VIII legislatura

15.

Seduta di giovedì 29 dicembre 2005

 

 

Presidenza del Presidente Giuseppe Bova

La seduta inizia alle 11,10

PRESIDENTE

Su richiesta dei colleghi della minoranza, che stanno tenendo una conferenza stampa, che hanno chiesto l’aggiornamento di un’ora, la seduta è aggiornata a mezzogiorno.

La seduta sospesa alle 11,12 è ripresa alle 13,20

PRESIDENTE

Volevo informare l’Aula che, siccome è in corso un incontro tra il Presidente della Giunta e i Presidenti dei gruppi della minoranza, la seduta si aprirà puntualmente alle 14,00. Sono le 13,24 al mio orologio, alle 14,00 riprendiamo. C’è stata questa convergenza di valutazioni sulla opportunità di sentirsi, io ve la comunico, vi dico contemporaneamente che alle 14,00 in punto inizieremo i lavori.

La seduta sospesa alle 13,25 è ripresa alle 14,05

Antonio BORRELLO, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazione

Antonio BORRELLO, Segretario Questore

Legge l’interrogazione presentata alla Presidenza.

(E’ riportata in allegato)

PRESIDENTE

Passiamo alla discussione dell’ordine del giorno.

Se i colleghi me lo consentono, vorrei dare la parola all’onorevole Adamo per la relazione, sapendo che alla relazione, onorevole Adamo, sono assegnati quindici minuti al massimo.

(Interruzione)

Allora, colleghi, discutiamo con calma. Si sieda, onorevole Adamo, e le chiedo di nuovo scusa.

(Interruzione)

In questo momento, prima della relazione, si può chiedere la parola per porre questioni pregiudiziali, sospensive e regolamentari. Chi interviene deve dire a che titolo ed io do subito la parola.

L’ha chiesta per primo l’onorevole Occhiuto. Ne ha facoltà.

Proposta di legge n. 42/8^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2006 art. 3, comma 4 della legge regionale n. 8/2002)” (artt. 67 e 109 del Regolamento interno);     
Proposta di legge n. 43/8^
di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2006 e pluriennale 2006/2008 della Regione Calabria (Legge Finanziaria)” (artt. 67 e 109 del Regolamento interno);       
Proposta di legge n. 44/8^
di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio annuale di previsione della Regione Calabria per l'anno finanziario 2006 e bilancio pluriennale per il triennio 2006/2008” (artt. 67 e 109 del Regolamento interno).

Roberto OCCHIUTO

Signor Presidente del Consiglio, signor Presidente della Giunta, onorevoli colleghi, io potrei dire, in ossequio a ciò che chiedeva il Presidente del Consiglio regionale, che il mio intervento è per questione sospensiva, ma il mio intervento che svolgo in nome e per conto della minoranza intera nella mia qualità di Vicepresidente del Consiglio regionale, e quindi di rappresentante della minoranza all’interno dell’Ufficio di Presidenza, è per rappresentare all’Aula quello che sarà l’atteggiamento della minoranza in ordine all’approvazione di questo bilancio: noi non parteciperemo alla discussione nel merito del bilancio. Ci sarebbe piaciuto dare il nostro contributo alla discussione, eventualmente anche un contributo propositivo che si facesse carico della fase che vive questa Regione, ma non ce ne avete dato la possibilità. Per la prima volta in tanti anni, ci avete presentato un bilancio due-tre giorni fa, non ci avete dato la possibilità di valutarlo nel merito, di approfondirlo, pur essendo il bilancio il documento più importante dell’intera legislatura.

Non dico che avete proceduto in violazione del Regolamento, siamo qui per dire che il Regolamento è stato rispettato nella forma, ma non nella sostanza: avete presentato un emendamento interamente sostitutivo di un bilancio arrivato al Consiglio due mesi fa, quindi un emendamento che dice il contrario del bilancio presentato due mesi fa; dunque, in maniera legale avete aggirato una norma che è posta a tutela del Consiglio prima che della minoranza. Ma noi alle prerogative del Consiglio non vogliamo rinunciare, ci sembra questo da parte della maggioranza un atto di grande arroganza, offensivo nei confronti del Consiglio regionale.

A che serve un Consiglio regionale che non può discutere del bilancio compiutamente e non può svolgere, quindi, quella che è la sua funzione principale?!

Noi avremmo voluto farlo questo dibattito oggi, avremmo voluto svolgerlo e, invece, non ce n’è stata data la possibilità. Avete scelto di andare avanti con un atto di forza per approvare un bilancio che, comunque, è inutile, avete detto che forse ha un valore simbolico, ma questo è un bilancio che dovrà essere riscritto fra qualche settimana.

Per questa ragione nella Conferenza dei capigruppo avevamo detto a voi della maggioranza che eravamo disponibili ad approvarlo, eravamo disponibili a discuterlo insieme a voi, a condizione che deste al Consiglio la possibilità di farlo nei tempi di cui il Consiglio ha necessità. Avevamo anche detto, a testimonianza del fatto che il nostro atteggiamento non è dilatorio, che eravamo disponibili ad avviare la discussione generale in Aula e ad assumere l’impegno insieme a voi di approvare il bilancio il 15, il 20 di gennaio, sapendo ciò che dovevamo approvare, avendo la possibilità di leggere e di approfondire ciò che dovevamo approvare. Ci avete detto che non è possibile, che ha più valore il fatto simbolico di approvare un bilancio inutile perché andrà scritto di nuovo dopo l’accertamento dei residui di fine anno. Secondo noi questo non ha un valore simbolico superiore al valore sostanziale che state annullando, quello cioè di riconoscere al Consiglio regionale delle prerogative e delle funzioni che mai negli anni precedenti sono state mortificate in questo modo.

Io ricordo che negli anni precedenti il bilancio veniva approvato in Commissione e la Commissione lo discuteva abbondantemente, poi veniva dato ai consiglieri in Aula perché potessero svolgere il proprio lavoro, nel rispetto delle prerogative reciproche di maggioranza e di minoranza.

A questo appello avete risposto di no. Noi oggi non siamo disponibili ad entrare nel merito della discussione, a turno uno di noi starà in Aula per vigilare che tutto quanto avvenga nel pieno rispetto del Regolamento – mi riferisco, innanzitutto, agli emendamenti posti in discussione, sappiamo che ce ne sono 48, mi pare –, staremo qui, pur senza partecipare alla discussione, ma questo vuole essere un atto che vuole indurre a ragionare quanti in questi giorni hanno ragionato poco: mi riferisco ai consiglieri della maggioranza. Le prerogative che difendiamo non sono solo le nostre, sono quelle del Consiglio nel suo complesso.

Concludo, volendo dire solo un’ultima cosa: per molto meno negli anni passati quest’Aula è stata occupata dalla minoranza. Noi, oggi, avremmo potuto fare anche questo. Abbiamo deciso di non farlo perché il rispetto che abbiamo nei confronti di quest’Aula va oltre le contingenze politiche e i ruoli contingenti che si ricoprono di maggioranza e di minoranza. Avremmo voluto che questo rispetto anche voi lo aveste dimostrato, dando al Consiglio la possibilità di svolgere compiutamente la propria funzione.

PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Adamo per la relazione sulla Finanziaria e il collegato.

Nicola ADAMO, assessore all’economia

Io mi soffermerò, nel tempo concessomi, quindi nei quindici minuti, su alcune considerazioni, ovviamente assai schematiche e superficiali, per introdurre la presentazione del documento contabile di bilancio di previsione 2006 e dei relativi collegati. Accanto a questo impegno vorrei unire, però, un ringraziamento non formale, a nome del governo regionale e del suo Presidente, a questo Consiglio regionale che oggi assume su di sé, a mio avviso, una qualificante responsabilità, quella di dare corpo senza alcuna enfasi ad un atto fondativo del regionalismo, dico del regionalismo e non del nuovo regionalismo.

Interrompiamo una prassi, oggi potremmo definire quasi irrituale questa riunione, se è vero, come è vero, che quest’Aula apre un dibattito e un esame di un provvedimento, quello del bilancio, che per la prima volta nella storia del regionalismo calabrese, sin dalla nascita di questa Regione, dopo trentacinque anni, si appresta a varare entro il 31 dicembre dell’anno precedente su cui è impegnato l’esercizio in corso. Vedete, è questo l’atto qualificante in sé. Io non ho difficoltà a dichiarare, (considerato oltretutto – e ci vengo da qui a poco – i margini assai ristretti che offre il nostro bilancio per una programmazione strategica delle politiche a sostegno dello sviluppo) che è l’atto in sé dell’approvazione a questa data del bilancio di previsione introduce una forte innovazione nella vita del regionalismo. Parliamo di forte innovazione, pur essendo consapevoli che questa innovazione è rivolta alla possibilità di stabilire le condizioni minime, se volete le precondizioni, di normalità dello svolgimento della vita amministrativa. E tutti conveniamo sul fatto che oggi, per una Regione come la nostra, per la storia del nostro regionalismo, anche e prima di tutto la normalità è atto in sé rivoluzionario: si parte dalle condizioni di normalità per affermare la credibilità e l’autorevolezza non di un governo, ma della istituzione nel suo insieme, nell’esercitare il ruolo guida rispetto al territorio regionale e ai suoi destini.

Badate, tutto questo avviene in condizioni quasi proibitive, perché noi perveniamo all’esame di questo documento in data odierna nel pieno di una fase che ha dovuto fronteggiare non soltanto emergenze indotte da una domanda sociale incalzante, ma perveniamo a questa approvazione in una fase nella quale è stato necessario fronteggiare il rischio di una deriva assai inquietante per i destini dell’istituzione e della Calabria.

Non navighiamo in buone acque, lo stato finanziario della Regione lascia molte preoccupazioni, sono evidenti e marcati i rischi di un pericolo di dissesto o di mancato rispetto dei parametri di stabilità. Non è il caso, adesso, di soffermarci sugli effetti che potrebbero derivare, se dovessimo arrivare al punto inevitabile di certificare quelle condizioni. Abbiamo avuto già occasione, nelle settimane passate, di evidenziare questo rischio e di questo si è discusso in ogni sede, sia di tipo politico che istituzionale. Non abbiamo avuto smentite, non abbiamo avuto valutazioni diverse. Converranno i colleghi della stessa minoranza che la preoccupazione è divenuta anche loro, anche perché loro, come noi, possono avere cognizione esatta dello stato finanziario della Regione, alla luce dell’esperienza che è stata condotta soprattutto negli ultimi cinque anni nella precedente legislatura di governo di questa Regione.

Perveniamo alla data di oggi – dicevo – in condizioni di difficoltà quasi strutturale, perché siamo avviati a questa esperienza di governo nel mese di maggio – è quello il tempo dell’insediamento del nuovo governo regionale presieduto dall’onorevole Agazio Loiero – e già nel mese di maggio abbiamo dovuto fare i conti con un esercizio finanziario che aveva, di fatto, esaurito la sua efficacia, sulla base di quanto è stato deciso nel bilancio approvato all’inizio dell’anno nel mese di febbraio sotto la guida del Governo Chiaravalloti. Già allora, in un bilancio che può essere definito non provvisorio, non tecnico, bilancio definitivo, ci siamo trovati di fronte ad una previsione assai parziale ed insufficiente del fabbisogno finanziario necessario al funzionamento della Regione e al soddisfacimento delle domande minime di tipo sociale contemplate nelle leggi regionali vigenti.

Quando si è insediato, questo Governo regionale ha dovuto impostare sin da subito un processo che ci conduceva ad un provvedimento di assestamento. L’assestamento che è stato proposto ed approvato nel mese di agosto ha dovuto pareggiare i conti, ha dovuto fare i conti, ha dovuto far quadrare i conti lasciati aperti dal bilancio che era stato approvato soltanto qualche mese addietro e abbiamo avuto situazioni non facili da fronteggiare, rispetto alle quali ogni previsione che si poteva andare a fare come base di programmazione del nuovo bilancio diventava assai ardua.

Avete seguito – lo dico a mo’ di esempio – alcune emergenze che sono esplose proprio nelle recenti settimane: penso alla domanda proveniente dalle aziende che gestiscono il trasporto pubblico locale; penso alla domanda che proviene da una categoria assai particolare e comunque assai incisiva per il peso che esercita, per la pressione che esercita sulla spesa regionale; penso alla categoria dei lavoratori forestali.

Beh, noi abbiamo dovuto fare i conti, per quanto riguarda il settore della forestazione, con un fabbisogno non contemplato nel bilancio 2005 che riguardava, addirittura, uno scoperto delle attività da svolgersi nelle ultime tre mensilità, di novembre e dicembre, compreso il costo degli oneri relativi al riconoscimento e al pagamento della tredicesima per i lavoratori forestali.

Abbiamo dovuto fare i conti con una domanda proveniente dalle aziende del trasporto pubblico locale che ci poneva il problema di andare a sanare una questione irrisolta da almeno diciotto mesi.

Come sul dirsi, arriva la data in cui i nodi vengono al pettine. Dal 1987 al 1999 rimane un vuoto che è anche di tipo legislativo, oltre che di ordine finanziario e poi, successivamente, dall’anno 2000 al 2006 rimane ancora un altro aggravio che veniva rivendicato dalle aziende, a questo era da aggiungere il fabbisogno necessario alla copertura finanziaria di quanto era richiesto per lo svolgimento del servizio nell’anno in corso, 2005.

Quelle rinvenienti da queste due domande sono cifre alle quali bisognava dare una risposta e rispetto alle quali, al tempo stesso, si poneva un grande problema dovuto al limite, alla scarsezza, anzi all’impossibilità di ricercare le risorse disponibili come pronte ed utilizzabili.

Abbiamo lavorato perché, comunque, questa domanda non rimanesse inevasa: abbiamo concertato e concluso con le aziende del trasporto pubblico locale una soluzione che, per quanto parziale, rinvia la responsabilità della scelta ai prossimi documenti di bilancio; abbiamo dovuto necessariamente, grazie soprattutto all’opera svolta dall’assessore all’agricoltura e alla forestazione, ricorrere a dei veri e propri artefici tecnici contabili per anticipare le somme che soddisfacessero la domanda dei forestali, problema che oggi troviamo aperto nella nuova annualità.

Ho voluto fare soltanto due esempi per dire che questi mesi sono stati impegnati non in disattenzioni o superficialità, ma in una sorta di contestualità: fronteggiare le emergenze, gestire la domanda e, al tempo stesso, apprestarsi a strutturare un nuovo inizio per quanto riguarda la organizzazione anche dello stesso impianto del documento contabile di bilancio e quindi della previsione dell’anno 2006. E siamo arrivati al traguardo di oggi, interrompendo una ordinarietà che ci costringeva negli anni passati, ci ha costretti nei trentacinque anni scorsi ad approvare i bilanci di previsione, in alcuni casi, nel mese di novembre dell’anno che si doveva prevedere, praticamente quasi a consuntivo.

Quindi la novità di oggi è positiva, ché ci costringe in data utile a fare i conti, oggi, per quello che dovrà essere il nuovo anno.

Si dice: “ma, in fondo, non si poteva fare diversamente, in fondo c’è sostanzialmente una sorta di riproposizione automatica di un vecchio impianto del bilancio, quello che si sta per varare è un bilancio tecnico, provvisorio”. Certamente, io dico, è un bilancio non definitivo e non poteva essere diversamente, ma non è né inutile né simbolico, perché questo bilancio contiene alcune scelte assai caratterizzanti, innanzitutto per quanto riguarda l’organizzazione della spesa. Noi, ormai, dobbiamo fronteggiare un disavanzo divenuto strutturale che si può quantificare oltre i 70 milioni di euro, a fronte di un bilancio che vale 7 mila e 600 milioni. Questo disavanzo è stato coperto grazie al fatto che la Giunta regionale si è assunta la responsabilità di una politica di contenimento e di tagli: i tagli, in particolar modo, riguardano il 10 per cento in maniera generalizzata di tutte le unità previsionali, tranne che per le emergenze sociali a maggiore rischio, penso appunto ai lavoratori forestali, ai quelli di pubblica utilità, ai contratti che vengono attivati mediante l’utilizzo di personale esterno sui servizi regionali; abbiamo applicato un taglio sensibile e, in qualche modo, ardimentoso almeno nella fase delle previsioni di oltre il 6 per cento delle spese di funzionamento; abbiamo attivato un taglio dell’oltre 8 per cento delle spese del personale.

In sostanza, questo ci ha consentito di lavorare affinché, in qualche modo, si avviasse oggi e non nel passato un processo graduale tendente a spostare risorse dalla spesa corrente alla spesa per investimenti. E anche qui abbiamo dati significativi e sensibili con i quali nella gestione dell’esercizio del nuovo anno dobbiamo fare i conti. Parlo solo di due cifre: abbiamo ridotto la spesa corrente oltre l’11 per cento e abbiamo aumentato la spesa in conto capitale dell’oltre 21 per cento, quasi del 22 per cento; tutto ciò – badate – a fronte di un bilancio che suol dirsi ingessato, che non dà margini, perché rispetto al monte risorse noi possiamo contare soltanto in via ipotetica, virtuale e non pratica – perché pratica c’è, sostanzialmente, la precostituzione quasi di una spesa obbligatoria – su un fondo che riguarda le entrate libere da ogni vincolo di 770 milioni di euro, soltanto il 15 per cento del monte complessivo risorse su cui si poggia il bilancio.

Quindi sono scelte di cui ci assumiamo la responsabilità. Certo, scelte che era difficile, se non in quest’Aula, sottoporre pregiudizialmente ad un’assunzione di responsabilità collettiva, scelte che sono il preludio ad alcune proposte oggi ancora tali, ma che con l’approvazione del bilancio possono diventare norme efficaci ed impegnative che vanno nella direzione dell’innovazione. Ne cito solo alcune: senza l’approvazione di questo bilancio, se dovessimo rinviare la scelta, se non dovessimo pervenire oggi ad approvare questo bilancio, sarebbe monco, anzi non potrebbe essere per nulla avviato il processo di trasferimento delle competenze gestionali dalla Regione verso il sistema degli enti locali e delle autonomie locali. Trasferire le competenze costa, quello di una proclamazione di trasferimento non accompagnato da risorse non è un processo efficace; accanto alle competenze bisogna trasferire risorse umane e risorse finanziarie. Vedete, noi siamo consapevoli, sappiamo che per soddisfare il fabbisogno rinveniente dalla legge che riconosce l’incentivazione al personale che viene trasferito dalla Regione presso gli enti locali, beh, un fondo di 8 milioni è insufficiente, è poca cosa. Non siamo in grado, non sarebbe stata in grado nessuna Giunta regionale, nessuna amministrazione regionale di prevedere in un documento contabile il fondo necessario per accompagnare questo processo.

La scelta che ci siamo trovati da compiere era quella di rinviare tutto sine die oppure cominciare con gradualità e quindi accompagnare questa misura da uno sforzo finanziario certo di solo 8 milioni, insufficiente rispetto a quanto chiedono le organizzazioni sindacali, e via via, nel mentre si va in fase di attuazione, come una sorta di work in progress, provvedere attraverso le manovre di variazione, di assestamento, a soddisfare questa copertura finanziaria.

C’è, dal punto di vista della qualificazione di questo provvedimento, la traduzione di una manifestata volontà di questo Consiglio regionale all’unanimità perché si passi, come istituzione regionale, dalle parole ai fatti rispetto agli impegni che abbiamo assunto in relazione alle ultime tragiche vicende che hanno riguardato la Calabria e i territori della Locride, soprattutto dopo l’uccisione del nostro collega onorevole Franco Fortugno.

Quello che andremo a varare oggi – e si può fare oggi e non si poteva fare oggi, se non dovessimo approvarlo questo bilancio, di rinviare anche qui sine die – è un provvedimento assai significativo che dà compiutezza ad un progetto d’urto per lo sviluppo della Locride. Innanzitutto, è la prima volta nella storia del regionalismo che si affronta una misura assai impegnativa e straordinaria rispetto ad una città che vede i propri giovani, i propri studenti frequentare istituti collocati in edilizia di tipo privato e non di proprietà pubblica: parlo delle scuole di Locri. Noi ci impegniamo alla realizzazione di una cittadella, di un polo scolastico, oltre che alla ristrutturazione di palazzo “Nieddu”, dove sarà promossa e gestita l’iniziativa Fo.Re.Ver. con totale carico finanziario da parte dell’amministrazione regionale per un investimento che va oltre i 25 milioni di euro.

Abbiamo approntato una norma secondo la quale vincoliamo tutti i fondi liberi della delibera Cipe numero 20 per la riqualificazione dei centri storici di quel territorio della Locride e dei territori contigui della provincia di Reggio Calabria. Anche qui una scelta, un investimento che va oltre i 30 milioni di euro.

Abbiamo dato risposta compiuta alla possibilità, alla domanda che i giovani della Locride hanno fatto in quest’Aula per quanto riguarda la riqualificazione e la regionalizzazione, l’ottimizzazione della rete del trasporto pubblico locale, vincolando una risorsa di altri 5 milioni di euro per consentire il collegamento tra i comuni della Locride e anche la città capoluogo in fasce orarie dove oggi non è possibile e non è consentita alcuna comunicazione e alcuno spostamento.

Ed è nata qui l’idea secondo la quale la Regione provvederà insieme all’Università a dei master di alta formazione per giovani laureati rispetto; e riconoscendo anche una straordinaria emergenza in quei territori della Locride, è nata da qui appunto l’idea secondo la quale l’assessore alla pubblica istruzione e alla cultura, onorevole Principe, ha già concertato e stamattina ha potuto, di fatto, annunciare la possibilità di varare in tempi rapidissimi un provvedimento secondo il quale almeno 500 giovani calabresi possono essere investiti di questi programmi biennali, con un riconoscimento anche indennitario, per lo svolgimento di attività formative ed anche lavorative nei vari campi dell’alta formazione, a cominciare dalla possibilità di formare manager per la pubblica amministrazione, cioè un modo per mettere in campo un’iniziativa concreta di una nuova classe dirigente che in questa Regione ci consente non soltanto di evitare la fuga dei cervelli giovani dal nostro territorio regionale, ma di sviluppare un profondo processo di innovazione burocratica ed istituzionale anche di tipo generazionale. Tutto questo accompagnato dal fatto che si è lavorato in queste ore e in questi giorni, e qui voglio dare atto all’assessore ai lavori pubblici perché, in sintonia con il percorso che si è avviato per la predisposizione di questo documento, è pervenuto a due misure essenziali: una riportata nella legge finanziaria e l’altra che, di fatto, ha accelerato un iter di un’iniziativa che consente nei prossimi giorni la consegna dei lavori per la costruzione di alloggi per 42 agenti di polizia nella città di Locri.

Certo, discuteremo, ci sono emendamenti, ho guardato, ho valutato, abbiamo visto come c’è la possibilità che, attraverso l’approvazione di questo bilancio- e senza fare della legge finanziaria collegata una legge tax, come solitamente si era fatto negli altri provvedimenti, ormai secondo le consuetudini degli ultimi anni- di introdurre grazie a questo tipo di programmazione alcune scelte assai significative anche per quanto riguarda una domanda sociale incalzante, rispetto alla quale soltanto le responsabilità delle scelte nazionali ci inducono a sofferenze. Pensate, il Governo ha tagliato i fondi per il provvedimento del fitto casa.

La maturità, il modo, l’approccio attraverso il quale ci siamo posti per avere una politica di contenimento, rifiutando la logica della politica incrementale della spesa, ha portato l’assessorato regionale ai lavori pubblici – ma questo vale anche per quanto riguarda i trasporti in riferimento, per esempio, al piano di sviluppo della Locride, il collega assessore Tripodi –, l’assessore Incarnato alla decisione di riprogrammare i fondi, 4 milioni e mezzo di euro destinati ad edilizia convenzionata per coprire l’intero fabbisogno della domanda del fitto casa e quindi per coprire quel fabbisogno lasciato scoperto dai tagli del Governo Berlusconi.

Questo bilancio non è un documento indifferente, neutro. Certo, è un documento che avvia un percorso, che non si esaurisce con l’approvazione di questo testo, che avvia un percorso che dobbiamo seguire con vigilanza e rigore nel corso di questo anno, impegnandoci sin da subito alle prime variazioni. Appena è possibile tecnicamente l’accertamento non presunto, ma reale della massa dei residui, appena è possibile quantificare le economie di gestione, lì introdurre elementi ancora più pesanti, più incisivi di riforma strutturale della spesa, elementi di programmazione di un bilancio che può essere soltanto di sponda, può essere solo una leva che può fare da riferimento a strumenti di programmazione alta e che riguardano, per esempio, tutti gli investimenti necessari da svolgersi rispetto alla possibilità di utilizzare i fondi trasferiti dall’Europa. E parlo dei fondi trasferiti dall’Europa per dire insieme non soltanto quelli riferiti alla nuova programmazione 2007-2013, ma anche quelli riferiti alla vecchia Agenda, all’Agenda in corso d’attuazione, 2000-2006.

Vedete, la scelta di approvare oggi questo bilancio non è dissimile da altre che abbiamo dovuto fare. Quando il Governo Loiero si è insediato di fronte ai calabresi, ha assunto degli impegni con un programma preciso, ha detto che voleva partire muovendo i suoi primi passi per costruire e realizzare la nuova Regione e questi primi passi erano, innanzitutto, la realizzazione di una cittadella degli uffici della Regione. Abbiamo detto ed ottenuto che, entro il 31 dicembre, si esaurisse addirittura il bando per l’avvio dell’iter completo della realizzazione di quella cittadella, e così è stato.

Abbiamo detto che il primo step, il trasferimento delle competenze per avere una Regione leggera, più moderna doveva avvenire entro il 31 dicembre e oggi con questo provvedimento noi cominciamo a trasferire le competenze in maniera efficace entro il 31 dicembre.

Abbiamo detto che entro il 31 dicembre si trattava di lavorare sodo perché la Calabria non venisse soggetta a sanzioni e quindi al disimpegno di fondi che dovevano essere rendicontati dall’Unione europea ed essere spesi e che, invece, non erano né spesi né rendicontati.

Beh, su questo – l’ha detto il Presidente della Giunta nei giorni scorsi, l’annuncio l’ha dato – non è un dato scontato, non è un dato dovuto, è stato un esercizio miracolistico quello che hanno svolto e compiuto gli uffici e le strutture competenti, se oggi possiamo dire che nemmeno un euro è stato sottoposto a disimpegno e che la cifra di oltre 730 milioni di euro oggi è disponibile per una riprogrammazione finalizzata alle politiche di sviluppo e di crescita, di modernizzazione e di coesione sociale della nostra regione.

Quindi, un tentativo di mettere in linea non solo gli obiettivi, rispettarne i tempi, il cronogramma, ma anche gli strumenti della programmazione.

Certo, approviamo questo bilancio senza l’approvazione del documento di programmazione economica e finanziaria. Anche qui avevamo fatto una scelta, l’abbiamo detto in sede di assestamento, abbiamo annunciato nel mese di luglio che avremmo presentato il documento, il Dpef entro i termini previsti dalla legge. Così è stato fatto. E’ stato interrotto l’iter, però, di approvazione di questo documento per due ragioni: la prima in assoluto perché questo non deve essere un documento burocratico, formale, ma deve essere il vero atto di indirizzo delle politiche di bilancio e non si potevano impegnare in maniera vincolante scelte nel documento se non fosse stata completata la fase della ricognizione, dello stato finanziario della Regione, che ancora non è completata, dobbiamo andare avanti; la seconda ragione consiste nel fatto che sarebbe poca cosa, inefficace, se questo documento non dovesse avere in sé la forza della concertazione e soprattutto orientarsi ad incrociarsi col documento strategico regionale, che è il documento di indirizzo per quanto riguarda la programmazione comunitaria.

E’ inevitabile, ci siamo insediati a maggio, il primo anno necessariamente una fase di straordinarietà doveva esserci, tutto questo a vantaggio del fatto che dall’anno prossimo tempi e scadenze necessariamente debbono essere rispettati. Mettiamoci a regime sia per quanto riguarda il Dpef regionale, sia per quanto riguarda il bilancio, e che sia una consuetudine approvare il bilancio definitivo dai prossimi anni entro l’anno in corso – parlo del bilancio di previsione per il nuovo anno – che sia una consuetudine approvare documenti di programmazione seri, efficaci, utili alla programmazione entro la data stabilita dalla legge.

Su questo abbiamo discusso e ci siamo confrontati e su questo conveniamo che, probabilmente, rispetto ai ritardi che oggi registriamo, ritardi oggettivi necessitati, dobbiamo fare di più e dobbiamo con rigore vigilare ed attivare un controllo della spesa che ci consenta di ottenere alcuni risultati che debbono incidere per favorire una ripresa di questo stato finanziario.

Innanzitutto, bisogna fare in modo che corrisponda la previsione alla spesa effettuata, perché il grande dramma di questa Regione è che si prevede una cifra all’inizio dell’anno e se ne registra un’altra a consuntivo.

Poi bisogna approntare un progetto sulla politica delle entrate. Oggi non sono suscettibili di grandi variazioni, un progetto sulla politica delle entrate può dare la sua ricaduta in tempi non dico lunghi, ma sicuramente medi e non certamente brevi; quindi attiviamoci sin da subito perché si accresca il monte delle risorse entrate.

Poi bisogna soprattutto razionalizzare quello che oggi abbiamo come disponibile. A questo fine ho assai condiviso l’invito che viene da quest’Aula, che è venuto dai consiglieri regionali, di tradurre tutto ciò addirittura in una norma che deve essere contenuta nel bilancio secondo la quale l’impegno massimo del limite di spesa fino alla prossima variazione deve essere quello del 30 per cento, perché ci impegniamo già nella legge a dire che il restante 70 per cento e quello che verrà nelle successive variazioni e nel provvedimento di assestamento lo finalizziamo, innanzitutto, ad un’attività di delegificazione, di pulitura dello stesso impianto legislativo, delle stesse leggi esistenti, perché oggi molte leggi sono inefficaci, sono “manifesto” e non sono finanziate oppure ingessano il bilancio e non consentono una spesa con ricaduta positiva.

Del resto, un’operazione di questo tipo che vogliamo fare per le leggi l’abbiamo fatta anche per il bilancio. Debbo ringraziare i dirigenti, il dottor Mauro Pantaleo ed il dottor Filippo De Cello, per un lavoro che in tempi record, nonostante le carenze strutturali dell’organizzazione del dipartimento, ci ha consentito di essere all’altezza della sfida che ci ha lanciato la Corte dei conti, se è vero, come è vero, che abbiamo realizzato quest’anno in questo documento un’operazione trasparente, perché non è un fatto di poco conto se oggi vi diciamo che abbiamo eliminato residui attivi ritenuti inesigibili per un importo di ben 127 milioni di euro. Capite questo cosa significa, cioè riportarsi nel bilancio residui attivi inesigibili per una cifra di questo tipo. Necessariamente quest’opera di pulizia si è dovuta fare anche per quanto riguarda il fronte delle spese. Cioè, ho voluto dare il senso di come si è lavorato, in maniera – ritengo – molto trasparente e molto pratica.

Certo, avremo modo nei prossimi giorni di vedere come nella fase della programmazione, quella che ci conduce ad oltre marzo, ci mettiamo in condizioni di fare di questo bilancio uno strumento ancora più forte e più corroborato di scelte che vanno nella direzione del rafforzamento di una programmazione che, in qualche modo, assume nella spesa il vincolo della utilità sociale, perché il problema non è quello di spendere soltanto, di avere risorse aggiuntive, ma è del come si spende, per che cosa si spende.

La Giunta regionale è chiamata a questa prova nelle prossime settimane e noi a questa prova vogliamo offrire un bilancio che sia uno strumento utile e non un ostacolo, non impedimento. Ecco perché non è sbagliato, se dovessimo oggi concludere dicendo che il primo passo per uscire dalla palude questo Consiglio regionale oggi lo può compiere.

E se questo fa il Consiglio regionale, consentitemelo, è un atto che qualifica il prestigio e l’immagine di questa istituzione. Se questo fa, il merito è soprattutto di questo Consiglio regionale, non è nemmeno del Governo regionale, in una fase nella quale il messaggio che intendiamo e che dobbiamo lanciare dalla Calabria è quello di dare fiducia e credibilità alla possibilità di mettere in piedi e in pista una nuova Calabria.

Abbiamo letto i dati di Eurispes ieri: è cresciuta la fiducia dei calabresi molto timidamente, ma noi quella fiducia la dobbiamo rafforzare, non la dobbiamo deludere. E non è cosa di poco conto se questa volta dalla Calabria il messaggio è rivolto al Paese.

Certo, abbiamo letto stamane sul “Corriere della Sera” che sarebbe stato scandaloso se la Regione Abruzzo fosse andata in esercizio provvisorio per il sesto anno consecutivo. Pensate il messaggio che arriva se questa volta, per la prima volta, la Calabria non va in esercizio provvisorio: io penso che avremo più ragioni, più crediti per presentare questa terra come una terra di opportunità, dove è possibile attrarre anche investitori e fiducia dai territori extraregionali. Questa è la sfida aperta davanti a noi, che non è soltanto di competenza di un Governo.

Apprezzo l’atteggiamento anche dell’opposizione, l’apprezzo nella sua responsabilità, ma non lo condivido. Avremmo voluto che l’opposizione, anche grazie al fatto che questo bilancio comincia a muovere i primi passi di un risanamento di una situazione assai difficile creata negli anni passati, avesse compiuto una sfida nel merito delle scelte. E’ irrituale che un’opposizione protesti perché si approva nei tempi giusti il bilancio, di solito le opposizioni protestano perché i bilanci vengono presentati in ritardo! Il problema è di capire su quale idea di Calabria e di Regione ci confrontiamo, ecco perché invocavo il merito. Non mancherà, però, lo faremo, avremo occasione di farlo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi e tutto ciò, questo bilancio sarà utile anche a questo confronto, al quale non ci vogliamo sottrarre.

Io non ho difficoltà a ritenere che nella sua straordinarietà, nella straordinarietà di questa fase della Calabria, proprio qui, in quest’Aula, si potrebbero registrare convergenze positive ed unitarie in una dialettica fra opposizione e maggioranza o, se volete, meglio ancora, fra minoranza e maggioranza, tendenti a salvaguardare il bene collettivo e il bene comune. La nostra missione è questa, vorremmo che su questo ci si confrontasse.

PRESIDENTE

E’ aperta la discussione generale. E’ iscritto a parlare l’onorevole Naccari, ne ha facoltà.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Come è noto a tutti, ci siamo lasciati, l’ultima seduta, con l’approvazione dell’esercizio provvisorio, quindi con un provvedimento che veniva preso in assenza ancora dell’approvazione del bilancio e di quelli che erano gli esiti di un ragionamento più ampio e complessivo che la Giunta regionale stava svolgendo, riepilogando e rielaborando i dati della drammatica situazione finanziaria della Calabria. E ci eravamo anche lasciati con l’intendimento e con le affermazioni – credo – di tutti coloro che erano intervenuti circa la necessità di porre un’attenzione particolare alla delicata fase storica e alla delicatissima situazione finanziaria della Calabria.

Dispiace verificare, oggi, l’assenza dell’opposizione, rappresentata solo da una sentinella vigile nella persona dell’onorevole Franco Morelli e dispiace perché questo desiderio di approfondimento, di attenzione, di dare un segnale complessivamente tutti insieme alla Calabria non avrebbe dovuto averlo solo la maggioranza, ma anche coloro che in questi anni hanno avuto responsabilità di governo e, in qualche maniera, ci hanno consegnato un bilancio e una situazione finanziaria qual è quella dinanzi a gli occhi di tutti. Dispiace, però, sinceramente perché la compressione dei tempi necessari indubbiamente ad un approfondimento completo della vicenda di bilancio è stata compensata da una serie di atti e di previsioni che la maggioranza si è posta l’onere di approvare. Come è evidente, noi eravamo dinanzi a due possibilità: la prima, di rinviare l’approvazione del bilancio di previsione, chiaramente alla fase in cui con la chiusura della gestione 2005 c’era la possibilità di accertare quelli che erano i residui e quindi chiudere la gestione finanziaria e poter disporre di un quadro certo; dall’altra parte, però, c’era una situazione, una dinamica finanziaria che imponeva una scelta forte, esigeva per certi verso un segnale.

E se noi siamo attenti a quelli che sono i diritti e le competenze dei nostri organi, cioè del Consiglio e della Commissione, non possiamo non tenere in conto che esistono, dall’altro lato, diritti e competenze dell’organo esecutivo, del Presidente della Giunta regionale, il quale ci ha esortato in maniera chiara ad effettuare una scelta che desse plasticamente il segno della cesura in un metodo di governo e di gestione delle risorse economiche. Attenzione, un metodo di governo che ci aveva portato poi una serie di vicende storiche che voi conoscete: l’interruzione dovuta per le elezioni, la riassunzione di tutti i progetti di legge in Commissione, ad una situazione paradossale, quella di dover approvare il bilancio di previsione dell’Afor, il bilancio dell’Ardis e delle Atp nella seduta del 22 dicembre. Un paradosso, perché il bilancio di previsione viene approvato a consuntivo e, quindi, le risorse non vengono in alcun modo programmate.

E’ evidente che questa procedura e questo metodo avrebbero portato la Giunta regionale ad ereditare un metodo che non avrebbe in alcun modo consentito di guardare al futuro col necessario atteggiamento di innovazione e di cambiamento che la Calabria richiede e, quindi, sarebbe stato - per certi versi - opportuno che il richiamo del Presidente si accompagnasse con un’assunzione di responsabilità da parte di tutte le forze politiche, le Commissioni, la seconda Commissione e tutti i consiglieri regionali.

Qualcuno, ieri, nella Conferenza dei capigruppo richiesta al Presidente Bova, ha affermato che nulla sarà più come prima e questo è, indubbiamente, un obiettivo che noi rivendichiamo, perché, nel momento in cui si stabilisce che la Calabria è una Regione normale, cioè che deve approvare i documenti entro i termini previsti dalle norme, c’è un’assunzione di responsabilità innanzitutto della Giunta regionale, che si rende conto che questi nove mesi sono serviti a fare un monitoraggio e a completare quel rodaggio che ci deve portare a cambiare radicalmente il metodo della programmazione economica e della gestione delle risorse.

Questo evento avremmo voluto che fosse condiviso dall’opposizione, perché il governo complessivo non è fatto da singole persone, da singoli gesti, ma da una sensibilità culturale che tutti insieme, ad un certo punto, si sceglie, che diventa patrimonio generale di una collettività e che il governo della Calabria, nel suo complesso, offre alla regione stessa.

Vedete, alcune volte nella discussione si è parlato delle prerogative o dei poteri dei singoli. I poteri e le competenze, io dico più che le prerogative, che sa di una terminologia in qualche maniera che risale alla storia della democrazia e non a quello che è il governo multilivello, cioè l’assunzione di responsabilità diverse, di competenze diverse, che deve caratterizzare l’azione di una Regione moderna e che presuppone che ognuno svolga la propria parte con l’attenzione e la responsabilità propria, ma in relazione a quello che è il sistema di governo che noi vogliamo porre in essere. Ed è proprio questo che ci siamo posti come obiettivo nel momento in cui il Presidente Loiero ha indicato la sua priorità, cioè approvare nei termini normali previsti dalla legge un bilancio di previsione. Ce lo siamo posti con una serie di – vogliamo chiamarli – corollari, con una serie di ulteriori norme che prevedono che quell’affermazione non sia giustamente solo un anelito, cioè un obiettivo o un passaggio formale, ma sia, come egli stesso ci sollecitava a fare, un momento di un cambiamento radicale in quella che è l’azione di governo.

Proprio per questo il Vicepresidente Adamo ha messo in evidenza alcuni emendamenti - firmati congiuntamente dal Vicepresidente della Giunta e dal Presidente della Commissione bilancio, ma in rappresentanza dell’intera Commissione - che vanno nel senso, da una parte, di una metodologia nuova che noi vogliamo introdurre e, dall’altra, di una rivisitazione completa dei percorsi della spesa regionale.

Voglio metterlo in evidenza già qui, con questo mio intervento: l’emendamento proposto e concordato dall’insieme delle forze che danno luogo alla maggioranza, mette in evidenza come ci sia la necessità di un’attività di rivisitazione dell’intera legislazione regionale, non di delegificazione, perché è un’altra cosa, ma di abrogazione anche di una serie di norme che, durante i trentacinque anni di regionalismo in Italia, sono diventate una stratificazione di interventi che oggi produce un’azione legislativa, e quindi amministrativa, appesantita da percezioni e da intuizioni che non sono più attuali. Accanto a questo, per rendere efficaci gli interventi di riforma strutturale della spesa, sarebbe necessario accantonare il 70 per cento delle risorse libere per consentire a fine gennaio - quando avremo l’accertamento dei residui certi, cioè la chiusura della gestione 2005 -, che queste siano poste al servizio di un programma e di un progetto di governo che vuole realmente innovare, come ha iniziato in questi mesi, l’azione di governo della Calabria.

Non abbiamo, però – come ha detto l’onorevole Adamo –, voluto mantenere questo come un provvedimento meramente tecnico. A me piace sottolineare come siano stati inseriti in questa ipotesi di emendamento - che, alla fine, discuteremo e poi sarà votato e mi auguro approvato - anche il riferimento alle comunità montane e quindi all’Uncem nel suo complesso, enti che erano stati assolutamente non tenuti in conto nella misura dovuta dalle precedenti gestioni e che, in qualche maniera, erano state estraniati da un processo di riconoscimento di un pezzo delle istituzioni calabresi.

E’, quindi, un segnale che ha voluto un bilancio che, da una parte, non vuole inserire una serie di elementi in termini, indubbiamente, di clientela, di moltiplicazione della spesa, di incremento così, sic et simpliciter della spesa e dall’altra ha voluto dare segnali chiari ad una parte delle istituzioni e del sistema delle autonomie calabresi, proprio perché riteniamo che il sistema delle autonomie ne sia una parte vitale. Noi crediamo realmente nella legge sul federalismo; poi abbiamo anche noi idee su come modificarla per realizzare un federalismo equilibrato e solidale, ma noi che crediamo nella funzione delle autonomie riteniamo che una parte di queste non possa essere mortificata. Ed ecco perché, giustamente, come ha sottolineato Adamo, c’è stata una certa difficoltà – non un’impossibilità, perché questo non sarebbe vero – a far partire il processo di decentramento, perché non si può avere a spesa invariata l’applicazione della legge 34, ci deve essere un trasferimento di risorse, ed anche, quindi, il costo di questo trasferimento.

Noi abbiamo voluto introdurre con il maxiemendamento – chiamiamolo così per motivi di brevità e per intenderci – una serie di previsioni che consentissero l’aggiornamento della legge 34, ma anche una clausola generale di salvaguardia per tutti i meccanismi di perequazione che eviti le distorsioni che avrebbe prodotto un trasferimento - per esempio, del personale così come è previsto - senza un’analisi approfondita.

Ecco perché è previsto che entro tre mesi la Giunta regionale, il Consiglio regionale, ritornino su questo, proprio per consentire che il processo avviato - che rappresenta uno dei punti cardine degli obiettivi strategici di questa amministrazione regionale - sia realizzato non solo come uno spostamento di competenze, com’è giustamente, ma come un qualcosa che valorizza e va a dare una mano a configurare governi idonei, capaci, in grado di affrontare le tematiche che vengono loro trasferite.

Accanto a questo è stato previsto anche che la Giunta, sentite le Commissioni competenti - non solo quelle consiliari, ma anche quella del Piano -, approvi un documento metodologico per la programmazione delle risorse comunitarie nazionali e regionali, al fine di definire in maniera concreta, cioè di codificare, il ciclo della programmazione economica nella Regione Calabria. Perché troppo spesso abbiamo assistito a dei percorsi in qualche maniera affidati all’entusiasmo, al desiderio dei singoli, ma che non coinvolgevano, in Consiglio regionale, le Commissioni competenti in quella che è la dinamica di una governance moderna ed efficiente.

Questo non è un meccanismo per estraniare le Commissioni o per non dare ruolo alla minoranza, anzi è un meccanismo che consente un governo partecipato, cosciente e responsabile delle grandi scelte. Quindi, avremmo gradito, anche in questo caso, un’attenzione della minoranza non solo a quello che è il meccanismo formale della riunione o dell’incontro, ma sostanziale del cambiamento dei processi di dinamica economica e finanziaria della Regione.

Certo, l’opposizione avrebbe avuto ragione a sviluppare delle censure verso la maggioranza, nel momento in cui questo desiderio di approvare il bilancio nei termini previsti dalla norma fosse solo stato un desiderio di cogliere l’ elemento di una data, di una cronologia, ma ciò non è stato, proprio perché questo insieme di proposte, questo intendimento - che è quello di innestare un processo diverso in Calabria -, è stato codificato in una serie di passaggi normativi che noi consegniamo non all’azione di questo Governo regionale, ma alla cultura del governo di questa Regione come contributo che questa maggioranza politica vuole dare alla costruzione di un governo che non sia fondato sull’occasionalità o sulla contrattazione, ma su dei percorsi trasparenti e di partecipazione di tutti gli attori sociali al governo della Regione.

Vedete, alcune volte ho avuto la possibilità di ascoltare il Presidente Loiero quando, abbandonandosi – spesso anche alle riunioni del nostro partito – a delle considerazioni di natura strettamente politica, fa riferimento alla diversa metodologia di governo degli imperatori Adriano e Traiano – anzi Traiano ed Adriano, per seguire un percorso cronologicamente corretto – ed era evidente come privilegiasse la cultura di Adriano rispetto al desiderio di espandere i confini a tutti i costi di Traiano. Oggi, nel governo della Calabria, lui si ritrova in certi momenti a dover anche assumere il desiderio di cambiamento e di conquista di Traiano, accanto all’equilibrio e alla capacità di governo di Adriano, perché alcune delle problematiche che abbiamo di fronte sono talmente gravi che, se non le si affrontano con il dovuto impeto e coraggio, rischiano di vanificare un’azione quotidiana, ma queste problematiche, giustamente, poi hanno bisogno di un contemperamento e di una riassunzione in termini di metodo di governo. Ed è questo un po’ quello che noi ci siamo posti come maggioranza e, complessivamente, con il Presidente Loiero in quella riunione del 23 scorso riferita dagli organi di stampa.

Cioè, due percorsi in astratto, entrambi utili a raggiungere l’obiettivo del cambiamento della metodica, e quindi dell’azione, per un risultato diverso nell’azione di governo. Ma due percorsi che avevano al loro interno, entrambi, il desiderio di una forte innovazione amministrativa e soprattutto di un messaggio culturale e pedagogico importante alla Calabria: noi non saremo più il Governo che si fa sopravanzare dalle emergenze, che accetta di non rientrare nei percorsi cronologici della programmazione solo perché un giorno abbiamo il problema della rivolta dei forestali, un altro giorno quello della “Cellulosa”, un altro quello della serrata dei laboratori di analisi. Noi tutti quanti insieme siamo espressione di un Governo che vuole introdurre delle procedure e dei metodi di programmazione che siano in grado di governare i problemi, invece di rincorrerli. Su questo terreno, la Commissione dovrà e può avere - e deve avere soprattutto il Consiglio - una responsabilità ben precisa.

In occasione di riunioni, di incontri che abbiamo avuto è emersa anche una serie di altre considerazioni sui percorsi di stabilizzazione degli Lsu-Lpu, su una serie di problematiche evidenti che noi riteniamo debbano essere elementi per coinvolgere immediatamente il Consiglio regionale in un’opera di modifica della normativa esistente. E, vedete, alcune problematiche che ha evidenziato l’onorevole Adamo meritano necessariamente un impegno immediato: penso che nessuno di noi immagini di non poter intervenire su quella che è la dinamica dei trasporti, perché la dinamica dei trasporti e del contenzioso dei trasporti crea un’esposizione e una difficoltà per il Governo regionale che rappresenta quasi una bomba ad orologeria sul futuro della Regione Calabria. Così come noi abbiamo approvato, a suo tempo, quella mozione redatta con il collega Pacenza che prevedeva la riforma degli enti strumentali, noi non vogliamo essere trascinati qua solo per il problema della copertura dei fondi dei forestali, ma vogliamo che l’Assemblea discuta e che le competenti Commissioni elaborino insieme alla Giunta regionale un percorso di riforma del meccanismo di governo che vuol dire essenzialmente anche gli enti strumentali della Calabria. Così come non possiamo non sottolineare quanto ha detto l’assessore Adamo, quando ha evidenziato che la struttura del dipartimento economia ha svolto un lavoro pregevole, perché è in una condizione di deficit strutturale. Noi che oggi ascoltiamo, condividiamo e sappiamo di questo, non possiamo non porci il problema di intervenire in maniera pesante ed immediata per colmarlo, altrimenti saremmo in qualche maniera succubi di questo meccanismo e delle problematiche della regione e non in grado, invece, di affrontarli con un metodo di lavoro. In questo senso, credo che la programmazione economica debba fare un salto di qualità e credo che con questo segnale di oggi lo si possa fare.

Noi, con il collega Adamo, abbiamo concordato sull’esigenza di prevedere l’abrogazione del quarto comma, credo dell’articolo 10 – ma non prendetemi alla lettera sui numeri perché non li ho qui davanti e quindi non posso essere certo di quel numero – della legge di contabilità a che consente di approvare il bilancio anche senza l’approvazione del documento di programmazione economica e finanziaria. Anche questo è un segnale importante nella direzione di una Regione che non premette il bilancio annuale al bilancio pluriennale, ma opportunamente introduce il bilancio annuale in quella che è una programmazione pluriennale e questa assunzione di responsabilità rappresenta un altro pezzo di questa sfida che questa maggioranza fa a se stessa a favore della Calabria.

Vedete, la parte di Locri, se posso esprimere una opinione, nel desiderio anche di rivendicare alcuni passaggi utili, è stata evidenziata, perché lo sapete tutti. Viviamo un momento in cui tutti ci sentiamo debitori verso la Locride di un contributo coraggioso e moralmente ineccepibile che è stato quello del nostro collega Fortugno, ma anche in questo senso abbiamo inserito solo degli elementi, delle tracce di un percorso amministrativo che, se sono utili in se stesse per il loro valore reale, sono altrettanto utili perché danno l’idea di una Regione e di un Governo regionale che vuole affrontare il problema dei contesti sottosviluppati o nei quali c’è una tensione criminale particolare o che hanno difficoltà socio-economiche. Quello che in questo bilancio di previsione viene dato alla Locride è un segnale dell’intendimento del Governo di voler procedere a dare risposte concrete, non ponendosi solo il problema del governo dell’esistente, ma promuovendo il cambiamento sociale ed economico dei territori che governa. Ecco perché, quindi, il dato della Locride è l’inizio di una risposta verso questi territori, ma è soprattutto l’idea di una cultura di governo che questo centro-sinistra vuole affermare, perché altrimenti non si capirebbe per quale motivo c’è una successione nel tempo dei governi e tutti sembrerebbero gli stessi.

In questo senso, ho potuto notare che l’opposizione ha assunto un atteggiamento cedevole. Perché dico cedevole - ma lo dico col massimo rispetto e anche con la consapevolezza del contributo che un’opposizione come quella presente in Consiglio può dare al governo complessivo -? Perché nel momento in cui ha chiesto le dimissioni del Presidente del Consiglio regionale, dell’onorevole Bova ha, da una parte, abdicato alla possibilità di dare un contributo, pur se in tempi oggettivamente ristretti, utile al servizio della Calabria, dall’altra ha dimostrato di voler privilegiare gli aspetti formali rispetto a quelli che sono gli aspetti di sostanza, perché nel momento in cui la maggioranza del Consiglio regionale offre l’opportunità di approfondire a fine gennaio e ai primi di febbraio un momento di rivisitazione completa non solo della tabella C delle leggi esistenti, ma anche del 70 per cento della quota libera, sposta il livello del confronto ad un grado assolutamente superiore e diverso, non espressione di una maggioranza che vuole solo gestire più risorse, ma che invece offre un’opportunità per un ripensamento di quello che è il metodo e il modo di governare la Calabria. A questa proposta mi sarei aspettato - ma mi aspetto che nei prossimi giorni avvenga - che un’opposizione responsabile e cosciente di come si è arrivati a questo punto, avesse voluto rispondere con un contributo di idee e con un contributo reale in Consiglio regionale.

Andando verso la conclusione, ritengo che l’opera svolta anche da alcune Commissioni - come quella presieduta dal collega Acri, ma potremmo estendere alla Commissione fondi comunitari ed altre – è punto di partenza molto interessante nella già suggerita opera di revisione della legislazione vigente. In questo senso, avremo anche modo di introdurre in quella che sarà la futura variazione di bilancio quegli elementi di innovazione dell’attività amministrativa che caratterizzeranno in maniera ulteriore l’azione della Regione Calabria: pensiamo - dopo aver ascoltato l’assessore Lo Moro in Commissione - alla piattaforma unica per gli appalti e per le forniture nel settore della sanità; pensiamo all’istituzione, magari, dell’Agenzia, in adempimento della normativa nazionale in questo senso.

Cioè, pensiamo a quell’insieme di riforme che potranno contraddistinguere questo Governo regionale come il governo del cambiamento e non come quello che viene, in qualche maniera, appiattito dai problemi e dall’esplosione quotidiana dei deficit e delle difficoltà economiche.

In tale direzione, credo che il provvedimento di bilancio che oggi approviamo – almeno mi auguro che approveremo – nei modi e con i percorsi che sono stati concordati dalla maggioranza, sia un segnale importante, perché dà l’idea di un insieme di forze sociali e politiche che vuole andare verso un cambiamento di metodo e vuole introdurre una cesura importante. Gradirei che l’opposizione, dalla prossima occasione, possa venire in soccorso di questo progetto di cambiamento della Calabria e non rimanga ferma a quella gestione un po’ storica del governo regionale, che è quella di distribuire le risorse possibili, magari alla luce di tante riunioni che servono solo a calibrare le varie territorialità e non a condividere percorsi di innovazione e di cambiamento.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.

Franco Mario PACENZA

Vorrei dire subito con la stessa serenità e fermezza dell’assessore al bilancio che, oggi, è una bella giornata per questo Consiglio e per i calabresi e a me dispiace che questo elemento non sia stato colto nella sua essenza fondamentale.

Diceva il predecessore dell’assessore Adamo – perché poi c’è stata una fase di vacatio –, il professore Bagarani, nel 2002: “Speriamo in un biennio di portare questa Regione alla normalità”. La normalità, per quanto ci riguarda, è avere rigore, rispetto di quelle che sono le regole che ci siamo dati, rigore anche rispetto alle regole che ci governano. E oggi si approva il bilancio preventivo; sottolineo “preventivo”, perché negli anni questa Regione era stata abituata ad approvare il preventivo nella fase dei consuntivi, io ho chiesto in questi giorni agli uffici i del Consiglio, si è arrivati persino ad approvare il 22 dicembre il bilancio preventivo! La data più avanzata nella storia del regionalismo calabrese è stato il 10 marzo; poi ci sono state alcune vicende squisitamente preelettorali e si è dato comunque comunque, uno strumento.

Dunque, oggi approviamo il bilancio preventivo: dico che è bene, facciamo bene e diamo una sostanza politica ad un’ansia di cambiamento che c’è e spira con forza dentro questa Regione. Perciò, per alcuni aspetti, capisco poco le osservazioni dell’opposizione. Nell’ultima seduta siamo stati criticati perché stavamo approvando l’esercizio provvisorio, ci è stato detto: “non cambia nulla, neanche voi ce la farete a cambiare, perché prima si approvava l’esercizio provvisorio ed oggi anche”. Legittima osservazione. Oggi si polemizza perché si approva il bilancio - anche se io rispetto, sul piano della tempistica e quant’altro, ma questo è un ragionamento che non può non fare i conti col merito e con anche la portata della vicenda -, ma sarebbe stato grave continuare nella prassi dell’esercizio provvisorio, poi dell’assestamento, poi della modifica successiva; oggi, invece, si mette un punto fermo che – anche qui condivido e lo voglio risottolineare –, non è un elemento coercitivo perché, per tornare alla storia e alla cronaca di questi giorni, la Commissione bilancio presieduta dal collega Naccari agli inizi di novembre aveva avviato la discussione - poi c’è stata una fase che riguardava i fatti documentali - persino sulla bozza della proposta di bilancio. Questo lo dico perché, se oggi si segna un punto fermo, non c’è dubbio che va ascritto alla responsabilità del Consiglio regionale della Calabria - e, da questo versante, non mi faccio imbrigliare dentro una discussione su “prerogative o non prerogative” -, innalzare l’autorevolezza del Consiglio significa esaltarne fino in fondo la sua capacità di autodeterminazione e di intercettare e rispondere ad un’ansia di cambiamento che proviene dal sistema calabrese, da quel sistema che per anni - un sistema fragile, sia quello economico che quello istituzionale - dalla non approvazione del bilancio ha avuto sofferenze gravi: quante volte categorie produttive, associazioni degli enti locali hanno manifestato la sofferenza di non avere il bilancio in tempi utili, in tempi dovuti, perché noi non ci siamo regolati.

Perciò se questa, come dite voi, è una cosa inutile, io spero in questa legislatura di fare tante cose “inutili”!

 

Certo, so bene che il bilancio, per come è strutturato, anche per la geografia finanziaria della nostra Regione, è uno strumento che, di per sé, non capovolge il quadro finanziario, tuttavia costituisce un punto fermo per chi vi opera e dà certezza al Governo e al sistema complessivamente che si rapporta col bilancio.

Poco fa si faceva riferimento agli enti strumentali. Per esempio, è tollerabile da parte di qualcuno che uno dei più grandi enti strumentali di questa Regione – e non per responsabilità di questa fase e di chi oggi ha responsabilità di governo –, l’Arssa, è ancora senza bilancio preventivo? E’ un punto a favore questo o invece è la prova provata di una grandissima difficoltà che va invertita? Oppure qualcuno può pensare di dire che è stato un fatto positivo avere approvato il bilancio dell’Afor il 22 dicembre?! Di questo passo, non si andrebbe da nessuna parte!

Quindi, se su questo è maturata questa consapevolezza, ciò è dovuto al fatto che nelle settimane passate c’è stata prima la Corte dei conti, poi la struttura con a capo l’assessore all’economia che hanno detto formalmente, non in un comunicato stampa, ma informandone l’intera Giunta regionale e il sistema di rappresentanza del Consiglio, ponendo un allarme, che c’erano e ci sono gravi rischi di una caduta verticale del sistema finanziario della nostra Regione.

E avremmo potuto governare questo, senza avere uno scatto di orgoglio e di responsabilità? Io penso, invece, che su quell’analisi, se è vera, bisogna confrontarsi per vedere se ci sono situazioni di pre-dissesto che riguardano i grandi enti strumentali della Regione e se bisogna andare ad un disboscamento della legislazione.

Ha fatto bene il Presidente della Commissione sulla fattibilità delle leggi, mio compagno di partito, il collega Tonino Acri, a fare tra le prime cose un’analisi scientifica su quello che è il rapporto in questa Regione tra la legislazione e la finanza di accompagnamento, perché è venuto fuori un quadro molto complicato; cioè, spesse volte la legislazione è inadeguata, tantissime volte non trova nemmeno sfoghi finanziari sufficienti.

Quindi, da questo versante, dobbiamo vedere come questo vincolo che ci siamo dati e che riguarda tutti - e io dal canto mio mi batterò perché in tal senso non vi sia un arretramento – abbia come punto fermo l’impegno di approvare il bilancio nei termini, e possa diventare un vincolo sul futuro, non più modificabile e quindi che il resto della partita si governi avendo questo dato di riferimento, ossia quello di dare corso a regole da rispettare in materia di finanza regionale.

Da questo punto di vista, noi abbiamo avuto in questi giorni anche la caparbietà di mantenere fermo l’obiettivo di approvare il bilancio nei termini, dandoci anche un percorso, sia pure dentro una dialettica legittima, ci mancherebbe, di osservazioni legittime, perché si poteva anche costruire dentro una tempistica magari più larga, più ponderata che poteva mettere tutti quanti in una condizione di avere un quadro sufficientemente adeguato. Penso, comunque, che questa lacuna, questo limite si possa superare nel tempo, ma rispetto all’obiettivo non ho dubbi nel dire che anche dentro limiti, per come è stato costruito il percorso, è straordinariamente importante averlo fatto prima. Poi, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, la fase di assestamento dovrà significare la possibilità di avere risorse a disposizione che oggi non possono essere messe in disponibilità per valori tecnici.

Probabilmente qualcuno pensava di utilizzare il bilancio come una carovana in corso su cui poteva salire tutto e il contrario di tutto, ma penso che questo metodo vada definitivamente abiurato. Anche qui chi pensava o chi pensa di poter utilizzare il bilancio come un luogo dentro cui ci possa stare la normativa più disparata, deve sapere che non è sostenibile un percorso di questa natura, perché è giusto che sui processi legislativi noi facciamo uno sforzo per renderli sempre più espliciti e, per esempio, sui grandi comparti pensare a testi unici di riferimento e non al piccolo o grande emendamento che si inserisce in questa o in quella normativa finanziaria.

Quindi, su questo terreno, penso che nei prossimi mesi, quando avremo la disponibilità di avanzi di amministrazione, se ce ne saranno, quando avremo la disponibilità sui residui, anche in quella fase bisognerà fare un ragionamento su come indirizzare la spesa, perché non vada frammentata e risponda ad un preciso mandato. Alla spesa di bilancio bisogna fare in modo che si possano affiancare altre disponibilità finanziarie, perché con la spesa corrente non andremo da nessuna parte: sappiamo che le disponibilità che abbiamo sono esigue, dobbiamo, allora riuscire a mettere in moto un processo in cui le poche risorse di cui disponiamo abbiano la capacità di attrarne altre, di fare un lavoro sponda verso fondi nazionali e fondi comunitari, solo così ci possiamo permettere di fare un lavoro di riprogrammazione e di riutilizzazione delle risorse.

In questo quadro, nelle prossime settimane ragioneremo sull’assestamento di bilancio, spero – lo voglio risottolineare, lo richiamava prima il collega Naccari – che a quel documento che il Consiglio regionale ha votato in materia di riforma degli enti strumentali possiamo dare corso perché, per esempio, stamattina c’è un articolo sul “Sole 24 ore” a proposito degli enti strumentali di questa Regione, che mi pare debba produrre una sana riflessione rispetto a quella che è la produzione di quegli enti, rispetto a quelle che sono anche le missioni di quegli enti e quindi un ragionamento sulla spesa anche da quel versante che significa la riutilizzazione delle somme rinvenienti dal Por e tutto quello che significa la nuova programmazione 2007-2013.

Lasciatemi dire, poi, perché è fatto a cui l’Aula, nella sua interezza, è giusto che dia corso, che c’è stato un impegno solenne da parte del Consiglio, di affrontare e mettere in pista il cosiddetto progetto per la Locride e per quel territorio. Anche qui, voglio ricordare, a chi si affanna a dire “ma perché questa fretta?”, che c’erano impegni solenni che vanno rispettati e onorati, questa era una solennità a cui nessuno poteva e può tirarsi indietro.

E’ sufficiente? E’ poca cosa? Io penso che sia un pacchetto dignitoso rispetto a quelle che sono le disponibilità, a cui sicuramente nei prossimi mesi e nei prossimi strumenti bisogna ritornare, ma è fondamentale dare prova che questo consesso, quando assume impegni, li mantenga, sia pure non nella esaustività di quello che ciascuno di noi, magari, avrebbe voluto.

Così come del resto è giusto si dia corso e sostegno al processo di decentramento, che si muova assieme alla finanza regionale, e qui vedo che c’è un incrocio fondamentale…. Negli anni ci sono state Commissioni, poi comitati, delibere di annuncio, ma non si era mai messo mano in termini di risorse ad un processo di accompagnamento di quella che deve diventare, nei prossimi anni, la nuova Regione, la Regione leggera. E quindi, se dentro la proposta di bilancio si dà corso ad una prima fase, ad un primo processo di decentramento, ritengo che questo sia uno dei punti qualificanti di questa fase anche a sostegno della stessa proposta di bilancio.

Sul versante della politica delle entrate, l’ha sottolineato l’assessore nella sua relazione, voglio rimarcare, in modo positivo quello che lei, Presidente, nelle comunicazioni ci annunciava, e cioè la promulgazione del disegno di legge sul demanio marittimo, voluto fortemente dal collega Borrello. Ecco, spero che nelle prossime settimane possiamo insediare nella Commissione bilancio una sottocommissione capace di ragionare su un vero e proprio disboscamento del bilancio regionale, che lavori cioè su quelli che sono elementi assolutamente di riforma, affinché norme non più attuali vadano rimosse, cancellate dalla finanza regionale, ed altre, invece, vengano riprese. Io penso, comunque che vada messa in campo una seria politica delle entrate, perché le Regioni ormai non vivono più solo di trasferimenti, ma anche di finanza propria e noi, su questo terreno, non ci siamo per nulla, perché storicamente in questa Regione ci si è sempre accapigliati sulla spesa e mai ci si è interrogati sulle politiche delle entrate.

Ecco, penso che mettere un punto fermo oggi significhi aprire e dare corso ad una fase più pregnante, fatta di riforme, di cambiamento, di rivisitazione dei diversi pezzi della spesa. Se facciamo tutto questo – e ritengo che possiamo farlo, siamo nelle condizioni di farlo – daremo una risposta corposa a quel bisogno di cambiamento, a quell’attesa che c’è rispetto a questa esperienza di governo, a questa attesa cui il Consiglio regionale della Calabria deve corrispondere quale soggetto primario, perché la nuova Regione si costruisce dentro una legislazione snella, chiara e trasparente e il depositario principe di questo processo è l’Aula consiliare della Calabria.

PRESIDENTE

La parola all’onorevole Racco.

Luciano RACCO

Signor Presidente, Giunta e colleghi, intervengo a nome della Federazione dei socialisti uniti, poi ci sarà anche qualche altro intervento probabilmente, perché vorrei trattare l’aspetto della posizione del Partito socialista italiano e della federazione socialista che in questi giorni, oltre a sostenere con forza la Giunta Loiero per quanto attiene anche alla presenza qualificata dell’onorevole Incarnato in Giunta, hanno avuto qualche posizione di dissenso relativamente al percorso del bilancio.

Intervengo appunto per dire che, quando la discussione si apre e ci si confronta, anche le posizioni più critiche possono trovare poi sintesi e devo dire che ciò è avvenuto in questo Consiglio regionale. Ecco perché anch’io mi associo ai colleghi capigruppo che non hanno condiviso la posizione della minoranza relativamente alla forzatura di alcuni concetti; se pure legittimamente si critica la questione dei tempi per poter accedere alle informazioni e quindi alle proposte o alle controproposte, quando poi non si trova un terreno istituzionale per ritrovarsi tutti a poter contribuire con una posizione, credo che tutto ciò non sia utile, così come l’attacco al Presidente del Consiglio e al Presidente della seconda Commissione di avantieri, mi è sembrato fuori misura.

Sotto certi aspetti ha anche fatto riflettere la maggioranza e, per quanto ci riguarda, noi socialisti abbiamo ragionato sull’opportunità di far calare la tensione, anche perché non vogliamo e non volevamo aprire all’avvio della legislatura un contenzioso né con il Presidente Loiero né con la Giunta, tanto meno con l’assessore al bilancio di cui abbiamo grande stima.

Seppure pensiamo che la volontà ferma che l’assessore e la Giunta hanno di approvare il bilancio entro il 30 di dicembre sia un atto significativo e forte che condividiamo anche noi, come socialisti avremmo voluto che questo termine fosse concreto in questo momento per tutte le scelte dell’intero bilancio, ma capisco che le informazioni, probabilmente, mancano anche per la Giunta.

Adesso, però, vorrei fare un ragionamento che guarda al futuro e alle funzioni politiche del Consiglio e, se volete, anche del Governo. Credo che, finita la stagione dei gesti forti, anche successivi all’assassinio del Vicepresidente del Consiglio regionale, onorevole Fortugno, che sono stati importanti e rispetto ai quali in questi mesi, in queste settimane abbiamo avuto l’attenzione positiva dei media mondiali, ma soprattutto abbiamo avuto alcuni cenni delle istituzioni nazionali che vanno dalla Presidenza della Repubblica a tantissime altre istituzioni che hanno guardato con rispetto la sofferenza di questa regione, dico, finita questa fase, credo che si apra quella di immaginare un futuro per questa regione. Caro assessore alla sanità, tu che sei un po’ sotto i riflettori delle critiche di chi non ha neanche la sensibilità di aspettare qualche mese per capire quali scelte bisogna fare e di chi si tira fuori e vorrebbe fare le scelte che riguardano gli altri e non quelle che riguardano magari il proprio settore…

Capisco che c’è questa situazione, appunto noi indichiamo alla Giunta una strada che è quella della collaborazione, di incorporare tutte le risorse di chi vuole dare una mano al futuro di questa regione, per fare quelle scelte forti che servono a liberare risorse in tutti i campi e a dare speranza e futuro alla struttura di questa Regione nel suo complesso, perché oggi ritrovarsi sul bilancio ordinario con i conti quasi in rosso e quindi non poter destinare cifre significative per le emergenze che abbiamo in questa Regione, credo che sia ormai una consapevolezza di tutti, di questo Governo, di quello precedente, però c’è una responsabilità politica insita in tutte le forze politiche. E qui non parlo di coalizioni – è qui la novità –, oggi abbiamo una riforma elettorale che io non condivido per intero, ma che ripropone le responsabilità politiche delle singole forze politiche, non ci possiamo più coprire dietro le coalizioni destra-sinistra, ci dobbiamo, ogni forza politica, – io parlo, ovviamente, per le ragioni e per i contenuti che come famiglia socialista vogliamo dare a questa Regione – assumere responsabilità per le scelte che riguardano il futuro, non solo di come utilizzeremo le risorse dal 2007 al 2013, che ancora sono importanti e significative, circa 8 mila miliardi di vecchie lire, se non sbaglio – sono i dati ancora – nelle possibilità di spesa della Regione e degli imprenditori calabresi da qui al 2013.

Vi dico, però, che, se non cambiamo registro, oltre a spendere male queste cifre, quale prospettiva avremo in questa Regione quando, uscendo dall’Obiettivo 1 e dovendo poi farci carico veramente di questa comunità internazionale che riguarda altri Paesi più deboli del nostro, cosa resterà, quale risorse andremo a spendere in una difficoltà sempre più globale? E il registro, ovviamente, non lo deve cambiare solo la Giunta, lo deve cambiare la politica calabrese, la politica italiana, se volete. Noi, come socialisti, siamo qui per sostenere con forza la necessità che i partiti, gli uomini che rappresentano i partiti devono essere sintesi unica, non si può essere più protagonisti di se stessi.

Presidenza del Vicepresidente Occhiuto

Spero di dare un contributo a questa Regione in questi anni assieme ai colleghi dello Sdi, dei Socialisti europei, di questa famiglia che si è unita, di tanti altri che si richiamano anche ai valori del socialismo, penso al compagno Principe che anche lui sta lavorando e facendo questo percorso di unità socialista, ma non dico questo in un’occasione del bilancio per fare propaganda al riformismo socialista che sta tornando di moda, sto parlando di questo perché, grazie a questa idea, abbiamo esempi nella storia del buon governo calabrese – e non per nulla ho richiamato il compagno Principe – che danno il segnale di come le città, le località dove c’è stato il governo socialista e le scelte forti e importanti, sono più belle, più vivibili, dei momenti che possiamo mettere in mostra.

Allora, se è questo il momento delle scelte, dobbiamo trovare il percorso della comunicazione prima fra di noi, tra forze politiche, fra dirigenti politici, fare questa differenza in maniera sostanziale fra le possibilità della politica e le possibilità della macchina Regione, che è una macchina troppo elefantiaca.

 Circa 6 mila dipendenti, gli enti strumentali, poi leggiamo il bilancio, vediamo 10 milioni di euro in risorse da spendere per prendere nuovi precari per fare dei lavori interinali; allora, da socialista vorrei contribuire a capire per quale ragione servono 10 milioni di euro per il lavoro in questo anno degli interinali e quindi, se faccio un’osservazione così, non devo essere aggredito da chi non condivide che si faccia un’osservazione.

Allora, calata questa tensione e tornando alle ragioni di tutti, rivendico oggi anche questa scelta di aver fatto calare la tensione e di essere disponibili ad approvare oggi in Aula questo bilancio, proprio perché vorrei che si riaprisse un filo di comunicazione seria tra le forze politiche. Io sono l’ultimo arrivato nella maggioranza e non mi sento in contraddizione a sostenere oggi il governo Loiero, pur essendo stato eletto nelle file della minoranza, perché sostengo un percorso di contenuti coerenti che devono essere patrimonio e Dna di valori condivisi di cui la democrazia calabrese ha bisogno e, in questo senso, credo che daremo un forte contributo come famiglia socialista. Quindi non ci guardate con sospetto, ma con attenzione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Chiarella. Ne ha facoltà.

Egidio CHIARELLA

Presidente e colleghi consiglieri, quello di oggi è una seduta che, a mio avviso, sarà ricordata per molto tempo, perché ha alla base delle connotazioni particolari, in quanto la decisione di approvare il bilancio entro il 31 dicembre, anche se dovrebbe essere – come lo è – un fatto ordinario, per noi assume un carattere di eccezionalità e, nello stesso tempo, si carica di contenuti politici di alto livello.

Devo dire che sono un po’ triste nel vedere i banchi della minoranza vuoti perché, al di là delle ragioni dell’assenza dei colleghi, che sono chiaramente legate ad un’azione politica che va rispettata, penso che la posta in gioco è superiore alla maggioranza e alla minoranza stessa, la posta in gioco in questo momento non appartiene al risultato del governatore della Calabria e della sua Giunta o della sua maggioranza, appartiene invece alla voglia che deve essere, secondo me, di tutti – lo diceva prima bene Pacenza, così Naccari – dovrebbe appartenere ad uno scatto d’orgoglio forte di tutto il Consiglio regionale della Calabria per cercare di incanalare la politica di questa Regione in un alveo che sia non solo di normalità, ma che consenta di aprire una nuova stagione in grado di cambiare le cose.

Per fare questo non ci vogliono solo i buoni intendimenti, le prediche, i discorsi anche accesi e pieni di passione, perché questi li sappiamo fare tutti, tutti qua dentro hanno una buona dose di retorica, tutti qua dentro abbiamo la voglia, tante volte, di esporre con passione quello che pensiamo, ma tutto questo non basta. E’ iniziata, ormai, una stagione diversa, dobbiamo prendere contezza di tutto questo. Chi pensa che può fare politica in Calabria seguendo i giochi e i giochini del passato, probabilmente vive su un altro pianeta e, certo, la voglia che tutto rimanga come prima è grande e quindi il cambiamento che a parole vogliamo tutti non lo vuole nessuno, perché si rompono equilibri, si intaccano sacche di potere, perché alcune grosse consorterie che incidono nel palazzo direttamente e indirettamente cominciano, sotto alcuni aspetti, ad essere messe in discussione. E questo elemento lo voglio sottolineare in una giornata importante come questa, perché la politica, a volte – e voi lo sapete – è stata indirizzata da altri soggetti in altri luoghi che non sono quelli deputati.

E allora la giornata di oggi va contro questo modo di intendere la politica. Dobbiamo assumerlo questo concetto, non pensare che oggi la partita è solo fra coloro che sono d’accordo sulla proposta di Loiero, della Giunta e basta, quindi gli altri sono contro e si sentono offesi come consiglieri regionali, mentre gli altri no; beh, chi pensa che la partita si giochi solo su questo campo, evidentemente non ha chiaro oppure non vuole veder chiaro nelle cose che abbiamo davanti.

Qui siamo stati accusati sulla stampa, in questi giorni, che siamo i consiglieri regionali vittime di una politica che non dà spazio al Consiglio regionale e i singoli consiglieri che siamo vittime di un asse politico tra i due grossi partiti della coalizione del centro-sinistra. Si è cercato di disegnare una favola o una fiaba – chiamatela come volete – per cercare di incantare, io dico, nemmeno i bambini oggi, che grazie a Dio hanno gli occhi aperti e sanno credere o meno nelle cose a secondo i momenti.

Allora, non si va avanti da nessuna parte con questi scontri che sono datati, che appartengono ad altri momenti della storia.

In parecchie occasioni e anche nella serata in cui questa maggioranza in un modo democratico si è consultata con la Giunta e con il Presidente, ho sottolineato

PRESIDENTE

Onorevoli colleghi, vi pregherei di ascoltare con maggiore attenzione l’onorevole Chiarella e quanti intervengono.

Egidio CHIARELLA

Io ritengo che quello che l’altra sera ho voluto sottolineare non è frutto di un pensiero di routine o tanto per acconsentire a determinate richieste, ma per sviluppare e rafforzare ciò che è stato richiesto responsabilmente dal Presidente della Giunta e della Giunta stessa, perché nel momento in cui si è chiesta l’approvazione, lo si è fatto per incominciare a dar vita concretamente ad una nuova grande stagione del cambiamento.

Quella di Adamo è una relazione politica di spessore, è chiara e specifica perché tecnicamente oggi si approva questo bilancio e come questa approvazione non avvilisce il lavoro dei consiglieri regionali, ma lo apre a nuove prospettive perché sicuramente, da gennaio in poi, quando avremo il quadro generale finanziario per quello che è veramente, ognuno per quello che rappresenta e per quello che cercherà di fare si può porre al centro dell’attenzione di questo cambiamento che tutti, a parole, vogliamo.

Voglio solo dire che la partita più grossa noi ce la giocheremo sulla nuova stagione dei fondi europei. I bilanci regionali sono stati fotocopia, a volte, di esigenze di consorterie varie o comunque per esaltare leggi delle volte approvate non come elemento di pensiero politico di un’Assemblea, ma per portare benefici ad alcuni gruppi o ad alcuni singoli.

Mi piace la proposta di Pacenza che prevede una commissione ristretta in grado di lavorare in direzione di una analisi delle leggi che sono sul tappeto per capire dove vanno questi soldi, cosa producono alla Calabria, qual è il valore di quella legge e se ha portato dal momento in cui è entrata in vigore un minimo di certezza, di cambiamento in direzione generale per il bene della Calabria.

 C’è già un lavoro importante, che il Comitato diretto – direi in modo ottimo – dal consigliere Acri, il Comitato per la qualità e fattibilità delle leggi, ha già fatto con una raccolta sistematica di tutte le leggi regionali, un monitoraggio molto forte ed importante. Un lavoro di alto spessore che il Presidente e il Comitato mettono a nostra disposizione per cercare di lavorare seriamente verso quegli obiettivi che prima ho elencato.

Nel momento in cui andremo a parlare di fondi europei, mi auguro che lì veramente si possa pensare allo sviluppo della Calabria, guardando all’interesse di ogni territorio dove ogni consigliere regionale è portatore soprattutto…

PRESIDENTE

Onorevole Chiarella, mi perdoni, sono costretto a ricordarle che ha esaurito il suo tempo, per cui la pregherei di avviarsi alla conclusione.

Egidio CHIARELLA

Finisco. Ci sarà la possibilità di rispettare il territorio perché avremo 4 mila milioni di euro a disposizione, nella speranza che questi soldi non saranno spesi sol perché si devono spendere ma perché rappresentano l’ultima possibilità per dar vita a cascata ad un nuovo momento concreto di sviluppo della regione, mettendo in rete ed in campo le grandi energie intellettive e materiali che questa terra ha e che sono state sempre offuscate, penalizzate e a volte sotterrate proprio perché non c’è stata mai la vera volontà politica di far cambiare questa terra. Perché più non si capisce, più si tengono ferme alcune cose, più vanno avanti solo alcuni settori e alcuni personaggi e quindi arretra quella Calabria che quando va fuori assume la direzione del mondo e quando rimane qui invece arretra e finisce male.

Dico che bisogna votare questo bilancio perché si avvia un nuovo modo di far politica non solo dal punto di vista regolamentare, ma sostanziale.

Non mi sento né offeso, né preso, in giro né usato. Sono qui per votare – lo dico ancora una volta alla minoranza –, per rafforzare questa Presidenza e questo Governo, su alcuni documenti essenziali. Tutti dobbiamo fare, al di là delle parti perché anche chi è minoranza può governare e dare input seri perché si venga fuori dalla palude.

Questo è un qualcosa che appartiene a tutti e anche voi dovete cercare di lavorare in questa direzione. Un governatore più forte, una Giunta più forte automaticamente danno vita ad un Consiglio più forte.

E’ un circolo virtuoso nel quale ognuno di noi deve fare la propria parte. L’atto di oggi non fa arretrare il Consiglio ma rafforza il Consiglio, la Giunta, dà più forza al Presidente ma soprattutto consente alla Calabria finalmente, dal punto di vista storico e concreto, di aprire una nuova stagione che la veda non più vittima di un sistema di ragnatele, ma che la possa far rifiorire nella sua bellezza naturale.

La morte di Franco Fortugno è un momento che rimane qui fermo, è una tragedia ed un dramma che oggi ci fa guardare da tutta Italia in un modo particolare con più attenzione. Diamo questo segnale all’Italia che ci guarda. Qui c’è una Calabria che non abbassa la testa, che non sfrutta le situazioni anche drammatiche e che è pronta a scommettere per vincere le grandi sfide del futuro.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Chieffallo. Ne ha facoltà.

Leopoldo CHIEFFALLO

Signor Presidente, onorevoli colleghi, per la verità sono abituato, perché sono un uomo della prima Repubblica, a parlare a consiglieri attenti e presenti. Siamo qui eletti in questo Consiglio regionale per affrontare e risolvere i problemi della collettività calabrese, siamo qui a discutere sull’atto più importante della Regione, il bilancio regionale.

Vedo il mio grande amico Morelli, di fronte, che pazientemente ascolta. Pochi siamo coloro i quali sediamo in questi banchi per confrontarci seriamente sulle tematiche di sviluppo di questa regione.

Do atto all’onorevole Bova che per far entrare un altro consigliere della minoranza, l’onorevole Occhiuto, in quanto Vicepresidente, ha lasciato gli scanni della Presidenza. Così almeno della cosiddetta opposizione vi sono almeno due onorevoli, due elementi qualificati.

Mi ritrovo integralmente e totalmente nell’intervento espresso dal mio capogruppo, onorevole Racco, il quale probabilmente preso da esigenze televisive non è qui in Aula.

Mi ritrovo perché sul bilancio avremmo voluto che ci fosse stata maggiore possibilità di confronto e maggiore possibilità di dialogo, date le tematiche importanti che si accompagnano sempre al bilancio regionale.

Abbiamo apprezzato molto – ho piacere di sottolinearlo – lo sforzo fatto dall’onorevole Adamo, assessore al bilancio. Uno sforzo possibile in quanto accompagnato da un intelligente lavoro della struttura che è preposta a questo importante documento.

Uno sforzo che segna motivi di novità, colleghi, anche se veramente avremmo voluto che questi motivi di novità fossero stati più esplicitati. D’altro canto, il fatto stesso che il sindacato calabrese ha voluto mettere in risalto questa mancanza di confronto, è un fatto che io ritengo assolutamente importante e che va sottolineato.

Però, l’esigenza che prevale in quest’Aula è quella dell’approvazione del bilancio entro i termini. Stamattina mi preme sottolineare al Presidente Loiero quindi alla Giunta e al Vicepresidente Adamo che questa esigenza - che faccio anche mia per dare un segnale importante e nuovo alla Calabria -non deve far sfuggire ad ognuno di noi o di voi l’occasione di dire che il confronto forte e serio sulle tematiche della Calabria deve essere fatto. E lo rinviamo, anche perché così solennemente è stato evidenziato dal Presidente della Commissione bilancio, onorevole Naccari, e rinviato ai prossimi giorni del mese di gennaio.

Praticamente, cioè, quando in sintonia con le parti della maggioranza si andrà a discutere su come ricollocare, riprogrammare e riorganizzare i fondi residui che dovrebbero essere poi portati a sintesi con chiarezza insieme al Dpef, che è il documento di programmazione su cui la Regione dovrà fare le scelte concrete per il prossimo futuro.

In ogni caso, a me sarebbe piaciuto che la Commissione avesse potuto discutere come è stato fatto con la sanità, con l’onorevole Lo Moro che è venuta a porre in termini intelligenti le problematiche sanitarie alla valutazione della Commissione.

Mi sarebbe piaciuto discutere: sul problema della forestazione che non può essere cancellato così o eliminato così soltanto con buoni propositi; su un problema che ho letto sui giornali di oggi, prendendo atto della nomina del nuovo assessore al lavoro, riguardante i precari di questa Regione, il bacino dei precari che deve essere razionalizzato e portato a conclusione; sul problema dei trasporti che è un altro degli elementi che in quest’ultimo periodo è stato fortemente discusso sulla stampa più che nell’ambito della politica o delle aule della politica; sull’ambiente, vorrei vedere se avremo la possibilità di sentire l’assessore all’ambiente sulle tematiche che riguardano questo importante e delicato settore, considerando che dopo le ferie di Natale l’estate incalza velocemente e avremo certamente la preoccupazione del mare sporco. Non ci possiamo più permettere questo lusso, se è vero che addirittura Loiero ha chiesto scusa al mondo intero per queste spiagge sporche e per il mare sporco; sulla ricerca e sulla formazione avremmo voluto sentire – io lo ascolto sempre con grande gioia e piacere – il compagno Principe che sta affrontando con attenzione queste tematiche. Ma avremmo voluto sentire personalmente in una audizione questo grande lavoro che l’assessore Principe sta svolgendo in un delicato ed importante settore della vita della nostra Regione.

Avremmo voluto sentire anche l’assessore Morrone, per esempio, sulla riorganizzazione della burocrazia regionale che fa acqua da tutte le parti e che invece va rimotivata e ricondotta alla produttività, perché la burocrazia può e deve essere volano di sviluppo di questa nostra regione.

Avremmo voluto sentire e discutere sulla riforma degli enti strumentali regionali - noi socialisti abbiamo posto questa problematica come condizione anche nella nostra programmazione di partito - come enti che vanno bonificati e riorganizzati per essere strumento importante al servizio dello sviluppo della regione.

Ho sentito e condivido le molte riflessioni fatte dal compagno Pacenza, che da par suo pone i problemi di politica in termini intelligenti e moderni.

Però, questi aspetti della programmazione li avremmo dovuti riportare a sintesi in termini più attenti.

Ricordo a me stesso e non ai pochi presenti che la programmazione è una invenzione dei socialisti, colleghi, e nel primo centro-sinistra la dobbiamo a Giolitti. E’ da lì che questo buon metodo si è fatto strada all’interno della politica italiana.

Voglio qui riproporre il concetto della programmazione che non deve essere una programmazione senz’anima, ma deve essere legata ai problemi palpitanti della vita della nostra regione.

Così come voglio dire qualcosa al collega Adamo, che nella sua relazione puntuale ed importante ha posto in essere tutta una serie di iniziative, per esempio, a favore della zona martoriata della Locride.

Manca nella sua relazione un aspetto di critica particolarmente forte al Governo centrale che è stato presente in Calabria in occasione di queste vicende spaventosamente delittuose, ma non ha accompagnato poi questa presenza con altrettante iniziative a favore della nostra regione e della realtà calabrese.

Tutto questo e queste riflessioni in questi giorni ci hanno accompagnato ed hanno portato anche un po’ ad interpretazioni distorte rispetto alle posizioni politiche prese dai partiti o da gruppi della maggioranza o da gruppi all’interno della maggioranza nell’ambito della Commissione consiliare.

Ho letto anche come grande forza propulsiva e come richiamo all’attualità la posizione di Loiero in questi giorni, preoccupato.

Ho letto questa posizione del Presidente Loiero, non già come una forzatura al Consiglio ma come una preoccupazione che il Presidente ha ed ha sempre avuto di sfuggire alla pratica della normalità, della ordinarietà per prendere in mano lo strumento pianificatore in questa nostra Regione, senza il quale non c’è un grande futuro.

Così come ho letto che il Presidente Loiero vuol sfuggire alla morsa dei particolarismi, per cercare in qualche modo di aprirsi a forme nuove di gestione per far uscire fuori la Regione dallo stato di disagio nel quale si trova.

Quindi la programmazione come punto di riferimento alto attorno alla quale c’è da discutere e da lavorare. Quindi l’opposizione non può, come ha fatto stamattina, disertare l’Aula.

Perché?

L’opposizione in un dialogo forte, franco, anche fraterno ed amicale non può abbandonare l’Aula. Al centro del dialogo e della contrapposizione anche in termini truculenti c’è la ragione di una democrazia che noi dobbiamo far prevalere all’interno della Regione. Abbandonare l’Aula è un uscire fuori o uno scansarsi da responsabilità che invece devono essere riprese tutte insieme sia pure da posizioni diverse, perché questo aiuta a rafforzare le istituzioni. Dio solo sa quanto bisogno abbiamo in questa nostra regione di rafforzare le istituzioni democratiche, quanto abbiamo bisogno di dar forza alla Giunta e di dar forza al Consiglio, i quali nell’ambito delle loro responsabilità possono e devono convergere per portare avanti un progetto unitario di sviluppo.

Quindi come socialista, come facente parte di questa maggioranza mi preoccupo che si vada insieme in sinergia ad affrontare i temi di sviluppo della nostra regione. Allora è giusto che si approvi subito questo bilancio, è giusto – come diceva Naccari – che nell’ambito della programmazione si guardi entro il prossimo mese di gennaio a riorganizzare le idee attraverso quello che è possibile programmare rispetto alle risorse che avremo. E’ giusto dare atto ad Adamo e a Loiero che comunque hanno prodotto un lavoro – con il tempo a disposizione in cui hanno lavorato – intelligente per questa nostra regione.

E’ giusto, però, dire al Presidente Loiero e al Vicepresidente Adamo che il dibattito, la dialettica tra Consiglio e Giunta devono essere più forti e più fecondi per consentire insieme ordinatamente – Consiglio e Giunta – di dare una mano di aiuto alla Calabria per uscire da uno stato di crisi nella quale, purtroppo, ci troviamo.

Presidenza del Presidente Giuseppe Bova

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Magarò. Ne ha facoltà.

Salvatore MAGARO’

Molto brevemente, signor Presidente, per portare il mio contributo alla relazione del Vicepresidente della Giunta e al dibattito che si è sviluppato.

La prima cosa che vorrei dire è che discutere ed approvare un bilancio nei termini dal mio punto di vista, dalla cultura alla quale io appartengo, non è un evento straordinario ma è la regola. E’ la regola che i comuni e le province, che rappresentano l’ossatura democratica della nostra regione, puntualmente rispettano.

Lo è forse per la nostra Regione, per la Calabria che non è mai stata in grado di rispettare questa norma.

Io invece penso che le novità siano soprattutto i contenuti, le questioni che il bilancio porta all’attenzione del Consiglio, salutando certamente con particolarità l’evento di approvare per la prima volta il bilancio nella scadenza dei termini.

Vi sono, dal mio punto di vista, alcune novità da sottolineare che sono introdotte e che sono presenti in questo documento contabile.

Abbiamo più volte detto che la Calabria aveva bisogno di normalità, di regole, di politiche di qualità, di cambiamenti e di innovazioni.

Penso che nella proposta che è stata formulata dalla Giunta ci siano alcuni elementi di svolta, di cambiamento e di modernizzazione. Ci sono invece altri elementi, altre questioni che certamente troveranno accoglimento nel corso della discussione ma dentro anche gli atti e i provvedimenti che andremo a votare nel corso del nuovo anno.

Mi permetto di sottolineare alcuni elementi positivi e straordinari che ho letto in questa proposta.

C’è una prima questione che mi sembra vada nella direzione della svolta e del cambiamento. E’ quella proposta in cui si dice, e che mi pare sia stata già attuata, dell’alta formazione.

La Calabria ha bisogno di utilizzare al meglio le risorse, le energie, le intelligenze che ha al suo interno. Ci sono tante competenze e professionalità che se venissero messe al servizio dello sviluppo e della crescita della nostra terra, certamente darebbero un contributo positivo.

Questa proposta è importante, ma io mi permetterei di dire che dobbiamo forse partire dalla burocrazia regionale. Mettere cioè all’interno della nostra burocrazia regionale competenze, professionalità, giovani dinamici e brillanti. Questo potrebbe rappresentare una occasione importante per rinnovare e cambiare la nostra Regione.

Un altro elemento positivo che intravedo in questa proposta riguarda tutto il progetto della legalità, che parte da una emergenza e che però dà un forte segnale per una svolta ed un cambiamento.

Questa questione che mette in campo un fondo regionale per la prevenzione dei fenomeni dell’usura e del racket è una scelta strategicamente importante perché la Regione dice da che parte sta. Ecco, sta dalla parte di coloro i quali vengono emarginati e messi agli angoli, ma soprattutto sta dalla parte debole di questa nostra società.

Accanto a questa questione c’è tutto il progetto della Locride che era giusto e doveroso mettere nella giusta considerazione; così come penso ci sia un altro elemento positivo che è quello di rilanciare la fondazione della “Calabria etica”, della “Banca etica”.

Mi pare che il collega Guerriero in questa direzione abbia avanzato alcune proposte.

C’è un’altra questione che a me è molto cara per la mia storia politica ed amministrativa. Finalmente si va verso il riordino delle funzioni, finalmente si va verso il trasferimento di risorse umane e finanziarie alle province.

Qui permettetemi di avanzare una mia osservazione. E’ giusto alle province – abbiamo iniziato dalle province – ma penso che ci possano essere anche delle funzioni e dei compiti da trasferire ai comuni, alle autonomie locali più importanti che rappresentano la nervatura democratica della nostra regione, perché penso che tante funzioni, tanti compiti possano essere trasferiti ai comuni che sono lo sportello naturale nel rapporto privilegiato con i cittadini.

Così come penso che debbano essere messe in campo anche delle iniziative a sostegno dei piccoli comuni e di quei comuni che decidono di unirsi per gestire dei servizi di qualità ed efficienza e debbano essere premiati quei comuni che gestiscono correttamente la cosa pubblica. Quei comuni che sono efficienti, che danno risposte e che hanno servizi di qualità. Quei comuni che non ricorrono continuamente alle perizie di varianti. Che finiscono i lavori nei termini stabiliti, che danno risposte ai cittadini nei tempi stabiliti dalla norma.

Ecco, anche qui deve esserci una politica di sostegno a questi comuni che sono l’ossatura democratica della nostra regione.

Mi piace pure tutta questa questione che riguarda la riqualificazione dei centri storici. Mi pare che in questa proposta, questa politica di qualità si rivolga solamente ad una parte importante e delicata, straordinaria della nostra regione; però questo aspetto di riqualificare, recuperare e riutilizzare i nostri centri storici merita maggiore attenzione e va estesa, questa politica, a tutta la nostra regione perché i centri storici rappresentano la nostra storia, la nostra tradizione.

Mi pare, tra l’altro, che l’assessore all’urbanistica nelle linee che ha predisposto avanzi alcune proposte, tra le quali – penso – quelle dei “paesi-albergo” possono essere un’occasione di sviluppo.

Così come penso che ci sono anche alcune novità sulla legge 365 del 2000 e 267 del 1998 che sono state avanzate dall’assessore Incarnato, così come le questioni che riguardano la politica della casa che meritano da parte nostra una maggiore attenzione.

Ci sono elementi positivi, innovativi, ci sono elementi di svolta e normali. Il Presidente Loiero più volte ha detto che dobbiamo costruire una Regione normale in cui ci siano regole. Questo è un primo segnale forte che le regole vengano rispettate.

Abbiamo detto più volte che noi dobbiamo programmare, scegliere le priorità e soprattutto verificare se le nostre priorità ed i risultati che ci siamo posti sono stati realizzati.

Le questioni, le ambizioni, gli obiettivi che sono stati posti e che sono tutti di gran rilievo sono stati centrati, realizzati e sono all’evidenza di tutti quanti noi.

Con queste questioni penso, però, che una politica di normalità e di cambiamento non si esaurisca. Ci sono questioni che riguardano scelte coraggiose, ci vuole più coraggio e forza nella innovazione e nel cambiamento.

Penso che una grande svolta sia stata data in questi giorni per evitare gli sperperi e gli sprechi, per qualificare la spesa, per non parcellizzare la spesa, per porsi dei grandi obiettivi e per dare delle risposte.

Penso che di questo la regione abbia bisogno. Ha bisogno di politiche di qualità, di coraggio, di severità, di responsabilità.

Penso che oggi abbiamo dato ancora una volta una prova di severità, abbiamo dato una prova di responsabilità ma anche una prima prova di cambiamento attraverso l’approvazione di questo bilancio.

Avremo modo di discutere di altre questioni che riguardano lo sviluppo della nostra regione, che riguarda l’ambiente, la valorizzazione del nostro territorio, che riguarda la rete infrastrutturale di cui la nostra regione ha bisogno. Di aprire un tavolo di confronto col Governo centrale.

Abbiamo anche il compito di pensare come utilizzeremo i fondi europei. Se li utilizzeremo come finora sono stati utilizzati senza centrare alcun obiettivo, se abbiamo una programmazione molto chiara.

Sono convinto che su questa strada porteremo un nostro contributo al cambiamento e su questa strada porteremo la nostra regione alla normalità.

Sono tanti i segnali, i provvedimenti, i fatti e non le parole che ci fanno dire con ottimismo che la nostra regione comincia ad essere una regione normale.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Non ho altri iscritti a parlare sul dibattito generale. Se non ci sono richieste…

Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.

Franco Mario PACENZA

Presidente, considerato che si è chiuso il dibattito generale, prima di procedere alla votazione dell’articolato le chiedo una interruzione di 30 minuti, non di più, per far in modo che possiamo armonizzare il testo già depositato e gli emendamenti che sono stati presentati per agevolare il lavoro dell’Aula; altrimenti rischiamo – siccome ci sono alcuni emendamenti che si incrociano – di non riuscire a svolgere un percorso condiviso e che possa essere recepito da tutti i colleghi.

Per questo motivo, formalmente, le chiedo 30 minuti di sospensione.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta di sospensione di 30 minuti avanzata dal collega Pacenza.

(Il Consiglio approva)

Alle 17,15 in punto chiamerò l’appello.

La seduta sospesa alle 16,44 è ripresa alle 19,13

Ripresa della discussione

PRESIDENTE

Prego i colleghi consiglieri di prendere il “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2006, art. 3, comma 4 della legge regionale n. 8/2002)”.

Si comincia ovviamente dal Titolo I che recita “disposizioni di carattere finanziario”.

Pongo in votazione l’articolo 1 per come formulato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2 per come formulato.

(E’ approvato)

All’articolo 3 è stato presentato un emendamento protocollo numero 18337 a firma del consigliere Borrello che è stato ritirato.

Pongo in votazione l’articolo 3 per come formulato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4 per come formulato.

(E’ approvato)

All’articolo 5, c’è un primo emendamento a firma dell’onorevole Cherubino.

(Interruzione)

L’onorevole Cherubino lo ritira. Noi votiamo contro l’articolo 5, se ho capito perché poi il bando conterrà tutta una serie di criteri ma non il riferimento al voto, se ho capito bene.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Esatto.

PRESIDENTE

Va bene per l’assessore anche?

Ha chiesto di parlare l’assessore Principe. Ne ha facoltà.

Sandro PRINCIPE, assessore alla cultura e istruzione

Presidente, in effetti nel lavoro amministrativo dell’assessorato noi abbiamo fatto un’ampia concertazione come prevede la legge e come prevedono le norme comunitarie sia con le Università sia con le province e quant’altro. Quindi, come mio modesto suggerimento è meglio se il primo comma di questo articolo si annulla totalmente.

In ogni caso l’aspetto del voto è a mio avviso un errore, perché certamente il voto è un elemento da valutare come merito, ma questo è un problema del successivo bando e della commissione d’esame.

Quindi per la parte che mi riguarda l’intero articolo può essere annullato.

PRESIDENTE

Per mantenere lo stesso criterio quale è stato poco fa illustrato dall’assessore alla pubblica istruzione e volendo comunque mantenere, così come proposto illo tempore il 3 novembre dall’assessore al bilancio, una ipotesi di garanzia per l’area della Locride, dovremmo procedere così: votare positivamente l’emendamento Cherubino e poi così emendato rivotare l’articolo 5. Ci siamo intesi? Quindi assumiamo i criteri poco fa sottolineati dall’assessore alla pubblica istruzione e li facciamo nostri.

Pongo, allora, in votazione l’emendamento protocollo numero 18307 a firma del consigliere Cherubino che recita “All’art. 5, punto 1, le parole “con voto di laurea non inferiore a 105/110…” vengono soppresse”.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5 nel suo complesso per come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6 per come formulato.

(E’ approvato)

All’articolo 7 è stato presentato emendamento a firma dei consiglieri Guerriero, Cherubino, Racco e Naccari Carlizzi, protocollo numero 18330 che recita “Allo scopo di contribuire alla diffusione di un modello di attività creditizia orientato al sociale tramite il sostegno al volontariato ed alla cooperazione, la Regione Calabria partecipa alla “Banca Popolare Etica”, società cooperativa per azioni a responsabilità limitata, destinando euro 103.208,00 per l’acquisizione di 2000 azioni allocando al relativo onere sull’ UPB 72.01.02 capitolo 72010203 dello stato di previsione della spesa di bilancio 2006”.

Pongo in votazione l’emendamento con i pareri favorevoli del relatore e della Giunta.

(E’ approvato)

Poi è stato presentato un emendamento 7 bis, manca però il proponente, l’onorevole Occhiuto, per cui l’emendamento è decaduto.

Pongo in votazione l’articolo 7 per come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8 per come formulato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9 per come formulato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10 per come formulato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 11 per come formulato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 12 per come formulato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 13 per come formulato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 14 per come formulato.

(E’ approvato)

All’articolo 15 è stato presentato un emendamento protocollo numero 18342 a firma del consigliere Borrello che così recita: “All’articolo 15 dopo il primo comma si aggiunge il seguente comma: “2. All’articolo 13, comma 5, primo rigo, della legge n. 3/96 sono abrogate le parole da <<che>> a <<volta>>”.

Pongo in votazione l’emendamento con i pareri favorevoli del relatore e della Giunta.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 15 per come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 16 per come formulato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 17 per come formulato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 18 per come formulato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 19 per come formulato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 20 per come formulato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 21 per come formulato.

(E’ approvato)

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

L’articolo 19 recita: “…il dipartimento sanità può autorizzare, accreditare anche in deroga ai limiti di fabbisogno territoriale le strutture alle quali partecipi la Regione Calabria, quelle a gestione diretta delle aziende sanitarie ed ospedaliere e quelle realizzate con i fondi previsti dall’articolo 20”.

Onorevole Lo Moro, quali sono le strutture partecipate? Esistono strutture partecipate della Regione Calabria?

Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute

Si tratta di una ipotesi, un nome e un cognome: Germaneto, l’Università, il Ciaccio che va accreditato. Poi il riferimento all’articolo 20, invece, è dovuto al fatto che la precedente normativa conteneva un inciso che non ha nessun senso perché si diceva: strutture finanziate con l’articolo 20 e gestite direttamente.

Ora da chi vengono gestite le strutture pubbliche lo decide l’Asl, non è pertanto possibile fare questo tipo di differenziazione e quindi è una disuguaglianza che è stata eliminata.

PRESIDENTE

Allora adesso andiamo all’articolo 22.

E’ stato presentato all’articolo 22 un emendamento protocollo numero 18335 a firma dei consiglieri Racco, Cherubino, Feraudo che così recita “Il comma 2 dell’articolo 22 del provvedimento generale recante “Norme di tipo ordinamentale finanziario (collegato al bilancio di previsione 2006- art. 3 comma 4 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8) è abrogato”.

Onorevole Racco, che cosa riguarda questo emendamento? Lo vuole illustrare?

Pongo in votazione l’emendamento con il parere favorevole…

(Interruzione)

In caso prevediamo comunque un coordinamento formale. Si sottolinea anche di valutare…

(Interruzione)

Nicola ADAMO, assessore all’economia

Il parere è favorevole con l’articolo che rimane comma 1 e comma 3, il comma 3 diventa comma 2.

PRESIDENTE

Prima dobbiamo votare l’emendamento.

Pongo in votazione l’emendamento all’articolo 22 con il parere favorevole della Giunta e del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 22 per come emendato.

(E’ approvato)

All’articolo 23 è stato presentato emendamento a firma del consigliere Cherubino. Ma è ritirato questo?

Cosimo CHERUBINO

Sì, è ritirato.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’articolo 23 per come formulato.

(E’ approvato)

All’articolo 24 è stato presentato emendamento protocollo numero 18334 a firma dei consiglieri Naccari, Racco, Feraudo ed altri che così recita “L’articolo 24 del provvedimento generale recante “Norme di tipo ordinamentale finanziario (collegato al bilancio di previsione 2006- art. 3 comma 4 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8) è abrogato”.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Per l’articolo 24, l’emendamento deve essere modificato per consentire l’operatività della legge del 1998 che consente in deroga alle leggi fondamentali la trasformazione del rapporto.

Quindi, per una parte del personale c’è la copertura della legge del 1998, per un’altra parte no. Dobbiamo coordinare formalmente l’emendamento escludendo i lavoratori che non rientrano nella fattispecie prevista dalla legge nazionale del 1998.

PRESIDENTE

La parola all’assessore.

Luigi INCARNATO, assessore ai lavori pubblici

Sull’articolo 24 volevo spiegare un attimo che si tratta di lavoratori che attengono a due norme specifiche. Una che riguarda la 30/81 – il caso Soverato – e l’altra riguardante l’autorità di bacino che, anche se in una forma autonoma, è dipendente dalla Regione quindi del dipartimento ai lavori pubblici.

Questi lavoratori hanno già subito una selezione molto rigida con un bando con i criteri rigidi previsti dai concorsi. Il bando prevedeva l’assunzione a tempo determinato, per cui la procedura di legge prevista dai concorsi è stata elaborata sulla base di questa impostazione.

Quindi il passaggio a tempo indeterminato garantisce la stabilizzazione da un lato e poi la possibilità che il dipartimento non si trovi in difficoltà rispetto a quelle che sono le funzioni che assolve nell’ambito della Regione.

(Interruzione)

Sto spiegando l’emendamento.

PRESIDENTE

L’assessore ha espresso le sue motivazioni.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Potremmo dire per la parte che fa riferimento alla applicabilità della legge 365 del 2000 “previa verifica della corrispondenza della fattispecie”.

PRESIDENTE

Colleghi, non per entrare nel merito ma tecnicamente…

(Interruzione)

Attenzione, non mi portate carte nuove perché non ve le ammetto.

Sto dicendo che io ho un emendamento al quale si può votare sì, no o ci si può astenere, chiaro? Le valutazioni mi devono portare ad esprimere un voto chiaro.

(Interruzione)

Si può anche sottolineare il bisogno di un coordinamento formale.

(Interruzione)

No, non va bene.

Nicola ADAMO, assessore all’economia

Possiamo anche sospendere per un attimo e si va avanti perché c’è una verifica sulla congruità della norma.

Possiamo andare avanti sul resto dell’articolato.

PRESIDENTE

C’è un emendamento all’articolo 24, onorevole Fedele. La proposta è che si soprassieda sia sull’emendamento che sull’articolo 24.

Prima di votare il collegato si torna e si valuta così.

Nicola ADAMO, assessore all’economia

Sospendiamo l’approvazione dell’emendamento all’articolo 24.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’articolo 25 per come formulato.

(E’ approvato)

All’articolo 26 ho una serie di emendamenti; il protocollo numero 18332 firmato dall’onorevole Naccari e dall’assessore che, per quanto riguarda il comma 1 così recita: “L’articolo 26 è sostituito dal seguente: “Art. 26 – 1. La Giunta regionale, su proposta del competente dipartimento urbanistica e governo del territorio, è impegnata a finanziare un programma destinato alla riqualificazione ed al recupero dei centri storici dei comuni ricadenti nel territorio della provincia di Reggio Calabria, privilegiando gli interventi nei comuni della Locride. Per la realizzazione di tale programma, ferma restando la quota del 10 per cento destinata agli interventi immateriali e nel rispetto della normativa vigente, saranno utilizzate le risorse finanziarie prevista dalla delibera Cipe 20/2004 ancora disponibili sull’accordo di programma quadro “Emergenze urbane e territoriali”.

Parere della Giunta.

Nicola ADAMO, assessore all’economia

Il comma 1 dell’emendamento unico a firma Naccari e Adamo sostituisce per intero l’articolo 26 del testo con il disposto del comma 1. D’accordo? E’ chiaro, Presidente? Il parere è favorevole.

Allora il comma 1 sostituisce l’articolo 26 e poi gli altri vengono a seguire.

PRESIDENTE

Prima di votare questo, siccome c’è anche un emendamento a firma Fedele e un altro a firma Cherubino, se volete possiamo procedere così: intanto votare l’emendamento a firma Fedele e poi vedere quello Cherubino.

Nicola ADAMO, assessore all’economia

Cosa dice l’emendamento Fedele?

PRESIDENTE

L’emendamento protocollo numero 18344 dice che alla dizione “in via prioritaria ai comuni della Locride” vanno aggiunte le seguenti parole “ai comuni aspromontani”.

La parola al collega Adamo.

Nicola ADAMO, assessore all’economia

Onorevole Fedele, io la invito a ritirare l’emendamento perché secondo me decade dal momento che la formulazione del testo così come è stata illustrata è riferita all’area della Locride ma anche ai comuni ricadenti nel territorio della provincia di Reggio Calabria, per cui è assorbente, diciamo, la sua declaratoria.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

L’emendamento parla della provincia e privilegia la Locride, ma non esclude gli altri.

Nicola ADAMO, assessore all’economia

Per ovvie ragioni, perché questo articolo nasce in seguito al dibattito che c’è stato in Aula nella seduta straordinaria.

(Interruzione)

Se non lo ritira, il parere è negativo.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 18344 con i pareri negativi della Giunta e del relatore.

(E’ respinto)

L’emendamento Cherubino è ritirato?

Cosimo CHERUBINO

Sì, è ritirato.

Pongo in votazione con i pareri favorevoli della Giunta e del relatore l’emendamento protocollo numero 18332, sostitutivo dell’articolo 26, che così recita: “La Giunta regionale, su proposta del competente Dipartimento Urbanistica e Governo del territorio, è impegnata a finanziare un programma destinato alla riqualificazione ed al recupero dei centri storici dei comuni ricadenti nel territorio della Provincia di Reggio Calabria, privilegiando gli interventi nei comuni della Locride. Per la realizzazione di tale programma, ferma restando la quota del 10% destinata agli interventi immateriali e nel rispetto della normativa vigente, saranno utilizzate le risorse finanziarie previste dalla Delibera CIPE 20/2004 ancora disponibili sull’Accordo di Programma Quadra “Emergenze Urbane e Territoriali””.

(E’ approvato)

Debbo chiarire una questione all’Aula a questo punto.

Avendo approvato l’articolo sostitutivo dell’articolo 26, il dispositivo della dichiarazione d’urgenza della legge a cui il collega Fedele aveva presentato un emendamento con la dizione 26 bis verrà discusso dopo. Con l’emendamento protocollo numero 18332 è previsto l’inserimento di altri articoli, comincio da questi e poi arriviamo all’ultimo. E’ semplicemente un accorgimento dal punto di vista tecnico.

(Interruzione)

Allora si procede per commi.

Il primo comma recita “1. Al fine di favorire ed incentivare la riqualificazione di aree urbane degradate o aree con attività dismesse e da riconvertire, nell’ambito di progetti tendenti alla valorizzazione delle stesse aree con riguardo all’aspetto ambientale ed architettonico, nei comuni di cui all’articolo 4, comma 1, della legge regionale 11 giugno 1999, n. 17 “Classe prima – Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti”, è consentito il rilascio di un’autorizzazione amministrativa di tipo G1A o G2A, nelle forme e con le modalità previste dalla normativa di riferimento.”

Pongo in votazione il comma 1 dell’articolo 27 con i pareri favorevoli del relatore e della Giunta.

(E’ approvato)

Comma 2. “La nuova superficie di vendita non potrà superare il 20 per cento della superficie di tipologia GA e GB già autorizzata nello stesso bacino di utenza. Il progetto edilizio di riferimento non è compatibile con l’edificazione di uso residenziale/abitativo”.

Pongo in votazione il comma 2 dell’articolo 27 con i pareri favorevoli del relatore e della Giunta.

(E’ approvato)

Comma 3. “La Giunta regionale è autorizzata a partecipare al soggetto gestore dell’Infrastruttura regionale dei dati geografici di cui alla Dgr 356/2004 promosso dalle province e dagli enti locali, secondo le modalità previste dagli articoli 30 e 31 del D.Lgs. 267/2000 e smi.”.

Pongo in votazione il comma 3 dell’articolo 27 con i pareri favorevoli del relatore e della Giunta.

(E’ approvato)

Comma 4. “L’articolo 2, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 è abrogato”.

Pongo in votazione il comma 4 dell’articolo 27 con i pareri favorevoli del relatore e della Giunta.

(E’ approvato)

Comma 5. “La Giunta regionale, sentite le competenti Commissioni consiliari, si impegna ad approvare entro quarantacinque giorni dall’entrata in vigore della presente legge il documento metodologico per la programmazione delle risorse comunitarie, nazionali e regionali al fine di definire il ciclo di programmazione della Regione Calabria nel rispetto della normativa vigente”.

Pongo in votazione il comma 5 dell’articolo 27 con i pareri favorevoli del relatore e della Giunta.

(E’ approvato)

Comma 6. “All’articolo 8, comma 8 della legge regionale 7/2001 le parole “…che raggiunga il numero minimo di 1000 iscritti entro il secondo anno dalla sua istituzione” sono abrogate.”.

Pongo in votazione il comma 7 dell’articolo 27 con i pareri favorevoli del relatore e della Giunta.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 27 per come formulato.

(E’ approvato)

E’ stato presentato emendamento all’articolo 28

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

L’articolo 28 è ritirato nella parte che riguarda la modifica dell’articolo 20 bis, l’articolo 65…

PRESIDENTE

Quindi, è ritirato tutto?

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

No, tranne il comma 9…

(Interruzione)

PRESIDENTE

Allora si passa all’articolo 29.

Nicola ADAMO, assessore all’economia

Il parere è favorevole al primo comma, mentre è abrogato il secondo comma.

PRESIDENTE

Allora si passa alla votazione comma per comma del nuovo articolo 29 inserito dall’emendamento protocollo numero 18332 a firma Naccari ed Adamo.

Comma 1 “E’ approvata l’istituzione della società Sial Servizi Spa avvenuta a seguito della deliberazione della Giunta regionale n. 722 del 22 settembre 2003 e del decreto dirigenziale n. 18325 del 5 dicembre 2003, finalizzato alla sottoscrizione della quota di capitale detenuta al 51% dell’Arssa”.

Pongo in votazione il comma 1 dell’articolo 29.

(E’ approvato)

Il secondo comma dell’articolo 29 è ritirato.

Pongo in votazione l’articolo 29 composto da un solo comma con i pareri favorevoli della Giunta e del relatore.

(E’ approvato)

Si passa adesso all’articolo 30, inserito dall’emendamento protocollo numero 18332, che metto in votazione comma per comma.

Pongo in votazione il comma 1 dell’articolo 30 con i pareri favorevoli della Giunta e del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il comma 2 dell’articolo 30 con i pareri favorevoli della Giunta e del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il comma 3 che recita “Ai fini dell’attuazione del disposto dell’ultimo periodo dell’articolo 29, comma 1, della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13 la Giunta regionale è impegnata a destinare la somma di euro 8.000.000,00 a valere sulle risorse allocate all’Upb 6.1.01.01 (capitolo 4211103) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006”.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Mi pare che su questo voglia intervenire l’assessore Lo Moro. Assessore Lo Moro, il comma 3 in cui si fa riferimento al finanziamento della cardiochirurgia a Reggio, introdotto con la legge 13 dell’agosto 2005.

Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute

Come ho anticipato in sede informale, volevo comunicare al Consiglio il fatto che è già in corso la trattativa per l’utilizzo dei fondi dell’articolo 20 su tutto il territorio regionale. In questa trattativa, che penso avrà sbocco in un accordo di programma entro due mesi, abbiamo già inserito quello che era necessario per Reggio Calabria, dunque, questa normativa è assolutamente superflua perché i fondi che saranno utilizzati non sono regionali. Per questo chiedo il ritiro del comma proposto.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Assessore, il finanziamento discende da un articolo della legge sull’assestamento di bilancio, mentre adesso lei fa riferimento ad un progetto…

Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute

Più complessivo ….

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Ma è aggiuntivo il fondo della cardiochirurgia rispetto alle richieste dell’ospedale?

Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute

Sicuramente.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Perfetto. E’ ritirato.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.

Luigi FEDELE

Non volevo prendere la parola perché siamo solo osservatori, ma di fronte a questo vorrei capire bene che cosa sta succedendo.

Per la cardiochirurgia di Reggio Calabria siete stati voi i primi a proporre e a fare…!

Adesso c’è il finanziamento che è conglobato nell’articolo 20 in generale, ma non si capisce bene assessore, chiariamo questo aspetto perché è un argomento molto delicato. Questi fondi ci sono o non ci sono? O sono nel calderone dell’articolo 20 e quindi poi come finisce finisce? Cioè, noi vogliamo sapere se questi fondi della cardiochirurgia di Reggio Calabria ci sono o no! Non l’abbiamo proposto noi ma voi e ve ne diamo atto vorremmo però, solo, capire se ci sono o non ci sono questi fondi, cosa sta succedendo. Solo questo.

Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute

Innanzitutto, consigliere Fedele, non esiste un calderone dell’articolo 20, esistono delle somme disponibili rispetto alle quali, al contrario di quello che è avvenuto nei 5 anni precedenti, siamo arrivati in una fase molto avanzata. Nella somma della spesa che sarà consacrata con un accordo di programma c’è quanto è necessario per Reggio Calabria, per Cosenza, per Crotone e per tutte le necessità, comprese quelle stabilite su Reggio Calabria e compresa ovviamente la copertura finanziaria di quello che in un’altra occasione abbiamo votato su Reggio Calabria.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Per chiarirci, onorevole Fedele!

Gesuele VILASI

Le chiedo scusa, l’ha ritirato l’emendamento?

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Per chiarirci. Sto cercando di intervenire perché per ora c’è il Presidente Bova, poi vedremo ulteriori evoluzioni.

Per noi è sicuramente meglio che venga utilizzato un fondo statale, che quindi si aggiunge a quello che è il fondo sanitario regionale per il finanziamento di un servizio sanitario.

L’assessore ha anche chiarito che questo non va ad essere computato su quelle che erano le proposte che eventualmente venivano dai vari territori, perché si trattava chiaramente dell’adempimento di un articolo della legge dell’assestamento di bilancio.

Di conseguenza, c’ è un finanziamento aggiuntivo.

Poiché però l’articolo 20, per quella che è una mia scarsissima conoscenza della normativa sanitaria - lo premetto, assessore –, finanzia solamente una parte delle attività dei servizi sanitari, solo strutture, infrastrutture ecc., è evidente che il finanziamento del servizio verrà fatto…

Doris LO MORO, assessore alla tutela della salute

Anche l’innovazione tecnologica. Penso di non aver bisogno di fondi regionali.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Non c’è dubbio ma, nella misura in cui ne avesse bisogno, l’assessore ha già una legge che deve applicare e non c’è dubbio che farà ricorso a quella che è la dotazione del fondo sanitario regionale.

In base a questo, allora ritiro, l’emendamento.

PRESIDENTE

Intende reintervenire, onorevole assessore? Va bene.

Allora il comma 3 è ritirato.

Pongo in votazione il comma 4 dell’articolo 30 con i pareri favorevoli della Giunta e del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il comma 5 dell’articolo 30 con i pareri favorevoli della Giunta e del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il comma 6 dell’articolo 30 con i pareri favorevoli della Giunta e del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il comma 7 dell’articolo 30 con i pareri favorevoli della Giunta e del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il comma 8 dell’articolo 30 con i pareri favorevoli della Giunta e del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il comma 9 dell’articolo 30 con i pareri favorevoli della Giunta e del relatore…

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Presidente, al comma 9 vi è il parere favorevole anche del relatore, ma bisogna sottoporlo al coordinamento formale perché mancava il riferimento ai criteri perequativi della ridistribuzione. Quindi è da mandare al coordinamento formale per inserire questo riferimento che il dottore Multari già conosce per averlo già verificato.

PRESIDENTE

Con la richiesta di coordinamento formale, con le notazioni che ha fatto poco fa l’onorevole Naccari, pongo in votazione il comma 9 dell’articolo 30.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il comma 10 dell’articolo 30 con i pareri favorevoli della Giunta e del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il comma 11 dell’articolo 30 con i pareri favorevoli della Giunta e del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il comma 12 dell’articolo 30 con i pareri favorevoli della Giunta e del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 30 nel suo complesso.

(E’ approvato)

Faccio una raccomandazione sull’articolo 30, per la sua tipologia. Non va posto - lo raccomando per il coordinamento formale - nel titolo secondo, ma nel titolo primo del collegato. Non cambia nulla, deve stare nella prima stanza e non nella seconda. Solo questo.

Allora questo è superato.

Adesso c’è l’emendamento protocollo numero 18345 presentato dall’onorevole Fedele che recita: “ La Giunta regionale è autorizzata a concedere un contributo di € 140.000,00 (centoquaranta mila) alla Comunità Montana Versante dello Stretto di Reggio Calabria per consentire il regolare funzionamento degli impianti di risalita della stazione turistica Gambarie. Alla copertura di spesa si provvederà con le somme allocate all’UPB 3.2.04.04.08 (capitolo 32040408) bilancio esercizio 2006”.

Lo vuole illustrare, onorevole Fedele? Parere del relatore?

Nicola ADAMO, assessore all’economia

Se parliamo di un contributo al bilancio della Comunità montana, debbo anticipare – avete registrato anche dalla documentazione – che sul documento contabile è previsto un emendamento che incrementa i fondi disponibili proprio per le Comunità montane, per cui ritengo che sia assorbente.

(Interruzione)

Lo so, ma proprio per evitare una parcellizzazione e ai fini di dare possibilità di una programmazione più compiuta, io riterrei assorbente l’emendamento che andiamo ad approvare sul documento contabile…

Luigi FEDELE

L’assessore Donnici è anche molto attento a queste problematiche di Gambarie come a quelle di Camigliatello e conosce anche qual è il problema.

Si tratta di alcuni lavoratori, la Comunità montana non ha la possibilità di pagare lo straordinario e l’ordinario nemmeno. Perciò, alcune volte durante il giorno interrompono il lavoro perché non possono far continuare a funzionare gli impianti di risalita.

A Camigliatello ce ne sono almeno 100 che sono a carico dell’Arssa e di altri enti. Qui si tratta di 10-15 persone, per cui sarebbe necessario almeno un contributo per pagare gli stipendi di questi lavoratori, non si tratta di un contributo alla Comunità montana, è scritto chiaro.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Il parere è contrario per due motivi. Il primo è stato già espresso dal Vicepresidente: c’è un emendamento alla legge finanziaria che aumenta di quasi 1 milione di euro il finanziamento alle Comunità montane. Il secondo fa riferimento al fatto che avendo deciso di accantonare il 70 per cento delle risorse disponibili, per una riconsiderazione del lavoro che si andrà a svolgere nel mese di gennaio, nessuno di noi ha proposto emendamenti di spesa per nessun ente, per nessuna delle tante situazioni drammatiche e problematiche che esistono in Calabria in vari enti pubblici e in vari enti privati.

Di conseguenza, è chiaramente una proposta tattica questa perché non potrebbe trovare accoglimento per i criteri non solo scelti dalla maggioranza ma anche per quelle che erano le richieste della opposizione prima dell’inizio della seduta di oggi.

PRESIDENTE

Lo ritira l’emendamento, onorevole Fedele?

Luigi FEDELE

No, non lo ritiro, Presidente perché questa non è una richiesta tattica! Si tratta di far funzionare gli impianti di Gambarie come quelli di Camigliatello, in cui ci sono 100 persone addette. Qui ce ne sono solo 10-15 che non riescono nemmeno a far funzionare gli impianti. Per gli stessi lavoratori non per altri nuovi. Altro che richiesta tattica!

PRESIDENTE

Comunque, io ho un emendamento qui che se non viene ritirato debbo sottoporre ai voti.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Il parere è negativo perché è un emendamento tattico.

PRESIDENTE

Perfetto.

Luigi FEDELE

Presidente, scusi, posso? Il parere può essere negativo ed è un problema che non mi tocca, poi si vedrà.

Ma non permetto che si dica che è un emendamento tattico perché così non è. C’è una richiesta della Comunità montana scritta, verbalizzata e inviata ai consiglieri regionali, tra i quali ci sono pure io. Ho fatto un emendamento sulla richiesta della Comunità montana non di un semplice cittadino, onorevole Naccari, altro che tattica.

Lei a Gambarie non va a sciare? Non vede che l’impianto chiude a mezzogiorno e riapre alle 15 del pomeriggio molte volte? Questo succede perché non possono pagare questi dipendenti, altro che richiesta tattica.

La Comunità montana ha richiesto un contributo per poter pagare questi dipendenti, se non è possibile diciamo no, ma non le permetto di chiamare questa richiesta “tattica”, perché così non è.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Abbiamo aumentato di quasi 1 milione di euro il contributo alle Comunità montane, per cui una richiesta in questo senso può essere soddisfatta con quella copertura che abbiamo aumentato dopo anni in cui vi erano le Comunità montane che occupavano Palazzo San Giorgio, proprio per la sottostima del loro fabbisogno.

Comunque visto che la prossima volta ci andremo assieme, perché manco da Gambarie da qualche mese, le porterò le foto di quando ad un anno e otto mesi andavo a sciare a Gambarie.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento per come illustrato.

(E’ respinto)

E’ stato presentato emendamento protocollo numero 18309 a firma del consigliere Cherubino che mi pare sia ritirato?

Cosimo CHERUBINO

Ritirato.

PRESIDENTE

Si passa quindi all’emendamento protocollo numero 18311 che è ritirato.

Poi c’è l’emendamento protocollo numero 18346 a firma dell’onorevole Fedele che così recita: “La Giunta regionale è autorizzata a concedere un contributo di € 1.000.000,00 (un milione) a favore della SOGAS (Ente gestore Aeroporto dello Stretto) al fine di poter incrementare i collegamenti aerei tra Reggio Calabria e il resto d’Italia. Alla copertura di spesa si provvederà con le somme allocate all’UPB 8.1.01.01 bilancio esercizio 2006”.

Il consigliere Fedele ha facoltà di illustrarlo.

Luigi FEDELE

Presidente, brevemente. In questi giorni su tutta la stampa si è visto come l’aeroporto di Reggio Calabria ha, grazie alla solerte opera del suo amministratore, ex Presidente della provincia onorevole Fuda, instaurato nuovi voli per le altre parti d’Italia.

Questo è stato possibile grazie ad un finanziamento che la vecchia Giunta regionale aveva inserito nel vecchio bilancio che permetteva l’incentivazione verso nuove compagnie per poter effettuare questi voli.

Questo finanziamento era per un anno. Terminato questo finanziamento, se non ci sarà un nuovo sostegno questi voli potrebbero essere chiaramente interrotti.

Chiediamo, quindi, che anche per l’anno prossimo ci sia la possibilità che questi voli continuino – credo che questo, assessore Tripodi, lei lo sappia – in modo che almeno i primi due anni ci sia un supporto della Regione e poi man mano queste compagnie possano andare avanti e operare in maniera autonoma.

Se non ci sarà questo contributo, l’anno prossimo potrà succedere – come sicuramente succederà – che questi voli verranno interrotti e non vorremmo che questo succedesse con grande dispiacere di tutti i calabresi, soprattutto di quelli della provincia di Reggio Calabria in particolare, ma anche dell’amministratore unico, onorevole Fuda.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

E’ da rilevare innanzitutto che l’emendamento è senza copertura finanziaria. La Sogas è per il 50 per cento della Regione, di conseguenza la Regione non può erogare contributi perché questo deve avere…

(Interruzione)

Avete sempre fatto qualcosa che è contrario alla legge, se l’avete fatto. Il contributo erogato ad una società partecipata non può non avere ripercussioni nel capitale sociale.

La Corte dei conti nell’ultima relazione – ancora non è stata abrogata da questa finanziaria o se è stata abrogata non è ancora in vigore e quindi non l’abbiamo vista – ha rilevato come le procedure utilizzate nel passato, a cui fa giustamente riferimento l’onorevole Fedele, siano state non sotto forma di contributo, ma comunque sono interventi contrari alla normativa comunitaria perché violano le regole sui regimi degli aiuti.

Di conseguenza, non è possibile fare quanto lei chiede, collega Fedele. Quello che ha fatto ad agosto il Consiglio regionale, invece, è stato reintegrare il capitale sociale. Una cosa è reintegrare il capitale sociale, che era stato abbattuto con le perdite e altra cosa è erogare contributi, il che non è purtroppo previsto dalla legge.

Quando cambierà la legge nazionale e l’Unione europea deciderà di cambiare anche la normativa sul regime degli aiuti, saremo contenti di triplicare questo genere di interventi.

Luigi FEDELE

Onorevole Naccari, l’incremento del capitale l’abbiamo fatto anche noi e io so come funziona. E’ un’altra cosa. Questo è un contributo dato alla Sogas anche lo scorso anno nel bilancio tramite l’assessorato al turismo, che ha permesso all’attuale amministratore della Sogas 20 giorni fa di aprire questi voli con nuove compagnie.

Se lei va a vedere c’è il logo della Regione Calabria perché questo prevede una sponsorizzazione della Regione Calabria, per dare la possibilità a questi voli – pur non essendo pieni – di poter lavorare. Si tratta di 2 milioni 500 mila euro, non è una lira. E’ un contributo dato attraverso l’assessorato al turismo alla Sogas, se non è vero, vorrei capire come il Presidente Fuda è riuscito ad aprire a questi voli, se è illegittimo e se è illegale. Ma siccome credo che questo non solo non sia illegale ma legittimo, vorrei che fra un anno non ci trovassimo con gli stessi voli di due anni fa. Solo questo.

Vada a controllare se è vero perché siccome è stato fatto 20 giorni fa dal Presidente Fuda, adesso amministratore unico della Sogas - non l’ho fatto io –, vi sono le nuove compagnie che vanno a Venezia, a Torino e a Bologna. Persino sull’aereo c’è il logo della Regione perché si prevede una sponsorizzazione in questo senso con i fondi dati dalla Regione Calabria, dal Consiglio regionale e dalla Giunta regionale attraverso l’assessorato al turismo.

Chieda all’assessore e ai dirigenti e vedrà come funziona la cosa. Cosa diversa è naturalmente l’aumento di capitale. Quello è un altro discorso che abbiamo fatto anche noi e che segue un altro percorso.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Purtroppo la sponsorizzazione è cosa diversa dall’erogazione di un contributo, che è a sua volta cosa diversa dalla legge regionale esistente nel settore del turismo per finanziare alcune iniziative tramite finanziamento di voli.

Di conseguenza, non è un contributo, non è una ricapitalizzazione. Il Presidente Fuda ha opportunamente utilizzato - d’altra parte durante il suo transito alla Regione aveva maturato un’esperienza sulle infrastrutture e nell’assessorato ai lavori pubblici - una legge regionale, che è cosa diversa dal dare un contributo.

Tant’è vero che quella legge regionale è operante per tutti gli aeroporti calabresi. Se lei andrà a verificare

(Interruzione)

….si fidi perché io non me lo sono inventato…

Gesuele VILASI

Ci può dire qual è la legge, onorevole Naccari?

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Se verificherà, vedrà che si tratta dell’erogazione di questa sponsorizzazione, non di un contributo. Troverà il finanziamento di alcune iniziative.

D’altra parte, lei mi insegna che l’attività di sponsorizzazione è cosa ben diversa dal contributo perché sono questioni regolate da normative assolutamente diverse.

Gesuele VILASI

Onorevole Naccari, le chiedo scusa, la legge regionale a cui lei fa riferimento è la legge numero 7 del 2001, articolo 35?

(Interruzione)

In base a questo noi chiediamo invece il contributo proprio per queste finalità di cui all’articolo 35 della legge regionale numero 7 del 2001.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

La legge 7 non è citata nell’emendamento, verifichiamo.

PRESIDENTE

La discussione è stata fatta, ma siccome l’osservazione è che non c’è copertura finanziaria, con questa motivazione l’emendamento non viene accolto, io comunque debbo metterlo ai voti.

Gesuele VILASI

Chiedo scusa, Presidente, posso intervenire oppure…

Io ho chiesto all’onorevole Naccari se mi può spiegare la motivazione – oltre alle motivazioni che ha espresso il collega Fedele – perché per le finalità di cui all’articolo 35 della legge regionale 37 del 2001 io ritengo che si possa dare il contributo.

(Interruzione)

PRESIDENTE

Onorevole Vilasi, non se la prenda con me, io sto semplicemente tentando di coordinare questi lavori. La sua osservazione, chiara e ribadita, è conosciuta dal relatore, dalla maggioranza e dall’assessore.

(Interruzione)

Allora abbiamo il parere motivato del relatore…

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

Presidente, scusi, la copertura non c’è, poi gli elementi di chiarimento - siccome penso che nessuno conosce a mente tutte le norme - li darà soprattutto la struttura, io non sono il codice delle leggi della Regione.

Intanto questo emendamento è inammissibile perché privo di copertura. Possiamo andare avanti. Poi le questioni le approfondiremo, perché credo che l’obiettivo di dare una mano all’aeroporto di Reggio è condiviso, per cui poi si discuterà…

(Interruzione)

L’amore per Reggio Calabria non vuol dire buttare i soldi per Reggio Calabria. Se devono atterrare e la Regione deve pagare integralmente il volo, li possiamo fare atterrare sul terrazzo di ognuno di noi, di casa nostra e ci facciamo calare con l’elicottero.

Ma la politica del trasporto è una cosa diversa.

(Interruzione)

Innamorarsi di Reggio Calabria e correttamente, non sprecare le risorse pubbliche.

PRESIDENTE

Le posizioni sono chiare…

Gesuele VILASI

Ma se un emendamento è inammissibile, non si discute per cui non possiamo arrivare a dire alla fine che l’emendamento è inammissibile.

(Interruzione)

L’amico Naccari, ha detto che è inammissibile. Allora io dico perché non mi spiega i motivi sui quali insisto? Dico che questo contributo è possibile per le finalità di cui all’articolo 35 della legge regionale numero 7 del 2001 perché si parla di promozione turistica. Quindi qual è il motivo per cui è inammissibile l’emendamento? Perché non c’è copertura finanziaria o perché tu non vuoi dare il contributo alla Sogas di Reggio Calabria?

Cioè la Giunta regionale non vuol dare questo contributo alla Sogas di Reggio Calabria ed è cosa diversa, ma non che l’emendamento è inammissibile. Lo potete respingere, bocciare ma l’avete già accolto l’emendamento.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

La Giunta regionale ha un tale atteggiamento di attenzione verso la Sogas che ripiana da tre anni consecutivi le sue perdite, ripeto da tre anni consecutivi, con un esborso finanziario significativo che voi ben conoscete e sul quale non vi devo dire nulla di più di quel che già sapete.

Dopo di ché avete fatto riferimento all’intervento del Presidente Fuda che ha finanziato quei voli tramite una normativa regionale. Quindi vi è stato un ulteriore impegno dell’ente Regione a favore dell’aeroporto.

Oggi questo emendamento è inammissibile perché non c’è copertura finanziaria. In ogni caso se bisogna utilizzare quella legge, che stavamo appunto approfondendo e richiamando, c’è necessità di seguirne le procedure.

Questa idea in base alla quale l’occasione del bilancio e l’occasione giusta per baipassare procedure, avvisi, bandi o meccanismi normativi, non si può accettare! Sarà poi cura nostra, comunque, approfondire questa questione e verificare.

PRESIDENTE

Bene, onorevole Naccari, io ho capito così come ha capito anche l’onorevole Vilasi. Abbiamo capito tutti e abbiamo dedicato all’argomento, al di là della irricevibilità per assenza di copertura finanziaria, il tempo che meritava.

A questo punto non sottopongo ai voti l’emendamento.

L’emendamento successivo numero 18343 è ritirato.

Poi c’è un altro emendamento che riguarda i vitigni antichi che è ritirato, è un emendamento chilometrico.

Abbiamo poi la normativa sugli usi civici che è ritirata.

Ci sono una serie di emendamenti che sono stati ritirati. Abbiamo finito credo.

Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore

C’è ancora l’emendamento dell’onorevole Giamborino che è il protocollo numero 18317 che riguarda la Rupe di Tropea.

PRESIDENTE

Si, questo emendamento è sulla Rupe di Tropea e così recita: “1. Al fine di consentire le operazioni di recupero e consolidamento della Rupe di Troppa, danneggiata dagli ultimi eventi atmosferici, la Regione è autorizzata, ai sensi della legge regionale 31 luglio 1987, n. 24, a decorrere dall’anno 2006, a concedere al suddetto Comune un contributo costante poliennale finalizzato alla contrazione di uno o più mutui con la cassa DD.PP. o con altri Istituti di credito abilitati, della durata massima di 25 anni. 2. Per la realizzazione degli interventi di cui ai precedenti commi, è autorizzato per l’esercizio finanziario 2006 il limite di impegno complessivo di 50.000,00 con allocazione all’UPB 3.2.03.01 (capitolo 32030140) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006. Alla copertura dei relativi oneri si provvede mediante contestuale riduzione di pari importo dello stanziamento allocato all’UPB 3.2.04.02 (capitolo 2141201) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006”.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 18317 con i pareri favorevoli della Giunta e del relatore.

(E’ approvato)

C’è un altro emendamento protocollo numero 18316 a firma dei consiglieri Bova-Borrello che così recita: “ All’articolo 22 della legge regionale n. 3 del 1996 l’ultimo periodo è sostituito dal seguente: qualora il consigliere non abbia completato la legislatura in corso, ai fini del calcolo dell’assegno, il mandato si intende assolto per l’intera durata della medesima legislatura”.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 18316 con i pareri favorevoli del relatore e della Giunta.

(E’ approvato)

Dobbiamo ritornare indietro all’articolo 24. Avete riflettuto?

(Interruzione)

Allora possiamo fare tre minuti di sospensione in Aula.

Colleghi, vi chiedo scusa. L’emendamento che ho proposto richiede il coordinamento formale perché c’è una parola “deceduto” che io ho aggiunto a penna e che prima nel testo originario non c’era per cui raccomando il coordinamento formale.

La seduta è sospesa.

La seduta sospesa alle 20,29 è ripresa alle 20,45

PRESIDENTE

Onorevole Adamo, eravamo in fase di una sorta di coordinamento più o meno formale sull’articolo 24. Vuole illustrare il testo riproposto? Riformulato?

Nicola ADAMO, assessore all’economia

Leggo il testo integrale dell’articolo 24 così come formulato in seguito all’emendamento.

“La Giunta regionale in attuazione dell’articolo 6 bis della legge 11.12.2000 numero 365, è autorizzata a procedere alla trasformazione a tempo indeterminato del rapporto di lavoro del personale assunto ai sensi del decreto legge numero 180 del 1998, convertito in legge numero 267 del ’98, procedendo se necessario, alle opportune modifiche della dotazione organiche e del programma triennale di fabbisogno del personale.”

PRESIDENTE

Pongo in votazione la riformulazione dell’emendamento all’articolo 24 con i pareri favorevoli della Giunta e del relatore.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 24 per come emendato.

(E’ approvato)

Mi era saltato, cari colleghi, un emendamento aggiunto all’ultimo articolo presentato dall’onorevole Vilasi che riguarda – poi ve lo leggo, me lo ricordava poco fa il collega Adamo – un emendamento presentato in fase di assestamento dal collega Fortugno.

In quella occasione, l’onorevole Adamo pur dichiarandosi favorevole aveva rinviato l’assunzione formale al bilancio di previsione che stiamo approvando. Ve ne do lettura.

“La Giunta regionale è autorizzata a concedere un contributo straordinario di 100 mila euro a sostegno dell’attività e ricerca all’Istituto per la dieta mediterranea e nutrigenomica. Alla copertura di spesa si provvederà con una somma disponibile nel bilancio…” ecc.

Parere della Giunta?

Nicola ADAMO, assessore all’economia

Il parere è favorevole da rinviare al coordinamento formale ai fini di coordinare la posta finanziaria perché come sapete c’è un problema.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento con i pareri favorevoli della Giunta e del relatore.

(E’ approvato)

A questo fine, non so che numero progressivo ha, debbo votare la norma che riguarda la dichiarazione d’urgenza, che qui risponde all’articolo 27. Poi sarà formalmente coordinata.

Nicola ADAMO, assessore all’economia

Chiedo scusa, Presidente, se è possibile valuti lei. Poteva essere oggetto di un emendamento formale ma non lo è stato. Suggerirei all’Aula, tranne che lei lo valuti come pleonastico, un emendamento che sia da intendersi come articolo in aggiunta al testo che preveda l’abrogazione o il superamento della legge di istituzione dell’esercizio provvisorio 2006.

Ci serve ai fini di rendere esecutiva, in seguito a pubblicazione, la legge che stiamo approvando adesso.

PRESIDENTE

A questa domanda io rispondo così: dobbiamo porla formalmente se è stata già promulgata, cosa che io non so. Noi la assumiamo, onorevole Vicepresidente.

Cioè, la assumiamo formalmente come voto formale e come inserimento qualora la legge sia stata promulgata, altrimenti vedremo come procedere.

Comunque la pongo in votazione con l’argomentazione posta dal collega Adamo e da me.

(E’ approvato)

Onorevole Adamo, abbiamo bisogno però dell’emendamento che lei ha letto.

Nicola ADAMO, assessore all’economia

Lo sto trascrivendo in maniera leggibile.

PRESIDENTE

Perfetto.

Pongo in votazione l’articolo 27 che poi avrà nella progressione un altro numero “La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione”.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il collegato nel suo complesso per come votato ed emendato.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 43/8^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2006 e pluriennale 2006/2008 della Regione Calabria (legge finanziaria)”

PRESIDENTE

Il successivo punto all’ordine del giorno recita Proposta di legge numero 43/8^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2006 e pluriennale 2006/2008 della Regione Calabria (legge finanziaria)”.

Pongo in votazione l’articolo 1 “Fondi speciali”.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2 “Rifinanziamento leggi regionali”.

(E’ approvato)

Alla tabella C) è stato presentato emendamento protocollo numero 18338 che recita “lo stanziamento previsto all’articolo 6 comma 1 “fornitura di lavoro temporaneo” di cui alla legge n. 23 del 22/5/2002 ed inserito nella tabella C della legge finanziaria è ridotto ad euro 2.000.000,00 (due milioni)”.

Parere della Giunta? La parola all’onorevole Racco.

Luciano RACCO

Su questo emendamento ho voluto porre l’attenzione del Consiglio regionale sulla necessità di riflettere – visto che anche questa è ormai una spesa che si sta consolidando nel tempo – per quanto riguarda il futuro, affinché si crei la tendenza a ridurre questo tipo di spesa che è eccessiva rispetto all’equilibrio finanziario regionale e soprattutto rispetto all’alto costo del personale regionale che grava fortemente su questo bilancio.

Perciò, accolgo alla fine l’invito della Giunta a dare solo un segno e, conseguentemente, chiedo l’abbattimento del 10 per cento di quel costo. Su questo ritengo che in sede successiva bisognerà, ovviamente senza bloccare e congelare l’attività della Regione, fare una riflessione per il futuro anche perché come ben si sa il costo interinale è gravato dai costi generali che sono un 20-30 per cento. Ciò si rivelerà una operazione a perdere se continuiamo così.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento con i parerei favorevoli del relatore e della Giunta.

(E’ approvato)

Sempre alla tabella C) – se non sbaglio – vi è un secondo emendamento protocollo numero 18336, a firma dei consiglieri Naccari, Adamo, Cherubino, Feraudo e Racco, che recita: “Agli stanziamenti di cui alle leggi regionali di seguito specificate, finanziate attraverso la tabella C allegata alla Legge finanziaria 2006, sono apportate le seguenti modifiche: Articolo 50 della Legge regionale n. 4 del 1999 – E’ concesso un contributo a favore delle Comunità montane pari a 600.000,00 € (seicento mila euro); articolo 55 legge regionale n. 4 del 1999 – Il fondo regionale per la montagna è aumentato di 250.000,00 € (duecentocinquanta mila euro). Alla copertura degli oneri relativi si provvede mediante contestuale riduzione pari a euro 850.000,00 (ottocentocinquanta mila) dello stanziamento allocato all’UPB 8.2.01.04 (capitolo 82.01.04.02) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006”

Pongo in votazione l’emendamento con i parerei favorevoli del relatore e della Giunta.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2 per come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3 “Norma finanziaria”.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4 “Pubblicazione”.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso per come emendata.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di legge numero 44/8^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio annuale di previsione della Regione Calabria per l’anno finanziario 2006 e bilancio pluriennale per il triennio 2006/2008”

PRESIDENTE

Il terzo ed ultimo punto recita: “Proposta di legge numero 44/8^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio annuale di previsione della Regione Calabria per l’anno finanziario 2006 e bilancio pluriennale per il triennio 2006/2008”.

C’è un titolo “Bilancio di competenza, stato di previsione ed entrata in vigore” e poi un sottotitolo.

Pongo in votazione il comma 1 dell’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il comma 2 dell’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il comma 3 dell’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il comma 4 dell’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il comma 5 dell’articolo 1.

(E’ approvato)

Al comma 6 dell’articolo 1 è stato presentato emendamento protocollo numero 18333 a firma dell’onorevole Naccari e dell’onorevole Adamo che così recita “ a) Il comma 6 dell’articolo 1 è così sostituito: “6. In via straordinaria, al fine di consentire una attività di rivisitazione delle leggi regionali attualmente in vigore, nonché rendere efficaci gli interventi di riforma strutturale della spesa regionale, è autorizzata l’assunzione di impegni entro il limite del 30 per cento degli stanziamenti dello stato di previsione di cui ai precedenti commi 4 e 5, ad eccezione degli stanziamenti per le spese obbligatorie e per le spese relative ai capitoli 2222107 e 2233211, ricadenti rispettivamente nelle UPB 2.3.01.02 e 3.2.04.05 della spesa, nonché per le spese ricadenti nelle UPB relative all’attuazione del Programma Operativo Regionale 2000 – 2006 della calabria”; b) Al comma 6 dell’articolo 2 è aggiunto il seguente periodo: “, fatto salvo quanto disposto all’articolo 1, comma 6”.”.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 18333 con i pareri favorevoli del relatore e della Giunta.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il comma 6 dell’articolo 1 per come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 1 nel suo complesso per come emendato.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2 nel suo complesso.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3 nel suo complesso.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4 nel suo complesso.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 5 nel suo complesso.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 6 nel suo complesso.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 7 nel suo complesso.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 8 nel suo complesso.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 9 nel suo complesso.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 10 nel suo complesso.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 11 nel suo complesso.

(E’ approvato)

Pongo in votazione il bilancio nel suo complesso e per come emendato.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

La seduta è tolta. Auguro a tutti, non solo ovviamente ai colleghi consiglieri, una buona fine e buon principio, come si usa dire qui.

Siccome “chi lascia la via vecchia per la nuova sa quello che lascia ma non sa quello che trova” io continuo a dire così. Qui mi hanno tirato le orecchie e mi dicono di ripetervelo anche in un recente italiano. Buon anno.

La seduta termina alle 21,04


Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri Abramo e Pizzini.

(Sono concessi)

Annunzio di progetto di legge e sua assegnazione a Commissioni

E’ stato presentato alla Presidenza il seguente progetto di legge di iniziativa del consigliere Morelli:

“Attuazione legge 28.10.1999 n. 410 relativa al nuovo ordinamento dei Consorzi Agrari ‑ Presa in carico, a tempo determinato, del personale ex Consorzi Agrari delle Province di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria” (P.L. n. 72/8^)

E' assegnato alla prima Commissione consiliare – Affari istituzionali e affari generali - in data 27 dicembre 2005.

(Così resta stabilito)

Richiesta parere della Commissione consiliare

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 1113 dei 15.12.2005, recante: "Progetto di Programma del Trasporto Pubblico Locale di cui all'art. 10 della legge regionale n. 23 e sue modifiche ed integrazioni, relativo al triennio 2005‑2007, contenente obiettivi ed indirizzi regionali agli Enti Locali per lo svolgimento delle gare per l'affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale a partire dall'1 gennaio 2007” (Parere n. 11)

E' stata assegnata alla prima Commissione consiliare – Affari istituzionali e affari generali - in data 27 dicembre 2005.

(Così resta stabilito)

Promulgazione di legge regionale

Il dirigente del Settore legislativo della Giunta regionale ha comunicato che, in data 21 dicembre 2005, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la seguente legge regionale che sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria, supplemento straordinario n. 10 del 30 dicembre 2005:

1. Legge regionale 21 dicembre 2005, n. 17, recante: "Norme per l'esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo”.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale, con nota 1377/SG del 24.12.2005, ha trasmesso la deliberazione n. 1121 del 23.12.2005 con allegati gli emendamenti sostituitivi rispettivamente alle proposte di legge n. 4218^, n. 43/8^ e n. 44/8^:

1) "Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2006 art. 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002)" ‑ Emendamento sostitutivo alla proposta di legge n. 42/8^

E' stata assegnata alla seconda Commissione consiliare – bilancio, programmazione economica e attività produttive - in data 27.12.2005

(Così resta stabilito)

2) "Disposizioni per la formazione dei bilancio annuale 2006 e pluriennale 2006/2008 della Regione Calabria (legge finanziaria)" ‑ Emendamento sostitutivo alla proposta di legge n. 43/8^;

E' stata assegnata alla seconda Commissione consiliare – bilancio, programmazione economica e attività produttive - in data 27.12.2005.

(Così resta stabilito)

3) "Bilancio annuale di previsione della Regione Calabria per l'anno finanziario 2006 e bilancio pluriennale per il triennio 2006/2008" ‑ Emendamento sostitutivo alla proposta di legge n. 44/8^;

E' stata assegnata alla seconda Commissione consiliare – bilancio, programmazione economica e attività produttive - in data 27.12.2005

(Così resta stabilito)

Interrogazione a risposta scritta

Fedele. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

dal 21 dicembre u.s. è operativa la serrata a tempo indeterminato dei laboratori privati di Analisi e di Fisioterapia ricadenti nel territorio dell'Asl nr.11, a causa del mancato riconoscimento da parte della Regione delle prestazioni effettuate con la mobilità;

il perdurare di tale situazione mette in grave stato di disagio la popolazione calabrese rischiando di non garantire alla stessa nemmeno il rispetto dei Lea;

l'intera vicenda potrebbe portare nel breve periodo ad una considerevole diminuzione occupazionale nel comparto (sono già state inviate le lettere di avviso di licenziamento);

l'Assessore avrebbe dichiarato che il mancato pagamento è da addebitarsi alla "inattendibilità" dei dati in possesso delle Strutture dell'Assessorato alla Sanità -:

1. se risulta a verità che il mancato pagamento delle prestazioni dovute alle summenzionate strutture sia da addebitare alla inattendibilità dei dati in possesso dell'Assessorato Regionale alla Sanità e, in tal caso, quali iniziative si intendono intraprendere per ascriverne le eventuali responsabilità;

2. quali concrete iniziative la Giunta Regionale intende adottare per ricomporre la disputa ponendo fine ad una drammatica situazione di disagio che rischia di ripercuotersi sui cittadini, mettendone a repentaglio il diritto alla salute;

3. perché a tutt’oggi non si sia provveduto alla definizione dei budget aziendali al fine di addivenire alla stipula dei relativi contratti con le strutture accreditate dell'Asl nr.11, così come avvenuto nelle aziende delle altre province calabresi.

(37; 22.12.2005)

Proposta di legge n. 42/8^, recante: “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2006, art. 3, comma 4 della legge regionale n. 8/2002)” (artt. 67 e 109 del Regolamento interno” (Del. n. 61)

TITOLO I
(Disposizioni di carattere finanziario)

Articolo 1

1. Il termine finale per l’attuazione del piano di stabilizzazione previsto dall’art. 8 della legge regionale 30 gennaio 2001, n. 4, come modificato da ultimo dall’art. 1 della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13, è fissato al 31 dicembre 2006.

2. Alla copertura degli oneri di cui al precedente comma 1 si provvede con le risorse del Fondo per l’Occupazione di cui all’art. 1 del decreto legislativo 28.2.2000, n. 81 e con le risorse regionali determinate con legge finanziaria regionale, allocate all’UPB 4.3.02.02 (capitoli 2323214 e 43020209) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.

Articolo 2

1. Alla copertura della spesa inerente al Servizio Sanitario Regionale derivante da atti giudiziali di pignoramento relativi all’anno 2005 e precedenti si provvede con la quota parte delle entrate derivanti dai provvedimenti tributari assunti in materia di addizionale Irpef – ai sensi dell’art. 1 della legge regionale 7 agosto 2002, n. 30 – disponibili all’UPB 6.1.01.01 (capitolo 61010120) dello stato di previsione della spesa del bilancio per l’anno 2006.

2. Al fine di procedere alla restituzione delle somme anticipate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze a valere sul Fondo di rotazione di cui alla legge n. 183/1987 che, in sede di chiusura del Programma PIC PMI obiettivi 1, 2, 5b inerente al periodo 1994/1999, risultano trasferite in eccedenza rispetto al saldo riconosciuto dalla Commissione Europea – così come specificato nella nota del Ministero delle Attività produttive n. 56963 del 6 ottobre 2005 – è autorizzata la spesa di euro 2.820.876,34 con allocazione all’UPB 2.2.02.01 (capitolo 22020109) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.

Articolo 3

1. La Regione Calabria, in attuazione dei principi statutari e nel rispetto delle proprie competenze, al fine di supportare lo sviluppo del sistema Cinematografico- Audiovisivo e Multimedialità, e dell’economia cinematografica in Calabria, promuove la costituzione di una Fondazione aperta alla partecipazione di soggetti pubblici e privati.

2. La Fondazione ha lo scopo di sostenere con continuità di azione lo sviluppo della cultura e dell’impresa cinematografica in Calabria, fornendo idoneo supporto finanziario e strutturale, al fine di incoraggiare e progressivamente rafforzare la capacità di azione economica delle imprese di produzione, distribuzione e formazione audiovisiva, anche attraverso la realizzazione delle infrastrutture necessarie da parte di soggetti pubblici e privati e mediante l’utilizzo di risorse finanziarie pubbliche e private.

3. Il Patrimonio della Fondazione è costituito:

a) dal contributo in denaro indicato nell’atto costitutivo e versato dalla Regione Calabria, nonché da ulteriori incrementi specificatamente rivolti allo scopo di accrescere il patrimonio;

b) da conferimenti e donazioni di beni mobili e immobili, somme, contributi, eredità, lasciti, liberalità ed introiti di qualsiasi genere da parte del Fondatore, di altri Enti pubblici e soggetti privati;

c) dai contributi annuali versati dai Fondatori;

d) dai proventi derivanti da qualsiasi iniziativa svolta dalla Fondazione.

4. La Giunta regionale è autorizzata a compiere tutti gli atti necessari a promuovere la costituzione della Fondazione.

5. Per le finalità di cui ai precedenti commi, è autorizzata, per il triennio 2006-2008, la spesa di euro 2.400.000,00 di cui euro 1.200.000,00 per l’esercizio finanziario 2006, allocati all’UPB 5.2.01.02 (Capitolo 52010253) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.

Articolo 4

1. Per consentire la copertura finanziaria dei maggiori oneri, relativi all’anno 2005, derivanti dal passaggio a tempo indeterminato degli operai del comparto idraulico forestale utilizzati dall’A.FO.R. e dagli Enti convenzionati, è autorizzata la spesa di euro 14.000.000,00 con allocazione all’UPB 3.2.04.05 (capitolo 32040512) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.

2. L’erogazione delle somme avverrà sulla base di apposita rendicontazione che gli Enti di cui al comma 1 dovranno produrre per attestare l’eventuale anticipazione di somme rinvenienti dai rispettivi bilanci nonché delle spettanze erogate ai lavoratori per i mesi di novembre, dicembre e tredicesima mensilità relative all’anno 2005.

Articolo 5

1. La Giunta regionale è impegnata ad utilizzare le risorse del Fondo Sociale Europeo destinate all’Alta formazione ed alla formazione permanente ancora non impegnate del Programma Operativo Regionale della Calabria 2000-2006 per il finanziamento di corsi di alta formazione, master e tirocini professionali aventi ad oggetto anche materie attinenti la Pubblica Amministrazione destinati a giovani laureati calabresi.

2. Il comprensorio dei comuni della Locride è individuato come principale obiettivo del programma di formazione permanente e, pertanto, la Giunta regionale è impegnata, altresì, ad adottare tutti gli atti necessari affinché le risorse previste dall’Accordo di programma quadro “Sicurezza e Legalità” destinate alla formazione permanente siano indirizzate prevalentemente ai soggetti residenti in dette zone.

Articolo 6

1. Al fine di consentire la realizzazione di un Polo scolastico ed il recupero dell’immobile destinato a sede del Forum per la Resistenza e la Verità (FOREVER) nel Comune di Locri, la Regione è autorizzata, ai sensi della legge regionale 31 luglio 1987, n. 24, a decorrere dall'anno 2006, a concedere al suddetto Comune e alla Provincia di Reggio Calabria, nell’ambito delle rispettive competenze, un contributo costante poliennale finalizzato alla contrazione di uno o più mutui con la Cassa DD.PP. o con altri Istituti di Credito abilitati, della durata massima di 25 anni.

2. Per la realizzazione degli interventi di cui ai precedenti commi, è autorizzato per l'esercizio finanziario 2006 il limite di impegno complessivo di 2.500.000,00 con allocazione all'UPB 3.2.03.01 (Capitolo 32030139) dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio.

Articolo 7

1. E’ istituito il “Fondo regionale per la prevenzione dei fenomeni dell’usura e del racket” da utilizzare per l’80% per l’erogazione di contributi a favore di appositi fondi speciali, separati dai fondi rischi ordinari, costituiti dai Confidi e, quanto al restante 20%, a favore delle fondazioni ed associazioni riconosciute per la prevenzione del fenomeno dell’usura da destinare ad interventi a favore delle piccole e medie imprese ad elevato rischio finanziario. Le associazioni e fondazioni beneficiarie dell’intervento devono essere iscritte nell’apposito elenco tenuto presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze e devono avere espressamente indicato, tra gli scopi sociali risultanti dallo statuto e/o dall’atto costitutivo, la prevenzione del fenomeno dell’usura e/o del racket.

2. Per la gestione del Fondo di cui al precedente comma, nonché per l’individuazione dei soggetti e delle modalità di assegnazione dei contributi, la Giunta regionale provvede, entro tre mesi dall’entrata in vigore della presente norma, ad approvare apposito regolamento di gestione.

3. Per la copertura degli oneri derivanti dall’attuazione dei precedenti commi, è autorizzato per l'esercizio finanziario 2006 lo stanziamento di euro 1.896.720,00 con allocazione all'UPB 7.2.01.02 (Capitolo 72010203) dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio.

4. La Regione Calabria è autorizzata ad acquisire n. 2000 azioni della “Banca Popolare Etica” S.c.a.r.l. allo scopo di contribuire alla diffusione di un modello di attività creditizia orientato al sociale, tramite il sostegno al volontariato ed alla cooperazione.

5. Per le disposizioni di cui al precedente comma 4 è autorizzata per l’esercizio 2006 la spesa di Euro 103.280,00 allocata all'UPB 6.2.01.05 (Capitolo 62010515) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006. La Giunta regionale è autorizzata a compiere tutti gli atti necessari per la realizzazione degli interventi di cui al precedente comma 4.

6. La Giunta regionale è autorizzata a stipulare apposite convenzioni ai sensi dell’articolo 1, comma 8, della legge 4 novembre 2005, n. 230 con le Università calabresi che vantano un riconosciuto credito scientifico e accademico, nazionale e internazionale, per il finanziamento di settori specialistici di particolare interesse regionale.

7. Per le disposizioni di cui al precedente comma è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2006, la spesa di Euro 100.000,00 allocata all’UPB 4.2.02.03 (capitolo 42020313) dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.

8. Per il sostegno dell’attività di ricerca realizzata dall’Istituto per la Dieta Mediterranea e Nutrigenomica” di Reggio Calabria, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2006 la spesa di euro 100.000,00, con allocazione all’UPB 6.1.01.04 (61010409) dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio.

Articolo 8

1. La Giunta regionale è autorizzata ad esercitare il diritto di opzione ed a sottoscrivere, in proporzione alle azioni possedute, l’aumento di capitale sociale della Società Aeroporto Sant’Anna Spa, pari a 81,278 azioni per complessivi Euro 81.278,00.

2. Alla copertura degli oneri di cui al precedente comma si provvede con le somme stanziate dalla Legge regionale 26 aprile 2004, n. 15, così come modificata dall’articolo 21, comma 2, della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13 allocate all’UPB 2.3.05.01 (capitolo 23050104) dello stato di previsione della spesa del bilancio ed impegnate con delibera della Giunta regionale del 22 dicembre 2004, n. 1006.

Articolo 9

1. Al fine di potenziare i servizi di trasporto ferroviari e su gomma sul territorio regionale, con particolare riferimento agli interventi di sostegno alla mobilità e all’accessibilità della Locride, è autorizzata la spesa di euro 5.000.000,00 a valere sulle risorse allocate all’UPB 2.3.01.02 (capitolo 2222107).

2. Una quota parte dei fondi per l’edilizia sovvenzionata già attribuiti alla Regione Calabria, ai sensi del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 – allocati all’UPB 3.2.02.01 (capitolo 32020132) – è destinata per un importo di Euro 4.500.000,00 al Fondo regionale per favorire l’accesso alle abitazioni in locazione, istituito ai sensi dell’articolo 11 della Legge 9 dicembre 1998, n. 431 e successive modifiche ed integrazioni, con allocazione all’UPB 3.2.02.06 (Capitolo 4344104) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.

3. Al fine di garantire la realizzazione di un programma regionale per l’infrastrutturazione delle aree industriali di cui alla Legge regionale 24 dicembre 2001, n. 38, la Giunta regionale, previa verifica della disponibilità di risorse a valere sui fondi per le Aree sottoutilizzate da destinare a tale scopo, è autorizzata a ricorrere all’indebitamento sulla base delle disposizioni di cui al Titolo III della legge regionale 8 febbraio 2002, n. 8.

4. Il mutuo o prestito obbligazionario di cui al precedente comma per spese di investimento a carico del bilancio regionale sarà contratto, per una durata massima di anni trenta, anche in più soluzioni per mezzo di più atti di erogazione e quietanza, subordinatamente al verificarsi delle condizioni di volta in volta ritenute necessarie dall’Istituto finanziario ai fini del suo intervento. Alla copertura degli oneri relativi alla prima annualità, quantificati in euro 3.500.000,00 ed allocati all’UPB 2.2.02.01 (capitolo 22020110), si provvede a valere sulle risorse stanziate all’UPB 2.2.02.02 (capitolo 6125201) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006. Per le successive annualità si provvede mediante appositi stanziamenti da effettuarsi nei rispettivi bilanci di competenza.

5. A decorrere dal 1° gennaio 2006, una quota pari al 25% dei ribassi d’asta realizzati nell’esecuzione dei lavori pubblici finanziati, anche in parte, dalla regione Calabria, è destinata ad alimentare un fondo da utilizzare per le politiche sociali per la casa e, in particolare, per integrare il fondo di cui all’articolo 11 della Legge 431/1998.

6. Con apposito atto della Giunta regionale, si provvederà all’approvazione dello schema di convenzione che recepisce le disposizioni di cui al comma precedente da utilizzare con gli Enti attuatori destinatari di risorse regionali.

7. Lo stanziamento allocato all’UPB 3.2.01.01 (Capitolo 2131103) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006 è incrementato di euro 3.000.000,00. Alla copertura dei relativi oneri si provvede mediante contestuale riduzione di pari importo dello stanziamento allocato all’UPB 6.1.01.01 (Capitolo 4211103) dello stato di previsione della spesa del medesimo bilancio.

Articolo 10

1. Al fine di consentire le operazioni di recupero e consolidamento della Rupe di Tropea, danneggiata dagli ultimi eventi atmosferici, la Regione è autorizzata, ai sensi della legge regionale 31 luglio 1987, n. 24, a decorrere dall'anno 2006, a concedere al suddetto Comune un contributo costante poliennale finalizzato alla contrazione di uno o più mutui con la Cassa DD.PP. o con altri Istituti di Credito abilitati, della durata massima di 25 anni.

2. Per la realizzazione degli interventi di cui al precedente comma, è autorizzato per l'esercizio finanziario 2006 il limite di impegno complessivo di 50.000,00 con allocazione all'UPB 3.2.03.01 (Capitolo 32030140) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006. Alla copertura dei relativi oneri si provvede mediante contestuale riduzione di pari importo dello stanziamento allocato all’UPB 3.2.04.02 (Capitolo 2141201) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2006.

TITOLO II
(Disposizioni di carattere normativo)

Articolo 11

1. In attuazione dell’art. 46, comma 3, dello Statuto, alla legge regionale 12 agosto 2002, n. 34, concernente il “riordino delle funzioni amministrative regionali e locali”, sono apportate le modifiche ed integrazioni riportate nei successivi commi.

2. L’art. 26, comma 2, è sostituito dal seguente:   
“2. Alle Province, oltre alle funzioni e ai compiti di cui al comma precedente, sono conferiti compiti di istruttoria tecnico amministrativa di cui alle lettere b), h), p) e q) dell’art. 2 comma 1, della legge regionale 23 luglio 1998, n. 9.”.

3. All’art. 26 sono aggiunti i seguenti commi 4 e 5:            
“4. Rientra nella competenza della Regione la redazione, valutazione e approvazione dei programmi e dei piani di intervento di tutto il settore agricolo, nonché la definizione delle linee di indirizzo per l’attuazione degli stessi.

5. Sono, altresì, attribuite alle Province le funzioni e i compiti amministrativi relative a:

a) patti agrari;

b) interventi per calamità naturali: definizione aree danneggiate;

c) formazione proprietà contadina: piani di riordino;

d) orientamento prodotti agroalimentari;

e) meccanizzazione agricola e U.M.A.;

f) insediamento giovani agricoltori: rilascio qualifica I.A.P.;

g) piante aromatiche e officinali;

h) vivaismo ed attività sementiera;

i) contabilità aziendale;

j) statistica agraria;

k) cartografia;

l) ecologia agraria.

4. All’art. 54, è aggiunto il seguente comma 3:      
“3. Le funzioni ed i compiti amministrativi esercitati dalle A.P.T., ai sensi dell’art. 5 della legge regionale 28 marzo 1985, n. 13, sono attribuiti alle Province. Dalla data del conferimento, i commissari delle A.P.T. in carica svolgono funzioni di liquidatori. La liquidazione dovrà completarsi entro il 31 marzo 2006 con la conseguente estinzione degli Enti.

5. All’art. 61 è aggiunto il seguente comma 5:       
“5. Sono attribuite alle Province le funzioni ed i compiti amministrativi seguenti, già esercitati dagli uffici tecnici decentrati (ex Genio Civile):

a) istruttoria tecnica per le opere di interesse pubblico;

b) esecuzione di programmi e progetti di opere di viabilità ordinaria e funivie;

c) esecuzione di programmi e progetti di opere e infrastrutture portuali;

d) sorveglianza tecnico-amministrativa su esecuzione di opere di pronto intervento, di trasferimento e consolidamento degli abitati;

e) supporto tecnico-operativo per l’esecuzione di opere pubbliche agli enti regionali e sub-regionali.”

6. All’art. 138 sono aggiunti i seguenti commi 7, 8 e 9:      
“7. Sono attribuite alle Province le funzioni ed i compiti amministrativi seguenti, relativi all’istruzione secondaria superiore:

a) rapporti con i distretti scolastici, fatta salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche;

b) rapporti con gli organi collegiali della scuola, fatta salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche;

c) assistenza scolastica (sussidi, mense, gestione servizi trasporti, convittualità, ecc.);

d) diritto all’istruzione e obbligo scolastico.

8. Sono attribuite alle Province le funzioni ed i compiti amministrativi, attinenti alla formazione professionale, già esercitate dagli ex coordinamenti provinciali della formazione professionale, istituiti con legge regionale 19 aprile 1985, n. 18, appresso indicate:

a) attuazione dei Piani e programmi annuali di formazione e orientamento professionale;

b) programmazione e promozione di attività volte alla qualificazione, riqualificazione, specializzazione, aggiornamento e perfezionamento dei lavoratori;

c) attività di studio, ricerca e documentazione in materia di formazione professionale;

d) elaborazione, produzione e sperimentazione di programmi e sussidi didattici ed audiovisivi;

e) nomina dei membri del comitato di controllo sociale e diritti degli allievi;

f) promozione di convegni e seminari rivolti alla conoscenza dei problemi della formazione professionale;

g) formazione ed aggiornamento degli operatori della formazione professionale;

h) adempimenti amministrativi per l’utilizzo dei fondi assegnati per le attività formative;

i) attuazione del programma annuale di formazione professionale;

j) tenuta dei relativi albi ed aggiornamento delle graduatorie del personale docente e degli operatori della formazione professionale;

k) assistenza tecnica all’utenza interessata alle azioni formative, vigilanza, controllo e rendicontazione dei fondi assegnati agli enti convenzionati;

l) coordinamento, indirizzo e controllo sull’attività dei Centri regionali di formazione professionale;

m) nomina delle commissioni per gli esami di qualificazione professionale.

9. In aggiunta a quanto previsto dal comma precedente, sono attribuite alle Province tutte le funzioni ed i compiti amministrativi in materia di formazione professionale, previste dal capo III e IV dalla legge regionale 19 aprile 1985, n. 18.

7. All’art. 144 è aggiunto il seguente comma 4:     
“4. Sono attribuite alle Province le funzioni ed i compiti amministrativi seguenti:

a) promozione educativa delle comunità locali;

b) piani di orientamento permanente;

c) promozione e realizzazione di sussidi didattici divulgativi;

d) attività ed interventi culturali di livello provinciale;

e) promozione e sostegno delle biblioteche di interesse provinciale;

f) promozione di iniziative per la valorizzazione e l’uso dei beni culturali.”

Articolo 12

1. All’art. 4, comma 1, della legge regionale 23 luglio 1998, n. 9, sono apportate le seguenti modifiche:

a) le lettere b), e) ed n) sono abrogate;

b) la locuzione riportata alla lettera p) è sostituita dalla seguente: “p) autorizzazione all’esercizio dell’agriturismo”;

c) alla lettera q) sono soppresse le seguenti parole: “ivi compreso il calendario venatorio”.

2. L’art. 4, comma 2, della legge regionale 23 luglio 1998, n. 9 è abrogato.

Articolo 13

1. Le funzioni e i compiti in materia farmaceutica, riservate alla competenza della Regione Calabria dal piano regionale per la salute 2004-2006, allegato alla legge regionale 19 marzo 2004, n. 11, devono intendersi come non comprensive di quelle previste dall’art. 126 della legge regionale 12 agosto 2002, n. 34, che restano attribuite alle Province.

Articolo 14

1. Il comma 10 dell’art. 17 della legge regionale 12 agosto 2002 n. 34 è sostituito dal seguente:

 “10. I dipendenti trasferiti presso gli Enti locali ai sensi della presente legge, conservano i benefici derivanti dallo stato giuridico ed economico maturato o da maturare per effetto di norme statali, regionali o contrattuali, nonché i benefici derivanti dalle disposizioni recate dalla legge regionale 2 maggio 1986 n. 19. Il termine di scorrimento di graduatorie di selezione per le sole progressioni verticali è prorogato a mesi 24 dalla data di pubblicazione dei relativi decreti. Le modifiche intervenute nello stato giuridico ed economico dei dirigenti e dei dipendenti ancorché trasferiti per effetto della norma di cui sopra, restano a carico del bilancio della Regione.

Articolo 15

1. I dipendenti del ruolo della Giunta Regionale che alla data di entrata in vigore della presente legge svolgono funzioni conferite alle Province, ai Comuni ed agli altri Enti destinatari, in aggiunta a quelle già individuate dalla legge regionale 12 agosto 2002, n. 34, sono posti in distacco funzionale fino alla data di effettivo trasferimento, nei termini e modalità fissati dall’art. 17 della stessa legge regionale n. 34/2002, come modificata ed integrata dalla presente legge.

Articolo 16

1. A parziale modifica delle disposizioni dell’art. 17, comma 13, della legge regionale 12 agosto 2002 n. 34, i termini per la conclusione del confronto con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, preordinato al riconoscimento di incentivi economici una tantum al personale trasferito, sono stabiliti entro la data di adozione dei provvedimenti di definitivo trasferimento del personale agli enti di destinazione, comunque non oltre il termine di mesi sei, decorrenti dalla data di adozione dei provvedimenti di distacco funzionale.

2. Nel caso di mancato accordo tra le parti, anche dopo l’esperimento del confronto con le OO.SS. in sede confederale, provvede la Giunta regionale nei successivi trenta giorni.

Articolo 17

1. La Regione, al fine di rendere più efficiente ed efficace l’attuazione della legge regionale 12 agosto 2002 n. 34, per le materie oggetto di trasferimento agli EE.LL., definirà entro 90 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, una programmazione specifica alla luce della nuova organizzazione per rendere più coerenti e funzionali i servizi su tutto il territorio, ridistribuendo con criteri perequativi risorse umane e finanziarie nei limiti delle risorse regionali disponibili e attinenti alle medesime materie.

Articolo 18

1. All’articolo 1, comma 1, della legge 7 agosto 2002, n. 30 le parole “…per l’esercizio 2001…” sono soppresse.

2. Alla legge regionale 14 febbraio 1996, n. 3 sono apportate le seguenti modifiche e/o integrazioni:

- all’articolo 13, comma 5, le parole da “…che…” a “…volta…” sono soppresse;

- all’articolo 22, comma 1, l’ultimo periodo è sostituito dal seguente: “…Qualora il Consigliere deceduto non abbia completato la legislatura in corso, ai fini del calcolo dell’assegno il mandato s’intende assolto per l’intera durata della medesima legislatura.”

Articolo 19

1. La Regione Calabria, nel rispetto dei principi contenuti nell’articolo 6 del D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 286, attua il controllo strategico come strumento che consente alla Giunta regionale di effettuare il monitoraggio e la valutazione sullo stato di attuazione e sui risultati conseguiti dalle politiche regionali di intervento a supporto dei processi di pianificazione strategica e di indirizzo politico-amministrativo.

2. Il controllo strategico consiste nell’analisi della congruenza o degli eventuali scostamenti tra le missioni affidate alle norme, gli obiettivi operativi prescelti, le scelte operative effettuate e le risorse umane, finanziarie e materiali assegnate, nonché nell’identificazione degli eventuali fattori ostativi, delle eventuali responsabilità per la mancata o parziale attuazione e dei possibili rimedi.

3. Il sistema di controllo strategico si effettua sulle strutture facenti parte dell’assetto organizzativo della Giunta regionale e si estende agli Enti vigilati e dipendenti nonché alle società con partecipazione regionale superiore al cinquanta per cento. E’ fatto obbligo ai soggetti sottoposti al controllo strategico di fornire senza ritardo agli organi competenti ogni informazione, chiarimento o documentazione richiesta.

4. La Giunta regionale definisce con apposita deliberazione le modalità e i termini per l’attuazione del sistema di controllo strategico ed emana i necessari atti di indirizzo. Un’apposita struttura del Segretariato Generale coadiuva la Giunta regionale nell’elaborazione delle direttive e degli atti di indirizzo necessari per l’attuazione del controllo strategico e supporta il comitato di cui al comma successivo, mantenendo i rapporti con i Dipartimenti per assicurare i flussi informativi.

5. In fase di avvio, la Giunta regionale è autorizzata ad avvalersi dell’affiancamento e del supporto di organismi specializzati, preferibilmente a partecipazione pubblica.

6. L’azione di controllo è svolta da un comitato per il controllo strategico, formato da tre dirigenti della Giunta regionale e da tre esperti esterni di comprovata qualificazione professionale individuati con atto della Giunta regionale che stabilisce la durata dell’incarico, che non può comunque essere superiore a tre anni, e il relativo compenso. Le nomine sono effettuate con decreto del Presidente della Giunta regionale.

7. Sull’esito del controllo, il Comitato riferisce per iscritto al Presidente ed al Segretario generale della Giunta regionale, con cadenza almeno trimestrale. Sulla base del referto, il Presidente ed il Segretario generale propongono annualmente alla Giunta l’approvazione di una relazione sui risultati delle analisi effettuate, nella quale sono formulate le eventuali proposte di miglioramento della funzionalità dell’Amministrazione regionale e degli Enti controllati.

8. L’esito negativo del controllo è contestato agli interessati e costituisce:

a) presupposto per l’applicazione delle misure di cui all’articolo 21 del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165 in materia di responsabilità dirigenziale;

b) giusta causa di revoca, nei confronti dei soggetti a qualunque titolo nominati dalla Regione negli organismi dell’Ente sottoposto a controllo strategico, anche ai sensi degli articoli 2449 e 2450 del Codice Civile. Le determinazioni consequenziali sono assunte dalla Giunta regionale, nell’ambito del generale potere di sovrintendenza sull’ordinamento e sulla gestione degli Enti dipendenti di cui all’articolo 36, lett. f) dello Statuto regionale.

Articolo 20

1. Il Comitato regionale di controllo istituito con legge regionale 5 agosto 1992, n. 12 è definitivamente soppresso. I controlli preventivi di legittimità sugli atti delle istituzione pubbliche di assistenza e beneficenza, di altri Enti ed Amministrazioni, già attribuiti dalle leggi statali alla competenza del Comitato regionale di controllo, cessano di essere esercitati.

2. Le residue funzioni già attribuite al Comitato regionale di controllo da leggi statali e regionali sono esercitate dai Dipartimenti competenti alla vigilanza sui rispettivi Enti.

3. La Giunta regionale esercita i poteri sostitutivi previsti dall’articolo 136 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, nei casi di omissione o ritardo di atti obbligatori da parte degli Enti locali provvedendo a nominare un Commissario munito dei poteri sostitutivi, previa diffida ad adempiere entro un congruo termine, inviata dal competente Dipartimento. Gli oneri finanziari dell’intervento sono a carico dell’Ente inadempiente.

4. Qualora uno degli Enti vigilati o dipendenti, esclusi quelli costituiti in forma societaria, ometta o ritardi senza giustificato motivo od eluda l’esecuzione di un atto o di un’attività doverosi, ovvero commetta gravi violazioni, il Dirigente generale del Dipartimento preposto alla vigilanza procede alla relativa contestazione e, se del caso, invia una diffida ad adempiere stabilendo un termine, decorso il quale, la Giunta regionale nomina un Commissario per il compimento dell’atto o dell’attività. In caso di urgenza, il Dirigente generale relaziona all’Assessore competente, il quale propone direttamente alla Giunta la nomina del Commissario. Resta salva l’applicazione di forme sanzionatorie più gravi, rapportata all’entità della violazione.

5. Gli oneri finanziari dell’intervento sono a carico dell’Ente inadempiente, fatte salve le responsabilità dei soggetti che hanno omesso o ritardato gli atti da compiere.

6. L’omissione, il ritardo senza giustificato motivo o l’elusione dell’esecuzione di atti o di attività doverosi, ovvero il compimento di gravi violazioni da parte di società partecipate dalla Regione costituisce giusta causa di revoca automatica, anche ai sensi degli articoli 2449 e 2450 del Codice Civile, nei confronti dei soggetti a qualunque titolo nominati dalla Regione negli organi della società. Le relative determinazioni sono assunte dalla Giunta regionale.

Articolo 21

1. La Giunta regionale, al fine di dare impulso all’operatività della “Fondazione Calabria Etica” costituita in esecuzione della legge regionale 2 maggio 2001, n. 7, ne dispone la riorganizzazione adottando apposito atto di indirizzo volto alla modificazione dello statuto per lo snellimento degli organi gestionali e la semplificazione delle procedure di svolgimento delle attività statutarie.

2. In via transitoria il Presidente della Giunta regionale è autorizzato a revocare gli organi attualmente in carica ed a sostituirli secondo quanto previsto dallo statuto per la fase di costituzione della Fondazione.

Articolo 22

1. Il Dipartimento della Sanità può autorizzare ed accreditare, anche in deroga ai limiti di fabbisogno territoriale, le strutture alle quali partecipi la Regione Calabria, quelle a gestione diretta delle aziende sanitarie ed ospedaliere e quelle realizzate con i fondi previsti dall’articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n, 67.

Articolo 23

1. Il termine previsto dall’articolo 14, comma 1, lett. c) della legge regionale 11 agosto 2004, n. 18 è prorogato al 30 settembre 2006.

2. Al fine di consentire l’espletamento della procedura di evidenza pubblica per l’affidamento del servizio regionale di soccorso aereo, il termine previsto dall’articolo 31, comma 1, della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13 è prorogato al 30 giugno 2006.

Articolo 24

1. Le previsioni dell’Intesa raggiunta il 23 marzo 2005 in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome trovano applicazione nell’ordinamento della Regione Calabria anche in deroga alle vigenti disposizioni regionali vigenti ed agli atti di programmazione sanitaria.

2. La Giunta regionale è autorizzata ad effettuare la ricognizione delle disposizioni regionali e degli atti di programmazione che cessano di avere efficacia in conseguenza dell’applicazione dell’Intesa di cui al precedente comma.

Articolo 25

1. Nell’articolo 26, comma, 1 della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13 le parole “procedure di aggiudicazione” devono essere intese come “procedimento amministrativo tramite il quale il committente sceglie il contraente per la conclusione del contratto di affidamento a contraente generale e il procedimento amministrativo tramite il quale il committente sceglie il contraente per la conclusione del contratto di concessione di costruzione e gestione”.

2. La Giunta regionale è autorizzata ad acquisire, anche in via temporanea, le quote di partecipazione che gli enti strumentali devono dismettere in attuazione del disposto dell’art. 32 della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13.

Articolo 26

1. La Giunta regionale, entro sei mesi dall’entrata in vigore della presente legge, è impegnata a predisporre ed a presentare alla Commissione consiliare competente un progetto straordinario finalizzato al recupero ed all’incremento delle entrate tributarie e delle altre entrate di competenza regionale.

2. L’articolo 23, comma 6, della legge regionale 23 luglio 2003, n. 11 è sostituito dal seguente:

“6. I contributi consortili di bonifica costituiscono oneri reali sugli immobili e sono riscossi, insieme a tutte le altre entrate di competenza dei Consorzi di Bonifica, dai soggetti iscritti all’albo previsto dall’articolo 53 del D. Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446 ed istituito con DM 11/9/2000 n. 28, nel rispetto delle normativa vigente in materia di affidamento di servizi. La riscossione coattiva è effettuata secondo quanto disposto dall’articolo 52, comma 6, del D.Lgs. 446/1997 e con le procedure previste dal Titolo II del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602 per come previsto dall’articolo 4 del D.L. 24 settembre 2002, n. 209, convertito in legge 22 novembre 2002, n. 265.”

3. La Giunta regionale è autorizzata ad emanare specifiche disposizioni per procedere alla conversione dei mutui con oneri, anche parzialmente, a carico della Regione, contratti dalla Regione stessa, dalle Province e dagli Enti locali, a condizione che la conversione sia consentita dalle clausole contrattuali e che la stessa consenta una riduzione finanziaria delle passività totali.

4. Alla legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 sono apportate le seguenti modifiche e/o integrazioni:

- l’articolo 2, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 è abrogato;

- dopo l’articolo 40 è aggiunto il seguente articolo:
Art. 40-bis – Riscossione delle entrate regionali mediante l’ingiunzione prevista dal regio decreto 14 aprile 1910, n. 639      
1. La riscossione delle entrate non tributarie, aventi causa in rapporti di diritto pubblico o privato, può essere effettuata anche mediante l’ingiunzione disciplinata nel Testo Unico approvato con regio decreto 14 aprile 1910, n. 639 e successive modifiche ed integrazioni. L’ingiunzione è adottata nella forma del decreto del Dirigente generale del Dipartimento competente all’accertamento.

- all’articolo 27, comma 6, è aggiunto il seguente periodo:            
In relazione all'andamento del mercato ed al fine di tutelarsi dal rischio di rialzo dei tassi di interesse, la Giunta regionale definisce con cadenza almeno annuale i criteri per l'utilizzazione dei derivati finanziari e per la valutazione dell'affidabilità dei soggetti con i quali stipulare i relativi contratti quadro; in ogni caso, i derivati finanziari non possono prevedere una scadenza posteriore a quella del debito cui si riferiscono e non possono modificare il piano di restituzione del capitale.”

- all’articolo 27 è aggiunto il seguente comma 7: “7. La ristrutturazione del debito in essere avviene a seguito di apposito atto della Giunta regionale che ne definisce i limiti e le modalità. Il Dipartimento competente, nel rispetto delle disposizioni definite dalla Giunta regionale ai sensi del precedente comma, utilizza gli strumenti operativi previsti dalla prassi dei mercati finanziari ed effettua le opportune operazioni di gestione e ristrutturazione del debito regionale.”

Articolo 27

1. La Giunta regionale in attuazione dell’articolo 6-bis della Legge 11 dicembre 2000, n. 365, è autorizzata a procedere alla trasformazione a tempo indeterminato del rapporto di lavoro del personale assunto, ai sensi del decreto legge 11 giugno 1998, n. 180, convertito in legge n. 267 del 3 agosto 1998 procedendo, se necessario, alle opportune modifiche della dotazione organica e del programma triennale di fabbisogno del personale.

2. Alla copertura degli oneri derivanti dall’attuazione del precedente comma, valutati complessivamente in Euro 700.000,00 si provvede per l'esercizio finanziario 2006 con le risorse già allocate all’UPB 3.2.04.03 (capitolo 2112104) dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio.

Articolo 28

1. Ai fini dell’attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 7 della legge regionale 2 marzo 2005, n. 8, la Giunta regionale è autorizzata a valutare le istanze presentate entro e non oltre il 30 novembre 2005, fermo restando il termine di cessazione di cui al comma 2 dello stesso articolo.

2. Il termine di cui all’art. 10, comma 7, della legge regionale 2 marzo 2005, n. 8 è prorogato al 30 giugno 2006.

3. Il termine di cui all’art. 10, comma 2, della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13 è prorogato al 30 settembre 2006.

Articolo 29

1. La Giunta regionale, su proposta del competente Dipartimento Urbanistica e Governo del territorio, è impegnata a finanziare un programma destinato alla riqualificazione ed al recupero dei centri storici dei comuni ricadenti nel territorio della Provincia di Reggio Calabria, privilegiando gli interventi nei Comuni della Locride. Per la realizzazione di tale programma, ferma restando la quota del 10% destinata agli interventi immateriali e nel rispetto della normativa vigente, saranno utilizzate le risorse finanziarie previste dalla Delibera CIPE n.20/2004 ancora disponibili sull’Accordo di Programma Quadro “Emergenze Urbane e territoriali”.

2. Al fine di favorire ed incentivare la riqualificazione di aree urbane degradate o aree con attività dimesse e da riconvertire, nell’ambito di progetti tendenti alla valorizzazione delle stesse aree con riguardo all’aspetto ambientale ed architettonico, nei comuni di cui all’articolo 4, comma 1, della legge regionale 11 giugno 1999, n. 17 “Classe prima – Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti”, è consentito il rilascio di un’autorizzazione amministrativa di tipo G1A o G2A, nelle forme e con le modalità previste dalla normativa di riferimento. La nuova superficie di vendita non potrà superare il 20% della superficie di tipologia GA e GB già autorizzata nello stesso bacino di utenza. Il progetto edilizio di riferimento non è compatibile con l’edificazione di uso residenziale/abitativo.

3. La Giunta regionale è autorizzata a partecipare al soggetto gestore dell’Infrastruttura Regionale dei Dati geografici di cui alla DGR 356/2004, promosso dalle Province e dagli Enti locali sulla base delle disposizioni di cui agli articoli 30 e 31 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267.

Articolo 30

1. La Giunta regionale, sentite le competenti Commissioni consiliari, s’impegna ad approvare, entro quarantacinque giorni dall’entrata in vigore della presente legge, il Documento Metodologico per la Programmazione delle risorse comunitarie, nazionali e regionali al fine di definire il ciclo di programmazione della Regione Calabria, nel rispetto della normativa vigente.

2. All’articolo 8, comma 8, della legge regionale 26 marzo 2001, n. 7 le parole “…che raggiunga il numero minimo di 1000 iscritti entro il secondo anno della sua istituzione. sono abrogate.

3. All’articolo 1, comma 1, della legge regionale 29 dicembre 2004, n. 36 le parole “alla data di entrata in vigore della presente legge” sono sostituite con le parole “dal 1° gennaio 2003.

Articolo 31

1. E’ approvata l’istituzione della società SIAL Servizi S.p.A. avvenuta a seguito della deliberazione della Giunta regionale n. 722 del 22 settembre 2003 e del decreto dirigenziale n. 18325 del 5 dicembre 2003, finalizzato alla sottoscrizione della quota di capitale detenuta al 51% dell’ARSSA.

Articolo 32

1. Alla copertura finanziaria delle disposizioni contenute nella presente legge si provvede, per la quota parte corrispondente, con le maggiori risorse rese disponibili con la manovra di bilancio approvata contestualmente alla presente legge.

2. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche ed integrazioni al documento tecnico di cui all’art. 10 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.

Articolo 33

1. La legge regionale 23 dicembre 2005, n.18 recante “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione per l’anno finanziario 2006” è abrogata.

Articolo 34

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Proposta di legge n. 43/8^, recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2006 e pluriennale 2006/2008 della Regione Calabria (legge finanziaria)” (Del. n. 62)

Art. 1

Fondi Speciali

1. Gli importi da iscrivere nei fondi speciali di cui all’art. 17 e 21 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 per il finanziamento dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nell’esercizio 2006, sono determinati rispettivamente in euro 1.500.000,00 per il Fondo speciale destinato alle spese correnti, di cui alla UPB 8.1.01.01, e in euro 1.400.000,00 per il Fondo speciale destinato alle spese in conto capitale, di cui alla UPB 8.1.01.02, così come indicato nelle tabelle A e B allegate alla presente legge.

Art. 2

Rifinanziamento leggi regionali

1. Ai sensi dell’art. 3, comma 2, lett. c), della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 il rifinanziamento o la riduzione degli stanziamenti previsti dalle leggi regionali di spesa, per ciascuno degli anni considerati nel bilancio pluriennale 2006-2008, restano determinati nella misura di euro 332.867.839,64 così come indicato nella tabella C allegata alla presente legge.

Art. 3

Norma finanziaria

1. Alla copertura degli oneri derivanti dalla presente legge – ammontanti a complessivi euro 335.767.839,64 nel triennio 2006-2008 - si fa fronte, ai sensi dell’art. 4 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, con le risorse evidenziate nella parte entrata del bilancio pluriennale 2006-2008, nel rispetto delle determinazioni indicative definite nella parte spesa del medesimo bilancio pluriennale, in termini finanziari, e nei documenti programmatici e nelle leggi regionali di spesa, in termini economico-giuridici.

2. Le tabelle A, B e C, allegate alla presente legge, danno la dimostrazione analitica della nuova spesa autorizzata con riferimento alle leggi organiche, alle UPB e ai capitoli della spesa.

Art. 4

Pubblicazione

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

(Vedi allegato in formato Pdf)

Proposta di legge n. 44/8^, recante: “Bilancio annuale di previsione della Regione Calabria per l’anno finanziario 2006 e bilancio pluriennale per il triennio 2006/2008” (Del. n. 63)

Art. 1

Bilancio di competenza -Stato di previsione dell'entrata e della spesa

1. E' approvato in EURO 7.601.388.694,40 lo stato di previsione di competenza delle unità previsionali di base dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2006, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella A - 2^ colonna).

2. E’ approvato in EURO 3.820.355.000,00 lo stato di previsione di competenza del totale delle contabilità speciali dell’entrata della Regione per l’anno finanziario 2006, annesso alla presente legge (tabella A – 2° colonna – riga contabilità speciali).

3. E' autorizzato l'accertamento dei tributi e delle altre entrate per l'anno 2006.

4. E' approvato in EURO 7.601.388.694,40 lo stato di previsione di competenza delle unità previsionali di base della spesa della Regione per l'anno finanziario 2006, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella B- 2^ colonna).

5. E’ approvato in EURO 3.820.355.000,00 lo stato di previsione di competenza del totale delle contabilità speciali della spesa della Regione per l’anno finanziario 2006, annesso alla presente legge (tabella B – 2° colonna – riga contabilità speciali).

6. In via straordinaria, al fine di consentire, una attività di rivisitazione delle leggi regionali attualmente in vigore, nonché rendere efficaci gli interventi di riforma strutturale della spesa regionale, è autorizzata l’assunzione di impegni entro il limite del 30 per cento degli stanziamenti dello stato di previsione di cui al precedente comma 4, ad eccezione degli stanziamenti per le spese obbligatorie e per le spese relative ai capitoli 2222107 e 2233211, ricadenti rispettivamente nelle UPB 2.3.01.02 e 3.2.04.05 della spesa, nonché per le spese ricadenti nelle UPB relative all'attuazione del Programma Operativo Regionale 2000 – 2006 della Calabria.”

Art. 2

Bilancio di cassa - Stato di previsione dell'entrata e della spesa

1. E' approvato in EURO 9.802.201.384,85 lo stato di previsione di cassa delle unità previsionali di base dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2006, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella A - 3^ colonna).

2. E’ approvato in EURO 4.109.401.629,93 lo stato di previsione di cassa del totale delle contabilità speciali dell’entrata della Regione per l’anno finanziario 2006, annesso alla presente legge (tabella A – 3° colonna – riga contabilità speciali).

3. Sono autorizzate le riscossioni ed il versamento dei tributi e delle entrate per l'anno 2006.

4. E' approvato in EURO 9.547.175.928,25 lo stato di previsione di cassa delle unità previsionali di base della spesa della Regione per l'anno finanziario 2006, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella B - 3^ colonna).

5. E’ approvato in EURO 4.015.094.330,77 lo stato di previsione di cassa del totale delle contabilità speciali della spesa della Regione per l’anno finanziario 2006, annesso alla presente legge (tabella B – 3° colonna – riga contabilità speciali).

6. E' autorizzato il pagamento delle spese entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui ai precedenti commi 4 e 5, fatto salvo quanto disposto all’art. 1, comma 6.

Art. 3

Residui attivi e passivi presunti

1. E’ approvato in EURO 4.926.402.665,11 il totale dei residui attivi presunti delle unità previsionali di base al 1° gennaio 2006, al netto delle contabilità speciali, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella A -1° colonna).

2. E’ approvato in EURO 289.046.629,90 il totale dei residui attivi presunti delle contabilità speciali al 1° gennaio 2006, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella A - 1° colonna – riga contabilità speciali).

3. E’ approvato in EURO 2.295.350.183,19 il totale dei residui passivi presunti delle unità previsionali di base al 1° gennaio 2006, al netto delle contabilità speciali, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella B – 1° colonna).

4. E’ approvato in EURO 194.739.330,77 il totale dei residui passivi presunti delle contabilità speciali al 1° gennaio 2006, di cui al conto annesso alla presente legge (tabella B - 1° colonna – riga contabilità speciali).

Art. 4

Quadro generale riassuntivo

1. E' approvato il quadro generale riassuntivo dell'entrata e della spesa del bilancio di competenza e di cassa della Regione per l'anno finanziario 2006, annesso alla presente legge, ai sensi all’art. 14, comma 1, lett. a), della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.

Art. 5

Classificazione della entrata e della spesa

1. Le entrate della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall'art. 11 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8. Le categorie e le unità previsionali di base delle entrate sono approvate nell'ordine e con la denominazione indicate nel relativo stato di previsione (tabella A).

2. Le spese della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall'art. 12 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8. Le aree di intervento, i livelli programmatici di intervento, le funzioni obiettivo e le unità previsionali di base sono approvati nell'ordine e con la denominazione indicati nel relativo stato di previsione (tabella B).

Art. 6

Bilancio pluriennale

1. E' approvato il bilancio pluriennale della Regione per l'arco di tempo relativo agli anni 2006/2008 allegato al bilancio annuale, ai sensi dell'art. 4 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.

Art. 7

Residui perenti

1. E' autorizzata la iscrizione, nelle apposite UPB dello stato di previsione della spesa 8.3.01.01 (parte corrente) e 8.03.01.02 (parte in conto capitale), degli impegni di spesa regolarmente assunti negli esercizi precedenti, che sono caduti in perenzione amministrativa alla chiusura dell'esercizio 2005 a norma dell'art. 52, commi 3 e 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 che si prevede possono essere reclamati dai creditori nel corso dell'esercizio finanziario 2006.

2. La copertura finanziaria della spesa autorizzata al precedente comma, ammontante a complessivi EURO 308.206.630,49 - di cui EURO 161.472.959,90 di parte corrente e EURO 146.733.670,59 di parte in conto capitale, è garantita da quota parte del saldo finanziario positivo (avanzo d'amministrazione).

Art. 8

Esercizio delle funzioni trasferite dallo Stato

1. Fino a quando non sia diversamente disposto da leggi regionali, alle spese per l'esercizio delle funzioni trasferite alla Regione si provvede, nei limiti dei capitoli iscritti nello stato di previsione della spesa, sulla base della normativa statale in quanto applicabile.

Art. 9

Variazioni al bilancio

1. La Giunta regionale, nel corso dell’esercizio finanziario 2006, è autorizzata ad effettuare variazioni al bilancio di previsione 2006 in conformità alle disposizioni di cui all’art. 23, comma 2, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.

Art. 10

Allegati del bilancio

1. Sono approvati i seguenti allegati:

- Allegato n. 1, concernente l'elenco delle spese finanziate in tutto o in parte con la disponibilità costituita dal saldo finanziario positivo (art. 13 - comma 2 - della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8);

- Allegato n. 2, concernente il prospetto che mette a rapporto, per unità previsionale di base, gli stanziamenti di competenza relativi alle entrate derivanti da assegnazioni statali e comunitarie, con i correlati stanziamenti di competenza relativi alla spesa (art. 14, comma 1, lett. a), della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8).

Art. 11

Pubblicazione

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

(Vedi allegato in formato Pdf)