XI^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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N. 20
SEDUTA Di VENERDì 25 GIUGNO
2021
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE GIOVANNI ARRUZZOLO
E DEL VICEPRESIDENTE LUCA MORRONE
Presidenza del presidente Giovanni
Arruzzolo
La seduta inizia alle 14,25
Dà
avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale
della seduta precedente.
Dà
lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà
lettura delle comunicazioni.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere De Caprio. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Un
saluto ai colleghi.
Chiedo l'inserimento all'ordine del giorno della proposta di provvedimento
amministrativo numero 111/11^ "Approvazione del rendiconto dell'esercizio
finanziario 2020 della relazione sulla gestione 2020 e del Piano degli
indicatori di bilancio e dei risultati attesi", come primo punto
all’ordine del giorno.
Inoltre, chiedo l’inserimento
all’ordine del giorno della proposta di legge numero 114/11^ "Modifiche e
integrazioni alla legge regionale 23 aprile 2021, n. 5 (Disciplina delle
modalità e delle procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni
idroelettriche della Regione Calabria e determinazione del canone in attuazione
dell'articolo 12 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79)"; della
proposta di legge numero 116/11^ "Integrazione all'articolo 11 della legge
regionale 29 gennaio 2018, n. 1 (Istituzione del Garante regionale dei diritti
delle persone detenute o private della libertà personale)"; della mozione
numero 93/11^, relativa alla “Richiesta di rafforzamento della sovranità dello
Stato nel territorio di Cetraro ed elevazione dell'attuale stazione dei
Carabinieri a Tenenza”; della mozione numero 94/11^ sulla proposta di “Utilizzo
dei beni confiscati alla mafia ed impiego sociale delle risorse economiche
ricavabili”.
Grazie.
Votiamo
per l'inserimento della proposta di provvedimento amministrativo numero 111/11^
“Approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2020 e della relazione sulla
gestione 2020 e del Piano degli indicatori di bilancio e dei risultati
attesi".
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha
facoltà.
Presidente, mi spiace
intervenire continuamente per rimarcare ed evidenziare sempre come questa
maggioranza negli ultimi mesi stia cercando di svolgere il proprio ruolo con un
metodo per noi sbagliato, che è quello di portare all'attenzione di
quest’Assise regionale provvedimenti che non hanno carattere di urgenza e
indifferibilità.
Non possiamo condividere
questo metodo, Presidente.
Se gradite la nostra
partecipazione alla seduta di Consiglio regionale, o discutiamo il primo punto
all’ordine del giorno, che è il documento strategico dei Fondi comunitari, o,
personalmente, non riterrò di partecipare ai lavori di questa seduta.
Credo che servano i due
terzi dei votanti, per cui sarà difficile poter inserire questi punti
all'ordine del giorno.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Pitaro Francesco. Ne ha
facoltà.
Presidente, questa è una
scena che oramai si ripete in ogni seduta di Consiglio regionale.
Ritengo sia un cliché che
abbiamo visto e rivisto.
Arriviamo in Consiglio
regionale e c’è la sorpresa: proposte di legge, ordini del giorno, mozioni,
disinteressandovi completamente del fatto che da molti mesi oramai siamo in
regime di prorogatio e che si possano adottare
soltanto atti indifferibili ed urgenti.
Si tratta anche di una
forma di educazione istituzionale, presidente Arruzzolo.
Oggi volete inserire
proposte di legge, mozioni e ordini del giorno che sono inammissibili, ma,
santiddio, queste proposte di legge, queste mozioni, questi ordini del giorno
avremo o no il diritto almeno di esaminarli prima di poterci esprimere e
votarli positivamente o negativamente? No!
Come sempre il solito cliché: voi le mollate, voi le votate e
arrivederci e grazie.
Non è così, presidente Arruzzolo! Faccia il Presidente di tutti, non del
centrodestra!
Faccia il Presidente di
tutti i consiglieri regionali e ci dia la possibilità di esaminare le proposte
che oggi, d'emblée,
volete inserire all’ordine del giorno della seduta di Consiglio regionale e che,
del resto, sono totalmente inammissibili.
Alla luce di questo buio
totale, ovviamente il mio voto è contrario.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo
per una mozione d'ordine.
In riferimento, intanto,
alla vicenda degli ordini del giorno e alla presentazione delle leggi, credo
che basterebbe un coordinamento tra maggioranza e opposizione per concordare
quelli che possono arrivare in Aula. Le ricordo che per l'approvazione e l’inserimento
all’ordine del giorno c'è bisogno dei due terzi dei consiglieri presenti in Aula.
Inoltre, reputo
gravissimo che per la seconda volta siamo chiamati ad approvare gli indirizzi
strategici regionali della Lombardia e non della Calabria.
Credo che l’argomento di
cui si chiede l’inserimento come primo punto all’ordine del giorno sia
irricevibile.
Pertanto, chiedo
l'apertura di una Commissione d’inchiesta, perché in Consiglio regionale arrivano
provvedimenti che offendono l'Aula ed i calabresi.
La prima volta è
tollerabile, ma la seconda volta no! Per la seconda volta, più che un indizio,
diventa una prova.
Reputo questa cosa
gravissima dal punto di vista istituzionale e ritengo che l'Aula debba aprire
un'inchiesta affinché si accertino le responsabilità del perché in Consiglio
regionale arrivino questi atti e si chiedano le dimissioni di coloro i quali
hanno redatto un atto che non è né conforme né in linea con la vicenda
calabrese, ma bensì il risultato evidente di una scopiazzatura dove,
addirittura, si arriva a dire che bisogna sviluppare il territorio lombardo,
scritto nella Delibera del 30 dicembre 2020.
Da questo punto di
vista, ritengo che qualcuno sia stato preso con le mani nella marmellata.
Non possiamo rimanere
indifferenti.
L'altra volta la
deliberazione è stata rinviata per le osservazioni sollevate dal capogruppo del
Partito Democratico. Oggi pretendo, e lo pretendono anche i calabresi, che si
faccia chiarezza, ci sia una Commissione d’inchiesta e chi ha sbagliato paghi,
perché questa è una questione molto, ma molto seria.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Neri. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. In
riferimento a quello che diceva il collega Guccione,
è doveroso fare delle precisazioni. Ricostruendo la vicenda, sostanzialmente
non è così, collega Guccione.
Assolutamente! Oggi in
Consiglio regionale non arriva la stessa proposta che arrivò la volta scorsa.
Chiedo scusa, collega
Neri, mi posso inserire un secondo?
Consigliere Bevacqua, facciamo parlare il collega Neri.
Deve essere il
Presidente della Giunta regionale a fornire le spiegazioni, non il collega
Neri!
Il consigliere Neri ha
chiesto di intervenire. Cortesemente, consigliere Bevacqua!
Scusi, lei puoi parlare
e noi no, consigliere Bevacqua?! Parlate solo voi?
Che ci stiamo a fare in
quest’Aula? Come si permette!
Colleghi, facciamo
continuare il consigliere Neri.
Come si permette! Non si
permetta più di fare queste sceneggiate.
Collega Graziano, abbassi
la voce e rispetti i colleghi! Non si permetta di usare questo linguaggio.
Consigliere Bevacqua!
Io non ho offeso nessuno
in quest’Aula e pretendo il rispetto dei colleghi.
Non può essere il
collega Neri della Commissione bilancio a relazionare su questo provvedimento,
ma deve essere la Giunta regionale.
Non si agiti.
Questo è il tema!
Consigliere Bevacqua, ogni volta che dobbiamo dare la parola a qualche
collega della maggioranza, chiederemo a lei se lo possiamo fare.
Facciamo una seduta di
Consiglio regionale monotematica in cui parla solo il consigliere Bevacqua e stiamo tutti muti e zitti, come la canzone
“Zitti e buoni”!
Prego, consigliere Neri,
continui.
Grazie, Presidente.
Precisiamo che quello
che dice il collega Bevacqua è vero.
Questo è un
provvedimento della Giunta regionale e non del Consiglio regionale; però, in
qualità di Presidente della Commissione bilancio, devo relazionare io in
Consiglio regionale.
Ritornando al discorso
che faceva il consigliere Guccione, vanno fatte delle
precisazioni perché non è vero che oggi in Consiglio regionale arriva il
provvedimento della volta scorsa. Oggi in Consiglio regionale arriva tutt'altro
provvedimento.
Giusto per fare
chiarezza, la volta scorsa il collega Bevacqua ha
sottolineato che all'interno del provvedimento vi era un riferimento alla Provincia
lombarda e il Consiglio regionale ha restituito gli atti alla seconda
Commissione perché verificasse se, in effetti, quello che diceva il collega Bevacqua fosse vero.
Il provvedimento è stato
recepito in seconda Commissione e analizzato approfonditamente, parola per
parola.
In effetti, all'interno
del provvedimento c'erano dei parallelismi con la Regione Lombardia e, nel
passaggio che indicava il collega Bevacqua, si era
fatto l'errore di scrivere “territorio lombardo” anziché “territorio calabrese”.
Pertanto, come
Presidente della seconda Commissione, ho provveduto a convocare i Direttori
generali interessati che hanno partecipato ad una prima Commissione e la
seconda volta che sono tornati, sostanzialmente, hanno integrato e modificato
il documento sulla base di quelle che erano le raccomandazioni della Comunità europea.
Dunque, si sono
verificate due cose: è stato corretto il refuso e, in più, c'è stato il tempo
per accogliere quelle che sono state le nuove indicazioni della Commissione
europea.
Lunedì abbiamo ascoltato
il dottore Nicolai in Commissione, che ha esposto nel
dettaglio il Piano che è andato a modificare e ad integrare la vecchia delibera,
quindi oggi sul sito del Consiglio regionale vi ritrovate la vecchia delibera, che
non è stata sostituita integralmente, perché per il 90 per cento andava bene; è
stata solamente integrata e modificata.
Per una questione di
trasparenza, quella delibera rimane lì, ma è ovvio che quando oggi andremo ad
approvare questo provvedimento amministrativo, automaticamente sarà integrata e
sostituita da quella che oggi portiamo in Consiglio regionale.
È ovvio che non andiamo
ad approvare né un refuso, né la delibera precedente, ma bensì un provvedimento
amministrativo completamente diverso rispetto a quello precedente.
Spero di essere stato
chiaro e di aver dissipato ogni dubbio, perché anche sulla stampa credo siano
state fatte delle considerazioni simili a quelle del consigliere Guccione, che però sono errate, nel senso che bisognava
andare a leggere l'intero documento, collega Guccione,
che sono circa 300 pagine dove, appunto, si vede che c'è un primo passaggio con
la delibera di Giunta regionale numero 505 ed un secondo passaggio con la
delibera di Giunta regionale numero 168.
Per un principio di
continuità amministrativa, quell'atto non poteva essere cancellato dalla storia
del Consiglio regionale, perché c'è stato, è arrivato in Consiglio regionale ed
è stato modificato e integrato, non è stato sostituito integralmente.
Fosse stato sostituito
integralmente, oggi voi non l'avreste trovato, ma siccome la Giunta regionale
l'ha modificato e l’ha integrato, sostanzialmente oggi troverete – diciamo così, anche se non è proprio così
perché non è una legge – il testo coordinato.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro
F., ne ha facoltà.
Presidente, vorrei
intervenire visto che si sta parlando del primo punto all’ordine del giorno,
anche per replicare al collega Neri.
Mi dispiace che non ci
sia il presidente Spirlì perché, come ha ben detto il
collega Bevacqua, questo è un provvedimento di
iniziativa della Giunta regionale e in questo momento storico in cui i
calabresi faticano e stanno provando ad uscire fuori da questo momento di
grande difficoltà, la stanchezza rischia di trasformarsi in rabbia.
Ieri, sul Corriere della
Calabria, il professore Marino ha fatto una disamina puntuale del provvedimento
oggi in esame. Una disamina lucida, puntuale ed articolata.
Questo è un
provvedimento essenziale sotto il profilo dello sviluppo economico della
Calabria ed era giunto in Consiglio regionale già nel mese di marzo.
A seguito delle
sollecitazioni del consigliere Bevacqua lo avete
prontamente ritirato, perché si parlava di “territorio lombardo”.
Oggi lo riportate dopo
tre mesi ma, ancora una volta, consigliere Neri, a pagina 98 – me lo avete
appena portato voi, non sono venuto a prenderlo io – si parla di “territorio lombardo”.
Risulta evidente che,
ancora una volta, c'è un copia-incolla.
Per altro aggiungo, come
ha detto il professore Marino, tutto questo provvedimento è il frutto di un
copia-incolla che proviene non solo dalla Regione Lombardia, ma anche dalle
Regioni Basilicata e Friuli Venezia Giulia.
Cos'è questo
copia-incolla, sostanzialmente? È la dimostrazione che mancano le idee e che
questo provvedimento, copiato da altre Regioni, non è stato frutto di una
istruttoria, di un'analisi né di alcuno studio.
A parte ciò, che è già
grave di per sé, è evidente l’inconsistenza del documento, nel senso che nel
provvedimento ritroviamo una serie di dati statistici tra loro disarticolati ed
è l'ennesima riproposizione, come dice bene il professore Marino, dei
finanziamenti a pioggia che non aiutano lo sviluppo della Calabria, ma bensì le
logiche clientelari, frutto e dimostrazione di una sciatteria e trascuratezza
politica e amministrativa.
Chiudo per dire che
mentre i calabresi faticano ora dopo ora, giorno dopo giorno ad uscire da
questa crisi economica epocale, la Giunta regionale produce un documento che
punta e che si fonda sostanzialmente su una visione clientelare e che è stato
copiato da altre Regioni.
Ovviamente, tutto ciò la
lascia davvero avviliti e senza speranza. Grazie.
Scusi, collega Pitaro, lei fa riferimento al primo Allegato, ma c’è il
secondo Allegato, che avete anche voi. Se lei fa riferimento al vecchio, è un
conto; nel nuovo Allegato il refuso non c'è. Non facciamo polemiche inutili e
sterili. Avete l’Allegato anche voi!
Se lei va a leggere a
pagina 98 del nuovo Allegato, non c’è quello che ha detto prima.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Rispondo all'ultimo
intervento perché, attesa l’ipotesi di refuso, sono 20 anni che fate refusi;
almeno, ricordo gli ultimi 10.
Adesso sono andato a
verificare una cosa e, tra l'altro, il professore Marino non è Keynes e scrive
sul Corriere Calabria dicendo tante inesattezze.
Ormai, la profondità del
dibattito non è aver analizzato cosa sta scritto in un documento, che è una
proposta di programmazione che avrà tutta una serie di fasi, e quando si
scrivono documenti economici che vengono da un benchmarking – si chiama così
tecnicamente – per cui si rischia, semmai – delle volte è capitato, anche
durante questa attività – che la Lombardia possa copiare delle cose alla
Calabria o dalla Basilicata, perché vengono informatizzate rispetto a dati
statistici che vengono anche modificati a seconda della stagione o del post-Covid, tutta una serie di dati che danno una traccia al
documento.
Credetemi, lo dico
soprattutto al collega Guccione, che conosce tutte le volte, anche quando abbiamo dibattuto e ci
siamo confrontati con grande profondità.
Se
l’atteggiamento è questo, ovvero parlare di documenti clientelari, non so che
c’entra!
Oltretutto,
nella stagione più terribile della storia del mondo, abbiamo distribuito 380
milioni di euro; molto più di un Governo incompetente, e, grazie a Dio, è
arrivato Draghi, pur essendo di un Partito di opposizione rispetto al mio.
Si
tratta di una base che riguarda anche questa nuova programmazione e che vedrà
centrale tutta una serie di attività; quindi, mi sarei aspettato un dibattito
su come poter contribuire. Abbiamo distribuito 380 milioni di euro senza aver
avuto mai una polemica ed è strano in Calabria perché ogni giorno quando arrivi
sei spaventato di fare provvedimenti perché è stato digitalizzato tutto. Quindi
sul tema di quel termine - tutto quello che sta fuori da qui ha questa parola
su cui hanno vinto battaglie, vuoti a perdere in Parlamento che si candidano
anche alla Regione Calabria - cioè sulla parola clientelare questa Giunta
regionale, questa maggioranza, non sa neppure dove sta di casa; così come, in
passato, ho riconosciuto anche nell'atteggiamento, nel confronto con Nicola Irto
su quello che necessita, tra l’altro, alla stagione futura della Calabria,
ovvero una stagione di riforme che deve coinvolgere tutto.
Noi
crediamo perché l'abbiamo fatto.
Non so
in quale Calabria vivete perché, quando sono potuto uscire dopo 11 mesi, ho
trovato albergatori, ristoratori, gente che ci ha ringraziato perché non doveva
presentare carte che venivano aggiustate in passato, con una Fincalabra nuova...
Non
faccia così con le mani, consigliere Di Natale.
Farò i
disegnini anche a lei.
Non ho
capito, assessore.
Intanto,
non mi deve dire come devo fare io con le mani e poi non era rivolto a lei!
Non mi
interrompa!
Allora
non mi nomini!
Farò i
disegnini anche a lei per rispondere alle sue interrogazioni.
Credo
che dobbiamo cominciare a rispondere a chi fa ragionamenti autorevoli. Lo
dobbiamo alla Calabria. Per questo, mi sono rivolto a delle persone con cui in
questi anni, anche quando sono stato consigliere di minoranza, non avete mai
sentito toni da vuoto a perdere; quindi, perdonatemi!
Collega
Guccione, concordo che si tratta di un documento
importante. Stiamo sul pezzo di quello che è stato discusso in Commissione.
Stiamo sul pezzo di come si vuole affrontare una programmazione che, tra
l'altro, vede risorse poste centralmente a seconda delle esigenze.
Ci sto
al dibattito, ma non scadiamo con aggettivazione del tipo “clientelare”.
Poi, è
ovvio che la potestà di denuncia puntuale della minoranza è fondamentale e
informa il nostro lavoro.
Credo
che abbiamo avuto grande rispetto e grande dignità per non assistere a questo
dibattito.
Scusate,
non voglio offendere mai nessuno, però se qualcuno pensa di offendere, ci
scivola addosso. Grazie.
Pongo
ai voti l’inserimento della proposta di provvedimento amministrativo numero
111/11^ di iniziativa del consigliere De Caprio.
Chiedo
che si proceda al voto per appello nominale.
Va
benissimo. Consideri che la maggioranza dei due terzi dei consiglieri previsti
si riferisce ai presenti, secondo l’articolo 42 del Regolamento interno del
Consiglio regionale.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Presidente,
può specificare meglio cosa votiamo?
Votiamo
per l'inserimento all'ordine del giorno della proposta di provvedimento amministrativo
numero 111/11^ recante: “Approvazione del Rendiconto dell'esercizio finanziario
2020 della relazione sulla gestione 2020 e del Piano degli indicatori di
bilancio e dei risultati attesi”.
Fa la chiama.
Ritiriamo la richiesta di procedere al voto per appello nominale.
La votazione è
ormai in corso.
Continua la chiama.
Comunico
l’esito della votazione: presenti e votanti 24; hanno
votato sì 17; hanno votato no 5; astenuti 2.
(Hanno risposto sì i consiglieri: Arruzzolo,
Caputo, Crinò, De Caprio, Esposito, Giannetta,
Graziano, Mancuso, Minasi, Molinaro,
Morrone, Neri, Paris, Pietropaolo, Raso, Sainato,
Tallini;
Hanno risposto no i consiglieri: Bevacqua, Billari, Guccione, Irto, Pitaro F.;
Si sono astenuti i consiglieri: Anastasi, Di Natale)
Pertanto, la proposta di
provvedimento amministrativo numero 111/11^ è inserita.
Prendo atto che alcuni
consiglieri della minoranza hanno espresso voto contrario
all’inserimento, nonostante si tratti di un atto indifferibile e urgente da
approvare obbligatoriamente entro il 30 giugno,
che non ha una valenza politica, ma risponde ad un interesse comune.
Infatti,
Presidente, voterò a favore quando si porrà all’ordine del giorno, però devo
contestare che non si è capito cosa si è votato.
Lo dico
anche perché c'è una diretta streaming
e non si è capito cosa si è votato perché il collega De Caprio ha fatto un
elenco di cose da inserire, tra cui anche delle mozioni ma, francamente, non ho
capito di cosa si tratta.
Pertanto,
per le votazioni successive, la prego di voler specificare meglio cosa si vota,
non solo per noi ma anche per i cittadini che ci seguono.
Grazie.
Ribadisco
che, in ogni caso, il Rendiconto andava approvato entro il 30 giugno e il
parere della Commissione speciale di vigilanza è arrivato stamattina.
Poi, se
ha chiesto l’inserimento di altre cose, è stato chiarito cosa si votava.
Infatti,
su questo provvedimento annuncio il mio voto favorevole quando sarà inserito
all'ordine del giorno.
Va
bene.
Cedo la
parola al relatore, consigliere Mancuso, per illustrare il provvedimento.
Si
tratta del Rendiconto con allegata anche la modifica della delibera numero 16
del 19 maggio 2021, che era l'approvazione del Rendiconto con modifiche richieste
anche dal Collegio dei revisori.
Le due
proposte di provvedimento amministrativo hanno ad oggetto l'approvazione del
Rendiconto del Consiglio regionale relativo all'Esercizio finanziario 2020
approvato con la Deliberazione dell'Ufficio di Presidenza numero 16 del 19
maggio 2021 e successivamente modificato con la deliberazione numero 21 del 18
giugno 2021.
Ai
sensi dell’articolo 67 del decreto legislativo numero 118/2011 e successive
modificazioni, il termine per l'approvazione del Rendiconto 2020 in Consiglio
regionale, è fissato per il 30 giugno 2021.
L'Esercizio
2020 è stato caratterizzato dell'emergenza epidemiologica causata dalla
diffusione del virus Covid-19 e l’insediamento dell'undicesima Legislatura
regionale, interrotta improvvisamente a causa della prematura scomparsa della presidente Jole Santelli.
Al 31
dicembre 2020 risultano iscritti nella contabilità del Consiglio regionale:
residui attivi per euro 37 milioni e 807 mila, di cui euro 35 milioni 701 mila
relativi a trasferimenti correnti che la Regione Calabria deve erogare a saldo
delle annualità 2015, 2019 e 2020 per il funzionamento del Consiglio regionale;
residui passivi per euro 6 milioni 101; Fondo cassa per euro 14 milioni 762
mila.
L’avanzo
di amministrazione alla data del 31 dicembre 2020 è risultato pari ad euro 43
milioni 704 mila, e risulta essere così ripartito: avanzo vincolato, euro 9
milioni 128; avanzo accantonato, euro 7 milioni 531,938 per Fondo contenzioso,
passività potenziali, Fondo crediti di dubbia esigibilità; avanzo destinato
agli investimenti, euro 13 milioni e 45 mila per interventi di riqualificazione
di Palazzo “T. Campanella” e altre spese destinate a investimenti; avanzo
libero, euro 13 milioni 997 mila.
La
quota libera del risultato di amministrazione potrà essere utilizzata dopo
l'approvazione da parte del Consiglio regionale del Rendiconto, e
contestualmente alla verifica degli equilibri di bilancio per le finalità
previste per legge.
Sul
presente provvedimento, il Collegio dei revisori, con verbale numero 32 del 23
giugno 2021, ha espresso parere favorevole.
Grazie.
Passiamo
alla votazione del provvedimento, prendendo atto del parere favorevole del
Collegio dei revisori dei conti e della relazione della Commissione speciale di
vigilanza, resa ai sensi del combinato disposto agli articoli 73 e 110 del
Regolamento di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata
in Allegati)
Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Presidente,
rimanga agli atti che io ho votato a favore.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Billari. Ne ha
facoltà.
Anch’io
ho espresso il mio voto favorevole, Presidente.
Solo il
consigliere Pitaro Francesco ha votato contro, mentre
il consigliere Anastasi si è astenuto. Va bene.
Votiamo
l'inserimento delle altre proposte del collega De Caprio. Ha
chiesto di intervenire il consigliere Irto. Ne ha facoltà.
Può
leggere il titolo, Presidente?
Era
stato già letto, collega Irto. Dovete stare più attenti.
Chiedo
scusa, non funziona così. Presidente, deve leggerlo lei il titolo.
Sembra
una bancarella, non un Consiglio regionale.
Glielo
esplicitiamo.
Si tratta della proposta
di legge numero 114/11^ recante: “Modifiche e integrazioni alla legge regionale
23 aprile 2021, n. 5 (Disciplina delle modalità e delle procedure di
assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche della
Regione Calabria e determinazione del canone in attuazione dell'articolo 12 del
decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79).
Questa
proposta riguarda le modifiche da apportare alla proposta di legge approvata in
virtù dell'accordo tra Governo e Regione Calabria per superare le criticità
sollevate.
Pongo
ai voti l’inserimento della proposta di legge numero 114/11^ che è approvato. Ha
chiesto di intervenire il consigliere Pitaro
Francesco. Ne ha facoltà.
Presidente,
da quanto ho capito, l’opposizione ha espresso voto contrario all'inserimento
del provvedimento all'ordine del giorno.
Pongo ai voti
l’inserimento della proposta di legge numero 116/11^ recante: “Integrazione
all'articolo 11 della legge regionale 29 gennaio 2018, n. l (Istituzione del
Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà
personale)”, che è approvato.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Presidente,
lei ritiene che questo provvedimento possa essere approvato oggi in questa
Assise?
Sì.
L'abbiamo già votato, collega. Se ha delle perplessità, faccia le sue
valutazioni.
Sicuramente
esprimeremo voto contrario, ma non reputo opportuno approvare un provvedimento
di questo genere.
Prendiamo
atto della sua scelta.
Presidente,
sembra di essere in un teatrino, dove lei non considera le riflessioni e le
ragioni della minoranza.
Se
considera la nostra presenza d’impaccio, ce ne andiamo Presidente, perché non è
possibile che lei mi risponda: “Bene, votate contro”.
Le ho
chiesto se ci sono tutte le ragioni per approvare questo provvedimento. Mi deve
dare una risposta. Non mi deve dire: “Bene, prendiamo atto” e basta. Voglio una
risposta da lei. Ci sono le condizioni per approvare questo provvedimento?
Ora
glielo dico. Intanto votiamo l’inserimento di questa proposta.
Parlo
del provvedimento specifico, non di altro.
Lei sta
inserendo all’ordine del giorno un provvedimento che riguarda una nomina in
questo Consiglio regionale.
Quale
nomina?
L’istituzione
di Garante.
Collega,
le ho detto di non agitarsi altrimenti rischia di sentirsi male.
Collega
De Caprio, si tratta di una mozione o di una proposta di legge?
Modifica
un articolo, ma non è una nomina, noi abbiamo già il Garante dei detenuti.
Qual è
la finalità di questa modifica? Siccome non ho visto gli atti, qual è
l’obiettivo di questa nomina a tre mesi dalle elezioni?
Glielo
spiego: è riferito alle problematiche avvenute in epoca Covid
purtroppo anche per il Garante dei detenuti, perché l’emergenza Covid ha creato enormi problematiche all'interno degli
istituti penitenziari e il giro si è amplificato. Dovete sapere che il Garante
utilizzava l'autista e la macchina messa a disposizione dalla presidenza del
Consiglio regionale. Noi oltrepassiamo questo dovere, da parte del Garante, di
chiedere ogni qualvolta deve recarsi per migliaia di chilometri in giro per la
regione per visitare gli istituti penitenziari, facendo rientrare l'indennità
di missione all'interno del budget che lui ha già assegnato. Lui ha un budget
che è in bilancio e con questo budget può, senza chiedere puntualmente
l'autorizzazione, spostarsi con autista e mezzo del Consiglio regionale. Questo
è il motivo in questo particolare momento.
Consigliere
Bevacqua, il Garante lo avete nominato voi…
Presidente,
posso?
Un
attimo, consigliere Di Natale, il Garante non lo avete nominato voi?
Consigliere Irto, il Garante dei detenuti è stato nominato nella passata Legislatura.
Non
voglio fare polemica, capisco il collega De Caprio che ha elencato i
provvedimenti da inserire, ma non abbiamo le carte. Non ho capito quale
Garante. Ho sentito la parola garante ma non ho capito di cosa si tratta, se è
possibile avere copia di questi provvedimenti perché sono progetti di legge
regionale, distribuiteli ai consiglieri regionali e magari sosteniamo e votiamo
anche noi alcune proposte. Però se, a prescindere, si fa un ragionamento secondo
cui non si vuole la minoranza o sembra quasi, in maniera arrogante, che dite
“se ci state, ci state oppure no”. Su alcune cose ci troviamo; sul rendiconto
ho già annunciato il mio voto favorevole, ho votato favorevolmente. Se ci fate
avere le carte abbiamo piena consapevolezza però, francamente, così non si può
lavorare.
Però
scusi, collega Irto, lei ha fatto per cinque anni il Presidente del Consiglio
regionale e sa che prima si vota l'inserimento e nel momento in cui il punto
viene inserito, poi, vengono distribuiti i provvedimenti. Così ricordo si
facesse nella passata Legislatura. Questa è la prassi.
Lei da
capogruppo ricorda che prima di ogni seduta di Consiglio regionale i capigruppo
concordavano quali provvedimenti fuori sacco si portavano. Quindi lei da
Capogruppo di minoranza sapeva quali progetti di legge arrivavano in Aula, ma
lasciamo stare il passato, Presidente.
Le
faccio presente che il suo capogruppo non viene più alle conferenze dei
capigruppo, dalle ultime due, tre sedute di Conferenza convocate. Detto questo,
collega Irto, ha ragione, ci mancherebbe altro, che le carte vanno visionate,
però sa meglio di me che prima si vota l'inserimento e, nel momento in cui
viene approvato l'inserimento, vengono distribuiti i provvedimenti. Così mi
ricordo si facesse, poi ho risposto al collega Bevacqua,
che si preoccupava che si trattasse di una nuova nomina, ricordandogli che la
nomina è stata fatta, legittimamente - ci mancherebbe - nella precedente Legislatura
quando c'eravate voi. L’ho ricordato solo per tranquillizzare il collega Bevacqua.
Presidente,
posso? Sto chiedendo la parola da più tempo, se me la può concedere un attimo.
Sì, un
attimo! Il tempo di mettere ai voti l’inserimento di questi due provvedimenti,
poi il collega Di Natale ha facoltà di intervenire. Votiamo l’inserimento della
mozione numero 93 a firma sempre del consigliere De Caprio, “Richiesta di
rafforzamento della sovranità dello Stato nel territorio di Cetraro ed
elevazione dell'attuale stazione dei Carabinieri e tenenza”.
Presidente,
chiedo scusa, io sono favorevole, poiché abbiamo discusso con lei e oggi è una
giornata di interrogazioni e mozioni, è prassi di solito che le mozioni che
sono portare all’esame dell’Aula da tutti i consiglieri poi si votano, c'è chi
voterà a favore, chi è contro, però almeno si possono discutere. Questa la
votiamo, poi non so se ce ne saranno altre. Io, per esempio, ne avevo due che
erano anche condivise.
Pongo
ai voti l’inserimento all’ordine del giorno della mozione numero 93, è
inserita.
Passiamo
alla mozione numero 94, a firma del consigliere De Caprio, recante: “Richiesta
proposta utilizzo beni confiscati alla mafia e di impiego sociale delle risorse
economiche ricavabili”. Votiamo per l'inserimento. È approvato all'unanimità.
Presidente,
ho chiesto la parola.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Di Natale, ne ha facoltà.
Presidente,
intanto ho ascoltato un po' il dibattito che ha preceduto il mio intervento.
Vi
dico la verità, non sono per niente appassionato perché ritengo, richiamando l'ultimo
intervento di del collega Nicola Irto, che sia corretto che qui siamo chiamati
ad una funzione alta e che possono essere condivise le cose che vengono portate
in Aula se le conosciamo anzi tempo. Presidente, lei sa bene che a me piace
occuparmi del tema sanità e chiedo l'inserimento all'ordine del giorno della
proposta di legge numero 100/11^, però lo faccio giustificando questa mia
richiesta: questa è una proposta di legge che non comporta nessun onere, quindi
è a costo zero, ed è attinente con quella che è l’indicazione del Presidente
del Consiglio dei Ministri sulla funzione di questo Consiglio vale a dire
occuparsi
dell'emergenza
sanitaria. Questa proposta di legge riguarda disposizioni per garantire, in
condizioni controllate e sicure, gli incontri in ambito ospedaliero tra i
degenti e familiari. Voi sapete che nel periodo Covid
tante persone non hanno potuto far visita ai loro familiari, perché non c'è un
protocollo che stabilisce il loro ingresso in sicurezza.
Questa
proposta di legge prevede, appunto, che la Giunta regionale stili - c'è anche
il protocollo fatto - una modalità di accesso dei familiari per far visita ai
pazienti critici.
Penso
che sia una bella pagina per il Consiglio regionale occuparsi, oggi, di un
aspetto così importante, perché tante persone sono morte senza aver avuto la
possibilità di vedere per l'ultima volta i loro cari. Quindi chiedo, in
sintesi, Presidente, l'inserimento all’ordine del giorno della proposta di
legge numero 100/11^.
Presidente,
avrei la necessità di prendere la parola.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Sainato.
Prima,
però, dobbiamo votare questo inserimento all’ordine del giorno.
Ci
sono più richieste, quindi secondo me …
A me
piacerebbe fare come abbiamo fatto fino adesso, se fosse possibile: ho finito
l'esposizione, quindi votare l’inserimento della proposta di legge numero
100/11^.
Votiamo
l’inserimento della proposta di legge numero 100/11^, a firma del consigliere
Di Natale. È approvato l’inserimento all’ordine del giorno.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Sainato, ne ha
facoltà.
Grazie,
Presidente, chiedo l’inserimento di tre proposte diverse: la prima, numero
108/11^, riguarda una proroga dei termini di cui al comma 4 dell'articolo 38
della legge regionale numero 47 del 2011 che si rende necessaria per ovviare
alle problematiche legate alla programmazione delle opere pubbliche; la
seconda, la numero 111/11^, è una proposta di proroga del termine per la
regolarizzazione occupazione senza titolo degli alloggi di edilizia
residenziale pubblica, modifica articolo 1 della legge regionale 8/95, a cui è
legato un emendamento; la terza, la numero 113/11^, se siete d'accordo, è una
proroga dei termini di cui all'articolo 6 comma 12 della legge regionale
21/2010 che si rende necessaria per avviare le pratiche legate al rilancio
dell'economia calabrese, mediante un sostegno dell'attività edilizia e
miglioramento della qualità architettonica strutturale ed energetica ambientale
del patrimonio edilizio esistente. Quindi chiedo l'inserimento all'ordine del
giorno di queste tre proposte di legge. Grazie, Presidente.
Allora
votiamo l’inserimento della proposta di legge numero 108/11^, di iniziativa del
consigliere regionale Sainato, recante: “Proroga dei
termini di cui al comma 4 dell'articolo 38 della legge regionale 47/2011”. È
approvato l'inserimento.
Passiamo
alla proposta di legge numero 111/11^.
Presidente,
scusi, mi rendo conto che, ormai, nessuno sta capendo cosa stiamo votando,
quindi comunico il mio voto contrario all’inserimento di queste proposte, non
sapendo di che cosa si tratti. So che c’è una terza proposta ma non ho capito,
non abbiamo le carte.
Chiedo
scusa, vota contrario all'inserimento. Chiarisca bene perché altrimenti, visto
che siamo all'inserimento, dopo potrebbe essere favorevole all’approvazione
della proposta di legge.
Ho
capito. Però dobbiamo sapere cosa inseriamo.
Una
volta che inseriamo la legge poi….
Non
posso saperlo prima.
Glielo
dico prima e se non sono stato chiaro lo ripeto.
Quello
che ha letto è il titolo della legge, ma non so di che cosa si tratta. Se non
ho le carte voto contro. Posso votare contro oppure no?
Assolutamente.
Non sono io a dire se può votare contro o a sfavore. Sto chiedendo se vota
contro l'inserimento e non contro la legge, per chiarire questo, poi la legge
la discutiamo successivamente.
La
proposta di legge di cui stiamo votando l’inserimento è la 111/11^ d’iniziativa
dei consiglieri Sainato, De Caprio, Vito Pitaro.
Poi
c’è pure l'emendamento.
È
finalizzata alla regolarizzazione degli alloggi di edilizia residenziale
pubblica, attraverso la modifica all'articolo 1 della legge regionale 8/95.
Poi
c'è pure l'emendamento.
L’emendamento
verrà esaminato dopo. Pongo ai voti l’inserimento della proposta di legge
111/11^. È inserita all’ordine del giorno.
Passiamo
alla proposta di legge numero 113 /11^, d’ iniziativa dei consiglieri Pitaro, Sainato, De Caprio,
recante: “Proroga del termine di cui al comma 12 dell'articolo 6 della legge
regionale 21/2010”. Votiamo per l'inserimento. È approvato.
Ha
chiesto d’intervenire il consigliere Pietropaolo, ne ha facoltà.
Presidente,
chiedo l'inserimento all’ordine del giorno della mozione numero 95/11^ del 18
giugno, a mia firma, “Sulla chiusura del reparto di terapia intensiva neonatale
dell'ospedale di Crotone”. È un argomento molto delicato, penso che sia di
interesse di parecchi consiglieri. Poi chiedo l'inserimento della proposta di
legge numero 115/11^ riguardante le misure di impulso allo sviluppo
dell'industrializzazione e dell'insediamento di attività produttive che
riguarda la necessità di garantire a FINCALABRA la possibilità di dare un
supporto tecnico- finanziario al CORAP per incentivare, in questo momento,
l'utilizzo delle aree e l'utilizzo, anche, del personale di CORAP. Grazie.
Votiamo
per l'inserimento della mozione numero 95/11^ del collega Pietropaolo. È
inserita all’ordine del giorno.
Passiamo
all’inserimento della proposta di legge numero 115/11^. Ha chiesto
d’intervenire il consigliere Bevacqua ne ha facoltà.
Collega
Pietropaolo, non ho capito bene il significato, l'oggetto della proposta.
Verrà
distribuito il testo.
Ringrazio
il collega Pietropaolo che l'ha presentata. Abbiamo un'esigenza: in questa
fase, come sapete bene, il CORAP ha problemi di bilancio, abbiamo approvato lo
Statuto dopo la liquidazione coatta amministrativa che ha, però, perso di
significato perché c’è stata la dichiarazione di incostituzionalità della
legge. Abbiamo l'esigenza di garantire due aspetti in questo momento storico,
per questo è urgente questa norma: da una parte c'è la depurazione, il CORAP
depura la Costa degli Dei e Crotone e quindi sarà fatta un'ordinanza che
prevede l’utilizzo di altri enti perché il CORAP, in questo momento, ritornando
in bonis,
ha un problema, vengono pignorate tutte le somme dai creditori storici e quindi
sussiste un problema anche per gli stipendi. Avevamo già, ad inizio Legislatura,
con una delibera che avevamo dovuto fare perché c'era in vigore la liquidazione
coatta amministrativa, utilizzato FINCALABRA, perché FINCALABRA da Statuto non
può fare gestione, può supportare la gestione, quindi utilizziamo, con questo
progetto, FINCALABRA che andrà ad assorbire una parte dei costi del personale.
Di fatto CORAP esiste e questa delibera consente a FINCALABRA di supportare
CORAP nelle sue
attività caratteristiche, soprattutto quella di garantire tutta la depurazione.
Con questo supporto possiamo lenire il problema degli stipendi perché, in
questo momento, tutte le risorse che CORAP incamera vengono assorbite dai
pignoramenti che, purtroppo, ci sono. Non essendoci più la liquidazione coatta
amministrativa che metteva al riparo gli stipendi - per un anno sono stati a
posto - c’è bisogno di uno strumento tecnico per poter dare, con una delibera,
un supporto esterno per il pagamento degli stipendi.
Capisco
la difficoltà sulla vicenda CORAP che proviene da un lungo periodo, ce ne siamo
occupati già nella passata Legislatura e anche all'inizio, però, Presidente, le
pongo una questione in riferimento a questa proposta di legge e a tutte le
proposte che sono state inserite all'ordine del giorno: voglio il parere del
Settore assistenza giuridica perché se non c'è il parere come procediamo?
Il
Consiglio deve essere messo nelle condizioni, i consiglieri devono essere messi
nelle condizioni di decidere, avendo a disposizione il parere del Settore
assistenza giuridica. Mi pare che detto parere sia obbligatorio, i consiglieri
devono essere a conoscenza se ci sono rilievi, se ci sono dubbi di
incostituzionalità, se ci sono diciamo situazioni che devono essere corrette,
perché, da questo punto di vista, diventa difficile il lavoro di quest’Aula.
È
ovvio che questa norma è stata studiata dai dirigenti del Dipartimento sviluppo
economico. Io ho ricevuto i sindacati l'altro giorno perché abbiamo alcuni
stipendi non pagati che provengo dalle scorse Legislature.
È
ovvio che questa norma porterà a poter fare una delibera, quindi penso che il
conforto, vista l'urgenza, si basa sul fatto che questa norma è stata scritta
con l'ausilio dei dirigenti, nello specifico dal dottore Cosentino e dalla
dottoressa Scopelliti ed è compresa una valutazione
del segretariato. Va da sé che, vista l'urgenza, il Settore assistenza
giuridica può, in qualsiasi momento, fare delle osservazioni perché questa
norma serve soltanto a poter fare la delibera quindi, in ogni caso, possiamo
non adottare provvedimenti che hanno, eventualmente, vizi di tipo legislativo.
Presidente,
credo che il collega Guccione abbiamo posto un
problema che non riguarda questa specifica proposta di legge, ma tutte quelle
per le quali avete chiesto l'inserimento all'ordine del giorno.
Mi
sembra che non ci sia il parere del Settore assistenza giuridica, almeno così
si evince dalla documentazione che ci hanno distribuito. Siccome la
distribuzione avviene dopo l'inserimento, Presidente Arruzzolo,
mi sembra che il parere del Settore assistenza giuridica non ci sia per nessuna
delle proposte di legge inserite.
L’assessore
Orsomarso sottolinea l’urgenza - ci mancherebbe altro - però in nessuna delle
proposte di legge avete inserito il parere del Settore assistenza giuridica. È
grave, cara segretaria, è grave che non ci sia il parere del Settore assistenza
giuridica.
Collega, il parere non c'è perché la proposta non è
stata assegnata alla Commissione. Sono arrivate…
E quindi noi approviamo una proposta di legge senza
avere il parere?
Ha chiesto di intervenire il consigliere Irto. Ne
ha facoltà.
Presidente, mi pare di avere contato l’inserimento
di 7-8-9 leggi regionali di cui non conoscevamo il contenuto. Ora posso capire
che ci possano essere l’indifferibilità e l’urgenza del rendiconto che è stato
inserito nel Consiglio regionale; riguarda tutti, è una cosa che abbiamo fatto
anche nella scorsa Legislatura - guardo il consigliere Graziano - va fuori
sacco, è giusto vada fuori sacco. Altre leggi possono dimostrare
l’indifferibilità e l’urgenza, sulle altre francamente qualche dubbio lo ho.
Siccome ci sono molte mozioni che io condivido -
una del consigliere Pietropaolo - molte si possono anche sostenere e votare,
per quanto mi riguarda, all'unanimità. Presidente, ritengo si debba, se
possibile, distinguere da un lato i progetti di legge, che hanno un loro corso,
se la maggioranza se ne assume la responsabilità senza un parere degli uffici,
e dall’altro le mozioni, che sono prerogative dei consiglieri regionali, che
sono protocollate lì da mesi e che quindi è giusto che noi discutiamo e
votiamo; si possono votare, si possono respingere, ma comunque si possono
discutere.
Presidente, l’assessore Orsomarso, per esempio, ha
posto una questione su un progetto di legge che io credo meriti attenzione,
talmente tanta che, probabilmente, sarebbe stato utile fare una discussione
approfondita, perché un problema c'è e lo abbiamo sul tavolo da molti anni.
Probabilmente, affrontandolo in una discussione in Commissione, forte e
concreta, si sarebbe potuta vedere la realizzabilità del progetto di legge che
io ancora non conosco - ho sentito le sue parole, Assessore – e si sarebbe
potuta trovare la soluzione perché ci sono in campo dei problemi che
conosciamo. Quindi, se si può approfondire, io sono per approfondire e poter
discutere assieme una soluzione anche in quel senso.
Però, presidente Arruzzolo,
la prego di distinguere tra il percorso legislativo e la questione delle
mozioni, altrimenti rischiamo di generare confusione.
Le mozioni sono prerogative dei consiglieri
regionali e sono depositate da molti mesi, si possono mettere all'ordine del
giorno, poi ognuno vota come vuole, giustamente, come prevede lo Statuto. Le
questioni poste dai consiglieri Bevacqua e Guccione sui progetti di legge, però, vanno affrontate e
cioè valutare se si possono approvare senza essere passati in Commissione,
senza avere un bollino, tra virgolette, del Settore assistenza giuridica, e se
ci sono le condizioni affinché questi progetti vedano la luce.
Non perché siamo qui a fine Legislatura, con metà o
3/4 di Giunta regionale assente, pensiamo si possa fare di tutto e di più,
perché le leggi regionali vengono comunque vagliate dal Governo nazionale e
devono avere i crismi della costituzionalità.
Quindi stiamo attenti, non possiamo approvare la
qualunque e “va tutto bene madama la marchesa”, perché
non è così. Quindi lo diciamo anche al fine di evitare possibili contenziosi
della Regione Calabria con il Governo, attraverso un percorso in Corte costituzionale
che negli anni scorsi siamo riusciti, vivaddio, ad abbattere come numero. Lo
dico per distinguere, ripeto, tra i progetti di legge e le mozioni.
Intanto votiamo l'inserimento della proposta numero
115/11^, poi i provvedimenti inseriti saranno posti in coda alle
interrogazioni.
Presidente, noi abbiamo fatto una richiesta. Lei
non può mettere ai voti l’inserimento, intanto, senza aver risolto un problema
importante e cioè il parere del Settore assistenza giuridica.
Collega Bevacqua,
l’abbiamo capito questo! Intanto votiamo l'inserimento di questa proposta di
legge.
Ma lei l'inserimento lo può fare soltanto se
risponde alla domanda: c’è il parere del Settore assistenza giuridica su questa
proposta di legge? Altrimenti non può inserirla all'ordine del giorno,
Presidente!
Questo è un suo parere.
Tranne che non ci siano problemi come quello che ha
posto il collega Orsomarso che potrebbe riguardare l’urgenza perché riguarda i
lavoratori e lì possiamo anche discutere.
Prima di inserire all’ordine del giorno, lei ci
deve dire che ci sono tutti gli elementi, non deve prima inserire e poi
acquisire elementi.
Intanto si può votare l’inserimento e la proposta
anche senza parere, poi se lei ritiene di votarlo o meno si determini per come
ritiene più opportuno. Quelle che sono state inserite verranno messe in coda
alle interrogazioni che ci sono.
Presidente, non voglio sembrare scorretto o
impaziente o nervoso…
Io chiedo a chi deve garantire, da questo punto di
vista, la legalità degli atti…
L’ha detto già il consigliere Irto, non ripetiamo
le stesse cose. L’ha detto il consigliere Irto! Abbiamo capito, collega Bevacqua.
Ma la risposta sua qual è? Si possono inserire
all’ordine del giorno o no? Presidente, lei mi deve rispondere: si possono
inserire all’ordine del giorno o meno? Non che prima la inserisce e poi mi dice
la risposta.
È possibile l’inserimento all’ordine del giorno
senza parere legislativo? È possibile?
Abbiamo capito! Ha chiesto di intervenire il
consigliere Esposito. Ne ha facoltà.
Presidente, io credo che ci siano degli aspetti di
natura politica, posti dai colleghi dell’opposizione, che meritano una
riflessione, così come inizialmente ha detto il collega Guccione:
tutto si può fare in una condivisione politica, mediante un coordinamento per
l'inserimento all'ordine del giorno di mozioni o di proposte di legge.
Naturalmente il coordinamento per l'inserimento
all'ordine del giorno delle varie pratiche - non v’è dubbio - che è
rappresentato dalla Conferenza dei capigruppo. C'è, però, già un vulnus per
quanto concerne la Conferenza dei capigruppo che ultimamente registra in modo
cronico l'assenza di alcuni capigruppo. E questo è il primo problema che
dobbiamo affrontare.
C'è un altro problema poi: si viene in Aula e si
chiede l'inserimento all'ordine del giorno di mozioni o di proposte di legge.
Naturalmente bisogna seguire due filoni completamente diversi da un punto di
vista politico; da un punto di vista normativo tutto è consentito perché l’articolo
42 del regolamento interno non pone limiti all'inserimento di proposte di
legge, anche senza il parere del Settore assistenza giuridica.
Per cui il problema non è normativo, diventa di
tipo politico e quelle riflessioni di tipo politico, che sono state poste dai
colleghi dell'opposizione, a mio modesto avviso, meritano un momento di
riflessione prima all'interno della Conferenza dei capigruppo e, se la
Conferenza dei capigruppo continua ad essere carente per la presenza anche di
quei gruppi di forze politiche importanti, la riflessione la faremo all'interno
della maggioranza.
Infine, Presidente, - non me ne vogliano alcuni colleghi
dell'opposizione - credo che artatamente – è fatto anche da parte di alcuni
colleghi che hanno esperienza - si cerchi di creare confusione sin dall'inizio
dei lavori di questo Consiglio regionale. Da quella confusione poi nascono dei
disguidi, nascono anche dei momenti di frizione che non consentono di capire da
parte dei consiglieri stessi che cosa stiamo votando o di che cosa stiamo
parlando.
Bisogna dismettere alcuni atteggiamenti da parte
della maggioranza, raccogliere le riflessioni giuste, deontologicamente
corrette dal punto di vista politico, dell'opposizione, ma ai colleghi di
maggioranza, soprattutto a quelli più esperti, sottolineo che alcuni invece non
hanno questo comportamento deontologico in Aula e creano artatamente confusione
perché probabilmente, Presidente, cercano il pretesto di andarsene.
Allora se c'è questa volontà da parte della
maggioranza di ascoltare le cose giuste e le riflessioni giuste da parte dei
colleghi di opposizione - mi auguro che da qui a fine Legislatura ci siano, ci
attendono quattro mesi - ancora devono iniziare i lavori di questo Consiglio
regionale, non abbiamo capito, io compreso - ha ragione il collega Irto da
certi punti di vista - che cosa abbiamo fatto fino a questo momento.
Allora io mi appello anche alla sensibilità e alla
correttezza di questi colleghi di opposizione, di entrare in Aula, di non
creare artatamente confusione e creare anche un clima che non le consente,
Presidente, di poter esercitare il suo ruolo con tranquillità e con sicurezza.
È questo quello che sta succedendo oggi, è questo
che stiamo rappresentando ai cittadini calabresi.
Le chiedo di cominciare i lavori con le mozioni, le
proposte di legge che sono già all'ordine del giorno. Poi, in corso d'opera, se
ci saranno altri inserimenti, altri momenti di discussione si vedrà dopo,
altrimenti non ne usciamo più oggi, ma non usciamo più neanche nei prossimi
quattro mesi.
Se non ha più senso la Conferenza dei capigruppo,
perché forse politiche importanti hanno deciso di non entrare in quella
Conferenza dei capigruppo, io le chiedo, anche da punto di vista politico – ma
questo poi lo chiederemo tra di noi, consiglieri di maggioranza - delle
riunioni, anche di maggioranza, che possono aiutarla a fare quel lavoro che lei
ben sta facendo da quando siede su quella sedia, ma per non creare situazioni
veramente artate ad arte. Scusate il bisticcio di parole.
Presidente, scusi, io voglio che sia messo a
verbale della seduta che le proposte di legge che sono state inserite
all'ordine del giorno sono prive sia del parere di copertura finanziaria da
parte degli uffici del bilancio sia privi del parere del Settore assistenza
giuridica. Questo pretendo che sia messo a verbale.
Poi, per quanto riguarda la questione che ha
sollevato l’assessore Orsomarso, mi pare che vista l'urgenza, vista la vertenza
sindacale che è in atto, viste le rassicurazioni che ha detto l'assessore, su
quello si possa discutere e procedere. Però che questo diventi una regola e non
sia supportata dall’emergenza e dall'urgenza, diventa difficile per il lavoro
del singolo consigliere regionale dell'Aula, se è privo anche di una valutazione
dei pareri sia di congruità finanziaria sia del parere legislativo.
Noi siamo un’assemblea legislativa, se ci mancano
le basi che cosa legiferiamo? Su quale base legiferiamo? Grazie.
Per quanto riguarda il discorso della votazione dell'inserimento
non è previsto né il parere del Settore assistenza giuridica né la discussione
poi, giustamente, lei porta avanti una rimostranza, nel momento in cui poi
nell'ambito del dibattito e della discussione si prende atto…
Presidente, la prassi è il Regolamento! Si mette all’ordine del giorno e si rinvia
alla Commissione competente, non che si ripropone poi per il voto in questa
Aula. Le proposte di legge si inseriscono all’ordine del giorno, poi la
Presidenza di questo Consiglio regionale le invia alle Commissioni competenti:
quando vengono inviate alle Commissioni competenti ci sono gli uffici che fanno
il lavoro che devono fare, quando la Commissione sarà convocata su quel punto
all’ordine del giorno con tutti i pareri di tutti gli uffici, altrimenti che li
paghiamo a fare!
Aggiungo un'altra cosa, collega Guccione:
poiché siamo in una fase di prorogatio è
ancora di più importante il parere del Settore assistenza giuridica.
Non è così, consigliere Bevacqua.
Nei casi di indifferibilità e d’urgenza è ancora di
più importante il parere.
Intanto si vota l'inserimento, poi, in esito alla
discussione, voteremo se debbano essere mandate in Commissione. È inutile che
faccia sempre il discorso della prorogatio.
Questo lo sappiamo.
Allora votiamo l’inserimento della proposta di
legge numero 115/11^, dopodiché i provvedimenti inseriti andranno in coda alle
interrogazioni e seguiremo l'ordine del giorno.
Presidente, dopo questa votazione, se ci dice com'è
il nuovo ordine del giorno, ci regoliamo. Che li manda in coda va bene! Poi ci
sono altre mozioni che lei ha sul tavolo, che le ho comunicato.
Votiamo l’inserimento della proposta di legge
numero 115/11^, recante: “Misure di impulso allo sviluppo
dell'industrializzazione e dell'insediamento di attività produttive”
È approvato l'inserimento.
Il nuovo ordine del giorno è composto dal
precedente a cui si aggiungono il
progetto di legge numero 114/11^, a firma del consigliere De Caprio, il
progetto di legge numero 116/11^, a firma del consigliere De Caprio, la mozione
numero 93/11^, a firma del consigliere De Caprio, la mozione numero 94/11^, a
firma del consigliere De Caprio, il progetto di legge numero 100/11^, a firma
del consigliere Di Natale, il progetto di legge numero 108/11^, a firma del
consigliere Sainato, il progetto di legge numero
111/11^, a firma del consigliere Sainato, il progetto
di legge numero 113/11^, a firma del consigliere Sainato,
la mozione numero 95/11^, a firma del consigliere Pietropaolo, il progetto di
legge numero 115/11^, a firma del consigliere Pietropaolo. Andranno tutti in
coda.
Anche le mozioni vanno in coda o solo i progetti di
legge?
Mettiamo tutto in coda.
Ci sono altre due mozioni, le vuole citare lei?
La mozione numero 90/11^, a firma del consigliere
Irto, recante: “Centro regionale di neurogenetica”,
presentata il 31 maggio 2021; la mozione numero 71/11^, a firma dei consiglieri
Irto, Aieta e Bevacqua sul “Personale Regione
Calabria”, presentata il 19 aprile 2021.
Quindi le mettiamo…
La mozione sulla neurogenetica
l'ho condivisa anche con il consigliere Graziano.
Va bene.
Siamo all'inserimento ancora.
Allora le inseriamo e le mandiamo tutte in coda,
possiamo fare così! Votiamole una per una.
Votiamo l’inserimento della mozione numero 90/11^,
a firma del collega Irto. È approvato l’inserimento.
Votiamo l’inserimento della mozione numero 71/11^,
sempre a firma del collega Irto. È approvato l’inserimento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Paris. Ne
ha facoltà.
Presidente, chiedo l'inserimento sia della mozione
numero 98/11^ che riguarda “Misure sulla riapertura in sicurezza dei luoghi da
ballo nella Regione Calabria post emergenza Covid-19”, che è un invito al
Presidente della Giunta, sia della proposta di legge numero 110/11^, recante
“Modifiche alla legge regionale 16 maggio 2013 n. 24 'Riordino enti, aziende
regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque
denominati, con esclusione del settore sanità”.
Votiamo l’inserimento della mozione numero 98/11^,
a firma del consigliere Paris. È approvato l’inserimento.
Votiamo l’inserimento della proposta di legge
numero 110/11^, a firma del collega Paris.
È approvato l’inserimento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Graziano.
Ne ha facoltà.
Chiedo l’inserimento della proposta di legge numero
117/11^, recante “Integrazione della modifica alla legge regionale numero 20
dicembre 2012 numero 66 “Istituzione dell’ARSAC”. Questo è il titolo.
Votiamo l'inserimento della proposta di legge
numero 117/11^. È approvato l’inserimento
Ha chiesto di intervenire il consigliere Caputo. Ne
ha facoltà.
Grazie, Presidente. Io chiedo all’Aula
l'inserimento della proposta di legge numero 89/11^, riguardante “Misure
urgenti in tema di equo compenso. Modifiche e integrazioni alla legge regionale
numero 25 del 2018”.
Già discussa in Commissione e già approvata nella
stessa.
Votiamo per l'inserimento della proposta di legge
numero 89/11^. È approvato l’inserimento.
Non ci sono altre richieste di inserimento,
continuiamo con l'ordine del giorno.
Proposta di provvedimento amministrativo numero
96/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Presa d'atto degli
indirizzi strategici regionali per il negoziato sulla programmazione delle
politiche europee di sviluppo 2021-2027. Avvio del percorso di definizione del
POR Calabria FESR – FSE 2021 -2027”.
Cedo la parola al consigliere Neri per illustrare
il provvedimento.
Già sul punto era stata aperta una discussione. Il
provvedimento in oggetto, posto oggi all'approvazione di quest’Assemblea, è
stato licenziato dalla seconda Commissione il 21 giugno. Ai lavori la seconda
Commissione ha partecipato il dirigente generale del Dipartimento programmazione
unitaria, dottor Maurizio Nicolai, il quale ha
ampiamente illustrato il provvedimento e fornito i chiarimenti richiesti.
Il provvedimento riguarda la presa d'atto degli
indirizzi strategici regionali per il negoziato sulla Programmazione delle
politiche europee di sviluppo 2021-2027 e l'avvio del percorso di definizione
del POR Calabria 2021-2027.
Il documento si compone di 5 obiettivi strategici:
un’Europa più intelligente; un’Europa più verde; un’Europa più connessa;
un'Europa più sociale e un'Europa più vicina ai cittadini.
Questo provvedimento è stato inviato, con nota
numero 4782 del 12 marzo 2021, al Consiglio regionale per l'approvazione
definitiva. La Segreteria Assemblea, su disposizione del Presidente del
Consiglio regionale, ha trasmesso la proposta di provvedimento amministrativo
alla seconda Commissione per approfondimenti istruttori.
La predetta deliberazione apporta modifiche e
integrazioni alla precedente, atteso che, a conclusione del percorso negoziale
tra Commissione Europea, Consiglio e Parlamento Europeo, è stata ridefinita la
strategia della Politica di coesione, dando luogo a modifiche e integrazioni
delle disposizioni comuni e specifiche sull'utilizzo dei fondi.
Tali modifiche impattano sull’originario documento
di indirizzo strategico regionale determinando la modifica e integrazione dello
stesso. Dette modifiche si sostanziano nei seguenti cambiamenti: spostamento
delle reti digitali, inizialmente collocate all'interno dell'obiettivo policy
3, all'obiettivo policy 1; spostamento della mobilità urbana sostenibile, inizialmente
collocata all'interno l'obiettivo di policy 3, nell'obiettivo policy 2;
introduzione nell'obiettivo di policy 4 di un nuovo obiettivo: rafforzare il
ruolo e la cultura del turismo nello sviluppo economico per l'inclusione e
l’innovazione sociale.
Le predette modifiche non stravolgono la struttura
del documento, ma, al fine di allineare il nuovo assetto agli obiettivi
specifici e all’esito del negoziato, si prevede con la delibera di Giunta
regionale numero 168 di modificare l'Appendice 1 del documento nel modo
seguente: l’obiettivo di policy 1, “un’Europa più intelligente”, accoglie un
quinto obiettivo specifico “Rafforzare la connettività digitale”; l'obiettivo
di policy 2, “un’Europa più verde”, promuove la mobilità urbana, multimediale e
sostenibile, accogliendo un ottavo obiettivo; l'obiettivo di policy 4,
”un’Europa più sociale”, si arricchisce di un obiettivo specifico relativo al
tema cultura e turismo per nuove opportunità di cittadinanza attiva.
I primi due obiettivi specifici non cambiano la
struttura e la modalità d’intervento, ma vengono soltanto spostati in funzione
del nuovo assetto strategico.
L'ultimo obiettivo era già ricompreso nella
descrizione della priorità degli interventi nell’ambito inclusione e
protezione.
L’aggiornamento sulle fasi del negoziato per
l'adozione dei regolamenti prevedono un capitolo a sé stante, il capitolo 1,
che richiama all'interno, per ciascun obiettivo di policy, dove sono stati
spostati gli obiettivi specifici relativi all’analisi e alle priorità precedente
formulate.
Pertanto, sottopongo all'Aula l'esame della
proposta di provvedimento amministrativo. Grazie.
Presidenza del vicepresidente Luca Morrone
Ci sono interventi? Altrimenti passiamo all'esame e
alla votazione del provvedimento. Ha chiesto d’intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Premetto che, personalmente, approvo questo punto
all’ordine del giorno - non credo di rappresentare tutto il gruppo del PD -, ma
rimango fedele all’impostazione datami da qualche mese: abbandonerò l’Aula e
non approverò nessun altro provvedimento perché ritengo che questo Consiglio
regionale stia diventando davvero un momento solo di contingenza elettorale -
non voglio dire altro - di benevolenza elettorale, come, giustamente, abbiamo
fatto noi in precedenza, però oggi mi permetto di dirlo a voi, guardando
qualche collega di fronte.
Detto questo, sarei rimasto in Aula solo se
avessimo approvato, oltre a questo punto, la proposta di legge numero 115/11^,
proposta dall’assessore Orsomarso, in merito alla drammatica situazione dei
lavoratori del CORAP che ci trovava d'accordo per, appunto, urgenza,
indifferibilità e importanza, visto che affronta problemi di lavoratori.
Questo punto che stiamo discutendo doveva caratterizzare
l'attività, elevare il dibattito in questo Consiglio regionale, perché si parla
del disegno strategico per i prossimi sei anni per la Regione Calabria, ma
vedere l’assenza in questa Aula del presidente f.f. Spirlì,
delegato in materia, testimonia la superficialità, la leggerezza e anche la
mancanza di rispetto non solo verso quest’Aula, ma verso i calabresi, perché,
con l’approvazione del disegno strategico dei prossimi anni, noi individuiamo
delle linee di sviluppo per questa nostra regione.
Poi, quando a dicembre - lo ricordava prima il
collega Guccione - scoprimmo un inganno e lo
denunciammo, foste costretti a ritirare quel provvedimento dall'Aula. Oggi,
dopo sei mesi, lo riproponete, ma, alla base, ha la stessa filosofia. È vero
che a pagina 98 non c’è più scritto: “territorio lombardo”, ma, cosa ancora più
grave, avete semplicemente reso non leggibile questo riferimento però se su
Google cerchi il capoverso: “i documenti comunitari…” cosa trovi? “Documento
strategico della Regione Lombardia”.
Quindi, avete cercato di nascondere una cosa
mettendo una pezza più grande del buco. Questa è una cosa di un’enorme gravità.
Non c’è il presidente Spirlì,
mi rivolgo al collega assessore Orsomarso, la prego di scrivere questo
capoverso e troverà: “documento strategico della Giunta regionale della
Lombardia”. Quindi avete cancellato la parola, ma il concetto, il testo, è
rimasto quello.
Ed è ancora più grave, caro Assessore, perché avete
dimostrato di non aver nemmeno l’intelligenza… non la politica, perché le
responsabilità sono di altri, non, giustamente, dell’Assessore. Il documento lo
preparano i tecnici, l’Assessore prende atto del documento, dà, eventualmente,
gli indirizzi, ma chi prepara l’atto deve avere più rispetto per i calabresi.
È una cosa gravissima, ha fatto bene il collega Guccione a chiedere di nominare una Commissione d’inchiesta
che valuti bene se queste persone si occupano della Calabria o pensano a fare
altro. Perché è vero che si tratta di disegno strategico, quindi può avere
anche collegamenti - ci mancherebbe altro -, ma copiare integralmente pezzi
dalla Regione Lombardia o dal Friuli vuol dire che non c'è una visione di
sviluppo della Calabria, che non si ha un'idea di come utilizzare i fondi per i
prossimi sei anni.
Vi prego, caro assessore Orsomarso e assessore
Gallo, di riflettere su questa cosa e avviare un'indagine interna per capire se
quello che diciamo noi sono cavolate o rispondono a verità.
Stanotte ho studiato questo Piano e non sono
riuscito a leggerlo, perché avete allegato due Piani all’ordine del giorno, uno
ieri mattina e uno alle 19.
Quello della mattina è quello che il professore
Marino ha esplicitato meglio e che il collega Guccione
e il collega Pitaro hanno ripreso. Poi ne avete
aggiunto uno ieri alle 19, un altro documento più corposo che sposta la pagina
da 98 a 102 ma avete solo cercato di nascondere la parola “lombardo”, ma la
filosofia, il testo, il contenuto è quello! È integralmente quello di sei mesi
fa!
Vi prego di riflettere per rispetto verso i calabresi,
caro assessore Gallo e caro assessore Orsomarso, perché, se si pensa di
ragionare in questo modo, si mortificano le tante intelligenze che ci sono in
questa regione.
È la prima riflessione, ne faccio un’altra,
politica, che lascio al Consiglio regionale - e mi fermo - ed anche alla
maggioranza e alla minoranza: non capisco questa fretta oggi di accelerare e
approvare le linee strategiche senza avere ancora definito un percorso chiaro
per quanto riguarda la scrittura del POR. Come voi sapete, manca ancora la
firma dell'atto di partenariato tra Governo e Comunità europea che potrebbe
anche portare a variazioni, integrazioni, modifiche.
Forse il presidente Spirlì,
già vicepresidente incaricato se il suo partito dovesse vincere le elezioni, lo
fa per evitare che, se qualcun altro dovesse vincere le elezioni - ci auguriamo
noi o voi – possa mettere mano al Piano.
Non ho capito questa accelerazione a tre mesi dalle
elezioni, visto che manca un pezzo importante che è l'accordo di partenariato
tra Governo e Comunità Europea.
Vi prego di riflettere anche su questo.
La stessa accelerazione che sto vedendo sulle leggi
dato che in ogni seduta di Consiglio regionale chiedete l’inserimento di 10-15
proposte di legge. Bene, ci sta. Benevolenza elettorale, la definisco io, gioco
di maggioranza e minoranza, di posizioni, di interessi, ci mancherebbe altro,
però su documenti strategici, come quello di cui stiamo parlando, accelerare in
questo modo, senza lasciare margine a chi dopo di noi o di voi avrà la
responsabilità di guidare questa Regione, lo ritengo un argomento di
riflessione politica in questo Consiglio regionale.
Ha chiesto d’intervenire l’assessore Orsomarso. Ne
ha facoltà.
Collega Bevacqua,
condivido che si debba evitare che la parola Calabria venga associata ad un
eventuale copia-incolla. Né io né il collega Gallo siamo assessori alla
programmazione, ma questo è un documento che, dal mio punto di vista, va
discusso nel merito.
Noi abbiamo chiesto come si redige un documento:
ovviamente c’è l’assistenza tecnica, se lei immagina che la Ernst & Young
fa assistenza tecnica a tutta Italia, è ovvio che si possa trovare traccia di
paradigmi, espressioni e quant'altro.
Non credo sia così, perché l'ho letto
approfonditamente.
Sono più per discutere nel merito tutta una serie
di passaggi che il documento fa, come le linee di indirizzo e la
programmazione. Se lei fa un abstract,
tanti documenti, anche quelli che vengono prodotti nella Regione Calabria,
vengono ripresi da altre Regioni. Per esempio, i bandi.
Non credo sia così, perché abbiamo fatto una
verifica. Poi può esserci il refuso facendo un paragone con altre realtà
territoriali. Va da sé che la situazione nostra e delle altre Regioni nell’Obiettivo
Convergenza è totalmente differente rispetto alla Regione Lombardia che non ha
gli stessi parametri.
È ovvio che la base del ragionamento su questo
documento è condividere o meno linee di indirizzo e strategie.
Condivido che non si possa avere gente che presta
un'opera magari pensando di copiare interi documenti. Non credo sia così,
perché ne abbiamo chiesto conto.
Questi documenti come vengono redatti? C'è un
gruppo di lavoro che sviluppa le diverse azioni che poi vengono date a due o
tre soggetti terzi che danno una lettura proprio per valutare… poi è ovvio che
possano capitare dei refusi.
Quindi, io credo che il livello di professionalità
ci sia e sia stato evidenziato, soprattutto in riferimento alla Giunta, e
continuo a ritenere importante la discussione nel merito delle strategie
d’indirizzo.
Concordo che, se si dovesse valutare che è un
copia-incolla, sarebbe un fatto grave, ma non è così. Posso assicurarglielo
rispetto anche alla valutazione di merito richiesta. Poi è ovvio che in questo
documento si intreccia un lavoro trasversale di diverse competenze.
Ritengo che, invece, si possa discutere nel merito
di che cosa comporta questo documento fino all'atto finale della nuova
programmazione.
Concordo anche con lei che convenga, forse,
arrivare a ridosso e far sì che la futura maggioranza…
È ovvio che i tempi sono dettati da tutta una serie
di tappe serrate, non le conosco a memoria, le direi una bugia. Potrebbe anche
darsi che sia necessario produrlo entro fine settembre, non lo so, faccio un’ipotesi.
È ovvio che questo lavoro potrebbe lasciare poi
spazio a quello della futura maggioranza - ci auguriamo di esserci noi, oppure
il centro-sinistra -, in generale questo è un documento che deve avere una
condivisione generale anche con il contributo della minoranza. Per questo
continuo a chiedervi di entrare nel merito.
È ovvio che il documento abbia una visione che è in
parte politica, ma ha dei connotati tecnici che rispondono ai requisiti del
confronto con la Commissione dove, a breve, dovremo andare a discutere queste
linee guida.
Quindi, ancora grazie per il contributo. Ripeto,
non è sbagliato sottolineare gli errori, le sbavature, laddove ci siano, però
credo sia importante concentrarsi sui contenuti con il contributo di tutti,
soprattutto di quest’Aula. Io rimango sempre un consigliere regionale - anche
se in questa Legislatura non lo sono, nel senso non mi sono candidato - non mi
astraggo nel ruolo di Assessore. Grazie.
Ha chiesto d’intervenire il consigliere Neri. Ne ha
facoltà.
Colleghi, pensavo che quello che è stato detto
prima e la relazione avessero chiarito l’equivoco che
è stato ingenerato da una considerazione errata, perché il documento arrivato
la volta scorsa in Consiglio regionale non può essere cancellato. Non possiamo
dire “è stato fatto un errore, non è successo niente”. Quel documento è stato
modificato e integrato da questo documento che portiamo oggi in Consiglio
regionale.
Oggi non andiamo ad approvare il documento in cui
c'è scritto “territorio lombardo”, né andiamo ad approvare il documento in cui
c'è scritto che le policy arrivano fino a 4.
Oggi andiamo a approvare il documento in cui non
esiste più il riferimento “territorio lombardo” e le policy sono cambiate.
Spero che questo sia chiaro, però non è possibile che un articolo di stampa
diventi la verità e atti ufficiali del Consiglio regionale siano messi in
discussione solo perché qualcuno ha scritto qualcosa non leggendo tutto il
documento.
Questo è importante.
Poi, si può essere d'accordo o non si può essere
d'accordo su quanto contenuto in quel documento, è legittimo, si fa una
valutazione politica. Ma dire che oggi stiamo approvando il documento in cui
c'è scritto “territorio lombardo” è dire qualcosa che non risponde alla realtà.
Quel documento esiste in quanto è un atto del Consiglio regionale che oggi
viene sostituito, modificato e integrato.
Ripeto, se la Giunta avesse prodotto un documento
interamente sostitutivo della delibera di Giunta regionale numero 505 del 2020,
oggi voi l’altro documento non l'avreste visto. D'altro canto, se oggi il
Consiglio non avesse presentato quel documento, sarebbe stato un atto illecito,
perché cosa si andrebbe a modificare ed integrare? Si modifica ed integra
qualcosa che già c'è. Presidente, spero di essere stato chiaro sul punto.
Poi, ognuno fa le sue valutazioni, ma, ripeto,
avrei gradito valutazioni di ordine politico sul contenuto del documento, ma
non queste, dopo che abbiamo spiegato, dopo aver letto una relazione semplice e
chiara che spiega tutti i passaggi.
Come ricorderete il primo documento è arrivato in
Aula ed è stato trasmesso, per disposizione del Presidente del Consiglio, alla
seconda Commissione che l’ha analizzato per ben due volte - la prima volta con
il dottore Iracà, la seconda volta con il dottore Nicolai –, ha fatto le integrazioni e le modifiche o lo ha
approvato lunedì scorso. Grazie, Presidente.
Se non ci sono altri interventi, passiamo all'esame
ed alla votazione del provvedimento.
(Il Consiglio approva)
(È riportato in Allegati)
Il provvedimento è approvato con il voto contrario
di tutta la minoranza.
Passiamo al successivo punto all'ordine del giorno
che riguarda la proposta di legge numero 101/11^ di iniziativa della Giunta
regionale, recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio
di cui all'art. 73 comma 1 lettera e) del decreto legislativo 23 giugno 2011 n.
118”.
Cedo la parola alla consigliera Minasi
per l’illustrazione del provvedimento.
Grazie, Presidente.
La proposta di legge oggi all'approvazione di
questa Assemblea è stata licenziata a maggioranza dalla seconda Commissione che
ne ha esaminato sia gli aspetti di merito che finanziari nella seduta del 21
giugno. Alla seduta di Commissione hanno partecipato il dirigente del Dipartimento
economia e finanze, dott. Giordano, e un componente del Collegio dei revisori,
il dottor Mazzulla. Nello specifico il provvedimento
ha come obiettivo di riconoscere la legittimità dei debiti fuori bilancio della
Regione Calabria derivanti da acquisizione di beni e servizi in assenza del
preventivo impegno di spesa.
Il presente provvedimento si rende necessario per
dare attuazione a quanto disposto dal decreto legislativo numero 118 del 2011
che prevede, infatti, all'articolo 73, che il Consiglio regionale riconosca con
legge la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da: sentenze
esecutive; copertura dei disavanzi di enti, società ed organismi controllati o
comunque dipendenti dalla Regione, purché il disavanzo derivi da fatti di
gestione, ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme previste dal Codice
Civile o da norme speciali delle società di cui alla lettera b); procedura
espropriativa o di occupazione di urgenza per opere di pubblica utilità;
acquisizione di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa.
Nello specifico, il provvedimento si compone: della
delibera di Giunta regionale numero 190 del 24 maggio 2021 che richiama il
decreto dirigenziale contenente gli elementi necessari per riconoscimento del
debito fuori bilancio da parte del Consiglio regionale e propone il relativo
disegno di legge.
Il debito deriva dall'affidamento ad un
raggruppamento temporaneo di imprese, del quale faceva parte la ditta Rilter s.r.l. in liquidazione, della realizzazione della
cartografia numerica e DBT dei centri abitati della Calabria.
A seguito delle verifiche contabili propedeutiche
al pagamento delle spettanze richieste, come da fattura della Rilter numero 40, è risultata l’inadempienza della predetta
società nei confronti di Equitalia sud s.p.a. che ha adottato atto di pignoramento presso terzi.
Dopo il versamento da parte della Regione Calabria
delle somme dovute alla società di riscossione, la stessa ha provveduto alla
restituzione delle somme in quanto nel frattempo era intervenuta una procedura
concorsuale della ditta Rilter. La somma restituita,
però, non è stata versata alla predetta società.
Alla suddetta delibera di Giunta sono allegati il
disegno di legge, la relazione di accompagnamento, il quadro di riepilogo/analisi
economico-finanziaria allo stesso e il parere del Settore ufficio legislativo
della Giunta regionale.
Il fascicolo istruttorio comprende anche il decreto
del Dipartimento regionale proponente, unitamente alla relazione contenente le
ragioni di formazione del debito, oltre ad altra documentazione istruttoria.
Il disegno si compone di 3 articoli. L'articolo 1
prevede il riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio derivante
da acquisizione di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa
per l'importo complessivo di euro 12.240, secondo il dettaglio contenuto
nell’allegata tabella al disegno di legge. All'articolo 2 viene indicata la
forma di copertura finanziaria prevista per i suddetti debiti fuori bilancio
individuando la missione e il programma su cui sono allocate le risorse
necessarie. L'ultimo articolo del disegno di legge contiene disposizioni
relative alla sua entrata in vigore.
Il Collegio dei revisori dei conti con parere
numero 9 del 27 maggio 2021, allegato al verbale numero 30, nell’esprimere
parere favorevole al provvedimento raccomanda: di adottare ogni misura
procedimentale, organizzativa e gestionale necessaria ad evitare il formarsi di
debiti fuori bilancio; di verificare che i soggetti beneficiari delle somme
rivenienti dal decreto di riconoscimento del debito non abbiano al contempo una
posizione debitoria nei confronti della Regione e in caso affermativo valutare
la possibilità di attivare l'istituto della compensazione legale; di procedere
alla conseguente variazione dal bilancio 2021-2023. Lo stesso Collegio, infine,
evidenzia, come reclamato pure dalla Magistratura contabile, che l'attività di
ricostruzione delle cause della formazione di debiti fuori bilancio deve essere
completata mediante l'individuazione delle eventuali responsabilità personali
di funzionari o amministratori, nonché delle eventuali azioni di rivalsa.
Ciò premesso sottopongo all’Aula l'esame del
presente provvedimento.
Se non ci sono interventi, passiamo all'esame e
alla votazione del provvedimento.
Articolo1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3.
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo
complesso, unitamente al relativo allegato, con autorizzazione al coordinamento
formale, prendendo atto, altresì, del parere favorevole del Collegio dei
revisori dei conti. Il provvedimento, unitamente al relativo allegato, è
approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al terzo punto all'ordine del giorno.
Proposta di legge numero 95/11^ di iniziativa del
consigliere Mancuso, recante: “Misure urgenti in temi dei programmi regionali
di edilizia residenziale. Modifiche e integrazioni all'articolo 39 della legge
regionale 23 dicembre 2011, numero 47”.
Cedo la parola al consigliere Mancuso per
illustrare il provvedimento.
Si, grazie, Presidente. Questa legge è successiva
ad un'altra già approvata alla fine dell'anno riguardante sempre i Programmi
regionali di edilizia residenziale. Nella legge precedente è stata approvata la
delocalizzazione degli interventi, adesso viene proposta la rimodulazione degli
stessi.
Il mutamento delle condizioni economiche, causate
dalla crisi economica e sociale in atto, ha provocato notevoli problemi di
attuazione dei Programmi regionali di edilizia residenziale, di cui alla legge
regionale numero 36 del 2008, riconducibili, in particolare, alla difficoltà di
trovare acquirenti nelle classi meno abbienti a causa della quasi impossibilità
di ottenere un mutuo dagli Istituti bancari. Ciò ha comportato considerevoli
ritardi attuativi, in particolare sugli interventi che prevedevano la vendita
degli alloggi.
Numerosi sono state e sono le richieste formali,
non da parte dei soggetti attuatori, di poter rimodulare gli interventi,
cambiando la tipologia da “proprietà” a “locazione” al fine di evitare di
lasciare numerose opere incompiute sul territorio.
Con il presente intervento di novellazione
si intende consentire la variazione di tipologia per adeguare gli interventi
alle mutate esigenze abitative intervenute nel frattempo.
La proposta, versando il Consiglio regionale in
regime di prorogatio,
per i motivi sopra esposti, stante il perdurare della crisi, riveste il
carattere della necessità e urgenza, è tempestivo rispetto all'insorgere del
problema cui intende porre rimedio ed è pertanto in linea con quanto previsto
dal decreto legge 5 marzo 21, numero 25. Grazie.
Se non ci sono interventi passiamo all'esame e alla
votazione del provvedimento.
Articolo1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3.
(È approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso con
autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento è approvato con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto 4. Il quarto punto all’ordine del
giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 109/11^, di
iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2021-2023
dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica Regionale
(ATERP)”.
Consigliere Paris, relaziona lei?
Presidente, stiamo parlando della proposta
numero109/11^, giusto?
Sì, ha facoltà di illustrarla.
La proposta di provvedimento posta oggi
all'approvazione di questa Assemblea è stata licenziata all'unanimità dei
presenti dalla seconda Commissione nella seduta del 23 giugno scorso. La
proposta è relativa al bilancio di previsione 2021-2023 dell'Azienda
territoriale per l'edilizia residenziale pubblica della Regione Calabria.
Il Collegio dei revisori dei conti, con verbale
numero 52 del 05 maggio 2021, ha verificato che il bilancio è stato redatto con
l'osservanza delle norme di legge, dello statuto dell’Ente, del regolamento di
contabilità, della norma del decreto legislativo numero 118 del 2011 e dei
principi contabili applicati, numero 4/1 e 4/2, allegati al predetto decreto
legislativo.
Conclusivamente il Collegio dei revisori esprime
parere favorevole sulla proposta di bilancio di previsione 2021-2023 e sui
documenti allegati.
Il Dipartimento lavori pubblici nell’istruttoria di
competenza rileva il rispetto dei limiti di spesa previsti dall'articolo 6
della legge regionale numero 43 del 2016 in materia di spesa del personale e
spese per il funzionamento.
A conclusione dell'attività istruttoria il Dipartimento
vigilante ha espresso parere favorevole sulla proposta di bilancio di
previsione 2021-2023 e sui documenti allegati. Il Dipartimento economia e
finanze, a seguito dei controlli eseguiti, evidenzia che gli stanziamenti del
fondo “Crediti di dubbia esigibilità” di cui alla proposta di bilancio,
risulterebbero congrui. In ogni caso raccomanda all’Ente di verificare la
congruità del fondo “Crediti di dubbia esigibilità”.
A conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento
economia e finanze ritiene possibile procedere da parte della Giunta regionale
alla trasmissione della proposta di bilancio di previsione 2021/2023
dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica regionale al
Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 57, comma 3, della legge regionale
4 febbraio 2002, numero 8. Ciò premesso sottopongo all'Aula l'esame della
proposta di provvedimento amministrativo.
Se non ci sono interventi, passiamo all’esame ed
alla votazione del provvedimento. Il provvedimento è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Prima di passare al punto successivo, c’è un seguito
di Comunicazioni.
Dà lettura di un seguito di Comunicazioni.
Proseguiamo con il quinto punto all'ordine del
giorno riguardante lo svolgimento della Interpellanze, ex articolo 120 del
Regolamento interno del Consiglio regionale…
Il presidente Arruzzolo,
prima di lasciare la Presidenza, ha detto che avremmo invertito l’ordine del
giorno, trattando prima le mozioni e dopo i progetti di legge. C'erano anche i
colleghi della minoranza, c'era il consigliere Esposito, non so chi altri… non
so se è confermato o no.
Non avrei problemi se dovessimo esaminare prima i
progetti di legge.
No, prima le mozioni si era detto, non so i
colleghi della maggioranza…
Le mozioni, dopo i progetti di legge e poi?
Consigliere Graziano, avevamo stabilito così.
No, il Presidente del Consiglio, Arruzzolo, ha detto che tutto ciò andava in coda alle
interrogazioni. È stato rifatto l'ordine del giorno, quindi lo dobbiamo
rispettare, non lo possiamo variare ora. Chiedo scusa.
Quella che stiamo discutendo ora è una mia interpellanza.
No, per precisare che questo punto è già acclarato.
Presidente, la posso illustrare?
Consigliere Di Natale.
È una mia interpellanza, la numero 1 dell’8 gennaio
2021. La illustro se mi dà facoltà, visto che è entrato anche in Aula
l’Assessore.
Ne ha facoltà.
Presidente, nella seduta precedente non abbiamo
potuto trattare quest’interpellanza perché l'assessore Orsomarso era assente,
quindi viene oggi all'attenzione del Consiglio. È a firma mia, del collega
Anastasi e del collega Bevacqua ed è relativa alla
nomina dei responsabili dei Centri per l’impiego della provincia di Cosenza e
della provincia di Reggio Calabria.
Intanto voglio anche dire che è arrivata risposta
all’interrogazione, perché l'interrogazione è stata trasformata in
interpellanza. Questa risposta è totalmente avulsa rispetto alla domanda posta
all'attenzione della Giunta regionale.
Dico totalmente avulsa perché parla di un principio
che non è stato richiamato nell’interrogazione. Quindi, è come se quella nota,
mandata dal Dipartimento del lavoro all'attenzione degli scriventi, avesse
trattato un argomento differente e totalmente difforme dall'oggetto.
Intanto la questione è questa: il Dipartimento,
quindi l'Assessorato, promuove un’azione di nomina dei responsabili dei Centri
per l'impiego attraverso una procedura che noi riteniamo che non risponda a
quei criteri di imparzialità e di buon andamento della Pubblica amministrazione
richiamati dalle leggi.
Innanzitutto, perché viene utilizzata una
manifestazione di interesse. Io ritengo che l'Assessore su questo - e lo
ringrazio per la presenza - debba prestare molta attenzione nel verificare che
tutto sia stato fatto nella piena corrispondenza delle leggi e dei regolamenti.
Nel 2019 è stata fatta una manifestazione di interesse per la nomina dei
responsabili dei Centri per l'impiego di Paola e di Reggio Calabria.
Questa manifestazione di interesse ha ultimato la
sua vita giuridica con nomina dei responsabili dei Centri dell'impiego.
Successivamente, a distanza di un anno, sono state fatte ulteriori nomine,
anche se quella manifestazione di interesse aveva perso gli effetti giuridici
per cui era stata azionata, mi sia lasciato passare questo termine. Per cui,
l'Assessorato ha nominato i nuovi responsabili dei Centri per l'impiego
attingendo da una manifestazione di interesse scaduta un anno prima, cosa che
ha precluso la partecipazione a tanti che avrebbero potuto partecipare alla
nuova manifestazione di interesse e che nel corso dei 12 mesi avrebbero potuto
o meno maturare i titoli.
Credo che l’Assessorato debba, intanto, intervenire
e che il Dipartimento debba rispondere, anche facendo ricorso all'Ufficio
legislativo che è stato chiamato a dire se la procedura utilizzata era idonea
e, quindi, conforme al principio di buon andamento della Pubblica
amministrazione.
Noi riteniamo che questo non sia accaduto.
Riteniamo, quindi, che il Consiglio regionale, tramite la Giunta, debba
intervenire al fine di rimuovere le cause che portano questo provvedimento ad
assumere la qualifica di provvedimento illegittimo. C'è una sentenza della
Corte di Cassazione che stabilisce la vita di una manifestazione di interesse.
Vale a dire che esplica i suoi effetti nel momento in cui viene ad essere
concluso il procedimento di selezione. In questo caso che si tratta di una
selezione, seppur attraverso una manifestazione di interesse. Quindi, attingere
da una manifestazione di interesse scaduta per fare nuove nomine, mi sembra una
cosa abnorme e chiedo quindi all'Assessore, con pacatezza e massimo rispetto
della sua funzione, di intervenire per il ripristino della legalità. Grazie.
Le rispondo, collega Di Natale. Intanto, mi dovete
scusare per l’assenza nella precedente seduta di Consiglio, provo ad essere
sempre presente, ma c’era la “borsa del turismo” a Napoli, quindi ero impegnato.
C'è una risposta tecnica ad un’altra sua
interrogazione riguardante il Centro per l’impiego dell'Università. E questa è
la prima risposta.
Riguardo i Centri per l’impiego di Paola e di Reggio
Calabria, approfitto per dare qualche informazione.
Intanto c'era un grande ritardo
accumulato da chi ci ha preceduto per quanto concerne il potenziamento dei
Centri per l’impiego.
Posso dirvi che, finalmente,
abbiamo potuto iscrivere a bilancio le somme per potenziare i Centri per
l’impiego.
Sarà fatto tramite Consip, come è avvenuto in Campania tramite Brunetta.
Purtroppo per questo ritardo,
abbiamo perso 60 risorse umane perché dovevamo metterle in campo da subito.
Devo dire che anche il Ministero aveva avuto un po' di ritardo.
Ciò servirà anche per poter garantire
un punteggio qualificato del personale che ha già svolto la funzione per i
Centri per l'impiego.
Pensiamo ai giovani laureati,
anche un pezzo della legge regionale 28, i Navigator che sono figli dei
calabresi; quindi, la notizia è che finalmente questa Giunta regionale potrà
fare, come è avvenuto in altre Regioni d'Italia – e doveva essere fatto,
diciamo, dall'inizio del 2019 – il Concorso pubblico per il potenziamento dei
Centri per l'impiego.
Sarà il concorso più pubblico,
perché io chiederò anche di inserire funzionari di Prefetture e della Guardia
di Finanza, proprio per dare il segnale ai calabresi che si possa partecipare a
questo potenziamento.
Per quanto concerne
l’organizzazione dei Centri per l’impiego, fosse dipeso da me – e quindi
abbiamo atteso questa procedura – avremmo fatto una manifestazione interesse
per far decadere tutti.
Le manifestazioni di interesse si
mettono in campo e tutti i responsabili dei Centri per l'impiego decadono in
automatico.
Non è stato fatto perché
attendevamo il potenziamento e, quindi, venendo a mancare in un posto piuttosto
che un altro, legittimamente, con un procedimento che viene fatto, tra l’altro
dai dirigenti, sono stati nominati quelli che avevano i titoli per poter fare i
responsabili dei Centri per l'Impiego di Reggio Calabria e di Paola.
Quando si mette in campo la
manifestazione di interesse, decadono in automatico tutti i responsabili dei
Centri per l'impiego, ed è quello che in genere una Giunta regionale fa, per
scegliere una selezione.
Lì sono intervenuti proprio perché
c’è la vacatio
e, quindi, non è stata fatta una manifestazione di interesse complessiva, non
c'era tempo di farle singole, ed è tutto a norma di legge, certificato
ovviamente dai dirigenti perché c'è una responsabile dei Centri per l'impiego,
la dottoressa Barone, e il dirigente Cosentino; quindi, anche in riferimento
alla valenza di una manifestazione di interesse, non c’entra col procedimento.
Le faccio un esempio: anche su
Corigliano-Rossano non abbiamo nominato su Corigliano per dare un’unitarietà
alla città ed è rimasto un responsabile per dare questo senso complessivo di
Centro per l'impiego.
Questa è la risposta alla sua
interrogazione e l’altra rispondeva anche ad altre domande della sua
interrogazione.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.
Intervengo solo per chiarire
brevemente che quanto detto dall'Assessore Orsomarso è perfettamente in linea
con quello che penso io.
È stata fatta una manifestazione
di interesse e sono stati individuati dei responsabili.
Una volta che, attraverso quella
manifestazione di interesse, si individuano dei responsabili, venuti meno quei
responsabili, bisogna fare una nuova manifestazione di interesse perché è stata
fatta dopo un anno e si compromette, non lo dico a lei, ma agli uffici, tanto è
vero che gli uffici hanno risposto alla nostra interrogazione non soffermandosi
su questo aspetto perché non hanno scritto un rigo, ma soffermandosi sui poteri
di prorogatio della Giunta.
Per cui, Presidente, non mi
ritengo soddisfatto della risposta dell'assessore. Grazie.
Presidenza
del presidente Giovanni Arruzzolo
Passiamo all’interpellanza numero
2/11^, a firma del consigliere Irto, recante:
“Discarica Comune di Firmo”
Gli uffici mi
spiegavano che, per Regolamento, non doveva rispondere la Giunta regionale
perché alle interpellanze non si risponde in forma scritta.
Tuttavia, è
pervenuta risposta scritta da parte della Giunta regionale, ma non mi ritengo
soddisfatto.
Approfondirò
ulteriormente la risposta ed eventualmente scriverò in modo diverso una mozione
sullo stesso tema. Grazie.
Il quarto punto
all’ordine del giorno prevede lo svolgimento
delle interrogazioni ex art. 121 e 122 del Regolamento interno del Consiglio
regionale.
Per quanto concerne
le interrogazioni ex articolo 121 del Regolamento interno del Consiglio
regionale, ricordo all’Aula che, ascoltata la risposta della Giunta,
l’interrogante ha diritto di replicare per non più di 3 minuti, al fine di
dichiarare se si ritenga o meno soddisfatto.
Per le
interrogazioni ex articolo 122 del Regolamento interno, ricordo all’Aula che
l’interrogante dispone di due minuti per illustrare l’interrogazione, la Giunta
regionale dispone di tre minuti per la sua risposta, l’interrogante ha diritto
di replica per non più di un minuto.
In caso di assenza
del proponente, l’interrogazione decade; in caso di assenza della Giunta
regionale, l’interrogazione è rinviata.
Iniziamo con
l’interrogazione a risposta scritta, ex articolo 121.
La prima è
l’interrogazione a firma del consigliere Guccione in
merito all’Asp di Cosenza.
Presidente, c’è
qualcuno della Giunta regionale che può rispondere?
Il presidente Spirlì è assente.
Questo vale per tutte le interrogazioni?
Su alcune possono rispondere gli Assessori
presenti.
Presidente, mi
sembra poco consono dal punto di vista istituzionale.
Ha assolutamente
ragione, però avevamo preso l’impegno di trattarle nella prossima seduta di
Consiglio regionale ma, allo stesso tempo, l’obiettivo era quello di approvare
il Rendiconto che, come ben sa, scade il 30 giugno.
Avremmo anche potuto
evitare di mettere le interrogazioni all’ordine del giorno, ma lo abbiamo fatto
per correttezza perché avevamo detto che le avremmo inserite nella seduta
successiva.
Purtroppo, il presidente
Spirlì ha dato l’indisponibilità, ma il Consiglio
andava fatto per via del Rendiconto. Rinviamo
le interrogazioni. A breve faremo un’altra seduta e solleciteremo la presenza
del presidente Spirlì e degli assessori che devono
rispondere.
(Il Consiglio rinvia)
L’interrogazione è rinviata
per assenza del presidente Spirlì.
(Il Consiglio rinvia)
L’interrogazione è rinviata
per assenza del presidente Spirlì.
(Il Consiglio rinvia)
L’interrogazione è rinviata
per assenza del presidente Spirlì.
(Il Consiglio rinvia)
L’’interrogazione è
rinviata per assenza del proponente.
(Il Consiglio rinvia)
L’interrogazione è ritirata.
L’interrogazione è decaduta
per assenza del proponente.
L’interrogazione è decaduta
per assenza del proponente.
L’interrogazione è stata ritirata dal proponente.
L’interrogazione è stata ritirata dal proponente.
L’interrogazione è decaduta
per assenza del proponente.
L’interrogazione è rinviata
per assenza dell’Assessore competente.
(Il Consiglio rinvia)
L’interrogazione è decaduta
per assenza del proponente.
L’interrogazione è decaduta
per assenza del proponente.
L’interrogazione è stata ritirata dal proponente.
L’interrogazione è decaduta
per assenza del proponente.
L’interrogazione è decaduta
per assenza del proponente.
L’interrogazione è decaduta
per assenza del proponente.
Passiamo all’interrogazione numero 85/11^ di
iniziativa del consigliere Graziano “Sull’istituzione del Centro per l’impiego
del Comune di Corigliano-Rossano”.
Cedo la parola al consigliere Graziano per
l’illustrazione dell’interrogazione.
Grazie, Presidente.
L'assessore Fausto Orsomarso è presente e lo ringrazio per questo.
Assessore, questa
interrogazione è stata depositata un po' di tempo fa, oggi è arrivata in Aula
per essere discussa e riguarda l'istituzione del Centro per l'impiego del
Comune di Corigliano-Rossano.
Come è ben noto
all'Aula, dal 2018 esiste la nuova città nata dalla fusione dei Comuni di
Corigliano e Rossano, però sul territorio regionale continuano a permanere due
uffici separati, uno per l'ex Comune di Rossano e uno per l'ex Comune di
Corigliano, così come erano stati a suo tempo istituiti da parte della
Provincia.
La Regione poi – non
era l’attuale Giunta regionale – ha recepito gli uffici per come erano stati
dislocati dagli Enti provinciali.
Ora, è naturale e
necessario che questo Centro per l'impiego diventi un unico ufficio, sia perché
il Comune è unico, e questo può creare dei malintesi anche all'interno della
popolazione perché poi non si riesce a capire nella stessa città in quale via
abita e in quale ufficio debba andare; ed anche per il circondario, i paesi a
cui fanno riferimento, sorge lo stesso problema.
È evidente che se si
va a mettere mano a questa situazione, si opera anche un risparmio di risorse
economiche, ma anche una maggiore razionalizzazione del personale.
Ho ascoltato prima
il suo intervento, anche sulle risorse che sono pervenute nel Piano
straordinario di potenziamento dei Centri per l’impiego, e può essere anche
utile per far sì che ci sia la maggiorazione anche all’interno del Comune di
Corigliano-Rossano ed era questa l’interrogazione e cioè sapere se l'Assessore intende
porre in essere delle azioni per far sì che questo ufficio possa diventare un
ufficio unico. Grazie.
Grazie al
consigliere Graziano. Concordo pienamente.
Non a caso, sono
stato fra quelli che, sul piano politico, si è battuto per quella fusione; è
ovvio che una città va costruita, ma rappresenta la prima città della provincia
di Cosenza, credo la terza della Calabria, e un grande valore.
Sui Centri per
l'impiego, unitamente alla quota di 17 milioni di euro per il potenziamento del
personale, abbiamo circa 43 milioni di euro per il potenziamento delle
strutture anche fisiche, l’infrastrutturazione tecnologica e fisica.
La Dirigente ha
incontrato i Sindaci e su questo, ribadisco, non c’è stato ritardo nella nostra
azione perché siamo tra le prime Regioni che hanno fatto questo confronto con i
Sindaci che sono stati chiamati dalla Dirigente; addirittura, abbiamo risorse
per poter acquistare anche nuove sedi, dove c'è già un fitto e non sono sedi
consone per i Centri per l'impiego di città importanti come Reggio Calabria,
Cosenza, Corigliano-Rossano, si può intervenire nella ristrutturazione.
Va da sé che i
Centri per l'impiego ad oggi sono una sommatoria dei vecchi Centri provinciali
per cui anche le insegne, anche i layout
vanno rivisti.
Abbiamo queste
risorse.
Considerate che
sotto lockdown
già averli fatti funzionare…e, non a caso, abbiamo fatto la scelta di non
nominare il responsabile del Centro per l'Impiego di Corigliano per lasciare un
unico responsabile.
Poi non so se su
questo territorio importante ragioneremo perché abbiamo un’altra anomalia.
Abbiamo sedi di Centri per l'impiego molto periferiche che, in passato anche il
piccolo Comune – faccio l’esempio di Longobucco – rappresentano dei costi.
Ormai il Centro per
l’impiego sta sullo smartphone
e dobbiamo privilegiare i grandi Centri; quindi, questo lavoro è in atto.
È ovvio che ha
risentito dei ritardi disposti dal Mistero, ma è tutto pronto per partire; per
cui mi auguro che Corigliano-Rossano avrà un’unica sede, magari centrale per il
Centro per l'impiego. Abbiamo risorse finanche per acquistarla.
Lo farà il Comune;
quindi il Sindaco è stato già sentito dalla dottoressa Barone, così come tutti
quanti gli altri Sindaci.
Avremo Centri per
l’impiego omogenei anche come layout
– immaginiamo le Poste che non hanno un bel colore, giallo e grigio – in modo
che il Centro per l'Impiego abbia un unico colore in tutte le città della
Calabria.
Questo è già
programmato e concordo che a Corigliano-Rossano ci debba essere un’unica grande
sede.
L’interrogazione è decaduta
per assenza del proponente.
L’interrogazione è decaduta
per assenza del proponente.
L’interrogazione è decaduta
per assenza del proponente.
L’interrogazione è rinviata
per assenza del presidente Spirlì.
(Il Consiglio rinvia)
L’interrogazione è rinviata
per assenza del presidente Spirlì.
(Il Consiglio rinvia)
L’interrogazione è decaduta
per assenza del proponente.
L’interrogazione è decaduta
per assenza del proponente.
L’interrogazione è rinviata
per assenza del presidente Spirlì.
(Il Consiglio rinvia)
L’interrogazione è decaduta
per assenza del proponente.
L’interrogazione è decaduta
per assenza del proponente.
Chiedo il rinvio dell’interrogazione per l’assenza
del presidente Spirlì.
L’assessore Gallo è presente in Aula ed è
disponibile a rispondere.
Si tratta di
un’interpellanza per quanto riguarda il sostegno alle famiglie con figli
affetti da disturbi dello spettro autistico per cui avevo chiesto la presenza
del presidente Spirli.
Grazie.
Cedo la parola
all’assessore Gallo per la risposta.
Non conosco
l’interpellanza, collega Di Natale. Riguarda il socio-sanitario o il
socio-assistenziale? Credo riguardi il socio-sanitario. Ci sono delle sentenze?
No, assolutamente!
Si tratta un’interrogazione per conoscere quali misure ha inteso adottare la
Regione Calabria per le famiglie con figli affetti da disturbi dello spettro
autistico.
Si tratta di due
tipi di interventi: uno di tipo socio-assistenziale, ovvero di servizi che
possono essere forniti alle famiglie, naturalmente che riguardano questo
settore, e può essere un Centro di natura socio-assistenziale, ma più pregnante
in questo settore è l’intervento di natura socio-sanitaria, vale a dire la
riabilitazione attraverso il metodo ABA che è il metodo più praticato a livello
internazionale.
In questo momento,
in Calabria esiste un solo Centro accreditato e convenzionato, che si trova in
provincia di Catanzaro, in particolare a Soverato; mentre non ce ne sono altri
accreditati e convenzionati in altre Province della Regione.
Ci sono una serie di
Centri che, pur non essendo accreditati, somministrano questo tipo di cure, ma
non le somministrano con un riconoscimento e un accreditamento da parte della
Regione stessa; per cui, credo che la prospettiva debba essere, in ogni
Provincia, l’accreditamento di Centri per fare in modo che queste cure che,
naturalmente, hanno maggiore efficacia in relazione alla minore età del bambino
perché prima si riesce ad avere consapevolezza di questa condizione e meglio si
interviene, possano aumentare.
Annuncio ai colleghi
consiglieri che nel settore socio-assistenziale stiamo per partire con un bando
destinato proprio a questo settore, al settore autistico, sperando che ci sia
una risposta adeguata anche dai territori, dagli ambiti, e non solo; metteremo
a bando un milione e duecento mila euro.
Cedo la parola all’interrogante per la replica.
Va bene, grazie.
Passiamo all'interrogazione numero 102/11^, a firma del consigliere Di
Natale: “Chiarimenti sottodimensionamento della rete di trasporti che collegano
Sant'Agata di Esaro al Tirreno Cosentino”.
Cedo la parola all’interrogante per l’illustrazione.
Presidente, questa interrogazione è relativa ad un problema ormai presente
in massima parte nella nostra regione che è quello del sistema dei collegamenti
delle aree interne.
Si è verificato un problema relativamente al collegamento di una zona che
è, appunto, il Comune di Sant'Agata d'Esaro dove una sola corsa – sottolineo
una sola – collegava il paese con la costa tirrenica, dove insistono non solo
gli edifici scolastici – e, quindi, il trasporto scolastico era limitato –, ma
anche strutture ospedaliere e, pertanto, è anche una questione di ordine
pubblico.
Quindi, ho chiesto la implementazione del trasporto per garantire un
maggiore collegamento tra quella zona e la costa tirrenica.
Cedo la parola all’assessore Catalfamo per la
risposta.
Presidente, su questa interrogazione non ho il riscontro da parte degli uffici
né lo trovo nella mia documentazione.
Comunque, in attesa di avere il riscontro documentale da parte degli
uffici, quello che posso dire, in linea generale, è che gli attuali
collegamenti di TPL sono quelli derivanti dall’affidamento dei contratti di
servizio alle singole aziende, nell'ambito dei chilometri assegnati. Quindi,
qualunque modifica al TPL comporta un discostamento dal servizio che le aziende
svolgono e, pertanto, dovrà essere valutato anche sotto l'aspetto
tecnico-amministrativo.
Mi impegno ad approfondire la richiesta, a rintracciarla nella
documentazione, laddove dovesse essere arrivata anche al Dipartimento, e a
fornire risposta scritta.
Cedo la parola all’interrogante per la replica.
Grazie.
L’interrogazione numero 103/11^, di
iniziativa del consigliere F. Pitaro,
decade per l'assenza del proponente.
Le interrogazioni numero 107/11^ e 110/11^, di iniziativa del consigliere
di Natale, sono rinviate per l'assenza del presidente Spirlì.
(Il Consiglio rinvia)
L’interrogazione numero 111/11^ viene rinviata, considerata l’assenza per
congedo del consigliere Tassone.
(Il Consiglio rinvia)
L’interrogazione numero 116/11^, di iniziativa del consigliere Di Natale,
è rinviata per l'assenza del presidente Spirlì.
(Il Consiglio rinvia)
L’interrogazione numero 122/11^, di iniziativa del consigliere Di Natale,
è rinviata per l'assenza del presidente Spirlì.
(Il Consiglio rinvia)
L’interrogazione numero 123/11^, di iniziativa del consigliere Anastasi,
decade per l'assenza del proponente.
L’interrogazione numero 124/11^, di
iniziativa del consigliere F. Pitaro,
decade per l'assenza del proponente.
L’interrogazione numero 132/11^, di
iniziativa del consigliere Bevacqua,
decade per l'assenza del proponente.
Passiamo all’interrogazione numero 140/11^, a firma del consigliere Irto:
“Finanziamento MMS Città di Reggio Calabria”.
Cedo la parola al proponente per l’illustrazione.
Grazie, Presidente.
Credo che l'assessore Catalfamo possa dare degli
aggiornamenti perché mi pare che sulla vicenda ci siano stati degli sviluppi.
Comunque, l'interrogazione si riferiva al fatto che la Regione, attraverso
il Patto per lo sviluppo della Calabria, avesse stanziato 100 milioni di euro
per realizzare un sistema di mobilità sostenibile nella città di Reggio
Calabria.
Successivamente, con una nota del 28 aprile del 2021, la Regione Calabria
comunicava al Comune di Reggio la revoca del suddetto finanziamento, adducendo
– sulla base del documento che avevamo visto – motivazioni molto generiche
circa la non realizzabilità dell'opera nei tempi previsti.
Considerato che il termine di utilizzo dei fondi PAC 2014-2020 era stato
riprogrammato al 31 dicembre 2025, ho interrogato la Giunta regionale per
sapere quali azioni si intendano intraprendere per impedire che sia revocato il
finanziamento – ma credo che ci siano stati degli sviluppi tra la Regione e il
Comune di Reggio Calabria – per, poi, capire in che modo si possa trovare una
soluzione, nella leale collaborazione tra Amministrazioni.
Ora, mi pare di aver letto e saputo che ci sono stati dei passi in avanti,
quindi chiedo all'Assessore di comunicarlo. Grazie.
Effettivamente, c'è stata questa comunicazione di decreto di definanziamento in quanto la tempistica prevista dalla
prima convenzione con il Comune di Reggio Calabria prevedeva uno stanziamento
di 100 milioni di euro e stabiliva la data del 30 Aprile 2021 entro la quale il
Comune di Reggio Calabria avrebbe dovuto presentare quantomeno lo studio di
fattibilità, anche in virtù dei 5.000.000 di euro stanziati dalla Regione nel
2018 affinché il Comune provvedesse alla realizzazione di questo studio.
Purtroppo, quei fondi non erano stati utilizzati e a fine aprile 2021 la
proposta del Comune era stata valutata dagli uffici del Dipartimento e
dichiarata non realizzabile, così come proposta, in quanto si prevedeva di
realizzare tutta una serie di interventi che, sicuramente, non avrebbero trovato completamento entro la
scadenza ultima che – come diceva il consigliere Irto – sarebbe stata, appunto,
il 2025, peraltro, con un restringimento delle sedi stradali urbane lungo le
quali avrebbero dovuto essere utilizzati una serie di bus acquistati dal Comune
di Reggio.
Questa soluzione non era stata considerata idonea; è stata fatta un'altra
proposta illustrata in un primo momento al Comune di Reggio Calabria, nel mese
di maggio 2021 e, una volta condiviso con il Comune l'iter su questa
proposta avanzata dalla Regione, la medesima, un paio di settimane fa, è stata
avanzata anche agli altri Comuni coinvolti e alle associazioni di categoria.
È stata indirizzata agli altri Comuni perché la Regione ha proposto una
metropolitana di superficie che non prevedrà lavori in situ in quanto
verrà utilizzata la rete ferrata attuale, sulla quale il servizio verrà
effettuato da nuovi treni acquistati che saranno poi destinati definitivamente
all'area metropolitana di Reggio Calabria.
Il progetto è abbastanza articolato, è stato illustrato e condiviso, ormai
siamo nella fase di condivisione che consentirà al Comune di Reggio Calabria di
utilizzare 48 dei 100 milioni previsti originariamente, mentre 52 milioni
saranno destinati all'acquisto di questi treni per il nuovo servizio di
metropolitana di superficie, condiviso sia con il Comune di Reggio sia con gli
altri Comuni interessati nel tratto compreso tra Villa San Giovanni e Melito
Porto Salvo.
Grazie. Va bene.
L’interrogazione numero 141/11^, di iniziativa del consigliere F. Pitaro, decade per l'assenza del proponente.
Interrogazione
a risposta scritta numero 143/11^ di iniziativa del consigliere Anastasi “Sulle
inefficienze ed interventi del servizio NAD”
L’interrogazione numero 144/11^, di iniziativa del consigliere Di Natale,
viene rinviata per l’assenza del presidente Spirlì.
(Il Consiglio rinvia)
Passiamo all’interrogazione numero 146/11^, a firma del consigliere Irto:
“Grandi eventi”. Risponde
l’assessore Orsomarso.
Cedo la parola all’interrogante per l’illustrazione.
È un'interrogazione a risposta scritta, per intenderci, relativa al
seguito della delibera con la quale è stato approvato il Piano di immagine e
promozione turistica 2020 che prevede, tra le altre iniziative, quella dei
“Grandi eventi”, con l'obiettivo di sostenere e arricchire l'offerta turistica
del 2020.
Al momento, la Regione Calabria non ha ancora ufficialmente contemplato la
procedura di rinvio, relativamente al bando “Grandi eventi – Annualità 2020”,
così come operato per l’annualità 2019.
Interrogavo la Giunta regionale per chiedere se risulta a conoscenza delle
problematicità che ci sono state in questo bando e, soprattutto, se ha inteso
invitare le strutture interessate affinché valutino l'estensione della proroga,
già concessa per il bando 2019.
C’è una fitta corrispondenza con la Regione che ho elencato
nell'interrogazione.
Le rispondo, consigliere Irto, nella misura in cui conosco la questione
che, ovviamente, non rientra fra le mie deleghe dirette.
Il bando “Grandi eventi 2020” ha avuto delle criticità sul piano
amministrativo, per cui, dalle informazioni in mio possesso, è stato annullato.
Assessore, possiamo rinviare la trattazione dell'interrogazione.
Sì, però la posso informare che è pronto il bando per il 2021, proprio per
garantire una stagione di eventi e che sarà più semplificato rispetto al
passato.
Spero che non si ripropongano i problemi del passato.
Non conosco – le ripeto – le dinamiche, ma il bando sarà semplificato
perché si toglierà il criterio degli eventi storicizzati.
Perché il rischio qual era? Che Comuni improbabili superassero magari
Roccella Jazz che, oggettivamente, è un grande evento, così come il kitesurf.
Speriamo che il bando sia in uscita nei prossimi giorni.
Per questa interrogazione, chiedo, se è possibile, di sollecitare gli
uffici anche per avere una risposta scritta. Grazie.
Passiamo all’interrogazione numero 147/11^, a firma del consigliere Irto:
“SUE Calabria”.
Cedo la parola all’interrogante per l’illustrazione.
Con questa interrogazione, che risale al 20 maggio scorso, avevo
interrogato la Giunta regionale per sapere se fosse a conoscenza delle
disfunzioni legate alla piattaforma SUE e Sismica e ai disservizi che ne sono
derivati e conoscere quali iniziative si intendano intraprendere, chiaramente
con tempestività, per permettere ai cittadini, alle Amministrazioni e
soprattutto ai professionisti del settore edilizio di poter lavorare e
riprendere il lavoro in maniera spedita.
So, per via informale, che ci sono stati degli sviluppi e soprattutto
ritengo, assessore, – non so se è stato
fatto – che sia opportuno convocare un Tavolo tecnico con tutti gli Ordini
professionali, al fine di arrivare a una condivisione anche delle scelte che si
faranno. Insomma, considerato che le due piattaforme non funzionano, per la
verità, da troppo tempo, se è necessario fare delle modifiche legislative,
facciamole a valle di un percorso di concertazione vero con gli Ordini
professionali perché il nostro obiettivo non è quello di mettere la bandierina,
ma di facilitare la vita delle persone, delle Amministrazioni e dei professionisti.
Grazie.
Cedo la parola all’assessore Catalfamo per la
risposta.
Rispondo molto velocemente. Effettivamente, ci sono stati una serie di
disservizi su una piattaforma – derivante da scelte che, ovviamente, abbiamo
ereditato – che ha avuto un malfunzionamento di tipo informatico anche a
seguito di deficit del partner
tecnologico di Fincalabra.
Cambiato il partner tecnologico, molte cose si sono evolute
positivamente. Tutte le operazioni sono state sempre condivise con un Tavolo
tecnico permanente con gli Ordini professionali, in una fase anche con
l’assessore Orsomarso, che ha coinvolto direttamente il nuovo partner
tecnologico di Fincalabra per un nuovo impulso alle
attività informatiche.
Gli stessi lavori pubblici, da utenti di queste piattaforme, avevano
subito grandi disagi. Questo Tavolo con gli Ordini professionali è sempre
aperto; l'ultimo ha avuto luogo il 31 maggio scorso e, comunque, è in corso un
servizio di supporto ai professionisti che sta risolvendo, in tempo reale,
qualche problema residuo.
Il Tavolo è, comunque, sempre aggiornato in maniera dinamica e
continuativa.
Cedo la parola all’interrogante per la replica.
Grazie.
L’interrogazione numero 150/11^, di iniziativa del consigliere Di Natale,
viene rinviata per l'assenza del presidente Spirlì.
(Il Consiglio rinvia)
L’interrogazione numero 151/11^, di iniziativa del consigliere Di Natale,
viene rinviata per l'assenza del presidente Spirlì.
(Il Consiglio rinvia)
L’interrogazione numero 152/11^, di iniziativa del consigliere Guccione, decade per l'assenza del proponente.
L’interrogazione numero 153/11^, di iniziativa del consigliere F. Pitaro, decade per l'assenza del proponente.
Proseguiamo con le interrogazioni a risposta immediata.
L’interrogazione numero 55/11^, a firma del consigliere Anastasi, decade
per l'assenza del proponente.
L’interrogazione numero 125/11^, di iniziativa del consigliere Di Natale,
viene rinviata per l’assenza del presidente Spirlì.
(Il Consiglio rinvia)
L’interrogazione numero 129/11^, di iniziativa del consigliere Anastasi,
decade per l'assenza del proponente.
L’interrogazione numero 131/11^, di iniziativa del consigliere Di Natale,
viene rinviata per l'assenza del presidente Spirlì.
(Il Consiglio rinvia)
Passiamo all’interrogazione numero 133/11^, di iniziativa del consigliere
Di Natale: “Sulla programmazione delle assunzioni di figure O.D.T. del settore
agricolo presso il Consorzio di Bonifica Valle del Lao”.
Presidente, l’interrogazione è stata già trattata nella precedente seduta.
Le interrogazioni numero 135/11^, numero 137/11^, numero 138/11^ e numero
139/11^, di iniziativa del consigliere Di Natale, sono rinviate per l’assenza
del presidente Spirlì.
(Il Consiglio rinvia)
L’interrogazione numero 145/11^, di iniziativa del consigliere Anastasi,
decade per l'assenza del proponente.
Passiamo all’interrogazione numero 165/11^, a firma del consigliere
Graziano: “Sulla stabilizzazione dei lavoratori di cui alle leggi regionali
15/2008 – 31/2016 - 40/2013”.
Cedo la parola all’interrogante per l’illustrazione.
Grazie, Presidente. Questa interrogazione riguarda la stabilizzazione dei
lavoratori della legge regionale numero 15 del 2018, che, come è noto, lavorano
ormai da più di 10 anni presso le Amministrazioni comunali e presso il Parco
nazionale del Pollino.
Questi lavoratori hanno, ormai, acquisito una certa professionalità e
svolgono compiti basilari, importanti e fondamentali all'interno
dell’Amministrazione presso cui lavorano. Come è noto, la legge regionale
numero 29 del 2019 ha storicizzato tutti i lavoratori indicati all'interno
della legge regionale numero 1 del 2014, tra cui i lavoratori della legge
regionale numero 15.
Molti dei lavoratori indicati all'interno della legge regionale numero
1/2014, sono stati, negli anni, stabilizzati attraverso decreti dipartimentali
e manifestazioni di interesse, anche con le risorse messe a disposizione dalla
legge regionale numero 29 del 2019.
Premesso ciò, nei mesi e nelle settimane scorse, sono state svolte
numerose riunioni, da parte dell'Assessorato al lavoro con le organizzazioni
sindacali, per addivenire a una soluzione che poteva essere quella della stabilizzazione
all'interno dell’Ente in house Calabria Verde.
Che cosa si intendeva chiedere con l’interrogazione?
Si voleva chiedere a che punto sono queste procedure e quali possibilità
ci sono di poter addivenire alla stabilizzazione anche di questi lavoratori che
continuano ad essere precari, nonostante il compito fondamentale che magari
svolgono all'interno proprio dell’Ente in house
Calabria Verde.
Anche, perché, comunque, le risorse sono ogni anno, chiaramente, messe a
bilancio per far sì che questi lavoratori vengano retribuiti. Grazie, assessore.
Grazie. Colgo l'opportunità per dare anche un'informativa sui tirocinanti
che non è sbagliato fare in quest'Aula.
Intanto, come sa il consigliere Graziano, da subito, insieme alla presidente Santelli, si è avviato il dibattito sulle
leggi del precariato e il 7 settembre 2020, appena insediato, ho fatto una
riunione con tutte le sigle sindacali per allineare tutta una serie di
precariato storicizzato, quello interno alla Regione.
Conoscete il dibattito, anche sulla famosa legge regionale numero 12 del
2014 sulla quale eravamo intervenuti. Le leggi regionali numero 12/2014, numero
15/2008, numero 31/2016 e numero 40/2013, erano queste le norme che attendevano
percorsi di stabilizzazione e che, intanto, hanno risorse storicizzate e
garanzia per il lavoro che stanno svolgendo. Si è interrotta prematuramente la Legislatura,
intervenire e aggiornare le risorse storicizzate di Calabria Verde - insieme al
lavoro fatto con il collega Gallo - rappresenterebbe comunque una stabilità,
perché con l'importo precedente i lavoratori sarebbero finiti in
disoccupazione.
È ovvio che bisognerebbe modificare lo Statuto di Calabria Verde con
un'azione che coinvolgerebbe l’intero Consiglio regionale, ma, ferme restando
le cose indifferibili e urgenti che stiamo facendo in emergenza, non riusciamo
a farlo.
Allo stesso tempo non è un’emergenza sociale, perché un lavoro lo hanno,
ma si darebbe loro prospettiva.
Abbiamo l’emergenza lavorativa del CORAP, questa norma di oggi ci permette
di far fronte temporaneamente agli stipendi, poi c’è l’emergenza di circa 6.700
tirocinanti. Lo dico a favore di telecamera in modo che l'informazione sia
cristallizzata, dato che in queste settimane abbiamo sentito tante voci
discordanti. Che cosa ha fatto questa Giunta? Ringrazio il collega Gallo e
adesso spiego perché.
Ricorderete che quando eravamo nella minoranza abbiamo sollecitato un
percorso, visto che c'è gente che viene da 10 anni di precariato, con politiche
attive che, tra l'altro, non si possono più utilizzare.
Quindi, è stato fatto un lavoro di selezione, che non era mai stato fatto,
cioè abbiamo individuato i tirocinanti con una qualificazione sia per titolo di
studio sia per età, tant'è che il 13 per cento, soprattutto dei TIS che stanno
nei Comuni che è l’emergenza di cui si dibatte - ho visto diciamo anche sindaci
che si sono svegliati, a ridosso delle elezioni, perché bisogna dire anche
questo –, ha più di 60 anni, cioè li stiamo accompagnando alla pensione con
questi tirocini continui. Che cosa ha fatto l’assessorato al lavoro, cioè
l'assessore Orsomarso? Ha scritto ai Ministri dell'epoca – ricorderete -
chiedendo un Tavolo interministeriale, perché è quello che serve, dato che è
ovvio che i tirocinanti hanno svolto il loro tirocinio che è praticamente un
“finto” lavoro subordinato, se volessimo qualificarlo con eleganza. Cito i
numeri a memoria: 4710 TIS nei Comuni, 400 nel Miur,
587 nel Mibact, 1843 nella Giustizia. Che cosa accade
dopo? Alla fine di un percorso si deve chiedere al Tavolo interministeriale di
fare una proposta di contrattualizzazione. Ed è quella che abbiamo realizzato,
che non è una proposta folle, ma misurata. In questo ci hanno accompagnato i
colleghi della Giunta, a partire dal presidente Spirlì
e ringrazio l’assessore Gianluca Gallo.
Abbiamo quantificato la proposta che va fatta al Governo, con una
contrattualizzazione per 30 mesi a 18 ore, il che significa aver garantito
anche la tredicesima, il diritto alle ferie e quant'altro, in 264 milioni di
euro.
Grazie al nuovo governo Draghi, che ha anche un nuovo Ministro della
funzione pubblica, Brunetta, e grazie a un lavoro intersettoriale fra
Assessorati - prima con il collega Gallo, poi insieme al futuro candidato alla
Presidenza della Regione, Roberto Occhiuto – abbiamo incontrato il Ministro per
discutere di questa proposta ed abbiamo ottenuto, grazie al Ministero, il
Tavolo interministeriale che chiedevo dal 7 settembre 2020, come Assessore al
lavoro.
In questo Tavolo interministeriale è stata posta una domanda: “Possiamo,
rispetto al numero, avere un’ipotesi di contrattualizzazione?” Queste ipotesi
sono diventate emendamenti. Ringrazio il deputato, ex collega, Francesco
Cannizzaro che ha presentato due emendamenti. Quelli in un primo momento
ritenuti inammissibili secondo il MEF e la Camera – conoscete l’iter degli
emendamenti -, grazie anche all'intervento del ministro Brunetta, dei deputati Occhiuto e Cannizzaro e di tutta
la deputazione che si è voluta associare -
l'ho detto anche a Dalila Nesci, il Sottosegretario, che mi è venuta a
trovare in Assessorato per discutere di centri per l'impiego ed abbiamo
discusso anche dei tirocinanti - sono
diventati appunto degli emendamenti che, proprio martedì – credo -, saranno
discussi in Commissione per verificarne l’ammissibilità.
Se riuscissimo ad avere la contrattualizzazione di MIUR, Mibact e Giustizia, avremmo fatto un buon percorso.
Purtroppo per i TIS in eccedenza la contrattualizzazione vale 187 milioni
di euro, mentre l'emendamento ammissibile per la proroga è di 10 milioni.
Adesso cosa accade? È un fatto importante, lo dico anche ai tirocinanti che ci
staranno seguendo da casa. Purtroppo c'è qualcuno che non racconta… conosco
passo passo i passaggi che abbiamo fatto.
Il riconoscimento di questi 10 milioni per la proroga da parte del Governo
è un fatto importante per questi tirocinanti che fino ad oggi hanno visto 100
milioni di euro dei soldi dei calabresi.
Quindi, ci siamo industriati per trovare la parte che manca per avere un
intero anno di proroga. Per fare cosa?
Non attendere un intero anno, ma lavorare con il Governo per capire come
poter contrattualizzare gente che ormai ha 60 anni.
Oggi i Comuni scrivono e all'epoca nessuno si è posto il problema di dire:
“Ti faccio firmare un tirocinio, che cosa si fa alla fine del tirocinio”. Oggi
i Comuni sono carenti di personale, c'è una sproporzione, ci sono Comuni con 4
dipendenti e 20 tirocinanti.
Va trovata con il Governo la formula tecnica per concretizzare la nostra
proposta, volta a dare dignità e non lasciare i lavoratori appesi a questo
percorso di tirocinio.
Già ottenere questo emendamento, con il quale si fa una proroga con i
soldi del Governo, è un passaggio importante. Per fare cosa? Ci sono i progetti
del PNRR, ci sono tante esigenze - una quota parte importante sono operai -,
abbiamo differenziato anche per titolo di studio: c'è chi arriva fino alle
elementari, alle medie e al diploma, al fine di poter ottenere un contratto che
dia loro dignità.
È ovvio che non urliamo, collega Sainato, anche
se tutti i Comuni… non siamo tra quelli che possono urlare contro questo
Governo dato che non è responsabile di un tirocinio che viene dal passato.
Dobbiamo essere autorevolissimi, come abbiamo fatto, - e ringrazio il
ministro Brunetta - abbiamo avuto il Tavolo per accompagnare con un percorso.
Tutti pensano: “La politica può fare quello che vuole”. Non è così, le
norme dicono che si entra in un Ente locale tramite concorso. Quindi, rispetto
ai TIS, per chi ci guarda da casa, sicuramente riusciremo ad avere un anno di
proroga; non dobbiamo farlo passare tutto, il giorno dopo dobbiamo iniziare a
lavorare, attraverso un’interlocuzione con il Governo, per capire come contrattualizzare questi lavoratori.
Si è pensato addirittura a un contenitore. Ricordate l'ex GEPI? È, più o
meno, simile a quello che accade con le nostre leggi, come la legge regionale
14 agosto 2008, numero 28.
Si dovrebbe trovare un contenitore se non si trova la norma per poterli contrattualizzare direttamente, perché la maggior parte –
ripeto - ha anche un'età che è prossima alla pensione.
Questo è lo stato dell'arte sui tirocinanti. Proviamo, per essere seri, a
non parlare prima del tempo, attendiamo cosa accadrà martedì in Commissione.
Anche se qualcuno ha anche sbeffeggiato un grande lavoro. Invece, dovremmo
ringraziare l’onorevole Cannizzaro che si è messo a lavorare e ha costruito,
insieme a noi, questi emendamenti che rappresentano una grande opportunità. Lo
dico in Consiglio regionale.
Speriamo in settimana di avere la prospettiva completa, credo che ci sarà
la proroga perché abbiamo lavorato per ottenerla. Anche se io non vedrò tutti i
soldi, ma una quota parte…
Lo sforzo di tutti, di tutte le forze politiche a prescindere - i tirocinanti
non sono di destra o di sinistra, sono un precariato che ha avuto delle
risposte non proprio positive come politiche attive - deve servire per
scrivere, finalmente, la parola fine.
C'è stato un grande impegno. Non voglio dirlo qui perché la campagna
elettorale si fa fuori, ma chi si candida a governare la Regione ha già dato
dimostrazione di come se ne vuole occupare.
Spero di poter parlare in maniera definitiva la settimana prossima e dare
una prospettiva reale al futuro di questa gente in carne e ossa perché penso
che nessuno, né la minoranza né la maggioranza, sia contento di questa
situazione.
Un buon lavoro è stato fatto e speriamo che la prossima settimana produca
i giusti frutti.
Vuole replicare? Consigliere Graziano, ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Mi dichiaro molto soddisfatto della risposta
dell'assessore Orsomarso, per il lavoro che stanno facendo, insieme
all'assessore Gallo, per i lavoratori della legge 15, per far sì che finalmente
abbiano un futuro stabile in Calabria Verde che possa consentire loro anche dei
passaggi di stabilità familiare.
Mi dichiaro anche soddisfatto di ciò che l'Assessore ha compiutamente
elencato, di tutte le azioni che si stanno ponendo in essere per far sì che
finalmente si arrivi alla definizione del precariato dei tirocinanti, 7.000
persone, grazie anche, come abbiamo letto, ad un'interlocuzione proficua con i
nostri parlamentari e soprattutto con il nostro candidato a Presidente che è
l'onorevole Roberto Occhiuto. Grazie.
Grazie, collega Graziano.
Allora passiamo all’interrogazione numero 116/11^, a firma del consigliere
Anastasi, che decade per assenza del proponente.
Posso chiederle la parola, Presidente, prima di proseguire con l'ordine
dei lavori? Posso? Vorrei fare una proposta, Presidente, dato che l'ordine del
giorno stabilito inizialmente nella convocazione si è esaurito con
l'interrogazione che appena lei ha citato e dato che ci sono state, in Aula,
molte introduzioni all'ordine del giorno sia di leggi sia di mozioni, le
chiedo, anche a nome degli altri consiglieri, per l'economia dei lavori, se può
invertire l'ordine del giorno ed esaminare prima le mozioni e poi le proposte
di legge, così avremo la possibilità di avere un lavoro più fluido. La
ringrazio, Presidente.
La proposta è quella di fare prima le mozioni e dopo le proposte di legge?
Va bene.
Votiamo, allora, per la proposta di inversione del consigliere Graziano.
La proposta è approvata.
Mozione numero 93/11^ a firma del consigliere di Caprio “Richiesta di
rafforzamento della sovranità dello Stato nel territorio di Cetraro….
Presidente, chiedo scusa, prima non è stata chiamata, l’ho evidenziato
alla Segretaria, la mozione numero 92 che è stata inserita.
Non abbiamo votato l’inserimento.
No, ma l'avevo lasciata insieme alla proposta numero di legge numero
100/11^, se fosse possibile inseririla.
Collega Di Natale, non abbiamo votato l’inserimento, però se siamo
d’accordo…
La possiamo chiamare, grazie.
Mozione numero 93: “Richiesta di rafforzamento della Sovranità dello Stato
nel territorio di Cetraro ed elevazione dell'attuale stazione dei Carabinieri a
Tenenza”. Era stata illustrata. Dov’è il consigliere De Caprio?
Vorrei condividerla anch’io, come ho detto prima. Grazie.
Consigliere De Caprio, cortesemente, la illustri.
Premetto che il territorio calabrese manifesta la presenza di svariati
fenomeni di criminalità organizzata che quotidianamente soffocano la crescita
sana della comunità e che la città di Cetraro, in particolare, è protagonista
da anni di diversi episodi delinquenziali e di accadimenti di elevato allarme
sociale.
Tra i tanti, tra l'altro, il 21 giugno ricorre l'anniversario di morte di
Giannino Losardo, segretario capo della Procura della
Repubblica di Paola, vittima di mafia. Inoltre, il 14 marzo di quest’anno,
ignoti, nel tardo pomeriggio di un giorno qualunque, hanno esploso dei colpi di
arma da fuoco sull'auto privata del maresciallo della locale stazione dei
Carabinieri; tale episodio rappresenta una pagina triste della comunità di
Cetraro. Dobbiamo mettere in risalto come, in conseguenza dell'accadimento di
quella sera, ci sono stati i Consigli comunali, ai quali hanno preso parte
esponenti del Consiglio regionale, compreso l'assessore Sergio De Caprio, in
veste di Capitano Ultimo, ed è stata fatta un'apposita seduta di Commissione in
cui sono stati esaminati i rilievi e le criticità in virtù anche della spending review,
risalente al governo Monti, che ha smantellato tanti presidi di legalità.
Bisogna sottolineare che le Forze dell'ordine svolgono nella cittadina di
Cetraro nel migliore dei modi la propria funzione di controllo, ma è necessario
aumentare la presenza sia di uomini che di mezzi nella città.
In virtù di questo, la mozione impegna la Giunta regionale e il Presidente
della Giunta regionale: a voler preliminarmente convocare a breve una riunione
dove, alla presenza del Presidente della Giunta, del Presidente della
Commissione anti ‘ndrangheta e del Sindaco di Cetraro, si possa individuare
congiuntamente la strada giusta da intraprendere per la risoluzione di quanto
enunciato; a richiedere altresì al Governo e ai Ministri preposti di
intervenire tempestivamente a potenziare i presidi dello Stato sul territorio
cetrarese, orfano di tutela e protezione pubblica; ad attivarsi immediatamente
per bloccare l'iter burocratico in essere e garantire l'apertura della caserma
dei Carabinieri da elevare a tenenza. Grazie, Presidente.
Pongo in votazione la mozione. La mozione è approvata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla mozione numero 94/11^, a firma del consigliere De Caprio,
recante: “Richiesta proposta utilizzo beni confiscati alla mafia ed impiego
sociale delle risorse economiche ricavabili”.
Grazie, Presidente. La mozione riguarda i beni confiscati alla mafia, sia
gli immobili e la loro eventuale cessione e vendita sia le somme effettivamente
di denaro confiscate alla malavita.
Abbiamo vagliato, anche in sede di coordinamento nazionale delle
Commissioni Antimafia di tutte le Regioni, la norma giungendo ad una proposta,
che prossimamente anche questa Assise dovrà vagliare, per una migliore gestione
dei beni.
Quindi, con la mozione, noi intendiamo chiedere, non solo un migliore
utilizzo degli immobili, ma anche un diverso impiego delle somme in particolare
quelle che possono essere utilizzate nel settore sanitario.
Sappiamo che uno dei punti critici che purtroppo, spesso, fanno vergognare
i calabresi di calpestare questa terra è la devastazione esistente nel sistema
sanitario. Quale miglior modo per ridare anche maggiore fiducia nelle
istituzioni, se non quello di utilizzare le somme confiscate alla ‘ndrangheta
per ridare dignità al popolo calabrese.
Questo sarebbe uno dei modi per poter investire e utilizzare le somme di
denaro.
A tal proposito, la mozione impegna il Presidente della Giunta regionale:
a voler chiedere al Consiglio dei Ministri un diverso utilizzo delle risorse
provenienti dai beni confiscati per finalità sociali, per restituire alle
comunità calabresi un nuovo modello di sviluppo territoriale che argini la
criminalità organizzata; a sollecitare il Consiglio dei Ministri e il Ministero
preposto a voler provvedere con la massima sollecitudine possibile ad adottare
linee guida e circolari da indirizzare alle strutture dipartimentali o alle
agenzie competenti, mediante le quali le somme oggetto di confisca alla
‘ndrangheta vengano, sin da subito, utilizzate per porre in essere tutte quelle
attività necessarie ed indispensabili per far fronte alla crisi sanitaria ed
ospedaliera in cui attualmente versa la regione Calabria, così da ripristinare
quantomeno i servizi assistenziali indispensabili a tutela del bene
fondamentale della salute pubblica; non ultimo, a valutare l'ipotesi di
utilizzare tali somme per abbattere il debito sanitario calabrese. Giusto per
dare l'idea, ricordo, prima a me stesso e poi ai colleghi consiglieri, che dal
FUG furono utilizzati dal Consiglio dei Ministri un miliardo e 600 milioni di
euro per salvare l'Ilva di Taranto. Pensate un po' se queste somme venissero
utilizzate per salvare la sanità calabrese. Grazie.
Pongo in votazione la mozione. La mozione è approvata.
(Il Consiglio approva)
(È’ riportata in Allegati)
Passiamo
alla mozione numero 90/11^, a firma del consigliere Irto, recante: “Centro
Regionale di Neurogenetica”.
Grazie, Presidente. Ho
presentato il 31 maggio 2021 questa mozione per il Centro Regionale di Neurogenetica (CNR) di Lamezia Terme che è stato istituito
con la legge regionale numero 37 del 1996.
Il Centro, che ha come
finalità l’assistenza, la diagnosi, lo studio e la ricerca nell’ambito delle patologie
neurogenetiche, oggi è diventato un punto di
riferimento regionale, nazionale e internazionale nel suo campo, come è
testimoniato da una serie innumerevole di pubblicazioni, di collaborazioni con
scienziati di tutto il mondo e con la presa in carico di oltre 13 mila pazienti
provenienti da ogni parte d’Italia.
Il contesto geografico
particolare in cui il Centro opera non è un fatto irrilevante poiché la
Calabria è un vero e proprio isolato genetico e l'elevata numerosità di
malattie rare è ricchezza straordinaria per la ricerca stessa.
Non da ultimo,
attraverso la cosiddetta ricerca traslazionale, i risultati ottenuti dagli
studi vengono trasformati in applicazioni cliniche, affinché i metodi di
prevenzione, diagnosi e terapia delle patologie neurogenetiche
risultino migliorati e ottimamente implementati.
In particolar modo,
nell’imminenza della comparsa sul mercato di farmaci in grado di modificare il
decorso della malattia dell’Alzheimer, la mancanza di stabilizzazione e
prospettive concrete per il Centro rischia di ridurre ulteriormente i
gravissimi danni con l’ennesimo risultato di una ulteriore emigrazione
sanitaria.
La trasformazione del
Centro Regionale di Neurogenetica in Istituto di
Ricerca a Carattere Scientifico (IRCS) permetterebbe, quindi, di ottenere i
fondi necessari a garantire e tutelare il ruolo trainante che il Centro ha
raggiunto nel campo dell’assistenza e della ricerca scientifica neurogenetica anche a livello internazionale.
Per queste ragioni, con
la mozione si impegna la Giunta regionale, in sinergia con il Commissario ad
acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro dal deficit sanitario
della Regione Calabria, che vengano messe in atto tutte le azioni necessarie
per velocizzare e concludere rapidamente l’iter
di trasformazione del Centro in Istituto di Ricerca a Carattere
Scientifico.
Questa mozione è stata
condivisa anche da alcuni consiglieri della maggioranza con cui ho avuto modo
di parlarne; per questo, considerata l’importanza che il Centro e l’Istituto
rappresentano in Calabria, spero che ci sia una larga condivisione. Grazie.
Pongo in votazione la
mozione.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla mozione
numero 71/11^, a firma dei consiglieri Irto, Aieta e Bevacqua,
recante: “Personale Regione Calabria”.
La Regione Calabria,
soprattutto in considerazione del pensionamento di un elevato numero di
personale, ha necessità di reperire diverse figure professionali,
specificatamente di categoria C e D.
Quanto detto è attestato
dalle numerose richieste di personale di categoria C e D, operate dai vari
dirigenti di Settore della Giunta regionale, al fine di poter gestire i
procedimenti di competenza.
In tanti uffici esiste
una forte presenza di personale di ruolo sottoinquadrato,
in possesso di numerosi titoli di studio e di servizio, più che sufficiente ad
accedere ai profili di istruttore o funzionario.
Tra gli obiettivi
fondamentali che la Regione Calabria intende perseguire ci sono – come è detto
nei documenti del Dipartimento personale – la valorizzazione dei dipendenti la
riduzione dei costi dell’apparato burocratico e la meritocrazia.
A tal fine, avviare un
processo di riqualificazione dei suddetti dipendenti potrebbe rappresentare una
soluzione delle problematiche organizzative del personale alla Regione
Calabria. In diversi casi, tale personale, prima del processo di
stabilizzazione, era inquadrato nella categoria C e D, svolgendo, pertanto,
funzioni superiori rispetto a quelle cui è, poi, stato adibito cioè categoria
B.
Quindi, si chiede con
questa mozione di impegnare l’Assessore al personale e il Presidente della Giunta
regionale ad avviare un percorso di valorizzazione dei titoli e delle
esperienze, attraverso progressioni di carriera per i dipendenti in possesso
dei requisiti di legge, e impegnare, altresì, la Giunta regionale, l’Assessore al
personale e il Presidente della Giunta regionale a farsi promotore presso il
Governo nazionale di azioni utili o necessarie a rafforzare ulteriormente le
opportunità attualmente offerte dalla legge Madia in termini di progressione di
carriera, al fine di offrire maggiori possibilità al suddetto personale.
Concludo, velocemente.
Molti di noi consiglieri regionali e non solo, girando per gli uffici
regionali, incontrano questi dipendenti che, sostanzialmente, prima di essere
stabilizzati, avevano un inquadramento più alto e, dopo la stabilizzazione,
sono stati collocati in posizioni più basse, nonostante abbiano i titoli per
occupare i ruoli che occupavano in precedenza.
È un fatto che non si
risolve con un colpo di penna.
Probabilmente, occorre
affrontare la questione sul piano legislativo in questo Consiglio regionale e
anche nei confronti del Governo nazionale, affermando che bisogna valorizzare
queste figure anche perché sono necessarie in quanto le piante organiche sono
vuote.
Si tratterebbe,
soprattutto, di sanare storie di vita e professionali, esistenti nella macchina
burocratica regionale, anche per poter sfatare un mito: ogni volta diamo alla burocrazia una
responsabilità negativa, che spesso ha, ma, altre volte, ci sono delle straordinarie
professionalità che, silenziosamente, occupano degli spazi economicamente bassi
sul piano della progressione della carriera, ma che svolgono un lavoro
straordinario che è opportuno tenere in
considerazione e possibilmente valorizzare. Grazie.
Pongo in votazione la
mozione.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla mozione 95/11^, a firma del
consigliere Pietropaolo, recante: “Sulla chiusura del reparto di terapia
intensiva neonatale dell’ospedale di Crotone”.
Grazie, Presidente. La
mozione riguarda un problema molto serio e sentito che si percepisce nella
città di Crotone.
Il reparto di Terapia
intensiva neonatale (TIN) dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Crotone svolge
un ruolo fondamentale per la salvaguardia della vita di tutti i neonati.
Ha all’interno un
servizio attivo di cardiologia neonatale per bambini cardiopatici che vengono
seguiti anche in collegamento con il Policlinico di San Donato Milanese e il Bambin Gesù di Roma. Il San Giovanni di Dio arriva a
toccare 1500 nascite all’anno e il reparto TIN è l’unica possibilità di
sopravvivenza per i piccoli che nascono con difficoltà gestibili solo nei primi
secondi di vita.
La generale politica di
ridimensionamento perpetrata dai Commissari ad acta, che sta interessando l’ASP
di Crotone e, in particolare, l’Ospedale San Giovanni di Dio, nonché la grave
carenza di personale medico e paramedico, hanno portato alla chiusura del
suddetto reparto, costringendo le numerose famiglie di neonati affetti da
patologie anche gravi a doversi recare presso altri Hub
sanitari della Regione, distanti centinaia di chilometri.
Le scelte di
contenimento dei costi operate dal Piano di rientro non possono spingersi fino
a rinnegare il diritto alle cure e alla salute, garantiti dall’articolo 32
della Costituzione, anche ai neonati.
Il presidio di Crotone,
quindi, in considerazione delle caratteristiche e del numero delle nascite
annuali, non può fare a meno di un reparto di Terapia intensiva neonatale.
Per questo motivo, la
mozione impegna il Presidente della Giunta regionale e tutta la Giunta
regionale ad intraprendere le più opportuni e urgenti iniziative di competenza
nei confronti del Commissario ad acta, necessarie per l’immediata riapertura a
pieno regime del reparto di Terapia intensiva neonatale e all’adeguata
strutturazione in termini di personale sanitario e parasanitario, al fine di
garantire il diritto alla salute e alle cure dei neonati riconosciuto
dall’articolo 32 della Costituzione. Grazie.
Pongo in votazione la
mozione.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla mozione numero
98/11^, di iniziativa del consigliere Paris, recante: “Misure sulla riapertura
in sicurezza dei luoghi da ballo nella regione Calabria post emergenza Covid”.
Grazie, Presidente.
Premesso che:
- il turismo rappresenta
una voce prima dell’economia calabrese la cui crescita è stata irrimediabilmente
compromessa a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19;
- si rende necessario
intervenire rapidamente a favore delle attività turistiche con una serie di
strumenti e misure idonee ad evitare le ingenti perdite che hanno fortemente
penalizzato il settore nel 2020-2021.
Preso atto che il decreto
legge numero 52 del 22 aprile 2021, recante: “Misure urgenti per la graduale
ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di
contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid-19” prevede, tra l’altro,
l’introduzione della certificazione Covid-19, rilasciata al fine di attestare
l’avvenuta vaccinazione anti Covid, l’avvenuta
guarigione, l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolari con esito
negativo.
Per tale motivo,
Presidente, considerato che sono già state autorizzate delle aperture, come
matrimoni e quant’altro, si impegna il Presidente della Giunta regionale a
farsi portavoce nei confronti del Governo nazionale delle legittime istanze
delle imprese del settore, al fine di procedere all’immediata riapertura in
sicurezza delle discoteche, come previsto per le altre attività, secondo il decreto
che ho richiamato prima.
Pongo in votazione la
mozione.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo
alla proposta di legge numero 110/11^, a firma dei consiglieri Minasi e
Paris, recante: “Modifiche alla legge regionale 16 maggio 2013 numero 24
‘Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e
consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità’”.
Cedo la parola al
relatore, consigliere Paris per l’illustrazione.
Grazie, Presidente.
Dò lettura della
proposta: articolo 1. “Nel comma 2 dell’articolo 3 della legge regionale 16
maggio 2013, numero 24 “Riordino enti, aziende regionali, fondazioni,
agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del
settore sanità”, la parola “tabellare” è soppressa; articolo 2 (Clausola di
invarianza finanziaria) “Dall’attuazione della presente legge non derivano
nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale”; articolo 3 (Entrata in
vigore): “La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della
sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Calabria”.
La presente proposta di
legge si rende necessaria al fine di uniformare il trattamento economico dei
Commissari straordinari al compenso dei Dirigenti di settore della Giunta regionale
della Calabria.
La natura indifferibile
ed urgente della proposta è giustificata proprio dalla circostanza che l’azione
dei Commissari, in tale fase d’emergenza, appare fondamentale per gli Enti a
cui si fa riferimento con la presente proposta.
Il provvedimento si
compone di tre articoli, che avevo evidenziato prima: l’articolo 1 prevede di
modificare l’articolo 3, comma 2, della legge regionale numero 24 del 2013;
l’articolo 2 reca la clausola di invarianza; l’articolo 3 prevede l’entrata in
vigore anticipata della legge rispetto all’ordinario termine di 15 giorni,
decorrenti dal giorno successivo alla pubblicazione della legge sul Burc.
Naturalmente, la
relazione tecnico-finanziaria non prevede oneri e, quindi, la sottopongo alla
votazione.
È una mozione o una
proposta di legge?
È una proposta di legge.
Sono pervenuti due
emendamenti interamente sostitutivi dell’articolo 1: l’emendamento protocollo
numero 10388, a firma del consigliere Morrone, e l’emendamento protocollo
numero 10514, a firma dei consiglieri Minasi e Paris,
che apportano la medesima modifica e, pertanto, sono abbinati.
Presidente, chiedo
scusa, vorrei capire se si tratta di un emendamento alla proposta di legge,
perché si era stabilito di trattare prima le mozioni e, dopo, le proposte di
legge.
Ha ragione, consigliere
Di Natale.
Ormai, si sta esaminando
la proposta, completiamo la trattazione soltanto di questa con l’esame degli
emendamenti e, poi, andiamo avanti.
È rimasta da trattare
soltanto la mozione di sua iniziativa, consigliere Di Natale, che tratteremo
dopo perché stanno facendo le fotocopie. Appena sono pronte, la trattiamo.
Richiamo anche la
trattazione della proposta di legge numero 100/11^.
Cedo la parola al
consigliere Morrone per l’illustrazione dell’emendamento.
L’intervento emendativo
si rende necessario al fine di uniformare i riferimenti dei trattamenti da
applicare ai Commissari straordinari dei vari Enti subregionali.
Infatti, la parola
“tabellare” attualmente contenuta nel corpo dell’articolo 3, comma 2, della
legge numero 24 del 16 maggio 2013, potrebbe determinare, nella fase di
applicazione pedissequa, trattamenti economici discordanti negli Enti accorpati
disciplinati dalla legge.
La modifica proposta
elimina la possibilità di introdurre disparità di trattamento nei vari Enti
accorpati conseguenti all’attuazione della richiamata legge regionale numero 24
del 2013.
Il presente emendamento
non comporta maggiori o nuovi oneri a carico del bilancio regionale, atteso che
si tratta di una disposizione di natura strettamente ordinamentale.
L’articolo 1 della
proposta di legge numero 110/11^ è sostituito dal seguente: “al comma 2
dell’articolo 3 della legge regionale 16 maggio 2013 numero 24 ‘Riordino enti
aziendali e regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi
comunque denominati con esclusione del settore sanità’ la parola “tabellare” è
sostituita da “economico”.
Il parere della Giunta è
favorevole e anche quello del relatore.
Pongo in votazione
l’emendamento unificato.
(È
approvato)
Articolo
1
(È
approvato per come emendato)
Comunico il voto di
astensione.
Articolo
2, con l’astensione dei consiglieri Di Natale e Billari.
(È
approvato)
Articolo
3, con l’astensione dei consiglieri Di Natale e Billari.
Pongo in votazione la
legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.
Il provvedimento è
approvato per come emendato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportato in Allegati)
Presidente, chiariamo
come proseguire con i lavori. Trattiamo adesso la proposta di legge numero
100/11^?
Chiedo scusa, poiché
sulla proposta di legge numero 115/11^, abbiamo presentato un emendamento, a
firma di tre consiglieri, vorremmo capire cosa discutiamo.
Presidente, dobbiamo
trattare prima la proposta di legge numero 100/11^ e dopo quella che interessa
l’assessore Orsomarso.
Passiamo alla mozione numero 92/11^ di iniziativa del consigliere Di
Natale, recante: “Istituzione giornata regionale della memoria in ricordo delle
vittime dei bombardamenti del 1943”.
Presidente, con la mozione si impegna la Giunta a istituire la giornata in
memoria delle vittime dei bombardamenti. Grazie
Pongo in votazione la mozione. È approvata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla proposta di legge numero 114/11^ di iniziativa del
consigliere De Caprio, recante: “Modifiche e integrazioni alla legge regionale
23 aprile 2021, numero 5 (Disciplina delle modalità e delle procedure di
assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche della
Regione Calabria e determinazione del canone in attuazione articolo 12 decreto
legislativo 16 marzo 99, numero 79)”. Cedo la parola al relatore consigliere
per illustrare il provvedimento.
Grazie, Presidente, le modifiche apportate sono necessarie per evitare
l'impugnativa come da accordo tra Governo, quindi Ministero, e Regione
Calabria. Grazie.
Va benissimo. Non ci sono richieste di intervento. Passiamo all’esame a
approvazione del provvedimento.
Articolo1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
Articolo 4
(È
approvato)
Articolo 5
(È
approvato)
Articolo 6
(È
approvato)
Articolo 7
(È
approvato)
Articolo 8
(È
approvato)
Articolo 9
(È
approvato)
Articolo 10
(È
approvato)
Articolo 11
(È
approvato)
Articolo 12
(È
approvato)
Articolo 13
(È
approvato)
Articolo 14
(È
approvato)
Articolo 15
(È
approvato)
Articolo 16
(È
approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso, con autorizzazione al
coordinamento formale. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Proposta di legge 116/11^, di iniziativa del consigliere regionale De
Caprio, recante: “Integrazione all’articolo 11 della legge regionale 29 gennaio
2018, numero 1 (Istituzione del Garante regionale dei diritti delle persone
detenute o private della Libertà personale)”. Cedo la parola al consigliere De
Caprio per illustrare la proposta.
Grazie, Presidente. Con questa proposta di legge facciamo in modo che il
Garante possa coprire le spese sostenute per le missioni direttamente dal fondo
a lui destinato. Grazie.
Non ci sono richieste di intervento. Passiamo all'esame e votazione del
provvedimento.
Articolo 1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso con autorizzazione al
coordinamento formale.
Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento
formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Proposta di legge numero 100/11^, di iniziativa del consigliere Di Natale,
recante: “Disposizioni per garantire in condizioni controllate e sicure gli
incontri in ambito ospedaliero tra degenti e familiari”. Cedo la parola al
proponente per l’illustrazione.
Presidente, questa è una proposta di legge che riguarda una cosa
importantissima: consentire ai familiari dei pazienti critici di far visita ai
loro familiari nelle strutture ospedaliere. Grazie.
Non ci sono richieste di intervento. Passiamo all'esame e votazione del
provvedimento.
Articolo1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
Articolo 4
(È
approvato)
Articolo 5
(È
approvato)
Articolo 6
(È
approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso, unitamente al relativo
allegato, con autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento,
unitamente al relativo allegato, è approvato con autorizzazione al coordinamento
formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Proposta di legge numero 108/11^ di iniziativa consigliere Sainato, recante: “Proroga dei termini di cui al comma 4
dell'articolo 38 della legge regionale 47/2011”. Cedo la parola al
proponente per l’illustrazione della proposta.
Grazie, Presidente. È una proposta sulla proroga dei termini di cui al
comma 4, dell’articolo 38, della legge regionale numero 47 del 2011.
In pratica, l’articolo 1 (Modifica
dell’articolo 38 della l.r. 47/2011) recita: “Al
comma 4 dell’articolo 38 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47
(Collegato alla manovra finanziaria regionale per l'anno 2012), dopo le parole
“provvedimento di finanziamento” sono aggiunte le seguenti: “ovvero entro 18
mesi dalla data di pubblicazione sul BURC del relativo provvedimento di
finanziamento, se l’inizio dei lavori ricade nel periodo di emergenza Covid””. L’articolo 2 della proposta recita:
“Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a
carico del bilancio regionale.” L’articolo 3 recita: “La presente legge entra
in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.”
Non ci sono richieste di intervento. Passiamo all'esame e votazione del
provvedimento.
Articolo1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso, con autorizzazione al
coordinamento formale. Il provvedimento è approvato con autorizzazione
condimento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Proposta di legge numero 111/11^ di iniziativa dei consiglieri Sainato, De Caprio, Vito Pitaro,
recante: “Proroga dei termini per la regolarizzazione delle occupazioni senza
titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica”. Cedo la parola al
consigliere Sainato per illustrare la proposta.
Grazie, Presidente. Si tratta di una proroga dei termini per la
regolarizzazione dell’occupazione senza titolo degli alloggi di edilizia
residenziale pubblica. Modifica articolo 1 della legge regionale 8/1995”. Porto
all'attenzione dell'Aula questa modifica dell'articolo 1. Grazie.
Non ci sono richieste di intervento. È pervenuto un emendamento,
protocollo numero 10602, a firma dei consiglieri Sainato,
Vito Pitaro, De Caprio, Paris. Cedo la parola al
proponente per l’illustrazione.
Presidente, la presente proposta emendativa è destinata a correggere un
mero refuso testuale contenuto nella proposta legge 111/11^, finalizzata alla
proroga del termine di cui al comma 1-ter della legge regionale 8/95. Nella
proposta formulata, infatti, erano state indicate le parole “31 dicembre 2021”
anziché “primo luglio 2021”. Grazie, Presidente, la pregherei di porlo ai voti.
Non ci sono richieste di intervento. Il parere della Giunta è favorevole.
Pongo in votazione l'emendamento protocollo numero 10602 che è approvato.
Articolo 1
(È
approvato per come emendato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso, come emendata, con
autorizzazione al coordinamento formale.
Il provvedimento è approvato, per come emendato, con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Proposta di legge numero 113/11^ di iniziativa dei consiglieri Pitaro, Sainato, De Caprio:
“Proroga del termine di cui al comma 12 dell'articolo 6 della legge regionale
21/2010”. Cedo la parola al consigliere Sainato per
l’illustrazione della proposta.
Grazie, Presidente. Si tratta della proroga del termine di cui al comma 12
dell'articolo 6 della legge regionale 21/2010. La presente proposta di legge si
rende necessaria per ovviare alle problematiche legate al rilancio
dell'economia calabrese mediante il sostegno all'attività edilizia e al miglioramento
della qualità architettonica, strutturale, energetica e ambientale del
patrimonio edilizio esistente. In pratica andiamo a modificare con l'articolo
1, il comma 12 dell'articolo 6 della legge regionale 1 agosto 2010, numero 21.
Le parole “entro il 31 dicembre 2021” sono sostituite dalle seguenti: “entro il
31 dicembre 2022”. Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o
maggiori oneri a carico del bilancio regionale. Presidente, grazie.
Passiamo all’esame del provvedimento.
Articolo 1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso con la autorizzazione al
coordinamento formale. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Proposta di legge numero 115/11^ di iniziativa del consigliere regionale
Filippo Pietropaolo, recante: “Misure di impulso allo sviluppo
dell'industrializzazione e dell'insediamento d’attività produttive”. Cedo la
parola al consigliere Pietropaolo per l’illustrazione della proposta.
Grazie, Presidente, la proposta di legge ritengo sia stata adeguatamente
illustrata dall'Assessore nella fase di inserimento all'ordine del giorno,
quindi vi prego di portarla alla votazione. Grazie.
Presidente, chiedo di intervenire.
C’è un emendamento, protocollo numero 10604. Il consigliere Giannetta, in
qualità di proponente, ha facoltà di illustrarlo.
Ho presentato un emendamento alla proposta di legge numero 115/11^ con cui
si procedeva alle seguenti modifiche: al comma 1 dell'articolo 1 le parole
“anche avvalendosi di personale del consorzio” sono soppresse; dopo il comma 1,
articolo 1, è inserito il seguente comma 1 bis: “Per le finalità di cui al
comma 1 le somme verranno utilizzate esclusivamente in favore dei lavoratori
dipendenti del CORAP”. L'emendamento ha carattere ordinamentale e non necessita
di relazione tecnica. Grazie.
Parere della Giunta?
Parere negativo per ambedue le modifiche proposte. Spiegavo che questa
proposta di legge, scritta in modo tale da poter suffragare una delibera, ha
delle caratteristiche tecniche. È ovvio che si tratta di una delibera che va
nella direzione di dare un supporto al CORAP, compreso il personale. Poiché è
stata definita con l’ausilio dei dirigenti, do parere negativo
all’emendamento.
Parere del relatore?
Negativo.
Pongo in votazione l'emendamento.
Ovviamente sono favorevole
all’emendamento che ho presentato.
L'emendamento è respinto.
Articolo 1
(È
approvato)
Ci asteniamo.
Articolo 2
(È
approvato)
Si sono astenuti i consiglieri Giannetta e Caputo.
Articolo 3
(È
approvato)
Si sono astenuti i consiglieri Giannetta e Caputo.
Pongo in votazione la legge nel suo complesso con autorizzazione al
coordinamento formale.
Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento
formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Proposta di legge numero 117/11^ di iniziativa del consigliere Graziano,
recante: “Modifica alla legge regionale 20 dicembre 2012, numero 66”.
Presidente, mi rifaccio alla relazione allegata.
Presidente, ho guardato la norma e propongo un rinvio per maggiori
approfondimenti. Grazie.
Votiamo la proposta di rinvio del consigliere Mancuso. La proposta è
approvata.
(Il Consiglio rinvia)
Passiamo alla proposta di legge numero 89/11^, recante: “Misure urgenti in
tema di equo compenso. Modifiche e integrazioni alla legge regionale 25/2018”.
Cedo la parola al proponente Caputo per illustrarla.
Grazie, Presidente. È una proposta di legge inerente misure urgenti in
tema di equo compenso. La proposta modifica la legge regionale numero 25 del
2018, recante: “Norme in materia di tutela delle prestazioni professionali per
attività espletate per conto dei committenti privati e di contrasto
all'evasione fiscale”. In particolare si rende necessario in quanto la stessa
prevede la presentazione da parte del professionista dell’istanza alla pubblica
amministrazione, allegando l’attestazione del pagamento avvenuto, al fine di
ottenere il rilascio da parte di quest'ultima dell'atto autorizzativo.
Quest'ultima disposizione, in particolare, che in sostanza richiede la
dimostrazione di aver saldato la necessaria prestazione professionale, potrebbe
essere non in linea con la normativa statale in materia di interventi di ristrutturazione
edilizia, in ambito di efficienza energetica sismica, Superbonus,
Ecobonus, Sismabonus, che
prevede una procedura ad hoc
completamente diversa per accedere all'agevolazione statale, che demanda,
invece, il pagamento del professionista, nel caso di cessione del credito a
terzi, ad una fase successiva rispetto al deposito del progetto presso la
piattaforma SUE, per come invece prevede la vigente legge regionale numero 25
del 2018. Ci sono anche due proposte di modifica, Presidente, e la proposta è stata
approvata anche in Commissione bilancio e in Commissione sanità.
Passiamo all'esame votazione provvedimento.
Articolo1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
Articolo 4
(È
approvato)
Articolo 5 è pervenuto l'emendamento, protocollo numero 10422, a firma del
consigliere Caputo, a cui cedo la parola per l’illustrazione.
Sono modifiche suggerite dal Dipartimento bilancio e sono solo di natura
ordinamentale. Grazie.
Il parere della Giunta è favorevole. Pongo in votazione l'emendamento
protocollo numero 10422 che è approvato.
Articolo 5
(È
approvato per come emendato)
Articolo 6
(È
approvato)
Articolo 7
(È
approvato)
Articolo 8
(È
approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso, come emendata, unitamente
al relativo allegato, con autorizzazione al coordinamento formale. La proposta
è approvata, per come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
La seduta è tolta.
Hanno
chiesto congedo: Aieta, Notarangelo, Pitaro Vito, Sculco, Tassone, Savaglio.
(È
concesso)
Sono state presentate alla
Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei Consiglieri
regionali:
Sainato, De Caprio e Pitaro Vito “Proroga dei termini per la regolarizzazione
delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
Modifica dell'art.1 della L.r. 8/1995” (PL n.
111/11^).
È stata
assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e
protezione dell’ambiente ed alla seconda Commissione – Bilancio, programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero per il parere.
Neri, Paris, Minasi, Billari “Modifiche alla
legge regionale 30 marzo 1995, n.8 (Norme per la regolarizzazione delle
occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica)” (PL
n. 112/11^).
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente ed alla seconda Commissione – Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere.
Pitaro Vito, Sainato
e De Caprio “Proroga del termine di cui al comma 12 dell’articolo 6 della L.r. 21/2010” (PL n. 113/11^).
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente ed alla seconda Commissione – Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere.
De Caprio “Modifiche e
integrazioni alla legge regionale 23 aprile 2021, n. 5 (Disciplina delle
modalità e delle procedure di assegnazione delle concessioni di grandi
derivazioni idroelettriche della Regione Calabria e determinazione del canone
in attuazione dell’articolo 12 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79)”
(PL n. 114/11^).
È stata assegnata
alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo,
Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili; alla quarta - Assetto
e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – e per il parere ex art. 66, comma 2 del Regolamento
interno del Consiglio regionale della Calabria ed alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario. (Così
resta stabilito)
Pietropaolo “Misure di impulso
allo sviluppo dell'industrializzazione e dell'insediamento d'attività
produttive” (PL n. 115/11^).
È stata assegnata alla prima
Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale ed
alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere.
De Caprio “Integrazione
all'articolo 11 della legge regionale 29 gennaio 2018, n. 1 (Istituzione del
Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà
personale)” (PL n. 116/11^).
È stata assegnata alla prima
Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale ed
alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere.
Graziano “Modifica alla legge
regionale 20 dicembre 2012, n. 66 (Istituzione ARSAC)” (PL n. 117/11^).
È stata assegnata alla sesta
Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio,
Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili ed alla seconda Commissione -
Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione
europea e relazioni con l’estero per il parere.
È stata presentata alla
Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa
della Giunta regionale:
“Piano di Azione e Coesione
(PAC) 2007/2013. Approvazione rimodulazione schede Intervento III.14 “InCalabria”, III. 15 “StainCalabria”,
III.6 “Politiche attive del lavoro” e II.18 “Interventi di rafforzamento delle
attività di gestione monitoraggio e controllo FSE” - (deliberazione G.R. n. 265
del 17.6.2021)” (PPA n. 110/11^).
È stata assegnata alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per l’esame di merito.
È stata presentata alla
Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa
dell’Ufficio di Presidenza:
“Approvazione del rendiconto
dell’esercizio finanziario 2020 della relazione sulla gestione 2020 e del Piano
degli indicatori di bilancio e dei risultati attesi - (deliberazione consiliare
n. 16 del 19.5.2021 per come modificata dalla deliberazione consiliare n. 21
del 18.6.2021)” (PPA n. 111/11^).
La Giunta regionale ha trasmesso, per il parere
della competente Commissione consiliare, la deliberazione n. 267 del 17 giugno
2021, recante:
“Presa d’atto adozione Statuto CORAP”.
(Parere n. 16/11^).
È stata assegnata alla prima e alla seconda
Commissione consiliare.
Comunico che la seconda Commissione, nella seduta
del 23 giugno 2021, ha espresso, a maggioranza dei gruppi consiliari presenti,
parere favorevole al decreto dirigenziale n. 4656 del 5 maggio 2021, recante:
“Autorizzazione, ai sensi dell'art. 26 della L.R.
40/2009, per l’Apertura di una nuova cava denominata “Vullo Bivio Regina”
Cantiere 3-Comune di Lattarico (CS)”. Società “Italcementi S.p.A.”.
(Parere n. 13/11^).
Comunico che la seconda Commissione, nella seduta
del 3 giugno 2021, ha espresso, a maggioranza dei gruppi consiliari presenti,
parere favorevole al decreto dirigenziale n. 4793 del 7 maggio 2021, recante:
“Coltivazione e recupero ambientale di una cava di
inerti sita in località “Rebecco” del Comune di Cassano allo Jonio (Cs)”.
Società “L'Olimpo S.r.l.”.
(Parere n. 14/11^).
Comunico che la seconda Commissione, nella seduta
del 23 giugno 2021, ha espresso, all’unanimità dei presenti, parere favorevole
alla deliberazione della Giunta regionale n. 255 del 17 giugno 2021, recante:
“POR Calabria FESR FSE 2014/2020. Rimodulazione del
Piano Finanziario dell'Asse 1 “Ricerca e innovazione” (OT1 FESR) Azioni 1.1.5 -
1.2.1 - 1.2.2 - 1.3.2 - 1.5.1)”.
(Parere n. 15/11^).
Graziano Giuseppe. Al
Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
- che con legge regionale n.
29 del 25 giugno 2019, sono state storicizzate le risorse in favore di tutti
quei bacini di lavoratori meglio richiamati nel testo di cui alla legge
regionale n. 1/2014 all’interno del quale si trovano i lavoratori di cui alle
leggi regionali 15/2008 – 31/2016 -40/2013 attualmente percettori di sussidio a
totale carico delle casse Regionali ed utilizzati con appositi progetti presso
vari enti pubblici (amministrazioni comunali e Parco nazionale del Pollino);
- che con successivi atti
decretativi emanati dal competente dipartimento regionale al lavoro, le somme
di cui alla predetta L.R. 29/2019 sono state rese disponibili attraverso
apposita manifestazione di interesse allegata ai singoli atti decretativi
concedenti contributi finalizzati alla contrattualizzazione/stabilizzazione dei
lavoratori afferenti ai bacini de quo;
- che le risorse storicizzate,
in forza dei richiamati decreti attuativi sono già disponibili e sono
indirizzate allo svuotamento generale del bacino di precariato storico
istituzionalizzato per come indicato dalla Legge Regionale 1/2014;
- che in occasione di diversi
incontri avvenuti tra le parti sindacali e la Regione Calabria, non ultimo
quello del 14 ottobre u.s., è stato individuato quale percorso attuabile, senza
variazione di spesa, la stabilizzazione dei lavoratori di cui alle LL.RR.
15/2008 – 31/2016 -40/2013 attualmente percettori di sussidio attraverso l’ente
strumentale in house
Azienda Calabria Verde;
- che il Consiglio Regionale
della Calabria a più riprese ha sempre convenuto e deliberato nel senso di
chiudere i contesti sociali generatori di precariato a maggior ragione quando
questi si protraggono infaticabilmente da diversi anni costituendo comunque una
spesa corrente per le casse della Regione;
si interroga il Presidente e
la Giunta regionale:
per sapere:
- quali provvedimenti
improcrastinabili ed urgenti intende assumere presso il commissario
dell’azienda Calabria Verde e gli uffici amministrativi competenti, il
direttore generale del dipartimento agricoltura della Regione Calabria nonché
attraverso il dipartimento al lavoro, affinché non si interrompa l’iter
amministrativo e tecnico finalizzato alla definitiva stabilizzazione di tutti i
lavoratori di cui in narrativa l’ente strumentale in house Azienda Calabria Verde.
(165; 22/06/2021)
Anastasi. Al Presidente della
Giunta regionale. Premesso che:
- con legge di bilancio
145/2018 lo Stato italiano ha esteso la durata di una serie di concessioni
demaniali marittime ad uso turistico – ricreativo sino al 2033, prevedendo un
percorso di riforma in materia;
- detta previsione è stata
ulteriormente confermata dalla legge di conversione del cd. “Decreto Rilancio”,
Legge n. 77 del 17 luglio 2020, che stabilisce una nuova estensione della
durata delle concessioni demaniali marittime al fine di rilanciare il settore
turistico e contenere i danni, diretti e indiretti, causati dall'emergenza
epidemiologica da COVID-19;
- dette disposizioni interne
hanno generato un dibattuto conflitto con la normativa europea ed in
particolare riferimento rispetto alla compatibilità con la c.d. “Direttiva Bolkestein”, dal quale è scaturito un corposo contenzioso
giudiziario e soprattutto posizioni interpretative diverse e spesso configgenti
da parte della giurisprudenza;
- detta incertezza ha
conseguentemente determinato contrastanti posizioni ed applicazioni in materia
di concessioni demaniali da parte delle pubbliche amministrazioni ed in
particolare dei comuni, che ovviamente penalizzano il settore turistico;
- anche nella Regione Calabria
si è manifestato un quadro applicativo disomogeneo tra comuni che prorogano al
2033 ed altri che non applicano la legge 145;
- numerosi operatori del
settore chiedono dunque, a gran voce, trasparenza sul tema e dei provvedimenti
chiari ed omogenei nonché maggiori tutele per una categoria già fortemente
colpita dalla crisi e che, allo stato dell’arte, non avrebbe la possibilità di
programmare ed investire sulla propria attività a discapito, in generale,
dell’offerta turistica della Regione Calabria. Interroga il Presidente della
Giunta regionale
per sapere:
quali chiarimenti il governo
regionale può dare rispetto alla contraddittoria e diversa situazione che
vivono gli operatori turistici del territorio regionale a causa delle
contrastanti determinazioni adottate dai Comuni calabresi.
(166; 24/06/2021)
Pitaro Francesco. Al Presidente
della Giunta regionale. Premesso che:
- con i decreti legge nn. 18/2020 e 34/2020 sono stati previsti fondi da erogare
in favore degli operatori sanitari;
- più precisamente, si è
deciso di gratificare gli operatori del servizio sanitario che, a seguito
dell'emergenza Covid, hanno svolto e svolgono con
dedizione e abnegazione e spirito di servizio le loro tipiche prestazioni
sanitarie nella terribile e difficile fase pandemica;
- infatti, l'emergenza Covid ha messo a dura prova gli operatori del servizio
sanitario regionale;
- con tali decreti e con i
fondi aggiuntivi previsti in favore dei detti operatori sanitari si è
riconosciuta l'importanza del loro servizio espletato nel corso dell'emergenza
pandemica;
- con decreto dirigenziale n.
3467 del 1/4/2021 il Dipartimento Tutela della Salute e Servizi Sociali e
Socio-Sanitari ha trasferito alle aziende sanitarie e ospedaliere "le
risorse relative ai fondi assegnati dal DL n. 18/2020 e dal DL n. 34/2020
destinati alla remunerazione delle competenze accessorie del personale delle
Aziende del SSR impiegato nell'attività emergenziale covid-19 nell'esercizio
2020 per complessivi € 14.055.923,29 ... ";
- tuttavia, nonostante il
detto Decreto adottato dal Dipartimento Salute le Aziende sanitarie ed ospedaliere
e ospedaliera universitarie, ad oggi, non hanno erogato agli operatori
sanitarie i detti fondi;
- infatti, gli operatori
sanitari che hanno svolto e che svolgono il loro essenziale servizio sanitario
lamentano correttamente la mancata erogazione dei fondi previsti per
l'emergenza Covid;
che tutto ciò è intollerabile
e gli operatori sanitari hanno diritto di ricevere i fondi/Covid;
- la mancata erogazione dei
fondi/Covid in favore degli operatori sanitari
costituisce grave condotta omissiva che si pone in violazione dei decreti legge
NN. 18/2020 e 34/2020 ed offende ingiustamente gli operatori sanitari che con
mille sacrifici hanno affrontato la terribile fase pandemica;
- è davvero incomprensibile
che da un canto si riconosca il diritto degli operatori sanitari di ricevere i
fondi Covid e dall'altro, tuttavia, la Regione e le
aziende sanitarie ed ospedaliere nulla abbiano corrisposto agli instancabili
operatori sanitari;
- su tutto ciò occorre far
luce ed occorre capire perché agli indispensabili operatori sanitari calabresi
non siano stati erogati i fondi Covid nonostante
abbiano svolto e svolgano senza pausa la loro instancabile attività in
emergenza Covid e cosa si intenda fare per erogare al
più presto agli stessi i dovuti fondi Covid. Tutto ciò
premesso, con il presente atto, si chiede al Presidente della Giunta Regionale
per sapere:
se ha contezza di quanto sta
avvenendo e del fatto che gli operatori sanitari del Servizio Sanitario
Regionale non hanno ricevuto l'erogazione dei fondi/Covid
e quali atti ed iniziative politico/amministrativi intende adottare al fine di
permettere ai detti operatori sanitari di ricevere con sollecitudine i fondi
regolarmente previsti e riconosciuti dai decreti legge nn.
18/2020 e 34/2020.
(163; 21/06/2021)
Di Natale. Al Presidente della
Giunta regionale. Premesso che:
- la Regione Calabria, per
l’organizzazione dei servizi per l’impiego e per l’organizzazione del
Collocamento Mirato, ha adottato diversi decreti a firma del Direttore generale
del Dipartimento lavoro, con i quali ha provveduto all’organizzazione degli
uffici, in palese contrasto con le norme legislative regionali e nazionali;
- tali provvedimenti hanno
buttato nel caos normativo i Servizi per l’impiego della Calabria, introducendo
diverse confusioni normative legate alla circostanza di dare attuazione a
disposizioni dirigenziali in netto contrasto con le norme emanate dal Consiglio
Regionale e dalle vigenti norme statali;
- l’ultimo decreto, in ordine
di tempo, del Direttore Generale del Dipartimento Lavoro, n°2038 del 02/03/2021
ha fatto confluire i Servizi del Collocamento Mirato all’interno dei Centri per
l’Impiego capoluogo;
- il Collocamento mirato, per
la delicatezza della materia rivolta alla tutela delle persone più deboli della
società, per la complessità della sua attività e per il carico di
responsabilità che implica, non può essere considerato alla stessa stregua
delle altre aree dei Centri per l’impiego;
- tale situazione determina
una forte discriminazione fra centri per l’impiego e dipiù tale diversa
organizzazione poteva essere attuata solo attraverso una nuova legge regionale
organizzativa, tenendo conto che in Calabria era, comunque, preesistente e
vigente la legge regionale n. 32 del 26 novembre 2001 avente oggetto “Norme per
la promozione e lo sviluppo del diritto al lavoro delle persone con
disabilità”;
- ad evidenziare
l’incongruenza sul piano amministrativo basti considerare i contenuti del Capo
I del Decreto legislativo n. 151 del 14 settembre 2015, che ha apportato delle
modifiche alla Legge 12 marzo 1999, n. 68 ed attribuisce le funzioni e i
compiti in materia di politiche attive del lavoro alle Regioni, all’art. 11
comma 1 lettera a) e si occupa dei Centri per l’impiego ove alla lettera d)
parla di Servizi del collocamento dei disabili. Individuandoli quindi, in due
ambiti diversi;
- la Circolare n. 34 del
23.12.2015 del Ministero del Lavoro non impone la presenza di uffici del
collocamento mirato presso i CPI ma “almeno un ufficio su base territoriale
provinciale” e di fatto è quello che la Regione Calabria aveva legittimamente
realizzato, prima del decreto n. 2038;
- va altresì specificato, che
in tutto questo susseguirsi di decreti dirigenziali si parla solo di nomine e
nulla riguarda l’organizzazione dei Servizi;
- oltretutto, tale decreto
oltre ad essere anacronistico in quanto mira a riorganizzare le attività dei
CPI all’interno di 5 aree, andando ben oltre le proprie competenze
amministrative, cancella il Centro per l’Impiego universitario della Calabria
presso l’Unical, relegandolo al rango di sportello
del CPI di Cosenza (il CPI Unical, secondo della sua
specificità in Italia, rappresentava un fiore all’occhiello della Calabria e
svolgeva un ruolo sperimentale, dando anche la possibilità d’iscrizione
indipendentemente dalla residenza. Tale modalità rappresenta la nuova e moderna
frontiera europea dei servizi per l’impiego che mira a slegare la residenza del
lavoratore dalla propria gestione nella ricerca del lavoro). Tutto ciò
premesso, si interroga l’on. Presidente f.f. e la Giunta regionale
per sapere:
se ritengono di dover porre
rimedio alle gravi violazioni normative per come sopra denunciate;
Inoltre, se intendano
proseguire con la discutibile attività di nomine nell’ambito dei CPI in palese
violazione del piano regionale anticorruzione;
Infine se, alla luce di quanto
detto, intendano revocare il decreto dirigenziale n. 2038 del 02.03.2021
lasciando la preesistente continuità e trasmettere gli atti alla competenza del
Consiglio regionale.
(164; 21/06/2021)
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- i cittadini dell’alto Ionio
vivono quotidianamente grandi difficoltà legate all’insufficienza di
collegamenti con la stazione ferroviaria di Sibari, capolinea dell’alta
velocità;
- la linea ferroviaria Sibari
– Metaponto risulta essere del tutto isolata dal momento che non vi sono treni
che consentano il collegamento con l’alta velocità;
- la suddetta linea
ferroviaria risulta essere predisposta per ospitare l’alta velocità con linee
elettrificate e stazioni in buone condizioni per l’accoglienza dei passeggeri;
- questa situazione, oltre a
creare evidenti disagi ai passeggeri, preclude molte possibilità all’intero
territorio della sibaritide;
- difatti, questa zona può
essere considerata ad alta vocazione turistica dal momento che rappresenta il
centro più importante della Magna Grecia. Il parco archeologico ed il Museo
archeologico rivestono grande importanza storica così come anche le altre
attrazioni naturali estese in tutta la piana e nell’entroterra;
- pertanto, l’implementazione
dei collegamenti ferroviari potrebbe porre fine ad un grave disagio ed allo
stesso tempo sostenere l’offerta turistica della zona. Tutto ciò premesso,
impegna la Giunta regionale
ed il Presidente della Giunta
regionale a valutare la fattibilità dell'attivazione di un numero di corse
adeguate che, sfruttando la linea ferroviaria Sibari – Metaponto, possano
favorire il collegamento di tutte le aree più isolate con stazione di Sibari.
(96; 21/06/2021) Di Natale.
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- presso il Comune di
Dinami(VV) si intende realizzare un impianto trattamenti rifiuti con discarica
nel territorio comunale;
- sulla realizzazione del
progetto non vi è alcuna delibera del Consiglio Comunale di Dinami;
- per quanto di conoscenza è
noto che l'ATO 4 rifiuti Vibo Valentia ha convocato la Conferenza dei sindaci
in data 13 marzo 2021 con all'ordine del giorno al punto 6 la proposta di
impiantistica e discarica a Dinami, comunque andata deserta;
- Il Dipartimento di Tutela
dell'Ambiente della Regione Calabria ha affidato l'incarico di uno studio di prefattibilità che ha individuato il sito di Dinami come
idoneo all' ubicazione di una vasca di contenimento rifiuti A2 (di risulta
industriali non pericolosi, in cui possono essere inseriti anche rifiuti
pericolosi in fibra minerale ed inerti);
- in data 13 aprile 2021 la
Conferenza dei sindaci dell'ATO 4 rifiuti ha approvato la proposta di
impiantistica (vetrificatore e impianto di
compostaggio) e discarica nel comune di Dinami;
- nella stessa data il
Dipartimento Tutela dell'ambiente ha preso atto che si è riunita l'Assemblea
dei Sindaci dell'ATO 4 rifiuti di Vibo Valentia con verbale trasmesso con nota prot. n.18591 del 21/04/2021, la quale ha approvato
l'individuazione del sito, ricadente nel Comune di Dinami, sul quale realizzare
un sistema impiantistico e discarica di servizio pubblica a completo utilizzo
dell'ATO 4;
- non è mai stata avviata
alcuna procedura partecipativa, dunque alcun confronto, con i cittadini. La
cittadinanza, infatti, ha appreso la notizia della realizzazione dell'impianto
dei rifiuti solo ed esclusivamente attraverso la stampa;
- la cittadinanza si è subito
mobilitata indicendo un sit-in di protesta in data 22 aprile, senza tuttavia
ottenere alcun dialogo con le amministrazioni competenti;
- nonostante ciò, infine, il
Dipartimento Tutela dell'Ambiente ha manifestato interesse per il conferimento
di incarico di RUP e d'incarico di progettazione studio di fattibilità e
progettazione definitiva;
- che in data 9/6/2021 si è
svolta una iniziativa pubblica a Dinami alla presenza del Sindaco di Dinami e
della comunità e in quella circostanza la comunità ha manifestato la propria
totale contrarietà alla realizzazione nel territorio del comune di Dinami della
discarica e del vetrificatore e dell'impianto di
compostaggio;
- che è davvero
incomprensibile che ancora oggi si parli di discariche;
-che, infatti, le discariche
costituiscono un sistema anacronistico che si pone in contrasto con ogni
progetto di economia circolare e di sviluppo sostenibile e con le indicazioni
provenienti dall'Europa;
- che è necessario tutelare
l'ambiente e la salute e occorre respingere ogni tentativo di concretizzare
iniziative che contraddicono le direttive comunitarie e gli obiettivi nazionali
in tema di economia circolare e che possano ledere il diritto alla salute;
- che da un canto si propugna
lo sviluppo economico della Calabria attraverso la valorizzazione del
territorio e del patrimonio ambientale e dall'altro canto, del tutto
illogicamente, si pensa alla realizzazione di discariche;
- che sul punto, peraltro,
manca ogni atto di programmazione regionale che è, sotto il profilo
giuridico/amministrativo, necessario ed ineludibile. Tutto ciò premesso
Impegna il Presidente della
Giunta Regionale e la Giunta Regionale
ad adottare ogni atto e iniziativa
politico/amministrativa al fine di bloccare il procedimento amministrativo
diretto a dare concretezza all'insano progetto di realizzare nel comune di
Dinami la discarica, e al contempo a promuovere il coinvolgimento della
comunità locale nella scelta delle soluzioni più opportune per risolvere la
mancanza di impianti necessari a completare il ciclo integrato dei rifiuti
nella nostra Regione.
(97; 23/06/2021) Pitaro Francesco, Anastasi.
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- il turismo rappresenta una
voce primaria dell'economia calabrese, la cui crescita è stata
irrimediabilmente compromessa a causa dell'emergenza sanitaria da Covid-19;
- si rende necessario
intervenire rapidamente a favore delle attività turistiche con una serie di
strumenti e misure idonee ad evitare le ingenti perdite che hanno fortemente
penalizzato il settore nel 2020/2021. Preso atto che: - il decreto legge 22
aprile 2021 n. 52 recante: "Misure urgenti per la graduale ripresa delle
attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della
diffusione dell'epidemia da Covid-19" prevede, tra l'altro, l'introduzione
delle certificazioni verdi Covid-19, rilasciate al fine di attestare l'avvenuta
vaccinazione anti Covid, l'avvenuta guarigione o
l'effettuazione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo;
- che tali certificazioni
consentiranno la partecipazione ad eventi culturali e sportivi, ricevimenti per
cerimonie religiose e civili ecc. Considerato che: - in molte strutture
ricettive della nostra regione sono previsti luoghi di divertimento con annesse
piste da ballo;
- il settore turistico è
strategico per lo sviluppo economico ed occupazionale del territorio calabrese;
impegna la Giunta regionale
ed il Presidente della Giunta
regionale a farsi portavoce nei confronti del Governo nazionale delle legittime
istanze delle imprese del settore al fine di procedere alla immediata
riapertura in sicurezza delle discoteche, come previsto per altre attività, secondo
il decreto legge del 22 aprile 2021 n°52 (richiamato sopra).
(98; 25/06/2021) Paris.
È pervenuta risposta scritta
alle seguenti interrogazioni:
Pitaro Francesco. Al Presidente
della Giunta regionale. Premesso che:
- la Regione Calabria, con DGR
248/2018, in ottemperanza anche al disposto dell'articolo 71, al comma 2 della
L.R. urbanistica n. 19/2002, ha attivato un Programma organico di interventi a
favore dei Comuni per l'istituzione ed il funzionamento dello Sportello Unico
per l'Edilizia (SUE), nell'ambito del sistema unico integrato SUAP (Sistema
Unico Attivita' Produttive) / SUE (Sistema Unico
Edilizia).
• La rete regionale dei SUE,
istituita con DGR 500/2019, avrebbe dovuto avere come finalità la
semplificazione, l'uniformità e la digitalizzazione delle procedure
amministrative inerenti alle attività di edilizia privata non produttiva e
promuovere l'attivazione degli Sportelli Unici per l'Edilizia presso i Comuni,
anche mediante esercizio in forma associata, rendendo quindi anche agile, per i
professionisti del settore, la procedura di presentazione dei progetti edilizi
- pubblici e privati - ai vari enti preposti con conseguente più celere
rilascio di autorizzazioni e pareri.
• Tale piattaforma
informatica, denominata appunto "CALABRIA SUE", accessibile dal sito
(www.calabriasue.it), dal 28 settembre 2020 è stata integrata con un'ulteriore
piattaforma, la "SISMI.CA.", finalizzata, invece, alla trasn1issione
telematica degli elaborati strutturali al Dipartimento regionale Lavori
Pubblici (ex Genio Civile).
• Quindi, il nuovo portale,
attualmente si compone di due anime (SUE-documentazione
architettonico/amministrativa e SISMI.CA- elaborati strutturali).
• Però, la seconda
piattaforma, SISMI.CA, creata dalla società SINERGIS (oggi DEDAGROUP -società
che opera nel settore dell'information technology),
sostituita ad una precedente piattaforma telematica - SI-ERC (società
EUCENTRE-formazione e ricerca nel campo dell'ingegneria sismica) e costata l
milione e 200 mila euro, ha presentato da subito disfunzionalità, incongruenze
con norme regionali e statali, carenza di un adeguato servizio di assistenza,
rallentando ed a volte addirittura impedendo l'accesso al portale SUE specie
nello scambio dei dati con SISMI.CA, così creando non pochi problemi e disagi
ai professionisti dell'edilizia sia in termini di tempo che di dispendio di
energie.
• Ovviamente, il
malfunzionamento della suddetta piattaforma è stato più volte segnalato dai
vari Ordini professionali all'Ente regionale, nello specifico all'Ufficio
Regionale SURE, il quale, per placare le incessanti lagnanze degli operatori
del settore - fortemente limitati nel loro lavoro, ha deliberato un regime
transitorio esteso fino al 31 dicembre 2020, durante il quale, indipendentemente
dalla tipologia dell'opera, i professionisti possano trasmettere il progetto
nella categoria "altre opere".
• Tale ultima soluzione,
tuttavia, non può essere ritenuta risolutiva, né ulteriormente procrastinabile,
giacché non risolve il problema della mancanza di compatibilità ed operabilità
tra le due piattaforme e non fornisce il risultato cui le stesse erano
finalizzate.
• Quindi, il portale
succitato, così come attualmente si presenta, è praticamente inutilizzabile
poiché non in grado di garantire agilità e snellezza nella presentazione dei
progetti edilizi, né la tanto decantata celerità nel rilascio di certificati
autorizzativi e pareri, risultando quindi inutile per gli operatori del mondo
edilizio ed anche per i cittadini destinatari;
- Tutto ciò sta generando
danni non solo ai professionisti ma anche a tutti coloro che si rivolgono ai
professionisti e che sono le parti direttamente interessate. Tutto ciò premesso
e considerato, pertanto, il sottoscritto consigliere, cogliendo il malcontento
palesato dai tanti professionisti del settore e dai soggetti direttamente
interessati, quali: architetti, ingegneri, geometri, geologi, agronomi e periti
vari, con il presente atto, chiede
per sapere:
al Presidente della Giunta
regionale e alla Giunta Regionale: a) se ha contezza di quanto sopra esposto e
dell'evidente mal funzionamento della piattaforma SUE e SISMICA e dei danni e
disagi che tutto ciò sta generando ai professionisti e ai soggetti direttamente
interessati e quali atti e provvedimenti ed iniziative intende adottare e porre
in essere con urgenza e immediatezza al fine di permettere ai professionisti di
potere senza difficoltà utilizzare le due piattaforme e di potere presentare e
trasmettere i progetti ai fini del loro esame e della loro istruttoria. b) la
convocazione di un tavolo tecnico immediato che coinvolga le categorie dei
professionisti interessati, per il tramite dei rappresentanti dei loro ordini
professionali, al fine di discutere sui dettagli che causano il
malfunzionamento lamentato e studiare di comune accordo con essi le soluzioni
migliori a rendere agibile e maggiormente fruibile il portale SUE e SISMICA e
comunque la possibilità di trasmettere i progetti.
(88; 01/12/2020)
Risposta:
Il Consiglio regionale
premesso che:
-il decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo
del 10 agosto 2014, n. 126, ha introdotto il nuovo impianto normativo
sull'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle
autonomie locali finalizzato a stabilire il quadro complessivo di riferimento
dei principi contabili generali per regioni, province autonome ed enti locali;
-con deliberazione consiliare
n. 463 del 10 dicembre 2019 è stato approvato il bilancio di previsione
Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2020 -2022;
-con deliberazione
dell'Ufficio di Presidenza n. 71 del 19 dicembre 2019 è stato approvato il
Documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione per gli esercizi
2020 -2022 e sono state assegnate le risorse al Segretario/Direttore Generale;
-con determinazione del
Segretario Generale R.G. n. 751 del 23 dicembre 2019 è stato approvato il
bilancio finanziario gestionale del Consiglio regionale per gli esercizi 2020
-2022;
-con deliberazione del
Consiglio regionale n. 14 del 26 maggio 2020 sono state approvate alcune
variazioni al bilancio di previsione 2020 -2022 del Consiglio regionale della
Calabria;
-con deliberazione del
Consiglio regionale n. 73 del 10 novembre 2020 sono stati approvati
l'assestamento e ulteriori variazioni al bilancio di previsione 2020 -2022 del
Consiglio regionale;
-con deliberazione
dell'Ufficio di Presidenza n. 1 del 25 gennaio 2021 è stato approvato il
verbale di chiusura della contabilità dell'esercizio finanziario 2020;
CONSIDERATO CHE:
-l’articolo 18 del d.lgs. n.
118/2011, al comma 1, dispone che “al fine di consentire la comparazione dei
bilanci, gli enti adottano un sistema di indicatori semplici, denominato “Piano
degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio” misurabili e riferiti ai
programmi e agli altri aggregati di bilancio, costruiti secondo criteri e
metodologie comuni”;
-l'articolo 67 del d.lgs. n.
118/2011 dispone che "La Presidenza del Consiglio regionale sottopone
all'Assemblea consiliare (...) il rendiconto del Consiglio regionale. Le
relative risultanze finali confluiscono nel rendiconto consolidato di cui
all'art. 63, comma 3. Al fine di consentire il predetto consolidato,
l'assemblea consiliare approva il proprio rendiconto entro il 30 giugno
dell'anno successivo";
VISTO il Regolamento interno
di Amministrazione e Contabilità del Consiglio regionale della Calabria,
approvato con deliberazione consiliare n. 19 del 4 maggio 2017 e
successivamente modificato con deliberazione consiliare n. 342 del 28 settembre
2018;
DATO ATTO CHE:
-l'articolo 77 del suddetto
Regolamento interno dispone che "Successivamente all'approvazione del
rendiconto, l'assemblea consiliare approva il bilancio consolidato di gruppo
del Consiglio regionale con le società controllate e partecipate secondo le
modalità e gli schemi previsti dal d.lgs. 118/2011 (...) Il bilancio
consolidato è approvato dal Consiglio regionale entro il 31 agosto dell'anno
successivo all'esercizio finanziario di riferimento ed è trasmesso, dopo
l'approvazione consiliare, alla Regione entro i dieci giorni successivi.";
-il Consiglio regionale
detiene la partecipazione nella società in house providing “Portanova S.p.A.”;
RILEVATO CHE:
-è stato parificato il conto
del Tesoriere e degli agenti contabili interni, alla luce della corrispondenza
delle risultanze trasmesse da ciascuno con quelle del Settore Bilancio e
Ragioneria del Consiglio regionale;
-con deliberazione del
Consiglio regionale n. 118 del 19 maggio 2021 è stato approvato il riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31
dicembre 2020, ai sensi dell'articolo 3 comma 4, del d.lgs. n. 118/2011;
RICHIAMATO l'articolo 7, comma
8, della legge regionale 15 marzo 2002, n.13, che dispone la pubblicazione dei
rendiconti dei Gruppi consiliari in allegato al conto consuntivo del Consiglio
regionale e sul sito istituzionale dell'Ente;
VISTA la deliberazione
dell’Ufficio di Presidenza n. 16 del 19 maggio 2021, recante “Approvazione del
rendiconto dell’esercizio finanziario 2020, della relazione sulla gestione 2020
e del Piano degli indicatori di bilancio e dei risultati attesi”;
TENUTO CONTO CHE, a seguito
della verifica preliminare con cui il Collegio dei Revisori ha rilevato alcuni
errori materiali negli allegati “Equilibri di bilancio” e “Quadro generale
riassuntivo”, richiedendo al contempo un’integrazione nella Relazione sulla
gestione relativa al recupero del disavanzo di amministrazione esercizio 2014,
l’Ufficio di Presidenza con deliberazione n. 21 del 18 giugno 2021 ha
modificato la propria deliberazione n. 16 del 19 maggio 2021, in particolare
sostituendo lo schema di Rendiconto della gestione relativo all'esercizio
finanziario 2020 e la Relazione sulla gestione dell’esercizio 2020;
VISTO lo schema di rendiconto
dell'esercizio 2020, redatto ai sensi dell'allegato 10 al d.lgs. n. 118/2011, che
costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
VISTA la relazione sulla
gestione dell'esercizio 2020, redatta ai sensi dell'articolo 11, comma 6, del
d.lgs. n. 118/2011, e allegata al presente provvedimento quale parte integrante
e sostanziale;
VISTO il Piano degli
indicatori di bilancio e dei risultati attesi relativi al rendiconto
dell’esercizio 2020, allegato al presente provvedimento quale parte integrante
e sostanziale;
VISTA la relazione della
Commissione Speciale di vigilanza, redatta ai sensi del combinato disposto
degli articoli 73, comma 5 e 110, comma 1, lettera c) del Regolamento interno
di Amministrazione e Contabilità, approvata nella seduta del 25 giugno 2021 e
allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;
PRESO ATTO CHE il Collegio dei
Revisori, con verbale n. 32 del 23 giugno 2021, allegato alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha redatto la relazione al
rendiconto dell’esercizio finanziario 2020 del Consiglio regionale, esprimendo
“giudizio positivo” per l’approvazione del documento contabile, comprensivo dei
relativi allegati;
UDITO il relatore, Consigliere
Mancuso, che ha illustrato il provvedimento;
DELIBERA
-di approvare il rendiconto
dell’esercizio finanziario 2020 del Consiglio regionale, allegato alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale, nelle seguenti risultanze
finali riepilogative:
-di approvare la Relazione
sulla gestione dell'esercizio 2020, redatta ai sensi dell'articolo 11, comma 6,
del d.lgs. n. 118/2011, e allegata alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale;
-di approvare il Piano degli
indicatori di bilancio e dei risultati attesi relativi al rendiconto dell’esercizio
2020, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale;
-di dare atto che l’avanzo di
amministrazione dell’esercizio 2020 è così suddiviso:
-di rinviare ad un successivo
atto la destinazione dell'avanzo libero dell'esercizio 2020;
-di destinare l’utile
dell’esercizio 2020 a riserva da risultati economici degli anni precedenti del
Patrimonio netto;
-di dare atto che i risultati
della gestione del Consiglio regionale per l'esercizio 2020 confluiranno nel
rendiconto consolidato della Regione Calabria, ai sensi dell'art. 67 del d.lgs.
n. 118/2011;
-di dare atto che,
successivamente all'approvazione del rendiconto dell'esercizio 2020, si
procederà all'approvazione del bilancio consolidato di gruppo del Consiglio
regionale con la società partecipata "Portanova S.p.A.";
-di dare atto che i rendiconti
dei Gruppi consiliari anno 2020 saranno pubblicati, in allegato, al rendiconto
del Consiglio regionale sul sito istituzionale dell'Ente;
-di trasmettere la presente
deliberazione, unitamente ai relativi allegati richiamati in premessa, alla
Giunta regionale, ai sensi dell’articolo 73, comma 6 del Regolamento interno di
Amministrazione e Contabilità del Consiglio regionale.
IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTA la deliberazione di
Giunta regionale n. 505 del 30 dicembre 2020, recante "Presa d’atto degli
indirizzi strategici regionali per il negoziato sulla programmazione delle
politiche europee di sviluppo 2021-2027. Avvio della definizione del percorso
di definizione del POR Calabria FESR/FSE 2021-2027";
VISTA la legge regionale 12
ottobre 2016, n. 30 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria
alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione
Europea e sulla programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e
coesione);
VISTI:
-la COM (2018) 321 final, riguardante la Comunicazione della Commissione
europea su “Un bilancio moderno al servizio dell’Unione che protegge, che dà
forza, che difende. Quadro finanziario pluriennale 2021 – 2027”;
-la COM (2018) 375 final, relativa alla proposta di Regolamento del Parlamento
europeo e del Consiglio recante le disposizioni comuni applicabili al Fondo
europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale europeo Plus, al Fondo di
coesione, al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e le regole
finanziarie applicabili a tali fondi e al Fondo Asilo e migrazione, al Fondo
per la Sicurezza interna e allo Strumento per la gestione delle frontiere e i
visti;
-la COM (2018) 372 final, riguardante la proposta di Regolamento del
Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo di sviluppo
regionale e al Fondo di coesione;
-la COM (2018) 382 final, riguardante la proposta di Regolamento del
Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo sociale europeo Plus
(FSE+);
-la COM (2018) 374 final, riguardante la proposta di Regolamento del
Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni specifiche per
l'obiettivo "Cooperazione territoriale europea" (Interreg)
sostenuto dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dagli strumenti di
finanziamento esterno;
-la COM (2018) 392 final, riguardante la proposta di Regolamento del
Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Regolamento del Parlamento
europeo e del Consiglio recante norme sul sostegno ai piani strategici che gli
Stati membri devono redigere nell’ambito della politica agricola comune (piani
strategici della PAC) e finanziati dal Fondo europeo agricolo di garanzia
(FEAGA) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che
abroga il regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio
e il regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio”;
-la “Relazione per Paese
relativa all’anno 2019 comprensiva dell’esame approfondito sulla prevenzione e
correzione degli squilibri macroeconomici” (c.d. Country Report), elaborata
dalla Commissione europea nell’ambito del Semestre europeo 2019, che contiene
le priorità di riforma, e in particolare l’Allegato D “Orientamenti in materia
di investimenti finanziati dalla Politica di Coesione 2021 – 2027 per
l’Italia”, che costituisce la base per un dialogo tra l’Italia e i servizi
della Commissione in vista della programmazione dei fondi della politica di
coesione (FESR e FSE+);
-la deliberazione di Giunta
regionale n. 136 del 15 giugno 2020, recante “Atto di indirizzo per l’avvio del
percorso di costituzione del programma Operativo regionale FESR/FSE Plus per il
periodo 2021-2027” approvata dal Consiglio regionale con deliberazione n. 49
del 14 luglio 2020;
CONSIDERATO CHE, al fine di
procedere alla stesura del Programma Operativo Regionale FESR/FSE Plus per il
periodo 2021-2027, ai sensi della deliberazione consiliare n. 49/2020 sopra
richiamata è stato elaborato il Documento di Indirizzo Strategico (DISR), già
posto al confronto con il partenariato istituzionale ed economico-sociale, e
contenente gli indirizzi strategici regionali in modo da definire le strategie
e conseguire l’integrazione alla scala regionale della Politica di coesione e
procedere alla definizione del Programma Operativo Regionale Calabria FESR -FSE
2021-2027 in un quadro integrato e condiviso di obiettivi strategici;
RILEVATO CHE la Seconda
Commissione consiliare, nella seduta dell’1 febbraio 2021, ha approvato la
presa d’atto degli indirizzi strategici regionali per il negoziato sulla
programmazione delle politiche europee di sviluppo 2021-2027, ai fini
dell’avvio del percorso di definizione del POR Calabria FESR/FSE 20212027;
TENUTO CONTO CHE nella 15^
seduta dell’11 marzo 2021, il Consiglio regionale ha deciso di rinviare il
provvedimento de quo alla Seconda Commissione consiliare per approfondimenti
istruttori;
CONSIDERATO CHE su
disposizione del Presidente del Consiglio regionale, con nota prot. n. 4782 del 12 marzo 2021 il provvedimento è stato
ritrasmesso alla Seconda Commissione per approfondimenti istruttori;
TENUTO CONTO CHE
nell’orizzonte temporale intercorso tra la presentazione in Consiglio della
deliberazione di Giunta regionale n. 505 del 30 dicembre 2020 e la trattazione
in Aula del provvedimento di cui trattasi: -sono stati ridefiniti i contorni
dell’impianto strategico della Politica di coesione,
a seguito del completamento
del percorso negoziale tra Commissione europea, Consiglio e Parlamento europeo,
dando luogo a modifiche e integrazioni delle disposizioni comuni e specifiche
sull’utilizzo dei Fondi;
-gli uffici della DG Regio
Commissione europea hanno segnalato la necessità di procedere alla modifica del
DISR relativamente alle modifiche e integrazioni intervenute sul Regolamento
delle Disposizioni Comuni (RDC) a seguito del sopra citato percorso negoziale;
RILEVATO CHE, al fine di
allineare il nuovo assetto degli obiettivi specifici assunti a seguito della
fase di negoziato, senza tuttavia stravolgere radicalmente la struttura del
documento tutt’ora valido e definito, la Giunta regionale, con deliberazione n.
168 del 3 maggio 2021, ha apportato alcune modifiche e integrazioni agli
allegati di cui alla propria deliberazione n. 505 del 30 dicembre 2020, che in
particolare riguardano: -lo spostamento dell’Obiettivo Specifico “Rafforzare la
connettività digitale”
dall’Obiettivo di Policy 3 (OP
3) all’Obiettivo di Policy 1 (OP 1); -lo spostamento dell’Obiettivo Specifico
“Mobilità Urbana Sostenibile” dall’Obiettivo di Policy 3 (OP 3) all’Obiettivo
di Policy 2 (OP 2);
-l’introduzione, all’interno
dell’Obiettivo di Policy 4 (OP 4), di un nuovo Obiettivo Specifico FESR
relativo al tema Cultura e Turismo per nuove opportunità di Cittadinanza
Attiva;
-altre modifiche testuali e/o
documentali;
DATO ATTO CHE, come riportato
nella citata deliberazione di Giunta regionale n.168/2021, “al netto di tali
elementi, le citate politiche di intervento, già contemplate all’interno del
Documento (DISR)” di cui alla DGR n. 505/2020, “hanno mantenuto l’approccio
strategico previsto nella fase iniziale e non hanno mutato, anche a seguito
dell’accordo politico, i propri obiettivi di policy”;
RITENUTO pertanto di prendere
atto del Documento di Indirizzo Strategico Regionale (DISR), contenente gli
indirizzi strategici regionali, al fine di procedere alla definizione del
Programma Operativo Regionale Calabria FESR-FSE 20212027 in un quadro integrato
e condiviso di obiettivi strategici, tenendo conto altresì che il percorso per
l’elaborazione del POR Calabria FESR-FSE 2021-2027 sarà condiviso con il
partenariato istituzionale ed economico-sociale regionale in linea con il
Codice europeo di condotta del partenariato;
VISTI il Documento di
Indirizzo Strategico Regionale e la relativa appendice contenente gli Obiettivi
Europei della Coesione e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per l’Agenda
2030, allegati alla presente deliberazione quali parti integranti e sostanziali
(Allegati A e B) per come modificati e integrati dalla deliberazione di Giunta
regionale n. 168 del 3 maggio 2021;
TENUTO CONTO CHE, con nota prot. n. 201199 del 3 maggio 2021, allegata al presente
provvedimento quale parte integrante e sostanziale, il Dirigente generale del
dipartimento “Economia e Finanze”, prendendo atto che “il dirigente generale e
il dirigente di settore del dipartimento proponente attestano che il
provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio annuale e/o pluriennale
regionale”, ha espresso il parere di compatibilità finanziaria sul
provvedimento;
PRESO ATTO CHE la Seconda
Commissione consiliare permanente, nella seduta del 21 giugno 2021, ha
approvato il provvedimento in oggetto comprensivo dei relativi allegati sopra
richiamati;
UDITO il relatore, Consigliere
Neri, che ha illustrato il provvedimento;
DELIBERA
ai sensi dell’articolo 14
della legge regionale n. 30/2016, di prendere atto degli indirizzi strategici
regionali per il negoziato sulla programmazione delle politiche europee di
sviluppo 2021-2027, per l’avvio del percorso di definizione del POR Calabria
FESR – FSE 2021-2027, riportati nel Documento di Indirizzo Strategico Regionale
(DISR) e nella relativa appendice, allegati alla presente deliberazione quali
parti integranti e sostanziali (Allegati A e B).
Art. 1
(Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da
acquisto di servizi senza il preventivo impegno di spesa)
1. Ai sensi e per gli effetti
dell’articolo 73, comma 1, lettera e) del decreto legislativo 23 giugno 2011,
n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli
schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a
norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), è riconosciuta la
legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivanti da
acquisto di servizi senza il preventivo impegno di spesa per la somma di
12.240,00 euro per come dettagliato nella tabella 1 allegata alla presente
legge per farne parte integrante e sostanziale.
Art. 2
(Copertura finanziaria)
1. Alla copertura finanziaria
degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui
all’articolo 1 si provvede, per l’importo di 12.240,00 euro con le risorse
allocate alla Missione U.20 “Fondi e Accantonamenti”, Programma 03 “Altri
fondi” (U.20.03) dello stato di previsione della spesa del bilancio 20212023.
2. La Giunta regionale, per la
copertura dei debiti fuori bilancio di cui all’articolo 1, è autorizzata ad apportare
le necessarie variazioni al bilancio di previsione 2021-2023 approvato con
legge regionale 30 dicembre 2020, n. 35 (Bilancio di previsione finanziario
della Regione Calabria per gli anni 2021-2023).
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino
Ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Integrazione all’articolo 39 della l.r.
47/2011)
1. L'articolo 39 della legge
regionale 23 dicembre 2011, n. 47 (Collegato alla manovra di finanza regionale
per l'anno 2012) è così modificato:
a) alla fine del comma 1 sono
aggiunte le seguenti parole: “nonché a presentare, entro il 31 dicembre 2021,
richiesta di rimodulazione intesa come variazione della tipologia da proprietà
a locazione.”;
b) dopo il comma 1 è inserito
il seguente: “1-bis. La rimodulazione di cui al comma 1 è consentita anche con
riduzione dell’obiettivo fisico a condizione che essa non comporti l’aumento
del contributo già concesso”;
c) alla fine del comma 3 è
aggiunto il seguente periodo: “La delocalizzazione non è consentita nelle
ipotesi di cui ai commi 1 e 1-bis.”.
Art. 2
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione della
presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTA la deliberazione di Giunta
regionale n. 256 del 17 giugno 2021 recante: "Bilancio di previsione
2021-2023 dell'Azienda Territoriale Residenziale Pubblica Regionale (ATERP
Calabria). Trasmissione proposta al Consiglio regionale";
PREMESSO CHE:
-con il decreto legislativo 23
giugno 2011, n.118 ( Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni,
degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della
legge 5 maggio 2009, n. 42), sono stati individuati i principi fondamentali del
coordinamento della finanza pubblica, ai sensi dell'articolo 117 della
Costituzione;
-l’articolo 57, comma 3 della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria) dispone che i bilanci di previsione degli
Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati ai rispettivi
Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa
istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano al Dipartimento Bilancio,
Patrimonio e Finanze per la definitiva istruttoria di propria competenza; la
Giunta regionale trasmette il bilancio al Consiglio regionale per la successiva
approvazione;
-con legge regionale 16 maggio
2013, n. 24 (Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali,
società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità) è
stata istituita l'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica
Regionale (ATERP Calabria), quale ente ausiliario della Regione in materia di
edilizia residenziale pubblica, a seguito dell'accorpamento delle aziende
provinciali;
-con deliberazione di Giunta
regionale n. 66 del 2 marzo 2016 è stato approvato lo Statuto dell’ATERP
Calabria, definendo altresì gli aspetti procedimentali relativi
all'approvazione dei documenti contabili ai sensi del decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118;
-con decreto del Presidente
della Giunta regionale n. 99 del 9 maggio 2016 è stata istituita l'Azienda
Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica Regionale (ATERP Calabria);
VISTA la deliberazione n.267
del 6 maggio 2021, con cui il Commissario straordinario dell’ATERP Calabria ha
approvato il bilancio di previsione 20212023 e il piano degli indicatori di
bilancio 2021-2023 dell'Ente, allegati alla presente deliberazione quali parti
integranti e sostanziali;
RILEVATO CHE il Collegio dei
Revisori dei Conti dell'Ente, con verbale n. 52 del 5 maggio 2021, allegato
alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale: -ha
verificato che il bilancio è stato redatto nell’osservanza delle norme di
legge, dello statuto
dell’ente, del regolamento di contabilità e dalle norme del decreto legislativo
n. 118/2011 e dai principi contabili applicati n. 4/1 e 4/2 allegati al
predetto decreto legislativo;
-ha rilevato la coerenza
interna, la congruità e l’attendibilità contabile delle previsioni di bilancio;
-relativamente al Fondo
Pluriennale Vincolato, ha sollecitato l’Ente a procedere alla determinazione
dello stesso al fine di apportare, se del caso, le opportune modifiche al
bilancio di previsione, tenuto conto degli effetti che lo stesso Fondo
Pluriennale Vincolato dispiega sia sugli equilibri di bilancio che sul
risultato di amministrazione;
-ha espresso parere favorevole
sulla proposta di bilancio di previsione 2021– 2023 e sui documenti allegati;
TENUTO CONTO CHE il
dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità, che esercita la
vigilanza sulle attività dell'Ente, nell’ambito dell’istruttoria di propria
competenza (nota prot. n. 254840 del 4 giugno 2021,
allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale): -ha
rilevato il rispetto dei limiti di spesa previsti dall’articolo 6 della legge
regionale n. 43/2016 in
materia di spese del personale e spese per il funzionamento;
-ha sollecitato la
quantificazione del fondo Pluriennale Vincolato in sede di riaccertamento
parziale dei residui, in relazione all’aggiornamento del cronoprogramma di
spesa che determinerà una variazione al bilancio di previsione 2021-2023;
-ha espresso parere favorevole
sulla proposta di bilancio di previsione 2021-2023 e sui documenti allegati;
RILEVATO CHE il Dipartimento
Bilancio, Finanze e Patrimonio, nell’ambito dell'istruttoria di propria
competenza, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale: -ha verificato la sussistenza degli equilibri di bilancio per come
definiti dal
decreto legislativo 23 giugno
2011, n. 118; -ha formulato all’Ente le seguenti raccomandazioni:
di verificare la congruità del Fondo Crediti
di Dubbia Esigibilità, sia a seguito dell’approvazione del rendiconto di
gestione 2020, adottando se necessarie, apposite misure atte a salvaguardare
gli equilibri di bilancio, sia durante la gestione degli esercizi di cui al
bilancio di previsione, provvedendo ad un aggiornamento dello stesso, a seguito
di eventuali variazioni apportate agli stanziamenti dei capitoli di entrata, in
termini di eventuali nuove entrate di dubbia e difficile esazione, nonché con
riferimento all’effettivo andamento degli incassi;
per quanto concerne il Fondo Pluriennale
Vincolato, di provvedere, a seguito del completamento della procedura di riaccertamento ordinario dei residui per l’esercizio 2020,
alle dovute variazioni di bilancio, apportando, se necessari, i conseguenti
correttivi al Fondo Pluriennale Vincolato per la parte corrente e capitale, nel
rispetto del principio contabile della competenza finanziaria potenziata;
-fermo restando quanto
raccomandato e rilevato dal Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità
nella relativa istruttoria, ritiene possibile procedere all’adozione, da parte
della Giunta regionale, alla trasmissione della proposta di bilancio di
previsione 2021-2023 dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale
Pubblica Regionale (ATERP Calabria) al Consiglio regionale, ai sensi
dell’articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8;
PRESO ATTO CHE la Seconda
Commissione consiliare permanente, nella seduta del 23 giugno 2021, ha
approvato il Bilancio di previsione 2021 -2023 dell'Azienda Territoriale per
l'Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria e i documenti ad esso
allegati;
UDITO il relatore, consigliere
Paris, che ha illustrato il provvedimento;
DELIBERA
di approvare, ai sensi
dell'articolo 57 della legge regionale n. 8/2002, il bilancio di previsione
2021-2023 dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica
Regionale (ATERP Calabria), unitamente ai relativi allegati richiamati in
premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente
deliberazione.
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA
CALABRIA
PREMESSO CHE:
- Il territorio Calabrese
manifesta la presenza di svariati fenomeni di criminalità organizzata, che,
quotidianamente, soffocano la crescita sana della comunità;
- la città di Cetraro, in
particolare, è protagonista da anni di diversi episodi delinquenziali e di
accadimenti di elevato allarme sociale. Tra i tanti, tra l’altro, il 21 giugno
ricorre l’anniversario di morte di Giannino Losardo,
segretario capo della Procura della Repubblica di Paola, vittima di mafia.
CONSIDERATO:
- quanto accaduto il 14 marzo
2021, quando ignoti, nel tardo pomeriggio di un giorno qualunque, hanno esploso
dei colpi di arma da fuoco sull’auto privata del maresciallo della locale
stazione dei Carabinieri Orlando D’Ambrosio; Commento rettangolo
- che tale episodio, di una
gravità incredibile, ha scosso un’intera comunità, atteso che poteva sfociare
in una vera e propria strage;
- che si avverte la necessità
e il bisogno di garantire ai cittadini la pubblica sicurezza con una maggiore
presenza delle forze dell’ordine.
RILEVATO:
- che sul territorio cetrarese
è presente una Stazione dei Carabinieri, tra l’altro ubicata all’interno di un
appartamento sito in uno stabile abitato anche da famiglie, il cui organico è
sottodimensionato rispetto alle criticità che la comunità vive ogni giorno;
- che da anni, si è in attesa
dello sblocco dell’iter burocratico, che consenta l’apertura della stazione dei
carabinieri da elevare a tenenza in locali già pronti nell’aprile del 2011, ma
mai resi operativi e mai consegnati ufficialmente;
- che purtroppo, la spending review
introdotta dal Governo Monti ha bloccato la formalizzazione della fase finale
del procedimento burocratico e che, ad oggi, a nulla
sono valsi i tentativi da
parte degli organi rappresentativi di ottenere risposte concrete dal Governo;
- che tra l’altro, vista la
rilevanza dei fatti e data la gravità di quanto accaduto, tali problematiche
sono state affrontate non solo in occasione di una seduta di Consiglio Comunale
straordinario urgente ed aperto al pubblico, in data 15 marzo 2021, presso la
sala consiliare del Comune di Cetraro, quanto, in occasione della seduta di
Commissione anti ‘ndrangheta del 09.06.2021, dove, alla presenza dei
rappresentanti delle Istituzioni intervenuti, si è condiviso il principio che
il fenomeno della ‘ndrangheta in Calabria va affrontato su più settori, non
ultimo il rafforzamento dei presidi di legalità.
Tutto ciò premesso, al fine ultimo di
garantire la sicurezza pubblica ed evitare il perpetuarsi di fenomeni di
criminalità organizzata, in un territorio, come quello cetrarese, già
fortemente provato di suo,
IMPEGNA
il Presidente della Giunta e
la Giunta regionale:
- a voler, preliminarmente,
convocare a breve una riunione, dove, alla presenza del Presidente della
Giunta, del Presidente della Commissione anti ‘ndrangheta e del Sindaco di
Cetraro, si possa individuare congiuntamente la strada giusta da intraprendere
per la risoluzione di quanto enunciato;
a richiedere, altresì, al
Governo ed ai Ministri preposti:
- di intervenire
tempestivamente e potenziare i Presidi dello Stato sul territorio cetrarese,
orfano di tutela e protezione pubblica;
- ad attivarsi immediatamente
per sbloccare l’iter burocratico in essere e garantire l’apertura della Caserma
dei Carabinieri da adibire a Tenenza.
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA
CALABRIA
PREMESSO CHE:
- il decreto legislativo 6
settembre 2011, n.159, recante il c.d. Codice delle leggi antimafia e delle
misure di prevenzione, nonché nuove disposizioni in materia di documentazione
antimafia, com’è noto, disciplina, tra le altre cose, all’art. 48 anche la
destinazione dei beni e delle somme confiscate. Per ciò che attiene ai beni
immobili, in particolare, la norma dispone che gli stessi siano “mantenuti al
patrimonio disponibile dello Stato per finalità di giustizia, di ordine
pubblico e di protezione civile e, ove idonei, anche per altri usi governativi
o pubblici connessi alla svolgimento delle attività istituzionali di
amministrazioni statali, agenzie fiscale, università statali, enti pubblici e
istituzioni culturali di rilevante interesse (…); c) trasferiti per finalità
istituzionali o sociali, in via prioritaria, al patrimonio del comune ove
l’immobile è sito, ovvero al patrimonio della provincia o della regione (…)”;
- in merito all’utilizzo delle
somme ricavate dalla vendita dei beni di cui al comma 5 dell’art.48, la norma
prevede che le stesse affluiscano al Fondo Unico Giustizia “per essere
riassegnate (…) nella misura del 50 per cento al Ministero dell’Interno per la
tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico e, nella restante
misura del 50 per cento, al Ministero della Giustizia, per assicurare il
funzionamento e il potenziamento degli uffici giudiziari e degli altri servizi istituzionali
(…)”;
- i beni oggetto di confisca
spesso non vengono utilizzati in maniera proficua per gli scopi previsti dal
Codice medesimo. Tali beni, invero, costituiscono uno straordinario patrimonio
utilizzabile al fine di dare risposte concrete ad un welfare statale pubblico
spesso carente di risorse soprattutto in Regioni come la Calabria dove, a
livello di sanità pubblica, di servizi alle imprese, di sostegno ai giovani, di
presidii di sicurezza e di incentivi atti a fronteggiare la dispersione scolastica,
è agli ultimi posti in Europa.
CONNSIDERATO:
- che un aiuto concreto alle
regioni più deboli, come la Calabria, potrebbe essere rappresentato da un
diverso utilizzo degli immobili confiscati, da un diverso impiego dei proventi
derivanti dalle vendite degli stessi o, ancora, delle somme di danaro al fine
di porre rimedio ad un gap sociale in cui versa la nostra terra rispetto ad
altre Regioni non “afflitte” e tormentate dal fenomeno mafioso;
- che l’utilizzo di tali
proventi per ragioni di sanità pubblica, ad esempio, avrebbe anche un valore
altamente simbolico, posto che da emblema di prepotenza e dominio mafioso, i
presidi sanitari/ospedalieri “ristrutturati” con i proventi dell’attività
illecita, apparirebbero agli occhi della gente come il trionfo dello Stato, il
riscatto di un territorio al potere mafioso;
- che parte di tali risorse
potrebbe, inoltre, essere impiegata al fine di sostenere le imprese “sane” e
virtuose del nostro territorio e incentivare i giovani, che oggi sono costretti
ad emigrare al nord o all’estero, ad investire nella regione. L’impiego di tali
risorse nell’economia “pulita” della nostra regione potrebbe passare anche
attraverso la scuola, così da evitare il fenomeno della dispersione scolastica,
mediante un concreto sostegno alle famiglie che versano in condizioni di
difficoltà economica e che spesso, piuttosto che invogliare i loro figli a
frequentare le scuole, sono “costretti” (spesso per necessità) a farli lavorare
sin da bambini.
RILEVATO, tra l’altro,
- quanto ravvisato dalla Corte
Costituzionale e dal principio ispiratore sulla destinazione dei beni
confiscati, secondo cui «la restituzione alle collettività territoriali - le
quali sopportano il costo più alto dell’“emergenza mafiosa” - delle risorse
economiche acquisite illecitamente dalle organizzazioni criminali rappresenta
(…) uno strumento fondamentale per contrastarne l’attività, mirando ad
indebolire il radicamento sociale di tali organizzazioni e a favorire un più
ampio e diffuso consenso dell’opinione pubblica all’intervento repressivo dello
Stato per il ripristino della legalità» (Corte Costituzionale n. 34 del 2012;
Corte Costituzionale n.234 del 2012);
- quanto emerso in sede di
seduta di Commissione anti ‘ndrangheta del 09.06.2021, dove, alla presenza dei
rappresentanti delle Istituzioni intervenuti, si è discusso e analizzato il
punto all’ordine del giorno relativo “all’utilizzo dei beni confiscati alle
mafie e all’impiego sociale delle risorse economiche provenienti dagli stessi”
e si è condiviso il principio di un utilizzo diverso delle somme che
confluiscono nel FUG per finalità sociali.
Tutto ciò premesso
IMPEGNA
il Presidente della Giunta e
la Giunta regionale:
- a voler richiedere al
Consiglio dei Ministri un diverso utilizzo delle risorse provenienti dei beni
confiscati per finalità sociali, per restituire alle comunità calabresi un
nuovo modello di sviluppo territoriale, che argini la criminalità organizzata;
- a sollecitare, infine, il
Consiglio dei Ministri e il Ministero preposto a voler provvedere, con la
massima possibile sollecitudine, ad adottare linee guida e circolari, da
indirizzare alle strutture dipartimentali o alle agenzie competenti, mediante
le quali le somme oggetto di confisca alla ‘ndrangheta vengano sin da subito
utilizzate per porre in essere tutte quelle attività necessarie ed
indispensabili per far fronte alla crisi sanitaria ed ospedaliera in cui
attualmente versa la Regione Calabria, così da ripristinare, quantomeno, i
servizi assistenziali indispensabili a tutela del bene fondamentale della
salute pubblica e, non ultimo, a voler valutare l’ipotesi di utilizzare tali
somme per abbattere il debito sanitario calabrese.
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA
CALABRIA
PREMESSO CHE:
- il Centro Regionale di Neurogenetica (CRN) di Lamezia Terme, istituito con Legge
regionale 10 dicembre 1996, n. 37, ha come finalità l'assistenza, la diagnosi,
lo studio e la ricerca nell'ambito delle patologie neurogenetiche;
- oggi, il CRN è diventato
punto di riferimento regionale, nazionale e internazionale nel suo campo, di
cui è testimonianza la lunga e imponente serie di pubblicazioni, le numerose
collaborazioni con scienziati di tutto il mondo e gli oltre 13.000 pazienti
presi in carico provenienti da ogni parte d'Italia;
- grazie a un metodo di lavoro
complesso e combinato di studi clinici e genetico molecolari, affiancati alla
ricostruzione genealogica delle famiglie e delle popolazioni attraverso atti e
documenti, il Centro è riuscito a sviluppare avanzamenti importantissimi non
solo per la Regione Calabria ma per la collettività scientifica tutta,
specificamente con la definizione di cause e forme nuove mai descritte;
- il contesto storico geografico
particolare in cui il Centro opera non è un fatto irrilevante, poiché la
Calabria è un vero e proprio isolato genetico e l'elevata numerosità di
malattie, rare è ricchezza straordinaria per la ricerca in generale; persino le
metodologie utilizzate, che includono studi storico archivistici, clinici e di
genetica di popolazione, non sarebbero facilmente trasferibili, grazie al
grande patrimonio esistente in Calabria;
- non da ultimo, attraverso la
cosiddetta ricerca traslazionale, i risultati ottenuti dagli studi vengono
trasformati in applicazioni cliniche, affinché i metodi di prevenzione,
diagnosi e terapia delle patologie neurogenetiche
risultino migliorati e ottimamente implementati.
CONSIDERATO CHE:
- nonostante i grandi successi
scientifici e assistenziali accertati, il Centro Regionale di Neurogenetica ha molto spesso operato in condizioni di
grave precarietà economica,
subendo nel corso degli anni
continui depauperamenti in ordine a finanziamenti e personale assegnato,
penalizzando fortemente le attività assistenziali e di ricerca;
- in particolar modo, nell'
imminenza della comparsa sul mercato di farmaci in grado di modificare il
decorso della Malattia di Alzheimer, la mancanza di stabilizzazione e
prospettive concrete per il Centro rischia di produrre ulteriori gravissimi
danni con l’“ennesimo" risultato di una ulteriore emigrazione sanitaria;
- la trasformazione del Centro
Regionale di Neurogenetica in Istituto di Ricerca a
Carattere Scientifico (IRCS) permetterebbe di ottenere i fondi necessari a
garantire e tutelare il ruolo trainante che il Centro ha raggiunto nel campo
dell'assistenza e della ricerca scientifica neurogenetica
anche a livello internazionale.
Tutto ciò premesso e
considerato
IMPEGNA
la Giunta regionale e il suo Presidente
f.f. – in sinergia con il Commissario ad acta per l’attuazione del vigente
Piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario della Regione Calabria –
per quanto di rispettiva competenza, vengano messe in atto tutte le azioni
necessarie per velocizzare e concludere rapidamente l’iter di trasformazione
del Centro in Istituto di Ricerca a Carattere Scientifico (IRCS).
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA
CALABRIA
PREMESSO CHE:
- la Regione Calabria,
soprattutto in considerazione del pensionamento di un elevato numero di
personale, ha necessità di reperire diverse figure professionali specialistiche
di categoria C e D;
- quanto sopra è attestato
dalle numerose richieste di personale di categoria C e D, operate dai vari
dirigenti di Settore della Giunta Regionale, al fine di poter gestire i
procedimenti di competenza, non ultime le complesse procedure collegate alla
programmazione e attuazione dei programmi comunitari;
- in tanti uffici esiste una
forte presenza di personale di ruolo sottoinquadrato,
in possesso di numerosi titoli di studio e di servizio, più che sufficienti ad
accedere ai profili di istruttore o funzionario;
- tra gli obiettivi
fondamentali che intende perseguire la Regione Calabria ci sono la
valorizzazione dei dipendenti, la riduzione dei costi dell'apparato burocratico
e la meritocrazia;
- a tal fine, avviare un
processo di riqualificazione, dei suddetti dipendenti potrebbe rappresentare
una soluzione alle problematiche organizzative del personale della Regione
Calabria;
- in diversi casi, tale
personale era prima del processo di stabilizzazione, inquadrato in categorie C
e D svolgendo, pertanto, funzioni superiori rispetto a quelle a cui poi è stato
adibito (in gran parte categoria B);
- tale riqualificazione
inciderebbe in maniera irrisoria sull'incremento del costo del personale, tanto
che diversi soggetti potrebbero avere un avanzamento di carriera anche a costo
zero, in considerazione dell’attuale livello economico in cui si trovano.
IMPEGNA
- La Giunta regionale,
l’Assessore al Personale e il Presidente della Regione Calabria ad avviare con
immediatezza un percorso di valorizzazione dei titoli e dell'esperienza attraverso
progressioni di carriera ai dipendenti in possesso dei requisiti di legge;
- impegna, altresì, la Giunta
Regionale, l'Assessore al Personale e il Presidente della Regione Calabria, a
farsi promotori presso il Governo, di azioni utili o necessarie a rafforzare
ulteriormente le possibilità attualmente offerte dalla legge Madia in termini
di progressioni di carriera, al fine di offrire maggiori possibilità al
suddetto personale.
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA
CALABRIA
PREMESSO CHE:
- il reparto di terapia
intensiva neonatale dell’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone svolge un
ruolo fondamentale per la salvaguardia della vita di tutti i neonati che
vengono alla luce subito dopo il parto;
- al suo interno è anche
attivo un servizio di cardiologia neonatale per bambini cardiopatici o che
hanno subito un intervento al cuore, che vengono seguiti anche in collegamento
col Policlinico di San Donato Milanese ed il Bambino Gesù di Roma;
- il San Giovanni di Dio
arriva a toccare 1500 nascite all’anno ed il reparto TIN è l’unica possibilità
di sopravvivenza per i piccoli che nascono con difficoltà gestibili solo nei
primi secondi di vita;
- la terapia intensiva
neonatale di Crotone rappresenta l’unica struttura esistente nella fascia
jonica da Trebisacce a Crotone;
- la generale politica di
ridimensionamento, perpetrata dai commissari ad acta, che sta interessando
l’ASP di Crotone, ed in particolare l’ospedale San Giovanni di Dio, nonché la
grave carenza di personale medico e paramedico, hanno portato alla chiusura del
suddetto reparto, costringendo le numerose famiglie di neonati, affetti da
patologie anche gravi, a doversi recare presso altri hub
sanitari della regione distanti centinaia di chilometri;
- le condizioni di assoluta
arretratezza delle reti stradali e ferroviarie del crotonese rischiano di
mettere in serio pericolo la vita dei neonati e delle loro famiglie, le quali,
trattandosi di casi in emergenza-urgenza, sono costretti a percorrere con
estrema rapidità il suddetto percorso;
CONSIDERATO CHE
- le scelte di contenimento
dei costi operati dal piano di rientro non possono spingersi fino a rinnegare
il diritto alle cure e alla salute, garantiti dall’articolo 32 della
Costituzione, anche ai neonati;
- il presidio di Crotone, in
considerazione delle caratteristiche e del numero delle nascite annuali, non
può fare a meno di un reparto di terapia intensiva neonatale.
Tutto ciò premesso e
considerato,
IMPEGNA
il Presidente della Giunta
regionale f.f. e la Giunta regionale ad intraprendere le più opportune ed
urgenti iniziative di competenza, nei confronti del Commissario ad acta,
necessarie per l’immediata riapertura a pieno regime del reparto di terapia
intensiva neonatale dell’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone e della
adeguata strutturazione in termini di personale sanitario e parasanitario, al
fine garantire il diritto alla salute e alle cure dei neonati, riconosciuto
dall’art. 32 della Costituzione.
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA
CALABRIA
PREMESSO CHE:
- il turismo rappresenta una
voce primaria dell'economia calabrese, la cui crescita è stata
irrimediabilmente compromessa a causa dell'emergenza sanitaria da Covid-19;
- si rende necessario
intervenire rapidamente a favore delle attività turistiche con una serie di
strumenti e misure idonee ad evitare le ingenti perdite che hanno fortemente
penalizzato il settore nel 2020/2021.
PRESO ATTO CHE:
- il decreto legge 22 aprile
2021 n. 52 recante: "Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività
economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della
diffusione dell'epidemia da Covid-19" prevede, tra l'altro, l'introduzione
delle certificazioni verdi Covid-19, rilasciate al fine di attestare l'avvenuta
vaccinazione anti Covid, l'avvenuta guarigione o
l'effettuazione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo;
- tali certificazioni
consentiranno la partecipazione ad eventi culturali e sportivi, ricevimenti per
cerimonie religiose e civili ecc. .
CONSIDERATO CHE:
- in molte strutture ricettive
della nostra regione sono previsti luoghi di divertimento con annesse piste da
ballo;
- il settore turistico è
strategico per lo sviluppo economico ed occupazionale del territorio calabrese.
IMPEGNA
il Presidente della Giunta
regionale a farsi portavoce nei confronti del Governo nazionale delle legittime
istanze delle imprese del settore al fine di procedere alla immediata
riapertura in sicurezza delle discoteche, come previsto per altre attività,
secondo il decreto legge del 22 aprile 2021 n. 52 (richiamato sopra).
Art. 1
(Modifica al comma 2 dell’articolo 3 della l.r.
24/2013)
1. Al comma 2 dell’articolo 3
della legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 (Riordino enti, aziende regionali,
fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati con
esclusione del settore sanità), la parola “tabellare” è sostituita da
“economico”.
Art. 2
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione della
presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
Il Consiglio regionale della
Calabria
premesso che:
- nel 1943, la Calabria fu
oggetto di un tragico devastante susseguirsi di bombardamenti a tappeto
pianificati per preparare lo sbarco delle truppe alleate, che provocarono
migliaia di vittime e feriti tra la popolazione civile e ingenti danni
materiali e morali;
- il Consiglio Comunale di
Paola ha istituzionalizzato la «Giornata della Memoria e della Riconoscenza»,
assumendo come data delle celebrazioni il 24 luglio, giorno della prima delle
cinque incursioni aereo-navali (54 vittime) subite dalla città;
- analoghe partecipate
manifestazioni commemorative si svolgono in tutti i Comuni calabresi colpiti
dai bombardamenti che custodiscono con passione civile e umana pietà quei
luttuosi momenti di smarrimento e solidarietà, facendone identità e memoria;
- la coscienza popolare
condivide unitariamente questi sentimenti, richiamandosi al dettato
costituzionale per cui «L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa
alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali»
impegna il Presidente e la
Giunta
affinché vengano attuate tutte
le procedure:
- per istituire la «Giornata
regionale della Memoria» in ricordo delle vittime civili dei bombardamenti del
1943, indicandole alle giovani generazioni come martiri degli orrori della
guerra e testimoni della cultura di pace e solidarietà della nostra Regione;
- per fissare al 24 luglio di
ogni anno la data di celebrazione della suddetta solennità civile, assumendo
simbolicamente come valore morale la ricorrenza della prima incursione aerea
che colpì Paola, città di San Francesco, patrono della Calabria.
Art. 1
(Modifiche all’articolo 3 della l.r. 5/2021)
1. Al comma 1 dell’articolo 3
della legge regionale 23 aprile 2021, n. 5 (Disciplina delle modalità e delle
procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni
idroelettriche della Regione Calabria e determinazione del canone in attuazione
dell’articolo 12 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n.79), sono soppresse
le seguenti disposizioni:
a) la parola: “, revoca”;
b) il seguente periodo finale:
“, ivi inclusi gli impianti, le attrezzature e i sistemi necessari, in via
diretta ed esclusiva, al loro regolare funzionamento, controllo ed esercizio”.
Art. 2
(Modifiche all’articolo 4 della l.r. 5/2021)
1. Alla fine del comma 14
dell’articolo 4 della l.r. 5/2021, è soppresso il
seguente periodo: “, astraendo da qualsiasi valutazione del reddito
ricavabile”.
Art. 3
(Modifiche all’articolo 9 della l.r. 5/2021)
1. L’articolo 9 della l.r. 5/2021 è così modificato:
a) alla fine della lettera a)
è soppresso il seguente periodo: “, valutata sulla base dei criteri indicati
dal regolamento di cui all’articolo 10”;
b) alla fine della lettera b)
è soppresso il seguente periodo: “, valutata sulla base degli elementi indicati
nel regolamento di cui all’articolo 10 e nel bando”.
Art. 4
(Modifiche all’articolo 10 della l.r. 5/2021)
1. Il comma 4 dell’articolo 10
della l.r. 5/2021 è abrogato.
Art. 5
(Integrazione articolo 11 della l.r. 5/2021)
1. Al comma 1 dell’articolo 11
della l.r. 5/2021, dopo le parole “partecipazione al
procedimento” sono inserite le seguenti: “, previa valutazione dell’ente
concedente, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 80, comma 5, lettere c) e
c-ter) del d.lgs. 50/2016”.
Art. 6
(Modifiche all’articolo 12 della l.r. 5/2021)
1. Il comma 2 dell’articolo 12
della l.r. 5/2021 è abrogato.
Art. 7
(Modifiche all’articolo 13 della l.r. 5/2021)
1. Al comma 1 dell’articolo 13
della l.r. 5/2021 sono apportate le seguenti
modifiche:
a) sono soppresse le seguenti
parole: “, in essere e”;
b) le parole “si intendono”
sono sostituite dalla seguente: “sono”.
Art. 8
(Modifiche all’articolo 14 della l.r. 5/2021)
1. Il comma 1 dell’articolo 14
della l.r. 5/2021 è così modificato:
a) alla fine della lettera j)
è soppresso il seguente periodo: “, nonché gli ulteriori criteri di ammissione
dei partecipanti”;
b) la lettera n) è abrogata.
Art. 9
(Sostituzione degli articoli 15 e 16 della l.r.
5/2021)
1. Gli articoli 15 e 16 della l.r. 5/2021 sono sostituiti dai seguenti:
“Art. 15
(Contenuti dell’istanza)
1. L’istanza di partecipazione
al procedimento per l’assegnazione della concessione riporta i seguenti
contenuti essenziali:
a) dichiarazioni sostitutive
di certificazione e di atto di notorietà in merito al possesso dei requisiti di
ordine generale consistenti nell’assenza dei motivi di esclusione previsti
dall’articolo 80 del d.lgs. 50/2016, con le informazioni e dati necessari anche
per il controllo della veridicità delle medesime dichiarazioni;
b) documentazione comprovante
il possesso dei requisiti relativi alla capacità organizzativa, tecnica e
finanziaria di cui all’articolo 12, lettere a) e b);
c) impegno di un fideiussore a
rilasciare la garanzia per l’esecuzione della concessione qualora il candidato
risultasse assegnatario;
d) proposta progettuale
gestionale comprensiva di un’offerta tecnica e di un’offerta economica;
e) documentazione necessaria
ai fini della verifica o valutazione di impatto ambientale e per il rilascio
delle autorizzazioni, concessioni, pareri, nulla osta e assensi comunque
denominati ricompresi nel provvedimento unico di concessione.
2. La proposta progettuale
gestionale a corredo dell’istanza di concessione si conforma al livello di
progettazione corrispondente al progetto definitivo come definito dall’articolo
23, comma 7, del d.lgs. 50/2016.
Art. 16
(Verifica di ammissibilità e di completezza documentale)
1. Entro trenta giorni dalla
scadenza del termine di presentazione delle istanze stabilito nel bando,
l’autorità competente verifica l’ammissibilità e la completezza documentale
delle stesse e può richiedere, per una sola volta, chiarimenti e integrazioni
ai proponenti assegnando un termine non superiore a dieci giorni. Qualora entro
il termine stabilito i proponenti non provvedano all’integrazione delle istanze
vengono esclusi dal procedimento.
2. In caso di incompletezza
dei contenuti dell’istanza di cui alla lettera d) del comma 1, dell’articolo
15, non è consentito procedere alle integrazioni di cui al comma 1, e il
proponente è escluso dal procedimento.
3. Entro cinque giorni dalla
scadenza del termine di presentazione delle istanze, l’autorità competente può
convocare una conferenza di servizi istruttoria ai sensi dell’articolo 14,
comma 1, della legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di
procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti
amministrativi) alla quale partecipano le amministrazioni interessate per un
esame contestuale per la verifica di ammissibilità e completezza.
Art. 16 bis
(Conferenza di servizi per la selezione delle proposte progettuali
gestionali)
1. Successivamente alle
verifiche di ammissibilità e completezza documentale ovvero entro dieci giorni
dalla scadenza del termine per la presentazione delle integrazioni di cui
all’articolo 16, comma 1, l’autorità competente convoca una conferenza di
servizi per la selezione delle proposte progettuali gestionali, alla quale
partecipano, in coerenza con la l. 241/1990, un rappresentante della Regione,
un rappresentante delle Amministrazioni statali e un rappresentante del Sistema
nazionale a rete per la protezione dell'ambiente di cui alla legge 28 giugno
2016, n. 132 (Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione
dell'ambiente e disciplina dell'Istituto superiore per la protezione e la
ricerca ambientale). La partecipazione è obbligatoria per lo svolgimento delle
operazioni di cui ai commi 2, 3 e 4, e a tale fine ciascuna Amministrazione
individua il proprio rappresentante unico unitamente a uno o più sostituti in
caso di impedimenti sopravvenuti.
2. La conferenza individua la
migliore proposta progettuale in applicazione degli articoli 16 ter e 16 quater
e verifica la veridicità dei requisiti dichiarati dal candidato.
3. La valutazione complessiva
di ciascuna proposta progettuale gestionale è data dalla somma del punteggio
attribuito all’offerta tecnica e del punteggio attribuito all’offerta
economica, considerando la media dei punteggi attribuiti all’offerta tecnica da
ciascuno dei rappresentanti nella conferenza, che a questi fini opera come
collegio perfetto.
4. In esito alle operazioni di
cui al comma 3 è elaborata la graduatoria finale delle proposte progettuali
presentate.
Art. 16 ter
(Criteri e modalità di valutazione dell’offerta tecnica)
1. Ai fini della selezione
della migliore proposta progettuale gestionale, o della verifica di idoneità
della proposta nei casi in cui sia pervenuta una sola istanza, l’offerta
tecnica è valutata attraverso criteri oggettivi basati sui seguenti aspetti:
a) l’esperienza di gestione
diretta degli impianti idroelettrici con riguardo al campo delle manutenzioni e
della gestione operativa delle opere civili, delle apparecchiature
elettromeccaniche e idrauliche proprie di tali impianti, nonché l’esperienza
dei soggetti in possesso dei requisiti tecnico professionali inerenti
all’abilitazione a operare in specifici ambienti di lavoro nonché alla
progettazione, all’installazione e alla verifica degli impianti elettrici,
meccanici e di comunicazione elettronica;
b) l’esperienza del personale
responsabile della sicurezza e dell’esercizio delle dighe ai sensi
dell’articolo 4, comma 7, del decreto-legge n. 507 del 1994;
c) l’esperienza nell’ambito di
sicurezza, prevenzione e protezione di cui al decreto legislativo 9 aprile
2008, n. 81 (Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in
materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro), e nei
ruoli ivi previsti, con specifico riguardo al coordinamento delle attività
svolte presso un impianto idroelettrico;
d) l’esperienza nella gestione
dei sistemi di misura, di sicurezza, di teleconduzione
e di controllo, con riferimento alle tecnologie disponibili in relazione agli
impianti idroelettrici oggetto della concessione nonché a quelli più avanzati
necessari alla loro rinnovazione;
e) l’esperienza e la
competenza necessarie alla custodia in sicurezza e al presidio continuo ed
efficace degli impianti idroelettrici in relazione al contesto territoriale in
cui sono ubicati;
f) le modalità organizzative e
gli standard assicurati per l’esecuzione delle manutenzioni ordinarie e
straordinarie necessarie per assicurare la sicurezza e l’efficienza
dell’impianto;
g) gli interventi e gli
investimenti per l’efficientamento della capacità
produttiva degli impianti, ulteriori rispetto a quelli minimi di cui
all’articolo 17 fissati nel bando di gara, con riferimento all’aumento
dell’energia prodotta o alla potenza degli impianti, o tramite l’aumento del
grado tecnologico e di automazione dell’impianto idroelettrico o di sue parti;
h) l’uso plurimo delle acque,
affinché la risorsa possa essere utilizzata a fini potabili e irrigui e per
fronteggiare situazioni di emergenza idrica in coerenza con il d.lgs. 152/2006;
i) le misure e gli interventi
di miglioramento e risanamento ambientale e paesaggistico del bacino
idrografico di pertinenza, ivi compresa la messa in disponibilità di beni
ancorché non rientranti tra quelli previsti all’articolo 25, comma secondo, del
r.d. 1775/1933 ma comunque finalizzati alla
valorizzazione territoriale, ulteriori rispetto a quelle minime fissate nel
bando di gara ai sensi dell’articolo 17 e quelli di compensazione ambientale e
territoriale ai sensi dell’articolo 18;
j) l’attività di gestione
dell’invaso, con particolare riferimento ai seguenti elementi:
1) interventi, anche
tecnologicamente innovativi, finalizzati alla conservazione e al recupero del
volume utile dell’invaso, nonché a garantire in ogni tempo la pervietà degli
organi di scarico e presa per la sicurezza dello sbarramento e dei territori
posti a valle;
2) individuazione e sviluppo
delle modalità operative idonee a minimizzare gli impatti sull’ecosistema e
sull’assetto morfologico e fisico del corso d’acqua;
3) possibilità di ricostruire
il trasporto solido a valle degli sbarramenti, anche attraverso
l’approfondimento delle dinamiche naturali dei corsi d’acqua e dei bacini
interessati dalle derivazioni;
k) le misure di carattere
sociale finalizzate allo sviluppo formativo e occupazionale nei territori
interessati, con particolare attenzione per i giovani;
l) gli interventi di
miglioramento della sicurezza delle infrastrutture idriche e delle dighe;
m) gli investimenti
complessivi che il proponente si impegna a sostenere per la durata della
concessione, con particolare riferimento al primo quinquennio, dando
specificazione dell’impegno delle risorse finanziarie da destinare agli
interventi;
n) il possesso di
certificazioni e attestazioni in materia ambientale, di sicurezza e salute dei
lavoratori, e di qualità, nonché le modalità di tutela della salute e della
sicurezza degli stessi lavoratori, con particolare riferimento alla gestione di
impianti idroelettrici.
Art. 16 quater
(Valutazione dell’offerta economica)
1. La valutazione dell’entità
dell’offerta economica è rapportata all’incremento del valore del canone posto
a base di gara, che il candidato si impegna a sostenere. L’offerta si riferisce
alla componente fissa di cui all’articolo 25, salvo sia diversamente previsto
dal bando.
2. L’apertura delle offerte
economiche e la valutazione di cui al presente articolo è effettuata dopo la
fase di valutazione delle offerte tecniche.
Art. 16 quinquies
(Pubblicizzazione e consultazioni)
1. L’amministrazione
competente, preso atto della graduatoria di cui all’articolo 16 bis, pubblica
il progetto selezionato sul proprio sito web.
2. Entro quarantacinque giorni
dalla data di pubblicazione il pubblico interessato di cui all’articolo 5,
comma 1, lettera v), del d.lgs. 152/2006, può presentare osservazioni al
progetto selezionato.
Art. 16 sexies
(Integrazioni)
1. Entro trenta giorni dalla
scadenza del termine previsto per le osservazioni, l’autorità competente può
chiedere al proponente eventuali integrazioni limitatamente agli aspetti che non
sono stati oggetto di valutazione nella fase della selezione, assegnando allo
stesso un termine non superiore a trenta giorni. Su richiesta motivata del
proponente l’autorità competente può concedere, per una sola volta, la
sospensione dei termini per la presentazione della documentazione integrativa
per un periodo non superiore a novanta giorni. Qualora entro il termine
stabilito il proponente non depositi la documentazione integrativa, l’istanza
si intende ritirata e l’autorità competente procede all’archiviazione.
2. A seguito della fase di
consultazione di cui all’articolo 16 quinquies, le
eventuali osservazioni sono prese in considerazione ai fini della valutazione
della proposta progettuale gestionale ai sensi dell’articolo 16 septies ma non possono dare luogo a richieste di
integrazione della stessa per gli aspetti che sono stati oggetto di
considerazione nella selezione avvenuta ai sensi dell’articolo 16 bis.
3. Al fine di coordinare i
lavori istruttori delle amministrazioni interessate, l’autorità competente può
indire, entro 10 giorni dalla scadenza del termine previsto per le
osservazioni, una conferenza di servizi istruttoria ai sensi dell’articolo 14,
comma 1, della l. 241/1990, per la richiesta di integrazioni di cui al comma 1.
Art. 16 septies
(Conferenza di servizi)
1. Entro dieci giorni dalla
scadenza del termine di conclusione della consultazione ovvero dalla data di
ricevimento delle eventuali integrazioni documentali, l’autorità competente
convoca una conferenza di servizi alla quale partecipano il proponente e tutte
le amministrazioni competenti o comunque interessate al rilascio della verifica
o valutazione di impatto ambientale, della valutazione di incidenza nei
confronti dei siti di importanza comunitaria interessati e dell'autorizzazione
paesaggistica, nonché di ogni altro atto di assenso, concessione, permesso,
licenza o autorizzazione, comunque denominato, previsto dalla normativa
statale, regionale o locale, in riferimento al progetto selezionato nella fase
precedente. La conferenza di servizi si svolge ai sensi dell’articolo 14 ter
della l. 241/1990.
2. Il termine di conclusione
della conferenza di servizi è di 210 giorni fatta salva l’applicazione di un
termine inferiore qualora la normativa statale sopravvenuta preveda termini
inferiori in materia di VIA.
Art. 16 octies
(Garanzie)
1. Ai fini dell’assegnazione
l’assegnatario costituisce una garanzia sotto forma di cauzione o di
fideiussione, di importo almeno pari a tre annualità della componente fissa del
canone di cui all’articolo 25 a garanzia degli obblighi e delle prescrizioni
derivanti dall’assegnazione. Tale garanzia, da rivalutare periodicamente, in
relazione alla variazione dell’indice ISTAT, rimane vincolata per tutta la
durata della concessione ed è svincolata, ove nulla osti, alla scadenza della
concessione oppure introitata dall’autorità concedente, in caso di decadenza,
revoca o in caso di inadempimenti.
2. L’assegnatario è altresì
obbligato a costituire e consegnare una polizza di assicurazione che copra i
danni ai beni dovuti a danneggiamento o alla distruzione totale o parziale di
impianti e opere, anche preesistenti, nonché i danni a terzi verificatisi nel
corso della concessione. Nel bando sono stabilite le condizioni della polizza e
l'importo della somma da assicurare.
Art. 16 nonies
(Provvedimento unico di concessione)
1. La determinazione motivata
di conclusione della conferenza di servizi assegna la concessione e costituisce
il provvedimento unico di concessione che comprende il provvedimento di valutazione
di impatto ambientale e tutti i titoli abilitativi rilasciati per l’esercizio
dell’impianto e per la realizzazione degli interventi e delle opere previste
nel progetto approvato e costituisce, ove occorre, variante agli strumenti di
pianificazione urbanistica ai sensi dell’ articolo 12 del decreto legislativo
29 dicembre 2003, n. 387 (Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla
promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel
mercato interno dell’elettricità).
2. Il provvedimento di
assegnazione definisce la durata della concessione in conformità all’articolo
7.
3. Il provvedimento dispiega
efficacia dalla sottoscrizione del disciplinare che ne costituisce parte
integrante. Il provvedimento è pubblicato integralmente nel sito web della
Regione e, per estratto, nelle forme previste dall’articolo 10, comma 3.
4. In caso di archiviazione
dell’istanza o di esito negativo del provvedimento unico di concessione,
l’amministrazione competente procede secondo quanto previsto all’articolo 16 quinquies alla pubblicazione della proposta progettuale
gestionale classificata in posizione immediatamente successiva nella
graduatoria finale, fatta salva l’emersione di elementi ostativi che riguardano
tutte le proposte.
5. Qualora non vi siano
proposte progettuali gestionali classificate in posizione utile o comunque non
rispondenti ai requisiti richiesti, il concessionario uscente prosegue
l’esercizio della concessione fino alla conclusione della nuova procedura di
assegnazione.”.
Art. 10
(Modifiche agli articoli 17 e 18 della l.r.
5/2021)
1. Al comma 1 degli articoli
17 e 18 della l.r. 5/2021, è soppressa la seguente
parola: “particolare”.
Art. 11
(Modifiche all’articolo 21 della l.r. 5/2021)
1. Al comma 1 dell’articolo 21
della l.r. 5/2021, le parole “le modalità e i termini
stabiliti dal regolamento di cui all’articolo 10”, sono sostituite dalle
seguenti: “procedimento unico finalizzato sia alla selezione del socio privato
con procedura ad evidenza pubblica sia all’assegnazione della concessione di
grande derivazione idroelettrica alla società mista, quale oggetto esclusivo
dell’attività della stessa”.
Art. 12
(Modifiche all’articolo 23 della l.r. 5/2021)
1. Alla fine del comma 1
dell’articolo 23 della l.r. 5/2021 sono aggiunte le
seguenti parole: “ai sensi dell’articolo 15 della l. 241/1990”.
Art. 13
(Modifiche all’articolo 25 della l.r. 5/2021)
1. L’articolo 25 della l.r. 5/2021 è così modificato:
a) al comma 1 è soppresso il
seguente periodo: “, fermo restando quanto previsto dall’articolo 37, comma 7
della legge regionale 13 aprile 1995, n. 16 (Disposizioni per la formazione del
bilancio annuale 1995 e pluriennale 1995/1997 della Regione Calabria), “;
b) dopo il comma 10 è aggiunto
il seguente comma: “10 bis. A decorrere dalla data di entrata in vigore delle
disposizioni di cui al presente articolo è abrogato il comma 7 dell’articolo 37
della legge regionale 13 aprile 1995, n.16 (Disposizioni per la formazione del
bilancio annuale 1995 e pluriennale 1995/1997 della Regione Calabria) ed è
soppressa l’addizionale regionale ivi prevista. Sono fatti salvi gli effetti
delle obbligazioni tributarie già insorte.”.
Art. 14
(Modifiche all’articolo 27 della l.r. 5/2021)
1. L’articolo 27 della l.r. 5/2021 è così modificato:
a) al comma 1, le parole
“articolo 24” sono sostituite dalle seguenti: “articolo 25”;
b) dopo il comma 3, è inserito
il seguente comma: “3 bis. Alla copertura delle minori entrate derivanti
dall’attuazione del comma 10 bis dell’articolo 25 della presente legge, con
l’abrogazione del comma 7 dell’articolo 37 della l.r.
16/1995, si provvede le con maggiori entrate di cui al comma 1 del presente
articolo.”.
Art. 15
(Norma finanziaria)
1. Le minori entrate connesse
alle disposizioni di cui all’articolo 13, quantificate per ciascuna annualità
2021 -2023 in 400.000 euro, trovano copertura a valere delle risorse allocate
alla missione 20 programma 03 del bilancio di previsione 2021-2023.
2. La Giunta regionale è
autorizzata ad effettuare le necessarie variazioni al bilancio di previsione
2021-2023.
Art. 16
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Integrazione all'articolo 11 della l.r.
1/2018)
1. Dopo il comma 1
dell'articolo 11 della legge regionale 29 gennaio 2018, n. 1 (Istituzione del
Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà
personale) è aggiunto il seguente: "2. Al Garante regionale spetta, in
caso di missione per l'espletamento delle proprie funzioni anche nell'ambito
del territorio regionale, il rimborso delle relative spese, autorizzate, di
volta in volta, dal Presidente del Consiglio regionale, nei limiti dei fondi
assegnati alla presente legge ai sensi dell'articolo 12.".
Art. 2
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione della
presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Finalità)
1. La presente legge è volta a
garantire la possibilità di accesso nelle strutture ospedaliere dei familiari
dei pazienti fragili, affetti da Covid-19 o meno, al fine di tutelare
l’interesse del paziente di ricevere visite e assistenza da parte dei
congiunti, in considerazione del bisogno oggettivo particolare, nonché delle
straordinarie necessità di natura psicologica.
Art. 2
(Modalità di accesso)
1. Al fine di consentire
l’accesso dei familiari in ambito ospedaliero, i Direttori sanitari delle
strutture ospedaliere adottano:
a) per i familiari dei
pazienti affetti da Covid-19, il Protocollo Operativo “Riumanizzazione
e ritorno alla normalità”, previsto dall’allegato A della presente legge;
b) per i familiari dei
pazienti non affetti da Covid-19, ma in condizioni critiche, il “Protocollo
regionale per gli incontri”, previsto dall’articolo 4.
2. Fatte salve norme
legislative e disposizioni amministrative meno restrittive, per il periodo di
emergenza sanitaria si applicano le disposizioni della presente legge.
Art. 3
(Definizione ed attuazione dei Protocolli)
1. I Protocolli definiscono le
misure di sicurezza per favorire gli incontri tra familiari e pazienti in
condizioni di criticità clinica.
2. I Protocolli di cui
all’articolo 2, comma 1, vengono attuati dai Direttori delle Unità operative,
nonché da un team multidisciplinare e disciplinano le procedure amministrative
e sanitarie di ammissibilità di accesso, gli orari e i tempi degli incontri, la
vigilanza attiva degli operatori sanitari, i dispositivi di protezione
individuale, nonché ogni altra disposizione suppletiva di sicurezza per lo
svolgimento degli incontri.
3. Il Direttore dell’Unità
operativa, nonché il team multidisciplinare autorizzano le visite dei congiunti
in caso di richiesta o le promuovono rinvenendo un chiaro beneficio per il
paziente, avendo particolare cura di garantire la discrezione, la riservatezza
e la dignità degli altri pazienti dello stesso reparto.
Art. 4
(Competenze della Giunta regionale)
1. La Giunta regionale, con
deliberazione, provvede ad adottare il “Protocollo regionale per gli incontri”,
a cui si uniformano i singoli protocolli, nel termine perentorio di cinque
giorni dall’entrata in vigore della presente legge.
Art. 5
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. La legge non comporta
variazioni in aumento o in diminuzione a carico del bilancio regionale.
Art. 6
(Entrata in vigore)
1. La legge entra in vigore il
giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale
telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifica dell'articolo 38 della l.r. 47/2011)
1. Al comma 4 dell'articolo 38
della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47 (Collegato alla manovra di
finanza regionale per l'anno 2012), dopo le parole: "provvedimento di
finanziamento" sono aggiunte le seguenti: “, oppure entro diciotto mesi
dalla data di pubblicazione sul BURC del relativo provvedimento di
finanziamento, se l'inizio dei lavori ricade nel periodo di emergenza
COVID-19.".
Art. 2
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione della
presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifica dell'articolo 1 della l.r. 8/1995)
1. Al comma 1 ter
dell'articolo 1 della legge regionale 30 marzo 1995, n. 8 (Norme per la regolarizzazione
delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale
pubblica), le parole "1 gennaio 2021" sono sostituite dalle seguenti:
"1 luglio 2021".
Art. 2
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione della
presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifiche al comma 12 dell'articolo 6 della l.r.
21/2010)
1. Al comma 12 dell'articolo 6
della legge regionale 11 agosto 2010, n. 21 (Misure straordinarie a sostegno
dell'attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del
patrimonio edilizio residenziale), le parole "entro il 31 dicembre
2021" sono sostituite dalle seguenti: "entro il 31 dicembre
2022";
Art. 2
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione della
presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Misure di impulso allo sviluppo dell'industrializzazione e
dell'insediamento di attività produttive)
1. Ferme restando le
competenze e le funzioni del Consorzio regionale per lo sviluppo delle attività
produttive, denominato CORAP, di cui alla legge regionale 16 maggio 2013 n. 24
(Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e
consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità), al fine di
dare impulso allo sviluppo dell'industrializzazione e dell'insediamento di
attività produttive, assicurando piena sinergia con le attività di promozione
dei sistemi imprenditoriali a fronte del perdurare della crisi causata dal
COVID-19, per il tempo di sei mesi, Fincalabra S.p.A.
espleta attività di assistenza e supporto a CORAP, anche avvalendosi di
personale del Consorzio.
2. Le attività di assistenza e
supporto allo sviluppo dell'industrializzazione e dell'insediamento di attività
produttive sono quantificate nella misura massima di 3.000.000,00 euro.
Art. 2
(Copertura finanziaria)
1. All'attuazione delle
disposizioni di cui alla presente legge si provvede utilizzando le risorse
allocate al capitolo U0612520101 recante "Fondo unico per la concessione
di agevolazioni, sovvenzioni, incentivi e contributi di qualsiasi genere alle
imprese, ai sensi degli artt. 19, 30, 31, 41 e 48 del D. Lgs.
112/98 (DPCM del 10/02/2000 e DPCM del 26/05/2000)".
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifiche al titolo della l.r. 25/2018)
1. Nel titolo della legge
regionale 3 agosto 2018, n. 25 (Norme in materia di tutela delle prestazioni
professionali per attività espletate per conto dei committenti privati e di
contrasto all'evasione fiscale), dopo le parole "committenti privati"
sono inserite le seguenti: ", di equo compenso e".
Art. 2 (
Modifiche all'articolo 1 della l.r. 25/2018)
1. Alla fine del comma 1
dell'articolo 1 della l.r. 25/2018, dopo le parole
"dai professionisti" sono aggiunte le seguenti: "e
responsabilizzare la committenza privata in materia di equo compenso".
Art. 3
(Modifiche all'articolo 2 della l.r. 25/2018)
1. Al comma 1 dell'articolo 2
della l.r. 25/2018, le parole da "dalla lettera
di affidamento dell'incarico" fino alla fine del medesimo comma sono
sostituite dalle seguenti: "da dichiarazione sostitutiva di atto di
notorietà, redatta nelle forme di cui al testo unico emanato con decreto del
Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (Testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione
amministrativa), con la quale, a pena di improcedibilità, l'istante attesta di
aver regolarmente sottoscritto lettere di affidamento di incarico a tutti i
professionisti coinvolti, ove sono definiti compensi proporzionati alla
quantità, alla qualità, al contenuto e alle caratteristiche delle singole
prestazioni rese e termini certi per il pagamento dei compensi pattuiti, nonché
di aver adempiuto alle obbligazioni assunte.".
Art. 4
(Modifiche all'articolo 3 della l.r. 25/2018)
1. Dopo il comma 2
dell'articolo 3 della l. r. 25/2018, è aggiunto il seguente: "3. Restano
salve, nei casi previsti dalle prestazioni intellettuali connesse alle
procedure di cui al decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (Misure urgenti in
materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche
sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19), convertito con
modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, le diverse disposizioni
previste in materia dalla normativa statale e dalle disposizioni attuative di
riferimento.".
Art. 5
(Disposizioni in materia di equo compenso e clausole vessatorie)
1. Dopo l'articolo 3 della l.r. 25/2018, è inserito il seguente:
" Art. 3 bis
(Equo compenso e clausole vessatorie)
1. Nelle procedure di
acquisizione di servizi professionali i compensi sono determinati in
proporzione alla quantità, alla qualità, al contenuto e alle caratteristiche
della prestazione richiesta. Fatto salvo quanto previsto dall'articolo 151 del
decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Codice dei contratti pubblici), non
possono essere previsti corrispettivi costituiti da forme di sponsorizzazione o
di mero rimborso delle spese sostenute.
2. Ai fini di cui al comma 1, sono
applicati i parametri ministeriali fissati con riferimento alle diverse
professioni, secondo quanto previsto dall'articolo 19quaterdecies del
decreto-legge 16 ottobre 2017, n. 148 (Disposizioni urgenti in materia
finanziaria e per esigenze indifferibili), convertito, con modificazioni, dalla
legge 4 dicembre 2017, n. 172, e, in particolare, secondo quanto previsto dal
Regolamento per la liquidazione giudiziale dei compensi (decreto Ministro
Giustizia 20 luglio 2012, n. 140) e dal decreto ministero giustizia 17 giugno
2016 (Approvazione delle tabelle dei corrispettivi commisurati al livello
qualitativo delle prestazioni di progettazione adottato ai sensi dell'articolo
24, comma 8, del decreto legislativo n. 50 del 2016). Nel caso di professioni
per le quali non siano stati approvati specifici parametri, il compenso è
determinato con riferimento a prestazioni similari, anche se rese da categorie
professionali diverse.
3. Nella impostazione degli
atti della procedura di individuazione del contraente non è consentito il
ricorso a criteri di valutazione delle offerte che risultino potenzialmente
idonei ad alterare l'equilibrio tra le prestazioni professionali rese e il
compenso, quale, fra gli altri, la assegnazione di punteggio per servizi
aggiuntivi a titolo gratuito che siano eventualmente offerti.
4. La predisposizione dello schema di contratto
è effettuata previa valutazione del contenuto delle singole previsioni, al fine
di escludere l'inserimento di clausole vessatorie, come delineate dall'articolo
13-bis, commi 4 e 5, della legge 31 dicembre 2012, n. 247 (Nuova disciplina
dell'ordinamento della professione forense).
5. Ai fini di cui al presente
articolo, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, la
Giunta regionale adotta atti di indirizzo nei confronti delle strutture
competenti regionali, degli enti strumentali e delle società controllate,
prevedendo in particolare che:
a) negli atti relativi alle
procedure di affidamento i compensi professionali siano determinati sulla base
dei parametri stabiliti dai decreti ministeriali adottati per le specifiche
professionalità e che gli stessi, così individuati, siano utilizzati quale
criterio o base di riferimento per determinare l'importo a base di gara;
b) in relazione agli atti relativi
alle procedure di affidamento, i compensi professionali dovuti a coloro che
svolgono professioni ordinistiche per le quali non
sono stati individuati specifici parametri per la determinazione dei compensi e
a coloro che svolgono professioni non organizzate disciplinate dalla legge 14
gennaio 2013, n. 4 (Disposizioni in materia di professioni non organizzate)
siano proporzionati alla quantità, alla qualità e al contenuto delle
caratteristiche delle prestazioni tenendo conto, ove possibile, di omologhe
attività svolte da altre categorie professionali;
c) nella predisposizione dei
contratti di incarico professionale il divieto dell'inserimento di clausole
vessatorie di cui al comma 4.
6. La Regione, senza oneri a
carico del proprio bilancio, promuove l'applicazione degli atti di indirizzo di
cui al comma 5 da parte degli enti locali, nello svolgimento delle procedure di
affidamento di incarichi professionali.".
Art. 6
(Sostituzione dell'Allegato A della l.r.
25/2018)
1. La dichiarazione di
pagamento di cui all'Allegato A della l.r. 25/2018 è
sostituito dal modello di cui all'Allegato A della presente legge.
Art. 7
(Clausola di invarianza degli oneri finanziari)
1. Dall'attuazione della legge
non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art. 8
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.