XI^ LEGISLATURA
RESOCONTO
INTEGRALE
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N. 14
SEDUTA Di MARTEDI’ 29 DICEMBRE 2020
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIOVANNI ARRUZZOLO
Presidenza del presidente
Giovanni Arruzzolo
La seduta inizia alle 17,35
Dà
avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale
della seduta precedente.
Dà
lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza
osservazioni)
Dà
lettura delle comunicazioni.
Comunico
che il Tribunale di Catanzaro, seconda sezione penale, con dispositivo del
15-16 dicembre 2020, ha annullato l'ordinanza di applicazione degli arresti
domiciliari del signor Domenico Tallini.
Data
lettura delle precedenti comunicazioni invito il consigliere Tallini a prendere
posto in aula.
(Il
consigliere Tallini prende posto nei banchi riservati ai consiglieri)
Il consigliere
Tallini ha chiesto di intervenire. Ne ha facoltà.
Signor
presidente, colleghi consiglieri, ho chiesto di intervenire, doverosamente, nei
confronti di questa Assemblea. Ho degli impegni assunti da rispettare e, quindi,
capite che per me non è facile prendere la parola in quest'Aula, anche se
superiamo l'emozione, la commozione e, quindi, tutto quello che di sentimentale
può sopraggiungere dopo le tristi vicende che mi hanno riguardato, che hanno
lasciato un segno profondo, con effetti devastanti nel fisico e nella psiche,
avendo toccato non solo la mia persona e la mia dignità ma anche gli affetti
più cari.
Una
vicenda surreale, un brutto incubo, una sorta di film dell'orrore che non
auguro a nessuno di vivere. Ma nemmeno la drammaticità e l'assurdità di questi
eventi hanno piegato la mia ferma volontà di difendermi da accuse infamanti e,
al contempo, senza fondamento.
La
difesa della mia onorabilità è oggi la mia principale ragione di vita a cui
dedico e dedicherò ogni istante e ogni energia. Lo devo a me stesso, lo devo
alla mia famiglia, lo devo alle migliaia di persone che negli anni mi hanno
onorato del loro voto e della loro fiducia, lo devo anche a voi, cari colleghi,
che mi avete concesso l'alto onore di presiedere questa Assemblea.
Posso
gridarlo forte, colleghi consiglieri: non ho tradito mai la vostra fiducia!
Io
sono lontano anni luce dagli ambienti criminali; io disprezzo la ‘ndrangheta,
che considero – e l'ho detto in tutte le occasioni - la principale causa di
arretratezza della nostra terra.
Voglio
subito dire che non sono animato da nessuno spirito di rivalsa, non serbo alcun
rancore nei confronti di chi ha emesso e chiesto per me l’infamante
provvedimento della misura restrittiva dei domiciliari sulla base di accuse
inconsistenti, discutibili, superficiali e di conclusione investigative campate
sul nulla. Però nel contesto - e lo dico con la consapevolezza di una realtà,
come quello della Calabria, che nessuno può negare - guai a delegittimare
l'operato della magistratura, nemmeno quando si resta baluardi e quando si
resta vittime come nel caso mio. La magistratura rimane un baluardo nella lotta
alle mafie e alla illegalità. Non è certamente questo il mio intento.
Proprio
per questo motivo ho parlato di abbaglio, di errori, di errata interpretazione,
di mancati approfondimenti, facendo salvo la buona fede di una Procura ed
escludendo così ogni ipotesi di inchiesta ad orologeria o di agguato politico.
Mi
sono sempre rifiutato di credere che questa inchiesta sia stata portata avanti
alla vigilia delle elezioni regionali con lo scopo di eliminare un punto di
forza di una coalizione o di una parte politica.
Ho
avuto così tanto fiducia nella magistratura da ricorrere con i miei difensori, non
solo di mettermi a disposizione dei giudici immediatamente e rispondere a tutte
le loro domande e a tutte le loro richieste; con i miei difensori mi sono messo
a disposizione al giudizio del Tribunale del riesame che non mi ha soltanto
restituito la libertà, ma ha addirittura annullato in toto l'ordinanza
della misura cautelare.
Ora
attendo, con serenità e fiducia, le motivazioni del giudice terzo che,
evidentemente, ha ritenuto insufficienti, se non inesistenti, gli elementi che
hanno indotto la Procura ad un provvedimento tanto duro, quanto umiliante.
Tutto
ciò non mi basta! Non avrò un attimo di pace finché non avrò dimostrato la mia assoluta
estraneità ai fatti criminali ai quali sono stato ingiustamente accostato e
fino a quando non mi sarà restituita totalmente la mia onorabilità.
Posso
gridarlo forte in quest'Aula: non ho mai avuto un contatto nemmeno indiretto
con ambienti della criminalità, da cui sono sempre stato lontano e distante
anni luce in tanti anni di attività politica e amministrativa!
Non
voglio annoiarvi per dirvi tutto quello che è stato un po' il riordinare le mie
idee in merito alla mia difesa. Quello che più clamoroso ho potuto constatare è
che avrei stretto, sia pure indirettamente, con ambienti criminali del crotonese,
nel 2013, un patto dove il collegio elettorale di allora non mi consentiva di
prendere nemmeno consensi, perché la legge elettorale di riforma dei collegi è
la famosa legge numero 8 del giugno 2014 oppure avrei dovuto avere la sfera di
cristallo per prevedere, con un anno e mezzo di anticipo, tutto, non solo la
fine della Legislatura Scopelliti e, quindi, le sue dimissioni, ma anche la
riforma elettorale e i nuovi collegi elettorali.
Quindi
io avrei chiesto, in quel momento, voti in un collegio dove non mi potevano
votare. Un'autentica assurdità!
Ho
anche dimostrato con i numeri e i documenti che nelle elezioni regionali del
2014 non ho avuto alcuna exploit elettorale in provincia di Crotone, anzi ho
avuto, da Assessore regionale uscente e vice coordinatore regionale di Forza
Italia, un risultato assai deludente. Poco più di 700 voti dell'intera
provincia di Crotone al cospetto dei quasi 10.000 voti totali. Tutti voti quelli
ottenuti in provincia di Crotone riconducibili a dirigenti locali di Forza
Italia o miei sostenitori, come ho avuto modo di dimostrare in maniera
dettagliata, facendo nomi e cognomi delle persone che mi hanno voluto sostenere.
Ho
dimostrato la mia correttezza anche sotto l'aspetto amministrativo, non avendo
sollecitato o imposto nessun atto alla dirigenza regionale che, autonomamente e
correttamente, ha istruito le pratiche presentate dal concorso Pharmaitalia.
Sarebbe
bastato sentire i dirigenti interessati, interrogarli per escludere ogni forma
di mia presunta ingerenza su quegli atti. Non c'è un solo elemento, un solo
riscontro oggettivo, una prova, che sia una, in assoluto di un mio presunto
contatto con organizzazioni criminali.
Io
la criminalità l'ho sempre tenuta a debita distanza e questa si è sempre tenuta
a debita distanza anche da me!
Non
ho mai accettato aiuti elettorali che non fossero individuati e provenienti da
ambienti puliti da persone dove il consenso è solo un atto di stima e di
riconoscenza.
Cari
colleghi, in questa triste vicenda ho commesso un solo errore, un errore che,
purtroppo, nessuno di noi potrà mai evitare: non aver saputo prevedere che una
persona normale che, per il suo lavoro, entrava in tutte le case, anche in
quelle istituzionali, un piccolo imprenditore con dipendenti registrati e in
regola con tutto, incensurato, fosse contiguo ad associazioni criminali.
Io ringrazio di
cuore i colleghi della maggioranza che mi hanno espresso la loro sincera
solidarietà, convinti della mia estraneità ad accuse così gravi, ma ringrazio
anche i colleghi della opposizione che hanno mantenuto un atteggiamento
equilibrato e garantista, pur nel loro legittimo diritto di critica di fronte
al clamore mediatico dell’inchiesta.
Purtroppo
resta forte l'amarezza per i tanti ingiusti giudizi sommari che, in queste
circostanze, nella realtà di oggi si registrano e anche le perplessità, magari,
anche di persone amiche o addirittura di alleati. Ma questa è la vita! Queste
sono le miserie umane alle quali, purtroppo, nessuno di noi si potrà mai
sottrarre.
Concludo
questo mio intervento, dovuto a tutti voi, nel rispetto per quello che ho
rappresentato e ancora una volta ribadisco che la vostra fiducia non è stata
mai tradita, che questo sfortunato Consiglio regionale è stato pulito ed è
stato presieduto con onestà e correttezza da una persona che disprezza le
organizzazioni criminali e che non si è mai macchiato di alcun reato.
Vi chiedo
solo scusa di una cosa: se il mio impegno di vita in questo momento è quello di
dedicare soltanto ad una causa, cioè quello di dimostrare ai miei elettori, a
voi, alla Calabria, alla mia famiglia in primis, che la mia onorata
storia politica non ha mai avuto nulla a che vedere con l'organizzazione
criminale. Un'intera esistenza vissuta senza mai avere un solo elemento di un
solo incidente, nemmeno per caso, di rapporti con persone che io ho sempre
combattuto e dalle quali ho anche subito ritorsioni. Mi sono difeso sempre da
solo, non ho avuto le forze dell'ordine a difendermi. Sono stato sempre io, col
mio rigore morale e con i miei principi, a tenermi lontano e a combattere
questo mondo.
Vi
ringrazio.
Ha
chiesto di intervenire la consigliera Minasi. Ne ha
facoltà.
Presidente,
grazie. Chiedo che sia inserita all'ordine del giorno la mozione numero 54/11^
per il riconoscimento della Repubblica degli Armeni dell’Artsakh. Grazie.
Votiamo
per l'inserimento.
Presidente,
chiedo la parola.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.
Presidente,
penso di non assistere ad uno scherzo, perché la proposta della consigliera Minasi lascia un poco perplessi tutti quanti. Intanto
perché questo Consiglio regionale aveva assunto degli impegni con i calabresi;
poi, perché, obiettivamente, significa prendere in giro non solo i calabresi, ma
chi è anche qui tra questi banchi.
Qui
c'è da parlare di sanità e c'è da parlare di tirocinanti e la consigliera
Minasi chiede l'inserimento di un ordine del giorno sulla Repubblica… non so
come ha detto? Degli Armeni? Non so nemmeno di che cosa si tratta.
Davvero
rasentiamo il ridicolo rispetto a questa cosa. Intanto io sono assolutamente
contrario.
Nella
precedente seduta di Consiglio si era preso l'impegno di parlare degli ospedali
chiusi della nostra regione e della questione dei tirocinanti. Adesso ve ne
uscite con la questione della Repubblica degli Armeni, sbaglierò anche la
pronuncia.
Mi
pare davvero di assistere ad uno scherzo. Se è uno scherzo, è anche di cattivo
gusto! Vi chiedo scusa.
Per
cui al di là di questo, io spero, Presidente, che intanto si parli delle cose
di cui noi abbiamo preso impegno e intanto, poi, si eviti questa discussione,
che mi sembra davvero una discussione fuori da ogni contesto
politico-istituzionale.
Le
faccio presente che questa mozione è stata votata anche dal Consiglio regionale
della Lombardia, da numerosi Consigli regionali.
Sì,
ho capito, Presidente! Le chiedo scusa, non per rompere il profilo
istituzionale, ma non mi sembra il caso di portare in Consiglio regionale una
mozione quando noi abbiamo in Calabria delle questioni sul campo e che
interessano da vicino i cittadini e di cui voi non volete discutere.
È la
seconda seduta di Consiglio regionale che io qui grido questa cosa.
Ma
questo lo sta dicendo lei, consigliere Di Natale, che non vogliamo discutere.
Ma
non parliamo della Repubblica…non ricordo neanche il nome. Obiettivamente,
consigliera Minasi, davvero è una cosa che non sta né
in cielo né in terra! Mi sembra davvero uno scherzo, ma mi auguro che non sia
così.
Io
non credo che una cosa escluda l'altra. Poi ho chiesto che sia inserita
all’ordine dei lavori. Qui c'è in atto una guerra per un attacco dell'Azerbaigian
che sta uccidendo milioni di civili armeni. Quindi chiedo che ci sia un impegno
da parte della Giunta, affinché si scriva al Presidente del Consiglio, al Presidente
della Repubblica e al Ministro, al Ministero degli Affari Esteri perché si
riconosca l'autonomia di questo popolo che da anni vive pacificamente lì, che
oggi viene ammazzato senza motivo, e che si possa anche fare un invito all'UNESCO
perché vada in soccorso di questa popolazione.
Questo
non esclude che, poi, non si possa parlare di sanità che per carità…
Chiedo
scusa, ma non esclude che cosa consigliera Minasi?
Lei
dà una precedenza.
Come?
Non ho capito, scusi?
Di
Natale, scusi, faccia finire la collega Minasi. Grazie
Non
possiamo essere così umiliati, però dai!
Questo è un suo pensiero.
Guardi che esiste un solidale e centenario rapporto fra la Repubblica
armena e soprattutto il nostro territorio. Se lei pensa che siamo su ”Scherzi a parte”, bontà sua. Voglio dire…
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Per evitare incidenti di percorso e per evitare appunto che si
verificano questi episodi di contrapposizione, credo sia opportuno, come già
avevamo deciso nella Conferenza dei capigruppo, che tutto ciò che arriva in
Consiglio sia filtrato, discusso e confrontato nella Conferenza dei capigruppo,
per evitare queste situazioni incresciose di dibattiti inutili su cose che sono
ritenute da ognuno di noi o superficiali o importanti o significative o non
significative. Credo sia importante.
L’invito che faccio al Presidente è che ogni qualvolta si arriva in Aula
lo si faccia con un ordine del giorno che rimane quello e che è oggetto di
discussione in Consiglio regionale, in Conferenza dei capigruppo, per evitare
appunto situazioni di questo genere e per garantire una tranquillità nei lavori
che è necessaria in questa fase straordinaria che viviamo, in modo che aiuti ognuno
di noi a svolgere il proprio ruolo nel migliore modo possibile. Anche perché
Presidente, per inserire mozioni occorre il voto dei due terzi, quindi per
evitare questo dibattito spesso inutile, increscioso, evitiamo di arrivare in
Aula con la richiesta di inserire mozioni che non siano condivise già in
partenza. Oggi i due terzi non c'erano in Aula, quindi evitiamo che poi si
verifichi questa contrapposizione tra minoranza e maggioranza. Non ha senso in
questa fase delicata e difficile, quindi l'invito che faccio al Presidente è di
filtrare e arrivare in Consiglio solo con ciò che viene discusso e approvato
nella Conferenza dei capigruppo
Collega Bevacqua, solo per ricordarle che nella passata Legislatura arrivava
di tutto e di più. La vedo in forma e mi fa piacere che si sia ripreso in
pieno. Se ha qualche amnesia le ricordo soltanto che nella passata Legislatura arrivava
di tutto e di più all’ultimo momento e si procedeva.
Presidente, siamo in una fase particolare, siamo in una fase
straordinaria. Se regolamentiamo i lavori, credo che il Consiglio ne esca bene
e svolga il suo ruolo nel migliore modo possibile. Se ognuno di noi pensasse di
fare così… pure noi possiamo presentare cinquanta mozioni, significative o non
significative, ma facciamo un lavoro inutile che non serve in questo momento al
Consiglio regionale. Questo è l'invito. Poi, il passato è passato. Oggi siamo
noi a governare il Consiglio regionale e lei come Presidente e noi come
consiglio regionale non guardiamo sempre al passato, guardiamo al presente e il
presente ci dice: eleviamo il dibattito, teniamo alto il dibattito,
valorizziamo il ruolo del Presidente del Consiglio regionale e facciamo sintesi
delle cose migliori che possiamo mettere in campo in questi mesi, in questi
giorni che ci mancano per andare al voto popolare.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pietropaolo. Ne ha facoltà.
Presidente, volevo chiederle di inserire all'ordine del giorno la
mozione numero 56/11^ che riguarda il superamento del precariato, in
particolare la legge numero 12. Grazie.
Prima dobbiamo votare l’inserimento dell'altra.
Intervengo anche su questo, Presidente. È una mozione importante che
riguarda dei lavoratori, che riguarda il mondo del precariato e anche su questo
ci sarebbe tanto da dire come responsabilità politica di tutti noi che, in
questi 30 anni, abbiamo creato precariato in Calabria e abbiamo spesso portato
sulla soglia della povertà e alla disperazione tante famiglie per la ricerca
del voto.
È una riflessione che dobbiamo fare tutti quanti, non solo voi ma anche
noi di minoranza, ieri maggioranza; è una responsabilità di tutti aver creato
questo bacino del precariato che crea problemi seri oggi. Nelle famiglie si
vivono disperazioni anche in chi svolge un ruolo di responsabilità. Detto
questo, credo che sia una mozione che noi potremmo anche approvare, però vorrei
capire perché oggi noi dovremmo impegnare la Giunta regionale con una mozione a
risolvere il problema.
Vorrei chiedere all’Assessore al bilancio, Talarico, le ragioni per cui
oggi il Consiglio regionale dovrebbe delegare la Giunta, che aveva la
responsabilità di risolvere il problema, a risolvere questa problematica. Non
mi è chiaro. Cioè il Consiglio regionale oggi dovrebbe impegnare la Giunta
regionale a risolvere il problema quando è della Giunta la competenza di
arrivare oggi in Consiglio con una soluzione. Noi chiediamo di impegnare… mi
sembra una cosa illogica che non sta nelle cose, rispetto al ruolo del
Consiglio e della Giunta. Lo chiedo con umiltà, come ho detto, perché noi siamo
interessati a risolvere i problemi del precariato perché oggi c'è tanta gente
disperata, ci sono tante famiglie disperate, tanti giovani e donne in attesa di
avere una sistemazione. Questa però mi sembra una soluzione molto ambigua e che
non risolve il problema, quindi gradirei che l’Assessore ci spiegasse qual è la
razionalità di questa mozione e, nel caso fosse utile a risolvere il problema,
ben venga il nostro appoggio. Però dobbiamo capirlo se è solo una perdita di
tempo o è utile per risolvere il problema perché non mi è chiaro onestamente.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Orsomarso. Ne ha facoltà.
In questa fase, vorrei ricordare al consigliere Bevacqua, innanzitutto,
che, perlomeno la maggior parte di quelli che stanno qui, non sono responsabili
del precariato. Fatemi finire, fatemi finire! Non siamo responsabili di nomi e
cognomi così come, ovviamente, poi la stampa li rappresenta, legati a fatti che
hanno avuto anche dei risvolti non positivi. L'idea che avevamo avuto come
Giunta, rispetto a chiudere una fase di precariato storico che si è accumulato
nel tempo, è che in futuro nei ruoli pubblici in Regione si proceda con un
potenziamento dei Centri per l'impiego, ovviamente ormai andiamo lunghi.
Ho chiesto, insieme all'assessore Talarico, all’avvocato Zito di preparare
gli atti e di metterli in campo un secondo dopo che si saranno svolte le
prossime elezioni regionali per evitare insomma che qualcuno… Per cui, ci sarà
sul potenziamento dei Centri per l’impiego un concorso pubblico che questa
regione non vede da anni.
È ovvio che tutto è stato fatto nel rispetto dei diversi ruoli. In
queste ore stiamo trattando anche un precariato storico LSU-LPU di cui da
settembre, dal 7 di settembre, ci stiamo occupando. Lo dico al Bevacqua: per
cinque lunghi anni chi ci ha preceduto proprio su questa legge, la legge 12 che
ha recepito la Madia, ha tenuto un silenzio tombale, assoluto, quasi fosse un
problema nostro.
Da Assessore al lavoro e con la Giunta, soprattutto condividendo con
l’allora presidente Jole Santelli, avevamo deciso, tra l’altro anche
annunciato, di chiudere un precariato storico.
Si tratta del precariato relativo alle leggi numero 15, 31, 28, 40;
tutte leggi che sono state redatte in quest'Aula e che riguardano ovviamente
delle persone che sono diventate nel tempo anche ultracinquantenni e che
rivendicavano un diritto attraverso una manifestazione di interesse in cui non
entra la politica, ma in cui i dirigenti valutavano chi poteva avere i titoli
per essere considerato precario storico.
Su questo non soltanto abbiamo fatto tutta una serie di passaggi, tra
cui un tavolo con tutti i sindacati il 7 settembre sui vari problemi
(tirocinanti, legge 12, LSU-LPU, ecc…) ma sulla legge
12 del 2014 avevamo rimodulato risorse per offrire una prima
contrattualizzazione - non si tratta nemmeno di stabilizzazione - a chi aveva
partecipato alla manifestazione di interesse.
Tutto questo l'ho fatto come assessorato al lavoro, poi la
programmazione aveva rimodulato le risorse,
Ricordo il 16 agosto e ricordo che c'è anche un mio vocale che diceva a
questa gente “siate liberi di iscrivervi al sindacato che volete, di votare chi
credete”, proprio per evitare che ci fosse quella logica di far dipendere un
risultato da fatti personali, di gente che comunque ha lavorato nei dipartimenti
regionali a vario titolo negli anni e quindi poteva rivendicare quel diritto
sancito da una legge.
In Giunta - poi interverrà anche il collega Talarico - il collega
Talarico ha posto alla Giunta un tema: poiché si tratta di nuovi contratti, non
della prosecuzione di contratti in essere, non vorremmo sembrasse un atto
straordinario dal punto di vista amministrativo e ha proposto di portare al
consenso dell’Aula. Questo è stato. Poi, se volete la mia opinione, l'ho detta
anche in Giunta, io avrei continuato l’iter, ma è ovvio che se un collega
chiede un’altra procedura con argomenti perché poi sulle pagine dei giornali
purtroppo producono altri effetti… Quindi concordiamo su quest'idea, tant'è che
c'è l'ipotesi di mettere in campo addirittura un emendamento, ma vale l'idea di
farlo con una mozione e quindi dare poi alla Giunta la responsabilità di
assumersi quest’onere che era in itinere e che purtroppo, nel momento in cui
viene a mancare la presidente Santelli, è rimasto in
itinere. Era un atto che è arrivato all’iscrizione in bilancio perché le
risorse le ha rimodulate la presidente Santelli, le ha
rimodulate questa Giunta per dare una risposta.
Tra l’altro parrebbe che, al di là degli elenchi, tanta gente fa altro,
quindi non sarebbero nemmeno 208 le persone interessate. Io non ho voluto
vedere gli elenchi, come non ho voluto vedere gli elenchi degli auditi in
queste settimane per una scelta di campo.
L’argomento portato dal collega Talarico ha evidenziato il rischio per
la Giunta che prendere una decisione alla vigilia del voto venisse visto come
il mercimonio, perché purtroppo viene sempre poi descritto così.
Ho letto in queste ore anche gli articoli e, al di là dell'evidenza per
cui non si può andare a personalizzare la questione, c'è un diritto di alcuni
precari che non hanno chiesto né a Bevacqua, né a questo Consiglio, ma hanno
risposto ad una manifestazione di interesse che si fonda su una legge; il
requisito è stato verificato con i centri per l'impiego e tutti gli organismi
tant'è che alcuni sono stati esclusi e c’è stata la richiesta del capogruppo di
Fratelli d'Italia, Pietropaolo, di porre grande attenzione nel verificare chi
avesse i diritti. Tant'è che cinque milioni di euro di risorse PAC rimodulate
stanno lì.
I temi sono due. Si deve rafforzare un indirizzo in questo momento
straordinario, tra l'altro con una mozione erga
omnes che penso tranquillizzi in prospettiva a
generare la ripresa perché queste risorse possono essere iscritte all’iter che
continua con la manifestazione di interesse che sarà fatta distinguendo fra
diplomati e laureati.
Io li ho conosciuti in queste ore perché facevano giustamente capannelli
nella sede della Giunta regionale e quindi umanizzi, vedi i volti, le persone,
ma noi dobbiamo fare sempre atti che sono impersonali. Penso che su una
rivendicazione di un diritto sia sacrosanto, altrimenti non avrei istituito il
tavolo. Tra l’altro sono tavoli composti dai tecnici e dai dirigenti con i
sindacati e, al di là dell’indirizzo politico, abbiamo prodotto, previa verifica
con i sindacati come è stato fatto anche nelle scorse ore sulla legge 15, sulla
30, sulla 40, un altro percorso che ha condiviso anche l’assessore Gallo e che
sarà rinviato alla prossima legislatura.
Noi crediamo che una mozione possa dare un indirizzo alla Giunta per
gennaio alla riapertura dell’anno. Le risorse sono andate in avanzo di
amministrazione e sono lì per essere allocate su quel capitolo di bilancio,
rafforzando il lavoro che deve fare in questo caso il collega assessore
Talarico il cui dubbio io non ho potuto che condividere, nonostante io avessi
fatto un grande lavoro per chiudere l'ultima pagina del precariato. L'impegno
complessivo - e concordo col collega Bevacqua - è di non creare più nuovo
precariato, cioè di dire “No, non concordo”. La nostra volontà di chiudere
questa partita è dimostrata dagli gli atti amministrativi non dalle mozioni che
abbiamo fatto anche quando eravamo minoranza in questa Aula per dire “chiudete
questa partita” cioè verificatela. Per cui io penso che sia un fatto politico
rilevante ricevere un mandato come Giunta da un'intera Aula, maggioranza e
minoranza, in modo che sia un diritto che valga erga omnes, sulla base di una norma che
tra l’altro fu approvata nel 2014 su cui si era continuato l’iter. Ripeto, in
quei 5 anni nessuno aveva immaginato di trovare le risorse per offrire una
prima contrattualizzazione a queste persone che non vengono stabilizzate. Tanta
gente mi ha raccontato, è stata nei dipartimenti a fare un lavoro, quindi, ha
anche le competenze, e io condivido pienamente, altrimenti non avrei prodotto
quegli atti che sono arrivati quasi al traguardo, nel momento in cui
l’assessore Talarico pone un problema di merito rispetto al quale non ho potuto
dissentire; quindi, non c'era nemmeno divisione.
Penso che rafforzare il suo operato con una mozione tranquillizzi, anche
rispetto all'opinione pubblica, per far capire che non è un capriccio degli
assessori o di una parte della maggioranza, vale erga omnes in modo che si possa dire con
tranquillità che da gennaio, quando si possono fare le variazioni di bilancio,
perché le risorse sono accantonate nell’avanzo e si recuperano, le iscrivi e
puoi andare avanti con la manifestazione d’interesse e la prima
contrattualizzazione. Con le risorse a disposizione sarebbero circa due anni,
due anni e mezzo rispetto ai potenziali beneficiari. Ho fatto un intervento per
chiarire tutto l’iter di questi mesi, poi ovviamente l’assessore Talarico potrà
aggiungere anche la sua parte. Grazie.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Minasi.
Ne ha facoltà.
Quindi ritira la richiesta, va bene, grazie. Ha chiesto di intervenire
l’assessore Talarico. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. L'assessore Orsomarso, nel suo dire, ha espresso un
po' quello che è avvenuto in Giunta, nel senso che non c’è stata assolutamente
contrapposizione tra l’Assessore al lavoro o l’Assessore al bilancio, per come
era apparso anche sui mezzi di comunicazione, ma c’è stata una volontà unanime
dell’intera Giunta di fare un approfondimento che andava nella direzione di
investire anche il Consiglio su un argomento importante perché si tratta
offrire un contratto a una serie di precari della Regione.
Intanto faccio una premessa: questa è una legge che approvammo nel 2014,
allora ero io Presidente del Consiglio, e verteva sulla possibilità e
l'opportunità di dare ristoro a un bacino di precariato formato da persone che
avevano avuto una serie di rapporti con una serie di enti, c’è chi è stato un
po' più fortunato come ente, chi un po' più sfortunato. Avevano dato un
contributo all'azione da porre in essere da parte della pubblica
amministrazione regionale. Per 5 anni è stata lettera morta. Lo dico anche al
collega Bevacqua che non si è fatto assolutamente nulla, nel senso che è stata
approvata la legge, poi ci sono stati una serie di bandi, una serie di
manifestazioni di interesse, ma alla fine non si è risolto nulla se non quando
siamo arrivati noi e c'è stata una volontà da parte di questa maggioranza di
cercare di dare ristoro e soluzione a tutto il precariato regionale.
E abbiamo fatto così sulla legge 15, sui tirocinanti, cioè tutte
questioni ereditate su cui abbiamo investito anche risorse ingenti dei fondi
comunitari.
In particolare il processo di stabilizzazione si è interrotto con la
morte della Presidente, che ha sconvolto un po' tutti, ma anche dal punto di
vista amministrativo ha tracciato naturalmente un solco tra l’ordinaria amministrazione
e la straordinaria amministrazione, tra quei provvedimenti tesi a stipulare dei
contratti che vanno in direzione di accattivare la benevolenza dal punto di
vista elettorale di un bacino di possibili elettori e un'azione, invece, che
dovrebbe essere erga omnes
e quindi a disposizione di tutti senza approvare dei provvedimenti. Questa è
stata la discussione che ha animato la Giunta.
Dopodiché non abbiamo provveduto a approvare degli atti e abbiamo deciso
di investire il Consiglio. In questo avrei auspicato che anche la minoranza su
un argomento del genere fosse d'accordo; invece di dire quali sono le
motivazioni e le volontà proprie rispetto a un argomento, si dice che la Giunta
non ha fatto perché ha investito il Consiglio.
Questo mi sembra che sia un atteggiamento poco istituzionale.
Si parla di un argomento, io non conosco la mozione perché oggi il
consigliere Pietropaolo l’ha solo annunciata, io non so che cosa ha inserito
nella mozione però ritengo che una minoranza responsabile dovrebbe andare a
verificare che cosa è e votare eventualmente. Siete d'accordo nel merito? Siete
d’accordo - quindi aiutate un processo - a cercare una possibile soluzione? Io
mi auguravo che questo fosse il ragionamento, perché l'avete letto sui
giornali, avete anche visto quali erano le motivazioni nostre di rinvio al
Consiglio; si è deciso; si poteva decidere una legge? Si poteva decidere un
emendamento al bilancio? Si è deciso di approvare una mozione. Allora entrate
nel merito della mozione e cercate di dare una mano a una Giunta regionale che,
ricordo, è in regime di prorogatio
fino alle elezioni regionali e che all'unanimità ha deciso di rinviare un argomento
così importante, delicato e difficile al Consiglio regionale per avere delle
indicazioni precise rispetto a questo argomento.
Ribadisco la nostra volontà di
favorire i processi di stabilizzazione o di contrattualizzazione dei rapporti
di lavoro, quindi siamo disponibili a tutto. L’Assessore al bilancio ha appena
concluso il suo intervento e ha cercato di dare delle sue spiegazioni. Noi
diciamo di non approvare la mozione! Proponete un emendamento al provvedimento
di bilancio sulla legge regionale numero 12 del 2014 e noi lo voteremo.
Se questa è la volontà dell’Aula noi
ci assumiamo la responsabilità, proponete ora un emendamento al bilancio e noi
siamo disponibili ad approvarlo stasera, così risolviamo il problema e
dimostriamo di essere responsabili, se volete davvero risolvere insieme a noi
una problematica seria che vi siete posti.
Ringrazio l'Assessore per essersi
occupato di questa problematica che è una tematica seria come tante altre,
quali la legge 15 e altre problematiche che avevate posto insieme con la presidente Santelli. Siamo disponibili a risolvere il
problema, quindi diciamo: se la mozione serve, noi andiamo oltre, proponete un
emendamento al bilancio che noi approveremo e che dà la possibilità a questi
lavoratori di risolvere il problema.
Presidenza del segretario questore Filippo Mancuso
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Esposito. Ne ha facoltà.
Sono soddisfatto di aver presentato
questa mozione perché è servita intanto ad ascoltare l’assessore Talarico, che
è stato abbastanza preciso, e soprattutto l'assessore Orsomarso, Assessore
delegato al lavoro, che non solo ha fatto la cronistoria di questa legge 12 ma
ha dato anche un'aspettativa precisa di soluzione dell'ultimo bacino di
precariato che era insito nella legge numero 1, perché la 15 del 2008, la 28
del 2008, la 8 del 2010 - scusate il bisticcio di tanti numeri - hanno già
avuto una soluzione a questo problema. Rimane solo questo bacino di precariato
che è rimasto sospeso per tanti anni e gli impegni assunti dall’assessore
Orsomarso mi gratificano, mi tranquillizzano, Assessore, verso quella che è una
idea forte di questa maggioranza: il superamento del precariato. Siamo
veramente ad un centimetro dal traguardo, siamo ad un centimetro da quel
traguardo che diceva lei. Così come è importante l'apertura dell’opposizione
circa un emendamento, se ci sono i presupposti tecnici. Noi ci eravamo anche
posti il problema, ci siamo anche consultati con il Dipartimento bilancio e c'è
stato anche detto che in una fase straordinaria di congedo, se la Giunta è in
una fase di ordinarietà, noi siamo in una fase di congedo, non c’erano i
presupposti dell’urgenza e della indifferibilità rispetto ad una legge datata
2014. Allora per non far passare questa seduta consiliare in modo inutile e per
dare un chiarimento, infatti anche a mezzo stampa le notizie di corridoio hanno
creato tantissima confusione e soprattutto hanno creato un grandissimo allarme
in oltre 200 lavoratori che hanno visto veramente a portata di mano la
soluzione del loro problema e che per una delibera di Giunta, la cui non conseguenzialità
l’assessore Talarico ha spiegato, hanno visto crollare tutto il lavoro fatto in
questi anni.
Anche nella mozione, noi che cosa
diciamo? Partiamo dalla delibera del 28 settembre 2010 della Giunta Santelli,
che all'unanimità, naturalmente, come sempre avviene in Giunta, stabilisce i
soldi nella rimodulazione dei PAC che sono fermi lì; l’Assessore ci ha
ulteriormente tranquillizzato in questa Aula che i soldi sono lì fermi, vanno
eventualmente in avanzo, non sono utilizzabili per altre cause se non per
quello del superamento del precariato.
Come maggioranza avevamo anche
chiesto all'opposizione di condividere quella mozione che, credo, nei
contenuti, caro collega Bevacqua, voi condividiate, addirittura superiate, andando
oltre, ma c'è questa debolezza tecnica che potrebbe inficiare il percorso di
questi lavoratori.
Tra le altre cose, sospendiamo
tutto, facciamo un emendamento. Voi voterete il bilancio? Allora usciamo da
questa confusione politica e diciamocela tutta: oggi noi vogliamo porre
all'attenzione di questa Aula la mozione così come l'abbiamo posta.
L'intervento dell'assessore Talarico e l'intervento dell'assessore Orsomarso ci
stanno già bene rispetto alla soluzione di questo problema. Questo bacino di
precariato, stasera, grazie a questa mozione, ha una speranza in termini
concreti e anche celeri.
Noi nella mozione diciamo alla
Giunta di agire nei modi e nei tempi opportuni. È stato posto un criterio di
opportunità per fare un qualcosa in piena campagna elettorale, presidente Spirlì, assessore Talarico ed assessore Orsomarso, perché è
una questione non solo tecnica normativa e di legittimità - ci sono tutti i
criteri normativi e di legittimità nella soluzione di questo problema - ma è
anche il momento opportuno di dare soddisfacimento ad una vertenza che va
avanti da troppo, troppo tempo, dal 2014.
Siamo veramente ad un soffio dal
dare una risposta e io mi auguro, collega Bevacqua e colleghi dell'opposizione,
che possiamo rivedere le nostre reciproche posizioni, condividere la necessità
del superamento di questa ulteriore sacca di precariato che è l’ultima creata
nei decenni, quindi per responsabilità del centro-destra e del centro-sinistra.
Stasera non facciamo passare in modo
inutile questa seduta, prendiamo un impegno, noi solo questo possiamo fare
nell'ambito di indirizzo alla Giunta; l'emendamento tecnicamente poteva essere
ricevibile, l'emendamento dal punto di vista tecnico poteva inficiare il
bilancio, l'emendamento poteva essere anche recepito in modo incostituzionale
da chi di competenza.
Si tratta di un emendamento rispetto
ad una legge datata 2014 e, giustamente, dai banchi dell'opposizione è venuta
la richiesta alla Segretaria generale di indicare i caratteri dell'urgenza e
l’indifferibilità di ogni atto che porteremo in questo Consiglio regionale. Su
una legge datata 2014 l'urgenza e l’indifferibilità non ci sono e io sono
contentissimo di averne parlato, perché oggi c'è un’assunzione di
responsabilità da parte dell'intero centro-destra, Giunta e Consiglio, mi
auguro anche del centro-sinistra, non in un rimbalzo di responsabilità,
assessore Talarico, ma una sintesi ed una unione di intenti per risolvere una
problematica che vergognosamente è ancora appesa lì: il precariato della
cosiddetta legge 12. Ci sono i presupposti e ci sono i soldi, nei tempi e nei
modi opportuni la Giunta ha preso impegno che supererà questo precariato.
Noi ci auguriamo, collega Bevacqua,
che la mozione possa essere recepita e anche firmata insieme per essere
approvata all'unanimità, stiamo dando soltanto un ulteriore indirizzo e
ulteriore forza alla Giunta per superare quest'ultima sacca di precariato,
dopodiché credo che sia volontà di tutte le parti politiche che sono presenti
in questa Aula di segnare con una linea netta, ormai inconfondibile, che il
precariato è la peggiore delle soluzioni, dal punto di vista occupazionale. Non
ne dobbiamo creare più, sono rimasti solo questi della famigerata cosiddetta
legge 12. Insieme, con assunzione di responsabilità, la politica, l'Aula
consiliare può impegnare la Giunta e la Giunta si è già impegnata al
superamento di quest'ultima vertenza lavorativa.
Credo che insieme possiamo costruire
un percorso. Non hanno fatto un Buon Natale per mille motivi e non lo ha fatto
nessuno. Credo che stasera non festeggeranno il 31 dicembre come superamento
della loro difficoltà occupazionale, ma da questa Aula stiamo dando una
speranza concreta, non effimera, non in termini di promesse, e cioè che nei
modi e nei tempi opportuni la Giunta, su motivazione del centro destra e mi
auguro anche del centro sinistra, proceda al superamento del precariato della
legge 12.
Presidenza del presidente Giovanni Arruzzolo
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Di Natale. Ne ha
facoltà.
Signor Presidente, colleghi
consiglieri, io intanto sono favorevole nell’esaminare la mozione che ha
illustrato il consigliere che mi ha preceduto nell'intervento, però ho annotato
alcune riflessioni che lui poneva sul tema del precariato “inutili mozioni”,
“rimpallo di responsabilità” e “certezze”.
Noi abbiamo intanto due sacche che
non sono solo quelle della legge 12. Voglio ricordare che abbiamo anche i
tirocinanti e in tema di rimpallo di responsabilità se ne potrebbero dire davvero
tante.
Qui però l’Istituzione che è
rappresentata dal Consiglio regionale deve dare una linea netta di come vanno
affrontate le questioni.
Intanto c’è un precedente in questa
Aula: avevamo assunto l'impegno di parlare dei tirocinanti e di verificare
anche il perché i tirocini nei Comuni della Calabria sono stati sospesi in
relazione all'emergenza Covid-19, ma soprattutto qual è la linea che il
Consiglio regionale, attraverso un atto di indirizzo, vuole dare alla Giunta e
al Governo.
Poi bisogna anche dire che
l’intervento del consigliere Bevacqua va in una direzione che a me convince di
più rispetto alla mozione, nel senso che tecnicamente con la mozione,
consigliere Esposito, noi diamo indirizzo alla Giunta di fare un'attività, vale
a dire di contrattualizzare questi lavoratori, mi
pare di capire dalle parole dell’assessore Orsomarso.
Oggi però, anziché dare un atto di
indirizzo, noi possiamo dare direttamente un segnale concreto a questi
lavoratori, attraverso la presentazione e la votazione di un emendamento che
possa dare certezza subito ai laboratori e dire agli stessi: guardate che nella
legge di stabilità c'è un emendamento che è votato dal Consiglio regionale alla
sua unanimità che stabilisce la via da seguire. Allora, non so se tecnicamente,
assessore Talarico, questo possa essere fatto, ma ritengo che comunque
presentare una mozione, quantunque questa mozione possa essere condivisa, fa
perdere un passaggio che può essere eliminato affrontando direttamente il
problema in Aula.
Allora, Presidente, il motivo del
mio intervento è quello che sul tema dei lavoratori noi dobbiamo dare loro
delle risposte concrete senza rimpalli di responsabilità, senza additare l'uno
o l'altro di responsabilità, Governo, Regione. È ormai una tarantella che
abbiamo sentito da più anni rispetto a questa cosa. Bisogna dare delle certezze
e una certezza la possiamo dare questa sera: invito tutti quanti a verificare
se ci sono le condizioni per presentare un emendamento, se non ci sono,
specificarne le motivazioni e verificare se questo problema può essere risolto
direttamente questa sera, così si salta un passaggio, consigliere Esposito, e
si dà una risposta immediata ai lavoratori che attendono una risposta.
Rispetto all'altra questione,
Presidente, io chiedo che sia richiamata la mozione in relazione ai tirocinanti
affinché il Consiglio regionale voti un atto di indirizzo, l'ho depositata da
più tempo, la volta scorsa abbiamo stabilito insieme che se ne discutesse nella
seduta successiva, insieme al consigliere Anastasi avete parlato anche di
questo in Conferenza dei capigruppo, ancora oggi vedo che su questo argomento
non si è pronti, però io voglio richiamare alla sua attenzione e alla sua
sensibilità questo tema. Grazie.
Aveva chiesto la parola il
consigliere Guccione.
Forse può essere d'aiuto alla
discussione.
Ha chiesto di intervenire
l’assessore Talarico. Ne ha facoltà.
Visto che il consigliere Di Natale
aveva chiesto se fosse possibile fare un emendamento al bilancio, tecnicamente,
insomma, io preferirei di no.
Nel senso che questa è una legge
asciutta che sarà sottoposta al vaglio del MEF e della Corte dei Conti. Io
preferirei invece, se c'è questa volontà di collaborazione di maggioranza e di
minoranza, di fare proprio un progetto di legge, autonomo, staccato anche dal
bilancio, scritto in maniera dettagliata e attraverso questo progetto di legge
che viene approvato, quindi si supera anche il problema dell'emendamento.
Lo dicevo anche per i prossimi
interventi che ci saranno. Non so se c'è una legge approvata dall’Aula nella
sua interezza, maggioranza e minoranza, ma io penso che rafforzi e risolva
definitivamente il problema.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Presidente, grazie per avermi dato
la parola. Noi dobbiamo uscire da una logica di Ponzio Pilato, perché la
mozione che è stata presentata dal centrodestra è una mozione che va nella
direzione di Ponzio Pilato, nel senso che o affrontiamo la questione o non è
che ce la meniamo tra Consiglio e Giunta e Giunta e Consiglio. Io sono per
prendermi le responsabilità. Io ho votato nel 2014 e io ed Orsomarso abbiamo
firmato un’interpretazione autentica della legge. Ci siamo attirati
l’attenzione della stampa perché qualcuno sosteneva che noi ci fossimo
lottizzati i precari, c’è stata pure un ‘indagine della Procura su questo, che
poi non è finita in nulla sostanzialmente. È uscito pure sui giornali.
Il punto qual è? Il punto è: noi ci
dobbiamo assumere la responsabilità. Ha fatto bene il mio capogruppo e dire:
che significa una mozione? O siamo in grado in Consiglio regionale di fare un emendamento
al bilancio o di approvare una legge stasera che va in questa direzione,
altrimenti rischiamo veramente di scadere nel ridicolo.
Capisco le preoccupazioni dell'Assessore
al bilancio perché evidentemente sa che non si tratta di un provvedimento
urgente ed indifferibile e quindi rischiamo che il bilancio venga impugnato su
questa norma e quindi possa ritardare gli effetti. Lo capiamo, non siamo degli
sprovveduti.
Se il Consiglio regionale nella sua
autonomia decide, noi siamo pronti ad assumerci le responsabilità, ma il
problema sono queste giaculatorie per cui la Giunta non è in grado e quindi
discute e non approva e il Consiglio invita la Giunta ad approvare con una
mozione. Usciamo fuori da queste logiche. Capisco che tutti hanno preoccupazioni
elettorali, hanno preoccupazioni di vario tipo, ma se ci sono le condizioni noi
siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità. Ma che si faccia e si
continui in un gioco di rimpiattino noi non ci stiamo perché la mozione non
risolve nulla. Parliamoci chiaramente. La mozione non risolve nulla - lo devono
sapere pure i lavoratori - ma è soltanto il rimpiattino che si fa all'interno
di questa maggioranza che governa, un tira e molla senza passi in avanti.
L'unico passo avanti che si può fare è quello di approvare un provvedimento
legislativo, poi sarà il Governo a decidere se è urgente, indifferibile ed
impugnabile.
Ritengo che l'Assessore abbia fatto
bene a dire di non mettere un emendamento di bilancio perché rischiamo
addirittura che il bilancio possa…
Collega Guccione, va bene questa
proposta di legge? Si fa una legge: due capigruppo, una maggioranza e
minoranza. Noi siamo contenti di portare a termine una cosa che riteniamo
giusta, su cui insomma abbiamo lavorato, quindi…
Ci avete fatto perdere tempo,
venivate con questa proposta e noi l’accettavamo.
No, no, non è perdere tempo,
possiamo stare anche fino all'una di notte, non mi pare che sia perdere tempo.
Potevate venire con una proposta di
legge, non perdevamo tempo su una mozione un po' farlocca.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Vito Pitaro. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Al di là del
fatto che la mozione sia farlocca o meno,
effettivamente superata la possibilità di presentare un emendamento in questa
sede a livello tecnico-contabile, possiamo tranquillamente riunirci nel giro di
10 minuti e dare vita a una proposta di legge che dia finalmente stabilità per
qualche anno a questo bacino di lavoratori. Chiedo, quindi, una sospensione di
dieci minuti oppure la possibilità, mentre continuano i lavori del Consiglio,
che due capigruppo di maggioranza e due di minoranza procedano alla stesura.
Per semplificare potreste, lei
insieme al consigliere Bevacqua o insieme al consigliere Guccione, stenderla
per la maggioranza e minoranza e poi la discutiamo.
Se poi il collega Bevacqua ha
qualche problema ed effettivamente è intervenuto solo per dire che non vogliamo
o che stiamo giocando con la vita dei lavoratori allora è un altro discorso.
Che lo dica chiaramente! Diversamente, se vuole dimostrare l'impegno fattivo,
proceda con noi alla stesura immediata di una legge che porti alla
stabilizzazione di questi lavoratori, perché populismo e retorica mi pare che
proprio questa sera non possano trovare spazio. Grazie.
Chiedo scusa. Populismo…chi non
voleva affrontare il problema eravate voi, perché con la mozione il problema
non lo risolvevamo.
Collega, ora abbiamo detto:
procediamo alla stesura di una proposta di legge. A che serve questa polemica
non l’ho capito.
Sono d’accordo, quindi affidiamo
anche all'Assessore il compito di predisporre una proposta legge in mezz'ora,
stiamo qua, la discutiamo e per noi va bene, non è un problema, però la
proposta di legge la deve avanzare la Giunta regionale, non noi. Io non conosco
bene la materia.
Mi scusi, ma se la facciamo insieme
qual è la difficoltà? Non ho capito.
Preparatela, noi siamo pronti. Cosa
vi devo dire?
La dobbiamo preparare noi? Ok, va
bene.
Si, preparatela, cosa devo dire di
più?
Collega Guccione, tu sei disponibile
o la prepariamo noi e voi la voterete, la condividerete? Decidete voi. Ok
benissimo.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Mancuso. Ne ha facoltà.
Chiedo scusa, qua bisogna
stabilire se vogliamo risolvere il problema o vogliamo soltanto lavarci le
mani, maggioranza e opposizione. Non faccio differenze, ma qui c'è una mozione
che se votata all'unanimità dà indirizzo alla Giunta di fare il provvedimento
volto alla risoluzione del problema. Quindi se avete la voglia di votare la
mozione all'unanimità essa sarà trasformata in un provvedimento di Giunta che
rende concreto quello che stiamo chiedendo. Però la mozione, ovviamente, dovrà
essere approvata, qui, in Consiglio all'unanimità. Se avrete il coraggio di
votarla bene, altrimenti, è questo il vero problema, non si può fare né un
emendamento al bilancio. In questo momento non si può fare un emendamento al
bilancio perché andrebbero riviste tante cose e non si può neanche intervenire
sulla legge di stabilità, quindi, in questo momento, l'unica soluzione è
approvare la mozione. Dovete stabilire se volete votarla o non volete votarla.
Ha chiesto d’intervenire il
consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.
Scusa, collega Mancuso, ma
c'è un'altra proposta; mettetevi un attimo d'accordo, c'è una proposta del
consigliere Pitaro Vito che è stata avallata anche dall'assessore Orsomarso e
che prevede di predisporre una proposta di legge in Aula. Allora mettetevi
d'accordo e diteci che cosa volete fare, perché il collega Pitaro Vito chiede
dieci minuti di sospensione per redigere una proposta di legge. Fateci capire cosa
volete fare.
Ha chiesto d’intervenire il
consigliere Esposito. Ne ha facoltà.
Condivido l'analisi politica
pervenuta dai banchi della maggioranza e dell'opposizione, c'è un tecnicismo
che è sintetizzato dall'ultimo intervento del collega Mancuso e questo
tecnicismo è insuperabile. Se pensiamo di superare questo tecnicismo stiamo
cercando di giocare con le parole affinché si crei una situazione di confusione
e non si vada a risolvere il problema.
La mozione è un atto
politico, partiamo da questo atto politico e, se l'opposizione non la
condivide, andiamo avanti, mettiamola ai voti. Presidente, dopodiché, dopo la
mozione, con l'appoggio della Giunta e con l'apporto dell'opposizione, possiamo
fare una proposta legislativa, un emendamento. Oggi l'emendamento e la proposta
di legge non trovano copertura finanziaria, gli uffici ci direbbero di no, sono
aria fritta, si vuole nascondere, ancora una volta, la testa sotto la sabbia.
Quindi condivido in pieno l'ultima riflessione tecnica e politica fatta dal
collega Mancuso: la mozione è un atto di indirizzo se la vota l'opposizione
ringrazieremo l'opposizione e insieme lavoreremo al superamento di quest'ultimo
bacino di precariato.
Mettiamo ai voti l'inserimento
della mozione.
Presidente, chiedo scusa,
c'era una proposta del consigliere Pitaro Vito; la vogliamo votare oppure è
stata ritirata?
Prima dobbiamo votare
l’inserimento della mozione e poi ragioniamo sulla proposta del consigliere
Pitaro. Chiedo scusa, la minoranza come ha votato?
La minoranza si è astenuta.
L’inserimento della mozione
è respinto.
Vogliamo votare la proposta
del collega Pitaro Vito.
Non c'è un testo di proposta
di legge e quindi non possiamo votarla.
Vogliamo votare la proposta
del consigliere Pitaro; ha fatto una proposta vogliamo, almeno, votarla.
Se non si pone ai voti la
proposta del consigliere Pitaro Vito, la deve ritirare.
C'è una proposta di
sospensione per redigere il progetto di legge quindi non possiamo votare.
Votiamo la proposta del
collega Pitaro.
Era una proposta di
sospensione per procedere alla stesura di una legge per la stabilizzazione.
Si, ma votiamola però.
Nel momento in cui
tecnicamente la legge non è finanziabile e quindi non è proponibile, per quello
che mi riguarda sembrerebbe di procedere su qualcosa che non è attuabile, per
cui ritiro la mia proposta tecnica adesso. Mi dicono che non è tecnicamente
finanziabile, per cui ritiro la mia proposta.
Quindi ha ritirato la
proposta?
Il consigliere Pitaro Vito
ha ritirato la proposta, andiamo avanti.
Ha chiesto d’intervenire il
consigliere Aieta. Ne ha facoltà.
Grazie. Presidente, credo
che dobbiamo - collega Graziano, mi rivolgo anche a lei - un attimo fermarci,
perché dato che stiamo parlando di lavoratori precari verso i quali noi tutti
abbiamo un sentimento di solidarietà credo che sarebbe il caso, Presidente, che
lei sospenda i lavori dell'Aula e riunisca i capigruppo per capire e
individuare una via d'uscita, perché se la Giunta avesse risolto a monte questo
problema oggi non saremmo qui a discutere, perché l’avremmo sostenuta, io avrei
votato il provvedimento della Giunta perché quando si tratta di precari non
abbiamo differenze da rimarcare.
Per cui, signor Presidente, le chiedo di
sospendere i lavori dell'Aula e ritrovare un attimo di sintesi perché stiamo
parlando di uomini e donne, di ragazzi e di ragazze. Grazie.
Ha chiesto d’intervenire il
consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Penso che si debba evitare
che il Consiglio si trasformi in una corrida di dilettanti allo sbaraglio.
Volevate approvare una mozione che non ha nessun valore ai fini della
contrattualizzazione, della stabilizzazione e oggi ci dite, dopo aver fatto una
proposta su una legge, che non è fattibile. Ma a che gioco giocate? State
giocando sulle spalle dei precari! Veramente siamo dilettanti allo sbaraglio!
C'è una maggioranza che si
presenta qui per dirci di esaminare un ordine giorno, poi capisce che è in
difficoltà perché si tratta di una mozione farlocca
che non produrrà nulla dal punto di vista amministrativo per questi lavoratori
e avanza la proposta di fare una legge e poi ancora ci dice che la ritira
perché non si può fare. Ma veramente siamo a “Scherzi a parte”! Non si può
giocare così con i diritti dei lavoratori, non si può giocare in questo modo.
La ritira perché non c'è la copertura finanziaria.
A che gioco state giocando?
Fateci capire dove volete portare il Consiglio regionale. A questo punto volete
portare il Consiglio regionale? Non si può giocare in questo modo. Capisco le
vostre difficoltà, anche la riunione che c'è intorno al Presidente dimostra che
siete un po' divisi, da questo punto di vista, rispetto a queste procedure,
perché una maggioranza non si può presentare in un Consiglio regionale, su una
materia così delicata, in questo modo.
Sospendiamo cinque minuti la
seduta.
La seduta sospesa alla 19,12 riprende alle 19,30.
Votiamo un ordine del giorno
con il quale diamo mandato alla Giunta di trovare le risorse finanziarie e di
fare un progetto di legge che voteremo all'unanimità. Ha chiesto d’intervenire
il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Presidente, faccio una
dichiarazione come capogruppo del PD: abbiamo individuato un percorso
legislativo, nella conferenza dei capigruppo, tra maggioranza e minoranza, e
affidiamo, adesso, a chi deve mettere in campo la proposta di legge il compito
di portarla in Consiglio regionale, ma nessun ordine del giorno. Ho fatto una
dichiarazione al microfono e per me è sufficiente.
Ha chiesto d’intervenire
l’assessore Orsomarso. Ne ha facoltà.
Il tema della proposta di
legge, che non si può redigere stasera, è legato a fatti di bilancio;
approveremo in Giunta una delibera che rivede tutte le risorse propedeutiche a
questa proposta di legge che iscriveremo e porteremo alla prossima seduta di
Consiglio con urgenza, se possibile anche il 3 gennaio; nel frattempo ci lavoriamo
con gli uffici.
Possiamo, quindi, riassumere
che è condivisa dalla maggioranza e dalla minoranza e abbiamo, senza polemica
alcuna, rispetto al dato e al rischio in questo momento di una responsabilità
isolata, risolto il problema di una legge di precariato che era, dal nostro
punto di vista, giusto; non a caso ci avevamo lavorato da subito a luglio e poi
a settembre per portarla a casa. Quindi, bene così, da domani i nostri uffici
sono a redigere questo progetto di legge che troverà, con il lavoro che farà
l'assessore Talarico, una variazione complessiva di bilancio in modo che si
possano spostare risorse, oggi poggiate sul turismo, per poterle iscrivere su
questa proposta di legge. Bene, positivo, insomma, come fine dell'anno su
questo tema, non mi sembra male, quindi un plauso alla maggioranza, un plauso
soprattutto alla minoranza. Grazie.
Ha chiesto d’intervenire il
consigliere Aieta. Ne ha facoltà.
Presidente, è chiaro quanto
appena affermato dal collega Bevacqua e dall'assessore Orsomarso, il punto però
è questo: non c'è nessuna mozione, nessun ordine del giorno; c'è stata una
riunione, alla sua presenza, che ha sigillato una volontà politica alla
presenza anche del direttore generale del Dipartimento bilancio, dottor De
Cello, che gode di unanime fiducia, nella quale riunione abbiamo stabilito che
si approva il bilancio, dopodiché si fa una variazione per dare copertura alle
leggi e, tra queste, alla legge 12, si approva in Giunta e siamo disponibili,
lo diciamo prima, ad approvarla in Consiglio. Chiaro, ci sono le registrazioni
che parlano.
Passiamo
al primo punto all'ordine del giorno riguardante la proposta di provvedimento
amministrativo numero 86/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. Rimodulazione schede di
intervento: “III.6 politiche attive del lavoro”, “III.11 Azioni di supporto per
il potenziamento del sistema regionale di previsione e prevenzione dei rischi”,
“III.14 “In Calabria”, “III.15 “Stai in Calabria”. Approvazione proposta di
rimodulazione del Piano Finanziario”.
Cedo la
parola al consigliere Paris, relatore, per illustrare il provvedimento.
Presidente, le volevo
chiedere, se l’Aula è d'accordo, di relazionare su tutti i quattro punti
all'ordine del giorno per poi votarli singolarmente, visto che riguardano,
tutti e quattro, la programmazione comunitaria.
Va bene, ne ha facoltà.
Signor Presidente, onorevoli
colleghi, svolgerò quindi un'unica relazione, visto che tutti e quattro i punti
riguardano la programmazione comunitaria. Con la proposta di provvedimento
amministrativo numero 86/11^, prima all'ordine del giorno, la Giunta regionale
con deliberazione numero 419 del 30/11/ 2020 sottopone all’Aula la
rimodulazione di alcune schede di intervento del Piano Azione e Coesione
2007-2013, approvate con deliberazioni consiliare numero 59 e numero 60 del
2020, e del Piano finanziario del PAC. In particolare, come si evince nella
delibera di Giunta, il dirigente generale del Dipartimento lavoro, sviluppo
economico, attività produttive e turismo rilevando che, alla luce delle analisi
effettuate sulle adesioni pervenute, la dotazione finanziaria delle schede
nuove operazioni “StaInCalabria” e “InCalabria” si è rivelata sovradimensionata rispetto alla
capacità di risposta dei destinatari, ha richiesto la riduzione della dotazione
finanziaria delle suddette schede per un importo complessivo pari ad euro 10
milioni, articolato su due quote uguali per ciascuna scheda di importo pari a 5
milioni, con contestuale incremento della dotazione finanziaria della scheda
nuove operazioni III.6 politiche attive del lavoro, per un importo pari ad euro
10 milioni.
Allo stesso tempo il
dirigente dell'Unità pianificazione e gestione dell'emergenza protezione civile
ha richiesto l'integrazione e la riformulazione della scheda III.11 “Azioni di
supporto per il potenziamento del sistema regionale di previsione e prevenzione
dei rischi” per un importo complessivo pari ad euro 6 milioni 570 mila, con
incremento della dotazione finanziaria, rispetto al piano finanziario di
vigente, pari ad euro 6 milioni, alla cui copertura si provvede in parte con le
economie già accertate sul programma e in parte con somme libere da impegni
contabili presenti nell'ambito dei capitoli di spesa relativi all'attuazione
del medesimo programma.
Alla luce delle suddette
richieste di rimodulazione è necessario anche rimodulare il piano finanziario
del PAC 2007-2013, dando atto che le modifiche relative alle schede
d’intervento “StaInCalabria” e “InCalabria”
e “Politiche attive del lavoro” si configurano quale ridistribuzione delle
risorse finanziarie nell'ambito della medesima linea di intervento (Pilastro
nuove operazioni), mentre le modifiche relative alla scheda di intervento
III.11 si configurano quale ridistribuzione delle risorse finanziarie
nell'ambito di diverse linee di intervento (Pilastri misure anticicliche
salvaguardia e nuove operazioni).
Passo al secondo punto.
Presidente, il Consiglio
regionale è chiamato a prendere atto della decisione della Commissione europea
del 29/11/2020 di modifica del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020
della Regione Calabria. La modifica del PSR cui tale provvedimento si riferisce
è finalizzata all'inserimento della misura 21 nel PSR Calabria 2014-2020,
coerentemente con l'articolo 39-ter del regolamento (UE) 1305/2013.La Regione
ritiene, infatti, indispensabile fornire sostegno e parziale ristoro per le
perdite subite ai settori del comparto agricolo calabrese più duramente colpiti
dalla crisi causata dalla pandemia Covid-19. A tal fine le analisi di contesto,
l'individuazione dei fabbisogni e la strategia del PSR sono stati integrati con
i riferimenti ai settori in crisi e al contributo alla nuova misura.
La Commissione europea, con
la citata decisione C (8586) del 29/11/2020, ha approvato la modifica del PSR,
ritenendola conforme al regolamento dell'Unione Europea numero 1303 del 2013 e
al regolamento dell'Unione Europea numero 1305 del 2013. Inoltre, sul provvedimento
amministrativo in esame, il dirigente generale del Dipartimento regionale
economia e finanze ha espresso parere favorevole di compatibilità finanziaria
in data 9 dicembre 2020, con protocollo SIAR numero 0404919.
Il terzo punto all'ordine
del giorno, sulla proposta di provvedimento amministrativo numero 92/11^,
riguarda, con riferimento al POR Calabria FESR-FSE 2014-2020, la presa d'atto
della decisione di esecuzione della Commissione europea C(2020) 8335 final del 24/11/2020, recante modifica della Decisione di
esecuzione C (2015) 7227, che approva determinati elementi del programma
operativo Calabria per il sostegno a titolo del Fondo europeo di sviluppo
regionale e del Fondo sociale europeo, nell'ambito dell'obiettivo investimenti
a favore della crescita e l'occupazione per la Regione Calabria. In
particolare, la proposta di riprogrammazione del POR - FESR - FSE 2014-2020,
assentita dalla Commissione europea con la prefata Decisione C (2020) 8335 final, mira principalmente alla riallocazione dei fondi per
favorire l'attuazione di misure specifiche in grado di fronteggiare l'emergenza
Covid-2019. Sul provvedimento amministrativo in esame, il dirigente generale
del Dipartimento regionale economia e finanza ha espresso parere favorevole di
compatibilità finanziaria in data 14/11/2020, protocollo SIAR numero 410387.
Relativamente al quarto punto, la Giunta regionale sottopone
all’Aula la rimodulazione del Piano finanziario del Piano di Azione e Coesione
(PAC) 2014-2020 della Regione.
Esso scaturisce dal fatto che, nel mese di novembre 2020, il
dirigente generale del Dipartimento Programmazione Unitaria, quale Autorità di
coordinamento del PAC 2014-2020, ha comunicato al Dipartimento per le politiche
di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri la necessità di
provvedere ad una rimodulazione del PAC 2014-2020 della Regione Calabria,
evidenziando la necessità di ampliare la dotazione finanziaria dell’Asse 2
“Sviluppo dell’agenda digitale” per dare risposta alle nuove esigenze emerse
con la pandemia, legata in parte all’incremento del lavoro agile ed in parte a
nuovi fabbisogni connessi, nonché di predisporre una dotazione idonea per la
gestione della fase post pandemica a favore delle attività produttive regionali
con riferimento all’Asse 3 “Competitività dei sistemi produttivi”, richiedendo
a tale scopo la rimodulazione del Piano finanziario del PAC 2014-2020.
Il Piano finanziario rimodulato rende evidenza del fatto che
la copertura finanziaria della maggiore dotazione sugli Assi 2 e 3 può essere
garantita dalla corrispondente riduzione a valere sulla dotazione di altri
Assi.
Il Dipartimento per le politiche di coesione della
Presidenza del Consiglio dei ministri, con nota numero 4652 del 7 dicembre
2020, ha espresso assenso sulla rimodulazione proposta, precisando che non
comporta la modifica degli obiettivi strategici né la variazione della
dotazione finanziaria complessiva e che, pertanto, ai sensi del punto 2 della
delibera CIPE numero 10/2015, non necessita di approvazione del CIPE intendendosi
approvata di comune accordo tra la Regione Calabria, in qualità di
Amministrazione titolare del programma, e il Dipartimento per le politiche di
coesione, in qualità di Amministrazione responsabile del coordinamento dei
fondi SIE.
La rimodulazione in esame è stata sottoposta, mediante
procedura di consultazione scritta, al Comitato di coordinamento e si è
conclusa favorevolmente e senza osservazioni da parte di soggetti interpellati.
Infine, il dirigente generale del Dipartimento Economia e
Finanze, con nota protocollo SIAR numero 421332 del 21 dicembre 2020, ha
espresso parere favorevole sulla compatibilità finanziaria del provvedimento.
Svolta questa premessa, sottopongo all’Aula la singola
approvazione dei provvedimenti amministrativi numero 86/11^, 91/11^, 92/11^ e
94/11^.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha
facoltà.
Sono stato tre
mesi a riposo, quindi, adesso, posso sfogarmi in Aula con alcuni interventi che
credo possano aiutarci a riflettere relativamente ai provvedimenti che oggi
proponete.
Mi viene
spontaneo recuperare un verso di una canzone di Guccini, L’avvelenata, quando
diceva: “Ma s’io avessi previsto tutto questo, dati, cause e
pretesto …”. Parafrasandola, avevamo tutto previsto,
cause e pretesti, perché è da mesi che, come gruppo del Partito Democratico,
ponevamo un problema legato all’utilizzazione dei fondi comunitari, alla loro
rimodulazione, alle ricadute sul territorio ed anche ai benefici che potevano
derivarne per i destinatari.
Oggi, ahimè, constatiamo che tutto ciò che avevamo detto si è
verificato perché stiamo assistendo alla rimodulazione di fondi già destinati e
previsti da questa Giunta regionale, che dimostra – consentitemi di dire – una
certa improvvisazione o incapacità nel destinare i fondi comunitari.
Se, oggi, proponete di rimodulare 10 milioni di somme destinate ad
alcune misure o altre ancora che hanno avuto un flop notevole, ciò dimostra che questa Giunta regionale non ha
saputo davvero intercettare i bisogni, le esigenze e le urgenze del territorio
calabrese. Questo ci preoccupa per la vostra incapacità nel saper individuare,
appunto, gli asset giusti sui quali investire.
Nel momento in cui si è aperto un dibattito su questo tema – se
ricordate bene – avevamo fatto un altro tipo di proposta e avevamo chiesto:
“Facciamo un Tavolo istituzionale tra tutte le forze politiche e sociali della
Calabria per individuare dei progetti importanti che potevano avere ricadute
strutturali per la Calabria”.
Questo non è stato fatto dalla Giunta regionale e dalla
maggioranza.
Ne prendiamo atto, ma adesso non siamo qui a puntare il dito.
Diciamo semplicemente che, ancora una volta, offriamo la nostra disponibilità a
questa Giunta regionale, al Presidente facente funzioni, all’Assessore
delegato: siamo disponibili a lavorare insieme per individuare le misure giuste
per i calabresi e per aprire anche una vertenza – se necessario – con il
Governo nazionale per quanto riguarda l’utilizzo del Recovery
Fund e di altre misure legate alla rimodulazione dei fondi comunitari che non
hanno avuto ricadute positive sui nostri territori.
Lo facciamo con spirito di servizio verso la Calabria e offrendo
la nostra disponibilità a questo dialogo, a questo confronto e a questa interlocuzione
con la maggioranza perché riteniamo che il bene primario, in questo momento,
siano i calabresi ed il bene primario dei calabresi si raggiunge se c’è una
capacità di sintesi tra le emergenze del territorio e una capacità di vedute su
quello che occorre al territorio perché alcune misure – parliamoci chiaro –
sono state sbagliate, non hanno avuto le ricadute necessarie e, anzi, hanno
creato, per certi aspetti, anche amarezze sul territorio per chi non ne ha
beneficiato.
Lo dicono gli altri, non lo dico io, perché, se rimoduliamo alcune
scelte fatte dalla Giunta, vuol dire c’è stato un non utilizzo dei fondi
pensati e messi in campo a servizio delle comunità calabresi.
Quindi, – ripeto – siamo qui per offrire la nostra disponibilità,
non per fare polemica perché quando si opera in emergenza ognuno di noi può
sbagliare, può fare scelte errate legate anche al fatto di copiare misure
create dal Governo.
Ci può stare tutto perché quando si è in emergenza è così, però
ripeto al Presidente facente funzioni e all’Assessore al ramo che, se
necessario, siamo pronti ad offrire la nostra disponibilità.
Avevamo fatto una proposta interessante – non ricordo se la
competenza è dell’assessore Gallo – di prevedere un fondo che si chiama “south working” destinato ad incentivare
quelle aziende che lasciavano i giovani calabresi a lavorare in Calabria con le
incentivazioni necessarie per poterlo fare. È una delle tante proposte che
facemmo e riguardava più di 1000 giovani calabresi che potevano lasciare il
reddito in Calabria e contribuire, con le loro energie e la loro freschezza,
anche a dare forza e vigore al territorio calabrese.
Avevamo lanciato questa proposta tempo fa. Non è stata né presa in
considerazione né messa in campo dalla Giunta regionale. Assessore, la rilanciamo
qua stasera.
Credo che questa del “south working” sia una proposta importante che potrebbe, davvero,
lasciare in Calabria reddito, risorse e possibilità anche occupazionali per i
tanti calabresi che oggi sono costretti ad emigrare, appunto, per mancanza di
lavoro.
La pandemia è una grande problematica, ma offre anche grandi
opportunità alla Calabria e a chi sa utilizzarle e credo che lo “smart working” o “south working” potrebbe, come
modello del lavoro, davvero, lasciare in Calabria risorse ed energie e noi
dobbiamo saperlo sfruttare.
Quindi, chiedo alla maggioranza ed all’Assessore al ramo, se è
possibile, di prendere in considerazione questa proposta che non costerebbe
molto, ma che, sicuramente, darebbe risposte al territorio e ossigeno all’economia
calabrese.
Collega Bevacqua, ancora è in convalescenza quindi le consiglio di
riguardarsi perché lo sa che le vogliamo bene.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Anastasi. Ne ha facoltà.
Grazie per avermi concesso la parola e chiedo l’attenzione di
tutti i consiglieri regionali presenti in questa sede.
Ritengo che, in merito ai provvedimenti illustrati dal consigliere
Paris, ci siano da fare alcune riflessioni.
Mi pare di comprendere che, probabilmente, alcune cose – come,
d’altro canto, ha già osservato il consigliere Bevacqua – non sono andate come
dovevano andare in merito, per esempio, ai bandi “StainCalabria”
e “InCalabria”, le cui
finalità erano quelle di tutelare e supportare le categorie maggiormente
colpite sul piano economico dalla crisi da Covid-19 tuttora in atto.
Forse sarebbe stato utile, nelle sedi opportune, avere un
confronto anche con noi della minoranza sui bandi per redigerne i contenuti e,
oggi, per rimodulare l’utilizzo delle risorse non spese. Sarebbe stata
un’opportunità importante per garantire una maggiore efficacia della riuscita
con la possibilità anche per altri consiglieri di poter dare il proprio apporto
ed esercitare meglio il proprio ruolo di vigilanza, indirizzo e promozione.
Ritengo che sia utile in
questo momento, in merito alla messa a disposizione dei calabresi delle risorse
rimaste, pensare sul territorio ad una serie di sportelli a disposizione di
tutti per la consulenza con azioni di disseminazione e che possano, in tal
modo, consentire al maggior numero dei calabresi di predisporre le loro
richieste correttamente e, quindi, poi, di ricevere i finanziamenti. Grazie.
Passiamo alla votazione
della proposta di provvedimento amministrativo numero 86/11^.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata in Allegati)
La relazione sul punto è stata già svolta dal consigliere Paris,
quindi, passiamo alla votazione del provvedimento.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
La relazione sul punto è stata già svolta dal consigliere Paris,
quindi, passiamo alla votazione del provvedimento.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata in Allegati)
La relazione sul punto è stata già svolta dal consigliere Paris,
quindi, passiamo alla votazione del provvedimento.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al quinto punto all’ordine del giorno che riguarda la
proposta di legge numero 67/11^ di iniziativa della Giunta regionale recante:
“Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui all’articolo
73, comma 1, lettera e) del decreto legislativo 23 giugno 2011 numero 118”.
Cedo la parola al consigliere Mancuso per l’illustrazione del
provvedimento.
Grazie, Presidente. La Giunta regionale, con deliberazione numero
431 del 30 novembre 2020, sottopone all’approvazione del Consiglio regionale il
riconoscimento della legittimità di alcuni debiti fuori bilancio maturati dalla
Regione derivanti dell’acquisto di beni e servizi in assenza del provvedimento
e del preventivo impegno di spesa, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73,
comma 1, lettera e) del decreto legislativo numero 118/2011.
In particolare, la legge in oggetto riguarda i debiti fuori
bilancio che si riferiscono ai decreti dirigenziali numero 5805, 6543, 7309,
7457, 7458, 8427 e 10050 del 2020 per un ammontare complessivo pari a
334.182,36 euro.
Come indicato nella relazione di accompagnamento e nell’articolo 2
della presente legge, alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal
riconoscimento dei suddetti debiti fuori bilancio si provvede: per l’importo di
12.121,00 euro con le risorse di cui all’impegno numero 2125/2019 assunto sul
capitolo U0100910103 - Missione U.01, Programma 05; per l’importo di 111.276,35
euro con le risorse allocate alla missione U.15, Programma 03; per l’importo di
210.784,57 euro con le risorse allocate alla missione U.20 “Fondi e
accantonamenti”, Programma 03 “Altri fondi” dello stato di previsione della
spesa del bilancio 2020-2022.
Il Collegio dei revisori dei conti, con verbale numero 63 del 3
dicembre 2020, ha espresso parere favorevole sul disegno di legge in oggetto.
Pertanto, propongo all’Aula l’approvazione del provvedimento.
Presidente, chiedo di intervenire per dichiarazione di voto.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Neri. Ne ha facoltà.
Non avendo avuto tempo di approfondire la scheda relativa,
appunto, ai debiti fuori bilancio e non avendo vagliato approfonditamente,
preannuncio il mio voto di astensione.
Passiamo all’esame ed alla votazione del provvedimento.
Articolo1.
(È approvato)
Articolo 2.
(È approvato)
Articolo 3.
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, unitamente
al relativo allegato, con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo
atto, altresì, del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.
Il
provvedimento, unitamente al relativo allegato, è approvato con autorizzazione
al coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al
sesto punto dell’ordine del giorno che riguarda la proposta di legge 70/11^ di
iniziativa della Giunta regionale recante: “Riconoscimento della legittimità
dei debiti fuori bilancio di cui all’articolo 73, comma 1, lettera e), del
decreto legislativo 23 giugno 2011 numero 118”.
Cedo la parola
al relatore, consigliere Mancuso, per l’illustrazione del provvedimento.
La proposta di
legge in oggetto, in particolare, riguarda il debito fuori bilancio che si
riferisce al decreto dirigenziale numero 12836 del 2020 per un ammontare
complessivo pari a 35.000 euro. Tale debito deriva dall’approvazione, con
decreto numero 14228 del 2019, di un addendum
alla convenzione numero 3405 del 2018 fra l’Agenzia per le adozioni
internazionali della Regione Piemonte e la Regione Calabria.
Del suddetto
decreto è stata specificatamente indicata la copertura finanziaria delle
relative spese, ma non è stato, poi, assunto il relativo impegno di spesa.
Al debito fuori
bilancio in oggetto si fa fronte mediante le somme accantonate sul capitolo
U8201043801 - Missione U.20 “Fondi e Accantonamenti”, Programma 03 “Altri
fondi” (U.20.03) dello stato di previsione della spesa del bilancio regionale.
Il Collegio dei
revisori dei conti anche su questo debito fuori bilancio, con verbale numero 67
del 21 dicembre 2020, ha espresso parere favorevole sul disegno di legge in
oggetto. Grazie.
Passiamo
all'esame e alla votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Passiamo
alla votazione della legge nel suo complesso, unitamente al relativo Allegato,
con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto, altresì, del
parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Mancuso. Ne ha facoltà. Prego, consigliere Mancuso.
Grazie,
Presidente. Chiedo l'inserimento all’ordine del giorno, di una proposta di
legge recante: “Modifica della legge regionale 21 agosto 2007, numero 18”, che
riguarda la proroga dei termini per gli Usi civici.
La
proposta riveste particolare importanza in quanto, come sapete, mediante gli
Usi civici, anche le Amministrazioni comunali reperiscono dei fondi molto
importanti. Grazie.
Votiamo
per l'inserimento all'ordine del giorno della proposta del consigliere Mancuso.
La
proposta è inserita con il parere favorevole, altresì, dei consiglieri Sculco e
Anastasi.
Passiamo
al settimo punto all’ordine del giorno, riguardante la proposta di
provvedimento amministrativo numero 88/11^ di iniziativa della Giunta
regionale, recante “Rendiconto esercizio 2019 dell'azienda Calabria lavoro”.
Cedo la
parola al consigliere Paris per l’illustrazione del provvedimento. Prego,
consigliere Paris.
Grazie,
Presidente. La proposta di provvedimento amministrativo numero 88/11^ riguarda
il Rendiconto dell’Azienda Calabria lavoro per l’esercizio 2019, che la Giunta
regionale, con deliberazione numero 452 del 9 dicembre 2020, sottopone oggi a
quest'Aula per l'approvazione.
Il
provvedimento consta del decreto di approvazione del documento contabile da parte
del direttore generale dell’Azienda Calabria lavoro, del parere del Collegio
del revisore dell'Ente e delle relazioni istruttorie dei Dipartimenti regionali
lavoro ed economia e finanze.
Il
direttore generale dell'Ente, con decreto numero 94 del 27 novembre 2020, ha
approvato il Rendiconto di gestione per l'esercizio 2019 sul quale il Collegio
dei revisori dei conti, con verbale del 27 novembre 2020, ha riscontrato il
rispetto del pareggio di bilancio, ai sensi della normativa vigente e che
l’Ente, nella gestione dell'esercizio 2019, si è attenuto alle disposizioni
diramate dalla Regione Calabria in merito al contenimento della spesa pubblica
per l'anno 2019, esprimendo parere favorevole all'approvazione del documento
contabile.
Il
Dipartimento lavoro, sviluppo economico, attività produttive e turismo, che
esercita la vigilanza sull'attività dell'Ente nelle strutture di competenza, ha
verificato il rispetto della normativa in materia di contenimento della spesa
da parte dell'Azienda, con riferimento alle risultanze della gestione per
l'esercizio 2019, e ha ritenuto che nulla osta all'approvazione del Rendiconto
generale dell'esercizio 2019 dell'Ente.
Da parte
sua, il Dipartimento economia e finanze, nell’istruttoria di competenza, ha
rilevato la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31 dicembre 2019, per
come risultante dal conto del bilancio e il corrispondente importo di cui al
conto del tesoriere, la sussistenza della continuità tra i residui finali
dell'esercizio 2018 e quelli iniziali dell'esercizio 2019, nonché la quadratura
delle poste contabili iscritte nelle partite di giro e la quadratura tra il
saldo di tesoreria quale sommatoria dei conti correnti intestatari dell'Ente in
ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso
dell’esercizio 2019 e il valore registrato alla voce “disponibilità liquide”
dell'attivo dello stato patrimoniale.
Al 31
dicembre 2019, risulta formalmente corretta la determinazione del fondo
pluriennale vincolato e del risultato di amministrazione, fermo restando la
riserva espressa sull'utilizzo della quota disponibile dell'avanzo di
amministrazione.
Lo stesso
Dipartimento ha inoltre espresso riserve in merito alla gestione di cassa
dell'Ente per il mancato rispetto della normativa di riferimento e ai sensi del
principio generale della prudenza nelle more della quantificazione dell'importo
da decurtare a seguito dell'adozione delle misure, conseguente al mancato
rispetto della normativa in materia di contenimento delle spese sulle attività
per gli esercizi precedenti del 2019.
Il
Dipartimento vigilante ha espresso riserva sull'utilizzo della quota
disponibile nell'avanzo di amministrazione.
Infine,
dopo aver raccomandato all'Ente di predisporre entro il 31 dicembre 2020 quanto
necessario per l'immediato adeguamento alla Piattaforma Siope Plus, utile alla rilevazione del monitoraggio di incassi e
pagamenti, nonché di dotarsi di un conto di tesoreria unico, la cui gestione
deve garantire il rispetto delle regole e delle modalità di cui al decreto legislativo
numero 118 del 2011, ha concluso la relazione istruttoria ritenendo possibile
procedere alla trasmissione da parte della Giunta regionale al Consiglio
regionale, del Rendiconto relativo all'esercizio 2019 dell’Azienda Calabria
lavoro, ai sensi dell'articolo 57, comma 7, della legge regionale numero 8 del
2002.
Considerato
che l’Ente Azienda Calabria lavoro fa parte del gruppo della Regione, e che la
Regione Calabria deve redigere il bilancio consolidato per l'esercizio 2019 con
i propri Enti e organismi strumentali, Aziende, società controllate e
partecipate senza l'articolo 68 del decreto legislativo numero 118 del 2011,
sottopongo all'approvazione dell’Aula il provvedimento in esame.
Passiamo
all'esame e alla votazione del provvedimento. Pongo ai voti il provvedimento.
(Il Consiglio approva)
(È riportato in Allegati)
Passiamo
all’ottavo punto all'ordine del giorno riguardante la proposta di legge numero
39/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione del
Rendiconto generale relativo all'esercizio finanziario 2019”.
Cedo la
parola al relatore consigliere Neri per l'illustrazione del provvedimento.
Prego, consigliere Neri.
Grazie,
Presidente. Come è noto a tutti, il Rendiconto è un documento contabile che
mostra i risultati ottenuti da tutte le operazioni di gestione con più di un
determinato esercizio; quindi, si tratta di un mezzo di cognizione che permette
di conoscere in che modo e in che misura si siano realizzate le previsioni di
bilancio e consente di esprimere un giudizio sull'operato degli amministratori.
Il
rendiconto si compone del conto di bilancio, del conto economico e dello stato
patrimoniale.
Dall’analisi
del documento emerge che le entrate al Titolo I accertate all'anno 2019,
rappresentano circa il 73 per cento del totale di risorse disponibili;
tuttavia, gran parte di queste entrate è destinata alla sanità.
Relativamente
all'entrata da trasferimenti di parte corrente, il 37 per cento degli
accertamenti riguarda le entrate vincolate dal perimetro sanitario, circa il 18
per cento l'entrata accertata in relazione alla programmazione comunitaria e
nazionale in corso e circa il 45 per cento le somme trasferite dallo Stato per
il potenziamento dei Centri per l'impiego e per il Fondo nazionale trasporti.
Il
risultato di amministrazione dell'esercizio finanziario 2019 viene determinato
in 1 miliardo 222 milioni 689 mila euro.
Dall’analisi
svolta dalla sezione di controllo della Corte dei conti emerge che, a fine
2019, la cosiddetta parte disponibile di bilancio è negativa per meno 87
milioni 777 mila euro; un valore negativo, ma in miglioramento rispetto agli
esercizi precedenti.
Segnalo,
inoltre, che è pervenuto il parere del Collegio dei revisori dei conti con cui
l'organo di controllo attesta la corrispondenza del Rendiconto alle risultanze
della gestione e, nell’esprimere giudizio positivo per l'approvazione del
Rendiconto generale dell'esercizio finanziario 2019, formula alcune
prescrizioni e raccomandazioni.
Pertanto,
sottopongo all’Aula l'esame del progetto di legge.
Ha chiesto
di intervenire l’assessore Talarico. Ne ha facoltà.
Volevo
solo aggiungere alla presentazione del Rendiconto del consigliere Neri, un dato
da rimarcare e da evidenziare in quest'Aula, ossia il raggiungimento del
giudizio di parifica della Corte dei conti che ha riguardato tutte le
componenti del bilancio e del conto del patrimonio.
Desidero
evidenziare la soddisfazione dell’intera Giunta regionale per tale risultato,
perché non era assolutamente semplice né scontato che la Corte dei conti
parificasse il bilancio consuntivo 2019, ma devo dire che si è tenuto conto
anche del lavoro che, come Giunta regionale, abbiamo messo in campo per il
recupero dei crediti nei confronti dei Comuni per quanto attiene sia ai rifiuti
sia al servizio idropotabile.
Abbiamo
fatto dei passi avanti ma, naturalmente, questo non è un atto conclusivo e
dobbiamo continuare su questa strada, che è l'unica per riuscire a determinare
un bilancio coeso.
Voglio
anche ricordare che l'anno scorso la Corte dei conti non ha parificato il
bilancio, ponendo una serie di eccezioni riguardanti i residui attivi, il fondo
crediti di dubbia esigibilità e il fondo rischi che, per quanto ci riguarda,
dovevano determinare degli accantonamenti di risorse regionali.
Quest'anno
non l'ha fatto e questo, naturalmente, ci dà la
possibilità di spendere maggiori risorse.
Credo che
questo sia un dato essenziale e importante, da rimarcare ed evidenziare perché
significa che siamo sulla strada giusta e non dobbiamo assolutamente mollare.
La Corte
dei conti, proprio nella sua decisione, cita testualmente: “proseguire le
azioni intraprese al fine di liberare le proprie risorse di cassa per seguire
le iniziative già intraprese sul versante della riscossione e del costante
monitoraggio della posizione creditizia e continuare il cammino intrapreso nel
costante monitoraggio delle controversie anche affidate a legali esterni
nell’accurata azione delle stesse ai fini della quantificazione dei giusti
accantonamenti del bilancio”.
Devo dire
che questo risultato si è ottenuto anche grazie al decreto liquidità e di
questo devo ringraziare i Sindaci regionali, che hanno adempiuto e hanno avuto
accesso alla Cassa depositi e prestiti, mediante la quale hanno potuto
ottemperare ai crediti che la Regione vantava per quanto attiene al servizio
idropotabile e al servizio degli Enti rispetto alle Rsu.
A tutto
questo aggiungo che la Corte dei conti ha dato atto anche della scelta da parte
della Regione Calabria di trasferire agli ATO la gestione dei rifiuti a partire
dal primo gennaio 2020; un dato importante ed essenziale, che consente sia al
Consiglio regionale sia alla Regione Calabria di non indebitarsi più, come
avveniva nel passato.
Desidero
ringraziare il Collegio dei revisori dei conti che ha espresso il parere
favorevole su questo punto, come anche sugli altri punti.
Oggi
abbiamo un bilancio regionale composto da una serie di momenti importanti.
Chi è
stato in quest'Aula per tanti anni, sa che questi punti non venivano affrontati
in un'unica seduta di Consiglio regionale; quindi, c'è stato un lavoro
importante.
Di questo
ringrazio anche il Collegio dei revisori che ha dovuto esprimere una serie di
pareri su bilancio consuntivo, consolidato, assestamento e bilancio di
previsione in quanto, proprio in quest'ultimo periodo, si sono accavallate una
serie di competenze.
Naturalmente,
la Corte dei conti parla in maniera molto chiara delle grandi criticità della
sanità che, purtroppo, non solo ha dilapidato risorse enormi, ma soprattutto ha
erogato dei servizi pessimi ai cittadini regionali, con un aumento del debito
che ha portato anche a delle manovre di bilancio e al conseguente aumento
dell'addizionale regionale dell'Irap e di quant'altro.
Ecco
perché, sotto questo aspetto, mi sento di condividere in pieno – e ritengo che
tutto il Consiglio regionale debba farlo – lo stato di emergenza rappresentato
dalla sanità e che la Corte dei conti, proprio nella relazione di
accompagnamento, ha voluto evidenziare.
Auspico
che il punto all'ordine del giorno sia approvato.
Passiamo
all'esame e alla votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
All’articolo
11 è pervenuto l'emendamento, protocollo numero 25600, a firma del consigliere
Neri, a cui cedo la parola per l’illustrazione. Prego, consigliere Neri.
Come già
accennato in Conferenza dei capigruppo, si tratta di un emendamento tecnico
volto a correggere meri refusi determinati da inversione di cifre, che sono
confluiti nelle risultanze di cui al presente articolo. Grazie.
Registrato
il parere favorevole della Giunta regionale e del relatore, pongo in votazione
l’emendamento protocollo numero 25600, che è approvato.
Articolo 11
(È approvato per
come emendato)
All’articolo12
è pervenuto l'emendamento, protocollo numero 25602, a firma del consigliere
Neri, a cui cedo la parola per l’illustrazione. Prego, consigliere Neri.
Anche in
questo caso, relativamente allo stato patrimoniale, si tratta solamente ed
esclusivamente di apportare delle semplici correzioni materiali. Grazie.
Registrato
il parere favorevole della Giunta regionale e del relatore, pongo in votazione
l’emendamento protocollo numero 25602, che è approvato.
Articolo 12
(È approvato per
come emendato)
Articolo 13
(È approvato)
Articolo 14
(È approvato)
Passiamo
alla votazione della legge nel suo complesso, unitamente ai relativi Allegati
con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto altresì del parere
favorevole del Collegio dei revisori dei conti.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo
al nono punto all'ordine del giorno, riguardante la proposta di provvedimento
amministrativo numero 90/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante:
“Approvazione del bilancio consolidato dell'anno 2019 della Regione Calabria,
articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118”.
Cedo la
parola al consigliere Neri per l'illustrazione del provvedimento. Prego,
consigliere Neri.
Grazie,
Presidente. Il provvedimento in oggetto è relativo all'approvazione del
bilancio consolidato dall'anno 2019 della Regione Calabria.
Il
bilancio consolidato, in particolare, rappresenta uno strumento di
comunicazione sull'andamento della gestione del gruppo verso l'esterno, nonché
un supporto al Governo del gruppo stesso, ai fini della programmazione delle
attività e della verifica degli impatti delle strategie.
Il
provvedimento si compone di due Allegati rappresentati dal bilancio consolidato,
comprensivo dello stato patrimoniale, e del conto economico, nonché dalla
relazione alla nota integrativa e nota integrativa al bilancio consolidato
stesso.
Va
segnalato che, ad oggi, non è stato possibile procedere all’approvazione del
Rendiconto 2019 degli Enti Agenzia regionale per lo sviluppo agricoltura
calabrese (Arsac) e Azienda regionale per la
forestazione alle politiche della montagna (Azienda Calabria verde), in quanto
i suddetti Enti sono al momento sprovvisti dell'organo di revisione che deve
necessariamente rilasciare il parere sul Rendiconto d’esercizio.
Tuttavia,
i sopradetti Enti, hanno trasmesso i dati contabili necessari ai fini del
consolidamento in attesa della nomina dei rispettivi organi di controllo.
È pervenuto
il verbale numero 71 del 24 dicembre 2020 del Collegio dei revisori dei conti
con il quale l'organo di controllo ha espresso un giudizio positivo ai fini
dell'approvazione del bilancio consolidato 2019 del gruppo amministrazione
pubblica della Regione Calabria.
Pertanto,
sottopongo all'Aula l'esame del provvedimento. Grazie.
Non ci sono
interventi. Passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento nel suo
complesso, prendendo atto della relazione del Collegio dei revisori dei conti
con cui ha espresso un giudizio positivo sul provvedimento. Il provvedimento è
approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al
decimo punto all’ordine del giorno, riguardante la proposta di legge numero
71/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Assestamento del
bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2020 – 2022”. Cedo
la parola al relatore, consigliere Neri, per l'illustrazione del provvedimento.
Grazie,
Presidente. L’assestamento di bilancio è lo strumento giuridico con cui la
Giunta prende atto delle risultanze della gestione dell'esercizio 2019 e
propone le variazioni di bilancio necessarie a modificare il valore presunto
dei residui. In particolare la manovra di assestamento ammonta, per la sola
annualità 2020, a 28 milioni di euro e 129 mila mentre nessuna variazione viene
effettuata per le successive annualità.
Tale maggiore
disponibilità costituisce la risultanza tra le maggiori e minori entrate
sostanzialmente connesse alle misure assunte dallo Stato per fronteggiare
l'epidemia da Covid-19. Le maggiori entrate riguardano il ristoro da parte
dello Stato della perdita del gettito Irap, per euro 11 milioni 180 mila,
derivante dall'attuazione delle disposizioni introdotte dall'articolo 24 del DL
numero 34 del 2020 e successivo riparto, effettuato con decreto del Ministero
dell'Economia e finanze del 24 luglio 2020. Le maggiori entrate, per euro 75
milioni 829 mila, riguardano il ristoro della perdita del gettito in materia di
tassa automobilistica. Le minori entrate, per euro 47 milioni 700 mila, riguardano
invece l'impossibilità di effettuare riscossioni coattive delle entrate
tributarie.
L'articolo 1
prevede la determinazione e l'aggiornamento dei residui attivi e passivi del
fondo cassa, in conformità ai corrispondenti dati definitivi risultanti dal
rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2019.
L'articolo 2
determina il saldo finanziario. Le disposizioni invece contenute all'articolo 3
riguardano le variazioni di competenza e di cassa da apportarsi allo stato di
previsione dell'entrata e della spesa del bilancio 2020-2022.
Con l’articolo
4 si dispongono le variazioni del quadro generale riassuntivo delle entrate e
delle spese nonché degli schemi di bilancio e dei relativi allegati.
L'articolo 5
fornisce riscontro dei rilievi formulati dal Ministero dell'Economia e delle
Finanze in sede d'esame della legge d’approvazione bilancio 2020-2022.
Infine
all'articolo 6 individua la copertura finanziaria del provvedimento mentre
l’articolo 7 ne prevede l'entrata in vigore. Anche in questo caso è pervenuto
il verbale numero 66 del 21 dicembre 2020 del Collegio dei revisori dei conti
con il quale esprime parere favorevole al provvedimento, raccomandando di
prestare la massima attenzione nella elaborazione del prospetto degli equilibri
di bilancio di cui all’Allegato 9. Tutto ciò premesso, sottopongo all’Aula
l'esame del progetto di legge. Grazie.
Non ci sono
richieste di intervento. Passiamo all'esame ed alla votazione del
provvedimento,
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Passiamo alla
votazione della legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con
autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto, altresì, del parere
favorevole del Collegio dei revisori dei conti.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il
provvedimento unitamente ai relativi allegati è approvato con autorizzazione al
coordinamento formale.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Caputo. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Intervengo solo per chiedere all'Assemblea di inserire all'ordine
del giorno la modifica ed integrazione alla legge regionale 30 marzo 1995,
numero 8, recante “Norme per la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo
degli alloggi di edilizia residenziale pubblica”. È un atto indifferibile e
urgente, quindi chiedo all'Aula l'inserimento. Grazie.
Pongo ai voti
l'inserimento all'ordine del giorno. È inserito.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Sainato. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Chiedo pure io la possibilità di inserire una mozione, la numero
57/11^, riferita al centro storico di Caulonia. C'è un gravissimo rischio di
dissesto idrogeologico e necessita di un intervento urgente di salvaguardia,
quindi ne chiedo l'inserimento.
Pongo ai voti
l’inserimento. È approvato.
Presidente, chiedo scusa,
però se l'iter che abbiamo stabilito fino adesso… io capisco…chiedo…
Consigliere
Di Natale, se vuole chiedere un inserimento...
L'undicesimo
punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento
amministrativo numero 93/11^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante:
“Bilancio di previsione del consiglio regionale per gli esercizi 2021-2023 e
approvazione del Piano degli indicatori di bilancio esercizi 2021 – 2023. Cedo la
parola al relatore, consigliere Mancuso, per l'illustrazione del
provvedimento.
Grazie,
Presidente. Il bilancio di previsione del consiglio regionale ha durata
triennale e ha natura autorizzatoria per l'intero triennio
poiché gli stanziamenti di spesa rappresentano limiti all'assunzione di impegni
e sarà pertanto possibile impegnare iniziative previste su annualità successive
all'esercizio 2021 purché sussista la copertura finanziaria della spesa. Il
bilancio di previsione all'esercizio 2021 è redatto sia in termini di
competenza che di cassa. Le entrate del bilancio di previsione sono suddivise
per titoli, in base alla fonte di provenienza, e per tipologia, in base alla
natura delle entrate. Le spese del bilancio di previsione sono articolate in
missioni e programmi sulla base rispettivamente delle funzioni esercitate e
degli aggregati omogenei di attività. Le spese sono poi classificate per titoli
sulla base della natura della spesa.
Rientrano nelle
entrate per trasferimenti correnti: le somme richieste alla Giunta regionale
per il funzionamento del Consiglio regionale, che ammontano ad euro 55 milioni
300 mila per l'esercizio 2021 e ad euro 56 milioni per il biennio 2022-2023; le
somme che saranno trasferite dall’Autorità garante per le comunicazioni per il
finanziamento delle funzioni delegate al Co.Re.Com.
Calabria.
Gli
stanziamenti per le spese del Consiglio regionale del triennio 2021-2023 sono
state quantificate sulla base dei fabbisogni comunicati dai dirigenti delle
strutture amministrative, tenuto conto dell’avvio, nell'esercizio 2021, della
XII^ Legislatura regionale.
In particolare:
gli
stanziamenti previsti per le indennità dei consiglieri e per i vitalizi degli
ex consiglieri corrispondono agli importi previsti dalla legislazione
vigente;
le spese per il
trattamento di fine mandato corrispondono agli importi previsti dall'articolo
14 della legge regionale numero 13 del 2019;
le spese per il
personale e per il funzionamento dei gruppi consiliari sono state quantificate
sulla base alla legge regionale 15 marzo 2002, numero 13, e successive
modificazioni e integrazioni;
le spese per il
personale assegnato alle strutture speciali, incluse le retribuzioni e i
contributi per gli addetti all'Ufficio stampa, sono stati quantificati sulla
base alla legislazione vigente;
le spese per il
personale addetto alle strutture amministrative nonché i connessi oneri a
carico del datore di lavoro sono state stanziate sulla base delle unità di
personale effettivamente in servizio e della previsione massima di spesa
consentita dai vincoli assunzionali;
le altre spese
di funzionamento del Consiglio regionale sono quantificate sulla base delle
obbligazioni giuridiche contratte e/o da contrarre per garantire il regolare mantenimento
delle attività consiliari;
le spese per
funzioni delegate trovano copertura finanziaria nei contributi in entrata da
parte dell' AGCOM.
Gli
stanziamenti iscritti nel bilancio di previsione 2020-2022 del Consiglio
regionale rispettano i limiti in materia di spesa di personale e di spese di
lavoro flessibile.
Infine, con il
presente provvedimento è approvato il Piano degli indicatori e dei risultati
attesi di bilancio del Consiglio regionale per gli esercizi 2021/2023.
Sul presente
provvedimento il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole
con proprio verbale numero 72 del 27 dicembre 2020, parere numero 31 del 27
dicembre 2020. Grazie.
Non ci sono
richieste di intervento. Passiamo alla votazione del provvedimento nel suo
complesso, prendendo atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei
conti e della relazione della Commissione speciale di vigilanza, resa ai sensi
dell'articolo 13 comma 5 del Regolamento interno di amministrazione e
contabilità. Il provvedimento è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al
punto 12 all'ordine del giorno, relativo alla proposta di provvedimento
amministrativo numero 87/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante:
“Documento di Economia e finanza della Regione Calabria per gli anni 2021-2023
(articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011 numero 118). Cedo la parola
al relatore, consigliere Neri, per l'illustrazione del provvedimento.
Grazie,
Presidente. Il DEFR, come previsto dal principio contabile applicativo di cui
all’Allegato 4 del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118, è il
principale strumento di programmazione economico-finanziaria della Regione.
Contiene linee programmatiche dell'azione di governo regionale, orienta le
successive deliberazioni della Giunta regionale e dell'Assemblea legislativa e
costituisce il presupposto del controllo strategico.
Il DEFR si
compone di due sezioni. La prima è composta dal quadro sintetico del contesto
economico e finanziario di riferimento e dalla descrizione degli obiettivi
strategici, con particolare riferimento agli obiettivi di politica regionale in
campo economico, sociale e territoriale. La seconda sezione comprende l'analisi
sulla situazione finanziaria della Regione e, in particolare, contiene la
costruzione del quadro tendenziale di finanza pubblica della Regione e
l’indicazione dell’articolazione della manovra necessaria per il proseguimento
degli obiettivi di finanza pubblica, accompagnata anche da un'indicazione di
massima delle misure attraverso le quali si prevede il raggiungimento dei
predetti obiettivi.
Non si può
sottacere che il documento in questione nasce in un contesto politico devastato
dalla prematura scomparsa della presidente Jole
Santelli e segnato dalla conseguente brusca interruzione della Legislatura appena
avviata nonché dalla ripresa della pandemia, riesplosa con numeri molto
preoccupanti e con una situazione in continua evoluzione. Il tutto in uno
scenario che vede il sistema sanitario regionale ormai devastato da oltre un
decennio di commissariamento.
Ciò premesso,
sottopongo all’Aula l'esame del provvedimento.
Non ci sono
richieste di intervento. Passiamo alla votazione del provvedimento. Il provvedimento
è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportato in Allegati)
Passiamo al
punto 13 all'ordine del giorno e cioè la proposta di legge numero 68/11^ di
iniziativa della Giunta regionale, recante: “Legge di stabilità regionale
2021”. Cedo la parola al relatore, consigliere Paris, per l'illustrazione del
provvedimento.
Presidente,
grazie. La Regione, tra i principali strumenti di programmazione, adotta una
legge di stabilità regionale che, per come previsto dall'articolo 36 del
decreto legislativo n 118 del 2011, contiene un quadro di riferimento
finanziario nel periodo compreso nel bilancio di previsione; essa contiene
esclusivamente norme tese a realizzare effetti finanziari con decorrenza dal
primo anno considerato nel bilancio di previsione.
La legge di
stabilità in oggetto è stata inevitabilmente condizionata dal contesto politico
in atto, determinato dalla prematura scomparsa della
presidente Santelli e dalla conseguente interruzione della Legislatura appena
iniziata.
Con il
provvedimento in oggetto l'organo di governo si limita a confermare o ridurre
le previsioni di spesa contenute nel bilancio di previsione 2020-2022,
apportando alcune modifiche tese a salvaguardare gli equilibri di bilancio e ad
adempiere agli obblighi di legge.
La proposta
consta di 5 articoli contenenti disposizioni di carattere finanziario.
In particolare
con l'articolo uno si sopprime, in ottemperanza alla decisione 2017/2114 della
Commissione europea e del conseguente articolo 109 del disegno di legge del
bilancio di previsione dello Stato per gli anni 2021-2023, l'imposta regionale
per la benzina per autotrazione. Tali minori entrate regionali vengono
ristorante con l'istituzione di un fondo presso il Ministero dell'Economia e
delle Finanze da ripartire tra le Regioni, a partire dall'anno 2021.
L'articolo 2
prevede l'iscrizione in bilancio di Fondi speciali destinati a far fronte agli
oneri derivanti da provvedimenti legislativi regionali, recanti spese di parte
corrente o in conto capitale, che si perfezioneranno dopo l’approvazione del
bilancio. Tali fondi ammontano annualmente a € 200.000 per la parte corrente e
a € 100.000 per la parte capitale.
L'articolo 3
prevede invece il rifinanziamento di leggi regionali di spesa per il triennio
2021/2023. Le singole leggi rifinanziate sono elencate nell'allegato Tabella C.
L'articolo 4
invece contiene la norma finanziaria del provvedimento, specificando che gli
interventi in esso previsti trovano la propria copertura finanziaria nelle
risorse autonome in piena disponibilità, evidenziate nella parte entrate del
bilancio regionale 2021-2023.
Infine,
l'articolo 5 disciplina l'entrata in vigore della proposta di legge, fissata
nel giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della
Regione Calabria.
Nel testo del
provvedimento in argomento e nei relativi allegati, Tabelle A, B e C, sono
elencate nel dettaglio le poste finanziarie. Ciò premesso, sottopongo all'Aula
l'esame del progetto di legge.
Non ci sono
richieste di intervento.
Passiamo
all'esame e alla votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Dopo l'articolo
1 sono pervenuti emendamenti. Il primo è l’emendamento protocollo numero 25670,
a firma dei consiglieri Caputo e Molinaro. Cedo la
parola al proponente, consigliere Caputo, per l’illustrazione.
Sì, Presidente. Mi pare di
capire che ritiriamo gli emendamenti.
L’emendamento è
ritirato. Passiamo all'emendamento protocollo numero 25671. L’emendamento
25671, a firma sempre del collega Caputo, è ritirato?
Sì, stesso
discorso, Presidente, per il secondo emendamento.
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Dopo l'articolo
3 è stato presentato l'emendamento a firma del consigliere Mancuso a cui cedo
la parola per l’illustrazione.
Presidente,
dopo un consulto, l’emendamento viene ritirato
Emendamento
ritirato.
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Passiamo alla
votazione della legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con
autorizzazione al coordinamento formale. È approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportato in Allegati)
Il
provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione
al coordinamento formale.
Passiamo al
quattordicesimo punto all’ordine del giorno e cioè proposta di legge numero
69/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione
finanziario della Regione Calabria per gli anni e 2021-2023. Cedo la parola al
relatore, assessore Talarico, per l’illustrazione del provvedimento.
Grazie,
Presidente. Il bilancio di previsione 2021-2023 che la Giunta sottopone
all'Aula serve a garantire lo svolgimento dell'attività amministrativa nel
solco estremamente prudenziale già tracciato nel bilancio dello scorso aprile.
Il bilancio 2021 - 2023 quindi è il migliore bilancio possibile in un momento
estremamente complesso. In premessa desidero ringraziare il Dipartimento bilancio,
il direttore De Cello, tutti i dirigenti e il personale per il lavoro svolto,
intenso e proficuo. Basta guardare l'ordine del giorno attuale, per come ho già
detto prima, per rendersi conto del lavoro che è stato assiduo, costante,
puntuale e questo è frutto anche di abnegazione e senso del dovere e delle
istituzioni che hanno impegnato la squadra del bilancio tutti i giorni anche
quelli festivi per riuscire a raggiungere questo traguardo.
Desidero, come ho già fatto prima,
anche ringraziare il Collegio dei revisori e li ringrazio anche per l'assidua
presenza qui in Aula e anche nelle sedute di Commissione, che testimoniano una
fattiva collaborazione, pur nella distinzione dei ruoli che ognuno svolge in
base al proprio mandato. Desidero anche ringraziare i consiglieri di
maggioranza perché non hanno presentato emendamenti particolari, territoriali o
di natura elettorale, ma hanno pensato esclusivamente all'interesse generale,
con l'unico obiettivo di dare un bilancio alla Regione, in un momento particolarmente
difficile per i cittadini calabresi, dovuto all'emergenza pandemica in corso.
Dobbiamo essere orgogliosi del
lavoro fatto in quest'Aula in questi pochi mesi di Legislatura. In questi pochi
mesi abbiamo approvato due bilanci di previsione; abbiamo avuto la piena
parifica della Corte dei conti e abbiamo approvato proprio oggi assestamento e
bilancio consolidato. Risultati significativi che ritengo debbano inorgoglire
tutta quest'Aula.
Le risorse autonome disponibili sono
molto limitate, l'ammontare è appena sufficiente a finanziare la spesa a
legislazione vigente, a garantire il funzionamento della macchina
amministrativa e a far fronte agli accantonamenti previsti dalle recenti regole
di finanza pubblica e necessari alla tutela degli equilibri di bilancio.
Infatti, oltre alle necessità di
accantonare ingenti risorse per far fronte ai crediti di dubbia esigibilità
(crediti verso i Comuni) e al contenzioso regionale (Fondo per rischi legali),
le maggiori criticità sono connesse:
-
ai gravosi tagli ai trasferimenti
statali: taglio di oltre 40 milioni nel settore della forestazione, riduzione
ingente dei trasferimenti per gli emotrasfusi, taglio ai trasferimenti a titolo
di accisa sulla benzina e sul gasolio ai mutui per gli investimenti nel settore
dei trasporti;
-
agli atti giudiziari di pignoramento
che drenano un elevato volume di risorse e impegnano l'amministrazione in
difficili operazioni di recupero di somme pagate anche in qualità di terzo
pignorato.
Il bilancio in esame è molto simile
a quello già approvato nello scorso mese di aprile e prosegue nel solco già
tracciato della massima attenzione alla spesa di risorse pubbliche, confermando
gli stanziamenti già previsti per le leggi regionali di maggiore importanza:
forestazione, LSU, politiche sociali, precariato, Consiglio regionale e
apportando, se necessario, eventuali correzioni alle diverse annualità del
bilancio precedente, al fine di tutelare gli equilibri di finanza pubblica e
far fronte ad obblighi di legge.
Passo ora brevemente a illustrare
anche quali sono i punti di bilancio di questo anno 2021-2023.
Al netto delle partite di giro,
della anticipazione di cassa e del fondo pluriennale vincolato, il bilancio
ammonta complessivamente a 6,1 miliardi di euro circa. Si tratta però di risorse
in gran parte a destinazione vincolata, vale a dire di somme il cui utilizzo
può avere luogo solo per finalità stabilite da altri decisori istituzionali o
con questi concordate.
Infatti anche quest'anno la
situazione finanziaria regionale continua a presentare una caratteristica
dicotomica e contraddittoria: per un verso esiste un quantitativo ingente di
risorse di natura vincolata per investimenti (POR, PAC, FSC) che continua a
rappresentare una grossa opportunità di sviluppo per l’occupazione della Regione,
mentre le disponibilità delle risorse autonome, pari al 13,3 per cento, è
appena sufficiente a garantire la copertura finanziaria.
Tra le risorse di natura vincolata
si segnalano le somme destinate al finanziamento del servizio sanitario
regionale (3,8 miliardi di euro, che rappresenta circa il 61,6 per cento del
bilancio. Le risorse relative alle annualità 2021 del POR Calabria e del PAC
2014-2020 per 567,8 miliardi di euro, il 9,2 per cento; al Fondo di Sviluppo e
Coesione 2014 – 2020 (497,9 milioni di euro; 8,1%), nonché gli ulteriori fondi
assegnati a vario titolo dallo Stato o da altri soggetti (397 milioni di euro
circa). Le entrate per mutui rappresentano 86,5 milioni di euro, sono relative
al cofinanziamento del POR 2014-2020 e del programma di investimento di cui
all'Accordo Stato-Regioni.
Le entrate libere da vincoli, da
destinare a finalità automaticamente definite dalla Regione, ammontano a circa
822 milioni di euro, in aumento di circa 56 milioni rispetto alle previsioni
effettuate nel bilancio 2020 - 2022. Tale aumento per 46 milioni è dovuto,
però, allo slittamento dal 2020 al 2021 dell'emissione degli avvisi di
accertamento della tassa auto, inerente all’anno tributario 2017.
La parte residuale dell'incremento
delle entrate autonome previste nel nuovo bilancio riguarda in gran parte (7,2
milioni di euro) l'imposta regionale sulla benzina per autotrazione (IRBA) ed è
relativa alla compensazione, a carico del bilancio dello Stato, delle minori
entrate dovute alla soppressione del tributo in conseguenza della Decisione
2017/2114 della Commissione europea.
Pertanto, nel bilancio regionale
oltre il 61,2 per cento è destinato a spese per la sanità, le risorse per
investimenti (POR e FAS) rappresentano il 18 per cento circa del bilancio puro
di competenza, mentre il 7,6 per cento riguarda altri fondi a destinazione
vincolata.
In merito alle spese per
investimenti, oltre all'utilizzo delle risorse comunitarie e di quelle statali,
PAC e FSC, per quanto riguarda il periodo 2020-2023, va posta una particolare
attenzione anche agli investimenti aggiuntivi concordati con il Governo (pari
11,3 milioni di euro), che devono essere realizzati obbligatoriamente secondo
un timing dettagliato, pena un'irrogazione di severissime sanzioni, fra le
quali assume rilevanza quella del versamento al bilancio dello Stato della
quota di investimento non realizzata.
Pertanto, una volta definito il
quadro delle risorse disponibili in entrata e vista la qualità della spesa
realizzabile con le risorse in natura vincolata, la manovra di bilancio si è
limitata ad apportare, rispetto alle annualità 2021-2022, alcune correzioni in
positivo o in negativo.
Vorrei evidenziare la consistenza di
alcuni fondi all'Aula: il Fondo crediti di dubbia esigibilità, che in base al
volume degli stanziamenti di entrata e dell'andamento tra le riscossioni e gli
accertamenti registrati nel corso dell’esercizio, è stato determinato in 106,7
milioni di euro nell'anno 2021 e in 51,3 milioni di euro per ciascuna annualità
2022-2023; il fondo contenzioso, alla luce delle vertenze incardinate nell'arco
temporale di riferimento, è stato rimodulato in euro 11,3 milioni per l'anno
2021 è in euro 11,2 milioni per ciascuna delle annualità 2022 e 2023; il fondo
necessario per far fronte ai pagamenti connessi agli atti giudiziari di
pignoramento presso il tesoriere regionale è stato determinato in circa 15
milioni per ciascuno degli anni 2021-2023. Per dare copertura ai provvedimenti
di riconoscimento dei debiti fuori bilancio vengono stanziati, infine, 2 milioni
di euro.
Ecco queste sono le voci più
importanti e significative del bilancio.
In conclusione voglio ringraziare
tutti coloro che hanno lavorato per raggiungere questo traguardo e, quindi,
ritengo che sia un modo importante e significativo da parte della Regione per
concludere un anno orribile che, purtroppo, ha visto tutti questi eventi che si
sono realizzati, si sono concatenati uno dietro l'altro e che purtroppo non ci
hanno consentito di poter proseguire, anche nel futuro e negli anni che
verranno, la nostra azione di riforma che avevamo individuato fin dal primo
giorno di insediamento di questa nostra Giunta regionale.
Non ci sono richieste di intervento.
Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Articolo 12
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge
nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con autorizzazione al
coordinamento formale, prendendo, altresì, atto del parere favorevole del
Collegio dei revisori dei conti.
Il provvedimento unitamente ai
relativi allegati è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Signor Presidente, le chiedo scusa,
volevo chiedere se sia possibile porre in discussione la mozione numero 40,
discuterla ed eventualmente approvarla. Posso farlo subito o attendo?
Pongo ai voti l'inserimento
all'ordine del giorno della mozione numero 40/11^.
È inserita all’ordine del giorno,
viene discussa in coda.
Passiamo al punto quindici
all’ordine del giorno relativo alla proposta di provvedimento amministrativo
numero 95/11^ di iniziativa della Giunta, recante: “Approvazione Piano Sociale
Regionale 2020-2022”. Cedo la parola al consigliere Esposito per
l'illustrazione del provvedimento.
ESPOSITO Sinibaldo
(Casa delle Libertà), relatore
Grazie, Presidente. Questa è una
proposta di provvedimento amministrativo, come diceva lei, per l'approvazione
del Piano sociale regionale, già approvato in Giunta prima delle festività
natalizie.
È un percorso lungo che ha visto,
alla fine, una piena condivisione da parte tutti gli attori e i protagonisti
del sistema: le associazioni, i sindacati, il terzo settore e gli enti locali.
Ritengo che sia un traguardo
importante di cui dare merito all'assessore Gallo, a questa Giunta, ma è un
lavoro che parte da lontano e pertanto va, in questa sede, ricordato il lavoro
svolto dall'allora assessore Guccione, ripreso poi dall’assessore Federica Roccisano e, infine, depositato come bozza di questo Piano
sociale dall'assessore Robbe. Tant'è che la prima
bozza di questo Piano sociale è stata portata alla Conferenza dei sindaci nel
novembre 2019. In quella fase sono state proposte delle modifiche, sono state
inserite queste modifiche in quella originaria bozza da parte del Settore e
dall'assessore Gallo, per arrivare, infine, alla pubblicazione sulla
piattaforma del Welfare prima di quest'estate. Successivamente, trova
approvazione questo Piano sociale da parte della Conferenza unificata, non più
tardi del 22-23 dicembre di questo anno. L’assessore Gallo mi aveva anche
chiesto, correttamente, e di questo anche lo ringrazio, un passaggio in
Commissione, ma i tempi tecnici di approvazione del Piano, la firma al Piano
stesso e la trasmissione all'Ufficio di Presidenza, non ci hanno consentito di
convocare la Commissione e l'assessore Gallo, anche d'accordo con lei,
Presidente, ha ritenuto di portarla in Consiglio senza il passaggio nella
Commissione.
Diciamo che è un traguardo storico
perché questo Piano sociale fa riferimento ad una legge vecchia, prima alla
Legge 322 del 2000, ma più sostanzialmente alla legge regionale numero 23 del
2003. Già questo potrebbe portare, con un po' di enfasi, a dire che è un
traguardo storico che – ripeto -, anche perché c'è la presenza del collega
Guccione qui in Aula, è un lavoro che parte anche dalla precedente
amministrazione e che l'assessore Gallo ha ripreso e ha portato avanti con
quelle caratteristiche e con quell’agire di collegialità e di condivisione che
sta caratterizzando questo suo lavoro assessorile. Tant'è che non ha voluto
lasciare indietro nessuno, ha ascoltato tutti, sono stato spesso presente su
quei Tavoli in cui, in effetti, c'è stata una condivisione non formale ma
sostanziale con tutti gli attori protagonisti del sistema Welfare.
Questo è un Piano sociale che parte
da lontanissimo, dal 2003, con enfasi; un risultato storico noi lo riteniamo,
non un punto di arrivo, non un traguardo, ma un punto di ripartenza per questo
Piano sociale che deve essere un continuo divenire, Assessore, perché un
continuo divenire sono i bisogni della Calabria, in particolare mutano anche in
base agli esiti pandemici che stiamo vivendo in questo periodo.
È inutile ripercorrere gli obiettivi
di questo Piano che sono noti a tutti, basta dire che questo Piano sociale
trova sostanza in una regione tra le più critiche dal punto di vista sociale,
economico, sanitario del sistema nazionale.
È un Piano sociale, secondo me, che
è in divenire, un punto di partenza, perché va anche a dare forza al sistema di
welfare che è condiviso ed è architettato nei cosiddetti Piani di zona.
Piani di zona che, senza questo
Piano, non hanno la possibilità di un'attuazione vera e Piani di zona che
possono essere la vera linfa nel divenire di questo Piano sociale.
Io credo di condividere e di
sfondare una porta aperta, quando dico, caro Nicola Paris, all'assessore Gallo
che l'approvazione di questo Piano sociale è un punto di ripartenza nella
rimodulazione del Piano sociale stesso, mediante i Piani di zona, ed anche un
punto di ripartenza per un altro impegno, che è condiviso negli obiettivi del
Piano, quello di inserire alcune modifiche nella delibera 503 del 2019.
Soprattutto ce lo impone la legge, ce lo impone il Piano, è una nostra piena
condivisione quella di una sostanziale, vera integrazione socio-assistenziale e
socio-sanitaria perché, senza di quella, non lasceremo traccia del nostro
essere dal punto di vista sociale e sanitario.
E quindi, nel ringraziare la Giunta
e l’assessore Gallo, io credo e auspico, naturalmente, nonostante sia
estremamente ridotta ma altrettanto qualificata l'opposizione che è rimasta in
Aula, che questo Piano sociale che parte dal 2013 veramente non ci divida, ma
sono sicuro che non ci dividerà, anche perché quei criteri di collegialità e di
condivisione, su un tavolo ampio come quello usato dall'assessore Gallo,
meritano che questo Piano venga approvato all'unanimità da quest’Aula.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Guccione. Ne ha facoltà.
Non ho dubbi sulla necessità che si
faccia una vera e propria riforma del sistema dei servizi sociali in Calabria.
Una riforma, però, la si fa non solo con i documenti. Questo Piano sociale
regionale è un primo punto di partenza ed è frutto di almeno tre o quattro anni
di discussioni in Calabria, fino a questo periodo ed ha poi raccolto il lavoro
che ha fatto l'assessore Gallo.
Però, c'è un punto che era presente
anche nell'altra Legislatura: un Piano sociale senza un Piano regionale di
integrazione dei servizi sociali con la sanità non serve a nulla. Confermo le
cose che diceva il collega Esposito, con un Piano sociale senza un Piano
regionale triennale di integrazione dei servizi sociali e sanitari non andiamo
da nessuna parte. Questo è un altro aspetto, un altro passaggio decisivo che
dobbiamo fare.
L'altra questione è che le riforme
non si fanno senza soldi. Cioè, noi veniamo da una situazione pre-Covid in cui la spesa pro capite in Calabria sulla
spesa sociale era di 22 euro, mentre in Italia la spesa pro-capite è di 120
euro, cioè 100 euro in più circa, rispetto a quello che in media si spende
nelle altre Regioni.
Io non vedo, anche in un bilancio
non privo di scelte politiche, lo sforzo di aumentare le risorse per quanto
riguarda le politiche del Welfare e dei servizi sociali.
Questo è importante perché, come sapete,
i servizi sociali sono entrati nei livelli essenziali di assistenza. È una
scelta politica che ha fatto il Governo nazionale, quindi noi da questo punto
di vista dobbiamo fare tutti gli sforzi necessari per realizzarlo. Ci vuole
coerenza però, perché nel 2019 le risorse impegnate sono 43 milioni di euro. La
cifra è stata anche prevista per il 2020 e per il 2021.
Io mi chiedo: come si fa con le
stesse risorse a pagare le altre strutture autorizzate e accreditate al
finanziamento? Consigliere Esposito, lei ricorda che in Commissione sanità ho
firmato insieme a voi un emendamento. E allora, consigliere Esposito, abbiamo
firmato un emendamento; però quando si è all'opposizione si fa in un modo e
quando si è al governo se ne fa in un'altra, perché la situazione non è
migliorata, è peggiorata. La situazione è peggiorata non è che sia migliorata,
perché all'opposizione si approvavano emendamenti per adeguare di 20 milioni in
più all'anno le risorse. Lei ricorderà, fummo sottoscrittori maggioranza e
opposizione di questo emendamento. Ad oggi però non c'è coerenza rispetto a
quell'impegno che avevamo preso, anzi. Il Covid ha
allargato ancora di più non solo i bisogni e la povertà, ha anche messo in
ginocchio le strutture socio assistenziali e io ritengo, da questo punto di
vista, di fare in modo che da
subito si trovi una possibilità di aumentare le risorse per quanto riguarda le
strutture socio-assistenziali perché la Regione, finalmente, dopo non so,
vent'anni, fa solo programmazione e controllo.
La gestione è stata affidata, così
come prevedeva la legge, ai Comuni, con molte difficoltà, come in tutte le
riforme. Però è chiaro che su questo noi non possiamo vendere fumo! il Piano
sociale è un importante impegno mantenuto. Non ho motivi di dire il contrario.
Però se non si fa il Piano sociale regionale di integrazione socio
assistenziale non andiamo da nessuna parte e, se non ci mettiamo maggiori
risorse, non solo per il Covid - il Covid ha aumentato e ha messo in ginocchio le strutture
socio-sanitarie e ha aumentato la richiesta di bisogni e di assistenza - noi
rischiamo di fare un vero e proprio flop.
Lo diciamo chiaramente: da questo
punto di vista c'è buona volontà.
Oggi dobbiamo dimostrare coerenza e
la coerenza la dimostriamo solo se mettiamo in campo un impegno per reperire le
risorse necessarie affinché le strutture siano messe nelle condizioni,
autorizzate e accreditate, di poter svolgere il loro compito, altrimenti
rischiamo di fare propaganda e questo è un impegno che noi dobbiamo prendere.
Abbiamo fatto una battaglia
dall'opposizione insieme su questo tema, mi auguro che oggi che siete governo,
siete diventati governo e siete governo di questa Regione, sarete in grado di
essere coerenti, rispetto a quelle cose che ci siamo detti in Commissione e in questo
Consiglio regionale. Grazie.
Ha chiesto di intervenire
l’assessore Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo molto
brevemente. È già stata esaustiva la relazione del Presidente della terza
Commissione, consigliere Esposito, e c'è stato anche un garbato intervento da
parte del consigliere Guccione che è stato anche nella passata legislatura,
prima di me, Assessore al Welfare.
Questo Piano sociale conclude un
percorso iniziato alcuni anni or sono - lo ricordava anche il consigliere
Esposito - iniziato con il governo di centro-sinistra proprio con il collega
Guccione, poi passato per altri Assessori ed arrivato ora in questo scorcio di
Legislatura attraverso la concertazione con il Terzo settore, con la Consulta
dei sindaci e, poi, con l'organo unificato è giunto ormai all'approvazione.
Qualche giorno fa si è svolta la
Consulta dei sindaci. Qualche sindaco aveva osservato che forse sarebbe stato
il caso di rinviare. C'è stata una forte pressione da parte del Terzo settore
affinché arrivassimo, prima della fine della Legislatura, ad approvare questo
Piano. Il Piano - lo diceva bene il consigliere Esposito - è un punto di
partenza, non è altro che una fotografia attuale, ma forse anche già superata
dopo l'emergenza Covid, dei bisogni di questa regione
e quindi è la mappatura di questi bisogni, attraverso anche la fissazione delle
aree e delle potenzialità, delle possibilità di intervento.
Credo che questo sia lo spirito con
il quale, purtroppo, a fine Legislatura, per i motivi che tutti conosciamo,
arriviamo in Aula all'approvazione del Piano sociale regionale che, peraltro,
deve essere anche - lo dicevamo prima, ma non credo che in questa Legislatura ce
ne sia ancora la possibilità - un viatico per le modifiche alla delibera 503
della quale abbiamo discusso in quest'Aula anche chi era in maggioranza.
Quella delibera non è stata
evidentemente condivisa e ha avuto una difficile gestione da parte degli stessi
ambiti in questa fase di startup. Purtroppo non c'è stata la fase di
accompagnamento che sarebbe stata necessaria, la fase di preparazione del
periodo transitorio, e in quest'anno, che io definisco da questo punto di vista
un anno di grande difficoltà, purtroppo sui territori si è verificata la
problematica dell'avvio di questo percorso da parte dei Comuni.
Comuni che hanno, peraltro, - il
consigliere Guccione lo sa - sui propri conti correnti diverse decine di
milioni di euro non spesi nei vari fondi che vengono messi a disposizione dal
Governo centrale: il fondo per la non autosufficienza, il fondo per il dopo di
noi, il fondo per la povertà.
Provengo dal mondo dei comuni e non
voglio criticarli. Ai Comuni bisogna offrire collaborazione e
per questo stiamo anche cercando di fornire il personale necessario e adeguato
per gestire questa massa di nuove competenze che, in effetti, i Comuni si
ritrovano. Questa sarà la sfida del domani peri chi sarà l'Assessore, per chi
avrà questa responsabilità di governo, in un momento difficile perché la crisi
e i bisogni si sono acuiti a causa del Covid.
Intanto io ringrazio il Consiglio, ringrazio
la struttura del Dipartimento, ringrazio i consiglieri regionali.
Spero che questo voto possa essere
unanime perché è anche una pagina positiva, definiamola storica, perché dopo 15
anni si ha un nuovo Piano sociale che, certamente, ripeto, per tutti deve
essere un punto di partenza.
Non ci sono altre richieste di
intervento Passiamo alla votazione del provvedimento. Il provvedimento è
approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo all’esame della proposta di
legge numero 73/11^ di iniziativa del consigliere regionale Crinò
e altri, recante: “Modifica della legge regionale 21 agosto 2007 numero 18 (Norme
in materia di usi civici). Proroga termine.
Cedo la parola al consigliere Crinò per l'illustrazione del provvedimento.
Grazie, Presidente. Con la presente
proposta di legge si propone di prorogare alla data del 31 dicembre 2021 il
termine previsto dall'articolo 27 della legge regionale numero 18 del 21 agosto
2007, in considerazione della mancata approvazione del regolamento regionale in
tema di usi civici. Preciso che la presente legge non comporta alcun onere
finanziario per l'amministrazione in quanto è da intendersi esclusivamente di
natura ordinamentale. Grazie.
Non ci sono altre richieste di
intervento. Passiamo alla votazione del provvedimento.
Articolo1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge
nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale.
La proposta di legge è approvata,
con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È riportata
in Allegati)
Passiamo alla proposta di legge
numero 72/11 di iniziativa del consigliere Caputo, recante: “Modifiche ed
integrazioni alla legge regionale 30 marzo 95 numero 8 (Norme per la
regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia
residenziale pubblica).
Cedo la parola al consigliere Caputo
per l’illustrazione del provvedimento.
CAPUTO Pierluigi (Jole Santelli
Presidente), relatore
Grazie, Presidente. La proposta
intende intervenire nell'ambito della regolarizzazione di alloggi di edilizia
residenziale pubblica occupati senza titolo. In particolare si intende
prorogare i termini di accesso alla regolarizzazione, precedentemente
individuati anche a causa dell'emergenza epidemiologica in corso che ha
obbligato molti utenti al lockdown per molti mesi
senza consentire agli stessi di utilizzare la finestra temporale da ultimo
prevista per legalizzare le posizioni abitative.
Le disposizioni proposte prevedono
di specificare la tipologia di canone da utilizzare in favore degli utenti, si
intende altresì consentire agli stessi utenti, che devono sanare le posizioni
creditorie, di allungare il periodo di rateizzazione delle proprie posizioni,
diminuendo l'ammontare dell'acconto delle somme da versare, considerata la
situazione di crisi economica in atto post Covid-19.
Nello specifico: l'articolo 1
prevede di posticipare appunto i termini di occupazione senza titolo degli
alloggi, previo accertamento del possesso da parte degli occupanti; l'articolo
2 prevede la modifica della modalità di calcolo del canone nonché
l’allungamento del periodo di rateizzazione dei canoni arretrati; l'articolo 3
indica la clausola di invarianza finanziaria a carico del bilancio regionale e
l'articolo 4 l'entrata in vigore della legge. Grazie.
Non ci sono richieste di intervento.
Passiamo alla votazione del provvedimento.
Articolo1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge
nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale. È approvato.
(Il
Consiglio approva)
(È riportata
in Allegati)
Passiamo all’esame della mozione
numero 57/11^ a firma del consigliere Sainato “Sul
centro storico di Caulonia”. Cedo la parola al proponente per l’illustrazione.
Grazie, Presidente. È una mozione,
come dicevo prima, sul centro storico di Caulonia che ha già ricevuto nella
passata Legislatura un finanziamento di un milione e novecento mila euro.
Ancora non sono partiti i lavori, la situazione è critica, quindi la porto
all'attenzione del Consiglio affinché impegni la Giunta perché disponga che il
soggetto attuatore, l’ingegnere Francesco Tarsia, senza indugio effettui un
approfondito sopralluogo presso le aree interessate e indicate in premessa,
verifichi lo stato della progettazione e la sua adeguatezza in ordine alle
criticità rilevate, acceleri quanto più possibile il completamento dei livelli
di progettazione e lo svolgimento della procedura ad evidenza pubblica per
l'affidamento dei lavori, coadiuvi con ogni mezzo disponibile, anche attraverso
la nomina di un tecnico qualificato in qualità di supporto al gruppo, il Comune
di Caulonia affinché con celerità avvii e completi i lavori di consolidamento e
messa in sicurezza. Quindi porto all'attenzione del Consiglio questa
mozione.
Pongo in votazione la mozione. La
mozione è approvata.
(Il
Consiglio approva)
(È riportata
in Allegati)
Ha chiesto di intervenire
l’assessore Orsomarso. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo per dare
un'informativa. In queste ore credo che anche il collega Di Natale abbia fatto
un intervento. Noi abbiamo seguito, a partire da settembre, la questione che
riguarda la stabilizzazione degli LSU e degli LPU. Abbiamo scritto come
Dipartimento una serie di emendamenti tecnici da offrire al Governo; devo
ringraziare il deputato Wanda Ferro, anche i deputati della maggioranza Tucci,
Bruno Bossio e Viscomi che
hanno recepito questi emendamenti. C'è stato un incidente di percorso, ci pare
di capire, nell’entrata in vigore, riguardo gli aspetti tecnici della
questione. Giusto per essere chiari: noi non abbiamo un problema di risorse!
Gli LPU sono coperti dalle risorse
di una legge regionale, voluta tra l’altro dal centro-sinistra che ci ha
preceduto, quindi dal governo Oliverio del 2019, per 39 milioni di euro. C'è
una quota aggiuntiva anche per gli LSU. Il problema riguarda una parte, tant'è
che abbiamo detto ai sindaci di continuare a procedere con le stabilizzazioni.
In verità avevamo chiesto di
aggiungere anche delle risorse aggiuntive del Governo per poter stabilizzare a
24 ore anziché a 18 ore. Gli LPU non hanno la deroga come gli LSU per gli enti
in dissesto e in pre-dissesto, tant'è che sul monte
totale di 3000 persone vanno ancora stabilizzate circa 600 LPU che sono quelli
che preoccupano di più.
In queste ore ho sentito la deputata
Bruno Bossio, il senatore Magorno, ringraziamo questa
filiera istituzionale di calabresi di qualsiasi colore politico che sta
presentando un emendamento al Senato. Un emendamento finalizzato a cosa? C'è un
dubbio interpretativo.
Ho sottolineato anche in
un'intervista fatta oggi senza fare polemiche - riteniamo che su questo tema
non si debbano fare polemiche - che il dubbio interpretativo è scaturito da tre
ministeri che non si parlavano, tra cui la funzione pubblica e gli interni che,
tramite il comitato per lo stato degli equilibri degli enti locali, certifica
la possibilità di stabilizzare queste persone e anche il lavoro.
Ci dicono che il lavoro che stanno
svolgendo in queste ore sulla finanziaria risolva questo problema. Abbiamo
detto a tutti i sindaci: “continuate con il percorso di stabilizzazione anche
degli LPU”. Fermo restando che, se passa la proroga come era stata richiesta,
quindi al 31 marzo del 2021, noi possiamo intervenire e andare a sanare
questioni che non riguardano né la Regione né i Comuni perché la Regione fa la
sua parte con risorse storicizzate. Non siamo attori protagonisti se non per
aver fatto un tavolo il 7 di settembre con tutti i sindacati ponendo
l’attenzione sulla problematica, tant'è che per gli LPU il decreto attuativo
pare che sia stato firmato ed esca oggi. Quindi sono allineati tutti gli
elementi se in Senato - ringraziando il senatore Magorno - fanno passare questo
emendamento che da proroghe e deroga; abbiamo più tempo per stare tranquilli e
sereni per un'operazione che, per quanto ci riguarda, deve andare avanti e che
ha avuto una interlocuzione difficile tra Ministeri. Avremmo dovuto fare
polemiche col Governo su questo ritardo, ma non l'abbiamo fatto e ringrazio
tutta la deputazione calabrese che si è interfacciata con il nostro lavoro.
Devo citare in quest’Aula e ribadire l’interesse dei deputati Wanda Ferro, Enza
Bruno Bossio, Tucci dei 5 Stelle, Antonio Viscomi che è tra l’altro relatore e a cui si aggiunge
anche il senatore Magorno, che in queste ore sta provando a correggere questa
disfunzione che c'è stata. L’emendamento, infatti, sarebbe decaduto perché il
MEF non ha trovato la copertura per la proroga di circa 5 milioni di euro.
Questo è lo stato dell'arte.
La maggior parte dei sindaci ormai
stabilizza; possono firmare i contratti al 31, se la norma viene pubblicata
domani e penso che, finalmente, con tutta la prudenza del caso, una vicenda che
dura da circa 22 anni arrivi alla fine. Faccio una dichiarazione aggiuntiva
sulle ore dei contratti: se il Governo non sottrae risorse in più e se nei
Comuni si avviano i pensionamenti e quant'altro, si parte da una
stabilizzazione a 18, a 20 ore, quello che si possono permettere, con l’auspicio
che possano aumentare, garantendo dignità economica a questi lavoratori che
ormai sono ultracinquantenni e anche prossimi alla pensione.
Era giusto informare l'Aula e lo
faccio con i toni che sono propri di questi momenti, nessuna polemica. Ringrazio
ancora i deputati della Calabria di tutti i colori politici che si sono
occupati di questa questione.
Presidente, chiedo che siano
inseriti e discussi due atti d'indirizzo che abbiamo discusso già nella seduta
precedente, quello relativo alle strutture ospedaliere della provincia di
Cosenza e quello relativo ai lavoratori in mobilità in deroga, i tirocinanti.
Indichi i numeri dei provvedimenti
cortesemente, collega Di Natale.
Passiamo all’esame della mozione
numero 40/11^ di iniziativa del consigliere Anastasi “Riconoscimento
dell’eccidio di Rizziconi come unica strage nazista in Calabria”.
Cedo la parola al proponente per
l’illustrazione.
Grazie, signor Presidente. Pongo
all'attenzione del Consiglio regionale della Calabria una mozione che riguarda
l'eccidio di Rizziconi, avvenuto il 6 settembre del 1943, in piena seconda
guerra mondiale a dimostrazione di come anche la Calabria e Rizziconi abbiano
pagato il loro tributo alla ferocia nazifascista.
Chiedo che la Giunta si impegni a
farsi portavoce delle giuste istanze della città di Rizziconi presso le
istituzioni competenti affinché venga reso il giusto onore anche alle vittime
calabresi della ferocia nazista in Italia; chiedo quindi riconoscimento della
meritata onorificenza per la città di Rizziconi, supportando le richieste
portate avanti dal Consiglio Comunale di Rizziconi in sinergia con tutte le
associazioni del territorio; chiedo che la Giunta richieda con il supporto di
atti, studi e relative fonti, un inserimento della storia dell'eccidio di
Rizziconi nei programmi scolastici relativi all'occupazione nazifasciste in
Italia, accanto a tutti gli altri avvenimenti tristemente noti di quel periodo
affinché nessun sacrificio sia stato vano e mai più si debba ripetere un simile
orrore che è costato 17 morti e oltre 60 feriti.
Questo è il bilancio perpetrato
dalla Furia nazista e ritirata verso il nord del Paese. Chiedo dunque che si
dia onore alla città di Rizziconi e ai suoi morti che Rizziconi stessa ogni
anno il 6 settembre continua a ricordare con sentito dolore. Grazie.
Pongo in votazione la mozione 40/11.
La mozione è approvata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata il Allegati)
La seduta è tolta. Faccio gli auguri
a tutti i colleghi di una buona fine e un buon inizio.
La seduta termina alle 21,23
Hanno chiesto congedo: Notarangelo, Savaglio.
(È concesso)
Sono state presentate alla Presidenza le
seguenti proposte di Legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Riconoscimento della legittimità dei debiti
fuori bilancio di cui all'art. 73 comma 1, lettera e) del decreto legislativo
23 giugno 2011, n. 118 - (deliberazione G.R. n. 431 del 30.11.2020)” (PL n.
67/11^).
È stata assegnata alla seconda Commissione –
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l’estero – per l’esame di merito.
“Legge di stabilità regionale 2021 –
(deliberazione G.R. n. 449 del 9.12.2020)” (PL n. 68/11^).
È stata assegnata alla seconda Commissione –
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero – alla prima Commissione - Affari
istituzionali, affari generali e normativa elettorale – alla terza Commissione
– Sanità, Attività sociali, culturali e formative – alla quarta Commissione -
Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – alla quinta
Commissione – Riforme - alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste,
Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche
giovanili - per il parere; ai sensi dell’articolo 108 del Regolamento interno
del Consiglio regionale ed assegnata alla Commissione speciale di Vigilanza ai
sensi dell’articolo 34, comma 3, lett. b) del
Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria.
“Bilancio di previsione finanziario della
Regione Calabria per gli anni 2021-2023 – (deliberazione G.R. n. 450 del
9.12.2020)” (PL n. 69/11^).
È stata assegnata alla seconda Commissione -
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero – alla prima Commissione - Affari
istituzionali, affari generali e normativa elettorale – alla terza Commissione
– Sanità, Attività sociali, culturali e formative – alla quarta Commissione -
Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – alla quinta
Commissione – Riforme - alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste,
Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche
giovanili - per il parere; ai sensi dell’articolo 108 del Regolamento interno
del Consiglio regionale ed assegnata alla Commissione speciale di Vigilanza ai
sensi dell’articolo 34, comma 3, lett. b) del
Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria.
“Riconoscimento della legittimità dei debiti
fuori bilancio di cui all’art. 73, comma 1, lettera e) del decreto legislativo
23 giugno 2011, n. 118 – (deliberazione G.R. n. 466 del 15.12.2020)” (PL n.
70/11^).
È stata assegnata alla seconda Commissione –
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero – per l’esame di merito.
“Assestamento del bilancio di previsione della
Regione Calabria per gli anni 2020- 2022 – (deliberazione G.R. n. 467 del
15.12.2020)” (PL n. 71/11^).
È stata assegnata alla seconda Commissione –
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero – per l’esame di merito.
Sono state presentate alla presidenza le
seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:
Minasi
“Modifiche agli articoli 4 e 5 della legge regionale 19 novembre 2020, n.22
(Disciplina delle Associazioni Pro Loco)” (PL n. 66/11^).
È stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo,
Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili - ed alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari
dell’Unione europea e relazioni con l’estero - per il parere.
Caputo “Modifiche ed integrazioni alla legge
regionale 30 marzo 1995, n. 8 (Norme per la regolarizzazione delle occupazioni
senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica)” (PL n. 72/11^).
È stata assegnata alla quarta Commissione -
Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla
seconda Commissione – Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.
Crinò,
Minasi, Pietropaolo, Arruzzolo,
Graziano, Pitaro Vito, Mancuso “Modifica della legge regionale 21 agosto 2007,
n. 18 (Norme in materia di usi civici). Proroga termini” (PL n. 73/11^).
È stata assegnata alla sesta Commissione -
Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse
naturali, Sport e Politiche giovanili – ed alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e
relazioni con l’estero – per il parere.
Sono state presentate alla Presidenza le
seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta
regionale:
“Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013.
Rimodulazione schede di intervento: “III.6 politiche attive del lavoro”,
“III.11 Azioni di supporto per il potenziamento del sistema regionale di
previsione e prevenzione dei rischi”, “III.14 “InCalabria”,
“III.15 “StaInCalabria”. Approvazione proposta di
rimodulazione del Piano Finanziario – (deliberazione G.R. n. 419 del
30.11.2020)” (PPA n. 86/11^).
È stata assegnata alla seconda Commissione –
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero – per l’esame di merito.
“Documento di Economia e Finanza della Regione
Calabria (DEFR) per gli anni 2021-2023 (articolo 36 del decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118) – (deliberazione G.R. n. 448 del 9.12.2020)” (PPA n.
87/11^).
È stata assegnata alla seconda Commissione -
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero – alla prima Commissione - Affari
istituzionali, affari generali e normativa elettorale – alla terza Commissione
– Sanità, Attività sociali, culturali e formative – alla quarta Commissione -
Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – alla quinta
Commissione – Riforme - alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste,
Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche
giovanili - per il parere; ai sensi dell’articolo 108 del Regolamento interno
del Consiglio regionale ed assegnata alla Commissione speciale di Vigilanza ai
sensi dell’articolo 34, comma 3, lett. b) del
Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria.
“Rendiconto esercizio 2019 dell’Azienda
Calabria Lavoro – (deliberazione G.R. n. 452 del 9.12.2020)” (PPA n. 88/11^).
È stata assegnata alla seconda Commissione –
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero – per l’esame di merito.
“Approvazione del bilancio consolidato
dell’anno 2019 della Regione Calabria (articolo 68 del decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118) – (deliberazione G.R. n. 469 del 15.12.2020)” (PPA n.
90/11^).
È stata assegnata alla seconda Commissione –
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero – per l’esame di merito.
“Presa d'atto della decisione della
Commissione europea del 29/11/2020 C(8586) di modifica
del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria –
(deliberazione G.R. n. 473 del 15.12.2020)” (PPA n. 91/11^).
È stata assegnata alla seconda Commissione –
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero – per l’esame di merito.
“POR Calabria FESR FSE 2014-2020. Presa d’atto
della Decisione di esecuzione della Commissione C(2020) 8335 final del 24.11.2020 recante modifica della Decisione di
esecuzione C(2015) 7227 che approva determinati elementi del programma
operativo “Calabria” per il sostegno a titolo del Fondo europeo di sviluppo
regionale e del Fondo sociale europeo nell’ambito dell’obiettivo “Investimenti
a favore della crescita e dell’occupazione” per la Regione Calabria in Italia
CCI 2014IT16M2OP006 – (deliberazione G.R. n. 474 del 15.12.2020)” (PPA n.
92/11^).
È stata assegnata alla seconda Commissione –
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea
e relazioni con l'estero – per l’esame di merito.
“Programma Azione e Coesione (PAC)/Programma
Operativo Complementare (POC) 2014-2020 della Regione Calabria. Rimodulazione
del piano finanziario – (deliberazione G.R. n. 488 del 22.12.2020)” (PPA n. 94/11^).
È stata assegnata alla seconda Commissione –
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero – per l’esame di merito.
“Approvazione Piano Sociale Regionale
2020-2022 – (deliberazione G.R. n. 502 del 22.12.2020)” (PPA n. 95/11^).
È stata assegnata alla terza Commissione –
Sanità, Attività sociali, culturali e formative – per l’esame di merito.
È stata presentata alla Presidenza la seguente
proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di
Presidenza:
“Bilancio di previsione del Consiglio
regionale per gli esercizi 2021-2023 e approvazione del Piano degli indicatori
di bilancio esercizi 2021-2023 – (deliberazione U.P. n. 57 del 16.12.2020)”
(PPA n. 93/11^).
La
Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione
consiliare la deliberazione n. 413 del 30 novembre 2020 recante: “POR Calabria
FESR FSE 2014/2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 1 “Ricerca e
innovazione” - (OT1 FESR) Azioni 1.1.2 - 1.1.4 - 1.4.1 - 1.5.1”. (Parere n.
10/11^).
È
stata assegnata alla seconda Commissione– Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
Comunico
che, in data 19 novembre 2020, il Presidente della Giunta regionale ha
promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state
pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n.
119 del 19 novembre 2020:
1.
Legge regionale n. 17 del 19 novembre 2020 recante: “Norme in materia di
rappresentanza e doppia preferenza di genere. Modifiche e integrazioni alla
legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1 (Norme per l’elezione del Presidente
della Giunta regionale e del Consiglio regionale)”;
2.
Legge regionale n. 18 del 19 novembre 2020 recante: “Integrazione delle
disposizioni transitorie della legge regionale n. 25/2009 (Norme per lo
svolgimento di «elezioni primarie» per la selezione di candidati alla elezione
di Presidente della Giunta regionale)”;
3.
Legge regionale n. 19 del 19 novembre 2020 recante: “Modifiche e integrazioni
agli articoli 2, 12, 13 e 14 della legge regionale 30 aprile 2009, n. 14 (Nuova
disciplina per l'esercizio dell'attività agrituristica, didattica e sociale
nelle aziende agricole)”;
4.
Legge regionale n. 20 del 19 novembre 2020 recante: “Modifica delle
disposizioni transitorie sui requisiti strutturali e organizzativi delle
strutture socio-educative per la prima infanzia, di cui all'articolo 23 della
legge regionale 29 marzo 2013, n. 15. Proroga del termine di adeguamento”;
5.
Legge regionale n. 21 del 19 novembre 2020 recante: “Istituzione consorzio
Costa degli Dei”;
6.
Legge regionale n. 22 del 19 novembre 2020 recante: “Disciplina delle
associazioni pro loco”;
7.
Legge regionale n. 23 del 19 novembre 2020 recante: “Modifiche e integrazioni
alla l.r. 36/2008, alla l.r.
47/2011 e 47/2018”;
8.
Legge regionale n. 24 del 19 novembre 2020 recante: “Norme per l'utilizzo dei
farmaci nelle strutture pubbliche e private”;
9.
Legge regionale n. 25 del 19 novembre 2020 recante: “Promozione
dell'istituzione delle comunità energetiche da fonti rinnovabili”;
10.
Legge regionale n. 26 del 19 novembre 2020 recante: “Modifica dell’articolo 23
della legge regionale 12 ottobre 2012, n. 45”;
11.
Legge regionale n. 27 del 19 novembre 2020 recante: “Sostituzione dell’articolo
17 della legge regionale 23 luglio 2003, n. 11”;
12.
Legge regionale n. 28 del 19 novembre 2020 recante: “Riconoscimento della
legittimità del debito fuori bilancio derivante da prestazione professionale in
assenza del preventivo impegno di spesa, ai sensi dell’articolo 73, comma 1,
lettera e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118”.
Comunico
che, in data 4 dicembre 2020, il Presidente della Giunta regionale ha
promulgato la sotto indicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 114 del 4
dicembre 2020:
- Legge regionale 4 dicembre 2020,
n. 29, recante: “Primo provvedimento di variazione al bilancio di previsione
2020-2022 approvato con la legge regionale 30 aprile 2020 n. 3, ai sensi
dell'art. 51, comma 1, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118”.
La
Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 420 del 30 novembre 2020
recante: “Misure attuate per fare fronte all'emergenza epidemiologica da COVID
- 19 ai sensi dell'art. 4 della l.r. 30 aprile 2020,
n. 2. Utilizzo risparmi di spesa di cui all'articolo 111 del decreto legge 17
marzo 2020 (convertito con modificazioni dalla L. 24 aprile 2020, n. 27) -
Misure a sostegno del Settore Florovivaistico”.
La
Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 489 del 22 dicembre 2020,
recante: “Approvazione piano di razionalizzazione periodica delle partecipazioni
societarie regionali dirette ed indirette, ai sensi dell'art. 20 del d.lgs 19/08/2016 n. 175 e s.m.i”.
La
Corte Costituzionale, con sentenza n. 251 del 2020, ha dichiarato
l’illegittimità costituzionale della legge regionale 4 ottobre 2019, n. 34
“Provvedimenti urgenti per garantire l’erogazione dei servizi sanitari in
ambito regionale”.
La
Corte Costituzionale, con sentenza n. 265 del 17 novembre 2020, ha dichiarato
inammissibili le questioni di legittimità costituzionale degli artt. 1, comma
13, e 2, commi 4, 5 e 6, della legge della Regione Calabria 16 dicembre 2019,
n. 56, recante «Adeguamento della normativa nazionale. Modifiche alla legge
regionale 7 dicembre 2009, n. 47 (Tutela e valorizzazione degli alberi
monumentali, dei boschi vetusti, dei filari, delle alberate e della flora
spontanea di alto pregio della Calabria)».
La Giunta regionale ha trasmesso copia delle
seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario
2019-2021:
1. Deliberazioni
di Giunta regionale n. 411, 412, 414, 415, 416, 417, 418, 425, 426, 427, 428,
429, 430, 432, 433, 434, 435, 436, 437, 438, 440 e 442 del 30 novembre 2020;
2. Deliberazioni di Giunta regionale n. 443, 444,
445, 446, 454, 455, 456, 457 e 458 del 9 dicembre 2020;
3. Deliberazioni di Giunta regionale n. 463, 465,
470, 471 e 485 del 15 dicembre 2020;
4. Deliberazioni di Giunta regionale n. 495, 496,
497, 498, 499 e 500 del 22 dicembre 2020.
Comunico che il Tribunale di Catanzaro,
Seconda Sezione Penale, con dispositivo del 15-16 dicembre 2020, ha annullato
l’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari del sig. Domenico
Tallini.
Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta
regionale. Premesso che:
- che del dissesto idrogeologico calabrese,
noto fin dai tempi del meridionalista Giustino Fortunato, non ci si può
occupare solo nell'emergenza e che bisogna scongiurare la sottovalutazione dei
pericoli e investire in opere di difesa, prevenzione e sicurezza;
- che, mentre è auspicabile che si
fronteggiano con celerità i danni arrecati nel Crotonese, è necessario che la
Regione assicuri che vi è una programmazione aggiornata di salvaguardia del
territorio e di efficace prevenzione e, al contempo, informi i calabresi su
quanto si sta facendo sul rischio idro-geologico, sulle risorse disponibili e
sugli interventi in corso;
- che l'ultima ondata di maltempo che ha
colpito la Calabria nei giorni scorsi ha, per l'ennesima volta, messo duramente
alla prova il territorio crotonese e tra i Comuni colpiti vi è il comune di
Strongoli;
- che le lunghe piogge del 21 novembre,
infatti, hanno provocato l'inondazione del Torrente Survolo
con conseguente straripamento ed allagamento dell'intero centro abitato e non
solo;
- che in Viale Stazione l'acqua alta ha colto
di sorpresa le famiglie nel cuore della notte e sono state allagate case,
colture e attività varie, tra cui attività professionali e commerciali, nonché
edifici scolastici e l'intera zona industriale, in località Frasso;
- che la situazione è disastrosa anche al
bivio di Strongoli, sulla SS 106, dove il manto stradale è quasi invisibile.
Così come impraticabili risultano anche tutte le strade che portano a Strongoli
Superiore;
- che, a seguito dell'alluvione, risulta
interrotta anche e nuovamente la S.P. 53, importante arteria stradale (ex
statale 492) chiusa al traffico per oltre sei anni, sempre a causa di frane e
cedimenti del manto stradale che ne avevano irrimediabilmente danneggiato il
tracciato;
- che ugual sorte è toccata alla S.P. 16, per
il cui ripristino idrogeologico nel 2012 erano stati stanziati 24 mila euro,
finalizzati al rifacimento di due grossi muri crollati sempre a seguito di due
grosse frane, lasciando così isolato il paese dei 5 colli;
- che anche la strada comunale
"Manche" è da diversi anni chiusa alla circolazione a causa di una
grossa frana che ha danneggiato la carreggiata in prossimità di una curva
impegnativa, impedendone indi la percorribilità;
- che non trascurabili sono i disagi
riguardanti le strade interpoderali che collegano le campagne al comune di
Strongoli e alla Marina, dove, un'altra piena avvenuta a 200 metri dallo sbocco
a mare ha portato a largo delle acque marine barche ed oggetti vari, provocando
anche qui ingenti danni a case e attività;
- che risulta evidente che l'impraticabilità
delle numerose articolazioni viarie citate reca non pochi disagi ai cittadini
di Strongoli ed a quelli dei territori limitrofi, costretti a deviare i loro
percorsi accedendovi per altre vie e di certo non senza difficoltà e, per i
quali, si rendono necessari interventi urgenti e strutturali di sistemazione e
ripristino non più procrastinabili;
- che l'alluvione ha, pertanto, causato danni
agli operatori commerciali e agli agricoltori nonché alle abitazioni private
Tutto ciò premesso e considerato, con il presente atto, pertanto, si CHIEDE
per sapere:
al Presidente della Giunta regionale e alla
Giunta regionale, in merito a quanto sopra esposto, quali atti e provvedimenti
intendano adottare al fine di:
a) programmare, quantificare e stanziare gli
importi necessari per avviare, con immediatezza ed urgenza, i lavori di
ripristino idrogeologico delle SS.PP. 53 e 16, e degli altri tratti sopra
citati, la cui impraticabilità, sta provocando, ormai da anni, disagi notevoli
e danni seri e gravi alla popolazione interessata e al fine, conseguentemente,
di ripristinare la effettiva praticabilità delle dette SS.PP. 53 e 16;
b) procedere alla pulizia periodica dei
torrenti (Survolo, Vergadoro,
Tronchicello, Foresta e Brausi)
che vada da monte a valle, con la finalità di prevenire e, indi, evitare
straripamenti e conseguenti allagamenti dannosi delle zone marine e delle
contrade;
c) programmare, attraverso lo stanziamento
delle somme necessarie, la realizzazione del PONTE finalizzato a collegare
Marina di Strongoli alla contrada Santa Focà;
d) prevedere e stanziare forme adeguate di
ristoro per la popolazione alluvionata di Strongoli ed in particolare in favore
di tutti i soggetti danneggiati e cioè lavoratori autonomi, agricoltori,
pescatori, operatori commerciali nonché in favore dei privati cittadini al fine
di riparare i danni subiti dalle abitazioni.
(87; 30/11/2020)
Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta
regionale. Premesso che:
- la Regione Calabria, con DGR 248/2018, in
ottemperanza anche al disposto dell'articolo 71, al comma 2 della L.R.
urbanistica n. 19/2002, ha attivato un Programma organico di interventi a
favore dei Comuni per l'istituzione ed il funzionamento dello Sportello Unico
per l'Edilizia (SUE), nell'ambito del sistema unico integrato SUAP (SISTEMA
UNICO ATTIVITA' PRODUTTIVE)/SUE (SISTEMA UNICO
EDILIZIA).
• La rete regionale dei SUE, istituita con DGR
500/2019, avrebbe dovuto avere come finalità la semplificazione, l'uniformità e
la digitalizzazione delle procedure amministrative inerenti alle attività di
edilizia privata non produttiva e promuovere l'attivazione degli Sportelli
Unici per l'Edilizia presso i Comuni, anche mediante esercizio in forma
associata, rendendo quindi anche agile, per i professionisti del settore, la
procedura di presentazione dei progetti edilizi - pubblici e privati - ai vari
enti preposti con conseguente più celere rilascio di autorizzazioni e pareri.
• Tale piattaforma informatica, denominata
appunto "CALABRIA SUE", accessibile dal sito (www.calabriasue.it),
dal 28 settembre 2020 è stata integrata con un'ulteriore piattaforma, la
"SISMI.CA.", finalizzata, invece, alla trasn1issione telematica degli
elaborati strutturali al Dipartimento regionale Lavori Pubblici (ex Genio
Civile). • Quindi, il nuovo portale, attualmente si compone di due anime
(SUE-documentazione architettonico/amministrativa e SISMI.CA-elaborati
strutturali).
• Però, la seconda piattaforma, SISMI.CA,
creata dalla società SINERGIS (oggi DEDAGROUP -società che opera nel settore
dell'information technology), sostituita ad una
precedente piattaforma telematica - SI-ERC (società EUCENTRE-formazione e
ricerca nel campo dell'ingegneria sismica) e costata l milione e 200 mila euro,
ha presentato da subito disfunzionalità, incongruenze con norme regionali e
statali, carenza di un adeguato servizio di assistenza, rallentando ed a volte
addirittura impedendo l'accesso al portale SUE specie nello scambio dei dati
con SISMI.CA, così creando non pochi problemi e disagi ai professionisti
dell'edilizia sia in termini di tempo che di dispendio di energie.
• Ovviamente, il malfunzionamento della
suddetta piattaforma è stato più volte segnalato dai vari Ordini professionali
all'Ente regionale, nello specifico all'Ufficio Regionale SURE, il quale, per
placare le incessanti lagnanze degli operatori del settore - fortemente
limitati nel loro lavoro, ha deliberato un regime transitorio esteso fino al 31
dicembre 2020, durante il quale, indipendentemente dalla tipologia dell'opera,
i professionisti possano trasmettere il progetto nella categoria "altre
opere".
• Tale ultima soluzione, tuttavia, non può
essere ritenuta risolutiva, né ulteriormente procrastinabile, giacché non
risolve il problema della mancanza di compatibilità ed operabilità tra le due
piattaforme e non fornisce il risultato cui le stesse erano finalizzate.
• Quindi, il portale succitato, così come
attualmente si presenta, è praticamente inutilizzabile poiché non in grado di
garantire agilità e snellezza nella presentazione dei progetti edilizi, né la
tanto decantata celerità nel rilascio di certificati autorizzativi e pareri,
risultando quindi inutile per gli operatori del mondo edilizio ed anche per i
cittadini destinatari;
- tutto ciò sta generando danni non solo ai
professionisti ma anche a tutti coloro che si rivolgono ai professionisti e che
sono le parti direttamente interessate. Tutto ciò premesso e considerato,
pertanto, il sottoscritto consigliere, cogliendo il malcontento palesato dai
tanti professionisti del settore e dai soggetti direttamente interessati,
quali: architetti, ingegneri, geometri, geologi, agronomi e periti vari, con il
presente atto, chiede
per sapere:
al Presidente della Giunta regionale e alla
Giunta Regionale: a) se ha contezza di quanto sopra esposto e dell'evidente mal
funzionamento della piattaforma SUE e SISMICA e dei danni e disagi che tutto
ciò sta generando ai professionisti e ai soggetti direttamente interessati e
quali atti e provvedimenti ed iniziative intende adottare e porre in essere con
urgenza e immediatezza al fine di permettere ai professionisti di potere senza
difficoltà utilizzare le due piattaforme e di potere presentare e trasmettere i
progetti ai fini del loro esame e della loro istruttoria. b) la convocazione di
un tavolo tecnico immediato che coinvolga le categorie dei professionisti
interessati, per il tramite dei rappresentanti dei loro ordini professionali,
al fine di discutere sui dettagli che causano il malfunzionamento lamentato e
studiare di comune accordo con essi le soluzioni migliori a rendere agibile e
maggiormente fruibile il portale SUE e SISMICA e comunque la possibilità di
trasmettere i progetti.
(88; 01/12/2020)
Di Natale. Al Presidente della Giunta
regionale. Premesso che:
- il sottoscritto proponeva già in data 25
maggio u.s. interrogazione scritta al Presidente della Giunta Regionale in
merito alla mancata corresponsione in favore del personale operativo del 118
dell’Asp di Cosenza, impegnato nel fronteggiare l’emergenza del coronavirus;
- ad oggi non è pervenuta allo scrivente
nessuna risposta in merito;
- per fronteggiare l’emergenza Covid-19, nella
primavera scorsa, l’allora commissario dell’Asp di Cosenza dott. Giuseppe Zuccatelli, autorizzava ore di lavoro aggiuntive per il
personale del 118, stabilendo una tariffa oraria di 40 euro;
- fondamentale è stato ed è il lavoro degli
operatori del 118 nella lotta al Covid-19, grazie al quale si sono potute
salvare molte vite umane, operando in situazioni di particolare rischio per la
propria salute ed in condizioni di estrema difficoltà;
- gli infermieri e gli autisti del 118 ad oggi
non hanno ancora ricevuto le suddette indennità, mentre ai medici sono state
già liquidate;
- la Giunta regionale ha destinato ai
lavoratori del comparto del servizio sanitario della regione una dotazione
finanziaria aggiuntiva per il riconoscimento di emolumenti accessori, relativi
all’espletamento di attività straordinarie in occasione dell’emergenza
Covid-19;
- in data 6 luglio u.s. i sindacati FP CGIL,
CISL FP e UIL FPL Calabria ed il delegato del soggetto attuatore dott. Antonio
Belcastro hanno stipulato un accordo che prevede un ammontare complessivo di
18.055.923 euro in favore dei lavoratori del settore sanitario impegnati
nell’emergenza coronavirus. In base a tale accordo, la prima distribuzione
doveva riguardare le risorse stanziate con il “Decreto Cura Italia” per un
importo pari a 7.993.950 euro, cui dovevano aggiungersi le risorse stanziate
dalla Regione Calabria pari a 2.000.000 di euro, da distribuire senza
distinzione di profilo professionale, di qualifica o tipologia del rapporto, ma
solo in base alla graduazione del rischio;
la seconda ripartizione era relativa alle risorse
governative del “Decreto Rilancio” pari ad € 6.061.973 cui doveva sommarsi un
importo pari ad € 2.000.000 di risorse regionali;
- il personale sanitario impegnato
nell’emergenza Covid-19 ancora oggi non ha ricevuto nemmeno tale ultime
indennità di competenza regionale. Tutto ciò premesso, Si interroga l'On.
Presidente della Giunta,
per sapere:
- quali siano le azioni che la Giunta
Regionale ha intenzione di porre in essere per fare in modo che gli operatori
del 118 dell’Asp di Cosenza ottengano effettivamente la liquidazione delle
indennità autorizzate a suo tempo dal commissario Asp di Cosenza dott. Giuseppe
Zuccatelli;
- quali siano i tempi ed i modi in cui la
Giunta Regionale provvederà ad indennizzare, per quanto di sua competenza, il
personale sanitario impegnato a fronteggiare l’emergenza coronavirus.
(89; 03/12/2020)
Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta
regionale. Premesso che:
- l’articolo 32 della Costituzione sancisce la
tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo e dell’intera
collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti;
- ciononostante, purtroppo, tale articolo in
Calabria sembra rimasto lettera morta, vista la sua disapplicazione in merito
alla sottrazione perenne dei diritti alla salute, all’incolumità, alla
sicurezza ed alla salubrità pubblica, specie negli ultimi tempi;
- sono prova di tale disapplicazione le
numerose criticità emerse nel poliambulatorio di Cirò Marina (quali: la
chiusura del laboratorio analisi, la riduzione negli anni della Specialistica
ambulatoriale, l’assistenza domiciliare integrata non efficiente,
l’accentramento a Crotone di diversi uffici, la gestione del personale, la
guardia medica e la guardia medica turistica);
- tali criticità possono anche essere lette
come l’anticamera della chiusura del Poliambulatorio;
- tuttavia, seppur gravata da serie
problematicità, tale struttura poliambulatoriale è punto di riferimento per
circa cinquantamila abitanti, fornendo, infatti, prestazioni e soccorso non
solo agli abitanti del territorio cirotano, ma anche ai tanti, soprattutto
anziani, provenienti dai limitrofi comuni dell’entroterra crotonese;
- già lo smantellamento del laboratorio di
analisi di Cirò Marina, affidato a quello di Crotone, ha costituito per i
fruitori di quel territorio un disservizio di non poco conto, certamente non
senza disagi se si pensa alla tempistica legata al trasporto del sangue, al
necessario tempo per analizzarlo, refertarlo e trasmettere poi l’esito ai
destinatari. Tempistica che diventa preziosa per un malato! • le problematiche
ora esposte per la loro rilevanza sono state già oggetto di attenzione e
discussione da parte dei Sindaci dei paesi interessati ricadenti nel bacino
cirotano a cui appartiene l’ASP i quali, già a giugno 2020 hanno scritto al
commissario straordinario di Crotone, Gilberto Gentili, al fine di informarlo
sulle problematiche delle mancate visite specialistiche presso il
poliambulatorio di Cirò, e per avere delucidazioni in merito alla situazione di
non ripresa delle visite specialistiche nel paese collinare dopo le sospensione
di ogni attività per emergenza covid-19;
- gli stessi sindaci, inascoltati, martedì 7
luglio e poi nuovamente l’11 novembre scorso, affiancati da altri Sindaci e da
associazioni, rappresentanti di categoria e dal comitato cittadino “Diamo voce
alla Calabria” hanno organizzato un sit-in davanti al poliambulatorio di Cirò
Marina per protestare a gran voce circa le problematiche riguardanti il
poliambulatorio di Cirò Marina e quello di Cirò;
- inoltre, movimenti di cittadini hanno anche
avviato una raccolta firma al fine di ottenere il potenziamento del
poliambulatorio e l’istituzione di un punto di primo soccorso;
- è evidente che un territorio vasto, come e
quello cirotano, non può rimanere scoperto dal punto di vista sanitario e che
la tutela del diritto alla salute, sancito in premessa, deve essere non solo
garantita, ma anche agevolata e rafforzata. Tutto ciò premesso e considerato,
pertanto, il sottoscritto consigliere, cogliendo il malcontento manifestato dai
Sindaci dei Comuni che dovrebbero godere delle prestazioni del Poliambulatorio
e delle comunità dei detti territorio a cui viene di fatto sottratto un
essenziale servizio sanitario, con il presente atto, chiede alla Giunta
regionale ed al suo Presidente
per sapere:
- se ha contezza di quanto sta avvenendo e
della continua spoliazione e del continuo smantellamento del Poliambulatorio di
Cirò che sta lasciando le comunità dei territori (pari a 50.000 abitanti) prive
di un servizio sanitario essenziale e che costituisce punto di riferimento
sanitario per molti comuni tra cui Cirò, Pallogorio,
Melissa, Umbriatico, Verzino, Carfizzi, San Nicola dell’Alto e cosa intendono
fare al fine di bloccare il continuo smantellamento del detto Poliambulatorio
di Cirò e al fine di potenziare lo stesso per consentire al Poliambulatorio di
essere effettivo e sostanziale punto di riferimento sanitario per le comunità e
i territori coinvolti;
- la convocazione di un incontro da fissare
prontamente tra i Sindaci dei Comuni interessati, il Direttore Generale
dell’ASP di Crotone, il nuovo Commissario ad acta per la Sanità regionale e il
Direttore Generale del Dipartimento Salute al fine di poter rappresentare la
grave situazione che si sta verificando sulla struttura Poliambulatoriale di Cirò
Marina, valutare le ripercussioni di tale chiusura sull’utenza di tutti i paesi
limitrofi che quotidianamente si servono dei servizi sanitari minimi essenziali
e ricercare insieme le soluzioni più consone a sventare la chiusura della
struttura stessa e a potenziare il detto Poliambulatorio.
(90; 15/12/2020) – (Ritirata dal proponente con nota protocollo numero 24790 del
15.12.2020).
Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta
regionale. Premesso che:
- l'articolo 32 della Costituzione sancisce la
tutela della salute come diritto fondamentale dell'individuo e dell'intera
collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti;
- ciononostante, purtroppo, tale articolo in
Calabria sembra rimasto lettera morta, vista la sua disapplicazione in merito
alla sottrazione perenne dei diritti alla salute, all'incolumità, alla
sicurezza ed alla salubrità pubblica, specie negli ultimi tempi;
- sono prova di tale disapplicazione le
numerose criticità emerse nel poliambulatorio di Cirò Marina (quali: la
chiusura del laboratorio analisi, la riduzione negli anni della Specialistica
ambulatoriale, l'assistenza domiciliare integrata non efficiente,
l'accentramento a Crotone di diversi uffici, la gestione del personale, la
guardia medica e la guardia medica turistica);
- tali criticità possono anche essere lette
come l'anticamera della chiusura del Poliambulatorio;
- tuttavia, seppur gravata da serie
problematicità, tale struttura poliambulatoriale è punto di riferimento per
circa cinquantamila abitanti, fornendo, infatti, prestazioni e soccorso non
solo agli abitanti del territorio cirotano, ma anche ai tanti, soprattutto
anziani, provenienti dai limitrofi comuni dell'entroterra crotonese;
- già lo smantellamento del laboratorio di
analisi di Cirò Marina, affidato a quello di Crotone, ha costituito per i
fruitori di quel territorio un disservizio di non poco conto, certamente non
senza disagi se si pensa alla tempistica legata al trasporto del sangue, al
necessario tempo per analizzarlo, refertarlo e trasmettere poi l'esito ai
destinatari. Tempistica che diventa preziosa per un malato! • le problematiche
ora esposte per la loro rilevanza sono state già oggetto di attenzione e
discussione da parte dei Sindaci dei paesi interessati ricadenti nel bacino
cirotano a cui appartiene l'ASP i quali, già a giugno 2020 hanno scritto al
commissario straordinario di Crotone, Gilberto Gentili, al fine di informarlo
sulle problematiche delle mancate visite specialistiche presso il
poliambulatorio di Cirò Marina, e per avere delucidazioni in merito alla
situazione di non ripresa delle visite specialistiche nel paese collinare dopo
le sospensione di ogni attività per emergenza covid-19;
- gli stessi sindaci, inascoltati, martedì 7
luglio e poi nuovamente l'11 novembre scorso, affiancati da altri Sindaci e da
associazioni, rappresentanti di categoria e dal comitato cittadino "Diamo
voce alla Calabria" hanno organizzato un sit-in davanti al poliambulatorio
di Cirò Marina per protestare a gran voce circa le problematiche riguardanti il
poliambulatorio di Cirò Marina e quello di Cirò;
- inoltre, movimenti di cittadini hanno anche
avviato una raccolta firma al fine di ottenere il potenziamento del
poliambulatorio e l'istituzione di un punto di primo soccorso;
- è evidente che un territorio vasto, come è
quello cirotano, non può rimanere scoperto dal punto di vista sanitario e che
la tutela del diritto alla salute, sancito in premessa, deve essere non solo
garantita, ma anche agevolata e rafforzata. Tutto ciò premesso e considerato,
pertanto, il sottoscritto consigliere, cogliendo il malcontento manifestato dai
Sindaci dei Comuni che dovrebbero godere delle prestazioni del Poliambulatorio
e delle comunità dei detti territorio a cui viene di fatto sottratto un
essenziale servizio sanitario, con il presente atto, chiede alla Giunta
regionale ed al suo Presidente
per sapere:
- se ha contezza di quanto sta avvenendo e
della continua spoliazione e del continuo smantellamento del Poliambulatorio di
Cirò Marina che sta lasciando le comunità dei territori (pari a 50.000
abitanti) prive di un servizio sanitario essenziale e che costituisce punto di
riferimento sanitario per molti comuni tra cui Cirò, Pallogorio,
Melissa, Umbriatico, Verzino, Carfizzi, San Nicola dell'Alto e cosa intendono
fare al fine di bloccare il continuo smantellamento del detto Poliambulatorio
di Cirò Marina e al fine di potenziare lo stesso per consentire al
Poliambulatorio di essere effettivo e sostanziale punto di riferimento
sanitario per le comunità e i territori coinvolti;
- la convocazione di un incontro da fissare
prontamente tra i Sindaci dei Comuni interessati, il Direttore Generale
dell'ASP di Crotone, il nuovo Commissario ad acta per la Sanità regionale e il
Direttore Generale del Dipartimento Salute al fine di poter rappresentare la
grave situazione che si sta verificando sulla struttura Poliambulatoriale di
Cirò Marina, valutare le ripercussioni di tale chiusura sull'utenza di tutti i
paesi limitrofi che quotidianamente si servono dei servizi sanitari minimi
essenziali e ricercare insieme le soluzioni più consone a sventare la chiusura
della struttura stessa e a potenziare il detto Poliambulatorio.
(91; 15/12/2020)
Di Natale. Al Presidente della Giunta
regionale. Premesso che:
- con nota n. 0120088 del 04.12.2020 a firma
del Commissario straordinario dott.ssa Simonetta Cinzia Bettelini,
la stessa nel constatare che si stavano verificando delle assegnazioni, da
parte dei Direttori e dai Dirigenti delle varie strutture facenti capo all’ASP
di Cosenza, di funzioni di coordinamento del personale, dava atto delle
corrette procedure a tal uopo necessarie;
- con la stessa nota, specificava che tali
funzioni, che comportano la corresponsione di un’indennità, possono essere
conferite a personale che possiede i requisiti previsti dal CCNL del settore;
- nello specifico il CCNL comparto sanità
individua delle precise competenze ed addirittura il CCNL 2006-2009 riconosce
l’obbligatorietà del possesso del Master in coordinamento delle Professioni
Sanitarie;
- l'odierno CCNL comparto sanità 2016/18 disciplina
la nuova denominazione degli incarichi di funzione, tra i quali quello di
coordinamento: la funzione di coordinamento prevista dalla Legge n. 43 del 2006
è confermata e valorizzata all'interno della graduazione dell'incarico di
organizzazione, anche in relazione all'evoluzione dei processi e modelli
organizzativi ed all'esperienza e professionalità acquisite;
- per l'esercizio della sola funzione di
coordinamento, è necessario il possesso dei requisiti di cui all'art. 6, comma
4 e 5 della legge n. 43/2006. Il requisito richiesto per il conferimento degli
ulteriori incarichi di organizzazione è il possesso di almeno cinque anni di
esperienza professionale nella categoria D;
- le responsabilità che il Coordinatore
esercita, oltre la semplice azione di coordinamento delle attività clinico
assistenziali e tante le competenze che deve sviluppare affinché il complesso
sistema di congiunzione delle attività sanitarie e dell’équipe
clinico-assistenziale, nelle diverse gradazioni di complessità, possa garantire
a tutti i soggetti con i quali si interfaccia i risultati attesi;
- in talune strutture ospedaliere facenti capo
all’ASP di Cosenza, si sta procedendo alla nomina di tali figure in totale
spregio della disciplina in materia e senza la dovuta concertazione OOSS e le
RSU aziendali;
- stando così le cose, è divenuta prassi
consolidata utilizzare figure che per il loro specifico ruolo supervisionano di
fatto le attività dei singoli lavoratori piuttosto che assumere soggetti che
svolgano quel tipo di attività in via esclusiva e con la relativa competenza;
tutto ciò premesso, s'interroga l'on.
Presidente della Giunta
per sapere:
i motivi per i quali viene perpetrata tale
inveterata forma di mala gestio e soprattutto di
cattiva conoscenza dei profili professionali che porta i direttori di alcune
strutture ad utilizzare impropriamente il personale dipendente senza tener in
debito conto della normativa in merito e con atteggiamento riluttante anche per
le disposizioni a firma del commissario straordinario.
(92; 17/12/2020)
Di Natale, Anastasi. Al Presidente della
Giunta regionale. Premesso che:
- i Centri per l'impiego (Cpi)
sono strutture pubbliche coordinate dalle Regioni che favoriscono sul
territorio l'incontro tra domanda e offerta di lavoro ed attuano iniziative ed
interventi di politiche attive del lavoro;
- a partite dal 1 luglio 2018 la Regione
Calabria assume la competenza gestionale dei servizi per l’impiego;
- le competenze dei Centri per l’Impiego,
dislocati in 15 sedi territoriali, sono passate dalle amministrazioni
provinciali alla Regione;
-che, è connaturale al periodo di prorogatio il "depotenziamento" delle ordinarie
attribuzioni, dovendosi riconoscere alle assemblee regionali in fase
pre-elettorale solo la «eccezionale possibilità di esercitare alcuni dei loro
poteri per rispondere a speciali contingenze;
- che, in particolare, sebbene l'art. 18,
comma 2, dello statuto della Regione Calabria non preveda alcuna espressa
limitazione, esso deve interpretarsi alla luce del giudizio di legittimità in
materia come «facoltizzante il solo esercizio delle attribuzioni relative ad
atti necessari ed urgenti, dovuti o costituzionalmente indifferibili, e non già
certo come espressiva di una generica proroga di tutti i poteri degli organi
regionali» (sentenza n. 68 del 2010);
- nonostante ciò, pare che la Regione Calabria
stia provvedendo a nominare le figure responsabili dei Centri per l’Impiego
senza tener conto di quanto sopra;
tutto ciò premesso, s'interroga il Presidente
della Giunta regionale
per sapere:
- se la circostanza relativa alla paventata
nomina dei responsabili dei centri per l’impiego corrisponde al vero
rammentando che provvedimenti di tale portata siano incompatibili con il regime
attuale di prorogatio a cui l’Ente è sottoposto e che
sono ammessi solo atti necessari urgenti dovuti o costituzionalmente
indifferibili.
(93; 22/12/2020)
Il Consiglio regionale, premesso che:
- la legge regionale 17 maggio 1996, n. 9
detta disposizioni per la tutela e la gestione della fauna selvatica e l'organizzazione
del territorio ai fini della disciplina programmata dell'esercizio venatorio;
- l'articolo 18, comma 1, della medesima l.r. 9/1996 istituisce una tassa di concessione regionale,
ai sensi dell'articolo 3 della legge 16 maggio 1970, n. 281, per il rilascio
dell'abilitazione all'esercizio venatorio;
- l'articolo 13 della predetta legge regionale
ripartisce il territorio agro-silvo-pastorale
destinato alla caccia programmata in undici ambiti territoriali di caccia
(ATC), di dimensione sub-provinciale e/o interprovinciali, quali strutture
associative senza scopo di lucro;
- il comma 7, dell'articolo 13, prevede che
ogni cacciatore residente ha diritto all'accesso in un A.T.C. compreso nella
Regione, previa domanda all'amministrazione provinciale competente su modulo
predisposto dalla Regione e può avere accesso ad altri ambiti della Regione
ovvero ad ambito anche in una Regione diversa, previo consenso dei relativi
organi di gestione e sulla base della normativa regionale vigente;
- il successivo comma 10 subordina
l'iscrizione ad ogni ambito territoriale di caccia al versamento annuale di una
quota, determinabile dagli stessi comitati di gestione degli A.T.C., in misura
non superiore al 30 per cento della tassa di concessione regionale, che attualmente
è pari a euro 100,80;
CONSIDERATO CHE per effetto della
discrezionalità concessa dalla normativa regionale, ciascun ATC ha deliberato
l'ammontare della propria quota di iscrizione, tenendo conto della percentuale
sopra richiamata;
- dalla ricognizione effettuata è emerso che
l'importo della stessa non è omogeneo a livello provinciale, creando così
evidenti disparità di trattamento tra i residenti del territorio calabrese;
- appare opportuno un intervento della Giunta
regionale volto a rendere uniforme su base provinciale l'importo della quota di
iscrizione ad ogni ATC. Tutto ciò premesso e considerato,
impegna la Giunta regionale
ad impartire indirizzi agli ATC istituiti in
ogni Provincia, affinché gli stessi procedano ad una rimodulazione uniforme dell'ammontare
della quota di iscrizione, secondo una percentuale, rispetto alla tassa di
concessione, che sia il meno gravosa possibile per gli iscritti.
(51; 01/12/2020) Pietropaolo
Il Consiglio regionale, premesso che:
- i tirocinanti svolgono la loro attività
presso enti locali, uffici giudiziari e sedi territoriali dei ministeri,
acquisendo competenze professionali specifiche;
- i percettori di mobilità hanno svolto e
svolgono una vera e propria prestazione lavorativa indispensabile per gli enti,
pur essendo inquadrati come tirocinanti;
- i progetti finora svolti presso gli enti
ospitanti hanno riguardato i settori della manutenzione ordinaria di edifici e
strutture dell’ente pubblico, la manutenzione ordinaria della viabilità, la
manutenzione di aree verdi, servizi di pulizia guardiania e portierato, servizi
socio assistenziali;
- gli interventi ammissibili e finanziati sono
quelli di interesse generale rivolti alla collettività e destinati a migliorare
i servizi resi ai cittadini ed al funzionamento della Pubblica Amministrazione;
- sono settori in cui la loro attività è stata
di vitale importanza per gli Enti ospitanti;
- gli avvisi per l’attivazione dei progetti,
vengono fatti da molti anni e gli stessi tirocinanti hanno acquisito un buon
livello di conoscenza, così come può rilevarsi dai libretti delle attestazioni
sulle competenze acquisite, che il soggetto promotore è tenuto a rilasciare;
- molti enti, vista l’indispensabilità della
loro prestazione, hanno fatto espressa richiesta di poter assorbire tali
figure;
- nonostante il loro importante contributo
professionale, questi hanno sempre mantenuto uno stato di precarietà
inaccettabile, tant’è che non è previsto in favore degli stessi nessun
trattamento previdenziale e contributivo;
- le “Linee guida in materia di tirocini.
Modifica DGR n. 268 del 29 luglio 2013” all’articolo 15 stabiliscono che “La
Regione Calabria potrà promuovere misure agevolative atte a sostenere i
tirocini nonché interventi tesi alla trasformazione dei tirocini in contratti
di lavoro subordinato”;
- tale problematica è stata più volta
sottoposta all’attenzione degli organi regionali preposti tant’è che lo
scrivente provvedeva a depositare ben tre interrogazioni a risposta scritta in
merito, senza ricevere alcun riscontro, in particolare le interrogazioni n. 80
del 06/11/2020 avente per oggetto “sospensione attività di tirocini rivolti ai
disoccupati ex percettori di mobilità in deroga – valutazione opportunità
trasformazione tirocini in contratti di lavoro subordinato”, n. 76 del 15/10/2020
avente ad oggetto “chiarimenti sulle politiche di occupazione degli educatori
professionali sociosanitari, con profilo professionale dettato dal D.M.520/1998
del gruppo Miur, inseriti nel bacino dei tirocini di inclusione sociale per
disoccupati ex percettori di mobilità in deroga” e n. 47 del 07/07/2020 avente
ad oggetto “chiarimenti sulle politiche di occupazione dei lavoratori
tirocinanti” e da ultimo un atto di indirizzo alla giunta regionale del
09.12.2020 avente ad oggetto la stabilizzazione dei lavoratori tirocinanti
mobilità in deroga. Tutto ciò premesso e considerato,
impegna la Giunta regionale
ed il Presidente della Giunta regionale
affinché provvedano ad individuare e conseguentemente ad attuare le misure
destinate a sostenere la stabilizzazione dei tirocinanti ed a trasformare i
tirocini in contratti di lavoro subordinato.
(52; 14/12/2020) Graziano Di Natale
Il Consiglio regionale, premesso che:
- l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura
(AGEA) è il principale soggetto erogatore di contributi pubblici al sistema
delle imprese agricole. Coordina l'attività degli organismi pagatori regionali
(OPR);
- per ottemperare ai suoi compiti AGEA si
avvale dei Centri di Assistenza Agricola (CAA), presso i quali le imprese
agricole devono necessariamente recarsi per presentare le domande di ammissione
ai contributi pubblici;
- i CAA, per poter prestare la propria
attività, devono obbligatoriamente sottoscrivere ogni due anni una convenzione
con l’AGEA al fine di regolarne i rapporti. Senza la suddetta convenzione i CAA
non possono svolgere i propri compiti;
considerato che - la Convenzione per l’anno
2020 è stata presentata da AGEA ai CAA a fine gennaio di quest’anno. Nella
bozza della stessa si prevedeva che entro l’anno 2020 tutti gli operatori dei
CAA, così come coloro che accedono ai sistemi informativi di AGEA, dovessero
obbligatoriamente essere lavoratori dipendenti del CAA o delle società con esso
convenzionate;
- tale disposizione avrebbe avuto come effetto
la chiusura e la messa in liquidazione dei CAA dei liberi professionisti,
nonché l’interruzione dei rapporti lavorativi dei professionisti che
collaborano con i CAA, con gravi conseguenze economiche e lavorative
nell’intero settore;
- la reazione dei liberi professionisti
iscritti agli ordini professionali (dottori agronomi e dottori forestali,
periti agrari, agrotecnici) non ha permesso per il momento ad AGEA di eliminare
i liberi professionisti dal settore di lavoro dei CAA;
considerato anche che AGEA ha reso nota la
nuova Convenzione per il 2020, nel frattempo diventata valevole anche per il
2021, che ripropone il medesimo meccanismo di esclusione dei liberi
professionisti iscritti agli ordini professionali, già proposto nel gennaio di
quest’anno. Tale meccanismo differisce soltanto nelle tempistiche in quanto la
fuoriuscita dei liberi professionisti dovrà avvenire entro il 31 marzo 2021 per
almeno la metà dei soggetti e completarsi definitivamente entro il 30 settembre
dello stesso anno;
tenuto conto che l'articolo 7 del decreto
ministeriale 27 marzo 2008 relativo alla "Riforma dei Centri autorizzati
di Assistenza Agricola" consente ai CAA di organizzare la propria attività
avvalendosi, alternativamente o congiuntamente, di dipendenti o di
collaboratori, mentre AGEA sta provando a disconoscere questa possibilità;
impegna la Giunta regionale
ed il Presidente della Giunta regionale a
chiedere al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali di
intervenire al fine di scongiurare l'esclusione dei liberi professionisti dai
Centri di Assistenza Agricola, chiedendo la modifica della Convenzione tra AGEA
e i CAA”.
(53; 16/12/2020) Graziano
Il Consiglio regionale, premesso che:
- il 27 settembre u.s. l'Azerbaijan, con
l'aiuto militare della Turchia e da terroristi jihadisti provenienti dalla
Siria, ha scatenato un'aggressione su larga scala contro il Nagorno Karabakh
dove da secoli vive e opera un'ampia e radicata comunità armena;
- numerose strutture ospedali, scuole,
abitazioni civili e centri di protezione civile del territorio della Repubblica
dell'Artsakh (Nagorno Karabakh) sono state distrutte
con attacchi missilistici;
CONSIDERATO CHE: - la Repubblica dell'Artsakh (Nagorno Karabakh) è simbolo e custode della
cristianità e della millenaria storia del popolo armeno, disperso in tutto il
mondo a causa del Primo Genocidio del XX° secolo perpetrato nel 1915
dall'allora Impero Ottomano;
- tra le sue montagne l'antichissima civiltà
armena sì è tramandata nei secoli e dalle pendici delle sue montagne hanno
preso vita in diversi periodi storici iniziative di rinascita culturale,
spirituale e movimenti per l'autonomia e l'unione nazionale;
PRESO ATTO CHE: - la Repubblica dell'Artsakh (Nagorno Karabakh) da circa trent'anni rivendica la
propria autonomia unitamente al legittimo esercizio della sua popolazione
all'autodeterminazione in conformità con il diritto internazionale;
- è giunto il momento che le Cancellerie di
tutto il mondo riconoscano ufficialmente l'Artsakh,
già de facto Repubblica, con una propria struttura statale e governativa, eletta
democraticamente dal suo popolo con referendum del 1O dicembre del 1991;
- l'autodeterminazione dei popoli è, infatti,
principio fondamentale riconosciuto dalla Carta delle Nazioni Unite che al
Capitolo I, articolo 1, paragrafo 2, individua come fine delle Nazioni Unite
quella di "Sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sul
rispetto e sul principio dell'eguaglianza dei diritti e
dell'auto-determinazione dei popoli [... ]".
Inoltre, tra le principali convenzioni internazionali che sono intervenute a
sancire il diritto di autodeterminazione dei popoli vi è il Patto
internazionale sui diritti civili e politici, stipulato nell'ambito dell'ONU
nel 1966, e che l'Italia ha recepito dotandosi della legge n.881 del 1977. In
ultimo, fra gli importanti riconoscimenti internazionali del principio di
autodeterminazione dei popoli, si ricorda la "Dichiarazione relativa alle
relazioni amichevoli ed alla cooperazione fra stati" del 1970;
e nel 1975 a Helsinki la "Conferenza per
la Sicurezza e la Cooperazione in Europa" (CSCE);
- oggi un atto di riconoscimento
internazionale può salvare la vita a decine di migliaia di civili armeni che
vivono pacificamente da secoli nella terra dell'Artsakh;
- esiste un armonioso, ricco, solidale e
secolare legame fra la nostra terra di Calabria ed il Popolo Armeno che ha
trovato ospitalità presso numerosi centri, in particolare nella Provincia
reggina. Tanto Premesso,
impegna la Giunta regionale
ad inoltrare al Ministero degli Affari Esteri
e della Cooperazione Internazionale, al Presidente del Consiglio dei Ministri e
al Presidente della Repubblica Italiana: - la propria richiesta di riconoscere
formalmente lo Stato indipendente della Repubblica dell'Artsakh,
affinché diventi un interlocutore diretto del governo italiano, compiendo così
non solo un atto di civiltà che può portare all'attuazione di un'azione retta,
ma soprattutto la fine di una guerra solo formalmente e temporaneamente
arrestata ed un silenzio che fanno torto alla storia ed al diritto di un popolo
arcaico quale quello Armeno, stanziale in quelle terre da millenni;
- la propria richiesta di inviare all'UNESCO
invito formale per un impegno concreto a tutela dei luoghi culto cristiani e
del millenario patrimonio artistico, culturale e religioso armeno presente nelle
Regioni dell'Artsakh (Nagorno Karabakh) occupate
dalle forze militari azere;
- la propria richiesta di inviare aiuti
umanitari per i rifugiati e sfollati armeni che in questi giorni stanno
lasciando le Regioni dell'Artsakh (Nagorno Karabakh)
occupate dalle forze militari azere.
(54; 29/12/2020) Minasi,
Arruzzolo, Graziano, Crinò,
Pitaro Vito, Pietropaolo (Ritirata in
Aula nel corso della seduta consiliare numero 14/11^ del 29/12/2020)
Il Consiglio regionale, premesso che:
- nella città di Catanzaro vi è la struttura
cardiochirurgica Sant'Anna Hospital che svolge interventi sanitari di
eccellenza (900 interventi in un anno, ha ottenuto per tre anni il primo posto
nella classifica delle cardiochirurgie stilata da Agenas)
e che dà lavoro ad oltre 300 dipendenti;
- l'Asp di Catanzaro non corrisponde più al
Sant'Anna le somme dovute per le prestazioni sanitarie svolte ed ha anche
inibito al Sant'Anna lo svolgimento delle prestazioni sanitarie con oneri a
carico del sistema sanitario regionale;
- tutto ciò mette in pericolo la sopravvivenza
della struttura sanitaria che costituisce un rilevante patrimonio scientifico,
sanitario ed umano che attenua la migrazione sanitaria e riduce i viaggi della
speranza. Tutto ciò premesso, il Consiglio Regionale,
impegna la Giunta regionale
impegna il Presidente della Giunta e la Giunta
Regionale ed il Presidente della Giunta regionale a convocare tempestivamente
un incontro con i vertici del Sant'Anna, la rappresentanza dei lavoratori, il
Commissario ad acta della sanità in Calabria, il Commissario dell'Asp di
Catanzaro ed il Direttore generale del dipartimento salute al fine di garantire
la prosecuzione dell'attività del Sant'Anna Hospital e la salvaguardia dei
livelli occupazionali.
(55; 29/12/2020) Pitaro Francesco
Il Consiglio regionale, premesso che:
- con l.r. 7 luglio
2014, n. 12" ("Interpretazione autentica dell'artico 1, comma 6, e
dell'articolo 4 della legge regionale 13 gennaio 2014, n. 1") è stata, tra
l'altro, resa interpretazione autentica dell'art. della l.r.
1/14. ("Indirizzi volti a favorire il superamento del precariato di cui al
D.L. 31 agosto 2013, n. 101 convertito in legge 30 ottobre 2013, n. 125"),
nel senso che: "l'elenco regionale di cui alle Leggi regionali 15/2008,
28/2008 e 8/2010 debba ricomprendere anche tutti i lavoratori di Enti
partecipati interamente dalla Regione che, pur non avendo partecipato alla
manifestazione d'interesse espletata in forza del DDG n.17910 del 14.11.2008
del Dipartimento "Lavoro, Politiche della Famiglia, Formazione Professionale,
Cooperazione e Volontariato", abbiano svolto, alla data del 31.12.2007,
almeno due anni di attività, anche mediante contratti di co.co.pro., alle
dipendenze di tali enti partecipati e/o che siano in servizio alla data di
entrata in vigore della presente legge";
- pur trattandosi di una legge, per cui non
necessitavano ulteriori adempimenti per porla in esecuzione (considerato che,
ovviamente, dopo l'entrata in vigore, è fatto obbligo, a chiunque spetti, di
osservarla e farla osservare come legge della Regione Calabria), tuttavia si è
innescato un inspiegabile corto circuito, con un continuo rimpallo tra uffici,
che ha fatto sì che, ancora oggi non sia stata attuata;
- il 28/9/2020 è stata approvata dalla Giunta
regionale una delibera di rimodulazione di risorse, che offre all'assessorato
al lavoro la dotazione finanziaria necessaria a chiudere una delle ultime
pratiche che riguardano il precariato afferente alla regione Calabria;
impegna la Giunta regionale
a voler dare piena e definitiva attuazione
alla legge n.12/14, nei modi e nei tempi opportuni, evitando così di lasciare
senza risposte chi, da anni, avendone titoli e requisiti, aspetta
legittimamente la soluzione del problema.
(56; 29/12/2020) Crinò,
Graziano, Minasi, Pietropaolo, Pitaro
Vito, Sainato
Il Consiglio regionale, premesso che:
1. la rupe su cui poggia l'antico borgo di
Caulonia è minata da un dissesto idrogeologico, i cui segni dei conseguenti
fenomeni franosi solcano, notevolmente, le pareti, con graduale perdita di
parte del costone che, a foggia di un triangolo, lo circoscrive;
2. dagli anni 2015-2016-2017, a seguito del
ripetersi delle alluvioni il quartiere "Maietta-P.zza Carmine" è
interessato da consistenti cedimenti, che mettono in pericolo la pubblica
incolumità, nonché gli edifici ivi presenti, compresi importanti beni artistici
e culturali;
3. il Comune di Caulonia ha stipulato una
Convezione con il Commissario Straordinario Delegato per l'attuazione del
programma di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio
della Regione Calabria e di Difesa del Suolo, di cui al "Patto per lo
sviluppo della Regione Calabria", Delibera CIPE 11.26/2016 "FSC
2014/2020: Piano per il Mezzogiorno" (sottoscritto tra la Presidenza del
Consiglio dei Ministri e la Regione Calabria). Vedesi
anche D.G.R. n. 160/2016, D.G.R. n.355/2017 e D.G.R. n. 3/2018;
4. con decreto 108 del 18.4.2018 la Regione
Calabria disponeva il finanziamento di Euro 1.970.000 e l'opera è stata
classificata nel Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo
(ReNDiS) al n. 181R155;
5. attualmente, in attesa dell'avvio dei
lavori finanziati ai sensi del punto precedente, il Comune di Caulonia ha posto
in essere, al fine di contenere i danni, un intervento provvisorio e urgente
finalizzato a consentire la raccolta delle acque, scongiurando, così il
consistente fenomeno di "sifonamento e ruscellamento";
6. in data 28.11.2020 con ordinanza sindacale
n 238 è stata ordinata l'interdizione pedonale sull'intera area
"Maietta" e di tutta "Piazza Carmine". Il traffico
veicolare era stato già inibito nel 2017. Considerato che: 1. ad oggi la
situazione di dissesto e cedimento nel citato quartiere Maietta-Carmine
continua progressivamente a peggiorare;
2. necessitano interventi rapidi al fine di
scongiurare, nel più breve tempo possibile, un definitivo cedimento. Tanto
premesso e considerato, preso atto che il Sig. Presidente f.f. della Regione
Calabria Commissario straordinario per l'attuazione degli interventi per la
mitigazione del rischio idrogeologico
impegna la Giunta regionale
affinché disponga che il Soggetto Attuatore,
ing. ..........., senza indugio voglia:
1) effettuare un approfondito sopralluogo
presso le aree interessate, indicate in premessa;
2) verificare lo stato della progettazione e
la sua adeguatezza in ordine alle criticità rilevate;
3) accelerare, quanto più possibile, il
completamento dei livelli di progettazione e lo svolgimento della procedura ad
evidenza pubblica per l'affidamento dei lavori;
4) coadiuvare, con ogni mezzo disponibile,
anche attraverso la nomina di un tecnico qualificato in qualità di supporto al
RUP, il Comune di Caulonia, affinché con celerità avvii e completi i lavori di
consolidamento e messa in sicurezza. Inoltre, e comunque, il Consiglio
regionale ASSUME L'IMPEGNO di adottare ogni utile e opportuna iniziativa al
fine di monitorare e, dunque, perfezionare e definire utilmente i procedimenti
relativi alla materia del dissesto idrogeologico in essere in ogni territorio
della Regione Calabria.
(57; 29/12/2020) Sainato
IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTA la deliberazione di Giunta regionale n.
419 del 30 novembre 2020 " Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013.
Rimodulazione schede di intervento: “III.6 politiche attive del lavoro”,
“III.11 Azioni di supporto per il potenziamento del sistema regionale di
previsione e prevenzione dei rischi”, “III.14 “InCalabria”,
“III.15 “StaInCalabria”. Approvazione proposta di
rimodulazione del Piano Finanziario ";
VISTE:
-la deliberazione di Giunta regionale n.234
del 27 giugno 2013, con la quale è stato approvato il Programma Ordinario
Convergenza finanziato con le risorse rinvenienti dalla rimodulazione del piano
finanziario dei POR Calabria FESR e FSE 2007-2013 e la successiva deliberazione
di Giunta regionale di rettifica n.295 del 5 agosto 2013;
-la deliberazione di Giunta regionale n.121
dell’8 aprile 2014, con la quale il Programma è stato nuovamente denominato in
Piano di Azione Coesione della Calabria (nel seguito PAC 2007/2013);
-la deliberazione di Giunta regionale n. 42
del 2 marzo 2015, come integrata e modificata dalla deliberazione di Giunta
regionale n. 511 del 3 dicembre 2015, con la quale è stato costituito il Fondo
Unico PAC a seguito della II° fase del processo di revisione del POR Calabria
FESR 2007-2013, approvata dalla Commissione Europea con decisione C(2014) 8746 final del 18 novembre
2014;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 503
del 1° dicembre 2015, con la quale è stato rimodulato il piano finanziario del
PAC 2007/2013 e sono state approvate le schede descrittive degli interventi a
seguito della rimodulazione finanziaria;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 40
del 24 febbraio 2016, con la quale è stato ulteriormente rimodulato il piano
finanziario del PAC 2007/2013 ed è stata data applicazione all’articolo 1,
commi 122 e 123 della Legge 23 dicembre 2014, n. 190, nonché sono state
approvate nuove schede descrittive a seguito della rimodulazione finanziaria;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 467
del 29 ottobre 2018 “Piano di azione coesione 2007/2013 – Rimodulazione piano
finanziario”;
-la deliberazione di Giunta regionale n.104
del 25 maggio 2020 “Piano di Azione Coesione 2007/2013. Rimodulazione Piano
finanziario e approvazione schede intervento”;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 141
del 15 giugno 2020 “Piano di Azione e Coesione 2007/2013. Modifica e
sostituzione allegati DGR 104 del 25/05/2020”;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 216
del 28 luglio 2020 “Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. Approvazione
del Piano Finanziario, del differimento del termine per la conclusione degli
interventi e delle schede nuove operazioni” e la deliberazione di Giunta
regionale n. 228 del 7 agosto 2020 di rettifica della scheda intervento
“Accogli Calabria” approvata con DGR n. 216/2020;
-la deliberazione consiliare n. 58 del 10
novembre 2020 di approvazione della suddetta deliberazione di Giunta regionale
n. 216/2020 e della relativa rettifica di cui alla DGR n. 228/2020;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 225
del 7 agosto 2020 “Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. Approvazione
rimodulazione del Piano Finanziario – Approvazione schede intervento” e la
deliberazione di Giunta regionale n. 243 del 3 settembre 2020 di rettifica
dell’Allegato 1 della DGR n.225/2020;
-la deliberazione consiliare n. 59 del 10
novembre 2020 di approvazione della suddetta deliberazione di Giunta regionale
n. 225/2020 e della relativa rettifica di cui alla DGR n. 243/2020;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 273
del 28 settembre 2020 “Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. Approvazione
rimodulazione schede intervento “StaInCalabria”, “InCalabria”, “II.13 Interventi stradali e aeroportuali”,
“III.6 Politiche attive del lavoro”. Approvazione rimodulazione del Piano
Finanziario” e la deliberazione di Giunta regionale n. 292 del 19 ottobre 2020
di rettifica dell’Allegato 4 alla DGR n. 273/2020;
-la deliberazione consiliare n. 60 del 10
novembre 2020 di approvazione della suddetta deliberazione di Giunta regionale
n. 273/2020 e della relativa rettifica di cui alla DGR n. 292/2020;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 364
dell’11 novembre 2020 "Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013
-Approvazione rimodulazione delle schede intervento III.6 Politiche attive del
lavoro e III.17 Ospitalità Calabria. Approvazione rimodulazione del Piano
finanziario", approvata con deliberazione consiliare n. 85 del 28 novembre
2020;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 389
del 23 novembre 2020 “Richiesta al Governo nazionale di dichiarazione dello stato
di emergenza ai sensi dell’art. 24 del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n.
1, per gli eccezionali avversi eventi meteorologici che hanno interessato i
territori della fascia ionica delle Province di Crotone e Cosenza nei giorni
dal 20 al 23 novembre 2020”;
CONSIDERATO CHE con la richiamata
deliberazione consiliare n. 60/2020 è stata, tra l’altro, approvata la
rimodulazione delle schede Nuove Operazioni “StaInCalabria”
e “InCalabria”;
TENUTO CONTO CHE il Dirigente Generale del
dipartimento regionale “Lavoro, Sviluppo Economico, Attività Produttive e
Turismo”, ha rilevato che alla luce delle analisi effettuate sulle adesioni
pervenute, la dotazione finanziaria delle due suddette schede si è rivelata
sovradimensionata rispetto alla capacità di risposta
dei destinatari, ed ha richiesto la riduzione
della dotazione finanziaria delle schede di cui trattasi per un importo
complessivo pari ad euro 10.000.000,00, articolato su due quote uguali per
ciascuna scheda di importo pari ad euro 5.000.000,00, con contestuale
incremento della dotazione finanziaria della Scheda Nuove Operazioni “III.6
Politiche Attive del Lavoro”, per un importo pari ad euro 10.000.000,00;
CONSIDERATO CHE con la deliberazione
consiliare n. 59/2020 è stata, tra l’altro, approvata la rimodulazione della
scheda intervento Nuove Operazioni “III.11 Azioni di supporto per il
potenziamento del sistema regionale di previsione e prevenzione dei rischi” per
un importo complessivo di 570.000,00 euro;
TENUTO CONTO CHE il Dirigente del U.O.A.
Pianificazione e Gestione dell’Emergenza -Protezione Civile -ha richiesto
l’integrazione e la riformulazione della suddetta scheda III.11 per un importo
complessivo pari ad euro 6.570.000,00, con incremento della dotazione
finanziaria, rispetto al Piano Finanziario vigente, pari ad euro 6.000.000,00,
alla cui copertura si provvede in parte con le economie già accertate sul
Programma ed in parte con somme libere da impegni contabili presenti
nell’ambito dei capitoli di spesa relativi all’attuazione del medesimo Programma;
RITENUTO pertanto di approvare i seguenti
allegati, che formano parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione: -Allegato 1, che riporta la rimodulazione della scheda Nuove
Operazioni
“StainCalabria” con
dotazione finanziaria ridotta, rispetto al Piano Finanziario vigente, ad euro
8.000.000,00;
-Allegato 2, che riporta la rimodulazione
della scheda Nuove Operazioni “InCalabria” con
dotazione finanziaria ridotta, rispetto al Piano Finanziario vigente, ad euro
5.000.000,00;
-Allegato 3, relativo alla rimodulazione della
scheda Nuove Operazioni “III.6 Politiche attive del lavoro” per un importo
complessivo pari ad euro 54.878.756,58, con incremento della dotazione
finanziaria, rispetto al Piano Finanziario vigente, pari ad euro 10.000.000,00;
-Allegato 4, riguardante la rimodulazione
della scheda intervento “III.11 Azioni di supporto per il potenziamento del
sistema regionale di previsione e prevenzione dei rischi” per un importo
complessivo pari ad euro 6.570.000,00, con incremento della dotazione
finanziaria, rispetto al Piano Finanziario vigente, pari ad euro 6.000.000,00;
-Allegato 5, che riporta la conseguente
rimodulazione del Piano Finanziario del PAC 2007/2013, nell’ambito della quale
le modifiche relative alle schede intervento “III.14 InCalabria”,
“III.15 StainCalabria” e “III.6 Politiche Attive del
Lavoro” si configurano quale ridistribuzione delle risorse finanziarie
nell’ambito della medesima Linea di Intervento (Pilastro Nuove Operazioni),
mentre le modifiche relative alla scheda intervento “III.11 Azioni di supporto
per il potenziamento del sistema regionale di previsione e prevenzione dei
rischi” si configurano quale ridistribuzione delle risorse finanziarie
nell’ambito di diverse Linee di Intervento (Pilastri Misure Anticicliche,
Salvaguardia e Nuove Operazioni;
-Allegato 6, riportante l’indicazione dei
capitoli di spesa del bilancio regionale che assicurano la copertura
finanziaria dell’incremento della dotazione finanziaria della scheda Nuove
Operazioni “III.11 Azioni di supporto per il potenziamento del sistema
regionale di previsione e prevenzione dei rischi”;
VISTA la legge regionale 12 ottobre 2016, n.
30 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e
all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione Europea e sulla
programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione), e in
particolare l’articolo 15, comma 2;
UDITO il relatore, Consigliere Paris, che ha
illustrato il provvedimento;
DELIBERA
-di approvare la rimodulazione della scheda
Nuove Operazioni “StainCalabria” con dotazione
finanziaria ridotta, rispetto al Piano Finanziario vigente, ad euro
8.000.000,00, come riportato nell’Allegato 1, che forma parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione;
-di approvare la rimodulazione della scheda
Nuove Operazioni “InCalabria” con dotazione
finanziaria ridotta, rispetto al Piano Finanziario vigente, ad euro
5.000.000,00, come riportato nell’Allegato 2, che forma parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione;
-di approvare la rimodulazione della scheda
Nuove Operazioni “III.6 Politiche attive del lavoro” con dotazione finanziaria
complessiva pari ad euro 54.878.756,58, come riportato nell’Allegato 3, che
forma parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
-di approvare la rimodulazione della scheda
intervento “III.11 Azioni di supporto per il potenziamento del sistema
regionale di previsione e prevenzione dei rischi” con dotazione finanziaria
complessiva pari ad euro 6.570.000,00, come riportato nell’Allegato 4, che
forma parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
-di approvare la rimodulazione del Piano
Finanziario del PAC 2007/2013, come riportato nell’Allegato 5, che forma parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione, dando atto che le
modifiche relative alle schede intervento “III.14 InCalabria”,
“III.15 StainCalabria” e “III.6 Politiche Attive del
Lavoro” si configurano quale ridistribuzione delle risorse finanziarie
nell’ambito della medesima Linea di Intervento (Pilastro Nuove Operazioni),
mentre le modifiche relative alla scheda intervento “III.11 Azioni di supporto
per il potenziamento del sistema regionale di previsione e prevenzione dei
rischi” si configurano quale ridistribuzione delle risorse finanziarie
nell’ambito di diverse Linee di Intervento (Pilastri Misure Anticicliche,
Salvaguardia e Nuove Operazioni;
-di approvare la tabella di cui all’Allegato
6, che forma parte integrante e sostanziale della presente deliberazione,
riportante l’indicazione dei capitoli di spesa del bilancio regionale che
assicurano la copertura finanziaria dell’incremento della dotazione finanziaria
della scheda Nuove Operazioni “III.11 Azioni di supporto per il potenziamento
del sistema regionale di previsione e prevenzione dei rischi”.
IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTA la deliberazione di Giunta regionale n.
473 del 15 dicembre 2020 “Presa d'atto della decisione della Commissione
Europea del 29/11/2020 C(8586) di modifica del
Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria”;
VISTI:
il Reg.
(UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013,
recante disposizioni comuni sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo
Sociale Europeo, sul Fondo di Coesione, sul Fondo Europeo Agricolo per lo
Sviluppo Rurale e sul Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca e disposizioni
generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale europeo,
sul Fondo di Coesione e sul Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca,
e che abroga il regolamento (CE) n . 1083/2006 del Consiglio;
il Reg.
(UE) n. 1305/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013,
sul sostegno allo Sviluppo Rurale da parte del Fondo Europeo Agricolo per lo
Sviluppo Rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del
Consiglio;
il Reg.
(UE) n. 1306/ 2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013
sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola
comune e che abroga i regolamenti del Consiglio (CEE) n.352/78, (CE) n. 165/94,
(CE) n. 2799/98, (CE) n. 814/2000, (CE) n.1290/2005 e (CE) n. 485/2008;
il Reg.
(UE) n.1310/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013
che stabilisce alcune disposizioni transitorie (secondo gruppo di regole) sul
sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo
sviluppo rurale (FEASR), modifica il regolamento (UE) n.1305/2013 del
Parlamento europeo e del Consiglio per quanto concerne le risorse e la loro
distribuzione in relazione all'anno 2014 e modifica il regolamento (CE)
n.73/2009 del Consiglio e i regolamenti (UE) n.1307/2013, (UE) n. 1306/2013 e
(UE) n. 1308/2013 del Parlamento Europeo;
il Reg.
(UE, EURATOM) n. 1311/2013 del Consiglio del 2 dicembre 2013 che stabilisce il
quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014 -2020;
il Reg.
Delegato (UE) n. 807/2014 della Commissione dell'11 marzo 2014, che integra
talune disposizioni del regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e
del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo
agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che introduce disposizioni
transitorie;
il Reg.
di Esecuzione (UE) n. 808/2014 della Commissione del 17 luglio 2014, recante
modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento
europeo e del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo
europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR);
il Reg.
di Esecuzione (UE) n. 908/2014 della Commissione del 6 agosto 2014 recante
modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento
europeo e del Consiglio per quanto riguarda gli organismi pagatori e altri
organismi, la gestione finanziaria, la liquidazione dei conti, le norme sui
controlli, le cauzioni e la trasparenza;
la
Delibera 18 aprile 2014, n. 18 del Comitato interministeriale per la programmazione
economica "Programmazione dei Fondi strutturali e di investimento europei
2014-2020: approvazione della proposta di accordo di partenariato";
la
Decisione C (2014) 8021 del 29 ottobre 2014, con la quale la Commissione
Europea ha adottato l'Accordo di Partenariato che stabilisce gli impegni per
raggiungere gli obiettivi dell'Unione attraverso la programmazione dei Fondi
Strutturali e di Investimenti Europei (SIE) e rappresenta il quadro di
riferimento nell'ambito della quale vengono declinati i Programmi Operativi
assegnati alla titolarità delle Amministrazioni nazionali e regionali;
la
Delibera 28 gennaio 2015, n. 8 del Comitato interministeriale per la
programmazione economica "Accordo di partenariato per la programmazione
dei Fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020. Presa d'atto";
TENUTO CONTO CHE:
in data
16 gennaio 2014, Rep. 8/CSR, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri
-Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie
Autonome -è stata raggiunta l'intesa sulla proposta di riparto degli
stanziamenti provenienti dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale
(FEASR) 2014 -2020;
con
deliberazione n.110 del 18 marzo 2014 "Programmazione PSR Calabria 2014
-2020 -fondo FEASR-Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale", la
Giunta regionale ha preso atto delle risorse assegnate alla Regione Calabria
nell'ambito dell'intesa sul riparto delle risorse FEASR Stato-Regione, nonché
ha demandato all'Autorità di Gestione del PSR Calabria 2007-2013, quale
soggetto deputato per la Programmazione 20142020 sullo Sviluppo Rurale, di
predisporre tutti gli atti necessari per la propria organizzazione interna e
per l'avvio delle attività dirette alla programmazione e gestione del Programma
2014-2020 -fondo FEASR;
con
deliberazione n. 289 del 14 luglio 2014 "Approvazione del Programma di
Sviluppo Rurale della Calabria per il periodo 2014-2020 cofinanziato dal FEASR
e inoltro alla Commissione Europea" la Giunta regionale ha approvato il
PSR Calabria 2014-2020, successivamente approvato dal Consiglio regionale con
deliberazione n. 405 del 21 luglio 2014;
in data
22 luglio 2014 il PSR Calabria 2014 -2020 è stato formalmente trasmesso ai
servizi della Commissione Europea attraverso il sistema informatico SFC e che
il negoziato con i servizi della Commissione si è concluso nel mese di ottobre
2015 con l'inoltro della versione finale emendata per la definitiva
approvazione;
a
seguito della chiusura positiva del negoziato, la Commissione Europea, con
Decisione C(2015) 8314 final
del 20 novembre 2015, ha approvato il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) della
Regione Calabria ai fini della concessione di un sostegno da parte del Fondo
Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale, per il periodo di programmazione 2014
-2020;
con
deliberazione n. 4 del 18 gennaio 2016, la Giunta regionale ha proceduto alla
“Presa d'atto della Decisione della Commissione Europea di approvazione del
Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria e
Istituzione del Comitato di Sorveglianza”, successivamente approvata dal
Consiglio regionale con deliberazione n. 99 del 23 febbraio 2016;
CONSIDERATO CHE:
la
Commissione Europea, ai sensi dell'articolo 11, lettera b), del Regolamento
(UE) n. 1305/2013, con Decisione C(2017) 3559 final del 19 maggio 2017 ha approvato la modifica del
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria ai fini della concessione
di un sostegno da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale che
modifica la decisione di esecuzione C(2015) 8314 della Commissione;
con
deliberazione di Giunta regionale n. 419 del 29 settembre 2017 e con
deliberazione del Consiglio regionale n. 246 del 26 ottobre 2017 si è preso
atto della Decisione C(2017) 3559 final
del 19 maggio 2017 della Commissione Europea di approvazione del Programma di
Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria;
la
Commissione Europea, ai sensi dell'articolo 11, lettera a), punto iii), del
regolamento (UE) n. 1305/2 013, con Decisione C(2017)7520
final del 10 novembre 2017 ha approvato la modifica
del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria ai fini della
concessione di un sostegno da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo
rurale che modifica la decisione di esecuzione C(2015) 8314 della Commissione;
con
deliberazione di Giunta regionale n. 607 dell’11 dicembre 2017 e con
deliberazione del Consiglio regionale n. 273 del 19 dicembre 2017 si è preso
atto della Decisione C(2017) 7520 final
del 10 novembre 2017 della Commissione Europea di approvazione del Programma di
Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria;
la
Commissione Europea, ai sensi dell'articolo 11, lettera b), del Regolamento
(UE) n. 1305 /2013, con Decisione C(2018) 1290 final del 28 febbraio 2018 ha approvato la modifica del
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria ai fini della concessione
di un sostegno da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale che
modifica la decisione di esecuzione C(2015) 8314 della Commissione;
con
deliberazione di Giunta regionale n. 110 del 29 marzo 2018 e con deliberazione
del Consiglio regionale n. 317 del 17 luglio 2018 si è preso atto della
Decisione C(2018) 1290 final
del 28 febbraio 2018 della Commissione Europea di approvazione della modifica
del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria;
la
Commissione Europea, ai sensi dell'articolo 11, lettera a), del Regolamento
(UE) n. 1305/ 2013, con Decisione C(2018) 6608 final del 4 ottobre 2018 ha approvato la modifica del
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria ai fini della concessione
di un sostegno da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale che
modifica la decisione di esecuzione C(2015) 8314 della Commissione;
con
deliberazione di Giunta regionale n. 475 del 29 ottobre 2018 e con
deliberazione del Consiglio regionale n. 369 del 19 dicembre 2018 si è preso
atto della Decisione C(2018) 6608 final
del 4 ottobre 2018 della Commissione Europea di approvazione della modifica del
Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria;
la
Commissione Europea, ai sensi dell’articolo 11, lettera a), del regolamento
(UE) n. 1305/2013, con Decisione C(2020) 1720 final del 13 marzo 2020 ha approvato la modifica del
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria ai fini della concessione
di un sostegno da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale che
modifica la decisione di esecuzione C(2015) 8314 della Commissione;
con
deliberazione di Giunta regionale n. 78 del 15 maggio 2020 e con deliberazione
del Consiglio regionale n. 42 del 29 giugno 2020 si è preso atto della
Decisione della Commissione Europea C(2020) 1720 final del 13.03.2020 di modifica del Programma di Sviluppo
Rurale 2014-2020 della Regione Calabria;
la
Commissione Europea, ai sensi dell’articolo 11, lettera b), del regolamento
(UE) n. 1305/2013, con Decisione C(2020) 8586 final del 29 novembre 2020 ha approvato la modifica del
Programma di Sviluppo Rurale della Regione Calabria ai fini della concessione
di un sostegno da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale che
modifica la decisione di esecuzione C(2015) 8314 della Commissione;
le
modifiche apportate al Programma sono contenute entro i limiti del
finanziamento a suo tempo concesso e non comportano oneri a carico del bilancio
regionale;
VISTI l’Allegato A (Decisione C(2020) 8586 final del 29 novembre
2020, di approvazione della modifica al PSR Calabria 2014-2020) e l’Allegato B
(Programma di Sviluppo Rurale Calabria 2014-2020), che costituiscono parti
integranti e sostanziali della presente deliberazione;
PRESO ATTO del parere di compatibilità
finanziaria espresso dal Dirigente generale del Dipartimento regionale
“Economia e Finanze” in data 9 dicembre 2020, prot.
SIAR n. 0404919, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale;
VISTA la legge regionale 12 ottobre 2016, n.
30 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e
all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione Europea e sulla
programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione);
UDITO il relatore, Consigliere Paris, che ha
illustrato il provvedimento;
DELIBERA
di prendere atto della Decisione C(2020) 8586 final del 29 novembre
2020 (Allegato A) e di approvare il Programma di Sviluppo Rurale della Regione
Calabria 2014/2020 per come modificato dalla suddetta Decisione (Allegato B),
allegati alla presente deliberazione quali parti integranti e sostanziali.
IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTA la deliberazione di Giunta regionale n.
474 del 15 dicembre 2020 "POR Calabria FESR FSE 2014 -2020. Presa d'atto
della Decisione di esecuzione della Commissione C(2020)
8335 final del 24.11.2020 recante modifica della
Decisione di esecuzione C(2015) 7227 che approva determinati elementi del
programma operativo “Calabria” per il sostegno a titolo del Fondo europeo di
sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo nell'ambito dell'obiettivo
“Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione” per la Regione
Calabria in Italia CCI 2014IT16M2OP006 ";
VISTI:
-il Regolamento (UE) n. 1301/2013 del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che abroga il
regolamento (CE) n. 1080/2006;
-il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che abroga il
regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
-il Regolamento (UE) n. 1304/2013 del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, che abroga il
regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio;
-il Regolamento delegato (UE) n. 240/2014
della Commissione del 7 gennaio 2014 recante un codice europeo di condotta sul
partenariato nell'ambito dei fondi strutturali e d'investimento europei;
-il Regolamento di esecuzione (UE) n. 184/2014
della Commissione del 25 febbraio 2014;
-il Regolamento di esecuzione (UE) n. 288/2014
della Commissione del 25 febbraio 2014;
-il Regolamento delegato (UE) n. 480/2014
della Commissione del 3 marzo 2014, che integra il regolamento (UE) n.
1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio;
-il Regolamento di esecuzione (UE) n. 215/2014
della Commissione del 7 marzo 2014;
-il Regolamento di esecuzione (UE) n. 821/2014
della Commissione del 28 luglio 2014;
-l'Accordo di Partenariato 2014/2020,
approvato con Decisione di esecuzione dalla Commissione C (2014) 8021 del 29
ottobre 2014;
-il Regolamento (UE) n. 2018/1046 del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 luglio 2018 che stabilisce le regole
finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i
regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n.1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n.
1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n.
283/2014 e la decisione n.541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012;
-il Regolamento (UE) n. 2020/460 del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 marzo 2020 che modifica i regolamenti
(UE) n. 1301/2013, (UE) n.1303/2013 e (UE) n. 508/2014 per quanto riguarda
misure specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari
degli Stati membri e in altri settori delle loro economie in risposta
all'epidemia di COVID-19 (Iniziativa di investimento in risposta al
coronavirus);
VISTE:
-la deliberazione di Giunta regionale n. 303
dell'11 agosto 2015 e la deliberazione del Consiglio regionale n. 42 del 31
agosto 2015, con le quali è stato approvato il Programma Operativo Regionale
Calabria FESR FSE 2014/2020 ed autorizzato il Dirigente generale del
Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria alla chiusura del negoziato
e alla trasmissione formale dello stesso con i relativi allegati alla
Commissione europea per l'approvazione finale;
-la Decisione C(2015)
7227 del 20 ottobre 2015, con la quale la Commissione Europea ha approvato il
Programma Operativo Regionale Calabria FESR FSE 2014/2020;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 501
del 1 dicembre 2015, con la quale si è preso atto della Decisione di
approvazione del Programma Operativo FESR-FSE 2014/2020;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 45
del 24 febbraio 2016 e la deliberazione del Consiglio regionale n. 106 del 19
aprile 2016, con la quale si è preso atto del POR Calabria FESR FSE 2014/2020 e
dell'Informativa sulla decisione finale della procedura di valutazione
Ambientale Strategica (VAS) del POR;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 551
del 28 dicembre 2016, con la quale si è preso atto del parere formulato
dall'Autorità di Audit del POR Calabria FESR-FSE 2014/2020 ai sensi dell'art.
124, paragrafo 4 del Reg. (UE) n.1303/2013 (All. V
Reg. (UE) n. 1011/2014) ed ha designato l'Autorità di Gestione e l'Autorità di
Certificazione del POR Calabria FESR FSE, con l'impegno a realizzare un Piano
di azione;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 73
del 2 marzo 2016 e ss.mm.ii, con la quale è stato
approvato il Piano finanziario del Programma Operativo FESR FSE 2014/2020,
articolato per Assi Prioritari, Priorità di investimento, Obiettivi Specifici,
Azioni ed Annualità, demandando all'Autorità di Gestione del Programma, di
concerto con il Dirigente generale del dipartimento Bilancio e Patrimonio, la
ripartizione della dotazione finanziaria per ciascuna Azione sulla base del
Piano dei conti ed in coerenza con i provvedimenti di attuazione del POR;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 59
del 23 febbraio 2017 e ss.mm.ii., con la quale è
stato rimodulato il Piano finanziario del POR Calabria FESR FSE 2014-2020, sono
state apportate le conseguenti variazioni compensative al bilancio di
previsione 2017-2019 e annualità successive e sono stati riclassificati i
relativi capitoli;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 263
del 28 giugno 2018 "Proposta di revisione del POR Calabria FESR FSE
2014-2020", approvata successivamente con deliberazione del Consiglio
regionale n. 321 del 31 luglio 2018;
-la Decisione C(2019)
1752 final del 28 febbraio 2019, che ha approvato
determinati elementi del POR Calabria FESR FSE per il sostegno del Fondo
europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo nell'ambito
dell'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e
dell'occupazione" per la Regione Calabria in Italia;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 118
del 2 aprile 2019 e la deliberazione del Consiglio regionale n. 454 del 28
novembre 2019, con cui si è preso atto della suddetta Decisione di esecuzione
della Commissione Europea C(2019) 1752 final del 28.02.2019;
-la Decisione di esecuzione C (2019) 6200 final del 20 agosto 2019, con la quale la Commissione
europea ha assentito l'attribuzione della riserva di efficacia dell'attuazione
per tutti gli Assi del POR Calabria FESR 2014/2020 che hanno conseguito gli
obiettivi di performance, ai sensi degli artt. 20, 21, 22 del Reg. (UE)
1303/2013, ad eccezione dell'Asse 9 "Inclusione Sociale", che non ha
conseguito tali obiettivi;
-la Decisione di esecuzione C(2020)
1102 final del 20.02.2020, con la quale la
Commissione europea ha approvato la riprogrammazione del POR Calabria FESR FSE
2014-2020 proposta dal Comitato di Sorveglianza;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 33
del 9 aprile 2020 "POR Calabria FESR 2014/2020. Presa atto della Decisione
di esecuzione C(2019) 6200 final
del 20 agosto 2019 e della Decisione di esecuzione (2020) 1102 final del 20.02.2020. Approvazione piano finanziario",
approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 11 del 26 maggio 2020;
CONSIDERATO CHE l'emergenza epidemiologica da
COVID-19 e le gravissime conseguenze prodotte sulla tenuta del sistema
sanitario, del tessuto imprenditoriale, nonché sulla vita dei lavoratori e
delle famiglie hanno imposto, da un lato, di adottare misure specifiche per
sostenere e proteggere lavoratori e imprese, dall'altro di promuovere interventi
considerevoli e rapidi per far fronte alla situazione di stress del sistema
sanitario, adottando misure urgenti e straordinarie in materia di contenimento
e gestione della crisi;
TENUTO CONTO CHE in tale contesto,
-la Commissione Europea ha lanciato la c.d.
"Coronavirus Response lnvestment
lnitiative (CRII)", un primo pacchetto di misure
approvate in data 30 marzo 2020, incentrate sulla modifica al Regolamento (UE)
n. 1303/2013 e al Regolamento (UE) n. 1301/2013, cui è seguito, in data 23
aprile, un secondo pacchetto di modifica dei medesimi regolamenti. Tali misure
consentono una maggiore flessibilità nell'utilizzo delle risorse della politica
di coesione e aprono alla possibilità di finanziare con i Programmi interventi
straordinari di contrasto all'emergenza epidemiologica, economica e sociale;
-si è inserita la prima proposta di
riprogrammazione del POR Calabria FESR FSE 2014/2020, approvata nel corso del
mese di maggio 2020, a chiusura della procedura scritta, conclusa positivamente
il 14 maggio 2020, mediante la quale sono state create le precondizioni in
grado di controbilanciare, nel breve termine, le conseguenze negative della
pandemia, individuando una serie di interventi in ambito sanitario, economico e
sociale da attuare rapidamente;
PRESO ATTO CHE in data 27 luglio 2020 il
Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale e il Presidente della Regione
Calabria hanno sottoscritto l’Accordo per la riprogrammazione dei Programmi
Operativi dei Fondi strutturali 20142020 ai sensi del comma 6 dell'articolo 242
del decreto legge 34/2020, con il quale sono state fornite le indicazioni
necessarie alla riprogrammazione generale;
RILEVATO CHE la Giunta regionale, con
deliberazione n. 233 del 7 agosto 2020, ha preso atto del succitato Accordo, ha
delegato il Dipartimento Programmazione Unitaria a procedere alla
riprogrammazione generale del POR Calabria FESR FSE 2014-2020 tenendo conto
delle modifiche finanziarie e delle esigenze legate alla nuova condizione
socio-economica determinata dal Covid -19 e ha dato,
altresì, mandato all'Autorità di gestione di notificare alla Commissione
Europea la proposta di riprogrammazione previa relativa approvazione da parte
del Comitato di Sorveglianza del Programma;
CONSIDERATO CHE con procedura di consultazione
scritta urgente, conclusa positivamente con nota prot.
336690 del 19 ottobre 2020, è stata approvata la Proposta di Riprogrammazione
del POR Calabria FESR FSE 2014 -2020 nell'ambito della Coronavirus Response lnvestment lnitiative" (CRII) -elaborata ai sensi dell'art. 30,
par. 5 del Regolamento (UE) n. 1303/2013, come modificato dall'art. 2 del
Regolamento (UE) 2020/460 del 30 marzo 2020 -con l'obiettivo di massimizzare il
contributo che il POR Calabria FESR 2014-2020 potrà fornire per l'attuazione di
quelle misure specifiche atte a fronteggiare l'emergenza COVID-19 già
introdotte ed avviate dall'Amministrazione. In particolare, si è previsto di:
a) ridurre il cofinanziamento nazionale del
Programma dal 25% al 20% in coerenza con quanto riportato nella Delibera CIPE
n. 10 del 28 gennaio 2015 in materia di programmazione degli interventi
complementari di cui all'articolo 1, comma 242, della legge n. 147/2013
previsti nell'accordo di partenariato 2014-2020 (Tabella 2 della “Proposta”);
b) riorientare le risorse del POR Calabria
FESR FSE 2014 -2020 – al momento destinate alla copertura di procedure di
attivazione/operazioni già selezionate che non hanno dato luogo ad impegni e
obbligazioni giuridicamente vincolanti ovvero che, pur avendo dato luogo a
impegni anche solo parziali, per le criticità di attuazione emerse, acuite, in
alcuni casi, anche dall'emergenza COVID-19, avrebbero bisogno di tempi più
lunghi per poter essere attuate – per garantire il finanziamento di iniziative
che per caratteristiche possano assicurare delle risposte efficaci nel
contrastare e mitigare gli effetti dell'emergenza COVID-19 anche di quelle
anticipate a carico dello Stato e dunque individuate dal Governo nazionale
(Tabella 5 della "Proposta");
c) riallineare l'intero set di indicatori
fisici del POR, sia in ragione di una riparametrazione dei valori target alle
nuove dotazioni degli Assi come rinvenienti dalle riallocazioni finanziarie
proposte, sia al fine di inserire i nuovi indicatori delle nuove azioni e delle
azioni esistenti a sostegno dell'emergenza da COVID-19;
d) rimodulare il Piano finanziario del POR,
per come riportato nelle Tabelle 3 e 4 della “Proposta” rispettivamente per
Asse e per Azione;
e) di applicare un tasso di cofinanziamento
del 100% alle spese dichiarate nelle domande di pagamento relative al periodo
contabile 2020-2021 (che decorre dal 1 luglio 2020 fino al 30 giugno 2021) per
come previsto dal Regolamento (UE) 2020/558 del 23 aprile 2020;
PRECISATO CHE la Giunta regionale, con
deliberazione n. 320 del 26 ottobre 2020, e il Consiglio regionale, con
deliberazione n. 62 del 10 novembre 2020, hanno preso atto dell’approvazione
dei documenti relativi alla suddetta proposta di riprogrammazione da parte del
Comitato di Sorveglianza del POR Calabria FESR FSE 2014-2020;
PRESO ATTO CHE la Commissione Europea ha
approvato la suddetta proposta di riprogrammazione del POR Calabria FESR FSE
2014-2020 con Decisione di esecuzione C(2020) 8335 final
del 24.11.2020 recante “modifica della Decisione di esecuzione C(2015) 7227 che
approva determinati elementi del programma operativo “Calabria” per il sostegno
a titolo del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo
nell'ambito dell'obiettivo “Investimenti a favore della crescita e
dell'occupazione” per la Regione Calabria in Italia CCI 2014IT16M2OP006 ";
RITENUTO OPPORTUNO, per quanto sopra,
procedere alla presa d'atto della Decisione di esecuzione C(2020)
8335 final del 24.11.2020 sopra richiamata e allegata
alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;
PRESO ATTO del parere di compatibilità
finanziaria espresso dal Dirigente generale del Dipartimento regionale
“Economia e Finanze” in data 14 novembre 2020, prot.
n. 410387/SIAR, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale;
VISTA la legge regionale 12 ottobre 2016, n.
30 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e
all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione Europea e sulla
programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione);
UDITO il relatore, Consigliere Paris, che ha
illustrato il provvedimento;
DELIBERA
di prendere atto della Decisione di esecuzione
della Commissione C(2020) 8335 final del 24.11.2020
recante “modifica della Decisione di esecuzione C(2015) 7227 che approva
determinati elementi del programma operativo “Calabria” per il sostegno a
titolo del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo sociale europeo
nell'ambito dell'obiettivo “Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione”
per la Regione Calabria in Italia CCI 2014IT16M2OP006", allegata alla
presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, con la quale la
Commissione Europea ha assentito alla proposta di riprogrammazione del POR
Calabria FESR FSE 2014 -2020 approvata dal Comitato di Sorveglianza del
Programma.
IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTA la deliberazione di Giunta regionale n.
488 del 22 dicembre 2020 "Programma Azione e Coesione (PAC)/Programma
Operativo Complementare (POC) 2014-2020 della Regione Calabria. Rimodulazione
del piano finanziario";
VISTI:
-la deliberazione di Giunta regionale n. 448
del 14 novembre 2016 “Approvazione del Piano Azione Coesione (PAC) 2014 – 2020
della Regione Calabria”, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n.
160 del 21 dicembre 2016;
-il parere favorevole della Conferenza Stato –
Regioni n. 26/CSR del 23 febbraio 2017 sul Piano di Azione Coesione 2014 -2020
della Regione Calabria;
-la delibera CIPE n. 7 del 3 marzo 2017
“Programma di Azione Coesione 20142020. Programma complementare Regione
Calabria”;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 320
del 25 luglio 2017 “Piano di Azione Coesione (PAC) 2014 -2020 della Regione
Calabria: presa d’atto dell’approvazione da parte del CIPE con delibera n.
7/2017”, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 245 del 26
ottobre 2017;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 491
del 31 ottobre 2017 “Piano di Azione Coesione 2014-2020 della Regione Calabria.
Rimodulazione”;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 584
del 30 novembre 2018 “Piano di Azione Coesione (PAC) 2014 – 2020. Rimodulazione
del piano finanziario – Asse 3 “Competitività dei sistemi produttivi” ed Asse 6
“Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale”;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 258
del 21 giugno 2019 “Piano di Azione Coesione (PAC) 2014 – 2020 della Regione
Calabria. Rimodulazione del Piano Finanziario”;
-la deliberazione di Giunta regionale n. 644
del 30 dicembre 2019 “Programma di Azione Coesione (PAC) Calabria 2014-2020.
Istituzione del Comitato di Coordinamento”;
-la delibera del Consiglio dei Ministri 31
gennaio 2020 “Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza del rischio
sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali
trasmissibili” e gli ulteriori interventi normativi relativi all’emergenza
sanitaria da Covid-19 in atto;
CONSIDERATO CHE:
-nel mese di novembre 2020, il Dirigente
Generale del Dipartimento Programmazione Unitaria, quale Autorità di
coordinamento del PAC 2014 – 2020, ha comunicato al Dipartimento per le
Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri la necessità
di provvedere ad una rimodulazione del PAC 2014 – 2020 della Regione Calabria,
evidenziando la necessità di ampliare la dotazione finanziaria dell’Asse 2
“Sviluppo dell’Agenda digitale”, per dare risposta alle nuove esigenze emerse con
la pandemia legate in parte all’incremento del lavoro agile e in parte a nuovi
fabbisogni connessi, nonché di predisporre una dotazione idonea per la gestione
della fase post-pandemica a favore delle attività produttive regionali, con
riferimento all’Asse 3 “Competitività dei sistemi produttivi”, richiedendo a
tale scopo la rimodulazione del Piano finanziario del PAC 2014-2020;
-il Piano finanziario del PAC 2014 – 2020
rimodulato rende evidenza del fatto che la copertura finanziaria delle maggiori
dotazioni sugli Assi 2 e 3 può essere garantita da corrispondente riduzione a
valere sulle dotazioni di altri Assi;
-il Dipartimento per le Politiche di Coesione
della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con nota n. 4652 del 7 dicembre
2020, ha espresso assenso sulla rimodulazione proposta, precisando che non
comporta la modifica degli obiettivi strategici, né la variazione della
dotazione finanziaria complessiva, e che pertanto, ai sensi del punto 2 della
delibera CIPE n. 10/2015, non necessita di approvazione del CIPE, intendendosi
approvata di comune accordo tra la Regione Calabria, in qualità di
Amministrazione titolare del Programma, e il Dipartimento per le Politiche di
Coesione, in qualità di Amministrazione responsabile del coordinamento dei
Fondi SIE;
-la rimodulazione di cui trattasi è stata
sottoposta, mediante procedura di consultazione scritta, al Comitato di
coordinamento e si è conclusa favorevolmente e senza osservazioni da parte dei
soggetti interpellati;
RITENUTO pertanto di procedere all’approvazione
della rimodulazione del Piano finanziario del PAC Calabria 2014 – 2020;
VISTA la rimodulazione del Piano finanziario
del PAC Calabria 2014 – 2020, allegato alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale;
PRESO ATTO del parere di compatibilità
finanziaria espresso dal Dirigente generale del Dipartimento regionale
“Economia e Finanze” in data 21 dicembre 2020, prot.
n. 421332/SIAR, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale;
VISTA la legge regionale 12 ottobre 2016, n.
30 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e
all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione Europea e sulla
programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione) e in particolare
l’articolo 15, comma 2;
UDITO il relatore, Consigliere Paris, che ha
illustrato il provvedimento;
DELIBERA
di approvare la rimodulazione del Piano
finanziario del Piano di Azione Coesione della Regione Calabria 2014 – 2020,
allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale.
Art.
1 (Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da acquisto
di servizi senza il preventivo impegno di spesa)
1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo
73, comma 1, lettera e), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118
(Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi
di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), è
riconosciuta la legittimità del debito fuori bilancio della Regione Calabria
derivante da acquisto di servizi senza il preventivo impegno di spesa per la
complessiva somma di 334.182,36 euro, per come dettagliato nella Tabella 1
allegata alla presente legge per farne parte integrante e sostanziale.
Art.
2 (Copertura finanziaria)
1. Alla copertura finanziaria degli oneri
derivanti dal riconoscimento del debito fuori bilancio di cui all'articolo 1 si
provvede:
a) per l'importo di 12.121,44 euro, con le
risorse di cui all'impegno n.2125/2019 assunto sul capitolo U0100910103
Missione U.01 "Servizi istituzionali, generali e di gestione",
Programma 05 "Gestione dei beni demaniali e patrimoniali" (U.01.05);
b) per l'importo di 111.276,35 euro, con le
risorse allocate alla Missione U.15 “Politiche per il lavoro e la formazione
professionale”, Programma 03 "Sostegno all'occupazione" (U.15.03);
c) per l'importo di 210.784,57 euro, con le
risorse allocate alla Missione U.20 “Fondi e Accantonamenti”, Programma 03
"Altri fondi" (U.20.03) dello stato di previsione della spesa del
bilancio 2020-2022.
2. La Giunta regionale, per la copertura dei
debiti fuori bilancio di cui al comma 1, è autorizzata ad apportare le
necessarie variazioni al bilancio di previsione 2020-2022, approvato con legge
regionale 30 aprile 2020, n. 3 (Bilancio di previsione finanziario della
Regione Calabria per gli anni 2020-2022).
Art.
3 (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quella della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico
della Regione Calabria.
Art.
1 (Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da
acquisto di servizi senza il preventivo impegno di spesa)
1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo
73, comma 1, lettera e), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni
in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), è riconosciuta la
legittimità del debito fuori bilancio della Regione Calabria derivante da
acquisto di servizi senza il preventivo impegno di spesa per la complessiva
somma di 35.000,00 euro, per come dettagliato nella tabella 1 allegata alla
presente legge per farne parte integrante e sostanziale.
Art.
2 (Copertura finanziaria)
1. Alla copertura finanziaria degli oneri
derivanti dal riconoscimento del debito fuori bilancio di cui all'articolo 1 si
provvede, per l'importo di 35.000,00 euro, con le risorse allocate alla
Missione U.20 "Fondi e Accantonamenti", Programma 03 "Altri
fondi" (U.20.03) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2020
-2022.
2. La Giunta regionale, per la copertura del
debito fuori bilancio di cui al comma 1, è autorizzata ad apportare le
necessarie variazioni al bilancio di previsione 2020-2022, approvato con legge
regionale 30 aprile 2020, n. 3 (Bilancio di previsione finanziario della
Regione Calabria per gli anni 2020-2022).
Art.
3 (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quella della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico
della Regione Calabria.
IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTA la deliberazione di Giunta regionale n.
452 del 9 dicembre 2020 "Rendiconto esercizio 2019 dell’Azienda Calabria
Lavoro -Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza";
PREMESSO CHE:
-l’articolo 57, comma 7 della legge regionale
4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della
Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle
Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi
Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa
istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15
aprile al Dipartimento “Bilancio e Patrimonio” per la definitiva istruttoria di
propria competenza;
-la Giunta regionale entro il 15 maggio
trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione
entro il 30 giugno;
VISTI:
-la legge regionale 19 agosto 2001, n. 5 che
ha istituito l’Azienda Calabria Lavoro con la finalità di supportare la Giunta
regionale nell’ambito delle scelte sulle politiche del lavoro;
-la legge regionale n. 8/2002; -l'articolo 54,
comma 5, lettera b), dello Statuto della regione Calabria; -il decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli
schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi);
VISTO il decreto n. 94 del 27 novembre 2020
con cui il Direttore Generale dell’Azienda Calabria Lavoro ha approvato il
rendiconto di gestione per l’esercizio 2019;
CONSIDERATO CHE il Collegio dei revisori dei
conti, con verbale del 27 novembre 2020, ha riscontrato il rispetto del
pareggio di bilancio ai sensi della normativa vigente e che l’Ente nella
gestione dell’esercizio 2019 si è attenuto alle disposizioni diramate dalla
Regione Calabria in merito al contenimento della spesa pubblica per l’anno
2019, esprimendo parere favorevole all’approvazione del rendiconto per l’esercizio
finanziario 2019 dell’Azienda Calabria Lavoro;
RILEVATO CHE il dipartimento “Lavoro, Sviluppo
Economico, Attività Produttive e Turismo”, che esercita la vigilanza sulle
attività dell’Ente, nell’istruttoria di competenza ha verificato il rispetto
della normativa in materia di contenimento della spesa da parte dell'Azienda,
con riferimento alle risultanze della gestione per l'esercizio 2019, e ha
ritenuto che nulla osta all'approvazione del rendiconto generale dell'esercizio
2019;
CONSIDERATO CHE il dipartimento “Economia e
Finanze”, nell'istruttoria di competenza, ha rilevato che:
sussiste la piena corrispondenza tra il saldo
di cassa al 31.12.2019, per come risultante dal conto del bilancio, e il
corrispondente importo di cui al conto del tesoriere;
sussiste continuità tra i residui finali
dell'esercizio 2018 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2019;
sussiste la quadratura delle poste contabili
iscritte nelle cosiddette “partite di giro”;
sussiste (a seguito delle scritture di rettifica
e di giroconto effettuate dall’Ente) corrispondenza tra i valori a residuo e
quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la
piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra residui passivi
finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la corrispondenza
tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi, al netto
delle differenze di cui alla gestione degli importi in perenzione;
sussiste la quadratura tra il saldo di
tesoreria quale sommatoria dei conti correnti intestati all’Ente, in ragione
del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio
2019, e il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide” dell’attivo
dello Stato Patrimoniale;
risulta
formalmente corretta la determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato e del
risultato di amministrazione al 31.12.2019, fermo restando la riserva espressa
sull’utilizzo della quota disponibile dell’avanzo di amministrazione;
-ha espresso riserva in merito alla gestione
di cassa dell’Ente per il mancato rispetto della normativa di riferimento;
-ai sensi del principio generale della
prudenza, nelle more della quantificazione dell’importo da decurtare a seguito
dell’adozione delle misure conseguenti al mancato rispetto della normativa in
materia di contenimento delle spese sulle attività per gli esercizi precedenti
al 2019 riscontrata dal dipartimento vigilante, ha espresso riserva
sull’utilizzo della quota disponibile dell’avanzo di amministrazione;
-ha raccomandato all’Ente di predisporre,
entro il 31.12.2020, al fine di poter operare improrogabilmente a partire dal 1
gennaio 2021, quanto necessario all’immediato adeguamento alla piattaforma
“SIOPE +” per la rilevazione ed il monitoraggio di incassi e pagamenti, nonché
di dotarsi di un conto di tesoreria unico la cui gestione deve garantire il
rispetto delle regole e delle modalità di cui al decreto legislativo 23 giugno
2011, n. 118, richiedendo al dipartimento vigilante di provvedere a monitorare
costantemente l’assolvimento degli adempimenti da parte dell’Ente;
-fermi restando i rilievi, le riserve e le
raccomandazioni espresse dal dipartimento “Lavoro, Sviluppo Economico, Attività
Produttive e Turismo”, che esercita la vigilanza sull’attività dell’Ente, ha ritenuto
possibile procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione del
rendiconto relativo all’esercizio 2019 dell’Azienda Calabria Lavoro al
Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale
4 febbraio 2002, n. 8;
CONSIDERATO CHE l’Ente Azienda Calabria Lavoro
fa parte del “Gruppo della Regione” e che la Regione Calabria deve redigere il
bilancio consolidato per l’esercizio 2019 con i propri enti ed organismi
strumentali, aziende, società controllate e partecipate ai sensi dell’articolo
68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;
UDITO il relatore, Consigliere Paris, che ha
illustrato il provvedimento;
DELIBERA
di approvare, ai sensi dell’articolo 57 della
legge regionale n. 8/2002, il rendiconto per l’esercizio 2019 dell’Azienda
Calabria Lavoro e i documenti ad esso allegati, che costituiscono parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione.
Art.
1 (Approvazione del rendiconto della gestione)
1. Il Rendiconto della gestione della Regione
Calabria per l'esercizio finanziario 2019, composto dal Conto del bilancio, dal
Conto economico e dallo Stato patrimoniale, è approvato con le risultanze
esposte negli articoli seguenti.
Art.
2 (Entrate di competenza)
1. Il totale delle entrate accertate
nell'esercizio finanziario 2019 per la competenza propria dell'esercizio stesso
è stabilito, per come risulta dal Conto del bilancio, in € 7.196.104.639,58
delle quali:
-riscosse e versate € 5.646.123.004,72
-rimaste da riscuotere e versare € 1.549.981.634,86
2. Il movimento di cassa in entrata (capitoli
E0610310201, E0610310401), per operazioni di tesoreria verificatesi
nell'esercizio finanziario 2019 è stabilito, per come risulta dal Conto del bilancio,
in € 615.333.271,17.
Art.
3 (Spese di competenza)
1. Il totale delle spese impegnate
nell'esercizio finanziario 2019 per la competenza propria dell'esercizio stesso
è stabilito, per come risulta dal Conto di bilancio, in € 7.058.616.397,66
delle quali:
-pagate €
5.619.291.862,48
-rimaste da pagare € 1.439.324.535,18
2. Il movimento di cassa in uscita (capitoli
U0910310201, U0910310401), per operazioni di tesoreria verificatesi
nell'esercizio finanziario 2019 è stabilito, per come risulta dal Conto di
bilancio, in € 624.838.315,63.
Art.
4 (Riepilogo entrate e spese di competenza)
1. Il riepilogo generale dei risultati delle
entrate e delle spese di competenza dell'esercizio finanziario 2019 risulta
così definito:
ENTRATE
TITOLO 1 -Entrate correnti di natura
tributaria, contributiva e perequativa € 4.368.870.039,46
TITOLO 2 -Trasferimenti correnti
€ 651.777.439,41
TITOLO 3 -Entrate extratributarie
€ 123.764.554,22
TITOLO 4 -Entrate in conto capitale
€ 583.680.212,00
TITOLO 5 -Entrate da riduzione di attività finanziarie € 120.611.314,52
TITOLO 6 -Accensione Prestiti
€ 153.216.834,63
TITOLO 7 -Anticipazioni da Istituto
Tesoriere € 0,00
TITOLO 9 -Entrate per conto terzi e partite di
giro €
1.194.184.245,34
TOTALE €
7.196.104.639,58
SPESE
TITOLO 1 -Spese correnti €
4.758.356.333,82
TITOLO 2 -Spese in conto capitale
€ 796.305.884,14
TITOLO 3 -Spese per incremento attività
finanziarie
€ 120.611.314,52
TITOLO 4 -Rimborso Prestiti
€ 189.158.619,84
TITOLO 5 -Chiusura Anticipazioni ricevute da
istituto tesoriere/cassiere
€ 0,00
TITOLO
7 -Uscite per conto terzi e partite di giro €
1.194.184.245,34
TOTALE € 7.058.616.397,66
RIEPILOGO
ENTRATE
€ 7.196.104.639,58
SPESE €
7.058.616.397,66
Saldo della competenza dell'esercizio
2019
€ 137.488.241,92
Art.
5 (Residui attivi provenienti da esercizi precedenti)
1. I residui attivi, provenienti da esercizi
precedenti, che alla chiusura dell'esercizio finanziario 2018 ammontavano a €
4.220.532.700,69, a seguito dell’attività di gestione effettuata nel corso
dell’esercizio 2019, risultano determinati per come di seguito specificato:
-riscossi e versati nell'esercizio 2019
€ 690.209.097,74
-eliminati per minore accertamento
€ 449.431.669,12
-riaccertati per maggiore accertamento
0,00
-rimasti da riscuotere
€ 3.080.891.933,83.
Art.
6 (Residui passivi provenienti da esercizi precedenti)
1. I residui passivi, provenienti da esercizi
precedenti, che alla chiusura dell'esercizio finanziario 2018 ammontavano a €
3.045.288.060,58, a seguito dell’attività di gestione effettuata nel corso
determinati per come di seguito specificato:
-liquidati e pagati nell'esercizio 2019
€ 871.859.173,10
-eliminati per economie
€ 468.203.581,24
-rimasti da pagare €
1.705.225.306,24.
Art.
7 (Residui attivi alla chiusura dell'esercizio 2019)
1.
I residui attivi alla chiusura dell'esercizio
finanziario 2019 risultano stabiliti dal Conto di bilancio nelle seguenti somme:
-Somme rimaste da riscuotere sulle entrate
accertate per la competenza
propria dell'esercizio 2019 (articolo 2) €
1.549.981.634,86
-Somme rimaste da riscuotere sui residui
degli esercizi
precedenti (articolo 5)
€ 3.080.891.933,83
-RESIDUI ATTIVI AL 31 dicembre 2019 €
4.630.873.568,69.
Art.
8 (Residui passivi alla chiusura dell'esercizio 2019)
1. I residui passivi alla chiusura
dell'esercizio finanziario 2019 risultano stabiliti dal Conto di bilancio nelle
seguenti somme:
-Somme rimaste da pagare sulle spese
impegnate per la competenza propria
dell'esercizio 2019 (articolo 3) € 1.439.324.535,18
-Somme rimaste da pagare sui residui
degli esercizi precedenti (articolo 6) €
1.705.225.306,24
-RESIDUI PASSIVI AL 31 dicembre 2019 € 3.144.549.841,42.
Art.
9 (Situazione di cassa)
1. Il fondo di cassa dell'esercizio
finanziario 2019 è determinato in € 300.234.220,47 per come di seguito
specificato:
Fondo cassa al 1 gennaio 2019
€ 455.053.153,59
RISCOSSIONI
in conto competenza
€ 5.646.123.004,72
in conto residui
€ 690.209.097,74
TOTALE RISCOSSIONI
€ 6.336.332.102,46
PAGAMENTI
in conto competenza
€ 5.619.291.862,48
in conto residui €
871.859.173,10
TOTALE PAGAMENTI
€ 6.491.151.035,58
FONDO DI CASSA AL 31 dicembre 2019 €
300.234.220,47.
Art.
10 (Risultato di amministrazione)
1. Il risultato di amministrazione
dell'esercizio finanziario 2019 è pari a € 1.222.689.335,55 per come di seguito
specificato:
Fondo cassa al 31 dicembre 2019
€ 300.234.220,47
Residui attivi
€ 4.630.873.568,69
Residui passivi
€ 3.144.549.841,42
Fondo pluriennale vincolato di spesa – parte
corrente €
75.803.399,25
Fondo pluriennale vincolato di spesa -parte
capitale €
488.065.212,94
Risultato di amministrazione al 31 dicembre
2019 € 1.222.689.335,55.
2. La determinazione del risultato di
amministrazione al 31 dicembre 2019, nelle componenti disciplinate dalla
legislazione vigente, è indicata nel “Prospetto dimostrativo del risultato di
amministrazione 2019” annesso alla presente legge.
Art.
11 (Conto economico)
1. Il risultato economico dell’esercizio 2019
è stabilito in € 114.025.449,01 in base alle seguenti risultanze:
Conto economico
Valori al 31 dicembre 2019
a) componenti positivi della gestione €
5.689.194.154,61
b) componenti negativi della gestione
€ 5.437.298.908,48
Differenza (a-b) € 251.895.246,13
c.1) Proventi finanziari
€ 4.171.132,05
c.2) Oneri finanziari -
€ 56.992.670,66
Totale proventi e oneri finanziari (c) -
€ 52.821.538,61
d.1) Rivalutazioni
€ 457.723,29
d.2) Svalutazioni -
€ 10.159.832,80
Totale rettifiche (d) -
€ 9.702.109,51
e.1) Proventi straordinari €
524.662.999,14
e.2) Oneri straordinari -
€ 591.659.476,97
Totale proventi e oneri straordinari (e)
- € 66.996.477,83
Risultato prima delle imposte (a-b+c+d+e) €
122.375.120,18
Imposte
€ 8.349.671,17
Risultato dell'esercizio
€ 114.025.449,01.
Art.
12 (Stato patrimoniale)
1. La situazione patrimoniale attiva al 31
dicembre 2019 è stabilita in € 7.927.004.831,19, in base alle seguenti
risultanze:
Stato patrimoniale – attivo
Valori al 31 dicembre 2019
a) Crediti vs stato e altre amm.ni pubbliche
per la partecipazione del fondo di
dotazione € 0,00
b) Immobilizzazioni
€ 3.378.271.741,25
c) Attivo circolante
€ 4.548.684.376,03
d) Ratei e risconti
€ 48.713,91
Totale dell'attivo (a+b+c+d)
€ 7.927.004.831,19.
2. La situazione patrimoniale passiva al 31
dicembre 2019 è stabilita in € 7.927.004.831,19, in base alle seguenti
risultanze:
Stato patrimoniale – passivo
Valori al 31 dicembre 2019
a) Patrimonio netto €
2.528.480.894,94
b) Fondi per rischi ed oneri
€ 96.881.620,01
c) Trattamento di fine rapporto
€ 0,00
d) Debiti
€ 4.725.149.635,53
e) Ratei e risconti e contributi agli
investimenti
€ 576.492.680,71
Totale passivo (a+b+c+d)
€ 7.927.004.831,19.
Art.
13 (Rendiconto consolidato Giunta -Consiglio regionale)
1. Ai sensi dell’articolo 11, comma 1, lettera
b), e dell’articolo 63, comma 3, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118
(Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi
di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), vengono
approvati i contenuti di dettaglio del “Rendiconto consolidato Giunta
-Consiglio 2019”, come da allegato al Rendiconto generale della Regione
Calabria per l’anno 2019.
Art.
14 (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico
della Regione.
IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTA la deliberazione di Giunta regionale n.
469 del 15 dicembre 2020 "Approvazione del bilancio consolidato dell'anno
2019 della Regione Calabria art. 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n.
118 – Proposta di deliberazione consiliare";
VISTO il decreto legislativo 23 giugno 2011,
n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli
schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), e in
particolare l’articolo 68, che disciplina la redazione, il contenuto e
l’approvazione del bilancio consolidato da parte della Regione, e l’allegato
4/4 al d.lgs. 118/2011 recante il “Principio contabile applicato concernente il
bilancio consolidato”;
RILEVATO CHE, a causa dell’emergenza
epidemiologica da Covid-19, l’articolo 110, comma 1 del D.L. 34/2020 ha
posticipato il termine per l’approvazione del bilancio consolidato per l’esercizio
2019 al 30 novembre 2020;
TENUTO CONTO CHE:
-a seguito del giudizio di parifica sul
rendiconto generale della Regione per l’esercizio 2019 da parte della Sezione
Regionale di Controllo della Corte dei Conti nell’Adunanza del 10 dicembre
2020, con deliberazione del Consiglio regionale n. 97 del 29 dicembre 2020 è
stato approvato il rendiconto generale della Regione Calabria per l’esercizio
2019;
-con deliberazione consiliare n. 55 del 30
settembre 2020 è stato approvato il rendiconto del Consiglio regionale della
Calabria per l’esercizio finanziario 2019;
-con deliberazione consiliare n. 76 del 10
novembre 2020 il Consiglio regionale ha aggiornato il “Gruppo amministrazione
pubblica del Consiglio regionale della Calabria” ed ha approvato il bilancio consolidato
del Consiglio regionale della Calabria per l’esercizio 2019”;
CONSIDERATO CHE, al fine di consentire la
predisposizione del bilancio consolidato, ai sensi dell'allegato 4/4 del d.lgs.
118/2011: -con deliberazione di Giunta regionale n. 631 del 30 dicembre 2019 è
stato
aggiornato l'elenco dei soggetti componenti il
gruppo Amministrazione Pubblica; -con deliberazione di Giunta regionale n. 632
del 30 dicembre 2019 è stato aggiornato l'elenco dei componenti del Gruppo
Regione Calabria;
TENUTO CONTO CHE:
-con deliberazione del Consiglio regionale n.
74 del 10 novembre 2020 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2019
dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA);
-con deliberazione del Consiglio regionale n.
83 del 28 novembre 2020 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2019
dell'Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR);
-con deliberazione del Consiglio regionale n.
84 del 28 novembre 2020 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2019
dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (ARPACAL);
-con deliberazione del Consiglio regionale n.
86 del 28 novembre 2020 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2019
dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Regionale (ATERP Calabria);
-con deliberazione del Consiglio regionale n.
87 del 28 novembre 2020 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2019
dell'Istituto regionale per la comunità Arbereshe di
Calabria;
-con deliberazione del Consiglio regionale n.
88 del 28 novembre 2020 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2019
dell'Istituto regionale per la comunità Occitana di Calabria;
-con deliberazione del Consiglio regionale n.
89 del 28 novembre 2020 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2019
dell'Istituto regionale per la comunità Greca di Calabria;
-con deliberazione consiliare n. 96 del 29
dicembre 2020 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2019 dell’Azienda
Calabria Lavoro;
PRESO ATTO CHE, come precisato nella
deliberazione di Giunta regionale n.469 del 15 dicembre 2020,
-non è stato possibile procedere
all’approvazione dei rendiconti 2019 degli Enti Agenzia Regionale per lo
Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC) e Azienda Calabria Verde, essendo
privi dell’organo di revisione che deve esprimere necessariamente il parere sul
rendiconto dell’esercizio;
-i due suddetti Enti hanno comunque approvato
e trasmesso alla Giunta regionale i preconsuntivi dell’esercizio 2019, i cui
dati sono necessari ai fini del consolidamento;
PRECISATO CHE le Società e Fondazioni
regionali appartenenti al Gruppo Regione Calabria hanno approvato i rispettivi
bilanci di esercizio 2019;
RILEVATO CHE:
-ai sensi dell'allegato 4/4 del d.lgs.
118/2011, “i bilanci di esercizio e la documentazione integrativa sono trasmessi
alla capogruppo entro 10 giorni dall'approvazione dei bilanci e, in ogni caso,
entro il 20 luglio dell'anno successivo a quello di riferimento. I bilanci
consolidati delle sub-holding sono trasmessi entro il 20 luglio dell'anno
successivo a quello di riferimento. L'osservanza di tali termini è
particolarmente importante, in considerazione dei tempi tecnici necessari per
l'effettuazione delle operazioni di consolidamento, per permettere il rispetto
dei tempi previsti per il controllo e l'approvazione del bilancio consolidato.
Se alle scadenze previste i bilanci dei componenti del gruppo non sono ancora
stati approvati, è trasmesso il preconsuntivo o il bilancio predisposto ai fini
dell'approvazione”;
-è possibile redigere il bilancio consolidato
della Regione Calabria dell'anno 2019;
VISTI il Bilancio consolidato della Regione
Calabria per l’esercizio finanziario 2019 (Allegato 1), corredato dalla
“Relazione e Nota integrativa” (Allegato 2), acclusi alla presente
deliberazione quali parti integranti e sostanziali;
PRESO ATTO CHE, con verbale n. 71 del 24
dicembre 2020, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale, il Collegio dei revisori dei conti della Regione Calabria ha
approvato la relazione sul bilancio consolidato 2019 e sullo schema di bilancio
consolidato per l’esercizio finanziario 2019 della Regione Calabria (parere n.
30/2020), esprimendo “giudizio positivo ai fini dell’approvazione del bilancio
consolidato 2019 del Gruppo Amministrazione Pubblica della Regione Calabria”;
UDITO il relatore, Consigliere Neri, che ha
illustrato il provvedimento;
DELIBERA
di approvare il bilancio consolidato dell'anno
2019 della Regione Calabria, ai sensi dell’articolo 68 del decreto legislativo
23 giugno 2011, n. 118, unitamente ai relativi allegati richiamati in premessa,
che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.
Art.
1 (Residui attivi e passivi e fondo cassa)
1. I dati presunti dei residui attivi e
passivi, riportati rispettivamente nello stato di previsione delle entrate e
delle spese del bilancio per l'esercizio finanziario 2020 approvato con legge
regionale 30 aprile 2020, n. 3 (Bilancio di previsione finanziario della Regione
Calabria per gli anni 2020 – 2022), sono rideterminati e aggiornati in
conformità ai corrispondenti dati definitivi risultanti dal rendiconto generale
per l'esercizio finanziario 2019, per come di seguito indicato:
a) il totale dei residui attivi al 1° gennaio
2020, al netto delle contabilità speciali, risulta essere rideterminato
definitivamente in 4.243.335.194,92 euro;
b) il totale dei residui attivi delle
contabilità speciali al 1° gennaio 2020 risulta essere rideterminato
definitivamente in 387.538.373,77 euro;
c) il totale dei residui passivi al 1° gennaio
2020, al netto delle contabilità speciali, risulta essere rideterminato
definitivamente in 2.753.340.811,18 euro;
d) il totale dei residui passivi delle
contabilità speciali al 1° gennaio 2020 risulta essere rideterminato
definitivamente in 391.209.030,24 euro.
2. Le differenze fra l'ammontare dei residui
risultanti dal rendiconto e l'ammontare dei residui presunti riportati nello
stato di previsione del bilancio per l'esercizio finanziario 2020 sono
rappresentate nel Prospetto 1 (Variazione dei residui Parte Entrata) e nel
Prospetto 2 (Variazione dei residui Parte Spesa) allegati alla presente legge.
3. Il fondo di cassa presso il Tesoriere al 1°
gennaio 2020 risulta essere determinato in 300.234.220,47 euro.
Art.
2 (Saldo finanziario alla chiusura dell’esercizio finanziario 2019 e fondo
pluriennale vincolato)
1. A seguito degli aggiornamenti di cui
all’articolo 1, il saldo finanziario alla chiusura dell’esercizio finanziario
2019 è pari a 1.222.689.335,55 euro.
2. A seguito dell’approvazione del rendiconto
generale dell’esercizio finanziario 2019, il fondo pluriennale vincolato di
parte corrente è rideterminato in 75.803.399,25 euro e il fondo pluriennale di
parte capitale in 488.065.212,94 euro.
3. A seguito degli aggiornamenti di cui
all’articolo 1, le quote vincolate e accantonate del risultato di
amministrazione sono pari a 1.310.466.635,89 euro.
Art.
3 (Variazioni al Bilancio 2020-2022)
1. Nello stato di previsione di competenza e
di cassa della parte entrata e della parte spesa del bilancio 2020-2022,
approvato con la l.r. 3/2020, sono introdotte le
variazioni di cui alle allegate Tabelle Entrata (Variazioni alle previsioni di
entrata) e Spesa (Variazioni alle previsioni di spesa).
Art.
4 (Variazioni al quadro generale riassuntivo e agli allegati al bilancio di
previsione 2020-2022)
1 Il quadro generale riassuntivo del bilancio
della Regione per il triennio 2020-2022 è modificato secondo le variazioni
apportate agli stati di previsione dell’entrata e della spesa con la presente
legge.
2. Gli schemi di bilancio e i relativi
allegati, di cui all’articolo 11 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118
(Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi
di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), sono
modificati in conseguenza delle variazioni apportate agli stati di previsione
dell’entrata e della spesa con la presente legge.
Art.
5 (Modifiche alla l.r. 3/2020 a seguito di impegni
assunti con il Governo)
1. L’allegato alla l.r.
3/2020, riguardante gli equilibri di bilancio, è modificato secondo quanto
indicato nel Prospetto n. 3 allegato alla presente legge.
Art.
6 (Copertura finanziaria)
1. Alla copertura finanziaria delle disposizioni
contenute nella presente legge si provvede con le maggiori entrate e le minori
spese indicate nelle Tabelle Entrata (Variazioni alle previsioni di entrata) e
Spesa (Variazioni alle previsioni di spesa) allegate alla presente legge.
2. La Giunta regionale è autorizzata ad
apportare le necessarie variazioni al documento tecnico e al bilancio
finanziario gestionale 2020-2022, ai sensi dell’articolo 51 del d.lgs.
118/2011.
Art.
7 (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico
della Regione Calabria.
IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTA la deliberazione n. 57 del 16 dicembre
2020, con la quale l’Ufficio di Presidenza ha sottoposto all’approvazione
dell’Assemblea consiliare il bilancio di previsione del Consiglio regionale per
gli esercizi 2021-2023 e il piano degli indicatori di bilancio per gli esercizi
2021-2023;
VISTI:
-il decreto legislativo 23 giugno 2011, n.
118, (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli
schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi);
-il decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126
(Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011,
n. 118) che, tra l’altro, ha sostituito il titolo III – Ordinamento finanziario
e contabile delle Regioni del d.lgs. n.118/2011;
RICHIAMATI:
-l’articolo 67 del d.lgs. n. 118/2011, che
ribadisce l’autonomia contabile del Consiglio regionale che deve essere
assicurata dalle Regioni, sulla base delle disposizioni statutarie; inoltre, ai
sensi del comma 2, il Consiglio adotta il medesimo sistema contabile degli
schemi di bilancio della Regione, adeguandosi ai principi contabili generali ed
applicati allegati al d.lgs. n.118/2011;
-l’articolo 10, comma 1, del d.lgs. n.
118/2011, che dispone che il bilancio di previsione finanziario è almeno
triennale, ha carattere autorizzatorio ed è aggiornato
annualmente in occasione della sua approvazione;
-l’articolo 11 del d.lgs. n. 118/2011 che
disciplina la redazione degli schemi di bilancio;
-l’articolo 18 bis, comma 1, del d.lgs. n.
118/2011, secondo il quale, al fine di consentire la comparazione dei bilanci,
gli enti adottano un sistema di indicatori semplici, denominato “Piano degli
indicatori e dei risultati attesi di bilancio” misurabili e riferiti ai
programmi e agli altri aggregati del bilancio;
-l’articolo 18 bis, comma 2, del d.lgs. n.
118/2011, che dispone che le regioni e i loro enti ed organismi strumentali,
entro 30 giorni dall'approvazione del bilancio di previsione, presentano il
Piano degli indicatori di bilancio, che è parte integrante dei documenti di
bilancio di ciascuna amministrazione pubblica;
TENUTO CONTO CHE i documenti contabili del
bilancio di previsione del Consiglio regionale prevedono un fabbisogno per le
spese di funzionamento di euro 55.300.000,00 per l’esercizio 2021 e di euro
56.000.000,00 per gli esercizi 2022 e 2023;
VISTA la legge regionale 19 ottobre 2004, n.
25 (Statuto della Regione Calabria), ed in particolare l’articolo 23;
VISTO il nuovo regolamento di amministrazione
e contabilità del Consiglio regionale approvato con deliberazione consiliare n.
190 del 4 maggio 2017 e ss.mm.ii., che ha recepito i
principi introdotti dal d.lgs. n.118/2011;
VISTI i principi contabili applicati e gli
schemi di bilancio allegati al d.lgs. n.118/2011;
VISTO l’Allegato 1, che forma parte integrante
e sostanziale della presente deliberazione, riportante il bilancio di
previsione finanziario per gli anni 20212022-2023 suddiviso per missioni e
programmi e redatto in attuazione dei principi di cui al d.lgs. n. 118/2011
sulla base degli schemi di cui all’allegato 9 del decreto medesimo, che di
seguito si riepilogano e che costituiscono parte integrante e sostanziale della
presente deliberazione; -Bilancio entrate per titoli e tipologia; -Bilancio
spese per missioni e programmi con suddivisione in titoli; -Riepilogo per
titoli di entrata; -Riepilogo per titoli di spesa; -Riepilogo delle spese per
missioni; -Quadro generale riassuntivo; -Equilibri di bilancio; -Tabella
dimostrativa del risultato di amministrazione presunto (all’inizio
dell’esercizio 2021); -Composizione per missioni e programmi del fondo
pluriennale vincolato esercizi 2021-2023; -Composizione dell’accantonamento al
fondo crediti di dubbia esigibilità esercizi 2021-2023; -Elenco delle spese
obbligatorie; -Elenco delle entrate delle spese ricorrenti/non ricorrenti; -Elenco
delle spese che possono essere finanziate con il fondo di riserva per spese
impreviste; -Elenco delle previsioni annuali di competenza e di cassa secondo
la struttura del piano dei conti; -Nota integrativa;
VISTO l’Allegato 2, che forma parte integrante
e sostanziale della presente deliberazione, riportante il Piano degli
indicatori di bilancio del Consiglio regionale per gli esercizi 2021-2023;
VISTA la relazione della Commissione speciale
di Vigilanza, resa ai sensi dell’articolo 13, comma 5, del regolamento interno
di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, allegata alla
presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 3);
PRESO ATTO del parere favorevole del Collegio
dei revisori dei conti (verbale n.72 del 27 dicembre 2020, parere n. 31/2020)
allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale
(Allegato 4), reso ai sensi del combinato disposto dell’articolo 72, comma 1
del d.lgs. n. 118/2011 e dell’articolo 13, comma 4 del regolamento di amministrazione
e contabilità del Consiglio regionale;
UDITO il relatore, Consigliere Mancuso, che ha
illustrato il provvedimento;
DELIBERA
-di approvare il bilancio di previsione del
Consiglio regionale per gli esercizi 2021-2023, unitamente agli allegati
previsti dalla normativa vigente, che costituiscono parte integrante e
sostanziale del presente atto (Allegato 1);
-di approvare il Piano degli indicatori di
bilancio del Consiglio regionale per gli esercizi 2021-2023, che costituisce
parte integrante e sostanziale del presente atto (Allegato 2);
-di prendere atto della relazione della
Commissione speciale di vigilanza (Allegato 3) e del parere favorevole del
Collegio dei revisori dei conti (Allegato 4), che costituiscono parti
integranti e sostanziali del presente atto;
-di chiedere alla Giunta regionale, ai sensi
dell’articolo 13, comma 6 del regolamento interno di amministrazione e
contabilità del Consiglio regionale, la somma di euro 55.300.000,00 per l’anno
2021, di euro 56.000.000,00 per gli anni 2022 e 2023;
-di trasmettere la presente deliberazione,
unitamente ai relativi allegati, alla Giunta regionale per il seguito di
propria competenza.
IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTA la deliberazione di Giunta regionale n.
448 del 9 dicembre 2020 “Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria
(DEFR) per gli anni 2021 – 2023 (art. 36 del decreto legislativo 23 giugno
2011, n. 118)”;
VISTO il decreto legislativo 23 giugno 2011,
n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli
schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), e in
particolare l’articolo 36 che dispone in materia di adozione del DEFR;
CONSIDERATO CHE: -l'articolo 36 del decreto
legislativo sopra citato, dispone che le Regioni adottino il DEFR, che descrive
gli scenari economico-finanziari internazionali, nazionali e regionali, le
politiche da adottare, gli obiettivi della manovra di bilancio ed espone il
quadro finanziario unitario regionale di tutte le risorse disponibili per il
perseguimento degli obiettivi e della programmazione unitaria regionale,
esplicitandone gli strumenti attuativi per il periodo di riferimento;
-l’allegato 4/1 al d.lgs n. 118/2011 prevede che il
DEFR si componga di due sezioni: la
prima sezione comprende il quadro sintetico del contesto economico e
finanziario di riferimento, nonché la descrizione degli obiettivi strategici
con particolare riferimento agli obiettivi di politica regionale in campo
economico, sociale e territoriale, anche trasversali, articolati secondo la
programmazione autonoma delle singole regioni;
la seconda sezione contiene la costruzione del quadro tendenziale di
finanza pubblica della Regione e degli enti regionali, sulla base delle
risultanze dell’esercizio precedente, nonché l’indicazione dell’articolazione
della manovra necessaria per il conseguimento degli obiettivi di finanza
pubblica, accompagnata da un’indicazione di massima delle misure attraverso le
quali si prevede di raggiungere i predetti obiettivi;
TENUTO CONTO CHE l’emergenza epidemiologica da
Covid-19, sviluppatasi dal mese di febbraio 2020, ha comportato uno
stravolgimento della già precaria condizione economica e sociale della Regione,
influenzando altresì il ciclo della programmazione economica e finanziaria;
RILEVATO CHE la funzione fondamentale del
Documento di Economia e Finanza Regionale, attraverso un processo di analisi e
valutazione dello scenario economico e finanziario di riferimento, del quadro
complessivo dei contenuti della programmazione, delle risorse finanziarie e
degli strumenti disponibili, è quella di costituire lo strumento necessario a
supporto del processo di previsione e della manovra di bilancio della Regione;
VISTI il Documento di Economia e Finanza della
Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2021 – 2023, unitamente ai relativi
allegati, che costituiscono tutti parti integranti e sostanziali della presente
deliberazione;
UDITO il relatore, Consigliere Neri, che ha
illustrato il provvedimento;
DELIBERA
di approvare, ai sensi dell’articolo 36 del
d.lgs. 118/2011, il Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria
(DEFR) per gli anni 2021 -2023, unitamente ai relativi allegati, che
costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.
Art.
1 (Soppressione dell’imposta regionale sulla benzina per autotrazione)
1. L’articolo 27 della legge regionale 29
dicembre 2010, n. 34 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno
2011), è abrogato. Sono fatti salvi gli effetti delle obbligazioni tributarie
già insorte.
Art.
2 (Fondi speciali per le leggi)
1. Gli importi da iscrivere nei fondi speciali
ai sensi del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in
materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle Regioni, enti locali e dei loro organismi), per il finanziamento dei
provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel corso dell’anno
2021, sono determinati in 600.000,00 euro per il Fondo speciale destinato alle
spese correnti (Missione U.20.03) per il triennio 2021-2023, di cui 200.000,00
euro per l’esercizio finanziario 2021, e in 300.000,00 euro per il Fondo
speciale destinato alle spese in conto capitale (Missione U.20.03), di cui
100.000,00 euro per l’esercizio finanziario 2021, così come indicato nelle
Tabelle A e B allegate alla presente legge.
Art.
3 (Rifinanziamento leggi regionali)
1. Ai sensi dell’Allegato n. 4/1, paragrafo 7,
lettera b), del d.lgs. 118/2011, il rifinanziamento degli stanziamenti previsti
dalle leggi regionali di spesa è determinato per gli esercizi finanziari 2021,
2022 e 2023 rispettivamente in 304.072.243,80 euro, 299.686.467,40 euro e
298.259.244,85 euro così come indicato nella Tabella C allegata alla presente
legge.
Art.
4 (Norma finanziaria)
1. Alla copertura degli oneri derivanti dalla
presente legge si fa fronte, ai sensi del d.lgs. 118/2011, con le risorse
autonome in libera disponibilità evidenziate nella parte entrata del bilancio
2021-2023.
2. Le Tabelle A, B e C, allegate alla presente
legge, indicano, in maniera analitica, la nuova spesa autorizzata con
riferimento alle leggi organiche, ai programmi e ai capitoli della spesa.
Art.
5 (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico
della Regione.
Art.
1 (Bilancio di competenza. Stato di previsione dell'entrata e della spesa)
1. Lo stato di previsione di competenza delle
tipologie dell'entrata della Regione per il triennio 2021-2023, al netto delle
contabilità speciali, annesso alla presente legge, è approvato in euro
6.612.365.559,00 per l’anno 2021, in euro 5.505.734.971,33 per l’anno 2022 e in
euro 5.063.033.504,30 per l’anno 2023 (Tabella A).
2. Lo stato di previsione delle contabilità
speciali dell'entrata per il triennio 2021-2023 è approvato in euro
2.000.000.000,00 per ciascuna delle annualità 2021, 2022 e 2023 (Tabella A,
riga entrate per conto terzi).
3. È autorizzato l'accertamento delle entrate
per il triennio 2021-2023.
4. Lo stato di previsione di competenza dei
programmi della spesa della Regione per il triennio 2021-2023, al netto delle
contabilità speciali, annesso alla presente legge, è approvato in euro
6.612.365.559,00 per l’anno 2021, in euro 5.505.734.971,33 per l’anno 2022 e in
euro 5.063.033.504,30 per l’anno 2023 (Tabella B).
5. Lo stato di previsione delle contabilità
speciali della spesa per il triennio 2021-2023 è approvato in euro
2.000.000.000,00 per ciascuna delle annualità 2021, 2022 e 2023 (Tabella B,
riga uscite per conto terzi).
6. È autorizzata l’assunzione di impegni entro
i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione della spesa di cui ai
commi 4 e 5.
Art.
2 (Bilancio di cassa. Stato di previsione dell'entrata e della spesa)
1. È approvato in euro 13.759.533.267,67 lo
stato di previsione di cassa delle tipologie dell'entrata della Regione per
l'anno finanziario 2021, al netto delle contabilità speciali, annesso alla
presente legge (Tabella A).
2. È approvato in euro 2.343.138.000,12 lo
stato di previsione di cassa del totale delle contabilità speciali dell’entrata
della Regione per l’anno finanziario 2021, annesso alla presente legge (Tabella
A, riga entrate per conto terzi).
3. Sono autorizzate le riscossioni e il
versamento dei tributi e delle entrate per l'anno 2021.
4. È approvato in euro 12.118.158.547,63 lo
stato di previsione di cassa dei programmi della spesa della Regione per l'anno
finanziario 2021, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente
legge (Tabella B).
5. È approvato in euro 2.986.904.040,49 lo
stato di previsione di cassa del totale delle contabilità speciali della spesa
della Regione per l’anno finanziario 2021, annesso alla presente legge (Tabella
B, riga uscite per conto terzi).
6. È autorizzato il pagamento delle spese
entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui ai commi 4 e
5.
Art.
3 (Residui attivi e passivi presunti)
1. È approvato in euro 6.735.359.200,14 il
totale dei residui attivi presunti delle tipologie al 1° gennaio 2021, al netto
delle contabilità speciali, di cui al conto annesso alla presente legge
(Tabella A).
2. È approvato in euro 343.138.000,12 il
totale dei residui attivi presunti delle contabilità speciali al 1° gennaio
2021, di cui al conto annesso alla presente legge (Tabella A).
3. È approvato in euro 5.095.238.700,43 il
totale dei residui passivi presunti dei programmi al 1° gennaio 2021, al netto
delle contabilità speciali, di cui al conto annesso alla presente legge
(Tabella B).
4. È approvato in euro 986.904.040,49 il
totale dei residui passivi presunti delle contabilità speciali al 1° gennaio
2021, di cui al conto annesso alla presente legge (Tabella B).
Art.
4 (Entrate derivanti dalla contrazione di mutui)
1. Per come già autorizzato con l’articolo 6,
comma 2, della legge regionale 30 dicembre 2015, n. 32 (Bilancio di previsione
finanziario della Regione Calabria per gli anni 2016 – 2018), le entrate
derivanti dalla contrazione di mutui con oneri a carico del bilancio regionale,
per la copertura della quota regionale di cofinanziamento dei Programmi
operativi per la Calabria 2014-2020, inerenti al Fondo europeo di sviluppo
regionale (FESR) e al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR),
sono determinate per ciascuna delle annualità 2021/2022 in euro 40.426.824,99 e
per l’annualità 2023 in euro 18.571.428,57.
2. Per come già autorizzato con l’articolo 3,
comma 4, della legge regionale 21 dicembre 2018, n. 48 (Legge di stabilità
regionale 2019), le entrate derivanti dalla contrazione dei mutui con oneri a
carico del bilancio regionale, per la copertura degli investimenti da
realizzarsi ai sensi dell’accordo Stato -Regioni in materia di concorso
regionale alla finanza pubblica sottoscritto in data 15 ottobre 2018, sono
determinate in euro 46.086.701,69 per l’annualità 2021, in euro 46.082.241,11
per l’annualità 2022 e in euro 20.862.127,74 per l’annualità 2023.
3. Gli oneri di ammortamento dei mutui di cui
ai commi precedenti trovano copertura nello stanziamento dei Programmi U.50.01
e U.50.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2021-2023. Per gli
anni successivi le rate di ammortamento trovano copertura nei relativi bilanci.
Art.
5 (Fondo di riserva per spese obbligatorie e d’ordine)
1. Il fondo di riserva per spese obbligatorie
e d’ordine è iscritto nello stato di previsione della spesa al Programma
U.20.01, ed è determinato in euro 8.000.000,00 per ciascuna delle annualità
2021, 2022 e 2023.
2. Sono considerate obbligatorie e d’ordine le
spese specificate nell’elenco allegato al documento tecnico che accompagna il
bilancio di previsione annuale.
Art.
6 (Fondo di riserva per le spese impreviste)
1. Il fondo di riserva per le spese
impreviste, ai sensi dell’articolo 48, comma 1, lettera b), del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione
dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti
locali e dei loro organismi), è iscritto nello stato di previsione della spesa
del Programma U.20.01 ed è determinato per l’esercizio finanziario 2021 in euro
500.000,00.
Art.
7 (Fondo di riserva di cassa)
1. Il fondo di riserva di cassa è iscritto
nello stato di previsione della spesa al Programma U.20.01 ed è determinato,
per l’esercizio finanziario 2021, complessivamente in euro 700.000.000,00, di
cui euro 300.000.000,00 allocati al Titolo I “Spese correnti” ed euro
400.000.000,00 allocati al Titolo II “Spese in conto capitale”.
Art.
8 (Quadro generale riassuntivo)
1. È approvato il quadro generale riassuntivo
dell'entrata e della spesa del bilancio di competenza e di cassa della Regione,
annesso alla presente legge, ai sensi dell’articolo 11 del d.lgs. n. 118/2011.
Art.
9 (Classificazione dell’entrata e della spesa)
1. Le entrate della Regione sono classificate
secondo quanto previsto dall'articolo 15 del d.lgs. n. 118/2011. I titoli e le
tipologie delle entrate sono
approvati nell'ordine e con la denominazione indicati
nel relativo stato di previsione (Tabella A).
2. Le spese della Regione sono classificate
secondo quanto previsto dagli articoli 12, 13 e 14 del d.lgs. n. 118/2011. Le
missioni e i programmi sono approvati nell'ordine e con la denominazione indicati
nel relativo stato di previsione (Tabella B).
Art.
10 (Autorizzazione alle variazioni al bilancio)
1. Le variazioni sono effettuate ai sensi
degli articoli 48 e 51 del d.lgs. n.118/2011.
Art.
11 (Allegati del bilancio)
1. Sono approvati gli allegati al bilancio di
previsione 2021-2023, per come previsti dall’articolo 11 del d.lgs. n.118/2011.
Art.
12 (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico
della Regione.
IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTA la deliberazione di Giunta regionale n.
502 del 22 dicembre 2020, recante: “Approvazione Piano Regionale Sociale
2020-2022”;
VISTI:
-la legge 8 novembre 2000, n. 328 (Legge
quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi
sociali) che, tra l’altro, assegna i compiti relativi alla programmazione e
all’organizzazione del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali
agli Enti Locali, alle Regioni e allo Stato, anche ai sensi del decreto
legislativo 31 marzo 1998, n. 112, secondo i principi di sussidiarietà,
cooperazione, efficacia, efficienza ed economicità, omogeneità, copertura
finanziaria e patrimoniale, responsabilità ed unicità dell’amministrazione,
autonomia organizzativa e regolamentare degli Enti Locali;
-la legge regionale 5 dicembre 2003, n. 23
(Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella
Regione Calabria, in attuazione della legge n. 328/2000), che all’articolo 9,
commi 1 e 2, assegna alla Regione compiti di programmazione, coordinamento e
indirizzo sugli interventi sociali, oltre alla verifica, all’attuazione ed alla
disciplina dell’integrazione degli interventi ed assegna ai Comuni la titolarità
delle funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali svolti a
livello locale e la concorrenza alla programmazione regionale;
VISTI in particolare i seguenti articoli della
legge regionale n. 23/2003:
-articolo 11, comma 1, che prevede che “Nell’ambito
delle proprie funzioni di programmazione, indirizzo e coordinamento, sono di
competenza della Regione le seguenti funzioni amministrative: a) l’adozione del
Piano regionale degli interventi e dei servizi sociali provvedendo, in
particolare, all’integrazione sociosanitaria e al coordinamento con le
politiche dell’istruzione, della formazione professionale e del lavoro (…)”;
-articolo 18, commi 1 e 2, che statuiscono
rispettivamente che “1. La Regione, determina le linee della programmazione
nella materia disciplinata dalla presente legge adottando un apposito Piano” e “2. Il Piano regionale adottato dalla Giunta d’intesa con
i Comuni, realizzato in concertazione con i Comuni, con gli Enti e le
Associazioni regionali del Terzo settore, delle Associazioni di rilievo
regionali che operano nel settore dei servizi sociali, delle Organizzazioni
sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale e delle Associazioni
di tutela degli utenti, viene approvato dal Consiglio Regionale, nel rispetto
del Piano Nazionale triennale degli interventi e dei servizi sociali (…)”;
-articolo 29, commi 1 e 2, che prevedono che
“1. In ottemperanza alla Legge 328/2000 e per realizzare il coinvolgimento dei
Comuni, delle Province e del Terzo Settore e la loro responsabilizzazione sui
temi sociali è istituita la conferenza permanente per la programmazione
socio-assistenziale regionale” e “2. La Conferenza
Permanente è l’organismo rappresentativo delle autonomie locali e dei soggetti
del Terzo settore con il fine di potenziare il loro ruolo nei procedimenti di
programmazione socioassistenziale”;
VISTO il Piano Sociale Regionale 2020-2022,
allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, che
definisce i principi di indirizzo e coordinamento del sistema integrato degli
interventi e dei servizi sociali per il prossimo triennio;
PRESO ATTO CHE il suddetto Piano è stato
predisposto tenendo conto degli esiti della fase di consultazione con tutti gli
stakeholders e della condivisione delle linee
programmatiche del Piano stesso;
TENUTO CONTO CHE la Conferenza Permanente per
la programmazione socio assistenziale regionale ha espresso parere favorevole
all’approvazione del Piano Sociale Regionale 2020 – 2022;
RILEVATA la grande difficoltà, dovuta alla
crisi sanitaria e alla difficile situazione economica in cui versano molte
famiglie a causa della pandemia COVID 19;
RILEVATO CHE per fronteggiare l'emergenza
sociale causata dal Covid-19, attraverso l'approvazione del presente Piano i
fondi potranno essere programmati e utilizzati per il rafforzamento e
l'erogazione di interventi a favore delle persone fragili, in particolare: -per
pianificare azioni nell'ambito della disabilità, dell'assistenza domiciliare,
della non autosufficienza, della famiglia, dei minori e degli anziani; -per
potenziare in via prioritaria i livelli essenziali delle prestazioni sociali;
-per attivare servizi per la cittadinanza contro la pandemia da Covid-19;
UDITO il relatore, Consigliere Esposito, che
ha illustrato il provvedimento;
DELIBERA
di approvare, ai sensi dell’articolo 18 comma
2 della legge regionale n. 23/2003, il Piano Sociale Regionale 2020 – 2022,
allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale.
Art.
1 (Modifiche all’art. 27 della l.r. 18/2007)
1. All'articolo 27, comma 1, della legge
regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in materia di usi civici) le parole:
"31 dicembre 2020" sono sostituite con le seguenti: "31 dicembre
2021".
Art.
2 (Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall’attuazione della presente legge non
derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art
3 (Dichiarazione d’urgenza)
1. La presente legge è dichiarata urgente ed
entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel
Bollettino ufficiale telematico della Regione.
Art.
1 (Modifiche all’articolo 1 della legge regionale 8/1995)
1. All'articolo 1 della legge regionale 30
marzo 1995, n. 8 (Norme per la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo
degli alloggi di edilizia residenziale pubblica), sono apportate le seguenti
modifiche:
a) al comma 1, le parole “30 giugno 2013” sono
sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2015”;
b) al comma 1-bis, le parole “31 dicembre
2015” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2017”, e le parole “30
novembre 2019” sono sostituite dalle seguenti: “30 settembre 2020”;
c) al comma 1-ter le parole “1 gennaio 2020”
sono sostituite dalle seguenti: “1 gennaio 2021”.
Art.
2 (Modifiche all’articolo 2 della legge regionale 8/1995)
1. All’articolo 2 della l.r.
n. 8/1995, sono apportate le seguenti modifiche:
a) alla lettera a), del comma 1, le parole
“canone oggettivo” sono sostituite dalle seguenti: “canone soggettivo”;
b) al comma 1-bis, le parole “sette anni” sono
sostituite dalle seguenti: “dieci anni”, le parole “25 per cento” sono
sostituite dalle seguenti: “10 per cento”, e le parole “10 per cento” sono
sostituite dalle seguenti: “5 per cento”.
Art.
3 (Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall’attuazione della presente legge non
derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art.
4 (Dichiarazione d’urgenza)
1. La presente legge è dichiarata urgente ed
entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel
Bollettino ufficiale telematico della Regione.
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA
PREMESSO CHE:
1. la rupe su cui poggia l'antico borgo di
Caulonia è minata da un dissesto idrogeologico, i cui segni dei conseguenti
fenomeni franosi solcano, notevolmente, le pareti, con graduale perdita di parte
del costone che, a foggia di un triangolo, lo circoscrive;
2. dagli anni 2015-2016-2017, a seguito del
ripetersi delle alluvioni il quartiere "Maietta-P.zza Carmine" è
interessato da consistenti cedimenti, che mettono in pericolo la pubblica
incolumità, nonché gli edifici ivi presenti, compresi importanti beni artistici
e culturali;
3. il Comune di Caulonia ha stipulato una
Convezione con il Commissario Straordinario Delegato per l'attuazione del
programma di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio
della Regione Calabria e di Difesa del Suolo, di cui al "Patto per lo
sviluppo della Regione Calabria", Delibera CIPE 11.26/2016 "FSC
2014/2020: Piano per il Mezzogiorno" (sottoscritto tra la Presidenza del
Consiglio dei Ministri e la Regione Calabria). Vedasi anche D.G.R. n. 160/2016,
D.G.R. n. 355/ 2017 e D.G.R. n. 3/2018;
4. con decreto 108 del 18.4.2018 la Regione
Calabria disponeva il finanziamento di € 1.970.000 e l'opera è stata
classificata nel Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo
(ReNDiS) al n. 181R155;
5. attualmente, in attesa dell'avvio dei
lavori finanziati ai sensi del punto precedente, il Comune di Caulonia ha posto
in essere, al fine di contenere i danni, un intervento provvisorio e urgente
finalizzato a consentire la raccolta delle acque, scongiurando, co sì il
consistente fenomeno di "sifonamento e ruscellamento";
6. in data 28.11.2020 con ordinanza sindacale
n. 238 è stata ordinata l'interdizione pedonale sull'intera area
"Maietta" e di tutta "Piazza Carmine". Il traffico
veicolare era stato già inibito nel 2017.
CONSIDERATO CHE
1. ad oggi la situazione di dissesto e
cedimento nel citato quartiere Maietta-Carmine continua progressivamente a
peggiorare;
2. necessitano interventi rapidi al fine di
scongiurare, nel più breve tempo possibile, un definitivo cedimento.
Tanto premesso e considerato, preso atto che
il Sig. Presidente f.f. della Regione Calabria è Commissario straordinario per
l'attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
affinché disponga che il Soggetto Attuatore,
ing. Francesco Tarsia, senza indugio voglia:
1) effettuare un approfondito sopralluogo
presso le aree interessate, indicate in premessa;
2) verificare lo stato della progettazione e
la sua adeguatezza in ordine alle criticità rilevate;
3) accelerare, quanto più possibile, il
completamento dei livelli di progettazione e lo svolgimento della procedura ad
evidenza pubblica per l'affidamento dei lavori;
4) coadiuvare, con ogni mezzo disponibile,
anche attraverso la nomina di un tecnico qualificato in qualità di supporto al
RUP, il Comune di Caulonia, affinché con celerità avvii e completi i lavori di
consolidamento e messa in sicurezza.
Inoltre, e comunque, il Consiglio regionale
ASSUME L'IMPEGNO
di adottare ogni utile e opportuna iniziativa
al fine di monitorare e, dunque, perfezionare e definire utilmente i
procedimenti relativi alla materia del dissesto idrogeologico in essere in ogni
territorio della Regione Calabria.
IL
CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA
PREMESSO CHE:
Il 6 settembre del 1943, in piena II Guerra
Mondiale, anche la Calabria pagò il suo tributo alla ferocia nazifascista:
questi accadimenti noti come “eccidio di Rizziconi”, sono pressoché sconosciuti
sia fuori che dentro i nostri confini regionali.
17 i morti, oltre 60 i feriti, questo fu il
bilancio di questa strage perpetrata dalla furia nazista, in ritirata verso il
nord del Paese. Fu l’unico atto del genere in Calabria, non per questo meno
drammatica e degna di nota dal punto di vista storico; ma di questa - purtroppo
– non esistono tracce sui libri ufficiali di storia, solo nel lavoro di storici
meritevoli. Addirittura ci sono voluti ben 73 anni perché la strage di
Rizziconi venisse annoverata ufficialmente fra i crimini di guerra dei registri
ufficiali.
La città di Rizziconi ogni 6 settembre celebra
la memoria delle vittime con una cerimonia civile e religiosa, a riprova di
quanto vivo sia nella memoria collettiva locale il ricordo della strage. Dal
2018 il Lions Club Gioia Tauro – Piana ha in affidamento il luogo simbolo di
questa strage, la Piazza “Caduti 6 settembre 1943”, a seguito di protocollo
d’intesa sottoscritto con il Comune di Rizziconi.
Ad oggi, non sono state concesse onorificenze
alla città, nonostante la richiesta ufficiale del Consiglio comunale nel 2010.
La Commissione parlamentare preposta allora non considerò sufficienti le fonti.
Questa situazione è ampiamente superata dato che nel 2016 - grazie all’impegno
di studiosi e storici delle più rinomate università italiane e delle
associazioni, come il “Comitato 6 settembre 1943” - fu sottoscritto un
protocollo dai governi italiano e tedesco, che riconosce l’Eccidio di Rizziconi
come unica strage nazista in Calabria, inserendola nell’Atlante delle stragi
naziste e fasciste in Italia.
All’indomani del 77esimo anniversario di
questa strage, è doveroso rendere ufficialmente omaggio a questi uomini e
donne, nostri padri e madri, nostri fratelli e sorelle, martiri della ferocia
nazista, affinché, come tutte le altre vittime del periodo più buio
dell’umanità, trovino il loro posto nella Storia e nella memoria. Una strage
ancora senza alcun colpevole, perpetrata al solo scopo di vendetta, per cui
nessun ufficiale ha mai pagato. Una ferita ancora aperta, ma avvolta in un
inspiegabile velo di silenzio.
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
a farsi portavoce delle giuste istanze della
città di Rizziconi presso le Istituzioni competenti, affinché venga reso il
giusto merito e il giusto onore anche alle vittime calabresi della ferocia
nazista in Italia, chiedendo quindi il riconoscimento della meritata
onorificenza per la città, supportando le richieste portate avanti dal
Consiglio comunale di Rizziconi in sinergia con le associazioni del territorio
tra cui i Lions.
A richiedere, con il supporto di atti, studi e
relative fonti, un inserimento della storia dell’Eccidio di Rizziconi nei
programmi scolastici relativi all’occupazione nazista in Italia, accanto a
tutti gli altri avvenimenti tristemente noti di quel periodo; gli studenti,
affinché nessun sacrificio sia stato vano e mai più si debba ripetere un simile
orrore.