IX^
LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
__________
56.
SEDUTA DI
VENERDI’ 21 DICEMBRE 2012
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE
ALESSANDRO NICOLÒ
Presidenza del Presidente Francesco
Talarico
Legge il verbale della seduta
precedente.
(È approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge le interrogazioni e la mozione
presentate alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
(Interruzione)
Ha chiesto di parlare l’onorevole De Gaetano. Ne ha facoltà.
Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della mozione sugli ex dipendenti della Gdm.
L’onorevole De Gaetano chiede l’inserimento della mozione
sugli ex Gdm. L’ha già presentata ai banchi?
(Interruzione)
La può
presentare ai banchi.
Pongo in votazione la
richiesta di inserimento all’ordine del giorno
dell’onorevole De Gaetano.
(Il Consiglio approva)
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Chiedo l’inserimento dell’ordine del giorno relativo a quanto sta avvenendo nel mondo dell’immigrazione in Calabria, sia per
la vicenda di Gioia Tauro sia per la vicenda di Amantea e della Piana di
Sibari.
L’onorevole Nucera chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno che riguarda gli immigrati. Non ci sono interventi nel merito, per cui pongo in votazione la sua richiesta.
(Il Consiglio approva)
Ha chiesto di parlare l’assessore Fedele. Ne ha facoltà.
Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno di un invito al Presidente della
Giunta ad intervenire presso l’Anas per la risoluzione del problema dello svincolo di
Sant’Eufemia-Bagnara sull’autostrada A3 di nuova costruzione.
L’onorevole Fedele
chiede l’inserimento all’ordine del giorno di una questione che riguarda lo svincolo autostradale dell’uscita di Bagnara Calabra.
Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
Il primo punto all’ordine del giorno riguarda l’argomento che era stato
interrotto nella precedente seduta, inerente i servizi di trasporto pubblico
locale. Avevano svolto già la relazione sia l’assessore sia l’onorevole Dattolo. Avevamo già iniziato l’approvazione di un
paio di articoli, l’articolo 1, in più avevamo approvato pure i primi due
emendamenti che riguardano l’articolo 2, quindi possiamo procedere con
l’approvazione.
C’è un
emendamento successivo a quelli già approvati, protocollo numero 54718, a firma
dell’onorevole Chiappetta: “L’art. 2 comma 3 è così sostituito: «Al fine di
assicurare l’organizzazione e la gestione del servizio pubblico di trasporto su
gomma e ferro in conformità all’articolo 3-bis decreto-legge 13 agosto 2011,
numero 138 convertito con modificazioni in legge 14 settembre 2011, numero 148,
e al fine di consentire l’attuazione di quanto previsto dai commi 13 e 14
dell’articolo 34 del decreto decreto-legge 18 ottobre 2012, numero 179, nonché
per fronteggiare 1’interruzione o pericolo imminente di interruzione del
servizio, fermo restando quanto previsto dall’art. 5, par. 2 e 5 del
Regolamento CEE 1370 del 2007, i soggetti che espletano il servizio, alla data
di entrata in vigore della presente legge, continuano a gestirlo, anche oltre
le scadenze, fino al subentro del nuovo gestore di ambito o bacino territoriale
ottimale e comunque per un periodo complessivamente non superiore ai due anni;
la Giunta Regionale adotta gli atti necessari ad assicurare la continuità dei
predetti servizi, ed in particolare determina per ciascun anno entro 45 giorni
dall’approvazione del bilancio di previsione, fatte salve successive
rimodulazioni, i servizi da espletare da prevedersi in apposito atto
integrativo dei contratti di servizio; nessun indennizzo o compenso aggiuntivo
può essere ad alcun titolo preteso in relazione a quanto previsto nel presente
comma»”.
Gianpaolo CHIAPPETTA
Si illustra da sé.
PRESIDENTE
Parere della Giunta? Favorevole. Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo numero 54718.
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 2, come emendato.
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 3.
(È
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(È approvato)
Poi c’è l’articolo che diventa 6, emendamento a firma
dell’onorevole Chiappetta, protocollo numero 54616: “Dopo l’articolo 5 è
aggiunto il seguente articolo 6 <1. All’articolo 9, comma 2, della legge
regionale numero 20 del 2011 dopo le parole “riqualificazione delle infrastrutture
ferroviarie della regione” sono aggiunte le parole “di realizzazione di
infrastrutture per l’intermodalità e per l’ammodernamento del materiale
rotabile ferroviario>”.
Anche questo, Presidente, si illustra da sé.
Parere della Giunta? Favorevole. Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
54616.
(È approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso, come
emendata.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Prossimo punto all’ordine del giorno: progetto di legge
numero 341/9^ di iniziativa dei consiglieri Bruni, Dattolo, Gallo, recante
“Norme per il sostegno del coniuge separato o divorziato in situazione di
difficoltà”.
La parola all’onorevole Bruni, relatore.
Questa proposta di legge sancisce delle norme per il
sostegno del coniuge separato o divorziato in situazioni di difficoltà. Con
questa legge vorremmo rimuovere ogni ostacolo che impedisca la piena parità
degli uomini e delle donne nella vita sociale. Spesso, lo stesso non è
solvibile – parlo del coniuge debole, che può essere indubbiamente l’uomo o la
donna – per cui gli istituti di credito sono impossibilitati a concedere
prestiti richiesti.
Con questa legge si dà, pertanto, la possibilità nonché
l’opportunità al coniuge debole, separato o divorziato, di poter ottenere un
prestito, sebbene contenuto entro un certo tetto.
E’
certamente un provvedimento che ha un impatto sociale notevole. Per
disciplinare meglio la legge, la Giunta regionale, entro 90 giorni dall’entrata in vigore di questa legge, acquisito il parere
della Commissione competente, definisce le modalità per l’attribuzione degli
interventi economici a favore del coniuge separato o divorziato in difficoltà
economica, le fasce di reddito, i relativi criteri, nonché le procedure ed i termini
per la presentazione delle domande di finanziamento.
Non ci sono interventi perché è stata discussa
abbondantemente nella Commissione consiliare competente, quindi possiamo
procedere alla votazione dell’articolato che si compone di cinque articoli.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(È approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Terzo punto
all’ordine del giorno: proposta di legge numero 399/9^ di
iniziativa dei consiglieri Chiappetta, Dattolo, Bilardi, Serra, recante
“Provvedimenti per garantire la piena funzionalità del Servizio sanitario
regionale”.
Non vedo in
Aula il relatore, l’onorevole Salerno, quindi possiamo aggiornare il punto.
(Interruzione)
Prego,
onorevole Chiappetta, può svolgere lei la relazione.
La proposta di legge della quale adesso si occupa il
Consiglio è stata ampiamente discussa nella Commissione consiliare competente.
La Commissione ha dedicato più sedute, anche con dovizia di argomentazioni, a
questa proposta di legge, fra
l’altro prevedendo anche le audizioni non solo del dirigente generale del
dipartimento alla salute, ma anche di
dirigenti addetti agli specifici settori.
Più in particolare, la proposta titolata “provvedimenti
per garantire la piena funzionalità del Servizio sanitario regionale”, riguarda
il problema, che ormai rappresenta una criticità storica per la Calabria, del
personale precario nell’ambito del settore della sanità.
Questo disegno di legge che consta di un unico articolo
– che, ripeto, è stato ampiamente discusso nella Commissione consiliare
competente, che è la terza – prevede in particolare la possibilità di procedere
ad una stabilizzazione del personale precario in servizio presso le strutture
sanitarie pubbliche calabresi, in possesso dei requisiti previsti da due leggi
nazionali, che sono rispettivamente la legge del 27 dicembre 2006 numero 296 e
la legge del 24 dicembre 2007 numero 244, che a suo tempo hanno previsto anche
il processo di stabilizzazione attraverso prove selettive.
Ripeto ancora una volta, Presidente, – e chiudo la
relazione introduttiva di questo disegno di legge-: l’argomento è stato oggetto
di approfondita discussione nella Commissione consiliare competente, trovando
anche nel processo e nel procedimento stesso una sorta di condivisione da parte
delle forze di minoranza che, nel momento stesso in cui il testo è stato
licenziato, hanno ritenuto di astenersi rispetto a quella che è stata
l’approvazione dello stesso testo.
Ecco perché si chiede all’Aula l’approvazione.
Per discussione generale, chiede di parlare l’onorevole
Guccione. Ne ha
facoltà.
Abbiamo apprezzato
lo sforzo degli onorevoli Salerno e Chiappetta e per quanto
riguarda questa legge, che tenta di risolvere
un problema drammatico – è di queste ore la notizia che l’Asp di Cosenza ha
mandato le lettere ai 439 stabilizzati e le ha inviate al giudice del lavoro
per la retrocessione del contratto di lavoro da tempo indeterminato a tempo
determinato – è opportuno che il Consiglio regionale possa legiferare. Ma a noi
non convince totalmente questa legge, sono stati rilevati dubbi di
costituzionalità dal Servizio legislativo del Consiglio, di compatibilità col
Piano di rientro, come lei potrà vedere e verificare negli atti che sono
d’accompagno a questa legge.
Pure apprezzando lo sforzo fatto, anche alla luce
dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale su questa materia a sostegno di
questa questione, noi non possiamo andare oltre il voto di astensione, come
segno di attenzione rispetto a un provvedimento che mi pare già segnato da
alcuni rilievi di incostituzionalità.
Ha
chiesto di parlare l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.
Anch’io intervengo su questo argomento, su questa
questione spinosa, che abbiamo trattato nella seduta di Commissione, in cui
abbiamo esaminato la proposta originaria ed abbiamo apprezzato lo sforzo messo
in atto per alcune modifiche che potessero, in qualche modo, cercare di risolvere un problema che comunque rimane e
permane. Anch’io richiamo il parere del Servizio legislativo, da cui si
intravede, ma anche dagli approfondimenti che abbiamo svolto attraverso i
nostri uffici, il rischio incombente della incostituzionalità. Nonostante ci
sia l’esigenza di affrontare e di cercare di porre un argine e una soluzione,
comunque questa legge non risolve il problema nella sua interezza perché
rimarrebbero fuori, nell’alveo del precariato, circa 885 unità di personale
medico e non.
Noi, responsabilmente,
confermiamo anche in Aula il voto di astensione con il quale avevamo chiesto di
tornare sull’argomento, per cercare eventuali ulteriori soluzioni.
Per questo motivo, come
Italia dei valori, confermiamo la nostra astensione, auspicando che non si
incappi nell’ennesima mannaia da parte della Consulta.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Intervengo per esprimere anch’io il mio compiacimento, perché finalmente si
pone fine ad un’annosa ed anche antipatica questione che noi vogliamo porre con
evidenza.
Riteniamo
che questo progetto di legge sani tante ingiustizie e copra anche tante
manchevolezze. Il richiamarsi ad una norma nazionale aiuta, senza dubbio, a far
superare un po’ le difficoltà iniziali che si erano poste e la prova prevista
per una selezione indica che c’è la volontà di non raggirare la legge, ma
affrontarla.
Certo, in
questo progetto di legge, ovviamente includiamo – perché questo è lo spirito
della legge – anche coloro i
quali hanno avuto un contratto atipico o di qualsiasi natura, purché rientrino
nelle condizioni previste dalla legge nazionale; ci avviamo, quindi, a dare un
riconoscimento giuridico a quanti, pur avendo lavorato a progetto e rientrando
nei requisiti previsti dalla norma, possano in qualche modo realizzare il sogno
della vita, cioè quello di avere riconosciuto un sacrosanto diritto
costituzionale: ogni cittadino deve essere valutato e pagato per ciò che riesce
a produrre, ponendo la dignità del lavoro al primo posto nella dinamica
sociale.
Annuncio, quindi, il mio voto
favorevole, proprio perché sana un’ingiustizia sociale che in Calabria era
diventata veramente insopportabile.
Ha chiesto
di parlare l’onorevole Mirabelli. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, certo che con questa legge si affronta
un tema abbastanza delicato e spinoso che è quello di una gran massa di
lavoratori che in questi anni, in assenza di concorsi pubblici, hanno rivestito
ruoli professionali diversi. Dobbiamo dirlo: è da anni che in sanità non si
fanno più concorsi pubblici; queste persone hanno svolto un ruolo importante e
decisivo per garantire i livelli minimi essenziali di assistenza in questa
nostra regione, rivestendo spesso un ruolo importante; sappiamo benissimo che
in diversi reparti sono più i precari che i vecchi dipendenti.
E’ ovvio che quello del personale – mi rivolgo al proponente,
onorevole Chiappetta, che vedo attento – è un problema importante per un
semplice motivo: soprattutto negli ospedali l’età media del personale medico è
abbastanza elevata; poi sono i medici, di fatto la punta di diamante della
sanità, perché sono loro che fanno la sanità, senza dubbio insieme al resto del
personale.
Non abbiamo giovani medici, non abbiamo neanche medici di
unità media. La gran parte sono medici anziani – diciamo così – da un punto di
vista professionale, ultracinquantenni o
sessantenni che ancora oggi svolgono anche lavori di tipo notturno.
E’ ovvio,
quindi, che, in una situazione come quella che da qui a poco vedrà una buona
parte – da qui a 5 anni – di questi medici andare in pensione, il problema del
personale medico in sanità diventerà ancora più pesante rispetto al passato.
Questa legge
l’ho sostenuta nella sua fase iniziale, anche se il testo era un po’ diverso
quando fu presentato per la prima volta dal senatore Gentile, per un semplice
motivo: perché non c’erano alternative.
Cioè
rispetto ad una libera uscita, ad una fine di contratto lavorativo per tutto
questo personale, non essendoci un’altra alternativa, bene ha fatto chi stando
in un’altra istituzione e utilizzando anche l’ufficio legislativo del Senato è
riuscito a proporre un rimedio.
E’ ovvio che
mi sarei aspettato un qualcosa in più ma penso che come primo approccio quanto
meno il Consiglio regionale abbia fatto un passo in avanti. Questa iniziativa
la vedo come l’inizio di un percorso, caro onorevole Chiappetta. Il vero
problema non è soltanto fare una proposta di legge che consenta – dopo il 31
dicembre 2012 – di riportare nelle varie corsie, negli ospedali e nelle Asp il
personale medico e paramedico o altre figure professionali, perché comunque
quello stesso personale sarà ricollocato in una situazione, anche se più
tranquilla, di precariato. E sempre di precariato parleremo fin quando avremo
del personale che lavora e vive in regime di contratto a tempo determinato. Lo
sappiamo benissimo.
Auspico,
quindi, che si arrivi ad una definizione della problematica proprio perché c’è
una carenza di personale e perché questi soggetti è da anni che ormai lavorano,
al di là delle controversie di tipo giurisprudenziale che appartengono al
passato o al recente passato, e svolgono un ruolo importante e primario,
riuscendo a sopperire a tante deficienze di tipo strutturale inerenti
l’organico ed il personale.
Chi lavora
da 10-15 anni in regime di precariato, al di là del titolo, ha acquisito una
certa storia lavorativa, una certa professionalità che merita, comunque, un
giusto riconoscimento, anche attraverso le prove di un concorso interno per
poter finalmente passare a tempo indeterminato in modo tale che si possa
concretamente e correttamente parlare di una vera e propria stabilizzazione.
Questa è una
stabilizzazione di tipo procedurale a garanzia di un prosieguo semestrale o
annuale di contratto lavorativo a tempo determinato, è un qualcosa che forza –
in termini giurisprudenziali e
lessicali – la reale situazione.
Non vorrei poi pentirmene un giorno, quando le cose forse nel mondo o
nel pianeta della sanità si saranno calmate o calmierate, o comunque
stabilizzate uscendo da queste morse di norme e regolamenti fortemente
restrittivi e attuati dal piano di rientro, ma proprio perché spero – ed è un
voto che do – che possa esser l’inizio di un percorso che consenta di parlare
in futuro di un linguaggio diverso di stabilizzazione concreta a tempo
indeterminato, sulla base di questa speranza, visto che per me non può che non
considerarsi l’inizio di un percorso che salva, comunque, il lavoro in questa
fase specifica, il mio è un voto a favore.
Prima di
procedere con la votazione chiamo i capigruppo al banco della Presidenza.
Facciamo un
minuto di sospensione dei lavori in Aula.
La
seduta sospesa alle 16,12 è ripresa alle 16,18
L’onorevole
Salerno, relatore e Presidente della Commissione, ha facoltà di intervenire.
Grazie, Presidente. Questa è una proposta di legge che
riguarda un problema molto importante che attraversa in questo momento la nostra regione nel settore della sanità.
Considerata l’importanza del provvedimento e considerato
anche che è già passata in Commissione, è stata già discussa pure oggi qui in
Aula, sarebbe opportuno – a mio avviso – al fine di evitare una eventuale
impugnativa da parte del Governo e, comunque, di incorrere in
qualche incidente di percorso per l’incostituzionalità della norma stessa, di
acquisire un parere preventivo e successivamente riportarla in Aula per
l’approvazione, considerato anche che non necessita più di tornare in
Commissione per l’esame di merito.
L’onorevole Salerno, sostanzialmente, chiede che ci sia
questa verifica rispetto all’articolato e quindi possiamo sostanzialmente
sospendere questo punto all’ordine del giorno e rinviarlo per inserirlo in una
seduta di Consiglio regionale non appena avremo acquisito il parere tecnico.
Possiamo sospendere questo punto all’ordine del giorno.
Pongo in votazione la sospensione.
(Il Consiglio approva)
Possiamo procedere
col prossimo punto all’ordine del giorno.
Prima però di entrare nel merito del bilancio
e di dare la parola all’assessore per la relazione e
al relatore per la relazione della Commissione, se i colleghi prendono posto,
devo comunicare che la Conferenza dei
capigruppo stamattina si è riunita ed il Consiglio regionale è iniziato
in ritardo perché abbiamo discusso dei costi della politica.
Voi sapete che entro il 23 dicembre le Regioni devono
adeguarsi agli obblighi imposti dalla normativa nazionale.
Prego i colleghi di far silenzio.
Abbiamo parlato, dicevo, dei costi della politica ed entro il 23 dicembre dovremo effettuare dei tagli e delle modifiche che riguardano sia il finanziamento dei gruppi sia le indennità dei consiglieri.
Abbiamo approvato come Conferenza dei capigruppo una proposta di legge che disciplina dal 2013 una serie di punti e questioni importanti.
Intanto, dal 1° gennaio 2013 il finanziamento dei gruppi sarà esclusivamente pari a 5 mila euro annui a consigliere regionale. Quindi – approvata questa legge – a seconda del numero dei consiglieri regionali il gruppo riceverà 5 mila euro annui per ognuno di loro. Questo significa che un gruppo di sei componenti avrà 30 mila euro di finanziamento annuo.
Accanto a questo, la
Conferenza nazionale dei Presidenti di Giunta e
Consiglio ha stabilito anche che ogni regione avrà un finanziamento pari allo
0,05 per cento per abitante. Questo significa che in Calabria ci sono 2 milioni
di abitanti e quindi i finanziamenti dei gruppi saranno 100 mila euro da
suddividere tra tutti i gruppi presenti.
Queste sono le due questioni importanti che stravolgono,
sostanzialmente, un po’ il finanziamento dei gruppi che per le spese del loro funzionamento riceveranno una cifra pari a 350 mila euro
dal prossimo anno. L’intero finanziamento dei gruppi, quindi, è pari a questa
cifra.
Un’altra questione importante che viene definita per i
gruppi è che il personale in funzione, che svolge le proprie attività per i
gruppi, viene confermato. Questo significa che sono fatte salve le spese del
personale che collabora con i gruppi.
Altra questione importante che abbiamo stabilito
riguarda le indennità che sono quelle di funzione, di carica e le spese per
l’esercizio del mandato.
Sono altre questioni su cui avevamo autonomia di decidere. All’interno della proposta sono state stabilite anche le indennità che riguarderanno il Presidente di Giunta e di Consiglio, le indennità che riguardano il Vicepresidente di Giunta e di Consiglio, gli assessori, i Presidenti di Commissione, i segretari questori, i Presidenti dei gruppi consiliari ed il consigliere semplice. Avevamo l’autonomia di poter stabilire tra un minimo di 11.100 euro lordi e un massimo di 13.800 euro lordi per i Presidenti.
Queste sono le due questioni che abbiamo affrontato oggi.
Altro argomento: la norma nazionale non si applica sostanzialmente per quanto riguarda i vitalizi, perché ne abbiamo stabilito già l’abolizione – voi lo sapevate già – e siamo anche l’unica Regione in Italia, ad oggi, ad aver abolito il trattamento di fine mandato.
Un’altra novità è
rappresentata dall’istituzione del Collegio dei revisori dei conti esterno per
il Consiglio che si occuperà di tutte le
questioni che attengono alla verifica della Corte dei conti che sarà effettuata
sui bilanci dei Consigli regionali.
Sono molto
soddisfatto che il lavoro che abbiamo compiuto in questi mesi sostanzialmente
continui quel lavoro dei tagli ai costi della politica che ci eravamo dati
all’inizio della legislatura, risparmiando e cercando di impegnare queste
risorse anche in maniera produttiva e cercando di realizzare la virtuosità che
è uno degli elementi essenziali in questo periodo di spending
review.
Abbiamo
fatto un buon lavoro, quindi. Per l’ennesima volta su questo argomento la
Conferenza dei capigruppo ha approvato alla unanimità una proposta di legge e
questo testimonia, al di là dell’appartenenza politica, il grande senso di
responsabilità dei colleghi capigruppo di maggioranza e di minoranza perché è
un risultato importante che darà i suoi effetti per i tanti anni di istituzione
che il Consiglio regionale dovrà effettuare.
Vi dico solo
che tra indennità, finanziamento dei gruppi e quant’altro riusciremo a
risparmiare 6 milioni ad anno e questo è un importo cospicuo e importante che
abbiamo dovuto realizzare con l’approvazione dell’articolato che porrò in
votazione.
Ci sarà,
naturalmente, bisogno anche del coordinamento formale perché tante questioni ce
le siamo dette oggi con i capigruppo. Abbiamo aggiustato, modificato e
migliorato il provvedimento legislativo e quindi se siamo d’accordo voterei,
intanto, l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero
409/9^ e poi si procederà con la votazione dell’articolato.
(Così resta
stabilito)
Passiamo
adesso alla votazione dell’articolato della proposta di legge numero 409/9^ di iniziativa dei capigruppo
Chiappetta, Biliardi, Serra, Dattolo, Principe, Loiero, De Masi, Bova, recante:
“Disposizioni di adeguamento all’articolo 2 - riduzione costi della politica -
del decreto legge del 10 ottobre 2012 numero 174, convertito con modifiche con
Legge del 7 dicembre 2012 numero 213”.
Pongo in
votazione l’articolo 1
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 2
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 3
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 4
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 5.
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 6.
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 7
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 8
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 9
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 10.
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 11.
(È approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 12.
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 13.
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 14.
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 15.
(È
approvato)
Pongo in
votazione il provvedimento di legge nel suo complesso con autorizzazione al
coordinamento formale per la modifica di alcuni articoli e per il miglioramento
legislativo.
(Il
Consiglio approva all’unanimità)
(E’
riportato in allegato)
Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 410/9^ di iniziativa dei
capigruppo Chiappetta, Biliardi, Serra, Dattolo, Principe, Loiero, De Masi,
Bova, recante: “Disciplina del Collegio dei Revisori dei conti del Consiglio
regionale della Calabria”.
(Il Consiglio approva)
Nessuno chiede di parlare per discussione generale, pertanto, pongo in votazione l’articolato della proposta di legge numero 410/9^ di iniziativa dei capigruppo Chiappetta, Biliardi, Serra, Dattolo, Principe, Loiero, De Masi, Bova, recante: “Disciplina del Collegio dei Revisori dei conti del Consiglio regionale della Calabria”
Pongo in
votazione l’articolo 1.
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 2.
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 3.
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 4.
(È approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 5.
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 6.
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 7.
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 8.
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 9.
(È
approvato)
Pongo in votazione
l’articolo 10.
(È
approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 11.
(È
approvato)
Pongo in votazione il provvedimento di legge nel
suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Prima di
procedere con la legge finanziaria, ha chiesto di parlare l’onorevole Nicolò.
Ne ha facoltà.
Presidente, chiediamo l’inserimento all’ordine dei lavori della proposta di provvedimento amministrativo inerente il bilancio di previsione del Consiglio regionale.
L’onorevole Nicolò, Vicepresidente del Consiglio regionale, chiede l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di provvedimento amministrativo riguardante il bilancio di previsione del Consiglio regionale.
Pongo in votazione la richiesta di inserimento.
(Il Consiglio approva)
Prego, onorevole Nicolò, ha facoltà di svolgere la
relazione alla proposta di provvedimento amministrativo numero 206/9^
d’Ufficio, recante “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per
l’esercizio finanziario anno
Signor Presidente, colleghi consiglieri, sottopongo alla
vostra cortese attenzione la previsione di bilancio
del Consiglio regionale; un bilancio che ha anticipato, come ben sapete, gli
orientamenti successivamente codificati con la spending review; tutti quanti abbiamo lavorato e collaborato sin
dall’inizio di questa legislatura con coscienza e con
la consapevolezza di voler dare delle risposte ai calabresi,
rispetto non solo all’attuale crisi economica ma in particolar modo tenendo in
considerazione la situazione in cui versava e versa la nostra regione.
Sin dall’inizio di questo percorso, di questo cammino, quindi, abbiamo avviato una serie di iniziative mirate al taglio del costo della politica. Iniziative che, comunque, hanno sortito degli effetti rispetto ad un investimento mirato alle politiche sociali e del lavoro, a tutta una serie di questioni finalizzate alla crescita del territorio.
Sono stati realizzati risparmi, complessivamente, per 3 milioni e 288 mila euro, così ripartiti: abolizione del vitalizio, con un risparmio di 1.600,00 euro; riduzione degli accessi con un risparmio di 500 mila euro; abolizione del trattamento di fine mandato, con un risparmio di 420 mila euro; riduzione delle indennità di consigliere, con un risparmio di 648 mila euro; taglio delle missioni, con un risparmio di 120 mila euro.
Sono tutte iniziative intraprese da questo Consiglio ma, soprattutto – consentitemelo - appartenevano agli obiettivi programmatici della maggioranza di centro-destra guidata dal governatore Scopelliti.
Tuttavia, la tendenza negativa, la contrazione economica che ha visto il Paese sottostare ad una crisi snervante ha imposto ulteriori tagli di spesa; tagli che noi abbiamo indirizzato al funzionamento ed abbiamo previsto sempre per il Consiglio regionale.
Questi tagli sono stati codificati sì dal Parlamento, ma recepiti dall’Ufficio di Presidenza con l’obiettivo di adeguarsi soprattutto a quelle che sono le disposizioni del Governo nazionale ma, a quel programma, che è stato concertato dalla Conferenza Stato-Regioni.
Voi ben sapete che sono state introdotte diverse norme in questo ultimo anno. Norme che mirano al pareggio di bilancio e alla trasparenza. Quindi, in termini di razionalizzazione della spesa pubblica questo Consiglio regionale si è adeguato e lo ha fatto portando il bilancio del Consiglio regionale a 62 milioni 500 mila euro.
La previsione del bilancio del Consiglio
regionale subisce, dunque, una riduzione di spesa rispetto al bilancio
assestato dall’esercizio 2012 di 7 milioni 500 mila euro, pari al 10,71 per
cento; confrontando i dati del bilancio con l’esercizio 2010 si nota che il
risparmio ottenuto è di euro 16 milioni 500 mila euro.
Si tratta, quindi, di un bilancio che subisce una decurtazione
e il Consiglio regionale affronta i sacrifici che ha previsto in questo esercizio.
Tuttavia è un bilancio che si struttura – così come previsto – in titoli.
Il primo titolo che riguarda il “Trattamento indennitario dei Consiglieri regionali e dei componenti della Giunta regionale” subisce una diminuzione del 21,77 per cento rispetto alle previsioni assestate per l’anno 2012.
Lo stanziamento ammonta a 17 milioni 785 mila euro. Tale diminuzione è dovuta alla diminuzione delle indennità di carica dei consiglieri regionali e delle spese di esercizio del mandato alle somme definite dalla legge 213 del 7 dicembre 2012.
Al Capitolo 2 sono invece previste le “Spese istituzionali del Consiglio regionale”; lo stanziamento è pari a 535 mila euro. Anche in questo capitolo è prevista una riduzione del 23,57 per cento.
Il Capitolo 3 riguarda le “Spese di funzionamento dei Gruppi consiliari” e anche questo capitolo prevede una riduzione del 35,64 per cento ed ammonta a 2 milioni 852 mila euro.
Il Capitolo 4 riguarda le “Spese trattamento fisso ed accessorio del Personale del Consiglio” ed anche questo capitolo registra una riduzione del 15,43 per cento.
Il Capitolo 5 prevede le spese della logistica le “Spese postali, telefoniche, telematiche, cancelleria, Biblioteca, resocontazione, stampa e documentazione, arredi, impianti e manutenzione immobile” registra anch’esso una diminuzione del 26,77 per cento per un importo di 197 mila euro.
Anche il Capitolo 6 che riguarda i “Compensi, onorari e rimborsi consulenze a favore del Consiglio, indagini conoscitive, convegni, studi e ricerche” registra un decremento del 66 per cento. Quindi, l’Ufficio di Presidenza ha effettuato un taglio del 66 per cento rispetto alla voce che riguarda le consulenze a favore del Consiglio.
In questo Capitolo, tuttavia, sono comprese le spese per il Collegio di revisione di prossima istituzione.
Prego i colleghi consiglieri di fare silenzio perché l’onorevole Nicolò sta per completare la relazione.
L’articolo 4 del capitolo 6, inoltre, registra un’altra diminuzione di 4 milioni di euro. Questa quota è stata impegnata per il “Programma Stages”.
I Capitoli 7 e 8 “Fondo di riserva per le spese obbligatorie e per spese impreviste” sono pari a 40 mila euro e suddivise per capitoli e decurtate, anch’esse, del 60 per cento.
Il Titolo terzo è costituito da “Partite di giro” e anch’esse subiscono una decurtazione.
Questo per sommi capi
è il bilancio del Consiglio,
un bilancio che noi abbiamo previsto per la quota di 62 milioni di
euro di cui, comunque, 56 milioni di
euro necessari per far fronte alle spese
obbligatorie, correnti. La rimanente somma è riservata per le esigenze
dell’amministrazione per quanto riguarda la manutenzione e tutto ciò che riguarda la logistica.
Letta ed illustrata la relazione di previsione poniamo
all’Aula la votazione del documento contabile, del bilancio di previsione del
Consiglio regionale.
Pongo in votazione la proposta di provvedimento
amministrativo, come illustrata dal vicepresidente Nicolò, non essendoci
richieste di parola.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno
della proposta di modifica al Regolamento interno di contabilità del Consiglio
regionale.
(Il Consiglio approva)
Pongo in votazione la proposta di provvedimento
amministrativo numero 205/9^ di iniziativa dei consiglieri F. Talarico, Nicolò,
Nucera, recante; “Modifiche al regolamento interno di amministrazione e
contabilità del Consiglio regionale” non essendoci
richieste di parola.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Signor Presidente, prima di passare al prossimo punto
all’ordine dei lavori – sono arrivato un po’ in ritardo – devo richiamare in
Aula, cortesemente, due ordini del
giorno presentati - uno a mio nome e uno a
nome del collega Nicolò – riguardanti l’opposizione alla revisione del piano
industriale Alitalia nella parte relativa ai collegamenti con l’aeroporto dello
Stretto per l’istituzione di un tavolo regionale allargato e un altro ordine
del giorno avente ad oggetto la drammatica condizione degli immigrati nella Piana di
Gioia Tauro, con particolare riferimento a
quelli alloggiati nella tendopoli di San Ferdinando - Istituzione tavolo
nazionale a firma del sottoscritto.
Pongo in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori
degli ordini del giorno.
C’era anche un altro ordine del giorno a firma
dell’onorevole Nucera inerente gli immigrati, poi ci si può raccordare per fare
un unico ordine del giorno.
Pongo in votazione l’inserimento del primo ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
Pongo in votazione l’inserimento del secondo ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
Possiamo adesso iniziare l’esame della proposta di legge
numero 403/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Provvedimento
generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla
manovra di finanza regionale per l’anno 2013)”.
L’onorevole Imbalzano, relatore e Presidente della seconda
Commissione bilancio, ha facoltà di svolgere la relazione.
Signor Presidente, onorevoli
colleghi, desidero preliminarmente esprimere il mio apprezzamento
all’assessore Mancini e al dipartimento bilancio per l’encomiabile sforzo
compiuto nel predisporre una proposta di legge finanziaria, la più equilibrata
possibile, nell’attuale difficile contesto economico-finanziario che riguarda
tutte le Regioni ed a maggior ragione la Regione Calabria.
Analogo
apprezzamento va alla Giunta regionale che, come già avvenuto dall’inizio di
questa legislatura, ha approvato il bilancio nel rispetto dei tempi prescritti
dalla legge regionale di contabilità.
Il contesto
nel quale è stata varata questa manovra è profondamente diverso da quelli
precedenti ed impone un comportamento virtuoso di tutte le articolazioni della
Regione.
Al taglio
pesante dei trasferimenti statali, alle nuove regole sul patto di stabilità si
sono aggiunti il principio dell’effettivo pareggio di bilancio - cioè al netto
dell’indebitamento esterno -, quello entro il 2014 del bilancio consolidato ed
infine, soprattutto, il decreto legge numero 174 del 2012 che, da una parte,
rafforza il controllo della Corte dei conti sulla gestione finanziaria e sul
mantenimento degli equilibri di bilancio ma dall’altra interviene sui costi
della politica in modo assai pesante, come era giusto, e rispetto ai quali
questo Consiglio non solo è stato anticipatore, come ricordava poc’anzi il
presidente Talarico, ma si è dimostrato uno dei più virtuosi.
Un decreto
legge il “174” che prevede sanzioni pesantissime fino allo scioglimento del
Consiglio e che impone un regime completamente diverso rispetto al passato.
Un ulteriore
apprezzamento intendo rivolgere a tutta la Commissione che ho l’onore di
presiedere per il senso di responsabilità dimostrato, per la pacatezza con cui
ogni consigliere ha sostenuto le proprie proposte e le proprie ragioni diverse,
certo, tra loro, perché diverse sono gli schieramenti e le ottiche ma senza mai
dimenticare che quella in esame è una legge finanziaria necessitata, di
transizione; un bilancio che chiude definitivamente una fase e ne apre una
nuova.
Pesano su
questo bilancio, ovviamente, in modo eccessivo il commissariamento della
sanità, con il debito accumulato nel tempo; il costo degli enti sub-regionali
di altri come l’Afor per i quali è ineludibile una riforma profonda perché con
le risorse autonome disponibili diventerà sempre più problematico assicurare la
normale vita amministrativa dell’ente stesso.
Sul fronte
delle entrate si registra un volume di quelle autonome più ridotto rispetto al
passato ma con proiezioni in aumento dal 2014, per via di un potenziale
incremento dello 0,3 dell’aliquota addizionale regionale Irpef che dovrebbe
comportare maggiori entrate di circa 50 milioni di euro.
Se a queste
si aggiungono le risorse liberate dalle manovre fiscali, destinate per il
momento al ripiano dei disavanzi sanitari, l’equilibrio di bilancio potrebbe
essere raggiunto nel 2014 nel pieno rispetto della recente formulazione
dell’articolo 81 della Costituzione.
La Giunta regionale presieduta dall’onorevole Scopelliti
ha fatto scelte difficili e coraggiose, operando un severo e drastico abbattimento di tutti gli
sprechi possibili con percentuali fino all’80 per cento, senza dimenticare
l’eliminazione di ulteriori costi come le sponsorizzazioni, privilegiando, per quanto possibile, da una parte le categorie più
deboli e dall’altra tentando di garantire servizi essenziali come i trasporti pubblici locali, la lotta al precariato, il
sostegno alla cultura come fattore di sviluppo economico a tutto il mondo del sociale e al comparto dell’agricoltura.
Certo, siamo tutti pienamente coscienti, anche alla luce
delle numerose audizioni ascoltate in Commissione, che vi sono settori che
meriterebbero maggiore attenzione. Penso al terzo settore, al turismo, al volontariato e agli enti locali.
Sul mondo agricolo, asse portante della nostra economia,
che accanto a tante eccellenze continua a registrare una crisi assai
pesante, la Regione ha il dovere di dedicare il massimo dell’attenzione
possibile per il contributo al Pil regionale che fornisce.
Però una
camicia – mai come stavolta – troppo stretta ha impedito di assegnare più
cospicue e pure necessarie risorse poiché lo sforzo è stato orientato,
anzitutto, a garantire gli stipendi a tutto l’apparato regionale e subregionale
per ovviare a possibili fenomeni di esplosione sociale.
Vedete, non vi è
giorno che il Presidente del Comitato delle
Regioni, Presidente dell’Emilia
Romagna, Vasco Errani, non contesti a ragione il Governo e lo stesso presidente Monti e minacci
azioni clamorose. Contestazioni che nascono dalla consapevolezza che, salvo
qualche rara eccezione, oggi tutte le Regioni attraversano momenti delicati e
quasi drammatici sul piano finanziario e la Calabria non fa certo eccezione.
Anzi, la
coperta è questa: sono circa 100 milioni di euro quelli disponibili e debbono
essere sufficienti almeno in questa fase.
Tra l’altro,
l’azione riformatrice della Regione è stata intrapresa sul versante del
definanziamento delle leggi regionali di spesa. Infatti, la tabella C) che
indica le leggi regionali di spesa contenute nella legge finanziaria pesa per
circa 313 milioni di euro, importo inferiore rispetto al 2012 di circa 6
milioni.
Dobbiamo dar
atto al presidente Scopelliti di aver voluto affrontare drasticamente il nodo
della sanità ad inizio legislatura.
Oggi, col
percorso virtuoso intrapreso e con il netto miglioramento dei risultati
economici sia delle aziende sanitarie territoriali sia ospedaliere possiamo
sperare in entrate aggiuntive e fruire delle minori spese già nel corso di
quest’anno.
Così come
previsto dal Collegato alla finanziaria, l’auspicio concreto è che queste
ulteriori disponibilità possano contribuire al finanziamento del maggiore
fabbisogno nel settore delle politiche socio-assistenziali e sanitarie, così
come ci è stato ripetutamente sottoposto nel corso delle numerose audizioni in
Commissione.
Nel settore
del trasporto pubblico locale, per finanziare misure di lotta alla
disoccupazione e al precariato, per il sostegno al reddito per le fasce più
deboli ed impinguare settori come quello dell’agricoltura che resta il comparto
primario di questa regione.
Un settore, quest’ultimo, in grave difficoltà nell’intera regione, con particolare riferimento alla piana di Gioia Tauro, territorio per il quale più volte abbiamo caldeggiato in quest’Aula un vero “Piano agrumi” ed interventi a favore del settore della zootecnia che è la vera ricchezza delle nostre colline e delle nostre montagne. Su questo versante ritengo indispensabile utilizzare parte dei fondi del Piano per il sud, l’ex Fas, per ridare ossigeno all’agrumicoltura calabrese.
Nel corso delle
audizioni in Commissione accanto alle solite,
legittime richieste di aumento di risorse avanzate da benemerite associazioni
abbiamo ascoltato anche il grido di allarme di settori in grave sofferenza come
quello dei gruppi appartamento, dei rappresentanti dei servizi
socio-assistenziali a favore dei minori sottoposti a provvedimenti di autorità
giudiziaria. Vero, collega Aiello?
Si tratta di
sollecitazioni che ci hanno lasciato tutt’altro che indifferenti. Una battuta
voglio farla anche per il ruolo delle province il cui destino è tutt’altro che
certo.
Condivido le
considerazioni di chi sostiene che la legge regionale 34 del 2002 vada
revisionata in ordine alle funzioni delegate, molte delle quali potranno essere
svolte direttamente dai comuni con minore appesantimento del bilancio
regionale.
E’ chiaro
che quello che andiamo ad esaminare è un bilancio, come abbiamo già detto, di
transizione tra due epoche e due filosofie e, come tale, comporta scelte
equilibrate ed in qualche caso dolorose. Ma è un passaggio obbligato per noi e
per tutte le altre Regioni del Paese chiamate ad affrontare gli stessi problemi
per intraprendere un cammino nuovo e normale.
Certo, se
penso ad alcune considerazioni lette sulla stampa in questi giorni, da alcune
considerazioni dei colleghi della opposizione verso i quali ho il massimo
rispetto, mi viene in mente il periodo in cui nel 2001 facevo il consigliere di
opposizione in altro ente ed era facile sostenere – anche con un minimo di
onestà intellettuale – tesi e posizioni che erano vera musica per tanti strati
sociali, anche per accattivarsene il consenso.
Governare ed
amministrare per una qualsiasi maggioranza oggi più di ieri è quanto di più
difficile ci possa essere, costretti ad affrontare continue emergenze
quotidiane.
Dobbiamo
definitivamente convincerci che le spese di investimento possono essere
sostenute solo con risorse straordinarie statali e non e con i fondi Por
regionali.
Se da una
parte occorre spendere fino all’ultimo euro del Por Calabria 2007-2013
dall’altra dobbiamo prepararci alla programmazione 2014-2020 le cui risorse,
anche se non illimitate, potranno aiutarci a sostenere settori vitali, a fare
scelte capaci di creare vero sviluppo e duraturo lavoro e a far intravedere un
futuro migliore alla nostra regione.
E’ proprio
su questo terreno che potremo pensare di vincere la sfida di questa Regione:
cioè quella di riacquisire una definitiva normalità a partire da questa legge
finanziaria, colmando via via parte delle differenze col resto del Paese per
ridare speranza ai cittadini della nostra regione.
Presidenza
del vicepresidente Alessandro Nicolò
La parola
all’assessore Mancini. Ne ha facoltà.
Grazie, signor Presidente, la relazione tecnica è stata svolta da par suo dall’onorevole Imbalzano, Presidente della seconda Commissione, che anche a nome della Giunta regionale ringrazio per l’ottimo lavoro che ha svolto insieme a quello di tutti i colleghi consiglieri di maggioranza e di opposizione che compongono la Commissione consiliare.
Per parte mia il
compito di svolgere qualche altra considerazione che si aggiunge alla relazione
tecnica depositata agli atti e che rappresenta – mi sia consentito – una summa
che ognuno dei componenti della nostra Assise
dovrebbe avere ben presente perché fornisce una bussola importante rispetto al
nostro lavoro, insieme, politico e amministrativo e fissa le sfide che tutti
quanti noi abbiamo dinanzi.
L’amministrazione guidata dal governatore Scopelliti, fin dal suo
insediamento, ha individuato come
sfida qualificante quella di approvare prima della fine dell’anno e quindi nel
rispetto dei termini previsti dalla legge i provvedimenti di bilancio.
Lo abbiamo fatto per la prima volta nella storia del regionalismo
calabrese nel 2010 e lo abbiamo fatto anche nel 2011, ci accingiamo a farlo
anche quest’anno.
Ne siamo
orgogliosi e ritengo che questo traguardo rappresenti un elemento di nuovo
virtuosismo che la Calabria acquisisce nel panorama nazionale.
Quest’anno
la sfida è stata ed è ancora più complessa e complicata perché il nostro
cammino è stato, in qualche modo, reso più difficile dall’introduzione di nuovi
elementi legislativi da parte del Governo nazionale prima con la cosiddetta spending
review uno e poi con la spending review due e da ultimo col decreto legge 174
di recente conversione.
I tre
provvedimenti hanno alzato l’asticella delle difficoltà consegnando al sistema
delle Regioni complessivamente compreso tutta una serie di parametri complessi
e complicati e richiedendo al sistema delle Regioni di mettere mano a tutta una
serie di riforme nella propria macchina rispetto al proprio fabbisogno,
rispetto alle antiche consuetudini nell’azione di bilancio che hanno reso il
percorso non certamente agevole.
Noi a queste sfide
abbiamo voluto rispondere positivamente,
anche vincendo delle resistenze interne, anche confrontandoci con la parte burocratica ma abbiamo detto che anche quest’anno alla
sfida di continuare ad essere una Regione virtuosa abbiamo deciso di rispondere
presente.
Anche perché dinanzi a noi si poneva e si continuano a
porre le nuove sanzioni introdotte dal decreto legge 174 che pone al sistema
delle Regioni e alla Calabria, anche, il rischio di perdere l’80 per cento dei trasferimenti ed
insieme, addirittura, come sanzione ultima e ultimativa quella dello
scioglimento del Consiglio regionale.
Per questo noi abbiamo spinto il piede dell’acceleratore sul percorso
delle riforme introducendo e pensando ed elaborando tutta una serie di norme
presenti in questo Collegato, dando nuovo slancio al percorso delle riforme
attuate nelle settimane scorse ed in quelle da attuare nelle prossime
settimane.
Insieme abbiamo voluto dare una risposta, questa volta sì tutta
politica, rispondendo alle sfide che il legislatore da una parte e la
situazione difficile dal punto di vista economico e finanziaria dall’altra ci
hanno lanciato.
Rispondendo, quindi, alla politica dei tagli, della compressione nei
trasferimenti; cito un numero che parla molto chiaro: rispetto all’esercizio
precedente noi dobbiamo far fronte a 200 milioni in meno rispetto ai
trasferimenti provenienti dallo Stato.
Per rispondere a questo nuovo orizzonte noi ci siamo rifiutati di
percorrere la strada dei trasferimenti lineari; proprio in questo momento di
crisi abbiamo voluto fermamente, per forte e precisa determinazione del governatore Scopelliti prima
di tutti, per dare quelle risposte a quei comparti dal punto di vista economico
e delle sicurezze ai più deboli, rastrellare e tagliare le risorse a quei
comparti rispetto ai quali si può definire un percorso di sviluppo e di
crescita attraverso l’investimento mirato delle risorse comunitarie.
Abbiamo fatto, quindi, questa
scelta che è quella di privilegiare con le risorse ordinarie, che sono sempre
di meno e sempre più ristrette e ridotte, le fasce sociali più deboli, i
comparti economicamente e socialmente più sensibili; penso a quello della
forestazione, al precariato sociale e al comparto dei trasporti ed abbiamo
chiesto il sacrificio a tutti gli altri comparti. Qui mi piace ringraziare
tutti quanti i colleghi che hanno visto comprimersi e quasi ridursi le risorse
a loro disposizione per dare al contrario risposte, sostanze e risorse
soprattutto al comparto della forestazione, a quello dei trasporti e a quello
del sociale.
C’è stato, quindi, un lavoro
corale che è partito da una parte dalla convinzione che il prossimo anno, per
queste fasce, ci deve essere una tranquillità maggiore e dall’altro che la politica
degli investimenti deve essere fatta, svolta ed attuata attraverso una saggia
programmazione prima e utilizzo poi delle risorse comunitarie.
Apro una parentesi dicendo
che anche nel 2012 rispetto al corretto uso delle risorse comunitarie la Calabria,
grazie al lavoro di questa amministrazione, consegue un altro importante
riconoscimento perché su tutti e tre i fondi comunitari – Fesr, Fse e Fep –
superiamo i target richiestici dalla Unione europea.
Quindi, anche da questo punto
di vista rispondiamo presente alla sfida della corretta utilizzazione delle
risorse comunitarie.
Da questo punto di vista
continuiamo, dunque, nell’azione virtuosa che in sintesi si concretizza
nell’allocazione delle risorse in quei comparti che storicamente ne avevano
bisogno con l’avvio di tutta una serie di riforme.
Cito la riduzione del 20 per
cento di tutti i trasferimenti agli enti sub-regionali e dall’altro la
compressione delle cosiddette spese del Palazzo e dei costi della politica.
Ecco, anche qui un numero. Le
spese di funzionamento della Giunta regionale sono state tagliate del 79 per
cento. Questo per dire come per parte nostra abbiamo raschiato tutto il fondo
del barile.
Ritengo che alla fine
abbiamo prodotto un buon lavoro, un lavoro che colloca la Calabria
tra le Regioni virtuose e lo abbiamo fatto rispettando i tempi previsti dalla
legge; da parte di alcuni esponenti delle forze di opposizione
c’è stato il richiamo nel dirci “voi state facendo e state lavorando di fretta”. Ebbene, noi diciamo che lavoriamo
rispetto alle scadenze fissate dal legislatore ed anche qui alcune date: il 7
dicembre è stato approvato il decreto legge 174, noi subito dopo abbiamo
definito e chiuso il bilancio in Giunta e lo abbiamo trasmesso immediatamente in Consiglio regionale.
La Commissione ha avuto, in qualche modo, il tempo di
conoscerlo, approfondirlo dibatterlo e votarlo ed oggi siamo qui in Aula a
discuterlo e ad approvarlo sapendo che il termine ultimo lo fissa il
legislatore nazionale e lo ha fissato al 23 dicembre con quella norma approvata
e divenuta legge il 7 dicembre.
La compressione dei tempi del dibattito non è stata una
nostra volontà ma è stata una necessità impostaci, imposta alla Calabria e a
tutto il sistema delle Regioni dal legislatore nazionale.
Noi facciamo i conti con i paletti fissati ed imposti dal Governatore nazionale che sta
a noi rispettare.
Per come direbbe il mio amico
e collega Alberto Sarra: dura lex sed lex, le leggi possono anche non
piacere ma vanno rispettate.
Ci
approcciamo alla discussione dell’Aula con la convinzione di aver fatto un buon
lavoro che può essere migliorato, naturalmente.
Sono stati
presentati una serie di emendamenti. Mi permetto, soprattutto per quelli che
provengono dalla maggioranza, di chiedere ai colleghi il ritiro della proposta
emendativa anche perché, salvo quelle che sono state già concordate e definite,
tutte le altre possono trovare risposte in fasi successive e rappresentano dei
suggerimenti per il lavoro presente e futuro da parte della Giunta.
Naturalmente
per quelli che provengono dalla opposizione – ci mancherebbe – c’è tutto il
rispetto e soprattutto quelli che non hanno una copertura finanziaria non sono
nemmeno da prendersi in considerazione.
L’auspicio,
ed ho concluso, è che nelle prossime ore si possa insieme approvare un
provvedimento che dia risposte importanti alla nostra comunità.
Noi teniamo
molto al rispetto della tempistica. Quest’anno se non si rispetta la tempistica
c’è anche una sanzione pesante da parte del legislatore. Ecco, Dio non voglia
che ciò avvenga.
Però su un
punto voglio concludere. Tante volte, io per primo, abbiamo rivendicato
l’innovazione introdotta dall’amministrazione guidata dal governatore Scopelliti che è
quella di rispettare i termini previsti dalla legge e di approvare il bilancio
entro la fine dell’anno.
Mi auguro che questa nuova
prassi rappresenti un riferimento per la nostra Regione. Potranno in futuro
cambiare gli assessori al bilancio, potranno - chissà quando – cambiare le
maggioranze ma io ritengo che questa conquista dovrà rappresentare una
conquista valida per tutti per il futuro.
Ecco perché quando ascolto
qualcuno dai banchi della opposizione dirci: andiamo ed avviamoci verso
l’esercizio provvisorio, dico no. No, per ovvi motivi, no per le sanzioni e no
perché questo significherebbe fare un passo indietro; significherebbe tornare
alla vecchia Calabria che non ce la fa e che a marzo, aprile, maggio dell’anno
successivo addirittura discute del bilancio di previsione che sarebbe dovuto
iniziare nel mese di gennaio.
Ecco, far questo
significherebbe tornare indietro e questa è una eventualità che anche dai
banchi della opposizione - io ritengo sommessamente – dovrebbe essere evitata
proprio rispetto all’azione politica prima che amministrativa. Tutti noi
cresceremo come sistema Calabria se queste conquiste che sono state raggiunte
diventassero patrimonio di tutta la nostra regione e venissero considerate come
patrimonio di una Istituzione che, anche rispetto alle politiche di bilancio,
ha deciso di essere virtuosa per presentarsi positivamente agli occhi della
propria opinione pubblica ma anche agli occhi della opinione pubblica
nazionale. Grazie.
Grazie all’assessore Mancini
per la sua relazione.
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Censore. Ne ha facoltà.
Onorevole Presidente, onorevoli
colleghi, ci apprestiamo, anzi vi apprestate ad approvare il bilancio 2013. Chiaramente il bilancio è lo strumento economico-finanziario di
eccellenza della programmazione e del futuro della Regione. Inoltre, questo bilancio per voi rappresenta un percorso che avete
iniziato nel 2010 e ci troviamo ad aver superato i due anni e mezzo di legislatura, quindi ci sono tutte le ragioni per
fare una valutazione politica e di merito e chiaramente a distanza di quasi tre
anni fortunatamente non dovete più parlarci del passato.
Certo, a
questo punto non si tratta di chiedere a voi un conto perché chiaramente il
conto lo dovete dare agli elettori quando vi ripresentate nel momento della
verifica elettorale anche se le situazioni politiche fanno presagire che questa
scadenza sia imminente.
Intanto, noi
rispetto a questo vostro percorso di governo possiamo trarre qualche prima
conclusione circa le politiche economiche che avete messo in campo e circa gli
annunci che avete fatto nei bilanci; annunci roboanti anticipati da conferenze
stampe su iniziative economiche e sociali che poi sono state revocate o
annullate in sede di assestamento
o smentite del tutto.
Così è avvenuto col Fondo
della povertà nel 2011 e così è avvenuto con i soldi per l’area di Gioia Tauro
nel 2012. Quindi, nel tempo si è sviluppato un metodo, una prassi che a noi
preoccupa per la verità.
Voi avete voluto fare un
bilancio in tempi assai stringati senza concertazione, senza confronto e
quindi, voglio dire, non c’è stata la possibilità di ragionare intorno a questa
proposta di bilancio.
Questo non lo dico io. Basta
leggere le dichiarazioni dell’onorevole Dattolo e del Presidente della
Commissione bilancio, Imbalzano. In sostanza avete voluto dare importanza ai
tempi e non ai contenuti che in questo bilancio sono diventati una cosa
marginale.
Certo, questa proposta di
bilancio è chiamata a fare i conti con una serie di ricadute derivante dalle
politiche nazionali e lo ricordava l’assessore: il decreto legge numero 174 del
2012, la spending review uno e due e chi più ne ha più ne metta.
Noi siamo pure consapevoli,
in quanto forza responsabile, che non a tutti i bisogni si è in grado di dare
risposte positive.
Però, vi ricordo una cosa: la
politica ha il dovere di proporre scelte che siano ancorate a principi di
equità e di solidarietà.
Questo è un bilancio
ingessato e chiaramente con esso si attiva un procedimento pericoloso e noi lo
abbiamo detto in Commissione; abbiamo detto che con questo bilancio voi
ipotecate il futuro perché debiti prodotti nel biennio 2011-2012 li rinviate al
futuro governo regionale del 2015. Viene fatto così per i problemi della
forestazione, del trasporto, viene fatto così per le politiche sociali e viene
fatto così per le province perché – e poi torno sulla questione delle province
– i soldi che avete stanziato per l’attuazione della legge regionale numero 34
del 2002 sono insufficienti.
Prima di trattare questo
argomento, però, volevo chiedere all’assessore Fedele cosa è successo nel
contratto di servizio con le Ferrovie dello Stato per l’anno 2011 in cui si è
accumulato un debito di 40 milioni di euro.
Siccome questi sono contratti
di servizio della ferrovia e sappiamo che si tratta di una partita di giro a
carico dello Stato, come mai si è generato, si è prodotto questo debito? C’è
una situazione che secondo noi è sfuggita al controllo.
L’insieme degli enti
strumentali è allo sbando e la legge di riforma che si annuncia – l’ha
annunciato anche adesso l’assessore nel suo intervento ed ha fatto una relazione
il sottosegretario Sarra – prevede una riorganizzazione ed un risparmio di 17
milioni di euro, mettendo dentro tutto: la riforma delle Aterp che sappiamo non
essere possibile ed i consorzi, senza dare una rappresentazione analitica del
risparmio.
La stessa politica delle
entrate è priva di una strategia ed è affidata al pressappochismo, alla
improvvisazione ed emblematica è la questione dell’aumento del canone per chi
utilizza il demanio marittimo a fini turistici.
Abbiamo assistito ad un
innalzamento della imposizione al 300 per cento. Noi ci confrontiamo con queste
categorie di operatori che vivono in un momento di difficoltà generato dalla
crisi e che ci chiedono: ma guarda caso chi sarebbe danneggiato? Solo coloro
che pagano questo balzello perché molti lo evadono e non sono toccati.
Se volete fare una politica
seria sulle entrate dovete andare a scoprire l’evasione e così recuperate e
liberate risorse.
Su questo noi speriamo che
oggi l’assessore chiuda definitivamente questo capitolo e dia un segnale a
questi operatori che sono venuti a protestare e che sono a rischio di chiusura
dei loro stabilimenti balneari, dei villaggi turistici perché c’è un momento di
grave crisi che interessa il settore.
Quando si vuole annunciare
una nuova politica per le entrate e per la qualificazione della spesa si deve
fare una legge non si devono solo annunciare le cose.
Diciamo che siamo preoccupati
per come stanno andando le cose.
L’assessore ha riferito a che
punto è la programmazione comunitaria dicendo “presente”. Noi prendiamo per
buono quel che dice l’assessore, ma cosa ci dite per quanto riguarda la
programmazione comunitaria 2014-2020? Parliamo di una programmazione che
inizierà il prossimo anno.
Noi da parte nostra, rispetto
a questa importante questione che riguarda le risorse aggiuntive della
Calabria, non abbiamo sentito una sola parola. Siamo in una regione che appare
sempre più smarrita e che rischia di essere cancellata per gli effetti della
crisi e che non riesce a definire un suo asse strategico, per sé e per il
Paese.
Chiaramente in Calabria
permangono e si aggravano le emergenze; prima fra tutte la questione ambientale
collegata ai rifiuti, le questioni produttive, il trasporto dentro e fuori la
Calabria; la sanità con un commissariamento che si è prorogato di altri tre
anni. Quando un commissariamento si proroga di altri tre anni vuol dire che c’è
stato un fallimento nelle politiche di risanamento e di rientro dal debito. E
l’offerta dei servizi si è ridotta: in alcune aree, abbondantemente, non sono
garantiti i Lea, i livelli essenziali di assistenza, per arrivare al turismo
dove manca una strategia così come in agricoltura, un comparto che merita
sostegno. Abbiamo ascoltato le associazioni di categoria in Commissione che si
lamentavano dicendo che in questa, giustamente, si parla di trasporti e di
artigianato ma non si parla di agricoltura.
Per tornare alla questione
delle province - che mi era sfuggita e mi è stata ricordata dal collega
Guccione - in questi anni si è assistito ad un depotenziamento dei ruoli e
delle funzioni e quindi non si garantiscono nemmeno le somme dovute,
instaurando un pericoloso contenzioso. Anche su questa questione noi vogliamo
da parte della Giunta una parola di certezza ed anche una parola espressa in
termini di verità.
Non mi dilungo anche perché
abbiamo dibattuto in Commissione su questo bilancio. Questa è la Calabria vera,
la Calabria che quotidianamente viene rappresentata dalle forze sociali, dalle
forze economiche che in questa regione non hanno trovato un riferimento.
Noi abbiamo tenuto in
Commissione le audizioni, abbiamo ascoltato le organizzazioni sindacali, le
organizzazioni produttive, i rappresentanti delle strutture accreditate,
abbiamo ascoltato il comparto agricolo ed i trasporti: nessuna richiesta è
stata evasa.
Onorevole Censore, è scaduto
il tempo a sua disposizione…
Penso che sia il tempo di
passare, visti i tempi di crisi, a procedimenti concreti che liberano
definitivamente risorse e questo lo si può fare tagliando gli sprechi, tagliando la spesa improduttiva e portando
avanti un modello di Regione leggera con pochissimi enti che siano però
funzionali e rispondenti alle esigenze della Calabria.
Grazie.
Ha chiesto di parlare l’onorevole De Masi. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente.
Sono grato al collega Censore perché ha
declinato nel suo intervento i temi salienti che debbono caratterizzare
l’approccio critico costruttivamente verso il bilancio
che oggi presentate, per cui favorisce una brevità del mio intervento che è
cosa di cui sarete tutti contenti.
Penso, in effetti, che nelle condizioni
date la disponibilità di risorse ordinarie non pone l’amministrazione regionale in condizioni di prevedere e pianificare
interventi di grandiosa portata rivoluzionaria, ma proprio per questo mi
permetto di aggiungere che il bilancio, che
scolasticamente è uno strumento di pianificazione, diventa - laddove come nella
fattispecie la disponibilità ordinaria di risorse è drammaticamente ridotta - una sorta di occasione propizia a rinvenire realmente le
priorità di una Regione come questa, intese come entità, come strutture verso
le quali rivolgere la propria attenzione pianificatrice, appunto.
E quindi, quasi cavandomela con uno
slogan, è evidente che non si potesse far molto ed è altrettanto evidente che
non si è fatto tutto il possibile e mi riferisco, in particolar modo, al
settore sociale.
La Calabria
è la latitudine più sconfinata nella quale alberga una assenza di diritti ed
anche sempre di più tristemente e progressivamente una mancanza di futuro.
Come diceva il collega Censore, quindi,
il mancato approccio con una sorta di propensione davvero strutturale alle
questioni che affliggono questa regione rischia di aggravare una serie di
emergenze e quindi sostanzialmente drammatizzare una condizione rispetto alla
quale la via di uscita si fa sempre più lontana.
L’assessore
Mancini, che io apprezzo, indubbiamente, per una sorta di diligente
applicazione nel suo lavoro e per il quale riconosco ancora una volta le
difficoltà nelle quali deve dibattersi, è il terzo anno in cui ostenta come una
virtù – quindi come un grande merito – la capacità che la Giunta e quindi egli
in particolare ha avuto di presentare il bilancio nei termini canonicamente previsti anzi,
forse, anticipatamente e più precocemente rispetto all’abitudine che
contrassegna la vita istituzionale di molti enti.
Mi permetto di dire che si
tratta, probabilmente, più che di una virtù di un pizzico di vanità
istituzionale perché è come se si volesse far prevalere un metodo di approccio
ad una attività come quella del bilancio per molti versi trascurandone i
contenuti che sono la cosa più essenziale, più pregnante e più qualificante e
che davvero può in qualche modo lasciar presagire un fiato di speranza per le
attese della Regione Calabria.
Certo, egli ha parlato dei
fondi comunitari e qui il collega Censore mi ha aiutato molto avvalendosi della
sua perizia professionale. Anche in questo settore ravvedo una particolare
capacità di comunicazione che lascerebbe sognare chissà quali traguardi, ma in
realtà le condizioni della Calabria negli ultimi due-tre anni non hanno
conosciuto, mi sembra, effetti realmente benefici derivanti da una gestione
così sapiente della politica legata ai fondi comunitari.
Allora il bilancio arriva in
Aula – mi permetto di dirlo – anche dopo una fase che ha conosciuto negli
ultimi giorni una caratteristica che definisco, senza timori, grottesca perché
era stato paventato un incremento della tassazione sulle concessioni demaniali
con spropositate quantità di imposizioni, salvo poi ritirare questo
provvedimento in extremis allo scopo di scongiurare il rischio di
incorrere non soltanto in una reazione di tutti quanti sono interessati
direttamente, professionalmente e produttivamente in questo settore, ma in una
sorta di reazione sociale più diffusa che indubbiamente si sarebbe manifestata
in mancanza del ritiro di questo provvedimento al limite della dissennatezza.
Questo significa, ancora di
più - tanto per dilungarmi un po’ sul metodo, perché su di esso mi riconosco
nelle tante cose che il collega Censore ha elencato - che il bilancio, essendo,
insomma, uno strumento fondato su una filosofia che è vocata alla ricerca dei
bisogni, non può indulgere a nessun tipo di estemporaneità, così come stava per
avvenire con queste iniziative che ho appena ricordato. Perché il bilancio è
l’occasione più seria nella quale si qualifica l’azione di una amministrazione
a qualunque livello deve bandire, naturalmente, insieme alla estemporaneità
qualunque improvvisazione.
E se lei conferma, lei
afferma questa è la testimonianza del fatto che, per usare una frase un po’
abusata, si procede a vista. E procedere a vista non indica una rotta davvero
risoluta verso mete che sono state pre-confezionate attraverso una capacità di
conoscenza appropriata della realtà.
Questo è quanto. Allora, nel
momento in cui in particolare – ed è l’aspetto che maggiormente vorrei
denunciare – non si approfondisce una capacità di visione del sociale verso il
quale, almeno, cercare nelle condizioni date di intervenire - riconosco
l’esistenza di alcuni interventi che affranchino i bisogni più drammatici – si
corre il rischio che se dovesse arrivare una persona da fuori regione o da
fuori dall’Italia sospetterebbe di essersi imbattuto nel bilancio dell’Emilia
Romagna o della Lombardia in cui possono permettersi, naturalmente, il lusso di
trascurare il sociale perché i bisogni da questo punto di vista nella zona più
opulenta del Paese sono irrisori o in qualche caso davvero inesistenti.
Ed è sulla base di questo
sentimento, di questa consapevolezza, di questa sensibilità – se posso
permettermi – che io avevo fatto preparare una serie di emendamenti tutti
funzionali ad una rettifica di intervento che privilegiasse il sociale che
caratterizza la Calabria, come dicevo prima, come una sorta di sconfinata landa
in cui i diritti sono sempre più progressivamente negati.
Alla luce di quanto affermato
dall’assessore Mancini vivo la tentazione di ritirarli perché è stato chiaro il
suo messaggio verso i banchi della maggioranza e figuratevi con quanta
predisposizione favorevole si accinge a raccogliere i nostri. Vedremo nel
seguito della discussione e per quel che ho detto anticipo che la nostra
contrarietà a questa impostazione un po’ improvvisata ed un po’ dilettantesca non
può che essere confermata in tutta la sua durezza. Grazie.
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Mirabelli. Ne ha facoltà.
Grazie, signor
Presidente. Effettivamente questo è un momento abbastanza
importante. Parlare del bilancio di previsione
significa parlare di quel che una Regione e chi la gestisce, chi l’amministra
in modo particolare, avrebbe in testa come progetto da qui ad un anno e
soprattutto da qui al 2015 per poter rilanciare questa nostra
Regione che sappiamo benissimo essere atavicamente figlia del bisogno, figlia
delle ristrettezze.
Capisco che è un momento
molto importante ma anche molto difficile; un momento in cui il contesto
economico in cui si ci muove a livello europeo
e nazionale già di per sé rappresenta un limite abbastanza grosso per una
Regione sempre più periferica e sempre più debole sul piano socio-economico.
Un momento in cui il contrasto economico nazionale,
certamente, non ci può dare una valida mano di aiuto come ci si poteva aspettare
nel passato quando mamma-Stato, mamma-Governo spesso risolveva le problematiche
nei vari settori, caricando di finanziamenti la Regione.
Oggi, purtroppo, siamo in un momento difficile. Da un
lato abbiamo un contenimento, la necessità di dover fare virtù di ogni nostra
minima risorsa. Contestualmente, abbiamo la necessità di ridurre i costi non
solo della politica ma dell’amministrazione in termini più generali.
Dall’altro lato ci sono delle leggi nazionali ed europee
- perché influenzano le leggi nazionali – che ci costringono ad assorbire
sempre una minore risorsa da parte dello Stato centrale. I trasferimenti delle
risorse nazionali sui vari settori, anche i settori dei servizi pubblici,
quelli più importanti che fanno fede come potestà giuridica e di riferimento al
Governo centrale, sono sempre
limitatamente più esigui.
Ci si muove in un contesto abbastanza difficile e penso
ai trasporti. Però, dall’altro lato, dobbiamo anche registrare una nostra
colpevole – forse non solo di chi governa ma anche della minoranza, molto
probabilmente, non so se con ruoli e con responsabilità molto diverse – carenza
non di passione o entusiasmo ma di operatività. Mi riferisco al fatto che in un
sistema economico che sappiamo essere sempre più stringente, proprio per addivenire
ad un bilancio di previsione che potesse essere sostenibile o che comunque
potesse avere le voci, i capitoli di bilancio e di spesa quanto meno quasi
all’80 per cento, era necessario, probabilmente, che nel primo anno di questa
legislatura, di questo nuovo periodo, ci si ponesse di fronte ai problemi più
importanti della Calabria. Che, per esempio, si avesse il coraggio di mettere
mano in maniera seria a riforme organiche e strutturali che andassero a
riguardare settore per settore per poter coniugare – so che non è facile – ma
nel modo migliore l’economicità del servizio al contenimento della spesa;
proprio perché già da tempo si sapeva che le disponibilità finanziarie per
questa Regione e anche per tutte le altre Regioni nei vari comparti e nei vari
settori erano quelle che erano, non erano più quelle di un tempo.
Ebbene, credo che su vari settori si sia perso tempo,
quando noi oggi assistiamo - e faccio degli esempi perché altrimenti mi
dilungherei troppo - per esempio alla questione delle strutture socio-sanitarie
che vivono un dramma in quanto dal 2010 sono loro che aspettano da parte nostra
gli emolumenti doverosi che servono per farle stare a galla non per farle
arricchire, ma quanto meno per far funzionare i servizi importanti che guardano
al sociale ed ad una categoria, quella dei nostri cittadini, che è forse quella
più disagiata.
Ebbene se dal 2010 queste strutture avanzano 12 milioni
di euro, se nel 2011 non hanno ricevuto un euro perché ci siamo dimenticati –
mi ci metto pure io – di mettere nelle voci di spesa, addirittura, il capitolo
della spesa stessa, i 35 milioni di euro perché tanta è la cifra che serve a
coprire l’anno, se poi nel 2012 cioè quest’anno ci ritroviamo con 15 milioni di
euro sapendo benissimo che ne servono ulteriori 20 e se nel 2013 – oggi in
questo bilancio di previsione – ripetiamo lo stesso errore del 2012 rimettendo
15 milioni di euro invece di 35, significa che c’è qualche problema.
Molto probabilmente non è un problema addebitabile al
dipartimento bilancio perché non ha la bacchetta magica per moltiplicare gli
euro: il bilancio mette a disposizione le somme, le quote, le disponibilità
finanziarie che ci sono cercando di plasmarle fra le varie richieste e
necessità nel modo migliore. E’ ovvio che molto probabilmente un qualcosa di
mirato e di specifico andava fatto in termini di riforma, di legge. Non
dimentichiamo, ad esempio - e mi riferisco sempre alle strutture
socio/sanitarie – che averle scaricate per una certa quota sul fondo delle
politiche sociali molto probabilmente è stato nel passato un errore; dobbiamo
dire le cose come stanno anche perché sono strutture che debbono rispondere a
requisiti particolari come le altre case di cura che per la loro interezza
stanno nel capitolo di spesa della sanità.
Molto probabilmente, se noi prima avessimo riguardato
con maggiore oculatezza questo aspetto particolare, la quota a copertura
sarebbe stata senza dubbio minore rispetto a quella che noi abbiamo oggi a
verificare.
La stessa cosa anche per quanto riguarda vari capitoli
di spesa che già sappiamo essere insufficienti. Capisco i voli pindarici ed i
salti mortali che si possono fare anche per poter coprire i debiti pregressi.
Ne ha parlato il collega Censore in una maniera molto sfumata, però. Cioè è
impossibile poter pensare di poter inserire 40 milioni di euro nell’Afor
sapendo benissimo che ce ne vogliono molti di più.
E’ ovvio che se nel momento in cui noi andiamo a
verificare che per i debiti del 2010, del 2011 e del 2012 molti di questi soldi
che sono stati messi in questo capitoli, questi 40 milioni, serviranno a pagare
7, 8, 9 milioni di euro per il 2011 è ovvio che già la copertura di bilancio in
questo capitolo non c’è. Cioè, va a risicarsi.
Allora cosa voglio dire? Voglio dire che è necessario
per tutti i settori iniziare una politica di riforma strutturale nei tempi
giusti: oggi si paga questo scotto, questo ritardo perché se le cose restano
ferme in quel modo è normale che la spesa non possa che non rimanere in quel
modo e la stessa cosa vale per i trasporti.
I trasporti necessitavano di un piano di trasporti
immediato e la verifica immediata se fosse possibile cercare di tagliare quello
che si doveva tagliare di superfluo, evitando in questo modo una giusta ed
ovvia rivendicazione da parte delle aziende private che, sia piccole sia medie
sia grandi, nell’ambito dei trasporti oggi si trovano in sofferenza e quindi
incapaci di fornire un servizio. Assistiamo, infatti, a scioperi da parte degli
autisti e delle loro maestranze e quant’altro.
Era necessario, quindi, anche in questo settore andare a
fare un riposizionamento in termini di pianificazione e di programmazione. E
prendo lo spunto, proprio perché sto parlando di trasporti, per dire
all’assessore Fedele che - glielo dobbiamo riconoscere, nella prima bozza aveva
evidenziato uno di quegli aspetti economici secondo me molto importanti, cioè
la questione delle fasce – la Calabria è l’unica regione d’Italia se non
d’Europa dove in maniera incomprensibile si mantengono quattro fasce di
pagamento, da 1,71 euro a 2,10-2,11.
Secondo me sarebbe giusto andare a fare un
riposizionamento con una, al massimo due fasce, per poter essere il più aperti
possibili. In questo modo avremmo un contenimento dei costi e anche una
ridefinizione del chilometraggio non solo in termini di verifica ma anche in
termini di appannaggio per le ditte, perché l’equità è quel principio e quel
concetto non solo di natura etica ma quel principio che dovrebbe stare alla
base dell’attività e dell’azione amministrativa del politico o di chi governa e
anche di chi fa opposizione.
Il mio in questo momento vuol essere un ragionamento di
tipo costruttivo in una situazione deficitaria.
Ho paura, caro assessore, nel momento in cui leggo
all’interno del Collegato – questo è il passaggio secondo me più importante del
Collegato – che secondo una previsione di spesa o di captazione della sorgente
finanziaria potrei prendere una quota di quel denaro, che dovrei ipoteticamente
risparmiare dal disavanzo sanitario e che per legge viene coperto
dall’incremento dell’Irpef e dell’Irap cioè dall’addizionale che è al massimo
livello, per poter accedere ad una somma non quantificata e che non si potrebbe
quantificare e che servirebbe a poter pagare strutture socio-sanitarie,
trasporti ecc.. Mi sembra una cosa un po’ forzata anche perché, ammesso e non
concesso – ci credo poco – che ci sia un risparmio in termini di azione sul
disavanzo sanitario, vale a dire che una quota di questo disavanzo la riusciamo
a recuperare in termini di fatto, credo che per legge non sia possibile poterla
trasferire a capitoli differenti; la legge lo vieta, perché sono risorse -
qualora si potessero risparmiare – a destinazione obbligatoria e vincolata
sempre per andare a diminuire la pressante azione del vecchio debito sanitario.
E’ ovvio che di fronte ad una situazione come questa,
molto problematica, dobbiamo stare attenti e non possiamo che puntare
esclusivamente al miglior utilizzo dei fondi comunitari.
Voglio rispondere al collega Censore: ben venga,
finalmente, questa nuova impostazione sui fondi comunitari perché il vecchio
Por, onestamente, ammesso che si potesse spendere tutto sarebbe sicuramente una
cosa buona ma non modificherebbe di una virgola il Pil della regione, tant’è
che la Comunità europea per il prossimo Por 2014-2021 ha indicato 5 settori su
cui andare a canalizzare specificatamente i fondi comunitari per le Regioni. Ce
li ha imposti, non ci dà più la possibilità di sceglierci i settori. Perché?
Perché è necessario incrementare quelle politiche attive del lavoro che possono
dare una risposta alla disoccupazione e possono creare momenti di crescita e di
ricchezza per il nostro territorio.
Ecco perché credo, Presidente, che ben venga anche la
riforma - e concludo - di questi enti e onestamente mi aspettavo che la “legge
Sarra” fosse messa nero su bianco, perché era importante leggerla. Auspico e
sono a favore di questa intenzione, di questa legge Sarra. Vorrei però
verificarla nel merito, vorrei capire cosa si va a tagliare, cosa si va ad
accorpare, cosa si premia rispetto a chi ha operato bene e a chi non ha operato
bene perché evidentemente c’è tanto non da accorpare ma da tagliare; ci sono
tante di quelle cose inutili che non servono a niente e che negli anni nulla
hanno prodotto.
E’ ovvio, infatti, che una valutazione di merito vada
anche fatta su quel che è necessario tenere in vita e su quello che è
necessario eliminare. Ed è ovvio che quel che va tenuto in vita come enti,
aziende, fondazioni o enti strumentali deve essere un qualcosa che va corredato
nell’ambito di un progetto integrato di sviluppo nella nostra regione, che sia
collaborante, che sia implementare e che serva a dare dei risultati.
Ecco, mi sarei aspettato questo tipo di messaggio non
solo in termini di contenimento dei costi, perché è giusto che molti se ne
vadano a casa perché organi pletorici che non servono a niente; non abbiamo
bisogno di creare il posto per gli amici degli amici sia di centro che di
sinistra.
C’è la necessità - al di là del contenimento della
spesa, della moralizzazione della vita politica e dei partiti – di renderli
fruibili ed operativi, in modo particolare l’Afor.
Sull’Afor è vero che non è una questione di personalità
giuridica ma è importante garantire delle tutele e delle salvaguardie che non
devono essere quelle dei vagabondi; è importante farle funzionare e l’Afor è da
dieci anni che non lavora, che non funziona. Questo è il vero motivo, non tanto
la personalità giuridica.
Mi fa piacere che l’Arssa di fatto sia ritornata ad
essere un ente strumentale e nel capitolo di bilancio, forse per la prima volta
dopo tanti anni, troviamo una copertura pari – mi pare – a 32 milioni di euro.
Ma con solerzia l’assessore Mancini, questa copertura che c’è sull’Arssa, forse
per la prima volta, va anche quantificata nel merito perché sappiamo benissimo
che i 210 lavoratori che da una vita si trovano nell’Arssa e che provengono
dall’ex Esac Gestione, sono rimasti in carico al liquidatore, allo stato di
liquidazione della vecchia Afor. E’ ovvio che, anche per loro, ci vogliono
delle tutele, delle garanzie e delle riconversioni eventualmente perché il
risparmio l’abbiamo sì, ma l’abbiamo escludendo dall’Arssa questi 210
lavoratori e di questi soltanto assorbendone 60 mentre gli altri resterebbero
nell’oblio, in uno stato di distacco, di incertezza.
Allora, caro assessore, viene difficile poter fare
veramente una guerra ad oltranza verso il tuo dipartimento; è ovvio che in
momenti di difficoltà economica e di carestia bisogna far virtù di ogni minima
risorsa disponibile, ma è anche vero che bisogna darsi una morsa come Consiglio
e come Giunta al fine di poter, in tempi brevi, cercare di recuperare il tempo
perduto, cercare di attuare una piattaforma seria e settoriale, in modo
particolare settore per settore su cui andare ad indirizzare il nostro impegno
ed attivare una stagione di riforme.
Le riforme non sono solo sull’Arssa e sull’Afor, che
sono enti importantissimi perché guardano al mondo della forestazione e
dell’agricoltura in quanto vettori trainanti di questa Regione, ma un mondo di
riforme significa andare a riguardare i trasporti, le strutture
socio-sanitarie, parlare anche di sanità, al di là del commissariamento;
l’impostazione romana del Tavolo Massicci sta facendo danni e ce ne accorgeremo
nel 2015 quando se ne andranno. La sanità non è una semplice operazione
matematico-finanziaria, cioè non basta fare tagli lineari e orizzontali tanto
per far quadrare i conti, spesso a danno di quelle che sono le legittime
esigenze di salute e di terapie che vengono dalla cittadinanza.
Ecco perché c’è la necessità di affrontare
schematicamente la problematica ed io faccio un appello al Consiglio, al
Presidente del Consiglio ed al Presidente della Giunta, per avviare questa
famosa stagione di cui tanto si parla, per cercare quanto meno – su quello che
è possibile attuare – di dare una impostazione diversa rispetto a quella
odierna ed anche rispetto al passato, in modo particolare prestando attenzione
al co-finanziamento.
Anche sul co-finanziamento si è fatto bene ad inserire
questi 60 milioni di euro, ma bisogna stare attenti perché non vorrei che con
queste risorse tirate fuori dal bilancio ordinario si rischi un incremento o
addirittura un aggravamento della capacità di indebitamento della Regione,
nonostante le alte tasse che si pagano.
Concludo veramente, assessore, anche se ci sarebbe tanto
da dire e ne abbiamo parlato in Commissione, io stesso ho proposto un
emendamento per quanto riguarda la questione del demanio.
Credo che in Calabria questo lusso non ce lo possiamo
permettere. Sono andato a fare una ricerca su quanto pagano di concessioni
demaniali in altre Regioni d’Italia e ci sono Regioni importanti come la
Sardegna o la Sicilia che non fanno pagare una lira per il semplice motivo che
c’è la necessità di favorire questo tipo di imprenditoria, di rafforzarla e, soprattutto,
di dar la possibilità anche alla gente di poter risparmiare. In un momento così
difficile per l’economia e per la gente, per il povero Cristo, anche questo
messaggio sarebbe positivo.
E’ vero che c’è una grande evasione ma un innalzamento
della tassazione del 300 per cento secondo me è qualcosa che ci porrebbe,
forse, su questo settore specifico come Regione più cara d’Italia.
Certamente non è una cosa positiva perché con queste
entrate non risolveremmo i problemi delle nostre entrate. Per cui un appello -
e lo faccio veramente con spirito non polemico, per l’amor di Dio, ma con
spirito costruttivo – a riguardare con estrema attenzione e, qualora ce ne
fosse proprio bisogno, di prevedere l’innalzamento di una percentuale che sia
sostenibile anche perché queste concessioni demaniali, soprattutto per uso
turistico-ricreativo estivo, vengono utilizzate per non più di 15-20 giorni in
Calabria.
Noi non siamo ad Addis Abeba o alle Maldive, siamo in
una regione dove il clima è quello che è per 15-30 giorni; incrementare del 300
per cento mi sembra qualcosa di pazzesco. Grazie.
Presidenza del Presidente Francesco Talarico
Ha chiesto di parlare l’onorevole Dattolo. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente,
per avermi concesso la parola, vorrei essere telegrafico su questo aspetto che,
chiaramente, rappresenta un po’ la bussola intorno alla quale la Regione si
muoverà nel prossimo anno.
La Giunta
ha approntato un documento finanziario che tiene conto delle grandi difficoltà
che ci sono, soprattutto alla luce del decreto sulla spending
review che,
sicuramente, costituisce in una regione dal tessuto economicamente debole come
la nostra un ulteriore aggravamento delle condizioni.
Ritengo - lo diceva il
collega Censore, quando abbiamo discusso all’interno della Commissione – che
molti degli emendamenti che abbiamo presentato li abbiamo ritirati, con grande
senso di responsabilità; non rappresentavano un aumento della spesa ma elementi
indirizzati ad imprimere una ulteriore spinta verso le riforme su cui la
Regione, in questo momento, gioca la partita più grande.
Un primo segnale lo abbiamo
colto nei giorni scorsi ed anche se ci sono stati dei distinguo penso che il
Consiglio, approvando una delle riforme più importanti, abbia voluto dare il
segnale che insieme si possono costruire aspetti rilevanti della politica calabrese. Noi non abbiamo – lo diceva il collega Mirabelli –
sicuramente lesinato sforzi nel cercare di aumentare la copertura di quelli che erano i settori più a rischio e
che riguardavano soprattutto i livelli occupazionali e la possibilità di poter
garantire a questi lavoratori della Regione un sussidio che per molti mesi in
questo scorcio del 2012 è mancato per le anemiche e deficitarie condizioni
economiche e, soprattutto, per la necessità di rispettare il patto di stabilità
che in una Regione come la nostra rappresenta sicuramente una spada di Damocle.
Abbiamo detto in Commissione, come gruppo dell’Udc, che
approvavamo con senso di responsabilità, con grande determinazione un bilancio
che ha avuto forse poco tempo per essere esaminato; però, in questo bilancio ho
visto anche la volontà di chi, sicuramente, all’esercizio provvisorio - così
come avevamo detto nello scorso intervento – preferisce soprattutto un bilancio
che sia, anche se striminzito, coerente con quelli che sono in questo momento i
limiti della nostra economia ed i bisogni dei livelli occupazionali.
Sicuramente abbiamo registrato, caro assessore Mancini e
caro presidente Imbalzano, nelle audizioni anche le osservazioni, a volte pure
sofferte, del partenariato, delle classi produttive calabresi. E su questo
voglio tranquillizzare il collega Mirabelli che per ciò che attiene quelle
tariffe demaniali sono state e saranno oggetto di un emendamento che cancellerà
l’articolo 20.
Penso, però, che restino alcuni aspetti sui quali
sicuramente dovrà concentrarsi l’azione politica della Giunta Scopelliti.
Abbiamo di fronte a noi la stagione più importante:
quella delle riforme.
C’è in atto un tentativo serio di mettere gli enti
sub-regionali nelle condizioni di non essere zavorre, come è stato fino adesso,
di razionalizzare con puntuali interventi quelli che sono alcuni aspetti ed
alcuni doppioni che hanno in questo periodo prodotto forse qualche assistenza
tecnica in più ma sicuramente non hanno dato uno spazio importante a quelle che
sono le gravi difficoltà occupazionali e generali.
Abbiamo insistito sulle politiche sociali con rigore;
abbiamo e vogliamo soprattutto aprire una stagione che riguardi la nuova
programmazione 2014-2020.
Alla vigilia della nuova programmazione è impensabile
non collegare le riforme a quella che sarà l’ultima stagione che ci vedrà
impegnati alla programmazione con le risorse comunitarie; una programmazione
che non sia distaccata e che tenga conto di quelle che sono, soprattutto, le
idee di sviluppo di questa regione. Immagino, assessore Aiello, che nei
prossimi giorni quando il Piano regolatore regionale arriverà in Aula, che da
lì dovremo cominciare a parlare per delineare quelle che sono le condizioni di sviluppo
di questa regione.
Certo, non c’è dubbio che ci siano delle ristrettezze in
molti settori.
C’è anche la necessità di rivedere alcune situazioni
registrate in Fincalabra, nei Consorzi di bonifica, nelle risorse per il
funzionamento del Consiglio regionale. Oggi devo dare atto al Presidente
Talarico di aver veramente portato, per la prima volta, le spese di
funzionamento del Consiglio a cifre impensabili fino a qualche stagione fa.
Questo significa che probabilmente c’era la necessità di
intervenire in profondità su alcune situazioni, così come deve restare vigile
la consapevolezza che gli aspetti più inquietanti della condizione economica
calabrese riguardano le fasce più deboli di questa regione e soprattutto le
difficoltà dovute al Piano di rientro dal deficit sanitario, per andare nella
direzione di una programmazione equa che tenga conto della difficoltà.
Collega Censore, sui livelli essenziali di assistenza
lei sa quanti tentativi stiamo ponendo in essere per addivenire ad una corretta
formulazione degli stessi, dopo le scelte passate che hanno prodotto molti e
molti debiti nella sanità calabrese.
Quelle scelte oggi si riflettono in maniera pesantissima
su quello che è il bilancio regionale. Ogni anno assistiamo all’assottigliarsi
delle risorse e, comunque, con maturità politica i consiglieri della
maggioranza si sono adeguati ad un clima che non consente loro di intervenire,
a causa di bilanci che sono molto ingessati e con assestamenti che sono al
limite. Ritengo che anche la Calabria che una volta era considerata la Regione
della spesa oggi abbia assunto la consapevolezza e la maturità che non si possa
ritornare ai livelli di una volta.
Un cambio di passo è richiesto, questo bilancio e
soprattutto la programmazione successiva, caro assessore Mancini, deve segnare
un punto di non ritorno rispetto a quelli che erano gli sprechi del passato.
E’ necessaria, però, una maggiore consapevolezza su
quelle che sono le fasce deboli del nostro territorio che richiedono una
accurata attenzione da parte della nostra azione politica-amministrativa.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente.
L’intervento dell’onorevole Dattolo mi
facilita il compito perché ha ripreso alcune
argomentazioni che sono state evidenziate nel corso di questo dibattito.
Le mie vogliono essere soltanto
considerazioni di carattere politico perché dal
punto di vista tecnico l’assessore Mancini ed il
presidente della Commissione, onorevole Imbalzano, hanno già sciorinato con
dovizia di particolari questi aspetti che ci mettono di fronte ad un bilancio
rispetto al quale, credo, non si potesse fare assolutamente di più.
Credo che sia opportuno
ribadire e riprendere alcuni concetti che l’onorevole Dattolo ha testé
evidenziato. Cioè che siamo stati impegnati come Consiglio regionale in una
serie di azioni politiche che hanno portato dei risultati sotto gli occhi di
tutti.
Non ultimo proprio la
relazione o meglio le notizie che il Presidente del Consiglio questa sera ci ha
fornito stanno ad indicare questa volontà di procedere con celerità, con
intensità, con una forte volontà ai tagli dei costi della politica che dal punto di vista quantitativo hanno dato dei risultati che possono essere
inseriti a vantaggio di questo Consiglio; si tratta, infatti, di fondi che
potremmo poi successivamente
utilizzare per tutta una serie di mancanze e di manchevolezze che inevitabilmente sono presenti all’interno della nostra Regione.
Manchevolezze e mancanze
che non abbiamo non preso in considerazione. Non siamo stati e non siamo con
gli occhi chiusi rispetto ad alcune difficoltà.
Mi chiedo e chiedo ai
colleghi della minoranza, della opposizione, che hanno evidenziato alcuni
aspetti come è giusto che fosse, quale strada sarebbe stato possibile
percorrere diversamente a quella percorsa dal punto
di vista
politico e tecnico sia dall’assessore Mancini sia dalla Commissione consiliare
competente.
Sappiamo bene che esistono
difficoltà, lo poneva in evidenza l’onorevole Mirabelli, per esempio nelle
strutture socio-sanitarie anche se c’è sempre un confine ed un limite tra
quello che è sociale e sanitario. In quest’Aula, nel corso del dibattito, c’è
una forte commistione per quanto riguarda l’aspetto di carattere sanitario che
credo non sia oggetto di discussione di questa seduta perché avremo la
possibilità nel nuovo anno di trattare e discutere i temi attinenti alla
sanità.
Credo che non sia neanche
corretto porre in evidenza o mettere in discussione i Lea in una seduta che
attiene al bilancio di previsione.
Ed in un contesto così
difficile opportuna mi sembra la correlazione con la stagione delle riforme
perché credo che da qui si debba e si possa partire. La Giunta regionale e
tutto il Consiglio regionale, credo, hanno già mostrato buona predisposizione
verso questa stagione perché è da essa, con risparmi importanti, che possono
partire anche una serie di investimenti ed una serie di interventi su quei
settori che anche noi riteniamo opportunamente da rimpinguare.
Così come non può non
essere tenuta in considerazione - è già in
itinere – la programmazione 2014-2020. Ecco sono
questi i due aspetti sui quali dal punto di vista programmatico credo che ci
sia la necessità politica di spendersi indipendentemente dalle appartenenze.
Ritengo che la polemica tra maggioranza ed opposizione,
soprattutto quando è costruttiva, come è avvenuto negli interventi di diversi
colleghi, sia il sale della democrazia e ci sta.
Ci sta di meno quando si fanno proclami rispetto ai
quali, si sa, non è possibile essere poi concreti. E l’assessore Mancini
opportunamente ricordava che avevamo a disposizione 700 milioni e con questi
fondi credo che al di là e al di più non si potesse fare.
Certo poi c’è la possibilità di discutere sull’indirizzo
politico-programmatico per come poter spendere questi 700 milioni. Va da sé che
è possibile che rispetto ad un indirizzo ci sia divergenza ma è meno
accettabile la polemica relativa ad un intervento che, sappiamo, non era
possibile poter fare.
Per cui quello di questa sera è un dibattito su quello
che verrà e su quello che potrà essere perché rispetto a quel che si è fatto
credo che altre opportunità ed altre possibilità non ce ne potessero essere.
Ovviamente, dal punto di vista
personale c’è la piena disponibilità a votare a favore di questo bilancio.
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Non le nascondo che non sarei voluto intervenire su questo bilancio ma stimolato dalla discussione che c’è
stata in Aula, ho l’impressione che stiamo parlando, come diceva Pacenza – e
concordo – del futuro; del presente con questo
bilancio non parliamo minimamente anche perché, Presidente, in questo bilancio
non sono nemmeno soddisfatte le spese indifferibili della Regione.
E quando si parla di spese indifferibili
di questa Regione una delle voci che riteniamo essere indispensabile è quella
del personale che non è nemmeno garantita né al Consiglio
né alla Giunta. Non sono garantiti nemmeno gli
assessorati e non voglio entrare nel merito dei
meandri del bilancio. Per fare un esempio io vorrei capire – uno a caso –
l’assessore Pugliano come fa con la dotazione in organico di questo bilancio a
gestire il suo assessorato.
Non è una colpa, è che
purtroppo le risorse sono nulle perché non c’è stato il coraggio, a mio avviso,
di fare delle scelte, di dare delle priorità alla Calabria. E poi non vorrei
che si confondessero in quest’Aula, per essere chiari, le riforme con altre
cose.
Intervengo proprio per
ribadire alcuni concetti, assessore Mancini. Una riforma è un intervento
strutturale in quello che è il comparto in cui si vuole incidere. I tagli sono
un’altra cosa, così come è un’altra cosa la razionalizzazione.
Noi abbiamo potuto tagliare
dieci enti sub-regionali ma non li abbiamo riformati. Le riforme sono le
riforme strutturali sui piani che dobbiamo fare e questo lo dico alla Giunta e
agli assessorati. Parleremo di riforme dei
trasporti quando ci sarà un piano dei trasporti, e parleremo di riforma della
sanità quando ci sarà un piano della sanità che incida in modo strutturale su
queste cose.
Le
parole sono parole ma quelli che contano sono i fatti, perché poi possiamo dire
quello che vogliamo ma i fatti sono incontestabili.
E
quando noi un mese fa, il 7 novembre, sul tavolo congiunto del Piano di rientro
si invita testualmente la Regione a dire, leggiamo testualmente - a scanso di
equivoci mi sono fatto mandare la copia integrale dell’incontro la Tavolo Massicci - “…in relazione alle numerose
criticità in essere, al fine di consolidare e rendere effettivamente
strutturali gli interventi previsti dal Piano di rientro la cui realizzazione sta avvenendo con ritardi, Tavolo e
Comitato chiedono alla struttura commissariale di redigere e di adottare il
programma operativo per gli anni 2013/2015 entro il 31 dicembre 2012”.
Ma che vogliamo di più? I fatti sono questi, così come i
fatti incontestabili in questo bilancio sono le cifre che voi avete portato,
sono la cancellazione completa di alcuni settori di intervento.
Vi parlo della mia area, dell’area grecanica che è
scomparsa, come quella arbëresh e occitana,
completamente scomparse. Ma di cosa stiamo parlando in questo bilancio? Stiamo
parlando di somme che abbiamo destinato per tappare alcuni buchi.
A mio avviso, perdonatemi, non parliamo di bilancio né è
prevista l’utilizzazione dei fondi comunitari; perché di questo dobbiamo
parlare. Poi le parole restano quelle che vogliamo, i fatti sono quelli. Voi
parlate di programmazione 2014/2020? Ma avete fatto un’analisi della spesa
effettuata fino adesso? Avete fatto un’analisi compiuta degli interventi che
sono previsti, oltretutto, sulla spesa?
Poi possiamo dire quel che vogliamo e questo lo voglio
dire pure all’assessore Mancini. L’altro giorno si è parlato di
elettrificazione della linea ionica. Non so se è in Aula l’assessore Fedele.
Pur ammettendo che l’intervento di elettrificazione
fosse stato già finanziato, quando facciamo l’elettrificazione cosa facciamo
camminare sulle rotaie? Quali mezzi, quali treni ci garantisce Ferrovie dello
Stato? E se dobbiamo mettere noi il materiale rotabile quale materiale rotabile
mettiamo? Di che cosa stiamo parlando? Per questo ci vogliono i piani di
intervento strutturale che sono propedeutici allo sviluppo.
Noi alcune semplici cose dobbiamo fare e a tre anni
dall’inizio di questa legislatura ve lo dice uno che era seduto, prima,
dall’altra parte. Vorrei sapere che cosa abbiamo fatto a parte proclami e
annunci che ognuno di noi può fare?! Alcune cose ben fatte, ma come interventi
fini a sé stessi; non abbiamo trovato una razionalizzazione che sia degna di
questo nome.
Tagli ne abbiamo fatti anche a garanzia ed a scapito dei
cittadini calabresi e questo è incontrovertibile.
Allora vogliamo capire, non per parlare della riforma Afor, che facciamo della
montagna! All’interno del piano della montagna ci mettiamo anche la riforma
dell’Afor?
E vorrei dire al mio amico Antonio Caridi “sa quante
imprese dal punto di vista statistico hanno dismesso l’attività in Calabria
nell’anno 2012?”. Basta andare alla Camera di Commercio e vedere che 5 mila
imprese, in Calabria, hanno dismesso la loro attività. E noi quale aiuto
abbiamo dato? Per fare che cosa? Che abbiamo determinato? Di questo dobbiamo
parlare e per risolvere questi problemi, al di là poi delle nostre posizioni,
c’è bisogno - e questo lo dico alla Giunta e alla maggioranza – della capacità
di ognuno di noi in quest’Aula, di tutti e 50, di contribuire al risanamento
della regione. Arroccarsi su alcune determinate posizioni non giova a nessuno
né, tanto meno, a questa maggioranza; se andassimo a vedere gli interventi che
abbiamo predisposto a sostegno del piano di cofinanziamento sui Por, sia sulla
forestazione sia sulla sanità, dobbiamo capire cosa fare.
E’ inutile, allora, parlare di bilancio. Dobbiamo
parlare e dire che cosa del bilancio? Dei 100 mila euro o di 1 milione di euro
che abbiamo finanziato o no, di alcune cose o no? Spero che questo bilancio ci
serva a fare una riflessione su quello che avremmo potuto fare e che non
abbiamo fatto, per il prossimo anno per lo meno, addossandoci la responsabilità
di fare delle scelte.
Un’ultima cosa e voglio chiudere.
Sulla cultura noi abbiamo fatto una scommessa: ma se,
addirittura l’assessore fa una lettera al Presidente Talarico di nominare due
consiglieri di questo Consiglio per far parte della fondazione e non è stato
fatto, poi gli investimenti come li facciamo e con quali strumenti? Assessore,
una lettera è pubblica, quindi non si preoccupi. Di questo stiamo parlando.
Su queste cose ci dobbiamo confrontare: se
effettivamente dal 1° gennaio 2013 riteniamo che consapevolmente e soprattutto
consci delle difficoltà dobbiamo contribuire a far sì che questa Regione abbia
una programmazione diversa.
Diceva qualcuno che in tempo di guerra sono i padri che
accompagnano i figli in un luogo che è meglio non proferire, in tempo di pace
sono invece i figli che accompagnano i padri.
Qui mi sembra che non ci sia guerra ma gli effetti che
stiamo procurando a questa regione sono deleteri non solo rispetto allo
sviluppo ma anche rispetto alle false speranze che diamo ai nostri cittadini
che stiamo ammazzando. Grazie.
Non ci sono altri interventi sul dibattito generale che riguarda il bilancio, pertanto la discussione è conclusa.
Prima di procedere,
poiché ci sono degli emendamenti, prego i capigruppo di avvicinarsi al banco
della Presidenza con l’assessore al bilancio per decidere come procedere.
(I Capigruppo si recano al banco del Presidente)
La seduta sospesa alle 18,21 è ripresa alle
18,43
Riprendiamo i lavori dopo la riunione ai banchi della Presidenza. Procediamo con gli emendamenti presentati e l’esame dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3 che riguarda le riduzioni delle spese per
consulenze esterne.
(È approvato)
All’articolo
4 c’è un emendamento a firma degli onorevoli Censore e Principe, protocollo
numero 55861: “All’articolo 4, comma 5, dopo la parola “controlli” aggiungere:
“e alla Commissione bilancio del Consiglio regionale”.
Si illustra da sé. Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55861.
(È respinto)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(È approvato)
All’articolo 6 c’è un emendamento a firma dell’onorevole Imbalzano, protocollo numero
55903/3: “All’articolo 6, comma 2, è eliminata la frase “Le
procedure di acquisto perfezionate successivamente al 9 ottobre 2012 sono
revocate”.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
55903/3.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6, come emendato.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 7.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 8.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 9.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 10.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 11.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 12.
(È approvato)
All’articolo 13
c’è un emendamento con protocollo numero 55850/3 a firma
dell’onorevole Chiappetta: “Gli enti di cui alla legge regionale numero
38 del 2001, per ragioni connesse alla attuale situazione finanziaria,
provvedono a quanto sopra entro 30 giorni dall’approvazione della presente
legge, a pena della decadenza degli organi ipso
iure. La violazione della presente disposizione è valutabile ai fini della
responsabilità amministrativa, contabile e disciplinare dei dirigenti dei
nominati enti”.
Invito al ritiro.
E’ ritirato.
L’emendamento protocollo numero 55850/3 è ritirato.
Emendamento protocollo numero 55850/4 a
firma dell’onorevole Chiappetta.
Invito al ritiro.
E’ ritirato.
L’emendamento protocollo numero 55850/4 è ritirato. Emendamento protocollo numero 55903/4 a firma del consigliere Imbalzano: “All’articolo13, comma 10, lettera i), è eliminata la frase:”Le procedure di acquisto perfezionate successivamente al 9 ottobre 2012 sono revocate”.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55903/4.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 13, come emendato.
(È approvato)
Presidente, c’è un emendamento con protocollo numero
55850/5.
All’articolo 13, comma 14, sì. E’ ritirato.
E’ ritirato.
L’onorevole Chiappetta ha ritirato l’emendamento
protocollo numero 55850/5.
Non ci sono altri emendamenti, possiamo votare
l’articolo 13.
(È approvato)
All’articolo 14 c’è un emendamento con protocollo numero
55903/5 a firma dell’onorevole Imbalzano che modifica diversi commi
dell’articolo stesso, in particolare all’articolo 14, comma 2, prevede che
“L’articolo 13 della legge regionale 14 luglio 2003, numero 10 “Norme in
materia di .aree protette” è così modificato:
“1. Il Presidente dell’Ente Parco regionale è nominato
con decreto dal Presidente della Giunta regionale. Il Presidente ha la legale
rappresentanza dell’Ente parco, ne coordina l’attività e la gestione. Al
Presidente dell’Ente Parco regionale sono attribuiti i poteri di cui all’art.
29 della legge 394/91.”
Lo stesso emendamento prevede che l’articolo 14, comma
3, sia così modificato:
“Il Presidente coordina l’attività e la gestione
dell’Ente parco, decidendo in merito a tutte le questioni generali riguardanti,
in particolare: a) adotta i bilanci e, sentito il Comitato Tecnico Scientifico
regionale per le aree protette, li invia ai fini dell’approvazione alla Giunta regionale;
b) definisce i criteri ed adotta il piano per il Parco; c) adotta il piano
pluriennale economico e sociale predisposto dalla Comunità del Parco; d)
delibera, sentita la Comunità del Parco, lo statuto dell’Ente Parco; e)
delibera il censimento delle specie botaniche e faunistiche con particolare
attenzione a quelle rare ed endemiche presenti nell’area protetta”.
Sempre lo stesso emendamento, protocollo numero 55903/5,
prevede che all’articolo 14 dopo il comma 4 siano inseriti ulteriori commi:
“4bis. Il comma 4 dell’art.15 della legge regionale 14
luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” è così modificato:
<<Il Revisore unico, qualora riscontri gravi irregolarità nella gestione
dell’ente parco, ne riferisce immediatamente alla Giunta regionale. Ha diritto
di accesso agli atti e documenti dell’ente parco.>>
6. L’art. 16, comma 2, lett. e) della legge regionale 14
luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” è così modificato:
<< e) su altre questioni richieste dal Presidente dell’Ente
Parco;>>
7. All’art. 16, comma 3, della legge regionale 14 luglio
2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” le parole “Consiglio
Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;
8. All’art. 17, comma 2, della legge regionale 14 luglio
2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” le parole “Consiglio
Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;
9. All’art. 18, comma 3, della legge regionale 14 luglio
2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” le parole “Consiglio
Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;
10. All’art. 18, comma 4, della legge regionale 14
luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” le parole “Consiglio
Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;
11. All’art. 21, comma 5, della legge regionale 14
luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” le parole “Consiglio
Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;
12. All’art. 21, comma 6, della legge regionale 14
luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” le parole “Consiglio
Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”.
13. All’art. 23, comma 4, della legge regionale 14
luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” “ le parole
“Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;
14. All’art. 31 bis, comma l, della legge regionale 14
luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” è eliminata la frase
“indetta dal Consiglio”;
15. All’art. 31 bis, comma 4, della legge regionale 14
luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” le parole “alle
delibere del Consiglio direttivo” sono sostituite dalle parole “alle
determinazioni del Presidente”;
16. L’art. 36, comma l, lett. c) della legge regionale
14 luglio 2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” è così
sostituito: “esercita il controllo di legittimità e di merito sugli atti
adottati dal Presidente, limitatamente alle deliberazioni relative alla
dotazione organica ed alla strutturazione organizzativa”;
17. All’art.37, comma 2, della legge regionale 14 luglio
2003, numero 10 “Norme in materia di aree protette” sono eliminate le seguenti
parole“lo scioglimento del Consiglio direttivo e”.”
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
55903/5.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 14, come emendato.
(È approvato)
All’articolo 15 c’è un subemendamento, a firma
dell’onorevole Imbalzano, che prevede la soppressione dell’articolo 15.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento che sopprime l’articolo
15.
(È approvato)
L’articolo 15,
dunque, è soppresso.
All’articolo 16 è
stato presentato l’emendamento protocollo numero 55903/6 a firma dell’onorevole
Imbalzano: “All’articolo16, comma 1, lettera s) è eliminata la frase “Le
procedure di acquisto perfezionate successivamente al 9 ottobre 2012 sono
revocate”.
Parere del
relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo numero 55903/6.
(È approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 16, così come emendato.
(È approvato)
All’articolo 17 è stato presentato emendamento, a firma
degli onorevoli Censore, Battaglia, protocollo numero 55861/1: “L’articolo 17 è
modificato nel modo seguente: l. All’articolo 28 della legge regionale 21 agosto 2006,
numero 7, dopo il comma 8, è aggiunto il seguente comma: “8 bis. Nel triennio
2013/2015 il compenso a titolo di spese generali spettante ai Consorzi di
Bonifica e all’A.FO.R. per gli interventi di cui all’art. 2 della legge
regionale 19 ottobre 1992, numero 20, sarà ridotto gradualmente.
Per l’annualità
2013 il compenso di cui al comma 6 dell’art. 28 della L.R. numero 7/2006 non
può superare l’aliquota del 5 per cento del relativo costo”.
Invito al ritiro.
E’ ritirato. All’articolo 17 c’è un altro emendamento, a
firma dell’onorevole Dattolo, protocollo numero 55928: “Il comma l
dell’articolo 17 è modificato e così sostituito: l. All’art. 28 della legge
regionale 21 agosto 2006, dopo il comma 8, è aggiunto il seguente comma: “8bis. A decorrere
dall’ l gennaio 2013 il compenso a titolo di spese generali spettanti ai
Consorzi di Bonifica ed all’Afor, per gli interventi di cui all’art. 2 della
legge regionale 19 ottobre 1992, numero 20, non può superare l’aliquota del 6 per cento per i consorzi di Bonifica e del 4 per cento per l’Afor del relativo costo. A decorrere
dall’ l gennaio 2014 il compenso a titolo di spese generali spettanti ai Consorzi
di Bonifica ed all’Afor, per gli interventi di cui all’art. 2 della Legge
Regionale 19 ottobre 1992, numero20, non può superare l’aliquota del 3,5 per cento per Consorzi di Bonifica e per l’ Afor.
Per gli
interventi in corso di rendicontazione di cui all’art. 2 della legge regionale
19 ottobre 1992, numero 20, afferenti l’esercizio finanziario 2012, il compenso a titolo di spese generali
spettanti ai Consorzi di Bonifica ed all’Afor non può superare l’aliquota
dell’8 per cento per i Consorzi di
Bonifica e del 5 per cento per l’Afor del
relativo costo.
Dalla data dell’
l gennaio 2013 non si applicano le disposizioni .previste dai precedenti commi
7 e8. In analogia all’Afor, si applicano le medesime aliquote al Parco
Regionale delle Serre”.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
55928.
(È approvato)
E’ stato presentato un altro emendamento a firma
dell’onorevole Giordano, protocollo numero 55842/2:
“All’articolo 17 il periodo “Dalla medesima data dell’l gennaio 2013 non si
applicano le disposizioni previste dai precedenti commi 7 e 8” è abrogato”.
Si può accorpare con l’emendamento dell’onorevole
Dattolo, è la stessa cosa.
(Interruzione)
Onorevole Giordano, è ritirato?
Onorevole
Giordano, è ritirato?
(Interruzione)
Sì,
assorbito. Pongo in votazione l’articolo 17, così come emendato.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 18.
(È approvato)
All’articolo 19
è stato presentato l’emendamento con protocollo numero 55861/7 a firma
dei consiglieri Censore e Principe: “All’articolo19,
comma l, la lettera b) è soppressa”.
Invito al ritiro.
(Interruzione)
E’ ritirato. Emendamento a firma dell’onorevole Dattolo, protocollo numero 55928/1: “La lettera b) del comma l) dell’articolo 19 è modificata e così sostituita: “b) al comma 5, dopo le parole “Gli organi statutari” sono aggiunte le parole “i vicedirettori generali”.
E’ ritirato.
Pongo in votazione l’articolo 19.
(È approvato)
Emendamento
protocollo numero 55928/3 a firma del consigliere Dattolo: “L’articolo 20
è abrogato”. Ci sono più emendamenti su questo articolo, uno firmato dal
consigliere Magarò, protocollo numero 55941, ed un altro, protocollo numero
55861/3, a firma dei consiglieri Censore e Principe.
(Interruzione)
Onorevole
Magarò, può illustrare il suo.
L’emendamento
prevede la soppressione dell’articolo 20, con cui si
stabiliva l’ammontare dell’imposta sulle concessioni demaniali marittime e ad
uso turistico, che era rideterminato nella misura del 300 per cento del canone
di concessione. Con questo emendamento, che ha firmato anche il collega Dattolo
e successivamente anche il collega Censore, chiediamo l’abrogazione.
Presidente, noi votiamo a favore di questo emendamento, perché
l’avevamo presentato in Commissione e quindi apprendiamo con favore l’abolizione di questo articolo 20, che rappresenterebbe
un balzello iniquo.
Esprimo anch’io il mio voto positivo all’emendamento,
d’altronde le motivazioni le avevamo già espresse in sede di Commissione.
La parola all’assessore Mancini.
La Giunta
è favorevole, arriviamo alla conclusione di un percorso
avviato in Commissione; avevamo preso l’impegno di verificare la ratio
del tributo e ci siamo resi conto che si poteva tranquillamente omettere e,
poiché del tributo si è tanto parlato in questi giorni, voglio tranquillizzare
gli esercenti che la Giunta ha omesso ed abrogato questa norma, naturalmente
condividendola con le forze politiche.
Quindi ci sono tre
emendamenti, a firma rispettivamente degli onorevoli Dattolo, Magarò, Censore e
Principe, che prevedono la soppressione dell’articolo 20. Pongo in votazione
gli emendamenti, tra loro accorpato in un unico.
(È approvato)
L’articolo 20 è soppresso.
All’articolo 21 c’è un emendamento a firma degli
onorevoli Censore e Principe, protocollo numero 55861/4: “L’articolo 21 è
soppresso”.
Invito al ritiro.
E’ ritirato?
(Interruzione)
L’emendamento protocollo 55861/4 è ritirato. Pongo in
votazione l’articolo 21.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 22.
(È approvato)
Emendamento
protocollo numero 55831, a firma dei consiglieri Gallo, Dattolo e Bruni. “Dopo l’articolo 22 è aggiunto l’articolo 22 bis, così formulato:
“Art. 22 bis (Differimento pagamento tributi regionali
zone terremotate)
1. I cittadini dei Comuni di Mormanno, Laino
Borgo, Laino Castello, nonché le imprese e ditte aventi sede nei medesimi
Comuni, purché regolarmente residenti o attivi negli stessi già alla data del
26 ottobre 2012, possono chiedere, entro il 28 febbraio 2013, alla competente
struttura tributaria della Regione Calabria, il differimento di dodici mesi o
la rateizzazione sino a trenta rate mensili, decorrenti dal 10 gennaio 2014,
del pagamento dei tributi di cui all’art. 11, comma 3, Titolo I, della legge
regionale numero 2 del 4 febbraio 2008, limitatamente al bollo auto ed
all’Irap, per i periodi di imposta decorrenti a far data dall’entrata in vigore
della presente legge.
2. Il pagamento differito o la rateizzazione
non comporterà la corresponsione di interessi, né l’applicazione di sanzioni.
3. Il dirigente della competente struttura
tributaria regionale, con atto amministrativo, accorda il differimento o la
rateizzazione, fino al termine massimo del 31 dicembre2013.
4. Il Dipartimento Bilancio, con decreto del
dirigente generale, stabilisce le modalità di presentazione delle istanze”.
Invito al ritiro.
La parola all’onorevole Gallo.
Lo volevo illustrare
perché, comunque, c’è stato un accoglimento anche da parte dei componenti
della quarta Commissione nella loro
interezza, anche se poi l’emendamento è stato sottoscritto da me e dai
consiglieri Dattolo e Bruni, e riguarda il differimento dei pagamenti dei
tributi regionali nelle zone terremotate.
Come è a vostra conoscenza,
da circa due anni la zona del Pollino è sottoposta ad uno sciame sismico di
grosse proporzioni, culminato in una scossa il 26 ottobre e seguita da
ulteriori scosse. La conseguenza è che parte delle popolazioni dei Comuni di
Mormanno, Laino Castello, Laino Borgo, ma in particolare di Mormanno, per
timore di ulteriori scosse – che, peraltro, si stanno verificando – di portata
maggiore, stanno abbandonando i territori.
Questo segnale, vale a dire
la necessità di una sospensione dei tributi, in particolare del bollo auto e
dell’Irap, è finalizzata per le attività imprenditoriali, in particolare per i
cittadini che sono su quel territorio, per dare un piccolo segnale di
attenzione da parte della Regione. Interagendo e discutendone con l’assessore
Mancini e con il presidente Scopelliti, mi è stato detto – ma vorrei che ci
fosse conferma da loro – che si sta pensando ad un provvedimento di carattere
più generale per le zone di Mormanno, quindi per la zona del Pollino, con
interventi cospicui da parte della Giunta, sia pure nelle ristrettezze
economiche e finanziarie.
Per cui, da parte mia, c’è
disponibilità al ritiro, purché ci sia questo impegno da parte della Giunta.
L’onorevole Gallo ritira
l’emendamento con l’impegno della Giunta.
La parola all’assessore
Mancini.
Tutta la Giunta,
con in testa il governatore Scopelliti, è vicina alle
popolazioni colpite dal sisma. C’è una condivisione anche rispetto a questa proposta, ma c’è un piccolo
dettaglio, che manca la copertura finanziaria. Il percorso che si è immaginato è quello di approntare tutta una serie di
iniziative che nelle prossime settimane saranno definite dal governatore in
primis, per agevolare il percorso di ripresa nei confronti delle popolazioni
e, tra queste iniziative, questa proposta supportata dagli strumenti economici
può rappresentare certamente una proposta dalla quale partire e della quale
l’Aula si potrà occupare nelle prossime settimane.
Quindi, invito il
presentatore, in questa sede, a soprassedere e a ritirare la proposta, per poi
ripresentarla in seguito.
La parola all’onorevole
Gallo.
Ritiro l’emendamento, peraltro
era un emendamento condiviso perché c’erano state anche mozioni ed ordini del
giorno approvati a più riprese in Consiglio regionale. Prendo atto dell’impegno
dell’assessore Mancini. Certo, nelle prossime settimane ci aspettiamo un
segnale di attenzione verso quell’area.
Possiamo andare avanti, l’emendamento protocollo
numero 55831è ritirato.
Emendamento
protocollo numero 55831/1: “Dopo l’articolo 22bis è aggiunto
l’articolo 22ter, così formulato:
“Art.
22 ter
(Definizione
delle pendenze in materia di tassa automobilistica e ravvedimento operoso)
l. A partire
dall’anno di pagamento 2013, il contribuente può regolarizzare la propria
posizione, sempre che non siano iniziate le procedure di accertamento, mediante
il pagamento della tassa o maggiore tassa non versata maggiorata del 10 per
cento. Restano fermi i termini e le modalità per il ravvedimento di cui
all’articolo 13, comma l, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, numero 472
(Disposizioni generali in materia di sanzioni amministrative per le violazioni
di norme tributarie, a norma dell’articolo 3, comma 133, della legge 23 dicembre
1996, numero 662).
2. Le pendenze in
materia di tasse automobilistiche, relative ai periodi per i quali il pagamento
doveva essere eseguito negli anni 2009, 2010 e 2011, possono essere definite
mediante il versamento, entro il 30 giugno 2013, della tassa o maggiore tassa
non versata, maggiorata del 10 per cento.
3. Le pendenze
relative ai versamenti tardivi possono essere definite, per gli stessi periodi
e nel termine di cui al comma 2 ed anche nei casi in cui siano in corso
procedure di accertamento o avviati procedimenti contenziosi, mediante il
pagamento di una somma pari al 10 per cento della tassa tardivamente versata,
oltre agli interessi legali di periodo. L’esercizio di tale facoltà comprovata
dal versamento costituisce espressa rinuncia al contenzioso.
4. Il pagamento
entro il 30 giugno 2013 da parte del contribuente della tassa o maggiore tassa
di cui ai commi l, 2 e 3 comporta l’estinzione dei procedimenti di accertamento
in corso e delle procedure di riscossione coattiva non ancora definite, ove avviate,
ed estingue il debito tributario.
Il dipartimento
bilancio e patrimonio può stabilire criteri e modalità operative di attuazione
delle norme di cui al presente articolo”.
Invito al ritiro.
Il relatore invita al ritiro.
E’ ritirato, ma lo voglio
illustrare brevemente. Si tratta di un condono in tema di bollo auto, attese le
difficoltà delle famiglie calabresi in questo particolare momento e attese le
difficoltà delle casse regionali, per poter avviare un ravvedimento operoso. Mi
riferivo all’assessore Mancini, perché c’è una relazione degli uffici di
carattere negativo su questo provvedimento, però chiedo all’assessore se è possibile avviare un percorso
nelle prossime settimane anche su questo argomento, correggendo, se c’è qualche
stortura, il provvedimento presentato da me e dai colleghi Dattolo e Bruni.
L’emendamento protocollo
numero 55831/1 è ritirato.
Pongo in votazione l’articolo
23.
(È approvato)
All’articolo 24 c’è un
emendamento a firma degli onorevoli Censore e Principe, protocollo numero
55861/5: “L’articolo 24 è soppresso”.
Si illustra da sé. Parere del relatore?
Invito al ritiro.
Parere della Giunta?
Invito al ritiro.
Onorevole Censore?
(Interruzione)
E’ ritirato. C’è un altro
emendamento a firma dell’onorevole Imbalzano.
Ritirato.
Emendamento, protocollo numero 56118, a firma del consigliere Adamo: “In considerazione della particolare gravità della crisi economica che ha colpito il sistema produttivo, le imprese beneficiarie delle agevolazioni di cui al POP 94/99 e del POR 2000/2006 della Regione Calabria, che abbiano completato gli investimenti, sono esentate dal rispetto dei requisiti di accesso, degli obblighi e delle prescrizioni derivanti dal calcolo degli indicatori utilizzati per la formazione delle graduatorie, previsti nel bando e negli atti concessori del finanziamento”.
Si illustra da sé. Parere del
relatore?
Invito al
ritiro.
L’onorevole Imbalzano invita al ritiro. Parere della Giunta?
Invito al
ritiro.
L’onorevole Adamo l’ha ritirato.
Pongo in votazione l’articolo 24.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 26.
(È approvato)
Emendamento, a firma dell’onorevole
Nucera, protocollo numero 55867: “Titolo III- Disposizioni in materia di
entrate e tributi regionali. Dopo l’art. 26bis è inserito il seguente articolo:
Art.26ter
(Ridimensionamento
pagamenti dei Comuni nei confronti di Sorical s.p.a.)
l. I Comuni che, alla data del
31.12.2012, risultino in regola con i pagamenti arretrati dovuti a Sorical
s.p.a., per i servizi dalla stessa erogati, mantengono nel proprio bilancio una
quota, pari al 20 per cento dei pagamenti correnti, destinata obbligatoriamente
ai lavori di manutenzione idrica del Comune stesso, estinguendo per questa
quota il debito con la predetta società.
2. I lavori di manutenzione idrica, di
cui al comma precedente, devono essere autorizzati, progettati e appaltati da
Sorical s.p.a., alla quale appartiene la titolarità degli stessi. I detti
lavori, quando ultimati, vengono consegnati al Comune secondo le procedure
ordinarie.”
E’ ritirato, con una raccomandazione, che in sede di riordino della Sorical la problematica si possa affrontare.
L’emendamento protocollo numero
55867 è ritirato. Emendamento protocollo numero 55903/7 a firma dell’onorevole
Imbalzano: “L’articolo 27 è abrogato”.
Candeloro IMBALZANO, relatore
Parere favorevole.
Presidente, ci sono degli
emendamenti connessi che, per opportunità, sono stati collegati e che vanno
discussi alla fine.
Se è stato soppresso
l’articolo…
Sì, cade l’articolato
principale, ma i subemendamenti collegati all’articolo 27 rimangono, perché
sono collegati nella materia.
No.
Allora, Presidente, chiedo di
intervenire contro questo emendamento che chiede l’abrogazione dell’articolo
27.
Ma abbiamo già votato.
No! In particolare, voglio
illustrare un solo emendamento. Ah, no, c’è l’articolo 27 bis.
Pongo in votazione
l’emendamento protocollo numero 55903/7, che prevede la soppressione
dell’articolo 27.
(È approvato)
L’articolo 27, pertanto, è
soppresso.
Emendamento protocollo numero 55855 a firma dell’onorevole Nucera: “Titolo IV Modifiche ed integrazioni a leggi regionali vigenti Dopo l’art. 27 (Modifiche alla legge regionale 13 maggio 1996, numero 7) è inserito il seguente articolo:
Art. 27bis
(Modifiche alla legge regionale 13 maggio 1996, numero 8)
All’art. 19 (Modalità e requisiti per l’accesso alla qualifica di
dirigente) della legge regionale 13 maggio 1996, numero 8 (Norme sulla
dirigenza e sull’ordinamento degli Uffici del Consiglio regionale), il comma 3
è sostituito dai seguenti commi: «3. Al corso - concorso selettivo per titoli
ed esami di durata non superiore a 24 mesi possono essere ammessi, con le
modalità stabilite con regolamento emanato dall’Ufficio di Presidenza del
Consiglio regionale, soggetti muniti di laurea nonché di uno dei seguenti
titoli: laurea specialistica, diploma di specializzazione, dottorato di
ricerca, o altro titolo post - universitario rilasciato da istituti
universitari italiani o stranieri, ovvero da primarie istituzioni formative
pubbliche o private, secondo modalità di riconoscimento previste dall’art. 28,
comma 3, del d.lgs. 30 marzo 2001, numero 165. Al corso-concorso possono
partecipare, inoltre, dipendenti di ruolo delle pubbliche amministrazioni,
muniti di laurea, che abbiano compiuto almeno cinque anni di servizio, svolti
in posizioni funzionali per l’accesso alle quali
è richiesto il possesso del diploma di
laurea. Durante il corso - concorso dovranno essere previsti periodi di stage
in strutture pubbliche e private di livello internazionale, nazionale e
regionale per un periodo minimo non inferiore a 6 mesi. La procedura di cui al
presente comma è affidata alla Scuola
superiore della pubblica amministrazione della Presidenza del consiglio dei
Ministri di cui al decreto legislativo 1 dicembre 2009, numero 178.
3bis. Durante il periodo di frequenza del corso concorso di
cui al comma precedente è riconosciuta ai
partecipanti al corso-concorso una borsa di studio pari al settanta per cento
dello stipendio tabellare previsto per la qualifica unica dirigenziale dal
contratto collettivo nazionale di lavoro per il personale del comparto regioni
- autonomie locali - area della dirigenza.
3ter. L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, in
sede di programmazione triennale del fabbisogno di personale,·redatta nel
rispetto dei limiti di spesa previsti dal decreto legge 31 maggio 2010, numero
78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività
economica), convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, numero
122, prevede, nel limite del 50 per cento dei posti disponibili, il
reclutamento del personale di qualifica dirigenziale secondo le modalità di cui
al comma 3»”.
Prego, onorevole Nucera.
Riguarda sempre l’articolo che è stato soppresso.
Chiedo di illustrarlo in un altro articolo. So che è inusuale questa procedura.
Ma se è stato soppresso, non lo può illustrare.
Quando si presentano gli emendamenti, ci si ricollega
alla materia più affine rispetto all’argomento che il consigliere vuole
affrontare. Se poi l’articolo viene soppresso, il consigliere chiede “è
possibile scorporare?”,perché si tratta di un subemendamento, che noi possiamo
collegare anche ad altri articoli, che io desidererei illustrare.
Onorevole Nucera, lei conosce il Regolamento del Consiglio
regionale: se l’articolo è stato soppresso…
Non mi è possibile illustrarlo, Presidente? Ne prendo
atto, va bene. Assessore, non è possibile, me lo dica! Io lo vorrei illustrare.
Se l’articolo 27 lei mi dice che è abrogato, io lo ritiro.
Emendamento protocollo numero 55858 a firma dell’onorevole
Mirabelli.
(Interruzione)
Onorevole Nucera, il suo emendamento?
Presidente, se lei mi dice che non lo posso discutere,
lo ritiro, però non è modo e procedura da seguire!
Va bene, ritirato. Emendamento protocollo numero 55858 a
firma dell’onorevole Mirabelli. E’ assente, quindi decade.
Pongo in votazione l’articolo 28.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 29.
(È approvato)
Emendamento protocollo numero 55911 a firma
dell’onorevole Bilardi: “Articolo 29bis…”.
Invito al ritiro.
E’ ritirato l’emendamento protocollo numero 55911.
Pongo in votazione l’articolo 30.
(È approvato)
All’articolo
30bis è stato presentato emendamento protocollo numero 55933 a firma
dell’onorevole Caputo: “All’articolo 30bis, recante “Modifiche alla legge
regionale 12 dicembre 2011, numero 43”, è aggiunto il comma 4 come segue: “Per
salvaguardare l’identità storica, culturale e linguistica dell’unica minoranza
occitana presente in Calabria, il Comune di Guardia Piemontese non è soggetto
alle disposizioni di cui all’articolo 14, comma 28,
D.L. numero 78 del 2010”.
Si illustra da sé. Parere del relatore?
Invito al ritiro.
Il relatore invita al ritiro.
Lo ritiriamo.
L’emendamento protocollo numero 55933 è ritirato.
Pongo in votazione l’articolo 30bis.
(È approvato)
Emendamento, protocollo numero 55831/2, a
firma degli onorevoli Gallo, Dattolo, Bruni: “Dopo l’art. 30bis è aggiunto
l’art. 30ter, così formulato:
“Art. 30 ter
(Modifiche alla legge regionale 30 luglio
2010, numero 20)
All’art. l della legge regionale 30 luglio 2010, numero
20, le parole “limitatamente alle sole stagioni estive 2010, 2011 e 2012” sono
sostituite dalle parole “limitatamente alle sole stagioni estive 2010, 2011,
2012 e 2013”.
Gianluca GALLO
Si illustra da sé.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55831/2.
(È approvato)
Emendamento
protocollo numero 55842 a firma del consigliere Giordano: “Dopo l’articolo 30ter è inserito
il seguente articolo:
“Art.
30 quater
(Riordino
fondiario e ricambio generazionale in agricoltura. Ripristino art. 12 legge
regionale numero 8 del 2010)
1. La Regione, al
fine di rendere più efficiente e competitiva l’agricoltura regionale, intende
agevolare il ricambio generazionale, la ristrutturazione e l’ampliamento della
dimensione media aziendale, attraverso le erogazioni di agevolazioni per
l’affitto di terreni agricoli.
2. Possono
accedere alle agevolazioni per la messa a disposizione di terreni agricoli da
destinare all’affitto, per una durata minima di10 anni, le seguenti tipologie
di beneficiari:
a) imprenditori
agricoli che rientrano nelle condizioni previste dalla misura del
prepensionamento dal Regolamento (CE) 169812005;
b) imprenditori
agricoli che conducono aziende non economicamente competitive, dove per aziende
non economicamente competitive si intendono le aziende che non raggiungono il
70 per cento della redditività prevista dal PSR Calabria 2007-2013;
c) proprietari di
terreni agricoli che svolgono altre attività.
3. Possono
concorrere all’assegnazione di terreni agricoli in affitto a condizioni
agevolate:
a) i giovani
agricoltori che non hanno ancora compiuto 40 anni, in possesso della qualifica
di imprenditore agricolo professionale (IAP);
b) i giovani che
non hanno ancora compiuto 40 anni che intendono esercitare attività agricola, a
condizione che acquisiscano entro 12 mesi dalla stipula del contratto di
affitto la qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP);
c) le società di
persone e società cooperative aventi per oggetto sociale la conduzione di
terreni, a condizione che oltre la metà dei soci rientrino nelle categorie
eleggibili agli interventi di riordino fondiario;
d) le società di
capitali aventi per oggetto sociale la conduzione di terreni, ove le quote dei
giovani agricoltori costituiscano oltre il 50 per cento del capitale sociale e
gli organi di amministrazione della società siano costituiti in maggioranza da
giovani agricoltori che rientrano nella categoria di cui alla lettera a);
e) gli
imprenditori agricoli professionali (IAP), sia in forma singola che associata,
che non hanno ancora compiuto 55 anni.
4. La Regione
Calabria, attraverso procedure di evidenza pubblica, individuerà:
a) i terreni
agricoli resi disponibili per affitti della durata minima di 10 anni;
b) gli affittuari
dei terreni, di cui al precedente comma 3, per la costituzione di imprese
valide sotto il profilo tecnico-economico, dando priorità ai giovani
agricoltori.
5. E’ istituita,
con delibera della Giunta regionale, presso l’Assessorato all’Agricoltura la
«Commissione Fondiaria» di seguito denominata Commissione, con il compito di
stabilire i tariffari per la determinazione dei canoni di affitto di
riferimento cui dovrà essere applicata l’agevolazione.
La Commissione è
così composta:
a) dal Direttore
Generale del Dipartimento competente o un suo delegato, con funzione di
Presidente;
b) dal dirigente
del Servizio competente per le attività di conciliazione e patti agrari, con
funzione di segretario;
c) da un
professore della Facoltà di Agraria di estimo rurale;
d) da un
rappresentante per ogni Organizzazione Agricola maggiormente rappresentativa a
livello nazionale e regionale.
6. La Giunta
regionale della Calabria con proprio atto stabilisce:
a) i criteri per
la determinazione dei canoni di affitto dei terreni in base al loro stato di
produttività;
b) i criteri e le
modalità di selezione degli affittuari dei terreni.
7. I soggetti che
rientrano nella categoria di cui alla lettera a) del comma 2 possono
beneficiare degli aiuti al prepensionamento previsti dal Regolamento
(CE)1698/2005 alle seguenti condizioni:
a) avere almeno
55 anni, senza avere compiuto l’età pensionabile, al momento della
presentazione della domanda di aiuto;
b) cessare
definitivamente ogni attività agricola ai fini commerciali; possono però
continuare a svolgere attività agricole non commerciali e conservare la
disponibilità degli edifici in cui continuare ad abitare;
c) avere
esercitato l’attività agricola nei 10 anni che precedono la cessazione;
d) nel caso in
cui il cedente sia succeduto come conduttore dell’azienda agricola dopo la
morte del conduttore, dovrà dimostrare di avere versato i contributi
previdenziali agricoli per gli anni in cui ha lavorato nell’azienda del
conduttore e di avere regolarizzato la propria posizione previdenziale una
volta divenuto imprenditore. La somma dei due periodi non potrà essere
inferiore ai 10 anni;
e) nel caso in
cui il richiedente riceva già dallo Stato una pensione, l’aiuto al
prepensionamento può essere erogato in via complementare tenuto conto
dell’importo della pensione; pertanto il cumulo tra pensione erogata dallo
Stato e aiuto al prepensionamento cofinanziato dal FEASR non può superare il
livello massimo previsto dalla misura 113 del PSR. In caso di indisponibilità
di risorse cofinanziate sarà possibile concedere un aiuto di Stato equivalente.
In ogni caso l’aiuto non può superare un periodo complessivo di 15 anni e non
può andare oltre il 75° compleanno del beneficiario.
8. I soggetti che
rientrano nella categoria di cui alla lettera b) del comma 2 possono
beneficiare di un aiuto di Stato alla cessazione dell’attività agricola che
deve essere quantificato come incentivo alle seguenti condizioni:
a) avere almeno
55 anni, senza avere raggiunto l’età pensionabile al momento della
presentazione della domanda;
b) cessare
definitivamente ogni attività agricola ai fini commerciali; possono però
continuare a·svolgere attività agricole non commerciali e conservare la
disponibilità degli edifici in cui continuare ad abitare.
9. I soggetti che
rientrano nella categoria di cui alla lettera c) del comma 2 sono proprietari
che non esercitano l’attività agricola, pertanto, nel caso che rientrino nei
requisiti previsti per le PMI dal Regolamento (CE) 1998/2006, possono
beneficiare di un aiuto «de minimis»
a condizione di non dare avvio ad alcuna attività agricola.
10. L’aiuto
massimo ammissibile, sarà adottato con deliberazione della Giunta regionale e
sarà calcolato secondo le modalità previste dalla Decisione della Commissione
europea 02.09.2003C(2003) 3219 del- 2 settembre 2003 relativa all’aiuto di Stato
N 12112003.
Ai soggetti di
cui al comma 2 l’aiuto decorre dalla data della stipula del contratto di
affitto con il soggetto di cui al comma 3 individuati dalla Regione secondo le
procedure di cui ai commi 4 e 6.
11. La Regione
Calabria potrà decidere di avvalersi di soggetti terzi, di cui all’articolo 45
della legge numero 203 del 1982, per
dare esecuzione al regime di agevolazione sugli affitti. La Regione regolerà i
rapporti con i soggetti terzi con una specifica convenzione e i costi saranno
detratti dal canone di affitto che verrà corrisposto al beneficiario a
decorrere dalla stipula del relativo contratto.
12. La copertura
finanziaria delle agevolazioni di cui ai commi precedenti è determinata per
l’esercizio finanziario 2013 in euro 200.000,00 ed è garantita dall’Upb
2.02.04.06 capitolo 22040602 (spese destinate ai programmi di riorganizzazione
del settore agricolo e agroalimentare)”.
Prego, onorevole
Giordano.
Questo emendamento per il ripristino dell’articolo 12 della legge regionale numero
8 del 2010 riguarda il riordino fondiario e il ricambio generazionale in
agricoltura. E’ una misura importante che va ad incidere profondamente sul
tessuto produttivo primario dell’agricoltura.
Non vedo l’assessore Trematerra, sono disponibile a
ritirarlo, per presentarlo come progetto di legge per iniziare ad avviare una
discussione più approfondita ed articolata su un tema decisivo per le sorti
dell’agricoltura calabrese.
Invito al ritiro.
E’ ritirato l’emendamento protocollo numero 55842.
Emendamento protocollo numero 55850 a firma dell’onorevole Chiappetta: “Articolo 30quinquies”.
Invito al
ritiro.
E’ ritirato.
Emendamento protocollo numero 55946 a
firma dell’onorevole Dattolo: “Articolo 30sexies”.
E’ ritirato.
Ritirato.
Emendamento protocollo numero 55842/1 a firma dell’onorevole Giordano: “Dopo
l’articolo 30sexies è aggiunto il seguente:
“Art. 30septies
(Norme in materia di usi
civici)
All’articolo 1 della legge regionale 31 marzo
2009, numero 10, dopo il comma 1 è aggiunto il seguente comma:
2. Sono consentite per le sole aree agricole
le seguenti detrazioni rispetto all’importo determinato ai sensi della
normativa vigente:
a) il 40 per cento per gli occupatori coltivatori diretti;
b) il 30 per cento per gli occupatori imprenditori agricoli
professionali;
c) il 20 per cento per gli occupatori che dimostrano di avere
acquisito il bene oggetto di legittimazione e di affrancazione con contratti di
acquisto presso notai e regolarmente trascritti alla conservatoria dei registri
immobiliari.
Le detrazioni di cui al punto “a” ed al punto
“b” non sono cumulabili. Le qualifiche di coltivatore diretto e di imprenditore
agricolo professionale debbono essere certificate dall’Inps di competenza”.
Prego, onorevole Giordano.
Si tratta di una serie di sgravi sempre
in tema di agricoltura, riguardano legge regionale numero 10 del 2009; sono
degli sgravi per i coltivatori diretti, per gli occupatori dei suoli ad usi
civici e sono sgravi del 40, 30 e 20 per
cento. E’ una misura
attesa.
Non mi pare
che ci sia grande attenzione su questa cosa.
Parere della Giunta?
Invito al ritiro.
Parere del relatore?
Invito al ritiro.
L’emendamento protocollo numero 55842/1 è ritirato.
Emendamento,
protocollo numero 56275, a firma del consigliere Dattolo, che
inserisce un ulteriore articolo: “(Modifiche ed integrazioni alla legge
regionale 26 novembre 2001, numero 30) 1. Alla lettera b) del comma 1 dell’art.
5ter della legge regionale numero 30 del 2001, il periodo “con validità di
anno solare, la tessera consente la raccolta nell’ambito dell’intero territorio
regionale, entro il limite massimo di 10 (dieci) Kg giornalieri.” viene
sostituito con il seguente “con validità di cinque anni solari ed obbligo di
vidimazione annuale, a seguito dell’accertamento di avvenuto pagamento dell’importo
annuale a cura dell’Ente che l’ha emessa. La tessera consente la raccolta,
nell’ambito dell’intero territorio regionale, entro il limite massimo di 10
(dieci) Kg giornalieri”. 2. La lettera b) del comma 3 dell’articolo 10
della legge regionale numero 30 del 2001 è abrogata. 3. Dopo la lettera j) del
comma 3 dell’articolo 10 della legge regionale numero 30 del 2001 è inserita
l’ulteriore lettera k) come di seguito: k) un rappresentante designato dalle
Associazioni micologiche iscritte all’albo regionale.”
Presidente, c’è il parere
favorevole della Giunta.
Si illustra da sé. Parere della Giunta?
Di quale si tratta? Noi abbiamo il 55903.
No, ce n’è uno prima, che riguarda le associazioni
micologiche, i funghi raccolti nel territorio regionale, la quantità.
Era una normativa che avevamo approvato anche l’anno
scorso, assessore.
(Interruzioni)
Non è un emendamento di spesa, è normativo.
La Giunta si rimette all’Aula.
Parere del relatore? Favorevole. Pongo in votazione
l’emendamento protocollo numero 56275.
(È approvato)
La parola all’assessore Pugliano.
Volevo segnalare
che sono stati saltati l’articolo 29 bis e il subemendamento che sono
collegati, per l’utilizzo dei 160 milioni
di euro che devono andare verso la depurazione in Calabria e che sono necessari
per poter attrarre anche capitali privati.
Quindi io richiamerei
l’attenzione sull’articolo 29bis e il subemendamento collegato.
(Interruzioni)
L’emendamento in questione lo rinviamo alla fine, così
poi lo incardiniamo nell’articolato più adeguato, perché riguarda un aspetto
importante che riguarda la depurazione.
Emendamento, protocollo numero 55903/1, a firma
dell’onorevole Imbalzano: “Nel secondo comma dell’articolo 4 è abrogato il
periodo successivo alle parole “Giunta regionale”.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
55903/1.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 31, come emendato.
(È approvato)
Emendamento protocollo numero 55850/1 a firma dell’onorevole Chiappetta: “Dopo l’articolo 31 è aggiunto il seguente:
Art. 31bis
1. La Giunta regionale è autorizzata a concedere un contributo di euro 100 mila al “Consorzio Calabria Giubileo 2000”, Consorzio di Comuni, a valere sulle risorse allocate all’Upb 5.2.01.02 (capitolo 52010261) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2013”.
Gianpaolo CHIAPPETTA
E’ ritirato.
L’emendamento protocollo numero 55850/1 è ritirato.
Emendamento protocollo numero 55850/2 a firma
dell’onorevole Chiappetta: “Dopo l’articolo 31bis è aggiunto il seguente:
“Art. 31 ter
l. La Giunta regionale è autorizzata ad assumere i provvedimenti necessari a garantire la realizzazione e l’implementazione del Sistema Informativo della Bonifica e Irrigazione della Calabria, denominato Sibical, e ne sostiene gli interventi nella stessa misura indicata dall’art. 27 della legge regionale 11/2003.
2. Agli oneri
conseguenti, quantificati in euro 200.000,00, si provvede con le risorse
presenti all’Upb 8.1.01.01 capitolo 7001101 dello stato di previsione della
spesa del bilancio 2013, che viene ridotto di pari importo”.
Si illustra da sé.
Parere del relatore?
Invito al ritiro.
Non credo che ci sia qualche difficoltà rispetto a
questo, Presidente.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione, con autorizzazione al coordinamento
formale, l’emendamento protocollo numero 55850/2.
(È approvato)
E’, dunque, istituito un
nuovo articolo che si provvederà a sistemare nel testo con il coordinamento
formale.
(È approvato)
All’articolo
32 c’è un emendamento a firma dell’onorevole Imbalzano, protocollo numero
55903/2: “Nel primo comma dell’articolo 14 è abrogato il
periodo successivo alle parole “relativo all’anno scolastico successivo”.
Il secondo comma
dell’articolo 22 è così modificato: “La Giunta regionale
determina annualmente entro il mese di giugno, i criteri di ripartizione e
provvede alla attribuzione dei fondi”.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
55903/2.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 32, così come emendato.
(È approvato)
All’articolo 33 è stato presentato emendamento con protocollo numero 55807 a firma dell’onorevole De Masi: “All’articolo 33 (Riordino delle funzioni conferite dalla normativa vigente alle Province), il comma 5 è così sostituito:
5. Per l’annualità 2013, alle Province sono assegnate le
risorse finanziarie del personale trasferito ai sensi della legge regionale 12
agosto 2002, numero 34, nonché le risorse connesse alle spese necessarie di
funzionamento rideterminate alla luce delle misure di razionalizzazione
previste nel D.L. numero 78 del 2010, nel D.L. numero 201del 2011, nel D.L.
numero 95 del 2012 e al Titolo I della presente legge”.
Invito al ritiro.
L’onorevole De Masi ritira l’emendamento protocollo
numero 55807.
Pongo in votazione l’articolo 33.
(È approvato)
Emendamento, protocollo numero 55928/2, a firma dell’onorevole Dattolo: “Al comma l dell’articolo 34 dopo le
parole “e di sostegno al reddito”, sono inserite le seguenti parole: “‘e nel
settore delle politiche agricole”.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55928/2.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 34, così come emendato.
(È approvato)
Emendamento,
protocollo numero 55817, a firma dell’onorevole Salerno: “Commissari delle
Aziende sanitarie regionali.
1. Per esigenze
di carattere straordinario, il Presidente della Regione, previa deliberazione
della Giunta Regionale può affidare, nelle more della nomina dei Direttori
Generali delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, tutti i poteri di gestione
nonché la rappresentanza delle medesime Aziende, ad un Commissario scelto
preferibilmente tra i dirigenti in servizio della Pubblica amministrazione e di
enti privati di media e grande dimensione, in possesso, alla data della nomina,
dei requisiti di cui all’art. 4 del D.L. 13 settembre 2012, numero 158 e s.m.i.
2. Ai Commissari
è corrisposto lo stesso trattamento economico previsto dalla vigente normativa
per i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere.
3. Le
disposizioni di cui all’articolo 3bis, comma 11, del D.Lgs. numero 502 del 1992
e successive modificazioni ed integrazioni, nonché dell’articolo 14, comma 4,
secondo capoverso della legge regionale numero 11 del 2004 e s.m.i.,trovano
applicazione anche nei confronti dei Commissari”.
Prego, onorevole Salerno.
Questo è un emendamento normativo che va a recepire anche quelle che sono le
indicazioni del Decreto legge del 13 settembre 2012, numero 158, in merito ai
commissariamenti in materia di sanità.
Era un emendamento che avevamo
concordato di ritirare.
(Interruzione)
Ricordo che al banco della Presidenza tutti i capigruppo
avevano deciso di ritirare questo emendamento. Ne sono testimone. Quindi, è ritirato.
No, non è ritirato, Presidente!
Onorevole Salerno, al banco della Presidenza i
capigruppo hanno deciso il ritiro.
Io non lo ritiro: lo votiamo.
Non lo posso porre in votazione perché vale per tutti
gli altri. Allora, riprendiamo dal primo emendamento.
L’emendamento non lo ritiro:
votiamo.
Ma siamo rimasti che si
ritira.
E’ rimasto lei! L’emendamento
l’ho presentato io e non voglio ritirarlo! Il Regolamento prevede che vada
messo in votazione, non che lei non lo ponga ai voti. Prendiamo il Regolamento
ed applichiamolo.
Siccome abbiamo avuto una
riunione dei capigruppo ed abbiamo deciso sugli emendamenti quelli che andavano
ritirati e quelli che non andavano ritirati…
Io sono un consigliere
regionale e ho il diritto di esercitare il mio ruolo. Sto dicendo che non
intendo ritirare l’emendamento e chiedo che venga messo in votazione.
Presidente, rispetti il Regolamento!
No, lei non rispetta quello
che abbiamo deciso in Conferenza dei capigruppo.
Io rispetto il Regolamento,
forse lei non vuole rispettarlo, Presidente! Va messo ai voti, chiedo di
mettere ai voti l’emendamento.
Io non lo metto ai voti
perché la Conferenza dei capigruppo…
Allora lei si assume la
responsabilità di violare il Regolamento in questo momento, lei sta violando il
Regolamento!
Siccome ci siamo visti qui…
Io non ritiro l’emendamento –
lo ribadisco al microfono –, non lo ritiro! Il Regolamento prevede che
l’emendamento debba essere messo ai voti. Lei lo deve mettere ai voti,
Presidente, diversamente sta commettendo un abuso, sta violando il Regolamento!
Siccome ho la responsabilità
dell’Assemblea ed abbiamo avuto questa riunione che prevedeva degli emendamenti
che non potevano essere messi in votazione, questo è tra quelli.
Non mi risulta. Io chiedo
anche che si esprimano su questo il Presidente della Commissione bilancio e la
Giunta. L’emendamento non lo ritiro, Presidente, e lei non può non metterlo ai
voti. Sta sbagliando, Presidente!
No, non lo metto ai voti per
un motivo ben preciso, perché è stato concordato in Conferenza dei capigruppo.
Ma lo decide lei e sta
facendo un abuso, perché deve applicare il Regolamento. L’emendamento l’ho
firmato io, non i capigruppo, non l’ha firmato nessun altro, l’ho firmato io
come consigliere regionale e chiedo che venga rispettato il Regolamento e messo
ai voti l’emendamento.
Questo è tra quegli emendamenti che la Conferenza dei
capigruppo, ai banchi della Presidenza, ha
ritenuto opportuno venisse ritirato.
(Interruzione dell’onorevole Salerno)
Non quello che dico io,
quello che dice la Conferenza dei capigruppo.
Allora, per quanto mi
riguarda, io non ritiro l’emendamento. Vediamo cosa dice il Regolamento,
Presidente, e quello che dice il Regolamento facciamo, non possiamo fare quello
che ognuno di noi pensa!
Quello che abbiamo deciso…
Io non ritiro l’emendamento e
chiedo l’applicazione del Regolamento, non quello che hanno deciso i
capigruppo! Se poi il Regolamento prevede che i capigruppo possano decidere per
l’Aula, allora applichiamo anche questa decisione dei capigruppo, ma il
Regolamento prevede che l’emendamento debba essere messo ai voti e chiedo
l’applicazione del Regolamento!
Effettivamente, il Presidente
aveva mediato un po’ tutto il lavoro che si svolgeva. Lo rinviamo…
(Interruzione dell’onorevole Salerno)
Scusa, Salerno, fammi finire: lo possiamo affrontare
alla fine? Analizziamo tutti gli emendamenti e poi…
(Interruzione dell’onorevole Salerno)
Lo abbiamo fatto anche per Pugliano.
(Interruzione dell’onorevole Salerno)
Lo abbiamo fatto per l’emendamento proposto
dall’assessore Pugliano, rinviato al termine della discussione. Approviamo il
Collegato, ma ora, fra cinque minuti; senza sospenderlo ora, fra cinque minuti.
Dai, andiamo avanti e poi affrontiamo questo emendamento a firma del
consigliere Salerno.
Io chiedo l’applicazione del
Regolamento.
Ma aspetta!
Le regole vanno rispettate in
democrazia!
Lo stiamo semplicemente…
Chiedo l’applicazione del
Regolamento! Lo ribadisco e chiedo che sia messo a verbale: chiedo
l’applicazione del Regolamento, diversamente sospendiamo la seduta e
approfondiamo l’argomento, ma io chiedo l’applicazione del Regolamento.
La parola all’onorevole
Chiappetta.
Intervengo – spero sinteticamente – al fine di evitare che ci possa essere
anche all’interno del gruppo del Pdl, ma all’interno della maggioranza, una contrapposizione
che, così per come è stato sino a questo momento, a mio parere non avrebbe ragione di esistere.
Credo che sia necessario
ricapitolare quello che si è verificato alla fine del dibattito generale – lo
dico a beneficio di chi non era presente in Aula, ma non è il caso del collega
Salerno, perché era presente, quindi lo dico a beneficio di chi, invece, non
c’era: sulla base anche di una specifica richiesta del Presidente del Consiglio
regionale, che rappresenta le forze politiche tutte presenti nel Consiglio regionale, d’accordo i capigruppo di maggioranza e
i capigruppo di minoranza hanno deciso di cercare le soluzioni le più condivise
per addivenire ad una soluzione la più rapida possibile, considerando sia che
si era esaurito già il dibattito generale sia il tenore degli emendamenti
presentati.
In
quella sede – lo dico al collega Salerno – si è deciso, sulla base anche di un
filo conduttore che era quello delle ristrettezze economiche-finanziarie, che
di fatto stanno determinando la conclusione di questo processo che porterà
all’approvazione del bilancio, di addivenire ad una soluzione che potesse –
ripeto – accelerare i tempi. In quel contesto, utilizzando la disponibilità da
parte dei capigruppo sia di minoranza sia di maggioranza, si è fatta una
verifica preliminare – d’accordo la Giunta presente per il tramite
dell’assessore Mancini, d’accordo il Presidente della Commissione bilancio, il
collega Imbalzano – per cercare di dare sollecitudine rispetto a quelli che
erano e sono i tempi dell’approvazione del bilancio, che di fatto è uno
strumento importante atteso dalla collettività calabrese.
Rispetto
anche alla specificità del problema, Presidente Talarico – lo dico a lei perché
ha doti di imparzialità nella conduzione dei lavori dell’Aula, e questo glielo
riconosco non perché io sia capogruppo del Pdl, quindi di una forza di
maggioranza, ma sono certo che è riconosciuto anche dai capigruppo di minoranza
– ha individuato un percorso condiviso dalla Conferenza dei capigruppo nella
sua totalità. Non v’è dubbio, però, che, nel momento stesso in cui vi è il
diritto da parte di ciascun consigliere nel presentare un emendamento, non può
essere, Presidente – questo glielo dico – assolutamente messo in discussione il
diritto da parte di ciascuno di poter esprimere un parere, che potrebbe anche
essere – siamo in democrazia – in dissonanza rispetto a quello che viene deciso
dalla maggioranza.
Ecco
perché, considerando che credo ci sia la necessità di un chiarimento, ritengo
sia necessaria una sospensione di cinque minuti per poter chiarire meglio
l’inghippo che, di fatto, ha determinato questo qui pro quo, rispetto
alla cui soluzione sono certo che da qui a breve si troverà la strada più
idonea.
Allora,
accantoniamolo alla conclusione e poi facciamo una riunione al banco della
Presidenza. Per quanto mi riguarda, quando convoco i capigruppo e si individua
una linea e si decide che un emendamento sia ritirato oppure no, per me vale
quella linea e, dato che un capogruppo rappresenta e guida il proprio gruppo,
un componente di quel gruppo si attiene alla decisione del capogruppo. Io sono
stato abituato così, in politica e nelle istituzioni.
Se,
adesso, onorevole Salerno, non condivide l’accordo che lei ha fatto perché lo
vuole mettere in votazione, quindi rimangiarsi quello che gli altri nella
discussione hanno mantenuto, è un problema che attiene al suo gruppo e, per
quanto mi riguarda, vale il ragionamento che diceva l’onorevole Nucera, nel
senso che noi lo accantoniamo e se, onorevole Salerno, lei dice “per quanto mi
riguarda, questo emendamento non è tra quelli da mettere in discussione”, si
vota attraverso il Regolamento. Però, continuo a ripetere che, quando ci siamo
visti qui, abbiamo visto gli emendamenti e i capigruppo hanno fatto un accordo
tra quelli da ritirare e quelli da non ritirare.
Se
adesso l’onorevole Salerno non vuole seguire le sue indicazioni, questo è un
problema che attiene al gruppo del Pdl, alla sua persona e al rapporto col
capogruppo, non attiene certamente al Consiglio regionale.
Innanzitutto,
chiarisco che non disattendo le indicazioni del mio gruppo e del mio
capogruppo, di cui ho grande rispetto – questo sia ben chiaro – sono un uomo di
partito e credo in quello che faccio.
Questo
emendamento non è frutto di fantasia o di iniziativa personale. Gli emendamenti
che sottoscrive Nazzareno Salerno in questo Consiglio regionale sono concordati
con una linea di governo regionale, ragion per cui, poiché la riunione che si è
fatta lì al banco della Presidenza è stata una riunione flash, io dico
che questo emendamento merita approfondimento; non c’è stata un’espressione –
perché ero anche io dietro le sue spalle quando si discuteva di queste cose –
non è stata approfondita, non ho sentito il mio capogruppo dire sì o no e, dato
che sono firmatario di questo emendamento, chiedo l’applicazione del
Regolamento.
Questo
non significa non avere rispetto del gruppo o del capogruppo, non avere
rispetto della maggioranza, non avere rispetto dell’istituzione Consiglio, ma
significa esercitare un diritto che i cittadini hanno concesso a un consigliere
regionale. Penso che questo, con tutto il rispetto per la Conferenza dei
capigruppo, per i metodi di lavoro che ci diamo, debba essere messo al primo
posto in questa Assemblea. Ritengo che l’emendamento vada messo ai voti o
adesso o più in la o sospendiamo, ma va messo ai voti. Su questo non transigo!
La
parola all’onorevole Dattolo.
Ritengo che noi abbiamo agito – chiedo anche
al collega Salerno di ascoltare – con molta responsabilità nella Commissione
bilancio ed abbiamo sicuramente dato dimostrazione di saper stare in una
maggioranza, di saper anche accettare alcune
decisioni legate alla difficoltà del momento ed abbiamo anche dato
sensibilmente prova di non fare nessun assalto alla diligenza.
Penso che questo emendamento
del collega Salerno arrivi un po’ fuori sacco, collega Salerno, perché lei
aveva il dovere di portarlo nella Commissione sanità questo, visto che abbiamo
fatto tre riunioni sui precari e quindi avrebbe potuto essere oggetto di una
discussione. Mi sembra che, nei modi in cui viene proposto,
ci sia quasi una specie di ritorno a un progetto di legge che è stato
accantonato e noi, come Udc, chiediamo formalmente che sugli aspetti che
riguardano la sanità ci sia una riunione di maggioranza, per dimostrare
significativamente quali sono le priorità, quali sono gli atti di indirizzo e
come si vuole affrontare la questione.
L’Udc non si presta a
liquidarlo in questa maniera, con un emendamento tipo sotterfugio!
Ci sono altri interventi? No.
L’emendamento viene sospeso e trattato alla fine, però prima vi sarà una
Conferenza dei capigruppo, perché è un argomento che dovrà essere analizzato
alla conclusione del dibattito.
Emendamento a
firma dell’onorevole Tripodi, protocollo numero 55841: “Aggiungere l’Art.
34ter: “l. L’articolo 40 della legge regionale numero 47 del 23/12/2011 è
abrogato”.
L’emendamento
che ho presentato riguarda la richiesta di abrogazione
dell’articolo 40 della legge regionale
numero 47 del 2011 e, secondo me, si tratta di un adempimento di legge, un atto
dovuto da questo Consiglio regionale, perché – sono abituato, quando faccio una
richiesta, ad essere documentato sui fatti – il tavolo Massicci dice espressamente – e lo dice al Presidente
della Giunta regionale, commissario ad acta – riferendosi all’articolo 40: “Le disposizioni previste dall’articolo
40 comportano una situazione di disordine amministrativo e destabilizzano il
sistema, facendo venire meno la certezza giuridica degli atti aziendali
adottati dagli organi dell’Asp di Reggio Calabria, compromettendo, altresì,
l’intero quadro programmatorio in termini sia economico-patrimoniali sia
organizzativi” e, per ben tre sedute consecutive, si chiede alla Regione
Calabria l’abrogazione dell’articolo 40, peraltro già approvato nella legge che
è stata esaminata dalla terza Commissione ed approvata dalla stessa.
Siccome lo ritengo un atto
dovuto da questo Consiglio, oltretutto applicando l’articolo 61, ritengo
legittimo che questo articolo venga abrogato, anche perché gli effetti che
questo procurava, per parlare chiaramente, sono già stati messi a tacere da una
sentenza del tribunale, quindi non vedo per quale motivo questo Consiglio non
applichi la legge e non solo le indicazioni del tavolo Massicci, ma la
richiesta esplicita di abrogazione c’è stata.
Parere
del relatore?
(Interruzione)
Quello
precedente ha bisogno di una riunione antecedente della Conferenza dei
capigruppo.
Invito
al ritiro.
L’emendamento
di prima è accantonato, si tratterà alla fine, però prima terremo una
Conferenza dei capigruppo.
Noi
non siamo d’accordo a rinviarlo perché, se lo rinviamo, significa che andremo
avanti in maniera diversa rispetto agli accordi; l’accordo o si rispetta o non
si rispetta. Se si mette in discussione quello che si decide fra i capigruppo,
vuol dire che noi dobbiamo, di conseguenza, avere un altro comportamento
nell’analisi degli emendamenti. Per cui o c’è una correttezza e andiamo avanti
oppure, se ogni consigliere si regola come crede, cambia il tenore della
discussione. Quindi, o si chiarisce subito la cosa oppure è inutile procedere!
Non si può accantonare questo emendamento, perché si creerebbe un precedente
drammatico, un precedente nel Consiglio dove le riunioni dei capigruppo non
hanno più valore perché il singolo consigliere decide un’altra cosa. Mi pare
abbastanza grave questo!
Sospendiamo
un attimo la seduta del Consiglio e facciamo ora la riunione della Conferenza
dei capigruppo.
(Interruzione)
Prima
facciamo la Conferenza dei capigruppo e poi trattiamo il suo emendamento. Se ci
accomodiamo un attimo ai banchi della Presidenza, la risolviamo subito.
La seduta sospesa alle 19,36 riprende alle 19,57
Riprendiamo
i lavori. L’emendamento a firma dell’onorevole Salerno non verrà trattato nella
seduta di oggi di approvazione del bilancio, ma sarà rinviato.
Presidente,
è stato ritirato dall’onorevole Salerno?
(Interruzioni)
Gli
emendamenti o si ritirano o vengono discussi.
Per
accordo dei capigruppo di maggioranza e di minoranza, l’emendamento in
questione non sarà trattato in questa seduta, ma sarà rinviato alla prossima,
sarà trasformato in una proposta di legge e sarà inserito alla prossima seduta
di Consiglio regionale.
Prego,
onorevole Salerno.
Ovviamente ho partecipato, prendo atto di questo impegno assunto anche dalla minoranza e cioè che il contenuto
di questo emendamento sarà trattato alla prossima
seduta di Consiglio regionale, che avverrà comunque entro l’anno.
Ancora la data non l’abbiamo stabilita:
alla prossima seduta di Consiglio regionale.
Così si è parlato.
No,
non abbiamo…
Attenzione,
se parliamo di una seduta di Consiglio che avverrà a fine gennaio...
Dopo
che lei avrà finito il suo intervento, faremo un’altra Conferenza dei
capigruppo per fissare la data del Consiglio, perché ancora non l’abbiamo
fissata.
Ho
capito. Se prevediamo…
Appena
finiamo di esaminare i documenti di bilancio, terremo una Conferenza dei
capigruppo e fissiamo la data del Consiglio.
Benissimo, ma se prevediamo che la
seduta sarà a fine gennaio, io dico di no; se, invece, la prevediamo a breve,
sono d’accordo, trasformerò questo emendamento
in una proposta di legge e lo presenteremo
direttamente in Aula, con l’impegno di approvarlo. Su questo
mi trovo d’accordo, quindi non ci sono
problemi, ma se viene fatto un rinvio sine die, certamente no.
La parola all’onorevole
Tripodi.
Presidente, questa storia
dei capigruppo che decidono per
tutti mi sembra un po’ aleatoria.
Ma lei è stato capogruppo, quindi ha fatto anche lei per gli altri!
Non
vedo il mio capogruppo in Aula, quindi, in ogni caso, i capigruppo di minoranza
possono decidere quello che vogliono, per Pasquale Tripodi deciderà Pasquale
Tripodi! In ogni caso, dato che il Regolamento me lo consente e non per creare
problemi, ma perché voglio capire come si svolgono le cose, faccio mio
l’emendamento e le chiedo di metterlo ai voti. Siccome il Regolamento lo
prevede espressamente – se lo legga, che lei lo sa già – faccio mio
l’emendamento del consigliere Salerno e le chiedo, gentilmente, di metterlo ai
voti.
Onorevole
Tripodi, l’onorevole Salerno è stato responsabile, tutti i capigruppo sono
stati responsabili, abbiamo rinviato questo argomento alla prossima seduta di
Consiglio regionale.
(Interruzione dell’onorevole
Tripodi)
Onorevole
Tripodi, questa è un’idea che ha lei di questa questione, cioè non esiste la
possibilità che un emendamento di un altro possa essere fatto suo, eccetera.
Presidente,
legga pubblicamente il Regolamento e poi veda se ho il diritto o no di
richiedere la votazione dell’emendamento! Lo legga!
Non
esiste a norma di Regolamento quello che dici!
Lo
legga, mi faccia la cortesia! Lo legga e poi vediamo se ho diritto o meno.
Guardiamo
il Regolamento, ma non esiste a norma, perché il proponente è qui.
Non
ha importanza.
No,
assolutamente no!
L’onorevole
Salerno dice che non vuole discuterlo, lo ritira: lo faccio mio.
Avrebbe
potuto presentare un subemendamento, cosa che non ha fatto, consigliere
Tripodi!
Questa è una
questione dirimente! Non è possibile che questo Consiglio lo dobbiate
trasformare in una bottega! C’è un Regolamento e va applicato! Io faccio mio
l’emendamento e voglio che si voti!
Consigliere
Tripodi, qualora fosse stato assente il proponente, avrebbe potuto fare questo,
ma il proponente è qui, dunque non lo può fare!
(Interruzione dell’onorevole
Tripodi)
Consigliere
Tripodi, è veterano di quest’Aula, conosce le regole!
Legga
il Regolamento pubblicamente e vediamo: se ho torto, lo ritiro.
Onorevole
Tripodi, se un emendamento viene ritirato dal proponente, lei lo può fare
proprio. Qui non si tratta di un ritiro dell’emendamento ma dell’aggiornamento
alla prossima seduta di Consiglio regionale, attraverso una presentazione di
proposta di legge, dell’argomento in discussione che riguarda la sanità.
Se
fosse stato ritirato, varrebbe il suo ragionamento; poiché non è stato
ritirato, ma aggiornato alla prossima seduta di Consiglio, lei non lo può fare
proprio.
Mi
perdoni, ma quando mai! Sono dodici anni che sono qua e un emendamento non è
stato mai aggiornato: o è approvato o è ritirato o è bocciato. Questo
emendamento che fine fa? Fatemi capire!
Articolo
93, comma 6 – e poi chiudiamo la discussione e andiamo avanti – : “Chi ritira
un emendamento ha diritto di esporne la ragione per un tempo non eccedente i
tre minuti. Un emendamento ritirato dal proponente può essere fatto proprio da
altri”. Siccome qui non si tratta di un emendamento ritirato, lei non lo può
fare suo.
(Interruzione dell’onorevole
Tripodi)
L’emendamento
è aggiornato, l’argomento in discussione viene aggiornato alla prossima seduta
del Consiglio regionale.
A
questo punto, non discuto, ma se questa storia si sa fuori da quest’Aula,
facciamo una figura un po’ barbina, se dice che l’emendamento viene aggiornato.
Lei sostiene la tesi che un emendamento può essere aggiornato?
L’emendamento
è stato stralciato e viene rinviato alla prossima seduta di Consiglio
regionale, che sarà convocata quando la Conferenza dei capigruppo arriverà ad
individuarne la data.
Andiamo
avanti col prossimo emendamento, che era il suo, l’aveva già illustrato: “E’
abrogato l’articolo 34 ter”.
Parere
contrario.
Lo
vuole illustrare di nuovo?
No,
Presidente, dato che ho capito già che sia la Giunta sia l’onorevole Imbalzano
hanno espresso parere negativo le chiedo l’appello nominale su questo
emendamento.
L’onorevole
Tripodi ha chiesto l’appello nominale. Lo vuole illustrare di nuovo?
No,
l’ho già illustrato.
Lo
spieghi meglio.
(Interruzione dell’onorevole
Tripodi)
Sull’emendamento
Tripodi, protocollo numero 55841 “Aggiungere l’art. 34 ter: “l. L'articolo 40
della Legge regionale numero 47 del23/12/2011 è abrogato”, è stato chiesto l’appello nominale.
Lo
devono chiedere almeno tre consiglieri l’appello nominale.
Onorevole
Tripodi, stavo leggendo l’articolo 103 del Regolamento al comma 1: “Il
Consiglio vota normalmente per alzata di mano, a meno che non sia richiesta la
votazione nominale da parte di almeno tre consiglieri”. Ha chiesto solo lei
l’appello nominale.
(Interruzione dell’onorevole
Tripodi)
Devono
chiederlo almeno tre componenti, articolo 103, comma 1, del Regolamento.
(Interruzioni)
Invito il Segretario Questore a fare la chiama.
Fa
la chiama.
Comunico l’esito della votazione: presenti e votanti 37. Hanno risposto sì, 8 consiglieri. Hanno risposto no, 29 consiglieri.
(Hanno risposto si i consiglieri: Aiello F, Battaglia, Censore,
Franchino, Giordano, Sulla, Talarico D., Tripodi.
Hanno risposto no i consiglieri: Aiello P., Bilardi, Bruni, Caputo,
Caridi, Chiappetta, Chizzoniti, Dattolo, Fedele, Gallo, Gentile, Grillo,
Imbalzano, Magarò, Magno, Morrone, Nicolò, Nucera, Orsomarso, Pacenza, Parente,
Pugliano, Salerno, Scopelliti, Serra, Talarico F., Tallini, Trematerra; Vilasi)
(È respinto)
Pongo
in votazione l’articolo 35.
(È approvato)
All’articolo 36
c’è un emendamento a firma degli onorevoli Principe e Censore, protocollo
numero 55865: “Dopo il comma 3 dell’articolo 36 è inserito il seguente comma:
3 bis. “Al fine di garantire la copertura finanziaria delle spettanze maturate nell’anno 2012 dal personale in servizio presso le comunità montane, è autorizzata nel bilancio pluriennale 2013-2015 la spesa complessiva di euro 5.220.000,00, con allocazione all’UPB 2.2.04.09 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo”.
È
ritirato.
Emendamento,
protocollo numero 55895, a firma dell’onorevole Aiello Ferdinando: “Al fine di
garantire il pagamento degli stipendi arretrati (settembre – dicembre più
tredicesime) dell’anno 2012 e la copertura complessiva per l’anno 2012 dei
dipendenti delle Comunità Montane, si propone di impinguare la somma prevista
di euro 7.552.000,00 al capitolo 32040409 Upb 3.2.04.04 – Stipendi del
personale delle Comunità Montane – di euro 13.000.000,00”.
Prego,
onorevole Aiello.
Qua si parla dei dipendenti delle Comunità montane, che non vengono pagati
da settembre, ed anche la copertura
finanziaria del 2013 è sottostimata per quanto riguarda lo stipendio che tocca
al personale delle comunità montane.
Penso che sia un problema molto serio questo delle
Comunità montane e chiedo all’Aula di votare questo emendamento, per dare la
possibilità ai loro dipendenti, dopo quattro mesi, di avere almeno uno
stipendio.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
55895.
(È respinto)
Emendamento, protocollo numero 55893, a firma
dell’onorevole Aiello.
(Interruzione)
È ritirato. Pongo in votazione l’articolo 36.
(È approvato)
Emendamento, protocollo numero 55831/3, a firma degli
onorevoli Gallo, Dattolo, Bruni.
E’ ritirato.
C’è un subemendamento, protocollo numero 56354, a
firma del consigliere Gallo: “1. Il termine finale per l’attuazione del piano
di stabilizzazione previsto dall’articolo 8 della legge regionale 30 gennaio
2001, numero 4, come modificato da ultimo dalla legge regionale 23 dicembre
2011, numero 47, è fissato al 31 dicembre 2013. 2. Alla copertura degli oneri
di cui al comma 1 si provvede con le risorse del fondo per l’occupazione di cui
all’articolo 1 del Decreto legislativo 28 febbraio 2000, numero 81, e con
risorse regionali determinate con legge finanziaria regionale, allocate all’Upb
4.3.02.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2013. 3. La Giunta
regionale è autorizzata a detrarre, in compensazione dalle somme da erogare per
l’anno 2013 agli Enti sottoscrittori di apposite convenzioni per l’attuazione
delle finalità di cui alle leggi regionali 30 gennaio 2001, numero 4, e 19
novembre 2003, numero 20, le risorse attribuite in applicazione di leggi
regionali e non utilizzate degli enti medesimi”.
Prego, onorevole Gallo.
Questo emendamento – per il quale, per la verità, la Giunta chiede il ritiro per un
problema di copertura – pone, comunque,
all’attenzione una problematica che riguarda 133 lavoratori socialmente utili
di questa regione che erano stati illo tempore stabilizzati, le cui società sono fallite, e che, attraverso la
decisione della Commissione tripartita, sono stati reinseriti nel bacino, ma
che non vengono utilizzati e quindi non vengono pagati. Attualmente, godono dei
benefici della mobilità in deroga, con investimenti anche da parte della
Regione nei loro confronti.
Il tentativo che si portava
avanti con questo emendamento – per il quale siamo stati invitati al ritiro e
che ritireremo chiedendo alla Giunta di affrontare la questione nelle prossime
settimane, pur nella consapevolezza delle difficoltà che riguardano il settore
ed il bacino degli Lsu-Lpu – era quello di ridare a questi lavoratori la
possibilità di essere nuovamente utilizzati, magari in enti pubblici che
potevano essere i Comuni del loro territorio o nella Comunità montana, perché
75 di essi sono nel territorio del Pollino, affinché abbiano la possibilità di
una proiezione lavorativa di maggiore fiducia.
L’assessore Mancini mi invita
al ritiro, lo ritiriamo, però chiediamo che ci sia un’attenzione nelle prossime
settimane su questi 133 lavoratori calabresi, i quali probabilmente hanno
diritto, probabilmente hanno subito una sperequazione perché altri sono stati
reinseriti nel bacino ed utilizzati, ad essere utilizzati, poiché – ripeto – si
tratta nei loro confronti di un diritto negato.
L’emendamento
protocollo numero 56354 è ritirato.
Emendamento,
protocollo numero 55831/4, a firma degli onorevoli Gallo, Dattolo, Bruni: “Dopo l’articolo 36 bis è
inserito l’articolo 36 ter così formulato:
(Finanziamento misure art. 2 co. 7 bis legge regionale
20/2003)
La Regione
Calabria, al fine di garantire ai soggetti di cui all’art 2, comma 7 bis, della
legge regionale numero 20 del 2003 l’effettivo riutilizzo in attività
socialmente utili e di pubblica utilità, e a condizione che gli stessi siano in
possesso di formale provvedimento di riammissione nel bacino regionale di cui
all’art. 1 della legge regionale 20/2003, autorizza la Giunta regionale a
stipulare le relative Convenzioni con gli Enti che manifestano l’intenzione di
avviare progetti di riutilizzo dei soggetti predetti in attività socialmente
utili e di pubblica utilità.
Agli oneri
derivanti dall’attuazione della presente disposizione, quantificati per
l’esercizio finanziario 2012 in euro 132.042,40 e per ognuno degli esercizi
finanziari successivi in euro 1.584.508,80, si fa fronte con le risorse di cui
all’UPB 8.2.01.01 (capitolo 7002101).
I soggetti
riutilizzati non potranno in alcun modo essere beneficiari di azioni di
stabilizzazione/fuoriuscita finanziate con risorse provenienti dal Fondo
Sociale per Occupazione e Formazione, istituito presso il Ministero del Lavoro
e delle Politiche – Sociali”.
Prego, onorevole
Gallo.
Questo emendamento si illustra da sé, è un emendamento
compensativo che riguarda misure per la
stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili, per cui si chiede
l’utilizzazione delle relative risorse.
Parere del relatore?
Invito al ritiro..
Parere della Giunta?
Invito al ritiro.
Chiedo scusa, questo
è un emendamento compensativo.
(Interruzione)
Vediamolo bene, perché è un emendamento compensativo, che fra l’altro proviene dal dipartimento.
Era tra quelli compensativi che arrivavano direttamente
dal dipartimento.
Credo che ce l’abbia il direttore Manna.
Se si procede ad una verifica, perché non c’è un aumento
di spesa.
No, non c’è un aumento di spesa.
E’ l’emendamento protocollo numero 55831/4.
(Interruzione)
Non è quello lì, quello l’ho ritirato, è un
subemendamento a quello.
Io ho l’emendamento, il subemendamento non ce l’ho.
E’ un subemendamento, Presidente.
Chiedo al consigliere Gallo di ritirarlo.
Il subemendamento è ritirato.
Non
rientrando nel complesso degli accordi fatti, la vedo complicata.
Subemendamento
protocollo numero 56354, anche su questo c’è il parere contrario sia della
Giunta sia del relatore.
Va
beh, è ritirato.
E’
ritirato. Emendamento, protocollo numero 55861/2, a firma degli onorevoli
Censore, Principe:“All’art. 37 al comma 2 dopo la parola “medesimo”
aggiungere le parole “il piano annuale sarà predisposto ai sensi dell’art. 4
della legge numero 3 del 1988”.
Invito
al ritiro.
(Interruzione)
E’ ritirato. Emendamento, protocollo
numero 55803, a firma dell’onorevole Magno: “La Giunta regionale è
autorizzata a concedere un contributo straordinario di €. 50.000,00 alla
Società consortile “Lametia Sviluppo S.c.r.l.”, con sede in Lamezia Terme.
Agli oneri relativi
si provvede con la contestuale riduzione, per €. 50.000,00 delle risorse
allocate all’UPB 2.2.04.08 Cap. 22040816 "interventi strumentali nelle
imprese per il rafforzamento delle filiere agroalimentari", dello stato di
previsione della spese del bilancio 2013”.
(Interruzione)
E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero 55819/1, a firma dell’onorevole Nicolò, che riguarda il torrente
Sant’Agata.
(Interruzione)
E’ ritirato. Gli emendamenti protocollo numero 55819/2,
55819/3 e 55819/4 a firma dell’onorevole Nicolò sono
ritirati.
Emendamento, protocollo numero 55821, a firma dell’onorevole Salerno:“1. Al fine di favorire la realizzazione dell’Osservatorio permanente sulle misure di prevenzione e la criminalità organizzata, da parte dell’Associazione Antigone-Museo della ‘ndrangheta di Reggio Calabria, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2013 la spesa di euro 80.000,00 da allocare all’UPB 7.2.03.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
2. Al fine di consentire l’organizzazione di una Conferenza internazionale sulla confisca dei beni sequestrati alla criminalità organizzata transnazionale, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2013 la spesa di euro 100.000,00 da allocare all’UPB 1.2.04.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
3. Alla relativa
copertura si provvede con la contestuale riduzione per € 180.000,00 dello
stanziamento autorizzato con l’art. 3 7, comma 2, del DDL numero 403/9
“Collegato alla manovra di finanza regionale
per l’anno 2013” che presenta la necessaria disponibilità”.
Prego, onorevole
Salerno.
Questo emendamento riguarda l’Osservatorio permanente per le misure di
prevenzione della criminalità organizzata e l’organizzazione di una conferenza
internazionale sulla confisca dei beni sequestrati alla criminalità
organizzata. Quindi è un argomento molto
importante, che ritengo debba essere preso con la dovuta attenzione e mi auguro
possa essere approvato l’emendamento.
Parere del relatore?
Favorevole.
Parere della Giunta?
L’argomento
è importante, il saldo è zero, quindi parere favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55821.
(È approvato)
Emendamento, protocollo numero 55850/6, a
firma dell’onorevole Chiappetta.
Invito al ritiro.
E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero 55855/1, a
firma dell’onorevole Nucera:“Dopo l’art. 3 7 (Ulteriori disposizioni di
carattere finanziario) è inserito il seguente:Articolo 37 bis «La Giunta
regionale è autorizzata a regolamentare l’accreditamento·e la relativa
contrattualizzazione delle strutture attualmente autorizzate al funzionamento
ed all’accoglienza delle donne in difficoltà, fino alla data del 21 dicembre
2012, di cui alla legge regionale numero 23 del2003, le spese relative a tale
attività, pari a € 800.000,00 sono da imputarsi al capitolo di bilancio·4331103
- UPB 6.2.01.01 -Fondo regionale per le politiche sociali.»”.
Invito al ritiro.
Presidente, proprio oggi scade il contratto a tante lavoratrici che si occupano di un settore particolare, quello delle donne in difficoltà.
Chiediamo, se è possibile, attraverso questo emendamento il finanziamento di 800
mila euro per sanare una situazione lavorativa di questi lavoratori ed anche
regolamentare l’accreditamento nel modo migliore.
Parere
della Giunta?
(Interruzione)
E’
ritirato?
(Interruzione dell’onorevole
Nucera)
Prego il presentatore di ritirare l’emendamento.
E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero 55855/3, a firma dell’onorevole Nucera:“All’art. 37 (Ulteriori disposizioni di carattere finanziario) dopo il comma 3 è inserito il seguente comma4:
«Al fine di provvedere
al completo risarcimento alle imprese turistico - balneari calabresi, per i
danni subiti a seguito degli eventi calamitosi del dicembre 2008 e gennaio
2009, riconosciuti con Ordinanze della Presidenza del Consiglio dei Ministri,
numero 3734 del 16 gennaio 2009 e numero 3741 del 18 febbraio 2009, è demandata
alla Giunta regionale l’adozione dei provvedimenti necessari per la
ripartizione tra i soggetti interessati, ai quali è già stato erogato il 50%
del contributo per i detti danni, ai sensi dell’art. 2, comma 3, della legge
regionale numero 8 del 26 febbraio 2010, della somma restante da imputarsi al
capitolo di bilancio 6125201 - UPB 2.2.02.02.»”.
E’ una questione
abbastanza controversa. Con ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri di gennaio e febbraio 2009 è stata demandata alla Giunta
regionale l’adozione di provvedimenti per erogare dei contributi offerti per le mareggiate che vi erano
state e quindi i danni alluvionali. Era rimasta una somma residua presso il
dipartimento della protezione civile, somma che non è stata completamente
impegnata sulle imprese turistiche balneari.
Noi chiediamo che venga
liquidata nel corrente anno finanziario, cioè nel 2013, a sostegno di
un’attività imprenditoriale che è molto a rischio con le ciclicità del turismo
calabrese, soprattutto nella stagione estiva.
Parere del relatore?
Invito al ritiro.
Parere della Giunta?
Invito al ritiro.
L’emendamento è ritirato.
Questa è una vertenza che conosco anch’io e quello che ha detto
l’onorevole Nucera mi ha convinto. Siccome questa volta è ritirato, Presidente,
questo emendamento lo faccio mio.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55855/3.
(E’ respinto)
Emendamento, protocollo numero 55855/4, a firma del consigliere Nucera: “All’art. 37 (Ulteriori disposizioni di carattere finanziario) dopo il comma 3 è inserito il seguente comma 4: « Alla Parrocchia Maria SS. Immacolata di Scilla e Favazzina è concesso un contributo di €. 50.000 per il restauro della Madonnina del Mare con allocazione all’Area di intervento 5 (Attività culturali, sportive, ricreative e del culto) - Cap. 52030116 dello stato di previsione della spesa di bilancio 2013.»”.
È ritirato.
E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero55861/6, a firma degli onorevoli Censore, Guccione: “Al d.d.l. numero 403/9 “dopo l’art. 37 aggiungere l’art. 37ter: “il
settore Politiche Sociali del Dipartimento numero 10, previa copertura e
relativa disponibilità finanziaria dispone l’accreditamento. e la relativa
contrattualizzazione delle strutture autorizzate alla data del 21 Dicembre 2012
finalizzate all’ accoglienza delle donne in difficoltà;gli oneri derivanti dal
comma l trovano copertura sul capitolo 4331103 del bilancio regionale 2013”.
Si illustra da sé.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55861/6.
(È approvato)
(Interruzione)
Per l’emendamento di prima,
il 55861/6, è autorizzato il coordinamento formale.
Emendamento protocollo numero 55852/2 a firma
del consigliere Nucera.
(Interruzione)
E’ assente, quindi è decaduto.
Sono qua, Presidente. E’ ritirato.
E’ ritirato. Pongo
in votazione l’articolo
37.
(È approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 37 bis.
(È approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 38.
(È approvato)
C’era l’emendamento protocollo numero 55911, lo illustra
l’assessore Pugliano..
Si tratta solo di integrare la legge numero 22 del 2010 sulla riscossione degli oneri della depurazione. Giacché stiamo
mettendo in campo delle risorse
finanziarie
che potrebbero attrarre capitali privati, noi
inseriamo questi due commi che prevedono la possibilità per i concessionari che
saranno derivati da queste gare la possibilità di riscuotere direttamente.
Credo che, essendo uno strumento innovativo approvato
anche dal Ministero per lo sviluppo economico, inseriamo questi due commi per
integrare la legge che avevamo già approvato noi nel 2010.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55911.
(È approvato)
Emendamento protocollo numero
56365 a firma degli onorevoli Dattolo, Chiappetta, Principe, De Masi, Serra,
Bilardi: “All’art. 10, comma 3, della
legge regionale 13 maggio 1996, numero 8, come sostituito dall’art. 23, lettera
b) della legge regionale 12 agosto 2010, numero 22, l’ultimo periodo dalle
parole “responsabile amministrativo alla parola legge” è soppresso.”.
Si illustra da sé. Parere del
relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione
l’emendamento protocollo numero 56365.
(È approvato)
L’onorevole diceva anche il
subcommissario, il subemendamento da integrare in coordinamento formale.
Lo pongo in votazione.
(È approvato)
Pongo in votazione il
provvedimento legislativo nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Concluso il provvedimento di natura ordinamentale e finanziaria, passiamo alle proposta di legge numero 402/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-215 (legge finanziaria)”.
Emendamento a firma dell’onorevole Dattolo, protocollo
numero 55927.
Presidente, dato che stiamo rimodulando alcune cose, le
chiedo di poterlo accantonare e discutere alla fine, se è possibile.
L’emendamento Dattolo, il protocollo numero 55927, è
accantonato.
Emendamento, protocollo numero 55840, a firma
dell’onorevole Tripodi:“Dal capitolo 52010261 Upb5.2.01.02 (Fondo Unico
per la Cultura) viene prelevata la somma di 100.000,00 Euro destinandola al
Cap. 52010269 UPB 5.2.01.02 (Norme per la tutela e la valorizzazione della
lingua e del patrimonio culturale delle minoranze linguistiche e storiche di
Calabria).”
Ho parlato prima con l’assessore Caligiuri, questo perché sono stati cancellati
tutti i commi. Abbiamo concluso che le fondazioni poi possono garantire il
normale espletamento dei lavori, quindi, in virtù di questa assicurazione che
mi ha dato l’assessore, lo ritiro.
L’emendamento
protocollo numero 55840 è ritirato.
Emendamento, protocollo numero 55871, a firma dell’onorevole Grillo:“Alla
Tabella C allegata al disegno di legge “Disposizioni per la formazione del
bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-2015 della Regione Calabria- Legge
finanziaria –“ sono apportate le modifiche di seguito specificate:
Lo stanziamento di
cui alla legge regionale 6 novembre 2012, numero 54, è fissato per l’anno 2013
in euro 200.000,00. Alla relativa copertura si fa fronte con le risorse allocate
all’UPB 2.3.01.02 e finanziate con l’art. 37, commi l e 2, del Collegato alla
manovra di finanza regionale; il cui stanziamento è ridotto contestualmente
dello stesso importo”.
Si
illustra da sé.
Parere
del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo
in votazione l’emendamento protocollo numero 55871.
(È approvato)
Emendamento
protocollo numero 55903, a firma del consigliere Imbalzano.
E’ già approvato, è analogo a quello dell’onorevole Grillo.
E’ simile a quello dell’onorevole Grillo, quindi già approvato.
Emendamento, protocollo numero 55899 a firma del consigliere Imbalzano: “Premesso che con legge regionale 26 luglio 2012 numero 30 è stata approvata la legge dedicata a“Misure a favore dei Consorzi di garanzia collettiva fidi in agricoltura”.
Considerato che nella legge di bilancio 2013 non è stata istituita alcuna posta a riguardo, pur avendo tutte le Organizzazioni Agricole e tutte le Organizzazioni dei Produttori ritenuto che è assolutamente necessario attivare misure di sostegno al credito in un comparto in gravissima difficoltà.
Preso atto delle
unanimi sollecitazioni fatte dalle predette Associazioni in sede di audizioni
in 2^ Commissione, nel corso della quale è stato espresso il profondo disagio
di tutte le Aziende agricole calabresi, si propone di destinare € 300.000,00 a
favore dei Consorzi di garanzia collettivi fidi istituiti secondo la legge
regionale numero 30 del 6 luglio 2012 Upb 8.1.01.02 (Fondi per provvedimenti
legislativi recanti spese in conto capitale)”.
Parere
del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo
in votazione l’emendamento protocollo numero 55899.
(È approvato)
Emendamento, protocollo numero 55843, a
firma dell’onorevole Giordano:“Alla Tabella C richiamata dall’art. 2 della
presente legge sono apportate le seguenti variazioni:la dotazione di Euro
947.600,00 sull’UPB 2.2.04.08 capitolo 2204816 (promozione dei prodotti
agroalimentari calabresi) è ridotta di euro 200.000,00 e contestualmente la
dotazione di euro 200.000,00 è assegnata all’UPB 2.02.04.06 capitolo 22040602
(spese destinate ai programmi di riorganizzazione del settore agricolo e
agroalimentare)”.
Questo è un emendamento che sposta 200 mila euro dal fondo promozione
dei prodotti agro-alimentari all’Upb
2.22.04.06.02 “Spese destinate ai programmi di riorganizzazione del settore
agricolo ed agro-alimentare”.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
55843.
(E’ respinto)
Emendamento, protocollo numero 55843/2, a firma dell’onorevole Giordano:“Alla Tabella C
richiamata dall’articolo 2 della presente legge sono apportate le seguenti
variazioni:la dotazione di Euro 132.000,00 sull’UPB 2.2.04.03 capitolo 22040310
(norme per la salvaguardia del cedro in Calabria) è ridotta ad Euro 100.000,00
e, contestualmente, la dotazione di Euro 32.000,00 è assegnata all’UPB 6.1.01
capitolo 61010410 (spese per provvidenze in favore dell’Avis)”.
Si tratta sempre uno storno di fondi a
favore dell’Upb 6.1.01, capitolo 61.01.04.10
“Spese per provvidenze in favore dell’Avis”.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55843/2.
(E’ respinto)
Emendamento, protocollo numero 55843/1, a
firma dell’onorevole Giordano:“Alla Tabella C richiamata dall’art. 2 della
presente legge sono apportate le seguenti variazioni: la dotazione di Euro
14.560.000,00 sull’UPB 6.2.01.02 capitolo 4331103 (fondo regionale per le
politiche sociali) è ridotta di euro 100.000,00 e, contestualmente, è aumentata
la dotazione di Euro 50.000,00 sull’UPB 6.2.01.02, capitolo 62010210 (fondo di
solidarietà incidenti sul lavoro)”.
Questo emendamento è teso a rimpinguare il capitolo del fondo di solidarietà per
le vittime degli incidenti sul lavoro, 50 mila euro che vengono prelevati dalla
massa generale dell’Upb 6.2.01.02, che è di 14 milioni di euro per il fondo
regionale politiche sociali.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55843/1.
(E’ respinto)
Emendamento, protocollo numero 55843/3, a firma dell’onorevole Giordano:“Alla Tabella C richiamata dall’art. 2 della presente legge sono apportate le seguenti variazioni:
a) la dotazione di Euro 500.000,00 sull’UPB 2.2.01.04 capitolo 6133104 (promozione turistica) è ridotta di euro 50.000,00 e contestualmente tale importo è assegnato all’UPB 6.2.01.07 capitolo 62010722 (spese per contributi agli enti locali che segnalano la presenza di soggetti affetti da DSA per favorire l’acquisto nelle scuole di strumenti informatici o tecnologici volti a facilitare i percorsi didattici degli alunni);
b) la dotazione di
Euro 15000.000,00 sull’UPB 2.2.01.04, capitolo 6133103 (norme per
l’incentivazione del flusso turistico), è ridotta di euro 50.000,00 e,
contestualmente, tale importo è assegnato all’UPB 6.2.01.07, capitolo 62010722
(spese per contributi agli enti locali che segnalano la presenza di soggetti
affetti da DSA per favorire l’acquisto nelle scuole di strumenti informatici o
tecnologici volti a facilitare i percorsi didattici degli alunni)”.
Questo è un emendamento per la dotazione finanziaria della legge che abbiamo approvato all’unanimità per i Dsa, per i disturbi
dell’apprendimento, e riguarda il contributo che
andrà, attraverso i Comuni, alle scuole dove ci sono soggetti affetti da Dsa,
per le dotazioni informatiche e le misure compensative per favorire
l’apprendimento, quindi per dare attuazione alla legge. Sono 100 mila euro che sono reperiti,
rispettivamente: 50 mila euro dall’Upb 2.2.01.04, l’altro dal capitolo
61.33.103, quindi 100 mila euro in tutto.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55843/3.
(È approvato)
Emendamento, protocollo numero 55802, a firma del consigliere Magno:“Per lo svolgimento dell’annuale Fiera Agricola di Lamezia Terme, la Giunta regionale è autorizzata, ai sensi della legge regionale 24 luglio 1991, numero 11, a concedere un contributo di €. 50.000,00. Agli oneri relativi si provvede con la contestuale riduzione, per €. 50.000,00 delle risorse allocate all’UPB 2.2.03.02 Cap. 6132102, inserendole al Cap. 22030204 dello stato di previsione della spese del bilancio 2013”.
Sono due anni che presento questo emendamento, perché
lo specifico impegno di spesa sul capitolo, su un
finanziamento triennale che era stato dato all’ente Fiera Lamezia negli anni precedenti, è stato
revocato.
In
quest’Aula di Consiglio, per ben due anni consecutivi, l’assessore alle
attività produttive ha preso l’impegno che avrebbe concesso il finanziamento
all’ente Fiera. Tutto ciò non è avvenuto.
Per
cui chiedo al Presidente della Giunta regionale che si faccia carico di questa
problematica insieme all’assessore al bilancio, perché non è possibile che un
assessore prenda un impegno all’interno dell’Aula a poi quest’impegno non venga
più mantenuto dopo l’approvazione del bilancio. Di questo sono profondamente
rammaricato.
Parere
del relatore?
Favorevole.
Parere
della Giunta?
Siccome questa
è una Giunta che mantiene gli impegni, il parere è favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55802.
(È approvato)
Emendamento protocollo numero 55866 a firma del consigliere
Nucera: “Nello stato di previsione della spesa – Area
di intervento 1 (Servizi generali), all’Upb 1.2.01.01 (Spese per il personale
regionale), al capitolo 12010123 – Fondo per la retribuzione di risultato dei
dirigenti regionali, ivi comprese le spese per il pagamento dei contributi
previdenziali posti a carico della Regione – l’importo ivi previsto è ridotto
del 10 per cento.
La somma risparmiata è destinata per il 50 per cento
quale contributo alle case famiglia per minori e per il restante 50 per cento
per finanziare la legge regionale 11 aprile 2012, numero 10 – Disposizioni in
favore dei soggetti con disturbi specifici di apprendimento”.
E’ ritirato.
(Interruzione)
Presidente, non è ritirato l’emendamento, ma è assorbito dall’emendamento già approvato su cui ha relazionato il
collega Giordano,
perché si tratta dei disturbi dell’apprendimento, è stata posta la voce di
bilancio, per cui è inutile che io lo discuta. Quindi lo ritiro solo per questo
motivo, perché è assorbito dall’emendamento precedente.
(Interruzione)
Il contenuto è identico, quindi è assorbito
dall’emendamento discusso prima dal collega Giordano.
E’ ritirato per questo.
(Interruzione)
Esatto.
Emendamento protocollo numero 55773/A a
firma dell’onorevole De Masi: “La dotazione del capitolo 12040211 (Spese per il
servizio di informazione e comunicazione della Giunta regionale) è ridotta di
euro 150 mila e, contestualmente, è assegnata al capitolo 62010520 “Spese per
la promozione ed il sostegno dei centri antiviolenza e delle case di
accoglienza per le donne in difficoltà” (legge regionale 21 agosto 2017, numero
20)”.
Questo è un emendamento per dotare il capitolo per le spese per la promozione dei centri antiviolenza e le case di accoglienza
per le donne in difficoltà. Sono 150 mila euro che vengono tratti dal capitolo
per le spese di informazione e comunicazione della Giunta regionale.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
55773/A.
(E’ respinto)
Emendamento, protocollo numero 55893/1, a firma dell’onorevole Aiello.
E’ ritirato.
Emendamento, protocollo numero e 55893/3, a firma dell’onorevole Aiello.
E’ ritirato.
Emendamento, protocollo numero 55773/B, a firma dell’onorevole De Masi: “La dotazione del
capitolo 22020204 di euro 710.839,00 (spesa per il finanziamento dei progetti presentati a seguito della
manifestazione di interesse per il settore editoria e stampa dei giornali) è
ridotta di euro 200 mila e, contestualmente, è assegnata al capitolo 62010522
(Spese per il sostegno delle attività del Banco alimentare Onlus della
Calabria), articolo 15, comma 11, della legge regionale 13 giugno 2008, numero
15”.
Questo è un emendamento per
dotare il capitolo per le spese per le attività del banco alimentare per 200 mila euro e vengono tratti dal
capitolo per il finanziamento dei progetti
presentati con manifestazioni di interesse per il settore dell’editoria.
Parere del relatore?
Invito al ritiro.
Parere della Giunta?
Invito al ritiro, altrimenti parere contrario.
E’ ritirato. Emendamento,
protocollo numero 55888, a firma dell’onorevole Sulla.
Invito al ritiro.
Invito al ritiro.
E’ assente, dunque
l’emendamento è decaduto. Emendamento, protocollo numero 55852/c, a firma dell’onorevole
Nucera: “Nello stato di previsione della spesa – Area di intervento 2 (Sviluppo
economico), all’Upb 2.2.04.06 (Interventi di sostegno finanziario alle imprese
agricole), al capitolo 22040603 – Misure a favore dei consorzi di garanzia
collettiva fidi nel settore agricolo confidi (legge regionale 26 luglio 2012,
numero 30) nella previsione di competenza e in quella di cassa l’importo
previsto è aumentato di euro 500 mila.
Le risorse sono prelevate per
euro 200 mila dal capitolo 1002108 Upb 1.1.01.02 (forme collaborative per
l’esercizio delle funzioni degli organi di direzione politica) e per euro 300
mila dal capitolo 2231202 Upb 2.2.04.09 (Interventi nel settore delle
infrastrutture rurali e delle opere pubbliche di bonifica) che vengono ridotti
del medesimo importo”.
Anche
questo è stato già approvato.
E’
approvato pure questo, però la distribuzione degli emendamenti è fatta in
maniera pedestre, mi permetterei di dire, perché se questo emendamento è stato
già approvato e discusso dal collega, è assorbito da quello del collega, però
prendo atto che c’è una distribuzione non coerente con quello che è il dettato.
Dunque
è approvato, per cui viene assorbito perché è approvato.
Emendamento,
protocollo numero 55848, a firma dell’onorevole Chiappetta: è ritirato.
Emendamento, protocollo numero 55773/c, a firma dell’onorevole De
Masi: “La dotazione del capitolo 2132101 di euro 540 mila (Spese per
l’istituzione e l’organizzazione del Parco delle Serre) – legge regionale del
05 maggio 1990, numero 48 – è ridotta di euro 200 mila e, contestualmente, è
assegnata al capitolo 4331103 (Realizzazione del sistema integrato di
interventi e servizi sociali nella regione Calabria) articolo 34 – Fondo per le
politiche sociali – legge numero 23 del 05 dicembre 2003”.
E’
decaduto perché il proponente è assente.
(Interruzione)
Prego,
onorevole Giordano.
Si tratta di assegnare 200 mila euro per realizzare il sistema integrato di interventi
e servizi sociali, recuperando le risorse a
valere dalle spese dell’istituzione del Parco delle Serre.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55773/c.
(E’ respinto)
Emendamento, protocollo numero 55852/I, a
firma dell’onorevole Nucera: “Nello stato di previsione della spesa – Area di
intervento 4 (Istruzione – Formazione professionale e lavoro), all’Upb
4.2.02.03 (Sviluppo del sistema universitario), al capitolo 3313116 – Spese per
il sostegno all’Università per gli Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria
(legge regionale 1 dicembre 1988, numero 32) – nella previsione di competenza
l’importo è aumentato ad euro 400 mila e, di conseguenza, nella previsione di
cassa si avrà un importo pari ad euro 750 mila”.
Le risorse, pari ad euro 100 mila, sono prelevate dal
capitolo 1002108, Upb 1.1.01.02 (forme collaborative per l’esercizio delle
funzioni degli organi di direzione politica), che viene ridotto del medesimo
importo”.
E’ un sostegno per l’Università per Stranieri, se
possiamo aumentare il contributo, assessore.
Invito al ritiro, perché c’è una legge nazionale che
impedisce i contributi.
E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero 55899/4, a
firma dell’onorevole Imbalzano, sempre “Università per Stranieri”.
E’ ritirato. Emendamento, protocollo numero 55852/E,
a firma del consigliere Nucera: “Nello stato di previsione
della spesa – Area di intervento 5 (Attività culturali, sportive, ricreative e
del culto), all’Upb 5.2.02.01 (Promozione
dello sport e del tempo libero), viene creato un apposito capitolo con importo
pari ad euro 200 mila, al fine di finanziare la legge regionale 22
novembre 2010, numero 28 – Norme in materia di sport nella Regione
Calabria.
Le risorse
sono prelevate dal capitolo 1002108, Upb 1.1.01.02 (forme collaborative per
l’esercizio delle funzioni degli organi di direzione politica), che viene
ridotto del medesimo importo”
Abbiamo approvato,
con la legge regionale numero 28 nel novembre 2010, la legge che finanzia lo sport in Calabria. Chiedo che venga erogato un ulteriore
implemento del capitolo posto a sostegno di questa legge di 200 mila euro, prelevando la
somma dall’Upb 1.1.01.02 inerente le forme collaborative o per l’esercizio
delle funzioni di ordine di direzione politica.
Invito al
ritiro.
Invito al
ritiro.
E’ la legge
sullo sport, che non è finanziata, prelevandola dalla…
(Interruzione)
C’era stata
un’audizione in Commissione.
(Interruzione)
No, è zero
in bilancio, non è finanziata.
(Interruzione)
Allora
perché non li mettete assieme gli emendamenti? Se ci sono anche altri
emendamenti, li abbiniamo.
(Interruzione)
E lavorate,
per l’amor di Dio, chi vi dice di non lavorare!
Questo
l’accantoniamo.
L’esigenza
sarà soddisfatta attraverso un percorso
emendativo successivo.
(Interruzione)
Questo lo ritiriamo.
Emendamento a firma del consigliere De Masi…
(Interruzione)
Prego, onorevole Chiappetta.
Presidente, scusi, solo per un errore materiale qualche attimo fa è stato chiesto di
ritirare l’emendamento numero 55848, per il quale, invece, c’era stata già la
disponibilità sia della Giunta sia del Presidente della Commissione bilancio,
perché si tratta di una variazione di somme all’interno dello stesso
dipartimento. Quindi le chiedo se può essere rimesso in discussione.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
55848, che così recita: “La previsione di competenza dell’Upb 2.2.02.05 -
capitolo 6129101 – è incrementata di euro 150 mila. Il maggiore importo è posto
a carico dell’Upb 2.2.03.02 – capitolo 6132102 – che viene ridotto di pari
importo”.
(È approvato)
Emendamento, protocollo numero 55773/D, a firma dell’onorevole De Masi, su
Mattia Preti: il proponente è assente, quindi l’emendamento decade.
Emendamento, protocollo numero 55773/E, sempre a
firma dell’onorevole De Masi, su Film Commission: il proponente è assente,
quindi anche questo decade.
Emendamento, protocollo numero 55874, a firma dell’onorevole Morrone: “Nello stato di
previsione della spesa per interventi alla promozione dello sport e tempo
libero, si propone un aumento di euro 100 mila sull’Upb 5.2.02.01”.
L’emendamento
si illustra da sé, perché non essendoci sul capitolo nessun finanziamento,
si è ritenuto di mettere almeno una somma minima.
Con
la copertura finanziaria che verrà fatta adesso a latere, il parere è
favorevole.
Parere
del relatore? Favorevole.
Pongo
in votazione l’emendamento protocollo numero 55874.
(È approvato)
Emendamento, protocollo numero 55852/A, a firma dell’onorevole Nucera: “Nello stato di
previsione della spesa – Area di intervento 5 (Attività culturali, sportive,
ricreative e del culto), all’Upb 5.2.02.01 (Promozione dello sport e del tempo
libero), al capitolo 52020111 – Spese per interventi destinati allo sviluppo
dello sport e del tempo libero di competenza della Regione (art. 24 della legge
regionale 12.11.1984, numero 34) – viene destinata la somma di euro 150 mila
per completare la ristrutturazione e l’acquisto di tutti i complementi d’arredo
della Scuola regionale dello sport operante in Reggio Calabria”.
Presidente, chiedo l’accantonamento dell’emendamento. Allora, parliamo sempre di sport – mi
rifaccio alla legge regionale sullo
sport – credo che venga destinata una somma di 150 mila
euro per completare la ristrutturazione e l’acquisto di tutti i complementi
d’arredo della scuola regionale dello sport operante in Reggio Calabria.
Abbiamo una brillantissima scuola
regionale dello sport, che non può essere completamente attivata perché mancano
gli arredi.
Invito al
ritiro.
Parere del relatore?
Invito al
ritiro.
Ritirato, va
bene, prendo atto che il governo dice di ritirarlo.
E’ ritirato.
Emendamento, protocollo numero 55852,
a firma dell’onorevole Nucera: “Nello stato
di previsione della spesa – Area di intervento 5 (Attività culturali, sportive,
ricreative e del culto), all’Upb 5.2.02.01 (Promozione dello sport e del tempo
libero), al capitolo 3314201– Interventi regionali per la formazione e lo
sviluppo dello sport e del tempo libero (legge regionale 12 novembre 1984,
numero 31) – nella previsione di competenza e di cassa l’importo è aumentato ad
euro 300 mila.
Le risorse, pari ad euro 100 mila, sono prelevate dal
capitolo 1002108, Upb 1.1.01.02 (forme collaborative per l’esercizio delle
funzioni degli organi di direzione politica), che ridotto del medesimo
importo”.
L’importo è destinato alla costituzione di un fondo
speciale finalizzato alla promozione dell’attività agonistica degli atleti
calabresi”.
Anche questo
emendamento richiama la legge regionale sullo sport che noi abbiamo
approvato a novembre, dove si chiedono 100 mila euro, importo destinato, sempre
all’interno della stessa legge, per la costituzione di un fondo speciale
finalizzato alla promozione dell’attività agonistica degli atleti calabresi.
Quindi è una promozione allo sport.
Onorevole
Nucera, se fossimo la Giunta degli Emirati Arabi Uniti, avremmo le risorse!
Abbiamo
approvato una legge in Consiglio dove ci sono più voci all’interno
dell’articolato. Io chiedo di finanziare quei capitoli dell’articolato e, fin
dove è possibile – io capisco le difficoltà – andiamo avanti, dove non è
possibile, pazienza! Se lei mi chiede di ritirarlo, lo ritiro.
Glielo
chiedo.
Ed
io lo faccio! Ecco a lei!
E’
ritirato. Emendamenti, protocollo numero 55773/F e 55773/G, a
firma dell’onorevole De Masi: decaduti.
Emendamento,
protocollo numero
55845, a firma del consigliere Morrone: “Nello stato di previsione della spesa per interventi alla promozione dello sport e tempo libero, si propone un aumento di spesa di euro 100 mila sull’Upb 5.2.02.01”.
Quello è stato già discusso.
(Interruzione)
Non è lo stesso.
Sono due, questo è il secondo.
Sì, però sono due di 100 mila euro.
Qual è il problema?
Consigliere Morrone, lo ritiri.
(Interruzione)
No,
che ritirato!
E’
lo stesso di prima.
No,
è diverso: uno riguarda lo spettacolo, l’altro lo sport. Questo è spettacolo.
Dato che il capitolo era completamente nullo, senza fondi, abbiamo pensato di
stanziare un fondo minimo per poter operare.
Questo
è lo stesso, quindi è ritirato.
No,
che ritirato!
E’
lo stesso, consigliere Morrone!
E’
ritirato. Emendamento, protocollo numero 55845/A, a firma dell’onorevole
Morrone: “Nello stato di previsione della
spesa per interventi alla promozione e sostegno dello spettacolo (art. 9, commi
24 e 25, legge regionale numero 7 del 2 maggio 2001), si propone una somma
aggiuntiva di euro 150 mila sull’Upb 5.2.01.06”.
Parere
della Giunta? Contrario.
Non
essendoci, per come formulato, copertura finanziaria, sospendiamo un attimo per
vedere come finanziarlo.
Questo sullo
spettacolo è sospeso. Il prossimo emendamento è una fotocopia.
Emendamento, protocollo numero 55852/F, a firma dell’onorevole Nucera:
“Nello stato di previsione della spesa – Area di intervento 6 (Servizi alla
persona), all’Upb 6.2.01.02 (Servizi ed attività socio-assistenziali e
socio-sanitarie), al capitolo 4331103 – Fondo regionale per le politiche
sociali (legge regionale 5 dicembre 2003, numero 23) – la somma di euro 1
milione è destinata al rinnovo ed all’acquisto di posti letto nelle case di
riposo per anziani”.
Si chiede di impinguare
il fondo regionale per le politiche
sociali della somma di 1 milione di euro, che è destinata all’acquisto di posti letto nelle case
di riposo per anziani. Viviamo una condizione difficile per quanto riguarda i
centri residenziali per anziani e stiamo assistendo ad un fenomeno non solo
antipatico dal punto di vista sociale, morale e umanitario, ma anche dal punto
di vista economico, cioè gli anziani calabresi vanno in strutture private
all’esterno della Calabria. Per cui ci ritroviamo a pagare rette, molte volte,
o a dare sostegno a queste case di cura in territori che poi non hanno una
ricaduta economica nella nostra regione.
Pertanto chiedo che venga
avviata una campagna di sostegno a queste categorie sociali particolarmente
deboli, attraverso l’erogazione di questo milione di euro.
La parola all’onorevole Morrone.
Il collega Nucera ha centrato il problema, solo che è a costo zero, perché si
tratta solo di finalizzare la somma disponibile.
(Interruzione)
No, non si impingua, si finalizza. Volevo dire solo
questo. Poi sulle finalità sociali ha già detto lei e sono d’accordo.
Onorevole Nucera?
Sì, sono d’accordo con le osservazioni fatte dal collega
Morrone.
Parere del relatore?
Mio malgrado, invito al ritiro.
Parere della Giunta?
(Interruzione)
E’ ritirato. Emendamento, protocollo
numero 55893, a firma del consigliere Aiello: “Nell’ambito dell’allocazione delle risorse finanziarie
per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, di
cui all’unità previsionale di base 6.2.01.02 dello stato attuale di previsione
della spesa, il capitolo 62010203, finalizzato a finanziare i servizi
socio-assistenziali a favore dei minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità giudiziaria (ai sensi della legge regionale 21
del 1996 e dell’articolo 36 della legge regionale 23 del 2003), è incrementato
di euro 600 mila. La somma è trasferita dal capitolo 4331103 della stessa Upb”.
Questo emendamento è stato discusso in Commissione e c’era stato anche un impegno a trovare una soluzione, anche perché ne abbiamo discusso
nella precedente seduta di Consiglio ed abbiamo dovuto rimettere i fondi a
disposizione. Sto parlando dei gruppi appartamento per i minori a rischio
sottoposti dall’autorità giudiziaria. Quindi è un problema molto serio, anche
perché l’autorità giudiziaria utilizza questi gruppi appartamento per la
rieducazione e se non c’è la copertura – mi rivolgo alla Giunta e ai colleghi
del Consiglio – questi devono essere mandati in altre strutture fuori dalla
Calabria e pagheremo una retta ancora maggiore di quella che si paga
attualmente. E’ quasi un atto dovuto.
Chiedo alla Giunta di esprimersi favorevolmente, anche
perché all’unanimità nella precedente seduta di Consiglio abbiamo dovuto fare
questo tipo di manovra. Su questo, se il parere è favorevole, mi sta bene così.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Chiedo di parlare per dichiarazione di
voto.
Prego, onorevole
Nucera.
Ritengo che sia doveroso intervenire per un atto di giustizia sociale, su questo emendamento voglio ringraziare
il Presidente Scopelliti, perché già nello scorso bilancio di previsione aveva anticipato che avrebbe
approfondito la materia e sicuramente avrebbe anche approvato l’emendamento
presentato dal collega di minoranza, il collega Aiello, proprio perché si era compenetrato nella problematica, che è una
problematica sociale molto vera e sentita.
Per cui ho sostenuto l’emendamento in Commissione,
continuerò a sostenerlo ancora oggi e do atto alla Giunta di avere in questo
caso valutato un interesse sociale della Calabria e non un interesse di parte.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
55893.
(È approvato)
Emendamenti a firma del consigliere Nucera, protocollo numero 55852/M e 55852/H: ritirati.
Emendamento, protocollo numero 55899/2, a firma
dell’onorevole Imbalzano “Anmil della Regione Calabria, fondo regionale per le
politiche sociali”.
E’ ritirato.
Emendamento, protocollo numero 55852/G, a firma del consigliere
Nucera,“a favore di enti di per la protezione e l’assistenza dei sordomuti…”.
(Interruzione)
E’ ritirato. Emendamento,
protocollo numero 55899/3, a firma dell’onorevole Imbalzano: “Ente nazionale
protezione dei sordi”.
E’ ritirato.
Emendamento, protocollo numero 55852/L, a firma del consigliere Nucera,
“Unione Ciechi”: è ritirato.
Ritirato, dipende: se gli argomenti della stessa materia con lo stesso costo di spesa vengono
ritirati, ritiro pure i miei.
Emendamento, protocollo numero 55899/1, a firma
dell’onorevole Imbalzano: “Contributo Unione italiana ciechi”.
E’ ritirato.
Ritirato. Emendamento,
protocollo numero 55773/h, a firma dell’onorevole Masi: è decaduto, per assenza del proponente.
Rimangono gli emendamenti dei
consiglieri Dattolo, Morrone, Nucera per lo sport e…
(Interruzioni)
Emendamento
alla tabella C, protocollo numero 55927,
a firma
dell’onorevole Dattolo: “Nella tabella C -Autorizzazioni di spesa
relative a disposizioni di legge la cui quantificazione è demandata alla legge finanziaria", della PL 402/9/\ “Disposizioni per la formazione del
bilancio annuale 2013 e pluriennale 2013-2015 della Regione Calabria – Legge
Finanziaria – (Art.
3 della legge regionale 4 febbraio
2002, numero 8” i capitoli di spesa
sottostanti vengono emendati come segue:
|
CAPITOLO |
IMPORTO PREVISTO |
MODIFICA PROPOSTA |
URBI |
22040911 |
44.800 |
144.800 |
LL.GG.ARA |
22040212 |
750.000 |
950.000 |
ARA |
22040211 |
1.200.000 |
2.000.000 |
Lo illustro brevemente, perché si tratta di un aumento
di alcuni capitoli che riguardano l’Unione regionale delle bonifiche, la
gestione dei libri genealogici, che è una funzione delegata dello Stato che
cofinanzia al 50 per cento l’Associazione regionale allevatori, e poi un
aumento anche per ciò che attiene il piano di valorizzazione del latte e della
carne della Regione Calabria.
I maggiori aumenti trovano copertura nei capitoli
12.01.01.2.3, che sono le indennità dei dirigenti, e nel 12.04.04.06, che sono
spese per l’Avvocatura regionale.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 55927
con autorizzazione al coordinamento formale.
(È approvato)
Emendamento, protocollo numero 55845/A, a firma
dell’onorevole Morrone che riguarda lo spettacolo, già illustrato
precedentemente ed accantonato.
Parere
del relatore? Favorevole. Parere della Giunta?
(Interruzione)
Per
50 mila? Quindi “Si propone una somma aggiuntiva di 50 mila euro”.
Pongo
in votazione l’emendamento protocollo numero 55845/A con la modifica della
cifra.
(È approvato)
Emendamento,
protocollo numero 55852, a firma dell’onorevole Nucera, che riguarda la legge
sullo sport, già illustrato precedentemente.
Si era previsto un finanziamento anche in Commissione di
300 mila euro.
Sì, erano 300 mila euro.
Era questa la cifra individuata, si tratta di una legge
importante che non ha avuto copertura finanziaria.
Meglio,
ha avuto una copertura irrisoria, per cui non ha potuto funzionare.
Mai
avuta una copertura.
(Interruzione)
La
legge sullo sport c’era, sì.
(Interruzioni)
Parere
del relatore e della Giunta sull’emendamento che riguarda il finanziamento
della legge sullo sport, per l’importo di 200 mila euro? Favorevole.
Lo
pongo in votazione.
(È approvato)
Proseguiamo
con l’approvazione dell’articolato.
Pongo
in votazione l’articolo 1.
(È approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 2.
(È approvato)
Pongo
in votazione l’articolo 3.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(È approvato)
Naturalmente con autorizzazione al coordinamento formale
in modo tale da far quadrare le cifre a disposizione che riguardano il
finanziamento della legge sullo sport, della legge sul turismo e i debiti
pregressi.
Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Si passa adesso alla
proposta di legge numero 401/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante:
“Bilancio di previsione della Regione Calabria per l’anno finanziario 2013 e
bilancio pluriennale 2013-
Su questa proposta di
legge sono stati presentati due emendamenti. Il primo emendamento protocollo
numero
Il secondo
emendamento protocollo numero
Prego, onorevole Sulla.
Presidente, sulla
noticina accanto è inserita una somma precisa per Cinsedo. Sarebbe più giusto
ripartire in modo equanime tra le tre associazioni e non privilegiarne una, se
non ci sono motivi straordinari che non intravedo,
francamente.
Parere del relatore e della Giunta?
Contrari perché i motivi straordinari
ci sono essendoci un contratto con il Cinsedo.
No, siccome ho visto una cifra precisa, per questo dico…
Sì, c’è un contratto
con il Cinsedo che lei sa ospita le sedi delle Regioni e dove c’è anche
No, no, d’accordo c’è un contratto.
Se vuole le dico
anche quant’è.
No, no, d’accordo.
Parere della Giunta
sull’emendamento?
Contrario, oppure invito il proponente
a ritirarlo.
Allora l’emendamento
è
ritirato.
Nessuno chiede
di intervenire sulla discussione generale, pertanto si passa alla votazione
dell’articolato.
Pongo in votazione
l’articolo 1
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(È approvato)
Pongo in votazione
l’articolo 6.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 7.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 8.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 9.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 10.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 11.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 12.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 13.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 14.
(È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 15.
(È approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso con l’autorizzazione al coordinamento formale e con autorizzazione al dipartimento bilancio di procedere all’aggiornamento dei dati di prechiusura relativi ai residui attivi e passivi, avanzo di amministrazione e di cassa alla data del 21 dicembre 2012.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in
allegato)
Si passa adesso alla
mozione numero 82 del 21 dicembre 2012 di iniziativa dei consiglieri De Gaetano
e Ferdinando Aiello “Sui lavoratori ex GDM” di cui do lettura: “Premesso che:
seicento lavoratori “ex GDM”
si trovano in cassa integrazione;
il bando destinato ai
soggetti interessati all’acquisto dell’azienda scade il 21 dicembre, con la
possibilità che possano essere valutate le offerte pervenute successivamente a
questa data, purché più vantaggiose;
considerando
che
tutto ciò premesso impegna
il Presidente della Giunta a
trovare il soggetto/acquirente più affidabile che meglio possa garantire il
futuro lavorativo di tutti e seicento i lavoratori ex GDM (di cui 425 solo a
Reggio Calabria) ed il mantenimento di 16 punti vendita”.
Pongo in votazione la mozione come illustrata dall’onorevole De Gaetano nel suo
intervento iniziale.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
(Interruzione)
Passiamo adesso agli ordini
del giorno di iniziativa dei consiglieri Nucera ed Imbalzano, che verranno
unificati successivamente. L’ordine del giorno del consigliere Nucera “In
ordine alla drammatica situazione vissuta dagli immigrati provenienti dalle
regioni africane e dell’est europeo” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale
– premesso che:
la Calabria è una regione
fortemente coinvolta dal triste e diffuso fenomeno dell’immigrazione, regolare
ed irregolare;
ormai da troppi anni, nel
periodo della raccolta degli agrumi, sia nella Piana di Sibari, che nella Piana
di Gioia Tauro, come in altri centri dove è preminente la coltivazione di
agrumi, si concentrano, dal mese di ottobre al mese di aprile, migliaia di
lavoratori stagionali provenienti dalle regioni africane e dall’Est europeo;
tale situazione, da una
parte, incentiva il fenomeno del “caporalato”, costringendo i lavoratori ad
accettare paghe irrisorie ed incarichi di lavoro al di fuori di ogni tutela
sanitaria e contributiva e in violazione dei normali contratti di lavoro
collettivi, ma ancora di più a far vivere questi nostri “fratelli” in
condizioni assolutamente disumane ed inaccettabili, in accampamenti di fortuna,
con gravi carenze igienico-sanitarie e senza alcun sostegno sociale;
nonostante i limitati
interventi promossi dagli EE.LL. e dalla Regione Calabria, dalle tante
Associazioni di volontariato presenti ed operanti sul territorio, nonché gli
aiuti disposti dalla Diocesi di Oppido-Palmi, la situazione negli anni non è
affatto migliorata. La crisi economica in atto, inoltre, non ha fatto altro che
determinare un aumento della concorrenza e del clima di conflittualità tra gli
stessi lavoratori stranieri, che sono costretti ad accettare paghe e condizioni
di lavoro sempre più dure, e i lavoratori italiani, che pagano cosi anche sulla
loro pelle le difficoltà e le conseguenze legate ad un diffuso regime di
sfruttamento presente sul mercato del lavoro;
in atto, migliaia di
lavoratori sono costretti a vivere in dimore di fortuna: baracche, tende, o
addirittura sotto i ponti, essendo assolutamente insufficienti le tendopoli
allestite con il contributo degli Enti Locali e della Regione Calabria. Si tratta
di aree che oggi, a causa del notevole sovraffollamento, e i rigori del clima
invernale, determinano gravi rischi igienico-sanitari per chi ci abita e per le
popolazioni residenti nel territorio. Proprio a causa di questa intollerabile
situazione, nei giorni scorsi, il Sindaco di San Ferdinando, nella Piana di
Gioia Tauro, è stato costretto a disporre lo sgombero immediato e la bonifica
di un accampamento di migranti sorto nell’area dell’Ex Asireg nel territorio
comunale;
tali fenomeni, purtroppo,
interessano non solo la Piana di Gioia Tauro, ma anche altri territori della
Calabria, E’ di queste ore, infatti, un nuovo caso di difficoltà e disagio dei
migranti sfociato in rivolta, con l’occupazione di un tratto della SS 18 nel
Comune di Amantea che ha impedito il transito su detta arteria e la contestuale
occupazione della locale stazione ferroviaria.
tale rivolta rappresenta un
nuovo preoccupante segnale dell’esistenza di una autentica “polveriera sociale”
pronta ad esplodere, cui gli Enti Locali e la Regione Calabria possono fare
poco non solo per le difficoltà finanziarie, ma soprattutto per le difficoltà
ad operare in un settore così delicato in assenza di competenze istituzionali;
nonostante numerosi incontri
tenutisi nella Prefettura di Reggio Calabria tra il Sig. Prefetto ed il
Comitato dei Sindaci della Piana di Gioia Tauro, decisamente impegnati ad
affrontare e risolvere il problema, ancora oggi il Sig. Prefetto continua a
sostenere la propria impossibilità a poter garantire interventi concreti e risolutivi,
poiché dalle competenti sedi del Governo nazionale non arriva alcuna concreta
risposta alle pressanti sollecitazioni inoltrate dagli uffici prefettizi. Il
Governo nelle sue diverse articolazioni di competenza manifesta, infatti,
incuranza, insensibilità e negligenza rispetto agli sviluppi negativi ed alle
ripercussioni che potrebbero avere le tensioni sociali sul territorio.-
impegna
il presidente del Consiglio
regionale Francesco Talarico e il presidente della Giunta Giuseppe Scopelliti a
sollecitare il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri competenti
in materia, nonché il Prefetto di Reggio Calabria, affinché nel prendere atto
della situazione allarmante determinatasi in Calabria, decretino lo Stato di
Emergenza, attraverso il quale poter attuare interventi immediati e
straordinari, utili non solo a risolvere gli urgenti ed indifferibili problemi
igienico-sanitari e sociali in atto, ma anche per disinnescare eventuali
tensioni sociali che rischierebbero di coinvolgere l’intero territorio
calabrese.”
L’ordine del giorno
del consigliere Imbalzano “Sugli immigrati della Piana di Gioia Tauro” di cui
do lettura: “Il Consiglio
regionale – premesso che:
come ogni anno, in Calabria,
nella Sibaritide ma ancor di più nella Piana di Gioia Tauro, arrivano molte
centinaia di migranti extracomunitari per trovare occupazione nella raccolta
degli agrumi;
questi lavoratori, in gran
parte africani, mossi dal bisogno e dalla disperazione, si assoggettano a
vivere ammassati in condizioni subumane, evidenziando un dramma sociale
intollerabile per qualsiasi comunità civile;
quest’anno, nonostante gli
sforzi del Volontariato, della Diocesi di Oppido - Palmi, della Prefettura, dei
Comuni interessati e del Dipartimento Protezione Civile, la situazione è divenuta
esplosiva, con gl’avi rischi per l’ordine pubblico;
per valutare queste non
improbabili possibilità si è riunito nei giorni scorsi il Comitato Provinciale
per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica;
dopo la recente visita
ispettiva dell’ Azienda Sanitaria Provinciale, il Sindaco del Comune di San
Ferdinando si è visto costretto ad emanare una Ordinanza di sgombero della
tendopoli;
dalle conclusioni
dell’Assemblea dei Sindaci della "Città degli Ulivi" convocata in
data 20 dicembre 2012 presso la Sala del Consiglio Comunale di San Ferdinando è
emersa, come evidenziato dall’allegato verbale, la impellente necessità di un
intervento risolutore da parte di tutte le Istituzioni a partire dal Ministero
all’Immigrazione, istituito nell’ultimo Governo Monti;
che le condizioni dei
migranti, come tre anni fa a Rosarno, delineano un quadro di possibile
esplosione sociale, con conseguenze di gravità imprevedibili e che non è
pensabile lasciare più soli i Sindaci dei Comuni interessati. –
impegna la Giunta Regionale:
ad intervenire presso il
Governo ed in particolare nei confronti del ministro Riccardi perché, nella
responsabilità delle Istituzioni centrali, intervengano tempestivamente per
mettere in campo tutti gli interventi, anche economici, ritenuti necessari, al
fine di alleviare le drammatiche ed emergenziali condizioni igienico -
sanitarie dei lavoratori extracomunitari, peraltro confermate dagli Ispettori
dell’ASP 5 della Regione Calabria e far dichiarare dal Governo stesso
l’emergenza umanitaria per gli immigrati della Piana di Gioia Tauro;
a richiedere al Governo tutto il supporto necessario per mettere in campo progetti a medio e lungo termine risolutivi per evitare il ripetersi, per i prossimi anni,di simili, drammatiche situazioni.”
Ha chiesto di intervenire l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, questo è un ordine del giorno che
considero importante in questo momento storico della nostra
regione.
I giornali ne hanno dato resoconto nelle cronache in
maniera triste e drammatica. Ancora una volta rischiamo di ritrovarci la
rivolta degli immigrati nella nostra regione. Ieri ad Amantea, oggi a Rosarno
che è una polveriera sociale molto forte ma c’è, soprattutto, il timore di far
considerare
Sulla questione sembra che le autonomie locali stiano
affrontando con molta determinazione, ma la determinazione delle autonomie
locali ed il coinvolgimento della Regione non è un elemento sufficiente perché
la competenza in materia immigratoria è una competenza esclusiva dello Stato e
dove gli enti territoriali hanno pochissima forza di penetrazione e non hanno
un potere di decisione anche sulle scelte che si possono prendere.
La
situazione è drammatica non solo dal punto di vista della qualità che questi
immigrati, soprattutto nord africani e cittadini dell’est Europa, vivono nelle
nostre terre, ma è molto più drammatica la condizione di caporalato che si
sviluppa in questo contesto. Una condizione che sicuramente determina anche
l’incremento alcune volte di…
Per cui
chiedo che venga posto all’ordine del giorno perché il Consiglio regionale
possa intercedere sul Governo nazionale
affinché si sensibilizzi, considerata l’assenza totale del Governo nazionale,
sulla problematica.
Pongo in
votazione l’ordine del giorno.
(Il
Consiglio approva)
Si passa adesso all’ordine del giorno di
iniziativa del consigliere Fedele “In merito alla prevista chiusura dello
svincolo autostradale uscita Bagnara Calabra – Sant’Eufemia d’Aspromonte sulla
A3 Salerno – Reggio Calabria” di cui do lettura “Il Consiglio
regionale – premesso che:
i vertici dell’Anas e del Consiglio dei
Lavori pubblici, nel progettare l’ampliamento della autostrada A3 Salerno-Reggio
Calabria, non hanno previsto la realizzazione dello svincolo autostradale
uscita Bagnara Calabra- Sant’Eufemia d’Aspromonte;
nonostante i numerosi interventi delle
istituzioni coinvolte e nonostante l’Anas s.p.a. si sia dichiarata più volte
disponibile a trovare soluzione alla questione, in atto non emerge una concreta
volontà di ripristinare lo svincolo di cui sopra;
lo svincolo autostradale è di fondamentale
importanza per la comunità del territorio di riferimento in quanto costituisce
una strategica via d’accesso per il comprensorio aspromontano;
la nuova struttura viaria inciderà
pesantemente sul tessuto sociale, in considerazione del fatto che lo snodo
autostradale de quo è di fondamentale importanza per consentire ai cittadini,
in caso di urgenza, di raggiungere più celermente le strutture sanitarie ed i
centri di primo soccorso;
dalla soppressione dello svincolo deriva la
penalizzatone di un’area che ricopre un ruolo strategico per lo sviluppo socio
economico della provincia di Reggio Calabria. Infatti, le attività commerciali
della zona industriale di Bagnara - Sant’Eufemia d’Aspromonte e le attività
agricole hanno già subito i riflessi negativi derivanti dalla difficoltà di
raggiungere i territori interessati. Lo sviluppo dei territori e delle attività
in oggetto erano infatti fortemente collegati all’essere prospicienti al
preesistente snodo autostradale;
in conseguenza di quanto rappresentato al
punto precedente, appaiono inevitabili le ripercussioni negative sui livelli
occupazionali;
dalla soppressione dello svincolo
discenderanno effetti negativi sullo sviluppo turistico e culturale dell’intero
territorio in quanto lo svincolo preesistente rappresentava la porta principale
per raggiungere il Parco nazionale dell’Aspromonte, nonché numerose località
turistiche montane fra le quali, a titolo meramente esemplificativo, si può
menzionare Gambarie d’Aspromonte;
le comunità locali e gli imprenditori della
zona hanno intrapreso manifestazioni di protesta ed hanno costituito un
comitato spontaneo per opporsi alla chiusura dello svincolo autostradale, al
fine di sostenere le istituzioni che si sono impegnate per ottenere un concreto
riscontro positivo da parte dell’Anas S.p.a.-
il Presidente della Giunta regionale, onorevole Giuseppe Scopelliti, a farsi ulteriormente promotore presso l’Anas S.p.a., nella persona del Presidente Dott. Pietro Ciucci, affinché venga intrapresa ogni azione utile ad ottenere il ripristino dello svincolo autostradale uscita Bagnara Calabra- Sant’Eufemia d’Aspromonte sulla A3 Salerno- Reggio Calabria.”
Pongo in votazione l’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Si passa adesso all’ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri Imbalzano e Nicolò “In merito al Piano industriale Alitalia in relazione ai collegamenti con l’Aeroporto Tito Minniti” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale - premesso che:
si apprende l’intendimento della compagnia Alitalia di procedere alla revisione del piano industriale nella parte relativa ai collegamenti con l’Aeroporto dello Stretto in maniera asettica e fortemente penalizzante per un territorio, qual è quello Calabrese, e reggino in particolare;
l’aeroporto “Tito Minniti” è l’unica struttura operativa di collegamento per tutta l’area dello Stretto, cosiddetta area metropolitana di oltre un milione di abitanti e che scelte aziendali sembrano, come sempre, essere scollegate dalla realtà e dettate da soggetti che non tengono conto né della posizione geografica, né delle condizioni penalizzanti dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria e del forte decurtamento patito dei treni a lunga percorrenza da parte di Trenitalia;
proprio perché siamo in un contesto così isolato per scelte discutibili e situazioni di lavori pubblici in corso l’unico vettore cioè Alitalia che ha il privilegio nei fatti, di operare in regime di quasi monopolio ed in una struttura aeroportuale che a maggio 2012 registrava un significativo incremento di passeggeri (+22,45% derivante dal raffronto tra gli attuali 47.542 passeggeri rispetto al dato dell’anno scorso che presentava invece 38,825 passeggeri del maggio 2011), non può illogicamente assumere decisioni così penalizzanti per il territorio reggino;
il Governo deve intervenire per rendere efficace ed effettivo il servizio di trasporto aereo tra l’Area Metropolitana dello Stretto ed il resto del paese;
sarebbe opportuno coinvolgere le istituzioni della città di Messina in particolare la Provincia di Messina per sensibilizzare congiuntamente gli organi competenti. -
a sensibilizzare il Governo per intervenire ed opporsi alla revisione del piano industriale di Alitalia, al fine di rendere efficace ed effettivo il servizio di trasporto aereo tra l’Area Metropolitana dello Stretto ed il resto del paese;
a convocare ad un tavolo istituzionale Regione Calabria - Provincia di R.C. - Provincia di Messina per la concertazione di ogni iniziativa utile ed opportuna al fine di verificare le modalità attraverso le quali impedire la revisione del piano industriale di Alitalia nella parte relativa ai collegamenti con l’Aeroporto dello Stretto in maniera asettica e fortemente penalizzante per il territorio dell’area metropolitana dello Stretto.”
Prego, onorevole Imbalzano.
Presidente, ho presentato due ordini del giorno. Uno è “Sulla drammatica condizione degli immigrati della Piana di Gioia Tauro” ed il collega Nucera ha esposto alcune considerazioni che io non riprendo anche perché la stampa ne ha parlato anche troppo in questi giorni.
Ho chiesto, però, di
intervenire perché il Consiglio
regionale deve far sentire forte la sua voce presso il Governo, presso il
ministro all’emigrazione Riccardi – un nuovo Ministero – e soprattutto far
dichiarare, dallo stesso Governo,
l’emergenza umanitaria per gli immigrati della piana di Gioia Tauro.
Il secondo ordine del
giorno, adesso in discussione, riguarda l’opposizione alla revisione del Piano
industriale Alitalia nella parte relativa ai collegamenti con l’aeroporto dello
Stretto e quindi l’istituzione di un tavolo Regionale
allargato perché non è più pensabile che
l’Aeroporto dello Stretto possa essere penalizzato da una politica miope di
Alitalia.
Pongo in votazione l’ordine del giorno dell’onorevole Imbalzano.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Siamo all’ultimo ordine del giorno che è quello di iniziativa del consigliere Franchino “Sulle trivellazioni nel mar Jonio ad opera delle compagnie petrolifere” che così recita: “Il Consiglio regionale - premesso che:
sei compagnie petrolifere vogliono trivellare il mare Ionio: Shell, Apennine E., Northem, Enel L, Eni, Nautical P.;
i Comuni particolarmente e maggiormente interessati sono lucani, pugliesi e calabresi;
la fascia riguardante la costa calabrese si estende da Rocca Imperiale a Calopezzati;
sono già pervenute presso i Comuni lucani istanze di V.I.A., datate 15 novembre 2012, con cui si comunica l’avvio di valutazione ambientale ai sensi dell’art. 23 DLGS152/2006 aventi ad oggetto i permessi di ricerca di idrocarburi e gassosi in mare;
le aree dei Comuni calabresi interessate dai permessi sono rispettivamente: istanza denominata “d 73 F.R. – SH” - Shell - di estensione di circa 730,4 kmq - area marina “Ionio settentrionale”, potenzialmente interferente con la zona protetta “Alto Ionio Cosentino”, codice IT 93103304 ZPS, atto istitutivo 200505; istanza denominata “d 74 F.R. – SH” - Shell - di estensione di circa 617,8 kmq - area marina “Ionio settentrionale”, potenzialmente interferente con le zone SIC, codice IT 9310048-53, istituzione 199509, denominate “Fondali Crosia - Pietrapaola - Cariati - Secca di Amendolara”; istanza denominata “d 150 D. R. – CS” - Apennine Energy srl - di estensione di circa 63,12 kmq, dal Comune di Villapiana al Comune di Rossano Calabro partendo dalla battigia. Tali permessi sono già richiesti e/o in corso per la seguente area: 1) D 63 F.R. - N.P. Northem Petroleum - di estensione di circa 724 kmq - dal Comune di Rossano Calabro al Comune di Ciro Marina - partendo della battigia;
permessi di ricerca mineraria in mare causeranno inquinamento tale da produrre l’80% di moria di pesci entro 5 chilometri dall’area in cui si sparano onde d’aria con l’air-gun (onde d’urto); in fase di trivellazione i rischi per l’ambiente e la catena alimentare sono dovuti all’uso di sostanze tossiche, a possibili perdite di idrocarburi e a fenomeni di subsidenza; inoltre potrebbe registrarsi un pericoloso abbassamento del suolo terrestre con relative alluvioni ed erosioni che l’area ionica cosentina già da decenni subisce.
questo disastro ambientale assesterebbe un ulteriore colpo alla già debole economia dei luoghi che si regge sul turismo, la pesca, l’agroalimentare, gli investimenti immobiliari e turistici e con grave danno ai livelli occupazionali; e infine causerebbe la distruzione della fauna e della flora marina nonché della tradizione e dell’identità di un pezzo di Calabria. -
impegna
il Presidente della Giunta Regionale e l’Assessore Regionale all’Ambiente a volere adottare ogni iniziativa idonea ed opportuna ad evitare tale scempio ambientale nell’intero Mare Ionio e soprattutto nella fascia costiera che si estende da Rocca Imperiale a Cariati;a volere richiedere urgentemente la convocazione di un tavolo di confronto con il Governo Centrale e/o il Ministero dell’Economia- Attività Produttive su tale nefasta prospettiva e sulla necessità di respingere decisamente le richieste delle multinazionali del petrolio.”
Pongo in votazione l’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
La seduta è conclusa, il Consiglio sarà convocato a domicilio.
Hanno chiesto congedo i consiglieri Ciconte e Stillitani.
(Sono concessi)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri
Talarico D., Nucera – “Disciplina in materia funeraria e di polizia mortuaria” (P.L. n. 406/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative.
(Così resta stabilito)
Tripodi – “Riforma della disciplina regionale in materia di polizia locale e sicurezza urbana” (P.L. n. 407/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Magarò – “Retribuzione
diretta dei lavoratori degli enti strumentali della Regione
Calabria” (P.L. n. 408/9^)
E’ stata assegnata alla terza Commissione
consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e
formative.
(Così resta stabilito)
Chiappetta, Bilardi, Serra,
Dattolo, Principe, Loiero, De Masi, Bova –
“Disposizioni di adeguamento all’art. 2 – Riduzione dei costi della politica –
del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174 (Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento
degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone
terremotate nel maggio 2012) convertito con modifiche con legge 7 dicembre
2012, n. 213” (P.L. n. 409/9^)
E’ stata assegnata alla
prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e
decentramento.
(Così resta stabilito)
Chiappetta, Bilardi, Serra,
Dattolo, Principe, Loiero, De Masi, Bova –
“Disciplina del collegio dei revisori dei conti del Consiglio regionale della Calabria”
(P.L. n. 410/9^)
E’ stata assegnata alla
prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e
decentramento – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
E’ stata presentata alla Presidenza
la seguente proposta
di provvedimento amministrativo d’Ufficio:
“Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario anno 2013 (Delibera U.P. n. 111 del 14.12.2012)” (P.P.A. n. 206/9^)
E’ stata, inoltre, presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dei consiglieri:
Talarico, Nicolò, Nucera – “Modifiche al Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale” (P.P.A. n. 205/9^)
E’ stata assegnata alla
prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e
decentramento.
(Così resta stabilito)
La Giunta regionale
ha trasmesso per il parere della competente Commissione
consiliare la deliberazione numero 570 del 13 dicembre 2012, recante: “Por Fesr
Calabria 2007/2013 – Asse I Ricerca scientifica,
innovazione tecnologica e società dell’informazione: Linee di intervento
1.1.3.1, 1.1.3.2 e 1.1.4.1. Approvazione direttive di attuazione legge regionale numero 40/2008, art. 1”. (Parere
n. 52)
E’ stata assegnata alla
seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
(Così resta stabilito)
La deliberazione della Giunta regionale n. 491 del 12 novembre 2012 recante: “Adozione della proposta di riprogrammazione del Por Calabria Fesr 2007/2013 e autorizzazione all’Autorità di gestione a sottoporla ai membri del Comitato di sorveglianza e a notificarla alla Commissione europea”, in precedenza classificata come Parere n. 51/9^ deve intendersi classificata come proposta di provvedimento amministrativo n. 207/9^.
E’ stata assegnata alla
seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
(Così resta stabilito)
In data 13 dicembre 2012, il Presidente
della Giunta regionale ha promulgato la sotto
indicata legge regionale. La
stessa è stata pubblicata sul supplemento straordinario n. 4 del 20 dicembre
2012 al Bur n. 23 del 17 dicembre 2012:
legge
regionale 13 dicembre 2012, n. 63, recante: “Ridefinizione assetto giuridico
della Fondazione Campanella”.
In data 11 dicembre 2012, 13 dicembre 2012 e 17
dicembre 2012 il Presidente della Giunta regionale ha emanato i sotto indicati
regolamenti regionali. Gli stessi sono stati
pubblicati sul supplemento straordinario n. 4 del 20 dicembre 2012 al Bur n. 23
del 17 dicembre 2012:
Regolamento regionale n. 12
dell’11 dicembre 2012, concernente: “Modifica al Regolamento regionale 5 maggio
2011, n. 3 “Regolamento di attuazione legge
regionale 5 novembre 2009, n. 40. Attività estrattiva nel territorio della
Regione
Calabria”;
Regolamento regionale n. 13
del 13 dicembre 2012, concernente: “Regolamento di organizzazione delle
strutture della Giunta regionale per lo svolgimento delle attività di <Tutela
della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro> ai sensi del D.lgs.
81/08 e s.m.i”;
Regolamento regionale n. 14
del 17 dicembre 2012, concernente: “Regolamento per la mobilità esterna”.
Art. 1
(Adeguamento alla normativa comunitaria e nazionale)
1. Il comma 3 dell'articolo
16 della legge regionale 7 agosto 1999, n. 23 (Norme per il trasporto pubblico
locale) è sostituito dal seguente:
"3. L'affidamento dei
servizi avviene in conformità alla normativa comunitaria e nazionale vigente
nella cui cornice gli indirizzi vincolanti sulle modalità di affidamento
prescelte possono essere disposti negli strumenti di pianificazione e
programmazione di competenza regionale."
2. Il comma 4 dell'articolo
16 della legge regionale n. 23/1999 è sostituito dal seguente:
"4. I contratti di
servizio sono predisposti in conformità alla normativa comunitaria e nazionale
vigente. Indirizzi e schemi vincolanti in materia possono essere disposti negli
strumenti di pianificazione e programmazione di competenza regionale, nel
rispetto delle procedure e delle garanzie di partecipazione a tutela dei
soggetti coinvolti previste dalla normativa vigente."
3. Il comma 6 dell'articolo
16 della legge regionale n. 23/1999 è abrogato.
Art. 2
(Disposizioni transitorie)
1. Fino a quando la Giunta
regionale, con proprio provvedimento, non individui il costo standard di cui
all'articolo 17 del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e ss.mm. e ii.
(Conferimento alle regioni ed agli enti locali di funzioni e compiti in materia
di trasporto pubblico locale, a norma dell'articolo 4, comma 4, della legge 15
marzo 1997, n. 59), si applicano i commi 4 e 7 dell'articolo 3 della legge
regionale 26 dicembre 2006, n. 18 (Norme urgenti in materia di trasporto
pubblico locale), così come modificata dall'articolo 12 della legge regionale
12 dicembre 2008, n. 40 (Ulteriori disposizioni di carattere ordinamentale e
finanziario collegate alla manovra dì assestamento del bilancio di previsione
per l'esercizio finanziario 2008 ai sensi dell'articolo 3, comma 4, della legge
regionale 4 febbraio 2002, n. 8).
2. Fino alla completa
attuazione del processo di pianificazione e programmazione previsto dalla
normativa regionale, nonché dell'individuazione del livello essenziale dei
servizi minimi, da ultimarsi entro il termine del 30 giugno 2014, fatta salva
la possibilità di unica proroga semestrale della Giunta regionale, la
razionalizzazione della rete dei servizi, nell'ottica dell'integrazione
vettoriale e tariffaria e dell'efficienza, costituisce interesse pubblico
preminente. A tal fine la Giunta regionale può apportare le opportune modifiche
nell'ambito della rete dei servizi affidati a ciascun soggetto gestore, nei
limiti delle disposizioni normative, adeguando i servizi alle compatibilità
finanziarie, inclusa la tipologia prevista dall'articolo 4, comma 2, lettera
a), della legge regionale n. 18/2006, nei limiti in cui il prolungamento non
costituisca sovrapposizione con servizi di linea affidati a diverso soggetto
gestore, in esercizio al momento di entrata in vigore della presente legge. La
Giunta regionale, d'intesa con le province, può altresì approvare l'istituzione
dei nodi di interscambio dove devono essere attestate le linee esistenti, anche
in difformità agli attuali itinerari.
3. Al fine di assicurare
l'organizzazione e la gestione del servizio pubblico di trasporto su gomma e
ferro in conformità all'articolo 3 bis decreto legge 13 agosto 2011, n. 138,
convertito con modificazioni in legge 14 settembre 2011, n. 148, e al fine di
consentire l'attuazione di quanto previsto dai commi 13 e 14 dell'articolo 34
del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, nonché per fronteggiare
l'interruzione o pericolo imminente di interruzione del servizio, fermo
restando quanto previsto dall'articolo 5, par. 2 e 5 del Regolamento CEE
1370/2007, i soggetti che espletano il servizio, alla data di entrata in vigore
della presente legge, continuano a gestirlo, anche oltre le scadenze, fino al
subentro del nuovo gestore di ambito o bacino territoriale ottimale e comunque
per un periodo complessivamente non superiore ai due anni; la Giunta regionale
adotta gli atti necessari ad assicurare la continuità dei predetti servizi, ed
in particolare determina per ciascun anno entro 45 giorni dall'approvazione del
bilancio di previsione, fatte salve successive rimodulazioni, i servizi da
espletare da prevedersi in apposito atto integrativo dei contratti di servizio;
nessun indennizzo o compenso aggiuntivo può essere ad alcun titolo preteso in
relazione a quanto previsto nel presente comma.
4. Sono abrogati gli
articoli 1, 2, 5, 6 e 8 della legge regionale n. 18/2006 ed è altresì abrogato
l'articolo 3 della stessa legge ad eccezione dei commi 4 e 7.
5. Nelle more
dell'approvazione degli strumenti di pianificazione e programmazione previsti
dalla normativa regionale gli indirizzi e gli schemi di cui ai commi 1 e 2
dell'articolo 1 sono determinati con provvedimento della Giunta regionale.
Art. 3
(Disposizioni in materia tariffaria)
1. Eventuali diritti di
esenzione per la vendita dei titoli di viaggio a bordo dei mezzi possono essere
previsti a condizione dell'esistenza di adeguati canali di vendita alternativi.
L'importo di tali diritti non può essere superiore alla metà dell'importo
minimo della sanzione amministrativa applicabile agli utenti sprovvisti di
idoneo e valido titolo di viaggio. La Giunta regionale determina l'importo di
tali diritti aggiuntivi e le condizioni alle quali i canali di vendita
alternativi sono considerati adeguati.
Art. 4
(Sanzioni a carico degli utenti dei servizi)
1. Gli utenti dei servizi di
trasporto pubblico locale sono tenuti a munirsi di idoneo e valido titolo di
viaggio, a conservarlo per la durata del percorso e sino alla fermata di
discesa, nonché ad esibirlo a richiesta degli agenti accertatori.
2. L'inosservanza degli
obblighi di cui al comma 1 comporta l'applicazione della sanzione
amministrativa da un minimo di 30,00 euro ad un massimo di 100,00 euro, oltre
l'importo del titolo di viaggio. Nel caso di reiterazione della violazione
entro cinque anni o nel caso in cui il pagamento della sanzione non avvenga
entro trenta giorni dalla contestazione immediata o dalla notificazione, la
sanzione è raddoppiata.
3. La sanzione di cui al
comma 2 è ridotta a 5,00 euro per gli utenti titolari di idoneo e valido
abbonamento nominativo, a condizione che esso sia esibito, contestualmente al
pagamento della predetta sanzione, entro dieci giorni dalla contestazione
immediata o dalla notificazione del verbale, presso la sede legale dell'azienda
di trasporto, fatte salve le ulteriori sedi indicate nel verbale di
contestazione.
4. I beneficiari delle
agevolazioni tariffarie sono puniti con la sanzione amministrativa da 300,00
euro a 1000,00 euro nel caso di mancato possesso di uno o più dei requisiti
stabiliti per il riconoscimento del beneficio. E' fatta salva l'eventuale
responsabilità penale.
5. Le misure minime e
massime delle sanzioni amministrative sono aggiornate ogni due anni in misura
pari all'intera variazione, accertata dall'ISTAT, dell'indice dei prezzi al
consumo per le famiglie dì operai e impiegati (media nazionale) verificatasi
nei due anni precedenti. La prima decorrenza dell'aggiornamento è dal 10 agosto
del secondo anno successivo all'entrata in vigore della presente legge.
6. Le violazioni
amministrative previste a carico degli utenti sono applicate ai sensi della
legge 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al sistema penale). Tale norma trova
diretta applicazione per quanto non espressamente previsto nel presente articolo.
7. Su designazione di
ciascuna azienda di trasporto la regione autorizza gli agenti incaricati
dell'accertamento e della contestazione delle violazioni di cui al presente
articolo, che acquisiscono la qualifica di agente di polizia amministrativa. I
soggetti sono designati fra i dipendenti dell'azienda di traporto. Essi devono
essere dotati di apposito documento di riconoscimento rilasciato dall'azienda.
8. Gli agenti accertatori
possono effettuare le verifiche e i controlli previsti dalla legge n. 689/81,
compresi quelli necessari per l'identificazione del trasgressore. Gli agenti
hanno competenza su tutti i servizi per i quali l'azienda è beneficiaria dei
ricavi derivanti dalla vendita dei titoli di viaggio, anche eventualmente in
parte per effetto di integrazione tariffaria.
9. Gli agenti accertatori
contestano ove possibile immediatamente e personalmente al trasgressore le
violazioni di cui al presente articolo. Se non è possibile la contestazione
immediata, copia del verbale di contestazione deve essere notificato
all'interessato o a chi è tenuto alla sua sorveglianza entro il termine di
novanta giorni dalla contestazione ed in questo caso sono dovute le spese di
notifica.
10. Decorsi inutilmente
sessanta giorni dalla contestazione immediata o dalla notificazione; l'azienda
di trasporto provvede all'ordinanza-ingiunzione ai sensi e per. gli effetti di
cui all'articolo 18 della legge n. 689/81. L'ordinanza ingiunzione è emessa dal
rappresentante legale dell'azienda di trasporto o da un suo delegato e costituisce
titolo esecutivo.
11. I proventi delle
sanzioni amministrative applicate agli utenti dei servizi di trasporto pubblico
locale costituiscono proventi del traffico dell'azienda che ha irrogato la
sanzione, con l'obbligo di rendicontazione separata rispetto a proventi
ordinari.
12. Sono abrogati i commi 5,
6, 7, 8, dell'articolo 28 della legge regionale 14 aprile 1986, n 15
(Disciplina dei servizi pubblici di trasporto collettivo di interesse
regionale). AI coma 11 dello stesso articolo, le parole "di cui al
precedente comma 6" sono sostituite con le seguenti: "delle aziende
di trasporto".
Art. 5
(Disposizioni in materia di agevolazioni tariffaria)
1. All'articolo 22, comma 5,
della legge regionale n. 23/99 così come modificato dall'articolo 10, lettera
c), della legge regionale 29 dicembre 2004, n. 36 (Modifiche alla legge
regionale 7 agosto 1999, n. 23 -Norme per il trasporto pubblico locale) le
parole "nell'uniforme prevista dall'ordine di servizio" sono
sostituite dalle seguenti "in possesso della tessera di riconoscimento
rilasciata dalla rispettiva amministrazione di appartenenza".
Art. 6
(Modifiche alla L.R. 20/2011)
1. All'articolo 9, comma 2,
della legge regionale n. 20/2011, dopo le parole "riqualificazione delle
infrastrutture ferroviarie della Regione" sono aggiunte le parole "di
realizzazione di infrastrutture per l'intermodalità e per l'ammodernamento del
materiale rotabile ferroviario".
Art. 7
(Pubblicazione)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Art. 1
(Finalità e destinatari)
1. La Regione Calabria nel
rispetto della propria competenza ed in armonia coni principi di solidarietà
sanciti dalla Costituzione e dallo Statuto, interviene a sostegno del coniuge
separato o divorziato in situazione di difficoltà economica per garantire la
prosecuzione di un'esistenza dignitosa.
2. Gli interventi previsti
dalla presente legge sono diretti a favorire l'accesso al credito del coniuge
debole con diritto all'assegno di mantenimento per se o per i propri figli,
residente da almeno due anni nel territorio calabrese, in caso di:
a) separazione consensuale
omologata o giudiziale con sentenza passata in giudicato;
b) divorzio consensuale
omologato o giudiziale con sentenza passata in giudicato.
Art. 2
(Interventi economici)
1. La Giunta regionale, per
garantire l'accesso al credito del coniuge separato o divorziato in situazione
di difficoltà economica, stipula convenzioni con gli istituti ed aziende di
credito per la concessione di prestiti.
2. I prestiti di cui al
comma 1, sono erogati al coniuge debole separato o divorziato dagli istituti ed
aziende di credito senza interessi o a tasso agevolato.
3. I prestiti a tasso zero o
agevolati non possono superare l'importo massimo di € 25.000,00.
Art. 3
(Fondo per i coniugi separati o divorziati in situazione di
difficoltà economica)
1. Per l'attuazione degli
interventi previsti dall'articolo 2 della presente legge, la Regione istituisce
un fondo finalizzato sia a coprire i rischi derivanti dalle operazioni di
finanziamento sia all'abbattimento totale o parziale del tasso di interesse.
2. Le regole di gestione del
fondo e le modalità applicative sono disciplinate con deliberazione della
Giunta regionale, su proposta dell'assessore regionale competente in materia dì
politiche sociali.
Art. 4
(Disposizioni attuative)
1. La Giunta regionale,
entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, acquisito il
parere della competente commissione consiliare, con apposito regolamento
definisce le modalità per l'attribuzione degli interventi economici a favore
del coniuge separato o divorziato in difficoltà economica, le fasce di reddito
per accedervi, i relativi criteri nonché le procedure ed i termini per la
presentazione delle domande di finanziamento.
Art. 5
(Norma finanziaria)
1. Agli oneri derivanti
dall'attuazione della presente legge, quantificati per l'esercizio finanziario
2012 in euro 112.500,00, si provvede per ,'anno in corso con la disponibilità
esistente all'UPB 8.1.01.01, inerente a "Fondo occorrente per far fronte
agli oneri derivanti da provvedimenti legislativi che si perfezionano dopo
l'approvazione del bilancio" dello stato di previsione della spesa del
bilancio 2012 che viene ridotta del medesimo importo.
Art. 6
(Pubblicazione)
1. La presente legge entra
in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino
Ufficiale della Regione.
CAPO I
(Disposizioni concernenti i Gruppi consiliari)
Art. 1
(Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 15 marzo
2002 n.13
“Testo Unico della struttura e finanziamento dei Gruppi
consiliari")
1. L'articolo 4 della legge
regionale 15 marzo 2002, n. 13 (Testo Unico della struttura e finanziamento dei
Gruppi consiliari) come modificato dall'articolo 38 della legge regionale 13
giugno 2008, n. 15 è sostituito dal
seguente:
"Art. 4
(Spese di funzionamento e aggiornamento)
1. A decorrere dall’ 1
gennaio 2013, fatti salvi i rimborsi delle spese elettorali previsti dalla
normativa nazionale, per le spese organizzative, di funzionamento, di
rappresentanza, di aggiornamento e documentazione, riconducibili esclusivamente
agli scopi istituzionali riferiti all'attività del Consiglio regionale e alle
funzioni di studio, editoria e comunicazione, è assegnato a ciascun Gruppo
consiliare un contributo a carico dei fondi a disposizione del Consiglio
regionale il cui importo, al netto delle spese per il personale, è fissato
nella misura di euro 5.000,00 (cinquemila/00) per anno per ciascun consigliere
iscritto al Gruppo, oltre ad un importo complessivo pari ad euro 0,05 (zero/05)
per abitante al fine di tener conto delle dimensioni del territorio e della
popolazione residente nella regione.
2. Per la gestione del
contributo di cui al comma 1 i Gruppi consiliari possono avvalersi degli uffici
del Consiglio regionale con le modalità stabilite in apposito regolamento
adottato dall’Ufficio di Presidenza.
3. Sono a carico del
Consiglio regionale le spese per il personale, le dotazioni strumentali e
logistiche ad uso del Presidente dei Gruppi consiliari.
4. Ai Gruppi consiliari può
essere assegnato personale proveniente dalla Pubblica Amministrazione o
estraneo ad essa; il rapporto di lavoro del personale dei Gruppi consiliari
estraneo ai ruoli della pubblica amministrazione è regolato da contratti di
diritto privato stipulati, per la parte datoriale, dal Presidente del Gruppo
consiliare.
5. E' esclusa in ogni caso
la contribuzione in favore di partiti o movimenti politici, nonché di Gruppi
consiliari composti da un solo consigliere, salvo quelli che risultino così
composti già all'esito delle elezioni.
6. L'Ufficio di Presidenza,
accertata la costituzione e la composizione dei Gruppi consiliari, assegna i
contributi a decorrere dal giorno successivo alla data d'insediamento del
Consiglio regionale e ripartisce tra i Gruppi consiliari, nel rispetto dei
principi di eguaglianza e proporzionalità, l'ulteriore somma di cui all'ultimo
periodo del comma 1 del presente articolo.
7. Se nel corso dell'anno a
seguito di nuove elezioni o per qualsiasi altra causa, un Gruppo consiliare
viene a cessare o viene a costituirsi un nuovo Gruppo consiliare o varia la
composizione numerica dei Gruppi consiliari esistenti, le conseguenti
variazioni, nella assegnazione dei contributi, decorrono dal mese
immediatamente successivo a quello in cui la cessazione, la nuova costituzione
o la variazione numerica del Gruppo consiliare è intervenuta.
8. I Gruppi consiliari
possono utilizzare nell'esercizio finanziario successivo le somme non spese
nell'anno di riferimento."
2. Dopo l'articolo 4 della
l.r. n. 13/2002, è aggiunto il seguente:
"Art. 4bis
(Spese per il personale)
1. Facendo salvi i contratti
in essere per la legislatura corrente, a partire dalla legislatura successiva a
quella in corso, il tetto massimo in termini finanziari per la determinazione
dell'ammontare complessivo della spesa per il personale dei Gruppi consiliari deve
equivalere al costo di un'unità di personale di categoria D, posizione
economica D6 (compresi gli oneri a carico dell'Ente, senza posizione
organizzativa) per ciascun consigliere regionale. Il personale a qualsiasi
titolo comandato o distaccato — da soggetti pubblici o privati — allorché
funzionalmente collocato a disposizione dei Gruppi consiliari deve considerarsi
rientrante nei limiti del budget individuato per il Gruppo consiliare.
2. La spesa per il personale
dei Gruppi consiliari è determinata, per la corrente legislatura regionale,
entro l'importo in essere alla data di entrata in vigore della legge di
conversione con modifiche del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174 e, in ogni
caso, non può prevedere alcun incremento, al fine di salvaguardare i contratti
in essere come previsto dal decreto legge in fase di conversione."
3. L'articolo 7 della l.r.
n. 13/2002, come modificato dall'articolo 2, comma 1, legge regionale 1 ottobre
2012, n. 42 è sostituito dal seguente:
"Art. 7
(Rendiconti e controlli)
1. A decorrere
dall'esercizio finanziario 2013, ciascun Gruppo consiliare approva un
rendiconto di esercizio annuale, strutturato secondo le linee guida deliberate
dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le
province autonome di Trento e di Bolzano e recepite con decreto del Presidente
del Consiglio dei ministri, per assicurare la corretta rilevazione dei fatti di
gestione e la regolare tenuta della contabilità, nonché per definire la
documentazione necessaria a corredo del rendiconto. In ogni caso il rendiconto
evidenzia, in apposite voci, le risorse trasferite al Gruppo consiliare dal
Consiglio regionale, con indicazione del titolo del trasferimento, nonché le
misure adottate per consentire la tracciabilità dei pagamenti effettuati.
2. Il rendiconto e la
documentazione a corredo, unitamente ad una dichiarazione attestante la
utilizzazione dei contributi erogati nell'anno precedente per la realizzazione
dei fini istituzionali del Gruppo, sono trasmessi dal Presidente di ciascun Gruppo
consiliare al Presidente del Consiglio regionale, entro il 31 gennaio dell’anno
successivo, che li inoltra a sua volta, entro i successivi dieci giorni, al
Presidente della Regione. Entro sessanta giorni dalla chiusura dell'esercizio,
il Presidente della Regione trasmette il rendiconto di ciascun Gruppo
consiliare alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti
perché si pronunci, nel termine di trenta giorni dal ricevimento, sulla
regolarità dello stesso con apposita delibera che è trasmessa al Presidente
della Regione per il successivo inoltro al Presidente del Consiglio regionale
che ne cura la pubblicazione.
3. In caso di mancata
pronunzia da parte della sezione regionale della Corte dei conti nei successivi
trenta giorni, il rendiconto di esercizio si intende comunque approvato.
4. Qualora la competente
sezione regionale di controllo della Corte dei conti riscontri che il rendiconto
di esercizio del Gruppo consiliare o la documentazione trasmessa a corredo
dello stesso non siano conformi alle prescrizioni stabilite a norma del
presente articolo trasmette, entro trenta giorni dal ricevimento del
rendiconto, al Presidente della Regione una comunicazione affinché si provveda
alla relativa regolarizzazione, fissando un termine non superiore a trenta
giorni. La comunicazione è trasmessa al Presidente del Consiglio regionale per
i successivi adempimenti da parte del Gruppo consiliare interessato e sospende
il decorso del termine per la pronuncia della sezione. Nel caso in cui il Gruppo
consiliare non provveda alla regolarizzazione entro il termine fissato, decade,
per l'anno in corso, dal diritto all'erogazione di risorse da parte del
Consiglio regionale. La decadenza di cui al presente comma comporta l'obbligo
di restituire le somme ricevute a carico del bilancio del Consiglio regionale e
non rendicontate.
5. La decadenza e l'obbligo
di restituzione di cui al comma 4 conseguono, inoltre, alla mancata
trasmissione del rendiconto, imputabile a responsabilità esclusiva del
Presidente del Gruppo, alla competente sezione regionale della Corte dei Conti
entro il termine di sessanta giorni individuato ai sensi del comma 2, ovvero
alla deliberazione di non regolarità del rendiconto da parte della sezione
regionale di controllo della Corte dei conti.
6. La Presidenza del
Consiglio regionale cura, attraverso la struttura consiliare competente, gli
adempimenti materiali per la trasmissione dei rendiconti e della relativa
documentazione al Presidente della Regione, il quale li trasmette alla
competente sezione regionale della Corte dei conti al fine di consentire
l'attività di controllo.
7. Resta fermo che gli atti
amministrativi e di gestione relativi ai fondi di competenza del Consiglio
regionale sono sottoposti, comunque, al controllo autonomo dell'Assemblea
regionale secondo le norme dei regolamenti interni.
8. A decorrere
dall'esercizio finanziario 2013, il rendiconto è pubblicato in allegato al
conto consuntivo del Consiglio regionale e nel sito istituzionale dell'Ente.
9. E' istituito un sistema informativo
nel quale dovranno affluire i dati relativi al finanziamento dell'attività dei
Gruppi consiliari politici. I dati dovranno essere resi disponibili, per via
telematica, al sistema informativo della Corte dei conti, al Ministero
dell'economia e delle finanze — Dipartimento della Ragioneria generale dello
Stato, nonché alla Commissione per la trasparenza e il controllo dei rendiconti
dei partiti e dei movimenti politici di cui all'articolo 9 della legge 6 luglio
2012, n. 96. Con provvedimento dell'Ufficio di Presidenza verranno definite in
dettaglio le modalità di realizzazione del sistema."
CAPO II
(Disposizioni concernenti lo status dei Consiglieri
regionali)
Art. 2
(Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 14 febbraio
1996 n. 3 "Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti
alla carica di consigliere regionale”)
1. L'articolo 1 della legge
regionale 14 febbraio 1996, n. 3 (Disposizioni in materia di trattamento
indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale) e successive
modificazioni ed integrazioni è
sostituito dal seguente:
"Art. 1
(Emolumenti dei Consiglieri regionali)
1. A decorrere dall’1°
gennaio 2013 ai Consiglieri regionali, tenuto conto della specificità storica e
geografica che vede la sede della Giunta regionale a Catanzaro e la sede
dell'Assemblea a Reggio Calabria è corrisposto un emolumento omnicomprensivo,
inclusivo di indennità di carica e di funzione e spese per l'esercizio del
mandato, nella seguente misura:
|
Indennità di carica al
lordo |
Indennità di funzione al
lordo |
Spese di esercizio del
mandato |
Totale |
Presidente della Regione e
Presidente del Consiglio regionale |
€ 5.100,00 |
€ 2.700,00 |
€ 6.000,00 |
€ 13.800,00 |
Vice Presidente della
Giunta e del Consiglio regionale e Assessori |
€5.100,00 |
€ 2.000,00 |
€ 6.000,00 |
€ 13.100,00 |
Presidente di Commissione
consiliare, Segretario Questore e Presidente di Gruppo consiliare |
€ 5.100,00 |
€ 1.500,00 |
€ 6.000,00 |
€ 12.600,00 |
Consigliere regionale |
€ 5.100,00 |
€ 0,00 |
€ 6.000,00 |
€ 11.100,00 |
2. I Consiglieri regionali
sono assicurati, a carico del bilancio del Consiglio regionale, contro i rischi
di morte o di invalidità permanente o temporanea conseguenti ad infortunio e/o
dipendenti da malattia per un valore proporzionale alle somme assicurate per il
caso di morte e di invalidità permanente. La spesa per tale copertura
assicurativa non fa parte del trattamento economico.
3. Le spese per il noleggio
e l'esercizio di autovetture sono ridotte dell'80 per cento rispetto alle
medesime spese dell'anno 2009, ne hanno diritto i Presidenti di Giunta e
Consiglio regionale, i Vice-Presidenti, gli assessori e i componenti
dell’Ufficio di Presidenza. L'Ufficio di Presidenza disciplina le modalità di
attuazione della presente disposizione.
4. E' vietato il cumulo di
indennità o emolumenti, ivi comprese le indennità di funzioni o di presenza, in commissioni o organi collegiali
derivanti dalle cariche di Presidente della Regione, Presidente del Consiglio regionale, Assessore
o Consigliere regionale. Il titolare di più cariche è tenuto ad optare, finché dura la situazione
di cumulo potenziale, per uno solo degli emolumenti o indennità.
5. La partecipazione dei
Consiglieri regionali alle commissioni permanenti e speciali, è gratuita, con
esclusione anche di diarie, indennità di presenza e rimborsi di spese comunque
denominati.
6. Il trattamento economico
dei Consiglieri regionali è commisurato all'effettiva partecipazione ai lavori
del Consiglio regionale. La mancata partecipazione è disciplinata ai sensi
dell'articolo 3 della presente legge."
2. L'articolo 2 della l.r.
n. 3/1996, e ss.mm.ii. è sostituito dal seguente:
Art. 2
(Decorrenza)
1. La corresponsione degli
emolumenti di cui all'articolo 1, comma 1, della presente legge decorre:
a) dalla proclamazione e per
tutta la durata della funzione per il Presidente della Regione;
b) dal giorno della nomina
da parte degli organi competenti e per tutta la durata della funzione, per il
Presidente del Consiglio regionale, i Vice Presidenti del Consiglio regionale,
i Segretari Questori, i componenti della Giunta regionale, i Presidenti delle
commissioni consiliari e i Presidenti dei Gruppi consiliari;
c) dal giorno della
proclamazione per il Consigliere regionale.
2. La corresponsione degli
emolumenti cessa:
a) al termine della carica
per il Presidente della Giunta, per i componenti della Giunta, per i Presidenti
delle commissioni consiliari;
b) alla data di indizione
delle elezioni per i presidenti dei Gruppi consiliari che, fino alla
proclamazione degli eletti, continuano a percepire gli emolumenti di cui
all'articolo 1, comma 1, della presente legge previsti per i Consiglieri
regionali;
c) alla data di elezione o
rinnovo dell'organo da effettuarsi in base alle previsioni dello Statuto e del
Regolamento interno del Consiglio regionale peri componenti dell'Ufficio di
Presidenza;
d) al completamento delle
operazioni di proclamazione dei nuovi eletti per i Consiglieri regionali.
3. Ai Consiglieri che
cessano dalla carica nel corso della legislatura l'emolumento è corrisposto
fino a quando viene meno il diritto di partecipare alle sedute del Consiglio.
In caso di scioglimento del Consiglio regionale l'emolumento per i Consiglieri
e per i componenti della Giunta cessa dalla data di scioglimento dello
stesso."
3. Il comma 2 dell'articolo
3 della l.r. n. 3/1996, e ss.mm.ii. è sostituito dal seguente:
"2. Gli Uffici del
Consiglio regionale operano una trattenuta sull'indennità di carica pari ad
euro 200,00 (duecento/00) per ogni assenza dalle sedute del Consiglio
regionale, delle Commissioni consiliari, della Conferenza dei Presidenti dei
Gruppi consiliari e dell'Ufficio di Presidenza."
Art. 3
(Disposizioni in materia di vitalizi e di indennità di fine
mandato)
1. Avendo la Regione
Calabria abolito i vitalizi con legge regionale 7 ottobre 2011, n. 38,
abrogando gli articoli dal 14 al 23 della legge regionale 14 febbraio 1996, n.
3 con effetto dalla decima legislatura del Consiglio regionale della Calabria,
non trovano applicazione le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 1,
lettera m), del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con
modificazioni dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213.
2. Avendo la Regione Calabria
abolito l'indennità di fine mandato con legge regionale 15 novembre 2012, n.
56, abrogando gli articoli 12 e 13 della legge regionale 14 febbraio 1996, n.
3, non trovano applicazione le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 1,
lettera c), del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito con legge 7
dicembre 2012, n. 213.
Art. 4
(Esclusione dell'erogazione del vitalizio a seguito di
condanna definitiva
per delitti contro la pubblica amministrazione)
1. In attuazione
dell'articolo 2, comma 1, lettera n) del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174,
convertito con modificazioni dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, l'erogazione
del vitalizio ai Consiglieri regionali condannati in via definitiva per delitti
contro la Pubblica amministrazione è esclusa ai sensi degli articoli 28 e 29
del Codice penale.
CAPO III
(Disposizioni varie)
Art. 5
Istituzione collegio dei revisori dei conti)
1. E' istituito, quale
organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della
gestione dell'ente, il Collegio dei revisori dei conti del Consiglio regionale
della Calabria, in attuazione dell'articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto
legge 10 ottobre 2012, n. 174, convertito, con modificazioni, dalla legge 7
dicembre 2012, n. 213.
2. Con successiva legge
regionale verranno disciplinate le modalità di costituzione, l'organizzazione e
il funzionamento del Collegio dei revisori dei conti, in modo che sia garantita
l'indipendenza e l'obiettività dell'attività di controllo.
Art. 6
(Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 24
settembre 2010, n. 24 "Norme per la pubblicità della situazione
patrimoniale dei Consiglieri regionali, degli Assessori non Consiglieri, dei
Sottosegretari e dei soggetti indicati nell'articolo 15 della legge 5 luglio
1982, n. 441")
1. Il numero 1) del comma 1
dell'articolo 2 della legge regionale 24 settembre 2010, n. 24 (Norme per la
pubblicità della situazione patrimoniale dei Consiglieri regionali, degli
Assessori non Consiglieri, dei Sottosegretari e dei soggetti indicati nell'articolo
15 della legge 5 luglio 1982, n. 441), è
sostituito dal seguente:
"1. Una dichiarazione
concernente i diritti reali su beni immobili e su beni mobili iscritti in
pubblici registri, le azioni di società, le quote di partecipazione a società
quotate e non quotate, l'esercizio di funzioni di amministratore o sindaco di
società, la consistenza degli investimenti in titoli obbligazionari, titoli di
Stato o in altre utilità finanziarie detenute anche tramite fondi di
investimento, società di investimento, società di investimento a capitale
variabile (SICAV) o intestazioni fiduciarie, con l'apposizione della formula
"sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero; "
2. Dopo l'articolo 1 della
l. r. n. 24/2010, è inserito il seguente:
“Art. 1bis
(Estensione delle disposizioni)
1. Le disposizioni della
presente legge si applicano, altresì, ai titolari di cariche pubbliche elettive
conferite dal Consiglio regionale".
3. All'articolo 6 della l.
r. n. 24/2010, , dopo il comma 5 è aggiunto il seguente:
"5 bis. Nel caso di
mancata trasmissione delle dichiarazioni di cui all'articolo 2, comma 1, della
presente legge ai soggetti obbligati di cui agli articoli 1 e 1bis della
presente legge rimasti inadempienti, anche solo parzialmente, è altresì comminata
una sanzione amministrativa pecuniaria di importo pari ad euro 10,00 (dieci/00)
per ogni giorno di inottemperanza dalla scadenza del termine di diffida entro
il limite massimo di euro 200,00 (duecento/00). La competente struttura, della
Giunta e del Consiglio regionale, provvede direttamente alle conseguenti
ritenute sulle indennità".
CAPO IV
(Disposizioni finali e transitorie)
Art. 7
(Abrogazioni)
1. Gli articoli 7 e 8 della
legge regionale 14 febbraio 1996, n. 3 e successive modificazioni ed integrazioni
sono abrogati.
2. L'articolo 3 della legge
regionale 26 gennaio 1987, n. 3 e successive modificazioni ed integrazioni è
abrogato".
Art. 8
(Clausola di invarianza degli oneri)
1. All'attuazione della
presente legge si provvede senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 9
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra
in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino
Ufficiale della Regione.
Art. 1
(Riferimenti normativi)
1. La presente legge
istituisce e disciplina il collegio dei revisori dei conti del Consiglio
regionale della Calabria, in attuazione dell'articolo 2 , comma 1, lettera a),
del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174 (Disposizioni urgenti in materia di
finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni
in favore delle zone terremotate nel maggio 2012), convertito, con
modificazioni, dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213 quale organo indipendente
posto a supporto delle funzioni di controllo del Consiglio regionale.
Art. 2
(Composizione e nomina del collegio)
1. Il collegio è composto da
tre membri, nominati dall'Assemblea legislativa regionale con voto limitato a
due nell'ambito di un elenco di nove nominativi estratti a sorte tra coloro
che, in possesso dei requisiti di cui al comma successivo, abbiano presentato
domanda nei termini previsti dall'avviso per la costituzione dell'elenco
istituito presso il Consiglio regionale della Calabria.
2. Possono essere iscritti
all'elenco, su domanda, previo avviso pubblico per la formazione dello stesso
da pubblicare sul BURC, coloro che siano in possesso della laurea magistrale,
laurea a ciclo unico o diploma di laurea antecedente al decreto del Ministro
dell'Università e della ricerca scientifica e tecnologica, 3 novembre 1999, n.
509 in scienze economiche o giuridiche, della qualifica di revisore legale di
cui al decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39, nonché di specifica
qualificazione professionale in materia di contabilità pubblica e gestione
economica e finanziaria anche degli enti territoriali, secondo i criteri
individuati dalla Corte dei conti, nonché, dei requisiti previsti dai principi
contabili internazionali.
3. Le modalità di
predisposizione dell'avviso, di tenuta dell'elenco e di estrazione a sorte dei
componenti dell'organo sono stabilite con deliberazione dell'Ufficio di
Presidenza del Consiglio regionale.
4. I componenti del collegio
eleggono, al loro interno, il Presidente, in caso di parità di voti, risulta
eletto il più anziano di età.
Art. 3
(Funzioni del collegio)
1. Il collegio dei revisori
dei conti vigila sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della
gestione. Redige una relazione sul progetto del bilancio preventivo del
Consiglio regionale. Redige, altresì, una relazione sul conto consuntivo del
Consiglio regionale contenente valutazioni sulla corrispondenza del conto alle
risultanze della gestione, nonché proposte per migliorare l'efficienza e
l'economicità della gestione. Il collegio dei revisori dei conti esercita il
controllo sugli atti dispositivi di spese e sui risultati di gestione. Su
richiesta del Consiglio regionale, formula pareri su atti inerenti
all'ordinamento contabile e finanziario del Consiglio regionale della Calabria.
2. Il collegio dei revisori
dei conti si raccorda con la sezione regionale della Corte dei conti,
nell'esercizio delle rispettive funzioni, al fine del coordinamento della
finanza pubblica.
Art. 4
(Modalità di esercizio delle funzioni)
1. Al fine di garantire
l'adempimento delle funzioni di cui all' articolo 3, i componenti del collegio
hanno diritto di accesso agli atti e documenti del Consiglio regionale della Calabria
con le stesse prerogative dei consiglieri regionali.
2. Il Consiglio regionale
assicura al collegio, tramite i propri uffici, il supporto tecnico e le risorse
strumentali necessari per lo svolgimento dei suoi compiti.
3. Il collegio ha sede
presso il Consiglio regionale.
Art. 5
(Funzionamento del collegio)
1. Le funzioni del collegio
sono svolte di norma collegialmente su iniziativa del Presidente del collegio
al quale compete la convocazione delle sedute.
2. Il collegio si riunisce
almeno una volta ogni tre mesi.
3. Il collegio si riunisce
validamente con la presenza di due componenti, tra cui il Presidente, e
delibera validamente a maggioranza dei suoi componenti, in caso di parità di
voti prevale il voto del Presidente.
4. Il collegio redige un verbale
delle sedute, ispezioni e verifiche effettuate e delle deliberazioni adottate.
5. Copia dei verbali è
trasmessa, non oltre il quindicesimo giorno dalla seduta o dalle attività
effettuate, al Presidente del Consiglio regionale.
6. Il collegio adotta, nella
prima seduta utile, un proprio regolamento di funzionamento.
Art. 6
(Durata della carica)
1. Il collegio dura in
carica tre anni a decorrere dalla data di nomina ed i suoi componenti non sono
immediatamente rinominabili.
2. In caso di sostituzione
di un singolo componente, il sostituto dura in carica quanto il collegio in cui
è nominato.
3. Il componente del
collegio cessa anticipatamente dall'incarico in caso di:
a) decesso;
b) dimissioni volontarie;
c) decadenza;
d) revoca.
4. Il componente del collegio
decade di diritto a seguito di radiazione, sospensione o cancellazione
dall'albo dei revisori, ovvero per sopravvenuta incompatibilità.
5. Il componente del
collegio è revocabile dal Consiglio regionale, per grave inadempienza ai doveri
d'ufficio.
Art. 7
(Responsabilità)
1. I componenti del collegio
rispondono della veridicità delle loro attestazioni e adempiono ai loro doveri
con la diligenza del mandatario. Hanno obbligo di riservatezza sui fatti e
documenti di cui hanno conoscenza per ragione del loro ufficio.
Art. 8
(Indennità e rimborso spese)
1. Ai componenti del
collegio spetta una indennità pari al 15 per cento dell'indennità di carica e
di funzione del Presidente del Consiglio regionale, maggiorata del 15 per cento
per il Presidente del collegio, al netto di IVA e oneri.
2. Nei casi di cui
all'articolo 6, commi 2, 3, 4 e 5 l'indennità è proporzionalmente ridotta.
3. Al Presidente ed ai
componenti del collegio spetta il rimborso delle spese effettivamente sostenute
e documentate per gli spostamenti necessari per l'esercizio delle funzioni,
nella misura stabilita con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza.
Art. 9
(Cause di esclusione ed incompatibilità)
1. Non sono nominabili
nell'incarico di componenti del collegio:
a) i consiglieri regionali,
i membri della Giunta e gli amministratori degli enti dipendenti della Regione,
il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli stessi, e coloro
che hanno ricoperto tali incarichi nei due anni precedenti;
b) i parlamentari, i
ministri e i sottosegretari del governo, i membri delle istituzioni europee,
gli amministratori pubblici degli enti locali della Regione, i titolari di
uffici direttivi dei partiti politici e dei sindacati a livello nazionale e
regionale, i dipendenti della Regione e degli enti dipendenti e coloro che
hanno ricoperto tali incarichi nei due anni precedenti;
c) coloro che si trovano
nelle condizioni previste dall'articolo 2382 del codice civile;
d) coloro che sono legati
alla Regione o agli enti dipendenti da un rapporto di lavoro o di consulenza o
di prestazione d'opera retribuita ovvero da altri rapporti di natura
patrimoniale;
2. I componenti del collegio
non possono assumere incarichi o consulenze presso la Regione o presso
organismi o istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo o
vigilanza della stessa.
Art. 10
(Norme di rinvio e transitorie)
1. In sede di prima
applicazione, l'elenco di cui all'articolo 2 è costituito entro 60 giorni
dall'entrata in vigore della presente legge ed il Consiglio regionale nomina i
componenti del collegio entro 30 giorni dalla costituzione dell'elenco.
2. Il collegio entra
nell'esercizio delle sue funzioni a decorrere dal giorno successivo alla
nomina.
Art. 11
(Norma finanziaria)
1. Agli oneri derivanti
dalla presente legge si fa fronte con l'iscrizione in apposito capitolo del
bilancio di previsione del Consiglio regionale.
Art. 12
(Pubblicazione)
1. La presente legge entra
in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino
Ufficiale della Regione.
“Il Consiglio regionale
Visto il progetto di
bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario
2013, di cui alla delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 111 del 14 dicembre
2012, che si conclude con le seguenti risultanze:
ENTRATE:
TITOLO 1 |
Fondi assegnati sul
bilancio regionale per il funzionamento del Consiglio regionale |
€ |
62.500.000,00 |
TITOLO 2 |
Entrate compensative e
varie |
€ |
1.766.027,94 |
TITOLO 3 |
Partite di giro |
€ |
17.065.200,00 |
|
TOTALE ENTRATE |
€ |
81.331.227,94 |
Avanzo di amministrazione
bilancio esercizio 2011 |
€ |
16.649.007,01 |
USCITE:
TITOLO 1 |
spese correnti |
€ |
62.500.000,00 |
TITOLO 2 |
spese compensative e varie |
€ |
1.766.027,94 |
TITOLO 3 |
partite di giro |
€ |
17.065.200,00 |
|
|
|
|
|
TOTALE USCITE |
€ |
81.331.227,94 |
Delibera
di approvare il bilancio di
previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2012 con le seguenti
risultanze finali:
ENTRATE:
TITOLO 1 |
Fondi assegnati sul
bilancio regionale per il funzionamento del Consiglio regionale |
€ |
62.500.000,00 |
TITOLO 2 |
Entrate compensative e
varie |
€ |
1.766.027,94 |
TITOLO 3 |
Partite di giro |
€ |
17.065.200,00 |
|
TOTALE ENTRATE |
€ |
81.331.227,94 |
Avanzo di amministrazione
bilancio esercizio 2011 |
€ |
16.649.007,01 |
USCITE:
TITOLO 1 |
spese correnti |
€ |
62.500.000,00 |
TITOLO 2 |
spese compensative e varie |
€ |
1.766.027,94 |
TITOLO 3 |
partite di giro |
€ |
17.065.200,00 |
|
|
|
|
|
TOTALE USCITE |
€ |
81.331.227,94” |
“Il Consiglio regionale
vista la proposta di
modifica ed integrazione al Regolamento interno del Consiglio regionale,
presentata dai consiglieri regionali Francesco Talarico, Alessandro Nicolò,
Giovanni Nucera,
Delibera
di modificare il Regolamento
interno del Consiglio regionale come appresso specificato:
Art. 1
1. All'articolo 13, comma 2,
lettera b) del Regolamento interno di amministrazione e contabilità del
Consiglio regionale (deliberazione del Consiglio regionale dell'1 agosto 2011,
n. 123), le parole "spese di rappresentanza del Presidente del Consiglio
regionale;" sono sostituite dalle seguenti: "spese istituzionali del
Consiglio regionale;”.
Titolo I
Razionalizzazione delle spese regionali
Art. 1
(Modifiche all’art. 5 della legge regionale 11 agosto 2010,
n. 22)
1. L’articolo 5 della legge
regionale 11 agosto 2010, n. 22 è così sostituito:
“Art. 5
1. Nel caso in cui la partecipazione ai comitati, alle
commissioni, ad altri Organi collegiali non sia onorifica, a decorrere dalla
data di entrata in vigore della presente legge, i compensi, gettoni, indennità,
retribuzioni o altre utilità comunque denominate, corrisposti ai componenti di
comitati, commissioni, altri Organi collegiali nonché ai titolari di incarichi
di qualsiasi tipo, sono automaticamente ridotti del 30 per cento rispetto agli
importi risultanti alla data del 30 novembre 2012 o, se inferiore, alla data
del 30 aprile 2010. La riduzione non si applica al trattamento retributivo di
servizio.
2. Gli atti di impegno e di
liquidazione delle somme di cui al comma precedente devono contenere
l’attestazione, da parte del Dirigente proponente, del rispetto della
riduzione. Il mancato rispetto delle prescrizioni dettate dal presente articolo
determina responsabilità erariale e costituisce elemento negativo di
valutazione annuale dei Dirigenti.
3. Le strutture regionali
competenti inviano semestralmente al Dipartimento “Controlli” e al Dipartimento
“Presidenza” una relazione sugli incarichi affidati e sull’andamento delle
spese in argomento.”
Art. 2
(Modifiche all’art.10 della legge regionale 11 agosto 2010
n. 22)
1. All’art.10 della legge
regionale 11 agosto 2010, n. 22 è aggiunto il seguente comma:
“7-bis. Le somme di cui al
presente articolo si intendono omnicomprensive, con inclusione anche degli
eventuali rimborsi spese .”
Art. 3
(Riduzione delle spese per consulenze esterne)
1. Al fine di valorizzare le
professionalità interne all'Amministrazione regionale, a decorrere dall'entrata
in vigore della presente legge, la spesa annua per incarichi di studio, di
consulenza e prestazione d'opera professionale a soggetti esterni, deve essere
ridotta dell’80 per cento rispetto a quella sostenuta nell'anno 2009.
2. Nel rispetto dei limiti
di cui al comma 1, possono essere conferiti incarichi di consulenza in materia
informatica solo in casi eccezionali, adeguatamente motivati, in cui occorra
provvedere alla soluzione di problemi specifici connessi al funzionamento dei
sistemi informatici. La violazione della disposizione di cui al presente comma
è valutabile ai fini della responsabilità amministrativa e disciplinare dei
dirigenti.
3. Gli atti di affidamento
degli incarichi di cui ai commi precedenti devono contenere, al momento
dell'adozione del provvedimento, ovvero all'atto di stipula del contratto,
l'attestazione dell'effettiva utilità per l'Amministrazione del ricorso a
professionisti esterni, la quantificazione dell'ammontare della spesa prevista
per l'esercizio finanziario in corso e per i due esercizi successivi, e la
relativa copertura finanziaria con l'indicazione del capitolo di bilancio.
4. Gli atti di impegno e di
liquidazione delle somme di cui ai predetti incarichi devono attestare il
rispetto della riduzione complessiva di cui al presente articolo nonché il
valore degli incarichi già attribuiti.
5. Le disposizioni di cui al
comma 1 non si applicano:
a) al conferimento degli
incarichi afferenti alle attività
indicate all’art.6, comma 7, del decreto legge 31 maggio 2010, n.
78, convertito con modificazioni dalla
legge 30 luglio 2010, n. 122;
b) per il conferimento di
incarichi di assistenza tecnica, funzionali all'attuazione della programmazione
regionale unitaria ed interamente finanziati nell'ambito della medesima.
6. L’affidamento di
incarichi di cui al comma 1, in assenza dei presupposti di cui al presente
articolo, costituisce illecito disciplinare e determina responsabilità
erariale.
7. Il mancato rispetto delle
prescrizioni dettate dai commi precedenti costituisce, altresì, elemento
negativo di valutazione annuale dei dirigenti.
8. Le strutture regionali
inviano semestralmente al Dipartimento “Presidenza” e al Dipartimento
"Controlli", nel rispetto delle rispettive competenze, una relazione
sugli incarichi affidati e sull'andamento delle spese in argomento.
Art. 4
(Riduzione delle spese per relazioni pubbliche, convegni,
mostre,
pubblicità e rappresentanza)
1. A decorrere dall'anno
2013, le spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e
rappresentanza devono essere ridotte dell’80 per cento della medesima spesa
impegnata nell'anno 2009.
2. Gli atti di impegno e di
liquidazione delle somme di cui al presente articolo devono attestare il
rispetto della riduzione di cui al comma 1.
3. Le spese di pubblicità
legale delle leggi, dei regolamenti regionali e di tutti gli atti della Regione
sono determinate esclusivamente in funzione della pubblicazione in formato
digitale del Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria, ai sensi
della legge regionale 6 aprile 2011, n. 11, e non possono comunque superare il
20 per cento dello stanziamento previsto nell’anno 2009.
4. Il mancato rispetto delle
prescrizioni dettate nei precedenti commi determina responsabilità erariale e
costituisce elemento negativo di valutazione annuale dei dirigenti.
5. Le strutture regionali
inviano semestralmente al Dipartimento “Presidenza” e al Dipartimento
"Controlli", una relazione sull'andamento delle spese in argomento.
Art. 5
(Divieto di spese per sponsorizzazioni)
1. A decorrere dall'anno
2013 non possono essere effettuate spese per sponsorizzazioni.
2. Il mancato rispetto delle
prescrizioni dettate dal comma precedente determina responsabilità erariale e
costituisce elemento negativo di valutazione annuale dei dirigenti.
3. Ai fini del controllo
delle prescrizioni di cui al presente articolo, le strutture regionali inviano,
semestralmente, al Dipartimento “Presidenza” e al Dipartimento
"Controlli", un’attestazione circa il rispetto del divieto in
argomento.
Art. 6
(Limiti all’acquisto di mobili, arredi e autovetture)
1. Ferme restando le misure
di contenimento della spesa già previste dalle vigenti disposizioni, negli anni
2013 e 2014, le spese per l’acquisto di mobili e arredi devono essere ridotte
dell’80 per cento rispetto a quelle dell’anno 2011.
2. Ferme restando le misure
di contenimento della spesa già previste dalle disposizioni vigenti, a
decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge e fino al 31
dicembre 2014, non possono essere acquistate autovetture né possono essere
stipulati contratti di leasing aventi ad oggetto autovetture.
3. Gli atti di impegno e di
liquidazione delle somme di cui al presente articolo devono attestare il
rispetto della riduzione di cui ai commi 1 e 2.
4. La violazione della
presente disposizione è valutabile ai fini della responsabilità amministrativa
e disciplinare dei dirigenti.
5. Le strutture regionali
inviano semestralmente al Dipartimento “Presidenza” e al Dipartimento
"Organizzazione e personale", una relazione sull'andamento delle
spese in argomento.
Art. 7
(Limiti alle spese per gestione autovetture)
1. Le spese per la
manutenzione, il noleggio e la gestione di autovetture, nonché per l’acquisto
di buoni taxi, devono essere ridotte dell’80 per cento rispetto alle medesime
spese dell’anno 2009. Il predetto limite può essere derogato, per il solo anno
2013, esclusivamente per effetto di contratti di durata pluriennale già in
essere.
2. Per quanto non
disciplinato dalla presente disposizione si applica l’articolo 5, comma 2, del
decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.
3. Gli atti di impegno e di
liquidazione delle somme di cui al presente articolo devono attestare il
rispetto della riduzione di cui al comma 1.
4. La violazione delle
disposizioni di cui ai precedenti commi è valutabile ai fini della
responsabilità amministrativa e disciplinare dei dirigenti.
5. Le disposizioni dei commi
da 1 a 4 non si applicano per gli acquisti effettuati per i servizi di tutela
dell'ordine e della sicurezza pubblica e per i servizi sociali e sanitari
svolti per garantire i livelli essenziali di assistenza.
6. Le strutture regionali
inviano semestralmente al Dipartimento “Presidenza” e al Dipartimento
"Organizzazione e personale", una relazione sull'andamento delle
spese in argomento.
Art. 8
(Riduzione dei costi per locazioni passive e disposizioni
per
l’impiego razionale dei beni regionali)
1. Ai fini del contenimento
della spesa pubblica e allo scopo di ottemperare alle prescrizioni contenute
all’articolo 3 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito con
modificazioni dalla legge 7 agosto 2012,
n. 135, ferme restando le altre misure di contenimento della spesa già previste
dalle vigenti disposizioni, e fatto salvo quanto disposto dallo stesso art.
3 in tema di indici Istat e di diritto
di recesso del locatore, i canoni di locazione relativi ai contratti di
locazione passiva aventi ad oggetto immobili a uso istituzionale stipulati
dalle Amministrazioni regionali sono ridotti, a decorrere dal 1º gennaio 2015,
della misura del 15 per cento di quanto corrisposto nell’anno 2012.
2. A decorrere dalla data
dell'entrata in vigore del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito con
modificazioni dalla legge 7 agosto 2012,
n. 135, la riduzione di cui al comma precedente, si applica comunque ai
contratti di locazione scaduti o rinnovati dopo tale data. Analoga riduzione si
applica anche agli utilizzi in essere in assenza di titolo alla data dell'entrata
in vigore del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito con modificazioni
dalla legge 7 agosto 2012, n. 135. Gli
atti di impegno e liquidazione delle somme di cui al presente comma devono
contenere le attestazioni di riduzione dei canoni di locazione.
3. Il rinnovo del rapporto
di locazione è consentito solo in presenza e coesistenza delle seguenti
condizioni: a) disponibilità delle risorse finanziarie necessarie per il
pagamento dei canoni, degli oneri e dei costi d'uso, per il periodo di durata
del contratto di locazione; b) permanenza delle esigenze allocative in
relazione ai fabbisogni espressi agli esiti dei piani di razionalizzazione,
nonché di quelli di riorganizzazione ed accorpamento delle strutture previste
dalle norme vigenti. La condizione di cui al punto a) del presente comma deve
essere attestata dal competente settore del Dipartimento “Bilancio e
Patrimonio”. La condizione di cui al punto b) del presente comma deve essere
attestata dal competente Settore del Dipartimento “Organizzazione e Personale”.
Gli atti di impegno e/o di liquidazione delle somme di cui al presente comma
devono contenere le attestazioni di cui alla lettera b) ed essere corredate
dall’attestazione di cui alla lettera a). In mancanza delle condizioni di cui
alle lettere a) e b) del presente comma, i contratti di locazione sono risolti
di diritto alla scadenza nei modi e nei tempi ivi pattuiti.
4. Pur in presenza delle
risorse finanziarie necessarie per il pagamento dei canoni, degli oneri e dei
costi d'uso, l'eventuale prosecuzione nell'utilizzo dopo la scadenza degli
immobili già condotti in locazione, per i quali la proprietà ha esercitato il
diritto di recesso alla scadenza, deve essere autorizzata dall'organo di
vertice dell'Amministrazione regionale e l'autorizzazione deve essere trasmessa
all'Agenzia del Demanio per la verifica della convenienza tecnica ed economica.
5. A partire dall’anno 2013
non possono essere stipulati contratti di locazione passiva salvo che si tratti
di rinnovi di contratti, effettuati ai sensi di cui al comma 3, ovvero che la
locazione sia stipulata per acquisire: a) a condizioni più vantaggiose, la
disponibilità di locali in sostituzione di immobili dismessi; b) per continuare
ad avere la disponibilità di immobili alienati. Gli atti di impegno e/o
liquidazione delle somme per nuovi contratti di locazione passiva devono
contenere l’attestazione delle condizioni di cui al presente comma.
6. L’amministrazione
regionale, con apposito Piano da adottarsi entro 60 giorni dall’entrata in
vigore della presente legge, deve individuare soluzioni allocative alternative
economicamente più vantaggiose e rispettose delle condizioni contenute nei
precedenti commi.
7. L'ottimizzazione degli
spazi ad uso ufficio è perseguita rapportando gli stessi alle effettive
esigenze funzionali degli uffici e alle risorse umane impiegate avuto riguardo
ai parametri di riferimento di cui all’art.3, comma 9, del decreto legge 6
luglio 2012, n. 95 convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.
8. Entro 90 giorni dalla
data di pubblicazione della presente legge, la Giunta regionale deve approvare
il Piano di razionalizzazione degli spazi senza nuovi o maggiori oneri a carico
della finanza pubblica.
9. Una quota parte pari al
15 per cento dei risparmi di spesa conseguiti all’esito della razionalizzazione
degli spazi sarà utilizzata, in sede di predisposizione del bilancio di
previsione per l'anno successivo a quello in cui è stata verificata e accertata
la sussistenza dei risparmi di spesa medesimi,
alla realizzazione di progetti di miglioramento della qualità
dell'ambiente di lavoro e di miglioramento del benessere organizzativo, purché
inseriti nell'ambito dei piani di razionalizzazione. La sussistenza dei
risparmi di spesa conseguiti all’esito della razionalizzazione degli spazi dovrà risultare da idonei atti predisposti
dal Dipartimento ”Organizzazione e Personale” di concerto con il Dipartimento
“Bilancio e Patrimonio”. Nella predisposizione dei piani di ottimizzazione e
razionalizzazione degli spazi dovranno in ogni caso essere tenute in
considerazione le vigenti disposizioni sulla riduzione degli assetti
organizzativi, ivi comprese quelle recate dalla presente legge.
10. Al fine del
completamento del processo di razionalizzazione e ottimizzazione dell'utilizzo,
a qualunque titolo, degli spazi destinati all'archiviazione della
documentazione cartacea, entro il 31 dicembre di ogni anno, ciascuna struttura
regionale effettua lo scarto degli atti di archivio.
11. I Dipartimenti
regionali, devono comunicare, entro 30 giorni dall’effettuazione delle
procedure di cui al comma precedente, al Dipartimento “Organizzazione e
personale” e al Dipartimento “Bilancio e Patrimonio”, gli spazi ad uso archivio
resisi liberi all'esito della procedura di cui sopra, per consentire di avviare
ove possibile, un processo di riunificazione, in poli logistici allo scopo
destinati, degli archivi di deposito dell’Amministrazione regionale.
12. Nell'ambito delle misure
finalizzate al contenimento della spesa, il competente Dipartimento “Bilancio e
Patrimonio” comunica all'Agenzia del demanio, entro, e non oltre, il 31
dicembre di ogni anno, gli immobili o porzioni di essi di proprietà dei
medesimi, al fine di consentire la verifica della idoneità e funzionalità dei
beni ad essere utilizzati in locazione passiva dalle Amministrazioni statali
per le proprie finalità istituzionali.
13. Il mancato rispetto
delle prescrizioni dettate dai commi precedenti costituisce elemento negativo
di valutazione annuale dei Dirigenti regionali coinvolti.
14. Per quanto non
disciplinato nel presente articolo si applicano, ove compatibili, le
disposizioni contenute nell’articolo 3 del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95
convertito con modificazioni dalla legge
7 agosto 2012, n. 135.
Art. 9
(Contenimento delle spese di funzionamento della Regione)
1. Ai fini del contenimento
delle spese di funzionamento delle proprie strutture e nell’ottica della
spending review, l’amministrazione regionale, anche con apposito piano
triennale e azionando le modalità di acquisto previste nel decreto legge 7
maggio 2012 n. 52, convertito con modificazioni dalla legge 6 luglio 2012, n.
94 e dal decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 convertito con modificazioni
dalla legge 7 agosto 2012, n. 135,
consegue un risparmio netto di almeno il 20 per cento rispetto alla spesa
realizzata nell'anno 2011, attraverso l'individuazione di misure finalizzate
alla razionalizzazione delle spese per:
a) manutenzione,
riparazione, adattamento e gestione dei locali. In ogni caso le spese annue di
manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili utilizzati
dall’amministrazione regionale non possono essere superiori alla misura del 2
per cento del valore dell'immobile utilizzato;
b) la vigilanza diurna e
notturna dei locali adibiti ad uffici regionali;
c) i canoni e le utenze per
la telefonia, la luce, l'acqua, il gas e gli altri servizi;
d) la manutenzione di
mobili, l’acquisto e la manutenzione di macchine e attrezzature varie non
informatiche per il funzionamento degli uffici;
e) l'acquisto di stampati,
registri, cancelleria e materiale vario per gli uffici;
f) l'acquisto di libri,
riviste, giornali, ed altre pubblicazioni;
g) pubblicazione di studi,
ricerche, manifesti ed altri documenti;
h) le spese postali e
telegrafiche.
2. A decorrere dall'anno 2013,
le spese per missioni sono ridotte del 50 per cento rispetto alla medesima
spesa impegnata nell'anno 2009.
3. Gli atti di impegno e di
liquidazione delle somme di cui ai precedenti commi devono attestare il
rispetto della riduzione.
4. Il mancato rispetto delle
prescrizioni dettate dai commi precedenti determina responsabilità erariale e
costituisce elemento negativo di valutazione annuale dei Dirigenti.
5. Le strutture regionali
inviano semestralmente, al Dipartimento “Presidenza” e al Dipartimento "Organizzazione
e personale", una relazione sull'andamento delle spese in argomento.
Art. 10
(Altri interventi di razionalizzazione degli apparati
amministrativi)
1. Al fine di adempiere alle
disposizioni di principio contenute all’art.6, comma 4, del decreto legge 31
maggio 2010 n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n.
122, il dipendente dell’amministrazione regionale, nei casi stabiliti dalla
legge e quando ne sia autorizzato dagli Organi competenti, può partecipare
all'amministrazione o far parte di collegi sindacali in società o enti
partecipati dalla Regione, o comunque ai quali questa contribuisca, nonché in
quelli che siano concessionari dell'amministrazione regionale o che siano
sottoposti alla vigilanza di questa. Nei casi di rilascio dell'autorizzazione,
l'incarico si intende svolto nell'interesse dell'amministrazione regionale ed i
compensi dovuti dalla società o dall'ente sono corrisposti direttamente alla
predetta amministrazione per confluire nelle risorse destinate al trattamento
accessorio della dirigenza o del personale dipendente. La disposizione di cui
al presente comma si applica anche agli incarichi in corso alla data di entrata
in vigore del presente provvedimento.
2. In materia di trattamento
economico annuo onnicomprensivo di chiunque riceva a carico delle finanze
pubbliche emolumenti o retribuzioni nell'ambito di rapporti di lavoro
dipendente o autonomo con l’amministrazione regionale, si applicano le
disposizioni contenute nell’art.23ter del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201,
convertito con modificazioni nella legge 22 dicembre 2011, n. 214.
Art. 11
(Interventi per la riduzione del fabbisogno determinato
dalla legislazione vigente)
1. Al fine di razionalizzare
ed ottimizzare le spese a carico del bilancio regionale, superando il criterio
della spesa storica, la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale entro
il 30 giugno 2013, un programma di riqualificazione nel suo insieme della spesa
regionale determinata dalla legislazione vigente, che si pone l’obiettivo di
individuare quelle disposizioni di legge che hanno ormai esaurito la loro
funzione sociale o che, valutata la loro utilità o ricaduta in termini di
valore aggiunto, non sono più compatibili con l’attuale quadro di finanza
pubblica.
2. L’attività di cui al
comma 1, che deve comportare una riduzione complessiva del fabbisogno di spesa
che ricade sulle risorse autonome regionali di almeno 50.000.000,00 di euro a
regime, è improntata ai seguenti criteri:
a) riorganizzazione delle
leggi regionali di spesa da mantenere in vigore per settori omogenei o per
materie, tenendo conto dei contenuti e delle specificità di ciascuna di esse;
b) valutazione delle spese
degli enti a partecipazione regionale e degli organismi che gravano, in tutto o
in parte, sul bilancio regionale;
c) analisi e valutazione
delle piante organiche della Giunta regionale, degli enti strumentali e delle
società e consorzi a partecipazione regionale, con l'obiettivo di ridurre i
costi del personale e di funzionamento;
d) individuazione e realizzazione
di buone pratiche, sia in termini di semplificazione delle procedure
amministrative e di riduzioni dei tempi, sia in termini di risparmi per il
bilancio regionale, attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie e la costante
azione di benchmarking con altre regioni.
Titolo II
Razionalizzazione delle spese degli enti subregionali
e delle società partecipate
Art. 12
(Disposizioni in materia di società partecipate e di Enti
subregionali)
1. La realizzazione della
riduzione degli oneri finanziari degli Enti sub-regionali, per come indicato
all’art.9, comma 1, del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito con
modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, è garantita dalla riduzione
del 20 per cento dei trasferimenti regionali agli Enti strumentali, nonché
dalle riduzioni di spesa disciplinate nel presente Titolo.
Art. 13
(Norme di contenimento della spesa per gli enti
sub-regionali)
1. Gli Enti strumentali, gli
Istituti, le Agenzie, le Aziende, gli altri enti dipendenti, ausiliari o
vigilati dalla Regione, anche con personalità giuridica di diritto privato
nonché gli enti di cui alla legge regionale 24 dicembre 2001 n. 38, provvedono
secondo le modalità contenute nelle vigenti disposizioni normative,
all’adeguamento dei rispettivi statuti, al fine di assicurare che, a partire
dal primo rinnovo, gli Organi di amministrazione, di indirizzo e di vigilanza,
siano costituiti in forma monocratica.
2. Gli Enti strumentali, gli
Istituti, le Agenzie, le Aziende, gli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati
dalla Regione, anche con personalità giuridica di diritto privato nonché gli
enti di cui alla legge regionale 24 dicembre 2001 n. 38, provvedono secondo le
modalità contenute nelle vigenti disposizioni normative, all’adeguamento dei
rispettivi statuti al fine di assicurare che, a partire dal primo rinnovo, gli
Organi di controllo siano costituiti in forma monocratica, da un revisore
effettivo ed uno supplente.
3. Dall’attuazione delle
disposizioni contenute nei precedenti commi deve conseguire una riduzione delle
spese pari o superiore al 60 per cento rispetto alle medesime spese afferenti
all’esercizio 2011. Tale risparmio deve essere assicurato con l’eventuale
abbattimento dei compensi, dei gettoni, delle indennità, delle retribuzioni o
delle altre utilità comunque denominate. Gli importi spettanti agli Organi di
amministrazione, indirizzo, vigilanza e controllo, si intendono omnicomprensive
anche dei rimborsi spese.
4. Il compenso dei
componenti supplenti degli organi di controllo è consentito esclusivamente in
caso di sostituzione di un sindaco effettivo, in misura corrispondente alla
durata della sostituzione stessa, e previa decurtazione della medesima somma al
componente effettivo.
5. Nel caso in cui la
partecipazione ai comitati, alle commissioni, ad altri Organi collegiali non
sia onorifica, i compensi, i gettoni, le indennità, le retribuzioni o altre
utilità comunque denominate, corrisposti ai componenti di organi di indirizzo,
direzione e controllo, di consigli di amministrazione e ai titolari di
incarichi di qualsiasi tipo, nominati negli enti sub-regionali, negli Istituti,
nelle Agenzie, nelle Aziende, nelle Fondazioni, negli altri enti dipendenti,
ausiliari o vigilati dalla Regione, anche con personalità giuridica di diritto
privato nonché gli enti di cui alla legge regionale24 dicembre 2001 n. 38, sono
automaticamente ridotti del 20 per cento rispetto al valore attuale. La
riduzione non si applica al trattamento retributivo di servizio. Le somme di
cui al presente comma si intendono omnicomprensive del rimborso spese.
6. Il compenso stabilito per
i componenti degli Organi di amministrazione, indirizzo, vigilanza e controllo
non può comunque essere superiore al trattamento economico del primo presidente
della Corte di Cassazione in conformità all’articolo 3 del DPCM del 23 marzo
2012. Sono fatte salve le disposizioni legislative e regolamentari che
prevedono limiti inferiori a quello previsto al presente comma.
7. La disposizione di cui al
comma 5 non si applica ai compensi previsti per il Collegio di revisori degli
enti sub-regionali i cui emolumenti e compensi sono stati ridotti dall’articolo
10 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 22.
8. Ai fini della verifica e
della rendicontazione delle attività di controllo, nonché del raggiungimento
degli obiettivi assegnati, gli Enti strumentali, gli Istituti, le Agenzie, le
Aziende, gli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione, si
avvalgono dell’Organismo regionale Indipendente di Valutazione (OIV) della
performance della Regione Calabria, istituito ai sensi dell’art. 11, comma 1,
della legge regionale 3 febbraio 2012 n. 3.
9. A partire dal primo
rinnovo gli Organismi indipendenti di Valutazione (OIV), costituiti presso enti
e soggetti, di cui al precedente comma 1, in data antecedente a quella di
vigenza della presente norma, sono sciolti e le relative competenze sono
immediatamente trasferite all’OIV regionale.
10. Allo scopo di
ottemperare alle disposizioni statali in tema di “spending review”, e fermo
restando le misure di contenimento della spesa già previste dalle disposizioni
vigenti, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge gli
Enti strumentali, gli Istituti, le Agenzie, le Aziende, le Fondazioni, gli
altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione, anche con
personalità giuridica di diritto privato, gli enti di cui alla legge regionale
24 dicembre 2001 n. 38 e la Commissione regionale per l’emersione del lavoro
irregolare, sono tenuti al rispetto delle seguenti disposizioni:
a) la spesa annua per incarichi
di studio, di consulenza e prestazione d'opera professionale a soggetti esterni
deve essere ridotta dell’80 per cento rispetto a quella sostenuta nell'anno
2009. Alle presente disposizione si applicano le esclusioni di cui all’art. 3,
comma 5, della presente legge;
b) nel rispetto dei limiti
di cui alla precedente lettera a),
possono essere conferiti incarichi di consulenza in materia informatica
solo in casi eccezionali, adeguatamente motivati, in cui occorra provvedere
alla soluzione di problemi specifici connessi al funzionamento dei sistemi
informatici;
c) non è ammesso il rinnovo
dei contratti di cui all'articolo 7, comma 6, lettera c), del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165.L'eventuale proroga dell'incarico originario
è consentita, in via eccezionale, al solo fine di completare il progetto e per
ritardi non imputabili al collaboratore, ferma restando la misura del compenso
pattuito in sede di affidamento dell'incarico;
d) possono avvalersi di
personale a tempo determinato ovvero con contratti di collaborazione coordinata
e continuativa nel limite del 50 per cento della spesa sostenuta per le
rispettive finalità nell'anno 2009;
e) le spese per relazioni
pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza devono essere ridotte
dell’80 per cento rispetto alla medesima spesa impegnata nell'anno 2009;
f) le spese per missioni
devono essere ridotte del 50 per cento rispetto alla medesima spesa impegnata
nell'anno 2009;
g) la spesa per l’attività
di formazione deve essere ridotta del 50 per cento rispetto alla medesima spesa
impegnata nell'anno 2009;
h) le spese per la
manutenzione, il noleggio e la gestione di autovetture, nonché per l’acquisto
di buoni taxi, devono essere ridotte dell’80 per cento rispetto alle medesime
spese dell’anno 2009. Il predetto limite può essere derogato, per il solo anno
2013, esclusivamente per effetto di contratti pluriennali già in essere. Per
quanto non disciplinato dalla presente disposizione si applica l’articolo 5,
comma 2, del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito nella legge 7 agosto
2012, n. 135;
i) sino al 31 dicembre 2014,
non è possibile acquistare autovetture né stipulare contratti di leasing aventi
ad oggetto autovetture.
j) negli anni 2013 e 2014
non possono essere effettuate spese di ammontare superiore al 20 per cento
della spesa sostenuta nell'anno 2011 per l'acquisto di mobili e arredi;
k) per quanto non
disciplinato nelle precedenti lettere h) e i), si applica l’articolo 5, comma
2, del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito nella legge 7 agosto 2012,
n. 135;
l) in attuazione dell’art.3
del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito dalla legge 7 agosto 2012 n.
135, i canoni dei contratti di locazione passiva sono ridotti nella misura del
15 per cento a partire dal 1 gennaio 2015. A decorrere dalla data dell'entrata
in vigore della presente legge la riduzione di cui al periodo precedente si
applica comunque ai contratti di locazione scaduti o rinnovati dopo tale data.
Analoga riduzione si applica anche agli utilizzi in essere in assenza di titolo
alla data di entrata in vigore della presente legge. Il rinnovo del rapporto di
locazione è consentito solo in presenza
e coesistenza delle seguenti condizioni:
1) disponibilità delle
risorse finanziarie necessarie per il pagamento dei canoni, degli oneri e dei
costi d'uso, per il periodo di durata del contratto di locazione;
2) permanenza delle esigenze
allocative in relazione ai fabbisogni espressi agli esiti dei piani di
razionalizzazione nonché di quelli di riorganizzazione ed accorpamento delle
strutture previste dalle norme vigenti;
3) in mancanza delle
condizioni di cui ai precedenti punti 1) e 2), si attuano le disposizioni
contenute al primo periodo dell’art. 3, comma 5, del decreto legge
6 luglio 2012 n. 95, convertito
dalla legge 7 agosto 2012, n. 135. Pur in presenza delle risorse finanziarie
necessarie per il pagamento dei canoni, degli oneri e dei costi d'uso,
l'eventuale prosecuzione nell'utilizzo dopo la scadenza degli immobili già
condotti in locazione, per i quali la proprietà ha esercitato il diritto
di recesso alla scadenza, deve essere
autorizzata dal competente organo di vertice e l'autorizzazione deve essere
trasmessa al Dipartimento vigilante e al Dipartimento “Controlli”;
m) a partire dall’anno 2013
non si possono stipulare contratti di locazione passiva salvo che si tratti di
rinnovi di contratti, ovvero la locazione sia stipulata per acquisire:
1) a condizioni più
vantaggiose, la disponibilità di locali in sostituzione di immobili dismessi;
2) per continuare ad avere
la disponibilità di immobili alienati;
n) predisposizione, entro
trenta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, di idoneo
provvedimento, asseverato dagli Organi di controllo, relativo alla ricognizione
dei contratti di locazione in essere con specifica indicazione di tutte le
informazioni economiche e giuridiche di detti contratti, delle dimensioni degli
immobili in locazione e dell’individuazione dei dipendenti ubicati in ciascun
immobile;
o) predisposizione, entro
sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge di apposito Piano
asseverato dagli Organi di controllo, contenente soluzioni allocative
alternative economicamente più vantaggiose e rispettose delle condizioni
contenute nei precedenti commi;
p) ridurre del 20 per cento,
rispetto all’anno 2009:
1) le spese per la
manutenzione, riparazione, adattamento e gestione dei locali. In ogni caso le
spese annue di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili non
possono essere superiori alla misura del 2 per cento del valore dell'immobile
stesso;
2) le spese per la vigilanza
diurna e notturna dei locali adibiti ad uffici;
3) le spese per i canoni e
le utenze per la telefonia, la luce, l'acqua, il gas, e gli altri servizi;
4) le spese per la
manutenzione di mobili, l’acquisto e la manutenzione di macchine e attrezzature
varie non informatiche per il funzionamento degli uffici;
5) le spese per l'acquisto
di stampati, registri, cancelleria e materiale vario per gli uffici;
6) le spese per l'acquisto
di libri, riviste, giornali, ed altre pubblicazioni;
7) le spese per la
pubblicazione di studi, ricerche, manifesti ed altri documenti;
8) le spese postali e
telegrafiche.
11. Al fine di consentire il
rispetto delle prescrizioni di cui ai commi precedenti, gli Enti sub-regionali
di cui al presente articolo adottano un apposito provvedimento che, tenendo
conto anche delle prescrizioni di cui alla pregressa normativa in materia,
quantifichi il limite di spesa per l'anno 2013.
12. Gli Enti indicati nel
presente articolo trasmettono il detto
provvedimento, munito del visto di asseverazione dei rispettivi organi di
controllo, entro cinque giorni dall'adozione, al Dipartimento
"Controlli" e al Dipartimento regionale vigilante. Quest’ultimo, in
caso di inottemperanza, segnalerà all’Organo competente la necessità di
provvedere alla nomina di un commissario “ad acta”, con oneri a carico del
funzionario o dirigente inadempienti, fatte salve le eventuali ulteriori
responsabilità.
13. Il mancato ed
ingiustificato raggiungimento degli obiettivi di contenimento della spesa
previsti dal presente articolo, può costituire causa di revoca automatica nei
confronti dei soggetti a qualunque titolo nominati negli Enti indicati nel
presente articolo.
14. La violazione della
presente disposizione è valutabile ai fini della responsabilità amministrativa,
contabile e disciplinare dei dirigenti.
Art. 14
(Razionalizzazione degli organi degli Enti Parco -
Modifiche alla legge regionale 14 luglio 2003, n. 10)
1. Alle legge regionale 14
luglio 2003, n. 10 “Norme in materia di aree protette” sono apportate le
seguenti modifiche ed integrazioni:
a) l’art. 12 è così
sostituito:
“Art. 12
1. L'Ente Parco regionale ha
personalità di diritto pubblico, sede legale ed amministrativa nel territorio
del parco regionale ed è sottoposto alla vigilanza della Regione Calabria. Sono
organi dell'Ente parco regionale:
a) il Presidente;
b) la Comunità del parco;
c) il revisore unico.
2. Gli organi dell'Ente
Parco regionale durano in carica cinque anni ed i membri possono essere confermati
una sola volta.”
b) l’art. 13 è così
sostituito:
“Art. 13
1. Il Presidente dell'Ente
Parco regionale è nominato con decreto dal Presidente della Giunta regionale.
Il Presidente ha la legale rappresentanza dell'Ente parco, ne coordina
l'attività e la gestione. Al Presidente
dell'Ente Parco regionale sono attribuiti i poteri di cui all'art. 29 della
legge n. 394/91.
2. Il Presidente dell'Ente
Parco regionale non può esercitare attività che non consentano la presenza
costante nella gestione dell'Ente. L'ufficio di Presidente è incompatibile con
quello di Parlamentare Europeo o Nazionale, Consigliere regionale, provinciale,
comunale, di Comunità montana, nonché con quello di Sindaco o Assessore
comunale, Presidente o assessore provinciale, Presidente o assessore della
Comunità montana. Lo Statuto può regolamentare ulteriormente l'espletamento
delle funzioni inerenti l'incarico.”
3. Il Presidente coordina
l’attività e la gestione dell’Ente Parco, decidendo in merito a tutte le questioni generali
riguardanti, in particolare:
a) adotta i bilanci e, sentito il Comitato Tecnico Scientifico
regionale per le aree protette, li invia ai fini dell’approvazione alla Giunta
regionale;
b) definisce i criteri ed
adotta il piano per il Parco;
c) adotta il piano pluriennale
economico e sociale predisposto dalla Comunità del Parco;
d) delibera, sentita la
Comunità del Parco, lo statuto dell'Ente Parco;
e) delibera il censimento
delle specie botaniche e faunistiche con particolare attenzione a quelle rare
ed endemiche presenti nell’area protetta”.
c) l’articolo 14 è
soppresso.
d) l’articolo 15, comma 4, è
così modificato: “4. Il Revisore unico, qualora riscontri gravi irregolarità
nella gestione dell'ente parco, ne riferisce immediatamente alla Giunta
regionale. Ha diritto di accesso agli atti e documenti dell'Ente Parco.”
e) l’articolo 16, comma 2,
lett e), è così modificato: “e) su altre
questioni richieste dal Presidente dell’Ente Parco;”
f) all’articolo 16, comma 3,
le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;
g) all’articolo 16 è
introdotto il seguente comma: “11. La partecipazione alla Comunità del parco è
onorifica e non può dare luogo a rimborso spese.”
h) all’articolo 17, comma 2,
le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;
i) all’articolo 18, comma 3,
le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;
l) all’articolo 18, comma 4,
le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;
m) all’articolo 21, comma 5,
le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;
n) all’articolo 21, comma 6,
le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”.
o) all’articolo 23, comma 4,
le parole “Consiglio Direttivo” sono sostituite dalla parola “Presidente”;
p) all’articolo 31 bis,
comma 1, è eliminata la frase “indetta
dal Consiglio”;
q) all’articolo 31 bis,
comma 4, le parole “alle delibere del Consiglio direttivo” sono sostituite
dalle parole “alle determinazioni del Presidente”;
r) l’articolo 36, comma 1,
lett. c), è così sostituito: “c) esercita il controllo di legittimità e di
merito sugli atti adottati dal Presidente, limitatamente alle deliberazioni
relative alla dotazione organica ed alla strutturazione organizzativa”;
s) all’articolo 37, comma 2,
sono eliminate le seguenti parole “lo scioglimento del Consiglio direttivo e”.
Art. 15
(Norme di contenimento della spesa per le società “in
house” e per le società controllate
direttamente o indirettamente)
1. Fermo restando quanto
previsto in materia di controllo analogo per le società “in house providing” e
fatte salve le pregresse misure in tema di contenimento delle spese,
l’amministrazione regionale, esercita i
poteri del socio previsti dalla normativa vigente al fine di ottenere che le società “in house providing” e le società
controllate, direttamente o indirettamente, dalla Regione, anche attraverso
modifiche statutarie, ottemperino alle seguenti disposizioni:
a) gli Organi di
amministrazione, di indirizzo e di vigilanza, a partire dal primo rinnovo
devono essere costituiti in forma monocratica, ad eccezione degli Organi di
amministrazione e di indirizzo di
Fincalabra;
b) nei casi previsti
dall’art. 2477 c.c. e a partire dal
primo rinnovo, gli Organi di controllo
devono essere costituiti in forma monocratica;
c) nei casi in cui, secondo
le vigenti disposizioni, sia obbligatoria la presenza di Organi di controllo
collegiali, a partire dal primo rinnovo, il numero dei componenti non può essere superiore a tre, e l’importo
spettante a ciascuno dei componenti deve essere ridotto del 60 per cento
rispetto a quello stabilito per l’esercizio 2012. Il compenso dei componenti
supplenti dell’Organo di controllo è consentito solo in caso di sostituzione di
un componente effettivo, in misura corrispondente alla durata della
sostituzione stessa, e previa decurtazione della medesima somma al componente
effettivo;
d) dall’attuazione delle
disposizioni contenute nei precedenti commi deve discendere una riduzione delle
spese pari o superiore al 60 per cento delle medesime spese afferenti
all’esercizio 2011. Tale contrazione sarà assicurata con l’eventuale
abbattimento dei compensi, dei gettoni, delle indennità, delle retribuzioni o
delle altre utilità comunque denominate. Gli importi spettanti agli Organi
di amministrazione, indirizzo, vigilanza
e controllo, si intendono
omnicomprensive anche dei rimborsi spese;
e) a decorrere dalla data di
entrata in vigore della presente legge i compensi, gettoni, le indennità, le
retribuzioni o altre utilità comunque denominate, corrisposti agli Organi di
amministrazione, indirizzo, vigilanza e controllo, sono automaticamente ridotti del 20 per cento
rispetto agli importi risultanti alla data del 30 novembre 2012 o, se
inferiore, alla data del 30 aprile 2010 e, in ogni caso non possono essere
cumulativamente superiori al trattamento
economico del primo presidente della Corte di Cassazione in conformità
all’articolo 3 del DPCM del 23 marzo 2012. La riduzione non si applica al
trattamento retributivo di servizio. Le somme di cui alla presente lettera si
intendono omnicomprensive anche del rimborso spese;
f) sono in ogni caso fatte
salve le disposizioni legislative e regolamentari che prevedono, per i
compensi, limiti inferiori a
quello previsto dalla precedente lettera e);
g) alle società di cui al
comma 1, fermo restando la necessità di adeguare le eventuali politiche delle assunzioni alle disposizioni previste dall’art. 9 del
decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 convertito con modificazioni dalla legge 30
luglio 2010, n. 122, per come disposto
dall’art.4, comma 9 del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito dalla
legge 7 agosto 2012, n. 135, sino al 31 dicembre 2015, si applicano le
disposizioni limitative delle assunzioni previste per l'amministrazione regionale. Salva comunque l’applicazione delle misure di contenimento di cui al
precedente periodo, se più restrittiva continuano ad applicarsi le disposizioni
di cui all'articolo 18, comma 2, del
decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 , convertito, con modificazioni, dalla
legge 6 agosto 2008, n. 133;
h) a decorrere dall’anno
2013 e sino al 31 dicembre 2014 le società di cui al comma 1 devono dare
applicazione al comma 11 dell’art.4 del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95,
convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 135;
i) fermo restando la misura
di contenimento della spesa contenuta nella precedente lettera h) del presente
articolo, e per come disposto dall’articolo 23-bis, comma 5-ter, del decreto
legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni nella legge 22
dicembre 2011, n. 214, il trattamento economico annuo onnicomprensivo dei
dipendenti delle società di cui al presente articolo non può comunque essere
superiore al trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione.
Sono in ogni caso fatte salve le
disposizioni legislative e regolamentari che prevedono limiti ai compensi
inferiori a quello previsto al periodo precedente;
j) la spesa per il personale
a tempo determinato, per co.co.co o co.co.pro., deve essere pari al 50 per
cento rispetto a quelle sostenute nell’anno 2009;
k) la spesa annua per
incarichi di studio, di consulenza e prestazione d'opera professionale a
soggetti esterni deve essere ridotta dell’80 per cento rispetto a quella
sostenuta nell'anno 2009;
l) nel rispetto dei limiti
di cui alla lettera k), possono essere conferiti incarichi di consulenza in materia
informatica solo in casi eccezionali, adeguatamente motivati, in cui occorra
provvedere alla soluzione di problemi specifici connessi al funzionamento dei
sistemi informatici;
m) devono essere rispettate
le disposizioni di cui all'articolo 7, commi 6 e 6-bis, del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165, in materia di presupposti, limiti ed obblighi di
trasparenza nel conferimento degli incarichi;
n) le spese per relazioni
pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza devono essere ridotte
dell’80 per cento della medesima spesa impegnata nell'anno 2009;
o) non è ammesso il rinnovo
dei contratti di cui all'articolo 7,
comma 6, lettera c), del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. L'eventuale
proroga dell'incarico originario è consentita, in via eccezionale, al solo fine
di completare il progetto e per ritardi non imputabili al collaboratore, ferma
restando la misura del compenso pattuito in sede di affidamento dell'incarico;
p) le spese per missioni
devono essere ridotte dell’80 per cento rispetto alla medesima spesa impegnata
nell'anno 2009;
q) la spesa per attività di
formazione deve essere ridotta del 50 per cento rispetto alla medesima spesa
impegnata nell'anno 2009;
r) le spese per la
manutenzione, il noleggio e l’esercizio di autovetture, nonché per l’acquisto
di buoni taxi, devono essere ridotte del
90 per cento rispetto alle medesime spese dell’anno 2009. Il predetto limite
può essere derogato, per
il solo anno
2013, esclusivamente per effetto di contratti pluriennali già in
essere. La predetta disposizione non si applica, ove compatibile, nei casi previsti dall’articolo 5, comma 2,
del decreto legge 95/2012 convertito
nella legge 7 agosto 2012, n. 135.Per
quanto non disciplinato dalla presente disposizione, si applica l’articolo 5,
comma 2, del decreto legge 95/2012
convertito nella legge 7 agosto 2012, n.
135;
s) sino al 31 dicembre 2014,
non si possono acquistare autovetture né si possono stipulare contratti di
leasing aventi per oggetto autovetture;
t) negli anni 2013 e
2014 non possono essere effettuare spese
di ammontare superiore al 20 per cento della spesa sostenuta nell'anno 2011 per
l'acquisto di mobili e arredi;
u) le disposizioni di cui
alle precedenti lettere q) e r) non si applicano nei casi previsti
dall’articolo 5, comma 2, del decreto legge n. 95/2012 convertito nella
legge 7 agosto 2012, n. 135. Per quanto non disciplinato nelle precedenti
lettere q) e r), si applica l’articolo
5, comma 2, del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito nella legge 7 agosto 2012, n. 135;
v) in materia di trattamento
economico annuo onnicomprensivo di chiunque riceva emolumenti
o retribuzioni nell'ambito di
rapporti di lavoro dipendente o autonomo, si applicano le disposizioni
contenute nell’articolo 23ter nel decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201,
convertito con modificazioni nella legge 22 dicembre 2011, n. 214;
w) deve essere disposta
l’attuazione delle misure di contenimento in tema di contratti di locazione
indicate all’art. 8 della presente legge. Le misure e i Piani di contenimento
adottati devono essere tempestivamente comunicati ai Dipartimenti che
esercitano la vigilanza e al Dipartimento “Controlli”;
x) è obbligatorio ridurre
del 20 per cento, rispetto all’anno
2009:
1) i costi per manutenzione,
riparazione, adattamento e gestione dei locali. In ogni caso le spese annue di
manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili utilizzati dall’amministrazione
regionale non possono essere superiori alla misura del 2 per cento del valore
dell'immobile utilizzato;
2) gli eventuali costi per la vigilanza diurna e notturna dei locali
adibiti ad uffici;
3) i costi per canoni e
utenze per la telefonia, la luce, l'acqua il gas e gli altri servizi;
4) i costi di manutenzione
di mobili, l’acquisto e la manutenzione di macchine e attrezzature varie non
informatiche per il funzionamento degli uffici;
5) i costi per l'acquisto di
stampati, registri, cancelleria e materiale vario per gli uffici;
6) i costi per l'acquisto di
libri, riviste, giornali, ed altre pubblicazioni;
7) i costi per la
pubblicazione di studi, ricerche, manifesti ed altri documenti;
8) le spese postali e
telegrafiche.
2. Per quanto non disposto
diversamente dal presente articolo si attuano le disposizioni contenute
all’articolo 4 del decreto legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito con
modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.
3. Il mancato ed
ingiustificato raggiungimento degli obiettivi di contenimento della spesa
previsto dal presente articolo è valutato ai fini della revoca nei confronti dei soggetti a qualunque titolo
nominati nelle Società di cui al presente articolo.
4. Le società di cui al
comma 1, semestralmente, trasmettono al
Dipartimento regionale vigilante e al “Dipartimento Controlli”, una relazione,
asseverata dai rispettivi organi di controllo, attestante l’attuazione delle
disposizioni di cui ai precedenti commi.
Art. 16
(Riduzione dei compensi per spese generali
spettanti ai Consorzi di bonifica e all’Afor)
1. Il compenso a titolo di
spese generali spettante ai Consorzi di Bonifica ed all'Afor, per gli
interventi di cui all'art. 2 della legge regionale 19 ottobre 1992, n. 20,
stabilito con l’art. 28 della legge regionale 21 agosto 2006, n. 7 è
rideterminato per come indicato nei successivi commi del presente articolo.
2. A decorrere dall’1
gennaio 2013 il compenso a titolo di spese generali spettante ai Consorzi di
Bonifica ed all'Afor, per gli interventi di cui all'art. 2 della legge
regionale 19 ottobre 1992, n. 20, non può superare l'aliquota del 6 per cento
del relativo costo per i Consorzi di Bonifica e del 4 per cento del relativo
costo per l'Afor.
3. A decorrere dall’1
gennaio 2014 il compenso a titolo di spese generali spettanti ai Consorzi di
Bonifica ed all'Afor, per gli interventi di cui all'art. 2 della legge
regionale 19 ottobre 1992, n. 20, non può superare l'aliquota del 3,5 per cento
del relativo costo sia per i Consorzi di Bonifica che per l'Afor.
4. Per gli interventi in
corso di rendicontazione afferenti l'esercizio finanziario 2012, il compenso a
titolo di spese generali spettanti ai Consorzi di Bonifica e all'Afor, non può
superare l'aliquota dell'8 per cento del relativo costo per i Consorzi di Bonifica
e del 5 per cento del relativo costo per l'Afor.
5. Dalla data dell’1 gennaio
2012 non si applicano le disposizioni previste dall’art. 28, commi 7 e 8, della
legge regionale 21 agosto 2006, n.7.
6. Per le attività analoghe
svolte dal Parco Regionale delle Serre si applicano le medesime percentuali
stabilite per l’Afor.
Art. 17
(Consorzi di bonifica)
1. Entro quarantacinque
giorni dall’entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale
presenta al Consiglio regionale una relazione contenente un’analisi dettagliata
sul grado di rispondenza ai criteri di funzionalità operativa e di economicità
gestionale delle attività e del funzionamento dei Consorzi di bonifica, di cui
alla legge regionale 23 luglio 2003, n. 11. La relazione provvede, altresì, a formulare
un’ipotesi di dimensionamento gestionale improntato a criteri di efficienza ed
economicità, in direzione di una riduzione degli oneri finanziari non inferiore
al 20 per cento.
Art. 18
(Modifiche alla legge regionale 11 maggio 2007, n. 9)
1. All’articolo 4 della
legge regionale 11maggio 2007, n. 9, sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 3, le parole “ed
un Vice Commissario con funzioni vicarie” sono soppresse;
b) al comma 5, dopo le
parole “Gli organi statutari” sono aggiunte le parole “, il direttore generale
e i vice direttori generali”.
Titolo III
Disposizioni in materia di entrate e
Tributi regionali
Art. 19
(Addizionale regionale al canone per le utenze di acqua
pubblica)
1.
A norma dell'art.2
comma 2, della legge 16 maggio 1970, n.281, e dell'art. 89 del decreto
legislativo 31 marzo 1998, n. 112, a decorrere dall’1 gennaio 2013
l'addizionale regionale al canone per le utenze di acqua pubblica,
esclusivamente in caso di uso irriguo per le piccole derivazioni (canone
idrico), è rideterminata nella misura del 300 per cento dell'ammontare del
canone annuo.
Art. 20
(Ammontare della tassa per l'abilitazione all'esercizio
professionale )
1. Il comma 5 dell’articolo 37 della legge regionale 13 aprile 1995, n. 16, istitutivo
della tassa per l’abilitazione all’esercizio delle professioni, è sostituito
dal seguente:
"5. La tassa prevista
dall'art. 190 del T.U. sull'istruzione superiore approvato con R.D. 31 agosto
1933, n. 1592 a carico di coloro che conseguono l'abilitazione all'esercizio
professionale, con la presente legge, diviene tributo proprio della Regione
Calabria, a norma dell'art. 121 del D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616. L’ammontare
della tassa, a decorrere dal 2013, è fissato in euro 103,29, e viene
corrisposta per una sola volta mediante versamento da effettuare con apposito
bollettino postale riportante l’indicazione della causale e dell’anno di
riferimento."
Art. 21
(Requisiti per il rilascio e il rinnovo di provvedimenti a
carattere concessorio)
1. A decorrere dal 1°
gennaio 2013, l'esatto adempimento degli
obblighi tributari nei confronti della Regione Calabria nel triennio
antecedente le istanze di rilascio e rinnovo dei provvedimenti di cui al
presente articolo, costituisce requisito indispensabile per il rilascio ed il
rinnovo delle seguenti concessioni regionali:
a) concessioni regionali
relative ad attività produttive;
b) concessioni per le grandi
derivazioni di acque pubbliche;
c) concessioni demaniali
marittime;
d) concessioni demaniali
idriche;
e) concessioni per
l’occupazione di spazi ed aree pubbliche regionali;
f) concessioni statali per
l’occupazione e l’uso dei beni del patrimonio indisponibile dello Stato
individuati dall'art. 826, comma 2, del codice civile (foreste, miniere, cave,
torbiere, ecc.);
g) autorizzazioni alla
costruzione ed esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica da
fonti rinnovabili (decreto legislativo 29.12.2003, n. 387).
2. I soggetti interessati
dovranno produrre agli enti preposti, in sede di istanza di rilascio o di
rinnovo della concessione, autodichiarazione ai sensi della vigente normativa
attestante l'esatto adempimento degli obblighi tributari nei confronti della
Regione Calabria nel triennio precedente l'anno di presentazione dell'istanza
di concessione.
3. Gli uffici preposti al
rilascio delle concessioni dovranno verificare la veridicità di tale
dichiarazione, richiedendo apposita certificazione a mezzo posta elettronica
certificata ai rispettivi settori di competenza della Regione Calabria.
4. L'istanza di
certificazione dovrà contenere i seguenti dati minimi:
a) nome e cognome persona
fisica/denominazione persona giuridica;
b) residenza persona
fisica/sede legale persona giuridica;
c) codice fiscale/partita
I.V.A.;
d) motivo della richiesta.
Art. 22
(Valorizzazione della correttezza fiscale/contributiva nei
bandi regionali e nei provvedimenti di riconoscimento di benefici)
1. A decorrere dall’1
gennaio 2013, nei bandi regionali, a qualsiasi titolo emessi, dovrà essere
inserita tra i requisiti di partecipazione richiesti apposita dichiarazione
relativa alla correttezza fiscale/contributiva da parte dei soggetti
partecipanti.
2. I soggetti interessati
dovranno produrre, in sede di istanza di partecipazione, specifica
dichiarazione ai sensi della vigente normativa attestante l'esatto adempimento
degli obblighi tributari nei confronti della Regione Calabria per il triennio
precedente l'anno di presentazione dell'istanza.
3. A decorrere dalla
medesima data sono esclusi dal riconoscimento di benefici, a qualsiasi titolo
erogati dalla Regione Calabria, i soggetti recidivi nell'accertamento di
irregolarità fiscali che non abbiano proceduto a sanare o ad avviare le
procedure per regolarizzare l'inadempienza. La recidiva è individuata ai sensi
dell'articolo 3, comma 11, del decreto legge 2 marzo 2012, n. 16,
e l’assenza della stessa dovrà essere certificata dai rispettivi settori di
competenza della Regione Calabria con le modalità di cui al comma 3
dell'articolo 21.
Art. 23
(Affidamento della gestione dei tributi regionali)
1. Nel rispetto della
propria autonomia organizzativa e gestionale nella riscossione dei
tributi, la Regione Calabria può
definire con specifico atto
convenzionale, da sottoscrivere con l'Agenzia delle Entrate,
l'affidamento all'Agenzia stessa delle attività di recupero
sull’evasione dei tributi regionali propri e derivati.
Art. 24
(Modifiche alla legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47)
1. L'articolo 17 della legge
regionale 23 dicembre 2011, n. 47 è sostituito dal seguente:
“Art. 17
(Istituzione dell'Imposta Regionale sulle
Emissioni Sonore degli Aeromobili IRESA)
1. È istituita a decorrere
dall’1 gennaio 2013 l'imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili
(IRESA), che rappresenta un tributo avente come obiettivo la riduzione
dell'inquinamento acustico nelle aree adiacenti agli aeroporti.
2. L'imposta regionale sulle
emissioni sonore degli aeromobili (IRESA) è dovuta sulla base dell'emissione
sonora degli aeromobili civili, come indicata nelle norme sulla certificazione
acustica internazionale, in occasione di ogni decollo ed atterraggio a
decorrere dall’1 gennaio 2013.
3. L'imposta è dovuta
dall'esercente dell'aeromobile come individuato nell'articolo 874 del Codice
della navigazione. Ai sensi dell'articolo 876 del Codice della navigazione, in
mancanza della dichiarazione di esercente si presume tale il proprietario
dell'aeromobile, salvo prova contraria.
4. L’imposta è dovuta nella
misura indicata secondo le tabelle B1, B2 e B3 allegate alla presente legge per
ogni decollo e per ogni atterraggio effettuato negli aeroporti del territorio
regionale con certificazione dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC)
o da esso direttamente gestiti, in
conformità a quanto previsto dal “Regolamento per la costruzione e l'esercizio
degli aeroporti” pubblicato in data 27 dicembre 2011 e successive modificazioni
ed integrazioni.
5. L’aliquota d’imposta
unitaria non può essere superiore a euro 2,50 per tonnellata.
6. Il soggetto passivo
provvede ad effettuare il pagamento delle somme dovute a titolo di IRESA alla
Regione entro il mese successivo al
trimestre di riferimento.
7. Il pagamento deve essere
effettuato a favore della Regione dalla società di gestione aeroportuale,
ovvero in mancanza all’ente preposto alla gestione dell’aeroporto o ai
fiduciari di cui all'articolo 7 del D.P.R. 15 novembre 1982, n. 1085.
8. La Giunta regionale è
autorizzata a disciplinare le modalità di pagamento, di riversamento, di
trasmissione e composizioni dei flussi. Nelle more della stipulazione delle
Convenzioni si potrà prevedere che la riscossione avvenga sia tramite la
Società di gestione aeroportuale sia tramite gli enti preposti alla gestione
degli aeroporti (come nel caso di aeroporti gestiti direttamente dall'ENAC). Tali
Società o Enti sopra citati, provvedono
a:
a) trasmettere al
Dipartimento “Bilancio e Patrimonio” della Regione Calabria l'elenco delle
società di aeromobili operanti sul territorio, impegnandosi a dare
comunicazioni di eventuali variazioni, entro il 31 gennaio di ogni anno;
b) trasmettere con cadenza
trimestrale, entro il mese successivo al trimestre di riferimento, i flussi dei
dati necessari alla regione per la verifica della corretta applicazione del
tributo quali ad esempio parametri, anagrafiche ed estremi dell’evento di
decollo/atterraggio (data, ora, tipo velivolo con rumorosità e conseguente
classe di rumorosità, riferimento identificativo del volo, vettore);
c) riversare con cadenza
trimestrale alla Regione le relative riscossioni, entro il mese successivo al
trimestre di riferimento (5 Aprile).
9. Sono esenti
dall’applicazione dell’imposta:
a) gli aeromobili di Stato e
quelli ad essi equiparati (Regio Decreto n.327 del 30 marzo 1942 per come
modificato dal decreto legislativo 15 marzo 2006, n. 151);
b) gli aeromobili adibiti al
lavoro aereo, di cui all’art. 789 del Codice della Navigazione;
c) gli aeromobili di
proprietà o in esercenza alle organizzazioni registrate (OR), alle scuole di
addestramento (FTO) e ai centri di addestramento per le abilitazioni (TRTO);
d) gli aeromobili di
proprietà o in esercenza all'Aero Club d'Italia, agli Aero Club locali e
all'Associazione nazionale paracadutisti d'Italia;
e) gli aeromobili
immatricolati a nome dei costruttori e/o in attesa di omologazione con permesso
di volo;
f) gli aeromobili
esclusivamente destinati all'elisoccorso o all'aviosoccorso;
g) gli aeromobili storici,
tali intendendosi quelli che sono stati immatricolati per la prima volta in
registri nazionali o esteri, civili o militari, da oltre quaranta anni;
h) gli aeromobili progettati
specificamente per uso agricolo ed antincendio, ed adibiti a tali attività;
i) gli aeromobili con peso massimo al decollo (MTOW) non
superiore a Kg. 4.500;
j) gli aeromobili ad ala
rotante (elicotteri).
10. Per quanto non
espressamente previsto dalla presente legge trova applicazione il D.P.R. 15
novembre 1982, n. 1085 (Modalità per l'accertamento, la riscossione ed il
versamento dei diritti per l'uso degli aeroporti aperti al traffico aereo
civile).
11. I termini per effettuare
i pagamenti, i riversamenti e gli altri adempimenti in relazione alle somme
dovute entro il sessantesimo giorno dalla data di entrata in vigore della
presente legge, sono posticipati alla prima scadenza utile del trimestre cui si
riferiscono.
Art. 25
(Modifiche alla legge regionale 21 agosto 2007, n. 18)
1. Il termine di cui al
comma 1 dell’art. 27 della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 e successive
modificazioni è prorogato al 31 dicembre 2013.
Titolo IV
Modifiche ed Integrazioni a Leggi Regionali Vigenti
Art. 26
(Modifiche alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 8)
1. All’art. 10, comma 3,
della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8, come sostituito dall’art. 23, lett.
b) della legge regionale 12 agosto 2010, n. 22, l’ultimo periodo che va dalle
parole “responsabile amministrativo” alla parola “legge” è soppresso.
Art. 27
(Modifiche alla legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8)
1. Alla legge regionale 4
febbraio 2002, n. 8 sono apportate le seguenti modifiche:
a) all'articolo 2, comma 3,
le parole “30 settembre” sono sostituite dalle parole“31 ottobre”;
b) all'articolo 8, comma 2,
le parole “30 settembre” sono sostituite con le parole “31 ottobre”;
Art. 28
(Modifiche alla legge regionale 13 giugno 2008, n. 15)
1. Alla legge regionale 13
giugno 2008, n. 15 sono apportate le seguenti modifiche:
a) all’articolo 6:
1) la lettera c) è
soppressa;
2) alla lettera d),
l’importo di “euro 50.114.485,75” è sostituito dall’importo di “euro
11.650.000,00”;
3) alla lettera e),
l’importo di “euro 249.429.729,00” è sostituito dall’importo di “euro
306.591.289,45”;
b) all’articolo 25, per come
modificato dalle leggi regionali n. 44/2008, n. 29/2009, n. 58/2009, n.
18/2010, n. 34/2010, n. 18/2011,n.
47/2011 e n. 28/2012, le parole “entro il 31 dicembre 2012” sono sostituite
dalle seguenti: “entro il 30 giugno 2013”;
Art. 29
(Modifiche alla legge regionale 11 agosto 2010, n. 22)
1. All’art. 26 della legge
regionale 11 agosto 2010, n. 22 sono aggiunti i seguenti commi:
“3. Al fine di migliorare le
caratteristiche di bancabilità degli investimenti ed incentivare l’apporto di
capitali privati nelle operazioni di finanza di progetto finalizzate alla
costruzione, al completamento, all'ampliamento, alla ristrutturazione ed alla
successiva gestione di impianti di depurazione di acque reflue, anche in
connessione con le reti fognarie afferenti, è possibile prevedere nelle
convenzioni che la bollettazione e riscossione della tariffa competa allo
specifico Concessionario. In questi casi, il Concessionario del segmento depurazione
o del segmento fognatura-depurazione incasserà dagli utenti serviti l'intera
tariffa del Servizio Idrico Integrato, fissata sulla base delle norme vigenti e
segnalerà sulle fatture la parte che riscuote in nome e per conto proprio e la
parte per la quale agisce in nome proprio, ma per conto dei Gestori degli altri
segmenti del SII. Lo stesso Concessionario provvederà al successivo riparto tra
i Gestori entro trenta giorni dalla riscossione; la convenzione, sottoposta al
controllo della Regione, definirà altresì i rapporti tra i diversi gestori per
il riparto delle spese di riscossione.
4. Le operazioni di cui al
comma 3, nelle cui convenzioni sia prevista la bollettazione e riscossione
della tariffa da parte del Concessionario, dovranno necessariamente prevedere i
seguenti obblighi, a carico del Concessionario:
a) effettuare il censimento
delle utenze;
b) costruire il catasto
delle utenze;
c) rinnovare integralmente
il sistema di misurazione dei consumi finali, attraverso l'installazione di
nuovi contatori elettronici che consentano la telelettura;
d) disporre un sistema di
fatturazione con periodicità massimo semestrale, tale da rendere meno gravoso
il pagamento della tariffa".
Art. 30
(Modifiche alla legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47)
1. Al comma 5 dell'articolo
5 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47, le parole “dei fondi inerenti
alla programmazione operativa 2007 – 2013e” sono soppresse.
Art. 31
(Modifiche alla legge regionale 12 dicembre 2011, n. 43)
1. Il comma 2 dell’art. 2
della legge regionale 12 dicembre 2011, n. 43 “Unioni di Comuni”, modificata ed
integrata con la legge regionale 6 novembre 2012, n. 53, è così sostituito:
“2. Per la gestione
associata obbligatoria dei Comuni imposta dal decreto-legge 13 agosto 2011, n.
138 convertito con modificazioni dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, non è
previsto alcun limite demografico minimo”.
2. Il comma 3 dell’art. 2
della legge regionale 12 dicembre 2011, n. 43 “Unioni di Comuni”, modificata ed
integrata con la legge regionale 6 novembre 2012, n. 53, è così sostituito:
“3. Per i Comuni di cui
all’art. 14 del decreto legge 31 maggio 2010 n. 78, convertito con
modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive modificazioni
non è previsto alcun limite demografico minimo”.
Art. 32
(Modifiche alla legge regionale 30 luglio 2010, n. 20)
1. All'art. 1 della legge
regionale 30 luglio 2010, n. 20, le parole "limitatamente alle sole
stagioni estive 2010, 2011 e 2012" sono sostituite dalle parole
"limitatamente alle sole stagioni estive 2010, 2011, 2012 e 2013".
Art. 33
(Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 26 novembre
2001, n.30)
1. Alla legge regionale 26
novembre 2001, n. 30 sono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni:
a) all’art. 5 ter, comma 1,
lett. b), il periodo "con validità di anno solare, la tessera consente la
raccolta nell'ambito dell'intero territorio regionale, entro il limite massimo
di 10 (dieci) Kg giornalieri." è sostituito con il seguente periodo
"con validità di cinque anni solari ed obbligo di vidimazione annuale, a
seguito dell'accertamento di avvenuto pagamento dell'importo annuale a cura
dell'Ente che l'ha emessa. La tessera consente la raccolta nell'ambito
dell'intero territorio regionale, entro il limite massimo di 10 (dieci) Kg
giornalieri."
b) la lettera b) del comma 3
dell'articolo 10 è abrogata;
c) dopo la lettera j) del
comma 3 dell'articolo 10 è inserita la seguente lettera:
“k) un rappresentante
designato dalle Associazioni micologiche iscritte all'albo regionale.”
Art. 34
(Modifiche alla legge regionale 12 giugno 2009, n. 19)
1. All’art. 4, comma 2,
della legge regionale 12 giugno 2009, n. 19
il periodo successivo alle parole "Giunta Regionale" è
abrogato.
Art. 35
(Modifiche alla legge regionale 8 maggio 1985, n. 27)
1. All'art. 14, comma 1,
della legge regionale 8 maggio 1985, n. 27 sono abrogate le parole “,sentito il
parere della Commissione del piano”.
2. Il secondo comma
dell'art.22 è cosi modificato: "La Giunta Regionale determina annualmente
entro il 30 giugno i criteri di ripartizione e provvede alla attribuzione dei
fondi".
Titolo V
Ulteriori disposizioni di carattere ordinamentale
Art. 36
(Razionalizzazione del sistema dei trasporti)
1. Entro 60 giorni
dall’entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale presenta al
Consiglio Regionale un progetto di legge per la razionalizzazione della
programmazione e della gestione dei servizi di trasporto pubblico regionale e
locale, finalizzato a garantire:
a) un'offerta di servizio
più idonea più efficiente ed economica per il soddisfacimento della domanda di
trasporto pubblico;
b) il progressivo incremento
del rapporto tra ricavi da traffico e costi operativi;
c) la progressiva riduzione
dei servizi offerti in eccesso in relazione alla domanda e il corrispondente
incremento qualitativo e quantitativo dei servizi a domanda elevata;
d) la definizione di livelli
occupazionali appropriati;
e) la previsione di idonei
strumenti di monitoraggio e di verifica.
2. Le aziende esercenti
servizi ferroviari di interesse regionale e locale:
a) trasmettono alla Regione,
a decorrere dal 1° gennaio 2013, le informazioni che le stesse sono tenute a
fornire all'Osservatorio istituito ai sensi dell'art. 1, comma 300, della legge
n. 244 del 2007, nonché le ulteriori informazioni economiche e trasportistiche
determinate con provvedimento della Giunta Regionale secondo le modalità, anche
telematiche, previste nello stesso provvedimento della Giunta Regionale;
b) utilizzano, a decorrere
dal 1° maggio 2013, i sistemi telematici all’uopo predisposti dalla Regione per
la gestione del rapporto contrattuale e per l’informazione al pubblico sugli
orari dei servizi;
c) utilizzano, a decorrere
dal 1° luglio 2013, sistemi per la localizzazione in tempo reale dei mezzi, di
cui devono dotarsi in conformità alle prescrizioni tecniche determinate con
provvedimento della Giunta Regionale, ai fini dell’informazione in tempo reale
all’utenza e della certificazione della percorrenza.
3. I contributi pubblici e i
corrispettivi dei contratti di servizio non possono essere erogati alle aziende
di trasporto pubblico e ferroviario che non adempiono a quanto sopra previsto,
secondo le modalità indicate.
4. Lo stanziamento dei
capitoli di spesa pertinenti del bilancio di previsione per l’esercizio
finanziario 2013 costituisce, comunque, limite inderogabile all’assunzione di
obbligazioni giuridiche verso terzi per il medesimo esercizio finanziario 2013.
Il mancato rispetto delle prescrizioni dettate dal presente comma determina
responsabilità erariale e costituisce elemento negativo di valutazione annuale
dei Dirigenti regionali responsabili. I contratti e le obbligazioni assunti in
mancanza di copertura finanziaria sono nulli.
5. Le aziende esercenti
servizi di trasporto pubblico su gomma di interesse regionale e locale, dal 1
gennaio 2014, al fine di perseguire la certificazione dell’utenza e permettere
una corretta pianificazione delle tratte nonché l’ottimale dimensionamento dei
vettori, si dovranno dotare senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale di sistemi telematici che permettano, nel rispetto del decreto
legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e successive modifiche ed integrazioni, di
certificare l’utenza. A tal fine la Giunta regionale, entro 180 giorni
dall’entrata in vigore della presente legge, emana il regolamento attuativo per
la definizione dei criteri tecnici e dei sistemi da dover impiegare nonché
delle modalità di trasmissione dei dati.
Titolo VI
Disposizioni di Carattere Finanziario
Art. 37
(Disposizioni per la chiusura finanziaria del POR Calabria
2000-2006)
1. Ai fini della
salvaguardia degli equilibri di bilancio, le risorse derivanti da economie di
spesa e dall’eliminazione dei residui passivi propri o in perenzione
amministrativa, inerenti al Programma Operativo Regionale (POR) Calabria
2000-2006, sono accantonate in appositi fondi speciali del bilancio di
previsione annuale per l’esercizio finanziario 2013, fino al versamento delle
somme spettanti alla Regione, da parte dello Stato e dell’Unione Europea, a
titolo di saldo dei finanziamenti a valere sul medesimo POR Calabria 2000-2006.
2. Per le stesse finalità di
cui al comma 1 è autorizzata l’eliminazione dei residui passivi e dei residui
in perenzione amministrativa relativi agli impegni contabili registrati sui
capitoli del bilancio regionale pertinenti al POR Calabria 2000-2006. I
Dipartimenti regionali entro 20 giorni dall’entrata in vigore della presente
legge provvedono al riaccertamento dei residui passivi da eliminare in
riferimento alle operazioni completate entro il 30.09.12 e alle operazioni
nuove finanziate con le risorse liberate correlate al POR Calabria 2000-2006,
dandone comunicazione al Dipartimento Bilancio e Patrimonio. Scaduto detto
termine senza che il Dipartimento Bilancio e Patrimonio abbia ricevuto l’esito
del riaccertamento, il Dipartimento stesso è autorizzato ad eliminare d’ufficio
i residui passivi e ad accantonarli nei fondi speciali costituiti ai sensi del
comma 1.
3. La riallocazione nei
capitoli di provenienza della spesa delle somme confluite nei capitoli
costituiti ai sensi del comma 1 è disposta, per la quota parte effettivamente
impegnabile nel corso dello stesso esercizio finanziario e per le sole
operazioni nuove finanziate con le risorse liberate correlate al POR Calabria
2000-2006, con provvedimento del Dirigente Generale del Dipartimento Bilancio e
Patrimonio, su richiesta motivata del Dipartimento competente e previa
validazione del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria.
4. Al fine di ricostituire
la dotazione finanziaria delle misure 1.11, 2.1 e 5.1 del POR Calabria
2000-2006, i rimborsi ottenuti, pari rispettivamente a euro 8.786.639,81, euro 7.664.965,95 ed euro
1.200.313,05, a fronte di operazioni finanziate con le risorse assegnate a
dette misure ma certificate sugli Assi II, V e VIII del POR Calabria FESR
2007-2013 sono accantonate nel bilancio di previsione annuale per l’esercizio
finanziario 2013 nel pertinente fondo speciale di cui al comma 1 mediante
riduzione degli stanziamenti dei pertinenti capitoli della spesa 29020102,
56010101 e 37030101 del POR Calabria FESR 2007-2013, per i medesimi rispettivi
importi di euro 8.786.639,81, euro 7.664.965,95 ed euro 1.200.313,05.
5. In ordine alle operazioni
del POR Calabria 2000-2006 revocate o non completate entro il 30.09.2012, il
Dipartimento Bilancio e Patrimonio e i Dipartimenti interessati provvedono, per
le rispettive competenze, al recupero delle somme percepite dai beneficiari, ai
sensi degli articoli 40 bis e 40 ter della legge regionale 4 febbraio 2002, n.
8, anche mediante compensazione delle somme da recuperare con i crediti vantati
dai beneficiari nei confronti della Regione, per i quali la stessa non abbia
ancora effettuato l'erogazione.
Art. 38
(Riordino delle funzioni conferite dalla normativa vigente
alle Province)
1. La Giunta regionale, al
fine di dare attuazione alle previsioni di cui all’art. 23, comma 18, del
decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito con modificazioni dalla legge
22 dicembre 2011, n. 214, è delegata ad approvare una proposta di legge per la
disciplina, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed
adeguatezza delle funzioni conferite dalla normativa vigente alle Province.
2. La proposta di legge è
trasmessa dalla Giunta regionale al Consiglio regionale per l'approvazione
entro 180 giorni dall'entrata in vigore della presente legge.
3. La Regione provvede a
quantificare il debito maturato nei confronti delle Province derivante dalle
minori risorse assegnate alle stesse rispetto al costo teorico del personale
previsto dal protocollo d’intesa sottoscritto il 27 marzo 2006 dal Presidente della Giunta regionale e dai
Presidenti delle Province. A tal fine, nel bilancio di previsione pluriennale
2013-2015, all’U.P.B. 1.5.01.01 è allocato l’importo massimo di €
16.000.000,00, di cui 8.000.000,00 nell’anno 2013.
4. L’erogazione alle
Province delle somme di cui al comma precedente è effettuata in subordine a
tutti gli adempimenti connessi al recupero delle somme percepite dalle stesse
Province in ordine alle operazioni del POR Calabria 2000-2006 revocate o non
completate entro il 30 settembre 2012, in attuazione di quanto stabilito
dall’art. 37, comma 5, della presente legge.
5. Per l’annualità 2013,
alle Province sono assegnate le risorse finanziarie corrispondenti al costo
effettivo del personale trasferito ai sensi della legge regionale 12 agosto
2002, n. 34 effettivamente in servizio alla data del 1 gennaio 2013, nonché le
risorse connesse alle spese necessarie di funzionamento rideterminate alla
luce delle misure di razionalizzazione previste nel decreto legge
31 maggio 2010 n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010
n. 122, nel decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, convertito con modificazioni
dalla legge 22 dicembre 2011 n. 214, nel decreto legge 6 luglio 2012 n. 95,
convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012 n. 135 e al Titolo I
della presente legge.
6. Nelle more
dell’approvazione della legge di riordino, alle stesse Province sono altresì
trasferite per l’annualità 2013 risorse complessive per euro 7.800.000,00
allocate alle UPB 3.6.01.01 (capitoli 36010101 e 36010102) e 4.6.01.01
(capitolo 46010101) dello stato di previsione della spesa, al fine di adempiere
alle funzioni a suo tempo trasferite in materia di diritto allo studio, difesa
del suolo e presidio idraulico.
Art. 39
(Utilizzazione delle risorse derivanti dai risparmi nella
Sanità)
1. Il risparmio pubblico
derivante dalla riduzione del disavanzo della Sanità per l’anno 2012 - che
trova copertura nel 2013 con le manovre fiscali regionali già attuate
attraverso l’incremento nella misura massima consentita dell’addizionale
regionale IRPEF e dell’aliquota IRAP ai sensi dell’art. 1, comma 174, della
legge n. 311/2004 - è destinato al finanziamento del maggior fabbisogno di
spesa esistente nei settori delle politiche socio-assistenziali e sanitarie,
del trasporto pubblico locale e delle politiche agricole, nonché per l’adozione
di misure di lotta alla disoccupazione e di sostegno al reddito.
2. L’allocazione delle
risorse derivanti dal risparmio di cui al comma precedente nelle pertinenti UPB
di spesa, può avvenire solo dopo la determinazione del risultato definitivo di
esercizio del bilancio della Sanità per l’anno 2012 in sede di Tavolo Tecnico
per la verifica degli adempimenti regionali istituito presso il Ministero
dell’Economia e delle Finanze.
3. La Giunta regionale
individua con proprio disegno di legge, da presentare al Consiglio Regionale
nei 30 giorni successivi all’espletamento delle attività di cui al comma 2,le
specifiche tipologie di intervento cui destinare le risorse di cui al comma 1 e
la loro puntuale quantificazione.
Art. 40
(Modifiche alla legge regionale 11 maggio 2007, n.9)
1. All’art. 33, comma 2,
della legge regionale 11 maggio 2007, n. 9, le parole “euro 200.000,00” sono
sostituite dalle parole “euro 100.000,00” e le parole “dieci anni” sono
sostituite dalle parole “venti anni”.
Art. 41
(Debiti pregressi)
1. Al fine di garantire la
copertura finanziaria dei debiti pregressi maturati a tutto il 31 dicembre 2012
nei confronti dei commissari liquidatori nominati ai sensi dell’art. 47, comma
3, della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 34, è autorizzata per l’esercizio
finanziario 2013 la spesa di euro 550.000,00 allocata all’UPB 1.2.01.01 dello
stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
2. Al fine di garantire la
copertura finanziaria delle spettanze della manodopera impegnata nei Piani
attuativi di Forestazione relativi agli anni 2011 e 2012, è autorizzata nel
bilancio pluriennale 2013-2015 la spesa complessiva di euro 69.440.860,23, di
cui euro 30.000.000,00 nell’esercizio finanziario 2013, euro 20.000.000,00
nell’esercizio finanziario 2014 ed euro 19.440.860,23 nell’esercizio
finanziario 2015, con allocazione all’UPB 3.2.04.05 dello stato di previsione
della spesa del bilancio medesimo.
3. Al fine di garantire la
copertura finanziaria delle spettanze maturate nell’anno 2012 dal personale in
servizio presso l’ARSSA, è autorizzata nell’esercizio finanziario 2013 la spesa
complessiva di euro 5.000.000,00, con allocazione all’UPB 2.2.04.03 dello stato
di previsione della spesa del bilancio medesimo.
4. Al fine di garantire la
copertura finanziaria dei debiti pregressi maturati nel biennio 2011-2012 nei
confronti delle strutture che erogano i servizi socio-sanitari, è autorizzata
nel bilancio pluriennale 2013-2015 la spesa complessiva di euro 20.000.000,00,
di cui euro 5.000.000,00 nell’esercizio finanziario 2013, euro 8.000.000,00
nell’esercizio finanziario 2014 ed euro 7.000.000,00 nell’esercizio finanziario
2015, con allocazione all’UPB 6.2.01.02 dello stato di previsione della spesa
del bilancio medesimo.
5. Al fine di garantire la
copertura finanziaria dei debiti maturati nell’anno 2011 nei confronti di Trenitalia
S.p.a. a valere sui contratti di concessione stipulati dalla Regione con la
medesima società per la gestione dei servizi ferroviari di interesse regionale
e locale, è autorizzata nel bilancio pluriennale 2013-2015 la spesa complessiva
di euro 40.000.000,00, di cui euro 10.000.000,00 nell’esercizio finanziario
2013, euro 15.000.000,00 nell’esercizio finanziario 2014 ed euro 15.000.000,00
nell’esercizio finanziario 2015, con allocazione all’UPB 2.3.01.05 dello stato
di previsione della spesa del bilancio medesimo.
6. I dirigenti regionali
responsabili assicurano il corretto utilizzo delle risorse di cui ai precedenti
commi per le finalità ivi previste. Il mancato rispetto delle prescrizioni
dettate dal presente comma determina responsabilità erariale e costituisce elemento negativo di valutazione annuale dei
Dirigenti regionali responsabili.
7. Gli stanziamenti dei
capitoli della spesa 2233202, 2233211, 5122206, 32040511 e 62010213 del
bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013 costituiscono limite
inderogabile all’assunzione di obbligazioni giuridiche verso terzi per il
medesimo esercizio finanziario 2013. Il mancato rispetto delle prescrizioni
dettate dal presente comma determina responsabilità erariale e costituisce
elemento negativo di valutazione annuale dei Dirigenti regionali responsabili.
Art. 42
(Ulteriori disposizioni di carattere finanziario)
1. Gli investimenti
effettuati dalle aziende di trasporto pubblico locale nel triennio 2009-2011
per l'acquisto di autobus nuovi di fabbrica possono essere compensati nella
misura massima del 75 per cento a condizione che gli stessi siano assoggettati
agli obblighi e ai vincoli previsti dalla legge regionale 29 febbraio 1988, n.
3 e successive modifiche ed integrazioni. Le compensazioni sono prioritariamente
destinate alle società titolari dei contratti di servizio che hanno
incrementato la quantità dell'offerta nello stesso triennio.
2. Per le finalità di cui al
comma precedente è autorizzata per l’esercizio finanziario 2013 la spesa di
euro 3.620.000,00 con allocazione all’UPB 2.3.01.02 dello stato di previsione della spesa del
bilancio medesimo.
3. Al fine di garantire il
pagamento dell'Iva per le misure a titolarità regionale finanziate con il Fondo
Europeo della Pesca (FEP 2007-2013), è autorizzata per l’esercizio finanziario
2013 la spesa di euro 250.000,00 con allocazione all’UPB 2.5.01.01 dello stato
di previsione della spesa del bilancio medesimo.
4. Al fine di garantire la
continuità operativa del C.R.E. (Centro Regionale Epilessie) che opera presso
l’A.O. Bianchi Melacrino Morelli di Reggio Calabria, riconosciuto dalla LICE
(Lega Italiana Contro le Epilessie) quale centro di riferimento LICE in
Calabria, è autorizzata per il triennio 2013-2015 la spesa di euro 150.000,00
annui, con allocazione alla UPB 6.1.01.04 dello stato di previsione della spesa
del bilancio 2013.
5. La Giunta regionale è
autorizzata ad assumere i provvedimenti necessari a garantire la realizzazione
e l'implementazione del Sistema Informativo della Bonifica e Irrigazione della
Calabria, denominato SIBICAL, e ne sostiene gli interventi nella stessa misura
indicata dall'art. 27 della legge regionale 23 luglio 2003 n. 11. Per le
attività previste dal presente comma, è autorizzata per l’esercizio finanziario
2013 la spesa di euro 200.000,00, allocate all’UPB 2.2.04.09 dello stato di
previsione della spesa del bilancio medesimo.
6. A valere sulle risorse
allocate all’UPB 6.2.01.02(capitolo 4331103) dello stato di previsione della
spesa del bilancio 2013, è disposto, da parte del competente Dipartimento della
Giunta Regionale, l'accreditamento e la relativa contrattualizzazione delle
strutture finalizzate all'accoglienza delle donne in difficoltà autorizzate
alla data del 21 dicembre 2012, per un importo non superiore ad euro
500.000,00.
Art. 43
(Osservatorio permanente sulle misure di prevenzione
e la criminalità organizzata e Conferenza internazionale
sulla confisca
dei beni sequestrati alla criminalità organizzata
transnazionale)
1. Al fine di favorire la
realizzazione dell'Osservatorio permanente sulle misure di prevenzione e la
criminalità organizzata, da parte dell'Associazione Antigone-Museo della
`ndrangheta di Reggio Calabria, è autorizzata per l'esercizio finanziario 2013
la spesa di euro 80.000,00 da allocare all'UPB 7.2.03.01 dello stato di
previsione della spesa del bilancio medesimo.
2. Al fine di consentire
l'organizzazione di una conferenza internazionale sulla confisca dei beni
sequestrati alla criminalità organizzata transnazionale, è autorizzata per
l'esercizio finanziario 2013 la spesa di euro 100.000,00 da allocare all'UPB
1.2.04.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
Art. 44
(Disposizioni per il Consiglio regionale)
1. Le disposizioni contenute
ai Titoli I e II della presente legge
trovano applicazione per il
Consiglio regionale nel rispetto dell’autonomia organizzativa, funzionale e
contabile e secondo le norme del Regolamento interno di amministrazione e
contabilità e nel rispetto della normativa nazionale.
Art. 45
(Norma finanziaria)
1. Alla copertura degli
oneri derivanti dalla presente legge si fa fronte, ai sensi dell’articolo 4
della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, con le risorse evidenziate nella
parte entrata del bilancio annuale 2013.
Art. 46
(Pubblicazione)
1. La presente legge entra
in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino
Ufficiale della Regione.
(Allegati)
Art. 1
(Fondi speciali)
1. Gli importi da iscrivere
nei fondi speciali di cui agli articoli 17 e 21 della legge regionale 4
febbraio 2002, n. 8, per il finanziamento dei provvedimenti legislativi che si
prevede possano essere approvati nel triennio 2013-2015 sono determinati in
euro 300.000,00 per il Fondo speciale destinato alle spese correnti (UPB
8.1.01.01) ed in euro 200.000,00 per il Fondo speciale destinato alle spese in
conto capitale (UPB 8.1.01.02), così come indicato nelle tabelle A e B allegate
alla presente legge.
Articolo 2
(Rifinanziamento leggi regionali)
1. Ai sensi dell'articolo 3,
comma 2, lettera c), della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, il
rifinanziamento degli stanziamenti previsti dalle leggi regionali di spesa è
rideterminato per l'esercizio finanziario 2013 in euro 314.758.506,77 così come
indicato nella tabella C allegata alla presente legge.
Articolo 3
(Norma finanziaria)
1. Alla copertura degli
oneri derivanti dalla presente legge si fa fronte, ai sensi dell'articolo 4
della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, con le risorse evidenziate nella
parte entrata del bilancio annuale 2013.
2. Le tabelle A, B e C,
allegate alla presente legge, danno la dimostrazione analitica della nuova spesa
autorizzata con riferimento alle leggi organiche, alle UPB e ai capitoli della
spesa.
Articolo 4
(Pubblicazione)
1. La presente legge entra
in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino
Ufficiale della Regione.
(Allegati)
Articolo 1
(Bilancio di competenza - Stato di previsione dell'entrata
e della spesa)
1. E' approvato in euro
10.541.923.930,57 lo stato di previsione di competenza delle unità previsionali
di base dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2013, al netto delle
contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella A – 2^ colonna).
2. E' approvato in euro
2.324.282.534,15 lo stato di previsione di competenza del totale delle
contabilità speciali dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2013,
annesso alla presente legge (tabella A-2° colonna riga contabilità speciali).
3. E' autorizzato
l'accertamento dei tributi e delle altre entrate per l'anno 2013.
4. E' approvato in euro
10.541.923.930,57 lo stato di previsione di competenza delle unità previsionali
dì base della spesa della Regione per l'anno finanziario 2013, al netto delle
contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella B – 2^ colonna).
5. E' approvato in euro
2.324.282.534,15 lo stato di previsione di competenza del totale delle
contabilità speciali della spesa della Regione per l'anno finanziario 2013, annesso
alla presente legge (tabella B - 2° colonna riga contabilità speciali).
6. E' autorizzata
l'assunzione di impegni entro i limiti degli stanziamenti dello stato di
previsione di cui ai precedenti commi 4 e 5.
7. Al fine di garantire la
corretta gestione del bilancio 2013, è autorizzato nell'ambito del documento
tecnico di cui all'articolo 10 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8,
l'aggiornamento automatico dei valori dei residui attivi, passivi e di
stanziamento presunti che risultano modificati dalla effettiva gestione del
bilancio a tutto il 31 dicembre 2012.
Articolo 2
(Bilancio di cassa - Stato di previsione dell'entrata e
della spesa)
1. E' approvato in euro
12.561.827.677,94 lo stato di previsione di cassa delle unità previsionali di
base dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2013, al netto delle
contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella A 3^ colonna).
2. E' approvato in euro
2.522.435.940,09 lo stato di previsione di cassa del totale delle contabilità
speciali dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2013, annesso alla
presente legge (tabella A-3° colonna – riga contabilità speciali).
3. Sono autorizzate le
riscossioni ed il versamento dei tributi e delle entrate per l'anno 2013.
4. E' approvato in euro 8.119.505.112,17
lo stato di previsione di cassa delle unità previsionali di base della spesa
della Regione per l'anno finanziario 2013, al netto delle contabilità speciali,
annesso alla presente legge (tabella B 3^ colonna).
5. E' approvato in euro
2.736.477.526,12 lo stato di previsione di cassa del totale delle contabilità
speciali della spesa della Regione per l'anno finanziario 2013, annesso alla
presente legge (tabella B – 3^ colonna – riga contabilità speciali).
6. E' autorizzato il
pagamento delle spese entro i limiti degli stanziamenti dello stato di
previsione di cui ai precedenti commi 4 e 5.
Articolo 3
(Residui attivi e passivi presunti)
1. E' approvato in euro
6.721.054.965,33 il totale dei residui attivi presunti delle unità previsionali
di base al 10 gennaio 2013, al netto delle contabilità speciali, di cui al
conto annesso alla presente legge (tabella A – 1° colonna).
2. E' approvato in euro
198.153.405,94 il totale dei residui 10 attivi presunti delle contabilità
speciali al gennaio 2013, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella
A – 1° colonna - riga contabilità speciali).
3. E' approvato in euro
1.805.862.161,34 il totale dei residui passivi presunti delle unità
previsionali di base al 10 gennaio 2013, al netto delle 10 contabilità
speciali, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella B – 1^ colonna).
4. E' approvato in euro
412.194.991,97 il totale dei residui passivi presunti delle contabilità
speciali al 1° gennaio 2013, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella
B 1° colonna - riga contabilità speciali).
Articolo 4
(Residui perenti)
1. L'importo complessivo
presunto degli impegni di spesa regolarmente assunti negli esercizi precedenti,
in perenzione amministrativa alla chiusura dell'esercizio 2012 a norma dell'articolo
52, commi 3 e 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, è pari ad euro
543.946.274,58 di cui euro 254.520.313,30 di parte corrente ed euro
289.425.961,28 di parte in conto capitale.
2. L'importo complessivo
iscritto nelle apposite UPB dello stato di previsione della spesa 8.3.01.01
(parte corrente) e 8.3.01.02 (parte in conto capitale), relativo ai residui in
perenzione amministrativa che si prevede possano essere reclamati dai creditori
nel corso dell'esercizio finanziario 2013, è determinato in euro
380.762.392,21, corrispondente al·70 per cento del totale dei residui perenti
presunti di cui al comma precedente, di cui euro 178.164.219,31 (capitolo
7003101) di parte corrente ed euro 202.598.172,90 di parte in conto capitale
(capitolo 7003201).
3. La copertura finanziaria
della spesa di cui al precedente comma è garantita da quota parte del saldo
finanziario positivo (avanzo d'amministrazione).
Articolo 5
(Utilizzo del saldo finanziario presunto alla chiusura
dell'esercizio 2012)
1. La quota del saldo
finanziario presunto alla chiusura dell'esercizio finanziario 2012 applicata al
bilancio di previsione 2013, determinata in euro 5.140,703.392,35, è utilizzata
per come di seguito specificato:
- euro 1.476.173.253,38 per
la reiscrizione in bilancio delle economie di spesa dell'esercizio 2012
finanziate con fondi assegnati con vincolo di destinazione cosi come indicato
nella parte A, prima colonna, dell'allegato 1 al bilancio;
- euro 380.762.392,21 per la
copertura dei residui perenti così come indicato nella parte B, prima colonna,
dell'allegato 1 al bilancio;
- euro 380.707.221,31 per la
copertura di spese finanziate con la quota di disponibilità residua, cosi come
indicato nella parte C, prima colonna, dell'allegato 1 al bilancio;
- euro 2.903.060.525,45 per
la copertura del fondo pluriennale vincolato di cui ai capitoli 83010301,
83010302, 83010303, 83010304, 83010305,83010306,83010307,83010308,83010309,
83010310 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2013.
Articolo 6
(Autorizzazione al ricorso all'indebitamento)
1. Ai sensi dell'articolo 26
della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, la Giunta regionale è autorizzata
a ricorrere all'indebitamento, con oneri a carico del bilancio regionale, per
la copertura del disavanzo finanziario derivante dalla copertura della quota
regionale di cofinanziamento del POR 2007-2013, già autorizzato dall'art. 6
della legge regionale 13 giugno 2008, n. 15, e da successive modifiche ed
integrazioni, per un importo massimo di euro 364.573.015,13, così come indicato
nell'apposito allegato n. 3 "Elenco delle spese iscritte nel bilancio di
previsione 2013 da finanziarsi con mutuo o altre forme di indebitamento".
Nella predetta somma sono compresi gli importi per euro 284.922.113,57 relativi
alle operazioni di indebitamento autorizzate negli esercizi precedenti con
l'articolo 6, comma 1, delle leggi di bilancio dal 2008 al 2012, ma non
perfezionate ed accertate ai sensi dell'articolo 27, commi 4 e 5, della legge
regionale di contabilità.
2. I mutui di cui al precedente
comma per spese di investimento a carico del bilancio regionale saranno
contratti, per una durata massima di anni venti subordinatamente al verificarsi
delle condizioni di volta in volta ritenute necessarie, ai sensi di quanto
disposto dall'articolo 27, commi 3, 4 e 5, della legge regionale 4 febbraio
2002, n. 8 e compatibilmente con il limite imposto dall'art. 26, comma 4, della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 e successive modifiche ed integrazioni e
con la normativa vigente in materia di rispetto del patto di stabilità.
3. Gli oneri di ammortamento
dei mutui trovano copertura nello stanzia mento di cui all'UPB 1.2.04.09 dello
stato di previsione della spesa del bilancio pluriennale 2013-2015. Per gli
anni successivi al 2015 le rate di ammortamento trovano copertura nei bilanci
relativi.
4. I mutui autorizzati con
legge regionale negli anni precedenti e non perfezionati nel corso dei medesimi
anni possono essere stipulati, compatibilmente con la normativa vigente in
materia, nel corso dell'esercizio finanziario 2013.
Articolo 7
(Fondo di riserva per spese obbligatorie e d'ordine)
1. Il fondo di riserva per
spese obbligatorie e d'ordine, ai sensi dell'articolo 18 della legge regionale
4 febbraio 2002, n. 8, è iscritto nello stato di previsione della spesa all'UPB
8.2.01.01, ed è determinato per l'esercizio finanziario 2013 in euro
10.000.000,00.
2. Sono considerate
obbligatorie e d'ordine le spese specificate nell'elenco allegato al documento
tecnico che accompagna il bilancio di previsione annuale.
Articolo 8
(Fondo di riserva di cassa)
1. Il fondo di riserva di
cassa, ai sensi dell'articolo 20 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, è
iscritto nello stato di previsione della spesa all'UPB 8.2.01.03, ed è
determinato per l'esercizio finanziario 2013 in euro 700.000.000,00.
Articolo 9
(Quadro generale riassuntivo)
1. E' approvato il quadro
generale riassuntivo dell'entrata e della spesa del bilancio di competenza e di
cassa della Regione per l'anno finanziario 2013, annesso alla presente legge,
ai sensi all'articolo 14, comma 1, lettera a), della legge regionale 4 febbraio
2002, n. 8.
Articolo 10
(Classificazione dell'entrata e della spesa)
1. Le entrate della Regione
sono classificate secondo quanto previsto dall'articolo 11 della legge regionale
4 febbraio 2002, n. 8. Le categorie e le unità previsionali di base delle
entrate sono approvate nell'ordine e con la denominazione indicate nel relativo
stato di previsione (tabella A).
2. Le spese della Regione
sono classificate secondo quanto previsto dall'articolo 12 della legge
regionale 4 febbraio 2002, n. 8. Le aree di intervento, i livelli programmatici
di intervento, le funzioni obiettivo e le unità previsionali di base sono
approvati nell'ordine e con la denominazione indicati nel relativo stato di
previsione (tabella B).
Articolo 11
(Bilancio pluriennale)
1. E' approvato il bilancio
pluriennale della Regione per l'arco di tempo relativo agli anni 2013/2015
allegato al bilancio annuale, ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale 4
febbraio 2002, n. 8.
Articolo 12
(Autorizzazione alle variazioni al bilancio)
1. La Giunta regionale, nel
corso dell'esercizio finanziario 2013, è autorizzata ad effettuare variazioni
al bilancio di previsione in conformità alle disposizioni di cui all'articolo
23, comma 2, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
2. Le variazioni al bilancio
2013 sono altresì autorizzate con le modalità previste dalle disposizioni
adottate dalla Regione in attuazione dei principi contenuti nel decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118.
3. Gli Enti, le Aziende e le
Agenzie regionali sono autorizzati, ai sensi dell'articolo 57, comma 6, della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 ad effettuare variazioni ai rispettivi
bilanci nel corso dell'esercizio, nei casi previsti dal secondo comma
dell'articolo 23 della stessa legge, in quanto compatibili, e previa
comunicazione alle strutture regionali competenti.
Articolo 13
(Erogazione al Consiglio Regionale)
1. I fondi iscritti all'UPB
1.1.01.01 dello stato di previsione della spesa, pari ad euro 54.000.000,00,
sono messi a disposizione del bilancio del Consiglio Regionale.
Articolo 14
(Allegati del bilancio)
1. Sono approvati i seguenti
allegati:
- Allegato n. 1, concernente
l'elenco delle spese finanziate in tutto o in parte con la disponibilità
costituita dal saldo finanziario positivo (articolo 13, comma 2, della legge
regionale 4 febbraio 2002, n. 8);
- Allegato n. 2, concernente
il prospetto che mette a rapporto, per unità previsionale di base, gli stanziamenti
di competenza relativi alle entrate derivanti da assegnazioni statali e
comunitarie, con i correlati stanziamenti di competenza relativi alla spesa
(articolo 14, comma 1, lettera a), della legge regionale 4 febbraio 2002, n.
8);
- Allegato n. 3, concernente
l'elenco delle spese per investimento a carico del bilancio regionale da
finanziare con mutuo o con altre forme di indebitamento ai sensi degli articoli
26 e 27 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8;
- Allegato n. 4, contenente
la nota dimostrativa degli oneri ed impegni finanziari derivanti dalla
sottoscrizione di strumenti finanziari ai sensi dell'articolo 14, comma 2,
lettera d), della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
Articolo 15
(Pubblicazione)
1. La presente legge entra
in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino
Ufficiale della Regione.
“Il Consiglio regionale
della Calabria
premesso che:
seicento lavoratori “ex GDM”
si trovano in cassa integrazione;
il bando destinato ai
soggetti interessati all’acquisto dell’azienda scade il 21 dicembre, con la
possibilità che possano essere valutate le offerte pervenute successivamente a
questa data, purché più vantaggiose;
considerato che:
la Regione Calabria, ha il
dovere politico e morale di intervenire in questo momento di grave crisi
economica e occupazionale, cercando la soluzione più congeniale al problema in
oggetto;
Tutto ciò premesso e
considerato
Impegna
il Presidente della Giunta
regionale a trovare il soggetto/acquirente più affidabile che meglio possa
garantire il futuro lavorativo di tutti e seicento i lavoratori ex GDM (di cui
425 solo a Reggio Calabria) ed il mantenimento di 16 punti vendita”.
“Il Consiglio regionale
premesso che:
la Calabria è una regione
fortemente coinvolta dal triste e diffuso fenomeno dell'immigrazione, regolare
ed irregolare;
ormai da troppi anni, nel
periodo della raccolta degli agrumi, sia nella Piana di Sibari, che nella Piana
di Gioia Tauro, come in altri centri dove è preminente la coltivazione di
agrumi, si concentrano, dal mese di ottobre al mese di aprile, migliaia di
lavoratori stagionali provenienti dalle regioni africane e dall'Est europeo;
tale situazione, da una
parte, incentiva il fenomeno del “caporalato”, costringendo i lavoratori ad
accettare paghe irrisorie ed incarichi di lavoro al di fuori di ogni tutela sanitaria
e contributiva e in violazione dei normali contratti di lavoro collettivi, ma
ancora di più a far vivere questi nostri “fratelli” in condizioni assolutamente
disumane ed inaccettabili, in accampamenti di fortuna, con gravi carenze
igienico-sanitarie e senza alcun sostegno sociale;
nonostante i limitati
interventi promossi dagli EE.LL. e dalla Regione Calabria, dalle tante
Associazioni di volontariato presenti ed operanti sul territorio, nonché gli
aiuti disposti dalla Diocesi di Oppido-Palmi, la situazione negli anni non è
affatto migliorata. La crisi economica in atto, inoltre, non ha fatto altro che
determinare un aumento della concorrenza e del clima di conflittualità tra gli
stessi lavoratori stranieri, che sono costretti ad accettare paghe e condizioni
di lavoro sempre più dure, e i lavoratori italiani, che pagano così anche sulla
loro pelle le difficoltà e le conseguenze legate ad un diffuso regime di
sfruttamento presente sul mercato del lavoro;
in atto, migliaia di
lavoratori sono costretti a vivere in dimore di fortuna: baracche, tende, o
addirittura sotto i ponti, essendo assolutamente insufficienti le tendopoli
allestite con il contributo degli Enti Locali e della Regione Calabria. Si
tratta di aree che oggi, a causa del notevole sovraffollamento, e i rigori del
clima invernale, determinano gravi rischi igienico-sanitari per chi ci abita e
per le popolazioni residenti nel territorio. Proprio a causa di questa
intollerabile situazione, nei giorni scorsi, il Sindaco di San Ferdinando,
nella Piana di Gioia Tauro, è stato costretto a disporre lo sgombero immediato
e la bonifica di un accampamento di migranti sorto nell'area dell'Ex Asireg nel
territorio comunale;
tali fenomeni, purtroppo,
interessano non solo la Piana di Gioia Tauro, ma anche altri territori della
Calabria. E' di queste ore, infatti, un nuovo caso di difficoltà e disagio dei
migranti sfociato in rivolta, con l'occupazione di un tratto della SS18 nel
Comune di Amantea che ha impedito il transito su detta arteria, e la contestuale
occupazione della locale stazione ferroviaria;
tale rivolta rappresenta un
nuovo preoccupante segnale dell'esistenza di una autentica “polveriera sociale”
pronta ad esplodere, cui gli Enti Locali e la Regione Calabria possono fare
poco non solo per le difficoltà finanziarie, ma soprattutto per le difficoltà
ad operare in un settore così delicato in assenza di competenze istituzionali;
nonostante numerosi incontri tenutisi nella Prefettura di
Reggio Calabria tra il Sig. Prefetto ed il Comitato dei Sindaci della Piana di
Gioia Tauro, decisamente impegnati ad affrontare e risolvere il problema,
ancora oggi il Sig. Prefetto continua a sostenere la propria impossibilità a
poter garantire interventi concreti e risolutivi, poiché dalle competenti sedi
del Governo nazionale non arriva alcuna concreta risposta alle pressanti
sollecitazioni inoltrate dagli uffici prefettizi. Il Governo nelle sue diverse
articolazioni di competenza manifesta, infatti, incuranza, insensibilità e
negligenza rispetto agli sviluppi negativi ed alle ripercussioni che potrebbero
avere le tensioni sociali sul territorio.
Impegna
il Presidente della Giunta
regionale, Giuseppe Scopelliti a sollecitare il Presidente del Consiglio dei
Ministri ed i Ministri competenti in materia, nonché il Prefetto di Reggio
Calabria, affinché nel prendere atto della situazione allarmante determinatasi
in Calabria, decretino lo Stato di Emergenza, attraverso il quale poter attuare
interventi immediati e straordinari, utili non solo a risolvere gli urgenti ed
indifferibili problemi igienico-sanitari e sociali in atto, ma anche per
disinnescare eventuali tensioni sociali che rischierebbero di coinvolgere
l'intero territorio calabrese;
a richiedere al Governo
tutto il supporto necessario per mettere in campo progetti a medio e lungo
termine risolutivi per evitare il ripetersi, per i prossimi anni, di simili,
drammatiche situazioni”.
“Il Consiglio regionale
premesso che:
i vertici dell’Anas e del
Consiglio dei Lavori pubblici, nel progettare l’ampliamento dell’autostrada A3
Salerno – Reggio Calabria, non hanno previsto la realizzazione dello svincolo
autostradale uscita Bagnara Calabra – Sant’Eufemia d’Aspromonte;
nonostante i numerosi
interventi delle istituzioni coinvolte e nonostante l’Anas S.p.A. si sia
dichiarata più volte disponibile a trovare soluzioni alla questione, in atto
non emerge una concreta volontà di ripristinare lo svincolo di cui sopra;
considerato che:
lo svincolo autostradale è
di fondamentale importanza per la comunità del territorio di riferimento in
quanto costituisce una strategica via d’accesso per il comprensorio
aspromontano;
la nuova struttura viaria
inciderà pesantemente sul tessuto sociale, in considerazione del fatto che lo
snodo autostradale de quo è di fondamentale importanza per consentire ai cittadini,
in caso di urgenza, di raggiungere più celermente le strutture sanitarie ed i
centri di primo soccorso;
dalla soppressione dello
svincolo deriva la penalizzazione di un’area che ricopre un ruolo strategico
per lo sviluppo socio economico della provincia di Reggio Calabria. Infatti, le
attività commerciali della zona industriale di Bagnara – Sant’Eufemia
d’Aspromonte e le attività agricole hanno già subìto i riflessi negativi
derivanti dalla difficoltà di raggiungere i territori interessati. Lo sviluppo
dei territori e delle attività in oggetto erano infatti fortemente collegati
all’essere prospicienti al preesistente snodo autostradale;
in conseguenza di quanto
rappresentato al punto precedente, appaiono inevitabili le ripercussioni
negative sui livelli occupazionali;
dalla soppressione dello
svincolo discenderanno effetti negativi sullo sviluppo turistico e culturale
dell’intero territorio in quanto lo svincolo preesistente rappresentava la
porta principale per raggiungere il Parco nazionale dell’Aspromonte, nonché
numerose località turistiche montane fra le quali, a titolo meramente
esemplificativo, si può menzionare Gambarie d’Aspromonte;
le comunità locali e gli
imprenditori della zona hanno intrapreso manifestazioni di protesta ed hanno
costituito un comitato spontaneo per opporsi alla chiusura dello svincolo
autostradale, al fine di sostenere le istituzioni che si sono impegnate per
ottenere un concreto riscontro positivo da parte dell’Anas S.p.A.;
Per quanto sopra
Impegna
il Presidente della Giunta
regionale, onorevole Giuseppe Scopelliti,
a farsi ulteriormente promotore presso l’Anas S.p.A., nella persona del
Presidente Dott. Pietro Ciucci, affinché venga intrapresa ogni azione utile ad
ottenere il ripristino dello svincolo autostradale uscita Bagnara Calabra-
Sant’Eufemia d’Aspromonte sulla A3 Salerno – Reggio Calabria”.
“Il Consiglio regionale
preso atto che:
si apprende l’intendimento
della compagnia Alitalia di procedere alla revisione del piano industriale
nella parte relativa ai collegamenti con l’Aeroporto dello Stretto in maniera
asettica e fortemente penalizzante per un territorio, qual è quello Calabrese,
e reggino in particolare;
considerato che:
l’aeroporto “Tito Minniti” è
l’unica struttura operativa di collegamento per tutta l’area dello Stretto,
cosiddetta area metropolitana di oltre un milione di abitanti e che scelte
aziendali sembrano, come sempre, essere scollegate dalla realtà e dettate da
soggetti che non tengono conto né della posizione geografica, né delle
condizioni penalizzanti dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria e del forte
decurtamento patito dei treni a lunga percorrenza da parte di Trenitalia;
proprio perché siamo in un
contesto così isolato per scelte discutibili e situazioni di lavori pubblici in
corso, l’unico vettore cioè Alitalia che il privilegio nei fatti, di operare in
regime di quasi monopolio ed in una struttura Aeroportuale che a maggio 2012
registrava un significativo incremento di passeggeri (+22,45% derivante dal
raffronto tra gli attuali 47.542 passeggeri rispetto ad dato dell’anno scorso
che presentava invece 38.825 passeggeri del maggio 2011), non può illogicamente
assumere decisioni così penalizzanti per il territorio reggino;
il Governo deve intervenire
per rendere efficace ed effettivo il servizio di trasporto aereo tra l’Area
Metropolitana dello Stretto ed il resto del paese;
sarebbe opportuno
coinvolgere le istituzioni della città di Messina in particolare la Provincia
di Messina per sensibilizzare congiuntamente gli organi competenti;
Tutto ciò premesso e visti
gli atti che si richiamano
Impegna
la Giunta regionale a
sensibilizzare il Governo per intervenire ed opporsi alla revisione del piano
industriale di Alitalia, al fine di rendere efficace ed effettivo il servizio
di trasporto aereo tra l’Area Metropolitana dello Stretto ed il resto del Paese;
a convocare un tavolo
istituzionale Regione Calabria – Provincia di R.C. – Provincia di Messina per
la concertazione di ogni iniziativa utile ed opportuna al fine di verificare le
modalità attraverso le quali impedire la revisione del piano industriale di
Alitalia nella parte relativa ai collegamenti con l’Aeroporto dello Stretto in
maniera asettica e fortemente penalizzante per il territorio dell’area
metropolitana dello Stretto”.
“Il Consiglio regionale
premesso che:
sei compagnie petrolifere
vogliono trivellare il mare Jonio: Shell, Apennine E., Northem, Enel L., Eni,
Nautical P.;
i Comuni particolarmente e
maggiormente interessati sono lucani, pugliesi e calabresi;
la fascia riguardante la
costa calabrese si estende da Rocca Imperiale a Calopezzati;
sono già pervenute presso i
Comuni lucani istanze di V.I.A., datate 15/11/2012, con cui si comunica l’avvio
di valutazione ambientale ai sensi dell’art. 23 DLGS 152/2006 aventi ad oggetto
i permessi di ricerca di idrocarburi e gassosi in mare;
le aree dei Comuni calabresi
interessate dai permessi sono rispettivamente:
Istanza denominata “d 73
F.R. – SH” – Shell – di estensione di circa 730,4 Kmq – area marina “Ionio
settentrionale”, potenzialmente interferente con la zona protetta “Alto Ionio
Cosentino”, codice IT 93103304 ZPS, atto istitutivo 200505;
Istanza denominata “d 74
F.R. – SH” – Shell – di estensione di circa 617,8 Kmq – area marina “Ionio
settentrionale”, potenzialmente interferente con le zone SIC, codice IT
9310048-53, istituzione 199509, denominate “Fondali Crosia – Pietrapaola –
Cariati – Secca di Amendolara”;
Istanza denominata “d 150
D.R. – CS” – Apennine Energy srl – di estensione di circa 63,12 Kmq, dal Comune
di Villapiana al Comune di Rossano Calabro partendo dalla battigia;
tali permessi sono già
richiesti e/o in corso per la seguente area:
D 63 F.R. – N.P. Northem
Petroleum – di estensione di circa 724 Kmq – dal Comune di Rossano Calabro al
Comune di Cirò Marina – partendo dalla battigia;
i permessi di ricerca
mineraria in mare causeranno inquinamento tale da produrre l’80% di moria di
pesci entro 5 chilometri dall’area in cui si sparano onde d’aria con l’air-gun
(onde d’urto); in fase di trivellazione i rischi per l’ambiente e la catena
alimentare sono dovuti all’uso di sostanze tossiche, a possibili perdite di
idrocarburi e a fenomeni di subsidenza; inoltre potrebbe registrarsi un
pericoloso abbassamento del suolo terrestre con relative alluvioni ed erosioni
che l’area ionica cosentina già da decenni subisce.
Questo disastro ambientale
assesterebbe un ulteriore colpo alla già debole economia dei luoghi che si
regge sul turismo, la pesca, l’agroalimentare, gli investimenti immobiliari e
turistici e con grave danno ai livelli occupazionali, e infine causerebbe la
distruzione della fauna e della flora marina nonché della tradizione e
dell’identità di un pezzo di Calabria;
Impegna
il Presidente della Giunta
regionale e l’Assessore regionale all’Ambiente a volere adottare ogni
iniziativa idonea ed opportuna ad evitare tale scempio ambientale nell’intero
Mare Ionio e soprattutto nella fascia costiera che si estende da Rocca
Imperiale a Cariati;
a volere richiedere
urgentemente la convocazione di un tavolo di confronto con il Governo Centrale
e/o il Ministero dell’economia – Attività Produttive su tale nefasta
prospettiva e sulla necessità di respingere decisamente le richieste delle
multinazionali del petrolio”.