XI^
LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
_________
N. 2
SEDUTA Di LUNEDì 27 APRILE
2020
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE DOMENICO TALLINI
Inizio lavori h 14,18
Fine lavori h 00,18 del 28 aprile 2020
Dà avvio ai lavori,
invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta
precedente.
Dà lettura del verbale
della seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle
comunicazioni.
Volevo annunciare che, nell’ambito di una
consultazione fatta anche con i capigruppo, si è deciso di inserire all'ordine
dei lavori odierni gli ordini del giorno e le mozioni che sono stati presentati
dai vari colleghi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Bevacqua, ne ha facoltà.
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
Presidente,
chiedo scusa, con quali capigruppo ne ha parlato? Di maggioranza?
Lei
ha detto che si è deciso di inserire all'ordine dei lavori odierni le mozioni e
gli ordini del giorno, presentati in Conferenza dei capigruppo.
Chiedo scusa, ne ho
parlato.
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
È giusto puntualizzare.
Credo
di averne parlato con qualcuno del suo gruppo e di avere anche concordato
questo percorso con il collega Guccione. Credo di non aver fatto male. Sono
rispettoso dei ruoli.
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
Volevo saperlo perché non mi risultava.
Mi sembrava che questo percorso fosse il
massimo a cui l'opposizione potesse aspirare in una seduta come questa e,
dunque, che potesse essere condiviso,
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
Presidente, ripeto, al di là del collega
Guccione, ciò che voglio puntualizzare è che non è stato oggetto di discussione
in Conferenza dei capigruppo.
Stavo
dicendo, collega Bevacqua, che la mia proposta è quella di inserire all'ordine
dei lavori odierni, tutti gli ordini del giorno e le mozioni che, essendo tutti
mirati a invocare provvedimenti per affrontare l'emergenza sanitaria Covid-19,
penso che alla fine saranno tutte condivisibili e che non ci siano proposte non
accoglibili. Pertanto, se siete d'accordo, proporrei una brevissima discussione
per poi, magari, approvarli tutti come atto di raccomandazione nei confronti
della Giunta regionale, in maniera tale che, nel momento in cui si andranno a
predispone le misure finalizzate a far fronte all'emergenza sanitaria, si potrà
tenere conto di queste raccomandazioni provenienti dal Consiglio regionale.
L'idea è questa.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Bevacqua. Ne ha facoltà.
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
Grazie
Presidente. Non so se posso parlare a nome della minoranza, però parlo come
capogruppo del Partito Democratico in questo momento.
L’altro
giorno abbiamo tenuto un’ importante riunione dei capigruppo nell’ambito di una
Conferenza, convocata ad hoc, e
abbiamo deciso alcune cose preliminari, che vorrei ricordare in quest’Aula –
almeno, le faccio presenti nel mio intervento –, ovvero che dobbiamo evitare di
portare in Aula mozioni, ordini del giorno e provvedimenti che non siano stati
concordati in Conferenza dei capigruppo; questo per regolamentare al meglio i
lavori del Consiglio regionale e per evitare ciò che si è già verificato nella
prima seduta, in cui è stato portato all’esame dell’Aula un ordine del giorno
su una questione molto importante che riguardava il sociale, senza averlo
discusso preliminarmente e, in quel caso, alcuni paletti li avevamo messi.
Oggi,
il Presidente del Consiglio riporta in Aula alcune decisioni diverse da quelle
concordate in Conferenza dei capigruppo.
Ne
prendo atto, però chiedo che questi punti all'ordine giorno siano approvati
dalla maggioranza dei due terzi dei consiglieri presenti, per come previsto dal
Regolamento interno. La mia proposta è questa.
Collega
Bevacqua, a me non sembra che l'ordine del giorno sia stato predisposto in
maniera difforme, rispetto a quella che era stata la decisione assunta in sede
di Conferenza dei capigruppo; anzi, mi sembra perfettamente in linea.
Lo
dico all'inizio di seduta: se si vuole parlare per mozioni d'ordine, rispetto
all'ordine del giorno, bene; altrimenti, avviamo la discussione e poi si
interverrà nel merito delle questioni che sono iscritte all'ordine del giorno.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Francesco Pitaro. Ne ha facoltà.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Presidente,
sono d'accordo col capogruppo del Partito Democratico – consigliere Bevacqua –
nel senso che, nell'ultima Conferenza dei capigruppo, la maggioranza ha
adottato un atto – peraltro, andando al di là della nostra proposta – e si era
stato stabilito un ordine del giorno con dei punti.
Quell’ordine
del giorno, peraltro, io l’ho anche ricevuto, nel senso che è stato stabilito
un ordine del giorno che – faccio un esempio – prevedeva al primo punto
l'approvazione del programma di governo.
Ieri
pomeriggio alle 17, quindi nemmeno a 24 ore di distanza dalla seduta di oggi,
mi è arrivato un altro ordine del giorno, presidente Tallini, che è stato
integrato inopinatamente rispetto a quello che era stato convenuto e, peraltro,
trasmesso tardivamente; quindi, mi pare che ci sia una discrepanza totale con
quanto stabilito all'interno della Conferenza dei capigruppo.
Oggi
ascolto con le mie orecchie dalla sua voce che vi sarebbero mozioni e ordini
del giorno – ho capito bene, colleghi?! – di cui, onestamente, non ho contezza.
Pertanto,
nell'ambito di un Consiglio regionale in cui credo che si debba camminare
insieme, soprattutto in questo momento storico drammatico di emergenza, di
epidemia eccetera eccetera, Presidente, chiedo chiarezza e rispetto affinché il
Consiglio regionale possa determinarsi anche in maniera lucida e chiara.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Guccione. Ne ha facoltà.
GUCCIONE Carlo (Partito
Democratico)
Secondo
me c’è un po' di confusione. Se andiamo a leggere il Regolamento interno del
Consiglio regionale dice che “ogni
consigliere o gruppo politico, all'inizio della seduta di Consiglio regionale,
può presentare ordini del giorno da inserire all'ordine dei lavori.
È
dunque prassi che, all’inizio di seduta, le mozioni e gli ordini del giorno
sono stati già presentati per chiederne l’inserimento all'ordine del giorno.
Questa
è la prassi aderente al Regolamento del Consiglio regionale.
Non
serve nessuna riunione dei capigruppo per decidere le mozioni o gli ordini del
giorno. Il Consiglio regionale è sovrano e decide se inserirle all’ordine del
giorno e discuterle in coda alla seduta; poi ci sono le votazioni per
l’approvazione o la bocciatura. Grazie.
Grazie, collega Guccione. Credo che lei abbia dato la risposta che avrei dovuto dare io
ai colleghi consiglieri.
Faccio
una precisazione: le proposte che sono state iscritte all'ordine del giorno,
sono quelle concordate alla data della Conferenza dei capigruppo, semmai c'era
qualche punto in meno e non in più, che è quello della modifica del Regolamento
che è stato aggiunto successivamente, ma era esattamente in linea con le
decisioni assunte in Conferenza dei capigruppo; se nel corso della seduta di
Consiglio regionale, però, arrivano proposte, voi pensate che un Presidente
dell'Assemblea non debba valutare l'opportunità, avendone la facoltà, di
inserire all'ordine del giorno argomenti utili anche alla discussione e
finalizzati sicuramente a dare più possibilità ai iniziative, idee e proposte
per affrontare l'emergenza sanitaria?
Credo che osservazioni di questo tipo, come ha
fatto intendere il collega Guccione, siano finalizzate solo a limitare
l’attività dell'Assemblea legislativa; invece, credo che dobbiamo essere coloro
che stimolano il dibattito e dobbiamo far sì che in quest’Aula si possa
discutere tanto, ovviamente rispettando le regole.
Siamo ancora all'inizio e, sicuramente, qualche
errore di inesperienza potremo anche commetterlo però, quando l'obiettivo è
solo quello di dare voce ai consiglieri che sono i portatori delle istanze dei
cittadini calabresi, credo che si faccia assolutamente cosa buona.
Per quanto mi riguarda, possiamo avviare la
discussione, dando la parola all'assessore Talarico.
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico)
Presidente,
chiedo scusa. Ha fatto bene il collega Guccione a ricordare il Regolamento e,
per come previsto, chiedo che l’inserimento degli ordini del giorno sia votato
a maggioranza dei due terzi dei consiglieri presenti in Aula.
Va
bene, collega Bevacqua, però una cosa la devo dire: non registrando posizioni
contrarie, davo per scontato che questa procedura avesse il consenso
dell'Assemblea.
Credevo
che questa cosa fosse scontata, ma se lei si appiglia ai formalismi, che
formalismi siano.
Pertanto,
propongo l'inserimento all'ordine del giorno di tutte le mozioni.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.
ESPOSITO Sinibaldo (Casa
delle Libertà)
Potrebbe
sembrare che siamo venuti in Aula e abbiamo ribaltato quello che si è deciso in
sede di Conferenza dei capigruppo.
Ritengo
di poter tranquillizzare l’Aula, ma soprattutto chi ci ascolta, che siamo in
perfetta linea con quello che avevamo deciso in sede di Conferenza dei
capigruppo.
Credo,
altresì, collega Bevacqua, che, probabilmente, c'è stato un dire del presidente
Tallini che andava nella logica che mozioni e ordini del giorno che, magari,
saranno sul suo tavolo e che sono convogliabili tutti nell'ambito
dell'emergenza sanitaria, potevano trovare sfogo anche oggi in quest’Aula,
vista l'emergenza.
Il
disguido è stato solo questo.
Ad
ogni modo, il discorso di mozioni e ordini del giorno possiamo farlo dopo
perché, intanto, abbiamo una pratica estremamente importante e significativa
che ha determinato che questa Giunta regionale fino ad oggi si articolasse con
i dodicesimi.
Reputo
necessario che la madre di tutte le pratiche, il bilancio, trovi discussione in
Aula. Per quanto riguarda le mozioni e gli ordini del giorno, sono convinto
che, anche dai banchi dell'opposizione, non ci sarà l’approvazione del loro inserimento
dalla maggioranza dei due terzi, ma dell'intero Consiglio regionale che
discuterà ordini del giorno e mozioni, così come nella logica espressa dal
consigliere Guccione.
Impallarsi
su queste questioni, significa perdere ulteriore tempo su quella che poi è la
discussione principale del bilancio.
Presidente
Tallini, le chiedo di andare avanti con i lavori all'ordine del giorno e, se i
colleghi sono d'accordo, quando lei enuncerà gli ordini e le mozioni pervenuti
alla Presidenza, l’Aula delibererà all'unanimità, perché conosco qualcuna delle
mozioni, anzi, mi avvio anche a firmarne qualcuna che condivido in pieno.
Poi,
se lo vogliamo fare prima, ci sarà l'apertura della discussione su ogni ordine
del giorno e su ogni mozione che il presidente Tallini metterà ai voti.
Credo
che ci siano le condizioni per poter riprendere i lavori e dare una risposta
vera alla Calabria con l'approvazione del bilancio.
Voglio
fare una votazione anomala, però, per sapere chi non è d'accordo per
l'inserimento delle mozioni e degli ordini del giorno in questa seduta.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Irto. Ne ha facoltà.
IRTO Nicola (Partito
Democratico)
Presidente,
in merito all’ordine dei lavori, lei ha posto un problema che si è sempre
ripetuto in quest’Aula.
Storicamente,
ad inizio di seduta di Consiglio regionale, c'è sempre stato qualche
consigliere di maggioranza o di minoranza che ha posto il problema di inserire
un ordine del giorno o una mozione che poteva essere più o meno attinente
all'ordine del giorno col quale si era convocato il Consiglio regionale.
Ho
visto quello che è uscito fuori in questa discussione, con la richiesta di
inserimento all’ordine dei lavori di mozioni e ordini del giorno per i quali
sia la presidente Santelli sia l'assessore Talarico annuivano come fossero
davvero importanti.
Noi
siamo abituati così perché il Regolamento dice così: gli ordini del giorno e le
mozioni che vengono presentati alla Presidenza, vengono tutti distribuiti ai
consiglieri e si discutono singolarmente; se si devono inserire si inseriscono,
se non si devono inserire non si inseriscono.
Credo
che su alcuni di essi, probabilmente, ci potrà essere una larga convergenza –
perché no?! – ma dobbiamo sapere, Presidente.
Quando
si vota l'inserimento, dobbiamo sapere cosa si sta inserendo; il Regolamento
dice questo.
Lo
dico anche ai fini di ordinare il lavoro nel migliore dei modi, avendo anche la
sessione di bilancio oggi all'ordine del giorno, ma lo dico soprattutto,
presidente Tallini, ai fini di un lavoro migliore ed evitare di creare un
precedente per le prossime sedute di Consiglio regionale perché se arriviamo
tutti – anche la minoranza – attrezzati con cinquanta ordini del giorno, senza
calendarizzare e metabolizzare un percorso, si rischia di bloccare i lavori
d'Aula.
Lo
dico solo per dare un ordine ai lavori e lo dico, soprattutto, per non creare
un precedente in cui non facciamo capire ai calabresi che ci guardano e, essendo la seduta a porte chiuse,
possono farlo solamente in streaming; per
cui, è già difficile comprendere quello che avviene qui, a prescindere, se poi lo facciamo votando, senza sapere
nemmeno noi cosa votiamo, figuriamoci da casa cosa possono capire.
Presidente Tallini, lo dico non solo ai fini
della trasparenza, ma anche per un percorso del Consiglio regionale. Grazie.
Collega
Irto, le ricordo che, fino a qualche seduta fa, ero seduto da quella parte e
non mi sembra che questo metodo sia sempre stato usato e praticato, soprattutto
durante la sua presidenza del Consiglio regionale.
IRTO Nicola (Partito
Democratico)
Usavamo i due
terzi dei consiglieri regionali.
Glielo dico perché mi meraviglia molto che lei
improvvisamente sia così ligio.
Cercherò di fare il mio dovere, cogliendo
anche i suggerimenti provenienti dai colleghi di tutti gli schieramenti per
cercare di mettere l'Assemblea nelle condizioni di operare nel miglior modo
possibile.
Devo dire che tantissime mozioni e tantissimi
ordini del giorno sono arrivati dopo la Conferenza dei capigruppo.
Per questa ragione, vista anche la necessità,
non mi sembra di ricordare che nelle tante sedute precedenti, qualcuno abbia
creato problemi per l'inserimento all'ordine dei lavori di una mozione o di un
ordine del giorno.
Se nessuno era contrario, si dava per scontato
l’inserimento.
Visto che i colleghi Bevacqua e Irto vogliono
che si voti, allora metteremo ai voti le mozioni e gli ordini del giorno.
Non so se possiamo farlo in un unico punto per
le mozioni e gli ordini del giorno presentati dai consiglieri.
(Interruzione)
Quelli da me precedentemente elencati. Volete
che li elenchi di nuovo?
Le
mozioni da inserire all’ordine del giorno sono le seguenti: Aieta, in merito
alle emergenze Covid-19; Aieta, in merito agli aiuti economici per l’acquisto
di sistema informativo in favore delle famiglie meno abbienti; Aieta, in merito
al riconoscimento di un'indennità per l'eccezionale emergenza Covid-19; Aieta,
in merito agli aiuti per l’emergenza sanitaria; Bevacqua, Guccione e Irto,
Notarangelo e Tassone, in merito alle misure di sostegno per le locazioni
immobiliari ad uso abitativo e commerciale; De Caprio, in merito all’incremento
straordinario per il personale sanitario eccetera…
Sono
tutte le mozioni che abbiamo elencato prima. Credo sia meglio votare
l'inserimento all'ordine del giorno e avviare i lavori, così chiudiamo questa
discussione che penso non sia stata utile.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Esposito, ne ha facoltà.
ESPOSITO Sinibaldo (Casa
delle Libertà)
Presidente,
se oggi dobbiamo discutere qualche decina di mozioni e qualche decina di ordini
del giorno – ahimè – comincio ad essere preoccupato, non perché ci aspettano a
casa – siamo qui e possiamo starci anche tutta la notte – ma credo che sia una
procedura che neanche l'opposizione vuole seguire.
Ritengo
utile che, qualora vi fossero degli ordini del giorno e delle mozioni che ogni
singolo consigliere volesse porre, come criteri aggiuntivi all'ordine del
giorno, lo si possa fare su richiesta del singolo consigliere e previa
approvazione dei due terzi, ma pretendere di porre ai voti, nella seduta
odierna, tutti gli ordini del giorno e tutte le mozioni che sono pervenuti
all'Ufficio di Presidenza, significherebbe impallarsi.
Ripeto
ciò che ho detto nel mio primo intervento: urge, invece che, in modo concreto,
si diano delle risposte di approvazione delle pratiche che sono iscritte
all'ordine del giorno.
Una
volta completata la fase della discussione sul bilancio e l'approvazione, se i
consiglieri regionali riterranno di doverli inserire all'odierno ordine del
giorno, lo faranno singolarmente e, a quel punto, ci sarà la votazione per
l’inserimento all'ordine del giorno. Una cosa è inserire mozioni e ordini del
giorno in merito all'emergenza Covid-19, altra cosa è pensare che, in una sola
seduta di Consiglio regionale, si possano discutere tutti gli ordini del giorno
e le mozioni che sono pervenuti.
Per
la verità era quello che volevo fare ma, su richiesta di qualche consigliere di
minoranza, si è pensato di farlo prima.
Non
vedo nulla in contrario ma, credo che si possa fare l’uno e l'altro.
Ormai ho avviato la votazione; quindi, pongo in
votazione l’inserimento all'ordine del giorno delle mozioni numero: 1/11^,
2/11^, 3/11^, 4/11^, tutte a firma del consigliere Aieta.
Pongo, inoltre, in votazione l’inserimento
delle mozioni numero: 5/11^, a firma dei consiglieri Bevacqua, Guccione, Irto,
Notarangelo e Tassone; la numero 6/11^, la numero 7/11^; la numero 8/11^, la
numero 9/11^, la numero 10/11^; la numero 11/11^, la numero 12/11^.
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico)
Presidente,
ritengo che il collega Esposito abbia fatto una proposta condivisibile.
Se
siamo d'accordo e rinviamo tutto a dopo l'approvazione del bilancio, va bene;
altrimenti, ripeto, chiediamo la votazione con verifica della maggioranza dei
due terzi dei consiglieri regionali presenti.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Presidente,
posso?
Un
attimo. Siamo in fase di votazione e non può parlare nessuno. Non le posso dare
la parola.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Le chiedo la
parola adesso, altrimenti il mio intervento non avrà più senso.
Prego, può
intervenire per dichiarazione di voto.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Vista la necessità e l'urgenza di affrontare
la questione bilancio, da più parti si sta sollecitando di procedere in tal
senso facendo un’inversione, per poi discutere di tutto il resto.
Aggiungo che non è possibile votare una sfilza
di mozioni tutte in blocco, senza nemmeno conoscerle e poter dire che va bene
una, ma non l'altra.
Pertanto, direi di occuparci innanzitutto del
bilancio e poi delle mozioni che, però, devono essere richiamate
individualmente perché qualcuno potrebbe volerne approvare qualcuna, ma non
qualche altra. Grazie.
Non vedo nessuna contraddizione, se non quella
che ci sono colleghi che chiedono di inserirle dopo.
Considerato che si tratta di mozioni e ordini
del giorno relativi al contrasto all’emergenza sanitaria, ho ritenuto che
fossero tutti pertinenti e relativi al bilancio e ai suoi contenuti; quindi, se
mi consentite, vorrei inserirli all'ordine del giorno.
Se li inseriamo, possiamo dare avvio ai lavori
con la discussione del bilancio perché l'assessore Talarico ha necessità di
svolgere la relazione.
Pongo in votazione l’inserimento delle mozioni.
(Le mozioni sono inserite)
Pongo
in votazione gli ordini del giorno, protocollo numero: 8991 del 22 aprile 2020,
a firma dei consiglieri Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo e Tassone; 9141
del 24 aprile 2020, a firma dei consiglieri Minasi e Paris; 9142 del 24 aprile
2020, a firma dei consiglieri Paris, Minasi, Neri; 9191 del 25 aprile 2020, a
firma del consigliere Graziano; 9192 del 25 aprile 2020, a firma del
consigliere Graziano, sulle procedure per garantire l'esenzione totale del
ticket.
(Gli ordini del giorno sono inseriti)
L’ordine
del giorno è così integrato.
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico)
Presidente,
chiedo scusa, non so se ci capiamo oppure no.
Ho
chiesto che l'inserimento delle mozioni e degli ordini del giorno sia approvato
dai due terzi dei consiglieri regionali, per come previsto dal Regolamento
interno.
Pertanto,
lei deve verificare che l’approvazione sia avvenuta con la maggioranza dei due
terzi dei presenti in Aula, oppure rimandare tutto dopo l’approvazione del
bilancio per poi riflettere insieme su cosa inserire all’ordine del giorno o
meno.
Credo
che la proposta del collega Esposito sia quella più sensata in questo momento.
Proposta di provvedimento
amministrativo numero 5/11^, di iniziativa della Giunta regionale recante:
“Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2020-2022 (Art. 36 del Decreto legislativo 23 giugno 2011,
n. 118)”
Proposta di legge numero 1/11^, di iniziativa della Giunta regionale recante:
“Legge di stabilità regionale 2020”
Proposta di legge numero 2/11^, di iniziativa della Giunta regionale recante:
“Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2020/2022”
Cedo la
parola all'assessore al bilancio, Francesco Talarico.
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del personale
Grazie,
Presidente. Intanto, desidero ringraziare l'intera struttura del Dipartimento bilancio
e il direttore generale, De Cello, per il complesso lavoro svolto nell’arco di
questo mese, in maniera precisa e puntuale, consentendo alla Giunta regionale –
insediatasi il 18 marzo – di arrivare in Aula, nonostante il momento
particolare, in cui le modalità di svolgimento dell’attività in smart working non hanno consentito
incontri e riunioni che erano alla base della discussione per l’impegno del
bilancio.
Abbiamo
portato avanti un lavoro complesso che, peraltro, lo è ancora di più perché,
dal 2015, il fatto che il pareggio di bilancio sia previsto dalla Costituzione,
il fatto che ci sia l'armonizzazione di tutti i sistemi contabili, il fatto che
ci siano controlli importanti anche esterni – come quelli della Corte dei
conti, del MEF e del Collegio dei revisori dei conti, che esprime anche un
giudizio all'interno della Regione ed è direttamente nominato dal Consiglio
regionale attraverso un’estrazione – pongono una serie di novità importanti
rispetto al passato che abbiamo ereditato.
Voglio
anche ringraziare il Collegio dei revisori dei conti che ha espresso un parere
positivo.
Abbiamo
provveduto a fare una serie di tagli lineari nel bilancio e accantonare queste
risorse in una serie di Fondi rischi, spese, pignoramenti e debiti fuori
bilancio; ciò ha consentito di ottenere il parere positivo da parte del
Collegio dei revisori dei conti.
Svolgerò
una relazione unica in merito al DEFR, al bilancio e alla legge di stabilità,
in modo tale che i gruppi possano intervenire sui tre i punti all'ordine del
giorno, naturalmente votandoli successivamente e separatamente e andando a
individuare anche i vari emendamenti che sono stati presentati da parte dei
consiglieri.
Attualmente,
siamo in esercizio provvisorio, tra tre giorni, il 30 aprile, scadrà
l'esercizio provvisorio.
Naturalmente,
vi sono delle responsabilità da parte di chi ci ha preceduto. Non approvare un
bilancio in Aula, non è una bella cosa.
Ritengo
che avere i conti in ordine e uno strumento nella sua completezza, per
consentire di operare a chi doveva successivamente governare questa Regione,
doveva essere un impegno preciso da parte di chi ci ha preceduto, ma così non è
stato.
Non
può nemmeno bastare l'idea che si è votato il 26 gennaio, perché anche altre
Regioni, come l'Emilia Romagna, puntualmente hanno approvato il bilancio al 31
dicembre.
Posso
dire con certezza che questa maggioranza, guidata dalla presidente Santelli,
rispetterà sempre i tempi del bilancio.
Rispettare
i tempi del bilancio, significa buona amministrazione; significa svolgere il
proprio compito fino in fondo, in maniera oculata e attenta, cercando di dare
la massima efficienza alla macchina amministrativa.
Pertanto,
dovremo: rispettare i tempi del prossimo 31 dicembre con l’approvazione, da qui
a 7 mesi, del bilancio di previsione e approvare, nei termini di legge, sia il
Consuntivo sia il Documento economico e finanziario; organizzare una Regione
“normale”, all’insegna del confronto con l'intero Consiglio regionale e con la
Commissione competente, che è l’istituzione preposta ad analizzare anche le
singole poste di bilancio.
Purtroppo,
quest'anno non l'abbiamo potuto fare, sia per la ristrettezza dei tempi sia per
l’emergenza Covid-19 e sia perché non c'è stata la possibilità di poter
approfondire con calma le singole poste; però, sono stati fatti dei passaggi
importanti e significativi, come la Conferenza dei capigruppo, dove c’è stato
un confronto e mi sono reso disponibile a qualsiasi chiarimento posto dai
consiglieri sia di maggioranza sia di minoranza.
L’obiettivo,
però, deve essere sempre e comunque quello di collaborare attraverso idee e
proposte rispetto alle quali, per quanto ci riguarda, non ci sottrarremo, anche
se dovessero arrivare dalla minoranza, soprattutto se volte all'interesse
generale della Calabria.
La
situazione finanziaria della Regione Calabria non è rosea – lo sapete tutti
quanti – e conta una serie di forti criticità.
Chi
ha letto l'ultimo giudizio di parifica della Corte dei conti, credo si sia
potuto rendere conto della situazione estremamente complessa che andremo a
individuare.
Il
consuntivo in questione era quello del 2018. In particolare, la Corte dei conti
ha posto due questioni: i residui attivi che portiamo in questo bilancio – ci
sono due residui che riguardano il servizio idropotabile, riferito all'acqua
per le annualità 1981/2004, per un importo di 245 milioni di euro che portiamo
a credito tra i residui attivi – e il servizio smaltimento rifiuti, per un
importo pari a 348 milioni di euro.
Si
tratta di rapporti che la Regione ha con i Comuni; quindi, gli Enti locali
hanno questi debiti nei nostri confronti e noi vantiamo questi crediti nei
loro.
Nell'ultimo
giudizio di parifica, la Corte dei conti, andando a individuare anche quattro
Comuni capoluogo, ha evidenziato che c'erano delle diversità tra i residui che
abbiamo iscritto in bilancio nel nostro attivo e i loro residui all'interno dei
rispettivi bilanci.
Questo,
naturalmente, ha innescato da parte della Corte dei conti una serie di
eccezioni importanti e una verifica su tutti i Comuni della Regione Calabria,
tant'è che la Corte dei conti ha scritto a tutti i Comuni per vedere se il credito
tra noi e loro è lo stesso.
Non
abbiamo ancora contezza del lavoro che è stato fatto, però certamente sarà una
questione estremamente importante perché, nel momento in cui si chiede la
certificazione del debito da parte dei Comuni, la Corte ha in mano dei
documenti importanti per confrontarsi con la Regione Calabria e per arrivare a
una definizione.
È
chiaro che, se dovessero emergere delle diversità tra quello che abbiamo
scritto noi e quello che hanno scritto i Comuni, ci sarà un impatto grave e immediato
sugli equilibri di bilancio.
Ecco
perché bisogna che l'intero Consiglio regionale sia informato e sia tutto
chiaro; quello che abbiamo trovato, l’abbiamo trovato.
Per
quanto concerne la gestione “allegra” dei rifiuti da parte dei Comuni, la Regione
non può fare un credito di 348 milioni senza che i Comuni abbiano pagato.
Pensare
di richiedere immediatamente queste risorse ai Comuni, significherebbe mandare
in dissesto tantissimi Enti locali; quindi, vi lascio immaginare la gravità di
tale situazione.
Mi
auguro che ci possa essere la collaborazione di tutti i Sindaci perché da un
lato noi non possiamo rinunciare a questi crediti e, dall'altro, i Comuni
devono provvedere a redigere un Piano di rateizzazione per poter rientrare.
Peraltro,
dal primo gennaio 2020, non investiremo nulla sui rifiuti nel senso che, con la
loro autonomia, gli ATO delle cinque Province calabresi, attraverso gli incassi
dei Comuni, potranno gestire anche lo smaltimento.
Questa
è una partita in cui la Regione può avere solo un ruolo di regia, dando una
mano e suggerimenti, ma non può assolutamente dare nessuna risorsa ai Comuni;
dunque, una partita importante per riuscire a uscirne.
Queste
sono le due grandi criticità che dovremo affrontare con grande autorevolezza e
– mi auguro – con la collaborazione di tutti, senza strumentalizzazioni, azioni
demagogiche, populismo e senza le solite cose che avvengono alla Regione – io
ci sono stato diversi anni – come manifestazioni o proteste.
Queste
sono le linee direttrici sulle quali non possiamo derogare, proprio perché
siamo oggetto di controllo della Corte dei conti e del MEF.
Mi
auguro che tutti i consiglieri regionali, di maggioranza e minoranza, capiscano
questi argomenti in maniera precisa e collaborino per rispettare quello che è
il pareggio di bilancio al quale tutti quanti noi dobbiamo tendere.
Naturalmente,
questa situazione difficile è stata ancora più aggravata dell'emergenza
Coronavirus che ha colto di sorpresa tutti quanti noi, perché ha provocato una
pandemia che ha investito tutto il mondo.
Devo
dire che la Calabria – per i numeri che ci sono – sembra essere naturalmente
riuscita a contrastare questo momento.
Abbiamo
dovuto affrontare tre diversi tipi di emergenza. Una è quella sanitaria e devo
dare atto alla presidente Santelli della sua decisione e determinazione
nell'assumere anche misure forti, tra cui quella della chiusura dei Comuni che
altre Regioni, più avanti anche dal punto di vista sanitario, non hanno
osservato.
Questi
sono stati atti forti che, naturalmente, hanno determinato nei nostri
corregionali la consapevolezza che era un momento difficile e bisognava stare a
casa.
I
dati di ieri, con un solo nuovo contagio, testimoniano che la Calabria, su
questo tema, è stata decisa e determinata.
Anche
la chiusura dei confini regionali, in un momento storico così importante, ha
dato quel messaggio ai calabresi ai quali, naturalmente, non possiamo che dire
“grazie” per aver osservato tutte queste prescrizioni; tant'è che, sotto questo
aspetto, i numeri ci danno ragione.
Naturalmente,
non dobbiamo mollare e continuare su questa azione.
Sempre
in merito all’argomento Coronavirus, oltre all'emergenza sanitaria c'era anche
un'emergenza di tipo alimentare e sociale, che abbiamo affrontato in Giunta
regionale con una delibera di 200 mila euro, da destinare immediatamente al
Banco alimentare, e che discuteremo, da qui a poco, con l'approvazione di una
delibera dell'Ufficio di Presidenza sull'avanzo di amministrazione, con un
milione di euro da destinare – appunto – al Banco alimentare.
Abbiamo,
poi, inserito anche una serie di disponibilità di Fondi comunitari; mi
riferisco ai 25 milioni di euro previsti da una delibera di Giunta regionale
che abbiamo approvato sui Fondi comunitari; ai 5 milioni di euro approvati e
destinati all’acquisto dei tablet che saranno a disposizione dei soggetti meno
abbienti, quindi in difficoltà economiche, ai ragazzi e saranno distribuiti ai
dirigenti scolastici. Questa è un'azione nobile. Proprio l’altro ieri, abbiamo
approvato in Giunta regionale una delibera di quattro milioni e due, da
destinare alle borse di studio.
Abbiamo,
dunque, messo in pratica una serie di azioni che affrontano sia l'emergenza
alimentare sia l’emergenza sociale.
Infine,
c'è un’altra partita importante, e riguarda l'emergenza economica che,
naturalmente, è qualcosa di importante, non facile da affrontare e che dovremo
approfondire anche dopo, soprattutto il Governo nazionale, che provvederà a
effettuare una serie di azioni e di finanziamenti in settori particolari.
Per
quanto ci riguarda, come Giunta regionale, abbiamo inserito 150 milioni di euro
di Fondi comunitari per il progetto “Riparti Calabria”, che sarà un’occasione
importante.
In
questo bilancio, abbiamo accantonato anche un'altra posta di 18 milioni e mezzo
di euro per l'emergenza Covid-19, per far ripartire l’economia, che è frutto
dei risparmi delle rate dei mutui; il governo Conte per quest’anno non ci ha
dato l'obbligo di pagare le rate dei mutui, quindi prenderemo queste risorse
che saranno messe a disposizione.
Naturalmente,
dovremo lavorare in grande sintonia, perché settori decisivi per la nostra
economia come il turismo, sono stati fortemente penalizzati anche da questa
pandemia e non sappiamo nemmeno come riuscire a rimetterle in moto; quindi, sarà
il settore decisivo sul quale impegnare le nostre risorse.
L’idea
del Governo nazionale di spostare le risorse dal Sud al Nord – su cui ho visto
che c'è un emendamento del gruppo del Partito Democratico agli atti del
Consiglio regionale – certamente, è qualcosa di estremamente negativo, per
quanto ci riguarda.
È
vero che al Nord ci sono stati più casi e maggiori vittime – alle quali siamo
vicini – ma è pur vero che, quando si è bloccata l'economia, si è bloccata al
Nord, ma si è bloccata anche al Sud. Forse al Nord si riprenderà più
velocemente rispetto a un Sud dove, magari, c'è bisogno di più tempo.
Pertanto,
l’idea di spostare le risorse comunitarie dal Sud al Nord, va rispedita al
mittente così come la volontà di modifica del 34 per cento di risorse da
destinare al Sud, che è prevista nella Legge nazionale, ed è una percentuale da
mantenere.
Mi
auguro che, su questo, non solo questo Consiglio regionale sia unito ma,
soprattutto che da parte della deputazione calabrese di maggioranza – il Partito
Democratico e il MoVimento 5 Stelle, che governano questo Paese – ci sia
veramente un'azione concentrica di unità e di difesa di questi Fondi,
indispensabili per far ripartire la nostra economia.
Naturalmente, tutto questo, semmai,
deve vedere tutte le forze politiche impegnate anche nel chiedere più risorse
in Europa, più che pensare di fare la guerra dei poveri spostando le risorse
che sono al Sud al Nord.
In questo bilancio, oltre ai tagli, c’è
una parte importante rappresentata dalla legge di stabilità. È fatta di pochi
articoli che danno un’idea di quello che vogliamo fare. Ritengo che molti
articoli siano importanti e diano una boccata di ossigeno alla nostra economia.
All’articolo 1 prevediamo una sospensione del bollo auto e dell’imposta
regionale sulla benzina per autotrazione fino al 31 di luglio, questo non
impatta sul bilancio attuale, ma sulla cassa, nel senso che queste risorse non
le avremo ad aprile-maggio-giugno, ma dovremo aspettare il 31 di luglio.
All’articolo 2 è prevista
un’anticipazione di liquidità. La Regione provvederà a chiedere alla Cassa
Depositi e Prestiti un anticipo di liquidità per pagare le fatture che
riguardano le Aziende sanitarie. Ci sono tantissimi fornitori in attesa di
essere pagati. In questo momento di emergenza, indebitarsi con Cassa Depositi e
Prestiti per avere la liquidità necessaria e per provvedere poi a pagare i
fornitori penso sia un fatto importante e, come Giunta regionale, abbiamo
voluto prevederlo in questo bilancio.
All’articolo 3 abbiamo indicato un conto
dedicato all’emergenza Coronavirus. Tantissimi corregionali stanno facendo
delle donazioni sul conto corrente, siamo arrivati intorno a 2 milioni di euro,
fino ad ora, utilizzeremo questi fondi per aumentare la possibilità di ripresa
economica delle nostre aziende.
L’articolo 4 prevede un fondo - dicevo
prima nel mio intervento - di 18 milioni e mezzo, sono le rate di mutui che
risparmiamo e accantoniamo, proprio come prevede il decreto nazionale.
Da evidenziare anche l’articolo 6 in
cui ci riferiamo a diversi Enti locali che hanno avuto dei benefici con la
legge 24, cioè la possibilità di accedere alla realizzazione di opere
pubbliche. Molti Enti locali non hanno ancora iniziato e attraverso questo
articolo fissiamo il termine del 30 giugno per iniziare i lavori, altrimenti
queste risorse saranno prelevate dalla Giunta regionale e riprogrammate per
mettere in moto un meccanismo di investimento in piccole opere pubbliche dei
Comuni in questo momento di difficoltà.
L’articolo 7 è estremamente importante
perché parla di Fondi comunitari, ossia prevede una rimodulazione del Fondo di
Sviluppo e Coesione, ci riferiamo ad anni 2000/2006 - 2007/2013 - 2014/2020,
quindi tantissime risorse. Intorno ai 300 milioni di euro che non sono stati
spesi. Attraverso questa rimodulazione andiamo a vedere lo stato dell’arte,
quanto è stato realmente speso e quello che non è stato speso verrà
riutilizzato attraverso una nuova riprogrammazione.
Non c’è molto altro da segnalare: ci
sono altri cofinanziamenti di leggi regionali, un articolo finanzia tutte le
leggi della Tabella c); c’è una norma che prevede una garanzia per i Consorzi
di bonifica, in questo momento di difficoltà, rispetto ad un mutuo che era
stato contratto. Non c’è altro di grande interesse.
Per quanto attiene, invece al bilancio,
voglio evidenziare che su un importo totale di 7 miliardi e mezzo, questo è
l’importo del bilancio, 750 milioni sono le risorse libere.
Questo penso debba far riflettere
tutti, abbiamo un Fondo nazionale, il Fondo sanità, lo Stato ci dà 3 miliardi e
700 milioni per la gestione della sanità, quindi per fornire l’assistenza
sanitaria ai nostri corregionali. Purtroppo, questo Fondo non basta. Ogni volta
sforiamo, provocando disavanzi che vanno ad impattare anche sul bilancio
regionale nella nostra fiscalità.
Mi auguro veramente che si possa
tornare in pareggio, far quadrare i conti, per evitare che ci possano essere
problematiche che riguardano la fiscalità nella nostra Regione.
Un altro punto importante da
evidenziare è che mancano 40 milioni per la forestazione. Ogni anno il Governo
nazionale ci dà un finanziamento per la gestione della forestazione, ci ha
sempre dato 130 milioni di euro, quest’anno, invece, ha dato 90 milioni. Devo
evidenziare, anche, che questo è avvenuto nel silenzio più assoluto, nel senso
che io non ricordo, pur facendo politica, che ci sia stata una levata di scudi.
Mancano 40 milioni di euro che saranno a carico nostro. Ci auguriamo che con la
cassa integrazione che abbiamo previsto per i lavoratori idraulici-forestali,
ci possa essere la compensazione necessaria ad evitare che, da qui
all’assestamento del bilancio, si debbano trovare altre risorse per finanziare
la forestazione.
Nel bilancio regionale, inoltre,
abbiamo ridotto la spesa corrente. Abbiamo tagliato il 10 per cento delle spese
per il personale e per il funzionamento della Giunta, il 5 per cento per il
funzionamento del Consiglio, il 10 per cento del finanziamento di tutte le
leggi regionali, le leggi del 1975. Abbiamo fatto un taglio lineare e risparmiato
risorse. Abbiamo utilizzato queste risorse, per finanziare i Fondi crediti: il
Fondo crediti di dubbia esigibilità, che è arrivato a 55 milioni di euro; il
Fondo rischi contenzioso è arrivato a 13 milioni di euro; il Fondo
pignoramenti, 15 milioni di euro; il Fondo debiti fuori bilancio, 2 milioni di
euro; il Fondo che serve anche come accantonamento per eventuali obiezioni
della Corte dei conti, 15 milioni di euro.
Abbiamo accantonato una serie di
risorse e dobbiamo proseguire su questa strada: risparmio, taglio degli
sprechi, eliminazione delle spese superflue.
Vorrei soffermarmi su due - tre punti
ai quali, secondo me, nella prossima seduta il Consiglio regionale dovrà
prestare la massima attenzione.
La riduzione delle spese degli Enti
sub-regionali. È un impegno che l'intero Consiglio deve assumere, è necessario
approfondire, andare a vedere esattamente dove sono gli sprechi, capire quali
partecipazioni mantenere, quali dismettere, quali Enti liquidare, perché ci
sono tantissimi Enti che sono in liquidazione perenne.
Un altro aspetto, spesso sottovalutato,
riguarda l'elevato contenzioso della Regione a causa di tantissimi pignoramenti
e del riconoscimento di debiti fuori bilancio, che rappresentano una cifra
enorme. L’Avvocatura, i Dipartimenti devono essere molto attenti, dobbiamo
lavorare in sintonia e sinergia per costituirci nelle sedi deputate e fare in
modo, sempre e comunque, di tutelare e difendere la nostra Regione e, quindi,
il nostro bilancio. Non vado oltre, concludo questo mio intervento iniziale con
un messaggio anche di ottimismo, dicendo che è vero che il bilancio regionale è
frutto di una serie di lacci e lacciuoli, che la Regione spesso è stata
utilizzata come un bancomat o come tappabuchi per riuscire a coprire vertenze
di ogni genere, ma la grande opportunità, guardando i numeri del bilancio, deve
essere nei Fondi comunitari. Abbiamo il POR, il PAC, FSC, cifre enormi. Vi
faccio notare che solo in questo bilancio abbiamo due miliardi di euro da poter
spendere. Spesso e volentieri concentriamo la nostra attenzione sui 750 milioni
di risorse libere, mentre abbiamo 2 miliardi da poter spendere nei prossimi
anni.
Dobbiamo rapidamente, immediatamente,
lavorare in sintonia per spenderli bene rendendo il Consiglio regionale
protagonista di questo nuovo impianto. È paradossale aver speso, nel corso
degli anni, diversi milioni di euro di Fondi comunitari per poi vedere che gli
indicatori economici del prodotto interno lordo, della disoccupazione, del
numero delle imprese si collocano nelle ultime posizioni d’Italia e anche
d'Europa.
Questo non lo dobbiamo più consentire.
Mi auguro che il Consiglio possa essere protagonista in questo.
Ereditiamo una serie di scelta
sbagliate, giudicandole adesso; probabilmente quando furono fatte molte erano opportune,
erano dettate da una condizione di emergenza, di difficoltà, però oggi gravano
in maniera incredibile sul nostro bilancio.
Mi auguro che l'intero Consiglio
regionale - e chiudo - nel rispetto degli equilibri di bilancio, senza
demagogia, populismo, strumentalizzazioni di cui la Regione, purtroppo, è stata
protagonista negli anni, ponga in essere un’azione rigorosa per una gestione
del bene comune da buon padre di famiglia per far diventare questo Ente
virtuoso che non interviene solo quando c'è un’emergenza. Se riusciremo a fare
questo, potremo dare un grande contributo alla nostra Regione, ai nostri
corregionali, riuscendo a immaginare una Regione che cresce, che si sviluppa
dal punto di vista economico e sociale.
Nonostante la difficile emergenza,
soprattutto economica, che si presenterà in settori decisivi, come il turismo,
e che dovremo superare tutti insieme nei prossimi mesi, mi auguro che,
attraverso l'azione e la collaborazione di tutti, si possa immaginare una
Regione che stia al passo con i tempi. Grazie.
Vorrei ricordare che è stato nominato
relatore il consigliere Mancuso.
Ha chiesto la parola il collega
Bevacqua. Ne ha facoltà.
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
Grazie Presidente, è il primo
intervento che faccio in Aula dopo l'insediamento del Consiglio. Ne approfitto
per fare gli auguri di buon lavoro all'Ufficio di Presidenza del Consiglio,
agli Assessori nominati in Giunta e, anche, per ringraziare il mio gruppo
consiliare per avermi voluto affidare questo compito importante, significativo,
nel ruolo che oggi siamo chiamati a svolgere come opposizione.
Vorrei fare delle brevissime
considerazioni, prima di arrivare ad affrontare il tema di cui oggi parliamo e
anch'io farò un intervento organico che riguarda, appunto, bilancio, DEF e
legge stabilità.
Vorrei fare delle considerazioni ad
alta voce, iniziando a chiedere scusa ai calabresi. Questo è un mea culpa per i ritardi che, anche noi,
abbiamo accumulato nella precedente Legislatura. Non abbiamo avuto il coraggio
di affrontare le tematiche ancora aperte nell'ambito del bilancio con
chiarezza, onestà, trasparenza e verità verso i calabresi e non abbiamo, io
personalmente, avuto quella capacità, quella incisività di saper porre al
centro della discussione politica e all'interno di quest'Aula un dibattito tale
da potere dire la verità ai calabresi. Oggi dobbiamo iniziare a dire la verità
ai calabresi, se vogliamo avere un po' di credibilità. Dobbiamo avere forza
nell'affrontare le sfide che abbiamo davanti per dimostrare che questo
Consiglio regionale, al di là di opposizione o maggioranza, ha finalmente
capito cosa non funziona in questa Calabria. Non parliamo oggi di bilanci
ingessati, ne parliamo almeno da vent'anni. Caro collega Aieta, che hai fatto
il presidente della Commissione bilancio nella passata Legislatura, da almeno
vent’ anni ci troviamo davanti a bilanci ingessati, perché questa classe
dirigente, compreso il sottoscritto, non ha avuto la forza di dire con onestà,
con franchezza le cose ai calabresi e di mettere ordine nelle varie poste del
documento contabile.
Dobbiamo dirlo questo.
Se oggi vogliamo aprire una stagione di
cambiamento e di verità - il tempo ce lo chiede -, dobbiamo avere rispetto
delle regole, pretendere trasparenza e, soprattutto, salvaguardare un principio
cardine: la legalità.
Consentitemi, su questo, di fare alcune
osservazioni, a bassa voce, senza presunzione, degli errori commessi fino
adesso anche da voi maggioranza.
Vorrei ricordare a tutti - mi dispiace
che non ci sia la presidente Santelli in Aula - le sue affermazioni in merito
ai bilanci precedenti. Ha affermato che li avrebbe portati in tribunale.
Perché? Perché lo meritavano le gravi emergenze, le gravi difficoltà presenti
nel bilancio. Non parlo di altre cose, però credo che quando poi ci si affida
agli stessi dirigenti - ai quali va la mia stima -, come il dottor De Cello,
vuol dire che qualcosa non funziona. E quando la Presidente nomina il suo staff
senza copertura di bilancio, dimostra che c’è una contraddizione di fondo nella
sua azione amministrativa.
Dico questo per evitare che diventi un modus operandi di questa maggioranza,
abituale e continuato. Perché capiamo che, magari, l’emergenza Covid ha
determinato accelerazione e un po' di leggerezza, però vogliamo affermare un
principio. Saremo intransigenti verso il rispetto del principio cardine della
legalità.
Volevo fare questa considerazione
iniziale, prima di entrare nel merito della problematica che oggi affrontiamo.
Caro assessore Talarico, ho apprezzato
molto il suo intervento, equilibrato, pacato, però dobbiamo dire, anche per
estrema onestà e franchezza, che ci troviamo per la prima volta nella storia
del Consiglio regionale della Calabria ad approvare un bilancio senza che sia
passato dalla Commissione consiliare e senza avere avuto un’interlocuzione
forte con le parti sociali della Calabria. Dobbiamo dirlo, ripeto, non per
puntare il dito, ma per evitare che diventi un modus operandi di questa
maggioranza, perché così non andremo da nessuna parte.
È un bilancio - diciamo la verità -
povero di contenuti, l’ha detto chiaramente l’assessore Talarico. Un bilancio,
quindi, vuoto di contenuti e di una strategia che, però, per noi potrebbe
costituire una combinazione esplosiva, gravemente lesiva delle prerogative del
Consiglio e profondamente irrispettosa dal mandato che la Presidente ha avuto
dagli elettori.
Voglio dire questo perché oggi noi ci
troviamo di fronte a un dibattito sul bilancio regionale, senza conoscere le
linee programmatiche di questa maggioranza che potrebbero guidare l’azione di
governo, nei prossimi anni, in maniera forte, innovativa, moderna, verso un
cambiamento radicale di strategia. Oggi noi discutiamo del bilancio senza la
possibilità, prevista dallo Statuto, di conoscere le linee programmatiche di
questa maggioranza.
In poche parole, come ho detto in
Commissione, caro presidente Tallini, ci troviamo un bilancio senza anima, anzi
io l'ho definito un “bilancio della nonna”, nel quale ci si limita alla
sopravvivenza precaria della famiglia e non a tracciare un percorso virtuoso e
di prospettive.
Non è certamente con i tagli lineari,
caro Assessore, che si può pensare di rilanciare e avere una visione di
sviluppo per la nostra regione.
La Calabria, come dicevo prima, ha
bisogno di verità e qui pongo il problema della difficile sostenibilità
finanziaria - non lo dico io, lo dice il DEF - di società partecipate, quale
Fincalabra e di altri Enti strumentali. Perché i problemi non sono solo Sorical
e i rifiuti, ma anche la disponibilità economica e finanziaria di queste
società partecipate o strumentali che limitano molto il bilancio e rischiano il
default.
Quindi, dobbiamo essere chiari,
trasparenti e onesti tra noi, dire la verità su queste cose e la verità non è
di uno solo, ma è di tanti in quest’Aula di oggi, di ieri e del passato.
Se vogliamo affrontare le tematiche dal
punto giusto, ripeto, dobbiamo essere chiari e onesti tra noi.
Vorrei chiarire, a questo proposito,
una strumentalizzazione che ho visto di una mia affermazione riguardante Fincalabra.
Non ho nulla da dire sul personale presente in Fincalabra, ci mancherebbe.
Ribadisco che la mia preoccupazione era ed è legata esclusivamente alla
fragilità economica di questa azienda, come è chiaramente affermato nella nota
tecnica di accompagnamento al DEF.
Qual è il limite del DEF, assessore
Talarico? Traccia solo la fotografia dell’esistente, non c'è una visione, una
progettualità tale da dare un'idea di cosa volete fare della Calabria nei
prossimi anni. È questo che vorrei evidenziare, caro assessore Talarico. È
davvero incredibile che nelle 200 pagine che ci avete trasmesso sul DEF, non ci
sia una sola riga sull’emergenza Covid in atto, come se la Calabria fosse
un’isola felice e non dovesse tener conto, per quest'anno e per i prossimi, di un
fattore che sta stravolgendo le agende pubbliche del mondo intero.
Non sappiamo, ad esempio, cosa vogliate
fare sulla sanità, non sappiamo quali proposte abbiate per il turismo, per
l'agricoltura, per le aree interne, per il sociale. A noi le proposte non
mancano e qui rilanciamo un momento di confronto, perché lo spirito della
maggioranza e della minoranza è la dialettica, non l’asservimento, né il
servilismo sciocco, né comprare pezzi di una parte o dell’altra, questo sarebbe
un grave errore per il Consiglio regionale.
Dobbiamo avere rispetto dei ruoli,
della funzione di maggioranza e minoranza, perché se cresciamo tutti, cresce
questa Calabria, se facciamo diventare quest’Assemblea come il mercato delle
vacche, non andremo da nessuna parte.
È meglio chiarire subito questo
aspetto, nella prima seduta utile, maggioranza e minoranza. Non ci deve essere
nessun mercato delle vacche in questo Consiglio regionale, ci deve essere
rispetto dei ruoli, delle funzioni e, anche, delle richieste positive che provengono
dalla maggioranza o minoranza, perché così si cresce, si alimenta il sale della
democrazia, la voglia di partecipazione e si dà l’immagine di un Consiglio
regionale, maturo, sano, propositivo che vuole parlare delle cose che servono
ai calabresi ed alla Calabria.
Partiamo dalla sanità. Noi diciamo,
anche dopo le vicende legate al Covid, che deve essere pubblica e
centralizzata. Questo è un aspetto importante e vorremmo che questa nostra
convinzione venisse fatta propria dal Consiglio Regionale nella sua interezza e
venisse portata dalla presidente Santelli - che è arrivata in questo momento –
in discussione nella Conferenza Stato- Regioni. Ne discutiamo, ma è una
proposta che lanciamo.
La Calabria ha bisogno di un ospedale,
ci auguriamo che i tre già finanziati finalmente si realizzino. Sembrerebbe,
almeno da quello che leggo, che si sia raggiunto un accordo con Invitalia. Mi
auguro che si inizino i lavori e si completino nel tempo più breve possibile
gli ospedali della Sibaritide, di Gioia Tauro, e di Vibo.
La Calabria ha bisogno di ospedali
Covid e su questo credo che dovremmo affrontare una riflessione seria, non fare
solo una mozione. Se oggi mi viene sottoposta una mozione che prevede l’impegno
della Giunta per realizzare strutture per il Covid in una parte della Calabria,
non posso approvarla senza capire le ragioni scientifiche che stanno alla base
su un aspetto così importante.
Ecco perché mi sono opposto, non perché
non conosca il Regolamento o faccia altre cose, le mozioni si presentano se non
creano atti che impegnano la maggioranza, come si è tentato di fare. In
Calabria, anche dopo la vicenda Covid, ormai è chiaro questo aspetto, questa
debolezza, questa fragilità dell’organizzazione sanitaria e si ha bisogno che
si guardi ai territori. Ecco perché, cara Presidente, bisogna far partire e
potenziare strumenti già esistenti quali le AFT, Aggregazioni Funzionali
Territoriali, e le Unità Complesse di Cure, già previste ma mai attuate nella
loro interezza nella Regione Calabria.
Allo stesso modo bisogna riflettere e
ragionare rispetto ad una regione come quella calabrese che, dal punto di vista
demografico, è anziana e bisogna, quindi, pensare a servizi di assistenza
domiciliare sempre più integrati e avanzati. E, tenendo conto di questo, bisogna
ragionare sulle RSA, dato che è un altro aspetto che sta venendo fuori in
questa maledetta vicenda del Covid, di questo male terribile che non riusciamo
a fermare. Le RSA non possono essere guidate da interessi diversi o da
improvvisazione nella gestione, deve prevalere un unico aspetto: la tutela
della salute dei nostri anziani che rappresentano un patrimonio, la memoria
storica del nostro Paese. Tanti se ne stanno andando via in questi giorni, in
questi mesi a causa di questo maledetto virus. Il mio pensiero va ai tanti
anziani che hanno perso la vita in questi mesi in varie parti d'Italia e anche
nella nostra Calabria.
Presidente Santelli, prima di tutto
però - come gruppo Partito Democratico l’abbiamo detto già tempo fa - basta con
il commissariamento e chiediamo - questo possiamo farlo insieme - l’abrogazione
del decreto 35 che ha creato solo una schizofrenia in una catena di comando già
compromessa.
Non invidio la presidente Santelli, so
gli sforzi che deve fare per mettere insieme commissari ed altri soggetti che
parlano ognuno una lingua diversa.
Quindi, noi dobbiamo chiedere, lo
diciamo ad alta voce, la fine del commissariamento, l'abrogazione del decreto
35, così come, attraverso una legge - ci convince la proposta che abbiamo fatto
in questi giorni - istituire un centro unico di spesa per le ASP territoriali
ed Azienda Ospedaliera. Così come è necessario ed urgente riattivare la
Stazione Unica Appaltante, ferma da più di un anno, che ci costringe a gestire
tutto in proroga e, magari, affidare l’eventuale gara ad un Ente strumentale
della Regione Campania - è assurdo! Assurdo! - pagando due volte il costo sulle
commesse.
Credo che sia uno dei primi, cara
Presidente, obiettivi che dovrebbe porsi, risolvere questa problematica.
Non troviamo nulla, caro Assessore, nel
DEF sulle politiche agricole, turistiche. Ho visto solo qualche annuncio che
spero che si realizzi presto.
Così come non troviamo nulla per quanto
riguarda gli aspetti connessi al trasporto pubblico locale. Vorrei dire
all’Assessore ai trasporti che ho letto l'altro giorno una dichiarazione in
merito ai famosi 27 milioni destinati al rinnovo del parco macchine che è una
decisione vecchia, del 2016, che ha già visto l'acquisizione - è un
cofinanziamento tra Ministero, Regione e privati - di 100 pullman, quindi non è
una novità - magari! - è solo la prosecuzione di quanto già deciso da noi. Lo
dico perché ero Presidente della Commissione trasporti - non voglio fare
polemiche -, quindi ho seguito bene questa vicenda.
Le aree interne. Noi riteniamo che la
questione delle aree interne sia un tema molto, molto importante, perché la
loro salvaguardia è intimamente legata alla permanenza dell'uomo sui territori,
al mantenimento delle identità culturali e, soprattutto, ad evitare il
perpetuarsi del dissesto idrogeologico che ogni anno determina danni ingenti,
sia dal punto di vista ambientale, sia dal punto di vista socio-economico.
La Calabria - vorrei ricordare questo e
magari spingere in questa direzione, non so chi ha la delega agli Enti locali -
è già inserita pienamente, con ben quattro aree pilota, nella Strategia
nazionale delle aree interne che riguarda più di 70 aree urbane. La Calabria è
una delle poche Regioni presenti in questo progetto pilota.
Sullo sviluppo urbano potrei ripetere
la stessa cosa, ma taglio, perché mi sono già dilungato.
Però non posso non dire una parola
sulle tematiche sociali, poi anche i miei colleghi ci ritorneranno. Abbiamo
previsto un po' di emendamenti, con interventi anche mirati. Mai come questa
volta, la nostra Calabria ha bisogno di interventi urgenti ed immediati su
questo tema, perché, da un’indagine fatta, oggi ben 74.500 nuclei familiari,
pari al 13 per cento delle famiglie calabresi, hanno perso il 100 per cento del
proprio reddito nel periodo di quarantena per il Coronavirus. Questo deve
essere il primo obiettivo che dobbiamo porci per dare risposte a queste
famiglie che vivono un momento di difficoltà, anzi di povertà assoluta.
Poi, capisco le difficoltà
dell’assessore Talarico sulla legge di stabilità. Parlando dei 200 milioni ha
detto bene che si tratta di un’anticipazione di liquidità, non è quindi una
novità, la Regione si indebita per avere un'anticipazione della liquidità,
nessuna cosa di roboante. Così come, la sospensione dei mutui già contratti
dalla Regione è disposta dalla legge nazionale, non è un’innovazione messa in
campo da questa maggioranza.
Ripeto, capisco, perché è un problema
che ci ritroviamo da vent'anni a questa parte, non voglio accusare nessuno,
però diciamoci la verità: sono solo opportunità di derivazione nazionale che
voi avete colto, niente di diverso.
Abbiamo apprezzato molto la proposta
dei tributi regionali, caro Assessore. È una proposta avanzata da noi tempo fa,
ringrazio l’assessore Talarico e la presidente Santelli per aver accolto questa
proposta. Però credo che sia insufficiente prevedere il termine del 31 luglio.
So che c'è un emendamento a firma del mio gruppo consiliare in cui suggeriamo
di prorogare questa scadenza al 30 settembre, se possibile, lo sottoponiamo
all'attenzione vostra e del Consiglio regionale.
Ma il vero nocciolo della questione -
ha detto bene, condivido tutto di quello che ha detto l’assessore Talarico -
sono i Fondi comunitari. È da lì bisogna partire per tentare di trovare
soluzioni adeguate all’emergenza e affrontare le sfide che ci si pongono
dinanzi per i calabresi. Facendo scelte mirate, poche, ma lungimiranti. Questo
non lo dico io, l'ha detto il dottor De Cello nella sua relazione in cui parla
di 2,8 miliardi di obbligazioni giuridicamente non vincolanti. Noi su questo
dobbiamo ragionare, su come investire, come mettere in campo azioni adeguate e
mirate che vadano in questa direzione.
Noi siamo pronti ad aprire una
collaborazione vera, sincera, franca, onesta con il rispetto delle posizioni,
delle convinzioni di tutti, perché quando c'è il dialogo il confronto,
l'analisi, la sintesi si trova sempre.
Anche su questo acceleriamo, assessore
Talarico; vorrei ricordarle che oltre al decreto crescita del Governo del 2019
che dà flessibilità nella programmazione, abbiamo il regolamento della Comunità
Europea del 30 marzo e una circolare del 2 aprile che consentono alla Regione
flessibilità assoluta nel programmare risorse, altrimenti, non mi spiego perché
Regioni come la Campania, la Puglia, il Molise, la Basilicata sono molto più
avanti rispetto a noi.
È vero che, nel momento in cui si è
aperta questa flessibilità - il decreto è del 2019 -, non avevano un bilancio
di previsione, ma già un Piano ed erano pronti ad intervenire. La flessibilità
andava colta allora, adesso va accelerata.
Siamo pronti, abbiamo già fatto un
comunicato, un nostro ordine del giorno, per aprire una discussione forte con
il Governo nazionale, anche, assessore Talarico, per quanto riguarda la
clausola del 34 per cento.
Non abbiamo paura, perché quando si
toccano gli interessi di Regioni deboli e fragili, come la Calabria, il
Mezzogiorno, dobbiamo essere uniti. In questi anni non siamo stati uniti,
ognuno si è lasciato guidare dalla propria bandiera politica, dalle proprie
sensibilità e non abbiamo mai fatto squadra. Noi siamo disponibili a fare
squadra su questi temi, perché riguardano il futuro della Calabria, della
nostra gente, dei calabresi. Siamo pronti a dare battaglia su questi temi.
In merito, abbiamo anche elaborato
delle proposte, cito soltanto i titoli: proporremo un’integrazione dei redditi
familiari più bassi fino al raggiungimento di una soglia minima; abbiamo
proposto un bonus per microimprese e lavoratori autonomi che sia proporzionale
al reddito dello scorso anno - pescatori, agricoltori piccoli commercianti,
artigiani, partite Iva si trovano in una situazione a dir poco drammatica -;
proporremo un contributo finalizzato alle spese di alloggio per gli studenti
fuori sede - vedo che già ci sono proposte simili, ne discuteremo dopo -;
proporremo incentivi alle imprese, alle aziende che consentiranno ai giovani
calabresi di continuare a lavorare in smart working in Calabria e non a
Milano, a Bologna, o a Pavia, o a Torino o a Genova; proporremo un Fondo speciale
per il comparto del turismo, attraverso il quale si possa affrontare nella sua
interezza il rilancio del settore, sia per la fase immediata di ripartenza sia
per la fase successiva di riprogrammazione; così come proporremo un contributo
per le spese di locazione degli immobili commerciali che vada ad integrare la
defiscalizzazione già disposta dal Governo nazionale.
Mi fermo con l’appello finale: ci
auguriamo che venga colto questo senso di disponibilità e di responsabilità per
mettere in campo un progetto, un'idea di sviluppo della Calabria attraverso la
riprogrammazione dei Fondi comunitari. Solo questo abbiamo e guai se il Governo
nazionale dovesse pensare ad altro.
Quindi, noi siamo per misure semplici,
immediate e capaci di offrire un sollievo ai calabresi. Vi abbiamo chiesto di
fare tutto alla luce del sole, soltanto con lo scopo di avere il meglio
possibile per i calabresi.
Noi siamo e restiamo pronti a
discutere, ma non presentateci - dico con presunzione questo - né scatole
vuote, né scatole preconfezionate e chiuse.
Noi siamo qui per svolgere il nostro
ruolo con grande responsabilità, con rispetto verso i calabresi e verso coloro
che rappresentiamo in quest'Aula e nella comunità. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Mancuso. Ne ha facoltà.
MANCUSO Filippo (Lega Salvini)
Grazie presidente Tallini, presidente
Santelli, assessori, colleghi consiglieri.
Ho apprezzato molto la relazione al
bilancio dell'assessore Talarico che ha fatto un'analisi abbastanza concreta,
non attribuendo colpe specifiche, guardando al futuro.
Ovviamente, un po' meno l'intervento
del collega Bevacqua da cui emerge che la colpa del fatto che il bilancio non
sia passato dalle Commissioni sia da attribuire alla maggioranza, come se fosse
stato approvato per tempo al 31 dicembre. Dichiarazioni che fanno pensare che
tutte le criticità ereditate siano frutto di un nostro governo precedente. Così
non è.
È ovvio che questo bilancio è
condizionato sia dalle emergenze che dalle tante criticità che provengono dal
passato. Non è mia abitudine andare alla ricerca delle colpe, ma, ovviamente,
un bilancio che riporta dei tagli tra il 5 e il 20 per cento di tutti i
capitoli di spesa finanziati con risorse proprie, è frutto di criticità
precedenti.
Non siamo qui per attribuire colpe o
attribuire demeriti, sono delle situazioni di fatto.
Paghiamo costantemente debiti fuori
bilancio per sentenze passate in giudicato con cifre considerevoli, per debiti
- lo riportano alcune volte le relazioni - inesistenti e infondati. Altre volte
risulta che l'amministrazione non si è neanche difesa.
Dovremmo fare uno sforzo organizzativo.
Anche la Corte dei conti ha considerato tale situazione patologica, annoverando
la Calabria tra le poche Regioni colpite dall’effetto pignoramento di cassa. È
ovvio che tale susseguirsi di pagamenti, di esborsi di cassa, dovuti ai debiti
fuori bilancio, ha obbligato l’Ente, giustamente, ad accantonare a Fondo rischi
contenzioso delle risorse, sottratte al bilancio e, quindi, alla spesa.
A questo va aggiunto anche
l’accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità, che toglie altre
risorse al bilancio.
Per ultimo, dulcis in fundo, anche il mancato trasferimento di accise su
benzina e gasolio. Tutto questo ha portato alla redazione di un bilancio che
non poteva essere che tecnico. Le uniche risorse che rimangono sono quelle per
investimenti, appunto i fondi comunitari, che devono essere riprogrammati per
affrontare il dopo emergenza sanitaria.
Sono, inoltre, da tenere in
considerazione le critiche che ci rivolge la Corte dei conti, ovviamente
rivolte alle diverse Legislature, visto che l'alternanza di governo non
consente di determinare di chi siano effettivamente le colpe.
Un discorso, però, mi sembra oggettivo,
abbiamo una cifra notevole di residui attivi, cioè dei crediti ancora da
incassare. Alcuni sono relativi all’attività di erogazione del servizio idrico
e non sono stati incassati nelle diverse Legislature, ma quelli che riguardano
i rifiuti hanno date certe. Dopo la fine del commissariamento nel 2014, la
Regione ha effettuato tale servizio per conto dei vari Comuni calabresi. Dal
2014 al 2019 si sono accumulati circa 300 milioni di crediti nei confronti dei
Comuni. Non si può fare a meno di pensare che ci sia stata una gestione
leggera, non voglio dire che sia stato favorito chicchessia, non ci sono nomi e
cognomi da fare, però è ovvio che quella gestione ha un nome e un cognome o
perlomeno c’è un’amministrazione che ha permesso che ciò accadesse. Quindi, una
gestione molto superficiale e poco improntata al bene della Regione.
Bene l’appello all'unità, a fare il
bene della Calabria e dei calabresi, ma non rimane che una sola azione da fare:
la riscossione coattiva nei confronti di tutti i Comuni.
La Corte dei conti, nella parificazione
del bilancio del 2018, non ha fatto altro che raccomandare la riscossione di
questi residui. Quindi, dovremo incassare coattivamente, talvolta con azioni
forzose, i crediti che abbiamo nei confronti dei Comuni.
Lo stesso dicasi delle società
partecipate. Non dimentichiamo che la Sorical è depositaria di crediti ingenti
nei confronti dei vari Comuni. Ha permesso che alcuni Comuni delegassero la
gestione idrica a società all’uopo costituite che sono fallite, poi sono state
ricostituite. Sempre a scapito della Regione, perché la Sorical non ha
incassato e la Regione non può fare altro che ricapitalizzare o rifondere
questi crediti inesigibili. Una società che da 7 anni è in liquidazione e che
continua a portare avanti la propria attività, onestamente, anche dal punto di
vista giuridico, mi sembra un controsenso.
Quindi, il mio plauso va sia
all'Assessore sia al direttore De Cello e al suo staff, perché non è semplice
chiudere un bilancio in equilibrio, in queste condizioni.
È un bilancio lacrime e sangue che,
però, rispecchia quello che deve essere il bilancio di un Ente come la Regione
Calabria.
Un plauso va anche a tutti gli altri
assessori che compongono la Giunta che hanno accettato questi tagli nei loro
capitoli e che dovranno fare di necessità virtù e trovare un metodo di lavoro
che preveda meno risorse a disposizione.
Va evidenziato che nel bilancio 2020,
dopo alcune segnalazioni, abbiamo riattivato un finanziamento che prevede
l'arrivo di circa 6 milioni e mezzo dal Ministero che arriveranno direttamente
ai Comuni per il finanziamento di asili nido e delle scuole paritarie, che la
precedente amministrazione aveva lasciato e che non erano stati attivati dal
2018.
La partita adesso va giocata sul
finanziamento, sull’assistenza e sugli incentivi che dovremo dare alle nostre
imprese. Non è possibile che le nostre imprese siano lasciate sole. Il mio
augurio è che si possa intervenire pesantemente, restando vicino alle nostre
imprese con contributi a fondo perduto. Le somme che sono state annunciate
dall’assessore Orsomarso per l'assistenza per le imprese, per le emergenze,
sono insufficienti. Ma ci siamo già dati degli obiettivi, dovranno essere
perlomeno triplicate. Quindi, le imprese dovranno essere assistite con dei
contributi a fondo perduto, perché è inutile duplicare quello che già prevedono
leggi dello Stato, come le garanzie sui finanziamenti, che possono servire, ma
viste le lungaggini potrebbero essere tardive.
Ce la giocheremo anche sull’assistenza
alle nostre aziende agricole. Vorrei segnalare che i produttori di olio, di
vino, hanno i depositi ancora pieni di merci che non riescono a smaltire, ma
non rallenta l'importazione, l'arrivo sui nostri scaffali di olio che viene
dalla Tunisia a prezzi concorrenziali e che, magari, rispetta poco i canoni
igienico-sanitari.
Ce la giocheremo sul welfare, sull’
assistenza delle nostre famiglie, alle persone svantaggiate.
Tutto ciò non può prescindere
dall’opportunità che ci offre questa crisi di una riorganizzazione sanitaria
che consenta di trattenere in Calabria quelle eccellenze sanitarie che ci
possono far distinguere e che possono, finalmente, bloccare l’emigrazione
sanitaria.
Ritengo che l'approvazione della legge
di bilancio sia di buon auspicio per il proseguo di tutta la Legislatura nel
segno della coerenza e dell’unità di idee, creando una discontinuità con il
recente passato, perché solo in questo modo potremo incidere positivamente sul
futuro della nostra terra. Grazie.
Si sono iscritti a parlare i
consiglieri: Vito Pitaro, Arruzzolo, Aieta, Giannetta, Pitaro Francesco, Di
Natale e Tilde Minasi. Se qualcuno si vuole prenotare, è meglio che lo faccia
adesso, così ci facciamo un'idea di quanto può durare il dibattito. Ha chiesto
di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)
Grazie, Presidente, per avermi dato la
parola. Molte cose eviterò di dirle, perché mi è piaciuto come il collega
Bevacqua ha iniziato il suo discorso: chiedendo scusa. È ovvio che abbiamo
un'eredità difficile alle spalle, lo dico come schieramento, come
centro-sinistra. Questo pomeriggio, siamo costretti, di tutta fretta, ad
approvare il bilancio perché siamo in dodicesimi, ritengo che la scelta di non
approvare il bilancio entro dicembre - come è stato fatto dal presidente Bonaccini
- fu un errore della Giunta dell'epoca. Saremmo stati in un'altra fase oggi,
ovviamente, anche rispetto alla vicenda del coronavirus che ha cambiato tutto.
Parliamoci con molta franchezza e diciamoci la verità: è difficile prevedere
quale sarà l'evolversi della vicenda, non solo sanitaria ma anche economica.
Sono molto preoccupato, perché possiamo
ironizzare sulle cose di che ha detto ieri il presidente Conte, ma per noi la
seconda fase non significa che abbiamo sconfitto il virus, assolutamente. Se non
stiamo attenti e riparte un focolaio è la fine, dal punto di vista sanitario ed
economico. Le cose vanno fatte con molta gradualità. La parte importante è
tenere la coesione sociale, perché è aumentata la forbice delle famiglie che
oggi si trovano in povertà, enormemente, anche famiglie impensate, perché il
virus amplia le disuguaglianze.
Nel Mezzogiorno, in particolare in
Calabria, il connubio aumento delle povertà e saldatura con i poteri criminali
della ‘ndrangheta rischia di mettere in pericolo le Istituzioni democratiche.
Vorrei che tra noi ci fosse questa consapevolezza.
Diciamocelo con franchezza, parliamoci
chiaro, la sanità e l'utilizzo dei Fondi comunitari sono una questione
politica, al di là poi della questione del bilancio e delle altre questioni.
Penso che in questa fase molto complicata o se ne esce tutti insieme o da soli
non si va da nessuna parte. Io mi sto muovendo in questa direzione, questa è la
mia bussola. Non mi interessa chi governa, quale tessera di partito ha, mi
interessa dialogare, se è disponibile a dialogare, trovare dei momenti di
discussione, di confronto e di decisione. Questo sta alla vostra
responsabilità, è chiaro che, se non c'è questo punto di incontro, è più
facile, in questo momento, fare la lista politica e aizzare settori della
società calabrese e nazionale.
Io mi sono assunto questa
responsabilità, però da solo, da soli, lo dico anche come opposizione, se non
c'è concretamente un tentativo di vedere tutti insieme come uscirne, il rischio
è che non vinca nessuno e perdiamo tutti. Per questo, la mia bussola politica
va in questa direzione.
In queste settimane, mi sono battuto
molto sul fatto che ritengo che la filiera istituzionale sia l'unica che ci può
permettere di uscirne, dare una speranza, una luce, alla vicenda che ci
coinvolge tutti noi. C'è paura, anche il sottoscritto ha bambini, figli, ha
ogni giorno, come tutti, difficoltà; forse noi siamo un po' più privilegiati
degli altri, ma c'è tanta gente che vede messa in discussione la propria
esistenza e quella dei propri cari. Perciò, in questa fase, dobbiamo trovare
tutte quelle tutele, tutte quelle misure che possano tenere unito il corpo
sociale. Questo è, secondo me, quello che ci serve in questa fase, poi, alla
fine, quando ne usciremo, ognuno si metterà sulle proprie barricate, riprenderà
la tessera di partito, tenterà di fare il partigiano dalla sua parte. Oggi è il
tempo di costruire processi che vadano nella direzione di tenere insieme la
Calabria e un punto fondamentale è la sanità.
Permettetemi sulla sanità, in questi
giorni, settimane, mesi, qualcosa non è andato bene nella catena di comando, ho
visto confusione.
La Regione da una parte, molte volte il
Commissario dall’altra, i Direttori generali delle Asp e dell’Azienda
Ospedaliera da un’altra ancora. È ovvio che questa confusione è dovuta, anche,
al decreto 35. I Direttori generali delle Asp e delle Aziende vengono nominati
dal Governo direttamente. Ha commissariato la Regione anche sulla Stazione
Unica Appaltante, siamo dovuti ricorrere a un'altra Stazione Appaltante, la
Soresa della Campania.
Ho visto che il Commissario
sull'edilizia sanitaria e sulle tecnologie ha stipulato una convenzione con
Invitalia che cessa, c'è scritto espressamente, allo scadere del decreto 35,
tra qualche mese, però si autorizza Invitalia che non ha - si dice sempre nella
convenzione - personale ad assumere. Ma, se scade tra 4-5 mesi, chi si
accollerà quel personale? Ricordate quello che è successo con l’Infrastruttura
lombarda?
Quest’anarchia ha creato un senso di
insicurezza nella popolazione, quindi, va chiarita. Lo dico all’onorevole
Santelli: le competenze vanno definite e il Governo nazionale deve fare
chiarezza. È una battaglia che dobbiamo fare insieme. Chi ha in capo le
competenze nella sanità? Quali competenze hanno la Regione, la Protezione
civile regionale, l’Ufficio del commissario e i vari Direttori generali
nominati dal Governo? Altrimenti, rischiamo che il panico crei più danni del
coronavirus. Se le Istituzioni saranno in grado di avere fermezza, capacità di
comunicazione, se riusciremo a dimostrare che ci siamo, eviteremo molti errori
e molte difficoltà.
Credo sia stato un errore, anche,
tenere i Sindaci fuori dalla gestione del coronavirus. I Sindaci sono l’anello
più importante nella gestione delle ordinanze nazionali e regionali. Credo che
un maggiore coinvolgimento dei Sindaci sia fondamentale affinché quelle
ordinanze diventino una realtà, vengano applicate.
Così come credo che dobbiamo spingere
anche sulla questione che riguarda la gestione del personale. Lei ha fatto un
bando per assumere i medici, ha detto di utilizzare le graduatorie in essere
per quanto riguarda gli Oss e gli infermieri. Ha fatto anche, con somma
urgenza, un bando per l’acquisizione di tutto il materiale necessario dal punto
vista sanitario: strumenti per la terapia intensiva e sub intensiva,
dispositivi di protezione individuale.
Le chiedo - abbiamo fatto pure
un’interrogazione come gruppo consiliare – di dirci concretamente, ai calabresi
non a noi, cosa abbiamo acquistato e quanti medici abbiamo assunto. Questo
darebbe la certezza che ci stiamo muovendo, che non siamo fermi in un angolo
rispetto a questa situazione.
Un’altra cosa che le vorrei chiedere,
Presidente: di fare un punto sulle RSA. La situazione, in generale, è drammatica,
non parlo di quelle calabresi, sappiamo di Villa Torano, Chiaravalle, ma ho
visto dati impressionanti dei morti che ci sono stati in Italia rispetto ai
pazienti ricoverati. Ritengo che, su questo, vada predisposto un piano
operativo di controllo per verificare se, queste RSA, hanno i requisiti dal
punto di vista organizzativo e strutturale.
La sanità ritengo che debba ritornare
in capo allo Stato. Mi auguro, Presidente, che, come Consiglio regionale,
troveremo un punto di incontro nel chiedere al Governo nazionale di assumere,
quando sarà, la sanità in Calabria. Voglio ricordare a tutti che la sanità in
Calabria è commissariata da 10 anni. Si sono succeduti Commissari nominati dai
vari Governi di Roma e la sanità, invece di migliorare, è peggiorata, sia dal
punto di vista dei livelli essenziali di assistenza che del debito. Sapete che
cosa significa? In 10 anni i vari Commissari hanno gestito, visto che il
trasferimento annuale dallo Stato alla Regione è di 3 miliardi e mezzo, 35
miliardi di euro della sanità calabrese, mentre il Consiglio regionale e la
Giunta regionale, non hanno potuto gestire 1 euro.
Non rimpiango i vecchi tempi, quando
nella sanità i bilanci erano orali, no! Però, è venuto il momento che su questo
si faccia chiarezza. Questo è un altro punto politico sul quale misurarci: se
siamo nelle condizioni di trovare un punto d'incontro.
La partita ce la giochiamo sui Fondi
comunitari e sul 34 per cento. È stato introdotto da Gentiloni, poi
riconfermato da questo Governo, il fatto che la spesa ordinaria delle Regioni
del Mezzogiorno è stata al di sotto del 34 per cento. Quindi, in questi anni, i
Fondi comunitari non sono stati aggiuntivi, sono stati sostitutivi della spesa
ordinaria. Anche questo è un punto politico.
Abbiamo presentato un ordine del
giorno, non ci ferma il fatto che siamo al Governo del Paese, sappiamo che qui
ci sono interessi importanti, vogliamo difendere la Calabria e il Sud e fare
loro avere ciò di cui hanno diritto, senza le forzature che si facevano in
passato, perché, nel Mezzogiorno, dobbiamo dimostrare di saper spendere i
soldi.
Molte risorse non sono state spese,
abbiamo risorse importanti, dopo farò alcuni esempi. Ritengo che si debba fare
un discorso sui Fondi comunitari, partendo dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione
che alla Calabria assegna circa 3 miliardi di euro, in base all'articolo 44
della legge numero 58 del 2019.
Facciamo il punto sulle risorse
disponibili: la dotazione finanziaria dei Fondi comunitari 2014-2020 è di 2
miliardi e 300 milioni, sono stati impegnati solo 1 miliardo e 200 milioni,
quindi abbiamo 1 miliardo e 100 milioni disponibili ancora sul periodo
2014-2020.
Ricordo, anche, il Patto per la
Calabria del 2016. Lì c'è 1 miliardo e 198 milioni di cui, ad oggi, sono stati
impegnati solo 271 milioni e ci sono pagamenti solo per 13 milioni.
Queste cifre fanno già capire la
dimensione delle risorse disponibili che possono essere riprogrammate intorno a
3 filiere come l'agricoltura, il turismo e l'ambiente. I cardini forti di una
Regione come la Calabria.
Ci sono, poi, dei casi emblematici, ne
parlavo con l’assessore Orsomarso. Dote lavoro, bando 2017, 66 milioni, al 31
dicembre sono stati impegnati 5 milioni, spese certificate 200 mila euro. Lo
dico con amarezza, però sono esempi di risorse che ci sono, che possono essere
riprogrammate.
Così per quanto riguarda il Fondo di
Inclusione Sociale, 67,8 milioni di euro, la spesa ammissibile è 15 milioni, i
pagamenti sono solo 3 milioni di euro.
Penso che su questo possiamo costruire
un Piano operativo di contrasto alla crisi economica e sociale che ha gettato
la Calabria agli ultimi posti. Le maglie della povertà si sono allargate e
questo può essere un terreno fertile in cui la ‘ndrangheta può acquisire
ulteriori consensi e minare la democrazia calabrese e meridionale.
Per questo io ritengo importante che si
riparta da questo, facendo in modo di integrare le misure già in essere, quelle
europee e quelle che farà il Governo nazionale.
Mi auguro che oltre al reddito di
cittadinanza, si possa pervenire - c’è un'ipotesi con un finanziamento di 3
miliardi di euro - al reddito di emergenza per chi non ha nulla o ha poco o è
sotto la soglia di povertà, affinché possa avere la possibilità di traghettare
dal momento in cui è nata l’emergenza coronavirus fino alla fine.
Sono misure che possiamo concordare,
aprendo un tavolo col Governo nazionale su questa questione.
Mi avvio alla conclusione, un’altra
questione è il welfare. Ho combattuto una battaglia, insieme ai consiglieri
Esposito e Gallo, nella passata Legislatura, perché alcune cose non mi
convincevano, pur essendo stato io, nel 2015, da Assessore regionale ad aprire
la riforma del welfare in Calabria, assumendo una delibera, avviando il
processo di riforma e insediando i tavoli tematici con tutto il partenariato
del Terzo settore per fare i documenti, i vari regolamenti.
Il punto è che una riforma del welfare,
non si può fare con le stesse risorse del passato, anche perché erano
insufficienti. Tenuto conto che la Calabria spende pro capite, per ogni
cittadino, 25 euro, quando la media nazionale è 120 euro, c’è una differenza
enorme. Ritengo che non si possa agire, pensando di fare una riforma, senza
mettere in campo anche il Piano triennale del fabbisogno. Abbiamo un Piano
triennale del fabbisogno del welfare e dei servizi sociali che è datato 2009.
Non abbiamo l'integrazione tra i servizi sociali, socio-assistenziali e la
sanità. Ognuno va per i fatti suoi, con sovrapposizioni di servizi, costi
altissimi e sprechi di risorse.
Facciamo un’operazione politica,
raddoppiamo il Fondo, passiamo da 43 a 83 milioni nella riprogrammazione dei
Fondi comunitari. Questo ci permetterà di avere un respiro maggiore, per quanto
riguarda le risorse economiche.
Penso che servirebbe anche un Piano di
contrasto alla povertà. Ci sono cifre allarmanti di risorse che non vengono
utilizzate. Oggi rischiamo il disimpegno di 53 milioni di euro sul sostegno
dell’inclusione attiva, perché sono stati spesi solo 9 milioni di euro.
Così per quanto riguarda i PAC infanzia
e i PAC anziani, pochissime risorse spese, rischiamo il disimpegno.
Mettiamoci insieme e costruiamo un
piano di rinascita economica utilizzando i Fondi comunitari.
Poi, mettiamo mano alle riforme, non
giriamo intorno alle questioni.
Sorical è un bubbone! Qualcuno pensava
di liquidare Sorical con 1 euro, cioè Veolià ci dava 1 euro e noi ci saremmo
dovuti accollare, come Regione, 450 milioni di debiti e tutte le obbligazioni
che Veolià aveva con le banche rispetto a Sorical.
Dobbiamo costruire la riforma del ciclo
integrato delle acque e della depurazione.
Così anche sulla questione dei rifiuti.
Vogliamo scaricare una riforma mancata ai Comuni? Questo vi chiedo. Vogliamo
metterci la coscienza a posto dicendo che sono stati fatti gli Ambiti? È stato
un modo per scaricare le contraddizioni di una mancata riforma ai Comuni.
Ritengo che, se vogliamo avviare un
processo di risanamento del bilancio, dobbiamo affrontare e risolvere in
Consiglio regionale la questione della Sorical, il ciclo integrato dell'acqua e
della depurazione, i rifiuti.
Non giochiamo allo scaricabarile
istituzionale, buttando la palla ai Comuni, perché non siamo stati in grado di
portare a compimento la riforma e di fare gli impianti che erano previsti per i
rifiuti. Penso che, su questo, possiamo aprire un confronto costruttivo
nell'interesse della Calabria.
Ha chiesto di intervenire Vito Pitaro.
Ne ha facoltà.
PITARO Vito (Jole
Santelli Presidente)
Grazie, Presidente, onorevoli
consiglieri. Pensavo di evitare di intervenire, volevo ringraziare fuori da
questa Aula la Presidente della Giunta, gli assessori, in particolare
l'assessore Talarico, per il lavoro svolto, ma la qualità degli interventi di
oggi mi spinge ad intervenire.
Ringrazio pubblicamente la presidente
Santelli e l’assessore Talarico, per aver fatto un bilancio che non è
ingessato, ma è un bilancio istituzionale.
Istituzionale significa un bilancio in
cui non vi è stato un assalto alla diligenza da parte dei consiglieri e in
particolar modo dei consiglieri di maggioranza.
Presidente, un bilancio in cui gli
interessi campanilistici, direi geografici, hanno lasciato il posto
all'interesse preminente che è quello dell’emergenza, di far fronte
all'emergenza Covid che è più grave già di quella che è l’emergenza calabrese,
che è un’emergenza fatta di famiglie che oggi stanno peggio, ma che ieri non
stavano meglio.
In questo bilancio trovo, anche,
tracciate le linee programmatiche, questo documento rappresenta quella che è
l'intenzione della Giunta, di questo governo, di questa maggioranza, e cioè
razionalizzazione della spesa, razionalizzare le risorse e impiegarle per
quello che di meglio si può fare per questo nostro territorio, per la Calabria.
Ed è vero, sono convinto che ha ragione
il consigliere Bevacqua quando dice e ricorda a noi tutti che dobbiamo dire la
verità, dobbiamo dirla ai calabresi. Ma questo non ci può esimere dal dire ai
calabresi quelle che sono le responsabilità della maggioranza di governo che ci
ha preceduti, perché sarebbe troppo, fin troppo facile, dire oggi ai calabresi:
mi dispiace abbiamo sbagliato.
È troppo facile dire: facciamo oggi un mea culpa. È troppo facile oggi
lasciarsi andare ad interventi molto retorici, per non dire populisti.
Allora è necessario dire in che
condizioni questa maggioranza si è trovata ad affrontare l’inizio di questa
Legislatura e cioè in esercizio provvisorio. Non è una cosa così a caso,
significa non mettere nelle condizioni la maggioranza di partire così come
doveva partire un nuovo governo regionale: programmando e potendo già spendere
le risorse necessarie per far fronte ai bisogni contingenti e ai bisogni Covid.
Il bilancio di previsione non è stato
approvato perché l’ex maggioranza, che poi si è riproposta all'elettorato
calabrese, non aveva i numeri. Dopo il giudizio di parificazione non era nelle
condizioni di dire ai calabresi abbiamo fallito e quindi aspettavano qualche
mese, dopo la campagna elettorale, per dire ai calabresi, forse potevamo fare
di più, forse abbiamo sbagliato. Questa mancata approvazione, unitamente a
quelli che sono i tagli previsti dal Governo nazionale, ha messo in ginocchio
la Calabria.
Ricordo: i tagli alla forestazione, i
tagli all'agricoltura, i numerosi tagli di questo Governo.
Poi c'è il terzo fattore: le
responsabilità.
Mi piace ricordare, fare un passaggio,
in questo momento storico, un richiamo a Picasso.
Picasso dipinse il Guernica che è un
quadro enorme, venne realizzato all'indomani di quelli che furono i
bombardamenti su Guernica, in Spagna. Un nazista, dopo averlo visto, gli chiese
chi avesse dipinto quel quadro. Chi avesse dipinto quella vergogna. Di chi
fossero le responsabilità, Picasso rispose: “Le responsabilità sono le vostre”.
Oggi dobbiamo ricordare ai calabresi di
chi sono le responsabilità, quantomeno in parte, se le cose non andranno come i
calabresi sperano in questi mesi.
Quando parliamo dei residui attivi, del
contenzioso con i Comuni, dei circa 300 milioni che sono stati scritti come
residui attivi e che provengono dai canoni idropotabile e dello smaltimento
rifiuti, dobbiamo far capire ai calabresi cosa significa questo. Non significa
che c'è stato uno sbaglio contabile. Non significa che per anni abbiamo fatto
finta di avere delle somme dei residui attivi da spendere, ma significa aver
creato un problema ai Comuni.
Qualcuno potrebbe dire: “Eh beh! Che
cosa abbiamo fatto? I Comuni sono già in dissesto, hanno delle problematiche,
perché i trasferimenti sono sempre più scarsi e quindi noi non abbiamo voluto
infliggere un ulteriore colpo”.
Non è così, perché bastava e bisognava
nominare dei Commissari ad acta che
mettessero nelle condizioni questi Comuni morosi - è stato fatto solo in parte
- di rateizzare il loro debito.
Quando, oggi, andiamo a chiedere ai
Comuni queste somme, molti di questi Comuni sono in dissesto, per cui le somme
che potremmo riscuotere saranno ben inferiori rispetto a quelle previste. Ma il
problema, scusate la volgarità, è come il cane che si morde la coda, cioè nel
momento in cui dovremmo iscrivere a ruolo i debiti di questi Comuni, questi non
potranno avere dalla Regione dei finanziamenti. Quindi noi non potremmo
restituire, in termini di investimenti, di risorse ai Comuni, quello che loro
hanno dato e quello di cui loro hanno bisogno.
Unitamente a questo è bene ricordare,
quando si parla di responsabilità, di quello che la stessa Corte dei conti ha
evidenziato nei suoi giudizi e cioè la questione dei pignoramenti.
È facile riprendere quello che c'è
scritto nella relazione. Il problema è che non sono state svincolate molte
somme che potevano essere svincolate, che significa non aver voluto spendere
milioni di euro, ma la cosa più paradossale è che la stessa Corte dei conti
dice alla Giunta Oliverio: potevate spendere queste risorse per gli
investimenti.
Oggi questa mala gestio non fa che appesantire quello che è il nostro bilancio,
questo bilancio asettico.
Quando si parla del fondo sui crediti
di dubbia esigibilità, significa sottrarre al popolo calabrese tutta una serie
di risorse che potevano, invece, essere investite per tutto l’elenco della
spesa che ho sentito negli interventi che mi hanno preceduto.
Sui Fondi comunitari non voglio essere
ripetitivo, tediante, perché è già stato esposto benissimo dall'assessore, è
stato ripreso benissimo dai consiglieri che mi hanno preceduto: oggi, i Fondi
comunitari sono l'unica via d'uscita.
Abbiamo parlato di riprogrammazione e
di spesa. Ma il problema è che questa maggioranza deve individuare dei percorsi
che permettano effettivamente il raggiungimento della spesa ed il
raggiungimento a questi Fondi da parte delle tante imprese e dei tanti
cittadini che oggi hanno subito questa pandemia.
È necessario individuare dei criteri e
degli iter più semplici, individuare le somme che possono essere date a titolo
di indennizzo - non tutti possono accedere ai Fondi comunitari - individuare
una parte di questi fondi e metterli in bilancio come fondi che posso andare ad
indennizzare quelle che sono state le perdite di molti imprenditori e di molte
attività.
Sulla sanità, si parlava di bisogni. La
sanità, oggi, effettivamente è cambiata e questo cambio ci fa capire che la
strada dei commissariamenti non può più andare bene, ci ha fatto capire che
laddove vi sono stati i Commissari la sanità non ha funzionato. Perché i
Commissari, che applicano dei criteri come la scure, non possono capire i
bisogni della nostra cittadinanza, del nostro popolo calabrese.
Mi sono battuto, un mese addietro, per
il mantenimento delle guardie mediche del territorio della provincia di
Catanzaro. Guardia mediche che interessano Comuni della provincia di Catanzaro
e anche della provincia di Crotone, mi sono battuto perché i Commissari
logicamente non possono entrare nelle problematiche dei calabresi, ma applicano
dei criteri matematici, di razionalizzazione, di tagli della spesa e lo fanno
in modo asettico e in modo rigido.
Parlando di ospedali, diceva il
consigliere Bevacqua: “Vogliamo che i nostri ospedali siano portati a termine”.
È giusto. Io non voglio, però che il nuovo ospedale di Vibo Valentia sia
portato semplicemente a termine, perché nel momento in cui l'ospedale viene
portato a termine, si identifica un reparto per la cardiochirurgia, per la
chirurgia a distanza, e poi non ci sono le risorse in termini economici, di
professionalità, di assistenza, allora a quel punto l’ospedale diventa una
cattedrale nel deserto.
Nel momento in cui ci preoccupiamo che
questi progetti vadano a termine, dobbiamo anche preoccuparci che gli ospedali
funzionino, perché uno dei problemi del bilancio è il peso della spesa per la
sanità. Se noi non offriamo ai calabresi dei servizi seri, l’emigrazione
sanitaria non va che ad aggravare i nostri problemi di bilancio. Se non
aiutiamo il calabrese a rimanere nelle nostre strutture, impoveriamo il nostro
popolo, la nostra terra, la nostra regione.
Presidente, Assessore, sulla sanità è
necessario, anche, un confronto con il Governo attuale. Verranno in qualche
modo sospese la tassa automobilistica, l'Irap, l'addizionale regionale Irpef,
quindi fra qualche mese forse non ci saranno le entrate preventivate, è chiaro
che o il Governo aiuta la Regione o anche in questo avremo problemi a
finanziare in modo serio e in modo logico la nostra sanità.
Welfare. Penso che unitamente alle
parti sociali vada riprogrammato il welfare regionale, perché i bisogni di ieri
non sono i bisogni di oggi. Oggi il disagio è aumentato, ma è un disagio,
anche, diverso. E avrò modo, dopo le esposizioni delle linee programmatiche, di
intervenire su questo tema, ma è necessario riprogrammare.
Assessore Talarico, sul DEF: è utile e
penso di sollevare una problematica che è attuale. Abbiamo circa 2 milioni di
donazioni, provenienti da donazioni di connazionali, e abbiamo circa 18 milioni
e mezzo che dovrebbero in qualche modo far fronte all'emergenza Covid.
Se oggi, Assessore, senza una discussione
seria, dovessimo procedere a individuare le categorie oggetto di queste risorse
taglieremmo fuori tantissime categorie che ancora, ad oggi, non sono
completamente emerse. C’è, quindi, la necessità su queste risorse di fermarci
un attimo e capire in tempi brevissimi quanti e quali sono le categorie che più
oggi hanno bisogno in Calabria di queste risorse, perché diversamente potremmo
fare un grossissimo sbaglio.
Presidente, voterò sì al bilancio e
alle altre proposte di legge, con la convinzione che sapremo lavorare affinché
il prossimo bilancio sia un bilancio diverso, un bilancio che dia delle
speranze al popolo calabrese. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.
ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)
Grazie, Presidente. Dopo gli interventi
che ho sentito dai colleghi dell'opposizione, interventi di buon senso e mirati
al bene della Calabria, correggo il tiro, anche, perché una maggioranza
amministra per cinque anni, poi gli elettori traggono le conseguenze, se ha
amministrato bene o male, e quindi viene premiata o penalizzata in base a come
ha operato. La sinistra il 26 gennaio è stata bocciata.
È chiaro, quindi, che per quanto
riguarda l'azione che ha messo in atto nei cinque anni di governo non è stata condivisa
dai calabresi, poi ognuno si assume le proprie responsabilità.
Però debbo dare atto che sia
nell'intervento del consigliere Bevacqua sia nell'intervento del consigliere
Guccione, al di là del ruolo che ognuno di noi ricopre in seno al Consiglio, svolgendo
il proprio ruolo legittimo di opposizione o di maggioranza, ho sentito parole
di unità, di unità di intenti, per far sì che la Calabria possa rinascere dopo
questo brutto e triste arco temporale che ci sta martoriando e penalizzando.
Abbiamo votato il 26 gennaio, a
distanza di tre mesi abbiamo una Giunta operativa, una Giunta che si è fatta
carico di tutta una serie di situazioni a partire dall’approvazione del
bilancio e per questo ringrazio l'assessore Talarico che, in maniera
scientifica e in maniera chiara, una decina di giorni fa nella sede della
Cittadella, ha esposto il provvedimento.
Mi dispiace che quella mattina - forse
qualche equivoco si potrebbe evitare anche nel prosieguo delle attività - i
colleghi di minoranza che erano stati invitati hanno disertato, non so se
volutamente, non so per quale questione, qualcuno diceva che non sono stati
invitati, però mi sembra strano, perché nella Conferenza dei capigruppo, ho
partecipato, l’Assessore aveva detto chiaramente che di mattina, dalle 10 in
poi, c’era l'incontro con i consiglieri di minoranza e nel pomeriggio con
quelli di maggioranza.
Quindi, ringrazio l’assessore Talarico
per come ha condotto la chiusura del bilancio, atto che doveva essere fatto
dalla passata amministrazione, ma per tutta una serie di motivi non è stato
portato a compimento.
Il 26 gennaio abbiamo votato, al di là
delle polemiche, ritengo che nessuno prevedesse quello che a distanza di un
mese si sarebbe verificato. Una situazione, che purtroppo ha sconvolto non la
Calabria, ma il mondo intero.
In questa occasione, però, la Calabria
ha dimostrato di essere all'altezza di affrontare un problema che grandi
Nazioni come l’America, la Spagna, l'Inghilterra non sono state in grado di
affrontare. Il fatto che la presidente Santelli sia stata citata a modello da
uno dei quotidiani più famosi al mondo, il New York Times, penso che ci debba
inorgoglire tutti, maggioranza e opposizione.
Ricordo quanto detto prima dal
consigliere Guccione “o se ne esce tutti insieme o da soli non si va da nessuna
parte”; dunque quando le cose si fanno in maniera positiva, penso che dobbiamo
darne atto, da qualunque parte provengano, quando ci sono delle linee che
possono far sì che la Calabria appaia diversa di come sempre è stata fatta
apparire.
Perché ogni qualvolta le trasmissioni
televisive vogliono fare audience basta che un giorno prima si parli della
Calabria. E lo fanno.
L’hanno fatto quando, in termini di
sanità, hanno fatto vedere il disastro che c'è in Calabria, hanno fatto vedere
la Calabria con le armi spuntate, - per questo ringrazio anche il
personale medico paramedico e tutti coloro i quali, giornalmente, sono
impegnati in questa lotta - è riuscita a far sì che questa epidemia non si
propagasse in maniera generale. Purtroppo, ahimè, se così fosse stato, penso
che - noi conosciamo le condizioni in cui versa la sanità calabrese - i danni
sarebbero stati molto molto più grandi di quelli di oggi, grazie alle
iniziative che ha preso la presidente Santelli.
Le polemiche: mi rendo conto che ci sono tutte una
serie di situazioni su cui si specula, anche il fatto dei nostri corregionali
che si trovano fuori per motivi di lavoro, per motivi di studio, ma se così non
fosse stato ritengo che il danno sarebbe stato maggiore, quindi dobbiamo dare atto
alla presidente Santelli di aver avuto coraggio e di non aver ceduto a coloro i
quali, anche con convinzione, peroravano questa causa. Tutti vorremmo che i
nostri cari potessero far rientro; io ho moglie e figlio che vivono in Toscana,
però è da 3 mesi che non li vedo quindi, purtroppo, è così.
Se vogliamo tutelare la Calabria e i calabresi
dobbiamo essere sereni e dobbiamo essere conseguenziali.
Voglio ribadire che in questi tre mesi, nonostante
questo problema che ha stravolto una terra come la Calabria, già fortemente
messa a repentaglio da tutta una serie di criticità sociali, di criticità
economiche, c'è stata una Giunta che ha lavorato. Dobbiamo dare atto che la
presidente Santelli è riuscita a sbloccare, in tre mesi, la realizzazione del
completamento del gateway, centro ferroviario che da oltre vent'anni era fermo
al palo.
Sono queste cose che debbono far sì di dare atto
quando si lavora bene, quando ci sono delle cose che vanno raddrizzate. Si deve
avere il buon senso di prendere atto delle indicazioni diverse che vengono
anche dall'altra parte del Consiglio, perché il buon senso è questo, il buon
senso c’è se si riesce a far sì che, in maniera univoca, in maniera sinergica,
si possa trovare una sintesi che al primo posto metta l’interesse della
Calabria e dei calabresi. Ha lavorato bene la Giunta: mi riferisco
all'assessore Gallo, che ha adottato una serie di provvedimenti a favore degli
agricoltori e degli apicoltori; mi riferisco all’assessore Catalfamo, che ha
sbloccato 27 milioni di euro per il rinnovo del parco autobus; mi riferisco
all’assessore Orsomarso, che si è adoperato per la mobilità in deroga e a tutti
gli altri assessori che, ciascuno per la propria competenza, stanno lavorando a
tre mesi di distanza dalle elezioni e con una pandemia mondiale che ha
stravolto la vita di tutti, di ognuno di noi. Sui temi seri è opportuno
lavorare in maniera seria, in maniera corretta, soltanto così facciamo bene
alla Calabria; poi nel momento in cui, mi auguro presto, si chiuderà questa
emergenza, ognuno riprenderà il proprio ruolo legittimo, rispettoso, purché al
primo posto si metta sempre l'interesse della Calabria e dei calabresi. Grazie,
Presidente.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Aieta. Ne
ha facoltà.
AIETA GIUSEPPE (Democratici
Progressisti)
Signor Presidente, intanto grazie. Anch'io formulo
i migliori auguri di buon lavoro
all’assessore, alla Giunta, perché capisco che
questo è un momento delicato. Credo che questa seduta abbia fatto a meno del
discernimento e cioè della capacità di separare una cosa dall'altra. Noi siamo
qui, in un momento d'emergenza, per discutere del bilancio di questo Ente e
come i gamberi, come dire, camminiamo all'indietro: abbiamo discusso un'ora e
mezza di ciò che è stato, o meglio di quelli di prima, una un'abitudine questa
che è lontana dal mio agire; avendo fatto il sindaco non ho mai ripercorso
fatti passati, ho sempre guardato avanti, perché la visione ci costringe a
guardare avanti, soprattutto quando si è in un periodo d'emergenza e non voglio
discernere neanche io perché ho sentito cose davanti alle quali rabbrividisco.
Probabilmente questo documento di economia e
finanza non è stato letto approfonditamente perché anche voi dite alcune cose
che ristabiliscono giustizia e verità rispetto al passato. Ci sono cose buone
del passato che noi dobbiamo valorizzare, come ci saranno cose buone del
presente e del futuro che io non lesinerò a valorizzare. Utilizzare il metodo
di quelli di prima ci porta dritti al fallimento, dritti al fallimento.
Si parte con un bilancio atipico - lo dico
all'assessore che è stato garbato, ha tentato anche d’interloquire con noi -
perché portato all’esame dell’Aula senza il filtro, fondamentale, della
sessione di bilancio. La Commissione bilancio opera un filtro fondamentale, non
fosse altro che per le audizioni che, in questo caso, avrebbero aiutato a
capire meglio quello che abbiamo davanti. Ci avrebbero aiutato e io non devo
chiedere scusa a nessuno, perdonate, siamo pronti a fare autocritica, ci
mancherebbe altro. Ma chiedere scusa di cosa? Di un lavoro che abbiamo fatto,
dando fondo a tutte le nostre energie volitive in questi anni? Di aver
approvato 56 bilanci degli Enti strumentali, di cui parla l'assessore, che oggi
gestirete con i conti messi in regola? Di cosa dovrei scusarmi? Dovrei scusarmi
dei fondi europei che quando siamo arrivati - ecco perché bisogna discernere -
non erano stati neanche inviati a Bruxelles e che negli ultimi due anni hanno
registrato le premialità? Di questo dovrei scusarmi? Del fatto che, finalmente,
la Regione Calabria non manda indietro i fondi europei? Scusate, sono abituato
a vivere di libertà, di piena libertà ed essere anche obiettivo come lo sono
stato anche in questi tre mesi, quando ho detto all'assessore Orsomarso che
aveva imboccato la strada giusta nel rapporto, nell’interlocuzione con le
organizzazioni sindacali; quando ho detto alla governatrice Santelli che
l'impegno che stava profondendo in questa crisi era un impegno lodevole. La
libertà ci porta a dire questo.
Dobbiamo parlare dei residui dell’idrico, vorrei
ricordare a qualche collega che, attenzione, lì bisogna informarsi, perché sono
residui risalenti dal 1984 al 2001 e farebbero bene a chiedere ai sindaci di
Catanzaro e ai sindaci di Cosenza cosa sia successo. È cambiato il mondo, è
cambiata la natura dei bilanci, vorrei dire e lo dico con grande umiltà, è
cambiata nel momento in cui è stata introdotta l'armonizzazione contabile; non
è più il bilancio di prima, non è più la prateria di prima che dava la
possibilità alla politica di dilatare i suoi movimenti, non è più quella. Non è
più quella in quanto, in questi anni, si sono infittiti i controlli della Corte
dei conti che fa bene, ci mancherebbe altro. Vorrei ricordare che quell’
esercizio provvisorio ha dato la possibilità dell'ordinaria amministrazione
come deve essere in tempo elettorale; ricordo che nel 2014 neanche l'esercizio
provvisorio era stato approvato.
Questa è la verità, quindi, io vi pregherei di
utilizzare, come facevano alcuni paesi islamici, il consiglio del discernimento
per regolare questioni interne. Vi pregherei, in questo momento, almeno in
questo momento, di guardare a quello che dobbiamo fare da domani sulle
questioni.
In questo bilancio ci sono cose che apprezzo, per
esempio, e altre che vi pregherei di verificare. Nei cinque anni di quelli di
prima vi è stata una interlocuzione continua con i Comuni calabresi, con i
Comuni calabresi che hanno avuto dalla Regione Calabria, in uno slancio di
solidarietà, tanti milioni di euro che hanno immesso nel sistema dell'economia
calabrese. Sulla legge 24, per esempio, invito l’assessore a riflettere,
laddove prevedete al 30 giugno 2020 il disimpegno delle risorse per quei Comuni
che hanno avuto finanziamento al 31 dicembre Ç2018: la legge prevede due anni e
io ero uno di quelli che voleva portare a 3 anni il disimpegno, perché lo
sapete, chi è stato nei Comuni lo sa cosa significa fare un'opera dalla
progettazione alla negoziazione del mutuo, cosa accade lo sanno i sindaci che
sono qua.
Se non diciamo queste cose, ci troveremo male e non
saremo più paternalistici verso i Comuni e la Regione deve essere solidale e
deve delegare ai Comuni che, in questi anni, sono stato il vero Ente di
programmazione e non di gestione. Altro che autocritica in una situazione nella
quale, nell’ultimo anno di amministrazione, quel Presidente e quella Giunta, il
presidente Oliverio e la sua Giunta, si sono ritrovati con oppositori
all’interno, come è successo con il commissariamento della sanità; se fossimo
stati tutti al suo fianco - parlo della maggioranza e anche dei governi di
centro-sinistra - non saremmo in questa situazione.
Questa è l'operazione verità che chiedo all’Aula,
operazione da fare con parole semplici, riconoscendo vicendevolezza nei ruoli,
reciprocità nei ruoli.
Sono pronto a riconoscere il lavoro che gli altri
fanno e però non sono pronto ad accettare che si mortifichi il lavoro degli
altri. Questo è stato in questi anni, per cui - ci mancherebbe altro - siamo
pronti a dare una mano.
In questi giorni, in queste ore, che cosa abbiamo
fatto se non proposte? Collega Arruzzolo, con il quale ho condiviso i 5 anni
nella Commissione bilancio, è stato un errore non raccogliere l'urlo dei
ragazzi che erano al nord. È stato un errore non raccogliere l'urlo di quei
lavoratori che hanno perso il lavoro, che erano lì ingabbiati, quasi rasentando
il dramma psicologico e la miseria. È stato un errore, bisogna riconoscerlo, ed
è intervenuto il Presidente del Consiglio. Capisco anche le perplessità, le
capisco, ci mancherebbe altro, ma le cose vanno gestite, ecco perché governare
è difficile e la lingua italiana ci aiuta: governare significa condurre la nave
in un porto sicuro, evitando gli incagli e gli insabbiamenti. È una cosa
difficile altrimenti tutti sarebbero abilitati a governare e poiché questo è
l'organo massimo della rappresentanza politica calabrese, noi dobbiamo osare in
questo momento, bisogna osare e – ripeto - raccolgo gli spunti interessanti che
arrivano; raccolgo e apprezzo gli spunti che arrivano, per esempio, dall'assessore
Gallo sui pescatori, sulla bonifica dei nostri fondali.
Io sono pronto, non sono pronto, però, allorquando
noto nelle pieghe di questo bilancio che sì, è vero, sono stati operati tagli
lineari e avrei, come dire, optato per scelte più coraggiose, invece dei tagli
lineari. Avrei optato per scelte, come dire, più corpose e però questo è. Non
ho nulla da rimproverare alla Giunta e alla maggioranza su questo metodo di
lavoro; abbiamo lo stesso obiettivo e però l’obiettivo è lo stesso se utilizziamo
entrambi il discernimento di cui parlavo all'inizio, perché parlare di quelli
di prima vi assicuro che è molto più facile per chi, come me, ha vissuto i
cinque anni precedenti. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta.
Ne ha facoltà.
GIANNETTA Domenico (Forza Italia)
Onorevoli colleghi, Presidente della Giunta,
Presidente di questa massima Assise, vorrei iniziare a fare un po' di ordine e
chiarezza. Presidente, riguardo all’ordine mi riferisco a lei, affinché la
prossima volta, una volta che tutti i gruppi consiliari sono stati definiti,
faccia in modo di poter essere distribuiti in maniera più equa tra i colleghi
dello stesso gruppo, anche per discutere e confrontarci prima di fare qualsiasi
intervento.
Chiarezza perché ne abbiamo sentite tante, di tutti
i colori, in tutte le salse, negli interventi che mi hanno preceduto. Non
volendo essere assolutamente di parte o offensivo nei confronti di nessuno,
credo che ognuno si esprima secondo quella che è la propria indole, secondo quella
che è la propria verità, ma mi hanno insegnato che le verità non possono essere
due. Tutt'al più, se ragioniamo in termini di verità, utilizzando il buon
senso, la diplomazia, la moderatezza, possiamo anche immaginare che, forse, la
verità sta a metà ma, sicuramente, come dicevo prima, le verità non possono
essere due e noi, oggi, dobbiamo approvare un bilancio, un bilancio che non
poteva essere approvato se non così com'è. Per questo faccio un plauso ai
signori assessori tutti, che hanno contribuito, certamente, in percentuale, in
misure diverse.
Faccio un plauso, soprattutto, all'Assessore al
bilancio, Talarico, perché ha saputo, in questa fase emergenziale, individuare
i punti salienti; ha fatto un grande lavoro, soprattutto, sull’accertamento dei
residui che non penso, se risalgono al 2004 - 2011, possano essere, poi, messi
da parte o magari accantonati, poiché questi residui sono datati da parecchio
tempo. Dobbiamo, invece, dire bravo a chi ha saputo rimetterli in gioco da
questo punto di vista. Personalmente non mi sono confrontato con la Giunta, con
l'assessore, perché, in questa fase, ho ritenuto opportuno non fare una
pressione di campanile, potevo farne sicuramente anche una questione
territoriale, che è giusta perché credo che siamo gli eletti dal popolo e
dobbiamo anche rappresentare dei territori con le loro esigenze, ma il momento
imponeva serietà, logicità nelle scelte, soprattutto collaborazione da parte di
ogni singolo consigliere che, in questa fase, ha potuto dare non ostacolando il
bilancio messo in piedi.
La sanità. Questo bilancio assorbe il 90 per cento
sulla sanità e credo che sia stato giusto, sia stato un momento importante, è
un nostro dovere farlo. Ci pensate se noi fossimo venuti in Aula con delle
scelte diverse? Probabilmente, la minoranza ci avrebbe da subito attaccato
dicendo: in un momento così particolare perché non date priorità alla sanità,
all'emergenza Covid, a questo maledetto virus che tutti noi additiamo?! Nel
momento in cui c'è da assumersi le responsabilità, quasi quasi, ci si dice che
questo bilancio poteva essere fatto meglio, ma non è così. Credo che la sanità
in Calabria non vada ritoccata ma completamente ristrutturata e credo che oggi
ci siano anche le condizioni per farlo, per farla uscire dal commissariamento,
perché ci sono le condizioni e le competenze.
L'emergenza del coronavirus ci ha dimostrato tanto
e ci ha insegnato, sicuramente, che quando si vuole si può, che in condizioni
di estrema criticità possono essere fatti degli atti che non sono illegali,
anzi, assolutamente, che possono essere accelerati ma che possono portare a
delle soluzioni importanti. Le risorse verranno destinate, come ha detto già
l'Assessore, a misure che fronteggiano l'emergenza all'interno della vita
sociale, delle famiglie, delle imprese e anche al mondo sanitario, perché tutti
noi se pensiamo di aver sconfitto il virus facciamo un grande errore; noi
l'abbiamo solo arginato ma non l'abbiamo sconfitto e, dato che ci prepariamo
alla fase due, dobbiamo prepararci, come Calabria, nel migliore dei modi, così
come abbiamo fatto fino adesso.
Il contributo della Regione credo sia fondamentale
perché noi governiamo e amministriamo questo territorio e dobbiamo dare
risposte ai nostri cittadini. Chi amministra o governa l'Italia deve dare
risposte a tutti gli italiani e io credo che sia fondamentale, anche in
connubio con quello che è lo sforzo della Regione Calabria, avere un Governo
che si impegni e si sforzi a migliorare quelle che sono le forme di sostegno
all'intera Nazione.
A tal proposito, però, consentitemi di fare qualche
considerazione e per forza di cose devo, necessariamente, riprendere qualche
intervento di qualche collega che mi ha preceduto, essendo più puntuale e
citando delle norme e delle leggi. Sembrerebbe, utilizziamo il condizionale,
che sia a firma del responsabile del Dipartimento della programmazione e
coordinamento della politica economica, Mario Turco, del MoVimento 5 Stelle, un
documento contenente idee e proposte per il superamento dell'emergenza
derivante dalle epidemie da Covid-19 che individua nella sospensione di un
articolo della legge numero 18 del 27 febbraio del 2017 la strategia per
fronteggiare l'emergenza. Magari detto così, ai più, forse, non dice nulla,
qualcuno l'ha ripreso, ma cercherò di entrare maggiormente nel dettaglio. È una
legge che è stata approvata, appunto, nel 2017 e che doveva destinare alle
regioni del Sud il 34 per cento, oggi si vuole modificare con un tiro mancino e
in un momento così delicato, forse anche di confusione, anziché, con grande
responsabilità, affrontare il problema con senso di equità e di giustizia
sociale, non facendo andare la nostra Nazione a due velocità, le regioni del
Nord e le regioni del sud. Capiamo e lo capisco, a maggior ragione io da
medico, che, giustamente, in questo momento forse le regioni del Nord hanno più
bisogno dal punto di vista dell’aiuto e del sostegno sanitario, ma non si fa
altro che dire prendiamo questi soldi; soldi che, intanto, da 3 anni noi non
abbiamo mai avuto e che per tre anni sono mancati al sud. Si tratta di circa 21
miliardi.
Oggi, quindi, ci ritroveremo ad avere oltre il
danno pure la beffa; non li abbiamo avuti in questi tre anni e quindi sono
mancati per lo sviluppo della nostra regione e oggi ci vengono sottratti per
darli alle regioni del Nord e questo lo dice anche per sua stessa ammissione il
Ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, che ha definito questa perdita un
furto di risorse.
Noi non ce lo possiamo permettere perché siamo
convinti che non solo, come dicevo prima, non andranno più assegnate, ma
saranno una perdita importante.
Lo Stato deve preoccuparsi ed aiutare le regioni
maggiormente colpite dal virus, però non deve fare delle politiche
economicamente sbilanciate. Questo è quello che vogliamo e il ritardo delle
regioni del Sud non deve pagare ulteriori scotti, anzi deve, da questo punto di
vista, cercare di risollevarsi e non si possono intraprendere percorsi
inopportuni. Dicendo questo vi dico che, non so, forse il Governo non vede di
buon occhio il fatto che le regioni del Sud abbiano avuto una maggiore
incisività e un miglioramento nella epidemiologia del virus, perché, guardate,
qualche giorno fa la deputazione parlamentare di Forza Italia calabrese,
assieme a tutti i consiglieri regionali della Calabria, ha fatto un documento,
che abbiamo inviato al ministro Conte, dove abbiamo lanciato un appello e un
grido d'allarme perché questo studio è stato portato avanti da Tajani dove si
diceva che la regione Calabria nei prossimi mesi potrebbe andare incontro a un rebound dell’ infezione da Covid-19 da
far paura. Abbiamo chiesto, avendo avuto noi qualche fuga di notizie, che
ordinasse e regimentasse l’afflusso dei migranti. Fermo restando che la
sensibilità che contraddistingue ognuno di noi su questo tema specifico è sicuramente
una sensibilità particolare che mi sento di esternare anche a quest'Aula nel
senso dell'accoglienza più ampia e nel termine più ampio di questo mondo, però
in maniera regolamentata e corretta.
Sapete qual è la risposta del Governo? È su ANSA di
qualche ora fa e ha replicato la nostra Presidente. Praticamente, stanno
arrivando in Calabria cinquanta migranti della regione Sicilia. Questo che cosa
vuol dire? Vuol dire che non si passa sopra a quelle che sono le ordinanze
regionali di mobilità interregionale o organizzative all'interno di ogni
singola regione, ma si va, addirittura, a depennare, bacchettare quelli che
sono i decreti governativi dove si dice che non può esserci nessuna mobilità
interregionale. Che facciamo in questo caso specifico nella regione Calabria?
Lo applichiamo.
Fermo restando che ci preme sottolineare, ancora
una volta, che su questo tema la sensibilità, credo, di chiunque di noi sia
veramente elevata al di là delle appartenenze ideologiche politiche. Bisogna
fare chiarezza anche su questi aspetti e quando abbiamo cercato di fare di
tutto per contenere questa emergenza sanitaria la presidente Santelli ha
ricevuto critiche, qualche mese fa, in maniera importante, forte. L’ho detto in
quest’Aula, era sola perché non aveva una Giunta che la potesse affiancare,
fece delle ordinanze forti che i più, anche i calabresi, videro come
estremamente restrittive. Oggi quegli stessi calabresi dicono grazie alla
presidente Santelli che, sicuramente, con grande capacità, con un pizzico di
fortuna, ha fatto in modo che, veramente, si potesse evitare una pandemia tutta
interna alla nostra regione.
Apprezzo tanti degli interventi che sono arrivati
anche da parte della minoranza e che hanno lanciato dei segnali distensivi, che
hanno allungato la mano, che hanno detto “bene, in questo momento e su questo
argomento non dobbiamo essere disuniti”.
Ve lo chiedo senza spirito di polemica ma, scusate,
tutti i parlamentari della maggioranza, tutti i senatori della maggioranza
perché non li interpellate e spiegate loro che sicuramente i fondi per il Sud e
quindi questo 34 per cento, che deve essere anche distribuito alla Calabria
quota parte, non deve essere toccato? Perché non li allarmate e li avvertite,
se non lo sanno, che ci sono cinquanta migranti che stanno arrivando nella
regione Calabria? Qua ho i numeri e ci sono esattamente 14 deputati nel
MoVimento 5 Stelle e due del Pd e ci sono che sono sei senatori del MoVimento 5
Stelle e due del PD ai quali non ho sentito aprire bocca su queste questioni
specifiche. Poi che cosa facciamo? Andiamo a sindacare il come e il perché è
stato fatto questo bilancio.
Alcuni hanno detto che non si sono consumati i
passaggi nelle Commissioni. Giusto, vero, bisogna farli, ma sapete tutti che
questo Consiglio si è riunito con due mesi di ritardo per garantire la
sicurezza a noi stessi e agli altri, le procedure e i passaggi devono essere
consumati, il bilancio andava fatto.
Consentitemi anche un paragone, preferisco che
venga fatto, in questa fase emergenziale, in questo momento, in questa
congiuntura particolare: un bilancio che non è passato dalla Commissione,
piuttosto che lavorare in esercizio provvisorio di bilancio. Non perché non
fosse nelle capacità di chi ci ha preceduto, non voglio pensare questo,
sicuramente queste capacità c’erano, ma forse c'era una strategia, perché chi
di noi è stato rieletto e quindi c'era nella precedente Legislatura regionale
sa che, quando si parlava di data delle elezioni, il presidente Oliverio
rinviava di settimana in settimana e di mese in mese proprio per non dare a noi
la possibilità di dire “bene, siccome voteremo nel termine ultimo e massimo che
la legge ci consente e abbiamo quattro mesi davanti, sarebbe opportuno
approvare un bilancio che ci consente di lavorare bene ora e di buttare le basi
perché si possa lavorare anche successivamente”. Invece è stato approvato,
quasi scientificamente, l’esercizio provvisorio proprio per mettere in
condizioni critiche chi doveva succedere, perché sapevano che non sarebbero
ritornati.
Si è parlato anche di ATO di altre cose, della
Sorical. Queste sono delle situazioni che abbiamo ereditato; pure io ho fatto
il sindaco e sono stato uno di quei sindaci che ha rifiutato le ATO e l'ho
fatto in maniera formale perché, alla fine, la mia non era stata una questione
di negligenza ma una questione di principio in quanto non credevo alla
costituzione di quelle ATO, tanto da avere, il mio Comune, su questo settore
specifico, un commissariamento ad acta con spese aggiuntive di circa 2.000,00
euro per il commissario. Mi pare, però, che non abbiano risolto un bel nulla,
quindi ci vedevo già bene da allora.
Quando qualcuno dice questo bilancio poteva essere
fatto meglio sono d'accordo, tutto è perfettibile, tutto è migliorabile,
nessuno di noi pensa di avere e detenere lo scrigno della verità, però dico
anche che un segnale importante l'abbiamo dato e l'abbiamo dato su settori
specifici, anche del sociale; non abbiamo parlato, e faccio un plauso
all'assessore Orsomarso che è stato il promotore con la condivisione della
Presidente della Giunta, dei centocinquanta milioni di “Riparti Calabria”, poi,
magari, lo spiegherà meglio lui nel dettaglio. Ma questa è una misura che per
prima ha adottato la Regione Calabria, una regione del sud, per dare una mano
d'aiuto, concreta, alle imprese, agli imprenditori, alle partite IVA e a tutti
coloro che ne avranno diritto. Non abbiamo parlato dei tablet che questa
Regione fornirà al mondo delle scuole e da questo aspetto negativo, purtroppo,
abbiamo capito che ben il 33 per cento dei nostri ragazzi scolarizzati non ha
la possibilità economica di acquistare un tablet, quindi, sicuramente, c'è da
migliorare anche in seno alla pubblica istruzione.
Abbiamo sentito che nel settore dell'Agricoltura,
oltre ad aver dato un forte sostegno agli imprenditori agricoli, sono stati
previsti, se non vado errato, 2.000.000,00 di euro per il banco alimentare e
qua voglio aprire e chiudere, velocemente, una parentesi per collegarmi al
discorso di prima: cioè tutto è migliorabile e perfettibile; noi quelle somme
le abbiamo individuate per il banco alimentare ma ci sono anche altri banchi
importanti che danno un sostegno concreto alle famiglie indigenti, ai meno
abbienti, come il banco della Carità.
Quindi, invito l'Assessore al ramo a prenderne
consapevolezza, immaginando che anche alcuni banchi importanti alla stessa
stregua del banco alimentare devono essere tenuti nella giusta considerazione e
non per fare una questione di interesse di nessuna natura ma perché ogni banco
ha le famiglie che sostiene e quindi conosce più di me o di altri che, magari,
non abbiamo la possibilità di farlo. Concluderei, veramente, dicendo che è
stato fatto un bilancio e chi ha fatto politica in altre sedi, i sindaci,
sanno, sapete e sappiamo che i bilanci sono degli strumenti squisitamente
politici. Su questo, noi ci assumiamo la responsabilità nel bene e nel male,
però chiedo a quest’Aula ad alta voce che, considerato che questo bilancio è
stato fatto in un momento così particolare, vada preso col beneficio
dell'ottimismo anche da parte dai banchi dell'opposizione. Avrete modo,
sicuramente, di attaccarci e di fare delle rimostranze in senso diverso nei
prossimi bilanci quando potremmo finalmente andare a regime e quando ognuno di
noi potrà offrire anche un proprio contributo nella costruzione del bilancio.
In questo momento, in questa fase, consentitemi, mi sembra veramente poco
ortodosso, molto speculativo e strumentale andare ad attaccare un bilancio che
non poteva essere fatto altrimenti e che assorbe per la sanità, ribadisco, il
90 per cento delle risorse, in questo momento importante e di crisi da un punto
di vista sanitario.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Francesco
Pitaro. Ne ha facoltà.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Presidente, onorevoli colleghi, ho l'esigenza
intanto di rimarcare quello che già è stato detto da questa parte dell'emiciclo
e cioè la mancanza di sensibilità istituzionale da parte della maggioranza nei
confronti dell'opposizione, dei diritti e delle prerogative dell'opposizione. Del
resto il primo assaggio di ciò l’avevamo avuto nella prima seduta di Consiglio
quando, alla fine, fu tratto dal sacco un argomento che non era all'ordine del
giorno, peraltro di fondamentale importanza perché collegato al welfare.
Credo che in questo momento bisogna camminare
insieme, ove possibile, perché c'è una situazione drammatica da affrontare.
Quello che è accaduto nella riunione dei capigruppo e che accade oggi credo che
sia grave: da un canto nella Conferenza dei capigruppo si è deciso qualcosa e
dall'altro, invece, siamo, oggi, a discutere di altro perché manca all'ordine
del giorno, credo, un atto essenziale cioè l'approvazione delle dichiarazioni
programmatiche del Governo. Tutto ciò credo che non vada bene perché
rappresenta una violazione dei diritti dell’opposizione, una violazione del
Regolamento ma anche una violazione della democrazia e non devo essere io
certamente a ricordare i ritardi che ha accumulato questa maggioranza a partire
dalla prima seduta di Consiglio regionale convocato e sconvocato per due volte.
Ricordo, inoltre, che ancora devono essere costituite la Giunta per le elezioni
e la Giunta per il Regolamento; mancano, Presidente, ancora le Commissioni
permanenti che hanno un ruolo fondamentale all'interno del Consiglio. L'articolo
57 del Regolamento interno del Consiglio, a cui noi ci dobbiamo attenere,
prevede che il Presidente della Giunta si porti in Consiglio e svolga le
proprie dichiarazioni programmatiche nella prima seduta successiva a quella
dell'insediamento, cioè oggi. Tutto ciò però mi pare che non avverrà ed allora
a ciò aggiungo, inoltre, un altro elemento fondamentale ai fini di questa
seduta e cioè che il procedimento di formazione del bilancio, che è un
procedimento di formazione complessa in cui ci sono aspetti politico-amministrativi
ma anche giuridici ed economici, prevede inderogabilmente anche la
partecipazione della Commissione bilancio che, tuttavia, non è stata nemmeno
costituita. Allora vi chiedo, presidente Tallini, presidente Santelli, come si
faccia, oggi, a parlare di bilancio nonostante l'assenza delle dichiarazioni
programmatiche. Vi chiedo questo perché le dichiarazioni programmatiche vengono
prima del bilancio; non vi può essere un bilancio, che è un atto successivo e
conseguente, in mancanza di un altro presupposto che è l'approvazione del
programma di Governo.
Vorrei rivolgere, rapidamente, alcune richieste
alla presidente Santelli. Intanto, Presidente, occorre modernizzare la Regione
e, quindi, le chiederei nella individuazione dei capi di Dipartimento di
scegliere persone di assoluta qualità, soprattutto per quanto riguarda il
Dipartimento salute. Le chiedo un intervento, anche oggi in Aula, un impegno al
fine di impedire la sottrazione delle risorse comunitarie così come è stato
purtroppo paventato. Le chiedo anche, presidente Santelli, un intervento al
fine di permettere ai lavoratori in cassa integrazione di ricevere i soldi. So
bene che la Regione ha emesso i decreti, lo so bene, ma purtroppo né l’INPS, né
le banche stanno pagando e i lavoratori sono senza un centesimo Quindi chiedo
un suo intervento, nella sua qualità, anche dinanzi al Governo nazionale,
dinanzi all’INPS, dinanzi alle banche.
Le chiedo un'ultima cosa che non ha a che fare con
il bilancio, però gliela voglio chiedere: Vittorio Feltri qualche giorno fa ha
offeso i meridionali, i calabresi da una trasmissione televisiva, la cui
proprietà appartiene a Berlusconi, che peraltro è il Presidente e il leader del
partito a cui lei appartiene; i meridionali sono stati definiti esseri inferiori.
È chiaro che è una cialtroneria, è una enorme balla, noi siamo persone
generose, intraprendenti, in molti i casi anche luminari che stanno salvando
vite negli ospedali del Nord. Le chiedo quindi nella sua qualità, presidente
Santelli, anche perché appartiene al partito di Forza Italia, di chiamare
Berlusconi, di dire di dissociarsi da queste frasi offensive e di inibire la
partecipazione di Feltri alle trasmissioni televisive.
Finisco, Presidente, sul bilancio. Sul bilancio
esprimo sin d'ora un voto contrario, esprimo un voto contrario non solo per le
violazioni, secondo me, delle norme statutarie, perché non c'è il programma di
Governo, perché non c’è la Commissione bilancio, ma perché io ho esaminato il
bilancio e non ho trovato nulla di nuovo, una proposta nuova è innovativa, una
discontinuità con il passato. La pandemia ha trasformato la precarietà in
povertà, del resto le stime prevedono milioni e milioni di poveri, sono
evidenti le code dinanzi alle mense dei poveri e, peraltro, questa qui è stata
definita, dalle colonne di Repubblica di Ezio Mauro, come l'infezione della
povertà. Ecco, presidente Santelli, davanti a tutto ciò mi sarei aspettato,
all'interno del bilancio, uno scatto di reni, un’idea innovativa, qualcosa,
davvero, che potesse far dimenticare il passato, invece ho trovato una manovra
amorfa, senza amore, che non risponde per niente alle esigenze e ai bisogni del
territorio della Calabria e dei calabresi. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale.
Ne ha facoltà.
DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)
Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, voglio
intanto ringraziare il gruppo di Io resto in Calabria, i colleghi consiglieri e
anche gli altri gruppi per avermi indicato, la volta scorsa, per avermi dato la
possibilità di rappresentarli all'interno dell'Ufficio di Presidenza.
Colgo l'occasione per fare gli auguri al
Presidente, allo stesso Ufficio di Presidenza, agli altri colleghi consiglieri
per il lavoro che dovremmo fare in questi anni. Ho ascoltato con notevole
interesse la relazione dell'assessore Talarico e ho ascoltato con attenzione
gli interventi dei colleghi che hanno preceduto il mio e pongo all'attenzione
del Consiglio una riflessione che dovrebbe essere la via maestra per tutti
quanti noi.
Al di là delle posizioni politiche, al di là degli
schieramenti, al di là dei colori, oggi in Italia e nella nostra regione più in
particolare, abbiamo una emergenza da affrontare che non ci permette il lusso
di dividerci tra schieramenti, fra partiti, tra colori diversi, ma, invece, ci
deve far capire che dobbiamo essere in grado di affrontare questa emergenza con
la forza dell’istituzione che rappresentiamo nella sua interezza, quindi, senza
distinzione alcuna.
Dicevo prima che ho ascoltato la relazione dell'assessore
Talarico, una relazione che definisco asettica nel senso che sta negli schemi
di un bilancio che non ha spunti importanti rispetto al periodo che stiamo
vivendo.
Per esempio, al di là delle considerazioni che voi
tutti avete fatto in precedenza, non ho sentito una sola parola rispetto
all'emergenza che stanno vivendo tante famiglie calabresi che sono in
difficoltà, non ho sentito una sola parola sui tanti imprenditori e piccoli
imprenditori che sono in difficoltà in questa nostra regione, non ho sentito
alcuna parola in relazione a quella che è una stagione che dovremmo affrontare,
che è la stagione turistica e che coinvolge gli operatori turistici e balneari
della nostra regione, nulla di tutto ciò. Ho sentito esclusivamente citare
alcuni numeri, alcune situazioni, ma nulla che sia calato nel periodo,
consentitemi di definirlo, tragico che stiamo vivendo.
Per esempio, mi sarei aspettato un atto di forza e
una bella presa di posizione in relazione a quella che è la discussione sugli
operatori turistici, sugli operatori balneari di questa regione, per esempio
l'esenzione nel pagamento di alcune tasse che ci consentirebbe, oggi, di dire
che si fa qualcosa per aiutare questi imprenditori.
In un sistema di crisi generale noi, oggi,
presentiamo alla regione un bilancio che è monco rispetto a quelle che sono le
esigenze dei nostri cittadini.
Chi mi ha preceduto ha parlato di sanità, della
sanità della Calabria, della differenziazione tra il Nord e il sud, di come
stiamo vivendo questa emergenza. Noi in questo momento ci possiamo ritenere
fortunati perché abbiamo - devo darne atto alla presidente Santelli - attuato
delle misure di contenimento che hanno garantito un minor contagio, rispetto al
complesso delle altre regioni d'Italia. Però la sanità in questa nostra regione
- è inutile dircelo perché l'abbiamo detto sempre da ogni schieramento - fa
acqua da tutte le parti; abbiamo mandato i nostri medici ad affrontare la
guerra senza i mezzi.
Non ho ben sentito cosa è previsto all'interno del
bilancio per quanto riguarda la sanità nella nostra regione, quali misure sono
previste per i nostri medici, i nostri operatori sanitari, per tutte quelle
persone che sono in trincea e che stanno affrontando insieme a noi questa
emergenza, non ho sentito alcuna parola, quindi, che andasse in questa
direzione.
Per poi passare anche a quello che è l'aspetto
delle strutture ospedaliere che, in questo momento, fanno egregiamente il loro
lavoro ma in un grande stato di confusione. Per quanto riguarda la medicina sul
territorio, pensate che noi abbiamo degli uffici di prevenzione dislocati in
tutte le province, dei medici che vanno ad assistere i nostri malati, le
persone che sono state contagiate, ma non abbiamo la presenza nel territorio di
un infettivologo che possa indicare la via maestra, quasi a dire spariamo senza
fucile.
Allora su tutte queste cose, su tutte le cose che
abbiamo discusso in questa lunga seduta di Consiglio regionale, manca la
centralità del momento, mancano le misure adeguate per dire “approviamo un
bilancio e all'interno del bilancio prevediamo strumenti che possono agevolare
le famiglie in difficoltà, il mondo della sanità, il mondo imprenditoriale, in
mondo turistico”.
Questo è il mio semplice intervento che voglio
porre all'attenzione del Consiglio regionale con la speranza che in Calabria si
possa aprire una nuova pagina.
Ho sentito prima i colleghi, ho sentito i colleghi
della maggioranza, i colleghi dell’opposizione, qui, però, se non capiamo che
abbiamo un interesse da difendere che è quello della nostra calabresità, della
nostra terra, al di là delle posizioni politiche, saremo fuoristrada.
Ecco perché io credo che si debba, Presidente,
iniziare a ragionare seriamente e a presentare, soprattutto, strumenti idonei
per affrontare questa grave crisi. Finisco questo mio intervento con un piccolo
riferimento all'intervento, se non mi sbaglio, dell'onorevole Giannetta che ha
preceduto il mio, dove si dice, appunto, che, da uno studio di Forza Italia,
forse si potrebbe avere nei prossimi mesi un aumento del contagio anche nella
nostra regione. Se fosse così è un fatto grave, perché al di là delle questioni
che abbiamo affrontato fino ad oggi, noi non siamo in grado di affrontare i
numeri che hanno affrontato gli amici del nord, per cui dobbiamo attrezzarci e
anche gli strumenti che la Regione ha devono andare in questa direzione. Vi
ringrazio per avermi prestato attenzione,
Ha chiesto di intervenire il consigliere Minasi. Ne
ha facoltà.
MINASI Clotilde (Lega Salvini)
Anch'io intervengo per la prima volta. Voglio
rivolgere un augurio di buon lavoro a tutta la Giunta e ai colleghi
consiglieri. Ovviamente mi sia consentito di rivolgere un plauso al nostro
Governatore per la competenza e la puntualità con la quale ha saputo gestire la
straordinaria emergenza socio-sanitaria, legata al diffondersi della pandemia
da Covid-19. Un doveroso plauso, ovviamente, mi tocca farlo anche all'assessore
Talarico che ha saputo, grazie anche al supporto degli uffici e del dirigente
di settore, offrire all'esame di questa Assemblea, oggi, un documento economico
virtuoso che, pur tra le mille difficoltà, come già sottolineato da lui nella
relazione che mi ha preceduto, ci consente di delineare una linea di partenza.
Un documento che coniuga la necessaria esigenza di contenimento della spesa
pubblica con l’individuazione, però, di risorse anche corpose per affrontare
sia a livello economico sia a livello sociale e sanitario l’emergenza generata
dalla pandemia. Non dimentichiamo che questa è una situazione che, ovviamente,
non conosce precedenti storici e, sebbene ci si trovi a programmare con
dedizione e attenzione, è difficile prevedere quale strada prenderà il posto
del coronavirus, in virtù dei tanti fattori e variabili che investono ogni
settore della vita sociale e finanziaria, e, sebbene ogni decisione sia stata,
ovviamente, determinante, vista la situazione che viviamo, una particolare cura
va al settore sanitario; un ruolo importante, ovviamente, lo giocano le
iniziative dei singoli enti locali, così come ha fatto la Giunta con “Riparti
Calabria” che e uno strumento con il quale si garantisce un celere e
sostanziale sostegno alle imprese, agli artigiani, ai commercianti e ai
professionisti, oltre a tutte le misure che sono state messe in campo per
contenere l'emergenza sociale e senza dimenticare altri comparti quali possono
essere il turismo, lo sport che, ovviamente, saranno posti all’attenzione con
provvedimenti ad hoc. Su questo vorrei tranquillizzare il collega Di Natale.
Il documento oggi al vaglio dell'Assemblea non è un
documento rose e fiori ma, ovviamente, traccia un percorso che dovrà, però,
trovare linfa vitale in auspicabili aiuti governativi, volti a compensare le
minori entrate oltre che, come già da tutti sottolineato, un sistematico e
veloce accesso ai fondi comunitari.
Ovviamente, nell'ottica di una ripartenza dopo
l'emergenza sanitaria, è necessario che queste risorse siano utilizzate in
maniera oculata, in maniera mirata e soprattutto a beneficio di quei settori
che oggi risultano più colpiti dall'emergenza. Non possiamo rischiare la
ricollocazione dei fondi non spesi, dobbiamo essere pronti a contrastare la
deroga alle procedure ordinarie di rimodulazione che vedrebbe la Calabria, ma
credo anche tutto il Meridione, sottoposta a una gravissima decurtazione dei
fondi.
Le misure intraprese fino ad oggi fanno intuire che
esiste una concreta volontà di ripartenza, che esiste una visione, che è
doverosa una certa attenzione nel modulare e programmare, non lasciando spazio
a confuse interpretazioni sugli intenti che si intendono perseguire. Ovviamente
un piano di ripresa non potrà prescindere dalla centralità delle
infrastrutture, volano, soprattutto, nel settore turistico e, in particolare,
dall'adozione di misure e di soluzioni definitive dell'annosa questione
dell'aeroporto di Reggio Calabria.
Ho in atto, in merito, un costante e proficuo
confronto con l'assessore Catalfamo, che ringrazio, la quale sta solertemente
tracciando le linee programmatiche per l'adozione di un piano di rilancio dello
scalo Tito Minniti che è uno snodo strategico per tutta la nostra area
metropolitana.
Sono certa che la presidente Santelli ha ben chiare
le esigenze dei nostri territori, territori incastonati in una Calabria a cui
dare una nuova immagine, perché, come dimostrano le recentissime cronache, se i
cliché sono duri a morire, i calabresi sanno essere persino più coriacei dei
pregiudizi e lo hanno dimostrato proprio in occasione di questa pandemia. Ed è
a questi calabresi che la politica deve rispondere in modo adeguato e sono
sicura che la nostra Governatrice, come anche tutta la Giunta, abbiano sia le
risposte sia le capacità per anticipare le legittime istanze.
Non mi dilungo oltre e mi appello ad un senso di
unità, visto lo straordinario momento; spero in un’opposizione che sappia
essere costruttiva e collaborativa e che sappia superare, almeno per questo
momento, le barriere ideologiche.
Abbiamo tutti una grande responsabilità e ognuno di
noi deve sentirsi onorato di poter portare avanti, per tutti i calabresi, un
lavoro incessante, scandito da pragmatismo e volto ad affrontare le questioni
più urgenti, mirando ad una visione coraggiosa per programmare una crescita che
sia al passo con i tempi, che sia capace di affrontare le sfide e, soprattutto,
le conseguenze che, nostro malgrado, deriveranno dalla crisi che stiamo
vivendo. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Esposito. Ne ha facoltà.
ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)
Grazie, Presidente. Un saluto alla presidente
Santelli, ai signori assessori e ai colleghi consiglieri. Parlare per ultimo
spesso necessita di andare a rivedere un po’ l’intervento perché molte cose
sono state dette ed è inutile ripetere, così come probabilmente parlare per
ultimo significa, anche, andare sugli argomenti e sugli interventi di chi mi ha
preceduto.
Volevo ringraziare la presidente Santelli di essere
venuta, oggi, in Aula senza aspettare le linee programmatiche, collega Pitaro,
perché dici bene, c’è un forte ritardo, ma il vero ritardo non è altro che l'approvazione
di questo bilancio.
Un bilancio - è stato detto da più parte, ed io lo
voglio sottolineare - che ha visto una politica che ha fatto una programmazione
attenta e rigorosa; solo con un indirizzo politico di tale specie potevamo
consentire, presidente Santelli e assessore Talarico - e li ringrazio - agli
uffici di fare quasi un miracolo, per quanto riguarda questo bilancio perché il
contesto da cui deriva è noto a tutti.
Abbiamo assistito ad interventi di grande onestà
intellettuale da parte dei colleghi dell'opposizione e abbiamo visto anche che
il presidente Oliverio ha lasciato una sua eredità nelle mani del consigliere
Aieta, perché prima guidava il presidente Oliverio oggi grida il collega Aieta,
ma lo dico perché gli avevo detto che facevo questa battuta per la stima che ci
unisce.
Ripeto: ci sono stati interventi di grande onestà
intellettuale, addirittura di scuse da parte dei consiglieri Bevacqua e
Guccione; probabilmente la storia degli ultimi 5 anni testimonia che il
consigliere Guccione poteva chiedere scusa molto di meno rispetto al
consigliere Bevacqua, perché le sue posizioni politiche da quei banchi, allora
di maggioranza, sono sempre state chiare.
Ho apprezzato, sostanzialmente, l'intervento del
consigliere Bevacqua; lo avrei apprezzato ancor di più se fosse stato
l'intervento di colui il quale entrava in Aula oggi. Da parte mia, sarebbe
banale dire al collega Bevacqua: “Ma in 5 anni che cosa hai fatto? Che cosa
avete fatto?”. E c'è di più, il consigliere Bevacqua oggi, così come anche in
sede di Conferenza dei capigruppo, ha definito questo bilancio “il bilancio
della nonna”.
Credo che questa sia un’affermazione che non rende
merito alla presidente Santelli, al lavoro dell'assessore Talarico e al lavoro
di tutto il Dipartimento, diretto dal dottor De Cello, che io pubblicamente
ringrazio perché questo bilancio nasce da una difficoltà estrema.
Il contesto qual è? C'è un momento di perdita del
PIL probabilmente ai livelli del 2008, c’è in questo momento una detrazione,
una riduzione delle entrate statali paurosa, c'è - come che diceva pure il
consigliere Aieta - la necessità dal 2015, ma probabilmente proprio in questi
anni 2019-2020, di andare verso quella armonizzazione contabile, verso i
bilanci di parificazione che tu dicevi, è un qualcosa che è in divenire e che
pertanto costringerà gli uffici, sulle indicazioni della politica, a fare
veramente salti mortali.
Dottore De Cello, avremmo potuto, con questo
bilancio, dare una maggiore anima e pretendere dal bilancio stesso delle risposte
ai nostri territori perché venivamo da un periodo post elettorale. Non l’ha
fatto la presidente Santelli, non l’ha fatto l’assessore Talarico - qualcuno
dei colleghi che mi ha preceduto ha detto - non l’hanno fatto i consiglieri di
maggioranza perché, al di là di emendamenti globali, generali di utilità
sociale e collettiva, non ci sono i classici emendamenti di 10-15-20-30 mila
euro per dare delle prebende ai nostri elettori oppure ai nostri territori.
Allora io dico che su quella scia dei colleghi di
opposizione noi ci rivediamo, in quel discorso che anche il consigliere Di
Natale diceva di essere un tutt'uno, un insieme; peccato, però, che abbia poi
cambiato un pochettino scia e si sia un po’ associato all'intervento del
collega Pitaro, perché dai colleghi di opposizione non ho visto degli attacchi
nel merito del bilancio. Da questo punto di vista sono stati estremamente
corretti nel riconoscere le difficoltà tecniche insite in questo bilancio e
anche nel riconoscere che meglio di questo non si poteva fare.
Collega Giannetta, io dico che tutto è
perfettibile, tu hai ragione, ma io mi sento soddisfatto, avendolo letto,
assessore Talarico, di quello che è stato fatto in termini di bilancio, in
termini di legge di stabilità, in termini anche delle relazioni che
accompagnano il bilancio dalle quali si può anche evincere quali saranno poi le
linee programmatiche della presidente Santelli.
Sulle linee programmatiche voglio dire a
quest’Aula, ringrazio la presidente Santelli, che potevano essere semplici:
bastava venire in Aula, magari anche un giorno dopo che è stato eletto
l'Ufficio di Presidenza, prendere e leggere quel programma elettorale che la
presidente Santelli ha sottoposto all'attenzione dei cittadini calabresi.
Invece no. Quel programma elettorale la Presidente lo sta completamente
rielaborando perché sono cambiati i bisogni.
Sono cambiati i bisogni perché è successo qualcosa
di catastrofico non in Calabria, non in Italia, non in Europa, ma nell'intero
mondo: una pandemia che indubbiamente deve farci cambiare la nostra visuale.
Deve farci cambiare anche il modo di stare in questa Aula e questo è un
qualcosa che dico a me stesso con la certezza, anche, che magari da qui a due
minuti andrò verso una contraddizione di fondo rispetto a quello che dico.
Il modo di stare in Aula deve essere di sostegno a
questo bilancio, al di là del voto; collega Bevacqua, noi non chiediamo un voto
di approvazione su questo bilancio, viceversa per gli interventi che mi hanno
preceduto chiediamo in modo bipartisan a tutta la delegazione parlamentare di
centro-destra e di centro-sinistra di andare a sostenere quelle due-tre azioni
che sono fondamentali per non ledere ancora di più l'architettura, la struttura
di questo bilancio.
Lo avete detto voi: il gruppo PD so che ha già
pronto un atto di indirizzo che vada a sostenere fortemente quello che decise
il governo Gentiloni, vale a dire il 34 per cento delle risorse devono essere
destinate al Sud, questa emergenza non le può dirottare al Nord. Ma ancora di
più ritengo che un'altra azione sinergica, coesa e condivisa in modo bipartisan
deve essere la paura e lo spettro che può esserci dietro la rimodulazione e la
riprogrammazione dei fondi comunitari che potrebbero essere dirottati verso
quelle emergenze del Nord. Questo noi lo dobbiamo smentire, ma lo dobbiamo
smentire anche con una riflessione politica ed economica.
Qualcuno sostiene che questo coronavirus farà un
dramma economico con una perdita del PIL anche del 7-8 per cento al Nord. In
Calabria la perdita del PIL è logico che sarà nettamente inferiore, ma perché
partiamo da un PIL già deficitario di per sé.
Poi vediamo quello che è l'inversione di tendenza
che dobbiamo dare dopo; dopo una piccola luce che si era vista nel 2017, un
ritorno purtroppo con gli indici verso il basso nel 2018 e ancora di più nel
2019. Allora perché l’emergenza economica è in Calabria? Perché questa
emergenza, questa pandemia porterà una riduzione della ricchezza.
Una riduzione della ricchezza che andrà a ledere
completamente un tessuto economico industriale e produttivo già estremamente
fragile.
Quindi, sarebbe un falso, un falso ideologico se il
Governo, se qualcuno dei grandi economisti, dei grandi politologi pensassero
che, oltre che il 34 per cento, anche la rimodulazione dei fondi comunitari
dovesse andare con l’indice verso il Nord, perché vorrebbe dire sotterrare la
testa, mettere la testa sotto la sabbia e non guardare al Sud, quel Sud che ha
reagito splendidamente bene a questa pandemia.
Avrei detto alla presidente Santelli - so che mi
sta ascoltando - che delle due l'una; - o questa terra finalmente è diventata
una terra fortunata, oppure nel mantenimento dei contagi al di sotto dei 1100
c'è anche del merito di questa Giunta, della presidente Santelli e degli
assessori. A tutti gli assessori, nessuno escluso, un grazie. Lo dico agli
assessori che hanno esperienza politica e conoscono il territorio e sono
espressione del territorio, al di là se qualcuno si è candidato o non si è
candidato, ma anche ai cosiddetti assessori tecnici dico grazie.
Grazie perché siete testimonianza di esservi calati
in un ruolo estremamente difficile con uno sguardo al territorio che vi ha
“indirettamente premiati” per rappresentare l'esecutivo della Regione Calabria
accanto alla presidente Santelli. Non lo dico per essere di parte.
Credo che proprio visivamente, macroscopicamente,
state dando accanto alla presidente Santelli che, è vero, per qualche periodo
di questa epidemia-pandemia è rimasta un pochino sola perché c'era una mini
Giunta, ma plasticamente vedo che questa Giunta finalmente dà contezza di
esserci.
Non lo so se plasticamente la Giunta che vi ha
preceduto aveva dato questa dimostrazione rilevante come percezione di quello
che è la sensazione, poi, del cittadino calabrese, di questo vi ringrazio; se
questo è il buongiorno, in una situazione di difficoltà, perché di questo
stiamo parlando, quello che state facendo va moltiplicato per due, per tre, per
dieci perché lo stato facendo in un contesto di crisi gravissima dalla quale
bisogna in qualche modo ripartire. Quando? Io sono, ancora, fortemente
preoccupato.
Fortemente preoccupato che questa pandemia ancora
non è lontana dalle coste calabresi, anzi temo un ritorno che, probabilmente,
questa volta verrà da Sud; per questo parlavo di coste, potrebbe esserci un
periodo di reinfezione, probabilmente nel periodo autunnale, non sostenuto dal
vero arco che dovremmo avere nei cassetti dei medici, che è il vaccino, perché
difficilmente ci sarà entro fine anno.
Noi dobbiamo già ragionare anche nelle linee
programmatiche della Presidente, linee programmatiche che mi permetterei di
definire a due step: uno che guarda all’emergenza Covid-19 che non è sconfitto.
Non è sconfitto e si può discutere degli
atteggiamenti di cautela; anche io ho nipoti che sono rimasti sequestrati al
Nord o per motivi di lavoro, che hanno perso, o per motivo di studio. Anche qui
ci vuole tanto coraggio e non dormire la notte prima di prendere una decisione.
Se si vuole fare pro ritorno o invece una frontiera, come vuole fare il governatore
De Luca, è banalizzare le cose. La presidente Santelli ha dato una
dichiarazione tranciante.
La presidente Santelli ha detto: “aspettiamo quello
che ci dice il Governo centrale”.
Il Governo centrale ha aperto un pochino le maglie.
Vedremo se, in modo ponderato, con molta cautela, sarà possibile farlo, senza
mettere a rischio nessuno; secondo me, i primi che possono essere a rischio
sono coloro che ritornano, se non andiamo a cadenzare bene questi ritorni.
Addirittura l’altra sera in una piccola riunione, dove si discuteva di questo,
qualcuno poneva in essere la possibilità di un treno speciale per fare
rientrare, da Milano a Lamezia Terme, i nostri studenti o lavoratori.
Io a mio figlio, a mia figlia su quel treno non lo
farei salire, perché sale senza contagio e scende a Lamezia probabilmente
contagiato, perché tanti asintomatici prenderebbero quel treno e lì ci sarebbe
veramente un ritorno del contagio estremamente pericoloso.
Naturalmente l'emergenza Covid-19 se è vero quello
che sto dicendo, magari fosse non vero, ci porta subito a tracciare un percorso
sulla Sanità, perché io dico che dobbiamo prevedere anche qui quella capacità
che ha avuto il sistema di reggere.
Spesso ci riduciamo a noi stessi i nostri meriti,
delle due l’una. Ha fallito il sistema sanitario lombardo, sono stati
impreparati. Male! È una grande inefficienza, è una grande responsabilità.
Oppure la Lombardia magari paga dei difetti nel loro Dna, per quanto riguarda
la Sanità, e su questo sono d’accordo con il consigliere Bevacqua, anche se la
verità sta nel mezzo, come diceva il consigliere Giannetta, probabilmente la
Lombardia paga anche un dazio estremamente elevato per aver spostato l’asse
troppo sulla sanità privata anziché su quella pubblica.
Noi rispettiamo e vogliamo la sanità pubblica,
fermo restando che in una terra difficile come la nostra, non possiamo fare a
meno della sanità privata di qualità che è complementare alla sanità pubblica.
Oggi dobbiamo guardare ad un’emergenza Covid che
non è finita. Sono convinto e assicuro che la presidente Santelli continuerà su
questa traccia per essere pronti anche al peggio nella costruzione di nuovi
luoghi dove si può trattare il Covid, con dei percorsi puliti e quindi che non
vadano in modo promiscuo a indebolire poi quelli che sono i tre hub regionali: l’Annunziata, il
Pugliese-Mater Domini ed il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria.
Qui la necessità e la sfida delle prossime
settimane; non possiamo aspettare settembre per andare ad attrezzarci rispetto
al rischio di una nuova epidemia.
Mi auguro che sulla Sanità mai più avremo come
sovrano il concetto della economicità; fare economia in sanità significa farci
prendere alle spalle dal coronavirus e metterci con le ginocchia a terra.
Perché con le ginocchia a terra? Perché questa grave tragedia dimostra che i
problemi connessi alla salute mettono in ginocchio la gente, ma hanno messo in
ginocchio, anche, ahimè, ahinoi, l'imprenditoria, l’economia e quindi quella
capacità di sviluppo.
Allora io dico che siamo partiti da un certo
contesto, il contesto che ha tracciato perfettamente bene l’assessore Talarico
quando ha parlato della necessità dell'armonizzazione contabile, di quella che
è stata la decisione della Corte dei conti.
Collega Bevacqua, se era così semplice, se era un
bilancio della nonna perché non è stato fatto? Tu hai chiesto alla presidente
Santelli di dire la verità. Ti garantisco, nella mia modestia, nella mia umile
persona, che secondo me in questo bilancio vedo la verità che hanno detto la
presidente Santelli e l'assessore Talarico ai calabresi: rigore, rigore,
rigore, rispetto alle risposte che avremmo potuto dare a pioggia, a
frammentazione sui nostri territori.
Questo bilancio, intanto, ha questa anima, perché
questa è una vera anima, poi parleremo di altre anime che vedo ancora forti in
questo bilancio.
Credo, caro collega Bevacqua, che la decisione
della Corte dei conti sia stato uno di quegli elementi che ha fatto sì che il
centro-sinistra non partorisse il bilancio previsionale, si sapeva, avresti
dovuto dire la verità, perché il presidente Oliverio non l’ha fatto approvare
dalla sua maggioranza, non era un problema di numeri, avrebbe trovato i numeri
anche in quel contesto difficile dal punto di vista politico, ma avrebbero
emanato un bilancio di previsione 2020 effettuando dei tagli veramente forti,
ed eravamo in campagna elettorale e questo non se lo poteva consentire perché
ancora pensava al miracolo di poter vincere le elezioni.
La decisione della Corte dei conti per quanto
concerne il credito della Regione, vantato nei confronti dei Comuni, è un
problema serio, ma veramente serio. Non solo dal punto di vista economico e
contabile, ma anche da un punto di vista politico.
È vero, collega Aieta, noi non possiamo lasciare
gli Enti Locali allo sfascio economico, non dico quelli in dissesto ma anche
quelli in pre-dissesto, ma è altrettanto vero che quel campione di Comuni
sorvegliato dalla Corte dei conti ha lasciato che la Corte emanasse già un
obbligo per i Comuni stessi di presentare entro il 21 febbraio la correttezza
del debito che hanno nei confronti della Regione Calabria.
Sono anche qui preoccupato e probabilmente più
preoccupato di me è il Dipartimento, se è vero come è vero che pochissimi
Comuni hanno risposto che il loro debito è accertato nei residui passivi del
loro bilancio, molti non hanno risposto o addirittura hanno risposto di essere
in una fase di impossibilità, dal punto di vista economico, di poter dare i
soldi alla Regione Calabria. Questo è un problema che dobbiamo porci adesso
perché il 2020 passerà, avremo il problema anche in fase di assestamento, in
fase di rendiconto, e in fase di bilancio previsionale 2021.
Essere cattivi da mamma. Mamma Regione non può
avere questa sembianza di essere cattiva nei confronti degli enti comunali, ma
è altrettanto vero che qualcosa dobbiamo pensare. Lo dobbiamo pensare anche
nell’interesse e nella certezza che hanno dimostrato pochi - non so quanti
sono, dottore De Cello, quei Comuni “virtuosi” che hanno pagato o rateizzato e
poi pagato il loro debito - che si vedrebbero anche offesi in una azione di
programma, anche lì estremamente ridotti in termini economici se passa il
principio “non paghiamo che poi c’è Pantalone che ci pensa”.
Quindi è un problema economico-contabile e politico
di una delicatezza enorme e penso che in questa Aula su questo, con
un’assunzione di responsabilità bipartisan, dobbiamo chiarire dove vogliamo
“andare a parare”.
Ci sono altri fattori di criticità che hanno
determinato quel contesto di difficoltà nell’emanazione di questo bilancio, è
stato detto da chi mi ha preceduto, forse il collega Mancuso, specialista qual
è, per quanto riguarda i debiti fuori bilancio e i pignoramenti.
Soprattutto sui pignoramenti chiederemo rigore alla
presidente Santelli nei confronti degli uffici, nei confronti di chicchessia,
perché non è possibile se fosse vero, anche solo il 10 per cento, di quello che
abbiamo letto nelle relazioni, che ci sono pignoramenti verso debiti neanche
certi, da parte della Regione verso soggetti terzi; probabilmente anche quella
confusione di cessione dei crediti ha determinato un incertezza ancora più
alta; per cui probabilmente delle somme pignorate noi ce l'abbiamo ancora
vincolate rispetto ad un presunto debito che la Regione ha verso un altro
soggetto, per cui un danno che perpetuiamo due volte dal punto di vista
contabile. Ahimè, io non sono né ragioniere, né commercialista quindi se ho
fatto degli errori li avrò fatti dal punto di vista tecnico, non sicuramente
dal punto di vista strettamente politico.
E poi la limitazione delle disponibilità delle
risorse autonome. Abbiamo - soltanto i colleghi dell’allora maggioranza lo
sanno meglio di me - semplicemente su un bilancio di 7 miliardi e mezzo, una
disponibilità discrezionale di 700 milioni, che non è nemmeno tutta libera
nella sua discrezionalità, perché in queste 700 milioni ci sono gli stipendi
del personale della Giunta e del Consiglio regionale.
Ecco un'altra anima: tagli, è vero lineari e non
poteva essere altrimenti, non c'era tempo affinché la discrezionalità della
politica potesse usare delle forbici di tipo ideologico oppure su tante leggi
emanate da questo Consiglio regionale e non attuate anche con i fondi
disponibili.
Oggi si è preferito un taglio lineare per quanto
riguarda le leggi elaborate ed emanate da questo Consiglio regionale e
finanziate, si sarebbe potuto fare diversamente in modo magari salomonico, ma
non c'erano i tempi e chi sa di queste cose sa che sarebbe stato estremamente
difficile.
In una successiva fase, in cui la politica vorrà
assumersi tutte le sue responsabilità - e questa maggioranza se le vorrà
assumere - potremmo fare anche dei tagli più specifici, magari su quelle
situazioni che hanno caratterizzato la precedente legislatura - non entro nel
merito bene, bravi, brutti o cattivi - ma che magari proprio per un fatto di
vedute ideologiche e non solo ideologiche potremmo andare a depennare
completamente.
Ritorno su quello che era l’asse principale di
questo intervento: la necessità di far fronte comune non solo per il mantenimento
del 34 per cento, ma anche per l'utilizzo delle risorse per investimenti. È
vero, non so chi l’ha detto, forse il consigliere Guccione, è vero non sono
finanziamenti aggiuntivi quelli dei finanziamenti comunitari. Sono dei
finanziamenti che probabilmente lo Stato a livello centrale ha mandato qui in
Calabria con le difficoltà di spesa, che sono insiti nei fondi comunitari, per
pareggiare quell’abbondante al di sotto del 34 per cento che erano le risorse
in termini di investimento da parte del Governo centrale. Allora noi ci
troveremo nei prossimi mesi a gestire una difficile situazione, una
difficilissima situazione partendo proprio dalla Sanità.
La Sanità ha 11 anni ormai di commissariamento,
spesso parliamo di 10 anni ma ci siamo dimenticati che gli anni di
commissariamento sono diventati 11. Vado contro corrente anche rispetto ad
alcuni interventi che sono stati fatti dai nostri banchi della maggioranza.
Io non chiederei alla presidente Santelli di andare
a Roma e battersi per la fine del commissariamento, quello viene de plano dopo che noi mettiamo in campo
una politica sanitaria che permetterà una visione diversa della Calabria e sarà
lo stesso Governo a porre un alt al commissariamento stesso. Non gli farei
fare, inoltre, se fosse per la mia umile persona, questo errore. Un errore che
fece invece, caro collega Aieta, proprio il governatore Oliverio appena eletto
che entrò in una rotta di collisione forte con il suo stesso Governo, allora
Renzi, facendo perdere alla Calabria il vero treno, per quanto riguarda la fine
del commissariamento.
Assessore Orsomarso, a fine 2014 il debito della
Sanità era sceso al di sotto dei 50 milioni di euro, con una fiscalità
regionale di circa 110 milioni di euro. In quella fase c'erano i presupposti
per andare a ridiscutere il Piano di rientro come atto prodromico della fine
del commissariamento. Non è stato fatto perché la discussione della Sanità non
fu portata in questa Aula, dove io e lei eravamo seduti, ma soprattutto il
Presidente perdeva tutte le sue forti risorse. Legittima ed anche di grande
dignità quella battaglia che fece il presidente Oliverio contro il suo stesso
partito. Io non l’avrei fatta perché in quel momento avrei sfruttato
principalmente l’Aula consiliare e poi la sua stessa Giunta per andare a
ridiscutere quel Piano di rientro perché in quella fase si poteva invertire la
tendenza. Da allora in poi, un peggioramento dal punto di vista economico, un
peggioramento del livello dei servizi, e ancora di più il merito, poi vedremo,
la storia dirà se effettivamente i meridionali siano degli esseri inferiori,
perché questa Giunta, questo Presidente della Giunta regionale ha dimostrato
che, come ha detto il mio collega a Catanzaro, anche con una 500 si possono
raggiungere dei risultati, magari lui ha esagerato parlando di una Ferrari, ma
con una cilindrata superiore alla 500.
Naturalmente non dobbiamo auto-piacerci perché
bisogna mantenere altissima l'attenzione verso la madre di tutte le battaglie
che è quella della salute dei nostri concittadini.
Uno sguardo, poi, lo poniamo alla ripresa economica
e questa Giunta lo sta già ponendo. Ringrazio l’assessore Orsomarso, anche per
le iniziative che sta mettendo in campo rispetto ad una stagione turistica
difficilissima dove ci vuole tanto coraggio per dire: venite in Calabria. Io so
che è intenzione di questa Giunta alzare la testa e tenere la schiena dritta
per invitare quantomeno i nostri corregionali a non andare fuori, anche qui
potremmo fare PIL interno con le vacanze da passare in Calabria, così come
invitando anche quelli di fuori regione.
Ringrazio l’assessore Gallo perché è stato posto,
anche oggi, il discorso della riforma sul Welfare. Lo invito ad andare avanti
su questa riforma, perché qualcuno picchierà la testa contro il muro se andiamo
avanti, ma se non andiamo avanti qualcuno non vuole comprendere qual è stato il
tenore, presidente Santelli, di quella riforma del Welfare.
Collega Guccione, quella riforma andava sostenuta
da economie del fondo regionale. Fondi regionali non c'erano, non ci sono e
soprattutto non basterebbero, ammesso e non concesso che possiamo anche
leggermente ampliarli, rispetto a quello che ha portato come conseguenza quella
riforma.
Quella riforma ha portato una base, una platea di
strutture socio-assistenziali di circa 240-250 - potrei sbagliare di qualche
decina - oggi ad oltre a 500 autorizzate e potenzialmente accreditate da quella
riforma.
Oggi, la Giunta si trova anche questo problema:
come cercare di non fare figli e figliastri. È un problema di difficilissima soluzione
perché il plafond economico era già ristretto per quelle strutture
socio-assistenziali già autorizzate ed accreditate, diventa veramente
un'impresa insostenibile cercare di non venire incontro alle aspettative di
chi, nel miraggio dell'accreditamento, ha speso soldini per accreditare le
proprie strutture e oggi si trova senza la possibilità di essere
contrattualizzato e non perché non ha l’accreditamento, ma perché non ci sono i
soldi bastevoli. Se qualcuno non sbatte la faccia contro il muro saremo
additati noi, prima io, il collega Gallo, ma anche Orsomarso, e tutta l’allora
opposizione, per aver fatto una battaglia ideologica.
La battaglia era quella che ha detto, con la sua
solita onestà intellettuale, il consigliere Guccione. Era una battaglia perché
quella riforma non sanava la mancata integrazione tra socio-sanitario e
socio-assistenziale, unica Regione in Italia, quella riforma non ha mai parlato
un rigo del reale fabbisogno della Regione nell'ambito dei servizi
socio-assistenziali e soprattutto quindi il mancato fabbisogno, la mancata
integrazione tra socio-sanitario e socio-assistenziale che sarebbe stata la
vera rinascita di questa Calabria.
Ciò nonostante, vicepresidente Irto, credo che ci
siano i presupposti, una volta che questa riforma necessiterà e ci sarà chiesto
di andarla a rivedere, di discutere insieme, alla base dell'esperienza che
caratterizza l'azione politica di Guccione, la sua, quella dei consiglieri
Bevacqua ed Aieta, dei nuovi consiglieri che potranno dare un forte contributo
per cercare di uscire da una situazione difficilissima per quanto riguarda il
welfare.
Una cosa chiedo alla presidente Santelli: dobbiamo
costruire un ambiente - solo per combinazione stavo guardando l’assessore
all'ambiente - che sia più favorevole per i cittadini calabresi tutti, anche
per coloro che vogliono fare impresa.
Credo che noi abbiamo il dovere di dare una traccia
forte nelle linee programmatiche della presidente Santelli, e sono sicuro che
così sarà.
L'ambiente si crea se siamo capaci di ridurre a
zero la corruzione di questa Regione, dare la certezza del diritto, l'efficacia
dell'azione amministrativa e la presenza di capitale sociale; solo così
cercheremo di porre in essere tutti quei fattori capaci di agire, che possono
agire da stimolo per le imprese sane, per quelle imprese che vogliono fare
innovazione, nella speranza di colmare un altro grosso deficit di cui oggi non
ho sentito parlare in questa Aula.
Presidente Santelli, una cosa gliela affido,
un'azione forte per cercare di non fare uscire da questa terra i giovani
laureati, quei giovani laureati che probabilmente sono i più dinamici, i più
vogliosi di mettersi in evidenza e quindi vanno verso la globalizzazione, non
solo nel resto dell'Italia, ma anche in Europa e nel mondo: quei ragazzi devono
rimanere qua, perché da quella dinamicità, con quell’ambiente favorevole di cui
dicevo prima, sono convinto che lei porrà in essere, costruiremo, veramente la
Calabria del futuro, la Calabria dei nostri giovani.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Anastasi.
Ne ha facoltà.
ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)
Signor Presidente del Consiglio, Tallini, la
ringrazio per avermi concesso la parola.
Mi rivolgo a lei, alla presidente Santelli e in
modo particolare anche al vicepresidente Spirlì. Ringrazio molto il collega
dell'intervento di poc’anzi per il fatto di non essersi molto dilungato, ma
credo che questo sia un problema rispetto al quale chiedo a lei, signor
Presidente, di voler temporizzare gli interventi, perché è disumano, mi creda è
davvero disumano.
Io sono un uomo che proviene dalla scuola, che ha
assistito a collegi dei docenti per centinaia di volte, ma ci siamo sempre resi
conto che il tempo è importante al fine di poter mantenere la giusta attenzione
da parte di chiunque. Più sono lunghi gli interventi, meno è efficace la
capacità di attenzione di tutti coloro che stanno lì ad ascoltare.
Volevo salutare la professoressa Savaglio - avrebbe
dovuto farlo forse qualcun altro - la ringrazio per essere qui tra di noi e le
do il benvenuto. Una grande personalità della Calabria, di quella Calabria che
noi vogliamo e per la quale siamo qui tutti insieme a discutere.
Vorrei tanto, però, in questo momento, porre alla
vostra attenzione, in modo particolare all'attenzione della presidente Santelli
che so - ho avuto modo anche di conoscerla direttamente, per sua bontà - come
persona estremamente sensibile e disponibile a porsi in ascolto di tutti coloro
che hanno particolari necessità, fermo restando che, presidente Santelli, io
posso anche approvare le giustificazioni offerte dall’onorevole Giannetta, però
mi consenta di porre la domanda solo come fatto provocatorio, ma non altro: è
possibile approvare un bilancio senza conoscere le dichiarazioni
programmatiche? Senza passare dalla Commissione competente, oppure senza un
confronto con le organizzazioni sindacali e datoriali? Non voglio risposte, ma
questo glielo voglio sottolineare per comprendere anche il disagio e la
difficoltà di chi sta da questa parte, rimanendo fuori da certe discussioni e
da certi tavoli tecnici.
Venendo meno la condivisione, molte volte noi ci
troviamo di fronte a delle situazioni impacchettate e proposte, come l'altra
volta, l'ultimo punto all'ordine del giorno non c'era, è stato tirato fuori dal
cilindro del mago, immagini la mia sofferenza e la mia mortificazione non
potendo intervenire in merito a quella questione che è stata, comunque,
deliberata da questo Consiglio regionale, ma è un fatto comunque.
Mi perdoni so che lei è una signora in tutti i sensi,
presidente Santelli, e so che lei accoglie questo modo mio di parlare che vuole
semplicemente essere costruttivo.
Si sono dette tantissime cose in questa sede, forse
con un po' di scorrettezza, sottraendo poi la possibilità che altri potessero
essere efficaci alla stessa maniera.
Io sono uno degli ultimi ad intervenire e avverto
una notevole stanchezza anche nell'andare a parlarvi di un problema che sento
in maniera particolare, perché essendo un uomo di cultura proveniente dalla
scuola, essendo un docente di storia dell'arte, si figuri quanto non possa
starmi a cuore la questione di chi l’arte la fa per professione, di chi il
teatro lo fa per professione, di chi vive con la cultura e, a seguito di quella
situazione di emergenza che tutti insieme stiamo vivendo, si pone il problema
che riguarda il futuro.
Nel caso specifico di chi fa teatro il futuro è
rappresentato, solitamente, in maniera particolare dalla stagione estiva quando
si infittisce il calendario di impegni e quando, proprio a seguito di questi
impegni, c’è la possibilità di ricavare quegli introiti che mettono nelle
condizioni chi di arte vive, di cultura vive, di poter andare avanti.
Ho preso la parola costretto dal fatto che questa
stessa gente, questi stessi amici artisti, questi uomini di cultura, avendo
avanzato all'attenzione della presidente Santelli e dell'assessore Spirlì una
richiesta di poter essere presenti a un tavolo tecnico per discutere dei loro
problemi non hanno trovato accoglimento alla loro richiesta, almeno per il momento.
Da qui la delega, in qualità di consigliere
regionale, ad occuparmi delle loro questioni, dei loro problemi, se non sono di
meno rispetto a quelli di tutti gli altri che fanno parte del mondo del lavoro.
Questi uomini di cultura, i professionisti del
teatro, pensano, intanto, a quello che sarà il proprio avvenire a breve, vista
l'impossibilità di poter pensare per l'estate prossima ad eventi pubblici sia
esterni sia interni.
Il teatro, tutto ciò che è manifestazione
culturale, non si può che realizzare attraverso chi da professionista della
cultura ha modo di potersi interfacciare con il pubblico e sappiamo che,
proprio alla luce di tutto questo, sarà impossibile pensare a manifestazioni
culturali di una certa importanza da qui a breve.
Ma pure è vero, presidente Santelli, che c'è una
voce nel capitolo cultura che è stata posta alla mia attenzione da parte di chi
con la cultura vive e che riguarda i grandi eventi con una ripartizione di 2
milioni e 500 mila euro, quando queste persone delle quali io mi permetto di
parlarvi si ritrovano in una condizione anche di esclusione da quelli che sono
gli ammortizzatori sociali previsti, tanto da questo governo regionale, quanto
da quello nazionale. Allora, presidente Saltelli, perché non pensare alla possibilità
di far fronte a queste esigenze con un fondo integrativo di solidarietà, di cui
queste persone vi avrebbero sicuramente parlato, se fosse stata accolta la loro
istanza di poter partecipare con voi ad un tavolo tecnico e magari anche con la
presenza di chi sta da questa parte.
Presidente Santelli, io personalmente avverto la
mancanza della condivisione, quella condivisione che ha sottolineato nel suo
intervento, la volta scorsa, il consigliere Guccione. Siamo pronti a
collaborare, a sostenere le cause e tutte le istanze in questa sede portate dal
governo, purché ci sia condivisione e purché questa condivisione avvenga per
tempo, in maniera tale che noi qui in seno a questa Aula possiamo sapere,
essere a conoscenza di cosa dobbiamo parlare.
Oltre agli attori, quelli che operano nel mondo del
teatro, sappiamo bene quanto il Terzo Settore stia dando, anche in questo
momento di particolare crisi in termini di sussidiarietà, aiuto alla Nazione e
quindi anche alla Regione Calabria. Molto spesso, però, si tratta di operatori
che mancano anche di una condizione economica per poter affrontare le spese di
affitto delle loro sedi.
Allora perché nei confronti di chi opera nel Terzo
Settore e disponga di quelli che sono i requisiti minimi, attraverso la presa
in visione della storia di queste persone, del loro radicamento al territorio,
non prevedere un sostegno, attraverso - mi perdoni il bisticcio di parole - il
sostegno straordinario che si potrebbe ripartire con contributi a fondo perduto
a loro favore, proprio per poter far fronte a quelle che sono le loro spese
quotidiane o mensili, come per esempio pagare la bolletta dell'energia
elettrica o pagare la sede dove solitamente queste associazioni, questi
operatori del Terzo Settore hanno modo di potersi incontrare e di potersi anche
riunire.
Volevo dire, alla presidente Saltelli e
all’assessore Spirlì, come mediante la legge numero 19 del 2017 (Norme per la programmazione e lo sviluppo
regionale dell’attività teatrale) si è andato a creare un problema assai
particolare e che riguarda gli operatori del mondo teatrale i quali attendevano
di avere la liquidità totale dei progetti, che erano stati approvati e per i
quali erano stati interessati nell'arco dell'anno 2019, attraverso
manifestazioni e iniziative varie che si sono potute poi realizzare nel
territorio. Al momento della liquidazione del dovuto, però, questa non è stata
praticamente corrispondente a quanto inizialmente era previsto, per cui, oggi,
questi imprenditori del teatro, si ritrovano a dover fare i conti con una
mancata liquidità pari al 50 per cento.
Questo crea, nei loro riguardi, una situazione di
squilibrio nei propri bilanci e nelle proprie possibilità di andare avanti in
quanto, questi imprenditori del teatro, avevano già anticipato, di tasca propria,
dei capitali per potersi migliorare sul piano qualitativo e quantitativo in
merito a future manifestazioni ed iniziative che pensavano di poter realizzare
nel corso dell'estate prossima, quando, invece, molto probabilmente non si
potrà fare nulla di tutto questo.
Ancor più si ritrovano a dover leggere in bilancio
una somma notevole riguardante i grandi eventi, i quali non si capisce se
debbano essere letti come eventi straordinari, il cui rischio è che proprio
perché grandi eventi avrebbero una ricaduta o potrebbero averla solamente nei
centri urbani più importanti della Calabria a discapito delle periferie,
laddove c’è maggiore bisogno di cultura. Assessore Spirlì, è proprio nelle
periferie, dove mancano, oltretutto, le infrastrutture per quelli che sono i
grandi eventi, che c'è bisogno di intervenire con la cultura, che unisce, che
include, che determina, come diceva il consigliere Guccione, quella che per
noi, in Calabria, è indispensabile, cioè una condizione di coesione sociale.
Da qui non posso che porre alla vostra attenzione
questi particolari quesiti, domande a favore di chi fa parte del mondo dello
spettacolo e non posso anche chiedervi che quei progetti, attualmente fermi,
possano essere ripresi e rimodulati alla luce di quelle che sono le nuove
esigenze e le nuove modalità richieste, comunque, per continuare a lavorare
sulla base del problema che stiamo tutti vivendo, cioè quello del coronavirus.
Oltretutto la possibilità di riprendere i progetti
attualmente in essere è possibile, come previsto anche dalle cosiddette linee
guida del Mibact, per cui questi artisti, questi imprenditori della cultura e
dello spettacolo volevano chiedervi questo, presidente Santelli e assessore
Spirlì, e non è stato possibile, hanno delegato me e sto cercando in qualche
modo di dirvi più o meno esattamente quello che loro avrebbero voluto porre
alla vostra attenzione.
Mi consenta di concludere perché non vorrei
ripetermi nell'errore di cui poc'anzi, notevolmente, ho avvertito il disagio al
punto tale da doverlo redarguire, chiedendo al presidente Tallini, se per
favore, per il futuro sia possibile temporizzare gli interventi altrimenti
diventa disumano, improduttivo e inefficace discutere nell’ambito di questa
Aula laddove è importante la massima attenzione da parte di tutti.
Concludo, presidente Santelli e assessore Spirlì,
dicendo: per favore coinvolgiamo gli artisti a un tavolo tecnico, anche per
determinare quello che è previsto dalla legge numero 19 del 2017 e cioè la
possibilità di un tavolo permanente di discussione che apporti la possibilità
che si realizzi un sistema teatrale regionale, che si occupi di un programma a
lungo termine e che possa contribuire alla rinascita, proprio attraverso la
cultura, della nostra regione, compiacendomi del fatto che questo governo abbia
sottolineato l'importanza dei beni culturali, dei beni paesaggistici, della
cultura, come possibilità di sviluppo di nuove risorse e questo non può che
farmi notevolmente piacere, visto che io amo molto l'arte, amo molto la cultura
e così come me tantissimi calabresi. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Pietropaolo. Ne ha
facoltà.
PIETROPAOLO Filippo Maria
(Fratelli d’Italia)
Grazie, Presidente. Mi dispiace deludere il collega
Esposito per non essere stato l'ultimo ad intervenire. Ruberò pochissimo tempo
alla vostra pazienza. Volevo fare soltanto un paio di accenni a due riflessioni
e valutazioni che sono venute fuori dall'analisi del bilancio e anche della
situazione attuale.
È un bilancio tecnico, doveva essere fatto in
questo modo, guardando le norme che sono state imposte, guardando gli obblighi
e gli impegni che aveva la Regione.
Mi sembra di capire che questo è l'unico strumento
che poteva essere portato, oggi, all'attenzione dell’Aula e quindi va un plauso
sia all'assessore Talarico sia al direttore generale De Cello per il lavoro
svolto. È importante perché sono stati effettuati dei tagli, quindi un accenno,
una sensibilità particolare per rispetto delle norme che ci comportano un
risparmio totale complessivo dei tagli, ma anche quindi la salvaguardia dei
saldi che è importantissima e sicuramente il dottor De Cello mi darà ragione.
La salvaguardia dei saldi consente, nelle prossime tornate di tutti i controlli
che si succederanno, di avere la tranquillità nell'avanzamento dello strumento.
Ma noto anche degli strumenti, delle postazioni
importanti che riguardano la situazione attuale, cioè la drammatica esperienza
del coronavirus. Il fondo che è stato creato di 18 milioni e mezzo di euro, più
la possibilità di utilizzare i fondi che i calabresi stessi hanno destinato
alla Regione Calabria volontariamente, che assommano a circa 2 milioni - se non
sbaglio, così diceva l'assessore Talarico - totalizzano più di 20 milioni di
euro che sono destinati ad iniziative che riguardano la ripartenza, quindi, ad
iniziative che sono destinate a cercare di sopperire, nei settori più sensibili
e più delicati, questa fase di ripartenza dall’emergenza, quindi non l'aspetto
sanitario puro, ma l'aspetto della ripartenza.
Credo, quindi, che il bilancio debba avere una
notazione favorevole da parte nostra.
L’accenno che volevo fare al secondo argomento è
semplicemente quello dei Fondi comunitari. Un argomento che è stato citato più
volte, da vari colleghi prima di me, è un argomento su cui mi sono cimentato
per diversi anni sul fronte della pubblica amministrazione locale, ma anche sul
fronte delle imprese, per cui ritengo che, come è stato detto, la vera sfida
oggi sia quella legata ai fondi comunitari. Mi riallaccio a quello che hanno detto
i consiglieri Bevacqua e Guccione, sono assolutamente d'accordo sul fatto che è
necessario oggi puntare sui fondi comunitari in maniera molto più pressante e
precisa di prima.
Un appello va fatto - mi unisco a tutti quelli che
l'hanno fatto prima, dal consigliere Giannetta, dal consigliere Esposito - a
che la deputazione del Partito Democratico, visto che non ci sono esponenti del
Movimento 5 Stelle, intervenga perché faccia chiarezza su questo documento che
si sta preparando e che riguarda il possibile recupero di fondi non spesi,
anche, della Regione Calabria per interventi a favore delle Regioni del Nord in
relazione all'emergenza coronavirus.
Ci sono cinque o sei deputati di Fratelli d'Italia
che hanno sottoscritto un'interrogazione per chiedere chiarezza, esplicitamente
su questo argomento, che non riguarda soltanto il 34 per cento delle risorse,
perché questa è una percentuale di disponibilità, di destinazione di fondi
relativi alle infrastrutture, qui stiamo parlando dei Fondi comunitari non spesi
che potrebbero essere recuperati.
È necessario fare subito degli interventi, bene ha
fatto la Giunta, l’assessore Orsomarso, nel recuperare i 150 milioni per
“Riparti Calabria” a sostegno delle piccole imprese, bene hanno fatto
l'assessore Gallo e la presidente Santelli per quanto riguarda le iniziative,
sempre recuperando fondi comunitari per 25 milioni per il sociale e i fondi
destinati all'acquisto dei tablet per i giovani. Sono tutte iniziative che
riprogrammano i Fondi comunitari nel brevissimo periodo e sono utilissimi, è
questa la strada che bisogna percorrere.
Io dico, però, in più - proprio riprendendo quello
che diceva il consigliere Guccione - dobbiamo fare squadra, è il momento di
superare qualsiasi steccato, dobbiamo andare oltre, è necessario in questo
momento che la Regione si doti di uno strumento di programmazione dei fondi
assolutamente diverso dal precedente.
C'è bisogno di una svolta complessiva e, quando
parlo di una svolta complessiva, mi riferisco al fatto che nei vecchi programmi
di utilizzo dei Fondi comunitari, nei vecchi POR calabresi, nei vecchi quadri
comunitari di sostegno, negli ultimi tre, sono stati fatti in maniera
ineccepibile dal punto di vista tecnico della scrittura del documento, perché
sono stati, infatti, ritenuti eccellenti dalla Commissione europea,
ma sono stati inapplicabili, perché il prevedere un
programma con decine e decine di azioni, di sotto azioni, di interventi e sotto
interventi comporta alla macchina amministrativa, che noi conosciamo bene, di
fallire, di non essere in grado di portarla avanti.
È assolutamente necessario - ritengo che sia, per
il presidente Santelli e per l'assessore Talarico in particolare, un obiettivo
fondamentale di questa amministrazione - stravolgere completamente l'utilizzo
dei Fondi comunitari, portare a una programmazione che si concentri su
pochissime attività, su pochi settori e dia il sostegno reale a chi crea il
lavoro, perché il problema oggi in Calabria, superato il coronavirus - speriamo
di superarlo nel più breve tempo possibile - è il lavoro e voi lo sapete tutti
meglio di me. Ed il lavoro lo creano le piccole e medie imprese, non lo crea la
pubblica amministrazione.
I Fondi comunitari, benché vestiti da fondi
straordinari, sono fondi ordinari e, devono essere rivolti, proprio perché sono
fondi ordinari - come giustamente diceva il consigliere Guccione, devono essere
rivolti a sostegno dei settori produttivi che più ci interessano e più
rappresentano per noi il futuro della nostra regione. Devono essere rivolti a
sostegno delle piccole, piccolissime e medie imprese che sono tantissime e agli
artigiani nei vari settori: nel turismo, nell'alimentare, nell'agroalimentare,
nella cultura, anche nell'innovazione tecnologica che in Calabria rappresenta,
comunque, un'esperienza importante.
L’appello che faccio è quello di - mi unisco
all'appello del consigliere Guccione – concentrarci senza barriere, andare
oltre alle nostre diversità o differenze ideologiche o di partito su questi
temi. Concentrarci su una programmazione diversa, non basta raggiungere gli
obiettivi di spesa e proclamarsi soddisfatti del raggiungimento di obiettivi di
spesa per non restituire dei fondi, non è quello il vero obiettivo.
Il vero obiettivo è spendere e spendere bene con
qualità. Quindi quando si dice “abbiamo raggiunto i target di spesa, non
abbiamo restituito i fondi alla Commissione europea” si dice una cosa
assolutamente ordinaria, cioè è il minimo; quelli sono obiettivi minimi, e
sappiamo anche che nel passato questi obiettivi sono stati raggiunti con
tecnicismi che nulla hanno a che vedere con la qualità della spesa.
L’importante è concentrarci, quindi, sulla
programmazione comunitaria. Voi tutti avete detto che non abbiamo altri fondi
che quelli, che il bilancio ha pochi fondi a disposizione, allora concentriamoci
su una politica e una programmazione comunitaria nuova e che veramente riesca a
dare una spinta e sollevare la nostra regione. Grazie.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Irto. Ne ha facoltà.
IRTO Nicola (Partito Democratico)
Grazie, Presidente. Credo che questa sera sarebbe stato
opportuno discutere delle Linee programmatiche che, seppur nel tempo che stiamo
attraversando potrebbero apparire desuete, superate e, forse, per qualcuno
anche inutili – vista anche la comunicazione breve che si fa dell'attività
programmatica di Giunta regionale –, sono di rango statutario e, a mio avviso,
si sarebbero dovute discutere oggi.
Spero ci sarà una data nella quale, in tempi brevi, si potrà
affrontare la discussione delle Linee programmatiche, pur sapendo – e mi rendo
conto di questo – che lei, la Giunta e tutto il Consiglio regionale, ci siamo
ritrovati all’improvviso nell’emergenza Coronavirus.
Nessuno se lo aspettava.
Ci siamo trovati ad affrontare un'emergenza che, probabilmente,
rappresenta la più grande crisi dopo il secondo Dopoguerra. Su questo,
chiaramente, dobbiamo trarre le conseguenze.
Ho letto i documenti di bilancio e ascoltato la relazione
dell'assessore Talarico.
Evito di entrare nel meccanismo e nel gioco di dire che la
colpa sia di chi ci ha preceduti; è un gioco troppo banale, che veniva fatto
anche prima e dal quale sono sempre stato lontano culturalmente.
Credo che la politica si debba assumere la responsabilità,
qui ed ora, quando è chiamata a decidere; quindi, non parlo del passato, ma
parlo del presente e, possibilmente – se mi consentite – ritengo che tutti
dobbiamo fare uno sforzo per parlare anche del futuro.
Reputo che il bilancio sia stato fatto con un taglio lineare,
senza darsi né delle missioni né una visione.
Probabilmente, presidente Santelli e assessore Talarico,
sarebbe stato utile ai calabresi, ma anche a voi politicamente e a questo
Consiglio regionale, che il documento di bilancio fosse accompagnato dalla
rimodulazione del Por Calabria!
Dovevano camminare assieme, così come altre Regioni hanno
fatto!
Non possiamo continuare a raccontare che faremo o dovremo
fare!
Altre Regioni hanno già messo in campo iniziative in cui si
conoscono le risorse che riceveranno le partite IVA e il tipo di aiuto che
avranno i monoreddito e gli artigiani.
Presidente Santelli, se domani mattina un artigiano, un
parrucchiere o un imprenditore venisse da lei – ma potrebbe andare anche da
Fausto Orsomarso che è assessore allo Sviluppo economico o dall’assessore Spirlì,
potrebbe andare da chiunque – a chiedere “che tipo di aiuto mi potete dare per
superare il dramma economico che sto vivendo?”, voi potrete dire solo:
“Aspetta!” Non potrete dire altro! Si potrà dire solo: “Aspetta la
rimodulazione delle risorse comunitarie!”, che è l'unica possibilità che
abbiamo.
Chi sta rimodulando le risorse comunitarie? Dobbiamo
aspettare che ci sia una rimodulazione burocratica?! Dobbiamo aspettare che si
discuta esclusivamente in Giunta regionale?!
Oppure sarebbe utile che la discussione per la rimodulazione
del Por avvenisse in Consiglio regionale, così come è già avvenuto nelle altre
cinque Regioni d'Italia che hanno rimodulato il Por?
Presidente Santelli, le rimodulazioni che le altre Regioni
hanno fatto con misure specifiche, sono avvenute in Consiglio regionale,
riconoscendogli il ruolo che ha; un ruolo in cui si può anche compattare su
alcune vicende.
Se si riporta una rimodulazione del Por in cui parliamo di
argomenti che possono e devono essere condivisi, ci possiamo trovare d’accordo.
Non possiamo aspettare che ci sia una rimodulazione
burocratica e poi vederci cadere dall'alto. Una rimodulazione che, come veniva
detto prima, oggettivamente è l'unica possibilità per la Calabria.
Le risorse che nascevano come aggiuntive, di fatto, già negli
scorsi anni, sono diventate sostitutive e, oggi, diventano sostitutive anche
per norma Europea perché, in questo contesto di emergenza, l'Europa ha ormai
stabilito che, sostanzialmente, le risorse si useranno anche per questioni che prima
erano impensabili.
Su questo c’è una grande sfida da affrontare e che ci può
trovare anche uniti.
Per quanto concerne la questione della Scuola, non possiamo
pensare di salvarci l'anima con un comunicato stampa in cui diciamo che
compriamo più tablet.
Abbiamo il grande problema che un terzo della popolazione
calabrese non ha la possibilità di informatizzarsi, digitalizzarsi e di potersi
formare da casa.
Significa che lì si annideranno sacche di povertà!
Un terzo della regione si trova in queste condizioni!
Gran parte delle aree interne della regione – sono oltre il
70 per cento del territorio calabrese – non hanno una banda larga o ultra larga
di Internet!
Perché non ripensare un’infrastruttura digitale che consenta
di avere Internet e la banda larga o ultra larga in tutto il territorio
regionale?
Come pensiamo che gli studenti calabresi potranno fare a
settembre, tutti, indistintamente?
Per chi, come me, abita a Reggio Calabria o per chi abita nei
grandi centri, il problema non si pone, ma c'è una grande parte di cittadini e
di giovani calabresi che, purtroppo, avrà una deficienza che, guarda caso,
probabilmente si andrà ad annidare nelle sacche della società calabrese che
hanno più bisogno di formazione perché sono quelle che vivono in situazioni di
povertà e dove ci sono i redditi più bassi.
Su queste cose, potremmo trovarci d’accordo, presidente
Santelli, così come per la questione della Sanità.
Su alcune cose ci possiamo trovare d’accordo, su altre no!
Per quanto concerne il bilancio, ne discuteremo più tardi, e
avrò modo di presentare degli emendamenti che non sono di parte. Sono degli
emendamenti che dicono: “Tiriamo fuori 2 milioni di euro” o in cui diciamo:
“Diamo una tantum una possibilità in
più, un incentivo, a tutti i medici, agli infermieri e al personale medico e
paramedico, che sta lavorando per l'emergenza Covid-19 nella nostra regione”.
Chi si divide su questo?
Con 512 mila euro riusciamo ad aumentare di quattro le borse
di studio per nuove scuole di specializzazione. Si tratterebbe del 20 per cento
in più.
Quattro giorni fa, la Sardegna ha fatto il 25 per cento!
Su queste cose ci possiamo trovare d’accordo, presidente
Santelli!
Non ci possiamo trovare d’accordo sulla mozione che individua
a Catanzaro l’ospedale Covid-19. Visto che, probabilmente, dovremo convivere
con il virus per molto tempo, abbiamo bisogno di una programmazione larga e
discutere in maniera trasversale alle forze politiche.
Dico “trasversale” non per problema di campanilismi, ma per
un problema di programmazione generale. Su questo, ci sfidi!
Ci siamo per programmare assieme!
Sicuramente, non mi si può dire che, con una mozione – che
non condivido – si individua un ospedale a Catanzaro, seppur autorevole e
giusto, visto che lo ha proposto anche il presidente Tallini.
In un sistema più complesso, invece, potremo capire in che
modo la regione potrà convivere con il Coronavirus e con un'emergenza che non
si concluderà a breve.
Più in generale, presidente Santelli, lei ci potrebbe
trovare, anche politicamente, sul piano nazionale.
Qualcuno prima diceva che il virus ha aumentato le
disuguaglianze!
Io dico che, nell'immediato, il virus ha abbattuto le
disuguaglianze, perché non ha guardato e colpito solo un pezzo di società
calabrese o italiana, ma ha colpito tutti, trasversalmente, dai Capi di Stato
alle categorie più basse tra quelle che possono considerarsi in una società
complessa come la nostra.
Tutti hanno avuto o potranno avere un problema di Coronavirus
e la soluzione è la Sanità interamente pubblica, perché abbiamo visto che la
Sanità privata – anche quando si tratta di un Capo di Stato – nulla può fare!
Da questo punto di vista, subito dopo il virus, aumenteranno
le disuguaglianze perché, chi sta meglio, affronterà meglio economicamente la
fase successiva e chi sta peggio, invece, rischierà di implodere.
Per questo, propongo di fare una battaglia nazionale assieme,
in cui chiediamo che la Sanità sia interamente pubblica e torni la competenza
dello Stato.
Io e i miei colleghi siamo disponibili ad aprire una
discussione e anche formalizzare un ordine del giorno, una mozione che chieda
al Governo nazionale di far tornare la Sanità una competenza dello Stato con
una prevalenza larghissima alla Sanità pubblica.
Su questo potremo trovarci d’accordo! Perché dividerci?
Lo ripeto da sempre, anche quando i Governi del mio stesso
colore politico dicevano altro.
Non è una questione di partito, ma è una questione di
dignità!
Qualche giorno fa, Svimez ha confermato la veridicità dei
dati secondo cui il problema è più nel Nord del Paese perché, purtroppo, la più
alta percentuale di contagi e di vittime è stata lì.
Paradossalmente, però, la fase due, la fase economica, la
fase della ripresa più complessa, sarà al Mezzogiorno, immediatamente
speculare!
Lì c’è il problema immediato delle Terapie intensive e
dell'emergenza, ma la ripresa economica più dura sarà al Sud!
Su queste cose, presidente Santelli, se vogliamo aprire una
discussione che veda coinvolte le opposizioni, ci potremo trovare d’accordo nel
merito delle questioni.
Come già detto in occasione della prima seduta di Consiglio
regionale e considerato il momento storico che stiamo vivendo, sono convinto –
e concludo – che per lei, per la Giunta regionale, per la maggioranza e per
tutti, queste grandi decisioni – che sono decisioni complesse e non facili,
perché non l’abbiamo voluta, ma ci siamo ritrovati nell’emergenza Coronavirus –
vengano condivise con il Consiglio regionale che non deve essere svuotato del
suo ruolo e della sua funzione.
Solo così, probabilmente, avremo la capacità di scontrarci,
di confrontarci e, se sarà il caso, anche di unirci. Grazie.
Cedo la parola aIla Presidente della Giunta regionale.
SANTELLI Jole, Presidente della Giunta regionale
Grazie, Presidente. Prometto che sarò molto sintetica, visto
anche l'orario.
Innanzitutto, permettetemi di ringraziare sentitamente
l’assessore Talarico per il lavoro che ha fatto in pochissimo tempo e con
estrema correttezza prima che professionalità perché, nei banchi della
politica, la professionalità ci può essere, ma si può anche essere sorretti da
buoni professionisti, ma la correttezza è proprio dell'animo, ed è una cosa
diversa.
Un ringraziamento veramente doveroso, al direttore del
Dipartimento bilancio, Filippo De Cello. So che è particolarmente schivo,
quindi forse non gradirà quello che sto dicendo, ma lo dico con onestà, pur
avendolo incontrato poche volte. Per me è una sicurezza che il bilancio della
Calabria sia in mano al dottor De Cello per la sua serietà, per la sua compostezza,
per la sua capacità di dire di no e questo suo obbligo di dire la verità, che è
una verità difficile.
Permettetemi di fare un passaggio indietro perché,
altrimenti, rischierei di sembrare ritrosa su alcuni punti.
Io e la Giunta regionale abbiamo condiviso la richiesta di
distinguere l'ordine del giorno di questa seduta sul bilancio dalle Linee
programmatiche.
C'è un motivo: il bilancio doveva essere fatto! Sapete quali
sono i tempi e siamo ormai prossimi all'ora ics!
Siamo arrivati!
Capisco che, come dice il collega Irto, non è bello fare
sempre il processo a chi c'è stato prima, ma c’è un dato di fatto. C'è una
Giunta che si è insediata a marzo ed ha trovato un bilancio che non c'era, i
tempi che non c'erano e una situazione di disagio che oggi, non solo noi ma
tutti insieme, viviamo.
Se mi consente, consigliere Pietropaolo, non condivido in
pieno il termine che ha usato.
Non è un bilancio “tecnico”, anche se comprendo quello che
intendeva dire.
Non si tratta di un bilancio tecnico, perché ha fatto delle
scelte, dei tagli e, nell’ambito delle proprie capacità, ha dato alcune
risorse, ma lo è nel senso che doveva adempiere a un obbligo formale e che,
quindi, difficilmente poteva diventare un bilancio di apertura al futuro come
quello che forse alcuni auspicavano, qualora fosse stato diverso il periodo.
Veniamo, quindi, al perché del momento diverso dalle Linee
programmatiche.
Non solo perché rappresentano il momento di apertura di una
Legislatura e, quindi, hanno una solennità che è d’obbligo, ma perché sono – se
non vogliamo essere particolarmente ottimisti e vogliamo conoscere un po' la
ragione, non del pessimismo ma del realismo –l'inizio di una nuova era.
Il Coronavirus cambia il sistema, quindi, quello che abbiamo
scritto ieri e che abbiamo detto in campagna elettorale certamente ha obbligo
di coerenza, ma va ritarato in una situazione completamente diversa.
Di questo futuro della regione Calabria va discusso in
maniera seria, progetto per progetto, situazione per situazione.
Con molta sintesi, intendo dirvi questo: per quanto mi
riguarda, credo che ci sia una fase e una parte che debba essere assicurata
all'assistenza di questa terra, alla gente che oggi potrebbe non avere, non
dico cosa mangiare, ma non avere più il luogo dove andare a lavorare.
Il ristoratore che, magari, con sacrifici ha costruito una
sua realtà e che non sa più se a luglio o a settembre riaprirà la saracinesca,
e con lui i ragazzi che ci lavorano.
Questa è la vita quotidiana a cui dovremo dare assistenza!
Al contempo, credo la sfida maggiore a cui saremo chiamati
tutti insieme, sarà quella di costruire la Calabria di domani; a maggior
ragione, dovendo assicurare questi Fondi per il sostentamento, una parte
fondamentale di investimenti dovrà essere destinato agli asset che riteniamo fondamentali per questa regione.
Il Coronavirus ha cancellato definitivamente la politica
degli aiuti e pioggia.
Noi pensiamo di averli superati o ci siamo augurati tutti di
averli superati con le elezioni e con i nostri intendimenti ma, a prescindere
da noi, li ha cancellati la realtà che, delle volte, ha una faccia ancora più
dura di quella che la nostra peggiore fantasia può riuscire a immaginare.
Nelle dichiarazioni programmatiche di cui, ovviamente, si
discuterà nella prossima seduta di Consiglio regionale, mi aspetto dai colleghi
Irto, Guccione e dai colleghi di maggioranza con cui abbiamo parlato, delle
dichiarazioni vere per dire ai calabresi – maggioranza e opposizione – prima di
tutto, cosa l’Assemblea principale di questa regione intende fare della
Calabria.
Dobbiamo dare una risposta!
Dobbiamo segnare un sentiero su cui poi, certamente potremo
dividerci sulla strada da seguire, ma l'obiettivo dovrà essere comune, ovvero
quello che dà il futuro ad una terra che, in questo momento come il resto
d'Italia, vive una fase di enorme incertezza.
Tornando alle tematiche più dirette del bilancio, non è stato
facile gestire questi mesi, lavorando in dodicesimi. Non abbiamo fatto quasi
nulla!
Ci siamo insediati e la maggior parte delle persone che
lavorano con me lavora gratis perché, essendo in dodicesimi, non potevamo fare
i contratti e l'amministrazione ci diceva che non potevamo fare nulla.
Abbiamo lavorato, e io ringrazio le persone, i tanti che
lavorano gratuitamente perché ci credono e che hanno lavorato in questi mesi.
Certo che ci teniamo alla legalità e non è una cosa illegale;
però, visto che poteva essere equivocata, ci poteva essere un margine, ma lo
abbiamo evitato, perché la differenza della politica sta anche in quello.
Lo dico oggi chiaramente perché, chi mi conosce sa che ho
moltissimi difetti, ma non sono ipocrita. C'è tanto di obliquo! C'è tanto di
grigio che va stanato da quegli uffici!
In Regione Calabria lavorano ottocento persone, ma non si sa
a che titolo, a fare cosa e, soprattutto, per arrivare a quale risultato!
Sono ottocento persone che non lavorano per la Regione
Calabria e non sono funzionari della Regione Calabria! Fuori!
Poco a poco proverò a capire, perché non è facile
comprendere: progetti, strutture, aziende che lavorano lì, gente da fuori.
Tenteremo!
I colleghi di maggioranza lo sanno, ma invito anche quelli di
opposizione e chi ha voglia di scoprire la verità, a cominciare dal mio amico
Pippo Callipo.
Lo dico con sincerità, visto che è un imprenditore e capisce
le carte meglio di me.
Aiutateci ad aprire i cassetti e scrosteremo molto.
Scrosteremo molto perché, con questo bilancio, abbiamo fatto piccole cose.
Abbiamo tagliato, sì! Un taglio lineare!
La prima volta che abbiamo parlato con l’assessore Talarico,
ho detto che sono sempre stata contraria ai tagli lineari – ho fatto anche una
guerra contro Tremonti – però, mi rendo conto che non si poteva fare
diversamente e li abbiamo fatti!
Abbiamo fatto tagli, ma si può intervenire in maniera
decisamente maggiore su un taglio di spesa che, spesso, è inutile. Ci sono
fasce! Dobbiamo scoprirle insieme, ci lavoreremo e, nell’assestamento, avremo
anche modo di intervenirci.
C'è un’altra sfida, che è di bilancio, ma che riguarda la
vita stessa della Regione, ed è la sfida di tutti gli Enti sub regionali. Siamo
l'unica Regione che ha Enti in liquidazione da 8 anni.
Enti in liquidazione che continuano a procedere ad
assunzioni: una contraddizione in sé.
Sugli Enti sub regionali, mi auguro che ci sia un dibattito
serio in quest’Aula per discutere quali funzionano, quale debba essere la loro mission e cosa debbono risolvere, perché
non può essere una giustificazione della politica salvare il singolo Ente
regionale per salvare posti di lavoro.
Si possono anche salvare i posti di lavoro; magari,
spostandoli dove funzionano e non tenendoli laddove non funzionano.
Con molta lealtà e guardandoci faccia, possiamo chiederci
quali Enti far funzionare e quali mandare definitivamente in liquidazione.
Per mandare gli Enti in liquidazione – lo dico, consapevole
che siamo noi oggi la maggioranza – non si nominano i politici.
Negli Enti in liquidazione si nominano i Commissari
liquidatori, che devono essere esperti di Commercio e non persone che vanno a
sedersi su una sedia politica per non andarsene; altrimenti, faranno altro e
avranno altri obiettivi. Vorranno rimanere sulla sedia e non liquidare l’Ente.
Abbiamo un problema molto serio, che è la riorganizzazione
del contenzioso.
Per i pignoramenti abbiamo una situazione allucinante in
Regione! Subiamo pignoramenti su pignoramenti anche su cause che abbiamo vinto.
C’è tanta materia su cui lavorare per tentare di riassettare
le cose e presentarci anche agli organi di vigilanza, come la Corte dei conti,
a schiena dritta!
A schiena dritta, si può andare quando ci sono fatti i
compiti a casa, eh!
Consigliere Aieta, forse io e lei abbiamo una diversa visione
di cosa sia un bilancio politico pulito e buono. Con quello che abbiamo
ereditato, abbiamo visioni proprio divaricate!
Non lo abbiamo! Ce lo dice la Corte dei conti!
Non lo abbiamo! Ce lo dicono le carte!
Non lo abbiamo e dobbiamo rimettere mano!
Dobbiamo rimettere mano seriamente e ,poiché credo che sia un
inizio per tutti, tra un anno mi assumerò tutta la responsabilità per eventuali
errori miei ma, in questo momento, è meglio dire come stanno le cose!
Dicendolo con chiarezza, se mettiamo insieme il bilancio che
abbiamo, il blocco operato dalla Corte dei conti sui debiti rispetto ai Comuni
– quello sull'acqua, quello sui rifiuti e quello che potrebbe arrivare – allora
porteremo al fallimento.
Ripeto, non possiamo andarci in fallimento, perché siamo una
Regione e non un Comune, ma le carte non stanno per nulla bene e di questo
dobbiamo essere tutti consapevoli.
Pertanto, questo bilancio è in evoluzione, anche perché ci
sono delle variabili a cui dovrò mettere chiarezza e, spesso, non siamo noi a
doverlo fare, ma qualcun altro ci dorrà dire cosa succede, perché ancora la
Corte dei conti sta verificando il bilancio della Regione Calabria incrociato
con il bilancio di molti Comuni per crediti e debiti sull'acqua.
Ancora oggi i Comuni ci vengono a chiedere Fondi sui rifiuti,
ma non possiamo darli; su questo dobbiamo avere delle voci uniche, altrimenti
rischiamo soltanto di fare un gioco al massacro. Ci sono delle cose su cui non
si può più intervenire!
Sulla parte più politica generale, abbiamo parlato di varie
cose.
Mi preme sottolineare due punti importanti: Sanità.
Io mi trovo in una situazione abbastanza comoda in termini
politici.
Ho contestato i commissariamenti, ho fatto la guerra alla
Legge numero 35, però – ha ragione il consigliere Guccione – abbiamo ereditato
una catena di comando che non è certo chiara.
C’è un Presidente della Regione; un Commissario per l’attuazione
del Piano di rientro dal deficit sanitario e, in alcuni casi, l’impostazione
del commissariamento, non del commissario attuale, è strabordante; abbiamo dei
dirigenti Asp e Aziende ospedaliere nominati dal commissario e altri nominati
direttamente dal Ministro per assenza di consenso del Presidente della Regione
e altri ancora nominati dal Ministero dell'interno.
Viste le condizioni date, credo che – non io, ma la Calabria
– abbiamo fatto un mezzo miracolo poggiando, non sui dati di certezza giuridica,
ma sulla buona fede e sulla capacità di lavoro delle singole persone, si è
riusciti a lavorare in rete.
Lo dico perché mi piace come esempio: a un certo punto,
aspettavamo una fornitura di tamponi acquistati dalla Regione Calabria perché
non ci arrivavano da Roma, erano bloccati a Genova, avevamo alcune aziende che
erano rimaste prive; ho chiamato il Gom di Reggio Calabria e ho chiesto al
commissario di mandarmi in prestito dei tamponi che avremmo restituito. Così
abbiamo fatto! Abbiamo ragionato col buon senso di padri o madri di famiglia.
Abbiamo un problema davanti?
Risolviamolo, al di là delle carte, dei ruoli e della
burocrazia; mettiamoci seduti e cerchiamo di capire cosa fare. Dopodiché,
ovviamente, ci sarà da sistemare molte cose in Sanità.
Il consigliere Guccione mi parlava del personale.
Abbiamo disposto, secondo le somme che ci sono state date dal
Decreto ministeriale, le assunzioni di OSS, infermieri e operatori sanitari.
Essendoci le graduatorie aperte, in quel caso, abbiamo
chiesto di adottare le graduatorie.
Per quanto riguarda le specialità mediche, abbiamo fatto
manifestazioni di interesse, le abbiamo raccolte e le abbiamo consegnate alle
Aziende ospedaliere e alle Aziende sanitarie provinciali per fare le assunzioni
perché, lo ripeto ancora, sono perfettamente convinta che la Regione sia un
Ente di programmazione e non un Ente di gestione.
La Regione non assume.
La Regione fa la manifestazione di interesse, ma ad assumere
sono le Aziende.
Colloqui in Regione non se ne fanno.
Con queste cose, secondo me, cambia la politica.
Un’ultima annotazione – e poi, giuro che concludo – riguarda
i Fondi europei.
Nella scorsa seduta di Consiglio, avevo lanciato l'allarme su
quello che stava accadendo, raccontando di riunioni difficili in Conferenza
Stato-Regioni col Governo relativamente ai Fondi comunitari.
La questione – su questo concordo con il collega Pietropaolo
– non è il 34 per cento – che oggi non è più il 34 per cento, come poteva
essere quattro mesi fa – ma che dei 70 miliardi che il Governo dice di
stanziare per l’emergenza Covid-19 ben 10 miliardi vengono presi dalle regioni
meridionali.
Alla mia domanda specifica: “Alle regioni meridionali, cosa
viene? Qual è la contropartita politica?”, non mi è stata data risposta.
Mi è stato detto che li riavremo nella programmazione
successiva.
Lo ribadisco qui: credo che il Sud abbia pieni i cassetti di
cambiali scadute del Governo italiano. Abbiamo bisogno di cose ora e non di
promesse futuribili.
Ho chiesto di ottenere la territorialità, cioè che le somme
programmate col Governo ritornino sui territori. L’abbiamo pretesa come
Calabria e l’abbiamo ottenuta; sta agli atti, perché l’abbiamo pretesa noi.
Abbiamo chiesto la programmazione, ma chiedo di più – e
invito a fare tutti un discorso di questo genere –: che la medesima
flessibilità che Roma chiede a Bruxelles sugli strumenti, Roma la conceda alle
Regioni sui propri strumenti.
Mettersi a riscrivere i Programmi e i Patti e, alla luce di
quello che sta accadendo, rivedere quali sono le urgenze, credo che sia una
cosa assolutamente necessaria.
Non ci si può da un lato dichiarare estremamente disponibili
e andare col cappello in mano, nel senso positivo del termine, a Bruxelles per
chiedere le risorse europee e poi sulle risorse che sono già nostre, gestire un
po' come gendarmi occhiuti.
Non è possibile! Oggi abbiamo bisogno di riprogrammare.
Riguardo alla riprogrammazione – e concludo – certamente
bisognerà rifarla!
Bisognava rifarla ugualmente perché quella che noi abbiamo
ereditato è una bozza.
La rimodulazione la stiamo già facendo.
Se siamo arrivati a 150 milioni di euro sulle imprese,
partite IVA e piccole aziende, è perché abbiamo rimodulato i Programmi
operativi, altrimenti non lo avremmo potuto fare.
Stessa cosa è avvenuta riguardo ai Fondi destinati al
sociale. Alcuni pezzi sono stati fatti.
La rimodulazione generale, la faremo all'interno delle
dichiarazioni programmatiche, quindi andando a vedere quali obiettivi possiamo
andare a tarare meglio ma, soprattutto, la richiesta – e concludo veramente –
che stiamo facendo in questo momento al Governo, è che la faccia a Bruxelles,
ma la richiesta nostra deve essere quella non solo dei Fondi, ma soprattutto
delle procedure. Abbiamo necessità di snellire le procedure.
Chiudo con un'ultima nota: sono convinta che più le procedure
sono snelle e trasparenti, meno si annida corruzione e criminalità. Su questo
dobbiamo batterci.
Più sono contorte, più aumentano le firme; questo, purtroppo,
è un vizio italico, ma sembra che Bruxelles lo abbia ereditato in grande.
Seconda cosa – e concludo –: stiamo facendo in modo tale che
i Fondi – almeno quelli che competono alla Regione Calabria – arrivino al più
presto perché uno dei miei più grandi timori non è solo la crisi economica
delle famiglie e delle imprese, ma anche a chi, in questa fase di crisi
economica, queste famiglie e queste imprese rischiano di rivolgersi.
Dobbiamo evitare che anche il Covid-19 divenga una grande
occasione per qualcuno che non ha un buon rapporto con la legalità. Intanto,
gli sbarriamo la strada perché arriveremo prima noi! Stiamo cercando di farlo.
Ovviamente, conoscete tutti bene le procedure macchinose dei
Fondi del Programma europeo. i
Se fossero compresi nel bilancio del 31 dicembre avremmo
fatto molto prima, ma lavoriamo sui Fondi europei e, quindi, dovete darci il
tempo di trovare la strada più facile, che sia anche una strada corretta in
termini legali.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Caputo. Ne ha
facoltà.
CAPUTO Pierluigi (Jole
Santelli Presidente)
Presidente, chiedo che la seduta sia sospesa per qualche
minuto, al fine di organizzare meglio i lavori odierni.
Se siamo tutti d’accordo, faremo una breve sospensione, con
la raccomandazione di essere puntuali.
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico)
Qual è la motivazione per cui chiedete la sospensione?
Si tratta di una sospensione finalizzata all’economia dei
lavori, che dovranno essere organizzati in base agli emendamenti.
Ritengo che sospendere la seduta 10 minuti, un quarto d'ora o
mezz'ora, possa essere utile per ottimizzare lo svolgimento dei lavori.
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
La necessità di sospendere la seduta, riguarda solo la
maggioranza o tutto il Consiglio regionale, per coordinare meglio l'ordine dei
lavori?
Ha chiesto di intervenire il consigliere Caputo. Ne ha
facoltà.
CAPUTO Pierluigi (Jole
Santelli Presidente)
Considerato che in merito al primo punto, riguardante il
bilancio, si è discusso per oltre mezza giornata, reputo opportuno sospendere
la seduta per organizzare meglio il prosieguo dei lavori, visto che ci sono
emendamenti, mozioni e ordini del giorno.
Giusto per organizzare l'economia della seduta stessa.
Niente di trascendentale. Grazie.
Abbiamo la necessità di discutere con la maggioranza e poi,
se necessario, anche con l'opposizione.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha
facoltà.
GUCCIONE Carlo (Partito
Democratico)
Vorrei capire, Presidente: è stata chiesta una sospensione
per fare una riunione di maggioranza o dei capigruppo?
Si tratta di una riunione di maggioranza. Chiaramente, poi,
ci confronteremo anche con l'opposizione.
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
Noi siamo contrari alla sospensione.
Riprendiamo i lavori con l'esame della proposta di
provvedimento amministrativo numero 5/11^ di iniziativa della Giunta regionale,
recante: “Documento di Economia e Finanza nella Regione Calabria per gli anni
2020-2022, articolo 36, decreto legislativo 118/2011”.
Sono stati presentati alcuni emendamenti.
Al Capitolo 8, paragrafo 8.7.4, è stato presentato un
emendamento, protocollo numero 9171-A02, a firma dei consiglieri Molinaro e
Raso.
Cedo la parola al proponente per l’illustrazione
dell’emendamento.
MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini)
Grazie, Presidente. Questo emendamento, sostanzialmente,
chiarisce alcune parti del capitolo “Consorzio
di bonifica”, perché ci sono degli errori materiali. Ne cito uno per tutti.
L'emendamento è inserito nella cartellina.
Oltre al fatto che questi Enti si identificano come
“strumentali”, e non lo sono perché sono Enti pubblici economici, ci sono altri
errori: ad esempio, abbiamo espunto un aspetto che riguardava la contabilità e
che non abbiamo ritenuto opportuno richiamare nell'emendamento.
Li abbiamo visti nella presentazione con il dottore De Cello.
Grazie.
TALARICO Francesco, assessore
al bilancio e politiche del personale
Ritengo che l'emendamento, per come riformulato insieme al dirigente
del Settore bilancio, possa essere accolto, tenendo conto di tre-quattro punti.
Per prima cosa, devono essere espunti alcuni passaggi del
sistema di contabilità dei Consorzi; in secondo luogo – come suggeriva il
consigliere Molinaro – bisogna eliminare il passaggio dove si dice che i
Consorzi sono Enti strumentali.
Si ribadisce che devono essere valutate dalla Commissione nel
più breve tempo possibile.
La tardata riscossione dei ruoli manca poiché manca il Piano
di classifica.
Con il coordinamento formale e modificando le parti che ho
detto, si può accogliere.
Pertanto, si può porre in votazione.
Lo votiamo con l'emendamento, ricordando che il coordinamento
formale deve essere fatto dall'Assessore al bilancio.
Parere del relatore?
MANCUSO Filippo (Lega Salvini), relatore
Parere favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 9171/A02.
L'emendamento è approvato.
Passiamo all’Allegato numero 2, paragrafo 1.3: “Attività di controllo sul funzionamento dei
Consorzi di bonifica”. È stato presentato un emendamento, protocollo numero
9171/A01, a firma dei consiglieri Molinaro e Raso.
Cedo la parola al proponente per l’illustrazione
dell’emendamento.
MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini)
Sostanzialmente è identico all'emendamento di prima, perché
si ripetono nei due paragrafi. Grazie.
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del personale
È lo stesso di prima. Li ha accorpati tutti e due e, nella
sua introduzione, ha fatto l'intervento per entrambi. Osservando i quattro
punti che abbiamo detto, può essere accolto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha
facoltà.
GUCCIONE Carlo (Partito
Democratico)
Vorrei capire se c'è aumento di spesa.
Parere del relatore?
Parere favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento, con autorizzazione al
coordinamento formale. L’emendamento è approvato.
Passiamo alla votazione del provvedimento e dei relativi
Allegati, prendendo atto del parere favorevole del Consiglio delle Autonomie
locali, espresso ai sensi dell'articolo 126 del Regolamento interno.
Il provvedimento con i relativi Allegati è approvato, così
come emendato e con autorizzazione al coordinamento formale.
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico)
Noi siamo contrari.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro. Ne
ha facoltà.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Presidente, solo per chiarire, perché mi pare che ci sia un
po' di confusione. Noi abbiamo espresso voto contrario sia agli emendamenti sia
al provvedimento definitivo.
Sicuramente avranno già registrato così.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Va bene. Grazie.
(È
riportata in Allegati)
Il secondo punto all'ordine del giorno riguarda la proposta
di legge numero 1/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Legge di
stabilità regionale 2020”.
Passiamo all’esame dell’articolato.
All'articolo 1 è stato presentato un emendamento, protocollo
numero 9175, a firma dei consiglieri Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo e
Tassone.
Cedo la parola al proponente per l'illustrazione
dell'emendamento.
GUCCIONE Carlo (Partito
Democratico)
Questo emendamento chiede sostanzialmente un differimento del
rinvio della scadenza, per quanto riguarda la questione del bollo auto, dal 31
luglio al 30 settembre.
Visto che l’emergenza sanitaria del Covid-19 ha creato delle
questioni economiche di grande rilevanza, chiediamo che la scadenza sia
posticipata a settembre.
Parere della Giunta regionale?
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del personale
Il parere è negativo, ma vorrei argomentarlo.
Questo è un provvedimento di sospensione del bollo auto che,
inizialmente, avevamo previsto per aprile, poi per maggio, poi per giugno.
Siamo arrivati al 31 di luglio, quindi i calabresi non pagheranno la rata del
bollo auto fino al 31 di luglio, senza interessi e sanzioni. Ciò consentirà di
inserirlo regolarmente nel bilancio di previsione.
Non possiamo andare oltre – quindi, riguarda solo 2 mesi –
perché potremmo avere problemi di cassa. Pertanto, il parere è negativo.
Va bene la formulazione dell'articolo 1, dove si prevede che
entro il 31 luglio si pagherà senza sanzioni e senza interessi.
Parere del relatore?
Parere contrario.
Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento è respinto.
Pongo in votazione l'articolo 1, così come formulato.
Articolo 1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
All’articolo 4 sono stati presentati alcuni emendamenti che,
stante il riferimento alla copertura finanziaria espressamente indicata, sono
da ritenersi in coordinamento formale come commi aggiuntivi dopo il comma 3.
Si tratta dell’emendamento protocollo numero 9169, a firma
del consigliere Francesco Pitaro, e l’emendamento protocollo numero 9182, a
firma del consigliere Caputo, che presentano un contenuto analogo, in quanto
prevedono l'istituzione di un apposito Fondo a favore delle Associazioni
sportive dilettantistiche danneggiate dal Covid-19.
Sebbene l'importo sia differente, in quanto l’emendamento del
consigliere Pitaro prevede uno stanziamento di tre milioni e mezzo di euro
mentre l'emendamento del consigliere Caputo prevede uno stanziamento di 1
milione di euro, in entrambi gli emendamenti, la copertura finanziaria è
garantita dal Fondo di 18 milioni di euro di cui al comma 1 del presente
articolo 4.
Procediamo con l'esame e la votazione degli emendamenti in
base all'ordine cronologico con cui sono pervenuti, esaminando l'emendamento
protocollo numero 9169, a firma del consigliere Francesco Pitaro, a cui cedo la
parola.
Prego, può illustrare l'emendamento.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Si tratta di un emendamento al bilancio, come da lei già
esposto, per l'erogazione di contributi a favore delle Associazioni sportive
che stanno sul territorio.
Sono quelle dove crescono i nostri figli e gli atleti. Sono
quelle che, per prime, hanno subito la chiusura a causa del decreto Covid-19
del Governo nazionale e sono quelle che, a causa di tutto ciò, stanno subendo
danni perché non solo non possono lavorare ma, ovviamente, sono sottoposti a
spese e costi fissi.
Ecco perché ho proposto questo emendamento a ristoro dei
danni.
Calcolando il fatto che, in media, sono iscritte nel Registro
del Coni 3500 Associazioni e che ciascuna Società potrà avere un contributo
massimo di mille euro, abbiamo previsto un Fondo di 3 milioni e mezzo, che
dovrebbe servire a poter pagare il fitto per i mesi di marzo e aprile.
I Fondi, ovviamente, come ha detto anche lei, sono ricavati
dall'articolo 4 della proposta di legge in cui vi è un Fondo di oltre 18
milioni e mezzo.
Pertanto, insisto all'approvazione dell'emendamento. Grazie.
Parere della Giunta regionale?
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del personale
L’emendamento successivo, a firma del consigliere Caputo, riguarda
lo stesso argomento.
Non so se il consigliere lo vuole illustrare, oppure è già
illustrato abbastanza dettagliatamente.
Per quanto ci riguarda, c'è una volontà di accoglimento
rispetto a questi argomenti perché le Società sportive sono un settore molto
importante per la Regione Calabria.
Ce ne sono tantissime che svolgono questo ruolo, anche di
servizio sociale.
Per quanto ci riguarda, c'è la volontà di intervenire su
questo settore, ma non si può ancora definire se inserirlo sul Covid-19 dei 18
milioni e mezzo, sui Fondi comunitari oppure, come avevo già proposto nel mio
intervento iniziale, aspettare di capire come vorrà intervenire il Governo e,
quindi, evitare duplicazioni.
Suggerirei di accoglierlo come raccomandazione alla Giunta
regionale, per poterlo inserire in uno strumento compatibile e migliore.
Successivamente capiremo dove inserirlo e con quale
l'importo, perché sono importi estremamente notevoli, rimodulandolo anche in
base alle risorse disponibili.
La Giunta regionale è vicina alle Associazioni sportive,
pertanto interverremo destinando delle somme, ma decideremo gli importi anche
in base a quello che stabilirà il Governo nazionale.
Invito i consiglieri a ritirare i due emendamenti, visto che
sono simili, con questa raccomandazione dell'assessore al bilancio.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro Francesco. Ne
ha facoltà.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Ho capito che la Giunta regionale ha apprezzato
l'emendamento. Ho capito la disponibilità dell'assessore ad approvarlo, ma sarà
approvato? Sarà messo in bilancio? Le Società sportive potranno godere del
beneficio o no?
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Caputo. Ne ha facoltà.
CAPUTO Pierluigi (Jole
Santelli Presidente)
Presidente, siccome si tratta dello stesso emendamento e mi
pare di capire che il problema riguardi la cifra, posso tranquillamente
ritirarlo, raccomandando alla Giunta regionale di approfondire sia sul capitolo
sia sulla cifra complessiva.
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del
personale
Per evitare di bocciare emendamenti, da parte mia e da parte
della Giunta regionale c'è la volontà di intervenire sulle Associazioni
sportive, ma vorrei evitare di fare un voto formale.
Preferirei una raccomandazione che arrivi alla Giunta
regionale, così come si farà su tanti altri emendamenti del Covid-19.
Faccio un esempio: abbiamo fatto il calcolo di tutte le
richieste sul Covid e siamo arrivati a 30 milioni di euro, su 18 milioni e
mezzo che abbiamo.
Ecco perché, probabilmente, invece di 3 milioni e mezzo, sarà
un milione, un milione e due, 800 mila. La cifra potrà essere stabilita quando
riusciremo a far quadrare i conti. Vogliamo evitare, però, di votare e
bocciare.
L’emendamento è una norma sulla quale non ci possiamo
vincolare con un voto formale, perché poi non riusciamo a far quadrare i conti,
però c'è la volontà di accoglimento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro Francesco. Ne
ha facoltà.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
O è bianco o è nero, Presidente. Capisco le belle parole, i
buoni intendimenti e l'amore per le Società sportive.
Mi pare che l'assessore abbia detto che il Fondo c'è; per
cui, o si accoglie o si respinge, dicendo: “care Associazioni sportive, avrei
voluto ma non posso e, quindi, respingo l'emendamento”.
La responsabilità che si deve assumere questo Consiglio è la
maggioranza. Presidente Tallini, insisto fortemente nell'accoglimento
dell'emendamento.
Parere del relatore?
Parere contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 9169, a
firma del consigliere Pitaro Francesco.
L'emendamento è respinto.
L'emendamento protocollo numero 9182, a firma del consigliere
Caputo, è ritirato.
TALARICO Francesco, assessore
al bilancio e politiche del personale
Lo trasforma come raccomandazione alla Giunta regionale.
Lo avevo anticipato, perché c’è lo stesso trattamento anche
per il collega Caputo.
Sempre all’articolo 4, gli emendamenti protocollo numero
9170, a firma del consigliere Francesco Pitaro, e il protocollo numero 9181, a
firma del consigliere Caputo, presentano un contenuto analogo, in quanto
prevedono l'istituzione di un apposito Fondo a favore dei commercianti
danneggiati dal Covid-19.
Sebbene l'importo sia differente, in quanto l’emendamento del
consigliere Pitaro prevede uno stanziamento di 15 milioni di euro, mentre
l'emendamento del consigliere Caputo prevede uno stanziamento di un milione di
euro, in entrambi gli emendamenti, la copertura finanziaria è garantita dal
Fondo di 18 milioni di euro, di cui al comma 1 del presente articolo 4.
Procediamo all'esame e alla votazione degli emendamenti in
base all'ordine cronologico in cui sono pervenuti, esaminando l'emendamento
protocollo 9170, a firma del consigliere Pitaro Francesco, a cui cedo la
parola. Prego, può illustrare l’emendamento.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Grazie, Presidente. Si tratta di un emendamento al bilancio,
diretto a permettere l’erogazione di contributi a fondo perduto in favore dei
commercianti e dei professionisti.
Parliamo dei commercianti del ceto produttivo, o meglio, del
ceto che una volta era produttivo perché, dopo il Covid sono tutti in
ginocchio; molti non sanno se potranno riaprire; non sanno di cosa campare e
hanno difficoltà a pagare le spese fisse perché devono pagare fitti, bollette e
quant'altro e hanno bisogno di un sostegno. Lo stesso dicasi per i
professionisti, Presidente.
Nell'emendamento abbiamo previsto un Fondo di 15 milioni di
euro, perché abbiamo previsto che potrebbero beneficiarne in media 10 mila, tra
imprese e professionisti.
L'articolo con cui abbiamo integrato il bilancio è l'11 ter e, quindi, insistiamo anche
nell’ammissione di questo emendamento che è assolutamente vitale per i professionisti
e per i commercianti perché – ripeto – è a fondo perduto e, non essendoci al
momento assolutamente niente a fondo perduto, nemmeno a livello statale,
potrebbe essere un'opportunità per la Regione Calabria di aiutare queste
persone, commercianti, imprenditori e professionisti, che hanno bisogno vitale
di questi fondi. Grazie.
Parere della Giunta regionale?
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del personale
Anche qui, c'è una valutazione positiva che riguarda i commercianti
e che abbiamo previsto all’interno del progetto “Riparti Calabria”, che partirà
la prossima settimana.
Nello specifico, abbiamo destinato 150 milioni di euro, a cui
tutti potranno fare ricorso presentando le proprie domande di finanziamento.
Essendo già incluso lì, è inutile andare a vincolare i fondi
di bilancio destinati al Covid-19 che sono solo 18 milioni e mezzo di euro. Qui
sono già previsti 15 milioni di euro che dovrebbero essere destinati, vista la
portata del settore sul quale si vuole incidere.
Per quanto mi riguarda, penso che anche qui si possa fare una
raccomandazione alla Giunta regionale, visto che è già individuato nel “Riparti
Calabria”.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro Francesco. Ne
ha facoltà.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Presidente, il progetto “Riparti Calabria” è propagandato;
però, onestamente, non ne ho traccia, se non di un atto di indirizzo di cui non
conosciamo gli importi visto che non si tratta di un atto contenente importi.
Non conosciamo gli strumenti. Si tratta di soldi a fondo perduto o di prestiti?
Non si sa nulla! So che lo avete propagandato.
Mi auguro che sia così – intendiamoci, me lo auguro
fortemente – ma, al momento, c'è un atto di indirizzo, ma non ci sono
quattrini.
A meno che io non venga smentito – così come mi auguro –
dall'assessore o da qualcuno della maggioranza, ritengo di non dover ritirare
l'emendamento, anche perché i Fondi all'interno dell'articolo 4 ci sono e,
trattandosi di un beneficio vitale per i commercianti e per i professionisti,
insisto per l’approvazione dell'emendamento.
Parere del relatore?
Parere contrario.
Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento è respinto.
Il consigliere Caputo ritira l'emendamento?
CAPUTO Pierluigi (Jole
Santelli Presidente)
Presidente, anche qui, trattasi di commercio ambulante;
quindi, mi affido alla clemenza della Giunta regionale, sempre per quanto
riguarda i Fondi.
Capisco che c'è una rimodulazione dei fondi e anche il
progetto “Riparti Calabria”, perché trattasi di commercio ambulante, quindi,
ditte individuali con partita IVA.
Se la Giunta regionale si impegna a soffermarsi sulla
questione, posso tranquillamente ritirare l'emendamento e raccomandarlo alla
stessa Giunta.
L’emendamento protocollo numero 9181, a firma del consigliere
Caputo, è ritirato.
Passiamo, infine, all'emendamento protocollo 9180, a firma
del consigliere Caputo, che prevede l'istituzione di un Fondo pari a un milione
e mezzo di euro a favore di micro imprese colpite dall'emergenza Coronavirus,
con copertura del Fondo di 18 milioni di cui al comma 1 del presente articolo.
Cedo la parola al consigliere Caputo per l’illustrazione
dell'emendamento.
CAPUTO Pierluigi (Jole
Santelli Presidente)
Anche qui, si tratta di un fondo
di sostegno alle micro imprese che, se non erro, è previsto nel “Riparti
Calabria”. Riguarda, appunto, le imprese che hanno subìto un fermo
dell'attività per questi due mesi di emergenza sanitaria. Mi appello ancora una
volta alla Giunta regionale e chiedo di rimodulare se c'è la volontà, o meglio,
se è previsto nel “Riparti Calabria”. Grazie.
L’emendamento protocollo numero 9180, a firma del consigliere
Caputo, è ritirato.
Passiamo all'emendamento protocollo numero 9194/A01 a firma
dei consiglieri Irto, Bevacqua, Guccione, Notarangelo e Tassone.
Prego, consigliere Irto, può illustrare l’emendamento.
IRTO Nicola (Partito
Democratico)
Grazie, Presidente. Illustro questo emendamento, che è il
primo di altri che abbiamo presentato, e che, sostanzialmente, prevede la
possibilità di un incremento di 2 milioni di euro per dare una risposta e per
dare un aiuto economico al personale medico e paramedico, impegnato sul fronte
del Coronavirus in tutti gli ospedali e nei presidi ospedalieri della Regione
Calabria.
Ogni giorno ci riempiamo la bocca dicendo che ringraziamo il
nostro personale sanitario per lo straordinario lavoro che sta facendo.
Ritengo si tratti di una norma importante, che darebbe un
primo segnale di aiuto ai medici e al personale impegnato in prima linea e che,
comunque, sarebbe sempre inferiore in termini di economia e di risorse
impegnate da altre Regioni sulla stessa tematica.
Per capirci nell'ordine di idee, l'Emilia Romagna è intorno a
20 milioni di euro; lo stesso la Toscana. Anche la Campania ha fatto un
intervento molto strutturato e corposo.
Ho pensato di presentare questo emendamento, sapendo che 2
milioni di euro non sono tantissimi, però sarebbe un primo segnale che il
Consiglio regionale darebbe nella sua interezza e che sarebbe utilizzato come
forma di aiuto con la possibilità di incrementare lo stipendio ordinario ai
medici, al personale paramedico e agli Oss che sono impegnati in questo
momento. Molti di voi conoscono qual è la situazione degli ospedali. Molti dei
colleghi presenti sono medici, quindi la reputo una norma di civiltà che è
molto pertinente al momento nel quale ci troviamo, assessore Talarico.
Su questo, chiedo uno sforzo collettivo, affinché tutti
assieme possiamo dare un segnale concreto e tangibile, non a una categoria
rispetto che a un'altra, perché su questo possiamo anche confrontarci.
Sulle imprese, ad esempio, possiamo confrontarci sul tipo di
aiuti da dare.
Qui non si tratta di scegliere, ma si tratta di dare alle
persone che sono più esposte, ovvero i medici, gli infermieri, gli Oss e il
personale sanitario. Grazie.
TALARICO Francesco, assessore
al bilancio e politiche del personale
IRTO Nicola (Partito
Democratico)
IRTO Nicola (Partito
Democratico)
MANCUSO Filippo, Segretario questore
ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)
Presidente, avevo chiesto di intervenire per
dichiarazione di voto.
Consigliere Esposito, interverrà quando arriverà il
suo turno.
AIETA Giuseppe (Democratici Progressisti)
Quindi, i Democratici Progressisti votano a favore
dell’emendamento.
DE CAPRIO Antonio (Forza Italia)
Comunico il mio voto contrario, Presidente, e posso
anche giustificarlo.
Per questo ritiro la mozione presentata e mi affido
– ripeto – a quanto detto dall’Assessore.
ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)
Intervengo per dichiarazione di voto.
GALLO Gianluca, assessore
all'agricoltura, welfare, politiche sociali e per la famiglia
Manifesto il mio voto contrario per le medesime
motivazioni espresse dal collega Esposito.
GIANNETTA Domenico (Forza Italia)
IRTO Nicola (Partito
Democratico)
MINASI Clotilde (Lega Salvini)
Nulla
quaestio al nobile emendamento. Ovviamente, tutti noi siamo
grati e ogni giorno ringraziamo medici ed operatori che si sono spesi e si
spendono in questa emergenza. Però, se c’è già un Fondo deliberato dalla
Giunta, mi associo anch’io al consigliere Esposito con l’invito all’assessore
Talarico affinché parte di queste somme, poi, arrivi ai medici. Quindi, voto
contrario.
MORRONE Luca (Fratelli
d’Italia)
Ne approfitto anch’io per intervenire adesso e,
magari, non farlo sui prossimi emendamenti.
Quindi, il mio voto, ovviamente, è contrario.
SAINATO Raffaele (Fratelli
d'Italia)
Assessore, mi conferma quanto ho capito?
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del personale
SAINATO Raffaele (Fratelli d'Italia)
Lo stanziamento è pari a 9 milioni di euro?
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del personale
Anzi se c’è qualche disfunzione in merito,
provvedete ad informare.
SAINATO Raffaele (Fratelli d'Italia)
Comunico l’esito della votazione. Presenti e
votanti 30: hanno risposto sì 11; hanno risposto no 19.
Pertanto,
l’emendamento protocollo numero 9194/A01 è respinto.
Cedo la parola al consigliere Irto per
l'illustrazione.
IRTO Nicola (Partito
Democratico)
Anche in questo caso si potrebbe dire: “ma ci sono
già quelle!”
TASSONE Luigi (Partito
Democratico)
Presidente, a nome del gruppo del Partito
Democratico, chiedo, la votazione per appello nominale.
Dispongo la votazione per appello nominale.
MANCUSO Filippo, Segretario questore
GIANNETTA Domenico (Forza Italia)
Intervenendo velocemente per dichiarazione di voto,
comunico il mio voto contrario.
Comunico l’esito della votazione. Presenti e
votanti 30: hanno risposto sì 11; hanno risposto no:19.
Pertanto, l’emendamento protocollo numero 9194/A02
è respinto.
Passiamo all’emendamento protocollo numero 9210, a
firma del consigliere Irto, al quale cedo la parola per l'illustrazione.
IRTO Nicola (Partito
Democratico)
Presidente, intervengo brevemente per porre
l’attenzione su quello che, purtroppo, è un problema antico. Ammetto che,
probabilmente, bisognava intervenire in maniera diretta anche negli scorsi
anni. Ho avuto contezza piena del problema proprio per l’emergenza coronavirus.
Sostanzialmente per 40-50 mila euro è bloccata la
convenzione con i Vigili del fuoco per far partire l’elisoccorso all’Ospedale
di Locri.
C’è una pista pronta, pare che tutto sia pronto,
manca solamente questa somma per l’attivazione dell'elicottero.
La questione mi è stata posta da operatori sanitari
ed anche da amministratori locali, quindi, all'interno di un bilancio molto
ampio, ho pensato che, in piena emergenza, sarebbe pertinente se il Consiglio
regionale approvasse di un emendamento di questo tipo. Grazie.
CRINÒ Giacomo
Pietro (Casa delle Libertà)
Presidente, volevo semplicemente portare
all’attenzione del Consiglio come ritengo questo emendamento irricevibile
poiché trattasi di voce di spesa chiaramente in ambito sanitario dove non siamo
autorizzati, stante il Piano di rientro in essere.
Al di là di ciò, volevo tranquillizzare il
consigliere Irto sul fatto che questa problematica, come tante altre, è, chiaramente,
sul tavolo della giunta Santelli e di questa maggioranza consiliare che se ne
farà carico con gli uffici competenti. Grazie.
TALARICO Francesco, assessore
al bilancio e politiche del personale
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero
9210 che è respinto.
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del personale
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del personale
Sì, lo assumiamo come raccomandazione alla Giunta.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Irto. Ne
ha facoltà.
IRTO Nicola (Partito
Democratico)
Il primo per l’intento e la finalità nobile che è
quella del banco alimentare.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro. Ne
ha facoltà.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta.
Ne ha facoltà.
GIANNETTA Domenico (Forza Italia)
Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione.
Ne ha facoltà.
GUCCIONE Carlo (Partito
Democratico)
Ritengo questo un primo piccolo segnale che va
nella direzione giusta.
Ha chiesto di
intervenire l’assessore Gallo. Ne ha facoltà.
GALLO Gianluca, assessore all’agricoltura, welfare,
politiche sociali e per la famiglia
Presidente, credo che in questo campo la Giunta
regionale, ma credo anche il Consiglio regionale, in questa fase, abbia dato
una risposta importante. C'è una emergenza straordinaria, un’emergenza grave,
un’emergenza per le famiglie, un'emergenza per i meno abbienti.
Una prima risposta è stata data al banco
alimentare, immediatamente, presso gli uffici della Cittadella, dove si sono
recati i responsabili del banco alimentare; peraltro, c'è un capitolo di
bilancio, con una legge regionale, in cui è iscritta la voce contributi al
banco alimentare e nel giro di poche ore, grazie anche all'operatività del
direttore generale De Cello e del direttore generale Cosentino, siamo arrivati
a coprire una somma di altri 200 mila euro. Con queste risorse, peraltro, la
risposta è stata l'acquisto di beni di prima necessità, tutti calabresi, quindi
un minimo, a prezzi, naturalmente, solidali. Con somme derivanti dall’ avanzo
di amministrazione del Consiglio regionale si dà un altro milione al banco
alimentare, altri 200 mila euro si danno al banco di carità.
Credo che una risposta sostanziale, in questo
momento, sia stata data e per questo voglio sottolineare come la risposta,
anche in continuazione, lo dico anche da assessore all’agricoltura, debba
essere nel senso dell'acquisto di prodotti calabresi. Voglio anche dire che
insieme ad altre regioni del Mezzogiorno, in particolare insieme alla Campania,
Basilicata e Sicilia, stiamo scrivendo al ministro Bellanova per chiederle che
nel bando Agea da 50 mila euro, per gli indigenti, venga regionalizzato
l'acquisto di prodotti e che, in particolare per le regioni del Sud, si
acquistino prodotti provenienti da queste regioni.
Quindi, una risposta agli indigenti ma, insieme a
questo, anche una risposta alle imprese, alle aziende calabresi che producono,
nel nostro territorio, prodotti anche di qualità superiore a quello a quelli di
altre regioni.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito.
Ne ha facoltà.
ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)
Giusto per riprendere l'intervento del collega
Giannetta e se lo stesso Giannetta lo ritiene opportuno, precisare meglio,
proprio per gli Uffici, che, ferma restando la bontà dell'emendamento
presentato e dei sub-emendamenti presentati dal presidente Tallini, condivisi
anche dall'opposizione, il collega Giannetta proponeva, questo lo dico al
microfono, per gli Uffici, un ulteriore sub-emendamento di 200 mila euro per il
banco delle opere di carità alla luce, di ciò che testimoniava il collega
Giannetta, e cioè che il Covid-19 ha aumentato i bisogni.
Il banco alimentare svolge un'opera meritoria ma va
a coprire il 40, 50 per cento della popolazione bisognosa della Calabria; altri
banchi, riescono, con una percentuale quasi simile, ad offrire un aiuto ad
altrettante famiglie bisognose e credo che la logica del sub-emendamento del
collega Giannetta andasse proprio in questo senso, ma sarebbe rimasto monco se
non l'avessimo detto al microfono e oltre a dirlo al microfono, per quanto
concerne, poi, il dipartimento, se lo stesso ha causa in materia, con un
coordinamento formale si può, poi, mettere nero su bianco quello che abbiamo
detto al microfono in quest'Aula.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Irto. Ne
ha facoltà.
IRTO Nicola (Partito Democratico)
Presidente il mio voto è da intendersi solo per il
suo emendamento e il suo subemendamento, non per altri, perché il suo è
condiviso. Non immaginavo che si emendasse un emendamento del Presidente del
Consiglio regionale che ha fatto un percorso, tra l'altro, condiviso con tutti.
Quindi, voto a favore solo del suo emendamento, non su altre integrazioni di
cui non conosciamo il merito e il contenuto.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Sculco. Ne
ha facoltà.
SCULCO Flora (Democratici Progressisti)
Presidente, intanto do atto della bontà
dell'emendamento che lei oggi sottopone alla valutazione e all'esame del
Consiglio regionale. Tuttavia, così come hanno sostenuto i colleghi Giannetta e
Baldo Esposito, noi abbiamo altri enti e altre strutture che operano, in
maniera solidaristica, su tutto il territorio regionale, fra questi, il banco
delle opere della carità che, già da solo, ogni anno, assiste, sul territorio
regionale, centosessantamila calabresi.
Dobbiamo includere, nell’emendamento che lei hai
proposto, riguardante la possibilità di partecipare al contributo che la
Regione offre a questi enti per l'acquisto e la distribuzione di derrate alimentari,
anche il banco delle opere di carità. Quindi, se è così che lei intenderà
procedere io voterò favorevolmente all'emendamento che è stato proposto.
Volevo dire soltanto che sono d'accordo col collega
Guccione quando, in un Aula un po' stanca a causa della strategia portata
avanti da Nicola Irto con le votazioni per appello nominale, lucidamente,
almeno nell'opposizione - devo sottolinearlo, non si offenda nessuno - ha detto
delle cose, all'inizio di seduta, le ha dette nella confusione generale, nel
momento in cui si è fatto questo atto importante.
Ritengo pure io che sia un atto di estrema
importanza quello che stiamo per adottare, sapete perché? Perché riguarda il
Consiglio regionale, lo sto dicendo in tutti i luoghi dove mi sto recando, sto
dicendo guardate che la politica è cambiata, che ci possono essere politici e
consiglieri regionali che possono comportarsi in maniera diversa da come,
nell'immaginario collettivo, la gente pensa.
Nel momento in cui registriamo che l'attività, il
resoconto di una Legislatura porta un avanzo di circa 8 milioni di euro, vuol
dire che c'è stata una gestione virtuosa e mi pare che, anche nelle
dichiarazioni, all'inizio, all'atto della mia nomina, ho voluto darne atto al
collega Irto.
Penso che sia il più grande segnale che si potesse
dare, quasi di riscatto di una classe politica regionale che, in passato, è
stata conosciuta per rimborsopoli, è stata conosciuta per gli stipendi, oppure
è stata conosciuta per gli sprechi. E allora vedere un Consiglio regionale
virtuoso, un Consiglio regionale che restituisce a fine anno, questo, mi
consenta, collega Irto, appartiene all'autonomia dei gruppi, non tanto alla
gestione di un Presidente o di un Ufficio di Presidenza.
Vedere dei consiglieri regionali che, a fine
attività, restituiscono dei fondi al Consiglio e alla Giunta, vuol dire che,
già, questo processo è iniziato da tempo e, quindi, questo ci deve indurre
tutti a difendere il ruolo che ognuno di noi esercita, ma anche a difendere la
politica perché non è vero che la politica è tutta uguale.
Certo, è difficile in questo momento farlo capire,
ma io credo che, piano piano, come diceva il mio Presidente, Jole Santelli,
questo coronavirus sconfiggerà, più di tutti, l'antipolitica. Il dilettantismo
che sta emergendo in questa fase politica accelera un processo che deve essere
velocissimo, quello dell'antipolitica che, purtroppo, tanti danni, forse più di
quanto non ne abbia prodotto il coronavirus, ha provocato alla nostra Nazione.
Siamo un Mezzogiorno che ha perso, in questa crisi,
ventisei miliardi di gettito fiscale. Ci sono nel Mezzogiorno oltre quattro
milioni di poveri, la gente non disdegna, ormai non si nasconde più per dire
che ha bisogno di mangiare. Questa è una grande novità e non si poteva dare segnale
più grande di quello a cui siamo stati chiamati.
Ringrazio tutti i capigruppo, quelli di
maggioranza, ma anche quelli di opposizione, che, insieme, hanno condiviso il
percorso e ringrazio tutti coloro che, in questo momento, con il loro voto
favorevole consentono che questo Consiglio regionale scriva questa bella
pagina. Parere della Giunta?
Parere favorevole.
Parere del relatore?
Parere favorevole.
Pongo in votazione il sub-emendamento
all'emendamento che è approvato. Pongo in votazione il sub-emendamento orale
che prevede l'attribuzione, ulteriore, per un importo di 200 mila euro al banco
di carità. Parere della Giunta?
Parere favorevole.
Parere del relatore?
Parere favorevole.
Pongo in votazione il sub emendamento orale che è
approvato all'unanimità. C'è qualcuno che si astiene. Pongo in votazione
l'emendamento protocollo numero 9196/A1 che è approvato per come sub-emendato.
Passiamo all'emendamento protocollo numero 9184/A2, a firma dei consiglieri
Molinaro e Raso. Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione il consigliere
Molinaro. Ne ha facoltà.
MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini)
Grazie, Presidente. Questo è un emendamento pensato
per dare una mano alle aziende agricole, agroalimentari, per il tramite dei
consorzi di bonifica, al fine di facilitare l'avvio della campagna irrigua.
In questo momento, il settore è strategico per la
produzione del cibo, ma è senza risorse, visto che il DPCM del Presidente del
Consiglio dei Ministri ha bloccato, di fatto, l'incasso delle cartelle esattoriali
tramite Equitalia, tramite gli enti di riscossione.
Quindi, i consorzi, che devono garantire
l'irrigazione a trentuno mila ettari, in questa regione, non hanno le risorse
per avviare il servizio di irrigazione. Tenendo conto di quella che è la raccomandazione
dell'assessore Talarico sul capitolo dove avevamo pensato di chiedere la
copertura, chiediamo questo aiuto.
Sono pronto, insieme al collega Raso, a chiedere
alla Giunta un’attenzione, una raccomandazione, un impegno volto a verificare
la possibilità di fare partire il servizio di irrigazione. Grazie.
Parere della Giunta?
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del personale
Se ho capito bene è una raccomandazione alla Giunta
perché sia inserito all'interno del programma Covid, quindi viene ritirato. La
proposta e la richiesta è accolta, ma è da rimodulare nell’ importo d’accordo
con l’assessore Gallo.
L’emendamento protocollo numero 9184/A2 è ritirato, passiamo all’emendamento protocollo numero 9133/A1, a firma dei consiglieri Neri, Pietropaolo, Minasi, Esposito, Arruzzolo Graziano, Sainato e Morrone. Ha chiesto di intervenire per l’illustrazione il consigliere Neri. Ne ha facoltà.
NERI Giuseppe (Fratelli d’Italia)
Presidente, intervengo molto rapidamente, visto
anche l'orario. Si tratta, sostanzialmente, di un emendamento volto al sostegno
delle famiglie degli studenti calabresi fuori sede, per dare un supporto
economico alle spese sostenute in questo mese e mezzo di blocco.
Andiamo, quindi, a dare un aiuto concreto agli
studenti fuori sede della Calabria. Per fuori sede intendiamo sia coloro che
studiano fuori dalla Calabria, sia coloro che studiano in Calabria però con un
domicilio diverso.
È ovvio che in questo periodo molti di loro hanno
avuto, per esempio, da pagare le utenze telefoniche, le utenze d'affitto, gli
abbonamenti di cui non hanno potuto usufruire. Il contributo è diretto non agli
studenti in maniera diretta, ma alle loro famiglie, quindi andiamo ad
intervenire su fasce di popolazione sicuramente bisognose. Il finanziamento
totale è di circa 3 milioni di euro che, vorrei precisare, non è una cifra
buttata lì, ma a 3 milioni di euro siamo giunti attraverso uno studio che è
stato fatto su quella che è la popolazione calabrese, la popolazione degli
studenti residenti e studenti in Calabria e la popolazione degli studenti fuori
dalla Calabria. Abbiamo preso questi parametri e li abbiamo rapportati a quelli
di altre Regioni che già hanno fatto iniziative simili, nello specifico la
Sicilia che può essere considerata una regione che ha la stessa nostra
emigrazione studentesca.
Quindi, paragonando il dato della Sicilia rispetto
al dato calabrese, è venuta fuori la somma di 3 milioni di euro che, a nostro
avviso, è una somma congrua che potrà soddisfare tutte le esigenze degli
studenti.
Tengo a precisare che, oltre a questo,
nell'emendamento abbiamo anche inserito il dato temporale, cioè diamo alla
Giunta 7 giorni di tempo perché si attivi, immediatamente, a fare il bando e
possa permettere a queste famiglie di partecipare, dando loro la possibilità,
sostanzialmente, di rimanere indenni per questo periodo di emergenza sanitaria,
almeno dal punto di vista economico.
Ripeto: l'analisi è un'analisi completa, fatta in
maniera scientifica, perché i dati sono stati reperiti dal Ministero.
Ringraziamo, anche, le associazioni universitarie
che ci hanno aiutato nella costruzione di questo emendamento e riteniamo che i
3 milioni di euro siano sufficienti a sopperire a tutte le esigenze.
Chiedo scusa, Presidente, aggiungo che, per quanto
riguarda la parte economica, il capitolo individuato all'esito della riunione
che abbiamo fatto è stato ritenuto non congruo, per cui, leggo testualmente, ai
fini della registrazione che vale proprio come modifica all'emendamento: “Alla
relativa copertura si provvede con le maggiori entrate derivanti della
restituzione dell'avanzo di amministrazione da parte del Consiglio regionale di
cui alla deliberazione, dell'ufficio di presidenza, numero 1 del 9 aprile 2020,
scritte nella parte entrate del bilancio regionale 2020-2022 con apposito
emendamento alla legge di bilancio”. Questo è il testo integrale, pertanto
questi 3 milioni di euro, sostanzialmente, grazie anche all'accordo che c'è
stato, che abbiamo trovato in riunione col Presidente del Consiglio, li
finanziamo con l'avanzo del Consiglio regionale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Irto. Ne
ha facoltà.
IRTO Nicola (Partito Democratico)
Presidente, accolgo favorevolmente l'emendamento
nel merito e ritengo che anche questo sia un emendamento che va a colmare un
tema che abbiamo sul tavolo e che è quello dei fuori sede. Pensavo non ci fosse
una copertura anche per gli studenti fuori sede dentro la stessa regione,
invece ho visto che c'è, quindi è coperto anche per gli studenti reggini che
stanno a Cosenza o viceversa o Catanzaresi in giro per le nostre Università.
È un emendamento che mi convince e, soprattutto,
credo che la copertura dello stesso possa essere imputata all'avanzo del
Consiglio regionale, in quanto le motivazioni, il contenuto, l'oggetto di
questo emendamento rientrano in pieno in quello che possono essere le funzioni
di quell’avanzo che sono patrimonio di tutto il Consiglio regionale. Quindi è
bene che ci sia questa copertura con l’avanzo del Consiglio; è bene,
soprattutto, che lo si faccia da un lato per il banco alimentare, come abbiamo
fatto prima, e ora per gli studenti fuori sede, quindi, per quanto mi riguarda,
il mio voto è favorevole.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
Sì, grazie Presidente. Anch'io intervengo per
annunciare il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico, perché ci
troviamo davanti ad una proposta che ci convince, che era stata avanzata già da
noi, era stata già richiesta da noi più di 20 giorni fa e aveva lo stesso scopo
e cioè di assicurare, quantomeno, a chi ha difficoltà economiche, un aiuto
sostanziale da parte della Regione, attraverso il pagamento del fitto.
Quindi siamo favorevoli a questo emendamento lo
salutiamo positivamente perché era una delle richieste che avevamo già
avanzato, nei giorni scorsi, attraverso un comunicato stampa, attraverso il
deposito di una nostra mozione.
Siamo favorevoli, accogliamo, davvero, in maniera
positiva questa proposta. Quando ci sono proposte interessanti che riguardano i
calabresi e che pongono un problema di interesse generale e della collettività,
così come abbiamo approvato e salutato positivamente la proposta del banco
alimentare avanzata dal presidente Tallini, così non possiamo che accogliere
altrettanto favorevolmente questa proposta che, oggi, dà ossigeno a
un'economia, a delle famiglie che vivono un disagio sociale profondo, legato
alla crisi dell’emergenza sanitaria.
Ben vengano emendamenti come questo, ben vengano
proposte che potrebbero trovare la nostra condivisione perché noi siamo qui,
soprattutto, per fare gli interessi dei calabresi e per dare risposte a chi
soffre in questo momento.
Parere della Giunta?
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del
personale
Parere favorevole ma, forse, dobbiamo rimodulare il
termine di 7 giorni.
NERI Giuseppe (Fratelli d’Italia)
Non è un termine perentorio, è un'indicazione che diamo, poi se sono dieci va bene lo stesso.
Va bene, parere favorevole.
Parere del relatore?
Parere favorevole.
Pongo in votazione l'emendamento protocollo numero
9133/A1 che è approvato.
Articolo 4, come emendato.
(È
approvato).
Si autorizza il Dipartimento bilancio in sede di
coordinamento formale a procedere alla riduzione dello stanziamento del fondo
di 18 milioni 504 mila 446,33 euro, di cui al comma 1, per un importo
corrispondente all'ammontare indicato in ciascun emendamento approvato.
Passiamo all'articolo 5. È stato presentato un emendamento, protocollo numero
9176, a firma dei consiglieri Guccione, Bevacqua, Irto, Notarangelo e Tassone.
GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)
Presidente, chiedo di illustrare l’emendamento.
Ha chiesto di intervenire, per illustrare l’emendamento, il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)
L’emendamento che è stato presentato ha per oggetto la ricontrattazione dei mutui per quanto riguarda la cassa depositi e prestiti. Visti anche i mutui considerevoli che abbiamo col MEF, in particolare la rata del mutuo riguardante il debito sanitario, chiediamo, alla luce della crisi e vista la problematica coronavirus, di avviare una ricontrattazione sugli interessi per quanto riguarda il MEF.
Mi ha detto il dottore De Cello che più volte la Regione ha insistito con il MEF per la ricontrattazione della quota interessi, ma non c'è riuscito. Io penso che, poiché c'è questa novità della crisi economica e finanziaria, dobbiamo spingere affinché il MEF accetti la ricontrattazione dei mutui.
Il dottore De Cello dice che questa cosa con il MEF non è possibile perché più volte ha respinto la trattativa sui mutui, in particolare il MEF si è sempre opposto, per quanto riguarda la ricontrattazione del mutuo sulla sanità. Ritengo che questa cosa vada assunta o come emendamento o come raccomandazione per avviare i canali istituzionali con i gruppi parlamentari, anche attraverso i rapporti del Consiglio, per cercare di fare, in una situazione di questo tipo, una trattativa con il MEF. Penso che i risparmi per la Regione sarebbero consistenti.
Parere della Giunta?
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del
personale
Lo possiamo accogliere come raccomandazione, non
come norma, anche perché come Regione ci abbiamo provato più volte a
ricontrattare i mutui accesi con il MEF però non l'hanno mai concesso.
Ci auguriamo che con questa emergenza Covid-19 si
possa intervenire; naturalmente dovrà essere oggetto di una norma nazionale,
magari proposta delle Regioni, nella speranza che possa essere accolta dal MEF.
Quindi, la individuiamo come una raccomandazione
con la speranza che possa andare a buon fine perché potrebbe determinare,
certamente, un risparmio sugli interessi che paghiamo.
Parere del relatore?
Parere contrario.
Pongo in votazione l'emendamento protocollo numero 9176 che è respinto.
Articolo 5.
(È approvato)
All’articolo 6 è stato presentato l'emendamento, protocollo numero 9177, a firma dei consiglieri Guccione, Bevacqua, Notarangelo e Tassone. Ha chiesto di intervenire, per illustrare l’emendamento, il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)
Si tratta di una misura del Piano di interventi e si chiede che al comma 6 sia aggiunto: “…,previo parere della Commissione consiliare competente”. Trattandosi di un atto di indirizzo sugli investimenti ritengo sia importante che la Commissione esprima il suo parere.
Parere della Giunta?
Parere contrario.
Parere del relatore?
Parere contrario.
Pongo in votazione l'emendamento protocollo numero 9177 che è respinto.
Articolo 6.
(È approvato)
All’articolo 7 è stato presentato un emendamento, protocollo numero 9179, a firma dei consiglieri Guccione, Bevacqua, Irto, Notarangelo e Tassone. Ha chiesto di intervenire, per illustrare l’emendamento, il consigliere Guccione.
GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)
La scelta inerente l’utilizzo delle risorse rinvenienti dalla riprogrammazione dei fondi FSC è un atto meramente di programmazione e, quindi, in quanto tale, è nelle prerogative del Consiglio regionale. A questo punto si propone che la Commissione competente esprima un parere obbligatorio su questa tematica.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
Avevo molto apprezzato l’intervento del Presidente della Giunta regionale, Santelli, quando, nel suo chiaro intervento, aveva parlato della riprogrammazione dei fondi comunitari, del coinvolgimento di quest'Aula, dell'Assemblea. Eravamo rimasti contenti perché avevamo capito che l'Assemblea, quindi le Commissioni, diventavano centrali in questo tipo di programmazione.
Oggi con il non accoglimento della proposta fatta dal collega Guccione, dal gruppo del PD, ci rendiamo conto che la disponibilità, che avevamo colto, non si tramuta in un riscontro rispetto a quanto avevamo chiesto. Chiediamo, semplicemente, che la riprogrammazione dei fondi comunitari venga discussa dalle Commissioni, perché si tratta della programmazione e non della gestione, perché il POR viene approvato dal Consiglio regionale, non viene approvato dalla Giunta. Chiediamo che qualsiasi riprogrammazione dei fondi comunitari passi dalle Commissioni e poi dal Consiglio regionale.
Non chiediamo la luna, mi sembra! Chiediamo, da parte della maggioranza, della Giunta, una disponibilità a coinvolgere in maniera forte e diretta le Commissioni interessate e il Consiglio regionale.
Affidiamo a voi Il buon senso, se vogliamo, davvero, aprire tra maggioranza e minoranza un confronto serio, mirato e che tenga in considerazione i problemi dalla Calabria; se vogliamo farlo insieme. Se poi la Giunta vuole appropriarsi di queste scelte, di queste rimodulazioni, senza passare attraverso il Consiglio, ne prendiamo atto punto e basta.
Parere della Giunta?
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del personale
Presidente, il parere della Giunta è contrario. Che la riprogrammazione sia discussa è un conto, mi sembra che sia io, nel mio intervento, sia la Presidente, nel suo intervento, avessimo espresso piena condivisione, il parere obbligatorio è un'altra cosa. Ecco perché il parere è contrario.
Parere del relatore?
Parere contrario.
Pongo in votazione l'emendamento protocollo numero
9179 che è respinto.
Articolo 7.
(È approvato)
All’articolo 8 sono stati presentati alcuni emendamenti. Il primo è l’emendamento, protocollo numero 9172/A02, a firma dei consiglieri Raso e Molinaro. Ha chiesto di intervenire per illustrare l’emendamento il consigliere Molinaro. Ne ha facoltà.
MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini)
Grazie, Presidente. Si tratta di migliorare l'efficienza dell'osservatorio astronomico di Savelli, intitolato a Luigi Lilio, attraverso un contributo di 30 mila euro alla provincia di Crotone.
GALLO Gianluca, assessore all’agricoltura, welfare:
politiche sociali e per la famiglia
Presidente, chiedo la parola.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Gallo. Ne ha facoltà.
GALLO Gianluca, assessore all’agricoltura, welfare:
politiche sociali e per la famiglia
Propongo, su questo emendamento, un
sub-emendamento, per la somma di 8 mila euro, volto a ripristinare le somme
destinate al soccorso alpino speleologico in Calabria, di cui alla legge
regionale numero 1 del 2017, che ha subito, come per le altre leggi regionali,
un taglio del finanziamento del 10 per cento.
Parere della Giunta sul sub-emendamento
del consigliere Gallo?
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del
personale
Parere favorevole, per come
sub-emendato dal consigliere Gallo.
22 mila euro riguardano il parco
astronomico Luigi Lilio e 8.000 la legge regionale sul Soccorso alpino.
Votiamo il subemendamento proposto
dall'assessore Gallo. Il subemendamento è approvato.
Ora votiamo l'emendamento, protocollo
numero 9172.
L’emendamento è approvato.
Passiamo al successivo emendamento,
protocollo numero 9196/A2. È firmato dal sottoscritto. Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l'emendamento.
L’emendamento è approvato.
Passiamo al successivo emendamento,
protocollo numero 9194/A03, a firma del consigliere Irto. Parere della Giunta?
Contrario.
Parere del relatore?
Contrario.
Pongo in votazione l'emendamento,
protocollo numero 9194/A03. L’emendamento è respinto.
Pongo in
votazione l’articolo 8.
(È approvato
come emendato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
All’articolo 11 è stato presentato un
emendamento, protocollo numero 9184, a firma dei consiglieri Raso e Molinaro,
cedo la parola a chi lo vuole illustrare.
MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini)
Questo emendamento sostituisce
l'articolo 11 per tre motivi. Mancava, per - penso - un errore di battitura, un
consorzio su tre. Poi, si precisa bene la parte delle entrate che i consorzi
devono garantire rispetto alla fideiussione su un mutuo – ricordo - stipulato
nel lontano 2010 per la liquidazione dell’ex consorzio Sibari – Crati, era
stabilito che, dopo il 50 per cento che pagano gli attuali consorzi, quindi gli
agricoltori, il restante 50 per cento lo paga la Regione. Non è mai stato
chiarito come definire l'aspetto della fideiussione, con questo emendamento si
specifica la copertura della fideiussione, a favore di questo mutuo e,
soprattutto, le entrate degli enti che derivano da residui o da spese generali
su qualsiasi finanziamento che i Dipartimenti erogano a favore di questi
consorzi. Grazie.
Parere della Giunta?
Parere favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l'emendamento.
L’emendamento è approvato.
Pongo in
votazione l’articolo 11.
(È approvato
come emendato)
Dopo l'articolo 11, è stato presentato
l'emendamento, protocollo numero 9167, a firma del consigliere Mancuso a cui
cedo la parola per l'illustrazione.
MANCUSO Filippo (Lega Salvini)
Grazie, Presidente. Intervengo brevemente;
è un emendamento che tende a reperire le risorse per la compartecipazione della
Regione ad un progetto del Ministero che riguarda asili nido e scuole paritarie
di 5 milioni e trecentomila euro, verrà effettuato un trasferimento a tutti i
Comuni calabresi in aggiunta al nostro milione e tre di compartecipazione.
Quando ho presentato l'emendamento - si
tratta di fondi del 2018 che la precedente amministrazione non ha mai inserito
in bilancio - non erano state reperite le somme, però, successivamente, si è
trovato dove recuperare la quota di compartecipazione della Regione. Quindi,
ritiro l'emendamento che, di fatto, è già coperto in bilancio. Grazie.
Emendamento ritirato.
Articolo 12
(È approvato)
All’articolo 13 è stato presentato un subemendamento,
protocollo numero 9393, a firma dei consiglieri Irto, Mancuso, Di Natale,
all'emendamento 9194/A04, la parola a chi lo vuole illustrare. Nessuno? Parere
della Giunta?
Contrario.
Parere del relatore?
Contrario.
Pongo in votazione l'emendamento
protocollo numero 9194/A04 a firma del consigliere Irto. L’emendamento è
respinto.
Proseguiamo con l'emendamento, protocollo
numero 9188, firma del consigliere Graziano. Il proponente è assente, se
qualcuno lo vuole assumere, non so…
NERI Giuseppe (Fratelli d’Italia)
Lo assumo io, Presidente, e lo ritiro.
Emendamento ritirato. Passiamo
all'emendamento, protocollo numero 9178, firma del consigliere Guccione,
Bevacqua, Irto, Notarangelo, Tassone.
Si illustra da sé.
Parere della Giunta?
Contrario.
Parere del relatore?
Contrario.
Pongo in votazione l'emendamento.
L’emendamento è respinto.
Passiamo all'emendamento, protocollo
numero 9133/A02, a firma dei consiglieri Neri, Pietropaolo, Sainato, Morrone.
Chi lo illustra? Il consigliere Neri, ne ha facoltà.
NERI Giuseppe (Fratelli d’Italia)
Sostanzialmente si tratta di un
emendamento volto ad integrare il contributo che diamo alle associazioni di
artigianato sulla base di una legge del 2018. Per errore nel bilancio era stata
prevista una somma inferiore che comportava un taglio di circa il 36 per cento
a queste associazioni. Quindi, per una questione di equità abbiamo chiesto un
incremento che portasse a un taglio solo del 10 per cento, tenendo conto anche
del fatto che svolgono un ruolo fondamentale perché, per conto della Regione, a
titolo gratuito, si occupano tutte le pratiche di finanziamento rivolte a
Fincalabra e, quindi, mettono in collegamento l’Ente regionale con gli
artigiani a costo zero. Grazie.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole
Pongo in votazione l’emendamento.
L’emendamento è approvato.
Pongo in
votazione l'articolo 13.
(È approvato
come emendato)
Articolo 14
(È approvato)
Articolo 15
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel
suo complesso, unitamente ai relativi allegati e con autorizzazione al
coordinamento formale, prendendo atto del parere favorevole del Consiglio
dell'Autonomie locali, ex articolo 26 del Regolamento interno.
Il provvedimento nel suo complesso è
approvato, unitamente ai relativi allegati, con autorizzazione al coordinamento
formale per come emendato, autorizzando il Dipartimento del bilancio ad
apportare al testo di legge approvato e ai relativi allegati tutte le modifiche
necessarie, conseguenti all'approvazione degli emendamenti.
(Interruzioni)
(Il Presidente rileva che erroneamente
non è stato esaminato un subemendamento ad un emendamento all’articolo 13,
pertanto dispone si ripeta la votazione)
C’è un sub-emendamento, protocollo
numero 9393, al provvedimento di legge numero 1/11. La somma sarà riformulata
in coordinamento formale. Ha chiesto la parola il consigliere Irto, ne ha
facoltà.
IRTO Nicola (Partito Democratico)
Il subemendamento, che poi sarà
sottoposto al parere della Giunta - anche su ho già avuto un confronto con
l'assessore di Talarico – modifica un emendamento a mia firma e del consigliere
Di Natale, ma condiviso anche dall'Ufficio di Presidenza, riguardante la
destinazione dell'avanzo. Questo emendamento deve essere modificato perché è
stato finanziato l'emendamento, proposto prima, per gli studenti fuori sede.
Viene riformulato, lo stanziamento è di 2.000.000 di euro, da 4 milioni prima
previsti nel testo, per le finalità che nell'ultima seduta di Ufficio di
Presidenza del primo aprile, ma anche nell'Ufficio di Presidenza di dicembre
scorso, erano state stabilite: garantire il diritto allo studio tramite la
Giunta regionale. Quindi, sarà la Giunta regionale a fare tutta la parte
attuativa.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione il subemendamento,
protocollo numero 9393, che è approvato e l'emendamento, protocollo numero
9194/A04, a firma dei consiglieri dell'Ufficio di Presidenza che è approvato,
come subemendato.
Proseguiamo con l'emendamento,
protocollo numero 9188, che è stato ritirato. Passiamo all’emendamento,
protocollo numero 9178, a firma dei consiglieri Guccione, Bevacqua, Irto,
Notarangelo, Tassone; ripetiamo la votazione: l’emendamento è respinto.
Passiamo all'emendamento, protocollo
numero 9133/A2, a firma dei consiglieri Neri, Pietropaolo, Sainato, Morrone.
Pongo in votazione l’emendamento.
L’emendamento è approvato.
Pongo in
votazione l'articolo 13.
(È approvato
come emendato)
Articolo 14
(È approvato)
Articolo 15
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel
suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con autorizzazione al
coordinamento formale, prendendo atto del parere favorevole del Consiglio delle
autonomie locali, ex articolo 26 del Regolamento interno.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il provvedimento unitamente ai relativi
allegati è approvato con l'autorizzazione al coordinamento formale,
autorizzando il Dipartimento bilancio ad apportare al testo di legge approvato
ed ai relativi allegati tutte le modifiche necessarie, conseguenti
all'approvazione degli emendamenti.
Passiamo al terzo punto all'ordine del
giorno, la proposta di legge numero 2/11 di iniziativa della Giunta regionale,
recante: “Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli
anni 2020/2022”
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Articolo 12
(È approvato)
(Interruzioni)
(Il Presidente rileva che un emendamento
erroneamente non è stato posto in votazione e ripete l’intera votazione)
All'articolo 1 era stato presentato un
emendamento, protocollo numero 9215, del 26 Aprile 2020, lo avevamo saltato.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo ai voti l'emendamento così
proposto.
L’emendamento è approvato.
Passiamo alla
votazione dell'articolo 1, così come emendato.
(È approvato
come emendato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Articolo 12
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel
suo complesso, unitamente ai relativi allegati, e con autorizzazione al
coordinamento formale, prendendo altresì atto del parere favorevole del
Consiglio delle Autonomie locali, ex articolo 126 del Regolamento interno del
Consiglio regionale e del parere favorevole del Collegio dei revisori dei
conti.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il provvedimento, unitamente ai
relativi allegati è approvato per come emendato con autorizzazione al
coordinamento formale, è autorizzato altresì il Dipartimento bilancio ad
apportare al testo di legge approvato e ai relativi allegati tutte le modifiche
resesi necessarie e conseguenti alle variazioni apportate in sede di
approvazione in Aula, all'aggiornamento degli stanziamenti dei capitoli
vincolati, delle economie vincolate derivanti dall'effettiva gestione del
bilancio alla data odierna e dall’allineamento dei conti del bilancio di
previsione 2020/2022 della Regione con quelli del bilancio di previsione
2020/2022 del Consiglio regionale per come aggiornati sulla base degli attuali
stanziamenti di bilancio.
Proposta di legge numero 5/11^, di iniziativa del consigliere regionale Tallini, recante: “Interventi di manutenzione normativa sulle leggi regionali 19/2002, 14/2014, 9/2018, 13/2019, 32/1996, 43/2016, 24/2013 e 6/2019”
Passiamo al punto 4 all'ordine del
giorno che riguarda la proposta di legge numero 5/11 di iniziativa del
consigliere Tallini, recante: “Interventi di manutenzione normativa sulle leggi
regionale 19/2002, 14/2014, 9/2018, 13/2019, 32/1996, 43/2016, 24/2013.e
6/2019”. Si dà per illustrata.
Possiamo procedere?
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
All’articolo 4 è pervenuto un
emendamento, protocollo numero 9379, a mia firma, che si illustra da sé. Parere
della Giunta? Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l'emendamento così
come proposto.
L’emendamento è approvato e, pertanto,
sono stati soppressi gli articoli 4, 6 e 7.
All’articolo 5
non ci sono emendamenti.
(È approvato)
Considerato che è stato approvato
l’emendamento, protocollo numero 9379, l'articolo 6 è soppresso. Dopo
l'articolo 6 è pervenuto l'emendamento, protocollo numero 9329, a firma della
consigliera Minasi, a cui cedo la parola per l’illustrazione.
MINASI Clotilde (Lega Salvini)
Questa proposta è tesa a modificare il
comma 5 dell'articolo 5 della legge numero 9 del 1992, conformandone il
contenuto alla vigente normativa, cioè al decreto legislativo numero 175 del
2016.
La norma, nella versione originale,
impone che l’ente regionale concorra al capitale della società aeroportuale
calabrese, Sacal, nella misura massima del 10 per cento, mentre la sostituzione
di tale parametro percentuale con il più generico “entro il limite previsto
dalla legge vigente” consentirà all'Amministrazione regionale un più ampio
margine nella tutela di infrastrutture strategiche per lo sviluppo economico e
sociale del territorio calabrese, nel quale gli aeroporti rivestono un ruolo
fondamentale per consentendo di essere adeguatamente collegati ad altre aree
del Paese e del contesto internazionale con tutti i benefici connessi ad una
adeguata mobilità.
Parere della Giunta?
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del personale
Questo è un emendamento estremamente
importante, non l'avevo visto. Lo sto venendo in questo istante. È da
approfondire adeguatamente, non si può votare senza sapere cosa prevede la
normativa statale, la normativa regionale.
MINASI Clotilde (Lega Salvini)
Si tratta solo conformare una legge del
1992 alla normativa vigente, non stiamo facendo altro.
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del
personale
Capisco il fine nobile di
quest’emendamento, però io così non riesco a decifrarlo bene. Facciamo una
sospensione, qui al banco, per tutti questi emendamenti, tanto ce ne saranno
4-5 ancora, e capiamo quali sono da evidenziare perché non ho avuto il tempo di
guardarli.
Sospendiamo un attimo la seduta, i
capigruppo si avvicinino alla Presidenza.
(I Capigruppo si recano al banco della Presidenza)
Parere sull’emendamento, protocollo
numero 9329?
Parere della Giunta favorevole con
coordinamento formale.
Parere del relatore?
Favorevole.
Poniamo in votazione l’emendamento.
È approvato.
Sempre dopo l'articolo 6 è pervenuto
l'emendamento, protocollo numero 9401, dei consiglieri Paris e Minasi, chi
l’illustra?
PARIS Nicola (Unione di Centro)
Presidente, si illustra da sé. È stato
modificato all’articolo 15, il termine spostandolo dal 30 Aprile al 30 giugno
per le associazioni sportive e naturalmente è stato inserita anche la
possibilità di illustrare il programma 30 giorni prima dalla data di
presentazione.
Parere della Giunta? Parere del
relatore?
Favorevole.
Passiamo alla votazione
dell'emendamento.
L’ emendamento è approvato.
L’articolo 7 considerato che è stato
approvato l'emendamento 9379, è soppresso.
Dopo l'articolo 7 sono stati presentati
alcuni emendamenti, il primo, protocollo numero 9212, a firma dei consiglieri
Raso e Molinaro, chi lo illustra?
Grazie, Presidente. Si tratta di
modificare il comma 35 dell'articolo 14 della legge numero 9 del 2007, in
sostanza si agevolano e si velocizzano alcune risorse da ripartire nel settore
della zootecnia.
Parere della Giunta?
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del personale
Va riformulato, ho capito il senso però
in coordinamento formale va riscritto. Nella sostanza il parere è favorevole,
però va riscritto.
Parere del relatore?
Favorevole.
Quindi, l’assessore ha detto approviamo
con autorizzazione al coordinamento formale. Bisogna riformularlo per il
coordinamento formale.
(Interruzione)
Votiamo l'emendamento così come
proposto ed emendato dall'assessore Talarico.
L’emendamento è approvato con rinvio al
coordinamento formale.
Passiamo all'emendamento, protocollo
numero 9216, a firma del consigliere Neri. Ha facoltà di illustralo.
NERI Giuseppe (Fratelli d’Italia)
Si illustra da sé.
Parere della Giunta?
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del personale
Forse c'è qualche piccolo problema, se
si avvicina un attimo ai banchi.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Neri. Ne ha facoltà.
NERI Giuseppe (Fratelli d’Italia)
In relazione all’emendamento che
era volto a ridistribuire le somme che non venivano impegnate dalle
associazioni degli artigiani, sempre all'interno dello stesso alveo e, nei
limiti della spesa, modifico l'emendamento, sostanzialmente inserendo le
parole: “entro tre mesi dal
rendiconto”.
Parere della Giunta
regionale?
Riformulato nei termini coerenti
con le norme in materia, il parere è favorevole.
Parere del relatore?
Parere favorevole.
Pongo in votazione l'emendamento, così come è stato
modificato e riformulato.
L’emendamento è approvato.
All’articolo 8 è stato presentato un emendamento, che si
illustra da sé.
Parere della Giunta regionale?
Parere favorevole.
Parere del relatore?
Parere favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento.
L’emendamento è approvato.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro Francesco. Ne
ha facoltà.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Annuncio il mio voto favorevole all'integrazione delle
Aziende.
Sottolineo, però, che trattandosi di un provvedimento di
grande importanza per la Calabria e per la città di Catanzaro, non possiamo
farlo passare come fosse nulla.
Stiamo integrando due Aziende: l’Azienda ospedaliera
“Pugliese-Ciaccio” con l’Azienda ospedaliera universitaria “Mater Domini”.
A parte i rilievi che ho fatto prima, su cui non mi voglio
soffermare –non è stato previsto all'ordine del giorno, non è stata coinvolta
la Commissione, molti consiglieri credo siano impreparati –, fermo restando che
voterò positivamente perché credo che sia un provvedimento epocale che la città
di Catanzaro e la Calabria aspettano da 20 anni e, finalmente, si riesce ad
integrare ricerca e assistenza, voglio solamente richiamare la sua attenzione
su alcuni passaggi, in quanto lei ne è il proponente.
Sostanzialmente, la legge era già stata emanata dalla
precedente Legislatura ed impugnata dinanzi alla Corte costituzionale, per tre
ordini di ragioni: la prima, perché all'interno dell'accorpamento era stato
inserito l'Ospedale di Lamezia Terme; la seconda, perché il protocollo aveva
autorizzato la firma alla Regione, ma non poteva farlo perché c'è il
Commissario ad acta; la terza, perché
era stato sbagliato il procedimento.
Guardando la sua proposta, Presidente – ovviamente,
nell’ambito di uno spirito collaborativo per la Calabria e per Catanzaro –, ho
visto che sono stati emendati i due punti, cioè l'Ospedale di Lamezia Terme è
stato tirato fuori dall’accorpamento, il protocollo lo firmerà – come è giusto
che sia – il commissario ad acta;
però, ritengo che, ancora una volta, ci sia un problema procedurale perché, l'anno
scorso, il Governo impugnò questa legge, dicendo che il procedimento era
sbagliato in quanto, prima di fare la legge, secondo il Consiglio dei Ministri,
andava fatta una proposta da parte della Regione e dell'Università, da
sottoporre al Ministero della salute, il quale la sottopone al Presidente del
Consiglio dei Ministri e autorizza la formazione della legge.
Se non erro, nella sua proposta, questo vizio non è stato
ancora emendato.
Lancio questa osservazione; valuti lei, perché la proposta è
sua.
La legge è fondamentale ed epocale per Catanzaro e per la
Calabria.
Io la voterò perché, finalmente, si faccia l'integrazione.
Detto questo, ricordo che sulla legge nulla si dice in merito
all'Ospedale “Pugliese-Ciaccio” per il quale, come sa, abbiamo fatto una
battaglia enorme: abbiamo raccolto 20 mila firme contro lo smantellamento,
abbiamo fatto ricorsi al TAR, istanze al Prefetto e convocato Consigli
comunali.
L'unica raccomandazione che faccio è che l'Ospedale
“Pugliese-Ciaccio” non sia oscurato, ma sia mantenuto in vita perché Catanzaro
non potrebbe permettersi il suo smantellamento. Grazie.
Nel ringraziarla per averlo fatto notare, volevo precisare
che nella parte finale di questa approvazione di bilancio, ci sono dei
provvedimenti ordinamentali, di manutenzione ordinaria, che racchiudono delle
cose importantissime.
Abbiamo pensato più alla concretezza che ai proclami
registrati nell'approvazione della precedente legge impugnata dal commissario
Cotticelli, e, quindi, “bocciata” dal Consiglio dei Ministri per cui, allo
stato, esiste anche un contenzioso che, con l'approvazione di questa legge,
dovrebbe porre fine alla materia del contendere tra la Regione e il Consiglio
dei Ministri.
Questa volta, abbiamo evitato che ci fosse questa competizione
tra il Commissario e la Regione, rispetto alle competenze e all'iniziativa di
legislazione, e abbiamo voluto che la legge fosse condivisa dal Commissario per
il Piano di rientro dal deficit sanitario.
Chiaramente, all'interno di questa legge, abbiamo voluto
fissare alcuni capisaldi fondamentali, tra cui la firma della Presidente della
Giunta regionale, Jole Santelli, alla sottoscrizione del Protocollo d’intesa
tra l'Università, Commissario e Regione.
Ciò, non rappresenta una forzatura ma, dialogando e parlando
col Commissario, invece di scontrarci, lo abbiamo convinto che in quella fase è
di fondamentale importanza – oltretutto sappiamo che i Commissari potrebbero
terminare da un momento all'altro – che il Protocollo d’intesa porti anche la
firma della Presidente della Giunta regionale, Jole Santelli.
Stamattina, finalmente, sia la dottoressa Crocco sia il
generale Cotticelli, hanno accolto questo emendamento; quindi, non osserveranno
nulla perché, quella che stiamo votando, è una proposta da loro condivisa.
Devo dire che, seppur in silenzio, con questo atto, sta per
nascere la più grande Azienda della Calabria e, forse, anche quella più
qualificata perché è l'Azienda universitaria dei calabresi che, finalmente,
tutti potranno guardare come una cosa propria e noi, che siamo di Catanzaro,
dobbiamo impegnarci per farlo capire ai calabresi degli altri territori e delle
altre Province.
Riteniamo che, anche questa, sia una bella pagina che il
Consiglio regionale sta portando a compimento.
Basti pensare alle contrapposizioni, agli equilibri e agli
interessi che si sono mossi per poi vedere quella benedetta legge impugnata e
vanificata.
Abbiamo perso tanto tempo.
Se non si fa l'integrazione, però, non si possono costruire i
nuovi complessi e, la stessa Università, rischierebbe di chiudere per mancanza
di numeri che giustifichino le Scuole di specializzazione.
Come ha voluto ricordare il collega Pitaro – e lo ringrazio
–, si tratta di un momento epocale e credo che questa volta – se non il 100 per
cento – avremo il 99 per cento di possibilità che questa legge non sia
impugnata dal Consiglio dei Ministri, atteso che il commissario Cotticelli,
questa volta, non riterrà di muovere alcun rilievo alla legge che stiamo per
votare in questo momento.
Certamente dovremo stare attenti.
Ci sono altri aspetti che il collega Esposito mi ha fatto
notare, ma sono tutte cose che strada facendo ci metteranno nella condizione di
vigilare; però, nel frattempo, non bisogna perdere questa eccezionale
occasione.
Questa è una legge voluta da tutti ma, guarda caso, mai
nessuno è riuscito a farla.
È arrivata in Consiglio regionale in sordina, diciamo la
verità, ma abbiamo stabilito che la cosa più importante era la proposta e il
parere del generale Cotticelli, il quale sostiene che l'iniziativa di legge è
sua – bontà sua! – ma siamo noi a votarla in questo momento, per cui sulla
legge ci sarà il nome di questo Consiglio regionale e dei consiglieri che, tra
poco, alzeranno la mano per votarla.
Un altro grande tassello, dunque, portato a compimento
nell'ambito di una sanità calabrese, che merita di essere messa in ordine.
Vi posso garantire che è un grosso tassello quello messo su
questa strada e in questa direzione.
Onore al merito di questo Consiglio regionale!
Onore al merito di chi, domani, si accorgerà che questo
Consiglio regionale – sia pure in ritardo, senza aver ancora messo le
Commissioni nelle condizioni di poter operare e superando anche i formalismi –
si esprime nella concretezza di atti fondamentali che, bene o male, sono
destinati a passare alla storia.
Vi ringrazio.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Mancuso. Ne ha facoltà.
MANCUSO Filippo (Lega Salvini)
Non posso non partecipare alla gioia del risultato che stiamo
per raggiungere.
Come ha detto il presidente Tallini, quella di oggi è una
data epocale perché, nel momento in cui questa legge sarà votata, finalmente
riusciremo a unificare l’ospedale “Pugliese-Ciaccio” e l'Università, dando così
una prospettiva di lunga vita a entrambe le Aziende perché, se è vero che
l'unificazione porterà sicuramente a un miglioramento della Sanità, è vero
anche che daremo continuità all’Università perché ci saranno i posti letto e ci
sarà il lavoro per garantire l'attività didattica.
Non voglio tediarvi, però era quasi obbligatorio partecipare
a questa seduta esprimendo tutta la mia gioia per questo traguardo, che potrà
gettare le basi per una sanità migliore e impedire ciò che ho paventato nel mio
intervento precedente, ovvero l’emigrazione sanitaria, in modo tale che tutto
quello che abbiamo fatto oggi, sia a vantaggio della sanità e dei cittadini
calabresi. Grazie.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.
ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)
Intervengo brevemente, visto che ormai è tardi, e questa
seduta di Consiglio regionale si concluderà con l'approvazione di questa
importante pratica.
Credo che l’integrazione tra l’ospedale “Pugliese-Ciaccio” e
l’Università “Mater Domini” non sia una scelta discrezionale di questo
Consiglio regionale, ma un obbligo che questa Assise ha di portare a termine.
Si è lavorato parecchio nella precedente Legislatura e oggi
ritengo che si completi anche quel lavoro, sanando quei punti di criticità che
sono stati alla base dell’impugnativa del Consiglio dei Ministri.
La principale criticità di quella legge era l'interferenza
con il mandato del Commissario ad acta.
La piena condivisione del Commissario ad acta che lei, presidente Tallini, ha appena testimoniato,
tranquillizza sull’iter che questa legge avrà, prima presso il cosiddetto
Tavolo “Adduce” e poi in sede di Consiglio dei Ministri dove, a questo punto,
ritengo non sarà impugnata.
Anch'io – come lei con onestà ha detto, Presidente – avevo
delle perplessità circa la nascita di una terza Azienda che avrebbe potuto
rallentare il processo di fusione delle due Aziende.
Ritengo che le sue argomentazioni, ma soprattutto la piena
condivisione del generale Cotticelli –naturalmente, mi auguro anche del
Magnifico Rettore dell'Università di Catanzaro – possano essere sinonimo di
garanzia e tranquillità anche per questo Consiglio regionale nel momento in cui
andremo a votare questa integrazione anche perché, la prima legge impugnata dal
Consiglio dei Ministri, ha portato un ritardo dei tempi. Oggi quel ritardo stiamo
cercando di colmarlo con una seduta fiume di questo Consiglio regionale ma che,
probabilmente, si concluderà in modo inaspettato e con un grande risultato, che
è quello dell'integrazione tra le due Aziende.
Inutile parlare della bontà dell'integrazione, che è un punto
di partenza e non di arrivo e che porterà ad una rinascita di tutta la sanità
di quell'area centrale della Calabria, dove nessuno si deve sentire escluso da
una forma di collaborazione con la nascitura Azienda, anche perché ci sono i presupposti
e si sta costruendo la più grande Azienda, non solo della Regione ma,
probabilmente, dell'intero Meridione, che non deve servire solo l'area centrale
ma, mi auguro, che sarà di spinta per l'intera sanità calabrese.
Questo è lo sforzo che chiederemo al generale Cotticelli e
che dobbiamo chiedere anche al Magnifico Rettore, nella piena consapevolezza di
un momento estremamente importante – non dico “epocale”, altrimenti, questa
parola la andremo a rievocare troppe volte, da qui ai prossimi cinque anni – e
di buon auspicio, soprattutto in un momento di grande emergenza sanitaria come
quello che stiamo vivendo.
Credo che, nel momento in cui si parlerà di sanità, e
attraverso il continuo monitoraggio di quella che sarà la reale integrazione
tra le due Aziende, il Consiglio regionale tornerà a parlare di questo
argomento, per seguirlo da vicino – seppur nell'ambito di un commissariamento
e, quindi, avendo perso quella che è la potestà legislativa con il conseguente
rischio di interferire con la struttura commissariale –, diventando attore
accanto alla struttura commissariale e al Magnifico Rettore.
Saremo vigili affinché, dopo tutto il tempo perso, non si
continui a tergiversare, ma che sia un atto concreto che porti verso questa
ambita e agognata integrazione.
Su quello che sarà l'Azienda che nascerà, si vedrà nel
momento attuativo di questa legge, che sarà un momento di discussione tra le
due Aziende per capire come strutturarla.
Questo, però, è un passo successivo; ha fatto bene a snellire
la legge perché oggi mettere all'interno di quella legge anche un'indicazione
di come dovrebbe essere la nuova Azienda, probabilmente avrebbe ulteriormente
arenato la problematica e non accelerato quel passo svelto che si è voluto dare
stasera.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha
facoltà.
GIANNETTA Domenico (Forza Italia)
Intervengo velocemente, ad
adiuvandum di quanto detto finora da tutti i colleghi che mi hanno
preceduto, facendo i complimenti per il risultato ottenuto e che vede coinvolta,
protagonista e felice, l'intera Calabria, non solo la Provincia di Catanzaro,
alla quale va il merito di avere una struttura di eccellenza di questo livello
che, sicuramente, farà bene e sarà anche un punto di riferimento per tutti i
calabresi.
Ci tenevo a sottolineare che, ovviamente, la gioia è di
tutti.
Non si fa un ragionamento di natura campanilistica, se non
quello di dire che finalmente, in Calabria, abbiamo esempi importanti, che sono
delle eccellenze di cui possiamo andare fieri.
Volevo ricordare che l'emendamento che stiamo proponendo è il
seguente: <<Al quarto comma dell'articolo 8 della proposta di legge
numero 5/11^, dopo le parole “del
disavanzo della spesa sanitaria della Regione Calabria”, sono inserite
le seguenti “e del Presidente della
Giunta regionale”>>; in un primo momento, il generale Cotticelli
si era irrigidito, ma prendiamo atto che col dialogo si possono ottenere anche
questi grandi risultati.
Il parere della Giunta regionale sull’emendamento?
TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del personale
Parere favorevole. Ritengo, però, che dopo “Protocollo d'intesa”, gli ultimi tre
righi siano superflui, visto che ormai, anche la Presidente firma il
Protocollo.
Potremmo anche cassarli, anche perché una volta concluso il
commissariamento, la competenza è della Presidente della Giunta regionale, però
in un primo momento era previsto perché il Presidente non firmava.
Ad ogni modo, anche se può sembrare ripetitivo, l’emendamento
rimane così com’è.
Parere favorevole.
Parere del relatore?
Parere favorevole.
Pongo in votazione l'emendamento protocollo numero 9374, così
come è stato illustrato.
L'emendamento è approvato.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro. Ne ha
facoltà.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
È possibile verbalizzare anche il mio voto favorevole?
È registrato.
PITARO Francesco (Gruppo Misto)
Grazie.
Passiamo all'emendamento, protocollo numero 9213, a firma del
consigliere Guccione, a cui cedo la parola per l’illustrazione.
GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)
Si illustra da sé.
Parere della Giunta?
Parere contrario.
Parere del relatore?
Parere contrario.
Pongo in votazione l'emendamento protocollo numero 9213.
L’emendamento è respinto.
Pongo in votazione l’articolo 8 per come emendato.
Articolo 8
(È
approvato per come emendato)
Articolo 9
(È
approvato)
Articolo 10
(È
approvato)
Articolo 11
(È
approvato)
Articolo 12
(È
approvato)
Passiamo alla votazione del provvedimento nel suo complesso
così come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha
facoltà.
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
Grazie, Presidente. Vorrei proporre l’aggiornamento dei
lavori del Consiglio regionale e il rinvio dei restanti punti all'ordine del
giorno.
Lo faccio per due motivi: intanto, per la pazienza che
abbiamo avuto rispetto al travaglio della maggioranza a trovare una sintesi
sulle proposte inerenti il bilancio, aspettando in Aula più di un'ora e mezza.
E poi perché la disposizione del Ministero della sanità vieta – e lei lo sa
benissimo – che un certo numero di persone rimanga in Aula per più di 6 ore.
Abbiamo avuto la pazienza di rimanere in Aula dieci ore per
approvare uno strumento importantissimo per la vita della Regione!
Credo che, a questo punto, sia giusto prendere atto di questa
richiesta, per le motivazioni che ho appena avanzato.
Collega Bevacqua, mi era sembrato di vedervi abbastanza
freschi; tant’è che, su ogni legge, chiedevate il voto per appello nominale. Vi
siete stancati?
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
Non ci siamo stancati. Ho precisato le motivazioni, non è una
questione di stanchezza.
Dico la verità, io la fatica non l'ho sentita, soprattutto
perché sono convinto che oggi abbiamo fatto delle belle cose; tutti noi
dobbiamo percepire la bellezza di questo momento.
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
Presidente, ho fatto una proposta e mi aspetto una votazione
o, quantomeno, una risposta da parte della maggioranza.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tassone. Ne ha
facoltà.
TASSONE LUIGI (Partito Democratico)
Presidente, è possibile avere una risposta in merito a quanto
richiesto dal collega Bevacqua?
Sembra che ci sia una riunione di maggioranza mentre la
seduta è in corso.
È un atteggiamento irrispettoso nei confronti di tutto il
gruppo.
Dobbiamo fare un'altra sospensione?
TASSONE LUIGI (Partito Democratico)
Attendiamo la risposta; non abbiamo chiesto la sospensione.
In questo momento è preferibile una consultazione in Aula. Ha
chiesto di intervenire la consigliera Minasi. Ne ha facoltà.
MINASI Clotilde (Lega Salvini)
Presidente, anch'io chiedo il rinvio del quinto punto
all'ordine del giorno perché, ovviamente, questa variazione necessita di una
discussione.
La proposta è la medesima ed
è accolta. La seduta è tolta.
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Legge di stabilità regionale 2020” (Proposta di legge n. 1/11^) (Deliberazione n. 6), assegnata al CAL ai sensi dell’art. n.126 del regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria;
“Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2020-2022” (Proposta di legge n. 2/11^) (Deliberazione n.7), assegnata al CAL ai sensi dell’art. n.126 del regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria.
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di Legge di iniziativa dei Consiglieri regionali:
Irto Nicola “Misure per la trasparenza delle donazioni nel settore della Sanità” (proposta di Legge n.3/11^);
Minasi Clotilde “Modifiche all’articolo 5 della l.r. 9/1992” (Proposta di Legge n. 4/11^);
Tallini Domenico “Interventi di manutenzione normativa sulle leggi regionali 19/2002, 14/2014, 9/2018, 13/2019, 32/1996, 43/2016, 24/2013 e 6/2019” (Proposta di legge n. 5/11^), (Deliberazione n.8);
Minasi Clotilde, Paris Nicola “Proroga termini istanze contributi per l’anno 2020. Integrazione agli articoli 14 e 15 della l.r. 28/2010” (Proposta di Legge n.6/11^).
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:
“Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2020-2022 (art. 36 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118” (Proposta di Provvedimento Amministrativo n. 5/11^), (Deliberazione n. 5), assegnata al CAL ai sensi dell'articolo n. 126 del regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria;
“Programma Regionale per le attività di sviluppo nel settore della Forestazione e per la gestione delle Foreste Regionali anno 2020 – (deliberazione G.R. n. 27 dell’1.4.2020)” (Proposta di Provvedimento Amministrativo
n.6/11^);
“POR Calabria FESR FSE 2014/2020. Presa atto della Decisione di esecuzione C (2019) 6200 final del 20 agosto 2019 e della Decisione di esecuzione C (2020)1102 final del 20 febbraio 2020. Approvazione piano finanziario – (deliberazione G.R. n. 33 del 9.4.2020)” (Proposta di Provvedimento Amministrativo n.7/11^).
È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di Provvedimento amministrativo di iniziativa del Consigliere Domenico Tallini:
“Modifiche al Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria” (Proposta di Provvedimento Amministrativo n. 8/11^).
Il Dipartimento Sviluppo economico-attività
produttive (SEAP) Osservatorio regionale delle attività produttive (ORAE) della
Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione
consiliare il decreto dirigenziale n. 274 dell’8 aprile 2020, recante:
“Coltivazione di una cava di inerti (conglomerati ghiaioso-sabbiosi) e
contestuale recupero ambientale in località Candeloro nel Comune di Motta San
Giovanni (RC). Ditta Edilcem srl Unipersonale. Amministratore unico Sig.
Ambrogio Leonardo”.
Comunico che in data 16 dicembre 2019, il Presidente della Giunta regionale, ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 139 del 16 dicembre 2019:
1. Legge regionale 16 dicembre 2019, n. 54, recante: “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2020-2022 (art. 43 d.lgs. 118/2011)”;
2. Legge regionale 16 dicembre 2019, n. 55, recante: “Competenze della Città metropolitana di Reggio Calabria. Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 11 agosto 2014, n. 14 (Riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria)”;
3. Legge regionale 16 dicembre 2019, n. 56, recante: “Adeguamento alla normativa nazionale. Modifiche alla legge regionale 7 dicembre 2009, n. 47 (Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali, dei boschi vetusti, dei filari, delle alberate e della flora spontanea di alto pregio della Calabria)”;
4. Legge regionale 16 dicembre 2019, n. 57, recante: “Modifiche alle leggi regionali 31/2019, 36/2019 e 37/2019”;
5. Legge regionale 16 dicembre 2019, n. 58, recante: “Proroga termini. Modifica della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in materia di usi civici)”;
6. Legge regionale 16 dicembre 2019, n. 59, recante: “Edilizia residenziale pubblica. Proroga termini. Modifiche e integrazioni alle leggi regionali 8/1995, 32/1996, 57/2017”;
7. Legge regionale 16 dicembre 2019, n. 60, recante: “Modifica dei confini territoriali dei Comuni di Reggio Calabria e Roccaforte del Greco della Città metropolitana di Reggio Calabria”;
8. Legge regionale 16 dicembre 2019, n. 61, recante: “Modifiche ed integrazioni alla l.r. 19/2002 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio - Legge urbanistica della Calabria)”;
9. Legge regionale 16 dicembre 2019, n. 62, recante: “Modifiche alla legge regionale n. 21/2010”.
Comunico che in data 9 aprile 2020, il Presidente della Giunta regionale, ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 32 del 10 aprile 2020:
Regolamento regionale n. 2 del 9 aprile 2020 concernente: “Regolamento di attuazione della legge regionale 12 ottobre 2012 n. 45 “Gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio forestale regionale”.
Comunico che in data 24 aprile 2020, il Presidente della Giunta regionale, ha emanato i sotto indicati regolamenti regionali e che gli stessi sono stati pubblicati telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 38 del 24 aprile 2020:
1) Regolamento regionale n. 3 del 24 aprile 2020 concernente: modifiche ed integrazioni al regolamento regionale 9 aprile 2020, n. 2, Regolamento di attuazione della legge regionale 12 ottobre 2012 n. 45 “Gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio forestale regionale”;
2) Regolamento regionale n. 4 del 24 aprile 2020 concernente: “Integrazioni al regolamento regionale 20 marzo 2015 n.3 “regolamento sulle modalità di conferimento degli incarichi di funzione dirigenziale di livello generale”;
3) Regolamento regionale n. 5 del 24 aprile 2020 concernente: “Integrazioni al regolamento regionale 16 giugno 2015 n.10 “regolamento sulle modalità di conferimento degli incarichi di funzione dirigenziale di livello non generale”.
La Giunta regionale, con nota prot. n. 428399 del 12 dicembre 2019, ha trasmesso la deliberazione n. 598 dell’11 dicembre 2019, recante: “Approvazione piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio 2018 (art. 18 bis e 41 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)”;
v La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 642 del 30 dicembre 2019, recante: “Approvazione Piano di razionalizzazione periodica delle partecipazioni societarie regionali dirette ed indirette ai sensi dell’art. 20 del D.lgs. 19.8.2016 n. 175 e s.m.i.”;
v La Giunta regionale, con nota prot. n. 118485 del 25 marzo 2020, ha trasmesso la deliberazione n. 22 del 24 marzo 2020, recante: “Esercizio provvisorio 2020. Variazione compensativa al bilancio finanziario gestionale 2019-2021, annualità 2020, ai sensi del punto 8.13 – All. 4/2 al D.lgs n. 118/2011 – Dipartimento “Lavoro, Formazione e Politiche Sociali” (Prot. n. 53902 del 7.2.2020)”;
v La Giunta regionale, con nota prot. n. 118493 del 25 marzo 2020, ha trasmesso la deliberazione n. 23 del 24 marzo 2020, recante: “Esercizio provvisorio 2020. Variazione al Bilancio di previsione 2019-2021 - annualità 2020 – Assegnazione risorse a valere sul Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014/2020 per la realizzazione del progetto “SUPREME ITALIA” - Dipartimento “Lavoro, Formazione e Politiche Sociali” (Prot. n. 115422 del 20.3.2020)”;
v La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 28 dell'1 aprile 2020 concernente: "Esercizio provvisorio 2020. Variazione al bilancio di previsione 2019 - 2021 - annualità 2020 - assegnazione di risorse dallo stato per la realizzazione di interventi urgenti volti a fronteggiare l'emergenza epidemiologica determinata dal covid-19 - dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie”.
La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2019-2021:
v Deliberazione Giunta regionale n. 596 dell’11.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 599 dell’11.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 600 dell’11.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 612 del 20.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 613 del 20.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 614 del 20.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 615 del 20.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 616 del 20.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 617 del 20.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 618 del 20.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 619 del 20.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 620 del 20.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 622 del 20.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 625 del 20.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 626 del 20.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 635 del 30.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 636 del 30.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 637 del 30.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 638 del 30.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 639 del 30.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 640 del 30.12.2019;
v Deliberazione Giunta regionale n. 34 del 9.4.2020.
Comunico che, con decreto n. 12 del 20 febbraio 2020, la Presidente della Giunta regionale, Avv. Jole Santelli, ha nominato il Col. Sergio De Caprio quale Assessore alla Tutela dell’ambiente.
Comunico che, con decreto n. 14 del 25 febbraio 2020, la Presidente della Giunta regionale ha nominato la Prof. Sandra Savaglio quale Assessore all’Istruzione, Università, Ricerca scientifica e Innovazione.
Comunico che, con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 22 del 18 marzo 2020, la Giunta regionale è così composta:
Jole Santelli – Presidente
1) Antonino Spirlì – Vicepresidente
2) Domenica Catalfamo - Assessore
3) Sergio De Caprio – Assessore
4) Gianluca Gallo – Assessore
5) Fausto Orsomarso – Assessore
6) Sandra Savaglio – Assessore
7) Francesco Talarico – Assessore
Comunico che, con decreto del Consiglio dei Ministri del 6 marzo 2020, il Signor Domenico Creazzo è stato sospeso dalla carica di Consigliere regionale a decorrere dal 18 febbraio 2020, ai sensi degli articoli 7 e 8 del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235.
Comunico che, con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 5 del 9 aprile 2020, si è preso atto che, all’inizio della XI legislatura, si sono regolarmente costituiti i seguenti Gruppi consiliari, secondo la composizione di seguito indicata:
FORZA ITALIA
Componenti numero 6
Capogruppo: ARRUZZOLO Giovanni
1) ARRUZZOLO Giovanni
2) DE CAPRIO Antonio
3) GALLO Gianluca
4) GIANNETTA Domenico
5) SANTELLI Jole
6) TALLINI Domenico
JOLE SANTELLI
PRESIDENTE
Componenti numero 2
1) CAPUTO Pierluigi
2) PITARO Vito
CASA DELLE LIBERTA’
Componenti numero 2
Capogruppo: ESPOSITO Sinibaldo
1) CRINO’ Giacomo Pietro
2) ESPOSITO Sinibaldo
FRATELLI D’ITALIA
Componenti numero 4
Capogruppo: PIETROPAOLO Filippo
1) MORRONE Luca
2) NERI Giuseppe
3) PIETROPAOLO Filippo
4) SAINATO Raffaele
LEGA SALVINI
Componenti numero 4
Capogruppo: MINASI Clotilde
1) MANCUSO Filippo
2) MINASI Clotilde
3) MOLINARO Pietro Santo
4) RASO Pietro
PARTITO DEMOCRATICO
Componenti numero 5
Capogruppo: BEVACQUA Domenico
1) BEVACQUA Domenico
2) GUCCIONE Carlo
3) IRTO Nicola
4) NOTARANGELO Libero
5) TASSONE Luigi
IO RESTO IN CALABRIA
Componenti numero 3
Capogruppo: CALLIPO Filippo
1) ANASTASI Marcello
2) CALLIPO Filippo
3) DI NATALE Graziano
DEMOCRATICI
PROGRESSISTI - CALABRIA
Componenti numero 2
Capogruppo: AIETA Giuseppe
1) AIETA Giuseppe
2) SCULCO Flora
UNIONE DI CENTRO
(U.D.C.)
Componenti numero 2
Capogruppo: GRAZIANO Giuseppe
1) GRAZIANO Giuseppe
2) PARIS Nicola
MISTO
Componenti numero 1
Capogruppo: PITARO Francesco
1) PITARO Francesco
Comunico che la Corte Costituzionale, con ordinanza n. 261 del 5.12.2019, ha dichiarato la manifesta inammissibilità della questione di legittimità costituzionale della legge regionale 7 novembre 2017, n. 39 (Modifica dei confini territoriali dei Comuni di Petronà e Belcastro della provincia di Catanzaro), sollevata, in riferimento all’art. 133, secondo comma, della Costituzione, dal Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria, con ordinanza del 26 ottobre 2018, iscritta al n. 34 del registro ordinanze 2019 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 10, prima serie speciale, dell’anno 2019.
Comunico che la Corte Costituzionale, con sentenza n. 36 del 28 gennaio 2020, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 33 della legge regionale 27 dicembre 2016, n. 43, recante “Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2017)”.
Comunico che il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria (Sezione Prima), si è definitivamente pronunciato sul ricorso numero di registro generale 1833 del 2019, proposto da W.W.W. What Women Want, contro Regione Calabria ed altri, nei confronti Comune di Cosenza, per l’annullamento del decreto del Presidente della Giunta regionale della Calabria del 25 novembre 2019, n. 322, di indizione delle elezioni del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria, ai sensi dell’art. 1-bis l.r. 7 febbraio 2005, n. 1, dichiarandolo inammissibile per difetto di giurisdizione.
Comunico che è pervenuta una petizione promossa dall'associazione Pro Vita & Famiglia onlus per chiedere che l’interruzione volontaria di gravidanza non sia considerata un intervento indispensabile o urgente durante la crisi del Coronavirus, e che pertanto siano interrotte le operazioni abortive, firmata da 47.483 cittadini.
Pitaro
Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-
ormai da diversi giorni è penetrato anche nel territorio italiano il virus
Covid - 19 al punto da indurre il Governo ad emanare provvedimenti straordinari
sia per fronteggiare l'emergenza sanitaria che per il sostegno al sistema
economico;
-
tale virus, per il quale non vi sono al momento vaccini, ha infettato
numerosissime persone molte delle quali, purtroppo, sono decedute;
-
con riferimento al Covid - 19, l'OMS ha dichiarato la pandemia;
-
il coronavirus dopo essersi radicato in alcune regioni del Nord Italia ha,
purtroppo, fatto ingresso anche nella regione Calabria;
-
infatti, ad oggi, sono numerose le persone nella regione Calabria che hanno
contratto il virus e che sono in cura nei nostri presidi sanitari;
-
che il Covid - 19 è un virus che colpisce le vie respiratorie ed i soggetti
colpiti hanno, in molti casi, bisogno di immediate cure che devono svolgersi
nei reparti di terapia intensiva;
-
ad oggi, in Italia i soggetti colpiti dal virus sono oltre 10 mila e molti di
essi, essendo il virus maggiormente diffuso nel Nord Italia, sono ricoverati
presso i presidi sanitari del Nord;
-
inoltre, ad oggi, i morti sono oltre 1200;
-
il Governo nazionale ha adottato misure speciali al fine di frenare la diffusione
del virus anche disponendo la chiusura degli esercizi commerciali (salvo quelli
che vendono prodotti alimentari e sanitari ed essenziali) nonché diretti ad
evitare assembramenti di persone;
-
inoltre, il Governo ha nominato un Commissario per l'emergenza coronavirus;
-
tuttavia, è facile prevedere (come pianificato dagli esperti) che il virus si
estenderà pure nella nostra regione anche a causa dell'arrivo nel nostro
territorio di molte persone che si trovavano nelle zone "rosse" del
Nord;
-
tuttavia, mentre nel Nord Italia vi sono strutture sanitarie efficienti e
funzionanti, dotate di numerosi posti nei reparti di rianimazione, la nostra
regione, anche a causa del commissariamento cui è sottoposta da numerosi anni,
è dotata di una rete ospedaliera che, salvo poche eccezioni, è carente e poco
efficiente e con pochi posti nei reparti di rianimazione;
-
per come sopra detto, il Covid - 19 colpisce le vie respiratorie e,
conseguentemente, è essenziale, al fine di prestare assistenza alle persone
affette, avere reparti di rianimazione efficienti e dotati di numerosi posti al
loro interno;
-
inoltre, è necessario che le strutture sanitarie che dovranno occuparsi
dell’emergenza coronavirus siano dotate di percorsi e dotazioni diretti ad
evitare che pazienti di altri reparti ed il personale siano contagiati;
-
pertanto, stando alle previsioni dei medici ed esperti, potrà accadere,
purtroppo, che nei prossimi giorni le nostre strutture sanitarie debbano far
fronte alla richiesta massiccia di intervento sanitario al fine di prestare
cure a soggetti contagiati dal coronavirus;
-
tuttavia, le nostre strutture sanitarie per come unanimemente affermato, non
saranno in grado di affrontare con efficienza e tempestività il virus Covid –
19;
-
occorre, pertanto, con immediatezza e senza tentennamenti, individuare le
strutture sanitarie che in Calabria dovranno occuparsi di prestare le cure in
favore delle persone affette da coronavirus e dotarle di reparti di
rianimazione e degli strumenti sanitari e del personale e di tutto ciò che è
necessario al fine di poter prestare le necessarie e dovute cure alle persone
contagiate dal Covid – 19;
-
tutto ciò deve essere frutto di un ragionamento e di un percorso
politico/amministrativo puntuale e caratterizzato da progettualità e tempestività
e scevro da superficialità e da approssimazione e che si avvalga di metodologie
medico/scientifiche sul presupposto che Governo e Regioni debbano seguire le
indicazioni degli epidemiologi;
-
tuttavia, ad oggi, dalle notizie informali pervenute, pare che il Presidente
della Giunta regionale abbia adottato provvedimenti/ordinanze in materia, ma
caratterizzati da frammentazione e che non sono il frutto di un disegno
complessivo che affronti globalmente e tempestivamente la delicatissima
questione;
- però,
ad oggi, non essendo stato insediato il Consiglio regionale, i consiglieri sono
privi di notizie e non hanno informazioni in merito agli eventuali
provvedimenti (se emessi) adottati dalla Presidenza della Giunta e dalla Giunta
regionale diretti ad affrontare l’emergenza virus ormai penetrata anche nel
nostro territorio e che, da qui a poco, intaserà la già precaria, stressata e
insufficiente rete ospedaliera calabrese;
-
avendo i medici e gli esperti in materia già previsto l’arrivo del virus nel
nostro territorio, la Calabria non può farsi trovare impreparata, perché la
eventuale impreparazione (dovuta all’approssimazione politica) determinerebbe
la perdita di molte vite umane colpite da virus;
-
non è nemmeno dato capire se la Calabria abbia chiesto al Commissario ad Acta
in materia sanitaria e al Governo nazionale la formazione di una Struttura
Speciale che affronti in modo integrale e complessivo e globale e puntuale
l’emergenza coronavirus che da qui a poco investirà la Calabria;
-
infatti, alla luce delle carenze decennali della nostra regione in materia
sanitaria ed alla luce dell’aggressività manifestata dal Covid – 19 potrebbe
essere utile che la Regione Calabria si doti di una struttura ad hoc (formata
da soggetti esperti e di chiara fama scientifica) che si occupi 24 ore su 24 in
via esclusiva dell’emergenza coronavirus e adotti, nel più breve tempo
possibile un piano diretto a contrastare la detta emergenza sanitaria e a
prestare con tempestività le necessarie cure a tutti coloro che, purtroppo, nei
prossimi giorni saranno colpiti dal virus ed avranno bisogno di interventi
sanitari seri ed immediati all’interno di strutture sanitarie efficientemente
organizzate e dotate del necessario personale specializzato e dei necessari
strumenti sanitari.
Per
sapere,
dal
Presidente e dalla Giunta regionale:
1)
quali atti e provvedimenti siano stati adottati, anche eventualmente insieme al
Commissario alla sanità, al fine di permettere alla rete sanitaria calabrese di
affrontare con efficienza e tempestività l’emergenza coronavirus;
2)
quali siano le strutture sanitarie calabresi che dovranno occuparsi
dell’emergenza coronavirus e quanti siano in tutta la regione Calabria i posti
nei reparti di terapia intensiva dedicati alla detta emergenza e il numero del personale
sanitario che dovrà occuparsi dell’emergenza Covid – 19;
3)
se vi è l’intendimento di costituire una struttura ad hoc (formata da soggetti
esperti e di chiara fama scientifica) che si occupi 24 ore su 24 in via
esclusiva dell’emergenza coronavirus e adotti, nel più breve tempo possibile un
piano diretto a contrastare la detta emergenza sanitaria e a prestare con
tempestività le necessarie cure a tutti coloro che, purtroppo, nei prossimi
giorni saranno colpiti dal virus ed avranno bisogno di interventi sanitari seri
ed immediati all’interno di strutture sanitarie efficientemente organizzate e
dotate del necessario personale specializzato e dei necessari strumenti
sanitari.
(1; 16/03/2020)
Callipo, Di Natale, Anastasi. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-la Residenza sanitaria assistenziale per anziani e riabilitazione estensiva extraospedaliera a ciclo continuativo “Villa Torano”, situata a Torano Castello (CS) in C.da Macchia Tavola, si è rivelata un focolaio di Covid-19;
-si tratta di una struttura che eroga prestazioni sanitarie e sociosanitarie in regime di accreditamento presso il Servizio Sanitario Regionale;
-in tutta Italia, Calabria compresa, la situazione delle Residenze sanitarie assistenziali ha generato e sta generando grande preoccupazione in relazione alla gestione dei casi di contagio da Covid-19 e che su molte di tali situazioni sono state avviate indagini da parte della magistratura;
-l’ordinanza del Presidente della Regione Calabria n. 20 del 27/03/2020 dispone, al punto 2, che l’attività di screening relativa alla ricerca di Covid-19/SARS-Cov-2 presso le strutture residenziali (RSA, RSM, Case protette, Case di riposo, etc. ...) <>;
-alla data odierna la Regione Calabria non ha chiarito alcuni importanti aspetti riguardanti il focolaio venutosi a determinare all'interno della Rsa “Villa Torano”;
per sapere:
-se corrisponde al vero quanto dichiarato a diversi organi di informazione dal commissario dell'Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli, circa il fatto che un rilevante numero di kit per lo screening sia stato consegnato dalla Protezione civile della Regione Calabria direttamente ai vertici della Rsa “Villa Torano” senza che l’Asp di Cosenza fosse coinvolta né nella consegna né nelle successive fasi di tamponamento, poi rivelatesi inattendibili perché non corrispondenti al protocollo individuato dall’Asp di riferimento;
-quanti kit per il tamponamento e quanti e quali dispositivi di protezione individuali siano stati consegnati direttamente dalla Protezione civile ai vertici della Rsa e su disposizione di quale soggetto responsabile;
-se corrisponde al vero quanto dichiarato a diversi organi di informazione dal commissario dell’Asp di Cosenza, Giuseppe Zuccatelli, circa il fatto che il proprietario della struttura si trovasse all’interno del laboratorio di Microbiologia dell’ospedale “pugliese Ciaccio” di Catanzaro mentre si stavano esaminando i tamponi provenienti dalla Rsa “Villa Torano”, circostanza definita un’<> dallo stesso Zuccatelli;
-se corrisponde al vero che la Regione, dipartimento Tutela della Salute, abbia proposto alla stessa struttura di essere identificata come “Rsa Covid” dove mantenere i pazienti risultati positivi al test e che non necessitano di ricovero ospedaliero e, in tal caso, quanti e quali mezzi, strumenti e personale del Servizio Sanitario Regionale siano stati messi a disposizione della struttura;
-se corrisponde al vero che una quota del capitale sociale della “Medical Sport Center S.R.L:”, con sede legale a Catanzaro (Cz) via dei Conti Ruffo 15, proprietaria della Rsa “Villa Torano”, appartenga a una persona direttamente riconducibile al coordinatore di una delle liste elettorali che hanno partecipato alle elezioni regionali del 26 gennaio 2020;
-se e quando, prima che il caso divenisse noto, il personale della Rsa “Villa Torano” sia stato sottoposto a screening;
-quando, a partire dal primo caso riscontrato, siano stati comunicati ufficialmente alle autorità preposte i contagi di degenti e/o operatori della Rsa “Villa Torano”, con quali modalità e a quali Uffici della Regione Calabria;
-se le procedure per l’attività di screening relativa alla ricerca di Covid-19/SARS-Cov-2 e successive misure di salvaguardia seguite per il caso della Rsa “Villa Torano” sono le medesime adottate dalla Regione con le altre strutture Rsa della Calabria e se si stiano garantendo a tutte le Rsa calabresi e agli operatori sanitari e sociosanitari le misure di sicurezza previste dalle norme e dalle ordinanze vigenti, con particolare riferimento allo screening e ai DPI;
-se la Regione abbia verificato la correttezza delle procedure seguite dalla Protezione civile regionale, dalle ASP, strutture sanitarie e uffici regionali interessati e quali provvedimenti intende, eventualmente, adottare;
-se il Presidente della Regione ritiene di riferire in Consiglio regionale sulla vicenda Rsa “Villa Torano”.
(10; 20/04/2020)
Tassone, Bevacqua, Irto, Guccione Notarangelo. Al presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-è stata avviata una campagna istituzionale di promozione dei prodotti tipici calabresi attraverso cui si invitano i consumatori a “scegliere calabrese”;
-tale campagna, per come si evince dai “manifesti” diffusi anche a mezzo social network, è stata avviata “a cura della Vicepresidenza della Regione Calabria” e che sugli stessi manifesti è posto in evidenza il simbolo del partito “Lega – Salvini Calabria”;
considerato che: -La circostanza ha creato vivo dissenso nei cittadini per come riportato anche dalla stampa, che ha apertamente criticato l’iniziativa essendo la stessa motivo di confusione fra il ruolo istituzionale e quello dei partiti politici, in quanto le finalità dell’operazione possono apparire di carattere politico e non istituzionale, rischiando di alimentare la sfiducia dei cittadini nelle Istituzioni e nella Politica;
visto che: -è stato designato Vicepresidente della Regione Calabria il dott. Nino Spirlì appartenente al partito “Lega – Salvini Calabria” con le deleghe alla Cultura, ai Beni e Attività culturali, ai Musei, ai Teatri ed alle Biblioteche, all’Associazionismo culturale, alle Politiche del Commercio e dell’Artigianato, alla Legalità e alla Sicurezza;
per sapere:
-se per la progettazione, l’avvio e la diffusione dell’iniziativa siano state utilizzate risorse regionali, comunitarie o comunque pubbliche;
-se l’attività rientra nelle competenze assegnate dalla Presidente della Regione Calabria;
-se si ritiene l’iniziativa (che prevede l’utilizzo congiunto del simbolo istituzionale della Regione Calabria e di un logo di partito) compatibile con la necessità di trasmettere alla popolazione un messaggio di cambiamento e di trasparenza.
(11; 22/04/2020)
Tassone. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-con delibera commissariale n. 300 del 11.07.2018 ad oggetto “Conferimento di incarichi dirigenziali a tempo pieno e determinato di posti vacanti nell'ambito della struttura organizzativa dell’Azienda Calabria Verde ai sensi dell'art. 19, comma 6, del Dlgs. 165/01 e dell'art. 21 dell'atto aziendale dell'Azienda Calabria Verde, approvato con delibera del D.G. n. 43 dell'11 luglio 2014. Avviso di selezione pubblica finalizzata al ricevimento di candidature” erano state avviate le procedure per coprire gli altri posti vacanti della struttura organizzativa dell’Ente;
-con delibera commissariale n. 132 del 6 aprile 2020 è stato disposto l'annullamento delle procedure e dei relativi atti avviati a seguito della succitata delibera 300 del 11.7.2018 avendone manifestato un vizio di legittimità;
-con delibera commissariale n. 136 del 10 aprile 2020, dopo l'annullamento della delibera n. 300 dell'11 luglio 2018, è stato dato incarico al Dirigente del settore Risorse Umane di approntare un nuovo o più avvisi pubblici di selezione pubblica per il conferimento degli incarichi dirigenziali vacanti;
-con delibera commissariale n. 137 del 10 aprile 2020 ad oggetto “Azienda Calabria Verde. Ricorso all'istituto della “reggenza temporanea” dei settori aziendali” sono stai individuati i Settori che possano essere retti temporaneamente da funzionari dell'Azienda da nominare con successivi singoli atti;
-con delibera commissariale n. 146 del 14 aprile 2020 è stato conferito l'incarico di reggenza temporanea per il “Settore Coordinamento Distretti Territoriali”;
-con delibera commissariale n. 147 del 14 aprile 2020 è stato conferito l'incarico di reggenza temporanea per il “Settore Economico Finanziario”;
-con delibera commissariale n. 148 del 14 aprile 2020 è stato conferito l'incarico di reggenza temporanea per il “Settore Aziende Faunistiche e Vivaistiche”;
-con delibera commissariale n. 149 del 14 aprile 2020 è stato conferito l'incarico di reggenza temporanea per il “Settore Concessioni e Demanio”;
-con delibera commissariale n. 150 del 14 aprile 2020 è stato conferito l'incarico di reggenza temporanea per il “Settore Segreteria della Direzione Generale”;
-con delibera commissariale n. 151 del 14 aprile 2020 è stato conferito l'incarico di reggenza temporanea per il “Settore Antincendio Boschivo-Supporto Protezione Civile”;
-con delibera commissariale n. 152 del 14 aprile 2020 è stato conferito l'incarico di reggenza temporanea per il “Settore Antincendio Boschivo-Supporto Protezione Civile”;
considerato che i posti di Dirigenti dei Settori assegnati sono vacanti da numerosi anni ma che solo ora si ravvedano ragioni di urgenza e necessità ad attribuire autonomia operativa conferendo incarichi di reggenza;
considerato che il Dott. Alisio Mariggiò risulta decaduto dall'incarico del Commissario Straordinario dell’Azienda Calabria Verde e che, qualora agisse in regime di prorogatio, non avrebbe titolo a conferire incarichi dirigenziali e qualsiasi atto emanato risulterebbe nullo esponendo, pertanto, l'Ente a gravi conseguenze. Si interroga il Presidente Jole Santelli
Per sapere:
-se è informata di quanto sopra citato;
-a che titolo il Dott. Alisio Mariggiò svolge le funzioni di Commissario Straordinario dell'Azienda Calabria Verde essendo decaduto dall'incarico;
-quali iniziative intende intraprendere al fine di ripristinare lo stato di legittimità dell'agire amministrativo dell'Azienda Calabria Verde.
(12; 24/04/2020)
Callipo, Di Natale, Anastasi. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-Il sistema sanitario regionale prima dell’emergenza Covid-19 disponeva di 107 posti letto di terapia intensiva al servizio dei pazienti ordinari;
-Il numero dei contagi per Covid-19 anche in Calabria continua a crescere;
-si moltiplicano le segnalazioni da parte di Aziende Sanitarie, di operatori ed esperti, di rappresentanti sindacali e degli Ordini dei Medici relative alla carenza di dispositivi di protezione individuali ed alla insufficienza delle infrastrutture sanitarie a fronteggiare l’aumento dei casi di Covid-19;
-la Regione e il Presidente della Giunta regionale ha annunciato in data 11/03/2020 di aver approvato il piano che prevede l’attivazione di 400 posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva per le aree nord, centro e sud della regione nonché il piano straordinario per le assunzioni di personale medico e sanitario non medico a tempo determinato, finalizzato alla gestione dell’emergenza;
-il Presidente della Giunta regionale ha dichiarato in data 18/03/2020 di lavorare per essere pronti a fronteggiare un’emergenza di 1.000 contagi da Coronavirus in Calabria;
-la strutturazione reale dei posti letto non può prescindere dalla fornitura delle apparecchiature e del reclutamento del personale necessario;
-il comma 3 dell’art. 3 del decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020, cd “Cura Italia”, dispone che le strutture private, accreditate e non, su richiesta delle Regioni o delle Aziende sanitarie mettono a disposizione il personale sanitario in servizio nonché i locali e le apparecchiature presenti nelle suddette strutture;
-il comma 1 dell’art. 6 del D.L. “Cura Italia” prevede che il Capo del dipartimento della protezione civile può disporre, nel limite delle risorse disponibili di cui al comma 10, anche su richiesta del Commissario straordinario di cui all’articolo 122, con proprio decreto, la requisizione in uso o in proprietà, da ogni soggetto pubblico o privato, di presidi sanitari e medico-chirurgici, nonché di beni mobili di qualsiasi genere, occorrenti per fronteggiare la predetta emergenza sanitaria, anche per assicurare la fornitura delle strutture e degli equipaggiamenti alle aziende sanitarie o ospedaliere ubicate sul territorio nazionale, nonché per implementare il numero di posti letto specializzati nei reparti di ricovero dei pazienti affetti da Covid-19;
per sapere:
-quanti nuovi posti letto di terapia intensiva sono già operativi in Calabria completi di dotazioni strumentali e con personale addetto;
-quanti ulteriori saranno funzionanti entro il 31 marzo;
-se nelle strutture sanitarie vi è carenza di dispositivi individuali di protezione e quali provvedimenti siano stati adottati o si intendano adottare per far sì che il personale del Servizio sanitario regionale possa essere attrezzato, nel più breve tempo possibile, di tutti i dispositivi di protezione necessari ad affrontare un eventuale aumento di persone contagiate;
-quali provvedimenti siano stati adottati o si intendano adottare per avere subito a disposizione della Regione le strutture, gli strumenti (ambulanze comprese) e il personale della sanità privata;
-se sia stata prevista la possibilità di istituire un Centro regionale unico Covid-19 e, in tal caso, se sia stata valutata l’opzione di utilizzare il Policlinico Mater Domini o se sia stata considerata la possibilità di rendere fruibile uno o più padiglioni della struttura di proprietà dell’Asp di Catanzaro (ex ospedale psichiatrico) che si trova nel territorio di Girifalco.
(2; 23/03/2020)
Tassone. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-dall' OMS è stata dichiarata l’emergenza internazionale di salute pubblica per "un evento straordinario” che costituisce un rischio per diversi Stati attraverso la diffusione internazionale di una malattia, e che potenzialmente richiede una risposta coordinata a livello internazionale;
visto che: -questa emergenza è dovuta ad un nuovo ceppo di coronavirus che è stato segnalato il 31 dicembre scorso dalla Cina all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nella città di Wuhan;
tenuto conto che: -a febbraio 2020 è stata accertata la diffusione del covid-19 in Italia;
-il Decreto Legge 23 febbraio 2020 n. 6, approvato d’urgenza dal Consiglio dei Ministri, detta le direttive da rispettare in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica. Modificato ed integrato con l’ultimo emesso il 25 marzo 2020 n. 19 riguardante le ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da covid-19;
-la Regione Calabria, in collaborazione con il Ministero della Salute, ha pubblicato ordinanze per far fronte alla situazione emergenziale;
e che: -in Calabria si registra un massiccio rientro di cittadini dalle regioni colpite dal virus, e la situazione di potenziale rischio impone in via prudenziale attività di controllo serrate e a tappeto in tutte le stazioni ferroviarie, portuali e aeroportuali, al fine di verificare gli ingressi di viaggiatori provenienti da zone contaminate;
considerato che: -la diffusione del patogeno, rapida ed imprevedibile, impone un’accurata e tempestiva azione di prevenzione, contenimento e gestione anche nelle aree non toccate dal contagio, in misura adeguata e proporzionata all'evolversi della situazione epidemiologica;
-le persone risultate positive al coronavirus al 25 marzo 2020 in Calabria sono 351 (+32 rispetto a ieri), quelle negative sono 3826;
-tutti i provvedimenti precauzionali, dettati dalla circolare emessa dal Ministero della Salute condivisa da autorità nazionali e locali, devono essere gestiti direttamente dalle regioni, d’intesa con il Ministero della Salute e con altri dicasteri, come quello della Difesa nel caso in cui si renda necessaria la messa a disposizione di locali presso strutture militari dove ospitare cittadini in isolamento perché entrati in contatto con chi è stato colpito dal virus;
S'interroga il Presidente,
per sapere:
1.quali siano le attività programmate dalla task force regionale attivata per l’emergenza coronavirus e dal comitato regionale di protezione civile, sia sul piano della prevenzione sia nell’eventualità di contagio in Calabria;
2.entro quali tempi tutti gli ambulatori medici e i presìdi sanitari calabresi saranno dotati dei dispositivi di protezione previsti dal caso, in modo da preservare i professionisti della sanità dal rischio di trasmissione del virus e porli nelle condizioni di operare al meglio, a tutela della salute propria e dei pazienti;
3.se siano state predisposte ambulanze equipaggiate per il bio-contenimento, necessarie in caso d’intervento per il trasporto di soggetti contaminati;
4.quali sistemi di controllo siano stati attivati nelle stazioni, nei porti e negli aeroporti calabresi, al fine di monitorare tutti gli ingressi di passeggeri in arrivo dalle zone in cui è stata accertata la diffusione del virus;
5.se siano state fornite indicazioni ai soggetti gestori del servizio di trasporto pubblico locale regionale, affinché sia regolato l’afflusso ai mezzi per evitare sovraffollamenti, e affinché sia rivolta particolare cura alla pulizia e all’igiene dei mezzi stessi;
6.se è stata valutata la possibilità di un utilizzo più esteso dei tamponi o l’esecuzione di test siero-immunologici per il personale sanitario e per campioni di popolazione;
7.se le strutture pubbliche destinate ad accogliere i pazienti affetti da covid-19 sono già dotate di personale e attrezzature adeguate, e se è possibile conoscere la data approssimativa di consegna delle stesse ed i percorsi stabiliti per i pazienti. 8.Se è stato definito un piano per consentire il corretto isolamento dei pazienti asintomatici o con sintomi lievi e per il personale sanitario;
9.quali protocolli di collaborazione sono stati costruiti a livello sanitario tra soggetti pubblici e privati.
(3; 26/03/2020)
Irto. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
risulta evidente, la superficiale gestione dell’emergenza, nell’emergenza, di Villa San Giovanni di queste ore, causata da comportamenti sconsiderati e scomposti di rappresentanti istituzionali siciliani, che non solo ha messo in luce le gravi lacune dell’Ordinanza emanata da codesta Presidente di divieto di ingresso nella nostra Regione, ma ha messo a serio rischio, nel caso si fossero verificati casi di contagio da Covid19, la tenuta del sistema sanitario del territorio metropolitano di Reggio Calabria, attualmente garantito egregiamente da tutti gli operatori sanitari.
Per sapere:
-al fine di garantire la salute dei cittadini metropolitani di Reggio Calabria e di tutelare la dignità degli stessi e delle Istituzioni reggine, si chiede di conoscere tutti gli atti posti in essere dal Presidente della Giunta regionale e dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile. Nello specifico si chiede di sapere: 1) Quali sono le ragioni in virtù delle quali oltre duecento cittadini diretti in Sicilia, tra cui bambini, donne incinte e anziani, sconcertati e impauriti dalle Istituzioni, sono stati costretti a stazionare per 72 ore senza alcuna assistenza (se non quella volontariamente offerta dalla Caritas, Associazione Nuova Solidarietà e dalla Polizia Metropolitana) presso il c.d. piazzale Anas di Villa San Giovanni. 2)Per quali ragioni solo alcune delle persone arbitrariamente costrette nel Piazzale sono state fatte pernottare nella notte tra il 24 e il 25 marzo presso un Hotel di Reggio Calabria e non, invece, tutte presso le numerose strutture alberghiere insistenti sul posto, sballottandole da un comune all’altro e ulteriormente stressandoli. 3)Per quali motivazioni tale decisione è stata assunta senza alcuna preventiva interlocuzione, nemmeno informale, con il Sig. Prefetto e con il Sindaco metropolitano nella doppia qualità, autorità territorialmente preposte alla tutela della salute e dell’ordine pubblico. Pertanto, in attesa di un pronto riscontro, con la presente si invitano le SS.LL. ad adottare, d’ora in avanti, comportamenti volti alla collaborazione istituzionale, sempre necessari, al di là degli orientamenti politici, ma a maggior ragione in situazioni emergenziali come quelle che stiamo attualmente vivendo.
(4; 26/03/2020)
Graziano. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-nel comune di Montegiordano (CS) è in corso l’opera di riqualificazione del lungomare cittadino fiancheggiante la costa dell’Alto Jonio calabrese;
-sul predetto lungomare insisteva una pineta incastonata nella più ampia vegetazione di macchia mediterranea soggetta a vincolo paesaggistico (così come da art. 134 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio). Considerato che: -Nel contesto dei lavori annunciati in premessa è stato effettuato il taglio dei pini nell’area del lungomare soggetto a vincolo paesaggistico;
-questo taglio ha destato scalpore e preoccupazione nei cittadini di Montegiordano ed infatti si è costituito il comitato cittadino “Tutela lungomare di Montegiordano”;
-il lavoro di abbattimento degli alberi è stato effettuato nonostante la vigenza delle norme riguardanti le procedure di emergenza COVID19;
per sapere:
-se il Comune di Montegiordano, in ottemperanza alle normative vigenti ha avanzato formali istanze autorizzative alla Regione Calabria per l’abbattimento della Pineta nell’area del lungomare sottoposto a vincolo paesaggistico e se sono state acquisite tutte le altre autorizzazioni necessarie;
-I motivi per i quali si è reso necessario il taglio della vegetazione in oggetto.
(5; 02/04/2020)
Di Natale. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-la grave situazione sanitaria in cui versa la nostra Regione in conseguenza della pandemia causata dal coronavirus che lascia in trincea medici, infermieri, Oss e tutti gli operatori sanitari in generale;
-nello spoke Paola-Cetraro assistiamo ad una condizione di confusione generale con provvedimenti del Commissario Straordinario che puntualmente vengono emanati, disattesi, o peggio ancora modificati in itinere causando un cortocircuito nell’erogazione dei servizi;
-in data 01/04/2020, con delibera n. 366, il Commissario Straordinario, Giuseppe Zuccatelli, ha individuato il P.O. di Cetraro quale presidio per l’emergenza, con attività di Pneumologia Covid-19, per l’area del tirreno cosentino con conseguente trasferimento, in via provvisoria e temporanea, fino al rientro dell’emergenza pandemica del reparto di UOC Chirurgia Generale e del personale assegnato dal P.O. di Cetraro al P.O. di Paola con effetto immediato;
-a seguito della deliberazione n. 366 non è avvenuta la piena attuazione di quanto stabilito in delibera creando così incertezze sull’erogazione dei servizi commistione tra Centro Covid e altri servizi sanitari essenziali ma soprattutto pregiudicando ritardi nell’assistenza dei pazienti che hanno il diritto conoscere, senza dubbio alcuno, il funzionamento del nostro sistema sanitario con cure adeguate ed efficienti.
Per sapere:
-quali provvedimenti urgenti intende adottare al fine di affrontare l’emergenza coronavirus senza ritardi nello spoke Paola-Cetraro ma soprattutto al fine di evitare una confusione e commistione nell’erogazione dei servizi nello Spoke Paola- Cetraro. -Di attivarsi nei confronti del Governo centrale per la materia oggetto dell’interrogazione, e quindi del Vice Ministro della Sanità Dott. Pierpaolo Sileri, affinché si ottengano risposte.
(6; 03/04/2020)
Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo, Tassone. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-la Regione Calabria per fronteggiare la situazione di rischio in atto che continua ad aggravarsi per il diffondersi del virus con pericolo imminente per la popolazione e che impone l’assunzione immediata di ogni misura di contenimento, ha pubblicato una manifestazione di interesse utilizzando lo strumento della somma urgenza per la fornitura di DPI e strumentazioni per il potenziamento di posti di terapia intensiva e sub intensiva per il sistema sanitario della Calabria. In virtù di ciò, in data 18-03-2020, ha pubblicato per l’emergenza sanitaria Covid-19 un avviso di manifestazione di interesse: “Con riguardo all’approvvigionamento delle forniture mediche, tenuto conto che le gare centralizzate, avviate da Consip per conto del Dipartimento della Protezione Civile, non consentono alla nostra regione di far fronte ai propri fabbisogni con le tempistiche necessarie, si ritiene necessario, acquisire le manifestazioni di interesse da parte di tutti gli operatori economici in grado di fornire in tempi rapidi dispositivi di protezione individuale e strumentazione utili al potenziamento dei posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva. Si provvederà in urgenza, con i poteri di deroga di cui al D.L. 14/2020 e con la previsione di forme quasi immediate di pagamento”;
-vista la carenza di personale medico e paramedico in grado di fronteggiare l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus, la Regione Calabria ha avviato un Piano straordinario per l’assunzione di personale medico e sanitario non medico a tempo determinato, finalizzato alla gestione dell’emergenza. In data 12 marzo 2020 ha pubblicato l’avviso per il reclutamento di 300 medici specializzati e specializzandi, le cui candidature dovevano essere trasmesse entro e non oltre il 19 marzo 2020. Inoltre, ha deciso di utilizzare le graduatorie degli idonei a scorrimento per l’assunzione, sempre a tempo determinato di 270 infermieri e 200 Oss, oltre a biologi e tecnici di laboratorio;
-in data 21-03-2020 la Presidenza della Giunta regionale, alla scadenza del bando per l’assunzione dei medici, informava che 320 sono i medici che hanno dato la propria disponibilità per essere impiegati in Calabria durante l’emergenza Covid-19 e ribadiva che si sarebbe provveduto allo scorrimento delle graduatorie degli idonei per l’assunzione, sempre a tempo determinato di 270 infermieri, 200 Oss, oltre a biologi e tecnici di laboratorio.
Per sapere:
quanti e quali sono le strumentazioni acquistate dalla Regione Calabria attraverso la sua manifestazione di interesse per la fornitura di Dispositivi di protezione individuali, centrali di monitoraggio per la terapia intensiva, ecografi portatili, mascherine chirurgiche, guanti in lattice, in vinile e in nitrile, tute di protezione, detergenti e soluzioni disinfettanti-antisettici, ventilatori ad aria compressa, caschi CPAPA-caschi NIV, barelle di biocontenimento. Inoltre, è necessario sapere se si è provveduto all’assunzione dei medici selezionati attraverso il bando predisposto dalla Regione Calabria e se sono state poi avviate le assunzioni dei 270 infermieri e 200 Oss oltre a quelle di biologi e tecnici di laboratorio per rendere operativo ed efficace il Piano per fronteggiare l’emergenza Coronavirus nella nostra regione.
(7; 07/04/2020)
F. Pitaro. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-a causa del coronavirus il traffico aereo è stato azzerato provocando al settore difficoltà enormi che si trascineranno anche nella fase di post pandemia;
-si stima per l’anno in corso una perdita di circa 130 milioni di passeggeri e si prevede una riduzione del fatturato 2020 di oltre 1,6 miliardi rispetto all'anno precedente;
-per oltre il 90% del personale delle società di gestione è stata attivata o le aziende sono in procinto di attivare la cassa integrazione;
-i gestori aeroportuali devono comunque sostenere costi di struttura incomprimibili pari al 60% - 80% degli oneri totali, a fronte di entrate sostanzialmente nulle e che la situazione sta provocando per molte società di gestione problemi di liquidità per il superamento dei quali dovranno essere adottati idonei e urgenti provvedimenti governativi. -da notizie sindacali si apprende che il triangolo aeroportuale (Crotone, Lamezia e Reggio) gestito dalla SACAL SpA e Sacal GH presenta molteplici criticità in particolare riferite ai livelli occupazionali;
-Sacal è una società mista formata da soggetti pubblici e privati ed in cui la maggioranza delle azioni è di proprietà pubblica;
-tra i soggetti pubblici che detengono le quote vi è anche la Regione Calabria;
-Sacal, preso atto dell’impossibilità di proseguire nelle attività, ha avviato le pratiche per accedere alla Cassa Integrazione guadagni straordinaria;
-però, contrariamente a quanto avviene in tutti gli altri aeroporti del Paese, per come comunicato dalle Organizzazioni sindacali, Sacal non sta anticipando, per venire incontro ai dipendenti e pur avendo un bilancio in attivo, le mensilità;
-l’intervento da parte della società permetterebbe l’immediato pagamento di quanto stabilito dalle norme, senza dover attendere la pratica INPS i cui tempi di realizzazione sono burocraticamente lunghi;
-vi è la necessità di essere, nessuno escluso, solidali e vicini ai disagi dei lavoratori garantendo in questa drammatica fase economica e sociale un minimo economico di sostentamento;
-occorre prevenire atti inconsulti dettati dalla disperazione che potrebbero avere riflessi sull'ordine pubblico;
-la mancata anticipazione dei fondi da parte della Sacal costringerebbe i lavoratori a non ricevere le retribuzioni tempestivamente in attesa che si perfezioni la richiesta di Cassa integrazione e che quest’ultima completi il necessario iter;
-tutto ciò sarebbe particolarmente lesivo e lo sarebbe ancor di più se rapportato all'attuale momento storico caratterizzato dal blocco totale dell’economia;
-la maggioranza delle azioni di Sacal sono in capo ad enti pubblici (tra cui la Regione) e questi ultimi non possono disinteressarsi della necessità dei lavoratori di ottenere tempestivamente le loro retribuzioni per come stanno facendo le altre società di gestione aeroportuale;
-il trasporto e la logistica sono parte integrante della vita produttiva del Paese e che il trasporto aereo è una leva formidabile per la ripresa dell’economia nonché un volano straordinario per lo sviluppo;
-la Regione deve vigilare su tutto ciò che avviene in un settore strategico come il sistema aeroportuale e ciò ancor di più perché la Regione Calabria è socia della Sacal e detiene un importante pacchetto azionario.
Per sapere:
1)se è al corrente di quanto sta avvenendo in Sacal e cioè che la società non intende anticipare le mensilità ai lavoratori e di come intenda intervenire al fine di permettere ai lavoratori della Sacal di ottenere l’anticipazione delle mensilità;
2)di apprendere, allo stesso tempo, se, per affrontare l’emergenza e la cosiddetta ‘fase 2’, la società si è dotata di un piano aziendale con cui assicurare la salvaguardia e il potenziamento del sistema aeroportuale calabrese, specie in vista della stagione estiva e delle sopravvenute dinamiche recessive dell’economia.
(8; 14/04/2020)
Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-la vicenda del focolaio epidemico all'interno della struttura Rsa “Villa Torano” ha suscitato clamore ed enormi preoccupazioni visto anche la poca chiarezza e trasparenza riscontrate nelle procedure che sono state eseguite;
-il caso viene alla luce la mattina del 13 aprile, quando da “Villa Torano” viene trasferita al Pronto Soccorso dell’ospedale Annunziata di Cosenza, una paziente ricoverata nella struttura con sintomi riconducibili al Covid-19;
-nel tardo pomeriggio del 13 aprile alla paziente veniva diagnosticato il Coronavirus attraverso il tampone che dava esito positivo. Tale comunicazione stranamente veniva trasmessa al Dipartimento Salute della Regione Calabria e non al Dipartimento Prevenzione dell'Asp di Cosenza;
-non siamo a conoscenza in base a quale procedura la Protezione civile regionale abbia affidato 200 tamponi alla proprietà della Rsa “Villa Torano”. Tutto ciò avveniva tra la notte del 13 aprile e la mattina del 14 aprile;
-da questa ricostruzione dei fatti emerge con evidenza che l'esecuzione dei tamponi effettuati da parte della proprietà della Rsa “Villa Torano” è avvenuta senza alcun tipo di coinvolgimento o comunicazione all'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza;
-la vicenda appare ancora più grave anche alla luce della nota diramata dal presidente dell'Ordine degli infermieri di Cosenza che dichiara: “Nessun infermiere ufficialmente ha eseguito i tamponi poi risultati errati nella casa di riposo Villa Torano. Pretendiamo che si dica chi ha eseguito quei tamponi, che metodologia applicata e di chi la responsabilità”;
-l’ordinanza del Presidente della Regione Calabria, numero 20 del 27 marzo 2020, al punto due specifica che: l’attività di screening presso le strutture residenziali (Rsa, Rsm, Case protette, Case di riposo) dovrà essere eseguita a cura delle direzioni sanitarie di dette strutture, previa acquisizione dei necessari kit dalle Asp.
Per sapere:
come mai non è stata con immediatezza coinvolto in nessun modo il Dipartimento Prevenzione dell'Asp di Cosenza e, inoltre, come mai la Protezione civile regionale abbia fornito in autonomia 200 tamponi alla Rsa di Villa Torano senza coinvolgere anche in questo caso l'Azienda sanitaria provinciale. Si chiede di mettere in atto tutte le iniziative necessarie a fare chiarezza su quanto accaduto per garantire la sicurezza e la salute dei pazienti ricoverati e dei dipendenti della Rsa “Villa Torano”. Inoltre, chiedo che venga predisposto un coordinamento di tutti i sindaci dei Comuni coinvolti, in quanto molti pazienti e dipendenti della struttura risiedono in altri Comuni.
(9; 16/04/2020)
Il Consiglio regionale, premesso che:
-i DPCM emessi dal Governo centrale, finalizzati alla riduzione dell’espansione del virus Covid-19, hanno bloccato l’esercizio della gran parte delle attività economiche del Paese e della nostra Regione;
-oltre alla tutela della salute occorre salvaguardare gli aspetti economici e sociali dei calabresi con particolare attenzione alle fasce deboli e svantaggiate;
-un'amplia platea dei percettori di reddito nella nostra Regione hanno rapporti lavorativi occasionali e saltuari;
-le misure messe in atto dal Governo centrale potrebbero non essere sufficienti per il sostentamento delle esigenze essenziali delle fasce più deboli;
-le misure sopra menzionate potrebbero non raggiungere una parte considerevole dei lavoratori occasionali;
-le disponibilità economiche di dette categorie risultano essere limitate e non sufficienti a soddisfare le esigenze essenziali. Considerato che: -le misure restrittive, visto il trend dei dati epidemiologici, sono destinate ad essere prorogate;
-il perdurare dei blocchi aggraverà ulteriormente le condizioni economiche delle categorie svantaggiate;
-l’impossibilità nel soddisfare i bisogni essenziali creerà disagio sociale il quale potrebbe manifestarsi con forme e conseguenze imprevedibili. Tutto ciò premesso e considerato,
Impegna la Giunta regionale
ed il Presidente ad istituire un fondo finalizzato a sopperire alle cause di disagio economico e sociale, aggravate dall’emergenza Covid-19 destinato alle famiglie ed alle persone in notevole difficoltà economica, che in questo periodo emergenziale, non sono neanche in grado di provvedere all’acquisto di beni di prima necessità e tantomeno possono essere supportati dalle proprie famiglie date le restrizioni imposte sugli spostamenti.persone e delle famiglie economicamente svantaggiate ed istituzione di un fondo solidale.
(1; 30/03/2020) Aieta
Il Consiglio regionale, premesso che:
-in memoria della catastrofe causata dall'emergenza epidemiologica da Covid-19, che ha colpito duramente il nostro Paese, l'istituzione di un momento di ricordo, rappresentato dalla deposizione di un'effigie nella sede della Giunta Regionale della Calabria e in tutti i Comuni del territorio calabrese, in ricordo del triste periodo che sta attraversando la comunità tutta e della voglia di rinascita, assumerebbe una rilevanza significativa;
-l'immagine andrebbe a ricordare gli eroi di questa grande guerra. Gli italiani in trincea che, con tutte le forze, hanno sorretto il nostro Paese. Un'immagine rappresentata da un operatore sanitario che sorregge l'Italia dalla Calabria, la prima regione del Sud con ii più basso numero di contagi;
-una valenza simbolica in cui il Nord risulta sorretto dal Sud, in questa corsa contro il tempo e con quel pizzico di orgoglio calabrese nell'essere stati in grado di non aggravare ulteriormente la situazione del sistema sanitario italiano;
-un'immagine che rappresenti l'Unita del Paese, da nord a sud, e che dia prova dello spirito solidale emerso in questo periodo. Un'immagine che dia onore alla Calabria, una regione che, più delle altre, ha affrontato questa battaglia con enorme sacrificio e che, tra mille difficoltà, ha dimostrato di essere in grado, ancora una volta, di farcela a testa alta;
-un sud che resiste, una Calabria che ha da sé la forza della creatività, della generosità, della bontà e della voglia di rinascita. Un sud fatto di gente vera, di persone autentiche che, con spirito di sacrificio e tenacia, rappresentano l'anima vincente del nostro territorio, di fronte alla lotta contro il Corona virus;
-una regione esemplare, con un indice di resilienza alto. Una regione desiderosa di riassaporare un ritorno alla normalità. Considerato che l'installazione dell'effigie rappresenterebbe non solo un ricordo per chi è stato colpito da questo mostro invisibile lasciando un vuoto nelle famiglie e nelle comunità e che, pertanto, è necessario esternare vicinanza ad ogni persona, ad ogni famiglia, che vive ii dramma della malattia e della perdita dei propri cari, vittime di Covid, ma andrebbe a rendere onore anche a chi come i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari tutti, le forze dell'ordine, gli autotrasportatori, gli addetti alle vendite e tutti coloro che, rischiando ii contagio, non hanno mai smesso di lavorare, schierandosi in prima linea nella lotta contro il coronavirus, servendo lo Stato;
-che, dunque, si tratterebbe di lasciare un ricordo, uno spunto di riflessione, di condivisione e di unione emersa nella battaglia contro questa emergenza;
-che l'installazione di un'effigie rappresenterebbe, altresì, per le future generazioni, ii ricordo di chi ha vissuto uno dei periodi più nefasti dell'umanità intera, di chi ne è stato vittima e di chi si è rialzato con forza, tenacia e fermezza. Tutto ciò premesso,
impegna la Giunta regionale
a promuovere e sensibilizzare gli Enti locali all'installazione - presso appositi spazi all'aperto, che saranno preventivamente identificati - di una effigie in ricordo dell'unita, della solidarietà, del sacrificio, della speranza e della ripartenza di una collettività, duramente provata dell'emergenza sanitaria.
(10; 27/04/2020) De Caprio
Il Consiglio regionale, premesso che:
-a partire dal mese di febbraio 2020 l'Italia è stata colpita dalla pandemia da Coronavirus e che anche la Calabria è stata colpita con un numero di contagi che, all'ultimo riscontro, ha superato le 1000 unità e con un elevato numero di decessi;
constatato che per effetto di questa epidemia sono stati identificati in Calabria diversi centri ospedalieri per i ricoveri e le cure da prestare agli ammalati Covid;
visto che questa organizzazione ha, di fatto, comportato una riduzione importante dell'assistenza medica per i pazienti che, pur non affetti da Covid, avrebbero avuto necessità di cure ospedaliere;
considerato: che, secondo gli scienziati che si occupano di questa malattia, sussiste il rischio di una recrudescenza dell'epidemia nel prossimo autunno ed anche autorevoli membri dell'Organizzazione Mondiale della Sanità hanno confermato tale pericolo;
-che i decreti approvati dal Parlamento relativi a questa epidemia, prevedono misure di potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale;
constatato: che il Presidente del Consiglio dei Ministri nelle sue recenti comunicazioni al Parlamento ha affermato che, tra gli altri pilastri per la lotta all'epidemia, uno debba essere l'intensificazione dei Covid hospital;
ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di predisporre un modello organizzativo assistenziale che possa contenere gli effetti negativi di una eventuale recrudescenza dell'epidemia COVID-19 o comunque l'emergere di nuove epidemie. Tutto quanto premesso e considerato,
impegna la Giunta regionale
a definire e concordare con il Commissario straordinario alla sanità di: -identificare con urgenza la struttura dell'ex Policlinico universitario di Catanzaro (ex Villa Bianca) quale sede di un centro di eccellenza per il contrasto alle malattie infettive ed alle epidemie;
-predisporre con urgenza tutti gli atti conseguenti con la nomina e l'insediamento di una commissione tecnica che possa definire il finanziamento occorrente ed avviare i lavori necessari nel più breve tempo possibile;
-promuovere con sollecitudine un bando per agevolare la nascita di nuove imprese innovative a valere sui fondi POR ricerca e sviluppo che abbiano come scopo lo sviluppo di prodotti o processi per contrastare le epidemie.
(11; 27/04/2020) Tallini, Paris, Esposito
Il Consiglio regionale, premesso che:
-la positiva azione di contrasto alla diffusione dell'epidemia da coronavirus operata dalla Regione Calabria, ha determinato dati confortanti sul piano sanitario, e fa prevedere la possibilità dell'avvio della c.d. Fase 2 dopo il 4 maggio. -In questo quadro la Regione, con il Programma "Riparti Calabria" ha già avviato alcune azioni positive per fronteggiare l'emergenza economica che si prefigura in Calabria. -A fronte di tali criticità l'Unione Europea ha consentito, con il Regolamento CE 460/2020 del 30/3/2020 e con le successive Raccomandazioni e con il "CRII" in materia di emergenza Covid19, una straordinaria deroga alle procedure ordinarie di rimodulazione dei Programmi Operativi comunitari ed un ampliamento significativo delle opportunità di aiuti alle PMI in situazione di emergenza. -il Governo, oltre alle misure dei D.L. 18/2020 e 23/2020, ha invece predisposto una proposta di DIPE che da un lato prevede alcuni strumenti positivi di flessibilità amministrativa e di promozione degli investimenti pubblici, ma dall'altro prevede un pericolosissimo principio di possibile drenaggio delle risorse non utilizzate del POR e del PAC/FSC a favore delle aree del Nord colpite maggiormente dall'emergenza sanitaria, in deroga al principio del 34% di risorse a favore del Mezzogiorno, con l'ipotesi di restituzione delle risorse eventualmente drenate nella successiva fase di programmazione 2021 /2027. Orientamento che pone la Regione Calabria davanti al rischio di possibili decurtazioni di risorse POR e PAC/FSC non utilizzate (e prive di obbligazioni giuridicamente vincolanti), che occorre fronteggiare. Considerati che nel quadro degli interventi strategici da attivare per contrastare il rischio sanitario da Covid19 e per sostenere il sistema economico in crisi dopo la pandemia, è opportuno adottare alcune azioni, aggiuntive a quelle già messe in campo, che possono contribuire in modo significativo al piano di ripartenza della Calabria. Considerato che è necessario prestare particolare attenzione nell'immediato a tutte le azioni necessarie per evitare il "crac" del sistema economico-produttivo calabrese, con pesantissimo impatto occupazionale ed in particolare: -in ordine al rilancio delle infrastrutture legate ai lavori pubblici essendo fondamentale in tale proiezione la ripresa dell'edilizia ed in particolare dei lavori pubblici, che in Calabria e l'elemento trainante dell'economia, attraverso il rilancio delle Opere Pubbliche da definirsi strategiche su livello regionale, sarà necessario censire nell'immediato tutte le opere strategiche già progettate, finanziate ed in parte cantierate che abbiano elementi di criticità che le renda "incagliati" (es. ritardi di pareri, perizie di varianti, ecc.), per le quali prevedere non solo la proroga regionale dello strumento legislativo "sbloccacantieri" (Legge 55/2019) già prevista dal DIPE, ma una vera e propria Legge Obiettivo di livello regionale (tipo quella statale n. 443 approvata nel 2001 ), da concertarsi con Province, Città Metropolitane e Comuni capoluogo che consenta attraverso strumenti idonei (Conferenze dei servizi e di snellimento delle procedure burocratiche, di pareri e di autorizzazioni paesaggistiche e di impatto ambientale) la massima accelerazione delle procedure di avvio o riavvio dei cantieri, ricorrendo, ove necessario, a forme di Commissariamento sblocca-cantieri dotato di autonomia ma anche di adeguate coperture giuridiche in deroga al Codice degli Appalti. -In ordine al sostegno alla domanda di consumi sarà necessario procedere a interventi di supporto alla crescita della domanda dei consumi privati sostenendo gli esercizi commerciali ed artigiani che riapriranno a maggio e che rischiano un pesante impatto negativo dalle prassi di distanziamento sociale. A tal proposito sarebbe utile implementare un intervento finanziario straordinario, centrato sui Comuni, che si tramuti in aiuti ai negozi/esercenti/artigiani che riaprono dopo la fase di chiusura, registrati su adeguata piattaforma regionale, attraverso il ricorso a bonus del 20-25% di aiuti alle imprese di sconto riconosciuto sugli acquisti effettuati da privati nei primi due mesi, a fronte di una campagna di promozioni commerciali, che invogli le famiglie agli acquisti, e di marketing dei consumi locali da parte dei cittadini. Una misura simile, considerando la platea delle Imprese interessate, potrebbe costare tra i 10 e 15 milioni di euro, con effetto volano straordinario sulla ripresa dei consumi e quindi della redditività delle imprese. In ordine agli interventi a fondo perduto a favore delle imprese e dei professionisti. Oltre interventi già programmati con Fincalabra per il Piano "Riparti Calabria", con prestiti alle Imprese e sostegno al fondo di garanzia, sarà necessario attivare una iniziativa "shock" di aiuti a fondo perduto a favore delle Imprese che hanno subito contrazione di mercato e di produzione a seguito delle chiusure da emergenza Covid19 (commercio, turismo, servizi, artigianato), sullo stesso schema seguito da Francia e Germania, e da altre Regioni italiane. La proposta sarebbe quella di destinare aiuti a fondo perduto (autorizzati dai nuovi Regolamenti comunitari), attraverso finanziamenti da 5.000 a 10.000 euro per le 50.0QO imprese calabresi (PMI) e Professionisti con partita IVA, con codici ATECO soggetti a chiusura da Covid19, che dovrebbe consentire una ripresa immediata di competitività delle Imprese dopo l'interruzione di attività, senza dover ricorrere ad ulteriore indebitamento. Una simile misura potrebbe mobilitare risorse da 250.000.000 a 500.000.000 euro, a seconda dell'ampiezza eventuale di fatturato, immediatamente spendibili e con impatto immediato sulla ripresa del sistema economico-produttivo. Inoltre, una operazione del genere presuppone ovviamente una rimodulazione immediata delle risorse disponibili sul POR e sul PAC/FSC non impegnate, stimate nell'immediato in circa 800 milioni di euro, ma fortemente incrementabile sul POR in considerazione che la dotazione finanziaria del POR Calabria 2014/2020 di oltre 2 miliardi presenta una spesa insufficiente pari al 27%, mentre le procedure attivate sono costituite in prevalenza da Progetti Sponda/Coerenti che producono risorse liberate, ma che potrebbero portare ad una rimodulazione finanziaria (da approvare solo in Comitato di Sorveglianza per il POR e da intesa con l'Agenzia di Coesione per il PAC) di importo pari a circa 1,500 miliardi di euro. Inoltre, l'attuazione di una immediata rimodulazione di POR e PAC sul tema dell'emergenza coronavirus potrebbe determinare di evitare i rischi paventati di de finanziamento di risorse da parte del governo. Tutto ciò premesso e considerato,
impegna la Giunta regionale
in ordine al rilancio delle infrastrutture legate ai lavori pubblici ad adottare ogni azione utile a: -censire nell'immediato tutte le opere strategiche già progettate, finanziate ed in parte cantierate che abbiano elementi di criticità che le renda "incagliati"(es. ritardi di pareri, perizie di varianti, ecc.), per le quali prevedere non solo la proroga regionale dello strumento legislativo "sbloccacantieri" (Legge 55 /2019) già prevista dal DIPE, ma anche la elaborazione di una vera e propria Legge Obiettivo di livello regionale da concertarsi con Province, Città Metropolitane e Comuni capoluogo che consenta attraverso strumenti idonei la massima accelerazione delle procedure di avvio o riavvio dei cantieri, ricorrendo, ove necessario, a forme di Commissariamento sblocca-cantieri dotato di autonomia ma anche di adeguate coperture giuridiche in deroga al Codice degli Appalti. -In ordine al sostegno alla domanda di consumi ad adottare ogni azione utile a: realizzare interventi di supporto alla crescita della domanda dei consumi privati sostenendo gli esercizi commerciali ed artigiani che riapriranno a maggio, implementando un intervento finanziario straordinario, centrato sui Comuni, che si tramuti in aiuti ai negozi/esercenti/artigiani che riaprono dopo la fase di chiusura, registrati su adeguata piattaforma regionale, attraverso il ricorso a bonus del 20-25% di aiuti alle imprese di sconto riconosciuto sugli acquisti effettuati da privati nei primi due mesi, a fronte di una campagna di promozioni commerciali, che invogli le famiglie agli acquisti, e di marketing dei consumi locali da parte dei cittadini. -In ordine agli interventi a fondo perduto a favore delle imprese e dei professionisti ad adottare ogni azione utile ad: attivare una iniziativa "shock" di aiuti a fondo perduto a favore delle Imprese che hanno subito contrazione di mercato e di produzione a seguito delle chiusure da emergenza Covid19 (commercio, turismo, servizi, artigianato), sullo stesso schema seguito da Francia e Germania, e da altre Regioni italiane, destinando aiuti a fondo perduto (autorizzati dai nuovi Regolamenti comunitari), attraverso finanziamenti da 5.000 a 10.000 euro per le 50.000 imprese calabresi (PMI) e Professionisti con partita IVA, con codici ATECO soggetti a chiusura da Covid19. - In ordine ai fondi comunitari ad adottare ogni iniziativa utile alla rimodulazione di POR e PAC sul tema dell'emergenza coronavirus per evitare i rischi paventati di de finanziamento di risorse da parte del governo.
(12; 27/04/2020) Minasi, Molinaro, Raso, Mancuso
Il Consiglio regionale, premesso che:
-con il c.d. “DECRETO CURA ITALIA” - Decreto Legge del 17 marzo 2020, n. 18 recante “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.70 del 17 marzo 2020, tra le molteplici misure previste sono stati stanziati circa 70 milioni di euro per l’anno 2020 per il cd bonus computer che “metterà a disposizione degli studenti meno abbienti, in comodato d’uso, dispositivi digitali individuali per la fruizione delle piattaforme digitali per l’apprendimento a distanza nonché per la necessaria connettività di rete”;
-della somma complessiva stanziata, solo 3,6 milioni, sono stati destinati dal Governo alla Regione Calabria, non tenendo conto del dato (Istat) oggettivo ed inconfutabile secondo il quale la percentuale di famiglie senza computer supera il 41,0% nel Mezzogiorno, con Calabria e Sicilia in testa. Più elevata nel Mezzogiorno anche la quota di famiglie con un numero di computer insufficiente rispetto al numero di componenti;
-il dato diventa ancora più allarmante soprattutto nei confronti di famiglie meno abbienti dove, non solo le conoscenze informatiche, ma anche l’utilizzo degli strumenti a disposizione dei figli è fortemente ridotto, atteso che si predilige l’acquisto di beni di prima necessità, considerando lo strumento informatico “voluttuario”;
-il problema, da sempre esistito, nel nostro territorio regionale è oggi di estrema urgenza e attualità, dal momento che l’emergenza sanitaria ha imposto la didattica a distanza nonché l’utilizzo della rete e degli strumenti informatici, con gravissimo disagio per le famiglie meno abbienti che di fatto si sono trovate sprovviste degli strumenti necessari a garantire la didattica e l’apprendimento a distanza;
-pertanto, la somma che il Governo ha stanziato in favore della Regione Calabria non è in alcun modo sufficiente soprattutto tenendo conto del fatto che occorre garantire in modo concreto, non solo il diritto allo studio costituzionalmente sancito, ma soprattutto evitare il divario sociale a discapito delle famiglie meno abbienti;
-è di pochi giorni addietro la proposta dell’Assessore all'Istruzione della Regione Calabria, Sandra Savaglio, che nel sollevare il problema dell’insufficienza dei fondi stanziati in favore della Regione propone l’utilizzo del Fondo Sociale Europeo ancora disponibile;
-la politica ha il dovere di intervenire per evitare di ampliare il divario sociale e porre in essere aiuti in favore dei soggetti meno abbienti, utilizzando e predisponendo adeguate misure economiche.
Impegna la Giunta regionale
e il Presidente della Regione Calabria, On.le Jole Santelli affinché si predispongano e si prevedano misure a sostegno delle famiglie meno abbienti assicurando agli studenti calabresi i necessari strumenti informatici al fine di evitare discriminazioni sociali e garantire il diritto allo studio.
(2; 10/04/2020) Aieta
Il Consiglio regionale, premesso che:
-le drammatiche fasi dell'emergenza originate dalla Pandemia Covid-19 hanno portato ad una profonda riorganizzazione delle attività ospedaliere, con un eccezionale incremento dei posti letto delle unità operative di malattie infettive, di terapia intensiva, sub intensiva e pneumologia, e ad una conseguente e necessaria riconversione di alcune aree degli ospedali calabresi dedicati ad accogliere pazienti affetti dal contagio;
-l’attività del personale dedicato a tale attività, a cominciare dagli Operatori del 118 e dei Pronto Soccorso è stata, da subito, molto intensa e spesso ai limiti della sicurezza personale per le scarse dotazioni di DPI;
-è necessario prevedere e riconoscere in favore di tutti gli operatori una indennità aggiuntiva, in termini quantitativi e qualitativi, al fine di ricompensare gli stessi per tutta l’attività svolta in condizioni di particolare e grave disagio;
-il riconoscimento della indennità aggiuntiva si pone necessaria al fine di valorizzare e dare importanza all'eccezionale attività resa da tutti gli operatori sanitari che di fatto sono e hanno costituito un punto di riferimento;
-è compito della politica riconoscere, soprattutto in una grave situazione di emergenza sanitaria, una indennità che riconosca l’eccezionale lavoro svolto, mettendo a disposizione Risorse Aggiuntive Regionali e di conseguenza prevedere, anche in deroga alle disposizioni contrattuali, così come agli atti di programmazione Aziendale e Regionale;
-è necessario riconoscere una “indennità rischio Covid” dovuta al disagio, alle prestazioni aggiuntive ed all'intensità connessa alle condizioni di lavoro per l'emergenza COVID e data la straordinarietà della situazione, a tutto il personale impegnato a svolgere la propria attività nei servizi e nelle UU.OO. Aziendali soggette a rischio COVID, tutto anche - ove fosse necessario - con uno specifico intervento normativo regionale.
Impegna la Giunta regionale
e il Presidente, On.le Jole Santelli, affinché si individuino – oltre a quelle eventualmente riconosciute dal Governo – specifiche risorse aggiuntive regionali, d'intesa con il Commissario ad Acta per il Piano di Rientro, Gen. Saverio Cotticelli, al fine di riconoscere al personale impegnato nell'emergenza Covid-19 una indennità legata al disagio, alle prestazioni aggiuntive e al rischio connesso alle condizioni di lavoro per l'emergenza COVID-19.
(3; 14/04/2020) Aieta
Il Consiglio regionale, premesso che:
-a seguito dell’emergenza sanitaria, prima il Governo con l’ormai noto DPCM del 11 marzo 2020 e poi con l’Ordinanza regionale del 22 marzo 2020 è stato disposto il lockdown su tutto il territorio nazionale e regionale;
-con l’ordinanza regionale del 22 marzo 2020, al fine di evitare rientri “scellerati e non autorizzati" è stato disposto il divieto di ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dal territorio regionale, prevedendo, nella fattispecie, l’impossibilità di entrare ed uscire dal territorio regionale, se non per comprovate esigenze lavorative legate all'offerta di servizi essenziali oppure per gravi motivi di salute;
-con l’emanazione della suddetta ordinanza, posta sicuramente nell'intento positivo di tutelare la Regione dal propagarsi del contagio epidemiologico su tutto il territorio regionale, non si è tuttavia tenuto conto che nelle Regioni del Nord Italia sono rimasti oltre 30.000 cittadini calabresi che, ad oggi, a distanza di quasi un mese dalla chiusura del territorio, non possono rientrare, se non violando la misura restrittiva imposta;
-l’impossibilità di rientrare sta causando gravissimi disagi e problemi, soprattutto a tutti gli studenti fuori sede, rimasti bloccati nelle regioni del Nord Italia che si trovano, con entrate pari a zero, nella situazione di non poter adempiere ai contratti di locazione nonché al sostentamento dei beni di prima necessità, con gravi ripercussioni anche per tutte le famiglie di origine che oggi si trovano nell'impossibilità di poter aiutare chi si trova lontano dalla Regione a seguito della chiusura totale del territorio;
-molteplici sono gli appelli e le petizioni con cui si sta chiedendo alla Regione Calabria di intervenire concretamente soprattutto in favore degli studenti fuori sede che, trovandosi nelle Regioni del Nord, all'interno del loro soggiorno universitario, si trovano a dover affrontare da soli, non solo l’emergenza sanitaria, ma anche e soprattutto l’emergenza economica, lontani dalle proprie famiglie con gravi ripercussioni anche psicologiche derivanti dalla certezza di non farcela senza un concreto aiuto economico e emotivo da parte delle famiglie di origine;
-è compito della Politica, attraverso canali di soccorso, intervenire al fine di aiutare concretamente tutti i cittadini calabresi e soprattutto gli studenti che si trovano fuori sede a rientrare nel territorio regionale e fare in modo che gli stessi possono ricongiungersi alle proprie famiglie di origine;
-occorre porre rimedio alla lacuna normativa, di fatto esistente, sia a livello nazionale che regionale, autorizzando rientri soprattutto in favore di tutti gli studenti fuori sede, al fine di aiutare gli stessi e le famiglie a superare la crisi economica che l'emergenza sanitaria ha causato, prevedendo misure ad hoc, con obblighi di prevenzione e di tutela della salute pubblica;
-pertanto è necessario che la Regione, anche con uno specifico intervento normativo, disponga immediatamente il rientro di tutti i cittadini calabresi che ne fanno richiesta, sempre nel rispetto degli obblighi di sicurezza e prevenzione previsti per legge: per tutto quanto sopra evidenziato,
impegna la Giunta regionale
e il Presidente, On.le Jole Santelli, affinché vengano disposte misure necessarie ed urgenti al fine di consentire, nel rispetto di tutti gli obblighi di sicurezza e prevenzione, l'immediato rientro di tutti i cittadini calabresi rimasti bloccati nelle Regioni del Nord Italia e conseguentemente vengano disposte misure volte a garantire il ricongiungimento familiare.
(4; 20/04/2020) Aieta
Il Consiglio regionale, premesso che:
-la grave emergenza sanitaria covid-19 ha provocato e sta provocando uno shock economico e mondiale inimmaginabile. Il Fondo Monetario Internazionale stima un crollo del Pil mondiale del 3% e di quello italiano del 9,1%. Secondo Bankitalia gli effetti della pandemia sull'economia cominciano a farsi sentire con un arretramento del 15% della produzione industriale in marzo e un calo del Pil attorno ai 5 punti nel primo trimestre di quest’anno;
-siamo di fronte ad una crisi senza precedenti che produrrà effetti ancora più gravi nel Mezzogiorno e nella nostra Regione in particolare, dove il tessuto sociale, economico e produttivo, già di per sé debole e precario, rischia di essere travolto con rischi concreti di tensioni e disordini sociali;
-naturalmente anche il mercato immobiliare ed il mondo delle locazioni sono tutt'altro che immuni da questo cataclisma;
-in assenza di adeguate misure di sostegno, i locatori e i conduttori di immobili ad uso sia abitativo sia commerciale, rischiano il tracollo economico e finanziario con l’aumento esponenziale di sfratti per morosità e la conseguente chiusura delle attività artigianali, commerciali e professionali;
-così come hanno già fatto altre Regioni italiane (Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia e Puglia), la Calabria deve mettere in campo misure emergenziali di sostegno alle locazioni immobiliari (ad uso sia abitativo sia commerciale) per aiutare e sostenere le famiglie incapienti, gli artigiani, i commercianti, gli esercenti e i piccoli professionisti nel pagamento dei canoni di locazione per i mesi da marzo a luglio 2020;
tutto ciò premesso,
impegna la Giunta regionale
-a procedere con urgenza attraverso una riprogrammazione e rimodulazione dei Fondi FESR e FSE 2014-2020 a individuare le risorse necessarie per l’erogazione di contributi finalizzati al pagamento dei canoni di locazione, relativi al periodo di chiusura obbligatoria e comunque quantomeno per i mesi marzo-luglio 2020 da destinare agli inquilini con regolare contratto di locazione registrato:
1)di alloggi di edilizia residenziale pubblica secondo quanto previsto dagli artt. 49 e 50 della L.R. n. 32/96;
2)di alloggi della proprietà privata fino ad un reddito familiare complessivo annuo lordo di 25.000,00 euro;
3)di immobili di categoria C1, C2, C3, A10 e B5 fino ad un reddito complessivo annuo lordo di 60.000,00 euro;
- a individuare, in merito, procedure il più possibile snelle, semplificate e gestite direttamente dai Dipartimenti regionali competenti, anche attraverso la stipula di una convenzione apposita con l’INPS e l’Agenzia delle Entrate, allo scopo di consentire nel più breve tempo possibile che i contributi finalizzati al pagamento dei fitti, vengano erogati e accreditati direttamente sui conti correnti dei proprietari degli immobili locati dandone opportuna comunicazione ai conduttori interessati.
(5; 23/04/2020) Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo, Tassone
Il Consiglio regionale, premesso che:
la grave situazione legata all'emergenza Covid-19 e
il rischio infettivo che quotidianamente colpisce i medici e trasversalmente
tutti gli operatori socio sanitari, che operano nelle unità operative di
malattie infettive, dal personale infermieristico al personale sanitario, che
svolgono attività di prevenzione nei presidi territoriali e a domicilio, dove
le misure di sicurezza sono più deficitarie;
la criticità dell’emergenza epidemiologica da
Covid-19 ha determinato una rimodulazione delle strutture ospedaliere con
immediato aumento dei posti letto nei reparti di malattie infettive,
pneumologia, terapia intensiva e sub intensiva, con conseguenti turni
massacranti a carico degli operatori sanitari, costretti a lavorare, a volte,
senza i necessari dispositivi di protezione individuale;
rilevato quanto previsto dall'art. 86 - comma 6 -
del CCNL 2016/2018 del Comparto Sanità che, nel disciplinare le indennità per
particolari condizioni di lavoro, prevedendo - tra l’altro - per il personale
infermieristico indennità aggiuntive per ogni giornata di effettivo servizio
prestato: nelle terapie intensive e nelle sale operatorie, nelle terapie
sub-intensive e nei servizi di nefrologia e dialisi, nei servizi di malattie
infettive e discipline equipollenti così come individuati dal D.M. del
30.1.1998 e s.m.i.- esclude determinate categorie di operatori socio sanitari;
considerato che è necessario riconoscere,
limitatamente al periodo di vigenza della emergenza sanitaria in atto, misure
economiche di sostegno agli operatori sanitari tutti che, con grande dedizione,
competenza e professionalità, sono impegnati senza tregua nella lotta contro il
Covid-19;
che gli istituti previsti dai contratti collettivi
nazionali di riferimento non risultano adeguati a coprire lo sforzo eccezionale
richiesto in questo particolare momento storico e che bisogna, dunque,
esprimere gratitudine per le condizioni di stress e di sovraccarico in cui
lavorano moltissimi operatori del sevizio sanitario regionale che, con spirito
di sacrificio e senso del dovere stanno affrontando rischi personali e
condizioni lavorative difficili e disagevoli;
che, dunque, va riconosciuto il rischio corso e
l'abnegazione dimostrata in modo encomiabile da questi lavoratori;
che risulterebbe equo e lodevole per la regione,
riconoscere un incremento retributivo straordinario per gli operatori sanitari
in base al livello di rischio cui sono sottoposti. Tutto ciò premesso,
impegna la Giunta regionale
e il Presidente della Giunta -a riconoscere un
incremento retributivo straordinario ai medici e a tutto il personale del
comparto sanitario impegnato nell'emergenza epidemiologica in base al livello
di rischio, utilizzando risorse regionali e statali aggiuntive;
a garantire, dunque, vicinanza, sostegno e
riconoscenza al servizio prestato dagli operatori sanitari.
(6; 23/04/2020) De Caprio
Il Consiglio regionale, premesso che:
-il commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo nel settore sanitario nella Regione Calabria e Invitalia hanno sottoscritto un accordo in materia di investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie;
-la facoltà di ricorrere a tale strumento è prevista dal DL 35/2019 (Decreto Calabria) sull'emergenza sanitaria;
-il predetto decreto ha scadenza il 31 ottobre 2020 (fra sei mesi);
considerato che le precedenti convenzioni per investimenti in edilizia sanitaria come quella con Infrastrutture lombarde non hanno prodotto i risultati sperati rispetto alle risorse della Regione Calabria investite, aggravando ancora di più il debito sanitario;
-la convenzione in oggetto decade nel momento in cui non sarà più in vigore il Decreto Calabria;
-Invitalia nella Convenzione summenzionata si avvale di gruppi di lavoro con consulenti esterni per svolgere le funzioni di committenza e progettazione e viene delegata ad acquisire le professionalità necessarie;
-nella Convenzione si allega un lungo elenco di interventi di cui buona parte non sono ancora finanziati ma, solo programmati;
-la convezione, invece, non considera opere già appaltate quali i tre nuovi ospedali (Sibaritide, Piana di Gioia Tauro, Vibo Valentia) e il Pronto soccorso di Crotone che a quanto pare si ritiene non abbiano bisogno di alcuna committenza;
-all'interno della suddetta convenzione è previsto l’impiego di numerose figure professionali esterne, palesandosi il rischio che la Regione, una volta decaduta la convenzione, debba assorbire giocoforza questa forza lavoro;
-la Calabria ha la disponibilità di risorse considerevoli in materia di edilizia sanitaria, oltre ad avere ancora in fase di approvazione un nuovo accordo di programma quadro con il Governo centrale. -Si prefigura un pericoloso sperpero di risorse pubbliche a danno dei cittadini calabresi e, quindi, di un servizio sanitario già di per sé in profonda fase di emergenza.
Impegna la Giunta regionale
ad attivarsi, per quanto sopra considerato, presso il Presidente del Consiglio, il Governo e il Ministro della Salute affinché si provveda all'immediata revoca della Convenzione sottoscritta tra il Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo nel settore sanitario nella Regione Calabria ed Invitalia in materia di investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie.
(7; 25/04/2020) Graziano, Guccione
Il Consiglio regionale, premesso che:
-l’emergenza Coronavirus ha imposto l’adozione di misure che, sia a livello statale che regionale, hanno determinato la chiusura dei confini territoriali al fine di contenere ed evitare la diffusione del virus;
-a tal fine, con ordinanza della Regione n. 15 del 22 marzo 2020 si disponeva “Con decorrenza immediata e fino al 3 aprile 2020 è vietato ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dal territorio regionale, salvo che per spostamenti derivanti da comprovate esigenze lavorative legate all'offerta di servizi essenziali ovvero spostamenti per gravi motivi di salute.”, prevedendo la stessa, la possibilità di aggiornamenti “ogni qualvolta si rendesse necessario a seguito della valutazione circa la situazione epidemiologica regionale." -considerato che il Governo con il dpcm 10 aprile 2020 ha disposto la durata delle misure di contenimento a tutto il 3 maggio 2020;
-con successiva ordinanza del Presidente della Regione, n. 29 del 13 Aprile 2020, si è previsto l’adeguamento ai dettami nazionali e dunque disposta la prosecuzione delle misure di contenimento del rischio di diffusione del virus, fino al 3 maggio 2020, nel territorio regionale;
-di conseguenza è stato prolungato il divieto di ogni spostamento delle persone fisiche in entrata e in uscita dal territorio regionale, fatto salvo per alcune specifiche e precise eccezioni;
-sono migliaia i calabresi che vivono fuori dalla regione per motivi di studio e lavoro e che, in questo drammatico momento, denunciano pessime condizioni economiche e psicologiche perché, privi di lavoro e, in generale, delle proprie attività, devono comunque far fronte alle spese legate al vitto ed all'alloggio;
-questi provvedimenti sono legati ad una situazione di emergenza che, per sua natura, è caratterizzata da incertezza ed imprevedibilità, tanto che, allo stato attuale, non si esclude la possibilità di chiusure del territorio regionale oltre la data prevista del 3 maggio p.v.;
Considerato che la politica ha il dovere di intervenire ed adottare ogni misura necessaria che possa contemperare l’esigenza di contenimento del virus con quella, non meno importante, di tutelare queste categorie svantaggiate di cittadini;
-che non è sufficiente pertanto chiudere il territorio regionale, ma è necessario fare di più ed adottare, tramite appositi provvedimenti, soluzioni concrete che possano riportare nella Regione i cittadini fuori sede, che riversano, si ribadisce, in condizioni angosciose;
-si rappresenta a tal fine una proposta elaborata dall'associazione “Calabrolombarda” di Milano, avente come obiettivo la possibilità di disciplinare il rientro dei calabresi bloccati al nord;
-è necessario integrare la suddetta proposta con la stipula di un protocollo d’Intesa tra diversi attori istituzionali, ed in specie: la Regione Calabria, il Governo nazionale, le Regioni del Nord interessate e Trenitalia;
-il provvedimento de quo, per quanto sinteticamente sotto evidenziato, rappresenta il giusto contemperamento tra diritti fondamentali costituzionalmente garantiti, ossia la tutela della salute ex articolo 32 e la tutela della persona, nelle sue articolate e diverse espressioni, ed in particolare, nel caso di specie, quella del rispetto della dignità e della tutela dell'integrità fisica e psichica;
-il protocollo dovrebbe prevedere che i calabresi, sulla base di specifiche e comprovate condizioni elencate tassativamente, presentano alla regione d’appartenenza una dichiarazione (con apposito modulo) comprovante lo stato di necessità di rientrare nella propria residenza, il luogo in cui intendono trascorrere la quarantena, la stazione di arrivo e le modalità di rientro nella propria abitazione. La Regione di partenza, in accordo con la Regione Calabria, si impegna ad effettuare un tampone di controllo prima del viaggio, dall'esito del quale dipende la possibilità di mettersi in viaggio. Trenitalia infine, predispone dei viaggi “dedicati” e “calendarizzati”, con costi a carico della Regione d'arrivo, assicurando l'osservanza di tutte le misure di sicurezza. I treni seguono esclusivamente due tratte: uno (sulla linea tirrenica) con fermate a Paola, Lamezia, Rosarno e Reggio Calabria, l’altro (utilizzando la tratta Sibari-Bolzano) con soste a Paola e Sibari. All'arrivo i passeggeri dovranno sottoporsi a quarantena obbligatoria nel luogo indicato ed eventualmente con la famiglia, qualora non avessero la possibilità di stare in un luogo separato. Anche le persone che, dotate di dispositivi di protezione individuale e precedentemente comunicate, accompagnano i passeggeri nei luoghi di residenza dovranno sottoporsi al periodo di quarantena ed al successivo tampone di controllo. In caso di inosservanza saranno soggetti alle sanzioni previste dalla legge. Qualora, inoltre, fosse necessario i comuni si impegnano a rendere disponibili delle strutture per le persone sottoposte a quarantena obbligatoria.
Impegna la Giunta regionale
e il Presidente, On. le Jole Santelli, a porre in essere le azioni necessarie ed urgenti per l'elaborazione e l'adozione del protocollo sopra descritto che consentirebbe ai cittadini fuori sede ed in stato di evidente difficoltà economica di far rientro in Calabria, assicurando comunque l’osservanza delle misure precauzionali di contenimento e la tutela di tutti i cittadini calabresi.
(8; 25/04/2020) Callipo
Il Consiglio regionale, premesso che:
-l'emergenza sanitaria in atto legata alla diffusione e al contagio del Covid-19 ha determinato non solo gravissime conseguenze nel tessuto sanitario del Paese -in cui ogni azione, anche se dolorosa, deve essere finalizzata al contenimento e al rallentamento del contagio -ma, purtroppo, ha, col tempo, cambiato profondamente condizioni sanitarie, abitudini di vita, relazioni sociali e prospettive economiche di interi settori;
-in particolare, lo scoppio dell'emergenza epidemiologica, unitamente alle misure volte a contenerne la diffusione anche nella fase post emergenza, andranno ad impattare negativamente sul complessivo tessuto socio-economico del territorio regionale, generando pesantissime ripercussioni soprattutto nel settore del turismo;
- il sostegno economico e le misure adottate dal Governo, per lenire la profonda crisi economica scaturita dall'emergenza sanitaria, non prevedono aiuti concreti per fronteggiare i costi delle attività turistiche e ricreative presenti nel territorio regionale;
-ad oggi vi è un'estrema incertezza di come le attività potranno ripartire dopo mesi di blocco totale e non sono prevedibili gli effetti economici e sociali di nuove misure restrittive disposte dal Governo nel breve e medio termine, soprattutto rispetto ad una stagione estiva che, di fatto, risulta già estremamente compromessa;
-le attività turistiche e ricettive, unitamente agli stabilimenti balneari saranno duramente colpiti dall'emergenza sanitaria in corso che, inevitabilmente, si ripercuoterà su tutta la stagione balneare 2020;
-considerato che il settore turistico da sempre riveste un ruolo di primaria importanza nello sviluppo socio-economico della nostra Regione;
rilevato quanto previsto dalla Legge Regionale 31 dicembre 1971 recante Istituzione dei Tributi propri della Regione Calabria, che al Titolo I delle Disp. Gen., all'art.1 disciplina la Natura dei Tributi, istituendo al punto a) l'imposta sulle concessioni statali dei beni del demanio e del patrimonio indisponibile;
considerato che bisogna supportare le attività turistiche presenti nel territorio calabrese fortemente provate dall'emergenza in corso e che, alla vigilia di una stagione estiva incerta, un segnale reale e concreto di sostegno economico potrebbe essere rappresentato dall'abolizione -per gli anni 2020 e 2021- della tassa regionale sulle concessioni demaniali marittime, con finalità turistico - ricreative;
-che, di certo, l'abolizione del tributo per due anni dovuta dalle attività turistiche - ricreative per la concessione demaniale marittima, consentirebbe ai proprietari e agli operatori delle strutture balneari di affrontare con meno criticità le problematiche economiche derivanti dall'emergenza da Covid. Tutto ciò premesso,
impegna la Giunta regionale
-a valutare, in considerazione del fatto che il settore turistico rappresenta il volano di sviluppo dell'economia regionale, concretamente l'opportunità di utilizzare le risorse Regionali e comunitarie disponibili allo scopo di finanziare il settore turistico, al fine di garantire la sopravvivenza delle attività ad oggi presenti ed incentivare gli investimenti in questo settore;
-abolire, per due annualità 2020 - 2021, la corresponsione della tassa regionale per le concessioni demaniali marittime con finalità turistico - ricreative (disposta dalla Legge Regionale 31 dicembre 1971 recante Istituzione dei Tributi propri della Regione Calabria, di cui al Titolo I delle Disp. Gen., art. 1) per fronteggiare le conseguenze economiche causate dell'emergenza sanitaria da Covid- 19;
-a garantire, dunque, sostegno economico alle attività turistiche - ricreative e balneari calabresi in modo da consentire alle stesse di poter intraprendere, al termine del periodo di emergenza, un percorso di ricrescita economica e sociale;
investe, altresì, il Presidente della Giunta e la Giunta Regionale -a voler richiedere allo Stato l'abolizione del canone demaniale marittimo per le annualità 2020 2021, per poter gestire al meglio le problematiche economiche emerse sul proprio territorio.
È pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni:
Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
- ormai da diversi giorni è penetrato anche nel territorio italiano il virus Covid - 19 al punto da indurre il Governo ad emanare provvedimenti straordinari sia per fronteggiare l'emergenza sanitaria che per il sostegno al sistema economico;
- tale virus, per il quale non vi sono al momento vaccini, ha infettato numerosissime persone molte delle quali, purtroppo, sono decedute;
- con riferimento al Covid - 19, l'OMS ha dichiarato la pandemia;
- il coronavirus dopo essersi radicato in alcune regioni del Nord Italia ha, purtroppo, fatto ingresso anche nella regione Calabria;
- infatti, ad oggi, sono numerose le persone nella regione Calabria che hanno contratto il virus e che sono in cura nei nostri presidi sanitari;
- che il Covid - 19 è un virus che colpisce le vie respiratorie ed i soggetti colpiti hanno, in molti casi, bisogno di immediate cure che devono svolgersi nei reparti di terapia intensiva;
- ad oggi, in Italia i soggetti colpiti dal virus sono oltre 10 mila e molti di essi, essendo il virus maggiormente diffuso nel Nord Italia, sono ricoverati presso i presidi sanitari del Nord;
- inoltre, ad oggi, i morti sono oltre 1200;
- il Governo nazionale ha adottato misure speciali al fine di frenare la diffusione del virus anche disponendo la chiusura degli esercizi commerciali (salvo quelli che vendono prodotti alimentari e sanitari ed essenziali) nonché diretti ad evitare assembramenti di persone;
- inoltre, il Governo ha nominato un Commissario per l'emergenza coronavirus;
- tuttavia, è facile prevedere (come pianificato dagli esperti) che il virus si estenderà pure nella nostra regione anche a causa dell'arrivo nel nostro territorio di molte persone che si trovavano nelle zone "rosse" del Nord;
- tuttavia, mentre nel Nord Italia vi sono strutture sanitarie efficienti e funzionanti, dotate di numerosi posti nei reparti di rianimazione, la nostra regione, anche a causa del commissariamento cui è sottoposta da numerosi anni, è dotata di una rete ospedaliera che, salvo poche eccezioni, è carente e poco efficiente e con pochi posti nei reparti di rianimazione;
- per come sopra detto, il Covid - 19 colpisce le vie respiratorie e, conseguentemente, è essenziale, al fine di prestare assistenza alle persone affette, avere reparti di rianimazione efficienti e dotati di numerosi posti al loro interno;
- inoltre, è necessario che le strutture sanitarie che dovranno occuparsi dell’emergenza coronavirus siano dotate di percorsi e dotazioni diretti ad evitare che pazienti di altri reparti ed il personale siano contagiati;
- pertanto, stando alle previsioni dei medici ed esperti, potrà accadere, purtroppo, che nei prossimi giorni le nostre strutture sanitarie debbano far fronte alla richiesta massiccia di intervento sanitario al fine di prestare cure a soggetti contagiati dal coronavirus;
- tuttavia, le nostre strutture sanitarie per come unanimemente affermato, non saranno in grado di affrontare con efficienza e tempestività il virus Covid – 19;
- occorre, pertanto, con immediatezza e senza tentennamenti, individuare le strutture sanitarie che in Calabria dovranno occuparsi di prestare le cure in favore delle persone affette da coronavirus e dotarle di reparti di rianimazione e degli strumenti sanitari e del personale e di tutto ciò che è necessario al fine di poter prestare le necessarie e dovute cure alle persone contagiate dal Covid – 19;
- tutto ciò deve essere frutto di un ragionamento e di un percorso politico/amministrativo puntuale e caratterizzato da progettualità e tempestività e scevro da superficialità e da approssimazione e che si avvalga di metodologie medico/scientifiche sul presupposto che Governo e Regioni debbano seguire le indicazioni degli epidemiologi;
- tuttavia, ad oggi, dalle notizie informali pervenute, pare che il Presidente della Giunta regionale abbia adottato provvedimenti/ordinanze in materia, ma caratterizzati da frammentazione e che non sono il frutto di un disegno complessivo che affronti globalmente e tempestivamente la delicatissima questione;
- però, ad oggi, non essendo stato insediato il Consiglio regionale, i consiglieri sono privi di notizie e non hanno informazioni in merito agli eventuali provvedimenti (se emessi) adottati dalla Presidenza della Giunta e dalla Giunta regionale diretti ad affrontare l’emergenza virus ormai penetrata anche nel nostro territorio e che, da qui a poco, intaserà la già precaria, stressata e insufficiente rete ospedaliera calabrese;
- avendo i medici e gli esperti in materia già previsto l’arrivo del virus nel nostro territorio, la Calabria non può farsi trovare impreparata, perché la eventuale impreparazione (dovuta all’approssimazione politica) determinerebbe la perdita di molte vite umane colpite da virus;
- non è nemmeno dato capire se la Calabria abbia chiesto al Commissario ad Acta in materia sanitaria e al Governo nazionale la formazione di una Struttura Speciale che affronti in modo integrale e complessivo e globale e puntuale l’emergenza coronavirus che da qui a poco investirà la Calabria;
- infatti, alla luce delle carenze decennali della nostra regione in materia sanitaria ed alla luce dell’aggressività manifestata dal Covid – 19 potrebbe essere utile che la Regione Calabria si doti di una struttura ad hoc (formata da soggetti esperti e di chiara fama scientifica) che si occupi 24 ore su 24 in via esclusiva dell’emergenza coronavirus e adotti, nel più breve tempo possibile un piano diretto a contrastare la detta emergenza sanitaria e a prestare con tempestività le necessarie cure a tutti coloro che, purtroppo, nei prossimi giorni saranno colpiti dal virus ed avranno bisogno di interventi sanitari seri ed immediati all’interno di strutture sanitarie efficientemente organizzate e dotate del necessario personale specializzato e dei necessari strumenti sanitari.
Per sapere:
dal Presidente e dalla Giunta regionale: 1) Quali atti e provvedimenti siano stati adottati, anche eventualmente insieme al Commissario alla sanità, al fine di permettere alla rete sanitaria calabrese di affrontare con efficienza e tempestività l’emergenza coronavirus;
2) Quali siano le strutture sanitarie calabresi che dovranno occuparsi dell’emergenza coronavirus e quanti siano in tutta la regione Calabria i posti nei reparti di terapia intensiva dedicati alla detta emergenza e il numero del personale sanitario che dovrà occuparsi dell’emergenza Covid – 19;
3) Se vi è l’intendimento di costituire una struttura ad hoc (formata da soggetti esperti e di chiara fama scientifica) che si occupi 24 ore su 24 in via esclusiva dell’emergenza coronavirus e adotti, nel più breve tempo possibile un piano diretto a contrastare la detta emergenza sanitaria e a prestare con tempestività le necessarie cure a tutti coloro che, purtroppo, nei prossimi giorni saranno colpiti dal virus ed avranno bisogno di interventi sanitari seri ed immediati all’interno di strutture sanitarie efficientemente organizzate e dotate del necessario personale specializzato e dei necessari strumenti sanitari.
(1; 16/03/2020)
L’evolversi della
situazione epidemiologica – tenuto conto di quanto avvenuto a livello mondiale
e nazionale e del diverso impatto provocato dal Covid-19 in alcune realtà
regionali – ha reso necessario aggiornare e uniformare, quanto più possibile,
il percorso organizzativo dei servizi regionali ospedalieri e territoriali,
anche con iniziative di carattere straordinario ed urgente fondate sulle
disposizioni concernenti il contrasto ed il contenimento della diffusione del
virus SARS-CoV-2 emanate dal Governo con i Decreti del Presidente del Consiglio
dei Ministri dell’8.03.2020, del 9.03.2020 e del 17.03.2020. Al fine di dare
seguito all’applicazione dei piani per la gestione dell’emergenza, di cui alla
circolare ministeriale dell’1.03.2020, nonché di implementare le indicazioni
operative delle attività ospedaliere volte a fronteggiare l’epidemia, sulla
base dei fabbisogni relativi alla curva pandemica, si è proceduto a fornire
anche indicazioni operative aggiuntive, fermo restando quelle già contenute
nelle circolari del Ministero della Salute n. 2619 del 29.02.2020, n. 2627 del
01.03.2020 e n. 7422 del 16/03/2020. A tal proposito è stato necessario
predisporre un piano di emergenza per la gestione dei pazienti, sintomatici e
potenzialmente critici, affetti da COVID-19, finalizzato a garantire idonei
livelli di trattamento attraverso un adeguato numero di posti letto dedicati al
trattamento di tali pazienti, compatibilmente con la nostra realtà operativa e
con le nostre condizioni strutturali di partenza. Sin dall’inizio dell’emergenza
Covid-19, la Regione Calabria, in persona del Presidente quale soggetto
attuatore e dei suoi delegati, ha prodotto, rapidamente e costantemente, una
serie di atti che, in successione, sono stati finalizzati a generare interventi
mirati a correggere una serie di situazioni il cui impatto epidemiologico, sul
territorio regionale, appariva ingravescente e rapidamente mutevole, sebbene
contenuto, così come dimostrano i numeri. In relazione a quanto sopra
rappresentato e tenuto conto delle questioni poste dalla S.V.I.
nell’interrogazione a risposta scritta si fa presente che: Punto 1. Al fine di
consentire alla rete sanitaria calabrese di affrontare con efficienza e
tempestività l’emergenza Coronavirus, sono stati adottati una serie di atti e
provvedimenti, e specificamente: N. Ordinanza 1 27/02/2020 Ulteriori misure per
la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019.
Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833
in materia di igiene e sanità pubblica. 2 05/03/2020 Individuazione Soggetto
Attuatore. 3 08/03/2020 Urgenti misure per la prevenzione e gestione
dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell’art. 32,
comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità
pubblica. 4 10/03/2020 Disposizioni operative inerenti ulteriori misure per la
prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019. Ordinanza
ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia
di igiene e sanità pubblica. 5 11/03/2020 Ulteriori misure per la prevenzione e
gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019. Ordinanza ai sensi
dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di
igiene e sanità pubblica: sospensione temporanea delle attività relative agli
esercizi di barbiere, parrucchiere, centri estetici. 6 14/03/2020 Ulteriori
misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da
COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre
1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica: provvedimenti relativi
all’ingresso di persone fisiche nel territorio regionale. 7 14/03/2020
Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da
COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre
1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica: provvedimenti relativi
all’ingresso di persone fisiche nel territorio regionale. 8 16/03/2020
Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da
COVID-2019. Ordinanza n. 4 del 10 marzo 2020: Costituzione Task Force a
supporto dell’Unità di Crisi Regionale. 10 17/03/2020 Ulteriori misure per la
prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019. Ordinanza
ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia
di igiene e sanità pubblica: Disposizioni relative al Comune di Montebello
Jonico (RC). 11 17/03/2020 Ulteriori misure per la prevenzione e gestione
dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell’art. 32,
comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità
pubblica: Disposizioni relative al Comune di San Lucido (CS). 12 20/03/2020
Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da
COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre
1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica: limitazione degli
spostamenti su tutto il territorio regionale. 13 21/03/2020 Ulteriori misure per
la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019.
Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833
in materia di igiene e sanità pubblica: Disposizioni relative al Comune di
Cutro (KR). 15 22/03/2020 Ulteriori misure per la prevenzione e gestione
dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell’art. 32,
comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità
pubblica: limitazione degli spostamenti su tutto il territorio regionale. 16
22/03/2020 Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza
epidemiologica da COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della
legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica:
Disposizioni relative ai Comuni di Rogliano e Santo Stefano di Rogliano (CS).
17 23/03/2020 Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza
epidemiologica da COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della
legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica:
Disposizioni relative al Comune di Serra San Bruno (VV). 18 24/03/2020
Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da
COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre
1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica: Disposizioni relative al
Comune di Bocchigliero (CS). 19 27/03/2020 Ulteriori misure per la prevenzione
e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019. Ordinanza ai sensi
dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di
igiene e sanità pubblica: Disposizioni relative ai Comuni di Chiaravalle
Centrale, Soverato, Cenadi, Torre di Ruggero, Vallefiorita (CZ). 20 27/03/2020
Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da
COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre
1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica: Attività di screening
Covid-19 /SARS-Cov-2 operatori sanitari e monitoraggio strutture residenziali.
21 28/03/2020 Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza
epidemiologica da COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della
legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica:
Disposizioni relative al Comune di Melito Porto Salvo (RC). 22 30/03/2020
Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da
COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre
1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica: Disposizioni relative al
Comune di Fabrizia (VV). 23 31/03/2020 Ulteriori misure per la prevenzione e
gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019. Ordinanza ai sensi
dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene
e sanità pubblica: Proroga delle disposizioni di cui alle Ordinanze n. 10/2020,
n. 11/2020, n. 13/2020, n. 16/2020, n. 17/2020, n. 18/2020, n. 19/2020 e n.
21/2020. 24 01/04/2020 Ulteriori misure per la prevenzione e gestione
dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell’art. 32,
comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità
pubblica: Disposizioni relative al Comune di Oriolo (CS). 25 03/04/2020
Ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da
COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre
1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica: Proroga delle disposizioni
di cui alle Ordinanze n. 1/2020, n. 3/2020, n. 4/2020, n. 5/2020, n. 7/2020, n.
12/2020, n. 15/2020, n. 22/2020 e n. 23/2020. Punto 2. In particolare con il
DPGR n. 18 del 2020 – adottato d’intesa con il commissario ad Acta – si è
proceduto, in fase di prima applicazione, ad individuare per le 3 aree
organizzative della Regione Calabria (Nord, Centro e Sud) le Strutture da
dedicare potenzialmente alla gestione del paziente affetto da COVID-19, quali
“COVID Hospital”. Le stesse strutture, però, non intervengono secondo uno
schema rigido e cristallizzato, ma in base ad una logica dinamica, che si
adegua alla rapida e mutevole epidemiologia ad oggi rilevata sul territorio
regionale. Nella primissima fase, infatti, sono intervenuti gli ospedali HUB
delle tre aree (nord, centro e sud), in quanto sede di DEA di II livello,
dotati contestualmente di reparti di malattie infettive, di Pneumologia,
unitamente alla presenza di Terapie Intensive. Contestualmente si è proceduto
all’incremento dei posti letto al fine di creare delle “coorti” che
garantissero la separazione tra Covid e non-Covid. Per quanto concerne la
Terapia Intensiva, il DCA 64/2016 prevedeva una dotazione di 148 pp.ll. ma, di
questi, erano realmente disponibili ed attivi solo 105. Sono stati attivati
ulteriori 54 p.l. di terapia intensiva, con un incremento di ben il 50%, con
possibilità di incrementarli di altri 54, previa fornitura di materiali e
dispositivi medici (ventilatori, pompe, monitor, etc..). Attualmente i pp.ll.
di T.I. sono articolati in 67 per non-Covid e 92 p.l. Covid. Anche per la
Pneumologia e le Malattie Infettive è avvenuta la medesima cosa. Con
l’applicazione del D.M. 70/2015 si era proceduto, negli ultimi anni, ad una
drastica riduzione delle unità operative e dei relativi posti letto.
Risultavano attivati, rispettivamente 61 p.l. di Pneumologia e 64 di Malattie
Infettive. A seguito del processo di riorganizzazione, attualmente i posti
letto di pneumologia sono diventati 81, e quelli di Malattie Infettive 146. Con
nota n. 124025 del 31 marzo 2020 sono state comunicate, a tutte le AA.OO. ed
AA.SS.PP., le unità di personale da reclutare, accompagnate dai relativi tetti
di spesa. In particolare sono state autorizzate le seguenti unità di personale:
205 medici, di cui 88 anestesisti, 404 infermieri professionali, 144 OSS, 11
Biologi, 30 Tecnici. Sono state previste, altresì, 37 unità speciali di
continuità assistenziale presso le ASP, distribuite su tutto il territorio
regionale. Punto 3. Con Ordinanza n. 8 del 16 marzo 2020 è stata costituita la
Task Force, che è operativa h24. Al suo interno figurano professionisti di
chiara fama, tra i quali il prof. Raffaele Bruno (Dir. Malattie Infettive del
Policlinico S. Matteo di Pavia), il Prof. Franco Romeo (Dir. UOC Cardiologia
del Policlinico Tor Vergata di Roma) ed il Prof. Paolo Navalesi (Dir. Istituto
anestesia e rianimazione Az. OU dell’Università di Padova), che garantiscono
esperienza e professionalità. Alla Task Force si associa l’attività di una
Struttura Tecnica di Supporto, composta da tecnici e personale del Dipartimento
Tutela della Salute, delle AA.OO. e delle ASP e della Protezione Civile della
Calabria, che garantiscono un’azione costante e combinata di supporto tecnico a
tutti i livelli istituzionali.
Dott. Antonio
Belcastro – Dirigente generale Dipartimento Tutela della Salute e Politiche
Sanitarie
Callipo, Di Natale, Anastasi. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-il sistema sanitario regionale prima dell’emergenza Covid-19 disponeva di 107 posti letto di terapia intensiva al servizio dei pazienti ordinari;
-il numero dei contagi per Covid-19 anche in Calabria continua a crescere;
-si moltiplicano le segnalazioni da parte di Aziende Sanitarie, di operatori ed esperti, di rappresentanti sindacali e degli Ordini dei Medici relative alla carenza di dispositivi di protezione individuali ed alla insufficienza delle infrastrutture sanitarie a fronteggiare l’aumento dei casi di Covid-19;
-la Regione e il Presidente della Giunta regionale ha annunciato in data 11/03/2020 di aver approvato il piano che prevede l’attivazione di 400 posti letto di terapia intensiva e subintensiva per le aree nord, centro e sud della regione nonché il piano straordinario per le assunzioni di personale medico e sanitario non medico a tempo determinato, finalizzato alla gestione dell’emergenza;
-il Presidente della Giunta regionale ha dichiarato in data 18/03/2020 di lavorare per essere pronti a fronteggiare un’emergenza di 1.000 contagi da Coronavirus in Calabria;
-la strutturazione reale dei posti letto non può prescindere dalla fornitura delle apparecchiature e del reclutamento del personale necessario;
-il comma 3 dell’art. 3 del decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020, cd “Cura Italia”, dispone che le strutture private, accreditate e non, su richiesta delle Regioni o delle Aziende sanitarie mettono a disposizione il personale sanitario in servizio nonché i locali e le apparecchiature presenti nelle suddette strutture;
-il comma 1 dell’art. 6 del D.L. “Cura Italia” prevede che il Capo del dipartimento della protezione civile può disporre, nel limite delle risorse disponibili di cui al comma 10, anche su richiesta del Commissario straordinario di cui all’articolo 122, con proprio decreto, la requisizione in uso o in proprietà, da ogni soggetto pubblico o privato, di presidi sanitari e medico-chirurgici, nonché di beni mobili di qualsiasi genere, occorrenti per fronteggiare la predetta emergenza sanitaria, anche per assicurare la fornitura delle strutture e degli equipaggiamenti alle aziende sanitarie o ospedaliere ubicate sul territorio nazionale, nonché per implementare il numero di posti letto specializzati nei reparti di ricovero dei pazienti affetti da Covid-19;
per sapere:
-quanti nuovi posti letto di terapia intensiva sono già operativi in Calabria completi di dotazioni strumentali e con personale addetto;
-quanti ulteriori saranno funzionanti entro il 31 marzo;
-se nelle strutture sanitarie vi è carenza di dispositivi individuali di protezione e quali provvedimenti siano stati adottati o si intendano adottare per far sì che il personale del Servizio sanitario regionale possa essere attrezzato, nel più breve tempo possibile, di tutti i dispositivi di protezione necessari ad affrontare un eventuale aumento di persone contagiate;
-quali provvedimenti siano stati adottati o si intendano adottare per avere subito a disposizione della Regione le strutture, gli strumenti (ambulanze comprese) e il personale della sanità privata;
-se sia stata prevista la possibilità di istituire un Centro regionale unico Covid-19 e, in tal caso, se sia stata valutata l’opzione di utilizzare il Policlinico Mater Domini o se sia stata considerata la possibilità di rendere fruibile uno o più padiglioni della struttura di proprietà dell’Asp di Catanzaro (ex ospedale psichiatrico) che si trova nel territorio di Girifalco.
(2; 23/03/2020)
Con riferimento
all'interrogazione a risposta scritta n. 2 del 23.03.2020 presentata dai
Consiglieri Filippo Callipo, Graziano Di Natale, Marcello Anastasi, si fa
presente quanto segue: -Per quanto concerne la Terapia Intensiva, il DCA
64/2016 prevedeva una dotazione di 148 pp.ll. ma, di questi, erano realmente
disponibili ed attivi solo 105. Sono stati attivati ulteriori 54 p.l. di
terapia intensiva, con un incremento di ben il 50%, con possibilità di
incrementarli di altri 54, previa fornitura di materiali e dispositivi medici
(ventilatori, pompe, monitor, etc.). Attualmente i pp.ll. di T.I. sono
articolati in 67 per non-Covid e 92 p.l. Covid. -Com'è noto la carenza di DPI è
stato il leitmotiv nazionale di questa fase di emergenza coronavirus; solo
recentemente e dietro nostre vibrate rimostranze, insieme alle altre regioni
del Sud, sono stati modificati i criteri di assegnazione delle tecnologie, dei
presidi sanitari, e dei Dispositivi Medici. In effetti finora l’assegnazione
degli stessi avveniva sulla base della percentuale del contagio, mentre da un
po' di tempo a questa parte sono stati introdotti criteri diversi (popolazione
e popolazione sanitaria), che hanno permesso di ottenere tecnologia, presidi e
DPI. Inoltre, è stato reso possibile anche l’acquisto a livello regionale,
senza il vincolo del livello centrale ovvero il loro blocco alle dogane. Si può
acquistare da tutte le fonti possibili, la Protezione Civile, la Regione e in
alcuni casi anche attraverso le singole Aziende. Sono stati approntati
strumenti e personale dedicato che hanno predisposto gli ordini necessari al
soddisfo del fabbisogno e che monitorano costantemente le scorte, di concerto
con la Protezione Civile che provvede, a sua volta, alla distribuzione degli
stessi. Fino alla scorsa settimana non veniva soddisfatto neanche il 10% del
fabbisogno regionale, da qualche giorno è cominciato un flusso maggiore di DPI
che appare incrementale, anche se ancora non a regime. -Vi è stata una positiva
interlocuzione fra l’AIOP ed il Dipartimento Salute. L’Associazione Italiana di
Ospedalità Privata (AIOP) ed alcuni rappresentanti di Case di Cura hanno dato
la disponibilità delle strutture private accreditate per complessivi 360 posti
letto. Allo stato non c’è stata la necessità di ricorrere a tali strutture, ma
sappiamo di poter contare su un importante patrimonio in termini di presidi,
tecnologie e professionalità. A tali disponibilità si aggiungono anche quelle
delle strutture private accreditate territoriali (RSA, RSAM e Struttura di
riabilitazione) che, attraverso le loro associazioni, hanno messi a
disposizione circa 400 posti letto. -In fase di prima applicazione, con il
D.P.G.R. n. 18 dell’11 marzo 2020 sono state individuate le strutture
ospedaliere, articolate per area (Nord, Centro e Sud) da destinare a Covid-19.
Le strutture che si occupano dell’emergenza Coronavirus, però, non intervengono
secondo uno schema cristallizzato, ma secondo una logica degli scenari sia
nazionali che regionali. In questa seconda fase, pertanto, sono intervenuti gli
ospedali HUB delle tre aree, in quanto sede di DEA di II livello, dotati
contestualmente di reparti di malattie infettive unitamente alla presenza di
Terapie Intensive. Nell'ambito di tale ulteriore sviluppo la AOU-MD è stata
individuata quale 1° Covid-hospital, avendo la possibilità di utilizzare una
intera “colonna/ala”, identificata come Corpo A, al quale, di necessità,
seguirà l’utilizzo di un altro edificio presso il presidio sito in Loc.
Germaneto, garantendo la netta separazione delle attività Covid dal resto della
Struttura. Ciò consentirà di trattare i pazienti covid senza che ciò
interferisca con altre attività cliniche quali, in particolare, quelle legate
alla rete SCA (Cardiologia interventistica, Cardiochirurgia e relativa T.I.), o
alle altre attività cliniche che non possono essere sospese. I pp.ll. previsti
verranno via via utilizzati ed attivati al crescere della eventuale domanda,
secondo una precisa composizione, che andrà a regime completo, per attivazione
progressiva, in relazione al completamento delle forniture di attrezzature da
ventilazione. L’organizzazione dell’Ala A – Covid è caratterizzata dalla
disponibilità di pp.ll. di T.I. e T. Sub – intensiva per la gestione di
pazienti ad alta intensità assistenziale e di pp.ll. di degenza ordinaria, di
malattie infettive, pneumologia ed indistinta, per la gestione comune di
pazienti a medio-bassa intensità di assistenza. Tale numero di pp.ll. sarà
incrementato ed adeguato, in maniera proporzionale nel caso si passasse
all'utilizzo anche dell'altro edificio. Il nostro Sistema sanitario si basa sul
modello hub-spoke e le prestazioni ad elevata intensità sono svolte
prevalentemente negli hub; per questo motivo non è possibile, al momento,
dedicare una struttura ai soli pazienti COVID. In quella struttura, ad esempio,
bisognerebbe interrompere attività infungibili e che non vengono garantite
negli spoke, con la cardiochirurgia, la cardiologia interventistica, la
neurochirurgia, l’oncologia. Per questo motivo, almeno in questa fase, nel
Policlinico di Germaneto, insieme alle attività COVID, si avrà un padiglione
isolato e con percorsi dedicati che continuerà a gestire le attività NO-COVID
che non possono essere interrotte. Relativamente all'utilizzo della Struttura
di Girifalco, si fa presente che, in questa fase, non sono state prese in
considerazione le strutture dismesse, incomplete e/o mai entrate in funzione.
On. Avv. Jole Santelli
Presidente Regione Calabria
Tassone. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-dall' OMS è stata dichiarata l’emergenza internazionale di salute pubblica per "un evento straordinario” che costituisce un rischio per diversi Stati attraverso la diffusione internazionale di una malattia, e che potenzialmente richiede una risposta coordinata a livello internazionale;
visto che: -questa emergenza è dovuta ad un nuovo ceppo di coronavirus che è stato segnalato il 31 dicembre scorso dalla Cina all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nella città di Wuhan;
tenuto conto che: -a febbraio 2020 è stata accertata la diffusione del covid-19 in Italia;
-il Decreto Legge 23 febbraio 2020 n. 6, approvato d’urgenza dal Consiglio dei Ministri, detta le direttive da rispettare in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica. Modificato ed integrato con l’ultimo emesso il 25 marzo 2020 n. 19 riguardante le ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da covid-19;
-la Regione Calabria, in collaborazione con il Ministero della Salute, ha pubblicato ordinanze per far fronte alla situazione emergenziale;
e che: -in Calabria si registra un massiccio rientro di cittadini dalle regioni colpite dal virus, e la situazione di potenziale rischio impone in via prudenziale attività di controllo serrate e a tappeto in tutte le stazioni ferroviarie, portuali e aeroportuali, al fine di verificare gli ingressi di viaggiatori provenienti da zone contaminate;
considerato che: -la diffusione del patogeno, rapida ed imprevedibile, impone un’accurata e tempestiva azione di prevenzione, contenimento e gestione anche nelle aree non toccate dal contagio, in misura adeguata e proporzionata all'evolversi della situazione epidemiologica;
-le persone risultate positive al coronavirus al 25 marzo 2020 in Calabria sono 351 (+32 rispetto a ieri), quelle negative sono 3826;
-tutti i provvedimenti precauzionali, dettati dalla circolare emessa dal Ministero della Salute condivisa da autorità nazionali e locali, devono essere gestiti direttamente dalle regioni, d’intesa con il Ministero della Salute e con altri dicasteri, come quello della Difesa nel caso in cui si renda necessaria la messa a disposizione di locali presso strutture militari dove ospitare cittadini in isolamento perché entrati in contatto con chi è stato colpito dal virus;
s'interroga il Presidente,
per sapere:
1.quali siano le attività programmate dalla task force regionale attivata per l’emergenza coronavirus e dal comitato regionale di protezione civile, sia sul piano della prevenzione sia nell’eventualità di contagio in Calabria;
2.entro quali tempi tutti gli ambulatori medici e i presìdi sanitari calabresi saranno dotati dei dispositivi di protezione previsti dal caso, in modo da preservare i professionisti della sanità dal rischio di trasmissione del virus e porli nelle condizioni di operare al meglio, a tutela della salute propria e dei pazienti;
3.se siano state predisposte ambulanze equipaggiate per il bio-contenimento, necessarie in caso d’intervento per il trasporto di soggetti contaminati;
4.quali sistemi di controllo siano stati attivati nelle stazioni, nei porti e negli aeroporti calabresi, al fine di monitorare tutti gli ingressi di passeggeri in arrivo dalle zone in cui è stata accertata la diffusione del virus;
5.se siano state fornite indicazioni ai soggetti gestori del servizio di trasporto pubblico locale regionale, affinché sia regolato l’afflusso ai mezzi per evitare sovraffollamenti, e affinché sia rivolta particolare cura alla pulizia e all’igiene dei mezzi stessi;
6.se è stata valutata la possibilità di un utilizzo più esteso dei tamponi o l’esecuzione di test siero-immunologici per il personale sanitario e per campioni di popolazione;
7.se le strutture pubbliche destinate ad accogliere i pazienti affetti da covid-19 sono già dotate di personale e attrezzature adeguate, e se è possibile conoscere la data approssimativa di consegna delle stesse ed i percorsi stabiliti per i pazienti. 8.Se è stato definito un piano per consentire il corretto isolamento dei pazienti asintomatici o con sintomi lievi e per il personale sanitario;
9.quali protocolli di collaborazione sono stati costruiti a livello sanitario tra soggetti pubblici e privati.
(3; 26/03/2020)
In risposta
all'interrogazione di cui all'oggetto si rappresenta quanto segue: 1. Le
attività individuate dalla task force e dal gruppo di lavoro sono state
recepite nelle ordinanze presidenziali, che contengono le misure per la
prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19. Sono state,
fra l'altro, individuate più zone rosse, proprio per isolare i focolai e
ridurre la circolazione. La Regione, infatti, ha già disposto ben 15 zone rosse
in tutti i Comuni in cui sono divampati piccoli focolai, anche di poche decine
di casi: Torano Castello, Melito di Porto Salvo, Montebello Jonico, Fabrizia,
Chiaravalle Centrale, Soverato, Cenadi, Torre di Ruggero, Vallefiorita, Cutro,
Serra San Bruno, San Lucido, Rogliano, Santo Stefano di Rogliano e
Bocchigliero, vietando ogni tipo di contatto con l'esterno. Sono tutti Comuni
molto piccoli (il più grande è Melito di Porto Salvo con 11 mila abitanti), dove
la Regione ha chiuso tutto vietando l'ingresso e l'uscita dal territorio
comunale, non appena si sono verificati i primi casi. L'individuazione delle
zone rosse, l'attività costante dei Dipartimenti di Prevenzione, l'intensa
attività di indagini epidemiologiche, ed il conseguente isolamento dei casi
sospetti, attraverso la ricostruzione della catena dei contatti, ha permesso di
svolgere un'ottima attività, sia sul piano della prevenzione che del
contenimento del contagio. 2.Dopo una prima fase durante la quale i Dispositivi
di Protezione Individuale venivano distribuiti, - dalla Protezione Civile
Nazionale, su tutto il territorio - sulla base della percentuale di contagio e,
pertanto, venivano assegnati quasi esclusivamente alle Regioni più colpite, si è
registrata una inversione di tendenza e - anche dietro reiterate proteste delle
Regioni meridionali - attualmente l'assegnazione e la distribuzione avviene in
maniera più equa, tenendo conto della popolazione residente e della popolazione
sanitaria. È stata data, inoltre, la possibilità anche alle singole Regioni di
procedere con acquisti autonomi e questo ha consentito di approvvigionarsi di
Dispositivi di Protezione Individuale, che vengono prontamente assegnati e
distribuiti alle Aziende del Servizio Sanitario Regionale. Ad oggi risultano,
infatti, distribuiti alle aziende i dispositivi indicati nelle tabelle allegate
(1 e 2). Le Aziende devono, a loro volta, assegnare i D.P.I. a tutti gli
operatori sanitari. 3.Utilizzando la possibilità di effettuare acquisti
autonomi, sono state acquisite n.12 barelle di bio-contenimento da posizionare
all'interno delle ambulanze. Alcune Aziende Sanitarie erano già in possesso di
dette barelle. 4.A seguito delle disposizioni impartite dal Comitato Operativo
Nazionale per l'emergenza COVID-19, istituito presso il Dipartimento di
Protezione Civile, la competente Unità Sanitaria Marittima e di Frontiera
(USMAF) del Ministero della Salute, ha attivato, a partire dal 5 febbraio 2020,
i controlli sulle temperature dei passeggeri in arrivo con voli internazionali
(Aeroporto di Lamezia Terme) e, dal successivo 11 febbraio 2020, anche a quelli
in transito da Roma (Aeroporti di Lamezia Terme e Reggio Calabria). La Regione
Calabria, per il tramite dell'U.O.A. Protezione Civile del Dipartimento
Presidenza, ha messo a disposizione dell'USMAF, al fine di garantire l'ottimale
svolgimento di tali tipologie di controlli, il supporto dei volontari della
Croce Rossa Italiana (con funzioni di coordinamento), del Corpo Italiano del
Sovrano Ordine di Malta (CISOM), della Confraternita delle Misericordie e
dell'Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenza (ANPAS).
Successivamente, con Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale n. 4 del
10 marzo 2020, visto l'incremento del rischio epidemiologico che si andava
delineando, ha inteso rafforzare, fra l'altro, il sistema dei controlli,
estendendoli ai passeggeri in arrivo da tutti i voli nazionali, comprendendo,
pertanto, anche l'Aeroporto di Crotone. A seguito di interlocuzioni formali con
l'USMAF, è stato constatato che a tale Autorità non era stata attribuita, da
parte del Ministero della Salute, la competenza funzionale nello svolgimento
degli ulteriori controlli disposti dall'Ordinanza n.4/2020 i quali, pertanto,
sono stati effettuati dal Sistema Regionale Sanitario con il supporto dei
volontari di Protezione Civile. Pertanto, dal 4 marzo 2020, è stato assicurato
un controllo capillare di tutti i passeggeri in arrivo presso gli scali
calabresi, indipendentemente dalla loro provenienza. Con riguardo ai controlli
presso i porti della Calabria, si segnala che la competenza ricade in capo
all'USMAF e che non sono pervenute, alla Protezione Civile regionale, richieste
di supporto. 5.In merito al punto 5 dell'interrogazione ci si riporta alla documentazione
allegata alla presente, trasmessa dall'Assessore alle Infrastrutture Ing.
Domenica Catalfamo e precisamente: Ordinanza del Presidente della Regione n.9
del 16 marzo 2020; Ordinanza del Presidente della Regione n.15 del 22 marzo
2020; Nota prot. 116559 del 23 marzo 2020, del Dipartimento Infrastrutture -
Settore Trasporto Pubblico Locale; Nota prot. 103245 del 9 marzo 2020, del
Dipartimento Infrastrutture - Settore Trasporto Pubblico Locale con allegati.
6.La nostra Regione ha, fin da subito, esteso l'esecuzione dei tamponi ad
ulteriori soggetti, rispetto ai soli casi (sintomatici, provenienti da zone
rosse etc.) indicati dal livello centrale. Sono state date indicazioni di
effettuare i tamponi anche ai contatti di un caso sospetto, seppure asintomatico
e, soprattutto, con l'Ordinanza n. 20 del 27 marzo 2020, è stata disposta
l'esecuzione del tampone, e del relativo test, a tutti gli operatori sanitari,
delle strutture pubbliche e delle strutture residenziali, private e private
accreditate, oltre che dei pazienti ospedalizzati e di tutti gli ospiti con
segni e sintomi compatibili con Covid-19; 7.Le strutture pubbliche destinate ad
accogliere i pazienti affetti da Covid-19 sono state dotate di personale ed
attrezzature adeguate e, nelle stesse, sono stati individuati percorsi
dedicati. 8.Ciascuna struttura ha predisposto un piano con la definizione dei
percorsi, al fine di consentire il corretto isolamento ed evitare la
contaminazione. 9.Non è stato definito alcun protocollo di collaborazione fra pubblico
e privato per la gestione dei pazienti Covid-19.
On. Avv. Jole Santelli
- Presidente Regione Calabria
Irto. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
risulta evidente, la superficiale gestione dell’emergenza, nell’emergenza, di Villa San Giovanni di queste ore, causata da comportamenti sconsiderati e scomposti di rappresentanti istituzionali siciliani, che non solo ha messo in luce le gravi lacune dell’Ordinanza emanata da codesta Presidente di divieto di ingresso nella nostra Regione, ma ha messo a serio rischio, nel caso si fossero verificati casi di contagio da Covid19, la tenuta del sistema sanitario del territorio metropolitano di Reggio Calabria, attualmente garantito egregiamente da tutti gli operatori sanitari.
Per sapere:
-Al fine di garantire la salute dei cittadini metropolitani di Reggio Calabria e di tutelare la dignità degli stessi e delle Istituzioni reggine, si chiede di conoscere tutti gli atti posti in essere dal Presidente della Giunta regionale e dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile. Nello specifico si chiede di sapere: 1) Quali sono le ragioni in virtù delle quali oltre duecento cittadini diretti in Sicilia, tra cui bambini, donne incinte e anziani, sconcertati e impauriti dalle Istituzioni, sono stati costretti a stazionare per 72 ore senza alcuna assistenza (se non quella volontariamente offerta dalla Caritas, Associazione Nuova Solidarietà e dalla Polizia Metropolitana) presso il c.d. piazzale Anas di Villa San Giovanni. 2)Per quali ragioni solo alcune delle persone arbitrariamente costrette nel Piazzale sono state fatte pernottare nella notte tra il 24 e il 25 marzo presso un Hotel di Reggio Calabria e non, invece, tutte presso le numerose strutture alberghiere insistenti sul posto, sballottandole da un comune all’altro e ulteriormente stressandoli. 3)Per quali motivazioni tale decisione è stata assunta senza alcuna preventiva interlocuzione, nemmeno informale, con il Sig. Prefetto e con il Sindaco metropolitano nella doppia qualità, autorità territorialmente preposte alla tutela della salute e dell’ordine pubblico. Pertanto, in attesa di un pronto riscontro, con la presente si invitano le SS.LL. ad adottare, d’ora in avanti, comportamenti volti alla collaborazione istituzionale, sempre necessari, al di là degli orientamenti politici, ma a maggior ragione in situazioni emergenziali come quelle che stiamo attualmente vivendo.
(4; 26/03/2020)
In risposta
all'interrogazione di cui all'oggetto si rappresenta quanto segue: Il 23 marzo
2020 il Sindaco di Villa San Giovanni con ordinanza disponeva che i mezzi in
transito verso la Sicilia, per raggiungere gli imbarchi dei traghetti, dovevano
attraversare il centro abitato senza poter sostare. Per tale ragione, i mezzi
diretti in Sicilia sono stati fermati nel piazzale ANAS a ridosso dello
svincolo dell'Autostrada del Mediterraneo. La contemporanea adozione da parte
del Presidente della Regione Sicilia di una ordinanza che, a tutela della
salute pubblica, disponeva il divieto di ingresso e di uscita dal territorio di
competenza, ha prodotto il conseguente blocco dei traghettamenti degli
automezzi in sosta sulla sponda calabrese dello Stretto. A seguito di
informative provenienti sia dalle Forze dell'Ordine presenti, che del Sindaco
di Villa San Giovanni, la Prefettura di Reggio Calabria ha provveduto a
convocare una riunione di urgenza, all'esito della quale è stato stabilito che
il Gruppo Comunale di Volontariato di Protezione Civile di Villa San Giovanni
provvedesse alla distribuzione dei pasti, forniti dall'associazione di
beneficenza "Progetto Amico". Anche per la giornata successiva del 24
marzo 2020, l'assistenza alimentare alle persone in attesa, è stata garantita
dal Gruppo Comunale di Volontariato di Protezione Civile di Villa San Giovanni.
Nella tarda serata del 24 marzo 2020 è stata autorizzata la partenza dei mezzi
con bambini e donne in stato di gravidanza. Per le persone rimaste in attesa,
il Comune di Villa S. Giovanni ha interpellato la Protezione Civile Regionale,
contattando l'Ufficio di Prossimità di Reggio Calabria, che a sua volta ha
informato il dirigente p.t. dell'U.0.A Protezione Civile ing. Domenico
Pallaria. Quest'ultimo d'intesa con la Protezione Civile Nazionale, il Prefetto
di Reggio Calabria e i Presidenti di Calabria e Sicilia ha inizialmente deciso
di ospitare le persone presso degli alberghi di Villa San Giovanni, ma il
Comune ha rappresentato l'impossibilità di adottare questa soluzione,
considerato che tutte le strutture alberghiere presenti sul proprio territorio
erano chiuse da tempo e non immediatamente utilizzabili. Con l'ausilio della
Polizia metropolitana e dell'associazione di beneficenza "Casa della
solidarietà Pasquale Rotatore" si è provveduto a distribuire pasti caldi
alle persone bloccate sul piazzale. Alla distribuzione hanno provveduto i
volontari del Gruppo Comunale di Villa S. Giovanni e della Croce Rossa. Intorno
alle 22.00 il Prefetto di Reggio Calabria, ha comunicato al Responsabile
regionale della Protezione Civile, con il quale aveva già interloquito nella
mattinata del 24 in seguito all'intervento del Dr. Borelli Responsabile
nazionale della Protezione Civile, che si era trovata una soluzione per
ospitare circa 100 persone (famiglie con bambini), ma per le altre circa 130
persone non si poteva garantire un posto per la notte. Successivamente il
Responsabile regionale della Protezione Civile veniva avvisato dal Vice Sindaco
di Villa San Giovanni circa la possibilità di alloggiare altre 38 persone in
una struttura alberghiera di Reggio Calabria. Presi i contatti con la direzione
della struttura alberghiera, il Responsabile regionale della Protezione Civile
veniva informato sempre dal Vice Sindaco di Villa San Giovanni che nessuno
delle persone rimaste in auto nel piazzale A.N.A.S., aveva aderito a questa
nuova soluzione. Comunque a tutte le persone rimaste nei mezzi in sosta, sono
state fornite coperte, messe a disposizione dal Ministero degli Interni e
ritirate presso il C.A.P.I. di Gioia Tauro da personale dell'Ufficio di
Prossimità di Reggio Calabria. Nella mattina del 25 marzo 2020 la U.0.A. di
Protezione Civile ha attivato un'associazione di volontariato - Il Centro
Italiano di Protezione Civile di Pizzo Calabro (VV) - per provvedere al pranzo.
L'Ufficio di Prossimità di Reggio Calabria con la predetta associazione di Volontariato
e con il contributo dell'associazione di beneficenza "Casa della
solidarietà Pasquale Rotatore", ha organizzato e provveduto a distribuire
anche un pasto caldo serale. Da punto di vista sanitario, sul piazzale A.N.A.S.
è stato attivato un presidio sanitario, con un'ambulanza della C.R.I., dalle
15:00 alle 19:30. Alle ore 02:30 della notte del 26 marzo 2020, vi è stata la
partenza di tutte le persone ancora bloccate, in direzione Sicilia.
On. Avv. Jole Santelli
- Presidente Regione Calabria
Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo, Tassone. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-la Regione Calabria per fronteggiare la situazione di rischio in atto che continua ad aggravarsi per il diffondersi del virus con pericolo imminente per la popolazione e che impone l’assunzione immediata di ogni misura di contenimento, ha pubblicato una manifestazione di interesse utilizzando lo strumento della somma urgenza per la fornitura di DPI e strumentazioni per il potenziamento di posti di terapia intensiva e sub intensiva per il sistema sanitario della Calabria. In virtù di ciò, in data 18-03-2020, ha pubblicato per l’emergenza sanitaria Covid-19 un avviso di manifestazione di interesse: “Con riguardo all’approvvigionamento delle forniture mediche, tenuto conto che le gare centralizzate, avviate da Consip per conto del Dipartimento della Protezione Civile, non consentono alla nostra regione di far fronte ai propri fabbisogni con le tempistiche necessarie, si ritiene necessario, acquisire le manifestazioni di interesse da parte di tutti gli operatori economici in grado di fornire in tempi rapidi dispositivi di protezione individuale e strumentazione utili al potenziamento dei posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva. Si provvederà in urgenza, con i poteri di deroga di cui al D.L. 14/2020 e con la previsione di forme quasi immediate di pagamento”;
-vista la carenza di personale medico e paramedico in grado di fronteggiare l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus, la Regione Calabria ha avviato un Piano straordinario per l’assunzione di personale medico e sanitario non medico a tempo determinato, finalizzato alla gestione dell’emergenza. In data 12 marzo 2020 ha pubblicato l’avviso per il reclutamento di 300 medici specializzati e specializzandi, le cui candidature dovevano essere trasmesse entro e non oltre il 19 marzo 2020. Inoltre, ha deciso di utilizzare le graduatorie degli idonei a scorrimento per l’assunzione, sempre a tempo determinato di 270 infermieri e 200 Oss, oltre a biologi e tecnici di laboratorio;
-in data 21-03-2020 la Presidenza della Giunta regionale, alla scadenza del bando per l’assunzione dei medici, informava che 320 sono i medici che hanno dato la propria disponibilità per essere impiegati in Calabria durante l’emergenza Covid-19 e ribadiva che si sarebbe provveduto allo scorrimento delle graduatorie degli idonei per l’assunzione, sempre a tempo determinato di 270 infermieri, 200 Oss, oltre a biologi e tecnici di laboratorio.
Per sapere:
quanti e quali sono le strumentazioni acquistate dalla Regione Calabria attraverso la sua manifestazione di interesse per la fornitura di Dispositivi di protezione individuali, centrali di monitoraggio per la terapia intensiva, ecografi portatili, mascherine chirurgiche, guanti in lattice, in vinile e in nitrile, tute di protezione, detergenti e soluzioni disinfettanti-antisettici, ventilatori ad aria compressa, caschi CPAPA-caschi NIV, barelle di biocontenimento. Inoltre, è necessario sapere se si è provveduto all’assunzione dei medici selezionati attraverso il bando predisposto dalla Regione Calabria e se sono state poi avviate le assunzioni dei 270 infermieri e 200 Oss oltre a quelle di biologi e tecnici di laboratorio per rendere operativo ed efficace il Piano per fronteggiare l’emergenza Coronavirus nella nostra regione.
(7; 07/04/2020)
Con riferimento
all'interrogazione a risposta scritta n. 7 del 07.04.2020 presentata dai
Consiglieri D. Bevacqua, C. Guccione, N. Irto, L. Notarangelo, L. Tassone, si
fa presente quanto segue: Per quanto riguarda i DPI, dopo una prima fase
durante la quale i Dispositivi di Protezione Individuale venivano distribuiti,
dalla Protezione Civile Nazionale, su tutto il territorio sulla base della
percentuale di contagio e, pertanto, venivano assegnati quasi esclusivamente
alle regioni più colpite, si è registrata una inversione di tendenza e - anche
dietro reiterate proteste delle regioni meridionali - attualmente
l'assegnazione e la distribuzione avviene in maniera più equa, tenendo conto
della popolazione residente e della popolazione sanitaria. È stata data,
inoltre, la possibilità anche alle singole Regioni di procedere con acquisti
autonomi e questo ha consentito di approvvigionarsi di Dispositivi di
Protezione Individuale, che vengono prontamente assegnati e distribuiti alle
aziende del servizio sanitario regionale. Ad oggi risultano, infatti,
distribuiti alle aziende i dispositivi indicati nelle tabelle allegate (1, 2 e
3). Le aziende devono, a loro volta, assegnare i DPI a tutti gli operatori
sanitari. Utilizzando la possibilità di effettuare acquisti autonomi, sono
state acquisite 12 barelle di bio-contenimento da posizionare all'interno
delle ambulanze. Alcune aziende sanitarie erano già in possesso di dette
barelle. Con riferimento al reclutamento di personale necessario a fronteggiare
l'emergenza COVID-19, il Decreto-legge 9 marzo 2020, n. 14, recante
"Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario
nazionale in relazione all'emergenza COVID-19", ha introdotto, come noto,
specifiche disposizioni volte al potenziamento degli organici attraverso
reclutamenti a tempo determinato o con contratti di lavoro autonomo, anche di
collaborazione (artt. 1 e 2 D.L. 14/2020). A seguito dell'entrata in vigore
dello stesso, il Dipartimento Tutela della Salute, al fine di individuare un
modello di reclutamento coordinato a livello regionale, con Decreti
Dirigenziali n. 2820 del 13/03/2020, n. 2972 del 16/03/2020 e n. 2973 del
16/03/2020, ha approvato specifiche manifestazioni di interesse per la costituzione
di elenchi di professionisti (Medici Specialisti, Medici Specializzandi, Medici
Laureati non specializzati, Medici in quiescenza) disponibili a prestare
attività clinico assistenziale nelle Aziende Sanitarie e Ospedaliere della
Regione. Ad esito della predetta procedura, il Dipartimento, con circolare n.
124025 del 31/03/2020, ha trasmesso alle Aziende del SSR gli elenchi, con
allegati i curricula dei professionisti, delle domande di Medici Specialisti e
Specializzandi, relative alle specifiche discipline interessate. Nella suddetta
circolare sono state date indicazioni specifiche in ordine ai limiti numerici e
di spesa, attraverso l'allegazione per ciascuna Azienda di prospetti contenenti
il fabbisogno, per Presidio Ospedaliero, del personale necessario a
fronteggiare l'emergenza (suddiviso per Dirigenti Medici, Infermieri, OSS) da
reclutarsi per potenziare le attività di assistenza nelle Unità Operative
deputate alla gestione dei pazienti COVID 19. Le Aziende, pertanto, fermi
restando i limiti numerici e di spesa fissati, hanno proceduto all'attivazione
degli strumenti previsti dai richiamati artt. 1 e 2 D.L. 14/2020. Le suddette
disposizioni normative, infatti, consentono, come già sopra accennato, di
procedere a conferire incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione
coordinata e continuativa, di durata non superiore a sei mesi, prorogabili in
ragione del perdurare dello stato di emergenza, sino al 2020, secondo le
disposizioni di cui all'art. 1, comma 1, lett. a) D.L.14/2020; i suddetti incarichi
possono essere conferiti ai medici specializzandi (che restano iscritti alla
scuola di specializzazione universitaria, e continuano a percepire il
trattamento economico previsto dal contratto di formazione medico
specialistica, integrate dagli emolumenti corrisposti per l'attività lavorativa
svolta) a medici laureati e non ancora specializzati, a medici collocati in
quiescenza. Inoltre, in applicazione delle previsioni di cui all'art. 2 D.L.
14/2020 è stata prevista per le Aziende la possibilità, qualora ne ricorressero
i presupposti, di procedere, entro i limiti numerici e di spesa fissati, alle
procedure di selezione finalizzate al conferimento degli incarichi a tempo
determinato. Ad oggi, dalle rilevazioni compiute, risultano reclutate
complessivamente per l'emergenza COVID-19 oltre 300 unità di personale, tra
Dirigenza Medica e comparto.
On. Avv. Jole Santelli
- Presidente Regione Calabria
IL CONSIGLIO REGIONALE.
VISTO il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i., e in particolare l’articolo 36 che dispone in materia di adozione del DEFR;
VISTA la Delibera di Giunta regionale n. 29 del 1 aprile 2020 recante “Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2020 – 2022 (art. 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)”;
CONSIDERATO CHE: -l'articolo 36 del decreto legislativo sopra citato, dipone che le Regioni adottino il DEFR, che descrive gli scenari economico-finanziari internazionali, nazionali e regionali, le politiche da adottare, gli obiettivi della manovra di bilancio ed espone il quadro finanziario unitario regionale di tutte le risorse disponibili per il perseguimento degli obiettivi e della programmazione unitaria regionale, esplicitandone gli strumenti attuativi per il periodo di riferimento; -l’allegato 4/1 al d.lgs n. 118/2011 prevede che il DEFR si componga di due sezioni: la prima sezione comprende il quadro sintetico del contesto economico e finanziario di riferimento, nonché la descrizione degli obiettivi strategici con particolare riferimento agli obiettivi di politica regionale in campo economico, sociale e territoriale, anche trasversali, articolati secondo la programmazione autonoma delle singole regioni; la seconda sezione contiene la costruzione del quadro tendenziale di finanza pubblica della Regione e degli enti regionali, sulla base delle risultanze dell’esercizio precedente, nonché l’indicazione dell’articolazione della manovra necessaria per il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, accompagnata da un’indicazione di massima delle misure attraverso le quali si prevede di raggiungere i predetti obiettivi;
TENUTO CONTO CHE l’emergenza sanitaria in atto rende urgente l’avvio del ciclo di programmazione economica e finanziaria, ma condiziona fortemente la stessa e non consente di definire con certezza gli obiettivi di breve periodo;
PRESO ATTO che il Consiglio delle autonomie locali, ai sensi dell’articolo 126 del Regolamento interno del Consiglio regionale, ha espresso parere favorevole sul provvedimento in esame nella seduta del 20 aprile 2020;
DELIBERA
di approvare, ai sensi dell’articolo 36 del d.lgs. 118/2011 e s.m.i., il Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2020 -2022, unitamente ai relativi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.
(Allegati)
Art. 1
(Sospensione dei termini di
versamento della tassa automobilistica regionale e dell’imposta regionale sulla
benzina per autotrazione)
1. Al fine di attenuare l’impatto sul
tessuto sociale ed economico delle misure adottate in conseguenza
dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 sono sospesi per l’anno tributario
2020 i termini di versamento dei seguenti tributi regionali:
a) tassa automobilistica regionale in
scadenza nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 30 giugno 2020;
b) imposta regionale sulla benzina per autotrazione
in scadenza nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 30 giugno 2020.
2. I versamenti dovuti nel periodo di
sospensione di cui al comma 1, possono essere effettuati, senza l’applicazione
di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2020. Non si
dà luogo a rimborso di quanto eventualmente già versato.
3. La sospensione non opera relativamente
al decorso dei termini per il ravvedimento previsto dall’articolo 13 del
decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472 (Disposizioni generali in materia
di sanzioni amministrative per le violazioni di norme tributarie, a norma
dell’articolo 3, comma 133, della legge 23 dicembre 1996, n. 662) relativo a
periodi tributari scaduti prima dell’8 marzo 2020 e non impedisce il versamento
ordinario volontario alla scadenza naturale della tassa.
(Autorizzazione
all’anticipazione di liquidità per conto degli enti
del
Servizio sanitario regionale)
1. La
Giunta regionale, per conto degli enti del Servizio sanitario regionale
(S.S.R.), che ne facciano richiesta redatta utilizzando il modello generato
dalla piattaforma elettronica per la gestione telematica del rilascio delle
certificazioni di cui all’articolo 7, comma 1, del decreto-legge 8 aprile 2013,
n. 35 (Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica
amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali,
nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali) convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64 (Conversione in legge, con
modificazioni, del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35), è autorizzata a contrarre, ai sensi
dell’articolo 4 del decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231 (Attuazione
della direttiva 2000/35/CE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento
nelle transazioni commerciali), come integrato dall’articolo 1, comma 556,
della legge 27 dicembre 2019, n. 160 (Bilancio di previsione dello Stato per
l'anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022), una
anticipazione di liquidità per un importo massimo di 200.000.000,00 euro da
destinare al pagamento di debiti certi, liquidi ed esigibili, maturati alla
data del 31 dicembre 2019, relativi a somministrazioni, forniture, appalti e a
obbligazioni per prestazioni professionali.
2. Le
risorse di cui al comma 1 si intendono a destinazione vincolata, finalizzate al
pagamento delle fatture elencate nel modello generato dalla piattaforma
elettronica per la gestione telematica del rilascio delle certificazioni di cui
all’articolo 7, comma 1, del d.l. 35/2013, convertito con modificazioni, dalla
l.64/2013, per le quali è stata richiesta l’anticipazione di liquidità e,
pertanto, soggette a impignorabilità.
3. L’anticipazione
di liquidità che è erogata alla Regione dall’istituto finanziatore è imputata
alla Tipologia di entrata 200 “Accensione Prestiti a breve termine” del Titolo
6 “Accensione Prestiti” del bilancio di previsione 2020-2022, annualità
2020.
4. Alla
restituzione dell’anticipazione di cui al comma 1 si fa fronte nell’ambito
degli stanziamenti della Missione 13 “Tutela della salute”, Programma 07
“Ulteriori spese in materia sanitaria”, del bilancio di previsione 2020- 2022,
annualità 2020.
5. Gli
oneri finanziari connessi all’anticipazione di liquidità di cui al comma 1, da
corrispondere all’ente finanziatore, determinati per l'esercizio finanziario
2020 nel limite massimo di 606.333,33 euro, sono a carico degli enti del S.S.R.
e sono allocati alla Missione 50, Programma 01 (U 50.01), Titolo 1 “Spese
correnti” del bilancio di previsione 2020-2022, annualità 2020.
6. Il
dipartimento regionale competente in materia di tutela della salute provvede,
entro il 10 dicembre 2020, ad assumere gli atti necessari a garantire la
obbligatoria restituzione alla Regione delle somme erogate a favore degli enti
del S.S.R.
Art. 3
(Destinazione
delle liberalità per l’emergenza da COVID-19)
1. Le
somme confluite nel conto corrente bancario aperto dalla Regione Calabria, con
causale “Regione Calabria Emergenza COVID-19”, sono destinate alla
realizzazione di interventi volti a contrastare gli effetti diretti ed
indiretti del COVID-19 nel territorio regionale.
2. La
Giunta regionale provvede a individuare gli interventi da finanziare e a
disciplinare l’utilizzo delle risorse di cui al comma 1 ed è autorizzata, a
norma dell’articolo 51, comma 2, del d.lgs. 118/2011 (Disposizioni in materia
di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle
Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2
della legge 5 maggio 2009, n. 42), ad apportare le conseguenti variazioni, sia
in entrata sia in spesa, del bilancio di previsione 2020-2022.
Art. 4
(Misure attuate per fare fronte all’emergenza epidemiologica da COVID-19)
1. Il
risparmio di spesa derivante dalla sospensione della quota capitale dei mutui
di cui all’articolo 111 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 (Misure di
potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per
famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da
COVID-19), da destinare a spese coerenti con le finalità contenute nel medesimo
decreto, è quantificato in 18.504.446,33 euro ed è accantonato, per la parte
non ancora utilizzata, alla Missione 20, Programma 03 (U.20.03) dello stato di
previsione della spesa del bilancio di previsione 2020-2022.
2. La
Giunta regionale è autorizzata, ai sensi dell’articolo111, comma 2, del d.l.
18/2020, a utilizzare in via amministrativa le somme di cui al comma 1,
mediante variazione di bilancio da approvarsi da parte della Giunta medesima.
3. La
Giunta regionale, per fronteggiare celermente l’emergenza sanitaria da COVID-19
è autorizzata a utilizzare, secondo le modalità indicate ai commi 1 e 2, gli
ulteriori risparmi di spesa registrati a seguito dell’approvazione della
presente legge e derivanti dalla eventuale sospensione della quota capitale di
ulteriori mutui disposta dalla normativa statale.
4. Al
fine di favorire ulteriori interventi a sostegno delle situazioni di povertà,
rese ancora più drammatiche dalla crisi economica derivante dalle misure
restrittive adottate per fronteggiare l’infezione da COVID-19, la Giunta
regionale è autorizzata a concedere per l’esercizio finanziario 2020 contributi
una tantum di 1.000.000,00 euro al Banco Alimentare della Calabria-onlus, che
fa parte della rete dei ventuno Banchi nazionali, e di 200.000,00 euro al Banco delle Opere di Carità – Calabria Onlus, con sede in
Cirò Marina (KR). Tali contributi, allocati alla Missione 12 Programma 04
(U.12.04) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2020-2022, sono
destinati a garantire l’acquisto, anche per il tramite della Regione, e la
distribuzione diretta di prodotti alimentari di prima necessità alle famiglie
bisognose.
5. Al
fine di far fronte a situazioni di disagio correlate alle misure restrittive
adottate per fronteggiare l’infezione da COVID-19, è istituito un fondo di
3.000.000,00 euro, allocato alla Missione 12 Programma 05 (U.12.05) dello stato
di previsione della spesa del bilancio 2020-2022, per la concessione di
contributi economici straordinari e una
tantum agli studenti residenti in Calabria, regolarmente iscritti, per
l’anno accademico 2019-2020, a corsi universitari presso atenei aventi sede in
una Provincia diversa da quella di residenza ovvero in un Comune della medesima
Provincia distante oltre 50 chilometri da quello di residenza. La Giunta
regionale determina le modalità per l’attribuzione di tali contributi, secondo
criteri di progressività, entro quindici giorni dall’entrata in vigore della
presente legge.
Art. 5
(Autorizzazione alla rinegoziazione dei prestiti con oneri di rimborso
a carico del bilancio regionale)
1. Al
fine di far fronte alle esigenze di liquidità determinate dall’emergenza
epidemiologica da COVID-19, la Giunta regionale nel rispetto del principio di
convenienza economico-finanziaria valutata ai sensi dell’articolo 41 della
legge 28 dicembre 2001, n. 448 (Disposizioni per la formazione del bilancio
annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2002), è autorizzata a
procedere nel corso del 2020 alla rinegoziazione con Cassa Depositi e Prestiti
Spa dei mutui in ammortamento con oneri di rimborso a carico del bilancio
regionale.
Art. 6
(Utilizzo delle economie sui mutui degli enti locali assistiti
da contribuzione regionale)
1. Gli
enti locali beneficiari della contribuzione regionale ai sensi delle leggi
regionali 31 luglio 1987, n. 24, 14 aprile 2004, n. 13, 25 febbraio 2005, n. 3,
17 agosto 2005, n. 13, 11 gennaio 2006, n. 1, 21 agosto 2006, n. 7, 21 agosto 2006,
n. 9, 13 giugno 2008, n. 15, 12 giugno 2009, n. 19 e 23 dicembre 2011, n. 47,
cui sono stati concessi tali contributi con un provvedimento di assegnazione
antecedente alla data del 31 dicembre 2018, decadono dal beneficio concesso
qualora alla data del 30 giugno 2020 non abbiano ancora contratto il prestito
assistito da contributo con la Cassa Depositi e prestiti. Gli enti trasmettono
la documentazione comprovante l’avvenuta contrazione del mutuo nel termine
perentorio di novanta giorni dalla entrata in vigore della presente legge.
2. La
Giunta regionale è autorizzata ad utilizzare le economie di spesa derivanti
dalle disposizioni di cui al comma 1, riprogrammando le stesse per le finalità
già individuate dalle citate disposizioni.
Art. 7
(Rimodulazione FSC)
1. Nelle
more del procedimento per la riclassificazione degli strumenti di
programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione relativi ai cicli di
programmazione 2000-2006, 2007-2013 e 2014-2020, finalizzato all’approvazione
da parte del CIPE di un unico piano operativo denominato Piano Sviluppo e
Coesione, ai sensi dell’articolo 44 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34
(Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche
situazioni di crisi), convertito con modificazioni dalla legge 28 giugno 2019,
n. 58 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile
2019, n. 34), così come modificato dall’articolo 1, comma 309, della l.
160/2019, le risorse non impegnate sono complessivamente allocate in appositi
capitoli dell’Entrata e della Spesa del bilancio di previsione 2020-2022.
2. La
Giunta regionale è autorizzata, con proprio provvedimento, nel rispetto dei
principi contabili vigenti, a rimodulare le risorse di cui al comma 1, nonché
quelle ulteriori derivanti dall’attività di riaccertamento ordinario dei
residui e dal monitoraggio finanziario, fisico e procedurale degli interventi
avviati o in corso di esecuzione, a seguito delle determinazioni dei competenti
organismi nazionali.
Art. 8
(Nuove autorizzazioni di spesa)
1. Al
fine di garantire il cofinanziamento del Programma Operativo FEAMP 2014-2020,
rimodulato dall’UE con decisione n. C (2020) 128 del 13 gennaio 2020, è
autorizzata la spesa di 337.488,00 euro per l’esercizio finanziario 2020, con
allocazione alla Missione 20, Programma 03 (U.20.03) dello stato di previsione
della spesa del bilancio di previsione 2020 - 2022. La Giunta regionale è
autorizzata a destinare le risorse sulla base della nuova articolazione
finanziaria del Programma operativo FEAMP 2014 - 2020 in via di approvazione.
2. Al
fine di garantire il cofinanziamento del progetto Care Leavers, promosso dal
Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, per interventi in favore di
coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di
origine sulla base di un provvedimento dell’Autorità giudiziaria, è autorizzata
per l’esercizio finanziario 2020 la spesa di 37.500,00 euro con allocazione
alla Missione 12, Programma 04 (U.12.04) dello stato di previsione della spesa
del bilancio di previsione 2020-2022.
3. Al
fine di garantire il rimborso all'Agenzia delle Entrate Riscossione delle somme
connesse alle procedure esecutive ai sensi dell’articolo 17, comma 3, del
decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112 (Riordino del servizio nazionale
della riscossione, in attuazione della delega prevista dalla legge 28 settembre
1998, n. 337) è autorizzata per l’esercizio finanziario 2020 la spesa di
1.320.881,43 euro con allocazione alla Missione 01, Programma 03 (U.01.03)
dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2020-2022.
4. Al
fine di garantire il rimborso all'Agenzia delle Entrate Riscossione delle spese
per le procedure esecutive riferite al periodo 2000-2010 annullate per effetto
delle previsioni normative di cui all'articolo 4, comma 1, del decreto-legge 23
ottobre 2018, n. 119 (Disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria),
convertito dalla legge 17 dicembre 2018, n. 136 (Conversione in legge, con
modificazioni, del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119), è autorizzata per il
triennio 2020-2022 la spesa complessiva di 144.307,41 euro, ripartita in
48.102,47 euro per singolo esercizio finanziario, con allocazione alla Missione
01, Programma 03 (U.01.03) dello stato di previsione della spesa del bilancio
di previsione 2020-2022.
5. Al
fine di estinguere le obbligazioni giuridicamente vincolanti connesse al
contenzioso con la Fondazione Calabresi nel mondo è autorizzata per l’esercizio
finanziario 2020 la spesa di 59.882,50 euro con allocazione alla Missione 15,
Programma 03 (U.15.03) dello stato di previsione della spesa del bilancio di
previsione 2020-2022.
6. Al
fine di garantire la copertura delle spese concernenti l'accesso degli enti
locali alla concessione di mutui della durata massima quindicennale per la
realizzazione di opere pubbliche anche di interesse regionale, ai sensi degli
articoli 1 e 4 della l.r. 24/1987, è autorizzato nell'esercizio finanziario
2020 il limite di impegno di 500.000,00 euro con allocazione alla Missione 18,
Programma 01 (U.18.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio di
previsione 2020-2022.
7. Al
fine di contribuire alle spese per il miglioramento strutturale e per la
gestione del Parco Astronomico “Luigi Lilio” sito nel Comune di Savelli, è
autorizzata per l’esercizio finanziario 2020 la concessione di un contributo di
22.000,00 euro in favore della Provincia di Crotone, con allocazione alla
Missione 05, Programma 02 (U.05.02) dello stato di previsione della spesa del
bilancio di previsione 2020-2022.
8. Al
fine di migliorare e rafforzare la conoscenza del patrimonio storico,
naturalistico ed ambientale della Calabria, attraverso le attività di
promozione previste nell’ambito del progetto “Il cammino basiliano - Un Cammino
d’Oriente in Occidente”, la Giunta regionale è autorizzata a concedere per
l’esercizio finanziario 2020 all’associazione “Cammino Basiliano” di Sersale un
contributo di 250.000,00 euro con allocazione alla Missione 07. Programma 01
(U.07.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione
2020-2022.
Art. 9
(Sistema di trasmissione automatica dei certificati di prestazione energetica)
1. Al
fine di garantire l’acquisizione informatizzata degli attestati di prestazione
energetica (APE) degli edifici ubicati sul territorio di competenza della
Regione Calabria, il monitoraggio ed il controllo a campione degli stessi APE,
per come disposto dalle norme vigenti, nonché l’alimentazione per via
telematica della banca dati nazionale Sistema informativo nazionale degli APE (SIAPE),
è prevista per l’esercizio finanziario 2020 la spesa di 20.000,00 euro, con
allocazione alla Missione 17, Programma 01 (U.17.01) del bilancio di previsione
2020-2022.
2. Alla
copertura degli oneri finanziari di cui al comma 1 si provvede con le entrate
derivanti dal versamento dei contributi per l’utilizzo del sistema di
trasmissione automatica degli APE, quantificati per l’esercizio finanziario
2020 in 20.000,00 euro ed allocati al Titolo 3, Tipologia 100 del bilancio di
previsione 2020-2022.
3. Entro
sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, la Giunta
regionale disciplina con specifico atto l’entità del contributo annuale a
carico del singolo certificatore di attestati e prestazioni energetiche, per
far fronte ai costi per la realizzazione ed il mantenimento delle attività di
cui al comma 1.
Art. 10
(Gestione della certificazione di sostenibilità)
1. Le
entrate derivanti dal versamento di contributi per il rilascio della
certificazione della sostenibilità degli edifici, di cui all’articolo 9 della
legge regionale 4 novembre 2011, n. 41 (Norma per l’abitare sostenibile),
quantificati, per il triennio 2020-2022, complessivamente in euro 210.000,00,
di cui 30.000,00 euro nell'annualità 2020 e 90.000,00 euro per ciascuna delle
annualità 2021 e 2022, e allocate al Titolo 3, Tipologia 100 del bilancio di
previsione 2020-2022, sono destinate alla copertura delle spese di gestione
necessarie alla attuazione della citata normativa regionale allocate, per pari
importo, alla Missione 08, Programma 01 (U.08.01) dello stato di previsione
della spesa del bilancio 2020-2022.
Art. 11
(Garanzia fideiussoria rilasciata sul mutuo per la liquidazione del
Consorzio di bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati)
1. Al
fine di fare fronte alla eventuale escussione della garanzia rilasciata dalla
Regione, ai sensi dell’articolo 2 della legge regionale 20 novembre 2006, n.12
(Liquidazione del Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media
Valle del Crati) per come modificato e integrato dall’articolo 35 della legge
regionale 21 giugno 2008, n.15, sul mutuo avente ad oggetto la definitiva
liquidazione del Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media
Valle del Crati, sottoscritto in data 7 aprile 2010, sino al rilascio delle
delegazioni consortili di cui alla citata l.r. 12/2006 da parte dei subentranti
Consorzi di bonifica integrale, dei Bacini dello Jonio Cosentino, dei Bacini
Settentrionali del Cosentino e dei Bacini Meridionali del Cosentino, fermo restando
l’esercizio residuale dell’azione di regresso sul patrimonio consortile di cui
alla l.r. 12/2006, è fatto obbligo ai competenti dipartimenti della Giunta
regionale di accantonare le risorse da erogare a favore dei su indicati
Consorzi, sino alla concorrenza della citata garanzia fideiussoria
prioritariamente a fronte dei residui passivi e perenti presenti nel bilancio
regionale e delle spese generali maturate e individuate nei quadri economici di
interventi, a qualsiasi titolo, finanziati ai Consorzi interessati.
2. Alla
copertura degli oneri finanziari di cui al comma 1, quantificati in
1.553.671,39 euro e allocati alla Missione 16, Programma 01 (U.16.01) del
bilancio di previsione 2020-2022, si provvede con le entrate di pari importo
derivanti dal versamento da parte dei Consorzi di bonifica integrale del Bacino
dello Jonio Cosentino, dei Bacini Settentrionali del Cosentino e dei Bacini
Meridionali del Cosentino, ed allocate al Titolo 5, Tipologia 300 del bilancio
di previsione 2020-2022.
Art. 12
(Fondi speciali per le leggi)
1. Gli
importi da iscrivere nei fondi speciali ai sensi del d.lgs. 118/2011 per il
finanziamento dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere
approvati nel corso dell’anno 2020 sono determinati in 1.200.000,00 euro per il
Fondo speciale destinato alle spese correnti (Missione U 20.03) per il triennio
2020-2022, di cui 400.000,00 euro per l’esercizio finanziario 2020, ed in
300.000,00 euro per il Fondo speciale destinato alle spese in conto capitale
(Missione U 20.03), di cui 100.000,00 euro per l’esercizio finanziario 2020,
così come indicato nelle tabelle A e B allegate alla presente legge.
Art. 13
(Rifinanziamento leggi regionali)
1. Ai sensi dell’allegato 4/1, paragrafo 7,
lettera b), del d.lgs. 118/2011, il rifinanziamento degli stanziamenti previsti
dalle leggi regionali di spesa è determinato per gli esercizi finanziari 2020,
2021 e 2022 rispettivamente in 306.178.022,17 euro, 303.735.190,03 euro e
298.894.030,03 euro così come indicato nella tabella C allegata alla presente
legge.
Art. 14
(Norma finanziaria)
1. Alla
copertura degli oneri derivanti dalla presente legge si fa fronte, ai sensi del
d.lgs. 118/2011, con le risorse autonome in libera disponibilità evidenziate
nella parte entrata del bilancio 2020-2022.
2. Le
tabelle A, B e C, allegate alla presente legge, danno la dimostrazione
analitica della nuova spesa autorizzata con riferimento alle leggi organiche,
ai Programmi e ai capitoli della spesa.
Art. 15
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione.
(Allegati)
Art. 1
(Bilancio di competenza – Stato di previsione
dell'entrata e della spesa)
1. Lo
stato di previsione di competenza delle tipologie dell'entrata della Regione
per il triennio 2020-2022, al netto delle contabilità speciali, annesso alla
presente legge è approvato in euro 8.136.010.878,34 per l’anno 2020 e in euro
5.649.903.087,67 e 5.393.272.914,69 rispettivamente per gli anni 2021 e 2022
(tabella A).
2. Lo
stato di previsione delle contabilità speciali dell'entrata per il triennio
2020-2022 è approvato in euro 1.877.345.290,52 per l’anno 2020 e in euro
1.876.155.000,00 per ciascuna delle annualità 2021 e 2022 (tabella A - riga
entrate per conto terzi).
3. È
autorizzato l'accertamento delle entrate per il triennio 2020-2022.
4. Lo
stato di previsione di competenza dei programmi della spesa della Regione per
il triennio 2020-2022, al netto delle contabilità speciali, annesso alla
presente legge, è approvato in euro 8.136.010.878,34 per l’anno 2020 e in euro
5.649.903.087,67 e 5.393.272.914,69 rispettivamente per gli anni 2021 e 2022
(tabella B).
5. Lo
stato di previsione delle contabilità speciali della spesa per il triennio
2020-2022 è approvato in euro 1.877.345.290,52 per l’anno 2020 e in euro
1.876.155.000,00 per ciascuna delle annualità 2021 e 2022 (tabella B - riga
uscite per conto terzi).
6. È
autorizzata l’assunzione di impegni entro i limiti degli stanziamenti dello
stato di previsione della spesa di cui ai commi 4 e 5.
Art. 2
(Bilancio di cassa - Stato di previsione dell'entrata e della spesa)
1. È
approvato in euro 13.936.371.885,79 lo stato di previsione di cassa delle
tipologie dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2020, al netto
delle contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella A).
2. È
approvato in euro 2.264.996.425,02 lo stato di previsione di cassa del totale
delle contabilità speciali dell’entrata della Regione per l’anno finanziario
2020, annesso alla presente legge (tabella A - riga entrate per conto terzi).
3. Sono
autorizzate le riscossioni ed il versamento dei tributi e delle entrate per
l'anno 2020.
4. È
approvato in euro 13.345.598.196,17 lo stato di previsione di cassa dei
programmi della spesa della Regione per l'anno finanziario 2020, al netto delle
contabilità speciali, annesso alla presente legge (tabella B).
5. È
approvato in euro 2.270.782.331,50 lo stato di previsione di cassa del totale
delle contabilità speciali della spesa della Regione per l’anno finanziario
2020, annesso alla presente legge (tabella B - riga uscite per conto terzi).
6. È
autorizzato il pagamento delle spese entro i limiti degli stanziamenti dello
stato di previsione di cui ai commi 4 e 5.
Art. 3
(Residui attivi e passivi presunti)
1. È
approvato in euro 5.700.427.394,64 il totale dei residui attivi presunti delle
tipologie al 1° gennaio 2020, al netto delle contabilità speciali, di cui al
conto annesso alla presente legge (tabella A).
2. È
approvato in euro 387.651.134,50 il totale dei residui attivi presunti delle
contabilità speciali al 1° gennaio 2020, di cui al conto annesso alla presente
legge (tabella A).
3. È
approvato in euro 4.749.523.706,18 il totale dei residui passivi presunti dei
programmi al 1° gennaio 2020, al netto delle contabilità speciali, di cui al
conto annesso alla presente legge (tabella B).
4. È
approvato in euro 393.437.040,98 il totale dei residui passivi presunti delle
contabilità speciali al 1° gennaio 2020, di cui al conto annesso alla presente
legge (tabella B).
Art. 4
(Entrate derivanti dalla contrazione di mutui)
1. Per
come già autorizzato con l’articolo 6, comma 2, della legge regionale 30
dicembre 2015, n. 32 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria
per gli anni 2016-2018), le entrate derivanti dalla contrazione di mutui con
oneri a carico del bilancio regionale, per la copertura della quota regionale
di cofinanziamento dei Programmi operativi per la Calabria 2014-2020, inerenti
al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e al Fondo Europeo Agricolo per
lo Sviluppo Rurale (FEASR), sono determinate per ciascuna delle annualità
2020/2022 in euro 40.426.824,99.
2. Per
come già autorizzato con l’articolo 3, comma 4, della legge regionale 21
dicembre 2018, n. 48 (Legge di Stabilità regionale 2019) , le entrate derivanti
dalla contrazione dei mutui con oneri a carico del bilancio regionale, per la
copertura degli investimenti da realizzarsi ai sensi dell’accordo Stato-Regioni
in materia di concorso regionale alla finanza pubblica sottoscritto in data 15
ottobre 2018, sono determinate in euro 40.519.899,16 per l’annualità 2020, in
euro 46.086.701,69 per l’annualità 2021 e in euro 46.082.241,11 per l’annualità
2022.
3. Gli
oneri di ammortamento dei mutui di cui ai commi 1 e 2 trovano copertura nello
stanziamento dei Programmi U.50.01 e U.50.02 dello stato di previsione della
spesa del bilancio 2020-2022. Per gli anni successivi le rate di ammortamento
trovano copertura nei relativi bilanci.
Art. 5
(Fondo di riserva per spese obbligatorie e d’ordine)
1. Il
fondo di riserva per spese obbligatorie e d’ordine è iscritto nello stato di
previsione della spesa al Programma U.20.01, ed è determinato in euro
8.000.000,00 per l’anno 2020, euro 7.500.000,00 per l’anno 2021 ed euro
7.000.000,00 per l’anno 2022.
2. Sono
considerate obbligatorie e d’ordine le spese specificate nell’elenco allegato
al documento tecnico che accompagna il bilancio di previsione annuale.
Art. 6
(Fondo di riserva per le spese impreviste)
1. Il
fondo di riserva per le spese impreviste, ai sensi dell’art. 48, comma 1,
lettera b) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in
materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1
e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), è iscritto nello stato di previsione
della spesa del Programma U.20.01 ed è determinato per l’esercizio finanziario
2020 in euro 650.000,00.
Art. 7
(Fondo di riserva di cassa)
1. Il
fondo di riserva di cassa è iscritto nello stato di previsione della spesa al
Programma U.20.01 ed è determinato per l’esercizio finanziario 2020
complessivamente in euro 700.000.000,00.
Art. 8
(Quadro generale riassuntivo)
1. È
approvato il quadro generale riassuntivo dell'entrata e della spesa del
bilancio di competenza e di cassa della Regione, annesso alla presente legge,
ai sensi dell’articolo 11 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e
successive modifiche ed integrazioni.
Art. 9
(Classificazione dell’entrata e della spesa)
1. Le
entrate della Regione sono classificate secondo quanto previsto dall'articolo
15 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche ed
integrazioni. I Titoli e le Tipologie delle entrate sono approvati nell'ordine
e con la denominazione indicati nel relativo stato di previsione (tabella A).
2. Le
spese della Regione sono classificate secondo quanto previsto dagli articoli
12, 13 e 14 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive
modifiche ed integrazioni. Le Missioni e i Programmi sono approvati nell'ordine
e con la denominazione indicati nel relativo stato di previsione (tabella B).
Art. 10
(Autorizzazione alle variazioni al bilancio)
1. Le
variazioni sono effettuate ai sensi degli articoli 48 e 51 del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche ed integrazioni.
Art. 11
(Allegati del bilancio)
1. Sono
approvati gli allegati al bilancio di previsione 2020-2022, per come previsti
dall’articolo 11 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive
modifiche ed integrazioni.
Art. 12
(Entrata in vigore)
1.La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico
della Regione.
(Allegati)
Capo
I
(Modifiche
alle leggi regionali 19/2002, 14/2014, 9/2018, 32/1996, 9/1992, 28/2010 e
5/2018)
Art. 1
(Modifiche
alla legge regionale 19/2002)
1. Nella linea del comma 2
dell’articolo 73 della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la
tutela, governo ed uso del territorio - Legge Urbanistica della Calabria), come
sostituito dall'articolo 4 della legge regionale 2 maggio 2019, n. 8 (Modifiche
e integrazioni alla Legge urbanistica della Calabria (LR n.19/2002), le parole
“entro dodici mesi dall’entrata in vigore della presente legge” sono sostituite
dalle seguenti: "entro il 31 dicembre 2021”.
Art.
2
(Modifiche
alla legge regionale 14/2014)
1. Alla fine del comma 1 dell’articolo 4 della
legge regionale 11 agosto 2014, n. 14 (Riordino del servizio di gestione dei
rifiuti urbani in Calabria) è aggiunto il seguente periodo: “È facoltà dei
Comuni degli ATO costituire consorzi, ai sensi dell’articolo 31 del d.lgs.
267/2000, nel rispetto delle disposizioni del decreto legislativo 19 agosto
2016, n. 175 (Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica).”.
Art.
3
(Modifiche
alla legge regionale 9/2018)
1.
Il
comma 13 dell’articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9
(Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della
‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e
della trasparenza) è sostituito dal seguente:
“13.
I titolari delle sale da gioco, delle rivendite di generi di monopolio e delle
sale scommesse esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge si
adeguano a quanto previsto dai commi 3 e 4 entro i quarantotto mesi successivi
a tale data.”.
Art.
4
(Modifiche
alla legge regionale 32/1996)
1. Dopo il comma 3 dell’articolo 59 bis della
legge regionale 25 novembre 1996, n. 32 (Disciplina per l'assegnazione e la
determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale
pubblica) è aggiunto il seguente:
“4.
Al fine di attenuare la situazione di grave crisi economica e finanziaria
derivante dall’emergenza sanitaria COVID – 19 vengono sospesi, fino al 31
luglio 2020, il pagamento dei canoni di cui alle lettere A1) e A2)
dell’articolo 35 ed i relativi effetti di cui ai commi 1, 2 e 3 dell’articolo
51 della presente legge. I versamenti dovuti nel periodo di sospensione possono
essere effettuati nel periodo da settembre a dicembre 2020. Non si dà luogo al
rimborso di quanto eventualmente già versato e la sospensione non opera per le
mensilità prima dell’otto marzo 2020.”.
Art.
5
(Modifiche
al comma 5 dell’articolo 5 della l.r. 9/1992)
1.
Al
comma 5 dell’articolo 5 della legge regionale 8 luglio 1992, n. 9 (Legge
Finanziaria) sono apportate le seguenti modifiche:
a) le parole “dell’art. 16, lett. q)”
sono sostituite dalle seguenti: “dell’articolo16, lettera m)”;
b) l’inciso “nella misura massima del
10 per cento” è sostituito dal seguente: “entro il limite previsto dalla
normativa statale vigente”.
Art.
6
(Proroga
termini istanze contributi per l’anno 2020. Integrazione agli articoli 14 e 15
della l.r. 28/2010)
1. Dopo il comma 2 dell’articolo 14 della legge
regionale 22 novembre 2010, n. 28 (Norme in materia di sport nella Regione
Calabria), è inserito il seguente:
“2
bis. Al fine di attenuare la situazione di grave crisi economico-finanziaria
derivante dalla sospensione delle attività sportive necessitata dall’emergenza
sanitaria COVID-2019, è consentito, alle ASD con bilancio sportivo solare, per
l’anno 2020, di presentare le istanze di cui al comma 2 fino al 30 giugno
2020.”.
2. Dopo
il comma 4 dell’articolo 15 della l.r. 28/2010, è inserito il seguente:
“4
bis. Al fine di attenuare la situazione di grave crisi economico-finanziaria
derivante dalla sospensione delle attività sportive necessitata dall’emergenza
sanitaria COVID-19, la presentazione delle istanze di contributo di cui al comma
4 può essere effettuata, per l’anno 2020, trenta giorni prima della data di
inizio della relativa manifestazione sportiva.”.
Art.
7
(Contributo
di cui al comma 14 dell’articolo 35 della l.r. 9/2007)
1. Il contributo all’Associazione regionale
allevatori (ARA) di cui al comma 14 dell'articolo 35 della legge regionale 11
maggio 2007, n. 9 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno
2007), è destinato al finanziamento dei programmi pluriennali per il Servizio
di assistenza tecnica agli allevamenti (SATA) e per il Piano qualità carne e
latte (PQCL) conformi agli "Aiuti a favore del comparto zootecnico ai
sensi del Regolamento (UE) n. 702/2014" ed approvati dalla Commissione
Europea con numero di Aiuto SA.43045 (2015/XA).
2.
L'aliquota di riparto è individuata nel limite massimo del 60 per cento del
contributo all'attuazione del SATA da parte dell'ARA, ed il 40 per cento del
contributo all'attuazione del PQCL, da parte delle Organizzazioni dei
produttori (OP) riconosciute e associate all'ARA, nella qualità di soggetti
attuatori dei programmi pluriennali. La quota del 40
per cento è ripartita secondo
le indicazioni della consulta delle OP.
3.
Il contributo di cui ai commi 1 e 2 è trasferito all’ARA, previa approvazione
del programma, nel limite del 50 per cento a titolo di anticipazione. La
restante quota è trasferita, nel rispetto della normativa vigente, solo a
seguito dell’approvazione della rendicontazione dei progetti di cui alle
tipologie di aiuto esplicitate nella deliberazione della Giunta regionale 13
ottobre 2015, n. 397 (Approvazione di un regime di Aiuti a favore del comparto
zootecnico ai sensi del Regolamento (UE) n. 702/2014).
Art.
8
(Modifiche
alla legge regionale 5/2018)
1.
Dopo il
comma 4 dell’articolo 17 della legge regionale 8 febbraio 2018, n. 5 (Norme in
materia di artigianato) è aggiunto il seguente:
“5.
Gli eventuali contributi che dovessero residuare
annualmente all’esito dell’attività di ripartizione e rendicontazione delle
spese da parte delle associazioni di cui al comma 1, sono ripartiti, entro e non oltre l’esercizio finanziario di assegnazione, tra le associazioni che ne avranno fatto richiesta
nei modi e nei termini di cui al comma 2, fino a concorrenza degli importi
rendicontati ed ammessi e sempre nei limiti delle
somme stanziate annualmente nel bilancio regionale.”.
Capo
II
(Disposizioni
per la costituzione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria "Mater Domini -
Pugliese Ciaccio”)
Art.
9
(Finalità)
1.
Al fine
di migliorare l'offerta assistenziale e l'ottimizzazione delle risorse,
l'Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro è integrata con l'Azienda
Ospedaliero Universitaria "Mater Domini" di Catanzaro ed assume la
denominazione di Azienda Ospedaliero-Universitaria "Mater Domini -
Pugliese Ciaccio".
2. L'Azienda Ospedaliero-Universitaria
"Mater Domini - Pugliese Ciaccio" ha sede in Catanzaro, ha
personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale ai sensi della
vigente normativa e subentra nelle funzioni e nei rapporti giuridici attivi e
passivi dell'Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio" e dell'Azienda
Ospedaliera Universitaria "Mater Domini".
3. Sono organi dell'Azienda Ospedaliero -
Universitaria "Mater Domini-Pugliese Ciaccio" il direttore generale,
il collegio sindacale e l'organo di indirizzo.
4. Entro novanta giorni dalla data di entrata
in vigore della presente legge, con protocollo d'intesa, definito ai sensi
dell'articolo 1 del decreto legislativo 21 dicembre 1999, n. 517 (Disciplina
dei rapporti fra Servizio Sanitario Nazionale ed Università, a norma dell'articolo
6 della legge 30 novembre 1998, n. 419) e sottoscritto dal Rettore
dell'Università degli Studi Magna Graecia, dal Commissario ad acta per
l'attuazione del Piano di rientro del disavanzo della spesa sanitaria della
Regione Calabria e dal Presidente della Giunta regionale, sono definiti i
rapporti tra la Regione Calabria e l'Università Magna Graecia di Catanzaro in
materia di attività integrate di didattica, ricerca e assistenza. Il protocollo
d’intesa, cessato il commissariato ad acta per il Piano di rientro del
disavanzo sanitario, può essere proposto e sottoscritto dal Rettore dell’UGM di
Catanzaro e dal Presidente della Giunta regionale.
5. L'atto aziendale, adottato dal direttore
generale entro sessanta giorni dalla nomina, definisce l'assetto organizzativo
dell'Azienda Ospedaliero Universitaria "Mater Domini - Pugliese
Ciaccio" secondo il modello dipartimentale e disciplina, sulla base dei
principi e dei criteri stabiliti nel protocollo d'intesa di cui al comma 4, la
costituzione, l'organizzazione e il funzionamento dei dipartimenti
assistenziali e di quelli ad attività integrata e individua le strutture
complesse che li compongono, indicando quelle a direzione ospedaliera e quelle
a direzione universitaria.
Art.
10
(Misure
di adeguamento)
1.
Entro e
non oltre sessanta giorni dalla pubblicazione sul Bollettino ufficiale
telematico della Regione Calabria (BURC) del protocollo di intesa di cui al
comma 4 dell'articolo 9 della presente legge, il Presidente della Giunta
regionale provvede, d'intesa con il Magnifico Rettore dell'Università degli
Studi Magna Graecia, alla nomina del direttore generale dell’Azienda
Ospedaliero - Universitaria "Mater Domini - Pugliese Ciaccio",
secondo le modalità di cui all'articolo 4 del d.lgs. 517/1999.
2. Dalla data di insediamento del direttore
generale dell'Azienda Ospedaliero Universitaria "Mater Domini - Pugliese
Ciaccio" sono soppresse l'Azienda Ospedaliera "Pugliese Ciaccio"
e l'Azienda Ospedaliero - Universitaria "Mater Domini".
3. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in
vigore della presente legge i direttori generali dell'Azienda Ospedaliera
"Pugliese Ciaccio" e dell'Azienda Ospedaliero – Universitaria
"Mater Domini" provvedono alla ricognizione del personale, di tutti i
rapporti giuridici attivi e passivi e del contenzioso pendente, nonché alla
redazione degli inventari dei beni mobili ed immobili e svolgono ogni altra
attività necessaria per l'attuazione della presente legge, senza oneri a carico
del bilancio regionale.
Capo
III
(Disposizioni
finanziarie, transitorie e finali)
Art.
11
(Abrogazioni)
1.
Sono
abrogati la lettera a) del comma 1 e il comma 2 dell'articolo 2 della legge
regionale 12 novembre 1994, n. 26 (Istituzione delle Unità Sanitarie Locali e
Aziende ospedaliere).
2. È abrogata la legge regionale 13 marzo 2019,
n. 6 (Integrazione delle Aziende ospedaliere della città capoluogo della
Regione).
Art.
12
(Clausola
di invarianza finanziaria)
1.
Dall’attuazione
delle disposizioni della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a
carico del bilancio regionale.
Art.
13
(Entrata
in vigore)
1.
La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione.
(Allegati)