XI^
LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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N. 9
SEDUTA Di MERcoledì 30
settembre 2020
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE DOMENICO TALLINI
Presidenza
del presidente Domenico Tallini
La seduta inizia alle 16,42
Dà avvio ai lavori, invitando
il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà
lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.
Chiedo l’inserimento all’ordine dei lavori di
un ordine del giorno, presentato oggi, protocollo numero 20331, sulla parziale
sospensione dell'attività di caccia sul territorio regionale. Considerato,
però, che al momento, in Aula, non vedo l'assessore Gallo, magari, aspettiamo
che arrivi per discuterlo. Decida lei, Presidente. Grazie.
Consigliere Giannetta, intanto, decidiamo se
inserirlo all'ordine del giorno.
GIANNETTA Domenico (Forza Italia)
Descrivo velocemente di che trattasi.
Praticamente due giorni fa il TAR ha dato delle prescrizioni su una delibera
della Giunta regionale del 7 agosto che recava “Approvazione del calendario
venatorio per la stagione di caccia 2020/2021”. Noi dovremmo recepire e cercare
di risolvere il problema, soprattutto, della caccia agli ungulati in alcune
particolari zone.
L’ordine del giorno impegna la Giunta a
recepire, intanto, le prescrizioni che ci ha indicato il TAR e quindi risolvere
il problema della caccia agli ungulati che sono diventati un problema di ordine
pubblico e sicurezza in quelle zone.
Dobbiamo fare nostre quelle prescrizioni, su
quello non ci piove, però possiamo trovare la soluzione perché la sentenza del
Tar e le prescrizioni sono parziali non sono totali, quindi sulla parzialità di
quelle prescrizioni possiamo lavorare come ci spiegherà l'assessore Gallo.
Ribadisco, quindi, la richiesta di inserimento dell'ordine del giorno,
dopodiché si aprirà il dibattito.
Dopo la lettura delle comunicazioni, quindi,
potremo inserire all'ordine dei lavori l’ordine del giorno proposto dal
consigliere Giannetta ed eventualmente tutte le altre richieste.
Dà lettura
delle comunicazioni.
Ha chiesto di intervenire il collega Guccione per
proporre l'inserimento all'ordine dei lavori di un ordine del giorno.
Grazie, Presidente, per avermi dato la parola.
Il fine settimana scorso abbiamo presentato un ordine del giorno in merito
all’utilizzazione delle risorse del fondo MES nel settore sanità.
L'ordine giorno va nella direzione che il
Consiglio regionale chieda al presidente Conte di utilizzare questa opportunità
che ci dà l'Europa per riformare il sistema sanitario nazionale e calabrese.
Ritengo che, al di là delle opinioni
politiche, il Consiglio possa discutere e unitariamente deliberare in questa
direzione, cioè quella di un invito pressante del Consiglio regionale della
Calabria affinché il Presidente del Consiglio utilizzi queste risorse
importantissime per la sanità calabrese.
Prima di passare alla votazione
dell'inserimento all'ordine dei lavori dell’ordine del giorno, sulla parziale
sospensione delle attività di caccia sul territorio regionale, consigliere
Giannetta, può specificare meglio.
La Giunta regionale il 7 agosto del 2000 ha
dovuto, come ogni anno, approvare il calendario venatorio, dopodiché due
associazioni ambientaliste hanno fatto ricorso.
Il giudice amministrativo il 24 settembre,
quindi qualche giorno fa, accoglie parzialmente questo ricorso.
Oggi, dobbiamo prendere atto di queste
prescrizioni, ma dobbiamo, in accordo con l'assessorato all'agricoltura e anche
all'ambiente, inserire delle modifiche affinché si possa avere soprattutto una
riapertura della caccia agli ungulati, in questa zona, perché rappresenta una
questione di ordine pubblico, di sicurezza e soprattutto della tutela delle
colture agricole. Avviamo una discussione, un dibattito affinché il Consiglio
possa impegnare l'assessorato all'agricoltura a trovare le soluzioni su questa
tematica. Questa è la finalità dell’ordine del giorno.
Procediamo con la votazione delle due richieste
di inserimento all'ordine del giorno e a seguire con il dibattito sulle
tematiche.
Pongo in votazione la proposta di inserimento
illustrata dal collega Guccione che è approvata. L’ordine del giorno è
inserito.
Pongo in votazione la proposta di inserimento
illustrata dal collega Giannetta che è approvata. L'ordine del giorno è
inserito.
(Il
Consiglio inserisce)
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Molinaro. Ne ha facoltà.
Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della
mozione numero 34, presentata il 3 settembre, sulla promozione e sostegno della
candidatura di Sybaris a patrimonio mondiale dell'Unesco. Grazie.
Consigliere Molinaro, scusi, l'aveva chiesto
prima, ma mi era sfuggito.
Pongo in votazione l’inserimento all’ordine
del giorno della mozione numero 34, che è approvato. La mozione è inserita
all'ordine del giorno.
(Il
Consiglio inserisce)
Ha chiesto di intervenire l’assessore Gallo.
Ne ha facoltà.
Presidente, chiedo l’inserimento all’ordine dei
lavori dell’ordine del giorno, già inserito nella precedente seduta, che
riguarda i docenti precari della scuola specializzati nel sostegno, ne abbiamo
discusso anche con i colleghi del centrosinistra.
Pongo in votazione la richiesta di inserimento
che è approvata. L’ordine del giorno è inserito.
Proposta di provvedimento amministrativo
46/11^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza recante; “Approvazione del
rendiconto dell'esercizio finanziario 2019 e della relazione sulla gestione”;
“Proposta di provvedimento amministrativo numero 53/11^ di iniziativa
dell'Ufficio di Presidenza recante: “Modifiche alla Deliberazione numero 16 del
26 giugno 2020, recante: “Approvazione del rendiconto dell'esercizio
finanziario 2019 e della relazione sulla gestione”.
Puntualizzo che i due provvedimenti sono
abbinati nella discussione e trattati in un unico punto. Cedo la parola al
relatore dei provvedimenti, il consigliere Mancuso.
Grazie, Presidente. La relazione riguarda sia
il primo sia il secondo punto all'ordine del giorno, in pratica, si integrano.
Il primo provvedimento è relativo all'approvazione del Rendiconto del 2019 e il
secondo è una modifica al Rendiconto che è avvenuta dopo l'approvazione, in
quanto i revisori hanno evidenziato un errore di battitura, quindi si tratta di
errori formali e di riconciliazione, per questo motivo è stato necessario approvare,
successivamente, la modifica.
Le due proposte di provvedimento
amministrativo hanno ad oggetto l'approvazione del Rendiconto del Consiglio
regionale relativo all'esercizio finanziario 2019, approvato con la
deliberazione dell'Ufficio di Presidenza numero 16 del 26 giugno 2020 e
successivamente modificato con la deliberazione numero 34 dell’11 settembre
2020.
Ai sensi dell'articolo 107, comma 1, lettera
b) del decreto legge 17 marzo 2020 numero 18, convertito con la legge numero 27
del 24 aprile 2020, il termine per l'approvazione del Rendiconto 2019 in
Consiglio regionale è il 30 settembre 2020.
Al 31 dicembre 2019 risultano iscritti nella
contabilità del bilancio del Consiglio regionale:
- residui attivi, per euro 43.017.026,71, di
cui euro 40.951.320 sono relativi a trasferimenti correnti che la Regione deve
erogare a saldo delle annualità 2015 e 2019 per il funzionamento del Consiglio
regionale;
- residui passivi, per euro 8.375. 478;
- fondo di cassa, pari ad euro 10.150.038.
L'avanzo di amministrazione alla data del 31
dicembre 2019 risulta pari ad euro 42.536.558, così ripartito:
1. Avanzo vincolato: euro 17.933.129. Tale
somma comprende, oltre ai vincoli derivanti dall'applicazione delle leggi
statali:
- l'importo di euro 8.875.445 destinato dal
Consiglio regionale - in virtù della legge regionale 30 aprile 2020 numero 3
recante “Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni
2020-2022” - ad essere restituito alla Regione per il finanziamento di
interventi per contrastare l'emergenza economiche generate dall'emergenza
epidemiologica Covid-19.
In pratica il Consiglio regionale, su proposta
del presidente Tallini, il 30 aprile 2020 con un articolato presentato in Aula
ha restituito questi 8 milioni al bilancio della Giunta per contrastare le
emergenze economiche del Covid-19. Si può ricordare: il milione del Banco
alimentare, i contributi per gli studenti fuori sede.
- comprende anche l'importo di euro 1.048.103,
destinato dal Consiglio regionale ad essere restituito alla Regione per il
sostegno delle politiche regionali per il diritto allo studio.
2. Avanzo accantonato: euro 7.716.189;
3. Avanzo destinato agli investimenti: euro 12.920.000;
4. Avanzo libero €
3.967.000.
La quota libera del risultato di
amministrazione potrà essere utilizzata dopo l'approvazione da parte del
Consiglio regionale del Rendiconto e contestualmente alla verifica degli
equilibri di bilancio per le finalità previste dalla legge.
Sul presente provvedimento il Collegio dei
revisori dei conti, con verbale numero 43 del 23 settembre 2020, ha espresso
parere favorevole. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Bevacqua. Ne ha facoltà.
Presidente, volevo far fare una riflessione ai
colleghi presenti in Aula.
Se ho letto bene e se ho capito bene quanto
illustrato dal collega Mancuso, c’è un avanzo libero di euro 3.967.000, quindi
è possibile destinare queste risorse ad iniziative che il Consiglio potrebbe
prendere. Collega Mancuso, ho capito bene? Mi riferisco a euro 3.967.000 di
avanzo libero.
(Interruzione)
Li abbiamo già restituiti alla Giunta?
Vorrei fare, lo stesso, a questo punto, una
riflessione in merito a quanto abbiamo noi deciso di restituire alla Giunta per
alcune iniziative legate all'emergenza Covid-19.
Ho letto in questi giorni o quantomeno ho
avuto modo di sentire tante lamentele da parte di giovani universitari
calabresi che non sono riusciti ad usufruire dei benefici stabiliti dal bando
predisposto dalla Giunta regionale, perché - da quello che mi dicono in tanti
-- non vi rientrano perché la somma destinata a ciò è inferiore alle richieste
ricevute.
Non so quale assessorato si è occupato di
questa problematica, del rimborso ai giovani studenti universitari, appunto, ma
sto ponendo un problema.
Sto ponendo adesso un problema collegato alla
possibilità di dare risposte a tutti coloro che hanno fatto richiesta e che ne
potrebbero beneficiare. Colleghi, poniamoci il problema, perché già il
Consiglio regionale ha fatto tanto in merito alla problematica, ha restituito
alla Giunta regionale un importo considerevole caricandosi anche di questa
responsabilità.
Chiedo ora all'Aula e all'assessore Gallo di
reperire ulteriori risorse finanziarie in modo da dare risposta a tutti i
giovani calabresi che ne hanno fatto richiesta e per come prevedeva il bando ne
hanno diritto, perché altrimenti rischiamo, come sempre succede, di lasciare o
l’amaro in bocca o alimentare la diffidenza verso le Istituzioni. Quando si fa
una scelta mettendo in campo risorse, lanciando un'idea, tanti giovani e
famiglie calabresi si aspettano risposte e se, poi, queste risposte giungono a
metà capiamo che c'è sempre una difficoltà a gestire i rapporti tra il
cosiddetto Paese legale e Paese reale.
Pongo, senza fare polemiche, questa
riflessione a quest'Aula per invitare la Giunta regionale a reperire ulteriori
somme necessarie per poter dare risposta a tutti coloro che ne hanno diritto e
che sono in graduatoria, in posizione, magari, inferiore rispetto agli altri.
Credo che faremo una bella cosa, come Consiglio e come Giunta regionale, capace
di dare così risposta a tutti coloro che ne hanno fatto domanda.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Gallo.
Ne ha facoltà.
Presidente, la ringrazio per avermi dato la
parola.
Il collega Bevacqua pone una questione che è
seria. In sede di approvazione del bilancio, i capigruppo di maggioranza, su
iniziativa del collega Neri, hanno approvato una proposta. È stata, poi, una tematica condivisa da tutti
i gruppi consiliari di maggioranza; per la verità c'è stata una condivisione
anche da parte del centro-sinistra, anche se poi non con il voto in Aula,
perché quegli emendamenti non furono votati, ma al di là di questo,
giustamente, il capogruppo Bevacqua pone una problematica su un bando che è
stato emanato e che ha visto, devo dire una
partecipazione anche molto massiccia.
Il bando, naturalmente, in quella fase di emergenza
Covid-19, era destinato al sostegno indiretto alle famiglie. Ricordo, ad
esempio, il sostegno al Banco alimentare, i buoni spesa, l'una tantum per i
tirocinanti. Tra le tante operazioni messe in campo dalla Giunta e dalla
maggioranza consiliare, in quella fase, c'è stata anche questa misura che, come
dicevo, ha visto una partecipazione massiccia: 13 mila domande; 13 mila
ragazzi, o genitori di ragazzi calabresi, hanno partecipato al bando.
Naturalmente, come può ben capire, ciò comporta una
complessità anche nell’istruttoria.
La dotazione voluta dalla maggioranza dei
consiglieri regionali era inizialmente di 3 milioni di euro.
Dai calcoli fatti anche in base alla prima fase dell'istruttoria
per la quale circa il 30 per cento delle domande possono essere considerate
irricevibili, la media dovrebbe essere di 8-9 mila domande accertate alla fine
dell'istruttoria.
Facendo una media di 600 euro a domanda, sarebbero
necessari circa 5 milioni, 5 milioni e mezzo di euro; quindi, altri 2 milioni,
due milioni e mezzo di euro, rispetto al preventivato.
Ci ragioniamo da tempo, sia con i consiglieri di
maggioranza sia in Giunta regionale.
La presidente Santelli, in particolare, è disponibile
a finanziare tutte le domande che saranno dichiarate ricevibili che, quindi,
saranno dichiarate legittimamente proposte e ammesse in graduatoria. Ne abbiamo
ragionato anche con il presidente Tallini.
Crediamo che non ci saranno domande non finanziate perché
faremo ogni sforzo, entro la fine di questo esercizio, per finanziare questo
bando interamente e non lasciare nessuno fuori.
Poiché l'istruttoria è di competenza del
Dipartimento lavoro, ma è sotto la responsabilità del Settore welfare, capisce
che si tratta di un procedimento particolarmente complesso, perché le domande
sono tante; per questo ho chiesto al direttore Cosentino di rafforzare la
squadra che sta lavorando all'istruttoria.
Speriamo entro non molto tempo di arrivare alla
definizione e anche di dare copertura. Probabilmente porteremo un provvedimento
che, sicuramente, sottoporremo all'approvazione della maggioranza, che è
d'accordo, ma anche della minoranza e speriamo che ci sia il voto unanime
dell’Aula.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Bevacqua. Ne ha facoltà.
Presidente, io mi dichiaro parzialmente soddisfatto della
risposta dell’assessore Gallo poiché, in tempo di emergenza, o si fa in fretta
o tutto ciò che si pensa di mettere in campo per dare ossigeno diventa
asfissia.
Oggi dobbiamo essere bravi – lo dico al collega
Gallo e all’intera Giunta regionale – a capire come utilizzare anche quelle
risorse che avevate pensato di mettere in campo e che non hanno ricevuto lo
stesso numero di richieste della misura sui giovani universitari.
Non voglio fare polemica, ma ci sono tante misure
che avete messo in campo, ma che non hanno trovato molto riscontro.
Sappiamo tutti che sono rimasti milioni di euro non
spesi su alcune misure che avevate messo in campo.
Credo che non ci vorrebbe tanto a spostare delle
risorse da alcuni capitoli ad altri. C'è bisogno di una delibera di Giunta
regionale.
Così facendo, potremo dare risposte ai calabresi.
Non vorremmo aspettare la fine dell'esercizio e
riparlarne in Aula a gennaio o febbraio dell'anno prossimo.
L'invito che rivolgo sommessamente, più che da
capogruppo del Partito Democratico da cittadino calabrese che oggi sente tante
lamentele in giro su questa cosa, è quello di cercare di accelerare il più
possibile tutte le iniziative che avete messo in campo e che sono utili e
funzionali a dare ossigeno all'economia e alle famiglie calabresi.
Questa non vuole essere una critica, ma solo un
invito ad accelerare il più possibile tutti gli strumenti necessari, tutto
l’apparato necessario ad adeguare ed eventualmente potenziare le strutture per
arrivare a dare risposte ai calabresi, non da qui a 3 mesi ma da qui a fine
ottobre al massimo; altrimenti sarebbe troppo tardi e questo provvedimento, che
potrebbe essere utile e funzionale, diventerebbe un'altra occasione persa per
recuperare quella credibilità e fiducia nei confronti dei cittadini e degli
elettori.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Esposito. Ne ha facoltà.
Io, invece, mi dichiaro estremamente soddisfatto della
risposta dell'assessore Gallo, che poi è una sintesi di alcuni ragionamenti che
sono stati fatti all'interno della maggioranza, ma anche – come, giustamente,
ha detto l'assessore – con alcuni esponenti e colleghi del centro-sinistra.
L’assessore ha detto in modo chiaro che il problema
del finanziamento c'è, ma è in fase di soluzione; quindi, ha dato semplicemente
una tempistica dovuta al fatto che circa 8/9 mila domande ricevibili,
necessitano di un momento così complesso da porre in essere: un
crono-programma, non a medio e lungo termine ma in tempi anche abbastanza
brevi.
Non so a quali misure rimaste inevase in epoca
Covid-19 si riferisca il collega Bevacqua perché, a mia conoscenza, tutte le
misure che sono state messe in campo dalla Giunta regionale presieduta
dall’onorevole Santelli hanno avuto una pletora di domande; anzi, proprio
quell’eccessivo numero di domande ha fatto sì che i tempi fossero un po’ più
dilatati rispetto alla necessità anche di una tempistica veloce; alcune volte,
non è tanto la cifra che si mette in capo ai bisogni delle famiglie, delle
aziende e delle associazioni, ma è anche la tempistica.
Del resto, è chiaro a tutti che alcune iniziative,
anche poste dal Governo, poi tardano ad arrivare nelle tasche degli italiani
proprio per la loro complessità.
Quella indulgenza che, a livello nazionale,
caratterizza il centro-destra, io mi auguro che ce l'abbia anche questo
centro-sinistra a livello regionale.
Assessore, va benissimo! Vada avanti sull'asse
Santelli-Giunta regionale e, quindi, assessore Gallo!
Sono convinto che quelle misure indirette, tramite
gli studenti in sede e fuori sede della Regione Calabria, a breve potranno
essere di ristoro a quelle famiglie. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pietropaolo. Ne
ha facoltà.
Grazie, Presidente. Volevo semplicemente aggiungere che
sono d'accordo con quanto detto dal collega Esposito.
Anch’io sono soddisfatto della risposta
dell'assessore Gallo, soprattutto perché l'iniziativa che riguardava i ragazzi
universitari era nata proprio dal nostro gruppo e ricordo bene che, tra
l’altro, è stata finanziata con un Fondo del bilancio del Consiglio regionale.
Sapere che oggi la Giunta regionale si preoccupa di
completare l’istruttoria in tempi rapidi e finanziarla pure mi sembra un'ottima
idea; mi riferisco anche al collega Neri, che è stato il fautore
dell'iniziativa.
Per quanto riguarda i Fondi non spesi, immagino
che, forse, il consigliere Bevacqua si riferisca a qualche iniziativa messa in
campo a favore delle aziende che, al momento, non trova copertura,
semplicemente perché è da rilevare che è stata messa in campo un'iniziativa
molto importante a favore delle aziende e che riguarda il mantenimento
dell'occupazione.
Questa iniziativa era stata messa in campo con una
dotazione finanziaria molto importante, ma è stata – come dire – sovrastimata e
anche messa da parte, di fatto, da un’iniziativa del Governo che è stata quella
di prorogare lo stato di emergenza e, quindi, la cassa integrazione e i termini
del divieto di licenziamento; per cui, l'iniziativa che era stata messa in
campo dall'assessore Orsomarso per evitare che ci fossero licenziamenti alla
fine del periodo del divieto e, quindi, alla fine della cassa integrazione, di
fatto, non ha prodotto grandi risultati oggi, ma ne produrrà sicuramente
domani; per cui, il Fondo messo a disposizione è utilissimo e va assolutamente
messo da parte, tenuto in considerazione e valutato bene per quando, purtroppo,
scadrà sia il termine ultimo dell'emergenza sia il termine del divieto ai
licenziamenti e sia la cassa integrazione.
A quel punto, quella misura ritornerà molto utile e
anche la sua dotazione finanziaria. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro
Francesco. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo solo per dichiarazione di voto: mi
asterrò in relazione ai primi due punti all'ordine del giorno. Grazie.
Alla luce di quanto riferito dal relatore e dal dibattito
che si è svolto in Aula, pongo in votazione la proposta di approvazione
contestuale e congiunta dei provvedimenti numero 46/11^ e 53/11^ prendendo
atto, altresì, del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei conti e
della relazione della Commissione speciale di vigilanza.
(Il
Consiglio approva)
(È riportata
in Allegati)
Il punto tre all'ordine del giorno riguarda lo
svolgimento delle interrogazioni ma, avendolo modificato, io direi di discutere
prima le mozioni dei consiglieri Giannetta, Guccione e Molinaro, così come le
abbiamo inserite.
(Interruzione)
Presidente, un chiarimento.
Le interrogazioni? Lei ha detto che l’ordine del
giorno è stato modificato; quindi, le interrogazioni le facciamo subito dopo le
mozioni?
Sì, se ci saranno le condizioni. Gli assessori
presenti in Aula, sicuramente saranno disponibili.
DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)
Scusate, le mozioni sono state inserite all’ordine
del giorno, le interrogazioni, invece, erano già previste. Non c'è la modifica
di questo punto. Ci terrei a far chiarire in Aula questo aspetto.
Voi avete inserito all'ordine del giorno le mozioni, che
discutiamo; ma dobbiamo discutere anche il punto relativo alle interrogazioni.
Nella proposta di inserimento all'ordine del giorno si è
indicato anche il criterio attraverso cui venivano inseriti all'ordine del
giorno.
Abbiamo detto che, dopo l'approvazione dei due
punti iscritti all'ordine del giorno, avremmo proceduto alla discussione e alla
votazione delle mozioni proposte dei colleghi.
Dopodiché, nulla osta che si possa procedere alle
interrogazioni.
DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)
Presidente, mi permetto di dissentire.
Nulla osta significa che se c'è tempo le facciamo,
ma le interrogazioni erano già inserite all'ordine del giorno, quindi c'è
l'impegno del Consiglio regionale a discuterle.
Collega Di Natale, di fatto abbiamo modificato
l'ordine del giorno, votando l’inserimento delle mozioni al terzo, al quarto e
al quinto punto, e l'abbiamo detto.
Lei era presente; forse, in quell'occasione,
sarebbe stata utile ancor di più una sua osservazione.
DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)
Presidente, mi permetto di dissentire. Noi non abbiamo
detto che non discutiamo delle interrogazioni. I colleghi consiglieri hanno
chiesto l’inserimento all'ordine del giorno di singole mozioni.
Chiedo scusa, la proposta di inserimento è stata
accompagnata anche da una proposta di discussione, ovvero: dopo i due punti,
discutere le mozioni dei colleghi.
Se ho inteso male, possiamo rifare la modifica
dell'ordine del giorno, ma credo che siamo qui anche per rispondere alle
interrogazioni. Grazie.
DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)
Va bene. Grazie.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Giannetta per illustre l’ordine del giorno. Ne ha
facoltà.
Intervengo per completezza perché ho visto che, forse,
all’inizio non sono stato chiaro.
Questo ordine del giorno è protocollato col numero
20331 del 30 settembre 2020 ed è “Sulla parziale sospensione delle attività di
caccia sul territorio regionale”. Devo obbligatoriamente fare una premessa, che
è la seguente: due associazioni ambientaliste impugnavano, davanti al Tar
Calabria, la delibera di Giunta regionale numero 219 del 7 agosto 2020,
recante: ‘Approvazione del calendario venatorio per la stagione di caccia
2020/2021’, chiedendone l'annullamento in tutto, o in parte.
Con l’ordinanza adottata in sede cautelare
all’udienza del 24 settembre 2020, il Tar Calabria, sezione Prima, accoglieva
parzialmente il citato ricorso, disponendo la sospensione oggetto di censura
limitatamente alle parti in cui:
a) si consente la caccia al moriglione e alla pavoncella;
b) per le specie per le quali è programmata l'apertura
anticipata della caccia, non è prevista la modifica del termine finale a
compensazione della detta apertura anticipata, in misura pari all'intero
periodo compreso tra l'inizio dell'apertura anticipata e l'inizio ordinario
della stagione venatoria previsto della legge;
c) si consente la caccia all'interno delle aree Natura 2000,
tutelata ai sensi della direttiva 92/43 CEE habitat e nelle Zone di protezione
speciale sottoposte a tutela in base alla direttiva 79/409 CEE “uccelli”.
Per effetto delle statuizioni del Tar, le attività
di caccia hanno subito un forte pregiudizio, in particolare in quei territori
ove estese e frequenti sono le aree Natura 2000 e le Zone di protezione
speciale.
In sintesi, che cosa vogliamo fare impegnando il
Consiglio regionale attraverso l'assessorato?
Tale pregiudizio si ripercuote, anche e
soprattutto, in un problema di ordine pubblico e di sicurezza, nonché di danno
alle attività agricole.
Tale pregiudizio, si ripercuote soprattutto come un
problema di ordine pubblico, dovendosi escludere da tali aree e zone indicate,
finanche addirittura le attività dei selettori autorizzati alla caccia al
cinghiale, con conseguente grave pericolo per l'incolumità pubblica; quindi, è
una situazione paradossale perché la Regione Calabria fa anche dei corsi per
formare i selettori ed arginare il fenomeno del sovraffollamento dei cinghiali
ma, paradossalmente, poi sospende la caccia in questo settore specifico.
A seguito di tale pronuncia, l’Assessorato
all'agricoltura della Regione Calabria, in sinergia con quello dell'ambiente,
si sta adoperando per predisporre una richiesta di valutazione di incidenza
ambientale, al fine di accertare la possibile ed eventuale incidenza
all'interno delle Zone speciali di conservazione e di quelle di protezione
speciale, oltre che sui siti di importanza comunitaria, e si possa procedere
alla riapertura.
In tal senso, è da ritenersi necessaria ed urgente
la ripresa delle attività venatorie e con esse quelle collegate al
contenimento, soprattutto della proliferazione degli ungulati nel territorio
regionale.
Tutto ciò premesso, il Consiglio impegna la Giunta
regionale ad adoperarsi con urgenza attraverso i propri uffici, al fine di:
recepire le prescrizioni indicate dal Tar Calabria, sezione prima,
nell'ordinanza cautelare del 24 settembre 2020; giungere all'immediata ripresa
delle attività faunistiche; favorire la ripresa delle stesse nel rispetto delle
predette prescrizioni. Ovviamente, a quelle poi non possiamo esimerci, anche
all'interno dei siti di importanza comunitaria che sono: la Sic, le Zone
speciali di conservazione (Zcs) e le Zone di protezione speciale (Zps).
Questo perché vogliamo che si abbia il pieno
rispetto dell'ambiente e della natura.
Nel frattempo, però, dobbiamo evitare che tali
pregiudizi possano nuocere ad altrettante garanzie per i cittadini o gli
agricoltori.
Ripeto: le garanzie sono per i cittadini l'ordine
pubblico e la sicurezza e per gli agricoltori la tutela, appunto, delle
attività agricole.
Fondamentalmente, è questo che chiediamo alla
Giunta regionale.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Gallo. Ne
ha facoltà.
Signor
Presidente, l’ordine del giorno presentato dal collega Giannetta è quanto mai
puntuale ed attuale. Peraltro, credo che lui sia il firmatario, ma interpreti
anche una comune volontà di tutti i consiglieri di maggioranza.
Ne
ho parlato con i consiglieri Raso, Pietropaolo, Arruzzolo, Pitaro, Crinò, Neri,
Molinaro e con la consigliera Minasi, che, oggi, mi ha fatto anche incontrare
alcuni rappresentanti del mondo venatorio di questo territorio. Ne ho ragionato
con quasi tutti i colleghi di maggioranza, i quali sono fortemente preoccupati
di questa sentenza del Tar Calabria che inibisce l’attività venatoria nelle
aree alle quali faceva riferimento il collega Giannetta.
Questo
crea grande preoccupazione nel mondo venatorio anche perché viviamo una fase di
grande emergenza che è quella dei cinghiali.
In
ogni riunione della Conferenza Stato-Regioni, quando incontriamo il ministro
Bellanova, la questione che viene posta da quasi tutti gli assessori regionali
– perché non è un problema soltanto calabrese – è questa dell’emergenza
cinghiali che crea problemi al settore agricolo, ma anche alla tutela ed alla
pubblica incolumità perché, spesso, – lo abbiamo visto anche quest’estate – i
cinghiali si spingono nei centri abitati e ciò accadrà ancor di più,
probabilmente, nei prossimi mesi.
Abbiamo
tentato di arginare questo fenomeno con un Piano di selezione che, per la
verità, è stato approvato in tempi celeri dall’Istituto superiore per la
protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), ma non riesce, in questo momento, a
contenere l’emergenza.
La sentenza del Tar Calabria ha condizionato
la caccia in alcune aree, ma quasi tutti i Tar nazionali hanno avuto un’azione
– se così la possiamo definire – di tutela ambientalista perché, ad esempio, il
calendario venatorio è stato proprio bloccato, paralizzato, in Liguria per cui
la Regione è dovuta correre ai ripari.
Il rimedio è ottenere in tempi brevissimi il
parere di Valutazione di incidenza ambientale (Vinca) su queste aree. Per la
verità, ne ho parlato immediatamente con l’assessore De Caprio – che ha
dichiarato disponibilità per il proprio Dipartimento – e con il dirigente
generale – prima la dottoressa Reillo, oggi, il dottore Comito – che hanno dato
disponibilità immediata anche a dare una risposta celere rispetto ad un
progetto che sarà elaborato in queste ore dal Dipartimento agricoltura e posto
all’attenzione del Dipartimento ambiente per avere, in tempi rapidissimi, il
parere Vinca, sia pure provvisorio.
Spero in pochi giorni di ottenere questa
risposta dal Dipartimento ambiente e così sanare quanto manca, in questo
momento, per rendere possibile l’esercizio venatorio, in particolare, nelle
Zone di Protezione Speciale (ZPS) e nelle “Aree Natura 2000”.
Mi auguro di avere questa risposta in tempi
celerissimi perché c’è grande preoccupazione nel mondo venatorio, soprattutto
per l’emergenza cinghiali.
Bloccare l’esercizio della caccia per dieci,
quindici giorni, un mese o, eventualmente, due – ma non sarà così perché
ridurremo il blocco a pochissimi giorni – potrebbe essere di grave nocumento in
questo momento di grande emergenza.
Da parte nostra c’è la volontà di intervenire
immediatamente e, naturalmente, accettiamo l’ordine del giorno del consigliere
Giannetta che è quanto mai attuale.
Ci siamo già attivati e speriamo di tagliare
i tempi di intervento e di risposta per consentire l’esercizio venatorio in
queste aree.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, volevo rispondere alla
richiesta del consigliere Giannetta, prima che intervenisse l’assessore,
proprio per riferire l’interlocuzione in atto tra gli uffici e l’Assessorato
all’ambiente. Lo ha esposto chiaramente l’assessore Gallo, pertanto, è inutile
andare oltre. Grazie.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Neri. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, condivido quanto detto
dal collega Arruzzolo. Tra l’altro, in questi mesi abbiamo interloquito spesso
con l’assessore Gallo, con i colleghi Pietropaolo e Arruzzolo, appunto, e
abbiamo trovato sempre grande disponibilità per arrivare ad una soluzione
condivisa di questa problematica e, insomma, collega Giannetta, avremmo tutti
firmato quest’ordine del giorno.
Rilevo solamente, Presidente, che, a mio
avviso, l’ordine del giorno va bene così come è costruito, ma ritengo che,
possa verificarsi una problematica di ordine giuridico nella parte – che
dovrebbe essere eliminata – in cui si impegna la Giunta regionale.
Nel momento in cui il Consiglio impegna la
Giunta regionale ad eseguire una prescrizione data dal Tribunale è un’invasione
di campo, nel senso che potrebbe sembrare che il Consiglio regionale si
sostituisce all’Autorità giudiziaria e la Giunta regionale non è adempiente
rispetto a qualcosa che dovrebbe fare obbligatoriamente per legge.
Quindi, consiglierei di eliminare questa
parte perché potrebbe dare adito ad interpretazioni ed anche determinare la
nullità dell’ordine del giorno.
Pertanto, eliminerei – ripeto – la parte in
cui il Consiglio impegna la Giunta regionale a recepire la prescrizione
indicata dal TAR perché è ovvio che questo la Giunta lo deve fare ed il
Consiglio non può impegnarla a fare un qualcosa che è previsto per legge.
Quindi, lascerei solamente la parte “di
giungere all’immediata ripresa dell’attività faunistica e a favorire la ripresa
delle stesse nel rispetto delle prescrizioni, appunto, che sono state date”.
Grazie.
Mi pare che non ci siano altri interventi,
pertanto, si pone ai voti l’ordine del giorno presentato dal consigliere
Giannetta che è approvato così come modificato, con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportato in Allegati)
Si passa alla discussione dell’ordine del giorno presentato dai
consiglieri Guccione, Bevacqua, Irto, Notarangelo e Tassone circa l’utilizzo
del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES).
Presidente, ringrazio lei ed il Consiglio per
aver inserito l’ordine del giorno all’ordine dei lavori della seduta odierna.
Credo che si tratti di una questione
importante che va al di là delle appartenenze politiche.
Noi stiamo già vivendo, secondo me, una
seconda pandemia: i numeri sono emblematici ed ancora più drammatici di quelli
del lockdown.
Per fortuna, tutto sommato, il sistema
sanitario nazionale ha retto e ci sono stati riconoscimenti, anche
internazionali, sulla buona prova della sanità italiana.
Ora l’Europa ha un po’ cambiato registro e ha
messo a disposizione diverse risorse che per la Calabria potrebbero
rappresentare un salto di qualità: non ci sono soltanto i 209 miliardi di euro,
una parte dei quali sono a fondo perduto, ma c’è anche il MES, questo strumento
eccezionale, che per l’Italia vale almeno 35 miliardi di euro.
Io so che questo ci deve servire non soltanto
ad affrontare l’emergenza, ma anche a programmare una sanità pubblica e
universalistica, rilanciando e potenziando non solo la ricerca, ma anche il
territorio.
In queste ore, nelle quali c’è una grossa
discussione nel nostro Paese, il Consiglio regionale della Calabria, secondo
me, dovrebbe essere impegnato all’unanimità a chiedere al Presidente del
Consiglio dei ministri ed al Parlamento che si compiano tutti i passi necessari
affinché anche l’Italia abbia la concessione di questo prestito di 35 miliardi,
finalizzato a fare questa grande opera di rinnovamento della sanità italiana,
anche riducendo le diseguaglianze della sanità tra Regioni e, addirittura,
all’interno di esse.
Ritengo che questo sia un passaggio fondamentale in cui la Calabria, il
Consiglio regionale ed il Presidente della Giunta regionale debbano avere una
chiara indicazione da pronunciare nelle sedi competenti affinché si avviino
quelle procedure necessarie alla richiesta dei 35 miliardi di euro, finalizzati
ad un potenziamento della sanità pubblica italiana. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Francesco Pitaro. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo brevemente sull’ordine del giorno relativo al
MES. Si tratta di fondi europei da destinare alla sanità. Credo – ma questo è
sotto gli occhi di tutti – che il Covid-19 ci abbia fatto capire o ci abbia
dato conferma della fragilità della sanità calabrese.
Ritengo che sulla sanità non si possa risparmiare ed il Covid-19 ci ha
dato conferma anche di ciò. C’è bisogno, probabilmente, di una rivoluzione e di
un cambiamento anche culturale, nel senso che 1 euro speso per la sanità, non
deve essere inteso come una spesa, ma come un investimento sulla salute.
In questi periodi, Presidente, sto visitando i nostri territori e sto
vedendo territori senza ospedale o con ospedali sventrati, smembrati, in via di
smantellamento. Credo che tutto ciò non ce lo possiamo assolutamente
permettere, quindi, ritengo che il MES sia davvero una opportunità che l’Italia
e la Calabria non possono lasciarsi sfuggire perché potrebbe essere lo
strumento per la nostra Regione anche per ristrutturare la fragile struttura e
rete sanitaria e per rendere effettivo, sostanziale e concreto il diritto alla
salute.
Ecco, perché, ovviamente, voto positivamente e favorevolmente all’ordine
del giorno. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, colleghi consiglieri,
anch’io credo che il MES sia un’opportunità e, quindi, sicuramente voteremo a
favore dell’approvazione dell'ordine del giorno su un punto che dovrebbe,
soprattutto in questo periodo storico del nostro Paese, far riflettere un po'
tutti.
Nei giorni scorsi, abbiamo audito in
Commissione di vigilanza, con il presidente Giannetta e con gli altri colleghi,
i commissari dell'ASP di Cosenza e di Reggio Calabria e ci siamo resi conto di
come la sanità in Calabria debba realmente essere rivoltata come un calzino.
L’ASP di Cosenza ha una cosa come 547 milioni di euro di debito, un buco
finanziario che non consente, come spesso ha detto la Corte dei conti, di
garantire dei servizi efficienti e non consente di avere delle ricadute
positive verso il nostro territorio.
Il MES è sicuramente una opportunità che non
deve sfuggire alla nostra Regione, perché le nostre strutture ospedaliere non
sono adeguate. Abbiamo tanti validi professionisti che, però, non hanno i mezzi
necessari per fronteggiare le emergenze, come quella del Covid-19.
Vorrei porre l'attenzione, dopo se ne
discuterà, Presidente, nell’espletare quelle che sono le interrogazioni, sul
discorso che stiamo vivendo in Calabria per l'emergenza Covid. Abbiamo
un'emergenza su tutte che è la questione della città di Amantea, dove, ad oggi,
vengono registrati quasi 100 positivi tra migranti e non, vale a dire un’intera
cittadina che è davvero messa in pericolo. Quindi, quando discuteremo di questa
cosa, perché ritengo che bisogna discuterne in Consiglio regionale, bisognerà
capire che ci sono delle emergenze che hanno la priorità. Oggi la sanità è una
delle priorità della nostra regione. Oggi il sistema sanitario in Calabria è al
collasso, ancor di più se dobbiamo affrontare un'emergenza di queste dimensioni
come quella del Covid. Quindi, bene l'ordine del giorno che è stato presentato
dai colleghi Guccione, Bevacqua, Irto, Notarangelo e Tassone, a cui andrà
sicuramente il nostro voto favorevole. Grazie.
Ha chiesto d’ intervenire il consigliere
Pietropaolo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Riguardo quest’ordine del
giorno, ho da dire un paio di cose.
Con quest'ordine del giorno il Consiglio regionale
impegna il Presidente della Giunta affinché, nella Conferenza Stato-Regioni,
attivi le procedure per attingere ai fondi del MES.
Rilevo due cose in particolare: innanzitutto,
che la prima incertezza sull'utilizzo dei fondi del MES ce l'ha il Governo che
è oggi rappresentato da un partito che è a favore del MES, il Partito
Democratico, ed il MoVimento 5 Stelle che, invece, è assolutamente contrario.
Quindi, non capisco, intanto, perché noi dovremmo esporci in questo modo,
quando, poi, l’utilizzo del MES, ed è il secondo motivo di incertezza, presenta
ancora molti rilievi di assoluto dubbio, di incertezza per il futuro. Non è
chiaro, almeno mi sembra da quello che si capisce dalle interlocuzioni dei
dibattiti nazionali, quale sarà poi l'impegno che dovranno mantenere il Governo
e lo Stato Italiano per il futuro nell'utilizzo di questi fondi.
I dubbi sono tali per cui non credo che il
Consiglio debba impegnare il Presidente della Giunta, a sua volta, a impegnarsi
nella Conferenza Stato-Regioni. È un aspetto che verrà deciso a livello
nazionale, quando si capirà come si vuole comportare il Governo, di conseguenza
si vedrà. Per cui, con questi due dubbi, esprimo, Presidente, il voto contrario
del gruppo di “Fratelli d'Italia” all'ordine del giorno in discussione. Grazie.
Ha chiesto d’intervenire il consigliere
Bevacqua. Ne ha facoltà.
L’intervento del collega Pietropaolo mi
lascia un po' perplesso e amareggiato, perché le scelte che quest’Aula fa,
dovrebbe farle, innanzitutto, avendo come faro le difficoltà, le fragilità, le
debolezze, la complessità del tessuto socio-economico calabrese per poi,
eventualmente, calarle nella realtà politica.
Poi, al collega Pietropaolo sfugge un
passaggio importante su questa vicenda, cioè che in un dibattito pubblico,
organizzato dal gruppo Partito Democratico in Consiglio regionale, la
presidente Santelli si è espressamente dichiarata a favore dell'utilizzo del
MES, dicendo che questa è un'opportunità per la Calabria, perché potremmo avere
risorse fresche e importanti da utilizzare per la sanità, le strutture e la
tecnologia sanitaria calabrese, e che, quindi, come Presidente della Giunta
regionale, si sente già impegnata nel difendere quest’opportunità che vede
oggi, ahimè, un dibattito aperto nelle forze politiche di maggioranza e di
minoranza. Ci sono forze di maggioranza che sostengono l'opportunità derivante
dal MES e ci sono forze di minoranza che, altrettanto e con forza, richiedono
l'utilizzo di questo fondo, di queste opportunità legate al MES.
Poi, in questi giorni - non so se qualcuno ha
letto o sta approfondendo - una pletora di sindaci di destra, di sinistra, di
centro, sta chiedendo con forza al Governo del Paese di attivarsi e di
esprimersi a favore di quest’opportunità.
Quindi, credo che, se vogliamo ragionare in
termini seri e concreti e se abbiamo l'obiettivo di dare risposte oggi ai
calabresi, non possiamo perdere un’opportunità come quella offerta dal MES.
Invito il Consiglio regionale a riflettere
meglio, a far prevalere il senso di responsabilità e di appartenenza a questa
comunità calabrese, perché io ritengo che questa sia un’opportunità unica che
la Calabria potrebbe sfruttare in materia sanitaria.
Lasciamo da parte, in questo momento,
l‘appartenenza e quant'altro, come ha fatto in questo convegno la presidente
Santelli, pubblicamente, alla presenza del ministro Boccia e di esponenti di
altre regioni, esprimendosi verso questa soluzione, assumendosi le
responsabilità di Presidente di Giunta regionale e, penso, anche della
maggioranza che rappresenta.
Noi avevamo già accolto favorevolmente questa
dichiarazione e ci auguriamo che quest’Aula condivida l’ordine del giorno
presentato dal gruppo Partito Democratico che va nella stessa direzione.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente. Credo che sul MES si sia
aperto un dibattito nazionale veramente importante, diversificato fra le varie
forze politiche e con, anche, delle differenziazioni all'interno delle stesse.
Quindi, non resto basito dell'intervento del collega Filippo Pietropaolo, anzi
ne rispetto la posizione, perché poi è quella che Fratelli d'Italia ha assunto
a livello nazionale e che oggi rivendica anche in quest’Aula. Naturalmente,
credo che non vada strumentalizzata e vada rispettata la posizione su questa
tematica di ognuno di noi, che diventa una posizione del singolo, del gruppo e,
eventualmente, del partito che ognuno di noi rappresenta.
Credo che dobbiamo pensare, senza
strumentalizzazioni, che il MES - lo dico per una mia convinzione personale - è
un'opportunità che non possiamo assolutamente perdere.
Soprattutto, è un'opportunità che è legata
solo ed esclusivamente ad un investimento vero, serio, strutturale sulla
sanità, può essere, quindi, un’opportunità e una risorsa per la Regione
Calabria. Questo mi basta come pensiero per dire che condivido l'ordine del
giorno. Mi auguro che sia stato presentato da tutti coloro i quali, nell'ambito
di una considerazione personale prima e poi, eventualmente, di gruppo e di
partito, lo possono condividere. Per cui io direi anche ai colleghi del Partito
Democratico che, se si chiede una condivisione dell'intera Aula, primogeniture
su quest’ordine del giorno non vanno rivendicate con forza - così come ha fatto
il collega Di Natale - anche perché le contraddizioni su questo tema sono
insite - come giustamente ha detto il collega il Pietropaolo - all'interno del
Governo.
Chi è convinto che questa sia un'opportunità
che la Regione Calabria non può perdere, chiede ai colleghi del Partito
Democratico un impegno forte, al fine che l'altra parte del Governo non faccia
sì che la Nazione, e quindi anche la Regione Calabria, perda quest’opportunità
e queste notevoli risorse sulla sanità che - come ho sentito dire dai banchi
dell’opposizione, ma anche dal ragionamento stesso di Filippo Pietropaolo -
sono necessarie alla nostra regione e alla sanità calabrese per ridurre quel gap
che si traduce in termini di mobilità, di qualità e quantità dei servizi e
quant’altro.
Ripeto, quest’Aula mi auguro si possa
ritrovare su posizioni quasi personali su questo tema, mettendo da parte anche
le giuste, legittime prospettive di politica nazionale, perché, altrimenti,
distogliamo l'attenzione da quello che è il fulcro centrale di chi crede in
questo finanziamento, non come una panacea, ma sicuramente come una riduzione
di quel gap strutturale, soprattutto tecnologico e, mi auguro, anche di
risorse umane, che oggi la Calabria vive nel pianeta sanità.
Quindi, al di là delle posizioni ideologiche,
delle posizioni personali, uniamoci su questo tema, rispettando però le
posizioni anche dei colleghi che singolarmente o come gruppo o come partito
vorranno distinguersi stasera. Non è un distinguo sull’opportunità che il MES
rappresenta per la Regione Calabria, ma eventuali distinguo non devono essere
anche momento di strumentalizzazione da parte di nessuno, né tantomeno da parte
dei proponenti. Sul MES si spacca il Governo, figuriamoci, un ordine del giorno
dell'Aula consiliare della Regione Calabria passa in modo minimale rispetto a
quella che è la vera portata del dibattito politico che è tutto all'interno del
Partito Democratico e del MoVimento 5 Stelle, all’interno del centro-sinistra,
perché anche all’interno del centrosinistra ci sono posizioni diversificate.
Non v’è dubbio che la presidente Santelli ha
espresso una sua convinzione, in quanto governatore di questa terra ed anche
per opinione di partito, perché è nota anche la posizione del presidente
Berlusconi sul MES.
Per quanto mi riguarda, per quanto ci
riguarda, se mi posso permettere di parlare anche per nome e per conto del mio
capogruppo, è una posizione che parte dalla convinzione che questo MES
rappresenti un'opportunità che la Regione Calabria non può perdere.
Rimando ai colleghi proponenti del Partito
Democratico un'azione forte, perché la presidente Santelli farà la sua parte in
sede di Conferenza Stato-Regioni, ma la vera partita si gioca sul tavolo del
Governo.
Mi dispiacerebbe se in quest’Aula venissero
messe in essere delle distanze all'interno della maggioranza, quando, invece,
la vera distanza ideologica forte è al Governo, perché lì si gioca un qualcosa
che appartiene al DNA del MoVimento 5 Stelle.
Allora togliamoci la maschera, diciamo che la
vera partita non si gioca in quest’Aula, ma si gioca nelle Aule del Governo,
nemmeno della Camera e del Senato, dove il Partito Democratico deve fare opera
di persuasione nei confronti del MoVimento 5 Stelle, sul fatto che veramente il
MES è un'opportunità - come ho sentito dire dai colleghi del “Partito
Democratico” e anche dei colleghi del centrosinistra - e non diventi, invece,
terreno di scontro politico fra queste due forze estremamente eterogenee che
oggi governano l'Italia. Questo è il mio pensiero personale e parlo anche a
nome del collega Giacomo Crinò, non ci faremo influenzare da posizioni
personali e di gruppi che ideologicamente possono avere una posizione
diversificata.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta.
Ne ha facoltà.
Sì, grazie Presidente. Se di fronte a una tematica
del genere si vuole che la classe politica calabrese, finalmente, possa
assurgere al ruolo di classe politica lungimirante, non possiamo essere divisi
su una tematica così importante. Ora, al di là di tutto quello che,
solitamente, siamo bravi a dire più che a fare, un po’ tutti quanti,
maggioranza e opposizione, su determinati argomenti, soprattutto sul tema della
sanità, credo che oggi ci ritroviamo ad avere l'occasione e un'opportunità
unica che è quella del MES e anche essendo in linea con quella che, appunto,
scusate il gioco di parole, è la linea nazionale del partito che mi onoro di
rappresentare, con una Forza Italia possibilista al MES, non posso che essere
d'accordo.
Se andiamo a snocciolare alcuni dati parziali di
quella che è la situazione economico-finanziaria della sanità in Calabria,
forse ci renderemo tutti conto che questa è una delle poche possibilità ed
opportunità che, probabilmente, metterebbe un po' a posto i conti della sanità
calabrese. Ve lo dice chi da Presidente della Commissione, assieme al vice
presidente Guccione che ha proposto questo ordine del giorno, lunedì assieme,
ovviamente, anche agli altri componenti, qua presenti, Graziano Di Natale, i
colleghi di maggioranza Pierluigi Caputo eccetera, abbiamo avuto, anzi abbiamo
voluto udire le due ASP, quella di Cosenza e quella di Reggio Calabria, e,
purtroppo, il quadro economico finanziario che ne è uscito fuori da questa audizione
non è confortante. Sapevamo già che la situazione in Calabria, dal punto di
vista della sanità, fosse una situazione economicamente svantaggiata e
disastrata ma oserei dire che, dopo i primi dati emersi, è veramente
drammatica.
L’ ASP di Reggio Calabria ci fa sapere, in sede
ufficiale di Commissione, che la massa debitoria è di 980 milioni di euro, a
fronte di quella dell’ASP di Cosenza che è di 463 milioni di euro. Allora dico:
se Atene piange Sparta non ride! Questa è, veramente, una situazione drammatica.
Ieri, per altri motivi, anche legati al ruolo
ispettivo di consigliere regionale, mi sono recato all'ASP di Vibo Valentia e
in maniera ufficiosa il direttore amministrativo mi ha detto che anche in
quell’ASP, purtroppo, i conti sono in negativo; certo meno rispetto ai
macroscopici debiti delle altre due ASL. Mi è stato riferito che l’Asp di Vibo
ha solamente12 milioni di euro di debito, ma questi dati prendiamoli in maniera
ufficiosa perché, da qui a breve, avremo la possibilità di avere più contezza
non solo dell’ASP di Vibo, ma anche di quella di Catanzaro e Crotone che sono
le altre tre ASP che ci mancano. Perché dico questo? Perché dico e ripeto le
stesse cose che ho detto in Commissione? Se noi rappresentanti delle
istituzioni non abbiamo l'idea di quanto può essere la massa debitoria della
sanità in Calabria, sicuramente non riusciremo a capire come ripartire le poche
o le tante risorse che abbiamo a disposizione all'interno del bilancio
regionale.
All'interno del bilancio regionale saranno poche le
risorse da mettere a disposizione e questo lo sappiamo e quindi, a maggior
ragione, perché non approfittiamo, finalmente, di un’occasione ghiotta come
quella del MES per avere la possibilità di ripianare i debiti della Regione
Calabria?
Anche dal punto di vista politico: e qua lancio un
guanto di sfida anche al PD, al MoVimento 5 Stelle che magari sono stati bravi,
fino adesso, ad annunciare grandissime manovre soprattutto
economico-finanziarie, soprattutto con l'aiuto della Comunità Economica Europea,
ma, consentitemi, fino adesso non ho visto nulla.
È giusto che
il Consiglio regionale si determini, in questa sede, e impegni soprattutto il
Governo nazionale, nella figura del presidente Conte, affinché possa portare a
casa il risultato del MES come risultato storico. Da questo punto di vista, se
così sarà, sapremo anche dire “bravi” in linea con l’indirizzo del nostro
partito.
Mi avvio alle conclusioni dicendo solo questo:
perché facciamo questo? Perché dobbiamo essere d'accordo, solo per una delle
poche volte, maggioranza e opposizione? Lo facciamo perché abbiamo un grande
senso di responsabilità soprattutto nei confronti dei cittadini calabresi, per
garantire i Lea, i livelli essenziali di assistenza, per azzerare, soprattutto,
quelle diseguaglianze che ci sono nel mondo e nel settore della sanità,
rispetto alle altre Regioni del nord, immaginando che, comunque, riprendendo un
po' quello che è l’attacco iniziale di questo ordine del giorno, la sanità
nella nazione Italia ha dimostrato, anche in virtù dell' emergenza Covid, di
essere una sanità che, forse, tanti altri ci invidiano.
Allora questo modello di sanità nazionale lo
dobbiamo traslare a modello di sanità regionale e per fare questo, come tutti
sappiamo, ci vogliono le risorse. Quindi, ribadisco ancora una volta e chiudo,
ben venga il MES: presidente Conte, fatti garante della salute dei cittadini,
della salute nazionale e di tutti e quindi affidiamo a te, come Presidente del
Consiglio, la possibilità di portare a casa un risultato storico per fare in
modo che, anche tutte le altre regioni, Calabria compresa, possano avere,
finalmente, una grande boccata di ossigeno per la risoluzione delle
problematiche economiche che, poi, di conseguenza, si rifletterà su migliori
livelli di garanzia per i cittadini nel campo della sanità
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Morrone.
Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Condivido, rispetto agli
interventi di chi mi ha preceduto, che quando si tratta di sanità e di risorse
messe a disposizione non devono diventare terreno di scontro politico e che
bisogna cercare, insomma, di mettere da parte quella che è la propria
appartenenza politica.
Credo che l'intervento del nostro capogruppo di
Fratelli d'Italia, Filippo Pietropaolo, non sia soltanto un intervento dettato
da una posizione politica nazionale che vede il leader, il nostro leader, la
Meloni e il gruppo di Fratelli d'Italia contrario, in linea di principio, al
MES; non si può dimenticare che, rispetto a quella che è la politica nazionale
sulla sanità, ci siano delle posizioni di questo Governo calabrese e, in primo
luogo, anche della presidente Santelli che da quando si è insediata, ma anche
recentemente, ha chiesto a gran voce che si possa mettere fine al commissariamento.
È utile ricordare che il MES è un prestito a tasso
agevolato, quasi zero, ma pur sempre si tratta di un prestito che deve essere
restituito. Lo diceva prima il collega Giannetta, abbiamo avuto in audizione il
commissario dell'ASP di Cosenza e ci ha esposto una grave posizione debitoria
dell'ASP di Cosenza, 500 milioni di euro, abbiamo un’ASP di Reggio che ha il
doppio del debito e quindi non è che prendendo ulteriori soldi, indebitando
ulteriormente quelle che sono le casse regionali abbiamo risolto il problema.
Credo che l'intervento del collega Filippo Pietropaolo vada nella direzione di
dire: va bene, siamo sicuramente d'accordo a che si possa attingere a queste
forme di finanziamento, ma vogliamo e ci sarebbe piaciuto che dalla parte politica
del PD, che oggi governa il nostro Paese, ci possa…”.
D’altro canto è stato il cavallo di battaglia del
presidente Oliverio, quello di mettere fine a questo commissariamento, perché
negli ultimi 10 anni il debito sanitario è aumentato a dismisura e questo è
successo sotto, diciamo, la guida di commissari nominati dal Governo. Credo che
rispetto alla volontà, da parte del Consiglio regionale, di chiedere al
Governo, a Conte, che si possa attivare la procedura per accedere a queste
enormi risorse ci possa essere una predisposizione positiva di questo gruppo
consiliare, ma ritengo che dobbiamo sapere, poi, queste risorse come verranno
spese. Credo che non si possa continuare a mortificare la Calabria con un
commissariamento che, ripeto, finora non ha prodotto alcun risultato positivo.
Quindi parlando, anche prima, con il nostro capogruppo possiamo anche pensare
di astenerci ma, certamente, chiediamo, vogliamo che si possa chiedere, oltre
all'attivazione delle risorse del MES, che si possa, finalmente, mettere fine a
questo commissariamento. Lo ha chiesto la presidente Santelli e la Regione
Calabria ha il diritto, attraverso noi consiglieri regionali e la Giunta
regionale, di poter gestire e poter rispondere alle esigenze che la Calabria ha
di una sanità migliore e di farlo con i nostri manager, con le nostre
intelligenze e senza che da Roma ci impongano una serie di figure che, ripeto,
finora non hanno prodotto i risultati sperati. Grazie.
ANASTASI
Marcello (Io resto in Calabria)
Signor Presidente, vorrei prendere la parola.
PRESIDENTE
È prenotato il consigliere Orsomarso, ha facoltà di
intervenire. Si prenota il consigliere Anastasi.
Grazie, Presidente. Al di là della sensibilità e
della riflessione che, in queste ore, rispetto agli strumenti e agli interventi
finanziari, soprattutto sulla sanità, impegnano l'Europa, il dubbio che, poi,
può essere più o meno approfondito secondo i ruoli, è relativo all’utilità di
parlare più di quello che riguarda la Calabria che non di cose che riguardano
voti che arriveranno in Parlamento.
Sollecitato da questo dibattito, a fronte di una
posizione politica per cui il mio partito, con la sua rappresentanza
consiliare, ipotizza, anche rispetto alla posizione politica nazionale, di
potersi astenere, credo che nessun voto in quest'Aula - parlo come componente
politica della Giunta - possa impegnare la Presidente ad andare in Conferenza
Stato-Regioni a dire in termini assoluti che la Giunta, in questo caso il Presidente,
in un dibattito Nazionale...
C'è una contribuzione sul piano anche dialettico e
ritengo che il nostro leader, Giorgia Meloni, come tutti gli altri, abbia un
dubbio amletico e penso che sia ovvio che il PD, nelle Regioni dove governa,
muoverà, proverà a muovere per rafforzare al Governo una posizione che non
penso sia nemmeno ideologica.
Quanti dubbi ha il “MoVimento 5 Stelle”, unitamente
alla Lega, unitamente a Fratelli d’Italia che, ad oggi, nel panorama politico
nazionale, non sono degli scriteriati che non vogliono risorse, ci mancherebbe
altro, per potenziare la sanità! Ma il MES, come tutti gli strumenti, lascia
sul tappeto tanti dubbi su quello che può accadere: ti presto 36 miliardi e
poi, magari, devi impegnare la pensione delle nonne. Vedi cosa è accaduto in
Grecia, vedi perché tante altre nazioni non lo richiedono.
Questo è, rispetto a questa Europa, il dubbio.
Quindi si tratta di un dibattito politico da
affidare al Parlamento. È ovvio che un
ordine del giorno che viene dal PD rafforzi il PD in termini di Governo
rispetto a questa maggioranza che non è maggioranza, perché litigano su tutto.
Fratelli d’Italia ha una posizione netta e penso
che tocchi a chi è in Europa - tra l'altro oggi la leader di Fratelli d'Italia
è il capo dei conservatori europei - approfondirlo per il senso e per il ruolo
che si ha, perché si vota in Parlamento rispetto all'interesse complessivo
dell'Italia.
Penso di poterlo dire anche ai colleghi di Forza
Italia che bene ha fatto la Presidente ad essere sulla posizione di Tajani e di
Berlusconi e che questa maggioranza debba astenersi in modo laico, tutti, come
fa Fratelli d’Italia che è posizionata sul no. Lo deve fare anche Forza Italia,
perché noi, io personalmente non impegno la Presidente ad andare in Conferenza
Stato-Regioni a parlare. Penso sia la posizione anche del collega Spirlì. È un ragionamento ampio dove in Parlamento,
molto probabilmente anche Fratelli d’Italia, potrebbe decidersi di fare questa
scelta, se dovesse servire, ma è un fuor d’opera se lo facciamo noi, perché
mette in imbarazzo una posizione, perché, nonostante l’ordine del giorno, non
credo che la presidente Santelli possa andare in Conferenza Stato-Regioni e
dire “io e la mia Giunta vi chiediamo di….”, perché non può farlo.
Giusto il dibattito e ha fatto bene il collega
Morrone a ricordare quello che abbiamo vissuto nei passati anni: c'è stata una
prima fase di commissariamento che ha portato un meno 30, poi gli altri sono
stati peggiori perché c’è stato il commissariamento dei commissari e il
Presidente non aveva la delega.
Va bene se in questo dibattito si inserisce, con
MES o senza MES, quanto è di competenza del Governo nazionale,
dell’organizzazione verticale, orizzontale del comando, che non ci porta a
prendere nessuna decisione, anche a sbagliare, perché, come poteva sbagliare
Oliverio e non gli è stato concesso, potremmo sbagliare noi e non ci è concesso
nemmeno come Consiglio regionale produrre una proposta di legge che vada a
modificare degli indirizzi che riguardano l’organizzazione della sanità
pubblica e del privato accreditato, insomma, tutto quello che noi conosciamo.
Per cui lo dico sommessamente sul piano politico al
capogruppo di Forza Italia - e non penso che debba suggerirlo al capogruppo
della Lega - ha detto bene il capogruppo Pietropaolo, penso che, giustamente,
il PD proponga un ordine del giorno che è centrale nel Paese ma per noi sarebbe
un fuor d’opera votare un ordine del giorno del PD che ha difficoltà col
principale azionista del Governo, che ha non so quanti deputati, sicuramente in
maggioranza rispetto a quelli del PD. Non è un problema ideologico, ma il
problema è di lasciare fare a chi ha ruoli, competenze e luoghi di
approfondimento, su cui c'è, sicuramente, un indirizzo di partito.
Il voto importante sarà quello del Parlamento, dove
tutti auspichiamo che chi ha delle responsabilità faccia la scelta migliore per
l'Italia. Quindi, bene il dibattito, ma ritengo, come ha fatto anche Fratelli
d’Italia, che questa maggioranza debba astenersi perché sarebbe un fuor d’opera
impegnare la Presidente a parlare anche a nome mio e di Spirlì su un argomento
su cui non abbiamo competenza.
Questa è la chiosa che voglio fare, visto che siamo
chiamati in causa come Giunta, quando, poi, c’è un ordine del giorno che
impegna la Presidente della Giunta. Poi, bene - come sempre ha fatto, penso che
l’ordine del giorno sia di Guccione – portare l’ordine del giorno in questo
Consiglio regionale. Per quanto mi riguarda sono sempre stato qui, quindi non
rientro e non sono un assessore tecnico, e va bene un approfondimento serio su
quanto, con o senza MES, con l'intervento, diciamo, verticale dello Stato, ma
soprattutto di competenza delle Regioni, possiamo fare con una sanità che non
deve essere commissariata e che non deve fare gli errori del passato, perché se
ci hanno commissariato.
Ricordiamoci che noi, oggi, ci mettiamo la faccia,
ma qualcuno, prima di noi, come spesso è avvenuto in questo Consiglio,
purtroppo, ci ha messo le mani. Grazie.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Mancuso. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Parlare alla fine ogni tanto ti dà anche lo spunto di commentare
con maggiore chiarezza l'argomento.
Abbiamo
dato un risvolto politico a questo ordine del giorno, come probabilmente è
giusto che sia, ma è stato ribadito che, ovviamente, dovremmo mettere al primo
posto i calabresi e la sanità calabrese.
Ho
molto rispetto dei colleghi in Aula, della maggioranza e dell’opposizione.
Abbiamo
assistito a chi ha dichiarato il voto di astensione, chi il voto contrario e
all'invito dell'assessore Orsomarso all'astensione. Per il rispetto che ho,
soprattutto del collega Guccione, ho letto con attenzione l'ordine del giorno e
penso che il passo più importante sia questo: la spesa sanitaria pro capite in
Calabria che è di 200 euro inferiore alla media nazionale e lo Stato versa
nelle casse calabresi quasi 200 milioni in meno ogni anno rispetto alle altre
Regioni.
Penso
che forse sia questo l'argomento più importante e cioè la spesa pro capite,
andare a discutere e a litigare, magari in Conferenza Stato-Regioni, e non
tanto il MES, che è stato oggetto di dibattito politico a livello nazionale e
non solo locale e, adesso, in quest'Aula. C'è chi è d'accordo, c'è chi lo
vuole.
Non
dimentichiamo che il MES è un prestito, un finanziamento, e non sappiamo come
dovranno essere restituiti, di certo con un interesse basso, quasi zero, però
andranno restituiti. Lo Stato come li restituirà? Farà meno trasferimenti agli
enti locali? Dove troverà le risorse? È
tutto un'incognita. È ovvio che tutti abbiamo a cuore la sanità calabrese,
abbiamo a cuore i nostri malati.
Non
dimentichiamo che 60.000 persone vanno a curarsi fuori regione ogni anno, i
familiari dei nostri ammalati fanno quasi 6 milioni di pernottamenti per
seguire gli ammalati fuori regione. Circa 450 milioni di risorse vengono
sottratte alla Calabria e sono spese nelle altre regioni. Siamo tutti d'accordo
su questo. Però, annunciando il mio voto di astensione e del mio gruppo, penso
che quello che dobbiamo impegnare e come dobbiamo impegnare debba prevedere che
la nostra Presidente vada in Conferenza Stato-Regioni e sia finalmente azzerato
questo gap di trasferimento pro capite di costi standard.
È una vergogna che ci siano 200 euro pro capite
in meno di trasferimento per ogni abitante; è questo che dobbiamo fare, poi MES
sì, MES no! È vero quello che dice
l’assessore Orsomarso: non spetta a noi, non possiamo impegnare la Presidente
ad andare a discutere un problema che si porrà a livello nazionale. Però
possiamo batterci affinché il gap con
le altre regioni sia perlomeno attenuato. Grazie.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Anastasi. Ne ha facoltà.
Ringrazio,
signor Presidente. Prendo la parola a nome del gruppo Io resto in Calabria e a
sostegno dell’ordine del giorno del consigliere Guccione, che ringrazio per
aver finalmente avuto il coraggio, per certi versi, di avviare un dibattito su
quello che è l'argomento centrale. Il problema della sanità ritengo che sia il
problema più importante che in questo momento vivono i nostri cittadini.
È vero pure – consentitemi, onorevoli
consiglieri della Calabria - che questo dibattito debba ritenersi fortemente
indebolito per la mancanza di una delle tre teste che, in pratica,
rappresenterebbero la sanità in Calabria. Noi solitamente abbiamo la
possibilità di interloquire con gli assessori, ma per quanto riguarda
l’assessorato alla sanità non abbiamo con chi interloquire, con chi confrontarci
e questo va ad indebolire seriamente, da un certo punto di vista, il nostro
confronto.
Fra
le altre cose, noi abbiamo una sanità gestita da due commissari esterni che
sembrano una sorta di UFO, perché è difficile interloquire con loro: non si
vedono mai, non è facile anzi è impossibile incontrarli ed è altrettanto
difficile che loro possano veramente conoscere le varie realtà problematiche
dei territori che noi consiglieri regionali siamo chiamati a rappresentare.
Il
dramma mio, e credo anche quello di tanti altri consiglieri della Calabria, è
quello di non riuscire a dare risposte esaustive sia agli operatori sanitari,
ai medici, (come lo stesso dottor Giannetta per esempio dell'ospedale di
Polistena) o risposte a tutte quelle necessità che vengono poste, alla mia
attenzione e all'attenzione anche di tanti altri, da semplici cittadini sempre
più costretti a trasferirsi da un’ASP all’altra, da provincia a provincia, e,
ahimè, dalla regione Calabria ad altre regioni.
Questo
è uno dei motivi per i quali altre regioni ottengono di più, sul piano dei
finanziamenti da parte dello Stato in ambito sanitario, perché è chiaro che,
nel momento in cui aumenta il tasso di emigrazione sanitaria per andare a
curarsi fuori, diminuiscono i posti letto in Calabria e in un certo senso si
declassa la qualità del servizio sanitario calabrese. Si tratta di una sorta di
sfiducia che i calabresi andrebbero ad esercitare nei riguardi del Sistema
Sanitario Regionale. Questo ci deve far riflettere molto perché in fondo le
cose vanno esattamente in questo modo.
È chiaro che il taglio degli ospedali degli
ultimi anni impedisce che le persone possano andare direttamente in un pronto
soccorso e lamentare il loro problema e si ritrovano, oggi, in lunghe liste di
attesa con grandi notevoli disagi. Di fronte a 30.000 persone affette dal morbo
di Alzheimer in Calabria, senza avere dove essere assistiti o curati, o di
fronte ad un servizio di emodinamica presso la cardiologia di Polistena,
mettendo a rischio seriamente la vita di tante persone, non si può pensare di
astenersi e non si può non appoggiare un ordine del giorno quale quello a firma
del consigliere Guccione che, in fondo, offre un'opportunità alla Calabria per
uscire da questo grave dramma.
Non
credo che ci sia nulla di sconcertante se poi il nostro governatore della
Calabria va a confrontarsi nella Conferenza Stato-Regioni per riferire che
anche lei non sa cosa dire ai calabresi che lamentano l'alto disservizio oppure
la mancanza di ambulanze del 118, che non hanno nemmeno la possibilità di
provvedere ad un rifornimento di benzina per offrire il servizio nel territorio
della piana di Gioia Tauro, dove vivono circa 180.000 persone. Vi rendete
conto?! Una sola ambulanza! Una domenica sono stato chiamato da alcuni medici
con la segnalazione che soltanto un'ambulanza è a disposizione di 180.000
persone. Ma stiamo scherzando?!
Allora
di fronte all’astensione, perdonatemi, io temo l'ignavia a volte, ma la temo
per me non per voi. Per cui questo è il motivo per il quale - e non soltanto questo
naturalmente, soprattutto perché è giusto dare risposte immediatamente, almeno
in termini di buona volontà come sta facendo il consigliere Guccione - io
appoggio il suo ordine del giorno e lo ringrazio per aver avuto il coraggio di
aprire finalmente il dibattito riguardante il problema della sanità in
Calabria. Grazie
PRESIDENTE
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Aieta. Ne ha facoltà.
Presidente,
intervengo solo per annunciare il voto favorevole del gruppo Democratici
Progressisti anche perché sarebbe paradossale che quest’Aula, insomma la
Calabria, votasse contro l'unico strumento, l’unico, che finora, prima dalla
Comunità europea poi dall'Unione Europea, tocca lo stato sociale anche di
questa terra.
Tra
l’altro l’ordine del giorno del PD non chiede alla presidente Santelli di
andare a contrattare finanziamenti per la Calabria, ma chiede solo di attivare,
nella Conferenza Stato-Regioni, tutte le procedure per attingere ai 37 miliardi
del MES.
In
quest'Aula abbiamo discusso in questi anni di come la sanità sia stata ridotta
a colabrodo, a pezzi, e come stia continuando, tant'è che la governatrice
Santelli ha dovuto ripercorrere le fasi che già con il presidente Oliverio
avevamo percorso in quest'Aula e cioè quella di chiedere la fine del
commissariamento. Tutti noi sappiamo - lo sappiamo perché viviamo nei territori
- che i commissari nominati da tutti i governi, tutti indistintamente, hanno
lasciato danni irreparabili in questa terra. Tant'è, signor presidente, che
oggi i nostri ospedali non solo non rispondono ad una richiesta di salute, di
sicurezza, ma addirittura sono diventati catapecchie impraticabili e talvolta
indegne, indegne di una regione civile come quella calabrese.
Ora,
se tutto questo è vero, e ce lo diciamo ormai da anni in quest’Aula, credo che
appaia paradossale che la Calabria, per le cose che diceva il consigliere
Guccione, che, rispetto ad altre regioni ha un divario enorme e pesante, ripeto
indegno, dica no ad uno strumento come il MES che finalmente punta al cuore,
alla pancia dello stato sociale, che finalmente è stato concepito non dalle
cancellerie europee ma dalla politica europea, che finalmente punta in un
settore delicato, che è un diritto irrinunciabile e innegabile per i cittadini.
Non saprei come valutare. Cioè, credo che nella Conferenza Stato-regioni la
presidente Santelli debba andare solo a sostenere quelle forze parlamentari che
spesso parlano del nulla e che ancora, come dire, si attardano ad esprimere un
giudizio positivo e a confermare una linea univoca di tutto il Parlamento verso
uno strumento che, ripeto, per la prima volta si interessa delle persone fatte
di carne e ossa e che non si riduce a trattati che dicono spesso nulla e
ovviamente non risolvono i problemi.
Per
cui noi apprezziamo questo ordine del giorno, votiamo a favore dell'ordine del
giorno e chiediamo all'Aula di sostenerlo, perché credo che la governatrice
Santelli, che si rende conto del disastro di questi 10 anni di
commissariamento, debba andare nella Conferenza Stato-Regioni con le forme che
riterrà opportuno, lo diceva l'assessore Orsomarso, a rafforzare una linea che
è quella della Calabria e per la Calabria. Grazie
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Pietropaolo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, per avermi
dato di nuovo la parola.
Dopo aver ascoltato i vari
interventi dei colleghi di maggioranza, reputo necessario un chiarimento da
parte mia.
Quello a cui faceva riferimento il
collega Mancuso, è il problema principale.
La spesa sanitaria pro capite in
Calabria – e ringrazio il consigliere Guccione per averci dato la possibilità
di discutere su questo argomento – è di 200 euro in meno per abitante rispetto
alla media nazionale.
Lo Stato versa nelle casse
calabresi quasi 200 milioni di euro in meno all'anno, ma chissà da quanti
anni?!
Io sono stato chiamato a fare
l’amministratore anche con il buon senso del padre di famiglia.
Nella confusione che ancora oggi
ruota attorno al MES e alla poca chiarezza in merito alle caratteristiche della
restituzione del prestito – perché di questo si tratta –, non mi sento di dire
alla Presidente di impegnare la Calabria con un debito, senza sapere neanche
come si dovrà restituire, per sanare un problema che è generato da decine di
anni per un mancato versamento alle nostre casse per i problemi sanitari da
parte dello Stato che, invece, doveva garantire una gestione ordinaria.
Stiamo cercando di risolvere con
un problema di carattere straordinario, che è il MES, di cui non conosciamo i
contenuti in maniera definita né sulle caratteristiche della restituzione né
sulle caratteristiche degli eventuali impegni o controlli e verifiche da parte
dell'Unione Europea né su eventuali impegni e vincoli che lo Stato deve mettere
per la restituzione e che, evidentemente, se li mettesse, sarebbero anche
oggetto di impegno e vincoli per le Regioni che avranno questi finanziamenti.
A fronte di tutto questo, la mia
perplessità rimane la stessa.
Reputo più importante impegnare la
presidente Santelli a discutere in Conferenza Stato-Regioni sul perché non ci
sono i 200 milioni di euro all'anno da diversi anni, e ottenere 200 milioni
all'anno in maniera ordinaria, non in maniera straordinaria facendo noi un
debito.
Questo è il problema, ma non c'è
bisogno di impegnare la presidente Santelli su questo argomento, perché lo sa!
Io mi fido assolutamente di quello
che farà la Presidente in Conferenza Stato-Regioni.
La mia posizione è la stessa di
prima e parte anche dall’esposizione della nostra leader nazionale, che
assolutamente condivido, proprio perché non c'è la chiarezza, non perché non
vogliamo che l'Italia, e di conseguenza le Regioni, abbiano il vantaggio di
ricevere finanziamenti, magari a tasso zero, per risolvere i problemi sanitari;
ci mancherebbe altro, però la chiarezza è fondamentale!
Per venire incontro e sostenere
l'iniziativa dell'assessore Orsomarso e dei consiglieri Mancuso e Morrone,
dichiaro il mio voto di astensione alla votazione in oggetto. Grazie.
Alla fine di questo dibattito,
vorrei aggiungere che l’ordine del giorno del collega Guccione ha rappresentato
un‘occasione utile che il Consiglio regionale ha saputo cogliere, per discutere
serenamente su una questione che ha diviso le forze politiche che, guarda caso,
a livello nazionale si sono divise
nel giudizio sul MES; non come schieramenti, perché, se andiamo a vedere nello
schieramento di centro-sinistra, il Partito Democratico è a favore, mentre il
MoVimento 5 Stelle è contrario; se, invece, andiamo a vedere nello schieramento
di centro-destra, c'è stata una prima posizione generale, che era di
perplessità; poi c'è stata una posizione chiara – dobbiamo dirlo – di Forza
Italia a favore del MES e c'è stata anche da parte dei Gruppi, sia della Lega
sia di Fratelli d'Italia, una riflessione in base alla quale, sulla scorta di
determinate caratteristiche, il MES si poteva anche valutare.
Come potete vedere, l'argomento
MES è un argomento che, allo stato, non può trovare una collocazione politica
né in uno schieramento né tantomeno in una ideologia, tantomeno in Italia dove,
con il divario che c’è tra le Regioni del Nord e le Regioni del Sud, ci può
essere anche una differente valutazione all'interno dei nostri Partiti, che
hanno valutato senza creare problemi e imbarazzi; così come non se ne sono
creati, per esempio, nel centro-destra, quando Forza Italia con chiarezza ha
sempre sostenuto che questo ricorso al MES può essere una cosa giusta e utile.
Non ho visto scontri all'interno
del centro-destra, come non ne vedo nemmeno all’interno del centro-sinistra.
Questo è un dibattito che c'è e
che, anche sul piano nazionale, si sta svolgendo in maniera civile, senza
strumentalizzazioni.
Credo che tutti siano consapevoli
che il MES può essere davvero un'occasione.
Il problema è che oggi c’è un
ordine del giorno che dà un indirizzo ben preciso, ma all'interno di questo
Consiglio regionale si è svolto un dibattito chiaramente tranquillo con le
valutazioni che possiamo fare; se approviamo il documento non diciamo che
avremo il MES in Italia e se non lo approviamo non diciamo che il MES non
arriverà.
Collega Guccione, anche col suo
garbo e con la sua lungimiranza politica, cerchiamo di far sì che questo
Consiglio regionale oggi abbia discusso seriamente sull’argomento.
Per esempio, riguardo agli
argomenti che venivano richiamati prima sul costo della sanità, non sarebbe
questa un'occasione importante per dire che non è possibile che, in uno stato
unitario, la Calabria abbia meno trasferimenti pro capite per la sanità?
In un Paese in cui si vogliono
recuperare certi ritardi, dovrebbe essere l’inverso.
Si investe di più dove ci sono i
ritardi e l’arretratezza e di meno dove questi obiettivi sono stati raggiunti.
No?
Se utilizzeremo questo criterio –
posso dire, senza bisticcio di parole – “scriteriato”, di distribuire le
risorse, che sono queste, in gran parte dei trasferimenti storici, allora più
povero sei e più povero diventerai; sarà sempre così.
Altra cosa, invece, è che,
attraverso delle opportunità come questa del MES, l’Italia pensi soprattutto al
Mezzogiorno.
Certo, ha un costo, ma ricordatevi
che l'Italia fa parte del MES e che, al Consiglio dei Ministri, quando si
investe – ammesso che sia – il MES funge proprio da banca e diventa un organo
dove l'Italia è uno degli azionisti; non solo può attingere e ha il dovere di
restituire, ma ha anche il vantaggio di avere le partecipazioni, se si può fare
questo riferimento. Questa è un'altra valutazione da fare.
Come vedete, le questioni sono
molte; quindi, verrebbe anche la voglia di astenersi – suggerirei a Forza
Italia di astenersi – però, poi, ne faremmo una questione di schieramento;
invece, dico che mai come in questo momento questo dibattito che si sta
svolgendo liberamente.
Ognuno ha dato il proprio
contributo e, finalmente, si discute anche di un argomento che forse è stato
tabù, perché si è parlato solo in determinati contesti nell’Assemblea
regionale.
Siamo in un momento di emergenza.
Quando un imprenditore si trova in
difficoltà, che fa? Va in banca e vede se può; certo, si fa dei conti, ma
soprattutto cerca sicuramente di farsi fare un prestito non da strozzini.
Queste opportunità oggi sono
necessarie per far fronte all'emergenza in una condizione diversa.
Come potete vedete, si tratta di
spunti di valutazione su cui ognuno di noi si deve interrogare e deve pensare
che non è un fatto ideologico dire di non aderire perché, se posso dire la mia,
sono contento che la Meloni e il gruppo di Fratelli d’Italia al Parlamento
Europeo si siano seduti nei banchi dei conservatori. Lo dico con cognizione di
causa.
Fino ad ora, il Gruppo di Fratelli
d'Italia si è reso conto che in Europa contava poco e meno di quanto avrebbe
potuto incidere nella politica dell'Europa; quindi, come vedete, ci sono tante
cose in fase di evoluzione.
Si può concludere con un
documento, caro collega Guccione, che potrebbe anche essere votato
all'unanimità come evoluzione, perché, allo stato, non vedo nessuna posizione
rigida, tranne quella del Movimento Cinque Stelle; quella, sì, la vedo, ma per
una questione ideologica. Tutto il resto è una valutazione di opportunità e di
condizioni.
Per esempio, so che hanno previsto
che la restituzione non può avvenire in tempi brevi, che sono poi
insopportabili soprattutto per le Regioni o le Nazioni che soffrono
pesantemente il debito pubblico.
Mi pare che siano tutte
opportunità che ci avvicinano molto all'idea che poi, tutto sommato, il MES
potrebbe essere davvero un'opportunità.
Vi invito a valutare anche
all'atto del voto; se è possibile, cerchiamo di trovare una sintesi.
Credo di aver dato uno spunto; se
è possibile, anche una piccola apertura per fare un documento unitario,
potrebbe essere la cosa giusta.
Non vedo nulla di male che ognuno
voti secondo un orientamento, così come penso che abbiamo fatto un bel
dibattito. Questa è l'idea che mi sono fatto. Cerchiamo di trovare anche la
forma per dire che il MES può essere un'opportunità, visto che loro non sono
contrari per principio, ma per le condizioni poste.
Poniamo ai voti il documento
iscritto all'ordine del giorno, prendendo atto delle dichiarazioni di
astensione del gruppo Fratelli d'Italia. Abbiamo registrato le astensioni:
cinque astenuti e nessun contrario.
(Il Consiglio approva)
(È riportato in Allegati)
Avevamo inserito la mozione per il
sostegno alla candidatura di Sybaris a patrimonio mondiale Unesco.
Cedo la parola al consigliere
Molinaro, relatore della mozione. Prego, consigliere Molinaro.
Se mi è consentito, ritengo velocemente di
illustrare questa mozione che impegna la Giunta regionale a sostenere l'azione
del Sindaco del Comune di Cassano allo Ionio per tutta la fase importante,
laboriosa e impegnativa che ci dovrà essere nel confronto con gli organi dell'Unesco,
soprattutto perché Sybaris è uno dei gioielli culturali, storici e artistici
della Regione Calabria e, quindi, va anche nella direzione di rafforzare questa
immagine forte e positiva della Calabria, insieme a tanti altri esempi che ci
sono e che ci potranno essere.
Pertanto, l’ho voluta presentare, e vi
ringrazio per questa opportunità di averla inserita prima all’ordine del giorno
di questa discussione.
Auspico il voto favorevole dell’Aula, proprio
per impegnare la presidente Santelli e la Giunta regionale a sostenere questa
iniziativa e, quindi, il Comune di Cassano allo Ionio per questo obiettivo, che
speriamo si possa raggiungere nel più breve tempo possibile. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Bevacqua. Ne ha facoltà.
Anch’io intervengo sulla mozione
presentata dal collega Molinaro, annunciando il voto favorevole del Partito Democratico
anche perché riteniamo che, su questo tema, sulla valorizzazione del Parco
archeologico della Sibaritide, si sia fatto molto in questi anni grazie anche
al sostegno del ministro Franceschini su questo sito, dove ha investito molto,
dotandolo di autonomia di gestione economica, nominando il nuovo Direttore
generale e inserendolo tra i 10 grandi progetti a livello nazionale, destinando
3 milioni di euro nell’ultima seduta di Governo.
Credo che sia un risultato
importante e che oggi ci siano tutte le condizioni per lavorare e valorizzare
questo Parco, questa grande opportunità che ha la Sibaritide, per la sua
storia, per la sua importanza e per quello che il sito rappresenta.
Sta anche a noi aiutare il Comune
di Cassano nelle procedure che seguiranno a questo riconoscimento.
È un iter lungo che richiede il
sostegno della Giunta regionale.
La presidente Santelli, per la
verità, si è già espressa pubblicamente per questo sostegno, molto tempo prima
del Consiglio regionale.
Quindi c'è la volontà – almeno,
per quello che ho letto – da parte della presidente Santelli e della Giunta
regionale e credo che sia un buon punto di partenza per dimostrare che, anche
in questa occasione, il Consiglio regionale della Calabria sa valorizzare al
meglio il proprio ruolo, le bellezze e le opportunità che ci vengono offerte
dalla storia, dalla cultura, dalle identità e dalle tradizioni che abbiamo sul
territorio; quindi, credo che abbia fatto bene, collega Molinaro, a presentare
questa mozione, che non può che non avere il sostegno del gruppo del Partito
Democratico e credo anche della minoranza.
Cedo la parola all’assessore Gallo. Prego,
assessore Gallo.
Presidente, io provengo da quel territorio e sono stato Sindaco di quella città per 8 anni; quindi, naturalmente, intervengo d'ufficio.
Peraltro, già da Sindaco di
Cassano allo Ionio, nel lontano 2006, promossi uno studio di fattibilità
all’architetto Pietro Laureano di Matera, per l'inserimento della Sibaritide
all'interno del patrimonio Unesco.
Non se ne fece nulla, perché gli
organismi sovracomunali non seguirono quella indicazione e quella richiesta che
proveniva dal territorio.
Come sottolineava il collega
Bevacqua, rispetto a quella richiesta che proviene dal Comune di Cassano, la
Giunta regionale, la presidente Santelli e tutti noi ci siamo espressi
favorevolmente, ma non potrebbe essere diversamente.
Adesso, su proposta del
consigliere Molinaro, anche il Consiglio regionale della Calabria si unisce ad
un coro unanime ed univoco.
Speriamo si possa passare
dall'astratto al concreto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Anastasi. Ne ha facoltà.
Volevo esprimere apprezzamento al
collega che ha proposto questa importante iniziativa che, secondo il nostro
punto di vista, va a contribuire notevolmente e a valorizzare quello che è il
patrimonio artistico e culturale della Regione Calabria, quale volano di
sviluppo; così è stato concepito, tanto dal gruppo Io resto in Calabria quanto
dalle altre parti politiche in seno alla campagna elettorale.
Sarebbe, oltretutto,
contraddittorio, ed io in maniera particolare che amo l'arte, la cultura, l'ambiente,
non posso che sposare questa proposta che reputo molto intelligente.
Ringrazio il collega Molinaro per
aver pensato alla sua città e al suo territorio per questa candidatura molto
importante.
Il favore, quindi, da parte del
gruppo Io resto in Calabria per il voto a sostegno della sua mozione. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Pitaro F., ne ha facoltà.
Presidente, intervengo solo per far presente
anche la mia dichiarazione di voto favorevole. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Aieta. Ne ha facoltà.
Sì, signor Presidente, anche il Gruppo Democratici
e Progressisti vota a favore, riconoscendo anche l'ottimo lavoro che sta svolgendo
il sindaco di Cassano e la meritoria proposta del collega Molinaro. Quindi
Democratici e Progressisti votano a favore. Grazie.
Non ci sono altri iscritti a parlare, pongo in
votazione la mozione del collega Molinaro, riferita al sostegno alla
candidatura di Sybaris a patrimonio mondiale dell'Unesco.
(Il
Consiglio approva all’unanimità)
(È
riportata in Allegati)
Ordine del giorno a firma dei consiglieri
Arruzzolo, Graziano, Pietropaolo, Mancuso, Crinò, Vito Pitaro, Esposito, “Sulla
situazione dei precari della scuola specializzati su sostegno”.
Dopo la discussione di questo ordine del
giorno passeremo alle interrogazioni, cedo la parola al proponente per
l'illustrazione.
Sì, grazie Presidente. Si rende
necessario questo ordine giorno perché sappiamo come la situazione dei precari
sulla scuola affligge una parte di personale che da tantissimi anni ancora non
ha una stabilizzazione. In questo particolare momento,
sicuramente, le problematiche sono amplificate. Obiettivo di questo ordine del
giorno è quello di impegnare la Giunta regionale ad adoperarsi ai vari livelli
di Governo e in sede di Conferenza Stato-Regioni al fine di procedere
all'indizione di una selezione pubblica per titoli e servizi, con l'obbligo del
superamento dell'anno di prova, così come previsto dalla normativa vigente, il
cui unico requisito di accesso sia il diploma di specializzazione senza
ulteriori vincoli per l'immissione in ruolo sulle cattedre di sostegno. In
alternativa, si chiede di utilizzare le graduatorie di prima fascia GPS di
nuova istituzione, trasformandole in graduatorie a scorrimento, con blocco
triennale, da cui attingere per le immissioni in ruolo, sempre con superamento
dell'anno di prova. Grazie, Presidente.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Esposito. Ne ha facoltà.
Intervengo giusto per dichiararmi naturalmente
d'accordo su questo ordine del giorno, così come è stato presentato dal collega
Arruzzolo. In effetti si vuole porre l'attenzione su un particolare bacino di
precariato che è proprio quello della scuola, vale a dire gli specializzati sul
sostegno che vivono una situazione paradossale. Se da una parte il Governo
emana decreti per il reclutamento ordinario e straordinario di personale per la
scuola, dall'altro il Decreto ministeriale 92 del 2019, che ha avviato il IV
corso di specializzazione in sostegno, ha fatto sì che trovassero uno sfogo dal
punto di vista professionale circa 14.000 insegnanti sul sostegno, che hanno un
titolo di specializzazione importante e la stragrande maggioranza di loro ha
anche oltre 36 mesi di servizio.
Siamo di fronte ad una situazione paradossale
- dicevo prima - perché a fronte di questi insegnanti, che sono gli unici che
hanno questo titolo di specializzazione sul sostegno, assistiamo ad una forte e
cronica carenza di insegnanti sul sostegno che servirebbero per dare una
continuità didattica ai ragazzi con disabilità, quindi agli studenti fra
virgolette più fragili.
Proprio per far sì che si possa ottemperare
alla soluzione di questo importante problema, nasce questo ordine del giorno,
anche nella consapevolezza che questo titolo di specializzazione è inquadrato
come un titolo di livello superiore anche rispetto alla abilitazione
professionale.
L'ordine del giorno non nasce così per caso,
ma nasce anche su alcune argomentazioni di tipo normativo che possono sostenere
il reclutamento senza una procedura concorsuale così come tradizionalmente
intesa, tant'è che il collega Arruzzolo nell’illustrare l’ordine del giorno ha
detto che è finalizzato ad impegnare la presidente Santelli ad un reclutamento
per titoli e servizi, con l'obbligo poi del superamento dell'anno di prova,
laddove ci fosse la possibilità di addivenire alla soluzione del problema
mediante questo reclutamento.
Del resto anche la sentenza del Consiglio di
Stato, la numero 3 del 2020, recita testualmente che “…l'eccezione alla regola
del pubblico concorso oltre che rigorose e limitate devono comunque prevedere
adeguati accorgimenti idonei a garantire la professionalità del personale
assunto per rispondere ad una specifica necessità funzionale dell'amministrazione
ovvero a peculiari e straordinarie ragioni di interesse pubblico”. In questa
sentenza del Consiglio di Stato c'è la ratio
di quello che il Consiglio regionale chiede alla presidente Santelli e cioè di
impegnarsi nei vari livelli governativi e in sede di Conferenza Stato-Regioni,
procedendo inizialmente attraverso una selezione pubblica per titoli e servizi,
come dicevo prima.
Si tratta, quindi, di un ordine del giorno che
pone in evidenza un bacino di precariato particolare della Regione, ma anche
dell'intera Nazione, con la necessità di dare continuità didattica alla parte
della popolazione studentesca più debole, più fragile, che è quella dei ragazzi
con disabilità, per superare quella cronicità che è sotto gli occhi di tutti,
rispetto proprio al reclutamento di professori con questo titolo di
specializzazione.
Naturalmente anche qui, come prima, mi auguro
che il Consiglio regionale all’unanimità possa approvare questo ordine del
giorno, nella speranza che tanti professori trovino soddisfacimento alle loro
esigenze occupazionali, ma soprattutto poi come riverbero assoluto e
fondamentale affinché tanti ragazzi con disabilità possano avere una continuità
didattica anche presso le scuole calabresi.
Non ci sono altri iscritti a parlare, pertanto
pongo in votazione all'ordine del giorno.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportato in Allegati)
Il punto 3 all’ordine del giorno
prevede la discussione sulle interrogazioni ex articolo 122 del Regolamento
interno. Ricordo all'Aula che l’interrogante ha due minuti per illustrare
l'interrogazione, la Giunta regionale dispone di tre minuti per la risposta. L’
interrogante ha diritto di replica per non più di un minuto.
Iniziamo con le interrogazioni a risposta
immediata ex articolo 122 del Regolamento interno. La prima interrogazione
numero 22/11^ è a firma dei consiglieri Callipo, Di Natale, Anastasi ed è
“Sulle competenze in materia di gestione dell’emergenza Covid in ambito
sanitario nella Regione Calabria”. È
pervenuta risposta scritta della Giunta regionale, tuttavia, trattandosi di una
interrogazione a risposta immediata, è facoltà dell'interrogante replicare in
Aula per non più di un minuto. Gli interroganti sono: Callipo, Di Natale,
Anastasi
ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)
Sì, signor Presidente.
Replica Anastasi?
ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)
Si, grazie per avermi concesso la parola.
Può intervenire per non più di un minuto.
Cercherò di essere rapido e riuscire in un
minuto a dire tutto quello che sia possibile in merito alla questione Torano,
in cui c'è stata una sovrapposizione di azioni indirizzate per lo stesso
obiettivo; il tutto è diventato superfluo e anche motivo di grande confusione,
perché alla fine c'è stato un intervento plurimo, per quanto riguarda il
tampone sugli ammalati di quella casa di riposo e anche la predisposizione per
la stessa casa di cura dei dispositivi di protezione. Si è posto quindi il
problema, nel momento in cui si verifica un'emergenza come quella di Torano -
che noi ci auguriamo che mai più si ripeta – di chi debba intervenire. La
Protezione Civile? L’ASP del territorio? Cotticelli?
A Torano si sono registrati interventi diversi,
più interventi per fare il bene in una situazione di emergenza, anche di paura,
di allarme. Le cose non sono andate come dovevano andare, per cui il tutto è
risultato superfluo, determinando stress, fra l'altro, negli stessi ammalati lì
ricoverati e, oltretutto, dispersione di risorse umane e professionali nonché
di tempo e di risorse economiche. Grazie.
(È
riportata in Allegati unitamente alla risposta)
Proseguiamo con l’interrogazione
41.
Presidente, posso intervenire sull’ordine dei
lavori? Così evitiamo anche di parlare, di discutere di argomenti già superati
e non più attuali. Diamoci delle regole! Noi avevamo detto, all’inizio di
questa legislatura, per come prevede il Regolamento, che entro 20 giorni
bisogna dare risposta alle interrogazioni, altrimenti la preoccupazione che un
collega come Anastasi o come Bevacqua pone su un tema, le osservazioni che
facciamo sui temi poi divengono inattuali, inutili se il problema è risolto o
diventa irrisolvibile.
Ha un senso il cosiddetto Question Time una
volta ogni 20 giorni ma con l’attualità delle interrogazioni, altrimenti
diventa aria fritta, diventa solo un monologo tra di noi, ma non serve a nulla.
Quindi diamoci questa regola, rispettiamo le regole: ogni 20 giorni facciamo
Question Time, con 10-15 interrogazioni che esaltano il ruolo del Consiglio e
fanno anche diventare protagonista il consigliere regionale. In questo modo
facciamo un ragionamento inutile, parlando di Torano e di tante altre
interrogazioni, datate aprile 2020. Che senso ha discuterne?
Grazie del suggerimento, noi non stiamo
facendo altro che applicare purtroppo le regole, se queste non sono…
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
Non lo dico con polemica, lo dico solo come…
Purtroppo, dico che questo ce lo impone la regola.
Certamente è suscettibile di miglioramento, ci possiamo mettere d'accordo per
organizzarci meglio, ma dipende pure da come siamo in grado noi di gestire
questo strumento.
Proseguiamo con l'interrogazione 41/11^ a
firma del consigliere Di Natale, recante “In merito all'anticipazione dei
saldi”. È pervenuta risposta scritta
dalla Giunta regionale. Tuttavia, trattandosi di interrogazione a risposta
immediata, è facoltà all'interrogante replicare in Aula per non più di un
minuto, ai sensi dell'articolo 122 del Regolamento interno. Chiedo pertanto
all'interrogante se si ritiene soddisfatto.
DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)
Su questa, Presidente, non mi
ritengo soddisfatto della risposta, ma poiché non è più di attualità non
ritengo di intervenire sul punto. Grazie.
(È
riportata in Allegati unitamente alla risposta)
L’interrogazione numero 49/11^, a firma
del consigliere Anastasi “Sull'inclusione della stazione di Gioia Tauro tra le
fermate del servizio ferroviario dell'alta velocità”, è superata.
Proseguiamo con l'interrogazione
numero 50/11^, a firma del consigliere Anastasi, “In ordine alla discarica sita
in contrada Marrella Gioia Tauro”.
Cedo la parola al consigliere
Anastasi per l’illustrazione.
Esordisco ringraziando l‘assessore
all'Ambiente, che sta dimostrando veramente una grande attenzione, celerità
nell’intervenire sul territorio, grande sensibilità e grande professionalità.
Lo ha dimostrato per quanto
riguarda la discarica che interessa due Comuni della Piana di Gioia Tauro;
esattamente, quelli di Gioia Tauro e di Rizziconi, dove c'è una bomba ecologica
di enorme portata.
Lui stesso l'ha definita in tal
modo e, per questo motivo, si è prodigato nell'immediatezza a destinare un
finanziamento per un’operazione di bonifica.
Nell’esprimere le mie perplessità
però, assessore, chiedo se questo intervento potrà risolvere completamente il
problema oppure no.
Inoltre, le volevo chiedere se
ritiene – lei, così come il Consiglio regionale – che, di fronte a danni
ambientali di così alta portata, debba esserci qualcuno che paghi di tasca
propria per quello che è stato causato all’ambiente della regione Calabria, e
non sia invece la Regione Calabria, con i soldi di tutti i cittadini onesti, ad
intervenire per sanare i guasti provocati da altri. Grazie.
Cedo la parola all’assessore De
Caprio. Prego, assessore De Caprio.
Grazie per queste considerazioni.
Per me è un grande onore essere qui e parlare al popolo calabrese che tutti voi
rappresentate.
Lo considero il massimo onore
della mia vita; quindi, vi ringrazio anche per come mi avete accolto, per lo
stile e l’umanità che porterò sempre nel cuore. Su questo tema c’è un
finanziamento di 7,3 milioni di euro.
Abbiamo stralciato con urgenza un
milione e due cento mila euro per provvedere alla messa in sicurezza dei luoghi
e alla semi-copertura della discarica Tech Veolia Spa che ora, come sapete, è
in fallimento.
Le ulteriori risorse sono già
state destinate a un progetto di bonifica definitivo dell'area e pensiamo che
possa essere risolutivo della problematica.
Certo, la questione e il principio
che chi inquina paga lo dobbiamo perseguire con determinazione; cercheremo di
vedere a qualunque livello, in qualunque modo, di poter riaprire un Tavolo con
la Veolia, anche nelle sue estensioni attuali, diverse dall'area oggetto di
fallimento, perché è un principio importante e non ci dobbiamo rassegnare
all'impunità e al fatto che, per avidità o per sbagliati calcoli industriali,
la Calabria venga violentata e ferita sotto il profilo ambientale.
Devo dire che ho avuto modo di
verificare il grande impegno da parte dell’ARPA Calabria e della Protezione
Civile Calabria, che si sono prodigate e si stanno prodigando con competenza.
Per quanto riguarda il torrente
Budello, che è adiacente alla discarica, anche lì abbiamo pianificato un
intervento di controllo e stiamo procedendo insieme alla collega Catalfamo a un
progetto di riqualificazione naturalistico-ambientale per cui vogliamo, insieme
al Comune, preparare anche una sentieristica protetta per trasformare un’area
critica in un percorso di turismo e civiltà.
Ringrazio l’assessore. Mi sento
assolutamente soddisfatto per la sua relazione.
(È
riportata in Allegati unitamente alla risposta)
Si continua con l’interrogazione numero
55/11^, a firma del consigliere Anastasi che, però, viene rinviata per
l’assenza della presidente Santelli.
Si continua con le interrogazioni a
risposta scritta, ex articolo 121, e si inizia con l'interrogazione numero
5/11^, di iniziativa del consigliere Graziano che, naturalmente, non si discute
per assenza del proponente:
quindi, è da considerare decaduta, così come l'interrogazione numero 19/11^.
Continuiamo con l'interrogazione
numero 21/11^, a firma del consigliere Pitaro Francesco, “Sulla esclusione di
molte attività commerciali dalla possibilità di ottenere il contributo a fondo
perduto di cui al Riparti Calabria/Avviso pubblico in pre-informazione”.
La parola all'interrogante. Prego,
consigliere Pitaro.
Si tratta di una interrogazione
del primo giugno 2020, con cui ho insistentemente, anche nel corso di questo
scampolo di Legislatura, chiesto che venissero erogate, a seguito
dell’emergenza Covid-19, fondi e somme a fondo perduto.
Chiaramente, la pandemia ha
colpito tutti e, in particolare, le attività commerciali.
Solo dopo varie insistenze, la
Giunta regionale, di fatto, ha emesso degli avvisi attraverso cui le attività
commerciali hanno potuto attingere a dei fondi.
L'interrogazione si riferisce al
fatto che, paradossalmente, a questi avvisi non hanno potuto accedere le
attività che non sono state sospese.
Mi riferisco ad attività come le
edicole o i negozi di prodotti ottici che non sono state sospese ma,
chiaramente, hanno subito delle perdite perché le città erano deserte,
spettrali ed era inibita la possibilità di uscire; quindi, hanno solamente
perso svolgendo, di fatto, un servizio pubblico senza ricavarci nulla, ma
solamente perdendoci.
Oltre al danno, la beffa perché
non solo hanno svolto un servizio pubblico, ma non hanno potuto attingere ai
fondi previsti.
Comunico, però, che a questa
interrogazione è stata data una risposta – credo che l’assessore lo sappia –
con cui mi si dice: “Sì, in effetti ha ragione; stiamo valutando l’adozione di
provvedimenti anche a favore delle attività non sospese come edicole, ottici e
quant'altro, affinché anche queste attività possano accedere ai fondi”.
Dal primo giugno 2020, però –
giorno in cui mi ha risposto il Dirigente generale – non è accaduto alcunché e
la Giunta regionale non ha adempiuto all'impegno assunto.
Pertanto, mi auguro che si voglia
adempiere questo impegno scritto e si voglia permettere a queste attività, che
hanno svolto con perdite un servizio pubblico, di poter accedere, così come
tutte le altre attività, alle somme a fondo perduto. Grazie.
Per la Giunta regionale, cedo la parola
all’assessore Orsomarso. Prego, assessore Orsomarso.
Intanto devo dire che, al di là
dell’interrogazione, questo tema riguarda quello che la Regione Calabria ha
fatto in termini di risorse e provvedimenti, anche in maniera più celere di
altre Regioni d'Italia, in aggiunta all’attività del Governo.
L’abbiamo potuto fare rimodulando
risorse, perché non abbiamo Capitoli di bilancio con programmazioni in essere;
quindi, abbiamo dovuto rimodulare risorse non spese da chi ci ha preceduto.
Per tale ragione, avevamo adottato
una delibera di indirizzo di aprile, e quando si adotta una delibera di
indirizzo già in aprile – rispondo, anche al collega Bevacqua – si attivano
procedure per andare a fare la rimodulazione di risorse che non sono sempre lì
a disposizione.
Ritengo sia stato giusto presentare
l’interrogazione, perché i consiglieri devono essere informati – chi non è
informato in profondità – che non ha 100 milioni di euro a disposizione per
poter lenire sulle scelte fatte dopo aver ascoltato le diverse categorie,
quindi il commercio e l’artigianato, da parte del collega Spirlì, e tutte le
attività produttive in generale.
Che cosa si è potuto fare?
Con quella rimodulazione – lo
ricordava prima anche il collega Pietropaolo – si sono potuti fare due
interventi.
Tra gli interventi – l’altro
giorno abbiamo anche firmato con un’industria – c'è il Fondo di rotazione sulla
liquidità, che è un altro strumento richiesto.
Con la diversa programmazione,
quindi, che non dipendeva da noi, perché noi abbiamo dovuto lavorare con il
Governo che voleva prendersi tutte le risorse non spese delle Regioni Obiettivo
Convergenza; abbiamo concordato e, quindi, abbiamo ottenuto la rimodulazione
con risorse che oggi sono state assegnate; da lì, la risposta del Direttore
generale, che ha ascoltato sia l’assessore Spirlì per le sue competenze sia me
per le mie.
La Giunta regionale ha detto al
Direttore generale: “Stiamo valutando sulla base di questa rimodulazione che è
avvenuta e anche sulle risorse che sono avanzate”.
Qual è stata la scelta difficile e
drammatica?
Fosse dipeso da me, avrei dato
soldi a tutti i calabresi!
Con quella rimodulazione, invece,
siamo intervenuti su tutte quelle imprese che erano state chiuse dal DCPM
ministeriale.
Faccio un esempio pratico: le
Scuole guida, che nessun DCPM ha chiuso, ma che poi le Prefetture hanno chiuso
per altri versi, rientrano fra quelli che erano meritevoli; così come anche i
fotografi che, invece, non sono stati chiusi dal DCPM, ma sono stati quelli più
colpiti dalla crisi.
Sulla base di questo, tra l'altro,
abbiamo messo in campo una piattaforma nuova e trasparente che ha avuto tre
momenti, anche semplificati.
Il mio collega, giustamente,
ipotizzava l’ipotesi dei 3 click, ma penso che anche lui, che è un
commercialista, ha verificato non soltanto la trasparenza, ma anche la
velocità.
Che cosa è accaduto?
Anche su questo, c'è stata una
disinformazione che non possiamo dare come Consiglio regionale, e fa bene il
consigliere Pitaro a interrogare e l’assessore a rispondere, perché la gente –
ad esempio – ipotizzava e uno degli elementi difficili era il Durc (Documento
unico retribuzione contributiva), che nessuno può togliere, nel senso che è una
legge dello Stato; il Governo l’ha soltanto sospeso e legato a giugno 2019, il
ché ha fatto sì di avere questi numeri.
Siccome non potevamo non
utilizzare che l'ordine cronologico, insieme al collega Spirlì e alla
presidente Santelli, rispetto alla previsione dei numeri di quei DPCM e delle
attività chiuse per il Covid- 19, su ogni misura abbiamo aggiunto un milione di
euro per mitigare l'effetto del Click day.
L’ipotesi era di 400 mila euro,
tant'è che su Riapri Calabria e l’ipotesi delle domande, la dotazione
finanziaria doveva essere sufficiente per circa 20 mila imprese.
Il calcolo, secondo il codice
Ateco e i parametri che avevamo previsto anche con le Camere di commercio,
prevedeva che le imprese che potevano accedere a questo contributo a fondo
perduto, dovevano essere circa 19 mila e 600.
Sono arrivate 17 mila domande; ne
sono state autorizzate 15.700.
Il 10 giugno è terminata la
valutazione; il 26 giugno – cosa straordinaria e rara – abbiamo erogato il
contributo a tutti.
Vorrei condividere con voi anche
un altro elemento: noi, non solo abbiamo la responsabilità ma, giustamente,
vorremmo coprire.
Nel momento in cui oggi il
Presidente di Confindustria, Bonomi, ed il presidente Conte dichiarano che
bisogna ripartire anche in ambito nazionale, stiamo valutando bene se rifare
un’ulteriore misura che vada a coprire tutti i codici Ateco che non sono
rientrati, perché vi rendete conto che abbiamo le risorse risparmiate e
possiamo aggiungerne altre per coprire anche gli altri, ma serve un’assunzione
di responsabilità politica per valutare questa ripartenza.
Dove sta l’effetto complessivo?
Essere – lo dico per la prima volta
al Consiglio regionale – entrato nel Comando generale della Guardia di Finanza,
perché c’era anche la preoccupazione che la distribuzione, con una cosa
semplificata – tant’è che, in una prima fase, avevamo previsto finanche una
sorta di revisione degli Ordini professionali – potesse far correre il rischio
di regalare risorse a chi non le meritava, così come è accaduto anche per il
Reddito cittadinanza,
A questa procedura, io e il
Direttore generale Calabrò, allora Direttore generale alla programmazione, con
il Comando generale della Guardia di Finanza, abbiamo aggiunto un confronto
personale, con cui abbiamo spiegato le misure e ogni volta che si chiudono
procedure come il Lavora Calabria, stiamo trasferendo tutti i flussi dei
beneficiari divisi per Provincia.
Penso che questo fosse il massimo
che potessimo fare e questa rimodulazione di risorse ci sta facendo riflettere.
Proprio in questa settimana, il
collega Spirlì ha finito di visionare tutte le categorie e la nostra ipotesi è
di unire in una delibera che, spero, porteremo la prossima settimana.
Il problema è sempre lì.
Abbiamo riprogrammato il famoso
Riparti Calabria, che prevedeva la riprogrammazione delle risorse da poter
iscrivere in bilancio – è un elemento molto tecnico –, ed i primi 40 li abbiamo
messi sul Lavora Calabria, che per la prima volta viene copiato da altre
Regioni come la Valle d'Aosta, sul mantenimento occupazionale e sul Fondo
perduto Flat.
Oggi, che vediamo tutte le risorse
finalmente iscritte in bilancio dopo la riprogrammazione, che non è dipesa da
noi ma dal confronto col Governo, faremo il Fondo di rotazione di liquidità,
gestito da FinCalabra e non dalle banche, – che funzionerà di più rispetto a
quello che non ha funzionato al Governo – e la valutazione insieme.
Penso che stiamo andando in questa
direzione.
Stiamo valutando anche se coprire
i professionisti perché l'effetto della crisi, in qualsiasi momento si
interviene, avendo la disponibilità finanziaria delle risorse, comunque si può
mitigarla.
Pertanto, se i fotografi, le
Scuole guida e altri, nonostante ci sia stata la ripresa, possono avere questa
ripartenza, l’ipotesi è di andare sotto i 1.800.
Anche questo, la misura Flat di 2
mila euro è un fatto tecnico, rispetto alla quota delle perdite perché noi
gestiamo Fondi europei e, quindi, dietro il risultato finale c'è, comunque, un
lavoro.
Se si ricorda, consigliere, la
prima stesura che ha fatto l'assistenza tecnica – a me è venuto il mal di
stomaco quando l'ho vista – era talmente complicata che si sono spaventati
finanche i commercialisti.
Spero di aver soddisfatto
l'approfondimento. Bene il suggerimento; grande sofferenza per noi.
Siamo potuti partire soltanto da
attività che i DCPM hanno chiuso per il Covid-19 e interverremo con la prossima
delibera a coprire tutti gli altri codici Ateco del commercio, artigianato e
delle piccole aziende che non l'hanno potuto avere in una prima fase.
È rinviata l’interrogazione 25/11^.
La dovrei ritirare io però,
Presidente, è la mia.
Che cosa? L’interrogazione 25/11?
Manca l'assessore.
DI NATALE Graziano (Io resto in
Calabria)
No, l’interrogazione numero 25/11^
è la mia.
Consigliere Pitaro, è soddisfatto della
risposta pervenuta?
Presidente, volevo brevemente
intervenire sulla risposta dell'Assessore che ringrazio per la risposta.
Capisco gli sforzi ovviamente che
ha fatto l'Esecutivo e la Regione, ma occorre anche capire gli sforzi di chi stava
dall'altra parte, di chi ha svolto questo servizio pubblico. Credo che l'errore
stia a monte e cioè nel momento in cui si emette un avviso. Io credo che sia
completamente illogico estromettere dalla possibilità di accedere ai fondi
alcune attività che non sono state sospese, ma che hanno svolto un servizio.
Assessore, hanno svolto un servizio, perché discriminarle? Queste attività
andavano favorite addirittura e voi invece le avete discriminate.
Detto ciò, ovviamente non
condivido la sua descrizione; capisco gli sforzi, ma occorre anche capire gli
sforzi delle attività commerciali che hanno faticato durante il lockdown, senza
ricavare nulla.
Rimane anche il rammarico. Da
quello che sto capendo, c'è una valutazione che dura da 4 mesi, cioè voi state
da 4 mesi ancora valutando, nonostante vi siano rimasti i fondi, se estenderli
o meno. Mi auguro, veramente di cuore, che questa valutazione abbia un termine
breve, perché altrimenti siamo già in epoca post Covid-19 e queste attività
sono sul lastrico.
Mi auguro che la valutazione duri
brevemente, veramente poco tempo, e possiate aderire a quell'impegno che avete
assunto ed erogare le somme a queste attività. Grazie.
Vengono rinviate per assenza dei
rappresentanti della Giunta le interrogazioni numero: 25/11^, 28/11^, 30/11^,
33/11^, 34/11^, 35/11^, 37/11^, 38/11^, 39/11^, 40/11^, 43/11^, 44/11^ e
45/11^.
Passiamo all’interrogazione numero
46/11^ “Sulla chiusura del Castello Aragonese di Le Castella”. Cedo la parola
al consigliere Pitaro Francesco per l’illustrazione,
Presidente, l'interrogazione di cui stiamo
parlando è quella che si riferisce al Castello aragonese di Le Castella.
Non ho fatto altro in questo caso che
raccogliere il grido di dolore e la richiesta di aiuto che proveniva da Isola
di Capo Rizzuto, dal suo sindaco e dall'amministrazione comunale e ho chiesto e
preteso un intervento da parte della Regione.
Il Castello aragonese è noto a tutti, è una
struttura straordinaria, famosa in tutto il mondo e di cui andiamo tutti fieri.
E che cos'è accaduto? È accaduto che dal mese di luglio il Castello aragonese
di Le Castella era chiuso.
Una cosa drammatica, davvero paradossale, e
quindi io con la mia interrogazione cosa ho fatto? Ho chiesto alla presidente
Santelli di aiutare la comunità di Isola di Capo Rizzuto, di fare qualcosa, di
intervenire affinché il castello fosse aperto. È chiaro che la chiusura è
drammatica perché danneggia la città, la comunità, gli operatori commerciali e
turistici.
Mi ha risposto, mi avete risposto, in modo
veramente allarmante e pericoloso, con una nota di qualche giorno dopo, in cui
mi dite sostanzialmente “Guarda, caro Pitaro, il Castello rientra nella
competenza del Ministero, noi non ci possiamo far nulla”.
Credo davvero che questa risposta sia
pericolosa e allarmante perché, Presidente, - lo dico anche all'Esecutivo che è
qui presente - davanti ad una richiesta di aiuto di una comunità, davanti ad
una struttura straordinaria come il Castello aragonese, mi aspettavo, in tutta
onesta, che la presidente Santelli si mettesse al telefono e chiamasse il
Ministro competente per riconsegnare alla città, alla comunità, ai calabresi il
Castello aragonese di Le Castella. Non lo ha fatto e ho dovuto farlo io, nel
senso che ho dovuto scrivere io, Presidente, al ministro Franceschini. Ho
scritto una richiesta, una istanza con cui ho chiesto e preteso che il Castello
aragonese fosse riconsegnato alla città e ai calabresi. E devo dire che dopo
qualche giorno il Castello è stato restituito e la città, la comunità e i
calabresi hanno potuto fruirne. Credo, tuttavia, che questo modo di fare
politica sia avvilente, perché davanti ad una battaglia per il territorio, per
una struttura straordinaria, la
Vi annuncio - chiedo scusa, Presidente, e
finisco - che la struttura è stata aperta fino ad oggi. Cioè, da oggi in poi,
il Castello verrà chiuso nuovamente, perché c'è un problema di personale, un
problema di fondi. Attenzione: su questo ovviamente ripartirà la battaglia che
deve essere di tutti noi e mi auguro che su questo la Giunta non si volti
dall’altra parte e ci dia una mano per tenere il Castello sempre aperto.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire
l’assessore Spirlì. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, grazie, consigliere,
intervengo per chiarire alcune cose. Per quanto riguarda i beni culturali, ci
sono delle competenze che noi non possiamo assolutamente superare.
L'apertura del Castello, della fortezza di Le
Castella, era stata peraltro da me annunciata con un comunicato ufficiale dopo
aver conversato con l'ingegnere Patania, che è il nostro referente, perché è il
Segretario regionale del Mibact; ci aveva assicurato che nella prima settimana
di agosto avrebbe avuto la disponibilità di personale per poter aprire. E così
è stato.
Per cui, a prescindere dalla sua lettera - che
ha fatto benissimo a scrivere ed è giusto che non solo lei, ma tutti i
cittadini scrivano a chiunque - il caso Le Castella lo conoscevamo
perfettamente; sono stato io a chiamare personalmente Patamia. Le comunico,
anche, che da qualche mese, proprio nella mia struttura è attivo un pool
-chiamiamolo così- di funzionari che gratis
et amore dei stanno lavorando attraverso una collaborazione continua - si
tratta di rappresentanti del Mibact del Dipartimento e della struttura - per
andare a risistemare tutta una serie di rogne - chiamiamole così - del passato,
non ultimo tutti i finanziamenti che erano rimasti bloccati per una
incompetenza di personale della passata amministrazione, che aveva tenuto fermi
256 milioni di finanziamenti sui beni culturali tra cui anche quelli per il
Castello, la Fortezza di Le Castella.
Quindi, a prescindere dalla sua pregevolissima
lettera al pregevolissimo Ministro, l'intervento della Giunta, curato da me
personalmente e dalla Presidente, era già avvenuto. C'è – lo ripeto - un
comunicato stampa della metà o della fine di luglio - adesso non ricordo la
data precisa - che aveva già informato la cittadinanza che era in subbuglio, è
vero, ma era stata anche messa in subbuglio probabilmente artatamente da
qualcuno che voleva creare un po' di problemi alla Giunta e al Mibact.
Il Castello di Le Castella rientra in tutta
una serie di interventi che sono in questo momento, uno dopo l'altro, lavorati
con i tempi che richiedono queste pratiche, rimaste ferme dai 5 anni in giù.
Per cui, tutti quei beni, inseriti in quei famosi 256 milioni, saranno tutti
quanti messi in cantiere entro la fine di quest'anno, massimo i primi mesi del
2021. Dopodiché, partiremo con la programmazione del 2021 per gli interventi
che rimarranno esclusi. Grazie.
Passiamo all’interrogazione numero
47/11^, di iniziativa del consigliere Di Natale, relativa a “Chiarimenti sulle
politiche di occupazione dei lavoratori tirocinanti”. Cedo la parola
all'interrogante.
Presidente, questa è una
interrogazione di estrema attualità, non fosse altro perché interessa centinaia
di nostri concittadini calabresi e in particolare i lavoratori che sono
soggetti attivi di tirocini presso gli enti locali.
Questa interrogazione serve a
chiedere alla Giunta regionale qual è la politica verso questi lavoratori che
vivono in una situazione di precariato, che esplicitano la loro professionalità
ormai da moltissimo tempo, da anni, all'interno degli enti comunali, molte
volte diventando non solo importanti per l'ente stesso, ma anche essenziali nel
mandare avanti il lavoro delle comunità locali.
Per cui l'interrogazione serve per
chiedere alla Giunta regionale qual è l'indirizzo che intende attuare in favore
di questi lavoratori, ma soprattutto se corrisponde al vero la notizia secondo
cui l'obiettivo della Giunta regionale è quello di traslocarli, fatemi passare
questo termine, nel settore privato. Se fosse vero, ritengo che non sia la
strada giusta da percorrere, perché ormai i tirocini formativi sono diventati
per la nostra Regione una sorta di bacino, per tanti padri e madri di famiglia
che hanno lavorato per anni nel precariato e che aspettano da parte di questa
Regione una risposta seria e concreta, ma soprattutto decisa ed urgente.
Grazie.
Presidente, questa interrogazione
è importante da trattare nel luogo ufficiale. Ciò rispetto alle tante parole
inutili - non del collega Di Natale che ovviamente interroga e fa bene il suo
mestiere - di tanti che si sono espressi anche ai tavoli tecnici, quindi anche
sindacati e rappresentanze, su un tema su cui siamo in ritardo. Ovviamente non
posso guardare chi mi ha preceduto, ma dobbiamo guardare il problema che
abbiamo oggi.
Il Governo si era dimenticato di
questa categoria di lavoratori e non era prevista una copertura rispetto ai
contributi. Sotto lockdown, attraverso risorse del Welfare – e ringrazio
innanzitutto il collega Gallo per questo - ci siamo occupati del problema e
abbiamo previsto la misura straordinaria di 500 euro come una tantum per 7000 soggetti anche a quelli che hanno terminato il
tirocinio nella giustizia.
Dopodiché, io ho convocato, per i
primi di settembre, proprio perché era centrale, una riunione con tutti i
sindacati, con tutte le forze sindacali.
Questo gruppo di lavoratori che ha
effettuato un tirocinio rappresenta il tema su cui c'è un ragionamento perché a
qualcuno sembra che questa Giunta li voglia portare nel privato.
Se avessi fatto io una
convenzione, all'epoca datata, avrei immaginato diversamente, perché uno sa
benissimo che se un tirocinio alla Hyundai lo fanno in 5, 2 li assumono e 3
possono andare a casa. E sarebbe stato molto meglio perché qui
l’irresponsabilità è aver preso, chiusa la Poletti, 100 milioni di euro dei
calabresi e fatto fare il tirocinio a 20 persone contemporaneamente. Non so
quanti sono al comune di Paola, giusto per fare un esempio. Però è
irrealistico, visto che il Comune, così come il Mibact, così come il Miur, così
come i palazzi di giustizia, non dipendono dalla Regione. Proprio ieri ho
rimodulato le nostre risorse per chiudere con il precariato, su cui ci sono le
leggi regionali: la legge 12, la 15, la 31, la 40, la 28 che rappresentava il
precariato su cui questa Regione e quindi la Giunta hanno responsabilità.
Ho provveduto, lo dico al collega
Di Natale, anche nella riunione con i sindacati, a dare corpo a questa anima di
7.000 precari, perché ho fatto fare uno studio ai miei collaboratori per sapere
quanti fossero, come fossero divisi per fasce d'età, titolo di studio. Ad
esempio c'è un 13 per cento di ultrasessantenni, sessantaduenni. Va da sé che
ad una persona che ha 62 anni devi prevedere un accompagnamento alla pensione.
I sindacati hanno ribadito in
quella sede – e io l’ho condiviso - che non sono un bacino, non c'è una legge
che li rende bacino, sono però circa 7000 persone che hanno usufruito di 100
milioni di euro e per la parte che riguarda i Tis (Tirocini inclusioni sociale)
hanno un percorso ancora in itinere. Li ho messi comunque in discussione per
non arrivare alla fine con misere 500 euro che invece poteva essere pensato come
sostegno al reddito. Ma è inutile discuterne, ormai ce l'abbiamo.
Che cosa ha fatto la Giunta
regionale e quindi in questo caso cosa ho fatto io come assessore al lavoro? Ho
scritto una lettera al Ministro, non a tutti i ministri. Perché i tirocinanti
della Giustizia dipendono dal ministro Bonafede, che doveva prevedere magari i
concorsi. I sindacati stanno sostenendo alcune battaglie per dare un punteggio
di premialità, vale così anche per il Mibact. Ad esempio, il tema che poneva il
collega sui castelli chiusi: ma se tu non assumi le persone! Si tratta, quindi,
di una responsabilità del Governo. In questo caso fai un concorso dedicato a
chi ha fatto un percorso di tirocinio e quindi si è formato.
Per cui noi abbiamo messo la
nostra parte - negli anni precedenti anche la Giunta Oliverio - mettendo i
soldi per far fare i tirocini differenziati in Tis, tirocinanti di Giustizia,
Miur, Mibact. Ora siamo arrivati al dunque: ho scritto una lettera alla
ministra Catalfo, che ringrazio. Lo dico in quest'Aula: è una ministra che, pur
facendo parte di un Governo di cui non condividiamo nulla in termini di
programmazione, ha dimostrato attenzione non solo per i tirocinanti in generale
ma per i tirocinanti calabresi, rispondendo anche a questa missiva dove le si poneva
il problema.
La risposta è arrivata venerdì
scorso. Ho informato i
sindacati della necessità di una piattaforma per capire cosa intenda fare il
Governo nei confronti di coloro che hanno portato a termine il tirocinio,
atteso che è stato prestato in Enti che non dipendono dalla Regione, ma –
ribadisco – dal Governo e, in questo caso: Comune, MIUR, Mibact e Palazzi di
Giustizia.
Penso che nessun Governo o assessore regionale che mi ha preceduto se ne
sia occupato con questa puntualità e serietà, perché – concordo con lei,
collega Di Natale – che, ovviamente, ammesso che il Ministro dica che non c’è
una soluzione, è un problema che resta alla Calabria come tema sociale.
Non possiamo, però, andare a fare contrattualizzazione, perché abbiamo già
impegnato risorse europee, che non possono essere impegnate perché è necessario
fare politiche attive su soggetti differenziati. I tirocinanti lo sanno perché
sono stati informati dai sindacati.
Spero che questo Tavolo – al quale inviterò la deputazione calabrese di
tutti i colori politici compresi i circa 20 deputati del MoVimento 5 Stelle,
essendoci un Ministro di riferimento, ed anche i sindacati, – ci consenta di
capire quale soluzione possa riservare il Governo centrale, perché – capite
bene – che non dipende da noi.
Questa è la cosa chiara e ricalca le interrogazioni che facevamo con
l’assessore Gianluca Gallo quando eravamo minoranza, per dire: “Quando ve ne
occupate? Quando avviate un confronto per arrivare ad una scelta?”.
Quindi, stiamo sul pezzo, ovviamente, con grande rispetto nei confronti
delle famiglie dei tirocinanti perché percepire 500 euro al mese non è un
lavoro; è stato, davvero, uno sfruttamento, essendo stati spesso utilizzati – e
su questo concordo con lei – come se fossero proprio dei lavoratori dipendenti,
perché anche lì non ha funzionato la funzione del tirocinio.
Assessore, è stato esaustivo.
ORSOMARSO
Fausto, Assessore al lavoro,
sviluppo economico e turismo
Grazie.
DI NATALE Graziano
(Io resto in Calabria)
Presidente, chiedo di intervenire.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.
Presidente, ho chiesto di intervenire soltanto per dire che sono
soddisfatto evidentemente a metà, nel senso che apprezzo gli sforzi
dell’assessore Orsomarso anche su questo tema, lo invito a proseguire e ad
andare avanti, perché questi lavoratori hanno bisogno di una risposta stabile.
Sono sicuro che anche su questo punto lavoreremo insieme. Grazie.
È
rinviata l’interrogazione numero 48/11^.
Presidente, chiedo scusa, su questo punto volevo richiamare la sua
attenzione e quella dei colleghi e degli assessori in Aula.
Anche io stavo richiamando l’attenzione.
DI NATALE Graziano
(Io resto in Calabria)
Se mi consente di parlare, prometto di essere velocissimo e, se è
possibile, vorrei che mi ascoltassero gli assessori in Aula ed anche i
colleghi. Chiedo scusa, assessori Orsomarso e Gallo, chiedo scusa all’Aula ed
al Presidente, ma sarò davvero telegrafico.
Al di là delle interrogazioni, in Calabria c’è un’emergenza che sta
sfuggendo di mano un po’ a tutti, che è il problema di Amantea, del quale penso
che quest’Aula debba prendere coscienza.
Ad Amantea i migranti risultati positivi ora sono più di 50, fuori dal
Centro di accoglienza straordinaria (Cas) sono diventati quasi 34-35, nella
cittadina di Amantea ci avviciniamo ai 100 casi positivi.
Questa è una problematica che il Consiglio regionale ed anche la Giunta
non possono tenere sottaciuta, ma soprattutto non si può abbassare la testa di
fronte ad un problema così evidente.
Credo, Presidente, che il Consiglio insieme alla Giunta, devono prendere
provvedimenti seri ed urgenti perché sono fortemente preoccupato di quanto sta
accadendo ad Amantea.
Le interrogazioni numero 48/11^, 51/11^, 52/11^ e 53/11^ sono rinviate
L’interrogazione numero 54/11^ decade per l’assenza in Aula del
proponente.
Le interrogazioni numero 56/11^, 58/11^ e 59/11^ sono rinviate.
Avendo esaurito i punti all’ordine del giorno, la prossima seduta sarà
convocata domicilio
La seduta termina alle 19,55
Hanno chiesto congedo:
Irto, Notarangelo, Tassone, Talarico.
(È concesso)
Sono state presentate
alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri
regionali:
Molinaro – “Modifica
dell’articolo 23 della legge regionale 12/10/2012, n. 45” (PL n. 47/11^).
È stata assegnata alla
sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo,
Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili – ed alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari
dell’Unione europea e relazioni con l’estero per il parere.
Molinaro – “Modifica
dell’articolo 17 della legge regionale 23/07/2003, n. 11” (PL n. 48/11^).
È
stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di
bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili –
ed alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività
produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero per il parere.
È stata presentata alla
Presidenza la seguente proposta di
provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:
“Modifiche alla
deliberazione n. 16 del 26 giugno 2020 recante: “approvazione del rendiconto
dell’esercizio finanziario 2019 e della relazione sulla gestione”” –
(deliberazione U.P. n. 34 dell’11/09/2020) (PPA n. 53/11^).
La Giunta regionale ha
trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la
deliberazione n. 251 del 24 settembre 2020 recante: “Integrazione Piano
Esecutivo Annuale d'Immagine e promozione turistica 2020, ex art. 4 della l.r.
8/2008, approvato con D.G.R. 103/2020” (PARERE N. 8/11^).
È stata assegnata alla
sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio,
Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili.
Comunico che, a seguito
dell’aggiornamento delle competenze delle Commissioni consiliari permanenti, la
proposta di legge n. 38/11^ di iniziativa dei consiglieri regionali Bevacqua,
Guccione, Irto, Notrangelo, Tassone, recante: “Normativa quadro per la gestione
integrata multilivello del comparto pesca” è stata riassegnata alla Sesta
Commissione e alla Seconda Commissione per il parere finanziario ex art. 72 del
Regolamento interno del Consiglio regionale.
Comunico che, il
consigliere regionale Billari Antonio Andrea, subentrato al consigliere
regionale dimissionario Callipo Filippo, giusta deliberazione consiliare n. 53
del 15 settembre 2020, ha aderito al gruppo consiliare “Democratici
Progressisti”.
Comunico
che, in data 17 settembre2020, il Presidente della Giunta regionale ha
promulgato la sotto indicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 89 del 17
settembre 2020:
- Legge regionale 17 settembre
2020, n. 16, recante: “Procedure per la denuncia, il deposito e
l'autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione
territoriale in prospettiva sismica. Abrogazione della l.r. 37/2015”.
Comunico che, in data 28 settembre 2020, il
Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento
regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 93 del 29 settembre 2020:
- Regolamento regionale n. 17 del 28 settembre
2020, concernente: “Modifiche al Regolamento regionale n. 3/2019 e s.m.i.”.
Comunico che, in data 29 settembre 2020, il
Presidente della Giunta regionale ha emanato i sotto indicati regolamenti
regionali e che gli stessi sono stati pubblicati telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 93 del 29 settembre 2020:
- Regolamento regionale n. 18 del 29 settembre
2020, concernente: “Modifiche al Regolamento regionale 10 agosto 2017, n. 14 e
s.m.i.”;
- Regolamento regionale n. 19 del 29 settembre
2020, concernente: “Modifiche al Regolamento regionale 6 febbraio 2014 n. 1
'Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance (SMiVaP) della Regione
Calabria”.
La Giunta regionale ha
trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione
finanziario 2019-2021:
1.
Deliberazione Giunta regionale
n. 255 del 28.9.2020
2.
Deliberazione Giunta regionale
n. 256 del 28.9.2020
3.
Deliberazione Giunta regionale
n. 257 del 28.9.2020
4.
Deliberazione Giunta regionale
n. 258 del 28.9.2020
5.
Deliberazione Giunta regionale
n. 259 del 28.9.2020
6.
Deliberazione Giunta regionale
n. 260 del 28.9.2020
7.
Deliberazione Giunta regionale
n. 261 del 28.9.2020
8.
Deliberazione Giunta regionale
n. 262 del 28.9.2020
9.
Deliberazione Giunta regionale
n. 263 del 28.9.2020
10. Deliberazione
Giunta regionale n. 264 del 28.9.2020
11. Deliberazione
Giunta regionale n. 265 del 28.9.2020
12. Deliberazione
Giunta regionale n. 266 del 28.9.2020
13. Deliberazione
Giunta regionale n. 267 del 28.9.2020
14. Deliberazione
Giunta regionale n. 268 del 28.9.2020
15. Deliberazione
Giunta regionale n. 275 del 28.9.2020
16. Deliberazione
Giunta regionale n. 276 del 28.9.2020
17. Deliberazione
Giunta regionale n. 277 del 28.9.2020
18. Deliberazione
Giunta regionale n. 278 del 28.9.2020
19. Deliberazione
Giunta regionale n. 279 del 28.9.2020
20. Deliberazione
Giunta regionale n. 280 del 28.9.2020
È pervenuta risposta
scritta alle seguenti interrogazioni:
Callipo, Di Natale,
Anastasi. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-la risposta
all'interrogazione 10/XI sui fatti di Villa Torano, pervenuta in data
12/05/2020, fa emergere una situazione di totale incertezza e confusione circa
le competenze e le conseguenti responsabilità in ambito sanitario dei vari
soggetti istituzionali preposti alla gestione dell'emergenza Covid e, più in
generale, alla tutela della salute. Basti pensare alla gestione della fornitura
dei DPI e dei tamponi nel caso di villa Torano che, dal riscontro della
Regione, è stata incomprensibilmente oggetto di diversi interventi, ora da
parte del delegato soggetto attuatore dell'emergenza, ora da parte dell'Asp di
Cosenza. Addirittura la stessa Regione ammette che "non si conosce il
protocollo dell'Asp di Cosenza né le ragioni per le quali si siano voluti
ripetere i tamponi...", dichiarando apertamente la mancanza di
coordinamento e controllo delle azioni;
-diversi, di fatto, sono
gli attori istituzionali competenti in materia (il commissario ad acta alla
sanità Gen. Saverio Cotticelli, il delegato soggetto attuatore in materia di
salute nominato dalla Presidente Santelli, Dott. Antonio Belcastro, la
Protezione civile, le Asp, e con particolare riferimento al caso di Villa
Torano, il commissario straordinario dell'Asp di Cosenza, Dott. Giuseppe
Zuccatelli, la task force di esperti, e le strutture sanitarie).
Per sapere:
quali siano i
provvedimenti che il Presidente intende adottare per definire le effettive
competenze e responsabilità dei numerosi soggetti che gestiscono l'emergenza
Covid sul territorio regionale, al fine di evitare eventuali conflitti e
sovrapposizioni di competenza che determinano disagi e carenze nell'adozione
delle misure tempestive e necessarie a contenere il virus, onde scongiurare
altri casi analoghi a quello di Villa Torano e garantire, a tutti i cittadini
calabresi, la tutela di un bene primario qual è quello della salute.
(22; 15/05/2020)
Con riferimento
all’interrogazione a risposta scritta, meglio indicata in oggetto, a firma
degli On.li Callipo, Di Natale e Anastasi, il Dirigente Generale reggente del
Dipartimento ·Tutela della Salute e Politiche Sanitarie", riferisce quanto
segue:
l. Sulla base delle vigenti
Ordinanze emanate dal Presidente della Giunta Regionale per l'emergenza, la
catena di comando regionale è ben definita:
a) Con il Decreto del Capo del
Dipartimento della Protezione civile rep. n. 631 del27.02.2020, il Presidente
della Regione Calabria è stato nominato Soggetto Attuatore ai sensi della OCDPC
n. 630/2020
b) con l’Ordinanza n. 2/2020
sono stati nominati i delegati del Soggetto Attuatore nella Regione Calabria;
c) con l'Ordinanza n. 4/2020 è
stata costituita l'Unità di Crisi Regionale ed il Gruppo Operativo;
d) con l'Ordinanza n. 8/2020 è
stata costituita la Task Force a supporto dell'Unità di Crisi Regionale,
successivamente integrata con l'Ordinanz n. 26/2020. Della Task Force fanno
parte, tra gli altri, anche il Commissario ad Acta per il Piano di Rientro e i
vertici delle AASSPP/AAOO ed i responsabili delle UUOO di Malattie Infettive e
di Terapia Intensiva.
2. Le Aziende Sanitarie, nella
propria autonomia riconosciuta dalla norma, possono adottare eventuali
ulteriori misure ritenute necessarie. Nella fattispecie, la nuova esecuzione di
tamponi in relazione al focolaio di Villa Torano, rientra in tali prerogative
che, comunque hanno consentito di confermare gli esiti dei precedenti test.
Fratto Francesca (Dirigente Generale reggente) Dipartimento tutela della
salute e politiche sanitarie
Oggetto: Riscontro U.O.A.
Protezione Civile a interrogazione a risposta immediata n. 22/XIII. “Sulle
competenze in materia di gestione dell'emergenza Covid in ambito sanitario
nella Regione Calabria”
Con riferimento a quanto in
oggetto, si forniscono i dovuti riscontri di pertinenza della scrivente U.O.A.
Protezione Civile.
Come già si è avuto modo di
rappresentare nella risposta all'interrogazione n. 10/XI, la U.O.A. Protezione
Civile svolge, sin dalla dichiarazione dello Stato di Emergenza Nazionale da
parte del Governo, avvenuta con Deliberazione del 31 gennaio 2020, attività di
supporto logistico alle Autorità competenti e di assistenza alla popolazione,
secondo le previsioni di cui al Decreto Legislativo n.1 del 2 gennaio 2018,
recante "Codice della Protezione Civile".
Nello specifico, tali attività
si sono concretizzate nella ricezione dei Dispositivi di Protezione
Individuale, delle attrezzature e dell'altro materiale inviato dal Dipartimento
Nazionale di Protezione Civile in funzione della ripartizione che viene
effettuata in favore delle singole Regioni e nel successivo riparto e distribuzione
diretta di quanto eventualmente necessario ai Comuni, alle Organizzazioni di
Volontariato ed alle Strutture Operative del Sistema di Protezione Civile, per
poter svolgere le attività di rispettiva competenza.
Inoltre, attraverso il
Volontariato organizzato iscritto all'Albo regionale di Protezione Civile, è
stato fornito supporto, su richiesta delle Autorità competenti, a titolo
esemplificativo, nello svolgimento dei controlli negli aeroporti e nelle
principali Stazioni ferroviarie della Regione, nelle montaggio di tende ·per il
"pre-triage" presso gli Ospedali indicati dal Dipartimento Tutela
della Salute, Politiche Sanitarie e negli Istituti Penitenziari regionali,
nell'effettuazione di attività assistenziali nei confronti delle persone non in
grado di provvedere autonomamente, a titolo esemplificativo,
all'approvvigionamento di generi alimentari, di farmaci e di altri beni di
prima necessità.
Pertanto, alla luce di quanto
sopra evidenziato, si rappresenta che I’U.O.A. Protezione Civile non esercita
funzioni in ambito sanitario con riguardo all'emergenza COVID-19.
Varone Fortunato (Dirigente
Generale del Dipartimento Presidenza)
Di
Natale. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
- che la Conferenza
delle Regioni e delle Province autonome (Regioni.it 3838 - 11/05/2020), ha
stabilito, nella riunione del 7 maggio, di posticipare i saldi estivi al 1°
agosto 2020 a causa delle necessità derivanti dalla gestione dell'emergenza
epidemiologica da COVID 19 e dalle conseguenti misure.
− Che il Presidente
della Conferenza ha invitato tutti i presidenti delle Regioni e delle Province
autonome a “dare seguito alla suddetta decisione per una omogenea applicazione
della stessa su tutto il territorio nazionale”.
− Che con delibera
di Giunta n. 153 del 18.06.2020 l’Amministrazione regionale ha inteso
anticipare i saldi al primo luglio 2020, in totale controtendenza rispetto al
resto d’Italia.
−
Che tale scelta è immotivata ed arbitraria, atteso che le stesse imprese ed i
commercianti calabresi che operano nel settore, hanno avanzato legittime
pretese di non anticipare i saldi. Tutto ciò premesso, SI INTERROGA
per
sapere:
affinché
si renda noto l’iter motivazionale che ha spinto tutta la Giunta a non tenere
in considerazioni le aspettative della categoria dei commercianti calabresi, i
quali si trovano a dover affrontare spese per pagare scorte acquistate molti
mesi prima della vendita e che in molti settori le collezioni proposte nel
periodo estivo risultano già impegnate durante l’anno precedente, pertanto,
“risulta fondamentale marginalizzare a prezzo pieno prima dell’inizio dei
saldi”.
(41;
29/06/2020)
Oggetto: Trasmissione
relazione su interrogazione consiliare a risposta immediata n. 41/XI presentata
dal consigliere Graziano Di Natale in merito alla Delibera di Giunta di
anticipazione dei saldi al primo luglio.
Preliminarmente va chiarito
che la Conferenza Stato Regioni del 7 maggio 2020 ha stabilito di posticipare
l'inizio dei saldi al 01.08.2020.
La Regione Sicilia,
contrariamente a quanto stabilito dalla predetta Conferenza ha deciso di
anticipare l’inizio dei saldi al 01.07.2020.
Diverse altre Regioni, seppur
posticipando l'inizio dei saldi al 01.08.2020 hanno concesso una deroga al
divieto di vendite promozionali nei 30/40 giorni antecedenti l'inizio dei
saldi. Tale modalità è stata adottata da: Lombardia, Liguria, Veneto, Marche e
Lazio.
Stante la diversità di scelte
adottate su tutto il territorio nazionale, il sottoscritto ha inteso convocare
le Associazioni di Categoria affinché le stesse potessero condividere con
l'Assessorato competente per materia l 'opportunità di anticipare i saldi al
primo luglio. Tutte le Associazioni di categoria, concordemente, hanno ritenuto
opportuno anticipare i saldi al primo luglio.
Spirlì Antonino (Assessore al
Commercio e Artigianato della Giunta regionale della Calabria)
Anastasi.
Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-
nel territorio del Comune di Gioia Tauro, in Contrada Marrella, si trovano due
discariche contigue, una di proprietà dello stesso Comune e una di proprietà ex
Tec Veolia spa, entrambe dismesse.
- Le stesse discariche sono state entrambe
poste sotto sequestro dall'autorità giudiziaria. - Da queste discariche
provengono liquami e percolato, probabilmente a causa di rifiuti interrati di dubbia
natura che, mescolandosi all'acqua sorgiva, attraversano i terreni coltivati e
adibiti a pascolo, con danni incalcolabili per gli imprenditori locali.
- Gli stessi liquami inquinanti, si riversano
nel torrente Budello, arrivando al mare, con gravi ripercussioni sull'ambiente.
-
Le stesse discariche abbandonate sono diventate luoghi abusivi di raccolta
rifiuti di ogni natura, potenzialmente pericolosi per la salute dei residenti,
come materiali inerti, eternit ecc., proprio a causa dell’assenza di controlli.
Considerato
che:
-
Da fonti giornalistiche, sembrano essere aumentati nelle zone limitrofe, i casi
di malattie potenzialmente correlate alla situazione di inquinamento dovute
alle discariche di Contrada Marrella.
Per
sapere:
quali
misure intenda prendere la Giunta regionale, in particolare l’Assessore
all'Ambiente, Dott. Sergio De Caprio, per monitorare e affrontare di
conseguenza la questione delle discariche di Contrada Marrella, al fine di
tutelare l’ambiente circostante e, cosa fondamentale, la salute dei cittadini
della zona, esposti continuamente a questa grave minaccia.
(50;
10/07/2020)
Integrazione alla nota
prot.254844 del 03.08.2020
In riferimento alla
interrogazione in oggetto con la quale il consigliere Marcello Anastasi ha
chiesto di sapere “Quali misure intenda prendere la Giunta regionale, in
particolare l’Assessore dell’Ambiente, Dott. Sergio De Caprio, per monitorare e
affrontare di conseguenza la questione delle discariche di Contrada Marrella,
al fine di tutelare l’ambiente circostante e, cosa fondamentale, la salute dei
cittadini della zona, esposti continuamente a questa grave minaccia” e ad
integrazione di quanto rappresentato con nota prot. 254844 del 03.08.2020 si
segnala quanto segue.
Il dipartimento Ambiente e
Territorio, come illustrato in precedenza, nelle more della definizione e
attuazione del progetto di bonifica, sta provvedendo alla messa in sicurezza
d’emergenza del sito.
In particolare, sulla base di
specifiche riunioni tecniche e di sopralluoghi effettuati da esperti del
Dipartimento regionale e dall’Arpacal, avvenuti in data 07.07.2020 e in
27.07.2020, si è stabilito di intubare la sorgente dello sversamento del
liquame canalizzandolo verso alcuni serbatoi in polietilene al fine del
successivo prelievo e trasporto a depurazione.
Tale misura consente di
evitare la dispersione del liquame e, assieme alle altre azioni in atto
(prelievo del percolato, copertura della discarica TEC. ecc..), di contenere il
rischio di contaminazione.
Cordiali saluti
Arch. Orsola Reillo
In riferimento alla
interrogazione in oggetto con la quale il consigliere Marcello Anastasi ha
chiesto di sapere “Quali misure intenda prendere la Giunta regionale, in
particolare l’Assessore dell’Ambiente, Dott. Sergio De Caprio, per monitorare e
affrontare di conseguenza la questione delle discariche di Contrada Marrella,
al fine di tutelare l’ambiente circostante e, cosa fondamentale, la salute dei
cittadini della zona, esposti continuamente a questa grave minaccia” si
rappresenta quanto segue.
Il Comune di Gioia Tauro, Ente
deputato allo svolgimento delle procedure di post gestione delle discariche e
di bonifica site nel proprio territorio, ancor più in quanto proprietario di
una delle due discariche ubicate in loc. Marrella, negli anni passati ha sempre
manifestato la propria impossibilità ad effettuare le attività di che trattasi.
Pertanto dal momento del
subentro della Regione Calabria all’Ufficio del Commissario Delegato, avvenuto
nel 2013, il Dipartimento scrivente si è occupato di affrontare tutte le
problematiche relative, avviando le attività necessarie in sostituzione del
comune, nonostante la presenza di provvedimenti giudiziari che individuano il
Comune quale custode giudiziario di entrambe le discariche poste sotto
sequestro dalla Procura di Palmi.
Al fine di individuare una
soluzione alla suddetta criticità, si sono svolti diversi incontri con tutti i
soggetti coinvolti, nonché sopralluoghi congiunti, nel corso dei quali è emerso
che il Comune, competente per la custodia dell’area e la post-gestione delle
discariche, non era nelle condizioni di assicurare le azioni necessarie alla
soluzione ovvero al contenimento delle criticità emerse: tale circostanza ha
portato gli Uffici del Settore Rifiuti della Regione Calabria a determinarsi
per l’attivazione di alcuni procedimenti in via di sostitutiva del Comune da
una parte e alla Tec Veolia spa dall’altra (proprietaria dell’altra discarica,
oggi in fallimento).
Il dipartimento, pertanto,
negli anni ha provveduto a portare avanti numerose attività (indagini
analitiche, studi per le caratterizzazioni del sito, progettazioni relative
alla messa in sicurezza, ecc…) e in particolare sono stati avviati:
Alla luce dei risultati delle
indagini di cui al punto 3 è emersa la necessità di procedere all’indizione
della gara per il “Servizio di redazione di un Progetto complessivo di messa in
sicurezza e bonifica dell’intera area ospitante la discarica privata ex TEC e
quella comunale”, basato appunto sui risultati del Piano di caratterizzazione e
dell’Analisi di Rischio di cui sopra.
Nel momento dell’entrata in
vigore della L.R. 14/2014, quindi con il passaggio di competenze in materia di
organizzazione e svolgimento del servizio di gestione rifiuti urbani dalla
Regione agli ATO (ambiti territoriali ottimali), con decorrenza 01/01/2019 –
prima con regime di delega – e dal 01/01/2020 interamente a carico dell’ATO –
Città Metropolitana, si è convocata in data 22/01/2020 una riunione con i
soggetti interessati per poter individuare congiuntamente le problematiche e le
attività da svolgersi presso il sito di Marrella: nell’ambito di tale riunione
tra l’altro il Comune ha rappresentato le difficoltà alla realizzazione delle
necessarie iniziative.
Con diverse missive (note
protocollo Generale SIAR n. 36017 del 29/01/2020 e prot. 85292 del 27/02/2020)
si sono sollecitati ATO e Comune di Gioia Tauro a dare riscontro circa
l'attivazione delle procedure discusse nell'ambito del tavolo tecnico di cui
sopra, senza alcun riscontro.
Pertanto, con nota prot.
127171 del 03/04/2020, il Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione
Calabria ha comunicato all’ATO di Reggio Calabria ed al Comune di Gioia Tauro
l’attivazione dei poteri sostitutivi - ai sensi dell'art. 250 D.Lgs 152/06 e
s.m.i. ed attesa l'accertata e persistente inerzia da parte degli Enti preposti
nell'esercizio obbligatorio di funzioni conferite dall'art. 86 della Legge
regionale 34/2002, successivamente confermata dalla D.G.R. n. 107 del
09/03/2009 - per le azioni di messa in sicurezza di emergenza del sito in
questione e di redazione del progetto di bonifica.
Pertanto la Regione, in prima
istanza, si sta facendo carico delle seguenti attività di affidamento relative
a:
a) “Servizio di raccolta,
prelievo, trasporto e smaltimento del percolato prodotto nelle discariche site
in loc. MarreIla. del Comune di Gioia Tauro”;
b) “Servizio di redazione di
un Progetto stralcio di messa in sicurezza d'emergenza per la discarica privata
ex TEC sita in loc. Marrella del Comune di Gioia Tauro”;
c) “Lavori per la messa in
sicurezza di emergenza per la discarica privata ex
TEC sita in loc. Marrella, del
Comune di Gioia Tauro”;
d) “Servizio di Progettazione
del Piano Operativo di bonifica complessivo dell’intera area ospitante la
discarica privata ex TEC e quella comunale”, basato sui risultati del Piano di
caratterizzazione e dell’Analisi di Rischio già in possesso della Regione
Calabria approvati in Conferenza dei servizi.
Alla data attuale
• è stato consegnato il servizio di cui al punto 1):
attraverso l'estrazione di percolato dai pozzi a servizio della discarica sarà
possibile contenere il battente di percolato sotto le discariche stesse e, quindi,
ridurre il rischio di contaminazione della falda, oltreché del terreno
circostante;
• contestualmente si sta procedendo all'appalto dei lavori di
messa in sicurezza che comprendono la realizzazione del progetto stralcio di
cui al punto b) consistente nella copertura semi-definitiva della discarica di
proprietà ex Tec Spa, sita in Loc. Marrella del Comune di Gioia Tauro (RC),
nonché nella canalizzazione e prelievo del percolato fuoriuscente a valle della
discarica. Attraverso tale intervento si potrà ulteriormente contenere la
produzione di percolato e la sua dispersione.
Disponibile per ogni ulteriore
informazione si porgono cordiali saluti.
Arch. Orsola Reillo
Irto. Al Presidente
della Giunta regionale. Premesso che:
- gli
orientamenti europei e nazionali nel campo della mobilità sono volti a favorire
e promuovere l'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico, ai fini di consentire
uno sviluppo locale fondato sull'efficienza e sulla sostenibilità ambientale.
-
Il trasporto pubblico locale, in Calabria, assume un particolare valore, alla
luce delle croniche carenze nei servizi di mobilità a favore dei cittadini,
specie nelle aree interne e più disagiate.
- Sia nel settore privato, sia in quello
pubblico, esistono aziende calabresi, come ATAM Spa che gestisce il trasporto
urbano nella città di Reggio Calabria, che rappresentano delle "case
history" di successo sul piano gestionale, anche grazie ai fondi europei e
nazionali, con cui hanno proceduto al potenziamento delle flotte e
all'ammodernamento del parco veicoli con l'acquisto di nuove vetture ecologiche
e innovative in grado di contenere le emissioni nocive.
- Per gli effetti della crisi socio-economica
causata dal Covid-19, le aziende di trasporto pubbliche e private hanno subito
una drastica riduzione dei ricavi che ha reso più complessa la congiuntura
economica del comparto, mettendo a rischio gli equilibri economico-finanziari
e, in prospettiva, generando incertezza sulla tenuta dei livelli occupazionali.
-
Tale situazione ha determinato le Autorità nazionali a intervenire, mediante il
cosiddetto "Decreto Rilancio", per ridurre la sofferenza finanziaria
provocata dalla pandemia e per assicurare uno sviluppo innovativo ed ecologico
delle aziende. Considerato che:
-
Il servizio di TPL in Italia è sostenuto per il 65% mediante un finanziamento
dello Stato e delle Regioni e, per il restante 35%, attraverso ricavi
dell'attività d'impresa o fondi degli enti locali.
- La copertura di tale 65% è garantita, a sua
volta, per larghissima parte dal fondo nazionale del TPL, che mensilmente viene
accreditato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti alle Regioni, e
per il residuo a carico delle Regioni stesse.
- A
tali crediti vanno aggiunte le somme derivanti dall'integrazione dei contratti
collettivi del comparto Autoferrotranvieri, interamente finanziata dallo Stato.
- Secondo quanto risulta, la Regione Calabria
non avrebbe provveduto a erogare alle aziende del TPL il saldo (pari al 50%)
dell'integrazione al CCNL per l'anno 2019, nonché la parte della medesima
integrazione maturata per l'anno 2020, e i saldi relativi ai contratti di
servizio per gli anni che vanno dal 2016 al 2019. Tali somme ammonterebbero,
complessivamente, a circa 47,5 milioni di euro.
-
Inoltre, la Regione Calabria non ha ancora proceduto all'erogazione delle somme
provenienti dal Fondo speciale per il Trasporto Pubblico Locale, istituito
presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, così come previsto
dall'art. 200 del DL 34/2020 e destinato a compensare la riduzione dei ricavi
in seguito gli effetti negativi derivanti dall'emergenza epidemiologica da
COVID-19, ma anche delle somme destinate ai rimborsi degli abbonamenti non
usufruiti da parte degli utenti di cui all'art. 215 del medesimo DL.
-
Secondo fonti dell'Amministrazione regionale, il mancato inserimento delle
somme afferenti all'integrazione del CCNL per l'anno 2019 tra i residui passivi
del bilancio di previsione 2020 della Regione Calabria renderebbe tecnicamente
impossibili sia l'erogazione del saldo 2019 che la quantificazione degli
acconti 2020.
-
In conseguenza di quest'insieme di fattori negativi, invero inspiegabile alla
luce dei puntuali trasferimenti di fondi per il TPL dallo Stato alla Regione
Calabria, si prospetta l'impossibilità da parte delle aziende di garantire
l'erogazione dei livelli essenziali del servizio, e soprattutto il
rallentamento del percorso, che si era già intrapreso, di risanamento,
sviluppo, ammodernamento e innovazione delle aziende medesime. Tutto ciò
premesso e considerato, il sottoscritto consigliere regionale chiede
per sapere:
alla Presidente della
Regione Calabria e all'assessore alle Infrastrutture, delegata alla materia, di
conoscere entro quanto tempo la Giunta regionale intenda procedere al pagamento
delle somme già da tempo trasferite dallo Stato alla Regione e non ancora
erogate, alle aziende che gestiscono il servizio di trasporto pubblico locale
sul territorio calabrese;
di chiarire quali
ragioni abbiano causato un simile ritardo nel pagamento delle spettanze dovute
alle aziende di trasporto;
per quale motivo anche i
finanziamenti urgenti derivanti dal DL 34/2020 (C.d. "Decreto
Rilancio") non siano stati erogati alle aziende;
quali misure la Giunta
regionale intenda assumere per garantire, per l'avvenire, puntualità e certezza
nella corresponsione, alle società operanti nel TPL, delle somme derivanti da
trasferimenti nazionali e dal bilancio regionale.
(64; 15/09/2020)
Irto. Al Presidente
della Giunta regionale. Premesso che:
- il diritto dei minori
portatori di handicap a ottenere assistenza infermieristica durante l'orario
scolastico a cura e spese della Azienda Sanitaria territorialmente competente
discende direttamente dall'art. 38 Cost. che sancisce il diritto fondamentale
all'istruzione dei soggetti disabili;
dal pronunciamento della
Consulta, per la quale il diritto va assicurato mediante "misure di
integrazione e sostegno idonee a garantire ai portatori di handicap la
frequenza degli istituti di istruzione" (Corte costituzionale sentenza n.
215/1987) e dalla Convenzione delle Nazioni Unite del 13.12.2006, ratificata e
resa esecutiva dall'Italia con L. 3.3.2009, n. 18, che all'art. 24 statuisce
che gli Stati parti "riconoscono il diritto delle persone con disabilità
all'istruzione", anche attraverso la predisposizione di ragionevoli
sistemazioni al fine di "andare incontro alle esigenze individuali"
del disabile;
- inoltre, la Corte
Costituzionale, con la nota sentenza n. 275/2016, ha precisato che "la
natura fondamentale del diritto, che è tutelato anche a livello internazionale
dall'art. 24 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone
con disabilità, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 13
dicembre 2006, ratificata e resa esecutiva con L. 3 marzo 2009, n. 18, impone
alla discrezionalità del legislatore un limite invalicabile nel "rispetto
di un nucleo indefettibile di garanzie per gli interessati" (sentenza n.
80 del 2010), tra le quali rientra il servizio di trasporto scolastico e di
assistenza poiché, per lo studente disabile, esso costituisce una componente
essenziale ad assicurare l'effettività del medesimo diritto";
-la L. 104/1992,
all'art. 12 comma 5, con riferimento al diritto all'educazione e
all'istruzione, prevede che "all'individuazione dell'alunno come persona
handicappata ed all'acquisizione della documentazione risultante dalla diagnosi
funzionale, fa seguito un profilo dinamico-funzionale ai fini della
formulazione di un piano educativo individualizzato, alla cui definizione provvedono
congiuntamente, con la collaborazione dei genitori della persona handicappata,
gli operatori delle unità sanitarie locali e, per ciascun grado di scuola,
personale insegnante specializzato della scuola, con la partecipazione
dell'insegnante operatore psico-pedagogico individuato secondo criteri
stabiliti dal Ministro della pubblica istruzione";
- l'art. 10 co 5, D.L.
n. 78 del 2010 (L. n. 122 del 2010), dispone che "I soggetti di cui
all'articolo 12, comma 5, della L. 5 febbraio 1992, n. 104), in sede di
formulazione del piano educativo individualizzato, elaborano proposte relative
all'individuazione delle risorse necessarie, ivi compresa l'indicazione del
numero delle ore di sostegno, che devono essere esclusivamente finalizzate
all'educazione e all'istruzione, restando a carico degli altri soggetti
istituzionali la fornitura delle altre risorse professionali e materiali
necessarie per l'integrazione e l'assistenza dell'alunno disabile richieste dal
piano educativo individualizzato.";
- l'art. 13 comma l,
lett a), L. 104/1992, precisa che "l'integrazione scolastica della persona
handicappata nelle sezioni e nelle classi comuni delle scuole di ogni ordine e
grado e nelle università si realizza, fermo restando quanto previsto dalla
legge 11 maggio 1976, n. 360, e dalla legge 4 agosto 1977, n. 517, e successive
modificazioni, anche attraverso: a) la programmazione coordinata dei servizi
scolastici con quelli sanitari, socio-assistenziali, culturali, ricreativi,
sportivi e con altre attività sul territorio gestite da enti pubblici o
privati";
considerato che: -al
fine di rendere effettivo il diritto all'istruzione del minore disabile, è
necessario coordinare i servizi scolastici con quelli sanitari;
- l'assistenza sanitaria
necessaria per la frequenza scolastica compete al Servizio Sanitario Nazionale
come stabilito dall'art. 2 della legge 833/1978, secondo cui la tutela del
diritto individuale e collettivo alla salute è assicurata tramite il
perseguimento, da parte del Servizio Sanitario Nazionale, fra l'altro, della
"promozione della salute nell'età evolutiva, garantendo l'attuazione dei
servizi medico-scolastici negli istituti di istruzione pubblica e privata di
ogni ordine e grado, a partire dalla scuola materna, e favorendo con ogni mezzo
l'integrazione dei soggetti handicappati";
- l'art. 14 della stessa
legge attribuisce alla competenza delle Aziende Sanitarie locali, fra gli
altri, i compiti di "prevenzione individuale e collettiva delle malattie
fisiche e psichiche" (lett c), di "assistenza medico-generica e
infermieristica, domiciliare e ambulatoriale" (lett. h) e di
"assistenza medico-specialistica e infermieristica, ambulatoriale e
domiciliare, per le malattie fisiche e psichiche" (lett i);
- l'art. 1, D.lgs n.
502/1992, dispone che "la tutela della salute come diritto fondamentale
dell'individuo ed interesse della collettività è garantita, nel rispetto della
dignità e della libertà della persona umana, attraverso il Servizio sanitario
nazionale, quale complesso delle funzioni e delle attività assistenziali dei
Servizi sanitari regionali" e chiarisce che "il Servizio sanitario
nazionale assicura, attraverso le risorse finanziarie pubbliche individuate ai
sensi del camma 3, e in coerenza con i principi e gli obiettivi indicati dagli
articoli 1 e 2 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, i livelli essenziali e
uniformi di assistenza definiti dal Piano sanitario nazionale nel rispetto dei
principi della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell'equità
nell'accesso all'assistenza, della qualità delle cure e della loro
appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, nonché dell'economicità
nell'impiego delle risorse";
- il DPCM 12 gennaio
2017 stabilisce all'art 22 che "il Servizio sanitario nazionale garantisce
alle persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità, con patologie in
atto o esiti delle stesse, percorsi assistenziali a domicilio costituiti
dall'insieme organizzato di trattamenti medici, riabilitativi, infermieristici
e di aiuto infermieristico necessari per stabilizzare il quadro clinico,
limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita. L'azienda
sanitaria locale assicura la continuità tra le fasi di assistenza ospedaliera e
l'assistenza territoriale a domicilio";
Rilevato che: - il
dettato normativo che disciplina il diritto allo studio di un soggetto disabile
è, come riportato, molto corposo e non lascia spazio ad interpretazioni
opinabili da parte dei dirigenti sanitari che dovrebbero applicarle
letteralmente, attraverso gli strumenti che le stesse leggi predispongono;
- alla luce della chiara
e corposa normativa sopra richiamata, il minore avrebbe pieno diritto alla
prestazione indicata in oggetto di fatto negata in quanto, secondo l'ASP, non
ci sarebbero i relativi fondi;
- non si comprende come
sia possibile che a un bimbo di 4 anni, residente dell'ambito dell'Azienda
Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria e affetto da tetraparesi spastico
distonica in trattamento con cannula tracheostomica e PEG, venga rappresentata
la possibilità della sospensione dell'assistenza domiciliare integrata a causa
della carenza di fondi (assistenza, tra l'altro, insufficiente perché mancante
totalmente della figura del logopedista e dello psicomotricista);
- è, inoltre,
attualmente, prevista la presenza dell'infermiere soltanto per un'ora al
giorno, mentre al fine dell'assistenza del bambino in relazione alla sua
patologia è necessaria la copertura per l'intero orario scolastico;
- alle carenze dell'ASP
di RC, ovviamene devono far fronte i genitori, che si affidano a professionisti
presenti sul territorio, con rilevante aggravio di costi che incidono
pesantemente sul bilancio familiare, snaturando in tal modo il senso
dell'assistenza;
Alla luce di quanto
sopra, il sottoscritto Consigliere regionale interroga il Presidente della
Giunta regionale
per sapere:
se è a conoscenza di
quanto sopra riportato e quali iniziative intende prendere per garantire il
diritto all'educazione e all'istruzione degli alunni con handicap.
(65; 15/09/2020)
F. Pitaro. Al Presidente
della Giunta regionale. Premesso che:
- l'Azienda Ospedaliera
Pugliese Ciaccio di Catanzaro ha adottato l'atto aziendale;
che tale atto, tuttavia,
è stato adottato, e tanto si rileva sin da subito, senza il necessario
coinvolgimento del collegio di direzione né delle direzioni tecniche aziendali;
che tale atto presenta
significative variazioni nella organizzazione dei percorsi assistenziali;
che tale atto annulla
tutti i percorsi di multidisciplinarietà realizzati con difficoltà negli anni
passati ed indispensabili al fine di una efficace erogazione dei processi
assistenziali di una azienda hub che deve gestire per sua mission processi ad
elevata complessità;
che all'interno
dell'AOPC di Catanzaro vi è il Dipartimento onco-ematologico che costituisce
una storica istituzione nello scenario sanitario regionale riconosciuta quale
polo di eccellenza nella gestione delle patologie ematologiche ed oncologiche
da tutte le commissioni ministeriali che ne hanno valutato negli anni i
risultati raggiunti;
che, in particolare, gli
indicatori relativi alla mobilità sanitaria extraregionale sottolineano
l'impatto fondamentale avuto negli anni dal Dipartimento onco ematologico
dell'AOPC nel contenimento della migrazione per patologie ematologiche ed
onco-ematologiche;
che, tuttavia, la storia
e le funzioni e la struttura del detto Dipartimento, che ha rappresentato una
eccellenza nella sanità calabrese, sono state stravolte dall'atto aziendale de
quo con cui è stato, di fatto, smembrato il Dipartimento e reso meno funzionale
e funzionante lo stesso;
-che, più precisamente,
il recente riassetto aziendale priva il dipartimento onco ematologico di una
struttura complessa (Servizio Trasfusionale) e due strutture semplici
dipartimentali (Cure palliative al paziente oncologico e Terapia del dolore);
-che, inoltre, con il
detto atto aziendale i laboratori di secondo livello a supporto alla
diagnostica onco-ematologica, emostasi e trombosi e prenatale delle
emoglobinopatie vengono trasferiti al dipartimento dei servizi;
che nelle comunità
scientifiche e professionali nazionali l'importanza della gestione congiunta
delle attività cliniche e di laboratorio di supporto è da sempre un paradigma
non discutibile;
che queste attività
integrate sono cresciute negli anni grazie all'impegno di generazioni di ematologi
ed oncologi che hanno contribuito ad accreditarle per la qualità e a farne
riconoscere il valore scientifico all'interno di reti nazionali ed
internazionali. che, pertanto, desta grande preoccupazione un atto aziendale
che incide nettamente e negativamente sull'organizzazione dell'AOPC e che è
manifestamente sganciato dai criteri tecnico/logici e giuridici che devono
indirizzare la redazione e compilazione di un atto aziendale a seguito del
quale, purtroppo, se non si interverrà prontamente, la Calabria e i calabresi
perderanno la funzionalità di un Dipartimento che ha costituito un consolidato
punto di riferimento sanitario;
che, l'art. 3 del d.lgs.
229/99 dispone, a proposito delle aziende ospedaliere, che "la loro
organizzazione e funzionamento sono disciplinati con atto aziendale di diritto
privato . Le aziende di cui ai commi l e l bis informano la propria attività ai
criteri di efficacia, efficienza ed economicità";
-che, tuttavia, lo
smembramento illogico del Dipartimento de quo si pone in aperta violazione dei
principi che regolamentano l'emanazione dell'atto aziendale;
che è davvero illogico
procedere, senza nemmeno consultare il collegio di direzione, alla
disintegrazione del Dipartimento onco-ematologico dell'AOPC di Catanzaro,
eccellenza della sanità regionale, privandolo di una struttura complessa
(servizio trasfusionale), di due strutture semplici dipartimentali (cure
palliative al paziente oncologico e Terapia del dolore) e con contestuale
trasferimento al dipartimento servizi dei laboratori di secondo livello a
supporto alla diagnostica onco-ematologica, emostasi e trombosi e prenatale
delle emoglobinopatie;
che tutto ciò inciderà
negativamente sul funzionamento e sulla funzionalità ed operatività del
Dipartimento con inevitabili ricadute negative sulla richiesta di prestazioni
svolte dai cittadini/pazienti;
che tutto ciò avviene,
peraltro, in una fase in cui i concorsi per l'assegnazione della direzione
delle strutture all'interno dell'azienda vengono effettuati a spot e
utilizzando criteri che non sembrano rispondere a priorità assistenziali;
che, infatti,
nell'ambito del dipartimento onco-ematologico si aspettano ormai da anni i
concorsi per l'identificazione dei direttori di struttura complessa in quanto
tutte le unità operative hanno allo stato direttori facente funzione;
che è evidente,
pertanto, la necessità di dare stabilità alle figure apicali attraverso una
rapida attivazione delle procedure concorsuali da svolgersi tutte nei tempi
brevi;
che, infatti, la
stabilizzazione della figura apicale rende, conseguentemente, stabile la stessa
struttura sanitaria e favorisce il suo funzionamento sotto la direzione di una
figura apicale giuridicamente riconosciuta e strutturata;
tutto ciò premesso, con
il presente atto, si chiede
per sapere:
al Presidente della
Giunta Regionale se ha contezza di quanto sopra esposto e del detto atto
aziendale adottato dall'Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio con cui,
illogicamente e senza la consultazione obbligatoria degli organi preposti, è
stato, di fatto, smembrato il Dipartimento onco-ematologico e reso lo stesso,
conseguentemente, meno efficiente e funzionante con sottrazione di una
struttura complessa e di due strutture semplici e trasferimento ad altro
dipartimento dei laboratori e cosa intende fare, anche attraverso la
consultazione del Dipartimento Salute, al fine di impedire tale disintegrazione
del detto Dipartimento che è polo di eccellenza della sanità calabrese e punto
di riferimento sanitario per tutta la Calabria e i calabresi.
(66; 24/09/2020)
F. Pitaro. Al Presidente
della Giunta regionale. Premesso che:
- all'Ospedale di
Lamezia Terme vi è il Centro Trasfusionale;
-che il detto Centro
Trasfusionale ha costituito e rappresentato un fiore all'occhiello della sanità
calabrese con servizi all'avanguardia;
-che con il DPGR-CA n.58
del 26 giugno 2014 è stato approvato il progetto di riorganizzazione del
Sistema Trasfusionale regionale, Programma 13 Azione 2.5 P.O. 2013-2015;
-che con il detto
Decreto (e con i suoi allegati) è stato illogicamente ridotto il servizio del
Centro Trasfusionale di Lamezia Terme da 12 ore a 6 ore giornaliere;
-che tale illogica
riduzione non ha tenuto conto e non tiene conto delle numerose situazioni di
emergenza-urgenza;
-che tale illogica
riduzione ha creato e può ulteriormente creare effetti negativi sulla salute
dei cittadini e incidere negativamente sul diritto alle prestazioni sanitarie
dei cittadini di Lamezia Terme e del comprensorio che si avvale delle
prestazioni del detto Ospedale;
-che si è ritenuto di
riorganizzare la rete trasfusionale regionale per come descritto negli Allegato
"A" e "B" che costituiscono parte integrante del Decreto
predetto;
-che nell'allegato 'B'
del Decreto è stato disposto che "il Servizio Trasfusionale di Lamezia T.,
che ha un consumo di unità trasfusionali/anno, relativamente all'ultimo
quadriennio (anni 2010-2013) inferiore a 2.200, garantisce con regime h 6, le
attività trasfusionali di base";
-che, pertanto, per come
si evince per tabulas dal DPGR N. 58/2014 e dagli Allegati, il Centro
Trasfusionale di Lamezia Terme ha subito la illogica riduzione dell'orario del
servizio alla luce di "un consumo di unità trasfusionali/anno,
relativamente all'ultimo quadriennio, inferiore a 2.200";
che, tuttavia, il dato
di cui sopra non è attuale e ciò in quanto il Centro Trasfusionale di Lamezia
Terme, a seguito del DPGR N. 58/2014, ha notevolmente superato il numero di
2.200 di consumo di unità trasfusionali/anno arrivando al numero di 4.000;
che, pertanto, il
presupposto/dato numerico su cui si fonda la illogica riduzione dell'orario di
servizio da 12 ore a 6 ore è, allo stato, totalmente inesistente e ciò in
quanto le prestazioni svolte dal Centro Trasfusionale di Lamezia Terme sono
notevolmente superiori a 2.200;
-con DCA n.68 del 29
giugno 2015, è stato attuato il DPGR n.58 del 26 giugno 2014 -che, pertanto, ad
oggi, l'Ospedale che insiste nella città di Lamezia Terme, che è la quarta
città più popolosa della Calabria, ha un Centro Trasfusionale il cui servizio è
stato, alla luce di dati non attuali, ridotto da 12 ore a 6 ore;
-che tutto ciò determina
conseguenze negative nello svolgimento delle funzioni tipiche svolte dalla
struttura sanitaria de qua ed ha, conseguentemente, enormi riflessi negativi
sul diritto dei cittadini alle prestazioni sanitarie: che occorre, pertanto,
che il Presidente della Giunta Regionale intervenga sul DPGR N. 58/2014 e
ripristini il servizio del Centro di Trasfusione di Lamezia Terme a 12 ore non
solo per effetto dei dati numerici attuali ma anche al fine di permettere
all'Ospedale di Lamezia Terme di svolgere correttamente ed efficacemente le
proprie funzioni ed al fine di consentire ai cittadini di Lamezia Terme e del
comprensorio di ottenere tempestivamente le dovute prestazioni sanitarie Tutto
ciò premesso, con il presente atto, si CHIEDE al Presidente della Giunta
Regionale:
per sapere:
se ha contezza di quanto
sopra esposto e del fatto che illogicamente con il DPGR N. 58/2014 il servizio
del Centro Trasfusionale di Lamezia Terme è stato ridotto da 12 ore a 6 ore
giornaliere con immediate conseguenze negative sul funzionamento dell'Ospedale
di Lamezia Terme e sul diritto dei cittadini ad ottenere adeguate e tempestive
prestazioni sanitarie e se intende procedere, per come dovuto, alla modifica
e/o revisione e/adeguamento del detto DPGR N. 58/2014 prevedendo che il Centro
Trasfusionale di Lamezia Terme svolga il servizio per 12 ore giornaliere e ciò
non solo al fine di adeguare l'orario del servizio al numero delle prestazioni
attualmente effettivamente svolte dal detto Centro Trasfusionale ma anche al
fine di permettere conseguentemente il corretto ed efficiente funzionamento
dell'intero Ospedale di Lamezia Terme e la possibilità che tutti i cittadini di
Lamezia Terme e del comprensorio possano ottenere le dovute prestazioni
sanitarie direttamente collegate a tale centro trasfusionale.
(67; 24/09/2020)
F. Pitaro. Al Presidente
della Giunta regionale. Premesso che:
- all'indomani del vasto
incendio che ha interessato - ingenerando allarme e forte preoccupazione nelle
popolazioni per i rischi alla salute e all'ambiente - la discarica pubblica di
rifiuti di Vetrano, a cavallo tra le province di Crotone e Cosenza e tra i
territori di San Giovanni in Fiore e Caccuri;
considerata la gravità
della condizione dello smaltimento dei rifiuti in Calabria che,
paradossalmente, è definita emergenziale, quando ormai da tempo, purtroppo, ha
assunto i tratti di una grave patologia cronicizzata che, inspiegabilmente e
minando la credibilità delle Istituzioni regionali, non si riesce a rimuovere
seguendo le prescrizioni normative nazionali e comunitarie in materia;
considerato - come ha di
recente ribadito il presidente del Circolo "Sila" di Legambiente
Antonio Nicoletti, responsabile nazionale per le Aree protette
dell'associazione ambientalista "che la discarica di località Vetrano è
posta in una Zona di protezione speciale (ZPS IT9320302 Marchesato e Fiume
Neto) e, pertanto, in un sito sottoposto a vincoli ambientali che derivano da
una direttiva europea sulla tutela della biodiversità e l'avifauna, e che
recentemente è stata oggetto di una polemica tra la Regione, che ne ha
decretata la riapertura per il conferimento di circa 40mila tonnellate di
rifiuti per superare l'ennesima emergenza regionale, nonostante i gestori della
stessa ne abbiano pubblicamente dichiarato l'inadeguatezza";
preso atto (a seguito
dell'incendio della discarica del Vetrano) delle affermazioni dell'assessore
all'Ambiente De Caprio, il quale assicura che "La Regione e le Istituzioni
supereranno questi attacchi mettendo in campo tutte le risorse e le competenze
disponibili";
condividendo in toto le
richieste di Legambiente Calabria che da anni, inascoltata, chiede la chiusura
immediata della discarica, poiché i continui sovralzi ed i successivi nuovi
abbancamenti dei rifiuti effettuati del fallito Consorzio Valle Crati,
autorizzati dalla Regione con l'assenso dei sindaci di San Giovanni in Fiore e
dei rappresentanti dell'ATO1 di Cosenza, hanno reso la struttura dei versanti
insicura e instabile;
si chiede alla Presidente
della Regione di sapere
per sapere:
- sicuri che saranno
svolte indagini approfondite sulle cause dell'incendio ed effettuata una
rigorosa inchiesta da parte dell'autorità giudiziaria per accertare le modalità
di gestione di un bene pubblico- :
1. a) se la discarica
era nelle condizioni di sicurezza e di vigilanza prescritte;
2. b) se i rifiuti
stoccati erano abbancati secondo le capacità ed i codici Ateco previsti per la
discarica;
3. c) se non ritiene,
alla luce anche del rogo che ha distrutto l'impianto di trattamento dei rifiuti
di Siderno e di altri incendi nelle strutture per la raccolta dei rifiuti del
Lametino, che sia giunto il tempo, vista anche la determinazione a fronteggiare
la problematica che si evince dalle dichiarazioni dell'Assessore al ramo, di
istituire una Commissione regionale di indagine sul ciclo dei rifiuti e le
ecomafie.
(68; 28/09/2020)
Irto. Al Presidente
della Giunta regionale. Premesso che:
visti i recenti incendi
che hanno interessato gli impianti di trattamento dei rifiuti sul territorio
regionale – vale a dire quello in località San Leo, nel Comune di Siderno, e
quello di Vetrano, nel Cosentino, tra San Giovanni in Fiore e Caccuri, oltre ai
roghi avvenuti nei mesi precedenti, tra i quali quello di San Pietro Lametino;
considerate, inoltre, le
recenti dichiarazioni dell’Assessore alla Tutela dell’ambiente della Regione
Calabria, De Caprio, che fanno chiaramente riferimento a una strategia
criminale “per imprigionare la Calabria” e condizionare le politiche regionali
nella gestione del ciclo dei rifiuti;
il sottoscritto
consigliere regionale interroga la Presidente della Giunta regionale della
Calabria e l’Assessore regionale alla Tutela dell’ambiente
per sapere:
- se siano già stati
acquisiti riscontri in ordine alle origini degli incendi;
- quali risoluzioni
urgenti intenda adottare la Regione, a supporto dell’ATO 5, per il ciclo RSU
nella fascia ionica reggina, in ragione della rilevanza strategica
dell’impianto di trattamento nel Comune di Siderno che ad oggi serve ben 53
comuni;
- se e in che termini
sia stato predisposto il piano per lo smaltimento degli RSU interessati
dall’incendio, atteso che si è reso necessario spostare i rifiuti fuori dai
capannoni per riuscire a spegnere l’incendio, ed ora essi rappresentano un
grave rischio, soprattutto in caso di pioggia e vento che disperderebbero una
ingente quantità di sostanze con ogni probabilità inquinanti e nocive per
l’ambiente e per la salute dei cittadini.
(69; 29/09/2020)
Il Consiglio regionale,
premesso che:
• il 6 settembre del
1943, in piena II Guerra Mondiale, anche la Calabria pagò il suo tributo alla
ferocia nazifascista: questi accadimenti noti come “eccidio di Rizziconi”, sono
pressoché sconosciuti sia fuori che dentro i nostri confini regionali.
• 17 i morti, oltre 60 i
feriti, questo fu il bilancio di questa strage perpetrata dalla furia nazista,
in ritirata verso il nord del Paese. Fu l’unico atto del genere in Calabria,
non per questo meno drammatica e degna di nota dal punto di vista storico; ma
di questa- purtroppo – non esistono tracce sui libri ufficiali di storia, solo
nel lavoro di storici meritevoli. Addirittura ci sono voluti ben 73 anni perché
la strage di Rizziconi venisse annoverata ufficialmente fra i crimini di guerra
dei registri ufficiali.
• La città di Rizziconi ogni 6 settembre
celebra la memoria delle vittime con una cerimonia civile e religiosa, a
riprova di quanto vivo sia nella memoria collettiva locale il ricordo della
strage. Dal 2018 il Lions Club Gioia Tauro – Piana ha in affidamento il luogo
simbolo di questa strage, la Piazza “Caduti 6 settembre 1943”, a seguito di
protocollo d’intesa sottoscritto con il Comune di Rizziconi.
• Ad oggi, non sono
state concesse onorificenze alla città, nonostante la richiesta ufficiale del
Consiglio comunale nel 2010. La Commissione parlamentare preposta allora non
considerò sufficienti le fonti. Questa situazione è ampiamente superata dato
che nel 2016 - grazie all’impegno di studiosi e storici delle più rinomate
università italiane e delle associazioni, come il “Comitato 6 Settembre 1943”-
fu sottoscritto un protocollo dai governi italiano e tedesco, che riconosce
l’Eccidio di Rizziconi come unica strage nazista in Calabria, inserendola
nell’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia.
• All’indomani del
77esimo anniversario di questa strage, è doveroso rendere ufficialmente omaggio
a questi uomini e donne, nostri padri e madri, nostri fratelli e sorelle,
martiri della ferocia nazista, affinché, come tutte le altre vittime del periodo
più buio dell’umanità, trovino il loro posto nella Storia e nella memoria. Una
strage ancora senza alcun colpevole, perpetrata al solo scopo di vendetta, per
cui nessun ufficiale ha mai pagato. Una ferita ancora aperta, ma avvolta in un
inspiegabile velo di silenzio.
Impegna la Giunta
regionale
a farsi portavoce delle
giuste istanze della città di Rizziconi presso le Istituzioni competenti,
affinché venga reso il giusto merito e il giusto onore anche alle vittime
calabresi della ferocia nazista in Italia, chiedendo quindi il riconoscimento
della meritata onorificenza per la città, supportando le richieste portate
avanti dal Consiglio comunale di Rizziconi in sinergia con le associazioni del
territorio tra cui i Lions. A richiedere, con il supporto di atti, studi e
relative fonti, un inserimento della storia dell’Eccidio di Rizziconi nei
programmi scolastici relativi all’occupazione nazista in Italia, accanto a
tutti gli altri avvenimenti tristemente noti di quel periodo;
gli studenti, affinché
nessun sacrificio sia stato vano e mai più si debba ripetere un simile orrore.
(40; 25/09/2020)
Anastasi
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- il settore del turismo
in Calabria è tra quelli che registrano il maggior numero di addetti rispetto
agli altri comparti dell'economia regionale;
- l'art. 3 della Legge
n. 97/2013 prevede la valenza nazionale della abilitazione all'esercizio della
professione di guida turistica ed altre professioni (accompagnatori turistici e
direttore tecnico di agenzia di agenzia di viaggi);
- la citata norma non
prevede però una definizione delle professioni, definizione che sarebbe
indispensabile per le Regioni per poter attivare i processi di emanazione dei
bandi per gli esami di abilitazione;
- di fatto non esiste
più la definizione di guida turistica ed altre professioni nella normativa
nazionale di riferimento ed attesa l'importanza cui appartiene la materia delle
professioni, è essenziale che lo Stato se ne doti e di conseguenza che le
Regioni procedano con le incombenze di propria competenza;
- la mancata definizione
rappresenta un evidente ostacolo all'accesso alle professioni poiché non è
possibile attivare i percorsi formativi necessari per accedere ai concorsi
abilitanti;
- tantissimi sono i
giovani laureati calabresi in discipline turistiche e culturali che attendono
oramai da anni la riforma della normativa nazionale di riferimento propedeutica
alla riforma della vetusta Legge Regionale di riorganizzazione turistica (L.R.
8/2008).
Impegna la Giunta
regionale
- a chiedere al Governo
di voler attivare in tempi rapidi quanto necessario per la modifica dell'art. 3
della Legge n. 97/2013 in materia di professioni turistiche;
- a chiedere alla
Commissione Speciale Turismo della Conferenza delle Regioni di voler
sollecitare il Ministro competente alla predisposizione di un decreto legge al
riguardo, che possa risolvere la problematica relativa alla definizione della
professione di guida turistica e delle professioni turistiche in genere.
(41; 30/09/2020) Crinò
G. Graziano. Al
Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-nel comune di
Montegiordano (CS) è in corso l’opera di riqualificazione del lungomare
cittadino fiancheggiante la costa dell’Alto Jonio calabrese;
-sul predetto lungomare
insisteva una pineta incastonata nella più ampia vegetazione di macchia
mediterranea soggetta a vincolo paesaggistico (così come da art. 134 del Codice
dei Beni Culturali e del Paesaggio).
Considerato che:
-nel contesto dei lavori
annunciati in premessa è stato effettuato il taglio dei pini nell’area del
lungomare soggetto a vincolo paesaggistico;
-questo taglio ha
destato scalpore e preoccupazione nei cittadini di Montegiordano ed infatti si
è costituito il comitato cittadino “Tutela lungomare di Montegiordano”;
-il lavoro di
abbattimento degli alberi è stato effettuato nonostante la vigenza delle norme
riguardanti le procedure di emergenza COVID19;
per sapere:
-se il Comune di
Montegiordano, in ottemperanza alle normative vigenti ha avanzato formali
istanze autorizzative alla Regione Calabria per l’abbattimento della Pineta
nell’area del lungomare sottoposto a vincolo paesaggistico e se sono state
acquisite tutte le altre autorizzazioni necessarie;
-i motivi per i quali si
è reso necessario il taglio della vegetazione in oggetto.
(5; 02/04/2020)
Risposta:
Callipo, Di Natale,
Anastasi. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-da alcune notizie
apparse su diversi organi di informazione risulta che la Regione Calabria
detiene il 2,5% delle quote della Stretto di Messina S.p.A. e che la società ha
speso dal 1981 al 2013 circa 958.292 milioni di euro;
-non è chiara
l'incidenza economica che ha comportato per la Regione Calabria la
partecipazione alla Stretto di Messina S.p.A.;
-non è chiara la
posizione della Regione Calabria in merito alla Stretto di Messina S.p.A. e
alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina;
per sapere:
1. se e quale sia la
partecipazione della Regione Calabria alla Stretto di Messina S.p.A.;
2. da quale data la
Regione Calabria detiene partecipazioni nella Stretto di Messina S.p.A.;
3. quali siano nello
specifico le risorse economiche esborse dalla Regione Calabria alla Stretto di
Messina S.p.A. dalla sua costituzione fino ad oggi;
4. se e quali siano
state le modalità di partecipazione della Regione alle attività della Stretto
di Messina S.p.A.;
5. se e quali siano
state le modalità di controllo poste in essere dalla Regione nei confronti
delle attività e delle spese sostenute dalla Stretto di Messina S.p.A.;
6. se la Regione abbia
verificato la correttezza delle procedure seguite dalla Stretto di Messina
S.p.A. in merito agli studi di fattibilità, ricerca e progetto di massima,
progetto preliminare, atti di convenzione, gara di appalto, piano finanziario,
stesura del progetto definitivo, monitoraggio ambientale, aggiornamento del
piano finanziario, stipula dell'atto aggiuntivo;
7. quale sia il numero
effettivo dei contratti di lavoro (compreso collaborazioni e contratti d'opera)
in essere al momento nella Stretto di Messina S.p.A. ed il loro peso economico;
8. se e quale sia lo
stato della procedura di liquidazione della Stretto di Messina S.p.A.;
9. se e quale sia lo
stato della vertenza giudiziaria avviata dalla società che ha vinto l'appalto
per la progettazione e la costruzione del ponte volta ad ottenere un indennizzo
per la mancata realizzazione dell'opera e se conosciuto quale sia l'indennizzo
richiesto;
10. quale sia il costo
per la realizzazione dell'opera e se ci sono spese a carico della Regione;
11. quale sia la
posizione del Presidente della Regione in merito alla Stretto di Messina S.p.A.
e alla possibile realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina.
(33; 11/06/2020)
Risposta:
Di Natale. Al Presidente
della Giunta regionale. Premesso che:
- per l’anno scolastico
2020/2021, sono stati evidenziati, da più parti, diversi errori e criticità
commessi dall’ATP di Cosenza, nelle operazioni di avvio dell’anno scolastico;
- tale problematica è
stata più volte sollevata dai sindacati, con diverse note indirizzate all’ATP
di Cosenza;
- fra le tante
problematiche rilevano fra l’altro: assegnazioni provinciali su posto comune
effettuate su disponibilità parziali;
assenza dell’organico di
fatto;
nell’organico di diritto
mancano diverse ore in tante discipline e in tutti gli ordini di scuola;
mancano gli
aggiustamenti cattedra.
Ancora, si sottolinea
che le assegnazioni e le utilizzazioni sarebbero state effettuate senza
rispettare l’ordine delle fasi e senza tener conto della posizione in
graduatoria dei docenti. Utilizzazioni interprovinciali da posto comune a
sostegno di docenti senza titolo di specializzazione e non appartenete a classi
di concorso in esubero ed effettuate prima delle assegnazioni da sostegno a
sostegno. Tutto ciò premesso,
per sapere:
se quanto pubblicato dall’Atp
di Cosenza sia conforme o meno alle normative vigenti in materia di
assegnazioni ed utilizzazioni e se le criticità evidenziate dai sindacati siano
fondate e ragionevoli.
(61; 09/09/2020)
Risposta:
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO CHE:
-il decreto legislativo
23 giugno 2011, n. 118, così come modificato ed integrato dal decreto
legislativo del 10 agosto 2014, n. 126, ha introdotto il nuovo impianto
normativo sull'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle autonomie locali finalizzato a stabilire il quadro complessivo di
riferimento dei principi contabili generali per regioni, province autonome ed
enti locali;
-con deliberazione
consiliare n. 356 del 19 dicembre 2018 è stato approvato il bilancio di
previsione Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi finanziari
2019-2021;
-con deliberazione
dell'Ufficio di Presidenza n. 79 del 21 dicembre 2018 è stato approvato il
Documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione per gli esercizi
2019-2021 e sono state assegnate le risorse al Segretario/Direttore Generale;
-con determinazione del
Segretario Generale R.G. n. 711 del 27 dicembre 2018 è stato approvato il
bilancio finanziario gestionale del Consiglio regionale per gli esercizi
2019-2021;
-con deliberazione del
Consiglio regionale n. 424 del 30 settembre 2019 è stato approvato
l'assestamento al bilancio di previsione 2019-2021 del Consiglio regionale;
-con deliberazione del
Consiglio regionale n. 447 del 19 novembre 2019 sono state approvate variazioni
al bilancio di previsione 2019-2021 del Consiglio regionale della Calabria;
-con deliberazione
dell'Ufficio di Presidenza n. 1 del 9 aprile 2020 è stato approvato il verbale
di chiusura della contabilità dell'esercizio finanziario 2019;
-con deliberazione del
Consiglio regionale n. 33 del 29 giugno 2020 è stato approvato il
riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2019, ai
sensi dell'art. 3 comma 4, del D.lgs. n. 118/2011;
CONSIDERATO CHE:
-con deliberazione
consiliare n. 43 del 2 agosto 2015 è stato approvato il riaccertamento
straordinario dei residui al 1° gennaio 2015, ai sensi del comma 7, articolo 3,
del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;
-nella citata
deliberazione consiliare è stato rideterminato il risultato di amministrazione
al 1° gennaio 2015 in un disavanzo di euro 2.477.364,29, corrispondente
all'importo della voce "totale parte disponibile" del prospetto
dimostrativo del risultato di amministrazione rideterminato al 1° gennaio 2015;
-con deliberazione n. 70
del 3 dicembre 2015, ai sensi dell'articolo 3, comma 16, del D.lgs. 118/2011 e
dell'articolo 2 del D.M. 2 aprile 2015, sono state individuate le modalità di
ripiano del disavanzo di amministrazione derivante dal riaccertamento
straordinario dei residui ed è stato approvato il piano di finanziamento del
maggiore disavanzo di amministrazione a carico dei bilanci degli esercizi
2015-2044; -con deliberazione consiliare n. 149 del 21 novembre 2016 è stato
modificato e rimodulato il piano approvato con deliberazione consiliare n. 70
del 3 dicembre 2015;
VISTA la deliberazione
n. 16 del 26 giugno 2020, con la quale l’Ufficio di Presidenza ha proposto al
Consiglio regionale l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario
2019 e della relazione sulla gestione;
RILEVATO CHE nei bilanci
di previsione approvati per i trienni 2015-2017, 2016-2018, 2017-2019,
2018-2020 e 2019-2021 sono state applicate le quote previste nel piano di
finanziamento del maggior disavanzo derivante dal riaccertamento dei residui
approvato con deliberazione consiliare n. 70 del 3 dicembre 2015,
successivamente modificata con deliberazione consiliare n.149 del 21 novembre
2016 e che dal prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione,
allegato allo schema di rendiconto dell'esercizio 2019, la parte disponibile
(lettera e) è superiore al disavanzo risultante al 1° gennaio 2019;
PRESO ATTO CHE con pec
del 21 luglio 2020, acquisita al prot. gen. n. 16715 del 21.07.2020,
l'Amministratore Unico della società in house "Portanova S.p.A." ha
trasmesso il bilancio della società relativo all'esercizio 2019 con l'evidenza
di un risultato di esercizio difforme da quello indicato nel progetto di
bilancio trasmesso con pec dell’8 maggio 2020, acquisita al prot. gen. n. 10470
dell'8 maggio 2020, utilizzato nella redazione degli allegati al rendiconto
concernenti la contabilità economico-patrimoniale;
CONSIDERATO CHE, durante
l'attività di verifica preliminare sulla deliberazione dell’Ufficio di
Presidenza n. 16 del 26 giugno 2020, il Collegio dei Revisori ha richiesto un
maggior dettaglio nell'esposizione dei dati contenuti negli allegati al
rendiconto "a1", "a2" e "a3", rilevando altresì
la presenza di alcuni errori materiali negli allegati "Equilibri di
bilancio" e "Quadro generale riassuntivo";
TENUTO CONTO CHE
l’Ufficio di Presidenza, sulla scorta dei suddetti rilievi del Collegio dei
Revisori, ha modificato la propria deliberazione n. 16 del 26 giugno 2020 ed in
particolare lo schema di Rendiconto della gestione relativo all'esercizio
finanziario 2019 e la Relazione sulla gestione dell'esercizio 2019,
dando atto, altresì,
contestualmente all'approvazione del Rendiconto dell'esercizio 2019, del
recupero integrale del disavanzo di amministrazione derivante dal
riaccertamento straordinario dei residui al 1° gennaio 2015, determinato ai
sensi del comma 7, articolo 3, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;
CONSIDERATO CHE:
-l'art. 67 del D.lgs. n.
118/2011 e ss.mm.ii., dispone che "La Presidenza del Consiglio regionale
sottopone all'Assemblea consiliare (...) il rendiconto del Consiglio regionale.
Le relative risultanze finali confluiscono nel rendiconto consolidato di cui
all'art. 63, comma 3. Al fine di consentire il predetto consolidato,
l'assemblea consiliare approva il proprio rendiconto entro il 30 giugno
dell'anno successivo";
-a causa dell'emergenza
epidemiologica da Covid-19, l'articolo 107, comma 1, lettera b) del
decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18, convertito con la legge n. 27 del 24 aprile
2020, pubblicata nella G.U. n. 110 del 29.04.2020 ha differito il termine di
adozione dei rendiconti al 30 giugno 2020 per gli enti e i loro organismi
strumentali destinatari delle disposizioni del titolo I del decreto legislativo
23 giugno 2011, n. 118, mentre per le regioni e le province autonome di Trento
e di Bolzano sono rinviati al 30 giugno 2020 e al 30 settembre 2020 i termini
per l'approvazione del rendiconto 2019 rispettivamente da parte della Giunta e
del Consiglio;
DATO ATTO CHE:
-l'art. 77 del
Regolamento interno di Amministrazione e Contabilità, dispone che
"Successivamente all'approvazione del rendiconto, l'assemblea consiliare
approva il bilancio consolidato di gruppo del Consiglio regionale con le
società controllate e partecipate secondo le modalità e gli schemi previsti dal
D.lgs. 118/2011 (...) Il bilancio consolidato è approvato dal Consiglio
regionale entro il 31 agosto dell'anno successivo all'esercizio finanziario di
riferimento ed è trasmesso, dopo l'approvazione consiliare, alla Regione entro
i dieci giorni successivi.";
-il Consiglio regionale
detiene la partecipazione nella società in house providing "Portanova
S.p.A.";
RICHIAMATO l'articolo 7,
comma 8, della legge regionale 15 marzo 2002, n. 13 e ss.mm.ii, che dispone la
pubblicazione dei rendiconti dei Gruppi consiliari in allegato al conto
consuntivo del Consiglio regionale e sul sito istituzionale dell'Ente;
VISTO lo schema di
rendiconto dell'esercizio 2019, redatto ai sensi dell'allegato 10 al D.lgs. n.
118/2011 e ss.mm.ii., che costituisce parte integrante e sostanziale della
presente deliberazione;
VISTA la relazione sulla
gestione dell'esercizio 2019, redatta ai sensi dell'art. 11, comma 6, del D.
lgs. n. 118/2011, allegata al presente provvedimento quale parte integrante e
sostanziale;
VISTO il Regolamento
interno di Amministrazione e Contabilità del Consiglio regionale della
Calabria, approvato con deliberazione consiliare n. 19 del 4 maggio 2017 e
successivamente modificato con deliberazione consiliare n. 342 del 28 settembre
2018;
VISTA la relazione della
Commissione Speciale di vigilanza, redatta ai sensi del combinato disposto
degli articoli 73, commi 5 e 110, comma 1, lettera c) del Regolamento interno
di Amministrazione e Contabilità, allegata alla presente deliberazione quale
parte integrante e sostanziale;
PRESO ATTO CHE il
Collegio dei Revisori, con verbale n. 43 del 23 settembre 2020, allegato alla
presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha espresso parere
favorevole all’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2019 e
della relazione sulla gestione;
UDITO il relatore,
Consigliere Mancuso, che ha proposto all’Assemblea di approvare contestualmente
e congiuntamente le deliberazioni dell’Ufficio di Presidenza n. 16/2020 e n.
34/2020, rubricate rispettivamente come proposte di provvedimento
amministrativo n. 46/11^ e n. 53/11^;
DELIBERA
-di approvare il
rendiconto dell’esercizio finanziario 2019 del Consiglio regionale, allegato
alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, nelle
seguenti risultanze finali riepilogative:
|
GESTIONE 2019 |
TOTALE |
|
RESIDUI |
COMPETENZA |
||
|
|
|
|
Fondo di cassa al 1° gennaio 2019 |
|
|
11.953.139,02 € |
RISCOSSIONI |
27.714.447,95 € |
32.412.553,50 € |
60.127.001,45 € |
PAGAMENTI |
2.016.234,72 € |
59.913.867,42 € |
61.930.102,14 € |
Fondo di cassa al 31 dicembre 2019 |
10.150.038,33 € |
||
PAGAMENTI per azioni esecutive non
regolarizzate al 31 dicembre |
0,00 € |
||
Differenza |
|
|
10.150.038,33 € |
RESIDUI ATTIVI |
4.859.667,36 € |
38.157.359,35 € |
43.017.026,71 € |
RESIDUI PASSIVI |
4.276.335,63 € |
4.099.142,95 € |
8.375.478,58 € |
Differenza |
|
|
34.641.548,13 € |
FPV per spese correnti |
|
|
1.541.221,13 € |
FPV per spese in conto capitale |
|
|
713.806,92 € |
|
|
|
|
Avanzo d’amministrazione al 31 dicembre 2019 |
42.536.558,41 € |
-di approvare la
Relazione sulla gestione dell'esercizio 2019, redatta ai sensi dell'articolo
11, comma 6, del D.lgs. 23 giugno 2011, n. 118 e ss.mm.ii., e allegata alla
presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;
-di dare atto che
l’avanzo di amministrazione dell’esercizio 2019 è così suddiviso:
Avanzo vincolato |
17.933.129,59 € |
Avanzo accantonato |
7.716.189,40 € |
Avanzo destinato agli investimenti |
12.920.026,13 € |
Avanzo libero |
3.967.213,29 € |
-di rinviare ad un
successivo atto la destinazione dell'avanzo libero dell'esercizio 2019, pari ad
euro 3.970.213,29;
-di dare atto che il
Consiglio regionale ha recuperato integralmente il disavanzo straordinario
derivante dal riaccertamento dei residui al 1° gennaio 2015, determinato ai
sensi del comma 7, articolo 3, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;
-di dare atto che i
risultati della gestione del Consiglio regionale per l'esercizio 2019
confluiranno nel rendiconto consolidato della Regione Calabria, ai sensi
dell'art. 67 del D.lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii.;
-di dare atto che,
successivamente all'approvazione del rendiconto dell'esercizio 2019, si
procederà all'approvazione del bilancio consolidato di gruppo del Consiglio
regionale con la società partecipata "Portanova S.p.A.";
-di dare atto che i
rendiconti dei Gruppi consiliari anno 2019 saranno pubblicati, in allegato, al
rendiconto del Consiglio regionale sul sito istituzionale dell'Ente;
-di trasmettere la
presente deliberazione, unitamente ai relativi allegati richiamati in premessa,
alla Giunta regionale, ai sensi dell’articolo 73, comma 6 del Regolamento
interno di Amministrazione e Contabilità del Consiglio regionale.
Il Consiglio regionale, premesso che:
• con ricorso numero di registro generale 982
del 2020 l'associazione italiana World Wild Fund for Nature e la Lega Italiana
Protezione degli Uccelli impugnavano davanti al Tar Calabria la delibera di
Giunta regionale n. 219 del 7 agosto 2020, recante "Approvazione del
calendario venatorio per la stagione di caccia 2020/2021", chiedendone
l'annullamento in tutto o in parte;
• con ordinanza adottata in sede cautelare
all'udienza del 24 settembre 2020 il Tar Calabria - Sezione Prima accoglieva
parzialmente il citato ricorso, disponendo la sospensione della Dgr oggetto di
censure limitatamente alle parti in cui:
a) si consente la caccia al moriglione e alla
pavoncella;
b) non si prevede, per le specie per le quali è
prevista l'apertura anticipata della caccia, la modifica del termine finale, a
compensazione della detta apertura anticipata, in misura pari all'intero
periodo compreso tra l'inizio dell'apertura anticipata e l'inizio ordinario
della stagione venatoria previsto dalla legge;
c) si consente la caccia all'interno delle
"Aree natura 2000", tutelate ai sensi della Direttiva 92/43/CEE
Habitat e nelle zone di protezione speciale, sottoposti a tutela in base alla
Direttiva 79/409/CEE Uccelli;
• per effetto delle statuizioni del Tar, le
attività di caccia hanno subito un forte pregiudizio, in particolare in quei
territori ove estese e frequenti sono le "Aree Natura 2000" e le Zone
di protezione speciale;
• tale pregiudizio si ripercuote anche in
problema di ordine pubblico, dovendosi escludere nelle aree e zone indicate
finanche l'attività dei selettori autorizzati alla caccia al cinghiale, con
conseguente grave pericolo per l'incolumità pubblica;
• a seguito del pronunciamento del Tar
Calabria, in considerazione delle problematiche emerse, l'Assessorato regionale
all'Agricoltura, Caccia e Pesca si è immediatamente attivato per consentire la
ripresa delle attività di caccia, nel rispetto delle prescrizioni dettate dai
giudici amministrativi;
• a tal riguardo, d'intesa con l'Assessorato
all'Ambiente, l'Assessorato all'Agricoltura, Caccia e Pesca si sta già
adoperando per predisporre la richiesta Valutazione di incidenza ambientale
(Vinca), allo scopo di accertare la possibile, eventuale incidenza negativa del
calendario venatorio sui Siti di importanza comunitari (SIC), sulle Zone
speciali di conservazione (ZCS) e sulle Zone di protezione speciale (ZTS);
• necessario ed urgente si appalesa essere la
ripresa delle attività venatorie e con esse di quelle legate al contenimento
della proliferazione degli ungulati sul territorio regionale;
tutto ciò premesso,
IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE
ad adoperarsi con urgenza, attraverso i propri
uffici, al fine di:
•
giungere all'immediata ripresa delle attività faunistiche;
• favorire la ripresa delle stesse, nel
rispetto delle predette prescrizioni, anche all'interno dei Siti di importanza
comunitari (SIC), delle Zone speciali di conservazione (ZCS) e delle Zone di
protezione speciale (ZTS).
Il Consiglio regionale, premesso che:
La pandemia ha messo in luce le fragilità ma
anche le eccellenze e l'importanza del nostro servizio sanitario nazionale che
in questi mesi ha assunto una rilevanza strategica per impedire che il Covid-19
potesse mettere in ginocchio il nostro Paese.
Tra luci e ombre l'Italia è riuscita ad
arginare gli effetti determinati dalla nefasta diffusione del virus. Ora
dobbiamo concentrare gli sforzi sul servizio sanitario nazionale, sulla qualità
delle prestazioni, l'accesso ai servizi e ridurre le diseguaglianze della
sanità pubblica tra le regioni.
C'è l'urgenza di miglioranza, abbiamo una
sanità ancora troppo differenziata e questa è l'occasione per attivare un nuovo
Piano organico: vanno omogeneizzati i servizi offerti, digitalizzato il sistema
sanitario, modernizzati e adeguati gli ospedali, potenziato il sistema di
medicina territoriale.
Per fare questo è necessario che il governo
italiano utilizzi le risorse che l'Europa mette a disposizione dei singoli
Stati colpiti dalla crisi finanziaria (MES). l 37 miliardi del Mes serviranno
per investire sullo sviluppo e il rilancio del sistema universalistico della
sanità pubblica italiana. È un prestito che l'Europa concede, senza
condizionalità, a un tasso dello 0,1 per cento, rispetto all'1,5 per cento del
Cura Italia con cui sono stati raccolti 22 miliardi. Secondo un recente studio
della Banca d'Italia se l'Italia dovesse decidere di utilizzare in pieno la
linea di credito del Mes si otterrebbe un risparmio di circa 5 miliardi in
dieci anni, in più darebbe la possibilità di beneficiare dello strumento OMT,
cioè della possibilità che la Banca centrale europea acquisti i nostri titoli
per sostenerne i valori finanziari. Dal punto di vista economico è un'occasione
senza precedenti in termini di convenienza.
In questi anni sono stati chiusi ospedali,
accorpati reparti, tagliati posti letto, ridotti i presidi territoriali, la
sanità pubblica si è diversificata sui vari territori regionali. Ecco perché
bisogna sfruttare subito questa opportunità e accedere ai fondi del MES. Soldi
disponibili da subito e senza condizioni se non quella di spenderli per la sanità.
La Calabria, secondo gli ultimi dati del
Ministero della Salute, si piazza all'ultimo posto in classifica con appena
1,95 posti letto per acuti ogni mille abitanti; in Emilia
3,14 posti letto ogni mille abitanti, in Friuli
5,02. Il numero di posti letto totali in Italia è di 3,2 ogni mille abitanti.
La spesa sanitaria pro-capite in Calabria è di
200 euro in meno per abitante rispetto alla media nazionale. Lo Stato versa
nelle casse calabresi quasi 200 milioni in meno all'anno.
La Calabria riceverebbe il 3,19 per cento dei
fondi Mes: una cifra importante che servirebbe a definire in maniera
dettagliata un nuovo Piano sanitario regionale.
IMPEGNA
il Presidente della Giunta regionale affinché
nella Conferenza Stato-Regioni si chieda al governo nazionale di attivare tutte
le procedure per attingere ai 37 miliardi del fondo MES da destinare al sistema
sanitario nazionale.
Il Consiglio regionale, premesso che:
- il sindaco del Comune di Cassano all’Ionio
(Cosenza), Gianni Papasso, ha dichiarato la volontà di attivare la candidatura
per ottenere il riconoscimento di Sybaris, l’antica città della Magna Grecia
localizzata all’interno del territorio comunale, quale Patrimonio Mondiale
UNESCO;
CONSIDERATO CHE:
- la Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO attua
la Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale,
adottata a Parigi il 23 novembre 1972, dalla Conferenza Generale
dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la
cultura, ratificata dall’Italia con la Legge 6 aprile 1977, n. 184;
- per essere inseriti nella Lista del
Patrimonio Mondiale UNESCO i siti devono essere di eccezionale valore
universale e rispondere ad almeno uno dei criteri previsti nelle Linee Guida
Operative;
- la candidatura deve essere presentata al
Centro del Patrimonio Mondiale- Parigi dalla Rappresentanza Permanente d’Italia
presso l’UNESCO, previa approvazione da parte della Commissione Nazionale
Italiana per l’UNESCO che tiene conto dei pareri dei Ministeri competenti;
- la Commissione Nazionale Italiana per
l’UNESCO riceve le proposte di candidatura formulate da autorità e soggetti locali;
- la rilevanza storica di Sybaris è
universalmente riconosciuta, per essere stata la più ricca e antica colonia
achea d’Italia, fondata nel 730-720 a.c. . La Sibari degli Achei fu una delle
più grandi città della Magna Grecia con i suoi 100.000 abitanti distribuiti su
510 ettari, con un circuito murario di ca. 10 km. Essa ebbe ben 25 città
sottoposte al suo dominio, potendo contare su di un esercito di oltre 300mila
soldati;
- le testimonianze dell’antica città di Sybaris
sono visibili nel Parco Archeologico di Sibari e nel Museo Nazionale
Archeologico della Sibaritide, mete di visitatori provenienti da tutto il
mondo;
RITENUTO CHE:
- il sito di Sybaris possieda i requisiti per
soddisfare i criteri UNESCO per l’inserimento nella Lista del Patrimonio
Mondiale;
- l’inserimento di Sybaris nella Lista del
Patrimonio Mondiale possa contribuire in modo determinante allo sviluppo
culturale e turistico della Calabria;
- la Regione Calabria debba assumere un ruolo
attivo di promozione e sostegno per il raggiungimento del riconoscimento di
Sybaris Patrimonio Mondiale UNESCO nel minor tempo possibile, considerata la
complessità della procedura;
IMPEGNA
la Giunta Regionale e la Presidente della
Giunta Regionale a promuovere e sostenere, anche nelle sedi istituzionali
competenti, la candidatura di Sybaris a Patrimonio Mondiale UNESCO, affinché il
riconoscimento sia ottenuto nel minor tempo possibile, considerata la
complessità della procedura.
Il Consiglio regionale, premesso che:
• con l'emanazione dei Decreti datati
28.04.2020 sono state disciplinate le procedure di reclutamento ordinarie e
straordinarie per come di seguito elencate:
- procedura straordinaria, per esami,
finalizzata all'accesso ai percorsi di abilitazione all'insegnamento nella
scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune (Decreto n. 497);
- concorso ordinario, per titoli ed esami,
finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di
sostegno della scuola dell'infanzia e primaria (Decreto n. 498);
- concorso ordinario, per titoli ed esami,
finalizzato al reclutamento del personale docente per posti comuni e di
sostegno nella scuola secondaria di primo e secondo grado (Decreto n. 499);
- procedura straordinaria, per titoli ed esami,
per l'immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo
e secondo grado su posto comune e di sostegno. (Decreto n. 510).
• con il D.M. 92/2019 è stato dato avvio al
quarto ciclo del corso di specializzazione in sostegno didattico, mediante il
quale si sono specializzati circa 14.000 docenti, molti dei quali anche con 36
mesi di servizio;
• gli specializzati del "IV Ciclo TFA
Sostegno" sono gli unici docenti in possesso della formazione specifica,
prevista per tale tipologia di incarico, in quanto il Corso di Specializzazione
(A.A. 2018/2019), a livello formativo, è identico al percorso svolto da coloro
che hanno frequentato i tre cicli precedenti (D.M. 30/09/2011) e pertanto il
profilo di docenti specializzati risulta essere il medesimo a livello formativo
e normativo di cui all'allegato A del citato D.M.;
• la cronica carenza di docenti specializzati
sul Sostegno si scontra con l'esigenza di garantire agli alunni con disabilità
le opportune competenze di chi insegna e la continuità didattica, nell'arco del
triennio o del quinquennio scolastico, questioni
considerate prioritarie dal MIUR e ribadite dal
TAR Lazio con la Sentenza n. 196/2019;
• la Sentenza del Consiglio di Stato n. 3/2020,
a sua volta, evidenzia che "le eccezioni alla regola del pubblico
concorso, oltre che rigorose e limitate, devono comunque prevedere adeguati
accorgimenti idonei a garantire la professionalità del personale assunto (ex
multis, sent. n. 149/2010) per rispondere ad una «specifica necessità
funzionale» dell'amministrazione, ovvero a «peculiari e straordinarie ragioni
di interesse pubblico» (sent. n. 293 del 2009);
• a ciò si aggiunga che lo studente con
disabilità fa parte di una categoria particolarmente fragile e pertanto bisognevole
di una maggior tutela che solo un insegnante altamente specializzato e formato
può dare, dato che il corso di specializzazione si propone di formare e
preparare opportunamente docenti in grado di affrontare e sorreggere il
delicato processo di crescita di un ragazzo/a con disabilità, divenendo un vero
e proprio "facilitatore" dell'apprendimento;
• lo stesso Titolo di Specializzazione, già
inquadrato come di livello superiore rispetto a quello dell'abilitazione
all'insegnamento in una fisiologica prospettiva di progressività dei titoli
(Ordinanza del Consiglio di Stato n. 4344/2017), risponderebbe ai requisiti di
congruità alla verifica della professionalità necessaria, essendo connesso
all'obiettivo della selezione dei migliori (Sentenza del Consiglio di Stato n.
7789/2019);
• la situazione comporta notevoli ripercussioni
non solo sugli stessi docenti ma anche sulle famiglie, personale ATA e
dirigenti scolastici, ed assume le connotazioni di una vera e propria emergenza
sociale ed educativa che mette a rischio la continuità didattica e la qualità
dell'insegnamento;
• risulta pertanto inopportuno obbligare i
lavoratori della scuola a sottoporsi ad ulteriori procedure concorsuali
selettive anche dopo anni di impiego professionale;
• in Calabria ogni anno le cattedre in deroga
su sostegno si aggirano intorno alle 2.000 unità;
• pertanto è necessario attivarsi con estrema
urgenza al fine di stabilizzare gli aventi diritto ed evitare di perpetrare lo
stato di precariato su esposto.
Tutto ciò premesso,
IMPEGNA
la Giunta regionale ad adoperarsi ai vari
livelli di Governo e in sede di Conferenza Stato-Regioni al fine di:
• procedere all'indizione di una selezione
pubblica per titoli e servizi con obbligo del superamento dell'anno di prova
così come previsto dalla normativa vigente, il cui unico requisito di accesso
sia il Diploma di Specializzazione, senza ulteriori vincoli, per l'immissione
in ruolo sulle cattedre di sostegno;
• in alternativa, utilizzare le graduatorie di
prima fascia GPS di nuova istituzione, trasformandole in graduatoria a
scorrimento con blocco triennale, onde attingere per le immissioni in ruolo,
sempre con superamento dell'anno di prova.