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IX^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

__________

 

85.

SEDUTA DI MERCOLEDI’ 25 GIUGNO 2014

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FRANCESCO TALARICO E DEL VICEPRESIDENTE ALESSANDRO NICOLÒ

 

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

La seduta inizia alle 18,33

PRESIDENTE

La seduta è aperta, si dia lettura del verbale della seduta precedente.

BULZOMI’ Salvatore, Segretario Questore f.f.

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni

BULZOMI’ Salvatore, Segretario Questore f.f.

Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di risposta scritta ad interrogazione

PRESIDENTE

E’ pervenuta risposta scritta alla interrogazione numero 538 del 24 aprile 2014 a firma del consigliere Guccione.

(E’ riportata in allegato)

PRESIDENTE

Prego i colleghi di prendere posto.

Abbiamo iniziato un po’ tardi perché abbiamo avuto l’incontro in Conferenza dei capigruppo e abbiamo dovuto ascoltare una serie di questioni che riguardavano i rifiuti, gli stage, gli enti a partecipazione regionale ecc.

Prego i colleghi di prendere posto così diamo inizio ai lavori del Consiglio.

BOVA Giuseppe (Gruppo Misto)

Chiedo la parola.

In morte del Segretario generale del Consiglio regionale, Nicola Lopez

PRESIDENTE

Un po’ di silenzio altrimenti non si capisce assolutamente nulla. Se i colleghi prendono posto nei banchi, prima di dare inizio ai lavori del Consiglio, vorrei che il Consiglio osservasse un minuto di raccoglimento perché è la prima seduta senza il nostro Segretario generale, il dottor Nuccio Lopez, che è scomparso di recente.

Mi sembra doveroso che l’intero Consiglio regionale con un minuto di raccoglimento ricordi la sua personalità, la sua competenza e la sua compostezza. Prego i colleghi consiglieri di alzarsi.

(I consiglieri e i presenti in piedi osservano un minuto di silenzio)

Volevo dare a nome dell’intero Consiglio regionale un sincero e affettuoso augurio di buon lavoro al nuovo Segretario generale e direttore generale del Consiglio, l’avvocato Carlo Calabrò, che avrà questa funzione importante, delicata anche in un momento difficile e complesso della legislatura. Siamo certi che saremo in buone mani per garantire quella legittimità che da sempre c’è sempre stata in questo Consiglio regionale, in quest’ultimo scorcio di legislatura.

Auguri affettuosi a nome dell’intero Consiglio al dottore Calabrò.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Bova. Ne ha facoltà.

BOVA Giuseppe (Gruppo Misto)

Presidente, come lei sa già per averne discusso e concordato in sede di Conferenza dei Presidenti dei gruppi chiedo che al primo punto all’ordine del giorno venga inserito un ordine del giorno che riguarda la salvaguardia dell’attuale assetto della giustizia amministrativa in Calabria, in particolare della sezione staccata di Reggio Calabria in risposta ad un decreto già emanato dal Governo che, di fatto, taglia tutte le sedi staccate provocando in questa maniera un danno evidente ad una delle forme di giustizia che finora in Italia aveva funzionato.

Già l’Assemblea regionale siciliana si era pronunciata per quanto compete loro e lo stesso ha fatto il Consiglio regionale della Puglia. Le chiedo di votare l’inserimento e immediatamente dopo l’approvazione di questo ordine del giorno che porta la firma di tutti i Presidenti dei gruppi presenti in Consiglio regionale. Tutto qui.

PRESIDENTE

Il consigliere Bova chiede l’inserimento all’ordine del giorno di un argomento che abbiamo già discusso in Consiglio regionale e che riguarda la sezione staccata di Reggio Calabria istituita nel 1975 del Tribunale amministrativo regionale.

E’ un argomento che abbiamo discusso in Conferenza dei capigruppo, tutti i capigruppo si sono espressi a favore e quindi possiamo inserire l’ordine del giorno e poi possiamo procedere a votare il provvedimento. La discussione è stata fatta anche in Commissione, tutti si sono espressi e possiamo procedere a votare, intanto l’inserimento.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno numero 151 di iniziativa dei consiglieri Bova e altri “Sulla soppressione della sede del TAR di Reggio Calabria”

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’ordine del giorno numero 151 “Sulla soppressione della sede del TAR di Reggio Calabria” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,

premesso che:

con Decreto Legge n. 90/2014, art. 18, comma 1, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 24 giugno 2014, si prevede la soppressione con effetto dal 1 ottobre del 2014 delle Sezioni staccate dei Tribunali amministrativi regionali, tra le quali si annovera quella di Reggio Calabria;

rispetto alle anticipazioni di stampa che hanno preceduto la pubblicazione del D.L. cit., si è levato un fortissimo dissenso espresso, tra gli altri, dal Presidente del T.A.R. di Reggio Calabria Cons. Roberto Politi, che ha indirizzato una pubblica missiva al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, segnalando le gravi problematiche che un siffatto intervento inevitabilmente produrrebbe anche in ragione della rafforzata esigenza di legalità dell'azione amministrativa in un contesto territoriale in cui è fortemente radicata la presenza della 'ndrangheta e del crimine organizzato;

unitamente al Presidente del T.A.R. si sono in queste ore registrate forti prese di posizione contrarie a tale intervento da parte del Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria, prof. avv. Alberto Panuccio, del membro del Consiglio Nazionale Forense, Prof. Avv. Michele Salazar, del prof. avv. Francesco Manganaro, Ordinario di Diritto Amministrativo dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria, del Presidente della Camera Amministrativa Distrettuale di Reggio Calabria, avv. Rosario Infantino, che ha persino indetto una pubblica petizione contro la soppressione della Sezione staccata di Reggio Calabria. Si è registrata, inoltre, la ferma opposizione del Presidente della Provincia di Reggio Calabria, dott. Giuseppe Raffa, di personalità, associazioni e gruppi, i quali tutti sono unanimemente allineati sulla considerazione che tale iniziativa assunta dal Governo, peraltro con decretazione d'urgenza, si appalesa improvvida, illegittima ed ingiusta;

la gravità delle conseguenze che dalla soppressione delle Sedi staccate deriverebbero al sistema di Giustizia amministrativa calabrese nella sua interezza ed alla Città di Reggio Calabria, a tutti i territori del distretto nel quale la Sezione di Reggio Calabria esercita la funzione giurisdizionale alla quale è preposta, nonché a tutte le amministrazioni pubbliche ed agli uffici ed Avvocature speciali che operano nel medesimo distretto. Peraltro, da tale soppressione non deriverebbe alcun risparmio per le finanze pubbliche, atteso che la sede che ospita il T.A.R. di Reggio Calabria è un bene demaniale assegnato dallo Stato, il personale operante sarebbe trasferito verso altri uffici con disagi personali e familiari dei dipendenti interessati, come pure i Magistrati dovrebbero essere rimossi riassegnati ad altri T.A.R.. Vi sarebbe, inoltre, un notevole disagio per i cittadini, gli enti e le imprese della città e del comprensorio reggino, costretti a sobbarcarsi ulteriori costi per raggiungere il presidio della giustizia amministrativa più prossimo ove richiedere un sindacato di legittimità dell'azione amministrativa;

la soppressione delle Sedi staccate comporterà anche un sicuro svantaggio organizzativo e di perfomance, il rallentamento del funzionamento degli uffici interessati dalla riorganizzazione per effetto della soppressione ed inevitabili ripercussioni anche sulla durata dei processi, con un inevitabile loro allungamento ed il rischio di irragionevole durata dei processi (artt. 24 e 111 Cost, e art. 6 CEDU);

la Sezione staccata di Reggio Calabria è operativa da oltre quarant’anni in un grande centro urbano, nell'ambito di un territorio sede del Consiglio Regionale della Calabria e dei suoi Uffici, e di numerose Amministrazioni Statali, nonché riferimento di Amministrazioni Territoriali, di Enti Pubblici, di Aziende Sanitarie Ospedaliere e Territoriali, dell'Autorità Portuale di Gioia Tauro e di altrettante Avvocature speciali (Avvocatura dello Stato; Avvocatura civica del Comune di Reggio Calabria, Avvocatura  della Provincia di Reggio Calabria, Avvocatura della Azienda Ospedaliera Bianchi Melacrino Morelli, Avvocatura della Azienda Sanitaria Provinciale etc..);

la Sezione di Reggio Calabria è particolarmente attiva, per come dimostra il numero degli affari iscritti al ruolo generale e la natura degli affari in contenzioso, nell'ambito dei quali grande attenzione è riservata alla materia dell'antimafia e degli appalti, per avere un rilievo sensibile in un territorio nel quale le amministrazioni pubbliche sono chiamate alla massima attenzione e dove l’azione della Procura della Repubblica, della DNA e delle forze di Polizia e giudiziarie è pregnante nell'azione di prevenzione e contrasto alle forme di criminalità organizzata e di stampo mafioso;

è, inoltre, evidente l'ulteriore non trascurabile circostanza che tale misura sarebbe contestuale alla chiusura della Sede Nazionale dell'Agenzia dei Beni Confiscati ed altresì alla soppressione della Sede della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, ubicate nella Città di Reggio Calabria, con inevitabile amplificazione del pregiudizio derivante dalla perdita di presidi di legalità presenti sul territorio e vicini ai cittadini;

con tale provvedimento soppressivo si genererebbe un gravissimo vulnus derivante dall'inaccettabile allontanamento della doverosa risposta di giustizia dal territorio, appalesandosi come una ferita insanabile al sistema di garanzie costituzionali poste a presidio dei diritti fondamentali di giustizia e cittadinanza;

di contro, la istituzione di Sedi staccate, secondo i principi costituzionali e nell'ambito della legislazione ordinaria di attuazione, intende assicurare, invece, a tutti i cittadini una maggiore accessibilità con minore costo alla giustizia, consentendo un più diffuso controllo sull'operato delle pubbliche amministrazioni avversando le illegittimità;

tutti i suddetti elementi di ponderazione e di bilanciamento indicano il mantenimento delle sezioni staccate, nell'organizzazione dei Tribunali amministrativi Regionali, quale soluzione ottimale per l'erogazione di un servizio di qualità, che merita di essere potenziato e non diminuito e irrazionalmente defraudato,

impegna

il Consiglio regionale ed il suo Presidente, la Giunta ed il suo Presidente f.f.:

a promuovere tutti gli opportuni atti e/o provvedimenti presso la Presidenza della Repubblica, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Governo e il Parlamento, a salvaguardia dell'attuale assetto della Giustizia amministrativa vigente sul territorio regionale che si compone di una sede centrale del T.A.R. in Catanzaro e di una Sezione staccata in Reggio Calabria istituita nel 1975;

ad operare nell'ambito delle proprie competenze per il potenziamento del sistema della Giustizia amministrativa in Calabria a salvaguardia dell'efficienza e dell'efficacia del servizio reso, nonché degli attuali assetti occupazionali, funzionali e territoriali.” così come proposto dal consigliere Bova e dagli altri firmatari che sono sia di maggioranza che di minoranza.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Abbiamo affrontato in Conferenza dei capigruppo anche altre questioni che riguardano gli stipendi della “Fondazione Mediterranea Terina”. Abbiamo ascoltato una delegazione delle organizzazioni sindacali e abbiamo redatto un documento di cui do lettura: “In data odierna la Conferenza dei capigruppo in ordine al parere richiesto ai sensi dell’articolo 3, comma 11, della legge regionale 13 giugno 2008, numero 15 per l’erogazione da parte della Giunta regionale del finanziamento previsto in bilancio di 420 mila euro per garantire il pagamento degli stipendi dal 1° gennaio 2014 dei 41 dipendenti della “Fondazione Mediterranea Terina” si è unanimemente espressa affinché il Consiglio regionale esprima il parere già richiesto alla seconda Commissione consiliare in data 14 aprile 2014 invitando, di conseguenza, la Giunta regionale a procedere alla erogazione del previsto finanziamento di 420 mila euro”.

Questo è un argomento già affrontato, pertanto pongo in votazione l’inserimento del parere testé indicato.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

Parere ai sensi dell’articolo 3, comma 11, legge regionale numero 15 del 2008 (Spese gestione “Fondazione Terina”)

PRESIDENTE

Siete tutti favorevoli, quindi registro il parere favorevole di tutti i consiglieri sul provvedimento.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Un’altra questione che oggi ci ha impegnato durante la Conferenza dei capigruppo ha riguardato la delegazione, abbastanza nutrita, guidata dal Presidente dell’Anci. Una delegazione di tutti i sindaci, di tantissimi sindaci della Calabria su un argomento che riguarda l’emergenza ambientale, l’aumento delle tariffe.

Abbiamo concordato tra maggioranza e minoranza un ordine del giorno che riguarda l’argomento dell’aumento delle tariffe. Si procederà ad un incontro tra l’assessorato competente e l’Anci per definire questo argomento.

E’ un ordine del giorno concordato e firmato un po’ da tutti, ne pongo in votazione l’inserimento.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno numero 152 di iniziativa dei consiglieri Talarico F. e altri “Sulle tariffe di smaltimento per l’anno 2014”

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’ordine del giorno numero 152 di iniziativa dei consiglieri Talarico F. e altri “Sulle tariffe di smaltimento per l’anno 2014” di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,

premesso che:

da parte della Giunta regionale, è in corso di definizione la Tariffa di conferimento dei rifiuti solidi urbani tal quale e differenziati per l'anno 2014;

gli uffici del competente Dipartimento presso la stessa Giunta hanno determinato un'ipotesi di tariffa per la copertura totale della spesa necessaria;

detta ipotesi comporterebbe un eccessivo onere sui, già martoriati, bilanci dei comuni e quindi un ulteriore aggravio sui cittadini calabresi rispetto ad un servizio che quotidianamente mostra tutte le sue criticità;

ANCI regionale e il competente Assessorato all'Ambiente nei prossimi giorni si incontreranno per determinare le somme necessarie per l'equilibrio di bilancio per l'anno 2014 e la tariffa da applicare nell' anno 2015 ;

nell'odierna conferenza dei Capi Gruppo, su sollecitazione dell'ANCI regionale, auditi i Sindaci della regione, si è ritenuto di condividere per le motivazioni evidenziate dai sindaci, dagli stessi Capigruppo e dallo stesso Assessore all'Ambiente on. Franco Pugliano, di mantenere ferme le tariffe di smaltimento per l'anno 2014 rispetto a quelle vigenti nel 2013 e di porre a carico del bilancio regionale la differenza,

impegna

la Giunta regionale a predisporre tutti gli atti necessari a garantire la necessaria copertura finanziaria per l’anno 2014.”

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Abbiamo un altro ordine del giorno che riguarda la Fondazione Campanella ed è a firma dei consiglieri Scalzo, Chiappetta, Grillo, Loiero, Ciconte, Amato, Magno.

Ne abbiamo discusso in Conferenza dei capigruppo. Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno numero 153 di iniziativa dei consiglieri Bruni, Scalzo, Chiappetta, Grillo, Loiero, Ciconte, Amato, Magno “Sulla Fondazione Campanella”

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalzo, ne ha facoltà.

SCALZO Antonio (PD)

Grazie, Presidente, come avevamo già discusso in Conferenza dei capigruppo il Polo oncologico di Catanzaro vive ancora una situazione drammatica perché a tutt’oggi non è stato dato atto al protocollo di intesa tra Università e Regione per il trasferimento delle unità operative non oncologiche.

Questo ente eroga servizi per 100 posti letto e gliene vengono pagati solo 35. In più c’è tutto l’arretrato che non è stato ancora pagato e c’è una resistenza anche dei sub-commissari.

Chiediamo che con questo ordine del giorno si impegni il Presidente della Giunta regionale, in questo caso la vicepresidente Stasi, a porre in atto tutte le iniziative per consentire alla Fondazione Campanella di dare atto al protocollo di intesa per il trasferimento delle Unità operative oncologiche; che la Fondazione Campanella rimanga per le prestazioni oncologiche; che venga posto rimedio con urgenza ai pignoramenti che si aggiungono ogni giorno dalle case farmaceutiche per i farmaci oncologici.

Come ben potete capire centinaia di pazienti sono costretti ad andare fuori Regione perché non è più possibile erogare la chemioterapia e quant’altro e in più anche lì c’è un arretrato di mensilità per il personale.

E’ un argomento estremamente delicato ed importante e su questo chiedo che il Consiglio si esprima con un voto e dia forza all’operato della vicepresidente Stasi alla quale chiediamo un atto di coraggio e soprattutto un atto celere e veloce per questa vicenda. Grazie.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi su questo argomento. Pongo in votazione l’ordine del giorno di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,

premesso che:

l'ordine del giorno odierno, trova la sua giustificazione nella necessità di porre rimedio ad una situazione di gravissima difficoltà economica che vive la Fondazione Tommaso Campanella anche per la resistenza dei sub commissari a trovare una soluzione alle problematiche di quest' ultima e della chiusura più volte dimostrata ad accoglierne. E' ben noto a tutti noi che la Fondazione, ha continuato a gestire, garantendone il funzionamento, le Unità Operative che a norma del DPGR 136 del 2011 e della L.R. 63 del 2012 avrebbero dovuto già da tempo essere in capo alla Azienda Ospedaliera Mater Domini;

questa spesa, che sarebbe comunque gravata sulla quota dell’Ospedalità pubblica, oggi, a detta dei sub commissari, non può essere erogata alla Fondazione, nonostante quest'ultima si sia fatto carico di sopportare i costi per il funzionamento. Ci troveremmo nel paradosso che prestazioni sanitarie rese per il servizio pubblico e per i cittadini non siano riconosciute da nessuno. E' compito della classe politica porre rimedio a questa evidente anomalia, che deve essere rappresentata anche ai tavoli ministeriali, per i provvedimenti consequenziali. In una situazione di gravissima crisi economica non si può chiudere il Polo oncologico che fornisce prestazioni sanitarie di qualità per malati di gravissime patologie, per la resistenza dei sub commissari governativi che determinerà un aggravio di spese per la popolazione calabrese con un aumento della mobilità passiva verso altre Regioni. Sino a quando le Unita Operative non oncologiche non saranno trasferite alla Azienda Ospedaliera Mater Domini è necessario che i costi affrontati dalla Fondazione per garantirne il funzionamento siano correttamente posti a carico del Fondo sanitario regionale. E' inutile evidenziare che gli eventuali disavanzi del Fondo sanitario regionale saranno comunque a carico della fiscalità regionale. Non trovare con immediatezza una soluzione significa portare al fallimento, e quindi alla chiusura la Fondazione, e la Regione nei prossimi anni, comunque, con risorse della fiscalità regionale, dovrà far fronte ai debiti accumulati dalla Fondazione dal 2011 ad oggi,

impegna

Il Presidente della Giunta Regionale a:

porre in essere tutte le iniziative utili ed opportune per consentire alla Fondazione Campanella di avere le risorse a suo tempo stabilite dal protocollo d'intesa del 1 ottobre 2013 tra la Regione Calabria - ASP Catanzaro - Prefettura e Fondazione;

nelle more, trovare le risorse necessarie da trasferire alla Fondazione per soddisfare almeno il pagamento dei fornitori dei farmaci oncologici che costituiscono l'onere più gravoso per gli equilibri finanziari della Fondazione.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Imbalzano. Ne ha facoltà.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Signor Presidente, non ho partecipato alla riunione dei capigruppo, non essendo capogruppo.

Le chiedo di poter inserire all’ordine del giorno un provvedimento che ritengo assolutamente urgente. Ma non solo io, ci sono stati decine e decine di sindaci che hanno inviato e-mail a molti consiglieri riguardo una proposta di legge a firma dei capigruppo Bruno, Chiappetta, Morrone, Grillo, Serra riguardanti alcune modifiche importanti e urgenti.

Peraltro, il provvedimento era all’ordine del giorno della seduta del 3 giugno su alcune leggi regionali in materia di agricoltura.

Ritengo che il progetto di legge sia assolutamente urgente, anche se io non posso sostituirmi al parere del Servizio legislativo del Consiglio regionale.

Le chiederei, proprio per l’urgenza di questo provvedimento e di questo progetto di legge, che possa essere inserito all’ordine del giorno di questa seduta.

Si tratta del progetto di legge numero 551/9^ in materia di agricoltura.

E’ un provvedimento omnibus per l’agricoltura calabrese legato alla programmazione comunitaria e quindi si intreccia con la imminente programmazione comunitaria.

Ripeto che è stato sollecitato da molte ma molte decine di sindaci di tutta la regione.

Siccome questo provvedimento era già all’ordine del giorno, come spiegato poc’anzi, della seduta del 3 giugno e inopinatamente non è stato trattato, ritengo che abbia il carattere dell’assoluta urgenza e indifferibilità anche se non spetta, ovviamente, a me esprimere in ultima analisi questo giudizio; è compito del Servizio legislativo e del dipartimento. Credo che in Aula ci sia l’assessore Trematerra o il dirigente del dipartimento agricoltura. Chiederei a loro di esprimersi sulla urgenza che ho poc’anzi sottolineato.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’assessore Salerno. Ne ha facoltà.

SALERNO Nazzareno, assessore al lavoro, formazione, famiglia e politiche sociali

Presidente, chiedo di inserire all’ordine del giorno una proposta di legge inerente l’interpretazione autentica della legge regionale numero 1 del 2014 sul precariato. Questa interpretazione autentica riguarda, soprattutto, il piano di reinserimento occupazionale che era previsto dalla legge 15 ma che è stato superato dalla legge 1; questo per evitare di fare, ogni sei mesi, una delibera di Giunta per il piano di reinserimento occupazionale.

Fermo che la legge 1 prevede già la contrattualizzazione per almeno tre anni di questi soggetti, ragion per cui è superata, si tratta di una interpretazione autentica che chiedo di mettere all’ordine del giorno e che riguarda i lavoratori dei comuni di Verbicaro, San Giovanni in Fiore, Acri ed altri comuni. Sono circa 1.500 lavoratori e pertanto chiedo di inserirla all’ordine del giorno e di approvarla. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’assessore Dattolo. Ne ha facoltà.

DATTOLO Alfonso, assessore all’urbanistica

Presidente, brevemente, anche per approfittare della presenza in Aula dei consiglieri di opposizione.

C’è un problema serio. Io ho votato a favore di tutti gli ordini del giorno considerandoli strettamente necessari per alcune problematiche diverse tra giustizia, sanità e quant’altro.

Pongo un problema che riguarda il governo del territorio, problema che era stato già posto nell’ultima seduta che abbiamo fatto. C’era un certo percorso: il 19 giugno la legge regionale numero 19 del 2002, la cosiddetta legge urbanistica, ha visto la decadenza degli strumenti urbanistici.

A parte il fatto che c’era un percorso legato alla approvazione definitiva del Qtrp, ai poteri sostitutivi, alla legge sul demanio, quella del decoro e anche un provvedimento di proroga che era stato approvato dalla Commissione consiliare, ritenendo comunque questo un argomento indifferibile e urgente che riguarda effettivamente l’ipotesi di una mancanza di regole certe sulle quali far affidamento, tenuto conto del fatto che c’era stato in questi anni un provvedimento volto a garantire un certo interesse sul consumo del suolo e altre iniziative simili per salvaguardare il paesaggio calabrese, ritengo che sia necessario prevedere, in tempi rapidi, una seduta con la Commissione e i gruppi consiliari competenti.

Sono contrario alle proroghe e dico questo come posizione politica, espressione questa della Giunta ma ritengo che sia necessario, comunque, metter mano alla legge urbanistica regionale per salvaguardare eventuali disfunzioni e soprattutto perché ci sono tantissimi comuni che non hanno le idee chiare su come procedere, tenuto conto che nell’ultimo anno dopo una proroga che io da Presidente di Commissione avevo sempre avallato; non sono pregiudizialmente stato contrario a dare ulteriori proroghe e non lo sono ancora di più nell’atto di commissariare i comuni inadempienti tenuto conto del fatto che nell’assestamento sono previsti altri 500 mila euro per la redazione di questi strumenti e anche per il rispetto che nutro per gli amministratori locali.

Ritengo sia doveroso fare un provvedimento legislativo che disciplini al meglio la possibilità di intervenire eventualmente all’interno del circuito urbano e non fuori destinando tutte le altre aree agricole ma dare soprattutto un’impostazione condivisa.

Su questo il dipartimento e l’assessorato che rappresento ha una sua idea e ha predisposto un provvedimento. Vorrei che fosse discusso. Se non c’è la possibilità di farlo in questa seduta, lo sarà in quella sulla approvazione dei fondi comunitari. Lo chiedo ai colleghi anche di minoranza perché questo è secondo me un provvedimento necessario ed urgente per evitare che ci siano fughe in avanti anche sulla gestione territoriale e soprattutto sul governo del territorio. Ritengo che questo sia un problema da porre all’attenzione dell’Aula.

Oggi è stata una giornata particolare, non c’è stato tempo di farlo in Conferenza dei capigruppo ma ritengo che su questo sia necessario un coinvolgimento politico perché si decida su come procedere e soprattutto su dare indicazioni precise agli amministratori.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Giordano. Ne ha facoltà.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, per chiedere a lei e all’Aula l’inserimento di una mozione che può essere trasformata, eventualmente, per ragioni di procedibilità in ordine del giorno, relativa alle procedure tese all’autorizzazione per la centrale a carbone di Saline Ioniche.

Questa mozione è depositata agli atti del Consiglio e sottoscritta da altri capigruppo. Si chiede una ulteriore pronuncia della Giunta regionale tesa a confermare il diniego espresso già da quest’Aula alla unanimità in due distinte sedute di Consiglio e che va a corroborare il procedimento in atto presso la Commissione tecnica del Ministero dell’ambiente e quindi conferma il dissenso motivando, ovviamente, rispetto al decreto Via che era stato adottato il 5 aprile 2013, quindi successivamente all’ultima pronuncia che ha fatto il Consiglio regionale.

Ciò può essere utile affinché la Regione Calabria completi i suoi adempimenti tesi proprio a confermare il diniego istituzionale già espresso e sancito dal Consiglio.

Chiedo all’Aula che venga votata questa mozione, questo ordine del giorno.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’assessore Pugliano. Ne ha facoltà.

PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente

Grazie, Presidente, per come ho chiesto ai capigruppo, sia con una nota formale di 15-20 giorni fa sia stamattina in presenza dei sindaci che sono venuti qui a trattare il tema dei rifiuti, chiedo all’Aula l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge di riordino sul sistema dei rifiuti visto che se non approviamo stasera la legge di riordino dal 1° luglio scatteranno i poteri sostitutivi per comporre ed istituire gli ambiti territoriali che già la legge 148 del 2011 indicava quale norma per i servizi pubblici locali compreso il sistema dei rifiuti.

Chiedo formalmente all’Aula l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge di riordino, pena il commissariamento delle responsabilità che attengono ai comuni e non alla Regione Calabria dal 1° luglio per comporre gli ambiti territoriali che devono garantire il sistema dei rifiuti.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (UDC)

Presidente, in maniera molto veloce. Nella scorsa seduta di Consiglio regionale avevo presentato, firmato dai capigruppo di maggioranza, un ordine del giorno che riguardava l’annosa vicenda di CalabriaI&T.

Dalle risultanze della Conferenza dei capigruppo pare che ci sia una proposta di legge che proroga al 31 dicembre la liquidazione di CalabriaI&T.

Qui ci sono però una serie di problemi legati ad iniziative messe in campo dal management di Fincalabra che è, di fatto, decaduto e che non è stato sostituito; è in regime di prorogatio.

Si tratta, quindi, di un ordine del giorno che impegna il governo a sostenere in ogni sede gli strumenti a disposizione per legge, per sostenere le ragioni dei lavoratori, ad attivarsi con urgenza affinché sia garantito il rispetto della legge vigente con la revoca dei finanziamenti perché ci sono licenziamenti in corso, a trasferire il personale di CalabriaI&T alle dipendenze di Fincalabra ecc. ecc.

Chiedo, pertanto, Presidente, l’inserimento all’ordine del giorno di questo ordine del giorno che era stato già presentato nella precedente seduta di Consiglio ma che era decaduto per mancanza del numero legale, non era stato votato al termine della seduta.

PRESIDENTE

Può far pervenire qui ai banchi della Presidenza l’ordine del giorno, consigliere Gallo?

Quella del consigliere Giordano è una mozione? Ce l’ha qui?

Allora abbiamo la richiesta di inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno che riguarda i lavoratori di CalabriaI&T che è a firma dei consiglieri Gallo, Bruni, Grillo, Chiappetta, Serra e Morrone il cui inserimento all’ordine del giorno pongo in votazione.

(Interruzione)

Intanto stiamo votando l’inserimento, poi le do la parola.

(Interruzione)

Ha chiesto di parlare il consigliere Guccione sull’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (PD)

Presidente, questo ordine del giorno va salutato positivamente, ma vorrei ricordare al Consiglio che un analogo ordine del giorno l’abbiamo già approvato come Consiglio regionale circa un mese fa ma non ha sortito nessun effetto.

Il problema della trattativa di CalabriaI&T è la questione del ritiro delle lettere di licenziamento. Perché senza il ritiro delle lettere di licenziamento, messe in atto dal liquidatore di CalabriaI&T il rischio è che questo diventi acqua calda. Questo è il problema sul quale dobbiamo insistere altrimenti il rischio è di approvarlo ma non cambia nulla perché sostanzialmente il contenuto di questo emendamento è uguale a quello che abbiamo approvato.

Ci deve essere chiaro il riferimento esplicito delle lettere di dimissioni da parte del liquidatore.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento dell’ordine del giorno all’ordine dei lavori.

(Il Consiglio approva)

Si distribuisca la copia dell’ordine del giorno e nel frattempo possiamo procedere con la votazione della mozione proposta dal consigliere Giordano.

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno della mozione numero 121 di iniziativa dei consiglieri Giordano, De Masi, Guagliardi, Bova, Principe “Sulla necessità di un nuovo parere contrario al progetto di costruzione della centrale a carbone di Saline Joniche”.

(Il Consiglio approva)

Mozione numero 121 del 8 maggio 2014 di iniziativa dei consiglieri Giordano, De Masi, Guagliardi, Bova, Principe “Sulla necessità di un nuovo parere contrario al progetto di costruzione della centrale a carbone di Saline Joniche”

PRESIDENTE

Pongo in votazione la mozione di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,

premesso che:

in data 19 giugno 2008 la S.E.I. S.p.A. ha presentato al Ministero dello Sviluppo Economico, una domanda per l'autorizzazione, ai sensi del di 7/2002 conv. con mod. in legge n. 55 del 9 aprile, alla costruzione e all'esercizio di una centrale termoelettrica alimentata a carbone, della potenza di 1320 Mwe, e delle relative opere connesse, localizzata in Saline Joniche del Comune di Montebello Jonico (RC);

il Ministero dello Sviluppo Economico, al fine di acquisire i pareri dei soggetti interessati, ha convocato una conferenza dei servizi in Roma il 17 settembre 2008, invitando, oltre ai Ministeri competenti, gli enti locali interessati;

a detta conferenza il rappresentante della Regione Calabria ha presentato un documento sottoscritto dal Presidente della Giunta Regionale, dal Presidente della provincia di Reggio Calabria e dai Sindaci di Reggio Calabria, Montebello Jonico (comune dove dovrebbe realizzarsi l'insediamento industriale), Motta San Giovanni, Bagaladi, San Lorenzo e Condofuri, con il quale i sottoscrittori manifestavano il loro dissenso alla realizzazione del progetto;

la conferenza si è conclusa con la espressa richiesta del Presidente della Conferenza dei servizi alla Regione Calabria di una formalizzazione del dissenso della stessa in merito all'iniziativa;

in adesione al formulato invito, la Regione Calabria ha formalizzato il diniego all'autorizzazione per la costruzione della centrale a carbone con la delibera n. 686 del 6 ottobre 2008;

il Ministero, ricevuta la delibera, in luogo di concludere negativamente il procedimento di autorizzazione alla costruzione e all'esercizio della centrale a carbone, ha sospeso il procedimento in attesa dell'esito del sub procedimento per la VIA;

il procedimento per la VIA si è concluso negativamente poiché per ben due volte il Ministero per i beni culturali ha negato il proprio parere favorevole;

il Presidente del Consiglio dei Ministri, su richiesta del Ministero dell'Ambiente, con il decreto del 15 giugno 2012 ha decretato: "la compatibilità ambientale e l'autorizzazione al successivo esercizio relativamente al progetto proposto dalla SEI S.p.A., concernente la realizzazione di una centrale termoelettrica a carbone, di potenza elettrica complessiva di 1320 MWe, da ubicarsi nella località Saline Joniche nel comune di Montebello Jonico (RC) e relative opere connesse, a condizione che vengano ottemperate le prescrizioni e disposizioni contenute nei seguenti allegati: allegato A: quadro prescrittivo e adempimenti di natura amministrativa; allegato B: piano di monitoraggio e controllo. Gli allegati A e B predetti, unitamente all'allegato C, relativo al parere della commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA- VAS n. 559 del 21 ottobre 2010, costituiscono parte integrante del decreto. Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana.";

la Corte dei Conti ha rigettato il visto su detto DPCM, per molti motivi, tra i quali la violazione delle prerogative regionali in materia;

il Ministro dell'Ambiente con decreto n. 115 del 5 aprile 2013 ha decretato la compatibilità ambientale e l'autorizzazione integrata ambientale al successivo esercizio relativamente al progetto proposto dalla Società SEI spa concernente la realizzazione di una centrale termoelettrica alimentata a carbone, di potenza elettrica complessiva di 1320 MWe da localizzare in Comune di Montebello Jonico, località Saline Joniche (RC) e relative opere connesse, a condizione che vengano ottemperate le prescrizioni, condizioni e disposizioni indicate negli allegati, nonché di ogni atto presupposto, consequenziale e comunque connesso;

nelle more del procedimento è stato modificato l'art. 1, comma 2, della I. 55/02, che, contrariamente alla precedente formulazione, richiede che il dissenso venga espresso dalla Regione successivamente alla VIA e con motivazione relativa allo stessa;

in merito alla costruzione della centrale a carbone a Saline Joniche il Consiglio regionale si è espresso diverse volte in senso negativo, ribadendo la contrarietà della Regione Calabria alla sua costruzione e lo stesso Governo regionale, nell'esprimere il proprio dissenso, si è costituito presso gli organi giurisdizionali impugnando i provvedimenti ministeriali;

l'art. 1, comma 2, primo capoverso, della I. 55/02, così come modificato dal comma 30 dell'art. 27, L. 23 luglio 2009, n. 99 che recita: "L'autorizzazione di cui al comma 1 è rilasciata a seguito di un procedimento unico, al quale partecipano le Amministrazioni statali e locali interessate, svolto nel rispetto dei princìpi di semplificazione e con le modalità di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, d'intesa con la Regione interessata. L'eventuale rifiuto regionale dell'intesa deve essere espresso con provvedimento motivato, che deve specificatamente tenere conto delle risultanze dell'istruttoria ed esporre in modo chiaro e dettagliato le ragioni del dissenso dalla proposta ministeriale di intesa.";

allo stato della legislazione vigente necessita "l'intesa forte" della Regione Calabria, ossia il consenso della stessa, perché possa essere autorizzata dal Ministero per lo Sviluppo Economico la costruzione della centrale a carbone a Saline Joniche; sia pertanto necessario confermare il dissenso di questo Consiglio regionale e della Giunta regionale alla costruzione della centrale a carbone attraverso l'adozione di una nuova delibera che tenga conto delle risultanze dell'istruttoria e motivi in modo chiaro e dettagliato le ragioni del dissenso,

impegna

la Giunta regionale all'adozione di una delibera che, preso atto delle risultanze della Via per come adottate con il decreto n. 115 del 5 aprile 2013 del Ministro dell'Ambiente e come dettagliatamente formulate nel parere n. 559 del 21.10.2010, reso dalla Commissione Tecnica di Verifica dell'Impatto Ambientale del Ministero dell'Ambiente della tutela del Territorio e del Mare, confermi il dissenso della Regione Calabria alla costruzione della centrale a carbone di Saline Joniche, anche in assenza di esplicita richiesta del Ministero”.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Adamo. Ne ha facoltà.

ADAMO Nicola (PD)

Noi abbiamo già votato l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno, Presidente.

A questa fase si è votato l’inserimento all’ordine del giorno del testo della mozione o stiamo discutendo l’esame della mozione?

PRESIDENTE

Abbiamo già inserito l’ordine del giorno e stiamo discutendo il contenuto. Se eventualmente avete bisogno di tempo per approfondirlo possiamo andare anche dopo.

ADAMO Nicola (PD)

Io e il collega Guccione vorremmo dare una interpretazione e chiediamo alla maggioranza un pronunciamento in tal senso. Una sorta di interpretazione autentica del dispositivo di questo testo. Cioè lo condividiamo, però vorremmo che si precisasse magari anche in sede di dibattito il comma che riguarda l’attivazione con urgenza per garantire il pieno rispetto della legge vigente e, quindi, con la revoca dei licenziamenti sia considerato, comunque, un atto prioritario a prescindere.

Cioè non c’è una consecutio, si fa la revoca se c’è il dispositivo del percorso già definito.

Siccome poi c’è il punto a seguire “A trasferire il personale di CalabriaI&T” pensiamo che questo obiettivo del trasferimento del personale sia prioritario rispetto alla revoca. Non è un gioco di parole.

Però se possiamo discuterne perché la cosa è delicata.

Cioè noi riteniamo che l’obiettivo di quella legge e quindi l’obiettivo anche di questo ordine del giorno che condividiamo sia quello di trasferire il personale presso Fincalabra. Ci siamo intesi? Discutiamo però in una fase nella quale sono già attive lettere di licenziamento per cui alla data odierna sul campo c’è un atto che non corrisponde alle finalità della legge, non c’è la disposizione del trasferimento ma c’è, invece, la notifica del licenziamento.

Noi pensiamo che questi licenziamenti vadano revocati a prescindere, poi in sede di contrattazione sindacale o comunque motu propriu in maniera unilaterale e in coerenza con l’attuazione della legge gli amministratori di Fincalabra possano procedere all’assunzione di questi lavoratori che può avvenire, diciamo molto rozzamente tramite trasferimento ma può avvenire – non vedo qui l’assessore Arena – anche sulla base di un articolo del Codice civile che mi pare sia il numero 1406. Si può applicare ed utilizzare sotto forma di cessione del contratto, dei contratti legati alla quota, alla dotazione del personale.

Per quanto ci riguarda, quindi, lo possiamo lasciare pure così com’è ma vorremmo che l’assessore Arena e gli estensori firmatari a partire dal consigliere Gallo si pronuncino su questo punto.

Noi pensiamo che le lettere di licenziamento debbano essere revocate e pensiamo che il percorso debba avere un solo ed unico fine, il passaggio con l’assunzione in Fincalabra del personale di CalabriaI&T.

Dico questo anche a nome del collega Guccione.

PRESIDENTE

Intanto possiamo procedere alla votazione dell’ordine del giorno e poi andiamo avanti con l’assestamento. E’ un atto di indirizzo ecc.

Consigliere Gallo, procediamo a votare o accantoniamo?

GUCCIONE Carlo (PD)

Io sentirei l’assessore competente, vorremmo sentire il pensiero dell’assessore Arena su questo punto.

PRESIDENTE

Però lo possiamo fare anche dopo nella discussione, ci sono emendamenti che riguardano l’argomento.

GUCCIONE Carlo (PD)

Ci può venire un contributo da parte dell’assessore, della Giunta se dobbiamo modificarlo.

PRESIDENTE

Da chi? Dall’assessore Arena?

Lo possiamo accantonare così magari affrontiamo poi l’argomento? Io direi di accantonare l’ordine del giorno così, poiché ci sarà bisogno di una riunione dei capigruppo, poi lo affrontiamo. Mettiamo da parte l’ordine del giorno allora.

Ci sono state più proposte da parte degli assessori di inserimento di norme all’ordine del giorno. Io queste proposte le accantonerei per un attimo e procederei ad approvare l’assestamento di bilancio che è un atto che dobbiamo approvare rapidamente perché siamo in forte ritardo. Dopo di che, finito l’assestamento del bilancio, facciamo una riunione al banco della Presidenza con i capigruppo per capire come dobbiamo procedere su questi argomenti che sono di grande importanza.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Guagliardi. Ne ha facoltà.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Presidente, sono d’accordo col suo modo di procedere ma chiedo che nel frattempo vengano distribuiti i progetti richiamati con le relazioni di accompagnamento da parte delle Commissioni altrimenti non sappiamo di cosa discutiamo.

Quindi i provvedimenti proposti dal consigliere Imbalzano e dagli assessori Dattolo e Pugliano chiediamo che ci vengano presentati se sono stati approvati dalle Commissioni e ci vengano forniti per visionarli. Poi decidiamo, ma almeno sappiamo di cosa discutiamo.

PRESIDENTE

Va bene. Possiamo procedere allora con l’ordine del giorno.

Proposta di legge numero 579/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2014 e del bilancio pluriennale 2014-2016 a norma dell'articolo 22 della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8”

PRESIDENTE

Siamo alla proposta di legge numero 579/9^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2014 e del bilancio pluriennale 2014-2016 a norma dell'articolo 22 della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8”.

Prego, assessore Mancini, ha facoltà di svolgere la relazione introduttiva all’assestamento del bilancio prima che cominci il dibattito.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio, programmazione economica e fondi europei

Grazie, signor Presidente, seppur brevemente, ritengo utile intrattenere i colleghi non tanto sul contenuto della manovra. Noi oggi discutiamo l’allocazione di 132 milioni di euro, una cifra importante e considerevole.

Di questi 132 milioni, 27 derivano dalla positiva chiusura della partita degli Swap che da una parte fa rientrare nei forzieri della Regione Calabria una cifra consistente e dall’altra fa risparmiare un indebitamento per i prossimi anni alla Calabria.

Sono entrambe notizie molto positive sia se si fa riferimento alla complessa partita degli Swap sia se si fa riferimento alle manovre degli anni precedenti che hanno visto discutere l’allocazione di cifre molto, molto più ridotte.

Però oggi ritengo che se l’Aula vorrà fare, come sono convinto, un servizio utile alla Calabria e ai calabresi dovrà tenere sullo sfondo questa discussione e le diverse linee di determinazione di allocazione di queste risorse. Una è quella seguita dalla Giunta, dalla sua maggioranza e l’altra – del tutto legittima – seguita dai colleghi di opposizione che hanno presentato tutta una serie di emendamenti.

Oggi, colleghi, ritengo che il vero punto, il vero problema del quale l’Aula deve discutere - e se possibile deve trovare una posizione comune e convergente - dovrà esser quello di mettere la Calabria nelle condizioni di spendere, effettivamente queste risorse.

Oggi, noi rischiamo di discutere di una allocazione di 132 milioni di euro; se le cose dovessero continuare a rimanere come sono, rischiamo solo di discutere e probabilmente di dividerci su risorse che poi i calabresi in quest’anno non potranno ricevere.

Mi riferisco a questo meccanismo che fin dal nostro insediamento abbiamo contestato, quello che regolamenta il Patto di stabilità che ogni anno è diventato sempre più aspro. Ogni anno ha fissato paletti e asticelle sempre più alte e quest’anno rischia di mettere in ginocchio il sistema delle Regioni nel suo complesso e della Calabria in particolare.

In questi giorni sono in corso, sono iniziate e continueranno nei prossimi giorni e nelle prossime settimane tutta una serie di discussioni, di riunioni, di approfondimenti sia tecnici sia politici.

Poiché ritengo che oggi con grande forza il Consiglio regionale, se è possibile nella sua interezza, deve mandare a Roma un messaggio forte e univoco, quello di dire che così come stanno le cose oggi non possono rimanere. Perché se così dovessero rimanere, i calabresi – mi riferisco alle imprese, alle associazioni che si dedicano alle problematiche sociali mi riferisco ai comuni e agli enti territoriali – di queste risorse non vedranno il becco di un euro.

Ecco perché, colleghi, ritengo che in questa fase, in questa occasione, in questa seduta noi tutti quanti insieme – forze di maggioranza e di opposizione – dobbiamo dire che le cose così non possono andare avanti.

La vicepresidente Stasi, la presidente facente funzioni Stasi, ha in questi giorni fatto una serie di dichiarazioni e preso una serie di posizioni forti che meritano – ritengo – di esser sostenute dalla massima Assise regionale.

Il Patto di stabilità deve cambiare perché se dovesse rimanere così com’è la Regione, e non solo questa, non sarà in grado di continuare a sostenere i servizi più basilari e fondamentali, più elementari della nostra comunità regionale.

Se così dovessero rimanere le cose saremmo nella impossibilità di erogare risorse.

A Roma abbiamo presentato tutta una serie di proposte emendative all’attuale regime e all’attuale normativa. La prima è quella della completa nettizzazione delle risorse comunitarie per poi andare a puntare sulla eliminazione dal plafond del Patto di stabilità, le risorse destinate al comparto dei trasporti, a quelle per le royalties, ad altri possibili cambiamenti.

Il Governo ha registrato e sulla nostra posizione ci sono altre cinque Regioni che come noi hanno detto che stanti così le cose si vedranno costrette a sforare il Patto di stabilità. Naturalmente è uno sforamento che poi pagheremmo non tanto e non solo noi amministratori e tutti quanti i calabresi il prossimo anno, perché l’attuale legislazione prevede e comporta sanzioni molto gravi per il prossimo anno. Tutto ciò consegna alla Calabria un quadro profondamente negativo e altamente drammatico.

Naturalmente è un mio parere, condiviso con tutta la Giunta e con tutta la maggioranza, e mi auguro che oggi possa essere condiviso nella massima Assise regionale da tutte quante le forze rappresentate in Consiglio, per mandare forte e chiara la voce univoca e unitaria della nostra comunità regionale. Quella che il Patto di stabilità che il nostro Presidente del Consiglio, l’attuale Presidente del Consiglio, tante volte, in tante occasioni, molto spesso in campagna elettorale ma non solo ha definito “il Patto di stupidità” perché non mette nelle condizioni gli enti locali e territoriali, le Regioni di poter erogare le risorse che sono nelle nostre casse.

E’ paradossale che un ente venga privato della possibilità di erogare le risorse delle quali ha disponibilità. Eppure oggi le cose stanno così e quindi in qualche modo mi auguro che questa discussione non serva soltanto a far registrare dall’Aula le differenti e tutte legittime, ci mancherebbe, posizioni dei consiglieri di maggioranza e di opposizione sull’allocazione di queste risorse che sono cospicue, considerevoli e importanti e che chiudono partite grazie al lavoro – lo voglio dire qui in Aula – della nostra parte burocratica rispetto agli Swap.

Ringrazio il dipartimento bilancio, l’avvocato Manna, il dottore De Cello insieme all’avvocatura, l’avvocato Idotta che hanno guidato a compimento positivo questa complessa partita. Però se discutessimo solo di questo rischieremmo di discutere di traiettorie che non potranno vedere attuazione perché la Regione non sarà – e attualmente non è nella disponibilità – di poter erogare queste risorse.

Quindi – purtroppo come dire – torno a ripetere un concetto che abbiamo già espresso in quest’Aula: o il Governo nazionale di concerto con le istituzioni comunitarie mette le Regioni nelle condizioni di operare e di conseguenza di disporre delle risorse che ha o altrimenti è meglio che le nostre Regioni siano chiuse in maniera tale da pensare ad un’altra organizzazione istituzionale delle periferie del nostro Stato.

E’ questo, colleghi, ed ho concluso il punto che ritengo centrale, fondamentale e dirimente che oggi a quest’ora è fondamentale e imprescindibile discutere e sul quale io mi auguro si possa trovare una convergenza con l’approvazione di un ordine del giorno che so che già i capigruppo di maggioranza hanno redatto ma che saranno pronti a condividere con tutti affinché si trovi una posizione unitaria di tutta e tutta quanta la Calabria.

Stando così le cose non saremo nelle condizioni di erogare le risorse per i servizi primari in Calabria. Quindi o cambia il meccanismo o i calabresi nostro malgrado… ripeto siamo anche pronti a sforare il Patto, pronti a prendere sulle nostre spalle di persone, di cittadini le responsabilità contabili che comporta lo sforamento del Patto, però il prossimo anno con queste sanzioni stante questa normativa e stante l’attuale assetto vi sarà una riduzione ancora maggiore del plafond per il 2015.

Questo è il punto, colleghi, ed ho concluso. O c’è un moto di orgoglio, uno scatto, una azione comune e unitaria o altrimenti saremo costretti a non dare risposte ai nostri concittadini, quelle risposte che meritano e che grazie al lavoro di squadra che questa maggioranza e questa amministrazione ha saputo fare oggi potremmo dare allocando risorse importanti, considerevoli che ammontano a 132 milioni di euro che noi vorremmo essere messi nelle condizioni di spendere tutte, subito e bene. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie all’assessore Mancini. Apriamo la discussione generale prima di procedere alla votazione degli emendamenti.

Ha chiesto di parlare il consigliere Maiolo. Ne ha facoltà.

MAIOLO Mario (PD)

Presidente, brevemente perché l’intervento dell’assessore Mancini mi ha suscitato l’intervento.

Uno perché non parla della manovra – capisco che non ne parli – e sposta l’attenzione su un problema che è oggettivo e che riguarda il Patto di stabilità.

Voglio cominciare a dire che noi non abbiamo condiviso assolutamente la scelta che è stata fatta di non far intervenire la Commissione bilancio nell’approvazione e nella discussione di questo provvedimento.

Ricordo che l’ultima opportunità di bilancio in cui questo Consiglio ha la possibilità di confrontarsi – e non di confrontarsi come lo sta facendo stasera – esclusivamente all’interno dei banchi del Consiglio regionale, ma noi avremmo dovuto, anche per le cose che l’assessore Mancini ha detto, nascondendo una parte dell’altro discorso che vorrei fare, che questa Regione è in difficoltà dal punto di vista della gestione finanziaria, che non è più in grado di gestire la spesa ordinaria e tutta la responsabilità è solo ed esclusivamente del Patto di stabilità.

Non c’è dubbio che la Calabria avrebbe potuto dare un contributo diverso, anche al dibattito che viene sollecitato rispetto alle autorità nazionali e comunitarie, che avrebbe potuto coinvolgere - con una Commissione consiliare che entra nel merito della discussione del bilancio, che affronta i temi non risolti rispetto alla allocazione delle risorse - tutta la realtà sociale ed economica della nostra Regione su un problema di carattere generale e straordinario ulteriormente.

Questo non è stato fatto, caro assessore Mancini. Noi avremmo dovuto parlare alla Calabria, rispetto a queste vicende, e non subire – come subiamo anche oggi – la critica netta di tutte le confederazioni degli industriali calabresi che contestano la difficoltà in cui questa maggioranza e questa Giunta si trovano non solo nella spesa ordinaria ma anche nella spesa dei fondi comunitari.

Avete perso un’altra occasione: quella di avviare alla fine di questa legislatura un ragionamento che guardi avanti rispetto alla prospettiva di questa Regione.

Ci saremmo aspettati che in questa occasione - che è l’ultima occasione in cui si discute di un provvedimento di bilancio - si potessero mettere in campo le prospettive di una alleanza diversa di governo di questa Regione, di una visione diversa anche della gestione del bilancio. Capire, cioè, come reimpostare anche politicamente un ragionamento ed un dibattito politico in questa Regione.

Tutto questo non l’avete fatto, non avete nemmeno consentito alla Commissione consiliare del bilancio di riunirsi sulla tematica del bilancio, sulla denunzia, sulla richiesta, dell’invito della flessibilità del Patto di stabilità.

E’ una ulteriore occasione persa e capisco che è una Giunta e una maggioranza assolutamente acciaccata alla fine della legislatura ma penso che proprio i temi che sono all’ordine del giorno sulla gestione del bilancio richiedessero tutt’altra discussione in questo Consiglio come sintesi di una posizione che doveva coinvolgere tutta la Calabria.

Questo lo voglio dire perché vedo che ancora alla fine della legislatura ci si attarda nel vantare capacità di spesa che non ci sono sia sulla spesa ordinaria sia sulla soluzione dei problemi. Mi pare che rimandiamo le scadenze su questioni che erano state vantate come strategiche, rispetto alla riorganizzazione degli enti in house, alla riorganizzazione dei vari enti di questa Regione.

Mi pare che chiudiamo questa legislatura come un nulla di fatto non solo dal punto di vista finanziario - magari perché dovuto al Patto di stabilità - ma sull’incapacità, proprio, di governo.

Si è parlato poco fa di CalabriaI&T, uno dei tanti soggetti che erano stati coinvolti in un progetto di riforma alla quale noi abbiamo dato anche il nostro contributo per raggiungere questi obiettivi.

Oggi registriamo il fallimento totale di una esperienza politica e amministrativa.

Anche nei giorni scorsi, assessore Mancini, questo ritornare su risultati eclatanti della spesa comunitaria, mi pare che anche la nota di oggi pomeriggio degli industriali rimetta – come noi abbiamo rimesso – verità su carta che questa esperienza sia stata sostanzialmente fallimentare.

Oggi siamo esattamente e lo dico perché è l’ultima volta, poi avremo la sessione dell’approvazione del documento di orientamento strategico. Ma è inutile che ci attardiamo con dichiarazioni – ne ho vista una oggi – in cui si dice “mancano 18 mesi alla fine del programma e dobbiamo spendere 1 miliardo e 100 e se nei precedenti sei anni si è speso tanto noi non ci possiamo far niente.”

Non è così. La spesa comunitaria nella gestione che ha riguardato l’amministrazione precedente ha assolutamente superato la spesa che oggi è stata realizzata.

Questo lo dice il Ministero dello sviluppo economico, basta farsi le somme dei programmi.

Poi se uno vuole confrontare quella che è la spesa oggi del programma 2014-2020, di che cosa stiamo discutendo? E’ vero che sono passati sei mesi del 2014, ma dov’è la programmazione del 2014/2020? Non ci può esser spesa. La spesa ci sarà probabilmente fra un anno e mezzo, cosa che è avvenuta nella precedente legislatura; nella precedente legislatura in questo stesso tempo i programmi sono stati fatti e approvati. Voi avete avuto 4 anni di assoluta esclusiva gestione, a strada spianata, e i risultati contabili di spesa finanziaria sono di gran lunga al di sotto dei risultati conseguiti precedentemente.

Non si tratta di fare il prima e il dopo. Mi pare che i ragionamenti dovrebbero esser assolutamente diversi. Ancora una volta, in ultimo, avete mancato l’ultima occasione anche politica di vedere in questa Regione chi le è realmente amico e si vuol dedicare ad affrontare i problemi reali di questa Regione; anche questo è un modo come riempire di contenuti un dibattito politico di prospettiva di questa istituzione.

Certo, il Patto di stabilità in rapporto con le altre istituzioni è un tema centrale di confronto con l’esterno, ma la nostra autoresponsabilità, il nostro autogoverno cosa ha prodotto in questa Regione? Mi pare che non ne possiamo nemmeno parlare e bene ha fatto l’assessore Mancini a non parlarne altrimenti avremmo dovuto stendere veli pietosi infiniti. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Loiero. Ne ha facoltà.

LOIERO Agazio (Autonomia e Diritti)

Grazie, Presidente, approfitto di questa occasione, di questo dibattito, che si apre sull’assestamento che lei in Conferenza dei capigruppo ha detto che doveva esser allargato anche a questa esperienza dei 4 anni e mezzo, per dire pochissime cose.

Ho sentito la relazione dell’assessore Giacomo Mancini sull’assestamento, sul Patto di stabilità. Quello è un problema vero che hanno tutte le Regioni e che va presentato a Roma in una maniera congrua rispetto ai bisogni di questo territorio.

Però io mi vorrei soffermare un poco su questa esperienza che va alla fine per tutti quanti noi; non c’è una maggioranza in questo caso. Finisce la legislatura, finisce in maniera traumatica; chi non ricorda in questa sala tutto quello che abbiamo sentito su slogan, marketing, finisce in maniera disastrosa.

D’altra parte questo è sotto gli occhi di tutti, della maggioranza e della opposizione, di avversari e cittadini. Diciamo la verità la situazione calabrese non è stata mai una splendida situazione, è una situazione complessa ma oggi lo è diventata infinitamente di più. Questa legislatura, lo voglio dire con franchezza, secondo me ha distrutto anche alcuni capisaldi che si erano con fatica costruiti nelle passate legislature.

Sono state – l’ho detto più volte in quest’Aula - distrutte in questa legislatura individualità, saperi, conoscenze che la Regione non avrà più a propria disposizione e chi viene dopo dovrà costruirle dall’inizio.

Credo che per il successore del presidente Scopelliti sarà una esperienza drammatica perché molte cose sono scomparse da questa Regione. Faccio solo dei titoli, perché questa la considero l’ultima esperienza non solo in questa legislatura ma anche in quest’Aula perché io – come molti sanno – non mi candiderò più, quindi per me è la fine.

Vorrei però dire alcune cose non tanto sui temi e penso che l’assessore Mancini ogni tanto ribadisce che loro hanno fatto un grande lavoro, migliore rispetto al passato ed io ricordo solo che se non ci fosse stato il recupero di un miliardo da parte del ministro Barca, qui saremmo davvero ai minimi termini; ma non voglio far polemiche perché io mi voglio rivolgere alla minoranza ed alla maggioranza in maniera particolare. Non voglio parlare dell’ambiente, vedrete quel che succederà purtroppo questa estate. Non voglio parlare della cultura, dei trasporti ma anche della stessa rappresentanza per come è stata rappresentata questa Regione fuori dai suoi confini né mi soffermo sulle inchieste.

Attenzione, le inchieste hanno interessato tutto il Consiglio in questi ultimi 10 anni e non mi voglio neanche interessare dei processi che sono cosa diversa dall’inchiesta, non voglio parlare delle condanne ma la cosa su cui vorrei soffermarmi è su di un tema che noi in Calabria molto spesso consideriamo minore: il rapporto con la democrazia.

Intanto, non è un tema minore ma che è il cuore del problema nelle società occidentali perché la democrazia regola il rapporto tra gli uomini, dà legittimità, conferisce il potere delle decisioni. Non è una piccola cosa. Naturalmente la democrazia ha i suoi diritti e le sue esigenze che sono state spesso vulnerate in quest’Aula. La democrazia moderna – quella rappresentativa che abbiamo conosciuto negli anni, nei decenni – è già in crisi. Perché? Perché il mondo moderno tende a non dare più la delega alla rappresentanza.

Nascono nuove forme di convivenza. In questo Consiglio, signor Presidente, ma soprattutto nell’Esecutivo questo rapporto dialettico della democrazia è scomparso completamente. Le Giunte si sono tenute fuori dalle norme statutarie dappertutto, sono durate spesso tempi di vita uguali a quelle di un bacillo, molte delle decisioni sono state prese prima e sono state solo ratificate in Giunta.

Questa non è la democrazia a cui può pensare un sincero democratico.

La democrazia è stata vessata nella forma e nella sostanza.

Mi rivolgo alla maggioranza senza polemiche perché come ho detto prima chiudo la mia esperienza politica e quindi non devo prendere o cercare voti. Però, voglio dire, quante volte questa Assemblea ha dovuto attendere ore perché il Presidente della Regione era impegnato a incontrare gente nella stanza che conosco? Ricordo che l’Assemblea, lo voglio ricordare perché spesso ce ne dimentichiamo, ha una sua sovranità. Guardate che un Consiglio che può legiferare come il nostro e come tutti gli altri Consigli è prioritario rispetto a tutti i poteri di una democrazia.

Come dicono tutti i filosofi del diritto, chi può dar legge all’Esecutivo, alla magistratura – mi riferisco a quella nazionale – è chiaro che nella gerarchia dei poteri viene prima di tutto e quindi ha bisogno di un decoro e di una dignità. Qui invece il Consiglio è stato un Consiglio vassallo, diciamo la verità. Ed i poteri del Presidente della Giunta, questi poteri che sono stati dati da una legge costituzionale intanto si giustificano in quanto si rispetta a dismisura il rapporto col Consiglio.

So che non è simpatico fare riferimenti alla propria esperienza ma nessuno della maggioranza attuale che era minoranza nella passata legislatura può disconoscere che ho rispettato sempre gli orari e che mi sono rivolto spessissimo alla minoranza.

Certo gli orari sono una questione di forma ma per una Istituzione l’orario è centrale. Invece in questa legislatura della democrazia è stato estratto solo un brandello: il consenso. Ogni volta che l’opposizione diceva una parola sull’iter di una legge, si diceva “ma noi abbiamo avuto in consenso dai calabresi” come se il consenso permettesse una vita anarchica delle istituzioni, ma non è così. Il consenso è importante e prioritario; è il mandato degli elettori a governare, è importantissimo ma non è tutto specialmente in una regione difficile come la nostra, in presenza di una crisi pesante.

La democrazia vera in una regione come la Calabria è aprirsi ai bisogni, tentare di dare il cibo a chi non ce l’ha, tutelare l’ambiente, l’aria, l’acqua.

Questi sono i problemi drammatici altro che il consenso e non altro. Io non ho mai fatto una questione personale – ve lo dico – della politica né mi è mai piaciuto imperversare sugli sconfitti perché la politica, specie in un territorio come il nostro, distribuisce meriti e problemi col passare del tempo. Magari una volta capita ad uno, un’altra volta capita ad un altro, non bisogna farsi meraviglia di nulla per cui non mi va di imperversare, eppure sarebbe facile rispetto ai trattamenti ricevuti dalla opposizione.

Vado velocemente alla fine perché era su questo che mi volevo soffermare. Nella sconfitta, proprio nella sconfitta si coglie la capacità di leadership, quella virtù che talvolta è innata ma talvolta è il prodotto dell’esperienza che si acquisisce col tempo e che è la capacità di fronteggiare gli avvenimenti specie quando sono avvenimenti difficili, aspri.

So benissimo che quando si è Presidente di una Regione si tende la mattina ad alzarsi un metro dal suolo ma poi bisogna avere anche la capacità col filtro della intelligenza, della cultura, della sensibilità di ritornare a terra. Quello è un elemento essenziale di chi fa politica e spesso tutto questo non l’abbiamo trovato molto ricorrente in quest’Aula.

Una delle caratteristiche di un leader è proprio scendere a terra e avere un rapporto civile con la maggioranza, con la propria maggioranza ma anche con la opposizione. Guardate che Machiavelli gli avversari li chiamava “partigiani amici”, invece qui è stata creata una barriera incredibile, insuperabile, una cosa di cui ci si accorge alla fine.

Nelle grandi democrazie, come saprete quanto me, spesso maggioranza e opposizione si mettono insieme; in Germania è previsto nella Costituzione che se chi vince non ha una maggioranza solida può avere un rapporto con la opposizione. E si sono seduti in Germania adesso, in queste elezioni, per sei mesi a stilare un bilancio comune.

Queste cose sono cose lunari rispetto ai nostri ritmi e rispetto a questo Consiglio regionale. Guardate che anche in Europa sta succedendo la stessa cosa e debbo dire che - lo posso dire a Gentile che c’era nella passata legislatura - su certi temi ho chiesto aiuto all’opposizione.

Guardate che abbiamo votato una legge sullo spoil system con i due terzi, con i voti di alcuni dell’allora minoranza perché ci siamo rivolti, abbiamo colloquiato, abbiamo avuto un confronto. A quell’esperienza si possono, sicuramente, rimproverare tante cose, ma questo sicuramente no.

Invece in questa legislatura che muore l’opposizione è stata demonizzata e non esiste un Governo  che attacca. Il Governo si deve difendere, è istituzionale questa revoca perché già il fatto di tenere il potere è, agli occhi degli uomini, degli individui, dei cittadini, non solo un merito ma un privilegio smisurato. Quindi è chiaro che chi governa deve difendersi, invece qui il governo ha attaccato.

Ora devo dire che neanche alla maggioranza è andata bene perché è stata immaginata come una coalizione servente. D’altra parte il risultato delle elezioni europee è eloquente, è proprio una maggioranza che si è ribellata a questo stato di cose; adesso noi possiamo dire queste cose in Consiglio in consuntivo rispetto alla occupazione del potere regionale in cui tutti gli interstizi, quelli minimi, quelli più fragili sono stati occupati e il risultato non è un risultato eclatante a cui ci avevate abituato e di cui avevate sempre parlato in questo Consiglio.

E poi, per chiudere questa vicenda sulla Presidenza noi possiamo dire tutto quello che vogliamo e sono sicuro che molti di voi diranno tante cose in difesa ma ci sono due elementi che non si possono saltare. I due elementi sono che due enti sono stati guidati e due enti sono stati sciolti per quelle motivazioni.

Si può dir tutto ma questo non si può saltare. Detto questo io sono convinto che sia stato esercitato in questa legislatura un dominio assoluto sulla maggioranza, diciamo la verità. Se è stato fatto consapevolmente o no, non lo so ma certamente è apparsa come una comunità di gregari costretti più ad obbedire che a collaborare.

Ricordo che nelle società evolute l’eletto - appartenga alla maggioranza o alla minoranza – è sacra. In America gli eletti giurano sulla Bibbia. Invece è un dominio esercitato nel silenzio, nell’acquiescenza, senza un guizzo e anzi devo dire la verità: ho letto su un giornale casualmente un paio di mesi fa che un consigliere regionale, Caputo mi pare che è qui, ho visto uno scatto, un fiotto di indipendenza, di autonomia tardiva l’ha avuto. Io registro tutto perché leggo che succede nella mia regione.

Dico che il danno – e chiudo davvero – che è stato fatto alla Calabria è incalcolabile sul piano del costume istituzionale ma anche sul piano pratico.

Amici, lo dico non da consigliere ma da amici, guardate che questo Consiglio regionale, il prossimo poteva essere un Consiglio di 40 perché è cosa folle pensare che una regione che ha 1 milione 5 mila abitanti deve essere equiparata ad una che ne ha 2 milioni. Bastava che la Giunta rispondesse, così hanno detto tutti i grandi costituzionalisti e sarebbe stata di 40 e forse avremmo trovato anche la maniera di inserire le donne perché così ci siamo chiusi come in un usbergo. Questo è un errore che abbiamo fatto. Invece sarete 30 e sarà drammatica la situazione, bastava rispondere, bastava che la Giunta rispondesse perché si mettesse in moto questo meccanismo.

Insomma si chiude una legislatura segnata dall’eccesso, dalla incontinenza verbale.

Chiudo davvero, ho finito. Voglio fare una citazione, solo una: c’è un filosofo che amo, che prediligo che ricorda ogni tanto nei suoi libri - ma l’ho letto anche in alcuni suoi articoli - che sull’Oracolo di Delfi c’era una frase che tutti sappiamo “conosci te stesso”. Ce n’era un’altra che si vedeva di meno di cui si è esercitata non una grande cultura lungo l’arco dei millenni, l’altra fase era “nulla di troppo”.

Si vede che tutto il mondo del passato finiva per colpevolizzare chi voleva osare troppo. Pensate a come è finita l’avventura di Icaro che voleva sfidare gli dei ma invece è finita come è finita.

Spero di cuore che la prossima legislatura riacquisti serenità e medietà, nulla di troppo. Spero che chiunque vinca le elezioni, che sono ormai imminenti - perché non credo che possiamo arrivare a marzo – riacquisti questo senso della medietà, riacquisti un po’ di saggezza che sottragga la nostra regione all’inferno in cui è sprofondata. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente Alessandro Nicolò

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Nuovo Centro Destra)

Grazie, signor Presidente, per avermi dato la parola in ordine cronologico – non so se ci sia qualche altro intervento – subito dopo il consigliere Loiero che giustamente, rispetto alla esperienza e alla sua visione, ci dà una lezione sulla democrazia; una visione, una dimensione personale, politica e culturale sulla democrazia, portando degli esempi.

Penso che le lezioni debbano essere spersonalizzate, nel senso che ci sta che ognuno le faccia con la classe dirigente, a casa con i propri figli; allo stesso modo di come ha fatto lei, Presidente, ex post, anche se l’ha fatto durante tutta la legislatura e quando anche lei diceva “io l’ho fatto personalmente in privato e anche pubblicamente”, perché non serve idolatrare nessuno, condannava quella che lei chiama una sorta di incontinenza verbale; ci mancherebbe altro, insomma, fa parte delle cose.

Però è sbagliato perché allo stesso modo potrei dirle che più volte ho ascoltato suoi interventi non vedendola poi più in Aula; spesso dopo il suo intervento ha abbandonato l’Aula che è lo strumento massimo della democrazia, quindi non è un problema di richiamare più o meno gli esempi giusti o sbagliati su una dimensione di una legislatura, qui dovevamo intervenire su uno degli elementi fondanti, cioè l’assestamento di bilancio; è ormai quasi un intervento politico su uno degli atti più importanti di fine legislatura.

Ci sono 100 mila aspetti rispetto a quello che lei ha citato, ma mi rivolgo a lei e a questa maggioranza; maggioranza variegata, si è scoperto - non perché ci fosse un uomo solo al comando, tra l’altro sono di quelli che non ama idolatrare nessuno, soprattutto gli amici e considero amico anche politicamente quello che posso attaccare, non difendere per definizione, emendare e quant’altro - dove si è consumato, finanche questo, chi più idolatrava nel tempo oggi sta lì quasi a prendere le distanze.

Sono uno di quelli che non rinnega la coerenza politica, l’amicizia e, rispetto al dato che dava il presidente Loiero, ritengo che non sia esatto, che non sia neanche giusto.

Lui citava i filosofi, io cito Schopenhauer, insomma non puoi non provare a raccogliere una rosa con la paura che ti possa pungere una spina. Questo diceva Schopenhauer.

Quindi l’analisi è complessiva, l’analisi di questa democrazia e di questo Consiglio regionale che volge al termine in un Italia che è saltata; perché noi possiamo dare un giudizio complessivo del rapporto della minoranza con la maggioranza, della Giunta, di quanto i singoli assessori potessero dare e far di più e sicuramente potevano singolarmente fare e dare di più, ma l’analisi finale è di una lezione, di un percorso complessivo.

Poi il Consiglio poteva essere sicuramente composto da 40 consiglieri, sarà sottorappresentato da 30 e non c’è neanche il timore politico di esserci o non esserci, è fotografare con quella emergenza che è anche una emergenza democratica - se si vuol sottolineare la democrazia - di un Paese che partendo dalla Regione Calabria nell’equilibrio tra i poteri su cose…

Siedo per la prima volta in un Consiglio regionale ma tante cose veramente non si spiegano; mi par di capire che in queste ore stia accadendo… leggevo un articolo sulle mascariate, partono le mascariate per altre persone.

Questo è un Paese strano, questo è un Paese stanco, con le sue espressioni di democrazia, inadeguato e voglio prendere il lato positivo del suo intervento, Presidente. Ripeto, glielo dissi all’inizio, non mi considero uno “Yes Man” per cultura, me l’hanno insegnato a casa e nei vari studi che ho fatto nella mia vita. Io le dissi all’inizio di questa legislatura e penso che non debba esser così nemmeno nei confronti di Scopelliti o di questa maggioranza che proverà a riproporsi ai calabresi, lei non era un Presidente o una maggioranza che si era candidato a distruggere la Regione Calabria. Sarebbe da folli immaginare che uno si candidi per distruggere.

Siete stati in quella stagione inadeguati, si scoprirà forse che per certi versi anche in questa stagione siamo stati inadeguati anche noi. La lezione della democrazia è che questa è una Italia stanca con pezzi di democrazia stanchi e le novità, le innovazioni non vengono sicuramente in quest’Aula alla fine della legislatura ma verranno dall’esterno con uno stimolo. Scopriamo che c’è anche il movimento dei grillini che fa la democrazia, un’altra dimensione e anche un’altra interpretazione.

Penso di dover chiudere uno degli ultimi interventi: ritengo che ci saranno altre sedute di Consiglio per intervenire su cose straordinarie per questa Regione, immaginando di dire, come testimonianza, che noi abbiamo dato il massimo, che anche la minoranza ha provato a dare il massimo con lo sforzo complessivo di analisi seria, soprattutto da trasferire ai calabresi, ai calabresi che soffrono, perché ogni giorno si interviene e si è governata la stagione più difficile dell’Italia e della Regione Calabria. Questo è l’intervento che mi sento di fare che non è paragonabile alle altre stagioni, Presidente, perché, ripeto, non la consideravo uno che voleva distruggere. C’è stata una inadeguatezza sui problemi, il ritardo che interviene sulla sanità, non so se il nostro sia stato più coraggio o ottimismo della ragione. Insomma non lo so perché ognuno si sveglia la mattina, se non è disonesto o criminale, pensando di far bene.

Quindi il saldo finale è, per quanto mi riguarda, una lezione complessiva alle future classi dirigenti perché questo è lo schema che ci consegna la storia, soprattutto una operazione che è fatta oggi di sperimentazione, più o meno come accade in Germania, con un folle che si chiama Renzi che a me sinceramente non entusiasma; però è un folle nella dinamica della innovazione che pone nel centro-sinistra e rispetto al quale anche il centro-destra si deve adeguare.

Il nostro sforzo complessivo è, con il suo esempio e con la sua esperienza, col suo monito finale, quello di provare a costruire quella democrazia che è mancata; lei lo sa e l’ha pagato il prezzo, noi l’abbiamo pagato più di tutti, l’abbiamo pagato in corso d’opera su una cosa che si è rispettata; anche lì si potevano dare varie interpretazioni rispetto a quello che lei immagina: il risultato delle europee non è il nostro risultato, parlo di risultato politico ma io penso al risultato della Calabria. Le elezioni, gli errori, io parlo degli errori di questa parte perché guardo sempre ai miei errori e guardo all’altra parte, alle eventuali elezioni, devono restituire una Calabria che abbia un po’ più di normalità.

Questa Regione non potrà governarla nessuno; parlo in virtù di una esperienza durata tre-quattro anni, quel poco di esperienza che mi sono fatto. Ebbene, quando qualcuno di questa minoranza, mi riferisco al consigliere Maiolo, lancia dei moniti poi sarà difficile, poi ci sono i partiti, ognuno ha le proprie carriere politiche. Qui bisogna capire chi sono gli amici ed i nemici della Calabria, bisogna capirlo esaminando i comportamenti.

Io non la considero, Presidente mi rivolgo a lei, rispetto a questa minoranza - anche se lei non ci sarà più come ha annunciato manterrà comunque un ruolo politico in questa Regione ed in Italia - un nemico della Calabria così come non considero Scopelliti un nemico della Calabria. Poi la dialettica politica è altro, ma serve la capacità, qualsiasi maggioranza arrivi, qualsiasi sperimentazione arrivi per il futuro, di non continuare a mascariare i problemi, qualcuno scrive sui giornali a mascariare le persone.

Non ho sempre votato bilanci che non mi sono piaciuti e non è che sono stato diligente perché stavo nella stanza dei bottoni. Lo si fa per responsabilità e il richiamo alla responsabilità è quello di non deludere l’elettorato.

E il suo intervento, Presidente, sa?, stasera lo considero un po’ deludente.

Ho solo evidenziato alcuni degli errori personali, quando uno dice “voglia rafforzare la democrazia”, la si rafforza con la presenza, col rispetto per l’Aula; non si costruisce la democrazia ex post togliendosi i sassolini dalle scarpe, rispetto a quella che parrebbe una sconfitta, uno stop politico.

Penso che per i nostri figli, la Calabria e l’Italia abbiano bisogno di democrazie mature. Non si sono realizzati negli ultimi 40 anni queste democrazie mature, non si sono realizzate nella nostra Regione, al di là degli sforzi, e lei ha citato persone che siedono qui già in termini di tempo da quando sono nato.

C’è una anomalia della democrazia se vuole, io sono nato nel 1971 e ci sono esperienze politiche che durano da allora.

Noi dobbiamo adeguarla, adeguarla con gli sguardi e per far questo bisogna adeguarla con gli uomini su cui quegli sguardi e quelle idee possono camminare, avendo reciprocamente rispetto delle lezioni che ognuno può sentire di dare.

Non mi sento di dar lezioni a nessuno, ma solo testimoniare la difficoltà di un tempo che ognuno ha vissuto con i propri mezzi a disposizione, sono quelli culturali, della capacità politica di guardare all’orizzonte e penso e credo che a saldo di ogni critica abbiamo provato a dare il massimo. Così dovrà essere per il futuro, immaginando democrazie più compiute.

Lei conosce più di me, per esperienza, i limiti della democrazia in Calabria che soffre più di altre Regioni, li conosce profondamente. Lo sforzo e l’augurio è che questa esperienza - che finisce anche prematuramente - possa essere un ulteriore elemento, come le drammatiche esperienze vissute anche nello scorso Consiglio regionale, per rafforzarla, per raccordarla e per far sì che non sia uno scontro tra figure. Uno scontro personalizzato ma anche, se volete, generazionale. Uno scontro tra idee e visioni del mondo ma che sia sempre più compiuto, visto che questa ennesima volta non ha trovato compiutezza e quindi potrà lasciare, fatte salve le difficoltà successive, ulteriori ritardi per guardare ad un futuro più dignitoso. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Naccari Carlizzi. Ne ha facoltà.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Prendo atto che la discussione sul bilancio – forse anche più di quello che ci sarebbe stato da aspettarsi – è una discussione di natura filosofica e letteraria.

Purtroppo, ho un’idea molto più terra terra che parte dall’analisi dei numeri e, se due più due fa quattro, vuol dire che c’è il pareggio di bilancio e se due più uno fa tre e il fabbisogno è quattro c’è un problema di disavanzo per cui ci sono problemi di natura contabile.

Ci mancherebbe. E’ chiaro che una discussione sull’ultimo giro del Consiglio regionale e di questa legislatura solleciti in maniera legittima e naturale quelle che sono valutazioni ben al di là del bilancio.

Ma io, che sostanzialmente sono rimasto un amministratore locale, sono portato a guardare nelle riflessioni e nelle valutazioni più alla sostanza dei numeri perché il bilancio deve essere letto ed interpretato attraverso i numeri.

E’ vero che uno può fare il marketing che in qualche maniera preferisce. Non c’è bisogno, tra l’altro, di ricorrere – e non è certo una critica ma, prendo spunto da quanto detto dal presidente Loiero – a richiedere un parere all’oracolo di Delfi. Non c’è bisogno di un oracolo per fare una analisi di bilancio, per certi versi ci sono troppe Cassandre in giro che fanno una valutazione a spanne, alle volte anche abbastanza superficiale.

La mia valutazione non mette in evidenza aspetti tragici della situazione finanziaria della Regione Calabria perché, specie rispetto alla situazione della contabilità nazionale e delle altre Regioni, è in una condizione ben diversa da quella che riassegnerebbe il ranking, il solito giudizio demolitorio circa le Regioni del Mezzogiorno e la Calabria in particolare.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Signor Presidente, non si può dire ai consiglieri di fare silenzio?

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Presidente, almeno quelli che sono in piedi possono sedere in un’altra stanza.

PRESIDENTE

Consigliere Naccari Carlizzi, continui il suo intervento.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Dicevo che non mi arruolo nelle Cassandre che, sulla base della lettura di singole stringhe, anche della relazione degli ispettori del Mef, danno un giudizio sostanzialmente demolitorio del bilancio della Regione. Perché? La Regione, per una serie di circostanze molto spesso legate alla qualità della struttura amministrativa che ha governato il bilancio nel corso degli anni, ha un bilancio che presenta alcuni aspetti su cui bisogna mettere in campo una attenzione particolare ma, complessivamente, non è fra le Regioni che stanno peggio.

Tuttavia, liquidare solo con giudizio di natura politica e quindi sganciato dai numeri e dai fatti la valutazione di questi anni sarebbe, oltremodo, una valutazione auto assolutoria che noi, per il compito che abbiamo, non ci possiamo permettere di fare.

In sostanza, sono rimasto profondamente deluso, anche dal fatto che nella relazione che c’è stata consegnata manchino le tre pagine delle conclusioni, il che in qualche maniera è sintomatico di quello che avviene nella Regione Calabria. Cioè, ti viene consegnata una relazione del Mef dove mancano le tre pagine delle conclusioni; ma sono rimasto ancora più profondamente colpito dalla discussione di oggi, quella con i sindaci venuti in maniera abbastanza significativa, forse non numerosa come meritava l’occasione, ma in forma simbolica ed hanno aperto un confronto col sempre garbato assessore Pugliano col quale non condivido tante cose ma che rispetto, lui è sempre garbato e disponibile ad esprimere dei chiarimenti e delle valutazioni.

Il punto della discussione di stamattina è molto singolare.

Cioè, partiamo da una Regione in condizioni drammatiche sul piano dei rifiuti, che viene fuori da un commissariamento poliennale su cui ci sarebbe bisogno – come detto anche con l’assessore in Commissione – di una Commissione di inchiesta, e veniamo a discutere di un decreto del direttore generale che triplica i costi, la tariffa del conferimento della frazione dell’umido raddoppiando quello della indifferenziata.

Allora, già di per sé immaginare che con un decreto si possa pensare di stabilire le tariffe dell’anno in corso, facendo un’operazione retroattiva che è contro la normativa nazionale e regionale in materia, la dice lunga sulla situazione e sulla lettura dei nostri numeri di bilancio. Quando l’assessore – devo dire con un certo senso di responsabilità - viene incontro alle richieste dei sindaci e dice che quel decreto sarà rivisto e sarà ritirato - con l’auspicio che io faccio e che sia la Giunta a deliberare come prevede la legge perché altrimenti ognuno si alza la mattina e fa il compito che non è proprio - ci ritroveremo con un buco di bilancio l’anno prossimo, perché quel tipo di determinazione, cioè la normativa che abbiamo, stabilisce che entro il 31 luglio di ogni anno la Giunta determini le tariffe per l’anno successivo.

Noi, invece, abbiamo assistito ad un fatto incredibile, cioè l’approvazione di un decreto dirigenziale per l’anno in corso che raddoppia il tal quale e triplica la differenziata. Esattamente l’opposto di quello che è previsto nella legislazione italiana in cui si dice che bisogna procedere per disincentivare la produzione di rifiuto indifferenziato e di conseguenza va da sé che la logica vorrebbe che si incentivasse attraverso la tariffa quella che è la produzione di differenziata rispetto alla indifferenziata.

In Calabria si fa il contrario e con quale risultato? Che il disavanzo rispetto al servizio di quest’anno diventerà un problema per il bilancio successivo. Quindi noi nel bilancio dell’anno prossimo avremo questo differenziale e questo buco e, complessivamente, quando chiederemo ai comuni di recuperare o di aumentare in maniera significativa la tariffa, ci ritroveremo con comuni che hanno visto, in questi anni, aumentare quella che è la riscossione, diminuire la riscossione, in alcuni casi, dal 60 al 30 per cento. Cioè non c’è più la sostenibilità finanziaria per le famiglie calabresi di reggere le addizionali Irpef, le addizionali Irap e di conseguenza quelle entrate che i comuni sono obbligati a scaricare in tariffa perché c’è l’obbligo della copertura al 100 per cento del servizio; saranno entrate che varranno come residui attivi che, con l’armonizzazione dei bilancio e le nuove norme sulla contabilità degli enti locali, provocheranno una situazione di dissesto nei comuni nei prossimi anni.

Il bilancio in sostanza è questo, cioè un insieme di valutazioni amministrative, di scelte e di dosaggi che poi portano numeri non portano premi Nobel per la letteratura o valutazioni di natura politica. E se noi andiamo avanti nella valutazione…ad esempio sui trasporti ho assistito ad una conferenza stampa rispetto alla quale sono rimasto allucinato e ho detto: ma di cosa stiamo parlando in questa Regione? Una conferenza stampa dove c’era la vicepresidente Stasi che brilla in continuità col presidente Scopelliti perché non ci degna – uso questo termine perché più consono a questa Assemblea ma mi verrebbe da usarne un altro – della sua presenza nell’unico assestamento di bilancio che dipende dalla sua gestione, il che è probabilmente un record quanto meno di natura europea.

La vicepresidente Stasi, insieme all’assessore ai trasporti, ha tenuto una conferenza stampa dove ha detto “scongiurato il problema del disavanzo della sanità abbiamo messo in bilancio 30 milioni”. Peccato che ne servivano 60, anzi di più perché se io facessi la valutazione che ne servivano 60 sarei omissivo. Peccato che ancora dal 2013 alle aziende di trasporto che avevano un contratto di servizio firmato non è stato pagato un mese e 20 giorni del 2013. Peccato che ancora dal 2012 non siano stati pagati 15 giorni di quel contratto di servizio.

Peccato che questi buchi e buchetti stanno minando complessivamente le scelte, non voglio dire intergenerazionali perché sono scelte già nostre non dei nostri figli, già le nostre scelte dei prossimi mesi e dei prossimi anni.

Cosa dire del sociale? Non posso dir nulla perché dopo ciò che è stato promesso in questi anni al terzo settore e agli operatori dei servizi sociali e socioassistenziali della Calabria, in quest’Aula dovrebbe scendere il silenzio.

Sono state fatte dall’assessore delle promesse incredibili eppure vediamo che le scelte sono quelle e non è colpa di certo dell’assessore Mancini se ad un certo punto non ha inventato l’albero che produce i denari, quando sotterrando tre denari produce altre scelte.

Sui trasporti non è stata fatta la pianificazione che avrebbe consentito di rendere efficiente il sistema e quindi la riduzione del costo complessivo del servizio e ci ritroviamo a spostare nella annualità successiva i debiti piccoli e grandi delle ultime tre gestioni, cioè delle ultime tre annualità.

Sul sociale ormai abbiamo operato la scelta di desertificare complessivamente quello che era un sistema già chiaramente debole.

Che dire poi di altro? Noi abbiamo assistito in questi mesi a questa vicenda imbarazzante e anch’essa allucinante di CalabriaI&T.

Un Consiglio regionale che produce due volte la stessa norma, la prima volta ci siamo sbagliati perché non era chiara, la seconda la emendiamo e andiamo avanti. E’ l’unica realtà CalabriaI&T, ex Sviluppo Italia, che riceve commesse da Invitalia nazionale senza la quale molti nostri dipartimenti avrebbero difficoltà a portare avanti l’attività ordinaria; arriviamo oggi a discutere di una proroga, arriviamo oggi a chiedere di non andare avanti con i licenziamenti per i soggetti che hanno dimostrato l’importanza del loro lavoro in Calabria.

Altro che produzione di una diminuzione del livello di disoccupazione in Calabria! Noi stiamo facendo diventare disoccupati quelli che sostanzialmente un lavoro lo avevano già.

E poi, anche io avrei gradito - ma sono convinto che sarà stata una dimenticanza - circa il fatto che i 27,5 milioni di euro sono stati utilizzati per coprire una serie di disavanzi o di capitoli che non erano sufficienti con la transazione, con le transazioni dei derivati, che si dicesse che questa transazione dei derivati realizzati negli anni 2000-2005 - questa è una premessa non da poco - sono possibili perché la precedente amministrazione ha incaricato l’avvocato Portinari, quello che aveva vinto lo Swap da un miliardo di euro del comune di Milano, e che ha consentito di arrivare alla transazione; quella impostazione, finita in atto di citazione nei confronti delle banche che hanno firmato quei derivati, ha portato oggi al risultato di 27 milioni e mezzo e probabilmente fra un po’ di tempo di altri con gli altri derivati che potranno essere chiusi.

Invece è stato dato un giudizio, quella è una transazione su una causa che noi stiamo vincendo e che abbiamo incaricato a fine 2009 perché materialmente bisogna chiudere una operazione folle realizzata intorno agli anni 2003 da chi immaginava di poter governare le operazioni di finanza derivata ed in sostanza si è dimostrato quello che poteva governare.

Sono convinto che la parola dissesto alla Regione, nonostante alcuni sforzi significativi non dell’assessore o del dipartimento ma di altri dipartimenti nel corso degli anni e quindi non solo di questa legislatura, non si può dire e non si potrà dire se noi saremo all’altezza di governare la spesa. Cioè se noi saremo all’altezza di guardare con attenzione ai tanti punti di criticità che la gestione della Regione pone.

Vi invito a leggere quanto scritto dalla ragioneria generale dello Stato. Per me non è né una Bibbia e nemmeno una lettura di Topolino da metter da parte.

Ho visto che è stata liquidata dalla vicepresidente Stasi con molta nonchalance; faremo le nostre controdeduzioni. Ma lì non è che c’è una deduzione o una valutazione degli amanti di Picasso che poi può esser superata da coloro cui non piace Picasso o a cui piace un altro tipo di pittura o di artista.

Certo, quella relazione dice cose importanti e alcune cose possono essere approfondite, rispetto ad alcune delle quali si può fare anche un approfondimento che dia alcune risposte che non siano state individuate; ma quando quella relazione dice che il disavanzo del settore sanitario che produce il nostro sistema sanitario regionale non può essere garantito e non può essere coperto con risorse proprie, sfido chiunque a dimostrare il contrario, a fronte di quello che ci è stato detto in questi anni e che è un insieme di panzane che non bisogna nemmeno giudicare perché sono panzane nei numeri e nelle evidenze.

Allo stesso modo quando si dice che il disavanzo del settore dei trasporti si copre soltanto con i fondi Fas, cioè i fondi che servono per gli investimenti sul futuro non stiamo dicendo altro che la verità ma un gruppo dirigente, una maggioranza, una Regione si vuole occupare di quelli che sono i veri problemi di questa Regione? O che ci stiamo a fare in questo Consiglio per parlare uno alla volta e non ascoltarci nemmeno fra di noi quando parliamo?

La vicenda del Patto di stabilità verso la quale, prima ancora dell’assessore Mancini, ricordo le arrabbiature e le discussioni fatte dall’allora dirigente del settore del bilancio, non lo nomino perché non gradisce la personalizzazione delle valutazioni, ma io ricordo quando per coinvolgere i suoi colleghi delle altre Regioni fece delle sfuriate utili e necessarie, che un piccolo passo avanti ci consentivano di farlo. Ma si può liquidare il giudizio sul governo della spesa della Calabria e sulla incapacità di spendere le risorse esterne, le risorse esogene, le risorse comunitarie con il limite del Patto di stabilità? E’ una affermazione, sinceramente, che non condivido e non perché il Patto di stabilità non stia strangolando interi Paesi, non pesi sul bilancio delle Regioni e sulla nostra Regione in maniera drammatica perché quel limite di spesa ha come base di calcolo il 2005 dove noi rispetto all’anno prima abbiamo avuto una spesa inferiore del 40 per cento e siamo anche sfortunati nella dinamica generale della valutazione. Ma perché noi dovremmo dire “che senso ha nel momento in cui si dice che non rispetteremo il Patto”, che senso ha questa giustificazione quando abbiamo un avanzo come quello che emerge e che è emerso nel dibattito dei mesi scorsi?

Allora lì c’è anche un problema di incapacità di spesa e di raggiungere gli obiettivi, c’è anche un problema di una macchina organizzativa che non è adeguata alla sfida e che, purtroppo, in questi anni e nei cinque anni precedenti, non abbiamo avuto l’intelligenza di cambiare, di modernizzare, di mettere a servizio di un progetto di governo di questa Regione.

Allora la giustificazione, la difesa del Patto sganciata dalle scelte amministrative diventa un fatto insufficiente.

PRESIDENTE

Consigliere Naccari Carlizzi, il tempo a sua disposizione è scaduto.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Bene, chiaramente il tempo a disposizione è scaduto.

Ma, attenzione, il tempo a disposizione della Calabria probabilmente sta scadendo. Non voglio che le valutazioni che faccio provochino delle reazioni e dei rancori. Poi, purtroppo, mi è capitato qualche volta di dir qualcosa e di verificare che negli anni successivi questo qualcosa è stato certificato a tutti i livelli.

Vorrei che la discussione che noi facciamo e l’attenzione ai documenti contabili sia una discussione che non approfitti del fatto che chi sta fuori da quest’Aula non conosce i numeri, non conosce la contabilità e non si legge mattoni come quelli che ci dobbiamo leggere noi perché se noi facessimo questo, alla fine, avremmo tradito la nostra responsabilità, la nostra funzione e avremmo tradito il futuro della nostra Regione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Guagliardi. Ne ha facoltà.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Grazie, Presidente, credo che chi sta fuori da questo luogo sa ben calcolare se i numeri sono esatti o meno, perché vive il dramma di questa Regione sulla propria pelle. Quindi il milione 900 mila e rotti calabresi, meno noi 50 del Consiglio regionale, sanno sulla loro pelle cosa è avvenuto in questi cinque anni e quindi il giudizio sul bilancio lo danno loro.

Sono rientrato in Consiglio regionale un anno fa e ci sono rientrato fortunosamente. Penso che in questa sessione di bilancio – dovrebbe anche essere l’ultima seduta di Consiglio regionale di questa legislatura – se è vero che dobbiamo entrare nel merito delle questioni di numeri e di provvedimenti, non possiamo che discutere su alcuni temi affrontati, soprattutto dal consigliere Loiero, e fare un bilancio di una Calabria che era, al 31 dicembre 2009, in una condizione e che si troverà, al prossimo 31 dicembre 2014, in un’altra condizione.

Penso che due legislature, due Presidenze devono anche confrontarsi, altrimenti non avremmo capito il senso del nostro lavoro politico, non avremmo chiesto alla gente di mandarci in questo luogo per poter gestire e prevedere loro impegni.

Intanto chiedo a voi e a tutte le forze che hanno governato questo Paese in questi ultimi 20 anni e che in questo momento siete contro il Patto di stabilità: Patto di stabilità cosa significa? Non possiamo adesso dire che la colpa è del Patto di stabilità romano. Roma dice che il Patto di stabilità è europeo. Ma chi ha accettato l’idea che in Italia, negli ultimi 20 anni, si procedesse ad una idea mercantile della politica della economia contro l’idea di un intervento del pubblico nei settori fondamentali della vita dei calabresi e degli italiani?

Non capisco questa idea di scaricare le responsabilità della crisi economica europea, della crisi economica italiana e regionale se non individuiamo chi sono i responsabili.

Abbiamo elogiato nel passato le culture mercantili, abbiamo smobilitato tutto un sistema di presenza pubblica nell’economia che impediva certi disastri economici e adesso, oggi, ne piangiamo le conseguenze.

Abbiamo forse favorito alcune inefficienze e alcuni parassitismi ma allora li sostenevamo, oggi diciamo che c’è un Patto di stabilità che ci impedisce di governare e di programmare le risorse della Regione.

Credo che questo sia il fallimento della politica in Calabria: non assumersi responsabilità, non dire la verità ai calabresi per come sono andate e per come vanno le cose.

Questo è un bilancio che è facile da individuare fallimentare. E’ fallimentare perché non abbiamo un Presidente di Regione il quale, fra l’altro, ha fatto un altro capolavoro: mentre poteva rassicurare, magari, i cittadini calabresi non dimettendosi; ha svuotato il ruolo del Consiglio regionale, il ruolo della Regione Calabria ed ha messo in profonda difficoltà tutta l’economia calabrese per lo sghiribizzo di dimettersi e per presentarsi come l’eroe della Regione Calabria, l’uomo, l’onesto, colui che affrontava tutti perché era l’uomo onesto e pretendeva i voti degli europei ed ha messo in questa condizione la Calabria. E’ questa la verità o no?

Quanti sono i dirigenti regionali che firmano i mandati? Quanti sono i sindaci che ricevono le risorse? Quanti sono i cittadini che avviano una impresa in Calabria in questo momento, conoscendo le condizioni della nostra Regione? Quanti sono i bandi che salteranno? Di questo dobbiamo discutere, questo è il bilancio che dobbiamo fare tra la presidenza Loiero e la presidenza Scopelliti.

L’altro esempio che dobbiamo fare riguarda lo stato dei settori trainanti di questa Regione. Nel turismo quali sono gli arrivi? Quanti milioni di presenze ci sono state? Quante? Le conosciamo? Sono di più o in meno rispetto a cinque anni fa? L’economia turistica a che punto è? L’assessore Mancini ce lo sa dire? Non ce lo può dire perché non aveva l’assessore al turismo, non c’è neanche un assessorato al turismo in questa Regione. Si faceva il turismo, che è l’economia trainante dell’Italia in Europa, senza assessore.

Ma dico io, di fronte ad una legge che prevedeva un altro modello di turismo che richiedeva normativa, regolamenti, attuazione di quella legge - non grandi investimenti- , la regolamentazione della classifica degli alberghi, le disponibilità dei tipi di turismo esterni, c’è tutta la dinamica da regolamentare non da finanziare. E’ stato fatto questo in questa Calabria? No. C’è un livello tra la prima e la seconda maggioranza.

La sanità in Calabria. In Calabria c’è qualcuno oggi che si sente sicuro se va in uno di questi Spoke o Hub o cosa siano i nostri ospedali? Guardate che abbiamo perso la fiducia nella sanità ospedaliera e non abbiamo mai parlato del dramma della ospedalità del territorio.

Volendo non si è discusso mai dei distretti, della medicina di base, del sistema dei medici di base, del sistema della zootecnia, non abbiamo mai discusso di questo. La sanità sta meglio o peggio di cinque anni fa? La stampa ce lo dice spesso come stavamo.

I trasporti. Quanti treni abbiamo perso nei nostri collegamenti romani? Qual è lo stato delle locomotive o dei vagoni calabresi in cui viaggiano i nostri concittadini? Qual è lo stato dell’autoparco delle aziende di autolinee? Si stava meglio 5 anni fa o oggi? Questo è il bilancio di questi 5 anni di Regione Calabria!

Sull’ambiente, sulla raccolta differenziata questo che abbiamo vissuto è stato un anno penoso, assessore.

Abbiamo discusso per un anno e più di una legge che prima viene presentata, viene abbinata, poi viene ritirata, emendata e ritirata definitivamente. Oggi lei ci chiede – senza che sia stata mai approvata in Commissione – di votarla qui perché altrimenti scatta la forma commissariale dei Prefetti.

Ed è questo il modo di gestire l’ambiente e tutto il resto che è collegato al dissesto idrogeologico? Come sta la Calabria? E’ meglio o peggio di allora? Ed è sempre colpa del Patto di stabilità questo o della nostra incapacità di fare normativa?

Lo scorso anno a maggio qui dentro si è fatta la riforma degli enti strumentali, oggi ci si richiede la proroga del commissariamento perché non si è fatta la riforma. Ci sarà una seduta di Consiglio regionale, una seduta di Commissione bilancio prossimamente che dovrà discutere dell’Azienda Calabria Verde, mi pare.

Allora perché dell’Azienda si discute e del bilancio non si discute in Commissione in questo momento di crisi della Regione? Venite qui a propinarci un bilancio senza passare dalla Commissione bilancio eppure questa Commissione bilancio lavora. Questa è la democrazia?

Continuo, Presidente, e prendo il tempo che hanno preso i miei colleghi.

Lei me lo deve consentire.

PRESIDENTE

Non è mia intenzione soffocare il dibattito, ma mi appello al suo buonsenso. Capisco che è importante l’argomento e mi appello al suo buonsenso.

Continui, consigliere Guagliardi.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Voglio soltanto parlare della democrazia rispettata – ed interrompo una lunga serie di citazioni che volevo fare sulle differenze tra ieri e oggi per fare un bilancio delle legislature – qui, adesso che vedo di fronte a me il consigliere Chizzoniti, mi permetto di dire che c’è una cosa che funziona in questa nostra Regione, in Consiglio regionale, ed è la Commissione speciale di vigilanza.

Plaudo il Presidente della Commissione speciale di vigilanza per il lavoro che ha fatto negli ultimi mesi in cui abbiamo potuto lavorare. Ma voglio dire una cosa sulla democrazia rispettata.

L’ho sentita dal consigliere Orsomarso. Cosa è la democrazia rispettata? Qual è? Quella di stamattina? Quella che abbiamo sentito poco fa in questo Consiglio regionale? Stamattina abbiamo ascoltato lavoratori e sindaci arrabbiati su un problema su cui la politica non li aveva rispettati prima. Siamo accorsi dopo nei tempi supplementari.

Poco fa qui c’è stata una sceneggiata di proposte e di emendamenti, questo Consiglio doveva soltanto deliberare e approvare l’assestamento di bilancio. E’ questo il rispetto alla democrazia? Il rispetto alla democrazia è quello che è avvenuto qualche settimana fa, quando abbiamo approvato la legge elettorale? Il rispetto della democrazia, consigliere Orsomarso, qual è? Quello di avere comunque un atteggiamento arrogante rispetto ai problemi e svilupparli e risolverli per come ci conviene o per come sentiamo tra la gente il pensiero dei cittadini?

La democrazia è un po’ più complessa.

La democrazia oggi ci chiede di non approvare un emendamento del bilancio regionale che deve dare alle primarie 600 mila euro. Noi la rispettiamo questa democrazia, questo bisogno che ci viene dalla Calabria o la facciamo lo stesso?

La democrazia è un fatto complesso di regole, del rispetto delle rappresentanze, delle discussioni, del modo di stare insieme, non è una chiacchiera ed ha ragione il collega Naccari Carlizzi. Il nostro Presidente, che è un Presidente facente funzioni, almeno questi sciagurati di consiglieri regionali, anzi lo sciagurato - perché non voglio offendere i miei colleghi consiglieri regionali di minoranza - lo vuole ascoltare, gli vuol dare risposta! O affida all’assessore Mancini la risposta politica? Mi pare che non sia molto democratica una cosa del genere. Eppure è così.

Ha ragione il consigliere Loiero: chi verrà dietro di noi e dopo di noi avrà un bel da fare per recuperare le regole, perché questa è stata la legislatura in cui le regole sono state distrutte. E’ stata distrutta la dignità del Consiglio regionale, è stata distrutta la dignità del consigliere regionale perché un manipolo di persone, un gruppo ristrettissimo, neanche la Giunta, ma un gruppo ancor più ristretto della Giunta, ha imposto la politica in questa Regione. E questi sono i risultati.

Il fallimento della Calabria è questo: questa è l’assenza della democrazia in Calabria e ancora una volta io dico che questo sistema della elezione diretta del Presidente di una Regione è la più grande iattura e la più grande maledizione che può capitare ad un popolo come quello calabrese. Perché un uomo che ha la forza di un voto plebiscitario e la utilizza con forza, con cinismo, è l’uomo che distrugge gli spazi e l’aspirazione di una Regione.

Se andate tra i giovani non c’è più speranza di nulla, non c’è rispetto della scuola, non c’è speranza di lavoro, non c’è rispetto di familiari, è una crisi che è maciullata nella società reale non soltanto qui dentro.

Questo abbiamo compiuto in questi cinque anni ed io mi ritengo corresponsabile di tutti gli errori che questo Consiglio regionale ha fatto, perché, anche avendo vissuto un anno di legislatura, mi sento parte di questo luogo e corresponsabile di tutto.

Che la gente sappia, però, che chi governa ha le sue responsabilità, chi non governa ha responsabilità minori.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Guagliardi. Ricordo a me stesso che la Giunta è in Aula e l’assessore Mancini è un autorevole esponente dell’Esecutivo regionale.

Ha chiesto di parlare il consigliere Mirabelli. Ne ha facoltà.

MIRABELLI Rosario Francesco Antonio (Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente, stasera abbiamo in discussione un punto abbastanza importante e delicato per l’azione amministrativa di una Regione.

Effettivamente parlare di assestamento di bilancio significherebbe entrare nel merito specifico delle voci che compongono il bilancio perché per assestamento sappiamo tutti che si intende una azione di tipo finanziario che interviene ad un certo punto dell’anno per cercare di riassestare capitoli che già rispetto al bilancio di previsione adottato 6-7 mesi fa, da un certo punto di vista, erano sofferenti per quanto attiene la copertura finanziaria.

Guardando con estrema attenzione questo assestamento di bilancio si evidenzia chiaramente che non è un assestamento definitivo, caro Presidente e caro assessore, ma che si tratta di un assestamento di tipo parziale; più che di assestamento dovremmo parlare di una variazione in essere per incrementare determinati capitoli che servono a dare parzialmente la copertura finanziaria o per pagare dei debiti o per coprire dei restanti mesi che, però, non arrivano alla fine del bilancio consuntivo.

Quindi questo fatto evidenzia che cosa? L’assenza su tanti settori partendo dalla forestazione fino a finire ai trasporti e quant’altro di una azione, diciamo, di risulta, quasi per coprire delle spese al fine di poter pagare – diciamo con estrema chiarezza – non tanto una nuova programmazione, il rafforzamento di una programmazione, quindi di un sistema produttivo di tipo settoriale, ma esclusivamente per pagare gli stipendi ai dipendenti del Consiglio regionale – ed è cosa giusta – ai forestali, cercare di recuperare qualche mese che ancora dobbiamo pagare e quant’altro.

Ciò che sta a significare? Che il sistema Calabria, purtroppo, in questi anni, ma non soltanto negli ultimi quattro anni, ma negli ultimi vent’anni, di fatto non ha prodotto grandi risultati; l’azione politica ed amministrativa è stata sicuramente improntata ad un vecchio modo di amministrare che non è riuscito, visti i cambiamenti epocali; nel momento in cui si parla di riequilibrio, del pareggio di bilancio, di non poterlo superare, pena delle sanzioni economiche dalla Comunità europea, il Patto di stabilità, su più settori, nel momento in cui ci si accorge di un risveglio della Procura generale della Corte dei Conti, onestamente, direi: come mai dopo trent’anni, quarant’anni, vi siete risvegliati? Se i magistrati contabili avessero attuato quelle politiche di controllo nei tempi giusti in maniera preventiva, molto probabilmente oggi avremmo avuto un altro tipo di impostazione amministrativa, un altro sistema amministrativo. Oggi paghiamo lo scotto, forse, anche di quel ritardo.

Allora è ovvio, caro assessore Mancini, che, senza dubbio, non si poteva fare di più, la bacchetta magica non ce l’ha nessuno, però è anche vero che questo denuncia un sistema Calabria che è carente, che strutturalmente, purtroppo, è deficitario e non è all’altezza dei tempi. Me lo lascino dire anche gli esponenti del centro-sinistra: questo fatto non è che è figlio degli ultimi quattro anni, questo è il risultato, il consuntivo globale di un’impostazione che non si è modificata per nulla nell’impostazione della spesa. Ma come potremmo mantenerci? Oggi qua diamo 30 milioni alla forestazione, che è una cosa giusta, senza dubbio, bisogna pagare gli stipendi a questi forestali, ma nessuno dice che questa forestazione è stata ferma dal 2007 al 2012, cioè in liquidazione l’Afor e gli operai stavano con braccia conserte a guardare la luna, quando andava bene, se non stavano proprio a casa! Si pagava loro lo stipendio.

E’ ovvio che, se un settore come questo, che costa molto, quasi oltre 240 milioni di euro solo come stipendi, perché il funzionamento è una cosa a parte, se c’è un programma di fondo, c’è un ulteriore investimento economico, bene, se questi non hanno prodotto nulla in tutti questi anni, certamente – l’ho detto più di una volta – la colpa non era degli operai, ma perché mancava una guida, mancava un progetto, mancavano le programmazioni, le sponde di riferimento a progetti di tipo anche comunitario e non solo di tipo comunitario.

Quindi è ovvio che è venuto meno qualcosa, c’è stato un errore della politica sicuramente, sarà stato un errore liquidarla senza una prospettiva alternativa concreta: dal 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, sono cinque-sei anni che siamo rimasti così, nell’impasse. Finalmente, da un anno a questa parte, l’assessore è riuscito a dare una sterzata con la collaborazione non di tutti – perché diciamo le cose come stanno – ma di una parte del Consiglio regionale, in modo tale da ritrasformare, chiudere la liquidazione che adesso, finalmente, si sta per chiudere definitivamente, cercando un rilancio.

Perché dico questo? Perché se i sistemi economici settoriali produttivi che fanno capo alla Regione, partendo dalle proprie risorse naturali, perché Guagliardi parlava di turismo, ma si può parlare di energetico, di termalismo, di turismo religioso, di agricoltura, di agroindustria, di forestazione e di quant’altro, se queste cose non si mettono in moto e non trovano sponda d’apertura verso investimenti anche di tipo privato, è ovvio che non daremo mai possibilità di occupazione.

Quindi anche le entrate di ritorno, le entrate economiche, perché non è che possiamo stare con il cappello in mano e andare sempre a Roma a pietire i soldi per poter mantenere dei sistemi che sono parassitari – diciamo le cose come stanno – perché altrimenti finiamo, paradossalmente, per dar ragione ai leghisti; quindi, è ovvio che dobbiamo avere un maggior sussulto di responsabilità, cercando di affrontare con politiche concrete e anche con discussione, caro presidente Nicolò, concrete, perché altrimenti si parla di politologia, di grandi cose… Secondo me, hanno sbagliato alcuni colleghi, forse l’Aula, cioè bisogna parlare di cose concrete, di fare non le analisi sull’arroganza o sull’umiltà di questo o di quello.

Chi vince amministra, chi perde fa l’opposizione e finisce là. In Germania, il motivo – perché è tradizione, è cultura, senza dubbio – di un’unione fra chi ha vinto e chi ha perso vi è perché la soglia di vittoria è stata meno dell’1 per cento, per cui è ovvio, per non riandare alle elezioni. E la Germania, certamente, in quella fase non aveva bisogno di politiche di convergenza per i rilanci, perché stavano già abbastanza bene, tant’è che fa star male noi, quindi sono cose differenti.

Qui chi vince governa, chi perde fa opposizione. C’è stata l’opposizione, sicuramente c’è stato – qualcuno se ne sarà accorto – chi ha amministrato e hanno amministrato, ognuno si prende le proprie responsabilità. La realtà è un’altra, che purtroppo in una regione che è povera, perché non ha un sistema economico produttivo capace di incidere in maniera forte e diretta, le entrate, le nostre entrate riescono anno per anno a diminuire sempre di più. Andate a guardare le tasse regionali rispetto alla previsione 2014, quando abbiamo votato il bilancio, come sono calate, anche l’accisa sui carburanti. E’ ovvio, se non camminano i soldi, se le famiglie non hanno la capacità di spesa e di spendere, è normale che il flusso dei veicoli sull’autostrada… Io, venendo da Cosenza a qui, nel 2010 ne contavo tante macchine, nel 2014 si contano sì e no sulle dita di una mano.

Questo significa che cosa? Che, rispetto al 2010, è cambiato il mondo, c’è stato un crollo verticale di tipo economico-finanziario che ha investito tutte le regioni, tutte le nazioni del mondo. Nel 2008, nel 2009 si poteva spendere con estrema tranquillità, anche perché – ripeto – la Corte dei Conti si girava dall’altro lato; oggi, invece, le cose cambiano, le regole sono stringenti, i tagli dal Governo nazionale alla periferia, agli enti locali, comprese le Regioni, diminuiscono sempre di più le possibilità di dare risposte di un certo livello. Le Regioni negli anni non hanno avuto la capacità o la sapienza di potersi costruire un modello, un sistema virtuoso dove la burocrazia funzionasse bene, dove fosse velocizzata la capacità burocratica di dare risposte, soprattutto nel contenimento delle spese, eliminando le spese superflue, eliminando determinate spese; è ovvio che – e questa è una colpa – se i dirigenti vengono messi là senza titoli, rappresentano non solo un costo, ma possono rappresentare anche un aggravio di ritorno negativo per incapacità ed incompetenza e rallentano le azioni dei politici di chi amministra e della maggioranza stessa.

E’ ovvio che questo è un ragionamento che non guarda solo al centro-destra, quindi qua non è che qualcuno può venire veramente a spaccare il capello, perché nessuno è deputato a fare questo, ma è un ragionamento che investe l’intera classe politica, dal centro-destra al centro-sinistra, e badate bene che gli italiani se ne sono accorti, tant’è che a un comico come Grillo hanno dato una spinta elettorale di voti che ha superato il 20 per cento, cioè un qualcosa a un qualcuno che non porta una speranza, perché non ha un programma alternativo, un voto di grande contestazione, un voto quasi di tipo rabbioso, si sfogano votando Grillo per evitare altri problemi, molto probabilmente, di tipo sociale nelle piazze.

Allora questo ragionamento deve far riflettere. Una Regione che incassa sempre meno soldi, anche perché l’Irap cala, l’Irpef diminuisce, la sofferenza nelle famiglie è terribile, la disoccupazione avanza e non siamo una regione di 10 milioni di abitanti, noi siamo 1 milione e 951 mila, non siamo neanche quanto il Comune di Napoli, un’intera regione, e se a questi andiamo a togliere i bambini, i malati, gli occupati, i pensionati, in realtà il problema si va a registrare esclusivamente su 250-300-350 mila cittadini.

Allora è ovvio che la politica in Calabria ha la possibilità, però facendo le cose seriamente e cercando di attivare procedure che siano veloci. I fondi comunitari rappresentano, di fatto, con questa carestia di tipo nazionale, perché se non ve ne siete accorti… vi rendete conto che questo Governo, ma anche se fosse stato gestito da altri, da Berlusconi, da Letta, da chi volete voi, non anticipa e non passa neanche i soldi alla Regione e quindi all’Inps per poter pagare i lavoratori che sono in deroga di mobilità! Addirittura, la Regione – perché queste cose bisogna riconoscerle – ha fatto i salti mortali, altrimenti già avremmo avuto, forse, a disposizione altri 18-20-24 milioni di euro da inserire in questa “manovrina”, che altro non è che un assestamento con quello che si ha, parliamoci chiaramente; ha dovuto anticipare, per conto dello Stato, soldi a questi lavoratori calabresi che sono in mobilità proprio al posto del Governo nazionale. Questo non è un merito di chi ha gestito, ha fatto una scelta di coraggio, preso questi soldi che poteva utilizzare per altro e li ha messi là.

La stessa situazione è in materia di trasporti. Diciamo le cose come stanno: i trasporti sono dei servizi, i servizi costano. Se lo Stato centrale viene meno ai trasferimenti con decurtazioni annuali in maniera verticale e lineare, è ovvio che poi, se si vogliono consentire i trasporti, visto che non siamo la Florida d’Italia, per forza dobbiamo rincasare il tributo che spetta per pagare il biglietto, è normale, e in una società, purtroppo, povera come la nostra – perché siamo poveri, mettiamoci questo in testa – queste cose hanno un impatto sociale e un riflesso politico di una certa importanza.

Allora, consentitemi, non mi va di sparare sulla Croce Rossa, perché sarebbe un esercizio molto semplice, le guerre non si fanno con la Croce Rossa. La Calabria è un malato cronico, viviamola così, che ha necessità, però, di voltare pagina; si volta pagina esclusivamente non con la politologia e la filosofia, ma con fatti concreti, con predisposizioni concrete, mettendo mano sui settori uno per uno, per renderli di tipo produttivo e autosostenibili, perché non ce li paga più nessuno; da qui a dieci anni lo Stato centrale non ci manderà più una lira – mettetevelo in testa, queste sono cose serie, chiare – a meno che l’Italia non diventi la Germania e in quel caso, molto probabilmente, si potrà continuare a tenere questo tipo di impostazione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giamborino. Ne ha facoltà

GIAMBORINO Pietro (PD)

Ho necessità solo di un paio di minuti.

E’ fuor di dubbio che, probabilmente, questo sarà uno degli ultimi atti significativi del Consiglio regionale della Calabria. Si è detto di tutto, si sono confrontate, addirittura, due democrazie, quella descritta dal presidente Loiero e un tentativo, mal riuscito, del collega Orsomarso di contrapporre una democrazia che era stata dimostrata dal presidente Loiero essere più vicina ad un governo oligarchico e dunque del tiranno – si direbbe – di Siracusa e non ad una adeguata alla modernità della nostra civiltà, della Calabria e del nostro Paese.

Naturalmente, voglio esprimere la mia opinione su questo con una sola parola, dicendo che mi sento assolutamente vicino al tipo di democrazia espressa dal presidente Loiero, e qualcuno potrebbe dire: “Che cosa ha a che fare un discorso culturale, di democrazia con la variazione o l’assestamento, con questa messa a punto conclusiva del bilancio della Regione Calabria?”. Certo che ha a che fare; è un modo, uno stile, una postura diversa di governare, eppure questo Consiglio, nella sua complessità, non aveva degli assessori tiranni. Devo dire, in conclusione, che ho trovato sempre le porte aperte di un dialogo con l’assessore all’ambiente, con l’assessore ai lavori pubblici, con lo stesso assessore al bilancio e con tantissime altre persone.

Allora, forse, dobbiamo porci il quesito che potrebbe avere davvero ragione il presidente Loiero per quello che ha detto, segnalando la beffa in danno ai calabresi: questo Consiglio di 30 consiglieri che viene riportato alla memoria dei calabresi come un fatto utile per la minore spesa. Questa è una beffa e una vergogna, perché la Calabria ha 1 milione e 980 mila abitanti e le viene assegnata la stessa rappresentazione di chi ne ha a malapena 1 milione! Questa vi pare cosa di poco conto, se è vero quello che diceva il presidente Loiero, cioè a dire che si poteva intervenire ed evitare questa situazione?!

Tuttavia, qualcuno potrebbe dire che questo è un altro romanzo, invece io credo che la crisi di questa fine legislatura, questa conclusione nessuno possa vantarla né dal punto di vista politico né da altri punti di vista; voglio esprimere la mia totale soddisfazione quando l’assessore Mancini dichiara che sono stati recuperati e immessi in questa manovra, ad esempio, 27 milioni di euro su un’operazione che ai calabresi non dice nulla, di Swap, di rinegoziazione del debito, cioè della Regione Calabria che aveva contratto, come tutti gli enti, con la Cassa depositi e prestiti. E’ vero, ma è vero anche quello che ha puntualizzato il collega Naccari Carlizzi, quando diceva che la partita di questo recupero riguarda il merito della denuncia del governo di cui egli era anche assessore.

Ma dico questo per avere la stura di poter dire, signor Presidente, quanto segue: è un fatto che stride che la Giunta regionale, su consiglio pressante dell’Avvocatura regionale, si costituisca parte civile contro quel direttore del bilancio che, con la sua nota, con relazione del 28 febbraio del 2008, presentava alla Corte dei Conti e dava la possibilità di recuperare 27 milioni, con tutto quello che seguirà. Anche questo non appartiene, probabilmente, all’interesse di un’Aula, signor Presidente, fatta salva la stima che ho per le istituzioni, la stima che ho per ogni consigliere regionale, quest’Aula sorda ormai non sente nessuno.

Perché è sorda? Dov’è, non il Vicepresidente, il Presidente facente funzioni? Così entriamo veramente nel merito. Dov’è la volontà di questo Consiglio di dare un ultimo contributo alla Calabria? In questa manovra ci sono una serie di situazioni importanti, c’è il pane dei forestali, dei figli dei forestali e ci sono tantissime altre cose che possono interessare ai cittadini calabresi.

Per voler andare veramente al nocciolo del mio intervento, perché poi la politica è una malattia contagiosa, amo dire in questa conclusione – perché non so se avrò la possibilità di reintervenire – ripeto, un governo oligarchico che pure nel suo DNA non aveva appalesato in Pino Gentile o in altra rappresentanza virulenza, arroganza, anzi dialogo e quant’altro; allora qualcosa o qualche remora ve la dovete porre, se quello che diceva il presidente Loiero è vero: ogni istituzione presieduta con quel tipo di cultura viene sciolta.

Non si vuole inveire contro nessuno, né chi vi parla è per una cultura giacobina, forcaiola, per attaccare chi non può difendersi in questo momento, anzi io ho il coraggio di dare tutta la mia solidarietà al presidente Scopelliti dal punto di vista umano e personale, tutta la mia preoccupazione dal punto di vista politico e la mia piccola, ma sentita intenzione di diniego nell’azione nervuta del presidente Scopelliti spalmata in questi quattro anni di governo regionale, davvero sordo, sordo il capo dell’Esecutivo che costringe e fa apparire sordo un intero Consiglio. Avrei voluto dire – e lo dico a lei, signor Presidente, affinché possa rimanere agli atti del Consiglio – che lo sforzo è parte di un’economia importante dei calabresi indirizzata alla costruzione dei due nuovi ospedali – mi riferisco al nuovo ospedale della Sibaritide e del costruendo nuovo ospedale di Vibo Valentia – che sono espletate le gare, complete, sono stati consegnati i lavori per circa 600 miliardi delle vecchie lire, 150 milioni di euro ciascuno, che potrebbero non solo sprigionare e fare immaginare una sanità nuova, ma un’economia per quattro-cinque anni sui territori, corrono il rischio di non essere realizzati, perché il nuovo Patto della salute, che è in gestazione in questo momento al governo del territorio e che arriverà sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni, prevede che tutti gli ospedali che hanno meno di 450 posti letto saranno chiusi, non avranno senso di esistere.

Allora, se questo è vero e siccome per i due nuovi ospedali la previsione è di 350 posti letto, voglio lanciare questo grido d’allarme al governo regionale affinché possa interessarsi di questa vicenda ed, eventualmente, fare sinergia con tutti i parlamentari calabresi che dovrebbero, secondo me, adoperarsi per emendare, eventualmente, questa iniziativa capestro del Governo.

Signor Presidente, non voglio farmi richiamare perché, come dicevo, sono coerente con quello che ho dichiarato prima, cioè con una democrazia che rispetti anche nei tempi, anche nella postura, anche nella civile convivenza, anche prestando attenzione alla cultura o agli aspetti sociali che travagliano questa terra. Quando sono rientrato in questo Consiglio che non mi ha ascoltato, Presidente, non so, risulta agli atti, avevo detto che forse questa terra ha bisogno di una benedizione invocando la venuta di questo gigante della storia, ovvero di Francesco – come preferisce essere chiamato – di questo Pontefice e tutti risero di questa cosa; ma poi, il Santo Padre venne davvero e non venne solo per benedire questa regione – fatto sottaciuto e storico – venne, sostanzialmente, per maledire gli uomini che l’hanno infettata, per scomunicarli. E’ un fatto straordinariamente grave anche per il massimo rappresentante della cristianità sull’intero pianeta, è gravissimo!

Allora dovremmo prendere atto di questo per invertire – io non sono un “renziano” della prima memoria, sono un democratico, però, della prima repubblica - davvero bisogna cambiare rotta, ci vogliono uomini di buonsenso, ormai la differenza di sinistra, di destra, di centro è poca cosa, si ragiona solo dal punto di vista economico e si ragiona della qualità degli uomini che devono avere a cuore il bene comune.

Tutto questo le volevo dire e, ritornando e concludendo, proprio perché mi sta a cuore il bene comune, i due nuovi ospedali della Calabria devono vedere la luce e, affinché questo accada, signor Presidente, bisogna prestare attenzione. Io non so – e concludo davvero – se questa è materia dell’assessore ai lavori pubblici, dell’amico Pino Gentile. Se così fosse, assessore Gentile, ti prego personalmente, visto che il Presidente facente funzioni è assente, di curare questo ulteriore diniego, questa piaga che la Calabria non merita.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’assessore Pugliano. Ne ha facoltà.

PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente

Intervengo solo per fare un po’ di chiarezza sull’intervento del consigliere Naccari Carlizzi per quanto riguarda la materia rifiuti, in particolare la questione della tariffa, visto che il tema dei rifiuti è una materia abbastanza complicata, per la quale non si devono confondere le idee e comunicare inesattezze.

Con spirito sicuramente propositivo, devo chiarire al consigliere Naccari Carlizzi che, intanto, questo governo regionale sta puntando prioritariamente alle politiche di riduzione della produzione dei rifiuti attraverso una legge approvata in questo Consiglio nell’aprile 2013, la numero 18, che abbiamo voluto approvare non appena la competenza in materia è passata alla Regione, ipotizzando e dando la possibilità alla Giunta regionale di approvare tariffe modulari, nel senso di inserire premialità per chi è virtuoso e fa raccolta differenziata e penalizzare, quindi aumentare la tariffa, per chi è vizioso e non fa raccolta differenziata.

Il consigliere Naccari Carlizzi riferiva delle inesattezze sulla questione della tariffa, perché faceva riferimento alle tariffe vigenti, che sono antiquate, che sono sicuramente strumenti per fare diseconomie, squilibri e buchi in bilancio. Se se lo è permesso – come lui spesso sostiene – la gestione commissariale, visto che segnala da più tempo la necessità di istituire una Commissione d’inchiesta sui soldi spesi dalle gestioni commissariali, mi pare ovvio, anche per uno come me, ma in particolare per uno come lui che ha esperienza amministrativa, specie nel settore del bilancio, che un ente come la Regione Calabria non possa permettersi il lusso di fare buchi di bilancio, perché faceva riferimento alla triplicazione della tariffa sul trattamento della frazione organica dell’umido. Beh, se lo poteva permettere il commissario di far pagare a 34 euro a tonnellata il trattamento della frazione organica dell’umido mentre, poi, al gestore pagava già 82 o 83 euro. Non se lo può consentire la Regione Calabria di spendere 100 ed incassare 40, perché lui sa meglio di me che cosa vuol dire buco di bilancio, debito fuori bilancio.

Ecco perché gli do ragione sul fatto che il decreto del dipartimento non sia applicativo della nuova tariffa; l’ho comunicato stamattina ai sindaci che ancora la Giunta regionale non ha approvato la tariffa per il 2014. Da qui a dieci giorni – per come lui opportunamente ha ricordato – approveremo la tariffa per il 2015, perché entro luglio va approvata la tariffa per il 2015. Non potendo approvare la tariffa per il 2014, ho comunicato che questa Giunta regionale sta intervenendo per abbattere i costi di gestione del servizio dei rifiuti, perché due più due fa quattro: se il costo di gestione presunto dagli uffici per l’anno 2014 ammonta a 100 milioni di euro, 100 milioni di euro devono essere previsti in entrata attraverso le tariffe. Visto che la tariffa può essere abbassata solo se si abbassa questo conto economico di spesa, ho comunicato ai sindaci le scelte della Giunta regionale, molto responsabili, perché sa quanto sia difficile per i Comuni trovare risorse e quindi pagare queste tariffe - va beh che c’è difficoltà a pagare anche le tariffe vigenti; la tariffa a 91 euro era popolare, perché quando è stata individuata ed approvata dalle gestioni commissariali prevedeva un investimento di risorse pubbliche.

Nel 2013 la Giunta regionale aveva anticipato 20 milioni per i Comuni ed oggi decide di non chiedere la restituzione di questi 20 milioni, quindi li fa passare come un contributo ai Comuni. Ecco perché siamo già convinti, sicuri, che quella tariffa calcolata dagli uffici, che portava a 146 euro a tonnellata, possa essere ribassata almeno del 20 per cento, perché il costo si abbassa da 100 milioni a 80 milioni.

Devo dire che, approvando la tariffa per il 2015, comunque servirà avere il quadro per sapere che entrate porterà la tariffa di 91 euro - che è quella vigente - per coprire anche il costo del 2014. Quindi stiamo, oggi, portando all’approvazione del Consiglio un ordine del giorno che dia mandato alla Giunta di individuare ulteriori risorse finanziarie, per andare a coprire quello che può essere ancora la forbice fra quelli che sono i costi e quelle che saranno le entrate.

Ecco che devo correggere quest’altra considerazione del consigliere Naccari Carlizzi: intanto, noi non pratichiamo sbilancio sul bilancio regionale, perché ancora il sistema dei rifiuti per l’anno 2014 è gestito da una contabilità speciale che non attiene al bilancio regionale, quindi i 20 milioni di euro che la Giunta regionale ha anticipato nel 2013, che oggi decide di far passare come contributo, sicuramente vanno a sostenere le difficoltà dei Comuni e ad alleggerire quella tariffa. E’ per questo che mi permetto di eliminare i dubbi che aveva il consigliere Naccari Carlizzi almeno per la parte che riguarda il tema dei rifiuti, perché siamo molto accorti e responsabili.

(Interruzione del consigliere Naccari Carlizzi)

PRESIDENTE

Assessore Pugliano, svolga il suo intervento.

PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente

Termino, dicendo che, tra le altre cose, devo segnalare al consigliere Naccari Carlizzi e ricordare che, se nel passato la tariffa dai commissari è stata tenuta popolare, è stata gravata comunque sui cittadini, con i costi di ammortamento degli interventi sul sistema impiantistico. Per una scelta politica, che io ritengo inappropriata, nel passato, tra la gestione commissariale e il governo regionale non è stato previsto un euro di spesa per il sistema impiantistico, è stato lasciato investire il sistema privato e quindi nella tariffa è sempre stato calcolato non solo il costo di gestione per chi ha gestito gli impianti, ma sono stati calcolati anche i costi di ammortamento degli investimenti del privato.

Per la prima volta, questo governo regionale sta investendo circa 220 milioni di euro, li ha previsti e ha già assegnato i servizi di progettazione di una serie di interventi che ammontano a 120 milioni di euro. Questi non graveranno sicuramente sulla tariffa, perché sono risorse che vuole investire la Regione e quindi risorse pubbliche, invertendo la tendenza rispetto al passato, quindi non caricando o almeno cercando di non caricare, se non il necessario, sulla tariffa dei cittadini.

PRESIDENTE

Assessore Pugliano, la invito a concludere il suo intervento.

PUGLIANO Francesco, assessore all’ambiente

Ho concluso, Presidente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Magno. Ne ha facoltà.

MAGNO Mario (Forza Italia)

Penso che, ogni volta che arriva in Aula un provvedimento di natura finanziaria, invece di parlare del provvedimento, spesso si parla di tutto e di più. Invece dovremmo concentrarci meglio su quello che è il provvedimento in discussione, senza dimenticare da dove proviene, senza dimenticare tutto l’iter che c’è stato in questi anni per poter arrivare anche a concretizzare un assestamento di bilancio, questa volta, che ci consenta di poter rispondere a una serie di esigenze che provengono dalla nostra società e dalla gestione della parte finanziaria dei bilanci che i bilanci approvati al 31 dicembre di ogni anno spesso non possono contemplare.

In modo particolare, ritengo che le scadenze rispettate ogni anno nell’approvazione dei bilanci, intanto ci consentano di poter fare tutta una serie di manovre finanziarie successive che portano a stabilizzare i conti della Regione.

Voglio anche fare un plauso qui all’assessore Mancini e alla struttura dell’assessorato, al direttore Pietro Manna, al dottore De Cello e agli altri per il modo in cui hanno risolto, ad esempio, la problematica relativa agli Swap, che ci consentono di avere in questo assestamento una somma di 27,5 milioni di euro che risolvono due aspetti: uno è quello della speculazione che c’è stata negli anni sugli Swap; l’altro è il fatto che noi, attraverso un accordo bonario con le società che hanno emesso gli Swap, siamo andati a chiudere una partita che stava diventando difficile per la nostra Regione, in modo particolare anche una partita che ha investito la Regione non per responsabilità proprie, probabilmente, ma per responsabilità di alcuni personaggi che vi si sono aggirati, ma è un aspetto di natura giuridica sul quale la magistratura ha posto la sua attenzione.

Quindi questo merito lo dobbiamo dare, perché altrimenti dimentichiamo da dove provengono le somme che noi utilizziamo all’interno di questo assestamento.

Poi, ritengo necessario anche capire che, quando ci sono somme a disposizione in un periodo che oramai ha visto sei mesi di gestione del bilancio 2014, queste somme vanno finalizzate alle carenze che abbiamo avuto nel reperire risorse per poter soddisfare alcuni bisogni e alcune necessità della Regione. In modo particolare mi riferisco ai 30 milioni, ad esempio, per la forestazione; non dobbiamo dimenticare che questa Giunta, questo Consiglio regionale hanno consentito di rivedere completamente il sistema di riorganizzazione della forestazione in Calabria attraverso le riforme che sono state fatte.

Vi siete mai accorti – e ce ne siamo accorti stamattina – che di fronte e intorno a questa sede del Consiglio regionale non c’erano i forestali? Vi siete, forse, dimenticati ogni volta che c’è stata un’approvazione di bilancio o un assestamento di bilancio, le migliaia e migliaia di forestali che stavano intorno al Consiglio regionale per cercare di richiedere il pagamento degli stipendi che non venivano erogati? Avete visto un solo forestale intorno a questo Consiglio regionale oggi? Non l’abbiamo visto, vuol dire che c’è stata una politica sulla forestazione che finalmente ci ha consentito e ci consente di avere le risorse a disposizione per riorganizzare questo settore e per soddisfare le esigenze dei forestali all’interno della Regione Calabria.

Come non avete visto quelli che sono stati gli scioperi che spesso hanno fatto le società di trasporto che non venivano pagate, che non venivano soddisfatte per quanto riguarda i loro crediti nei confronti della Regione: i 30 milioni di euro servono, intanto, per cercare di soddisfare le esigenze in Calabria per quanto riguarda le percorrenze brevi, dove le Ferrovie dello Stato si sono dimenticate completamente della Calabria e in ogni momento in cui non viene rispettato il contratto di servizio, immediatamente la prima cosa che fanno è di cancellare i treni dalle tratte dove ci sono più pendolari, come è successo nella tratta Lamezia-Catanzaro, come sta succedendo sulle tratte relative alla costa ionica e ai treni che provengono da Reggio e da Cosenza verso Catanzaro.

Questo assestamento serve a coprire i contratti di servizio, per consentire a questa Regione di poter soddisfare la necessità di migliaia e migliaia di pendolari che ogni giorno si muovono al suo interno. Lo sappiamo – come diceva il consigliere Naccari Carlizzi – che non sono somme sufficienti, perché il fabbisogno non è di 30 milioni, è un fabbisogno maggiore, ma certamente questi 30 milioni, intanto, mettono una pezza rispetto al fabbisogno finanziario per poter mantenere in vita i servizi e per ridare la possibilità ai treni di ripercorrere le tratte all’interno della Calabria.

Come i 13,5 milioni di finanziamento che sono destinati all’Arssa, all’Arcea, al personale delle comunità montane che non viene pagato da anni, dopo che noi abbiamo fatto la legge di abolizione delle comunità montane in cui diamo la possibilità a questo personale di essere finalmente retribuito e dove c’è la possibilità, oramai, che questo personale, attraverso l’insediamento degli organismi di Calabria Verde, possa transitare all’interno di questa società e trovare finalmente una sua dimensione anche umana e lavorativa.

Queste sono cose che noi non dobbiamo dimenticare, perché altrimenti l’assestamento diventa soltanto un fatto formale che viene portato all’interno di quest’Aula, senza pensare che possa essere, invece, una risposta a tanti bisogni che in questa regione ci sono.

Penso che abbia fatto bene l’assessore Mancini, insieme alla Presidente facente funzioni, Antonella Stasi, a chiedere al Governo di rivedere le regole per quanto riguarda il Patto di stabilità, perché pur avendo le risorse finanziarie all’interno della Regione, non c’è la possibilità di spendere queste risorse e quindi noi abbiamo centinaia e centinaia di imprese che attendono giorno per giorno di vedere sbloccati i finanziamenti per i propri pagamenti e, purtroppo, per il Patto di stabilità, questi pagamenti rimangono bloccati presso la Ragioneria regionale – questo non vuol dire aiutare le imprese in questo momento di difficoltà, ma vuol dire continuare a tenerle in una situazione di crisi che non consente loro di poter portare avanti i numerosi lavori appaltati all’interno di questa Regione – e non ci consentono di poter pagare in tempo i lavoratori socialmente utili, i forestali, coloro che hanno la necessità di avere erogati gli stipendi in una maniera più consona rispetto alla loro aspirazione, cioè quella di una puntualità nei pagamenti.

Spesso il Patto di stabilità ci pone tutta una serie di queste questioni, come ci pone problematiche relative anche all’attività che è necessario accelerare per quanto concerne gli investimenti all’interno della Regione; non parlo dei fondi europei che sono svincolati dal Patto, ma parlo degli investimenti che in questa Regione si sono avviati in questi anni, come la realizzazione della cittadella regionale, come i finanziamenti relativi ai nuovi ospedali, perché con le ristrettezze e le limitazioni del Patto di stabilità, certamente i pagamenti all’impresa per poter portare avanti questi lavori saranno soggetti poi a delle limitazioni temporali che non consentiranno di portare a compimento nei tempi dovuti le realizzazioni che, invece, sono in atto.

Noi abbiamo visto quanti salti mortali sono stati fatti mese per mese, semestre per semestre, per consentire alla Regione di pagare con questo limite, che certamente non vuol dire che la Regione non ha le capacità finanziarie, ma vuol dire che la Regione, pur avendo le capacità finanziarie, non può spendere i soldi nei tempi dovuti.

Ecco, penso che un’ulteriore novità all’interno di questo strumento finanziario che oggi andiamo ad approvare sia rappresentata da una cosa nuova e cioè finalmente c’è una relazione, assessore Mancini, dei Revisori dei conti, che nel passato non c’è stata perché non esistevano i Revisori dei conti; finalmente abbiamo anche una relazione che ci dà garanzia anche dal punto di vista tecnico della manovra relativa all’assestamento. Questo è anche un plauso che è dovuto a questo Consiglio regionale, che ha introdotto questa figura che negli anni passati, purtroppo, non esisteva, questo a garanzia non soltanto dei conti di bilancio, ma anche di noi consiglieri regionali che approviamo questi conti.

Al di là di tutte le cose dette all’interno di questo Consiglio regionale oggi e sulle quali i vari assessori hanno anche replicato, alcune cose giuste, altre cose secondo me dette con enfasi politica un po’ esagerata, altre con interventi di chiusura di propria esperienza all’interno di questo Consiglio regionale, dopo anni e anni di vita vissuta in Consiglio, ma penso che oggi questo strumento che noi andiamo ad approvare non superi tutte le problematiche poste all’interno di questa Assemblea, ma certamente dà un respiro forte alle necessità e ai bisogni dei calabresi, destinando anche in questo bilancio il 60 per cento dei finanziamenti alle politiche sociali sulle quali in questi giorni si sono spese troppe chiacchiere e non si sono andati a verificare i dati che, invece, sono contenuti all’interno dell’assestamento.

Quindi, a nome del gruppo di Forza Italia e a nome del capogruppo Morrone, annunciamo il nostro voto favorevole all’assestamento.

Presidenza del Presidente Francesco Talarico

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi, quindi il dibattito generale sull’assestamento di bilancio è concluso, solo una replica da parte dell’assessore. Prego, assessore Mancini.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Alcune rapidissime considerazioni, anche perché ho colto che, avvicinandosi ormai l’appuntamento elettorale, molte riflessioni e molte analisi sono state guidate più dalla rincorsa alla polemica politica che da altro, quindi ci sarà tempo per confrontarci e anche scontrarci su questo.

Soltanto tre precisazioni, tre flash. La prima: l’ultimo contratto Swap è stato sottoscritto nel 2007. L’ispezione del Mef riguarda il periodo 2008-2013 e i dati sulla spesa comunitaria sono consultabili da tutti i cittadini sul sito del Ministero, quindi i giudizi li daranno gli elettori.

Il tema sul quale vorrei rapidamente tornare è quello centrale sul Patto di stabilità. Ringrazio i colleghi capigruppo di maggioranza che hanno predisposto un articolato, puntuale e preciso ordine del giorno su questo tema per impegnare tutto il Consiglio nel dialogo, nel confronto e, se ci sarà bisogno, anche nello scontro con il Governo nazionale. Vedete, questo è il tema, questo è il grande tema: se così dovessero rimanere le cose, saremo nella difficoltà o, meglio, nella impossibilità di erogare risorse ai nostri concittadini. Vorrei che fosse compreso da tutti – in tanti l’hanno capito – questo punto, che è un punto che riguarda il futuro della nostra istituzione e la sua ragione in vita. Ci si può confrontare su tutto e ci confronteremo su tutto, ma questo è il punto centrale che tutti quanti insieme dovremo avere la capacità, la forza e la determinazione di porre nei confronti del Governo e anche delle istituzioni comunitarie, perché se non si supererà questo, io temo che ci saranno grandi, enormi e probabilmente insormontabili difficoltà per tutta la nostra regione.

Quindi è giusto e doveroso che il Consiglio ne sia informato, ne prenda atto e, se riterrà, insieme conduca la battaglia per modificare le cose.

PRESIDENTE

Possiamo procedere con la votazione del provvedimento.

Pongo in votazione l’articolo 1.

CHIZZONITI Aurelio (Insieme per la Calabria)

Signor Presidente, le chiedo scusa: se non si procede con la votazione per appello nominale, dovrei fare una telegrafica dichiarazione di voto.

PRESIDENTE

Le concedo la parola alla fine.

CHIZZONITI Aurelio (Insieme per la Calabria)

Ma intanto devo votare. Quando lei dice “articolo 1, lo pongo in votazione”, che faccio? Quando faccio una dichiarazione, vale per tutto l’articolato.

PRESIDENTE

Ho capito, allora le do la parola per dichiarazione di voto sull’articolo 1.

CHIZZONITI Aurelio (Insieme per la Calabria)

Su tutto l’articolato, solo 30 secondi.

Anticipo il mio voto nettamente contrario a questo documento giuridico-contabile, perché lo ritengo fortemente alterato – assessore, non sto parlando di manipolazione, per l’amor di Dio – nello spirito politico del bilancio stesso, perché è alleggerito dalla doverosa applicazione dell’articolo 11, comma 4, della legge 24 del 2013, che impone, non suggerisce, il transito dei 132 dipendenti di Calabria I&T a Fincalabra ed è alleggerito dalla oscena violazione sistematica e quotidiana della legge 54 del 2013, laddove il dipartimento attività produttive - dall’assessore Arena all’ultimo usciere - si rifiuta di procedere al recupero di ben 33 milioni di euro nei confronti delle imprese, in ordine alle quali sono stati emessi tempestivamente provvedimenti decadenziali, sulla scorta di un serpeggiante ed anguillesco punto di vista del dottore Monea – mi dispiace tanto che non sia in Aula – il quale dice che sulla questione incide la legge 54 del 2013, che invece è di una chiarezza unica, perché dispone che le imprese che, alla data dell’entrata in vigore del decreto legislativo 82 del 2012, abbiano completato gli investimenti e realizzato gli impianti, sono esentate dall’obbligo del rispetto dei parametri di cui ai relativi bandi.

Bene, al dipartimento attività produttive estendono questa possibilità, questo ulteriore sussidio a tutti gli imprenditori, compreso De Rose, che deve restituire 6 milioni di euro.

Sul punto faccio mia la puntualizzazione del proponente della legge, consigliere Adamo, che a mezzo comunicato stampa ha detto: “Questa è la legge che ho proposto. Se c’è qualcuno che vuole estenderla anche ad altro tipo di imprese, sono pronto ad intervenire per la correzione”. Consigliere Adamo, sto dicendo sciocchezze o la verità?

Allora, rebus sic stantibus, il mio voto è nettamente contrario e mi auguro che la Procura della Repubblica di Catanzaro finalmente si svegli su questa e tantissime altre forme di inadempimento.

Delle due, l’una: qui c’è una maggioranza che ha approvato due leggi, la 24 del 13 e la 54 del 2013, e ci sono assessori della stessa maggioranza che la eludono. E’ un fatto di una gravità inaudita! Per cui il mio voto è nettamente contrario, dall’articolo 1 e seguenti.

PRESIDENTE

Proseguiamo con la votazione.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

All’articolo 5 c’è un emendamento, protocollo numero 27206, a firma del consigliere Imbalzano: “Nello stato di previsione della spesa, il capitolo 14010101 “Spese per l’avvio delle procedure relative all’attuazione delle attività di riordino delle funzioni amministrative della Regione e degli enti locali” è aumentato dell’importo di euro 200 mila, con contestuale riduzione degli stanziamenti previsti al capitolo 15010102 – Upb 1.5.01.01 “Debiti pregressi per le Province”.

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

E’ un emendamento che è stato modificato nell’imputazione e viene sostituito dal capitolo 15.01.01.02 dell’Upb 1.5.01.01 al capitolo 22.04.08.16 Upb 2.2.04.08, riguarda la legge 23 del 2002.

Si tratta, in sostanza, di un emendamento per dare continuità alla legge di riforma degli enti regionali, la legge regionale 24 del 2013.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Per come era formulato, il parere è negativo, perché la copertura era su un debito, quello della spesa delle Province, quindi il debito non è utilizzabile per coprire altri tipi di spesa. Con questa nuova copertura che, però, mi sfugge, gli uffici, non so…

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

Il capitolo è il 22.04.08.16, Upb 2.2.04.08, se non abbiamo sbagliato. Dottore De Cello…

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Comunque, garantendo la copertura di un’attività posta in essere dall’amministrazione, il parere…

(Interruzione)

Se lo può accantonare, perché c’è un problema di…

IMBALZANO Candeloro (Scopelliti Presidente)

D’accordo.

PRESIDENTE

L’emendamento protocollo numero 27206…

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Presidente, sarebbe auspicabile che il Consiglio sapesse cosa deve votare, quando si presentano gli emendamenti.

PRESIDENTE

Stanno verificando esattamente qual è il capitolo.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Perché non si possono citare capitoli, numeri che non si capiscono.

PRESIDENTE

Per questo l’abbiamo accantonato.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Altrimenti anche questo è un ulteriore schiaffo alla democrazia.

PRESIDENTE

Per questo l’abbiamo accantonato.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Presidente, a parte il capitolo, vorremmo sapere a quale legge si riferisce e se sono spese, se sono debiti delle Province, cioè non è chiaro…

PRESIDENTE

L’accantoniamo e, nel frattempo, si verificherà per bene il contenuto.

Prossimo emendamento, protocollo numero 27445 a firma del consigliere Grillo: “Alla tabella C – Stato di previsione della spesa – richiamata dall’articolo 5, sono apportate le seguenti variazioni:

detrarre euro cinquantamila dall’Upb 2.2.01.04, intervento 6133103 (Spese per l’incentivazione dell’afflusso turistico in Calabria attraverso  trasporti aerei, ferroviari, su gomma e via mare – legge regionale 7.3.1995, n. 6), dello stato di previsione della spesa e contestualmente aumentare di euro cinquantamila la dotazione di cui all’intervento n. 62010616 (Spese per l’attuazione della legge regionale 6 novembre 2012, n. 54, in materia di relazione tra Regione Calabria e comunità calabresi nel mondo) – Upb 6.2.01.06 dello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione, allo scopo di finanziare iniziative a favore del turismo di ritorno.

Di conseguenza, inserire in tabella C le suddette Upb 6.2.01.06 e intervento n. 62010616”.

GRILLO Alfonso (Scopelliti Presidente)

Grazie, Presidente, soltanto per non venire accusato poi di mancanza di democrazia da parte del collega, questo è un emendamento che mira, finalmente forse – ed auspico che sia così – a rimpinguare la legge 54 in tema di turismo etnico, che rimandiamo ormai da qualche anno. Va a recuperare delle somme che, praticamente, sono omogenee sul turismo etnico, quindi sui trasporti.

Mi auguro che la Giunta abbia avuto la possibilità di approfondire e che acconsenta, finalmente, che anche la legge 54, il Testo unico sull’emigrazione, dia seguito ad uno degli elementi di quella legge che è il turismo etnico.

PRESIDENTE

Il consigliere Grillo ha illustrato l’emendamento. Se l’assessore Mancini mi dà il parere sull’emendamento a firma del consigliere Grillo, protocollo numero 27445.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Qui stiamo parlando di un emendamento compensativo, è evidente che si tolgono da una parte e si mettono dall’altra. Perché ciò avvenga, per evitare gli inconvenienti di prima, occorre che dal capitolo dal quale si attinge, il titolare politico del capitolo dal quale si attinge sia d’accordo. Qui stiamo parlando di fondi del turismo, sull’incentivazione dell’afflusso turistico in Calabria, poiché tra l’altro c’è il collega delegato che è il consigliere Morrone, se è d’accordo, per quanto ci riguarda, la Giunta non… Il saldo è a zero, quindi si chiede il ritiro.

MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)

Chiediamo il ritiro.

GRILLO Alfonso (Scopelliti Presidente)

Chiedo attenzione su questo emendamento ed invito il capogruppo Morrone a verificare che vi sia la possibilità, finalmente, di dare un po’ di lustro a coloro i quali in questi anni, a causa della spending review e di molteplici problemi che hanno investito la nostra Regione, ma anche il sistema economico nazionale, non hanno potuto assolvere a quello a cui negli anni hanno sempre ambito cioè i calabresi nel mondo che non hanno avuto la possibilità in questi quattro anni di svolgere il turismo etnico, che era uno degli elementi che negli anni precedenti si realizzava sistematicamente ogni anno.

In questi quattro anni ho avuto la possibilità di incontrarlo varie volte e sono riuscito a convincerlo più volte a soprassedere, cercando di fargli capire che il momento era importante e che, quindi, non bisognava esagerare, ma credo sia venuto il momento di dare almeno un po’ di visibilità ai nostri calabresi che si sono contraddistinti nell’ambito nazionale e internazionale, per aver promosso la Calabria e per aver sempre avuto un impegno nella promozione del nostro territorio.

Invito la Giunta ad un’ulteriore riflessione su questo emendamento, perché è troppo importante.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Morrone. Ne ha facoltà.

MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)

Sicuramente il collega ha esposto le ragioni che, in linea di principio, condivido.

Penso – e questo è un discorso di carattere generale – ed invito tutti i colleghi, me incluso, a ritirare gli emendamenti di spesa, perché non dobbiamo stravolgere un bilancio che già ha avuto – come diceva poco fa molto bene l’assessore Mancini – una serie di problemi di capacità di spesa. Dico questo anche perché, nel giro di pochi giorni, faremo un ulteriore assestamento sugli altri fondi ed in quella sede potremo concordare interventi di più ampio respiro, ma in questa fase, in questa sede, prego il collega di ritirare l’emendamento, così come prego gli altri colleghi, almeno quelli di maggioranza – non posso pregare anche quelli di minoranza, se vogliono, li prego pure – di ritirare gli emendamenti che coinvolgono la spesa.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Grillo. Ne ha facoltà.

GRILLO Alfonso (Scopelliti Presidente)

Nel sottolineare, intanto, che non c’è aumento di spesa, perché si tratta – come diceva giustamente l’assessore Mancini – di somme omogenee che vengono trasferite su altro capitolo, volevo dire che, se c’è l’impegno ufficiale della Giunta ad impegnare nel prossimo bilancio la cifra destinata a questo settore e a questa legge, la 54 del 2012, sono pronto a ritirarlo, altrimenti invoco il parere della Giunta.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

La Giunta si impegna…

GRILLO Alfonso (Scopelliti Presidente)

No, sto dicendo un impegno formale…

(Interruzione)

No, su questa cosa… Assessore Mancini…

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Consigliere Grillo, come lei sa, la mia modesta persona e la Giunta quando prendono un impegno lo mantengono, quindi lei dovrebbe essere testimone di ciò.

GRILLO Alfonso (Scopelliti Presidente)

Va bene, ritiro l’emendamento.

PRESIDENTE

L’emendamento è ritirato. Il prossimo, sempre a firma del consigliere Grillo, protocollo numero 27446, recita: “Alla tabella C – stato di previsione della spesa – richiamata dall'articolo 5 sono apportate le seguenti variazioni:

detrarre € 100.000 (centomila) dal capitolo/intervento 22040816 – Spese per la conoscenza e la promozione dei prodotti agroalimentari (Upb 2.2.04.08 – Interventi strutturali nelle imprese per il rafforzamento delle filiere agroalimentari) – dello stato di previsione della spesa, e contestualmente aumentare di € 100.000 la dotazione di cui all'intervento n. 61010416 “Spese per la realizzazione di interventi per la riscoperta della dieta mediterranea” (art. 2, comma 1, lettere a) e d), della legge regionale 23 settembre 2013, n. 45) – Upb 6.1.01.04 dello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione.

Di conseguenza inserire in tabella C i suddetti Upb 6.1.01.04 e intervento n. 61010416”.

GRILLO Alfonso (Scopelliti Presidente)

Anche qui è giusto sottolineare che la Regione Calabria è una fra le prime Regioni d’Italia a legiferare in tema di dieta mediterranea. Noi abbiamo approvato una legge, la 45, appena un anno fa, stabilendo alcuni requisiti, tra i quali anche la costituzione di un gruppo dipartimentale che doveva occuparsi della promozione della dieta mediterranea in virtù e in previsione di quello che è un evento planetario: l’Expo 2015. Abbiamo, però, impegnato delle somme che sono superflue rispetto al lavoro che il gruppo dipartimentale sta svolgendo, per cercare di far arrivare la Calabria, che sarà presente all’Expo 2015, preparata. Appena centomila euro impegnati per quella legge sono totalmente non sufficienti per realizzare tutto l’iter promozionale che anticipa l’Expo del 2015.

Quindi anche qui non si tratta di un aumento di spesa, per cui chiedo l’approvazione di questo emendamento.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Invito al ritiro.

GRILLO Alfonso (Scopelliti Presidente)

Non intendo ritirarlo.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Parere contrario.

PRESIDENTE

Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 27446.

(E’ respinto)

Emendamento protocollo numero 27452 a firma del consigliere Giordano: “Alla tabella C richiamata dall'articolo 5 della presente legge sono apportate le seguenti variazioni:

a) la dotazione di Euro 1.300.000,00 all’UPB 2.2.03.02, capitolo 6133103 (incentivazione del flusso turistico), è ridotta di Euro 1.000.000,00 e, contestualmente, è aumentata di euro 1.000.000,00 la dotazione all'Upb 6.2.01.02, capitolo 4331103 (fondo regionale per le politiche sociali)”.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Questo emendamento prevede l’allocazione di 1 milione di euro verso il fondo regionale per le politiche sociali, che presenta una forte criticità e una sofferenza endemica, a valere sull’unità previsionale di base 2.2.03.02, che riguarda, invece, il capitolo per l’incentivazione del flusso turistico.

Ritengo che sia doveroso che questo emendamento venga accolto, innanzitutto per lo spirito che dovrebbe contraddistinguere un documento che deve assestare e tenere in ordine i conti e che deve garantire le spese obbligatorie, soprattutto sul versante in cui c’è maggiore sofferenza in Calabria. E’ un emendamento che inviterei la maggioranza a fare proprio. Sono anche disponibile a lasciarlo alla maggioranza, perché abbiamo colto in queste settimane ed in questi mesi gli appelli reiterati delle organizzazioni di volontariato, della stessa Chiesa, del terzo settore, che chiede una risposta che, se non verrà data, metterà in ginocchio la Calabria, che maggiormente sta soffrendo.

Quindi, mi appello alla Giunta e alla maggioranza affinché questo emendamento venga accolto, così come i due successivi che hanno lo stesso spirito e la stessa finalità e vanno ad attingere a capitoli di spesa che certamente non presentano le stesse caratteristiche di priorità.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Invito al ritiro, perché la copertura è su un capitolo che non esiste, quindi è senza copertura finanziaria. Pertanto, invito al ritiro o, comunque, esprimo parere contrario.

PRESIDENTE

L’assessore Mancini invita al ritiro dell’emendamento.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Assessore, parliamo del capitolo 6133103 “Incentivazione del flusso turistico”.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Mi dicono gli uffici che questo capitolo non esiste.

(Interruzione)

Ah, esiste?

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Io insisto che il capitolo esiste, l’abbiamo verificato.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Esprimo parere contrario.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 27452.

(E’ respinto)

Emendamento protocollo numero 27453 a firma del consigliere Giordano: “Alla tabella C richiamata dall’art. 5 della presente legge sono apportate le seguenti variazioni:

a) la dotazione di Euro 1600.000,00 all'Upb 2.2.04.08, capitolo 22040816 (promozione dei prodotti agroalimentari calabresi), è ridotta di Euro 1000.000,00 e, contestualmente, è aumentata di euro 1000.000,00 la dotazione all'Upb 6.2.01.02, capitolo 4331103 (fondo regionale per le politiche sociali)”.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Anche questo emendamento ha la stessa finalità, quindi non ripeto l’intervento. Si tratta dell’allocazione di 1 milione di euro verso il capitolo delle politiche sociali, questa volta tratto dal capitolo “promozione dei prodotti agro-alimentari calabresi”.

PRESIDENTE

Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 27453.

(E’ respinto)

Emendamento protocollo numero 27454 a firma del consigliere Giordano: “Alla tabella C richiamata dall'art. 5 della presente legge sono apportate le seguenti variazioni:

a) la dotazione di Euro 1200.000,00 all'Upb 2.2.01.04, capitolo 6133104 (promozione turistica), è ridotta di Euro 1000.000,00 e, contestualmente, è aumentata di euro 1000.000,00 la dotazione all'Upb 6.2.01.02, capitolo 4331103 (fondo regionale per le politiche sociali)”.

GIORDANO Giuseppe (IDV)

Si tratta sempre dell’allocazione di 1 milione di euro verso il capitolo delle politiche sociali tratto dal capitolo 6133104 che riguarda la promozione turistica.

PRESIDENTE

Parere della Giunta? Contrario. Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 27454.

(E’ respinto)

Emendamento protocollo numero 27586, a firma del consigliere Pacenza: “Al Prospetto 1 (Tabella C) allegato al disegno di legge in oggetto viene apportata la modifica di seguito specificata:

“Le risorse destinate alla collaborazione tra Regione Calabria e la Lega contro i Tumori della Calabria (legge regionale n. 9/1999) di cui all’Upb 6.1.01.04 (capitolo 4231108) per l'esercizio finanziario 2014 vengono incrementate di euro 40.000,00 per un ammontare complessivo di euro 140.000,00”:

“alla relativa copertura si fa fronte con corrispondente riduzione dello stanziamento di cui al capitolo 32010156”.

PACENZA Salvatore (Forza Italia)

Si tratta di un emendamento teso ad implementare il fondo destinato alla Lega italiana lotta tumori. E’ un emendamento con un capitolo di spesa che rientra nello stesso ambito.

PRESIDENTE

Parere della Giunta? Favorevole. Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 27586.

(E’ approvato)

Emendamento protocollo numero 27604 a firma del consigliere Chiappetta: “All'articolo 7, dopo il comma 3, è aggiunto il seguente comma 3 ter:

«3 ter. Al fine di garantire la copertura delle spese previste dall'attuazione della legge regionale 18 giugno 1984 n. 14, lo stanziamento di cui al capitolo 4341101 – Upb 6.2.01.03 – è incrementato di euro 50.000,00. Alla relativa copertura finanziaria si provvede con la riduzione di pari importo dello stanziamento previsto al capitolo 4331103 – Upb 6.2.01.02»”.

CHIAPPETTA Gianpaolo (Nuovo Centro Destra)

Si tratta di un emendamento che serve a consentire il pagamento di emolumenti già maturati e spettanti agli organismi che si sono insediati e che stanno prestando la loro attività già da tempo nell’ambito – scusate la cacofonia – degli ambiti territoriali ottimali. Credo che sia un atto dovuto, considerando che, di fatto, si va a sanare una situazione per la quale sono state diverse le sollecitazioni effettuate direttamente al competente assessorato, al competente dipartimento ed anche all’Esecutivo regionale.

(Interruzione)

PRESIDENTE

Consigliere Chiappetta, l’emendamento è quello che prevede lo stanziamento di 50 mila euro. Ha illustrato quello successivo.

CHIAPPETTA Gianpaolo (Nuovo Centro Destra)

E’ uguale, il contenuto è esplicitato per l’emendamento successivo. Questo emendamento che prevede lo stanziamento di 50 mila euro è nell’ambito dei servizi sociali, per dare la possibilità anche ad altre associazioni che sono a tutela e salvaguardia dei servizi sociali sul territorio, di poter avere una gratificazione economica rispetto allo svolgimento delle attività che svolgono.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

(Interruzione)

Forse è sbagliato il capitolo 4331103. Accantoniamo l’emendamento che prevede lo stanziamento di 50 mila euro, perché non è indicato il capitolo giusto, lo mettiamo da parte.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Nuovo Centro Destra)

Nell’ascoltare il consigliere Morrone e vedendo anche altri emendamenti di colleghi della maggioranza – diversi emendamenti che ognuno ha presentato per ragioni diverse, di natura sociale – considerato il lavoro diligente che la Giunta e che l’assessore Mancini hanno fatto ed anche perché si riscontra questa incongruenza sul capitolo, invito tutti i colleghi a ritirare gli emendamenti e far sì che la Giunta possa assestare al meglio questo bilancio. Si tratta di piccole cifre – ho visto anche gli emendamenti degli altri colleghi – atteso che ciascuno di noi ha evitato di produrre o proporre emendamenti.

E’ ovvio che sono tutte cose importanti, bene l’emendamento che è stato approvato, ma secondo me si tratta di una riflessione complessiva di responsabilità, atteso che avremo risorse a disposizione per valutarli tutti. Mi permetto di dirlo, poiché sono uno di coloro che avrebbe voluto presentare emendamenti, ma ho evitato proprio al fine di agevolare il lavoro della Giunta, nello specifico dell’assessore Mancini.

PRESIDENTE

Prego, assessore Mancini.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Gli interventi, prima del consigliere Morrone e adesso del consigliere Orsomarso, sono in perfetta linea con quello che, tra l’altro, si è deciso in sede di preparazione di una rapida approvazione dell’assestamento. Di fatto non si può non tutelare un consigliere che limita il suo diritto-dovere di intervenire con proposte emendative, dando risposte alle sollecitazioni che riceve e, invece, favorire chi presenta proposte emendative. La cosa che avevamo detto, cioè quella di ritirare gli emendamenti, la ripeto anch’io a nome della Giunta. Se poi, però, i presentatori non lo fanno, la Giunta, volta per volta, è costretta ad intervenire.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenir il consigliere Chiappetta. Ne ha facoltà.

CHIAPPETTA Gianpaolo (Nuovo Centro Destra)

Credo che sia opportuno fare qualche riflessione e valutazione di carattere generale rispetto a questa discussione che si sta sviluppando e dico subito il perché. Premetto che sono assolutamente d’accordo su quello che viene stabilito dalla maggioranza e, quindi, proposto dalla Giunta, se condiviso dalla maggioranza, rispetto anche a questa richiesta di ritiro degli emendamenti di spesa. Vorrei, però, far notare – e lo dico molto sommessamente – che siamo in presenza di una situazione diversa rispetto alla ordinarietà e alla normalità, nel senso che sappiamo bene tutti che, in occasione dell’ultima seduta di Consiglio regionale, che è avvenuta il 3 giugno, si è di fatto chiusa questa esperienza consiliare con una sorta di accettazione delle dimissioni del presidente Scopelliti, e sappiamo tutti bene – perché ne abbiamo discettato non soltanto in Conferenza dei capigruppo, in Aula e anche al di fuori di quest’Aula – che tutto ciò che sarà possibile o che sarebbe stato possibile effettuare all’interno dell’Assise consiliare era ed è relativo all’adozione di provvedimenti che devono avere il carattere della indifferibilità e dell’urgenza.

Questo è uno dei motivi per i quali siamo qui a parlare di assestamento di bilancio, è uno dei motivi per i quali la Conferenza dei capigruppo, oggi, si è protratta per più ore, perché si è avuta la possibilità di audire alcuni sindaci, anzi tanti sindaci, in relazione ad una problematica importante, alla presenza anche dell’assessore al ramo, Pugliano, per l’emergenza rifiuti, ed è il motivo per il quale, bypassando l’apposita Commissione bilancio che, di fatto, non ha più ragione di esistere, siamo qui a discutere dell’assestamento di bilancio.

Credo che la presentazione di emendamenti che è stata fatta da parte di taluni colleghi debba avere una diversificazione, nel senso che credo si debba assumere come riferimento l’indifferibilità anche di alcuni atti che sono stati prodotti nella presentazione degli emendamenti, non perché lo abbia firmato io, ma per quello che è relativo alla sanatoria di una situazione deficitaria che abbiamo già riscontrato, rispetto ad altri che prevedono una non indifferibilità degli stessi emendamenti.

Allora, ritengo che l’assessore al ramo, Giacomo Mancini, abbia da sempre dimostrato grande sensibilità ogni qualvolta si è avuta la possibilità di discutere in quest’Aula di problemi connessi al bilancio della Regione Calabria e poi ai diversi assestamenti, fra l’altro supportato dall’ottimo Presidente della Commissione bilancio, il consigliere Imbalzano. Se da qui a breve, così per come sappiamo tutti, si avrà la possibilità – anche e soprattutto perché si è già assunta una decisione politica qualche tempo addietro – di procedere ad un ulteriore assestamento, ad una risistemazione di conti attraverso l’adozione di un altro provvedimento legislativo - che sarà il secondo assestamento che si spera a breve di riportare in Aula, perché non si avrà, così come per questo, la possibilità di poter transitare dall’apposita Commissione consiliare, la Commissione bilancio -  io chiedo, assessore, – nel momento stesso in cui ci sarà questa disponibilità finanziaria in relazione a quelle che sono le vere necessità, le vere esigenze, così per come sono state rappresentate attraverso la presentazione di taluni emendamenti che sono qui al vaglio dell’Aula – la disponibilità a prendere in considerazione questo particolare tipo di emendamenti, perché gli stessi possano essere inseriti nella manovra di bilancio che, da qui a breve, si spera di portare in Aula.

PRESIDENTE

Assessore Mancini?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

A me dispiace, consigliere Chiappetta, di essere intervenuto in occasione della discussione del suo emendamento, ma in maniera del tutto casuale, anche perché lei è capogruppo di un gruppo importante, che conosce le regole del corretto funzionamento delle Istituzioni e le rispetta. Penso di conoscerle e penso di aver dimostrato di rispettarle.

Sull’impegno dei futuri provvedimenti, non ho nessuna difficoltà – penso di interpretare anche il pensiero dei colleghi – a fare mio il suo auspicio. E’ evidente che, rispetto a questo provvedimento, ci dobbiamo dare una regola che valga per tutti, altrimenti discutiamo un emendamento per volta e creiamo una confusione che, secondo me, non merita il momento e non merita l’occasione.

Quindi, se i presentatori sono tutti d’accordo, si ritirano tutti gli emendamenti e si procede rapidamente all’approvazione. D’altronde, questo era l’impegno che era stato preso nelle tante riunioni alle quali ho partecipato in queste lunghe ore.

PRESIDENTE

La proposta dell’assessore è che tutti gli emendamenti di spesa presentati dalla maggioranza siano, più che ritirati – se ho capito bene, coniugando anche l’intervento del consigliere Chiappetta – rinviati alla prossima manovra di assestamento, in modo tale da poter essere accolti in quella sede. Questa era la proposta che mi sembra di poter riassumere in poche battute. Quindi, gli emendamenti della maggioranza vengono nel futuro tutti ritirati, per poi essere trasferiti alla prossima manovra di bilancio. Lei sa già l’importo della prossima manovra di assestamento, assessore? E’ un importo  importante.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

E’ un importo importante, ma sono in attesa della comunicazione dal dipartimento sanità, che ci informerà.

PRESIDENTE

Non si sa quanto?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Non sappiamo.

PRESIDENTE

Va bene, però è un importo importante, quindi se siamo d’accordo, così andiamo avanti spediti. Forse l’unico è il consigliere Vilasi che voleva sottoporre qualcosa. Prego, consigliere Vilasi. Ha facoltà di intervenire.

VILASI Gesuele (Forza Italia)

Avevo capito, dall’intervento del consigliere Chiappetta, tutt’altro significato dalle sue parole, cioè lui parlava di discutere gli emendamenti presentati, comunque in ogni caso, indipendentemente da quello che ha detto il consigliere Chiappetta, ho presentato un emendamento che non posso ritirare e che deve essere trattato urgentemente in questa seduta, se di urgenze si parla. Non so se volete che lo illustri adesso o dopo.

PRESIDENTE

Qual è?

VILASI Gesuele (Forza Italia)

L’emendamento protocollo numero 29456.

PRESIDENTE

Lo può illustrare.

VILASI Gesuele (Forza Italia)

Si tratta di 7 milioni di euro, però, non di noccioline – e vi dirò i motivi e voi li sapete –, perché la Giunta credo ne abbia discusso, ma non ha preso nessun provvedimento. Su questo provvedimento io non ritirerò l’emendamento e chiedo che la Giunta si pronunci, ma anche i direttori dei dipartimenti, i direttori generali, perché quando si trattano queste problematiche, devono essere presenti in Aula per rispondere alle domande di chi pone il problema.

PRESIDENTE

Cosa riguarda l’emendamento? Lo può illustrare, consigliere Vilasi.

VILASI Gesuele (Forza Italia)

Lo illustro se poi lo poniamo in votazione, non che lo illustro e poi mi dite “l’ha illustrato” ed è finita così! Altrimenti aspetto e lo illustro quando arriva il momento.

PRESIDENTE

Poiché l’importo è abbastanza alto, volevo capire di che cosa si tratta.

VILASI Gesuele (Forza Italia)

Presidente, se lei ha letto l’emendamento, chiedo l’incremento di 7 milioni di euro al capitolo 610201112, che riguarda spese a carico del bilancio regionale per l’esercizio delle funzioni trasferite in materia di salute umana e sanità veterinaria, di cui alla legge 25 febbraio 1992, numero 210.

Non voglio perdere tempo, dico subito che la legge numero 210 del 1992 – la conoscete tutti, soprattutto la Giunta – riguarda l’indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicazioni di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie e trasfusioni.

Posso continuare ad illustrarlo. Rivolgetevi al dipartimento che tratta questa materia e vedete un po’ le telefonate che ricevono quotidianamente da parte di gente arrabbiata perché si tratta di 600 euro al mese, non li percepiscono da gennaio, li hanno percepiti fino a dicembre 2013. Siamo a giugno 2014 e, da come si sono messe le cose, credo che per tutto il 2012 non prenderanno una lira.

Questo emendamento non lo ritirerò, chiedo il parere, oltre che dell’assessore, anche del dipartimento – se non c’è il direttore del dipartimento, rinvieremo la seduta fino a quando non sarà presente, dopodiché esprimerò il mio voto contrario al provvedimento di assestamento del bilancio.

PRESIDENTE

Se l’assessore vuole esprimere il parere della Giunta su questo emendamento in particolare, così poi proseguiamo.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Il consigliere Vilasi si occupa di una tematica e di una problematica, molto, molto importante che sta a cuore al consigliere Vilasi e a tutti quanti noi, perché si tratta di dare risposte a cittadini calabresi – mi sembra che siano 1.700 in Calabria – che hanno contratto una patologia a volte anche grave. Quindi, il tema è da tutti condiviso.

Per chiarezza dell’Aula, lei ha individuato la copertura di queste risorse prelevandole dalle spettanze, dagli stipendi dell’Arssa e dell’Afor.

(Interruzione del consigliere Vilasi)

E’ così, sottraendo gli stipendi. Poiché di questo tema si è trattato diffusamente in Giunta, gli uffici del dipartimento Tutela della salute ci informano – e non ho modo di confutare e dubitare di questa informazione – che lo Stato trasferirà le risorse utili al fabbisogno, che lei giustamente desidera coprire con la sua proposta emendativa.

Quindi, riterrei di prendere per buone queste rassicurazioni che ci provengono dagli uffici, accantonare questa sua proposta, trasformarla in ordine del giorno, che il Consiglio, nella sua interezza, non avrà difficoltà ad accogliere, aspettare questo trasferimento e, ove mai – ma non penso mai dovrà esserci una risposta contraria alle rassicurazioni che noi abbiamo ricevuto – si potrà attingere per la copertura alla manovra che da qui a qualche settimana c’è l’impegno di fare.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Vilasi.

VILASI Gesuele (Forza Italia)

Guardi, assessore, il problema è molto serio. Io capisco la sua disponibilità e la sua sensibilità verso il problema, però non mi convince il fatto che avremo i fondi dallo Stato, perché ad una Conferenza Stato-Regioni le Regioni hanno detto che avrebbero anticipato i fondi, tant’è vero che l’anno scorso la Regione Calabria ha messo nel capitolo cui accennavo poco fa 3 milioni di euro, che sono risultati sufficienti soltanto a coprire il 2013.

Se questo capitolo che ho chiesto di incrementare prevede 3.400 euro – vero, dottore Pietro Manna,  dirigente del dipartimento bilancio? – cioè questo capitolo prevede 3.400 euro – vero o no? – per il 2014 prevede 3.400 euro.

(Interruzione)

Quanto?

(Interruzione)

…3 milioni e 400 mila euro?

MANNA Pietro, dirigente generale Dipartimento bilancio

All’inizio dell’esercizio finanziario.

VILASI Gesuele (Forza Italia)

No, ora, ad oggi.

MANNA Pietro, dirigente generale Dipartimento bilancio

Ora è stato disposto l’impegno e la liquidazione di spesa da parte del dipartimento tutela della salute e lo stanziamento previsto nel bilancio di previsione come quota iniziale di 3 milioni e 400 mila euro, anche perché non impattante sul Patto di stabilità, è stato integralmente impegnato e liquidato nei confronti dei beneficiari.

VILASI Gesuele (Forza Italia)

Ad oggi, quanti soldi ci sono in questo capitolo?

MANNA Pietro, dirigente generale Dipartimento bilancio

Sono stati spesi 3 milioni e 400 mila euro, allo stato non c’è stanziamento.

VILASI Gesuele (Forza Italia)

Quanto?

MANNA Pietro, dirigente generale Dipartimento bilancio

Zero.

VILASI Gesuele (Forza Italia)

A me risultano 3.400 euro, comunque ha ragione lei: zero, peggio ancora, la situazione è sempre più grave!

MANNA Pietro, dirigente generale Dipartimento bilancio

Su competenza …

VILASI Gesuele (Forza Italia)

Quindi, non ritiro l’emendamento, non posso avere fiducia in questa Giunta che ha detto che ha affrontato questo problema. Non c’è nessuno che mi possa garantire che queste persone saranno pagate da qui a due-tre mesi, perché siamo già a giugno-luglio e non hanno avuto una lira dal 1° gennaio 2014. Questo emendamento non lo ritiro e non posso accettare la raccomandazione dell’assessore. Se c’è un direttore generale, se c’è qualcuno che mi assicura che si possano stanziare, anziché 7 milioni di euro, 3 milioni di euro, per garantire almeno il pagamento da gennaio a giugno, penso che sia una cosa. Poiché ci teniamo tutti, possiamo trovare la soluzione, anche perché non avendo avuto la possibilità di leggere neanche il provvedimento di assestamento – ho dato un’occhiata così alle cifre che sono state distribuite e ho visto 30 milioni alla forestazione, 28 milioni, eccetera, eccetera credo che se si rinuncia a qualche milione di euro nel proprio settore e si dà la possibilità a queste persone di avere quel minimo di stipendio, perché si tratta di 600-700 euro al mese, credo che faccia onore al Consiglio regionale ed alla Calabria. 

Se non è così, conoscete quale sia la mia decisione, il mio orientamento? Non ritiro l’emendamento e voto contro l’assestamento di bilancio, perché tutto può essere, tranne che un assestamento, quando non si va ad affrontare un problema che riguarda 1.700 persone.

PRESIDENTE

Assessore Mancini, su questo?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Qui non c’è nessun travaglio. Ripeto, il problema che si pone lei ce lo poniamo noi, non c’è esclusiva di chi si pone il problema, perché noi vogliamo anche risolverlo. Se si pensa che si possa risolverlo…

VILASI Gesuele (Forza Italia)

Lo risolvete subito nella riunione dei capigruppo, insieme ai dirigenti del dipartimento bilancio,.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Faccia lei, si accomodi qui.

VILASI Gesuele (Forza Italia)

Ho visto questo assestamento che non può essere votato, perché neanche su questo siete riusciti a trovare una somma che garantisca lo stipendio di 600 o 700 euro e lo sapevate già che non c’erano i soldi.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

La Giunta si rimette all’Aula.

PRESIDENTE

Per il momento possiamo accantonare questo emendamento, e capire quali accantonare tra tutti quelli presentati dalla maggioranza. Nel frattempo vanno a verificare i capitoli e, alla fine, ci renderemo conto che, così come è stato accantonato il primo, sono due.

Ci sono altri interventi sugli emendamenti di maggioranza?

Emendamento a firma del consigliere Chiappetta ritirato. Emendamento protocollo numero 29292, a firma del consigliere Nicolò, ritirato. Emendamento protocollo numero 29456, a firma del consigliere Vilasi, questo di 7 milioni, accantonato. Emendamento protocollo numero 29524, a firma dei consiglieri Principe, Scalzo, Naccari, di cui do lettura: “Al prospetto 1 dell'articolo 5 della proposta di legge in oggetto sono apportate le seguenti modifiche:

è inserita una nuova variazione in aumento della UPB 1.1.01.04 relativa a «Consultazioni popolari» per un importo di euro 600.000,00 a valere sulla l.r. numero 25/2009 “Norme per lo svolgimento di «elezioni primarie» per la selezione di candidati alla elezione di Presidente della Giunta regionale”.

La copertura finanziaria è assicurata dalla variazione in diminuzione dei seguenti capitoli di spesa:

- capitolo numero 52010253 “Film Commission” per meno 100.000,00 euro;

- capitolo numero 22040316 “Servizi offerti dalla Fondazione Terina” per meno 100.000,00 euro;

- capitolo numero 6132102 “Manifestazioni fieristiche” per meno 100.000,00 euro;

- capitolo numero 6133104 “Promozione turistica” per meno 100.000,00 euro

- capitolo numero 22040816 “Spese per la conoscenza e la promozione dei prodotti agroalimentari calabresi articolo l c. 7 l.r. n. 23/2002” per meno 100.000,00 euro;

- capitolo numero 52010261 “Fondo unico regionale per la realizzazione di iniziative e di interventi in materia di promozione culturale” per meno 100.000,00 euro”.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Dalla pubblicazione sul Bollettino e anche dalla stampa abbiamo appreso che la presidente Stasi ha registrato il decreto per quanto riguarda le elezioni primarie per legge. Chiaramente, ci sembra di verificare che non ci sia la relativa copertura, quindi per evitare di spostare la problematica verso il futuro e di creare un buco di bilancio, riteniamo che si debba dare copertura a questa spesa.

E’ una legge che non è stata abrogata, la Presidente ha fatto un decreto col quale ha fissato già dei termini che stanno decorrendo, d’altra parte circa l’obiezione che, in qualche maniera, è venuta in queste settimane che si è potuta leggere sulla stampa circa il fatto che le primarie non siano a spese dei partiti; è di tutta evidenza che con l’abolizione del finanziamento dei partiti da una parte, dall’altra con un procedimento che viene ad essere inserito nella più ampia fase delle elezioni, quindi normato da una legge dello Stato, che prevale l’esigenza di avere primarie per legge che diano trasparenza e certificabilità alle operazioni di voto e che, quindi, la cifra per questo genere di operazione, a fronte di un bilancio della Regione di oltre 9 miliardi di euro, sia sostenibile per avere certezza di una partecipazione popolare che consenta di scegliere in maniera allargata, quindi non legata ai meccanismi delle cure interne dei partiti, il Presidente della Regione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Guagliardi. Ne ha facoltà.

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Intervengo per esprimere il mio voto contrario su questo emendamento.

La discussione di due minuti fa ci ha posto di fronte a un dramma sociale, per cui non si riesce a trovare la somma e, fra l’altro, mi pare che la maggioranza sia un po’ in panne su questo tema. Oggi andiamo a sacrificare il turismo, che mi pare in questa sessione di bilancio sia proprio il posto dove ognuno va a prendere soldi, ma istituiamo e appoggiamo una legge inutile, perché anche se si dovessero fare le primarie pubbliche, cioè per legge, finanziate dal Consiglio regionale, nulla toglie ad eventuali altri candidati di concorrere per la Presidenza della Regione nelle elezioni ordinarie.

Di fronte a questi problemi, di fronte a quello che è successo venti giorni fa in questo Consiglio regionale, di fronte ai tanti bisogni della società calabrese, pensate che la gente capirà questo Consiglio regionale che prende 600 mila euro, che non li dà ai bisognosi di una malattia cronica, che non li dà ai disoccupati, che non li dà a chissà quanti soggetti di questa società e tutela un forma di partecipazione inutile alle primarie finanziate dal Consiglio?!

Esprimo, quindi, il mio voto contrario ed avevo l’esigenza di porlo formalmente in Consiglio regionale, perché è uno di quegli atti che ancora porterà a farci vedere come casta che guarda solo a se stessa e non ai problemi della società calabrese.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Adamo. Ne ha facoltà.

ADAMO Nicola (PD)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, mi limito, rispetto all’invito fatto alla maggioranza e alla minoranza, ovviamente parlo per quanto mi riguarda perché, come qui vedete, persino i primi due firmatari di questo emendamento della minoranza, che sarebbero il Presidente del gruppo a cui ho aderito e il suo Vice capogruppo, sono assenti; sarebbe improprio parlare a nome della minoranza, o è pure vero che ci sono più minoranze, quindi parlo a nome mio, dicendo che condivido quanto ha esposto uno dei firmatari, Demetrio Naccari Carlizzi, a sostegno di questo emendamento e per dire e svolgere alcune considerazioni che non giustificano la spesa, ma richiedono e impongono un’assunzione di responsabilità in questa direzione. Me lo deve consentire il collega Guagliardi: ma è poco serio dal momento che questa legge lui l’ha votata. Questa legge è stata votata nell’agosto del 2009 e il collega Guagliardi, autorevolmente, se andiamo a prendere le registrazioni del dibattito in quest’Aula, era seduto nei banchi del governo presieduto dal presidente Agazio Loiero, che ha teorizzato questa legge come un grande strumento di innovazione

(Interruzione del consigliere Guagliardi)

L’ha votata!

(Interruzione del consigliere Guagliardi)

Non ha fatto sentire la sua voce a quell’epoca.

(Interruzione del consigliere Guagliardi)

Mi duole dirlo, avrei preferito che in quest’Aula ci fosse anche il collega Loiero perché, probabilmente, non vorrei verificare che anche lui, in qualità di Presidente di quel governo che ha voluto fortemente questa legge, oggi abbia potuto cambiare posizione. Però voglio dire al collega Guagliardi e a tutti quanti che questa non è materia di centro-sinistra o di centro-destra o comunque di schieramenti politici elettorali, non è neanche materia che può essere contenzioso dentro gli stessi schieramenti, ma bensì materia istituzionale. Come voi sapete, questa legge va in vigore per la prima volta su una norma espressa. L’entrata in vigore di questa legge, anche dopo il sostegno del confronto col Governo nazionale, che ha impugnato questa legge in alcune parti perché, addirittura, era stata concepita con una legge che doveva entrare nel merito nell’anno 2010, si pervenne al fatto che si approvava la legge, il governo ne condivideva dopo la prescrizione la sua approvazione e che entrava in vigore al turno elettorale successivo a quello del 2010. Siamo arrivati.

Che cos’è questa legge? E’ una norma che fa tutt’uno con la materia elettorale. Voglio dare atto al Presidente facente funzioni che, non a caso, ha emanato e pubblicato il decreto di indizione delle elezioni primarie entro 15 giorni dalla data del congedo di questo Consiglio regionale, è un atto d’obbligo, dovuto. Se la collega Stasi non avesse fatto questo provvedimento, dobbiamo sapere che sarebbero state esposte a rischio di ricorsi e quindi di invalidamento le stesse elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale, perché ci potevano essere cittadini, formazioni politiche, gruppi politici che avrebbero inteso presentarsi alle elezioni regionali, quelle vere, quelle secondarie per il rinnovo del Consiglio regionale, che avrebbero potuto lamentare il mancato svolgimento delle elezioni primarie come la lesione di un diritto.

Quindi ha fatto bene, è un fatto d’obbligo. Né, sia chiaro – lo voglio dire anche qui al collega Guagliardi e a chi la pensa come lui – che questa legge si applica o non si applica a seconda se ci mettiamo i soldi. Assessore Mancini, è stato pubblicato un decreto: se entro i termini previsti da quel decreto c’è una sola candidatura, una sola formazione politica che intende avvalersi della facoltà di svolgere le primarie entro i termini previsti dalla legge, quelle primarie si devono fare.

Ha fatto bene, quindi, la collega Stasi a procedere con gli altri adempimenti, mi pare che sia stato già costituito l’ufficio elettorale. Farebbe bene, chi è preposto, a nominare immediatamente i garanti di queste elezioni. Mi pare debbano essere nominati tre garanti e mi auguro che siano personalità di indubbio valore e di riconosciuta imparzialità agli occhi dei calabresi e non l’amico di Tizio, l’amico di Caio, l’amico di questo o di quello; quindi tre grandi personalità che, per funzioni, per competenze, per riconosciuta storia, abbiano la possibilità di presiedere a queste elezioni?

Che volete dire? Che se non ci sono i soldi e c’è qualche partito che intende avvalersi di questa legge, non si fanno le primarie?! Non è possibile, lo sapete. Le primarie si fanno lo stesso e i soldi vengono rimborsati anche a rendiconto, tant’è vero – non è auspicabile che si assuma questa linea, perché altrimenti dovremmo convenire su un altro assioma che sarebbe assolutamente pericoloso, lo dico perché è un paradosso, per il tipo di concezione democratica che alcuni di noi si portano dietro – nel 2010, se ricordate, la legge regionale attraverso cui si assegna la competenza dell’onere finanziario delle spese elettorali per quanto riguarda il rinnovo del Consiglio regionale, non aveva soldi nel capitolo di spesa. Si svolsero le elezioni per il rinnovo di questo Consiglio regionale e fu il primo bilancio che approvò nella nuova legislatura del Consiglio regionale, proposto dall’assessore Mancini e dal presidente Scopelliti, a rifondare i soldi che i Comuni avevano speso per le spese elettorali.

Si cambia opinione? Cioè si vorrà dire che, siccome nemmeno oggi ci sono fondi su quel capitolo, probabilmente, noi non dovremo andare a votare? Perché, magari, i soldi che si debbono spendere per le elezioni li diamo ai rifugiati, agli immigrati, ai poveracci, questa demagogia di comodo, anche volgare, quindi preferiamo che non si svolgano le elezioni, magari ci facciamo un decreto con il quale ci auto-conserviamo per altri cinque anni perché non ci sono i fondi per sostenere le elezioni?! La democrazia ha il suo costo e in questo caso abbiamo una legge che due Regioni hanno in Italia, la Toscana e la Calabria.

Sapete quanto ha speso La Toscana alle ultime elezioni per fare le primarie? Ha speso 1 milione e 200 mila euro. In Toscana si elegge il candidato Presidente di una coalizione, si designa e si designano anche i candidati al Consiglio regionale attraverso le elezioni primarie; un meccanismo assai più complesso di quello nostro. E’ assai più complesso perché? La Toscana ha il doppio dei nostri elettori, ha molte più Province, molte più circoscrizioni, si vota per la selezione dei consiglieri regionali e del candidato Presidente. La Toscana ricompone i seggi così come nelle elezioni vere.

Da noi non è così, perché si paga soltanto il Presidente della sezione elettorale, nominato come avviene per le elezioni vere e, per le spese organizzative, è prevista per legge la riduzione del numero delle sezioni elettorali: penso alla mia città, Cosenza, dove ci sono 82 sezioni elettorali. Che volete? Che si va a fare un’organizzazione delle primarie, anche nel caso tutte le formazioni politiche dovessero avvalersi di questa legge, con 82 sezioni elettorali? Ma bastano 5 o 6, bastano 10. Gli scrutatori non sono a pagamento, sono volontari.

Perché dico questo? Perché, assessore Mancini, anche questa cifra, se facciamo i conti dei 600 mila euro, non bisogna stampare 2 milioni di schede, perché è prevedibile che vada a votare alle primarie molta meno gente di quanta ne va a votare alle elezioni vere, basterà stampare un numero limitato di schede. Per cui i 600 mila euro sono una cifra di ordine assai superiore rispetto al fabbisogno e qui nell’emendamento è indicato dove prendere i soldi: invece di prevedere 100 mila euro in meno alla “Film Commission”, quindi non rubiamo soldi ai rifugiati politici, invece di togliere 100 mila euro alla fondazione Terina, non cacciamo il pane dalla bocca di nessun affamato di Spezzano Albanese, invece di togliere 100 mila euro alle manifestazioni fieristiche, propongo ad ognuna di queste voci che i firmatari hanno indicato nell’emendamento, invece di dire “meno 100 mila”, di fare meno 30 mila. Sono certo che con 180 mila euro, 200 mila euro, è grasso che cola e noi diamo una lezione di sobrietà e di rigore rispetto ad un’altra Regione che ha già impegnato e speso 1 milione e 200 mila euro e che le primarie le ha fatte, è la seconda volta che le ha fatte, cioè la Toscana.

Se non si fa questo e c’è la presentazione secondo le procedure previste dello schema, poi comunque le elezioni si devono fare e i soldi vengono dopo. Io penso che sia meglio programmare perché, quando si programma, costa di meno che assecondare il rendiconto.

Per cui – mi rivolgo alla Giunta e alla Presidenza del Consiglio – non vogliamo accogliere 600 mila euro? Diamo la prova di una manifestazione di volontà politica rispetto al fatto che, quando facciamo le leggi, ci crediamo. E che non accada, come è accaduto col vecchio centro-sinistra, che ha fatto questa legge e stasera è scappato dall’Aula, anche coloro i quali hanno messo la prima e seconda firma! Questo linguaggio biforcuto e dell’ipocrisia deve essere dismesso! Abbiamo voluto una legge come strumento innovativo e la difendiamo, per far decidere ai cittadini il loro candidato designato della coalizione a cui loro tengono.

Quindi, assessore Mancini, non sono soldi che vanno persi. Se nessuno si avvale di questa legge, se il 3 e il 4 luglio nessuno presenta domanda, alla prossima riunione, fra sette giorni, si parla di nuovo assestamento, abbiamo il tempo di rimodulare i fondi: si prende atto che questa legge non è applicabile perché nessuno l’ha voluta applicare, si spostano laddove meglio si crede, magari in una direzione più utile di quella demagogia improvvisata e strumentale, di cui malamente abbiamo avuto eco qui stasera.

L’altro emendamento su cui intendiamo discutere è quello normativo, dove non ci sono fatti finanziari, che sarebbe il protocollo numero 29873, primo firmatario il consigliere De Gaetano.

PRESIDENTE

Altri interventi sia sull’argomento sia sul risvolto economico che questo prevede?

(Interruzione)

Chiede di intervenire, per fatto personale, il consigliere Guagliardi, ne ha facoltà.

Per fatto personale

GUAGLIARDI Damiano (Federazione della Sinistra)

Oggi è stato detto che io ho approvato questa legge nel 2009 ed oggi la rinnego. Non succederebbe nulla se dopo cinque anni uno si ravvedesse da un proprio errore – mi pare che non sia così – con i decibel con cui sono stato rimproverato alcuni anni fa che si può far cambiare idea a qualcuno, consigliere Adamo! E mi stupisco della sua ritornata presenza su un argomento di questo tempo, perché l’ho sentita molto silente in questi mesi e in questo anno che sono stato in Consiglio regionale.

Ribadisco che questa è una legge inutile, perché dopo le primarie qualsiasi altro cittadino della Regione Calabria può concorrere alla candidatura alla Presidenza della Regione autonomamente e senza aver concorso alle primarie. Questo è un aborto giuridico, perché non si possono pagare le primarie per la presentazione di un candidato alle regionali e poi consentire, per altre strade, una presentazione diversa. E’ un aborto giuridico che solo noi sappiamo fare, perché prevediamo l’intervento del pubblico su certe cose, mentre gli altri possono camminare in forma privata.

Il dato politico è questo. Poi, che si tolgano soldi ai poveri immigrati, oggi il sindacato di Terina è venuto a rivendicare.

(Interruzione)

L’abbiamo votato all’inizio del Consiglio regionale, 400 mila euro, a cui noi toglieremo altri 100 mila e ne daremo 500 mila, per poter pagare i lavoratori che da sei mesi non vengono pagati. E’ vero o non è vero, Presidente?

(Interruzione)

Però che non mi si dica di aver votato questa legge che ho contrastato in una discussione non ufficiale in Giunta, che ho contrastato dicendo al presidente Loiero che l’avevano fregato coloro che gliel’avevano proposta e non ho votato in Consiglio regionale. Volevo chiarirlo, per mia onestà.

E se comparisse in qualche atto che io ero d’accordo su questa legge, tutto ciò mi dice che, a distanza di cinque anni, uno si può anche ricredere delle primarie fasulle che si fanno in Italia.

Proposta di legge numero 579/9^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2014 e del bilancio pluriennale 2014-2016 a norma dell'articolo 22 della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8” – Ripresa della discussione

PRESIDENTE

Non ci sono interventi. Parere dell’assessore Mancini?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Naturalmente, che il consigliere Guagliardi non parli più di divisione nel campo della maggioranza.

(Interruzione del consigliere Guagliardi)

Il tema è il seguente: c’è una legge regionale che prevede l’indizione delle elezioni primarie per la scelta del Presidente, è stata fatta a fine della scorsa legislatura. In questa legislatura, essendo una legge in vigore, il Presidente facente funzioni non poteva che applicarla. Nel momento in cui è stato avviato il percorso, avrà anche una fine. Questo è del tutto evidente.

I proponenti dell’emendamento si pongono il problema – giusto, legittimo – di trovare una copertura finanziaria preventiva a quelle possibili spese che si potranno registrare nel momento in cui alcuni partiti e alcune coalizioni dovessero aderire al dettato della legge. Questo è il fatto.

Il fatto è che alcuni dei capitoli indicati – perché sono 10 – sono già stati impegnati e quindi non sono attingibili e non sono utilizzabili per questo fine e per questo scopo. Naturalmente, il tema – come è stato dimostrato – riguarda i partiti, la dialettica tra i partiti al loro interno, ognuno ha il suo punto di vista ed io, personalmente – ma parlo, naturalmente, a titolo personale – ritengo che, se da una parte è vero che la democrazia ha un costo, dall’altra in questo momento storico, probabilmente, sarebbe auspicabile che si trovassero altre fonti di finanziamento ad iniziative legittime, tra l’altro normativamente stabilite come queste: penso all’utilizzo dei fondi dei gruppi, quei pochi che sono rimasti, l’utilizzo di quota parte dell’indennità per la prossima legislatura dei consiglieri regionali aderenti a quei partiti che, in qualche modo, decidono di aderire all’iniziativa. Questa – ripeto – è una mia opinione del tutto personale, ma stante il fatto che c’è una dialettica politica tra i partiti e all’interno dei partiti, ritengo che la Giunta correttamente debba rimettersi al volere dell’Aula, rispettando il voto della stessa.

PRESIDENTE

Soprattutto il parere economico. Se ci sono i soldi sui capitoli, assessore, questo ce lo deve dire. Ho capito che c’è la volontà, ci siamo. Qui c’è un emendamento economico di 600 mila euro che riguarda determinati capitoli.

ADAMO Nicola (PD)

Se anche lei è d’accordo, propongo la modifica di quella cifra.

(Interruzione)

Se il consigliere Naccari Carlizzi è d’accordo, perché è firmatario ed è presente, io propongo di modificare quella cifra nel corso della discussione, di fissarla in 180 mila-200 mila e di rinviare, dando delega espressa al coordinamento formale di trovare il modo per recuperare le risorse.

PRESIDENTE

Sì, ma lei ha dato due opzioni, dicendo “facciamo le primarie, perché il rimborso arriva dopo”, quindi è stato molto aperto rispetto a questo argomento. Siccome c’è un decreto firmato dalla presidente Stasi e noi abbiamo all’ordine del giorno, perché lo abbiamo inserito per volontà dei capigruppo, l’elezione del collegio elettorale di garanzia, che sarà al prossimo punto; a me non interessa la volontà o non volontà rispetto alle primarie per le quali ci si rimette all’Aula, ma mi interessa il dato economico: se ci sono i fondi o no!

Allora, l’emendamento, che non va a sancire le primarie o la celebrazione delle primarie, perché si è affrontato un argomento che non è pertinente - poi ognuno ha dato la propria opinione, dicendo se è a favore o contro le primarie - però qui oggi dobbiamo affrontare il dato economico, niente di più. Quindi l’assessore mi deve dire se ci sono i soldi in questo assestamento oppure no, per questo gli ho chiesto il parere, non il parere sulle primarie, perché il parere sulle primarie non lo deve dare nessuno.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Naccari Carlizzi, ne ha facoltà.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Condividendo integralmente quello che lei ha detto, perché c’è una legge, c’è un decreto, c’è un secondo adempimento che è stato fatto, semmai, abbiamo la colpa di voler dare copertura alle spese, tenendo presente che il bilancio dei nostri enti è un bilancio autorizzatorio, perché qui ogni tanto si dimentica che il bilancio è autorizzatorio, quindi non si deve arrivare dopo a fare un debito fuori bilancio ed intervenire.

Comunque, detto questo, 600 mila euro non sono un calcolo che è scaturito da una valutazione che con carta e penna abbiamo fatto, ma dalla previsione che la legge fa circa queste spese. Tuttavia, poiché c’è una valutazione che ognuno di noi sposa, circa la possibilità e la necessità di razionalizzare ed efficientare tutte le attività, non ci sono problemi a ridurre a 300 mila la previsione e, se è del caso, ad utilizzare anche i fondi dei gruppi, almeno io raccolgo quella valutazione che è stata fatta anche dal collega Adamo. Siccome abbiamo previsto queste fonti di finanziamento sulla base dei documenti che voi ci avete dato - non me le sono inventate stanotte - cioè questi sono i dati su cui questo Consiglio regionale sta votando l’assestamento, se questi fondi non ci sono, si chiama falso in bilancio, per intenderci, perché noi dobbiamo chiamare le cose col loro nome.

Questi fondi che abbiamo messo ci sono. Se volete ridurli, li riduciamo, se li volete integrare con altre fonti, li integriamo. Di certo, non autodenunciamo la Giunta sulla base di una proposta che individua dei fondi come disponibili e disponibili non sono.

PRESIDENTE

I fondi che voi avete indicato sono disponibili, il problema è se è opportuno per la Giunta privarsi di questi fondi su quei capitoli oppure no. Vorrei ascoltare dalla Giunta se è possibile approvare questo emendamento economico.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Con disponibilità a ridurli, Presidente.

PRESIDENTE

C’è la cifra che indicava il consigliere Adamo prima? Parlava di 300 mila euro. Oppure si deve andare a individuare un altro capitolo?!

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Chiedo scusa, pensavo di essere stato chiaro, perché poi non c’è più sordo di chi non vuol sentire! E’ evidente che, se noi abbiamo allocato le risorse sui vari capitoli, riteniamo che quelle risorse debbano servire per quei capitoli.

PRESIDENTE

Quindi il parere è contrario.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

No, Presidente, ma quella è una spesa obbligatoria, cioè quella delle primarie, previste per legge, è una spesa obbligatoria; le altre sono scelte di merito e di politica economica, sociale, di vario genere. Qui noi non dobbiamo sovvertire i princìpi del bilancio: ci sono spese obbligatorie e obbligazioni giuridicamente vincolanti. Se poi questo non c’è, cambiamo stasera il sistema di contabilità su cui si fonda il nostro Stato e ce ne andiamo a casa! Se abbiamo il potere di farlo, ce ne andiamo a casa!

Quella delle primarie, se voi non decidete stasera di abrogarle ed avrete anche il voto di qualche consigliere di minoranza, come il collega Guagliardi, è una spesa giuridicamente vincolante, il resto no.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Consigliere Naccari Carlizzi – perché altrimenti qui si stravolge – non creda a quello che dico io, creda a quello che ha detto il suo collega di partito. Noi abbiamo fatto le elezioni nel 2010 senza che vi fosse la copertura finanziaria di quelle elezioni. Non so se è chiaro.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’assessore Salerno, ne ha facoltà.

SALERNO Nazzareno, assessore alla famiglia, alle politiche sociali, al lavoro e alla formazione

Presidente, voglio rappresentare all’Aula una posizione mia personale, chiedo scusa anche ai miei colleghi di maggioranza, al mio gruppo: non so, non conosco ancora la posizione del mio gruppo, però su questa cosa, sinceramente, non mi trovo d’accordo, perché pensare di andare a mettere 600 mila euro per le primarie, che poi non saranno 600 mila euro… le primarie, così come concepite – noi abbiamo fatto un minimo di studio – costeranno oltre i 2 milioni e mezzo di euro per la Regione. Non è che noi non dobbiamo fare le primarie, per carità!

ADAMO Nicola (PD)

Assessore, può dirci quanto sono costate le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale in Calabria?

SALERNO Nazzareno, assessore alla famiglia, alle politiche sociali, al lavoro e alla formazione

Consigliere Adamo, lei è intervenuto, mi lasci intervenire; ha espresso il suo pensiero, posso esprimere il mio? Dico che sono insufficienti 600 mila euro. Innanzitutto, non sappiamo se ci saranno partiti o comunque coalizioni che parteciperanno alle elezioni primarie; può anche darsi che nessuno parteciperà alle primarie, quindi potremo anche fare a meno di spendere questi soldi. Se qualcuno parteciperà alle primarie, vorrà dire che la Giunta e il Consiglio si devono fare carico di questa spesa, anche se, in un momento delicato come questo, in cui si registra un disagio sociale enorme e le famiglie sono alla fame e non riescono a pagare le bollette della luce, andare a spendere soldi per le primarie non mi sembra tanto opportuno. Penso che dovrebbero essere i partiti a farsi carico delle spese per le primarie. Questo è un mio pensiero personale.

Davanti a un emendamento presentato dal collega Vilasi, a cui tutti abbiamo difficoltà a dare una risposta ed è un problema molto serio, andare a spostare 600 mila euro per le primarie in questo momento, non mi sembra proprio opportuno.

Pertanto il mio voto sarà comunque contrario, è un mio voto personale, frutto di un mio pensiero personale.

PRESIDENTE

Quindi possiamo mettere in votazione l’emendamento.

ADAMO Nicola (PD)

Presidente, chiedo la votazione per appello nominale. Ovviamente mettiamo in votazione l’emendamento riformulato nella spesa, autorizzando il dipartimento e l’assessorato a coprire la spesa in fase di  coordinamento formale.

PRESIDENTE

Se siamo d’accordo, lo accantoniamo per un attimo e vediamo insieme agli altri.

SARRA Alberto, sottosegretario alle riforme e semplificazione amministrativa

Se ci possiamo fermare un attimo su questa questione, perché – se non ho capito male – c’era anche la proposta di rivedere la copertura economica in termini al ribasso.

(Interruzione)

PRESIDENTE

Magari si possono individuare altri capitoli.

(Interruzioni)

Se noi lo accantoniamo per un attimo, possiamo andare avanti, così andiamo ad individuare i capitoli giusti.

(Interruzione)

Questo emendamento, quindi, lo accantoniamo.

Emendamento protocollo numero 29526. a firma dei consiglieri del gruppo del Partito democratico.

ADAMO Nicola (PD)

Presidente, su questo ho una precisazione: siccome è scritto “consiglieri del Partito democratico”, non riconosco la mia firma in questo emendamento, è apocrifo.

PRESIDENTE

Sono d’accordo, lo condivido, quindi è decaduto.

Emendamento protocollo numero 29542, a firma del consigliere Bruni, di cui do lettura: “Relativamente alla legge regionale 13 ottobre 2004, n. 23 (Norme per la salvaguardia del cedro di Calabria e per l'istituzione del consorzio per la tutela del cedro) è autorizzata per l'esercizio finanziario 2014 la spesa di € 200.000,00, riallocando € 200.000,00 dal capitolo 32040519 al capitolo 22040310 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo”.

BRUNI Ottavio Gaetano (UDC)

Si tratta semplicemente di una modifica di capitolo, però se l’orientamento è quello di ritirare tutti gli emendamenti che prevedono spese, sono pronto a ritirarlo, ma dobbiamo ritirarli tutti, altrimenti in questo non c’è aumento di spesa, c’è solo una variazione del capitolo di spesa.

Quindi, o assumiamo impegno a ritirarli tutti, altrimenti lo discuto.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Presidente, per quanto riguarda l’emendamento protocollo numero 29526 è un emendamento – l’ho appena chiarito col collega – dell’intero gruppo del Partito democratico, ecco perché non c’è la firma, perché la presentazione è da parte dell’intero gruppo.

PRESIDENTE

Ma non si presentano gli emendamenti per gruppo, li presentano i consiglieri.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Non c’è dubbio. Siccome sono tutti i consiglieri del Partito democratico, per brevità è stato sottoscritto in quel modo, d’altra parte l’ufficio di Segreteria dell’Assemblea lo ha recepito così. Quindi, se è in discussione, lo illustro.

PRESIDENTE

Siamo già andati avanti.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

“Siamo andati avanti”, ma è chiaro che c’è un punto di chiarimento su questo. D’altra parte è molto breve, Presidente, e se lei me lo consente, riguarda la copertura integrale delle spese del trasporto pubblico locale.

PRESIDENTE

Quindi trasporto pubblico locale, ne do lettura: “Al prospetto 1 dell'articolo 5 della proposta di legge in oggetto sono apportate le seguenti modifiche:

l'importo di euro 30 milioni in aumento stanziato a valere sul capitolo 2222107 U.P.B 2.3.0102 l.r. n.23/1999 - norme per il trasporto pubblico locale - è incrementato di ulteriori 15 milioni di euro per un importo complessivo di euro 45 milioni.

La copertura finanziaria è assicurata dalla variazione in diminuzione delle seguenti UPB/Capitoli di spesa:

- Capitolo n. 1004102 - Spese o contributi per l'organizzazione e per il sostegno di mostre, Convegni, congressi, seminari - per meno 250.000,00;

- Capitolo n. 12041011 - Spese per supportare l'attuazione del piano d'azione finalizzato agli adempimenti regionali in materia di armonizzazione dei sistemi contabili - per meno 100.000,00 euro;

- UPB 2.2.01.0 - Promozione turistica - per meno 1.900.000,00 da attingere in riduzione proporzionale sui capitoli 6133103, 6133104, 22010415 - UPB 2.2.02.01 - Servizi alle imprese e diffusione dei processi innovativi nelle PM - per meno 88.481,10 euro da applicare alla dotazione del capitolo 22020111;

- Capitolo n. 22020207 - Fondo unico regionale per le attività produttive - per meno 500.000,00 euro

- UPB 2.2.03.02 - Manifestazioni fieristiche - per meno 100.000,00 euro da applicare al capitolo n. 6132102

- UPB 2.2.04.02 - Contributi alle Organizzazioni professionali e alle Associazioni dei produttori per spese di funzionamento e attività di assistenza tecnica - per meno 1.000.000,00 da applicare al capitolo 22040212

- UPB 2.2.04.03 - Finanziamento ad Agenzie ed Enti preposti allo sviluppo agricolo - per meno 3.000.000,00 di euro da applicare come riduzione proporzionale degli stanziamenti indicati ai capitoli 22040306, 22040314, 22040316, 22040320, 22040321

- UPB 2.2.04.06 - Interventi di sostegno finanziario alle imprese agricole - per meno 100.000,00 euro  - Prodotti agroalimentari calabresi art. l c.7 l.r. n.23/2002 - per meno 1.600.000,00 euro

- UPB 2.3.01.06 - Interventi per lo sviluppo del sistema aeroportuale - per meno 500.000,00 euro da applicare al capitolo n. 23010616. UPB 3.2.01.01 - Interventi di educazione ambientale e per la tutela e valorizzazione dell'ambiente - per meno 1.000.000,00 euro con riduzione da applicare proporzionalmente ai seguenti capitoli di spesa 2131202, 2132101,32010156

- UPB 3.2.02.03 - Formazione strumenti urbanistici e per la gestione del territorio - per meno 200.000,00 euro. Capitolo n. 52010261 - Fondo unico regionale per la realizzazione di iniziative e di interventi in materia di promozione culturale - per meno 100.000,00 euro.

- capitolo n. 52010253  - Film Commission - per meno 200.000,00 euro;

- UPB 8.2.01.04 - Fondi di riserva diversi - per meno 4.361.518,9 da applicarsi in proporzione agli stanziamenti contenuti nella Upb indicata”.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

30 milioni di euro che servono a coprire la spesa prevista dai contratti di servizio.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Contrario.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29526.

(E’ respinto)

Emendamento protocollo numero 29542/2, a firma del consigliere Bruni, che ha detto di essere disponibile al ritiro, se tutti gli altri sono ritirati.

Emendamento protocollo numero 29542/3 a firma del consigliere Bruni.

BRUNI Ottavio Gaetano (UDC)

E’ ritirato.

PRESIDENTE

Anche gli emendamenti, protocollo numero 29542/5 e 29542/6, a firma del consigliere Bruni, sono ritirati.

Do lettura dell’emendamento protocollo numero 29525, a firma dei consiglieri del gruppo del Partito Democratico: “Al prospetto 1 dell'articolo 5 della Proposta di legge in oggetto sono apportate le seguenti modifiche:

E’ inserita una nuova variazione in aumento della UPB 6.2.01.02 relativa a «Fondo regionale per le politiche sociali» per un importo di euro 27.544.209,00 a valere sulla l.r. n.23/2003 Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella Regione Calabria art. 34 - Fondo regionale per le politiche sociali La copertura finanziaria è assicurata dalla quota libera dell'avanzo di amministrazione così come rideterminato a seguito delle operazioni di accertamento delle entrate derivanti dalla riscossione di somme versate da istituti di credito controparti della Regione Calabria in operazioni di finanza derivata (swap) a titolo di mark to market per l’estinzione consensuale dei contratti e/o a titolo di oneri riconosciuti all’amministrazione per la definizione in via transattiva dei relativi contenziosi (D.g.r n. 42 del 20 febbraio 2014) della presente legge.

La Giunta regionale è autorizzata ad apportare al documento tecnico le variazioni sugli stanziamenti apportati nei capitoli di spesa con la destinazione delle risorse provenienti dal capitolo dell'entrata n. 34040024”

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Questo emendamento propone di destinare l’intera entrata della transazione sugli Swap sulla finanza derivata, alle politiche sociali. D’altra parte non sarà sfuggito all’assessore che la nostra Regione ha un avanzo di amministrazione di 6 miliardi e 400 milioni di euro, cioè questa Regione non riesce a spendere per le povertà, per lo sviluppo delle imprese, per la tenuta sociale, per i servizi socio-assistenziali; 6 miliardi e 400 milioni di euro che rimangono in avanzo di amministrazione. Questa è la qualità e la sensibilità verso le fasce deboli, minacciate dalle primarie per l’elezione del Presidente della Regione!

Noi chiediamo che l’entrata straordinaria di 27,5 milioni di euro, derivante dalla transazione degli Swap, sia integralmente destinata alle politiche sociali, sperando che ci sia poi qualcuno in grado di far arrivare ad obiettivi questi soldi, perché chiaramente poi c’è un problema serio da questo punto di vista.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere De Gaetano. Ne ha facoltà.

DE GAETANO Antonino (PD)

A supporto di quello che diceva il collega Naccari Carlizzi, volevo ricordare all’assessore, all’Aula e a tutti i colleghi, che si era preso un impegno con le politiche sociali, con gli operatori un paio di mesi fa e cioè che avremmo recuperato con questo sistema nel bilancio le risorse che erano state tolte con il bilancio di previsione. Ovviamente, questo non è stato fatto, le associazioni hanno fatto una conferenza stampa molto dura e hanno mandato – credo – una lettera ad ogni consigliere regionale, chiedendo di non votare il bilancio se non fossero rientrati questi fondi.

Chiedo all’assessore e a tutti i colleghi in Consiglio regionale di fare uno sforzo, di rimpinguare quel capitolo perché, molto probabilmente, ci saranno grossi problemi per quanto riguarda le strutture, i lavoratori, le persone che usufruiscono di questi servizi. Siccome qua tocchiamo, sì, le fasce deboli della popolazione calabrese, credo che non possiamo più scherzare con queste cose, tagliando il bilancio continuamente in questo settore, perché ormai è da anni che viene ridotto questo capitolo, non possiamo più scherzare col fatto che voi, la maggioranza, la Giunta regionale aveva promesso solennemente di recuperare questi soldi e, invece, puntualmente non li ha recuperati.

Chiedo, quindi, uno sforzo e di votare questo emendamento del collega Naccari Carlizzi per rimpinguare questo capitolo, che è il capitolo più importante del bilancio regionale.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Contrario, la copertura – e lo dico al proponente – è indefinita.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29525.

(E’ respinto)

Emendamento protocollo numero 26690, a firma del consigliere Guccione: “Il capitolo n. 4.3.02.02 UPB dello stato di previsione della spesa di bilancio, è incrementato della cifra di euro 1.600.000.00 per l'anno 2014. Tanto al fine di garantire una prosecuzione dell'esperienza professionale dei lavoratori già vincitori del bando regionale “Programma Stage – incentivi alla residenzialità dei giovani laureati calabresi”, di cui all'art. 5 della l.r. 19-04-2007 n, 8 di integrazione e modifica delia l.r. 12-11-2004 n. 26 ed ai fine di non disperdere il patrimonio di conoscenza già acquisito dai lavoratori nonché di contribuire all'efficienza ed al buon andamento delle pubbliche amministrazioni fruitoci”.

GUCCIONE Carlo (PD)

Questo emendamento è stato proposto per dare la possibilità a coloro i quali hanno partecipato al “Programma Stage” del Consiglio regionale di usufruire degli ammortizzatori sociali.

Ci sono stati più volte incontri con i rappresentanti del Consiglio regionale, con la sua persona, Presidente, e c’è stato un unanime impegno affinché questa questione venisse affrontata nell’assestamento di bilancio. Anche l’assessore Salerno ha preso formale impegno rispetto a questa cosa.

Per evitare non solo brutte figure, ma il discredito di questa istituzione, gli impegni che abbiamo preso solennemente tutti quanti all’unanimità, a tutti i livelli, credo che debbano essere mantenuti.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Contrario.

GUCCIONE Carlo (PD)

Presidente, chiedo la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE

Assessore Salerno, per quanto riguarda questa questione degli stage, c’è un emendamento…

MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)

Presidente, chiedo la verifica del numero legale.

(Interruzioni)

MAIOLO Mario (PD)

Votiamo, così facciamo una via e due servizi.

(Interruzioni)

Abbiamo chiesto il voto per appello nominale. Essendo messo ai voti, abbiamo chiesto il voto per appello nominale.

MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)

Su una pregiudiziale.

MAIOLO Mario (PD)

Presidente, siamo in votazione.

PRESIDENTE

Che un Segretario venga a fare la chiama.

BULZOMI’ Salvatore, Segretario Questore f.f.

Fa la chiama.

CHIZZONITI Aurelio (Insieme per la Calabria)

La causa è nobile, ma io sono coerente con la mia scelta, non posso votare sì a un emendamento dopo aver votato complessivamente… E’ no, certo.

BULZOMI’ Salvatore, Segretario Questore f.f.

Fa la chiama.

(Interruzioni)

PRESIDENTE

Iniziamo da capo. Consigliere Bulzomì, lei faccia la chiama, poi i consiglieri risponderanno con il “sì” o con il “no”.

BULZOMI’ Salvatore, Segretario Questore f.f.

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione per appello nominale, chiesta dal consigliere Maiolo sull’emendamento protocollo numero 26690: presenti e votanti 30; hanno risposto sì 7; hanno risposto no 23.

(E’ respinto)

(Hanno risposto sì i consiglieri: Adamo, De Gaetano, Giamborino, Guccione, Maiolo, Naccari Carlizzi, Talarico D.;

Hanno risposto no i consiglieri: Bruni, Bulzomì, Chiappetta, Chizzoniti, Crinò, Dattolo, Fedele, Gallo, Gentile, Imbalzano, Magno, Minasi, Morrone, Nicolò, Orsomarso, Pacenza, Parente, Pugliano, Salerno, Serra, Talarico F., Trematerra, Vilasi)

Prossimo emendamento, protocollo numero 27583, a firma del consigliere Nicolò: “Dopo il comma 4 dell'articolo 6 del PL n. 579/9^ è inserito il seguente comma 5:

“5. Al fine di garantire la copertura parziale degli oneri derivanti dalla emissione di un prestito obbligazionario convertibile in azioni, deliberato dall’Assemblea dei soci della Sogas S.p.A, è autorizzata per l'esercizio finanziario 2014 la spesa, in misura proporzionale alla partecipazione pro quota della Regione Calabria, di euro 807.240,068 con allocazione all'UPB 2.3.01.06 “Interventi per lo sviluppo del sistema aeroportuale” dello stato di previsione della spesa del bilancio 2014”.

DE GAETANO Antonino (PD)

Presidente, sull’ordine dei lavori, prima dell’emendamento del consigliere Nicolò, potrei fare una proposta?

PRESIDENTE

Prego.

DE GAETANO Antonino (PD)

Volevo chiedere se fosse possibile fare una sospensione in Aula di cinque minuti, con un consigliere per gruppo, per ragionare su come andare avanti in maniera più spedita e trovare una soluzione, senza che si vada avanti così.

PRESIDENTE

Se facciamo due minuti, d’accordo, due minuti in Aula.

DE GAETANO Antonino (PD)

Cinque minuti.

(Interruzione)

Lei è il Presidente, sarà lei a fare l’arbitro.

PRESIDENTE

Due minuti di sospensione qui al banco della Presidenza i capigruppo.

(I consiglieri si avvicinano al banco della Presidenza)

Dopo la pausa di sospensione, l’emendamento protocollo numero 27583, a firma del consigliere Nicolò, è ritirato. Chiede di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLO’ Alessandro, (Forza Italia)

Con l’impegno che sarà inserito nel prossimo provvedimento, considerata anche l’importanza rispetto alla questione. Si tratta di un intervento a sostegno dell’aeroporto dello Stretto di Reggio Calabria, assessore Mancini, quindi se l’emendamento viene recepito come raccomandazione ed inserito, incastonato nel futuro provvedimento, io, in sintonia col capogruppo, ritiro questo e gli altri emendamenti di spesa che erano stati programmati per questa variazione di bilancio.

SARRA Alberto, sottosegretario alle riforme e semplificazione amministrativa

Volevo chiarire, assessore, che questa delibera – lei si spazientisce, lo so, quando parlo io, fra un po’ di tempo si spazientirà meno – è dell’Assemblea straordinaria di Sogas.

(Interruzione)

Prego? Sì, infatti. E’ un atto dovuto, tanto per essere chiari, dal punto di vista giuridico. Poi, purtroppo, so che il diritto in quest’Aula, tante volte, non ha diritto di cittadinanza! C’è una delibera dell’assemblea straordinaria dei soci della Sogas, che impone ai soci di riequilibrare le somme per il prestito obbligazionario della società di gestione dell’aeroporto dello Stretto pro quota, per cui c’è obbligo da parte della Regione. Poi, eventualmente, ci sono sempre delle responsabilità personali, però io ci tengo che questa mia dichiarazione e quella, eventualmente, del Vicepresidente vengano messe a verbale.

Volevo ricordare che ho delega per gli enti di emanazione regionale.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

La raccomandazione, naturalmente, è ben accetta dopo queste importanti e qualificate spiegazioni sia del consigliere Nicolò sia del sottogretario Sarra, quindi l’impegno della Giunta su questo fronte è totale.

PRESIDENTE

L’emendamento è ritirato con questa raccomandazione.

Emendamento protocollo numero 28109, a firma del consigliere Nicolò: ritirato. Emendamento protocollo numero 28110, a firma del consigliere Nicolò: ritirato. Emendamento protocollo numero 29318 (Parco urbano), a firma dei consiglieri Bulzomì e Imbalzano: ritirato. Emendamento protocollo numero 29319 (Area metropolitana), a firma dei consiglieri Bulzomì e Imbalzano: ritirato.

Emendamento protocollo numero 29454, a firma dei consiglieri Gallo, Serra, Caputo, Franchino, Morrone e Bruni: “All'articolo 6 del disegno di legge di assestamento dell'esercizio finanziario 2014 è aggiunto il seguente comma 6:

6. Al fine di promuovere studi, ricerche ed iniziative culturali, politiche e sociali, anche a carattere seminariale, in occasione del quarantesimo anniversario della morte di Antonio Guarasci, primo Presidente della Giunta della Regione Calabria, è autorizzata per l'esercizio 2014 la spesa di euro 20.000,00 da utilizzare per la concessione, in favore della Fondazione Guarasci, di un contributo una tantum da erogare a cura del dipartimento competente, previa acquisizione di apposito rendiconto delle spese sostenute.

Ai relativi oneri si provvede mediante la riduzione degli stanziamenti previsti al capitolo 1004102 per euro 20.000,00”.

GALLO Gianluca (UDC)

Ricorre il quarantesimo anniversario della morte del consigliere Guarasci, che è stato il primo Presidente della Giunta regionale. Questo emendamento è finalizzato ad assegnare 20 mila euro alla Fondazione “Guarasci” per le manifestazioni in ricordo del presidente Guarasci che – ribadisco – è stato il primo Presidente della Giunta regionale.

Sono anche disponibile a ritirarlo, se c’è un impegno da parte della Giunta o dell’Ufficio di Presidenza a pensare ad una erogazione di questo genere per ricordare la figura del presidente Guarasci.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Come per tutti gli emendamenti presentati dai colleghi della maggioranza, c’è l’invito al ritiro.

PRESIDENTE

Ritirato. Emendamento protocollo numero 29455, a firma degli onorevoli Gallo, Chiappetta, Caputo, Serra, Grillo, Franchino, Morrone, Bruni: “All'articolo 6 del disegno di legge di assestamento dell'esercizio finanziario 2014 è aggiunto il seguente comma 5:

5. Al fine di consentire un parziale ristoro degli oneri sostenuti dal Comune di Cassano allo Ionio per gli interventi, opere, servizi realizzati in occasione della visita del Santo Padre, è autorizzata per l'esercizio 2014 la spesa di euro 500.000,00 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo da utilizzare per la concessione in favore del predetto Comune di un contributo una tantum da erogare a cura del competente dipartimento competente, previa acquisizione di apposito rendiconto.

Ai relativi oneri si provvede mediante la riduzione degli stanziamenti previsti ai capitoli 1004102 per euro 100.000,00, 6133103 per euro 100.000,00 e 22040816 per euro 300.000,00”.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (UDC)

Il discorso è un po’ più complesso, nel senso che il 21 giugno 2014 – com’è noto – il Santo Padre è stato in visita a Cassano allo Ionio. E’ stato un evento eccezionale non solo per la città di Cassano, ma per tutta la Calabria, con l’afflusso di centinaia di migliaia di pellegrini.

L’eccezionalità dell’evento ha richiesto uno sforzo notevole non solo da parte della diocesi. Ci sono state alcune dichiarazioni da parte del vescovo di Cassano, che io stesso non ho condiviso, sulla non necessità di fondi pubblici per l’organizzazione dell’evento, ma anche l’amministrazione comunale ha dovuto far fronte a lavori di interventi di varia natura, come ad esempio i fondi necessari per il ristoro degli affittuari dell’area che è stata destinata all’accoglienza dell’evento, che credo ammontino a più di 150 mila euro.

Quindi appare opportuno che la Regione sostenga anche queste opere e queste iniziative con un contributo di 500 mila euro.

Per la verità ricordo che, in occasione della venuta di Papa Benedetto XVI, durante questa stessa legislatura, la Giunta regionale aveva stanziato la somma di 500 mila euro. Per far fronte a queste spese, si recuperano 500 mila euro da alcuni capitoli della Tabella C e, peraltro, ho notizia che la Giunta si era predisposta a dare uno stanziamento al Comune di Cassano per questo evento e che poi le dichiarazioni del vescovo di Cassano Ionio sono state considerate ostative rispetto a questa erogazione, per cui si è pensato ad altre soluzioni.

Io chiedo e credo, signor Presidente, che rispetto a questo evento non si possa rimanere insensibili come Giunta regionale, peraltro il sindaco di Cassano, nei giorni scorsi, ha dichiarato di essere stato lasciato solo anche dalla Giunta regionale in occasione di questo evento ed io ritengo che non possiamo dare ragione rispetto a queste dichiarazioni, perché dobbiamo fare come è stato in passato, anche perché si è trattato di un evento di natura eccezionale, di natura straordinaria e non possiamo rimanere insensibili come Consiglio regionale rispetto a questo evento, rispetto a questa straordinaria occasione per la Calabria.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Naccari Carlizzi. Ne ha facoltà.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Ad adiuvandum di quanto detto dal collega Gallo, è evidente che la diocesi ha assunto una scelta importante, significativa, un bel messaggio, ma è altrettanto evidente che il Comune – com’è noto – ha avuto una serie di spese, di costi complessivi che, peraltro, venivano anche rappresentati a tutti i consiglieri stamattina dal sindaco Papasso, in occasione dell’incontro circa la tariffa dei rifiuti.

Mi pare che ci siano stati degli impegni assunti in sede regionale verso il Comune e mi sembrerebbe assurdo che a questi impegni non seguisse un intervento proprio diretto esclusivamente a ristorare le spese che il Comune si è assunto per un evento che è stato importantissimo e straordinario.

PRESIDENTE

Altri interventi sull’emendamento in questione? Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Anche per questo emendamento, per come è avvenuto con tutti gli emendamenti presentati dalla maggioranza, c’è l’invito al ritiro.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (UDC)

Non posso ritirarlo, perché ritengo che su questo emendamento ci debba essere disponibilità da parte della Giunta - che peraltro aveva dato disponibilità, come ha ricordato il consigliere Naccari Carlizzi poc’anzi – e da parte della maggioranza, perché per anni in quest’Aula abbiamo votato l’impossibile o il possibile.

Ha invitato a ritirare, ma non ha assunto nessun impegno l’assessore Mancini. Chiedo che ci sia un formale impegno a dare copertura da parte della Giunta, altrimenti, per quanto mi riguarda, possiamo andare al voto con appello nominale e poi ognuno si regola. Peraltro, Presidente, alcuni emendamenti – lo voglio ricordare – prima che si passasse a questa fase della discussione, sono stati approvati, per cui c’è disparità di trattamento anche all’interno della maggioranza.

Non ho problemi sui capitoli, perché altrimenti si pone un problema sui capitoli – lo voglio dire anche all’assessore Trematerra – per quanto mi riguarda i capitoli possono essere individuati dall’assessore Mancini, purché si vada ad una copertura rispetto a questo emendamento: o c’è un formale impegno oppure, per quanto mi riguarda, possiamo andare al voto.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Innanzitutto, non c’è nessuna disparità di trattamento. È stato approvato un emendamento per il consigliere Pacenza, che può tranquillamente presentare un subemendamento che cancella l’emendamento approvato, così si assume la parità di tutto.

Il consigliere Gallo ha ricordato tutto l’excursus di quanto è successo. La Giunta regionale aveva concordato con il sindaco del Comune di Cassano allo Ionio lo stesso stanziamento avuto e ricevuto per l’altra visita in Calabria dell’altro Pontefice. Successivamente è intercorso un fatto nuovo, che immagino non sia sfuggito al consigliere Gallo: il rappresentante della Curia ha detto coram populo che non gradiva che le istituzioni pubbliche finanziassero e sostenessero l’evento. A questo evento nuovo, divulgato a tutti, la Giunta - che già aveva redatto, come il consigliere Gallo dovrebbe ricordare, l’atto di assestamento che è agli atti e che prevedeva lo stanziamento per il Comune di Cassano allo Ionio - ha dovuto modificare quella proposta e cambiarla, sottostando alla determinata volontà della Curia di non ricevere finanziamenti per quell’evento, per tutto l’evento. Questi sono i fatti.

Altri fatti sono quelli che, rispetto a questa proposta emendativa, sono state esaminate delle voci di bilancio che il collega Trematerra mi dice essere indisponibili a ridurre per dinamiche proprie del suo settore.

L’impegno che la Giunta può prendere è quello di rivedersi in sede di ulteriore variazione già in calendario, convocando il sindaco, convocando eventualmente la Curia, perché non vogliamo fare atti contrari alla Curia, e definire quello che si può definire, rispettando e seguendo le indicazioni che provengono dal consigliere Gallo, dal consigliere Naccari Carlizzi e da tutti coloro i quali hanno sottoscritto questo emendamento.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Nuovo Centro Destra)

Solo per aggiungere - visto che è un grande evento, che si è realizzato, vista la complessità - che mi risulta che il contributo di questa Giunta regionale ci sia stato. La presenza di mille uomini della protezione civile e la distribuzione di 180 mila bottigliette di acqua minerale sono state garantite a spese della Giunta regionale. Non vorrei che si celebrasse una polemica di disimpegno, perché la Giunta regionale, per quanto mi risulta – non è presente il sottosegretario Dima, ma l’abbiamo visto impegnato nelle scorse settimane - ha messo a disposizione mille uomini e le bottigliette d’acqua, per contribuire all’ evento che comunque è andato bene. Poi tutti gli strumenti possono essere di ristoro al Comune, ma evitiamo almeno dal sindaco Papasso le polemiche rispetto a questa maggioranza e rispetto a questa Giunta.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pacenza. Ne ha facoltà.

PACENZA Salvatore (Forza Italia)

Voglio accogliere l’invito dell’assessore Mancini, anche per evitare polemiche.

PRESIDENTE

Ma è già passato quell’emendamento, non ritorniamo indietro.

PACENZA Salvatore (Forza Italia)

Va beh, ma io non vorrei che si pensasse…

PRESIDENTE

Quello è già passato, abbiamo votato. Non è che è un emendamento che ha fatto lei, quello riguarda la Lega dei tumori.

PACENZA Salvatore (Forza Italia)

Sì, ma mi sono trovato, mio malgrado, al centro di una polemica che non mi appartiene.

PRESIDENTE

Quello è un voto di tutti che abbiamo espresso come Consiglio regionale.

PACENZA Salvatore (Forza Italia)

E’ un voto di tutti, perfetto. C’è la mia disponibilità al ritiro. Io mi affido alla sua gestione. Grazie.

PRESIDENTE

Abbiamo già votato, andiamo avanti.

Consigliere Gallo, l’ultimo intervento sull’emendamento.

GALLO Gianluca (UDC)

Accolgo la dichiarazione dell’assessore Mancini. Di fatto, nella relazione all’emendamento, è raccontato un po’ quanto è accaduto, vale a dire il fatto che non solo la diocesi abbia sostenuto delle spese, ma anche il Comune. Il vescovo, probabilmente – ed io mi assumo la responsabilità di dire in quest’Aula che le dichiarazioni del Vescovo sono state da me, cittadino di Cassano Ionio, non condivise – ha assunto un impegno che riguardava la diocesi, la quale si è occupata di una parte delle spese dell’evento.

Il Comune ha sostenuto altre spese che, peraltro, potrà rendicontare e bene farà l’assessore Mancini a convocare il sindaco per capire l’entità delle spese sostenute dal Comune, però credo che noi, come Giunta regionale, oltre all’impegno della protezione civile, oltre all’impegno per le bottigliette, non possiamo come Consiglio e Giunta regionale, rimanere al di fuori e all’esterno rispetto ad un evento che si svolge all’interno del territorio calabrese e che, come in passato è stato, deve avere il sostegno da parte dell’istituzione regionale calabrese.

Ripeto, le dichiarazioni in quella circostanza, in quel momento, che riguardano la diocesi non possono riguardare le altre spese che, invece, sono state sostenute dal territorio e che – vi assicuro – sono state e saranno ancora cospicue, perché un evento di questa natura è un evento che coinvolge l’intero territorio.

Per cui, presidente Talarico, ritiro l’emendamento con l’impegno da parte della Giunta regionale – e voglio che sia a verbale – e da parte dell’assessore Mancini di trovare le somme, le risorse necessarie per ristorare il Comune di Cassano delle spese sostenute.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

A completamento delle sue giuste e sacrosante affermazioni, la vorrei tranquillizzare sul fatto che la Giunta regionale non solo non è stata insensibile, ma ha stanziato per l’evento – e, ripeto, il documento è agli atti della Giunta regionale, poi è stato modificato perché c’è stata questa comunicazione – le stesse risorse stanziate per la visita del pontefice precedente, che ha fatto visita in due Comuni, uno molto più grande del Comune di Cassano allo Ionio.

Ecco, questo per tranquillizzare lei e l’opinione pubblica del suo Comune per l’attenzione che la Giunta ha dimostrato e che avrebbe visto un provvedimento con una dotazione finanziaria cospicua, se non fosse intervenuta questa dichiarazione, che adesso comprendiamo e sappiamo trovare anche il suo biasimo. Quindi l’impegno, per come sempre fatto e per come lei dovrebbe sapere, sarà mantenuto.

GALLO Gianluca (UDC)

Assessore Mancini, non ho messo in dubbio l’impegno della Giunta. C’è stato un fraintendimento, un malinteso, oggi chiariamo alcuni aspetti e, poiché quelle somme erano state stanziate e io le do atto che erano state stanziate, sarà facile trovare copertura, perché essendo state stanziate, quelle somme sono finite poi in questo assestamento e quindi potranno essere facilmente recuperate dalla Giunta.

Mi ero permesso di andare a individuare dei capitoli, peraltro immaginando dove potessero essere finiti quei soldi. Comunque prendo atto del suo impegno e sono sicuro che nel prossimo assestamento o ancora prima ci potrà essere la risposta necessaria.

PRESIDENTE

Emendamento protocollo numero 28110, a firma del consigliere Nicolò: “Dopo il comma 4 dell'articolo 6 del PL n. 579/9A è inserito il seguente comma 5:

5. Al fine di finanziare il progetto speciale socio-sanitario per l'assistenza protesica, denominato «Progetto speciale protesi», è autorizzata per l'esercizio finanziario 2014 la spesa di euro 250.000, allocata alla UPB 6.1.01.04 dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo”.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLO’ Alessandro, (Forza Italia)

Ringrazio per la disponibilità della Giunta e dell’assessore Mancini, intanto, per aver recepito l’emendamento precedente che riguardava un intervento finanziario, poi specificato anche dall’esponente della Giunta all’interno della Sogas, dal sottosegretario Alberto Sarra, a favore dell’aeroporto dello Stretto.

Preso atto di questo, mi accingo a rappresentare con questo emendamento una richiesta a favore – rimane registrata, consigliere Naccari Carlizzi – di un progetto speciale socio-sanitario per l’assistenza protesica ad alcune categorie svantaggiate. Questo progetto si rivolge ad anziani, disabili, tossicodipendenti e detenuti ed è stato previsto sia con deliberazione dalla giunta Loiero, sia con decreto del Presidente della Giunta regionale, Scopelliti, il decreto numero 4023 del dicembre 2010. E’ stato inserito all’interno del programma regionale per assistenza odontoiatrica del dipartimento tutela salute pubblica, ma non è stato mai finanziato.

Con questo emendamento, consigliere Naccari Carlizzi, chiedo che venga sostenuto questo progetto con un finanziamento di 250 mila euro.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Consigliere Nicolò, non lo trovo, però l’impegno di tutti i colleghi della maggioranza era quello, in qualche modo, di ritirarlo.

NICOLO’ Alessandro, (Forza Italia) (fuori microfono)

Questo è stato inserito all’interno del programma regionale per assistenza odontoiatrica del dipartimento tutela salute pubblica, ma non è stato mai finanziato, nonostante vi sia un indirizzo politico prima della giunta Loiero e successivamente della giunta Scopelliti. Si tratta di un progetto speciale socio-sanitario per l’assistenza…

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Sì, ma è chiarissimo. L’accogliamo come raccomandazione e troveremo…

(Interruzione del consigliere Nicolò)

PRESIDENTE

Emendamento protocollo numero 29460, a firma del consigliere Bruni: “Modifica alla Legge Regionale 12 Giugno 2009, n.19

“Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2009 ) - Art. 3, comma 4, della Legge Regionale 4 Febbraio 2002, n. 8”

1) Dopo il comma 3 dell'art. 4 della Legge Regionale 12 Giugno 2009, n. 19, è aggiunto il seguente comma 3 bis:

“3 bis: La Regione Calabria sostiene le spese annuali per il mantenimento del Servizio Bibliotecario Regionale Polo RCA di Vibo Valentia e per il funzionamento del Polo Regionale per le Politiche Pubbliche sulla lettura.

Gli oneri relativi gravano sulle risorse annualmente stanziate nell' UPB 5,2,01.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio regionale”.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Ottavio Gaetano (UDC)

Non c’è nessun aumento di spesa.

E’ notorio che la Regione Calabria ha realizzato, a suo tempo, il servizio bibliotecario regionale, un servizio che vede la cooperazione di 140 biblioteche calabresi. Le spese sono già a carico della Regione Calabria, quindi d’accordo con l’assessore, abbiamo stabilito di fare un emendamento per specificare meglio all’articolo 4 della legge regionale del giugno 2009 che, in effetti, la Regione Calabria sostiene le spese annuali per il mantenimento del servizio bibliotecario regionale, polo RCA di Vibo Valentia, spese che sono già inserite annualmente sul capitolo Ubp 5.2.01.02.

Quindi non c’è nessun aumento di spesa, è semplicemente una chiarificazione per evitare che ci sia ogni volta discrezione da parte dell’assessore.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Essendo questo un emendamento normativo, come il consigliere Bruni sa, nell’assestamento i revisori, la Corte dei conti, e le normative impediscono l’introduzione di nuove norme, quindi l’invito è quello di ritirarlo e di presentarlo nella sessione che – mi sembra di aver capito – sarà prevista da qui a breve, al fine di avere un percorso legislativo rapido che vada nella direzione auspicata giustamente.

BRUNI Ottavio Gaetano (UDC)

Ma questa non è una nuova norma, assessore, mi permetto di dire che è semplicemente una precisazione da riportare all’articolo 4, comma 3, della legge. Quindi non c’è nessuna nuova norma, rimane quella che è, si specifica semplicemente che le spese per questo servizio bibliotecario sono già previste in quel capitolo di bilancio.

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Mi permetto di insistere e leggo il titolo: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale”. Questo mi dicono gli uffici. Io trasmetto quello che mi dicono gli uffici.

MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)

Ma questa sera stessa penso che approveremo un altro provvedimento.

BRUNI Ottavio Gaetano (UDC)

Però credo, non per fare polemiche, perché per me va bene, lo posso anche ritirare, però gli emendamenti di spesa non li dobbiamo presentare, li dobbiamo ritirare, quelli di tipo ordinamentale non li possiamo presentare e li dobbiamo ritirare, la riunione la potevamo chiudere alle 9,00, approvando l’assestamento e andandocene a casa!

MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)

Questa sera stessa, c’è un provvedimento omnibus che abbiamo concordato nella riunione dei capigruppo e si può fare questa sera stessa in un’altra situazione diversa. Qui non può avvenire.

PRESIDENTE

Emendamento protocollo numero 29518, a firma dei consiglieri Naccari Carlizzi, De Gaetano, Tripodi: “All’articolo 6 della proposta di legge in oggetto dopo il comma 3 è inserito il seguente comma:

Al fine di garantire la prosecuzione dei percorsi lavorativi formativi per i lavoratori della Società Multiservizi, è concesso un ulteriore contributo al Comune di Reggio Calabria per un importo di euro 150.000,00 da imputare al capitolo 3221130 spese per la realizzazione di azioni formative aziendali e individuali per lavoratori occupati e per interventi urgenti a sostegno dell'occupazione (art. 9, commi 3 e 3 bis, della legge19.7.93, n. 236 - titolo III, artt. 18, 18 bis e 19 della legge 28 gennaio 2009).

La copertura finanziaria è assicurata dalla variazione in diminuzione del capitolo n. 6133104 “Promozione turistica” per meno 150.000,00 euro”.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Per la prosecuzione dei percorsi lavorativi e formativi di una determinata categoria di lavoratori, nello specifico dei lavoratori della multiservizi di Reggio, nel recentissimo passato, è stato erogato un contributo al Comune di Reggio Calabria. Questo contributo prevedeva un percorso formativo della durata di cinque mesi che non è stato completato per mancanza di fondi.

Poiché non riteniamo che questi percorsi siano validi prima delle elezioni e, invece, cessino di avere la loro efficacia formativa e salvifica dopo le elezioni, riteniamo che sia il caso di fare completare quell’arco temporale che era stato previsto con tanta solerzia nella fase antecedente alle elezioni.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Contrario.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

E i soggetti deboli che bisogna tutelare?! Scusate, fino ad oggi avete fatto una discussione…! Li abbandonate in mezzo alla strada!

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29518.

(E’ respinto)

Emendamento protocollo numero 29542/4, a firma del consigliere Bruni: ritirato.

Abbiamo accantonato tre emendamenti.

ADAMO Nicola (PD)

Presidente, c’è l’emendamento protocollo numero 29873, che è stato distribuito fuori dal plico, a firma dei consiglieri De Gaetano, Adamo, Giamborino.

PRESIDENTE

Consigliere Adamo, può illustrare l’emendamento.

ADAMO Nicola (PD)

L’emendamento è riferito al fatto che, alla data antecedente il 21 dicembre 2010, si è trascinata questa problematica senza trovare soluzione, perché si riteneva che si dovesse fare soltanto un adempimento amministrativo. Nonostante ci fossero dei lavoratori che erano stati oggetto di un accordo istituzionale tra sindacati, dipartimento e Regione, per analogia i disoccupati di lunga durata e gli ultracinquantenni, sulla base dell’articolo 2 della legge regionale numero 15, si pensava che questo potesse essere risolto con atto amministrativo, invece da poco tempo a questa parte si è ravvisata la necessità di una norma.

Ora, di questi lavoratori, secondo me, non è rimasto più nessuno, chi ha trovato lavoro, qualche povero Cristo che è rimasto, facendo figli e figliastri, serie A e serie B, per cui si tratta di dare la possibilità al bacino di questo articolo 2.

Non ci sono somme, soltanto l’utilizzo da parte degli enti che intendono, ove mai, utilizzare questi lavoratori, dando loro la possibilità di avvalersi dello strumento dell’istituto dell’utilizzo. Non ci sono aumenti di spesa con questo articolo.

PRESIDENTE

Stiamo controllando, non troviamo l’emendamento, a meno che non sia tra quelli presentati fuori termine.

(Interruzione)

Forse è tra gli emendamenti presentati fuori termine.

(Interruzione)

Sì, è fuori termine. Ci sono poi quei tre emendamenti che avevamo accantonato, c’era quello relativo alle elezioni primarie, quello presentato dal consigliere Vilasi e quello illustrato dal sottosegretario Sarra, a firma del consigliere Imbalzano.

Per quanto riguarda l’emendamento relativo al finanziamento delle elezioni primarie, nella riunione dei capigruppo, svoltasi al banco della Presidenza, si è stabilito che l’importo destinato alle elezioni primarie è di 100 mila euro e che lo stesso graverà sul capitolo numero 52010253 che riguarda la “Film Commission”, quindi ci sarà una riduzione dello stanziamento previsto per la “Film Commission” per svolgere le elezioni primarie. Questo è definito, per cui lo pongo in votazione.

(Interruzioni)

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 29524.

(E’ approvato)

Rimane l’emendamento presentato dal consigliere Vilasi e quello illustrato dal sottosegretario Sarra,a  firma del consigliere Imbalzano. Prego.

SARRA Alberto, sottosegretario alle riforme e semplificazione amministrativa

L’emendamento è il protocollo numero 27206, a firma del consigliere Imbalzano, che mi assiste e mi dà preziosi suggerimenti, che prevede una nuova copertura finanziaria. Quindi, a questo punto, non dovrebbero esserci più ostacoli. Chiedo che l’emendamento sia approvato con la nuova copertura.

(Interruzione)

Ho identificato due capitoli, il 22040816, Upb 2.2.04.08, e per un importo di 50 mila euro sul capitolo 6133104, Ubp 22.01.04.

(Interruzione)

Sono stati già verificati.

PRESIDENTE

Possiamo procedere alla votazione dell’emendamento così come illustrato dal sottosegretario Sarra. Parere della Giunta?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 27206.

(E’ approvato)

L’ultimo emendamento è quello a firma del consigliere Vilasi.

MORRONE Giuseppe Ennio (Forza Italia)

Presidente, volevo intervenire a favore di questo emendamento nei termini che vi dirò.

L’emendamento è importante perché pone un problema essenziale, soprattutto per la sopravvivenza di moltissime famiglie che non ricevono lo stipendio da moltissimi mesi, da circa sei mesi.

Capisco che, in questo momento, non ci sono i fondi ed è impossibile dire che si possano stanziare le somme, però chiedo un impegno formale alla Giunta in questa seduta affinché nel prossimo assestamento di bilancio, che sarà fra qualche giorno, almeno una parte di queste competenze sia messa a bilancio e quindi corrisposta, in modo da tranquillizzare le famiglie e compiere un’opera sociale – è anche giusto – di riconoscimento di debito.

PRESIDENTE

C’è l’impegno della Giunta rispetto a questo argomento?

MANCINI Giacomo, assessore al bilancio ed alla programmazione

L’impegno c’è, è totale e, quindi, nella prossima variazione di bilancio la spesa sarà certamente finanziata.

Una precisazione: nel 2014 l’amministrazione per questa problematica ha liquidato più di 3 milioni di euro.

PRESIDENTE

Va bene con questo impegno da parte dell’assessore?

VILASI Gesuele (Forza Italia)

Direttore generale, si farà un ulteriore assestamento, lei è in grado di garantire i fondi per incrementare il capitolo?

(Interruzioni)

Chiedo se ci sia la volontà di fare un ulteriore assestamento di bilancio, se a lei risulta che si possano trovare i 7 milioni di euro, i 3 o i 4 milioni di euro per il prossimo assestamento di bilancio, se ci sarà. Se non è così, abbiamo perso tempo, rimane quello che ho detto prima.

MANNA Pietro, dirigente generale dipartimento bilancio

Consigliere, a me risulta che le possibilità di spesa della prossima manovra di assestamento sono legate al recupero di somme a valere sul Fondo sanitario nazionale per il recupero delle manovre fiscali. Gli importi che dovrebbero caratterizzare questa manovra sono decisamente superiori al fabbisogno per la copertura della Legge numero 210; si parla di una possibilità di spesa che si aggira sui 40-50 milioni di euro. Vi è, però, la condizione della certificazione dell’utilizzabilità di queste somme in capo al Ministero della sanità e al dipartimento tutela della salute.

Per cui, per quelle che sono le informazioni in mio possesso, dal punto di vista del bilancio, posso rispondere ad una parte della sua domanda, vale a dire che, nell’ambito di una manovra di 50 milioni di euro, sicuramente vi è lo spazio aritmetico per coprirne 7, però non sono nelle condizioni di dare certezza in ordine alla certificabilità e alla…

(Interruzione)

Poi, aggiunge correttamente il dottore De Cello che, a margine, c’è anche la dinamica che sta gestendo la Conferenza Stato-Regioni sui fondi vincolati specifici della Legge numero 210, che esulano dalla variazione di bilancio; si tratta, infatti, di un trasferimento specifico che il Ministero dovrebbe fare proprio su questa funzione trasferita a suo tempo con il decreto numero 212 e non accompagnata dalle risorse, perché questa è una di quelle vicende figlia del decreto numero 112, allorquando trasferirono le funzioni alle Regioni, ma non anche le risorse. Questo è un problema che noi ereditiamo da decisioni statali, perché gli emotrasfusi, storicamente, erano a carico del bilancio del Ministero della salute.

VILASI Gesuele (Forza Italia)

E’ vero quello che lei dice relativamente all’accordo della Conferenza Stato-Regioni, però in quella sede il presidente Errani, che è il Presidente della Conferenza delle Regioni, ha preso l’impegno che fossero le Regioni a farsi carico della spesa, perché lo Stato ha detto che non poteva finanziarla. Quindi, le Regioni si facevano carico della spesa, tant’è vero che i 3 milioni di euro sono stati messi in bilancio dalla Regione. Il perché, però, da oggi in avanti non si vogliano mettere i fondi è… che poi, quando arriveranno dal Ministero della sanità, dal Governo, che problema c’è?

Sono dei fondi che arriveranno sempre alla Regione. E’ la volontà politica che manca, queste sono scelte veramente da… non lo voglio dire, evito di dirlo. Non è possibile che si faccia un assestamento di bilancio con queste somme divise per settori e sono pronto a leggerlo ancora una volta: queste sono scelte politiche e questa non può essere fatta sulla pelle della gente che ha bisogno di 600 euro al mese per vivere. Questo non lo posso accettare!

Per cui non ho nessuna garanzia neanche da lei, dottore Manna, mi rendo conto che non mi può dare nessuna garanzia, e sono pronto a ritirare l’emendamento, ma lo ritiro dicendo la verità ai lavoratori, alla gente e ai calabresi, non facendomi prendere in giro da nessuno, né assessori, né Giunta, né Presidente del Consiglio!

PRESIDENTE

Conclusi gli emendamenti di spesa, adesso ci sono degli emendamenti ordinamentali che, non essendoci la possibilità di approvare un collegato finanziario, sono tutti inammissibili. Quindi, tutti questi emendamenti sono tutti inammissibili.

Non ci sono più emendamenti, possiamo votare l’assestamento.

Pongo in votazione l’articolo 5, come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6, come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, come emendato.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

E’ approvato con autorizzazione al coordinamento formale per definire tutti gli articoli e i capitoli che sono stati evidenziati.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Concluso il punto all’ordine del giorno, dobbiamo procedere a votare il conto consuntivo, le variazioni e l’assestamento di bilancio anche del Consiglio regionale, che è un atto successivo a quello dell’approvazione da parte della Giunta regionale. C’è una relazione approvata dall’Ufficio di Presidenza, quindi, intanto, sottopongo ai voti l’inserimento.

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 280/9^ di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, recante: “Conto consuntivo del bilancio del Consiglio regionale, relativo all'esercizio finanziario 2013 

PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 281 d’iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, recante: “Variazioni e contestuale assestamento del Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario anno 2014”

PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo.

 (Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

C’è, poi, un provvedimento che riguarda il finanziamento dei gruppi, che è stato concordato da tutti i capigruppo di maggioranza e minoranza, ci sono le firme di tutti, ne abbiamo già discusso in Conferenza dei capigruppo, quindi votiamo l’inserimento all’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 585/9^ di iniziativa dei consiglieri Bruni, Grillo, Chiappetta, De Masi, Bova, recante: “Modifiche alla legge regionale 15 marzo 2002, n. 13 (Testo unico della struttura e finanziamento dei gruppi consiliari)

PRESIDENTE

Poi votiamo anche il provvedimento che è composto da due articoli. Pongo in votazione l’articolo 1.

VILASI Gesuele (Forza Italia)

Presidente, ci può leggere il contenuto? Perché qua non si capisce più niente! Vogliamo sapere, legga che cosa dice il primo articolo, perché non se ne è parlato, quando siete venuti in Aula, non avete parlato di questo.

PRESIDENTE

In Conferenza dei capigruppo, si è registrata la volontà della maggioranza e della minoranza su questo provvedimento, dobbiamo fare un chiarimento. Si tratta di due articoli che la Conferenza dei capigruppo all’unanimità ha approvato. Quindi, possiamo procedere alla votazione.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Se i capigruppo si avvicinano al banco della Presidenza, stabiliamo cosa dobbiamo fare relativamente ai provvedimenti che sono stati sospesi.

(I capigruppo si avvicinano al banco della Presidenza)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Chiappetta. Ne ha facoltà.

CHIAPPETTA Gianpaolo (Nuovo Centro Destra)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, nella lunga seduta di oggi della Conferenza dei capigruppo, in cui si è avuta la possibilità di discutere di tante questioni che sono state attinenti all’organizzazione anche dei lavori della seduta di Consiglio di oggi, si è deciso, all’unanimità dei presidenti dei gruppi presenti, di procedere anche all’adozione di un provvedimento legislativo che è stato depositato ieri in Consiglio e che nella sua essenzialità consta soltanto di quattro articoli, relativi all’adozione di alcuni provvedimenti anche questi indifferibili ed urgenti; in particolare si tratta di alcune proroghe tecniche che adesso andrò ad enunciare sulla base anche di quella che è la proposta di legge – lo dico a beneficio anche della stampa presente qui – contraddistinta dal numero di protocollo 29409 del 24 giugno, quindi di ieri, che è relativa – ripeto – all’adozione di provvedimenti di ordine tecnico, vale a dire una proroga necessaria, considerando che la scadenza temporale di alcuni provvedimenti si avrà fra qualche giorno, al 30 giugno.

Ripeto, questo provvedimento, che necessitava dell’adesione da parte delle forze politiche anche di minoranza, ha trovato la condivisione della Conferenza dei capigruppo, ha per titolo “Proposta di legge avente ad oggetto provvedimenti in materia di lavori pubblici, cultura, politiche sociali, formazione, servizi alle imprese di trasporto pubblico locale”; ne do lettura perché vi è stata la necessità, sulla base anche della sospensione che si è avuta qualche minuto fa, di poterla in parte modificare sostituendo l’articolo 3 – che andrò a leggere – che prevede la proroga dei commissari delle comunità montane, il cui termine di scadenza era riferito al 30 giugno 2004. La leggo velocemente e dico anche di che si tratta.

L’articolo 1 è nella stesura generale quello che viene inteso come le finalità: “La Regione Calabria, al fine di garantire maggiore efficacia ed efficienza agli interventi regionali, con la presente legge, promuove interventi in materia di lavori pubblici, politiche sociali, formazione, cultura, servizi alle imprese, trasporto pubblico locale”.

L’articolo 2, in particolare, va ad incidere sulle modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 maggio 2013, numero 24, che è quella della quale oggi si è parlato e anche precedentemente, relativa al riordino degli enti, l’Agenzia regionale, fondazione Agenzia regionale, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità, e successive modifiche intervenute.

Il primo comma 2 dell’articolo 2 dice: “All’articolo 10, comma 2, della legge regionale 16 maggio 2013 numero 24, le parole entro il 30 giugno 2014 sono sostituite dalle seguenti “entro il 31 dicembre 2014”.

All’articolo 11, comma 4 << al comma 2 della legge regionale 16 maggio, le parole “concludersi entro il 30 giugno 2004” sono sostituite dalle seguenti “concludersi entro il 31 dicembre 2014”>>. Per intenderci, questa era relativa alla problematica che sta occupando il Consiglio regionale da un po’ di tempo a questa parte, dei lavoratori di CalabriaI&T, rispetto alla quale vi è anche la necessità dell’approvazione di un ordine del giorno, anche questo sottoscritto dai capigruppo di maggioranza e di minoranza, che tende ad impedire che le procedure di licenziamento già avviate possano definirsi perché vi è l’assoluta e inderogabile necessità che tutto ciò non accada.

Quindi, poi, nell’ordine del giorno che racchiude la problematica delle professionalità presenti all’interno di CalabriaI&T, se l’Aula me lo consentirà, andrò a leggere la parte che riguarda soprattutto il momento del licenziamento.

L’articolo 3, è questo quello che viene sostituito da questa formulazione – alla fine chiederò anche l’autorizzazione del coordinamento formale per avere la possibilità di assumere anche tutto ciò che è ritenuto necessario assumere –: “All’articolo 8, dopo il comma 3, viene introdotto il seguente comma 4: “Al comma 1 dell’articolo 3 della legge regionale numero 25 del 16 maggio 2013, sono apportate le seguenti modifiche: le parole “ha validità fino al 30 giugno 2014” sono sostituite con la parola “ha validità fino al 31 dicembre 2014” – e questo lo dico anche a beneficio dei Revisori dei conti presenti qui in Aula questa sera, la cui presenza è assolutamente necessaria per la regolarità e la legittimità dell’atto – si riferisce ai commissari delle comunità montane.

L’articolo 4 è relativo anche qui ad una proroga tecnica e lo leggo integralmente: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 27 dicembre 2012 numero 69 “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario, collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2013”.

Il comma 1, all’articolo 36 – qua è in materia di trasporti – comma 2, lettera c), della legge regionale 27 dicembre 2012, numero 69 e successive modifiche intervenute, le parole “a decorrere dal 1° ottobre 2013”, sono sostituite con le parole “a decorrere dal 1° settembre 2014”.

Al secondo comma di questo articolo che diventa 4, all’articolo 36, comma 2, lettera c) della legge regionale 27 dicembre 2012, numero 69, e successive modifiche intervenute, il periodo “la Giunta regionale può prevedere la proroga del termine fino al 1° gennaio 2014, prevedendo contestualmente delle penali per chi non rispetta il termine del 1° ottobre”, è sostituito dal seguente “trasmette e aggiorna entro il 15 luglio 2014 le informazioni sulle fermate anche urbane, inclusa la georeferenziazione delle stesse”.

Questo è un provvedimento innovativo che si è ritenuto di adottare, che si riterrà di adottare per il sistema trasportistico locale, che è quello della possibilità di individuare i tempi, le corse e le percorrenze anche per dare la possibilità di procedere ad un – si spera – auspicabile contenimento dei costi.

All’articolo 5 – anche questo a beneficio dei revisori – “Invarianza della spesa”: “Le disposizioni previste negli articoli di cui alla legge non comportano oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale”.

Articolo 6; “Entrata in vigore” - “La presente legge entra in vigore dalla data di pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione. E’ fatto obbligo, a chiunque spetti, di osservarla e di farla osservare come la legge della Regione Calabria”.

Presidente, se lei consente e se l’Aula lo consente, prima ancora che si possa procedere all’approvazione con l’autorizzazione al coordinamento formale di questa legge, tratterei brevemente questi due ordini del giorno: uno è quello al quale ho fatto riferimento prima nell’illustrazione del provvedimento legislativo pochi attimi fa, ed è l’ordine del giorno relativo alla situazione dei 132 lavoratori della società CalabriaI&T e sul destino della stessa.

Tralascio la premessa, perché fra l’altro si tratta di una problematica che ha interessato tutto il Consiglio, maggioranza e opposizione, e vado all’impegno del Consiglio nei confronti della Giunta: “Il Consiglio impegna il governo regionale ad intraprendere le iniziative necessarie ed idonee a tutelare i livelli occupazionali e salariali dei lavoratori in questione e la definizione di un piano industriale che consenta il rilancio della società, nel pieno rispetto della volontà espressa dal Consiglio regionale e dal dettato della legge regionale numero  24 del 2013”; – punto 2 – “a sostenere in ogni sede e con tutti gli strumenti e mezzi giuridicamente disponibili le ragioni dei lavoratori;” – punto 3 – “ad attivarsi con urgenza perché sia garantito il pieno rispetto della legge vigente con tutti gli atti conseguenziali, compresa la proroga del termine fissato dal preavviso di licenziamento sino alla definizione delle relative procedure; a trasferire il personale di CalabriaI&T alle dipendenze di Fincalabra; a procedere speditamente e senza indugio alcuno alla nomina del nuovo management di Fincalabra”.

Presidente, se mi consentirà, dal momento che mi sta consentendo tutto, approfitterei per illustrare l’ultimo punto all’ordine del giorno, che è quello che è stato evidenziato in occasione della relazione introduttiva all’assestamento di bilancio da parte dell’assessore Mancini, che trova la firma di tutti i capigruppo di maggioranza, ma spero ci possa essere anche la condivisione da parte dei colleghi della minoranza, a proposito dell’iniziativa per il superamento delle criticità connesse al Patto di stabilità. Anche lì “Il Consiglio impegna il Presidente facente funzioni della Giunta regionale ad attivare ogni azione utile nei confronti del Governo al fine di rivisitare la regolamentazione del Patto di stabilità, onde consentire alle imprese, agli enti locali e ai cittadini calabresi di ricevere l’erogazione di pagamenti dovuti ed evitare situazioni di grave disagio sociale connesse al blocco della spesa regionale”.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Naccari Carlizzi, ne ha facoltà.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Sì, Presidente, con una sottolineatura a proposito di CalabriaI&T, che è l’argomento su cui noi abbiamo concentrato come opposizione la maggiore attenzione.

E’ evidente che arriviamo al termine di un lungo cammino, diventato lungo grazie al fatto che per diversi mesi due norme approvate da questo Consiglio regionale non sono state tradotte in atti conseguenti. Quello che ha letto il collega Chiappetta è un quadro risolutivo del problema, ma questo a patto che, da una parte, la Giunta provveda urgentemente alla nomina del consiglio di amministrazione di Fincalabra, peraltro c’è anche una quota che fa riferimento al Consiglio regionale, quindi anche lì andrebbe messa la necessaria urgenza, dall’altra parte a patto che quest’ordine del giorno dispieghi i suoi effetti rispetto ai comportamenti e alle scelte successive su cui registriamo una colpevole inerzia e che, già dall’inizio della prossima settimana, possono essere esiziali su quelli che sono i rapporti di lavoro tra Fincalabra e i lavoratori di CalabriaI&T.

Il collega Chiappetta ha assunto una grande responsabilità a nome della maggioranza, nel senso che noi non abbiamo un altro strumento giuridico, perché anche ammesso che votassimo una terza norma sulla questione, non dispiegherebbe i suoi effetti nei tempi dovuti. Di conseguenza, ci attendiamo – come abbiamo detto negli interventi precedenti – che, se non si riesce a promuovere un forte contrasto alle situazioni emergenti, almeno si riesca a difendere le situazioni esistenti, come quelle di CalabriaI&T.

Quindi il collega avrà modo di attivare immediatamente la Giunta e i responsabili di Fincalabra, affinché si pervenga al ritiro degli atti di licenziamento che, peraltro, secondo noi sono assolutamente illegittimi.

Se questo è, noi voteremo questa norma, altrimenti ci si assumerà una responsabilità enorme e, peraltro, ingiustificata.

GUCCIONE Carlo (PD)

Presidente, vorrei intervenire su questo punto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (PD)

Noi su CalabriaI&T dobbiamo fare chiarezza, perché è da più di un anno e mezzo che questo Consiglio regionale è impegnato su questa vicenda, dopo una legge che è stata approvata, abbiamo licenziato tutta una serie di provvedimenti, ordini del giorno, abbiamo modificato la legge con rafforzativi. Il punto, il problema è che mancano pochi giorni al loro licenziamento da parte di CalabriaI&T, da parte del liquidatore.

Questa procedura è in atto e, ovviamente, nessuna trattativa, nessuna soluzione è possibile con questa “spada di Damocle” del licenziamento. Io mi aspetto, a parte gli sforzi fatti nell’esposizione del provvedimento da parte del consigliere Chiappetta, un chiaro pronunciamento della Giunta regionale su questo, in particolare dell’assessore Arena su questa questione dei licenziamenti. Possiamo fare tutte le proroghe che dobbiamo fare, però anche la proroga non sarà efficace fino a quando non sarà pubblicata sul Burc, nel frattempo il rischio è quello che maturino i tempi dell’effettivo licenziamento di questi lavoratori. C’è la volontà politica – perché di questo si tratta, né di norme né di altre questioni – da parte della Giunta regionale a dare corso a quanto prevede la legge, quindi a bloccare i licenziamenti dei 131 e di trasferirli a Fincalabra? Se non c’è questa volontà politica, come quest’anno e mezzo ci testimonia, nonostante provvedimenti chiari e nonostante il fatto che c’è una Giunta regionale che non rispetta le leggi che ha approvato il Consiglio regionale, noi ci troveremo punto e a capo.

Da questo punto di vista ci deve essere un chiaro pronunciamento, prima che venga approvato questo provvedimento urgente e indifferibile e l’ordine del giorno, della Giunta regionale di andare nella direzione di sospendere i licenziamenti e concludere positivamente questa questione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Naccari Carlizzi, ne ha facoltà.

NACCARI CARLIZZI Demetrio (PD)

Presidente, chiedo scusa, anche con riferimento al fatto che prima sentivo parlare della non necessità di fondi, eccetera, ma possiamo capire per quale motivo questi dipendenti da quattro mesi non percepiscono alcun emolumento? Perché è molto bello dire che non c’è necessità di alcun intervento finanziario, ma fatto sta che ci sono dei lavoratori che, oltre alla “spada di Damocle” di cui si diceva prima, da quattro mesi non percepiscono lo stipendio.

Penso che debba questa vicenda debba interessare qualcuno.

PRESIDENTE

La parola all’assessore Arena.

ARENA Demetrio, assessore alle attività produttive

Per quanto riguarda le legittime apprensioni che il Consiglio si pone in ordine al pagamento degli stipendi, intanto gli stipendi arretrati non sono quattro ma sono due e abbiamo avuto rassicurazioni da parte del liquidatore che, con i ricavi rinvenienti dal titolo II più l’attività lavorativa che prestano i lavoratori in distacco presso Fincalabra, potrà essere garantito lo stipendio con qualche ritardo, come è avvenuto, sicuramente fino al mese di giugno.

Per quanto riguarda la volontà politica, devo dire che la Giunta ha fatto tutto quello che doveva fare per facilitare il percorso e per adempiere a quanto previsto dalla legge regionale, che prevedeva la liquidazione di CalabriaI&T, il trasferimento dei lavoratori a Fincalabra, previa redazione di un piano che dimostrasse la sostenibilità economico-finanziaria. Su questo la Giunta si è determinata con una delibera approvata nel mese di aprile, con la quale ha dato un indirizzo a tutti i dipartimenti che hanno necessità di assistenza tecnica, di rivolgersi prioritariamente a Fincalabra, proprio per consentire l’utilizzo e quindi la sostenibilità economica e finanziaria di questa operazione. Per cui, da un punto di vista delle risorse e della sostenibilità, Fincalabra non avrà alcun problema a poter dimostrare la sostenibilità economico-finanziaria.

Per quanto riguarda i licenziamenti, anche con quest’ordine del giorno che sarà e dovrà essere recepito dal liquidatore, comunico che allo stesso è stata oggi stesso raccomandata la verifica della possibilità della proroga dei termini previsti dal preavviso di licenziamento, quindi quest’atto ne rafforza la decisione da parte del liquidatore; il differimento dei termini dovrà servire a neutralizzare i licenziamenti, perché noi speriamo che possa addivenire a un accordo Fincalabra con le organizzazioni sindacali per le modalità di questo passaggio e soprattutto per l’applicazione del contratto.

Quindi molto opportunamente quest’ordine del giorno, prevedendo la proroga di questi termini, sicuramente creerà le condizioni necessarie affinché questa trattativa possa essere portata a termine; a mio avviso ci sono le condizioni perché possa essere conclusa in pochi giorni, nel momento in cui noi provvederemo, tra la Giunta e il Consiglio regionale, a ricostituire gli organi di Fincalabra e credo che ci siano tutte le condizioni per poter addivenire alla conclusione di questa complessa operazione.

In conclusione, voglio fare molto pacatamente una informativa all’Assemblea ed anche ai Revisori dei conti che mi hanno chiesto notizie in merito al recupero dei contributi ritenuti irregolari da parte del dipartimento. Il recupero dei contributi e le azioni sono state poste in essere per tutti gli imprenditori che si trovano in posizioni irregolari, compresa l’impresa del gruppo De Rose. A tal proposito, faccio presente che in data 6 novembre 2013 è stato emesso decreto di ingiunzione nei confronti dell’impresa del gruppo De Rose, il decreto numero 15099, notificato con difficoltà in virtù del trasferimento di sede di queste aziende, ed è stato trasmesso al settore bilancio per l’iscrizione a ruolo delle somme da recuperare.

L’impresa ha proposto ricorso e, da notizie che ho appreso stasera per le vie brevi e informalmente dall’Avvocatura, pare che proprio ieri il giudice competente si sia riservato di giudicare sulla richiesta di sospensiva avanzata dall’impresa. Per cui su questa posizione il dipartimento si è determinato ed ha posto in essere tutte le azioni che doveva porre in essere per il recupero delle somme.

PRESIDENTE

C’era il Presidente del Collegio dei revisori che doveva aggiungere una riflessione tecnica.

SARAGO’ Pasqualino, Presidente Collegio dei revisori

Signor Presidente, consiglieri e componenti della Giunta, volevo solo precisare che, per quanto riguarda il provvedimento che l’Aula sta per licenziare, laddove il provvedimento comporta l’assunzione di una nuova spesa, va trovata la copertura, quindi dovreste individuare subito la copertura. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (UDC)

Intervengo sulla vicenda CalabriaI&T, sulla quale da mesi alcuni consiglieri regionali, ma insieme a tutti i capigruppo, stanno seguendo questa vicenda.

L’ordine del giorno del quale sono primo firmatario, che ha avuto queste integrazioni, ma soprattutto i chiarimenti dell’assessore Arena, fa sì che la vicenda sembri volgere verso il sereno, vale a dire una proroga rispetto al termine per i licenziamenti, quindi rispetto alle lettere di licenziamento, ma anche un’attivazione reale attraverso le risorse di Fincalabra per scongiurare i licenziamenti. Soprattutto credo anche – e credo che questo debba essere d’auspicio – l’avvio di un percorso per la sostituzione di questo management di Fincalabra che si è dimostrato, praticamente, completamente inadeguato; ed è questo l’appello che voglio fare all’assessore, alla Giunta regionale, verso una manovra e un’azione che possa arrivare alla sostituzione di questo management, che possa in breve dare un nuovo governo alla società finanziaria regionale per avviare concretamente a risoluzione con l’approvazione di quest’ordine del giorno, con l’approvazione della proposta di legge Chiappetta, per una felice soluzione di questa ormai annosa vicenda.

PRESIDENTE

Non so se lei ha ascoltato, il Presidente dei revisori ha chiesto all’Aula, prima di votare i provvedimenti, di andare a individuare quali devono essere le coperture precise. Io non so, adesso, se per tutte le proroghe che abbiamo individuato servono delle coperture finanziarie. Non so se tutte quelle norme che noi abbiamo approvato e che contengono proroghe, perché abbiamo approvato liquidazione di CalabriaI&T, liquidazione di calabresi nel mondo, comportano delle spese precise per ognuno di queste liquidazioni o solo per le comunità montane. Per le comunità montane sicuro, ma per le altre due comporta un aumento di spesa o no? Questo ce lo potrà chiarire l’assessore successivamente.

ARENA Demetrio, assessore alle attività produttive

CalabriaI&T è una S.p.A. e il suo socio è Fincalabra S.p.A., quindi in atto la Regione non ha sostenuto alcun costo per questa procedura di liquidazione. Quindi non credo che sia necessaria alcuna previsione di copertura di spesa. Ovviamente, così come tutte le altre società che sono state oggetto della legge di riordino regionale, ci saranno delle procedure che poi, a conclusione, potranno determinare dei costi per la Regione, però la proroga al 31 dicembre, in questo momento, non è una proroga che andrà a sostenere la Regione fino alla data della scadenza.

PRESIDENTE

Per quanto riguarda CalabriaI&T, abbiamo risolto, l’assessore ha fatto una dichiarazione.

Per quanto riguarda “Calabresi nel mondo”, c’è bisogno di copertura finanziaria oppure no sulla liquidazione? Chi conosce bene la fondazione “Calabresi nel mondo” può assumersi l’impegno che non comporti aumento di spesa?

PACENZA Salvatore (Forza Italia)

Progetti con fondi comunitari, Presidente.

PRESIDENTE

Ma indennità di bilancio?

PACENZA Salvatore (Forza Italia)

Sono fondi comunitari, non c’entrano niente.

SARAGO’ Pasqualino, Presidente Collegio dei revisori

Aggiungete, allora, che non comporta ulteriori oneri a carico del bilancio regionale per quanto riguarda questo.

MAGNO Mario (Forza Italia)

Stavo dicendo proprio questo, presidente Talarico.

(Interruzione dell’assessore Salerno)

PRESIDENTE

Sì, però il Collegio dei revisori deve esprimersi sulle leggi.

(Interruzione dell’assessore Salerno)

Quando comporta un aumento di spesa, che c’è bisogno di un impegno di spesa…

(Interruzione dell’assessore Salerno)

Assessore Salerno, intanto rispetto nei confronti dei revisori, che sono un organismo terzo al quale, naturalmente, tutti quanti noi, maggioranza e minoranza, dobbiamo dare atto del lavoro che svolge, che è delicato e difficile; si assumono delle responsabilità, perché non sono più i tempi in cui, non essendoci Collegio dei revisori, si poteva fare di tutto e di più; i revisori esprimono un parere tecnico-finanziario e vogliono una copertura. Siccome l’abbiamo chiesto – sono qui in Aula dall’inizio – su questi argomenti, meno male che hanno detto delle cose, perché c’è qui l’assessore all’agricoltura che dirà “questo è l’importo, questo è il capitolo, questa è la copertura”, perché non si possono approvare leggi senza copertura di spesa.

Detto questo, se l’assessore adesso procede all’impegno di spesa che riguarda i fondi a disposizione.

TREMATERRA Michele, assessore all’agricoltura e alla forestazione

Per quanto riguarda – vorrei che i revisori ascoltassero – l’impegno di spesa necessario per i commissari liquidatori delle comunità montane, per i quattro commissari liquidatori, il capitolo di pertinenza su cui graverà il costo è il capitolo 22040816, che è stato oggi approvato nell’assestamento, quindi questo è il capitolo da cui verranno reperite le risorse per i commissari liquidatori delle comunità montane.

PRESIDENTE

Pongo ai voti le richieste di inserimento formulate dal consigliere Chiappetta che sono approvate.

(Sono inseriti)

Proposta di legge numero 584/9^ di iniziativa dei consiglieri Chiappetta, Morrone, Grillo, Serra, Bruni, recante: “Provvedimenti in materia di cultura, lavori pubblici, politiche sociali e formazione, servizi alle imprese, trasporto pubblico locale

PRESIDENTE

Bene, possiamo procedere a votare l’articolato.

PACENZA Salvatore (Forza Italia)

Presidente, c’era un emendamento presentato all’articolo 2.

PRESIDENTE

Sì, però non mettiamo in discussione quello che i capigruppo di maggioranza e minoranza hanno deciso. Quindi, o sospendo la seduta e facciamo un’altra riunione della Conferenza dei capigruppo oppure ce ne andiamo alla prossima seduta. Abbiamo raggiunto un accordo? Procediamo così.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato all’unanimità)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3, come riformulato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale e con le integrazioni suggerite dai revisori dei conti.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 586/9^ di iniziativa dei consiglieri Orsomarso e Guccione, recante “Interpretazione autentica dell’articolo 1 comma 6 della legge numero 1/2014”

PRESIDENTE

C’era un’altra questione che avevamo discusso e che riguardava l’assessore Salerno.

ORSOMARSO Fausto (Nuovo Centro Destra)

Sì, Presidente, lo presento io, approfittando della presenza dei revisori, anticipo che è una proposta di legge che non comporta nessun onere finanziario nonché una proposta di legge di interpretazione autentica dell’articolo 1, comma 6, dell’articolo 4 della legge regionale 13 gennaio 2014, numero 1, che risolve il problema su cui si è tanto lavorato in Consiglio relativo al precariato, senza nessun onere aggiuntivo; ad integrazione, lo anticipo – ma lo esporrà, credo, anche il collega Guccione – c’è un altro emendamento e, rispetto a questo, chiedo che sia approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

Ritengo non si debba leggere tutta la relazione, perché – ripeto – è abbastanza esaustiva e quindi può essere posta in votazione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (PD)

L’interpretazione autentica serve per dare la possibilità a una parte del precariato calabrese di usufruire della legge nazionale, che ha previsto per tutti i precari che sono in capo allo Stato, dal 1° gennaio 2014 fino al 31 dicembre 2016, la proroga di tutte le stabilizzazioni in tutti i comparti regionali. C’è una parte del precariato calabrese che fino ad ora ha avuto bisogno di una proroga semestrale

Questa interpretazione autentica fa in modo che a questi precari, in base alla legge nazionale dello Stato, sia data la possibilità di acquisire i requisiti necessari al processo di stabilizzazione. Dentro questa logica, viene recepito anche quanto previsto nell’emendamento che era stato presentato, il 29873, che riguarda un’altra parte di lavoratori che, con questa interpretazione autentica, possono essere considerati nel bacino del precariato, per poter usufruire della legge nazionale.

Da questo punto di vista, rispetto a queste questioni, come ha già fatto giustamente il consigliere Orsomarso, chiediamo che venga compreso in fase di coordinamento formale.

PRESIDENTE

Quindi possiamo procedere alla votazione.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, naturalmente con l’emendamento 29873, che viene poi inserito nel provvedimento in fase di coordinamento formale, di cui do lettura: “I lavoratori che ha nno presentato istanza alla Regione entro il 21/12/2010, che sono stati oggetto di accordo istituzionale e che alla data odierna permangono ancora nella condizione di disoccupati di lunga durata e di ultracinquantenni in attesa di pensionamento sono destinatari dei benefici previsti dall’articolo 2 della legge regionale 13 giugno 2008 n. 15”

Quindi possiamo votare il provvedimento nel suo complesso.

ADAMO Nicola (PD)

Presidente, il coordinamento formale è specifico su questo provvedimento, affidato al Segretario generale, all’assessore e ad un consigliere della minoranza? Come funziona?

(Interruzione)

Il coordinamento formale su questo pacchetto di proposte.

SALERNO Nazzareno, assessore alla famiglia, alle politiche sociali, al lavoro e alla formazione

E’ allegato anche il testo.

(Interruzione)

Lo fa il Consiglio, abbiamo già concordato con gli uffici del Consiglio che all’interpretazione autentica che ho chiesto di inserire all’ordine del giorno è allegato anche il testo che lei aveva illustrato nel corso della seduta, e va benissimo, risolviamo così i problemi, senza avere più il piano di reinserimento occupazionale.

PRESIDENTE

Quindi possiamo procedere a votare con autorizzazione al coordinamento formale.

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Aveva chiesto di parlare il consigliere Dattolo. Ne ha facoltà.

DATTOLO Alfonso, assessore all’urbanistica

Sì, Presidente, non per rovinare il clima così festoso che si è venuto a creare anche grazie all’apporto dato questa sera dalla minoranza, però ritengo che ci siano provvedimenti, come la legge sui rifiuti e la legge urbanistica, che non sono indifferibili e nemmeno poi così urgenti, evidentemente, rispetto a quello che potrebbe essere un danno per i tanti sindaci che devono affrontare due emergenze, una è rappresentata dal rischio di commissariamento per ciò che attiene la questione dei rifiuti, l’altra è quella della decadenza degli strumenti urbanistici, che comporta una serie di danni soprattutto dal punto di vista della fiscalità, quindi stiamo parlando degli interessi di 1 milione e 980 mila calabresi.

Dopo di ciò, mi sforzerò di portare in Giunta una proposta che tenga conto del percorso portato avanti in Commissione in questi tempi con l’approvazione definitiva del Qtrp.

Viceversa, chiaramente, ove dovesse verificarsi anche una mancanza – ripeto, debbo ringraziare questa sera gli amici della minoranza per aver contribuito a fare in modo che questo assestamento importantissimo andasse in porto, perché su questi temi c’è sensibilità e sensibilità – su questo ritengo, anche alla luce delle bacchettate che la politica ha subìto, che ognuno di noi debba metterci qualcosa in più rispetto a quest’ultimo scorcio di legislatura.

Quindi venerdì faremo una seduta di Giunta straordinaria in cui provvederemo ad approvare questi provvedimenti, che tengano conto soprattutto delle indicazioni arrivate nelle Commissioni consiliari, con la speranza che il presidente Talarico, con la sua sensibilità convochi in tempi rapidissimi una seduta per fare in modo che i calabresi abbiano una legge sui rifiuti e soprattutto regole certe in materia urbanistica.

Ordine del giorno numero 154: “Sulla vicenda dei lavoratori della società CalabriaI&T”

PRESIDENTE

C’è l’ordine del giorno che riguarda CalabriaI&T, di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,

premesso che:

CalabriaI&T" è società partecipata della Regione Calabria che si occupa della promozione dell'occupazione e della creazione e sviluppo delle imprese;

nella primavera del 2013, in sede di riforma degli enti subregionali, il Consiglio regionale aveva approvato all'unanimità un emendamento volto ad assicurare, per la medesima società, l'esigenza di procedere alla definizione di un piano industriale finalizzato alla piena salvaguardia dei livelli occupazionali;

in particolare, come ora previsto dall'articolo 11, comma 4 l.r. 24/2013 in materia di "Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità", è stato normativamente stabilito che "Fincalabra, socio unico della società «Calabria impresa e territori s.r.l», deve provvedere alla messa in liquidazione della società «Calabria impresa e territori s.r.l.». L'operazione di liquidazione avrebbe dovuto, comunque, concludersi entro il 31 dicembre 2013, garantendo la salvaguardia dei livelli occupazionali dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato della società «Calabria impresa e territori s.r.l.» posta in liquidazione, in servizio al 31 dicembre 2012, attraverso il trasferimento alla società Fincalabra S.p.A., sulla base di specifico piano industriale che deve garantire l'equilibrio economico-finanziario della società";

a ridosso del Ferragosto 2013 l'amministratore della società ha tuttavia comunicato alle organizzazioni sindacali la necessità di procedere al licenziamento collettivo di 132 lavoratori;

nei giorni scorsi le lettere di licenziamento sono state recapitate ai lavoratori; - a nulla sono valse sinora le sollecitazioni al rispetto dell'indirizzo formulato dal Consiglio regionale con forza di legge;

particolarmente inadeguato rispetto a quanto descritto s'è rivelato essere l'operato del management di Fincalabra, il cui mandato è scaduto;

la conferma dei licenziamenti si concretizzerebbe in una nuova, clamorosa sconfitta sul versante dell'occupazione e dello sviluppo dell'imprenditoria, con perdita di un prezioso patrimonio di conoscenze e competenze,

impegna

la Giunta regionale:

a intraprendere le iniziative necessarie ed idonee a tutelare i livelli occupazionali e salariali dei lavoratori in questione e la definizione di un piano industriale che consenta il rilancio della società, nel pieno rispetto della volontà espressa dal Consiglio regionale e del dettato della L.R. 24/2013;

a sostenere in ogni sede e con tutti gli strumenti e mezzi giuridicamente disponibili le ragioni dei lavoratori;

ad attivarsi con urgenza perché sia garantito il pieno rispetto della legge vigente, con gli atti consequenziali, compresa la proroga del termine fissato dal preavviso di licenziamento sino alla definizione delle relative procedure e/o la revoca dei licenziamenti;

a trasferire il personale di "Calabria I&T" alle dipendenze di Fincalabra;

a procedere speditamente e senza alcun indugio alla nomina del nuovo management di Fincalabra.”

Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Ordine del giorno numero 155: “Per il superamento delle criticità connesse al Patto di stabilità

PRESIDENTE

Ordine del giorno numero 155 “Per il superamento delle criticità connesse al Patto di stabilità”, a firma di più capigruppo, di cui do lettura: “Il Consiglio regionale,

premesso che il meccanismo di funzionamento del Patto di stabilità interno per come progressivamente modificato dalle ultime manovre finanziarie del Governo determina una situazione di grave criticità nella gestione della spesa regionale;

considerato, in particolare, che il plafond di spesa a valere sul Patto di stabilità, per come determinato nell’obiettivo programmatico assegnato alla Regione Calabria, ha subito una drastica e profonda riduzione nel corso degli ultimi 10 anni, dimezzando di fatto le possibilità di spesa (da 1600 Meuro a 940 Meuro);

rilevato che la drastica riduzione del plafond di spesa produce l’impossibilità di dare corso alla spesa programmata, con grave pregiudizio nei confronti delle imprese, degli enti locali e dei cittadini calabresi nel ricevere l’erogazione delle risorse connesse ai servizi di competenza regionale;

preso atto che tale situazione può determinare situazione di grave disagio sociale nei settori strategici dell’azione amministrativa della Regione (trasporti, politiche sociali, forestazione, opere pubbliche, trasferimenti per funzioni delegate, ecc…);

considerato che il meccanismo di funzionamento del Patto di stabilità rappresenta uno strumento ingiusto e dannoso, attesa la conseguenza di non poter dare corso alla spesa delle risorse disponibili in termini di competenza ed in termini di cassa, dovendo peraltro adempiere ai pagamenti entro i tempi previsti dalla normativa comunitaria e dal D.L. 66/2014;

ritenuto dare avvio ad iniziative concrete al fine di scongiurare le criticità determinate dal meccanismo di funzionamento del Patto di stabilità,

impegna

il Presidente f.f., la Giunta regionale ad attivare ogni azione utile nei confronti del Governo al fine di rivisitare la regolamentazione del Patto di stabilità, onde consentire alle imprese, agli enti locali e  ai cittadini calabresi di ricevere l’erogazione di pagamenti dovuti ed evitare situazioni di grave disagio sociale connesse al blocco della spesa regionale.”

Lo pongo in votazione.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

(E’ riportato in allegato)

Non ci sono altri punti, la seduta sarà convocata a domicilio.

La seduta termina alle 01,26 del 26 giugno 2014