XI^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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N. 9

 

SEDUTA Di MERcoledì 30 settembre 2020

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DOMENICO TALLINI

 

 



Presidenza del presidente Domenico Tallini

La seduta inizia alle 16,42

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

MANCUSO Filippo, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

 

(È approvato senza osservazioni)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Chiedo l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno, presentato oggi, protocollo numero 20331, sulla parziale sospensione dell'attività di caccia sul territorio regionale. Considerato, però, che al momento, in Aula, non vedo l'assessore Gallo, magari, aspettiamo che arrivi per discuterlo. Decida lei, Presidente. Grazie.

PRESIDENTE

Consigliere Giannetta, intanto, decidiamo se inserirlo all'ordine del giorno.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Descrivo velocemente di che trattasi. Praticamente due giorni fa il TAR ha dato delle prescrizioni su una delibera della Giunta regionale del 7 agosto che recava “Approvazione del calendario venatorio per la stagione di caccia 2020/2021”. Noi dovremmo recepire e cercare di risolvere il problema, soprattutto, della caccia agli ungulati in alcune particolari zone.

L’ordine del giorno impegna la Giunta a recepire, intanto, le prescrizioni che ci ha indicato il TAR e quindi risolvere il problema della caccia agli ungulati che sono diventati un problema di ordine pubblico e sicurezza in quelle zone.

Dobbiamo fare nostre quelle prescrizioni, su quello non ci piove, però possiamo trovare la soluzione perché la sentenza del Tar e le prescrizioni sono parziali non sono totali, quindi sulla parzialità di quelle prescrizioni possiamo lavorare come ci spiegherà l'assessore Gallo. Ribadisco, quindi, la richiesta di inserimento dell'ordine del giorno, dopodiché si aprirà il dibattito.

PRESIDENTE

Dopo la lettura delle comunicazioni, quindi, potremo inserire all'ordine dei lavori l’ordine del giorno proposto dal consigliere Giannetta ed eventualmente tutte le altre richieste.

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il collega Guccione per proporre l'inserimento all'ordine dei lavori di un ordine del giorno.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Grazie, Presidente, per avermi dato la parola. Il fine settimana scorso abbiamo presentato un ordine del giorno in merito all’utilizzazione delle risorse del fondo MES nel settore sanità.

L'ordine giorno va nella direzione che il Consiglio regionale chieda al presidente Conte di utilizzare questa opportunità che ci dà l'Europa per riformare il sistema sanitario nazionale e calabrese.

Ritengo che, al di là delle opinioni politiche, il Consiglio possa discutere e unitariamente deliberare in questa direzione, cioè quella di un invito pressante del Consiglio regionale della Calabria affinché il Presidente del Consiglio utilizzi queste risorse importantissime per la sanità calabrese.

PRESIDENTE

Prima di passare alla votazione dell'inserimento all'ordine dei lavori dell’ordine del giorno, sulla parziale sospensione delle attività di caccia sul territorio regionale, consigliere Giannetta, può specificare meglio.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

La Giunta regionale il 7 agosto del 2000 ha dovuto, come ogni anno, approvare il calendario venatorio, dopodiché due associazioni ambientaliste hanno fatto ricorso.

Il giudice amministrativo il 24 settembre, quindi qualche giorno fa, accoglie parzialmente questo ricorso.

Oggi, dobbiamo prendere atto di queste prescrizioni, ma dobbiamo, in accordo con l'assessorato all'agricoltura e anche all'ambiente, inserire delle modifiche affinché si possa avere soprattutto una riapertura della caccia agli ungulati, in questa zona, perché rappresenta una questione di ordine pubblico, di sicurezza e soprattutto della tutela delle colture agricole. Avviamo una discussione, un dibattito affinché il Consiglio possa impegnare l'assessorato all'agricoltura a trovare le soluzioni su questa tematica. Questa è la finalità dell’ordine del giorno.

PRESIDENTE

Procediamo con la votazione delle due richieste di inserimento all'ordine del giorno e a seguire con il dibattito sulle tematiche.

Pongo in votazione la proposta di inserimento illustrata dal collega Guccione che è approvata. L’ordine del giorno è inserito.

Pongo in votazione la proposta di inserimento illustrata dal collega Giannetta che è approvata. L'ordine del giorno è inserito.

 

(Il Consiglio inserisce)

 

Ha chiesto di intervenire il consigliere Molinaro. Ne ha facoltà.

MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini)

Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della mozione numero 34, presentata il 3 settembre, sulla promozione e sostegno della candidatura di Sybaris a patrimonio mondiale dell'Unesco. Grazie.

PRESIDENTE

Consigliere Molinaro, scusi, l'aveva chiesto prima, ma mi era sfuggito.

Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno della mozione numero 34, che è approvato. La mozione è inserita all'ordine del giorno.

 

(Il Consiglio inserisce)

 

Ha chiesto di intervenire l’assessore Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca, Assessore alle politiche agricole e sviluppo agroalimentare, politiche sociali e per la famiglia,

Presidente, chiedo l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno, già inserito nella precedente seduta, che riguarda i docenti precari della scuola specializzati nel sostegno, ne abbiamo discusso anche con i colleghi del centrosinistra.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta di inserimento che è approvata. L’ordine del giorno è inserito.

(Il Consiglio inserisce)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 46/11^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza recante: “Approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2019 e della relazione sulla gestione”

Proposta di provvedimento amministrativo numero 53/11^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza recante: “Modifiche alla Deliberazione n. 16 del 26 giugno 2020 recante: “Approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2019 e della relazione sulla gestione”

PRESIDENTE

Proposta di provvedimento amministrativo 46/11^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza recante; “Approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2019 e della relazione sulla gestione”; “Proposta di provvedimento amministrativo numero 53/11^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza recante: “Modifiche alla Deliberazione numero 16 del 26 giugno 2020, recante: “Approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2019 e della relazione sulla gestione”.

Puntualizzo che i due provvedimenti sono abbinati nella discussione e trattati in un unico punto. Cedo la parola al relatore dei provvedimenti, il consigliere Mancuso.

MANCUSO Filippo (Lega Salvini), relatore

Grazie, Presidente. La relazione riguarda sia il primo sia il secondo punto all'ordine del giorno, in pratica, si integrano. Il primo provvedimento è relativo all'approvazione del Rendiconto del 2019 e il secondo è una modifica al Rendiconto che è avvenuta dopo l'approvazione, in quanto i revisori hanno evidenziato un errore di battitura, quindi si tratta di errori formali e di riconciliazione, per questo motivo è stato necessario approvare, successivamente, la modifica.

Le due proposte di provvedimento amministrativo hanno ad oggetto l'approvazione del Rendiconto del Consiglio regionale relativo all'esercizio finanziario 2019, approvato con la deliberazione dell'Ufficio di Presidenza numero 16 del 26 giugno 2020 e successivamente modificato con la deliberazione numero 34 dell’11 settembre 2020.

Ai sensi dell'articolo 107, comma 1, lettera b) del decreto legge 17 marzo 2020 numero 18, convertito con la legge numero 27 del 24 aprile 2020, il termine per l'approvazione del Rendiconto 2019 in Consiglio regionale è il 30 settembre 2020.

Al 31 dicembre 2019 risultano iscritti nella contabilità del bilancio del Consiglio regionale:

- residui attivi, per euro 43.017.026,71, di cui euro 40.951.320 sono relativi a trasferimenti correnti che la Regione deve erogare a saldo delle annualità 2015 e 2019 per il funzionamento del Consiglio regionale;

- residui passivi, per euro 8.375. 478;

- fondo di cassa, pari ad euro 10.150.038.

L'avanzo di amministrazione alla data del 31 dicembre 2019 risulta pari ad euro 42.536.558, così ripartito:

1. Avanzo vincolato: euro 17.933.129. Tale somma comprende, oltre ai vincoli derivanti dall'applicazione delle leggi statali:

- l'importo di euro 8.875.445 destinato dal Consiglio regionale - in virtù della legge regionale 30 aprile 2020 numero 3 recante “Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2020-2022” - ad essere restituito alla Regione per il finanziamento di interventi per contrastare l'emergenza economiche generate dall'emergenza epidemiologica Covid-19.

In pratica il Consiglio regionale, su proposta del presidente Tallini, il 30 aprile 2020 con un articolato presentato in Aula ha restituito questi 8 milioni al bilancio della Giunta per contrastare le emergenze economiche del Covid-19. Si può ricordare: il milione del Banco alimentare, i contributi per gli studenti fuori sede.

- comprende anche l'importo di euro 1.048.103, destinato dal Consiglio regionale ad essere restituito alla Regione per il sostegno delle politiche regionali per il diritto allo studio.

2. Avanzo accantonato: euro 7.716.189;

3. Avanzo destinato agli investimenti: euro 12.920.000;

4. Avanzo libero 3.967.000.

La quota libera del risultato di amministrazione potrà essere utilizzata dopo l'approvazione da parte del Consiglio regionale del Rendiconto e contestualmente alla verifica degli equilibri di bilancio per le finalità previste dalla legge.

Sul presente provvedimento il Collegio dei revisori dei conti, con verbale numero 43 del 23 settembre 2020, ha espresso parere favorevole. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, volevo far fare una riflessione ai colleghi presenti in Aula.

Se ho letto bene e se ho capito bene quanto illustrato dal collega Mancuso, c’è un avanzo libero di euro 3.967.000, quindi è possibile destinare queste risorse ad iniziative che il Consiglio potrebbe prendere. Collega Mancuso, ho capito bene? Mi riferisco a euro 3.967.000 di avanzo libero.

(Interruzione)

Li abbiamo già restituiti alla Giunta?

Vorrei fare, lo stesso, a questo punto, una riflessione in merito a quanto abbiamo noi deciso di restituire alla Giunta per alcune iniziative legate all'emergenza Covid-19.

Ho letto in questi giorni o quantomeno ho avuto modo di sentire tante lamentele da parte di giovani universitari calabresi che non sono riusciti ad usufruire dei benefici stabiliti dal bando predisposto dalla Giunta regionale, perché - da quello che mi dicono in tanti -- non vi rientrano perché la somma destinata a ciò è inferiore alle richieste ricevute.

Non so quale assessorato si è occupato di questa problematica, del rimborso ai giovani studenti universitari, appunto, ma sto ponendo un problema.

Sto ponendo adesso un problema collegato alla possibilità di dare risposte a tutti coloro che hanno fatto richiesta e che ne potrebbero beneficiare. Colleghi, poniamoci il problema, perché già il Consiglio regionale ha fatto tanto in merito alla problematica, ha restituito alla Giunta regionale un importo considerevole caricandosi anche di questa responsabilità.

Chiedo ora all'Aula e all'assessore Gallo di reperire ulteriori risorse finanziarie in modo da dare risposta a tutti i giovani calabresi che ne hanno fatto richiesta e per come prevedeva il bando ne hanno diritto, perché altrimenti rischiamo, come sempre succede, di lasciare o l’amaro in bocca o alimentare la diffidenza verso le Istituzioni. Quando si fa una scelta mettendo in campo risorse, lanciando un'idea, tanti giovani e famiglie calabresi si aspettano risposte e se, poi, queste risposte giungono a metà capiamo che c'è sempre una difficoltà a gestire i rapporti tra il cosiddetto Paese legale e Paese reale.

Pongo, senza fare polemiche, questa riflessione a quest'Aula per invitare la Giunta regionale a reperire ulteriori somme necessarie per poter dare risposta a tutti coloro che ne hanno diritto e che sono in graduatoria, in posizione, magari, inferiore rispetto agli altri. Credo che faremo una bella cosa, come Consiglio e come Giunta regionale, capace di dare così risposta a tutti coloro che ne hanno fatto domanda.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’assessore Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca, Assessore alle politiche agricole e sviluppo agroalimentare, politiche sociali e per la famiglia

Presidente, la ringrazio per avermi dato la parola.

Il collega Bevacqua pone una questione che è seria. In sede di approvazione del bilancio, i capigruppo di maggioranza, su iniziativa del collega Neri, hanno approvato una proposta.  È stata, poi, una tematica condivisa da tutti i gruppi consiliari di maggioranza; per la verità c'è stata una condivisione anche da parte del centro-sinistra, anche se poi non con il voto in Aula, perché quegli emendamenti non furono votati, ma al di là di questo, giustamente, il capogruppo Bevacqua pone una problematica su un bando che è stato emanato e che ha visto, devo dire una partecipazione anche molto massiccia.

Il bando, naturalmente, in quella fase di emergenza Covid-19, era destinato al sostegno indiretto alle famiglie. Ricordo, ad esempio, il sostegno al Banco alimentare, i buoni spesa, l'una tantum per i tirocinanti. Tra le tante operazioni messe in campo dalla Giunta e dalla maggioranza consiliare, in quella fase, c'è stata anche questa misura che, come dicevo, ha visto una partecipazione massiccia: 13 mila domande; 13 mila ragazzi, o genitori di ragazzi calabresi, hanno partecipato al bando.

Naturalmente, come può ben capire, ciò comporta una complessità anche nell’istruttoria.

La dotazione voluta dalla maggioranza dei consiglieri regionali era inizialmente di 3 milioni di euro.

Dai calcoli fatti anche in base alla prima fase dell'istruttoria per la quale circa il 30 per cento delle domande possono essere considerate irricevibili, la media dovrebbe essere di 8-9 mila domande accertate alla fine dell'istruttoria.

Facendo una media di 600 euro a domanda, sarebbero necessari circa 5 milioni, 5 milioni e mezzo di euro; quindi, altri 2 milioni, due milioni e mezzo di euro, rispetto al preventivato.

Ci ragioniamo da tempo, sia con i consiglieri di maggioranza sia in Giunta regionale.

La presidente Santelli, in particolare, è disponibile a finanziare tutte le domande che saranno dichiarate ricevibili che, quindi, saranno dichiarate legittimamente proposte e ammesse in graduatoria. Ne abbiamo ragionato anche con il presidente Tallini.

Crediamo che non ci saranno domande non finanziate perché faremo ogni sforzo, entro la fine di questo esercizio, per finanziare questo bando interamente e non lasciare nessuno fuori.

Poiché l'istruttoria è di competenza del Dipartimento lavoro, ma è sotto la responsabilità del Settore welfare, capisce che si tratta di un procedimento particolarmente complesso, perché le domande sono tante; per questo ho chiesto al direttore Cosentino di rafforzare la squadra che sta lavorando all'istruttoria.

Speriamo entro non molto tempo di arrivare alla definizione e anche di dare copertura. Probabilmente porteremo un provvedimento che, sicuramente, sottoporremo all'approvazione della maggioranza, che è d'accordo, ma anche della minoranza e speriamo che ci sia il voto unanime dell’Aula.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, io mi dichiaro parzialmente soddisfatto della risposta dell’assessore Gallo poiché, in tempo di emergenza, o si fa in fretta o tutto ciò che si pensa di mettere in campo per dare ossigeno diventa asfissia.

Oggi dobbiamo essere bravi – lo dico al collega Gallo e all’intera Giunta regionale – a capire come utilizzare anche quelle risorse che avevate pensato di mettere in campo e che non hanno ricevuto lo stesso numero di richieste della misura sui giovani universitari.

Non voglio fare polemica, ma ci sono tante misure che avete messo in campo, ma che non hanno trovato molto riscontro.

Sappiamo tutti che sono rimasti milioni di euro non spesi su alcune misure che avevate messo in campo.

Credo che non ci vorrebbe tanto a spostare delle risorse da alcuni capitoli ad altri. C'è bisogno di una delibera di Giunta regionale.

Così facendo, potremo dare risposte ai calabresi.

Non vorremmo aspettare la fine dell'esercizio e riparlarne in Aula a gennaio o febbraio dell'anno prossimo.

L'invito che rivolgo sommessamente, più che da capogruppo del Partito Democratico da cittadino calabrese che oggi sente tante lamentele in giro su questa cosa, è quello di cercare di accelerare il più possibile tutte le iniziative che avete messo in campo e che sono utili e funzionali a dare ossigeno all'economia e alle famiglie calabresi.

Questa non vuole essere una critica, ma solo un invito ad accelerare il più possibile tutti gli strumenti necessari, tutto l’apparato necessario ad adeguare ed eventualmente potenziare le strutture per arrivare a dare risposte ai calabresi, non da qui a 3 mesi ma da qui a fine ottobre al massimo; altrimenti sarebbe troppo tardi e questo provvedimento, che potrebbe essere utile e funzionale, diventerebbe un'altra occasione persa per recuperare quella credibilità e fiducia nei confronti dei cittadini e degli elettori.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Io, invece, mi dichiaro estremamente soddisfatto della risposta dell'assessore Gallo, che poi è una sintesi di alcuni ragionamenti che sono stati fatti all'interno della maggioranza, ma anche – come, giustamente, ha detto l'assessore – con alcuni esponenti e colleghi del centro-sinistra.

L’assessore ha detto in modo chiaro che il problema del finanziamento c'è, ma è in fase di soluzione; quindi, ha dato semplicemente una tempistica dovuta al fatto che circa 8/9 mila domande ricevibili, necessitano di un momento così complesso da porre in essere: un crono-programma, non a medio e lungo termine ma in tempi anche abbastanza brevi.

Non so a quali misure rimaste inevase in epoca Covid-19 si riferisca il collega Bevacqua perché, a mia conoscenza, tutte le misure che sono state messe in campo dalla Giunta regionale presieduta dall’onorevole Santelli hanno avuto una pletora di domande; anzi, proprio quell’eccessivo numero di domande ha fatto sì che i tempi fossero un po’ più dilatati rispetto alla necessità anche di una tempistica veloce; alcune volte, non è tanto la cifra che si mette in capo ai bisogni delle famiglie, delle aziende e delle associazioni, ma è anche la tempistica.

Del resto, è chiaro a tutti che alcune iniziative, anche poste dal Governo, poi tardano ad arrivare nelle tasche degli italiani proprio per la loro complessità.

Quella indulgenza che, a livello nazionale, caratterizza il centro-destra, io mi auguro che ce l'abbia anche questo centro-sinistra a livello regionale.

Assessore, va benissimo! Vada avanti sull'asse Santelli-Giunta regionale e, quindi, assessore Gallo!

Sono convinto che quelle misure indirette, tramite gli studenti in sede e fuori sede della Regione Calabria, a breve potranno essere di ristoro a quelle famiglie. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pietropaolo. Ne ha facoltà.

PIETROPAOLO Filippo Maria (Fratelli d’Italia)

Grazie, Presidente. Volevo semplicemente aggiungere che sono d'accordo con quanto detto dal collega Esposito.

Anch’io sono soddisfatto della risposta dell'assessore Gallo, soprattutto perché l'iniziativa che riguardava i ragazzi universitari era nata proprio dal nostro gruppo e ricordo bene che, tra l’altro, è stata finanziata con un Fondo del bilancio del Consiglio regionale.

Sapere che oggi la Giunta regionale si preoccupa di completare l’istruttoria in tempi rapidi e finanziarla pure mi sembra un'ottima idea; mi riferisco anche al collega Neri, che è stato il fautore dell'iniziativa.

Per quanto riguarda i Fondi non spesi, immagino che, forse, il consigliere Bevacqua si riferisca a qualche iniziativa messa in campo a favore delle aziende che, al momento, non trova copertura, semplicemente perché è da rilevare che è stata messa in campo un'iniziativa molto importante a favore delle aziende e che riguarda il mantenimento dell'occupazione.

Questa iniziativa era stata messa in campo con una dotazione finanziaria molto importante, ma è stata – come dire – sovrastimata e anche messa da parte, di fatto, da un’iniziativa del Governo che è stata quella di prorogare lo stato di emergenza e, quindi, la cassa integrazione e i termini del divieto di licenziamento; per cui, l'iniziativa che era stata messa in campo dall'assessore Orsomarso per evitare che ci fossero licenziamenti alla fine del periodo del divieto e, quindi, alla fine della cassa integrazione, di fatto, non ha prodotto grandi risultati oggi, ma ne produrrà sicuramente domani; per cui, il Fondo messo a disposizione è utilissimo e va assolutamente messo da parte, tenuto in considerazione e valutato bene per quando, purtroppo, scadrà sia il termine ultimo dell'emergenza sia il termine del divieto ai licenziamenti e sia la cassa integrazione.

A quel punto, quella misura ritornerà molto utile e anche la sua dotazione finanziaria. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro Francesco. Ne ha facoltà.

PITARO Francesco (Gruppo Misto)

Presidente, intervengo solo per dichiarazione di voto: mi asterrò in relazione ai primi due punti all'ordine del giorno. Grazie.

PRESIDENTE

Alla luce di quanto riferito dal relatore e dal dibattito che si è svolto in Aula, pongo in votazione la proposta di approvazione contestuale e congiunta dei provvedimenti numero 46/11^ e 53/11^ prendendo atto, altresì, del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei conti e della relazione della Commissione speciale di vigilanza.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Il punto tre all'ordine del giorno riguarda lo svolgimento delle interrogazioni ma, avendolo modificato, io direi di discutere prima le mozioni dei consiglieri Giannetta, Guccione e Molinaro, così come le abbiamo inserite.

 

(Interruzione)

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, un chiarimento.

Le interrogazioni? Lei ha detto che l’ordine del giorno è stato modificato; quindi, le interrogazioni le facciamo subito dopo le mozioni?

PRESIDENTE

Sì, se ci saranno le condizioni. Gli assessori presenti in Aula, sicuramente saranno disponibili.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Scusate, le mozioni sono state inserite all’ordine del giorno, le interrogazioni, invece, erano già previste. Non c'è la modifica di questo punto. Ci terrei a far chiarire in Aula questo aspetto.

Voi avete inserito all'ordine del giorno le mozioni, che discutiamo; ma dobbiamo discutere anche il punto relativo alle interrogazioni.

PRESIDENTE

Nella proposta di inserimento all'ordine del giorno si è indicato anche il criterio attraverso cui venivano inseriti all'ordine del giorno.

Abbiamo detto che, dopo l'approvazione dei due punti iscritti all'ordine del giorno, avremmo proceduto alla discussione e alla votazione delle mozioni proposte dei colleghi.

Dopodiché, nulla osta che si possa procedere alle interrogazioni.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, mi permetto di dissentire.

Nulla osta significa che se c'è tempo le facciamo, ma le interrogazioni erano già inserite all'ordine del giorno, quindi c'è l'impegno del Consiglio regionale a discuterle.

PRESIDENTE

Collega Di Natale, di fatto abbiamo modificato l'ordine del giorno, votando l’inserimento delle mozioni al terzo, al quarto e al quinto punto, e l'abbiamo detto.

Lei era presente; forse, in quell'occasione, sarebbe stata utile ancor di più una sua osservazione.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, mi permetto di dissentire. Noi non abbiamo detto che non discutiamo delle interrogazioni. I colleghi consiglieri hanno chiesto l’inserimento all'ordine del giorno di singole mozioni.

PRESIDENTE

Chiedo scusa, la proposta di inserimento è stata accompagnata anche da una proposta di discussione, ovvero: dopo i due punti, discutere le mozioni dei colleghi.

Se ho inteso male, possiamo rifare la modifica dell'ordine del giorno, ma credo che siamo qui anche per rispondere alle interrogazioni. Grazie.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Va bene. Grazie.

Ordine del giorno numero 4/11^ “Sulla parziale sospensione delle attività di caccia sul territorio regionale

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta per illustre l’ordine del giorno. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Intervengo per completezza perché ho visto che, forse, all’inizio non sono stato chiaro.

Questo ordine del giorno è protocollato col numero 20331 del 30 settembre 2020 ed è “Sulla parziale sospensione delle attività di caccia sul territorio regionale”. Devo obbligatoriamente fare una premessa, che è la seguente: due associazioni ambientaliste impugnavano, davanti al Tar Calabria, la delibera di Giunta regionale numero 219 del 7 agosto 2020, recante: ‘Approvazione del calendario venatorio per la stagione di caccia 2020/2021’, chiedendone l'annullamento in tutto, o in parte.

Con l’ordinanza adottata in sede cautelare all’udienza del 24 settembre 2020, il Tar Calabria, sezione Prima, accoglieva parzialmente il citato ricorso, disponendo la sospensione oggetto di censura limitatamente alle parti in cui:

a)    si consente la caccia al moriglione e alla pavoncella;

b)    per le specie per le quali è programmata l'apertura anticipata della caccia, non è prevista la modifica del termine finale a compensazione della detta apertura anticipata, in misura pari all'intero periodo compreso tra l'inizio dell'apertura anticipata e l'inizio ordinario della stagione venatoria previsto della legge;

c)    si consente la caccia all'interno delle aree Natura 2000, tutelata ai sensi della direttiva 92/43 CEE habitat e nelle Zone di protezione speciale sottoposte a tutela in base alla direttiva 79/409 CEE “uccelli”.

Per effetto delle statuizioni del Tar, le attività di caccia hanno subito un forte pregiudizio, in particolare in quei territori ove estese e frequenti sono le aree Natura 2000 e le Zone di protezione speciale.

In sintesi, che cosa vogliamo fare impegnando il Consiglio regionale attraverso l'assessorato?

Tale pregiudizio si ripercuote, anche e soprattutto, in un problema di ordine pubblico e di sicurezza, nonché di danno alle attività agricole.

Tale pregiudizio, si ripercuote soprattutto come un problema di ordine pubblico, dovendosi escludere da tali aree e zone indicate, finanche addirittura le attività dei selettori autorizzati alla caccia al cinghiale, con conseguente grave pericolo per l'incolumità pubblica; quindi, è una situazione paradossale perché la Regione Calabria fa anche dei corsi per formare i selettori ed arginare il fenomeno del sovraffollamento dei cinghiali ma, paradossalmente, poi sospende la caccia in questo settore specifico.

A seguito di tale pronuncia, l’Assessorato all'agricoltura della Regione Calabria, in sinergia con quello dell'ambiente, si sta adoperando per predisporre una richiesta di valutazione di incidenza ambientale, al fine di accertare la possibile ed eventuale incidenza all'interno delle Zone speciali di conservazione e di quelle di protezione speciale, oltre che sui siti di importanza comunitaria, e si possa procedere alla riapertura.

In tal senso, è da ritenersi necessaria ed urgente la ripresa delle attività venatorie e con esse quelle collegate al contenimento, soprattutto della proliferazione degli ungulati nel territorio regionale.

Tutto ciò premesso, il Consiglio impegna la Giunta regionale ad adoperarsi con urgenza attraverso i propri uffici, al fine di: recepire le prescrizioni indicate dal Tar Calabria, sezione prima, nell'ordinanza cautelare del 24 settembre 2020; giungere all'immediata ripresa delle attività faunistiche; favorire la ripresa delle stesse nel rispetto delle predette prescrizioni. Ovviamente, a quelle poi non possiamo esimerci, anche all'interno dei siti di importanza comunitaria che sono: la Sic, le Zone speciali di conservazione (Zcs) e le Zone di protezione speciale (Zps).

Questo perché vogliamo che si abbia il pieno rispetto dell'ambiente e della natura.

Nel frattempo, però, dobbiamo evitare che tali pregiudizi possano nuocere ad altrettante garanzie per i cittadini o gli agricoltori.

Ripeto: le garanzie sono per i cittadini l'ordine pubblico e la sicurezza e per gli agricoltori la tutela, appunto, delle attività agricole.

Fondamentalmente, è questo che chiediamo alla Giunta regionale.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’assessore Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca, Assessore alle politiche agricole e sviluppo agroalimentare, politiche sociali e per la famiglia

Signor Presidente, l’ordine del giorno presentato dal collega Giannetta è quanto mai puntuale ed attuale. Peraltro, credo che lui sia il firmatario, ma interpreti anche una comune volontà di tutti i consiglieri di maggioranza.

Ne ho parlato con i consiglieri Raso, Pietropaolo, Arruzzolo, Pitaro, Crinò, Neri, Molinaro e con la consigliera Minasi, che, oggi, mi ha fatto anche incontrare alcuni rappresentanti del mondo venatorio di questo territorio. Ne ho ragionato con quasi tutti i colleghi di maggioranza, i quali sono fortemente preoccupati di questa sentenza del Tar Calabria che inibisce l’attività venatoria nelle aree alle quali faceva riferimento il collega Giannetta.

Questo crea grande preoccupazione nel mondo venatorio anche perché viviamo una fase di grande emergenza che è quella dei cinghiali.

In ogni riunione della Conferenza Stato-Regioni, quando incontriamo il ministro Bellanova, la questione che viene posta da quasi tutti gli assessori regionali – perché non è un problema soltanto calabrese – è questa dell’emergenza cinghiali che crea problemi al settore agricolo, ma anche alla tutela ed alla pubblica incolumità perché, spesso, – lo abbiamo visto anche quest’estate – i cinghiali si spingono nei centri abitati e ciò accadrà ancor di più, probabilmente, nei prossimi mesi.

Abbiamo tentato di arginare questo fenomeno con un Piano di selezione che, per la verità, è stato approvato in tempi celeri dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), ma non riesce, in questo momento, a contenere l’emergenza.

La sentenza del Tar Calabria ha condizionato la caccia in alcune aree, ma quasi tutti i Tar nazionali hanno avuto un’azione – se così la possiamo definire – di tutela ambientalista perché, ad esempio, il calendario venatorio è stato proprio bloccato, paralizzato, in Liguria per cui la Regione è dovuta correre ai ripari.

Il rimedio è ottenere in tempi brevissimi il parere di Valutazione di incidenza ambientale (Vinca) su queste aree. Per la verità, ne ho parlato immediatamente con l’assessore De Caprio – che ha dichiarato disponibilità per il proprio Dipartimento – e con il dirigente generale – prima la dottoressa Reillo, oggi, il dottore Comito – che hanno dato disponibilità immediata anche a dare una risposta celere rispetto ad un progetto che sarà elaborato in queste ore dal Dipartimento agricoltura e posto all’attenzione del Dipartimento ambiente per avere, in tempi rapidissimi, il parere Vinca, sia pure provvisorio.

Spero in pochi giorni di ottenere questa risposta dal Dipartimento ambiente e così sanare quanto manca, in questo momento, per rendere possibile l’esercizio venatorio, in particolare, nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS) e nelle “Aree Natura 2000”.

Mi auguro di avere questa risposta in tempi celerissimi perché c’è grande preoccupazione nel mondo venatorio, soprattutto per l’emergenza cinghiali.

Bloccare l’esercizio della caccia per dieci, quindici giorni, un mese o, eventualmente, due – ma non sarà così perché ridurremo il blocco a pochissimi giorni – potrebbe essere di grave nocumento in questo momento di grande emergenza.

Da parte nostra c’è la volontà di intervenire immediatamente e, naturalmente, accettiamo l’ordine del giorno del consigliere Giannetta che è quanto mai attuale.

Ci siamo già attivati e speriamo di tagliare i tempi di intervento e di risposta per consentire l’esercizio venatorio in queste aree.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Grazie, Presidente, volevo rispondere alla richiesta del consigliere Giannetta, prima che intervenisse l’assessore, proprio per riferire l’interlocuzione in atto tra gli uffici e l’Assessorato all’ambiente. Lo ha esposto chiaramente l’assessore Gallo, pertanto, è inutile andare oltre. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Neri. Ne ha facoltà.

NERI Giuseppe (Fratelli d’Italia)

Grazie, Presidente, condivido quanto detto dal collega Arruzzolo. Tra l’altro, in questi mesi abbiamo interloquito spesso con l’assessore Gallo, con i colleghi Pietropaolo e Arruzzolo, appunto, e abbiamo trovato sempre grande disponibilità per arrivare ad una soluzione condivisa di questa problematica e, insomma, collega Giannetta, avremmo tutti firmato quest’ordine del giorno.

Rilevo solamente, Presidente, che, a mio avviso, l’ordine del giorno va bene così come è costruito, ma ritengo che, possa verificarsi una problematica di ordine giuridico nella parte – che dovrebbe essere eliminata – in cui si impegna la Giunta regionale.

Nel momento in cui il Consiglio impegna la Giunta regionale ad eseguire una prescrizione data dal Tribunale è un’invasione di campo, nel senso che potrebbe sembrare che il Consiglio regionale si sostituisce all’Autorità giudiziaria e la Giunta regionale non è adempiente rispetto a qualcosa che dovrebbe fare obbligatoriamente per legge.

Quindi, consiglierei di eliminare questa parte perché potrebbe dare adito ad interpretazioni ed anche determinare la nullità dell’ordine del giorno.

Pertanto, eliminerei – ripeto – la parte in cui il Consiglio impegna la Giunta regionale a recepire la prescrizione indicata dal TAR perché è ovvio che questo la Giunta lo deve fare ed il Consiglio non può impegnarla a fare un qualcosa che è previsto per legge.

Quindi, lascerei solamente la parte “di giungere all’immediata ripresa dell’attività faunistica e a favorire la ripresa delle stesse nel rispetto delle prescrizioni, appunto, che sono state date”. Grazie.

PRESIDENTE

Mi pare che non ci siano altri interventi, pertanto, si pone ai voti l’ordine del giorno presentato dal consigliere Giannetta che è approvato così come modificato, con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportato in Allegati)

Ordine del giorno numero 5/11^ “Sull’utilizzo dei fondi provenienti dal MES per rimodernare la sanità calabrese e nazionale”

PRESIDENTE

Si passa alla discussione dell’ordine del giorno presentato dai consiglieri Guccione, Bevacqua, Irto, Notarangelo e Tassone circa l’utilizzo del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES).

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, ringrazio lei ed il Consiglio per aver inserito l’ordine del giorno all’ordine dei lavori della seduta odierna.

Credo che si tratti di una questione importante che va al di là delle appartenenze politiche.

Noi stiamo già vivendo, secondo me, una seconda pandemia: i numeri sono emblematici ed ancora più drammatici di quelli del lockdown.

Per fortuna, tutto sommato, il sistema sanitario nazionale ha retto e ci sono stati riconoscimenti, anche internazionali, sulla buona prova della sanità italiana.

Ora l’Europa ha un po’ cambiato registro e ha messo a disposizione diverse risorse che per la Calabria potrebbero rappresentare un salto di qualità: non ci sono soltanto i 209 miliardi di euro, una parte dei quali sono a fondo perduto, ma c’è anche il MES, questo strumento eccezionale, che per l’Italia vale almeno 35 miliardi di euro.

Io so che questo ci deve servire non soltanto ad affrontare l’emergenza, ma anche a programmare una sanità pubblica e universalistica, rilanciando e potenziando non solo la ricerca, ma anche il territorio.

In queste ore, nelle quali c’è una grossa discussione nel nostro Paese, il Consiglio regionale della Calabria, secondo me, dovrebbe essere impegnato all’unanimità a chiedere al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Parlamento che si compiano tutti i passi necessari affinché anche l’Italia abbia la concessione di questo prestito di 35 miliardi, finalizzato a fare questa grande opera di rinnovamento della sanità italiana, anche riducendo le diseguaglianze della sanità tra Regioni e, addirittura, all’interno di esse.

Ritengo che questo sia un passaggio fondamentale in cui la Calabria, il Consiglio regionale ed il Presidente della Giunta regionale debbano avere una chiara indicazione da pronunciare nelle sedi competenti affinché si avviino quelle procedure necessarie alla richiesta dei 35 miliardi di euro, finalizzati ad un potenziamento della sanità pubblica italiana. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Francesco Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Francesco (Gruppo Misto)

Presidente, intervengo brevemente sull’ordine del giorno relativo al MES. Si tratta di fondi europei da destinare alla sanità. Credo – ma questo è sotto gli occhi di tutti – che il Covid-19 ci abbia fatto capire o ci abbia dato conferma della fragilità della sanità calabrese.

Ritengo che sulla sanità non si possa risparmiare ed il Covid-19 ci ha dato conferma anche di ciò. C’è bisogno, probabilmente, di una rivoluzione e di un cambiamento anche culturale, nel senso che 1 euro speso per la sanità, non deve essere inteso come una spesa, ma come un investimento sulla salute.

In questi periodi, Presidente, sto visitando i nostri territori e sto vedendo territori senza ospedale o con ospedali sventrati, smembrati, in via di smantellamento. Credo che tutto ciò non ce lo possiamo assolutamente permettere, quindi, ritengo che il MES sia davvero una opportunità che l’Italia e la Calabria non possono lasciarsi sfuggire perché potrebbe essere lo strumento per la nostra Regione anche per ristrutturare la fragile struttura e rete sanitaria e per rendere effettivo, sostanziale e concreto il diritto alla salute.

Ecco, perché, ovviamente, voto positivamente e favorevolmente all’ordine del giorno. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, anch’io credo che il MES sia un’opportunità e, quindi, sicuramente voteremo a favore dell’approvazione dell'ordine del giorno su un punto che dovrebbe, soprattutto in questo periodo storico del nostro Paese, far riflettere un po' tutti.

Nei giorni scorsi, abbiamo audito in Commissione di vigilanza, con il presidente Giannetta e con gli altri colleghi, i commissari dell'ASP di Cosenza e di Reggio Calabria e ci siamo resi conto di come la sanità in Calabria debba realmente essere rivoltata come un calzino. L’ASP di Cosenza ha una cosa come 547 milioni di euro di debito, un buco finanziario che non consente, come spesso ha detto la Corte dei conti, di garantire dei servizi efficienti e non consente di avere delle ricadute positive verso il nostro territorio.

Il MES è sicuramente una opportunità che non deve sfuggire alla nostra Regione, perché le nostre strutture ospedaliere non sono adeguate. Abbiamo tanti validi professionisti che, però, non hanno i mezzi necessari per fronteggiare le emergenze, come quella del Covid-19.

Vorrei porre l'attenzione, dopo se ne discuterà, Presidente, nell’espletare quelle che sono le interrogazioni, sul discorso che stiamo vivendo in Calabria per l'emergenza Covid. Abbiamo un'emergenza su tutte che è la questione della città di Amantea, dove, ad oggi, vengono registrati quasi 100 positivi tra migranti e non, vale a dire un’intera cittadina che è davvero messa in pericolo. Quindi, quando discuteremo di questa cosa, perché ritengo che bisogna discuterne in Consiglio regionale, bisognerà capire che ci sono delle emergenze che hanno la priorità. Oggi la sanità è una delle priorità della nostra regione. Oggi il sistema sanitario in Calabria è al collasso, ancor di più se dobbiamo affrontare un'emergenza di queste dimensioni come quella del Covid. Quindi, bene l'ordine del giorno che è stato presentato dai colleghi Guccione, Bevacqua, Irto, Notarangelo e Tassone, a cui andrà sicuramente il nostro voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto d’ intervenire il consigliere Pietropaolo. Ne ha facoltà.

PIETROPAOLO Filippo Maria (Fratelli d’Italia)

Grazie, Presidente. Riguardo quest’ordine del giorno, ho da dire un paio di cose.

Con quest'ordine del giorno il Consiglio regionale impegna il Presidente della Giunta affinché, nella Conferenza Stato-Regioni, attivi le procedure per attingere ai fondi del MES.

Rilevo due cose in particolare: innanzitutto, che la prima incertezza sull'utilizzo dei fondi del MES ce l'ha il Governo che è oggi rappresentato da un partito che è a favore del MES, il Partito Democratico, ed il MoVimento 5 Stelle che, invece, è assolutamente contrario. Quindi, non capisco, intanto, perché noi dovremmo esporci in questo modo, quando, poi, l’utilizzo del MES, ed è il secondo motivo di incertezza, presenta ancora molti rilievi di assoluto dubbio, di incertezza per il futuro. Non è chiaro, almeno mi sembra da quello che si capisce dalle interlocuzioni dei dibattiti nazionali, quale sarà poi l'impegno che dovranno mantenere il Governo e lo Stato Italiano per il futuro nell'utilizzo di questi fondi.

I dubbi sono tali per cui non credo che il Consiglio debba impegnare il Presidente della Giunta, a sua volta, a impegnarsi nella Conferenza Stato-Regioni. È un aspetto che verrà deciso a livello nazionale, quando si capirà come si vuole comportare il Governo, di conseguenza si vedrà. Per cui, con questi due dubbi, esprimo, Presidente, il voto contrario del gruppo di “Fratelli d'Italia” all'ordine del giorno in discussione. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto d’intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

L’intervento del collega Pietropaolo mi lascia un po' perplesso e amareggiato, perché le scelte che quest’Aula fa, dovrebbe farle, innanzitutto, avendo come faro le difficoltà, le fragilità, le debolezze, la complessità del tessuto socio-economico calabrese per poi, eventualmente, calarle nella realtà politica.

Poi, al collega Pietropaolo sfugge un passaggio importante su questa vicenda, cioè che in un dibattito pubblico, organizzato dal gruppo Partito Democratico in Consiglio regionale, la presidente Santelli si è espressamente dichiarata a favore dell'utilizzo del MES, dicendo che questa è un'opportunità per la Calabria, perché potremmo avere risorse fresche e importanti da utilizzare per la sanità, le strutture e la tecnologia sanitaria calabrese, e che, quindi, come Presidente della Giunta regionale, si sente già impegnata nel difendere quest’opportunità che vede oggi, ahimè, un dibattito aperto nelle forze politiche di maggioranza e di minoranza. Ci sono forze di maggioranza che sostengono l'opportunità derivante dal MES e ci sono forze di minoranza che, altrettanto e con forza, richiedono l'utilizzo di questo fondo, di queste opportunità legate al MES.

Poi, in questi giorni - non so se qualcuno ha letto o sta approfondendo - una pletora di sindaci di destra, di sinistra, di centro, sta chiedendo con forza al Governo del Paese di attivarsi e di esprimersi a favore di quest’opportunità.

Quindi, credo che, se vogliamo ragionare in termini seri e concreti e se abbiamo l'obiettivo di dare risposte oggi ai calabresi, non possiamo perdere un’opportunità come quella offerta dal MES.

Invito il Consiglio regionale a riflettere meglio, a far prevalere il senso di responsabilità e di appartenenza a questa comunità calabrese, perché io ritengo che questa sia un’opportunità unica che la Calabria potrebbe sfruttare in materia sanitaria.

Lasciamo da parte, in questo momento, l‘appartenenza e quant'altro, come ha fatto in questo convegno la presidente Santelli, pubblicamente, alla presenza del ministro Boccia e di esponenti di altre regioni, esprimendosi verso questa soluzione, assumendosi le responsabilità di Presidente di Giunta regionale e, penso, anche della maggioranza che rappresenta.

Noi avevamo già accolto favorevolmente questa dichiarazione e ci auguriamo che quest’Aula condivida l’ordine del giorno presentato dal gruppo Partito Democratico che va nella stessa direzione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Grazie, Presidente. Credo che sul MES si sia aperto un dibattito nazionale veramente importante, diversificato fra le varie forze politiche e con, anche, delle differenziazioni all'interno delle stesse. Quindi, non resto basito dell'intervento del collega Filippo Pietropaolo, anzi ne rispetto la posizione, perché poi è quella che Fratelli d'Italia ha assunto a livello nazionale e che oggi rivendica anche in quest’Aula. Naturalmente, credo che non vada strumentalizzata e vada rispettata la posizione su questa tematica di ognuno di noi, che diventa una posizione del singolo, del gruppo e, eventualmente, del partito che ognuno di noi rappresenta.

Credo che dobbiamo pensare, senza strumentalizzazioni, che il MES - lo dico per una mia convinzione personale - è un'opportunità che non possiamo assolutamente perdere.

Soprattutto, è un'opportunità che è legata solo ed esclusivamente ad un investimento vero, serio, strutturale sulla sanità, può essere, quindi, un’opportunità e una risorsa per la Regione Calabria. Questo mi basta come pensiero per dire che condivido l'ordine del giorno. Mi auguro che sia stato presentato da tutti coloro i quali, nell'ambito di una considerazione personale prima e poi, eventualmente, di gruppo e di partito, lo possono condividere. Per cui io direi anche ai colleghi del Partito Democratico che, se si chiede una condivisione dell'intera Aula, primogeniture su quest’ordine del giorno non vanno rivendicate con forza - così come ha fatto il collega Di Natale - anche perché le contraddizioni su questo tema sono insite - come giustamente ha detto il collega il Pietropaolo - all'interno del Governo.

Chi è convinto che questa sia un'opportunità che la Regione Calabria non può perdere, chiede ai colleghi del Partito Democratico un impegno forte, al fine che l'altra parte del Governo non faccia sì che la Nazione, e quindi anche la Regione Calabria, perda quest’opportunità e queste notevoli risorse sulla sanità che - come ho sentito dire dai banchi dell’opposizione, ma anche dal ragionamento stesso di Filippo Pietropaolo - sono necessarie alla nostra regione e alla sanità calabrese per ridurre quel gap che si traduce in termini di mobilità, di qualità e quantità dei servizi e quant’altro.

Ripeto, quest’Aula mi auguro si possa ritrovare su posizioni quasi personali su questo tema, mettendo da parte anche le giuste, legittime prospettive di politica nazionale, perché, altrimenti, distogliamo l'attenzione da quello che è il fulcro centrale di chi crede in questo finanziamento, non come una panacea, ma sicuramente come una riduzione di quel gap strutturale, soprattutto tecnologico e, mi auguro, anche di risorse umane, che oggi la Calabria vive nel pianeta sanità.

Quindi, al di là delle posizioni ideologiche, delle posizioni personali, uniamoci su questo tema, rispettando però le posizioni anche dei colleghi che singolarmente o come gruppo o come partito vorranno distinguersi stasera. Non è un distinguo sull’opportunità che il MES rappresenta per la Regione Calabria, ma eventuali distinguo non devono essere anche momento di strumentalizzazione da parte di nessuno, né tantomeno da parte dei proponenti. Sul MES si spacca il Governo, figuriamoci, un ordine del giorno dell'Aula consiliare della Regione Calabria passa in modo minimale rispetto a quella che è la vera portata del dibattito politico che è tutto all'interno del Partito Democratico e del MoVimento 5 Stelle, all’interno del centro-sinistra, perché anche all’interno del centrosinistra ci sono posizioni diversificate.

Non v’è dubbio che la presidente Santelli ha espresso una sua convinzione, in quanto governatore di questa terra ed anche per opinione di partito, perché è nota anche la posizione del presidente Berlusconi sul MES.

Per quanto mi riguarda, per quanto ci riguarda, se mi posso permettere di parlare anche per nome e per conto del mio capogruppo, è una posizione che parte dalla convinzione che questo MES rappresenti un'opportunità che la Regione Calabria non può perdere.

Rimando ai colleghi proponenti del Partito Democratico un'azione forte, perché la presidente Santelli farà la sua parte in sede di Conferenza Stato-Regioni, ma la vera partita si gioca sul tavolo del Governo.

Mi dispiacerebbe se in quest’Aula venissero messe in essere delle distanze all'interno della maggioranza, quando, invece, la vera distanza ideologica forte è al Governo, perché lì si gioca un qualcosa che appartiene al DNA del MoVimento 5 Stelle.

Allora togliamoci la maschera, diciamo che la vera partita non si gioca in quest’Aula, ma si gioca nelle Aule del Governo, nemmeno della Camera e del Senato, dove il Partito Democratico deve fare opera di persuasione nei confronti del MoVimento 5 Stelle, sul fatto che veramente il MES è un'opportunità - come ho sentito dire dai colleghi del “Partito Democratico” e anche dei colleghi del centrosinistra - e non diventi, invece, terreno di scontro politico fra queste due forze estremamente eterogenee che oggi governano l'Italia. Questo è il mio pensiero personale e parlo anche a nome del collega Giacomo Crinò, non ci faremo influenzare da posizioni personali e di gruppi che ideologicamente possono avere una posizione diversificata.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Sì, grazie Presidente. Se di fronte a una tematica del genere si vuole che la classe politica calabrese, finalmente, possa assurgere al ruolo di classe politica lungimirante, non possiamo essere divisi su una tematica così importante. Ora, al di là di tutto quello che, solitamente, siamo bravi a dire più che a fare, un po’ tutti quanti, maggioranza e opposizione, su determinati argomenti, soprattutto sul tema della sanità, credo che oggi ci ritroviamo ad avere l'occasione e un'opportunità unica che è quella del MES e anche essendo in linea con quella che, appunto, scusate il gioco di parole, è la linea nazionale del partito che mi onoro di rappresentare, con una Forza Italia possibilista al MES, non posso che essere d'accordo.

Se andiamo a snocciolare alcuni dati parziali di quella che è la situazione economico-finanziaria della sanità in Calabria, forse ci renderemo tutti conto che questa è una delle poche possibilità ed opportunità che, probabilmente, metterebbe un po' a posto i conti della sanità calabrese. Ve lo dice chi da Presidente della Commissione, assieme al vice presidente Guccione che ha proposto questo ordine del giorno, lunedì assieme, ovviamente, anche agli altri componenti, qua presenti, Graziano Di Natale, i colleghi di maggioranza Pierluigi Caputo eccetera, abbiamo avuto, anzi abbiamo voluto udire le due ASP, quella di Cosenza e quella di Reggio Calabria, e, purtroppo, il quadro economico finanziario che ne è uscito fuori da questa audizione non è confortante. Sapevamo già che la situazione in Calabria, dal punto di vista della sanità, fosse una situazione economicamente svantaggiata e disastrata ma oserei dire che, dopo i primi dati emersi, è veramente drammatica.

L’ ASP di Reggio Calabria ci fa sapere, in sede ufficiale di Commissione, che la massa debitoria è di 980 milioni di euro, a fronte di quella dell’ASP di Cosenza che è di 463 milioni di euro. Allora dico: se Atene piange Sparta non ride! Questa è, veramente, una situazione drammatica.

Ieri, per altri motivi, anche legati al ruolo ispettivo di consigliere regionale, mi sono recato all'ASP di Vibo Valentia e in maniera ufficiosa il direttore amministrativo mi ha detto che anche in quell’ASP, purtroppo, i conti sono in negativo; certo meno rispetto ai macroscopici debiti delle altre due ASL. Mi è stato riferito che l’Asp di Vibo ha solamente12 milioni di euro di debito, ma questi dati prendiamoli in maniera ufficiosa perché, da qui a breve, avremo la possibilità di avere più contezza non solo dell’ASP di Vibo, ma anche di quella di Catanzaro e Crotone che sono le altre tre ASP che ci mancano. Perché dico questo? Perché dico e ripeto le stesse cose che ho detto in Commissione? Se noi rappresentanti delle istituzioni non abbiamo l'idea di quanto può essere la massa debitoria della sanità in Calabria, sicuramente non riusciremo a capire come ripartire le poche o le tante risorse che abbiamo a disposizione all'interno del bilancio regionale.

All'interno del bilancio regionale saranno poche le risorse da mettere a disposizione e questo lo sappiamo e quindi, a maggior ragione, perché non approfittiamo, finalmente, di un’occasione ghiotta come quella del MES per avere la possibilità di ripianare i debiti della Regione Calabria?

Anche dal punto di vista politico: e qua lancio un guanto di sfida anche al PD, al MoVimento 5 Stelle che magari sono stati bravi, fino adesso, ad annunciare grandissime manovre soprattutto economico-finanziarie, soprattutto con l'aiuto della Comunità Economica Europea, ma, consentitemi, fino adesso non ho visto nulla.

 È giusto che il Consiglio regionale si determini, in questa sede, e impegni soprattutto il Governo nazionale, nella figura del presidente Conte, affinché possa portare a casa il risultato del MES come risultato storico. Da questo punto di vista, se così sarà, sapremo anche dire “bravi” in linea con l’indirizzo del nostro partito.

Mi avvio alle conclusioni dicendo solo questo: perché facciamo questo? Perché dobbiamo essere d'accordo, solo per una delle poche volte, maggioranza e opposizione? Lo facciamo perché abbiamo un grande senso di responsabilità soprattutto nei confronti dei cittadini calabresi, per garantire i Lea, i livelli essenziali di assistenza, per azzerare, soprattutto, quelle diseguaglianze che ci sono nel mondo e nel settore della sanità, rispetto alle altre Regioni del nord, immaginando che, comunque, riprendendo un po' quello che è l’attacco iniziale di questo ordine del giorno, la sanità nella nazione Italia ha dimostrato, anche in virtù dell' emergenza Covid, di essere una sanità che, forse, tanti altri ci invidiano.

Allora questo modello di sanità nazionale lo dobbiamo traslare a modello di sanità regionale e per fare questo, come tutti sappiamo, ci vogliono le risorse. Quindi, ribadisco ancora una volta e chiudo, ben venga il MES: presidente Conte, fatti garante della salute dei cittadini, della salute nazionale e di tutti e quindi affidiamo a te, come Presidente del Consiglio, la possibilità di portare a casa un risultato storico per fare in modo che, anche tutte le altre regioni, Calabria compresa, possano avere, finalmente, una grande boccata di ossigeno per la risoluzione delle problematiche economiche che, poi, di conseguenza, si rifletterà su migliori livelli di garanzia per i cittadini nel campo della sanità

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Morrone. Ne ha facoltà.

MORRONE Luca (Fratelli d’Italia)

Grazie, Presidente. Condivido, rispetto agli interventi di chi mi ha preceduto, che quando si tratta di sanità e di risorse messe a disposizione non devono diventare terreno di scontro politico e che bisogna cercare, insomma, di mettere da parte quella che è la propria appartenenza politica.

Credo che l'intervento del nostro capogruppo di Fratelli d'Italia, Filippo Pietropaolo, non sia soltanto un intervento dettato da una posizione politica nazionale che vede il leader, il nostro leader, la Meloni e il gruppo di Fratelli d'Italia contrario, in linea di principio, al MES; non si può dimenticare che, rispetto a quella che è la politica nazionale sulla sanità, ci siano delle posizioni di questo Governo calabrese e, in primo luogo, anche della presidente Santelli che da quando si è insediata, ma anche recentemente, ha chiesto a gran voce che si possa mettere fine al commissariamento.

È utile ricordare che il MES è un prestito a tasso agevolato, quasi zero, ma pur sempre si tratta di un prestito che deve essere restituito. Lo diceva prima il collega Giannetta, abbiamo avuto in audizione il commissario dell'ASP di Cosenza e ci ha esposto una grave posizione debitoria dell'ASP di Cosenza, 500 milioni di euro, abbiamo un’ASP di Reggio che ha il doppio del debito e quindi non è che prendendo ulteriori soldi, indebitando ulteriormente quelle che sono le casse regionali abbiamo risolto il problema. Credo che l'intervento del collega Filippo Pietropaolo vada nella direzione di dire: va bene, siamo sicuramente d'accordo a che si possa attingere a queste forme di finanziamento, ma vogliamo e ci sarebbe piaciuto che dalla parte politica del PD, che oggi governa il nostro Paese, ci possa…”.

D’altro canto è stato il cavallo di battaglia del presidente Oliverio, quello di mettere fine a questo commissariamento, perché negli ultimi 10 anni il debito sanitario è aumentato a dismisura e questo è successo sotto, diciamo, la guida di commissari nominati dal Governo. Credo che rispetto alla volontà, da parte del Consiglio regionale, di chiedere al Governo, a Conte, che si possa attivare la procedura per accedere a queste enormi risorse ci possa essere una predisposizione positiva di questo gruppo consiliare, ma ritengo che dobbiamo sapere, poi, queste risorse come verranno spese. Credo che non si possa continuare a mortificare la Calabria con un commissariamento che, ripeto, finora non ha prodotto alcun risultato positivo. Quindi parlando, anche prima, con il nostro capogruppo possiamo anche pensare di astenerci ma, certamente, chiediamo, vogliamo che si possa chiedere, oltre all'attivazione delle risorse del MES, che si possa, finalmente, mettere fine a questo commissariamento. Lo ha chiesto la presidente Santelli e la Regione Calabria ha il diritto, attraverso noi consiglieri regionali e la Giunta regionale, di poter gestire e poter rispondere alle esigenze che la Calabria ha di una sanità migliore e di farlo con i nostri manager, con le nostre intelligenze e senza che da Roma ci impongano una serie di figure che, ripeto, finora non hanno prodotto i risultati sperati. Grazie.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Signor Presidente, vorrei prendere la parola.

PRESIDENTE

È prenotato il consigliere Orsomarso, ha facoltà di intervenire. Si prenota il consigliere Anastasi.

ORSOMARSO Fausto, Assessore al lavoro, sviluppo economico e turismo

Grazie, Presidente. Al di là della sensibilità e della riflessione che, in queste ore, rispetto agli strumenti e agli interventi finanziari, soprattutto sulla sanità, impegnano l'Europa, il dubbio che, poi, può essere più o meno approfondito secondo i ruoli, è relativo all’utilità di parlare più di quello che riguarda la Calabria che non di cose che riguardano voti che arriveranno in Parlamento.

Sollecitato da questo dibattito, a fronte di una posizione politica per cui il mio partito, con la sua rappresentanza consiliare, ipotizza, anche rispetto alla posizione politica nazionale, di potersi astenere, credo che nessun voto in quest'Aula - parlo come componente politica della Giunta - possa impegnare la Presidente ad andare in Conferenza Stato-Regioni a dire in termini assoluti che la Giunta, in questo caso il Presidente, in un dibattito Nazionale...

C'è una contribuzione sul piano anche dialettico e ritengo che il nostro leader, Giorgia Meloni, come tutti gli altri, abbia un dubbio amletico e penso che sia ovvio che il PD, nelle Regioni dove governa, muoverà, proverà a muovere per rafforzare al Governo una posizione che non penso sia nemmeno ideologica.

Quanti dubbi ha il “MoVimento 5 Stelle”, unitamente alla Lega, unitamente a Fratelli d’Italia che, ad oggi, nel panorama politico nazionale, non sono degli scriteriati che non vogliono risorse, ci mancherebbe altro, per potenziare la sanità! Ma il MES, come tutti gli strumenti, lascia sul tappeto tanti dubbi su quello che può accadere: ti presto 36 miliardi e poi, magari, devi impegnare la pensione delle nonne. Vedi cosa è accaduto in Grecia, vedi perché tante altre nazioni non lo richiedono.

Questo è, rispetto a questa Europa, il dubbio.

Quindi si tratta di un dibattito politico da affidare al Parlamento.  È ovvio che un ordine del giorno che viene dal PD rafforzi il PD in termini di Governo rispetto a questa maggioranza che non è maggioranza, perché litigano su tutto.

Fratelli d’Italia ha una posizione netta e penso che tocchi a chi è in Europa - tra l'altro oggi la leader di Fratelli d'Italia è il capo dei conservatori europei - approfondirlo per il senso e per il ruolo che si ha, perché si vota in Parlamento rispetto all'interesse complessivo dell'Italia.

Penso di poterlo dire anche ai colleghi di Forza Italia che bene ha fatto la Presidente ad essere sulla posizione di Tajani e di Berlusconi e che questa maggioranza debba astenersi in modo laico, tutti, come fa Fratelli d’Italia che è posizionata sul no. Lo deve fare anche Forza Italia, perché noi, io personalmente non impegno la Presidente ad andare in Conferenza Stato-Regioni a parlare. Penso sia la posizione anche del collega Spirlì.  È un ragionamento ampio dove in Parlamento, molto probabilmente anche Fratelli d’Italia, potrebbe decidersi di fare questa scelta, se dovesse servire, ma è un fuor d’opera se lo facciamo noi, perché mette in imbarazzo una posizione, perché, nonostante l’ordine del giorno, non credo che la presidente Santelli possa andare in Conferenza Stato-Regioni e dire “io e la mia Giunta vi chiediamo di….”, perché non può farlo.

Giusto il dibattito e ha fatto bene il collega Morrone a ricordare quello che abbiamo vissuto nei passati anni: c'è stata una prima fase di commissariamento che ha portato un meno 30, poi gli altri sono stati peggiori perché c’è stato il commissariamento dei commissari e il Presidente non aveva la delega.

Va bene se in questo dibattito si inserisce, con MES o senza MES, quanto è di competenza del Governo nazionale, dell’organizzazione verticale, orizzontale del comando, che non ci porta a prendere nessuna decisione, anche a sbagliare, perché, come poteva sbagliare Oliverio e non gli è stato concesso, potremmo sbagliare noi e non ci è concesso nemmeno come Consiglio regionale produrre una proposta di legge che vada a modificare degli indirizzi che riguardano l’organizzazione della sanità pubblica e del privato accreditato, insomma, tutto quello che noi conosciamo.

Per cui lo dico sommessamente sul piano politico al capogruppo di Forza Italia - e non penso che debba suggerirlo al capogruppo della Lega - ha detto bene il capogruppo Pietropaolo, penso che, giustamente, il PD proponga un ordine del giorno che è centrale nel Paese ma per noi sarebbe un fuor d’opera votare un ordine del giorno del PD che ha difficoltà col principale azionista del Governo, che ha non so quanti deputati, sicuramente in maggioranza rispetto a quelli del PD. Non è un problema ideologico, ma il problema è di lasciare fare a chi ha ruoli, competenze e luoghi di approfondimento, su cui c'è, sicuramente, un indirizzo di partito.

Il voto importante sarà quello del Parlamento, dove tutti auspichiamo che chi ha delle responsabilità faccia la scelta migliore per l'Italia. Quindi, bene il dibattito, ma ritengo, come ha fatto anche Fratelli d’Italia, che questa maggioranza debba astenersi perché sarebbe un fuor d’opera impegnare la Presidente a parlare anche a nome mio e di Spirlì su un argomento su cui non abbiamo competenza.

Questa è la chiosa che voglio fare, visto che siamo chiamati in causa come Giunta, quando, poi, c’è un ordine del giorno che impegna la Presidente della Giunta. Poi, bene - come sempre ha fatto, penso che l’ordine del giorno sia di Guccione – portare l’ordine del giorno in questo Consiglio regionale. Per quanto mi riguarda sono sempre stato qui, quindi non rientro e non sono un assessore tecnico, e va bene un approfondimento serio su quanto, con o senza MES, con l'intervento, diciamo, verticale dello Stato, ma soprattutto di competenza delle Regioni, possiamo fare con una sanità che non deve essere commissariata e che non deve fare gli errori del passato, perché se ci hanno commissariato.

Ricordiamoci che noi, oggi, ci mettiamo la faccia, ma qualcuno, prima di noi, come spesso è avvenuto in questo Consiglio, purtroppo, ci ha messo le mani. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mancuso. Ne ha facoltà.

MANCUSO Filippo (Lega Salvini)

Grazie, Presidente. Parlare alla fine ogni tanto ti dà anche lo spunto di commentare con maggiore chiarezza l'argomento.

Abbiamo dato un risvolto politico a questo ordine del giorno, come probabilmente è giusto che sia, ma è stato ribadito che, ovviamente, dovremmo mettere al primo posto i calabresi e la sanità calabrese.

Ho molto rispetto dei colleghi in Aula, della maggioranza e dell’opposizione.

Abbiamo assistito a chi ha dichiarato il voto di astensione, chi il voto contrario e all'invito dell'assessore Orsomarso all'astensione. Per il rispetto che ho, soprattutto del collega Guccione, ho letto con attenzione l'ordine del giorno e penso che il passo più importante sia questo: la spesa sanitaria pro capite in Calabria che è di 200 euro inferiore alla media nazionale e lo Stato versa nelle casse calabresi quasi 200 milioni in meno ogni anno rispetto alle altre Regioni.

Penso che forse sia questo l'argomento più importante e cioè la spesa pro capite, andare a discutere e a litigare, magari in Conferenza Stato-Regioni, e non tanto il MES, che è stato oggetto di dibattito politico a livello nazionale e non solo locale e, adesso, in quest'Aula. C'è chi è d'accordo, c'è chi lo vuole.

Non dimentichiamo che il MES è un prestito, un finanziamento, e non sappiamo come dovranno essere restituiti, di certo con un interesse basso, quasi zero, però andranno restituiti. Lo Stato come li restituirà? Farà meno trasferimenti agli enti locali? Dove troverà le risorse?  È tutto un'incognita. È ovvio che tutti abbiamo a cuore la sanità calabrese, abbiamo a cuore i nostri malati.

Non dimentichiamo che 60.000 persone vanno a curarsi fuori regione ogni anno, i familiari dei nostri ammalati fanno quasi 6 milioni di pernottamenti per seguire gli ammalati fuori regione. Circa 450 milioni di risorse vengono sottratte alla Calabria e sono spese nelle altre regioni. Siamo tutti d'accordo su questo. Però, annunciando il mio voto di astensione e del mio gruppo, penso che quello che dobbiamo impegnare e come dobbiamo impegnare debba prevedere che la nostra Presidente vada in Conferenza Stato-Regioni e sia finalmente azzerato questo gap di trasferimento pro capite di costi standard.

 È una vergogna che ci siano 200 euro pro capite in meno di trasferimento per ogni abitante; è questo che dobbiamo fare, poi MES sì, MES no!  È vero quello che dice l’assessore Orsomarso: non spetta a noi, non possiamo impegnare la Presidente ad andare a discutere un problema che si porrà a livello nazionale. Però possiamo batterci affinché il gap con le altre regioni sia perlomeno attenuato. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Anastasi. Ne ha facoltà.

ANASTASI Marcello (Io Resto in Calabria)

Ringrazio, signor Presidente. Prendo la parola a nome del gruppo Io resto in Calabria e a sostegno dell’ordine del giorno del consigliere Guccione, che ringrazio per aver finalmente avuto il coraggio, per certi versi, di avviare un dibattito su quello che è l'argomento centrale. Il problema della sanità ritengo che sia il problema più importante che in questo momento vivono i nostri cittadini.

 È vero pure – consentitemi, onorevoli consiglieri della Calabria - che questo dibattito debba ritenersi fortemente indebolito per la mancanza di una delle tre teste che, in pratica, rappresenterebbero la sanità in Calabria. Noi solitamente abbiamo la possibilità di interloquire con gli assessori, ma per quanto riguarda l’assessorato alla sanità non abbiamo con chi interloquire, con chi confrontarci e questo va ad indebolire seriamente, da un certo punto di vista, il nostro confronto.

Fra le altre cose, noi abbiamo una sanità gestita da due commissari esterni che sembrano una sorta di UFO, perché è difficile interloquire con loro: non si vedono mai, non è facile anzi è impossibile incontrarli ed è altrettanto difficile che loro possano veramente conoscere le varie realtà problematiche dei territori che noi consiglieri regionali siamo chiamati a rappresentare.

Il dramma mio, e credo anche quello di tanti altri consiglieri della Calabria, è quello di non riuscire a dare risposte esaustive sia agli operatori sanitari, ai medici, (come lo stesso dottor Giannetta per esempio dell'ospedale di Polistena) o risposte a tutte quelle necessità che vengono poste, alla mia attenzione e all'attenzione anche di tanti altri, da semplici cittadini sempre più costretti a trasferirsi da un’ASP all’altra, da provincia a provincia, e, ahimè, dalla regione Calabria ad altre regioni.

Questo è uno dei motivi per i quali altre regioni ottengono di più, sul piano dei finanziamenti da parte dello Stato in ambito sanitario, perché è chiaro che, nel momento in cui aumenta il tasso di emigrazione sanitaria per andare a curarsi fuori, diminuiscono i posti letto in Calabria e in un certo senso si declassa la qualità del servizio sanitario calabrese. Si tratta di una sorta di sfiducia che i calabresi andrebbero ad esercitare nei riguardi del Sistema Sanitario Regionale. Questo ci deve far riflettere molto perché in fondo le cose vanno esattamente in questo modo.

 È chiaro che il taglio degli ospedali degli ultimi anni impedisce che le persone possano andare direttamente in un pronto soccorso e lamentare il loro problema e si ritrovano, oggi, in lunghe liste di attesa con grandi notevoli disagi. Di fronte a 30.000 persone affette dal morbo di Alzheimer in Calabria, senza avere dove essere assistiti o curati, o di fronte ad un servizio di emodinamica presso la cardiologia di Polistena, mettendo a rischio seriamente la vita di tante persone, non si può pensare di astenersi e non si può non appoggiare un ordine del giorno quale quello a firma del consigliere Guccione che, in fondo, offre un'opportunità alla Calabria per uscire da questo grave dramma.

Non credo che ci sia nulla di sconcertante se poi il nostro governatore della Calabria va a confrontarsi nella Conferenza Stato-Regioni per riferire che anche lei non sa cosa dire ai calabresi che lamentano l'alto disservizio oppure la mancanza di ambulanze del 118, che non hanno nemmeno la possibilità di provvedere ad un rifornimento di benzina per offrire il servizio nel territorio della piana di Gioia Tauro, dove vivono circa 180.000 persone. Vi rendete conto?! Una sola ambulanza! Una domenica sono stato chiamato da alcuni medici con la segnalazione che soltanto un'ambulanza è a disposizione di 180.000 persone. Ma stiamo scherzando?!

Allora di fronte all’astensione, perdonatemi, io temo l'ignavia a volte, ma la temo per me non per voi. Per cui questo è il motivo per il quale - e non soltanto questo naturalmente, soprattutto perché è giusto dare risposte immediatamente, almeno in termini di buona volontà come sta facendo il consigliere Guccione - io appoggio il suo ordine del giorno e lo ringrazio per aver avuto il coraggio di aprire finalmente il dibattito riguardante il problema della sanità in Calabria. Grazie

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Aieta. Ne ha facoltà.

AIETA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Presidente, intervengo solo per annunciare il voto favorevole del gruppo Democratici Progressisti anche perché sarebbe paradossale che quest’Aula, insomma la Calabria, votasse contro l'unico strumento, l’unico, che finora, prima dalla Comunità europea poi dall'Unione Europea, tocca lo stato sociale anche di questa terra.

Tra l’altro l’ordine del giorno del PD non chiede alla presidente Santelli di andare a contrattare finanziamenti per la Calabria, ma chiede solo di attivare, nella Conferenza Stato-Regioni, tutte le procedure per attingere ai 37 miliardi del MES.

In quest'Aula abbiamo discusso in questi anni di come la sanità sia stata ridotta a colabrodo, a pezzi, e come stia continuando, tant'è che la governatrice Santelli ha dovuto ripercorrere le fasi che già con il presidente Oliverio avevamo percorso in quest'Aula e cioè quella di chiedere la fine del commissariamento. Tutti noi sappiamo - lo sappiamo perché viviamo nei territori - che i commissari nominati da tutti i governi, tutti indistintamente, hanno lasciato danni irreparabili in questa terra. Tant'è, signor presidente, che oggi i nostri ospedali non solo non rispondono ad una richiesta di salute, di sicurezza, ma addirittura sono diventati catapecchie impraticabili e talvolta indegne, indegne di una regione civile come quella calabrese.

Ora, se tutto questo è vero, e ce lo diciamo ormai da anni in quest’Aula, credo che appaia paradossale che la Calabria, per le cose che diceva il consigliere Guccione, che, rispetto ad altre regioni ha un divario enorme e pesante, ripeto indegno, dica no ad uno strumento come il MES che finalmente punta al cuore, alla pancia dello stato sociale, che finalmente è stato concepito non dalle cancellerie europee ma dalla politica europea, che finalmente punta in un settore delicato, che è un diritto irrinunciabile e innegabile per i cittadini. Non saprei come valutare. Cioè, credo che nella Conferenza Stato-regioni la presidente Santelli debba andare solo a sostenere quelle forze parlamentari che spesso parlano del nulla e che ancora, come dire, si attardano ad esprimere un giudizio positivo e a confermare una linea univoca di tutto il Parlamento verso uno strumento che, ripeto, per la prima volta si interessa delle persone fatte di carne e ossa e che non si riduce a trattati che dicono spesso nulla e ovviamente non risolvono i problemi.

Per cui noi apprezziamo questo ordine del giorno, votiamo a favore dell'ordine del giorno e chiediamo all'Aula di sostenerlo, perché credo che la governatrice Santelli, che si rende conto del disastro di questi 10 anni di commissariamento, debba andare nella Conferenza Stato-Regioni con le forme che riterrà opportuno, lo diceva l'assessore Orsomarso, a rafforzare una linea che è quella della Calabria e per la Calabria. Grazie

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pietropaolo. Ne ha facoltà.

PIETROPAOLO Filippo Maria (Fratelli d’Italia)

Grazie, Presidente, per avermi dato di nuovo la parola.

Dopo aver ascoltato i vari interventi dei colleghi di maggioranza, reputo necessario un chiarimento da parte mia.

Quello a cui faceva riferimento il collega Mancuso, è il problema principale.

La spesa sanitaria pro capite in Calabria – e ringrazio il consigliere Guccione per averci dato la possibilità di discutere su questo argomento – è di 200 euro in meno per abitante rispetto alla media nazionale.

Lo Stato versa nelle casse calabresi quasi 200 milioni di euro in meno all'anno, ma chissà da quanti anni?!

Io sono stato chiamato a fare l’amministratore anche con il buon senso del padre di famiglia.

Nella confusione che ancora oggi ruota attorno al MES e alla poca chiarezza in merito alle caratteristiche della restituzione del prestito – perché di questo si tratta –, non mi sento di dire alla Presidente di impegnare la Calabria con un debito, senza sapere neanche come si dovrà restituire, per sanare un problema che è generato da decine di anni per un mancato versamento alle nostre casse per i problemi sanitari da parte dello Stato che, invece, doveva garantire una gestione ordinaria.

Stiamo cercando di risolvere con un problema di carattere straordinario, che è il MES, di cui non conosciamo i contenuti in maniera definita né sulle caratteristiche della restituzione né sulle caratteristiche degli eventuali impegni o controlli e verifiche da parte dell'Unione Europea né su eventuali impegni e vincoli che lo Stato deve mettere per la restituzione e che, evidentemente, se li mettesse, sarebbero anche oggetto di impegno e vincoli per le Regioni che avranno questi finanziamenti.

A fronte di tutto questo, la mia perplessità rimane la stessa.

Reputo più importante impegnare la presidente Santelli a discutere in Conferenza Stato-Regioni sul perché non ci sono i 200 milioni di euro all'anno da diversi anni, e ottenere 200 milioni all'anno in maniera ordinaria, non in maniera straordinaria facendo noi un debito.

Questo è il problema, ma non c'è bisogno di impegnare la presidente Santelli su questo argomento, perché lo sa!

Io mi fido assolutamente di quello che farà la Presidente in Conferenza Stato-Regioni.

La mia posizione è la stessa di prima e parte anche dall’esposizione della nostra leader nazionale, che assolutamente condivido, proprio perché non c'è la chiarezza, non perché non vogliamo che l'Italia, e di conseguenza le Regioni, abbiano il vantaggio di ricevere finanziamenti, magari a tasso zero, per risolvere i problemi sanitari; ci mancherebbe altro, però la chiarezza è fondamentale!

Per venire incontro e sostenere l'iniziativa dell'assessore Orsomarso e dei consiglieri Mancuso e Morrone, dichiaro il mio voto di astensione alla votazione in oggetto. Grazie. 

PRESIDENTE

Alla fine di questo dibattito, vorrei aggiungere che l’ordine del giorno del collega Guccione ha rappresentato un‘occasione utile che il Consiglio regionale ha saputo cogliere, per discutere serenamente su una questione che ha diviso le forze politiche che, guarda caso,

a livello nazionale si sono divise nel giudizio sul MES; non come schieramenti, perché, se andiamo a vedere nello schieramento di centro-sinistra, il Partito Democratico è a favore, mentre il MoVimento 5 Stelle è contrario; se, invece, andiamo a vedere nello schieramento di centro-destra, c'è stata una prima posizione generale, che era di perplessità; poi c'è stata una posizione chiara – dobbiamo dirlo – di Forza Italia a favore del MES e c'è stata anche da parte dei Gruppi, sia della Lega sia di Fratelli d'Italia, una riflessione in base alla quale, sulla scorta di determinate caratteristiche, il MES si poteva anche valutare.

Come potete vedere, l'argomento MES è un argomento che, allo stato, non può trovare una collocazione politica né in uno schieramento né tantomeno in una ideologia, tantomeno in Italia dove, con il divario che c’è tra le Regioni del Nord e le Regioni del Sud, ci può essere anche una differente valutazione all'interno dei nostri Partiti, che hanno valutato senza creare problemi e imbarazzi; così come non se ne sono creati, per esempio, nel centro-destra, quando Forza Italia con chiarezza ha sempre sostenuto che questo ricorso al MES può essere una cosa giusta e utile.

Non ho visto scontri all'interno del centro-destra, come non ne vedo nemmeno all’interno del centro-sinistra.

Questo è un dibattito che c'è e che, anche sul piano nazionale, si sta svolgendo in maniera civile, senza strumentalizzazioni.

Credo che tutti siano consapevoli che il MES può essere davvero un'occasione.

Il problema è che oggi c’è un ordine del giorno che dà un indirizzo ben preciso, ma all'interno di questo Consiglio regionale si è svolto un dibattito chiaramente tranquillo con le valutazioni che possiamo fare; se approviamo il documento non diciamo che avremo il MES in Italia e se non lo approviamo non diciamo che il MES non arriverà.

Collega Guccione, anche col suo garbo e con la sua lungimiranza politica, cerchiamo di far sì che questo Consiglio regionale oggi abbia discusso seriamente sull’argomento.

Per esempio, riguardo agli argomenti che venivano richiamati prima sul costo della sanità, non sarebbe questa un'occasione importante per dire che non è possibile che, in uno stato unitario, la Calabria abbia meno trasferimenti pro capite per la sanità?

In un Paese in cui si vogliono recuperare certi ritardi, dovrebbe essere l’inverso.

Si investe di più dove ci sono i ritardi e l’arretratezza e di meno dove questi obiettivi sono stati raggiunti. No?

Se utilizzeremo questo criterio – posso dire, senza bisticcio di parole – “scriteriato”, di distribuire le risorse, che sono queste, in gran parte dei trasferimenti storici, allora più povero sei e più povero diventerai; sarà sempre così.

Altra cosa, invece, è che, attraverso delle opportunità come questa del MES, l’Italia pensi soprattutto al Mezzogiorno.

Certo, ha un costo, ma ricordatevi che l'Italia fa parte del MES e che, al Consiglio dei Ministri, quando si investe – ammesso che sia – il MES funge proprio da banca e diventa un organo dove l'Italia è uno degli azionisti; non solo può attingere e ha il dovere di restituire, ma ha anche il vantaggio di avere le partecipazioni, se si può fare questo riferimento. Questa è un'altra valutazione da fare.

Come vedete, le questioni sono molte; quindi, verrebbe anche la voglia di astenersi – suggerirei a Forza Italia di astenersi – però, poi, ne faremmo una questione di schieramento; invece, dico che mai come in questo momento questo dibattito che si sta svolgendo liberamente.

Ognuno ha dato il proprio contributo e, finalmente, si discute anche di un argomento che forse è stato tabù, perché si è parlato solo in determinati contesti nell’Assemblea regionale.

Siamo in un momento di emergenza.

Quando un imprenditore si trova in difficoltà, che fa? Va in banca e vede se può; certo, si fa dei conti, ma soprattutto cerca sicuramente di farsi fare un prestito non da strozzini.

Queste opportunità oggi sono necessarie per far fronte all'emergenza in una condizione diversa.

Come potete vedete, si tratta di spunti di valutazione su cui ognuno di noi si deve interrogare e deve pensare che non è un fatto ideologico dire di non aderire perché, se posso dire la mia, sono contento che la Meloni e il gruppo di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo si siano seduti nei banchi dei conservatori. Lo dico con cognizione di causa.

Fino ad ora, il Gruppo di Fratelli d'Italia si è reso conto che in Europa contava poco e meno di quanto avrebbe potuto incidere nella politica dell'Europa; quindi, come vedete, ci sono tante cose in fase di evoluzione.

Si può concludere con un documento, caro collega Guccione, che potrebbe anche essere votato all'unanimità come evoluzione, perché, allo stato, non vedo nessuna posizione rigida, tranne quella del Movimento Cinque Stelle; quella, sì, la vedo, ma per una questione ideologica. Tutto il resto è una valutazione di opportunità e di condizioni.

Per esempio, so che hanno previsto che la restituzione non può avvenire in tempi brevi, che sono poi insopportabili soprattutto per le Regioni o le Nazioni che soffrono pesantemente il debito pubblico.

Mi pare che siano tutte opportunità che ci avvicinano molto all'idea che poi, tutto sommato, il MES potrebbe essere davvero un'opportunità.

Vi invito a valutare anche all'atto del voto; se è possibile, cerchiamo di trovare una sintesi.

Credo di aver dato uno spunto; se è possibile, anche una piccola apertura per fare un documento unitario, potrebbe essere la cosa giusta.

Non vedo nulla di male che ognuno voti secondo un orientamento, così come penso che abbiamo fatto un bel dibattito. Questa è l'idea che mi sono fatto. Cerchiamo di trovare anche la forma per dire che il MES può essere un'opportunità, visto che loro non sono contrari per principio, ma per le condizioni poste.

Poniamo ai voti il documento iscritto all'ordine del giorno, prendendo atto delle dichiarazioni di astensione del gruppo Fratelli d'Italia. Abbiamo registrato le astensioni: cinque astenuti e nessun contrario.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportato in Allegati)

Mozione numero 34/11^, recante: “Promozione e sostegno alla candidatura di Sybaris a patrimonio Mondiale Unesco”

PRESIDENTE

Avevamo inserito la mozione per il sostegno alla candidatura di Sybaris a patrimonio mondiale Unesco.

Cedo la parola al consigliere Molinaro, relatore della mozione. Prego, consigliere Molinaro.

MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini)

Se mi è consentito, ritengo velocemente di illustrare questa mozione che impegna la Giunta regionale a sostenere l'azione del Sindaco del Comune di Cassano allo Ionio per tutta la fase importante, laboriosa e impegnativa che ci dovrà essere nel confronto con gli organi dell'Unesco, soprattutto perché Sybaris è uno dei gioielli culturali, storici e artistici della Regione Calabria e, quindi, va anche nella direzione di rafforzare questa immagine forte e positiva della Calabria, insieme a tanti altri esempi che ci sono e che ci potranno essere.

Pertanto, l’ho voluta presentare, e vi ringrazio per questa opportunità di averla inserita prima all’ordine del giorno di questa discussione.

Auspico il voto favorevole dell’Aula, proprio per impegnare la presidente Santelli e la Giunta regionale a sostenere questa iniziativa e, quindi, il Comune di Cassano allo Ionio per questo obiettivo, che speriamo si possa raggiungere nel più breve tempo possibile. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Anch’io intervengo sulla mozione presentata dal collega Molinaro, annunciando il voto favorevole del Partito Democratico anche perché riteniamo che, su questo tema, sulla valorizzazione del Parco archeologico della Sibaritide, si sia fatto molto in questi anni grazie anche al sostegno del ministro Franceschini su questo sito, dove ha investito molto, dotandolo di autonomia di gestione economica, nominando il nuovo Direttore generale e inserendolo tra i 10 grandi progetti a livello nazionale, destinando 3 milioni di euro nell’ultima seduta di Governo.

Credo che sia un risultato importante e che oggi ci siano tutte le condizioni per lavorare e valorizzare questo Parco, questa grande opportunità che ha la Sibaritide, per la sua storia, per la sua importanza e per quello che il sito rappresenta.

Sta anche a noi aiutare il Comune di Cassano nelle procedure che seguiranno a questo riconoscimento.

È un iter lungo che richiede il sostegno della Giunta regionale.

La presidente Santelli, per la verità, si è già espressa pubblicamente per questo sostegno, molto tempo prima del Consiglio regionale.

Quindi c'è la volontà – almeno, per quello che ho letto – da parte della presidente Santelli e della Giunta regionale e credo che sia un buon punto di partenza per dimostrare che, anche in questa occasione, il Consiglio regionale della Calabria sa valorizzare al meglio il proprio ruolo, le bellezze e le opportunità che ci vengono offerte dalla storia, dalla cultura, dalle identità e dalle tradizioni che abbiamo sul territorio; quindi, credo che abbia fatto bene, collega Molinaro, a presentare questa mozione, che non può che non avere il sostegno del gruppo del Partito Democratico e credo anche della minoranza.

PRESIDENTE

Cedo la parola all’assessore Gallo. Prego, assessore Gallo.

GALLO Gianluca, Assessore alle politiche agricole e sviluppo agroalimentare, politiche sociali e per la famiglia

Presidente, io provengo da quel territorio e sono stato Sindaco di quella città per 8 anni; quindi, naturalmente, intervengo d'ufficio.

Peraltro, già da Sindaco di Cassano allo Ionio, nel lontano 2006, promossi uno studio di fattibilità all’architetto Pietro Laureano di Matera, per l'inserimento della Sibaritide all'interno del patrimonio Unesco.

Non se ne fece nulla, perché gli organismi sovracomunali non seguirono quella indicazione e quella richiesta che proveniva dal territorio.

Come sottolineava il collega Bevacqua, rispetto a quella richiesta che proviene dal Comune di Cassano, la Giunta regionale, la presidente Santelli e tutti noi ci siamo espressi favorevolmente, ma non potrebbe essere diversamente.

Adesso, su proposta del consigliere Molinaro, anche il Consiglio regionale della Calabria si unisce ad un coro unanime ed univoco.

Speriamo si possa passare dall'astratto al concreto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Anastasi. Ne ha facoltà.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Volevo esprimere apprezzamento al collega che ha proposto questa importante iniziativa che, secondo il nostro punto di vista, va a contribuire notevolmente e a valorizzare quello che è il patrimonio artistico e culturale della Regione Calabria, quale volano di sviluppo; così è stato concepito, tanto dal gruppo Io resto in Calabria quanto dalle altre parti politiche in seno alla campagna elettorale.

Sarebbe, oltretutto, contraddittorio, ed io in maniera particolare che amo l'arte, la cultura, l'ambiente, non posso che sposare questa proposta che reputo molto intelligente.

Ringrazio il collega Molinaro per aver pensato alla sua città e al suo territorio per questa candidatura molto importante.

Il favore, quindi, da parte del gruppo Io resto in Calabria per il voto a sostegno della sua mozione. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro F., ne ha facoltà.

PITARO Francesco (Gruppo Misto)

Presidente, intervengo solo per far presente anche la mia dichiarazione di voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Aieta. Ne ha facoltà.

AIETA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Sì, signor Presidente, anche il Gruppo Democratici e Progressisti vota a favore, riconoscendo anche l'ottimo lavoro che sta svolgendo il sindaco di Cassano e la meritoria proposta del collega Molinaro. Quindi Democratici e Progressisti votano a favore. Grazie.

PRESIDENTE

Non ci sono altri iscritti a parlare, pongo in votazione la mozione del collega Molinaro, riferita al sostegno alla candidatura di Sybaris a patrimonio mondiale dell'Unesco.

(Il Consiglio approva all’unanimità)

(È riportata in Allegati)

Ordine del giorno numero 6/11^ “Sulla situazione dei precari della scuola specializzati su sostegno”.

PRESIDENTE

Ordine del giorno a firma dei consiglieri Arruzzolo, Graziano, Pietropaolo, Mancuso, Crinò, Vito Pitaro, Esposito, “Sulla situazione dei precari della scuola specializzati su sostegno”.

Dopo la discussione di questo ordine del giorno passeremo alle interrogazioni, cedo la parola al proponente per l'illustrazione.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Sì, grazie Presidente. Si rende necessario questo ordine giorno perché sappiamo come la situazione dei precari sulla scuola affligge una parte di personale che da tantissimi anni ancora non ha una stabilizzazione. In questo particolare momento, sicuramente, le problematiche sono amplificate. Obiettivo di questo ordine del giorno è quello di impegnare la Giunta regionale ad adoperarsi ai vari livelli di Governo e in sede di Conferenza Stato-Regioni al fine di procedere all'indizione di una selezione pubblica per titoli e servizi, con l'obbligo del superamento dell'anno di prova, così come previsto dalla normativa vigente, il cui unico requisito di accesso sia il diploma di specializzazione senza ulteriori vincoli per l'immissione in ruolo sulle cattedre di sostegno. In alternativa, si chiede di utilizzare le graduatorie di prima fascia GPS di nuova istituzione, trasformandole in graduatorie a scorrimento, con blocco triennale, da cui attingere per le immissioni in ruolo, sempre con superamento dell'anno di prova. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Intervengo giusto per dichiararmi naturalmente d'accordo su questo ordine del giorno, così come è stato presentato dal collega Arruzzolo. In effetti si vuole porre l'attenzione su un particolare bacino di precariato che è proprio quello della scuola, vale a dire gli specializzati sul sostegno che vivono una situazione paradossale. Se da una parte il Governo emana decreti per il reclutamento ordinario e straordinario di personale per la scuola, dall'altro il Decreto ministeriale 92 del 2019, che ha avviato il IV corso di specializzazione in sostegno, ha fatto sì che trovassero uno sfogo dal punto di vista professionale circa 14.000 insegnanti sul sostegno, che hanno un titolo di specializzazione importante e la stragrande maggioranza di loro ha anche oltre 36 mesi di servizio.

Siamo di fronte ad una situazione paradossale - dicevo prima - perché a fronte di questi insegnanti, che sono gli unici che hanno questo titolo di specializzazione sul sostegno, assistiamo ad una forte e cronica carenza di insegnanti sul sostegno che servirebbero per dare una continuità didattica ai ragazzi con disabilità, quindi agli studenti fra virgolette più fragili.

Proprio per far sì che si possa ottemperare alla soluzione di questo importante problema, nasce questo ordine del giorno, anche nella consapevolezza che questo titolo di specializzazione è inquadrato come un titolo di livello superiore anche rispetto alla abilitazione professionale.

L'ordine del giorno non nasce così per caso, ma nasce anche su alcune argomentazioni di tipo normativo che possono sostenere il reclutamento senza una procedura concorsuale così come tradizionalmente intesa, tant'è che il collega Arruzzolo nell’illustrare l’ordine del giorno ha detto che è finalizzato ad impegnare la presidente Santelli ad un reclutamento per titoli e servizi, con l'obbligo poi del superamento dell'anno di prova, laddove ci fosse la possibilità di addivenire alla soluzione del problema mediante questo reclutamento.

Del resto anche la sentenza del Consiglio di Stato, la numero 3 del 2020, recita testualmente che “…l'eccezione alla regola del pubblico concorso oltre che rigorose e limitate devono comunque prevedere adeguati accorgimenti idonei a garantire la professionalità del personale assunto per rispondere ad una specifica necessità funzionale dell'amministrazione ovvero a peculiari e straordinarie ragioni di interesse pubblico”. In questa sentenza del Consiglio di Stato c'è la ratio di quello che il Consiglio regionale chiede alla presidente Santelli e cioè di impegnarsi nei vari livelli governativi e in sede di Conferenza Stato-Regioni, procedendo inizialmente attraverso una selezione pubblica per titoli e servizi, come dicevo prima.

Si tratta, quindi, di un ordine del giorno che pone in evidenza un bacino di precariato particolare della Regione, ma anche dell'intera Nazione, con la necessità di dare continuità didattica alla parte della popolazione studentesca più debole, più fragile, che è quella dei ragazzi con disabilità, per superare quella cronicità che è sotto gli occhi di tutti, rispetto proprio al reclutamento di professori con questo titolo di specializzazione.

Naturalmente anche qui, come prima, mi auguro che il Consiglio regionale all’unanimità possa approvare questo ordine del giorno, nella speranza che tanti professori trovino soddisfacimento alle loro esigenze occupazionali, ma soprattutto poi come riverbero assoluto e fondamentale affinché tanti ragazzi con disabilità possano avere una continuità didattica anche presso le scuole calabresi.

PRESIDENTE

Non ci sono altri iscritti a parlare, pertanto pongo in votazione all'ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

(È riportato in Allegati)

Svolgimento interrogazioni ex art. 121 e 122 del Regolamento interno del Consiglio regionale

PRESIDENTE

Il punto 3 all’ordine del giorno prevede la discussione sulle interrogazioni ex articolo 122 del Regolamento interno. Ricordo all'Aula che l’interrogante ha due minuti per illustrare l'interrogazione, la Giunta regionale dispone di tre minuti per la risposta. L’ interrogante ha diritto di replica per non più di un minuto.

Interrogazione a risposta immediata numero 22/11^ di iniziativa dei consiglieri F. Callipo, G. Di Natale, M. Anastasi “Sulle competenze in materia di gestione Covid in ambito sanitario nella Regione Calabria

PRESIDENTE

Iniziamo con le interrogazioni a risposta immediata ex articolo 122 del Regolamento interno. La prima interrogazione numero 22/11^ è a firma dei consiglieri Callipo, Di Natale, Anastasi ed è “Sulle competenze in materia di gestione dell’emergenza Covid in ambito sanitario nella Regione Calabria”.  È pervenuta risposta scritta della Giunta regionale, tuttavia, trattandosi di una interrogazione a risposta immediata, è facoltà dell'interrogante replicare in Aula per non più di un minuto. Gli interroganti sono: Callipo, Di Natale, Anastasi

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Sì, signor Presidente.

PRESIDENTE

Replica Anastasi?

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Si, grazie per avermi concesso la parola.

PRESIDENTE

Può intervenire per non più di un minuto.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Cercherò di essere rapido e riuscire in un minuto a dire tutto quello che sia possibile in merito alla questione Torano, in cui c'è stata una sovrapposizione di azioni indirizzate per lo stesso obiettivo; il tutto è diventato superfluo e anche motivo di grande confusione, perché alla fine c'è stato un intervento plurimo, per quanto riguarda il tampone sugli ammalati di quella casa di riposo e anche la predisposizione per la stessa casa di cura dei dispositivi di protezione. Si è posto quindi il problema, nel momento in cui si verifica un'emergenza come quella di Torano - che noi ci auguriamo che mai più si ripeta – di chi debba intervenire. La Protezione Civile? L’ASP del territorio? Cotticelli?

A Torano si sono registrati interventi diversi, più interventi per fare il bene in una situazione di emergenza, anche di paura, di allarme. Le cose non sono andate come dovevano andare, per cui il tutto è risultato superfluo, determinando stress, fra l'altro, negli stessi ammalati lì ricoverati e, oltretutto, dispersione di risorse umane e professionali nonché di tempo e di risorse economiche. Grazie.

 

(È riportata in Allegati unitamente alla risposta)

 

PRESIDENTE

Proseguiamo con l’interrogazione 41.

Sull’ordine dei lavori

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, posso intervenire sull’ordine dei lavori? Così evitiamo anche di parlare, di discutere di argomenti già superati e non più attuali. Diamoci delle regole! Noi avevamo detto, all’inizio di questa legislatura, per come prevede il Regolamento, che entro 20 giorni bisogna dare risposta alle interrogazioni, altrimenti la preoccupazione che un collega come Anastasi o come Bevacqua pone su un tema, le osservazioni che facciamo sui temi poi divengono inattuali, inutili se il problema è risolto o diventa irrisolvibile.

Ha un senso il cosiddetto Question Time una volta ogni 20 giorni ma con l’attualità delle interrogazioni, altrimenti diventa aria fritta, diventa solo un monologo tra di noi, ma non serve a nulla. Quindi diamoci questa regola, rispettiamo le regole: ogni 20 giorni facciamo Question Time, con 10-15 interrogazioni che esaltano il ruolo del Consiglio e fanno anche diventare protagonista il consigliere regionale. In questo modo facciamo un ragionamento inutile, parlando di Torano e di tante altre interrogazioni, datate aprile 2020. Che senso ha discuterne?

PRESIDENTE

Grazie del suggerimento, noi non stiamo facendo altro che applicare purtroppo le regole, se queste non sono…

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Non lo dico con polemica, lo dico solo come…

PRESIDENTE

Purtroppo, dico che questo ce lo impone la regola. Certamente è suscettibile di miglioramento, ci possiamo mettere d'accordo per organizzarci meglio, ma dipende pure da come siamo in grado noi di gestire questo strumento.

Interrogazione a risposta immediata numero 41/11^ di iniziativa del consigliere G. Di Natale “In merito all'anticipazione dei saldi

PRESIDENTE

Proseguiamo con l'interrogazione 41/11^ a firma del consigliere Di Natale, recante “In merito all'anticipazione dei saldi”.  È pervenuta risposta scritta dalla Giunta regionale. Tuttavia, trattandosi di interrogazione a risposta immediata, è facoltà all'interrogante replicare in Aula per non più di un minuto, ai sensi dell'articolo 122 del Regolamento interno. Chiedo pertanto all'interrogante se si ritiene soddisfatto.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Su questa, Presidente, non mi ritengo soddisfatto della risposta, ma poiché non è più di attualità non ritengo di intervenire sul punto. Grazie.

 

(È riportata in Allegati unitamente alla risposta)

Interrogazione a risposta immediata numero 49/11^ di iniziativa del consigliere M. Anastasi “Sull'inclusione della stazione di Gioia Tauro tra le fermate del servizio ferroviario dell’alta velocità”

PRESIDENTE

L’interrogazione numero 49/11^, a firma del consigliere Anastasi “Sull'inclusione della stazione di Gioia Tauro tra le fermate del servizio ferroviario dell'alta velocità”, è superata.

Interrogazione a risposta immediata numero 50/11^ di iniziativa del consigliere M. Anastasi “In ordine alle discariche site in Contrada Marrella – Gioia Tauro”

PRESIDENTE

Proseguiamo con l'interrogazione numero 50/11^, a firma del consigliere Anastasi, “In ordine alla discarica sita in contrada Marrella Gioia Tauro”.

Cedo la parola al consigliere Anastasi per l’illustrazione.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Esordisco ringraziando l‘assessore all'Ambiente, che sta dimostrando veramente una grande attenzione, celerità nell’intervenire sul territorio, grande sensibilità e grande professionalità.

Lo ha dimostrato per quanto riguarda la discarica che interessa due Comuni della Piana di Gioia Tauro; esattamente, quelli di Gioia Tauro e di Rizziconi, dove c'è una bomba ecologica di enorme portata.

Lui stesso l'ha definita in tal modo e, per questo motivo, si è prodigato nell'immediatezza a destinare un finanziamento per un’operazione di bonifica.

Nell’esprimere le mie perplessità però, assessore, chiedo se questo intervento potrà risolvere completamente il problema oppure no.

Inoltre, le volevo chiedere se ritiene – lei, così come il Consiglio regionale – che, di fronte a danni ambientali di così alta portata, debba esserci qualcuno che paghi di tasca propria per quello che è stato causato all’ambiente della regione Calabria, e non sia invece la Regione Calabria, con i soldi di tutti i cittadini onesti, ad intervenire per sanare i guasti provocati da altri. Grazie.

PRESIDENTE

Cedo la parola all’assessore De Caprio. Prego, assessore De Caprio.

DE CAPRIO Sergio, Assessore alla Tutela dell’ambiente

Grazie per queste considerazioni. Per me è un grande onore essere qui e parlare al popolo calabrese che tutti voi rappresentate.

Lo considero il massimo onore della mia vita; quindi, vi ringrazio anche per come mi avete accolto, per lo stile e l’umanità che porterò sempre nel cuore. Su questo tema c’è un finanziamento di 7,3 milioni di euro.

Abbiamo stralciato con urgenza un milione e due cento mila euro per provvedere alla messa in sicurezza dei luoghi e alla semi-copertura della discarica Tech Veolia Spa che ora, come sapete, è in fallimento.

Le ulteriori risorse sono già state destinate a un progetto di bonifica definitivo dell'area e pensiamo che possa essere risolutivo della problematica.

Certo, la questione e il principio che chi inquina paga lo dobbiamo perseguire con determinazione; cercheremo di vedere a qualunque livello, in qualunque modo, di poter riaprire un Tavolo con la Veolia, anche nelle sue estensioni attuali, diverse dall'area oggetto di fallimento, perché è un principio importante e non ci dobbiamo rassegnare all'impunità e al fatto che, per avidità o per sbagliati calcoli industriali, la Calabria venga violentata e ferita sotto il profilo ambientale.

Devo dire che ho avuto modo di verificare il grande impegno da parte dell’ARPA Calabria e della Protezione Civile Calabria, che si sono prodigate e si stanno prodigando con competenza.

Per quanto riguarda il torrente Budello, che è adiacente alla discarica, anche lì abbiamo pianificato un intervento di controllo e stiamo procedendo insieme alla collega Catalfamo a un progetto di riqualificazione naturalistico-ambientale per cui vogliamo, insieme al Comune, preparare anche una sentieristica protetta per trasformare un’area critica in un percorso di turismo e civiltà.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Ringrazio l’assessore. Mi sento assolutamente soddisfatto per la sua relazione.

 

(È riportata in Allegati unitamente alla risposta)

Interrogazione a risposta immediata numero 55/11^ di iniziativa del consigliere M. Anastasi “Sulla situazione del Consultorio H12 di Melito Porto Salvo (RC)”

PRESIDENTE

Si continua con l’interrogazione numero 55/11^, a firma del consigliere Anastasi che, però, viene rinviata per l’assenza della presidente Santelli.

Interrogazioni a risposta scritta (ex articolo 121)

Interrogazione a risposta scritta numero 5/11^, di iniziativa del consigliere G. Graziano: “Sul taglio della Pineta di Montegiordano nell’area del lungomare sottoposto a vincolo paesaggistico”
Interrogazione a risposta scritta numero 19/11^, di iniziativa del consigliere G. Graziano: “Sulle condizioni ambientali, lo stato delle acque, della flora e della fauna del Fiume Crati”

PRESIDENTE

Si continua con le interrogazioni a risposta scritta, ex articolo 121, e si inizia con l'interrogazione numero 5/11^, di iniziativa del consigliere Graziano che, naturalmente, non si discute per assenza del proponente: quindi, è da considerare decaduta, così come l'interrogazione numero 19/11^.

Interrogazione a risposta scritta numero 21/11^ di iniziativa del consigliere F. Pitaro “Sulla esclusione di molte attività commerciali dalla possibilità di ottenere il contributo a fondo perduto di cui al Riparti Calabria/Avviso pubblico in pre- informazione

PRESIDENTE

Continuiamo con l'interrogazione numero 21/11^, a firma del consigliere Pitaro Francesco, “Sulla esclusione di molte attività commerciali dalla possibilità di ottenere il contributo a fondo perduto di cui al Riparti Calabria/Avviso pubblico in pre-informazione”.

La parola all'interrogante. Prego, consigliere Pitaro.

PITARO Francesco (Gruppo Misto)

Si tratta di una interrogazione del primo giugno 2020, con cui ho insistentemente, anche nel corso di questo scampolo di Legislatura, chiesto che venissero erogate, a seguito dell’emergenza Covid-19, fondi e somme a fondo perduto.

Chiaramente, la pandemia ha colpito tutti e, in particolare, le attività commerciali.

Solo dopo varie insistenze, la Giunta regionale, di fatto, ha emesso degli avvisi attraverso cui le attività commerciali hanno potuto attingere a dei fondi.

L'interrogazione si riferisce al fatto che, paradossalmente, a questi avvisi non hanno potuto accedere le attività che non sono state sospese.

Mi riferisco ad attività come le edicole o i negozi di prodotti ottici che non sono state sospese ma, chiaramente, hanno subito delle perdite perché le città erano deserte, spettrali ed era inibita la possibilità di uscire; quindi, hanno solamente perso svolgendo, di fatto, un servizio pubblico senza ricavarci nulla, ma solamente perdendoci.

Oltre al danno, la beffa perché non solo hanno svolto un servizio pubblico, ma non hanno potuto attingere ai fondi previsti.

Comunico, però, che a questa interrogazione è stata data una risposta – credo che l’assessore lo sappia – con cui mi si dice: “Sì, in effetti ha ragione; stiamo valutando l’adozione di provvedimenti anche a favore delle attività non sospese come edicole, ottici e quant'altro, affinché anche queste attività possano accedere ai fondi”.

Dal primo giugno 2020, però – giorno in cui mi ha risposto il Dirigente generale – non è accaduto alcunché e la Giunta regionale non ha adempiuto all'impegno assunto.

Pertanto, mi auguro che si voglia adempiere questo impegno scritto e si voglia permettere a queste attività, che hanno svolto con perdite un servizio pubblico, di poter accedere, così come tutte le altre attività, alle somme a fondo perduto. Grazie.

PRESIDENTE

Per la Giunta regionale, cedo la parola all’assessore Orsomarso. Prego, assessore Orsomarso.

ORSOMARSO Fausto, Assessore al lavoro, sviluppo economico e turismo

Intanto devo dire che, al di là dell’interrogazione, questo tema riguarda quello che la Regione Calabria ha fatto in termini di risorse e provvedimenti, anche in maniera più celere di altre Regioni d'Italia, in aggiunta all’attività del Governo.

L’abbiamo potuto fare rimodulando risorse, perché non abbiamo Capitoli di bilancio con programmazioni in essere; quindi, abbiamo dovuto rimodulare risorse non spese da chi ci ha preceduto.

Per tale ragione, avevamo adottato una delibera di indirizzo di aprile, e quando si adotta una delibera di indirizzo già in aprile – rispondo, anche al collega Bevacqua – si attivano procedure per andare a fare la rimodulazione di risorse che non sono sempre lì a disposizione.

Ritengo sia stato giusto presentare l’interrogazione, perché i consiglieri devono essere informati – chi non è informato in profondità – che non ha 100 milioni di euro a disposizione per poter lenire sulle scelte fatte dopo aver ascoltato le diverse categorie, quindi il commercio e l’artigianato, da parte del collega Spirlì, e tutte le attività produttive in generale.

Che cosa si è potuto fare?

Con quella rimodulazione – lo ricordava prima anche il collega Pietropaolo – si sono potuti fare due interventi.

Tra gli interventi – l’altro giorno abbiamo anche firmato con un’industria – c'è il Fondo di rotazione sulla liquidità, che è un altro strumento richiesto.

Con la diversa programmazione, quindi, che non dipendeva da noi, perché noi abbiamo dovuto lavorare con il Governo che voleva prendersi tutte le risorse non spese delle Regioni Obiettivo Convergenza; abbiamo concordato e, quindi, abbiamo ottenuto la rimodulazione con risorse che oggi sono state assegnate; da lì, la risposta del Direttore generale, che ha ascoltato sia l’assessore Spirlì per le sue competenze sia me per le mie.

La Giunta regionale ha detto al Direttore generale: “Stiamo valutando sulla base di questa rimodulazione che è avvenuta e anche sulle risorse che sono avanzate”.

Qual è stata la scelta difficile e drammatica?

Fosse dipeso da me, avrei dato soldi a tutti i calabresi!

Con quella rimodulazione, invece, siamo intervenuti su tutte quelle imprese che erano state chiuse dal DCPM ministeriale.

Faccio un esempio pratico: le Scuole guida, che nessun DCPM ha chiuso, ma che poi le Prefetture hanno chiuso per altri versi, rientrano fra quelli che erano meritevoli; così come anche i fotografi che, invece, non sono stati chiusi dal DCPM, ma sono stati quelli più colpiti dalla crisi.

Sulla base di questo, tra l'altro, abbiamo messo in campo una piattaforma nuova e trasparente che ha avuto tre momenti, anche semplificati.

Il mio collega, giustamente, ipotizzava l’ipotesi dei 3 click, ma penso che anche lui, che è un commercialista, ha verificato non soltanto la trasparenza, ma anche la velocità.

Che cosa è accaduto?

Anche su questo, c'è stata una disinformazione che non possiamo dare come Consiglio regionale, e fa bene il consigliere Pitaro a interrogare e l’assessore a rispondere, perché la gente – ad esempio – ipotizzava e uno degli elementi difficili era il Durc (Documento unico retribuzione contributiva), che nessuno può togliere, nel senso che è una legge dello Stato; il Governo l’ha soltanto sospeso e legato a giugno 2019, il ché ha fatto sì di avere questi numeri.

Siccome non potevamo non utilizzare che l'ordine cronologico, insieme al collega Spirlì e alla presidente Santelli, rispetto alla previsione dei numeri di quei DPCM e delle attività chiuse per il Covid- 19, su ogni misura abbiamo aggiunto un milione di euro per mitigare l'effetto del Click day.

L’ipotesi era di 400 mila euro, tant'è che su Riapri Calabria e l’ipotesi delle domande, la dotazione finanziaria doveva essere sufficiente per circa 20 mila imprese.

Il calcolo, secondo il codice Ateco e i parametri che avevamo previsto anche con le Camere di commercio, prevedeva che le imprese che potevano accedere a questo contributo a fondo perduto, dovevano essere circa 19 mila e 600.

Sono arrivate 17 mila domande; ne sono state autorizzate 15.700.

Il 10 giugno è terminata la valutazione; il 26 giugno – cosa straordinaria e rara – abbiamo erogato il contributo a tutti.

Vorrei condividere con voi anche un altro elemento: noi, non solo abbiamo la responsabilità ma, giustamente, vorremmo coprire.

Nel momento in cui oggi il Presidente di Confindustria, Bonomi, ed il presidente Conte dichiarano che bisogna ripartire anche in ambito nazionale, stiamo valutando bene se rifare un’ulteriore misura che vada a coprire tutti i codici Ateco che non sono rientrati, perché vi rendete conto che abbiamo le risorse risparmiate e possiamo aggiungerne altre per coprire anche gli altri, ma serve un’assunzione di responsabilità politica per valutare questa ripartenza.

Dove sta l’effetto complessivo?

Essere – lo dico per la prima volta al Consiglio regionale – entrato nel Comando generale della Guardia di Finanza, perché c’era anche la preoccupazione che la distribuzione, con una cosa semplificata – tant’è che, in una prima fase, avevamo previsto finanche una sorta di revisione degli Ordini professionali – potesse far correre il rischio di regalare risorse a chi non le meritava, così come è accaduto anche per il Reddito cittadinanza,

A questa procedura, io e il Direttore generale Calabrò, allora Direttore generale alla programmazione, con il Comando generale della Guardia di Finanza, abbiamo aggiunto un confronto personale, con cui abbiamo spiegato le misure e ogni volta che si chiudono procedure come il Lavora Calabria, stiamo trasferendo tutti i flussi dei beneficiari divisi per Provincia.

Penso che questo fosse il massimo che potessimo fare e questa rimodulazione di risorse ci sta facendo riflettere.

Proprio in questa settimana, il collega Spirlì ha finito di visionare tutte le categorie e la nostra ipotesi è di unire in una delibera che, spero, porteremo la prossima settimana.

Il problema è sempre lì.

Abbiamo riprogrammato il famoso Riparti Calabria, che prevedeva la riprogrammazione delle risorse da poter iscrivere in bilancio – è un elemento molto tecnico –, ed i primi 40 li abbiamo messi sul Lavora Calabria, che per la prima volta viene copiato da altre Regioni come la Valle d'Aosta, sul mantenimento occupazionale e sul Fondo perduto Flat.

Oggi, che vediamo tutte le risorse finalmente iscritte in bilancio dopo la riprogrammazione, che non è dipesa da noi ma dal confronto col Governo, faremo il Fondo di rotazione di liquidità, gestito da FinCalabra e non dalle banche, – che funzionerà di più rispetto a quello che non ha funzionato al Governo – e la valutazione insieme.

Penso che stiamo andando in questa direzione.

Stiamo valutando anche se coprire i professionisti perché l'effetto della crisi, in qualsiasi momento si interviene, avendo la disponibilità finanziaria delle risorse, comunque si può mitigarla.

Pertanto, se i fotografi, le Scuole guida e altri, nonostante ci sia stata la ripresa, possono avere questa ripartenza, l’ipotesi è di andare sotto i 1.800.

Anche questo, la misura Flat di 2 mila euro è un fatto tecnico, rispetto alla quota delle perdite perché noi gestiamo Fondi europei e, quindi, dietro il risultato finale c'è, comunque, un lavoro.

Se si ricorda, consigliere, la prima stesura che ha fatto l'assistenza tecnica – a me è venuto il mal di stomaco quando l'ho vista – era talmente complicata che si sono spaventati finanche i commercialisti.

Spero di aver soddisfatto l'approfondimento. Bene il suggerimento; grande sofferenza per noi.

Siamo potuti partire soltanto da attività che i DCPM hanno chiuso per il Covid-19 e interverremo con la prossima delibera a coprire tutti gli altri codici Ateco del commercio, artigianato e delle piccole aziende che non l'hanno potuto avere in una prima fase.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

È rinviata l’interrogazione 25/11^.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

La dovrei ritirare io però, Presidente, è la mia.

PRESIDENTE

Che cosa? L’interrogazione 25/11? Manca l'assessore.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

No, l’interrogazione numero 25/11^ è la mia.

Interrogazione a risposta scritta numero 21/11^ di iniziativa del consigliere F. PitaroSulla esclusione di molte attività commerciali dalla possibilità di ottenere il contributo a fondo perduto di cui al Riparti Calabria/Avviso pubblico in pre-informazione

PRESIDENTE

Consigliere Pitaro, è soddisfatto della risposta pervenuta?

PITARO Francesco (Gruppo Misto)

Presidente, volevo brevemente intervenire sulla risposta dell'Assessore che ringrazio per la risposta.

Capisco gli sforzi ovviamente che ha fatto l'Esecutivo e la Regione, ma occorre anche capire gli sforzi di chi stava dall'altra parte, di chi ha svolto questo servizio pubblico. Credo che l'errore stia a monte e cioè nel momento in cui si emette un avviso. Io credo che sia completamente illogico estromettere dalla possibilità di accedere ai fondi alcune attività che non sono state sospese, ma che hanno svolto un servizio. Assessore, hanno svolto un servizio, perché discriminarle? Queste attività andavano favorite addirittura e voi invece le avete discriminate.

Detto ciò, ovviamente non condivido la sua descrizione; capisco gli sforzi, ma occorre anche capire gli sforzi delle attività commerciali che hanno faticato durante il lockdown, senza ricavare nulla.

Rimane anche il rammarico. Da quello che sto capendo, c'è una valutazione che dura da 4 mesi, cioè voi state da 4 mesi ancora valutando, nonostante vi siano rimasti i fondi, se estenderli o meno. Mi auguro, veramente di cuore, che questa valutazione abbia un termine breve, perché altrimenti siamo già in epoca post Covid-19 e queste attività sono sul lastrico.

Mi auguro che la valutazione duri brevemente, veramente poco tempo, e possiate aderire a quell'impegno che avete assunto ed erogare le somme a queste attività. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Vengono rinviate per assenza dei rappresentanti della Giunta le interrogazioni numero: 25/11^, 28/11^, 30/11^, 33/11^, 34/11^, 35/11^, 37/11^, 38/11^, 39/11^, 40/11^, 43/11^, 44/11^ e 45/11^. 

Interrogazione a risposta scritta numero 46/11^ di iniziativa del consigliere F. Pitaro Chiusura del Castello aragonese di "Le Castella"

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 46/11^ “Sulla chiusura del Castello Aragonese di Le Castella”. Cedo la parola al consigliere Pitaro Francesco per l’illustrazione,

PITARO Francesco (Gruppo Misto)

Presidente, l'interrogazione di cui stiamo parlando è quella che si riferisce al Castello aragonese di Le Castella.

Non ho fatto altro in questo caso che raccogliere il grido di dolore e la richiesta di aiuto che proveniva da Isola di Capo Rizzuto, dal suo sindaco e dall'amministrazione comunale e ho chiesto e preteso un intervento da parte della Regione.

Il Castello aragonese è noto a tutti, è una struttura straordinaria, famosa in tutto il mondo e di cui andiamo tutti fieri. E che cos'è accaduto? È accaduto che dal mese di luglio il Castello aragonese di Le Castella era chiuso.

Una cosa drammatica, davvero paradossale, e quindi io con la mia interrogazione cosa ho fatto? Ho chiesto alla presidente Santelli di aiutare la comunità di Isola di Capo Rizzuto, di fare qualcosa, di intervenire affinché il castello fosse aperto. È chiaro che la chiusura è drammatica perché danneggia la città, la comunità, gli operatori commerciali e turistici.

Mi ha risposto, mi avete risposto, in modo veramente allarmante e pericoloso, con una nota di qualche giorno dopo, in cui mi dite sostanzialmente “Guarda, caro Pitaro, il Castello rientra nella competenza del Ministero, noi non ci possiamo far nulla”.

Credo davvero che questa risposta sia pericolosa e allarmante perché, Presidente, - lo dico anche all'Esecutivo che è qui presente - davanti ad una richiesta di aiuto di una comunità, davanti ad una struttura straordinaria come il Castello aragonese, mi aspettavo, in tutta onesta, che la presidente Santelli si mettesse al telefono e chiamasse il Ministro competente per riconsegnare alla città, alla comunità, ai calabresi il Castello aragonese di Le Castella. Non lo ha fatto e ho dovuto farlo io, nel senso che ho dovuto scrivere io, Presidente, al ministro Franceschini. Ho scritto una richiesta, una istanza con cui ho chiesto e preteso che il Castello aragonese fosse riconsegnato alla città e ai calabresi. E devo dire che dopo qualche giorno il Castello è stato restituito e la città, la comunità e i calabresi hanno potuto fruirne. Credo, tuttavia, che questo modo di fare politica sia avvilente, perché davanti ad una battaglia per il territorio, per una struttura straordinaria, la

Vi annuncio - chiedo scusa, Presidente, e finisco - che la struttura è stata aperta fino ad oggi. Cioè, da oggi in poi, il Castello verrà chiuso nuovamente, perché c'è un problema di personale, un problema di fondi. Attenzione: su questo ovviamente ripartirà la battaglia che deve essere di tutti noi e mi auguro che su questo la Giunta non si volti dall’altra parte e ci dia una mano per tenere il Castello sempre aperto. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’assessore Spirlì. Ne ha facoltà.

SPIRLI’ Nino, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente, grazie, consigliere, intervengo per chiarire alcune cose. Per quanto riguarda i beni culturali, ci sono delle competenze che noi non possiamo assolutamente superare.

L'apertura del Castello, della fortezza di Le Castella, era stata peraltro da me annunciata con un comunicato ufficiale dopo aver conversato con l'ingegnere Patania, che è il nostro referente, perché è il Segretario regionale del Mibact; ci aveva assicurato che nella prima settimana di agosto avrebbe avuto la disponibilità di personale per poter aprire. E così è stato.

Per cui, a prescindere dalla sua lettera - che ha fatto benissimo a scrivere ed è giusto che non solo lei, ma tutti i cittadini scrivano a chiunque - il caso Le Castella lo conoscevamo perfettamente; sono stato io a chiamare personalmente Patamia. Le comunico, anche, che da qualche mese, proprio nella mia struttura è attivo un pool -chiamiamolo così- di funzionari che gratis et amore dei stanno lavorando attraverso una collaborazione continua - si tratta di rappresentanti del Mibact del Dipartimento e della struttura - per andare a risistemare tutta una serie di rogne - chiamiamole così - del passato, non ultimo tutti i finanziamenti che erano rimasti bloccati per una incompetenza di personale della passata amministrazione, che aveva tenuto fermi 256 milioni di finanziamenti sui beni culturali tra cui anche quelli per il Castello, la Fortezza di Le Castella.

Quindi, a prescindere dalla sua pregevolissima lettera al pregevolissimo Ministro, l'intervento della Giunta, curato da me personalmente e dalla Presidente, era già avvenuto. C'è – lo ripeto - un comunicato stampa della metà o della fine di luglio - adesso non ricordo la data precisa - che aveva già informato la cittadinanza che era in subbuglio, è vero, ma era stata anche messa in subbuglio probabilmente artatamente da qualcuno che voleva creare un po' di problemi alla Giunta e al Mibact.

Il Castello di Le Castella rientra in tutta una serie di interventi che sono in questo momento, uno dopo l'altro, lavorati con i tempi che richiedono queste pratiche, rimaste ferme dai 5 anni in giù. Per cui, tutti quei beni, inseriti in quei famosi 256 milioni, saranno tutti quanti messi in cantiere entro la fine di quest'anno, massimo i primi mesi del 2021. Dopodiché, partiremo con la programmazione del 2021 per gli interventi che rimarranno esclusi. Grazie.

Interrogazione a risposta scritta numero 47/11^ di iniziativa del consigliere G. Di Natale Chiarimenti sulle politiche di occupazione dei lavoratori tirocinanti

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 47/11^, di iniziativa del consigliere Di Natale, relativa a “Chiarimenti sulle politiche di occupazione dei lavoratori tirocinanti”. Cedo la parola all'interrogante.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, questa è una interrogazione di estrema attualità, non fosse altro perché interessa centinaia di nostri concittadini calabresi e in particolare i lavoratori che sono soggetti attivi di tirocini presso gli enti locali.

Questa interrogazione serve a chiedere alla Giunta regionale qual è la politica verso questi lavoratori che vivono in una situazione di precariato, che esplicitano la loro professionalità ormai da moltissimo tempo, da anni, all'interno degli enti comunali, molte volte diventando non solo importanti per l'ente stesso, ma anche essenziali nel mandare avanti il lavoro delle comunità locali.

Per cui l'interrogazione serve per chiedere alla Giunta regionale qual è l'indirizzo che intende attuare in favore di questi lavoratori, ma soprattutto se corrisponde al vero la notizia secondo cui l'obiettivo della Giunta regionale è quello di traslocarli, fatemi passare questo termine, nel settore privato. Se fosse vero, ritengo che non sia la strada giusta da percorrere, perché ormai i tirocini formativi sono diventati per la nostra Regione una sorta di bacino, per tanti padri e madri di famiglia che hanno lavorato per anni nel precariato e che aspettano da parte di questa Regione una risposta seria e concreta, ma soprattutto decisa ed urgente. Grazie. 

ORSOMARSO Fausto, Assessore al lavoro, sviluppo economico e turismo

Presidente, questa interrogazione è importante da trattare nel luogo ufficiale. Ciò rispetto alle tante parole inutili - non del collega Di Natale che ovviamente interroga e fa bene il suo mestiere - di tanti che si sono espressi anche ai tavoli tecnici, quindi anche sindacati e rappresentanze, su un tema su cui siamo in ritardo. Ovviamente non posso guardare chi mi ha preceduto, ma dobbiamo guardare il problema che abbiamo oggi.

Il Governo si era dimenticato di questa categoria di lavoratori e non era prevista una copertura rispetto ai contributi. Sotto lockdown, attraverso risorse del Welfare – e ringrazio innanzitutto il collega Gallo per questo - ci siamo occupati del problema e abbiamo previsto la misura straordinaria di 500 euro come una tantum per 7000 soggetti anche a quelli che hanno terminato il tirocinio nella giustizia.

Dopodiché, io ho convocato, per i primi di settembre, proprio perché era centrale, una riunione con tutti i sindacati, con tutte le forze sindacali.

Questo gruppo di lavoratori che ha effettuato un tirocinio rappresenta il tema su cui c'è un ragionamento perché a qualcuno sembra che questa Giunta li voglia portare nel privato.

Se avessi fatto io una convenzione, all'epoca datata, avrei immaginato diversamente, perché uno sa benissimo che se un tirocinio alla Hyundai lo fanno in 5, 2 li assumono e 3 possono andare a casa. E sarebbe stato molto meglio perché qui l’irresponsabilità è aver preso, chiusa la Poletti, 100 milioni di euro dei calabresi e fatto fare il tirocinio a 20 persone contemporaneamente. Non so quanti sono al comune di Paola, giusto per fare un esempio. Però è irrealistico, visto che il Comune, così come il Mibact, così come il Miur, così come i palazzi di giustizia, non dipendono dalla Regione. Proprio ieri ho rimodulato le nostre risorse per chiudere con il precariato, su cui ci sono le leggi regionali: la legge 12, la 15, la 31, la 40, la 28 che rappresentava il precariato su cui questa Regione e quindi la Giunta hanno responsabilità.

Ho provveduto, lo dico al collega Di Natale, anche nella riunione con i sindacati, a dare corpo a questa anima di 7.000 precari, perché ho fatto fare uno studio ai miei collaboratori per sapere quanti fossero, come fossero divisi per fasce d'età, titolo di studio. Ad esempio c'è un 13 per cento di ultrasessantenni, sessantaduenni. Va da sé che ad una persona che ha 62 anni devi prevedere un accompagnamento alla pensione.

I sindacati hanno ribadito in quella sede – e io l’ho condiviso - che non sono un bacino, non c'è una legge che li rende bacino, sono però circa 7000 persone che hanno usufruito di 100 milioni di euro e per la parte che riguarda i Tis (Tirocini inclusioni sociale) hanno un percorso ancora in itinere. Li ho messi comunque in discussione per non arrivare alla fine con misere 500 euro che invece poteva essere pensato come sostegno al reddito. Ma è inutile discuterne, ormai ce l'abbiamo.

Che cosa ha fatto la Giunta regionale e quindi in questo caso cosa ho fatto io come assessore al lavoro? Ho scritto una lettera al Ministro, non a tutti i ministri. Perché i tirocinanti della Giustizia dipendono dal ministro Bonafede, che doveva prevedere magari i concorsi. I sindacati stanno sostenendo alcune battaglie per dare un punteggio di premialità, vale così anche per il Mibact. Ad esempio, il tema che poneva il collega sui castelli chiusi: ma se tu non assumi le persone! Si tratta, quindi, di una responsabilità del Governo. In questo caso fai un concorso dedicato a chi ha fatto un percorso di tirocinio e quindi si è formato.

Per cui noi abbiamo messo la nostra parte - negli anni precedenti anche la Giunta Oliverio - mettendo i soldi per far fare i tirocini differenziati in Tis, tirocinanti di Giustizia, Miur, Mibact. Ora siamo arrivati al dunque: ho scritto una lettera alla ministra Catalfo, che ringrazio. Lo dico in quest'Aula: è una ministra che, pur facendo parte di un Governo di cui non condividiamo nulla in termini di programmazione, ha dimostrato attenzione non solo per i tirocinanti in generale ma per i tirocinanti calabresi, rispondendo anche a questa missiva dove le si poneva il problema.

La risposta è arrivata venerdì scorso. Ho informato i sindacati della necessità di una piattaforma per capire cosa intenda fare il Governo nei confronti di coloro che hanno portato a termine il tirocinio, atteso che è stato prestato in Enti che non dipendono dalla Regione, ma – ribadisco – dal Governo e, in questo caso: Comune, MIUR, Mibact e Palazzi di Giustizia. 

Penso che nessun Governo o assessore regionale che mi ha preceduto se ne sia occupato con questa puntualità e serietà, perché – concordo con lei, collega Di Natale – che, ovviamente, ammesso che il Ministro dica che non c’è una soluzione, è un problema che resta alla Calabria come tema sociale.

Non possiamo, però, andare a fare contrattualizzazione, perché abbiamo già impegnato risorse europee, che non possono essere impegnate perché è necessario fare politiche attive su soggetti differenziati. I tirocinanti lo sanno perché sono stati informati dai sindacati.

Spero che questo Tavolo – al quale inviterò la deputazione calabrese di tutti i colori politici compresi i circa 20 deputati del MoVimento 5 Stelle, essendoci un Ministro di riferimento, ed anche i sindacati, – ci consenta di capire quale soluzione possa riservare il Governo centrale, perché – capite bene – che non dipende da noi. 

Questa è la cosa chiara e ricalca le interrogazioni che facevamo con l’assessore Gianluca Gallo quando eravamo minoranza, per dire: “Quando ve ne occupate? Quando avviate un confronto per arrivare ad una scelta?”.

Quindi, stiamo sul pezzo, ovviamente, con grande rispetto nei confronti delle famiglie dei tirocinanti perché percepire 500 euro al mese non è un lavoro; è stato, davvero, uno sfruttamento, essendo stati spesso utilizzati – e su questo concordo con lei – come se fossero proprio dei lavoratori dipendenti, perché anche lì non ha funzionato la funzione del tirocinio.

PRESIDENTE

Assessore, è stato esaustivo.

ORSOMARSO Fausto, Assessore al lavoro, sviluppo economico e turismo

Grazie.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, chiedo di intervenire.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, ho chiesto di intervenire soltanto per dire che sono soddisfatto evidentemente a metà, nel senso che apprezzo gli sforzi dell’assessore Orsomarso anche su questo tema, lo invito a proseguire e ad andare avanti, perché questi lavoratori hanno bisogno di una risposta stabile.

Sono sicuro che anche su questo punto lavoreremo insieme. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

È rinviata l’interrogazione numero 48/11^.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, chiedo scusa, su questo punto volevo richiamare la sua attenzione e quella dei colleghi e degli assessori in Aula.

PRESIDENTE

Anche io stavo richiamando l’attenzione.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Se mi consente di parlare, prometto di essere velocissimo e, se è possibile, vorrei che mi ascoltassero gli assessori in Aula ed anche i colleghi. Chiedo scusa, assessori Orsomarso e Gallo, chiedo scusa all’Aula ed al Presidente, ma sarò davvero telegrafico. 

Al di là delle interrogazioni, in Calabria c’è un’emergenza che sta sfuggendo di mano un po’ a tutti, che è il problema di Amantea, del quale penso che quest’Aula debba prendere coscienza.

Ad Amantea i migranti risultati positivi ora sono più di 50, fuori dal Centro di accoglienza straordinaria (Cas) sono diventati quasi 34-35, nella cittadina di Amantea ci avviciniamo ai 100 casi positivi. 

Questa è una problematica che il Consiglio regionale ed anche la Giunta non possono tenere sottaciuta, ma soprattutto non si può abbassare la testa di fronte ad un problema così evidente.

Credo, Presidente, che il Consiglio insieme alla Giunta, devono prendere provvedimenti seri ed urgenti perché sono fortemente preoccupato di quanto sta accadendo ad Amantea.

PRESIDENTE

Le interrogazioni numero 48/11^, 51/11^, 52/11^ e 53/11^ sono rinviate

Interrogazione a risposta scritta numero 54/11^ di iniziativa del consigliere Bevacqua “Progetto inclusione sociale Longobucco Bocchigliero Campana”

PRESIDENTE

L’interrogazione numero 54/11^ decade per l’assenza in Aula del proponente.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Le interrogazioni numero 56/11^, 58/11^ e 59/11^ sono rinviate.

Avendo esaurito i punti all’ordine del giorno, la prossima seduta sarà convocata domicilio

 

La seduta termina alle 19,55

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo: Irto, Notarangelo, Tassone, Talarico.

(È concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

 

Molinaro – “Modifica dell’articolo 23 della legge regionale 12/10/2012, n. 45” (PL n. 47/11^).

È stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili – ed alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero per il parere.

 

Molinaro – “Modifica dell’articolo 17 della legge regionale 23/07/2003, n. 11” (PL n. 48/11^).

È stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili – ed alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero per il parere.

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:

“Modifiche alla deliberazione n. 16 del 26 giugno 2020 recante: “approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2019 e della relazione sulla gestione”” – (deliberazione U.P. n. 34 dell’11/09/2020) (PPA n. 53/11^).

Richiesta parere su deliberazione

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 251 del 24 settembre 2020 recante: “Integrazione Piano Esecutivo Annuale d'Immagine e promozione turistica 2020, ex art. 4 della l.r. 8/2008, approvato con D.G.R. 103/2020” (PARERE N. 8/11^).

È stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili.

Assegnazione di proposta di legge a Commissione competente

Comunico che, a seguito dell’aggiornamento delle competenze delle Commissioni consiliari permanenti, la proposta di legge n. 38/11^ di iniziativa dei consiglieri regionali Bevacqua, Guccione, Irto, Notrangelo, Tassone, recante: “Normativa quadro per la gestione integrata multilivello del comparto pesca” è stata riassegnata alla Sesta Commissione e alla Seconda Commissione per il parere finanziario ex art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale.

Adesione di consigliere regionale a gruppo consiliare

Comunico che, il consigliere regionale Billari Antonio Andrea, subentrato al consigliere regionale dimissionario Callipo Filippo, giusta deliberazione consiliare n. 53 del 15 settembre 2020, ha aderito al gruppo consiliare “Democratici Progressisti”.

Promulgazione legge regionale

Comunico che, in data 17 settembre2020, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 89 del 17 settembre 2020:

- Legge regionale 17 settembre 2020, n. 16, recante: “Procedure per la denuncia, il deposito e l'autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica. Abrogazione della l.r. 37/2015”.

Emanazione di regolamento regionale

Comunico che, in data 28 settembre 2020, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 93 del 29 settembre 2020:

- Regolamento regionale n. 17 del 28 settembre 2020, concernente: “Modifiche al Regolamento regionale n. 3/2019 e s.m.i.”.

Comunico che, in data 29 settembre 2020, il Presidente della Giunta regionale ha emanato i sotto indicati regolamenti regionali e che gli stessi sono stati pubblicati telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 93 del 29 settembre 2020:

- Regolamento regionale n. 18 del 29 settembre 2020, concernente: “Modifiche al Regolamento regionale 10 agosto 2017, n. 14 e s.m.i.”;

- Regolamento regionale n. 19 del 29 settembre 2020, concernente: “Modifiche al Regolamento regionale 6 febbraio 2014 n. 1 'Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance (SMiVaP) della Regione Calabria”.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2019-2021:

 

1.    Deliberazione Giunta regionale n. 255 del 28.9.2020

2.    Deliberazione Giunta regionale n. 256 del 28.9.2020

3.    Deliberazione Giunta regionale n. 257 del 28.9.2020

4.    Deliberazione Giunta regionale n. 258 del 28.9.2020

5.    Deliberazione Giunta regionale n. 259 del 28.9.2020

6.    Deliberazione Giunta regionale n. 260 del 28.9.2020

7.    Deliberazione Giunta regionale n. 261 del 28.9.2020

8.    Deliberazione Giunta regionale n. 262 del 28.9.2020

9.    Deliberazione Giunta regionale n. 263 del 28.9.2020

10. Deliberazione Giunta regionale n. 264 del 28.9.2020

11. Deliberazione Giunta regionale n. 265 del 28.9.2020

12. Deliberazione Giunta regionale n. 266 del 28.9.2020

13. Deliberazione Giunta regionale n. 267 del 28.9.2020

14. Deliberazione Giunta regionale n. 268 del 28.9.2020

15. Deliberazione Giunta regionale n. 275 del 28.9.2020

16. Deliberazione Giunta regionale n. 276 del 28.9.2020

17. Deliberazione Giunta regionale n. 277 del 28.9.2020

18. Deliberazione Giunta regionale n. 278 del 28.9.2020

19. Deliberazione Giunta regionale n. 279 del 28.9.2020

20. Deliberazione Giunta regionale n. 280 del 28.9.2020

Interrogazioni a risposta immediata - risposta scritta

È pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

 

Callipo, Di Natale, Anastasi. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

-la risposta all'interrogazione 10/XI sui fatti di Villa Torano, pervenuta in data 12/05/2020, fa emergere una situazione di totale incertezza e confusione circa le competenze e le conseguenti responsabilità in ambito sanitario dei vari soggetti istituzionali preposti alla gestione dell'emergenza Covid e, più in generale, alla tutela della salute. Basti pensare alla gestione della fornitura dei DPI e dei tamponi nel caso di villa Torano che, dal riscontro della Regione, è stata incomprensibilmente oggetto di diversi interventi, ora da parte del delegato soggetto attuatore dell'emergenza, ora da parte dell'Asp di Cosenza. Addirittura la stessa Regione ammette che "non si conosce il protocollo dell'Asp di Cosenza né le ragioni per le quali si siano voluti ripetere i tamponi...", dichiarando apertamente la mancanza di coordinamento e controllo delle azioni;

-diversi, di fatto, sono gli attori istituzionali competenti in materia (il commissario ad acta alla sanità Gen. Saverio Cotticelli, il delegato soggetto attuatore in materia di salute nominato dalla Presidente Santelli, Dott. Antonio Belcastro, la Protezione civile, le Asp, e con particolare riferimento al caso di Villa Torano, il commissario straordinario dell'Asp di Cosenza, Dott. Giuseppe Zuccatelli, la task force di esperti, e le strutture sanitarie).

Per sapere:

quali siano i provvedimenti che il Presidente intende adottare per definire le effettive competenze e responsabilità dei numerosi soggetti che gestiscono l'emergenza Covid sul territorio regionale, al fine di evitare eventuali conflitti e sovrapposizioni di competenza che determinano disagi e carenze nell'adozione delle misure tempestive e necessarie a contenere il virus, onde scongiurare altri casi analoghi a quello di Villa Torano e garantire, a tutti i cittadini calabresi, la tutela di un bene primario qual è quello della salute.

(22; 15/05/2020)

 

Con riferimento all’interrogazione a risposta scritta, meglio indicata in oggetto, a firma degli On.li Callipo, Di Natale e Anastasi, il Dirigente Generale reggente del Dipartimento ·Tutela della Salute e Politiche Sanitarie", riferisce quanto segue:

l. Sulla base delle vigenti Ordinanze emanate dal Presidente della Giunta Regionale per l'emergenza, la catena di comando regionale è ben definita:

a) Con il Decreto del Capo del Dipartimento della Protezione civile rep. n. 631 del27.02.2020, il Presidente della Regione Calabria è stato nominato Soggetto Attuatore ai sensi della OCDPC n. 630/2020

b) con l’Ordinanza n. 2/2020 sono stati nominati i delegati del Soggetto Attuatore nella Regione Calabria;

c) con l'Ordinanza n. 4/2020 è stata costituita l'Unità di Crisi Regionale ed il Gruppo Operativo;

d) con l'Ordinanza n. 8/2020 è stata costituita la Task Force a supporto dell'Unità di Crisi Regionale, successivamente integrata con l'Ordinanz n. 26/2020. Della Task Force fanno parte, tra gli altri, anche il Commissario ad Acta per il Piano di Rientro e i vertici delle AASSPP/AAOO ed i responsabili delle UUOO di Malattie Infettive e di Terapia Intensiva.

2. Le Aziende Sanitarie, nella propria autonomia riconosciuta dalla norma, possono adottare eventuali ulteriori misure ritenute necessarie. Nella fattispecie, la nuova esecuzione di tamponi in relazione al focolaio di Villa Torano, rientra in tali prerogative che, comunque hanno consentito di confermare gli esiti dei precedenti test.

 

Fratto Francesca (Dirigente Generale reggente) Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie

                                                        

Oggetto: Riscontro U.O.A. Protezione Civile a interrogazione a risposta immediata n. 22/XIII. “Sulle competenze in materia di gestione dell'emergenza Covid in ambito sanitario nella Regione Calabria”

Con riferimento a quanto in oggetto, si forniscono i dovuti riscontri di pertinenza della scrivente U.O.A. Protezione Civile.

Come già si è avuto modo di rappresentare nella risposta all'interrogazione n. 10/XI, la U.O.A. Protezione Civile svolge, sin dalla dichiarazione dello Stato di Emergenza Nazionale da parte del Governo, avvenuta con Deliberazione del 31 gennaio 2020, attività di supporto logistico alle Autorità competenti e di assistenza alla popolazione, secondo le previsioni di cui al Decreto Legislativo n.1 del 2 gennaio 2018, recante "Codice della Protezione Civile".

Nello specifico, tali attività si sono concretizzate nella ricezione dei Dispositivi di Protezione Individuale, delle attrezzature e dell'altro materiale inviato dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile in funzione della ripartizione che viene effettuata in favore delle singole Regioni e nel successivo riparto e distribuzione diretta di quanto eventualmente necessario ai Comuni, alle Organizzazioni di Volontariato ed alle Strutture Operative del Sistema di Protezione Civile, per poter svolgere le attività di rispettiva competenza.

Inoltre, attraverso il Volontariato organizzato iscritto all'Albo regionale di Protezione Civile, è stato fornito supporto, su richiesta delle Autorità competenti, a titolo esemplificativo, nello svolgimento dei controlli negli aeroporti e nelle principali Stazioni ferroviarie della Regione, nelle montaggio di tende ·per il "pre-triage" presso gli Ospedali indicati dal Dipartimento Tutela della Salute, Politiche Sanitarie e negli Istituti Penitenziari regionali, nell'effettuazione di attività assistenziali nei confronti delle persone non in grado di provvedere autonomamente, a titolo esemplificativo, all'approvvigionamento di generi alimentari, di farmaci e di altri beni di prima necessità.

Pertanto, alla luce di quanto sopra evidenziato, si rappresenta che I’U.O.A. Protezione Civile non esercita funzioni in ambito sanitario con riguardo all'emergenza COVID-19.

Varone Fortunato (Dirigente Generale del Dipartimento Presidenza)

 

Di Natale. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- che la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (Regioni.it 3838 - 11/05/2020), ha stabilito, nella riunione del 7 maggio, di posticipare i saldi estivi al 1° agosto 2020 a causa delle necessità derivanti dalla gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID 19 e dalle conseguenti misure.

− Che il Presidente della Conferenza ha invitato tutti i presidenti delle Regioni e delle Province autonome a “dare seguito alla suddetta decisione per una omogenea applicazione della stessa su tutto il territorio nazionale”.

− Che con delibera di Giunta n. 153 del 18.06.2020 l’Amministrazione regionale ha inteso anticipare i saldi al primo luglio 2020, in totale controtendenza rispetto al resto d’Italia.

− Che tale scelta è immotivata ed arbitraria, atteso che le stesse imprese ed i commercianti calabresi che operano nel settore, hanno avanzato legittime pretese di non anticipare i saldi. Tutto ciò premesso, SI INTERROGA

per sapere:

affinché si renda noto l’iter motivazionale che ha spinto tutta la Giunta a non tenere in considerazioni le aspettative della categoria dei commercianti calabresi, i quali si trovano a dover affrontare spese per pagare scorte acquistate molti mesi prima della vendita e che in molti settori le collezioni proposte nel periodo estivo risultano già impegnate durante l’anno precedente, pertanto, “risulta fondamentale marginalizzare a prezzo pieno prima dell’inizio dei saldi”.

(41; 29/06/2020)

 

Oggetto: Trasmissione relazione su interrogazione consiliare a risposta immediata n. 41/XI presentata dal consigliere Graziano Di Natale in merito alla Delibera di Giunta di anticipazione dei saldi al primo luglio.

Preliminarmente va chiarito che la Conferenza Stato Regioni del 7 maggio 2020 ha stabilito di posticipare l'inizio dei saldi al 01.08.2020.

La Regione Sicilia, contrariamente a quanto stabilito dalla predetta Conferenza ha deciso di anticipare l’inizio dei saldi al 01.07.2020.

Diverse altre Regioni, seppur posticipando l'inizio dei saldi al 01.08.2020 hanno concesso una deroga al divieto di vendite promozionali nei 30/40 giorni antecedenti l'inizio dei saldi. Tale modalità è stata adottata da: Lombardia, Liguria, Veneto, Marche e Lazio.

Stante la diversità di scelte adottate su tutto il territorio nazionale, il sottoscritto ha inteso convocare le Associazioni di Categoria affinché le stesse potessero condividere con l'Assessorato competente per materia l 'opportunità di anticipare i saldi al primo luglio. Tutte le Associazioni di categoria, concordemente, hanno ritenuto opportuno anticipare i saldi al primo luglio.

Spirlì Antonino (Assessore al Commercio e Artigianato della Giunta regionale della Calabria)

 

Anastasi. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- nel territorio del Comune di Gioia Tauro, in Contrada Marrella, si trovano due discariche contigue, una di proprietà dello stesso Comune e una di proprietà ex Tec Veolia spa, entrambe dismesse.

 - Le stesse discariche sono state entrambe poste sotto sequestro dall'autorità giudiziaria. - Da queste discariche provengono liquami e percolato, probabilmente a causa di rifiuti interrati di dubbia natura che, mescolandosi all'acqua sorgiva, attraversano i terreni coltivati e adibiti a pascolo, con danni incalcolabili per gli imprenditori locali.

 - Gli stessi liquami inquinanti, si riversano nel torrente Budello, arrivando al mare, con gravi ripercussioni sull'ambiente.

- Le stesse discariche abbandonate sono diventate luoghi abusivi di raccolta rifiuti di ogni natura, potenzialmente pericolosi per la salute dei residenti, come materiali inerti, eternit ecc., proprio a causa dell’assenza di controlli.

Considerato che:

- Da fonti giornalistiche, sembrano essere aumentati nelle zone limitrofe, i casi di malattie potenzialmente correlate alla situazione di inquinamento dovute alle discariche di Contrada Marrella.

Per sapere:

quali misure intenda prendere la Giunta regionale, in particolare l’Assessore all'Ambiente, Dott. Sergio De Caprio, per monitorare e affrontare di conseguenza la questione delle discariche di Contrada Marrella, al fine di tutelare l’ambiente circostante e, cosa fondamentale, la salute dei cittadini della zona, esposti continuamente a questa grave minaccia.

(50; 10/07/2020)

 

Integrazione alla nota prot.254844 del 03.08.2020

In riferimento alla interrogazione in oggetto con la quale il consigliere Marcello Anastasi ha chiesto di sapere “Quali misure intenda prendere la Giunta regionale, in particolare l’Assessore dell’Ambiente, Dott. Sergio De Caprio, per monitorare e affrontare di conseguenza la questione delle discariche di Contrada Marrella, al fine di tutelare l’ambiente circostante e, cosa fondamentale, la salute dei cittadini della zona, esposti continuamente a questa grave minaccia” e ad integrazione di quanto rappresentato con nota prot. 254844 del 03.08.2020 si segnala quanto segue.

Il dipartimento Ambiente e Territorio, come illustrato in precedenza, nelle more della definizione e attuazione del progetto di bonifica, sta provvedendo alla messa in sicurezza d’emergenza del sito.

In particolare, sulla base di specifiche riunioni tecniche e di sopralluoghi effettuati da esperti del Dipartimento regionale e dall’Arpacal, avvenuti in data 07.07.2020 e in 27.07.2020, si è stabilito di intubare la sorgente dello sversamento del liquame canalizzandolo verso alcuni serbatoi in polietilene al fine del successivo prelievo e trasporto a depurazione.

Tale misura consente di evitare la dispersione del liquame e, assieme alle altre azioni in atto (prelievo del percolato, copertura della discarica TEC. ecc..), di contenere il rischio di contaminazione.

Cordiali saluti

Arch. Orsola Reillo

 

In riferimento alla interrogazione in oggetto con la quale il consigliere Marcello Anastasi ha chiesto di sapere “Quali misure intenda prendere la Giunta regionale, in particolare l’Assessore dell’Ambiente, Dott. Sergio De Caprio, per monitorare e affrontare di conseguenza la questione delle discariche di Contrada Marrella, al fine di tutelare l’ambiente circostante e, cosa fondamentale, la salute dei cittadini della zona, esposti continuamente a questa grave minaccia” si rappresenta quanto segue.

Il Comune di Gioia Tauro, Ente deputato allo svolgimento delle procedure di post gestione delle discariche e di bonifica site nel proprio territorio, ancor più in quanto proprietario di una delle due discariche ubicate in loc. Marrella, negli anni passati ha sempre manifestato la propria impossibilità ad effettuare le attività di che trattasi.

Pertanto dal momento del subentro della Regione Calabria all’Ufficio del Commissario Delegato, avvenuto nel 2013, il Dipartimento scrivente si è occupato di affrontare tutte le problematiche relative, avviando le attività necessarie in sostituzione del comune, nonostante la presenza di provvedimenti giudiziari che individuano il Comune quale custode giudiziario di entrambe le discariche poste sotto sequestro dalla Procura di Palmi.

Al fine di individuare una soluzione alla suddetta criticità, si sono svolti diversi incontri con tutti i soggetti coinvolti, nonché sopralluoghi congiunti, nel corso dei quali è emerso che il Comune, competente per la custodia dell’area e la post-gestione delle discariche, non era nelle condizioni di assicurare le azioni necessarie alla soluzione ovvero al contenimento delle criticità emerse: tale circostanza ha portato gli Uffici del Settore Rifiuti della Regione Calabria a determinarsi per l’attivazione di alcuni procedimenti in via di sostitutiva del Comune da una parte e alla Tec Veolia spa dall’altra (proprietaria dell’altra discarica, oggi in fallimento).

Il dipartimento, pertanto, negli anni ha provveduto a portare avanti numerose attività (indagini analitiche, studi per le caratterizzazioni del sito, progettazioni relative alla messa in sicurezza, ecc…) e in particolare sono stati avviati:

  1. Servizio di prelievo, trasporto e smaltimento del percolato prodotto da entrambe le discariche (comunale e privata) – il servizio è stato svolto regolarmente dalla Regione già da novembre 2015;
  2. Progetto esecutivo della copertura definitiva della discarica di proprietà privata ex TEC spa e del consolidamento del costone lato nord della medesima discarica;
  3. Piano di caratterizzazione e connesse indagini in situ e analisi chimiche. All’esito di tali indagini, il soggetto affidatario ha prodotto la documentazione conclusiva, comprensiva di Piano di Caratterizzazione e Analisi di Rischio, che è stata approvata in Conferenza dei Servizi del 11/09/2019.

Alla luce dei risultati delle indagini di cui al punto 3 è emersa la necessità di procedere all’indizione della gara per il “Servizio di redazione di un Progetto complessivo di messa in sicurezza e bonifica dell’intera area ospitante la discarica privata ex TEC e quella comunale”, basato appunto sui risultati del Piano di caratterizzazione e dell’Analisi di Rischio di cui sopra.

Nel momento dell’entrata in vigore della L.R. 14/2014, quindi con il passaggio di competenze in materia di organizzazione e svolgimento del servizio di gestione rifiuti urbani dalla Regione agli ATO (ambiti territoriali ottimali), con decorrenza 01/01/2019 – prima con regime di delega – e dal 01/01/2020 interamente a carico dell’ATO – Città Metropolitana, si è convocata in data 22/01/2020 una riunione con i soggetti interessati per poter individuare congiuntamente le problematiche e le attività da svolgersi presso il sito di Marrella: nell’ambito di tale riunione tra l’altro il Comune ha rappresentato le difficoltà alla realizzazione delle necessarie iniziative.

Con diverse missive (note protocollo Generale SIAR n. 36017 del 29/01/2020 e prot. 85292 del 27/02/2020) si sono sollecitati ATO e Comune di Gioia Tauro a dare riscontro circa l'attivazione delle procedure discusse nell'ambito del tavolo tecnico di cui sopra, senza alcun riscontro.

Pertanto, con nota prot. 127171 del 03/04/2020, il Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria ha comunicato all’ATO di Reggio Calabria ed al Comune di Gioia Tauro l’attivazione dei poteri sostitutivi - ai sensi dell'art. 250 D.Lgs 152/06 e s.m.i. ed attesa l'accertata e persistente inerzia da parte degli Enti preposti nell'esercizio obbligatorio di funzioni conferite dall'art. 86 della Legge regionale 34/2002, successivamente confermata dalla D.G.R. n. 107 del 09/03/2009 - per le azioni di messa in sicurezza di emergenza del sito in questione e di redazione del progetto di bonifica.

Pertanto la Regione, in prima istanza, si sta facendo carico delle seguenti attività di affidamento relative a:

a) “Servizio di raccolta, prelievo, trasporto e smaltimento del percolato prodotto nelle discariche site in loc. MarreIla. del Comune di Gioia Tauro”;

b) “Servizio di redazione di un Progetto stralcio di messa in sicurezza d'emergenza per la discarica privata ex TEC sita in loc. Marrella del Comune di Gioia Tauro”;

c) “Lavori per la messa in sicurezza di emergenza per la discarica privata ex

TEC sita in loc. Marrella, del Comune di Gioia Tauro”;

d) “Servizio di Progettazione del Piano Operativo di bonifica complessivo dell’intera area ospitante la discarica privata ex TEC e quella comunale”, basato sui risultati del Piano di caratterizzazione e dell’Analisi di Rischio già in possesso della Regione Calabria approvati in Conferenza dei servizi.

Alla data attuale

          è stato consegnato il servizio di cui al punto 1): attraverso l'estrazione di percolato dai pozzi a servizio della discarica sarà possibile contenere il battente di percolato sotto le discariche stesse e, quindi, ridurre il rischio di contaminazione della falda, oltreché del terreno circostante;

          contestualmente si sta procedendo all'appalto dei lavori di messa in sicurezza che comprendono la realizzazione del progetto stralcio di cui al punto b) consistente nella copertura semi-definitiva della discarica di proprietà ex Tec Spa, sita in Loc. Marrella del Comune di Gioia Tauro (RC), nonché nella canalizzazione e prelievo del percolato fuoriuscente a valle della discarica. Attraverso tale intervento si potrà ulteriormente contenere la produzione di percolato e la sua dispersione.

Disponibile per ogni ulteriore informazione si porgono cordiali saluti.

Arch. Orsola Reillo

Interrogazioni a risposta scritta

Irto. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- gli orientamenti europei e nazionali nel campo della mobilità sono volti a favorire e promuovere l'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico, ai fini di consentire uno sviluppo locale fondato sull'efficienza e sulla sostenibilità ambientale.

- Il trasporto pubblico locale, in Calabria, assume un particolare valore, alla luce delle croniche carenze nei servizi di mobilità a favore dei cittadini, specie nelle aree interne e più disagiate.

 - Sia nel settore privato, sia in quello pubblico, esistono aziende calabresi, come ATAM Spa che gestisce il trasporto urbano nella città di Reggio Calabria, che rappresentano delle "case history" di successo sul piano gestionale, anche grazie ai fondi europei e nazionali, con cui hanno proceduto al potenziamento delle flotte e all'ammodernamento del parco veicoli con l'acquisto di nuove vetture ecologiche e innovative in grado di contenere le emissioni nocive.

 - Per gli effetti della crisi socio-economica causata dal Covid-19, le aziende di trasporto pubbliche e private hanno subito una drastica riduzione dei ricavi che ha reso più complessa la congiuntura economica del comparto, mettendo a rischio gli equilibri economico-finanziari e, in prospettiva, generando incertezza sulla tenuta dei livelli occupazionali.

- Tale situazione ha determinato le Autorità nazionali a intervenire, mediante il cosiddetto "Decreto Rilancio", per ridurre la sofferenza finanziaria provocata dalla pandemia e per assicurare uno sviluppo innovativo ed ecologico delle aziende. Considerato che:

- Il servizio di TPL in Italia è sostenuto per il 65% mediante un finanziamento dello Stato e delle Regioni e, per il restante 35%, attraverso ricavi dell'attività d'impresa o fondi degli enti locali.

 - La copertura di tale 65% è garantita, a sua volta, per larghissima parte dal fondo nazionale del TPL, che mensilmente viene accreditato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti alle Regioni, e per il residuo a carico delle Regioni stesse.

- A tali crediti vanno aggiunte le somme derivanti dall'integrazione dei contratti collettivi del comparto Autoferrotranvieri, interamente finanziata dallo Stato.

 - Secondo quanto risulta, la Regione Calabria non avrebbe provveduto a erogare alle aziende del TPL il saldo (pari al 50%) dell'integrazione al CCNL per l'anno 2019, nonché la parte della medesima integrazione maturata per l'anno 2020, e i saldi relativi ai contratti di servizio per gli anni che vanno dal 2016 al 2019. Tali somme ammonterebbero, complessivamente, a circa 47,5 milioni di euro.

- Inoltre, la Regione Calabria non ha ancora proceduto all'erogazione delle somme provenienti dal Fondo speciale per il Trasporto Pubblico Locale, istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, così come previsto dall'art. 200 del DL 34/2020 e destinato a compensare la riduzione dei ricavi in seguito gli effetti negativi derivanti dall'emergenza epidemiologica da COVID-19, ma anche delle somme destinate ai rimborsi degli abbonamenti non usufruiti da parte degli utenti di cui all'art. 215 del medesimo DL.

- Secondo fonti dell'Amministrazione regionale, il mancato inserimento delle somme afferenti all'integrazione del CCNL per l'anno 2019 tra i residui passivi del bilancio di previsione 2020 della Regione Calabria renderebbe tecnicamente impossibili sia l'erogazione del saldo 2019 che la quantificazione degli acconti 2020.

- In conseguenza di quest'insieme di fattori negativi, invero inspiegabile alla luce dei puntuali trasferimenti di fondi per il TPL dallo Stato alla Regione Calabria, si prospetta l'impossibilità da parte delle aziende di garantire l'erogazione dei livelli essenziali del servizio, e soprattutto il rallentamento del percorso, che si era già intrapreso, di risanamento, sviluppo, ammodernamento e innovazione delle aziende medesime. Tutto ciò premesso e considerato, il sottoscritto consigliere regionale chiede

per sapere:

alla Presidente della Regione Calabria e all'assessore alle Infrastrutture, delegata alla materia, di conoscere entro quanto tempo la Giunta regionale intenda procedere al pagamento delle somme già da tempo trasferite dallo Stato alla Regione e non ancora erogate, alle aziende che gestiscono il servizio di trasporto pubblico locale sul territorio calabrese;

di chiarire quali ragioni abbiano causato un simile ritardo nel pagamento delle spettanze dovute alle aziende di trasporto;

per quale motivo anche i finanziamenti urgenti derivanti dal DL 34/2020 (C.d. "Decreto Rilancio") non siano stati erogati alle aziende;

quali misure la Giunta regionale intenda assumere per garantire, per l'avvenire, puntualità e certezza nella corresponsione, alle società operanti nel TPL, delle somme derivanti da trasferimenti nazionali e dal bilancio regionale.

(64; 15/09/2020)

 

Irto. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- il diritto dei minori portatori di handicap a ottenere assistenza infermieristica durante l'orario scolastico a cura e spese della Azienda Sanitaria territorialmente competente discende direttamente dall'art. 38 Cost. che sancisce il diritto fondamentale all'istruzione dei soggetti disabili;

dal pronunciamento della Consulta, per la quale il diritto va assicurato mediante "misure di integrazione e sostegno idonee a garantire ai portatori di handicap la frequenza degli istituti di istruzione" (Corte costituzionale sentenza n. 215/1987) e dalla Convenzione delle Nazioni Unite del 13.12.2006, ratificata e resa esecutiva dall'Italia con L. 3.3.2009, n. 18, che all'art. 24 statuisce che gli Stati parti "riconoscono il diritto delle persone con disabilità all'istruzione", anche attraverso la predisposizione di ragionevoli sistemazioni al fine di "andare incontro alle esigenze individuali" del disabile;

- inoltre, la Corte Costituzionale, con la nota sentenza n. 275/2016, ha precisato che "la natura fondamentale del diritto, che è tutelato anche a livello internazionale dall'art. 24 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006, ratificata e resa esecutiva con L. 3 marzo 2009, n. 18, impone alla discrezionalità del legislatore un limite invalicabile nel "rispetto di un nucleo indefettibile di garanzie per gli interessati" (sentenza n. 80 del 2010), tra le quali rientra il servizio di trasporto scolastico e di assistenza poiché, per lo studente disabile, esso costituisce una componente essenziale ad assicurare l'effettività del medesimo diritto";

-la L. 104/1992, all'art. 12 comma 5, con riferimento al diritto all'educazione e all'istruzione, prevede che "all'individuazione dell'alunno come persona handicappata ed all'acquisizione della documentazione risultante dalla diagnosi funzionale, fa seguito un profilo dinamico-funzionale ai fini della formulazione di un piano educativo individualizzato, alla cui definizione provvedono congiuntamente, con la collaborazione dei genitori della persona handicappata, gli operatori delle unità sanitarie locali e, per ciascun grado di scuola, personale insegnante specializzato della scuola, con la partecipazione dell'insegnante operatore psico-pedagogico individuato secondo criteri stabiliti dal Ministro della pubblica istruzione";

- l'art. 10 co 5, D.L. n. 78 del 2010 (L. n. 122 del 2010), dispone che "I soggetti di cui all'articolo 12, comma 5, della L. 5 febbraio 1992, n. 104), in sede di formulazione del piano educativo individualizzato, elaborano proposte relative all'individuazione delle risorse necessarie, ivi compresa l'indicazione del numero delle ore di sostegno, che devono essere esclusivamente finalizzate all'educazione e all'istruzione, restando a carico degli altri soggetti istituzionali la fornitura delle altre risorse professionali e materiali necessarie per l'integrazione e l'assistenza dell'alunno disabile richieste dal piano educativo individualizzato.";

- l'art. 13 comma l, lett a), L. 104/1992, precisa che "l'integrazione scolastica della persona handicappata nelle sezioni e nelle classi comuni delle scuole di ogni ordine e grado e nelle università si realizza, fermo restando quanto previsto dalla legge 11 maggio 1976, n. 360, e dalla legge 4 agosto 1977, n. 517, e successive modificazioni, anche attraverso: a) la programmazione coordinata dei servizi scolastici con quelli sanitari, socio-assistenziali, culturali, ricreativi, sportivi e con altre attività sul territorio gestite da enti pubblici o privati";

considerato che: -al fine di rendere effettivo il diritto all'istruzione del minore disabile, è necessario coordinare i servizi scolastici con quelli sanitari;

- l'assistenza sanitaria necessaria per la frequenza scolastica compete al Servizio Sanitario Nazionale come stabilito dall'art. 2 della legge 833/1978, secondo cui la tutela del diritto individuale e collettivo alla salute è assicurata tramite il perseguimento, da parte del Servizio Sanitario Nazionale, fra l'altro, della "promozione della salute nell'età evolutiva, garantendo l'attuazione dei servizi medico-scolastici negli istituti di istruzione pubblica e privata di ogni ordine e grado, a partire dalla scuola materna, e favorendo con ogni mezzo l'integrazione dei soggetti handicappati";

- l'art. 14 della stessa legge attribuisce alla competenza delle Aziende Sanitarie locali, fra gli altri, i compiti di "prevenzione individuale e collettiva delle malattie fisiche e psichiche" (lett c), di "assistenza medico-generica e infermieristica, domiciliare e ambulatoriale" (lett. h) e di "assistenza medico-specialistica e infermieristica, ambulatoriale e domiciliare, per le malattie fisiche e psichiche" (lett i);

- l'art. 1, D.lgs n. 502/1992, dispone che "la tutela della salute come diritto fondamentale dell'individuo ed interesse della collettività è garantita, nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana, attraverso il Servizio sanitario nazionale, quale complesso delle funzioni e delle attività assistenziali dei Servizi sanitari regionali" e chiarisce che "il Servizio sanitario nazionale assicura, attraverso le risorse finanziarie pubbliche individuate ai sensi del camma 3, e in coerenza con i principi e gli obiettivi indicati dagli articoli 1 e 2 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, i livelli essenziali e uniformi di assistenza definiti dal Piano sanitario nazionale nel rispetto dei principi della dignità della persona umana, del bisogno di salute, dell'equità nell'accesso all'assistenza, della qualità delle cure e della loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, nonché dell'economicità nell'impiego delle risorse";

- il DPCM 12 gennaio 2017 stabilisce all'art 22 che "il Servizio sanitario nazionale garantisce alle persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità, con patologie in atto o esiti delle stesse, percorsi assistenziali a domicilio costituiti dall'insieme organizzato di trattamenti medici, riabilitativi, infermieristici e di aiuto infermieristico necessari per stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita. L'azienda sanitaria locale assicura la continuità tra le fasi di assistenza ospedaliera e l'assistenza territoriale a domicilio";

Rilevato che: - il dettato normativo che disciplina il diritto allo studio di un soggetto disabile è, come riportato, molto corposo e non lascia spazio ad interpretazioni opinabili da parte dei dirigenti sanitari che dovrebbero applicarle letteralmente, attraverso gli strumenti che le stesse leggi predispongono;

- alla luce della chiara e corposa normativa sopra richiamata, il minore avrebbe pieno diritto alla prestazione indicata in oggetto di fatto negata in quanto, secondo l'ASP, non ci sarebbero i relativi fondi;

- non si comprende come sia possibile che a un bimbo di 4 anni, residente dell'ambito dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria e affetto da tetraparesi spastico distonica in trattamento con cannula tracheostomica e PEG, venga rappresentata la possibilità della sospensione dell'assistenza domiciliare integrata a causa della carenza di fondi (assistenza, tra l'altro, insufficiente perché mancante totalmente della figura del logopedista e dello psicomotricista);

- è, inoltre, attualmente, prevista la presenza dell'infermiere soltanto per un'ora al giorno, mentre al fine dell'assistenza del bambino in relazione alla sua patologia è necessaria la copertura per l'intero orario scolastico;

- alle carenze dell'ASP di RC, ovviamene devono far fronte i genitori, che si affidano a professionisti presenti sul territorio, con rilevante aggravio di costi che incidono pesantemente sul bilancio familiare, snaturando in tal modo il senso dell'assistenza;

Alla luce di quanto sopra, il sottoscritto Consigliere regionale interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

se è a conoscenza di quanto sopra riportato e quali iniziative intende prendere per garantire il diritto all'educazione e all'istruzione degli alunni con handicap.

(65; 15/09/2020)

 

F. Pitaro. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- l'Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro ha adottato l'atto aziendale;

che tale atto, tuttavia, è stato adottato, e tanto si rileva sin da subito, senza il necessario coinvolgimento del collegio di direzione né delle direzioni tecniche aziendali;

che tale atto presenta significative variazioni nella organizzazione dei percorsi assistenziali;

che tale atto annulla tutti i percorsi di multidisciplinarietà realizzati con difficoltà negli anni passati ed indispensabili al fine di una efficace erogazione dei processi assistenziali di una azienda hub che deve gestire per sua mission processi ad elevata complessità;

che all'interno dell'AOPC di Catanzaro vi è il Dipartimento onco-ematologico che costituisce una storica istituzione nello scenario sanitario regionale riconosciuta quale polo di eccellenza nella gestione delle patologie ematologiche ed oncologiche da tutte le commissioni ministeriali che ne hanno valutato negli anni i risultati raggiunti;

che, in particolare, gli indicatori relativi alla mobilità sanitaria extraregionale sottolineano l'impatto fondamentale avuto negli anni dal Dipartimento onco­ ematologico dell'AOPC nel contenimento della migrazione per patologie ematologiche ed onco-ematologiche;

che, tuttavia, la storia e le funzioni e la struttura del detto Dipartimento, che ha rappresentato una eccellenza nella sanità calabrese, sono state stravolte dall'atto aziendale de quo con cui è stato, di fatto, smembrato il Dipartimento e reso meno funzionale e funzionante lo stesso;

-che, più precisamente, il recente riassetto aziendale priva il dipartimento onco­ ematologico di una struttura complessa (Servizio Trasfusionale) e due strutture semplici dipartimentali (Cure palliative al paziente oncologico e Terapia del dolore);

-che, inoltre, con il detto atto aziendale i laboratori di secondo livello a supporto alla diagnostica onco-ematologica, emostasi e trombosi e prenatale delle emoglobinopatie vengono trasferiti al dipartimento dei servizi;

che nelle comunità scientifiche e professionali nazionali l'importanza della gestione congiunta delle attività cliniche e di laboratorio di supporto è da sempre un paradigma non discutibile;

che queste attività integrate sono cresciute negli anni grazie all'impegno di generazioni di ematologi ed oncologi che hanno contribuito ad accreditarle per la qualità e a farne riconoscere il valore scientifico all'interno di reti nazionali ed internazionali. che, pertanto, desta grande preoccupazione un atto aziendale che incide nettamente e negativamente sull'organizzazione dell'AOPC e che è manifestamente sganciato dai criteri tecnico/logici e giuridici che devono indirizzare la redazione e compilazione di un atto aziendale a seguito del quale, purtroppo, se non si interverrà prontamente, la Calabria e i calabresi perderanno la funzionalità di un Dipartimento che ha costituito un consolidato punto di riferimento sanitario;

che, l'art. 3 del d.lgs. 229/99 dispone, a proposito delle aziende ospedaliere, che "la loro organizzazione e funzionamento sono disciplinati con atto aziendale di diritto privato . Le aziende di cui ai commi l e l bis informano la propria attività ai criteri di efficacia, efficienza ed economicità";

-che, tuttavia, lo smembramento illogico del Dipartimento de quo si pone in aperta violazione dei principi che regolamentano l'emanazione dell'atto aziendale;

che è davvero illogico procedere, senza nemmeno consultare il collegio di direzione, alla disintegrazione del Dipartimento onco-ematologico dell'AOPC di Catanzaro, eccellenza della sanità regionale, privandolo di una struttura complessa (servizio trasfusionale), di due strutture semplici dipartimentali (cure palliative al paziente oncologico e Terapia del dolore) e con contestuale trasferimento al dipartimento servizi dei laboratori di secondo livello a supporto alla diagnostica onco-ematologica, emostasi e trombosi e prenatale delle emoglobinopatie;

che tutto ciò inciderà negativamente sul funzionamento e sulla funzionalità ed operatività del Dipartimento con inevitabili ricadute negative sulla richiesta di prestazioni svolte dai cittadini/pazienti;

che tutto ciò avviene, peraltro, in una fase in cui i concorsi per l'assegnazione della direzione delle strutture all'interno dell'azienda vengono effettuati a spot e utilizzando criteri che non sembrano rispondere a priorità assistenziali;

che, infatti, nell'ambito del dipartimento onco-ematologico si aspettano ormai da anni i concorsi per l'identificazione dei direttori di struttura complessa in quanto tutte le unità operative hanno allo stato direttori facente funzione;

che è evidente, pertanto, la necessità di dare stabilità alle figure apicali attraverso una rapida attivazione delle procedure concorsuali da svolgersi tutte nei tempi brevi;

che, infatti, la stabilizzazione della figura apicale rende, conseguentemente, stabile la stessa struttura sanitaria e favorisce il suo funzionamento sotto la direzione di una figura apicale giuridicamente riconosciuta e strutturata;

tutto ciò premesso, con il presente atto, si chiede

per sapere:

al Presidente della Giunta Regionale se ha contezza di quanto sopra esposto e del detto atto aziendale adottato dall'Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio con cui, illogicamente e senza la consultazione obbligatoria degli organi preposti, è stato, di fatto, smembrato il Dipartimento onco-ematologico e reso lo stesso, conseguentemente, meno efficiente e funzionante con sottrazione di una struttura complessa e di due strutture semplici e trasferimento ad altro dipartimento dei laboratori e cosa intende fare, anche attraverso la consultazione del Dipartimento Salute, al fine di impedire tale disintegrazione del detto Dipartimento che è polo di eccellenza della sanità calabrese e punto di riferimento sanitario per tutta la Calabria e i calabresi.

(66; 24/09/2020)

 

F. Pitaro. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- all'Ospedale di Lamezia Terme vi è il Centro Trasfusionale;

-che il detto Centro Trasfusionale ha costituito e rappresentato un fiore all'occhiello della sanità calabrese con servizi all'avanguardia;

-che con il DPGR-CA n.58 del 26 giugno 2014 è stato approvato il progetto di riorganizzazione del Sistema Trasfusionale regionale, Programma 13 Azione 2.5 P.O. 2013-2015;

-che con il detto Decreto (e con i suoi allegati) è stato illogicamente ridotto il servizio del Centro Trasfusionale di Lamezia Terme da 12 ore a 6 ore giornaliere;

-che tale illogica riduzione non ha tenuto conto e non tiene conto delle numerose situazioni di emergenza-urgenza;

-che tale illogica riduzione ha creato e può ulteriormente creare effetti negativi sulla salute dei cittadini e incidere negativamente sul diritto alle prestazioni sanitarie dei cittadini di Lamezia Terme e del comprensorio che si avvale delle prestazioni del detto Ospedale;

-che si è ritenuto di riorganizzare la rete trasfusionale regionale per come descritto negli Allegato "A" e "B" che costituiscono parte integrante del Decreto predetto;

-che nell'allegato 'B' del Decreto è stato disposto che "il Servizio Trasfusionale di Lamezia T., che ha un consumo di unità trasfusionali/anno, relativamente all'ultimo quadriennio (anni 2010-2013) inferiore a 2.200, garantisce con regime h 6, le attività trasfusionali di base";

-che, pertanto, per come si evince per tabulas dal DPGR N. 58/2014 e dagli Allegati, il Centro Trasfusionale di Lamezia Terme ha subito la illogica riduzione dell'orario del servizio alla luce di "un consumo di unità trasfusionali/anno, relativamente all'ultimo quadriennio, inferiore a 2.200";

che, tuttavia, il dato di cui sopra non è attuale e ciò in quanto il Centro Trasfusionale di Lamezia Terme, a seguito del DPGR N. 58/2014, ha notevolmente superato il numero di 2.200 di consumo di unità trasfusionali/anno arrivando al numero di 4.000;

che, pertanto, il presupposto/dato numerico su cui si fonda la illogica riduzione dell'orario di servizio da 12 ore a 6 ore è, allo stato, totalmente inesistente e ciò in quanto le prestazioni svolte dal Centro Trasfusionale di Lamezia Terme sono notevolmente superiori a 2.200;

-con DCA n.68 del 29 giugno 2015, è stato attuato il DPGR n.58 del 26 giugno 2014 -che, pertanto, ad oggi, l'Ospedale che insiste nella città di Lamezia Terme, che è la quarta città più popolosa della Calabria, ha un Centro Trasfusionale il cui servizio è stato, alla luce di dati non attuali, ridotto da 12 ore a 6 ore;

-che tutto ciò determina conseguenze negative nello svolgimento delle funzioni tipiche svolte dalla struttura sanitaria de qua ed ha, conseguentemente, enormi riflessi negativi sul diritto dei cittadini alle prestazioni sanitarie: che occorre, pertanto, che il Presidente della Giunta Regionale intervenga sul DPGR N. 58/2014 e ripristini il servizio del Centro di Trasfusione di Lamezia Terme a 12 ore non solo per effetto dei dati numerici attuali ma anche al fine di permettere all'Ospedale di Lamezia Terme di svolgere correttamente ed efficacemente le proprie funzioni ed al fine di consentire ai cittadini di Lamezia Terme e del comprensorio di ottenere tempestivamente le dovute prestazioni sanitarie Tutto ciò premesso, con il presente atto, si CHIEDE al Presidente della Giunta Regionale:

per sapere:

se ha contezza di quanto sopra esposto e del fatto che illogicamente con il DPGR N. 58/2014 il servizio del Centro Trasfusionale di Lamezia Terme è stato ridotto da 12 ore a 6 ore giornaliere con immediate conseguenze negative sul funzionamento dell'Ospedale di Lamezia Terme e sul diritto dei cittadini ad ottenere adeguate e tempestive prestazioni sanitarie e se intende procedere, per come dovuto, alla modifica e/o revisione e/adeguamento del detto DPGR N. 58/2014 prevedendo che il Centro Trasfusionale di Lamezia Terme svolga il servizio per 12 ore giornaliere e ciò non solo al fine di adeguare l'orario del servizio al numero delle prestazioni attualmente effettivamente svolte dal detto Centro Trasfusionale ma anche al fine di permettere conseguentemente il corretto ed efficiente funzionamento dell'intero Ospedale di Lamezia Terme e la possibilità che tutti i cittadini di Lamezia Terme e del comprensorio possano ottenere le dovute prestazioni sanitarie direttamente collegate a tale centro trasfusionale.

(67; 24/09/2020)

 

F. Pitaro. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- all'indomani del vasto incendio che ha interessato - ingenerando allarme e forte preoccupazione nelle popolazioni per i rischi alla salute e all'ambiente - la discarica pubblica di rifiuti di Vetrano, a cavallo tra le province di Crotone e Cosenza e tra i territori di San Giovanni in Fiore e Caccuri;

considerata la gravità della condizione dello smaltimento dei rifiuti in Calabria che, paradossalmente, è definita emergenziale, quando ormai da tempo, purtroppo, ha assunto i tratti di una grave patologia cronicizzata che, inspiegabilmente e minando la credibilità delle Istituzioni regionali, non si riesce a rimuovere seguendo le prescrizioni normative nazionali e comunitarie in materia;

considerato - come ha di recente ribadito il presidente del Circolo "Sila" di Legambiente Antonio Nicoletti, responsabile nazionale per le Aree protette dell'associazione ambientalista­ "che la discarica di località Vetrano è posta in una Zona di protezione speciale (ZPS IT9320302 Marchesato e Fiume Neto) e, pertanto, in un sito sottoposto a vincoli ambientali che derivano da una direttiva europea sulla tutela della biodiversità e l'avifauna, e che recentemente è stata oggetto di una polemica tra la Regione, che ne ha decretata la riapertura per il conferimento di circa 40mila tonnellate di rifiuti per superare l'ennesima emergenza regionale, nonostante i gestori della stessa ne abbiano pubblicamente dichiarato l'inadeguatezza";

preso atto (a seguito dell'incendio della discarica del Vetrano) delle affermazioni dell'assessore all'Ambiente De Caprio, il quale assicura che "La Regione e le Istituzioni supereranno questi attacchi mettendo in campo tutte le risorse e le competenze disponibili";

condividendo in toto le richieste di Legambiente Calabria che da anni, inascoltata, chiede la chiusura immediata della discarica, poiché i continui sovralzi ed i successivi nuovi abbancamenti dei rifiuti effettuati del fallito Consorzio Valle Crati, autorizzati dalla Regione con l'assenso dei sindaci di San Giovanni in Fiore e dei rappresentanti dell'ATO1 di Cosenza, hanno reso la struttura dei versanti insicura e instabile;

si chiede alla Presidente della Regione di sapere

per sapere:

- sicuri che saranno svolte indagini approfondite sulle cause dell'incendio ed effettuata una rigorosa inchiesta da parte dell'autorità giudiziaria per accertare le modalità di gestione di un bene pubblico- :

1. a) se la discarica era nelle condizioni di sicurezza e di vigilanza prescritte;

2. b) se i rifiuti stoccati erano abbancati secondo le capacità ed i codici Ateco previsti per la discarica;

3. c) se non ritiene, alla luce anche del rogo che ha distrutto l'impianto di trattamento dei rifiuti di Siderno e di altri incendi nelle strutture per la raccolta dei rifiuti del Lametino, che sia giunto il tempo, vista anche la determinazione a fronteggiare la problematica che si evince dalle dichiarazioni dell'Assessore al ramo, di istituire una Commissione regionale di indagine sul ciclo dei rifiuti e le ecomafie.

(68; 28/09/2020)

 

Irto. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

visti i recenti incendi che hanno interessato gli impianti di trattamento dei rifiuti sul territorio regionale – vale a dire quello in località San Leo, nel Comune di Siderno, e quello di Vetrano, nel Cosentino, tra San Giovanni in Fiore e Caccuri, oltre ai roghi avvenuti nei mesi precedenti, tra i quali quello di San Pietro Lametino;

considerate, inoltre, le recenti dichiarazioni dell’Assessore alla Tutela dell’ambiente della Regione Calabria, De Caprio, che fanno chiaramente riferimento a una strategia criminale “per imprigionare la Calabria” e condizionare le politiche regionali nella gestione del ciclo dei rifiuti;

il sottoscritto consigliere regionale interroga la Presidente della Giunta regionale della Calabria e l’Assessore regionale alla Tutela dell’ambiente

per sapere:

- se siano già stati acquisiti riscontri in ordine alle origini degli incendi;

- quali risoluzioni urgenti intenda adottare la Regione, a supporto dell’ATO 5, per il ciclo RSU nella fascia ionica reggina, in ragione della rilevanza strategica dell’impianto di trattamento nel Comune di Siderno che ad oggi serve ben 53 comuni;

- se e in che termini sia stato predisposto il piano per lo smaltimento degli RSU interessati dall’incendio, atteso che si è reso necessario spostare i rifiuti fuori dai capannoni per riuscire a spegnere l’incendio, ed ora essi rappresentano un grave rischio, soprattutto in caso di pioggia e vento che disperderebbero una ingente quantità di sostanze con ogni probabilità inquinanti e nocive per l’ambiente e per la salute dei cittadini.

(69; 29/09/2020)

Mozioni

Il Consiglio regionale, premesso che:

• il 6 settembre del 1943, in piena II Guerra Mondiale, anche la Calabria pagò il suo tributo alla ferocia nazifascista: questi accadimenti noti come “eccidio di Rizziconi”, sono pressoché sconosciuti sia fuori che dentro i nostri confini regionali.

• 17 i morti, oltre 60 i feriti, questo fu il bilancio di questa strage perpetrata dalla furia nazista, in ritirata verso il nord del Paese. Fu l’unico atto del genere in Calabria, non per questo meno drammatica e degna di nota dal punto di vista storico; ma di questa- purtroppo – non esistono tracce sui libri ufficiali di storia, solo nel lavoro di storici meritevoli. Addirittura ci sono voluti ben 73 anni perché la strage di Rizziconi venisse annoverata ufficialmente fra i crimini di guerra dei registri ufficiali.

 • La città di Rizziconi ogni 6 settembre celebra la memoria delle vittime con una cerimonia civile e religiosa, a riprova di quanto vivo sia nella memoria collettiva locale il ricordo della strage. Dal 2018 il Lions Club Gioia Tauro – Piana ha in affidamento il luogo simbolo di questa strage, la Piazza “Caduti 6 settembre 1943”, a seguito di protocollo d’intesa sottoscritto con il Comune di Rizziconi.

• Ad oggi, non sono state concesse onorificenze alla città, nonostante la richiesta ufficiale del Consiglio comunale nel 2010. La Commissione parlamentare preposta allora non considerò sufficienti le fonti. Questa situazione è ampiamente superata dato che nel 2016 - grazie all’impegno di studiosi e storici delle più rinomate università italiane e delle associazioni, come il “Comitato 6 Settembre 1943”- fu sottoscritto un protocollo dai governi italiano e tedesco, che riconosce l’Eccidio di Rizziconi come unica strage nazista in Calabria, inserendola nell’Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia.

• All’indomani del 77esimo anniversario di questa strage, è doveroso rendere ufficialmente omaggio a questi uomini e donne, nostri padri e madri, nostri fratelli e sorelle, martiri della ferocia nazista, affinché, come tutte le altre vittime del periodo più buio dell’umanità, trovino il loro posto nella Storia e nella memoria. Una strage ancora senza alcun colpevole, perpetrata al solo scopo di vendetta, per cui nessun ufficiale ha mai pagato. Una ferita ancora aperta, ma avvolta in un inspiegabile velo di silenzio.

Impegna la Giunta regionale

a farsi portavoce delle giuste istanze della città di Rizziconi presso le Istituzioni competenti, affinché venga reso il giusto merito e il giusto onore anche alle vittime calabresi della ferocia nazista in Italia, chiedendo quindi il riconoscimento della meritata onorificenza per la città, supportando le richieste portate avanti dal Consiglio comunale di Rizziconi in sinergia con le associazioni del territorio tra cui i Lions. A richiedere, con il supporto di atti, studi e relative fonti, un inserimento della storia dell’Eccidio di Rizziconi nei programmi scolastici relativi all’occupazione nazista in Italia, accanto a tutti gli altri avvenimenti tristemente noti di quel periodo;

gli studenti, affinché nessun sacrificio sia stato vano e mai più si debba ripetere un simile orrore.

(40; 25/09/2020) Anastasi

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

- il settore del turismo in Calabria è tra quelli che registrano il maggior numero di addetti rispetto agli altri comparti dell'economia regionale;

- l'art. 3 della Legge n. 97/2013 prevede la valenza nazionale della abilitazione all'esercizio della professione di guida turistica ed altre professioni (accompagnatori turistici e direttore tecnico di agenzia di agenzia di viaggi);

- la citata norma non prevede però una definizione delle professioni, definizione che sarebbe indispensabile per le Regioni per poter attivare i processi di emanazione dei bandi per gli esami di abilitazione;

- di fatto non esiste più la definizione di guida turistica ed altre professioni nella normativa nazionale di riferimento ed attesa l'importanza cui appartiene la materia delle professioni, è essenziale che lo Stato se ne doti e di conseguenza che le Regioni procedano con le incombenze di propria competenza;

- la mancata definizione rappresenta un evidente ostacolo all'accesso alle professioni poiché non è possibile attivare i percorsi formativi necessari per accedere ai concorsi abilitanti;

- tantissimi sono i giovani laureati calabresi in discipline turistiche e culturali che attendono oramai da anni la riforma della normativa nazionale di riferimento propedeutica alla riforma della vetusta Legge Regionale di riorganizzazione turistica (L.R. 8/2008).

Impegna la Giunta regionale

- a chiedere al Governo di voler attivare in tempi rapidi quanto necessario per la modifica dell'art. 3 della Legge n. 97/2013 in materia di professioni turistiche;

- a chiedere alla Commissione Speciale Turismo della Conferenza delle Regioni di voler sollecitare il Ministro competente alla predisposizione di un decreto legge al riguardo, che possa risolvere la problematica relativa alla definizione della professione di guida turistica e delle professioni turistiche in genere.

(41; 30/09/2020) Crinò

Risposta scritta ad interrogazione

G. Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

-nel comune di Montegiordano (CS) è in corso l’opera di riqualificazione del lungomare cittadino fiancheggiante la costa dell’Alto Jonio calabrese;

-sul predetto lungomare insisteva una pineta incastonata nella più ampia vegetazione di macchia mediterranea soggetta a vincolo paesaggistico (così come da art. 134 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio).

Considerato che:

-nel contesto dei lavori annunciati in premessa è stato effettuato il taglio dei pini nell’area del lungomare soggetto a vincolo paesaggistico;

-questo taglio ha destato scalpore e preoccupazione nei cittadini di Montegiordano ed infatti si è costituito il comitato cittadino “Tutela lungomare di Montegiordano”;

-il lavoro di abbattimento degli alberi è stato effettuato nonostante la vigenza delle norme riguardanti le procedure di emergenza COVID19;

per sapere:

-se il Comune di Montegiordano, in ottemperanza alle normative vigenti ha avanzato formali istanze autorizzative alla Regione Calabria per l’abbattimento della Pineta nell’area del lungomare sottoposto a vincolo paesaggistico e se sono state acquisite tutte le altre autorizzazioni necessarie;

-i motivi per i quali si è reso necessario il taglio della vegetazione in oggetto.

(5; 02/04/2020)

Risposta:

(Allegato)

 

Callipo, Di Natale, Anastasi. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

-da alcune notizie apparse su diversi organi di informazione risulta che la Regione Calabria detiene il 2,5% delle quote della Stretto di Messina S.p.A. e che la società ha speso dal 1981 al 2013 circa 958.292 milioni di euro;

-non è chiara l'incidenza economica che ha comportato per la Regione Calabria la partecipazione alla Stretto di Messina S.p.A.;

-non è chiara la posizione della Regione Calabria in merito alla Stretto di Messina S.p.A. e alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina;

per sapere:

1. se e quale sia la partecipazione della Regione Calabria alla Stretto di Messina S.p.A.;

2. da quale data la Regione Calabria detiene partecipazioni nella Stretto di Messina S.p.A.;

3. quali siano nello specifico le risorse economiche esborse dalla Regione Calabria alla Stretto di Messina S.p.A. dalla sua costituzione fino ad oggi;

4. se e quali siano state le modalità di partecipazione della Regione alle attività della Stretto di Messina S.p.A.;

5. se e quali siano state le modalità di controllo poste in essere dalla Regione nei confronti delle attività e delle spese sostenute dalla Stretto di Messina S.p.A.;

6. se la Regione abbia verificato la correttezza delle procedure seguite dalla Stretto di Messina S.p.A. in merito agli studi di fattibilità, ricerca e progetto di massima, progetto preliminare, atti di convenzione, gara di appalto, piano finanziario, stesura del progetto definitivo, monitoraggio ambientale, aggiornamento del piano finanziario, stipula dell'atto aggiuntivo;

7. quale sia il numero effettivo dei contratti di lavoro (compreso collaborazioni e contratti d'opera) in essere al momento nella Stretto di Messina S.p.A. ed il loro peso economico;

8. se e quale sia lo stato della procedura di liquidazione della Stretto di Messina S.p.A.;

9. se e quale sia lo stato della vertenza giudiziaria avviata dalla società che ha vinto l'appalto per la progettazione e la costruzione del ponte volta ad ottenere un indennizzo per la mancata realizzazione dell'opera e se conosciuto quale sia l'indennizzo richiesto;

10. quale sia il costo per la realizzazione dell'opera e se ci sono spese a carico della Regione;

11. quale sia la posizione del Presidente della Regione in merito alla Stretto di Messina S.p.A. e alla possibile realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina.

(33; 11/06/2020)

Risposta:

(Allegato)

 

Di Natale. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- per l’anno scolastico 2020/2021, sono stati evidenziati, da più parti, diversi errori e criticità commessi dall’ATP di Cosenza, nelle operazioni di avvio dell’anno scolastico;

- tale problematica è stata più volte sollevata dai sindacati, con diverse note indirizzate all’ATP di Cosenza;

- fra le tante problematiche rilevano fra l’altro: assegnazioni provinciali su posto comune effettuate su disponibilità parziali;

assenza dell’organico di fatto;

nell’organico di diritto mancano diverse ore in tante discipline e in tutti gli ordini di scuola;

mancano gli aggiustamenti cattedra.

Ancora, si sottolinea che le assegnazioni e le utilizzazioni sarebbero state effettuate senza rispettare l’ordine delle fasi e senza tener conto della posizione in graduatoria dei docenti. Utilizzazioni interprovinciali da posto comune a sostegno di docenti senza titolo di specializzazione e non appartenete a classi di concorso in esubero ed effettuate prima delle assegnazioni da sostegno a sostegno. Tutto ciò premesso,

per sapere:

se quanto pubblicato dall’Atp di Cosenza sia conforme o meno alle normative vigenti in materia di assegnazioni ed utilizzazioni e se le criticità evidenziate dai sindacati siano fondate e ragionevoli.

(61; 09/09/2020)

Risposta:

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 46/11^ di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza recante: “Approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2019 e della relazione sulla gestione”

Proposta di provvedimento amministrativo numero 53/11^ di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza recante: “Modifiche alla deliberazione n. 16 del 26 giugno 2020 recante: “approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2019 e della relazione sulla gestione”” - (deliberazione consiliare n. 55).

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO CHE:

-il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo del 10 agosto 2014, n. 126, ha introdotto il nuovo impianto normativo sull'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle autonomie locali finalizzato a stabilire il quadro complessivo di riferimento dei principi contabili generali per regioni, province autonome ed enti locali;

-con deliberazione consiliare n. 356 del 19 dicembre 2018 è stato approvato il bilancio di previsione Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2019-2021;

-con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 79 del 21 dicembre 2018 è stato approvato il Documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione per gli esercizi 2019-2021 e sono state assegnate le risorse al Segretario/Direttore Generale;

-con determinazione del Segretario Generale R.G. n. 711 del 27 dicembre 2018 è stato approvato il bilancio finanziario gestionale del Consiglio regionale per gli esercizi 2019-2021;

-con deliberazione del Consiglio regionale n. 424 del 30 settembre 2019 è stato approvato l'assestamento al bilancio di previsione 2019-2021 del Consiglio regionale;

-con deliberazione del Consiglio regionale n. 447 del 19 novembre 2019 sono state approvate variazioni al bilancio di previsione 2019-2021 del Consiglio regionale della Calabria;

-con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 1 del 9 aprile 2020 è stato approvato il verbale di chiusura della contabilità dell'esercizio finanziario 2019;

-con deliberazione del Consiglio regionale n. 33 del 29 giugno 2020 è stato approvato il riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2019, ai sensi dell'art. 3 comma 4, del D.lgs. n. 118/2011;

CONSIDERATO CHE:

-con deliberazione consiliare n. 43 del 2 agosto 2015 è stato approvato il riaccertamento straordinario dei residui al 1° gennaio 2015, ai sensi del comma 7, articolo 3, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;

-nella citata deliberazione consiliare è stato rideterminato il risultato di amministrazione al 1° gennaio 2015 in un disavanzo di euro 2.477.364,29, corrispondente all'importo della voce "totale parte disponibile" del prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione rideterminato al 1° gennaio 2015;

-con deliberazione n. 70 del 3 dicembre 2015, ai sensi dell'articolo 3, comma 16, del D.lgs. 118/2011 e dell'articolo 2 del D.M. 2 aprile 2015, sono state individuate le modalità di ripiano del disavanzo di amministrazione derivante dal riaccertamento straordinario dei residui ed è stato approvato il piano di finanziamento del maggiore disavanzo di amministrazione a carico dei bilanci degli esercizi 2015-2044; -con deliberazione consiliare n. 149 del 21 novembre 2016 è stato modificato e rimodulato il piano approvato con deliberazione consiliare n. 70 del 3 dicembre 2015;

VISTA la deliberazione n. 16 del 26 giugno 2020, con la quale l’Ufficio di Presidenza ha proposto al Consiglio regionale l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2019 e della relazione sulla gestione;

RILEVATO CHE nei bilanci di previsione approvati per i trienni 2015-2017, 2016-2018, 2017-2019, 2018-2020 e 2019-2021 sono state applicate le quote previste nel piano di finanziamento del maggior disavanzo derivante dal riaccertamento dei residui approvato con deliberazione consiliare n. 70 del 3 dicembre 2015, successivamente modificata con deliberazione consiliare n.149 del 21 novembre 2016 e che dal prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione, allegato allo schema di rendiconto dell'esercizio 2019, la parte disponibile (lettera e) è superiore al disavanzo risultante al 1° gennaio 2019;

PRESO ATTO CHE con pec del 21 luglio 2020, acquisita al prot. gen. n. 16715 del 21.07.2020, l'Amministratore Unico della società in house "Portanova S.p.A." ha trasmesso il bilancio della società relativo all'esercizio 2019 con l'evidenza di un risultato di esercizio difforme da quello indicato nel progetto di bilancio trasmesso con pec dell’8 maggio 2020, acquisita al prot. gen. n. 10470 dell'8 maggio 2020, utilizzato nella redazione degli allegati al rendiconto concernenti la contabilità economico-patrimoniale;

CONSIDERATO CHE, durante l'attività di verifica preliminare sulla deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 16 del 26 giugno 2020, il Collegio dei Revisori ha richiesto un maggior dettaglio nell'esposizione dei dati contenuti negli allegati al rendiconto "a1", "a2" e "a3", rilevando altresì la presenza di alcuni errori materiali negli allegati "Equilibri di bilancio" e "Quadro generale riassuntivo";

TENUTO CONTO CHE l’Ufficio di Presidenza, sulla scorta dei suddetti rilievi del Collegio dei Revisori, ha modificato la propria deliberazione n. 16 del 26 giugno 2020 ed in particolare lo schema di Rendiconto della gestione relativo all'esercizio finanziario 2019 e la Relazione sulla gestione dell'esercizio 2019,

dando atto, altresì, contestualmente all'approvazione del Rendiconto dell'esercizio 2019, del recupero integrale del disavanzo di amministrazione derivante dal riaccertamento straordinario dei residui al 1° gennaio 2015, determinato ai sensi del comma 7, articolo 3, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;

CONSIDERATO CHE:

-l'art. 67 del D.lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii., dispone che "La Presidenza del Consiglio regionale sottopone all'Assemblea consiliare (...) il rendiconto del Consiglio regionale. Le relative risultanze finali confluiscono nel rendiconto consolidato di cui all'art. 63, comma 3. Al fine di consentire il predetto consolidato, l'assemblea consiliare approva il proprio rendiconto entro il 30 giugno dell'anno successivo";

-a causa dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, l'articolo 107, comma 1, lettera b) del decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18, convertito con la legge n. 27 del 24 aprile 2020, pubblicata nella G.U. n. 110 del 29.04.2020 ha differito il termine di adozione dei rendiconti al 30 giugno 2020 per gli enti e i loro organismi strumentali destinatari delle disposizioni del titolo I del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, mentre per le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sono rinviati al 30 giugno 2020 e al 30 settembre 2020 i termini per l'approvazione del rendiconto 2019 rispettivamente da parte della Giunta e del Consiglio;

DATO ATTO CHE:

-l'art. 77 del Regolamento interno di Amministrazione e Contabilità, dispone che "Successivamente all'approvazione del rendiconto, l'assemblea consiliare approva il bilancio consolidato di gruppo del Consiglio regionale con le società controllate e partecipate secondo le modalità e gli schemi previsti dal D.lgs. 118/2011 (...) Il bilancio consolidato è approvato dal Consiglio regionale entro il 31 agosto dell'anno successivo all'esercizio finanziario di riferimento ed è trasmesso, dopo l'approvazione consiliare, alla Regione entro i dieci giorni successivi.";

-il Consiglio regionale detiene la partecipazione nella società in house providing "Portanova S.p.A.";

RICHIAMATO l'articolo 7, comma 8, della legge regionale 15 marzo 2002, n. 13 e ss.mm.ii, che dispone la pubblicazione dei rendiconti dei Gruppi consiliari in allegato al conto consuntivo del Consiglio regionale e sul sito istituzionale dell'Ente;

VISTO lo schema di rendiconto dell'esercizio 2019, redatto ai sensi dell'allegato 10 al D.lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii., che costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

VISTA la relazione sulla gestione dell'esercizio 2019, redatta ai sensi dell'art. 11, comma 6, del D. lgs. n. 118/2011, allegata al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale;

VISTO il Regolamento interno di Amministrazione e Contabilità del Consiglio regionale della Calabria, approvato con deliberazione consiliare n. 19 del 4 maggio 2017 e successivamente modificato con deliberazione consiliare n. 342 del 28 settembre 2018;

VISTA la relazione della Commissione Speciale di vigilanza, redatta ai sensi del combinato disposto degli articoli 73, commi 5 e 110, comma 1, lettera c) del Regolamento interno di Amministrazione e Contabilità, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;

PRESO ATTO CHE il Collegio dei Revisori, con verbale n. 43 del 23 settembre 2020, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha espresso parere favorevole all’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2019 e della relazione sulla gestione;

UDITO il relatore, Consigliere Mancuso, che ha proposto all’Assemblea di approvare contestualmente e congiuntamente le deliberazioni dell’Ufficio di Presidenza n. 16/2020 e n. 34/2020, rubricate rispettivamente come proposte di provvedimento amministrativo n. 46/11^ e n. 53/11^;

DELIBERA

-di approvare il rendiconto dell’esercizio finanziario 2019 del Consiglio regionale, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, nelle seguenti risultanze finali riepilogative:

 

 

GESTIONE 2019

TOTALE

 

RESIDUI

COMPETENZA

 

 

 

Fondo di cassa al 1° gennaio 2019

 

 

11.953.139,02 €

RISCOSSIONI

27.714.447,95 €

32.412.553,50 €

60.127.001,45 €

PAGAMENTI

2.016.234,72 €

59.913.867,42 €

61.930.102,14 €

Fondo di cassa al 31 dicembre 2019

10.150.038,33 €

PAGAMENTI per azioni esecutive non regolarizzate al 31 dicembre

0,00 €

Differenza

 

 

10.150.038,33 €

RESIDUI ATTIVI

4.859.667,36 €

38.157.359,35 €

43.017.026,71 €

RESIDUI PASSIVI

4.276.335,63 €

4.099.142,95 €

8.375.478,58 €

Differenza

 

 

34.641.548,13 €

FPV per spese correnti

 

 

1.541.221,13 €

FPV per spese in conto capitale

 

 

713.806,92 €

 

 

 

 

Avanzo d’amministrazione al 31 dicembre 2019

42.536.558,41 €

 

-di approvare la Relazione sulla gestione dell'esercizio 2019, redatta ai sensi dell'articolo 11, comma 6, del D.lgs. 23 giugno 2011, n. 118 e ss.mm.ii., e allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;

-di dare atto che l’avanzo di amministrazione dell’esercizio 2019 è così suddiviso:

 

Avanzo vincolato

17.933.129,59 €

Avanzo accantonato

7.716.189,40 €

Avanzo destinato agli investimenti

12.920.026,13 €

Avanzo libero

3.967.213,29 €

 

-di rinviare ad un successivo atto la destinazione dell'avanzo libero dell'esercizio 2019, pari ad euro 3.970.213,29;

-di dare atto che il Consiglio regionale ha recuperato integralmente il disavanzo straordinario derivante dal riaccertamento dei residui al 1° gennaio 2015, determinato ai sensi del comma 7, articolo 3, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;

-di dare atto che i risultati della gestione del Consiglio regionale per l'esercizio 2019 confluiranno nel rendiconto consolidato della Regione Calabria, ai sensi dell'art. 67 del D.lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii.;

-di dare atto che, successivamente all'approvazione del rendiconto dell'esercizio 2019, si procederà all'approvazione del bilancio consolidato di gruppo del Consiglio regionale con la società partecipata "Portanova S.p.A.";

-di dare atto che i rendiconti dei Gruppi consiliari anno 2019 saranno pubblicati, in allegato, al rendiconto del Consiglio regionale sul sito istituzionale dell'Ente;

-di trasmettere la presente deliberazione, unitamente ai relativi allegati richiamati in premessa, alla Giunta regionale, ai sensi dell’articolo 73, comma 6 del Regolamento interno di Amministrazione e Contabilità del Consiglio regionale.

(Allegati)

Ordine del giorno numero 4/11^ di iniziativa del consigliere Giannetta: “Sulla parziale sospensione delle attività di caccia sul territorio regionale”

Il Consiglio regionale, premesso che:

• con ricorso numero di registro generale 982 del 2020 l'associazione italiana World Wild Fund for Nature e la Lega Italiana Protezione degli Uccelli impugnavano davanti al Tar Calabria la delibera di Giunta regionale n. 219 del 7 agosto 2020, recante "Approvazione del calendario venatorio per la stagione di caccia 2020/2021", chiedendone l'annullamento in tutto o in parte;

• con ordinanza adottata in sede cautelare all'udienza del 24 settembre 2020 il Tar Calabria - Sezione Prima accoglieva parzialmente il citato ricorso, disponendo la sospensione della Dgr oggetto di censure limitatamente alle parti in cui:

a) si consente la caccia al moriglione e alla pavoncella;

b) non si prevede, per le specie per le quali è prevista l'apertura anticipata della caccia, la modifica del termine finale, a compensazione della detta apertura anticipata, in misura pari all'intero periodo compreso tra l'inizio dell'apertura anticipata e l'inizio ordinario della stagione venatoria previsto dalla legge;

c) si consente la caccia all'interno delle "Aree natura 2000", tutelate ai sensi della Direttiva 92/43/CEE Habitat e nelle zone di protezione speciale, sottoposti a tutela in base alla Direttiva 79/409/CEE Uccelli;

• per effetto delle statuizioni del Tar, le attività di caccia hanno subito un forte pregiudizio, in particolare in quei territori ove estese e frequenti sono le "Aree Natura 2000" e le Zone di protezione speciale;

• tale pregiudizio si ripercuote anche in problema di ordine pubblico, dovendosi escludere nelle aree e zone indicate finanche l'attività dei selettori autorizzati alla caccia al cinghiale, con conseguente grave pericolo per l'incolumità pubblica;

• a seguito del pronunciamento del Tar Calabria, in considerazione delle problematiche emerse, l'Assessorato regionale all'Agricoltura, Caccia e Pesca si è immediatamente attivato per consentire la ripresa delle attività di caccia, nel rispetto delle prescrizioni dettate dai giudici amministrativi;

• a tal riguardo, d'intesa con l'Assessorato all'Ambiente, l'Assessorato all'Agricoltura, Caccia e Pesca si sta già adoperando per predisporre la richiesta Valutazione di incidenza ambientale (Vinca), allo scopo di accertare la possibile, eventuale incidenza negativa del calendario venatorio sui Siti di importanza comunitari (SIC), sulle Zone speciali di conservazione (ZCS) e sulle Zone di protezione speciale (ZTS);

• necessario ed urgente si appalesa essere la ripresa delle attività venatorie e con esse di quelle legate al contenimento della proliferazione degli ungulati sul territorio regionale;

tutto ciò premesso,

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE

ad adoperarsi con urgenza, attraverso i propri uffici, al fine di:

 • giungere all'immediata ripresa delle attività faunistiche;

• favorire la ripresa delle stesse, nel rispetto delle predette prescrizioni, anche all'interno dei Siti di importanza comunitari (SIC), delle Zone speciali di conservazione (ZCS) e delle Zone di protezione speciale (ZTS).

Ordine del giorno numero 5/11^ di iniziativa dei consiglieri Bevacqua, Guccione, Notarangelo, Irto, Tassone: “MES: un'occasione storica per migliorare la sanità italiana”

Il Consiglio regionale, premesso che:

La pandemia ha messo in luce le fragilità ma anche le eccellenze e l'importanza del nostro servizio sanitario nazionale che in questi mesi ha assunto una rilevanza strategica per impedire che il Covid-19 potesse mettere in ginocchio il nostro Paese.

Tra luci e ombre l'Italia è riuscita ad arginare gli effetti determinati dalla nefasta diffusione del virus. Ora dobbiamo concentrare gli sforzi sul servizio sanitario nazionale, sulla qualità delle prestazioni, l'accesso ai servizi e ridurre le diseguaglianze della sanità pubblica tra le regioni.

C'è l'urgenza di miglioranza, abbiamo una sanità ancora troppo differenziata e questa è l'occasione per attivare un nuovo Piano organico: vanno omogeneizzati i servizi offerti, digitalizzato il sistema sanitario, modernizzati e adeguati gli ospedali, potenziato il sistema di medicina territoriale.

Per fare questo è necessario che il governo italiano utilizzi le risorse che l'Europa mette a disposizione dei singoli Stati colpiti dalla crisi finanziaria (MES). l 37 miliardi del Mes serviranno per investire sullo sviluppo e il rilancio del sistema universalistico della sanità pubblica italiana. È un prestito che l'Europa concede, senza condizionalità, a un tasso dello 0,1 per cento, rispetto all'1,5 per cento del Cura Italia con cui sono stati raccolti 22 miliardi. Secondo un recente studio della Banca d'Italia se l'Italia dovesse decidere di utilizzare in pieno la linea di credito del Mes si otterrebbe un risparmio di circa 5 miliardi in dieci anni, in più darebbe la possibilità di beneficiare dello strumento OMT, cioè della possibilità che la Banca centrale europea acquisti i nostri titoli per sostenerne i valori finanziari. Dal punto di vista economico è un'occasione senza precedenti in termini di convenienza.

In questi anni sono stati chiusi ospedali, accorpati reparti, tagliati posti letto, ridotti i presidi territoriali, la sanità pubblica si è diversificata sui vari territori regionali. Ecco perché bisogna sfruttare subito questa opportunità e accedere ai fondi del MES. Soldi disponibili da subito e senza condizioni se non quella di spenderli per la sanità.

La Calabria, secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute, si piazza all'ultimo posto in classifica con appena 1,95 posti letto per acuti ogni mille abitanti; in Emilia

3,14 posti letto ogni mille abitanti, in Friuli 5,02. Il numero di posti letto totali in Italia è di 3,2 ogni mille abitanti.

La spesa sanitaria pro-capite in Calabria è di 200 euro in meno per abitante rispetto alla media nazionale. Lo Stato versa nelle casse calabresi quasi 200 milioni in meno all'anno.

La Calabria riceverebbe il 3,19 per cento dei fondi Mes: una cifra importante che servirebbe a definire in maniera dettagliata un nuovo Piano sanitario regionale.

IMPEGNA

il Presidente della Giunta regionale affinché nella Conferenza Stato-Regioni si chieda al governo nazionale di attivare tutte le procedure per attingere ai 37 miliardi del fondo MES da destinare al sistema sanitario nazionale.

Mozione numero 34/11^ di iniziativa del consigliere Molinaro recante: “Promozione e sostegno alla candidatura di Sybaris a Patrimonio Mondiale UNESCO”

Il Consiglio regionale, premesso che:

- il sindaco del Comune di Cassano all’Ionio (Cosenza), Gianni Papasso, ha dichiarato la volontà di attivare la candidatura per ottenere il riconoscimento di Sybaris, l’antica città della Magna Grecia localizzata all’interno del territorio comunale, quale Patrimonio Mondiale UNESCO;

CONSIDERATO CHE:

- la Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO attua la Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale, adottata a Parigi il 23 novembre 1972, dalla Conferenza Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, ratificata dall’Italia con la Legge 6 aprile 1977, n. 184;

- per essere inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO i siti devono essere di eccezionale valore universale e rispondere ad almeno uno dei criteri previsti nelle Linee Guida Operative;

- la candidatura deve essere presentata al Centro del Patrimonio Mondiale- Parigi dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UNESCO, previa approvazione da parte della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO che tiene conto dei pareri dei Ministeri competenti;

- la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO riceve le proposte di candidatura formulate da autorità e soggetti locali;

- la rilevanza storica di Sybaris è universalmente riconosciuta, per essere stata la più ricca e antica colonia achea d’Italia, fondata nel 730-720 a.c. . La Sibari degli Achei fu una delle più grandi città della Magna Grecia con i suoi 100.000 abitanti distribuiti su 510 ettari, con un circuito murario di ca. 10 km. Essa ebbe ben 25 città sottoposte al suo dominio, potendo contare su di un esercito di oltre 300mila soldati;

- le testimonianze dell’antica città di Sybaris sono visibili nel Parco Archeologico di Sibari e nel Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, mete di visitatori provenienti da tutto il mondo;

RITENUTO CHE:

- il sito di Sybaris possieda i requisiti per soddisfare i criteri UNESCO per l’inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale;

- l’inserimento di Sybaris nella Lista del Patrimonio Mondiale possa contribuire in modo determinante allo sviluppo culturale e turistico della Calabria;

- la Regione Calabria debba assumere un ruolo attivo di promozione e sostegno per il raggiungimento del riconoscimento di Sybaris Patrimonio Mondiale UNESCO nel minor tempo possibile, considerata la complessità della procedura;

IMPEGNA

la Giunta Regionale e la Presidente della Giunta Regionale a promuovere e sostenere, anche nelle sedi istituzionali competenti, la candidatura di Sybaris a Patrimonio Mondiale UNESCO, affinché il riconoscimento sia ottenuto nel minor tempo possibile, considerata la complessità della procedura.

Ordine del giorno n. 6/11^ di iniziativa dei consiglieri Arruzzolo, Graziano, Pietropaolo, Mancuso, Crinò, Pitaro Vito, Esposito: “Sulla situazione dei precari della scuola specializzati su sostegno”

Il Consiglio regionale, premesso che:

• con l'emanazione dei Decreti datati 28.04.2020 sono state disciplinate le procedure di reclutamento ordinarie e straordinarie per come di seguito elencate:

- procedura straordinaria, per esami, finalizzata all'accesso ai percorsi di abilitazione all'insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune (Decreto n. 497);

- concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per i posti comuni e di sostegno della scuola dell'infanzia e primaria (Decreto n. 498);

- concorso ordinario, per titoli ed esami, finalizzato al reclutamento del personale docente per posti comuni e di sostegno nella scuola secondaria di primo e secondo grado (Decreto n. 499);

- procedura straordinaria, per titoli ed esami, per l'immissione in ruolo di personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune e di sostegno. (Decreto n. 510).

• con il D.M. 92/2019 è stato dato avvio al quarto ciclo del corso di specializzazione in sostegno didattico, mediante il quale si sono specializzati circa 14.000 docenti, molti dei quali anche con 36 mesi di servizio;

• gli specializzati del "IV Ciclo TFA Sostegno" sono gli unici docenti in possesso della formazione specifica, prevista per tale tipologia di incarico, in quanto il Corso di Specializzazione (A.A. 2018/2019), a livello formativo, è identico al percorso svolto da coloro che hanno frequentato i tre cicli precedenti (D.M. 30/09/2011) e pertanto il profilo di docenti specializzati risulta essere il medesimo a livello formativo e normativo di cui all'allegato A del citato D.M.;

• la cronica carenza di docenti specializzati sul Sostegno si scontra con l'esigenza di garantire agli alunni con disabilità le opportune competenze di chi insegna e la continuità didattica, nell'arco del triennio o del quinquennio scolastico, questioni

considerate prioritarie dal MIUR e ribadite dal TAR Lazio con la Sentenza n. 196/2019;

• la Sentenza del Consiglio di Stato n. 3/2020, a sua volta, evidenzia che "le eccezioni alla regola del pubblico concorso, oltre che rigorose e limitate, devono comunque prevedere adeguati accorgimenti idonei a garantire la professionalità del personale assunto (ex multis, sent. n. 149/2010) per rispondere ad una «specifica necessità funzionale» dell'amministrazione, ovvero a «peculiari e straordinarie ragioni di interesse pubblico» (sent. n. 293 del 2009);

• a ciò si aggiunga che lo studente con disabilità fa parte di una categoria particolarmente fragile e pertanto bisognevole di una maggior tutela che solo un insegnante altamente specializzato e formato può dare, dato che il corso di specializzazione si propone di formare e preparare opportunamente docenti in grado di affrontare e sorreggere il delicato processo di crescita di un ragazzo/a con disabilità, divenendo un vero e proprio "facilitatore" dell'apprendimento;

• lo stesso Titolo di Specializzazione, già inquadrato come di livello superiore rispetto a quello dell'abilitazione all'insegnamento in una fisiologica prospettiva di progressività dei titoli (Ordinanza del Consiglio di Stato n. 4344/2017), risponderebbe ai requisiti di congruità alla verifica della professionalità necessaria, essendo connesso all'obiettivo della selezione dei migliori (Sentenza del Consiglio di Stato n. 7789/2019);

• la situazione comporta notevoli ripercussioni non solo sugli stessi docenti ma anche sulle famiglie, personale ATA e dirigenti scolastici, ed assume le connotazioni di una vera e propria emergenza sociale ed educativa che mette a rischio la continuità didattica e la qualità dell'insegnamento;

• risulta pertanto inopportuno obbligare i lavoratori della scuola a sottoporsi ad ulteriori procedure concorsuali selettive anche dopo anni di impiego professionale;

• in Calabria ogni anno le cattedre in deroga su sostegno si aggirano intorno alle 2.000 unità;

• pertanto è necessario attivarsi con estrema urgenza al fine di stabilizzare gli aventi diritto ed evitare di perpetrare lo stato di precariato su esposto.

Tutto ciò premesso,

IMPEGNA

la Giunta regionale ad adoperarsi ai vari livelli di Governo e in sede di Conferenza Stato-Regioni al fine di:

• procedere all'indizione di una selezione pubblica per titoli e servizi con obbligo del superamento dell'anno di prova così come previsto dalla normativa vigente, il cui unico requisito di accesso sia il Diploma di Specializzazione, senza ulteriori vincoli, per l'immissione in ruolo sulle cattedre di sostegno;

• in alternativa, utilizzare le graduatorie di prima fascia GPS di nuova istituzione, trasformandole in graduatoria a scorrimento con blocco triennale, onde attingere per le immissioni in ruolo, sempre con superamento dell'anno di prova.