IX LEGISLATURA

RESOCONTO INTEGRALE

4.

Seduta di lunedì 31 maggio 2010

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO

E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLO’

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

La seduta inizia alle 12,10

PRESIDENTE

La seduta è aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.

Alfonso DATTOLO, Segretario Questore f.f.

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni

Alfonso DATTOLO, Segretario Questore f.f.

Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Morelli. Ne ha facoltà.

Francesco MORELLI

Grazie, Presidente. La città di Reggio Calabria e la Calabria intera in questi giorni sono teatro, purtroppo, di un clima di inquietanti minacce ed intimidazioni.

Mi riferisco in particolare a ciò che è successo pochi giorni or sono al Procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, dottor Pignatone, e ad alcuni magistrati che operano in Calabria per contrastare la lotta alla mafia e al malaffare.

Chiedo, pertanto, l’inserimento all’ordine del giorno di una mozione testé presentata.

(Interruzione)

PRESIDENTE

Può continuare, onorevole Morelli. Ne ha facoltà.

Francesco MORELLI

Signor Presidente, mi ripeto per lei.

Dicevo che la Calabria - e la città di Reggio Calabria in particolare - in questi ultimi giorni è stata oggetto di particolare attenzione da parte di organizzazioni criminali poiché lo stesso Procuratore capo della Repubblica, dottor Pignatone, ed alcuni valenti magistrati hanno ricevuto lettere intimidatorie e proiettili.

Pertanto, chiedo l’inserimento all’ordine del giorno di una mozione che le presento.

PRESIDENTE

L’ha già preparata, onorevole Morelli?

Francesco MORELLI

Sì, signor Presidente.

PRESIDENTE

Provvediamo a fare le fotocopie, allora, così la distribuiremo ai consiglieri.

Francesco MORELLI

Considerata la particolare situazione, il momento, ne chiederei l’inserimento odierno all’ordine del giorno. Grazie.

PRESIDENTE

Non ci sono interventi, quindi, possiamo votare l’inserimento all’ordine del giorno della proposta dell’onorevole Morelli.

(Il Consiglio approva)

La mozione è inserita all’ordine del giorno all’unanimità.

Giuseppe BOVA

Vorremmo leggere la mozione, signor Presidente, perché immagino che l’onorevole Morelli faccia proposte per rafforzare l’attività investigativa, per intercettare…

PRESIDENTE

Onorevole Bova, mi scusi…

Giuseppe BOVA

No, siccome sembrava che la volesse illustrare…

PRESIDENTE

Onorevole Bova, lei chiede di intervenire? Le do la parola. Avviamo un dibattito ordinato in Aula.

Prego, onorevole Bova, ha facoltà di parlare.

Giuseppe BOVA

Ho chiesto di intervenire perché vorremmo avere la copia della mozione. Immagino che oltre ai sentimenti di solidarietà, il nostro collega proponga delle iniziative che rafforzino le potenzialità investigative della magistratura, intercettazioni e quant’altro. O no?

Francesco MORELLI

Presidente, è una mozione che attiene nello specifico al contrasto all’attività criminale ed alla lotta al malaffare e alla mafia. Vi sono anche delle iniziative attinenti, non in modo esaustivo ma esemplificativo.

Comunque, le copie stanno per essere fatte ed il Presidente Bova potrà sicuramente integrarle per apportare tutti i contributi ritenuti utili ed opportuni. Grazie.

PRESIDENTE

Bene. Proseguiamo con l’ordine del giorno.

Riduzione costi della politica

PRESIDENTE

Al primo punto all’ordine del giorno c’è la questione che riguarda la riduzione dei costi della politica.

Prima di dare la parola al Presidente della Giunta, volevo comunicare all’Aula che l’Ufficio di Presidenza ha approvato, nei giorni scorsi, una delibera che è stata sottoposta anche all’esame della Conferenza dei capigruppo.

In questa delibera, sostanzialmente, è prevista una riduzione della spesa in riferimento alle indennità accessorie spettanti ai consiglieri regionali ed al finanziamento dei gruppi regionali.

L’Ufficio di Presidenza, alla unanimità, ha deliberato di ridurre del 10 per cento le spese per il finanziamento ed il funzionamento dei gruppi consiliari e del 25 per cento gli accessi dei consiglieri regionali, passando da un numero di 20 accessi a 15.

Queste economie di spesa, pari a circa 1 milione 250 mila euro, saranno destinate al finanziamento della legge n. 1 del 2004 che è la legge delle politiche regionali sulla famiglia.

E’ un primo passo importante che dà seguito anche alla norma, approvata nella prima seduta di Consiglio regionale, sull’istituto della supplenza degli assessori. Sostanzialmente anche con quella norma si è provveduto ad un taglio dei costi ed al contenimento della spesa.

Questa delibera fa seguito, ancora, anche all’ultimo provvedimento di legge che il precedente Consiglio regionale ha approvato all’unanimità riguardante il finanziamento e la composizione delle strutture speciali.

Dovranno essere inseriti nelle strutture speciali, dipendenti del Consiglio regionale. Peraltro, oggi abbiamo augurato buon lavoro ai nuovi assunti del Consiglio regionale che prenderanno servizio da domani, 1° giugno.

Ho voluto, in via preliminare, rendere edotti i consiglieri regionali di questo provvedimento che l’Ufficio di Presidenza ha assunto e che, di fatto, dà avvio alla discussione del punto oggi all’ordine del giorno, cioè la riduzione dei costi della politica.

Questo provvedimento che abbiamo approvato, entrerà in vigore dal prossimo mese, dal 1° di giugno, e va nella direzione del contenimento dei costi.

Darei la parola al Presidente della Giunta, onorevole Scopelliti per il suo intervento.

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

Intervengo, cari colleghi, per ringraziare il Presidente e l’Ufficio di Presidenza per aver recepito la proposta che era emersa nella seduta precedente,  in cui chiedevo, appunto, di mettere in campo un impegno straordinario da parte di tutti noi per realizzare una serie di tagli ai costi della politica. Mi sembrava opportuno e necessario visto il momento particolare che si vive e visto anche l’indirizzo che noi abbiamo assunto fin dall’inizio di questa nuova esperienza regionale.

Credo che la Conferenza dei capigruppo si sia indirizzata su una serie di interventi che sono stati recepiti dall’Ufficio di Presidenza; fermo restando che agli annunci fatti dal Presidente Talarico aggiungerei anche un elemento importante: questi tagli sono visti anche in prospettiva perché sono per 5 anni.

C’è, quindi, un impegno su base quinquennale e siamo in attesa tutti, perché c’è la certezza fondata che ulteriori tagli arriveranno ed andranno ad incidere anche sulle indennità dei consiglieri regionali, della Giunta e del Consiglio, rispetto all’andamento e all’indirizzo che il Governo nazionale ha assunto.

Da una parte, quindi, andiamo ad incidere su un versante con i tagli ai costi della politica che abbiamo fortemente voluto e dall’altra si va ad incidere su un progetto, un percorso che nasce a livello nazionale e che, quindi, è espressione di una direttiva e di una norma che sarà quella nazionale.

Farei anche un’altra riflessione perché noi stiamo, Presidente…

(Interruzione)

Ha ragione l’onorevole Principe…

(Interruzione)

Abolendo  le automobili in dotazione della Giunta ogni 15 giorni vanno in riparazione, stranamente. Abbiamo chiesto di vendere una macchina perché ne basta una sola . E’ un malcostume che esiste.

Dicevo, Presidente, che secondo me bisogna guardare questa scelta in prospettiva.

L’ intervento mirato da parte del governo sarà un ulteriore altro taglio ai costi della politica.

Stiamo anche elaborando un percorso legato agli ulteriori tagli all’interno delle strutture, cominciando dai direttori generali.

E’ un provvedimento che stiamo valutando ma che, ovviamente, impegnerà non soltanto la Giunta ma anche il Consiglio regionale. Auspico,quindi, che ci sia anche su questo versante un percorso comune.

Abbiamo ipotizzato – ma questo è ovviamente prematuro – una rivisitazione di tutti gli enti che ci sono all’interno della Regione, esaminandone in particolare alcuni che, a mio giudizio, non hanno una grande funzione strategica e non sono funzionali agli obiettivi che si propone una politica innovativa.

Anche su questo, se non provvederà il Governo nazionale, andremo a studiare una serie di interventi - ma c’è bisogno di tempo - per ipotizzare un cammino diverso e dare risposte rispetto ad enti che non hanno una funzione strategica e che, quindi, non sono funzionali ad un progetto di sviluppo e di crescita della Regione.

Questo sarà un altro tema che nelle prossime settimane andremo a verificare.

Credo, inoltre, che sia opportuno, Presidente, - se l’Aula lo riterrà - inserire all’ordine del giorno la proposta che lei ha poc’anzi citato ed anche il provvedimento che la Giunta ha deliberato nei giorni scorsi relativamente ad una serie di provvedimenti assunti nell’ultimo bilancio della Regione. Riteniamo siano provvedimenti prettamente clientelari o – meglio ancora – finanziamenti distribuiti a pioggia su tutta la regione per un totale di 4 milioni di euro. Se l’Aula non riterrà di voler inserire all’ordine del giorno questo provvedimento, Presidente, la invito nei tempi previsti dalle procedure a prevederne l’inserimento al primo punto all’ordine del giorno della prossima seduta utile.

Tra l’altro vorrei aggiungere, caro Presidente, che non c’è uno straccio di documento della Commissione competente, non ci sono domande, non ci sono richieste. Non c’è un verbale da cui si evinca in maniera chiara la proposta che il Consiglio ha approvato.

Siamo di fronte ad un provvedimento – in piena campagna elettorale – per il quale sono state beneficiate varie associazioni. Ad esempio compare, bellissima, un’associazione che fa del moralismo nella città di Reggio Calabria come l’associazione “Ethos” che riceve un contributo di 8 mila euro. Non sappiamo a che cosa siano serviti o a cosa dovevano servire quei fondi.

Dico questa per esempio e per testimoniare che questa è una stagione – a mio giudizio – a cui bisogna mettere la parola fine. Possono gli esecutivi e le assemblee elargire finanziamenti e contributi a sostegno ed a supporto di azioni mirate, cioè di azioni tese a dare ai territori, comunque, una visibilità; a promuovere iniziative di un certo spessore quando ci sono eventi ed iniziative che hanno una ricaduta funzionale alla crescita ed allo sviluppo della nostra comunità.

Credo che questo sia un provvedimento, indipendentemente dal fatto che appartenga alla precedente consiliatura, che qualifica l’azione di un’amministrazione.

Penso che anziché devolvere quattro milioni di euro – e qui adesso avevo un malloppo, un libriccino così di circa 400-600 finanziamenti sul territorio regionale –, sia più corretto metterli a disposizione della legge regionale sulla famiglia, consentendoci di operare un’azione mirata rispetto ad un provvedimento del 2004 che non ha avuto, purtroppo, seguito in un momento particolare come quello che vive oggi la Calabria e l’intero territorio nazionale. Credo che sia una scelta di buonsenso, una scelta di qualità, una scelta di inversione di tendenza, mirata a dare il segnale forte che un intero Consiglio regionale in questa particolare fase fa una scelta chiara, una scelta di prospettiva e una scelta di futuro.

La invito, caro Presidente, se ci sono le condizioni, ad interpellare i colleghi consiglieri per procedere su questo versante, altrimenti di mettere all’ordine del giorno della prossima seduta questo provvedimento.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Chiappetta. Ne ha facoltà.

Gianpaolo CHIAPPETTA

Grazie, Presidente, onorevoli colleghi, parto in queste mie brevi considerazioni dalla fine, da quella che è stata la proposta del Presidente della Giunta regionale, onorevole Scopelliti, rispetto alla necessità di dare un ulteriore segnale di buonsenso ad inizio legislatura, per come l’ha definito il Presidente Scopelliti stesso.

Una iniziativa di qualità, finalizzata a creare condizioni di quella che io definisco la vivibilità democratica nel territorio calabrese.

Per quel che mi riguarda – parlo, naturalmente, a livello personale – esprimo il più convinto parere favorevole rispetto all’introduzione all’ordine del giorno - già sin da questa prima seduta del Consiglio regionale - del provvedimento, finalizzandolo - così per come ha detto il Presidente Scopelliti - a corroborare ulteriormente una politica delle famiglie, soprattutto in una fase difficile qual è quella che attraversiamo, rispetto alla quale nessuno non solo non deve tirarsi indietro, ma ognuno di noi deve assumere piena consapevolezza rispetto alla capacità di incidere sul tessuto sociale di questo nostro territorio.

Ritorno, Presidente, a quello che è il primo punto all’ordine del giorno dei lavori del Consiglio e  rispetto anche ad una sorta di dichiarazione di intenti che c’era stata in precedenza e che trova una sorta di fondamento in questo punto all’ordine del giorno, qualche considerazione prendendo spunto dal contenuto della proposta, vorrei esplicitarla. Anche perché, non essendo intervenuto in occasione dell’ultima riunione del Consiglio regionale, allorquando si è discusso delle linee programmatiche dell’amministrazione Scopelliti, approfitto per effettuare qualche brevissima riflessione.

Brevemente, plaudo ed esprimo apprezzamento rispetto a quella che è la proposta di cui stiamo discutendo: il taglio degli appannaggi, che – ripeto – segna una inversione di rotta significativa e rilevante anche rispetto a quel che è accaduto nel passato. Proposta, fra l’altro, prodromica a quella che scaturirà dal provvedimento già all’ordine del giorno del Parlamento italiano e che, a cascata, produrrà anche degli effetti così come preannunciato dal Presidente Scopelliti.

Io credo e sono convinto che sia importante, Presidente - e non in termini di liquidità perché naturalmente non parliamo di grosse cifre -, la proposta che stiamo discutendo; come un vero e proprio apripista di una mentalità nuova, diversa ed innovativa, perché non vi è dubbio che da parte – io sono convinto – dell’intero Consiglio regionale e non della sola maggioranza, sia ormai maturata la consapevolezza della necessità di disboscare la giungla delle spese anche burocratiche, partendo da qui per rifare una sorta di architettura morale della nostra Regione.

Ecco perché, l’ho detto un attimo fa, non è tanto la consistenza dei risparmi - che servono comunque anche a creare condizioni diverse, anche rispetto ad un settore importante e trascurato in passato, qual è quello della politica della famiglia -, ma, soprattutto, credo sia una esigenza perché viene introdotta oggi in Consiglio regionale una necessità, che - sono convinto, non viene solo da parte del Presidente Scopelliti o del suo Esecutivo o da parte della maggioranza che lo sorregge, ma credo e anzi ne sono certo -, non può che essere appannaggio dell’intero Consiglio regionale.

Allora qual è la necessità? Quella di coniugare il rigore con l’equità e con il sostegno allo sviluppo.

Allora, utilizziamo questo momento di confronto - qual è quello del quale stiamo parlando in questo momento - per tagliare i costi della politica, ripeto, non in maniera significativamente rilevante - come ho detto prima e per come credo sia opinione di tutti-, ma soprattutto per dare un segnale importante che va nella direzione auspicata, chiedendo a tutti i cittadini della Calabria, in aderenza a quel che sta accadendo anche a livello di Paese, dei sacrifici che non possono non essere compensati anche da quelli che, in prima istanza, l’intero Consiglio regionale fa.

Anche per la destinazione, io esprimo un apprezzamento ed un plauso, naturalmente, non solo a chi ha voluto questo provvedimento, quindi alla maggioranza che governa la Regione Calabria, ma, sono convinto, anche alla minoranza in questo momento presente in Consiglio regionale.

Perché, vedete, la destinazione di queste cifre in favore di una politica della famiglia non solo va nel solco di una direzione auspicata e di una strada che viene tracciata, ma credo ci sia anche convergenza rispetto a quella che è stata definita di recente per la sessantunesima Assemblea dei Vescovi da parte del Presidente della conferenza italiana, Cardinal Bagnasco.

Perché che ha detto il cardinale Bagnasco? L’ho evidenziato e scritto per evitare che possa dimenticare rispetto a quello che è stato il suo pensiero.

Ha detto che di fronte ad una crisi epocale sorprendentemente tenace, serve un impegno comune di ogni parte politica.

Soprattutto occorre affrontare efficacemente l’emergenza lavoro attivandosi – ed è qui il senso della proposta che noi stiamo accingendoci ad approvare – per una politica della famiglia in Calabria senza la quale il Paese andrà incontro ad un lento suicidio demografico.

Ecco, allora, l’auspicio da parte del sottoscritto – l’ho formulato anche prima, rispetto ai colleghi della minoranza - che maggioranza e minoranza si assumano delle responsabilità, pur nella diversità dei ruoli stabiliti dal corpo elettorale, di fronte alle evidenti difficoltà che in questo momento la Regione Calabria attraversa. Vedete, giusto perché la campagna elettorale è finita, dobbiamo dirci le cose per come sono, non sono difficoltà risalenti agli ultimi 5-10 anni, ma storiche, ataviche, che le diverse amministrazioni hanno ereditato anche dalle precedenti amministrazioni.

Dicevo che di fronte alle evidenti difficoltà, non v’è dubbio che ognuno di noi nella pienezza del ruolo e della funzione, ma soprattutto dello status giuridico di cittadino calabrese, non può non assumersi la responsabilità di rendere possibile – ed io questo lo auspico – l’apertura anche di un clima politico nuovo. Questa esortazione, questo messaggio viene indirizzato anche alle minoranze.

Vedete, un clima politico nuovo, non all’insegna di una politica fatta di inciuci o di trasversalismi, ma, al contrario, fondata su un confronto costruttivo sui principali provvedimenti per il superamento delle emergenze e sulle riforme.

Anche perché ha detto bene il Presidente Scopelliti - non più tardi di qualche attimo fa nel corso del suo intervento, che è stato corroborativo dell’intervento del Presidente Talarico – sono in fase di elaborazione altri percorsi similari; è in fase di rivisitazione anche tutto ciò che attiene una rimodulazione degli enti, delle società partecipate dalla Regione Calabria.

Io sono convinto che questa, credo, sia veramente la politica del fare.

Oggi fra lacci, lacciuoli, vincoli, impedimenti di vario genere e accordi si fa di tutto pur di non far niente.

Ecco perché le riforme in tale contesto non solo sono assolutamente necessarie, ma anche urgenti e condivisibili, soprattutto in un’epoca qual è quella in cui viviamo, in cui la velocità e l’intensità dei cambiamenti economici richiede – caro Presidente Scopelliti – un’analoga rapidità ed un’analoga capacità decisionale.

Qui viene tirata in ballo, Presidente Talarico e onorevoli colleghi, la responsabilità delle classi dirigenti.

Vedete, dove si parla di classi dirigenti non ci si può limitare ad evidenziare solo la classe politica, ma non può non considerarsi l’accezione più ampia possibile del termine, intendendosi tutti coloro che concorrono e contribuiscono alla formazione di una cultura, la classe dirigente politica, sociale, imprenditoriale.

La responsabilità delle classi dirigenti deve emergere con forza dovendo sentire ed operare come forza trainante, facendo recuperare forza e dignità alla politica che mai come in questo momento ha bisogno di posizioni ideali, di progetti, di visioni e di contenuti.

Ecco perché, Presidente Scopelliti, l’auspicio che faccio a lei nella sua qualità di massimo rappresentante della Regione Calabria è soprattutto di creare le condizioni non solo affinché si apra una nuova fase, qual è quella che lei ha avviato e che io definisco la vivibilità democratica in Calabria, ma anche in occasione dei prossimi appuntamenti.

Mi riferisco, soprattutto, alla prossima legge finanziaria, Presidente, che si spera possa arrivare in Aula per essere discussa ed approvata entro i termini previsti, così per come non è accaduto quasi mai o, addirittura, mai in passato. Varare cioè, Presidente, la prossima finanziaria in chiave etica contro l’uso distorto del denaro pubblico, anche in vista delle prossime sfide federalistiche.

Solo per un attimo - perché ho avuto modo di leggere nei giornali qualche giorno fa – faccio mio l’appello che ha fatto l’assessore al bilancio e alla programmazione economica, Mancini, a proposito, giustamente, della necessità di recuperare, ritardi, omissioni e negligenze del passato anche in previsione ormai della operatività nelle altre Regioni – e quindi anche nella Regione Calabria – del federalismo demaniale, rispetto anche ai dati che lei ha evidenziato e che io ho riportato.

Un patrimonio scomparso, ha usato questa espressione. Ha parlato di 2 miliardi e mezzo di proprietà immobiliari inventariate per soli 100 milioni.

Ecco perché, assessore Mancini, sicuramente la sosterremo in questo suo progetto. Sosterremo il Presidente Scopelliti in questo progetto di valorizzazione non solo dei beni che deve essere prodromico a tutto il resto, ma per creare condizioni diverse in questa Calabria, facendo recuperare anche al Consiglio regionale – cosa che probabilmente non c’è stata in passato e per la quale da parte mia non può che esserci auspicio – la dignità di massima Assemblea legislativa. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Bova. Ne ha facoltà.

Giuseppe BOVA

Credo, signor Presidente e consiglieri, che su questo punto del taglio dei costi possiamo chiuderla rapidamente.

Personalmente, avevo anticipato un orientamento nel dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del Presidente della Giunta ed abbiamo confermato lo stesso orientamento positivo nella Conferenza dei gruppi.

All’onorevole Chiappetta voglio dire con molta semplicità una cosa. Se lui enfatizza tanto un taglio di 1 milione 250 mila euro, credo che non possa dimenticare un taglio 10 volte più grande che abbiamo operato, tutti assieme, nella passata legislatura.

(Interruzione)

Si fermi, lo dico per due ragioni.

(Interruzione)

Io faccio delle affermazioni, poi parlo degli atti, sin dall’inizio della legislatura.

Lo dico perché in questo Consiglio proprio questo argomento non si può agitare come una scimitarra perché è un argomento privo di fondamento e perché sanno i colleghi che anche su questa questione del taglio degli accessi, io personalmente, l’ho posto più volte alla Conferenza dei gruppi e, per un rapporto con i gruppi di minoranza, su questo punto non ho forzato.

Quindi usiamo un tema, ma sobrio come merita la Calabria ed il nostro Paese, anche perché purtroppo lo dico non perché non ho ritenuto giusto o non ritengo giusto quel che abbiamo fatto e quel che continuiamo a fare, ma purtroppo tutto questo si rivela poi drammaticamente insufficiente rispetto ai problemi che stiamo affrontando.

Quindi rapidamente votiamo, votiamo con serietà ma chiudiamola con gli spot.

Purtroppo, in generale, il nostro Paese ha la situazione che ha, anche il lessico del Presidente del Consiglio dei Ministri non è quello di qualche mese fa. Miracoli in giro non se ne vedono e al di là dell’attenzione con cui ancora oggi – magari sarà distratto - il collega Chiappetta sottolinea la parola chiave “federalismo”, tutte queste virtù salvifiche non poteva e non può averle il federalismo rispetto alla nostra realtà.

Stiamo con i piedi per terra. E’ giusto che chi ha di più, non con gli enunciati ma con la pratica, dia di più; ma riteniamo e facciamo un confronto e da questo punto di vista ciascuno ha la propria responsabilità su temi che, mi auguro, in qualche maniera consentano di correggere il verso delle cose nella nostra Regione.

Ad esempio, mi dispiace non aver potuto ascoltare la conferenza stampa, credo che ci sia stata, l’aveva annunciato stamattina attraverso i giornali l’assessore Capua, perché lì – ed io l’avevo sottolineato nell’intervento del Presidente della Regione – c’è uno dei punti su cui in qualche maniera, fermo restando che non è questo livello che crea lo sviluppo ma lo può stimolare, ci possono essere politiche pubbliche, politiche regionali che, rispetto ai sistemi locali a partire da Gioia Tauro possano in qualche maniera incidere e fare in modo, certo non da soli, che il verso cambi.

Io capisco che quando ci sono provvedimenti iniqui, ingiusti ed inaccettabili tutti noi, a partire dal Presidente della Regione, ci si pronunci, mi riferisco alla vicenda e alla questione del pedaggio sulla A3.

Ma rimane un dato inoppugnabile: in assenza di una politica adeguata, seria e coerente sulle grandi infrastrutture è difficile che un territorio isolato come il nostro decolli e vada da qualche altro posto.

Perché sto ripetendo tutto ciò? Per sottolineare le cose come stanno e per dire che abbiamo bisogno in tempi brevi di proposte e di progetti che ci consentano di non continuare con l’atteggiamento degli spot.

Sono molto interessato ad ascoltare proposte che, come dire, modificano in senso strutturale l’utilizzo della quota di spese che noi abbiamo. In qualche maniera una riforma vera del bilancio della Regione, di vedere come si assumono priorità, come si destinano risorse pubbliche, come in qualche maniera, al di là degli enunciati su cui tutti siamo bravi si dia un sostegno a quell’impresa, a quell’attività, a quelle azioni che possono non solo essere meritevoli di finanziamento ma che contribuiscono a costruire quello che noi chiamiamo il bene comune, politiche di sviluppo ecc.

E dentro questo, è di estremo interesse vedere come si interviene sugli enti, sui carrozzoni e su tutto il resto in maniera che una buona volta – per lo meno gradualmente – su alcune questioni noi possiamo dire di aver cambiato registro.

Capisco e non voglio far propaganda che queste cose, purtroppo, non le decidono solo le elezioni perché queste sanciscono giustamente e democraticamente chi ha vinto, ma dentro il voto – lo ripetevo l’altra volta, anche nel voto che assegna una grande vittoria ad una delle coalizioni – a volte ci sono interessi che sono opposti.

Voglio dire che una minoranza avveduta come quella di cui mi sento di far parte può essere decisiva nel momento in cui si esce da quel terreno e si sottolineano attraverso leggi, provvedimenti ed atti politiche pubbliche in cui si sceglie di andare in una direzione.

Non sottovalutatelo questo rispetto alle resistenze che abbiamo sempre avuto in Calabria. Se questo è, un atteggiamento da parte di tutti più rigoroso non è tanto e solo una richiesta ma è anche bisogno di un confronto che avvenga su posizioni che hanno pari dignità.

Proprio per questo nel momento in cui sottolineo ed approvo provvedimenti di taglio, faccio una osservazione formale e sostanziale alla richiesta che fa il Presidente della Giunta sulla base di una delibera di Giunta, circa  una delibera assunta dal Consiglio regionale precedente.

Non la condivido in linea di principio, è un atto che non ha precedenti, non è un atto della precedente Giunta. Ricordo ai colleghi che quell’atto non è nato dal nulla ma è stato concordato con i gruppi di minoranza ed in quell’atto ci sono certo scelte che non è che contribuiscono allo sviluppo ma non è vero e non è giusto fare di tutta l’erba un fascio e dire tout court e così via.

E come se io, Presidente della Regione, volessi andare con un volo verso il passato al periodo in cui lei, onorevole Scopelliti,  era Presidente del Consiglio.

Io questo mestiere non lo voglio fare e non l’ho mai fatto. Sottolineo quindi il bisogno di un rigore e di un punto di vista.

Si dice che bisogna fare sacrifici, che anche quel tipo di decisione bisogna che passi dalla cruna dell’ago dei tagli? Ma quella è un’altra impostazione. Si deve tagliare il 20, il 30, il 50? Quello è un ragionamento che oggi va portato. Altro è un ragionamento di tipo ideologico in cui tutto quel che c’è è tutto da respingere.

Non è così e quindi in linea di principio non l’accetto. Nel momento in cui invece accetto una impostazione rigorosa nel merito che dica “alcune spese in questo momento non è giusto farle, ed anche quello che è giusto farlo è giusto farlo al 50 per cento” questo è un ragionamento con cui io personalmente mi misurerei.

Per queste ragioni, nel momento in cui assumo senza riserve l’impostazione generale, su questo punto, io chiedo non solo al Presidente del Consiglio il rispetto formale delle regole.

L’altra volta ho chiesto che venissero chiamati i capigruppo al banco perché le proposte debbono arrivare, particolarmente quelle della Giunta, con le delibere all’ordine del giorno.

Abbiamo modo di riflettere. La prossima seduta è giorno 8 e secondo me, regola vuole che vadano l’8 e rispetto a giorno 8 un ragionamento fatto ex ante nella Conferenza dei gruppi che entri nel merito è quanto mai opportuno.

E se il Presidente della Regione ci darà la confidenza di partecipare alla stessa Conferenza dei gruppi, lì punto su punto e nel merito vedrà come le affermazioni che noi facciamo non sono gratuite ma sostenute non solo dalla verità ma da un ragionamento che su alcune questioni merita un’attenzione ed un equilibrio diversi rispetto a quello che ho sentito, per questa parte, del suo intervento e del ragionamento che lei ha consegnato all’Aula. Tutto qui.

PRESIDENTE

Onorevole Bova, quando arriveremo poi a votare la proposta fatta dal Presidente rispetteremo tutte le regole. Non si preoccupi, quindi, sotto questo aspetto. Faremo una riflessione dei capigruppo al banco e si deciderà poi cosa è meglio.

Ricordo che i consiglieri possono intervenire massimo per 10 minuti ciascuno.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Giordano. Ne ha facoltà.

Giuseppe GIORDANO

Signor Presidente, interverrò per meno di 10 minuti. Voglio fare una riflessione sul tema principale che oggi è discusso in Aula e cioè la necessità, unanimemente avvertita, di dare un segnale di rigore da parte della massima Assemblea calabrese, con delle decisioni riguardanti il taglio ai costi della politica.

Presidente, voglio dire in maniera netta, che oggi, non stiamo assolutamente compiendo quello di cui la Calabria ha bisogno.

Non è certamente sufficiente fare una manovra, anche importante per il Consiglio inerente il taglio degli accessi e la riduzione delle quote dei gruppi, in quanto riteniamo che non sia questa la sola via che debba portare a razionalizzare la spesa ed a dare dei segni tangibili e forti che la Calabria ci chiede da tempo.

Sono risparmi, probabilmente, importanti ma insufficienti a dare quelle risposte che i calabresi si aspettano. Ci saremmo aspettati ben altro e una azione più incisiva.

Abbiamo presentato anche una proposta di legge che va in questa direzione in quanto abbiamo chiesto l’eliminazione dell’indennità di fine mandato, l’abolizione del vitalizio e il taglio netto delle consulenze.

La strada da seguire credo che sia questa, una strada di rigore e di responsabilità.

Oggi abbiamo un atto importante all’esame dell’Aula: l’assestamento di bilancio.

Ebbene, non posso non nascondere la mia sorpresa nel momento in cui apriamo un dibattito, un dibattito in cui si vuole ragionare, in cui si vuole incidere, in cui si vuole trovare la strada per dare l’immagine di una Calabria che deve essere una strada virtuosa da un punto di vista della politica.

Ci troviamo, oggi, con un atto che aumenta tutti i capitoli di spesa del Consiglio regionale. Sono, francamente, sorpreso nel trovare – Presidente Talarico – l’aumento delle spese per i patrocini, per le attività promozionali, per le spese di rappresentanza.

Allora che cosa vogliamo fare, Presidente Talarico, cosa vogliamo fare, Presidente Scopelliti per dare la sterzata che i calabresi vogliono?

Mi rendo conto che questo è un atto che va a spalmare un avanzo di amministrazione, ma credo che altro utilizzo poteva essere fatto dell’avanzo di amministrazione 2009. Certamente non andando ad aumentare quei capitoli di spesa corrente ,  con un provvedimento di senso inverso quest’Aula prende atto della decisione della Conferenza dei capigruppo e con i tagli che sono stati annunciati poc’anzi.

Credo che dobbiamo riflettere. La nostra proposta di legge non è provocatoria, ma vuole segnare il passo e vuole creare quelle condizioni per le quali se c’è un senso di rigore unanime, univoco bisogna percorrerlo fino in fondo.

Mi ricordo anche il suo intervento di un anno fa, Presidente Talarico, in occasione dell’incremento dell’addizionale Irpef per compensare il buco nero della sanità, lo 0,92.

Vorrei sapere dal Presidente Scopelliti come intende, ad oggi, affrontare la questione. Non ce lo ha detto. Non basta dire che proponiamo all’Aula il taglio una tantum dei 4 milioni dei contributi elargiti a dicembre dello scorso anno. Come affrontiamo il problema della sanità, come affrontiamo la possibile crescita dell’aliquota Irap che sarebbe deleteria per i calabresi e per le aziende produttive? Devono sapere i calabresi che l’incidenza dell’Irap per la sanità è la più bassa d’Italia.

Se continuiamo, se non affrontiamo in modo radicale questa questione, probabilmente, avremo un crollo di quelle attività produttive che non riescono a sostenere il costo, perché devono sapere i calabresi che l’Irap non incide solamente sui ricavi ma anche sugli interessi passivi, sul debito, sui fardelli che le aziende si devono portare per andare avanti.

Allora, non siamo soddisfatti di come l’Aula oggi affronta il problema dei tagli dei costi della politica, è insufficiente, è insoddisfacente. Noi abbiamo proposto una legge e crediamo che possa essere chiesto l’inserimento all’ordine del giorno, per dibattere proprio sulla questione delle consulenze, su come si vogliono tagliare le consulenze dei dipartimenti.

Non vedo perché dobbiamo attendere il provvedimento del Governo quando possiamo determinarci anche nella nostra massima Assemblea elettiva.

Abbiamo allo studio anche il provvedimento che riguarda la razionalizzazione degli enti partecipati, dei cosiddetti “carrozzoni”. Credo che sarebbe anche opportuno - al di là delle proposte che perverranno –l’insediamento di una Commissione che, nell’arco di 30 giorni, possa procedere all’esame e ad una proposta concreta da offrire alla massima Assemblea.

Credo che la strada sia questa, altro sarebbero interventi una tantum non strutturali che probabilmente non risolveranno in nessun modo il problema. Grazie.

PRESIDENTE

Onorevole Giordano, io la giustifico perché lei è nuovo in Consiglio regionale.

Questo non è altro che un assestamento del Consiglio regionale, non c’è aumento di spesa. E’ solo la destinazione di un avanzo di amministrazione per la copertura di determinate questioni che, se lei va a vedere, riguardano sia il futuro che il passato. Perché se non si pone in essere questo assestamento non c’è la possibilità di poter adempiere alle obbligazioni assunte…

Giuseppe GIORDANO

Non contesto assolutamente l’assestamento. La mia considerazione era quella: perché aumentare le spese, alcuni capitoli di rappresentanza e di patrocini e non andare ad individuare delle voci che possono...

PRESIDENTE

Per coprire…

Giuseppe GIORDANO

…strutturali nel momento in cui andiamo a fare dei tagli ai costi della politica…

PRESIDENTE

Per coprire impegni già assunti perché nel momento in cui si svolge attività di rappresentanza del Consiglio

Giuseppe GIORDANO

Dobbiamo spiegare, allora, ai calabresi perché dobbiamo coprire impegni già assunti. Quali sono questi impegni?

PRESIDENTE

Guardi, su queste cose le darò ragguagli dettagliati,  alla prossima seduta dell’ Ufficio di Presidenza, ne discuteremo ed andremo a verificarli uno per uno…

Giuseppe GIORDANO

Presidente Talarico, voglio una operazione verità per i calabresi. I calabresi devono sapere, esattamente, cosa fa l’Assemblea regionale quando va ad aumentare o – come dice lei tecnicamente - a coprire impegni già assunti, spese che vanno nella direzione opposta rispetto a quanto oggi stiamo discutendo, dovremmo fare e compiere uno sforzo per dare l immagine di una Assemblea che riesce a tagliare e razionalizzare i suoi costi, che riesce ad imboccare una via diversa rispetto a quella che è stata percorsa in passato.

Questo deve essere fatto, secondo me, perché altrimenti dimostriamo di avere dei limiti…

PRESIDENTE

Onorevole Giordano, la invito a documentarsi insieme a me. Si documenterà insieme a me nel prosieguo della sua attività, andrà a vedere una per una le singole questioni la trasparenza è un impegno di tutti quanti.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico. Ne ha facoltà

Domenico TALARICO

Come prassi sarebbe opportuno che ci fosse l’alternanza altrimenti…

PRESIDENTE

Due da un lato e due dall’altro. Prego, onorevole Talarico.

Domenico TALARICO

Per carità, pensavo che fosse giusto e opportuno alternarci e dare la possibilità ad altri gruppi di intervenire, visto che ha già parlato il mio capogruppo nei confronti del quale, ovviamente, non posso che esprimere apprezzamento per le cose che ha detto, semmai solo qualche integrazione alle sue parole ed alle sue proposte.

Intanto credo che, benché insufficiente, il provvedimento di stamattina è un atto atteso e giusto che non dobbiamo caricare eccessivamentedi apprezzamenti positivi né di apprezzamenti negativi.

Credo che abbia fatto bene il Consiglio regionale della Calabria ad accettare la sfida della sobrietà, del rigore e del taglio agli sprechi.

Ci sono due modi per rispondere a questa sfida. O accettiamo il terreno demagogico per cui si fa a gara a chi la spara più grossa nei tagli e nelle proposte dei tagli e c’è – o potrebbe esserci – una risposta minimalista, assolutamente insufficiente rispetto alle attese ed alle esigenze di sobrietà e di rigore che ha questo Consiglio e che hanno le Assemblee elettive più in generale.

Intanto noi dobbiamo rispondere sul piano politico, dobbiamo evitare che questo Consiglio regionale - di cui siamo in qualche modo titolari - non appaia come una casta chiusa che si difende rispetto alle giuste e talvolta eccessive osservazioni che provengono dal mondo esterno, dal cosiddetto mondo civile.

Aggiungo che non tutti i mali vengono per nuocere. Probabilmente se non fossimo incorsi in questa grave crisi economica, il Consiglio regionale della Calabria, gli altri Consigli e lo stesso Parlamento avrebbero continuato a far finta di nulla.

Siamo nel pieno di una grave crisi ed è giusto che le Assemblee elettive diano un segnale, un valore simbolico anche con le proprie azioni.

Devo dire, però, forse contrariamente a quanto sostengono alcuni, che noi non dobbiamo cadere nel moralismo, in una lettura etica dei tagli alla politica perché la democrazia ha bisogno di essere finanziata, la democrazia ha dei costi. Dobbiamo evitare che l’esercizio democratico possa essere in qualche modo attivato o coltivato solo da coloro i quali sono in possesso di ingenti risorse.

La democrazia ha bisogno di soldi. I soldi sono il sale necessario anche per esprimere punti di vista, per organizzarli così come è necessario il sostegno ai partiti e ai gruppi consiliari per esercitare le loro funzioni, per portare avanti delle battaglie politiche, comprese quelle del rinnovamento della politica e del rigore nell’attività politica.

Credo che sia sbagliato l’approccio moralistico ed etico ad un tema così importante e delicato qual è quello del costo della democrazia e della politica.

Forse, anzi sicuramente, alle parole del Presidente della Giunta e prima ancora a quelle del Presidente del Consiglio, avrei aggiunto altre considerazioni. Sarebbe davvero riduttivo - lo diceva Giordano -,  sarebbe davvero insufficiente se ci limitassimo ad affrontare e chiudere la questione questa mattina.

Invece prendo per buono e voglio dar credito al Presidente della Giunta quando dice che questo è il primo passo e quando dice, ad esempio, che sarebbe importante e necessario analizzare gli enti che non hanno alcuna valenza strategica nella nostra Regione.

Parliamoci bene e con grande franchezza, il taglio che stiamo per operare sarebbe in qualche modo facilmente compensabile eliminando qualche consulenza e chiudendo uno solo degli enti inutili o quasi utili o scarsamente utili,direttamente o indirettamente partecipati da questa Regione.

Proporrei al Presidente del Consiglio della Calabria di istituire questa mattina una Commissione composta da consiglieri della maggioranza e della minoranza che analizzi in tempi brevissimi la strategicità di alcuni enti a cui faceva riferimento e a cui alludeva il Presidente della Giunta Scopelliti, e proponga al Consiglio la chiusura di almeno uno dei tanti enti inutili che ogni mese, ogni anno sottraggono risorse importanti allo sviluppo o ad altre attività che riguardano la Giunta regionale e il Consiglio nel suo complesso.

Farebbero bene il Presidente della Giunta e il Presidente del Consiglio a proporre la chiusura di una delle tante sedi che ha la Regione Calabria a Bruxelles e a Roma. Vorrei che si facesse qualche conto su quanto si spende ogni anno per tenere in vita la nostra sede di Roma, la nostra sede di Bruxelles.

Ma soprattutto vorrei che il Consiglio venisse informato e avesse contezza dell’utilità di queste sedi. Perché il punto vero, caro Presidente, non è quanto si spende ma è come si spende, ma è la produttività del Consiglio, la produttività degli organi di governo.

Perché, come dire?, anche la critica a volte feroce che proviene dai giornali, dalle televisioni, da una parte dell’opinione pubblica, non riguarda la quantità dei costi della democrazia e delle assemblee elettive, ma la loro produttività.

Se questo Consiglio funzionasse a dovere – come mi auguro faccia nel prossimo quinquennio – ,probabilmente la critica dei cittadini calabresi sarebbe certamente meno feroce rispetto a come è stata espressa in passato.

Il punto della produttività è serio, egregio Presidente, ed è importante, siamo nel cuore del tema di cui stiamo discutendo questa mattina.

Sarebbe importante, ad esempio, che ci fosse una anagrafe seria e rigorosa, senza omissioni, delle consulenze, credo che ancora oggi non si conosca il numero esatto di questo esercito che, in qualche modo, frequenta la Regione Calabria sotto la voce “consulenza”. Sarebbe importante tagliare ed utilizzare in maniera più sobria e rigorosa i dirigenti esterni.

Se facessimo qualche conto, senza farci condizionare dalla propaganda, dal momento politico che richiede – più di altri – il taglio dei costi della politica, probabilmente, potremmo arrivare allo stesso risultato, a risultati certamente migliori operando dei tagli laddove bisogna tagliare al più presto e senza alcun indugio.

Il mio capogruppo ha dichiarato che siamo insoddisfatti. C’è una proposta di legge, certamente da discutere e da confrontare con gli altri gruppi, ma la proposta di Giordano vuole essere un invito ad affrontare la questione in maniera più seria, rigorosa e più complessiva e a non accettare questa mattina il terreno della propaganda, del contingente, ma analizzare la questione dei costi del Consiglio, della Giunta, dell’intero sistema Regione in maniera più seria entrando nel merito delle questioni, affrontando gli sprechi veri e sottraendo al sollazzo dei collegi elettorali milioni di euro per destinarli all’effettivo sviluppo, ad iniziative più utili per la Calabria e per i calabresi.

La discussione di stamattina chiudo, è una grande questione politica che va affrontata con gli strumenti della politica certamente approntando soluzioni tecniche che siano adeguate alla discussione che dobbiamo fare. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Orsomarso. Ne ha facoltà.

Fausto ORSOMARSO

La ringrazio, signor Presidente, consiglieri, assessori, Presidente della Giunta e poi responsabili della informazione calabrese.

L’intervento di chi mi ha preceduto, del collega Domenico Talarico, ricalca più o meno quello che avevo appuntato e che mi appresto a dire rispetto ad una operazione che interessa oggi il corpo sociale calabrese, che interessa oggi questa massima istituzione regionale ed interesserà anche per il futuro non soltanto il funzionamento del Consiglio regionale ma, soprattutto come ricordava il Presidente, il funzionamento della Giunta, degli assessorati e dei dipartimenti che dovranno operare una riforma importante per la Calabria.

Lo diceva l’onorevole Chiappetta e lo diceva il collega Talarico: noi oggi facciamo una operazione simbolica.

Presidente, un’altra operazione simbolica sarebbe il dare un po’ di dignità all’Aula. Non perché stia parlando io, ma perché noto che anche negli interventi di altri colleghi non c’è quel clima istituzionale in cui si evita di parlarci addosso.

Il gesto di oggi lo ritengo simbolico. Simbolico perché il taglio va in un clima di austerità a cui è chiamata la nazione, un clima di austerità a cui questo Consiglio regionale, questa Regione vuole contribuire ulteriormente rispetto ai tagli che verranno imposti dal Governo.

Va nella direzione, dicevo, di dare un esempio. E lo diceva Talarico, ma ribadisco io con forza che la cosa importante è unire ad un gesto simbolico altri gesti concreti.

In parte penso che questa Giunta l’abbia già fatto: la scelta, l’opportunità, di dare il giusto valore economico ai primi consulenti che sono i direttori generali. Questa Giunta ha scelto di non attribuire lo stesso importo a tutti i direttori generali ma di ridurre in termini importanti, circa 40 mila euro all’anno, lo stipendio dei nuovi direttori generali.

Questo penso sia un primo segnale di quello che il Presidente Scopelliti, questa maggioranza vogliono dare alla Calabria.

Lo diceva Talarico parlando della produttività della politica. Credo - e lo faccio da giovane calabrese e da giovane consigliere regionale – che in questi anni sia mancata alla politica tutta, del centro-destra come del centro-sinistra, l’autorevolezza.

In parte - lo diceva anche Talarico e lo voglio citare più volte – pare che la politica abbia agito con molta autorità e poca autorevolezza. Quella autorevolezza che avrebbe consentito ai cittadini calabresi tutti e all’intero Paese di guardare con maggiore fiducia a chi ha gestito e dovrà gestire. Questo interesserà noi per il futuro, le sorti della nostra economia e quindi del nostro futuro.

Penso si possa partire dalla delibera di Giunta, quella esemplare dei 4 milioni di euro che ha rappresentato un’operazione di tipo elettorale, a ridosso delle elezioni.

Si possono cancellare alcune operazioni senza mortificare i giusti riconoscimenti che erano dati ad associazioni per azioni positive: alcune finanziavano l’acquisto di defibrillatori. Non ricordo, non le conosco tutte, sono circa cinquecento.

La direzione è unica: una maggioranza che decide ed imprime un timing nuovo anche in termini programmatici; minoranze diverse per stabilire insieme le priorità.

Riteniamo – e su questo sosteniamo la scelta della Giunta e del Presidente – che una priorità sia quella di revocare quel provvedimento e decidere insieme cosa recuperare di positivo per dare un senso nuovo a questa nuova stagione della Calabria.

Guardate, penso che nessuno dei Consigli regionali - e spererei che non ci entrasse nemmeno questo in cui io sono per la prima volta protagonista attivo in rappresentanza del Popolo della libertà, e comunque della mia provincia che è quella di Cosenza - sia diventato protagonista della storia della Calabria.

Penso che, anzi, pochi politici degli ultimi 40 anni siano entrati nella storia della Calabria.

Per citarne qualcuno, rispetto all’affetto provato dai cittadini per quello che è stato lasciato sul campo, per non citare Scopelliti nostro Presidente, faccio l’esempio di un sindaco come Falcomatà. A Cosenza un’ultima esperienza ha riguardato Mancini, come a dire che si entra nella storia quando si fanno delle cose ed anche Cecchino Principe - ho di fronte Sandro Principe - nonostante siamo su posizioni politiche differenti. Persone che hanno fatto in termini amministrativi e di ruolo politico, che hanno lasciato una testimonianza che la storia e che i cittadini riconoscono.

Il grande tema centrale è che in Calabria nessun Presidente di Regione sarà ricordato dalla storia. Noi vorremmo farlo anche con questa minoranza. Immagino, da calabrese, che anche il Presidente Loiero e la sua maggioranza di allora non fossero andati al governo di questa Regione – per non ripeterci quello che è stato fatto nel passato – immaginando per il futuro le cose peggiori per i calabresi. Si immaginava di poter contribuire con programmazioni efficaci, con gesti anche simbolici e quant’altro.

La differenza sostanziale è che Loiero – per questo credo sia stato bocciato – non c’è riuscito, ha fallito.

Noi speriamo insieme a Scopelliti e lo speriamo insieme alla minoranza di non fallire, di non ripetere quei tanti fallimenti. Credo che quanto seguirà a questo gesto simbolico, rispetto a quello che diceva il capogruppo di Italia dei valori, rispetto alle consulenze ed a quello che accadrà sulla sanità - se si aumenterà o diminuirà più o meno l’Irap, se si utilizzeranno quei sistemi di leva finanziaria ed economica per intervenire nel corpo sociale ed economico - lo dovrà stabilire la maggioranza che ha un programma, accogliendo anche le proposte delle minoranze. L’ho sentito anche in Consiglio in occasione della presentazione da parte del Presidente Scopelliti delle linee programmatiche, e sembrava addirittura di dover sentire altre linee programmatiche.

Qui c’è soltanto da ascoltare la relazione sulle linee programmatiche del Presidente e della sua maggioranza a cui, secondo me, si potranno apportare contributi nel tempo. Le linee programmatiche sono atti di intento, non penso si possano offrire contributi sostanziali in una fase di dibattito.

La speranza è quella di trasferire anche noi una positività. E’ quello che chiedo agli organi di informazione.

Sono un attento osservatore, occupandomi di politica da qualche anno ed avendo svolto vari ruoli. Vorrei interrogarmi insieme a voi e chiedermi se negli ultimi 10 anni avete letto sulla nostra stampa, sui nostri telegiornali una good news, cioè se c’è stata una informazione positiva - se c’è un tentativo questo, poi, ci rimbalza anche a livello nazionale sull’immagine - cioè una notizia che possa rappresentare la Calabria migliore, la Calabria positiva perché penso che se la macchina va avanti, comunque qualcuno che lavora c’è, qualcuno di positivo nel centro-destra, nel centro-sinistra c’è.

Lo sforzo complessivo, dunque, è di immaginare di costruire insieme queste good news, partendo da questo atto simbolico oggi e rientrando sempre su quella linea a cui Talarico si riferiva: la riduzione dei costi di una democrazia. Non siamo per la morale spicciola, che qualcuno ci fa, soprattutto poi ce la fanno i trombati della politica e gli addetti ai lavori ma meno i cittadini.

E good news, operatori delle informazioni ce ne sono. Iniziamo a darle ed iniziamo ad immaginare che i calabresi vadano informati, anche se, collega Talarico, anche le consulenze ormai sono pubbliche. Bisogna capire in queste consulenze che professionalità si mettono, quanto sia giusto tagliarle. Se penso, ad esempio, al rilancio della Sila che sia cosentina o catanzarese non credo che nessun assessore o consigliere regionale abbia una esperienza ed una capacità per immaginare e programmare un piano di marketing territoriale piuttosto che un piano di interventi strutturali. Servirà, forse, avvalersi di consulenze. Giusto per fare un esempio.

Dobbiamo informare nei prossimi giorni con atti concreti, dovrà farlo la Giunta, il Consiglio e dovranno farlo gli organi di informazione che non dovranno stare lì continuamente a puntellare in funzione dello scambio di messaggi.

La nuova politica, quella che vuole entrare nella storia non deve mandarsi messaggi. La politica è quella che deve costruire fatti e su questo – lo dico al Presidente Talarico che gestisce questa Assemblea e lo ricorderemo quotidianamente alla maggioranza del Presidente Scopelliti – la differenza si fa con il timing: si sta in Europa quando si immagina un’opera, la si pensa e la si realizza con tempi europei. Riguarda la sanità e quindi il recupero del disavanzo, riguarda il turismo tanto per farvi un esempio.

Anche rispetto alla produttività della politica ed ai relativi costi, potremmo tagliare anche gli stipendi degli assessori, ma non verrebbero a lavorare in modo indefesso.

In tanti anni molti assessori hanno lavorato però interroghiamoci insieme - chi ha più esperienza di me e soprattutto chi oggi è maggioranza e minoranza in questo Consiglio regionale - sul perché la Calabria che doveva puntare da sempre sul turismo non lo ha fatto. Sono del 1971 e ricordo dibattiti da quando stavo al liceo su una Calabria che punta al turismo.

Se si guarda al turismo, come mai la Calabria non ha porti? Come mai la Calabria non ha infrastrutture importanti? Come mai la Calabria ha collegamenti che costano il triplo? Questi sono i temi a cui penso e che, uniti al gesto simbolico di oggi, dovranno appassionarci con i suggerimenti che arrivano dalla minoranza e dalle esperienze importanti di voi che siete tra i banchi della minoranza.

Chiediamo – lo chiedo personalmente – uno spirito di maggiore collaborazione agli operatori della informazione, per sforzarsi e dare un’immagine positiva.

Guardate, il mondo oggi è fermo, tutto il mondo è fermo. Noi per la prima volta siamo in un mondo a crescita zero, con tutto quello che sottolineava Scopelliti, con l’ipotesi di avere una Italia rovesciata. Noi staremo qui nei prossimi anni a creare infrastrutture per un nuovo nord con il Mediterraneo che ci sta di fronte: l’area di libero scambio del 2020, l’area più importante con 800 milioni di consumatori e tutti i dati connessi.

Questa recessione per la prima volta potrebbe in un periodo di grande danno avvantaggiarci.

Noi abbiamo dotazioni ulteriori che sono i 12 miliardi di euro da investire da qui al 2013, pertanto approfittiamone tutti e cominciamo a guardare più agli interventi positivi su cui bisogna puntare che a ricordarci ogni volta le negatività del passato di cui i calabresi non vanno orgogliosi e di cui non resterà, penso, traccia nella storia politica di questa Regione. Vi ringrazio.

Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò

PRESIDENTE

Pregherei i colleghi consiglieri di mantenere i proprio interventi nei minuti prescritti dal Regolamento, ovvero dieci.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Censore. Ne ha facoltà.

Bruno CENSORE

Grazie, Presidente, mi atterrò rigorosamente ai tempi.

Anche io intervengo per dare un contributo alla discussione di oggi, una discussione importante che investe il Consiglio regionale sui tagli ai costi della politica per dare un segnale in riferimento alla grave crisi che attanaglia l’Europa ed il nostro Paese e rispetto alla quale tutti i governi all’unisono hanno deciso di effettuare delle manovre correttive per riportare in ordine i conti laddove è possibile e per ridare un momento di tranquillità e di serenità ai mercati finanziari.

E’ giusto dare, come Consiglio regionale, un segnale in questa direzione. E’ un fatto di responsabilità ed io mi trovo d’accordo con quanto ha stabilito l’Ufficio di Presidenza e con quanto si è deciso  nella riunione dei capigruppo cioè di effettuare un taglio agli accessi ed al finanziamento dei gruppi regionali.

Anche se, ricordo che, rispetto al finanziamento ai gruppi regionali, avevo condiviso e firmato una proposta del collega Battaglia che era indirizzata a tagliare completamente i costi dei gruppi regionali, perché questo avrebbe significato risparmiare quasi 5 milioni di euro.

Questo, chiaramente, avrebbe consentito di rimpinguare il finanziamento del fondo sulla famiglia che era rimasto senza quattrini in maniera significativa. Chiaramente quando noi andremo ad incrementare questo fondo di appena 1 milione 250 mila euro non so quale segnale potremmo dare alle famiglie calabresi, se non quello di una operazione di pura demagogia.

Sono d’accordo in linea di principio con il venticinque per cento dei tagli relativi agli accessi ma critico il taglio ai gruppi per il solo dieci per cento.

Oggi insieme ai tagli che come Consiglio regionale abbiamo proposto in maniera unitaria,  mi sarei aspettato che anche dalla Giunta arrivasse una proposta concreta e non una enunciazione di principio o semplici parole su qualcosa che verrà.

Ho sentito solo che la Giunta propone di tagliare i 4 milioni di euro di un provvedimento che, alla unanimità, in questo Consiglio era passato. Un provvedimento che non andava a finanziare solo l’associazione di Reggio Calabria o non so di quale associazione parlasse il Presidente, ma anche enti locali ed iniziative meritorie.

Ritengo questa, una prassi insolita che mortifica le istituzioni. Se il Presidente della Giunta fosse venuto e ci avesse detto che era necessario effettuare un taglio su quei 4 milioni ed individuare quali fossero le iniziative meno lodevoli mi sarei trovato d’accordo.

Ma lì ci sono Comuni che per quanto riguarda la cultura, ad esempio, non ricevono più soldi. C’erano iniziative di grande valore come quella dei ventilatori per i malati di Sla.

Giudico, quindi, questa una operazione demagogica che chiaramente mortifica la figura ed il ruolo del Consiglio.

Mi sarei aspettato, invece, che il Presidente della Giunta fosse venuto qua e ci avesse fatto una proposta seria, magari di proposta di abolizione dei sottosegretari. Con tutto il rispetto per le persone, non so quali funzioni assolvano i sottosegretari.

Avrei ascoltato con piacere che, magari, il Presidente della Giunta fosse venuto qui e ci avesse detto quanti consulenti avrebbe tagliato ed invece non ho ascoltato niente di questo. Così come non ho ascoltato niente in riferimento alle risorse che al Mezzogiorno sono state scippate; si tratta di 381 milioni di euro di fondi che erano destinati alle aree sottosviluppate.

Nessuna parola per quanto riguarda il taglio delle due piccole Province che hanno una loro identità e che hanno una loro giustificazione in una terra martoriata come la Calabria, se non una tiepida dichiarazione contro il paventato pedaggio sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria.

Penso che sia giunto il tempo per questo Governo regionale votato dai calabresi di abbandonare l’enfasi della campagna elettorale per assumersi le proprie responsabilità. E’ facile scaricare sempre sulla Giunta precedente nei confronti della quale c’è stato un responso negativo dei calabresi.

Adesso dovete essere voi ad indicare misure e fatti concreti.

E’ inutile che ancora continuiamo il ritornello degli errori e dei guasti della Giunta precedente.

Quello è un capitolo chiuso. Noi aspettiamo indicazioni precise anche per quanto riguarda il patrimonio regionale, una questione che io avevo denunciato nella scorsa legislatura e rispetto alla quale ci sono state due indagini parallele da parte della Corte dei conti.

Siamo riusciti ad inventariare molti beni che non erano catalogati. Alcuni sono stati riacquisiti al patrimonio regionale ed abbiamo quantificato l’enorme somma che in termini di fitti passivi pagava la Regione.

Serve una marcia in più, un cambio di passo in questa direzione e noi saremo qui vigili a vedere se questo avviene.

Chiaramente vogliamo pure che questo Governo regionale, rispetto alla politica antimeridionalistica che il Governo Berlusconi sta portando avanti, faccia un’azione politica forte che contrasti questo disegno che fa crescere ancora di più il divario tra nord e sud.

Non so come questa possa essere una manovra per la crescita e per la produttività, se al Mezzogiorno vengono compresse alcune risorse con conseguente freno sui consumi e di riflesso della crescita.

Voto favorevolmente il punto all’ordine del giorno perché penso che sia giusto che il Consiglio regionale dia questo segnale ma dico anche alla stampa, su questa questione, di essere avveduta.

Noi ad inizio della scorsa legislatura avevamo fatto un primo taglio del dieci per cento, poi avevamo fatto un taglio alle strutture, un ulteriore taglio a fine legislatura e c’è questo taglio ulteriore. Questo è giusto che avvenga ma non è giusto che ogni giorno si chieda uno, uno e uno.

Perché in fondo – io non mi vergogno di dirlo – chi fa la politica svolge una missione importante a favore del proprio territorio, della Calabria e della Nazione. La politica comporta anche sacrifici ed è giusto che chi fa la politica riceva un giusto compenso; non è un compenso rubato ma per chi la fa veramente è frutto di un lavoro che esplica nelle istituzioni sul territorio.

Mi pare che, oggi, con questi tagli e con quelli che poi chiaramente arriveranno da parte della manovra come Consiglio regionale siamo in linea con quanto è richiesto. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.

Gianluca GALLO

Signor Presidente, onorevoli colleghi, riprendo la parola per manifestare il mio punto di vista sul provvedimento proposto dall’Ufficio di Presidenza e commentato in apertura dei lavori dal signor Presidente della Giunta regionale.

Credo che in questa legislatura inizi con un provvedimento ed una presa di posizione di responsabilità da parte della Giunta regionale che, come sottolineava il Presidente, non attendendo il provvedimento di legge nazionale e anticipando i tempi decide di tagliare gli accessi, ci sarà anche un ulteriore taglio che prevede una riduzione per quanto riguarda le indennità.

Quindi un Parlamento regionale che anticipando i tempi dimostra che, essendoci una difficile contingenza a livello nazionale, c’è una presa di coscienza delle problematiche e un alto senso di responsabilità.

Certo è che la politica regionale, la politica anche nazionale non si fa attraverso gli spot. E poiché negli ultimi decenni si è fatta proprio attraverso gli spot, questi provvedimenti sono – lo dicevo nel  mio intervento sulle dichiarazioni programmatiche del Presidente – necessari ed adottandoli  anche noi stessi dimostriamo senso di responsabilità ma sono, assolutamente, provvedimenti iniziali.

E’ chiaro che il problema reale del Paese non è soltanto quello  dei costi della politica, ma è un problema più generale che riguarda una serie di problematiche che riguarda gli enti inutili, che dovranno essere soppressi, dovranno riguardare anche le spese preponderanti derivanti dal fatto che taluni organismi in questi anni hanno svolto azioni non in linea con la difficoltà nazionale.

C’è stata la “politica delle cicale” svolta da taluni organismi e da taluni enti e la “politica delle formiche” che invece è stata imposta ai comuni.

Sono un sindaco e conosco, ad esempio, le difficoltà dei patti di stabilità che sono stati imposti ai comuni. Quindi la necessità di un intervento strutturale sulla spesa, anche perché la contingenza nazionale non è una contingenza – volevo dire agli onorevoli colleghi dell’opposizione – che ci consentirà di intervenire per proiettarci verso linee di sviluppo.

Non ci potremo proiettare verso linee di sviluppo perché i tagli ai conti regionali nel provvedimento di legge licenziato dal Governo che forse oggi sarà emanato dal Presidente della Repubblica, comportano diminuzione di trasferimenti nell’attuazione, di fatto, del federalismo alle Regioni nell’ordine di centinaia di milioni di euro.

Questo taglio, di fatto, comporterà la necessità di questi interventi che saranno, signor Presidente, interventi strutturali che noi dovremo andare a fare.

Quindi la politica non può essere la politica degli spot, da ora in avanti, dovrà essere una politica mirata e che per forza di cose, poiché altri non hanno fatto ciò che era necessario fare, dovremo noi necessariamente porre in essere.

Ma il mio appello è che dopo che i consiglieri regionali hanno manifestato e manifestano la loro responsabilità ad un lavoro serio che dovrà essere fatto sia sui bilanci del Consiglio che della Regione, si possa farlo attraverso, magari, un provvedimento di legge che illustrerà come proposta il mio capogruppo onorevole Tripodi, di qui a non molto.

Sicuramente, allora, un apprezzamento ed una volontà favorevole nei confronti di questa proposta del Presidente della Giunta regionale e del Presidente del Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Battaglia. Ne ha facoltà.

Demetrio BATTAGLIA

Grazie, Presidente, io ritengo che stamattina la montagna abbia partorito un topolino nel senso che c’è una deliberazione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio, che tenta di incidere in maniera parziale sui costi della politica.

Ritengo che la proposta avanzata per l’abbassamento della quota ai gruppi sia insufficiente ma, comunque, è una proposta.

Mi sarei aspettato una proposta più incisiva da parte della Giunta regionale così come era stata preannunciata ma che, in atto, non c’è perché il Presidente Scopelliti ha rinviato alle prossime sedute per capire meglio cosa, come e quando si può incidere sulle spese della Giunta.

Contemporaneamente, però, il Presidente della Giunta ci anticipa che vuole che in questa seduta o nella prossima sia inserito un provvedimento che non è di revoca di un atto amministrativo, badate bene, ma è di revoca di un pezzo del collegato alla finanziaria che è stato approvato nel mese di febbraio.

Questo con i costi della politica non c’entra niente, cari colleghi, perché si tratta - ove dovesse passare non la revoca di un atto amministrativo ma la modifica o la cancellazione di un provvedimento di legge - di un provvedimento che erogava tutta una serie di contributi ad una sfilza di iniziative per tutta la Calabria.

Una serie di iniziative che, come ricordava il collega Censore, riguarda vari soggetti: enti locali, associazioni, proloco ecc. Quindi un intervento che si può anche discutere nel merito ed è questo il punto su cui voglio richiamare un attimo l’attenzione dell’Aula.

Rispetto a questo provvedimento, intanto, credo che il Presidente Scopelliti sia stato male o poco informato, o probabilmente ha una “deformazione professionale”, nel senso che avendo amministrato per tanti anni la città di Reggio Calabria ed avendo fatto il sindaco, ha perso un po’ di consuetudine con la prassi e le norme del Consiglio regionale che lui aveva presieduto e di cui aveva fatto parte come assessore.

E’ chiaro che rispetto a quei provvedimenti, non si troverà mai una domanda, non si troverà mai un programma e non si troverà nulla di tutto questo che è insito nelle richieste e negli atti amministrativi di un’amministrazione comunale o – se volete – anche di un’amministrazione di governo regionale.

Si tratta, invece, del recepimento di una serie di emendamenti presentati da tutti i precedenti consiglieri e rispetto ai quali è stato fatto un elenco aggiuntivo che è stato trasmesso al direttore del dipartimento così come prevede la legge.

E per tranquillità di tutti - perché si potrebbe ingenerare un’idea fuorviante rispetto alle procedure ed ai meccanismi –  ricordo che quegli emendamenti accolti dovevano avere un rigido controllo da parte degli uffici amministrativi in ordine alla rendicontazione di spesa ed all’attuazione dell’indicazione del programma con gli emendamenti.

Poi, come dire, ci sono emendamenti più o meno esaustivi ma questo è un problema di tecnica legislativa.

Dico questo per rispondere ad un problema metodologico che secondo me il Presidente Scopelliti ha posto in maniera impropria perché, probabilmente, non è stato adeguatamente informato.

Rispetto a questo si devono fare delle valutazioni di merito. E cioè un’Aula di Consiglio regionale può revocare un provvedimento di legge.

Intanto ricordo a chi è prima di me dentro questo Consiglio, che ogni finanziaria ha contenuto questi provvedimenti ed addirittura si è arrivati al picco massimo del 2004 con un provvedimento analogo di 7 milioni 500 mila euro.

Questo però in una situazione come quella contingente può anche provocare un ripensamento che non taglia i costi della politica, ma taglia tutta una serie di contributi per attività che si svolgevano sul territorio.

Il Presidente ha citato un’associazione che non conosco, cito, invece, un’associazione che, in questo momento, sta dando lustro alla città di Reggio Calabria con una grande iniziativa che riguarda l’immagine dell’intero territorio calabrese come il “Motor Show” che mi pare fosse contenuta anche in quel provvedimento.

Allora il punto qual è? Noi dobbiamo stabilire se vogliamo revocare quel provvedimento perché c’è una situazione di crisi o vogliamo revocare quel provvedimento per andare poi a fare interventi specifici che siano omogenei a questa maggioranza.

Questo è il punto che bisogna discutere in quest’Aula. Perché se rispetto a questa situazione di crisi si ritiene che una serie di provvedimenti per 4 milioni di euro all’intera Calabria, non è compatibile con la contingenza, allora diciamo che noi lo revochiamo ed accompagniamo quel provvedimento con una indicazione specifica di quest’Aula. Nel senso che vista la situazione nel 2010 nessun contributo verrà erogato per attività promozionali, culturali, sportive e quant’altro.

Perché altrimenti si introduce un principio che va ad incidere su equilibri e meccanismi delicati. Si può introdurre un precedente che poi vale per il futuro e cioè che un provvedimento di questo tipo può essere nel cambio di maggioranza, all’interno di questo Consiglio, nella prossima consiliatura, revocato.

Allora se è un fatto oggettivo dobbiamo essere logici e razionali fino in fondo, altrimenti diventa un problema di discriminazione di alcune  iniziative rispetto ad altre.

Badate bene, quelle iniziative a prescindere dal contenuto sono il frutto di una serie di lunghe discussioni in quest’Aula, dove non ci sono stati elementi di valutazione amministrativa ma, emendamenti, che sono passati tra i banchi dell’intero Consiglio.

Questo, però,  non significa niente. Allora rispetto a questo e considerato che non incidiamo sui costi della politica possiamo anche farlo aggiungendo un ordine del giorno che impegni sia la Giunta che la Presidenza del Consiglio a non finanziare  tutta una serie di attività da porre in essere nel 2010.

Aggiungo ed anticipo che ove dovesse essere messo in discussione questo provvedimento, io ho un emendamento da presentare. Pertanto, invito la Presidenza - se si deciderà dopo la Conferenza dei capigruppo - di inserire all’ordine del giorno il provvedimento annunciato dal Presidente Scopelliti, di tener conto di questa mia esigenza, che anticipo e quindi di avere solo un minuto di tempo per presentare un emendamento che aggancerò alla proposta, che è una proposta legislativa, e non amministrativa.

Concludo dicendo che siamo in attesa, significa che ci dobbiamo dare dei tempi, che la Giunta si deve dare dei tempi, che voi della maggioranza vi dovete dare dei tempi se si vuole avere una corsia privilegiata rispetto ai provvedimenti dei tagli veri dei costi della politica. Vi dovete dare dei tempi e ci dobbiamo dare dei tempi.

Noi entro il 20 giugno dobbiamo licenziare i costi, i tagli veri dei costi della politica, della Giunta, di questo Consiglio regionale, di tutti gli enti inutili in Calabria, di tutte le inutili indennità che questi enti producono.

Concludo, Presidente, dicendo che ove questo provvedimento, che non c’entra con i tagli della politica, dovesse essere messo in discussione oggi, le chiedo fin da ora una brevissima pausa per presentare un mio emendamento. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha facoltà.

Sandro PRINCIPE

Signor Presidente, per me questa è la giornata dei “lamenti”. Non vorrei usare termini forti perché non è il caso, ma il prestigio all’Aula di solito viene conferito dalla conduzione delle sedute e dal Governo.

Diciamo la verità: non mi sembra che questa legislatura inizi nel modo migliore, perché stiamo facendo un dibattito e qui siamo al massimo in dieci. Anche se do atto all’assessore Mancini di essere puntualmente presente - e lo fa per metodo, evidentemente le vecchie scuole hanno un senso, anche nella precedente seduta l’ho visto sempre ai banchi del Governo -, oggi vediamo un deserto. E questo non contribuisce a dar prestigio all’Aula.

Detto questo, io la inviterei anche a far rispettare l’ordine del giorno, perché non dico che dobbiamo diventare europei - ci sarà molto difficile e la nostra latitudine non aiuta sotto questo profilo -, ma non si può parlare su ogni punto dell’universo mondo.

In questo senso consiglierei di lasciare da parte anche la storia, perché è meglio che sia scritta dagli storici e non da noi che per fortuna siamo ancora viventi e vorremmo restarci un altro po’. Altrimenti può succedere quello che è successo all’onorevole Fini che tre anni fa ci ha deliziato dicendo che Mussolini è stato il più grande statista del ventesimo secolo e poi viene ad insegnare ai nostri ragazzi cosa è la libertà.

Quindi la storia lasciamola agli storici. Sul punto evitiamo l’enfasi, è un momento difficile per il Paese ed è giusto che la politica dia modesti segnali di voler contribuire ad alleviare le difficoltà del momento.

Quindi, io condivido pienamente il provvedimento. A questo proposito, mi permetterei di suggerire che sarebbe il caso di avere i testi dei provvedimenti che votiamo, perché, se anche è chiaro quel che stiamo per votare, non c’è un testo. Chiederei formalmente che la Presidenza ci dia i testi dei provvedimenti.

Detto questo aggiungo poco o nulla perché cose sagge sono state dette.

E’ giusto tagliare i costi della politica, ma la politica ha un costo. Noi non possiamo cadere nell’errore di fare in modo che ritorni ad essere appannaggio di quelli che più hanno. Perché se la collettività non si rassegna a dover sopportare un costo, poi saranno i più ricchi gli unici a poter fare politica.

Altra questione - che poi è la vera questione – è, poi, che i costi della politica abbiano un ritorno per le comunità. Questo è un argomento a 360 gradi che io non voglio minimamente toccare.

Dovremmo fare una riunione ad hoc perché su questo punto, su ogni questione si possono dire cose giuste o grandi sciocchezze.

Faccio l’esempio delle consulenze, per dire. E’ diventata una moda il dire “tagliamo le consulenze e quant’altro”. Io mi posso anche associare ad una situazione di questo tipo, quando le consulenze sono elargizioni di denaro, ma guardate che ci sono settori in cui avere un consulente di grande livello può contribuire a dare dei grandi risultati.

Nella mia modesta esperienza di assessore regionale, posso dire che ho potuto toccare con mano questo aspetto. Devo dire al giovane rappresentante della maggioranza che si è lamentato che i giornali nazionali non abbiano mai parlato in positivo di cose della Calabria, che ci sono state magari piccole cose, modeste, richiamate da telegiornali e da giornali nazionali che si sono potute fare anche perché c’è stato il supporto di consulenti di grande livello.

E’ un ragionamento che va fatto senza strumentalizzazioni, anche sugli stessi fondi strutturali europei - che sappiamo come sono stati gestiti in molti lustri -, soprattutto e per esempio sull’Fse si possono fare delle economie grandiose e soprattutto centrare obiettivi che servono alla comunità.

Spesso vi è la foga di spendere tanto per farlo, una cosa che non ho mai accettato è l’affermazione “abbiamo speso i fondi”. Ma devi vedere come li hai spesi i fondi! E vi posso assicurare - e non faccio esempi perché potrei sembrare troppo strumentale o addirittura fazioso – che soprattutto sull’Fse, tante cose di questo tipo si sono verificate.

Allora, per tornare al punto, signor Presidente vorrei che lei mi ascoltasse. Considerato che questo risparmio – sia pure modesto – viene fuori da fonti di quest’Assemblea, mi sembra un’affermazione assolutamente generica dire che i fondi vanno a favore della famiglia.

Non voglio fare esempi negativi, non mi riferisco né al centro-destra né al centro-sinistra, è stata una cosa molto generalizzata.

Ritornando sui fondi europei spesso quelli sul lavoro o a favore della famiglia sono stati gestiti come una nuova Eca. Vi ricordate l’Ente comunale di assistenza? Ci sono vecchi amministratori di qualità che se lo ricordano. Allora anche quando parliamo di famiglia noi dobbiamo evitare l’Eca.

Quindi il Consiglio avrebbe il dovere, a mio avviso, di dare un indirizzo alla Giunta.

Io non voglio citare in positivo il Presidente Bova - che, tra l’altro, non mi sembra abbia una eccessiva simpatia nei miei riguardi – però, quando abbiamo nella vecchia legislatura tagliato fondi per fare stages di giovani laureati, la Presidenza del Consiglio ha gestito questi fondi oltre a dare degli indirizzi. Addirittura, la Giunta regionale in quel momento si impegnava in questa materia dei master, dei tirocini di ricerca e dei tirocini di eccellenza. Il Consiglio ha fatto degli stages.

Io vorrei capire, nella prossima seduta, qual è l’indirizzo del Consiglio per la Giunta su come dovranno essere spesi questi fondi in favore della famiglia.

Detto questo mi riallaccio al ragionamento del collega Battaglia e del Presidente Bova.

Questa mattina noi non possiamo discutere della proposta del Presidente Scopelliti che deve avere  un tantino di pazienza in più dal punto di vista istituzionale.

Lo dico con grande rispetto: la minoranza è pronta a dare un contributo vagliando quelle che sono le proposte della Giunta, ma noi vogliamo essere messi - caro Presidente, e lei ci deve garantire sotto questo profilo - ,in condizione di esaminare il provvedimento.

Quindi, per quanto ci riguarda, stamattina non possiamo assicurare assolutamente il voto per inserire all’ordine del giorno la proposta del Presidente Scopelliti.

Se ne discute in Conferenza dei capigruppo, ne discutete a livello di Presidenza e di Ufficio di Presidenza, perché il provvedimento che Scopelliti vuole eliminare dovrebbe essere difeso soprattutto dal Presidente Talarico, prima che da Sandro Principe.

Perché si tratta di una legge di questo Consiglio, una legge che per essere resa operativa ha ricevuto il contributo di tutti i gruppi.

A me sembra un comportamento molto punitivo questo. Io l’ho detto anche, con modestia, nell’ultima seduta.

Il governo di questa Regione deve guardare avanti. Qui non si può cadere nel trabocchetto che Loiero è l’uomo nero della Calabria. Peraltro, questo giudizio, dal mio punto di vista, è anche ingiusto ed io non sono abituato a fare il difensore d’ufficio di nessuno e non lo faccio neanche per l’onorevole Loiero, che non ne ha bisogno.

Però, il Presidente Scopelliti ci deve dire cosa vuole fare in futuro sulle varie questioni e non giocare sempre a rimpiattino sulla figura di Loiero, perché questo giochetto prima o poi i calabresi lo capiranno e vi aspetteranno sui fatti non sulle parole.

Evitiamo allora comportamenti che possono sembrare punitivi. Certamente, posso anche convenire che quella era una metodologia di fine legislatura diventata prassi che può prestare il fianco a giuste critiche. Siamo d’accordo, però, santo Iddio, quella metodologia ha anche consentito ad una serie di istituzioni che sono, allo stato comatoso in questa Regione di andare avanti.

Magari, colleghi, senza fare una differenza tra maggioranza e minoranza, ci vogliamo rendere conto che i nostri comuni sono ridotti alla fame? Nella prossima finanziaria, non la voglio discutere nel merito, certamente ci saranno tagli enormi per le Regioni e per i comuni. Per i piccoli comuni anche una boccata di ossigeno può rappresentare la vita.

Quindi io inviterei il Presidente Scopelliti, la maggioranza, a non insistere sul fatto di guardare sempre indietro e soprattutto pregherei che l’Ufficio di Presidenza difenda questo Consiglio per gli atti che ha portato avanti e che non sono, certamente, né atti rivoluzionari né di assoluta retroguardia, in quanto rispondono ad una prassi consolidata di questa Assemblea.

Se si vuole cambiare questa prassi, naturalmente siamo apertissimi alla discussione, ma bisogna guardare avanti e non sempre indietro.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole De Masi. Ne ha facoltà.

Emilio DE MASI

Ho il compito parecchio agevolato dagli interventi dei miei colleghi di gruppo ed infine dall’intervento appena concluso dell’onorevole Principe che hanno racchiuso con efficacia dialettica e con capacità di sintesi i veri punti qualificanti che dovrebbero animare questo dibattito e che, invece, sono stati disattesi da interventi di altri.

Non c’è dubbio che noi aderiamo…

PRESIDENTE

Onorevole De Masi, il provvedimento della Giunta non è in discussione perché pervenuto dopo la Conferenza dei capigruppo. L’intervento del Presidente Scopelliti è stato esaustivo e ripreso anche dal collega Orsomarso se c’è la condivisione bipartisan lo approviamo altrimenti seguirà l’iter.

Non facciamo demagogia, andiamo avanti con gli interventi e conteniamoli nei minuti previsti.

Emilio DE MASI

Non credo di aver già espresso tutto il mio pensiero, perché lei, addirittura, mi censura!?!

PRESIDENTE

Richiamo l’Aula ed i consiglieri a garantire l’attività del Consiglio, anche attraverso il comportamento. Probabilmente avremmo capito ciò che è stato detto dai consiglieri. Non è  rivolto a lei.

Emilio DE MASI

Meno male insomma. Avevo appena fatto una premessa ad un ragionamento che voleva avere l’ambizione di conferire un contributo costruttivo ma essere censurati nelle prime fasi della vita di questo Consiglio non depone, francamente, bene per la riaffermazione della credibilità dello stesso che tra l’altro è un fenomeno che è stato appena egregiamente richiamato dall’onorevole Principe.

Stavo dicendo che noi aderiamo a questo primo intervento di rimodulazione della corresponsione delle indennità, se così si possono definire le misure che verranno oggi emanate.

Però, come è stato detto, noi avremo l’ambizione di approfondire, e in termini di discussione e in termini di concreta attività operativa, questi argomenti.

L’ha detto con particolare efficacia l’onorevole Talarico. Il quesito che ci pongono i cittadini calabresi non è tanto quanto percepiscono quelli che sono impegnati in politica, ma il quesito di fondo che evoca una sorta di risposta culturale alla quale dobbiamo dare noi luogo è cosa fa la politica.

Vede, ed io racchiuderò davvero nel giro di qualche minuto questo intervento, ciò di cui ci stiamo occupando non è estraneo alla tanto enfatizzata questione morale che attraversa tutti i dibattiti, salvo poi restare assolutamente disattesa e mai chiarita.

La questione morale in politica non si esaurisce mediante l’osservanza da parte di chi la pratica dei comuni precetti di legge.

La questione morale in politica – se la si vuole davvero affrontare con un approccio culturalmente pregnante – riguarda la funzione che svolgono i politici.

Allora mi permetto di richiamare quella che è la storia ( che io non ho vissuto direttamente ma che indirettamente è del tutto documentata) di una insufficiente adesione dei componenti di questa Assise a quella che è la loro prerogativa fondamentale se non unica che è di legiferare oltre che di controllare e di orientare l’attività di governo.

Mi pare che alla luce delle informazioni, delle conoscenze che sono, fra l’altro, a disposizione di tutti si sia in condizione di dover censurare un comportamento anche del Consiglio che, sostanzialmente, è sovrapponibile a quello delle Giunte, indipendentemente dal colore politico che le ha contraddistinte, che è quasi unicamente di mera gestione. Cioè questa foga alla gestione che, sostanzialmente, uccide i risvolti, i contenuti, le suggestioni democratiche che dovrebbero animare l’attività di un’Assemblea elettiva.

Poi, ci sarebbero – mi permetto di dire – alcuni elementi che attengono specificamente al punto che siamo chiamati a discutere e che riguardano alcune franchigie di determinati consiglieri regionali che abitano a Reggio Calabria e che godono di alcune provvidenze finanziarie identiche rispetto a chi sta a Cosenza. Non rivelo nulla di nuovo o di particolarmente grave, è stato segnalato su alcuni articoli di giornali con tutta evidenza.

Credo di poter dire che anche il comportamento, questo stesso pure magistralmente denunciato dall’onorevole Principe, tenuto oggi, in considerazione dell’assenza di quasi tutti i componenti della Giunta e di chi la guida in particolare, in considerazione di una presenza distratta – quando va bene – di gran parte dei consiglieri, questa sì che è una circostanza che segnala che noi percepiamo molto di più di quanto meritiamo.

Anche il merito istituzionale, anche l’approccio al costume col quale sviluppiamo la nostra attività è degno di rappresentare uno degli elementi che giustificano oppure debbono avversare le indennità che percepiamo e tutto il resto delle prebende.

Allora penserei che davvero questa discussione, che vorrei ottimisticamente ritenere un inizio di un processo dialettico, che affonda davvero l’analisi nelle ragioni che vanno maggiormente investigate in modo da destrutturare quelle che determinano queste discrasie tra il mondo politico e la società civile, prosegua attraverso un coraggioso esame di coscienza collettivo.

Forse non c’è nessuno di noi, anche chi si è appena insediato in questo ruolo che possa definirsi affrancato da questa tentazione di proseguire la propria attività secondo una visione che il mio partito definisce di casta o, qualche volta peggio, di cricca.

Quindi il fenomeno è assolutamente di natura culturale. Dobbiamo restituire a questa Assemblea le sue funzioni, il suo ruolo che equivalgono alla dignità che è quella di fare il proprio mestiere.

Secondo me, per il modo in cui abbiamo avviato l’attività di questa legislatura, stiamo rischiando di proseguirla secondo i vecchi stereotipi che hanno contraddistinto le precedenti e quindi, a poco servirebbe l’aver risparmiato qualche centinaio di milioni di euro.

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

Vincenzo Antonio CICONTE

Signor Presidente, onorevoli colleghi, credo che finalmente il Governo centrale si sia accorto che c’è una crisi economica e l’ho detto anche l’altra volta. Ci siamo accorti tutti che in Italia, anche nella nostra Regione, c’è una crisi finanziaria importante e quindi tutti insieme abbiamo contribuito a fare in maniera tale che ci sia una riduzione dei costi della politica. Quindi abbiamo dimostrato anche noi della opposizione di avere una grande sensibilità su questi argomenti insieme alla maggioranza.

Ma, attenzione, da medico sono convinto che i sintomi ci sono tutti; la diagnosi è stata fatta con superficialità e secondo me la terapia è stata molto blanda rispetto a quello che noi ci saremmo aspettati e vi dirò perché.

Secondo me il problema della riduzione dei costi della politica dovevamo affrontarlo in un contesto generale, per capire realmente quelli che sono i problemi dei vari assessorati per quanto riguarda i sottosegretari ed i direttori generali dei vari assessorati.

Secondo me avremmo avuto, chiaramente, un quadro generale ed importante dove stabilire e dove fare i tagli.

Ora, invece, credo che abbiamo fatto i tagli solamente sui consiglieri regionali, abbiamo dato alla stampa la possibilità di capire che abbiamo fatto tutto ed invece è il contrario. Ci siamo mossi nella direzione di ridurre i costi della politica, ma in realtà abbiamo rotto soltanto le indennità ed i problemi dei gruppi del Consiglio regionale.

Credo che questo sia sbagliato perché abbiamo dato una immagine solo parcellare di quelli che sono gli sprechi e le inefficienze che provengono – così come ho sentito da qualche consigliere della maggioranza – da tanti anni di gestione della Regione. Da 10-20 anni probabilmente.

Allora, credo che tutti insieme dovremmo costruire una Regione migliore, costruire un rapporto della politica che sia di qualità e di efficienza per rivedere meglio questi processi che portano alla riduzione dei costi della politica.

Per quanto riguarda, poi, la delibera di cui si parlava, che bisogna abrogare, che il Presidente Scopelliti vuole abrogare, credo che su quella dobbiamo veramente discutere.

Ho sentito anche il Vicepresidente Nicolò. Sembra che questa proposta se non c’è unanimità verrà discussa con un procedimento ordinario ma, attenzione, in quella delibera – non ne conosco tutti i contenuti – ci sono dei ventilatori polmonari importanti per i processi di miglioramento della qualità della professione medica all’interno degli ospedali.

Dobbiamo stare attenti a dire che tutta la delibera va annullata. Dobbiamo cercare di rimodularla e di fare in maniera tale che anche quella sia una delibera di qualità che vada a risolvere molti problemi dei nostri ospedali.

Ho sentito, oggi, anche qualcosa di positivo dai banchi della maggioranza. Qualche consigliere che parlava di un contributo di collaborazione. Noi siamo qui a verificare e controllare l’attività di tutta la Giunta regionale ma, sicuramente, siamo qui per un confronto sereno ed oculato e – se chiamati – saremo tutti pronti per le professionalità che esprimiamo in tutti i settori, a dare un contributo vero,   per la sanità, il turismo e l’occupazione.

Secondo me, se veramente costruiamo insieme una Regione migliore e cerchiamo di dibattere in maniera democratica e civile, riusciremo insieme a portare avanti e risolvere dei problemi per la nostra comunità.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Bilardi. Ne ha facoltà.


PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Bilardi. Ne ha facoltà.

Giovanni Emanuele BILARDI

Presidente, solo qualche minuto perché gli interventi precedenti sono stati tutti esaustivi sui costi della politica, talmente esaustivi che si è fatta, come al solito, molta demagogia.

PRESIDENTE

La prego di alzarsi, onorevole Bilardi.

Giovanni Emanuele BILARDI

Presidente, faccio il fisiatra ed avevo un po’ di dolore di schiena, quindi mi ero seduto per questo.

(Interruzione)

Penso che si sia fatta fino ad oggi molta demagogia, e dalla relazione dei colleghi si evinceva questo.

Penso soprattutto che noi stiamo attraversando una crisi economica ormai epocale e questo ci obbliga come politica a difendere la credibilità soprattutto nei confronti dell’opinione pubblica. Penso che tutti i politici siano in buona fede e per quanto mi riguarda lo sono sicuramente.

Dobbiamo eliminare i  tatticismi di comodo e tradurre in concreto le azioni nella consapevolezza che la classe dirigente di una Nazione non possa mantenere benefici e privilegi a fronte della reale difficoltà che oggi assilla le famiglie.

Infatti, ormai le famiglie non riescono più a rimanere nel budget mensile e prima della fine di ogni mesi ci sono dei gravissimi problemi.

Crediamo che i costi della politica si identifichino nella organizzazione delle strutture politico-amministrative ed in altri servizi di supporto ai consiglieri, debbano trovare nella rinnovata Regione una contrazione decisa ed immediata che sia frutto non solo della volontà di questa maggioranza, ma trovi anche il consenso appassionato delle forze di opposizione di questo Consiglio regionale.

Sarebbe infatti ingiusto, secondo me, che la politica non facesse la sua parte, riducendo quei costi di diretta pertinenza che rappresentano una parte infinitesimale, quasi trascurabile del bilancio regionale.

Cosa voglio dire? Che i costi della politica in questo momento sono talmente irrisori rispetto ad un bilancio regionale che per tutto quello che stiamo dicendo, veramente, stiamo facendo demagogia.

Basti solo pensare che il bilancio del Consiglio regionale è l’1 per cento di tutto il bilancio della Giunta regionale.

Alla stessa stregua siamo però convinti che non solo ai costi della politica si debba pensare. Riteniamo che il bisturi del buon governo debba scavare a fondo eliminando gli sprechi derivanti da una amministrazione della cosa pubblica che appare in alcuni casi non più tollerabile perché è elemento vivo di illecito le cui responsabilità politiche vanno individuate.

Gli sprechi, le incompiute, il dilapidare facile ed impunito di risorse e di flussi finanziari non dovranno più rappresentare l’ordinaria amministrazione dell’ente regionale e vanno individuati. Noi faremo la nostra parte, sia nei costi che riguardo agli sprechi, svolgendo il compito istituzionale di controllori e controllati e non esimendoci dal ruolo di controllati, nella consapevolezza che la società politica debba riscoprire il fascino dello spirito di servizio e della coscienza identitaria.

Poc’anzi ho detto che la buonafede di ogni politico, fino a prova contraria, penso che ci sia, perché ci si mette in politica perché la politica è al servizio degli altri, quindi è giusto non arrecare danni innanzitutto agli altri, ed è giusto proporre le proprie idee ed essere da viatico.

In queste prime settimane di amministrazione si sono ripetuti i segnali, i propositi delle azioni finalizzate a stroncare costi e sprechi. Tutto ciò è in linea con un documento di grande lucidità e di altrettanta lungimiranza, un documento che, per quanto mi riguarda, conservo bene in vista in un cassetto. Sono quelle linee programmatiche enunciate in apertura di legislatura dal Presidente Scopelliti

Ritengo che quello sia il nostro canovaccio, che non è un libro dei sogni, bensì è la limpida volontà di questa maggioranza coesa di realizzare, a grandi passi, il riscatto socio-economico, l’emancipazione del lavoro ed una rinnovata dignità della Calabria. Dobbiamo riacquistare soprattutto la nostra dignità, che è la dignità dei calabresi, di un popolo che è unito.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Fedele.

Luigi FEDELE

Essendo l’ultimo ad intervenire , come lei ha ricordato, sicuramente sarò molto più breve degli altri, perché tra l’altro molte cose sono state già dette e ribadite già dai colleghi, sia di maggioranza sia di opposizione.

Intanto, credo che questo sia un giorno importante per il Consiglio regionale, perché fra le prime riunioni del Consiglio si affronta questo tema delicato e su cui – diciamoci la verità – anche negli anni passati ed in molte occasioni si è fatto della demagogia.

Credo che oggi il Consiglio regionale non stia facendo della demagogia, perché si sta affrontando l’argomento con cifre alla mano e con tagli netti, precisi, documentati: il 25 per cento di taglio su alcuni contributi e alcuni trattamenti accessori  per i consiglieri regionali -lo stipendio dei consiglieri-; il 10 per cento dei gruppi. E queste somme, se messe insieme, non solo per un anno, ma per tutti i cinque anni della legislatura, caro onorevole Tripodi – lei i conti li sa fare meglio di me – sono più di 7 milioni di euro, per la precisione 7 milioni e 250 mila euro di tagli che vanno esclusivamente a carico dei consiglieri regionali e dei gruppi consiliari.

Devo dire la verità, ho visto che tutti i consiglieri regionali, tutti i gruppi hanno accettato ben volentieri di dare questo segnale, perché credo in un momento di difficoltà per la nazione e per la Calabria, che noi dovevamo essere e siamo stati i primi a dare questa grande risposta.

Quindi non demagogia, ma sicuramente fatti concreti.

Per quanto riguarda il resto, ho ascoltato molti colleghi che parlavano di successivi tagli ai costi, di altri capitoli, di altre voci di bilancio, eccetera. Voglio ricordare che, intanto, su questi temi è meglio evitare di fare la gara e di rincorrersi l’uno con l’altro, per chi può fare il primo della classe. Credo che siano temi da trattare, come stiamo facendo oggi, con grande attenzione e dare quelle risposte che non siano solo parole.

Ma voglio anche ricordare che il Consiglio regionale è la massima istituzione regionale della Calabria, quindi ha una sua dignità, ha delle spese anche di rappresentanza del Presidente – io ho fatto il Presidente, quindi parlo a ragion veduta –. C’è una dignità che va tutelata e salvaguardata: alcuni costi della politica non sono eccessi, ma sono costi della democrazia. Del resto, anche a livello nazionale, il Parlamento ha dei costi, lo stesso Senato e la Camera hanno dei costi che sono quelli della democrazia.

Allora io credo che sia stato giusto dare questo segnale netto oggi, ma credo che sia anche giusto, Presidente Talarico – e qui mi rivolgo in modo particolare a lei – che lei tuteli al massimo questa istituzione, che è il massimo organismo della Calabria. Quindi bisogna stare molto attenti, perché poi è una questione anche di immagine della Calabria in Italia e anche all’estero.

Per quanto riguarda quella delibera che il Presidente Scopelliti vuole portare in Consiglio regionale oggi, una legge – mi pare – fatta nella finanziaria dell’ultimo Consiglio regionale, è un fatto inconsueto - diciamoci la verità -che una legge approvata poi venga, in qualche modo, revocata. Ma, se dobbiamo guardare anche al momento attuale, credo che qualche segnale vada dato in riferimento ai contenuti di quella deliberazione,.

Pertanto,  sono convinto che si debba affrontare la questione, parlando con tutti i capigruppo nella riunione che il Presidente ha già opportunamente pensato di convocare anche al banco, affinché venga, in qualche modo, portata avanti, o in questa seduta o anche in una  prossima, però certamente il segnale va dato, altrimenti rischiamo di fare soltanto parole.

Va fatta attenzione anche ai contenuti della citata delibera e, se eventualmente c’è qualcosa di grande o di grandissimo interesse sarà lo stesso Presidente della Giunta a farsi carico e a tutelare questo aspetto, perché ho visto l’elenco, onorevoli colleghi, e, se, devo dire la verità, alcune iniziative sono di grande interesse, con franchezza, altre cose non hanno motivo di esistere.

Allora, credo che, in questo momento di grande difficoltà, questo argomento vada affrontato.

Onorevole Battaglia, ho ascoltato anche il suo intervento: le posso assicurare che non è – e questo lo dico a nome di tutta la maggioranza – una questione di maggioranza o di opposizione, volendo tagliare qualcosa realizzata dalla passata maggioranza. Non è sicuramente questo, non è un fatto elettorale, non è un fatto di tagliare quello che voi avete inserito, ma – come lei ricordava – è legato alla contingenza attuale, quindi credo che un senso di responsabilità vada chiesto a tutti i consiglieri e a tutti coloro che hanno partecipato a quella stesura.

Quindi non si tratta sicuramente di voler operare dei tagli alle spese  di un consigliere rispetto ad un altro.

Pertanto, affrontiamo a brevissimo l’argomento, come Conferenza dei capigruppo al tavolo della Presidenza, ma riterrei di portare avanti quello che il Presidente Scopelliti ha proposto all’inizio del suo intervento.

Quindi, per quanto mi riguarda, sono veramente contento che oggi abbiamo affrontato con determinazione questi temi, che abbiamo dato delle risposte importanti e, finalmente, credo che si possa parlare del Consiglio regionale della Calabria sui mass media, sulla stampa, sulla televisione come di un Consiglio regionale che sa affrontare i problemi, che si rende conto dell’attuale situazione e che, per primo, dà un segnale forte. Questo sicuramente è stato affrontato dall’inizio, sia dal Presidente Scopelliti che dal Presidente Talarico.

Abbiamo seguito con loro questa linea, perché credo che sia la scelta giusta e vincente. Dobbiamo essere noi i primi a dare i segnali giusti che i calabresi si attendono.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.

Pasquale Maria TRIPODI

Stamattina ho ascoltato con molta attenzione il dibattito, Presidente ed egregi colleghi, e non vi nascondo che sono rimasto un po’ perplesso – vi dico la verità – perché stamattina dovevamo fare una discussione, come è stata fatta, sul taglio dei costi della politica. Se diamo per scontato che i costi della politica sono una cosa e i costi di gestione sono un’altra, diversifichiamo i due interventi.

La voglio chiudere subito con la seconda cosa meno importante, che è la proposta che ha fatto il Presidente Scopelliti per quanto riguarda la passata delibera che abbiamo fatto in Consiglio regionale sui 4 milioni di euro.

E’ fuor di dubbio che il Presidente Scopelliti sa, perché è stato consigliere regionale, che quella delibera, senza ruotare intorno alle solite cose, sappiamo tutti che è frutto di emendamenti che i vari consiglieri regionali hanno presentato prima in Consiglio e poi in Commissione e, in quest’Aula, ci sono consiglieri regionali che facevano parte di quella maggioranza di allora e della minoranza di allora.

Sappiamo con quella delibera a cosa andiamo incontro, quindi nessuno scandalo, se erano provvedimenti che erano stati voluti dai consiglieri regionali, se è passata all’unanimità in Consiglio regionale.

Per farla breve, il gruppo dell’Udc è per discutere di quella delibera nella  prossima seduta  e vedere le cose che si possono mantenere e quelle che si possono tagliare. E la chiudo qua per quanto riguarda quell’intervento.

Altra cosa, invece, è la valutazione sui costi della politica. Quando parliamo di costi della politica, se dobbiamo iniziare a fare – come dice qualcuno dall’altra parte – un’operazione verità, questa va fatta fino in fondo, tenendo conto di quello che è il costo della politica e di quello che è il costo, fra virgolette – permettetemi la ripetizione rispetto a prima – della gestione della politica.

Allora su questo dobbiamo fare chiarezza, perché abbiamo tutti concordato, me per primo, che i tagli che abbiamo operato andavano in quella direzione. Ci rendiamo conto che non basta, come ci rendiamo conto che, alla fine, sulla discussione complessiva del costo della politica va fatta una valutazione che va nella direzione di essere obiettivamente consapevoli e coscienti della gestione del Consiglio e della Giunta, l’ha detto il Presidente Scopelliti.

Quindi, in ogni caso, l’operazione che va fatta, va fatta sul contenimento della spesa che attiene la struttura della politica.

Allora su questo il Consiglio ha dato i primi segnali. E’ perfezionabile ancora? Siamo qua a discuterne, senza alcuna limitazione. E’ perfezionabile la proposta che farà la Giunta? Siamo qua a discutere col Presidente della Giunta, che farà la sua valutazione senza alcuna limitazione anche in questo senso.

Altra cosa sono i costi di gestione. Ci rendiamo conto, perché la discussione è antica in quest’Aula sui costi di gestione dell’apparato calabrese, sia burocratico che politico,; qui va fatto un approfondimento reale di quelli che sono gli enti utili ed inutili, di quelle che sono le postazioni dei questuanti della politica e quelle che sono le postazioni che servono, sono utili e necessarie affinché chi fa politica possa svolgere il proprio compito.

Questa è la distinzione che vogliamo fare. Se vogliamo fare alcuni esempi, vale per la Giunta, come vale per il Consiglio, attenzione. Ecco perché il gruppo dell’Udc si farà carico, nei prossimi giorni, di presentare due progetti di legge, uno che riguarda la razionalizzazione della politica all’esterno di quest’Aula, quindi del Consiglio, ed uno che riguarda il Consiglio. Infatti sui costi di gestione vogliamo capire chi farà una valutazione che riterrà opportuna, anche in questo caso, necessaria e non rinviabile più la presa di assunzione di responsabilità sul capire che, di due enti che hanno le stesse competenze, è bene che rimanga uno più.

Altro esempio: anche per quanto riguarda la gestione di alcuni tipi di assessorati - ne cito uno che fa di cui è titolare uno del mio gruppo, l’assessorato all’agricoltura -, vogliamo capire se è bene che in una provincia bisogna che ci sia un Consorzio solo che gestisca forestazione o tutto oppure che abbiamo dodici consorzi con dodici centri di spesa. Anche qua dobbiamo capire cosa vogliamo fare.

Un’altra: vogliamo capire, è arrivata l’ora finalmente di accorpare altre Afor o no? O dobbiamo continuare sempre a perpetuare quello che noi abbiamo ritenuto già nel passato che non era più una situazione sostenibile come costi in questa Regione? Ma questo vale per gli enti, come vale per tante altre fondazioni o “Calabria lavoro” compresa. Vogliamo capire chi ha competenze che sono sovrapponibili in tutto e per tutto, se è giusto che rimangano due enti o uno.

Su questo ci facciamo carico di fare un’analisi con una proposta di legge. Poi vedremo, ci confronteremo in quest’Aula, ci confronteremo pure con il Presidente Scopelliti, perché è giusto che sia così, perché su questa linea del rinnovamento ci ritroviamo nella continuità con le affermazioni che ha fatto il Presidente, ma su queste cose è bene che ci chiariamo oggi e, a mio avviso, la discussione andava improntata anche a questo modello.

E’ fuor di dubbio che, se con il risparmio dei costi di gestione finanziamo la legge sulla famiglia, è un impegno che avevamo preso già dal 2004, però prima di fare questo – e lo voglio ribadire al Presidente Scopelliti – bisogna fare tutti gli interventi che ci possono consentire di usufruire di quelle somme, perché con la legge 1 del 2004 ci sono adempimenti che, a distanza di sei anni, non sono stati fatti, regolamenti attuativi e quant’altro.

Su questo ci dobbiamo confrontare pure.

Poi voglio dire che condivido anche l’impostazione che ha dato Orsomarso, che è complementare a quello che ha detto Principe, ma l’assunzione della responsabilità deve essere proprio nel discernere fra la consulenza che serve ed è utile e quella che è solamente una consulenza di lavoro di  straforo. Ed io condivido, perché poi un assessore, un capogruppo, un consigliere regionale non può essere tuttologo perché, se crede di esserlo, crede male!

Allora abbiamo bisogno delle competenze specifiche che ci possano aiutare a dare un’impostazione basata sulla competenza e sul rispetto delle leggi, perché se no capita, com’è successo nel passato, che facciamo leggi che poi sono impugnate dal Governo. Se avessimo avuto un filtro prima che potesse verificare i percorsi anche giuridici delle leggi che potevamo presentare o abbiamo presentato, evidentemente alcune cose non sarebbero successe.

Su questo dobbiamo capire anche e soprattutto quale impostazione dare sui costi di questa Regione, politica e gestione, e siccome ritengo che dalle dichiarazioni che ha fatto il Presidente Scopelliti e dall’orientamento che c’è stato in quest’Aula, tutti abbiamo espresso condivisione su quella che è l’impostazione di innovazione della politica che vuole fare questa Giunta regionale, bene o male espressa con le diverse sfaccettature da ognuno di noi, siamo qua per confrontarci su questo percorso che spero ci veda entrambi attori e protagonisti del nostro futuro.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Scopelliti. Ne ha facoltà.

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

Intervengo soltanto per delle doverose precisazioni, visti gli interventi di alcuni colleghi, soprattutto del centro-sinistra, che ho ascoltato attraverso la televisione, il collegamento in diretta.

Qualcuno ha parlato – non so se Censore o il collega di Italia dei valori – dei tagli alla politica e ha detto: “Ma quali sono i tagli alla politica? Cosa fa la Giunta?”. Intanto ritengo che, quando l’Ufficio di Presidenza emette un provvedimento come quello che ha emesso, i tagli ai costi della politica sono quelli che fanno capo e riferimento ai consiglieri regionali e, siccome i consiglieri regionali siamo anche noi eletti che facciamo parte della Giunta, il provvedimento viene emesso per tutti, non è che viene emesso per i consiglieri regionali, sì, e per i rappresentanti della Giunta, no!

Quindi il taglio ai costi della politica prende tutti, per cui non so se qualcuno ancora non ha l’esperienza tale da comprendere la funzione di Giunta e Consiglio, ma rispetto ai consiglieri, però è un taglio indiscriminato, cioè che prende tutti e che, ovviamente, colpisce tutti.

Poi i tagli ai costi della politica, qualcuno sempre ha detto: “E la burocrazia che fa?!”. La burocrazia è un’altra cosa, vi ho annunciato che andiamo a verificare anche qui la possibilità di realizzare dei tagli, però i costi della politica sono prevalentemente quelli che fanno capo ai politici. Poi quelli sono i costi di gestione, che sono altra cosa, che possono essere la burocrazia, ché si può intravedere un percorso. E noi abbiamo annunciato prima, ad inizio di seduta, quindi nell’intervento che ho fatto, ho detto “qui andiamo a fare un taglio anche per quanto riguarda i direttori generali, i dirigenti, stiamo valutando perché la stessa cosa che farà la Giunta” – ho detto, già d’accordo col Presidente Talarico – “andrà a farla il Consiglio”, quindi un provvedimento unico sotto questo punto di vista di indirizzo e quindi una scelta che diventa unitaria rispetto a questo tipo di provvedimento.

Poi, per carità, sia il collega Bova che Censore ed altri hanno detto: “Come fa la Giunta a fare un taglio di 4 milioni di euro per una scelta fatta in precedenza?!”. In effetti, un po’ di imbarazzo l’abbiamo provato, abbiamo avuto difficoltà, però rispetto a questo provvedimento dove ci sono 1.000 euro, 2 mila, 3 mila, 8 mila, 10 mila, 7 mila, 25, 23, mi domando che logica ha.

Siamo di fronte a una stagione che non è diversa da tante altre – se no qualcuno potrebbe dire che qui c’è una stagione completamente diversa – ,no, è una stagione uguale, identica, forse non si è mai approvato il bilancio regionale a ridosso delle elezioni, io non lo ricordo, , il Vicepresidente di un tempo, l’onorevole Gentile, ha avuto, ha queste esperienze storiche, non si sono mai approvati, anzi addirittura i bilanci li abbiamo approvati ad agosto e dopo le elezioni, voi l’avete fatto in concomitanza delle elezioni e questo è un rischio che si è corso.

Qui ci sono una serie di provvedimenti che sono nel trend storico, cioè rappresentano un percorso antico, non è che c’è nulla di diverso, però rispetto a una stagione di austerity che abbiamo recuperato rispetto anche a un provvedimento di finanziaria, di manovra che andrà ad emanare il Governo, che ha già emanato e quindi sarà oggetto di discussione nelle fasi successive, noi abbiamo detto: “In attesa di quel provvedimento, facciamo un altro tipo di scelta, perché il problema nasce da lontano”.

Adesso non sono riuscito a recuperare cosa diceva il collega Principe, ho sentito che parlava di Fini, di Mussolini, o anche altri, come Censore, che hanno parlato del Mezzogiorno, del provvedimento del Governo, cosa fa e cosa non fa.

Io credo che noi dobbiamo fare un giorno di discussione o, meglio, c’era la possibilità di fare una discussione qualche settimana fa, quando abbiamo presentato le linee-guida, adesso stiamo parlando di una cosa diversa.

Quindi, secondo me, metterci dentro tanta carne al fuoco su temi di carattere nazionale o internazionale, sembra un modo per eludere un provvedimento e un problema che è in capo a questo Consiglio, non a Berlusconi, a Fini, alla Camera o a Schifani e al Senato. Questo è un provvedimento che fa capo a questo Consiglio regionale, che deve decidere se dare corso e seguito a questo tipo di scelta fatta in precedenza, sulla quale noi abbiamo  difficoltà, ma quando ci dicono “facciamo dei tagli, cerchiamo di recuperare risorse, cerchiamo di dare un segnale di cambiamento”, è chiaro che noi cercheremo di farlo in prospettiva e voi sarete lì arbitri e giudici del nostro agire e del nostro fare. Però, quando ci viene sottoposto – poi, magari, ci saranno tante altre scelte sbagliate e così via o tante altre scelte corrette – un provvedimento in un sol colpo, in cui ci sono 4 milioni di euro di interventi che non hanno una logica, perché – come ha spiegato molto bene il Presidente Battaglia e si è guardato bene dal fare altro tipo di considerazioni – qui non c’è una logica, ma c’è che chi arrivava  e presentava  un emendamento!

Giusto o sbagliato, è un provvedimento che nasce più o meno così : “Senti, sai, c’è mio compare che ha l’associazione culturale dei “tre farfalli”… , gli diamo… Sì, un contributo… 5 mila euro? “No, 7 mila”. “No, vediamo, 2 mila, 3 mila”. Secondo me, siccome io conosco il Consiglio regionale, conosco questi contesti, sembrava un po’ il mercato delle vacche!

Non sarei entrato più nel merito di queste vicende, come ha fatto il Presidente Bova, perché nessuno vuole togliere spazio di azione al precedente Consiglio regionale, ma abbiamo visto che ci sono una serie di cose su cui agire; di conseguenza,  siccome i provvedimenti non sono partiti, perché siccome nessuno, mi auguro, almeno dalla Giunta, nessun dirigente ha fatto un atto ufficiale e ha detto “caro Presidente dell’associazione, siccome la Giunta ha approvato questo provvedimento, io ti elargisco un contributo di 15 mila euro per fare questo tipo di manifestazione”, siccome nessun atto, ripeto,  è partito dalla Giunta - perché questo mi ha detto l’onorevole Mancini quando l’ho invitato a recuperare questo documento -,  mi pare che noi siamo ancora ad  una volontà formalizzata dal Consiglio regionale sotto campagna elettorale.

Che  poteva avere il suo corso, ma nel momento in cui rischia di avviarsi, arriva una stagione di tagli a tutto e a tutti e anche questo Consiglio regionale fa una scelta. Ovvero dice  “Blocchiamo questo tipo di scelte, perché comunque possiamo andare a fare un’azione mirata, andando a sacrificare tantissime persone che magari possono avere simpatia più o meno verso di noi e che magari potevano  beneficiare di questo finanziamento”, ma io dico che è una scelta finanziare  per   4 milioni di euro sulla legge sulla famiglia. Diciamo così  ai calabresi che noi, in un momento così particolare della vita del Paese e di questa nostra regione, abbiamo sottratto, “purtroppo”, a tante altre associazioni che hanno un ruolo vitale, importante, strategico - chi più, chi meno- non ci nascondiamo che c’è tanta diversità,  ma … poi accade spesso  che ci sarebbe da fare tutta una serie di considerazioni,  che è inutile fare. Diciamo : “guardate, abbiamo sacrificato questo tipo di volontà e di indirizzo per dare un contributo a un’iniziativa pregevole e importante”. L’abbiamo sacrificata in nome di che cosa? In nome delle famiglie calabresi, di una legge che tende a sostenere e ad agevolare il percorso e il cammino della famiglia in questo momento particolare che vive la regione, in cui la famiglia ha un ruolo strategico,  assolve ad una funzione straordinaria, continua ad essere l’unico vero grande collante di una società che rischia di essere sempre più alla deriva, perché la crisi economica che attanaglia non soltanto le imprese, ma passa anche attraverso le famiglie, mette a repentaglio e a rischio la situazione della nostra regione.

Questo è un colpo politico, secondo me, importante da cui nessuno si può sottrarre. Poi, per carità – come hanno detto Fedele, Tripodi e gli altri intervenuti – invece di farlo oggi, possiamo farlo tra quindici giorni, ma non si scappa. Se questo lo inseriamo oggi tra i tagli ai costi della politica, facciamo anche qui una bella figura, perché diciamo che, da una parte, abbiamo chiuso la questione legata a 1 milione e 250 mila euro, i gruppi e altre cose. Certo, il Consiglio può determinarsi, però mi sembra di capire che, al di là delle funzioni, delle dichiarazioni demagogiche e strumentali di qualcuno, ci sia la ragionevolezza del fatto che rispetto ai  gruppi, quando si taglia il 10 per cento, è un taglio più o meno importante, ma è  comunque un taglio. I gruppi se agiscono, così come dovrebbero agire, per promuovere le loro iniziative e la loro attività, hanno un senso. Poi, se uno i soldi dei gruppi li utilizza…, e oggi mi pare di capire che, rispetto al passato, dove era molto più ampia l’azione dei gruppi, c’è una rendicontazione rispetto agli anni di un tempo, allora anche qui i finanziamenti dei gruppi vengono utilizzati per fare delle azioni comunque mirate. Poi un gruppo può stabilire di utilizzare in un modo, un altro può decidere di utilizzarli nel campo della ricerca per fare leggi che siano funzionali, attraverso la capacità di attrarre e di avere accanto professionisti di spessore che scrivono leggi innovative, uno lo può fare sulla promozione dello stesso gruppo per divulgare iniziative, cioè ognuno mette in campo le risorse che vuole.

Io credo, quindi, che il taglio ai gruppi  degli accessi ai consiglieri regionali sia un segnale che questo Consiglio regionale oggi dà per tutti, ovviamente coloro che sono i consiglieri regionali, quindi interessa Giunta e Consiglio, e nelle prossime settimane ci siamo impegnati, io mi sono impegnato per andare ad individuare un percorso di ulteriore taglio alla burocrazia e di quegli enti che, secondo noi, possono essere enti non virtuosi e che, forse, a volte rappresentano un doppione o un modo per creare ancora di più sacche o spazi che non promuovono e non producono interessi per il bene collettivo, ma lo fanno soltanto in termini di produzione di pochi.

Poi questa sarà anche una visione personale di ognuno di noi, cioè dire che ci sono enti che non sono produttivi e sono inutili, però chi ha il compito di governare si deve assumere le responsabilità e, siccome noi abbiamo deciso di governare e di farlo con coraggio e consapevolezza, queste scelte le facciamo e le operiamo.

Sappiamo che domani mattina voi andrete dai 300-400 beneficiari di questo finanziamento dei 4 milioni di euro a dire “Scopelliti vi ha tolto i soldi, avete visto?!”, però noi andremo, invece, dai 2 milioni di calabresi a dire loro che abbiamo finanziato una legge che va verso le fasce disagiate, che aiuta la famiglia, che agevola un percorso di rafforzamento della famiglia e della società, e questa è la politica per noi diversa.

Questa è la diversità, oggi, tra una visione ristretta e particolare della politica e un’altra molto più ampia e di prospettiva che noi vogliamo immaginare. Sarà una scelta giusta, sbagliata? Ritengo che sia una scelta corretta e coerente con la nostra missione, rispetto a quello che dicevamo che si è consolidato in Calabria e che non ha portato a risultati di nessuna natura.

Noi continuiamo a lavorare così e, Presidente, questo è il secondo provvedimento, perché il primo mi sembra abbondantemente condiviso da tutti. Andiamo a fare poi gli altri tagli agli altri provvedimenti in una fase successiva, però intanto oggi siamo la prima Regione italiana che adotta un provvedimento di tagli alla politica che recupera le risorse e le mette… Certo, non ci conquisteremo, probabilmente, le pagine dei grandi giornali nazionali, perché comunque non avremo spazio su questo in quanto non c’è nessuna nefandezza compiuta, però comunque chi avrà l’onestà di riportare ciò che noi abbiamo fatto-  uscirà sicuramente attraverso le agenzie o attraverso i quotidiani locali-,  avrà: modo di pubblicare l’idea che in questa Regione abbiamo dato un segnale, un segnale che è la prima Regione d’Italia che attiva procedure che non sono come quelle del Piemonte, in cui il Presidente dice: “Chi vuole, deve devolvere il 5 per cento dello stipendio e così via”. No, qua si sancisce con legge, con un provvedimento una scelta molto chiara fatta dal Consiglio regionale.

Io credo che questo sia un segnale importante che i calabresi devono raccogliere e condividere e mi auguro che sia condiviso da tutti.

PRESIDENTE

E’ concluso il dibattito su questo punto all’ordine del giorno. Convoco i capigruppo al banco della Presidenza per una brevissima riflessione.

(I capigruppo si portano al banco della Presidenza)

Si vota per appello nominale l’inserimento del disegno di legge che riguarda l’abrogazione dell’articolo 7 della legge numero 8 del 26 febbraio 2010 e che propone, all’articolo 1, di destinare la somma risultante da questa abrogazione al finanziamento della legge 1 del 2004, la legge sulla famiglia.

La parola al Segretario-Questore , l’onorevole Nucera, per l’appello nominale…

 

Bruno CENSORE

Presidente, così noi non possiamo porre emendamenti. A noi deve essere consentito il tempo…

PRESIDENTE

Stiamo votando l’inserimento all’ordine del giorno.

Prego, onorevole Nucera.

Giovanni NUCERA, Segretario questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Prego, onorevole Giordano.

Giuseppe GIORDANO

Ho ascoltato la replica del Presidente Scopelliti, che era una sorta di richiamo all’Aula, nella quale ha usato anche i termini dell’elusione dell’eventuale provvedimento che potrebbe salvare l’anima al Consiglio regionale!

Noi non siamo d’accordo con questo tipo d’impostazione – l’abbiamo detto e lo ribadiamo – , abbiamo anche una nostra proposta di legge che chiedo al Presidente Talarico, a questo punto, di porre all’attenzione del Consiglio per l’inserimento, quella sugli effettivi tagli dei costi della politica, che sono i costi della…

PRESIDENTE

Onorevole Giordano, lei sta facendo una dichiarazione di voto, per cui si attenga all’argomento, dichiarandosi a favore o contro.

Giuseppe GIORDANO

Sto argomentando il voto. Il nostro è un no all’inserimento, non può essere questo il metodo di lavoro, perché io non ho neanche avuto l’opportunità di leggere il provvedimento. Siamo favorevoli a tutti i tagli, a tagliare questi contributi a pioggia, ad evitare che ciò si ripeta, ma questa deve essere un’impostazione, non una tantum, uno slogan che usiamo oggi, deve essere un’impostazione strutturale di questo mandato.

Allora, se il Presidente Scopelliti ritiene di dovere, oggi, offrire ai calabresi l’immagine di un Consiglio, di una maggioranza, di un’Assemblea che vuole incidere, io pongo al Presidente Talarico l’esigenza che dopo venga posto in votazione l’inserimento all’ordine del giorno della nostra proposta di legge. Abbiamo individuato un percorso che non è solo quello della legge sulla  famiglia;  ossia con i veri risparmi sulle consulenze, sul vitalizio, su quelle indennità, venga creato un fondo per i lavoratori usciti fuori dal percorso produttivo e non godono degli ammortizzatori sociali.

Questo, secondo noi, è il percorso importante, per cui come gruppo votiamo no, un no motivato in questi termini, certamente non è solo questo il modo in cui affrontiamo il taglio ai costi della politica.

Giovanni NUCERA, Segretario questore

Prosegue la chiama.

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

Presidente, prendiamo atto che oggi abbiamo instaurato in Calabria un modo nuovo di fare politica, cioè quello che in quest’Aula non è di scena l’idea di trovare sempre le logiche di commistione, di inciucio, di accordo, ma la politica della chiarezza: c’è chi sceglie una strada, c’è chi ne sceglie un’altra. Noi abbiamo scelto quella dell’innovazione, i colleghi del centro-sinistra, invece,  hanno scelto la strada della conservazione;  cioè rispetto a una situazione drammatica che si vive in Calabria, l’idea di recuperare per una legge sulla famiglia 4 milioni di euro, ci viene proposto di rinviare il dibattito a una fase successiva, al momento in cui la Conferenza dei capigruppo deve andare a discutere e a studiare cosa fare, come fare i tagli, a chi fare i tagli.

Noi siamo dell’idea che bisogna fare i tagli su tutto quel  provvedimento, perché non regge in piede sulla scorta di una valutazione tecnica, non c’è nessuna logica che guida questo provvedimento e quindi oggi noi abbiamo fatto una proposta che era giusto porre ai voti. Non fa niente se passeranno due mesi per questo provvedimento e che noi, per due mesi, avremo le persone che verranno dirci: “ci hai fatto perdere il contributo, perché il compagno mi aveva fatto avere il contributo ed ora tu…”. Non è questo, è un problema di chiarezza.

Oggi, abbiamo inaugurato in questo Consiglio regionale una nuova stagione ed io credo che la politica, in Calabria, abbia bisogno di molta chiarezza, perché la politica in Calabria, spesso, ha corso il rischio di non essere identificabile né da una parte né dall’altra, perché si concorreva tutti a raggiungere gli obiettivi che non erano chiari ai calabresi, ma erano chiari soltanto a pochi.

Credo che noi abbiamo fatto una scelta saggia, di metterlo in votazione. Dopodiché alla  prossima seduta, quando sarà, il tempo che lei, Presidente, riterrà di convocarla, noi andremo a votare e voteremo per bocciare quel provvedimento e rifinanziare la legge sulla famiglia. Credo che abbiamo fatto anche questa volta – e ringrazio i colleghi del centro-sinistra che si sono espressi in questa direzione – un atto nobile nei confronti dei calabresi, abbiamo fatto un gesto forte nei confronti della Calabria. E non fa niente se oggi non passa, perché rinviarlo avrebbe avuto il significato di dilazionare anche noi i tempi.

Ecco, di fronte a questa situazione che oggi andava ipotizzata ed approvata, noi abbiamo fatto una scelta. Se raggiungiamo il quorum, bene, se non lo raggiungiamo, sarà una prossima seduta a determinare la caduta di questo provvedimento e il rifinanziamento di una legge importante, che per noi diventa funzionale e strategica agli obiettivi della Calabria e quindi delle famiglie dei calabresi.

Voto sì.

Giovanni NUCERA, Segretario questore

Prosegue la chiama.

PRESIDENTE

Prego, onorevole Serra, ha facoltà di parlare .

Giulio SERRA

Intervengo per esprimere il mio voto, è giusto che dica anche il mio pensiero.

Ero presente, come consigliere, anche nella passata legislatura e quindi mi sono impegnato per una serie di emendamenti che guardava verso il sociale e verso una serie di iniziative, però siccome faccio parte di una squadra che ha scelto una linea diversa, mi adeguo a quello che è l’indirizzo del Presidente, ma con l’impegno che su quella serie di opere e di provvedimenti che sono di carattere sociale- non il contributo di 1.000 o di 2 mila euro- , in futuro l’Esecutivo e lo stesso Consiglio possano ritornarci per dare delle risposte a delle associazioni che operano nel sociale, che possono avere il giusto riconoscimento e per il ruolo che svolgono all’interno della Calabria e per la società calabrese.

Questo è l’impegno che io chiedo al Consiglio e quindi, in questo momento, sono per l’inserimento del punto all’ordine del giorno.

Giovanni NUCERA, Segretario questore

Prosegue la chiama.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’assessore Tallini.Ne ha facoltà .

Domenico TALLINI, assessore al personale

Colleghi, sento la necessità di motivare il mio voto, in coerenza con l’ atteggiamento tenuto nella famosa seduta in cui si è votata la cosiddetta finanziaria omnicomprensiva.

Io, ovviamente, mi rivolgo all’allora Presidente Peppe Bova, perché si ricorda benissimo che cosa è successo in quella seduta e si ricorda che io ebbi a definirla una finanziaria che rappresentava un vero e proprio voto di scambio, nel momento in cui sollevavo una serie di questioni che comprendeva la stessa finanziaria. Si disse che quella finanziaria aveva come obiettivo quello di spostare almeno 15 mila voti dalla parte del centro-sinistra. Poi abbandonai l’Aula.

Devo dire che sono d’accordo con il collega Giordano d’Italia dei Valori, quando dice che è insufficiente questa manovra, nel senso che, Presidente, lei avrebbe dovuto inserire altre cose che sono anche incluse in quella famosa finanziaria e avremmo potuto recuperare qualche milioncino in più. Questo mi prefiggo di documentarlo meglio, perché sono stati erogati contributi a delle fondazioni– lei parla di una che ha ricevuto 8 mila euro –  e gliene dico una che è a Catanzaro, del  partito del Presidente Loiero, gliel’ho detto in faccia, ho fatto un’interrogazione al Comune di  Catanzaro. Una fondazione,  che è un movimento cattolico e che si è trasformato in partito perché esprime assessori – ma, guarda caso, sempre col Presidente Loiero - ha avuto senza fare nessuna istanza, perché non c’è stato nemmeno un bando ad  evidenza pubblica  per capire chi erano le associazioni. E quindi condivido  anche il metodo con cui si è pervenuti a questa scelta di abrogazione , tant’è che tante fondazioni poi hanno espresso proteste per come sono arrivate quelle assegnazioni : 2 milioni e mezzo di euro. Adesso forse non ci sono i soldi, ci sono

Ritengo che bisogna individuare se queste risorse ci sono. Credo che, se sono fondazioni organizzate per  lavorare per l’obiettivo del sociale, saranno loro le  prime ad essere d’accordo con una manovra come questa, che va nella direzione di andare direttamente, e non attraverso intermediari, a favore e a sostegno delle famiglie calabresi che, in questo momento, guardano a noi con grande interesse e vogliono da noi un intervento immediato a loro vantaggio .

Per questo voto a favore della proposta dell’inserimento e voterò a favore della proposta che viene dal Presidente.

Giovanni NUCERA, Segretario questore

Prosegue la chiama.

PRESIDENTE

Per inserire un punto all’ordine del giorno, l’articolo 42 del Regolamento interno del Consiglio, testualmente prevede che “il Consiglio non può discuteredeliberare su questioni che non sono all’ordine del giorno, salvo che sia autorizzato da una deliberazione assunta con la maggioranza dei due terzi dei presenti, su richiesta del Presidente della Giunta o di un quinto dei consiglieri”. Quindi ci vogliono i due terzi dei presenti.

Comunico l’esito della votazione: presenti e votanti, 46; hanno risposto sì 29; hanno risposto 17.

Quindi non ci sono i due terzi necessari dei presenti per inserirla all’ordine del giorno, perché ci vogliono 31 consiglieri, mentre quelli che hanno risposto sì sono stati 29; per cui la richiesta di inserimento all’ordine del giorno non viene accolta.

(Il Consiglio non approva)

Poi, volevo sentire i capigruppo al banco, per verificare se è possibile inserirla all’ordine del giorno della prossima seduta , visto che c’era stata una discussione ai banchi della Presidenza, oppure bisogna seguire l’iter normale delle Commissioni.

Vincenzo Antonio CICONTE

Posso prendere la parola? Noi avevamo detto di sì per la prossima seduta, quindi non vedo il motivo di venire…

Poi un’altra cosa ancora: non mi sembra, invece, che quello che ha detto il Presidente della Giunta – cioè che questo centro-sinistra non vuole affrontare il problema - sia vero. Non è vero che non vogliamo affrontarlo, né risolverlo. Se ci sono dei problemi da risolvere in quella delibera, noi lo faremo. Il problema vero è che non conosciamo - nemmeno noi i neoconsiglieri regionali, vorrei che la stampa lo sapesse – i contenuti di questa delibera, quindi come possiamo parlare di una cosa di cui non conosciamo nemmeno i punti o i contenuti?! Non ci è stata consegnata.

Quindi, se non abbiamo questa delibera, caro Presidente, non possiamo a mio avviso procedere  e  la prossima volta ci debbono essere dati gli atti  almeno cinque - sei giorni prima.

PRESIDENTE

Il punto è inserito all’ordine del giorno della  prossima seduta Che c’è, onorevole Censore?

Bruno CENSORE

Presidente, no, non è così. Prima avevamo concordato questo, poi siccome si è voluto porre il punto all’ordine del giorno, allora facciamo una riunione dei capigruppo e chiediamo che segua l’iter normale delle Commissioni.

PRESIDENTE

Se arrivate un attimo ai banchi, decidiamo che cosa dobbiamo fare.

Onorevole Principe, venga qui, la parola gliela  dopo… Prego, onorevole Principe.

Sandro PRINCIPE

Presidente, una considerazione che può essere di carattere generale: siccome tutti abbiamo affermato che si vogliono evitare atti che possano minimamente suonare come demagogici, ove il Consiglio decida di revocare le sue precedenti determinazioni - e, naturalmente, sarà molto simpatico constatare i voti per una delibera di questo tipo – circa la finalizzazione di questi fondi, ritengo che sia opportuna una normale istruttoria, anche perché dire “x milioni per la famiglia” vuol dire tutto o potrebbe non voler dire niente, perché sono tante le filiere di cui bisogna tenere conto.

A mio avviso, un’istruttoria normale in Commissione, se il Consiglio rimane fermo nella decisione di revocare questo suo precedente atto, sarebbe utile, almeno si fa un provvedimento meditato, si scelgono le filiere più urgenti, soprattutto perché - lei mi insegna - i problemi delle famiglie sono tanti, quindi come incanalare questi fondi è molto importante. Pertanto,  un provvedimento spinto dall’urgenza, anche per avere un ottimo titolo su un giornale potrebbe poi essere un boomerang, meglio, a quel punto, un’istruttoria degna di questo nome.

PRESIDENTE

Onorevole Principe, quando parliamo di famiglia, non è un termine usato così. C’è la legge 1 del 2004 sulla famiglia, che prevede un articolato, una serie di questioni importanti, quindi la destinazione è lì sul capitolo che riguarda questa legge. E’ prevista una serie di tipologie e di questioni, peraltro ci sono dei regolamenti ben precisi, in base ai quali si può fare domanda per accedere.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.

Luigi FEDELE

Intervengo brevemente, perché su questo tema abbiamo già parlato.

Quando ci siamo riuniti al banco della Presidenza, eravamo tutti d’accordo, i colleghi capigruppo dell’opposizione oltre che della maggioranza, sull’inserimento all’ordine del giorno della  prossima seduta. Adesso, mi sembra difficile pensare che abbiano cambiato idea i colleghi in questo momento. Quindi, al di là di tutto, mi affido al senso di responsabilità dei colleghi non solo della maggioranza - che già c’è -, ma anche dell’opposizione, affinché lo inseriamo alla  prossima seduta .

Per quanto diceva l’onorevole Principe, è un altro discorso: c’è una legge sulla famiglia, si può discutere in seguito su come destinare questi fondi, anche con qualche aggiunta, non è questo il problema, ma prima bisogna approvare il provvedimento affinché questi fondi vengano messi a disposizione.

Quindi io sarei dell’avviso che potremmo inserirla e discuterne nella prossima seduta .

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Bova. Ne ha facoltà.

Giuseppe BOVA

Io sono stato uno di quelli che ha proposto al banco della Conferenza dei capigruppo di discuterlo alla prossima seduta, però, onorevole Fedele, non si può far finta che niente è avvenuto, perché il Presidente Scopelliti ha agitato una scimitarra nei confronti di chi chiedeva a lui e alla Giunta di sedersi alla Conferenza dei capigruppo, in maniera che quello che dovevamo tagliare nel merito fosse chiaro a tutti. Io non ci sto, perché non è vero a subire l’affermazione che lì tutto è immondizia. So con certezza che non è così e più è grande la responsabilità di ognuno di noi, più ciascuno di noi deve misurare le parole, perché non è vero che c’è qualcuno che si oppone né alle politiche della famiglia né alla trasparenza, perché così non si va avanti.

Per quanto mi riguarda, la proposta rimane questa: si fa una Conferenza dei capigruppo, lì -come è doveroso da parte della Giunta, presente in maniera autorevole - verifichiamo nel merito le cose e, una volta verificate, non c’è nessuna difficoltà. Altrimenti ciascuno fa il suo lavoro, perché non ci sto - perché non è vero – a fare la parte di quello che vuole sottrarre alla famiglia e vuole regalare a qualcuno, perché è una mistificazione e non so a chi serve.

Dall’altro lato, nessuno ha un atteggiamento pregiudiziale, ma nel momento in cui non ci è consentito il nostro lavoro, lo spazio che il Regolamento e lo Statuto ci danno, ciascuno di noi è costretto a fare riferimento a quello :“intelligenti pauca.

Io sono d’accordo – e lo dico in maniera esplicita – che si porti rapidamente, prima dell’8, in Conferenza dei capigruppo - il Presidente può essere presente o si fa rappresentare da chi ritiene, è la stessa cosa -, lì discutiamo l’uno e l’altro, l’ordine del giorno e il merito, perché così la penso e così è giusto dire, senza forzare le cose.

Tra l’altro, dico a tutti che ogni discesa diventa una salita, stiamo attenti ad impugnare scimitarre e così via, non perché non vogliamo la trasparenza delle posizioni, per carità; ma è anche un’arte visibile, rispetto a una situazione che è difficile, utilizzare bene le risorse e di correggere, ma senza pensare che qualcuno è dalla parte della verità, perché nel caso in indirizzo non è vero, né io voglio tornare indietro al passato remoto, perché non ci serve.

Fuori da ogni polemica, mi dispiace quello che ho dovuto sentire, perché è stata una gratuita forzatura. Mi auguro che non si ripetano in futuro queste cose, fermo restando che, nel momento in cui qualcuno pensa che si possa andare avanti così, nel rispetto dei ruoli e delle regole del gioco, ciascuno di noi farà la sua parte.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Orsomarso.

Fausto ORSOMARSO

Velocemente, perché sembra che si sia aperto il dibattito.

Il Presidente Bova parla di ruoli, di Regolamento. Io credo che qui c’è un Regolamento che dà l’opportunità e la possibilità tutta politica di porre all’ordine del giorno con i voti un provvedimento su cui il Presidente Scopelliti e questa maggioranza sono stati chiari.

Non c’è da dare pagelle o capire le filiere. Onorevole Principe, le filiere in Calabria purtroppo non hanno mai funzionato. C’è un’idea che è la famiglia, vorremmo condividerla con voi e, da questo, il tentativo di inserirlo al prossimo ordine del giorno, nel rispetto del Regolamento, la votazione per l’inserimento all’ordine del giorno oggi era proprio per manifestare una sensibilità politica forte rispetto a quello che il Presidente Scopelliti ha detto bene. Il problema non era di capire quanti o meno di questi emolumenti andavano nella direzione di sostenere progetti validi o meno, c’è stato un provvedimento una tantum che non ci ha convinto, ci convince molto di più sostenere e finanziare le famiglie. Su questo ci può essere un impegno. Altro è che poi non si dia un finanziamento o si possa recuperare attraverso altri provvedimenti, però parlare di salite e discese e tutto il resto.. Io sono d’accordo con il Presidente Scopelliti, si chiarisce che inizia una nuova stagione, l’essere chiari, sui provvedimenti si vota, su questo ci giochiamo la faccia e l’impegno.

Una cosa potrà interessare tutti: sostenere una legge che esiste e a cui abbiamo contribuito con i tagli ai costi della politica e ai finanziamenti inutili e l’avere interrotto - tra l’altro, penso - con questa possibilità di voto quella vecchia liturgia che ha rappresentato in passato sintesi tra esigenze politiche di territori, di minoranza e di maggioranza.

Su questo, visto che sembrava si fosse aperto il dibattito, noi siamo pienamente d’accordo e quindi andiamo avanti senza ricordare Regolamenti o consuetudini, che non ci convincono.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Aiello Ferdinando. Ne ha facoltà.

Ferdinando AIELLO

A me sembra che oggi, qui in Consiglio regionale, citare la famiglia funga un po’ da “lavatrice” all’interno di una scelta che si sta facendo, ovviamente giusta, ma bisogna entrare nel merito, altrimenti non si ha contezza di quello che si dice e si rischia di entrare nella demagogia, Presidente Scopelliti, perché bisogna conoscere le leggi che si approvano in Consiglio regionale.

Se si parla di finanziamenti a pioggia - io non lo so, non li conosco, voglio entrare nel merito guardandoli - nella gestione precedente, la legge sulla famiglia non è stata una delle più grandi leggi scritte nei Consigli regionali d’Italia, è stata una legge… Ma vorrei ricordare a tutti noi che non è dando l’una tantum alla famiglia che oggi si risolleva l’economia all’interno dei nostri territori, è dando i servizi gratuiti alla famiglia attraverso il potenziamento del Piano sociale, non della legge sulla famiglia.

C’è la legge nazionale 328, c’è un Piano sociale. Ecco, io preferirei che questi soldi andassero sul Piano sociale e  che poi a sua volta vengano distribuiti ai Comuni, che garantiscano con delle linee di indirizzo dei servizi all’interno del Piano di zona. Allora lì si ha un servizio la famiglia.

Ecco perché, condivido  l’onorevole Bova quando dice di entrare nel merito, non perché il centro-sinistra è contro questa presa di posizione, io nemmeno c’ero nella passata legislatura, non la conosco, ma ritengo che una legge manifesto, oggi, non possa essere presa in considerazione, se si dice, Fausto, che oggi siamo per l’innovazione. L’innovazione, in questa terra, è far partire il Piano sociale - la novità dopo tanti anni - ,che non parte dal 2000, è bloccato. Quindi dare i servizi alla famiglia, ai portatori di handicap, alle ragazze madri, ai tossicodipendenti e non solo, perché intervenire su una ragazza madre significa intervenire sulla famiglia che ha all’interno della sua casa una situazione di questo tipo. Non è fuori da un contesto familiare. Dire famiglia è molto generalizzato, quindi io gradirei che si andasse in altra direzione, che è quella del potenziamento del Piano sociale.

Ecco perché l’invito alla riflessione. Non c’è nessuno che è contro, si sta solo dicendo di riflettere e di arrivare in quella direzione, che a me pare corrisponda al rispetto di una legge nazionale, da tutti voluta ed approvata, ma mai fatta decollare, forse perché lì c’è una sorta di associazione e di gestione che, ovviamente, è poco chiara.

Io gradirei, per esempio, che anche il milione e 100 mila euro in più, che c’è nell’assestamento dell’Ufficio di Presidenza, fosse messo sul Piano sociale - ci sono 1 milione e 100 mila euro in più, di funzionamento al capitolo 2 -, vada lì anche questo a finanziare la legge sulla famiglia.

Sono io a fare un appello ai colleghi dell’opposizione: votiamo affinché questo milione e 100 mila euro che è in più vada sul Piano sociale. Allora vediamo in quale direzione ci porta una cosa di questo tipo e arriviamo a una definizione più complessiva, determinandoci a 360 gradi, non puntando il dito su chiunque all’interno del Consiglio regionale.

PRESIDENTE

L’ultimo intervento, la parola al Presidente della Giunta.

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

Presidente, a me dispiace entrare nel merito di questa vicenda, perché io penso che ogni tanto, politicamente, bisogna avere l’amabilità e la sensibilità di dire “noi abbiamo fatto una scelta, è quella di fermarci e dire che il provvedimento non va bene”, perché vorrei dire al collega Bova, che ormai conosco da tanto tempo e quindi il suo fare, a volte minaccioso, di dire “qua volete mettere in campo le scimitarre, allora se…”…

Giuseppe BOVA

No, Presidente, minaccioso no…

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

La conosco, è un po’ come…

Giuseppe BOVA

Lei ha un lessico così puntuale, dov’è sta la minaccia?!

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

E’ un po’ come il suo amico di partito, a lei legato…

Giuseppe BOVA

No, Presidente…

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

No, ascolti: è un po’ come il fare minaccioso dell’avvocato Naccari, che è amico dell’onorevole Bova, quando in Consiglio comunale, i primi anni, minacciava sempre i colleghi consiglieri…

Giuseppe BOVA

Ma lei decide tutto per me, se sono minaccioso e chi sono i miei amici! Questo non è nel voto! Il voto è che io le riconosco pienamente il diritto-dovere di governare.

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

Ma se avete deciso di essere amici con Naccari non è colpa mia!

Giuseppe BOVA

A me lei l’ha presentato, però…!

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

Lui, sistematicamente, in ogni seduta di Consiglio comunale diceva “se votate questo bilancio, risponderete in proprio col vostro patrimonio, vi assumete delle responsabilità enormi” e quindi i consiglieri neoeletti erano terrorizzati, dicevano : “Come, in proprio, col mio patrimonio!”.

Giuseppe BOVA

…Presidente, sbaglia pure mano, perché io sono mancino, ma non fa nulla!

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

Allora abbiamo una cosa in comune, una delle poche!

Allora io dico: adesso, per entrare nel merito, ma tanto la prossima, fra due mesi, lo facciamo questo provvedimento, perché ormai siamo orientati a farlo, ovviamente è una scelta…

Giuseppe BOVA

…20 milioni…

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

Se ci sono altre risorse…

(Interruzione dell’onorevole Bova)

Alla grande! Vede, perché questo è un provvedimento che scavalca tutti gli iter naturali delle leggi regionali e dei provvedimenti emessi dai direttori generali e quindi dalla Giunta. Perché? Bene ci sono la “Prociv-Arci” o l’Us vibonese, l’Us paolana oppure, ancora, vi posso dire l’associazione culturale “Calabria onlus”, l’associazione bandistica o Tizio o Caio, ma se ogni assessorato ha le sue specifiche competenze e ha i budget necessari per andare ad individuare le risorse per dare, attraverso bandi, contributi, qui viene mortificata una logica.

Ecco perché io dico che, più andate avanti, più scavate da soli un provvedimento anomalo, perché è sempre esistito questo provvedimento, cioè qui in Giunta di notte uno fa: “Eh, l’emendamento perché c’è questa iniziativa ed è sempre passato”. Adesso qui noi stiamo dicendo “utilizziamo un criterio diverso”, cioè diciamo “questo provvedimento, sì”, perché se lei va in Conferenza dei capigruppo, mi dice che cosa salva di questo?!”. E’ un modo per non farlo, lei non salva nulla. Perché, che cosa può salvare?! Non c’è una logica in questo provvedimento, non ha una ratio, perché quando io le dico “i contributi allo sport perché li avete messi qua?”, li abbiamo sempre messi qua nei bilanci regionali, però se si decide di tagliare, perché…

Bruno CENSORE

Presidente, mi scusi, ma perchè  non ha una logica! Vediamo quanti Comuni ci sono, che siano enti locali della Calabria.

PRESIDENTE

Onorevole Censore, facciamo finire l’onorevole Scopelliti.

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

…quanti Comuni ci sono! Sicuramente non troverete il Comune di Reggio Calabria perché non è amico vostro! Già partiamo da questo: il Comune di Reggio Calabria non è amico…! Ma è un discorso sbagliato, perché qui voi fate il bando sulle attività sportive, c’è il bando sui finanziamenti per le società che hanno il calcio giovanile, c’è il bando per le attività turistiche, c’è il bando per la promozione turistica. Così si esautora il ruolo degli assessorati e si fa una sorta di ammucchiata che, per carità di Dio, continuo a dire è stata sempre fatta, cioè è stato sempre così, ma era possibile farlo. Oggi, siccome vogliamo recuperare le risorse, abbiamo individuato questa logica.

Non  stiamo affermando che avete fatto le cose fuori luogo, vi stiamo dicendo che questo è un provvedimento che ci siamo ritrovati, quindi,  anche Italia dei valori, il falso moralismo che fate “perché qua e perché là!”. Questo è un provvedimento clientelare che va scongiurato e dovevate votarlo senza dire “la prossima volta vediamo”, perché qui non c’è nulla nella Conferenza dei capigruppo che si può salvare, perché quando ho detto “volete estrapolare i finanziamenti alle parrocchie perché vogliamo dare alla chiesa una corsia preferenziale per quei soldi?”, avete detto “no, allora no”.

Allora, quale sarà la logica che guiderà in Conferenza dei capigruppo? Quella in cui uno si siede e comincia a pensare: “Questo lo dobbiamo salvare perché, magari, ha un obiettivo, quell’altro va salvato”. Ma non c’è nulla che segue una filosofia corretta, ecco perché non si può salvare nulla.

Dico questo e, secondo me, è sbagliato, cioè più andiamo avanti e più ci si incarta, perché comunque non abbiamo elementi per supportare questo tipo di azione.

Poi, per carità, lo volete approvare fra due mesi con la corsia delle Commissioni? Benissimo, qua prendiamo tutti atto che volete che questo provvedimento passi fra due mesi, però c’è una legge sulla famiglia – come diceva bene il Presidente – che andremo a finanziare e che diventa uno strumento da mettere in campo subito attivando delle procedure.

Non lo facciamo adesso? Lo faremo tra due mesi, però è una scelta. La Conferenza dei capigruppo, collega Bova, non troverà nessuna soluzione, non andrà da nessuna parte; la Conferenza dei capigruppo deve entrare nel merito del dettaglio, del finanziamento secondo quale criterio, quale regola? Ma ti dico, molto chiaramente “ci sono i finanziamenti dello sport? Benissimo, allora diamo all’assessore allo sport, di questi 4 milioni, 1 milione e fa una graduatoria rispetto alle domande, rispetto alle procedure, rispetto a una logica” e l’assessore allo sport ha 1 milione in più per dare i finanziamenti nel rispetto delle regole, perché la Calabria ha bisogno di regole.

Questo diventa importante e funzionale, perché quando governavamo noi nel ’95-2000, con l’assessore Traversa, io ricordo che sullo sport davamo i finanziamenti alle società sportive, almeno quelle di un certo livello, e stabilivamo il budget. C’erano 2 milioni di euro: tot alla Reggina, tot al Cosenza, tot al Crotone. Poi chi c’erano? Quelle società che facevano attività sportive giovanili? Avevano un altro senso…

Se la politica si basa su regole, diventa una forza per tutti; quando non ci sono le regole, diventa una sorta di ginepraio, in cui tutti possono dire ciò che vogliono, perché tutti hanno ragione. E qua dentro ognuno ha la sua ragione, cioè quando qui c’è il provvedimento del Teatro Catona di 100 mila euro – che ho visto, sono un sostenitore del Teatro Catona come Comune di Reggio Calabria, l’ho sempre sostenuto – ma perché, se l’assessore Caligiuri concede un finanziamento a Catona Teatro, non è il canale più giusto per accordare un finanziamento legittimo a chi realizza d’estate degli eventi importanti che sono la storia?! E quindi, automaticamente, credo che questo sia un modo per dare degli orientamenti.

Personalmente – lo ribadisco – non ci trovo nulla di strano, perché è una prassi, però rispetto a un orientamento che viene manifestato oggi in Aula, io mi sarei adeguato e avrei fatto una scelta condividendo questo tipo di impostazione.

PRESIDENTE

E’ concluso il primo punto all’ordine del giorno, che ha riguardato la riduzione dei costi della politica. Ricordo che la delibera dell’Ufficio di Presidenza è già efficace, quindi non è sottoposta a nessun tipo di votazione, mentre la delibera della Giunta regionale seguirà i percorsi istituzionali, cioè verrà assegnata alla Commissione competente e la discussione avverrà in Conferenza dei capigruppo se sarà necessario anticipare i tempi di esame della Commissione.

Proposta di legge n. 19/9^ di iniziativa dei consiglieri Francesco Talarico, Nicolò, Amato, Sulla, Numera, recante: “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 22 gennaio 2001, numero 2, e 26 febbraio 20110, numero 8

PRESIDENTE

Passiamo al secondo punto all’ordine del giorno: proposta di legge numero 19/9^ di iniziativa dei consiglieri Francesco Talarico, Nicolò, Amato, Sulla, Nucera, recante – “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 22 gennaio 2001, numero 2, e 26 febbraio 20110, numero 8”.

E’ relatore l’onorevole Nucera, che ha facoltà di intervenire.

Giovanni NUCERA, relatore

Si tratta, quasi, di un atto dovuto, avendo il Governo fatto alcuni rilievi sulla legge del 26 febbraio 2010 numero 8, che afferisce semplicemente alla modifica della legge che noi abbiamo approvato o, meglio, che è stata approvata la scorsa legislatura e che rileva che è possibile – come dice la legge – la modifica dell’articolo 4 bis, che recita: “Il Presidente e i membri del Corecom che non abbiano compiuto l’intera legislatura sono rieleggibili fino al completamento del quinquennio”.

Questo sta a dimostrare che c’è una continuità temporale del rapporto con l’ente, nonostante sia interrotto dalla fine della legislatura.

Pertanto,  è un rilievo che si adatta a quelle che sono le normative nazionali, è giusto che anche la Regione Calabria si adatti a questo sistema.

PRESIDENTE

Nessuno chiede di intervenire, pertanto si passa all’esame dell’articolato.

Pongo in votazione il primo comma dell’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il secondo comma dell’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2, che riguarda la dichiarazione d’urgenza del provvedimento.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 11/9^ di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, recante: “Assestamento del bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2010”

PRESIDENTE

Passiamo al terzo punto all’ordine del giorno: proposta di provvedimento amministrativo numero 11/9^ di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, recante – “Assestamento del bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2010”.

E’ ancora relatore l’onorevole Nucera, che ha facoltà di intervenire.

Giovanni NUCERA, relatore

Leggo la relazione che accompagna il provvedimento di approvazione del bilancio.

“Con il presente provvedimento amministrativo, l’Ufficio di Presidenza propone all’Assemblea l’approvazione dell’assestamento di bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario anno 2010.

Tale provvedimento, anticipato di alcuni mesi rispetto agli anni precedenti, nasce dalle difficoltà in cui versa la gestione contabile consiliare, a causa delle diseconomie nascenti dall’evidente discrasia tra due atti, entrambi approvati dal Consiglio regionale, cioè la delibera numero 409 del 30 dicembre 2009, con la quale è stato approvato il bilancio di previsione per l’anno 2010, nella misura di euro 77 milioni e 500 mila euro, quale fabbisogno previsto per fronteggiare le spese di funzionamento del Consiglio regionale; e la legge regionale 26 febbraio 2010, numero 9, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2010 e pluriennale 2010-2012”, nella quale la somma destinata dalla Giunta regionale per il funzionamento del Consiglio regionale è pari ad euro 72 milioni e 500 mila euro.

Con la presente proposta si procede, quindi, all’assestamento di bilancio consiliare anno 2010, per una somma pari di 8.716.329,48 euro, avanzo dell’esercizio finanziario 2009, secondo le risultanze del conto consuntivo 2009, approvato dall’Ufficio di Presidenza con deliberazione numero 7 del 10 febbraio 2010.

Lo sottopongo all’approvazione, Presidente.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Giuseppe GIORDANO

Presidente, le motivazioni erano state già espresse: noi abbiamo votato contro questo provvedimento.

Giovanni NUCERA

Avete votato contro il bilancio fatto da Bova!

Mozione n. 1 del 31.05.2010 a firma dei consiglieri Morelli e Nucera: “Piena e convinta solidarietà al dott. Giuseppe Pignatone, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria, e ai magistrati impegnati a contrastare la mafia e il malaffare”

PRESIDENTE

Adesso c’è una mozione dell’onorevole Morelli, di cui avevamo votato l’inserimento all’ordine del giorno: “Piena e convinta solidarietà al dott. Giuseppe Pignatone, procuratore della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria, e ai magistrati impegnati a contrastare la mafia e il malaffare”.

Adesso le do la parola, onorevole Morelli, per l’illustrazione...

Giovanni NUCERA

Presidente, una leggera modifica: è assorbito anche l’ordine del giorno da me presentato in Consiglio, per cui diventa Morelli-Nucera, con la modifica “agli amministratori”, “dagli amministratori”.

PRESIDENTE

Prego, onorevole Morelli.

Francesco MORELLI

E’ di qualche giorno addietro la notizia che ignoti criminali hanno spedito una lettera intimidatoria e un proiettile al dottor Giuseppe Pignatone, procuratore capo della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria.

Questo è uno degli ultimi atti intimidatori che si sono verificati presso la Procura di Reggio Calabria e presso altri magistrati inquirenti in tutta la Calabria. E’ evidente che la recrudescenza della criminalità organizzata si fa sempre più pressante ed è sempre più presente.

Ritengo che il Consiglio regionale, che è la massima assise, abbia il diritto-dovere di interpretare e cercare di instaurare un circuito virtuoso tra istituzione e magistratura. Questo, al fine di creare quelle condizioni che Giovanni Falcone pensava nel voler creare “il fiorire di quella primavera”, poiché soleva dire che la mafia era un fenomeno umano e, come tale, poteva essere anche disintegrata.

Ciò nondimeno nasce, quindi, questa proposta di mozione, perché si propone, da un lato, ad impegnare il Presidente della Giunta regionale ad esprimere la piena e convinta solidarietà e partecipazione del Consiglio al dottor Pignatone e ai magistrati cui sono state rivolte intimidazioni mafiose, e si schiera con forte determinazione al loro fianco; dal’altro lato, impegna il Presidente della Giunta regionale a studiare una serie di iniziative che rendano concreto il necessario circuito istituzione-magistratura, in modo tale da far sì che vi siano atti concreti con delle conseguenze pratiche.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.

Giovanni NUCERA

Mi sembra che la mozione presentata dal consigliere Morelli sia solo da condividere, così come abbiamo esposto anche nella presentazione delle mozioni.

Per quel che mi riguarda, è piena e incondizionata la solidarietà al procuratore della Repubblica di Reggio. Ci sono stati altri magistrati in Calabria che hanno subìto attentati, ma proprio in questi giorni e in queste ore altri amministratori in Calabria stanno subendo continue intimidazioni, continui atti vigliacchi, atti di intimidazioni che sicuramente necessitano del sostegno del Consiglio regionale.

Proprio per questo ritengo che è bene votare ed approvare la mozione presentata da Morelli, così come sarà integrata in un coordinamento formale con la mozione presentata dallo scrivente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Bova. Ne ha facoltà.

Giuseppe BOVA

L’ho anticipato nel mio intervento, la mozione Morelli e l’altra a firma Nucera sono doverose, secondo me, e quindi necessarie, però mi permetto, onorevole Presidente del Consiglio, di sottolineare un aspetto. Che si esprima a un magistrato, a dei magistrati, solidarietà, lo giudico doveroso, ma noi siamo un Consiglio che già da alcuni anni ha sottolineato come, per difendere fino in fondo le funzioni giudiziarie e delle procure distrettuali, sarebbe opportuno assumere iniziative o, comunque, assumere documenti che, per esempio, su una delle questioni che travagliano le procure, quali gli uffici dei Gip, in un momento in cui sono esposti, dicano al Csm e al ministero di grazia e giustizia: “Rafforziamoli”.

Sono stato firmatario, con l’allora Vicepresidente Occhiuto e con gli altri membri dell’Ufficio di Presidenza, di una proposta di questo tipo al Presidente della Repubblica. Il fatto che abbia avuto poca fortuna non significa che, in un momento come questo, si debba dimenticare. Tra l’altro, in Calabria si è fatta – e ha vinto – una coalizione più larga rispetto a quella nazionale.

Non voglio fare polemica, ma nel momento in cui un testo così rilevante come quello sulle intercettazioni è in discussione tra Senato e Camera e non si sente il bisogno di dire una parola per proporre come rafforzare anche legislativamente alcune prerogative e alcune funzioni in Regioni come la nostra, ovviamente esprimo parere favorevole su questa mozione, ma la giudico marcatamente insufficiente. E’ come se ci volessimo salvare l’anima, per dire che noi abbiamo espresso la solidarietà, ma poi sui problemi strutturali e fondamentali non diciamo una parola.

Non è un buon modo per partire, non potete pensare di salvarvi l’anima soltanto approvando una mozione di solidarietà rispetto ai problemi che si agitano e su cui già il Consiglio si era pronunciato.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la mozione in discussione.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Convocazione della prossima seduta

PRESIDENTE

La seduta è tolta, il Consiglio sarà convocato a domicilio.

La seduta termina alle 15,55

 

Allegati

Congedo

Ha chiesto congedo il consigliere Maiolo.

(E’ concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Interventi in materia di politica regionale della famiglia” (P.L. n. 22/9^)

E’ assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

“Misure straordinarie a sostegno dell’attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio” (Delibera G.R. n. 410 del 24.5.2010) (P.L. n. 23/9^)

E’ assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari, istituzionali e affari generali – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Sono state presentate, inoltre, le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Principe – “Istituzione della fondazione per la valorizzazione del Santuario delle Cappelle – Sacro monte di Laino Borgo” (P.L. n. 12/9^)

E’ assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Principe – “Disciplina in materia di istruzione, educazione ed orientamento permanente” (P.L. n. 13/9^)

E’ assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Talarico F. – “Norme per la promozione e lo sviluppo dello sport” (P.L. n. 14/9^)

E’ assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Battaglia – “Modifiche alla legge regionale 15 marzo 2002, n. 13 – Testo unico della struttura e finanziamento dei gruppi consiliari” (P.L. n. 15/9^)

E’ assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari, istituzionali e affari generali.

(Così resta stabilito)

Talarico F., Nicolò, Nucera, Amato, Sulla – “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 22 gennaio 2001 n. 2 e 26 febbraio 2010, n. 8” (P.L. n. 16/9^)

E’ assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari, istituzionali e affari generali.

(Così resta stabilito)

Magarò – “Interventi per contrastare i ritardi di pagamento alle imprese nella Regione Calabria” (P.L. n. 17/9^)

E’ assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

Morelli – “Disciplina in materia funeraria, di edilizia cimiteriale (Piano regolatore), polizia mortuaria e istituzione delle sale di commiato” (P.L. n. 18/9^)

E’ assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Morelli – “Un albero per ogni neonato e minore adottato” (P.L. n. 19/9^)

E’ assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Morelli – “Disposizione in materia di tutela dall’inquinamento acustico” (P.L. n. 20/9^)

E’ assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

Morelli – “Norme per l’antincendio boschivo” (P.L. n. 21/9^)

E’ assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Giordano – “Nuove disposizioni in tema di trattamento indennitario dei consiglieri e assessori regionali sui contratti di collaborazione coordinata e continuativa, sui contratti a tempo determinato, sui conferimenti di incarichi professionali e consulenze” (P.L. n. 23/9^)

E’ assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari, istituzionali e affari generali – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Nucera – “Contributi per la realizzazione e la manutenzione di monumenti ai caduti di guerra o per cause di servizio” (P.L. n. 25/9^)

E’ assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Nucera – “Norme per i servizi socio-educativi per la prima infanzia” (P.L. n. 26/9^)

E’ assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Tripodi – “Creazione del centro di riferimento regionale di secondo livello per gli studi epidemiologici, prevenzione, diagnosi e cura delle patologie andrologiche” (P.L. n. 27/9^)

E’ assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Agenzia regionale per l’ambiente della Regione Calabria (Arpacal) – Approvazione rendiconto generale esercizio finanziario 2004” (Delibera G.R. n. 400 del 24.5.2010) (P.P.A. n. 12/9^)

E’ assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

“Agenzia regionale per l’ambiente della Regione Calabria (Arpacal) – Approvazione rendiconto generale esercizio finanziario 2005” (Delibera G.R. n. 401 del 24.5.2010) (P.P.A. n. 13/9^)

E’ assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

E’ stata presentata, inoltre, la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:

“Assestamento del bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2010” (Delibera U.P. n. 5 del 26.5.2010) (P.P.A. n. 11/9^)

Sono state presentate, altresì, alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo d’Ufficio:

“Elezione del Presidente e del Vicepresidente della prima Commissione consiliare permanente” (P.P.A. n. 14/9^)

“Elezione del Consigliere segretario della prima Commissione consiliare permanente” (P.P.A. n. 15/9^)

“Elezione del Presidente e del Vicepresidente della seconda Commissione consiliare permanente” (P.P.A. n. 16/9^)

“Elezione del Consigliere segretario della seconda Commissione consiliare permanente” (P.P.A. n. 17/9^)

“Elezione del Presidente e del Vicepresidente della terza Commissione consiliare permanente” (P.P.A. n. 18/9^)

“Elezione del Consigliere segretario della terza Commissione consiliare permanente” (P.P.A. n. 19/9^)

“Elezione del Presidente del Vicepresidente della quarta Commissione consiliare permanente” (P.P.A. n. 20/9^)

“Elezione del Consigliere segretario della quarta Commissione consiliare permanente” (P.P.A. n. 21/9^)

“Elezione del Presidente e del Vicepresidente della quinta Commissione consiliare permanente” (P.P.A. n. 22/9^)

“Elezione del Consigliere segretario della quinta Commissione consiliare permanente” (P.P.A. n. 23/9^)

“Elezione del Presidente e del Vicepresidente della sesta Commissione consiliare permanente” (P.P.A. n. 24/9^)

“Elezione del Consigliere segretario della sesta Commissione consiliare permanente” (P.P.A. n. 25/9^)

“Elezione del Presidente e del Vicepresidente della Commissione contro il fenomeno della mafia in Calabria” (P.P.A. n. 26/9^)

“Elezione del Consigliere segretario della Commissione contro il fenomeno della mafia in Calabria” (P.P.A. n. 27/9^)

“Elezione del Presidente e del Vicepresidente della Commissione speciale di vigilanza” (P.P.A. n. 28/9^)

“Elezione del Consigliere segretario della Commissione speciale di vigilanza” (P.P.A. n. 29/9^)

“Elezione del Presidente del Comitato per la qualità e la fattibilità della leggi (art. 36 Regolamento interno” (P.P.A. n. 30/9^)

“Elezione di quattro componenti del Comitato per la qualità e la fattibilità (art. 36 Regolamento interno” (P.P.A. n. 31/9^)

“Elezione del Presidente del Comitato regionale di controllo contabile (art. 124 Regolamento interno)” (P.P.A. n. 32/9^)

“Elezione di due componenti del Comitato regionale di controllo contabile (art. 124 Regolamento interno)” (P.P.A. n. 33/9^)

Trasmissione deliberazione

La Giunta regionale con note nn. 15209, 15216, 15225, 15228, 15231, 15235 del 14 maggio 2010, ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio per l’esercizio finanziario 2010:

deliberazione Giunta regionale n. 344 del 10 maggio 2010

deliberazione Giunta regionale n. 352 del 10 maggio 2010

deliberazione Giunta regionale n. 347 del 10 maggio 2010

deliberazione Giunta regionale n. 345 del 10 maggio 2010

deliberazione Giunta regionale n. 346 del 10 maggio 2010

deliberazione Giunta regionale n. 348 del 10 maggio 2010

deliberazione Giunta regionale n. 343 del 10 maggio 2010

Interrogazioni a risposta scritta

Aiello F. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore al ramo. Per sapere – premesso che:

è in atto lo stato di agitazione di docenti, ricercatori e studenti intorno alla discussa riforma Gelmini che a partire da oggi approda nelle Aule parlamentari per la sua definitiva approvazione;

è crescente e giustificata la preoccupazione derivante dai tagli inferti al Sapere e alla Conoscenza;

sussistono legittime preoccupazioni dei ricercatori universitari che si vedono preclusa ogni possibilità di stabilizzazione e, visto il blocco del turn over, di avanzamenti di carriera;

inoltre, viene paventato il taglio di Corsi e di fondi destinati alla Ricerca;

si avvertono i primi effetti nefasti in danno degli studenti che proprio in questi giorni stanno assistendo ad un aumento considerevole delle tasse di iscrizione e, contestualmente ad un taglio indiscriminato delle borse di studio per merito -:

quali provvedimenti intende adottare la Giunta regionale per assicurare al sistema universitario calabrese le risorse necessarie per continuare a garantire l'accesso all'istruzione superiore a migliaia di giovani studenti calabresi;

se c’è nelle intenzioni della Giunta regionale l’istituzione di un fondo suppletivo e straordinario per garantire borse di studio e progetti di ricerca a favore di tutti i ricercatori precari e non del sistema universitario calabrese.

(2; 19.05.2010)

Nucera. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’agricoltura e forestazione. Per sapere – premesso che:

ai sensi degli artt. 4 e 6 della legge regionale 11 maggio 2007 n. 9, che recita: "Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario", integrata e modificata dalla legge regionale 20 giugno 2007, n. 12; 10 luglio 2007, n. 15 e 5 ottobre 2007, n. 22 e succ. , l’Azienda forestale regionale, Afor, è stata soppressa e messa in liquidazione;

ai sensi del comma 2 dell'art. 4 legge regionale 11/5/2007, n. 9 le funzioni amministrative in materia di demanio forestale e forestazione sono trasferite o delegate alle Province;

la Giunta regionale adotta in materia, apposite deliberazioni concernenti l'individuazione analitica delle funzioni ed i criteri di esercizio delle stesse riservando a sé quelle concernenti la programmazione, l'indirizzo, il coordinamento ed il controllo;

il provvedimento di soppressione dell'Ente, per le modalità con cui è stato definito ed adottato, ha costituito solo l'enunciato di un processo di riconversione, a tutt'oggi ancora non chiaro, imposto forzatamente da una presunta "visione riformatrice incompiuta", fidando sulla possibilità di "scovare" successivamente soluzioni accettabili e non facendo i conti con le problematiche del comparto forestale;

il mancato innesto di esso provvedimento nell'ambito di un concreto e dettagliato disegno riformatore, ha finito per assumere, gradualmente, una duplice valenza negativa. Ne è derivato, infatti, un grave scollamento, una gestione delle dirigenze provinciali a compartimenti stagni, senza direttive apicali, con l'inevitabile adozione di provvedimenti secondo la logica procedurale della liquidazione, non tenendo conto di esigenze di programmazione dell'attività degli operai idraulico-forestali. Ciò ha determinato uno stato di generale confusione ed alimentato incertezze dovuti ad assenze di direttive relative all'impiego quotidiano e zonale dei lavoratori che, in alcuni casi, paradossalmente hanno operato in ambiti comunali e addirittura sul litorale e non, secondo logica, presso i cantieri di montagna;

tali distorsioni operative ed organizzative, così come rilevato anche dalla Corte dei Conti, determinatesi progressivamente nel corso di questi ultimi tre anni, sono in gran parte da imputare alla mancata assunzione di una legge ad hoc in materia. Le forzature dell'iter procedurale riguardo alla soppressione e messa in liquidazione dell'Afor, non comprensivo di un predefinito progetto di riorganizzazione, ha fornito l'ennesimo riscontro oggettivo di una perdurante incapacità di svolgere la benché minima attività di programmazione, elemento qualificante che ha contraddistinto l'attività politica, istituzionale e legislativa nella scorsa legislatura, sminuendo oltremodo il ruolo istituzionale dell'Ente Regione quale Ente programmatore;

allo stato attuale è necessario operare per la definizione di una vera riforma strutturale del settore della forestazione, che consenta da un lato di porre fine agli effetti devastanti di provvedimenti che nella scorsa legislatura hanno messo in seria difficoltà di gestione il comparto e nel contempo di porre le basi per un suo immediato rilancio mediante l'impiego ottimale della forza lavoro, che deve essere proficuamente impiegata per la difesa e valorizzazione dei nostri territori montani e la cura e la manutenzione del nostro ingente patrimonio boschivo;

è comunque necessario avviare una fase propedeutica per la revisione generale del settore, incentrando l'attenzione sugli aspetti fondamentali dell’organizzazione, gestione ed impiego della forza lavoro, stravolgendo l'impianto concettuale di smantellamento e sostituendolo con strumenti normativi ed organizzativi in grado di definire un'attività programmatoria adeguata ed unitaria, con quadri dirigenziali di alto profilo che garantiscano una gestione efficiente e produttiva dell'intero comparto;

nelle more della definizione di una revisione strutturale del settore è indispensabile l'adozione immediata di provvedimenti che consentano il ripristino dello status del lavoratore forestale con i diritti e doveri che ne conseguono. Status pesantemente intaccato da scelte gestionali attuate a seguito della soppressione e messa in liquidazione dell'Ente;

tale situazione ha indotto i lavoratori forestali a reagire con numerose manifestazioni di protesta, come qualsiasi categoria di lavoratori avrebbe fatto se fossero stati messi in discussione punti nodali, quali il Tfr, la mancata copertura previdenziale, il non riconoscimento dell'indennità infortunistica, l'azzeramento delle indennità chilometriche, l'impiego, paradossale, presso il litorale costiero anziché presso i cantieri di montagna;

nel caso specifico del Presidio provinciale Afor di Reggio Calabria, si è verificato qualcosa di inaccettabile e di incomprensibile. I lavoratori del servizio provinciale Afor di Reggio Calabria si sono ritrovati per diversi mesi completamente allo sbando a causa della mancata sostituzione del Dirigente incaricato presso il servizio di Reggio Calabria. Un intero comparto costretto a subire condizioni di totale inoperatività. Neanche un facente funzioni, nessun funzionario o dirigente aziendale che avesse ricevuto disposizioni in merito e svolgere il delicato compito di impartire direttive per l'impiego quotidiano degli operai idraulico-forestali. Ciò ha determinato una situazione di totale paralisi del servizio, nonostante i dipendenti avessero attenzionato del problema l'allora assessore regionale competente rilevandone però "il silenzio istituzionale";

tale situazione costituisce l'esempio emblematico di un comparto allo sbando, che giunge a condizioni di estrema gravità se rapportata agli stati di emergenza di qualche mese fa dovuti al maltempo che ha sconvolto l'assetto idrogeologico del versante jonico e dei centri dell'entroterra della provincia di Reggio Calabria;

tali problematiche vanno ad aggiungersi alle altre che purtroppo costituiscono, ancor oggi, fonte di notevoli disagi per lavoratori che meriterebbero ben diverse attenzioni. Il Presidio provinciale Afor di Reggio Calabria risulta essere l'unica realtà del comparto che in ambito regionale non è ancora fornita di un Centro Elaborazione Dati (C.E.D.) complicando non poco la vita ai lavoratori ed anche alle organizzazioni sindacali. A ciò si aggiunga che i dipendenti di Reggio, unici in Calabria non hanno ricevuto i modelli CUD per l'inoltro della dichiarazione dei redditi; non hanno ricevuto i bonus familiae previsti dalla legge dello Stato, con il rischio concreto di andare incontro alle sanzioni previste per omessa dichiarazione;

vi sono, inoltre, tutta una serie di inadempienze a loro carico: dal mancato versamento del Tfr ai pensionati da oltre un anno, al mancato versamento del Filcoop pensionistico; dalla mancata percezione dell'indennità antincendio ai passaggi di livello fermi al 2006. Come se non bastasse, i lavoratori hanno informato il Prefetto che a giugno p.v., sarà difficile comporre le squadre AIB a causa della mancata liquidazione delle indennità dello scorso anno. Per la risoluzione di tali vertenze a nulla sono serviti i continui solleciti e le richieste di incontro con i vertici Afor che non sembrano intenzionati, a tutt'oggi, a ricevere rappresentanti dei dipendenti del Presidio provinciale di Reggio Calabria. L'ennesimo atteggiamento mortificante a danno dei lavoratori del comparto forestale;

non si è tenuto conto, nella scorsa legislatura, dell'opera indispensabile del personale dell'Afor e del suo ruolo determinante nelle politiche di difesa e presidio del territorio. Una gestione complementare e coordinata fra l'Ente programmatore e l'Ente gestore favorirebbe il rilancio credibile delle attività forestali in un territorio che necessita di notevoli interventi di difesa dal dissesto idrogeologico soprattutto dopo gli ultimi disastri ambientali del 2008, del 2009 e del 2010; di interventi di valorizzazione e miglioramento del patrimonio boschivo; di prevenzione e contrasto agli incendi;

affinché possa parlarsi di progetto di riorganizzazione e non di smantellamento del settore è necessario puntare alla realizzazione dei piani forestali ed adottare strategie adeguate a far fronte alla delicatissima fase transitoria non trascurando, nel contempo, una capillare azione volta all'eliminazione degli sprechi e sperperi delle risorse economiche e ad un utilizzo concretamente produttivo della manodopera forestale;

a tutt'oggi, in base ai dati economici, non si può certo affermare che gli obiettivi di risparmio e contenimento della spesa, quale conseguenza diretta della liquidazione dell'Afor, siano stati raggiunti. Tutt'altro. Non si riscontrano, infatti, i risultati sperati, né sotto il profilo dell'efficacia né dell'efficienza e razionalità della spesa. Si registrano, invece, insufficienze di fondi destinati al comparto, dovuti a tagli che inevitabilmente compromettono l'organizzazione ed il funzionamento del settore, ove scarseggiano le attrezzature e persino il vestiario ed i medicinali; ove viene ridotta la retribuzione mensile degli operai e persino il servizio antincendi è stato avviato, la scorsa estate, con più di un mese di ritardo rispetto alla norma -:

quali siano gli stati previsionali in ordine all'indispensabile adozione di un indirizzo politico programmatico delle attività di forestazione, coerente con gli obiettivi di sviluppo del comparto, stante l'esigenza prioritaria di operare per la definizione di una vera riforma strutturale del settore della Forestazione;

come si intenda muoversi, nelle more dell'avvio di una necessaria fase propedeutica per la revisione generale del settore, per porre fine agli effetti devastanti dei provvedimenti adottati nella scorsa legislatura, che hanno messo in seria difficoltà di gestione il comparto e nel contempo per costituire le basi per un suo immediato rilancio mediante l'impiego ottimale della forza lavoro, che deve essere proficuamente impiegata per la difesa e valorizzazione dei nostri territori montani e la cura e la manutenzione del nostro ingente patrimonio boschivo;

come si intenda procedere per garantire la necessaria organizzazione e funzionalità al Presidio provinciale Afor di Reggio Calabria, che allo stato attuale manifesta gravi scollamenti tra organi apicali e provinciali; gravi carenze gestionali che non rendono possibile lo svolgimento di un'attività forestale efficace a difesa del territorio, correlativamente al dissesto idrogeologico; ai necessari interventi di valorizzazione e miglioramento del patrimonio boschivo; alla politica di prevenzione e contrasto agli incendi;

quali misure si intendano adottare per garantire il ripristino dello status del lavoratore forestale con i diritti e doveri che ne conseguono. Status fortemente compromesso riguardo ai dipendenti del Presidio provinciale Afor di Reggio Calabria, i quali non possono neanche avvalersi di un Centro Elaborazione Dati, unico caso in Calabria;

se si intenda, infine, far fronte a tutta una serie di inadempienze a loro carico: dal mancato versamento del Tfr ai pensionati da oltre un anno, al mancato versamento del Filcoop pensionistico; dalla mancata percezione dell'indennità antincendio ai passaggi di livello fermi al 2006. Come se non bastasse, i lavoratori hanno informato il Prefetto che a giugno p.v. sarà difficile comporre le squadre AIB a causa della mancata liquidazione delle indennità dello scorso anno.

(3; 21.05.2010)

Mozioni

Il Consiglio regionale

qualche giorno addietro ignoti criminali hanno spedito una lettera intimidatoria e un proiettile al dott. Giuseppe Pignatone, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria;

è l'ultimo episodio di una serie ormai lunga di eventi inquietanti, iniziato con l’ordigno collocato nei pressi della sede della Procura generale presso la Corte di Appello reggina e proseguita con le gravi minacce a numerosi magistrati requirenti calabresi tra i più impegnati sul fronte antimafia della nostra regione;

si è con ogni evidenza in presenza di una precisa strategia criminale;

gli uomini del disonore, come già tante volte in passato, utilizzano il loro consolidato armamentario intimidatorio nel tentativo di annichilire i servitori dello Stato e di creare un diaframma tra loro e la restante parte della comunità;

tutto questo avviene, non a caso, mentre da quella stessa comunità, in passato silente, arrivano segnali sempre più forti di impegno a favore della legalità e della giustizia, di desiderio di partecipazione, di speranza di un possibile affrancamento dal giogo criminale;

quella ignobile strategia deve essere stroncata sul nascere e deve esserlo con la condivisione di tutti i calabresi onesti e di tutte le istituzioni che li rappresentano;

deve essere compiuto ogni gesto, ogni comportamento, ogni politica che leghino, in un circuito virtuoso, le pubbliche istituzioni tra loro e queste ai cittadini di cui sono espressione ed al cui servizio operano;

devono essere sostenuti con ogni mezzo questi nuovi ed incoraggianti segnali di entusiasmo, questa nuova voglia di partecipazione civile;

devono essere offerti o potenziati i mezzi perché tra la gente calabrese, ed in particolare tra i ragazzi ed i giovani in età formativa, cresca il senso e l'apprezzamento della legalità;

la massima Assise rappresentativa dei calabresi, ha il diritto ed ancor prima il dovere di fare la propria parte perché anche nel suo territorio spunti la primavera della giustizia e si avveri quella famosa predizione di Giovanni Falcone secondo il quale anche la mafia, come ogni fenomeno umano era destinata ad estinguersi;

ha il diritto ed il dovere di adoperarsi con ogni mezzo per accelerare la fine di questo triste ed angosciante fenomeno e per liberare così le più fresche e pulite energie calabresi;.

impegna la Giunta regionale

ad esprimere la piena e convinta solidarietà e partecipazione del Consiglio al dott. Giuseppe Pignatone e ai magistrati cui sono state rivolte le intimidazioni mafiose e si schiera, con forte determinazione, al loro fianco;

a studiare una serie di iniziative che rendano concreto il necessario circuito virtuoso "istituzione e magistratura" per la lotta alla mafia e al malaffare ed, a mo’ di esempio non esaustivo, in particolare:

a) la stipula di opportune intese con gli Atenei universitari statali con sede in Calabria, finalizzate all'istituzione di insegnamenti accademici che studino il fenomeno mafioso e le strategie del suo contrasto sociale, economico e giudiziario;

b) opportune intese con il Ministero dell'istruzione e la Direzione scolastica regionale-CSA finalizzate a programmi di educazione alla legalità nelle scuole dell'obbligo calabresi;

c) un seminario con cadenza annuale che, mediante la partecipazione degli esperti del settore, contribuisca a propagandare la conoscenza dei meccanismi di operatività del crimine organizzato mafioso e ad indicare gli strumenti legislativi ed amministrativi che possono contribuire a contrastarlo e a debellarne gli effetti.

(1; 31.05.2010) Morelli

Il Consiglio regionale

dopo i recenti e gravi atti intimidatori, con attentati e minacce, avvenuti in Calabria, che hanno avuto come destinatari imprenditori, magistrati, amministratori locali e Sindaci;

nel manifestare grande preoccupazione per l'intensificarsi di episodi sempre più mirati e circoscritti, destinati a turbare la normale connivenza civile ed a mortificare gli sforzi che amministratori onesti, imprenditori corretti, magistrati integri dedicano quotidianamente per il miglioramento della società calabrese;

impegna la Giunta regionale

ad invitare il Ministero dell'interno a mettere in campo ogni azione per dare forza alla già incalzante attività delle forze dell'ordine e maggiore efficacia operativa alla magistratura, attraverso il potenziamento degli Uffici giudiziari sia in ordine alla dotazione di magistrati, inquirenti e giudicanti, che di personale amministrativo da inviare nelle sedi più esposte nella lotta alla ‘ndrangheta ed alla criminalità mafiosa sotto qualsiasi forma;

ad esortare, in pari tempo, il Governo a potenziare tutte le strutture pubbliche statali e di tutti gli Enti, così da offrire nuove occasioni di lavoro; azione che rappresenta contestualmente una delle più incisive azioni di contrasto alla criminalità organizzata che, è dimostrato, può essere combattuta offrendo opportunità di lavoro, soprattutto ai più giovani, per sottrarli così al ricatto ed all'inganno della ‘ndrangheta che spesso ostenta il proprio potenziale economico per attrarre nuovi adepti.

(2; 31.05.2010) Nucera

Proposta di legge numero 19/9^, recante: “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 22 gennaio 2001, numero 2 e 26 febbraio 2010, numero 8” (Del. n. 8)

Art. 1

1. All'articolo 5, della legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2 “Istituzione e funzionamento del Comitato Regionale per le Comunicazioni – CORECOM” è aggiunto il seguente comma:

"4bis. Il Presidente ed i membri del Corecom-Calabria che non abbiano compiuto l'intera legislatura, sono rieleggibili fino a completamento del quinquennio".

2. E' abrogato l'articolo 46 della legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8.

Art. 2

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 11/9^, recante: “Assestamento del bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2010” (Del. n. 9)

“Il Consiglio regionale

visto il documento contabile predisposto dal Settore bilancio e ragioneria, relativo all’assestamento di bilancio del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2010 nelle risultanze appresso specificate:

Avanzo d’esercizio 2009 – Assestamento bilancio di previsione del Consiglio regionale anno 2010

Avanzo d’esercizio anno 2009                       8.716.329,48

 

Cap.    Sub.                            Descrizione

1          12                    Diaria – Art. 5 L.R. 3/96                                                                  100.000,00

1          40                    Spese per indennità di fine mandato                                                   240.000,00

1          50                    Indennità assegni vitalizi art. 14 L.R. 3/96                                          323.804,00

2          70                    Spese di rappresentanza del Presidente del

                                   Consiglio regionale                                                                            250.000,00

2          71                    Spese per attività promozionali                                              200.000,00

2          72                    Patrocinio contributi                                                                          100.000,00

4          120                  Assegni fissi e contributi del personale addetto

                                   alle strutture amministrative del Consiglio regionale              1.500.000,00

4          121                  Rimborso enti per personale comandato S.A   .                       98.313,09

4          130                  Contributi obbligatori Carico Ente                                                  1.000.000,00

4          221                  Trattamento accessorio personale Corecom                                      300.000,00

4          230                  Trattamento accessorio personale strutture speciali             1.000.000,00

4          163                  Convenzione Corte dei continuare                                                        81.416,06

4          250                  Spese per il servizio sostitutivo di mensa                                            125.780,00

4          260                  Fondo accantonamento Tfr dipendenti ruolo e giornalisti                    150.000,00

5          452                  Spese per la fornitura di gasolio                                                           10.000,00

5          320                  Spese per la biblioteca del Consiglio regionale                       300.000,00

5          350                  Acquisto di mobili, arredi, attrezzature ecc. e manutenzione   282.079,55

5          370                  Spese per inserzioni, pubblicizzazione attività istituzionali,

                                   servizi fotografici                                                                                  50.000,00

5          380                  Spese per sbobinatura e stampa resoconti                                         134.215,60

5          400                  Spese di manutenzione e gestione immobili ed impianti        1.000.000,00

5          401                  Spese per opere di completamento ed ampliamento ecc.                1.000.000,00

5          410                  Spese per l’assicurazione degli immobili                                               16.900,00

5          430                  Spese di pulizia dei locali in uso del Consiglio regionale                      134.036,13

5          460                  Spese per trasporti, traslochi e facchinaggio                                          60.000,00

5          480                  Compensi, onorari, rimborsi per consulenze di professionisti

                                   o enti a favore del Consiglio regionale.                                   159.785,05

6          500                  Spese per convegni, indagini conoscitive, studi e ricerche                      50.000,00

6          503                  Contributi con delibera dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio

                                   regionale, alle Università ecc..                                                   50.000,00

                                                                                              Totale                                 8.716.329,48

 

Avanzo di amministrazione 2009                                                                8.716.329,48

Capitolo 1                                                                                                                             663.804,00

Capitolo 2                                                                                                                              550.000,00

Capitolo 3                                                                                                                                        0,00

Capitolo 4                                                                                                                          4.255.509,15

Capitolo 5                                                                                                                          2.987.231,28

Capitolo 6                                                                                                                             259.785,05

Totale assestamento Titolo I                         8.716.329,48

vista la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 5 del 26 maggio 2010 concernente “Assestamento di bilancio di previsione del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario anno 2010”;

visto il Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale;

delibera

di approvare l’assestamento di bilancio del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2010 nelle risultanze sopra indicate”.

Mozione numero 1 “In ordine alla piena e convinta solidarietà al dottor Giuseppe Pignatone, Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria e ai magistrati impegnati a contrastare la mafia e il malaffare”

Il Consiglio regionale

premesso che:

qualche giorno addietro ignoti criminali hanno spedito una lettera intimidatoria e un proiettile al Dott. Giuseppe Pignatone, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria;

è l'ultimo episodio di una serie ormai lunga di eventi inquietanti, iniziata con l'ordigno collocato nei pressi della sede della Procura Generale presso la Corte di Appello reggina e proseguita con le gravi minacce a numerosi magistrati requirenti calabresi tra i più impegnati sul fronte antimafia della nostra regione;

si è con ogni evidenza in presenza di una precisa strategia criminale;

gli uomini del disonore, come già tante volte in passato, utilizzano il loro consolidato armamentario intimidatorio nel tentativo di annichilire i servitori dello Stato e di creare un diaframma tra loro e la restante parte della comunità;

tutto questo avviene, non a caso, mentre da quella stessa comunità, in passato silente, arrivano segnali sempre più forti di impegno a favore della legalità e della giustizia, di desiderio di partecipazione, di speranza di un possibile affrancamento dal giogo criminale;

quella ignobile strategia deve essere stroncata sul nascere e deve esserlo con la condivisione di tutti i calabresi onesti e di tutte le istituzioni che li rappresentano;

considerato che:

devono essere compiuti ogni gesto, ogni comportamento, ogni politica che leghino, in un circuito virtuoso, le pubbliche istituzioni tra loro e queste ai cittadini di cui sono espressione ed al cui servizio operano;

devono essere sostenuti con ogni mezzo questi nuovi ed incoraggianti segnali di entusiasmo, questa nuova voglia di partecipazione civile;

devono essere offerti o potenziati i mezzi perché tra la gente calabrese, ed in particolare tra i ragazzi ed i giovani in età formativa, cresca il senso e l'apprezzamento della legalità;

il Consiglio regionale della Calabria, massima assise rappresentativa dei calabresi, ha il diritto ed ancor prima il dovere di fare la propria parte perché anche nel suo territorio spunti la primavera della giustizia e si avveri quella famosa predizione di Giovanni Falcone secondo il quale anche la mafia, come ogni fenomeno umano, era destinata ad estinguersi;

il Consiglio regionale della Calabria, ha il diritto ed il dovere di adoperarsi con ogni mezzo per accelerare la fine di questo triste ed angosciante fenomeno e per liberare così le più fresche e pulite energie calabresi;

Tutto questo, premesso e considerato il Consiglio regionale della Calabria impegna il Presidente della Regione:

ad esprimere la piena e convinta solidarietà e partecipazione del Consiglio al dr. Giuseppe Pignatone e ai magistrati cui sono state rivolte le intimidazioni mafiose e si schiera, con forte determinazione, al loro fianco; agli imprenditori, ai Sindaci e agli Amministratori locali;

a studiare una serie di iniziative che rendano concreto il necessario circuito virtuoso "istituzione e magistratura" per la lotta alla mafia e al malaffare ed a modo di esempio non esaustivo, in particolare:

a) la stipula di opportune intese con gli Atenei Universitari statali con sede in Calabria, finalizzate all'istituzione di insegnamenti accademici che studino il fenomeno mafioso e le strategie del suo contrasto sociale, economico e giudiziario;

b) opportune intese con il Ministero dell'istruzione e la Direzione scolastica regionale-CSA finalizzate a programmi di educazione alla legalità nelle scuole dell'obbligo calabresi;

c) un seminario con cadenza annuale che, mediante la partecipazione degli esperti dei settore, contribuisca a propagandare la conoscenza dei meccanismi di operatività del crimine organizzato mafioso e ad indicare gli strumenti legislativi ed amministrativi che possono contribuire a contrastarlo e a debellarne gli effetti.