IX^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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85.
SEDUTA DI MERCOLEDI’ 25
GIUGNO 2014
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLÒ
La seduta è aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
E’ pervenuta risposta scritta alla interrogazione numero 538 del 24 aprile 2014 a firma del consigliere Guccione.
(E’ riportata in allegato)
Prego i colleghi di prendere posto.
Abbiamo iniziato un po’ tardi perché abbiamo avuto l’incontro in Conferenza dei capigruppo e abbiamo dovuto ascoltare una serie di questioni che riguardavano i rifiuti, gli stage, gli enti a partecipazione regionale ecc.
Prego i colleghi di prendere posto così diamo inizio
ai lavori del Consiglio.
Chiedo la parola.
Un po’ di silenzio altrimenti non si capisce
assolutamente nulla. Se i colleghi prendono posto nei banchi, prima di dare
inizio ai lavori del Consiglio, vorrei che il
Consiglio osservasse un minuto di raccoglimento perché è la prima seduta senza
il nostro Segretario generale, il dottor Nuccio Lopez, che è scomparso di
recente.
Mi sembra doveroso che l’intero Consiglio regionale con
un minuto di raccoglimento ricordi la sua personalità, la sua competenza e la
sua compostezza. Prego i colleghi consiglieri di alzarsi.
Volevo dare a nome dell’intero Consiglio regionale un sincero e affettuoso augurio di buon lavoro al nuovo Segretario generale e direttore generale del Consiglio, l’avvocato Carlo Calabrò, che avrà questa funzione importante, delicata anche in un momento difficile e complesso della legislatura. Siamo certi che saremo in buone mani per garantire quella legittimità che da sempre c’è sempre stata in questo Consiglio regionale, in quest’ultimo scorcio di legislatura.
Auguri affettuosi a nome dell’intero Consiglio al dottore Calabrò.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Bova. Ne ha facoltà.
Presidente, come lei sa già per
averne discusso e concordato in sede di Conferenza dei Presidenti dei gruppi
chiedo che al primo punto all’ordine del giorno venga inserito un ordine del
giorno che riguarda la salvaguardia dell’attuale assetto della giustizia
amministrativa in Calabria, in particolare della sezione staccata di Reggio
Calabria in risposta ad un decreto già emanato dal Governo che, di fatto,
taglia tutte le sedi staccate provocando in questa maniera un danno evidente ad
una delle forme di giustizia che finora in Italia aveva funzionato.
Già l’Assemblea regionale siciliana
si era pronunciata per quanto compete loro e lo stesso ha fatto il Consiglio
regionale della Puglia. Le chiedo di votare l’inserimento e immediatamente dopo
l’approvazione di questo ordine del giorno che porta la firma di tutti i
Presidenti dei gruppi presenti in Consiglio regionale. Tutto qui.
Il consigliere Bova chiede
l’inserimento all’ordine del giorno di un argomento che abbiamo già discusso in
Consiglio regionale e che riguarda la sezione staccata di Reggio Calabria
istituita nel 1975 del Tribunale amministrativo regionale.
E’ un argomento che abbiamo discusso
in Conferenza dei capigruppo, tutti i capigruppo si sono espressi a favore e
quindi possiamo inserire l’ordine del giorno e poi possiamo procedere a votare
il provvedimento. La discussione è stata fatta anche in Commissione, tutti si
sono espressi e possiamo procedere a votare, intanto l’inserimento.
(Il Consiglio approva)
Pongo in votazione l’ordine del giorno numero 151 “Sulla soppressione della sede del TAR di Reggio Calabria” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,
premesso che:
con Decreto Legge n. 90/2014, art. 18, comma 1, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 24 giugno 2014, si prevede la soppressione con effetto dal 1 ottobre del 2014 delle Sezioni staccate dei Tribunali amministrativi regionali, tra le quali si annovera quella di Reggio Calabria;
rispetto alle anticipazioni di stampa che hanno preceduto la pubblicazione del D.L. cit., si è levato un fortissimo dissenso espresso, tra gli altri, dal Presidente del T.A.R. di Reggio Calabria Cons. Roberto Politi, che ha indirizzato una pubblica missiva al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, segnalando le gravi problematiche che un siffatto intervento inevitabilmente produrrebbe anche in ragione della rafforzata esigenza di legalità dell'azione amministrativa in un contesto territoriale in cui è fortemente radicata la presenza della 'ndrangheta e del crimine organizzato;
unitamente al Presidente del T.A.R. si sono in queste ore registrate forti prese di posizione contrarie a tale intervento da parte del Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria, prof. avv. Alberto Panuccio, del membro del Consiglio Nazionale Forense, Prof. Avv. Michele Salazar, del prof. avv. Francesco Manganaro, Ordinario di Diritto Amministrativo dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria, del Presidente della Camera Amministrativa Distrettuale di Reggio Calabria, avv. Rosario Infantino, che ha persino indetto una pubblica petizione contro la soppressione della Sezione staccata di Reggio Calabria. Si è registrata, inoltre, la ferma opposizione del Presidente della Provincia di Reggio Calabria, dott. Giuseppe Raffa, di personalità, associazioni e gruppi, i quali tutti sono unanimemente allineati sulla considerazione che tale iniziativa assunta dal Governo, peraltro con decretazione d'urgenza, si appalesa improvvida, illegittima ed ingiusta;
la gravità delle conseguenze che dalla soppressione delle Sedi staccate deriverebbero al sistema di Giustizia amministrativa calabrese nella sua interezza ed alla Città di Reggio Calabria, a tutti i territori del distretto nel quale la Sezione di Reggio Calabria esercita la funzione giurisdizionale alla quale è preposta, nonché a tutte le amministrazioni pubbliche ed agli uffici ed Avvocature speciali che operano nel medesimo distretto. Peraltro, da tale soppressione non deriverebbe alcun risparmio per le finanze pubbliche, atteso che la sede che ospita il T.A.R. di Reggio Calabria è un bene demaniale assegnato dallo Stato, il personale operante sarebbe trasferito verso altri uffici con disagi personali e familiari dei dipendenti interessati, come pure i Magistrati dovrebbero essere rimossi riassegnati ad altri T.A.R.. Vi sarebbe, inoltre, un notevole disagio per i cittadini, gli enti e le imprese della città e del comprensorio reggino, costretti a sobbarcarsi ulteriori costi per raggiungere il presidio della giustizia amministrativa più prossimo ove richiedere un sindacato di legittimità dell'azione amministrativa;
la soppressione delle Sedi staccate comporterà anche un sicuro svantaggio organizzativo e di perfomance, il rallentamento del funzionamento degli uffici interessati dalla riorganizzazione per effetto della soppressione ed inevitabili ripercussioni anche sulla durata dei processi, con un inevitabile loro allungamento ed il rischio di irragionevole durata dei processi (artt. 24 e 111 Cost, e art. 6 CEDU);
la Sezione staccata di Reggio Calabria è operativa da oltre quarant’anni in un grande centro urbano, nell'ambito di un territorio sede del Consiglio Regionale della Calabria e dei suoi Uffici, e di numerose Amministrazioni Statali, nonché riferimento di Amministrazioni Territoriali, di Enti Pubblici, di Aziende Sanitarie Ospedaliere e Territoriali, dell'Autorità Portuale di Gioia Tauro e di altrettante Avvocature speciali (Avvocatura dello Stato; Avvocatura civica del Comune di Reggio Calabria, Avvocatura della Provincia di Reggio Calabria, Avvocatura della Azienda Ospedaliera Bianchi Melacrino Morelli, Avvocatura della Azienda Sanitaria Provinciale etc..);
la Sezione di Reggio Calabria è particolarmente attiva, per come dimostra il numero degli affari iscritti al ruolo generale e la natura degli affari in contenzioso, nell'ambito dei quali grande attenzione è riservata alla materia dell'antimafia e degli appalti, per avere un rilievo sensibile in un territorio nel quale le amministrazioni pubbliche sono chiamate alla massima attenzione e dove l’azione della Procura della Repubblica, della DNA e delle forze di Polizia e giudiziarie è pregnante nell'azione di prevenzione e contrasto alle forme di criminalità organizzata e di stampo mafioso;
è, inoltre, evidente l'ulteriore non trascurabile circostanza che tale misura sarebbe contestuale alla chiusura della Sede Nazionale dell'Agenzia dei Beni Confiscati ed altresì alla soppressione della Sede della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, ubicate nella Città di Reggio Calabria, con inevitabile amplificazione del pregiudizio derivante dalla perdita di presidi di legalità presenti sul territorio e vicini ai cittadini;
con tale provvedimento soppressivo si genererebbe un gravissimo vulnus derivante dall'inaccettabile allontanamento della doverosa risposta di giustizia dal territorio, appalesandosi come una ferita insanabile al sistema di garanzie costituzionali poste a presidio dei diritti fondamentali di giustizia e cittadinanza;
di contro, la istituzione di Sedi staccate, secondo i principi costituzionali e nell'ambito della legislazione ordinaria di attuazione, intende assicurare, invece, a tutti i cittadini una maggiore accessibilità con minore costo alla giustizia, consentendo un più diffuso controllo sull'operato delle pubbliche amministrazioni avversando le illegittimità;
tutti i suddetti elementi di ponderazione e di bilanciamento indicano il mantenimento delle sezioni staccate, nell'organizzazione dei Tribunali amministrativi Regionali, quale soluzione ottimale per l'erogazione di un servizio di qualità, che merita di essere potenziato e non diminuito e irrazionalmente defraudato,
impegna
il Consiglio regionale ed il suo Presidente, la Giunta ed il suo Presidente f.f.:
a promuovere tutti gli opportuni atti e/o provvedimenti presso la Presidenza della Repubblica, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Governo e il Parlamento, a salvaguardia dell'attuale assetto della Giustizia amministrativa vigente sul territorio regionale che si compone di una sede centrale del T.A.R. in Catanzaro e di una Sezione staccata in Reggio Calabria istituita nel 1975;
ad operare nell'ambito delle proprie competenze per il potenziamento del sistema della Giustizia amministrativa in Calabria a salvaguardia dell'efficienza e dell'efficacia del servizio reso, nonché degli attuali assetti occupazionali, funzionali e territoriali.” così come proposto dal consigliere Bova e dagli altri firmatari che sono sia di maggioranza che di minoranza.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
(E’ riportato in allegato)
Abbiamo affrontato in Conferenza dei
capigruppo anche altre questioni che riguardano gli stipendi della “Fondazione
Mediterranea Terina”. Abbiamo ascoltato una delegazione delle organizzazioni
sindacali e abbiamo redatto un documento di cui do lettura: “In data odierna la
Conferenza dei capigruppo in ordine al parere richiesto ai sensi dell’articolo
3, comma 11, della legge regionale 13 giugno 2008, numero 15 per l’erogazione
da parte della Giunta regionale del finanziamento previsto in bilancio di 420
mila euro per garantire il pagamento degli stipendi dal 1° gennaio 2014 dei 41
dipendenti della “Fondazione Mediterranea Terina” si è unanimemente espressa
affinché il Consiglio regionale esprima il parere già richiesto alla seconda
Commissione consiliare in data 14 aprile 2014 invitando, di conseguenza, la
Giunta regionale a procedere alla erogazione del previsto finanziamento di 420
mila euro”.
Questo è un argomento già affrontato,
pertanto pongo in votazione l’inserimento del parere testé indicato.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
Siete tutti favorevoli, quindi
registro il parere favorevole di tutti i consiglieri sul provvedimento.
Un’altra
questione che oggi ci ha impegnato durante la Conferenza dei capigruppo ha riguardato la delegazione, abbastanza nutrita, guidata dal Presidente dell’Anci. Una
delegazione di tutti i sindaci, di tantissimi sindaci della Calabria su un
argomento che riguarda l’emergenza ambientale, l’aumento delle tariffe.
Abbiamo concordato tra maggioranza e minoranza un ordine del
giorno che riguarda l’argomento dell’aumento delle tariffe. Si procederà ad un
incontro tra l’assessorato competente e l’Anci per definire questo argomento.
E’ un ordine del giorno concordato e firmato un po’ da tutti, ne
pongo in votazione l’inserimento.
(Il Consiglio approva)
Pongo in votazione l’ordine del giorno numero 152 di iniziativa dei consiglieri Talarico F. e altri “Sulle tariffe di smaltimento per l’anno 2014” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,
premesso che:
da parte della Giunta regionale, è in corso di definizione la Tariffa di conferimento dei rifiuti solidi urbani tal quale e differenziati per l'anno 2014;
gli uffici del competente Dipartimento presso la stessa Giunta hanno determinato un'ipotesi di tariffa per la copertura totale della spesa necessaria;
detta ipotesi comporterebbe un eccessivo onere sui, già martoriati, bilanci dei comuni e quindi un ulteriore aggravio sui cittadini calabresi rispetto ad un servizio che quotidianamente mostra tutte le sue criticità;
ANCI regionale e il competente Assessorato all'Ambiente nei prossimi giorni si incontreranno per determinare le somme necessarie per l'equilibrio di bilancio per l'anno 2014 e la tariffa da applicare nell' anno 2015 ;
nell'odierna conferenza dei Capi Gruppo, su sollecitazione dell'ANCI regionale, auditi i Sindaci della regione, si è ritenuto di condividere per le motivazioni evidenziate dai sindaci, dagli stessi Capigruppo e dallo stesso Assessore all'Ambiente on. Franco Pugliano, di mantenere ferme le tariffe di smaltimento per l'anno 2014 rispetto a quelle vigenti nel 2013 e di porre a carico del bilancio regionale la differenza,
impegna
la Giunta regionale a predisporre tutti gli atti necessari a garantire la necessaria copertura finanziaria per l’anno 2014.”
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Abbiamo
un altro ordine del giorno che riguarda la Fondazione Campanella ed è a firma dei consiglieri Scalzo, Chiappetta, Grillo, Loiero,
Ciconte, Amato, Magno.
Ne
abbiamo discusso in Conferenza dei
capigruppo. Pongo in votazione l’inserimento all’ordine
del giorno.
(Il Consiglio approva)
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Scalzo, ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, come avevamo già discusso in Conferenza dei capigruppo il Polo oncologico di Catanzaro vive ancora una situazione
drammatica perché a tutt’oggi non è stato dato atto al protocollo di intesa tra
Università e Regione per il trasferimento delle unità operative non
oncologiche.
Questo ente eroga servizi per 100
posti letto e gliene vengono pagati solo 35. In più c’è tutto l’arretrato che
non è stato ancora pagato e c’è una resistenza anche dei sub-commissari.
Chiediamo che con questo ordine del
giorno si impegni il Presidente della Giunta regionale, in questo caso la vicepresidente
Stasi, a porre in atto tutte le iniziative per consentire alla Fondazione Campanella di dare atto al
protocollo di intesa per il trasferimento
delle Unità operative oncologiche; che la Fondazione Campanella rimanga per le
prestazioni oncologiche; che venga posto rimedio con urgenza ai pignoramenti
che si aggiungono ogni giorno dalle case farmaceutiche per i farmaci
oncologici.
Come ben
potete capire centinaia di pazienti sono costretti ad andare fuori Regione
perché non è più possibile erogare la chemioterapia e quant’altro e in più
anche lì c’è un arretrato di mensilità per il personale.
E’ un argomento
estremamente delicato ed importante e su questo chiedo che il Consiglio si
esprima con un voto e dia forza all’operato della vicepresidente Stasi alla
quale chiediamo un atto di coraggio e soprattutto un atto celere e veloce per
questa vicenda. Grazie.
Non ci sono altri interventi su questo argomento. Pongo in votazione l’ordine del giorno di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,
premesso che:
l'ordine del giorno odierno, trova la sua giustificazione nella necessità di porre rimedio ad una situazione di gravissima difficoltà economica che vive la Fondazione Tommaso Campanella anche per la resistenza dei sub commissari a trovare una soluzione alle problematiche di quest' ultima e della chiusura più volte dimostrata ad accoglierne. E' ben noto a tutti noi che la Fondazione, ha continuato a gestire, garantendone il funzionamento, le Unità Operative che a norma del DPGR 136 del 2011 e della L.R. 63 del 2012 avrebbero dovuto già da tempo essere in capo alla Azienda Ospedaliera Mater Domini;
questa spesa, che sarebbe comunque gravata sulla quota dell’Ospedalità pubblica, oggi, a detta dei sub commissari, non può essere erogata alla Fondazione, nonostante quest'ultima si sia fatto carico di sopportare i costi per il funzionamento. Ci troveremmo nel paradosso che prestazioni sanitarie rese per il servizio pubblico e per i cittadini non siano riconosciute da nessuno. E' compito della classe politica porre rimedio a questa evidente anomalia, che deve essere rappresentata anche ai tavoli ministeriali, per i provvedimenti consequenziali. In una situazione di gravissima crisi economica non si può chiudere il Polo oncologico che fornisce prestazioni sanitarie di qualità per malati di gravissime patologie, per la resistenza dei sub commissari governativi che determinerà un aggravio di spese per la popolazione calabrese con un aumento della mobilità passiva verso altre Regioni. Sino a quando le Unita Operative non oncologiche non saranno trasferite alla Azienda Ospedaliera Mater Domini è necessario che i costi affrontati dalla Fondazione per garantirne il funzionamento siano correttamente posti a carico del Fondo sanitario regionale. E' inutile evidenziare che gli eventuali disavanzi del Fondo sanitario regionale saranno comunque a carico della fiscalità regionale. Non trovare con immediatezza una soluzione significa portare al fallimento, e quindi alla chiusura la Fondazione, e la Regione nei prossimi anni, comunque, con risorse della fiscalità regionale, dovrà far fronte ai debiti accumulati dalla Fondazione dal 2011 ad oggi,
impegna
Il Presidente della Giunta Regionale a:
porre in essere tutte le iniziative utili ed opportune per consentire alla Fondazione Campanella di avere le risorse a suo tempo stabilite dal protocollo d'intesa del 1 ottobre 2013 tra la Regione Calabria - ASP Catanzaro - Prefettura e Fondazione;
nelle more, trovare le risorse necessarie da trasferire alla Fondazione per soddisfare almeno il pagamento dei fornitori dei farmaci oncologici che costituiscono l'onere più gravoso per gli equilibri finanziari della Fondazione.”
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Ha chiesto di parlare il consigliere
Imbalzano. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, non ho partecipato
alla riunione dei capigruppo, non essendo capogruppo.
Le chiedo di poter inserire
all’ordine del giorno un provvedimento che ritengo assolutamente urgente. Ma
non solo io, ci sono stati decine e decine di sindaci che hanno inviato e-mail a molti consiglieri riguardo una
proposta di legge a firma dei capigruppo Bruno, Chiappetta, Morrone, Grillo,
Serra riguardanti alcune modifiche importanti e urgenti.
Peraltro, il provvedimento era
all’ordine del giorno della seduta del 3 giugno su alcune leggi regionali in
materia di agricoltura.
Ritengo che il progetto di legge sia
assolutamente urgente, anche se io non posso sostituirmi al parere del Servizio
legislativo del Consiglio regionale.
Le chiederei, proprio per l’urgenza
di questo provvedimento e di questo progetto di legge, che possa essere
inserito all’ordine del giorno di questa seduta.
Si tratta del progetto di legge
numero 551/9^ in materia di agricoltura.
E’ un provvedimento omnibus per
l’agricoltura calabrese legato alla programmazione comunitaria e quindi si
intreccia con la imminente programmazione comunitaria.
Ripeto che è stato sollecitato da
molte ma molte decine di sindaci di tutta la regione.
Siccome questo provvedimento era già
all’ordine del giorno, come spiegato poc’anzi, della seduta del 3 giugno e
inopinatamente non è stato trattato, ritengo che abbia il carattere
dell’assoluta urgenza e indifferibilità anche se non spetta, ovviamente, a me
esprimere in ultima analisi questo giudizio; è compito del Servizio legislativo
e del dipartimento. Credo che in Aula ci sia l’assessore Trematerra o il
dirigente del dipartimento agricoltura. Chiederei a loro di esprimersi sulla
urgenza che ho poc’anzi sottolineato.
Ha chiesto di intervenire l’assessore
Salerno. Ne ha facoltà.
Presidente, chiedo di inserire
all’ordine del giorno una proposta di legge inerente l’interpretazione
autentica della legge regionale numero 1 del 2014 sul precariato. Questa
interpretazione autentica riguarda, soprattutto, il piano di reinserimento
occupazionale che era previsto dalla legge 15 ma che è stato superato dalla
legge 1; questo per evitare di fare, ogni sei mesi, una delibera di Giunta per
il piano di reinserimento occupazionale.
Fermo che la legge 1 prevede già la
contrattualizzazione per almeno tre anni di questi soggetti, ragion per cui è
superata, si tratta di una interpretazione autentica che chiedo di mettere
all’ordine del giorno e che riguarda i lavoratori dei comuni di Verbicaro, San
Giovanni in Fiore, Acri ed altri comuni. Sono circa 1.500 lavoratori e pertanto
chiedo di inserirla all’ordine del giorno e di approvarla. Grazie.
Ha chiesto di parlare l’assessore
Dattolo. Ne ha facoltà.
Presidente, brevemente, anche per
approfittare della presenza in Aula dei consiglieri di opposizione.
C’è un problema serio. Io ho votato
a favore di tutti gli ordini del giorno considerandoli strettamente necessari
per alcune problematiche diverse tra giustizia, sanità e quant’altro.
Pongo un problema che riguarda il
governo del territorio, problema che era stato già posto nell’ultima seduta che
abbiamo fatto. C’era un certo percorso: il 19 giugno la legge regionale numero
19 del 2002, la cosiddetta legge urbanistica, ha visto la decadenza degli
strumenti urbanistici.
A parte il fatto che c’era un
percorso legato alla approvazione definitiva del Qtrp, ai poteri sostitutivi,
alla legge sul demanio, quella del decoro e anche un provvedimento di proroga
che era stato approvato dalla Commissione consiliare, ritenendo comunque questo
un argomento indifferibile e urgente che riguarda effettivamente l’ipotesi di
una mancanza di regole certe sulle quali far affidamento, tenuto conto del
fatto che c’era stato in questi anni un provvedimento volto a garantire un
certo interesse sul consumo del suolo e altre iniziative simili per
salvaguardare il paesaggio calabrese, ritengo che sia necessario prevedere, in
tempi rapidi, una seduta con la Commissione e i gruppi consiliari competenti.
Sono contrario alle proroghe e dico
questo come posizione politica, espressione questa della Giunta ma ritengo che
sia necessario, comunque, metter mano alla legge urbanistica regionale per
salvaguardare eventuali disfunzioni e soprattutto perché ci sono tantissimi
comuni che non hanno le idee chiare su come procedere, tenuto conto che
nell’ultimo anno dopo una proroga che io da Presidente di Commissione avevo
sempre avallato; non sono pregiudizialmente stato contrario a dare ulteriori
proroghe e non lo sono ancora di più nell’atto di commissariare i comuni
inadempienti tenuto conto del fatto che nell’assestamento sono previsti altri
500 mila euro per la redazione di questi strumenti e anche per il rispetto che
nutro per gli amministratori locali.
Ritengo sia doveroso fare un
provvedimento legislativo che disciplini al meglio la possibilità di
intervenire eventualmente all’interno del circuito urbano e non fuori
destinando tutte le altre aree agricole ma dare soprattutto un’impostazione
condivisa.
Su questo il dipartimento e
l’assessorato che rappresento ha una sua idea e ha predisposto un provvedimento.
Vorrei che fosse discusso. Se non c’è la possibilità di farlo in questa seduta,
lo sarà in quella sulla approvazione dei fondi comunitari. Lo chiedo ai
colleghi anche di minoranza perché questo è secondo me un provvedimento
necessario ed urgente per evitare che ci siano fughe in avanti anche sulla
gestione territoriale e soprattutto sul governo del territorio. Ritengo che
questo sia un problema da porre all’attenzione dell’Aula.
Oggi è stata una giornata
particolare, non c’è stato tempo di farlo in Conferenza dei capigruppo ma
ritengo che su questo sia necessario un coinvolgimento politico perché si
decida su come procedere e soprattutto su dare indicazioni precise agli
amministratori.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Giordano. Ne ha facoltà.
Presidente, per chiedere a lei e
all’Aula l’inserimento di una mozione che può essere trasformata, eventualmente,
per ragioni di procedibilità in ordine del giorno, relativa alle procedure tese
all’autorizzazione per la centrale a carbone di Saline Ioniche.
Questa mozione è depositata agli
atti del Consiglio e sottoscritta da altri capigruppo. Si chiede una ulteriore
pronuncia della Giunta regionale tesa a confermare il diniego espresso già da
quest’Aula alla unanimità in due distinte sedute di Consiglio e che va a
corroborare il procedimento in atto presso la Commissione tecnica del Ministero
dell’ambiente e quindi conferma il dissenso motivando, ovviamente, rispetto al
decreto Via che era stato adottato il 5 aprile 2013, quindi successivamente
all’ultima pronuncia che ha fatto il Consiglio regionale.
Ciò può essere utile affinché la
Regione Calabria completi i suoi adempimenti tesi proprio a confermare il
diniego istituzionale già espresso e sancito dal Consiglio.
Chiedo all’Aula che venga votata
questa mozione, questo ordine del giorno.
Ha chiesto di parlare l’assessore
Pugliano. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, per come ho
chiesto ai capigruppo, sia con una nota formale di 15-20 giorni fa sia
stamattina in presenza dei sindaci che sono venuti qui a trattare il tema dei
rifiuti, chiedo all’Aula l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge
di riordino sul sistema dei rifiuti visto che se non approviamo stasera la
legge di riordino dal 1° luglio scatteranno i poteri sostitutivi per comporre
ed istituire gli ambiti territoriali che già la legge 148 del 2011 indicava
quale norma per i servizi pubblici locali compreso il sistema dei rifiuti.
Chiedo formalmente all’Aula
l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge di riordino, pena
il commissariamento delle responsabilità che attengono ai comuni e non alla
Regione Calabria dal 1° luglio per comporre gli ambiti territoriali che devono
garantire il sistema dei rifiuti.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente, in maniera molto veloce.
Nella scorsa seduta di Consiglio regionale avevo presentato, firmato dai
capigruppo di maggioranza, un ordine del giorno che riguardava l’annosa vicenda
di CalabriaI&T.
Dalle risultanze della Conferenza
dei capigruppo pare che ci sia una proposta di legge che proroga al 31 dicembre
la liquidazione di CalabriaI&T.
Qui ci sono però una serie di
problemi legati ad iniziative messe in campo dal management di Fincalabra che è, di fatto, decaduto e
che non è stato sostituito; è in regime di prorogatio.
Si
tratta, quindi, di un ordine del giorno che impegna il governo a sostenere in
ogni sede gli strumenti a disposizione per legge, per sostenere le ragioni dei
lavoratori, ad attivarsi con urgenza affinché sia garantito il rispetto della
legge vigente con la revoca dei finanziamenti perché ci sono licenziamenti in
corso, a trasferire il personale di CalabriaI&T alle dipendenze di
Fincalabra ecc. ecc.
Chiedo,
pertanto, Presidente, l’inserimento all’ordine del giorno di questo ordine del
giorno che era stato già presentato nella precedente seduta di Consiglio ma che
era decaduto per mancanza del numero legale, non era stato votato al termine
della seduta.
Può far
pervenire qui ai banchi della Presidenza l’ordine del giorno, consigliere
Gallo?
Quella
del consigliere Giordano è una mozione? Ce l’ha qui?
Allora
abbiamo la richiesta di inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del
giorno che riguarda i lavoratori di CalabriaI&T che è a firma dei
consiglieri Gallo, Bruni, Grillo, Chiappetta, Serra e Morrone il cui
inserimento all’ordine del giorno pongo in votazione.
(Interruzione)
Intanto
stiamo votando l’inserimento, poi le do la parola.
(Interruzione)
Ha
chiesto di parlare il consigliere Guccione sull’inserimento all’ordine dei
lavori dell’ordine del giorno. Ne ha facoltà.
Presidente, questo ordine del giorno
va salutato positivamente, ma vorrei ricordare al Consiglio che un analogo
ordine del giorno l’abbiamo già approvato come Consiglio regionale circa un
mese fa ma non ha sortito nessun effetto.
Il problema della trattativa di
CalabriaI&T è la questione del ritiro delle lettere di licenziamento.
Perché senza il ritiro delle lettere di licenziamento, messe in atto dal
liquidatore di CalabriaI&T il rischio è che questo diventi acqua calda.
Questo è il problema sul quale dobbiamo insistere altrimenti il rischio è di
approvarlo ma non cambia nulla perché sostanzialmente il contenuto di questo
emendamento è uguale a quello che abbiamo approvato.
Ci deve essere chiaro il riferimento
esplicito delle lettere di dimissioni da parte del liquidatore.
Pongo in votazione l’inserimento
dell’ordine del giorno all’ordine dei lavori.
(Il Consiglio approva)
Si distribuisca la copia dell’ordine
del giorno e nel frattempo possiamo procedere con la votazione della mozione
proposta dal consigliere Giordano.
Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno della mozione numero 121 di
iniziativa dei consiglieri Giordano, De Masi, Guagliardi, Bova, Principe “Sulla
necessità di un nuovo parere contrario al progetto di costruzione della centrale a carbone di Saline Joniche”.
(Il Consiglio approva)
Pongo in votazione la mozione di cui
do lettura: “Il Consiglio regionale,
premesso che:
in data 19 giugno 2008 la S.E.I.
S.p.A. ha presentato al Ministero dello Sviluppo Economico, una domanda per
l'autorizzazione, ai sensi del di 7/2002 conv. con mod. in legge n. 55 del 9
aprile, alla costruzione e all'esercizio di una centrale termoelettrica
alimentata a carbone, della potenza di 1320 Mwe, e delle relative opere
connesse, localizzata in Saline Joniche del Comune di Montebello Jonico (RC);
il Ministero dello Sviluppo
Economico, al fine di acquisire i pareri dei soggetti interessati, ha convocato
una conferenza dei servizi in Roma il 17 settembre 2008, invitando, oltre ai
Ministeri competenti, gli enti locali interessati;
a detta conferenza il rappresentante
della Regione Calabria ha presentato un documento sottoscritto dal Presidente
della Giunta Regionale, dal Presidente della provincia di Reggio Calabria e dai
Sindaci di Reggio Calabria, Montebello Jonico (comune dove dovrebbe realizzarsi
l'insediamento industriale), Motta San Giovanni, Bagaladi, San Lorenzo e
Condofuri, con il quale i sottoscrittori manifestavano il loro dissenso alla
realizzazione del progetto;
la conferenza si è conclusa con la
espressa richiesta del Presidente della Conferenza dei servizi alla Regione
Calabria di una formalizzazione del dissenso della stessa in merito
all'iniziativa;
in adesione al formulato invito, la
Regione Calabria ha formalizzato il diniego all'autorizzazione per la
costruzione della centrale a carbone con la delibera n. 686 del 6 ottobre 2008;
il Ministero, ricevuta la delibera,
in luogo di concludere negativamente il procedimento di autorizzazione alla
costruzione e all'esercizio della centrale a carbone, ha sospeso il
procedimento in attesa dell'esito del sub procedimento per la VIA;
il procedimento per la VIA si è
concluso negativamente poiché per ben due volte il Ministero per i beni
culturali ha negato il proprio parere favorevole;
il Presidente del Consiglio dei
Ministri, su richiesta del Ministero dell'Ambiente, con il decreto del 15
giugno 2012 ha decretato: "la compatibilità ambientale e l'autorizzazione
al successivo esercizio relativamente al progetto proposto dalla SEI S.p.A.,
concernente la realizzazione di una centrale termoelettrica a carbone, di
potenza elettrica complessiva di 1320 MWe, da ubicarsi nella località Saline
Joniche nel comune di Montebello Jonico (RC) e relative opere connesse, a
condizione che vengano ottemperate le prescrizioni e disposizioni contenute nei
seguenti allegati: allegato A: quadro prescrittivo e adempimenti di natura
amministrativa; allegato B: piano di monitoraggio e controllo. Gli allegati A e
B predetti, unitamente all'allegato C, relativo al parere della commissione
tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA- VAS n. 559 del 21 ottobre
2010, costituiscono parte integrante del decreto. Il presente decreto sarà
pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana.";
la Corte dei Conti ha rigettato il
visto su detto DPCM, per molti motivi, tra i quali la violazione delle
prerogative regionali in materia;
il Ministro dell'Ambiente con
decreto n. 115 del 5 aprile 2013 ha decretato la compatibilità ambientale e
l'autorizzazione integrata ambientale al successivo esercizio relativamente al
progetto proposto dalla Società SEI spa concernente la realizzazione di una
centrale termoelettrica alimentata a carbone, di potenza elettrica complessiva
di 1320 MWe da localizzare in Comune di Montebello Jonico, località Saline
Joniche (RC) e relative opere connesse, a condizione che vengano ottemperate le
prescrizioni, condizioni e disposizioni indicate negli allegati, nonché di ogni
atto presupposto, consequenziale e comunque connesso;
nelle more del procedimento è stato
modificato l'art. 1, comma 2, della I. 55/02, che, contrariamente alla
precedente formulazione, richiede che il dissenso venga espresso dalla Regione successivamente
alla VIA e con motivazione relativa allo stessa;
in merito alla costruzione della
centrale a carbone a Saline Joniche il Consiglio regionale si è espresso
diverse volte in senso negativo, ribadendo la contrarietà della Regione
Calabria alla sua costruzione e lo stesso Governo regionale, nell'esprimere il
proprio dissenso, si è costituito presso gli organi giurisdizionali impugnando
i provvedimenti ministeriali;
l'art. 1, comma 2, primo capoverso,
della I. 55/02, così come modificato dal comma 30 dell'art. 27, L. 23 luglio
2009, n. 99 che recita: "L'autorizzazione di cui al comma 1 è rilasciata a
seguito di un procedimento unico, al quale partecipano le Amministrazioni
statali e locali interessate, svolto nel rispetto dei princìpi di
semplificazione e con le modalità di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive
modificazioni, d'intesa con la Regione interessata. L'eventuale rifiuto
regionale dell'intesa deve essere espresso con provvedimento motivato, che deve
specificatamente tenere conto delle risultanze dell'istruttoria ed esporre in
modo chiaro e dettagliato le ragioni del dissenso dalla proposta ministeriale
di intesa.";
allo stato della legislazione
vigente necessita "l'intesa forte" della Regione Calabria, ossia il
consenso della stessa, perché possa essere autorizzata dal Ministero per lo
Sviluppo Economico la costruzione della centrale a carbone a Saline Joniche;
sia pertanto necessario confermare il dissenso di questo Consiglio regionale e
della Giunta regionale alla costruzione della centrale a carbone attraverso
l'adozione di una nuova delibera che tenga conto delle risultanze
dell'istruttoria e motivi in modo chiaro e dettagliato le ragioni del dissenso,
la Giunta regionale all'adozione di
una delibera che, preso atto delle risultanze della Via per come adottate con
il decreto n. 115 del 5 aprile 2013 del Ministro dell'Ambiente e come
dettagliatamente formulate nel parere n. 559 del 21.10.2010, reso dalla
Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale del Ministero
dell'Ambiente della tutela del Territorio e del Mare, confermi il dissenso
della Regione Calabria alla costruzione della centrale a carbone di Saline
Joniche, anche in assenza di esplicita richiesta del Ministero”.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Ha chiesto di parlare il consigliere
Adamo. Ne ha facoltà.
Noi abbiamo già votato l’inserimento
all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno, Presidente.
A questa fase si è votato
l’inserimento all’ordine del giorno del testo della mozione o stiamo discutendo
l’esame della mozione?
Abbiamo già inserito l’ordine del
giorno e stiamo discutendo il contenuto. Se eventualmente avete bisogno di
tempo per approfondirlo possiamo andare anche dopo.
Io e il collega Guccione vorremmo
dare una interpretazione e chiediamo alla maggioranza un pronunciamento in tal
senso. Una sorta di interpretazione autentica del dispositivo di questo testo.
Cioè lo condividiamo, però vorremmo che si precisasse magari anche in sede di
dibattito il comma che riguarda l’attivazione con urgenza per garantire il
pieno rispetto della legge vigente e, quindi, con la revoca dei licenziamenti
sia considerato, comunque, un atto prioritario a prescindere.
Cioè non c’è una consecutio, si fa la revoca se c’è il
dispositivo del percorso già definito.
Siccome poi c’è il punto a seguire
“A trasferire il personale di CalabriaI&T” pensiamo che questo obiettivo
del trasferimento del personale sia
prioritario rispetto alla revoca. Non è un gioco di parole.
Però se
possiamo discuterne perché la cosa è delicata.
Cioè noi
riteniamo che l’obiettivo di quella legge e quindi l’obiettivo anche di questo
ordine del giorno che condividiamo sia quello di trasferire il personale presso
Fincalabra. Ci siamo intesi? Discutiamo però in una fase nella quale sono già
attive lettere di licenziamento per cui alla data odierna sul campo c’è un atto
che non corrisponde alle finalità della legge, non c’è la disposizione del
trasferimento ma c’è, invece, la notifica del licenziamento.
Noi
pensiamo che questi licenziamenti vadano revocati a prescindere, poi in sede di
contrattazione sindacale o comunque motu propriu in maniera unilaterale
e in coerenza con l’attuazione della legge gli amministratori di Fincalabra
possano procedere all’assunzione di questi lavoratori che può avvenire, diciamo
molto rozzamente tramite trasferimento ma può avvenire – non vedo qui
l’assessore Arena – anche sulla base di un articolo del Codice civile che mi
pare sia il numero 1406. Si può applicare ed utilizzare sotto forma di cessione
del contratto, dei contratti legati alla quota, alla dotazione del personale.
Per
quanto ci riguarda, quindi, lo possiamo lasciare pure così com’è ma vorremmo
che l’assessore Arena e gli estensori firmatari a partire dal consigliere Gallo
si pronuncino su questo punto.
Noi
pensiamo che le lettere di licenziamento debbano essere revocate e pensiamo che
il percorso debba avere un solo ed unico fine, il passaggio con l’assunzione in
Fincalabra del personale di CalabriaI&T.
Dico
questo anche a nome del collega Guccione.
Intanto
possiamo procedere alla votazione dell’ordine del giorno e poi andiamo avanti
con l’assestamento. E’ un atto di indirizzo ecc.
Consigliere
Gallo, procediamo a votare o accantoniamo?
Io sentirei l’assessore competente,
vorremmo sentire il pensiero dell’assessore Arena su questo punto.
Però lo possiamo fare anche dopo
nella discussione, ci sono emendamenti che riguardano l’argomento.
Ci può venire un contributo da parte
dell’assessore, della Giunta se dobbiamo modificarlo.
PRESIDENTE
Da chi? Dall’assessore Arena?
Lo possiamo accantonare così magari
affrontiamo poi l’argomento? Io direi di accantonare l’ordine del giorno così,
poiché ci sarà bisogno di una riunione dei capigruppo, poi lo affrontiamo.
Mettiamo da parte l’ordine del giorno allora.
Ci sono state più proposte da parte
degli assessori di inserimento di norme all’ordine del giorno. Io queste
proposte le accantonerei per un attimo e procederei ad approvare l’assestamento
di bilancio che è un atto che dobbiamo approvare rapidamente perché siamo in
forte ritardo. Dopo di che, finito l’assestamento del bilancio, facciamo una
riunione al banco della Presidenza con i capigruppo per capire come dobbiamo
procedere su questi argomenti che sono di grande importanza.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Guagliardi. Ne ha facoltà.
Presidente, sono d’accordo col suo
modo di procedere ma chiedo che nel frattempo vengano distribuiti i progetti
richiamati con le relazioni di accompagnamento da parte delle Commissioni
altrimenti non sappiamo di cosa discutiamo.
Quindi i provvedimenti proposti dal
consigliere Imbalzano e dagli assessori Dattolo e Pugliano chiediamo che ci
vengano presentati se sono stati approvati dalle Commissioni e ci vengano
forniti per visionarli. Poi decidiamo, ma almeno sappiamo di cosa discutiamo.
Va bene. Possiamo procedere allora
con l’ordine del giorno.
Siamo alla proposta di legge numero 579/9^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2014 e del bilancio pluriennale 2014-2016 a norma dell'articolo 22 della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8”.
Prego, assessore Mancini, ha facoltà di svolgere la relazione introduttiva all’assestamento del bilancio prima che cominci il dibattito.
Grazie, signor Presidente, seppur brevemente, ritengo utile intrattenere i colleghi non tanto sul contenuto
della manovra. Noi oggi discutiamo l’allocazione di 132 milioni di euro, una cifra importante e considerevole.
Di questi 132 milioni, 27
derivano dalla positiva chiusura della partita degli Swap che da una parte fa
rientrare nei forzieri della Regione Calabria una cifra consistente e
dall’altra fa risparmiare un indebitamento per i prossimi anni alla Calabria.
Sono entrambe notizie molto
positive sia se si fa riferimento alla complessa partita degli Swap sia se si
fa riferimento alle manovre degli anni precedenti che hanno visto discutere
l’allocazione di cifre molto, molto più ridotte.
Però oggi ritengo che se
l’Aula vorrà fare, come sono convinto, un servizio utile alla Calabria e ai
calabresi dovrà tenere sullo sfondo questa discussione e le diverse linee di
determinazione di allocazione di queste risorse. Una è quella seguita dalla
Giunta, dalla sua maggioranza e l’altra – del tutto legittima – seguita dai
colleghi di opposizione che hanno presentato tutta una serie di emendamenti.
Oggi, colleghi, ritengo che
il vero punto, il vero problema del quale l’Aula deve discutere - e se
possibile deve trovare una posizione comune e convergente - dovrà esser quello
di mettere la Calabria nelle condizioni di spendere, effettivamente queste
risorse.
Oggi, noi rischiamo di
discutere di una allocazione di 132 milioni di euro; se le cose dovessero continuare
a rimanere come sono, rischiamo solo di discutere e probabilmente di dividerci
su risorse che poi i calabresi in quest’anno non potranno ricevere.
Mi riferisco a questo
meccanismo che fin dal nostro insediamento abbiamo contestato, quello che
regolamenta il Patto di stabilità che ogni anno è diventato sempre più aspro.
Ogni anno ha fissato paletti e asticelle sempre più alte e quest’anno rischia
di mettere in ginocchio il sistema delle Regioni nel suo complesso e della
Calabria in particolare.
In questi giorni sono in
corso, sono iniziate e continueranno nei prossimi giorni e nelle prossime
settimane tutta una serie di discussioni, di riunioni, di approfondimenti sia
tecnici sia politici.
Poiché ritengo che oggi con
grande forza il Consiglio regionale, se è possibile nella sua interezza, deve
mandare a Roma un messaggio forte e univoco, quello di dire che così come
stanno le cose oggi non possono rimanere. Perché se così dovessero rimanere, i
calabresi – mi riferisco alle imprese, alle associazioni che si dedicano alle
problematiche sociali mi riferisco ai comuni e agli enti territoriali – di
queste risorse non vedranno il becco di un euro.
Ecco perché, colleghi,
ritengo che in questa fase, in questa occasione, in questa seduta noi tutti
quanti insieme – forze di maggioranza e di opposizione – dobbiamo dire che le
cose così non possono andare avanti.
La vicepresidente
Stasi, la presidente facente funzioni Stasi,
ha in questi giorni fatto una serie di dichiarazioni e preso una serie di
posizioni forti che meritano – ritengo – di esser sostenute dalla massima Assise
regionale.
Il Patto di
stabilità deve cambiare perché se dovesse
rimanere così com’è la Regione, e non solo questa,
non sarà in grado di continuare a sostenere i servizi più basilari e
fondamentali, più elementari della nostra comunità regionale.
Se
così dovessero rimanere le cose saremmo nella impossibilità di erogare risorse.
A
Roma abbiamo presentato tutta una serie di proposte emendative all’attuale
regime e all’attuale normativa. La prima è quella della completa nettizzazione
delle risorse comunitarie per poi andare a puntare sulla eliminazione dal
plafond del Patto di stabilità, le risorse destinate al comparto dei trasporti,
a quelle per le royalties, ad altri possibili
cambiamenti.
Il
Governo ha registrato e sulla nostra posizione ci sono altre cinque Regioni che
come noi hanno detto che stanti così le cose si vedranno costrette a sforare il
Patto di stabilità. Naturalmente è uno sforamento che poi pagheremmo non tanto
e non solo noi amministratori e tutti quanti i calabresi il prossimo anno, perché
l’attuale legislazione prevede e comporta sanzioni molto gravi per il prossimo
anno. Tutto ciò consegna alla Calabria un quadro profondamente negativo e
altamente drammatico.
Naturalmente
è un mio parere, condiviso con tutta la Giunta e con tutta la maggioranza, e mi
auguro che oggi possa essere condiviso nella massima Assise regionale da tutte
quante le forze rappresentate in Consiglio, per mandare forte e chiara la voce
univoca e unitaria della nostra comunità regionale. Quella che il Patto di
stabilità che il nostro Presidente del Consiglio, l’attuale Presidente del
Consiglio, tante volte, in tante occasioni, molto spesso in campagna elettorale
ma non solo ha definito “il Patto di stupidità” perché non mette nelle
condizioni gli enti locali e territoriali, le Regioni di poter erogare le
risorse che sono nelle nostre casse.
E’
paradossale che un ente venga privato della possibilità di erogare le risorse
delle quali ha disponibilità. Eppure oggi le cose stanno così e quindi in
qualche modo mi auguro che questa discussione non serva soltanto a far
registrare dall’Aula le differenti e tutte legittime, ci mancherebbe, posizioni
dei consiglieri di maggioranza e di opposizione sull’allocazione di queste
risorse che sono cospicue, considerevoli e importanti e che chiudono partite
grazie al lavoro – lo voglio dire qui in Aula – della nostra parte burocratica
rispetto agli Swap.
Ringrazio
il dipartimento bilancio, l’avvocato Manna, il dottore De Cello insieme
all’avvocatura, l’avvocato Idotta che hanno guidato a compimento positivo
questa complessa partita. Però se discutessimo solo di questo rischieremmo di
discutere di traiettorie che non potranno vedere attuazione perché la Regione
non sarà – e attualmente non è nella disponibilità – di poter erogare queste risorse.
Quindi
– purtroppo come dire – torno a ripetere un concetto che abbiamo già espresso
in quest’Aula: o il Governo nazionale di concerto con le istituzioni
comunitarie mette le Regioni nelle condizioni di operare e di conseguenza di
disporre delle risorse che ha o altrimenti è meglio che le nostre Regioni siano
chiuse in maniera tale da pensare ad un’altra organizzazione istituzionale
delle periferie del nostro Stato.
E’
questo, colleghi, ed ho concluso il punto che ritengo centrale, fondamentale e
dirimente che oggi a quest’ora è fondamentale e imprescindibile discutere e sul
quale io mi auguro si possa trovare una convergenza con l’approvazione di un
ordine del giorno che so che già i capigruppo di maggioranza hanno redatto ma
che saranno pronti a condividere con tutti affinché si trovi una posizione
unitaria di tutta e tutta quanta la Calabria.
Stando
così le cose non saremo nelle condizioni di erogare le risorse per i servizi
primari in Calabria. Quindi o cambia il meccanismo o i calabresi nostro malgrado…
ripeto siamo anche pronti a sforare il Patto, pronti a prendere sulle nostre
spalle di persone, di cittadini le responsabilità contabili che comporta lo
sforamento del Patto, però il prossimo anno con queste sanzioni stante questa
normativa e stante l’attuale assetto vi sarà una riduzione ancora maggiore del
plafond per il 2015.
Questo
è il punto, colleghi, ed ho concluso. O c’è un moto di orgoglio, uno scatto,
una azione comune e unitaria o altrimenti saremo costretti a non dare risposte
ai nostri concittadini, quelle risposte che meritano e che grazie al lavoro di
squadra che questa maggioranza e questa amministrazione ha saputo fare oggi
potremmo dare allocando risorse importanti, considerevoli che ammontano a 132
milioni di euro che noi vorremmo essere messi nelle condizioni di spendere
tutte, subito e bene. Grazie.
Grazie all’assessore Mancini. Apriamo la
discussione generale prima di procedere alla votazione degli emendamenti.
Ha chiesto di parlare il consigliere Maiolo. Ne ha
facoltà.
Presidente, brevemente perché l’intervento dell’assessore Mancini mi ha suscitato
l’intervento.
Uno perché non parla della manovra – capisco che non ne
parli – e sposta l’attenzione su un problema che è oggettivo e che riguarda il Patto di stabilità.
Voglio cominciare a dire che
noi non abbiamo condiviso assolutamente la scelta che è stata fatta di non far
intervenire la Commissione bilancio nell’approvazione e nella discussione di
questo provvedimento.
Ricordo che l’ultima
opportunità di bilancio in cui questo Consiglio ha la possibilità di
confrontarsi – e non di confrontarsi come lo sta facendo stasera –
esclusivamente all’interno dei banchi del Consiglio regionale, ma noi avremmo
dovuto, anche per le cose che l’assessore Mancini ha detto, nascondendo una
parte dell’altro discorso che vorrei fare, che questa Regione è in difficoltà
dal punto di vista della gestione finanziaria, che non è più in grado di
gestire la spesa ordinaria e tutta la responsabilità è solo ed esclusivamente
del Patto di stabilità.
Non c’è dubbio che la
Calabria avrebbe potuto dare un contributo diverso, anche al dibattito che
viene sollecitato rispetto alle autorità nazionali e comunitarie, che avrebbe
potuto coinvolgere - con una Commissione consiliare che entra nel merito della
discussione del bilancio, che affronta i temi non risolti rispetto alla
allocazione delle risorse - tutta la realtà sociale ed economica della nostra
Regione su un problema di carattere generale e straordinario ulteriormente.
Questo non è
stato fatto, caro assessore Mancini. Noi avremmo
dovuto parlare alla Calabria, rispetto a queste vicende, e non subire – come
subiamo anche oggi – la critica netta di tutte le confederazioni degli
industriali calabresi che contestano la
difficoltà in cui questa maggioranza e questa Giunta si trovano non solo nella
spesa ordinaria ma anche nella spesa dei fondi comunitari.
Avete perso un’altra
occasione: quella di avviare alla fine di questa legislatura un ragionamento
che guardi avanti rispetto alla prospettiva di questa Regione.
Ci saremmo aspettati che in
questa occasione - che è l’ultima occasione in cui si discute di un
provvedimento di bilancio - si potessero mettere in campo le prospettive di una
alleanza diversa di governo di questa Regione, di una visione diversa anche
della gestione del bilancio. Capire, cioè, come reimpostare anche politicamente
un ragionamento ed un dibattito politico in questa Regione.
Tutto questo non l’avete
fatto, non avete nemmeno consentito alla Commissione consiliare del bilancio di
riunirsi sulla tematica del bilancio, sulla denunzia, sulla richiesta,
dell’invito della flessibilità del Patto di stabilità.
E’ una ulteriore occasione
persa e capisco che è una Giunta e una maggioranza assolutamente acciaccata
alla fine della legislatura ma penso che proprio i temi che sono all’ordine del
giorno sulla gestione del bilancio richiedessero tutt’altra discussione in
questo Consiglio come sintesi di una posizione che doveva coinvolgere tutta la
Calabria.
Questo lo
voglio dire perché vedo che ancora alla fine
della legislatura ci si attarda nel vantare capacità di
spesa che non ci sono sia sulla spesa ordinaria sia sulla soluzione dei
problemi. Mi pare che rimandiamo le scadenze su questioni che erano state
vantate come strategiche, rispetto alla riorganizzazione degli enti in house, alla riorganizzazione dei vari
enti di questa Regione.
Mi
pare che chiudiamo questa legislatura come un nulla di fatto non
solo dal punto di vista finanziario - magari perché dovuto al Patto di stabilità - ma sull’incapacità, proprio, di
governo.
Si è parlato poco fa di
CalabriaI&T, uno dei tanti soggetti che erano stati coinvolti in un
progetto di riforma alla quale noi abbiamo dato anche il nostro contributo per
raggiungere questi obiettivi.
Oggi registriamo il
fallimento totale di una esperienza politica e amministrativa.
Anche nei giorni scorsi,
assessore Mancini, questo ritornare su risultati eclatanti della spesa
comunitaria, mi pare che anche la nota di oggi pomeriggio degli industriali
rimetta – come noi abbiamo rimesso – verità su carta che questa esperienza sia
stata sostanzialmente fallimentare.
Oggi siamo esattamente e lo
dico perché è l’ultima volta, poi avremo la sessione dell’approvazione del
documento di orientamento strategico. Ma è inutile che ci attardiamo con
dichiarazioni – ne ho vista una oggi – in cui si dice “mancano 18 mesi alla
fine del programma e dobbiamo spendere 1 miliardo e 100 e se nei precedenti sei
anni si è speso tanto noi non ci possiamo far niente.”
Non è così. La spesa comunitaria
nella gestione che ha riguardato l’amministrazione precedente ha assolutamente
superato la spesa che oggi è stata realizzata.
Questo lo dice il Ministero
dello sviluppo economico, basta farsi le somme dei programmi.
Poi se uno vuole confrontare
quella che è la spesa oggi del programma 2014-2020, di che cosa stiamo
discutendo? E’ vero che sono passati sei mesi del 2014, ma dov’è la
programmazione del 2014/2020? Non ci può esser spesa. La spesa ci sarà
probabilmente fra un anno e mezzo, cosa che è avvenuta nella precedente
legislatura; nella precedente legislatura in questo stesso tempo i programmi
sono stati fatti e approvati. Voi avete avuto 4 anni di assoluta esclusiva
gestione, a strada spianata, e i risultati contabili di spesa finanziaria sono
di gran lunga al di sotto dei risultati conseguiti precedentemente.
Non si tratta di fare il
prima e il dopo. Mi pare che i ragionamenti dovrebbero esser assolutamente
diversi. Ancora una volta, in ultimo, avete mancato l’ultima occasione anche
politica di vedere in questa Regione chi le è realmente amico e si vuol
dedicare ad affrontare i problemi reali di questa Regione; anche questo è un
modo come riempire di contenuti un dibattito politico di prospettiva di questa
istituzione.
Certo, il Patto di stabilità
in rapporto con le altre istituzioni è un tema centrale di confronto con
l’esterno, ma la nostra autoresponsabilità, il nostro autogoverno cosa ha prodotto in questa Regione? Mi pare che non ne
possiamo nemmeno parlare e bene ha fatto l’assessore Mancini a non parlarne
altrimenti avremmo dovuto stendere veli pietosi infiniti. Grazie.
Ha chiesto di parlare il consigliere Loiero. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente, approfitto di
questa occasione, di questo dibattito, che si apre sull’assestamento che lei in
Conferenza dei capigruppo ha detto che doveva esser allargato anche a questa
esperienza dei 4 anni e mezzo, per dire pochissime cose.
Ho sentito la relazione
dell’assessore Giacomo Mancini sull’assestamento, sul Patto di stabilità.
Quello è un problema vero che hanno tutte le Regioni e che va presentato a Roma
in una maniera congrua rispetto ai bisogni di questo territorio.
Però io mi vorrei soffermare un poco
su questa esperienza che va alla fine per tutti quanti noi; non c’è una maggioranza
in questo caso. Finisce la legislatura, finisce in maniera traumatica; chi non
ricorda in questa sala tutto quello che abbiamo sentito su slogan, marketing, finisce in maniera disastrosa.
D’altra
parte questo è sotto gli occhi di tutti, della maggioranza e della opposizione,
di avversari e cittadini. Diciamo la verità la situazione calabrese non è stata
mai una splendida situazione, è una situazione complessa ma oggi lo è diventata
infinitamente di più. Questa legislatura, lo voglio dire con franchezza,
secondo me ha distrutto anche alcuni capisaldi che si erano con fatica
costruiti nelle passate legislature.
Sono
state – l’ho detto più volte in quest’Aula - distrutte in questa legislatura
individualità, saperi, conoscenze che la Regione non avrà più a propria
disposizione e chi viene dopo dovrà costruirle dall’inizio.
Credo che
per il successore del presidente Scopelliti sarà una esperienza drammatica perché
molte cose sono scomparse da questa Regione. Faccio solo dei titoli, perché questa
la considero l’ultima esperienza non solo in questa legislatura ma anche in
quest’Aula perché io – come molti sanno – non mi candiderò più, quindi per me è
la fine.
Vorrei
però dire alcune cose non tanto sui temi e penso che l’assessore Mancini ogni
tanto ribadisce che loro hanno fatto un grande lavoro, migliore rispetto al
passato ed io ricordo solo che se non ci fosse stato il recupero di un miliardo
da parte del ministro Barca, qui saremmo davvero ai minimi termini; ma non
voglio far polemiche perché io mi voglio rivolgere alla minoranza ed alla maggioranza
in maniera particolare. Non voglio parlare dell’ambiente, vedrete quel che
succederà purtroppo questa estate. Non voglio parlare della cultura, dei
trasporti ma anche della stessa rappresentanza per come è stata rappresentata
questa Regione fuori dai suoi confini né mi soffermo sulle inchieste.
Attenzione,
le inchieste hanno interessato tutto il Consiglio in questi ultimi 10 anni e
non mi voglio neanche interessare dei processi che sono cosa diversa
dall’inchiesta, non voglio parlare delle condanne ma la cosa su cui vorrei
soffermarmi è su di un tema che noi in Calabria molto spesso consideriamo
minore: il rapporto con la democrazia.
Intanto, non è un tema minore ma che
è il cuore del problema nelle società occidentali perché la democrazia regola
il rapporto tra gli uomini, dà legittimità, conferisce il potere delle
decisioni. Non è una piccola cosa. Naturalmente la democrazia ha i suoi diritti
e le sue esigenze che sono state spesso vulnerate in quest’Aula. La democrazia
moderna – quella rappresentativa che abbiamo conosciuto negli anni, nei decenni
– è già in crisi. Perché? Perché il mondo moderno tende a non dare più la
delega alla rappresentanza.
Nascono nuove forme di convivenza.
In questo Consiglio, signor Presidente, ma soprattutto nell’Esecutivo questo
rapporto dialettico della democrazia è scomparso completamente. Le Giunte si
sono tenute fuori dalle norme statutarie dappertutto, sono durate spesso tempi
di vita uguali a quelle di un bacillo, molte delle decisioni sono state prese
prima e sono state solo ratificate in Giunta.
Questa non è la democrazia a cui può
pensare un sincero democratico.
La democrazia è stata vessata nella
forma e nella sostanza.
Mi rivolgo alla maggioranza senza
polemiche perché come ho detto prima chiudo la mia esperienza politica e quindi
non devo prendere o cercare voti. Però, voglio dire, quante volte questa Assemblea
ha dovuto attendere ore perché il Presidente della Regione era impegnato a
incontrare gente nella stanza che conosco? Ricordo che l’Assemblea, lo voglio
ricordare perché spesso ce ne dimentichiamo, ha una sua sovranità. Guardate che
un Consiglio che può legiferare come il nostro e come tutti gli altri Consigli
è prioritario rispetto a tutti i poteri di una democrazia.
Come dicono tutti i filosofi del
diritto, chi può dar legge all’Esecutivo, alla magistratura – mi riferisco a
quella nazionale – è chiaro che nella gerarchia dei poteri viene prima di tutto
e quindi ha bisogno di un decoro e di una dignità. Qui invece il Consiglio è
stato un Consiglio vassallo, diciamo la verità. Ed i poteri del Presidente
della Giunta, questi poteri che sono stati dati da una legge costituzionale
intanto si giustificano in quanto si rispetta a dismisura il rapporto col Consiglio.
So che non è simpatico fare
riferimenti alla propria esperienza ma nessuno della maggioranza attuale che
era minoranza nella passata legislatura può disconoscere che ho rispettato
sempre gli orari e che mi sono rivolto spessissimo alla minoranza.
Certo gli orari sono una questione
di forma ma per una Istituzione l’orario è centrale. Invece in questa legislatura
della democrazia è stato estratto solo un brandello: il consenso. Ogni volta
che l’opposizione diceva una parola sull’iter di una legge, si diceva “ma noi
abbiamo avuto in consenso dai calabresi” come se il consenso permettesse una
vita anarchica delle istituzioni, ma non è così. Il consenso è importante e
prioritario; è il mandato degli elettori a governare, è importantissimo ma non
è tutto specialmente in una regione difficile come la nostra, in presenza di
una crisi pesante.
La democrazia vera in una regione
come la Calabria è aprirsi ai bisogni, tentare di dare il cibo a chi non ce
l’ha, tutelare l’ambiente, l’aria, l’acqua.
Questi sono i problemi drammatici
altro che il consenso e non altro. Io non ho mai fatto una questione personale
– ve lo dico – della politica né mi è mai piaciuto imperversare sugli sconfitti
perché la politica, specie in un territorio come il nostro, distribuisce meriti
e problemi col passare del tempo. Magari una volta capita ad uno, un’altra
volta capita ad un altro, non bisogna farsi meraviglia di nulla per cui non mi
va di imperversare, eppure sarebbe facile rispetto ai trattamenti ricevuti
dalla opposizione.
Vado velocemente alla fine perché era
su questo che mi volevo soffermare. Nella sconfitta, proprio nella sconfitta si
coglie la capacità di leadership,
quella virtù che talvolta è innata ma talvolta è il prodotto dell’esperienza
che si acquisisce col tempo e che è la capacità di fronteggiare gli avvenimenti
specie quando sono avvenimenti difficili, aspri.
So benissimo che quando si è Presidente
di una Regione si tende la mattina ad alzarsi un metro dal suolo ma poi bisogna
avere anche la capacità col filtro della intelligenza, della cultura, della
sensibilità di ritornare a terra. Quello è un elemento essenziale di chi fa
politica e spesso tutto questo non l’abbiamo trovato molto ricorrente in
quest’Aula.
Una delle caratteristiche di un leader è proprio scendere a terra e
avere un rapporto civile con la maggioranza, con la propria maggioranza ma
anche con la opposizione. Guardate che Machiavelli gli avversari li chiamava
“partigiani amici”, invece qui è stata creata una barriera incredibile,
insuperabile, una cosa di cui ci si accorge alla fine.
Nelle grandi democrazie, come
saprete quanto me, spesso maggioranza e opposizione si mettono insieme; in
Germania è previsto nella Costituzione che se chi vince non ha una maggioranza
solida può avere un rapporto con la opposizione. E si sono seduti in Germania
adesso, in queste elezioni, per sei mesi a stilare un bilancio comune.
Queste cose sono cose lunari
rispetto ai nostri ritmi e rispetto a questo Consiglio regionale. Guardate che
anche in Europa sta succedendo la stessa cosa e debbo dire che - lo posso dire
a Gentile che c’era nella passata legislatura - su certi temi ho chiesto aiuto
all’opposizione.
Guardate che abbiamo votato una legge
sullo spoil system con i due
terzi, con i voti di alcuni dell’allora minoranza perché ci siamo rivolti,
abbiamo colloquiato, abbiamo avuto un confronto. A quell’esperienza si possono,
sicuramente, rimproverare tante cose, ma questo sicuramente no.
Invece in
questa legislatura che muore l’opposizione è stata demonizzata e non esiste un Governo
che attacca. Il Governo si deve
difendere, è istituzionale questa revoca perché già il fatto di tenere il
potere è, agli occhi degli uomini, degli individui, dei cittadini, non solo un
merito ma un privilegio smisurato. Quindi è chiaro che chi governa deve
difendersi, invece qui il governo ha attaccato.
Ora devo
dire che neanche alla maggioranza è andata bene perché è stata immaginata come
una coalizione servente. D’altra parte il risultato delle elezioni europee è
eloquente, è proprio una maggioranza che si è ribellata a questo stato di cose;
adesso noi possiamo dire queste cose in Consiglio in consuntivo rispetto alla
occupazione del potere regionale in cui tutti gli interstizi, quelli minimi,
quelli più fragili sono stati occupati e il risultato non è un risultato
eclatante a cui ci avevate abituato e di cui avevate sempre parlato in questo Consiglio.
E poi,
per chiudere questa vicenda sulla Presidenza noi possiamo dire tutto quello che
vogliamo e sono sicuro che molti di voi diranno tante cose in difesa ma ci sono
due elementi che non si possono saltare. I due elementi sono che due enti sono
stati guidati e due enti sono stati sciolti per quelle motivazioni.
Si può
dir tutto ma questo non si può saltare. Detto questo io sono convinto che sia
stato esercitato in questa legislatura un dominio assoluto sulla maggioranza,
diciamo la verità. Se è stato fatto consapevolmente o no, non lo so ma
certamente è apparsa come una comunità di gregari costretti più ad obbedire che
a collaborare.
Ricordo
che nelle società evolute l’eletto - appartenga alla maggioranza o alla minoranza
– è sacra. In America gli eletti giurano sulla Bibbia. Invece è un dominio
esercitato nel silenzio, nell’acquiescenza, senza un guizzo e anzi devo dire la
verità: ho letto su un giornale casualmente un paio di mesi fa che un consigliere
regionale, Caputo mi pare che è qui, ho visto uno scatto, un fiotto di
indipendenza, di autonomia tardiva l’ha avuto. Io registro tutto perché leggo
che succede nella mia regione.
Dico che
il danno – e chiudo davvero – che è stato fatto alla Calabria è incalcolabile
sul piano del costume istituzionale ma anche sul piano pratico.
Amici, lo
dico non da consigliere ma da amici, guardate che questo Consiglio regionale,
il prossimo poteva essere un Consiglio di 40 perché è cosa folle pensare che
una regione che ha 1 milione 5 mila abitanti deve essere equiparata ad una che
ne ha 2 milioni. Bastava che la Giunta rispondesse, così hanno detto tutti i
grandi costituzionalisti e sarebbe stata di 40 e forse avremmo trovato anche la
maniera di inserire le donne perché così ci siamo chiusi come in un usbergo.
Questo è un errore che abbiamo fatto. Invece sarete 30 e sarà drammatica la
situazione, bastava rispondere, bastava che la Giunta rispondesse perché si mettesse
in moto questo meccanismo.
Insomma
si chiude una legislatura segnata dall’eccesso, dalla incontinenza verbale.
Chiudo
davvero, ho finito. Voglio fare una citazione, solo una: c’è un filosofo che
amo, che prediligo che ricorda ogni tanto nei suoi libri - ma l’ho letto anche
in alcuni suoi articoli - che sull’Oracolo di Delfi c’era una frase che tutti
sappiamo “conosci te stesso”. Ce n’era un’altra che si vedeva di meno di cui si
è esercitata non una grande cultura lungo l’arco dei millenni, l’altra fase era
“nulla di troppo”.
Si vede
che tutto il mondo del passato finiva per colpevolizzare chi voleva osare
troppo. Pensate a come è finita l’avventura di Icaro che voleva sfidare gli dei
ma invece è finita come è finita.
Spero di
cuore che la prossima legislatura riacquisti serenità e medietà, nulla di
troppo. Spero che chiunque vinca le elezioni, che sono ormai imminenti - perché
non credo che possiamo arrivare a marzo – riacquisti questo senso della
medietà, riacquisti un po’ di saggezza che sottragga la nostra regione
all’inferno in cui è sprofondata. Grazie.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Orsomarso. Ne ha facoltà.
Grazie, signor Presidente, per avermi
dato la parola in ordine cronologico – non so se ci sia qualche altro
intervento – subito dopo il consigliere Loiero che giustamente, rispetto alla
esperienza e alla sua visione, ci dà una lezione sulla democrazia; una visione,
una dimensione personale, politica e culturale sulla democrazia, portando degli
esempi.
Penso che le lezioni debbano essere
spersonalizzate, nel senso che ci sta che ognuno le faccia con la classe
dirigente, a casa con i propri figli; allo stesso modo di come ha fatto lei, Presidente,
ex post, anche se l’ha fatto durante
tutta la legislatura e quando anche lei diceva “io l’ho fatto personalmente in
privato e anche pubblicamente”, perché non serve idolatrare nessuno, condannava
quella che lei chiama una sorta di incontinenza
verbale; ci mancherebbe altro, insomma, fa parte delle cose.
Però è
sbagliato perché allo stesso modo potrei dirle che più volte ho ascoltato suoi
interventi non vedendola poi più in Aula; spesso dopo il suo intervento ha
abbandonato l’Aula che è lo strumento massimo della democrazia, quindi non è un
problema di richiamare più o meno gli esempi giusti o sbagliati su una
dimensione di una legislatura, qui dovevamo intervenire su uno degli elementi
fondanti, cioè l’assestamento di bilancio; è ormai quasi un intervento politico
su uno degli atti più importanti di fine legislatura.
Ci sono
100 mila aspetti rispetto a quello che lei ha citato, ma mi rivolgo a lei e a
questa maggioranza; maggioranza variegata, si è scoperto - non perché ci fosse
un uomo solo al comando, tra l’altro sono di quelli che non ama idolatrare
nessuno, soprattutto gli amici e considero amico anche politicamente quello che
posso attaccare, non difendere per definizione, emendare e quant’altro - dove
si è consumato, finanche questo, chi più idolatrava nel tempo oggi sta lì quasi
a prendere le distanze.
Sono uno
di quelli che non rinnega la coerenza politica, l’amicizia e, rispetto al dato
che dava il presidente Loiero, ritengo che non sia esatto, che non sia neanche
giusto.
Lui
citava i filosofi, io cito Schopenhauer, insomma non puoi non provare a
raccogliere una rosa con la paura che ti possa pungere una spina. Questo diceva
Schopenhauer.
Quindi
l’analisi è complessiva, l’analisi di questa democrazia e di questo Consiglio
regionale che volge al termine in un Italia che è saltata; perché noi possiamo
dare un giudizio complessivo del rapporto della minoranza con la maggioranza,
della Giunta, di quanto i singoli assessori potessero dare e far di più e
sicuramente potevano singolarmente fare e dare di più, ma l’analisi finale è di
una lezione, di un percorso complessivo.
Poi il Consiglio
poteva essere sicuramente composto da 40 consiglieri, sarà sottorappresentato
da 30 e non c’è neanche il timore politico di esserci o non esserci, è
fotografare con quella emergenza che è anche una emergenza democratica - se si
vuol sottolineare la democrazia - di un Paese che partendo dalla Regione
Calabria nell’equilibrio tra i poteri su cose…
Siedo per
la prima volta in un Consiglio regionale ma tante cose veramente non si
spiegano; mi par di capire che in queste ore stia accadendo… leggevo un
articolo sulle mascariate, partono le mascariate per altre persone.
Questo è
un Paese strano, questo è un Paese stanco, con le sue espressioni di democrazia,
inadeguato e voglio prendere il lato positivo del suo intervento, Presidente.
Ripeto, glielo dissi all’inizio, non mi considero uno “Yes Man” per cultura, me
l’hanno insegnato a casa e nei vari studi che ho fatto nella mia vita. Io le
dissi all’inizio di questa legislatura e penso che non debba esser così nemmeno
nei confronti di Scopelliti o di questa maggioranza che proverà a riproporsi ai
calabresi, lei non era un Presidente o una maggioranza che si era candidato a
distruggere la Regione Calabria. Sarebbe da folli immaginare che uno si candidi
per distruggere.
Siete
stati in quella stagione inadeguati, si scoprirà forse che per certi versi
anche in questa stagione siamo stati inadeguati anche noi. La lezione della democrazia
è che questa è una Italia stanca con pezzi di democrazia stanchi e le novità,
le innovazioni non vengono sicuramente in quest’Aula alla fine della legislatura
ma verranno dall’esterno con uno stimolo. Scopriamo che c’è anche il movimento
dei grillini che fa la democrazia, un’altra dimensione e anche un’altra interpretazione.
Penso di
dover chiudere uno degli ultimi interventi: ritengo che ci saranno altre sedute
di Consiglio per intervenire su cose straordinarie per questa Regione,
immaginando di dire, come testimonianza, che noi abbiamo dato il massimo, che
anche la minoranza ha provato a dare il massimo con lo sforzo complessivo di
analisi seria, soprattutto da trasferire ai calabresi, ai calabresi che
soffrono, perché ogni giorno si interviene e si è governata la stagione più
difficile dell’Italia e della Regione Calabria. Questo è l’intervento che mi
sento di fare che non è paragonabile alle altre stagioni, Presidente, perché,
ripeto, non la consideravo uno che voleva distruggere. C’è stata una
inadeguatezza sui problemi, il ritardo che interviene sulla sanità, non so se
il nostro sia stato più coraggio o ottimismo della ragione. Insomma non lo so perché
ognuno si sveglia la mattina, se non è disonesto o criminale, pensando di far
bene.
Quindi il
saldo finale è, per quanto mi riguarda, una lezione complessiva alle future
classi dirigenti perché questo è lo schema che ci consegna la storia,
soprattutto una operazione che è fatta oggi di sperimentazione, più o meno come
accade in Germania, con un folle che si chiama Renzi che a me sinceramente non
entusiasma; però è un folle nella dinamica della innovazione che pone nel centro-sinistra
e rispetto al quale anche il centro-destra si deve adeguare.
Il nostro
sforzo complessivo è, con il suo esempio e con la sua esperienza, col suo
monito finale, quello di provare a costruire quella democrazia che è mancata;
lei lo sa e l’ha pagato il prezzo, noi l’abbiamo pagato più di tutti, l’abbiamo
pagato in corso d’opera su una cosa che si è rispettata; anche lì si potevano
dare varie interpretazioni rispetto a quello che lei immagina: il risultato
delle europee non è il nostro risultato, parlo di risultato politico ma io
penso al risultato della Calabria. Le elezioni, gli errori, io parlo degli
errori di questa parte perché guardo sempre ai miei errori e guardo all’altra
parte, alle eventuali elezioni, devono restituire una Calabria che abbia un po’
più di normalità.
Questa Regione
non potrà governarla nessuno; parlo in virtù di una esperienza durata
tre-quattro anni, quel poco di esperienza che mi sono fatto. Ebbene, quando qualcuno
di questa minoranza, mi riferisco al consigliere Maiolo, lancia dei moniti poi
sarà difficile, poi ci sono i partiti, ognuno ha le proprie carriere politiche.
Qui bisogna capire chi sono gli amici ed i nemici della Calabria, bisogna
capirlo esaminando i comportamenti.
Io non la
considero, Presidente mi rivolgo a lei, rispetto a questa minoranza - anche se lei non
ci sarà più come ha annunciato manterrà comunque un ruolo politico in questa Regione
ed in Italia - un nemico della Calabria così come non considero Scopelliti un
nemico della Calabria. Poi la dialettica politica è altro, ma serve la
capacità, qualsiasi maggioranza arrivi, qualsiasi sperimentazione arrivi per il
futuro, di non continuare a mascariare i problemi, qualcuno scrive sui giornali
a mascariare le persone.
Non ho
sempre votato bilanci che non mi sono piaciuti e non è che sono stato diligente
perché stavo nella stanza dei bottoni. Lo si fa per responsabilità e il
richiamo alla responsabilità è quello di non deludere l’elettorato.
E il suo
intervento, Presidente, sa?, stasera lo considero un po’ deludente.
Ho solo
evidenziato alcuni degli errori personali, quando uno dice “voglia rafforzare
la democrazia”, la si rafforza con la presenza, col rispetto per l’Aula; non si
costruisce la democrazia ex post togliendosi i sassolini dalle scarpe,
rispetto a quella che parrebbe una sconfitta, uno stop politico.
Penso che
per i nostri figli, la Calabria e l’Italia abbiano bisogno di democrazie
mature. Non si sono realizzati negli ultimi 40 anni queste democrazie mature,
non si sono realizzate nella nostra Regione, al di là degli sforzi, e lei ha
citato persone che siedono qui già in termini di tempo da quando sono nato.
C’è una
anomalia della democrazia se vuole, io sono nato nel 1971 e ci sono esperienze
politiche che durano da allora.
Noi
dobbiamo adeguarla, adeguarla con gli sguardi e per far questo bisogna
adeguarla con gli uomini su cui quegli sguardi e quelle idee possono camminare,
avendo reciprocamente
rispetto delle lezioni che ognuno può sentire di dare.
Non mi
sento di dar lezioni a nessuno, ma solo testimoniare la difficoltà di un tempo
che ognuno ha vissuto con i propri mezzi a disposizione, sono quelli culturali,
della capacità politica di guardare all’orizzonte e penso e credo che a saldo
di ogni critica abbiamo provato a dare il massimo. Così dovrà essere per il
futuro, immaginando democrazie più compiute.
Lei
conosce più di me, per esperienza, i limiti della democrazia in Calabria che
soffre più di altre Regioni, li conosce profondamente. Lo sforzo e l’augurio è
che questa esperienza - che finisce anche prematuramente - possa essere un
ulteriore elemento, come le drammatiche esperienze vissute anche nello scorso Consiglio
regionale, per rafforzarla, per raccordarla e per far sì che non sia uno
scontro tra figure. Uno scontro personalizzato ma anche, se volete,
generazionale. Uno scontro tra idee e visioni del mondo ma che sia sempre più
compiuto, visto che questa ennesima volta non ha trovato compiutezza e quindi
potrà lasciare, fatte salve le difficoltà successive, ulteriori ritardi per
guardare ad un futuro più dignitoso. Grazie.
Ha
chiesto di parlare il consigliere Naccari Carlizzi. Ne ha facoltà.
Prendo
atto che la discussione sul bilancio – forse anche più di quello che ci sarebbe
stato da aspettarsi – è una discussione di natura filosofica e letteraria.
Purtroppo,
ho un’idea molto più terra terra che parte dall’analisi dei numeri e, se due
più due fa quattro, vuol dire che c’è il pareggio di bilancio e se due più uno
fa tre e il fabbisogno è quattro c’è un problema di disavanzo per cui ci sono
problemi di natura contabile.
Ci
mancherebbe. E’ chiaro che una discussione sull’ultimo giro del Consiglio
regionale e di questa legislatura solleciti in maniera legittima e naturale
quelle che sono valutazioni ben al di là del bilancio.
Ma io,
che sostanzialmente sono rimasto un amministratore locale, sono portato a
guardare nelle riflessioni e nelle valutazioni più alla sostanza dei numeri perché
il bilancio deve essere letto ed interpretato attraverso i numeri.
E’ vero
che uno può fare il marketing che in qualche maniera preferisce. Non c’è
bisogno, tra l’altro, di ricorrere – e non è certo una critica ma, prendo
spunto da quanto detto dal presidente Loiero – a richiedere un parere
all’oracolo di Delfi. Non c’è bisogno di un oracolo per fare una analisi di bilancio,
per certi versi ci sono troppe Cassandre in giro che fanno una valutazione a spanne,
alle volte anche abbastanza superficiale.
La mia
valutazione non mette in evidenza aspetti tragici della situazione finanziaria
della Regione Calabria perché, specie rispetto alla situazione della
contabilità nazionale e delle altre Regioni, è in una condizione ben diversa da
quella che riassegnerebbe il ranking, il solito giudizio demolitorio
circa le Regioni del Mezzogiorno e la Calabria in particolare.
Signor
Presidente, non si può dire ai consiglieri di fare silenzio?
Presidente,
almeno quelli che sono in piedi possono sedere in un’altra stanza.
Consigliere
Naccari Carlizzi, continui il suo intervento.
Dicevo
che non mi arruolo nelle Cassandre che, sulla base della lettura di singole stringhe,
anche della relazione degli ispettori del Mef, danno un giudizio
sostanzialmente demolitorio del bilancio della Regione. Perché? La Regione, per
una serie di circostanze molto spesso legate alla qualità della struttura
amministrativa che ha governato il bilancio nel corso degli anni, ha un bilancio
che presenta alcuni aspetti su cui bisogna mettere in campo una attenzione
particolare ma, complessivamente, non è fra le Regioni che stanno peggio.
Tuttavia,
liquidare solo con giudizio di natura politica e quindi sganciato dai numeri e
dai fatti la valutazione di questi anni sarebbe, oltremodo, una valutazione
auto assolutoria che noi, per il compito che abbiamo, non ci possiamo
permettere di fare.
In
sostanza, sono rimasto profondamente deluso, anche dal fatto che nella
relazione che c’è stata consegnata manchino le tre pagine delle conclusioni, il
che in qualche maniera è sintomatico di quello che avviene nella Regione
Calabria. Cioè, ti viene consegnata una relazione del Mef dove mancano le tre
pagine delle conclusioni; ma sono rimasto ancora più profondamente colpito
dalla discussione di oggi, quella con i sindaci venuti in maniera abbastanza
significativa, forse non numerosa come meritava l’occasione, ma in forma
simbolica ed hanno aperto un confronto col sempre garbato assessore Pugliano
col quale non condivido tante cose ma che rispetto, lui è sempre garbato e
disponibile ad esprimere dei chiarimenti e delle valutazioni.
Il punto
della discussione di stamattina è molto singolare.
Cioè,
partiamo da una Regione in condizioni drammatiche sul piano dei rifiuti, che
viene fuori da un commissariamento poliennale su cui ci sarebbe bisogno – come
detto anche con l’assessore in Commissione – di una Commissione di inchiesta, e
veniamo a discutere di un decreto del direttore generale che triplica i costi,
la tariffa del conferimento della frazione dell’umido raddoppiando quello della
indifferenziata.
Allora,
già di per sé immaginare che con un decreto si possa pensare di stabilire le
tariffe dell’anno in corso, facendo un’operazione retroattiva che è contro la
normativa nazionale e regionale in materia, la dice lunga sulla situazione e
sulla lettura dei nostri numeri di bilancio. Quando l’assessore – devo dire con
un certo senso di responsabilità - viene incontro alle richieste dei sindaci e
dice che quel decreto sarà rivisto e sarà ritirato - con l’auspicio che io
faccio e che sia la Giunta a deliberare come prevede la legge perché altrimenti
ognuno si alza la mattina e fa il compito che non è proprio - ci ritroveremo
con un buco di bilancio l’anno prossimo, perché quel tipo di determinazione,
cioè la normativa che abbiamo, stabilisce che entro il 31 luglio di ogni anno
la Giunta determini le tariffe per l’anno successivo.
Noi,
invece, abbiamo assistito ad un fatto incredibile, cioè l’approvazione di un
decreto dirigenziale per l’anno in corso che raddoppia il tal quale e triplica
la differenziata. Esattamente l’opposto di quello che è previsto nella
legislazione italiana in cui si dice che bisogna procedere per disincentivare
la produzione di rifiuto indifferenziato e di conseguenza va da sé che la
logica vorrebbe che si incentivasse attraverso la tariffa quella che è la
produzione di differenziata rispetto alla indifferenziata.
In Calabria
si fa il contrario e con quale risultato? Che il disavanzo rispetto al servizio
di quest’anno diventerà un problema per il bilancio successivo. Quindi noi nel bilancio
dell’anno prossimo avremo questo differenziale e questo buco e, complessivamente,
quando chiederemo ai comuni di recuperare o di aumentare in maniera
significativa la tariffa, ci ritroveremo con comuni che hanno visto, in questi
anni, aumentare quella che è la riscossione, diminuire la riscossione, in
alcuni casi, dal 60 al 30 per cento. Cioè non c’è più la sostenibilità
finanziaria per le famiglie calabresi di reggere le addizionali Irpef, le
addizionali Irap e di conseguenza quelle entrate che i comuni sono obbligati a
scaricare in tariffa perché c’è l’obbligo della copertura al 100 per cento del
servizio; saranno entrate che varranno come residui attivi che, con
l’armonizzazione dei bilancio e le nuove norme sulla contabilità degli enti
locali, provocheranno una situazione di dissesto nei comuni nei prossimi anni.
Il bilancio
in sostanza è questo, cioè un insieme di valutazioni amministrative, di scelte
e di dosaggi che poi portano numeri non portano premi Nobel per la letteratura
o valutazioni di natura politica. E se noi andiamo avanti nella valutazione…ad
esempio sui trasporti ho assistito ad una conferenza stampa rispetto alla quale
sono rimasto allucinato e ho detto: ma di cosa stiamo parlando in questa Regione?
Una conferenza stampa dove c’era la vicepresidente Stasi che brilla in
continuità col presidente Scopelliti perché non ci degna – uso questo termine perché
più consono a questa Assemblea ma mi verrebbe da usarne un altro – della sua
presenza nell’unico assestamento di bilancio che dipende dalla sua gestione, il
che è probabilmente un record quanto meno di natura europea.
La vicepresidente
Stasi, insieme all’assessore ai trasporti, ha tenuto una conferenza stampa dove
ha detto “scongiurato il problema del disavanzo della sanità abbiamo messo in bilancio
30 milioni”. Peccato che ne servivano 60, anzi di più perché se io facessi la
valutazione che ne servivano 60 sarei omissivo. Peccato che ancora dal 2013
alle aziende di trasporto che avevano un contratto di servizio firmato non è
stato pagato un mese e 20 giorni del 2013. Peccato che ancora dal 2012 non
siano stati pagati 15 giorni di quel contratto di servizio.
Peccato
che questi buchi e buchetti stanno minando complessivamente le scelte, non
voglio dire intergenerazionali perché sono scelte già nostre non dei nostri
figli, già le nostre scelte dei prossimi mesi e dei prossimi anni.
Cosa dire
del sociale? Non posso dir nulla perché dopo ciò che è stato promesso in questi
anni al terzo settore e agli operatori dei servizi sociali e socioassistenziali
della Calabria, in quest’Aula dovrebbe scendere il silenzio.
Sono
state fatte dall’assessore delle promesse incredibili eppure vediamo che le
scelte sono quelle e non è colpa di certo dell’assessore Mancini se ad un certo
punto non ha inventato l’albero che produce i denari, quando sotterrando tre
denari produce altre scelte.
Sui
trasporti non è stata fatta la pianificazione che avrebbe consentito di rendere
efficiente il sistema e quindi la riduzione del costo complessivo del servizio
e ci ritroviamo a spostare nella annualità successiva i debiti piccoli e grandi
delle ultime tre gestioni, cioè delle ultime tre annualità.
Sul
sociale ormai abbiamo operato la scelta di desertificare complessivamente
quello che era un sistema già chiaramente debole.
Che dire
poi di altro? Noi abbiamo assistito in questi mesi a questa vicenda
imbarazzante e anch’essa allucinante di CalabriaI&T.
Un Consiglio regionale che produce due volte la stessa
norma, la prima volta ci siamo sbagliati perché non
era chiara, la seconda la emendiamo e andiamo avanti. E’ l’unica realtà CalabriaI&T,
ex Sviluppo Italia, che riceve commesse da
Invitalia nazionale senza la quale molti nostri dipartimenti
avrebbero difficoltà a portare avanti l’attività ordinaria; arriviamo oggi a
discutere di una proroga, arriviamo oggi a chiedere di non andare avanti con i
licenziamenti per i soggetti che hanno dimostrato l’importanza del loro lavoro
in Calabria.
Altro che produzione di una
diminuzione del livello di disoccupazione in Calabria! Noi stiamo facendo
diventare disoccupati quelli che sostanzialmente un lavoro lo avevano già.
E poi, anche io avrei
gradito - ma sono convinto che sarà stata una dimenticanza - circa il fatto che
i 27,5 milioni di euro sono stati utilizzati per coprire una serie di disavanzi
o di capitoli che non erano sufficienti con la transazione, con le transazioni
dei derivati, che si dicesse che questa transazione dei derivati realizzati
negli anni 2000-2005 - questa è una premessa non da poco - sono possibili perché
la precedente amministrazione ha incaricato l’avvocato Portinari, quello che
aveva vinto lo Swap da un miliardo di
euro del comune di Milano, e che ha consentito di arrivare alla transazione;
quella impostazione, finita in atto di citazione nei confronti delle banche che
hanno firmato quei derivati, ha portato oggi al risultato di 27 milioni e mezzo
e probabilmente fra un po’ di tempo di altri con gli altri derivati che
potranno essere chiusi.
Invece è stato dato un
giudizio, quella è una transazione su una causa che noi stiamo vincendo e che
abbiamo incaricato a fine 2009 perché materialmente bisogna chiudere una
operazione folle realizzata intorno agli anni 2003 da chi immaginava di poter governare
le operazioni di finanza derivata ed in sostanza si è dimostrato quello che
poteva governare.
Sono convinto che la parola
dissesto alla Regione, nonostante alcuni sforzi significativi non dell’assessore
o del dipartimento ma di altri dipartimenti nel corso degli anni e quindi non
solo di questa legislatura, non si può dire e non si potrà dire se noi saremo
all’altezza di governare la spesa. Cioè se noi saremo all’altezza di guardare
con attenzione ai tanti punti di criticità che la gestione della Regione pone.
Vi invito a leggere quanto
scritto dalla ragioneria generale dello Stato. Per me non è né una Bibbia e
nemmeno una lettura di Topolino da metter da parte.
Ho visto che è stata
liquidata dalla vicepresidente Stasi con molta nonchalance; faremo le nostre controdeduzioni. Ma lì non è che c’è
una deduzione o una valutazione degli amanti di Picasso che poi può esser
superata da coloro cui non piace Picasso o a cui piace un altro tipo di pittura
o di artista.
Certo, quella relazione dice
cose importanti e alcune cose possono essere approfondite, rispetto ad alcune
delle quali si può fare anche un approfondimento che dia alcune risposte che
non siano state individuate; ma quando quella relazione dice che il disavanzo
del settore sanitario che produce il nostro sistema sanitario regionale non può
essere garantito e non può essere coperto con risorse proprie, sfido chiunque a
dimostrare il contrario, a fronte di quello che ci è stato detto in questi anni
e che è un insieme di panzane che non bisogna nemmeno giudicare perché sono
panzane nei numeri e nelle evidenze.
Allo stesso modo quando si
dice che il disavanzo del settore dei trasporti si copre soltanto con i fondi
Fas, cioè i fondi che servono per gli investimenti sul futuro non stiamo
dicendo altro che la verità ma un gruppo dirigente, una maggioranza, una Regione
si vuole occupare di quelli che sono i veri problemi di questa Regione? O che
ci stiamo a fare in questo Consiglio per parlare uno alla volta e non
ascoltarci nemmeno fra di noi quando parliamo?
La vicenda del Patto di stabilità verso la quale, prima ancora dell’assessore Mancini, ricordo le arrabbiature e le discussioni fatte dall’allora dirigente del settore del bilancio, non lo nomino perché non gradisce la personalizzazione delle valutazioni, ma io ricordo quando per coinvolgere i suoi colleghi delle altre Regioni fece delle sfuriate utili e necessarie, che un piccolo passo avanti ci consentivano di farlo. Ma si può liquidare il giudizio sul governo della spesa della Calabria e sulla incapacità di spendere le risorse esterne, le risorse esogene, le risorse comunitarie con il limite del Patto di stabilità? E’ una affermazione, sinceramente, che non condivido e non perché il Patto di stabilità non stia strangolando interi Paesi, non pesi sul bilancio delle Regioni e sulla nostra Regione in maniera drammatica perché quel limite di spesa ha come base di calcolo il 2005 dove noi rispetto all’anno prima abbiamo avuto una spesa inferiore del 40 per cento e siamo anche sfortunati nella dinamica generale della valutazione. Ma perché noi dovremmo dire “che senso ha nel momento in cui si dice che non rispetteremo il Patto”, che senso ha questa giustificazione quando abbiamo un avanzo come quello che emerge e che è emerso nel dibattito dei mesi scorsi?
Allora lì c’è anche un problema di incapacità di spesa e di raggiungere gli obiettivi, c’è anche un problema di una macchina organizzativa che non è adeguata alla sfida e che, purtroppo, in questi anni e nei cinque anni precedenti, non abbiamo avuto l’intelligenza di cambiare, di modernizzare, di mettere a servizio di un progetto di governo di questa Regione.
Allora la giustificazione, la difesa del Patto sganciata dalle scelte amministrative diventa un fatto insufficiente.
Consigliere Naccari Carlizzi, il tempo a sua disposizione è scaduto.
Bene, chiaramente il tempo a disposizione è scaduto.
Ma, attenzione, il tempo a disposizione della Calabria probabilmente sta
scadendo. Non voglio che le valutazioni che faccio provochino delle reazioni e
dei rancori. Poi, purtroppo, mi è capitato qualche volta di dir qualcosa e di
verificare che negli anni successivi questo qualcosa è stato certificato a
tutti i livelli.
Vorrei che la discussione
che noi facciamo e l’attenzione ai documenti contabili sia una discussione che
non approfitti del fatto che chi sta fuori da quest’Aula non conosce i numeri,
non conosce la contabilità e non si legge mattoni come quelli che ci
dobbiamo leggere noi perché se noi facessimo questo, alla fine, avremmo tradito
la nostra responsabilità, la nostra funzione e avremmo tradito il futuro della nostra
Regione.
Ha chiesto di parlare il consigliere
Guagliardi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, credo che chi sta fuori da questo
luogo sa ben calcolare se i numeri sono esatti o meno, perché vive il dramma di
questa Regione sulla propria pelle. Quindi il milione 900 mila e rotti
calabresi, meno noi 50 del Consiglio regionale, sanno sulla loro pelle cosa è
avvenuto in questi cinque anni e quindi il giudizio sul bilancio lo danno loro.
Sono rientrato in Consiglio regionale un anno fa e ci
sono rientrato fortunosamente. Penso che in questa sessione di bilancio –
dovrebbe anche essere l’ultima seduta di Consiglio regionale di questa legislatura
– se è vero che dobbiamo entrare nel merito delle questioni di numeri e di
provvedimenti, non possiamo che discutere su alcuni temi affrontati,
soprattutto dal consigliere Loiero, e fare un bilancio di una Calabria che era,
al 31 dicembre 2009, in una condizione e che si troverà, al prossimo 31
dicembre 2014, in un’altra condizione.
Penso che due legislature, due Presidenze devono anche
confrontarsi, altrimenti non avremmo capito il senso del nostro lavoro
politico, non avremmo chiesto alla gente di mandarci in questo luogo per poter
gestire e prevedere loro impegni.
Intanto chiedo a voi e a tutte le forze che hanno
governato questo Paese in questi ultimi 20 anni e che in questo momento siete
contro il Patto di stabilità: Patto di stabilità cosa significa? Non possiamo
adesso dire che la colpa è del Patto di stabilità romano. Roma dice che il Patto
di stabilità è europeo. Ma chi ha accettato l’idea che in Italia, negli ultimi
20 anni, si procedesse ad una idea mercantile della politica della economia
contro l’idea di un intervento del pubblico nei settori fondamentali della vita
dei calabresi e degli italiani?
Non capisco questa idea di scaricare le responsabilità
della crisi economica europea, della crisi economica italiana e regionale se
non individuiamo chi sono i responsabili.
Abbiamo elogiato nel passato le culture mercantili,
abbiamo smobilitato tutto un sistema di presenza pubblica nell’economia che
impediva certi disastri economici e adesso, oggi, ne piangiamo le conseguenze.
Abbiamo forse favorito alcune inefficienze e alcuni
parassitismi ma allora li sostenevamo, oggi diciamo che c’è un Patto di
stabilità che ci impedisce di governare e di programmare le risorse della Regione.
Credo che questo sia il fallimento della politica in Calabria:
non assumersi responsabilità, non dire la verità ai calabresi per come sono
andate e per come vanno le cose.
Questo è un bilancio che è facile da individuare
fallimentare. E’ fallimentare perché non abbiamo un Presidente di Regione il
quale, fra l’altro, ha fatto un altro capolavoro: mentre poteva rassicurare,
magari, i cittadini calabresi non dimettendosi; ha svuotato il ruolo del Consiglio
regionale, il ruolo della Regione Calabria ed ha messo in profonda difficoltà
tutta l’economia calabrese per lo sghiribizzo di dimettersi e per presentarsi
come l’eroe della Regione Calabria, l’uomo, l’onesto, colui che affrontava
tutti perché era l’uomo onesto e pretendeva i voti degli europei ed ha messo in
questa condizione la Calabria. E’ questa la verità o no?
Quanti sono i dirigenti regionali che firmano i mandati?
Quanti sono i sindaci che ricevono le risorse? Quanti sono i cittadini che
avviano una impresa in Calabria in questo momento, conoscendo le condizioni
della nostra Regione? Quanti sono i bandi che salteranno? Di questo dobbiamo
discutere, questo è il bilancio che dobbiamo fare tra la presidenza Loiero e la
presidenza Scopelliti.
L’altro esempio che dobbiamo fare riguarda lo stato dei
settori trainanti di questa Regione. Nel turismo quali sono gli arrivi? Quanti
milioni di presenze ci sono state? Quante? Le conosciamo? Sono di più o in meno
rispetto a cinque anni fa? L’economia turistica a che punto è? L’assessore
Mancini ce lo sa dire? Non ce lo può dire perché non aveva l’assessore al
turismo, non c’è neanche un assessorato al turismo in questa Regione. Si faceva
il turismo, che è l’economia trainante dell’Italia in Europa, senza assessore.
Ma dico io, di fronte ad una legge che prevedeva un
altro modello di turismo che richiedeva normativa, regolamenti, attuazione di
quella legge - non grandi investimenti- , la regolamentazione della classifica
degli alberghi, le disponibilità dei tipi di turismo esterni, c’è tutta la
dinamica da regolamentare non da finanziare. E’ stato fatto questo in questa Calabria?
No. C’è un livello tra la prima e la seconda maggioranza.
La sanità in Calabria. In Calabria c’è qualcuno oggi che
si sente sicuro se va in uno di questi Spoke o Hub o cosa siano i nostri
ospedali? Guardate che abbiamo perso la fiducia nella sanità ospedaliera e non
abbiamo mai parlato del dramma della ospedalità del territorio.
Volendo non si è discusso mai dei distretti, della
medicina di base, del sistema dei medici di base, del sistema della zootecnia,
non abbiamo mai discusso di questo. La sanità sta meglio o peggio di cinque
anni fa? La stampa ce lo dice spesso come stavamo.
I trasporti. Quanti treni abbiamo perso nei nostri
collegamenti romani? Qual è lo stato delle locomotive o dei vagoni calabresi in
cui viaggiano i nostri concittadini? Qual è lo stato dell’autoparco delle
aziende di autolinee? Si stava meglio 5 anni fa o oggi? Questo è il bilancio di
questi 5 anni di Regione Calabria!
Sull’ambiente, sulla raccolta differenziata questo che
abbiamo vissuto è stato un anno penoso, assessore.
Abbiamo discusso per un anno e più di una legge che
prima viene presentata, viene abbinata, poi viene ritirata, emendata e ritirata
definitivamente. Oggi lei ci chiede – senza che sia stata mai approvata in Commissione
– di votarla qui perché altrimenti scatta la forma commissariale dei Prefetti.
Ed è questo il modo di gestire l’ambiente e tutto il
resto che è collegato al dissesto idrogeologico? Come sta la Calabria? E’
meglio o peggio di allora? Ed è sempre colpa del Patto di stabilità questo o
della nostra incapacità di fare normativa?
Lo scorso anno a maggio qui dentro si è fatta la riforma
degli enti strumentali, oggi ci si richiede la proroga del commissariamento
perché non si è fatta la riforma. Ci sarà una seduta di Consiglio regionale,
una seduta di Commissione bilancio prossimamente
che dovrà discutere dell’Azienda Calabria Verde, mi pare.
Allora perché dell’Azienda si
discute e del bilancio non si discute in Commissione in questo momento di crisi
della Regione? Venite qui a propinarci un bilancio senza passare dalla Commissione
bilancio eppure questa Commissione bilancio lavora. Questa è la democrazia?
Continuo, Presidente, e prendo il
tempo che hanno preso i miei colleghi.
Lei me lo deve consentire.
Non è mia intenzione soffocare il
dibattito, ma mi appello al suo buonsenso. Capisco che è importante l’argomento
e mi appello al suo buonsenso.
Continui, consigliere Guagliardi.
Voglio soltanto parlare della democrazia rispettata – ed
interrompo una lunga serie di citazioni che volevo fare sulle differenze tra
ieri e oggi per fare un bilancio delle legislature – qui, adesso che vedo di
fronte a me il consigliere Chizzoniti, mi permetto di dire che c’è una cosa che
funziona in questa nostra Regione, in Consiglio regionale, ed è la Commissione
speciale di vigilanza.
Plaudo il Presidente della Commissione speciale di
vigilanza per il lavoro che ha fatto negli ultimi mesi in cui abbiamo potuto
lavorare. Ma voglio dire una cosa sulla democrazia rispettata.
L’ho sentita dal consigliere Orsomarso. Cosa è la democrazia
rispettata? Qual è? Quella di stamattina? Quella che abbiamo sentito poco fa in
questo Consiglio regionale? Stamattina abbiamo ascoltato lavoratori e sindaci
arrabbiati su un problema su cui la politica non li aveva rispettati prima.
Siamo accorsi dopo nei tempi supplementari.
Poco fa qui c’è stata una sceneggiata di proposte e di
emendamenti, questo Consiglio doveva soltanto deliberare e approvare l’assestamento
di bilancio. E’ questo il rispetto alla democrazia? Il rispetto alla democrazia
è quello che è avvenuto qualche settimana fa, quando abbiamo approvato la legge
elettorale? Il rispetto della democrazia, consigliere Orsomarso, qual è? Quello
di avere comunque un atteggiamento arrogante rispetto ai problemi e svilupparli
e risolverli per come ci conviene o per come sentiamo tra la gente il pensiero
dei cittadini?
La democrazia è un po’ più complessa.
La democrazia oggi ci chiede di non approvare un emendamento
del bilancio regionale che deve dare alle primarie 600 mila euro. Noi la
rispettiamo questa democrazia, questo bisogno che ci viene dalla Calabria o la
facciamo lo stesso?
La democrazia è un fatto complesso di regole, del
rispetto delle rappresentanze, delle discussioni, del modo di stare insieme,
non è una chiacchiera ed ha ragione il collega Naccari Carlizzi. Il nostro
Presidente, che è un Presidente facente funzioni, almeno questi sciagurati di consiglieri
regionali, anzi lo sciagurato - perché non voglio offendere i miei colleghi
consiglieri regionali di minoranza - lo vuole ascoltare, gli vuol dare
risposta! O affida all’assessore Mancini la risposta politica? Mi pare che non
sia molto democratica una cosa del genere. Eppure è così.
Ha ragione il consigliere Loiero: chi verrà dietro di
noi e dopo di noi avrà un bel da fare per recuperare le regole, perché questa è
stata la legislatura in cui le regole sono state distrutte. E’ stata distrutta
la dignità del Consiglio regionale, è stata distrutta la dignità del consigliere
regionale perché un manipolo di persone, un gruppo ristrettissimo, neanche la Giunta,
ma un gruppo ancor più ristretto della Giunta, ha imposto la politica in questa
Regione. E questi sono i risultati.
Il fallimento della Calabria è questo: questa è
l’assenza della democrazia in Calabria e ancora una volta io dico che questo
sistema della elezione diretta del Presidente di una Regione è la più grande
iattura e la più grande maledizione che può capitare ad un popolo come quello calabrese.
Perché un uomo che ha la forza di un voto plebiscitario e la utilizza con
forza, con cinismo, è l’uomo che distrugge gli spazi e l’aspirazione di una Regione.
Se andate tra i giovani non c’è più speranza di nulla,
non c’è rispetto della scuola, non c’è speranza di lavoro, non c’è rispetto di
familiari, è una crisi che è maciullata nella società reale non soltanto qui
dentro.
Questo abbiamo compiuto in questi cinque anni ed io mi
ritengo corresponsabile di tutti gli errori che questo Consiglio regionale ha
fatto, perché, anche avendo vissuto un anno di legislatura, mi sento parte di
questo luogo e corresponsabile di tutto.
Che la gente sappia, però, che chi governa ha le sue responsabilità,
chi non governa ha responsabilità minori.
Grazie, consigliere Guagliardi. Ricordo a me stesso che
la Giunta è in Aula e l’assessore Mancini è un autorevole esponente
dell’Esecutivo regionale.
Ha chiesto di parlare il consigliere Mirabelli. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente,
stasera abbiamo in discussione un punto abbastanza importante e delicato per
l’azione amministrativa di una Regione.
Effettivamente
parlare di assestamento di bilancio significherebbe entrare nel merito
specifico delle voci che compongono il bilancio perché per assestamento
sappiamo tutti che si intende una azione di tipo finanziario che interviene ad
un certo punto dell’anno per cercare di riassestare capitoli che già rispetto
al bilancio di previsione adottato 6-7 mesi fa, da un certo punto di vista,
erano sofferenti per quanto attiene la copertura finanziaria.
Guardando
con estrema attenzione questo assestamento di bilancio si evidenzia chiaramente
che non è un assestamento definitivo, caro Presidente e caro assessore, ma che
si tratta di un assestamento di tipo parziale; più che di assestamento dovremmo
parlare di una variazione in essere per incrementare determinati capitoli che
servono a dare parzialmente la copertura finanziaria o per pagare dei debiti o
per coprire dei restanti mesi che, però, non arrivano alla fine del bilancio
consuntivo.
Quindi
questo fatto evidenzia che cosa? L’assenza su tanti settori partendo dalla forestazione
fino a finire ai trasporti e quant’altro di una azione, diciamo, di
risulta, quasi per coprire delle spese al fine di poter
pagare – diciamo con estrema chiarezza – non tanto una nuova programmazione, il
rafforzamento di una programmazione, quindi di un sistema produttivo di tipo
settoriale, ma esclusivamente per pagare
gli stipendi ai dipendenti del Consiglio regionale – ed è cosa giusta – ai
forestali, cercare di recuperare qualche mese che ancora dobbiamo pagare e
quant’altro.
Ciò che sta a significare? Che il sistema Calabria,
purtroppo, in questi anni, ma non soltanto negli ultimi quattro anni, ma negli
ultimi vent’anni, di fatto non ha prodotto grandi risultati; l’azione politica
ed amministrativa è stata sicuramente improntata ad un vecchio modo di
amministrare che non è riuscito, visti i cambiamenti epocali; nel momento in
cui si parla di riequilibrio, del pareggio di bilancio, di non poterlo superare,
pena delle sanzioni economiche dalla Comunità europea, il Patto di stabilità,
su più settori, nel momento in cui ci si accorge di un risveglio della Procura
generale della Corte dei Conti, onestamente, direi: come mai dopo trent’anni, quarant’anni,
vi siete risvegliati? Se i magistrati contabili avessero attuato quelle
politiche di controllo nei tempi giusti in maniera preventiva, molto
probabilmente oggi avremmo avuto un altro tipo di impostazione amministrativa,
un altro sistema amministrativo. Oggi paghiamo lo scotto, forse, anche di quel
ritardo.
Allora è ovvio, caro assessore Mancini, che, senza
dubbio, non si poteva fare di più, la bacchetta magica non ce l’ha nessuno,
però è anche vero che questo denuncia un sistema Calabria che è carente, che
strutturalmente, purtroppo, è deficitario e non è all’altezza dei tempi. Me lo
lascino dire anche gli esponenti del centro-sinistra: questo fatto non è che è
figlio degli ultimi quattro anni, questo è il risultato, il consuntivo globale
di un’impostazione che non si è modificata per nulla nell’impostazione della
spesa. Ma come potremmo mantenerci? Oggi qua diamo 30 milioni alla forestazione,
che è una cosa giusta, senza dubbio, bisogna pagare gli stipendi a questi forestali,
ma nessuno dice che questa forestazione è stata ferma dal 2007 al 2012, cioè in
liquidazione l’Afor e gli operai stavano con braccia conserte a guardare la
luna, quando andava bene, se non stavano proprio a casa! Si pagava loro lo stipendio.
E’ ovvio che, se un settore come questo, che
costa molto, quasi oltre 240 milioni di euro solo come stipendi, perché il funzionamento
è una cosa a parte, se c’è un programma di fondo, c’è un ulteriore investimento
economico, bene, se questi non hanno prodotto nulla in tutti questi anni, certamente
– l’ho detto più di una volta – la colpa non era degli operai, ma perché mancava
una guida, mancava un progetto, mancavano le programmazioni, le sponde di riferimento
a progetti di tipo anche comunitario e non solo di tipo comunitario.
Quindi è ovvio che è venuto meno qualcosa, c’è
stato un errore della politica sicuramente, sarà stato un errore liquidarla
senza una prospettiva alternativa concreta: dal 2007, 2008, 2009, 2010, 2011,
sono cinque-sei anni che siamo rimasti così, nell’impasse. Finalmente, da un
anno a questa parte, l’assessore è riuscito a dare una sterzata con la collaborazione
non di tutti – perché diciamo le cose come stanno – ma di una parte del Consiglio
regionale, in modo tale da ritrasformare, chiudere la liquidazione che adesso, finalmente,
si sta per chiudere definitivamente, cercando un rilancio.
Perché dico questo? Perché se i sistemi
economici settoriali produttivi che fanno capo alla Regione, partendo dalle
proprie risorse naturali, perché Guagliardi parlava di turismo, ma si può
parlare di energetico, di termalismo, di turismo religioso, di agricoltura, di
agroindustria, di forestazione e di quant’altro, se queste cose non si mettono
in moto e non trovano sponda d’apertura verso investimenti anche di tipo
privato, è ovvio che non daremo mai possibilità di occupazione.
Quindi anche le entrate di ritorno, le entrate
economiche, perché non è che possiamo stare con il cappello in mano e andare
sempre a Roma a pietire i soldi per poter mantenere dei sistemi che sono
parassitari – diciamo le cose come stanno – perché altrimenti finiamo,
paradossalmente, per dar ragione ai leghisti; quindi, è ovvio che dobbiamo
avere un maggior sussulto di responsabilità, cercando di affrontare con
politiche concrete e anche con discussione, caro presidente Nicolò, concrete,
perché altrimenti si parla di politologia, di grandi cose… Secondo me, hanno
sbagliato alcuni colleghi, forse l’Aula, cioè bisogna parlare di cose concrete,
di fare non le analisi sull’arroganza o sull’umiltà di questo o di quello.
Chi vince amministra, chi perde fa
l’opposizione e finisce là. In Germania, il motivo – perché è tradizione, è
cultura, senza dubbio – di un’unione fra chi ha vinto e chi ha perso vi è
perché la soglia di vittoria è stata meno dell’1 per cento, per cui è ovvio,
per non riandare alle elezioni. E la Germania, certamente, in quella fase non
aveva bisogno di politiche di convergenza per i rilanci, perché stavano già
abbastanza bene, tant’è che fa star male noi, quindi sono cose differenti.
Qui chi vince governa, chi perde fa
opposizione. C’è stata l’opposizione, sicuramente c’è stato – qualcuno se ne
sarà accorto – chi ha amministrato e hanno amministrato, ognuno si prende le proprie
responsabilità. La realtà è un’altra, che purtroppo in una regione che è povera,
perché non ha un sistema economico produttivo capace di incidere in maniera
forte e diretta, le entrate, le nostre entrate riescono anno per anno a
diminuire sempre di più. Andate a guardare le tasse regionali rispetto alla
previsione 2014, quando abbiamo votato il bilancio, come sono calate, anche l’accisa
sui carburanti. E’ ovvio, se non camminano i soldi, se le famiglie non hanno
la capacità di spesa e di spendere, è normale che il flusso dei veicoli
sull’autostrada… Io, venendo da Cosenza a qui, nel 2010 ne contavo tante
macchine, nel 2014 si contano sì e no sulle dita di una mano.
Questo significa che cosa? Che, rispetto al
2010, è cambiato il mondo, c’è stato un crollo verticale di tipo
economico-finanziario che ha investito tutte le regioni, tutte le nazioni del
mondo. Nel 2008, nel 2009 si poteva spendere con estrema tranquillità, anche
perché – ripeto – la Corte dei Conti si girava dall’altro lato; oggi, invece, le
cose cambiano, le regole sono stringenti, i tagli dal Governo nazionale alla
periferia, agli enti locali, comprese le Regioni, diminuiscono sempre di più le
possibilità di dare risposte di un certo livello. Le Regioni negli anni non
hanno avuto la capacità o la sapienza di potersi costruire un modello, un
sistema virtuoso dove la burocrazia funzionasse bene, dove fosse velocizzata la
capacità burocratica di dare risposte, soprattutto nel contenimento delle
spese, eliminando le spese superflue, eliminando determinate spese; è ovvio che
– e questa è una colpa – se i dirigenti vengono messi là senza titoli,
rappresentano non solo un costo, ma possono rappresentare anche un aggravio di
ritorno negativo per incapacità ed incompetenza e rallentano le azioni dei politici
di chi amministra e della maggioranza stessa.
E’ ovvio che questo è un ragionamento che non
guarda solo al centro-destra, quindi qua non è che qualcuno può venire veramente
a spaccare il capello, perché nessuno è deputato a fare questo, ma è un ragionamento
che investe l’intera classe politica, dal centro-destra al centro-sinistra, e badate
bene che gli italiani se ne sono accorti, tant’è che a un comico come Grillo hanno
dato una spinta elettorale di voti che ha superato il 20 per cento, cioè un qualcosa
a un qualcuno che non porta una speranza, perché non ha un programma alternativo,
un voto di grande contestazione, un voto quasi di tipo rabbioso, si sfogano
votando Grillo per evitare altri problemi, molto probabilmente, di tipo sociale
nelle piazze.
Allora questo ragionamento deve far riflettere.
Una Regione che incassa sempre meno soldi, anche perché l’Irap cala, l’Irpef
diminuisce, la sofferenza nelle famiglie è
terribile, la disoccupazione avanza e non siamo una regione di 10 milioni di abitanti, noi
siamo 1 milione e 951 mila, non siamo neanche quanto
il Comune
di Napoli, un’intera regione, e se a questi andiamo a togliere i bambini, i
malati, gli occupati, i pensionati, in realtà il problema si va a registrare esclusivamente
su 250-300-350 mila cittadini.
Allora è ovvio che la politica in Calabria ha
la possibilità, però facendo le cose seriamente e cercando di attivare
procedure che siano veloci. I fondi comunitari rappresentano, di fatto, con questa
carestia di tipo nazionale, perché se non ve ne siete accorti… vi rendete conto
che questo Governo, ma anche se fosse stato gestito da altri, da Berlusconi, da
Letta, da chi volete voi, non anticipa e non passa neanche i soldi alla Regione
e quindi all’Inps per poter pagare i lavoratori che sono in deroga di mobilità!
Addirittura, la Regione – perché queste cose bisogna riconoscerle – ha fatto i salti
mortali, altrimenti già avremmo avuto, forse, a disposizione altri 18-20-24 milioni
di euro da inserire in questa “manovrina”, che altro non è che un assestamento
con quello che si ha, parliamoci chiaramente; ha dovuto anticipare, per conto
dello Stato, soldi a questi lavoratori calabresi che sono in mobilità proprio
al posto del Governo nazionale. Questo non è un merito di chi ha gestito, ha
fatto una scelta di coraggio, preso questi soldi che poteva utilizzare per
altro e li ha messi là.
La stessa situazione è in materia di trasporti.
Diciamo le cose come stanno: i trasporti sono dei servizi, i servizi costano.
Se lo Stato centrale viene meno ai trasferimenti con decurtazioni annuali in
maniera verticale e lineare, è ovvio che poi, se si vogliono consentire i trasporti,
visto che non siamo la Florida d’Italia, per forza dobbiamo rincasare il
tributo che spetta per pagare il biglietto, è normale, e in una società, purtroppo,
povera come la nostra – perché siamo poveri, mettiamoci questo in testa –
queste cose hanno un impatto sociale e un riflesso politico di una certa
importanza.
Allora, consentitemi, non mi va di sparare
sulla Croce Rossa, perché sarebbe un esercizio molto semplice, le guerre non si
fanno con la Croce Rossa. La Calabria è un malato cronico, viviamola così, che
ha necessità, però, di voltare pagina; si volta pagina esclusivamente non con
la politologia e la filosofia, ma con fatti concreti, con predisposizioni
concrete, mettendo mano sui settori uno per uno, per renderli di tipo
produttivo e autosostenibili, perché non ce li paga più nessuno; da qui a dieci
anni lo Stato centrale non ci manderà più una lira – mettetevelo in testa, queste
sono cose serie, chiare – a meno che l’Italia non diventi la Germania e in quel
caso, molto probabilmente, si potrà continuare a tenere questo tipo di impostazione.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Giamborino. Ne ha facoltà
Ho necessità solo di un paio di minuti.
E’ fuor
di dubbio che, probabilmente, questo sarà uno degli
ultimi atti significativi del Consiglio regionale della Calabria. Si è detto di
tutto, si sono confrontate, addirittura, due democrazie, quella descritta dal presidente
Loiero e un tentativo, mal riuscito, del collega Orsomarso di contrapporre una democrazia
che era stata dimostrata dal presidente Loiero essere più vicina ad un governo oligarchico
e dunque del tiranno – si direbbe – di Siracusa e non ad una adeguata alla
modernità della nostra civiltà, della Calabria e del nostro Paese.
Naturalmente, voglio esprimere la mia opinione su questo con una sola
parola, dicendo che mi sento assolutamente vicino al tipo di democrazia
espressa dal presidente Loiero, e qualcuno potrebbe dire: “Che cosa ha a che
fare un discorso culturale, di democrazia con la variazione o l’assestamento,
con questa messa a punto conclusiva del bilancio della Regione Calabria?”.
Certo che ha a che fare; è un modo, uno stile, una postura diversa di governare,
eppure questo Consiglio, nella sua complessità, non aveva degli assessori
tiranni. Devo dire, in conclusione, che ho
trovato sempre le porte aperte di un dialogo con l’assessore all’ambiente, con
l’assessore ai lavori pubblici, con lo stesso assessore al bilancio e con
tantissime altre persone.
Allora, forse, dobbiamo porci il quesito che potrebbe
avere davvero ragione il presidente Loiero per quello che ha detto, segnalando
la beffa in danno ai calabresi: questo Consiglio di 30 consiglieri che viene
riportato alla memoria dei calabresi come un fatto utile per la minore spesa.
Questa è una beffa e una vergogna, perché la Calabria ha 1 milione e 980 mila
abitanti e le viene assegnata la stessa rappresentazione di chi ne ha a malapena
1 milione! Questa vi pare cosa di poco conto, se è vero quello che diceva il presidente
Loiero, cioè a dire che si poteva intervenire ed evitare questa situazione?!
Tuttavia, qualcuno potrebbe dire che questo è
un altro romanzo, invece io credo che la crisi di questa fine legislatura, questa
conclusione nessuno possa vantarla né dal punto di vista politico né da altri punti
di vista; voglio esprimere la mia totale soddisfazione quando l’assessore
Mancini dichiara che sono stati recuperati e immessi in questa manovra, ad
esempio, 27 milioni di euro su un’operazione che ai calabresi non dice nulla,
di Swap, di rinegoziazione del debito, cioè della Regione Calabria che aveva contratto,
come tutti gli enti, con la Cassa depositi e prestiti. E’ vero, ma è vero anche
quello che ha puntualizzato il collega Naccari Carlizzi, quando diceva che la
partita di questo recupero riguarda il merito della denuncia del governo di cui
egli era anche assessore.
Ma dico questo per avere la stura di poter
dire, signor Presidente, quanto segue: è un fatto che stride che la Giunta
regionale, su consiglio pressante dell’Avvocatura regionale, si costituisca parte
civile contro quel direttore del bilancio che, con la sua nota, con relazione
del 28 febbraio del 2008, presentava alla Corte dei Conti e dava la possibilità
di recuperare 27 milioni, con tutto quello che seguirà. Anche questo non
appartiene, probabilmente, all’interesse di un’Aula, signor Presidente, fatta
salva la stima che ho per le istituzioni, la stima che ho per ogni consigliere
regionale, quest’Aula sorda ormai non sente nessuno.
Perché è sorda? Dov’è, non il Vicepresidente,
il Presidente facente funzioni? Così entriamo veramente nel merito. Dov’è la volontà
di questo Consiglio di dare un ultimo contributo alla Calabria? In questa manovra
ci sono una serie di situazioni importanti, c’è il pane dei forestali, dei
figli dei forestali e ci sono tantissime altre cose che possono interessare ai cittadini
calabresi.
Per voler andare veramente al nocciolo del mio
intervento, perché poi la politica è una malattia contagiosa, amo dire in questa
conclusione – perché non so se avrò la possibilità di reintervenire – ripeto,
un governo oligarchico che pure nel suo DNA non aveva appalesato in Pino
Gentile o in altra rappresentanza virulenza, arroganza, anzi dialogo e quant’altro;
allora qualcosa o qualche remora ve la dovete porre, se quello che diceva il
presidente Loiero è vero: ogni istituzione presieduta con quel tipo di cultura
viene sciolta.
Non si vuole inveire contro nessuno, né chi vi
parla è per una cultura giacobina, forcaiola, per attaccare chi non può
difendersi in questo momento, anzi io ho il coraggio di dare tutta la mia solidarietà
al presidente Scopelliti dal punto di vista umano e personale, tutta la mia preoccupazione
dal punto di vista politico e la mia piccola, ma sentita intenzione di diniego nell’azione
nervuta del presidente Scopelliti spalmata in questi quattro anni di governo
regionale, davvero sordo, sordo il capo dell’Esecutivo che costringe e fa
apparire sordo un intero Consiglio. Avrei voluto dire – e lo dico a lei, signor
Presidente, affinché possa rimanere agli atti del Consiglio – che lo sforzo è
parte di un’economia importante dei calabresi indirizzata alla costruzione dei
due nuovi ospedali – mi riferisco al nuovo ospedale della Sibaritide e del
costruendo nuovo ospedale di Vibo Valentia – che sono espletate le gare,
complete, sono stati consegnati i lavori per circa 600 miliardi delle vecchie
lire, 150 milioni di euro ciascuno, che potrebbero non solo sprigionare e fare immaginare
una sanità nuova, ma un’economia per quattro-cinque anni sui territori, corrono
il rischio di non essere realizzati, perché il nuovo Patto della salute, che è
in gestazione in questo momento al governo del territorio e che arriverà sul
tavolo della Conferenza Stato-Regioni, prevede che tutti gli ospedali che hanno
meno di 450 posti letto saranno chiusi, non avranno senso di esistere.
Allora, se questo è vero e siccome per i due
nuovi ospedali la previsione è di 350 posti letto, voglio lanciare questo grido
d’allarme al governo regionale affinché possa interessarsi di questa vicenda
ed, eventualmente, fare sinergia con tutti i parlamentari calabresi che dovrebbero,
secondo me, adoperarsi per emendare, eventualmente, questa iniziativa capestro
del Governo.
Signor Presidente, non voglio farmi richiamare
perché, come dicevo, sono coerente con quello che ho dichiarato prima, cioè con
una democrazia che rispetti anche nei tempi, anche nella postura, anche nella
civile convivenza, anche prestando attenzione alla cultura o agli aspetti
sociali che travagliano questa terra. Quando sono rientrato in questo Consiglio
che non mi ha ascoltato, Presidente, non so, risulta agli atti, avevo detto che
forse questa terra ha bisogno di una benedizione invocando la venuta di questo gigante
della storia, ovvero di Francesco – come preferisce essere chiamato – di questo
Pontefice e tutti risero di questa cosa; ma poi, il Santo Padre venne davvero e
non venne solo per benedire questa regione – fatto sottaciuto e storico –
venne, sostanzialmente, per maledire gli uomini che l’hanno infettata, per
scomunicarli. E’ un fatto straordinariamente grave anche per il massimo rappresentante
della cristianità sull’intero pianeta, è gravissimo!
Allora dovremmo prendere atto di questo per invertire
– io non sono un “renziano” della prima memoria, sono un democratico, però,
della prima repubblica - davvero bisogna cambiare rotta, ci vogliono uomini di buonsenso,
ormai la differenza di sinistra, di destra, di centro è poca cosa, si ragiona
solo dal punto di vista economico e si ragiona della qualità degli uomini che devono
avere a cuore il bene comune.
Tutto questo le volevo dire e, ritornando e
concludendo, proprio perché mi sta a cuore il bene comune, i due nuovi ospedali
della Calabria devono vedere la luce e, affinché questo accada, signor
Presidente, bisogna prestare attenzione. Io non so – e concludo davvero – se questa
è materia dell’assessore ai lavori pubblici, dell’amico Pino Gentile. Se così
fosse, assessore Gentile, ti prego personalmente, visto che il Presidente
facente funzioni è assente, di curare questo ulteriore diniego, questa piaga
che la Calabria non merita.
Ha chiesto di intervenire l’assessore
Pugliano. Ne ha facoltà.
Intervengo
solo per fare un po’ di chiarezza sull’intervento del consigliere Naccari Carlizzi per quanto riguarda la materia
rifiuti, in particolare la questione della tariffa, visto che il tema dei rifiuti è una materia abbastanza complicata,
per la quale non si devono confondere le idee e comunicare inesattezze.
Con spirito sicuramente propositivo, devo
chiarire al consigliere Naccari Carlizzi che, intanto, questo governo regionale
sta puntando prioritariamente alle politiche di riduzione della produzione dei
rifiuti attraverso una legge approvata in questo Consiglio nell’aprile 2013, la
numero 18, che abbiamo voluto approvare non appena la competenza in materia è
passata alla Regione, ipotizzando e dando la possibilità alla Giunta regionale
di approvare tariffe modulari, nel senso di inserire premialità per chi è
virtuoso e fa raccolta differenziata e penalizzare, quindi aumentare la
tariffa, per chi è vizioso e non fa raccolta differenziata.
Il consigliere Naccari Carlizzi riferiva delle
inesattezze sulla questione della tariffa, perché faceva riferimento alle tariffe
vigenti, che sono antiquate, che sono sicuramente strumenti per fare diseconomie,
squilibri e buchi in bilancio. Se se lo è permesso – come lui spesso sostiene –
la gestione commissariale, visto che segnala da più tempo la necessità di
istituire una Commissione d’inchiesta sui soldi spesi dalle gestioni commissariali,
mi pare ovvio, anche per uno come me, ma in particolare per uno come lui che ha
esperienza amministrativa, specie nel settore del bilancio, che un ente come la
Regione Calabria non possa permettersi il lusso di fare buchi di bilancio, perché
faceva riferimento alla triplicazione della tariffa sul trattamento della frazione
organica dell’umido. Beh, se lo poteva permettere il commissario di far pagare
a 34 euro a tonnellata il trattamento della frazione organica dell’umido
mentre, poi, al gestore pagava già 82 o 83 euro. Non se lo può consentire la Regione
Calabria di spendere 100 ed incassare 40, perché lui sa meglio di me che cosa vuol
dire buco di bilancio, debito fuori bilancio.
Ecco perché gli do ragione sul fatto che il
decreto del dipartimento non sia applicativo della nuova tariffa; l’ho
comunicato stamattina ai sindaci che ancora la Giunta regionale non ha
approvato la tariffa per il 2014. Da qui a dieci giorni – per come lui
opportunamente ha ricordato – approveremo la tariffa per il 2015, perché entro
luglio va approvata la tariffa per il 2015. Non potendo approvare la tariffa
per il 2014, ho comunicato che questa Giunta regionale sta intervenendo per
abbattere i costi di gestione del servizio dei rifiuti, perché due più due fa
quattro: se il costo di gestione presunto dagli uffici per l’anno 2014 ammonta
a 100 milioni di euro, 100 milioni di euro devono essere previsti in entrata
attraverso le tariffe. Visto che la tariffa può essere abbassata solo se si
abbassa questo conto economico di spesa, ho comunicato ai sindaci le scelte
della Giunta regionale, molto responsabili, perché sa quanto sia difficile per
i Comuni trovare risorse e quindi pagare queste tariffe - va beh che c’è
difficoltà a pagare anche le tariffe vigenti; la tariffa a 91 euro era
popolare, perché quando è stata individuata ed approvata dalle gestioni
commissariali prevedeva un investimento di risorse pubbliche.
Nel 2013 la Giunta regionale aveva anticipato
20 milioni per i Comuni ed oggi decide di non chiedere la restituzione di
questi 20 milioni, quindi li fa passare come un contributo ai Comuni. Ecco
perché siamo già convinti, sicuri, che quella tariffa calcolata dagli uffici,
che portava a 146 euro a tonnellata, possa essere ribassata almeno del 20 per
cento, perché il costo si abbassa da 100 milioni a 80 milioni.
Devo dire che, approvando la tariffa per il
2015, comunque servirà avere il quadro per sapere che entrate porterà la
tariffa di 91 euro - che è quella vigente - per coprire anche il costo del
2014. Quindi stiamo, oggi, portando all’approvazione del Consiglio un ordine
del giorno che dia mandato alla Giunta di individuare ulteriori risorse
finanziarie, per andare a coprire quello che può essere ancora la forbice fra quelli
che sono i costi e quelle che saranno le entrate.
Ecco che devo correggere quest’altra considerazione
del consigliere Naccari Carlizzi: intanto, noi non pratichiamo sbilancio sul bilancio
regionale, perché ancora il sistema dei rifiuti per l’anno 2014 è gestito da
una contabilità speciale che non attiene al bilancio regionale, quindi i 20 milioni
di euro che la Giunta regionale ha anticipato nel 2013, che oggi decide di far
passare come contributo, sicuramente vanno a sostenere le difficoltà dei Comuni
e ad alleggerire quella tariffa. E’ per questo che mi permetto di eliminare i
dubbi che aveva il consigliere Naccari Carlizzi almeno per la parte che
riguarda il tema dei rifiuti, perché siamo molto accorti e responsabili.
(Interruzione del consigliere Naccari Carlizzi)
Assessore Pugliano, svolga il suo intervento.
Termino, dicendo che, tra le altre cose, devo segnalare
al consigliere Naccari Carlizzi e ricordare che, se nel passato la tariffa dai
commissari è stata tenuta popolare, è stata gravata comunque sui cittadini, con
i costi di ammortamento degli interventi sul sistema impiantistico. Per una scelta
politica, che io ritengo inappropriata, nel passato, tra la gestione
commissariale e il governo regionale non è stato previsto un euro di spesa per
il sistema impiantistico, è stato lasciato investire il sistema privato e quindi
nella tariffa è sempre stato calcolato non solo il costo di gestione per chi ha
gestito gli impianti, ma sono stati calcolati anche i costi di ammortamento
degli investimenti del privato.
Per la prima volta, questo governo regionale
sta investendo circa 220 milioni di euro, li ha previsti e ha già assegnato i
servizi di progettazione di una serie di interventi che ammontano a 120 milioni
di euro. Questi non graveranno sicuramente sulla tariffa, perché sono risorse
che vuole investire la Regione e quindi risorse pubbliche, invertendo la tendenza
rispetto al passato, quindi non caricando o almeno cercando di non caricare, se
non il necessario, sulla tariffa dei cittadini.
Assessore Pugliano, la invito a concludere il
suo intervento.
Ho concluso, Presidente.
Ha chiesto di parlare il consigliere Magno. Ne
ha facoltà.
Penso
che, ogni volta che arriva in Aula un provvedimento di natura
finanziaria, invece di parlare del provvedimento, spesso si parla di tutto e di più. Invece dovremmo concentrarci
meglio su quello che è il provvedimento in discussione, senza dimenticare da
dove proviene, senza dimenticare tutto l’iter che c’è stato in questi anni per
poter arrivare anche a concretizzare un assestamento di bilancio, questa volta,
che ci consenta di poter rispondere a una serie di esigenze che provengono
dalla nostra società e dalla gestione della parte finanziaria dei bilanci che i
bilanci approvati al 31 dicembre di ogni anno spesso non possono contemplare.
In modo particolare, ritengo che le scadenze rispettate ogni anno nell’approvazione
dei bilanci, intanto ci consentano di poter fare tutta una serie di manovre finanziarie
successive che portano a stabilizzare i conti della Regione.
Voglio anche fare un plauso qui all’assessore Mancini e alla struttura
dell’assessorato, al direttore Pietro Manna, al dottore De Cello e agli altri per il modo in cui hanno risolto, ad
esempio, la problematica relativa agli Swap, che ci consentono di avere in questo
assestamento una somma di 27,5 milioni di euro che risolvono due aspetti: uno è
quello della speculazione che c’è stata negli anni sugli Swap; l’altro è il
fatto che noi, attraverso un accordo bonario con le società che hanno emesso
gli Swap, siamo andati a chiudere una partita che stava diventando difficile
per la nostra Regione, in modo particolare anche una partita che ha investito
la Regione non per responsabilità proprie, probabilmente, ma per responsabilità
di alcuni personaggi che vi si sono aggirati, ma è un aspetto di natura
giuridica sul quale la magistratura ha posto la sua attenzione.
Quindi questo merito lo dobbiamo dare, perché altrimenti dimentichiamo
da dove provengono le somme che noi utilizziamo all’interno di questo
assestamento.
Poi, ritengo necessario anche capire che, quando ci sono somme a disposizione
in un periodo che oramai ha visto sei mesi di gestione del bilancio 2014, queste
somme vanno finalizzate alle carenze che abbiamo avuto nel reperire risorse per
poter soddisfare alcuni bisogni e alcune necessità della Regione. In modo
particolare mi riferisco ai 30 milioni, ad esempio, per la forestazione; non dobbiamo
dimenticare che questa Giunta, questo Consiglio regionale hanno consentito di rivedere
completamente il sistema di riorganizzazione della forestazione in Calabria attraverso
le riforme che sono state fatte.
Vi siete mai accorti – e ce ne siamo accorti stamattina – che di fronte
e intorno a questa sede del Consiglio regionale non c’erano i forestali? Vi
siete, forse, dimenticati ogni volta che c’è stata un’approvazione di bilancio
o un assestamento di bilancio, le migliaia e migliaia di forestali che stavano
intorno al Consiglio regionale per cercare di richiedere il pagamento degli
stipendi che non venivano erogati? Avete visto un solo forestale intorno a questo
Consiglio regionale oggi? Non l’abbiamo visto, vuol dire che c’è stata una politica
sulla forestazione che finalmente ci ha consentito e ci consente di avere le
risorse a disposizione per riorganizzare questo settore e per soddisfare le esigenze
dei forestali all’interno della Regione Calabria.
Come non avete visto quelli che sono stati gli scioperi che spesso hanno
fatto le società di trasporto che non venivano pagate, che non venivano
soddisfatte per quanto riguarda i loro crediti nei confronti della Regione: i
30 milioni di euro servono, intanto, per cercare di soddisfare le esigenze in Calabria
per quanto riguarda le percorrenze brevi, dove le Ferrovie dello Stato si sono
dimenticate completamente della Calabria e in ogni momento in cui non viene
rispettato il contratto di servizio, immediatamente la prima cosa che fanno è
di cancellare i treni dalle tratte dove ci sono più pendolari, come è successo
nella tratta Lamezia-Catanzaro, come sta
succedendo sulle tratte relative alla costa ionica e ai treni che provengono da
Reggio e da Cosenza verso Catanzaro.
Questo assestamento serve a coprire i contratti
di servizio, per consentire a questa Regione di poter soddisfare la necessità
di migliaia e migliaia di pendolari che ogni giorno si muovono al suo interno.
Lo sappiamo – come diceva il consigliere Naccari Carlizzi – che non sono somme sufficienti,
perché il fabbisogno non è di 30 milioni, è un fabbisogno maggiore, ma certamente
questi 30 milioni, intanto, mettono una pezza rispetto al fabbisogno finanziario
per poter mantenere in vita i servizi e per ridare la possibilità ai treni di
ripercorrere le tratte all’interno della Calabria.
Come i 13,5 milioni di finanziamento che sono
destinati all’Arssa, all’Arcea, al personale delle comunità montane che non
viene pagato da anni, dopo che noi abbiamo fatto la legge di abolizione delle comunità
montane in cui diamo la possibilità a questo personale di essere finalmente
retribuito e dove c’è la possibilità, oramai, che questo personale, attraverso l’insediamento
degli organismi di Calabria Verde, possa transitare all’interno di questa società
e trovare finalmente una sua dimensione anche umana e lavorativa.
Queste sono cose che noi non dobbiamo
dimenticare, perché altrimenti l’assestamento diventa soltanto un fatto formale
che viene portato all’interno di quest’Aula, senza pensare che possa essere,
invece, una risposta a tanti bisogni che in questa regione ci sono.
Penso che abbia fatto bene l’assessore
Mancini, insieme alla Presidente facente funzioni, Antonella Stasi, a chiedere
al Governo di rivedere le regole per quanto riguarda il Patto di stabilità, perché
pur avendo le risorse finanziarie all’interno della Regione, non c’è la possibilità
di spendere queste risorse e quindi noi abbiamo centinaia e centinaia di
imprese che attendono giorno per giorno di vedere sbloccati i finanziamenti per
i propri pagamenti e, purtroppo, per il Patto di stabilità, questi pagamenti
rimangono bloccati presso la Ragioneria regionale – questo non vuol dire aiutare
le imprese in questo momento di difficoltà, ma vuol dire continuare a tenerle in
una situazione di crisi che non consente loro di poter portare avanti i
numerosi lavori appaltati all’interno di questa Regione – e non ci consentono
di poter pagare in tempo i lavoratori socialmente utili, i forestali, coloro
che hanno la necessità di avere erogati gli stipendi in una maniera più consona
rispetto alla loro aspirazione, cioè quella di una puntualità nei pagamenti.
Spesso il Patto di stabilità ci pone tutta una
serie di queste questioni, come ci pone problematiche relative anche all’attività
che è necessario accelerare per quanto concerne gli investimenti all’interno
della Regione; non parlo dei fondi europei che sono svincolati dal Patto, ma
parlo degli investimenti che in questa Regione si sono avviati in questi anni,
come la realizzazione della cittadella regionale, come i finanziamenti relativi
ai nuovi ospedali, perché con le ristrettezze e le limitazioni del Patto di
stabilità, certamente i pagamenti all’impresa per poter portare avanti questi lavori
saranno soggetti poi a delle limitazioni temporali che non consentiranno di
portare a compimento nei tempi dovuti le realizzazioni che, invece, sono in
atto.
Noi abbiamo visto quanti salti mortali sono
stati fatti mese per mese, semestre per semestre, per consentire alla Regione
di pagare con questo limite, che certamente non vuol dire che la Regione non ha
le capacità finanziarie, ma vuol dire che la Regione, pur avendo le capacità
finanziarie, non può spendere i soldi nei tempi dovuti.
Ecco, penso che un’ulteriore novità all’interno
di questo strumento finanziario che oggi andiamo ad approvare sia rappresentata
da una cosa nuova e cioè finalmente c’è una relazione, assessore Mancini, dei Revisori
dei conti, che nel passato non c’è stata perché non esistevano i Revisori dei
conti; finalmente abbiamo anche una relazione che ci dà garanzia anche dal
punto di vista tecnico della manovra relativa all’assestamento. Questo è anche
un plauso che è dovuto a questo Consiglio regionale, che ha introdotto questa figura
che negli anni passati, purtroppo, non esisteva, questo a garanzia non soltanto
dei conti di bilancio, ma anche di noi consiglieri regionali che approviamo questi
conti.
Al di là di tutte le cose dette all’interno di
questo Consiglio regionale oggi e sulle quali i vari assessori hanno anche
replicato, alcune cose giuste, altre cose secondo me dette con enfasi politica
un po’ esagerata, altre con interventi di chiusura di propria esperienza all’interno
di questo Consiglio regionale, dopo anni e anni di vita vissuta in Consiglio,
ma penso che oggi questo strumento che noi andiamo ad approvare non superi
tutte le problematiche poste all’interno di questa Assemblea, ma certamente dà
un respiro forte alle necessità e ai bisogni dei calabresi, destinando anche in
questo bilancio il 60 per cento dei finanziamenti alle politiche sociali sulle
quali in questi giorni si sono spese troppe chiacchiere e non si sono andati a verificare
i dati che, invece, sono contenuti all’interno dell’assestamento.
Quindi, a nome del gruppo di Forza Italia e a
nome del capogruppo Morrone, annunciamo il nostro voto favorevole all’assestamento.
Presidenza
del Presidente Francesco Talarico
Non ci sono altri interventi, quindi il dibattito
generale sull’assestamento di bilancio è concluso, solo una replica da parte dell’assessore.
Prego, assessore Mancini.
Alcune
rapidissime considerazioni, anche perché ho
colto che, avvicinandosi ormai l’appuntamento elettorale,
molte riflessioni e molte analisi sono state guidate più dalla rincorsa alla polemica
politica che da altro, quindi ci sarà tempo per confrontarci e anche scontrarci
su questo.
Soltanto tre precisazioni, tre flash. La
prima: l’ultimo contratto Swap è stato sottoscritto nel 2007. L’ispezione del
Mef riguarda il periodo 2008-2013 e i dati sulla spesa comunitaria sono
consultabili da tutti i cittadini sul sito del Ministero, quindi i giudizi li
daranno gli elettori.
Il tema sul quale vorrei rapidamente tornare è
quello centrale sul Patto di stabilità. Ringrazio i colleghi capigruppo di maggioranza
che hanno predisposto un articolato, puntuale e preciso ordine del giorno su questo
tema per impegnare tutto il Consiglio nel dialogo, nel confronto e, se ci sarà
bisogno, anche nello scontro con il Governo nazionale. Vedete, questo è il
tema, questo è il grande tema: se così dovessero rimanere le cose, saremo nella
difficoltà o, meglio, nella impossibilità di erogare risorse ai nostri concittadini.
Vorrei che fosse compreso da tutti – in tanti l’hanno capito – questo punto,
che è un punto che riguarda il futuro della nostra istituzione e la sua ragione
in vita. Ci si può confrontare su tutto e ci confronteremo su tutto, ma questo è
il punto centrale che tutti quanti insieme dovremo avere la capacità, la forza
e la determinazione di porre nei confronti del Governo e anche delle istituzioni
comunitarie, perché se non si supererà questo, io temo che ci saranno grandi,
enormi e probabilmente insormontabili difficoltà per tutta la nostra regione.
Quindi è giusto e doveroso che il Consiglio ne
sia informato, ne prenda atto e, se riterrà, insieme conduca la battaglia per modificare
le cose.
Possiamo procedere con la votazione del provvedimento.
Pongo in votazione l’articolo 1.
Signor Presidente, le chiedo
scusa: se non si procede con la votazione per appello nominale, dovrei fare una
telegrafica dichiarazione di voto.
Le concedo la parola alla fine.
Ma intanto devo votare. Quando lei
dice “articolo 1, lo pongo in
votazione”, che faccio? Quando faccio una dichiarazione, vale per tutto l’articolato.
Ho
capito, allora le do la parola per dichiarazione di voto sull’articolo 1.
Su tutto
l’articolato, solo 30 secondi.
Anticipo
il mio voto nettamente contrario a questo documento giuridico-contabile, perché
lo ritengo fortemente alterato – assessore, non sto parlando di manipolazione, per l’amor di Dio – nello spirito politico
del bilancio stesso, perché è alleggerito dalla doverosa applicazione dell’articolo
11, comma 4, della legge 24 del 2013, che impone, non suggerisce, il transito
dei 132 dipendenti di Calabria I&T a Fincalabra ed è alleggerito dalla
oscena violazione sistematica e quotidiana della legge 54 del 2013, laddove il dipartimento
attività produttive - dall’assessore
Arena all’ultimo usciere - si rifiuta di procedere al recupero di ben 33 milioni
di euro nei confronti delle imprese, in ordine alle quali sono stati emessi tempestivamente provvedimenti
decadenziali, sulla scorta di un serpeggiante ed anguillesco punto di vista del
dottore Monea – mi dispiace tanto che non sia in Aula – il quale dice che sulla
questione incide la legge 54 del 2013, che invece è di una chiarezza unica, perché
dispone che le imprese che, alla data dell’entrata in vigore del decreto
legislativo 82 del 2012, abbiano completato gli investimenti e realizzato gli
impianti, sono esentate dall’obbligo del rispetto dei parametri di cui ai
relativi bandi.
Bene, al
dipartimento attività produttive estendono questa
possibilità, questo ulteriore sussidio a tutti gli imprenditori, compreso De
Rose, che deve restituire 6 milioni di
euro.
Sul punto
faccio mia la puntualizzazione del proponente della legge, consigliere Adamo, che a mezzo
comunicato stampa ha detto: “Questa è la legge che ho proposto. Se c’è qualcuno
che vuole estenderla anche ad altro tipo di imprese, sono pronto ad intervenire
per la correzione”. Consigliere Adamo,
sto dicendo sciocchezze o la verità?
Allora, rebus
sic stantibus, il mio voto è nettamente contrario e mi auguro che la Procura della Repubblica di Catanzaro finalmente
si svegli su questa e tantissime altre forme di inadempimento.
Delle
due, l’una: qui c’è una maggioranza che ha
approvato due leggi, la 24 del 13 e la 54 del 2013, e ci sono assessori della
stessa maggioranza che la eludono. E’ un fatto di una gravità inaudita! Per cui
il mio voto è nettamente contrario, dall’articolo 1 e seguenti.
Proseguiamo con la votazione.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’
approvato)
All’articolo 5 c’è un emendamento, protocollo numero 27206, a
firma del consigliere Imbalzano:
“Nello stato di previsione della spesa, il capitolo
14010101 “Spese per l’avvio delle procedure relative all’attuazione delle attività
di riordino delle funzioni amministrative
della Regione e degli enti locali” è aumentato dell’importo di euro 200 mila,
con contestuale riduzione degli stanziamenti previsti al capitolo 15010102 –
Upb 1.5.01.01 “Debiti pregressi per le Province”.
E’ un
emendamento che è stato modificato nell’imputazione
e viene sostituito dal capitolo 15.01.01.02 dell’Upb 1.5.01.01 al capitolo
22.04.08.16 Upb 2.2.04.08, riguarda la legge 23 del 2002.
Si tratta, in sostanza, di un emendamento per dare continuità alla legge
di riforma degli enti regionali, la legge regionale 24 del 2013.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Per come
era formulato, il parere è negativo, perché la copertura
era su un debito, quello della spesa delle Province, quindi il debito non è
utilizzabile per coprire altri tipi di spesa. Con questa nuova copertura che,
però, mi sfugge, gli uffici, non so…
Il capitolo è il 22.04.08.16, Upb
2.2.04.08, se non abbiamo sbagliato. Dottore De Cello…
Comunque, garantendo la copertura di
un’attività posta in essere dall’amministrazione, il parere…
(Interruzione)
Se lo può accantonare, perché c’è un problema di…
D’accordo.
L’emendamento protocollo numero 27206…
Presidente, sarebbe
auspicabile che il Consiglio sapesse cosa deve votare, quando si presentano gli
emendamenti.
Stanno verificando esattamente qual è il capitolo.
Perché non si possono citare capitoli, numeri
che non si capiscono.
Per questo l’abbiamo accantonato.
Altrimenti anche questo è un ulteriore
schiaffo alla democrazia.
Per questo l’abbiamo accantonato.
Presidente, a parte il capitolo, vorremmo
sapere a quale legge si riferisce e se sono spese, se sono debiti delle Province,
cioè non è chiaro…
L’accantoniamo e, nel frattempo, si
verificherà per bene il contenuto.
Prossimo emendamento, protocollo numero 27445 a
firma del consigliere Grillo: “Alla tabella C – Stato di previsione della spesa
– richiamata dall’articolo 5, sono apportate le seguenti variazioni:
detrarre euro cinquantamila dall’Upb
2.2.01.04, intervento 6133103 (Spese per l’incentivazione dell’afflusso turistico
in Calabria attraverso trasporti aerei,
ferroviari, su gomma e via mare – legge regionale 7.3.1995, n. 6), dello stato
di previsione della spesa e contestualmente aumentare di euro cinquantamila la dotazione
di cui all’intervento n. 62010616 (Spese per l’attuazione della legge regionale
6 novembre 2012, n. 54, in materia di relazione tra Regione Calabria e comunità
calabresi nel mondo) – Upb 6.2.01.06 dello stato di previsione della spesa del bilancio
della Regione, allo scopo di finanziare iniziative a favore del turismo di
ritorno.
Di conseguenza, inserire in tabella C le
suddette Upb 6.2.01.06 e intervento n. 62010616”.
Grazie, Presidente, soltanto
per non venire accusato poi di mancanza di democrazia da parte del collega, questo
è un emendamento che mira, finalmente forse – ed auspico che sia così – a rimpinguare
la legge 54 in tema di turismo etnico, che rimandiamo ormai da qualche anno. Va
a recuperare delle somme che, praticamente, sono omogenee sul turismo etnico, quindi
sui trasporti.
Mi auguro che la Giunta abbia avuto la possibilità
di approfondire e che acconsenta, finalmente, che anche la legge 54, il Testo unico sull’emigrazione, dia seguito ad
uno degli elementi di quella legge che è il turismo etnico.
Il consigliere Grillo ha illustrato l’emendamento. Se l’assessore Mancini mi
dà il parere sull’emendamento a firma del consigliere Grillo, protocollo numero
27445.
Qui stiamo
parlando di un emendamento compensativo, è evidente che si tolgono da una parte
e si mettono dall’altra. Perché ciò avvenga, per evitare gli inconvenienti di
prima, occorre che dal capitolo dal quale si attinge, il titolare politico del capitolo
dal quale si attinge sia d’accordo. Qui stiamo parlando di fondi del turismo,
sull’incentivazione dell’afflusso turistico in Calabria, poiché tra l’altro c’è
il collega delegato che è il consigliere
Morrone, se è d’accordo, per quanto ci riguarda, la Giunta non… Il saldo è a
zero, quindi si chiede il ritiro.
Chiediamo il ritiro.
Chiedo attenzione su questo emendamento ed invito il capogruppo Morrone
a verificare che vi sia la possibilità, finalmente, di dare un po’ di lustro a coloro
i quali in questi anni, a causa della spending
review e di molteplici problemi che hanno investito la nostra Regione,
ma anche il sistema economico nazionale, non hanno potuto assolvere a quello a
cui negli anni hanno sempre ambito cioè i calabresi nel mondo che non hanno
avuto la possibilità in questi quattro anni di svolgere il turismo etnico, che
era uno degli elementi che negli anni precedenti si realizzava sistematicamente
ogni anno.
In questi quattro anni ho avuto la possibilità di incontrarlo varie
volte e sono riuscito a convincerlo più
volte a soprassedere, cercando di fargli capire che il momento era importante e
che, quindi, non bisognava esagerare, ma credo sia venuto il momento di dare
almeno un po’ di visibilità ai nostri calabresi che si sono contraddistinti nell’ambito
nazionale e internazionale, per aver promosso la Calabria e per aver sempre
avuto un impegno nella promozione del nostro territorio.
Invito la Giunta ad un’ulteriore riflessione su questo emendamento, perché
è troppo importante.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Morrone. Ne ha facoltà.
Sicuramente
il collega ha esposto le ragioni che, in linea
di principio, condivido.
Penso – e questo è un discorso
di carattere generale – ed invito tutti i colleghi, me incluso, a ritirare gli emendamenti di
spesa, perché non dobbiamo stravolgere un bilancio che già ha avuto – come
diceva poco fa molto bene l’assessore Mancini – una serie di problemi di capacità
di spesa. Dico questo anche perché, nel giro di pochi giorni, faremo un ulteriore assestamento sugli altri fondi ed in
quella sede potremo concordare interventi di più ampio respiro, ma in questa fase,
in questa sede, prego il collega di ritirare l’emendamento, così come prego gli
altri colleghi, almeno quelli di maggioranza – non posso pregare anche quelli di
minoranza, se vogliono, li prego pure – di ritirare gli emendamenti che
coinvolgono la spesa.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Grillo.
Ne ha facoltà.
Nel sottolineare,
intanto, che non c’è aumento di
spesa, perché si tratta – come diceva giustamente l’assessore Mancini – di
somme omogenee che vengono trasferite su altro capitolo, volevo dire che, se
c’è l’impegno ufficiale della Giunta ad impegnare nel prossimo bilancio la
cifra destinata a questo settore e a questa legge, la 54 del 2012, sono pronto
a ritirarlo, altrimenti invoco il parere della Giunta.
Parere della Giunta?
MANCINI
Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione
La Giunta si impegna…
GRILLO Alfonso (Scopelliti Presidente)
No, sto dicendo un impegno formale…
(Interruzione)
No, su questa cosa… Assessore Mancini…
Consigliere Grillo, come lei sa, la mia modesta persona e la Giunta quando
prendono un impegno lo mantengono, quindi lei dovrebbe essere testimone di ciò.
Va bene, ritiro l’emendamento.
L’emendamento è ritirato. Il prossimo, sempre a firma
del consigliere Grillo, protocollo numero 27446, recita: “Alla tabella C –
stato di previsione della spesa – richiamata dall'articolo 5 sono apportate le seguenti variazioni:
detrarre € 100.000 (centomila) dal capitolo/intervento
22040816 – Spese per la conoscenza e la promozione dei prodotti agroalimentari
(Upb 2.2.04.08 – Interventi strutturali nelle imprese per il rafforzamento
delle filiere agroalimentari) – dello stato di previsione della spesa, e
contestualmente aumentare di € 100.000 la dotazione di cui all'intervento n.
61010416 “Spese per la realizzazione di interventi per la riscoperta della
dieta mediterranea” (art. 2, comma 1, lettere a) e d), della legge regionale 23
settembre 2013, n. 45) – Upb 6.1.01.04 dello stato di previsione della spesa
del bilancio della Regione.
Di conseguenza inserire in tabella C i suddetti Upb
6.1.01.04 e intervento n. 61010416”.
Anche qui
è giusto sottolineare che la Regione Calabria è una fra le prime Regioni
d’Italia a legiferare in tema di dieta mediterranea. Noi abbiamo approvato una legge, la 45,
appena un anno fa, stabilendo alcuni requisiti, tra i quali anche la costituzione
di un gruppo dipartimentale che doveva occuparsi della promozione della dieta
mediterranea in virtù e in previsione di quello che è un evento planetario:
l’Expo 2015. Abbiamo, però, impegnato delle somme che sono superflue rispetto al
lavoro che il gruppo dipartimentale sta
svolgendo, per cercare di far arrivare la Calabria, che sarà presente all’Expo
2015, preparata. Appena centomila euro impegnati per quella legge sono totalmente
non sufficienti per realizzare tutto l’iter promozionale che anticipa l’Expo
del 2015.
Quindi anche qui non si tratta di un aumento di spesa, per cui chiedo l’approvazione di questo emendamento.
Invito al ritiro.
Non intendo ritirarlo.
Parere contrario.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 27446.
(E’
respinto)
Emendamento protocollo numero 27452 a firma del consigliere Giordano: “Alla
tabella C richiamata dall'articolo 5 della presente legge sono apportate le seguenti
variazioni:
a) la dotazione di Euro 1.300.000,00 all’UPB 2.2.03.02, capitolo 6133103
(incentivazione del flusso turistico), è ridotta di Euro 1.000.000,00 e,
contestualmente, è aumentata di euro 1.000.000,00 la dotazione all'Upb 6.2.01.02,
capitolo 4331103 (fondo regionale per le politiche sociali)”.
Questo emendamento
prevede l’allocazione di 1 milione di euro verso il fondo regionale per
le politiche sociali, che presenta una forte criticità e una sofferenza
endemica, a valere sull’unità previsionale di base 2.2.03.02, che riguarda,
invece, il capitolo per l’incentivazione del flusso turistico.
Ritengo
che sia doveroso che questo emendamento
venga accolto, innanzitutto per lo spirito che dovrebbe contraddistinguere
un documento che deve assestare e tenere in ordine i conti e che deve garantire
le spese obbligatorie, soprattutto sul
versante in cui c’è maggiore sofferenza in Calabria. E’ un emendamento che
inviterei la maggioranza a fare proprio. Sono anche disponibile a lasciarlo
alla maggioranza, perché abbiamo colto in queste settimane ed in questi mesi
gli appelli reiterati delle organizzazioni di volontariato, della stessa
Chiesa, del terzo settore, che chiede una risposta che, se non verrà data,
metterà in ginocchio la Calabria, che maggiormente sta soffrendo.
Quindi, mi appello alla Giunta
e alla maggioranza affinché questo emendamento venga accolto, così come i due successivi
che hanno lo stesso spirito e la stessa finalità e vanno ad attingere a capitoli
di spesa che certamente non presentano le stesse caratteristiche di priorità.
Parere della Giunta?
Invito al ritiro, perché la copertura è su un capitolo che non esiste, quindi
è senza copertura finanziaria. Pertanto, invito al ritiro o, comunque, esprimo parere
contrario.
L’assessore Mancini invita al ritiro dell’emendamento.
Assessore, parliamo del capitolo 6133103 “Incentivazione del flusso
turistico”.
Mi dicono gli uffici che questo capitolo non esiste.
(Interruzione)
Ah, esiste?
Io insisto che il capitolo esiste, l’abbiamo verificato.
Esprimo parere contrario.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo numero 27452.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo numero 27453 a firma del consigliere Giordano: “Alla
tabella C richiamata dall’art. 5 della presente legge sono apportate le
seguenti variazioni:
a) la
dotazione di Euro 1600.000,00 all'Upb 2.2.04.08, capitolo 22040816 (promozione
dei prodotti agroalimentari calabresi), è ridotta di Euro 1000.000,00 e,
contestualmente, è aumentata di euro 1000.000,00 la dotazione all'Upb
6.2.01.02, capitolo 4331103 (fondo regionale per le politiche sociali)”.
Anche questo emendamento ha la stessa finalità, quindi non ripeto l’intervento.
Si tratta dell’allocazione di 1 milione di euro verso il capitolo delle politiche
sociali, questa volta tratto dal capitolo “promozione dei prodotti agro-alimentari
calabresi”.
Parere della Giunta? Contrario. Pongo
in votazione l’emendamento protocollo numero 27453.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo numero 27454 a firma del consigliere Giordano: “Alla tabella C richiamata dall'art. 5 della
presente legge sono apportate le seguenti variazioni:
a) la dotazione di Euro 1200.000,00
all'Upb 2.2.01.04, capitolo 6133104 (promozione turistica), è ridotta di Euro
1000.000,00 e, contestualmente, è aumentata di euro 1000.000,00 la dotazione
all'Upb 6.2.01.02, capitolo 4331103 (fondo regionale per le politiche sociali)”.
Si tratta
sempre dell’allocazione di 1 milione di
euro verso il capitolo delle politiche sociali tratto dal capitolo 6133104 che riguarda la promozione turistica.
Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 27454.
(E’
respinto)
Emendamento protocollo numero 27586,
a firma del consigliere Pacenza:
“Al Prospetto 1 (Tabella C) allegato al disegno di legge in oggetto viene
apportata la modifica di seguito specificata:
“Le
risorse destinate alla collaborazione tra Regione Calabria e la Lega contro i
Tumori della Calabria (legge regionale n. 9/1999) di cui all’Upb 6.1.01.04
(capitolo 4231108) per l'esercizio finanziario 2014 vengono incrementate di
euro 40.000,00 per un ammontare complessivo di euro 140.000,00”:
“alla
relativa copertura si fa fronte con corrispondente riduzione dello stanziamento
di cui al capitolo 32010156”.
Si
tratta di un emendamento teso ad implementare
il fondo destinato alla Lega italiana lotta tumori. E’ un emendamento con un capitolo
di spesa che rientra nello stesso ambito.
Parere
della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 27586.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo numero 27604
a firma del consigliere Chiappetta:
“All'articolo 7, dopo il comma 3, è aggiunto il seguente comma 3 ter:
«3 ter.
Al fine di garantire la copertura delle spese previste dall'attuazione della
legge regionale 18 giugno 1984 n. 14, lo stanziamento di cui al capitolo 4341101
– Upb 6.2.01.03 – è incrementato di euro 50.000,00. Alla relativa copertura
finanziaria si provvede con la riduzione di pari importo dello stanziamento
previsto al capitolo 4331103 – Upb 6.2.01.02»”.
Si
tratta di un emendamento che serve a consentire
il pagamento di emolumenti già maturati e spettanti agli organismi che si sono insediati
e che stanno prestando la loro attività già da tempo nell’ambito – scusate la cacofonia
– degli ambiti territoriali ottimali. Credo che sia un atto dovuto,
considerando che, di fatto, si va a sanare una situazione per la quale sono
state diverse le sollecitazioni effettuate direttamente al competente assessorato,
al competente dipartimento ed anche all’Esecutivo regionale.
(Interruzione)
Consigliere Chiappetta, l’emendamento è quello che prevede lo
stanziamento di 50 mila euro. Ha illustrato quello successivo.
E’ uguale, il contenuto è esplicitato per l’emendamento successivo. Questo
emendamento che prevede lo stanziamento di 50 mila euro è nell’ambito dei servizi
sociali, per dare la possibilità anche ad altre associazioni che sono a tutela
e salvaguardia dei servizi sociali sul territorio, di poter avere una gratificazione
economica rispetto allo svolgimento delle attività che svolgono.
Parere della Giunta?
(Interruzione)
Forse è sbagliato il capitolo 4331103. Accantoniamo l’emendamento che
prevede lo stanziamento di 50 mila euro, perché non è indicato il capitolo
giusto, lo mettiamo da parte.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Nell’ascoltare il consigliere Morrone e vedendo anche altri emendamenti di colleghi della maggioranza –
diversi emendamenti che ognuno ha presentato per ragioni diverse, di natura
sociale – considerato il lavoro diligente che la Giunta e che l’assessore
Mancini hanno fatto ed anche perché si riscontra questa incongruenza sul capitolo,
invito tutti i colleghi a ritirare gli emendamenti e far sì che la Giunta possa assestare al meglio questo bilancio.
Si tratta di piccole cifre – ho visto anche gli emendamenti degli altri colleghi
– atteso che ciascuno di noi ha evitato di produrre o proporre emendamenti.
E’ ovvio che sono tutte cose importanti, bene l’emendamento che è stato
approvato, ma secondo me si tratta di una riflessione complessiva di responsabilità,
atteso che avremo risorse a disposizione per valutarli tutti. Mi permetto di
dirlo, poiché sono uno di coloro che avrebbe voluto presentare emendamenti, ma
ho evitato proprio al fine di agevolare il lavoro della Giunta, nello specifico
dell’assessore Mancini.
PRESIDENTE
Prego, assessore Mancini.
Gli interventi, prima del consigliere Morrone e adesso del consigliere Orsomarso, sono in perfetta linea con quello
che, tra l’altro, si è deciso in sede di preparazione di una rapida
approvazione dell’assestamento. Di
fatto non si può non tutelare un consigliere che limita il suo diritto-dovere
di intervenire con proposte emendative, dando risposte alle sollecitazioni che riceve
e, invece, favorire chi presenta proposte emendative. La cosa che avevamo
detto, cioè quella di ritirare gli emendamenti, la ripeto anch’io a nome della Giunta.
Se poi, però, i presentatori non lo fanno, la Giunta, volta per volta, è
costretta ad intervenire.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenir il consigliere Chiappetta. Ne ha facoltà.
Credo
che sia opportuno
fare qualche riflessione e valutazione di carattere generale rispetto a questa
discussione che si sta sviluppando e dico subito il perché. Premetto che sono assolutamente
d’accordo su quello che viene stabilito dalla maggioranza e, quindi, proposto
dalla Giunta, se condiviso dalla maggioranza, rispetto anche a questa richiesta
di ritiro degli emendamenti di spesa. Vorrei, però, far notare – e lo dico
molto sommessamente – che siamo in presenza di una situazione diversa rispetto alla
ordinarietà e alla normalità, nel senso che sappiamo bene tutti che, in
occasione dell’ultima seduta di Consiglio regionale, che è avvenuta il 3
giugno, si è di fatto chiusa questa esperienza consiliare con una sorta di accettazione
delle dimissioni del presidente Scopelliti, e sappiamo tutti bene – perché ne abbiamo
discettato non soltanto in Conferenza dei capigruppo, in Aula e anche al di
fuori di quest’Aula – che tutto ciò che sarà possibile o che sarebbe stato possibile
effettuare all’interno dell’Assise consiliare era ed è relativo all’adozione di
provvedimenti che devono avere il carattere della indifferibilità e
dell’urgenza.
Questo
è uno dei motivi per i quali siamo qui a parlare di assestamento di bilancio, è
uno dei motivi per i quali la Conferenza dei capigruppo, oggi, si è protratta
per più ore, perché si è avuta la possibilità di audire alcuni sindaci, anzi
tanti sindaci, in relazione ad una problematica importante, alla presenza anche
dell’assessore al ramo, Pugliano, per l’emergenza rifiuti, ed è il motivo per il
quale, bypassando l’apposita Commissione bilancio che, di fatto, non ha più ragione
di esistere, siamo qui a discutere dell’assestamento di bilancio.
Credo
che la presentazione di emendamenti che è stata fatta da parte di taluni
colleghi debba avere una diversificazione, nel senso che credo si debba assumere
come riferimento l’indifferibilità anche di alcuni atti che sono stati prodotti
nella presentazione degli emendamenti, non perché lo abbia firmato io, ma per quello
che è relativo alla sanatoria di una situazione deficitaria che abbiamo già
riscontrato, rispetto ad altri che prevedono una non indifferibilità degli stessi
emendamenti.
Allora,
ritengo che l’assessore al ramo, Giacomo Mancini, abbia da sempre dimostrato
grande sensibilità ogni qualvolta si è avuta la possibilità di discutere in
quest’Aula di problemi connessi al bilancio della Regione Calabria e poi ai
diversi assestamenti, fra l’altro supportato dall’ottimo Presidente della
Commissione bilancio, il consigliere Imbalzano. Se da qui a breve, così per
come sappiamo tutti, si avrà la possibilità – anche e soprattutto perché si è
già assunta una decisione politica qualche tempo addietro – di procedere ad un
ulteriore assestamento, ad una risistemazione di conti attraverso l’adozione di
un altro provvedimento legislativo - che sarà il secondo assestamento che si
spera a breve di riportare in Aula, perché non si avrà, così come per questo,
la possibilità di poter transitare dall’apposita Commissione consiliare, la
Commissione bilancio - io chiedo,
assessore, – nel momento stesso in cui ci sarà questa disponibilità finanziaria
in relazione a quelle che sono le vere necessità, le vere esigenze, così per
come sono state rappresentate attraverso la presentazione di taluni emendamenti
che sono qui al vaglio dell’Aula – la disponibilità a prendere in
considerazione questo particolare tipo di emendamenti, perché gli stessi
possano essere inseriti nella manovra di bilancio che, da qui a breve, si spera
di portare in Aula.
Assessore
Mancini?
A me
dispiace, consigliere Chiappetta, di essere intervenuto in occasione della discussione
del suo emendamento, ma in maniera del tutto casuale, anche perché lei è capogruppo
di un gruppo importante, che conosce le regole del corretto funzionamento delle
Istituzioni e le rispetta. Penso di conoscerle e penso di aver dimostrato di rispettarle.
Sull’impegno dei futuri provvedimenti, non ho nessuna difficoltà –
penso di interpretare anche il pensiero dei colleghi – a fare mio il suo
auspicio. E’ evidente che, rispetto a questo provvedimento, ci dobbiamo dare
una regola che valga per tutti, altrimenti discutiamo un emendamento per volta
e creiamo una confusione che, secondo me, non merita il momento e non merita l’occasione.
Quindi, se i presentatori sono tutti d’accordo, si ritirano tutti gli
emendamenti e si procede rapidamente all’approvazione. D’altronde, questo era
l’impegno che era stato preso nelle tante riunioni alle quali ho partecipato in
queste lunghe ore.
La proposta dell’assessore è che tutti gli emendamenti di spesa
presentati dalla maggioranza siano, più che ritirati – se ho capito bene,
coniugando anche l’intervento del
consigliere Chiappetta – rinviati alla prossima manovra di assestamento,
in modo tale da poter essere accolti in quella sede. Questa era la proposta che
mi sembra di poter riassumere in poche battute. Quindi, gli emendamenti della
maggioranza vengono nel futuro tutti ritirati, per poi essere trasferiti alla
prossima manovra di bilancio. Lei sa già l’importo della prossima manovra di
assestamento, assessore? E’ un importo importante.
E’ un importo importante, ma sono in attesa della comunicazione dal dipartimento
sanità, che ci informerà.
Non si sa quanto?
Non sappiamo.
Va bene,
però è un importo importante, quindi se siamo d’accordo, così andiamo avanti
spediti. Forse l’unico è il consigliere Vilasi che voleva sottoporre qualcosa. Prego, consigliere
Vilasi. Ha facoltà di intervenire.
Avevo
capito, dall’intervento del consigliere Chiappetta,
tutt’altro significato dalle sue parole, cioè lui parlava di discutere gli emendamenti
presentati, comunque in ogni caso, indipendentemente da quello che ha detto il consigliere Chiappetta, ho presentato
un emendamento che non posso ritirare e che deve essere trattato urgentemente
in questa seduta, se di urgenze si parla. Non so se volete che lo illustri
adesso o dopo.
Qual è?
L’emendamento protocollo numero 29456.
Lo può illustrare.
Si tratta di 7 milioni di euro, però, non di noccioline – e vi dirò i
motivi e voi li sapete –, perché la Giunta credo ne abbia discusso, ma non ha
preso nessun provvedimento. Su questo provvedimento io non ritirerò
l’emendamento e chiedo che la Giunta si pronunci, ma anche i direttori dei dipartimenti,
i direttori generali, perché quando si trattano queste problematiche, devono
essere presenti in Aula per rispondere alle domande di chi pone il problema.
Cosa riguarda l’emendamento? Lo può illustrare, consigliere Vilasi.
Lo illustro se poi lo poniamo in votazione, non che lo illustro e poi
mi dite “l’ha illustrato” ed è finita così! Altrimenti aspetto e lo illustro quando
arriva il momento.
Poiché l’importo è abbastanza alto, volevo capire di che cosa si
tratta.
Presidente, se lei ha letto l’emendamento, chiedo l’incremento di 7 milioni
di euro al capitolo 610201112, che riguarda spese a carico del bilancio regionale
per l’esercizio delle funzioni trasferite in materia di salute umana e sanità
veterinaria, di cui alla legge 25 febbraio 1992, numero 210.
Non voglio perdere tempo, dico subito che la legge numero 210 del 1992
– la conoscete tutti, soprattutto la Giunta – riguarda l’indennizzo a favore
dei soggetti danneggiati da complicazioni di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni
obbligatorie e trasfusioni.
Posso continuare ad illustrarlo. Rivolgetevi al dipartimento che tratta
questa materia e vedete un po’ le telefonate che ricevono quotidianamente da
parte di gente arrabbiata perché si tratta di 600 euro al mese, non li
percepiscono da gennaio, li hanno percepiti fino a dicembre 2013. Siamo a
giugno 2014 e, da come si sono messe le cose, credo che per tutto il 2012 non
prenderanno una lira.
Questo emendamento non lo ritirerò, chiedo il parere, oltre che
dell’assessore, anche del dipartimento – se non c’è il direttore del dipartimento,
rinvieremo la seduta fino a quando non sarà presente, dopodiché esprimerò il
mio voto contrario al provvedimento di assestamento del bilancio.
Se l’assessore vuole esprimere il parere della Giunta su questo
emendamento in particolare, così poi proseguiamo.
Il consigliere Vilasi si occupa di una tematica
e di una problematica, molto, molto importante che sta a cuore al consigliere Vilasi e a tutti quanti
noi, perché si tratta di dare risposte a cittadini calabresi – mi sembra che
siano 1.700 in Calabria – che hanno contratto una patologia a volte anche
grave. Quindi, il tema è da tutti condiviso.
Per chiarezza dell’Aula, lei ha individuato la copertura di queste risorse
prelevandole dalle spettanze, dagli stipendi dell’Arssa e dell’Afor.
(Interruzione del consigliere Vilasi)
E’ così,
sottraendo gli stipendi. Poiché di questo tema si è
trattato diffusamente in Giunta, gli uffici del
dipartimento Tutela della salute ci informano – e non ho modo di confutare e dubitare
di questa informazione – che lo Stato trasferirà le risorse utili al fabbisogno,
che lei giustamente desidera coprire con la sua proposta emendativa.
Quindi, riterrei di prendere per buone queste
rassicurazioni che ci provengono dagli uffici, accantonare questa sua proposta,
trasformarla in ordine del giorno, che il Consiglio, nella sua interezza, non
avrà difficoltà ad accogliere, aspettare questo trasferimento e, ove mai – ma
non penso mai dovrà esserci una risposta contraria alle rassicurazioni che noi abbiamo
ricevuto – si potrà attingere per la copertura alla manovra che da qui a qualche
settimana c’è l’impegno di fare.
Prego, consigliere Vilasi.
Guardi, assessore,
il problema è molto serio. Io capisco la sua disponibilità e la sua sensibilità
verso il problema, però non mi convince il fatto che avremo i fondi dallo
Stato, perché ad una Conferenza Stato-Regioni le Regioni hanno detto che avrebbero
anticipato i fondi, tant’è vero che l’anno scorso la Regione Calabria ha messo
nel capitolo cui accennavo poco fa 3 milioni di euro, che sono risultati
sufficienti soltanto a coprire il 2013.
Se questo capitolo che ho chiesto di incrementare prevede 3.400 euro –
vero, dottore Pietro Manna, dirigente del dipartimento bilancio? – cioè
questo capitolo prevede 3.400 euro – vero o no? – per il 2014 prevede 3.400
euro.
(Interruzione)
Quanto?
(Interruzione)
…3 milioni e 400 mila euro?
All’inizio dell’esercizio finanziario.
No, ora, ad oggi.
Ora è stato disposto l’impegno e la liquidazione
di spesa da parte del dipartimento tutela della salute e lo stanziamento
previsto nel bilancio di previsione come quota iniziale di 3 milioni e 400 mila
euro, anche perché non impattante sul Patto di stabilità, è stato integralmente
impegnato e liquidato nei confronti dei beneficiari.
Ad oggi, quanti soldi ci
sono in questo capitolo?
Sono stati spesi 3 milioni e 400 mila
euro, allo stato non c’è stanziamento.
Quanto?
Zero.
A me risultano 3.400 euro, comunque ha ragione lei: zero, peggio ancora, la situazione è sempre più grave!
Su competenza …
Quindi, non ritiro l’emendamento, non posso avere fiducia
in questa Giunta che ha detto che ha affrontato questo
problema. Non c’è nessuno che mi possa garantire che queste persone saranno
pagate da qui a due-tre mesi, perché siamo già a giugno-luglio e non hanno
avuto una lira dal 1° gennaio 2014. Questo emendamento non lo ritiro e non
posso accettare
la raccomandazione dell’assessore. Se c’è un direttore generale, se c’è qualcuno che mi
assicura che si possano stanziare, anziché 7 milioni di euro, 3 milioni di
euro, per garantire almeno il pagamento da gennaio a giugno, penso che sia una
cosa. Poiché ci teniamo tutti, possiamo trovare la soluzione, anche perché non avendo
avuto la possibilità di leggere neanche il provvedimento di assestamento – ho
dato un’occhiata così alle cifre che sono state distribuite e ho visto 30 milioni alla forestazione, 28 milioni,
eccetera, eccetera – credo che se
si rinuncia a qualche milione di euro nel proprio settore e si dà la possibilità
a queste persone di avere quel minimo di stipendio, perché si tratta di 600-700
euro al mese, credo che faccia onore al Consiglio regionale ed alla Calabria.
Se non è così, conoscete quale sia la mia decisione,
il mio orientamento? Non ritiro l’emendamento e voto contro l’assestamento di
bilancio, perché tutto può essere, tranne che un assestamento, quando
non si va ad affrontare un problema che riguarda 1.700 persone.
Assessore Mancini, su questo?
Qui non
c’è nessun travaglio. Ripeto, il
problema che si pone lei ce lo poniamo noi, non c’è esclusiva di chi si pone il
problema, perché noi vogliamo anche risolverlo. Se si pensa che si possa risolverlo…
Lo risolvete subito nella riunione dei capigruppo, insieme ai dirigenti
del dipartimento bilancio,.
Faccia lei, si accomodi qui.
Ho visto questo assestamento che non può essere votato,
perché neanche su questo siete riusciti a trovare una somma che garantisca lo stipendio
di 600 o 700 euro e lo sapevate già che non c’erano i soldi.
La Giunta si rimette all’Aula.
Per il momento possiamo accantonare questo
emendamento, e capire quali accantonare tra tutti quelli presentati dalla maggioranza.
Nel frattempo vanno a verificare i capitoli e, alla fine, ci renderemo conto
che, così come è stato accantonato il primo, sono due.
Ci sono altri interventi sugli emendamenti di maggioranza?
Emendamento a firma del consigliere Chiappetta ritirato.
Emendamento protocollo numero 29292, a firma del consigliere Nicolò, ritirato. Emendamento
protocollo numero 29456, a firma del consigliere Vilasi, questo di 7 milioni,
accantonato. Emendamento protocollo numero 29524, a firma dei consiglieri
Principe, Scalzo, Naccari, di cui do lettura: “Al prospetto 1 dell'articolo 5
della proposta di legge in oggetto sono apportate le seguenti modifiche:
è inserita una nuova variazione in aumento della UPB
1.1.01.04 relativa a «Consultazioni popolari» per un importo di euro 600.000,00
a valere sulla l.r. numero 25/2009 “Norme per lo svolgimento di «elezioni
primarie» per la selezione di candidati alla elezione di Presidente della
Giunta regionale”.
La copertura finanziaria è assicurata dalla variazione
in diminuzione dei seguenti capitoli di spesa:
- capitolo numero 52010253 “Film Commission” per meno
100.000,00 euro;
- capitolo numero 22040316 “Servizi offerti dalla
Fondazione Terina” per meno 100.000,00 euro;
- capitolo numero 6132102 “Manifestazioni fieristiche”
per meno 100.000,00 euro;
- capitolo numero 6133104 “Promozione turistica” per
meno 100.000,00 euro
- capitolo numero 22040816 “Spese per la conoscenza e la
promozione dei prodotti agroalimentari calabresi articolo l c. 7 l.r. n. 23/2002”
per meno 100.000,00 euro;
- capitolo numero 52010261 “Fondo unico regionale per la
realizzazione di iniziative e di interventi in materia di promozione culturale”
per meno 100.000,00 euro”.
Dalla pubblicazione sul Bollettino
e anche dalla stampa abbiamo appreso che la
presidente Stasi ha registrato il decreto per quanto riguarda le elezioni primarie per legge.
Chiaramente, ci sembra di verificare che non ci sia la relativa copertura, quindi
per evitare di spostare la problematica verso il futuro e di creare un buco di bilancio, riteniamo che si debba dare copertura
a questa spesa.
E’ una legge che non è stata abrogata, la Presidente
ha fatto un decreto col quale ha fissato già dei termini che stanno decorrendo,
d’altra parte circa l’obiezione che, in qualche maniera, è venuta in queste settimane
che si è potuta leggere sulla stampa circa il fatto che le primarie non siano a
spese dei partiti; è di tutta evidenza che con l’abolizione del finanziamento
dei partiti da una parte, dall’altra con un procedimento che viene ad essere
inserito nella più ampia fase delle elezioni, quindi normato da una legge dello
Stato, che prevale l’esigenza di avere primarie per legge che diano trasparenza
e certificabilità alle operazioni di voto e che, quindi, la cifra per questo genere
di operazione, a fronte di un bilancio della Regione di oltre 9 miliardi di
euro, sia sostenibile per avere certezza di una partecipazione popolare che
consenta di scegliere in maniera allargata, quindi non legata ai meccanismi
delle cure interne dei partiti, il Presidente della Regione.
Ha chiesto di parlare il consigliere Guagliardi.
Ne ha facoltà.
Intervengo per esprimere il mio voto contrario
su questo emendamento.
La discussione di due minuti fa ci ha posto di
fronte a un dramma sociale, per cui non si riesce a trovare la somma e, fra
l’altro, mi pare che la maggioranza sia un po’ in panne su questo tema. Oggi
andiamo a sacrificare il turismo, che mi pare in questa sessione di bilancio
sia proprio il posto dove ognuno va a prendere soldi, ma istituiamo e
appoggiamo una legge inutile, perché anche se si dovessero fare le primarie
pubbliche, cioè per legge, finanziate dal Consiglio regionale, nulla toglie ad
eventuali altri candidati di concorrere per la Presidenza della Regione nelle
elezioni ordinarie.
Di fronte a questi problemi, di fronte a quello
che è successo venti giorni fa in questo Consiglio regionale, di fronte ai tanti
bisogni della società calabrese, pensate che la gente capirà questo Consiglio
regionale che prende 600 mila euro, che non li dà ai bisognosi di una malattia
cronica, che non li dà ai disoccupati, che non li dà a chissà quanti soggetti
di questa società e tutela un forma di partecipazione inutile alle primarie
finanziate dal Consiglio?!
Esprimo, quindi, il mio voto contrario ed
avevo l’esigenza di porlo formalmente in Consiglio regionale, perché è uno di
quegli atti che ancora porterà a farci vedere come casta che guarda solo a se
stessa e non ai problemi della società calabrese.
Ha chiesto di parlare il consigliere Adamo. Ne
ha facoltà.
Signor
Presidente, colleghi consiglieri, mi limito, rispetto all’invito fatto alla maggioranza
e alla minoranza, ovviamente parlo per quanto mi riguarda perché, come qui
vedete, persino i primi due firmatari di questo emendamento della minoranza, che sarebbero il Presidente
del gruppo a cui ho aderito e il suo Vice capogruppo, sono assenti; sarebbe
improprio parlare a nome della minoranza, o è pure vero che ci sono più minoranze,
quindi parlo a nome mio, dicendo che condivido quanto ha esposto uno
dei firmatari, Demetrio Naccari Carlizzi, a sostegno di questo emendamento e
per dire e svolgere alcune considerazioni
che non giustificano la spesa, ma richiedono e impongono un’assunzione di
responsabilità in questa direzione. Me lo deve consentire il collega Guagliardi:
ma è poco serio dal momento che questa legge lui l’ha votata. Questa legge è
stata votata nell’agosto del 2009 e il collega Guagliardi, autorevolmente, se
andiamo a prendere le registrazioni del dibattito in quest’Aula, era seduto nei
banchi del governo presieduto dal presidente Agazio Loiero, che ha teorizzato questa
legge come un grande strumento di innovazione
(Interruzione del consigliere Guagliardi)
L’ha votata!
(Interruzione del consigliere Guagliardi)
Non ha
fatto sentire la sua voce a quell’epoca.
(Interruzione del consigliere Guagliardi)
Mi duole dirlo, avrei preferito che in quest’Aula
ci fosse anche il collega Loiero perché, probabilmente, non vorrei verificare
che anche lui, in qualità di Presidente di quel governo che ha voluto fortemente
questa legge, oggi abbia potuto cambiare posizione. Però voglio dire al collega
Guagliardi e a tutti quanti che questa non è materia di centro-sinistra o di centro-destra
o comunque di schieramenti politici elettorali, non è neanche materia che può essere
contenzioso dentro gli stessi schieramenti, ma bensì materia istituzionale.
Come voi sapete, questa legge va in vigore per la prima volta su una norma
espressa. L’entrata in vigore di questa legge, anche dopo il sostegno del confronto
col Governo nazionale, che ha impugnato questa legge in alcune parti perché, addirittura,
era stata concepita con una legge che doveva entrare nel merito nell’anno 2010,
si pervenne al fatto che si approvava la legge, il governo ne condivideva dopo
la prescrizione la sua approvazione e che entrava in vigore al turno elettorale
successivo a quello del 2010. Siamo arrivati.
Che cos’è questa legge? E’ una norma che fa
tutt’uno con la materia elettorale. Voglio dare atto al Presidente facente
funzioni che, non a caso, ha emanato e pubblicato il decreto di indizione delle
elezioni primarie entro 15 giorni dalla data del congedo di questo Consiglio
regionale, è un atto d’obbligo, dovuto. Se la collega Stasi non avesse fatto questo
provvedimento, dobbiamo sapere che sarebbero state esposte a rischio di ricorsi
e quindi di invalidamento le stesse elezioni per il rinnovo del Consiglio
regionale, perché ci potevano essere cittadini, formazioni politiche, gruppi politici
che avrebbero inteso presentarsi alle elezioni regionali, quelle vere, quelle secondarie
per il rinnovo del Consiglio regionale, che avrebbero potuto lamentare il
mancato svolgimento delle elezioni primarie come la lesione di un diritto.
Quindi ha fatto bene, è un fatto d’obbligo. Né, sia chiaro –
lo voglio dire anche qui al collega Guagliardi e a chi la pensa come lui – che questa
legge si applica o non si applica a seconda se ci mettiamo i soldi. Assessore
Mancini, è stato pubblicato un decreto: se entro i termini previsti da quel decreto
c’è una sola candidatura, una sola formazione politica che intende avvalersi
della facoltà di svolgere le primarie entro i termini previsti dalla legge, quelle
primarie si devono fare.
Ha
fatto bene, quindi, la collega Stasi a procedere con gli altri adempimenti, mi
pare che sia stato già costituito l’ufficio elettorale. Farebbe bene, chi è
preposto, a nominare immediatamente i garanti di queste elezioni. Mi pare
debbano essere nominati tre garanti e mi auguro che siano personalità di
indubbio valore e di riconosciuta imparzialità agli occhi dei calabresi e non
l’amico di Tizio, l’amico di Caio, l’amico di questo o di quello; quindi tre
grandi personalità che, per funzioni, per competenze, per riconosciuta storia,
abbiano la possibilità di presiedere a queste elezioni?
Che
volete dire? Che se non ci sono i soldi e c’è qualche partito che intende
avvalersi di questa legge, non si fanno le primarie?! Non è possibile, lo
sapete. Le primarie si fanno lo stesso e i soldi vengono rimborsati anche a rendiconto,
tant’è vero – non è auspicabile che si assuma questa linea, perché altrimenti dovremmo
convenire su un altro assioma che sarebbe assolutamente pericoloso, lo dico perché
è un paradosso, per il tipo di concezione democratica che alcuni di noi si
portano dietro – nel 2010, se ricordate, la legge regionale attraverso cui si
assegna la competenza dell’onere finanziario delle spese elettorali per quanto
riguarda il rinnovo del Consiglio regionale, non aveva soldi nel capitolo di
spesa. Si svolsero le elezioni per il rinnovo di questo Consiglio regionale e
fu il primo bilancio che approvò nella nuova legislatura del Consiglio
regionale, proposto dall’assessore Mancini e dal presidente Scopelliti, a
rifondare i soldi che i Comuni avevano speso per le spese elettorali.
Si
cambia opinione? Cioè si vorrà dire che, siccome nemmeno oggi ci sono fondi su
quel capitolo, probabilmente, noi non dovremo andare a votare? Perché, magari,
i soldi che si debbono spendere per le elezioni li diamo ai rifugiati, agli
immigrati, ai poveracci, questa demagogia di comodo, anche volgare, quindi
preferiamo che non si svolgano le elezioni, magari ci facciamo un decreto con il
quale ci auto-conserviamo per altri cinque anni perché non ci sono i fondi per sostenere
le elezioni?! La democrazia ha il suo costo e in questo caso abbiamo una legge
che due Regioni hanno in Italia, la Toscana e la Calabria.
Sapete
quanto ha speso La Toscana alle ultime elezioni per fare le primarie? Ha speso
1 milione e 200 mila euro. In Toscana si elegge il candidato Presidente di una coalizione,
si designa e si designano anche i candidati al Consiglio regionale attraverso le
elezioni primarie; un meccanismo assai più complesso di quello nostro. E’ assai
più complesso perché? La Toscana ha il doppio dei nostri elettori, ha molte più
Province, molte più circoscrizioni, si vota per la selezione dei consiglieri
regionali e del candidato Presidente. La Toscana ricompone i seggi così come
nelle elezioni vere.
Da
noi non è così, perché si paga soltanto il Presidente della sezione elettorale,
nominato come avviene per le elezioni vere e, per le spese organizzative, è
prevista per legge la riduzione del numero delle sezioni elettorali: penso alla
mia città, Cosenza, dove ci sono 82 sezioni elettorali. Che volete? Che si va a
fare un’organizzazione delle primarie, anche nel caso tutte le formazioni politiche
dovessero avvalersi di questa legge, con 82 sezioni elettorali? Ma bastano 5 o
6, bastano 10. Gli scrutatori non sono a pagamento, sono volontari.
Perché
dico questo? Perché, assessore Mancini, anche questa cifra, se facciamo i conti
dei 600 mila euro, non bisogna stampare 2 milioni di schede, perché è prevedibile
che vada a votare alle primarie molta meno gente di quanta ne va a votare alle elezioni
vere, basterà stampare un numero limitato di schede. Per cui i 600 mila euro
sono una cifra di ordine assai superiore rispetto al fabbisogno e qui nell’emendamento
è indicato dove prendere i soldi: invece di prevedere 100 mila euro in meno alla
“Film Commission”, quindi non rubiamo soldi ai rifugiati politici, invece di togliere
100 mila euro alla fondazione Terina, non cacciamo il pane dalla bocca di
nessun affamato di Spezzano Albanese, invece di togliere 100 mila euro alle manifestazioni
fieristiche, propongo ad ognuna di queste voci che i firmatari hanno indicato
nell’emendamento, invece di dire “meno 100 mila”, di fare meno 30 mila. Sono
certo che con 180 mila euro, 200 mila euro, è grasso che cola e noi diamo una lezione
di sobrietà e di rigore rispetto ad un’altra Regione che ha già impegnato e
speso 1 milione e 200 mila euro e che le primarie le ha fatte, è la seconda
volta che le ha fatte, cioè la Toscana.
Se non si fa questo e c’è la presentazione
secondo le procedure previste dello schema, poi comunque le elezioni si devono
fare e i soldi vengono dopo. Io penso che sia meglio programmare perché, quando
si programma, costa di meno che assecondare il rendiconto.
Per cui – mi rivolgo alla Giunta e alla Presidenza
del Consiglio – non vogliamo accogliere 600 mila euro? Diamo la prova di una manifestazione
di volontà politica rispetto al fatto che, quando facciamo le leggi, ci
crediamo. E che non accada, come è accaduto col vecchio centro-sinistra, che ha
fatto questa legge e stasera è scappato dall’Aula, anche coloro i quali hanno messo
la prima e seconda firma! Questo linguaggio biforcuto e dell’ipocrisia deve
essere dismesso! Abbiamo voluto una legge come strumento innovativo e la
difendiamo, per far decidere ai cittadini il loro candidato designato della coalizione
a cui loro tengono.
Quindi, assessore Mancini, non sono soldi che
vanno persi. Se nessuno si avvale di questa legge, se il 3 e il 4 luglio nessuno
presenta domanda, alla prossima riunione, fra sette giorni, si parla di nuovo assestamento,
abbiamo il tempo di rimodulare i fondi: si prende atto che questa legge non è
applicabile perché nessuno l’ha voluta applicare, si spostano laddove meglio si
crede, magari in una direzione più utile di quella demagogia improvvisata e
strumentale, di cui malamente abbiamo avuto eco qui stasera.
L’altro emendamento su cui intendiamo discutere
è quello normativo, dove non ci sono fatti finanziari, che sarebbe il
protocollo numero 29873, primo firmatario il consigliere De Gaetano.
Altri interventi sia sull’argomento sia sul
risvolto economico che questo prevede?
(Interruzione)
Chiede di intervenire, per fatto personale, il
consigliere Guagliardi, ne ha facoltà.
Oggi è stato detto
che io ho approvato questa legge nel 2009 ed
oggi la rinnego. Non succederebbe nulla se dopo cinque
anni uno si ravvedesse da un proprio errore – mi pare che non sia così – con i
decibel con cui sono stato rimproverato alcuni
anni fa che si può far cambiare idea a qualcuno, consigliere Adamo! E mi
stupisco della sua ritornata presenza su un argomento di questo tempo, perché l’ho
sentita molto silente in questi mesi e in questo anno che sono stato in Consiglio
regionale.
Ribadisco che questa è una legge inutile, perché
dopo le primarie qualsiasi altro cittadino della Regione Calabria può concorrere
alla candidatura alla Presidenza della Regione autonomamente e senza aver
concorso alle primarie. Questo è un aborto giuridico, perché non si possono
pagare le primarie per la presentazione di un candidato alle regionali e poi consentire,
per altre strade, una presentazione diversa. E’ un aborto giuridico che solo
noi sappiamo fare, perché prevediamo l’intervento del pubblico su certe cose,
mentre gli altri possono camminare in forma privata.
Il dato politico è questo.
Poi, che si tolgano soldi ai poveri immigrati, oggi il sindacato di Terina è venuto a rivendicare.
(Interruzione)
L’abbiamo votato all’inizio del Consiglio
regionale, 400 mila euro, a cui noi toglieremo altri 100 mila e ne daremo 500
mila, per poter pagare i lavoratori che da sei mesi non vengono pagati. E’ vero
o non è vero, Presidente?
(Interruzione)
Però che
non mi si dica di aver votato questa legge che
ho contrastato in una discussione non ufficiale in Giunta, che ho contrastato
dicendo al presidente Loiero che l’avevano fregato coloro che gliel’avevano proposta e non ho votato in Consiglio
regionale. Volevo chiarirlo, per mia
onestà.
E se
comparisse in qualche atto che io ero d’accordo su questa legge,
tutto ciò mi dice che, a distanza di cinque anni, uno
si può anche ricredere delle primarie fasulle che si fanno in Italia.
Non ci sono interventi. Parere dell’assessore Mancini?
Naturalmente, che il
consigliere Guagliardi non parli più di divisione nel campo della maggioranza.
(Interruzione del consigliere Guagliardi)
Il tema è il seguente: c’è una legge
regionale che prevede l’indizione delle elezioni primarie per la scelta del Presidente, è
stata fatta a fine della scorsa legislatura. In questa legislatura, essendo una
legge in vigore, il Presidente facente funzioni non poteva che applicarla. Nel momento
in cui è stato avviato il percorso, avrà anche una fine. Questo è del tutto evidente.
I proponenti
dell’emendamento si pongono il problema – giusto, legittimo – di trovare una copertura
finanziaria preventiva a quelle possibili spese che si potranno registrare nel
momento in cui alcuni partiti e alcune coalizioni dovessero aderire al dettato
della legge. Questo è il fatto.
Il
fatto è che alcuni dei capitoli indicati – perché sono 10 – sono già stati
impegnati e quindi non sono attingibili e non sono utilizzabili per questo fine
e per questo scopo. Naturalmente, il tema – come è stato dimostrato – riguarda
i partiti, la dialettica tra i partiti al loro interno, ognuno ha il suo punto
di vista ed io, personalmente – ma parlo, naturalmente, a titolo personale – ritengo
che, se da una parte è vero che la democrazia ha un costo, dall’altra in questo
momento storico, probabilmente, sarebbe auspicabile che si trovassero altre
fonti di finanziamento ad iniziative legittime, tra l’altro normativamente
stabilite come queste: penso all’utilizzo dei fondi dei gruppi, quei pochi che
sono rimasti, l’utilizzo di quota parte dell’indennità per la prossima legislatura
dei consiglieri regionali aderenti a quei partiti che, in qualche modo,
decidono di aderire all’iniziativa. Questa – ripeto – è una mia opinione del
tutto personale, ma stante il fatto che c’è una dialettica politica tra i
partiti e all’interno dei partiti, ritengo che la Giunta correttamente debba
rimettersi al volere dell’Aula, rispettando il voto della stessa.
Soprattutto
il parere economico. Se ci sono i soldi sui capitoli, assessore, questo ce lo
deve dire. Ho capito che c’è la volontà, ci siamo. Qui c’è un emendamento economico
di 600 mila euro che riguarda determinati capitoli.
Se
anche lei è d’accordo, propongo la modifica di quella cifra.
(Interruzione)
Se il
consigliere Naccari Carlizzi è d’accordo, perché è firmatario ed è presente, io
propongo di modificare quella cifra nel corso della discussione, di fissarla in
180 mila-200 mila e di rinviare, dando delega espressa al coordinamento formale
di trovare il modo per recuperare le risorse.
Sì,
ma lei ha dato due opzioni, dicendo “facciamo le primarie, perché il rimborso
arriva dopo”, quindi è stato molto aperto rispetto a questo argomento. Siccome c’è
un decreto firmato dalla presidente Stasi e noi abbiamo all’ordine del giorno, perché
lo abbiamo inserito per volontà dei capigruppo, l’elezione del collegio elettorale
di garanzia, che sarà al prossimo punto; a me non interessa la volontà o non volontà
rispetto alle primarie per le quali ci si rimette all’Aula, ma mi interessa il
dato economico: se ci sono i fondi o no!
Allora,
l’emendamento, che non va a sancire le primarie o la celebrazione delle
primarie, perché si è affrontato un argomento che non è pertinente - poi ognuno
ha dato la propria opinione, dicendo se è a favore o contro le primarie - però
qui oggi dobbiamo affrontare il dato economico, niente di più. Quindi l’assessore
mi deve dire se ci sono i soldi in questo assestamento oppure no, per questo gli
ho chiesto il parere, non il parere sulle primarie, perché il parere sulle
primarie non lo deve dare nessuno.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Naccari Carlizzi, ne ha facoltà.
Condividendo
integralmente quello che lei ha detto, perché
c’è una legge, c’è un decreto, c’è un secondo adempimento che è stato fatto, semmai, abbiamo
la colpa di voler dare copertura alle spese, tenendo presente che il bilancio
dei nostri enti è un bilancio autorizzatorio, perché qui ogni tanto si
dimentica che il bilancio è autorizzatorio, quindi non si deve arrivare dopo a
fare un debito fuori bilancio ed intervenire.
Comunque, detto questo, 600 mila
euro non sono un calcolo che è scaturito da una valutazione che con carta e
penna abbiamo fatto, ma dalla previsione
che la legge fa circa queste spese. Tuttavia, poiché c’è una valutazione che ognuno
di noi sposa, circa la possibilità e la necessità di razionalizzare ed
efficientare tutte le attività, non ci sono problemi a ridurre a 300 mila la previsione
e, se è del caso, ad utilizzare anche i fondi dei gruppi, almeno io raccolgo quella
valutazione che è stata fatta anche dal collega Adamo. Siccome abbiamo previsto
queste fonti di finanziamento sulla base dei documenti che voi ci avete dato - non
me le sono inventate stanotte - cioè questi sono i dati su cui questo Consiglio
regionale sta votando l’assestamento, se questi fondi non ci sono, si chiama
falso in bilancio, per intenderci, perché noi dobbiamo chiamare le cose col loro nome.
Questi fondi che abbiamo messo ci sono. Se volete ridurli, li
riduciamo, se li volete integrare con altre fonti, li integriamo. Di certo, non
autodenunciamo la Giunta sulla base di una proposta che individua dei fondi
come disponibili e disponibili non sono.
I fondi che voi avete indicato sono disponibili, il problema è se è opportuno
per la Giunta privarsi di questi fondi su quei capitoli oppure no. Vorrei ascoltare
dalla Giunta se è possibile approvare questo emendamento economico.
Con disponibilità a ridurli, Presidente.
C’è la cifra che indicava il
consigliere Adamo prima? Parlava di 300 mila euro. Oppure si deve andare
a individuare un altro capitolo?!
Chiedo scusa, pensavo di essere stato chiaro, perché poi non c’è più
sordo di chi non vuol sentire! E’ evidente che, se noi abbiamo allocato le
risorse sui vari capitoli, riteniamo che quelle risorse debbano servire per quei
capitoli.
Quindi il parere è contrario.
No, Presidente, ma quella è una spesa obbligatoria, cioè quella delle
primarie, previste per legge, è una spesa obbligatoria; le altre sono scelte di
merito e di politica economica, sociale, di vario genere. Qui noi non dobbiamo sovvertire
i princìpi del bilancio: ci sono spese obbligatorie e obbligazioni giuridicamente
vincolanti. Se poi questo non c’è, cambiamo stasera il sistema di contabilità
su cui si fonda il nostro Stato e ce ne andiamo a casa! Se abbiamo il potere di
farlo, ce ne andiamo a casa!
Quella delle primarie, se voi non decidete stasera di abrogarle ed
avrete anche il voto di qualche consigliere di minoranza, come il collega Guagliardi,
è una spesa giuridicamente vincolante, il resto no.
Consigliere Naccari Carlizzi – perché
altrimenti qui si stravolge – non creda a quello
che dico io,
creda a quello che ha detto il suo collega di partito. Noi abbiamo
fatto le elezioni nel 2010 senza che vi fosse la copertura finanziaria di quelle
elezioni. Non so se è chiaro.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Salerno, ne ha facoltà.
Presidente, voglio rappresentare all’Aula una posizione mia personale,
chiedo scusa anche ai miei colleghi di maggioranza, al mio gruppo:
non so, non conosco ancora la posizione del mio gruppo, però su questa cosa, sinceramente,
non mi trovo d’accordo, perché pensare di andare a mettere 600 mila euro per le
primarie, che poi non saranno 600 mila euro… le primarie, così come concepite –
noi abbiamo fatto un minimo di studio – costeranno oltre i 2 milioni e mezzo di
euro per la Regione. Non è che noi non dobbiamo fare le primarie, per carità!
Assessore, può dirci quanto sono costate le elezioni
per il rinnovo del Consiglio regionale in Calabria?
Consigliere Adamo, lei è intervenuto, mi lasci
intervenire; ha espresso il suo pensiero, posso esprimere il mio? Dico che sono
insufficienti 600 mila euro. Innanzitutto, non sappiamo se ci saranno partiti o
comunque coalizioni che parteciperanno alle elezioni primarie; può anche darsi
che nessuno parteciperà alle primarie, quindi potremo anche fare a meno di spendere
questi soldi. Se qualcuno parteciperà alle primarie, vorrà dire che la Giunta e
il Consiglio si devono fare carico di questa spesa, anche se, in un momento
delicato come questo, in cui si registra un disagio sociale enorme e le famiglie sono alla fame e non riescono a pagare le
bollette della luce, andare a spendere soldi per
le primarie non mi sembra tanto opportuno. Penso che dovrebbero essere i
partiti a farsi carico delle spese per le primarie. Questo è un mio pensiero personale.
Davanti a un emendamento presentato dal
collega Vilasi, a cui tutti abbiamo difficoltà a dare una risposta ed è un
problema molto serio, andare a spostare 600 mila euro per le primarie in questo
momento, non mi sembra proprio opportuno.
Pertanto il mio voto sarà comunque contrario,
è un mio voto personale, frutto di un mio pensiero personale.
Quindi possiamo mettere in votazione l’emendamento.
Presidente, chiedo la votazione per appello
nominale. Ovviamente mettiamo in votazione l’emendamento riformulato nella
spesa, autorizzando il dipartimento e l’assessorato a coprire la spesa in fase
di coordinamento formale.
Se siamo d’accordo, lo accantoniamo per un
attimo e vediamo insieme agli altri.
Se ci possiamo fermare un attimo su questa
questione, perché – se non ho capito male – c’era anche la proposta di rivedere
la copertura economica in termini al ribasso.
(Interruzione)
Magari
si possono individuare altri capitoli.
(Interruzioni)
Se noi lo accantoniamo per un
attimo, possiamo andare avanti, così andiamo ad individuare i capitoli giusti.
(Interruzione)
Questo emendamento, quindi, lo
accantoniamo.
Emendamento protocollo numero 29526. a firma dei
consiglieri del gruppo del Partito democratico.
Presidente,
su questo ho una precisazione: siccome è scritto “consiglieri del Partito
democratico”, non riconosco la mia firma in questo emendamento, è apocrifo.
Sono d’accordo, lo condivido, quindi è decaduto.
Emendamento protocollo numero 29542, a firma del
consigliere Bruni, di cui do lettura: “Relativamente alla legge regionale 13
ottobre 2004, n. 23 (Norme per la salvaguardia del cedro di Calabria e per
l'istituzione del consorzio per la tutela del cedro) è autorizzata per
l'esercizio finanziario 2014 la spesa di € 200.000,00, riallocando € 200.000,00
dal capitolo 32040519 al capitolo 22040310 dello stato di previsione della
spesa del bilancio medesimo”.
Si
tratta semplicemente di una modifica di capitolo, però se l’orientamento
è quello di ritirare tutti gli emendamenti che prevedono spese, sono pronto a ritirarlo, ma dobbiamo
ritirarli tutti, altrimenti in questo non c’è aumento di spesa, c’è solo una variazione
del capitolo di spesa.
Quindi, o assumiamo impegno a ritirarli tutti, altrimenti lo discuto.
Presidente, per quanto riguarda l’emendamento protocollo numero 29526 è un emendamento – l’ho
appena chiarito col collega – dell’intero
gruppo del Partito democratico, ecco perché
non c’è la firma, perché la presentazione è da parte dell’intero gruppo.
Ma non si presentano gli emendamenti
per gruppo, li presentano i consiglieri.
Non c’è dubbio. Siccome sono tutti i consiglieri del Partito
democratico, per brevità è stato sottoscritto in quel modo, d’altra parte
l’ufficio di Segreteria dell’Assemblea lo ha recepito così. Quindi, se è in discussione,
lo illustro.
Siamo già andati avanti.
“Siamo andati avanti”, ma è chiaro che c’è un punto di chiarimento su questo.
D’altra parte è molto breve, Presidente, e se lei me lo consente, riguarda la copertura
integrale delle spese del trasporto pubblico locale.
Quindi trasporto pubblico locale, ne do lettura: “Al prospetto
1 dell'articolo 5 della proposta di legge in oggetto sono apportate le seguenti
modifiche:
l'importo di euro 30 milioni in aumento stanziato a
valere sul capitolo 2222107 U.P.B 2.3.0102 l.r. n.23/1999 - norme per il
trasporto pubblico locale - è incrementato di ulteriori 15 milioni di euro per
un importo complessivo di euro 45 milioni.
La copertura finanziaria è assicurata dalla variazione
in diminuzione delle seguenti UPB/Capitoli di spesa:
- Capitolo n. 1004102 - Spese o contributi per l'organizzazione
e per il sostegno di mostre, Convegni, congressi, seminari - per meno
250.000,00;
- Capitolo n. 12041011 - Spese per supportare
l'attuazione del piano d'azione finalizzato agli adempimenti regionali in
materia di armonizzazione dei sistemi contabili - per meno 100.000,00 euro;
- UPB 2.2.01.0 - Promozione turistica - per meno
1.900.000,00 da attingere in riduzione proporzionale sui capitoli 6133103,
6133104, 22010415 - UPB 2.2.02.01 - Servizi alle imprese e diffusione dei
processi innovativi nelle PM - per meno 88.481,10 euro da applicare alla dotazione
del capitolo 22020111;
- Capitolo n. 22020207 - Fondo unico regionale per le
attività produttive - per meno 500.000,00 euro
- UPB 2.2.03.02 - Manifestazioni fieristiche - per meno
100.000,00 euro da applicare al capitolo n. 6132102
- UPB 2.2.04.02 - Contributi alle Organizzazioni
professionali e alle Associazioni dei produttori per spese di funzionamento e
attività di assistenza tecnica - per meno 1.000.000,00 da applicare al capitolo
22040212
- UPB 2.2.04.03 - Finanziamento ad Agenzie ed Enti
preposti allo sviluppo agricolo - per meno 3.000.000,00 di euro da applicare
come riduzione proporzionale degli stanziamenti indicati ai capitoli 22040306,
22040314, 22040316, 22040320, 22040321
- UPB 2.2.04.06 - Interventi di sostegno finanziario
alle imprese agricole - per meno 100.000,00 euro - Prodotti agroalimentari calabresi art. l
c.7 l.r. n.23/2002 - per meno 1.600.000,00 euro
- UPB 2.3.01.06 - Interventi per lo sviluppo del sistema
aeroportuale - per meno 500.000,00 euro da applicare al capitolo n. 23010616. UPB
3.2.01.01 - Interventi di educazione ambientale e per la tutela e valorizzazione
dell'ambiente - per meno 1.000.000,00 euro con riduzione da applicare
proporzionalmente ai seguenti capitoli di spesa 2131202, 2132101,32010156
- UPB 3.2.02.03 - Formazione strumenti urbanistici e per
la gestione del territorio - per meno 200.000,00 euro. Capitolo n. 52010261 - Fondo
unico regionale per la realizzazione di iniziative e di interventi in materia
di promozione culturale - per meno 100.000,00 euro.
- capitolo n. 52010253
- Film Commission - per meno 200.000,00 euro;
- UPB 8.2.01.04 - Fondi di riserva diversi - per meno
4.361.518,9 da applicarsi in proporzione agli stanziamenti contenuti nella Upb
indicata”.
30 milioni di euro che servono a coprire la spesa prevista dai contratti
di servizio.
Parere della Giunta?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29526.
(E’
respinto)
Emendamento protocollo numero 29542/2, a firma del consigliere Bruni, che ha detto di essere disponibile al ritiro, se
tutti gli altri sono ritirati.
Emendamento protocollo
numero 29542/3 a
firma del consigliere Bruni.
E’ ritirato.
Anche gli emendamenti, protocollo numero 29542/5 e 29542/6, a firma del
consigliere Bruni, sono ritirati.
Do lettura dell’emendamento protocollo numero 29525, a
firma dei consiglieri del gruppo del Partito Democratico: “Al prospetto 1
dell'articolo 5 della Proposta di legge in oggetto sono apportate le seguenti
modifiche:
E’ inserita una nuova variazione in aumento della UPB
6.2.01.02 relativa a «Fondo regionale per le politiche sociali» per un importo
di euro 27.544.209,00 a valere sulla l.r. n.23/2003 Realizzazione del sistema
integrato di interventi e servizi sociali nella Regione Calabria art. 34 -
Fondo regionale per le politiche sociali La copertura finanziaria è assicurata
dalla quota libera dell'avanzo di amministrazione così come rideterminato a
seguito delle operazioni di accertamento delle entrate derivanti dalla
riscossione di somme versate da istituti di credito controparti della Regione
Calabria in operazioni di finanza derivata (swap) a titolo di mark to market per l’estinzione consensuale
dei contratti e/o a titolo di oneri riconosciuti all’amministrazione per la definizione
in via transattiva dei relativi contenziosi (D.g.r n. 42 del 20 febbraio 2014)
della presente legge.
La Giunta regionale è autorizzata ad apportare al
documento tecnico le variazioni sugli stanziamenti apportati nei capitoli di
spesa con la destinazione delle risorse provenienti dal capitolo dell'entrata
n. 34040024”
Questo emendamento
propone di destinare l’intera entrata della transazione sugli Swap sulla finanza derivata, alle politiche sociali. D’altra parte
non sarà sfuggito all’assessore che la nostra Regione ha un avanzo di amministrazione di 6 miliardi
e 400 milioni
di euro, cioè questa Regione non riesce a spendere per le povertà, per lo sviluppo
delle imprese,
per la tenuta sociale, per i servizi socio-assistenziali; 6 miliardi e 400 milioni
di euro che rimangono in avanzo di amministrazione. Questa è la qualità e la sensibilità
verso le fasce deboli, minacciate dalle primarie per l’elezione del Presidente
della Regione!
Noi chiediamo che l’entrata straordinaria di
27,5 milioni di euro, derivante dalla transazione degli Swap, sia integralmente
destinata alle politiche sociali, sperando che ci sia poi qualcuno in grado di
far arrivare ad obiettivi questi soldi, perché chiaramente poi c’è un problema
serio da questo punto di vista.
Ha chiesto di intervenire il consigliere De
Gaetano. Ne ha facoltà.
A supporto di quello che diceva
il collega Naccari Carlizzi, volevo ricordare all’assessore,
all’Aula e a tutti i colleghi, che si era preso un impegno con le politiche
sociali, con gli operatori un paio di mesi fa e cioè che avremmo recuperato con
questo sistema nel bilancio le
risorse che erano state tolte con il bilancio di previsione. Ovviamente, questo
non è stato fatto, le associazioni hanno fatto una conferenza stampa molto dura
e hanno mandato – credo – una lettera ad ogni consigliere regionale, chiedendo
di non votare il bilancio se non fossero rientrati questi fondi.
Chiedo all’assessore e a tutti i colleghi in Consiglio regionale di
fare uno sforzo, di rimpinguare quel capitolo perché, molto probabilmente, ci
saranno grossi problemi per quanto
riguarda le strutture, i lavoratori, le persone che usufruiscono di questi
servizi. Siccome qua tocchiamo, sì, le fasce deboli della popolazione calabrese,
credo che non possiamo più scherzare con queste cose, tagliando il bilancio continuamente
in questo settore, perché ormai è da anni che viene ridotto questo capitolo,
non possiamo più scherzare col fatto che voi, la maggioranza, la Giunta
regionale aveva promesso solennemente di recuperare questi soldi e, invece, puntualmente
non li ha recuperati.
Chiedo, quindi, uno sforzo e di votare questo
emendamento del collega Naccari Carlizzi per rimpinguare questo capitolo, che è
il capitolo più importante del bilancio regionale.
Parere della Giunta?
Contrario, la copertura – e lo dico al proponente – è
indefinita.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29525.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo numero 26690, a firma
del consigliere Guccione: “Il capitolo n. 4.3.02.02 UPB dello stato di
previsione della spesa di bilancio, è incrementato della cifra di euro
1.600.000.00 per l'anno 2014. Tanto al fine di garantire una prosecuzione
dell'esperienza professionale dei lavoratori già vincitori del bando regionale “Programma
Stage – incentivi alla residenzialità dei giovani laureati calabresi”, di cui
all'art. 5 della l.r. 19-04-2007 n, 8 di integrazione e modifica delia l.r.
12-11-2004 n. 26 ed ai fine di non disperdere il patrimonio di conoscenza già
acquisito dai lavoratori nonché di contribuire all'efficienza ed al buon andamento
delle pubbliche amministrazioni fruitoci”.
Questo emendamento è
stato proposto per dare la possibilità a coloro
i quali hanno partecipato al “Programma Stage” del Consiglio regionale di usufruire
degli ammortizzatori sociali.
Ci sono stati più volte incontri con i rappresentanti del Consiglio
regionale, con la sua persona, Presidente, e c’è stato un unanime impegno affinché
questa questione venisse affrontata nell’assestamento di bilancio. Anche l’assessore
Salerno ha preso formale impegno rispetto a questa cosa.
Per evitare non solo brutte figure, ma il discredito di questa istituzione, gli impegni che abbiamo preso solennemente tutti quanti all’unanimità, a tutti i livelli, credo che debbano essere mantenuti.
Parere della Giunta?
Contrario.
Presidente,
chiedo la votazione per appello nominale.
Assessore
Salerno, per quanto riguarda questa questione degli stage, c’è un emendamento…
Presidente,
chiedo la verifica del numero legale.
(Interruzioni)
Votiamo,
così facciamo una via e due servizi.
(Interruzioni)
Abbiamo
chiesto il voto per appello nominale. Essendo messo ai
voti, abbiamo
chiesto il voto per appello nominale.
Su una pregiudiziale.
Presidente, siamo in votazione.
Che un Segretario venga a fare la
chiama.
Fa la chiama.
La causa è nobile, ma io sono coerente con la mia
scelta, non posso votare sì a un emendamento dopo aver votato complessivamente… E’ no, certo.
Fa la chiama.
(Interruzioni)
Iniziamo da capo. Consigliere Bulzomì, lei faccia la chiama, poi i consiglieri risponderanno con il “sì” o con il “no”.
Fa la chiama.
Comunico
l’esito della votazione per appello nominale,
chiesta dal consigliere Maiolo sull’emendamento protocollo numero 26690: presenti e votanti 30; hanno risposto sì
7; hanno risposto no 23.
(E’
respinto)
(Hanno risposto sì i consiglieri: Adamo, De
Gaetano, Giamborino, Guccione, Maiolo, Naccari Carlizzi, Talarico D.;
Hanno risposto no i consiglieri: Bruni, Bulzomì,
Chiappetta, Chizzoniti, Crinò, Dattolo, Fedele, Gallo, Gentile, Imbalzano,
Magno, Minasi, Morrone, Nicolò, Orsomarso, Pacenza, Parente, Pugliano, Salerno,
Serra, Talarico F., Trematerra, Vilasi)
Prossimo emendamento, protocollo numero 27583, a firma
del consigliere Nicolò: “Dopo il comma 4 dell'articolo 6 del PL n. 579/9^ è
inserito il seguente comma 5:
“5. Al fine di garantire la copertura parziale degli
oneri derivanti dalla emissione di un prestito obbligazionario convertibile in
azioni, deliberato dall’Assemblea dei soci della Sogas S.p.A, è autorizzata per
l'esercizio finanziario 2014 la spesa, in misura proporzionale alla
partecipazione pro quota della Regione Calabria, di euro 807.240,068 con
allocazione all'UPB 2.3.01.06 “Interventi per lo sviluppo del sistema
aeroportuale” dello stato di previsione della spesa del bilancio 2014”.
Presidente,
sull’ordine dei lavori, prima dell’emendamento del consigliere Nicolò, potrei
fare una proposta?
Prego.
Volevo
chiedere se fosse possibile fare una sospensione in Aula di cinque minuti, con
un consigliere per gruppo, per ragionare su come andare avanti in maniera più
spedita e trovare una soluzione, senza che si vada avanti così.
Se
facciamo due minuti, d’accordo, due minuti in Aula.
Cinque
minuti.
(Interruzione)
Lei
è il Presidente, sarà lei a fare l’arbitro.
Due
minuti di sospensione qui al banco della Presidenza i capigruppo.
(I consiglieri
si avvicinano al banco della Presidenza)
Dopo
la pausa di sospensione, l’emendamento protocollo numero 27583, a firma del
consigliere Nicolò, è ritirato. Chiede di intervenire il consigliere Nicolò. Ne
ha facoltà.
Con
l’impegno che sarà inserito nel prossimo provvedimento, considerata anche l’importanza
rispetto alla questione. Si tratta di un intervento a sostegno dell’aeroporto
dello Stretto di Reggio Calabria, assessore Mancini, quindi se l’emendamento
viene recepito come raccomandazione ed inserito, incastonato nel futuro provvedimento,
io, in sintonia col capogruppo, ritiro questo e gli altri emendamenti di spesa
che erano stati programmati per questa variazione di bilancio.
Volevo
chiarire, assessore, che questa delibera – lei si spazientisce, lo so, quando parlo io,
fra un po’ di tempo si spazientirà meno – è dell’Assemblea straordinaria di
Sogas.
(Interruzione)
Prego? Sì, infatti. E’ un atto
dovuto, tanto
per essere chiari, dal punto di vista giuridico. Poi, purtroppo, so che il
diritto in quest’Aula, tante volte, non ha diritto di cittadinanza! C’è una delibera
dell’assemblea straordinaria dei soci della Sogas, che impone ai soci di riequilibrare
le somme per il prestito obbligazionario della società di gestione dell’aeroporto
dello Stretto pro quota, per cui c’è obbligo da parte della Regione. Poi, eventualmente,
ci sono sempre delle responsabilità personali, però io ci tengo che questa mia dichiarazione
e quella, eventualmente, del Vicepresidente vengano messe a verbale.
Volevo ricordare che ho delega per gli enti di emanazione regionale.
Parere della Giunta?
La raccomandazione, naturalmente, è ben accetta dopo queste importanti
e qualificate spiegazioni sia del
consigliere Nicolò sia del sottogretario
Sarra, quindi l’impegno della Giunta su questo fronte è totale.
L’emendamento è ritirato con questa raccomandazione.
Emendamento protocollo numero 28109, a firma del
consigliere Nicolò: ritirato. Emendamento protocollo numero 28110, a firma del
consigliere Nicolò: ritirato. Emendamento protocollo numero 29318 (Parco
urbano), a firma dei consiglieri Bulzomì e Imbalzano: ritirato. Emendamento protocollo
numero 29319 (Area metropolitana), a firma dei consiglieri Bulzomì e Imbalzano:
ritirato.
Emendamento protocollo numero 29454, a firma dei
consiglieri Gallo, Serra, Caputo, Franchino, Morrone e Bruni: “All'articolo 6
del disegno di legge di assestamento dell'esercizio finanziario 2014 è aggiunto
il seguente comma 6:
6. Al fine di promuovere studi, ricerche ed iniziative
culturali, politiche e sociali, anche a carattere seminariale, in occasione del
quarantesimo anniversario della morte di Antonio Guarasci, primo Presidente
della Giunta della Regione Calabria, è autorizzata per l'esercizio 2014 la
spesa di euro 20.000,00 da utilizzare per la concessione, in favore della
Fondazione Guarasci, di un contributo una tantum da erogare a cura del
dipartimento competente, previa acquisizione di apposito rendiconto delle spese
sostenute.
Ai relativi oneri si provvede mediante la riduzione
degli stanziamenti previsti al capitolo 1004102 per euro 20.000,00”.
Ricorre il quarantesimo anniversario
della morte del consigliere Guarasci, che è stato il
primo Presidente della Giunta regionale. Questo emendamento è finalizzato ad assegnare
20 mila euro alla Fondazione “Guarasci” per le manifestazioni in ricordo del presidente
Guarasci che – ribadisco – è stato il primo Presidente della Giunta regionale.
Sono anche disponibile a ritirarlo,
se c’è un
impegno da parte della Giunta o dell’Ufficio di Presidenza a pensare ad una erogazione
di questo genere per ricordare la figura del presidente Guarasci.
Come per
tutti gli emendamenti presentati dai colleghi della maggioranza, c’è l’invito
al ritiro.
Ritirato. Emendamento protocollo numero 29455, a firma
degli onorevoli Gallo, Chiappetta, Caputo, Serra, Grillo, Franchino, Morrone,
Bruni: “All'articolo 6 del disegno di legge di assestamento dell'esercizio
finanziario 2014 è aggiunto il seguente comma 5:
5. Al fine di consentire un parziale ristoro degli oneri
sostenuti dal Comune di Cassano allo Ionio per gli interventi, opere, servizi
realizzati in occasione della visita del Santo Padre, è autorizzata per
l'esercizio 2014 la spesa di euro 500.000,00 dello stato di previsione della
spesa del bilancio medesimo da utilizzare per la concessione in favore del
predetto Comune di un contributo una tantum da erogare a cura del competente
dipartimento competente, previa acquisizione di apposito rendiconto.
Ai relativi oneri si provvede mediante la riduzione
degli stanziamenti previsti ai capitoli 1004102 per euro 100.000,00, 6133103
per euro 100.000,00 e 22040816 per euro 300.000,00”.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Gallo. Ne ha facoltà.
Il discorso è un po’ più complesso, nel senso
che il 21 giugno 2014 – com’è noto – il Santo Padre è stato in visita a Cassano
allo Ionio. E’ stato un evento eccezionale non solo per la città di Cassano, ma
per tutta la Calabria, con l’afflusso di centinaia di migliaia di pellegrini.
L’eccezionalità dell’evento ha richiesto uno
sforzo notevole non solo da parte della diocesi. Ci sono state alcune dichiarazioni
da parte del vescovo di Cassano, che io stesso non ho condiviso, sulla non necessità
di fondi pubblici per l’organizzazione dell’evento, ma anche l’amministrazione comunale
ha dovuto far fronte a lavori di interventi di varia natura, come ad esempio i
fondi necessari per il ristoro degli affittuari dell’area che è stata destinata
all’accoglienza dell’evento, che credo ammontino a più di 150 mila euro.
Quindi appare opportuno che la Regione
sostenga anche queste opere e queste iniziative con un contributo di 500 mila
euro.
Per la verità ricordo che, in occasione della
venuta di Papa Benedetto XVI, durante questa stessa legislatura, la Giunta
regionale aveva stanziato la somma di 500 mila euro. Per far fronte a queste spese,
si recuperano 500 mila euro da alcuni capitoli della Tabella C e, peraltro, ho
notizia che la Giunta si era predisposta a dare uno stanziamento al Comune di
Cassano per questo evento e che poi le dichiarazioni del vescovo di Cassano
Ionio sono state considerate ostative rispetto a questa erogazione, per cui si
è pensato ad altre soluzioni.
Io chiedo e credo, signor Presidente, che rispetto
a questo evento non si possa rimanere insensibili come Giunta regionale, peraltro
il sindaco di Cassano, nei giorni scorsi, ha dichiarato di essere stato
lasciato solo anche dalla Giunta regionale in occasione di questo evento ed io
ritengo che non possiamo dare ragione rispetto a queste dichiarazioni, perché dobbiamo
fare come è stato in passato, anche perché si è trattato di un
evento di natura eccezionale, di natura straordinaria e non possiamo rimanere
insensibili come Consiglio regionale rispetto a questo evento, rispetto a questa
straordinaria occasione per la Calabria.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Naccari Carlizzi. Ne ha facoltà.
Ad adiuvandum di quanto detto dal collega Gallo, è evidente che la diocesi ha assunto una
scelta importante, significativa, un bel messaggio, ma è altrettanto evidente
che il Comune – com’è noto – ha avuto
una serie di spese, di costi complessivi
che, peraltro, venivano anche rappresentati a tutti i consiglieri stamattina
dal sindaco Papasso, in occasione dell’incontro circa la tariffa dei rifiuti.
Mi pare che ci siano stati degli impegni assunti in
sede regionale verso il Comune e mi sembrerebbe assurdo che a questi impegni
non seguisse un intervento proprio diretto esclusivamente a ristorare le spese
che il Comune si è assunto per un evento che è stato importantissimo e straordinario.
Altri interventi sull’emendamento in questione? Parere
della Giunta?
Anche
per questo emendamento, per come è avvenuto con tutti gli emendamenti
presentati dalla maggioranza, c’è l’invito al ritiro.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Gallo. Ne ha facoltà.
Non
posso ritirarlo, perché ritengo che su questo emendamento ci debba
essere disponibilità da parte della Giunta - che peraltro aveva dato disponibilità, come ha
ricordato il consigliere Naccari Carlizzi poc’anzi – e da parte della maggioranza, perché per anni in quest’Aula abbiamo votato
l’impossibile o il possibile.
Ha invitato a ritirare, ma non ha assunto nessun impegno l’assessore
Mancini. Chiedo che ci sia un formale impegno a dare copertura da parte della
Giunta, altrimenti, per quanto mi riguarda, possiamo andare al voto con appello
nominale e poi ognuno si regola. Peraltro, Presidente, alcuni emendamenti – lo voglio ricordare – prima che si passasse a questa
fase della discussione, sono stati approvati, per cui c’è disparità di trattamento
anche all’interno della maggioranza.
Non ho problemi sui capitoli,
perché altrimenti si pone un problema sui capitoli – lo voglio dire anche all’assessore Trematerra
– per quanto mi riguarda i capitoli possono essere individuati dall’assessore
Mancini, purché si vada ad una copertura rispetto a questo emendamento: o c’è
un formale impegno oppure, per quanto mi riguarda, possiamo andare al voto.
Innanzitutto,
non c’è nessuna disparità di trattamento. È stato
approvato un emendamento per il
consigliere Pacenza, che può tranquillamente presentare un subemendamento
che cancella l’emendamento approvato, così si assume la parità di tutto.
Il consigliere Gallo ha ricordato tutto
l’excursus di quanto è successo. La Giunta regionale aveva concordato
con il sindaco del Comune di Cassano allo Ionio lo stesso stanziamento avuto e
ricevuto per l’altra visita in Calabria dell’altro Pontefice. Successivamente è
intercorso un fatto nuovo, che immagino non sia sfuggito al consigliere Gallo: il rappresentante
della Curia ha detto coram populo che non gradiva che le istituzioni
pubbliche finanziassero e sostenessero l’evento. A questo evento nuovo,
divulgato a tutti, la Giunta - che già aveva redatto, come il consigliere Gallo dovrebbe ricordare,
l’atto di assestamento che è agli atti e che prevedeva lo stanziamento per il Comune
di Cassano allo Ionio - ha dovuto modificare quella proposta e cambiarla,
sottostando alla determinata volontà della Curia di non ricevere finanziamenti
per quell’evento, per tutto l’evento. Questi sono i fatti.
Altri fatti sono quelli che, rispetto a questa proposta emendativa,
sono state esaminate delle voci di bilancio che il collega Trematerra mi dice essere
indisponibili a ridurre per dinamiche proprie del suo settore.
L’impegno che la Giunta può prendere è quello di rivedersi in sede di ulteriore
variazione già in calendario, convocando il sindaco, convocando eventualmente
la Curia, perché non vogliamo fare atti contrari alla Curia, e definire quello
che si può definire, rispettando e seguendo le indicazioni che provengono dal consigliere Gallo, dal consigliere Naccari Carlizzi e da
tutti coloro i quali hanno sottoscritto questo emendamento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso.
Ne ha facoltà.
Solo per
aggiungere - visto che è un grande evento, che si è realizzato,
vista la complessità - che mi risulta che il contributo di questa Giunta
regionale ci sia stato. La presenza di mille uomini della protezione civile e
la distribuzione di 180 mila bottigliette di acqua minerale sono state
garantite a spese della Giunta regionale. Non vorrei che si celebrasse una polemica
di disimpegno, perché la Giunta regionale, per quanto mi risulta – non è
presente il sottosegretario Dima, ma l’abbiamo visto impegnato nelle scorse
settimane - ha messo a disposizione mille uomini e le bottigliette d’acqua, per
contribuire all’ evento che comunque è andato bene. Poi tutti gli strumenti possono essere di ristoro al Comune, ma evitiamo
almeno dal sindaco Papasso le polemiche rispetto a questa maggioranza e rispetto
a questa Giunta.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Pacenza. Ne ha facoltà.
Voglio accogliere l’invito dell’assessore Mancini, anche per
evitare polemiche.
Ma è già
passato quell’emendamento, non ritorniamo indietro.
Va beh, ma io non vorrei che si pensasse…
Quello è già passato, abbiamo votato. Non è
che è un emendamento che ha fatto lei, quello riguarda la Lega dei tumori.
Sì, ma mi sono trovato, mio malgrado, al
centro di una polemica che non mi appartiene.
Quello è un voto di tutti che abbiamo espresso
come Consiglio regionale.
E’ un voto di tutti, perfetto. C’è la mia disponibilità
al ritiro. Io mi affido alla sua gestione. Grazie.
Abbiamo già votato, andiamo avanti.
Consigliere Gallo, l’ultimo intervento sull’emendamento.
Accolgo
la dichiarazione dell’assessore Mancini. Di fatto,
nella relazione all’emendamento, è raccontato un po’ quanto è accaduto, vale a
dire il fatto che non solo la diocesi
abbia sostenuto delle spese, ma anche il Comune. Il vescovo, probabilmente – ed
io mi assumo la responsabilità di dire in quest’Aula che le dichiarazioni del
Vescovo sono state da me, cittadino di Cassano Ionio, non condivise – ha
assunto un impegno che riguardava la
diocesi, la quale si è occupata di una parte delle spese dell’evento.
Il Comune ha sostenuto altre spese che, peraltro, potrà rendicontare e
bene farà l’assessore Mancini a convocare il sindaco per capire l’entità delle
spese sostenute dal Comune, però credo che noi, come Giunta regionale, oltre
all’impegno della protezione civile, oltre all’impegno per le bottigliette, non
possiamo come Consiglio e Giunta regionale, rimanere al di fuori e all’esterno rispetto ad un evento che si svolge all’interno
del territorio calabrese e che, come in passato è stato, deve avere il sostegno
da parte dell’istituzione regionale calabrese.
Ripeto, le dichiarazioni in quella circostanza, in quel momento, che
riguardano la diocesi non possono riguardare le altre spese che, invece, sono
state sostenute dal territorio e che – vi assicuro – sono state e saranno
ancora cospicue, perché un evento di questa natura è un evento che coinvolge l’intero
territorio.
Per cui, presidente Talarico, ritiro l’emendamento con l’impegno da
parte della Giunta regionale – e voglio che sia a verbale – e da parte
dell’assessore Mancini di trovare le somme, le risorse necessarie per ristorare
il Comune di Cassano delle spese sostenute.
A completamento delle sue giuste e sacrosante affermazioni, la vorrei tranquillizzare sul
fatto che la Giunta regionale non solo non è stata insensibile, ma ha stanziato
per l’evento – e, ripeto, il documento è agli atti della Giunta regionale, poi
è stato modificato perché c’è stata questa comunicazione – le stesse risorse
stanziate per la visita del pontefice precedente, che ha fatto visita in due Comuni, uno molto più
grande del Comune di Cassano allo Ionio.
Ecco, questo per tranquillizzare lei e l’opinione
pubblica del suo Comune per l’attenzione che la Giunta ha dimostrato e che avrebbe visto un provvedimento con una dotazione
finanziaria cospicua, se non fosse intervenuta questa dichiarazione, che adesso
comprendiamo e sappiamo trovare anche il suo biasimo. Quindi l’impegno, per
come sempre fatto e per come lei dovrebbe sapere, sarà mantenuto.
Assessore Mancini, non ho messo in dubbio l’impegno della Giunta.
C’è stato un fraintendimento, un malinteso, oggi chiariamo alcuni aspetti e, poiché quelle
somme erano state stanziate e io le do atto che erano state stanziate, sarà
facile trovare copertura, perché essendo state stanziate, quelle somme sono
finite poi in questo assestamento e quindi potranno essere facilmente
recuperate dalla Giunta.
Mi ero
permesso di andare a individuare dei capitoli, peraltro immaginando dove
potessero essere finiti quei soldi. Comunque prendo atto del suo impegno e sono
sicuro che nel prossimo assestamento o ancora prima ci potrà essere la risposta necessaria.
Emendamento protocollo numero 28110, a firma del
consigliere Nicolò: “Dopo il comma 4 dell'articolo 6 del PL n. 579/9A è inserito il
seguente comma 5:
5. Al fine di finanziare il progetto speciale
socio-sanitario per l'assistenza protesica, denominato «Progetto speciale
protesi», è autorizzata per l'esercizio finanziario 2014 la spesa di euro
250.000, allocata alla UPB 6.1.01.04 dello stato di previsione della spesa del
bilancio medesimo”.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò.
Ne ha facoltà.
Ringrazio
per la disponibilità della Giunta e dell’assessore Mancini, intanto, per aver recepito l’emendamento
precedente che riguardava un intervento finanziario, poi specificato anche dall’esponente della Giunta
all’interno della Sogas, dal
sottosegretario Alberto Sarra, a favore dell’aeroporto dello Stretto.
Preso atto di questo, mi accingo a rappresentare
con questo emendamento una richiesta a favore – rimane registrata, consigliere
Naccari Carlizzi – di un progetto speciale socio-sanitario per l’assistenza protesica
ad alcune categorie svantaggiate. Questo progetto si rivolge ad anziani,
disabili, tossicodipendenti e detenuti ed è stato previsto sia con deliberazione
dalla giunta Loiero, sia con decreto del Presidente della Giunta regionale, Scopelliti,
il decreto numero 4023 del dicembre 2010. E’ stato inserito all’interno del programma
regionale per assistenza odontoiatrica del dipartimento tutela salute pubblica,
ma non è stato mai finanziato.
Con questo emendamento, consigliere Naccari
Carlizzi, chiedo che venga sostenuto questo progetto con un finanziamento di
250 mila euro.
Consigliere Nicolò,
non lo trovo, però l’impegno di tutti i colleghi della maggioranza era quello, in qualche
modo, di ritirarlo.
Questo è
stato inserito all’interno del programma regionale per assistenza odontoiatrica del dipartimento
tutela salute pubblica, ma non è stato mai finanziato, nonostante vi sia un indirizzo
politico prima della giunta Loiero e successivamente della giunta Scopelliti. Si
tratta di un progetto speciale socio-sanitario per l’assistenza…
Sì, ma è chiarissimo. L’accogliamo come raccomandazione
e troveremo…
(Interruzione del consigliere Nicolò)
Emendamento protocollo numero 29460, a firma del consigliere
Bruni: “Modifica alla Legge Regionale 12 Giugno 2009, n.19
“Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale
e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2009 ) -
Art. 3, comma 4, della Legge Regionale 4 Febbraio 2002, n. 8”
1) Dopo il comma 3 dell'art. 4 della Legge Regionale 12
Giugno 2009, n. 19, è aggiunto il seguente comma 3 bis:
“3 bis: La Regione Calabria sostiene le spese annuali
per il mantenimento del Servizio Bibliotecario Regionale Polo RCA di Vibo
Valentia e per il funzionamento del Polo Regionale per le Politiche Pubbliche
sulla lettura.
Gli oneri relativi gravano sulle risorse annualmente
stanziate nell' UPB 5,2,01.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio
regionale”.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bruni. Ne ha
facoltà.
Non c’è
nessun aumento di spesa.
E’ notorio che la Regione Calabria ha realizzato, a
suo tempo, il servizio bibliotecario regionale, un servizio che vede la cooperazione
di 140 biblioteche calabresi. Le spese sono già a carico della Regione Calabria,
quindi d’accordo con l’assessore, abbiamo stabilito di fare un emendamento per specificare
meglio all’articolo 4 della legge regionale del giugno 2009 che, in effetti, la
Regione Calabria sostiene le spese annuali per il mantenimento del servizio bibliotecario
regionale, polo RCA di Vibo Valentia, spese che sono già inserite annualmente
sul capitolo Ubp 5.2.01.02.
Quindi non c’è nessun aumento di spesa, è semplicemente una chiarificazione
per evitare che ci sia ogni volta discrezione da parte dell’assessore.
Parere della Giunta?
Essendo questo un emendamento normativo,
come il consigliere Bruni sa, nell’assestamento
i revisori, la Corte
dei conti, e le normative impediscono l’introduzione di nuove norme, quindi
l’invito è quello di ritirarlo e di presentarlo nella sessione che – mi sembra
di aver capito – sarà prevista da qui a breve, al fine di avere un percorso legislativo
rapido che vada nella direzione auspicata giustamente.
Ma questa non è una nuova norma, assessore, mi
permetto di dire che è semplicemente una precisazione da riportare all’articolo
4, comma 3, della legge. Quindi non c’è nessuna nuova norma, rimane quella che
è, si specifica semplicemente che le spese per questo servizio bibliotecario
sono già previste in quel capitolo di bilancio.
Mi permetto di insistere e leggo il titolo: “Provvedimento
generale recante norme di tipo ordinamentale”. Questo mi dicono gli uffici. Io
trasmetto quello che mi dicono gli uffici.
MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)
Ma questa sera stessa penso che approveremo un
altro provvedimento.
Però credo, non per fare polemiche, perché per
me va bene, lo posso anche ritirare, però gli emendamenti di spesa non li dobbiamo
presentare, li dobbiamo ritirare, quelli di tipo ordinamentale non li possiamo presentare
e li dobbiamo ritirare, la riunione la potevamo chiudere alle 9,00, approvando
l’assestamento e andandocene a casa!
Questa
sera stessa, c’è un provvedimento omnibus che abbiamo
concordato nella riunione dei capigruppo e si può
fare questa sera stessa in un’altra situazione diversa. Qui non può avvenire.
Emendamento protocollo numero 29518, a firma dei consiglieri Naccari Carlizzi, De
Gaetano, Tripodi: “All’articolo 6 della proposta di legge in oggetto dopo il
comma 3 è inserito il seguente comma:
Al fine di
garantire la prosecuzione dei percorsi lavorativi formativi per i lavoratori
della Società Multiservizi, è concesso un ulteriore contributo al Comune di
Reggio Calabria per un importo di euro 150.000,00 da imputare al capitolo
3221130 spese per la realizzazione di azioni formative aziendali e individuali
per lavoratori occupati e per interventi urgenti a sostegno dell'occupazione
(art. 9, commi 3 e 3 bis, della legge19.7.93, n. 236 - titolo III, artt. 18, 18
bis e 19 della legge 28 gennaio 2009).
La copertura
finanziaria è assicurata dalla variazione in diminuzione del capitolo n.
6133104 “Promozione turistica” per meno 150.000,00 euro”.
Per la prosecuzione dei percorsi lavorativi e formativi di una
determinata categoria di lavoratori, nello specifico dei lavoratori della
multiservizi di Reggio, nel recentissimo passato, è stato erogato un contributo al Comune di
Reggio Calabria. Questo contributo prevedeva un percorso formativo della durata
di cinque mesi che non è stato completato per mancanza di fondi.
Poiché non riteniamo che questi percorsi siano validi prima delle elezioni
e, invece, cessino di avere la loro efficacia formativa e salvifica dopo le elezioni,
riteniamo che sia il caso di fare completare quell’arco temporale che era stato
previsto con tanta solerzia nella fase antecedente alle elezioni.
Parere della Giunta?
Contrario.
E i soggetti deboli che bisogna tutelare?! Scusate, fino ad oggi avete fatto una discussione…! Li abbandonate in
mezzo alla strada!
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29518.
(E’ respinto)
Emendamento protocollo numero 29542/4, a firma del consigliere Bruni:
ritirato.
Abbiamo accantonato tre emendamenti.
Presidente, c’è l’emendamento protocollo numero 29873, che è stato
distribuito fuori dal plico, a firma dei consiglieri De Gaetano, Adamo,
Giamborino.
Consigliere Adamo, può illustrare l’emendamento.
L’emendamento è riferito al fatto che, alla data
antecedente il 21 dicembre 2010, si è trascinata questa problematica senza
trovare soluzione, perché si riteneva che si dovesse fare soltanto un adempimento
amministrativo. Nonostante ci fossero dei lavoratori che erano stati oggetto di
un accordo istituzionale tra sindacati, dipartimento e Regione, per analogia i
disoccupati di lunga durata e gli ultracinquantenni, sulla base dell’articolo 2
della legge regionale numero 15, si pensava che questo potesse essere risolto
con atto amministrativo, invece da poco tempo a questa parte si è ravvisata la necessità
di una norma.
Ora, di questi lavoratori, secondo me, non è rimasto più nessuno, chi
ha trovato lavoro, qualche povero Cristo che è rimasto, facendo figli e
figliastri, serie A e serie B, per cui si tratta di dare la possibilità al
bacino di questo articolo 2.
Non ci sono somme, soltanto l’utilizzo da parte degli enti che
intendono, ove mai, utilizzare questi lavoratori, dando loro la possibilità di
avvalersi dello strumento dell’istituto dell’utilizzo. Non ci sono aumenti di
spesa con questo articolo.
Stiamo controllando, non troviamo l’emendamento, a meno che non sia tra
quelli presentati fuori termine.
(Interruzione)
Forse è tra gli emendamenti presentati fuori termine.
(Interruzione)
Sì, è fuori termine. Ci sono poi quei tre emendamenti che avevamo
accantonato, c’era quello relativo alle elezioni primarie, quello presentato
dal consigliere Vilasi e quello
illustrato dal sottosegretario Sarra,
a firma del consigliere Imbalzano.
Per quanto riguarda l’emendamento relativo al finanziamento delle
elezioni primarie, nella riunione dei capigruppo, svoltasi al banco della
Presidenza, si è stabilito che l’importo destinato alle elezioni primarie è di
100 mila euro e che lo stesso graverà sul capitolo numero 52010253 che riguarda
la “Film Commission”, quindi ci sarà una riduzione dello stanziamento previsto
per la “Film Commission” per svolgere le elezioni primarie. Questo è definito, per
cui lo pongo in votazione.
(Interruzioni)
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29524.
(E’ approvato)
Rimane l’emendamento
presentato dal consigliere Vilasi
e quello illustrato dal sottosegretario Sarra,a firma del consigliere Imbalzano. Prego.
L’emendamento è
il protocollo numero 27206, a firma del consigliere Imbalzano, che
mi assiste e mi dà preziosi suggerimenti,
che prevede una nuova copertura finanziaria. Quindi, a questo punto, non dovrebbero
esserci più ostacoli. Chiedo che l’emendamento sia approvato con la nuova copertura.
(Interruzione)
Ho identificato due capitoli, il 22040816, Upb 2.2.04.08, e per un
importo di 50 mila euro sul capitolo 6133104, Ubp 22.01.04.
(Interruzione)
Sono stati già verificati.
Possiamo procedere alla votazione dell’emendamento così come illustrato
dal sottosegretario Sarra. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 27206.
(E’
approvato)
L’ultimo emendamento è quello a firma del consigliere Vilasi.
Presidente, volevo intervenire a favore di questo emendamento nei
termini che vi dirò.
L’emendamento è importante perché pone un problema essenziale, soprattutto
per la sopravvivenza di moltissime famiglie che non ricevono lo stipendio
da moltissimi mesi, da circa sei mesi.
Capisco che, in questo momento, non ci sono i fondi ed è impossibile
dire che si possano stanziare le somme, però chiedo un impegno formale alla Giunta
in questa seduta affinché nel prossimo assestamento di bilancio, che sarà fra qualche
giorno, almeno una parte di queste competenze sia messa a bilancio e quindi
corrisposta, in modo da tranquillizzare le famiglie e compiere
un’opera sociale – è anche giusto – di riconoscimento di debito.
C’è l’impegno della Giunta rispetto a questo argomento?
L’impegno
c’è, è totale e, quindi, nella prossima variazione di bilancio la spesa sarà certamente
finanziata.
Una precisazione: nel 2014 l’amministrazione
per questa problematica ha liquidato più di 3 milioni di euro.
Va bene con questo impegno da parte dell’assessore?
Direttore generale, si farà un ulteriore assestamento, lei è in grado
di garantire i fondi per incrementare il capitolo?
(Interruzioni)
Chiedo se ci sia la volontà di fare un ulteriore assestamento di
bilancio, se a lei risulta che si possano trovare i 7 milioni di euro, i 3 o i
4 milioni di euro per il prossimo assestamento di bilancio, se ci sarà. Se non
è così, abbiamo perso tempo, rimane quello che ho detto prima.
Consigliere,
a me risulta che le possibilità di spesa della
prossima manovra di assestamento sono legate al recupero di somme a valere sul Fondo
sanitario nazionale per il recupero delle manovre fiscali. Gli importi che dovrebbero
caratterizzare questa manovra sono decisamente
superiori al fabbisogno per la copertura della Legge numero 210; si parla di
una possibilità di spesa che si aggira sui 40-50 milioni di euro. Vi è, però,
la condizione della certificazione dell’utilizzabilità di queste somme in capo
al Ministero della sanità e al dipartimento tutela della salute.
Per cui, per quelle che sono le informazioni in mio possesso, dal punto
di vista del bilancio, posso rispondere ad una parte della sua domanda, vale a
dire che, nell’ambito di una manovra di 50 milioni di euro, sicuramente vi è lo
spazio aritmetico per coprirne 7, però non sono nelle condizioni di dare certezza
in ordine alla certificabilità e alla…
(Interruzione)
Poi, aggiunge correttamente il dottore
De Cello che, a margine, c’è anche la dinamica che sta gestendo la Conferenza
Stato-Regioni sui fondi vincolati specifici della Legge numero 210, che esulano
dalla variazione di bilancio; si tratta, infatti, di un trasferimento specifico
che il Ministero dovrebbe fare proprio su questa funzione trasferita a suo
tempo con il decreto numero 212 e non accompagnata dalle risorse, perché questa è una di quelle vicende figlia del decreto
numero 112, allorquando trasferirono le funzioni alle Regioni, ma non anche le
risorse. Questo è un problema che noi ereditiamo da decisioni statali, perché
gli emotrasfusi, storicamente, erano a carico del bilancio del Ministero della
salute.
E’ vero quello che lei dice relativamente all’accordo della Conferenza Stato-Regioni, però in quella sede il presidente
Errani, che è il Presidente della Conferenza
delle Regioni, ha preso l’impegno che fossero
le Regioni a farsi carico della spesa, perché lo Stato ha detto che non poteva finanziarla.
Quindi, le Regioni si facevano carico della spesa, tant’è vero che i 3 milioni di euro sono stati messi in bilancio
dalla Regione. Il perché, però, da oggi in avanti non si vogliano mettere i
fondi è… che poi, quando arriveranno dal Ministero della sanità, dal Governo,
che problema c’è?
Sono dei
fondi che arriveranno sempre alla Regione. E’ la volontà politica che manca, queste sono scelte veramente da… non
lo voglio dire, evito di dirlo. Non è possibile che si faccia un assestamento
di bilancio con queste somme divise per settori e sono pronto a leggerlo ancora
una volta: queste sono scelte politiche e questa non può essere fatta sulla
pelle della gente che ha bisogno di 600 euro al mese per vivere. Questo non lo
posso accettare!
Per cui non ho
nessuna garanzia neanche da lei, dottore Manna, mi rendo conto che non mi può dare nessuna
garanzia, e sono pronto a ritirare l’emendamento, ma lo ritiro dicendo la verità ai lavoratori, alla gente e ai
calabresi, non facendomi prendere in giro da nessuno, né assessori, né Giunta,
né Presidente del Consiglio!
Conclusi gli emendamenti di spesa, adesso ci sono degli
emendamenti ordinamentali che, non essendoci la possibilità di approvare un collegato
finanziario, sono tutti inammissibili. Quindi, tutti questi emendamenti sono
tutti inammissibili.
Non ci sono più emendamenti, possiamo votare l’assestamento.
Pongo in votazione l’articolo 5, come emendato.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6, come emendato.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 7.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 8.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 9.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 10.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione il provvedimento nel suo complesso, come emendato.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
E’ approvato con autorizzazione al coordinamento
formale per definire tutti gli articoli e i capitoli che sono stati
evidenziati.
Concluso il punto all’ordine del
giorno, dobbiamo procedere a votare il conto consuntivo, le variazioni e l’assestamento di bilancio anche del Consiglio
regionale, che è un atto successivo a quello dell’approvazione da parte della
Giunta regionale. C’è una relazione approvata dall’Ufficio di Presidenza, quindi, intanto,
sottopongo ai voti l’inserimento.
(Il Consiglio approva)
Pongo in votazione la proposta di
provvedimento amministrativo.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Pongo in votazione la proposta di
provvedimento amministrativo.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
C’è, poi,
un provvedimento che riguarda il finanziamento dei gruppi, che è stato
concordato da tutti i capigruppo di maggioranza e minoranza, ci sono le firme
di tutti, ne abbiamo già discusso in Conferenza dei capigruppo, quindi votiamo
l’inserimento all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
Poi votiamo anche il provvedimento che è composto da due articoli. Pongo
in votazione l’articolo 1.
Presidente, ci può leggere il contenuto? Perché qua non si capisce più
niente! Vogliamo sapere, legga che cosa dice il primo articolo, perché non se
ne è parlato, quando siete venuti in Aula, non avete parlato di questo.
In Conferenza dei capigruppo, si è registrata la volontà della maggioranza
e della minoranza su questo provvedimento, dobbiamo fare un chiarimento. Si tratta di due articoli che la Conferenza dei capigruppo all’unanimità
ha approvato. Quindi,
possiamo procedere alla votazione.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’
approvato)
Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Se i capigruppo
si avvicinano al banco della Presidenza, stabiliamo
cosa dobbiamo fare relativamente ai provvedimenti che sono stati sospesi.
(I capigruppo si avvicinano al banco della Presidenza)
Ha chiesto di intervenire il consigliere Chiappetta. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, colleghi consiglieri,
nella lunga seduta di oggi della Conferenza dei capigruppo, in cui si è
avuta la possibilità di discutere di tante
questioni che sono state attinenti all’organizzazione anche dei lavori della
seduta di Consiglio di oggi, si è deciso, all’unanimità dei presidenti dei
gruppi presenti, di procedere anche all’adozione di un provvedimento legislativo
che è stato depositato ieri in Consiglio e che nella sua essenzialità consta soltanto
di quattro articoli, relativi all’adozione di alcuni provvedimenti anche questi
indifferibili ed urgenti; in particolare si tratta di alcune proroghe tecniche
che adesso andrò ad enunciare sulla base anche di quella che è la proposta di
legge – lo dico a beneficio anche della stampa presente qui – contraddistinta
dal numero di protocollo 29409 del 24 giugno, quindi di ieri, che è relativa –
ripeto – all’adozione di provvedimenti di ordine tecnico, vale a dire una proroga
necessaria, considerando che la scadenza temporale di alcuni provvedimenti si
avrà fra qualche giorno, al 30 giugno.
Ripeto, questo provvedimento, che necessitava dell’adesione da parte delle
forze politiche anche di minoranza, ha trovato la condivisione della Conferenza
dei capigruppo, ha per titolo “Proposta di legge avente ad oggetto provvedimenti in materia di lavori pubblici, cultura,
politiche sociali, formazione, servizi alle imprese di trasporto pubblico
locale”; ne do lettura perché vi è stata la necessità, sulla base anche della sospensione
che si è avuta qualche minuto fa, di poterla in parte modificare sostituendo l’articolo
3 – che andrò a leggere – che prevede la proroga dei commissari delle comunità
montane, il cui termine di scadenza era riferito al 30 giugno 2004. La leggo velocemente
e dico anche di che si tratta.
L’articolo 1 è nella stesura generale quello
che viene inteso come le finalità: “La Regione Calabria, al fine di garantire
maggiore efficacia ed efficienza agli interventi regionali, con la presente
legge, promuove interventi in materia di lavori pubblici, politiche sociali, formazione,
cultura, servizi alle imprese, trasporto pubblico locale”.
L’articolo 2, in particolare, va ad incidere
sulle modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 maggio 2013, numero 24,
che è quella della quale oggi si è parlato e anche precedentemente, relativa al
riordino degli enti, l’Agenzia regionale, fondazione Agenzia regionale, società
e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità, e successive
modifiche intervenute.
Il primo comma 2 dell’articolo 2 dice: “All’articolo
10, comma 2, della legge regionale 16 maggio 2013 numero 24, le parole entro il
30 giugno 2014 sono sostituite dalle seguenti “entro il 31 dicembre 2014”.
All’articolo 11, comma 4 << al comma 2
della legge regionale 16 maggio, le parole “concludersi entro il 30 giugno
2004” sono sostituite dalle seguenti “concludersi entro il 31 dicembre
2014”>>. Per intenderci, questa era relativa alla problematica che sta
occupando il Consiglio regionale da un po’ di tempo a questa parte, dei lavoratori
di CalabriaI&T, rispetto alla quale vi è anche la necessità dell’approvazione
di un ordine del giorno, anche questo sottoscritto dai capigruppo di maggioranza
e di minoranza, che tende ad impedire che le procedure di licenziamento già
avviate possano definirsi perché vi è l’assoluta e inderogabile necessità che
tutto ciò non accada.
Quindi, poi, nell’ordine del giorno che
racchiude la problematica delle professionalità presenti all’interno di CalabriaI&T,
se l’Aula me lo consentirà, andrò a leggere la parte che riguarda soprattutto
il momento del licenziamento.
L’articolo 3, è questo quello che viene
sostituito da questa formulazione – alla fine chiederò anche l’autorizzazione
del coordinamento formale per avere la possibilità di assumere anche tutto ciò
che è ritenuto necessario assumere –: “All’articolo 8, dopo il comma 3, viene
introdotto il seguente comma 4: “Al comma 1 dell’articolo 3 della legge
regionale numero 25 del 16 maggio 2013, sono apportate le seguenti modifiche:
le parole “ha validità fino al 30 giugno 2014” sono sostituite con la parola
“ha validità fino al 31 dicembre 2014” – e questo lo dico anche a beneficio dei
Revisori dei conti presenti qui in Aula questa sera, la cui presenza è assolutamente
necessaria per la regolarità e la legittimità dell’atto – si riferisce ai
commissari delle comunità montane.
L’articolo 4 è relativo anche qui ad una
proroga tecnica e lo leggo integralmente: “Modifiche ed integrazioni alla legge
regionale 27 dicembre 2012 numero 69 “Provvedimento generale recante norme di
tipo ordinamentale e finanziario, collegato alla manovra di finanza regionale
per l’anno 2013”.
Il comma 1, all’articolo 36 – qua è in materia
di trasporti – comma 2, lettera c), della legge regionale 27 dicembre 2012, numero
69 e successive modifiche intervenute, le parole “a decorrere dal 1° ottobre
2013”, sono sostituite con le parole “a decorrere dal 1° settembre 2014”.
Al secondo comma di questo articolo che diventa
4, all’articolo 36, comma 2, lettera c) della legge regionale 27 dicembre 2012,
numero 69, e successive modifiche intervenute, il periodo “la Giunta regionale
può prevedere la proroga del termine fino al 1° gennaio 2014, prevedendo contestualmente
delle penali per chi non rispetta il termine del 1° ottobre”, è sostituito dal
seguente “trasmette e aggiorna entro il 15 luglio 2014 le informazioni sulle
fermate anche urbane, inclusa la georeferenziazione delle stesse”.
Questo è un provvedimento innovativo che si è
ritenuto di adottare, che si riterrà di adottare per il sistema trasportistico
locale, che è quello della possibilità di individuare i tempi, le corse e le
percorrenze anche per dare la possibilità di procedere ad un – si spera – auspicabile
contenimento dei costi.
All’articolo 5 – anche questo a beneficio dei
revisori – “Invarianza della spesa”: “Le disposizioni previste negli articoli
di cui alla legge non comportano oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale”.
Articolo 6; “Entrata in vigore” - “La presente
legge entra in vigore dalla data di pubblicazione nel Bollettino Ufficiale
della Regione. E’ fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di farla
osservare come la legge della Regione Calabria”.
Presidente, se lei consente e se l’Aula lo
consente, prima ancora che si possa procedere all’approvazione con
l’autorizzazione al coordinamento formale di questa legge, tratterei brevemente
questi due ordini del giorno: uno è quello al quale ho fatto riferimento prima
nell’illustrazione del provvedimento legislativo pochi attimi fa, ed è l’ordine
del giorno relativo alla situazione dei 132 lavoratori della società CalabriaI&T
e sul destino della stessa.
Tralascio la premessa, perché fra l’altro si
tratta di una problematica che ha interessato tutto il Consiglio, maggioranza e
opposizione, e vado all’impegno del Consiglio nei confronti della Giunta: “Il Consiglio
impegna il governo regionale ad intraprendere le iniziative necessarie ed
idonee a tutelare i livelli occupazionali e salariali dei lavoratori in questione
e la definizione di un piano industriale che consenta il rilancio della
società, nel pieno rispetto della volontà espressa dal Consiglio regionale e
dal dettato della legge regionale numero
24 del 2013”; – punto 2 – “a sostenere in ogni sede e con tutti gli strumenti e
mezzi giuridicamente disponibili le ragioni dei lavoratori;” – punto 3 – “ad
attivarsi con urgenza perché sia garantito il pieno
rispetto della legge vigente con tutti gli atti conseguenziali, compresa la
proroga del termine fissato dal preavviso di licenziamento sino alla definizione
delle relative procedure; a trasferire il personale di CalabriaI&T alle
dipendenze di Fincalabra; a procedere speditamente e senza indugio alcuno alla nomina
del nuovo management di Fincalabra”.
Presidente, se mi consentirà, dal momento che mi
sta consentendo tutto, approfitterei per illustrare l’ultimo punto all’ordine
del giorno, che è quello che è stato evidenziato in occasione della relazione
introduttiva all’assestamento di bilancio da parte dell’assessore Mancini, che
trova la firma di tutti i capigruppo di maggioranza, ma spero ci possa essere
anche la condivisione da parte dei colleghi della minoranza, a proposito
dell’iniziativa per il superamento delle criticità connesse al Patto di
stabilità. Anche lì “Il Consiglio impegna il Presidente facente funzioni della Giunta
regionale ad attivare ogni azione utile nei confronti del Governo al fine di rivisitare
la regolamentazione del Patto di stabilità, onde consentire alle imprese, agli enti
locali e ai cittadini calabresi di ricevere l’erogazione di pagamenti dovuti ed
evitare situazioni di grave disagio sociale connesse al blocco della spesa regionale”.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Naccari Carlizzi, ne ha facoltà.
Sì, Presidente, con una sottolineatura a
proposito di CalabriaI&T, che
è l’argomento su cui noi abbiamo concentrato come opposizione la maggiore attenzione.
E’ evidente che arriviamo al termine di un lungo cammino, diventato
lungo grazie al fatto che per diversi mesi due norme approvate da questo
Consiglio regionale non sono state tradotte in atti conseguenti. Quello che ha letto
il collega Chiappetta è un quadro risolutivo del problema, ma questo a patto
che, da una parte, la Giunta provveda urgentemente alla nomina del consiglio di
amministrazione di Fincalabra, peraltro c’è anche una quota che fa riferimento
al Consiglio regionale, quindi anche lì andrebbe messa la necessaria urgenza,
dall’altra parte a patto che quest’ordine del giorno dispieghi i suoi effetti rispetto
ai comportamenti e alle scelte successive su cui registriamo una colpevole
inerzia e che, già dall’inizio della prossima settimana, possono essere esiziali
su quelli che sono i rapporti di lavoro tra Fincalabra e i lavoratori di CalabriaI&T.
Il collega Chiappetta ha assunto una grande responsabilità a nome della
maggioranza, nel senso che noi non abbiamo un altro strumento giuridico, perché
anche ammesso che votassimo una terza norma sulla questione, non dispiegherebbe
i suoi effetti nei tempi dovuti. Di conseguenza,
ci attendiamo – come abbiamo detto negli interventi precedenti – che, se non si
riesce a promuovere un forte contrasto alle situazioni emergenti, almeno si
riesca a difendere le situazioni esistenti, come quelle di CalabriaI&T.
Quindi il collega avrà modo di attivare immediatamente
la Giunta e i responsabili di Fincalabra, affinché si pervenga al ritiro degli
atti di licenziamento che, peraltro, secondo noi sono assolutamente
illegittimi.
Se questo è, noi voteremo questa norma, altrimenti
ci si assumerà una responsabilità enorme e, peraltro, ingiustificata.
Presidente, vorrei intervenire su questo punto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione.
Ne ha facoltà.
Noi su CalabriaI&T dobbiamo fare chiarezza, perché è da più di un
anno e mezzo che questo Consiglio regionale è impegnato su questa
vicenda, dopo una legge che è stata approvata, abbiamo licenziato tutta una
serie di provvedimenti, ordini del giorno, abbiamo modificato la legge con
rafforzativi. Il punto, il problema è che mancano pochi giorni al loro licenziamento da parte di CalabriaI&T, da
parte del liquidatore.
Questa procedura è in atto e, ovviamente,
nessuna trattativa, nessuna soluzione è possibile con questa “spada di Damocle”
del licenziamento. Io mi aspetto, a parte gli sforzi fatti nell’esposizione del
provvedimento da parte del consigliere Chiappetta, un chiaro pronunciamento della
Giunta regionale su questo, in particolare dell’assessore Arena su questa
questione dei licenziamenti. Possiamo fare tutte le proroghe che dobbiamo
fare, però anche la proroga non sarà efficace fino
a quando non sarà pubblicata sul Burc, nel frattempo il rischio è quello che maturino
i tempi dell’effettivo licenziamento di questi lavoratori. C’è la volontà
politica – perché di questo si tratta, né di norme né di altre questioni – da
parte della Giunta regionale a dare corso a quanto prevede la legge, quindi a bloccare
i licenziamenti dei 131 e di trasferirli a Fincalabra? Se non c’è questa
volontà politica, come quest’anno e mezzo ci testimonia, nonostante provvedimenti
chiari e nonostante il fatto che c’è una Giunta regionale che non rispetta le
leggi che ha approvato il Consiglio regionale, noi ci troveremo punto e a capo.
Da questo punto di vista ci deve essere un chiaro
pronunciamento, prima che venga approvato questo provvedimento urgente e
indifferibile e l’ordine del giorno, della Giunta regionale di andare nella
direzione di sospendere i licenziamenti e concludere positivamente questa
questione.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Naccari Carlizzi, ne ha facoltà.
Presidente, chiedo scusa, anche con
riferimento al fatto che prima sentivo parlare della non necessità di fondi, eccetera,
ma possiamo capire per quale motivo questi dipendenti da quattro mesi non
percepiscono alcun emolumento? Perché è molto bello dire che non c’è necessità
di alcun intervento finanziario, ma fatto sta che ci sono dei lavoratori che,
oltre alla “spada di Damocle” di cui si diceva prima, da quattro mesi non
percepiscono lo stipendio.
Penso che debba questa vicenda debba
interessare qualcuno.
La parola all’assessore Arena.
Per
quanto riguarda le legittime apprensioni che il Consiglio si pone in ordine al pagamento
degli stipendi, intanto gli stipendi arretrati non sono quattro ma sono due e abbiamo
avuto rassicurazioni da parte del liquidatore che, con i ricavi rinvenienti dal
titolo II più l’attività lavorativa che prestano i lavoratori in distacco
presso Fincalabra, potrà essere garantito lo stipendio con qualche ritardo,
come è avvenuto, sicuramente fino al mese di giugno.
Per
quanto riguarda la volontà politica,
devo dire che la Giunta ha fatto tutto quello
che doveva fare per facilitare il percorso e per adempiere a quanto previsto
dalla legge regionale, che prevedeva la liquidazione di CalabriaI&T, il trasferimento dei lavoratori a Fincalabra,
previa redazione di un piano che dimostrasse la sostenibilità economico-finanziaria.
Su questo la Giunta si è determinata con una delibera approvata nel mese di
aprile, con la quale ha dato un indirizzo a tutti i dipartimenti che hanno
necessità di assistenza tecnica, di rivolgersi prioritariamente a Fincalabra,
proprio per consentire l’utilizzo e quindi la sostenibilità economica e finanziaria
di questa operazione. Per cui, da un punto di vista delle risorse e della sostenibilità,
Fincalabra non avrà alcun problema a poter dimostrare la sostenibilità economico-finanziaria.
Per quanto riguarda i licenziamenti, anche con quest’ordine del giorno
che sarà e dovrà essere recepito dal liquidatore, comunico che allo stesso è
stata oggi stesso raccomandata la verifica della possibilità della proroga dei
termini previsti dal preavviso di licenziamento, quindi quest’atto ne rafforza
la decisione da parte del liquidatore; il differimento
dei termini dovrà servire a neutralizzare i licenziamenti, perché noi speriamo
che possa addivenire a un accordo Fincalabra con le organizzazioni sindacali
per le modalità di questo passaggio e soprattutto per l’applicazione del contratto.
Quindi molto opportunamente quest’ordine del
giorno, prevedendo la proroga di questi termini, sicuramente creerà le condizioni
necessarie affinché questa trattativa possa essere portata a termine; a mio
avviso ci sono le condizioni perché possa essere conclusa in pochi giorni, nel
momento in cui noi provvederemo, tra la Giunta e il Consiglio regionale, a
ricostituire gli organi di Fincalabra e credo che ci siano tutte le condizioni per
poter addivenire alla conclusione di questa complessa operazione.
In conclusione, voglio fare molto pacatamente
una informativa all’Assemblea ed anche ai Revisori dei conti che mi hanno chiesto
notizie in merito al recupero dei contributi ritenuti irregolari da parte del dipartimento.
Il recupero dei contributi e le azioni sono state poste in essere per tutti gli
imprenditori che si trovano in posizioni
irregolari, compresa l’impresa del gruppo De Rose. A tal proposito, faccio
presente che in data 6 novembre 2013 è stato emesso decreto di ingiunzione nei
confronti dell’impresa del gruppo De Rose, il decreto numero 15099, notificato
con difficoltà in virtù del trasferimento di sede di queste aziende, ed è stato
trasmesso al settore bilancio per l’iscrizione a ruolo delle somme da recuperare.
L’impresa ha proposto ricorso e, da notizie
che ho appreso stasera per le vie brevi e informalmente dall’Avvocatura, pare
che proprio ieri il giudice competente si sia riservato di giudicare sulla richiesta
di sospensiva avanzata dall’impresa. Per cui su questa posizione il dipartimento
si è determinato ed ha posto in essere tutte le azioni che doveva porre in
essere per il recupero delle somme.
C’era il Presidente del Collegio dei revisori che
doveva aggiungere una riflessione tecnica.
Signor Presidente, consiglieri
e componenti della Giunta, volevo solo
precisare che, per quanto riguarda il provvedimento che l’Aula sta per licenziare,
laddove il provvedimento comporta l’assunzione di una nuova spesa, va trovata
la copertura, quindi dovreste individuare subito la copertura. Grazie.
Ha chiesto di parlare il consigliere Gallo. Ne
ha facoltà.
Intervengo sulla vicenda CalabriaI&T,
sulla quale da mesi alcuni consiglieri regionali, ma insieme a tutti i capigruppo,
stanno seguendo questa vicenda.
L’ordine del giorno del quale sono primo firmatario, che ha avuto queste integrazioni, ma soprattutto i
chiarimenti dell’assessore Arena, fa sì che la vicenda sembri volgere verso il
sereno, vale a dire una proroga rispetto al termine per i licenziamenti, quindi
rispetto alle lettere di licenziamento, ma anche un’attivazione reale attraverso
le risorse di Fincalabra per scongiurare i licenziamenti. Soprattutto credo
anche – e credo che questo debba essere d’auspicio – l’avvio di un percorso per
la sostituzione di questo management di Fincalabra che si è dimostrato,
praticamente, completamente inadeguato; ed è questo l’appello che voglio fare
all’assessore, alla Giunta regionale, verso una manovra e un’azione che possa
arrivare alla sostituzione di questo management, che possa in breve dare
un nuovo governo alla società finanziaria regionale per avviare concretamente a
risoluzione con l’approvazione di quest’ordine del giorno, con l’approvazione
della proposta di legge Chiappetta, per una felice soluzione di questa ormai
annosa vicenda.
Non so se lei ha ascoltato, il Presidente dei
revisori ha chiesto all’Aula, prima di votare i provvedimenti, di andare a
individuare quali devono essere le coperture precise. Io non so, adesso, se per
tutte le proroghe che abbiamo individuato servono delle coperture finanziarie.
Non so se tutte quelle norme che noi abbiamo approvato e che contengono proroghe,
perché abbiamo approvato liquidazione di CalabriaI&T, liquidazione di
calabresi nel mondo, comportano delle spese precise per ognuno di queste
liquidazioni o solo per le comunità montane. Per le comunità montane sicuro, ma
per le altre due comporta un aumento di spesa o no? Questo ce lo potrà chiarire
l’assessore successivamente.
CalabriaI&T è una S.p.A. e il suo socio è Fincalabra S.p.A., quindi
in atto la Regione non ha sostenuto alcun costo per questa procedura di liquidazione.
Quindi non credo che sia necessaria alcuna previsione di copertura di spesa. Ovviamente,
così come tutte le altre società che sono state oggetto della legge di riordino
regionale, ci saranno delle procedure che poi, a conclusione, potranno determinare
dei costi per la Regione, però la proroga al 31 dicembre, in questo momento,
non è una proroga che andrà a sostenere la Regione fino alla data della scadenza.
Per
quanto riguarda CalabriaI&T,
abbiamo risolto, l’assessore ha fatto
una dichiarazione.
Per
quanto riguarda “Calabresi nel mondo”, c’è bisogno di copertura finanziaria
oppure no sulla liquidazione? Chi conosce bene la fondazione “Calabresi nel
mondo” può assumersi l’impegno che non comporti aumento di spesa?
Progetti
con fondi comunitari, Presidente.
Ma indennità
di bilancio?
Sono fondi comunitari, non c’entrano niente.
Aggiungete,
allora, che non comporta ulteriori oneri a carico del bilancio regionale per
quanto riguarda questo.
Stavo
dicendo proprio questo, presidente Talarico.
(Interruzione dell’assessore Salerno)
Sì, però
il Collegio dei revisori deve esprimersi sulle leggi.
(Interruzione dell’assessore Salerno)
Quando comporta
un aumento di spesa, che c’è bisogno di un impegno di spesa…
(Interruzione dell’assessore Salerno)
Assessore
Salerno, intanto rispetto nei confronti dei revisori, che sono un organismo
terzo al quale, naturalmente, tutti quanti noi, maggioranza e minoranza, dobbiamo
dare atto del lavoro che svolge, che è delicato e difficile; si assumono delle responsabilità,
perché non sono più i tempi in cui, non essendoci Collegio dei revisori, si poteva fare di tutto e di più; i revisori
esprimono un parere tecnico-finanziario e vogliono una copertura. Siccome l’abbiamo
chiesto – sono qui in Aula dall’inizio – su questi argomenti, meno male che hanno
detto delle cose, perché c’è qui l’assessore all’agricoltura che dirà “questo è
l’importo, questo è il capitolo, questa è la copertura”, perché non si possono approvare
leggi senza copertura di spesa.
Detto questo, se l’assessore adesso procede all’impegno di spesa che
riguarda i fondi a disposizione.
Per
quanto riguarda – vorrei
che i revisori ascoltassero – l’impegno di
spesa necessario per i commissari liquidatori delle comunità montane, per i
quattro commissari liquidatori, il capitolo di pertinenza su cui graverà il
costo è il capitolo 22040816, che è stato oggi approvato nell’assestamento, quindi questo è il capitolo da
cui verranno reperite le risorse per i
commissari liquidatori delle comunità montane.
Pongo ai
voti le richieste di inserimento formulate dal consigliere Chiappetta che sono
approvate.
(Sono inseriti)
Bene,
possiamo procedere a votare l’articolato.
Presidente, c’era un emendamento presentato all’articolo
2.
Sì, però non mettiamo in discussione quello
che i capigruppo di maggioranza e minoranza hanno deciso. Quindi, o sospendo la
seduta e facciamo un’altra riunione della Conferenza dei capigruppo oppure ce
ne andiamo alla prossima seduta. Abbiamo raggiunto un accordo? Procediamo così.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato all’unanimità)
Pongo in
votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3, come
riformulato.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il provvedimento nel suo
complesso come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale e con le
integrazioni suggerite dai revisori dei conti.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
C’era un’altra questione che avevamo discusso
e che riguardava l’assessore Salerno.
Sì, Presidente, lo presento io, approfittando
della presenza dei revisori, anticipo che è una proposta di legge che non
comporta nessun onere finanziario nonché una proposta di legge di interpretazione
autentica dell’articolo 1, comma 6, dell’articolo 4 della legge regionale 13
gennaio 2014, numero 1, che risolve il problema su cui si è tanto lavorato in
Consiglio relativo al precariato, senza nessun onere aggiuntivo; ad integrazione,
lo anticipo – ma lo esporrà, credo, anche il collega Guccione – c’è un altro
emendamento e, rispetto a questo, chiedo che sia approvato con autorizzazione
al coordinamento formale.
Ritengo non si debba leggere tutta la relazione,
perché – ripeto – è abbastanza esaustiva e quindi può essere posta in votazione.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Guccione. Ne ha facoltà.
L’interpretazione autentica serve per dare la
possibilità a una parte del precariato calabrese di usufruire della legge nazionale,
che ha previsto per tutti i precari che sono in capo allo Stato, dal 1° gennaio
2014 fino al 31 dicembre 2016, la proroga di tutte le stabilizzazioni in tutti
i comparti regionali. C’è una parte del precariato calabrese che fino ad ora ha
avuto bisogno di una proroga semestrale
Questa interpretazione autentica fa in modo che a questi precari, in
base alla legge nazionale dello Stato, sia data la possibilità di acquisire i requisiti
necessari al processo di stabilizzazione. Dentro questa logica, viene recepito
anche quanto previsto nell’emendamento che era stato presentato, il 29873, che
riguarda un’altra parte di lavoratori che, con questa interpretazione autentica,
possono essere considerati nel bacino del precariato, per poter usufruire della
legge nazionale.
Da questo punto di vista, rispetto a queste questioni, come ha già fatto
giustamente il consigliere
Orsomarso, chiediamo che venga compreso in fase di coordinamento formale.
Quindi possiamo procedere alla votazione.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’
approvato)
Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, naturalmente con
l’emendamento 29873, che viene poi inserito nel provvedimento in fase di coordinamento
formale, di cui do lettura: “I lavoratori che ha nno presentato istanza alla
Regione entro il 21/12/2010, che sono stati oggetto di accordo istituzionale e che
alla data odierna permangono ancora nella condizione di disoccupati di lunga
durata e di ultracinquantenni in attesa di pensionamento sono destinatari dei
benefici previsti dall’articolo 2 della legge regionale 13 giugno 2008 n. 15”
Quindi possiamo votare il provvedimento nel suo complesso.
Presidente, il coordinamento formale è specifico su questo
provvedimento, affidato al Segretario generale, all’assessore e ad un
consigliere della minoranza? Come funziona?
(Interruzione)
Il coordinamento formale su questo pacchetto di proposte.
E’
allegato anche il testo.
(Interruzione)
Lo fa il
Consiglio, abbiamo già
concordato con gli uffici del Consiglio che
all’interpretazione autentica che ho chiesto di inserire all’ordine del
giorno è allegato anche il testo che lei aveva illustrato nel corso della seduta,
e va benissimo, risolviamo così i problemi, senza avere più il piano di
reinserimento occupazionale.
Quindi possiamo procedere a votare con autorizzazione al coordinamento
formale.
Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Aveva chiesto di parlare il consigliere
Dattolo. Ne ha facoltà.
Sì, Presidente, non per rovinare
il clima così festoso che si è venuto a creare anche grazie all’apporto dato questa
sera dalla minoranza, però ritengo che ci siano provvedimenti, come la legge
sui rifiuti e la legge urbanistica, che non sono indifferibili e nemmeno poi
così urgenti, evidentemente, rispetto a quello che potrebbe essere un danno per
i tanti sindaci che devono affrontare due emergenze, una è rappresentata dal
rischio di commissariamento per ciò che attiene la questione dei rifiuti, l’altra è quella della decadenza degli strumenti urbanistici,
che comporta una serie di danni soprattutto dal punto di vista della fiscalità,
quindi stiamo parlando degli interessi di 1 milione e 980 mila calabresi.
Dopo di ciò, mi sforzerò di portare in Giunta
una proposta che tenga conto del percorso portato avanti in Commissione in questi
tempi con l’approvazione definitiva del Qtrp.
Viceversa, chiaramente, ove dovesse verificarsi
anche una mancanza – ripeto, debbo ringraziare questa sera gli amici della
minoranza per aver contribuito a fare in modo che questo assestamento
importantissimo andasse in porto, perché su questi temi c’è sensibilità e sensibilità
– su questo ritengo, anche alla luce delle bacchettate che la politica ha
subìto, che ognuno di noi debba metterci qualcosa in più rispetto a
quest’ultimo scorcio di legislatura.
Quindi venerdì faremo una seduta di Giunta
straordinaria in cui provvederemo ad approvare questi provvedimenti, che tengano
conto soprattutto delle indicazioni arrivate nelle Commissioni consiliari, con
la speranza che il presidente Talarico, con la sua sensibilità convochi in
tempi rapidissimi una seduta per fare in modo che i calabresi abbiano una legge
sui rifiuti e soprattutto regole certe in materia urbanistica.
C’è l’ordine
del giorno che
riguarda CalabriaI&T,
di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,
premesso che:
CalabriaI&T" è società partecipata della Regione Calabria che si occupa della promozione dell'occupazione e della creazione e sviluppo delle imprese;
nella primavera del 2013, in sede di riforma degli enti subregionali, il Consiglio regionale aveva approvato all'unanimità un emendamento volto ad assicurare, per la medesima società, l'esigenza di procedere alla definizione di un piano industriale finalizzato alla piena salvaguardia dei livelli occupazionali;
in particolare, come ora previsto dall'articolo 11, comma 4 l.r. 24/2013 in materia di "Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità", è stato normativamente stabilito che "Fincalabra, socio unico della società «Calabria impresa e territori s.r.l», deve provvedere alla messa in liquidazione della società «Calabria impresa e territori s.r.l.». L'operazione di liquidazione avrebbe dovuto, comunque, concludersi entro il 31 dicembre 2013, garantendo la salvaguardia dei livelli occupazionali dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato della società «Calabria impresa e territori s.r.l.» posta in liquidazione, in servizio al 31 dicembre 2012, attraverso il trasferimento alla società Fincalabra S.p.A., sulla base di specifico piano industriale che deve garantire l'equilibrio economico-finanziario della società";
a ridosso del Ferragosto 2013 l'amministratore della società ha tuttavia comunicato alle organizzazioni sindacali la necessità di procedere al licenziamento collettivo di 132 lavoratori;
nei giorni scorsi le lettere di licenziamento sono state recapitate ai lavoratori; - a nulla sono valse sinora le sollecitazioni al rispetto dell'indirizzo formulato dal Consiglio regionale con forza di legge;
particolarmente inadeguato rispetto a quanto descritto s'è rivelato essere l'operato del management di Fincalabra, il cui mandato è scaduto;
la conferma dei licenziamenti si concretizzerebbe in una nuova, clamorosa sconfitta sul versante dell'occupazione e dello sviluppo dell'imprenditoria, con perdita di un prezioso patrimonio di conoscenze e competenze,
la Giunta
regionale:
a intraprendere le iniziative necessarie ed idonee a tutelare i livelli occupazionali e salariali dei lavoratori in questione e la definizione di un piano industriale che consenta il rilancio della società, nel pieno rispetto della volontà espressa dal Consiglio regionale e del dettato della L.R. 24/2013;
a sostenere in ogni
sede e con tutti gli strumenti e mezzi giuridicamente disponibili le ragioni
dei lavoratori;
ad attivarsi con
urgenza perché sia garantito il pieno rispetto della legge vigente, con gli
atti consequenziali, compresa la proroga del termine fissato dal preavviso di
licenziamento sino alla definizione delle relative procedure e/o la revoca dei
licenziamenti;
a trasferire il
personale di "Calabria I&T" alle dipendenze di Fincalabra;
a procedere speditamente e senza alcun indugio alla nomina del nuovo management di Fincalabra.”
Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Ordine del giorno numero 155 “Per il superamento delle
criticità connesse al Patto di stabilità”, a firma di più capigruppo, di cui do lettura: “Il
Consiglio regionale,
premesso che
il meccanismo di funzionamento del Patto di stabilità interno per come
progressivamente modificato dalle ultime manovre finanziarie del Governo
determina una situazione di grave criticità nella gestione della spesa regionale;
considerato,
in particolare, che il plafond di spesa a valere sul Patto di stabilità, per
come determinato nell’obiettivo programmatico assegnato alla Regione Calabria,
ha subito una drastica e profonda riduzione nel corso degli ultimi 10 anni, dimezzando
di fatto le possibilità di spesa (da 1600 Meuro a 940 Meuro);
rilevato che
la drastica riduzione del plafond di spesa produce l’impossibilità di dare
corso alla spesa programmata, con grave pregiudizio nei confronti delle
imprese, degli enti locali e dei cittadini calabresi nel ricevere l’erogazione
delle risorse connesse ai servizi di competenza regionale;
preso atto che
tale situazione può determinare situazione di grave disagio sociale nei settori
strategici dell’azione amministrativa della Regione (trasporti, politiche
sociali, forestazione, opere pubbliche, trasferimenti per funzioni delegate,
ecc…);
considerato
che il meccanismo di funzionamento del Patto di stabilità rappresenta uno
strumento ingiusto e dannoso, attesa la conseguenza di non poter dare corso
alla spesa delle risorse disponibili in termini di competenza ed in termini di
cassa, dovendo peraltro adempiere ai pagamenti entro i tempi previsti dalla
normativa comunitaria e dal D.L. 66/2014;
ritenuto dare
avvio ad iniziative concrete al fine di scongiurare le criticità determinate
dal meccanismo di funzionamento del Patto di stabilità,
impegna
il Presidente
f.f., la Giunta regionale ad attivare ogni azione utile nei confronti del
Governo al fine di rivisitare la regolamentazione del Patto di stabilità, onde
consentire alle imprese, agli enti locali e
ai cittadini calabresi di ricevere l’erogazione di pagamenti dovuti ed
evitare situazioni di grave disagio sociale connesse al blocco della spesa
regionale.”
Lo pongo in votazione.
(Il Consiglio approva all’unanimità)
(E’ riportato in allegato)
Non ci sono altri punti, la seduta sarà convocata a domicilio.