IX^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

__________

 

18.

 

SEDUTA DI LUNEDI’ 11 APRILE 2011

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLO’

 

 

 

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

La seduta inizia alle 12,53

PRESIDENTE

La seduta è aperta. Si dia lettura del verbale della seduta precedente.

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni e mozione

Giovanni NUCERA, Segretario Questore

Legge le interrogazioni e le mozioni pervenute alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Interrogazioni a risposta immediata numero 89 del 14.02.2011 a firma dei consiglieri Aiello F., Censore, Franchino, Guccione “Sul Programma operativo della Regione Calabria per il periodo 2007-2013 fondi Ue”

PRESIDENTE

Si passa alle interrogazioni a risposta immediata.

La prima interrogazione di cui do lettura è la numero 89 del 14.02.2011 a firma dei consiglieri Aiello F., Censore, Franchino, Guccione: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

secondo i dati al 31.12.2010 i pagamenti effettuati per finanziare i progetti del Programma operativo dei Fondi Strutturali 2007-2013 ammontano per il Por Calabria FSE 2007-2013 a solo 9,27% dei pagamenti e per il Por Calabria FESR 2007-2013 i pagamenti ammontano solo al 9,05%;

il Commissario Europeo per le Politiche Regionali, Yohannes Hahm, ha inviato al Ministro dell'Economia e delle Finanze del Governo italiano una lettera in cui esprime profonda preoccupazione sullo stato di attuazione dei Programmi Operativi italiani-Fondi Ue del periodo 2007-2013 e mette l'accento sul rischio concreto che possano andare perse queste importanti risorse. Tale rischio è particolarmente elevato soprattutto per i POR Calabria, Sicilia, Campania e Puglia. I controlli effettuati dai Servizi della Commissione Europea, infatti, riscontrano debolezze persistenti nel funzionamento dei sistemi di gestione e di controllo;

la Regione Calabria rischia il disimpegno delle risorse se entro il 31.12.2011 non certificherà una spesa pari a oltre 740 milioni di euro, spendendo, perciò, in questi ultimi dieci mesi del 2011, circa 479 milioni di euro;

con riferimento all'anno 2011 e alle soglie stabilite in applicazione della regola N+2, il contributo comunitario che dovrà essere complessivamente certificato comporta una spesa di un importo pari a quanto è stato speso nei primi quattro anni, cioè dal 1 gennaio 2007 ad oggi. Tali dati confermano la gravità della situazione e mettono a rischio concreto la perdita di risorse importanti per la Calabria -:

quali iniziative urgenti intende intraprendere per evitare il disimpegno delle risorse e per migliorare e accelerare i processi di impegno e di spesa del POR CALABRIA 2007-2013 di cui, a soli tre anni dalla conclusione, la nostra regione non ha ancora speso oltre il 90% delle risorse messe a disposizione dall'Ue.”

Ha chiesto di parlare l’onorevole Censore. Ne ha facoltà.

Bruno CENSORE

Presidente, nella precedente seduta del Consiglio la Vicepresidente Stasi aveva chiesto di soprassedere a questa interrogazione anche perché è prevista nella seduta odierna una discussione generale a seguito della relazione da parte dell’assessore Mancini, ritengo, quindi, che possa considerarsi assorbita dalla discussione generale di oggi. 

Chiaramente mi prenoto già per intervenire dopo la relazione. Grazie.

PRESIDENTE

Rinviamo i contenuti al dibattito generale. Andiamo avanti con la prossima.

Interrogazione a risposta orale numero 102 del 1.03.2011 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D. “In ordine al decreto sulle tariffe delle prenotazioni delle ambulanze ed elisoccorso”

PRESIDENTE

La seconda interrogazione a risposta immediata di cui do lettura è la numero 102 del 1.03.2011 a firma dei consiglieri De Masi, Giordano, Talarico D., e così recita: “Al Presidente della Giunta regionale nella qualità di commissario ad acta per il piano di rientro sanitario. Per sapere – premesso che:

il Presidente della Regione Calabria, nella qualità di Commissario ad acta per l'attuazione dei Piano di rientro dai disavanzi dei settore sanitario della Regione Calabria, deve predisporre misure di riorganizzazione e riqualificazione dei Servizio sanitario regionale;

appare necessario ed urgente tutelare l'erogazione delle prestazioni sanitarie, assicurando, nel contempo, il risanamento ed riequilibrio finanziario nel settore de quo;

allo scopo di risanare il deficit del Servizio sanitario regionale è previsto, nell'ambito del summenzionato Piano, il pagamento di un numero considerevole di servizi da parte degli utenti;

con Decreto 17 dicembre 2010, n. 38, il Presidente della Regione Calabria, nella qualità di Commissario ad acta per l'attuazione dei Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria, ha determinato le tariffe per le prestazioni di ambulanza ed elisoccorso;

nel suddetto Decreto sono previste le tariffe da applicarsi alle attività di trasporto sanitario in ambulanza non seguito da ricovero;

restano a carico dei trasportati una serie di spese per prestazioni sanitarie dei pazienti trasportati e non ricoverati, così come più dettagliatamente indicate nel Decreto 17 dicembre 2010, n. 38;

per le chiamate totalmente immotivate nonché per l'intervento inappropriato a mezzo elicottero, rilevato dall'equipaggio intervenuto, è prevista la corresponsione del costo dell'intervento da parte degli utenti, così come fissato nel sullodato decreto;

per quanto concerne l'attività di eliambulanza, la spesa della prestazione dei trasferimenti secondari da ospedale ad ospedale riconosciuta inappropriata, previa verifica, sarà pagata dal medico ospedaliero che ha richiesto il servizio;

è prevista la corresponsione da parte dei cittadini stranieri del costo totale dell'intervento dell'eliambulanza, fino ad un massimo di €. 3.500,00;

tale provvedimento potrebbe eccessivamente inibire utenti e personale medico, i quali, per non incorrere, rispettivamente, a spese e/o ad eventuali ammende, potrebbero non chiamare e/o autorizzare il servizio di trasporto anche in casi necessari ed urgenti;

appare del tutto immotivata la scelta del Commissario ad acta di dare efficacia retroattiva al Decreto 17 dicembre 2010, n. 38;

appare decisamente paradossale l'assunto secondo il quale nessuna compartecipazione ai costi del servizio erogato è dovuta nel caso di decesso del paziente soccorso -:

se il Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria, intenda apporre dei correttivi ad un provvedimento che appare esageratamente lesivo nei confronti degli utenti e/o del personale medico.”

Ha chiesto di parlare l’onorevole De Masi. Ne ha facoltà.

Emilio DE MASI

Grazie, Presidente, l’interrogazione si propone sostanzialmente di conoscere se risponde al vero – così come appreso dagli organi di stampa – che nell’ambito del piano di rientro del debito sanitario si siano concepite misure che, in sostanza, tendono a riversare sulle tasche dei cittadini una compartecipazione alla spesa in caso di chiamata per ambulanza, per il servizio di assistenza ed ambulanza mediante il 118 e nella eventualità in cui questa stessa prestazione non fosse seguita dal ricovero per il paziente che deve essere assistito.

Se, altresì, risponde al vero l’iniziativa in base alla quale in caso di elisoccorso per trasporto di infermi da un ospedale all’altro anche in questa situazione se non venisse, alla prestazione stessa, a seguire un ricovero addirittura si riverserebbe sui medici la responsabilità di compartecipare alla spesa oltre che sugli assistiti. Grazie.

PRESIDENTE

La parola per la risposta alla Vicepresidente, dottoressa Stasi.

Antonella STASI, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente, intanto si chiarisce che il decreto non riguarda le tariffe delle prenotazioni ma – leggo puntualmente – si riferisce a “determinazione delle tariffe per le prestazioni di ambulanza ed elisoccorso, rimodulazione dei flussi informativi dell’emergenza/urgenza ai fini del recupero della mobilità implementazione del “flusso G”.

Come è noto,  la Calabria non era dotata di un siffatto tariffario e ciò ha provocato negli anni 2010 la mancata richiesta da parte della Regione di rimborso di queste prestazioni di che trattasi verso le altre Regioni italiane.

Su tale argomento è in corso una indagine della Guardia di Finanza e della Corte dei Conti proprio in ordine al mancato introito delle prestazioni erogate dalla Regione Calabria ad altre Regioni e ad altri territori.

L’indagine verte sul fatto che mancando le tariffe, la Regione non ha potuto quantificare l’importo di queste prestazioni erogate. Nasce anche da questo l’obbligo di provvedere ad emanare le tariffe di che trattasi e di istituire il cosiddetto “flusso G”.

Il “flusso G” cos’è? Come succede per le altre specialistiche, per esempio, l’ospedaliera o la specialistica ambulatoriale o la farmaceutica, il “flusso G” riguarda proprio le prestazioni di elisoccorso previste dal Testo unico della mobilità sanitaria attraverso il quale è regolata la materia delle compensazioni, delle prestazioni erogate dalle Regioni per i cittadini non residenti nelle Regioni medesime.

Le tariffe del decreto numero 38 del 2010 sono state tarate nel rispetto delle indicazioni nazionali sulla media pesata delle tariffe in uso in quelle Regioni che hanno attivato proprio il “flusso G”.

Con riferimento alla interrogazione, si segnala che il dipartimento ha attivato un controllo sull’appropriatezza delle richieste di attivazione del servizio di elisoccorso. Dai controlli effettuati sono emerse alcune criticità sul corretto ed appropriato utilizzo di questo importantissimo mezzo di soccorso.

L’analisi delle schede pervenute al dipartimento, infatti, ha reso necessarie l’inoltro di una serie di richieste e di chiarimenti indirizzati proprio alle Asp per interventi di elisoccorso ritenuti non appropriati.

Al fine di meglio eliminare ulteriori criticità è stato emanato, poi, un ulteriore decreto, il numero 7 del 28 gennaio 2011, avente per oggetto proprio “Approvazione di modello di attivazione del trasporto secondario con elisoccorso”. A tutt’oggi nessuna contestazione è stata rilevata a carico di alcun medico o di privati.

Analogamente a quanto avviene, dunque, in altre Regioni, nulla si potrà pretendere a carico dei familiari in caso di decesso del paziente soccorso.

Con riferimento alla scelta definita “immotivata” da questa interrogazione di dare efficacia proprio al decreto 38 del 2010 dal 1° gennaio 2010, si rappresenta che “la tariffa unica della mobilità prevede che la trasmissione dei dati per il flusso annuale della mobilità e quindi i recuperi finanziari ad esso collegati, siano trasmessi al tavolo nazionale entro e non oltre il mese di maggio dell’anno successivo”.

L’ufficio del dipartimento che gestisce i flussi della mobilità sanitaria per la Regione Calabria, per l’elaborazione dei dati da inviare al predetto tavolo, dovrà trasmettere i dati informativi regionali per l’anno 2010 entro il 15 aprile 2011.

Di conseguenza, in base al decreto numero 38, i dati dell’intero anno 2010, informatizzati nel tracciato record previsto dall’allegato tecnico, potranno essere inviati al tavolo nazionale della compensazione sanitaria al fine del recupero.

Questo per la prima volta in Calabria. Ripeto che per la prima volta in Calabria i costi sostenuti dalla Regione Calabria per i cittadini non residenti nel territorio calabrese, in analogia a quanto avviene da quasi tutti i territori delle altre Regioni.

Si precisa che la complessa operazione di conteggio è stata affidata alla struttura del sub-commissario ad acta ed alla unità di missione della Guardia di Finanza che, da quel che risulta, ha provveduto a riscontrare presso le sedi dei servizi urgenza ed emergenza medica delle 5 Asp i nominativi di tutti i pazienti soccorsi dal servizio 118 sia a mezzo di ambulanza che di elisoccorso, verificandone l’effettiva residenza fuori Regione ed applicandovi la corrispondente tariffa prevista dal decreto in argomento.

L’esito di tale attività non ultimata fa prevedere la possibilità di portare una compensazione per l’anno 2010 di una somma di circa 850 mila euro.

Si conclude che, viste le finalità del decreto 38 e l’aderenza delle specifiche indicazioni contenute nell’allegato tecnico, non si ritiene, dunque, di dover apportare al momento alcuna modifica al decreto medesimo.

Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò

PRESIDENTE

Grazie alla Vicepresidente della Giunta.

Ha chiesto di parlare l’onorevole De Masi. Ne ha facoltà.

Emilio DE MASI

Devo, purtroppo, comunicare all’Assemblea che ho sentito ben poco sia per l’elegante tonalità di voce della Vicepresidente sia soprattutto perché, la stessa, è stata sopraffatta da un vociare che mi ha impedito di appurare in maniera chiara la risposta che pure era abbastanza complessa.

Per questo motivo vorrei chiedere alla dottoressa Stasi se posso avere copia della risposta scritta in mancanza della quale non so esprimermi. Grazie.

PRESIDENTE

E’ soddisfatto?

Emilio DE MASI

Non sono riuscito a sentire quasi nulla. Dopo aver espresso il mio apprezzamento per lo sforzo minuzioso che ha fatto la Vicepresidente ho chiesto alla stessa, che mi consegni una copia scritta della risposta.

PRESIDENTE

Vicepresidente,  può integrare la risposta all’ interrogazione? Prego i colleghi consiglieri di prendere posto e di non disturbare i lavori.

Interrogazione a risposta immediata numero 103 del 4.03.2011 a firma dei consiglieri Giordano, De Masi, D. Talarico “Sulla grave crisi finanziaria degli enti locali calabresi a seguito del contenzioso con la SORICAL e sulla legittimità delle tariffe applicate per il servizio di erogazione di acqua per usi idropotabili

PRESIDENTE

La prossima interrogazione a risposta immediata, di cui do lettura, è la numero 103 del 4.03.2011 a firma dei consiglieri Giordano, De Masi, D. Talarico e così recita: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

in data 04.08.2010 veniva presentata dagli scriventi interrogazione urgente a risposta scritta portante il numero 32 ed avente ad oggetto la “problematica inerente le tariffe applicate dalla Sorical ai comuni calabresi per il servizio di erogazione di acqua per usi idropotabili”;

l'interrogazione depositata, tendeva a puntualizzare come l'articolo 154 del D.Lgs 152/2006, così come prima l'articolo 13 della legge Galli (36/94), prevede che il servizio idrico sia reso in regime di tariffa e non di prezzo. La stessa Corte dei conti della Calabria, sezione controllo, con la delibera n. 388/2010 ha ribadito che “sulla scorta degli interventi della Corte costituzionale è precluso al legislatore regionale intervenire nel settore con una disciplina difforme da quella statale”;

nella medesima interrogazione si ricordava che per la Regione Calabria non avendo istituito le autorità d'ambito, non è applicabile l'art. 154, né il metodo normalizzato di cui all'art. 13 della legge Galli (abrogata dal D.Lgs 152/2006). Il comma 3 dell'art. 2 del D.L. 79/1995 (che ha sostituito il comma 2 dell'art. 17 della legge 319/1976) ha previsto che in caso di mancata elaborazione del c.d. metodo normalizzato, spetti al Cipe determinare la tariffa dell'acqua;

in questa ottica, come meglio specificato nell’interrogazione, il Cipe emanava dei provvedimenti che, però, sono stati violati sistematicamente dalla Sorical, la quale non si è conformata negli anni alle stesse previsioni contrattuali che regolamentano i rapporti tra detta società e la Regione Calabria viste le condizioni drammatiche in cui versavano e versano tuttora i comuni calabresi, se rispondesse al vero quanto illustrato e di adottare conseguentemente una serie di iniziative che potessero risolvere i problemi segnalati;

a tutt'oggi, non è pervenuto alcun chiarimento sulle problematiche sollevate con l'interrogazione presentata, né tantomeno la Giunta regionale ha posto in essere iniziative concrete finalizzate a dirimere tutti i dubbi sollevati dalla gestione Sorical negli anni;

addirittura la situazione finanziaria dei comuni si sta facendo sempre più drammatica con la Sorical impegnata in un’azione sistematica di messa in mora dei comuni morosi i quali si trovano costretti, per impedire una riduzione della fornitura con disagi per la popolazione, a sottoscrivere delle nuove “Convenzioni di utenza” le cui clausole contrattuali sono a dir poco svantaggiose per gli enti locali;

il rischio concreto, nonostante diversi comuni abbiano intrapreso la via giudiziaria per resistere alle richieste ritenute illegittime da parte di Sorical, è quello di mettere in ginocchio la tenuta finanziaria degli enti locali con gravi ripercussioni sui servizi essenziali per la cittadinanza -:

quanti comuni si trovino in una situazione debitoria con la Sorical e se la regione, quale socio di maggioranza, abbia esercitato un controllo sulle nuove “Convenzioni di utenza” fatte sottoscrivere agli enti locali;

ancora una volta, se la Sorical, società mista nella quale la Regione è socio di maggioranza, abbia tenuto conto dei parametri legislativi nella determinazione delle tariffe per la somministrazione dell'acqua potabile;

se nella errata e arbitraria determinazione delle tariffe non si concretizzi una grave inadempienza degli obblighi imposti nella convenzione fra Sorical e Regione Calabria, atteso che l'aumento della tariffa applicata dalla Sorical non è conforme alle previsioni contrattuali ai sensi dell'art. 8, sesto comma, che prevede che la tariffa non sarebbe stata aumentata per i primi 5 anni e quindi nessun aumento poteva essere fatto prima dell'1.11.2009;

quali iniziative la Giunta regionale intende intraprendere, tenuto conto dei poteri di vigilanza e controllo, per intervenire nei confronti della Sorical perché riveda le tariffe, determini in modo corretto gli importi dovuti dagli enti locali ai fini di una compensazione rispetto ai crediti vantati nei confronti degli stessi, determini delle condizioni di rientro dei crediti vantati più equi e meno vessatori anche attraverso la revisione delle clausole contrattuali previste nelle nuove convenzioni di utenza.”

Emilio DE MASI

Posso chiedere al Presidente di metterla in coda? Perché è il collega Giordano che ne è maggiormente interessato e dovrebbe arrivare da un momento all’altro. Grazie.

Interrogazione a risposta immediata numero 104 del 10.03.2011, a firma del consigliere Talarico D., “In ordine alla situazione delle Comunità Montane calabresi”

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 104 del 10.03.2011 a firma del consigliere Talarico D., di cui do lettura “All’assessore all’agricoltura, foreste e forestazione. Per sapere – premesso che:

la situazione in cui versano le Comunità montane è a dir poco drammatica, stante l'assenza di qualsivoglia certezza sul loro futuro in quanto enti territoriali;

dal lato della copertura del fabbisogno finanziario per le spese di funzionamento, alla data odierna risultano ancora non liquidate le spettanze relative al secondo semestre del 2010 (6 milioni di euro);

allo stato, per la stessa ragione, centinaia di dipendenti non ricevono da mesi lo stipendio;

nessuna proposta concreta è stata avanzata per un rilancio di detti enti, tenuto conto anche delle numerose sollecitazioni da parte sia delle forze sociali che dei rappresentanti dei medesimi enti montani;

da indiscrezioni si apprende della volontà della Giunta regionale di smantellare le Comunità montane calabresi in quanto enti territoriali, preferendo una logica “privatistica” nella gestione dei problemi della montagna;

una scelta di questo tipo finirebbe per avere ripercussioni sullo status giuridico dei dipendenti dei predetti enti -:

quali urgenti iniziative si intendono intraprendere per superare lo stallo in cui si trova la questione delle Comunità montane in Calabria;

se non è il caso di procedere con somma urgenza alla liquidazione dei fondi già stanziati per la copertura delle spese di funzionamento e di personale relativi al secondo semestre del 2010;

se corrispondono al vero le indiscrezioni di cui alla premessa, relative alle intenzioni che la Giunta avrebbe sul futuro degli enti montani calabresi”.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico Domenico. Ne ha facoltà.

Domenico TALARICO

Si tratta della ennesima interrogazione relativa alla situazione, a dir poco drammatica, in cui versano le comunità montane calabresi.

Attraverso l’interrogazione vorrei chiedere all’assessore competente o al Presidente quali iniziative intende intraprendere rispetto al fabbisogno delle stesse Comunità montane per il primo semestre 2011.

Faccio un passo indietro perché l’interrogazione è datata al 10 marzo e nel frattempo pare che sia accaduto qualcosa, mi auguro, di positivo per le Comunità montane.

Comunque, l’interrogazione è volta a chiedere all’assessore competente se alla data odierna risultano ancora non liquidate le spettanze relative al secondo semestre 2010, si tratta di 6 milioni di euro.

Se è vero che centinaia di dipendenti non ricevono da mesi lo stipendio ed, infine, quali iniziative intende intraprendere per dare una definitiva soluzione istituzionale non solo finanziaria, quindi, alle comunità montane calabresi. E se è vero che la Giunta regionale intende favorire una soluzione privatistica per quanto concerne il governo delle realtà montane calabresi.

Presumibilmente, ripeto, alcune cose sono state già fatte ma essendo la mia interrogazione datata 10 marzo 2011 c’è il rischio plausibile che, nel frattempo, l’assessore competente o il Presidente abbiano messo in atto provvedimenti che a noi non risultano ufficialmente. Grazie.

PRESIDENTE

Alla interrogazione numero 104 risponde il sottosegretario Alberto Sarra.

Alberto SARRA, Sottosegretario alle riforme e semplificazione amministrativa

Grazie, Presidente, l’interrogazione essendo retrodatata non poteva contemplare i provvedimenti che la Giunta aveva già posto in essere.

Evidenzio all’onorevole interrogante che la Giunta ha già predisposto e liquidato ben due decreti della somma complessiva di 8 milioni di euro. Con due decreti, per rispondere in maniera mirata e specifica alla interrogazione, che sono: il numero 8384 del 28 maggio 2010 e il numero 15071 del 2 novembre 2010.

Successivamente a questi due decreti c’è stato un ulteriore intervento proprio per far fronte a quella esigenza che veniva testé evidenziata dall’onorevole interrogante; cioè per le somme relative agli stipendi del semestre antecedente il 2011. Sono stati trasferiti ulteriori 6 milioni di euro che hanno assicurato la copertura retributiva dal settembre 2011 fino al febbraio 2011.

Nella prossima seduta di Giunta verrà discussa la proposta di revisione complessiva, di rivisitazione complessiva dell’intero settore della forestazione.

All’interno di questa proposta è prevista anche la riformulazione di tutto il contesto normativo afferente le comunità montane.

La logica alla quale è ispirato questo provvedimento non è privatistica, ma di sublimazione del ruolo delle Comunità montane e della valorizzazione delle risorse della montagna e degli enti che noi, appunto, oggi conosciamo come Comunità montane.

Questa riformulazione verrà rivisitata nella prossima riunione di Giunta regionale che si terrà domani. E’ una proposta che abbiamo portato all’attenzione dell’Esecutivo regionale assieme all’assessorato all’agricoltura e forestazione.

Arriverà, dopo il passaggio in Giunta, per competenza all’attenzione dell’Assise consiliare perché, chiaramente, qualunque provvedimento deve comunque trovare esitazione attraverso una legge regionale.

Quindi, il passaggio successivo sarà quello della valutazione che verrà effettuata dall’Assemblea che presto avrà la possibilità di contribuire, così come ha già fatto in Commissione, alla stesura, alla esitazione di un provvedimento finale o tendenzialmente finale per quanto riguarda il riordino ed il riassetto degli enti montani. Grazie.

PRESIDENTE

E’ soddisfatto dalla risposta fornita dal sottosegretario Sarra?

Domenico TALARICO

Sono soddisfatto, ovviamente per quanto riguarda l’indicazione dei tempi e delle procedure, nella sostanza del provvedimento ci riserviamo, ovviamente, di dare un giudizio di merito. Grazie.

Interrogazione a risposta immediata numero 107 del 14.03.2011 a firma del consigliere Giordano “Sulle procedure di gara espletate dall'Azienda Ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria”

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 107 del 14.03.2011 a firma del consigliere Giordano di cui do lettura “Al Presidente della Giunta regionale nella qualità di commissario ad acta alla sanità. Per sapere – premesso che:

con legge regionale n. 26 del 7 dicembre 2007 è stata istituita l'Autorità regionale denominata “Stazione Unica Appaltante” (SUA) e che con DPGR n. 272 del 2 dicembre 2008 il Dott. Boemi salvatore è stato nominato Dirigente generale della Stazione Unica Appaltante della Regione Calabria;

con DGR n. 142 del 30 marzo 2009 è stato approvato il Regolamento di organizzazione della stazione unica appaltante e con DGR n. 411 del 9 luglio 2009 è stato costituito il gruppo di lavoro interdipartimentale della Stazione Unica Appaltante;

ad oggi la SUA ha svolto positivamente la propria attività pur lamentando, nella persona del suo dirigente, la necessità di ampliare la dotazione organica che appare, allo stato, insufficiente, anche facendo ricorso alla mobilità interna;

si apprende che l’azienda ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria ha attivato tre procedure di gara con relativi bandi e più precisamente: a) fornitura e posa in opera di un sistema integrato blocco operatorio per una entità complessiva dell'appalto pari ad Euro 1.020.000,00; b) affidamento del servizio di Contact Center per un valore dell'appalto pari ad Euro 531.000,00; c) fornitura di apparecchi elettromedicali per un importo pari ad Euro 2.772.168,00;

le gare prevedono quale criterio di aggiudicazione l'offerta economicamente più vantaggiosa;

le suddette procedure in base alla normativa regionale di riferimento dovrebbero essere espletate dalla Stazione Unica Appaltante -:

se le procedure di gara di cui in premessa rientrano nella competenza della Stazione Unica Appaltante Regionale e, in caso affermativo, conoscere il motivo per il quale non si è ottemperato a tale obbligo;

se la scelta dei criteri di aggiudicazione sono conformi e funzionali agli interessi dell'azienda ospedaliera;

se l'azienda ospedaliera abbia previsto competenze tecniche adeguate (ingegnere clinico, ingegnere informatico ecc) che possano valutare le offerte che saranno presentate in sede di gara, quale, infine, la spesa complessiva affrontata annualmente dalla Regione per i presidi medico-chirurgici, materiale di consumo e apparecchiature.”

L’onorevole Giordano non è presente.

Interrogazione a risposta immediata numero 109 del 22.03.2011 a firma del consigliere Domenico Talarico “In ordine alla situazione del personale stabilizzato presso l'ASP di Cosenza”

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 109 del 22.03.2011 a firma del consigliere Domenico Talarico di cui do lettura “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

con deliberazione n. 3698 del 17.09.2008 l'Asp di Cosenza ha rideterminato la dotazione organica aziendale ed il fabbisogno del personale, dando avvio alle procedure per la stabilizzazione del personale precario ed alla trasformazione dei rapporti di lavoro in regime di Co.co.co., vigenti alla data del 30 settembre 2008, in contratti di lavoro subordinati;

con deliberazione n. 4067 del 06.10.2008, la stessa azienda stabiliva il piano triennale delle stabilizzazioni, indicendo anche le prove selettive e nominando la relativa commissione esaminatrice;

tale processo ha portato, tra il 2008 e il 2009, alla stabilizzazione di 439 lavoratori precari;

sul procedimento amministrativo relativo alla stabilizzazione hanno lavorato 3 Commissioni: una dell'Asp, una della Regione ed un'altra Commissione esterna;

tale processo di stabilizzazione, come rilevato dalle stesse sigle sindacali di categoria che hanno partecipato al procedimento di che trattasi, ha consentito di mettere fine ad una situazione di forte disagio per centinaia di lavoratori, oltre che a rapporti contrattuali “caratterizzati da gravi situazioni di illegalità” e ad “un utilizzo strumentale a fini clientelari del personale in servizio”;

si erano determinate, nondimeno, situazioni di evidente strutturazione di rapporto di lavoro di tipo dipendente, per la partecipazione dei lavoratori in questione a regolari turni di servizio ed a turni di reperibilità, ma anche per via dell'attestazione della presenza in servizio dei medesimi attraverso il cartellino marcatempo;

il nuovo Commissario straordinario dell'Azienda con deliberazione n. 777 del 23 febbraio 2011, agendo, come si dice in questi casi, in “autotutela”, ha revocato il provvedimento di stabilizzazione posto in essere dalla precedente gestione “poiché assunte in difformità con quanto previsto dalla L.R. n. 9/07...” e “per le motivazioni di cui al parere della Commissione di Esperti del 21 febbraio 2011” e delle note regionali della Commissione di Verifica del dipartimento regionale Tutela della Salute;

tale provvedimento, ancorché suffragato da alcuni circoscritti casi di criticità, ha esteso la revoca della stabilizzazione a tutti i lavoratori che ne hanno beneficiato;

a seguito delle proteste dei lavoratori stabilizzati, l'Asp di Cosenza ha adottato formale provvedimento di sospensione degli effetti della deliberazione n. 777 del 23 febbraio 2011;

in data 16.03.2011, nell'occasione di una Sua visita all'ospedale civile Annunziata di Cosenza, ha dichiarato di voler prendere in seria considerazione la vicenda dei 439 lavoratori stabilizzati, avviando opportune procedure di verifica della documentazione inerente il procedimento di stabilizzazione di che trattasi -:

se sia stata avviata la verifica degli atti inerenti la stabilizzazione dei 439 lavoratori stabilizzati dall’Asp di Cosenza;

quali atti concreti sono stati adottati per l’espletamento della verifica di cui sopra.”.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Domenico Talarico. Ne ha facoltà.

Domenico TALARICO

Anche qui si tratta di una questione molto difficile che riguarda il personale stabilizzato presso l’Azienda sanitaria di Cosenza. Altri colleghi hanno, nelle settimane addietro, manifestato il loro giudizio attraverso interrogazioni e comunicati stampa.

Per la complessità della materia, al fine di chiarire meglio i passaggi, ho bisogno di leggere il testo per consentire al Presidente o ad un suo delegato di rispondere nel merito della interrogazione.

Bisogna fare anche qui un passo indietro ed andare al 2008 quando l’Asp di Cosenza ha rideterminato la dotazione organica aziendale ed il fabbisogno del personale dando avvio alle procedure di stabilizzazione dei rapporti di lavoro in regime di Co.co.co. vigenti alla data del 30 settembre 2008 in contratti di lavoro subordinati.

C’è stata, quindi, la trasformazione dei rapporti di lavoro da Co.co.co. a contratti di lavoro subordinati.

Questo processo ha favorito la stabilizzazione di 439 lavoratori precari. C’è stato il beneplacito, la legittimazione delle stesse sigle sindacali che hanno partecipato al procedimento di stabilizzazione fino a quando il nuovo commissario straordinario – sto saltando i passaggi superflui per fissare meglio le date salienti del procedimento – dell’azienda, con deliberazione numero 773 del 23 febbraio 2011, agendo in autotutela, ha revocato questo provvedimento di stabilizzazione posto in essere dalla precedente gestione “poiché” – scrive il commissario – “assunta in difformità con quanto previsto dalla legge regionale numero 9 del 2007 e per le motivazioni di cui al parere della Commissione di esperti del 21 febbraio 2011”.

Noi riteniamo che tale provvedimento, ancorché suffragato da alcuni circoscritti casi di criticità, ha esteso la revoca della stabilizzazione a tutti i lavoratori che ne hanno beneficiato.

In sintesi, riconosciamo che ci sono casi di criticità che andrebbero esaminati e verificati uno per uno, ma sarebbe stato meglio evitare – diciamo – di generalizzare la revoca a tutti i lavoratori stabilizzati.

A seguito delle proteste dei lavoratori stabilizzati, l’Asp ha adottato un formale provvedimento di sospensione con delibera numero 777 del 23 febbraio 2011.

In data 16 marzo 2011 il Presidente della Giunta regionale in una sua visita all’Ospedale civile Annunziata ha dichiarato di voler prendere in seria considerazione la vicenda dei 439 lavoratori stabilizzati avviando procedure di verifica della documentazione inerente il procedimento di stabilizzazione in questione.

Vorrei chiedere alla dottoressa Stasi che, presumo, risponderà alla interrogazione di sapere se sia stata avviata la verifica degli atti inerenti la stabilizzazione dei 439 lavoratori stabilizzati e quali atti concreti sono stati adottati per l’espletamento della verifica di cui sopra,  atteso che centinaia di lavoratori e relative famiglie attendono da mesi di sapere quale sarà la loro sorte professionale. Grazie.

PRESIDENTE

Risponde alla interrogazione la Vicepresidente della Giunta regionale, dottoressa Stasi.

Antonella STASI, Vicepresidente della Giunta regionale

Beh! 439 lavoratori è un numero importante per la Regione Calabria per una sola provincia. Con deliberazione 1021 del 2011 l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza ha disposto la sospensione della delibera 777 del 2011 per la durata di 45 giorni. Questo al fine, espressamente indicato nell’atto, di poter svolgere una attenta verifica sulle procedure di stabilizzazione del personale stabilizzato all’Asp.

Con determina numero 31 del 18 marzo 2011, secondo quanto disposto dal richiamato atto deliberativo numero 1021, è stata pertanto disposta l’individuazione di un gruppo di lavoro della Unità operativa complessa delle risorse umane dell’azienda, incaricato di esaminare le singole posizioni del personale stabilizzato in relazione alle risultanze degli organi consultivi che hanno precedentemente espresso pareri in ordine alle procedure in questione.

Ad esito della disamina definitiva che sarà svolta entro 45 giorni decorrenti dal 18 marzo 2011 – data dell’adozione di questa delibera – si procederà con l’adozione di un provvedimento amministrativo contenenti le determinazioni finali in merito alle procedure di stabilizzazione.

Attesa la delicatezza e la rilevanza di queste questioni, come dicevamo, il dipartimento salute monitorerà l’andamento di questa procedura attraverso specifici incontri ma soprattutto con la partecipazione di tutte le organizzazioni sindacali. Grazie.

PRESIDENTE

Onorevole Talarico, la soddisfa la risposta della Vicepresidente Stasi?

Domenico TALARICO

Sono soddisfatto. Ovviamente, auspico che ci sia una risposta nei tempi previsti ed indicati dall’assessore. Grazie.

Interrogazione a risposta immediata numero 112 del 29.03.2011 di iniziativa del consigliere Mirabelli “In relazione al Decreto n. 21 del 15 marzo 2011 del Presidente della Giunta regionale”

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 112 del 29.03.2011 a firma del consigliere Mirabelli di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

l'interrogante consigliere è venuto a conoscenza che con il decreto numero 21 del 15 marzo 2011 è stato stabilito, tra l'altro, il tetto massimo di spesa per l'acquisto delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale da privato accreditato per l'anno 2011, che ancora una volta è stato suddiviso tra le Asp regionali in modo iniquo, mediante l'applicazione di un criterio di riparto assolutamente arbitrario e poco trasparente, tale da determinare anche per il 2011 una evidente sperequazione fra le province, con una distribuzione delle risorse pro-capite in netto vantaggio per gli abitanti di Reggio e Crotone rispetto a quelli delle restanti province (Cosenza, Catanzaro e Vibo), così come verificatosi nel 2010;

la Regione Calabria applica la seguente ripartizione:

solo il 25 per cento delle risorse viene distribuito con il criterio pro-capite, cioè sulla base della popolazione residente;

mentre il 75 per cento viene assegnato sulla base della produzione storica dell'anno 2010;

la Regione, con il suddetto decreto, non si è attenuta al Decreto n. 18 del 2010 dalla stessa emanato, nel quale la ripartizione delle prestazioni sanitarie fra le province è prevista esclusivamente sulla base del criterio pro-capite, criterio oggettivo, trasparente e riconosciuto a livello nazionale;

la tabella (in allegato) di ripartizione del fondo della specialistica ambulatoriale da privato accreditato adottata dalla Regione Calabria per il 2011 e consegnata alle Associazioni di Categoria, contiene i seguenti vizi:

1. il dato storico, sulla base del quale viene assegnato il 75 per cento del finanziamento (su produzione) è lo storico 2010, anno in cui Cosenza e Vibo non hanno lavorato dal mese di settembre a quello di dicembre, in quanto il fondo specifico stanziato per le suddette province non copriva l'intero anno, poiché la quota pro-capite per cittadino risultava nettamente inferiore rispetto alle province di Crotone e Reggio Calabria (quota procapite RC: euro 63, KR: euro 53, quota procapite VV: euro 10, CS: euro 27, CZ: euro 13, per l'anno 2010); adottando tale dato per alcune province il riferimento è di 12 mesi di attività, mentre per le altre è di circa 9 mesi (è chiaro che il criterio di assegnazione del finanziamento in rapporto alla produzione del 2010 non può essere applicato);

2. nella colonna “25 per cento su popolazione pesata”, le risorse assegnate con il criterio pro-capite non corrispondono al 25 per cento ma solo al 20 per cento (il totale delle quote date alle singole province infatti non è 20 milioni, ma circa 16 milioni), così venendo a mancare il 5 per cento di tali risorse; che tale 5 per cento lo ritroviamo in una interessante colonna della tabella, definita “riequilibrio” nella quale quasi 3 milioni di euro vengono immotivatamente assegnati alla provincia di Reggio Calabria, così determinando invece un “disequilibrio” vista la disparità di trattamento che pone in essere, e cioè che la provincia di Reggio Calabria ha più risorse di quelle di Cosenza, Catanzaro e Vibo Valentia -:

i motivi per i quali, nell'adottare il decreto n. 21/2011, è stato disatteso il decreto regionale n. 18/2010 che prevede la ripartizione delle prestazioni sanitarie fra le province sulla base dell'applicazione esclusiva del criterio pro-capite, mentre si è scelto di privilegiare ancora una volta il criterio della “spesa storica”, premiando in tal modo chi ha avuto la possibilità di poter spendere di più negli anni precedenti, nonostante il Governo ormai da anni ribadisca alle Regioni che tale criterio è la causa degli sprechi e del disavanzo in cui versa la Sanità;

i motivi che giustificano la colonna (in tabella) del cosiddetto “riequilibrio” nella quale sono stati assegnati 3 milioni di euro in più alla ASP di Reggio Calabria;

il motivo per il quale sia stato utilizzato l'intero anno 2010 come riferimento per il calcolo del 75 per cento del finanziamento in rapporto alla produttività, considerato che nel suddetto anno le strutture di Cosenza e Vibo non hanno potuto lavorare e pertanto produrre, nell'ultimo trimestre, per assenza della copertura finanziaria (esiguità del fondo assegnato);

come si intende assicurare la quantità delle prestazioni ed i livelli essenziali di assistenza nell'ambito della specialistica ambulatoriale convenzionata per l'intero anno 2011, in particolar modo per la provincia di Cosenza;

quali provvedimenti si intendono adottare per riequilibrare verso una giusta equità di spesa, dal momento in cui la provincia di Reggio Calabria a fronte di una popolazione di 545.363 abitanti ha una capacita di spesa di 36.640.415,39 milioni di euro per il 2011, mentre la provincia di Cosenza a fronte di una popolazione di 722.100 abitanti ha invece una capacità di spesa di 24.105.444,74 milioni di euro, incongrua ed insufficiente rispetto ad una richiesta di domanda di prestazioni sanitarie superiore a quella della stessa provincia di Reggio Calabria.”

L’onorevole Mirabelli è assente, per cui si passa alla interrogazione successiva.

Interrogazione a risposta immediata numero 114 del 31.03.2011 di iniziativa del consigliere Imbalzano “Per conoscere quali iniziative l'Assessore al lavoro e alle attività produttive intende assumere per affrontare la delicata situazione del gruppo G.D.M. S.p.A.”

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 114 del 31.03.2011 a firma del consigliere Imbalzano, di cui do lettura “Al Presidente della Giunta regionale e agli assessori al lavoro, alla formazione professionale ed politiche sociali e alle attività produttive. Per sapere – premesso che:

il Gruppo G.D.M. Spa (Grandi Distribuzioni Meridionali) attraversa una fase di grave crisi, col rischio che gli attuali 700 lavoratori fin qui utilizzati possano perdere il posto di lavoro, suscitando una comprensibile angoscia nelle rispettive famiglie;

il Gruppo G.D.M. stesso, con circa 20 punti vendita quasi tutti in strutture di grandi dimensioni, sono localizzati su gran parte dell'intero territorio regionale;

con l'indotto, il Gruppo in questione dà occupazione a circa 2000 dipendenti, per i quali si prospetta la concreta possibilità di una fuoriuscita dai bacini occupazionali;

il territorio calabrese ed in particolare quello reggino, che accoglie circa l'80% degli occupati, non può rischiare una così grave perdita di posti di lavoro -:

quali iniziative intendano assumere per verificare il reale stato di salute e le prospettive a breve periodo del Gruppo G.D.M., al fine di individuare le azioni necessarie per scongiurare il collasso delle aziende partecipate, con conseguente gravissima perdita di centinaia di posti di lavoro;

se non ritengano, altresì, opportuno mettere in piedi un tavolo istituzionale per tentare di allontanare i temuti, nefasti esiti per una realtà produttiva tra le più importanti dell'intera Regione.”

Ha chiesto di parlare l’onorevole Imbalzano. Ne ha facoltà.

Candeloro IMBALZANO

Abbiamo presentato, Presidente, questa interrogazione all’indomani della esplosione della crisi apparsa sulla stampa locale regionale del gruppo “Gdm” di Reggio Calabria che ha avuto una grande eco in tutta la Regione, sia per le dimensioni del gruppo – credo che sia una delle poche grandi aziende di questa regione – sia per il fatturato che esprime, per il prestigio economico dei titolari e soprattutto per le temute conseguenze sul futuro di 700 famiglie direttamente coinvolte ma anche per centinaia di fornitori che sono in massima parte calabresi che potrebbero avere contraccolpi economici assai gravi dall’aggravarsi di questa crisi.

Il gruppo Gdm, come è noto, è titolare di circa 20 punti vendita di grandi dimensioni, quasi tutti sul territorio calabrese, in cui lavorano circa l’80 per cento degli occupati.

Abbiamo chiesto di conoscere e di accertare il reale stato di salute del gruppo perché vogliamo capire – credo un po’ tutti – le prospettive sia a breve sia a medio termine e, soprattutto, quale potrà essere il destino dei dipendenti e dei fornitori.

Abbiamo chiesto di sapere – chiediamo – se ci sono margini, come ci auguriamo, per soluzioni non traumatiche per i dipendenti e per l’indotto attraverso il coinvolgimento anche di imprenditori seri.

Infine, abbiamo chiesto un autorevole tavolo istituzionale. Un primo incontro c’è stato in Prefettura credo alla presenza dell’assessore alle attività produttive con il coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori.

Naturalmente ci rendiamo conto che si tratta di una crisi non facile da risolversi ma chiediamo, comunque, una iniziativa forte degli assessori regionali direttamente coinvolti, un tavolo più continuo e soprattutto il governo di una crisi che si annuncia devastante.

PRESIDENTE

Risponde alla interrogazione dell’onorevole Imbalzano, l’assessore Caridi.

Antonio Stefano CARIDI, assessore attività produttive

Grazie. Il gruppo “Gdm” opera nel settore della grande distribuzione in Calabria e non soltanto in Calabria, con dei punti vendita e un numero di dipendenti importanti.

Quindi, è una realtà aziendale che negli ultimi anni si è sviluppata con dinamismo e senso di responsabilità.

La crisi del Gdm avrà, sicuramente, un impatto sistematico importante sulla economia della provincia di Reggio Calabria e più in generale su quella calabrese. Impatto diretto sulle famiglie e sulle imprese che lavorano in questo contesto.

Abbiamo, per questo, accolto con grande interesse l’iniziativa del Prefetto di Reggio Calabria con tutti gli interlocutori interessati all’evolversi della crisi aziendale.

L’assessore ha nell’immediato, per i dati in suo possesso, approfondito la situazione dell’azienda al tavolo in Prefettura. Vi è l’intenzione di proporre all’impresa alcune soluzioni di impatto immediato tra le quali quella di accompagnare la stessa verso l’adesione al fondo per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà operativo dal giugno 2010 ed attivato in esecuzione della delibera Cipe 110/2008.

Lo strumento consente alle imprese in difficoltà di accedere ad un aiuto sotto forma di garanzia statale sui finanziamenti bancari. Ciò avrebbe consentito al Gdm di poter sostenere ancora per un periodo la propria operatività con l’obiettivo di presentare un nuovo piano industriale finalizzato a ripristinare condizioni di redditività all’impresa.

Per tutto ciò vi è la disponibilità dell’assessorato regionale alle attività produttive, a garantire un tavolo tecnico di assistenza ed accompagnamento delle scelte.

Purtroppo, all’incontro del 1° aprile in Prefettura abbiamo dovuto registrare che 48 ore prima l’azienda aveva dichiarato lo stato di liquidazione e richiesto l’ammissione al concordato preventivo che, come è noto, prevede.

E’ chiaro che l’iniziativa dell’impresa, qualora dovesse trovare accoglimento con la nomina del commissario giudiziale e l’eventuale omologazione del concordato, ha dirottato l’ottica di intervento dovendosi necessariamente attendere l’evoluzione della vicenda nel presupposto che le norme comunitarie non consentono, in linea generale, misure di aiuto per le imprese che versano nelle condizioni riportate.

Per una visione comune del problema e considerata l’articolazione territoriale del gruppo Gdm, che travalica i confini della regione Calabria, il tavolo ha fatto la proposta di spostare la propria sede a Roma presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Di tale richiesta si è fatto carico il Prefetto di Reggio Calabria.

Per quanto rileva l’impatto sistematico sul tessuto produttivo regionale, sicuramente  interessato dall’evolversi della crisi del Gdm, l’azione del dipartimento attività produttive sarà finalizzata a tarare al meglio gli strumenti già in attività e verificare la possibilità di interventi ad hoc al fine di indurre un riequilibrio economico quanto più possibile  virtuoso e veloce. Grazie.

PRESIDENTE

Prego, onorevole Imbalzano.

Candeloro IMBALZANO

Ovviamente, prendo atto con soddisfazione delle iniziative in corso anche se le notizie confermate, e in qualche modo risapute,  dall’assessore alle attività produttive ci preoccupano ancora di più per lo sbocco che si va delineando.

La raccomandazione che mi sento di fare, credo superflua e pleonastica, è quella di impegnare la Giunta a seguire insieme al Consiglio regionale – perché no? – la vicenda con la massima attenzione possibile, attivando tutti gli strumenti legislativi ed istituzionali in nostro possesso. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Grazie, onorevole Imbalzano.

Le interrogazioni i cui proponenti sono assenti verranno incluse nell’ ordine del giorno della prossima seduta.

Si passa al punto 2 all’ordine del giorno che riguarda lo stato di attuazione delle politiche comunitarie 2007-2013.

Relaziona l’assessore Mancini.

(Interruzione)

Non c’è il Presidente della Giunta.

Così come abbiamo rinviato le interrogazioni per assenza del proponente, riteniamo di procedere analogamente in assenza di componenti della Giunta, quindi rinviamo l’interrogazione alla prossima seduta.

(Interruzione)

Mi è stato detto che a quella interrogazione vorrebbe rispondere il Presidente della Giunta.

Abbiamo voluto essere elastici, altrimenti dovremmo dichiarare decadute anche le interrogazioni degli onorevoli Mirabelli e degli altri consiglieri assenti.

Posso applicare, se vuole, questo principio. Dichiaro decadute le interrogazioni e chiedo al Vicepresidente della Giunta di assumersi la responsabilità di rispondere alla interrogazione numero 115.

(Interruzione)

Non c’è perché ancora non c’è un regolamento sulle interrogazioni. Non c’è un regolamento.

Guardi, per una questione di equilibrio, siccome il regolamento deve essere redatto e vi sono dei consiglieri, anche della sua parte politica, assenti, dovrei dichiarare le interrogazioni decadute per una questione di principio.

(Interruzione)

Onorevole, le do la parola? Le sto spiegando perché adotto questa decisione.

Per questo principio i consiglieri assenti avranno l’opportunità alla prossima seduta di illustrare le proprie interrogazioni, analogamente, assente il Presidente della Giunta, avrà la possibilità di dare risposta esaustiva alla interrogazione numero 115

Domenico TALARICO

Intanto, per presiedere un’Assemblea, bisogna conoscere il Regolamento consiliare: lei ha dato dimostrazione di non conoscerlo. In ogni caso, se non vuole dare la parola agli interroganti, dovrebbe spiegarci le ragioni per cui non la dà, come ha fatto in questo momento. Quindi lei ha il dovere di dare la parola.

PRESIDENTE

Onorevole Talarico, va benissimo, si accomodi. Allora, dichiaro decadute le interrogazioni numero 107 e 112.

Interrogazione a risposta immediata numero 103 del 4.03.2011 di iniziativa dei consiglieri G. Giordano, E. De Masi, D. Talarico “Sulla grave crisi finanziaria degli enti locali calabresi a seguito del contenzioso con la SORICAL e sulla legittimità delle tariffe applicate per il servizio di erogazione di acqua per usi idropotabili

PRESIDENTE

Interrogazione a risposta immediata numero 103 del 4.03.2011 a firma degli onorevoli De Masi, Giordano, Talarico D., di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

in data 04.08.2010 veniva presentata dagli scriventi interrogazione urgente a risposta scritta portante il numero 32 ed avente ad oggetto la “problematica inerente le tariffe applicate dalla Sorical ai comuni calabresi per il servizio di erogazione di acqua per usi idropotabili”;

l'interrogazione depositata, tendeva a puntualizzare come l'articolo 154 del D.Lgs 152/2006, così come prima l'articolo 13 della legge Galli (36/94), prevede che il servizio idrico sia reso in regime di tariffa e non di prezzo. La stessa Corte dei conti della Calabria, sezione controllo, con la delibera n. 388/2010 ha ribadito che “sulla scorta degli interventi della Corte costituzionale è precluso al legislatore regionale intervenire nel settore con una disciplina difforme da quella statale”;

nella medesima interrogazione si ricordava che per la Regione Calabria non avendo istituito le autorità d'ambito, non è applicabile l'art. 154, né il metodo normalizzato di cui all'art. 13 della legge Galli (abrogata dal D.Lgs 152/2006). Il comma 3 dell'art. 2 del D.L. 79/1995 (che ha sostituito il comma 2 dell'art. 17 della legge 319/1976) ha previsto che in caso di mancata elaborazione del c.d. metodo normalizzato, spetti al Cipe determinare la tariffa dell'acqua;

in questa ottica, come meglio specificato nell’interrogazione, il Cipe emanava dei provvedimenti che, però, sono stati violati sistematicamente dalla Sorical, la quale non si è conformata negli anni alle stesse previsioni contrattuali che regolamentano i rapporti tra detta società e la Regione Calabria viste le condizioni drammatiche in cui versavano e versano tuttora i comuni calabresi, se rispondesse al vero quanto illustrato e di adottare conseguentemente una serie di iniziative che potessero risolvere i problemi segnalati;

a tutt'oggi, non è pervenuto alcun chiarimento sulle problematiche sollevate con l'interrogazione presentata, né tantomeno la Giunta regionale ha posto in essere iniziative concrete finalizzate a dirimere tutti i dubbi sollevati dalla gestione Sorical negli anni;

addirittura la situazione finanziaria dei comuni si sta facendo sempre più drammatica con la Sorical impegnata in un’azione sistematica di messa in mora dei comuni morosi i quali si trovano costretti, per impedire una riduzione della fornitura con disagi per la popolazione, a sottoscrivere delle nuove “Convenzioni di utenza” le cui clausole contrattuali sono a dir poco svantaggiose per gli enti locali;

il rischio concreto, nonostante diversi comuni abbiano intrapreso la via giudiziaria per resistere alle richieste ritenute illegittime da parte di Sorical, è quello di mettere in ginocchio la tenuta finanziaria degli enti locali con gravi ripercussioni sui servizi essenziali per la cittadinanza - :

quanti comuni si trovino in una situazione debitoria con la Sorical e se la regione, quale socio di maggioranza, abbia esercitato un controllo sulle nuove “Convenzioni di utenza” fatte sottoscrivere agli enti locali;

ancora una volta, se la Sorical, società mista nella quale la Regione è socio di maggioranza, abbia tenuto conto dei parametri legislativi nella determinazione delle tariffe per la somministrazione dell'acqua potabile;

se nella errata e arbitraria determinazione delle tariffe non si concretizzi una grave inadempienza degli obblighi imposti nella convenzione fra Sorical e Regione Calabria, atteso che l'aumento della tariffa applicata dalla Sorical non è conforme alle previsioni contrattuali ai sensi dell'art. 8, sesto comma, che prevede che la tariffa non sarebbe stata aumentata per i primi 5 anni e quindi nessun aumento poteva essere fatto prima dell'1.11.2009;

quali iniziative la Giunta regionale intende intraprendere, tenuto conto dei poteri di vigilanza e controllo, per intervenire nei confronti della Sorical perché riveda le tariffe, determini in modo corretto gli importi dovuti dagli enti locali ai fini di una compensazione rispetto ai crediti vantati nei confronti degli stessi, determini delle condizioni di rientro dei crediti vantati più equi e meno vessatori anche attraverso la revisione delle clausole contrattuali previste nelle nuove convenzioni di utenza.

Prego, onorevole De Masi.

Emilio DE MASI

Cederei la parola all’onorevole Scalzo per presentare la sua interrogazione.

PRESIDENTE

No, ci sono le interrogazioni precedenti. Onorevole De Masi, interrogazione numero 103. Chi chiede di illustrarla? Nessuno? Interrogazione decaduta.

Interrogazione a risposta immediata numero 115 del 5.04.2011 di iniziativa dei consiglieri D. Talarico, Scalzo, Principe, Aiello, Giordano, De Masi, Franchino “In ordine alla situazione del campo rom in località Scordovillo di Lamezia Terme”

PRESIDENTE

Si passa alla interrogazione a risposta immediata numero 115 del 5.04.2011 a firma degli onorevoli D. Talarico, Scalzo, Principe, Aiello, Giordano, De Masi, Franchino, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

nel comune di Lamezia Terme, alla località Scordovillo, insiste un alloggiamento in cui vive, da quasi trent'anni, una comunità composta da circa cento famiglie di etnia Rom, la più consistente dell'intero Mezzogiorno dopo quella di Napoli;

il campo di che trattasi era stato concepito nel 1982 quale soluzione provvisoria al problema dell'alloggiamento delle suddette famiglie;

col passare degli anni, mentre da un lato non si è riusciti a dirimere lo stato di provvisorietà che fu dichiarato al momento della scelta di contrada Scordovillo quale sede dell'insediamento di che trattasi, il campo si è sempre più strutturato alla stregua di un ghetto segnato da forti elementi di degrado igienico-ambientale e sociale;

in più occasioni, l'ultima alla presenza del ministro dell'Interno, onorevole Roberto Maroni, la scorsa estate, il Sindaco della città di Lamezia Terme ha sostenuto che la situazione del campo Rom, di fatto, rappresenti il principale problema sociale della città, chiedendo di conseguenza, sia al Governo centrale, che al Presidente della Regione Calabria, che fossero individuati finanziamenti adeguati insieme a procedure e poteri straordinari di protezione civile, per far fronte concretamente e con la necessaria puntualità alla situazione determinatasi;

nel merito il Sindaco di Lamezia Terme ha più volte sollecitata la Prefettura di Catanzaro e la Giunta regionale affinché fosse attivato lo strumento del Contratto locale di Sicurezza, per come previsto nel Patto per lo Sviluppo per un importo di 5 milioni di euro, insieme a risorse aggiuntive a valere sul PISR “Legalità e Sicurezza”;

in data 16 marzo 2011 la locale Procura della Repubblica ha emesso un decreto di sequestro e di sgombero del campo di che trattasi;

com'è stato da più parti paventato, di fronte all'imminente prospettiva dello sgombero, la situazione rischia nondimeno di precipitare, anche con conseguenze sociali e di ordine pubblico difficilmente prevedibili;

alla luce di quanto esposto non è più procrastinabile un intervento risolutivo della questione, anche per non lasciare sola, senza mezzi e senza poteri, l’Amministrazione comunale della città Lamezia Terme, di fronte ad un problema che evidentemente chiama in causa anche altri livelli di governo oltre quello comunale -:

quali urgenti iniziative si intendono intraprendere per concorrere alla risoluzione della gravissima situazione esposta in premessa, anche alla luce delle sollecitazioni del Sindaco della città di Lamezia Terme;

se non sia il caso di procede con somma urgenza, anche di concerto col Governo centrale, all'individuazione delle necessarie risorse finanziarie idonee a risolvere definitivamente e strutturalmente il problema di che trattasi, tenendo conto delle precipue sollecitazioni del Sindaco della città già richiamate;

se non sia il caso di chiedere al Governo centrale un intervento eccezionale atto a fronteggiare l'emergenza determinatasi, anche a tutela della popolazione della città di Lamezia Terme, il cui disagio per la situazione esposta dura ormai da troppi anni”.

Prego, onorevole Scalzo.

Antonio SCALZO

L’oggetto di questa interrogazione è la problematica della comunità Rom a Lamezia Terme, dove dal 1982 è stato istituito un campo come soluzione provvisoria per la  più grossa etnia Rom dopo quella di Napoli nel Sud Italia. Con il passare degli anni, mentre non si riusciva a risolvere la problematica abitativa e sociale, quella comunità viveva in un alloggiamento diventato ormai un ghetto, con forti elementi di degrado igienico, ambientale e sociale.

In più occasioni, non ultima quella della scorsa estate alla presenza del Ministro, onorevole Maroni, il sindaco della città aveva denunciato questo grave problema, determinato proprio dal campo Rom di Scordovillo, e in quella occasione furono chiesti idonei stanziamenti per far fronte concretamente alla situazione.

L’emergenza a Scordovillo, come più volte richiesto dal sindaco sia al prefetto di Catanzaro sia al Presidente della Giunta regionale, può essere risolta con un’azione sinergica che veda impegnate più istituzioni, per prima il Comune con i suoi fondi, poi c’è in atto un finanziamento con la costruzione di case Aterp per 3 milioni e 200 mila euro, non ultimo – importante certamente – attivando il contratto locale di sicurezza, per come previsto nel patto per lo sviluppo, per un importo di 5 milioni di euro, insieme a risorse aggiuntive a valere sul Pisl “legalità e sicurezza”.

Dobbiamo ancora ricordare che, il 16 marzo, la Procura della Repubblica presso il tribunale di Lamezia ha disposto con decreto il sequestro e lo sgombero del campo.

Oggettivamente, ad oggi, è molto alto il rischio che l’emergenza esploda, con conseguenze di ordine pubblico difficilmente prevedibili. La soluzione di questo problema non è più procrastinabile, anche per non lasciare sola l’intera cittadinanza lametina e la sua amministrazione comunale.

Nei giorni scorsi, c’è stato una riunione del Consiglio comunale alla presenza del Prefetto, alla quale abbiamo partecipato, come Regione, il sottoscritto ed il collega Magno, ed abbiamo chiesto e dato la nostra disponibilità, per il nostro ruolo, a risolvere questo problema, ed in quella occasione è stato votato in maniera bipartisan un documento per la richiesta di somme urgenti a livello governativo.

Quindi che cosa chiediamo? Chiediamo al Presidente quali urgenti iniziative intende intraprendere per risolvere la situazione esposta e si chiede, inoltre, di sapere se non sia il caso di procedere con somma urgenza – come dicevo prima – con il Governo centrale all’individuazione di necessarie risorse idonee per finanziare e risolvere questo problema.

Infine, chiediamo – come abbiamo già chiesto anche al Consiglio comunale – se non sia il caso di sollecitare il Governo ad un intervento eccezionale, come la nomina di un commissario straordinario, in questo caso nella persona del Prefetto di Catanzaro, così come è avvenuto in altre Regioni d’Italia.

PRESIDENTE

Risponde la Vicepresidente della Giunta, dottoressa Stasi.

Antonella STASI, Vicepresidente della Giunta regionale

Non ho la risposta perché non ho seguito la questione e voleva rispondere direttamente il Presidente della Giunta. Non so se il Regolamento consente di rinviare la risposta al momento in cui il Presidente sarà in Aula oppure alla prossima seduta.

PRESIDENTE

La rinviamo alla prossima seduta.

Stato di attuazione delle politiche comunitarie 2007-2013 – Dibattito

PRESIDENTE

Secondo punto all’ordine del giorno: “Stato di attuazione delle politiche comunitarie 2007-2013”.

Relaziona l’assessore Mancini.

Giacomo MANCINI, assessore al bilancio ed alla programmazione

Signor Presidente, signori consiglieri, un anno fa Giuseppe Scopelliti è stato premiato dai calabresi con un voto plebiscitario, ha vinto nettamente in tutte e cinque le province, ha prevalso con grande distacco in tutti i territori di questa nostra complessa e troppe volte divisa regione.

Il suo messaggio è stato quello del cambiamento e di rottura profonda con il passato.

Anche nel settore della spesa e degli investimenti la volontà di cambiare fin da subito è stata evidente, ad iniziare dalla definizione delle deleghe. L’aver, infatti, voluto affidare in capo da un unico assessore la responsabilità della guida politica dei dipartimenti che si occupano di programmare gli interventi strutturali e di reperire e incanalare le risorse per la loro realizzazione, costituisce un’innovazione positiva e importante rispetto al passato quando i dipartimenti programmazione e bilancio lavoravano guidati da due differenti assessori, senza alcun collegamento tra loro e spesso anche in conflittualità reciproca.

La definizione così ben ponderata della delega ci ha posto nelle condizioni migliori per porre le basi fin da subito per un’attenta politica di risanamento del bilancio regionale che ha come obiettivo quello di cancellare gli sprechi ed eliminare gli sperperi, così da proiettare verso una prospettiva di spesa virtuosa la Calabria. Ed in questo primo anno abbiamo raccolto frutti importanti di cui siamo orgogliosi.

Per la prima volta in quarantuno anni di regionalismo la Calabria ha una legge di bilancio prima della fine dell’anno. Infatti per la prima volta prima di Natale, esattamente, il 22 dicembre, il Consiglio regionale ha approvato il bilancio di previsione e la finanziaria per il 2011. Per la prima volta prima della fine dell’anno, esattamente il 28 dicembre, si è concluso tutto l’iter normativo: con la promulgazione da parte del Governatore Scopelliti, e l’approvazione da parte della Giunta delibera tecnica di attuazione.

Mai in tutta la storia regionale calabrese si erano rispettati questi tempi scanditi dalle norme statali e regionali.

Il nostro obbiettivo è stato fin da subito quello di far guadagnare alla Calabria una credibilità nuova nei confronti del Governo nazionale e una interlocuzione migliore con le istituzioni europee.

Avendo chiaro questo traguardo, abbiamo posto mano all’organizzazione interna. A dirigere il dipartimento della programmazione nazionale e comunitaria abbiamo indicato la dottoressa Anna Tavano, una calabrese che pur avendo conquistato successi e onori lontano da qui, ha deciso di tornare nella nostra Regione per dare concretezza e sostanza alla nuova stagione della Calabria.

Sento qui il bisogno di ringraziarla sia per aver deciso di spendersi generosamente insieme a noi e sia per l’impegno totalizzante e la determinazione incessante con la quale ha intrapreso questa sfida. E’ sopratutto grazie alla sua sapiente regia che abbiamo raggiunto risultati da esibire con soddisfazione.

Abbiamo continuato puntando sulla valorizzazione delle migliori energie interne. A loro non abbiamo chiesto conto della propria appartenenza politica, ma abbiamo chiesto di unirsi a noi e di rimboccarsi le maniche  insieme a noi per condividere con noi la nostra sfida e i nostri traguardi.

Abbiamo provveduto a riportare all’interno del dipartimento programmazione la responsabilità tecnica dell’Autorità di Gestione del POR 2000-2006 al livello di Dirigente di Settore mentre prima inspiegabilmente risultava assegnata ad personam al Dirigente Generale di un differente dipartimento.

Con questo nuovo  assetto abbiamo affrontato la scadenza del 30 settembre 2010 per l’invio dei documenti di chiusura finanziaria del POR Calabria 2000/2006 ed in questi giorni stiamo chiudendo le procedure del negoziato formale con i servizi della Commissione europea.

Tra settembre 2010 e lo scorso febbraio abbiamo condiviso con il Ministero dello Sviluppo economico il lungo processo di verifica e assestamento della programmazione ed utilizzo delle risorse liberate dal POR Calabria 2000/2006 impartendo precisi indirizzi ai Dipartimenti regionali con la recente deliberazione numero 91 del 18 marzo 2011.

Colleghi, consentitemi adesso di concentrare l’attenzione sulla questione centrale del mio intervento, ossia lo stato di attuazione del POR Calabria FESR 2007/2013 che seguo - come delega assessorile alla Programmazione comunitaria e nazionale – unitamente alle risorse del FAS, vecchio e nuovo ciclo di programmazione ed i cui ambiti di azione sono strettamente connessi nella logica della cosiddetta “Programmazione regionale unitaria”.

L’impianto del Quadro strategico nazionale 2007/2013 è centrato sul concetto di “Programmazione regionale unitaria” ossia sulla unificazione della strategia che deve portare risultati al riequilibrio socio – economico dei territori ad indifferenza delle fonti finanziarie utilizzate.

Il nuovo impianto discende da riflessioni maturate tra il 2005 ed il 2007 in cui è stata disegnata la cornice degli obiettivi e degli strumenti programmazione ed attuazione delle risorse disponibili nel settennio 2007/2013.

A livello regionale la riflessione portò al disegno della Programmazione regionale unitaria della Calabria in cui confluiscono quattro Programmi operativi che utilizzano in maniera integrata le risorse europee, nazionali e regionali per un importo complessivo pari a 6.800.193.252 euro.

E’ bene ricordare che mentre il Fondo europeo per lo sviluppo regionale ed il Fondo sociale europeo sono rimasti ancora fondi strutturali nella accezione comunitaria del termine e sono rivolti al sostegno della politica di coesione e riequilibrio territoriale, il Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale e quello per la pesca sono considerati nel ciclo 2007/2013 come risorse serventi le specifiche politiche settoriali di sviluppo uscendo di fatto dalla logica della coesione.

Infatti ai suddetti 4 Programmi, di cui sono responsabili come Autorità di Gestione le strutture amministrative regionali, si aggiunge anche il Programma operativo nazionale della pesca, cofinanziato dal FEP (Fondo Europeo della Pesca) nei cui riguardi la Regione opera come organismo intermedio nella attuazione di circa 75 milioni di euro (compresa la quota privata di cui risorse pubbliche per 52 milioni di euro).

Rispetto ai 4 Programmi che ricadono nella responsabilità della Regione Calabria, solo due sono di competenza del Dipartimento programmazione nazionale e comunitaria ossia il POR Calabria FESR 2007/2013 e il PAR Calabria FAS 2007/2013.

Al POR Calabria FSE 2007/2013 ed al POR Calabria FEASR 2007/2013 sono delegati rispettivamente il Dipartimento regionale al lavoro e quello alla agricoltura.

Il Programma operativo FESR della Regione Calabria è stato approvato dai Servizi della Commissione europea a novembre del 2007 e di seguito furono adottate le misure di attuazione (deleghe dipartimentali ed iscrizione delle risorse nel Bilancio regionale).

I Servizi della Commissione europea definirono il POR Calabria FESR 2007-2010 “uno dei migliori in Europa per il forte e coerente disegno di sviluppo sotteso alla strategia, costruita sulla base di una serrata e puntuale analisi del contesto economico-sociale e territoriale, sostenuta da una coraggiosa intenzione riformatrice di marca “illuministica”. Questo è il parere offerto dal Position paper dei Servizi della Commissione Europea 14 settembre 2007.

Ma dopo solo due anni e mezzo dall’approvazione del Programma, la Commissione ha cambiato radicalmente giudizio.

Nel corso del Comitato di Sorveglianza del luglio scorso, infatti, la nostra amministrazione ha dovuto fare i conti con una situazione definita “da cartellino rosso”. I numeri condannavano la Calabria in maniera impietosa.

Solo il 7 per cento delle risorse del Programma spese; solo 155 milioni di euro impegnati per nuove operazioni a fronte del 90 per cento, cioè 900 milioni su 1047 milioni di impegni giuridicamente rilevanti su operazioni, però, della vecchia programmazione.

Ritardi evidenti a causa di procedure lunghe e farraginose. Nessun PISR e nessun PISL partito. Impegni solennemente assunti, ma vergognosamente disattesi - come la sottoscrizione dell’APQ di Gioia Tauro promessa da Loiero entro il 10 febbraio 2010 - che rischiavano di provocare danni incalcolabili alla nostra terra.

In parole semplici – a detta della Commissione - tante chiacchiere, ma zero opere.

Nonostante questo disastro evidenziato in maniera reiterata nel corso dei lavori del comitato dai rappresentanti della Commissione europea e del governo italiano, la nuova squadra del Governatore Scopelliti è riuscita a conquistare una nuova fiducia ed un nuovo credito per la Calabria nei confronti di Roma e di Bruxelles.

La Calabria ha dimostrato di avere un modo nuovo ed un’attenzione mai avuta prima nell’approccio alla gestione degli ingenti finanziamenti provenienti dall’Europa, ad iniziare dall’organizzazione solenne che abbiamo voluto dare ai lavori del comitato. Abbiamo cancellato l’indecoroso spettacolo di sedute svolte in modesti stabilimenti balneari, interrotte da incursioni di villeggianti in canottiera, costume e tappine, scegliendo una sede prestigiosa in un contesto dal forte valore simbolico proprio perché in passato risanato grazie al buon utilizzo delle risorse provenienti dall’Europa e ben utilizzate da un sindaco lungimirante.

In occasione del Comitato di sorveglianza del luglio scorso sono emerse le due gravi criticità del Programma che qui in questa sede mi impegno ad illustrare per farne comprenderne al meglio la significativa portata.

La prima criticità attiene al fatto che il POR, come documento di programmazione strategica, doveva sin da subito essere corredato e affiancato da Piani e Strumenti di attuazione nonché da un adeguato livello di pianificazione della spesa per singolo settore economico di intervento.

Cito qualche esempio di rilievo: il Piano Regolatore Generale degli Acquedotti; il Piano Regionale di Bonifica delle Aree Inquinate (da aggiornare); il Piano di protezione dell’ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica da amianto; il Piano di Azione per la bonifica dei fondali marini di sottocosta; il Catalogo delle attività economiche sostenibili nelle aree della rete ecologica regionale; i Piani di gestione delle Zone Parco (dove ancora manca il Piano di gestione del Pollino); il Piano regionale dei musei e delle aree e dei parchi archeologici; il Piano regionale degli edifici storici e di pregio architettonico; il Piano regionale dei castelli e delle fortificazioni militari; il Piano regionale delle aree e delle strutture di archeologia industriale; i Piani di Mobilità Urbana; i Piani per la Mobilità intercomunale; i Piani di servizi comunali e/o intercomunali per la qualità della vita.

L’assenza di tali Piani – non pochi - in applicazione delle regole nazionali e comunitarie, ovvero delle stesse regole che la Regione si dette a suo tempo in modo troppo velleitario, è causa del blocco degli investimenti delle risorse comunitarie, mette a rischio il raggiungimento degli obiettivi di spesa e soprattutto pregiudica la realizzazione delle opere.

Questo significa che a fronte di un Programma ben scritto, nei successivi due anni e mezzo l’amministrazione Loiero non ha saputo indirizzare le sue Strutture Politiche ed Amministrative né all’adozione di tali atti vincolanti e propedeutici all’attuazione, né alla pianificazione delle singole attività da porre in essere in una logica manageriale.

Di conseguenza, a fronte di un Documento di Programma dalle tante ambizioni, la Giunta Loiero non ha allestito nemmeno le pre-condizioni per attuare il Programma, e di conseguenza è riuscita in due anni e mezzo solo a certificare la spesa derivante da interventi del passato e non è stata nemmeno in grado di investire le necessarie energie per rimuovere gli ostacoli.

Queste lacune sono enormi e noi, fin da subito, ci stiamo adoperando per colmarle abbattendo le litigiosità dei centri decisionali e convergendo verso l’obiettivo di dotare il POR Calabria FESR del necessario contesto di riforma.

La seconda criticità attiene alla mancata scelta di riprogrammazione del POR Calabria FESR in assenza - all’epoca - del volano rappresentato dalle risorse FAS.

E qui voglio precisare lo scenario che ha fatto da sfondo nel biennio 2008–2010 e che ora la nuova Giunta sta affrontando con lucidità ed efficacia.

Prima ho ricordato il significato dell’approccio unitario della Programmazione 2007/2013 e la scelta operata dalla precedente Giunta, di costruire un Programma strettamente sinergico con la fonte nazionale FAS e con il relativo Programma FAS 2007/2013.

Ciò malgrado, alla luce delle evoluzioni legislative e regolamentari che sono intervenute dalla manovra finanziaria estiva dell’agosto 2008 fino alle elezioni dello scorso marzo 2010, la precedente Giunta non ha saputo fare di meglio che rinviare per due anni scelte che erano obbligate.

Infatti nel biennio 2008–2010 provvedimenti ed indirizzi nazionali volti a fronteggiare la grave crisi economica e finanziaria che ha avvinto il globo hanno messo in discussione sia la disponibilità delle risorse FAS 2000/2006 che doveva servire da volano alla spesa del POR Calabria FESR 2007/2013 attraverso l’avvio delle Operazioni cosiddette di Prima Fase; e sia l’ammontare certo e la disponibilità immediata delle risorse FAS 2007/2013 che, attraverso il relativo programma PAR, doveva servire a dare intera copertura finanziaria alle Operazioni Strategiche definite nel POR FESR.

I successivi atti del precedente Governo regionale non sono stati in linea con il particolare momento storico di crisi economico–finanziaria che richiedeva da un lato rigore nella disponibilità delle risorse finanziarie e dall’altro concentrazione ed accelerazione di investimenti strategici e di volano.

Nel mutamento di scenario l’attuazione della spesa FAS 2000/2006 - con cui accelerare la spesa comunitaria – è proseguita a rilento e dall’altro non sono state assunte tempestive scelte di riprogrammazione finanziaria per assicurare, anche con la scarsità di risorse a disposizione, gli investimenti ritenuti strategici con il serio rischio di pregiudicarne definitivamente la realizzazione nel settennio di vigenza del POR.

La Giunta Scopelliti, al contrario, è intervenuta sulla Programmazione regionale unitaria FESR e FAS 2007/2013 partendo da queste due gravi lacune e sta operando il proprio percorso segnato dalla velocità, efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa, conquistando in solo dodici mesi lusinghieri risultati.

Dopo tre mesi dall’insediamento della nuova Giunta, nel corso del Comitato di sorveglianza del POR Calabria FESR 2007/2013, abbiamo assunto l’impegno di sottoscrivere entro lo scorso settembre 2010 l’APQ per il “Polo logistico intermodale di Gioia Tauro” che risultava bloccato da anni. Con orgoglio ribadisco che abbiamo egregiamente rispetto questa scadenza.

L’APQ è stato firmato il 28 settembre 2010.

Per farlo abbiamo convocato una serie di riunioni con le principali parti coinvolte per risolvere i problemi che frenavano la definizione degli investimenti necessari e la loro copertura finanziaria trovando il consenso sui tavoli nazionali del PON Reti e Mobilità 2007/2013 e la giusta intesa con RFI per una strategia di sviluppo dell’intermodalità per il Porto.

Infatti, in una logica di rafforzamento dei meccanismi di governance multilivello, indispensabili nella programmazione e attuazione di interventi strategici della politica regionale, l’APQ è stato stipulato da Regione Calabria, Ministero dello sviluppo economico, Ministero infrastrutture e trasporti, Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Consorzio per lo Sviluppo industriale della Provincia di Reggio Calabria, Autorità Portuale di Gioia Tauro e RFI - Rete Ferroviaria Italiana.

La proposta originaria di investimento è stata modificata e integrata con la Delibera di Giunta regionale numero 621 del 20/09/2010 che ha previsti interventi ferroviari aggiuntivi.

Colleghi, il valore dell’APQ sottoscritto è di tre volte - e dico tre volte - superiore a quello previsto nella proposta originaria della Regione Calabria.

La Regione, grazie all'azione propositiva, favorita dalla Commissione europea e dal Ministero delle infrastrutture, con l'apporto di RFI, in qualità di soggetto attuatore e gestore delle opere, ha messo in cantiere un ulteriore investimento, originariamente non previsto, di 296 milioni di euro.

La creazione del Polo logistico intermodale, permetterà l’insediamento nell’Area di Gioia Tauro di importanti realtà aziendali della logistica nazionale ed internazionale, con molte ricadute occupazionali per l’economia calabrese perché lo sviluppo di questo comparto porterà lo sviluppo anche di altri contesti già operativi come il transhipment.

Noi abbiamo creduto nel progetto di Gioia Tauro come grande Hub per l’intero bacino del Mediterraneo e abbiamo quindi iniziato proprio dalle promesse rimaste inattese da troppo tempo per dimostrare che puntiamo ai fatti.

E proprio perché puntiamo sui fatti, voglio ricordare che l’Accordo siglato ha individuato anche investimenti aggiuntivi per 145 milioni di euro su cui le diverse strutture amministrative stanno già lavorando per conseguire le tutte le condizioni tecniche ed amministrative necessarie a renderli immediatamente attuativi.

Abbiamo affrontato la criticità finanziaria collegata alla realizzazione dei Grandi Progetti solo annunciati nel POR all’atto della sua adozione e dopo due anni e mezzo ancora non notificati alla Commissione europea.

La Delibera di Giunta regionale numero 43 del 10/02/2011 ha infatti chiuso un percorso di analisi avviato nei mesi precedenti e concentrato sulla verifica della fattibilità di realizzazione degli 8 Grandi progetti del POR.

Tale analisi ha risposto a quattro precise finalità: verificare la portare “reale” delle linee di programmazione definite nel 2007; concentrare le risorse su progetti strategici e di rilievo; capitalizzare l’avanzamento procedurale più maturo; apprestare strumenti acceleratori della spesa.

Le finalità dell’azione promossa sono risultate essere in sintonia con la, tante volte citata, delibera Cipe numero 1 dell’11 gennaio 2011 al cui interno è previsto proprio l’obbligo di aggiornare l’Elenco dei Grandi Progetti con proposte il cui grado di maturazione possa renderle credibili per la realizzazione nel periodo 2007/2013 nonché con il recente documento tecnico approvato dal comitato di sorveglianza del QSN dello scorso 30 marzo con cui sono state definite le misure di accelerazione sulla spesa comunitaria dal 2011 al 2015.

In esito alla verifica condotta, la Deliberazione numero 43 del 2011 condivisa anche con il ministro Fitto che venne in Calabria, a Catanzaro, a condividere con il Governatore Scopelliti, con il Governo nazionale nell’ambito di ricognizione della spesa dei fondi europei, la deliberazione numero 43 del 2011 ha definito l’elenco dei Grandi Progetti del POR Calabria FESR 2007/2013 che interessano gli Assi III (Ambiente) e VI (Trasporti).

A valere sull’Asse III abbiamo inserito il Sistema idrico dell’Alto Esaro–Abatemarco di 140 milioni di euro ed a valere sull’Asse VI la nuova Aerostazione di Lamezia Terme 50 milioni di euro; il Sistema di collegamento su ferro tra Catanzaro Città e Germaneto per 135 milioni di euro; il Sistema di mobilità su ferro dell’area di Cosenza 160 milioni di euro e i Lavori di adeguamento strada Gallico–Gambarie per 65 milioni di euro.

In contemporanea, poi, alla focalizzazione dei Grandi Progetti abbiamo affrontato anche la criticità finanziaria dell’Asse 6 “Reti e Collegamenti”, criticità già ampiamente segnalata dal Comitato di Sorveglianza del luglio 2010 come grave deterrente alla certificazione di spesa comunitaria attesa per l’anno 2011 e seguenti.

Infatti, i forti ritardi registrati nella approvazione del PAR Calabria FAS 2007/2013 e l’assenza di adeguante e conseguenti soluzioni da parte della Giunta Loiero hanno di fatto impedito di avviare nei precedenti anni le realizzazioni previste dall’Asse 6 del POR FESR in quanto ognuna di esse necessitava del completamento di copertura finanziaria dei fondi FAS.

In quella fase le opere erano rallentate, ma i convegni e le parole andavano più che spedite.

L’obiettivo di risolvere i vincoli finanziari è stato posto al centro della scelta del governo Regionale.

Dopo una attenta verifica con il Dipartimento competente alla delega sulle infrastrutture che in data 20 gennaio 2011 ha proposto una rimodulazione strategica delle risorse FESR, la Giunta regionale on la deliberazione numero 58 del 28 febbraio 2011 ha sbloccato gli investimenti sulla mobilità urbana e gli altri progetti infrastrutturali di più rilevante significato ed impatto sul territorio con risvolti positivi sull’occupazione, turismo, qualità della vita dei cittadini.

In poco più di un mese abbiamo prodotto, quanto la Giunta Loiero non ha saputo fare in due anni e mezzo.

Abbiamo, quindi, adottato la modifica al Piano finanziario FESR dell’Asse 6 che permetterà da subito di avviare le procedure di convenzionamento con i Soggetti attuatori e quindi gli appalti delle Opere.

Il Piano Finanziario delle Linee di Intervento afferenti al Settore 6.1 “Reti e Collegamenti per la Mobilità Regionale dell’Asse VI del POR Calabria FESR 2007-2013” è stato quindi modificato per consentire le operazioni prioritarie e tale modifica è stata adeguatamente e completamente compensata con la proposta di rimodulazione del PAR Calabria FESR 2007-2013, in modo da garantire complessivamente lo stesso volume di investimenti pubblici programmato in origine nel Settore dei trasporti.

La rimodulazione interessa investimenti per oltre 500 milioni, imputati a progetti già cantierabili. Quindi 500 milioni di euro utilizzabili immediatamente nel contesto regionale calabrese.

Il Sistema di collegamento su ferro tra Catanzaro città e Germaneto che vale 135 milioni di euro; il Sistema di mobilità su ferro dell’area di Cosenza che vale 160 milioni di euro; i Lavori di adeguamento della Gallico/Gambarie 65 milioni di euro; la Trasversale delle Serre “SS 182” di 35,7 milioni di euro; la Strada statale 682 – Progetto esecutivo e lavori degli impianti tecnologici e dei risanamenti strutturali per la Crotone e Corigliano 16,2 milioni di euro; Interventi per il Porto di Vibo Valentia 10 milioni di euro; Aeroporti di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone 35 milioni di euro;Piattaforme Logistiche di Gioia Tauro e Lamezia 25 milioni di euro; Strada statale 106 – Interventi per la messa in sicurezza della SS 106 Jonica Crotone secondo stralcio completamento – secondo lotto Crotone 20 milioni di euro.

Tutti questi interventi sono stati spiegati, illustrati e sviluppati dal Governatore Scopelliti in una serie di iniziative susseguenti alla delibera di Giunta approvata nel febbraio scorso in tutto il territorio regionale.

La scelta di concentrare le risorse immediatamente disponibili è ricaduta sui progetti strategici per lo sviluppo del sistema di mobilità regionale che dispongono di un livello avanzato di progettazione rinviando alla disponibilità del FAS 2007/2013 con particolare riferimento agli interventi relativi alla realizzazione dei restanti interventi di mobilità sostenibile.

Sempre in tema di mobilità urbana, abbiamo rilanciato il sistema di mobilità urbana per la città metropolitana di Reggio Calabria - che nella passata gestione era stata colpevolmente dimenticata in ogni singolo atto amministrativo - finanziando il suo studio di fattibilità per un’idea progettuale del valore di 115 milioni di euro che cambierà in meglio il volto di quella città e che offrirà ai suoi cittadini e a tutti i suoi tanti visitatori servizi efficienti e di qualità.

In riferimento al Settore Cultura, poi, la Giunta Scopelliti si è impegnata su quattro versanti grazie anche all’importante ed egregio lavoro dell’assessore Mario Caligiuri.

Il primo intervento è quello dell’Istruzione.

Nell’edilizia scolastica attraverso un protocollo d’intesa con il MIUR saranno destinate 42 milioni di euro alla messa in sicurezza delle scuole calabresi.  queste risorse vanno aggiunte 14 milioni di euro per la realizzazione di laboratori matematico-scientifici e linguistici altamente specializzati.

Il secondo è quello della cultura. Al fine di procedere ad una accelerazione della spesa sono in corso le modifiche delle delibere di attuazione di alcuni PISR che rafforzeranno l’azione del governo regionale nei confronti di un settore strategico della nostra regione daranno seguito alla programmazione di 47,5 milioni di euro di cui: 12 milioni per gli Eventi culturali, di cui 3,7 milioni di euro per eventi storicizzati e 8,4 milioni di euro per grandi eventi culturali a seguito della definizione delle Linee Guida dei”Nuovi Eventi Culturali; 2,1 milioni di euro destinati alle residenze teatrali a seguito della redazione del Piano d’Azione sul Teatro; 2,5 milioni di euro per il Programma Magna Graecia Teatro Festival per le annualità 2011-2013 e 5,4 milioni di euro per il Piano d’Arte Contemporanea; infine 7,8 milioni di euro per l’adeguamento dei Musei calabresi agli standard ICOM.

Il terzo versante di intervento – sempre nel settore culturale - è quello dei Beni culturali. Si farà fronte alla pianificazione di settore attraverso la predisposizione dei seguenti Piani: Musei ed aree archeologiche; Archeologia Industriale; Castelli e Fortezze; Edifici di Pregio.

L’ultimo punto – sempre nel settore culturale - riguarda la ricerca.

Si è appena concluso il bando sui Poli di Innovazione ed entro il mese di settembre saranno pubblicati, a seguito di concertazione con i soggetti beneficiari dei Poli, gli avvisi per Progetti di ricerca nei settori strategici per 57 milioni di euro. Infine, saranno destinati 36 milioni di euro ad un Bando per l’attrazione di imprese innovative.

Abbiamo affrontato anche un altro vincolo della programmazione 2007/2013 centrale per la spesa dei territori: ossia la progettazione integrata ispirandoci a tre obiettivi: snellire le procedure; avvicinarci direttamente al territorio ed al Partenariato Economico e Sociale; accelerare la spesa.

La progettazione integrata, nel ciclo 2007/2013 vale oltre 1,5 miliardi di euro di fondi FESR 2007/2013 ed anche questo ambito di intervento risente dei ritardi registrati nella approvazione del PAR Calabria FAS 2007/2013 e delle mancate scelte passate che, di fatto, hanno impedito di avviare le realizzazioni previste dal POR FESR sulle quale manca la copertura finanziaria assicurata dai fondi FAS.

Sui PISL abbiamo ripreso l’impostazione lasciata dalla precedente Giunta regionale per non modificare l’originaria strategia programmatica del POR, ma abbiamo insistito sul dialogo con i territori e sulle semplificazioni procedurali per velocizzare alcuni passaggi.

Siamo reduci da cinque iniziative in ognuna delle cinque province con le quali abbiamo spiegato e condiviso con le amministrazioni provinciali e locali, finalità ed obiettivi raggiungibili attraverso la progettazione di progetti integrati di sviluppo locale.

Se si pensa che dopo due anni e mezzo di vigenza del POR Calabria FESR, la Giunta Loiero si era limitata ad approvare  il quadro delle Linee di intervento del POR Calabria FESR 2007-2013 e delle relative risorse disponibili per l’attuazione dei Progetti Integrati di Sviluppo Locale (PISL) solo con la deliberazione numero 163 del 27 febbraio 2010 – ad un mese dalle elezioni -.

Al contrario la nuova amministrazione Scopelliti ha spinto l’acceleratore amministrativo ottenendo significativi risultati in pochi mesi. E recuperando il tempo perduto dall’amministrazione Loiero visto che nel Documento di riferimento della Progettazione Integrata predisposto dalla precedente Giunta nel mese di febbraio 2008 si prevedeva la chiusura dell’iter realizzativo della Progettazioen integrata con la pubblicazione dei bandi per i soggetti pubblici ed i soggetti privati entro la metà del 2009.

Intendimento, anche questo, rimasto lettera morta.

Abbiamo dapprima operato uno snellimento della procedura di finanziamento attraverso la contrazione di alcune fasi del processo per arrivare più speditamente alla pubblicazione dell’Avviso per la definizione dei PISL, quindi abbiamo riavviato le procedure di attuazione con il Decreto numero 17808 del 6 dicembre 2010 con cui le Province sono state invitate a presentare i Rapporti di Priorità Strategiche Territoriali e Settoriali per la successiva predisposizione da parte della Regione dei Quadri Unitari della Progettazione Integrata.

In seguito a tale avviso, le Province hanno presentato alla Regione, entro il 31 gennaio 2011, i “Rapporti di priorità strategiche territoriali” per la predisposizione del QUPI dopo averli condivisi con i Tavoli di Partenariato Provinciali.

La Regione, a partire dai Rapporti provinciali, sta elaborando il Quadro Unitario della Progettazione Integrata (QUPI) che dovrà contenere le priorità territoriali e settoriali necessarie per l’individuazione dei Progetti Integrati, in coerenza con gli strumenti programmatici regionali e provinciali.

Il QUPI dovrà essere condiviso con il Tavolo di Partenariato Regionale e approvato dalla Giunta Regionale. Il Quadro identifica le priorità territoriali e settoriali per ciascuna tipologia di Progetto, sulla base di criteri di concentrazione e selettività delle scelte. Entro il mese di aprile 2011 la Regione prevede di pubblicare gli Avvisi per la presentazione delle Proposte di PISL, da parte dei partenariati di progetto.

Tutte queste azioni sono strettamente connesse ad un’altra linea di attività su cui ci siamo concentrati dall’inizio del nostro mandato ossia il rafforzamento del ruolo di partecipazione attiva del partenariato economico e sociale (PES) nei processi di attuazione e valutazione del POR Calabria FESR.

Ad agosto scorso abbiamo riavviato il confronto con le parti sociali al fine di istituire il forum delle parti economiche e sociali. All’incontro è seguito uno scambio di informazioni utili ad ultimare i documenti per procedere alla firma del protocollo di intesa.

Nel mese di febbraio 2011 è stata formalizzata, in un’apposita riunione a cui hanno partecipato 23 rappresentanti del partenariato istituzionale, economico e sociale della Regione Calabria, l’istituzione del Tavolo di Partenariato Regionale per la Progettazione Integrata al quale viene conferito un ruolo strategico nella governance del processo di progettazione integrata.

Al Tavolo di Partenariato Regionale – sede di confronto tra Regione, Province, rappresentanze delle istituzioni locali, del partenariato economico, sociale e della società civile – competono importanti funzioni di impostazione strategica, concertazione e sorveglianza della programmazione ai fini dello sviluppo regionale e territoriale.

Contestualmente a questa prima seduta del Tavolo è stata approvata la Carta del Partenariato che rappresenta una importante dichiarazione di principi che devono ispirare il comportamento partenariale sui territori e il quadro di riferimento delle parti istituzionali, economiche e sociali della Regione.

A breve verrà sottoscritto il Protocollo di Intesa con il PES per l’istituzione del forum del partenariato e conseguente attivazione dell’Ufficio del Partenariato.

In merito ai PISR si è operato per snellire le farraginose procedure di attuazione previste dalla precedente Giunta al fine di accelerare il loro avvio, considerata la mole di risorse ad essi destinati.

In particolare per procedere all’attuazione diretta degli stessi, sono in corso le modifiche ai testi delle delibere relative tra gli altri ai seguenti PISR: Grandi Attrattori culturali della Magna Graecia; Teatro in Calabria; Arte Contemporanea in Calabria; Eventi Culturali.

In merito alla Progettazione Integrata sullo Sviluppo Urbano sono state stipulate le convenzioni tra l’amministrazione regionale e i Comuni beneficiari per l’attuazione dei PISU.

In particolare: PISU del Comune di Vibo Valentia, il PISU dell’Area Urbano Rossano Corigliano, il PISU del Comune di Reggio Calabria, il PISU del Comune di Crotone.

E’ prossima l’approvazione dei PISU delle città di Cosenza-Rende, Catanzaro e Lamezia Terme. Le risorse destinate allo sviluppo urbano attraverso la progettazione integrata supererà cosi i 250 milioni di euro.

Un’altra criticità di sistema che abbiamo affrontato in questi mesi è rappresentata dal vincolo del rispetto del Patto nell’anno 2010 per evitare le ulteriori gravi sanzioni introdotte dall’articolo 14, commi 4, 5 e 6 del decreto-legge 31 maggio 2010, numero 78, convertito in legge 122/2010, che vanno ad aggiungersi alle precedenti che sono il divieto di indebitamento, le assunzioni, le limitazioni alla spesa corrente.

In base a quanto disposto dall’articolo 1 della manovra collegata all’assestamento del bilancio regionale, i dipartimenti della Giunta regionale sono stati obbligati a monitorare, di concerto con le competenti strutture del Dipartimento Bilancio, gli impegni ed i pagamenti da attuare a valere sulle risorse assegnate con il bilancio dipartimentale, sulla base del “Piano dei Pagamenti” adottato con DGR numero 620/2010.

Tale Piano, oltre a prevedere una serie di misure idonee a porre dei vincoli o delle limitazioni alla spesa regionale ha dato priorità alle spese che non incidono negativamente sul risultato del Patto o che incidono solo parzialmente come quelle comunitarie, appunto.

Ma è bene sottolineare che i capitoli di bilancio collegati alla spesa dei Programmi 2007/2017 sono stati impegnati e pagati solo nella misura necessaria ad evitare il disimpegno automatico poiché la stessa incide in quota parte rispetto al tasso di finanziamento UE.

Il rallentamento della spesa regionale, che si è riflesso quindi sui trasferimenti al territorio necessari per le realizzazioni, è stato un dei fattori endogeni alla gestione del Programma che ha compresso le potenzialità di spesa in itinere delle procedure di selezione da avviare ovvero delle operazioni già selezionate.

Uno dei primi atti adottati dalla nuova Giunta Regionale in tema di programmazione 2007/2013 è quello relativo al Sistema Premiale per il conseguimento del premio di 304 milioni di euro previsto dagli “Obiettivi di servizio” che il CIPE assegnerà alla nostra regione entro la fine del 2013 solo se la Calabria sarà in grado di offrire adeguati livelli di servizi essenziali ai suoi cittadini.

Per l’elaborazione del Sistema regionale premiale abbiamo concordato con il partenariato economico e sociale - mai coinvolto prima sul tema - un sistema di premi che assegna maggiori risorse a quegli enti che dimostreranno di averle sapute investire garantendo congrui servizi a tutti i cittadini calabresi.

La nostra tempestività di azione è stata tale che abbiamo rinunciato anche ad avvalerci della proroga al 31 luglio 2010 che ci era stata offerta dal Ministero dello sviluppo economico adottando il documento il 28 giugno 2010.

In questi giorni le Strutture Amministrative stanno verificando le modalità per procedere ad uno snellimento procedurale delle regole nazionali attraverso cui si applica il meccanismo premiale anche alla luce della recente delibera CIPE numero 1 del 2011 che ha disposto un taglio del 20 per cento delle risorse complessive destinate al Mezzogiorno.

Abbiamo ereditato un programma con impegni giuridicamente vincolanti per circa 1,047 miliardi di euro. Di questi, però – ho avuto già modo di dirlo, di sottolinearlo e di ribadirlo - solo 155 milioni fanno riferimento a nuove operazioni mentre la restante parte fa riferimento ad operazioni della vecchia programmazione che sono i completamenti POR 2000/2006 e progetti FAS della programmazione regionale unitaria.

A questo si aggiunge una capacità di avanzamento della spesa molto bassa intorno a circa il 7 per cento del programma.

La nostra amministrazione si è concentrata - fin dal suo insediamento - a verificare la fattibilità concreta di portare gli impegni giuridicamente vincolanti del POR e relativi a progetti nuovi nonché a massimizzare la spesa nascente sui territori per fronteggiare due sfide: conseguire il target di spesa al 31.12.2010 di 73 milioni di euro; e la seconda e più ambiziosa di rispettare le scadenze di spesa al 31 dicembre degli anni a venire, allorquando, con tutti i vincoli prima descritti, il volume delle risorse da impiegare e certificare alla Commissione europea aumenta in modo esponenziale.

La prima sfida è stata ampiamente superata. Al 31.12.2010 la Regione Calabria ha superato di 14 milioni di euro il target di spesa fissato a 253.713.632,00 milioni di euro con un avanzamento delle certificazioni in Domanda di Pagamento di 74 milioni di euro frenata dai vincoli del Patto di stabilità.

Al 31.12.2010, quindi, i dati di monitoraggio registrano il seguente l’avanzamento complessivo: Impegni Giuridicamente Vincolanti pari a 1 miliardo 061.628.402,27 pari al 35,4 per cento del totale POR; Pagamenti pari a 291 milioni cioè il 10 per cento del totale POR.

La composizione degli impegni e della spesa al 31.12.2010 è la seguente: Impegni al 31.12.2010 pari a 1 miliardo e 61 sono riferibili a Nuove operazioni; per il 69,13 per cento ad Operazioni coerenti – cioè ad operazioni afferenti gli accordo di programma quadro e alla progettazione regionale unitaria e coperta da altre fonti di finanziamento - e per il 14,22 per cento per le Operazioni a Cavallo con il ciclo 2000/2006.

I pagamenti al 31.12.2010 pari a 291 milioni di euro sono riferibili per il 33,07 per cento a Nuove Operazioni; per il 49,80 per cento ad Operazioni Coerenti e per il 17,13 per cento per Operazioni a Cavallo con il ciclo 2000/2006 ossia i cosiddetti completamenti.

La capacità di avanzamento del programma - Spesa/Dotazione - è aumentata di circa 3 punti percentuali e si attesta al 9,7 per cento mentre quella di realizzazione al 27,5 per cento.

Le sfide future che ci attendono sono molto più impegnative proprio per la situazione di partenza prima delineata compromessa in primis dalla mancanza degli strumenti di pianificazione e dall’orientamento alla programmazione delle attività.

I target di spesa degli anni futuri sono molto ambiziosi e lo abbiamo detto.

Nel 2011 dobbiamo incrementare la spesa già realizzata fino a 740 milioni di euro; nel 2012 fino a 1,2 miliardi di euro; nel 2013 fino a 1,7 miliardi di euro; nel 2014 fino a 2,3 miliardi di euro; ed entro il 2015 dobbiamo realizzare l’intero programma di circa 3 miliardi di euro.

Considerando che abbiamo ereditato una spesa di soli 155 milioni di euro è evidente a tutti la sfida da far tremare le vene ai polsi.

Questo significa che la certificazione a Bruxelles quest’anno deve raggiungere un volume quasi doppio rispetto a quanto già certificato tra il 2008 ed il 2010.

Ripeto, quest’anno il volume di spesa deve essere quasi doppio di quella già certificata tra il 2008 e il 2010 e per gli anni futuri è un ammontare progressivo di: + 495 milioni di euro nel 2012; di 504 milioni di euro nel 2013; di 512 milioni di euro nel 2014 e di + 746 milioni di euro 2015.

Dall’osservatorio nazionale del Ministero dello sviluppo economico, la posizione della Regione Calabria al momento oggettivamente complessa, non appare più critica rispetto alle altre regioni.

Infatti la Calabria è la prima Regione nell’ambito dell’Obiettivo Convergenza rispetto al volume delle Operazioni finanziate 38,38 per cento agli Impegni assunti 30,68 per cento ed ai pagamenti effettuati 9,05 per cento.

Se apriamo l’orizzonte a tutta l’area del mezzogiorno la posizione regionale peggiora solo rispetto alla dimensione dei pagamenti effettuati e viene superata da tutte e quattro le Regioni non Convergenza ossia: Sardegna, Basilicata, Abruzzo e Molise confermando la tipica difficoltà del territorio calabrese di concludere positivamente e velocemente le realizzazioni economiche delle operazioni avviate.

Ecco perché il nostro impegno a continuare a rimuovere gli ostacoli lasciateci dalla passata gestione che si frappongono nella realizzazione degli investimenti ed a incrementare l’avvio delle nuove realizzazioni deve restare elevato e costante nel tempo.

Pur tuttavia riteniamo quindi di avere ben indirizzato i nostri sforzi sin dai primi mesi di attività in cui abbiamo potuto portare a casa alcuni risultati importanti già descritti ed altri ancora su cui non mi soffermo ma ritengo che la solennità dell’Assise e l’importanza dell’occasione imponga di citare per completezza di esposizione soltanto per flash.

L’avvio dell’appalto per la realizzazione del Sistema informativo sanitario regionale che il precedente governo regionale non è riuscito a lanciare (costo programmato oltre 20 milioni di euro).

L’approvazione delle direttive di attuazione degli incentivi alle imprese a valere sulle linee della Società dell’Informazione e la messa a Bando degli stessi. La Realizzazione del Portale Istruzione. La Realizzazione del Portale sul Turismo. La Pubblicazione avviso su E-procurement. La Realizzazione banda larga nelle aree svantaggiate. L’Avviso Pubblico per i Nuovi Eventi culturali. La redazione dei piani di azione sul sistema teatrale calabrese e pubblicazione avviso sulle residenze teatrali. La redazione Piano sull’arte contemporanea e pubblicazione Bando. La pubblicazione avviso su adeguamento Musei agli standard ICOM. La Pubblicazione bandi su gestione e valorizzazione beni culturali. La messa a Bando degli incentivi alle imprese attraverso i Pacchetti Integrati di Agevolazione che si è chiuso il 16.03.2011 con circa 500 proposte ed il bando per la Costituzione ed ampliamento dei Poli di innovazione.

Insieme, ancora, l’investimento nell’adeguamento infrastrutturale delle scuole, anche in collaborazione con il MIUR, nonché quello per la dotazione degli investimenti nei laboratori didattici (matematico scientifici e linguistici).

L’investimento per la realizzazione di centri di raccolta a supporto della raccolta differenziata dei rifiuti urbani.

I bandi per il riefficientamento energetico ed in particolare: gli interventi nel settore della Inclusione Sociale come l’Avviso Pubblico per consentire l'accessibilità alle scuole abbattendo le barriere architettoniche.

L’approvazione degli indirizzi per il completamento delle opere del patrimonio culturale.

L’imminente Attuazione degli interventi di semplificazione degli iter procedurali connessi alla localizzazione ed all’operatività delle imprese mediante il potenziamento e il coordinamento a livello regionale e provinciale degli Sportelli Unici per le Attività Produttive (SUAP).

L’avvio degli Investimenti nel settore della ospitalità turistica.

L’avvio dei Progetti integrati di sviluppo urbano dei Comuni di Reggio Calabria, Crotone, e dell’Area Urbana Rossano/Corigliano.

L’approvazione del piano regionale per l’internazionalizzazione delle imprese.

L’avvio di Laboratori per lo Sviluppo delle Competenze e lo Scambio delle Esperienze.

Tali Laboratori attivati nell’ambito dell’Asse 7 “Capacità Istituzionale” del POR FSE, sono finalizzati allo sviluppo di nuove competenze da parte tra l’altro del personale regionale per far fronte alla carenza delle conoscenze settoriali specifiche, necessarie per una rapida’attuazione delle linee di intervento del POR.Cito ad esempio l’assenza di conoscenze necessarie per la redazione di alcuni Piani di Settore.

Quei piani che mancavano da due anni e mezzo.

A tal riguardo sono stati attivati Laboratori per lo sviluppo di competenze da parte del personale regionale nei seguenti ambiti: Mobilità Regionale.

Tale laboratorio è finalizzato in particolare all’aumento delle capacità redazionali per il Piano Regionale della Mobilità;

L’ambiente. Tali laboratori sono finalizzati in particolare all’aumento delle capacità redazionali per i Piani di settore relativi alla Bonifica dei siti inquinati da amianto ed alla tutela delle acque.

Progettazione Integrata; Controlli; Sicurezza e Legalità ed in particolare sulla riorganizzazione ed ammodernamento degli Uffici Giudiziari con un bando in scadenza al 18 aprile 2001.

Infine sono in corso di definizione altri laboratori sul Monitoraggio, sull’Inclusione Sociale, sugli appalti pubblici con particolare riferimento alla SUA.

La recente Delibera CIPE numero 1/2011 ha introdotto alcune misure per l’accelerazione della spesa dei Programmi Operativi 2007/2013 che mostrano ritardi sia in termini di spesa che in termini di avvio delle procedure di selezione/attuazione.

E’ del tutto evidente che se quelle procedure negli anni passati non sono state messe in movimento rappresentano oggi delle criticità che poggiano sulle nostre spalle.

A valle della Delibera citata, il Ministero dello sviluppo economico ha anche definito un set di interventi per il mancato raggiungimento sia dei target sulla spesa che dei target di impegno.

Lo scenario definito il 30 marzo è il seguente: fissazione di un target per gli impegni giuridicamente vincolanti al 30.05.2011: 100 per cento della spesa da raggiungere al 31.12.2011. Fissazione di un target per la spesa al 30.11.2011: 70 per cento della spesa da raggiungere al 31 dicembre 2011. Fissazione di un target per gli impegni giuridicamente vincolanti al 31 dicembre 2011: 80 per cento della spesa al 31.12.2012.

Il mancato raggiungimento dei target comporta la riprogrammazione delle risorse non impegnate.

Per le Regioni della Convergenza le risorse da riprogrammare saranno destinate ad altri Programmi rispettando il vincolo di destinazione territoriale.

Tra il 2011 ed il 2015 in Calabria devono essere investiti e certificati ogni anno in media 545 milioni di euro di spesa comunitaria pena la perdita dei finanziamenti.

Consapevoli delle enormi difficoltà ereditate dall’inattività della Giunta Loiero, la nostra ambizione è quella di produrre ogni sforzo per non perdere nemmeno un euro.

Per questo abbiamo avviato subito una più stringente opera di verifica sia a livello politico che tecnico, cercando le soluzioni organizzative ed amministrative più consone ai ritardi accumulati accelerando i processi decisionali sulle scelte e rendendo fluida l’azione amministrativa.

Abbiamo avviato azioni specifiche di governance che prevedono: incontri e verifiche con i referenti degli Assi Prioritari/Settori di Intervento per l’esame dello stato di attuazione delle Linee e la definizione delle attività prioritarie - Bandi/Avvisi/Selezioni; accelerazione della spesa dal territorio – e poi incontri con il Ministero dello sviluppo economico e la Commissione europea per l’individuazione dei margini di azione di una riprogrammazione mirata del Programma; compilazione dei crono programmi di attività e delle previsioni di certificazione per singolo Dipartimento regionale interessato alla spesa comunitaria; razionalizzazione della spesa e Concentrazione delle energie su interventi di significativo impatto.

Colleghi, mi sto avviando alle conclusioni.

La Giunta guidata dal Governatore Scopelliti ha chiare le difficoltà ereditate dal passato, ma insieme ha anche consapevolezza dell’importanza fondamentale che il Programma riveste per definire una nuova stagione di sviluppo per la Calabria.

Per questo fin dal nostro insediamento siamo tutti (Presidente, assessori, direttori generali, strutture amministrative) impegnati in un lavoro pancia a terra per tentare di porre rimedio alle criticità del passato ed insieme per profondere ogni sforzo per raggiungere gli obiettivi del Programma regionale.

Attraverso il POR vogliamo raggiungere le finalità dettate dal nuovo Governatore e vogliamo agire nello spirito dello snellimento procedurale e della velocizzazione dei passaggi amministrativi.

Nel suo quarto anno di vita il POR deve ancora essere scritto nella sua dimensione gestionale a causa della mancanza delle condizioni di attuazione descritte in premessa – e quindi di assenza di piani e programmazioni di settore - che oggi stiamo scontando.

Chi, infatti oggi paventa difficoltà nel raggiungere i target di spesa per il 2011, dovrebbe sapere  -e avere l’onesta intellettuale di ribadire – che tali rischi nascono dal fatto che nei primi due anni e mezzo di vigenza del Programma non sono stati attivati né piani, né strumenti per arrivare a fare spesa e a realizzare opere e servizi per i calabresi.

Ecco perché il nostro impegno è nel senso di riportare a coerenza una Programmazione redatta nel 2007 che prevedeva Opere e Servizi la cui tempistica di realizzazione non è più credibile rispetto alla tempistica del POR.

La crisi economico–finanziaria (ancora in atto) non è stata affrontata in modo sistemico nella sua prima manifestazione nel biennio 2008/2009 con gravi ripercussione sull’economia regionale e sul sistema delle imprese. Tale situazione deve essere combattuta rilanciando gli investimenti importanti e supportando con adeguati strumenti finanziari le imprese regionali.

Ci si è limitati in quel biennio a fare una inutile e propagandistica polemica nei confronti del Governo nazionale e però non si è attivato il lavoro, le procedure, gli strumenti ed i piani per porre rimedio a quel nuovo contesto economico-finanziario.

I vincoli del Patto di stabilità interno, che colpisce duramente la spesa regionale - in quanto per ogni euro di investimento comunitario la metà grava sugli obiettivi programmatici dell’anno corrente - devono essere costantemente monitorati perché non venga bloccata, con effetto spiazzamento, proprio la spesa sugli investimenti che drenano maggiore spesa comunitaria.

Qui ritorna la lungimiranza rispetto alla definizione delle deleghe e del lavoro comune dei dipartimenti.

La preoccupazione di fallire gli obiettivi di spesa è una preoccupazione condivisa tra lo Stato e la Regione e siamo consci che un eventuale fallimento nuocerà fortemente anche al tavolo di negoziato del prossimo ciclo 2014/2020, ormai già avviato con la quinta Riforma delle Politiche di Coesione.

Con questo sguardo al prossimo futuro ed ai traguardi istituzionali da raggiungere confermo a voi tutti l’impegno di un’azione amministrativa quotidiana dedicata al conseguimento delle priorità strategiche per questa Regione che insistono sul benessere della collettività anche attraverso la fruizione completa del patrimonio ambientale e culturale a disposizione, l’innalzamento della qualità e consistenza dell’offerta dei servizi essenziali, l’adeguamento della dotazione infrastrutturale socio–economico–produttiva ed il rafforzamento dell’iniziativa privata.

Consiglieri, ho citato dati e numeri e mi scuso se mi sono dilungato in questa esposizione, ma l’ho fatto perché i dati ed i numeri sono oggettivi e che fotografano la realtà delle cose con la consapevolezza che sul buon utilizzo dei fondi europei si gioca il futuro della Calabria e di tutti i calabresi. Il futuro dei tanti che hanno votato per il Governatore Scopelliti ma anche ed insieme e il futuro di chi ha sostenuto altre proposte.

E’ una sfida che riguarda tutti. Tutti quanti noi, tutta quanta la Calabria, tutti quanti i calabresi.

Nei paesi anglosassoni, quando si discute di temi che riguardano il futuro di tutti, si dice “Right or wrong, it’s my Country”, cioè “Giusto o sbagliato, è il mio Paese”.

Sarei felice - e sarebbe un bel passo in avanti per tutti i calabresi - se almeno oggi anche da parte delle forze di opposizione si perseguisse l’interesse di tutti a discapito della propaganda di parte.

Sarebbe un bel passo in avanti se alle tante e molto spesso contraddittorie polemiche che si sono alzate dai banchi della minoranza da dove in questi mesi alla stessa maniera ci è stato fatto notare che sbagliavamo - sia perche avevamo modificato il programma che qualcuno definiva perfetto, sia perché impiegavamo troppo tempo nel modificarlo, perché evidentemente così perfetto non era – dicevo che sarebbe un bel passo in avanti se per una volta si lasciasse spazio al senso di responsabilità ed anche, colleghi, all’apprezzamento per lo sforzo che in questo anno di lavoro il Governatore Scopelliti, la sua Giunta, la sua maggioranza e tutti quanti noi abbiamo profuso.

Per parte nostra, siamo orgogliosi dell’attività che abbiamo avviato. Siamo consapevoli, però, che il lavoro è ancora lungo. Sulle nostre spalle c’è il pesante fardello del passato, ma davanti a noi c’è la possibilità concreta di edificare una Calabria nuova e migliore.

Ai calabresi dico che non sprecheremo anche noi quest’occasione.

PRESIDENTE

Dopo la relazione al punto due, sullo stato di attuazione delle politiche comunitarie 2007-2003, è previsto l’intervento del Presidente della sesta Commissione, onorevole Parente. Prego, ne ha facoltà.

Claudio PARENTE

Dopo l’esaustivo intervento dell’assessore Mancini, per evitare di ripetere numeri, cifre, progetti e scadenze, stralcio di molto il mio intervento ed approfitto della situazione per informare il Consiglio sui lavori della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni d’Italia, alla quale ho partecipato in rappresentanza della sesta Commissione, nella convinzione che la partecipazione a questi processi decisionali comunitari costituisca, in ogni caso, un’occasione importante per rilanciare il ruolo di questa Assemblea legislativa sia nel sistema ordinamentale sia a livello comunitario, nazionale ed europeo.

In questa occasione ho dato la piena disponibilità alle altre Regioni in termini di sussidiarietà, al fine di collaborare e condividere i provvedimenti che ci vengono sottoposti sulle procedure di allerta precoce previsti dal Trattato di Lisbona, nella convinzione che l’assunzione di posizioni comuni possa rafforzare la voce delle Regioni a Bruxelles.

Auspico che l’intero Consiglio si interessi agli argomenti trattati in quella sede. In particolare, abbiamo discusso della riforma della politica di coesione con un impatto diretto sulle problematiche di gestione dei fondi comunitari; delle proposte di modifica della legge statale numero 11 del 2005, che disciplina i rapporti tra ordinamento nazionale e comunitario; della elaborazione di una proposta di modifica della nostra legge regionale, la numero 3 del 2007, che dovrà recepire le novità derivanti dall’applicazione del Trattato di Lisbona.

Il tutto senza dimenticare che è necessario porre l’attenzione di questo Consiglio sui temi individuati nel programma di lavoro della Commissione dell’Unione europea per il 2011, vale a dire “Europa 2020” e gli atti adottati nel contesto delle iniziative individuate nella Commissione europea e quelle che comportano modifiche nel bilancio dell’Unione europea; sulle politiche europee dei trasporti, in particolare la stesura di un nuovo libro bianco su questo settore; sugli interventi regionali in favore di emigranti, su cui questo Consiglio sta discutendo per un nuovo intervento legislativo, per come indicato nel documento di programmazione economica e finanziaria 2011-2013.

Infatti, una buona conoscenza del sistema comunitario ed una maggiore consapevolezza di questi processi consentirà sicuramente agli operatori istituzionali, nazionali e regionali, di individuare il momento più idoneo per cercare di esercitare la propria influenza ed il momento chiave è proprio quello in cui si forma la norma comunitaria.

Allo stesso modo, conoscere il diritto comunitario vuol dire individuare per tempo le criticità e le corrette linee-guida da azionare, per pianificare e correggere l’attuazione dei programmi operativi, seguendo una logica non solo ragionieristica di accelerazione della spesa fine a se stessa, ma ispirata al raggiungimento di obiettivi di politica di coesione economica e sociale ben più ambiziosi, obiettivi che oggi sono definiti nelle strategia di “Europa 2020” e nelle sue iniziative faro, l’Unione e l’Innovazione, l’Agenda digitale, l’uso efficiente delle risorse, le nuove competenze ed i nuovi posti di lavoro e la piattaforma contro la povertà.

In questo contesto diventa decisivo il rapporto tra le istituzioni ed in primis tra le istituzioni di natura pubblica.

Nell’auspicare l’immediata operatività del Consiglio delle autonomie locali che costituirà il naturale ambiente di confronto tra la Regione e gli altri enti locali e territoriali ed in attesa che ciò avvenga, ritengo necessario rafforzare la collaborazione con questi attori.

Penso, ad esempio, alla opportunità di iniziare un nuovo percorso virtuoso con gli enti pubblici per favorirne la partecipazione ed il coinvolgimento sui temi comunitari attivando nelle 5 province calabresi una serie di seminari operativi e di informazione sull’accesso ai fondi comunitari.

Infatti, la lentezza negli investimenti e le criticità nella gestione della spesa e nella rendicontazione dei finanziamenti comunitari, le difficoltà degli enti locali ad ottenere e gestire i progetti europei espongono questa Regione al concreto rischio di vanificare il raggiungimento degli obiettivi definiti nei Programmi operativi.

A questo fine mi renderò promotore di una iniziativa per coinvolgere l’Esecutivo regionale e le sue articolazioni dipartimentali nella definizione di questo progetto di formazione sui temi europei che potrà essere decisivo per accendere i riflettori sulle risorse comunitarie ancora oggi troppo sconosciute.

Concludo questo intervento salutando con favore ogni iniziativa che il Comitato sulla qualità e la fattibilità delle leggi ha inviato seguendo le indicazioni della Commissione della Comunità europea per il proseguimento dei programmi “Legiferare meglio”.

Questo anche in ragione della opportunità di introdurre nei nostri ordinamenti quel metodo di lavoro che vuole produrre norme efficaci e di qualità e che tenga conto della osservazione del partenariato, dei dati e delle informazioni reperiti in occasione di queste consultazioni. Ma anche di ottimizzare quel processo di produzione normativa che vede nel suo insieme tutte le fasi di un procedimento legislazione, quindi progettazione della norma, fase di applicazione, valutazione ed eventuale revisione.

Su questi argomenti desidero impegnare la sesta Commissione dove sono sicuro che assieme cercheremo di trovare spazi comuni di collaborazione. Grazie.

PRESIDENTE

Dopo l’intervento del Presidente della sesta Commissione dichiaro aperto il dibattito.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Maiolo. Ne ha facoltà.

Mario MAIOLO

Onorevole Presidente della Giunta, sono sicuramente fra coloro che dicono che “giusto o sbagliato questa è la mia Regione”.

E’ una Regione in cui vorrei ci fosse, però, un po’ meno propaganda e un po’ più confronto, un confronto serio.

Se di questo si deve trattare cominciamo a dire che in quest’Aula c’è disattenzione forse un po’ più delle altre volte. Questo non è occasionale e contingente, ma c’è una questione di metodo fondamentale perché la Conferenza dei capigruppo aveva deciso una serie di sedute tematiche di Consiglio regionale per affrontare nel merito questioni fondamentali, fra cui questa dei fondi comunitari e aveva indicato un percorso che era quello di costruire queste sedute di Consiglio regionale per dare spessore e contenuti, risoluzioni e aiuto alla Giunta regionale per poter fare meglio il proprio compito.

Lo abbiamo fatto, secondo me, con un discreto risultato sulla problematica della legalità in cui la Commissione è stata impegnata, poi i risultati, ovviamente, hanno un giudizio differenziato, dal punto di vista politico, per le risposte date, ma c’è stato un confronto lungo ed approfondito sulle questioni nella Commissione competente, che ha avuto la possibilità di capire ed approfondire lo stato dell’arte.

Oggi siamo qui nella seduta del Consiglio dedicata alla trattazione dei fondi comunitari, della gestione delle politiche comunitarie. Ebbene, lo stesso percorso non c’è stato sui fondi comunitari.

E non c’è stato non solo nella fase di costruzione della seduta del Consiglio regionale, ma non c’è stato per tutto l’anno di Governo della Giunta Scopelliti. Non c’è stato perché chi presiedeva la Commissione, l’ex consigliere Zappalà, ha sempre comunicato il tentativo di chiedere agli organi della Giunta regionale di poter riferire sullo stato di attuazione dei programmi e non ha mai avuto la soddisfazione di avere queste persone in Commissione per capire come stavano le cose.

Poi, forse, quello che è avvenuto poteva creare qualche difficoltà a questo confronto, ma il Presidente Talarico ha chiesto a me, da Vicepresidente, di convocare tre sedute specifiche della Commissione consiliare per affrontare la questione dello stato della programmazione comunitaria.

Noi abbiamo chiesto dati ed informazioni. Tutto questo non è arrivato nella sostanza, mi pare che si sia scelta la strada che è quella che, oggi, stiamo perseguendo, in cui l’assessore Mancini fa la sua relazione al Consiglio, lo informa sullo stato delle cose – materia abbastanza complicata – e non c’è la capacità e la possibilità di entrare nel merito delle questioni.

Pertanto, questa questione di metodo è fondamentale, guardate, e non solo perché c’è una Commissione che viene assolutamente dimenticata nelle proprie funzioni. Apprendo dall’assessore Mancini che c’è stata una svolta nella concertazione, che tutto il partenariato economico e sociale, finalmente, viene convocato quando prima non è stato mai convocato. Mi pare che sia stato esattamente il contrario. Gli atti dicono esattamente il contrario, ma la concertazione e la condivisione non sono una opzione politica. Non è che il centro-sinistra deve concertare e condividere perché è di centro-sinistra ed il centro-destra non deve condividere e non deve concertare.

Questi sono obblighi comunitari, voi vi state – diciamo – non sottoponendo ad obblighi comunitari di concertazione e di condivisione della materia comunitaria. Non è una opzione politica anche malgrado la nostra disponibilità, sempre offerta in Commissione ed in Consiglio, a dare una mano, ma su regole e percorsi che sono quelli scritti.

C’è la legge numero 3 del 2007, che abbiamo approvato alla unanimità e che è la legge comunitaria regionale, che stabilisce quali sono i compiti e le funzioni del Consiglio e della Giunta in materia comunitaria.

Ebbene, dico formalmente che la Giunta regionale guidata dal Presidente Scopelliti sta disattendendo formalmente la legge 3/2007. In tutto l’anno non ha mai dato comunicazione dello stato di avanzamento dei programmi.

L’assessore, oggi, ci riferisce di grandi confronti con il Governo, con lo Stato sui programmi, sull’avanzamento delle finanze dello Stato e dei fondi comunitari, ma di questo non c’è traccia né nella Commissione né nel Consiglio regionale, in violazione alla legge 3/2007.

Penso che ristabilire queste regole significhi, sicuramente, “giusto o sbagliato questa è la nostra Regione. Giusto o sbagliato abbiamo approvato questa legge e questa legge dobbiamo rispettare tutti”.

Altrimenti, si corre un rischio. Se le cose andassero bene e fossero tutte rose e fiori, al di fuori della propaganda, uno potrebbe anche permettersi il lusso di essere anche un po’ più veloce, più arrogante ed un po’ più disinvolto nel rispetto delle regole, ma così non è.

Perché il Presidente della Giunta regionale – lo ha detto lui all’insediamento di questo Consiglio regionale – ha vinto le elezioni perché ha detto ai calabresi cose che sono state recepite più di quelle che non abbiamo detto noi.

Ebbene, il Presidente ha sempre detto che avrebbe completamente trasformato, modificato, sconvolto la programmazione comunitaria.

E’ stato ripetuto fino a luglio 2010 come un qualcosa che doveva avvenire per sconvolgere che cosa? Lo abbiamo sentito anche oggi: un programma contorto fatto di piani e di grandi complicazioni, cose che potrebbero non esserci.

Mi sarei aspettato da quegli annunci che, di fronte ad un libro difficile ed incomprensibile, da qualche parte spuntasse il “Bignami” della programmazione in Calabria.

Questo “Bignami” non è mai comparso, mi pare di capire che siamo davanti ad un libro difficile che non comprendiamo, ma al quale, purtroppo, dobbiamo stare davanti e cercare di andare avanti.

Anche perché, guardate, lo ha detto l’assessore, ci sono troppi piani, questo e quest’altro.

Bisogna anche studiare le carte della Regione, non solo le leggi che non si rispettano, ma anche quello che è stato il negoziato con la Comunità europea.

L’assessore Mancini me lo consenta: se c’è una cosa di cui lui sicuramente non ha cognizione è di cosa significa un fardello pesante ereditato dal passato.

Di questo, sicuramente, l’assessore Mancini non ha assoluta comprensione.

Perché se lui si trova, come fardello pesante, un programma approvato come il migliore in linea con lo stato degli impegni e con l’avanzamento della spesa, lo deve confrontare – mi dispiace che non ci sia il Presidente Scopelliti, ma di solito ascolta dall’altra parte – con il fardello che abbiamo ereditato noi – e lui sa, perché lo ha ammesso pubblicamente – che era ben altro: spesa inesistente, impegni e programmazione inesistente, interruzione dei pagamenti alla Calabria da parte della Commissione europea, cioè interruzione dei rapporti.

Quelli sì che sono stati fardelli pesanti. Fardelli pesanti che ci siamo portati – caro assessore Mancini – fino al giugno 2009, data di chiusura dei programmi 2000/2006 che si chiudono al 2009.

Ciò significa, come ha potuto vedere dalle altre Regioni, che tutto quello che noi abbiamo programmato ed impegnato fino al giugno 2009 ha gravato sulla programmazione comunitaria 2000-2006.

Quindi, se vogliamo dire la verità su come stanno le cose, decidiamo di finirla con la propaganda e ci confrontiamo nelle Commissioni competenti; il sottoscritto è stato assessore ai fondi comunitari e ha “gestito” il programma 2007-2013 per otto mesi, oggi siamo a 12 mesi di gestione del programma 2007-2013.

Cominciamo, quindi, a ristabilire i termini della verità su quella che è la programmazione. D’altronde, guardate, cosa avete trovato? Noi l’abbiamo dovuto scoprire indagando nelle stanze della Commissione europea perché non c’era traccia in Calabria.

Quello che voi avete ereditato è scritto nel documento del 30 aprile 2010, mandato alla Commissione europea e a tutti i Ministeri-  che ha anche la Commissione consiliare- che dice chiaramente a che punto stavano le cose.

Non si può falsare la realtà e dire bugie. Si prendono le carte, ci si confronta l’uno di fronte all’altro e si stabilisce la verità di partenza.

Così si fa se uno vuole fare veramente una operazione verità. Se, invece, si vuole nascondere la verità si possono fare altre cose.

Poi, le carte che scrivete voi e le cose che dite negli atti formali sono diverse da quelle che dite negli interventi sulla stampa ed in Aula quando dovete sottolineare l’adesione al leader.

Nel documento di programmazione economica e finanziaria 2011 avete detto che la situazione è talmente florida che viviamo di rendita, ma questa rendita finirà. Nell’unica occasione che abbiamo avuto di parlare con l’Autorità di gestione, quella del fondo sociale - ed i colleghi della Commissione lo hanno ascoltato -, avete detto “grazie a chi ci ha preceduto riusciamo a realizzare una attività che è al pari delle altre Regioni”.

Se andiamo a vedere quello che è il trend di spesa negli anni che vanno dal 2005 al 2010 si vede quanto accaduto in quest’anno, sicuramente per il cambio di governo, ma anche per una scelta che è stata fatta, secondo me un po’ azzardata cioè di totale cambio della governance dell’Autorità di gestione, con tutto il rispetto per chi oggi fa l’Autorità di gestione degli organismi interni alla Regione. Cambiare, però, totalmente senza una fase transitoria, senza capire a che punto stanno i meccanismi, rende impossibile capire lo stato di “gestazione” informale anche della costruzione di piani e programmi, quindi quel libro continua ad essere sempre più incomprensibile e sempre più difficile.

Guardate, allora, è semplicissimo capire dove siamo.

Abbiamo detto che siete al 20 per cento della vostra legislatura. Avete gestito i fondi Fesr soprattutto, perché l’assessore ha limitato sostanzialmente al Fesr e a qualche altra informazione la sua relazione. Si vede chiaramente che noi siamo arrivati ad essere la prima Regione del Mezzogiorno rispetto alle altre Regioni, essendo gli ultimi del Mezzogiorno all’inizio della programmazione.

Questi sono dati oggettivi che danno conto non solo della difficoltà più generale delle Regioni del Mezzogiorno, ma anche di quella che è stata la nostra attività all’interno dei fondi.

Mi sarei aspettato, per esempio, di sentire nella sua relazione che sul fondo sociale, dove abbiamo subito una eredità pesantissima - e Scopelliti lo sa bene perché è stato il primo assessore al lavoro e al fondo sociale della Giunta Chiaravalloti -, noi abbiamo recuperato totalmente la spesa.

Ebbene, oggi mi si viene a dire che, però, sui controlli ci sono difficoltà. Lo so che ci sono difficoltà, perché, se si devono spendere 300 milioni di euro in otto mesi, qualche difficoltà c’è. Però, mi sarei aspettato di sapere dall’assessore se per caso la Regione, la Giunta regionale ha intenzione di costituirsi davanti alla Corte di giustizia per quello che è stato fatto alla Calabria sulla gestione del fondo sociale come noi avevamo avviato.

“Interruzione dei pagamenti informali”: bisogna ricorrere alla Corte di giustizia perché, altrimenti, sul tasso di errore, soprattutto quando – e questo glielo dico perché è importante – lei parla di credibilità, registro dalla mie informazioni e dalle mie relazioni che c’è un crollo di credibilità delle autorità di governo dei programmi della Calabria.

Perché, se noi abbiamo una autorità di audit che fa le bizze contro l’autorità di gestione e se, poi, l’autorità di pagamento fa le bizze contro l’autorità di gestione e queste cose vengono raccontate a chi viene a fare l’audit dalla Commissione europea, è chiaro che arrivano le lettere della Commissione europea in cui si interrompono i pagamenti.

Poi, certo, possiamo dire che la lettera è arrivata perché nella precedente gestione chissà cosa è stato combinato e, quindi, oggi interviene la Commissione. Se volete vi aiutiamo a rispondere a queste cose per vedere cosa abbiamo fatto. Siamo a vostra disposizione.

I rilievi formali di contenuto che vengono fatti sono inesistenti. L’unica cosa che esiste è che le autorità di governo del Por sono “l’una contro l’altra armata” e fanno arrivare le denunce alla Commissione europea, questo è il dato.

Allora, riassumiamo un governo politico di queste situazioni. Cerchiamo di capire qual è lo stato vero della programmazione.

Ebbene, qua ho avuto il dubbio – è andato via Loiero – che al posto di Berlusconi c’era Loiero e al posto di Loiero c’era Berlusconi.

Perché, guardate, non si può mistificare la verità, che sa anche mia figlia, ormai, su quello che è avvenuto in Italia con il Governo Berlusconi presso il Mezzogiorno. E poi non mi potete contraddire nel dire “ebbene c’è stata inattività della Giunta regionale precedente perché, poiché si stavano tagliando i fondi, avreste dovuto tener conto che il Fas non c’era più”.

Mi pare che nemmeno voi abbiate cacciato il Fas dai programmi, perché se il Presidente Parente ha dato parere positivo con la Commissione alla rimodulazione dell’asse 6, è pieno di Par lì dentro ancora.

Il problema è che rispetto al Piano Sud, che è la rimodulazione del Qsn, niente altro perché non ci sono altre risorse, di fatto, vi stanno dicendo che le risorse comunitarie poiché siete in ritardo, siccome siete le Regioni dell’elite le gestiamo tutti noi e voi non c’entrate niente.

Noi stiamo avallando queste impostazioni, di questo si tratta perché, guardate, lei ha fatto riferimento al documento del dipartimento dello sviluppo economico del 30 marzo.

Se uno va a leggere le misure di accelerazione e di riprogrammazione, si rende conto che sono molto diverse da quelle che noi abbiamo attuato tutti assieme, perché nella nostra gestione tutti gli atti di programmazione sono stati fatti alla unanimità e la Commissione consiliare ha riprogrammato, addirittura il Fas. Sono stati riprogrammati 600-700 milioni di euro rispetto alla proposta della Giunta nella Commissione.

Oggi la Commissione non vede niente e questo è il dato, quindi quel Paese bello che è di tutti, deve essere sempre di tutti.

Su questo penso che anche questo discorso del Fas debba essere chiaro. C’è stato sottratto e bisogna attuare delle misure che sono diverse da quelle che avete accettato dal Ministero dello sviluppo economico.

Perché se uno mi dice “visto che ci sono i nostri bandi sulla competitività sulla scuola, voi non siete in grado di far niente, mettete i soldi sui progetti calabresi che stanno fuori dal finanziamento dei programmi nazionali”.

Così non va. Noi abbiamo fatto, con tutti i limiti e con tutti gli errori, programmi nostri sulla innovazione, sulla scuola e sulle risorse umane e le abbiamo decise qui dentro, abbiamo spese le risorse umane nei tempi destinati e le abbiamo decise qui dentro.

Qui si tratta – se volete e se vogliamo decidere – di farci sottrarre qualsiasi titolarità sulla gestione della programmazione perché non è più la programmazione in Italia, ma può continuare ad essere programmazione in Italia, perché non si aumenta la percentuale di finanziamenti del Fesr al 70 per cento. Perché non si mettono solo fondi dello Stato e si mettono tutti Stato e Regioni su quello che aveva programmato sul Fas. Perché non si fanno queste cose? Venite in Commissione e confrontiamoci su queste opportunità.

Allora su questo, guardate poi l’assessore ha detto “io ho fatto numeri, ho detto cose” ed ha scaricato molto sulla “responsabilità” che non c’è nei fatti, sulla difficoltà a portare avanti il programma,

Guardate, anche in merito all’attività in corso, ai bandi in corso che sono stati bloccati all’ingresso della nuova Giunta, “legittimazione” di una Giunta subentrante, se, poi, quel blocco significa che dopo 10 mesi quello stesso bando viene pubblicato allo stesso modo, si sono persi dieci mesi. E’ inutile che lo chiamiamo diversamente e lì non c’entrano i piani che dovreste fare.

Perché, se non l’abbiamo fatto noi in otto mesi, non l’avete fatto nemmeno voi in 12 mesi, ma qui non si tratta di noi e voi, ma di dire se finalmente vogliamo dare una spinta forte alla programmazione di questa Regione.

E la spinta forte si dà se le Commissioni lavorano, se siamo consapevoli di quello che stiamo facendo.

Poi c’è altro. I dati che le ha dato non sono quelli della Igrue, che stanno sul sito del Ministero del tesoro, perché era l’unica parte in cui noi potevamo trovare i dati per questo Consiglio perché non c’è stata data nessuna informazione per questo Consiglio.

Ebbene c’è qualche differenza rispetto ai numeri che le ha dato. Dico solamente che il monitoraggio del Fesr 2007-2013 porta al 28 febbraio 2010 impegni per 919 milioni di euro e porta al 31 dicembre 2010, 919 milioni di euro, cioè impegni zero. Ed è un adagio storico che le Regioni del Mezzogiorno sono brave solo ad impegnare, ma non sono brave a spendere.

Qui mi pare che non siamo nemmeno bravi ad impegnare perché, se questi sono i dati e non ce ne sono altri, e non ci sono modifiche del programma, la verità è diversa da quella che si è tentato di rappresentare, ma noi siamo pronti in Commissione a confrontarci se vogliamo assumere una posizione di una Regione che non protesta rispetto alle trasmissioni televisive.

Una Regione che protesta rispetto allo scippo dei fondi Fas, che protesta rispetto al fatto che il Piano Sud non è altro che la programmazione di medio termine del Qsn – chiamiamolo per quello che è – e soprattutto una Regione che dica finalmente le cose giuste, perché registro che alcuni colleghi, che oggi fanno l’assessore e che ereditano attività positive in corso e che poi maturano nell’atto del loro insediamento, non dico che danno testimonianza del buon lavoro fatto precedente, ma hanno almeno l’accortezza di non criticare il passato, almeno per quell’attività.

Ebbene, su Gioia Tauro non l’accetto, non lo possiamo accettare, perché voi avete sottoscritto l’accordo che avevamo fatto noi, che abbiamo definito noi e che voi avete impiegato otto mesi a sottoscrivere.

Fra l’altro non sappiamo - perché non abbiamo visto nessuna carta in Commissione – che cosa è stato fatto dopo la firma fino ad oggi, essendo già passato qualche mese, praticamente sei.

Su questo  mi fermo perché ovviamente entrare nel merito delle percentuali e dei numeri è stato già fatto parzialmente dall’assessore. Il dato vero è che in quest’anno non è stata prodotta nessuna rimodulazione e riprogrammazione del programma. Non è stato fatto un euro di impegno di spesa ed i dati lo dicono chiaramente, non è stata riorganizzata la burocrazia in nessun modo e c’è una conflittualità che prima non c’era.

Noi temiamo che rispetto a quell’obiettivo di spesa che porta al disimpegno ( ma non lo diciamo perché non conosciamo la realtà, conosciamo perfettamente la realtà con gli strumenti e le cose che ci sono in mano in questo momento), se gestite in maniera accorta , si può anche non perdere fondi, si può anche non avere il disimpegno automatico.

Bisogna avere una idea di quello che si vuol fare.

Rispetto a quello che è stato fatto sulle aree urbane in cui l’unica cosa che avete riprogrammato è stato spostare il cofinanziamento Fas sulle due metropolitane e  null’altro, per il resto non c’è niente, è la stessa cosa.

Ebbene, sulle aree urbane si rischia il bagno più forte. Poiché tutti sappiamo che, fra l’altro, siamo in campagna elettorale in tutti i comuni capoluogo, tranne Vibo Valentia, della nostra regione, ci saranno cambi di amministrazione, ci saranno difficoltà di interlocuzione tra la Regione e gli enti locali delle aree urbane che partecipano in maniera significativa ai fondi, se non mettiamo in piedi un meccanismo che tenga conto di questo, si sbatte, sicuro.

Questo non sarà colpa né di prima, né di dopo, ma sarà responsabilità di chi in questo momento non sta prendendo nessuna iniziativa per evitare questo.

Ve ne dico una. Voi avete la possibilità di attivare quello che noi avevamo già attivato con la Bei. Costituite immediatamente il fondo su “Jessica”,  fate spese e garantite i progetti sulle aree urbane. Non state facendo nemmeno questo da un anno.

Allora confrontiamoci nelle Commissioni con le carte davanti avendo la possibilità di capire dove sta la verità. Raddrizziamo la barca perché così non va e si va a sbattere. E se si continua in questo modo senza confrontarsi è chiaro chi è andato a sbattere.

PRESIDENTE                                                                   

Dopo gli interventi del Presidente e del Vicepresidente pregherei gli onorevoli colleghi di mantenere i propri interventi nei tempi previsti dal Regolamento.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Censore. Ne ha facoltà.

Bruno CENSORE

Grazie signor Presidente, anche io intervengo per dare il mio contributo su questo argomento molto importante che fa parte di una serie di questioni che - come diceva il collega Maiolo – è stata decisa dalla Conferenza dei capigruppo di modo che il Consiglio regionale avesse più informazioni rispetto allo stato di attuazione del POR, rispetto alla programmazione.

Ho ascoltato con molta attenzione la relazione dell’assessore Mancini e registro che la campagna elettorale continua benché sia passato oltre un anno dalle elezioni.

Rispetto a questo, ritengo che una maggioranza che ha vinto non deve agitare i problemi del passato ma indicare vie e soluzioni per affrontare i problemi e risolverli. E’ora che si smetta con questo balletto su responsabilità pregresse ed è necessario che si prenda contezza della situazione.

Ebbene, la situazione della programmazione comunitaria, al di là dei numeri che sono stati esposti dall’assessore Mancini, è quella che ieri o avantieri il Commissario Hahn ha esposto a Bari. Hahn ha detto che per quanto riguarda le Regioni del Mezzogiorno la spesa comunitaria è pari allo zero. Ha detto che solo la Romania fa peggio di noi.

Poi, all’interno delle Regioni meridionali ha tracciato un quadro dicendo che in termini di spesa fa peggio la Puglia e che noi non brilliamo né in termini di impegni né in termini di spesa.

Anzi, rispetto a questa situazione di criticità delle Regioni meridionali è intervenuto il Presidente Fitto ed anche il Cipe.

Il Cipe, citato anche dall’assessore Mancini, è intervenuto con una delibera che impone alle Regioni che hanno difficoltà nella spesa di riprogrammare il quadro dei fondi per non cadere nel disimpegno.

Oggi mi sarei aspettato un approccio diverso rispetto al problema. Mi sarei aspettato una richiesta di aiuto, una assunzione di responsabilità che ammettesse che la situazione è allarmante e che occorrono misure urgenti per evitare il disimpegno immediato automatico delle risorse.

La situazione non è quella esposta dall’assessore Mancini: c’è una programmazione che serve per colmare il divario tra la Calabria e le altre Regioni italiane. Scopriamo che in alcuni Assi, in alcuni settori di intervento la spesa e l’impegno sono pari allo zero.

Ho, qui, un grafico cartesiano in cui sono rappresentati sia la spesa sia l’impegno nei diversi settori di intervento e sono pari allo zero.

A me non interessa se questo è frutto di eredità del passato o meno. A me interessa che rispetto a queste questioni, a questi settori di intervento ci sia una inversione di rotta. Ce lo chiedono i calabresi e le aziende, ce lo chiedono le istituzioni.

Ci sono dei settori di intervento come la sostenibilità ambientale, l’istruzione, l’inclusione sociale, la sicurezza e la legalità, la rete ecologica, la cooperazione internazionale per le quali le risorse impegnate ed i pagamenti effettuati sono pari allo zero.

Questo non lo dico io, non lo dice il grafico, ma lo dice l’Igrue su un quotidiano che non è possibile considerare vicino alla sinistra: “Italia oggi” del 29 marzo 2011 riporta in un riquadro i dati di certificazione dell’Igrue.

Andare a vedere se è stata più brava la Giunta Loiero o quella Scopelliti a me non interessa. Intanto parliamo di una programmazione che copre parte della legislatura del Presidente Loiero e lì c’è una impostazione importante e significativa in alcuni Assi.

Addirittura la certificazione “rendiconta” ci dice che sul Fondo sociale europeo nel 2009 c’è stata una crescita esponenziale e noi, oggi, dobbiamo partire dal dato per cui, in cui in alcuni settori di intervento, la spesa è pari a zero.

Anzi in altri settori strategici come la ricerca, società dell’informazione, patrimonio culturale, turismo, sistemi territoriali, competitività, benché non siamo pari allo zero la percentuale di spesa è bassissima.

L’unico dato che ci può confortare rispetto agli altri  e che è più soddisfacente della spesa certificata e dei pagamenti è quello relativo al FSE, per il quale però in alcuni interventi si registrano percentuali ad una cifra.

Questo è lo scenario e questo scenario ci dice che la Calabria è la Regione meno virtuosa per capacità di spesa nelle risorse comunitarie.

Chiaramente rispetto a questo serve una inversione di tendenza ed iniziative straordinarie.

Bene ha fatto la Giunta a riprogrammare gli indirizzi e gli orientamenti per l’accelerazione dei fondi in base alla delibera del Cipe ma chiaramente questo non basta.

Bisogna riprogrammare per evitare il disimpegno e chiaramente bisogna individuare i Piani che citava l’assessore Mancini e di cui non abbiamo avuto ancora contezza.

E’ già la seconda volta! Abbiamo già discusso dell’accordo di programma quadro per il porto di Gioia Tauro ed è giusto che si dia a Cesare quel che è di Cesare.

Quell’Apq è stato sottoscritto a settembre e non a marzo perché c’erano le elezioni e quindi c’è stato un rinvio di quell’Apq.

Ed oggi fare a chi è più bravo della classe non serve.

Noi pensiamo che la posta in gioco sia molto importante e alta e che sia necessario un gesto di responsabilità da parte di tutto il Consiglio e da parte della Giunta. Un gesto di responsabilità davanti ai calabresi perché, chiaramente, rispetto ad un problema come questo non ci possono essere spaccature o divisioni.

Queste sono risorse importanti che servono per far sviluppare questa regione, per toglierla dagli ultimi gradini degli indicatori sociali ed economici dove purtroppo è cacciata. Bisogna saper cogliere l’ ultima opportunità che ci viene offerta da Bruxelles.

Tempo fa, insieme ai colleghi Franchino e Guccione, avevo lanciato l’idea di una task force non politica, da non considerare provocatoria perché abbiamo sperimentato quali vantaggi abbia offerto la creazione della Stazione Unica Appaltante (SUA).

Dato che la gestione dei fondi comunitari è complessa, dobbiamo rispettare il patto di stabilità - e queste questioni sono critiche – visto che dato che quando c’è l’avvicendamento di una maggioranza con un’altra ci sono dei problemi e le strutture burocratiche non sempre riescono a lavorare in sinergia e con positività chiaramente va fatto qualcosa di straordinario.

Questa della task force per me è una proposta importante che nasce dall’osservazione dello stato di lentezza con cui viene gestita l’attività amministrativa del Por.

Rispetto a questo servono scelte coraggiose per dare slancio alla programmazione, siamo nel 2011 e parliamo di una programmazione che si concluderà nel 2013, mancano quindi appena due anni.

Cosa chiediamo, allora, come minoranza? Che ci sia una riprogrammazione degli obiettivi della spesa richiamando alla responsabilità i Presidenti delle Commissioni competenti, ad accelerare con ogni mezzo la discussione dei provvedimenti al fine di imprimere una accelerazione alla macchina degli atti ed agli impegni della spesa.

Sono stato Presidente della Commissione affari comunitari nella scorsa legislatura. Ci eravamo sforzati in quella Commissione di approvare il quadro strategico complessivo che si andava a completare con le risorse nazionali - e il Vicepresidente Nicolò ne è testimone – del Par-Fas.

Avevamo predisposto una architettura che poi è venuta meno perché i fondi Fas sono stati sottratti. Ma non è plausibile che voi oggi citiate delle delibere con le quali avete deprogrammato le opere relative alla mobilità ed alle infrastrutture che anche noi avevamo indicato prevedendone la copertura con parte delle risorse Fas, prevedendo che laddove non bastassero le risorse del Por avremmo integrato con le risorse Fas.

Chiaramente se le risorse Fas sono venute meno è necessaria una riprogrammazione ma la situazione di oggi è quella che vi ho detto. E’ quella che ha detto, a Bari, Hahn - che non fa parte di certo del mio Partito - è quella che ha detto Fitto ed è quella che è stata pubblicata dalla Igrue.

Penso che questa questione, al di là delle diatribe e delle prese di posizione, debba necessariamente essere affrontata in un clima diverso, non di contrapposizione ma propositivo, anche per quanto riguarda interventi strategici, perché le precondizioni di spesa e di impegno sono precondizioni difficili.

Lo dicevo prima, ci sono delle precondizioni che sono essenzialmente rigide, come le norme dettate dalla Commissione europea. C’è, poi, il rispetto del patto di stabilità che non è secondario, indipendentemente da chi governa questa Regione, il centro-destra o il centro-sinistra.

Purtroppo, ci troviamo di fronte ad un muro perché non possiamo spendere, altrimenti sforiamo il patto di stabilità; questi sono problemi veri e concreti.

Il mio è allora un appello che si rivolge al futuro e non al passato: maggiore lavoro nelle Commissioni, maggiore pubblicità degli atti, maggiore incisività forza ed operosità nel predisporre i bandi  che, sinceramente, oltre a quelli che erano già stati programmati, in questo anno sono ben pochi.

Chiaramente ci deve essere uno sforzo da parte della Giunta ad operare per un cambio di rotta, senza agitare le responsabilità del passato. Una maggioranza che vince ha il compito di governare, di risolvere i problemi, di dare risposte ai calabresi e guai se non fosse così.

Da parte mia auspico che questa maggioranza, che è stata votata dai calabresi, dia un impulso alla risoluzione dei problemi; lo voglio come cittadino calabrese e come persona che ha a cuore le sorti del Mezzogiorno.

L’approccio da qui a domani deve essere diverso, più responsabile.

Non si può sempre pensare al passato.

PRESIDENTE

Onorevole Censore, ha esaurito il tempo a sua disposizione.

Bruno CENSORE

Ho finito, Presidente.

Ho già detto altre volte che il passato è stato di luci, di ombre, di cose positive, di cose negative. Chi ha fatto l’amministratore sa quanto sia difficile amministrare, quanto sia difficile portare a risoluzione i problemi. Per questo penso che voi non abbiate la bacchetta magica come non l’ha avuta Loiero, ma servono atti concreti, al di là delle relazioni corpose e dei numeri che non ho visto pubblicati in nessun sito, in nessun atto ufficiale, perché chiaramente se fossero stati pubblicati su atti ufficiali avrebbero dato maggiore contezza dell’azione di governo.

Una iniziativa forte per accelerare la spesa pena il disimpegno, un disimpegno che questa Regione non si può permettere. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.

Luigi FEDELE

Grazie, Presidente, intervengo brevemente perché credo che su questo ci sia poco da dire – tra l’altro – dopo la relazione esaustiva dell’assessore Mancini che, al di là delle considerazioni politiche che ha fatto e che condivido e le considerazioni tecniche dettagliate, nei numeri e non solo, ha tracciato un quadro molto chiaro dell’attuale situazione. Del resto sono mesi che ci lavora insieme al suo staff e quindi non poteva essere diversamente. Ha tracciato anche quelli che sono i progetti per il futuro di questa nuova Giunta regionale e l’impostazione che il Presidente Scopelliti insieme a tutta la Giunta e alla maggioranza hanno voluto dare in questo settore che noi riteniamo strategico per la nostra Regione.

Il fatto che, appunto, si sia pensato – come l’assessore Mancini bene ha detto – di puntare su dei programmi chiari, su opere definitive, di non disperdere e parcellizzare questi fondi a pioggia senza ottenere alcun risultato, credo che sia un fatto importante, un nuovo modo di vedere l’impiego di questi fondi comunitari.

Tra l’altro si è parlato e si parla – l’abbiamo già fatto in passato ma l’ha detto anche l’assessore oggi – di questi grandi progetti di opere pubbliche che daranno un nuovo impulso alla viabilità di questa regione, alla occupazione e faranno diventare la Calabria una Regione – credo almeno in parte – al pari ed al passo con le altre Regioni d’Italia.

Anche l’aver sbloccato i Pisl, riguardanti i vari comuni, senza aver modificato di molto quanto fatto dal centro sinistra per non rischiare di perdere altro tempo; poi i progetti ed i fondi per la cultura, per la ricerca, la viabilità.

Sicuramente c’è un grande e chiaro impegno che va in questa direzione. Non mi soffermo su quanto ha già detto l’assessore perché, chiaramente, lo ha fatto con dovizia di particolari e molto più dettagliati di quanto possa farlo io.

Ho anche ascoltato i colleghi che sono intervenuti prima di me. Il collega Parente e il Presidente, ed in modo particolare i colleghi Censore e Maiolo.

Devo dire che anche loro hanno evitato toni di scontro politico perché chiaramente – e qui condivido anche l’impostazione – su questo tema non credo sia necessario dividersi.

E’ un tema che riguarda tutti, come la sanità. Questo è un altro dei temi fondamentali per la nostra Regione. Se riusciremo a spendere bene i fondi comunitari, sarà sicuramente a vantaggio non soltanto di una maggioranza ma della Calabria intera.

L’ invito che loro ci hanno rivolto lo accogliamo certamente, ma - devo dire la verità - non possono pensare di sostenere che alcune cose del passato non ci siano state.

Del resto, il responso sull’attività della passata gestione non l’abbiamo dato noi ma, alcuni mesi fa, i calabresi e non mi pare che i fondi spesi nella passata gestione siano stati tanti.

Credo che già in questi mesi di Giunta Scopelliti, con l’assessore Mancini e con tutti gli altri colleghi della Giunta, sia stato dato già un segnale di inversione di tendenza.

E’ chiaro: mancano quattro anni per questa legislatura e c’è moltissimo da fare, nessuno dice di no. Ma che non ci sia stata una inversione di tendenza questo non credo possiate dirlo, sono stati sbloccati dei fondi che non si capisce perché, ancora fino alla scorsa legislatura, fino agli ultimi mesi erano bloccati.

Sì, mi pare che anche il collega Maiolo e il collega Censore abbiano parlato di questo organismo, dell’Igrue che, in effetti, non certifica appieno quello che dice l’assessore Mancini o quello che dice la Regione.

Loro dovrebbero sapere – in particolare il consigliere Maiolo, già assessore – che questo è un organismo che certifica i dati man mano che arrivano dai vari dipartimenti. Poiché i dati sono certificati man mano che arrivano dai vari dipartimenti, alcuni di essi stanno per essere trasmessi o sono stati trasmessi da poco, per questo l’organismo non li certifica.

Del resto proprio l’onorevole Censore citava qualche articolo di stampa.

Voglio citare quel che dice un giornale al quale non sono molto legato - che non leggo molto spesso anzi quasi mai – che è l’“Unità”.

Sull’“Unità” c’è oggi un articolo del parlamentare europeo Pittella che dice proprio il contrario di quello che voi state sostenendo, e cioè che le uniche Regioni che al sud soffrono particolarmente in questo momento sono la Puglia, la Campania e la Sicilia.

Non mi pare si parli della Calabria, l’“Unità” e Pittella non mi pare siano amici del centro-destra e quindi mi pare che l’informazione sia abbastanza chiara.

Ma al di là di questo e degli articoli dei giornali, credo che noi dobbiamo lavorare insieme per raggiungere l’obiettivo.

E’ vero che l’Apq di Gioia Tauro lo avevate iniziato voi, ma mi pare che sia stato triplicato e portato a compimento con la firma durante questa legislatura.

Ricordo bene – nella conferenza stampa tenutasi in occasione della firma dell’Apq – che l’assessore Mancini e il Presidente Scopelliti hanno riconosciuto che si era dato avvio all’Apq nella scorsa legislatura, nessuno lo ha negato. Che poi i fondi siano stati triplicati e che la firma sia stata apposta in questa legislatura non mi pare che si possa negare, perché è sotto gli occhi di tutti.

Sicuramente, accolgo l’invito di discutere di questi temi in Commissione Politiche Comunitarie. Certo questa Commissione ha avuto qualche problema che tutti sappiamo con la passata Presidenza, ma adesso con la guida del Presidente Parente rimetterà in moto l’attività con grandi ritmi e, perché no?, sono convinto anche che l’assessore Mancini avrà piacere di confrontarsi in Commissione su questi temi.

Tra l’altro, non siamo presuntuosi nel dire che non vogliamo il confronto. Vogliamo il confronto e vogliamo anche i vostri suggerimenti, ma vorrei ricordare, anche ai colleghi della opposizione, che nella scorsa legislatura tutto questo confronto, tutta questa discussione insieme, tutti questi lavori fatti insieme, tutti questi piani strategici concordati insieme, tutti questi bandi concordati insieme non mi pare ci siano stati. Anzi nemmeno l’ombra, nemmeno se ne è parlato.

Noi, invece, vogliamo dare anche in questo una inversione di tendenza accettando i suggerimenti delle Commissioni, confrontandoci in Aula e tenendo conto che è chiaro che c’è una maggioranza, una Giunta, una impostazione, un progetto che questa maggioranza ha portato avanti e che vuole portare avanti. Chiaramente, potrà essere migliorato ma non stravolto perché fa parte anche del nostro modo di far politica e del nostro modo di vedere politicamente le cose rispetto alla sinistra.

Accettiamo ben volentieri questo invito dei colleghi e lo facciamo anche nostro, ricordando che non mi pare che negli anni passati si sia brillato molto da questo punto di vista.

Siamo convinti, invece, che andando in avanti, grazie all’impegno che – voglio ripetere ancora – l’assessore Mancini sta profondendo così come il Presidente della Giunta, Scopelliti, riusciremo ad ottenere degli ottimi risultati impegnando al massimo la spesa.

Concludo dicendo che non è possibile per una Regione debole, per una Regione che ha bisogno di fondi, per una Regione che deve andare avanti come la Calabria, vedere annullati dei fondi comunitari o, peggio ancora, disimpegnarli.

Noi in questo ci impegneremo e lavoreremo accettando anche, ripeto, il vostro invito. Ma siamo sicuri che a distanza di qualche altro mese o di un po’ di mesi, quando faremo un altro incontro e anche un altro dibattito, perché no?, in Consiglio regionale, ci saranno notizie ancora più confortanti e sul territorio si comincerà a vedere l’impegno che questa Giunta sta portando avanti.

PRESIDENTE

Grazie, onorevole Fedele.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Franchino. Ne ha facoltà.

Mario FRANCHINO

Grazie, Presidente, abbiamo ascoltato una solita relazione propagandistica che sa difendere il nulla. E’ una relazione che elude le questioni reali. Abbiamo ascoltato un elenco delle giuste aspirazioni di tutti i calabresi e non solo della maggioranza di governo di questa Regione. Ma resta un elenco.

Credo che dopo la relazione i calabresi abbiano difficoltà a cogliere la proposta del Governo regionale.

D’altro canto, apprezzo le dichiarazioni politiche dell’onorevole Censore e dell’onorevole Maiolo che, nonostante una relazione priva di prospettive chiedono il confronto in Aula e nelle Commissioni.

Vorrei entrare nel merito di alcune questioni anche con un tuffo nel passato.

Lo voglio dire perché ho preso atto di una relazione che è giunta a tutti i consiglieri regionali ed una relazione della sesta Commissione sul Fondo sociale europeo. E’ una relazione che proviene dalla dirigenza dell’assessorato alla sesta Commissione consiliare.

Lo dico perché tenendo conto che si tratta del Fondo sociale europeo – su questo sono d’accordo con l’assessore Mancini – ,i dati bisogna leggerli nella loro oggettività.

Le procedure attivate, leggendo questa relazione, per i 7 Assi sono 145. C’è una tracciabilità di 46 decreti che fanno riferimento alla Giunta Loiero; 11 decreti – di cui 8/9 – poggiano sul lavoro della Giunta Loiero e che sono, però, decreti della Giunta Scopelliti.

Uno alla volta.

Asse 3 “inclusione sociale”; Asse 5 “transnazionalità ed interregionalità”; Asse 7 “capacità istituzionale” non hanno alcun avanzamento.

Asse 4 “capitale umano”. Dice la relazione: “…impegni non ancora collegati a progetti” perciò niente.

L’Asse 1 “adattabilità” ha incrementato gli impegni di circa il 10 per cento e le spese di circa il 7 per cento.

L’Asse 2 “occupabilità” ha incrementato gli impegni di circa il 9 per cento e le spese di circa il 6 per cento.

L’Asse 6 “assistenza tecnica” è indefinito.

Nella relazione si scrive molto chiaramente: “…il trend positivo realizzato nel 2009 continua nel 2010”.

Tenuto conto di questi pochi numeri riteniamo che il trend positivo si sia fermato al 2009. E questa conferma ce la dà la Ragioneria generale dello Stato che ha pubblicato la sua relazione periodica sullo stato di avanzamento della spesa dei fondi strutturali che è aggiornata al 31 ottobre 2010. Cioè esattamente due mesi prima della data della relazione trasmessa alla sesta Commissione.

Non ci pare che il quadro sia molto diverso.

Secondo la Ragioneria generale nelle Regioni dell’“obiettivo convergenza”, la percentuale di spesa ha raggiunto il 7,76 per cento dove si rileva – attraverso l’Asse 1 e l’Asse 2 – la spesa certificata ed è simile. Le due relazioni sono simili.

Drammatica nel disastro generale è la situazione nel Mezzogiorno dove queste percentuali – appunto – sono la metà di quelle del centro-nord.

Questo quadro desolante ci porta dentro ed a capire di più la performance della Calabria con impegni di spesa al 27 per cento ma con una spesa certificata come dicevo poc’anzi al 7,76 per cento.

A questi pochi dati si aggiunge - perché sfugge a molti - l’ultima seduta del Cipe del 23 marzo, 15 giorni fa, dove, su proposta del Ministro per i Rapporti con le Regioni, il Comitato ha autorizzato l’utilizzo delle risorse del Fas 2007-2013 per il ripiano dei relativi disavanzi sanitari, articolo 2, comma 90, legge 191/2010.

La Regione Abruzzo per il ripiano sanitario ha avuto 160 milioni, la Campania 322, il Lazio 796. Non compare la Calabria.

Noi però siamo qui, ancora, con la propaganda.

Ogni dichiarazione dell’assessore Mancini – basta leggere i giornali – contiene sempre la solita frase. Ed oggi lo abbiamo sentito più volte ripetere la solita frase “abbiamo ereditato una situazione critica che grazie al Presidente Scopelliti e alla sua lungimiranza stiamo correggendo con grande impegno e capacità della nuova classe dirigente di questa Regione”. Lo leggiamo tutti i giorni sui giornali, oggi lo abbiamo sentito 4-5-6 volte.

In realtà di nuovo, signori consiglieri, c’è poco o niente. Molto delle poche cose fatte è relativo ad iniziative già approvate verso le quali non si può che registrare solamente un ritardo pari a 11 mesi.

Su questo oggi devo dire che l’assessore Mancini ammette finalmente di non aver modificato nulla per i Pisl, e si ammette che l’unica modifica avvenuta riguarda l’intensificazione del rapporto con i territori.

Bene, la Giunta Scopelliti non ha modificato di una sola virgola gli obiettivi, la strategia ed i contenuti dei progetti integrati di sviluppo locale approvati dalla Commissione europea nel dicembre 2007.

Per quanto riguarda i criteri oggettivi, intelligenti e funzionali di ripartizione delle risorse fra le province e per materia di intervento sono stati approvati dalla Giunta Loiero con la delibera di Giunta regionale, la numero 163 del 27 febbraio 2010, a seguito anche di incontri istituzionali avvenuti con i Presidenti delle Province e con il Presidente dell’Anci, il 15 febbraio 2010.

Dopo dieci mesi l’assessore Mancini dice “…450 milioni di euro per la progettazione integrata”. Sono sempre gli stessi soldi, ripartiti allo stesso modo per i territori previsti nella delibera già citata. Sono solo passati 10 mesi affinché si capisse il contenuto di questa delibera.

Infatti, guardate, i documenti relativi alla delibera del febbraio 2010, sono pubblicati e disponibili sul sito Internet della Regione Calabria a partire da quella data.

Si evidenzia che tali documenti sono i medesimi che l’assessore ha riportato all’approvazione delle Province nei giorni scorsi e dei quali si è attribuito la paternità.

Sono stati approvati dal dipartimento programmazione nazionale e comunitaria con decreti. Ecco perché io entro nel merito e faccio anche un tuffo nel passato.

Con decreto 19.042 e decreto 19.043 del 27 ottobre 2009 sono stati disposti gli avvisi pubblici per la selezione di 20 esperti con funzioni di agenti di sviluppo e di 5 esperti con funzione di coordinatori tecnici per la costituzione dei laboratori territoriali di progettazione. Gli avvisi pubblici, signori consiglieri, sono stati pubblicati in data 30 novembre 2009; la selezione è stata bloccata dalla nuova Giunta, modificato il regolamento per la selezione degli esperti individuali per le attività di assistenza tecnica al Por Calabria.

Sapete quali sono le modifiche? Le modifiche apportate hanno riguardato esclusivamente la parte relativa al numero di anni minimi di esperienza richiesti per partecipare alle selezioni. Da cinque a tre anni e da 10 a 7 anni.

E’ da spiegare a chiunque, badate, come si voglia perseguire maggiore qualità dei consulenti abbassando il livello minimo di esperienza richiesta agli stessi. E’ da spiegare come possa essere possibile che in selezioni pubbliche, trasparenti ed aperte risulti vincitore chi ha meno esperienza documentabile rispetto a chi ne ha di più.

Fatto è che, nonostante già da febbraio 2010 fossero disponibili oltre 450 milioni di euro per la progettazione integrata, la Giunta decide di far ripubblicare i bandi. Bandi che sono identici a quelli passati, tranne che nella premessa dove dicono di voler puntare su una maggiore competenza ed esperienza dei futuri vincitori. Nel corpo del testo, rifacendosi ai nuovi regolamenti abbassano i minimi di esperienza necessari.

Sapete qual è il totale delle modifiche necessarie? Sei parole su due righe. Il tempo necessario per ripubblicare i bandi? Sei mesi, una parola al mese.

Gli avvisi pubblici sono stati ripubblicati in data 17 settembre 2010 con scadenza 7 ottobre 2010. Le procedure si sono concluse 20 giorni fa per i coordinatori e non sono ancora concluse per gli esperti. Tempo perso: 10 mesi. Allora, pur avendo una disponibilità, 10 mesi di ritardo di 460 milioni di euro da far partire subito.

Per portare avanti la progettazione integrata sarà necessario un bando per la selezione dei progetti integrati di sviluppo locale. Il dipartimento programmazione nazionale e comunitaria ha predisposto già nel mese di marzo 2010, con il supporto dell’assistenza tecnica del Formez, un abbozzo dell’avviso pubblico per la selezione dei progetti integrati di sviluppo locale.

Vogliamo scommettere in questo Consiglio regionale che l’avviso pubblico che verrà pubblicato sarà identico a quello già pronto in dipartimento al marzo 2010? Io penso di sì.

Nulla di male, badate, nel portare avanti già quanto predisposto. Anzi sarebbe un punto di plauso. Ma perché denigrare, insultare, screditare e poi copiare a man bassa?!

La nuova Giunta regionale ha il diritto di valutare e di modificare ciò che ritiene opportuno nel rispetto delle regole e del confronto istituzionale. Ciò che non è ammissibile è denigrare il lavoro degli altri senza le corrette motivazioni e disinformando i cittadini e le istituzioni.

Ciò che non è permesso è impossessarsi ed attribuirsi il lavoro degli altri dopo averlo criticato. Ecco perché si criticano in maniera generica i programmi operativi predisposti dalla precedente Giunta e si annunciano anche grandi modifiche per renderli coerenti alle nuove strategie del Governo regionale per poi, nei fatti, lasciare tutto come prima, in quanto probabilmente non c’è nulla da modificare.

Qui – e termino – non entro nel merito perché so che il tempo stringe. Ma se si potesse entrare nel merito dei bandi per i poli di innovazione e della ricerca sui contratti locali di sicurezza chiedo all’onorevole assessore e al Presidente della Giunta: ma che fine hanno fatto? In Calabria probabilmente non abbiamo bisogno di sicurezza.

La capacità istituzionale: si dice nella relazione che ci è pervenuta “siamo uguali a zero”, però ci stiamo lavorando.

La cooperazione per lo sviluppo. Abbiamo ereditato una relazione critica e si ripete il solito refrain.

L’Asse “cooperazione internazionale” di quanto avanza? Zero.

I Poin, grandi attrattori culturali, i Pail.

In sintesi, onorevoli consiglieri, tutto ciò fa emergere, ove ce ne fosse bisogno, una forte incapacità amministrativa dimostrata in questi undici mesi non solo rispetto ai fondi strutturali, al Por Calabria, ma rispetto alla sanità, all’ambiente, ai trasporti. Incapacità che si sostanzia in un unico e semplice dato che veniva rilevato dall’onorevole Censore e dall’onorevole Maiolo.

Da quando questa  Giunta regionale è al governo della Calabria, per come risulta dai dati ufficiali dell’Igrue al 31 dicembre 2010, i nuovi impegni giuridicamente vincolanti assunti sono pari ad un drammatico zero. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Orsomarso. Ne ha facoltà.

(Interruzione)

L’onorevole Orsomarso non è in Aula. Successivamente è iscritto l’onorevole Principe ma per garantire l’alternanza fin quando è possibile do la parola all’onorevole Magarò. Ne ha facoltà.

Salvatore MAGARO’

Caro, Presidente, prendo brevemente la parola per apportare il mio contributo alla discussione che è importante per la Calabria e per lo sviluppo della nostra terra, ma anche per tentare di portare un contributo innovativo alle questioni che sono state poste in quest’Aula.

Inizio, innanzitutto, esprimendo il mio apprezzamento e del gruppo che rappresento alla relazione introduttiva dell’assessore Mancini. Lui ha una storia lunga, una cultura politica che ha fatto della programmazione e dei risultati l’esempio di un’azione politica riformista che punta a cambiare e modificare il Mezzogiorno d’Italia.

Nella sua relazione sono delineati le strategie, gli obiettivi, e soprattutto i risultati che si intendono perseguire e raggiungere.

Mi permetto di introdurre qualche elemento aggiuntivo alla sua relazione che proviene da un amministratore di lungo corso e della stessa cultura politica dell’assessore Mancini.

Nel corso della passata legislatura e nel corso di questa legislatura mi sono battuto con forza su un concetto che dal mio punto di vista è estremamente importante:quando affrontiamo la questione dei fondi comunitari si parla sempre di numeri e di rendiconti e si parla poco dei risultati che questi numeri hanno prodotto per lo sviluppo e l’avanzamento della nostra Regione.

Penso, onorevole Principe, che questo sia un elemento sul quale noi dobbiamo discutere e dobbiamo spingere in avanti la discussione: passare da una politica della rendicontazione ad una politica dei risultati.

Sono i risultati che contano per chi si definisce riformista e per chi vuole introdurre elementi di sviluppo nella nostra Regione.

La domanda che io mi pongo e che penso si pongono la maggior parte dei calabresi: con queste ingenti somme nel passato ed anche adesso nel futuro cosa realizziamo? Creiamo risultati nuovi, produciamo dei fatti positivi? Penso che la scommessa che noi abbiamo davanti sia, appunto, questa: passare da una politica della rendicontazione ad una politica dei risultati.

Sono i risultati quelli determinanti, sono i risultati quelli che contano.

Sono, dal mio punto di vista, le opere pubbliche e le infrastrutture che si consegnano ai cittadini, sono soprattutto i servizi che si offrono ai calabresi e sono soprattutto le condizioni sociali che si migliorano nella nostra realtà.

L’altra questione decisiva dal mio punto di vista, sulla quale forse nessuno si è ancora addentrato, è quella dei tempi.

Per un riformista, per un amministratore bisogna fare e bene, ma soprattutto far presto.

E la questione del tempo dal mio punto di vista è una questione decisiva che richiama al ruolo della burocrazia, richiama al ruolo di coloro i quali devono poi realizzare e concretizzare gli obiettivi che la politica si è data.

In questi giorni sto lavorando e voglio annunciare in Consiglio che presenterò una proposta di legge, un disegno di legge in questa direzione che penso possa essere fatto proprio e presentato da tutti i colleghi della coalizione a cui appartengo.

Questa mia proposta di legge sostanzialmente punta su due cose. Punta sulla tracciabilità degli iter amministrativi.

L’altra volta, affrontando i temi della legalità abbiamo pensato alla tracciabilità attraverso il conto corrente unico. Cioè riuscire a capire attraverso il conto corrente unico quanti soldi entrano su un conto corrente vincolato e destinato e come vengono spesi questi soldi.

Immaginerei e sognerei una Regione in cui ci sia anche la tracciabilità dell’iter burocratico.

Sarebbe molto interessante - e questa è una sfida fortemente innovativa - se il cittadino, il sindaco, anche l’assessore potesse, attraverso il computer, digitare e dire: quel procedimento, quella pratica si trova sul tavolo di quel dirigente il 1° maggio ed il 1° giugno non si trova ancora sullo stesso tavolo ma ha fatto enormi passi in avanti e trova anche qui una soluzione concreta.

Questa è una questione che se affrontata, se ce n’è la volontà politica, probabilmente, sposterà in avanti in modo positivo queste questioni.

L’altra cosa sulla quale mi permetto di insistere, perché farà parte di questa proposta di legge, è quella di applicare – anche qui in Calabria – un criterio ed un metodo che in Europa è già presente: quello della premialità.

Mi spiego meglio. Se per quanto riguarda una procedura c’è una parte inerente la questione amministrativa ed un’altra relativa all’esecuzione di quel provvedimento, se noi riuscissimo, dal mio punto di vista, a stabilire attraverso dei cronoprogrammi quanto tempo debba dedicarsi alla procedura amministrativa e quanto poi all’esecuzione o alla fornitura e decidessimo che per lo svolgimento di quell’iter amministrativo occorrono sei mesi, se i termini prescritti fossero rispettati o addirittura anticipati, proporrei di pagare meglio coloro i quali hanno partecipato a questo iter e cercherei di premiarli ancora, a maggior ragione, cercando di evitare l’appiattimento della classe burocratica.

Se una impresa esecutrice di un servizio o di una infrastruttura riesce a realizzare, nei tempi stabiliti, l’opera, penserei di utilizzare il ribasso d’asta per premiare questa impresa che sta nei termini stabiliti.

Vedete, queste questioni, dal mio punto di vista, vanno affrontate in questa direzione: la programmazione, la politica non dei rendiconti aridi di numeri, ma soprattutto la politica dei risultati e degli obiettivi che abbiamo raggiunto, delle opere che vogliamo costruire, delle infrastrutture che metteremo al servizio del cambiamento e della modernizzazione e sviluppo della nostra Regione, la questione tempo. Queste tre questioni penso che vadano inserite nella discussione che abbiamo avviato questa mattina.

Da questo punto di vista penso che i calabresi si aspettino da noi i risultati, le risposte ed i riscontri a queste nostre politiche.

Sono certo che l’azione riformatrice della Giunta Scopelliti, dei suoi componenti e dell’assessore deve puntare a questo.

A me da sindaco piaceva inaugurare le opere, consegnarle ai cittadini, farle bene ed in fretta e soprattutto avviare una sana e corretta programmazione.

Su queste cose volevo portare il mio contributo, perché il cittadino semplice molte volte si dice “abbiamo avuto tanti soldi e finanziamenti, cosa hanno prodotto? La risposta che io vorrei porre a voi in quest’Aula è “lavoriamo per produrre e per portare risultati”.

Molte volte questi soldi, questi ingenti finanziamenti non hanno creato sviluppo, non hanno creato le condizioni per far avanzare e migliorare la nostra Regione. Probabilmente sono andati ad ingrossare le fila della ‘ndrangheta, della mafia e della illegalità nella nostra Regione.

Queste questioni, risultati, tempi, premialità, punire coloro i quali non fanno fino in fondo il loro dovere e soprattutto indirizzarli sui sentieri della legalità, rappresentano la bussola sulla quale dobbiamo lavorare. E su questa bussola, per quanto mi riguarda, non farò mancare il mio contributo all’assessore Mancini, alla Giunta Scopelliti ed all’intero Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Principe. Ne ha facoltà.

Sandro PRINCIPE

Signor Presidente, mi sforzerò di essere serenissimo, quasi come Venezia, anche per evitare che vengano messi in azione i sistemi di puntamento, siamo in tema di guerra tecnologica e ci sono i sistemi di puntamento, i nostri Tornado entrano in azione, dice il Presidente Berlusconi, per bombardare quando si accendono i sistemi radar di puntamento . Rilevo che in questo Consiglio regionale si ricorre anche a piccoli trucchi pensando di essere in Libia.

Onorevole Fedele e onorevole Salvatore Magarò, mio maestro in materia di riformismo applicato, ormai siamo tutti riformisti, si può stare da tutte le parti del sistema solare ed essere ugualmente riformisti. Cosa volete che facciamo noi che, forse, ci abbiamo creduto un po’ di più in tempi antichi? Ci adeguiamo al nuovo sistema solare della politica italiana.

Però, vede,  caro onorevole Presidente Magarò, il riformismo è una cultura che consente poco il ricorso alla propaganda spinta che a volte scade nelle piccole bugie.

Vedete, sono un vecchio socialista e mi faccio onore di autodefinirmi un socialista del Partito democratico, perché ho avuto sempre nostalgia della mancanza di un grande partito riformista. Ho creduto in questa impresa e spero di non restare deluso.

Come vecchio riformista ho sempre pensato che la propaganda spinta ti porti, poi, a dire delle bugie. Dovrei essere grato all’assessore Mancini perché da un lato ci ha elogiato molto. Ho lasciato – si fa per dire - la Giunta Loiero a novembre 2007, quindi quando in quest’Aula sento dire che nel 2007 è stato approvato il miglior Por d’Europa posso dire “c’ero anch’io”, come quella vecchia trasmissione storica della televisione, e non mi faccio strumentalizzare pensando che questo elogio fatto alla prima Giunta Loiero pone chi è stato accompagnato all’uscita di entrare in fibrillazione.

Perché, poi, in tema di elogi a volte si esagera e dove si esagera in termini di elogi? Dicendo anche qualche piccola bugia, quando ricordandosi che anche l’onorevole Adamo fece parte della Giunta Loiero, implicitamente, si fa un grande elogio dell’onorevole Adamo. E questo noi storicamente lo dobbiamo sottolineare,caro assessore Mancini, perché c’eravamo anche noi in quest’Aula.

C’era pure il riformista Magarò, non c’era l’esimio professor Caligiuri, quando nel 2005… l’ho già detto all’inizio e non lo ripeterei perché può portare male.

Anche noi approvammo il bilancio del 2000, l’anno precedente.

(Interruzione)

Caro assessore Mancini, lei è una persona intelligente ed io ho stima, anche per impegni assunti in tempi non sospetti. Però lei non ci può venire a dire che la novità sta nella pubblicazione del Bilancio nel Burc dell’anno in corso, perché la sua novità è che Adamo ha approvato il bilancio il 28 dicembre e lei il 23 dicembre. Se lei è contento, stia contentissimo di questi risultati.

Dovrebbe però spiegarci che non ha tenuto conto del vecchio detto calabrese “la gatta che ha fretta fa i gattini ciechi”. Lei ha prodotto tanti gattini ciechi e guardi che della cecità dei suoi gattini non ne parliamo noi, ma lo dice il suo Presidente Berlusconi, perché il suo bilancio ha un primato: ha il Collegato più impugnato della storia del regionalismo calabrese.

Si documenti - il dottore Multari è un ottimo storico della storia di quest’Aula - e si renderà conto che nessun Governo ha mai impugnato un Collegato al bilancio in tanti punti come in quello di cui lei si vanta.

Questa storia della “prima volta” è una cosa che non accetto, proprio perché da vecchio riformista ho imputato questo modo di esprimersi agli amici ed ai compagni che si richiamano alla vecchia ideologia comunista. Se sentiste ed ascoltaste e leggeste le cronache della prima repubblica ed anche della seconda, forse più della seconda che della prima, entra sempre in ballo questa maledetta “prima volta” come se si trattasse di aver immolato chissà quale vergine che per la prima volta è riuscita a fare quello che la natura consente.

Detto questo, riportiamo le cose alla verità storica.

La verità storica, cari amici, è che il vero motivo per cui il centro-sinistra ha perduto le elezioni è stato la sanità.La Giunta di centro-sinistra, naturalmente, ha avuto tanti difetti e tante carenze, ed io ho stima dell’elettorato che poi dà un giudizio anche se lo stesso spesso è influenzato notevolmente dagli aspetti più emergenti di una gestione.

Anche qui torna in ballo, caro onorevole Adamo, quel fatidico 2007: se andiamo a vedere gli atti di quella Giunta, nel novembre 2007 avevamo individuato che c’era il problema del piano di rientro. Si è perduto soprattutto per la sanità perché sul Por, obiettivamente, il centro-sinistra ha operato bene.

Lei non può essere così propagandistico, caro assessore Mancini, lei è un uomo di governo e deve rispettare la storia.

La storia ci dice che il governo di centro-sinistra si è trovato in una grande difficoltà, che voi non avete avuto, e cioè quella di dover cercare di spendere ciò che non si era speso dal 2000 al 2006. L’ho vissuta per due anni e mezzo e mi faccio onore di avere scritto le cose che l’assessore Caligiuri dovrebbe attuare.

Perché quello che c’è scritto nel Por, nella cultura, l’Università l’ha scritto Principe e mi auguro che l’assessore Caligiuri attui quello che ha detto Principe.

E’ stato uno sforzo immane.

Quello che dice Magarò è vero, ma lo dice in un modo che forse non tutti riusciamo a capire perché confonde il rendiconto con i progetti sponda. Perché i progetti sponda sono stati un elemento distorcente della programmazione.

Se si programmano in un settore determinati interventi e poi per rendicontare si deve inserire la strada che fa il comune di Castiglione Cosentino o il comune di Rende o di Cosenza, questi provvedimenti sono coerenti con la programmazione di Cosenza, di Castiglione o di Rende ma non con la programmazione regionale.

Noi ci siamo trovati con questa difficoltà: tentare di spendere il non speso per non mandare i soldi indietro in Europa, perché la Giunta Chiaravalloti dal 2000 al 2005 non aveva speso nulla.

Questa è verità storica.

Ho apprezzato molto l’intervento del consigliere Fedele ma anche quello del consigliere Magarò che, come sempre, è molto ecumenico e da qui traspare la sua cultura di socialista cattolico umanitario.

Ho apprezzato molto Fedele e Magarò che hanno abbassato i toni del governo ed hanno ripreso gli accenti di collaborazione di Censore e di Maiolo che, soprattutto, ha prodotto una controrelazione. Apprezzo le cose dette dai colleghi e dal collega Franchino che ha dimostrato scientificamente come le bocce siano ferme.

Allora, caro assessore Pugliano, dobbiamo dire la verità. Non possiamo parlare solo per far scrivere i giornalisti. Ci sono troppi giornali, forse, in Calabria.

Questa necessità di riempire i fogli non aiuta la democrazia calabrese. Perché forse ci preoccupiamo più di quel che deve scrivere il giornale che di quello che dobbiamo dire e produrre in quest’Aula.

Facciamo una operazione verità. Siamo stati costretti nei primi due anni a spendere il non speso ed a programmare.

Nel 2009 abbiamo finito di spendere - parlo della Giunta che è venuta, io non c’ero più – e entro il 2007 abbiamo ben programmato. E questo, bontà sua, ci è riconosciuto pure dall’assessore Mancini.

Quindi, voi vi siete trovati in una posizione di vantaggio perché c’era già un piano ben congegnato e non avete dovuto fare sforzi di programmazione, anche se non si capisce se volete programmare o riprogrammare, un giorno riprogrammate, l’altro non riprogrammate. Staremo a vedere.

Vi siete ritrovati con il vantaggio lasciato dalla Giunta precedente che aveva posto in essere impegni importanti. Tutti i bandi di cui ha parlato l’assessore Mancini - ha fatto una litania ed un rosario di bandi - sono figli per la gran parte – voi siete assessori di questa Giunta – degli impegni che abbiamo preso come centro-sinistra.

C’è stato, quindi, questo vantaggio di non aver dovuto programmare e di esservi trovati degli impegni già assunti.

Però, se guardiamo il 2010 e tentiamo di trovare un vostro impegno aggiuntivo agli impegni della Giunta di centro-sinistra, ci vuole un cercatore d’oro per trovare un nuovo impegno, perché nuovi impegni non ce ne sono.

Chiarito questo, ancora una volta, voglio porre una questione che si dovrebbe discutere con decenza.

Se noi rispettiamo la decenza siamo ad un tempo lucidi e determinati.

Naturalmente, il Por 2007/2013 – lo ha detto Mancini, e mi pare che lo abbia digerito – era un intreccio di competenze finanziarie in termini di impegni derivanti dal Fesr, dal Fas e dai fondi regionali.

E’ chiaro che è venuto meno il Fas, ma – di grazia – veramente volete tirare un cazzotto a Berlusconi e mettere sul gommone del pugile l’effige di Loiero? Guardate che Carnevale è già passato.

E se io politicamente debbo tirare un cazzotto a Berlusconi, lo tiro a lui e non faccio come i bambini o come lo struzzo che mette la testa sotto la sabbia e dico di tirare un cazzotto a Loiero mentre in realtà lo tiro a Berlusconi.

Ma che c’entra il povero Loiero? Mi dispiace che se ne sia andato. Vuol dire che la sua vis pugnandi è scemata con la perdita del potere, mentre la perdita del potere dovrebbe irrobustire la capacità di dare contributi al dibattito.

PRESIDENTE

Onorevole Principe, il tempo a sua disposizione è già trascorso, la prego di avviarsi alla conclusione.

Sandro PRINCIPE

Un minuto, mi faccia concludere il mio pensiero tanto quest’Aula è vuota e triste, non dico “grigia” come ha detto qualche avo che in quest’Aula ha molti discepoli, ma mi consenta un minuto ed ho finito.

Quindi, il povero Loiero non c’entra niente. Il Por si deve riprogrammare perché il vostro Governo di centro-destra, guidato dal cavalier Silvio Berlusconi, ha sottratto le risorse.

Qui, semmai, viene fuori una vostra incapacità di rappresentanza di questa Regione perché la Calabria non ha avuto alcuna voce per difendere i suoi fondi e per fare in modo che il Por, che era il miglior programma operativo regionale, restasse immutato.

Questo avete incominciato a fare sulla mobilità, perché qui abbiamo sentito tante parole sulla metropolitana Cosenza-Rende-Unical.

Praticamente, Scopelliti e Mancini hanno riportato su quella metropolitana, idem hanno fatto per Catanzaro-Germaneto, ciò che Tremonti si era fregato per fare altre cose e per pagare anche le quote latte dei leghisti.

Queste sono operazioni verità perché noi vogliamo collaborare. Maiolo ve l’ha detto: mandate le carte in Commissione, noi vogliamo riprogrammare insieme a voi il Por perché ci sono problemi urgenti e ne cito uno: l’ospedale di Cosenza. A mio avviso attraverso la riprogrammazione può essere finanziato.

Ultima cosa ed ho chiuso veramente.

Qui ci si è vantati dei vari settori, io ho parlato della mobilità - non aggiungo di Gioia Tauro perché, lo sanno pure i bambini, che la Giunta di centro-sinistra ha fatto tutto - si sono cambiati due interventi ferroviari per un importo più o meno identico e, apriti cielo, la scoperta della Giunta di centro-destra.

Se vogliamo collaborare partiamo dalla verità. E voglio parlare per trenta secondi di cultura, istruzione e ricerca e far qualche domanda all’assessore Caligiuri che io stimo.

E’ inutile che qui ci si venga a vantare di interventi particolari come “Magna Grecia Teatro” o di altre cose che sono il prosieguo del lavoro di un certo Principe. E se dico bugie, Caligiuri si alzi e mi smentisca. Va bene? Si alzi e mi smentisca, perché non tutti possono essere smentiti in quest’Aula quando si parla.

A me dei giornali non frega niente, cerco di ricostituire la verità storica.

Allora due questioni. Caro assessore Caligiuri, ma che fine ha fatto l’Apq istruzione? Poiché alla nuova destra, che scimmiotta la vecchia sinistra, piace questa parola, per la prima volta voglio scimmiottare pure io tutto questo materiale umano e dire: la Calabria per la prima volta in Italia ha adottato un Apq istruzione.

C’era l’impegno di spendere 50 milioni all’anno; 25 per le scuole dell’obbligo e 25 per le scuole superiori.

E’ stato cacciato Principe, si è spesa la prima tranche di 25 milioni e dopo di che non si è speso nulla.

Chiedo di sapere che fine ha fatto l’Apq istruzione, non in materia di sicurezza per la quale ci sono fondi statali. Voi siete capaci di cambiare tutto con le vostre parole, quasi come aveste una bacchetta magica.

Seconda cosa ed ho chiuso veramente, scusatemi, lo debbo dire per onestà intellettuale verso i calabresi: qui si parla di grande capacità di programmazione o sbaglio? Di riformismo? Dov’è Magarò? Parla? Chiuda il telefono.

Caro assessore Mancini, lei ha avuto maestri di grandissimo rilievo ai quali cerchiamo tutti di abbeverarci magari stando sempre dalla stessa parte e magari sbagliando.

Allora si dice che il riformismo deve stabilire gli obiettivi e concentrare gli investimenti. Ma, di grazia, assessore Caligiuri lei ha fatto un bando con la Giunta Scopelliti in cui, praticamente, ha destinato 32 milioni di euro per 9 poli di innovazione.

Guardate io ne ho fatti due e chiudo veramente.

PRESIDENTE

Onorevole Principe, ha sforato, ha sforato.

Sandro PRINCIPE

Per la prima parte erano 25 milioni a distretto.

(Interruzione)

Con miseri tre milioni a polo di informazione voi fate la ricerca innovativa. Se questa è la nuova stagione, caro assessore sono veramente preoccupato.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Orsomarso. Ne ha facoltà.

Fausto ORSOMARSO

Grazie, Presidente, il consigliere Magarò è qua, è stato richiamato più volte. Il riformista Magarò sta da questa parte, vuol dire che, pur avendo avuto l’opportunità di sostenere quella parte, è stato tanto riformista da capire ed immaginare che era più opportuno che stesse con questo riformismo che è fatto anche di conservatorismo, di valori e di programmi, di tutto quello che ha detto l’assessore Mancini con una relazione puntuale.

E se Magarò è qua, lo fa dando un contributo importante con i suoi interventi sul tema.

Di questo, purtroppo, dovremmo preoccuparci in Calabria. Forse ne paga le conseguenze, ma siamo accanto a te, caro Magarò, e penso che debba essere a fianco a te tutto il Consiglio regionale per aver fatto un lavoro che contribuisce anche alla programmazione; quel lavoro della Commissione che qualcuno ha bollato come etichette, targhette.

C’è un lavoro materiale e c’è un lavoro – piaccia o non piaccia a chi parla di cultura – immateriale, di cui la Calabria ha bisogno e che contribuisce, quindi, non solo alla redazione e alla scrittura di libri. Perché, caro assessore Mancini, se Maiolo pensava che tu, nel tuo lavoro sicuramente difficile insieme ad Anna Tavano che ringraziamo, dovessi fare una passeggiata, questo non lo pensavamo neanche noi. Sappiamo che tutti i giorni c’è una difficoltà.

Qualcuno pensa che il lavoro di questa maggioranza, di un nuovo assessore dinamico, con una squadra di dirigenti e di amministratori dinamici, sia quello di interpretare un libro complesso e complicato come ci è stato consegnato dalla storia. 

Non mi intendo di programmazione e non me ne occupo. Ogni tanto leggo per svolgere appieno la funzione di consigliere o anche la delega indotta a cui sono stato chiamato. Ci sembra che quel libro – lo dico anche all’assessore Caligiuri – che è stato richiamato più volte nell’ultimo intervento, sia un libro dei sogni, un libro complicatissimo.

E questa maggioranza - non specifico Scopelliti che si augurava di modificare tante cose e non le ha modificate perché ci sarebbero voluti, se non sbaglio, due o tre anni - ha lavorato partendo da una base che, comunque, non era positiva.

Sono tentato, caro Salvatore, e lo faccio avendoti a fianco, di rispondere e di ribattere a chi parla, oggi, di cultura: il termine cultura deriva dal latino “colere” che significa, appunto, coltivare e ha varie accezioni, finanche quella semantica di cultura.

A me piace l’estensione, definiamola, umanistica più che antropologica, che è quella di coltivare l’animo umano.

Per cui penso e spero che questa azione politica, anche soprattutto la tua, assessore Caligiuri, alla guida dell’assessorato alla cultura, sia quella di coltivare l’animo umano dei calabresi e di costruire una identità culturale. Si sarebbe potuto continuare in questa azione, se c’era una prosecuzione di tutti questi piani e di tutti questi interventi. Anche l’assessore Principe è stato cacciato da Loiero nel 2007, non è che se ne è andato.

Quindi, a noi piace quell’accezione che è anche un po’ romantica, quella di coltivare l’animo umano e tutti gli sforzi che tu farai, che questa maggioranza farà, saranno volti a costruire una identità culturale calabrese che manca da 40 anni.

Adesso non dipende soltanto da Loiero, Chiaravalloti, Nisticò o da quelli che, a memoria, possiamo richiamare. E’ un fatto quasi pubblico che dobbiamo condividere con tutti quei calabresi che ancora, oggi, per la ‘ndrangheta o per tutte le altre problematiche devono, purtroppo, alle diverse latitudini anche, forse, vergognarsi di essere calabresi.

Stando sull’argomento della programmazione comunitaria, credo che l’assessore Mancini e questa maggioranza abbiano trovato difficoltà e quotidianamente si riscontrano grandi difficoltà.

Ci sono una serie di programmi e di risultati e, poi, ci sono anche i dati che l’assessore ha fatto bene a citare; 155 milioni di impegni e di spesa in 5 anni: questi sono dati certificati, ci sono i documenti, li ho letti e li ho verificati.

Dopo di che, pur non volendo immaginare di citare i dati, voglio consegnare a me stesso ed anche alla diligente opera di minoranza, di opposizione, che l’onorevole Maiolo vorrà fare nei prossimi mesi, un fatto pratico.

In questi ultimi 5-10 anni - diciamo negli ultimi 10 anni se qualcuno cita anche i bilanci – ricorderete, rispetto all’ultimo bilancio, se non sbaglio, quello del 2009, fatto da voi sempre in ritardo, il Governo ha dovuto muovere dei rilievi, tant’è che c’è stata una crisi, se non vado errato, per il problema della stabilizzazione degli Lsu e degli Lpu.

Chi ha memoria storica lo ricorda.

Però, stando sul pezzo, richiamo, poi, un intervento più nobile che è quello di Salvatore Magarò che, giustamente, dice “non ci attardiamo a capire quante aride cifre si certificano, ma cerchiamo di capire la qualità, la quantità e la proiezione in avanti degli investimenti che questa Regione e questa amministrazione possono fare”.

Se penso al lavoro, che è quello che mi interessa di più - e qui abbiamo la rappresentanza degli stagisti -, registro che, nonostante sia stata fatta una legge votata alla unanimità, la sua attuazione trova ancora dei ritardi  a causa della presenza  mastodontica della burocrazia. Ce ne scusiamo, me ne scuso personalmente a nome di tutti.

Però, se c’è un intervento in termini pratici su quella programmazione che è mancata, visto che abbiamo ancora qualcuno che c’è da 40 anni e continua a parlarci anche di cultura, riguarda il lavoro perché lo sviluppo passa attraverso la valorizzazione del capitale umano e a me dispiace se non saremo incisivi perché tra cinque anni dovremo essere votati.

Quel capitale umano che in Calabria continua ancora a partire. Continua a partire per i vecchi vizi della politica e anche per una programmazione che non funziona.

Vivaddio, però, possiamo dire che proprio nel campo del lavoro, poi bisognerà vedere anche quanto in Calabria sia attrezzata l’altra parte della classe dirigente, non quella politica, quella imprenditoriale.

E lo registro e segnalo all’assessore e ai colleghi che questa maggioranza nel campo del lavoro, su una programmazione dove non c’era scritto nulla - c’erano allocate queste posticine sugli assi 1, 2, 7, sottomisure e quant’altro – ha, da subito ed in pochi mesi, non solo progettato e bandito, ma anche realizzato gli interventi, perché saranno distribuiti 150 milioni di euro di borse-lavoro.

Questa, onorevole Maiolo, è la differenza tra i fatti e la programmazione vuota sul libro, che sarà pure difficile da interpretare, ma insomma non siamo qui né per scrivere né per leggere libri, specialmente quando i libri sono scritti male.

Questo è il dato che vi segnalo. In queste ore, nonostante ci sia una legge che è impermeabile alla politica che permette alle aziende – sia giusto o sbagliato – con il bando a sportello di avere a disposizione contribuzioni per 5 anni per assumere nuove forze lavoro, c’è qualcuno - è il dramma che dobbiamo sottolineare tutti – che dice a quei giovani (che, purtroppo, non possono denunciare perché vorremmo denunciare ):“guarda di quei 900 euro della borsa-lavoro me ne lasci 400 e 500 li prendi tu”.

Questo è un altro vizio che poi dovremmo raccontare e che non appartiene solo alla politica.

Quindi impegniamoci anche su questo.

Questo è un esempio concreto. Un esempio concreto è non soltanto programmare e stare a posto con i conti e, quindi, con l’interlocuzione con l’Europa e mi sembra che nell’ultima relazione a Bari del responsabile della Commissione europea, non so se di luglio, ma anche con tutte le altre comunicazioni con gli uffici di Bruxelles –  ci sia una Calabria in linea.

C’è una Calabria che, pur essendo in linea con i conti, è in grande difficoltà rispetto ai vecchi vizi del passato.

Perché se guardo, onorevole Maiolo, - e qualcuno di quei rappresentanti non siede più qui in Consiglio regionale, ma l’avete mandato a Bruxelles - come sono stati sviluppati i bandi Pia, i bandi del Pisr, abbiamo chiesto alle aziende calabresi, più o meno giovani, la certificazione antimafia, la presentazione del progetto entro 60 giorni e, poi, la valutazione doveva arrivare entro 90 giorni.

Questo termine e stato poi  spostato ad un anno e mezzo perché forse qualcuno dovrà sistemare e rimodulare quella miriade di domande che sono state domande fatte in campagna elettorale.

Onorevole Caligiuri, racconto un aneddoto, che mi è stato riferito, relativo al settore dell’agricoltura dove, oggi, l’assessore Trematerra cerca di rimettere insieme le cose e cioè che le domande del Pisr sono arrivate ad essere talmente tante - perché si diceva “fate domande”, c’era la campagna elettorale per le elezioni europee - che hanno accumulato in una stanza enorme una pila di domande, che è caduta e si sono incrociati i fogli delle diverse domande per cui la valutazione diventa ancora più complicata.

Cose allucinanti, per non parlare, poi, della programmazione che doveva essere - ad esempio – scritta bene, ci mancherebbe altro onorevole Maiolo e che ha dovuto trovare l’onorevole Pino Gentile, per quanto riguarda i bandi della casa, scritti benissimo con la differenza che un loro assessore ne aveva pensati l’80 per cento per la provincia di Cosenza anche quelli, stranamente, banditi a ridosso della campagna elettorale.

Questa è la storia degli ultimi 5 anni della Regione Calabria. Non è che è una Regione che non vivevo pur non essendo in Consiglio regionale. E’ quello che abbiamo certificato con tutte le difficoltà che ancora oggi – mi rendo conto – pur essendoci questo lavoro, continuiamo ad avere.

Se dobbiamo fare facile propaganda, mi invitate a nozze.

Vi dico altre cose perché poi stiamo attenti facendo i legislatori.

Turismo. Anche lì avvertiamo che, molte volte, in una interlocuzione intersettoriale, che non c’era e che oggi c’è, fra l’agricoltura, il turismo, le attività produttive e i lavori pubblici, c’è qualcosa che è ovvio che non può funzionare. Uno non può immaginare che arriva e risolve i problemi di 40 anni.

Però, a differenza del passato, oggi c’è tutta una programmazione che è pronta ad essere portata in quest’Aula perché, se non erro, verso luglio approveremo un piano triennale di promozione e marketing turistico.

Onorevole Caligiuri, lei purtroppo non poteva sostituire il consigliere Principe a fare l’assessore alla cultura perché l’ha torturato, ci dispiace che abbia scelto lei. Oggi l’interlocuzione non avviene già con l’altro assessore, che non ricordo neanche chi sia, che c’è stato ed ogni giorno ci dobbiamo ritrovare. Ci abitueremo anche a questa situazione.

Cerco di concludere il mio intervento con il meno politichese possibile.

Per noi è banale, insomma, è ovvio che sosteniamo l’azione posta in essere dall’assessore Mancini, dalla Giunta che riconosciamo, a differenza della vostra “perfettibilità”, nonostante per 5 anni abbia prodotto poco.

Apprezzo anche gli sforzi dell’onorevole professore Maiolo, che ricordo anche dai tempi dell’Università, intellettualmente onesti.

Quello che le dico, collega Maiolo è che, purtroppo, non siete stati lì con l’intento “criminale” di non operare. No, siete stati inadeguati. Questo è il dato.

Noi speriamo di non esserlo. Perché, poi, qual è il problema? E’ ovvio che rischio di scadere nel politichese se faccio un esempio sui trasporti e sulla difesa rispetto all’azione del governo.

Quando eravate chiamati per i Fas, non c’erano i progetti, non erano pronti e questa è un’altra verità.

E’ difficilissimo, come abbiamo fatto nelle ore precedenti, difendere una distribuzione dei fondi del trasporto pubblico locale – l’ho fatto io stando all’esterno e, poi, la Vicepresidente Stasi nella conferenza Stato-Regioni - quando per il nuovo criterio di premialità dei fondi alle Regioni, c’erano tre indici alla premialità.

Uno: gli investimenti, nuovo materiale rotabile e la Calabria non l’aveva fatto.

Due: l’adeguamento delle tariffe e la Calabria non l’aveva fatto.

Tre: la compartecipazione alla spesa e la Calabria non l’aveva fatto.

Nonostante questo, nonostante i ritardi, nonostante ci siamo scusati in quella conferenza di fronte all’Emilia Romagna, alla Toscana ed alla Lombardia, quasi scusati di essere calabresi, abbiamo una proiezione di investimenti per il futuro: i treni che si acquisteranno per 30 milioni di euro, quelli a valere sui Fas e sul Fesr; le metropolitane, che si faranno, perché so che la lingua batte dove il dente duole e ne parlano da 20 anni.

Ma se questa metropolitana la farà l’assessore Gentile, l’assessore Mancini, un minimo contributo anche nei trasporti è una verità. C’è un cronoprogramma e a luglio 2012 si parte. Mancavano le risorse ed oggi ci sono. Se poi uno ha dei problemi… voglio dire, che non possiamo sempre ricordarci perché poi ti viene la voglia di rispondere e scadiamo anche nel politichese.

Noi sappiamo benissimo - e mi rivolgo alla stampa - che fra cinque anni, per noi non ci sarà nessuna scusante.

A differenza loro, lo sappiamo e lo dichiariamo che, fra 5 anni, quello che sarà fatto, nel bene e nel male in questa Regione, sarà responsabilità di Gentile, Caligiuri, Pugliano, Aiello, Mancini, Serra che vedo già spinto tra i banchi degli assessori e te lo auguriamo, Giulio, anche perché rappresenti una zona a me molto cara.

Non ci saranno sconti, cioè quello che sarà realizzato o non realizzato in questa Regione sarà opera o non opera del governo Scopelliti.

Quindi basta continuare a parlare. Poi, quando il sostegno arriva in termini propositivi che può essere di dibattiti, di suggerimenti, di chi ha gestito dei settori, ben venga, da questa parte non c’è nessuna presunzione e credo ci sia tanto sacrificio.

C’è nei dirigenti nominati e tutte le volte che Anna Tavano sbaglierà, capiterà a lei di sbagliare dovrà essere capita, sostenuta e rilanciata.

Sappiamo che Anna Tavano lavora insieme a tanti dirigenti dalle 10 alle 12 ore al giorno. E’ questo che possiamo testimoniare; così lavora questa parte politica e ci auguriamo che in una Regione dove, purtroppo, non sempre è stata fatta, fino in fondo, la propria parte, questo lavoro produca risultati, nonostante i ritardi, le difficoltà e nonostante anche i nostri difetti che, addirittura, dovrebbero misurarsi rispetto a quanto si è più o meno riformisti…

Mi sento, accanto al consigliere Magarò, più riformista di Magarò.

Non è più tempo di chiacchiere e questo lo sappiamo bene. Lo sa l’assessore Mancini, lo sa chi lavora al suo fianco e lo sanno i calabresi, soprattutto le nuove generazioni.

Lo sanno gli stagisti, ad esempio. Penso che uno stage rimanga sempre uno stage. Si è scelto di dare una opportunità in più per far sì che quello sviluppo, che passa dalla valorizzazione del capitale umano, possa diventare realtà in Calabria.

Lo è diventato con quel bando sul lavoro. Il Presidente Scopelliti sta preparando tanti altri bandi, quindi, basta con la polemica stucchevole. Tra l’altro, il capo di quella maggioranza, ormai, non sta neanche più in Consiglio regionale ed ogni tanto, che sia sulla sanità, sul turismo o sull’agricoltura, manda le note che, tra l’altro  – ci dicono – non scrive nemmeno lui.

Quindi, la proiezione, secondo noi, può essere sicuramente anche quella di guardare con speranza e determinazione al futuro e far sì che questa azione incessante presto produca bandi e, quindi, spesa: i grandi investimenti, la metropolitana, dal luglio 2012.

Perché, se la politica non sorride, se chi deve essere classe dirigente e deve offrire una speranza, non sorride, immaginate tutti quei calabresi che sono in crisi.

Vi ricordo e lo ricordo a me stesso, poiché abbiamo incrociato il sindaco nei giorni scorsi, che è stata fatta finanche la “ legge Cetraro”, che era una legge che doveva ripagare quella comunità, fatta di pescatori, dalla irresponsabilità di un loro assessore, l’ennesimo assessore.

E’ stato talmente importante, con la vostra programmazione, che Loiero ha cambiato 23-24 tra sottosegretari, assessori, consulenti e quant’altro e finanche su quello, quella “legge Cetraro” dove c’erano 200 mila euro gli avevano promesso non so che cosa, un acquario forse.

Questa è l’irresponsabilità. Basta interloquire con la Calabria degli enti locali, delle Università, dei giovani con la propaganda, visto che ne avete parlato più volte. C’è una programmazione che avrà tante difficoltà e questo lo sappiamo.

PRESIDENTE

Onorevole Orsomarso, il tempo a sua disposizione è scaduto.

Fausto ORSOMARSO

Stavo dicendo una cosa buona del consigliere Censore, sempre con grande rispetto.

È quello di avere un contributo consapevole ad un’azione che oggi produce questa maggioranza; abbiamo 5 anni per produrla. Per tutto quello che non è stato fatto, non diremo che siete stati voi, ce ne assumeremo le responsabilità, ma state tranquilli che lavoreremo con grande responsabilità e se i calabresi troveranno – speriamo di no, insomma – l’ennesima politica fatta di pochi fatti, vorrà dire che, tra cinque anni, ci manderanno a casa.

PRESIDENTE

Grazie, onorevole Orsomarso.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Magno. Ne ha facoltà.

Mario MAGNO

Signor Presidente, colleghi consiglieri, devo fare un apprezzamento all’assessore Mancini per la relazione completa e chiara che stamattina ha esposto in quest’Aula, anche in considerazione del grande lavoro che è stato fatto in questi mesi insieme alla dirigente Tavano ed ai dipartimenti.

Ritengo che forse nessuno ha tenuto presente che, in questi mesi, alcuni aspetti del Por Calabria sono stati rielaborati, non soltanto per una questione di volontà politica, ma anche per una questione di carattere tecnico che ha riguardato il diverso impegno dei vari fondi che sono destinati alle progettazioni contenute nel Por e che, certamente, andavano riassestate nel contesto di quella che era l’architettura di spesa dei fondi europei che si accompagnavano non soltanto con i fondi del Fesr ma anche con i fondi Fas.

In questo dibattito che c’è stato in Consiglio regionale, mi sembra che sia stata fatta anche un po’ di dietrologia, nel senso che non si può discutere, oggi, di quella che è la programmazione comunitaria in Calabria se andiamo a guardare gli errori del passato e quello che non è stato prodotto in questi anni.

Quello può essere fatto soltanto se lo vediamo come fatto storico di errori commessi e da non ripetere, ma non possiamo addossarci l’uno con l’altro responsabilità che certamente non riguardano quest’Aula, coloro che oggi sono presenti all’interno del Consiglio regionale, che lavora e che progetta su una programmazione completamente diversa rispetto al passato.

Il Por che, oggi, abbiamo esaminato e che stiamo portando in attuazione, è stato  elaborato dalla precedente amministrazione, che non è riuscita, nell’ultima fase in cui doveva concretizzarsi il lavoro fatto, attraverso la scrittura del Por, a rendere concrete alcune azioni che, invece, potevano essere messe in cantiere;  oggi, quindi,  ce le ritroviamo, comunque, nella riprogrammazione e nell’attività di impegno e di spesa, in una condizione certamente diversa, ma che, comunque, va attuata rispetto alla programmazione passata.

Voi sapete quanto è difficile rimodulare il Por e risottoporlo alla Commissione europea, per cui anche se ci fosse la volontà, che ci potrebbe essere, di rivedere tutte le progettualità contenute all’interno di quello strumento, non sarebbe, tuttavia, possibile andare a rivedere alcune cose. Perché quando l’opposizione dichiara che noi stiamo attuando le cose che noi abbiamo programmato, in effetti è vero per alcuni versi ma, certamente, non può essere vero per la questione relativa alla fase di impegno e di attuazione.

Oggi dobbiamo mettere un punto fermo alle cose che sono state fatte in questi mesi di amministrazione Scopelliti.

Il punto fermo qual è? E’ che si sono andate a rimodulare una serie di azioni, una serie di attività che erano contenute all’interno del Por, per raggiungere un obiettivo specifico, cioè quello di far sì che la spesa all’interno di questa nostra Regione, finalmente, diventi una spesa di qualità.

Che vuol dire una spesa di qualità? Una spesa che possa incidere fortemente su quelli che sono i processi di sviluppo di questa nostra Regione, perché se noi andiamo a finalizzare la spesa in mille rivoli, certamente gli obiettivi di sviluppo non potranno essere mai raggiunti.

La Giunta Scopelliti e l’assessore Mancini si sono concentrati fondamentalmente su due aspetti prioritari: uno riguarda le infrastrutture e l’altro lo sviluppo economico della nostra base produttiva regionale.

Su questo si sta facendo una grande scommessa: quella di consentire a questa Regione, nei prossimi anni, attraverso una modernizzazione della rete infrastrutturale calabrese, attraverso una nuova portualità, attraverso un’azione di sviluppo delle nostre imprese(che non si basa solo sulla incentivazione sic et simpliciter delle attività produttive, ma che sia finalizzata a rendere più forte il tessuto economico-produttivo della nostra Regione),  di raggiungere l’obiettivo di avere, entro la fine dell’anno, una spesa maggiore e di qualità per consentire alla Calabria di poter finalmente muovere alcuni indicatori, che rimangono fermi o vanno sotto, nel contesto di quella che è l’economia complessiva.

Quando non si muove il prodotto interno lordo regionale, vuol dire che la spesa, di fatto, all’interno della Regione, non c’è stata, o quella che c’è stata, non ha prodotto sviluppo. Noi non possiamo essere ciechi di fronte a quello che c’è nel contesto dell’economia regionale.

Allora in questa relazione che l’assessore Mancini, oggi, ha sottoposto all’attenzione di tutti quanti noi, penso che ci siano tutti gli elementi positivi per poter andare avanti nei prossimi anni e per poter concretizzare gli investimenti che sono previsti all’interno del Por Calabria nelle diverse azioni in esso contenute.

Per chiudere questo mio breve intervento - perché non voglio dilungarmi, in quanto il Presidente Scopelliti concluderà questo dibattito – penso che, intanto, noi dobbiamo concentrarci, non soltanto su quelle che sono le attività che abbiamo intrapreso in questo periodo, sulle quali sia la Giunta regionale che il Presidente Scopelliti si sono fortemente concentrati, ma dobbiamo guardare anche ad un’altra parte della spesa che è contenuta nel Por sulla quale, è vero, c’è una forte criticità e che riguarda il Fondo sociale europeo.

Su questo penso che si sta lavorando e si continuerà a lavorare nei prossimi mesi per mettere in campo quei meccanismi che possono aiutare il Fondo sociale europeo a raggiungere una qualità di impegno di spesa, che sia adeguata rispetto ai problemi della nostra Regione.

Su alcuni elementi noi abbiamo già espresso delle positività.

L’assessore Mancini ha ricordato l’azione posta in essere dall’assessore Caligiuri per quanto riguarda la cultura e l’istruzione.

Stiamo lavorando fortemente sulla questione del lavoro e delle politiche sociali, ma lì dobbiamo ancora di più fare gli sforzi per far sì che quelle azioni possano modificare in positivo anche il tessuto culturale e la grande difficoltà sociale che vive la nostra Regione.

In questo senso sono fiducioso e ritengo che l’azione intrapresa, oggi, potrà essere un’azione che potremo valutare alla fine del 2011, quando tireremo i conti rispetto a quella che è stata la programmazione, a quelli che sono stati gli impegni e la spesa dei fondi europei all’interno della Regione Calabria.

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

PRESIDENTE

La parola per la conclusione del dibattito al Presidente della Giunta regionale, onorevole Giuseppe Scopelliti.

Giuseppe SCOPELLITI, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente, soltanto pochi minuti per evidenziare un aspetto, secondo me, molto importante di questa seduta.

Francamente ci aspettavamo, forse, un po’ tutti un contributo maggiore da parte dell’Aula e, soprattutto, una capacità di analizzare i risultati e i dati forniti dall’assessore Mancini in maniera diversa.

Cosa emerge? Emerge quello che, ormai, si evidenzia nella politica calabrese. Da una parte, chi ha il compito di governare cerca di produrre sforzi importanti, dall’altra chi, ovviamente, avendo il compito di rappresentare la minoranza, anziché proporre modelli alternativi alle impostazioni che vengono fornite, o attacca l’avversario, lo denigra, oppure, come accade in tante circostanze, tutto ciò che di buono fa questa amministrazione è solamente il frutto della buona gestione del centro-sinistra.

Ho letto con largo anticipo la relazione esposta brillantemente dall’assessore Mancini. Ovviamente questo è costato qualche ora di lavoro perché c’è stato un lavoro di squadra in quanto sono state messe in campo tante notizie importanti che rimangono agli atti. Ecco perché è importante dar sempre un contributo di qualità all’interno di quest’Aula.

Quella che è la relazione dell’assessore Mancini rimane agli atti ed è un contributo su questo tema importante e fondamentale che è stato offerto in una seduta che è stata chiesta proprio per discutere di fondi comunitari.

La cosa più raccapricciante è che, quando l’assessore Mancini leggeva la sua relazione, ho notato che, per almeno mezz’ora del suo intervento, c’era chi nei banchi del centro-sinistra sghignazzava e quasi quasi era molto ironico sulla lettura e sui dati forniti.

Ovviamente, è inutile stare a fare polemica. Poi, negli interventi che si sono susseguiti, qualcuno – Principe, anche il collega Franchino e qualcun altro - ha detto “forniteci qualcosa, altrimenti fate solo mera propaganda”.

Noi abbiamo cominciato a dare i numeri, quelli seri, quelli che, ad esempio, sono legati alla sanità.

Ci aspettavamo che il centro-sinistra riuscisse a recuperare tanti milioni di euro quanti ne abbiamo recuperati noi, attraverso l’attuazione del piano di rientro e forse anche prima del piano di rientro.

Non ci dimentichiamo che c’era una famosa relazione che viene da lontano, da quegli anni 2006-2008, in cui bisognava fare delle scelte, cioè, quando noi forniamo dei dati, esce il “big Jim” della politica e dice “sono tutti dati che sono frutto della mia amministrazione”.

Mi domando se veramente l’ex Presidente Loiero – non c’è, se ne è andato – si sia reso conto che lui le elezioni non è che le ha perse, ma ha preso una “tranvata” da parte degli elettori calabresi che lo hanno lasciato a terra e, forse, non si è più ripreso, perché ogni qualvolta parliamo di dati, di conquiste e di risultati, lui, sistematicamente, dice “è il frutto della mia amministrazione e della mia gestione”.

Noi abbiamo provato, con dati alla mano, con Kpmg, che c’era un deficit nella sanità, un disavanzo che, andando avanti, con l’indirizzo che era stato assunto nei primi mesi di amministrazione – quando vi era ancora il centro-sinistra –  rischiava di essere minimo di 230 milioni di euro.

Anche l’altro giorno, leggendo una dichiarazione, ci siamo trovati di fronte al fatto, udite, udite, udite, che ha buttato già le mani avanti, dicendo che gli ospedali se si faranno è grazie al suo lavoro, quindi, hanno fatto tutto loro.

Dispiace che, adesso, non ci sia il collega Loiero, che non può replicare, ma, comunque, replicherà sicuramente sui giornali visto che ha grande spazio. Da ex Presidente, ormai, ha acquisito la sua vetrina e la sua ribalta attraverso i giornali dove fa degli scritti, scrive, così si sfoga.

Prima scriveva, pure, il suo portavoce, poi ha deciso di abdicare anche a questo, ma voglio dire che il problema di fondo vero è che noi, secondo me, non abbiamo nulla da prendere più da questo tipo di politica, cioè non possiamo più stare a confrontarci con chi non ha la capacità di sintesi e chi non ha la mente libera e sgombra, che vive con la necessità di doversi contrapporre obbligatoriamente a chi ha, invece, il compito di governare.

Dobbiamo cercare di costruire un dialogo costruttivo e positivo con chi è, invece, in grado di analizzare in maniera attenta alcuni elementi che emergono da valutazioni e da confronti legati alla necessità di costruire una Calabria nuova, quindi, attraverso chi è in grado di dare il proprio apporto a questo tipo di percorso.

La relazione dell’assessore Mancini è puntuale perché mette a nudo quella che è, piaccia o non piaccia, la situazione che viviamo oggi in Calabria.

Perché ci sono – e non lo diciamo noi – ritardi notevoli rispetto all’idea di mettere in campo bandi sui fondi comunitari. Siamo al 2011 e, forse, i primi bandi risalgono alla fine del 2009-2010. Parliamo di ritardi, quindi, che,rispetto ai fondi del 2007, si sono chiaramente accumulati.

Parliamo di un contesto grave perché quando qualcuno dice “oggi ricevete i complimenti a Roma perché, tanto, siete amici del Governo” , credo che non sia questo il problema, altrimenti si svilisce il significato e la presenza di una amministrazione. Forse potremmo essere guardati in maniera diversa, ma i giudizi non possono essere modificati dal fatto di essere più o meno legati in un rapporto quando, invece, chi produce si vede e chi non produce, probabilmente, non ha fatto nulla. Non si può valorizzare chi fa il nulla.

Questo è un problema che, secondo me, va messo in risalto, ma, soprattutto, noi ci siamo trovati ed io mi sono trovato - ma questo per me non è un risultato, ma soltanto una constatazione che faccio -  di fronte a tante circostanze in cui, recandomi a Roma, attraverso una serie di rapporti e di contributi offerti dai vari Ministeri competenti, anche in questo comparto, mi sono trovato di fronte a direttori generali e a capi dipartimento, a persone che hanno avuto a che fare con la Regione Calabri,a che si sono prodigati in complimenti verso i nostri dirigenti ed i nostri direttori generali.

Ovviamente, chi misurava la capacità del fare del passato ed oggi ti dice “bene, complimenti perché avete comunque gente di qualità e di spessore” per noi questo diventa un modo per raccogliere, sì, una testimonianza positiva e un gesto importante, ma ci aiuta a comprendere e capire che dobbiamo fare di più e meglio.

Non è che adesso noi ci stiamo cullando perché, sappiamo, che sul tema dei fondi comunitari ci stiamo giocando una partita delicata.

Siamo pronti, quindi, sicuramente, al confronto con i colleghi per cercare di comprendere e di condividere, per carità, anche le scelte.

Non so adesso se la Commissione vada più o meno coinvolta. Non so quali possano essere i meccanismi di ulteriore e maggiore coinvolgimento, ma credo che non possiamo perdere tempo. C’è un altro problema serio: che al di là di qualche bando che era stato messo in campo, c’è una carenza seria di politica che è basata sulla programmazione.

Questo non lo dice uno che fa programmazione, ma lo dicono i tecnici che hanno trovato il deserto in termini di programmazione in materia di fondi comunitari; quindi, perché noi non dovremmo dare seguito e continuità ad esperienze e programmazioni che sono contenute dentro il Por? Non lo facciamo perché non ci sono.

Da una parte abbiamo la responsabilità enorme di dover recuperare tutto e di ripartire, dall’altra, invece, saremmo stati agevolati dalla opportunità di mettere in campo le risorse, di dire “intanto facciamo questo e poi vediamo”.

La carenza di programmazione - e questo per alcuni aspetti ci avvantaggia o, meglio ancora, lo riteniamo importante – ci ha imposto di essere noi a mettere in campo una nuova programmazione.

Devo dire che dal comparto della cultura al comparto di tantissimi altri settori delle infrastrutture e altri settori ancora, vivaddio, abbiamo privilegiato una logica nuova della politica. E’ questo che, forse, va valorizzato più di ogni altra cosa.

E’ vero che possiamo, forse, avere un po’ di  ritardo perché non è che dall’oggi al domani si fanno i bandi, ma abbiamo costruito il progetto dentro il quale, poi, andare ad intravedere le linee di intervento. Abbiamo chiaro ciò che abbiamo di fronte, ciò che vogliamo costruire per i prossimi anni della Calabria. Questa è la verità.

Allora costruire questa sorta di cornice, di quadro, che serve ad avere una visione di insieme, quindi una visione strategica del futuro della Calabria, ci aiuta a dare una risposta.

Voi non avete mai visto un Por che si è poi, diciamo così, confrontato su una serie di risorse in cui la cultura, le infrastrutture, il Fondo sociale europeo, in cui tutti gli altri assessorati, si sono cimentati.

Voi non avete mai visto attorno a questo tipo di indirizzo una scheda che vi dice “ecco la capacità di intervento, di spesa, ma soprattutto la capacità di creare occupazione e sviluppo sui territori”.

Questo sta accadendo attraverso una serie di iniziativa che noi stiamo mettendo in campo perché diventa un modo per dimostrare che i soldi, se sono spesi bene e se vengono messi in campo, devono produrre degli effetti positivi sul territorio.

Allora di cosa si parla? Di cosa si sta parlando se un Presidente non è in grado di capire che cosa è -chiedo scusa, un ex Presidente, non vorrei confondere -, se un ex Presidente non è in grado di capire, dopo cinque anni che ha governato, che differenza passa tra l’impegno e la spesa effettuata e dice che io ho speso il 30 per cento. Tu gli dici “no, lei ha forse investito quasi il 30 per cento, ha impegnato il 30 per cento ma non l’ha speso”. “No, io ho speso il 30 per cento”…

Voglio dire: se dopo 5 anni non si ha contezza di cosa è l’impegno, di che cosa è la spesa che viene certificata, siamo in una situazione di grande difficoltà, di disagio, quindi dobbiamo andare avanti, ma soprattutto dobbiamo verificare una cosa.

Oggi, anche sulla scorta dell’indirizzo che abbiamo assunto, abbiamo la certezza che anche qui … i colleghi dicono “no, è vero, abbiamo costruito noi la metropolitana di superficie Catanzaro - Germaneto, Cosenza - Rende e così via”. Ma peccato che non c’è mai nulla, che non abbiamo visto nulla.

Abbiamo visto, come abbiamo detto l’altra volta, tutta una serie di spacchettamenti di risorse che messi su più livelli, su più voci, devono essere poi ricomposti e bisogna avere la disponibilità di tutti. Poi, qualcuno dice “sì, ma non ci sono i fondi del Par-Fas e, quindi, automaticamente ci sono stati sottratti...”; ma, magari, ci sono stati sottratti chissà per quale motivo, probabilmente perché il governo li ha sottratti ma anche perché, forse, il Par-Fas probabilmente poteva essere utilizzato o comunque messo in campo. Non vi dimenticate un’altra cosa: mentre qui si litigava per quale legge elettorale mettere in campo e si discuteva su quale sistema fosse il migliore per cercare di continuare a vincere, noi siamo stati una delle ultime Regioni che ha presentato il Par-Fas.

Ci sono state Regioni che hanno presentato il Par-Fas a Roma molto prima della Regione Calabria perché qui è stato deliberato soltanto il 7 o il 9 di agosto in piena estate con un ordine del giorno aggiuntivo perché la Regione Calabria non aveva avuto il tempo di dedicare qualche ora o qualche giorno ad discutere di risorse e di fondi comunitari.

O è una bugia? Che qualcuno smentisca queste cose. Eravate interessati a discutere di come mettere in campo i meccanismi di legge per cercare di migliorare la legge elettorale o per cercare come, magari, tornare a governare.

Questa è la verità perché la Regione Sicilia ha avuto approvato il Par-Fas sei/quattro mesi prima dell’approvazione.

Ciò significa che se la Regione Sicilia ha avuto approvato il Par-Fas a marzo, faccio un esempio, vuol dire che l’avrà approvato a ottobre dell’anno precedente. Lo stesso la Puglia e si vi ricordate vi era l’elenco delle Regioni che dovevano essere trattate poi come argomento.

La Regione Calabria era sicuramente una Regione che non compariva nell’elenco perché ancora ad agosto non aveva approvato, lo fece il 7 di agosto, lo può dire Vilasi e lo possono dire i colleghi consiglieri che erano presenti.

Lo avete fatto con un ordine del giorno aggiuntivo perché qualcuno telefonò e disse: “ma perché non approvate il Par-Fas?” Tutte le Regioni hanno già approvato il documento oppure no? Allora l’allora Presidente Bova fece un ordine del giorno aggiuntivo dicendo ai colleghi consiglieri “c’è anche questo ordine del giorno aggiuntivo”.

Allora di che cosa parliamo? E perché le altre Regioni lo hanno approvato 8 mesi prima di voi…

(Interruzione )

Questa è la capacità anche della politica, è durato… perché se volete dire che il negoziato è durato tanto… per un semplice motivo. Perché se è durato tanto o poco per la Sicilia e tanto per la Calabria dovete spiegarmi perché è durato poco per la Puglia, perché la Puglia era una delle Regioni che veniva trattata subito dopo la Sicilia insieme a qualche altra Regione perché aveva presentato il documento.

Il problema di fondo, collega Maiolo, è che quando andiamo al tavolo per confrontarci col Governo ci sentiamo dire dai direttori generali che c’erano prima, che ci sono adesso… perché una cosa è certa: questo Governo nazionale non è riuscito a fare lo spoil system perché alla fine gli sono stati negati tutta una serie di meccanismi.

Cioè mi sembra che ci siano 430 direttori generali o qualcosa del genere in giro per il Paese attraverso questo compito dei Ministeri; 25 sono stati cambiati, 30-40 gli altri sono tutti lì.

Abbiamo quindi i direttori generali che c’erano prima e i direttori generali che ci sono adesso. Quando noi andiamo a confrontarci – lo abbiamo fatto col ministro Fitto due mesi fa – e ci viene detto che per non so quanti milioni di euro c’erano 3 mila progetti… vi erano progetti di 30 mila euro.

Capite di cosa stiamo parlando? Noi abbiamo trovato – o sbaglio, assessore Mancini? – centinaia…

(Interruzione)

…centinaia di progetti di 30 e 50 mila euro, della logica del comparato, della clientela, della situazione di comprarsi il consenso che non può appartenere più alla Calabria del futuro.

Ecco perché noi abbiamo deciso di investire 505 milioni di euro tutti in un sol colpo per dire “facciamo la metropolitana e scontentiamo la provincia di Cosenza ma accontentiamo Rende-Cosenza. Facciamo la Gallico-Gambarie ed accontentiamo tutto ciò che va da Gallico a Gambarie e scontentiamo tutto il resto”.

Abbiamo assunto una decisione, è in capo alla politica avere il coraggio di assumersi le scelte rispetto alle priorità della Regione, questa è la verità.

Ciò che noi abbiamo messo in campo attraverso questo tipo di scelta sui fondi Fesr rappresenta una priorità che la Regione si è assunta sia sui grandi progetti che sulle opere da finanziare attraverso delle scelte molto chiare. Questo abbiamo fatto.

Probabilmente la provincia più grande,il cosentino poteva prevedere il suo assessore che poteva dire “senti, Presidente, anziché mettere tutti questi soldi sulla mobilità possiamo mettere 100 milioni o la metà sulla rete delle infrastrutture con le reti di collegamento interne? Sai, abbiamo il Sindaco di San Marco che è amico di Giulio Serra e poi abbiamo amico il Sindaco di Castrovillari. Bastano 20 milioni di euro. Sai, poi c’è il Sindaco di Cassano che ha bisogno di avere un finanziamento per arrivare a Sibari e poi fino a Firmo. Mettiamoci dieci di qua e dieci di la”.

Potevamo fare pure noi così. Non 10 mila euro, quelli sono troppo pochi ma magari 10 milioni o 100 mila euro e così via. Ecco qual è il problema che noi abbiamo affrontato.

Abbiamo fatto una scelta di classe dirigente che in maniera coerente si è assunta la responsabilità. Vogliamo costruire la metropolitana di superficie Cosenza-Rende, abbiamo i soldi per cominciare il progetto, per iniziare e per finire l’opera.

Non dobbiamo andare a chiedere soldi da nessun’altra parte perché questi soldi dovrebbero bastare se i tempi saranno celeri per l’intera realizzazione.

Lo stesso dicasi per tutti gli altri interventi. Questo è. Voglio dire, adesso uno può discutere sulle priorità che noi abbiamo intravisto, però non si può discutere l’impianto generale che noi abbiamo messo in campo, perché l’impianto generale dà la dimostrazione di una visione della politica che è completamente diversa da quello che noi abbiamo visto registrato fino ad oggi dove si navigava a vista e dove, magari, si andava, così, ad intuito.

Qui è stata messa in campo una strategia mirata che valuta attentamente tutti i percorsi che sono legati a quelle che sono le priorità della Calabria cercando di segnare un quadro generale perché noi facciamo riunioni, spesso e volentieri… E lo facciamo col dirigente alla programmazione dei fondi comunitari, c’è ad esempio insieme alla dottoressa Tavano anche Saverio Putortì dell’Urbanistica.

Quando abbiamo discusso con la Vicepresidente Stasi di quello che è il tema della portualità calabrese, lo abbiamo fatto con una visione strategica di insieme. Abbiamo, cioè cercato a definire cosa deve fare il porto di Crotone, cosa farà un giorno il porto di Vibo Valentia, cosa farà il porto di Sibari o di Roccella e così via.

Perché questo significa avere una prospettiva e quindi un futuro, disegnare una capacità… poi è chiaro che queste cose sono a volte irrealizzabili perché sono progetti che hanno una visione ed un livello molto ampio e molto grande, quindi a volte sono grandi sogni.

Ma noi dobbiamo incominciare a ragionare così e su questo ci siamo incamminati cercando di fornire elementi di valutazione che potessero diventare anche oggetto di discussione.

La stessa cosa sui Pisl che stiamo andando a definire, c’è questo tipo di impostazione.

Io credo senza voler togliere nulla a nessuno, cioè io credo che questo dibattito forse, dopo la relazione di Mancini, poteva essere un po’ più articolato e magari avere qualche altro contributo perché adesso sui fondi comunitari non è che torneremo a parlare tra due mesi.

Adesso dobbiamo accelerare la spesa, sappiamo benissimo che abbiamo la difficoltà che Mancini ha elencato e che bisogna andare a rendicontare le risorse ed a farlo entro il 31 dicembre.

Questo per noi è sicuramente un impegno importante e diventa per noi una battaglia da raggiungere perché altrimenti falliremmo l’obiettivo. Quindi siamo tutti proiettati su questo livello.

Dopo di che, voglio dire, io dico queste cose non rammarico non perché voglia accendere il dibattito ma perché mi sembra utile recuperare quanto detto altrimenti staremmo qui a dire “l’Apq di Gioia Tauro lo abbiamo programmato noi e voi l’avete firmato”.

E ogni volta diciamo “no, l’Apq di Gioia Tauro erano 186 milioni di euro, peccato che siamo arrivati noi e sono diventati 459”. Peccato che l’Apq di Gioia Tauro c’è stato l’obbligo della Commissione europea a farlo firmare e sottoscrivere perché aveva intimato anche a voi di procedere in questa direzione.  Però che cosa faremmo? Nulla di utile per la Calabria. Ci diremmo sempre le stesse cose. Noi abbiamo il compito di governare e di guardare avanti.

L’unica cosa che può rimanere alla fine in questa seduta è la relazione fatta dall’assessore Mancini puntuale e precisa ed è la costruzione e gli interventi, i tanti interventi positivi che si sono registrati nella costruzione della filosofia che questa amministrazione sta cercando di portare avanti.

Certo, forse non ci accelera la spesa questo tipo di informazione, cioè l’idea di essere stati chiusi per tempo a studiare, a programmare e quindi a disegnare un percorso. Ma sicuramente ci ha offerto lo spunto e la possibilità di cominciare ad inquadrare un sistema nuovo, un modo nuovo di fare politica e quindi di utilizzo delle risorse che sono disponibili e che possono rappresentare forse – non dico l’ultima - una grande prospettiva e una grande opportunità in termini di sviluppo dei nostri territori.

Credo che questa considerazione fosse d’obbligo. Poi è chiaro che è difficile trovare difensori dell’indifendibile e di questo me ne rendo conto. Forse diventa molto arduo questo tipo di compito.

Intanto noi siamo difensori delle nostre idee e dei nostri progetti. Riteniamo che siano progetti importanti, spendibili, seri e coerenti con ciò che abbiamo sempre detto ai calabresi. Ovviamente tocca a noi adesso il compito di far cosa? Di spendere risorse, di metterle in campo e di dimostrare che ciò che abbiamo detto nel tempo si realizzi.

Penso di poter dire che in quest’Aula in tante circostanze qualche collega del centro-sinistra ma anche fuori, anche oggi qualcuno ha detto “voi fate sempre propaganda elettorale”.

Volevo soltanto ricordare che 78 milioni in meno nelle tasche dei mafiosi, degli affaristi e della clientela che è stata prodotta in questi decenni in Calabria – soprattutto negli ultimi anni secondo i dati che ci vengono forniti da Kpmg – sono stati sottratti, non da voi ma da questa classe dirigente che li ha tolti, li ha scippati ai furbi, ai ladri e a chi si arricchiva alle spalle dei calabresi e del bisogno di salute.

Noi li abbiamo tolti, questo è un primo dato che non ricordo possa essere ascritto a nessun altro.

PRESIDENTE

Grazie, al Presidente Scopelliti.

(Interruzione)

Non c’è da votare nulla. Stavo dicendo che, poiché non è stato presentato alcun ordine del giorno, di fatto la discussione si completa qui.

È stato un confronto proficuo in Consiglio regionale e, naturalmente, continuerà in Commissione per gli affari comunitari l’eventuale discussione, la convocazione dei dirigenti e l’eventuale approfondimento di qualsiasi natura e di qualsiasi genere.

Pertanto il dibattito si esaurisce qui.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Possiamo passare al prossimo punto all’ordine del giorno.

(Interruzione)

Onorevole Principe, non le posso dare la parola perché non c’è da votare nulla, quindi non è possibile alcuna  dichiarazione di voto.

Il punto si è esaurito così.

(Interruzione)

No, l’ultimo intervento è quello del Presidente della Giunta. Lei ha avuto modo di parlare, di fare le sue riflessioni sulla relazione dell’assessore. Adesso il Presidente ha fatto il suo intervento.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.

(Interruzione)

No, io rispetto le regole. Il Regolamento non dà questa opportunità, quindi non le do la parola.

Prego, onorevole Fedele.

Luigi FEDELE

Presidente, volevo chiedere all’Aula se possiamo posticipare il terzo punto all’ordine del giorno alla fine e procedere con gli altri punti e nel contempo inserire un ordine del giorno che riguarda una “Manifestazione di interesse a favore dei soggetti pubblici coinvolti nel programma stages” e una modifica alla legge “Progetto Donna”, non essendoci alcun consigliere regionale donna, lo illustrerò io quando sarà il momento di discutere.

Quindi chiedo se è possibile spostare il terzo punto alla fine e inserire questi altri due punti.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.

Gianluca GALLO

Signor Presidente, signori consiglieri, volevo che fosse inserito all’ordine del giorno, un ordine del giorno che riguarda 1.500 lavoratori calabresi a rischio disoccupazione.

Negli anni passati circa 1.500 lavoratori calabresi, ex Lsu-Lpu, sono stati stabilizzati con contratti dalle pubbliche amministrazioni per la pulizia delle scuole.

Ora questa convenzione è stata di fatto cassata dal ministro della pubblica istruzione con una direttiva del 30 dicembre nella quale non viene prorogata ulteriormente rispetto al 30 giugno 2011.

Pertanto oltre 1.500 lavoratori calabresi sono a rischio a far data dal 1° luglio 2011.

Sono stati convocati degli incontri presso il Ministero della pubblica istruzione che sono stati senza esito, uno fra tutti quello dello scorso 22 marzo.

Pertanto noi chiediamo - lo abbiamo già chiesto nei giorni passati - che il governo regionale anche attraverso il Presidente Scopelliti - anche se non ha una competenza diretta -, attraverso l’assessore al lavoro Stillitani e l’assessore Caligiuri possa farsi portavoce presso il Ministero della pubblica istruzione affinché ci sia la salvaguardia occupazionale e salariale di questi lavoratori.

Chiedo, signor Presidente, l’inserimento di questo ordine del giorno durante i lavori di questa giornata.

PRESIDENTE

Allora riassumiamo. L’onorevole Fedele chiede l’inversione dell’ordine del giorno per porre il punto tre in coda all’ultimo punto.

Pongo in votazione questa richiesta di inversione dell’onorevole Fedele.

(Il Consiglio approva)

Sempre l’onorevole Fedele chiede l’inserimento del “Programma stage”. Ne pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Chiede inoltre, una modifica legislativa della legge “Progetto donna”. Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Anche l’onorevole Gallo chiede l’inserimento di un ordine del giorno che riguarda gli Lsu e gli Lpu.

Pongo in votazione la richiesta dell’onorevole Gallo.

(Il Consiglio approva)

Tutti questi punti vanno in coda all’ordine del giorno. Alla fine ci sarà l’elezione della Consulta regionale della cooperazione, prima delle nomine.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 104/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Vibo Valentia per l'anno finanziario 2011”

PRESIDENTE

Procediamo con la proposta di provvedimento amministrativo numero 104/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Vibo Valentia per l'anno finanziario 2011”.

L’onorevole Magno, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

Mario MAGNO, relatore

Signor Presidente, farò una relazione su tutti e quattro i punti relativi alle Aterp all’ordine del giorno.

I provvedimenti riguardano il bilancio di previsione dell’Aterp della Provincia di Vibo Valentia per l’anno finanziario 2011, il rendiconto consuntivo dell’Aterp della Provincia di Cosenza per l’esercizio finanziario 2008 e il rendiconto consuntivo dell’Aterp della Provincia di Catanzaro per l’esercizio finanziario 2009.

La Commissione nell’approvare il bilancio di previsione ed i due rendiconti consuntivi delle Aterp nella seduta del 22 marzo 2011 ha confermato l’orientamento della Giunta condividendo le osservazioni e le raccomandazioni espresse dal Collegio dei revisori, dal dipartimento bilancio e patrimonio e dal dipartimento lavori pubblici che evidenziavano alcune criticità.

La prima: la necessità di avviare un piano urgente di recupero delle morosità con la verifica di possibili strumenti alternativi e più efficaci di quelli utilizzati attualmente dalle Aterp.

La seconda: la rivisitazione delle politiche gestionali delle entrate con l’attivazione dei nuovi strumenti di accertamento e riscossione dei canoni dei residui attivi.

La terza: è uniformarsi alle indicazioni e prescrizioni della Corte dei conti.

La quarta: il rispetto dei tempi previsti dalla legge regionale di contabilità per l’approvazione dei rendiconti che dovranno recepire tutte le osservazioni e le raccomandazioni espresse dagli organi di controllo.

Su questo lavoro, particolare attenzione è rivolta alla relazione della Corte dei conti 2001-2005 nella quale sono stati rilevati diversi punti di criticità comuni a tutte e tre le Aterp.

Le raccomandazioni espresse riguardano, in particolare, il riesame approfondito dei residui passivi ed attivi con conseguente verifica della loro esigibilità. Il recupero delle morosità esistenti, la cui media dal 2001 al 2005 è andata aumentando tanto da richiedere il monitoraggio dei rapporti di locazione in essere, ponendo particolare attenzione alla loro esiguità.

Dalla relazione della Corte dei conti per l’anno 2005 risulta che il canone mensile medio è diverso per ogni singola Aterp e varia da un minimo di 38 euro ad un massimo di 71 euro. Invece, il canone minimo medio varia dai 5 euro fino ad un massimo di poco più di 12 euro.

Per quanto riguarda le entrate in conto capitale le Aterp risultano sorrette principalmente da finanziamenti statali. La legge regionale numero 8/2005, all’articolo 11 prevede la possibilità di accedere ad un condono finalizzato al recupero delle morosità pregresse e la sezione regionale di controllo della Corte dei conti ha tentato di capire se, ed in quali termini, sia stata utilizzata tale legge.

Nei 5 anni in esame le Aterp hanno avviato numerosi procedimenti infra ed extra giudiziari per il recupero delle situazioni di morosità. Non risultano essere canoni prescritti nel periodo considerato.

Chiedo a questo Consiglio di approvare i vari bilanci e conti consuntivi tenendo presente le prescrizioni che sono state prima elencate nel contesto di questa relazione. Grazie.

(Interruzione)

PRESIDENTE

Si tratta di una proposta di provvedimento amministrativo.

Possiamo procedere con il punto 4 all’ordine del giorno che riguarda la provincia di Vibo Valentia per l'anno finanziario 2011.

Si prende atto di questo bilancio di previsione dell’Aterp che pongo in votazione, nessuno chiede di intervenire.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 106/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “ATERP – Cosenza – Rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2008”

PRESIDENTE

Si passa alla proposta di provvedimento amministrativo numero 106/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “ATERP – Cosenza – Rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2008”.

Nessuno chiede di intervenire, pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 106/9^.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 107/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “ATERP – Catanzaro – Rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2009”

PRESIDENTE

Si passa alla proposta di provvedimento amministrativo numero 107/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “ATERP – Catanzaro – Rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2009”.

Nessuno chiede di intervenire, pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 107/9^.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 109/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione schema di Accordo di collaborazione tra Regione Calabria e Regione Autonoma della Sardegna in materia di Sportelli Unici Attività produttive (SUAP)”

PRESIDENTE

Il prossimo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 109/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione schema di Accordo di collaborazione tra Regione Calabria e Regione Autonoma della Sardegna in materia di Sportelli Unici Attività produttive (SUAP)”.

Il relatore, onorevole Magno, ha facoltà di svolgere la relazione.

Mario MAGNO, relatore

Signor Presidente, colleghi consiglieri, questo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 109/9^ di iniziativa della Giunta regionale – in modo particolare dell’assessore Caridi - recante: “Approvazione schema di Accordo di collaborazione tra Regione Calabria e Regione Autonoma della Sardegna in materia di Sportelli Unici Attività produttive (SUAP) che intende potenziare i servizi dello sportello unico regionale e costituire un sistema regionale di coordinamento degli sportelli unici locali.

La Regione Calabria a questo fine ha inteso attivare una collaborazione con la Regione Sardegna che dispone di un sistema informatico e di competenza gestionale in materia.

Di fatti, sulla base delle valutazioni tecniche redatte dal dipartimento competente, la Regione Calabria ha individuato nella Suap della regione Sardegna il sistema informatico più collaudato per la gestione degli sportelli unici.

Questo accordo di collaborazione che si compone di sei articoli e si regge sullo scambio di esperienza tra le due regioni consentirà alla Regione Calabria di contenere gli oneri finanziari che verranno fatti gravare sull’asse 7 del Por Calabria Fesr 2007-2013.

E’ un importante provvedimento per, finalmente, mettere ordine in tutta quella che è la gestione degli sportelli unici che, finora, è stata gestita in modo disarticolato nel contesto delle dislocazioni degli sportelli unici all’interno dei comuni calabresi.

PRESIDENTE

Nessuno chiede di intervenire, pertanto, pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 109/9^.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Esame del testo integrato del relatore Dattolo: “Interventi urgenti per la salvaguardia della salute dei cittadini <Norme relative all’eliminazione dei rischi derivanti dalla esposizione a siti e manufatti contenti amianto> nell'ambito dell'esame abbinato:

Proposta di legge numero 33/9^ di iniziativa del consigliere Nucera, recante: “Norme relative alla rimozione e lo smaltimento dei manufatti che contengono amianto e che risultano ancora in uso”

Proposta di legge numero 62/9^ di iniziativa del consigliere Magarò, recante: “Norme per la bonifica degli stabilimenti, delle strutture pubbliche e private e dei territori contaminati da amianto”

Proposta di legge numero 87/9^ di iniziativa del consigliere Gallo, recante: “Interventi urgenti per la salvaguardia della salute dei cittadini. Tutela e risanamento ambientale, messa in sicurezza e bonifica dei siti inquinati, smaltimento dell'amianto”

PRESIDENTE

Si passa adesso al punto otto all’ordine del giorno che riguarda l’esame del testo integrato del relatore Dattolo: “Interventi urgenti per la salvaguardia della salute dei cittadini <Norme relative all’eliminazione dei rischi derivanti dalla esposizione a siti e manufatti contenti amianto> nell'ambito dell'esame abbinato:

Proposta di legge numero 33/9^ di iniziativa del consigliere Nucera, recante: “Norme relative alla rimozione e lo smaltimento dei manufatti che contengono amianto e che risultano ancora in uso”

Proposta di legge numero 62/9^ di iniziativa del consigliere Magarò, recante: “Norme per la bonifica degli stabilimenti, delle strutture pubbliche e private e dei territori contaminati da amianto”

Proposta di legge numero 87/9^ di iniziativa del consigliere Gallo, recante: “Interventi urgenti per la salvaguardia della salute dei cittadini. Tutela e risanamento ambientale, messa in sicurezza e bonifica dei siti inquinati, smaltimento dell'amianto”.

L’onorevole Dattolo, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

Alfonso DATTOLO, relatore

Grazie, Presidente, è una proposta di legge che recepisce la normativa nazionale del 1992 regolamentando la materia anche in Calabria.

Devo dire che questo provvedimento – ne approfitto per ringraziare – è un testo unificato di tre proposte di legge, curato da me con la collaborazione del dipartimento all’ambiente e dell’assessore Pugliano.

E’ stato votato in Commissione all’unanimità. Penso che sia un tema qualificante, di buon comportamento politico, soprattutto dopo aver sentito il dibattito sui numeri. Sicuramente importante è che la Commissione si stia dedicando a temi ambientali, per i quali, devo ringraziare fortemente tutti i membri della Commissione per  il contributo e  la fattiva collaborazione.

E’ un inizio, sicuramente propedeutico ad una programmazione comunitaria, perché senza questo strumento, paradossalmente, non ci sarebbero le condizioni per classificare – soprattutto per avere un quadro generale di quelli che sono gli interventi – le priorità e fare una classificazione dei rischi che attengono a questo tipo di intervento.

Sarà costituita una “unità speciale amianto” all’interno del dipartimento ambiente che insieme all’Arpacal, ai dirigenti addetti alla tutela della salute, ai comuni ed anche agli altri dipartimenti interessati potrà dare un notevole contributo per una corretta coordinazione di tutte le azioni che poi confluiranno nel piano regionale amianto per la Calabria.

Questo piano regionale amianto per la Calabria dovrà essere redatto ed approvato dalla Giunta entro 180 giorni, quindi in sei mesi, e conterrà sicuramente la totalità delle azioni mirate al raggiungimento degli obiettivi secondo quanto definito dalla legge regionale stessa, in modo da garantire lo sviluppo di un programma organico che possa trarre la sua base finanziaria dai fondi Por 2007-2013.

Il Prac predispone insieme alle linee guida delle misure di incentivazione. Si partirà dai censimenti, dai dati provenienti dalle autodenunce, la formazione degli operatori del settore, il censimento delle aziende abilitate e soprattutto una informazione ed una sensibilizzazione pubblica attraverso un portale informatico e soprattutto la definizione dei siti di smaltimento, il monitoraggio continuo dei fattori di rischio.

La legge contempla anche il controllo dal punto di vista sanitario della evoluzione delle malattie come il mesotelioma pleurico, di cui è sicuramente una delle cause principali proprio l’amianto.

Non dobbiamo trascurare che la legge prevede, anche, il monitoraggio del cosiddetto amianto naturale che è una delle problematiche più pericolose.

Concludo informando che la legge regionale si propone di coinvolgere la cittadinanza attraverso una serie di iniziative. Quindi, un portale informatico contenente tutte le informazioni necessarie per i cittadini e il coinvolgimento dei comuni che sono chiamati a redigere un proprio piano amianto comunale attraverso l’avvio delle operazioni di censimento.

Ci saranno delle norme sanzionatorie. E’ importante uno sforzo comune per dare delle corrette informazioni perché è sicuramente un primo passo che oggi la Calabria dopo 19 anni si doti di questa legge

Oggi non si risolve il problema dello smaltimento dell’amianto e della bonifica dei siti inquinati, ma si comincia a gettare le condizioni affinché tutto ciò possa avvenire.

Io ne approfitto per ringraziare perché penso che insieme, in questa Commissione, maggioranza e opposizione, abbiano dato una prova concreta di come la politica sui temi che riguardano la salute dei cittadini non può avere divisioni.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Scalzo. Ne ha facoltà.

Antonio SCALZO

Solo pochi minuti, Presidente, per manifestare in Aula la mia soddisfazione personale insieme ai colleghi componenti questa Commissione.

Le cose che ha detto il Presidente Dattolo sono, ovviamente, il risultato di un lavoro che in questi mesi la Commissione ha fatto, prendendo come obiettivo principale quello di raggiungere un traguardo importantissimo in una materia ambientale.

Lo abbiamo fatto, ritengo, anteponendo a tutto un interesse: la salvaguardia e la tutela dell’ambiente per tutelare la salute dei nostri cittadini. Credo che il nostro sia un esempio di come si possa lavorare insieme su temi importanti. Ma non vogliamo che questa legge, alla quale si è lavorato tanto, rimanga una legge manifesto.

Per questo sollecito in quest’Aula - e credo di interpretare l’opinione di tutti i componenti e del Presidente della Commissione ambiente –, il governo della Regione Calabria, il Presidente Scopelliti, affinché questa legge abbia i fondi necessari.

Guardate e lo dico all’assessore all’ambiente presente, l’assessore Pugliano, noi avremo necessità di risorse ingenti, perché lei sa, assessore, quanto siano importanti i finanziamenti per le bonifiche dell’amianto.

Abbiamo un problema storico sulla catena appenninica meridionale calabrese: quello dell’amianto naturale.

Sappiamo che i fondi regionali non ci sono, non è possibile fare riferimento a queste risorse. Bisogna fare ricorso alle risorse dei fondi comunitari e per la bonifica dei siti è importante fare forti sollecitazioni al Governo centrale, quindi al Ministero dell’ambiente e dello sviluppo economico perché su questo si gioca una partita importante.

Per manifestare, quindi, la mia soddisfazione da Vicepresidente della  Commissione ed insieme a me, non solo il Partito democratico ma tutto il centro-sinistra, abbiamo voluto fortemente portare insieme al Presidente Dattolo a compimento questa legge. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.

Salvatore PACENZA

Brevemente, Presidente, in ossequio alle disposizioni del mio capogruppo che mi ha raccomandato di essere particolarmente sintetico. L’intervento è soltanto teso a sottolineare l’importanza dell’approvazione di questa legge, un doveroso ringraziamento va dato al Presidente della Commissione Dattolo, a tutti i colleghi estensori della legge ed anche all’assessore Pugliano che ha contribuito fattivamente.

(Interruzione)

Non vorrei che fosse inteso in senso campanilistico… però a parte… l’onorevole Aiello si offende perché non è stato citato…

(Interruzione)

Questa è una legge di cui, al di là dell’impegno profuso – e lo abbiamo più volte sottolineato –, credo la Calabria avesse effettivamente bisogno. E’ una legge che nella sua articolazione - per quanto io abbia potuto comprendere da una lettura non molto approfondita - riesce nell’obiettivo che, credo, i legislatori si siano posti, cioè di fare una reale mappatura dell’amianto nei suoi siti, nei suoi impianti e avere anche la possibilità, contestualmente, di fare un’opera di informazione ai cittadini calabresi una volta avuta questa mappatura che viene articolata attraverso un’azione sinergica tra Arpacal, Asp, comuni e Regioni. Credo che possa dare risultati in un periodo medio lungo.

Questa legge è garantita anche – da qui lo sforzo da parte dell’amministrazione – da un impegno finanziario di circa 250 mila euro, che non mi sembra poco tenendo conto che per tutto l’anno la Regione ha a disposizione un fondo di 1 milione di euro.

Se ne sono stati dedicati circa 250 mila euro, significa che a questa legge è stata data una grande importanza.

Per cui credo che vada dato atto alla Commissione ed alla amministrazione che sono sulla giusta strada proseguendo in questa direzione in un ambito così importante come quello ambientale e rispetto ad un argomento e ad un killer silenzioso – così è stato definito l’amianto – che provoca patologie neoplasiche dalle quali, purtroppo, non si può tornare indietro e per le quali, purtroppo, non esistono cure capaci di rallentare la progressione.

Per cui ancora un doveroso grazie a mio a titolo personale e da parte, credo, di tutti i cittadini calabresi. Grazie.

PRESIDENTE

La parola all’assessore Pugliano.

Francesco PUGLIANO, assessore all’ambiente

Presidente, solo il doveroso apprezzamento da parte mia alla Commissione consiliare per il lavoro prodotto e al suo Presidente, in particolare, onorevole Dattolo, perché credo che l’approvazione di questa legge sia un evento storico perché il ritardo che registra la Regione Calabria in merito alla legge sull’amianto, è maggiorenne!

Sono ormai 19 anni che la legge del 1992 ha messo al bando la produzione di amianto. Credo, quindi, che sia doveroso esprimere a questo Consiglio regionale, attraverso la quarta Commissione consiliare, l’apprezzamento per aver messo ordine in un sistema che non funziona.

Perché nel passato i vari enti che avevano ruolo e responsabilità in merito hanno, in qualche modo, impegnato risorse umane e risorse finanziarie, ma in disordine.

Oggi, attraverso questa legge possiamo sapere chi fa cosa, quando lo deve fare, come lo deve fare e con quali risorse. L’onorevole Pacenza faceva riferimento ai 250 mila euro che sono in bilancio, ma questi servono solo a mettere ordine attraverso il piano regionale per l’amianto, ma, sicuramente, si potrà poi far riferimento alle risorse dei fondi comunitari.

Credo che la conoscenza si avrà con questa legge regionale, ancora non la si ha, sappiamo solo quanto sia emergenziale questo tema in Calabria. Si è fatto riferimento anche all’amianto naturale, quindi credo che i problemi che ha determinato l’amianto in Calabria ancora non li conosciamo realmente.

Sappiamo, per esempio, che vi sono 3 mila decessi annui che fanno riferimento alla esposizione all’amianto. Ancora non abbiamo i picchi giacché la malattia, il mesotelioma pleurico che è determinato dall’esposizione all’amianto, ha una latenza tra i 25 e i 40 anni.

Quindi ancora, i picchi determinati dalla esposizione all’amianto non li conosciamo.

Ecco quindi che questa legge regionale ha una grande rilevanza perché potrà dar seguito a quelli che sono i richiami della Comunità europea alla Calabria di passare alla decontaminazione, alla bonifica vera e propria e quindi anche dell’amianto.

Io credo che attraverso questa legge si sia messo un pilastro importante, affinché per il territorio calabrese inizi la vera e propria attività di bonifica e di decontaminazione di un territorio che nel passato è stato utilizzato in maniera insostenibile.

Credo di dover esprimere il mio compiacimento, la mia gratitudine a questa Commissione che ha lavorato bene e molto, in maniera sinergica con tutti i componenti della stessa ed anche con il dipartimento alle politiche per l’ambiente della Regione Calabria.

PRESIDENTE

Grazie all’assessore Pugliano.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.

Giovanni NUCERA

Brevissimamente Presidente, per testimoniare l’impegno della Commissione, cui va il merito dell’ottimo lavoro svolto, e per rammentare a me stesso – ma soprattutto alla storia di questa legge – che questa è una legge che ha radici antiche che risalgono all’epoca Chiaravalloti, al 2004.

Quando, all’epoca un gruppo di consiglieri regionali spinti dalle tante preoccupazioni che in Calabria crescevano, decisero di impegnarsi su questa materia senza successo. Finì la legislatura e non ci fu il tempo per avviare un ragionamento serio.

Ma, come dire, l’amarezza maggiore l’abbiamo avuta la scorsa legislatura quando all’epoca alcuni consiglieri dell’Udc - tra cui anche il nostro Presidente Talarico – sottoscrissero questa norma, questa legge sull’amianto, non solo per quanto riguarda l’attività di bonifica di tutti quei territori che sono stati oggetto di contaminazione, ma soprattutto per dare un impulso forte all’attività edilizia che non riusciva ad andare avanti se non con grande aggravio di spesa per privati o enti pubblici che volevano avviare un processo di smaltimento di questo amianto, di rimozione di tanti manufatti costruiti utilizzando questo micidiale e mortale - purtroppo per noi come lo conosciamo oggi – materiale usato nell’edilizia.

Questo è un fatto storico, diceva poco fa il nostro relatore.

Io condivido il fatto che si parli di storicità degli eventi, perché è la prima volta – e va il merito a questo governo regionale – che noi andiamo a trattare la materia dell’ambiente - così importante e fondamentale ai fini di una migliore qualità delle bonifiche, dell’aria, della salute - non solo intervenendo sulle strutture materiali, ma anche e soprattutto riconoscendo quelle situazioni particolari e gravi sul piano della salute che l’uomo ha dovuto subire proprio a causa di questo.

Gli enti preposti, l’assessorato all’ambiente, l’Arpacal e quanti saranno chiamati, insieme ai comuni, ad avviare un censimento ed ad attenzionare tutto questo, faranno sicuramente un ottimo lavoro.

Intervengo, quindi, senza dubbio per dare un contributo al dibattito di questa legge, ma ancora di più per esprimere la soddisfazione di chi per la prima volta in Calabria ha legiferato su questa materia e di chi, merito di questo governo regionale, ha saputo cogliere l’istanza che arrivava dalla nostra società calabrese e l’ha trasformato in atto normativo. Non in una legge manifesto, ma in atto normativo-operativo perché grazie all’attenzione ed all’attenta politica dell’agire concreto che sarà messo in atto dal governo regionale possiamo dare, e daremo certamente, una risposta esaustiva al bisogno di bonifica e di riqualificazione ambientale dovuta ai danni che l’amianto ha provocato alla nostra terra.

PRESIDENTE

Grazie all’onorevole Nucera. Non ci sono altri interventi passiamo alla votazione dell’articolato. Possiamo procedere spediti perché non vi sono emendamenti alla legge, peraltro è stata votata alla unanimità in Commissione.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 11.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 12.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 13.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 14.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Ordine del giorno a firma dei consiglieri Fedele, Censore, Morelli, Dattolo, recante: “Integrazione delle risorse per il finanziamento della manifestazione di interesse a favore di soggetti pubblici coinvolti nel programma stage”

PRESIDENTE

Si passa adesso all’ordine del giorno a firma dei consiglieri Fedele, Censore, Morelli, Dattolo, recante: “Integrazione delle risorse per il finanziamento della manifestazione di interesse a favore di soggetti pubblici coinvolti nel programma stage” di cui do lettura:

“Considerato che:

in data 22 novembre 2010, il Consiglio regionale della Calabria ha votato all'unanimità la legge regionale numero 32/2010, legge che cita testualmente "Al fine di non disperdere il patrimonio di conoscenza già acquisito dai giovani impegnati nel "Programma Stages" (...) la Regione assicura l'erogazione di un contributo annuo di euro 10.000,00 a favore di soggetti pubblici, che si impegnano a stipulare, con ogni stagista, che abbia concluso con esito positivo tutte le attività di formazione previste dal Regolamento (...) tipologie contrattuali previste dalla normativa vigente per una durata non inferiore ai 12 mesi di lavoro";

il dipartimento numero 10 della Regione Calabria, sul Burc numero 3 del 21/01/2011, ha pubblicato l'Avviso Pubblico rivolto ai soggetti pubblici interessati a contrattualizzare i giovani calabresi, già impegnati nel Programma Stages 2008, che hanno concluso con esito positivo il percorso formativo;

i soggetti pubblici interessati a contrattualizzare gli stagisti hanno aderito alla manifestazione di interesse entro la data del 25/05/2011;

per l'esercizio finanziario 2011, il comma 2 dell'articolo 12 della legge regionale numero 34/2010, prevede la copertura finanziaria per Euro 550.000,00 e che le domande pervenute sono maggiori rispetto alle aspettative della Regione Calabria;

chiedono:

che le risorse già a disposizione sul bilancio regionale (Euro 550.000) vengano ripartite fra tutte le domande pervenute al Dipartimento numero 10 della Regione Calabria, consentendo ai soggetti pubblici che hanno manifestato l'interesse a contrattualizzare gli stagisti in tempi rapidi, nel contempo si chiede alla Giunta regionale di predisporre nell’assestamento del bilancio la copertura finanziaria di tutte le domande pervenute così come previsto dalla relativa legge.”

La parola all’onorevole Fedele.

Luigi FEDELE

Molto brevemente, Presidente, il problema degli stage lo conosciamo tutti e questo Consiglio si è già espresso al riguardo.

In questo ordine del giorno si chiede che le risorse già a disposizione nel bilancio regionale - sono 550 mila euro più 200 mila di residui – vengano ripartite tra tutte le domande pervenute al dipartimento 10 della Regione Calabria, consentendo ai soggetti pubblici che hanno manifestato l’interesse di contrattualizzare gli stagisti in tempi rapidi.

Nel contempo si chiede alla Giunta regionale di predisporre nell’assestamento di bilancio la copertura finanziaria di tutte le domande pervenute, così come previsto dalla relativa legge.

Mi auguro che dopo questo ordine del giorno il dipartimento capisca e recepisca quello che deve fare.

PRESIDENTE

Grazie all’onorevole Fedele. Ha chiesto di parlare l’onorevole Censore. Ne ha facoltà.

Bruno CENSORE

Presidente, io ho firmato insieme al collega Fedele, al collega Guccione, al collega Dattolo, questo ordine del giorno perché abbiamo sentito la necessità di dare una risposta a questi giovani anche perché ci eravamo pronunciati,nel non lontano novembre 2010, con una legge all’unanimità in questo Consiglio regionale.

Allora avevamo trovato risorse per 550 mila euro. In seguito a questa legge gli enti pubblici hanno presentato la manifestazione di interesse, tutti hanno risposto positivamente.

Solo che ci scontriamo con il fatto che questi 550 mila euro non bastano e che vi è la necessità di rimpinguare questa somma con quasi altri 2 milioni e mezzo per oltre 300 stagisti.

Quindi, con questo ordine del giorno vogliamo impegnare il Consiglio prima, ma anche la Giunta a reperire le risorse nel prossimo assestamento di bilancio, per dare una risposta a questi ragazzi, visto che nella legge abbiamo parlato di non disperdere – chiaramente – un patrimonio che ha acquisito conoscenze. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Morelli. Ne ha facoltà.

Francesco MORELLI

Signor Presidente, per quanto concerne l’ordine del giorno va bene, anche perché c’è l’approvazione da parte della maggioranza e registriamo il positivo intervento dell’onorevole Censore.

Mi permetto di aggiungere – e chiedo l’inserimento concordemente al Presidente Talarico – di inserire l’appendice della individuazione di un percorso virtuoso che possa poi consentire a queste professionalità una loro stabilizzazione professionale presso gli enti di appartenenza o negli enti in cui verranno collocati.

Credo che questo, onorevole Fedele, sia doveroso, ma anche per chiarezza nell’ambito delle nostre attività comportamentali. Grazie.

PRESIDENTE

L’integrazione dell’onorevole Morelli penso sia condivisibile da tutto il Consiglio regionale, ma, naturalmente, essendo un contratto che loro stipulano direttamente con le amministrazioni e gli enti locali, noi lo possiamo inserire nell’ordine del giorno come nostra richiesta nei confronti delle amministrazioni locali, sapendo che è una decisione che attiene al loro processo, al loro percorso amministrativo.

Possiamo accogliere, allora, l’integrazione dell’onorevole Morelli, inserirlo nell’ordine del giorno che approviamo con le modifiche.

Pongo in votazione l’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 185/9^ di iniziativa del consigliere Fedele, recante: “Modifica alla legge regionale 19 aprile 1995, numero 22 e successive modificazioni ed integrazioni”

PRESIDENTE

Si passa adesso alla Proposta di legge numero 185/9^ di iniziativa del consigliere Fedele, recante: “Modifica alla legge regionale 19 aprile 1995, numero 22 e successive modificazioni ed integrazioni”.

Si propone una piccola modifica alla legge istitutiva. Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.

Luigi FEDELE

Presidente, purtroppo in questa legislatura non abbiamo la fortuna di avere consiglieri regionali donna. Siccome il Progetto Donna, che è gestito dalla Giunta regionale, prevede la presenza ed il coordinamento da parte di un consigliere regionale donna, non essendoci in questo caso, diamo la possibilità al Presidente della Giunta di designare il rappresentante.

Solo questa piccola modifica per far funzionare questo organismo.

PRESIDENTE

Quindi è una proposta proprio perché manca un consigliere regionale donna all’interno del Consiglio regionale.

Pongo in votazione la proposta di legge numero 185/9^.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno a firma del consigliere Gallo “Sulla vicenda dei 1500 lavoratori calabresi a rischio di disoccupazione”

PRESIDENTE

Si passa all’ordine del giorno a firma del consigliere Gallo “Sulla vicenda dei 1500 lavoratori calabresi a rischio di disoccupazione” di cui do lettura:

“Premesso che

in Calabria sono circa 1.500 i lavoratori in precedenza inseriti nel bacino dei lavoratori socialmente utili o assunti con contratti a termine dalle pubbliche amministrazioni, stabilizzati ai sensi della legge 388/2000;

ricordato che sulla base di una convenzione sottoscritta con il Ministero della pubblica istruzione, secondo uno schema attuato nelle Regioni Calabria, Campania, Sicilia Puglia e Basilicata, detti lavoratori sono stati impiegati nelle scuole calabresi di ogni ordine e grado, con contratto part-time di 35 ore settimanali, per garantire le attività di pulizia degli istituti scolastici;

rilevato che con propria direttiva numero 103 del 30.12.2010 il ministro della pubblica istruzione, preso atto che la legislazione vigente non contempla ipotesi di proroga agli anni 2011 e seguenti dell'impiego dei lavoratori stabilizzati con legge 388/2000 nelle attività di pulizia degli istituti scolastici, ha statuito doversi procedere all'affidamento delle stesse attività mediante procedura di gara da esperirsi a cura di ogni istituzione scolastica, nella propria autonomia;

evidenziato che in virtù di ciò, a far data dal 30 giugno 2011, data di scadenza dei contratti part-time in essere, oltre un migliaio di lavoratori calabresi e le loro famiglie, al pari di tanti altri loro colleghi e nuclei familiari residenti nelle altre regioni meridionali, potrebbero rimanere senza lavoro né fonti di sostentamento;

rimarcato che il 22 marzo scorso, anche l'incontro convocato presso il Miur per provare a dare soluzione alla vicenda si è concluso con un nulla di fatto, per l'irremovibilità del ministro;

ribadito che la citata direttiva ministeriale, per come di tutta evidenza, non garantisce il percorso occupazionale degli ex lavoratori socialmente utili calabresi né, tantomeno, il loro reinserimento lavorativo;

tutto ciò premesso, ricordato, rilevato, evidenziato, rimarcato e ribadito

invita

il governo regionale, nella persona del Presidente della Giunta regionale, dell'assessore alla pubblica istruzione e dell'assessore al lavoro a rendersi promotori di un confronto istituzionale tra la Regione Calabra ed il Miur e ad intraprendere ogni iniziativa necessaria a tutelare i livelli occupazionali e salariali dei lavoratori in questione”.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Gallo. Ne ha facoltà.

Gianluca GALLO

Mi richiamo alla illustrazione precedente.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.

Luigi FEDELE

Presidente, chiederei di rinviare alla prossima seduta di Consiglio regionale il punto tre che avevamo spostato alla fine dell’ordine del giorno.

Nel contempo, siccome ci sono le nomine, chiederei al Consiglio di dare l’autorizzazione, come le altre volte, affinché le faccia il Presidente del Consiglio, per far funzionare questi enti che sono importanti e che non possono più aspettare.

PRESIDENTE

Non ci sono interventi, pertanto possiamo spostare alla prossima seduta il punto dell’elezione della Consulta regionale ed accogliere come Consiglio regionale la proposta di demandare alla Presidenza del Consiglio le nomine.

Pongo in votazione la richiesta dell’onorevole Fedele.

(Il Consiglio approva)

Convocazione della prossima seduta

PRESIDENTE

Non ci sono altri punti all’ordine del giorno quindi il Consiglio è sciolto. La seduta sarà convocata a domicilio.

La seduta termina alle 18,05

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri: Salerno, Mirabelli, Stillitani.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono stati presentati alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Disposizioni in materia di energie rinnovabili – (Delibera G.R. n. 56 del 28.2.2011)” (P.L. n. 183/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

“Modifiche alla legge regionale 22 novembre 2010, n. 28 – (Delibera G.R. n. 101 del 28.3.2011)” (P.L. n. 184/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Sono state presentate, inoltre, le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Dattolo, Gallo, Pacenza, Chiappetta, Sulla, De Masi, Aiello F., Pugliano – “Istituzione del Parco fluviale del Neto” (P.L. n. 178/9^)

E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio – protezione dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Magno – “Integrazioni e modifiche dell’articolo 34 della legge regionale 26 novembre 2003, n. 23” (P.L. n. 179/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Nucera – “Istituzione dei servizi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecnico-sanitarie, tecniche della prevenzione e delle professioni sociali” (P.L. n. 180/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Magno – “Integrazione all’articolo 2 della legge regionale 8 gennaio 2003, n. 1” (P.L. n. 181/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Magno – “Integrazione dell’articolo 12 della legge regionale 26 novembre 2001, n. 32” (P.L. n. 182/9^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative.

(Così resta stabilito)

Fedele – “Modifica alla legge regionale 19 aprile 1995, n. 22 e successive modificazioni ed integrazioni” (P.L. n. 185/9^)

E’ assegnata alla prima Commissione consiliare – Affari, istituzionali e affari generali.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Azienda Calabria Lavoro <Approvazione rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2009> (Delibera G.R. n. 105 del 28.3.2011)” (P.P.A. n. 124/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

 “Bilancio di previsione dell’Aterp (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica) della Provincia di Cosenza per l’anno finanziario 2011. (Delibera G.R. n. 113 del 28.3.2011)” (P.P.A. n. 125/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

Aterp Crotone. Rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2008 (Delibera G.R. n. 114 del 28.3.2011)” (P.P.A. n. 126/9^)

E’ stata assegnata alla seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica e attività produttive.

(Così resta stabilito)

Richiesta parere della Commissione consiliare competente

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione numero 99 del 18.3.2011, recante: “Approvazione direttive di attuazione per il sostegno ai processi di riorganizzazione ed aggressione e per l’integrazione dei fondi rischi dei confidi operanti sul territorio regionale, ai sensi dell’articolo 1 della L.R. n. 40/2008”. (Parere n. 17)

E’ stata assegnata alla sesta Commissione consiliare - Affari della Unione europea e relazioni con l’estero.

(Così resta stabilito)

Parere favorevole su deliberazione

La sesta Commissione consiliare, con nota n. 17201 del 5 aprile 2011 ha comunicato che nella seduta dell’1 aprile 2011 ha espresso parere favorevole con raccomandazioni alla deliberazione della Giunta regionale n. 58 del 28.2.2011, recante “Programmazione regionale unitaria 2007-2013: Rimodulazione del Piano finanziario del settore reti e collegamenti per la modalità regionale del Por Calabria Fesr 2007-2013 e del Par Calabria Fas 2007-2013”. (Parere n. 14/9)

Designazione di Presidente di gruppo consiliare

L’onorevole Ottavio Gaetano Bruni, in data 25 marzo 2011 è stato nominato Presidente del gruppo consiliare “Autonomia e diritti” in sostituzione del consigliere Vincenzo Ciconte, dimissionario, giusta comunicazione acquisita in data 30 marzo 2011 al protocollo generale n. 15927.

Assegnazione di componente Commissione consiliare

Con nota del Presidente del gruppo consiliare “Autonomia e diritti” del 29 marzo 2011, acquisita in pari data al protocollo generale n. 15625, l’onorevole Vincenzo Ciconte è stato assegnato quale componente della prima Commissione consiliare in sostituzione dell’onorevole  Ottavio Gaetano Bruni, dimissionario.

Interrogazioni a risposta immediata

Imbalzano. Al Presidente della Giunta regionale e agli assessori al lavoro, alla formazione professionale ed politiche sociali e alle attività produttive. Per sapere – premesso che:

il Gruppo G.D.M. Spa (Grandi Distribuzioni Meridionali) attraversa una fase di grave crisi, con il rischio che gli attuali 700 lavoratori fin qui utilizzati possano perdere il posto di lavoro, suscitando una comprensibile angoscia nelle rispettive famiglie;

il Gruppo G.D.M. stesso, con circa 20 punti vendita quasi tutti in strutture di grandi dimensioni, sono localizzati su gran parte dell'intero territorio regionale;

con l'indotto, il Gruppo in questione dà occupazione a circa 2000 dipendenti, per i quali si prospetta la concreta possibilità di una fuoriuscita dai bacini occupazionali;

il territorio calabrese ed in particolare quello reggino, che accoglie circa l'80% degli occupati, non può rischiare una così grave perdita di posti di lavoro -:

quali iniziative intendano assumere per verificare il reale stato di salute e le prospettive a breve periodo del Gruppo G.D.M., al fine di individuare le azioni necessarie per scongiurare il collasso delle aziende partecipate, con conseguente gravissima perdita di centinaia di posti di lavoro;

se non ritengano, altresì, opportuno mettere in piedi un tavolo istituzionale per tentare di allontanare i temuti, nefasti esiti per una realtà produttiva tra le più importanti dell'intera Regione.

(114; 31.03.2011)

Talarico D., Scalzo, Principe, Aiello F., Giordano, De Masi, Franchino. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

nel comune di Lamezia Terme, alla località Scordovillo, insiste un alloggiamento in cui vive, da quasi trent'anni, una comunità composta da circa cento famiglie di etnia Rom, la più consistente dell'intero Mezzogiorno dopo quella di Napoli;

il campo di che trattasi era stato concepito nel 1982 quale soluzione provvisoria al problema dell'alloggiamento delle suddette famiglie;

con il passare degli anni, mentre da un lato non si è riusciti a dirimere lo stato di provvisorietà che fu dichiarato al momento della scelta di contrada Scordovillo quale sede dell'insediamento di che trattasi, il campo si è sempre più strutturato alla stregua di un ghetto segnato da forti elementi di degrado igienico-ambientale e sociale;

in più occasioni, l'ultima alla presenza del ministro dell'Interno, onorevole Roberto Maroni, la scorsa estate, il Sindaco della città di Lamezia Terme ha sostenuto che la situazione del campo Rom, di fatto, rappresenti il principale problema sociale della città, chiedendo di conseguenza, sia al Governo centrale, che al Presidente della Regione Calabria, che fossero individuati finanziamenti adeguati insieme a procedure e poteri straordinari di protezione civile, per far fronte concretamente e con la necessaria puntualità alla situazione determinatasi;

nel merito il Sindaco di Lamezia Terme ha più volte sollecitata la Prefettura di Catanzaro e la Giunta regionale affinché fosse attivato lo strumento del Contratto locale di Sicurezza, per come previsto nel Patto per lo Sviluppo per un importo di 5 milioni di euro, insieme a risorse aggiuntive a valere sul PISR "Legalità e Sicurezza";

in data 16 marzo 2011 la locale Procura della Repubblica ha emesso un decreto di sequestro e di sgombero del campo di che trattasi;

com'è stato da più parti paventato, di fronte all'imminente prospettiva dello sgombero, la situazione rischia nondimeno di precipitare, anche con conseguenze sociali e di ordine pubblico difficilmente prevedibili;

alla luce di quanto esposto non è più procrastinabile un intervento risolutivo della questione, anche per non lasciare sola, senza mezzi e senza poteri, l’Amministrazione comunale della città Lamezia Terme, di fronte ad un problema che evidentemente chiama in causa anche altri livelli di governo oltre quello comunale -:

quali urgenti iniziative si intendono intraprendere per concorrere alla risoluzione della gravissima situazione esposta in premessa, anche alla luce delle sollecitazioni del Sindaco della città di Lamezia Terme;

se non sia il caso di procedere con somma urgenza, anche di concerto con il Governo centrale, all'individuazione delle necessarie risorse finanziarie idonee a risolvere definitivamente e strutturalmente il problema di che trattasi, tenendo conto delle precipue sollecitazioni del Sindaco della città già richiamate;

se non sia il caso di chiedere al Governo centrale un intervento eccezionale atto a fronteggiare l'emergenza determinatasi, anche a tutela della popolazione della città di Lamezia Terme, il cui disagio per la situazione esposta dura ormai da troppi anni.

(115; 05.04.2011)

Interrogazioni a risposta scritta

Battaglia. Al Presidente della Giunta regionale e all'assessore regionale al bilancio. Per sapere - premesso che:

l'articolo 7 della legge numero 115/1987 stabilisce che, nell'ambito della programmazione sanitaria, le Regioni promuovono iniziative di educazione sanitaria rivolte a soggetti diabetici;

la Giunta regionale della Calabria, con delibera numero 368 del 18 giugno 2009, ha definito l'organizzazione della rete diabetologica pediatrica e si è impegnata ad individuare i fondi necessari per la realizzazione annuale di un campo scuola regionale;

l'articolo 4, comma 7, della legge regionale numero 7/2010 ha previsto che: "Al fine di promuovere l'educazione specifica per l'autogestione del diabete in ambiente protetto e migliorare le capacità di integrazione sociale dei giovani diabetici, è autorizzata per l'esercizio finanziario 2010 la spesa di euro 100.000,00 da destinare alla realizzazione dei campi scuola regionali di cui alla deliberazione della Giunta regionale numero 368 del 18 giugno 2009, a valere sulle risorse allocate all’Upb 6.2.01.01 (capitolo 62010113) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2010.";

il Dipartimento regionale Sanità ha acquisito il progetto per la realizzazione dei campi scuola e week-end educativi per giovani diabetici per il triennio 2011/2013, predisposto dal Centro di diabetologia pediatrica di Locri (che svolge funzione di coordinamento dei centri di diabetologia pediatrica ai sensi della succitata D.G.R. numero 368/2009) e approvato con delibera del Commissario Straordinario dell’Asp di Reggio Calabria numero 312 del 5 novembre 2010;

lo stesso Dipartimento Sanità, con Decreto numero 913 del 22 dicembre 2010, ha provveduto ad impegnare le somme ritenendole compatibili con quanto stabilito dal punto 1, lett.) b, del piano dei pagamenti approvato con Del. G.R. n. 620/2010;

con nota protocollo numero 1617 del 13 gennaio 2011 il Dipartimento Bilancio ha restituito il decreto di cui sopra al Dipartimento emittente, motivandone il mancato impegno con il rispetto del patto di stabilità interno 2010 ed invitando alla riproposizione nell'esercizio finanziario 2011;

il Dipartimento Sanità ha replicato, con nota protocollo numero 4199 del 7 febbraio 2011, facendo presente l'impossibilità di una riproposizione del Decreto nell'esercizio finanziario corrente in quanto nel Bilancio dipartimentale per l'anno 2011, nel capitolo in questione, non viene riportata alcuna previsione di spesa;

la spesa pari a € 100.000 è prevista ed autorizzata dal Consiglio regionale con legge regionale, e la stessa è stata proposta con Decreto nei tempi utili dell'esercizio finanziario 2010 -:

i motivi per cui non si è dato corso al provvedimento in questione e quali determinazioni si vogliano assumere per la realizzazione del dettato legislativo.

(116; 6.04.2011)

Talarico D. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

nel mese di maggio dello scorso anno la Sorical S.p.A., al fine di indurre il Comune di Frascineto (CS) al pagamento degli arretrati corrispettivi per il servizio reso, interrompeva per qualche giorno la fornitura di acqua potabile, creando, in questo modo, non pochi disagi alla comunità del piccolo centro cosentino;

il Comune di Frascineto, ancorché non abbia mai disconosciuto il diritto della Sorical S.p.A. a ricevere le somme dovute per la fornitura di acqua potabile, ha solo chiesto che la tariffa per ogni mc. di acqua erogata venisse stabilita bilateralmente, con una nuova convenzione, per come un provvedimento del Tribunale di Castrovillari del 2002 espressamente disponeva;

il medesimo provvedimento del Tribunale disponeva altresì che, fino a nuova convenzione, la tariffa a mc. restava stabilita in lire 20;

la Sorical S.p.A., secondo quanto dichiarato dagli amministratori del Comune di Frascineto, avrebbe disatteso quanto stabilito dal Tribunale di Castrovillari anche con riferimento alla tariffa di cui sopra;

il Comune di Frascineto avrebbe più volte comunicato alla Sorical S.p.A. che le somme, calcolate in base alla tariffa stabilita dal Tribunale di Castrovillari, sarebbero disponibili e liquidabili, perché regolarmente accantonate dal 2004, in qualsiasi momento, previa produzione di corrispondente fatturazione da parte della società di che trattasi;

lo stesso Comune, in ottemperanza a quanto disposto dal Tribunale di Castrovillari, avrebbe anche formulato una proposta di transazione, mediante la redazione di una bozza di convenzione, nella quale si prevedeva un canone di € 0,16/mc. di acqua erogata;

la Sorical S.p.A. ha, nonostante tutto, minacciato una nuova interruzione del servizio idrico, qualora il Comune di Frascineto non ottemperasse alle sue richieste di pagamento;

in data 31 marzo u.s. il Sindaco del Comune di Frascineto, insieme a tutta la sua Giunta, hanno protestato davanti alla Prefettura di Cosenza, incatenandosi e mostrando cartelli di dissenso, per come la stampa locale ha ampiamente riportato –:

se non sia il caso di accertare quanto denunciato dal Comune di Frascineto, atteso che la questione afferisce, ben oltre il contenzioso tra soggetti pubblici, alla sfera dei diritti inviolabili dei cittadini della comunità di che trattasi;

quali urgenti, tangibili, responsabili decisioni si intendono assumere per dirimere la controversia in questione, per quanto di competenza della Regione Calabria, nella sua veste di socio di maggioranza (53%) della Sorical S.p.A.

(117; 08.04.2011)

Interrogazione a risposta orale

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

l'Amministrazione comunale di Diamante ha sempre assicurato massima collaborazione e supporto all'Azienda sanitaria provinciale nell'esclusivo interesse dei cittadini;

tale condotta, purtroppo, non ha mai trovato uguale e reciproca corrispondenza da parte dell'Asp, che non ha mai tenuto in alcuna considerazione le continue istanze avanzate dall'Amministrazione comunale;

nei giorni scorsi il sindaco di Diamante, avv. Ernesto Magorno, è stato costretto a denunciare pubblicamente i notevoli ritardi che si registrano nell'erogazione delle prestazioni sanitarie e l'incuria in cui versano molte attrezzature destinate alle cure ortopediche lasciate a deteriorarsi nel corridoio di ingresso del locale poliambulatorio;

il Poliambulatorio dell'Asp non risponde ai criteri di facile accessibilità che dovrebbero garantire accettabili tempi di percorrenza e di utilizzazione del servizio all'utenza;

è totalmente assente qualsiasi criterio razionale di utilizzo degli operatori sanitari che prestano servizio all'interno della struttura;

da tempo l’Asp, nonostante le continue sollecitazioni, non paga il fitto e non ha nessuna cura dei locali che l'Amministrazione Comunale ha messo a sua disposizione;

la Commissione Invalidi Civili, pur avendo ottenuto da più di un anno nuovi locali per svolgere le sue attività non si è mai riunita e le stanze messe a sua disposizione dal Comune risultano tuttora inutilizzate -:

quali iniziative si intendono intraprendere perché anche a Diamante sia garantito ad ogni cittadino il sacrosanto diritto ad un'assistenza sanitaria pienamente rispondente ai loro bisogni;

se si intende predisporre un sopralluogo urgente e accurato di una delegazione di consiglieri regionali, da Lei guidata, presso la struttura Asp di Diamante per verificare se quanto denunciato dal Primo cittadino corrisponde al vero e per adottare, nel caso ciò si rendesse necessario, tutti i provvedimenti finalizzati a risolvere una situazione che non è più sopportabile. Tutto ciò anche al fine di evitare l'attuazione di clamorose forme di protesta annunciate dal sindaco di Diamante qualora la situazione, da qui a breve, non dovesse evolversi positivamente.

(118; 8.04.2011)

Mozione

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che

com'è noto, le professioni sanitarie non mediche, pur rappresentando un nodo cruciale dell'assistenza e cura alle persone, sono state finora regolate da diverse norme, spesse volte disarticolate e non corrispondenti ad una moderna esigenza di offrire risposte professionali alla domanda di sanità;

la legge 1 febbraio 2006, numero 43 ha previsto di conferire delega al Governo per attivare attraverso un decreto legislativo una disciplina organica e sistematica nel settore e, tuttavia, ad oggi, non vi è stato un massiccio impegno per il raggiungimento degli obiettivi cui alla predetta legge;

le importanti innovazioni previste dalla legge 43/2006 rimangono ancora oggi inattuate, specie nella parte riguardante l'istituzione degli ordini ed albi professionali;

il superamento della disparità di trattamento tra le professioni sanitarie già organizzate in ordini e collegi e quelle che ancora non presentano tali articolazioni, è destinato ad influire positivamente sia sulla lotta all'abusivismo che sull'aumento della qualità delle prestazioni erogate;

la delega al Governo ad istituire appositi ordini professionali per ciascuna area organica di professioni sanitarie, contenuta nella legge 43/2006, non è stata attuata;

invita

il Presidente del Consiglio regionale della Calabria

ad intervenire sul Presidente del Consiglio dei ministri affinché solleciti la definizione dell’iter legislativo della legge numero 43/2006, indispensabile per i lavoratori del settore per un più corretto rapporto professionale.

(37; 31.03.2011) Nucera

Proposta di provvedimento amministrativo numero 104/9^, recante: “Bilancio di previsione dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Vibo Valentia per l'anno finanziario 2011” (Del. n. 92)

“Il Consiglio regionale

visti

la legge regionale 30 agosto 1996, n. 27 istitutiva delle Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale Pubblica e successive modificazioni ed integrazioni;

la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria" e, in particolare l'articolo 57 e successive modificazioni ed integrazioni;

l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;

considerato che:

con deliberazione del Direttore Generale dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Vibo Valentia n. 146 del 25 agosto 2010 è stato approvato il progetto di bilancio di previsione della medesima Azienda per l'anno 2011;

il Collegio dei Revisori dei conti dell'Azienda ha espresso parere favorevole all'approvazione del bilancio di previsione 2011, formulando le seguenti osservazioni e raccomandazioni, nonché gli eventuali possibili effetti pregiudizievoli ad esse collegate:

i pareri sui conti consuntivi degli ultimi due esercizi sono stati favorevoli in maniera circoscritta ed accompagnati da raccomandazioni e prescrizioni;

relativamente ai residui iscritti in bilancio, rimangono per intero confermate le valutazioni annotate dall'organo di controllo nella propria relazione al conto consuntivo 2009 ed in quella al bilancio di previsione 2010, in merito alla mancata definizione dell'entità dei residui in discorso, che risente ancora prevalentemente anche della non perfezionata tripartizione.

La Regione Calabria ha nominato nell'anno 2009 un Commissario ad acta per la definizione dell'annoso problema della tripartizione, che ancora oggi non ha trovato una sua definizione, con la conseguenza che l'entità delle relative partite rimane incerta ed indefinita anche alla data di predisposizione del bilancio di previsione 2011 ed a quella di stesura della presunta relazione, 24 agosto 2010;

il risultato di amministrazione presunto al 31.12.2010 è da ritenersi, anche se concorre a garantire il pareggio del bilancio in discorso, conseguentemente, aleatorio;

la gestione corrente - per come rappresentata nell'allegato "B" - presenta, ai sensi di legge, un totale dell'entrate pari ad euro 3.948.462,83 ed un totale delle uscite pari ad euro 3.327.462,83 con una eccedenza di euro 621.000,00, importo utilizzato a copertura del disavanzo della gestione in conto capitale, laddove le uscite superano le entrate;

la gestione in conto capitale presenta un totale di entrate pari ad euro 2.147.824,70 ed un totale di uscite di euro 3.630.628,56 comprensivo di euro 800.000,00 relativi al prospettato acquisto di un immobile da destinare a sede dell'azienda, con un disavanzo di euro 1.482.803,86 coperto in parte dall'avanzo della gestione corrente ed in parte dal Titolo V, cap. 17 dell'entrata, acceso alla contrazione di un mutuo di euro 800.000,00 nell'ambito del più generale pareggio di bilancio.

Non risulta, né in relazione né nella struttura del bilancio, alcuna rata di rimborso relativa al riferito mutuo. Si suppone che il piano di ammortamento lo si voglia far partire a mutuo perfezionato ed a far data dall'esercizio 2012;

le spese per gli organi dell'azienda presentano un incremento, rispetto all'esercizio precedente, di euro 30.000,00 mentre i compensi da corrispondere ai revisori dei conti sono diminuiti del 30%, come da disposizioni normative della Regione Calabria;

le spese per la formazione del personale sono state incrementate.

Investimenti in tal senso sono stati già utilizzati negli anni precedenti e sarebbe opportuno verificarne gli esiti.

Considerate le figure previste in pianta organica, dotate di specifici requisiti professionali non è giustificata una formazione permanente; tutto al più si può programmare un aggiornamento su aspetti innovativi relativi all'amministrazione ed alla normativa inerente l'Azienda e non corsi attinenti la formazione professionale, già riconosciuta con l'immissione in pianta organica, secondo verificati e normati specifici profili professionali;

le partite di giro risultano economicamente in pareggio;

a parere dell'organo di controllo sarebbe stato opportuno inserire un capitolo di bilancio nelle Uscite, acceso alla voce "Altre spese non altrove classificabili", destinata a coprire oneri di anni pregressi che non hanno avuto al momento della loro origine supporto giuridico, amministrativo e contabile.

Tali partite non possono essere ricollegate ad ipotesi di debiti fuori bilancio, in quanto gli stessi, al contrario, di quanto normato per gli enti pubblici territoriali, non sono previsti e disciplinati dalla normativa di riferimento delle Aterp.

Ciò nonostante, in presenza di tali fattispecie, non può essere taciuto il fatto che le stesse configurano l'esistenza di un rapporto giuridico di valenza civilistica e che le obbligazioni collegate, se non adempiute possono portare ad un contenzioso, il cui gravame verrebbe a pesare sulle casse dell'Azienda oltre il puro valore normale anche con possibili procedure di pignoramento, quasi sempre riscontrate con successo da parte dei pretendenti creditori;

le risultanze generali, infine, del bilancio in conto competenza, in entrata ed in uscita, tenendo conto del presunto fondo di cassa al 31.12.2010 e del presunto avanzo di amministrazione al 31.12.2010, fatte salve le annotazioni esposte in precedenza, risultano a pareggio, come a pareggio risultano le complessive movimentazioni di cassa relative alle riscossioni ed ai pagamenti;

il Dipartimento competente "Lavori Pubblici, Edilizia residenziale, Politica della casa, Autorità di bacino" ha espresso parere favorevole all'approvazione del bilancio di previsione 2011.

L'Ufficio nella sua istruttoria ha rilevato che:

il bilancio è stato redatto a norma del regolamento di contabilità degli IIAACCPP ed è completo degli allegati richiesti dal D.M. 10.10.1986 n. 3440; è stato garantito il pareggio costi-ricavi di amministrazione;

il Collegio dei Revisori ha sottolineato il carattere aleatorio rivestito dal bilancio di previsione. Lo stesso organo di controllo ha evidenziato come la mancata definitiva attuazione della tripartizione abbia influito sull'entità dei residui iscritti in bilancio ed inoltre l'aumento delle spese per gli organi dell'Aterp e per la formazione del personale rispetto al precedente esercizio. Il Dipartimento competente ha, quindi, preso atto del mancato rispetto al disposto previsto dalla legge regionale n. 22/2010 "Misure di razionalizzazione e riordino della spesa pubblica"; di conseguenza, sollecita l'Azienda a volersi adeguare;

la mancata approvazione da parte del Consiglio regionale dei bilanci consuntivi per gli anni 2004-2005-2006-2007-2008 dell'Aterp falsano i riaccertamenti dei residui attivi e passivi ed il risultato d'amministrazione nella contabilità finanziaria ed economica;

i Revisori dei Conti, pur evidenziando altre criticità dell'Azienda che l'Ufficio condivide pienamente insieme ai possibili eventuali effetti pregiudizievoli inerenti, ha dato parere favorevole all'approvazione del bilancio di previsione per l'anno 2011;

il Dipartimento Bilancio e Patrimonio "Servizio Bilancio della Regione e degli Enti Strumentali e Società Partecipate" ha espresso parere favorevole per l'approvazione pur formulando con nota n. 3603 del 24 gennaio 2011 le seguenti raccomandazioni agli organi dell'Azienda da adottare in sede di chiusura dei conti per l'esercizio finanziario 2010 e, quindi, in sede di assestamento del bilancio 2011;

l'avanzo di amministrazione presunto applicato all'esercizio 2011, pari ad euro 246.359,62 deve essere rideterminato in relazione alla chiusura definitiva dei conti al 31 dicembre 2010 ed alle osservazioni di seguito specificate, soprattutto in ordine al riaccertamento dei residui attivi e passivi. Per tale motivo raccomanda la non utilizzazione della quota disponibile dell'avanzo fino a quando non sarà approvato il conto consuntivo 2010 dagli organi dell'Azienda;

in merito ai residui attivi e passivi esposti nel bilancio 2011, questo Settore non è in grado, sulla base degli elementi in proprio possesso, di formulare un giudizio.

Si invita, pertanto, l'Azienda ad inviare a questo Ufficio, il prospetto dei residui attivi e passivi con l’indicazione dell'anno di formazione.

Il Dipartimento rileva, comunque, l'iscrizione sul documento contabile di 3,85 milioni di euro di residui attivi per canoni di locazione, anche se notevolmente ridotti rispetto all'anno precedente in cui ammontavano a 5,69 milioni di euro.

L'Ufficio invita, pertanto, codesta Azienda a proseguire nell'opera di recupero delle morosità e/o ad eliminare dal bilancio residui attivi ritenuti, ormai, inesigibili.

Per quanto riguarda i residui passivi, invita l'Azienda ad effettuare un esame approfondito degli impegni assunti tempo per tempo a carico dei capitoli allocati nell’ambito del Titolo Spese correnti, al fine di verificare la possibilità di economie di spesa, di cui il quadro finanziario complessivo non potrebbe che trarre beneficio;

per quanto riguarda il contenimento della spesa le norme contenute nella legge regionale 11 agosto 2010 n. 22 in tema di "Razionalizzazione delle spese regionali" non sono applicabili alle Aterp che non utilizzano fondi regionali per far fronte alle spese correnti di gestione.

Resta salvo, comunque, l'obbligo di attenersi alle disposizioni previste dall’art. 27 della legge regionale 12 giugno 2009 n. 19 in tema di "Concorso degli organismi e degli Enti dipendenti alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica" e, in particolare, in relazione al miglioramento del saldo di bilancio.

Sarebbe, pertanto, opportuno che venisse attuata la riduzione delle spese correnti.

In particolare per quei capitoli che presentano uno stanziamento di competenza superiore al bilancio di previsione dello scorso anno:

al capitolo della spesa 101-1/5 relativo a "Indennità, compensi e rimborso amministratori e sindaci" vi è una previsione di competenza di euro 300.000,00 in aumento di 30.000,00 rispetto all' amo 2010;

al capitolo 102·2/34 relativo a "Formazione professionale dipendenti" vi è una previsione di competenza di euro 15.000,00 aumentata di euro 4.000,00 rispetto all'anno 2010;

al capitolo 104-5/6 relativo a "Spese servizi uffici - Enel ed altro" vi è una previsione di euro 11.000,00 in aumento di euro 5.000,00 rispetto al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2010;

al capitolo 105-7/20 relativo a "Procedimenti legali" nell'ambito delle spese di amministrazione degli stabili vi è una previsione di competenza di euro 100.000,00 in aumento di euro 10.000,00 rispetto all'anno 2010;

al capitolo 105-10/25 relativo a "Procedimenti legali" nell'ambito delle spese per interventi edilizi vi è una previsione di competenza di euro 100.000,00 in aumento di euro 20.000,00 rispetto all'anno precedente.

Il miglioramento del saldo di bilancio, inoltre, potrebbe essere perseguito anche tramite la riduzione dello stanziamento di capitoli la cui spesa sembra non essere strettamente necessaria o sorretta da specifiche motivazioni di urgenza e improcrastinabilità, come, ad esempio:

il capitolo 104-5/40 relativo a "Spese di pubblicità facoltativa" sul quale sono allocati euro 2.000,00;

il capitolo 104-6/5 relativo a "Spese di rappresentanza" sul quale sono allocati euro 2.000,00;

il capitolo 104-6/15 relativo a "Contributi associativi diversi" sul quale sono allocati euro 20.000,00;

il capitolo 104-6/25 relativo a "Partecipazione a concorsi, seminari e convegni" sul quale sono allocati euro 7.000,00.

Preso atto della deliberazione della Giunta regionale n. 34 del 10 febbraio 2011;

visto il parere favorevole della 2^ Commissione consiliare espresso nella seduta del 22 marzo 2011;

delibera

di approvare il progetto del Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2011 dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Vibo Valentia, con allegati tutti i documenti richiamati in premessa che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, unitamente alle osservazioni e raccomandazioni contenute nel deliberato della Giunta regionale”.

(Tabelle)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 106/9^, recante: “ATERP – Cosenza – Rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2008” (Del. n. 93)

“Il Consiglio regionale

visti:

la legge regionale 30 agosto 1996, n. 27 istitutiva delle Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale Pubblica e successive modificazioni ed integrazioni;

la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria" e, in particolare l'articolo 57 e successive modificazioni ed integrazioni;

la deliberazione consiliare n. 227 del 18 marzo 2008 recante approvazione del progetto di bilancio di previsione per l'anno 2008 dell'ATERP della provincia di Cosenza;

la delibera del Direttore Generale dell'ATERP di Cosenza n. 155 del 24.08.2009 recante approvazione del bilancio consuntivo per l'esercizio finanziario 2008;

rilevato che:

il Collegio dei Revisori dei conti dell'Azienda ha espresso parere favorevole all'approvazione del rendiconto consuntivo per l'esercizio finanziario 2008 dando un giudizio di attendibilità per le entrate e congruità per le spese e formulando le seguenti osservazioni e raccomandazioni:

- dalle verifiche eseguite è risultato che la contabilità è regolarmente tenuta, i dati del Rendiconto corrispondono alle scritture contabili, le valutazioni e gli accantonamenti ai vari fondi sono da ritenersi congrui;

- i dati più rilevanti riscontrati, oltre alla morosità dell’utenza, sono quelli relativi alla situazione debito/crediti con il Ministero LL.PP. - CER per la Gestione Speciale;

- la gestione di competenza ha chiuso con un disavanzo economico;

- rivolge all'Azienda raccomandazioni circa il considerevole problema della morosità, rilevando soprattutto che non tutta la morosità sarà effettivamente incassabile. Ciò in quanto parte di tali crediti deriva dall'adeguamento automatico dei canoni degli utenti che non hanno presentato la modulistica per gli aggiornamenti degli stessi. Tuttavia tali somme potranno essere oggetto di revisione e ciò comporterà una riduzione abbastanza rilevante della predetta situazione creditoria dell'Ente;

- la percentuale di riscossione è molto esigua e presenta anche un andamento decrescente; infatti, nell'anno 2008 è pari all'11,28% mentre nell'anno 2007 era pari all'11 ,44%.

In merito, l'organo di controllo, raccomanda una maggiore e più incisiva azione di recupero della morosità ed inoltre, alla luce dell'insoddisfacente andamento del recupero crediti, ha reiterato l'invito all'Azienda ad una maggiore responsabilizzazione ed ottimizzazione dell'organizzazione interna degli uffici.

- raccomanda un accurato esame dell'elevata mole dei residui e una idonea analisi della esigibilità basata sull'esercizio di formazione degli stessi e sulla capacità di smaltimento annua;

- l'avanzo di amministrazione pari ad euro 17.936.018,70 nell'anno 2006, ad euro 15.618.005,16 nel 2007 e ad euro 12.797.245,44 è influenzato in modo assolutamente rilevante dall'entità dei residui attivi;

- il Dipartimento competente "Lavori Pubblici, Edilizia residenziale, Politica della casa, Autorità di bacino" ha espresso parere favorevole all'approvazione del rendiconto consuntivo dell'Aterp della provincia di Cosenza per l'esercizio finanziario 2008.

L’Ufficio nella sua istruttoria ha rilevato che:

- il rendiconto non è stato presentato nei termini previsti dall'art. 57 della legge regionale n. 8 del 4 febbraio 2002;

- l'Azienda ha garantito il pareggio costi/ricavi come disposto dall'art. 35 comma 7 della legge regionale n. 32 del 1996;

il problema morosità non è stato ancora risolto e che il recupero dei canoni di locazione e l'importo di riscossione non sono soddisfacenti tant'è che la percentuale di riscossione nell'anno 2008 è arrivata all’11,28% rispetto all'11,44% dell'anno 2007;

- il Collegio dei Revisori dei conti ha evidenziato i dati più significativi che hanno determinato il disavanzo d'esercizio sottolineando che la morosità è sempre più il problema principale dell'Azienda;

- l'Organo di controllo ha dato parere favorevole all'approvazione del conto consuntivo per l'anno 2008 dando un giudizio di attendibilità per le entrate e congruità per le spese; le procedure eseguite per l'approvazione del rendiconto sono conformi alla norma fatti salvi i possibili eventuali effetti pregiudizievoli inerenti le osservazioni fatte;

visto che tra i residui attivi al 31.12.2007 e i residui attivi al 01.01.2008 esiste una differenza di euro 309,44;

visto che l'Ente su richiesta del Settore Ragioneria (nota n. 31260 del 21.09.2010), con nota n. 19345 del 04.10.2010, ha dichiarato che si tratta di un errato accertamento a residuo pari ad euro 309,44 dovuto ad un errore di natura informatica;

visto che è stata effettuata una correzione senza farla transitare nel Rendiconto dell'anno in cui è stato rilevato l'errore ed è stato variato il valore iniziale al bilancio dell'esercizio finanziario 2008 concluso ed approvato;

visto che il comportamento contabile non è corretto perché vengono violate le regole della veridicità, della trasparenza e dell'attendibilità del Bilancio;

tenuto conto che la differenza è ascrivibile al residuo di euro 309,44 eliminata con delibera n. 160 del 09.09.2008 del Commissario Straordinario dell'ATERP di Cosenza e che il predetto valore è stato corretto dall'Ente senza alcun atto amministrativo;

vista la Relazione Istruttoria definitiva sul Conto Consuntivo ATERP di Cosenza del Settore Ragioneria Generale che ha espresso parere favorevole per l'approvazione del rendiconto a condizione che:

l'Azienda ripristini la veridicità e l'attendibilità del Bilancio ponendo ogni azione mirata ad apportare la correzione di euro 309,44 relativa al valore dei residui attivi nell'opportuno esercizio finanziario;

e sempre che osservi le seguenti prescrizioni:

ridurre il tasso di morosità esposto dall'Ente;

recuperare i canoni arretrati e porre in essere atti interruttivi della prescrizione;

preso atto della deliberazione della Giunta regionale n. 61 del 28 febbraio 2011;

visto il parere favorevole della 2^ Commissione consiliare espresso nella seduta del 22 marzo 2011;

delibera

di approvare il progetto del Rendiconto consuntivo per l'esercizio finanziario 2008 dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Cosenza, con allegati tutti i documenti richiamati in premessa che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione unitamente alle osservazioni, raccomandazioni e prescrizioni contenute nel deliberato della Giunta regionale”.

(Tabelle)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 107/9^, recante: “ATERP – Catanzaro – Rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2009” (Del. n. 94)

“Il Consiglio regionale

premesso

che con legge regionale n. 27 del 30 agosto 1996 si è provveduto a disciplinare il nuovo ordinamento degli Enti regionali operanti nel settore dell'edilizia residenziale pubblica;

che gli Enti di cui sopra sono stati trasformati in Aziende Territoriali per l'Edilizia Territoriale Pubblica;

visto l'art. 57 della L.R. n. 8/2002 per come modificato dall'art. 5, L.R. 16 Marzo 2004, n. 7;

vista la deliberazione della Giunta regionale n. 681 del 26/10/2009 con la quale si proceduto all'approvazione del Conto Consuntivo relativo all'esercizio finanziario 2008;

vista la delibera della Giunta regionale n. 740 del 20/10/2008, di approvazione del Bilancio di previsione per l'anno 2009 dell'ATERP di Catanzaro;

vista la delibera del Direttore Generale dell'ATERP di Catanzaro n. 214 del 27/03/2010 recante approvazione Conto Consuntivo esercizio finanziario 2009 che si allega quale parte integrante, (allegato 1);

vista la delibera del Direttore Generale dell'ATERP di Catanzaro n. 212 adottata in data 26/03/2010, con la quale l'Azienda ha provveduto ad approvare il riaccertamento dei residui attivi e passivi a fine 2009 , che si allega in copia (all. 4);

visto il prospetto concernente l'anno di generazione dei residui attivi e passivi, che si allega in copia (all. 3);

rilevato:

che sulla predetta delibera ha espresso parere favorevole il Collegio dei Revisori dei Conti, attestando "la corrispondenza del rendiconto 2009 alle risultanze della gestione";

che il Collegio, inoltre, nella relazione allegata al Bilancio consuntivo ha rivolto all'Azienda le seguenti prescrizioni e raccomandazioni:

- a voler provvedere alla copertura del disavanzo di amministrazione risultante dal Conto Consuntivo dell'esercizio 2009;

- a proseguire nella ricerca di un maggior grado di coordinamento tra gli uffici al fine di rendere più agevole e più efficaci le procedure amministrative e contabili in uso;

- a continuare ed incentivare l'azione diretta al recupero e alla regolarizzazione delle morosità nei canoni di locazione;

- ad accelerare le pratiche relative alla regolarizzazione dei rapporti locativi degli occupanti senza titolo;

- a consolidare la capacità di riscossione al fine di realizzare un equilibrato andamento dei flussi di entrata e di uscita;

- a dare maggiore impulso alle operazioni di alienazione degli immobili, procedendo prioritariamente alla cessione di quelli compresi nei cosiddetti condomini misti, la cui gestione comporta consistenti esborsi per manutenzione, imposte, tasse, e altri oneri vari;

- a procedere all'aggiornamento continuo del censimento di tutte le unità immobiliari, al fine di accertarne l'effettivo utilizzo da parte degli assegnatari;

tenuto conto che a seguito dell'istruttoria posta in essere dal Dipartimento Bilancio è emersa la necessità che l'Ente verifichi con attenzione l'effettiva riscuotibilità dei residui attivi provenienti da esercizi finanziari antecedenti al 2005, così come deve verificare l'effettiva sussistenza delle obbligazioni giuridicamente vincolanti per i residui passivi inerenti ad esercizi finanziari antecedenti al 2005;

vista la Relazione del Dipartimento LL.PP. che, esprime "parere favorevole all'approvazione del Conto Consuntivo 2009, riferito esclusivamente all'equilibrio finanziario e prescindendo totalmente da valutazioni in ordine alla coerenza del citato documento al Piano degli Obiettivi assegnati, per i quali sarà attivata specifica procedura valutativa, così come previsto dall'articolo 25 comma 7 della L.R. 7/1996, richiamato dall'articolo 10, comma 2 della L.R. 27/1996, così come sostituito dall'articolo 7 bis della L.R. 14/1999", (allegato 5);

vista l'allegata Relazione Istruttoria definitiva sul Conto Consuntivo esercizio finanziario 2009 ATERP di Catanzaro del Settore Ragioneria Generale con la quale viene "proposta l'approvazione del Conto Consuntivo esercizio finanziario 2009, segnatamente e limitatamente alla propria competenza contabile", (all. 6);

ritenuto si possa proporre al Consiglio regionale l'approvazione del bilancio consuntivo 2009 dell'ATERP di Catanzaro evidenziando e ribadendo le prescrizioni e raccomandazioni espresse anche dal Collegio dei Revisori dei Conti, più sopra ricordate, che vengono a formare parte integrante e sostanziale del presente deliberato;

su proposta, dell'Assessore al Bilancio e Patrimonio, Giacomo Mancini, formulata alla stregua dell'istruttoria compiuta dalle strutture interessate;

visto il parere favorevole della 2^ Commissione consiliare espresso nella seduta del 22 marzo 2011;

delibera

di approvare il Rendiconto consuntivo esercizio finanziario 2009 dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Catanzaro, con allegati tutti i documenti richiamati in premessa che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, unitamente alle osservazioni, raccomandazioni e prescrizioni contenute nel deliberato della Giunta regionale”.

(Tabelle)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 109/9^, recante: “Approvazione schema di Accordo di collaborazione tra Regione Calabria e Regione Autonoma della Sardegna in materia di Sportelli Unici Attività produttive (SUAP)” (Del. n. 95)

“Il Consiglio regionale

richiamata la deliberazione della Giunta regionale progr. n. 65 del 28 febbraio 2011, recante in oggetto "Approvazione schema di Accordo di collaborazione tra Regione Calabria e Regione Autonoma della Sardegna in materia di Sportelli Unici Attività Produttive";

visti:

La Direttiva 2006/123/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006, relativa ai servizi nel mercato interno, articolo 6 (Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea del 27.12.2006, legge 376/36);

il Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed Enti locali in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59 e successive modificazioni, che agli articoli dal 23 al 27 prevede disposizioni che attengono all'istituzione degli Sportelli Unici per le imprese, ed in particolate l'articolo 23, comma 2, che assegna alla Regione il ruolo di coordinamento e di miglioramento dei servizi e dell'assistenza alle imprese;

la legge regionale 12 agosto 2002, n. 34 "Riordino delle funzioni amministrative regionali e locali", che tra l'altro definisce le funzioni da trasferire alle Province e le modalità di trasferimento delle stesse e, in particolare, all'articolo 34 "Funzioni delle Province", comma 1, lettera c) prevede che "Sono attribuite alle Province funzioni amministrative e compiti concernenti la promozione ed il coordinamento delle gestioni associate intercomunali degli sportelli unici, nel rispetto delle competenze comunali";

la legge regionale 13 giugno 2008, n. 15 che all'articolo 22 promuove l'attivazione dello Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) e dispone l'approvazione delle linee guida per gli sportelli unici;

la Deliberazione della Giunta regionale 4 agosto 2008, n. 531 "Approvazione linee guida per l'organizzazione ed il funzionamento dello Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP)" (BUR n. 42 del 16 dicembre 2008);

la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria" e, in particolare l'articolo 57 e successive modificazioni ed integrazioni;

il POR Calabria parte FESR 2007-2013 approvato dal Consiglio regionale della Calabria con deliberazione n. 255 del 31 marzo 2008;

considerato che:

La Regione Calabria intende sostenere e supportare i Comuni nel miglioramento del servizio SUAP e nella sua istituzione all'interno di un Sistema Regionale basato sui Coordinamenti SUAP provinciali e regionali, in conformità con le Linee Guida sul SUAP, adottate, ex articolo 22 della legge regionale n. 15/08, con Delibera di Giunta regionale n. 531/08 e in coerenza con l'Asse VII -Linea di intervento 7.1.1.2 del POR Calabria FESR 2007-2013;

la stessa Regione Calabria intende procedere alla realizzazione ed implementazione di un sistema informatico per la gestione dei procedimenti dei SUAP e a"'implementazione dei contenuti su scala regionale (iter procedurali, modulistica, normativa, ecc.) del sistema informatico di gestione dello Sportello Unico;

la Regione Autonoma della Sardegna ha un'esperienza consolidata nella creazione e nello sviluppo di una rete regionale degli Sportelli Unici, realizzata nell'ambito di un processo partecipativo tra Regione, Enti locali ed Enti terzi al fine di garantire l'adeguamento dei servizi alle imprese riducendo i tempi di risposta della Pubblica Amministrazione e creare condizioni favorevoli alla localizzazione delle imprese;

la Regione Calabria e la Regione Autonoma della Sardegna riconoscono nella collaborazione tra Regioni uno strumento per promuovere la diminuzione dei costi dell'innovazione e migliorarne la qualità garantendo l'adozione di soluzioni comuni;

visto il parere favorevole della 2^ Commissione consiliare espresso nella seduta del 22 marzo 2011;

delibera

1. di approvare lo schema di Accordo di collaborazione tra Regione Calabria e Regione Autonoma della Sardegna, allegato al presente atto di cui ne è parte integrale e sostanziale, finalizzato ad attuare forme attive di collaborazione e scambio di soluzioni ed esperienze nello sviluppo dei rispettivi progetti a favore dei SUAP, ed a cooperare per il riuso delle soluzioni realizzate nell'ambito dei rispettivi progetti al fine di favorire il rafforzamento della rete degli Sportelli Unici per le Attività Produttive.

2. di autorizzare alla sottoscrizione dell' Accordo di collaborazione tra Regione Calabria e Regione Autonoma della Sardegna, il Presidente della Giunta regionale;

3. di demandare al Dipartimento Attività Produttive gli atti consequenziali agli adempimenti previsti dall' Accordo di collaborazione necessari alla sua attuazione”.

Allegato alla deliberazione  n. 95 dell'11 aprile 2011

Accordo di collaborazione tra Regione Calabria e Regione Autonoma della Sardegna

La Regione Calabria, con sede in Catanzaro, Via Sensales, Palazzo Alemanni, nella persona del Presidente Giuseppe Scopelliti

e

la Regione Autonoma della Sardegna, con sede in Cagliari, Viale Trento n. 69, nella persona del Presidente Ugo Cappellacci

premesso che

Lo sviluppo della società dell'informazione della Pubblica Amministrazione rappresenta una condizione indispensabile per semplificare e accelerare gli adempimenti necessari per lo svolgimento dell'attività di impresa.

La Regione Calabria e la Regione Autonoma della Sardegna riconoscono nella collaborazione tra Regioni uno strumento per promuovere la diminuzione dei costi dell'innovazione e migliorane la qualità garantendo l'adozione di soluzioni comuni.

richiamato

l'articolo 25, comma 1 della legge 24 novembre 2000, n. 340 recante "Disposizioni per la delegificazione di norme e per la semplificazione di procedimenti amministrativi - Legge di semplificazione 1999", prescrive che le pubbliche amministrazioni che siano titolari di programmi applicativi realizzati su specifiche indicazioni del committente pubblico, hanno facoltà di darli in uso gratuito ad altre amministrazioni pubbliche, che li adattano alle proprie esigenze;

l'articolo 26 della legge 27 dicembre 2002, n.289, recante "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato", che al fine di assicurare una migliore efficacia della spesa informatica e telematica sostenuta dalle pubbliche amministrazioni e di generare significativi risparmi eliminando duplicazioni e inefficienze promuove le migliori pratiche e favorisce il riuso, al fine di indirizzare gli investimenti nelle tecnologie informatiche e telematiche, secondo una coordinata e integrata strategia;

gli articoli 68, 69 e 70 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005. n. 82, recante "Codice dell'amministrazione Digitale";

la Direttiva 2006/123/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 dicembre 2006 che mira a migliorare la qualità dei servizi per i consumatori e per le imprese utenti di servizi;

l'articolo 38, comma 3, del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazione dall'articolo 1, comma 1, della legge 6 agosto 2008, n. 133, che dispone in ordine al riordino e alla semplificazione della disciplina dello Sportello Unico per le Attività Produttive (di seguito denominato SUAP);

il DPR 160/2010 e relativo allegato tecnico relativo alla semplificazione e al riordino della disciplina sul SUAP, che prevede l'inoltro in via telematica della documentazione alle altre Amministrazioni che intervengono nel procedimento.

premesso inoltre che

A) La Regione Calabria:

intende sostenere e supportare i Comuni nel miglioramento del servizio Suap e nella sua istituzione all'interno di un Sistema Regionale basato sui Coordinamenti SUAP Provinciali e Regionale, in conformità con le Linee Guida sul SUAP, adottate ex art. 22 della Legge Regionale n. 15/08 con Delibera di Giunta regionale n. 531/08 e in coerenza con l'Asse VII -Linea di intervento 7.1.1.2 del POR Calabria FESR 2007-2013;

intende procedere alla realizzazione e implementazione di un sistema informatico per la gestione dei procedimenti dei SUAP e all'implementazione dei contenuti su scala regionale (iter procedurali, modulistica, normativa, ecc.) del sistema informatico di gestione dello Sportello Unico.

B) La Regione Autonoma della Sardegna:

ha un'esperienza consolidata nella creazione e nello sviluppo di una rete regionale degli Sportelli Unici, realizzata nell'ambito di un processo partecipativo tra Regione, Enti locali ed Enti terzi al fine di garantire l'adeguamento dei servizi alle imprese riducendo i tempi di risposta della Pubblica Amministrazione e creare condizioni favorevoli alla localizzazione delle imprese.

Svolge continuativamente attività di assistenza tecnica ai SUAP del proprio territorio e provvede all'erogazione e all'aggiornamento continui di prodotti a supporto del procedimento unico come il software di gestione della pratica on-line, la banca dati dei procedimenti e la modulistica unificata a livello regionale (unica regione in Italia).

al fine di rendere più veloce ed efficiente l'attività dei SUAP, ha creato e reso disponibile ai SUAP sardi un portale informativo (www.sardegnasuap.it) per gli imprenditori e un software di gestione della pratica on-line che permette agli operatori SUAP e agli Enti terzi di accedere alla gestione delle pratiche di propria competenza, e all'imprenditore di attivare direttamente la propria istanza on-line e verificare via web il progresso dell'iter procedimentale.

Le parti convengono quanto segue

Art. 1

Finalità

La Regione Calabria e la Regione Autonoma della Sardegna attuano forme attive di collaborazione e scambio di soluzioni ed esperienze nello sviluppo dei rispettivi progetti a favore dei SUAP, e cooperano per il riuso delle soluzioni realizzate nell'ambito dei rispettivi progetti al fine di favorire il rafforzamento della rete degli Sportelli Unici per le Attività Produttive.

Art. 2

Tipologia delle azioni programmatiche

Il presente accordo tra la Regione Calabria e la Regione Autonoma della Sardegna si caratterizzerà prioritariamente per le seguenti tipologie di azione:

ampliamento dell'insieme dei servizi e strumenti che le Regioni possono offrire a supporto dei SUAP;

attuazione di forme attive di collaborazione e scambio di soluzioni ed esperienze nello sviluppo dei rispettivi progetti a supporto dei SUAP, anche al fine di non duplicarne, per quanto possibile l'analisi e la realizzazione.

Art. 3

Comitato di controllo e monitoraggio

Con la sottoscrizione dell'Accordo di collaborazione è istituito un "Comitato di indirizzo" congiunto, composto da personale degli uffici competenti della Regione Calabria e della Regione Autonoma della Sardegna, il quale fornisce gli orientamenti e individua gli strumenti necessari all'attuazione dell'accordo, monitorandone realizzazione e risultati, ed effettua proposte per il miglior conseguimento degli obiettivi dell'accordo. Nomine e sostituzioni dei componenti del Comitato saranno effettuate di volta in volta da ciascuna delle due parti dandone comunicazione all'altra.

 

Art. 4

Convenzioni Operative

Per ogni progetto specifico le parti provvedono alla stesura di una Convenzione Operativa. Ciascuna Convenzione Operativa include, tra l'altro, i criteri e le procedure che regoleranno gli impegni reciproci delle parti, l'articolazione delle azioni in cui si sviluppa il progetto, i tempi di esecuzione e le modalità di finanziamento del progetto stesso. Una volta approvata e sottoscritta dalla parti ciascuna Convenzione Operativa entrerà a far parte integrante del presente Accordo di collaborazione. Per ciascuna Convenzione Operativa, verrà nominato un Responsabile Tecnico incaricato della gestione amministrativa del progetto, del suo coordinamento tecnico e del monitoraggio in corso d'opera dei lavori.

Art. 5

Finanziamenti

Le risorse per il finanziamento delle singole Convenzioni saranno messe a disposizione direttamente dai soggetti sotto scrittori del presente Accordo.

Art. 6

Entrata in vigore e durata

Il presente Accordo di collaborazione avrà durata triennale dalla sua stipula.

 

Per la Regione Calabria                                                                                                                   Per la Regione Sardegna

      Il Presidente                                                                                                                                      Il Presidente

  Giuseppe Scopelliti                                                                                                                             Ugo Cappellacci

 

Esame del testo integrato del relatore Dattolo: “Interventi urgenti per la salvaguardia della salute dei cittadini <Norme relative all’eliminazione dei rischi derivanti dalla esposizione a siti e manufatti contenti amianto> nell'ambito dell'esame abbinato:

Proposta di legge numero 33/9^, recante: “Norme relative alla rimozione e lo smaltimento dei manufatti che contengono amianto e che risultano ancora in uso”

Proposta di legge numero 62/9^, recante: “Norme per la bonifica degli stabilimenti, delle strutture pubbliche e private e dei territori contaminati da amianto”

Proposta di legge numero 87/9^, recante: “Interventi urgenti per la salvaguardia della salute dei cittadini. Tutela e risanamento ambientale, messa in sicurezza e bonifica dei siti inquinati, smaltimento dell'amianto” (Del. n. 96)

Art. 1

(Finalità)

1. In attuazione dell'articolo 2, comma 2 lett. l) dello Statuto e della legge 28 marzo 1992, n. 257 (Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto) e nel rispetto del D.P.R. 8 agosto 1994 (Atto d'indirizzo e coordinamento alle regioni ed alle province autonome di Trento e Bolzano per l'adozione dei piani di protezione, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica dell'ambiente, ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto), la Regione Calabria predispone gli strumenti necessari per la salvaguardia della salute dei cittadini e per la tutela e il risanamento dell'ambiente attraverso la bonifica e lo smaltimento dell'amianto.

 

 

Art. 2

(Obiettivi)

1. La presente legge, per attuare le finalità previste nell'articolo 1, persegue i seguenti obiettivi:

a) promuovere sul territorio regionale interventi di bonifica da amianto, nell'ambito di azioni volte ad avviare le attività di risanamento necessarie a garantire la tutela della salute pubblica e dell'ambiente;

b) sostenere le persone affette da malattie correlabili all'amianto, anche attraverso monitoraggi specifici ed analisi preventive;

c) promuovere la ricerca e la sperimentazione di tecniche per la bonifica dell'amianto ed il recupero dei siti contaminati;

d) promuovere la ricerca e la sperimentazione nel campo della prevenzione e della terapia sanitaria;

e) predisporre un piano decennale di eliminazione dell'amianto antropico sul territorio regionale;

f) promuovere iniziative di educazione ed informazione finalizzate a ridurre il rischio sanitario per la popolazione.

2. La Regione coordina gli interventi volti al raggiungimento degli obiettivi previsti nel comma 1 con la partecipazione degli enti locali e dei soggetti coinvolti.

Art. 3

(Iniziative della Regione)

1. La Regione, per il conseguimento delle finalità previste nell'articolo 1, attraverso una speciale unità organizzativa a carattere temporaneo costituita presso l'Assessorato all'ambiente da personale del Dipartimento dell'ambiente, del Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie e dell'ARPACAL, provvede, con la collaborazione delle aziende sanitarie provinciali (ASP), delle province, dei comuni e delle organizzazioni pubbliche e private interessate:

a) alla creazione, entro trenta giorni dall'istituzione dell'USA, di un portale informatico sulla normativa vigente e sugli strumenti messi a disposizione dalla regione, sulla pericolosità dell'amianto e sulle procedure di rimozione nonché per visionare l'albo delle imprese;

b) alla redazione di un opuscolo informativo da inviare ai soggetti preposti al censimento al fine di fornire le necessarie indicazioni ai soggetti interessati;

c) alla predisposizione ed all'aggiornamento del Piano di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto, di seguito denominato Piano Regionale Amianto per la Calabria (PRAC);

d) al monitoraggio delle patologie correlabili all'amianto;

e) alla definizione dei criteri di assegnazione delle sovvenzioni per lo smaltimento dei manufatti contenenti amianto;

f) al trattamento ed all'aggregazione dei dati derivanti dall'attività di censimento;

g) alla definizione delle linee guida per la redazione da parte dei comuni del Piano comunale di protezione dell'ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto, di seguito denominato Piano Comunale Amianto (PAC);

h) al monitoraggio, in collaborazione con le ASP e l'ARPACAL, dei siti di proprietà pubblica o ad utilizzo pubblico che presentano maggiore pericolosità per la collettività.

2. L'unità organizzativa speciale di cui al comma 1, denominata Unità Speciale Amianto (USA), e gli uffici interessati che collaborano con l'USA, con particolare riferimento alla redazione del PRAC, sono individuati con delibera della Giunta regionale entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.

Art. 4

(Piano Regionale Amianto per la Calabria)

1. La Giunta regionale, entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, previo parere vincolante con la competente commissione consiliare, approva con deliberazione il PRAC.

2. Il PRAC contiene le azioni, gli strumenti e le risorse necessarie per realizzare le finalità di cui all'articolo 1.

3. Il PRAC ha durata quinquennale. Il PRAC è aggiornato ogni due anni con deliberazione della Giunta regionale o in seguito a modifiche legislative o quando sia necessario per le conoscenze acquisite durante l'attuazione del PRAC.

Art. 5

(Contenuto del PRAC)

1. Il PRAC contiene:

a) il censimento, effettuato dall'ASP in collaborazione con i comuni, degli impianti, degli edifici pubblici e privati, dei siti e dei mezzi di trasporto con presenza di amianto o di materiali contenenti amianto nonché delle località che presentano affioramenti naturali di rocce contenenti amianto;

b) la mappatura georeferenziata delle zone del territorio regionale interessate dalla presenza di amianto nell'ambiente naturale o costruito, a partire dall'acquisizione dei dati aggregati dell'attività di censimento effettuata dall'ARPACAL;

c) l'individuazione dei criteri per la valutazione dei livelli di rischio per la bonifica;

d) la definizione delle priorità degli interventi di bonifica;

e) il monitoraggio dei livelli di concentrazione nell'aria di fibre di amianto nelle aree ad elevata presenza antropica e nelle aree interessate da affioramenti naturali;

f) la promozione, a livello comunale, di iniziative di informazione e coinvolgimento della popolazione sulle problematiche connesse all'amianto;

g) il monitoraggio sanitario ed epidemiologico attraverso:

1) la sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti o che sono stati esposti all'amianto;

2) la raccolta di dati epidemiologici;

3) l'utilizzo del registro regionale dei mesoteliomi sugli effetti neoplastici causati dall'esposizione all'amianto;

h) la previsione di idonee misure di prevenzione e di tutela della salute nei luoghi di vita e di lavoro;

i) la definizione delle linee di indirizzo e coordinamento delle attività delle ASP e dell'ARPACAL;

j) la redazione di un elenco di imprese in possesso dei requisiti per la rimozione e lo smaltimento dell'amianto;

k) l'individuazione degli strumenti per la formazione e l'aggiornamento degli operatori delle ASP e delle imprese che effettuano attività di bonifica e smaltimento dell'amianto;

l) gli indirizzi per la realizzazione del PAC e la cooperazione degli enti locali;

m) la definizione di linee guida per la predisposizione di incentivi da parte della Regione per la rimozione dell'amianto;

n) la definizione di linee guida per la predisposizione di servizi sanitari per i cittadini esposti a manufatti di amianto o affetti da patologie correlate all'amianto;

o) la definizione di ulteriori strumenti o servizi predisposti dalla Regione Calabria per le finalità di cui all'articolo 1.

2. Il piano di smaltimento dei rifiuti di amianto costituisce parte integrante del PRAC, ai sensi dell'articolo 5, comma 2, del D.P.R. 8 agosto 1994.

3. Il piano di smaltimento individua la tipologia, il numero e la localizzazione degli impianti da utilizzare per lo smaltimento o lo stoccaggio definitivo dei rifiuti di amianto, sulla base della valutazione delle tipologie e della quantità di rifiuti di amianto presenti sul territorio.

4. Il piano di smaltimento dei rifiuti di amianto, ai sensi dell'articolo 5, comma 3, del D.P.R. 8 agosto 1994 costituisce parte integrante del piano di organizzazione dei servizi di smaltimento dei rifiuti di cui all'articolo 199 del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e s.m. e i. (Norme in materia ambientale).

5. Il piano di smaltimento è aggiornato nel termine e alle condizioni previste nell'articolo 4, comma 3, ed adeguatamente pubblicizzato per consentire alle aziende operanti nel settore di pianificare l'attività di rimozione e smaltimento. Per evitare fenomeni di dispersione dell'amianto, il piano deve tener conto delle capacità di smaltimento in rapporto all'aggiornamento dei dati relativi alla presenza ed alle azioni predisposte dalla Regione per la rimozione dell'amianto. Il piano di smaltimento dei rifiuti di amianto, parte integrante del PRAC, deve individuare, con le modalità previste nel comma 2, per ogni provincia, impianti autonomi, idonei e più vicini ai luoghi di dismissione o raccolta per ridurre i movimenti dei rifiuti e garantire l'autosufficienza dello smaltimento degli stessi.

Art 6

(Obbligo dei proprietari e attività dei comuni)

1. Per il censimento della presenza dell'amianto sul territorio regionale, è fatto obbligo ai soggetti pubblici e privati proprietari di:

a) edifici, impianti, luoghi, mezzi di trasporto, manufatti e materiali nei quali vi è presenza di amianto o di materiali contenenti amianto di comunicare agli uffici territoriali delle ASP competenti per territorio;

b) impianti di smaltimento di amianto o di materiali contenenti amianto di comunicare agli uffici territoriali delle ASP competenti per territorio e alla Regione la quantità di amianto smaltito, e di aggiornare l'informazione annualmente.

2. La tipologia, e le modalità di adempimento dell'obbligo di comunicazione di cui alle lettere a) e b) del comma 2, sono stabilite nel PRAC.

3. I comuni, per le finalità di cui all'articolo 1, entro sessanta giorni dalla pubblicazione del PRAC, per il censimento di manufatti contenenti amianto, con ordinanza sindacale, attivano uno sportello informativo-ricettivo per l'espletamento delle pratiche di censimento e ne danno pubblicità mediante affissione di avvisi presso le bacheche e gli uffici comunali, mediante sistemi informatici di proprietà e con il mezzo stampa.

4. Per agevolare il censimento degli immobili contenenti amianto, i comuni possono inviare ai cittadini un apposito modello. In tal caso, i cittadini, proprietari dei siti e manufatti contenenti amianto, entro quarantacinque giorni dal ricevimento, devono consegnare il modello debitamente compilato al Comune.

5. Gli elementi acquisiti sono posti a base del Piano comunale, che deve essere redatto secondo gli indirizzi contenuti nel PRAC e contenere il piano di azione annuale per la progressiva riduzione della presenza di amianto nei siti di competenza. Il Piano comunale va aggiornato annualmente sia in seguito al verificarsi di nuove situazioni, sia per gli effetti derivanti dall'applicazione della presente legge.

6. Ciascun soggetto, se inadempiente, è escluso dai benefici della presente legge.

7. I soggetti che effettuano la rimozione dei manufatti in amianto a seguito di apposita denuncia prevista dal censimento, consegnano la documentazione integrativa al fine di consentire l'aggiornamento degli archivi contenenti i dati censiti.

8. I proprietari, in caso di deterioramento dello stato del manufatto censito (per cause accidentali e non), sono obbligati ad aggiornare o integrare la documentazione di denuncia.

9. Nel caso in cui l'amianto presente nell'immobile censito, è in condizioni di deterioramento tali da rappresentare un rischio per la salute pubblica, il proprietario è tenuto ad attuare le azioni e gli interventi secondo il D.M. 6 settembre 1994.

10. Le ASP sono obbligate a comunicare i dati acquisiti alla Regione, nella prima applicazione della presente legge, entro sessanta giorni dal termine fissato per la presentazione delle denunce e, successivamente, entro il 31 dicembre di ogni anno.

Art. 7

(Competenze dell'ARPACAL e delle ASP)

1. Compete all'ARPACAL la mappatura georeferenziata delle zone del territorio regionale interessate dalla presenza di amianto nell'ambiente naturale o costruito nonché l'attività di monitoraggio ed analisi di laboratorio sui manufatti o siti contenenti amianto, svolta su richiesta della Regione, delle ASP, e dei comuni o seguendo un'analisi di priorità sulla base dei dati emergenti dal censimento effettuato. Le indagini possono essere svolte avvalendosi della collaborazione dell'ISS, dell'INAIL e del MATT.

2. Compete alle ASP la raccolta dei dati riguardanti le imprese ed i relativi addetti che utilizzano indirettamente amianto nei processi produttivi o che svolgono attività di smaltimento o bonifica dell'amianto nonché il censimento dei siti contenenti amianto e la tenuta dei registri di cui all'articolo 8, comma 1. In conformità all'articolo 9 della legge n. 257/1992, le imprese trasmettono all'ASP, nel cui territorio hanno sede legale o, per gli impianti fissi, all'ASP nel cui territorio è situata l'unità produttiva, la relazione di cui all'articolo 9 della legge n. 257/1992. La relazione è annuale e deve essere trasmessa entro il mese di marzo dell'anno successivo a quello di riferimento, anche se a tale data sono cessate le attività soggette all'obbligo di relazione.

3. I dati devono essere inviati alla Regione ed ai comuni per essere integrati all'interno del PRAC e dei PAC ed essere messi a disposizione di ARPACAL e delle ASP interessate e delle province.

Art. 8

(Registri)

1. Presso gli uffici territoriali delle ASP sono istituiti i seguenti registri:

a) registro pubblico degli edifici industriali ed ad uso abitativo, dismessi o in utilizzo, degli impianti, dei mezzi di trasporto e dei luoghi con presenza o contaminazione di amianto, nel quale vengono annotati tutti gli edifici e i siti che contengono amianto;

b) registro delle imprese che effettuano attività di bonifica e smaltimento di amianto o di materiali contenenti amianto.

2. Per le finalità di cui all'articolo 3, comma 1, lett. b), è potenziato il registro regionale dei mesioteliomi maligni, in collegamento con i centri di raccolta dati nazionali.

3. Le modalità di tenuta ed aggiornamento dei registri di cui al comma 1 sono definite dal PRAC.

Art.9

(Controlli e Sanzioni)

1. Ferme restando le competenze attribuite dalla normativa vigente in materia, la funzione di vigilanza e controllo sugli adempimenti previsti dalle disposizioni di cui alla presente legge è svolta dalle ASP, dall'ARPACAL e dagli agenti di polizia locale. I controlli sulla presenza del materiale contenete amianto vengono effettuati dal comune; per la stima dello stato di conservazione i controlli vengono effettuati dalle ASP competenti per territorio.

2. Il rapporto delle attività di controllo e monitoraggio fa parte integrante dei registri di cui al comma 8 e deve essere trasmesso con cadenza trimestrale alla USA.

3. La mancata comunicazione di cui all'articolo 6, comma 1, comporta l'applicazione di una sanzione amministrativa, a carico dei soggetti proprietari pubblici e privati inadempienti, compresa tra € 2582,29 e € 5164,57 ai sensi dell'articolo 15, comma 4, della legge 27 marzo 1992 n. 257.

4. La mancata comunicazione di cui all'articolo 6, comma 8, comporta l'applicazione di una sanzione amministrativa, a carico dei soggetti proprietari pubblici e privati inadempienti, compresa tra € 50,00 e € 100,00.

5. Il Comune, con apposito atto, modula le sanzioni in diverse fasce economiche sulla base dei quantitativi e della pericolosità dell'amianto e allo stato di conservazione del materiale stesso.

6. Le sanzioni amministrative riscosse confluiscono in un apposito fondo destinato al finanziamento della rimozione e smaltimento dell'amianto con priorità per i manufatti di competenza degli enti locali.

Art. 10

(Informazione)

1. I soggetti preposti all'attività di censimento sono obbligati a distribuire gli opuscoli informativi di cui all'articolo 3, comma 1, lettera b), a coloro che presentano i moduli di censimento ed a tutti i soggetti interessati, nonché ad affiggerli in bacheca per almeno 24 mesi dall'entrata in vigore delle presente legge.

2. Il portale informatico di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a), deve contenere il materiale informativo e tecnico utile alla sensibilizzazione ed al supporto della cittadinanza nell'affrontare i rischi derivanti dall'esposizione all'amianto. L'unità organizzativa speciale (USA) cura il perfezionamento e il continuo l'aggiornamento del portale.

3. I contenuti dell'opuscolo informativo devono essere almeno i seguenti:

a) una sintesi della presente legge;

b) i rischi sanitari legati all'esposizione alle fibre d'amianto;

c) gli adempimenti per privati ed aziende;

d) una sintesi delle procedure di rimozione;

e) l'indirizzo del portale informatico.

4. Il portale informatico deve essere strutturato sulle seguenti sezioni tematiche relative:

a) alla presente legge, opportunamente commentata;

b) al PRAC;

c) agli aspetti sanitari legati all'amianto;

d) alle procedure di rimozione con la presenza delle liste di aziende in possesso dei requisiti;

e) a bandi e avvisi per attività di sostegno promosse dalla Regione;

f) alle iniziative da parte di altri enti diversi dalla Regione;

g) agli sportelli d'informazione, anche virtuali, presso i quali i cittadini possono avere chiarimenti e suggerimenti in merito al rischio od alla riduzione dell'amianto;

h) all'accesso in modalità web-gis alla cartografia regionale con la localizzazione dei siti con presenza di manufatti in amianto;

i) al download della modulistica di censimento e sportello on-line per la compilazione dell'autodenuncia, che successivamente è inviata dal gestore del portale all'ASP territorialmente interessata per poter aggiornare i registri e trattare i dati secondo le modalità previste dalla presente legge.

5. I sindaci dei comuni interessati sono obbligati ad emettere, entro novanta giorni dalla pubblicazione sul BURC, l'ordinanza sindacale di cui all'articolo 6, comma 3, ed informare costantemente la popolazione utilizzando l'opportuno portale telematico di cui al comma 2 o i normali mezzi di informazione impiegati nella pubblicizzazione delle attività amministrative. La pubblicazione delle informative sul portale telematico avviene attraverso l'invio del materiale alla USA che ha l'obbligo di inserimento entro quindici giorni dal ricevimento.

Art. 11

(Interventi e contributi regionali)

1. La Regione Calabria, per il raggiungimento degli obiettivi di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), concede contributi per interventi di bonifica dei manufatti di amianto presenti su aree ed edifici di proprietà pubblica, dichiarati di pubblica utilità o sottoposti a procedimenti espropriativi finalizzati a provvedimenti di recupero ambientale. I contributi sono concessi ad enti locali o soggetti pubblici in relazione ad una graduatoria che tenga conto del rischio sanitario-ambientale che i manufatti oggetto d'intervento rappresentano.

2. Gli enti e i soggetti richiedenti per poter accedere ai benefici di cui al comma 1 devono adempiere:

a) al censimento dei manufatti di amianto di propria competenza;

b) all'informazione dei rischi legati all'esposizione ai soggetti che utilizzano o frequentano gli edifici o le aree con presenza di manufatti in amianto;

c) le richieste di accesso ai benefici devono essere corredate da un progetto, con impegno da parte del richiedente, che abbia come finalità la sensibilizzazione e l'informazione della popolazione in merito ai rischi sanitari legati all'amianto e la riduzione del rischio per i siti non oggetto di bonifica con l'obbligo di pubblicizzare in modo prolungato l'intervento effettuato;

d) qualora i manufatti in amianto costituiscano parte funzionale dell'edificio o dell'area in cui sono localizzati, la sostituzione deve avvenire con materiali e tecniche che rispettano i parametri di legge vigente.

3. I benefici di cui al comma 1 sono concessi fino alla messa in atto degli strumenti contemplati nel PRAC. Il Dipartimento dell'ambiente, entro sessanta giorni dalla pubblicazione della presente legge, predispone un avviso in cui sono definite le modalità, i termini ed i parametri tecnici valutativi, in conformità ai commi 1 e 2. Le domande possono essere presentate dal novantesimo giorno dall'entrata in vigore della presente legge. Il Dipartimento redige una graduatoria delle domande pervenute e i contributi sono erogati fino ad esaurimento delle disponibilità o allo scadere del termine previsto nel presente comma.

4. La Regione Calabria per il raggiungi mento degli obiettivi di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), concede contributi per interventi di bonifica da manufatti di amianto presenti su edifici o aree di proprietà pubblica e privata, contributi per le aziende operanti nel settore di rimozione e smalti mento, con entità e modalità definiti nel PRAC. I contributi sono concessi in relazione al grado di rischio sanitario che i manufatti oggetto d'intervento rappresentano.

5. I richiedenti dei benefici sono obbligati a completare le opere di rimozione ed inviare copia del certificato di avvenuto smaltimento del materiale di amianto presso le discariche o centri di smaltimento autorizzati.

6. Coloro i quali non abbiano adempiuto all'obbligo di censimento, siano essi soggetti privati o pubblici, non possono accedere ai benefici della presente legge o ad ogni altro strumento che la Regione Calabria predispone per l'attuazione della presente legge relativamente ai manufatti non censiti.

7. Si può procedere al censimento oltre il termine stabilito all'articolo 6 e quindi accedere ai benefici di legge qualora: a) sia stato acquisito il titolo di proprietà successivamente alla data ultima di presentazione del modulo di censimento;

b) si dimostri l'impossibilità oggettiva di conoscere la presenza di manufatti in amianto entro le pertinenze di proprietà. A titolo esemplificativo e non esaustivo, tratti di canne fumarie ricoperte da intonaci non visibili dall'esterno, non predisposte o volute dal proprietario attuale, od ancora tratti di tubature interrate non predisposte o volute dal proprietario attuale.

Art. 12

(Clausola valutativa)

1. La Giunta regionale riferisce periodicamente al Consiglio regionale sulle modalità di attuazione della legge e sui risultati ottenuti in merito alla tutela della salute, alla bonifica di luoghi e oggetti in cui sia stata rilevata la presenza di amianto, al sostegno alla ricerca e alla promozione di iniziative di informazione.

2. Al fine di cui al comma 1, ogni due anni la Giunta regionale presenta alla commissione consiliare competente una relazione che contenga risposte documentate in ordine ai seguenti profili:

a) in quali termini le risorse finanziarie stanziate hanno consentito la bonifica dei siti, degli impianti, degli edifici e dei manufatti contenenti amianto, avuto riguardo ai censimenti realizzati;

b) in quali termini le attività di informazione e la sottoposizione a sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti ed ex esposti hanno consentito la riduzione dell'insorgenza di patologie asbesto correlate e la loro corretta gestione;

c) in quali termini le attività di informazione hanno contribuito alla diffusione della consapevolezza dei pericoli derivanti dalla presenza di amianto e hanno inciso sulla conseguente iniziativa dei privati di segnalare la presenza di amianto alle Asp e di provvedere alla sua rimozione;

d) le eventuali criticità emerse in sede di attuazione della legge.

3. La relazione è resa pubblica unitamente agli eventuali documenti del Consiglio regionale che ne concludono l'esame.

4. Tutti i beneficiari degli interventi di cui alla presente legge, pubblici e privati, sono tenuti a fornire le informazioni necessarie all'espletamento delle attività previste al presente articolo.

Art. 13

(Termini)

1. I termini previsti dalla presente legge sono perentori.

 

 

Art. 14

(Norma finanziaria)

1. Agli oneri derivanti dall'attuazione dell'articolo 3 della presente legge, quantificati per l'esercizio finanziario 2011 in euro 250.000,00, si provvede per l'anno in corso con la disponibilità esistente all'UPB 8.1.01.01 - capitolo 7001101 - inerente a «Fondo occorrente per far fronte agli oneri derivanti da provvedimenti legislativi che si perfezioneranno dopo l'approvazione del bilancio, recanti spese di parte corrente» dello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno 2011, che viene ridotta del medesimo importo.

2. La disponibilità finanziaria di cui al comma precedente è utilizzata nell'esercizio in corso ponendo la competenza della spesa in apposita UPB della spesa del bilancio 2011.

3. Per gli anni successivi, alla copertura finanziaria degli oneri previsti dall'articolo 3 della presente legge, quantificati a regime in euro 200.000,00, si provvede con la legge di approvazione del bilancio della Regione e con la collegata legge finanziaria che l'accompagna.

4. All'onere derivante dall'applicazione dell'articolo 11 della presente legge si provvede, compatibilmente con le modalità di utilizzo delle stesse, con le risorse comunitarie disponibili allocate all'UPB 3.1.01.02 - capitolo 2512202 - recante "Interventi di messa in sicurezza e bonifica dei siti inquinati e di sviluppo di tecnologie di recupero e riutilizzo dei rifiuti nonché di sostegno alle redazione dei piani. Incentivi all'applicazione di sistemi di rilevamento geografico dei siti inquinati e sviluppo di sistemi e tecnologie di bonifica (misura 1.8)".

Art. 15

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Ordine del giorno numero 14 del 11 aprile 2011 a firma dei consiglieri Fedele, Censore, Morelli, Dattolo, recante: “Integrazione delle risorse per il finanziamento della manifestazione di interesse a favore di soggetti pubblici coinvolti nel programma stage”

“Il Consiglio regionale

considerato che

in data 22 Novembre 2010, il Consiglio regionale della Calabria ha votato all'unanimità la legge regionale n. 32/2010, legge che cita testualmente "Al fine di non disperdere il patrimonio di conoscenza già acquisito dai giovani impegnati nel "Programma Stages" (...) la Regione assicura l'erogazione di un contributo annuo di euro 10.000,00 a favore di soggetti pubblici, che si impegnano a stipulare, con ogni stagista, che abbia concluso con esito positivo tutte le attività di formazione previste dal Regolamento (...) tipologie contrattuali previste dalla normativa vigente per una durata non inferiore ai 12 mesi di lavoro";

il Dipartimento n. 10 della Regione Calabria, sul BURC n. 3 del 21/01/11, ha pubblicato l'Avviso Pubblico rivolto al soggetti pubblici interessati a contrattualizzare i giovani calabresi, già impegnati nel Programma Stages 2008, che hanno concluso con esito positivo il percorso formativo;

i soggetti pubblici interessati a contrattualizzare gli stagisti hanno aderito alla manifestazione di interesse entro la data del 25/05/2011;

per l'esercizio finanziario 2011, il comma 2 dell'art. 12 della legge regionale n. 34/2010, prevede la copertura finanziaria per Euro 550.000,00 e che le domande pervenute sono maggiori rispetto alle aspettative della Regione Calabria;

invita la Giunta regionale

a ripartire le risorse già a disposizione sul bilancio regionale (Euro 550.000) fra tutte le domande pervenute al Dipartimento n. 10 della Regione Calabria, consentendo ai soggetti pubblici che hanno manifestato l'interesse a contrattualizzare gli stagisti in tempi rapidi, e prevedere nell'assestamento di bilancio la copertura finanziaria di tutte le domande pervenute così come previsto dalla relativa legge e parimenti individuare un percorso virtuoso che possa consentire la stabilizzazione delle professionalità presso gli Enti di allocazione.”

Proposta di legge numero 185/9^, recante: “Modifica alla legge regionale 19 aprile 1995, numero 22 e successive modificazioni ed integrazioni” (Del. n. 97)

Art. 1

1. Il comma 4 dell'articolo 3 della legge regionale 19 aprile 1995, n. 22, così come modificato dalla legge regionale 17 agosto 2005, n. 13, articolo 31, comma 2, è sostituito dal seguente comma: "La Coordinatrice è designata dal Presidente della Giunta regionale".

Art. 2

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Ordine del giorno numero 15 del 11 aprile 2011 a firma del consigliere Gallo “Sulla vicenda dei 1500 lavoratori calabresi a rischio di disoccupazione”

“Il Consiglio regionale

premesso che in Calabria sono circa 1.500 i lavoratori in precedenza inseriti nel bacino dei lavoratori socialmente utili o assunti con contratti a termine dalle pubbliche amministrazioni, stabilizzati ai sensi della L. 388/2000;

ricordato che sulla base di una convenzione sottoscritta con il Ministero della Pubblica Istruzione, secondo uno schema attuato nelle regioni Calabria, Campania, Sicilia, Puglia e Basilicata, detti lavoratori sono stati impiegati nelle scuole calabresi di ogni ordine e grado, con contratto part-time di 35 ore settimanali, per garantire le attività di pulizia degli istituti scolastici;

rilevato che con propria direttiva n. 103 del 30.12.2010 il Ministro della Pubblica Istruzione, preso atto che la legislazione vigente non contempla ipotesi di proroga agli anni 2011 e seguenti dell'impiego dei lavoratori stabilizzati con L. 388/2000 nelle attività di pulizia degli istituti scolastici, ha statuito di doversi procedere all'affidamento delle stesse attività mediante procedura di gara da esperirsi a cura di ogni istituzione scolastica, nella propria autonomia;

evidenziato che in virtù di ciò, a far data dal 30 giugno 2011, data di scadenza dei contratti part-time in essere, oltre un migliaio di lavoratori calabresi e le loro famiglie, al pari di tanti altri loro colleghi e nuclei, familiari residenti nelle altre regioni meridionali, potrebbero rimanere senza lavoro né fonti di sostentamento;

rimarcato che il 22 marzo scorso, anche l'incontro convocato presso il Miur per provare a dare soluzione alla vicenda si è concluso con un nulla di fatto, per l'irremovibilità del Ministro;

ribadito che la citata direttiva ministeriale, per come di tutta evidenza, non garantisce il percorso occupazionale degli ex lavoratori socialmente utili calabresi né, tanto meno, il loro reinserimento lavorativo;

invita

il governo regionale, nella persona del Presidente della Giunta regionale, dell'assessore alla pubblica istruzione e dell'assessore al lavoro a rendersi promotori di un confronto istituzionale tra la Regione Calabria ed il Miur e ad intraprendere ogni iniziativa necessaria a tutelare i livelli occupazionali e salariali dei lavoratori in questione.”