per l’anno 2012 dei dipendenti delle Comunità Montane, si propone di impinguare la somma prevista di euro 7.552.000,00 al capitolo 32040409 Upb 3.2.04.04 – Stipendi del personale delle Comunità Montane – di euro 13.000.000,00”.

Prego, onorevole Aiello.

Ferdinando AIELLO

Qua si parla dei dipendenti delle Comunità montane, che non vengono pagati da settembre, ed anche la copertura finanziaria del 2013 è sottostimata per quanto riguarda lo stipendio che tocca al personale delle comunità montane.

Penso che sia un problema molto serio questo delle Comunità montane e chiedo all’Aula di votare questo emendamento, per dare la possibilità ai loro dipendenti, dopo quattro mesi, di avere almeno uno stipendio.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55895.

(È respinto)

Emendamento, protocollo numero 55893, a firma dell’onorevole Aiello.

(Interruzione)

È ritirato. Pongo in votazione l’articolo 36.

(È approvato)

Emendamento, protocollo numero 55831/3, a firma degli onorevoli Gallo, Dattolo, Bruni.

Gianluca GALLO

E’ ritirato.

PRESIDENTE

C’è un subemendamento, protocollo numero 56354, a firma del consigliere Gallo: “1. Il termine finale per l’attuazione del piano di stabilizzazione previsto dall’articolo 8 della legge regionale 30 gennaio 2001, numero 4, come modificato da ultimo dalla legge regionale 23 dicembre 2011, numero 47, è fissato al 31 dicembre 2013. 2. Alla copertura degli oneri di cui al comma 1 si provvede con le risorse del fondo per l’occupazione di cui all’articolo 1 del Decreto legislativo 28 febbraio 2000, numero 81, e con risorse regionali determinate con legge finanziaria regionale, allocate all’Upb 4.3.02.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2013. 3. La Giunta regionale è autorizzata a detrarre, in compensazione dalle somme da erogare per l’anno 2013 agli Enti sottoscrittori di apposite convenzioni per l’attuazione delle finalità di cui alle leggi regionali 30 gennaio 2001, numero 4, e 19 novembre 2003, numero 20, le risorse attribuite in applicazione di leggi regionali e non utilizzate degli enti medesimi”.

Prego, onorevole Gallo.

Gianluca GALLO

Questo emendamento – per il quale, per la verità, la Giunta chiede il ritiro per un problema di copertura – pone, comunque, all’attenzione una problematica che riguarda 133 lavoratori socialmente utili di questa regione che erano stati illo tempore stabilizzati, le cui società sono fallite, e che, attraverso la decisione della Commissione tripartita, sono stati reinseriti nel bacino, ma che non vengono utilizzati e quindi non vengono pagati. Attualmente, godono dei benefici della mobilità in deroga, con investimenti anche da parte della Regione nei loro confronti.

Il tentativo che si portava avanti con questo emendamento – per il quale siamo stati invitati al ritiro e che ritireremo chiedendo alla Giunta di affrontare la questione nelle prossime settimane, pur nella consapevolezza delle difficoltà che riguardano il settore ed il bacino degli Lsu-Lpu – era quello di ridare a questi lavoratori la possibilità di essere nuovamente utilizzati, magari in enti pubblici che potevano essere i Comuni del loro territorio o nella Comunità montana, perché 75 di essi sono nel territorio del Pollino, affinché abbiano la possibilità di una proiezione lavorativa di maggiore fiducia.

L’assessore Mancini mi invita al ritiro, lo ritiriamo, però chiediamo che ci sia un’attenzione nelle prossime settimane su questi 133 lavoratori calabresi, i quali probabilmente hanno diritto, probabilmente hanno subito una sperequazione perché altri sono stati reinseriti nel bacino ed utilizzati, ad essere utilizzati, poiché – ripeto – si tratta nei loro confronti di un diritto negato.

PRESIDENTE

L’emendamento protocollo numero 56354 è ritirato.

Emendamento, protocollo numero 55831/4, a firma degli onorevoli Gallo, Dattolo, Bruni: “Dopo l’articolo 36 bis è inserito l’articolo 36 ter così formulato:

“Art. 36 ter

(Finanziamento misure art. 2 co. 7 bis legge regionale 20/2003)

La Regione Calabria, al fine di garantire ai soggetti di cui all’art 2, comma 7 bis, della legge regionale numero 20 del 2003 l’effettivo riutilizzo in attività socialmente utili e di pubblica utilità, e a condizione che gli stessi siano in possesso di formale provvedimento di riammissione nel bacino regionale di cui all’art. 1 della legge regionale 20/2003, autorizza la Giunta regionale a stipulare le relative Convenzioni con gli Enti che manifestano l’intenzione di avviare progetti di riutilizzo dei soggetti predetti in attività socialmente utili e di pubblica utilità.

Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente disposizione, quantificati per l’esercizio finanziario 2012 in euro 132.042,40 e per ognuno degli esercizi finanziari successivi in euro 1.584.508,80, si fa fronte con le risorse di cui all’UPB 8.2.01.01 (capitolo 7002101).

I soggetti riutilizzati non potranno in alcun modo essere beneficiari di azioni di stabilizzazione/fuoriuscita finanziate con risorse provenienti dal Fondo Sociale per Occupazione e Formazione, istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche – Sociali”.

Prego, onorevole Gallo.

Gianluca GALLO

Questo emendamento si illustra da sé, è un emendamento compensativo che riguarda misure per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili, per cui si chiede l’utilizzazione delle relative risorse.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro..

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Invito al ritiro.

Gianluca GALLO

Chiedo scusa, questo è un emendamento compensativo.

(Interruzione)

Vediamolo bene, perché è un emendamento compensativo, che fra l’altro proviene dal dipartimento.

PRESIDENTE

Era tra quelli compensativi che arrivavano direttamente dal dipartimento.

Gianluca GALLO

Credo che ce l’abbia il direttore Manna.

PRESIDENTE

Se si procede ad una verifica, perché non c’è un aumento di spesa.

Gianluca GALLO

No, non c’è un aumento di spesa.

PRESIDENTE

E’ l’emendamento protocollo numero 55831/4.

(Interruzione)

Gianluca GALLO

Non è quello lì, quello l’ho ritirato, è un subemendamento a quello.

PRESIDENTE

Io ho l’emendamento, il subemendamento non ce l’ho.

Gianluca GALLO

E’ un subemendamento, Presidente.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Chiedo al consigliere Gallo di ritirarlo.

PRESIDENTE

Il subemendamento è ritirato.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Non rientrando nel complesso degli accordi fatti, la vedo complicata.

PRESIDENTE

Subemendamento protocollo numero 56354, anche su questo c’è il parere contrario sia della Giunta sia del relatore.

Gianluca GALLO

Va beh, è ritirato.

PRESIDENTE

E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero 55861/2, a firma degli onorevoli Censore, Principe:“All’art. 37 al comma 2 dopo la parola “medesimo” aggiungere le parole “il piano annuale sarà predisposto ai sensi dell’art. 4 della legge numero 3 del 1988”.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

(Interruzione)

PRESIDENTE

E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero 55803, a firma dell’onorevole Magno: “La Giunta regionale è autorizzata a concedere un contributo straordinario di €. 50.000,00 alla Società consortile “Lametia Sviluppo S.c.r.l.”, con sede in Lamezia Terme.

Agli oneri relativi si provvede con la contestuale riduzione, per €. 50.000,00 delle risorse allocate all’UPB 2.2.04.08 Cap. 22040816 "interventi strumentali nelle imprese per il rafforzamento delle filiere agroalimentari", dello stato di previsione della spese del bilancio 2013”.

(Interruzione)

E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero 55819/1, a firma dell’onorevole Nicolò, che riguarda il torrente Sant’Agata.

(Interruzione)

E’ ritirato. Gli emendamenti protocollo numero 55819/2, 55819/3 e 55819/4 a firma dell’onorevole Nicolò sono ritirati.

Emendamento, protocollo numero 55821, a firma dell’onorevole Salerno:“1. Al fine di favorire la realizzazione dell’Osservatorio permanente sulle misure di prevenzione e la criminalità organizzata, da parte dell’Associazione Antigone-Museo della ‘ndrangheta di Reggio Calabria, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2013 la spesa di euro 80.000,00 da allocare all’UPB 7.2.03.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

2. Al fine di consentire l’organizzazione di una Conferenza internazionale sulla confisca dei beni sequestrati alla criminalità organizzata transnazionale, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2013 la spesa di euro 100.000,00 da allocare all’UPB 1.2.04.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

3. Alla relativa copertura si provvede con la contestuale riduzione per € 180.000,00 dello stanziamento autorizzato con l’art. 3 7, comma 2, del DDL numero 403/9 “Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2013” che presenta la necessaria disponibilità”.

Prego, onorevole Salerno.

Nazzareno SALERNO

Questo emendamento riguarda l’Osservatorio permanente per le misure di prevenzione della criminalità organizzata e l’organizzazione di una conferenza internazionale sulla confisca dei beni sequestrati alla criminalità organizzata. Quindi è un argomento molto importante, che ritengo debba essere preso con la dovuta attenzione e mi auguro possa essere approvato l’emendamento.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

Candeloro IMBALZANO, relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

L’argomento è importante, il saldo è zero, quindi parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55821.

(È approvato)

Emendamento, protocollo numero 55850/6, a firma dell’onorevole Chiappetta.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero 55855/1, a firma dell’onorevole Nucera:“Dopo l’art. 3 7 (Ulteriori disposizioni di carattere finanziario) è inserito il seguente:Articolo 37 bis «La Giunta regionale è autorizzata a regolamentare l’accreditamento·e la relativa contrattualizzazione delle strutture attualmente autorizzate al funzionamento ed all’accoglienza delle donne in difficoltà, fino alla data del 21 dicembre 2012, di cui alla legge regionale numero 23 del2003, le spese relative a tale attività, pari a € 800.000,00 sono da imputarsi al capitolo di bilancio·4331103 - UPB 6.2.01.01 -Fondo regionale per le politiche sociali.»”.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

Giovanni NUCERA

Presidente, proprio oggi scade il contratto a tante lavoratrici che si occupano di un settore particolare, quello delle donne in difficoltà. Chiediamo, se è possibile, attraverso questo emendamento il finanziamento di 800 mila euro per sanare una situazione lavorativa di questi lavoratori ed anche regolamentare l’accreditamento nel modo migliore.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

(Interruzione)

E’ ritirato?

(Interruzione dell’onorevole Nucera)

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Prego il presentatore di ritirare l’emendamento.

PRESIDENTE

E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero 55855/3, a firma dell’onorevole Nucera:“All’art. 37 (Ulteriori disposizioni di carattere finanziario) dopo il comma 3 è inserito il seguente comma4:

«Al fine di provvedere al completo risarcimento alle imprese turistico - balneari calabresi, per i danni subiti a seguito degli eventi calamitosi del dicembre 2008 e gennaio 2009, riconosciuti con Ordinanze della Presidenza del Consiglio dei Ministri, numero 3734 del 16 gennaio 2009 e numero 3741 del 18 febbraio 2009, è demandata alla Giunta regionale l’adozione dei provvedimenti necessari per la ripartizione tra i soggetti interessati, ai quali è già stato erogato il 50% del contributo per i detti danni, ai sensi dell’art. 2, comma 3, della legge regionale numero 8 del 26 febbraio 2010, della somma restante da imputarsi al capitolo di bilancio 6125201 - UPB 2.2.02.02.»”.

Giovanni NUCERA

E’ una questione abbastanza controversa. Con ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri di gennaio e febbraio 2009 è stata demandata alla Giunta regionale l’adozione di provvedimenti per erogare dei contributi offerti per le mareggiate che vi erano state e quindi i danni alluvionali. Era rimasta una somma residua presso il dipartimento della protezione civile, somma che non è stata completamente impegnata sulle imprese turistiche balneari.

Noi chiediamo che venga liquidata nel corrente anno finanziario, cioè nel 2013, a sostegno di un’attività imprenditoriale che è molto a rischio con le ciclicità del turismo calabrese, soprattutto nella stagione estiva.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

L’emendamento è ritirato.

Pasquale Maria TRIPODI

Questa è una vertenza che conosco anch’io e quello che ha detto l’onorevole Nucera mi ha convinto. Siccome questa volta è ritirato, Presidente, questo emendamento lo faccio mio.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55855/3.

(E’ respinto)

Emendamento, protocollo numero 55855/4, a firma del consigliere Nucera: “All’art. 37 (Ulteriori disposizioni di carattere finanziario) dopo il comma 3 è inserito il seguente comma 4: « Alla Parrocchia Maria SS. Immacolata di Scilla e Favazzina è concesso un contributo di €. 50.000 per il restauro della Madonnina del Mare con allocazione all’Area di intervento 5 (Attività culturali, sportive, ricreative e del culto) - Cap. 52030116 dello stato di previsione della spesa di bilancio 2013.»”.

Giovanni NUCERA

È ritirato.

PRESIDENTE

E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero55861/6, a firma degli onorevoli Censore, Guccione: Al d.d.l. numero 403/9 “dopo l’art. 37 aggiungere l’art. 37ter: “il settore Politiche Sociali del Dipartimento numero 10, previa copertura e relativa disponibilità finanziaria dispone l’accreditamento. e la relativa contrattualizzazione delle strutture autorizzate alla data del 21 Dicembre 2012 finalizzate all’ accoglienza delle donne in difficoltà;gli oneri derivanti dal comma l trovano copertura sul capitolo 4331103 del bilancio regionale 2013”.

Carlo GUCCIONE

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55861/6.

(È approvato)

(Interruzione)

Per l’emendamento di prima, il 55861/6, è autorizzato il coordinamento formale.

Emendamento protocollo numero 55852/2 a firma del consigliere Nucera.

(Interruzione)

E’ assente, quindi è decaduto.

Giovanni NUCERA

Sono qua, Presidente. E’ ritirato.

PRESIDENTE

E’ ritirato. Pongo in votazione l’articolo 37.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 37 bis.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 38.

(È approvato)

C’era l’emendamento protocollo numero 55911, lo illustra l’assessore Pugliano..

Francesco PUGLIANO, assessore all’ambiente

Si tratta solo di integrare la legge numero 22 del 2010 sulla riscossione degli oneri della depurazione. Giacché stiamo mettendo in campo delle risorse finanziarie che potrebbero attrarre capitali privati, noi inseriamo questi due commi che prevedono la possibilità per i concessionari che saranno derivati da queste gare la possibilità di riscuotere direttamente.

Credo che, essendo uno strumento innovativo approvato anche dal Ministero per lo sviluppo economico, inseriamo questi due commi per integrare la legge che avevamo già approvato noi nel 2010.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55911.

(È approvato)

Emendamento protocollo numero 56365 a firma degli onorevoli Dattolo, Chiappetta, Principe, De Masi, Serra, Bilardi: “All’art. 10, comma 3, della legge regionale 13 maggio 1996, numero 8, come sostituito dall’art. 23, lettera b) della legge regionale 12 agosto 2010, numero 22, l’ultimo periodo dalle parole “responsabile amministrativo alla parola legge” è soppresso.”.

Si illustra da sé. Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 56365.

(È approvato)

L’onorevole diceva anche il subcommissario, il subemendamento da integrare in coordinamento formale.

Lo pongo in votazione.

(È approvato)

Pongo in votazione il provvedimento legislativo nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 402/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-215 (legge finanziaria)

PRESIDENTE

Concluso il provvedimento di natura ordinamentale e finanziaria, passiamo alle proposta di legge numero 402/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-215 (legge finanziaria)”.

Emendamento a firma dell’onorevole Dattolo, protocollo numero 55927.

Alfonso DATTOLO

Presidente, dato che stiamo rimodulando alcune cose, le chiedo di poterlo accantonare e discutere alla fine, se è possibile.

PRESIDENTE

L’emendamento Dattolo, il protocollo numero 55927, è accantonato.

Emendamento, protocollo numero 55840, a firma dell’onorevole Tripodi:“Dal capitolo 52010261 Upb5.2.01.02 (Fondo Unico per la Cultura) viene prelevata la somma di 100.000,00 Euro destinandola al Cap. 52010269 UPB 5.2.01.02 (Norme per la tutela e la valorizzazione della lingua e del patrimonio culturale delle minoranze linguistiche e storiche di Calabria).”

Pasquale Maria TRIPODI

Ho parlato prima con l’assessore Caligiuri, questo perché sono stati cancellati tutti i commi. Abbiamo concluso che le fondazioni poi possono garantire il normale espletamento dei lavori, quindi, in virtù di questa assicurazione che mi ha dato l’assessore, lo ritiro.

PRESIDENTE

L’emendamento protocollo numero 55840 è ritirato.

Emendamento, protocollo numero 55871, a firma dell’onorevole Grillo:“Alla Tabella C allegata al disegno di legge “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-2015 della Regione Calabria- Legge finanziaria –“ sono apportate le modifiche di seguito specificate:

Lo stanziamento di cui alla legge regionale 6 novembre 2012, numero 54, è fissato per l’anno 2013 in euro 200.000,00. Alla relativa copertura si fa fronte con le risorse allocate all’UPB 2.3.01.02 e finanziate con l’art. 37, commi l e 2, del Collegato alla manovra di finanza regionale; il cui stanziamento è ridotto contestualmente dello stesso importo”.

Alfonsino GRILLO

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55871.

(È approvato)

Emendamento protocollo numero 55903, a firma del consigliere Imbalzano.

Candeloro IMBALZANO, relatore

E’ già approvato, è analogo a quello dell’onorevole Grillo.

PRESIDENTE

E’ simile a quello dell’onorevole Grillo, quindi già approvato.

Emendamento, protocollo numero 55899 a firma del consigliere Imbalzano: “Premesso che con legge regionale 26 luglio 2012 numero 30 è stata approvata la legge dedicata a“Misure a favore dei Consorzi di garanzia collettiva fidi in agricoltura”.

Considerato che nella legge di bilancio 2013 non è stata istituita alcuna posta a riguardo, pur avendo tutte le Organizzazioni Agricole e tutte le Organizzazioni dei Produttori ritenuto che è assolutamente necessario attivare misure di sostegno al credito in un comparto in gravissima difficoltà.

Preso atto delle unanimi sollecitazioni fatte dalle predette Associazioni in sede di audizioni in 2^ Commissione, nel corso della quale è stato espresso il profondo disagio di tutte le Aziende agricole calabresi, si propone di destinare € 300.000,00 a favore dei Consorzi di garanzia collettivi fidi istituiti secondo la legge regionale numero 30 del 6 luglio 2012 Upb 8.1.01.02 (Fondi per provvedimenti legislativi recanti spese in conto capitale)”.

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55899.

(È approvato)

Emendamento, protocollo numero 55843, a firma dell’onorevole Giordano:“Alla Tabella C richiamata dall’art. 2 della presente legge sono apportate le seguenti variazioni:la dotazione di Euro 947.600,00 sull’UPB 2.2.04.08 capitolo 2204816 (promozione dei prodotti agroalimentari calabresi) è ridotta di euro 200.000,00 e contestualmente la dotazione di euro 200.000,00 è assegnata all’UPB 2.02.04.06 capitolo 22040602 (spese destinate ai programmi di riorganizzazione del settore agricolo e agroalimentare)”.

Giuseppe GIORDANO

Questo è un emendamento che sposta 200 mila euro dal fondo promozione dei prodotti agro-alimentari all’Upb 2.22.04.06.02 “Spese destinate ai programmi di riorganizzazione del settore agricolo ed agro-alimentare”.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55843.

(E’ respinto)

Emendamento, protocollo numero 55843/2, a firma dell’onorevole Giordano:“Alla Tabella C richiamata dall’articolo 2 della presente legge sono apportate le seguenti variazioni:la dotazione di Euro 132.000,00 sull’UPB 2.2.04.03 capitolo 22040310 (norme per la salvaguardia del cedro in Calabria) è ridotta ad Euro 100.000,00 e, contestualmente, la dotazione di Euro 32.000,00 è assegnata all’UPB 6.1.01 capitolo 61010410 (spese per provvidenze in favore dell’Avis)”.

Giuseppe GIORDANO

Si tratta sempre uno storno di fondi a favore dell’Upb 6.1.01, capitolo 61.01.04.10 “Spese per provvidenze in favore dell’Avis”.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55843/2.

(E’ respinto)

Emendamento, protocollo numero 55843/1, a firma dell’onorevole Giordano:“Alla Tabella C richiamata dall’art. 2 della presente legge sono apportate le seguenti variazioni: la dotazione di Euro 14.560.000,00 sull’UPB 6.2.01.02 capitolo 4331103 (fondo regionale per le politiche sociali) è ridotta di euro 100.000,00 e, contestualmente, è aumentata la dotazione di Euro 50.000,00 sull’UPB 6.2.01.02, capitolo 62010210 (fondo di solidarietà incidenti sul lavoro)”.

Giuseppe GIORDANO

Questo emendamento è teso a rimpinguare il capitolo del fondo di solidarietà per le vittime degli incidenti sul lavoro, 50 mila euro che vengono prelevati dalla massa generale dell’Upb 6.2.01.02, che è di 14 milioni di euro per il fondo regionale politiche sociali.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55843/1.

(E’ respinto)

Emendamento, protocollo numero 55843/3, a firma dell’onorevole Giordano:“Alla Tabella C richiamata dall’art. 2 della presente legge sono apportate le seguenti variazioni:

a) la dotazione di Euro 500.000,00 sull’UPB 2.2.01.04 capitolo 6133104 (promozione turistica) è ridotta di euro 50.000,00 e contestualmente tale importo è assegnato all’UPB 6.2.01.07 capitolo 62010722 (spese per contributi agli enti locali che segnalano la presenza di soggetti affetti da DSA per favorire l’acquisto nelle scuole di strumenti informatici o tecnologici volti a facilitare i percorsi didattici degli alunni);

b) la dotazione di Euro 15000.000,00 sull’UPB 2.2.01.04, capitolo 6133103 (norme per l’incentivazione del flusso turistico), è ridotta di euro 50.000,00 e, contestualmente, tale importo è assegnato all’UPB 6.2.01.07, capitolo 62010722 (spese per contributi agli enti locali che segnalano la presenza di soggetti affetti da DSA per favorire l’acquisto nelle scuole di strumenti informatici o tecnologici volti a facilitare i percorsi didattici degli alunni)”.

Giuseppe GIORDANO

Questo è un emendamento per la dotazione finanziaria della legge che abbiamo approvato all’unanimità per i Dsa, per i disturbi dell’apprendimento, e riguarda il contributo che andrà, attraverso i Comuni, alle scuole dove ci sono soggetti affetti da Dsa, per le dotazioni informatiche e le misure compensative per favorire l’apprendimento, quindi per dare attuazione alla legge. Sono 100 mila euro che sono reperiti, rispettivamente: 50 mila euro dall’Upb 2.2.01.04, l’altro dal capitolo 61.33.103, quindi 100 mila euro in tutto.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55843/3.

(È approvato)

Emendamento, protocollo numero 55802, a firma del consigliere Magno:“Per lo svolgimento dell’annuale Fiera Agricola di Lamezia Terme, la Giunta regionale è autorizzata, ai sensi della legge regionale 24 luglio 1991, numero 11, a concedere un contributo di €. 50.000,00. Agli oneri relativi si provvede con la contestuale riduzione, per €. 50.000,00 delle risorse allocate all’UPB 2.2.03.02 Cap. 6132102, inserendole al Cap. 22030204 dello stato di previsione della spese del bilancio 2013”.

Mario MAGNO

Sono due anni che presento questo emendamento, perché lo specifico impegno di spesa sul capitolo, su un finanziamento triennale che era stato dato all’ente Fiera Lamezia negli anni precedenti, è stato revocato.

In quest’Aula di Consiglio, per ben due anni consecutivi, l’assessore alle attività produttive ha preso l’impegno che avrebbe concesso il finanziamento all’ente Fiera. Tutto ciò non è avvenuto.

Per cui chiedo al Presidente della Giunta regionale che si faccia carico di questa problematica insieme all’assessore al bilancio, perché non è possibile che un assessore prenda un impegno all’interno dell’Aula a poi quest’impegno non venga più mantenuto dopo l’approvazione del bilancio. Di questo sono profondamente rammaricato.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

Candeloro IMBALZANO, relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Siccome questa è una Giunta che mantiene gli impegni, il parere è favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55802.

(È approvato)

Emendamento protocollo numero 55866 a firma del consigliere Nucera: “Nello stato di previsione della spesa – Area di intervento 1 (Servizi generali), all’Upb 1.2.01.01 (Spese per il personale regionale), al capitolo 12010123 – Fondo per la retribuzione di risultato dei dirigenti regionali, ivi comprese le spese per il pagamento dei contributi previdenziali posti a carico della Regione – l’importo ivi previsto è ridotto del 10 per cento.

La somma risparmiata è destinata per il 50 per cento quale contributo alle case famiglia per minori e per il restante 50 per cento per finanziare la legge regionale 11 aprile 2012, numero 10 – Disposizioni in favore dei soggetti con disturbi specifici di apprendimento”.

Giovanni NUCERA

E’ ritirato.

(Interruzione)

Presidente, non è ritirato l’emendamento, ma è assorbito dall’emendamento già approvato su cui ha relazionato il collega Giordano, perché si tratta dei disturbi dell’apprendimento, è stata posta la voce di bilancio, per cui è inutile che io lo discuta. Quindi lo ritiro solo per questo motivo, perché è assorbito dall’emendamento precedente.

(Interruzione)

Il contenuto è identico, quindi è assorbito dall’emendamento discusso prima dal collega Giordano.

PRESIDENTE

E’ ritirato per questo.

(Interruzione)

Giovanni NUCERA

Esatto.

PRESIDENTE

Emendamento protocollo numero 55773/A a firma dell’onorevole De Masi: “La dotazione del capitolo 12040211 (Spese per il servizio di informazione e comunicazione della Giunta regionale) è ridotta di euro 150 mila e, contestualmente, è assegnata al capitolo 62010520 “Spese per la promozione ed il sostegno dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza per le donne in difficoltà” (legge regionale 21 agosto 2017, numero 20)”.

Giuseppe GIORDANO

Questo è un emendamento per dotare il capitolo per le spese per la promozione dei centri antiviolenza e le case di accoglienza per le donne in difficoltà. Sono 150 mila euro che vengono tratti dal capitolo per le spese di informazione e comunicazione della Giunta regionale.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55773/A.

(E’ respinto)

Emendamento, protocollo numero 55893/1, a firma dell’onorevole Aiello.

Ferdinando AIELLO

E’ ritirato.

PRESIDENTE

Emendamento, protocollo numero e 55893/3, a firma dell’onorevole Aiello.

Ferdinando AIELLO

E’ ritirato.

PRESIDENTE

Emendamento, protocollo numero 55773/B, a firma dell’onorevole De Masi: “La dotazione del capitolo 22020204 di euro 710.839,00 (spesa per il finanziamento dei progetti presentati a seguito della manifestazione di interesse per il settore editoria e stampa dei giornali) è ridotta di euro 200 mila e, contestualmente, è assegnata al capitolo 62010522 (Spese per il sostegno delle attività del Banco alimentare Onlus della Calabria), articolo 15, comma 11, della legge regionale 13 giugno 2008, numero 15”.

Giuseppe GIORDANO

Questo è un emendamento per dotare il capitolo per le spese per le attività del banco alimentare per 200 mila euro e vengono tratti dal capitolo per il finanziamento dei progetti presentati con manifestazioni di interesse per il settore dell’editoria.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Invito al ritiro, altrimenti parere contrario.

PRESIDENTE

E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero 55888, a firma dell’onorevole Sulla.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Invito al ritiro.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

E’ assente, dunque l’emendamento è decaduto. Emendamento, protocollo numero 55852/c, a firma dell’onorevole Nucera: “Nello stato di previsione della spesa – Area di intervento 2 (Sviluppo economico), all’Upb 2.2.04.06 (Interventi di sostegno finanziario alle imprese agricole), al capitolo 22040603 – Misure a favore dei consorzi di garanzia collettiva fidi nel settore agricolo confidi (legge regionale 26 luglio 2012, numero 30) nella previsione di competenza e in quella di cassa l’importo previsto è aumentato di euro 500 mila.

Le risorse sono prelevate per euro 200 mila dal capitolo 1002108 Upb 1.1.01.02 (forme collaborative per l’esercizio delle funzioni degli organi di direzione politica) e per euro 300 mila dal capitolo 2231202 Upb 2.2.04.09 (Interventi nel settore delle infrastrutture rurali e delle opere pubbliche di bonifica) che vengono ridotti del medesimo importo”.

Anche questo è stato già approvato.

Giovanni NUCERA

E’ approvato pure questo, però la distribuzione degli emendamenti è fatta in maniera pedestre, mi permetterei di dire, perché se questo emendamento è stato già approvato e discusso dal collega, è assorbito da quello del collega, però prendo atto che c’è una distribuzione non coerente con quello che è il dettato.

Dunque è approvato, per cui viene assorbito perché è approvato.

PRESIDENTE

Emendamento, protocollo numero 55848, a firma dell’onorevole Chiappetta: è ritirato. Emendamento, protocollo numero 55773/c, a firma dell’onorevole De Masi: “La dotazione del capitolo 2132101 di euro 540 mila (Spese per l’istituzione e l’organizzazione del Parco delle Serre) – legge regionale del 05 maggio 1990, numero 48 – è ridotta di euro 200 mila e, contestualmente, è assegnata al capitolo 4331103 (Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella regione Calabria) articolo 34 – Fondo per le politiche sociali – legge numero 23 del 05 dicembre 2003”.

E’ decaduto perché il proponente è assente.

(Interruzione)

Prego, onorevole Giordano.

Giuseppe GIORDANO

Si tratta di assegnare 200 mila euro per realizzare il sistema integrato di interventi e servizi sociali, recuperando le risorse a valere dalle spese dell’istituzione del Parco delle Serre.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55773/c.

(E’ respinto)

Emendamento, protocollo numero 55852/I, a firma dell’onorevole Nucera: “Nello stato di previsione della spesa – Area di intervento 4 (Istruzione – Formazione professionale e lavoro), all’Upb 4.2.02.03 (Sviluppo del sistema universitario), al capitolo 3313116 – Spese per il sostegno all’Università per gli Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria (legge regionale 1 dicembre 1988, numero 32) – nella previsione di competenza l’importo è aumentato ad euro 400 mila e, di conseguenza, nella previsione di cassa si avrà un importo pari ad euro 750 mila”.

Le risorse, pari ad euro 100 mila, sono prelevate dal capitolo 1002108, Upb 1.1.01.02 (forme collaborative per l’esercizio delle funzioni degli organi di direzione politica), che viene ridotto del medesimo importo”.

Giovanni NUCERA

E’ un sostegno per l’Università per Stranieri, se possiamo aumentare il contributo, assessore.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Invito al ritiro, perché c’è una legge nazionale che impedisce i contributi.

PRESIDENTE

E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero 55899/4, a firma dell’onorevole Imbalzano, sempre “Università per Stranieri”.

Candeloro IMBALZANO, relatore

E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero 55852/E, a firma del consigliere Nucera: “Nello stato di previsione della spesa – Area di intervento 5 (Attività culturali, sportive, ricreative e del culto), all’Upb 5.2.02.01 (Promozione dello sport e del tempo libero), viene creato un apposito capitolo con importo pari ad euro 200 mila, al fine di finanziare la legge regionale 22 novembre 2010, numero 28 – Norme in materia di sport nella Regione Calabria.

Le risorse sono prelevate dal capitolo 1002108, Upb 1.1.01.02 (forme collaborative per l’esercizio delle funzioni degli organi di direzione politica), che viene ridotto del medesimo importo”

Giovanni NUCERA

Abbiamo approvato, con la legge regionale numero 28 nel novembre 2010, la legge che finanzia lo sport in Calabria. Chiedo che venga erogato un ulteriore implemento del capitolo posto a sostegno di questa legge di 200 mila euro, prelevando la somma dall’Upb 1.1.01.02 inerente le forme collaborative o per l’esercizio delle funzioni di ordine di direzione politica.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Invito al ritiro.

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

Giovanni NUCERA

E’ la legge sullo sport, che non è finanziata, prelevandola dalla…

(Interruzione)

C’era stata un’audizione in Commissione.

(Interruzione)

No, è zero in bilancio, non è finanziata.

(Interruzione)

Allora perché non li mettete assieme gli emendamenti? Se ci sono anche altri emendamenti, li abbiniamo.

(Interruzione)

E lavorate, per l’amor di Dio, chi vi dice di non lavorare!

PRESIDENTE

Questo l’accantoniamo.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

L’esigenza sarà soddisfatta attraverso un percorso emendativo successivo.

(Interruzione)

Questo lo ritiriamo.

PRESIDENTE

Emendamento a firma del consigliere De Masi…

(Interruzione)

Prego, onorevole Chiappetta.

Gianpaolo CHIAPPETTA

Presidente, scusi, solo per un errore materiale qualche attimo fa è stato chiesto di ritirare l’emendamento numero 55848, per il quale, invece, c’era stata già la disponibilità sia della Giunta sia del Presidente della Commissione bilancio, perché si tratta di una variazione di somme all’interno dello stesso dipartimento. Quindi le chiedo se può essere rimesso in discussione.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55848, che così recita: “La previsione di competenza dell’Upb 2.2.02.05 - capitolo 6129101 – è incrementata di euro 150 mila. Il maggiore importo è posto a carico dell’Upb 2.2.03.02 – capitolo 6132102 – che viene ridotto di pari importo”.

(È approvato)

Emendamento, protocollo numero 55773/D, a firma dell’onorevole De Masi, su Mattia Preti: il proponente è assente, quindi l’emendamento decade. Emendamento, protocollo numero 55773/E, sempre a firma dell’onorevole De Masi, su Film Commission: il proponente è assente, quindi anche questo decade.

Emendamento, protocollo numero 55874, a firma dell’onorevole Morrone: “Nello stato di previsione della spesa per interventi alla promozione dello sport e tempo libero, si propone un aumento di euro 100 mila sull’Upb 5.2.02.01”.

Ennio MORRONE

L’emendamento si illustra da sé, perché non essendoci sul capitolo nessun finanziamento, si è ritenuto di mettere almeno una somma minima.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Con la copertura finanziaria che verrà fatta adesso a latere, il parere è favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55874.

(È approvato)

Emendamento, protocollo numero 55852/A, a firma dell’onorevole Nucera: “Nello stato di previsione della spesa – Area di intervento 5 (Attività culturali, sportive, ricreative e del culto), all’Upb 5.2.02.01 (Promozione dello sport e del tempo libero), al capitolo 52020111 – Spese per interventi destinati allo sviluppo dello sport e del tempo libero di competenza della Regione (art. 24 della legge regionale 12.11.1984, numero 34) – viene destinata la somma di euro 150 mila per completare la ristrutturazione e l’acquisto di tutti i complementi d’arredo della Scuola regionale dello sport operante in Reggio Calabria”.

Giovanni NUCERA

Presidente, chiedo l’accantonamento dell’emendamento. Allora, parliamo sempre di sport – mi rifaccio alla legge regionale sullo sport – credo che venga destinata una somma di 150 mila euro per completare la ristrutturazione e l’acquisto di tutti i complementi d’arredo della scuola regionale dello sport operante in Reggio Calabria.

Abbiamo una brillantissima scuola regionale dello sport, che non può essere completamente attivata perché mancano gli arredi.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Invito al ritiro.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

Candeloro IMBALZANO, relatore

Invito al ritiro.

Giovanni NUCERA

Ritirato, va bene, prendo atto che il governo dice di ritirarlo.

PRESIDENTE

E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero 55852, a firma dell’onorevole Nucera: “Nello stato di previsione della spesa – Area di intervento 5 (Attività culturali, sportive, ricreative e del culto), all’Upb 5.2.02.01 (Promozione dello sport e del tempo libero), al capitolo 3314201– Interventi regionali per la formazione e lo sviluppo dello sport e del tempo libero (legge regionale 12 novembre 1984, numero 31) – nella previsione di competenza e di cassa l’importo è aumentato ad euro 300 mila.

Le risorse, pari ad euro 100 mila, sono prelevate dal capitolo 1002108, Upb 1.1.01.02 (forme collaborative per l’esercizio delle funzioni degli organi di direzione politica), che ridotto del medesimo importo”.

L’importo è destinato alla costituzione di un fondo speciale finalizzato alla promozione dell’attività agonistica degli atleti calabresi”.

Giovanni NUCERA

Anche questo emendamento richiama la legge regionale sullo sport che noi abbiamo approvato a novembre, dove si chiedono 100 mila euro, importo destinato, sempre all’interno della stessa legge, per la costituzione di un fondo speciale finalizzato alla promozione dell’attività agonistica degli atleti calabresi. Quindi è una promozione allo sport.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Onorevole Nucera, se fossimo la Giunta degli Emirati Arabi Uniti, avremmo le risorse!

Giovanni NUCERA

Abbiamo approvato una legge in Consiglio dove ci sono più voci all’interno dell’articolato. Io chiedo di finanziare quei capitoli dell’articolato e, fin dove è possibile – io capisco le difficoltà – andiamo avanti, dove non è possibile, pazienza! Se lei mi chiede di ritirarlo, lo ritiro.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Glielo chiedo.

Giovanni NUCERA

Ed io lo faccio! Ecco a lei!

PRESIDENTE

E’ ritirato. Emendamenti, protocollo numero 55773/F e 55773/G, a firma dell’onorevole De Masi: decaduti.

Emendamento, protocollo numero 55845, a firma del consigliere Morrone: “Nello stato di previsione della spesa per interventi alla promozione dello sport e tempo libero, si propone un aumento di spesa di euro 100 mila sull’Upb 5.2.02.01”.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Quello è stato già discusso.

(Interruzione)

PRESIDENTE

Non è lo stesso.

Ennio MORRONE

Sono due, questo è il secondo.

PRESIDENTE

Sì, però sono due di 100 mila euro.

Ennio MORRONE

Qual è il problema?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Consigliere Morrone, lo ritiri.

(Interruzione)

Ennio MORRONE

No, che ritirato!

PRESIDENTE

E’ lo stesso di prima.

Ennio MORRONE

No, è diverso: uno riguarda lo spettacolo, l’altro lo sport. Questo è spettacolo. Dato che il capitolo era completamente nullo, senza fondi, abbiamo pensato di stanziare un fondo minimo per poter operare.

PRESIDENTE

Questo è lo stesso, quindi è ritirato.

Ennio MORRONE

No, che ritirato!

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

E’ lo stesso, consigliere Morrone!

PRESIDENTE

E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero 55845/A, a firma dell’onorevole Morrone: “Nello stato di previsione della spesa per interventi alla promozione e sostegno dello spettacolo (art. 9, commi 24 e 25, legge regionale numero 7 del 2 maggio 2001), si propone una somma aggiuntiva di euro 150 mila sull’Upb 5.2.01.06”.

Parere della Giunta? Contrario.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei

Non essendoci, per come formulato, copertura finanziaria, sospendiamo un attimo per vedere come finanziarlo.

PRESIDENTE

Questo sullo spettacolo è sospeso. Il prossimo emendamento è una fotocopia.

Emendamento, protocollo numero 55852/F, a firma dell’onorevole Nucera: “Nello stato di previsione della spesa – Area di intervento 6 (Servizi alla persona), all’Upb 6.2.01.02 (Servizi ed attività socio-assistenziali e socio-sanitarie), al capitolo 4331103 – Fondo regionale per le politiche sociali (legge regionale 5 dicembre 2003, numero 23) – la somma di euro 1 milione è destinata al rinnovo ed all’acquisto di posti letto nelle case di riposo per anziani”.

Giovanni NUCERA

Si chiede di impinguare il fondo regionale per le politiche sociali della somma di 1 milione di euro, che è destinata all’acquisto di posti letto nelle case di riposo per anziani. Viviamo una condizione difficile per quanto riguarda i centri residenziali per anziani e stiamo assistendo ad un fenomeno non solo antipatico dal punto di vista sociale, morale e umanitario, ma anche dal punto di vista economico, cioè gli anziani calabresi vanno in strutture private all’esterno della Calabria. Per cui ci ritroviamo a pagare rette, molte volte, o a dare sostegno a queste case di cura in territori che poi non hanno una ricaduta economica nella nostra regione.

Pertanto chiedo che venga avviata una campagna di sostegno a queste categorie sociali particolarmente deboli, attraverso l’erogazione di questo milione di euro.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Morrone.

Ennio MORRONE

Il collega Nucera ha centrato il problema, solo che è a costo zero, perché si tratta solo di finalizzare la somma disponibile.

(Interruzione)

No, non si impingua, si finalizza. Volevo dire solo questo. Poi sulle finalità sociali ha già detto lei e sono d’accordo.

PRESIDENTE

Onorevole Nucera?

Giovanni NUCERA

Sì, sono d’accordo con le osservazioni fatte dal collega Morrone.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

Candeloro IMBALZANO, relatore

Mio malgrado, invito al ritiro.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

(Interruzione)

E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero 55893, a firma del consigliere Aiello: “Nell’ambito dell’allocazione delle risorse finanziarie per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, di cui all’unità previsionale di base 6.2.01.02 dello stato attuale di previsione della spesa, il capitolo 62010203, finalizzato a finanziare i servizi socio-assistenziali a favore dei minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità giudiziaria (ai sensi della legge regionale 21 del 1996 e dell’articolo 36 della legge regionale 23 del 2003), è incrementato di euro 600 mila. La somma è trasferita dal capitolo 4331103 della stessa Upb”.

Ferdinando AIELLO

Questo emendamento è stato discusso in Commissione e c’era stato anche un impegno a trovare una soluzione, anche perché ne abbiamo discusso nella precedente seduta di Consiglio ed abbiamo dovuto rimettere i fondi a disposizione. Sto parlando dei gruppi appartamento per i minori a rischio sottoposti dall’autorità giudiziaria. Quindi è un problema molto serio, anche perché l’autorità giudiziaria utilizza questi gruppi appartamento per la rieducazione e se non c’è la copertura – mi rivolgo alla Giunta e ai colleghi del Consiglio – questi devono essere mandati in altre strutture fuori dalla Calabria e pagheremo una retta ancora maggiore di quella che si paga attualmente. E’ quasi un atto dovuto.

Chiedo alla Giunta di esprimersi favorevolmente, anche perché all’unanimità nella precedente seduta di Consiglio abbiamo dovuto fare questo tipo di manovra. Su questo, se il parere è favorevole, mi sta bene così.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Giovanni NUCERA

Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE

Prego, onorevole Nucera.

Giovanni NUCERA

Ritengo che sia doveroso intervenire per un atto di giustizia sociale, su questo emendamento voglio ringraziare il Presidente Scopelliti, perché già nello scorso bilancio di previsione aveva anticipato che avrebbe approfondito la materia e sicuramente avrebbe anche approvato l’emendamento presentato dal collega di minoranza, il collega Aiello, proprio perché si era compenetrato nella problematica, che è una problematica sociale molto vera e sentita.

Per cui ho sostenuto l’emendamento in Commissione, continuerò a sostenerlo ancora oggi e do atto alla Giunta di avere in questo caso valutato un interesse sociale della Calabria e non un interesse di parte.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55893.

(È approvato)

Emendamenti a firma del consigliere Nucera, protocollo numero 55852/M e 55852/H: ritirati.

Emendamento, protocollo numero 55899/2, a firma dell’onorevole Imbalzano “Anmil della Regione Calabria, fondo regionale per le politiche sociali”.

Candeloro IMBALZANO, relatore

E’ ritirato.

PRESIDENTE

Emendamento, protocollo numero 55852/G, a firma del consigliere Nucera,“a favore di enti di per la protezione e l’assistenza dei sordomuti…”.

(Interruzione)

E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero 55899/3, a firma dell’onorevole Imbalzano: “Ente nazionale protezione dei sordi”.

Candeloro IMBALZANO, relatore

E’ ritirato.

PRESIDENTE

Emendamento, protocollo numero 55852/L, a firma del consigliere Nucera, “Unione Ciechi”: è ritirato.

Giovanni NUCERA

Ritirato, dipende: se gli argomenti della stessa materia con lo stesso costo di spesa vengono ritirati, ritiro pure i miei.

PRESIDENTE

Emendamento, protocollo numero 55899/1, a firma dell’onorevole Imbalzano: “Contributo Unione italiana ciechi”.

Candeloro IMBALZANO, relatore

E’ ritirato.

PRESIDENTE

Ritirato. Emendamento, protocollo numero 55773/h, a firma dell’onorevole Masi: è decaduto, per assenza del proponente.

Rimangono gli emendamenti dei consiglieri Dattolo, Morrone, Nucera per lo sport e…

(Interruzioni)

Emendamento alla tabella C, protocollo numero 55927, a firma dell’onorevole Dattolo: “Nella tabella C -Autorizzazioni di spesa relative a disposizioni di legge la cui quantificazione è demandata alla legge finanziaria", della PL 402/9/\ “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-2015 della Regione Calabria – Legge Finanziaria – (Art. 3 della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8” i capitoli di spesa sottostanti vengono emendati come segue:

 

 

CAPITOLO

IMPORTO PREVISTO

MODIFICA PROPOSTA

URBI

22040911

44.800

144.800

LL.GG.ARA

22040212

750.000

950.000

ARA

22040211

1.200.000

2.000.000

 

Alfonso DATTOLO

Lo illustro brevemente, perché si tratta di un aumento di alcuni capitoli che riguardano l’Unione regionale delle bonifiche, la gestione dei libri genealogici, che è una funzione delegata dello Stato che cofinanzia al 50 per cento l’Associazione regionale allevatori, e poi un aumento anche per ciò che attiene il piano di valorizzazione del latte e della carne della Regione Calabria.

I maggiori aumenti trovano copertura nei capitoli 12.01.01.2.3, che sono le indennità dei dirigenti, e nel 12.04.04.06, che sono spese per l’Avvocatura regionale.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55927 con autorizzazione al coordinamento formale.

(È approvato)

Emendamento, protocollo numero 55845/A, a firma dell’onorevole Morrone che riguarda lo spettacolo, già illustrato precedentemente ed accantonato.

Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?

(Interruzione)

Per 50 mila? Quindi “Si propone una somma aggiuntiva di 50 mila euro”.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55845/A con la modifica della cifra.

(È approvato)

Emendamento, protocollo numero 55852, a firma dell’onorevole Nucera, che riguarda la legge sullo sport, già illustrato precedentemente.

Si era previsto un finanziamento anche in Commissione di 300 mila euro.

Giovanni NUCERA

Sì, erano 300 mila euro.

PRESIDENTE

Era questa la cifra individuata, si tratta di una legge importante che non ha avuto copertura finanziaria.

Giovanni NUCERA

Meglio, ha avuto una copertura irrisoria, per cui non ha potuto funzionare.

PRESIDENTE

Mai avuta una copertura.

(Interruzione)

La legge sullo sport c’era, sì.

(Interruzioni)

Parere del relatore e della Giunta sull’emendamento che riguarda il finanziamento della legge sullo sport, per l’importo di 200 mila euro? Favorevole.

Lo pongo in votazione.

(È approvato)

Proseguiamo con l’approvazione dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(È approvato)

Naturalmente con autorizzazione al coordinamento formale in modo tale da far quadrare le cifre a disposizione che riguardano il finanziamento della legge sullo sport, della legge sul turismo e i debiti pregressi.

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 401/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione della Regione Calabria per l’anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale 2013-2015”

PRESIDENTE

Si passa adesso alla proposta di legge numero 401/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione della Regione Calabria per l’anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale 2013-2015”.

Su questa proposta di legge sono stati presentati due emendamenti. Il primo emendamento protocollo numero 55805 a firma dell’onorevole Maiolo, che non è presente in Aula, quindi decade.

Il secondo emendamento protocollo numero 55887 a firma dell’onorevole Sulla che così recita “La nota posta a margine del capitolo di spesa numero l011104 - area di intervento l - Servizi generali, è così modificata: <La somma prevista nel capitolo è destinata, in parti uguali, al pagamento delle quote per l’adesione della Regione all’Anci, alla Lega delle Autonomie e a Cinsedo per euro 76.000,00 ciascuna>. Tale previsione sia riconfermata anche per gli anni a venire>”.

Prego, onorevole Sulla.

Francesco SULLA

Presidente, sulla noticina accanto è inserita una somma precisa per Cinsedo. Sarebbe più giusto ripartire in modo equanime tra le tre associazioni e non privilegiarne una, se non ci sono motivi straordinari che non intravedo, francamente.

PRESIDENTE

Parere del relatore e della Giunta?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei e fondi europei

Contrari perché i motivi straordinari ci sono essendoci un contratto con il Cinsedo.

Francesco SULLA

No, siccome ho visto una cifra precisa, per questo dico…

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei e fondi europei

Sì, c’è un contratto con il Cinsedo che lei sa ospita le sedi delle Regioni e dove c’è anche la Regione Calabria.

Francesco SULLA

No, no, d’accordo c’è un contratto.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei e fondi europei

Se vuole le dico anche quant’è.

Francesco SULLA

No, no, d’accordo.

PRESIDENTE

Parere della Giunta sull’emendamento?

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione e fondi europei e fondi europei

Contrario, oppure invito il proponente a ritirarlo.

PRESIDENTE

Allora l’emendamento è ritirato.

Nessuno chiede di intervenire sulla discussione generale, pertanto si passa alla votazione dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 11.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 12.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 13.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 14.

(È approvato)

Pongo in votazione l’articolo 15.

(È approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con l’autorizzazione al coordinamento formale e con autorizzazione al dipartimento bilancio di procedere all’aggiornamento dei dati di prechiusura relativi ai residui attivi e passivi, avanzo di amministrazione e di cassa alla data del 21 dicembre 2012.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Mozione numero 82 del 21 dicembre 2012 di iniziativa dei consiglieri De Gaetano e Ferdinando Aiello “Sui lavoratori ex GDM”

PRESIDENTE

Si passa adesso alla mozione numero 82 del 21 dicembre 2012 di iniziativa dei consiglieri De Gaetano e Ferdinando Aiello “Sui lavoratori ex GDM” di cui do lettura: “Premesso che:

seicento lavoratori “ex GDM” si trovano in cassa integrazione;

il bando destinato ai soggetti interessati all’acquisto dell’azienda scade il 21 dicembre, con la possibilità che possano essere valutate le offerte pervenute successivamente a questa data, purché più vantaggiose;

considerando che

la Regione Calabria, ha il dovere politico e morale di intervenire in questo momento di grave crisi economica e occupazionale, cercando la soluzione più congeniale al problema in oggetto;

tutto ciò premesso impegna

il Presidente della Giunta a trovare il soggetto/acquirente più affidabile che meglio possa garantire il futuro lavorativo di tutti e seicento i lavoratori ex GDM (di cui 425 solo a Reggio Calabria) ed il mantenimento di 16 punti vendita”.

Pongo in votazione la mozione come illustrata dall’onorevole De Gaetano nel suo intervento iniziale.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

(Interruzione)

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere Nucera “In ordine alla drammatica situazione vissuta dagli immigrati provenienti dalle regioni africane e dell’est europeo”

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere Imbalzano “Sugli immigrati della Piana di Gioia Tauro”

PRESIDENTE

Passiamo adesso agli ordini del giorno di iniziativa dei consiglieri Nucera ed Imbalzano, che verranno unificati successivamente. L’ordine del giorno del consigliere Nucera “In ordine alla drammatica situazione vissuta dagli immigrati provenienti dalle regioni africane e dell’est europeo” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale – premesso che:

la Calabria è una regione fortemente coinvolta dal triste e diffuso fenomeno dell’immigrazione, regolare ed irregolare;

ormai da troppi anni, nel periodo della raccolta degli agrumi, sia nella Piana di Sibari, che nella Piana di Gioia Tauro, come in altri centri dove è preminente la coltivazione di agrumi, si concentrano, dal mese di ottobre al mese di aprile, migliaia di lavoratori stagionali provenienti dalle regioni africane e dall’Est europeo;

tale situazione, da una parte, incentiva il fenomeno del “caporalato”, costringendo i lavoratori ad accettare paghe irrisorie ed incarichi di lavoro al di fuori di ogni tutela sanitaria e contributiva e in violazione dei normali contratti di lavoro collettivi, ma ancora di più a far vivere questi nostri “fratelli” in condizioni assolutamente disumane ed inaccettabili, in accampamenti di fortuna, con gravi carenze igienico-sanitarie e senza alcun sostegno sociale;

nonostante i limitati interventi promossi dagli EE.LL. e dalla Regione Calabria, dalle tante Associazioni di volontariato presenti ed operanti sul territorio, nonché gli aiuti disposti dalla Diocesi di Oppido-Palmi, la situazione negli anni non è affatto migliorata. La crisi economica in atto, inoltre, non ha fatto altro che determinare un aumento della concorrenza e del clima di conflittualità tra gli stessi lavoratori stranieri, che sono costretti ad accettare paghe e condizioni di lavoro sempre più dure, e i lavoratori italiani, che pagano cosi anche sulla loro pelle le difficoltà e le conseguenze legate ad un diffuso regime di sfruttamento presente sul mercato del lavoro;

in atto, migliaia di lavoratori sono costretti a vivere in dimore di fortuna: baracche, tende, o addirittura sotto i ponti, essendo assolutamente insufficienti le tendopoli allestite con il contributo degli Enti Locali e della Regione Calabria. Si tratta di aree che oggi, a causa del notevole sovraffollamento, e i rigori del clima invernale, determinano gravi rischi igienico-sanitari per chi ci abita e per le popolazioni residenti nel territorio. Proprio a causa di questa intollerabile situazione, nei giorni scorsi, il Sindaco di San Ferdinando, nella Piana di Gioia Tauro, è stato costretto a disporre lo sgombero immediato e la bonifica di un accampamento di migranti sorto nell’area dell’Ex Asireg nel territorio comunale;

tali fenomeni, purtroppo, interessano non solo la Piana di Gioia Tauro, ma anche altri territori della Calabria, E’ di queste ore, infatti, un nuovo caso di difficoltà e disagio dei migranti sfociato in rivolta, con l’occupazione di un tratto della SS 18 nel Comune di Amantea che ha impedito il transito su detta arteria e la contestuale occupazione della locale stazione ferroviaria.

tale rivolta rappresenta un nuovo preoccupante segnale dell’esistenza di una autentica “polveriera sociale” pronta ad esplodere, cui gli Enti Locali e la Regione Calabria possono fare poco non solo per le difficoltà finanziarie, ma soprattutto per le difficoltà ad operare in un settore così delicato in assenza di competenze istituzionali;

nonostante numerosi incontri tenutisi nella Prefettura di Reggio Calabria tra il Sig. Prefetto ed il Comitato dei Sindaci della Piana di Gioia Tauro, decisamente impegnati ad affrontare e risolvere il problema, ancora oggi il Sig. Prefetto continua a sostenere la propria impossibilità a poter garantire interventi concreti e risolutivi, poiché dalle competenti sedi del Governo nazionale non arriva alcuna concreta risposta alle pressanti sollecitazioni inoltrate dagli uffici prefettizi. Il Governo nelle sue diverse articolazioni di competenza manifesta, infatti, incuranza, insensibilità e negligenza rispetto agli sviluppi negativi ed alle ripercussioni che potrebbero avere le tensioni sociali sul territorio.-

impegna

il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico e il presidente della Giunta Giuseppe Scopelliti a sollecitare il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri competenti in materia, nonché il Prefetto di Reggio Calabria, affinché nel prendere atto della situazione allarmante determinatasi in Calabria, decretino lo Stato di Emergenza, attraverso il quale poter attuare interventi immediati e straordinari, utili non solo a risolvere gli urgenti ed indifferibili problemi igienico-sanitari e sociali in atto, ma anche per disinnescare eventuali tensioni sociali che rischierebbero di coinvolgere l’intero territorio calabrese.”

L’ordine del giorno del consigliere Imbalzano “Sugli immigrati della Piana di Gioia Tauro” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale – premesso che:

come ogni anno, in Calabria, nella Sibaritide ma ancor di più nella Piana di Gioia Tauro, arrivano molte centinaia di migranti extracomunitari per trovare occupazione nella raccolta degli agrumi;

questi lavoratori, in gran parte africani, mossi dal bisogno e dalla disperazione, si assoggettano a vivere ammassati in condizioni subumane, evidenziando un dramma sociale intollerabile per qualsiasi comunità civile;

quest’anno, nonostante gli sforzi del Volontariato, della Diocesi di Oppido - Palmi, della Prefettura, dei Comuni interessati e del Dipartimento Protezione Civile, la situazione è divenuta esplosiva, con gl’avi rischi per l’ordine pubblico;

per valutare queste non improbabili possibilità si è riunito nei giorni scorsi il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica;

dopo la recente visita ispettiva dell’ Azienda Sanitaria Provinciale, il Sindaco del Comune di San Ferdinando si è visto costretto ad emanare una Ordinanza di sgombero della tendopoli;

dalle conclusioni dell’Assemblea dei Sindaci della "Città degli Ulivi" convocata in data 20 dicembre 2012 presso la Sala del Consiglio Comunale di San Ferdinando è emersa, come evidenziato dall’allegato verbale, la impellente necessità di un intervento risolutore da parte di tutte le Istituzioni a partire dal Ministero all’Immigrazione, istituito nell’ultimo Governo Monti;

che le condizioni dei migranti, come tre anni fa a Rosarno, delineano un quadro di possibile esplosione sociale, con conseguenze di gravità imprevedibili e che non è pensabile lasciare più soli i Sindaci dei Comuni interessati. –

impegna la Giunta Regionale:

ad intervenire presso il Governo ed in particolare nei confronti del ministro Riccardi perché, nella responsabilità delle Istituzioni centrali, intervengano tempestivamente per mettere in campo tutti gli interventi, anche economici, ritenuti necessari, al fine di alleviare le drammatiche ed emergenziali condizioni igienico - sanitarie dei lavoratori extracomunitari, peraltro confermate dagli Ispettori dell’ASP 5 della Regione Calabria e far dichiarare dal Governo stesso l’emergenza umanitaria per gli immigrati della Piana di Gioia Tauro;

a richiedere al Governo tutto il supporto necessario per mettere in campo progetti a medio e lungo termine risolutivi per evitare il ripetersi, per i prossimi anni,di simili, drammatiche situazioni.”

Ha chiesto di intervenire l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.

Giovanni NUCERA

Presidente, questo è un ordine del giorno che considero importante in questo momento storico della nostra regione.

I giornali ne hanno dato resoconto nelle cronache in maniera triste e drammatica. Ancora una volta rischiamo di ritrovarci la rivolta degli immigrati nella nostra regione. Ieri ad Amantea, oggi a Rosarno che è una polveriera sociale molto forte ma c’è, soprattutto, il timore di far considerare la Calabria come una regione che rifiuta, che espelle, che non accoglie e che non sempre viene apprezzata, invece, per quella che è realmente.

Sulla questione sembra che le autonomie locali stiano affrontando con molta determinazione, ma la determinazione delle autonomie locali ed il coinvolgimento della Regione non è un elemento sufficiente perché la competenza in materia immigratoria è una competenza esclusiva dello Stato e dove gli enti territoriali hanno pochissima forza di penetrazione e non hanno un potere di decisione anche sulle scelte che si possono prendere.

La situazione è drammatica non solo dal punto di vista della qualità che questi immigrati, soprattutto nord africani e cittadini dell’est Europa, vivono nelle nostre terre, ma è molto più drammatica la condizione di caporalato che si sviluppa in questo contesto. Una condizione che sicuramente determina anche l’incremento alcune volte di…

Per cui chiedo che venga posto all’ordine del giorno perché il Consiglio regionale possa intercedere sul Governo nazionale affinché si sensibilizzi, considerata l’assenza totale del Governo nazionale, sulla problematica.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere Fedele “In merito alla prevista chiusura dello svincolo autostradale uscita Bagnara Calabra – Sant’Eufemia d’Aspromonte sulla A3 Salerno-Reggio Calabria”

PRESIDENTE

Si passa adesso all’ordine del giorno di iniziativa del consigliere Fedele “In merito alla prevista chiusura dello svincolo autostradale uscita Bagnara Calabra – Sant’Eufemia d’Aspromonte sulla A3 Salerno – Reggio Calabria” di cui do lettura “Il Consiglio regionale – premesso che:

i vertici dell’Anas e del Consiglio dei Lavori pubblici, nel progettare l’ampliamento della autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, non hanno previsto la realizzazione dello svincolo autostradale uscita Bagnara Calabra- Sant’Eufemia d’Aspromonte;

nonostante i numerosi interventi delle istituzioni coinvolte e nonostante l’Anas s.p.a. si sia dichiarata più volte disponibile a trovare soluzione alla questione, in atto non emerge una concreta volontà di ripristinare lo svincolo di cui sopra;

lo svincolo autostradale è di fondamentale importanza per la comunità del territorio di riferimento in quanto costituisce una strategica via d’accesso per il comprensorio aspromontano;

la nuova struttura viaria inciderà pesantemente sul tessuto sociale, in considerazione del fatto che lo snodo autostradale de quo è di fondamentale importanza per consentire ai cittadini, in caso di urgenza, di raggiungere più celermente le strutture sanitarie ed i centri di primo soccorso;

dalla soppressione dello svincolo deriva la penalizzatone di un’area che ricopre un ruolo strategico per lo sviluppo socio economico della provincia di Reggio Calabria. Infatti, le attività commerciali della zona industriale di Bagnara - Sant’Eufemia d’Aspromonte e le attività agricole hanno già subito i riflessi negativi derivanti dalla difficoltà di raggiungere i territori interessati. Lo sviluppo dei territori e delle attività in oggetto erano infatti fortemente collegati all’essere prospicienti al preesistente snodo autostradale;

in conseguenza di quanto rappresentato al punto precedente, appaiono inevitabili le ripercussioni negative sui livelli occupazionali;

dalla soppressione dello svincolo discenderanno effetti negativi sullo sviluppo turistico e culturale dell’intero territorio in quanto lo svincolo preesistente rappresentava la porta principale per raggiungere il Parco nazionale dell’Aspromonte, nonché numerose località turistiche montane fra le quali, a titolo meramente esemplificativo, si può menzionare Gambarie d’Aspromonte;

le comunità locali e gli imprenditori della zona hanno intrapreso manifestazioni di protesta ed hanno costituito un comitato spontaneo per opporsi alla chiusura dello svincolo autostradale, al fine di sostenere le istituzioni che si sono impegnate per ottenere un concreto riscontro positivo da parte dell’Anas S.p.a.-

impegna

il Presidente della Giunta regionale, onorevole Giuseppe Scopelliti, a farsi ulteriormente promotore presso l’Anas S.p.a., nella persona del Presidente Dott. Pietro Ciucci, affinché venga intrapresa ogni azione utile ad ottenere il ripristino dello svincolo autostradale uscita Bagnara Calabra- Sant’Eufemia d’Aspromonte sulla A3 Salerno- Reggio Calabria.”

Pongo in votazione l’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine giorno di iniziativa dei consiglieri Imbalzano e Nicolò “In merito al Piano industriale Alitalia in relazione ai collegamenti con l’Aeroporto Tito Minniti”

PRESIDENTE

Si passa adesso all’ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri Imbalzano e Nicolò “In merito al Piano industriale Alitalia in relazione ai collegamenti con l’Aeroporto Tito Minniti” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale - premesso che:

si apprende l’intendimento della compagnia Alitalia di procedere alla revisione del piano industriale nella parte relativa ai collegamenti con l’Aeroporto dello Stretto in maniera asettica e fortemente penalizzante per un territorio, qual è quello Calabrese, e reggino in particolare;

l’aeroporto “Tito Minniti” è l’unica struttura operativa di collegamento per tutta l’area dello Stretto, cosiddetta area metropolitana di oltre un milione di abitanti e che scelte aziendali sembrano, come sempre, essere scollegate dalla realtà e dettate da soggetti che non tengono conto né della posizione geografica, né delle condizioni penalizzanti dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria e del forte decurtamento patito dei treni a lunga percorrenza da parte di Trenitalia;

proprio perché siamo in un contesto così isolato per scelte discutibili e situazioni di lavori pubblici in corso l’unico vettore cioè Alitalia che ha il privilegio nei fatti, di operare in regime di quasi monopolio ed in una struttura aeroportuale che a maggio 2012 registrava un significativo incremento di passeggeri (+22,45% derivante dal raffronto tra gli attuali 47.542 passeggeri rispetto al dato dell’anno scorso che presentava invece 38,825 passeggeri del maggio 2011), non può illogicamente assumere decisioni così penalizzanti per il territorio reggino;

il Governo deve intervenire per rendere efficace ed effettivo il servizio di trasporto aereo tra l’Area Metropolitana dello Stretto ed il resto del paese;

sarebbe opportuno coinvolgere le istituzioni della città di Messina in particolare la Provincia di Messina per sensibilizzare congiuntamente gli organi competenti. -

impegna la Giunta Regionale:

a sensibilizzare il Governo per intervenire ed opporsi alla revisione del piano industriale di Alitalia, al fine di rendere efficace ed effettivo il servizio di trasporto aereo tra l’Area Metropolitana dello Stretto ed il resto del paese;

a convocare ad un tavolo istituzionale Regione Calabria - Provincia di R.C. - Provincia di Messina per la concertazione di ogni iniziativa utile ed opportuna al fine di verificare le modalità attraverso le quali impedire la revisione del piano industriale di Alitalia nella parte relativa ai collegamenti con l’Aeroporto dello Stretto in maniera asettica e fortemente penalizzante per il territorio dell’area metropolitana dello Stretto.”

Prego, onorevole Imbalzano.

Candeloro IMBALZANO

Presidente, ho presentato due ordini del giorno. Uno è “Sulla drammatica condizione degli immigrati della Piana di Gioia Tauro” ed il collega Nucera ha esposto alcune considerazioni che io non riprendo anche perché la stampa ne ha parlato anche troppo in questi giorni.

Ho chiesto, però, di intervenire perché il Consiglio regionale deve far sentire forte la sua voce presso il Governo, presso il ministro all’emigrazione Riccardi – un nuovo Ministero – e soprattutto far dichiarare, dallo stesso Governo, l’emergenza umanitaria per gli immigrati della piana di Gioia Tauro.

Il secondo ordine del giorno, adesso in discussione, riguarda l’opposizione alla revisione del Piano industriale Alitalia nella parte relativa ai collegamenti con l’aeroporto dello Stretto e quindi l’istituzione di un tavolo Regionale allargato perché non è più pensabile che l’Aeroporto dello Stretto possa essere penalizzato da una politica miope di Alitalia.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’ordine del giorno dell’onorevole Imbalzano.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno di iniziativa del consigliere Franchino “Sulle trivellazioni nel mar Jonio ad opera delle compagnie petrolifere”

PRESIDENTE

Siamo all’ultimo ordine del giorno che è quello di iniziativa del consigliere Franchino “Sulle trivellazioni nel mar Jonio ad opera delle compagnie petrolifere” che così recita: “Il Consiglio regionale - premesso che:

sei compagnie petrolifere vogliono trivellare il mare Ionio: Shell, Apennine E., Northem, Enel L, Eni, Nautical P.;

i Comuni particolarmente e maggiormente interessati sono lucani, pugliesi e calabresi;

la fascia riguardante la costa calabrese si estende da Rocca Imperiale a Calopezzati;

sono già pervenute presso i Comuni lucani istanze di V.I.A., datate 15 novembre 2012, con cui si comunica l’avvio di valutazione ambientale ai sensi dell’art. 23 DLGS152/2006 aventi ad oggetto i permessi di ricerca di idrocarburi e gassosi in mare;

le aree dei Comuni calabresi interessate dai permessi sono rispettivamente: istanza denominata “d 73 F.R. – SH” - Shell - di estensione di circa 730,4 kmq - area marina “Ionio settentrionale”, potenzialmente interferente con la zona protetta “Alto Ionio Cosentino”, codice IT 93103304 ZPS, atto istitutivo 200505; istanza denominata “d 74 F.R. – SH” - Shell - di estensione di circa 617,8 kmq - area marina “Ionio settentrionale”, potenzialmente interferente con le zone SIC, codice IT 9310048-53, istituzione 199509, denominate “Fondali Crosia - Pietrapaola - Cariati - Secca di Amendolara”; istanza denominata “d 150 D. R. – CS” - Apennine Energy srl - di estensione di circa 63,12 kmq, dal Comune di Villapiana al Comune di Rossano Calabro partendo dalla battigia. Tali permessi sono già richiesti e/o in corso per la seguente area: 1) D 63 F.R. - N.P. Northem Petroleum - di estensione di circa 724 kmq - dal Comune di Rossano Calabro al Comune di Ciro Marina - partendo della battigia;

permessi di ricerca mineraria in mare causeranno inquinamento tale da produrre l’80% di moria di pesci entro 5 chilometri dall’area in cui si sparano onde d’aria con l’air-gun (onde d’urto); in fase di trivellazione i rischi per l’ambiente e la catena alimentare sono dovuti all’uso di sostanze tossiche, a possibili perdite di idrocarburi e a fenomeni di subsidenza; inoltre potrebbe registrarsi un pericoloso abbassamento del suolo terrestre con relative alluvioni ed erosioni che l’area ionica cosentina già da decenni subisce.

questo disastro ambientale assesterebbe un ulteriore colpo alla già debole economia dei luoghi che si regge sul turismo, la pesca, l’agroalimentare, gli investimenti immobiliari e turistici e con grave danno ai livelli occupazionali; e infine causerebbe la distruzione della fauna e della flora marina nonché della tradizione e dell’identità di un pezzo di Calabria. -

impegna

il Presidente della Giunta Regionale e l’Assessore Regionale all’Ambiente a volere adottare ogni iniziativa idonea ed opportuna ad evitare tale scempio ambientale nell’intero Mare Ionio e soprattutto nella fascia costiera che si estende da Rocca Imperiale a Cariati;a volere richiedere urgentemente la convocazione di un tavolo di confronto con il Governo Centrale e/o il Ministero dell’Economia- Attività Produttive su tale nefasta prospettiva e sulla necessità di respingere decisamente le richieste delle multinazionali del petrolio.”

Pongo in votazione l’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

La seduta è conclusa, il Consiglio sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle 21,22

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri Ciconte e Stillitani.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri

Talarico D., Nucera – “Disciplina in materia funeraria e di polizia mortuaria” (P.L. n. 406/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Tripodi – “Riforma della disciplina regionale in materia di polizia locale e sicurezza urbana” (P.L. n. 407/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Magarò – “Retribuzione diretta dei lavoratori degli enti strumentali della Regione Calabria” (P.L. n. 408/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Chiappetta, Bilardi, Serra, Dattolo, Principe, Loiero, De Masi, Bova – “Disposizioni di adeguamento all’art. 2 – Riduzione dei costi della politica – del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174 (Disposizioni  urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012) convertito con modifiche con legge 7 dicembre 2012, n. 213” (P.L. n. 409/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento.

(Così resta stabilito)

Chiappetta, Bilardi, Serra, Dattolo, Principe, Loiero, De Masi, Bova – “Disciplina del collegio dei revisori dei conti del Consiglio regionale della Calabria” (P.L. n. 410/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.

(Così resta stabilito)

Proposta di provvedimento amministrativo e sua assegnazione a Commissioni

E’ stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo d’Ufficio:

“Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario anno 2013 (Delibera U.P. n. 111 del 14.12.2012)” (P.P.A. n. 206/9^)

E’ stata, inoltre, presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dei consiglieri:

Talarico, Nicolò, Nucera – “Modifiche al Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale” (P.P.A. n. 205/9^)

E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e decentramento.

(Così resta stabilito)

Trasmissione di deliberazione

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione numero 570 del 13 dicembre 2012, recante: “Por Fesr Calabria 2007/2013 – Asse I Ricerca scientifica, innovazione tecnologica e società dell’informazione: Linee di intervento 1.1.3.1, 1.1.3.2 e 1.1.4.1. Approvazione direttive di attuazione legge regionale numero 40/2008, art. 1”. (Parere n. 52)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

Riclassificazione di proposta di provvedimento amministrativo

La deliberazione della Giunta regionale n. 491 del 12 novembre 2012 recante: “Adozione della proposta di riprogrammazione del Por Calabria Fesr 2007/2013 e autorizzazione all’Autorità di gestione a sottoporla ai membri del Comitato di sorveglianza e a notificarla alla Commissione europea”, in precedenza classificata come Parere n. 51/9^ deve intendersi classificata come proposta di provvedimento amministrativo n. 207/9^.

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.

(Così resta stabilito)

Promulgazione di legge regionale

In data 13 dicembre 2012, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale. La stessa è stata pubblicata sul supplemento straordinario n. 4 del 20 dicembre 2012 al Bur n. 23 del 17 dicembre 2012:

legge regionale 13 dicembre 2012, n. 63, recante: “Ridefinizione assetto giuridico della Fondazione Campanella”.

Emanazione di regolamenti regionali

In data 11 dicembre 2012, 13 dicembre 2012 e 17 dicembre 2012 il Presidente della Giunta regionale ha emanato i sotto indicati regolamenti regionali. Gli stessi sono stati pubblicati sul supplemento straordinario n. 4 del 20 dicembre 2012 al Bur n. 23 del 17 dicembre 2012:

Regolamento regionale n. 12 dell’11 dicembre 2012, concernente: “Modifica al Regolamento regionale 5 maggio 2011, n. 3 “Regolamento di attuazione legge regionale 5 novembre 2009, n. 40. Attività estrattiva nel territorio della Regione Calabria”;

Regolamento regionale n. 13 del 13 dicembre 2012, concernente: “Regolamento di organizzazione delle strutture della Giunta regionale per lo svolgimento delle attività di <Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro> ai sensi del D.lgs. 81/08 e s.m.i”;

Regolamento regionale n. 14 del 17 dicembre 2012, concernente: “Regolamento per la mobilità esterna”.

Proposta di legge numero 358/9^, recante: “Norme per i servizi di trasporto pubblico locale” (Del. n. 262)

Art. 1

(Adeguamento alla normativa comunitaria e nazionale)

1. Il comma 3 dell'articolo 16 della legge regionale 7 agosto 1999, n. 23 (Norme per il trasporto pubblico locale) è sostituito dal seguente:

"3. L'affidamento dei servizi avviene in conformità alla normativa comunitaria e nazionale vigente nella cui cornice gli indirizzi vincolanti sulle modalità di affidamento prescelte possono essere disposti negli strumenti di pianificazione e programmazione di competenza regionale."

2. Il comma 4 dell'articolo 16 della legge regionale n. 23/1999 è sostituito dal seguente:

"4. I contratti di servizio sono predisposti in conformità alla normativa comunitaria e nazionale vigente. Indirizzi e schemi vincolanti in materia possono essere disposti negli strumenti di pianificazione e programmazione di competenza regionale, nel rispetto delle procedure e delle garanzie di partecipazione a tutela dei soggetti coinvolti previste dalla normativa vigente."

3. Il comma 6 dell'articolo 16 della legge regionale n. 23/1999 è abrogato.

Art. 2

(Disposizioni transitorie)

1. Fino a quando la Giunta regionale, con proprio provvedimento, non individui il costo standard di cui all'articolo 17 del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e ss.mm. e ii. (Conferimento alle regioni ed agli enti locali di funzioni e compiti in materia di trasporto pubblico locale, a norma dell'articolo 4, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59), si applicano i commi 4 e 7 dell'articolo 3 della legge regionale 26 dicembre 2006, n. 18 (Norme urgenti in materia di trasporto pubblico locale), così come modificata dall'articolo 12 della legge regionale 12 dicembre 2008, n. 40 (Ulteriori disposizioni di carattere ordinamentale e finanziario collegate alla manovra dì assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2008 ai sensi dell'articolo 3, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8).

2. Fino alla completa attuazione del processo di pianificazione e programmazione previsto dalla normativa regionale, nonché dell'individuazione del livello essenziale dei servizi minimi, da ultimarsi entro il termine del 30 giugno 2014, fatta salva la possibilità di unica proroga semestrale della Giunta regionale, la razionalizzazione della rete dei servizi, nell'ottica dell'integrazione vettoriale e tariffaria e dell'efficienza, costituisce interesse pubblico preminente. A tal fine la Giunta regionale può apportare le opportune modifiche nell'ambito della rete dei servizi affidati a ciascun soggetto gestore, nei limiti delle disposizioni normative, adeguando i servizi alle compatibilità finanziarie, inclusa la tipologia prevista dall'articolo 4, comma 2, lettera a), della legge regionale n. 18/2006, nei limiti in cui il prolungamento non costituisca sovrapposizione con servizi di linea affidati a diverso soggetto gestore, in esercizio al momento di entrata in vigore della presente legge. La Giunta regionale, d'intesa con le province, può altresì approvare l'istituzione dei nodi di interscambio dove devono essere attestate le linee esistenti, anche in difformità agli attuali itinerari.

3. Al fine di assicurare l'organizzazione e la gestione del servizio pubblico di trasporto su gomma e ferro in conformità all'articolo 3 bis decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito con modificazioni in legge 14 settembre 2011, n. 148, e al fine di consentire l'attuazione di quanto previsto dai commi 13 e 14 dell'articolo 34 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, nonché per fronteggiare l'interruzione o pericolo imminente di interruzione del servizio, fermo restando quanto previsto dall'articolo 5, par. 2 e 5 del Regolamento CEE 1370/2007, i soggetti che espletano il servizio, alla data di entrata in vigore della presente legge, continuano a gestirlo, anche oltre le scadenze, fino al subentro del nuovo gestore di ambito o bacino territoriale ottimale e comunque per un periodo complessivamente non superiore ai due anni; la Giunta regionale adotta gli atti necessari ad assicurare la continuità dei predetti servizi, ed in particolare determina per ciascun anno entro 45 giorni dall'approvazione del bilancio di previsione, fatte salve successive rimodulazioni, i servizi da espletare da prevedersi in apposito atto integrativo dei contratti di servizio; nessun indennizzo o compenso aggiuntivo può essere ad alcun titolo preteso in relazione a quanto previsto nel presente comma.

4. Sono abrogati gli articoli 1, 2, 5, 6 e 8 della legge regionale n. 18/2006 ed è altresì abrogato l'articolo 3 della stessa legge ad eccezione dei commi 4 e 7.

5. Nelle more dell'approvazione degli strumenti di pianificazione e programmazione previsti dalla normativa regionale gli indirizzi e gli schemi di cui ai commi 1 e 2 dell'articolo 1 sono determinati con provvedimento della Giunta regionale.

Art. 3

(Disposizioni in materia tariffaria)

1. Eventuali diritti di esenzione per la vendita dei titoli di viaggio a bordo dei mezzi possono essere previsti a condizione dell'esistenza di adeguati canali di vendita alternativi. L'importo di tali diritti non può essere superiore alla metà dell'importo minimo della sanzione amministrativa applicabile agli utenti sprovvisti di idoneo e valido titolo di viaggio. La Giunta regionale determina l'importo di tali diritti aggiuntivi e le condizioni alle quali i canali di vendita alternativi sono considerati adeguati.

Art. 4

(Sanzioni a carico degli utenti dei servizi)

1. Gli utenti dei servizi di trasporto pubblico locale sono tenuti a munirsi di idoneo e valido titolo di viaggio, a conservarlo per la durata del percorso e sino alla fermata di discesa, nonché ad esibirlo a richiesta degli agenti accertatori.

2. L'inosservanza degli obblighi di cui al comma 1 comporta l'applicazione della sanzione amministrativa da un minimo di 30,00 euro ad un massimo di 100,00 euro, oltre l'importo del titolo di viaggio. Nel caso di reiterazione della violazione entro cinque anni o nel caso in cui il pagamento della sanzione non avvenga entro trenta giorni dalla contestazione immediata o dalla notificazione, la sanzione è raddoppiata.

3. La sanzione di cui al comma 2 è ridotta a 5,00 euro per gli utenti titolari di idoneo e valido abbonamento nominativo, a condizione che esso sia esibito, contestualmente al pagamento della predetta sanzione, entro dieci giorni dalla contestazione immediata o dalla notificazione del verbale, presso la sede legale dell'azienda di trasporto, fatte salve le ulteriori sedi indicate nel verbale di contestazione.

4. I beneficiari delle agevolazioni tariffarie sono puniti con la sanzione amministrativa da 300,00 euro a 1000,00 euro nel caso di mancato possesso di uno o più dei requisiti stabiliti per il riconoscimento del beneficio. E' fatta salva l'eventuale responsabilità penale.

5. Le misure minime e massime delle sanzioni amministrative sono aggiornate ogni due anni in misura pari all'intera variazione, accertata dall'ISTAT, dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie dì operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti. La prima decorrenza dell'aggiornamento è dal 10 agosto del secondo anno successivo all'entrata in vigore della presente legge.

6. Le violazioni amministrative previste a carico degli utenti sono applicate ai sensi della legge 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al sistema penale). Tale norma trova diretta applicazione per quanto non espressamente previsto nel presente articolo.

7. Su designazione di ciascuna azienda di trasporto la regione autorizza gli agenti incaricati dell'accertamento e della contestazione delle violazioni di cui al presente articolo, che acquisiscono la qualifica di agente di polizia amministrativa. I soggetti sono designati fra i dipendenti dell'azienda di traporto. Essi devono essere dotati di apposito documento di riconoscimento rilasciato dall'azienda.

8. Gli agenti accertatori possono effettuare le verifiche e i controlli previsti dalla legge n. 689/81, compresi quelli necessari per l'identificazione del trasgressore. Gli agenti hanno competenza su tutti i servizi per i quali l'azienda è beneficiaria dei ricavi derivanti dalla vendita dei titoli di viaggio, anche eventualmente in parte per effetto di integrazione tariffaria.

9. Gli agenti accertatori contestano ove possibile immediatamente e personalmente al trasgressore le violazioni di cui al presente articolo. Se non è possibile la contestazione immediata, copia del verbale di contestazione deve essere notificato all'interessato o a chi è tenuto alla sua sorveglianza entro il termine di novanta giorni dalla contestazione ed in questo caso sono dovute le spese di notifica.

10. Decorsi inutilmente sessanta giorni dalla contestazione immediata o dalla notificazione; l'azienda di trasporto provvede all'ordinanza-ingiunzione ai sensi e per. gli effetti di cui all'articolo 18 della legge n. 689/81. L'ordinanza ingiunzione è emessa dal rappresentante legale dell'azienda di trasporto o da un suo delegato e costituisce titolo esecutivo.

11. I proventi delle sanzioni amministrative applicate agli utenti dei servizi di trasporto pubblico locale costituiscono proventi del traffico dell'azienda che ha irrogato la sanzione, con l'obbligo di rendicontazione separata rispetto a proventi ordinari.

12. Sono abrogati i commi 5, 6, 7, 8, dell'articolo 28 della legge regionale 14 aprile 1986, n 15 (Disciplina dei servizi pubblici di trasporto collettivo di interesse regionale). AI coma 11 dello stesso articolo, le parole "di cui al precedente comma 6" sono sostituite con le seguenti: "delle aziende di trasporto".

Art. 5

(Disposizioni in materia di agevolazioni tariffaria)

1. All'articolo 22, comma 5, della legge regionale n. 23/99 così come modificato dall'articolo 10, lettera c), della legge regionale 29 dicembre 2004, n. 36 (Modifiche alla legge regionale 7 agosto 1999, n. 23 -Norme per il trasporto pubblico locale) le parole "nell'uniforme prevista dall'ordine di servizio" sono sostituite dalle seguenti "in possesso della tessera di riconoscimento rilasciata dalla rispettiva amministrazione di appartenenza".

Art. 6

(Modifiche alla L.R. 20/2011)

1. All'articolo 9, comma 2, della legge regionale n. 20/2011, dopo le parole "riqualificazione delle infrastrutture ferroviarie della Regione" sono aggiunte le parole "di realizzazione di infrastrutture per l'intermodalità e per l'ammodernamento del materiale rotabile ferroviario".

Art. 7

(Pubblicazione)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di legge numero 341/9^, recante: “Norme per il sostegno del coniuge separato o divorziato in situazione di difficoltà” (Del. n. 263)

Art. 1

(Finalità e destinatari)

1. La Regione Calabria nel rispetto della propria competenza ed in armonia coni principi di solidarietà sanciti dalla Costituzione e dallo Statuto, interviene a sostegno del coniuge separato o divorziato in situazione di difficoltà economica per garantire la prosecuzione di un'esistenza dignitosa.

2. Gli interventi previsti dalla presente legge sono diretti a favorire l'accesso al credito del coniuge debole con diritto all'assegno di mantenimento per se o per i propri figli, residente da almeno due anni nel territorio calabrese, in caso di:

a) separazione consensuale omologata o giudiziale con sentenza passata in giudicato;

b) divorzio consensuale omologato o giudiziale con sentenza passata in giudicato.

Art. 2

(Interventi economici)

1. La Giunta regionale, per garantire l'accesso al credito del coniuge separato o divorziato in situazione di difficoltà economica, stipula convenzioni con gli istituti ed aziende di credito per la concessione di prestiti.

2. I prestiti di cui al comma 1, sono erogati al coniuge debole separato o divorziato dagli istituti ed aziende di credito senza interessi o a tasso agevolato.

3. I prestiti a tasso zero o agevolati non possono superare l'importo massimo di € 25.000,00.

Art. 3

(Fondo per i coniugi separati o divorziati in situazione di difficoltà economica)

1. Per l'attuazione degli interventi previsti dall'articolo 2 della presente legge, la Regione istituisce un fondo finalizzato sia a coprire i rischi derivanti dalle operazioni di finanziamento sia all'abbattimento totale o parziale del tasso di interesse.

2. Le regole di gestione del fondo e le modalità applicative sono disciplinate con deliberazione della Giunta regionale, su proposta dell'assessore regionale competente in materia dì politiche sociali.

Art. 4

(Disposizioni attuative)

1. La Giunta regionale, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, acquisito il parere della competente commissione consiliare, con apposito regolamento definisce le modalità per l'attribuzione degli interventi economici a favore del coniuge separato o divorziato in difficoltà economica, le fasce di reddito per accedervi, i relativi criteri nonché le procedure ed i termini per la presentazione delle domande di finanziamento.

Art. 5

(Norma finanziaria)

1. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, quantificati per l'esercizio finanziario 2012 in euro 112.500,00, si provvede per ,'anno in corso con la disponibilità esistente all'UPB 8.1.01.01, inerente a "Fondo occorrente per far fronte agli oneri derivanti da provvedimenti legislativi che si perfezionano dopo l'approvazione del bilancio" dello stato di previsione della spesa del bilancio 2012 che viene ridotta del medesimo importo.

Art. 6

(Pubblicazione)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Progetto di legge numero 409/9^, recante: “Disposizioni di adeguamento all'articolo 2 - riduzione costi della politica - del decreto legge del 10 ottobre 2012 n. 174, convertito con modifiche con Legge del 7 dicembre 2012 n. 213” (Del. n. 264)

CAPO I

(Disposizioni concernenti i Gruppi consiliari)

Art. 1

(Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 15 marzo 2002 n.13

“Testo Unico della struttura e finanziamento dei Gruppi consiliari")

1. L'articolo 4 della legge regionale 15 marzo 2002, n. 13 (Testo Unico della struttura e finanziamento dei Gruppi consiliari) come modificato dall'articolo 38 della legge regionale 13 giugno 2008, n. 15  è sostituito dal seguente:

"Art. 4

(Spese di funzionamento e aggiornamento)

1. A decorrere dall’ 1 gennaio 2013, fatti salvi i rimborsi delle spese elettorali previsti dalla normativa nazionale, per le spese organizzative, di funzionamento, di rappresentanza, di aggiornamento e documentazione, riconducibili esclusivamente agli scopi istituzionali riferiti all'attività del Consiglio regionale e alle funzioni di studio, editoria e comunicazione, è assegnato a ciascun Gruppo consiliare un contributo a carico dei fondi a disposizione del Consiglio regionale il cui importo, al netto delle spese per il personale, è fissato nella misura di euro 5.000,00 (cinquemila/00) per anno per ciascun consigliere iscritto al Gruppo, oltre ad un importo complessivo pari ad euro 0,05 (zero/05) per abitante al fine di tener conto delle dimensioni del territorio e della popolazione residente nella regione.

2. Per la gestione del contributo di cui al comma 1 i Gruppi consiliari possono avvalersi degli uffici del Consiglio regionale con le modalità stabilite in apposito regolamento adottato dall’Ufficio di Presidenza.

3. Sono a carico del Consiglio regionale le spese per il personale, le dotazioni strumentali e logistiche ad uso del Presidente dei Gruppi consiliari.

4. Ai Gruppi consiliari può essere assegnato personale proveniente dalla Pubblica Amministrazione o estraneo ad essa; il rapporto di lavoro del personale dei Gruppi consiliari estraneo ai ruoli della pubblica amministrazione è regolato da contratti di diritto privato stipulati, per la parte datoriale, dal Presidente del Gruppo consiliare.

5. E' esclusa in ogni caso la contribuzione in favore di partiti o movimenti politici, nonché di Gruppi consiliari composti da un solo consigliere, salvo quelli che risultino così composti già all'esito delle elezioni.

6. L'Ufficio di Presidenza, accertata la costituzione e la composizione dei Gruppi consiliari, assegna i contributi a decorrere dal giorno successivo alla data d'insediamento del Consiglio regionale e ripartisce tra i Gruppi consiliari, nel rispetto dei principi di eguaglianza e proporzionalità, l'ulteriore somma di cui all'ultimo periodo del comma 1 del presente articolo.

7. Se nel corso dell'anno a seguito di nuove elezioni o per qualsiasi altra causa, un Gruppo consiliare viene a cessare o viene a costituirsi un nuovo Gruppo consiliare o varia la composizione numerica dei Gruppi consiliari esistenti, le conseguenti variazioni, nella assegnazione dei contributi, decorrono dal mese immediatamente successivo a quello in cui la cessazione, la nuova costituzione o la variazione numerica del Gruppo consiliare è intervenuta.

8. I Gruppi consiliari possono utilizzare nell'esercizio finanziario successivo le somme non spese nell'anno di riferimento."

2. Dopo l'articolo 4 della l.r. n. 13/2002, è aggiunto il seguente:

"Art. 4bis

(Spese per il personale)

1. Facendo salvi i contratti in essere per la legislatura corrente, a partire dalla legislatura successiva a quella in corso, il tetto massimo in termini finanziari per la determinazione dell'ammontare complessivo della spesa per il personale dei Gruppi consiliari deve equivalere al costo di un'unità di personale di categoria D, posizione economica D6 (compresi gli oneri a carico dell'Ente, senza posizione organizzativa) per ciascun consigliere regionale. Il personale a qualsiasi titolo comandato o distaccato — da soggetti pubblici o privati — allorché funzionalmente collocato a disposizione dei Gruppi consiliari deve considerarsi rientrante nei limiti del budget individuato per il Gruppo consiliare.

2. La spesa per il personale dei Gruppi consiliari è determinata, per la corrente legislatura regionale, entro l'importo in essere alla data di entrata in vigore della legge di conversione con modifiche del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174 e, in ogni caso, non può prevedere alcun incremento, al fine di salvaguardare i contratti in essere come previsto dal decreto legge in fase di conversione."

3. L'articolo 7 della l.r. n. 13/2002, come modificato dall'articolo 2, comma 1, legge regionale 1 ottobre 2012, n. 42 è sostituito dal seguente:

"Art. 7

(Rendiconti e controlli)

1. A decorrere dall'esercizio finanziario 2013, ciascun Gruppo consiliare approva un rendiconto di esercizio annuale, strutturato secondo le linee guida deliberate dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e recepite con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, per assicurare la corretta rilevazione dei fatti di gestione e la regolare tenuta della contabilità, nonché per definire la documentazione necessaria a corredo del rendiconto. In ogni caso il rendiconto evidenzia, in apposite voci, le risorse trasferite al Gruppo consiliare dal Consiglio regionale, con indicazione del titolo del trasferimento, nonché le misure adottate per consentire la tracciabilità dei pagamenti effettuati.

2. Il rendiconto e la documentazione a corredo, unitamente ad una dichiarazione attestante la utilizzazione dei contributi erogati nell'anno precedente per la realizzazione dei fini istituzionali del Gruppo, sono trasmessi dal Presidente di ciascun Gruppo consiliare al Presidente del Consiglio regionale, entro il 31 gennaio dell’anno successivo, che li inoltra a sua volta, entro i successivi dieci giorni, al Presidente della Regione. Entro sessanta giorni dalla chiusura dell'esercizio, il Presidente della Regione trasmette il rendiconto di ciascun Gruppo consiliare alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti perché si pronunci, nel termine di trenta giorni dal ricevimento, sulla regolarità dello stesso con apposita delibera che è trasmessa al Presidente della Regione per il successivo inoltro al Presidente del Consiglio regionale che ne cura la pubblicazione.

3. In caso di mancata pronunzia da parte della sezione regionale della Corte dei conti nei successivi trenta giorni, il rendiconto di esercizio si intende comunque approvato.

4. Qualora la competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti riscontri che il rendiconto di esercizio del Gruppo consiliare o la documentazione trasmessa a corredo dello stesso non siano conformi alle prescrizioni stabilite a norma del presente articolo trasmette, entro trenta giorni dal ricevimento del rendiconto, al Presidente della Regione una comunicazione affinché si provveda alla relativa regolarizzazione, fissando un termine non superiore a trenta giorni. La comunicazione è trasmessa al Presidente del Consiglio regionale per i successivi adempimenti da parte del Gruppo consiliare interessato e sospende il decorso del termine per la pronuncia della sezione. Nel caso in cui il Gruppo consiliare non provveda alla regolarizzazione entro il termine fissato, decade, per l'anno in corso, dal diritto all'erogazione di risorse da parte del Consiglio regionale. La decadenza di cui al presente comma comporta l'obbligo di restituire le somme ricevute a carico del bilancio del Consiglio regionale e non rendicontate.

5. La decadenza e l'obbligo di restituzione di cui al comma 4 conseguono, inoltre, alla mancata trasmissione del rendiconto, imputabile a responsabilità esclusiva del Presidente del Gruppo, alla competente sezione regionale della Corte dei Conti entro il termine di sessanta giorni individuato ai sensi del comma 2, ovvero alla deliberazione di non regolarità del rendiconto da parte della sezione regionale di controllo della Corte dei conti.

6. La Presidenza del Consiglio regionale cura, attraverso la struttura consiliare competente, gli adempimenti materiali per la trasmissione dei rendiconti e della relativa documentazione al Presidente della Regione, il quale li trasmette alla competente sezione regionale della Corte dei conti al fine di consentire l'attività di controllo.

7. Resta fermo che gli atti amministrativi e di gestione relativi ai fondi di competenza del Consiglio regionale sono sottoposti, comunque, al controllo autonomo dell'Assemblea regionale secondo le norme dei regolamenti interni.

8. A decorrere dall'esercizio finanziario 2013, il rendiconto è pubblicato in allegato al conto consuntivo del Consiglio regionale e nel sito istituzionale dell'Ente.

9. E' istituito un sistema informativo nel quale dovranno affluire i dati relativi al finanziamento dell'attività dei Gruppi consiliari politici. I dati dovranno essere resi disponibili, per via telematica, al sistema informativo della Corte dei conti, al Ministero dell'economia e delle finanze — Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, nonché alla Commissione per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti e dei movimenti politici di cui all'articolo 9 della legge 6 luglio 2012, n. 96. Con provvedimento dell'Ufficio di Presidenza verranno definite in dettaglio le modalità di realizzazione del sistema."

CAPO II

(Disposizioni concernenti lo status dei Consiglieri regionali)

Art. 2

(Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 14 febbraio 1996 n. 3 "Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale”)

1. L'articolo 1 della legge regionale 14 febbraio 1996, n. 3 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale) e successive modificazioni ed integrazioni  è sostituito dal seguente:

"Art. 1

(Emolumenti dei Consiglieri regionali)

1. A decorrere dall’1° gennaio 2013 ai Consiglieri regionali, tenuto conto della specificità storica e geografica che vede la sede della Giunta regionale a Catanzaro e la sede dell'Assemblea a Reggio Calabria è corrisposto un emolumento omnicomprensivo, inclusivo di indennità di carica e di funzione e spese per l'esercizio del mandato, nella seguente misura:

 

Indennità di carica al lordo

Indennità di funzione al lordo

Spese di esercizio del mandato

Totale

Presidente della Regione e Presidente del Consiglio regionale

 

€ 5.100,00

 

€ 2.700,00

 

€ 6.000,00

 

€ 13.800,00

Vice Presidente della Giunta e del Consiglio regionale e Assessori

 

€5.100,00

 

€ 2.000,00

 

€ 6.000,00

 

€ 13.100,00

Presidente di Commissione consiliare, Segretario Questore e Presidente di Gruppo consiliare

 

€ 5.100,00

 

€ 1.500,00

 

€ 6.000,00

 

€ 12.600,00

Consigliere regionale

€ 5.100,00

€ 0,00

€ 6.000,00

€ 11.100,00

 

2. I Consiglieri regionali sono assicurati, a carico del bilancio del Consiglio regionale, contro i rischi di morte o di invalidità permanente o temporanea conseguenti ad infortunio e/o dipendenti da malattia per un valore proporzionale alle somme assicurate per il caso di morte e di invalidità permanente. La spesa per tale copertura assicurativa non fa parte del trattamento economico.

3. Le spese per il noleggio e l'esercizio di autovetture sono ridotte dell'80 per cento rispetto alle medesime spese dell'anno 2009, ne hanno diritto i Presidenti di Giunta e Consiglio regionale, i Vice-Presidenti, gli assessori e i componenti dell’Ufficio di Presidenza. L'Ufficio di Presidenza disciplina le modalità di attuazione della presente disposizione.

4. E' vietato il cumulo di indennità o emolumenti, ivi comprese le indennità di funzioni o di  presenza, in commissioni o organi collegiali derivanti dalle cariche di Presidente della Regione,  Presidente del Consiglio regionale, Assessore o Consigliere regionale. Il titolare di più cariche è  tenuto ad optare, finché dura la situazione di cumulo potenziale, per uno solo degli emolumenti o indennità.

5. La partecipazione dei Consiglieri regionali alle commissioni permanenti e speciali, è gratuita, con esclusione anche di diarie, indennità di presenza e rimborsi di spese comunque denominati.

6. Il trattamento economico dei Consiglieri regionali è commisurato all'effettiva partecipazione ai lavori del Consiglio regionale. La mancata partecipazione è disciplinata ai sensi dell'articolo 3 della presente legge."

2. L'articolo 2 della l.r. n. 3/1996, e ss.mm.ii. è sostituito dal seguente:

Art. 2

(Decorrenza)

1. La corresponsione degli emolumenti di cui all'articolo 1, comma 1, della presente legge decorre:

a) dalla proclamazione e per tutta la durata della funzione per il Presidente della Regione;

b) dal giorno della nomina da parte degli organi competenti e per tutta la durata della funzione, per il Presidente del Consiglio regionale, i Vice Presidenti del Consiglio regionale, i Segretari Questori, i componenti della Giunta regionale, i Presidenti delle commissioni consiliari e i Presidenti dei Gruppi consiliari;

c) dal giorno della proclamazione per il Consigliere regionale.

2. La corresponsione degli emolumenti cessa:

a) al termine della carica per il Presidente della Giunta, per i componenti della Giunta, per i Presidenti delle commissioni consiliari;

b) alla data di indizione delle elezioni per i presidenti dei Gruppi consiliari che, fino alla proclamazione degli eletti, continuano a percepire gli emolumenti di cui all'articolo 1, comma 1, della presente legge previsti per i Consiglieri regionali;

c) alla data di elezione o rinnovo dell'organo da effettuarsi in base alle previsioni dello Statuto e del Regolamento interno del Consiglio regionale peri componenti dell'Ufficio di Presidenza;

d) al completamento delle operazioni di proclamazione dei nuovi eletti per i Consiglieri regionali.

3. Ai Consiglieri che cessano dalla carica nel corso della legislatura l'emolumento è corrisposto fino a quando viene meno il diritto di partecipare alle sedute del Consiglio. In caso di scioglimento del Consiglio regionale l'emolumento per i Consiglieri e per i componenti della Giunta cessa dalla data di scioglimento dello stesso."

3. Il comma 2 dell'articolo 3 della l.r. n. 3/1996, e ss.mm.ii. è sostituito dal seguente:

"2. Gli Uffici del Consiglio regionale operano una trattenuta sull'indennità di carica pari ad euro 200,00 (duecento/00) per ogni assenza dalle sedute del Consiglio regionale, delle Commissioni consiliari, della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari e dell'Ufficio di Presidenza."

Art. 3

(Disposizioni in materia di vitalizi e di indennità di fine mandato)

1. Avendo la Regione Calabria abolito i vitalizi con legge regionale 7 ottobre 2011, n. 38, abrogando gli articoli dal 14 al 23 della legge regionale 14 febbraio 1996, n. 3 con effetto dalla decima legislatura del Consiglio regionale della Calabria, non trovano applicazione le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 1, lettera m), del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.

2. Avendo la Regione Calabria abolito l'indennità di fine mandato con legge regionale 15 novembre 2012, n. 56, abrogando gli articoli 12 e 13 della legge regionale 14 febbraio 1996, n. 3, non trovano applicazione le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 1, lettera c), del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con legge 7 dicembre 2012, n. 213.

Art. 4

(Esclusione dell'erogazione del vitalizio a seguito di condanna definitiva

per delitti contro la pubblica amministrazione)

1. In attuazione dell'articolo 2, comma 1, lettera n) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con modificazioni dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, l'erogazione del vitalizio ai Consiglieri regionali condannati in via definitiva per delitti contro la Pubblica amministrazione è esclusa ai sensi degli articoli 28 e 29 del Codice penale.

CAPO III

(Disposizioni varie)

Art. 5

Istituzione collegio dei revisori dei conti)

1. E' istituito, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell'ente, il Collegio dei revisori dei conti del Consiglio regionale della Calabria, in attuazione dell'articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.

2. Con successiva legge regionale verranno disciplinate le modalità di costituzione, l'organizzazione e il funzionamento del Collegio dei revisori dei conti, in modo che sia garantita l'indipendenza e l'obiettività dell'attività di controllo.

Art. 6

(Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 24 settembre 2010, n. 24 "Norme per la pubblicità della situazione patrimoniale dei Consiglieri regionali, degli Assessori non Consiglieri, dei Sottosegretari e dei soggetti indicati nell'articolo 15 della legge 5 luglio 1982, n. 441")

1. Il numero 1) del comma 1 dell'articolo 2 della legge regionale 24 settembre 2010, n. 24 (Norme per la pubblicità della situazione patrimoniale dei Consiglieri regionali, degli Assessori non Consiglieri, dei Sottosegretari e dei soggetti indicati nell'articolo 15 della legge 5 luglio 1982, n. 441),  è sostituito dal seguente:

"1. Una dichiarazione concernente i diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in pubblici registri, le azioni di società, le quote di partecipazione a società quotate e non quotate, l'esercizio di funzioni di amministratore o sindaco di società, la consistenza degli investimenti in titoli obbligazionari, titoli di Stato o in altre utilità finanziarie detenute anche tramite fondi di investimento, società di investimento, società di investimento a capitale variabile (SICAV) o intestazioni fiduciarie, con l'apposizione della formula "sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero; "

2. Dopo l'articolo 1 della l. r. n. 24/2010, è inserito il seguente:

“Art. 1bis

(Estensione delle disposizioni)

1. Le disposizioni della presente legge si applicano, altresì, ai titolari di cariche pubbliche elettive conferite dal Consiglio regionale".

3. All'articolo 6 della l. r. n. 24/2010, , dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:

"5 bis. Nel caso di mancata trasmissione delle dichiarazioni di cui all'articolo 2, comma 1, della presente legge ai soggetti obbligati di cui agli articoli 1 e 1bis della presente legge rimasti inadempienti, anche solo parzialmente, è altresì comminata una sanzione amministrativa pecuniaria di importo pari ad euro 10,00 (dieci/00) per ogni giorno di inottemperanza dalla scadenza del termine di diffida entro il limite massimo di euro 200,00 (duecento/00). La competente struttura, della Giunta e del Consiglio regionale, provvede direttamente alle conseguenti ritenute sulle indennità".

CAPO IV

(Disposizioni finali e transitorie)

Art. 7

(Abrogazioni)

1. Gli articoli 7 e 8 della legge regionale 14 febbraio 1996, n. 3 e successive modificazioni ed integrazioni sono abrogati.

2. L'articolo 3 della legge regionale 26 gennaio 1987, n. 3 e successive modificazioni ed integrazioni è abrogato".

Art. 8

(Clausola di invarianza degli oneri)

1. All'attuazione della presente legge si provvede senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 9

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di legge numero 410/9^, recante: “Disciplina del Collegio dei Revisori dei conti del Consiglio regionale della Calabria” (Del. n. 265)

Art. 1

(Riferimenti normativi)

1. La presente legge istituisce e disciplina il collegio dei revisori dei conti del Consiglio regionale della Calabria, in attuazione dell'articolo 2 , comma 1, lettera a), del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174 (Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012), convertito, con modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213 quale organo indipendente posto a supporto delle funzioni di controllo del Consiglio regionale.

Art. 2

(Composizione e nomina del collegio)

1. Il collegio è composto da tre membri, nominati dall'Assemblea legislativa regionale con voto limitato a due nell'ambito di un elenco di nove nominativi estratti a sorte tra coloro che, in possesso dei requisiti di cui al comma successivo, abbiano presentato domanda nei termini previsti dall'avviso per la costituzione dell'elenco istituito presso il Consiglio regionale della Calabria.

2. Possono essere iscritti all'elenco, su domanda, previo avviso pubblico per la formazione dello stesso da pubblicare sul BURC, coloro che siano in possesso della laurea magistrale, laurea a ciclo unico o diploma di laurea antecedente al decreto del Ministro dell'Università e della ricerca scientifica e tecnologica, 3 novembre 1999, n. 509 in scienze economiche o giuridiche, della qualifica di revisore legale di cui al decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39, nonché di specifica qualificazione professionale in materia di contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria anche degli enti territoriali, secondo i criteri individuati dalla Corte dei conti, nonché, dei requisiti previsti dai principi contabili internazionali.

3. Le modalità di predisposizione dell'avviso, di tenuta dell'elenco e di estrazione a sorte dei componenti dell'organo sono stabilite con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.

4. I componenti del collegio eleggono, al loro interno, il Presidente, in caso di parità di voti, risulta eletto il più anziano di età.

Art. 3

(Funzioni del collegio)

1. Il collegio dei revisori dei conti vigila sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione. Redige una relazione sul progetto del bilancio preventivo del Consiglio regionale. Redige, altresì, una relazione sul conto consuntivo del Consiglio regionale contenente valutazioni sulla corrispondenza del conto alle risultanze della gestione, nonché proposte per migliorare l'efficienza e l'economicità della gestione. Il collegio dei revisori dei conti esercita il controllo sugli atti dispositivi di spese e sui risultati di gestione. Su richiesta del Consiglio regionale, formula pareri su atti inerenti all'ordinamento contabile e finanziario del Consiglio regionale della Calabria.

2. Il collegio dei revisori dei conti si raccorda con la sezione regionale della Corte dei conti, nell'esercizio delle rispettive funzioni, al fine del coordinamento della finanza pubblica.

Art. 4

(Modalità di esercizio delle funzioni)

1. Al fine di garantire l'adempimento delle funzioni di cui all' articolo 3, i componenti del collegio hanno diritto di accesso agli atti e documenti del Consiglio regionale della Calabria con le stesse prerogative dei consiglieri regionali.

2. Il Consiglio regionale assicura al collegio, tramite i propri uffici, il supporto tecnico e le risorse strumentali necessari per lo svolgimento dei suoi compiti.

3. Il collegio ha sede presso il Consiglio regionale.

Art. 5

(Funzionamento del collegio)

1. Le funzioni del collegio sono svolte di norma collegialmente su iniziativa del Presidente del collegio al quale compete la convocazione delle sedute.

2. Il collegio si riunisce almeno una volta ogni tre mesi.

3. Il collegio si riunisce validamente con la presenza di due componenti, tra cui il Presidente, e delibera validamente a maggioranza dei suoi componenti, in caso di parità di voti prevale il voto del Presidente.

4. Il collegio redige un verbale delle sedute, ispezioni e verifiche effettuate e delle deliberazioni adottate.

5. Copia dei verbali è trasmessa, non oltre il quindicesimo giorno dalla seduta o dalle attività effettuate, al Presidente del Consiglio regionale.

6. Il collegio adotta, nella prima seduta utile, un proprio regolamento di funzionamento.

Art. 6

(Durata della carica)

1. Il collegio dura in carica tre anni a decorrere dalla data di nomina ed i suoi componenti non sono immediatamente rinominabili.

2. In caso di sostituzione di un singolo componente, il sostituto dura in carica quanto il collegio in cui è nominato.

3. Il componente del collegio cessa anticipatamente dall'incarico in caso di:

a) decesso;

b) dimissioni volontarie;

c) decadenza;

d) revoca.

4. Il componente del collegio decade di diritto a seguito di radiazione, sospensione o cancellazione dall'albo dei revisori, ovvero per sopravvenuta incompatibilità.

5. Il componente del collegio è revocabile dal Consiglio regionale, per grave inadempienza ai doveri d'ufficio.

Art. 7

(Responsabilità)

1. I componenti del collegio rispondono della veridicità delle loro attestazioni e adempiono ai loro doveri con la diligenza del mandatario. Hanno obbligo di riservatezza sui fatti e documenti di cui hanno conoscenza per ragione del loro ufficio.

Art. 8

(Indennità e rimborso spese)

1. Ai componenti del collegio spetta una indennità pari al 15 per cento dell'indennità di carica e di funzione del Presidente del Consiglio regionale, maggiorata del 15 per cento per il Presidente del collegio, al netto di IVA e oneri.

2. Nei casi di cui all'articolo 6, commi 2, 3, 4 e 5 l'indennità è proporzionalmente ridotta.

3. Al Presidente ed ai componenti del collegio spetta il rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate per gli spostamenti necessari per l'esercizio delle funzioni, nella misura stabilita con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza.

Art. 9

(Cause di esclusione ed incompatibilità)

1. Non sono nominabili nell'incarico di componenti del collegio:

a) i consiglieri regionali, i membri della Giunta e gli amministratori degli enti dipendenti della Regione, il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli stessi, e coloro che hanno ricoperto tali incarichi nei due anni precedenti;

b) i parlamentari, i ministri e i sottosegretari del governo, i membri delle istituzioni europee, gli amministratori pubblici degli enti locali della Regione, i titolari di uffici direttivi dei partiti politici e dei sindacati a livello nazionale e regionale, i dipendenti della Regione e degli enti dipendenti e coloro che hanno ricoperto tali incarichi nei due anni precedenti;

c) coloro che si trovano nelle condizioni previste dall'articolo 2382 del codice civile;

d) coloro che sono legati alla Regione o agli enti dipendenti da un rapporto di lavoro o di consulenza o di prestazione d'opera retribuita ovvero da altri rapporti di natura patrimoniale;

2. I componenti del collegio non possono assumere incarichi o consulenze presso la Regione o presso organismi o istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo o vigilanza della stessa.

Art. 10

(Norme di rinvio e transitorie)

1. In sede di prima applicazione, l'elenco di cui all'articolo 2 è costituito entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge ed il Consiglio regionale nomina i componenti del collegio entro 30 giorni dalla costituzione dell'elenco.

2. Il collegio entra nell'esercizio delle sue funzioni a decorrere dal giorno successivo alla nomina.

Art. 11

(Norma finanziaria)

1. Agli oneri derivanti dalla presente legge si fa fronte con l'iscrizione in apposito capitolo del bilancio di previsione del Consiglio regionale.

Art. 12

(Pubblicazione)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

 

Proposta di provvedimento amministrativo numero 206/9^, recante “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario anno 2013” (Del. n. 266)

“Il Consiglio regionale

Visto il progetto di bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2013, di cui alla delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 111 del 14 dicembre 2012, che si conclude con le seguenti risultanze:

ENTRATE:

TITOLO 1

Fondi assegnati sul bilancio regionale per il funzionamento del Consiglio regionale

 

 

62.500.000,00

TITOLO 2

Entrate compensative e varie

1.766.027,94

TITOLO 3

Partite di giro

17.065.200,00

 

TOTALE ENTRATE

81.331.227,94

 

Avanzo di amministrazione bilancio esercizio 2011

16.649.007,01

USCITE:

TITOLO 1

spese correnti

62.500.000,00

TITOLO 2

spese compensative e varie

1.766.027,94

TITOLO 3

partite di giro

17.065.200,00

 

 

 

 

 

TOTALE USCITE

81.331.227,94

Delibera

di approvare il bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2012 con le seguenti risultanze finali:

ENTRATE:

TITOLO 1

Fondi assegnati sul bilancio regionale per il funzionamento del Consiglio regionale

 

 

62.500.000,00

TITOLO 2

Entrate compensative e varie

1.766.027,94

TITOLO 3

Partite di giro

17.065.200,00

 

TOTALE ENTRATE

81.331.227,94

 

Avanzo di amministrazione bilancio esercizio 2011

16.649.007,01

USCITE:

TITOLO 1

spese correnti

62.500.000,00

TITOLO 2

spese compensative e varie

1.766.027,94

TITOLO 3

partite di giro

17.065.200,00

 

 

 

 

 

TOTALE USCITE

81.331.227,94”

Proposta di provvedimento amministrativo numero 205/9^ recante; “Modifiche al regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale” (Del. n. 267)

“Il Consiglio regionale

vista la proposta di modifica ed integrazione al Regolamento interno del Consiglio regionale, presentata dai consiglieri regionali Francesco Talarico, Alessandro Nicolò, Giovanni Nucera,

Delibera

di modificare il Regolamento interno del Consiglio regionale come appresso specificato:

Art. 1

1. All'articolo 13, comma 2, lettera b) del Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale (deliberazione del Consiglio regionale dell'1 agosto 2011, n. 123), le parole "spese di rappresentanza del Presidente del Consiglio regionale;" sono sostituite dalle seguenti: "spese istituzionali del Consiglio regionale;”.

Proposta di legge numero 403/9^, recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2013)” (Del. n. 268)

Titolo I

Razionalizzazione delle spese regionali

Art. 1

(Modifiche all’art. 5 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 22)

1. L’articolo 5 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 22 è così sostituito:

“Art. 5

1. Nel caso in cui  la partecipazione ai comitati, alle commissioni, ad altri Organi collegiali non sia onorifica, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, i compensi, gettoni, indennità, retribuzioni o altre utilità comunque denominate, corrisposti ai componenti di comitati, commissioni, altri Organi collegiali nonché ai titolari di incarichi di qualsiasi tipo, sono automaticamente ridotti del 30 per cento rispetto agli importi risultanti alla data del 30 novembre 2012 o, se inferiore, alla data del 30 aprile 2010. La riduzione non si applica al trattamento retributivo di servizio.

2. Gli atti di impegno e di liquidazione delle somme di cui al comma precedente devono contenere l’attestazione, da parte del Dirigente proponente, del rispetto della riduzione. Il mancato rispetto delle prescrizioni dettate dal presente articolo determina responsabilità erariale e costituisce elemento negativo di valutazione annuale dei Dirigenti.

3. Le strutture regionali competenti inviano semestralmente al Dipartimento “Controlli” e al Dipartimento “Presidenza” una relazione sugli incarichi affidati e sull’andamento delle spese in argomento.”

Art. 2

(Modifiche all’art.10 della legge regionale 11 agosto 2010 n. 22)

1. All’art.10 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 22 è aggiunto il seguente comma:

“7-bis. Le somme di cui al presente articolo si intendono omnicomprensive, con inclusione anche degli eventuali rimborsi spese .”

Art. 3

(Riduzione delle spese per consulenze esterne)

1. Al fine di valorizzare le professionalità interne all'Amministrazione regionale, a decorrere dall'entrata in vigore della presente legge, la spesa annua per incarichi di studio, di consulenza e prestazione d'opera professionale a soggetti esterni, deve essere ridotta dell’80 per cento rispetto a quella sostenuta nell'anno 2009.

2. Nel rispetto dei limiti di cui al comma 1, possono essere conferiti incarichi di consulenza in materia informatica solo in casi eccezionali, adeguatamente motivati, in cui occorra provvedere alla soluzione di problemi specifici connessi al funzionamento dei sistemi informatici. La violazione della disposizione di cui al presente comma è valutabile ai fini della responsabilità amministrativa e disciplinare dei dirigenti.

3. Gli atti di affidamento degli incarichi di cui ai commi precedenti devono contenere, al momento dell'adozione del provvedimento, ovvero all'atto di stipula del contratto, l'attestazione dell'effettiva utilità per l'Amministrazione del ricorso a professionisti esterni, la quantificazione dell'ammontare della spesa prevista per l'esercizio finanziario in corso e per i due esercizi successivi, e la relativa copertura finanziaria con l'indicazione del capitolo di bilancio.

4. Gli atti di impegno e di liquidazione delle somme di cui ai predetti incarichi devono attestare il rispetto della riduzione complessiva di cui al presente articolo nonché il valore degli incarichi già attribuiti.

5. Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano:

a) al conferimento degli incarichi afferenti alle attività  indicate all’art.6, comma 7, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78,  convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122;

b) per il conferimento di incarichi di assistenza tecnica, funzionali all'attuazione della programmazione regionale unitaria ed interamente finanziati nell'ambito della medesima.

6. L’affidamento di incarichi di cui al comma 1, in assenza dei presupposti di cui al presente articolo, costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità erariale.

7. Il mancato rispetto delle prescrizioni dettate dai commi precedenti costituisce, altresì, elemento negativo di valutazione annuale dei dirigenti.

8. Le strutture regionali inviano semestralmente al Dipartimento “Presidenza” e al Dipartimento "Controlli", nel rispetto delle rispettive competenze, una relazione sugli incarichi affidati e sull'andamento delle spese in argomento.

Art. 4

(Riduzione delle spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre,

pubblicità e rappresentanza)

1. A decorrere dall'anno 2013, le spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza devono essere ridotte dell’80 per cento della medesima spesa impegnata nell'anno 2009.

2. Gli atti di impegno e di liquidazione delle somme di cui al presente articolo devono attestare il rispetto della riduzione di cui al comma 1.

3. Le spese di pubblicità legale delle leggi, dei regolamenti regionali e di tutti gli atti della Regione sono determinate esclusivamente in funzione della pubblicazione in formato digitale del Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria, ai sensi della legge regionale 6 aprile 2011, n. 11, e non possono comunque superare il 20 per cento dello stanziamento previsto nell’anno 2009.

4. Il mancato rispetto delle prescrizioni dettate nei precedenti commi determina responsabilità erariale e costituisce elemento negativo di valutazione annuale dei dirigenti.

5. Le strutture regionali inviano semestralmente al Dipartimento “Presidenza” e al Dipartimento "Controlli", una relazione sull'andamento delle spese in argomento.

Art. 5

(Divieto di spese per sponsorizzazioni)

1. A decorrere dall'anno 2013 non possono essere effettuate spese per sponsorizzazioni.

2. Il mancato rispetto delle prescrizioni dettate dal comma precedente determina responsabilità erariale e costituisce elemento negativo di valutazione annuale dei dirigenti.

3. Ai fini del controllo delle prescrizioni di cui al presente articolo, le strutture regionali inviano, semestralmente, al Dipartimento “Presidenza” e al Dipartimento "Controlli", un’attestazione circa il rispetto del divieto in argomento.

Art. 6

(Limiti all’acquisto di mobili, arredi e autovetture)

1. Ferme restando le misure di contenimento della spesa già previste dalle vigenti disposizioni, negli anni 2013 e 2014, le spese per l’acquisto di mobili e arredi devono essere ridotte dell’80 per cento rispetto a quelle dell’anno 2011.

2. Ferme restando le misure di contenimento della spesa già previste dalle disposizioni vigenti, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge e fino al 31 dicembre 2014, non possono essere acquistate autovetture né possono essere stipulati contratti di leasing aventi ad oggetto autovetture.

3. Gli atti di impegno e di liquidazione delle somme di cui al presente articolo devono attestare il rispetto della riduzione di cui ai commi 1 e 2.

4. La violazione della presente disposizione è valutabile ai fini della responsabilità amministrativa e disciplinare dei dirigenti.

5. Le strutture regionali inviano semestralmente al Dipartimento “Presidenza” e al Dipartimento "Organizzazione e personale", una relazione sull'andamento delle spese in argomento.

Art. 7

(Limiti alle spese per gestione autovetture)

1. Le spese per la manutenzione, il noleggio e la gestione di autovetture, nonché per l’acquisto di buoni taxi, devono essere ridotte dell’80 per cento rispetto alle medesime spese dell’anno 2009. Il predetto limite può essere derogato, per il solo anno 2013, esclusivamente per effetto di contratti di durata pluriennale già in essere.

2. Per quanto non disciplinato dalla presente disposizione si applica l’articolo 5, comma 2, del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito con modificazioni dalla  legge 7 agosto 2012, n. 135.

3. Gli atti di impegno e di liquidazione delle somme di cui al presente articolo devono attestare il rispetto della riduzione di cui al comma 1.

4. La violazione delle disposizioni di cui ai precedenti commi è valutabile ai fini della responsabilità amministrativa e disciplinare dei dirigenti.

5. Le disposizioni dei commi da 1 a 4 non si applicano per gli acquisti effettuati per i servizi di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica e per i servizi sociali e sanitari svolti per garantire i livelli essenziali di assistenza.

6. Le strutture regionali inviano semestralmente al Dipartimento “Presidenza” e al Dipartimento "Organizzazione e personale", una relazione sull'andamento delle spese in argomento.

Art. 8

(Riduzione dei costi per locazioni passive e disposizioni per

l’impiego razionale dei beni regionali)

1. Ai fini del contenimento della spesa pubblica e allo scopo di ottemperare alle prescrizioni contenute all’articolo 3 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito con modificazioni dalla  legge 7 agosto 2012, n. 135, ferme restando le altre misure di contenimento della spesa già previste dalle vigenti disposizioni, e fatto salvo quanto disposto dallo stesso art. 3  in tema di indici Istat e di diritto di recesso del locatore, i canoni di locazione relativi ai contratti di locazione passiva aventi ad oggetto immobili a uso istituzionale stipulati dalle Amministrazioni regionali sono ridotti, a decorrere dal 1º gennaio 2015, della misura del 15 per cento di quanto corrisposto nell’anno 2012.

2. A decorrere dalla data dell'entrata in vigore del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito con modificazioni dalla  legge 7 agosto 2012, n. 135, la riduzione di cui al comma precedente, si applica comunque ai contratti di locazione scaduti o rinnovati dopo tale data. Analoga riduzione si applica anche agli utilizzi in essere in assenza di titolo alla data dell'entrata in vigore del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito con modificazioni dalla  legge 7 agosto 2012, n. 135. Gli atti di impegno e liquidazione delle somme di cui al presente comma devono contenere le attestazioni di riduzione dei canoni di locazione.

3. Il rinnovo del rapporto di locazione è consentito solo in presenza e coesistenza delle seguenti condizioni: a) disponibilità delle risorse finanziarie necessarie per il pagamento dei canoni, degli oneri e dei costi d'uso, per il periodo di durata del contratto di locazione; b) permanenza delle esigenze allocative in relazione ai fabbisogni espressi agli esiti dei piani di razionalizzazione, nonché di quelli di riorganizzazione ed accorpamento delle strutture previste dalle norme vigenti. La condizione di cui al punto a) del presente comma deve essere attestata dal competente settore del Dipartimento “Bilancio e Patrimonio”. La condizione di cui al punto b) del presente comma deve essere attestata dal competente Settore del Dipartimento “Organizzazione e Personale”. Gli atti di impegno e/o di liquidazione delle somme di cui al presente comma devono contenere le attestazioni di cui alla lettera b) ed essere corredate dall’attestazione di cui alla lettera a). In mancanza delle condizioni di cui alle lettere a) e b) del presente comma, i contratti di locazione sono risolti di diritto alla scadenza nei modi e nei tempi ivi pattuiti.

4. Pur in presenza delle risorse finanziarie necessarie per il pagamento dei canoni, degli oneri e dei costi d'uso, l'eventuale prosecuzione nell'utilizzo dopo la scadenza degli immobili già condotti in locazione, per i quali la proprietà ha esercitato il diritto di recesso alla scadenza, deve essere autorizzata dall'organo di vertice dell'Amministrazione regionale e l'autorizzazione deve essere trasmessa all'Agenzia del Demanio per la verifica della convenienza tecnica ed economica.

5. A partire dall’anno 2013 non possono essere stipulati contratti di locazione passiva salvo che si tratti di rinnovi di contratti, effettuati ai sensi di cui al comma 3, ovvero che la locazione sia stipulata per acquisire: a) a condizioni più vantaggiose, la disponibilità di locali in sostituzione di immobili dismessi; b) per continuare ad avere la disponibilità di immobili alienati. Gli atti di impegno e/o liquidazione delle somme per nuovi contratti di locazione passiva devono contenere l’attestazione delle condizioni di cui al presente comma.

6. L’amministrazione regionale, con apposito Piano da adottarsi entro 60 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, deve individuare soluzioni allocative alternative economicamente più vantaggiose e rispettose delle condizioni contenute nei precedenti commi.

7. L'ottimizzazione degli spazi ad uso ufficio è perseguita rapportando gli stessi alle effettive esigenze funzionali degli uffici e alle risorse umane impiegate avuto riguardo ai parametri di riferimento di cui all’art.3, comma 9, del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito con modificazioni dalla  legge 7 agosto 2012, n. 135.

8. Entro 90 giorni dalla data di pubblicazione della presente legge, la Giunta regionale deve approvare il Piano di razionalizzazione degli spazi senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

9. Una quota parte pari al 15 per cento dei risparmi di spesa conseguiti all’esito della razionalizzazione degli spazi sarà utilizzata, in sede di predisposizione del bilancio di previsione per l'anno successivo a quello in cui è stata verificata e accertata la sussistenza dei risparmi di spesa medesimi,  alla realizzazione di progetti di miglioramento della qualità dell'ambiente di lavoro e di miglioramento del benessere organizzativo, purché inseriti nell'ambito dei piani di razionalizzazione. La sussistenza dei risparmi di spesa conseguiti all’esito della razionalizzazione degli spazi  dovrà risultare da idonei atti predisposti dal Dipartimento ”Organizzazione e Personale” di concerto con il Dipartimento “Bilancio e Patrimonio”. Nella predisposizione dei piani di ottimizzazione e razionalizzazione degli spazi dovranno in ogni caso essere tenute in considerazione le vigenti disposizioni sulla riduzione degli assetti organizzativi, ivi comprese quelle recate dalla presente legge.

10. Al fine del completamento del processo di razionalizzazione e ottimizzazione dell'utilizzo, a qualunque titolo, degli spazi destinati all'archiviazione della documentazione cartacea, entro il 31 dicembre di ogni anno, ciascuna struttura regionale effettua lo scarto degli atti di archivio.

11. I Dipartimenti regionali, devono comunicare, entro 30 giorni dall’effettuazione delle procedure di cui al comma precedente, al Dipartimento “Organizzazione e personale” e al Dipartimento “Bilancio e Patrimonio”, gli spazi ad uso archivio resisi liberi all'esito della procedura di cui sopra, per consentire di avviare ove possibile, un processo di riunificazione, in poli logistici allo scopo destinati, degli archivi di deposito dell’Amministrazione regionale.

12. Nell'ambito delle misure finalizzate al contenimento della spesa, il competente Dipartimento “Bilancio e Patrimonio” comunica all'Agenzia del demanio, entro, e non oltre, il 31 dicembre di ogni anno, gli immobili o porzioni di essi di proprietà dei medesimi, al fine di consentire la verifica della idoneità e funzionalità dei beni ad essere utilizzati in locazione passiva dalle Amministrazioni statali per le proprie finalità istituzionali.

13. Il mancato rispetto delle prescrizioni dettate dai commi precedenti costituisce elemento negativo di valutazione annuale dei Dirigenti regionali coinvolti.

14. Per quanto non disciplinato nel presente articolo si applicano, ove compatibili, le disposizioni contenute nell’articolo 3 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito con modificazioni dalla  legge 7 agosto 2012, n. 135.

Art. 9

(Contenimento delle spese di funzionamento della Regione)

1. Ai fini del contenimento delle spese di funzionamento delle proprie strutture e nell’ottica della spending review, l’amministrazione regionale, anche con apposito piano triennale e azionando le modalità di acquisto previste nel decreto legge 7 maggio 2012 n. 52, convertito con modificazioni dalla legge 6 luglio 2012, n. 94 e dal decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito con modificazioni dalla  legge 7 agosto 2012, n. 135, consegue un risparmio netto di almeno il 20 per cento rispetto alla spesa realizzata nell'anno 2011, attraverso l'individuazione di misure finalizzate alla razionalizzazione delle spese per:

a) manutenzione, riparazione, adattamento e gestione dei locali. In ogni caso le spese annue di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili utilizzati dall’amministrazione regionale non possono essere superiori alla misura del 2 per cento del valore dell'immobile utilizzato;

b) la vigilanza diurna e notturna dei locali adibiti ad uffici regionali;

c) i canoni e le utenze per la telefonia, la luce, l'acqua, il gas e gli altri servizi;

d) la manutenzione di mobili, l’acquisto e la manutenzione di macchine e attrezzature varie non informatiche per il funzionamento degli uffici;

e) l'acquisto di stampati, registri, cancelleria e materiale vario per gli uffici;

f) l'acquisto di libri, riviste, giornali, ed altre pubblicazioni;

g) pubblicazione di studi, ricerche, manifesti ed altri documenti;

h) le spese postali e telegrafiche.

2. A decorrere dall'anno 2013, le spese per missioni sono ridotte del 50 per cento rispetto alla medesima spesa impegnata nell'anno 2009.

3. Gli atti di impegno e di liquidazione delle somme di cui ai precedenti commi devono attestare il rispetto della riduzione.

4. Il mancato rispetto delle prescrizioni dettate dai commi precedenti determina responsabilità erariale e costituisce elemento negativo di valutazione annuale dei Dirigenti.

5. Le strutture regionali inviano semestralmente, al Dipartimento “Presidenza” e al Dipartimento "Organizzazione e personale", una relazione sull'andamento delle spese in argomento.

Art. 10

(Altri interventi di razionalizzazione degli apparati amministrativi)

1. Al fine di adempiere alle disposizioni di principio contenute all’art.6, comma 4, del decreto legge 31 maggio 2010 n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, il dipendente dell’amministrazione regionale, nei casi stabiliti dalla legge e quando ne sia autorizzato dagli Organi competenti, può partecipare all'amministrazione o far parte di collegi sindacali in società o enti partecipati dalla Regione, o comunque ai quali questa contribuisca, nonché in quelli che siano concessionari dell'amministrazione regionale o che siano sottoposti alla vigilanza di questa. Nei casi di rilascio dell'autorizzazione, l'incarico si intende svolto nell'interesse dell'amministrazione regionale ed i compensi dovuti dalla società o dall'ente sono corrisposti direttamente alla predetta amministrazione per confluire nelle risorse destinate al trattamento accessorio della dirigenza o del personale dipendente. La disposizione di cui al presente comma si applica anche agli incarichi in corso alla data di entrata in vigore del presente provvedimento.

2. In materia di trattamento economico annuo onnicomprensivo di chiunque riceva a carico delle finanze pubbliche emolumenti o retribuzioni nell'ambito di rapporti di lavoro dipendente o autonomo con l’amministrazione regionale, si applicano le disposizioni contenute nell’art.23ter del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito con modificazioni nella legge 22 dicembre 2011, n. 214.

Art. 11

(Interventi per la riduzione del fabbisogno determinato

dalla legislazione vigente)

1. Al fine di razionalizzare ed ottimizzare le spese a carico del bilancio regionale, superando il criterio della spesa storica, la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale entro il 30 giugno 2013, un programma di riqualificazione nel suo insieme della spesa regionale determinata dalla legislazione vigente, che si pone l’obiettivo di individuare quelle disposizioni di legge che hanno ormai esaurito la loro funzione sociale o che, valutata la loro utilità o ricaduta in termini di valore aggiunto, non sono più compatibili con l’attuale quadro di finanza pubblica.

2. L’attività di cui al comma 1, che deve comportare una riduzione complessiva del fabbisogno di spesa che ricade sulle risorse autonome regionali di almeno 50.000.000,00 di euro a regime, è improntata ai seguenti criteri:

a) riorganizzazione delle leggi regionali di spesa da mantenere in vigore per settori omogenei o per materie, tenendo conto dei contenuti e delle specificità di ciascuna di esse;

b) valutazione delle spese degli enti a partecipazione regionale e degli organismi che gravano, in tutto o in parte, sul bilancio regionale;

c) analisi e valutazione delle piante organiche della Giunta regionale, degli enti strumentali e delle società e consorzi a partecipazione regionale, con l'obiettivo di ridurre i costi del personale e di funzionamento;

d) individuazione e realizzazione di buone pratiche, sia in termini di semplificazione delle procedure amministrative e di riduzioni dei tempi, sia in termini di risparmi per il bilancio regionale, attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie e la costante azione di benchmarking con altre regioni.

Titolo II

Razionalizzazione delle spese degli enti subregionali

e delle società partecipate

Art. 12

(Disposizioni in materia di società partecipate e di Enti subregionali)

1. La realizzazione della riduzione degli oneri finanziari degli Enti sub-regionali, per come indicato all’art.9, comma 1, del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, è garantita dalla riduzione del 20 per cento dei trasferimenti regionali agli Enti strumentali, nonché dalle riduzioni di spesa disciplinate nel presente Titolo.

Art. 13

(Norme di contenimento della spesa per gli enti sub-regionali)

1. Gli Enti strumentali, gli Istituti, le Agenzie, le Aziende, gli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione, anche con personalità giuridica di diritto privato nonché gli enti di cui alla legge regionale 24 dicembre 2001 n. 38, provvedono secondo le modalità contenute nelle vigenti disposizioni normative, all’adeguamento dei rispettivi statuti, al fine di assicurare che, a partire dal primo rinnovo, gli Organi di amministrazione, di indirizzo e di vigilanza, siano costituiti in forma monocratica.

2. Gli Enti strumentali, gli Istituti, le Agenzie, le Aziende, gli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione, anche con personalità giuridica di diritto privato nonché gli enti di cui alla legge regionale 24 dicembre 2001 n. 38, provvedono secondo le modalità contenute nelle vigenti disposizioni normative, all’adeguamento dei rispettivi statuti al fine di assicurare che, a partire dal primo rinnovo, gli Organi di controllo siano costituiti in forma monocratica, da un revisore effettivo ed uno supplente.

3. Dall’attuazione delle disposizioni contenute nei precedenti commi deve conseguire una riduzione delle spese pari o superiore al 60 per cento rispetto alle medesime spese afferenti all’esercizio 2011. Tale risparmio deve essere assicurato con l’eventuale abbattimento dei compensi, dei gettoni, delle indennità, delle retribuzioni o delle altre utilità comunque denominate. Gli importi spettanti agli Organi di amministrazione, indirizzo, vigilanza e controllo, si intendono omnicomprensive anche dei rimborsi spese.

4. Il compenso dei componenti supplenti degli organi di controllo è consentito esclusivamente in caso di sostituzione di un sindaco effettivo, in misura corrispondente alla durata della sostituzione stessa, e previa decurtazione della medesima somma al componente effettivo.

5. Nel caso in cui la partecipazione ai comitati, alle commissioni, ad altri Organi collegiali non sia onorifica, i compensi, i gettoni, le indennità, le retribuzioni o altre utilità comunque denominate, corrisposti ai componenti di organi di indirizzo, direzione e controllo, di consigli di amministrazione e ai titolari di incarichi di qualsiasi tipo, nominati negli enti sub-regionali, negli Istituti, nelle Agenzie, nelle Aziende, nelle Fondazioni, negli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione, anche con personalità giuridica di diritto privato nonché gli enti di cui alla legge regionale24 dicembre 2001 n. 38, sono automaticamente ridotti del 20 per cento rispetto al valore attuale. La riduzione non si applica al trattamento retributivo di servizio. Le somme di cui al presente comma si intendono omnicomprensive del rimborso spese.

6. Il compenso stabilito per i componenti degli Organi di amministrazione, indirizzo, vigilanza e controllo non può comunque essere superiore al trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione in conformità all’articolo 3 del DPCM del 23 marzo 2012. Sono fatte salve le disposizioni legislative e regolamentari che prevedono limiti inferiori a quello previsto al presente comma.

7. La disposizione di cui al comma 5 non si applica ai compensi previsti per il Collegio di revisori degli enti sub-regionali i cui emolumenti e compensi sono stati ridotti dall’articolo 10 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 22.

8. Ai fini della verifica e della rendicontazione delle attività di controllo, nonché del raggiungimento degli obiettivi assegnati, gli Enti strumentali, gli Istituti, le Agenzie, le Aziende, gli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione, si avvalgono dell’Organismo regionale Indipendente di Valutazione (OIV) della performance della Regione Calabria, istituito ai sensi dell’art. 11, comma 1, della legge regionale 3 febbraio 2012 n. 3.

9. A partire dal primo rinnovo gli Organismi indipendenti di Valutazione (OIV), costituiti presso enti e soggetti, di cui al precedente comma 1, in data antecedente a quella di vigenza della presente norma, sono sciolti e le relative competenze sono immediatamente trasferite all’OIV regionale.

10. Allo scopo di ottemperare alle disposizioni statali in tema di “spending review”, e fermo restando le misure di contenimento della spesa già previste dalle disposizioni vigenti, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge gli Enti strumentali, gli Istituti, le Agenzie, le Aziende, le Fondazioni, gli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione, anche con personalità giuridica di diritto privato, gli enti di cui alla legge regionale 24 dicembre 2001 n. 38 e la Commissione regionale per l’emersione del lavoro irregolare, sono tenuti al rispetto delle seguenti disposizioni:

a) la spesa annua per incarichi di studio, di consulenza e prestazione d'opera professionale a soggetti esterni deve essere ridotta dell’80 per cento rispetto a quella sostenuta nell'anno 2009. Alle presente disposizione si applicano le esclusioni di cui all’art. 3, comma 5, della presente legge;

b) nel rispetto dei limiti di cui alla precedente lettera a),  possono essere conferiti incarichi di consulenza in materia informatica solo in casi eccezionali, adeguatamente motivati, in cui occorra provvedere alla soluzione di problemi specifici connessi al funzionamento dei sistemi informatici;

c) non è ammesso il rinnovo dei contratti di cui all'articolo 7, comma 6, lettera c), del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.L'eventuale proroga dell'incarico originario è consentita, in via eccezionale, al solo fine di completare il progetto e per ritardi non imputabili al collaboratore, ferma restando la misura del compenso pattuito in sede di affidamento dell'incarico;

d) possono avvalersi di personale a tempo determinato ovvero con contratti di collaborazione coordinata e continuativa nel limite del 50 per cento della spesa sostenuta per le rispettive finalità nell'anno 2009;

e) le spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza devono essere ridotte dell’80 per cento rispetto alla medesima spesa impegnata nell'anno 2009;

f) le spese per missioni devono essere ridotte del 50 per cento rispetto alla medesima spesa impegnata nell'anno 2009;

g) la spesa per l’attività di formazione deve essere ridotta del 50 per cento rispetto alla medesima spesa impegnata nell'anno 2009;

h) le spese per la manutenzione, il noleggio e la gestione di autovetture, nonché per l’acquisto di buoni taxi, devono essere ridotte dell’80 per cento rispetto alle medesime spese dell’anno 2009. Il predetto limite può essere derogato, per il solo anno 2013, esclusivamente per effetto di contratti pluriennali già in essere. Per quanto non disciplinato dalla presente disposizione si applica l’articolo 5, comma 2, del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito nella legge 7 agosto 2012, n. 135;

i) sino al 31 dicembre 2014, non è possibile acquistare autovetture né stipulare contratti di leasing aventi ad oggetto autovetture.

j) negli anni 2013 e 2014 non possono essere effettuate spese di ammontare superiore al 20 per cento della spesa sostenuta nell'anno 2011 per l'acquisto di mobili e arredi;

k) per quanto non disciplinato nelle precedenti lettere h) e i), si applica l’articolo 5, comma 2, del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito nella legge 7 agosto 2012, n. 135;

l) in attuazione dell’art.3 del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito dalla legge 7 agosto 2012 n. 135, i canoni dei contratti di locazione passiva sono ridotti nella misura del 15 per cento a partire dal 1 gennaio 2015. A decorrere dalla data dell'entrata in vigore della presente legge la riduzione di cui al periodo precedente si applica comunque ai contratti di locazione scaduti o rinnovati dopo tale data. Analoga riduzione si applica anche agli utilizzi in essere in assenza di titolo alla data di entrata in vigore della presente legge. Il rinnovo del rapporto di locazione  è consentito solo in presenza e coesistenza delle seguenti condizioni:

1) disponibilità delle risorse finanziarie necessarie per il pagamento dei canoni, degli oneri e dei costi d'uso, per il periodo di durata del contratto di locazione;

2) permanenza delle esigenze allocative in relazione ai fabbisogni espressi agli esiti dei piani di razionalizzazione nonché di quelli di riorganizzazione ed accorpamento delle strutture previste dalle norme vigenti;

3) in mancanza delle condizioni di cui ai precedenti punti 1) e 2), si attuano le disposizioni contenute al primo periodo dell’art. 3, comma 5, del decreto  legge  6 luglio 2012 n. 95,  convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 135. Pur in presenza delle risorse finanziarie necessarie per il pagamento dei canoni, degli oneri e dei costi d'uso, l'eventuale prosecuzione nell'utilizzo dopo la scadenza degli immobili già condotti in locazione, per i quali la proprietà ha esercitato il diritto di  recesso alla scadenza, deve essere autorizzata dal competente organo di vertice e l'autorizzazione deve essere trasmessa al Dipartimento vigilante e al Dipartimento “Controlli”;

m) a partire dall’anno 2013 non si possono stipulare contratti di locazione passiva salvo che si tratti di rinnovi di contratti, ovvero la locazione sia stipulata per acquisire:

1) a condizioni più vantaggiose, la disponibilità di locali in sostituzione di immobili dismessi;

2) per continuare ad avere la disponibilità di immobili alienati;

n) predisposizione, entro trenta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, di idoneo provvedimento, asseverato dagli Organi di controllo, relativo alla ricognizione dei contratti di locazione in essere con specifica indicazione di tutte le informazioni economiche e giuridiche di detti contratti, delle dimensioni degli immobili in locazione e dell’individuazione dei dipendenti ubicati in ciascun immobile;

o) predisposizione, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge di apposito Piano asseverato dagli Organi di controllo, contenente soluzioni allocative alternative economicamente più vantaggiose e rispettose delle condizioni contenute nei precedenti commi;

p) ridurre del 20 per cento, rispetto all’anno 2009:

1) le spese per la manutenzione, riparazione, adattamento e gestione dei locali. In ogni caso le spese annue di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili non possono essere superiori alla misura del 2 per cento del valore dell'immobile stesso;

2) le spese per la vigilanza diurna e notturna dei locali adibiti ad uffici;

3) le spese per i canoni e le utenze per la telefonia, la luce, l'acqua, il gas, e gli altri servizi;

4) le spese per la manutenzione di mobili, l’acquisto e la manutenzione di macchine e attrezzature varie non informatiche per il funzionamento degli uffici;

5) le spese per l'acquisto di stampati, registri, cancelleria e materiale vario per gli uffici;

6) le spese per l'acquisto di libri, riviste, giornali, ed altre pubblicazioni;

7) le spese per la pubblicazione di studi, ricerche, manifesti ed altri documenti;

8) le spese postali e telegrafiche.

11. Al fine di consentire il rispetto delle prescrizioni di cui ai commi precedenti, gli Enti sub-regionali di cui al presente articolo adottano un apposito provvedimento che, tenendo conto anche delle prescrizioni di cui alla pregressa normativa in materia, quantifichi il limite di spesa per l'anno 2013.

12. Gli Enti indicati nel presente articolo  trasmettono il detto provvedimento, munito del visto di asseverazione dei rispettivi organi di controllo, entro cinque giorni dall'adozione, al Dipartimento "Controlli" e al Dipartimento regionale vigilante. Quest’ultimo, in caso di inottemperanza, segnalerà all’Organo competente la necessità di provvedere alla nomina di un commissario “ad acta”, con oneri a carico del funzionario o dirigente inadempienti, fatte salve le eventuali ulteriori responsabilità.

13. Il mancato ed ingiustificato raggiungimento degli obiettivi di contenimento della spesa previsti dal presente articolo, può costituire causa di revoca automatica nei confronti dei soggetti a qualunque titolo nominati negli Enti indicati nel presente articolo.

14. La violazione della presente disposizione è valutabile ai fini della responsabilità amministrativa, contabile e disciplinare dei dirigenti.

Art. 14

(Razionalizzazione degli organi degli Enti Parco -

Modifiche alla legge regionale  14 luglio 2003, n. 10)

1. Alle legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 “Norme in materia di aree protette” sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:

a) l’art. 12 è così sostituito:

“Art. 12

 

1. L'Ente Parco regionale ha personalità di diritto pubblico, sede legale ed amministrativa nel territorio del parco regionale ed è sottoposto alla vigilanza della Regione Calabria. Sono organi dell'Ente parco regionale:

a) il Presidente;

b) la Comunità del parco;

c) il revisore unico.

2. Gli organi dell'Ente Parco regionale durano in carica cinque anni ed i membri possono essere confermati una sola volta.”

b) l’art. 13 è così sostituito:

“Art. 13

1. Il Presidente dell'Ente Parco regionale è nominato con decreto dal Presidente della Giunta regionale. Il Presidente ha la legale rappresentanza dell'Ente parco, ne coordina l'attività e la gestione.  Al Presidente dell'Ente Parco regionale sono attribuiti i poteri di cui all'art. 29 della legge n. 394/91.

2. Il Presidente dell'Ente Parco regionale non può esercitare attività che non consentano la presenza costante nella gestione dell'Ente. L'ufficio di Presidente è incompatibile con quello di Parlamentare Europeo o Nazionale, Consigliere regionale, provinciale, comunale, di Comunità montana, nonché con quello di Sindaco o Assessore comunale, Presidente o assessore provinciale, Presidente o assessore della Comunità montana. Lo Statuto può regolamentare ulteriormente l'espletamento delle funzioni inerenti l'incarico.”

3. Il Presidente coordina l’attività e la gestione dell’Ente Parco, decidendo  in merito a tutte le questioni generali riguardanti, in  particolare:

a) adotta i bilanci e,  sentito il Comitato Tecnico Scientifico regionale per le aree protette, li invia ai fini dell’approvazione alla Giunta regionale;

b) definisce i criteri ed adotta il piano per il Parco;

c) adotta il piano pluriennale economico e sociale predisposto dalla Comunità del Parco;

d) delibera, sentita la Comunità del Parco, lo statuto dell'Ente Parco;

e) delibera il censimento delle specie botaniche e faunistiche con particolare attenzione a quelle rare ed endemiche presenti nell’area protetta”.

c) l’articolo 14 è soppresso.

d) l’articolo 15, comma 4, è così modificato: “4. Il Revisore unico, qualora riscontri gravi irregolarità nella gestione dell'ente parco, ne riferisce immediatamente alla Giunta regionale. Ha diritto di accesso agli atti e documenti dell'Ente Parco.”

e) l’articolo 16, comma 2, lett e), è così modificato: “e) su altre  questioni richieste dal Presidente dell’Ente Parco;”

f) all’articolo 16, comma 3, le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;

g) all’articolo 16 è introdotto il seguente comma: “11. La partecipazione alla Comunità del parco è onorifica e non può dare luogo a rimborso spese.”

h) all’articolo 17, comma 2, le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;

i) all’articolo 18, comma 3, le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;

l) all’articolo 18, comma 4, le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;

m) all’articolo 21, comma 5, le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;

n) all’articolo 21, comma 6, le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”.

o) all’articolo 23, comma 4, le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;

p) all’articolo 31 bis, comma 1, è eliminata la frase  “indetta dal Consiglio”;

q) all’articolo 31 bis, comma 4, le parole “alle delibere del Consiglio direttivo” sono sostituite dalle parole “alle determinazioni del Presidente”;

r) l’articolo 36, comma 1, lett. c), è così sostituito: “c) esercita il controllo di legittimità e di merito sugli atti adottati dal Presidente, limitatamente alle deliberazioni relative alla dotazione organica ed alla strutturazione organizzativa”;

s) all’articolo 37, comma 2, sono eliminate le seguenti parole “lo scioglimento del Consiglio direttivo e”.

Art. 15

(Norme di contenimento della spesa per le società “in house” e per le società controllate

direttamente o indirettamente)

1. Fermo restando quanto previsto in materia di controllo analogo per le società “in house providing” e fatte salve le pregresse misure in tema di contenimento delle spese, l’amministrazione regionale,  esercita i poteri del socio previsti dalla normativa vigente  al fine di ottenere che le  società “in house providing” e le società controllate, direttamente o indirettamente, dalla Regione, anche attraverso modifiche statutarie, ottemperino alle seguenti disposizioni:

a) gli Organi di amministrazione, di indirizzo e di vigilanza, a partire dal primo rinnovo devono essere costituiti in forma monocratica, ad eccezione degli Organi di amministrazione  e di indirizzo di Fincalabra;

b) nei casi previsti dall’art. 2477 c.c.  e a partire dal primo rinnovo, gli  Organi di controllo devono essere costituiti in forma monocratica;

c) nei casi in cui, secondo le vigenti disposizioni, sia obbligatoria la presenza di Organi di controllo collegiali, a partire dal primo rinnovo, il numero dei componenti  non può essere superiore a tre, e l’importo spettante a ciascuno dei componenti deve essere ridotto del 60 per cento rispetto a quello stabilito per l’esercizio 2012. Il compenso dei componenti supplenti dell’Organo di controllo è consentito solo in caso di sostituzione di un componente effettivo, in misura corrispondente alla durata della sostituzione stessa, e previa decurtazione della medesima somma al componente effettivo;

d) dall’attuazione delle disposizioni contenute nei precedenti commi deve discendere una riduzione delle spese pari o superiore al 60 per cento delle medesime spese afferenti all’esercizio 2011. Tale contrazione sarà assicurata con l’eventuale abbattimento dei compensi, dei gettoni, delle indennità, delle retribuzioni o delle altre utilità comunque denominate. Gli importi spettanti agli Organi di  amministrazione, indirizzo, vigilanza e controllo,  si intendono omnicomprensive anche dei rimborsi spese;

e) a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge i compensi, gettoni, le indennità, le retribuzioni o altre utilità comunque denominate, corrisposti agli Organi di amministrazione, indirizzo, vigilanza e controllo,  sono automaticamente ridotti del 20 per cento rispetto agli importi risultanti alla data del 30 novembre 2012 o, se inferiore, alla data del 30 aprile 2010 e, in ogni caso non possono essere cumulativamente superiori  al trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione in conformità all’articolo 3 del DPCM del 23 marzo 2012. La riduzione non si applica al trattamento retributivo di servizio. Le somme di cui alla presente lettera si intendono omnicomprensive anche del rimborso spese;

f) sono in ogni caso fatte salve le disposizioni legislative e regolamentari che prevedono, per i compensi,  limiti inferiori  a  quello previsto dalla precedente lettera e);

g) alle società di cui al comma 1, fermo restando la necessità di adeguare le eventuali  politiche delle assunzioni  alle disposizioni previste dall’art. 9 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122,  per come disposto dall’art.4, comma 9 del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, sino al 31 dicembre 2015, si applicano le disposizioni limitative delle assunzioni previste per l'amministrazione  regionale. Salva comunque l’applicazione  delle misure di contenimento di cui al precedente periodo, se più restrittiva continuano ad applicarsi le disposizioni di cui all'articolo  18, comma 2, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 , convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133;

h) a decorrere dall’anno 2013 e sino al 31 dicembre 2014 le società di cui al comma 1 devono dare applicazione al comma 11 dell’art.4 del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 135;

i) fermo restando la misura di contenimento della spesa contenuta nella precedente lettera h) del presente articolo, e per come disposto dall’articolo 23-bis, comma 5-ter, del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni nella legge 22 dicembre 2011, n. 214, il trattamento economico annuo onnicomprensivo dei dipendenti delle società di cui al presente articolo non può comunque essere superiore al trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione. Sono in ogni caso  fatte salve le disposizioni legislative e regolamentari che prevedono limiti ai compensi inferiori a quello previsto al periodo precedente;

j) la spesa per il personale a tempo determinato, per co.co.co o co.co.pro., deve essere pari al 50 per cento rispetto a quelle sostenute nell’anno 2009;

k) la spesa annua per incarichi di studio, di consulenza e prestazione d'opera professionale a soggetti esterni deve essere ridotta dell’80 per cento rispetto a quella sostenuta nell'anno 2009;

l) nel rispetto dei limiti di cui alla lettera k), possono essere conferiti  incarichi di consulenza in materia informatica solo in casi eccezionali, adeguatamente motivati, in cui occorra provvedere alla soluzione di problemi specifici connessi al funzionamento dei sistemi informatici;

m) devono essere rispettate le disposizioni di cui all'articolo 7, commi 6 e 6-bis, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in materia di presupposti, limiti ed obblighi di trasparenza nel conferimento degli incarichi;

n) le spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza devono essere ridotte dell’80 per cento della medesima spesa impegnata nell'anno 2009;

o) non è ammesso il rinnovo dei contratti di cui  all'articolo 7, comma 6, lettera c), del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. L'eventuale proroga dell'incarico originario è consentita, in via eccezionale, al solo fine di completare il progetto e per ritardi non imputabili al collaboratore, ferma restando la misura del compenso pattuito in sede di affidamento dell'incarico;

p) le spese per missioni devono essere ridotte dell’80 per cento rispetto alla medesima spesa impegnata nell'anno 2009;

q) la spesa per attività di formazione deve essere ridotta del 50 per cento rispetto alla medesima spesa impegnata nell'anno 2009;

r) le spese per la manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture, nonché per l’acquisto di buoni taxi, devono essere ridotte  del 90 per cento rispetto alle medesime spese dell’anno 2009. Il predetto limite può essere  derogato,  per  il  solo  anno  2013, esclusivamente per effetto di contratti pluriennali già  in  essere. La predetta disposizione non si applica, ove compatibile,  nei casi previsti dall’articolo 5, comma 2, del  decreto legge 95/2012 convertito nella legge  7 agosto 2012, n. 135.Per quanto non disciplinato dalla presente disposizione, si applica l’articolo 5, comma 2, del  decreto legge 95/2012 convertito nella legge  7 agosto 2012, n. 135;

s) sino al 31 dicembre 2014, non si possono acquistare autovetture né si possono stipulare contratti di leasing aventi per oggetto autovetture;

t) negli anni 2013 e 2014  non possono essere effettuare spese di ammontare superiore al 20 per cento della spesa sostenuta nell'anno 2011 per l'acquisto di mobili e arredi;

u) le disposizioni di cui alle precedenti lettere q) e r) non si applicano nei casi previsti dall’articolo 5, comma 2, del decreto legge n. 95/2012 convertito nella legge  7 agosto 2012, n. 135.  Per quanto non disciplinato nelle precedenti lettere q) e r),  si applica l’articolo 5, comma 2, del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito nella legge  7 agosto 2012, n. 135;

v) in materia di trattamento economico annuo onnicomprensivo di chiunque riceva  emolumenti  o  retribuzioni nell'ambito di rapporti di lavoro dipendente o autonomo, si applicano le disposizioni contenute nell’articolo 23ter nel decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito con modificazioni nella legge 22 dicembre 2011, n. 214;

w) deve essere disposta l’attuazione delle misure di contenimento in tema di contratti di locazione indicate all’art. 8 della presente legge. Le misure e i Piani di contenimento adottati devono essere tempestivamente comunicati ai Dipartimenti che esercitano la vigilanza e al Dipartimento “Controlli”;

x) è obbligatorio ridurre del 20 per cento,  rispetto all’anno 2009:

1) i costi per manutenzione, riparazione, adattamento e gestione dei locali. In ogni caso le spese annue di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili utilizzati dall’amministrazione regionale non possono essere superiori alla misura del 2 per cento del valore dell'immobile utilizzato;

2) gli eventuali costi  per la vigilanza diurna e notturna dei locali adibiti ad uffici;

3) i costi per  canoni e  utenze per la telefonia, la luce, l'acqua il gas e gli altri servizi;

4) i costi di manutenzione di mobili, l’acquisto e la manutenzione di macchine e attrezzature varie non informatiche per il funzionamento degli uffici;

5) i costi per l'acquisto di stampati, registri, cancelleria e materiale vario per gli uffici;

6) i costi per l'acquisto di libri, riviste, giornali, ed altre pubblicazioni;

7) i costi per la pubblicazione di studi, ricerche, manifesti ed altri documenti;

8) le spese postali e telegrafiche.

2. Per quanto non disposto diversamente dal presente articolo si attuano le disposizioni contenute all’articolo 4 del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.

3. Il mancato ed ingiustificato raggiungimento degli obiettivi di contenimento della spesa previsto dal presente articolo è valutato ai fini della revoca  nei confronti dei soggetti a qualunque titolo nominati nelle Società di cui al presente articolo.

4. Le società di cui al comma 1,  semestralmente, trasmettono al Dipartimento regionale vigilante e al “Dipartimento Controlli”, una relazione, asseverata dai rispettivi organi di controllo, attestante l’attuazione delle disposizioni di cui ai precedenti commi.

Art. 16

(Riduzione dei compensi per spese generali

spettanti ai Consorzi di bonifica e all’Afor)

1. Il compenso a titolo di spese generali spettante ai Consorzi di Bonifica ed all'Afor, per gli interventi di cui all'art. 2 della legge regionale 19 ottobre 1992, n. 20, stabilito con l’art. 28 della legge regionale 21 agosto 2006, n. 7 è rideterminato per come indicato nei successivi commi del presente articolo.

2. A decorrere dall’1 gennaio 2013 il compenso a titolo di spese generali spettante ai Consorzi di Bonifica ed all'Afor, per gli interventi di cui all'art. 2 della legge regionale 19 ottobre 1992, n. 20, non può superare l'aliquota del 6 per cento del relativo costo per i Consorzi di Bonifica e del 4 per cento del relativo costo per l'Afor.

3. A decorrere dall’1 gennaio 2014 il compenso a titolo di spese generali spettanti ai Consorzi di Bonifica ed all'Afor, per gli interventi di cui all'art. 2 della legge regionale 19 ottobre 1992, n. 20, non può superare l'aliquota del 3,5 per cento del relativo costo sia per i Consorzi di Bonifica che per l'Afor.

4. Per gli interventi in corso di rendicontazione afferenti l'esercizio finanziario 2012, il compenso a titolo di spese generali spettanti ai Consorzi di Bonifica e all'Afor, non può superare l'aliquota dell'8 per cento del relativo costo per i Consorzi di Bonifica e del 5 per cento del relativo costo per l'Afor.

5. Dalla data dell’1 gennaio 2012 non si applicano le disposizioni previste dall’art. 28, commi 7 e 8, della legge regionale 21 agosto 2006, n.7.

6. Per le attività analoghe svolte dal Parco Regionale delle Serre si applicano le medesime percentuali stabilite per l’Afor.

Art. 17

(Consorzi di bonifica)

1. Entro quarantacinque giorni dall’entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale una relazione contenente un’analisi dettagliata sul grado di rispondenza ai criteri di funzionalità operativa e di economicità gestionale delle attività e del funzionamento dei Consorzi di bonifica, di cui alla legge regionale 23 luglio 2003, n. 11. La relazione provvede, altresì, a formulare un’ipotesi di dimensionamento gestionale improntato a criteri di efficienza ed economicità, in direzione di una riduzione degli oneri finanziari non inferiore al 20 per cento.

Art. 18

(Modifiche alla legge regionale 11 maggio 2007, n. 9)

1. All’articolo 4 della legge regionale 11maggio 2007, n. 9, sono apportate le seguenti modifiche:

a) al comma 3, le parole “ed un Vice Commissario con funzioni vicarie” sono soppresse;

b) al comma 5, dopo le parole “Gli organi statutari” sono aggiunte le parole “, il direttore generale e i vice direttori generali”.

Titolo III

Disposizioni in materia di entrate e

Tributi regionali

Art. 19

(Addizionale regionale al canone per le utenze di acqua pubblica)

1.      A norma dell'art.2 comma 2, della legge 16 maggio 1970, n.281, e dell'art. 89 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, a decorrere dall’1 gennaio 2013 l'addizionale regionale al canone per le utenze di acqua pubblica, esclusivamente in caso di uso irriguo per le piccole derivazioni (canone idrico), è rideterminata nella misura del 300 per cento dell'ammontare del canone annuo.

Art. 20

(Ammontare della tassa per l'abilitazione all'esercizio professionale )

1. Il  comma 5 dell’articolo 37 della  legge regionale 13 aprile 1995, n. 16, istitutivo della tassa per l’abilitazione all’esercizio delle professioni, è sostituito dal seguente:

"5. La tassa prevista dall'art. 190 del T.U. sull'istruzione superiore approvato con R.D. 31 agosto 1933, n. 1592 a carico di coloro che conseguono l'abilitazione all'esercizio professionale, con la presente legge, diviene tributo proprio della Regione Calabria, a norma dell'art. 121 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616. L’ammontare della tassa, a decorrere dal 2013, è fissato in euro 103,29, e viene corrisposta per una sola volta mediante versamento da effettuare con apposito bollettino postale riportante l’indicazione della causale e dell’anno di riferimento."

Art. 21

(Requisiti per il rilascio e il rinnovo di provvedimenti a carattere concessorio)

1. A decorrere dal 1° gennaio 2013, l'esatto adempimento  degli obblighi tributari nei confronti della Regione Calabria nel triennio antecedente le istanze di rilascio e rinnovo dei provvedimenti di cui al presente articolo, costituisce requisito indispensabile per il rilascio ed il rinnovo delle seguenti concessioni regionali:

a) concessioni regionali relative ad attività produttive;

b) concessioni per le grandi derivazioni di acque pubbliche;

c) concessioni demaniali marittime;

d) concessioni demaniali idriche;

e) concessioni per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche regionali;

f) concessioni statali per l’occupazione e l’uso dei beni del patrimonio indisponibile dello Stato individuati dall'art. 826, comma 2, del codice civile (foreste, miniere, cave, torbiere, ecc.);

g) autorizzazioni alla costruzione ed esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (decreto legislativo 29.12.2003, n. 387).

2. I soggetti interessati dovranno produrre agli enti preposti, in sede di istanza di rilascio o di rinnovo della concessione, autodichiarazione ai sensi della vigente normativa attestante l'esatto adempimento degli obblighi tributari nei confronti della Regione Calabria nel triennio precedente l'anno di presentazione dell'istanza di concessione.

3. Gli uffici preposti al rilascio delle concessioni dovranno verificare la veridicità di tale dichiarazione, richiedendo apposita certificazione a mezzo posta elettronica certificata ai rispettivi settori di competenza della Regione Calabria.

4. L'istanza di certificazione dovrà contenere i seguenti dati minimi:

a) nome e cognome persona fisica/denominazione persona giuridica;

b) residenza persona fisica/sede legale persona giuridica;

c) codice fiscale/partita I.V.A.;

d) motivo della richiesta.

Art. 22

(Valorizzazione della correttezza fiscale/contributiva nei bandi regionali e nei provvedimenti di riconoscimento di benefici)

1. A decorrere dall’1 gennaio 2013, nei bandi regionali, a qualsiasi titolo emessi, dovrà essere inserita tra i requisiti di partecipazione richiesti apposita dichiarazione relativa alla correttezza fiscale/contributiva da parte dei soggetti partecipanti.

2. I soggetti interessati dovranno produrre, in sede di istanza di partecipazione, specifica dichiarazione ai sensi della vigente normativa attestante l'esatto adempimento degli obblighi tributari nei confronti della Regione Calabria per il triennio precedente l'anno di presentazione dell'istanza.

3. A decorrere dalla medesima data sono esclusi dal riconoscimento di benefici, a qualsiasi titolo erogati dalla Regione Calabria, i soggetti recidivi nell'accertamento di irregolarità fiscali che non abbiano proceduto a sanare o ad avviare le procedure per regolarizzare l'inadempienza. La recidiva è individuata ai sensi dell'articolo 3, comma 11, del decreto legge 2 marzo 2012, n. 16, e l’assenza della stessa dovrà essere certificata dai rispettivi settori di competenza della Regione Calabria con le modalità di cui al comma 3 dell'articolo 21.

Art. 23

(Affidamento della gestione dei tributi regionali)

1. Nel rispetto della propria autonomia organizzativa e gestionale nella riscossione dei tributi,  la Regione Calabria può definire  con specifico atto convenzionale, da sottoscrivere con l'Agenzia delle  Entrate,  l'affidamento all'Agenzia stessa delle attività di recupero sull’evasione dei tributi regionali propri e derivati.

Art. 24

(Modifiche alla legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47)

1. L'articolo 17 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47 è sostituito dal seguente:

“Art. 17

(Istituzione dell'Imposta Regionale sulle

Emissioni Sonore degli Aeromobili IRESA)

1. È istituita a decorrere dall’1 gennaio 2013 l'imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili (IRESA), che rappresenta un tributo avente come obiettivo la riduzione dell'inquinamento acustico nelle aree adiacenti agli aeroporti.

2. L'imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili (IRESA) è dovuta sulla base dell'emissione sonora degli aeromobili civili, come indicata nelle norme sulla certificazione acustica internazionale, in occasione di ogni decollo ed atterraggio a decorrere dall’1 gennaio 2013.

3. L'imposta è dovuta dall'esercente dell'aeromobile come individuato nell'articolo 874 del Codice della navigazione. Ai sensi dell'articolo 876 del Codice della navigazione, in mancanza della dichiarazione di esercente si presume tale il proprietario dell'aeromobile, salvo prova contraria.

4. L’imposta è dovuta nella misura indicata secondo le tabelle B1, B2 e B3 allegate alla presente legge per ogni decollo e per ogni atterraggio effettuato negli aeroporti del territorio regionale con certificazione dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) o da esso direttamente gestiti,  in conformità a quanto previsto dal “Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti” pubblicato in data 27 dicembre 2011 e successive modificazioni ed integrazioni.

5. L’aliquota d’imposta unitaria non può essere superiore a euro 2,50 per tonnellata.

6. Il soggetto passivo provvede ad effettuare il pagamento delle somme dovute a titolo di IRESA alla Regione entro il mese  successivo al trimestre di riferimento.

7. Il pagamento deve essere effettuato a favore della Regione dalla società di gestione aeroportuale, ovvero in mancanza all’ente preposto alla gestione dell’aeroporto o ai fiduciari di cui all'articolo 7 del D.P.R. 15 novembre 1982, n. 1085.

8. La Giunta regionale è autorizzata a disciplinare le modalità di pagamento, di riversamento, di trasmissione e composizioni dei flussi. Nelle more della stipulazione delle Convenzioni si potrà prevedere che la riscossione avvenga sia tramite la Società di gestione aeroportuale sia tramite gli enti preposti alla gestione degli aeroporti (come nel caso di aeroporti gestiti direttamente dall'ENAC). Tali Società o Enti  sopra citati, provvedono a:

a) trasmettere al Dipartimento “Bilancio e Patrimonio” della Regione Calabria l'elenco delle società di aeromobili operanti sul territorio, impegnandosi a dare comunicazioni di eventuali variazioni, entro il 31 gennaio di ogni anno;

b) trasmettere con cadenza trimestrale, entro il mese successivo al trimestre di riferimento, i flussi dei dati necessari alla regione per la verifica della corretta applicazione del tributo quali ad esempio parametri, anagrafiche ed estremi dell’evento di decollo/atterraggio (data, ora, tipo velivolo con rumorosità e conseguente classe di rumorosità, riferimento identificativo del volo, vettore);

c) riversare con cadenza trimestrale alla Regione le relative riscossioni, entro il mese successivo al trimestre di riferimento (5 Aprile).

9. Sono esenti dall’applicazione dell’imposta:

a) gli aeromobili di Stato e quelli ad essi equiparati (Regio Decreto n.327 del 30 marzo 1942 per come modificato dal decreto legislativo 15 marzo 2006, n. 151);

b) gli aeromobili adibiti al lavoro aereo, di cui all’art. 789 del Codice della Navigazione;

c) gli aeromobili di proprietà o in esercenza alle organizzazioni registrate (OR), alle scuole di addestramento (FTO) e ai centri di addestramento per le abilitazioni (TRTO);

d) gli aeromobili di proprietà o in esercenza all'Aero Club d'Italia, agli Aero Club locali e all'Associazione nazionale paracadutisti d'Italia;

e) gli aeromobili immatricolati a nome dei costruttori e/o in attesa di omologazione con permesso di volo;

f) gli aeromobili esclusivamente destinati all'elisoccorso o all'aviosoccorso;

g) gli aeromobili storici, tali intendendosi quelli che sono stati immatricolati per la prima volta in registri nazionali o esteri, civili o militari, da oltre quaranta anni;

h) gli aeromobili progettati specificamente per uso agricolo ed antincendio, ed adibiti a tali attività;

i) gli aeromobili  con peso massimo al decollo (MTOW) non superiore a Kg. 4.500;

j) gli aeromobili ad ala rotante (elicotteri).

10. Per quanto non espressamente previsto dalla presente legge trova applicazione il D.P.R. 15 novembre 1982, n. 1085 (Modalità per l'accertamento, la riscossione ed il versamento dei diritti per l'uso degli aeroporti aperti al traffico aereo civile).

11. I termini per effettuare i pagamenti, i riversamenti e gli altri adempimenti in relazione alle somme dovute entro il sessantesimo giorno dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono posticipati alla prima scadenza utile del trimestre cui si riferiscono.

Art. 25

(Modifiche alla legge regionale 21 agosto 2007, n. 18)

1. Il termine di cui al comma 1 dell’art. 27 della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 e successive modificazioni è prorogato al 31 dicembre 2013.

Titolo IV

Modifiche ed Integrazioni a Leggi Regionali Vigenti

Art. 26

(Modifiche alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 8)

1. All’art. 10, comma 3, della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8, come sostituito dall’art. 23, lett. b) della legge regionale 12 agosto 2010, n. 22, l’ultimo periodo che va dalle parole “responsabile amministrativo” alla parola “legge” è soppresso.

Art. 27

(Modifiche alla legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8)

1. Alla legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 sono apportate le seguenti modifiche:

a) all'articolo 2, comma 3, le parole “30 settembre” sono sostituite dalle parole“31 ottobre”;

b) all'articolo 8, comma 2, le parole “30 settembre” sono sostituite con le parole “31 ottobre”;

Art. 28

(Modifiche alla legge regionale 13 giugno 2008, n. 15)

1. Alla legge regionale 13 giugno 2008, n. 15 sono apportate le seguenti modifiche:

a) all’articolo 6:

1) la lettera c) è soppressa;

2) alla lettera d), l’importo di “euro 50.114.485,75” è sostituito dall’importo di “euro 11.650.000,00”;

3) alla lettera e), l’importo di “euro 249.429.729,00” è sostituito dall’importo di “euro 306.591.289,45”;

b) all’articolo 25, per come modificato dalle leggi regionali n. 44/2008, n. 29/2009, n. 58/2009, n. 18/2010, n. 34/2010,  n. 18/2011,n. 47/2011 e n. 28/2012, le parole “entro il 31 dicembre 2012” sono sostituite dalle seguenti: “entro il 30 giugno 2013”;

Art. 29

(Modifiche alla legge regionale 11 agosto 2010, n. 22)

1. All’art. 26 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 22 sono aggiunti i seguenti commi:

“3. Al fine di migliorare le caratteristiche di bancabilità degli investimenti ed incentivare l’apporto di capitali privati nelle operazioni di finanza di progetto finalizzate alla costruzione, al completamento, all'ampliamento, alla ristrutturazione ed alla successiva gestione di impianti di depurazione di acque reflue, anche in connessione con le reti fognarie afferenti, è possibile prevedere nelle convenzioni che la bollettazione e riscossione della tariffa competa allo specifico Concessionario. In questi casi, il Concessionario del segmento depurazione o del segmento fognatura-depurazione incasserà dagli utenti serviti l'intera tariffa del Servizio Idrico Integrato, fissata sulla base delle norme vigenti e segnalerà sulle fatture la parte che riscuote in nome e per conto proprio e la parte per la quale agisce in nome proprio, ma per conto dei Gestori degli altri segmenti del SII. Lo stesso Concessionario provvederà al successivo riparto tra i Gestori entro trenta giorni dalla riscossione; la convenzione, sottoposta al controllo della Regione, definirà altresì i rapporti tra i diversi gestori per il riparto delle spese di riscossione.

4. Le operazioni di cui al comma 3, nelle cui convenzioni sia prevista la bollettazione e riscossione della tariffa da parte del Concessionario, dovranno necessariamente prevedere i seguenti obblighi, a carico del Concessionario:

a) effettuare il censimento delle utenze;

b) costruire il catasto delle utenze;

c) rinnovare integralmente il sistema di misurazione dei consumi finali, attraverso l'installazione di nuovi contatori elettronici che consentano la telelettura;

d) disporre un sistema di fatturazione con periodicità massimo semestrale, tale da rendere meno gravoso il pagamento della tariffa".

Art. 30

(Modifiche alla legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47)

1. Al comma 5 dell'articolo 5 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47, le parole “dei fondi inerenti alla programmazione operativa 2007 – 2013e” sono soppresse.

Art. 31

(Modifiche alla legge regionale 12 dicembre 2011, n. 43)

1. Il comma 2 dell’art. 2 della legge regionale 12 dicembre 2011, n. 43 “Unioni di Comuni”, modificata ed integrata con la legge regionale 6 novembre 2012, n. 53, è così sostituito:

“2. Per la gestione associata obbligatoria dei Comuni imposta dal decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138 convertito con modificazioni dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, non è previsto alcun limite demografico minimo”.

2. Il comma 3 dell’art. 2 della legge regionale 12 dicembre 2011, n. 43 “Unioni di Comuni”, modificata ed integrata con la legge regionale 6 novembre 2012, n. 53, è così sostituito:

“3. Per i Comuni di cui all’art. 14 del decreto legge 31 maggio 2010 n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive modificazioni non è previsto alcun limite demografico minimo”.

Art. 32

(Modifiche alla legge regionale 30 luglio 2010, n. 20)

1. All'art. 1 della legge regionale 30 luglio 2010, n. 20, le parole "limitatamente alle sole stagioni estive 2010, 2011 e 2012" sono sostituite dalle parole "limitatamente alle sole stagioni estive 2010, 2011, 2012 e 2013".

Art. 33

(Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 26 novembre 2001, n.30)

1. Alla legge regionale 26 novembre 2001, n. 30 sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:

a) all’art. 5 ter, comma 1, lett. b), il periodo "con validità di anno solare, la tessera consente la raccolta nell'ambito dell'intero territorio regionale, entro il limite massimo di 10 (dieci) Kg giornalieri." è sostituito con il seguente periodo "con validità di cinque anni solari ed obbligo di vidimazione annuale, a seguito dell'accertamento di avvenuto pagamento dell'importo annuale a cura dell'Ente che l'ha emessa. La tessera consente la raccolta nell'ambito dell'intero territorio regionale, entro il limite massimo di 10 (dieci) Kg giornalieri."

b) la lettera b) del comma 3 dell'articolo 10 è abrogata;

c) dopo la lettera j) del comma 3 dell'articolo 10 è inserita la seguente lettera:

“k) un rappresentante designato dalle Associazioni micologiche iscritte all'albo regionale.”

Art. 34

(Modifiche alla legge regionale 12 giugno 2009, n. 19)

1. All’art. 4, comma 2, della legge regionale 12 giugno 2009, n. 19  il periodo successivo alle parole "Giunta Regionale" è abrogato.

Art. 35

(Modifiche alla legge regionale 8 maggio 1985, n. 27)

1. All'art. 14, comma 1, della legge regionale 8 maggio 1985, n. 27 sono abrogate le parole “,sentito il parere della Commissione del piano”.

2. Il secondo comma dell'art.22 è cosi modificato: "La Giunta Regionale determina annualmente entro il 30 giugno i criteri di ripartizione e provvede alla attribuzione dei fondi".

Titolo V

Ulteriori disposizioni di carattere ordinamentale

Art. 36

(Razionalizzazione del sistema dei trasporti)

1. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale presenta al Consiglio Regionale un progetto di legge per la razionalizzazione della programmazione e della gestione dei servizi di trasporto pubblico regionale e locale, finalizzato a garantire:

a) un'offerta di servizio più idonea più efficiente ed economica per il soddisfacimento della domanda di trasporto pubblico;

b) il progressivo incremento del rapporto tra ricavi da traffico e costi operativi;

c) la progressiva riduzione dei servizi offerti in eccesso in relazione alla domanda e il corrispondente incremento qualitativo e quantitativo dei servizi a domanda elevata;

d) la definizione di livelli occupazionali appropriati;

e) la previsione di idonei strumenti di monitoraggio e di verifica.

2. Le aziende esercenti servizi ferroviari di interesse regionale e locale:

a) trasmettono alla Regione, a decorrere dal 1° gennaio 2013, le informazioni che le stesse sono tenute a fornire all'Osservatorio istituito ai sensi dell'art. 1, comma 300, della legge n. 244 del 2007, nonché le ulteriori informazioni economiche e trasportistiche determinate con provvedimento della Giunta Regionale secondo le modalità, anche telematiche, previste nello stesso provvedimento della Giunta Regionale;

b) utilizzano, a decorrere dal 1° maggio 2013, i sistemi telematici all’uopo predisposti dalla Regione per la gestione del rapporto contrattuale e per l’informazione al pubblico sugli orari dei servizi;

c) utilizzano, a decorrere dal 1° luglio 2013, sistemi per la localizzazione in tempo reale dei mezzi, di cui devono dotarsi in conformità alle prescrizioni tecniche determinate con provvedimento della Giunta Regionale, ai fini dell’informazione in tempo reale all’utenza e della certificazione della percorrenza.

3. I contributi pubblici e i corrispettivi dei contratti di servizio non possono essere erogati alle aziende di trasporto pubblico e ferroviario che non adempiono a quanto sopra previsto, secondo le modalità indicate.

4. Lo stanziamento dei capitoli di spesa pertinenti del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013 costituisce, comunque, limite inderogabile all’assunzione di obbligazioni giuridiche verso terzi per il medesimo esercizio finanziario 2013. Il mancato rispetto delle prescrizioni dettate dal presente comma determina responsabilità erariale e costituisce elemento negativo di valutazione annuale dei Dirigenti regionali responsabili. I contratti e le obbligazioni assunti in mancanza di copertura finanziaria sono nulli.

5. Le aziende esercenti servizi di trasporto pubblico su gomma di interesse regionale e locale, dal 1 gennaio 2014, al fine di perseguire la certificazione dell’utenza e permettere una corretta pianificazione delle tratte nonché l’ottimale dimensionamento dei vettori, si dovranno dotare senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale di sistemi telematici che permettano, nel rispetto del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e successive modifiche ed integrazioni, di certificare l’utenza. A tal fine la Giunta regionale, entro 180 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, emana il regolamento attuativo per la definizione dei criteri tecnici e dei sistemi da dover impiegare nonché delle modalità di trasmissione dei dati.

Titolo VI

Disposizioni di Carattere Finanziario

Art. 37

(Disposizioni per la chiusura finanziaria del POR Calabria 2000-2006)

1. Ai fini della salvaguardia degli equilibri di bilancio, le risorse derivanti da economie di spesa e dall’eliminazione dei residui passivi propri o in perenzione amministrativa, inerenti al Programma Operativo Regionale (POR) Calabria 2000-2006, sono accantonate in appositi fondi speciali del bilancio di previsione annuale per l’esercizio finanziario 2013, fino al versamento delle somme spettanti alla Regione, da parte dello Stato e dell’Unione Europea, a titolo di saldo dei finanziamenti a valere sul medesimo POR Calabria 2000-2006.

2. Per le stesse finalità di cui al comma 1 è autorizzata l’eliminazione dei residui passivi e dei residui in perenzione amministrativa relativi agli impegni contabili registrati sui capitoli del bilancio regionale pertinenti al POR Calabria 2000-2006. I Dipartimenti regionali entro 20 giorni dall’entrata in vigore della presente legge provvedono al riaccertamento dei residui passivi da eliminare in riferimento alle operazioni completate entro il 30.09.12 e alle operazioni nuove finanziate con le risorse liberate correlate al POR Calabria 2000-2006, dandone comunicazione al Dipartimento Bilancio e Patrimonio. Scaduto detto termine senza che il Dipartimento Bilancio e Patrimonio abbia ricevuto l’esito del riaccertamento, il Dipartimento stesso è autorizzato ad eliminare d’ufficio i residui passivi e ad accantonarli nei fondi speciali costituiti ai sensi del comma 1.

3. La riallocazione nei capitoli di provenienza della spesa delle somme confluite nei capitoli costituiti ai sensi del comma 1 è disposta, per la quota parte effettivamente impegnabile nel corso dello stesso esercizio finanziario e per le sole operazioni nuove finanziate con le risorse liberate correlate al POR Calabria 2000-2006, con provvedimento del Dirigente Generale del Dipartimento Bilancio e Patrimonio, su richiesta motivata del Dipartimento competente e previa validazione del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria.

4. Al fine di ricostituire la dotazione finanziaria delle misure 1.11, 2.1 e 5.1 del POR Calabria 2000-2006, i rimborsi ottenuti, pari rispettivamente a euro  8.786.639,81, euro 7.664.965,95 ed euro 1.200.313,05, a fronte di operazioni finanziate con le risorse assegnate a dette misure ma certificate sugli Assi II, V e VIII del POR Calabria FESR 2007-2013 sono accantonate nel bilancio di previsione annuale per l’esercizio finanziario 2013 nel pertinente fondo speciale di cui al comma 1 mediante riduzione degli stanziamenti dei pertinenti capitoli della spesa 29020102, 56010101 e 37030101 del POR Calabria FESR 2007-2013, per i medesimi rispettivi importi di euro 8.786.639,81, euro 7.664.965,95 ed euro 1.200.313,05.

5. In ordine alle operazioni del POR Calabria 2000-2006 revocate o non completate entro il 30.09.2012, il Dipartimento Bilancio e Patrimonio e i Dipartimenti interessati provvedono, per le rispettive competenze, al recupero delle somme percepite dai beneficiari, ai sensi degli articoli 40 bis e 40 ter della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, anche mediante compensazione delle somme da recuperare con i crediti vantati dai beneficiari nei confronti della Regione, per i quali la stessa non abbia ancora effettuato l'erogazione.

Art. 38

(Riordino delle funzioni conferite dalla normativa vigente alle Province)

1. La Giunta regionale, al fine di dare attuazione alle previsioni di cui all’art. 23, comma 18, del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, è delegata ad approvare una proposta di legge per la disciplina, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza delle funzioni conferite dalla normativa vigente alle Province.

2. La proposta di legge è trasmessa dalla Giunta regionale al Consiglio regionale per l'approvazione entro 180 giorni dall'entrata in vigore della presente legge.

3. La Regione provvede a quantificare il debito maturato nei confronti delle Province derivante dalle minori risorse assegnate alle stesse rispetto al costo teorico del personale previsto dal protocollo d’intesa sottoscritto il 27 marzo 2006 dal  Presidente della Giunta regionale e dai Presidenti delle Province. A tal fine, nel bilancio di previsione pluriennale 2013-2015, all’U.P.B. 1.5.01.01 è allocato l’importo massimo di € 16.000.000,00, di cui 8.000.000,00 nell’anno 2013.

4. L’erogazione alle Province delle somme di cui al comma precedente è effettuata in subordine a tutti gli adempimenti connessi al recupero delle somme percepite dalle stesse Province in ordine alle operazioni del POR Calabria 2000-2006 revocate o non completate entro il 30 settembre 2012, in attuazione di quanto stabilito dall’art. 37, comma 5, della presente legge.

5. Per l’annualità 2013, alle Province sono assegnate le risorse finanziarie corrispondenti al costo effettivo del personale trasferito ai sensi della legge regionale 12 agosto 2002, n. 34 effettivamente in servizio alla data del 1 gennaio 2013, nonché le risorse connesse alle spese necessarie di funzionamento rideterminate alla luce  delle misure di  razionalizzazione previste nel decreto legge 31 maggio 2010 n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010 n. 122, nel decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011 n. 214, nel decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012 n. 135 e al Titolo I della presente legge.

6. Nelle more dell’approvazione della legge di riordino, alle stesse Province sono altresì trasferite per l’annualità 2013 risorse complessive per euro 7.800.000,00 allocate alle UPB 3.6.01.01 (capitoli 36010101 e 36010102) e 4.6.01.01 (capitolo 46010101) dello stato di previsione della spesa, al fine di adempiere alle funzioni a suo tempo trasferite in materia di diritto allo studio, difesa del suolo e presidio idraulico.

Art. 39

(Utilizzazione delle risorse derivanti dai risparmi nella Sanità)

1. Il risparmio pubblico derivante dalla riduzione del disavanzo della Sanità per l’anno 2012 - che trova copertura nel 2013 con le manovre fiscali regionali già attuate attraverso l’incremento nella misura massima consentita dell’addizionale regionale IRPEF e dell’aliquota IRAP ai sensi dell’art. 1, comma 174, della legge n. 311/2004 - è destinato al finanziamento del maggior fabbisogno di spesa esistente nei settori delle politiche socio-assistenziali e sanitarie, del trasporto pubblico locale e delle politiche agricole, nonché per l’adozione di misure di lotta alla disoccupazione e di sostegno al reddito.

2. L’allocazione delle risorse derivanti dal risparmio di cui al comma precedente nelle pertinenti UPB di spesa, può avvenire solo dopo la determinazione del risultato definitivo di esercizio del bilancio della Sanità per l’anno 2012 in sede di Tavolo Tecnico per la verifica degli adempimenti regionali istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

3. La Giunta regionale individua con proprio disegno di legge, da presentare al Consiglio Regionale nei 30 giorni successivi all’espletamento delle attività di cui al comma 2,le specifiche tipologie di intervento cui destinare le risorse di cui al comma 1 e la loro puntuale quantificazione.

Art. 40

(Modifiche alla legge regionale 11 maggio 2007, n.9)

1. All’art. 33, comma 2, della legge regionale 11 maggio 2007, n. 9, le parole “euro 200.000,00” sono sostituite dalle parole “euro 100.000,00” e le parole “dieci anni” sono sostituite dalle parole “venti anni”.

Art. 41

(Debiti pregressi)

1. Al fine di garantire la copertura finanziaria dei debiti pregressi maturati a tutto il 31 dicembre 2012 nei confronti dei commissari liquidatori nominati ai sensi dell’art. 47, comma 3, della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 34, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2013 la spesa di euro 550.000,00 allocata all’UPB 1.2.01.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

2. Al fine di garantire la copertura finanziaria delle spettanze della manodopera impegnata nei Piani attuativi di Forestazione relativi agli anni 2011 e 2012, è autorizzata nel bilancio pluriennale 2013-2015 la spesa complessiva di euro 69.440.860,23, di cui euro 30.000.000,00 nell’esercizio finanziario 2013, euro 20.000.000,00 nell’esercizio finanziario 2014 ed euro 19.440.860,23 nell’esercizio finanziario 2015, con allocazione all’UPB 3.2.04.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

3. Al fine di garantire la copertura finanziaria delle spettanze maturate nell’anno 2012 dal personale in servizio presso l’ARSSA, è autorizzata nell’esercizio finanziario 2013 la spesa complessiva di euro 5.000.000,00, con allocazione all’UPB 2.2.04.03 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

4. Al fine di garantire la copertura finanziaria dei debiti pregressi maturati nel biennio 2011-2012 nei confronti delle strutture che erogano i servizi socio-sanitari, è autorizzata nel bilancio pluriennale 2013-2015 la spesa complessiva di euro 20.000.000,00, di cui euro 5.000.000,00 nell’esercizio finanziario 2013, euro 8.000.000,00 nell’esercizio finanziario 2014 ed euro 7.000.000,00 nell’esercizio finanziario 2015, con allocazione all’UPB 6.2.01.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

5. Al fine di garantire la copertura finanziaria dei debiti maturati nell’anno 2011 nei confronti di Trenitalia S.p.a. a valere sui contratti di concessione stipulati dalla Regione con la medesima società per la gestione dei servizi ferroviari di interesse regionale e locale, è autorizzata nel bilancio pluriennale 2013-2015 la spesa complessiva di euro 40.000.000,00, di cui euro 10.000.000,00 nell’esercizio finanziario 2013, euro 15.000.000,00 nell’esercizio finanziario 2014 ed euro 15.000.000,00 nell’esercizio finanziario 2015, con allocazione all’UPB 2.3.01.05 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

6. I dirigenti regionali responsabili assicurano il corretto utilizzo delle risorse di cui ai precedenti commi per le finalità ivi previste. Il mancato rispetto delle prescrizioni dettate dal presente comma determina responsabilità erariale e costituisce  elemento negativo di valutazione annuale dei Dirigenti regionali responsabili.

7. Gli stanziamenti dei capitoli della spesa 2233202, 2233211, 5122206, 32040511 e 62010213 del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013 costituiscono limite inderogabile all’assunzione di obbligazioni giuridiche verso terzi per il medesimo esercizio finanziario 2013. Il mancato rispetto delle prescrizioni dettate dal presente comma determina responsabilità erariale e costituisce elemento negativo di valutazione annuale dei Dirigenti regionali responsabili.

Art. 42

(Ulteriori disposizioni di carattere finanziario)

1. Gli investimenti effettuati dalle aziende di trasporto pubblico locale nel triennio 2009-2011 per l'acquisto di autobus nuovi di fabbrica possono essere compensati nella misura massima del 75 per cento a condizione che gli stessi siano assoggettati agli obblighi e ai vincoli previsti dalla legge regionale 29 febbraio 1988, n. 3 e successive modifiche ed integrazioni. Le compensazioni sono prioritariamente destinate alle società titolari dei contratti di servizio che hanno incrementato la quantità dell'offerta nello stesso triennio.

2. Per le finalità di cui al comma precedente è autorizzata per l’esercizio finanziario 2013 la spesa di euro 3.620.000,00 con allocazione all’UPB 2.3.01.02  dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

3. Al fine di garantire il pagamento dell'Iva per le misure a titolarità regionale finanziate con il Fondo Europeo della Pesca (FEP 2007-2013), è autorizzata per l’esercizio finanziario 2013 la spesa di euro 250.000,00 con allocazione all’UPB 2.5.01.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

4. Al fine di garantire la continuità operativa del C.R.E. (Centro Regionale Epilessie) che opera presso l’A.O. Bianchi Melacrino Morelli di Reggio Calabria, riconosciuto dalla LICE (Lega Italiana Contro le Epilessie) quale centro di riferimento LICE in Calabria, è autorizzata per il triennio 2013-2015 la spesa di euro 150.000,00 annui, con allocazione alla UPB 6.1.01.04 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2013.

5. La Giunta regionale è autorizzata ad assumere i provvedimenti necessari a garantire la realizzazione e l'implementazione del Sistema Informativo della Bonifica e Irrigazione della Calabria, denominato SIBICAL, e ne sostiene gli interventi nella stessa misura indicata dall'art. 27 della legge regionale 23 luglio 2003 n. 11. Per le attività previste dal presente comma, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2013 la spesa di euro 200.000,00, allocate all’UPB 2.2.04.09 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

6. A valere sulle risorse allocate all’UPB 6.2.01.02(capitolo 4331103) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2013, è disposto, da parte del competente Dipartimento della Giunta Regionale, l'accreditamento e la relativa contrattualizzazione delle strutture finalizzate all'accoglienza delle donne in difficoltà autorizzate alla data del 21 dicembre 2012, per un importo non superiore ad euro 500.000,00.

Art. 43

(Osservatorio permanente sulle misure di prevenzione

e la criminalità organizzata e Conferenza internazionale sulla confisca

dei beni sequestrati alla criminalità organizzata transnazionale)

1. Al fine di favorire la realizzazione dell'Osservatorio permanente sulle misure di prevenzione e la criminalità organizzata, da parte dell'Associazione Antigone-Museo della `ndrangheta di Reggio Calabria, è autorizzata per l'esercizio finanziario 2013 la spesa di euro 80.000,00 da allocare all'UPB 7.2.03.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

2. Al fine di consentire l'organizzazione di una conferenza internazionale sulla confisca dei beni sequestrati alla criminalità organizzata transnazionale, è autorizzata per l'esercizio finanziario 2013 la spesa di euro 100.000,00 da allocare all'UPB 1.2.04.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

Art. 44

(Disposizioni per il Consiglio regionale)

1. Le disposizioni contenute ai Titoli I e II della presente legge  trovano applicazione  per il Consiglio regionale nel rispetto dell’autonomia organizzativa, funzionale e contabile e secondo le norme del Regolamento interno di amministrazione e contabilità e nel rispetto della normativa nazionale.

Art. 45

(Norma finanziaria)

1. Alla copertura degli oneri derivanti dalla presente legge si fa fronte, ai sensi dell’articolo 4 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, con le risorse evidenziate nella parte entrata del bilancio annuale 2013.

Art. 46

(Pubblicazione)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

(Allegati)

Proposta di legge numero 402/9^, recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-2015 (legge finanziaria)” (Del. n. 269)

Art. 1

(Fondi speciali)

1. Gli importi da iscrivere nei fondi speciali di cui agli articoli 17 e 21 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, per il finanziamento dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel triennio 2013-2015 sono determinati in euro 300.000,00 per il Fondo speciale destinato alle spese correnti (UPB 8.1.01.01) ed in euro 200.000,00 per il Fondo speciale destinato alle spese in conto capitale (UPB 8.1.01.02), così come indicato nelle tabelle A e B allegate alla presente legge.

Articolo 2

(Rifinanziamento leggi regionali)

1. Ai sensi dell'articolo 3, comma 2, lettera c), della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, il rifinanziamento degli stanziamenti previsti dalle leggi regionali di spesa è rideterminato per l'esercizio finanziario 2013 in euro 314.758.506,77 così come indicato nella tabella C allegata alla presente legge.

Articolo 3

(Norma finanziaria)

1. Alla copertura degli oneri derivanti dalla presente legge si fa fronte, ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, con le risorse evidenziate nella parte entrata del bilancio annuale 2013.

2. Le tabelle A, B e C, allegate alla presente legge, danno la dimostrazione analitica della nuova spesa autorizzata con riferimento alle leggi organiche, alle UPB e ai capitoli della spesa.

Articolo 4

(Pubblicazione)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

(Allegati)

Proposta di legge numero 401/9^, recante: “Bilancio di previsione della Regione Calabria per l'anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale 2013-2015” (Del. n. 270)

Articolo 1

(Bilancio di competenza - Stato di previsione dell'entrata e della spesa)

1. E' approvato in euro 10.541.923.930,57 lo stato di previsione di competenza delle unità previsionali di base dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2013, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella A – 2^ colonna).

2. E' approvato in euro 2.324.282.534,15 lo stato di previsione di competenza del totale delle contabilità speciali dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2013, annesso alla presente legge (tabella A-2° colonna riga contabilità speciali).

3. E' autorizzato l'accertamento dei tributi e delle altre entrate per l'anno 2013.

4. E' approvato in euro 10.541.923.930,57 lo stato di previsione di competenza delle unità previsionali dì base della spesa della Regione per l'anno finanziario 2013, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella B – 2^ colonna).

5. E' approvato in euro 2.324.282.534,15 lo stato di previsione di competenza del totale delle contabilità speciali della spesa della Regione per l'anno finanziario 2013, annesso alla presente legge (tabella B - 2° colonna riga contabilità speciali).

6. E' autorizzata l'assunzione di impegni entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui ai precedenti commi 4 e 5.

7. Al fine di garantire la corretta gestione del bilancio 2013, è autorizzato nell'ambito del documento tecnico di cui all'articolo 10 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, l'aggiornamento automatico dei valori dei residui attivi, passivi e di stanziamento presunti che risultano modificati dalla effettiva gestione del bilancio a tutto il 31 dicembre 2012.

Articolo 2

(Bilancio di cassa - Stato di previsione dell'entrata e della spesa)

1. E' approvato in euro 12.561.827.677,94 lo stato di previsione di cassa delle unità previsionali di base dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2013, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella A 3^ colonna).

2. E' approvato in euro 2.522.435.940,09 lo stato di previsione di cassa del totale delle contabilità speciali dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2013, annesso alla presente legge (tabella A-3° colonna – riga contabilità speciali).

3. Sono autorizzate le riscossioni ed il versamento dei tributi e delle entrate per l'anno 2013.

4. E' approvato in euro 8.119.505.112,17 lo stato di previsione di cassa delle unità previsionali di base della spesa della Regione per l'anno finanziario 2013, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella B 3^ colonna).

5. E' approvato in euro 2.736.477.526,12 lo stato di previsione di cassa del totale delle contabilità speciali della spesa della Regione per l'anno finanziario 2013, annesso alla presente legge (tabella B – 3^ colonna – riga contabilità speciali).

6. E' autorizzato il pagamento delle spese entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui ai precedenti commi 4 e 5.

Articolo 3

(Residui attivi e passivi presunti)

1. E' approvato in euro 6.721.054.965,33 il totale dei residui attivi presunti delle unità previsionali di base al 10 gennaio 2013, al netto delle contabilità speciali, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella A – 1° colonna).

2. E' approvato in euro 198.153.405,94 il totale dei residui 10 attivi presunti delle contabilità speciali al gennaio 2013, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella A – 1° colonna - riga contabilità speciali).

3. E' approvato in euro 1.805.862.161,34 il totale dei residui passivi presunti delle unità previsionali di base al 10 gennaio 2013, al netto delle 10 contabilità speciali, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella B – 1^ colonna).

4. E' approvato in euro 412.194.991,97 il totale dei residui passivi presunti delle contabilità speciali al 1° gennaio 2013, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella B 1° colonna - riga contabilità speciali).

Articolo 4

(Residui perenti)

1. L'importo complessivo presunto degli impegni di spesa regolarmente assunti negli esercizi precedenti, in perenzione amministrativa alla chiusura dell'esercizio 2012 a norma dell'articolo 52, commi 3 e 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, è pari ad euro 543.946.274,58 di cui euro 254.520.313,30 di parte corrente ed euro 289.425.961,28 di parte in conto capitale.

2. L'importo complessivo iscritto nelle apposite UPB dello stato di previsione della spesa 8.3.01.01 (parte corrente) e 8.3.01.02 (parte in conto capitale), relativo ai residui in perenzione amministrativa che si prevede possano essere reclamati dai creditori nel corso dell'esercizio finanziario 2013, è determinato in euro 380.762.392,21, corrispondente al·70 per cento del totale dei residui perenti presunti di cui al comma precedente, di cui euro 178.164.219,31 (capitolo 7003101) di parte corrente ed euro 202.598.172,90 di parte in conto capitale (capitolo 7003201).

3. La copertura finanziaria della spesa di cui al precedente comma è garantita da quota parte del saldo finanziario positivo (avanzo d'amministrazione).

Articolo 5

(Utilizzo del saldo finanziario presunto alla chiusura dell'esercizio 2012)

1. La quota del saldo finanziario presunto alla chiusura dell'esercizio finanziario 2012 applicata al bilancio di previsione 2013, determinata in euro 5.140,703.392,35, è utilizzata per come di seguito specificato:

- euro 1.476.173.253,38 per la reiscrizione in bilancio delle economie di spesa dell'esercizio 2012 finanziate con fondi assegnati con vincolo di destinazione cosi come indicato nella parte A, prima colonna, dell'allegato 1 al bilancio;

- euro 380.762.392,21 per la copertura dei residui perenti così come indicato nella parte B, prima colonna, dell'allegato 1 al bilancio;

- euro 380.707.221,31 per la copertura di spese finanziate con la quota di disponibilità residua, cosi come indicato nella parte C, prima colonna, dell'allegato 1 al bilancio;

- euro 2.903.060.525,45 per la copertura del fondo pluriennale vincolato di cui ai capitoli 83010301, 83010302, 83010303, 83010304, 83010305,83010306,83010307,83010308,83010309, 83010310 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2013.

Articolo 6

(Autorizzazione al ricorso all'indebitamento)

1. Ai sensi dell'articolo 26 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, la Giunta regionale è autorizzata a ricorrere all'indebitamento, con oneri a carico del bilancio regionale, per la copertura del disavanzo finanziario derivante dalla copertura della quota regionale di cofinanziamento del POR 2007-2013, già autorizzato dall'art. 6 della legge regionale 13 giugno 2008, n. 15, e da successive modifiche ed integrazioni, per un importo massimo di euro 364.573.015,13, così come indicato nell'apposito allegato n. 3 "Elenco delle spese iscritte nel bilancio di previsione 2013 da finanziarsi con mutuo o altre forme di indebitamento". Nella predetta somma sono compresi gli importi per euro 284.922.113,57 relativi alle operazioni di indebitamento autorizzate negli esercizi precedenti con l'articolo 6, comma 1, delle leggi di bilancio dal 2008 al 2012, ma non perfezionate ed accertate ai sensi dell'articolo 27, commi 4 e 5, della legge regionale di contabilità.

2. I mutui di cui al precedente comma per spese di investimento a carico del bilancio regionale saranno contratti, per una durata massima di anni venti subordinatamente al verificarsi delle condizioni di volta in volta ritenute necessarie, ai sensi di quanto disposto dall'articolo 27, commi 3, 4 e 5, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 e compatibilmente con il limite imposto dall'art. 26, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 e successive modifiche ed integrazioni e con la normativa vigente in materia di rispetto del patto di stabilità.

3. Gli oneri di ammortamento dei mutui trovano copertura nello stanzia mento di cui all'UPB 1.2.04.09 dello stato di previsione della spesa del bilancio pluriennale 2013-2015. Per gli anni successivi al 2015 le rate di ammortamento trovano copertura nei bilanci relativi.

4. I mutui autorizzati con legge regionale negli anni precedenti e non perfezionati nel corso dei medesimi anni possono essere stipulati, compatibilmente con la normativa vigente in materia, nel corso dell'esercizio finanziario 2013.

Articolo 7

(Fondo di riserva per spese obbligatorie e d'ordine)

1. Il fondo di riserva per spese obbligatorie e d'ordine, ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, è iscritto nello stato di previsione della spesa all'UPB 8.2.01.01, ed è determinato per l'esercizio finanziario 2013 in euro 10.000.000,00.

2. Sono considerate obbligatorie e d'ordine le spese specificate nell'elenco allegato al documento tecnico che accompagna il bilancio di previsione annuale.

Articolo 8

(Fondo di riserva di cassa)

1. Il fondo di riserva di cassa, ai sensi dell'articolo 20 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, è iscritto nello stato di previsione della spesa all'UPB 8.2.01.03, ed è determinato per l'esercizio finanziario 2013 in euro 700.000.000,00.

Articolo 9

(Quadro generale riassuntivo)

1. E' approvato il quadro generale riassuntivo dell'entrata e della spesa del bilancio di competenza e di cassa della Regione per l'anno finanziario 2013, annesso alla presente legge, ai sensi all'articolo 14, comma 1, lettera a), della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.

Articolo 10

(Classificazione dell'entrata e della spesa)

1. Le entrate della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall'articolo 11 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8. Le categorie e le unità previsionali di base delle entrate sono approvate nell'ordine e con la denominazione indicate nel relativo stato di previsione (tabella A).

2. Le spese della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall'articolo 12 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8. Le aree di intervento, i livelli programmatici di intervento, le funzioni obiettivo e le unità previsionali di base sono approvati nell'ordine e con la denominazione indicati nel relativo stato di previsione (tabella B).

Articolo 11

(Bilancio pluriennale)

1. E' approvato il bilancio pluriennale della Regione per l'arco di tempo relativo agli anni 2013/2015 allegato al bilancio annuale, ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.

Articolo 12

(Autorizzazione alle variazioni al bilancio)

1. La Giunta regionale, nel corso dell'esercizio finanziario 2013, è autorizzata ad effettuare variazioni al bilancio di previsione in conformità alle disposizioni di cui all'articolo 23, comma 2, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.

2. Le variazioni al bilancio 2013 sono altresì autorizzate con le modalità previste dalle disposizioni adottate dalla Regione in attuazione dei principi contenuti nel decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118.

3. Gli Enti, le Aziende e le Agenzie regionali sono autorizzati, ai sensi dell'articolo 57, comma 6, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 ad effettuare variazioni ai rispettivi bilanci nel corso dell'esercizio, nei casi previsti dal secondo comma dell'articolo 23 della stessa legge, in quanto compatibili, e previa comunicazione alle strutture regionali competenti.

Articolo 13

(Erogazione al Consiglio Regionale)

1. I fondi iscritti all'UPB 1.1.01.01 dello stato di previsione della spesa, pari ad euro 54.000.000,00, sono messi a disposizione del bilancio del Consiglio Regionale.

Articolo 14

(Allegati del bilancio)

1. Sono approvati i seguenti allegati:

- Allegato n. 1, concernente l'elenco delle spese finanziate in tutto o in parte con la disponibilità costituita dal saldo finanziario positivo (articolo 13, comma 2, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8);

- Allegato n. 2, concernente il prospetto che mette a rapporto, per unità previsionale di base, gli stanziamenti di competenza relativi alle entrate derivanti da assegnazioni statali e comunitarie, con i correlati stanziamenti di competenza relativi alla spesa (articolo 14, comma 1, lettera a), della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8);

- Allegato n. 3, concernente l'elenco delle spese per investimento a carico del bilancio regionale da finanziare con mutuo o con altre forme di indebitamento ai sensi degli articoli 26 e 27 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8;

- Allegato n. 4, contenente la nota dimostrativa degli oneri ed impegni finanziari derivanti dalla sottoscrizione di strumenti finanziari ai sensi dell'articolo 14, comma 2, lettera d), della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.

Articolo 15

(Pubblicazione)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Mozione numero 82 del 21.12.2012 a firma dei consiglieri De Gaetano, Aiello F. “Sui lavoratori ex GDM”

“Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che:

seicento lavoratori “ex GDM” si trovano in cassa integrazione;

il bando destinato ai soggetti interessati all’acquisto dell’azienda scade il 21 dicembre, con la possibilità che possano essere valutate le offerte pervenute successivamente a questa data, purché più vantaggiose;

considerato che:

la Regione Calabria, ha il dovere politico e morale di intervenire in questo momento di grave crisi economica e occupazionale, cercando la soluzione più congeniale al problema in oggetto;

Tutto ciò premesso e considerato

Impegna

il Presidente della Giunta regionale a trovare il soggetto/acquirente più affidabile che meglio possa garantire il futuro lavorativo di tutti e seicento i lavoratori ex GDM (di cui 425 solo a Reggio Calabria) ed il mantenimento di 16 punti vendita”.

Ordine del giorno numero 94 del 21.12.2012 a firma dei consiglieri Nucera e Imbalzano “Sulla drammatica situazione degli immigrati”

“Il Consiglio regionale

premesso che:

la Calabria è una regione fortemente coinvolta dal triste e diffuso fenomeno dell'immigrazione, regolare ed irregolare;

ormai da troppi anni, nel periodo della raccolta degli agrumi, sia nella Piana di Sibari, che nella Piana di Gioia Tauro, come in altri centri dove è preminente la coltivazione di agrumi, si concentrano, dal mese di ottobre al mese di aprile, migliaia di lavoratori stagionali provenienti dalle regioni africane e dall'Est europeo;

tale situazione, da una parte, incentiva il fenomeno del “caporalato”, costringendo i lavoratori ad accettare paghe irrisorie ed incarichi di lavoro al di fuori di ogni tutela sanitaria e contributiva e in violazione dei normali contratti di lavoro collettivi, ma ancora di più a far vivere questi nostri “fratelli” in condizioni assolutamente disumane ed inaccettabili, in accampamenti di fortuna, con gravi carenze igienico-sanitarie e senza alcun sostegno sociale;

nonostante i limitati interventi promossi dagli EE.LL. e dalla Regione Calabria, dalle tante Associazioni di volontariato presenti ed operanti sul territorio, nonché gli aiuti disposti dalla Diocesi di Oppido-Palmi, la situazione negli anni non è affatto migliorata. La crisi economica in atto, inoltre, non ha fatto altro che determinare un aumento della concorrenza e del clima di conflittualità tra gli stessi lavoratori stranieri, che sono costretti ad accettare paghe e condizioni di lavoro sempre più dure, e i lavoratori italiani, che pagano così anche sulla loro pelle le difficoltà e le conseguenze legate ad un diffuso regime di sfruttamento presente sul mercato del lavoro;

in atto, migliaia di lavoratori sono costretti a vivere in dimore di fortuna: baracche, tende, o addirittura sotto i ponti, essendo assolutamente insufficienti le tendopoli allestite con il contributo degli Enti Locali e della Regione Calabria. Si tratta di aree che oggi, a causa del notevole sovraffollamento, e i rigori del clima invernale, determinano gravi rischi igienico-sanitari per chi ci abita e per le popolazioni residenti nel territorio. Proprio a causa di questa intollerabile situazione, nei giorni scorsi, il Sindaco di San Ferdinando, nella Piana di Gioia Tauro, è stato costretto a disporre lo sgombero immediato e la bonifica di un accampamento di migranti sorto nell'area dell'Ex Asireg nel territorio comunale;

tali fenomeni, purtroppo, interessano non solo la Piana di Gioia Tauro, ma anche altri territori della Calabria. E' di queste ore, infatti, un nuovo caso di difficoltà e disagio dei migranti sfociato in rivolta, con l'occupazione di un tratto della SS18 nel Comune di Amantea che ha impedito il transito su detta arteria, e la contestuale occupazione della locale stazione ferroviaria;

tale rivolta rappresenta un nuovo preoccupante segnale dell'esistenza di una autentica “polveriera sociale” pronta ad esplodere, cui gli Enti Locali e la Regione Calabria possono fare poco non solo per le difficoltà finanziarie, ma soprattutto per le difficoltà ad operare in un settore così delicato in assenza di competenze istituzionali;

Casella di testo: On. Giovann	

nonostante numerosi incontri tenutisi nella Prefettura di Reggio Calabria tra il Sig. Prefetto ed il Comitato dei Sindaci della Piana di Gioia Tauro, decisamente impegnati ad affrontare e risolvere il problema, ancora oggi il Sig. Prefetto continua a sostenere la propria impossibilità a poter garantire interventi concreti e risolutivi, poiché dalle competenti sedi del Governo nazionale non arriva alcuna concreta risposta alle pressanti sollecitazioni inoltrate dagli uffici prefettizi. Il Governo nelle sue diverse articolazioni di competenza manifesta, infatti, incuranza, insensibilità e negligenza rispetto agli sviluppi negativi ed alle ripercussioni che potrebbero avere le tensioni sociali sul territorio.

Impegna

il Presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti a sollecitare il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri competenti in materia, nonché il Prefetto di Reggio Calabria, affinché nel prendere atto della situazione allarmante determinatasi in Calabria, decretino lo Stato di Emergenza, attraverso il quale poter attuare interventi immediati e straordinari, utili non solo a risolvere gli urgenti ed indifferibili problemi igienico-sanitari e sociali in atto, ma anche per disinnescare eventuali tensioni sociali che rischierebbero di coinvolgere l'intero territorio calabrese;

a richiedere al Governo tutto il supporto necessario per mettere in campo progetti a medio e lungo termine risolutivi per evitare il ripetersi, per i prossimi anni, di simili, drammatiche situazioni”.

Ordine del giorno numero 95 del 21.12.2012 a firma dei consiglieri Fedele, Nucera, Pacenza, Magno “In merito alla prevista chiusura dello svincolo autostradale uscita Bagnara Calabra – sant’Eufemia d’Aspromonte sulla A3 Salerno – Reggio Calabria”

“Il Consiglio regionale

premesso che:

i vertici dell’Anas e del Consiglio dei Lavori pubblici, nel progettare l’ampliamento dell’autostrada A3 Salerno – Reggio Calabria, non hanno previsto la realizzazione dello svincolo autostradale uscita Bagnara Calabra – Sant’Eufemia d’Aspromonte;

nonostante i numerosi interventi delle istituzioni coinvolte e nonostante l’Anas S.p.A. si sia dichiarata più volte disponibile a trovare soluzioni alla questione, in atto non emerge una concreta volontà di ripristinare lo svincolo di cui sopra;

considerato che:

lo svincolo autostradale è di fondamentale importanza per la comunità del territorio di riferimento in quanto costituisce una strategica via d’accesso per il comprensorio aspromontano;

la nuova struttura viaria inciderà pesantemente sul tessuto sociale, in considerazione del fatto che lo snodo autostradale de quo è di fondamentale importanza per consentire ai cittadini, in caso di urgenza, di raggiungere più celermente le strutture sanitarie ed i centri di primo soccorso;

dalla soppressione dello svincolo deriva la penalizzazione di un’area che ricopre un ruolo strategico per lo sviluppo socio economico della provincia di Reggio Calabria. Infatti, le attività commerciali della zona industriale di Bagnara – Sant’Eufemia d’Aspromonte e le attività agricole hanno già subìto i riflessi negativi derivanti dalla difficoltà di raggiungere i territori interessati. Lo sviluppo dei territori e delle attività in oggetto erano infatti fortemente collegati all’essere prospicienti al preesistente snodo autostradale;

in conseguenza di quanto rappresentato al punto precedente, appaiono inevitabili le ripercussioni negative sui livelli occupazionali;

dalla soppressione dello svincolo discenderanno effetti negativi sullo sviluppo turistico e culturale dell’intero territorio in quanto lo svincolo preesistente rappresentava la porta principale per raggiungere il Parco nazionale dell’Aspromonte, nonché numerose località turistiche montane fra le quali, a titolo meramente esemplificativo, si può menzionare Gambarie d’Aspromonte;

le comunità locali e gli imprenditori della zona hanno intrapreso manifestazioni di protesta ed hanno costituito un comitato spontaneo per opporsi alla chiusura dello svincolo autostradale, al fine di sostenere le istituzioni che si sono impegnate per ottenere un concreto riscontro positivo da parte dell’Anas S.p.A.;

Per quanto sopra

Impegna

il Presidente della Giunta regionale, onorevole Giuseppe Scopelliti,  a farsi ulteriormente promotore presso l’Anas S.p.A., nella persona del Presidente Dott. Pietro Ciucci, affinché venga intrapresa ogni azione utile ad ottenere il ripristino dello svincolo autostradale uscita Bagnara Calabra- Sant’Eufemia d’Aspromonte sulla A3 Salerno – Reggio Calabria”.

Ordine giorno numero 96 del 21.12.2012 a firma dei consiglieri Imbalzano e Nicolò “Opposizione alla revisione del Piano industriale Alitalia nella parte relativa ai collegamenti con l’aeroporto dello Stretto. Istituzione tavolo regionale <allargato>”

“Il Consiglio regionale

preso atto che:

si apprende l’intendimento della compagnia Alitalia di procedere alla revisione del piano industriale nella parte relativa ai collegamenti con l’Aeroporto dello Stretto in maniera asettica e fortemente penalizzante per un territorio, qual è quello Calabrese, e reggino in particolare;

considerato che:

l’aeroporto “Tito Minniti” è l’unica struttura operativa di collegamento per tutta l’area dello Stretto, cosiddetta area metropolitana di oltre un milione di abitanti e che scelte aziendali sembrano, come sempre, essere scollegate dalla realtà e dettate da soggetti che non tengono conto né della posizione geografica, né delle condizioni penalizzanti dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria e del forte decurtamento patito dei treni a lunga percorrenza da parte di Trenitalia;

proprio perché siamo in un contesto così isolato per scelte discutibili e situazioni di lavori pubblici in corso, l’unico vettore cioè Alitalia che il privilegio nei fatti, di operare in regime di quasi monopolio ed in una struttura Aeroportuale che a maggio 2012 registrava un significativo incremento di passeggeri (+22,45% derivante dal raffronto tra gli attuali 47.542 passeggeri rispetto ad dato dell’anno scorso che presentava invece 38.825 passeggeri del maggio 2011), non può illogicamente assumere decisioni così penalizzanti per il territorio reggino;

il Governo deve intervenire per rendere efficace ed effettivo il servizio di trasporto aereo tra l’Area Metropolitana dello Stretto ed il resto del paese;

sarebbe opportuno coinvolgere le istituzioni della città di Messina in particolare la Provincia di Messina per sensibilizzare congiuntamente gli organi competenti;

Tutto ciò premesso e visti gli atti che si richiamano

Impegna

la Giunta regionale a sensibilizzare il Governo per intervenire ed opporsi alla revisione del piano industriale di Alitalia, al fine di rendere efficace ed effettivo il servizio di trasporto aereo tra l’Area Metropolitana dello Stretto ed il resto del Paese;

a convocare un tavolo istituzionale Regione Calabria – Provincia di R.C. – Provincia di Messina per la concertazione di ogni iniziativa utile ed opportuna al fine di verificare le modalità attraverso le quali impedire la revisione del piano industriale di Alitalia nella parte relativa ai collegamenti con l’Aeroporto dello Stretto in maniera asettica e fortemente penalizzante per il territorio dell’area metropolitana dello Stretto”.

Ordine del giorno numero 97 del 21.12.2012 a firma del consigliere Franchino “Sulle trivellazioni nel mar Jonio ad opera delle compagnie petrolifere”

“Il Consiglio regionale

premesso che:

sei compagnie petrolifere vogliono trivellare il mare Jonio: Shell, Apennine E., Northem, Enel L., Eni, Nautical P.;

i Comuni particolarmente e maggiormente interessati sono lucani, pugliesi e calabresi;

la fascia riguardante la costa calabrese si estende da Rocca Imperiale a Calopezzati;

sono già pervenute presso i Comuni lucani istanze di V.I.A., datate 15/11/2012, con cui si comunica l’avvio di valutazione ambientale ai sensi dell’art. 23 DLGS 152/2006 aventi ad oggetto i permessi di ricerca di idrocarburi e gassosi in mare;

le aree dei Comuni calabresi interessate dai permessi sono rispettivamente:

Istanza denominata “d 73 F.R. – SH” – Shell – di estensione di circa 730,4 Kmq – area marina “Ionio settentrionale”, potenzialmente interferente con la zona protetta “Alto Ionio Cosentino”, codice IT 93103304 ZPS, atto istitutivo 200505;

Istanza denominata “d 74 F.R. – SH” – Shell – di estensione di circa 617,8 Kmq – area marina “Ionio settentrionale”, potenzialmente interferente con le zone SIC, codice IT 9310048-53, istituzione 199509, denominate “Fondali Crosia – Pietrapaola – Cariati – Secca di Amendolara”;

Istanza denominata “d 150 D.R. – CS” – Apennine Energy srl – di estensione di circa 63,12 Kmq, dal Comune di Villapiana al Comune di Rossano Calabro partendo dalla battigia;

tali permessi sono già richiesti e/o in corso per la seguente area:

D 63 F.R. – N.P. Northem Petroleum – di estensione di circa 724 Kmq – dal Comune di Rossano Calabro al Comune di Cirò Marina – partendo dalla battigia;

i permessi di ricerca mineraria in mare causeranno inquinamento tale da produrre l’80% di moria di pesci entro 5 chilometri dall’area in cui si sparano onde d’aria con l’air-gun (onde d’urto); in fase di trivellazione i rischi per l’ambiente e la catena alimentare sono dovuti all’uso di sostanze tossiche, a possibili perdite di idrocarburi e a fenomeni di subsidenza; inoltre potrebbe registrarsi un pericoloso abbassamento del suolo terrestre con relative alluvioni ed erosioni che l’area ionica cosentina già da decenni subisce.

Questo disastro ambientale assesterebbe un ulteriore colpo alla già debole economia dei luoghi che si regge sul turismo, la pesca, l’agroalimentare, gli investimenti immobiliari e turistici e con grave danno ai livelli occupazionali, e infine causerebbe la distruzione della fauna e della flora marina nonché della tradizione e dell’identità di un pezzo di Calabria;

Impegna

il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore regionale all’Ambiente a volere adottare ogni iniziativa idonea ed opportuna ad evitare tale scempio ambientale nell’intero Mare Ionio e soprattutto nella fascia costiera che si estende da Rocca Imperiale a Cariati;

a volere richiedere urgentemente la convocazione di un tavolo di confronto con il Governo Centrale e/o il Ministero dell’economia – Attività Produttive su tale nefasta prospettiva e sulla necessità di respingere decisamente le richieste delle multinazionali del petrolio”.