X^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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N. 77
SEDUTA Di LUNEDì 30 SETTEMBRE 2019
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE NICOLA IRTO
Presidenza del presidente
Nicola Irto
La seduta inizia alle 19,15
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a
dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito, ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Chiedevo che fosse inserita all'ordine del giorno della seduta odierna la mozione, protocollo numero 27890, che lei ha appena annunciato, recante “Storicizzazione precari della Regione Calabria”, firmata da quasi tutto il Consiglio regionale. Inoltre, chiedo che sia inserita all'ordine del giorno della seduta odierna la proposta di legge numero 462/10^, provvedimento urgente per garantire l'erogazione dei servizi sanitari in ambito regionale, anche alla luce delle decisioni assunte dalla terza Commissione che ha già licenziato questo progetto di legge.
L’accordo assunto in Conferenza dei capigruppo era quello di non richiamare ulteriori provvedimenti nella seduta di oggi. Resta inteso, però, che se lei trova l’appoggio dei due terzi dei presenti… intanto procediamo col primo punto all'ordine del giorno.
C’è disponibilità sia sulla mozione, ma anche sul progetto di legge sul quale c’è stata la necessità di presentare un emendamento; l'emendamento è firmato dalla quasi totalità dei colleghi presenti e questo testimonia la volontà dell'Aula di voler discutere di questo provvedimento di legge.
In ogni caso, le chiedo di mettere ai voti, poi, questa nostra richiesta di iscrizione all'ordine del giorno sia della mozione sia della proposta di legge numero 462/10^.
Intanto procediamo col primo punto all'ordine del giorno e poi facciamo anche una possibile votazione.
Siamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 273/10^ d'Ufficio, recante: “Nomina, mediante estrazione a sorte, dei tre membri del Collegio dei Revisori dei conti della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria, legge regionale 10 gennaio 2013 n. 2”.
La modalità di svolgimento del sorteggio sarà la seguente: sono stati predisposti numero 39 biglietti di uguale dimensione, recanti l’indicazione dei nominativi da sorteggiare. Sarà richiesto al Segretario questore di procedere, mediante lettura al microfono, alla verifica della corrispondenza dei nominativi riportati nell'elenco a disposizione di ciascun consigliere, nel proprio fascicolo, a quelli contenuti sui biglietti.
I biglietti recanti i nominativi da sorteggiare, dopo essere stati ripiegati dal Segretario questore, verranno introdotti nei 39 bussolotti trasparenti. I bussolotti, con all’interno i bigliettini ripiegati, saranno immediatamente inseriti in un contenitore trasparente per consentire agli addetti di mescolare il contenuto. Con l'ausilio di un commesso d’Aula, al quale sarà sistemata una benda sugli occhi, si procederà all'estrazione, uno per volta, dal contenitore trasparente, a mano libera, sempre con le stesse modalità dei predetti bussolotti. Una volta estratti dall'assistente, verranno affidati al Segretario questore che, dopo aver provveduto alla loro apertura, estrarrà il biglietto con l’indicazione del nominativo e lo consegnerà, ancora ripiegato, nelle mani del Presidente, affinché si proceda a darne lettura.
I primi tre candidati estratti saranno nominati componenti del Collegio dei Revisori dei Conti della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria.
Si può dare inizio ai lavori di sorteggio. Consigliere Segretario questore e struttura dell'ufficio della segreteria Assemblea a supporto, prego.
I nominativi degli idonei verranno chiamati attraverso la verifica sull’elenco contenuto in delibera. Ne do lettura:
Amantea Maurizio
Bianco Salvatore
Boselli Isabella
Bresciani Renato
Corsaro Giuseppe
De Chirico Michele
Di Maria Vito
Ferri Maurizio
Filice Giovanni
Forgione Cosimo
Leone Michelina
Malara Giovanni
Marcone Francesco
Marzullo Giovanni
Mazzulla Luigi
Michelone Fabio
Nestore Giuseppe Marco
Nicita Rocco
Nicolosi Alberto
Paoloni Simone
Pensabene Domenico
Perrini Luigi
Piccarreta Saverio
Poeta Stefano Maria
Profico Maria Rosaria
Rosanò Andrea
Salani Paolo
Saragò Pasqualino
Scerra Maurizio
Servidio Anna Maria
Severini Enrico
Sganga Giorgio
Sofrè Giuseppe
Tempo Sergio
Toller Tania
Treglia Giorgio
Tudisco Alberto
Zaffina Sandro
Zeppa Grazia
Tutti i bigliettini hanno puntuale riscontro con l'elenco degli idonei riportato in delibera e che riporta i nominativi di coloro che hanno presentato istanza.
Si procede all’estrazione.
Primo estratto: Nicita Rocco;
secondo estratto: Mazzulla Luigi;
terzo estratto: Zeppa Grazia.
Dichiaro costituito il Collegio
dei Revisori dei conti della Giunta regionale e del Consiglio regionale della
Calabria: Nicita Rocco, Mazzulla Luigi e
Zeppa Grazia.
Si procede all'estrazione di tutti gli altri candidati:
Sofrè Giuseppe,
Malara Giovanni,
Filice Giovanni,
Severini Enrico,
Rosanò Andrea,
Nicolosi Alberto,
Treglia Giorgio,
Salani Paolo,
Amantea Maurizio,
Bianco Salvatore,
Ferri Maurizio,
Servidio Anna Maria,
Profico Maria Rosaria,
Zaffina Sandro,
Michelone Fabio,
Saragò Pasqualino,
Scerra Maurizio,
Piccarreta Saverio,
Tudisco Alberto,
Boselli Isabella,
Pensabene Domenico,
Bresciani Renato,
De Chirico Michele,
Di Maria Vito,
Leone Michelina,
Toller Tania,
Tempo Sergio,
Marzullo Giovanni,
Sganga Giorgio,
Perrini Luigi,
Poeta Stefano Maria,
Forgione Cosimo,
Paolini Simone,
Nestore Giuseppe Marco,
Corsaro Giuseppe,
Marcone Francesco.
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 265/10^ d'Ufficio, recante "Assestamento del bilancio di previsione 2019-2021 del Consiglio regionale della Calabria".
Cedo la parola al consigliere segretario questore Tallini. Prego
La presente proposta di provvedimento amministrativo ha ad oggetto l'approvazione dell'assestamento di bilancio di previsione 2019-2021 del Consiglio regionale.
Il bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2019-2021 è stato approvato con deliberazione consiliare numero 356 del 19 dicembre 2018.
Con il presente provvedimento amministrativo è stato applicato al bilancio dell'esercizio 2019 il risultato di amministrazione relativa all'esercizio 2018, derivante dall’approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2018 del Consiglio regionale.
Contestualmente è stata destinata la quota di avanzo libero, pari ad euro 5.652.731,04, al sostentamento di spese per investimenti, spese correnti a carattere non permanente e all'incremento del fondo rischi di soccombenza spese legali, transazioni e debiti fuori bilancio.
È stato destinato il risultato economico dell'esercizio 2018, pari ad euro 2.570.908,12, ad incremento del patrimonio netto dell'Assemblea legislativa.
Con il presente provvedimento, inoltre, sono state approvate le modifiche di bilancio di previsione 2019-2021 del Consiglio regionale derivanti: dall'aggiornamento del fondo cassa al primo gennaio 2019; dall'aggiornamento dei residui attivi e passivi iscritti al primo gennaio 2019 nel bilancio di previsione dell'esercizio corrente; dell'aggiornamento del fondo pluriennale vincolato, iscritto nelle entrate del bilancio di previsione dell'esercizio corrente.
Infine, si dà atto che, a seguito delle variazioni apportate dall’approvazione del presente provvedimento, sono garantiti gli equilibri generali di bilancio per il triennio 2019-2021.
Sulla proposta di provvedimento amministrativo in oggetto, il Collegio dei Revisori dei conti, con il verbale numero 268 del 26 agosto 2019, ha espresso parere favorevole.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Le chiedo di sapere se il consigliere regionale, nell'esercitare il sindacato ispettivo, può andare a verificare delle situazioni che sono nate all'Estero da parte di strutture riconducibili alla Regione Calabria.
Mi riferisco alla vicenda del CORAP, la sede di Marrakech. Volevo sapere da lei un parere e cioè se il consigliere regionale è titolato alla funzione ispettiva anche per andare a verificare all'Estero questi investimenti che sono stati fatti dal CORAP.
Siamo in votazione, consigliere Guccione, e votiamo l’assestamento al bilancio del Consiglio regionale. Poi, le prerogative del consigliere regionale sono stabilite dal Regolamento interno e dallo Statuto della Regione Calabria.
Intanto poniamo in votazione il provvedimento, se non ci sono altri interventi sul bilancio del Consiglio regionale.
Pongo in votazione il provvedimento, prendendo atto del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei conti.
Il provvedimento è approvato.
(Il
Consiglio approva)
Ha chiesto di intervenire il consigliere Battaglia. Ne ha facoltà.
Intervengo in ordine ai lavori della seduta odierna del Consiglio.
Come i colleghi sanno, la giornata è trascorsa fuori dall'Aula consiliare cioè nelle Aule delle Commissioni.
Da stamattina siamo stati impegnati nella discussione di importantissimi provvedimenti che riguardano la vita del nostro Consiglio regionale e della Calabria.
È chiaro che oggi, avviando la seduta di Consiglio regionale a quest’ora, ritengo che non possiamo andare oltre nell'ordine i lavori, se non fermarci a quello che abbiamo fatto; io le chiederei di convocare una Conferenza dei capigruppo entro questa settimana, per fissare una data di seduta di Consiglio che non sia oltre metà della prossima settimana, per iscrivere all'ordine del giorno importanti provvedimenti che sono in attesa e che riguardano i precari della sanità. Siccome ognuno di noi, oggi, in Conferenza dei capigruppo ha rinunciato a iscrivere, a portare in discussione decine e decine di provvedimenti che pure giacciono e la cui approvazione è stata sollecitata, se oggi facciamo tutti un passo indietro circa l'ordine dei lavori, immagino che nella prossima Conferenza dei capigruppo si possa dare completezza a quelli che sono i numerosi provvedimenti di legge giacenti. Primi fra tutti, quelli di cui parlava prima il collega Sinibaldo Esposito, riguardanti la mozione e il progetto di legge sui precari della sanità.
La mia proposta, quindi, è di convocarci a breve; la proposta che faccio a lei, Presidente del Consiglio, e al Presidente della Giunta è quella di individuare una data per la Conferenza dei capigruppo già entro questa settimana, per individuare la data della prossima seduta di Consiglio già nella settimana successiva.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente, prendo atto di quanto dichiarato dal capogruppo del Partito Democratico, intervento che riguarda un aspetto che può essere oggetto di discussione e anche, eventualmente, di rinvio alla prossima settimana.
Ricordo che pendono delle richieste del collega Esposito, sia per la mozione che riguarda le leggi regionali 1 e 12 del 2014 sia, soprattutto, in ordine alla legge “salva precari della sanità”.
Però saremmo ipocriti se magari discutessimo di questi argomenti e considerassimo il Presidente della Giunta regionale, qui stasera, un convitato di pietra.
L'argomento principale che noi dobbiamo discutere e la risposta che noi ci attendiamo come consiglieri regionali, ma anche come calabresi, da parte del Presidente della Giunta regionale riguarda la fissazione della data delle elezioni. Non è possibile procrastinare ulteriormente questa comunicazione al Consiglio regionale ed ai calabresi.
Oggi abbiamo vissuto in Commissione una giornata drammatica; abbiamo ragionato in terza Commissione di quella che io definisco una riforma deformante, il welfare calabrese, che si vuole, in tutta fretta, approvare. Abbiamo, altrettanto drammaticamente ragionato, in seconda Commissione congiunta con la prima Commissione, di una vicenda imbarazzante. Qualche aspetto lo ricordava anche il collega Guccione, una fantomatica sede del Corap aperta in quel di Marrakech in Marocco; questa discussione davvero lacerante, comunque, dà la misura di come questa Legislatura ormai sia finita e non possa essere prolungata questa agonia.
C’eravamo lasciati nell'ultima seduta di Consiglio con una dichiarazione del Presidente che, prendendo atto delle volontà del Consiglio, ci diceva che avrebbe fissato le elezioni in una data che era quella della scadenza naturale, che è la data per la quale noi chiediamo la fissazione delle elezioni. Siamo ancora in tempo; il Presidente della Giunta regionale fa pienamente in tempo a convocare le elezioni per il 24 novembre, che è la data della scadenza naturale o in alternativa in una data assai vicina.
Ma nell’ultima seduta di Consiglio regionale non sapevamo ancora se si sarebbero svolte le primarie. Il termine per la presentazione delle candidature primarie è spirato lo scorso 27 settembre. Non ci sono le primarie, non ci saranno le primarie per mancanza di candidati. Nulla impedisce che le elezioni regionali siano fissate.
Presidente, noi ci aspettiamo da lei una parola di chiarezza su questo; ci aspettiamo che lei ci dica, durante questa seduta di Consiglio regionale, qual è la data, altrimenti non ha senso stare qui e far parte tutti quanti di questo teatrino, di questo momento che viviamo anche per affrontare questioni e guasti prodotti dalla sua maggioranza e dal suo governo regionale; questioni, come quella dei precari della sanità, sulle quali il Consiglio va a surrogarsi, rispetto a deficienze di manager e di altri commissari che avrebbero dovuto occuparsi di questi argomenti e che, invece, fanno arrivare il problema alla decozione totale.
La questione delle leggi 1 e 12. L'assessore Robbe e il Presidente della Giunta regionale, nello scorso mese di giugno, ci avevano garantito, a seguito di un ordine giorno sottoscritto e votato all'unanimità, che entro 30 giorni - spirati verso la fine del mese di luglio - ci avrebbero dato una risposta decisiva sul percorso di stabilizzazione di questi lavoratori. Nulla è accaduto! Siamo al 30 di settembre e ancora nulla è accaduto e attendiamo risposte.
La mozione, che ha come primo firmatario Sinibaldo Esposito ma che ha come firmatari tutti i consiglieri regionali, è la conferma che nulla è accaduto.
Una risposta questo Consiglio regionale la vuole; la vuole, soprattutto, per quanto riguarda la data di fissazione delle elezioni. Noi vogliamo sapere quando andremo a votare; chiediamo che si voti alla scadenza naturale, il 24 novembre. Non si può più sfuggire rispetto a questa richiesta.
Da questo momento in avanti, al netto di argomenti sensibili come quello dei precari della sanità, come quello delle leggi regionali numero 1 e 12, noi non assicureremo più la presenza in Aula, perché credo che, da questo momento in poi, non si possa più proseguire e prolungare questa agonia.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Parente. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo soltanto per dire che non possiamo assolutamente perdere nemmeno un minuto per quanto riguarda la legge sui precari, soprattutto dopo quello che abbiamo ascoltato l'altro giorno in Commissione, alla presenza del generale Cotticelli e di tutti i Direttori Generali facenti funzione.
C'è un quadro ancora più allarmante di quello che leggiamo ogni giorno e che viviamo, che vivono i calabresi sulle loro spalle.
Abbiamo ascoltato, addirittura, che ci sono strutture che non hanno nemmeno il certificato di agibilità; strutture pubbliche, ospedali e con nonchalance il Commissario ne prendeva atto. Quindi, i calabresi non devono soltanto sopportare di essere ricoverati in strutture dove non funzionano gli ascensori, dove gli ammalati vengono portati a spalla, dove alcuni addirittura sono stati trovati morti nell'ascensore, dove non funzionano gli impianti elettrici; abbiamo avuto anche tragedie in sala operatoria in questo campo.
E adesso cosa dobbiamo fare? Non dobbiamo prorogare i precari almeno per tre mesi, non avere servizi, quel minimo di servizi che ancora la struttura pubblica riesce ad assicurare?
Mi sembra una vicenda veramente kafkiana. Cioè oggi non solo non assicuriamo una sanità di qualità, non solo non assicuriamo i livelli essenziali di assistenza minimi ma, oggi, andiamo anche a fare chiudere i reparti o a sottodimensionarne altri, soltanto perché non si vogliono prorogare di tre mesi i precari.
Forza Italia le chiede proprio di anticipare, ogni minuto possibile, per chiudere questa vicenda, perché ci dobbiamo mettere in testa che ormai – e lo diciamo da mesi e da anni – la sanità in Calabria è un problema di protezione civile e, come tanti, stiamo arrivando ad avere gli ospedali da campo. Non ci possiamo permettere nemmeno un minuto in più di non avere le figure minime per assicurare questo servizio. Per cui noi chiediamo che prima possibile siano discusse la mozione e la proposta di legge sui precari.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
Intervengo rapidamente. Il tempo che passiamo qui e trascorriamo qui non è per capire o sapere quale sia la data delle elezioni.
È assolutamente prioritario, invece, dar ragione al collega Parente. Ha ragione il collega Parente. C'è la priorità assoluta di approvare, oggi, una norma che dia contezza, finalmente, a 96 famiglie di Cosenza e a tutti quanti gli altri precari della Regione Calabria, del comparto sanità; una normativa che consenta al commissario Cotticelli di poter firmare un decreto. Questo decreto non viene firmato non per mancanza di volontà da parte della Giunta, non per mancanza di volontà da parte della maggioranza, ma perché la struttura commissariale ha la necessità di una normativa che, in qualche modo, giustifichi questa sottoscrizione.
Sono contento che anche questa volta la minoranza rappresenti grande serietà nell’approcciarsi ad un problema che, come maggioranza, abbiamo affrontato con il commissario Cotticelli. Vi state caricando, insieme a noi, di approvare delle norme per poter portare ai precari di questa Regione la tranquillità e la sicurezza che meritano - ripeto - al netto delle paturnie sulla data delle elezioni che a queste famiglie, oggi, interessano davvero poco.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.
Presidente, chiedo che sia messa ai voti la richiesta di inserimento all'ordine del giorno della proposta di legge 462/10^.
Si tratta di provvedimenti urgenti per garantire l'erogazione dei servizi sanitari in ambito regionale.
È in corso il dibattito sull’inserimento della proposta. Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Dopo una giornata in cui siamo stati a discutere dell'ennesima problematica, dico al collega Giudiceandrea che è ovvio, è normale che questo sia un Paese che è saltato nei suoi fondamentali e che l'errore, a monte, è nell'atteggiamento culturale, quando ti candidi e dici “se vinco io risolvo tutto”. Francamente, sento su di me la frustrazione di dover accompagnare una stagione che è di riforme; avrei voluto aprire ospedali da tutte le parti.
Consigliere Giudiceandrea, nel dibattito c’entra il tema di stabilire la data delle elezioni, poi è una facoltà del Presidente; almeno lo comunichi, no? Dice: “i miei hanno detto il 26”. Lui vuole farle a novembre, dicembre…Questa è parte dei problemi di cui è ostaggio la Calabria, non di cui è responsabile. Credo di aver dimostrato nei confronti di Oliverio, che ha fatto il Presidente dei calabresi, il massimo rispetto istituzionale che in altre stagioni nessuno ha dimostrato.
Dopodiché - mi perdonerete - quello che leggiamo sui giornali, cioè di un ostaggio… Io, insieme al consigliere Tallini, ho dormito al Dipartimento sanità quando serviva nominare i commissari per continuare a fare quelle riforme. Ci son toccate!
Poi volevo sottolineare anche un altro aspetto: quando si parla di famiglie, quando si parla di chi svolge un lavoro, è ovvio che c'è un problema di responsabilità. Glielo dico, assessore Robbe: io l'altro giorno - e non è che mi piacesse, non è che ci andassi di gusto - ho salito le scale di una azienda ospedaliera per capire le ragioni, che già conoscevo. L'aspetto che secondo me manca - è la critica forte che abbiamo mosso al presidente Oliverio e alla sua Giunta - è una dicotomia forte con i Commissari nominati dal PD, prima Scura poi Cotticelli.
Cotticelli è un commissario che ho sentito nel mentre stavo con i lavoratori. Devo dirvi che mi sono preso pure qualche sputo - penso immeritato - perché la gente ovviamente era arrabbiata.
Alzo il tono - non l'ho mai fatto Presidente - perché è ovvio che ci sono scintille, responsabilità che vengono avanti, perché, ovviamente, quando questo Stato appalta in modo…
Con sensibilità - su questo dico bene - ci siamo trovati molte volte a votare insieme alcune cose e non lo faremo più, se non si tratta di urgenze, e concordo con il collega Gianluca Gallo, non garantiremo la presenza, perché questo dibattito surreale, questo congresso aperto ed eterno all'interno del PD, che è in corso da cinque anni e che in queste ore raggiunge la massima espressione, lo stanno pagando, purtroppo, da cinque anni i calabresi.
Penso che possiamo dirlo, senza alzare i toni, cioè certifichiamo questa stagione di grande difficoltà, poiché nei punti che riguardano quella proposta non abbiamo avuto il potere di legiferare. È ovvio, essendo stati commissariati giustamente o ingiustamente, ma commissariati per 10 anni sulla sanità.
Molto spesso in passato la politica che legiferava, purtroppo, ha prodotto quei danni che i commissariamenti stanno portando a termine. Presidente Oliverio, glielo dico nel tempo di confronto, perché lei si è recato l'altro giorno da Speranza, che è un nuovo Ministro di questo nuovo Governo, ma le stagioni che hanno portato a esternalizzare servizi che somministravano lavoratori che, ovviamente, fanno il loro lavoro e che hanno prodotto grandi benefici per determinati servizi, un po' di meno per i nostri nosocomi, è ovvio che vengono dal passato. Hanno un'idea di Stato che vale grandi appalti, quindi è ovvio che lo paghino tutte le Regioni; lo pagano anche i calabresi.
Quindi qua, mai come oggi, bisogna cogliere l'opportunità del confronto che lei può avere finché rappresenta i calabresi, con chi ha aperto, tra l'altro, questa stagione di scienziati 5 stelle e con cui il PD si allea. Perdonatemi. Mai come oggi c'è l'esigenza di dire ad un Governo che “ha fatto cose straordinarie in Calabria” - non l'ho visto fare in altre Regioni - che forse su quei danni - non sono stati nemmeno causati da questo Governo giallo-rosso - si possa porre la parola fine e cominciare a dire: “Internalizzare quei lavoratori che da 25 anni fanno quel lavoro somministrato da aziende; andare avanti con lo scorrimento legittimo di graduatoria”. Quindi in quella norma c’è - e siamo qui per sostenerla - la firma di tutti i capigruppo della minoranza, unita ad un buon lavoro - e ringrazio anche il consigliere Mirabello - che in quest’ora, velocemente, è stato fatto.
Tra l'altro abbiamo, mai come oggi, un uomo di Stato, un Commissario che è un Generale dei Carabinieri e che è soggetto terzo, rispetto al derby che c'è sempre stato. Perdonatemi la presunzione.
La presunzione l'ho vista in atti e parole della sinistra che si è candidata dicendo “noi riprenderemo tutti, noi assumeremo tutti”. E invece no! Purtroppo sono stati fatti passi indietro anche con responsabilità. Poi questo sarà dibattuto in un secondo momento.
Intervengo per dire, Presidente, che concordo sull'idea che lei ci dia una data, lo stabilirà lei insomma. Qualsiasi data lei dia, è ovvio che lei stia lavorando nel solco della gravità di quello che è. Però, insomma, basta! È necessario avere anche un arco temporale, per evitare il derby a cui stiamo assistendo e che fa parte, tutto, di questa maggioranza.
Dopodiché, finché lei ha le funzioni di Presidente e finché non ci sarà l’elezione del nuovo Presidente, è indispensabile avere il massimo confronto, rispettoso, col Commissario di Governo, anche con questo Governo, per risolvere qualche questione.
È normale, non so se ci impugneranno questa legge. È una legge che, comunque, ci dà la possibilità di arrivare almeno al 31 dicembre, con delle proroghe, e mette la parola fine a una cosa che purtroppo arriva da lontano, e per la quale, penso, tutti i consiglieri di quest'Aula, di maggioranza e minoranza, non abbiamo responsabilità. Sono ataviche, no?
Non si tratta
di un rimpallo, è il lavoro di quest'Aula. Perdonatemi, non posso esimermi,
abbiamo assistito a un dibattito surreale, tutto da quella parte, che ha tenuto
in ostaggio il futuro della Calabria su tanti fronti, da quando abbiamo
iniziato, tanto che ci siamo addormentati, con il consigliere Tallini, al
Dipartimento tutela della salute.
Non cito la
problematica del CORAP perché giungerà in Aula ma, anche lì, penso che ci siano
stati dei ritardi.
Presidente, lo
dico umilmente, al saldo del suo lavoro, ho rispetto della storia politica
delle persone, lei porterà un consuntivo. Noi, da questa parte, abbiamo provato
a stimolarla. Per quanto mi riguarda, lei non è un delinquente, è uno che ha
vissuto una stagione che volge al termine, con tutte le vostre difficoltà.
Penso che sia
utile utilizzare toni bassi, come sto facendo. Mi è sembrato giusto richiamare
l'assessore, perché non c'è soltanto il Presidente, c'è il Partito Democratico,
tutta la Giunta e la maggioranza, quando c'è una crisi di lavoro, oltre che di
sanità, per quanto sia scomodo. A me non è piaciuto lasciare altre cose, i
bambini a scuola o quant'altro, ma nel mio ruolo mi toccava essere lì, dove c'era
gente che protestava e pur non avendo colpe personali sono dovuto andare a
rappresentare l'Istituzione.
Ribadisco: sono
responsabilità a cui dobbiamo richiamarvi e lo facciamo con un tono basso,
perché il clima non è bello, ci sono 100.000 scintille che riguardano persone;
qui va via tutto, va via il Consiglio, gli assessori, i consiglieri regionali.
Poi, c'è da
dire che ormai si dibatte sui social e tutti pensano che le proposte che
arrivano da cittadini che non hanno questo ruolo siano poste alla pari; noi
sappiamo quanta profondità ci vuole. Quindi, rispetto per la gente, rispetto
anche per le Istituzioni.
Noi il rispetto
lo militeremo se saremo in grado di avere non solo la testa alta, ma di essere
opportuni nei tempi.
Oggi c'è questa
urgenza, siamo rimasti per approvare questa norma, per dialogare con il
Commissario di Governo - anche lui, come questo Consiglio, ha le mani legate
rispetto alla Corte dei Conti - e aprire un contenzioso con il Governo
nazionale che ci risolve, in via straordinaria - quel decreto Calabria può
essere emendato - tutta una serie di problematiche che, almeno in questo caso, riceveranno
– credo - un voto dell’Aula bipartisan.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.
Presidente, arrivare
a quest'ora in Aula, sicuramente, non è una cosa semplice per chi come me,
dalle 10 di stamattina, ha seguito le diverse sedute di Commissione convocate per
oggi.
È stato il mio
primo battesimo, anche, in aula Commissione; venti giorni fa sono stato, per la
prima volta, in questa Aula e oggi mi ritrovo a discutere, a quest'ora, di
alcune tematiche fondamentali.
Vorrei essere
più lucido, quindi, perdonatemi se la stanchezza mi giocherà qualche brutto
scherzo, ma volevo dire che prendermi per stanchezza o magari ritenermi ultimo
arrivato non vuol dire immaginare di avere il prosciutto sugli occhi.
Abbiamo le idee
ben chiare, soprattutto quando si tratta di tematiche che mi vedono
protagonista ancor prima di essere consigliere regionale, perché ancora mi
sento il camice addosso - fino a venti giorni fa facevo il chirurgo - quindi
conosco bene quelle che sono le problematiche della nostra Sanità e le
problematiche ospedaliere.
È arrivato il
momento della grande determinazione, ma senza alzare i toni, diceva bene il
consigliere Orsomarso; queste sono delle problematiche che ci devono vedere
uniti, soprattutto sui contenuti, non dobbiamo immaginare che ha ragione chi
ride di più.
Come dicevo
prima, è sicuramente un momento importante dove l'agenda politica regionale
deve mettere al primo posto la tematica sanità e la questione salute dei
cittadini.
Ho visto gente
soffrire negli ospedali e l'ho vista soffrire due volte: una perché stava male
e l'altra perché purtroppo noi non potevamo dare risposte.
Mi riferisco
alle semplici risposte anche del poter avere la possibilità, all'interno di un
ospedale spoke come quello di
Polistena, di fare semplicemente una Tac, oppure fare dei turni massacranti di
circa 24 ore; e sapete tutti bene cosa vuol dire per un chirurgo lavorare,
operare per 24 ore, perché poi le responsabilità è vero che sono in capo alla
persona, ma sicuramente ricadono pure sui pazienti, quindi sono delle situazioni
ormai inimmaginabili.
È vero che
questa Sanità ormai da qualche anno è commissariata, ma è vero anche che chi
non ha la possibilità di essere il Commissario, come il Presidente della
Giunta, sicuramente, nello stesso tempo, deve esercitare in maniera importante
quel potere ispettivo che è prerogativa di ogni singolo consigliere e a maggior
ragione del Presidente della Giunta. Ma deve, nello stesso tempo, insistere e
deve trovare delle soluzioni, perché non può essere una scusante il semplice
fatto che la Regione Calabria, le varie Asp sono commissariate e allora
scarichiamo sempre e solo tutto sugli altri, dobbiamo anche assumerci le nostre
responsabilità.
Secondo me,
dobbiamo scendere in campo e sporcarci le mani, nel senso buono del termine,
andando a conoscere quelle che sono le realtà dei nostri ospedali e onestamente
non so quanti di noi sanno che cosa si vive al loro interno.
Per questo
motivo non possiamo che essere ben lieti e io lo sono in primis vedendo, oggi, questo fuori sacco della proposta di legge
numero 462/10^ d’iniziativa dei consiglieri Mirabello, Esposito, recante una
proposta di provvedimenti urgenti per garantire l'erogazione dei servizi
sanitari essenziali, andando a stabilizzare i precari.
Fino ad ora, le
risposte che sono state date a carenze organiche e di organico dei medici sapete
quali sono state?
Ve le cito
perché sono state attuate dai Commissari, proprio qualche giorno fa.
Cito sempre
l’ospedale di Polistena. C'era una carenza cronica ormai da tanti anni nella
chirurgia con una figura in meno, che era il sottoscritto, ad un certo punto si
sono ritrovati a dire “non possiamo più andare avanti”.
Sapete qual è
stata la soluzione? Trasferire in chirurgia una collega del Pronto soccorso che
non ha la minima idea di cosa vuol dire fare il chirurgo, privando ancora di
più il Pronto soccorso, in cui ci sono pure necessità e bisogno di organico
medio; oppure immaginate di trasferire un collega dalla chirurgia dell'ospedale
di Melito alla chirurgia dell'ospedale di Polistena, sfornendo sempre un altro
reparto, dove addirittura quel collega si è dato malato.
Quindi di cosa
stiamo parlando?!
Non possiamo
più sottacere di fronte a questi tipi di problemi, perché siamo tutti bravi a
parlare, però non siamo bravi a denunciare, non siamo bravi ad andare fino in
fondo su quelle che sono le problematiche e le criticità. E se questi sono i
problemi che vogliamo affrontare, vi dico, da quello che ho vissuto in questi
giorni, ho capito che qua siamo bravi solo a rimandare.
Oggi, in
Commissione abbiamo discusso su una tematica in merito alla riorganizzazione
del sistema integrato in materia di servizi e politiche sociali, era la prima
volta che partecipavo alle sedute di Commissioni, però quell’argomento per la
terza volta era all’ordine del giorno della Commissione ed è stato rimandato.
Abbiamo discusso
del CORAP e meno male che è stato rimandato, perché si voleva rifilare questa
proposta di legge sulla liquidazione coatta, nella seduta di Consiglio dell'11
settembre, senza aver discusso affatto di questa tematica. Per l'amor di Dio,
capisco perché ho fatto il Sindaco prima di fare il consigliere regionale, so
che quando ci sono delle norme vigenti in materia non possiamo, poi, bypassarle,
anzi siamo i primi che dobbiamo far rispettare le leggi dello Stato.
Caro
Presidente, anche io da Sindaco ho dovuto licenziare e liquidare alcune società
partecipate, però l'ho fatto con discussioni preliminari, non sono arrivato in
Consiglio comunale e le ho portate là tanto per discutere.
Oggi sono
felice per una semplice cosa, l’ho detto pure durante i lavori della
Commissione. Proprio quella circostanza è stato il posto giusto dove discutere
del CORAP e mi pare di aver capito, anche dagli interventi degli colleghi che
mi hanno preceduto in quella circostanza, che sicuramente si tratterà con un
ordine del giorno specifico, in una delle prossime sedute di Consiglio, dove
ognuno potrà anche apportare il proprio contributo. Come dicevo prima, non
perché io sia l'ultimo arrivato, ma ho già dato mandato ai componenti della mia
struttura per proporre una proposta di legge che, poi magari finirà nel nulla,
non potrà essere valutata, perché rappresento umilmente un semplice consigliere
di minoranza e quindi non appartengo alla sponda della maggioranza, però faccio
quello che posso e sicuramente apporterò il mio contributo.
Quello che
chiedo a quest'Aula è sicuramente la pacatezza nella discussione, ma la
determinazione nell'affrontare alcune tematiche importanti.
Voglio spezzare
una lancia a favore di chi è accanto a me, di chi è dietro le mie spalle.
Non per andare
a citare la solita questione della data, di quando si andrà a votare e così
via, ma credo che sia fondamentale per la programmazione. Se andiamo a votare
fra una settimana o quindici giorni non ha significato. Voglio dire che parlare
non serve, abbaiamo alla luna tutti, maggioranza e minoranza, perché non
abbiamo il tempo materiale e necessario per fare nulla.
Se, però,
facciamo una programmazione seria, anche sulla data delle votazioni e qualcuno
si assumerà la responsabilità di questo, nel bene e nel male, e dirà “Bene,
vorrò prendermi tutto il tempo necessario”, allora dico, con un alto senso di
responsabilità, prendi pure tutto il tempo necessario, ma portaci alla data in
scadenza con un bilancio approvato, dove ognuno si possa assumere le proprie
responsabilità, altrimenti le responsabilità se le assumerà chi verrà dopo.
Come dicevo
prima, oggi parliamo del nulla, perché se sappiamo tutti di non poter avere,
poi, le condizioni di programmare il nostro futuro non ha significato.
Taccio dicendo
che, sicuramente, tutti noi, me compreso, che sono arrivato per ultimo, non
abbiamo più alibi su nessuna cosa, perché mentre noi rimandiamo gli atti che
sono fondamentali per chi sta fuori da questo Palazzo, la gente aspetta i
nostri atti e quindi di conseguenza blocchiamo tutti gli iter; blocchiamo gli
iter delle politiche sociali, della stabilizzazione per i precari, in senso
generale non solo quelli della Sanità, blocchiamo le speranze e il futuro di
chi, come i dipendenti del CORAP che sono circa 100, si ritrova forse a non
dormire la notte.
Come dicevo
prima in Commissione, a me è venuta in questi giorni l'ansia da responsabilità,
per utilizzare un termine che magari adopero nella mia professione.
Questa ansia di
responsabilità è sicuramente qualcosa di importante che non ci fa dormire la
notte, ma che non può essere una giustificazione al lassismo; ho l'ansia, devo
capire come curarla, ho l'ansia per un problema e quindi devo capire come
affrontarlo, ho l'ansia per una miriade di cose, ma l'ansia non può essere una
giustificazione.
Quindi, mi
auguro che veramente quest'Aula, anche se la speranza forse è vana, abbia un
cambio di passo negli ultimi mesi, per cercare di lasciare una impronta fattiva
e concreta. Quello che non vedo è lo slancio che fondamentalmente un’Assise
come questa dovrebbe avere per far sì che la Calabria possa essere veramente
una regione al top in Italia. Grazie.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo
brevemente. Dobbiamo parlare il linguaggio della chiarezza, nel senso che la
legge – ho, anche, condiviso lo spirito della norma - secondo me, anche se
l’approviamo non produrrà fatti concreti, è più un auspicio, perché essendo
commissariati, il commissario Cotticelli dovrà fare un decreto per recepirla.
Ma il
commissario Cotticelli sa che le nostre funzioni legislative in materia
sanitaria sono commissariate, quindi è più un atto di indirizzo che una legge.
Ai fini della
risoluzione del problema è più interessante, però, quello che si sono detti,
l'altro giorno a Roma, la Commissione bilaterale: Regione e Ministero della
Salute, hanno affrontato questa tematica e pare che il Ministero in quella
riunione si sia impegnato a produrre due atti amministrativi.
È stata indicata
anche la norma che passerà alle Camere, da qui a qualche giorno, in cui si dice
che la prima misura è la proroga di tutti i contratti in essere fino al 31 dicembre
2019, dei circa 1204 precari della Sanità calabrese, che sono a tempo
determinato, e poi un provvedimento ad
hoc che vale solo per la Regione Calabria; questo è stato concordato tra il
Dipartimento della Regione Calabria e i tecnici del Ministero.
Un
provvedimento ad hoc che riguarda
solo la Calabria, per quanto riguarda l'approvazione della legge Madia che è
scaduta al 31 dicembre 2017, ma per la Calabria ci sarà uno slittamento al 31 dicembre
2019, per permettere a tanti precari di poter utilizzare quella legge per
essere stabilizzati.
Quindi se è
vero questo, che produrranno realmente degli effetti concreti, per quanto
riguarda la proroga e le stabilizzazioni, noi possiamo pure approvarla questa
norma, però dovete sapere che questa legge, proprio perché noi siamo
commissariati, è sempre sub iudice dell'ufficio del Commissario e se ho capito bene
ha dichiarato che la legge è invalicabile, quindi, invalicabili le funzioni del
Commissario, rispetto a quello che noi produrremo stasera, perché tutto è
legittimo, è chiaro.
Io spingerei nella
direzione assunta nella Commissione bilaterale Regione e Ministero della Sanità
a livello tecnico, perché quella è l'unica soluzione che ci può permettere di
fare questo.
Credo, poi ne
discuteremo - mi sembra che ci sarà una seduta di Consiglio da qui a breve
sulla Sanità - per quanto riguarda coloro i quali, lo ricordava il consigliere
Orsomarso, gli 80-82 OSS che sono stati demansionati.
(Interruzione)
Lo ricordo,
perché ci siamo sentiti telefonicamente per vedere che tipo di soluzione ci può
essere, parlo di questo esempio generalizzando su tutti, è ovvio.
Quindi,
impegnerei il Presidente della Regione e il Consiglio a verificare i risultati
di questa Commissione bilaterale per chiedere al Governo di accelerare. Mi pare
ci sia il decreto legislativo numero 101 del 2019; su questo decreto si è
discusso, si presenteranno due emendamenti per dare la possibilità di
consentire subito una proroga fino al 31 dicembre e uno slittamento al 31
dicembre 2019 della legge Madia per avviare il processo di stabilizzazione.
Possiamo anche approvarla
questa legge, però dobbiamo sapere che non ci mettiamo la coscienza a posto,
dobbiamo evitare di essere ipocriti, perché ognuno di noi sa che il Commissario
non la riterrà una legge che può produrre effetti, proprio in virtù del
commissariamento. È stato detto a Cosenza, mi sembra in Prefettura, che la
legge è invalicabile, quindi l'orientamento dovrebbe essere questo.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Pedà. Ne ha facoltà.
Presidente, parte
del mio intervento l'ha già assorbito il collega Guccione, intervenendo prima
di me, anche perché eravamo insieme durante l’audizione fiume del commissario
Cotticelli. Colgo l'occasione per ringraziarlo per la disponibilità che sta
avendo e anche per la presenza continua e costante, così come ringrazio il Presidente
della Commissione Sanità, il collega Mirabello.
Noi
effettivamente dobbiamo andare ad approvare questa legge che non solo salva i
precari ma fa qualcosa anche per garantire dei servizi. Collega Guccione, qui
sembra che, ogni volta, facciamo qualcosa per salvare un posto di lavoro, che è
legittimo, è giusto, però dobbiamo garantire i servizi, perché questi precari
fanno un servizio nella nostra sanità che è già sotto organico. L'abbiamo dibattuto
l'altro giorno: salvando questi precari non dobbiamo dimenticare anche quelli
che un concorso l'hanno svolto, l'hanno fatto, così come ha ricordato anche il
generale Cotticelli e abbiamo convenuto su questo. L'avevo già scritto tante
volte e non mi stancherò mai di ripeterlo: c'è una carenza di biologi. Ho
visto, per esempio in Provincia di Reggio Calabria, che i laboratori di analisi
degli ospedali pubblici stanno scoppiando a Reggio, a Gioia Tauro, a Polistena.
In alcuni casi sono senza strutture tecnologiche adeguate, c'è una graduatoria
pronta a Crotone e non so perché non si va ad attingere a quella.
Consigliere
Pedà, scusi, ha ragione, ma Cotticelli deve sbloccare il turnover, non è che ci
può fare la lezione, ha lui ha il potere di sbloccare il turnover e quindi di
dare corso alle graduatorie dei concorsi.
Concluda,
consigliere Pedà, prego
Ci sono dei
posti già decretati, sbloccati, che però i vari direttori delle ASP non vanno a
definire. Poi ci confronteremo pure su questo. Stavo dicendo questo perché,
giustamente, la legge - che non sappiamo che fine farà - è chiaro che
garantisce la continuità fino al 31 dicembre ed è previsto anche, all'articolo
2, lo scorrimento delle graduatorie in corso di validità. Così evitiamo pure la
solita lotta tra poveri, assessore Musmanno, in Calabria, così come era nata
tra chi ha la Freccia argento a Sibari e chi non ce l'ha a Reggio Calabria. Ho
detto che avete fatto benissimo a Sibari, mi complimento di nuovo, ora
cerchiamo di fare qualcosa su Reggio e so che ci sta lavorando.
Tornando al
tema se, come detto da qualche collega, è dalle undici che siamo nelle
Commissioni e lo facciamo con grande orgoglio perché siamo demandati a fare
quello, dobbiamo oggi sistemare la situazione degli altri precari perché se si
discute questa proposta di legge - e io sono per votarla - dobbiamo anche
votare, colleghi consiglieri, signor Presidente, la mozione presentata dal
collega Esposito e poi firmata da tutti quanti noi per definire, assessore Robbe, questa benedetta storia della storicizzazione dei
precari della Regione Calabria che, come diceva il collega Gallo - collega
Esposito, interverrai dopo e potrai esplicitare la meglio di me visto che sei
stato promotore - va definita così come poi va definita, collega Esposito,
un'altra situazione paradossale cioè quella per cui sistemeremo la situazione
dei precari delle partecipate della Regione Calabria ma non di quelli che sono
assunti direttamente dalla Regione Calabria.
Ho scoperto che
ci sono contratti che vengono prorogati nel campo dell'agricoltura da 12 anni,
per figure addirittura di senior, e questi professionisti, validi, perché tutti
hanno una scolarizzazione altissima, una grossa formazione e danno un
importante apporto alla Regione Calabria, resterebbero fuori. Quindi oggi
dovremmo andare pure a risolvere la questione e a votare la mozione che avete e
abbiamo presentato e subito dopo, alla prossima seduta di Consiglio, dovremo
definire anche la questione dei precari che sono direttamente dipendenti della
Regione Calabria. Dico questo perché io non so se voteremo domani o dopodomani
ma fin quando saremo in quest'Aula dovremo fare tutti quanti fino alla fine il
nostro dovere, maggioranza e opposizione. Tornando ai precari - ne avete fatto
cenno - non si può non citare il CORAP. Anche lì, non dobbiamo vedere i
lavoratori del CORAP soltanto come uno stipendio da retribuire, un salario, ma
come un importante know-how di esperienza e di professionalità acquisita nel
corso degli anni.
Presidente, mi
complimento, ho visto che ha comunicato la partenza delle agevolazioni della
ZES; vi ricordo che domani andrò dal dottore Calabro per definire lo sportello
a Gioia Tauro che questo Consiglio ha votato anche in virtù della partenza
della ZES.
Grazie.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Dico da subito che il testo di legge, sebbene ci siano delle
problematiche, è fondamentale, è essenziale perché riguarda lavoratori, padri
di famiglia, però credo che il consigliere Guccione abbia centrato pienamente l'obiettivo.
Avevo ribadito, meglio esplicitato, l'eccezione del consigliere Guccione,
arricchendola anche di altri particolari nel corso della seduta della
Commissione sanità della scorsa settimana. Lo dobbiamo dire, Presidente, lo
dico: sono l'unico rappresentante di una parte politica, di un partito politico
che esprime il Ministro della salute. Questo impone, soprattutto sul
sottoscritto, non solo per il ruolo che ricopre in un'altra Commissione, una
certa serietà quando si affrontano problemi prima di incorrere in alcune scuri
particolari. Attenzione a quel decreto di cui parlava il consigliere Guccione
che dovrà essere emesso, ma che non credo sarà emesso. Rischiamo soltanto di
emettere, di emanare, di approvare un provvedimento palesemente illegittimo. Ho
l’articolato davanti e lo dissi all'epoca e lo ribadisco qua: c'è
un’illegittimità che deriva dal fatto che la materia del personale è di
competenza della struttura del Commissario ad acta. C'è poco da fare! È una
competenza che non spetta al Consiglio, su cui il Consiglio non può legiferare.
Tra l'altro,
poiché all’articolo 1 si ricomprendono anche i rapporti cessati nell’ultimo
mese, ricordo a me stesso, che i contratti pubblici una volta che cessano non
possono essere prorogati. La proroga o la si fa nel corso della vigenza del
contratto o altrimenti si deve procedere a nuovo contratto, alla sottoscrizione
ex novo. L'ultima cosa che salta subito agli occhi è l'articolo 3 sulla
clausola dell’invarianza finanziaria, laddove si dice che non derivano nuovi o
maggiori oneri. Nella relazione l'altra volta leggevamo che i maggiori oneri
sono a carico dell'azienda sanitaria, come se le aziende avessero un bilancio
diverso da quelle delle Regioni. Si era parlato nel corso dell'ultima seduta di
Commissione - anzi ebbi modo di parlare proprio con il dottor Pacenza che è
persona competente ed è il delegato dal Presidente anche in materia sanitaria -
della possibilità di andare o di vedere come intervenire sul decreto legge, il
101, quel decreto in materia di lavoro, per inserire una norma che preveda una
proroga dei termini prescritti nella legge Madia. È competenza del Governo fare
questo.
Non vorrei che
qui, ancora una volta, anche in questo settore, Presidente, noi facessimo
all'esterno una figura non magra, pessima, ma ancor di più e non solo di
incompetenza. Attenzione! Incomincio ad avere dei dubbi pure io, all'esterno
dicono: “Non è che siete incompetenti forse c'è qualcosa dietro che anima o vi
porta ad un certo risultato”. Noi rischiamo, in questo modo, di dare un colpo
di spugna ad una materia particolare. Nel momento in cui lavoratori precari
hanno i loro diritti, dobbiamo tutelarli ma ci aspetteremmo - e lo dico da
Presidente di Commissione anti ‘ndrangheta - anche uno stimolo verso certi
lavoratori affinché dicano come sono andati i fatti, come si trovano in quella
situazione.
Presidenti, mi
rivolgo ad entrambi: nel mondo dei precari di Catanzaro, se andate a guardare
bene si trovano situazioni…, mi auguro che di questo se ne occupi la Procura
della Repubblica, credo che lo stia facendo perché non le sfugge niente anzi
alcune volte le va proprio a cercare. Ma, attenzione, alcuni precari si trovano
in quella situazione e, a mio avviso, non possono ricoprire quella veste. Ad
esempio, vennero chiamati per una sostituzione di uno o due mesi e al rientro
del titolare non sono stati mandati a casa. Siccome io appartengo a una parte
politica che ha fatto battaglie, ci portiamo ancora i segni sulle spalle di
gente che non ci guardava in faccia, di gente che diceva “andate dietro a
questo, intanto noi prendiamo il lavoro e voi andate ancora dietro a questi che
parlano di lavori legittimi, di concorso”. Qualcuno, anche dall'altra parte, lo
ha detto: ci sono anche gli interessi di quelli che hanno vinto un concorso
legittimo e aspettano da anni di poter lavorare.
Anche su questo
richiamo all’attenzione perché qui stiamo salvaguardando una categoria ma ci
sono altre categorie. Rischiamo non solo di passare come quelli che con la
scusa di aiutare questi poveri disgraziati, lo dico prima io, questi poveri
ragazzi che hanno l'unica colpa di voler lavorare, di dover andare sempre a
leccare qualcuno, laddove non hanno pagato, attenzione, laddove non hanno
pagato.
Noi Catanzaresi
ricordiamo la vicenda della Fondazione Campanella con cento e rotte persone a
chiamata diretta. Neanche gli ammortizzatori sociali hanno potuto avere, dopo,
quei signori. E quei signori, molti di quei signori, hanno pagato gente che
rappresenta la politica. E allora se la Procura, le Procure chiamano le persone
ad andare là “venite qua che vi sentiamo”, non vorrei passare come il
silenziatore, come quelli che mettono il silenziatore a questa fase che è
delicata. Consigliere Tallini, poi interviene e dice, esprime il suo pensiero
contro quello che dico, ci mancherebbe. Guardi, consigliere Tallini, lo dico di
cuore, siamo in una fase in cui bisogna fare attenzione a queste cose, visto
che in sanità abbiamo due commissariamenti. Attenzione su queste cose. La maggioranza
non si è chiusa dietro nessuno steccato, ma non vado io col colpo di spugna, mi
aspettavo che su questo anche noi, anche la politica facesse la propria parte
nell’incontrare i precari e quantomeno dicesse “signori, noi vi salviamo, noi
andiamo contro anche quello che è la legge, andiamo ad approvare una legge
illegittima, faremo di tutto”. Ma ci saremmo aspettati che qualcuno di questi
per coscienza civica…, altrimenti è inutile che io poi vada fuori nelle scuole
ad alzare le bandiere o a fare i programmi. Bisogna dire: “Signori, è arrivato
il momento che diciate la verità, che andiate in certe stanze per dire quello
che succede”, perché molte di quelle persone che hanno creato questi sistemi
sono vecchi volponi della politica che ancora ci sono con le mani dentro; non
siamo noi che siamo oggi al primo mandato.
Se la politica
vuole avere un atteggiamento verso un'altra parte istituzionale, verso la
Magistratura, che sia di reciproco e di grande rispetto sempre, non perdiamo
almeno queste occasioni; se questo lo cancelliamo con un colpo di spugna
avremmo fatto un doppio fallimento. Per questo mi rivolgo al Presidente,
chiedendo di prendere atto di questa mia considerazione. So che il Presidente
ha avviato una bella interlocuzione col Ministero immediatamente; abbiamo anche
la fortuna di avere un Ministro che è un Ministro amico, non nel senso magari
che possa essere storpiato e nemmeno un Ministro come in passato quando i
Governi anziché essere amici sono stati avversari pur essendo di una stessa
colorazione politica. C'è grande serietà in quel Ministero! Non ci stiamo
giocando la partita solo dei precari, ci stiamo giocando anche la partita di
una gestione della sanità, dell’uscita da un commissariamento.
Pensate,
Presidente della Commissione bilancio, che possiamo uscire da un
commissariamento e invocare la restituzione di pieni poteri, Presidente,
andando ad approvare leggi che sappiamo essere illegittime se non per una
giusta causa che deve essere solo la salvaguardia del posto di lavoro? Ricordo
quei poveri disgraziati della Fondazione Campanella, andai personalmente, da
solo, a parlare col direttore generale della Sanità e mi disse “Guarda, ti fa
onore venire qua, sono pure calabrese, i calabresi siamo dappertutto con
competenza ma in sanità si entra con concorso”. Me lo disse pure cadenzato “con
concorso”. È come se noi avessimo i precari, come i tirocinanti in Tribunale,
della Giustizia venissero chiamati per fare, per prepararsi per due anni al
concorso e diventassero poi a tempo indeterminato in Calabria. Settecento in
Calabria su tremila in tutta Italia e via su via.
Noi lasciamo
un’eredità anche a chi viene dopo di noi! È vero che dobbiamo stare vicino ma
non si sta vicino e non si tutela il lavoratore con l’illegittimità o
continuando a perseverare. Tra l'altro, non produrrà nulla questa legge e
quando gli effetti saranno nefasti ne deriverà un altro effetto negativissimo,
pericolosissimo che è la sfiducia nella politica, nelle istituzioni, nei
rappresentanti.
Presidente,
avrei preferito di più la strada che aveva iniziato a perseguire negli ultimi
giorni della settimana scorsa, cioè quella di mettere le tende, lo dico
veramente di cuore, al Ministero ad un Ministero che ascolta, che ha grande
serietà. Lei ha la fortuna di avere un buon rapporto col Ministro di persona,
personale e istituzionale che, quindi, le consentirà anche di parlare col cuore
in mano, come si suole dire. È una grande occasione, sfruttiamola, non
trasformiamo l'ennesima occasione perché tutti stiamo andando da una parte e dall'altra
ad aiutare i precari. Aiutiamoli legittimamente, aiutiamoli nella legalità e
non solo perché domani ci verranno a trovare. Ecco, il commento del consigliere
Pedà in ordine agli altri precari, perché già mi sono arrivati i messaggi
mentre stiamo parlando, c'è chi segue il Consiglio in diretta streaming e si
chiede “e gli altri precari, gli altri?”. Noi domani ci ritroveremo ancora
nella stessa situazione e che facciamo? Andiamo a legiferare in queste
condizioni e diremo che c'è una un'Assemblea legislativa che legifera sapendo
di legiferare illegittimamente? Le ho sentite a qualche altro di altra parte
queste cose e diceva “se la tassa è ingiusta non la pagate” e poi mi ricordo si
è fatto l'ira di Dio per una carta d'identità di un Sindaco che è diventato un
caso, che aveva costruito la migliore società possibile e immaginabile del
mondo e per una carta d'identità è successo quello che è successo. E noi poi
che facciamo? Prendiamo atto di questo. Quindi il mio intervento è anche su
questo: non forziamo, ne avevamo parlato, si era detto “Quelle devono essere le
strade”.
Credo di non
dover suscitare le simpatie dall'altra parte, non ci ho mai tenuto e non ci
tengo, sto parlando sul piano politico non su quello personale; nutro nei
confronti dei consiglieri grande stima e grande simpatia personale. Non
condivido neanche alcuni modi di fare politica. Se ho la maggioranza sto in
maggioranza, se non ho la maggioranza non la vado a chiedere agli altri, vedo
come provvedere, altrimenti si snaturano le cose, ci tenevo a dire questo.
Presidente, è possibile guardarla meglio questa proposta, non sto forzando per
rinviarla, però non è neanche possibile che facciamo una seduta di Commissione,
come quella dell'altra settimana, sul servizio sanitario calabrese con tutti i
presenti là, laddove si diceva “vediamo come dobbiamo fare”. E dopo l’ulteriore
discussione avvenuta oggi in Aula, se ci fossero date le opportunità di poter
vedere meglio queste problematiche credo ne usciremo ancora meglio.
Vi invito a
riflettere su questa questione, fermo restando che sono pronto, dopo aver detto
queste cose, a stare anche vicino alla maggioranza e questa volta a votare
anche contro la mia coscienza ma a votare il provvedimento.
Ci tengo a dire
questa cosa affinché rimanga anche traccia di quella che è la motivazione che
induce al mio voto e che è solo la salvaguardia dei lavoratori.
Ripeto: vi
invito a riflettere su quello che potrebbe essere il provvedimento del
Commissario, l'ha detto chiaro e non solo nelle sedi ufficiali, anche in quelle
ufficiose qual è il limite di questa legge è sa che questa legge è illegittima,
ne è consapevole. Grazie.
Colleghi
consiglieri, ad avvio di questo ragionamento è necessario ricordarvi che questo
Consiglio regionale si trova a vivere una fase che tutti quanti noi abbiamo
definito “straordinaria” e che abbiamo detto necessita di un surplus di impegno
e di senso di responsabilità; questo Consiglio regionale vede la ex maggioranza
senza maggioranza e una minoranza che potrebbe essere nella condizione di
bocciare tutto ciò che, magari, non condivide o tutto ciò che, anche in linea
di principio, potrebbe venire dai banchi della ex maggioranza.
Voglio
cominciare da questo ragionamento per ricordare al collega Bova che,
certamente, ci divide moltissimo in politica, ma siamo in un’Aula istituzionale
dove gli interessi non devono essere quelli degli amici iscritti alla sezione –
magari, di una parte infinitesimale di uno schieramento politico – ma bensì
quelli in un Consesso in cui si discutono i problemi della Calabria e dei
cittadini calabresi.
Sono convinto
che, a ruoli invertiti, probabilmente – lo dico, Presidente, non me ne voglia
assolutamente, anzi, Presidenti, non me ne vogliate per quello che sto per dire
– voi avreste invocato o, forse, avreste portato i calabresi con le forche, per
cercare di far dimettere un Presidente e una maggioranza che prima se ne fosse
andata a casa e meglio sarebbe stato, non avendo, ormai, più ragione politica
di stare in queste condizioni; invece, vi siete trovati davanti un’opposizione,
oggi più maggioranza, collaborativa, non fosse altro che per il grande senso di
responsabilità e per aver patito, nel nostro Paese, una persecuzione
giudiziaria, più di quanto forse non l'abbia vissuta la sinistra; probabilmente
perché nella sinistra, notoriamente, stanno le persone oneste e,
tendenzialmente, forse – lo dico, ovviamente, ironicamente – nella destra
stanno le persone che sono inclini a delinquere oppure a violare la legge; lo
dico, ovviamente – ripeto – ironicamente, ma per dire, caro collega Bova, che,
certamente, c'è una grossa differenza, perché a ruoli invertiti, probabilmente,
voi non avreste avuto lo stesso senso di responsabilità che sta dimostrando il
centro-destra in questo momento.
Per voi viene
prima l'interesse politico e poi l'interesse della gente.
Questo, per
voi, è un principio insormontabile che, tutto sommato conosciamo e rispettiamo,
anche se non lo condividiamo.
Mi permetto di
dire – e mi rivolgo al Presidente – che noi non accettiamo che qualcuno pensi
che questa proposta possa essere rinviata.
Noi non
pensiamo che, in un momento in cui questo Consiglio regionale, finalmente, si
unisce – mi pare che, su quel documento, ci sia la firma di tutti i Capigruppo,
l'abbiamo condivisa tutti – per dare una risposta, non solo ai problemi dei
precari, cioè di quelli che vivono in difficoltà in questa terra in termini di
perdita di posto di lavoro, ma anche un soccorso a tutte quelle strutture che,
perdendo questo personale fra qualche giorno, si troveranno nelle condizioni di
dover, con grande disfunzione, avere a che fare con il disagio dei calabresi
che vanno a curarsi e che non troveranno più quelle cure e quelle attenzioni
che, magari, prima potevano avere.
Mi permetto di
fare questo ragionamento e dire: quando si è concepito il cosiddetto decreto di
commissariamento, Presidente, lei è stato emblematico nel capire, in tempi non
sospetti, i danni che esso ci avrebbe portato sulla Sanità; è stata
apprezzabile la sua battaglia romana – chiaramente persa – ma, insomma,
dobbiamo prendere atto che non solo c'è stata questa sconfitta sul
commissariamento e che, purtroppo, il suo stesso Partito non l'ha ascoltata
quando poteva ascoltarla, ma, addirittura, il risultato è che non solo abbiamo
la Sanità commissariata ma hanno commissariato anche quei residui poteri che la
Regione Calabria ancora possedeva.
La battaglia
che ha fatto, quindi, non solo ha portato un risultato inutile ma il massimo
del risultato negativo che ci poteva capitare e che, alla fine, è arrivato con
il decreto Grillo.
Faccio un
ragionamento che è molto semplice: penso che i calabresi dovrebbero riflettere
sul significato e sul contenuto di quel decreto, perché togliere del personale
dai ruoli amministrativi che, pur rispondendo, magari – come qualcuno diceva –
alle logiche della politica, bene o male una minima competenza sulla materia
sanitaria, sicuramente ce l'avevano.
Al posto di
quelle persone, viene mandato un commissario che nulla a che fare con la
competenza perché, quando si ha a che fare con il malaffare, un Generale dei
Carabinieri può essere sicuramente utile, ma è un provvedimento che non si
accompagna con delle risorse.
Abbiamo un
deficit e avremmo dovuto accettare un'altra ipotesi: siamo in deficit, lo Stato
ci dà una mano, si azzera il deficit e, da questo momento in poi, si pretende
che la Calabria vada controllata, per evitare i disastri che ci sono stati;
invece, le uniche risorse aggiuntive previste nel decreto sono quelle che si
danno come incentivo ai commissari che vogliono venire in Calabria.
Pensate che, in
Calabria, abbiamo ben 18 parlamentari del MoVimento 5 Stelle.
Qui mi soffermo
un po', perché cito il numero.
Ebbene, 18
persone tutte prive di cognizione politica – lo metto come attenuante – tutte
in condizioni di non aver la forza di pensare a come avere gli strumenti per
difendere la Calabria; ma 18 parlamentari di un Partito, se sono autenticamente
calabresi e ci tengono veramente alla Calabria, vi rendete conto che possono
provocare una crisi di Governo!
Nove senatori o
dieci parlamentari – soprattutto i senatori – se davvero tengono alla loro
terra – non so nemmeno chi sono questi senatori e questi parlamentari perché,
onestamente, fanno tanta attività, fanno sentire tanto la loro voce a favore
della Calabria, che nemmeno si sa chi sono – è possibile che non abbiano speso
una sola parola per pensare che il decreto di commissariamento delle competenze
regionali rappresenta l’affossamento definitivo della Calabria, abbandonata al
proprio destino?
Ho già parlato
con addetti ai lavori, caro Presidente, e mi riferiscono che non riescono a
fare le gare; che dovrebbero rivolgersi ad altre Regioni; che, prima di
rivolgersi ad altre Regioni, stanno ricevendo tante risposte negative, perché
le Regioni che ci dovrebbero dare una mano, non lo stanno facendo.
Prima o poi mancheranno
i farmaci salvavita, altro che i precari negli ospedali.
La Sanità
calabrese era già in grave crisi, ma col commissariamento abbiamo ricevuto la
mazzata finale e si rischia davvero di fare 30 anni di passi indietro, perché
la Sanità in Calabria purtroppo c'è.
Ormai, siamo
destinati ad andare negli ospedali a vedere aumentate le liste di attesa o,
addirittura, a verificare che mancheranno, da qui a poco tempo, non solo i
farmaci salvavita, ma anche e persino le siringhe.
Le volevo dire
che parto da un ragionamento sulla legittimità della legge.
Ebbene, vi
posso dire se è legittimo il commissariamento prima che la legge, e vi domando:
vi rendete conto che noi calabresi siamo trattati come una regione
completamente diversa da tutte le altre d'Italia, rispetto alla Costituzione?
Noi dobbiamo essere trattati come le altre Regioni.
Poi, se
sappiamo fare bene, facciamo bene; non sappiamo fare bene, si prende atto che
non facciamo bene.
Se la Sanità è
una delle materie delegate alle Regioni, per arrivare a quello che è avvenuto
per la Calabria, avrebbero dovuto fare una riforma costituzionale; è come se
dicessimo che il Titolo V vale per tutti, tranne che per la Calabria.
Sulla Sanità,
la materia delegata è in capo allo Stato; quindi, da questo momento – e non
solo da questo momento, caro Presidente, perché sono 9 anni che abbiamo i
commissari, benedetto Iddio – è anche giusto domandarci come era la Sanità 9
anni fa e come è oggi.
Se è
migliorata, diamo atto ai commissari che è migliorata; se non è migliorata –
anzi, è fortemente peggiorata – dobbiamo avere il coraggio di dire che i
commissari sono un disastro.
Non sono bravi
questi commissari? Devono venirne altri? Non lo so! Ma sono convinto che più
tempo passa più commissari avremo e più le cose peggioreranno.
Qual è la
risposta che dobbiamo avere, Presidente? Anzi, le dico che stiamo arrivando
tardi. In Calabria c'è una emergenza per cui vanno bene le leggi di emergenza e
i commissariamenti?
Non vedo per
quale motivo il Consiglio regionale non debba chiedere una deroga per far
fronte ad un'emergenza grave, quale è quella del licenziamento dei precari,
dopo 48 mesi.
Vi rendete
conto dell'assurdità di questo provvedimento? Vi rendete conto che, dopo 48
mesi di formazione, che hanno visto questi lavoratori diventare bravi,
indispensabili nei servizi, oggi si dice a questa gente: “Ve ne dovete andare
perché, quando sarà, dovremo avere altre persone, eccetera eccetera”.
Mi permetto di
dire che non dobbiamo combattere solo per questo, caro Presidente, ma speriamo
che, domani stesso, il generale Cotticelli, a fronte della nostra iniziativa,
faccia scorrere la graduatoria degli idonei. Spero che sia così e dobbiamo
auspicare che sia così, perché non è giusto che si creino disparità di
trattamento e una guerra tra poveri.
La Sanità può
comprendere sia i precari sia quelli che sono in graduatoria e sono idonei.
Dobbiamo fare
una battaglia per tutti e non per una parte contro l'altra; quindi, da questo
punto di vista, dobbiamo essere capaci di andare avanti con forza.
Un'ultima
considerazione di carattere politico, caro Presidente: siamo stati abbastanza
comprensivi, pur nella rigidità della nostra coerenza politica e senza venir
meno a quelli che sono i nostri doveri di opposizione, e lo abbiamo sempre
detto, fino all'ultima seduta di Consiglio regionale. Per la verità – se me lo
consentite – mi ha fatto venire i brividi vedere dei consiglieri regionali,
caro Presidente, che, fino a qualche seduta prima, la osannavano, schierati e
assolutamente ostili e insensibili alle cose che lei diceva da quel posto. Ci
vuole sempre un processo di maturazione per passare da una posizione ad
un'altra.
La politica
dice che bisogna sempre far capire e comprendere quello che succede; invece no!
Voglio fare
un'unica eccezione per il collega Guccione; un’eccezione relativa, ovviamente,
perché anche il suo dissenso inizia per motivi giusti, dal suo punto di vista anche
legittimo, una protesta contro i criteri e i metodi, dicendo che lei è stato in
contraddizione quando, sul piano politico, è stato comprensivo per alcuni
componenti della Giunta e meno comprensivo per coloro che, invece, hanno ricevuto
l'avviso di garanzia e che siedono tra i banchi del Consiglio e sedevano tra i
banchi della Giunta.
Detto questo,
caro Presidente, dico anche, con grande serenità, che noi siamo nelle
condizioni di poter parlare, soprattutto in questa seduta, in cui sembra
svanito questo sentimento di ingratitudine nei suoi confronti, semmai nella
forma, perché anche la forma è importante, in questi casi: c'è chi se ne può
andare, c’è chi può edulcorare un intervento.
Ho ascoltato degli interventi che, onestamente, definire
di ingratitudine…
Concluda,
consigliere Tallini!
Sto per finire,
anche perché so che molti la pensano così.
C’è la data
delle elezioni Presidente? Il capogruppo del Partito Democratico ha detto che
auspicherebbe che si votasse il 26 gennaio. Come centro-destra, auspichiamo
prima possibile, preferibilmente il 24 novembre.
C'è stata una
prima iniziativa da parte sua, quella delle primarie; nonostante 60-70 circoli
del Partito Democratico abbiano chiesto le primarie, in quest’Aula abbiamo
visto rappresentanti del Partito Democratico che hanno gridato allo scandalo.
Consigliere
Tallini, sta intervenendo sull’ordine dei lavori. Concluda!
Presidente, non
mi faccia dire che abbiamo aspettato 8 ore.
Così mi fa
perdere anche il filo dell'argomento più importante che, in questo momento,
assorbe tutte le altre questioni.
Stavo dicendo che 60-68
circoli del Partito Democratico avevano chiesto di effettuare le elezioni
primarie ma, per fortuna, gran parte del Consiglio regionale, addirittura,
disconosceva la legge e non ha voluto votare la variazione di bilancio perché
non voleva che lei, presidente Oliverio, ricorresse a questo istituto.
Oggi, sappiamo che le
elezioni primarie non si svolgeranno. Colgo, onestamente, questa grande
contraddizione anche da parte di chi la vuole combattere, come se lei fosse,
ormai, un corpo estraneo all’interno del Partito Democratico. Allora, ci si
dovrebbe interrogare su quei 68 circoli: quelli che ho visto e che, pare, oggi
siano diventati molti di più.
E come se, prima ancora che
lei faccia una cosa, il commissario del Partito Democratico in Calabria,
Graziano – purtroppo, lei è sfortunato, anche qui le è capitato un Commissario
– abbia già pronta la risposta, perché sa già quello che lei farà; infatti,
un’ora dopo arriva la sua risposta.
Poi, qualche giorno fa, ha
intrapreso l’iniziativa degli Stati Generali del Partito Democratico. Si dice
che ci sia stata una partecipazione oceanica: tutta gente del Partito
Democratico, segretari di sezione, grande entusiasmo, molti giovani, ma la
manifestazione non era nemmeno finita che il commissario Graziano aveva già
diffuso il comunicato, dicendo che lei è fuori dal Partito.
Concluda, consigliere
Tallini.
Concludo – se mi consente,
sommessamente, – con una richiesta: lei pensa, Presidente, che, prima o poi, il
Partito Democratico, rivedrà la posizione nei suoi confronti?
Un’ingrata posizione – dal
suo, ma, nella forma, anche dal nostro punto di vista – e lei, con questa
melina sulla data delle elezioni, spera che, prima o poi, i Graziano di turno
possano ravvedersi e pensare che, in Calabria, lei non meriti, in questo
momento, il trattamento che le stanno riservando gli amici.
Grazie, consigliere
Tallini.
Le dà fastidio, Presidente?
Se le dà fastidio perché è dall’altra parte, dalla parte del commissario
Graziano, lo dica!
Consigliere Tallini, ha
abbondantemente superato i termini previsti per il suo intervento! La invito a
concludere perché – le ripeto – ha già abbondantemente superato i termini!
Sto concludendo. Se mi
consente di concludere, mi avvio alla fine del mio intervento.
Questo voler insistere a
tutti i costi e pensare che, in quella parte politica, sono rimaste delle
persone che, dal suo punto di vista, ancora credono in certi principi ed
ideali, che sono animate esclusivamente da questi e che, quindi, prima o poi,
si convinceranno che lei non può concludere la sua esperienza politica – o
meglio, non può apprenderne la conclusione – attraverso un comunicato stampa,
le dico, con sincerità che, quasi, fa tenerezza per questa sua testardaggine
nel pensare che, prima o poi, il commissario Graziano, o chi per lui, cambierà
opinione nei suoi confronti.
Ormai, c’è una proposta che
sta andando avanti e che si sta consumando con cinismo, senza alcun pudore, per
tutto quello che è avvenuto prima.
Certamente, se la politica
ha un significato, ammiro soprattutto coloro i quali non cambiano posizione
politica dalla sera alla mattina e non si convincono che l’alleanza con il
MoVimento 5 Stelle sia una cosa normale, dopo aver subito attacchi di ogni tipo
e dopo aver detto ad esponenti di Forza Italia o della Lega – ma i peggiori in
assoluto non sono né nella Lega con cui, poi, hanno fatto un Governo, né in
Forza Italia! Che cos’è Berlusconi rispetto ai grillini?
– che la peggiore classe politica esistente, i peggiori in assoluto erano nel
Partito Democratico!
Anche in questo caso,
onestamente, mi vengono i brividi, se è vero come è vero che tutte queste
riserve sono state superate.
Grazie, consigliere
Tallini. Concluda il suo intervento!
Mi avvio alla conclusione.
Non aspetti oltre,
presidente Oliverio, tanto la sua speranza sarà delusa! Non aspetti oltre!
Convochi le elezioni e, se decide di volersi candidare, ha tutto il diritto di
proporre la sua candidatura.
Certamente, questa melina
che, in fondo, è mirata ad aspettare una speranza da chi, invece, non ha
orecchie per sentire, alla fine, potrebbe rivelarsi deleteria sia per lei sia
per tutti i calabresi.
Grazie, consigliere
Tallini. Ha chiesto di intervenire il presidente Oliverio. Prego, ne ha
facoltà.
Presidente, colleghi
consiglieri, il tema che è al centro di questa discussione ed il punto
all’ordine del giorno, per il dibattito che si è svolto, mi impongono alcune considerazioni.
Innanzitutto, permettetemi
di ringraziare i proponenti di questa proposta di legge.
Li ringrazio perché,
attraverso essa, esprimono quello che è un disagio ed una difficoltà, rispetto
ad un tema cruciale per la Sanità calabrese e per il funzionamento dei servizi.
Prima di fare considerazioni di merito rispetto a questa proposta, consentitemi
di fare una riflessione e dare una informativa al Consiglio regionale.
Conoscete tutti qual è la
mia posizione rispetto alla vicenda della Sanità e del commissariamento che, da
oltre – o, meglio, da circa – 10 anni governa la Sanità in Calabria.
Quella del commissariamento
è stata un’esperienza fallimentare, lo è stata a partire da quando è nato –
parliamoci molto chiaramente – e, nel fare questa valutazione, parto dai fatti
e non da letture ideologiche o politiche. Parto dai fatti – ripeto – perché se
dovessi, invece, compiere valutazioni con le lenti della politica, sarei
portato a fare considerazioni che sono relative e sarebbero condizionate, appunto,
dalle appartenenze.
La gestione commissariale è
nata nel 2010 con Governi di centro-destra, è proseguita con Governi tecnici, è andata avanti con
Governi a direzione del Partito Democratico e, nell’ultimo anno e mezzo, è
stata segnata dall’esperienza cosiddetta giallo-verde con un Ministro
grillino alla Sanità.
I fatti: i fatti li sapete
tutti, non voglio tediarvi. I fatti sono che l’istituto del Commissario, che
avrebbe dovuto supplire all’inefficienza della Regione, riorganizzando la
Sanità, contenendo i costi e risanando, appunto, il bilancio della Sanità, ha
finito con l’aggravare la condizione dei servizi, dilatare i costi ed
impoverire, nel complesso, il Sistema sanitario calabrese.
Risultato di questa
riflessione è che siamo passati da 200 milioni di euro di emigrazione sanitaria
a 320 milioni di euro, nel 2018, e che sono diminuiti i Livelli essenziali di
assistenza. Tutti risultati che conoscete.
Naturalmente, in questo
contesto – parliamoci chiaramente – ci sono anche le eccellenze. Per fortuna,
che ci sono eccellenze in Calabria, ma in un contesto, appunto, di “rinsecchimento” della qualità dei servizi e delle
prestazioni, l’ultimo anno e mezzo ha, da questo punto di vista, incassato il
colpo finale.
Ricordate il Ministro della
sanità – che, per fortuna non c’è più – il ministro Grillo, la grillina Grillo, che, nelle dirette su facebook,
mi attaccava quasi quotidianamente, rappresentando, il “decreto sanità”, come
il “Salva-sanità Calabria”.
In occasione della mia
audizione nella Commissione salute della Camera dei deputati – e comincio da
qui – ho avuto modo di dire che quel decreto non affrontava i problemi della
Sanità calabrese e, come è stato ricordato, aveva soltanto un obiettivo che era
quello di estendere i poteri del Governo sull’ultimo scampolo rimasto alla
Regione: quello della nomina dei dirigenti delle Aziende sanitarie ed
ospedaliere, con il carico da 90 di un incremento delle indennità pari a 50.000
euro, giustificato, nella relazione di accompagnamento – vi prego di andare a
rileggerla – dal fatto che, dovendo portare dall’esterno risorse e competenze
adeguate, poiché in Calabria non vi erano, bisognava, appunto, incentivarle con
indennità aggiuntive pari a 50.000 euro.
In quel decreto c’era un’altra chicca - c’è,
perché poi è stato convertito in legge – cioè quella di sospendere le attività
relative alle gare, per quanto riguarda i servizi e forniture nella sanità,
della Stazione unica appaltante per spingere verso Consip
o Stazioni uniche appaltanti esterne alla Calabria, disconoscendo quelli che
sono stati i risultati degli ultimi quattro anni della Stazione unica
appaltante che ha avuto riconosciuta una premialità dal Ministero della
funzione pubblica. È stata premiata per le attività svolte per i servizi e le
forniture nella sanità perché, attraverso la centralizzazione di alcune gare,
c'è stato un risparmio di novanta milioni di euro. Novanta milioni di euro!
Questo è il dato.
A fronte di questo, si è inibito alla
Stazione unica appaltante di poter svolgere attività per quanto riguarda le
gare per le forniture e i servizi nelle Aziende sanitarie.
Risultato - e vengo alla parte propositiva –:
non è stato previsto nulla per quanto riguarda il cuore della questione di cui
stiamo discutendo oggi, cioè lo sblocco delle assunzioni, lo sblocco del
turnover.
Oggi stiamo discutendo - poi vengo al merito
– di precari e di graduatoria, perché, appunto, nel decreto non hanno previsto
nulla malgrado l’avessimo segnalato.
Ho effettuato una proposta in audizione alla
Camera dei Deputati. Nulla. Non hanno sentito nemmeno quando ho detto:
“Guardate che bloccare la Stazione unica appaltante non è un'operazione di
moralizzazione, perché la Calabria non è il covo del malaffare.” Perché,
parliamoci molto chiaramente, quell’operazione tesa ad inibire la Stazione
unica appaltante muoveva da un pregiudizio. Da un pregiudizio! Io mi batterò
fino a quando avrò l'ultima goccia di sangue perché sia contrastata la
criminalità organizzata, sia contrastata l'illegalità, ma non si faccia di
tutta l’erba un fascio. Perché fare di tutte l’erba un fascio – lo dico dal
profondo dell'anima -, criminalizzare tout
court la Calabria, significa fare il più grande regalo alla criminalità
organizzata. Perché, se tutto è criminalità, anche chi è davvero criminale si
copre dentro il fascio. Una volta, quando si tagliava il grano, c'era grano e
loglio, il loglio si nascondeva dentro il fascio, perché, appunto, veniva
accomunato al grano.
Noi non possiamo accettare questa logica, non
l’accetterò mai e, nel dire questo, non accetto nemmeno che una battaglia per
difendere la Calabria pulita, la Calabria sana, possa essere vista come
minimizzazione o sottovalutazione del fenomeno criminale. Perché non è così,
perché non è così! Anzi è l'opposto! L'opposto!
Il risultato qual è? È che oggi noi corriamo
il serio rischio di non avere perfino i farmaci salvavita, perché Consip - come sapete - fa le gare per blocchi che si
esauriscono.
Noi cosa abbiamo fatto? Siccome in tutte le
Regioni d'Italia le Stazioni uniche appaltanti sono sovraccariche di lavoro e
tutti ci hanno detto di no, ci siamo rivolti alla Regione Lazio - alcuni mesi
fa, a giugno - e abbiamo portato il nostro modello. Il nostro modello! E sapete
chi, oggi, fa le gare assieme ai dirigenti della SUA della Regione Lazio? I nostri
dirigenti che partono da Catanzaro per fare le gare per noi e per la Regione
Lazio! È una vergogna! Dico cose che possono essere constatate. È una vergogna!
Ho messo queste cose sul tavolo in occasione
dell'incontro che ho avuto con il mio carissimo amico, il ministro Speranza.
Gli ho chiesto un incontro il giorno stesso in cui gli ho fatto gli auguri e
gli ho anticipato che lo avrei chiamato dopo due giorni – dato che non aveva
nemmeno ancora giurato - per chiedergli un incontro e devo dire che l'ha fissato
subito.
Abbiamo avuto un incontro e gli ho illustrato
la situazione. Ho apprezzato molto che oggi abbia espresso una valutazione di
ordine generale circa il fatto che la stagione dei commissariamenti va
superata, accogliendo una proposta della Conferenza delle Regioni che,
all'unanimità, sollecitata dal sottoscritto, ha aperto una riflessione ed è
pervenuta ad un documento che va in tale direzione. È una stagione ormai
superata, bisogna prevedere, come noi abbiamo proposto, il ripristino del
potere ordinario e, magari, che lo Stato svolga una funzione di accompagnamento
delle Regioni che hanno problemi e non di esautoramento dei loro poteri.
I commissari, al di là dei nomi che non mi
interessano… anzi, i nomi pure contano, perché a seconda dell'equilibrio
mentale - ci metto pure questo e a buon intenditor poche parole – vi è anche il
rapporto e la predisposizione ad affrontare i problemi. Tuttavia, questo è un
fatto che verrà.
Al ministro Speranza abbiamo spiegato la
situazione drammatica che si è determinata: i nostri servizi rischiano il
collasso in conseguenza del mancato provvedimento, nel decreto Calabria,
relativo allo sblocco delle assunzioni. Abbiamo illustrato la situazione: 1200
precari che il 31 dicembre saranno espulsi dalla sanità; 4200 tra medici,
infermieri e personale paramedico; il personale necessario per garantire i
servizi, per garantire i servizi!
Il ministro
Speranza ha ascoltato e ha accettato di costituire un Tavolo tecnico per
lavorare su proposte concrete.
Qual è lo stato
dell’arte ad oggi? La Regione ha avanzato proposte precise.
La prima
proposta è quella di prorogare le graduatorie che scadono il 31 dicembre di
quest’anno. Parlo delle graduatorie di medici, infermieri, O.S.S., eccetera.
Per la seconda
proposta, relativa ad una proroga dei termini stabiliti dalla legge Madia,
abbiamo proposto e depositato un emendamento, che è stato formalizzato al
Tavolo tecnico.
Perché la legge
Madia? Cosa prevede la legge Madia? Prevede il diritto alla stabilizzazione per
coloro i quali abbiano svolto 36 mesi di attività di lavoro precario al 31
dicembre 2017.
Abbiamo
proposto che questo termine del 2017 fosse spostato al prossimo 31 dicembre
2019, perché la gran parte di quei 1.200 precari, al 31 dicembre 2017, non ha
compiuto i 36 mesi previsti per la stabilizzazione e, spostando questa “finestra”
al 31 dicembre 2019, avrào, invece, il riconoscimento
dei 36 mesi e, quindi, le condizioni ed i titoli per essere stabilizzata.
Dopodiché,
sulla base della disponibilità a valutare tali proposte, con l’ipotesi di
assumerle nella legge finanziaria di prossima presentazione - oggi il Governo approverà
la Nota di aggiornamento al DEF (Documento
di economia e finanza), propedeutica alla legge finanziaria, da approvare
entro il 31 dicembre - abbiamo detto: “Alt! Fermiamoci un attimo!”.
Certo,
apprezziamo la disponibilità ad assumere tali iniziative nella legge
finanziaria, però non basta!
Perché oggi
abbiamo bisogno di evitare interruzioni nel lavoro precario; perché abbiamo
bisogno di garantire i servizi; perché se pensiamo di spostare il termine al 1°
gennaio, dopo il 31 dicembre, quando sarà approvata la finanziaria, che entrerà
in vigore dal 1° gennaio, avremo comunque un problema di garanzia di servizi;
perché partiamo, innanzitutto, dalla garanzia dei servizi essenziali; perché
stiamo parlando non di servizi qualsiasi ma di servizi importanti, quali quelli
del Pronto soccorso, quelli dei Dipartimenti di emergenza-urgenza, quelli
ospedalieri.
Abbiamo
chiesto, allora, di valutare la possibilità d’inserire quest’emendamento nel decreto
legge numero 101 - non 110 – del 2019, che si occupa delle crisi aziendali e i
cui termini per la presentazione degli emendamenti scadranno il 3 ottobre
prossimo, cioè fra tre giorni.
Quindi, abbiamo
presentato un emendamento, lo abbiamo depositato al Tavolo tecnico del Governo
nazionale, indicando con precisione queste scadenze.
Stiamo parlando
del decreto legge sulle crisi aziendali, che comprende, all’articolo 6, anche
la proroga per i LSU-LPU, perché - come sapete - un’altra sciagura del
precedente Governo è stata quella di averne previsto la copertura finanziaria
fino al 31 ottobre di quest’anno, lasciando scoperti 2 mesi.
Allora ci siamo
preoccupati - c’eravamo già preoccupati - di chiedere al Governo - a questo
Governo - la copertura degli altri 2 mesi, per garantire, appunto, i processi
di stabilizzazione e di lavoro degli stessi.
Nel suddetto decreto
legge abbiamo proposto d’inserire l’emendamento per i precari della sanità e,
più in generale, per quanto riguarda lo sblocco delle assunzioni, attraverso lo
scorrimento delle graduatorie.
Quindi,
stabilizzazione del precariato e scorrimento delle graduatorie.
Abbiamo
proposto di inserire l’articolo 10 bis
al decreto presentato come decreto “Salva Calabria”; abbiamo cioè proposto di
fare un’operazione, che si sarebbe dovuta già prevedere, per sbloccare le
assunzioni, consentendo la copertura degli organici attraverso lo scorrimento
delle graduatorie e anche il ricorso ai concorsi, laddove, appunto, non ci
dovessero essere graduatorie per quanto riguarda i profili professionali
necessari alla copertura di alcuni servizi.
Questo è lo
stato dell’arte.
Abbiamo colto
subito la disponibilità del Governo, del ministro Speranza, che ringrazio per
la sensibilità e la disponibilità manifestata, perché abbiamo bisogno di risposte
su questa questione cruciale, fondamentale, e abbiamo evidenziato anche la
necessità di assumere iniziative per quanto riguarda le garanzie relative alle
forniture, ai servizi, quindi alle procedure di gara.
Non dobbiamo
controllare nulla. Abbiamo bisogno di procedure all’insegna della trasparenza e
della legalità ma, per rispondere a quelle che sono le esigenze primarie e
fondamentali, abbiamo chiesto di sbloccare il programma d’investimenti,
attraverso la firma dell’Accordo di Programma Quadro. Abbiamo un programma che attraverso
l’Accordo di Programma Quadro, che era stato bloccato, congelato dal Governo
giallo-verde, prevede di sbloccare risorse della Calabria, già allocate, per
700 milioni di euro: ospedale di Cosenza, ospedale di Catanzaro, completamento
dell’ospedale di Reggio Calabria, ospedale di Crotone, ospedale di Lamezia.
I grillini che parlano tanto di trasparenza, di legalità,
nella loro esperienza di Governo - che è stata quella che abbiamo conosciuto -
hanno negato la cultura del rapporto istituzionale e del rispetto delle
Istituzioni!
Malgrado il
sottoscritto abbia sollecitato più volte incontri per discutere di questa grave
e drammatica situazione - l’ho ribadito, l’altro giorno, in una trasmissione
televisiva del giornalista Iacona - non ha ancora
avuto il piacere di sedersi intorno al Tavolo del Ministero una sola volta!
Dal ministro
Grillo è stata convocata una sola riunione con i tecnici per affrontare il
problema del randagismo in Calabria. Dei cani randagi! Non sto dicendo cose per
colorare. No. Perché il randagismo è un grande problema!
Però rispetto
al disastro della sanità calabrese credo ci siano priorità che vengono prima di
altri problemi chiaramente importanti, qual è quello!
Questa è la
situazione.
Quindi si è
messo in moto un percorso e la Regione sta svolgendo un ruolo attivo,
propositivo, d’indicazione di soluzioni, non di protesta. Abbiamo avuto il
Tavolo tecnico; abbiamo avuto ascolto; abbiamo potuto constatare la sensibilità
e la disponibilità ad affrontare questo tema importante.
Poi,
permettetemi di dire, c’è il problema delle Aziende che sono rimaste acefale,
non perché il presidente Oliverio non ha dato l’intesa, ma perché, nella logica
grillina, quella della riunione dei rappresentanti
parlamentari che dovevano per decidere le nomine, non si è riusciti a “trovare
la quadra”.
Lo dicono loro
stessi! Non riuscire a trovare la quadra….
Risultato: le
Aziende sono senza direzione. È dal mese di giugno che le Aziende sono prive di
direzione generale, cosa che se fosse capitata ad altri schieramenti politici o
in altre stagioni politiche sarebbe stata, chiaramente, presentata come la più
grave delle vergogne e delle inadempienze!
Quindi, questo
è il quadro della situazione in cui s’inserisce quest’iniziativa, la proposta
che è stata avanzata. So benissimo - perché altrimenti ci prenderemmo in giro -
che l’iniziativa è una forzatura, però i tempi del percorso che vi ho indicato,
che è stato intrapreso, che è stato incardinato, con il decreto, eccetera,
eccetera… sono tempi parlamentari.
Abbiamo bisogno
di dare immediatamente risposte sul funzionamento dei servizi.
È una
forzatura, però mi sento di dire che fino a quando non passerà al vaglio del
Governo, della costituzionalità - non so se passerà, lo dico problematicamente!
- consentirà, se c’è la volontà, di poter dare risposte sul funzionamento dei
servizi e, nello stesso tempo, di coprire il tempo utile affinché il percorso
legislativo possa andare a compimento dal punto di vista nazionale.
In questo caso,
quindi, non ci sarà chiaramente nessuna illegittimità da chiedere al
commissario. Vi è la copertura dell’Assemblea legislativa, democratica,
rappresentativa del popolo calabrese e quindi c’è un atto, che è espressione di
una volontà, ed è un atto legislativo, che si assume formalmente per dire
qualcosa al commissario, a cui non si chiede di violare le leggi, ma a cui si
offre uno strumento per poter rispondere a quella che è un’esigenza di
funzionamento dei servizi.
Il precariato -
mi permetto d’insistere su questo dato - viene “spinto fuori” dal lavoro e ha
un effetto devastante sul funzionamento dei servizi, che sono essenziali e che
avremmo potuto garantire se il decreto “Salva Calabria” avesse mantenuto i
“piedi per terra” e si fosse misurato con i problemi che avrebbe dovuto
affrontare, a partire dal precariato e dallo sblocco delle assunzioni di
medici, infermieri, personale paramedico, eccetera.
Quindi, lo voto
per questo, con questa consapevolezza, senza nascondere quelli che sono i
problemi!
I problemi
bisogna affrontarli per quello che sono, per come sono, come atto di
responsabilità verso la sanità e la Calabria, anzi verso la Calabria e la
sanità, dovendo, quest’ultima, servire la Calabria e anche come un modo per aiutare
il Ministro della Salute, in sede di Consiglio dei Ministri, nel momento in cui
questa proposta di legge sarà portata all’esame dello stesso, per dire che la
situazione è così drammatica che si è operata praticamente questa scelta.
Ecco perché ringrazio
i proponenti della proposta di legge. Mi auguro che questa scelta possa essere
fatta con il massimo consenso possibile, magari all’unanimità.
Per quanto riguarda le
altre considerazioni, voglio fare una sola battuta. Non voglio cogliere questa
occasione per riaprire la discussione politica.
Ho avuto modo di dire la
mia opinione, per quanto riguarda la questione delle elezioni.
Sapete che è stato da me
assunto un decreto per fissare la data delle primarie e c'era una scadenza per
la presentazione delle candidature, che è avvenuta venerdì scorso.
Ho sempre detto che era un
atto dovuto, ed era un atto dovuto!
Se io non avessi fatto
quell'atto, avremmo avuto una esposizione del procedimento elettorale perché
chi si occupa ed ha un po' di dimestichezza con le leggi – qui ci sono avvocati
– sa bene che c'è una legge regionale, e la legge regionale va rispettata!
La legge regionale, nel
territorio in cui opera, è una norma che, alla pari della norma nazionale, deve
essere rispettata!
Se io non l'avessi fatto,
avrei inficiato il procedimento dal punto di vista della legittimità perché c'è
una legge che prevede le primarie istituzionali e deve essere rispettata.
Non ci sono state forze che
si sono avvalse di questa facoltà e i termini sono chiusi. Va bene?
Ora, praticamente, c'è la
facoltà per il Presidente, di intesa con il Presidente della Corte d'Appello –
di intesa con il Presidente della Corte d'Appello! – di definire il
procedimento, sentito il Presidente del Consiglio, ma l'intesa è con il Presidente
della Corte d’Appello.
Questo è quanto prevede la
norma, chiaramente.
Anche per questo – visto
che non siamo nella Repubblica delle banane – sto facendo una valutazione e sto
anche sentendo i dipartimenti del Ministero dell’Interno, perché c'è da definire
le piattaforme e tutta la procedura che, per quanto riguarda le elezioni,
bisogna rispettare.
Sulla base di queste
valutazioni, nel giro di pochi giorni, appena avrò maturato un'idea, informerò
il Consiglio regionale, sentirò il Presidente del Consiglio e, naturalmente,
aprirò un'interlocuzione con il Presidente della Corte d’Appello per proporgli
le date possibili.
È inutile ritornare ogni
volta sull’argomento, perché mi pare che, su questo – almeno su questo – per
quanto riguarda il percorso, si possa convenire.
Siccome vedo punti di vista
diversi sulla data delle elezioni, pur tenendo conto della diversità delle
opinioni – permettetemi – non voglio forzare. E non lo dico neanche con
arroganza, c'è una prerogativa del Presidente della Regione a cui, nel rispetto
delle norme e del percorso che dicevo prima, il Presidente della Regione non
rinuncia.
D'altronde, sono tacciato
di essere decisionista e di essere un uomo solo ma, quando la norma lo
consente, permettete che mi possa avvalere di uno spazio che mi consente la
norma?
Nel rivendicare questa
prerogativa, aggiungo: lo farò con grande ascolto. Lo farò con grande ascolto!
Questa è la mia posizione.
Relativamente alle
riflessioni politiche che state sono state fatte, mi fermo; mi fermo, perché
voglio evitare che valutazioni di carattere obiettivo possano essere
interpretate e caricate di accordi trasversali e di cose di questa natura.
La mia posizione è limpida.
Può essere condivisa o non
condivisa, ma è limpida ed è frutto – anche qui – di una bussola, che è quella dell'esercizio
libero della funzione politica.
Provengo dal Partito
comunista, che era un partito centralista, o meglio, si rappresentava come un
partito guidato da un centralismo democratico.
Anche in quel partito, dove
c’è stata parte fondamentale della mia militanza e della mia funzione, anche
pubblica, non ho mai subito diktat. Mai,
nella mia vita! Mai imposizioni!
Mi sono sempre confrontato
e, attraverso il confronto, ho trovato interlocutori con i quali si è
realizzata la sintesi. Mai nella mia vita!
Parlo della mia vita
giovanile, la fase della vita nella quale, legittimamente, si aspira a fare un
percorso, una carriera; si aspira ad esercitare funzioni sempre più elevate.
Le ho svolte tutte queste
funzioni, fino al Parlamento della Repubblica, e le ho svolte senza mai subire
– mai, neanche per un momento – diktat,
compromessi al ribasso o a discapito della mia terra. Mai! Perché ho sempre
concepito la funzione di rappresentanza guidata in primo luogo dall'interesse
generale, e l'interesse generale – per quanto mi riguarda – è la Calabria. La
Calabria!
Non ci saranno diktat né imposizioni che tengano
rispetto a questa bussola.
Capisco che, in fasi
difficili e turbolente, ci siano debolezze o strumenti che si attivano per
cercare di condizionare e disarticolare. Capisco! Capisco!
Sappiate, però, che questa
comprensione – e lo dico utilizzando questi banchi – non porterà mai Mario Oliverio
a capitolare rispetto a quella bussola.
Prima di tutto, gli
interessi della terra che si rappresenta, soprattutto, quando la si rappresenta
da una responsabilità di primo piano di governo.
Il resto sono bazzecole!
Guardate – e poi chiudo –
la politica, come le vicissitudini della vita, ha passaggi nei quali, se non si
mantiene quella bussola e si scende a far prevalere opportunismi, trasformismi
e debolezze, si lascia un marchio indelebile, che va al di là della funzione politica
e che, nel sentire collettivo, viene percepito come un giudizio di fondo!
Se permettete, alla mia
età, ma anche per carattere e formazione, la mia dignità non la svendo nemmeno
per tutto l'oro del mondo.
La mia dignità è ancorata
alla coerenza, che non è qualcosa di ottuso, immobile o fisso; è certamente
capacità di guardare e di cogliere quello che c'è intorno per adeguarsi, ma è soprattutto
determinazione verso valori e principi.
Credo che sia una
discussione aperta e mi auguro che possa svolgersi nel migliore e più aperto
all'ascolto dei modi.
Naturalmente, non dipende
solo da me.
Mi auguro che questa
discussione possa evolversi in positivo, nell'interesse della Calabria, e, se
mi permettete, del campo di forze nel quale sono nato, cresciuto e verso il
quale non ho mai avuto tentennamenti o sbandamenti.
Per quanto mi riguarda, il
mio percorso di vita è un percorso coerente. Non è un percorso ad intermittenza.
È un percorso netto e chiaro; può essere condivisibile o non condivisibile, ma
è un percorso che rivendico con orgoglio.
Grazie.
Pongo in votazione
l'inserimento della proposta di legge numero 462/10^ di iniziativa dei
consiglieri Mirabello ed Esposito, recante: “Provvedimenti urgenti per
garantire l'erogazione dei Servizi sanitari in ambito regionale”.
(È inserito)
La proposta è stata già
ampiamente illustrata, pertanto passiamo alla votazione, articolo per articolo.
Sono stati presentati 2
emendamenti, sempre a firma del consigliere Esposito ed altri. All'articolo 1
c'è l'emendamento, protocollo numero 27895, a firma del consigliere Esposito,
che si illustra da sé.
Registro il parere favorevole
della Giunta regionale e del relatore, che è anche il firmatario.
Pongo in votazione
l'emendamento. L’emendamento è approvato.
Pongo in votazione
l'articolo 1, per come emendato.
Articolo 1
(È approvato come emendato)
All’articolo 2 è pervenuto
l'emendamento, protocollo numero 27896, sempre a firma del consigliere Esposito
ed altri, che si illustra da sé.
Registro il parere favorevole
della Giunta regionale. Pongo in votazione l'emendamento. L’emendamento è approvato.
Pongo in votazione
l’articolo 2, per come emendato.
Articolo 2
(È approvato come emendato)
Dopo l'articolo 2 è
pervenuto un emendamento, protocollo numero 27897, sempre a firma del
consigliere Esposito, che si illustra da sé.
Pongo in votazione
l’emendamento. L’emendamento è approvato.
Articolo 3
(È approvato come emendato)
Articolo 4
(È approvato)
Ha chiesto la parola il
consigliere Esposito, per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
Sarò veramente breve nel
ringraziare l’Aula per l'approvazione di questo testo di legge.
Non mi ripeto perché alcune
cose, di cui avrei voluto fornire chiarimenti, sono state chiarite in modo
brillante dal presidente Oliverio.
A me resta la necessità di
chiarire ad alcuni colleghi che qui non stiamo facendo nulla di illegittimo,
altrimenti passerebbe un messaggio sbagliato.
Sappiamo perfettamente che
potrebbe essere una forzatura circa l'interferenza con i compiti del commissario,
ma questa norma è in linea – presidente Oliverio – anche con gli auspici che il
commissario Cotticelli ha espresso in più sedi, non ultimo anche nella
Commissione sanità.
Il generale Cotticelli, sui
media ma anche in Commissione, ha detto che nessun precario sarà abbandonato da
lui e nessun posto di lavoro sarà perso.
Invito i colleghi
consiglieri a prendere posto perché siamo in fase di votazione, per favore.
Tra l’altro, presidente
Oliverio, il commissario sa di questa legge; ne abbiamo discusso con lui in
Commissione, l'abbiamo sviscerata insieme a lui e, quasi quasi, avevo pensato
addirittura di scrivere “sentito il commissario Cotticelli”, ma non lo possiamo
fare.
Quello che dimostra in modo
inequivocabile questa legge, è quello che ha detto lei, presidente Oliverio:
l'inadeguatezza e il fallimento del decreto Calabria.
Non mi dilungo su questo
aspetto, ma questa norma fornisce strumenti allo stesso presidente Oliverio,
collega Bova, in quella interlocuzione che diceva lei tra il Dipartimento salute
della Regione Calabria e i tecnici del Ministero della sanità. Su quel Tavolo, con questa norma, il
presidente Oliverio sarà più forte.
Concluda il suo intervento
per dichiarazione di voto, consigliere Esposito.
Finisco, Presidente. Ho
rinunciato prima all'intervento.
C’è stata anche una grave
disinformazione, Presidente, una guerra tra poveri, tra i precari e gli idonei
delle graduatorie.
Presidente Oliverio, nonostante
l'inadeguatezza del MoVimento 5 Stelle, le graduatorie del 2018 e 2019 saranno
in assoluta validità fino al 2022!
Da questo punto di vista,
dobbiamo tranquillizzare anche gli idonei.
Non faremo figli e
figliastri, tant’è l'emendamento all'articolo 3 per quanto riguarda la reinternalizzazione di alcuni servizi, come previsto anche
da una vecchia delibera del 2008.
Grazie, Presidente, per
aver sostenuto questa norma. Grazie anche per il riferimento che ha fatto ai
due proponenti.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Tallini, per una velocissima dichiarazione di voto. Ne ha
facoltà.
Intervengo non solo per
ribadire il voto favorevole di Forza Italia, ma per chiedere che la votazione
avvenga per appello nominale.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Bova, per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
Annuncio voto favorevole.
Ovviamente, mi adeguo alla maggioranza, se non all'unanimità dell'Aula, anche
dopo aver sentito le parole del presidente Oliverio, ovviamente, con quelle
virgolette che avevo posto nel corso dell'intervento precedente.
Invito il
Segretario-questore, Domenico Tallini, a fare la chiama per l'appello nominale.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Battaglia. Ne ha facoltà.
Intervengo solo per
dichiarazione di voto e per annunciare il voto favorevole del Partito
Democratico.
È chiaro che, nelle esternazioni
di qualche giorno fa, quando ho parlato di una decorosa e dignitosa fine di
Legislatura, mi riferivo proprio a questo tipo di seduta. Oggi si è recuperato
un clima di serenità.
I lavori della seduta
stanno sfociando in una presa di posizione forte e unanime del Consiglio
regionale.
Ringrazio il presidente
Oliverio perché, da questi banchi, parte un messaggio positivo. Forse sarà
anche una forzatura, rispetto alle prerogative e alle competenze che sono
rimaste in capo alla Sanità, però credo che oggi parta un messaggio forte. Quella
auspicata serenità di una dignitosa conclusione di Legislatura, oggi si è
plasticamente messa in atto e di questo sono contento come capogruppo.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Gallo, per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo altrettanto
velocemente.
Noi abbiamo fortemente
voluto questa norma, che va a surrogare deficienze di altri.
La vituperata politica oggi
si surroga rispetto ad altre manchevolezze; quindi, noi votiamo in maniera
convinta questa norma, perché c'è un principio: quello del legittimo
affidamento nei confronti della Pubblica amministrazione.
Gente che è stata tenuta 48,
50, 55 mesi, ed ha assicurato servizi nella Sanità calabrese, non può essere
mandata a casa. È un modo anche per spingere il Parlamento a fare la propria
parte.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Pedà, per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
Presidente, avevo
annunciato il mio voto favorevole con la subordinazione della discussione della
mozione, presentata dal collega Esposito più altri, sui precari della legge
numero 12 e vorrei che si votasse anche quella, ma vedo che tutti i colleghi
sono pronti ad andare via.
La mozione non è stata
inserita, perché si era deciso di discuterla nella prossima seduta di Consiglio
regionale.
Non ci sono altre
dichiarazioni di voto. Si procede, quindi, con la votazione per appello
nominale.
Fa la chiama.
Presenti e votanti: 18.
Hanno risposto sì: 18
consiglieri.
(Hanno risposto sì i consiglieri: Aieta, Battaglia, Bova, D’Acri, D’Agostino, Esposito, Gallo, Giannetta,
Giudiceandrea, Guccione, Irto, Mirabello, Oliverio, Orsomarso, Parente, Pedà,
Sergio, Tallini).
La proposta è approvata come
emendata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Battaglia. Ne ha facoltà.
Ritengo che possiamo
considerare conclusa la seduta di oggi, considerato l’ordine dei lavori che
abbiamo stabilito.
(Interruzione)
Chi l’ha stabilito? La
Conferenza dei capigruppo?
Abbiamo stabilito – dicevo
– in Conferenza dei capigruppo un ordine che prevedeva la conclusione dei
lavori ...
(Interruzione)
Consigliere Pedà, la invito
a non interrompere. Le darò la parola successivamente.
In Conferenza
dei capigruppo – ripeto – abbiamo stabilito che ci saremmo riuniti nuovamente
entro la settimana in corso.
Il Presidente
del Consiglio ha assunto l’impegno a convocare la Conferenza entro venerdì e una
seduta di Consiglio regionale entro la prossima settimana, inserendo all’ordine
del giorno i punti che non sono stati trattati nella seduta odierna. Credo che sia
anche un atto di serietà.
(Interruzione)
Abbiamo appena
concluso una votazione all’unanimità su una problematica che ci ha visto
decidere tutti positivamente.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Abbiamo
contezza della situazione perché siamo in Consiglio regionale da questa mattina,
tuttavia, tengo sempre a ribadire alcune cose.
C’è una mozione,
firmata da tutti, che abbiamo deciso di inserire all’ordine del giorno.
Tengo a
ribadire – dicevo – che, se l’opposizione fosse uscita dall’Aula, sarebbe
mancato il numero legale necessario per l’approvazione di una legge importante per
i precari.
Quindi, almeno,
il buon gusto di stabilire che accordi sostenuti …
(Interruzione)
La votiamo, la votiamo!
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Pedà. Ne ha facoltà.
Presidente,
ribadisco che è da questa mattina alle 10 che siamo qua e assicuriamo lo
svolgimento dei lavori, non per politica, ma, veramente, per il bene comune.
Abbiamo
presentato una mozione, firmata da 20 consiglieri regionali, 18 dei quali siamo
ancora qui. È una mozione, non una legge, che tutti quanti pretendiamo che
venga discussa ora.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Giudiceandrea.
Ne ha facoltà.
Presidente,
sono – diciamo – non in disaccordo con il capogruppo del Partito Democratico,
ma credo che, probabilmente, ci sia stato un qui pro quo.
Si tratta della
mozione presentata contemporaneamente alla normativa per procedere ad una votazione
simultanea e credo che debba essere votata stasera.
Svolgiamo una
discussione rapida, ci assumiamo la responsabilità e votiamo anche la mozione.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.
Presidente,
poiché è una mozione firmata da quasi tutti i presenti, per razionalizzare i
tempi, potrebbe leggerla lei, porla ai voti ed in pochi minuti potremmo
concludere i lavori del Consiglio regionale, evitando di fare figli e
figliastri.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente, non
c’è dubbio, che dobbiamo concludere questo momento anche di condivisione in
Consiglio regionale. Abbiamo approvato la norma “Salva-precari” in sanità,
dobbiamo dare questo segnale anche relativamente alle leggi regionali numero 1
e numero 12 del 2014, impegnando il Governo regionale a dare le risposte
necessarie ed adeguate.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Battaglia. Ne ha facoltà.
Preso atto che
l’Aula propone di proseguire i lavori, procediamo con la discussione della
mozione per concludere, poi, la seduta.
Allora, pongo
in votazione l’inserimento all’ordine del giorno della mozione, protocollo
numero 27890, “Storicizzazione precari Regione Calabria”.
(È inserita)
Pongo ai voti la mozione.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Pongo, quindi,
in votazione la proposta del consigliere Battaglia di concludere i lavori dopo
l’approvazione della mozione. È approvata.
(Così resta stabilito)
Avendo esaurito
i punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta. Grazie.
Ha
chiesto congedo: Arruzzolo,
Greco, Morrone, Neri, Salerno, Scalzo, Sculco, Rizzo,
Russo
(È concesso)
Sono
state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa
dei consiglieri regionali.
Sergio
– “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 5 maggio 1990, n. 52” (PL n.
461/10^)
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Mirabello,
Esposito, Gentile – “Provvedimenti urgenti per garantire l’erogazione dei
servizi sanitari in ambito regionale” (PL n. 462/10^)
È
stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e
formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
Battaglia
– “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 30 marzo 1995, n.8 (Norme per
la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia
residenziale pubblica); 25 novembre 1996, n. 32 (Disciplina per l’assegnazione
e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia
residenziale pubblica); 22 dicembre 2017, n. 57 (Modifiche alla l.r. 32/1996 e norme in materia di edilizia residenziale
pubblica e sociale)”
(PL
n. 463/10^)
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Irto,
Ciconte, Gentile, Arruzzolo,
Battaglia, Gallo, Giudiceadrea, Greco, Nucera, Orsomarso, Parente, Scalzo, Sculco
– “Norme per la promozione e la diffusione della lettura in età prescolare” (PL
n. 464/10^)
È
stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e
formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
Tallini,
Giudiceandrea, Arruzzolo –
“Abrogazione della legge regionale 31 maggio 2019, n. 14 'Interpretazione
autentica del comma 1 dell’articolo 10 della legge regionale 2 marzo 2005, n. 8
(Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2005)'” (PL n. 465/10^)
È
stata assegnata alla prima - Affari istituzionali, affari generali e normativa
elettorale - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
D'Agostino
– “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 11 agosto 2014, n. 14
(Riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria)” (PL n.
466/10^)
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Sono
state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo
di iniziativa della Giunta regionale:
“Rendiconto
esercizio 2018 dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura
Calabrese (ARSAC) – (deliberazione G.R. n. 433 del 27.9.2019)” (PPA n° 269/10^)
È
stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
“Rendiconto
esercizio 2018 Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria
(ARPACAL) – (deliberazione G.R. n. 437 del 27.9.2019)” (PPA n. 270/10^)
È
stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
“Rendiconto
esercizio 2018 dell’Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR) – (deliberazione
G.R. n. 453 del 27.9.2019)” (PPA n. 271/10^)
È
stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
“Rendiconto
esercizio 2018 dell’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica
Calabria (ATERP CALABRIA) – (deliberazione G.R. n. 455 del 27.9.2019)” (PPA n.
272/10^)
È
stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
Sono
state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento
amministrativo di iniziativa d’Ufficio:
“CORECOM
– Programma delle attività unitamente al relativo fabbisogno finanziario per
l’anno 2020, ai sensi dell’art. 10, comma 1, della legge regionale 22 gennaio
2001, n. 2” (PPA n. 268/10^)
“Nomina,
mediante estrazione a sorte, dei tre membri del Collegio dei Revisori dei Conti
della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria (legge
regionale 10 gennaio 2013, n. 2 e ss.mm.ii)”
(PPA n. 273/10^)
(PARERE N. 55/10^)
È stata assegnata alla seconda Commissione -
Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Il Consigliere regionale
Domenico Giannetta, in data 11 settembre 2019, ha aderito al Gruppo consiliare
'Forza Italia', giusta comunicazione acquisita al protocollo generale n. 25790
dell’11.9.2019.
Il Consigliere regionale
Giuseppe Giordano, in data 11 settembre 2019, ha aderito al Gruppo consiliare
'Partito Democratico', giusta comunicazione acquisita al protocollo generale n.
25791 dell’11.9.2019.
Il
16 settembre 2019, il Gruppo consiliare Partito Democratico ha nominato quale
proprio Presidente il Consigliere regionale Domenico Donato Battaglia.
In data 23 settembre 2019, il
Consigliere regionale Domenico Donato Battaglia è stato designato, quale
componente del Gruppo Partito Democratico, in seno alla Giunta delle Elezioni.
Regolamento
regionale n. 18 del 10 settembre 2019, concernente: 'Modifiche al regolamento
regionale 5 novembre 2013, n. 10 (Regolamento regionale di attuazione della l.r. 3 settembre 2012, .39, recante: 'Istituzione
della struttura tecnica di valutazione VAS-VIA-AIA-VI” pubblicata sul BUR n. 16
dell’1.9.2012, s.s. n. 2 dell’11.9.2012)'.
Sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 103 del 18 settembre 2019 è stato
pubblicato il comunicato errata corrige relativo al regolamento regionale n. 18
del 10 settembre 2019, nonché, ripubblicato il testo integrale del Regolamento regionale
18/2019 emendato dall’errore materiale.
La Giunta regionale ha
trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di
previsione finanziario 2019-2021:
Deliberazione Giunta regionale
n. 425 del 9.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 434 del 27.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 435 del 27.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 436 del 27.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 438 del 27.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 439 del 27.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 440 del 27.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 441 del 27.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 443 del 27.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 444 del 27.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 445 del 27.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 446 del 27.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 447 del 27.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 448 del 27.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 452 del 27.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 454 del 27.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 456 del 27.9.2019.
Mirabello - Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere – premesso che:
- con delibera n. 1219/DG il
30 settembre 2016 è stato indetto un concorso pubblico per operatore socio
sanitario presso l'ASP di Vibo Valentia, attraverso il quale si sarebbero
dovute immettere 65 unità di personale nei presidi ospedalieri della provincia
di Vibo Valentia;
Considerato che: - in data
14/11/2017 è stata avviata la procedura preselettiva a seguito di affidamento
del servizio a ditta di consulenza esterna;
- con delibera n. 1374 in data
22/12/2017 veniva comunicato l'esito della prova preselettiva con inizio della
prova pratica nel mese di ottobre 2018;
- la commissione esaminatrice
in data 15/05/2019 ha comunicato di aver completato la prova pratica
trasmettendone l'esito;
- in data 2/07/2019 è stata
pubblicata la graduatoria provvisoria;
- in data 7/08/2019 è stata
pubblicata la determina di presa d'atto della graduatoria generale di merito;
- in data 5/09/2019 sono stati approvati i verbali
redatti dalla commissione di concorso -:
- per quale ragione è
intercorso un così lungo periodo di tempo tra la comunicazione dell'ultimazione
delle prove concorsuali del 9 maggio 2019 e l'approvazione della graduatoria
definitiva del 5 settembre 2019;
- quali ragioni impediscono di
procedere immediatamente all'assunzione dei vincitori del concorso, soprattutto
al fine di dotare la sanità vibonese delle risorse umane indispensabili alla
garanzia dell'erogazione dei servizi di assistenza sanitaria ai cittadini;
- quali iniziative s'intendono
intraprendere nei confronti del Commissario straordinario per il piano di
rientro al fine di agevolare e garantire l'ultimazione della suddetta
procedura.
(503; 11/09/2019)
Bova - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
1. il "POR FSER-FSE
CALABRIA 2014-2020" è un Programma plurifondo
finalizzato anche a migliorare e sostenere il rafforzamento dei servizi e delle
strutture per l'istruzione e la formazione. In particolare, l'Asse prioritario
12 — Istruzione e Formazione, l'Obiettivo specifico 10.1. e l'Azione 10.1.1,
sono diretti a prevenire e contrastare il grave fenomeno della dispersione e
dell'abbandono precoce dei percorsi di istruzione e formazione;
tramite interventi di sostegno
alle studentesse e agli studenti caratterizzati da particolari fragilità, tra
cui anche persone con disabilità. Al riguardo, l'obiettivo dell'Unione europea
è quello di ridurre, entro il 2020, la dispersione scolastica contenendola
entro una percentuale non superiore al 10%;
2. con decreto n.9320 del
31/07/2019 è stato approvato l'avviso pubblico Bando Fare Scuola Fuori dalle
Aule - III edizione - Anno 2019;
3. che si prevede una
dotazione finanziaria disponibile per l'attuazione dell'avviso pari a €
3.473.952,22, a valere sulle risorse del POR FESR-FSE Calabria 2014/2020 -
Obiettivo specifico 10.1 - Azione 10.1.1 "Interventi di sostegno agli
studenti";
4. l'avviso individua quali destinatari le
Istituzioni scolastiche statali primarie e secondarie ubicate nelle aree
interne, vale a dire nei comuni facenti parte dell'Appendice 1 "Elenco
Comuni beneficiari della Strategia per le Aree Interne — S.R.A.I. — ai sensi
della Delibera n. 215 del 05/06/2018" 5. il fenomeno della dispersione
scolastica interessa le studentesse e gli studenti provenienti da tutta la
Calabria e che diventa ancora più pericoloso e disagiante nelle aree ad alta
densità criminale, come nelle periferie delle città -:
quali sono gli interventi e le
risorse finanziare che la giunta regionale e il dipartimento competente
intendano destinare al contrasto della dispersione scolastica in tutta la
Regione al fine di salvaguardare il diritto all'equità e consentire l'accesso
alle attività per tutti gli studenti calabresi.
(504; 16/09/2019)
Greco - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
- all'Ospedale di Praia a Mare
(CS) è presente un Pronto Soccorso;
- in data 10 settembre 2019,
per quanto si apprende dalla stampa, un uomo di anni 68 è stato dapprima
ricoverato presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Praia a Mare e subito
dimesso con diagnosi (successivamente rivelatasi errata) "sindrome
vertiginosa";
- successivamente l'uomo,
ancora in stato confusionale, si è recato anche presso l'Ospedale di Lagonegro
dove è stato tenuto soltanto in osservazione con diagnosi "sospetta vasculopatia cerebrale acuta", ossia sospette
alterazioni a carattere occlusive e trombotico a livello vascolare;
- l'indomani è stato
trasferito presso l'Ospedale di Cosenza dove, finalmente, a seguito di
approfonditi accertamenti, è emerso che l'uomo è stato colpito da
"trombosi cerebrale con infarto cerebrale" (Ictus), ormai con danni
irreversibili a distanza di oltre 24 ore dal primo ricovero presso il PS di Praia
a Mare;
Considerato che: - presso
l'Ospedale di Praia a Mare è presente anche un’apparecchiatura risonanza
magnetica (Tesla 1.5 di ultima generazione) costata oltre 400 mila euro che,
molto probabilmente, avrebbe potuto diagnosticare in tempo l'ictus (che sarebbe
stato ben visibile con la strumentazione se funzionante), ma tale
apparecchiatura giace in una stanza della struttura praiese da due anni e mezzo
senza che sia mai entrata in funzione;
- tale situazione ha esposto la Sanità della
Regione Calabria ad un ennesimo caso di Malasanità, che probabilmente si
sarebbe potuto evitare salvando una vita umana -:
1) quale sia il reale stato
dell'arte sul funzionamento della risonanza magnetica Tesla 1.5;
2) le reali motivazioni del
mancato funzionamento della Tesla 1.5 a distanza di oltre due anni e mezzo dal
suo acquisto ed installazione al costo di oltre 400 mila Euro;
3) quali siano e di chi siano
le responsabilità della mancata messa in funzione dell'apparecchio risonanza
magnetica;
4) le eventuali responsabilità
mediche sulla gestione del paziente di anni 68 ricoverato presso l'Ospedale di
Praia a Mare in data 10 settembre 2019 e dimesso con diagnosi "sindrome
vertiginosa";
5) quali siano le azioni messe
in campo e/o previste e/o i provvedimenti che la Regione Calabria volesse
intraprende al fine di risolvere con immediatezza le problematiche per la messa
in funzione della Risonanza Magnetica presso l'Ospedale di Praia a Mare;
6) quali siano le azioni messe
in campo nel caso di accertata responsabilità medica;
7) più in generale, quali
siano le azioni messe in campo per evitare o limitare simili casi di mala
sanità in Calabria.
(505; 17/09/2019)
Guccione - Al Presidente della Giunta
regionale. Per sapere - premesso che:
• da quando si è insediato, il
presidente Oliverio ha continuato a emanare ordinanze contingibili e urgenti in
deroga alle norme vigenti per evitare l'insorgere di emergenze ambientali.
Siamo alla quattordicesima ordinanza contingibile e urgenza ed emergono ancora
oggi tutte le criticità che si registrano nel settore rifiuti. Il governatore è
da oltre 4 anni che continua a emanare ordinanze a dimostrazione che,
nonostante il commissariamento per i rifiuti sia formalmente cessato,
l'emergenza in realtà non si è mai arrestata. Il commissariamento, con questo
stratagemma, è come se fosse ancora in atto;
• nell'ultima ordinanza
contingibile e urgente per assicurare la corretta gestione dei rifiuti urbani
sulla discarica di Castrovillari a pagina 5 viene specificato che: '*La
volumetria autorizzata di circa 20.000 mc non è mai entrata in esercizio a
seguito di alcuni esposti giudiziari che denunciavano il supposto mancato
rispetto, in fase realizzativa, della documentazione progettuale sottoposta a
VIA ed AIA. La verifica del pieno rispetto tra quanto realizzato e le
previsioni progettuali approvate in AIA, potrebbe consentire di procedere con
la celere individuazione del gestore e quindi con l'utilizzo dei volumi
autorizzati. Nonostante la Regione abbia richiesto da tempo la trasmissione
della documentazione progettuale di raffronto tra eseguito ed autorizzato, il
comune non ha ancora adempiuto. Nasce pertanto l'urgenza di ottenere tali
elaborati grafici, al fine di assumere le determinazioni conseguenti";
• sempre nell'ultima
ordinanza, a pagina 13, "ordina che il Comune di Castrovillari, ai fini
dell'utilizzo della discarica in località Campolescia,
autorizzata all'esercizio con AIA vigente rilasciata con DDG n. 11591
dell'8.8.2013, presenti all'autorità competente, in via d'urgenza e comunque
entro venti giorni dalla notificazione della presente ordinanza, la
documentazione tecnica riportante lo stato attuale della discarica con il
raffronto rispetto alla progettazione approvata con il predetto Decreto n.
11591 e, in particolare: 1) Relazione tecnico-illustrativa;
2) Planimetrie;
3) Sezioni;
4) Particolari;
• da una consulenza tecnica,
chiesta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari,
relativa alla regolarità dell'esecuzione dei lavori nel rispetto del progetto
esecutivo e delle prescrizioni progettuali per l'appalto di opere riguardanti
la "messa a norma, adeguamento ed aumento della capacità di abbanco della
discarica comunale nel comune di Castrovillari", emergono una serie di
anomalie ed è attualmente in corso un procedimento penale riguardante tale sito
di discarica;
• nella consulenza tecnica
viene specificato che dalla documentazione fotografica allegata (stato dei
luoghi antecedente all'inizio dei lavori) appare più che evidente che l'area
contenuta all'interno del perimetro della discarica abbia una quota molto
prossima al terreno circostante e che quindi la capacità di abbanco residua si
possa considerare pari a zero in virtù del raccordo geomorfologico delle linee
naturali dei terreni circostanti compreso il terreno di copertura giornaliero
pari a 2,5 ml. Un ulteriore abbanco, perciò, determinerebbe un innalzamento
assai cospicuo, rispetto al piano campagna, dell'area circoscritta dal
perimetro della discarica, provocando, tra l'altro, il mutamento delle
condizioni di erosione superficiale il cui studio non è stato condotto. Non vi
sono volumi residuali per l'abbanco di ulteriori rifiuti. Gli interventi da
realizzarsi devono essere limitati alla sola messa a norma ed adeguamento della
discarica, vale a dire regimazione delle acque piovane, impermeabilizzazione
della superficie circoscritta dal perimetro della discarica, adeguamento dei
camini, messa a norma del sistema di raccolta del percolato residuo, ecc.;
• lo svolgimento della
relazione tecnica è stato finalizzato a dare risposta ai quesiti posti dal
pubblico ministero. Al quesito del pm che chiede se
"la realizzazione degli argini a un livello superiore rispetto all'attuale
piano di campagna sia compatibile con quanto previsto sia nel progetto
definitivo sia nei pareri del nucleo VIA-VAS-IPPC relativamente
all'allineamento tra lo stato superficiale a chiusura finale della discarica e
le aree circostanti", nella consulenza tecnica viene specificato:
"gli argini (già realizzati secondo le previsioni del medesimo progetto
esecutivo) non consentiranno il raccordo del profilo della discarica
(comprendente lo spessore dovuto al pacchetto di chiusura) con il piano di
campagna per come prescritto al punto 1 dell'allegato I al DDG 11591
(condizioni generali e specifiche per l'esercizio dell'impianto) né tantomeno
la realizzazione della profilatura finale per come previsto alla tavola 13B in
accordo con quanto già messo a verbale da parte dell'Arpacal
a seguito di sopralluogo effettuato in data 2/12/2015;
• nella relazione tecnica
viene posto un altro quesito: "Se per l'approvvigionamento di terreno
vegetale necessario per le lavorazioni siano state adottate le idonee cautele,
concordando le modalità operative con la Sovraintendenza ai Beni archeologici,
atte a scongiurare sia il pericolo di erosione superficiale del versante, sia
il rischio archeologico per la zona limitrofa alla discarica in oggetto,
interessate da una fitta dispersione di materiali antichi e caratterizzate da
ampio e importante insediamento abitativo rustico di età ellenistica e
romana". A questa domanda si afferma con certezza e cognizione di causa
che "non sono state adottate le idonee cautele, atte a scongiurare sia il
pericolo di erosione superficiale del versante (mancanza di studio specifico a
seguito del mutamento della morfologia del territorio per effetto
dell'alterazione dello stato dei luoghi), sia il rischio archeologico per la
zona limitrofa alla discarica in oggetto per l'approvvigionamento di terreno
vegetale necessario per le lavorazioni". Inoltre sono state disattese le
"prescrizioni del nucleo VIA-VAS-IPPC e nello specifico il punto 34 che
recita testualmente: "Qualora siano previsti scavi all'esterno del
perimetro della discarica si dovranno concordare le modalità con la
Soprintendenza ai beni archeologici";
• nella relazione tecnica
viene inoltre specificato che "non risultano ad oggi agli atti le
verifiche di stabilità eseguite in tutte le fasi ante e post opera a partire
dalla realizzazione dell'adeguamento e fino alla chiusura della
discarica". Poi, "non risultano ad oggi agli atti: i calcoli di
capacità portante, i cedimenti e le verifiche di stabilità dei pendii in
condizione dinamiche;
la tenuta e la stabilità della
barriera di confinamento sul fondo e sui fianchi della discarica;
la resistenza allo schiacciamento
del sistema di raccolta e di drenaggio del percolato a fondo vasca;
la resistenza allo
schiacciamento del sistema di captazione del biogas-tenendo conto del peso
esercitato dai nuovi volumi previsti in abbanco e alla luce del D.M. Infrastrutture
e trasporti 14/01/08 e C.M. n. 619/09 del C.S. LLPP", • gli enti preposti
al rilascio delle competenti autorizzazioni si sono espressi in maniera
favorevole, ma con prescrizioni, all'esecuzione delle opere, sulla base del
Progetto Definitivo portato all'attenzione della Conferenza dei servizi. Il
Progetto Esecutivo è variato rispetto al Definitivo e non è stato mai
sottoposto all'attenzione dei rispettivi Enti;
• non risultano ad oggi agli atti le verifiche di
stabilità eseguite in tutte le fasi ante e post opera a partire dalla
realizzazione dell'adeguamento e fino a chiusura della discarica -:
- come mai all'interno
dell'ultima ordinanza contingibile e urgente per assicurare la corretta
gestione dei rifiuti urbani, laddove si fa riferimento alla discarica di
Castrovillari, non si faccia cenno al procedimento penale in corso che grava su
tale discarica, atteso che gli Uffici regionali ne sono stati debitamente e
tempestivamente informati. Com'è possibile, a tal proposito, che nel sistema di
smaltimento dei RSU degli ATO venga inserita una discarica, per altro già
colma, che si vorrebbe addirittura utilizzare nel breve termine, sottoposta ad
un procedimento penale in corso, l'oggetto del quale concerne proprio le
possibilità di ulteriore abbanco, la cui volumetria viene esplicitamente
definita PARI A ZERO dal Consulente Tecnico d'Ufficio della Procura (con
conseguente procedimento penale a carico del Direttore dei Lavori). Come è
possibile anche solo ipotizzare un intervento che, con ogni evidenza, da un lato
andrebbe ad alterare il corso della giustizia, attraverso l'inevitabile
modifica dello stato dei luoghi, e dall'altro a ledere potenzialmente i diritti
e gli interessi delle Parti Lese identificate dalla Magistratura inquirente,
con conseguenti profili anche di possibile danno erariale. Come è possibile,
inoltre, poter pensare che vincoli e prescrizioni imposti dagli Uffici
regionali (Nucleo VIA-VAS-IPPC), pietra angolare del provvedimento di
autorizzazione ai lavori cui la discarica è stata sottoposta, possano essere
disattesi, oltre che dal Direttore dei Lavori (per come si legge nella Perizia
del CTU della Procura), proprio dalla stessa Regione Calabria che li ha emanati
e che di tali vincoli e prescrizioni dovrebbe essere custode e garante. Quali siano
le iniziative, invece, che la Regione Calabria intende adottare per
ripristinare il principio di legalità, sanando le tante storture tecniche
denunciate alla Magistratura da Associazioni e Comitati nazionali e locali -
che in tale vicenda si sono lodevolmente impegnati e che hanno trovato puntuale
riscontro nella citata perizia del CTU della Magistratura-, e rivalendosi,
anche economicamente, su chi tali storture ha realizzato, agendo in assoluta
difformità dal Progetto Definitivo approvato dagli Uffici Regionali (per come
pure si legge nella perizia del CTU) e realizzando un'opera dalle
caratteristiche tecniche per molti versi assolutamente inaffidabili, atteso
che, come riportato dal CTU, "Non risultano ad oggi agli atti le verifiche
di stabilità eseguite in tutte le fasi ante e post opera a partire dalla
realizzazione dell'adeguamento e fino a chiusura della discarica". Tra
l'altro parliamo di una discarica già colma, ristrutturata con un finanziamento
regionale di ben un milione di euro, il cui adeguamento era finalizzato alla
sua definitiva tombatura, che sorge in un contesto
territoriale di elevato pregio archeologico (pur esso assai malamente gestito,
come riportato nella già citata perizia del CTU) e di alta importanza economica
per la presenza di importanti coltivazioni esitanti dal Distretto
Agroalimentare di Qualità (DAQ) di Sibari.
(506; 19/09/2019)
Guccione - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
• con delibera numero 1299 del
04-08-2016 l'Asp di Cosenza ha indetto una gara per la gestione della residenza
sanitaria RSA di San Nicola Arcella il cui contratto scadeva a settembre 2016;
• la commissione di gara
procedeva all'esamina delle offerte pervenute con i verbali del 21-12-2017,
02-05-2018, 02-08-2018, 24-01-2019. Ad oggi non si conoscono ancora i risultati
riguardanti l'aggiudicazione della gara della Rsa di
San Nicola Arcella che, da settembre 2016, la gestione risulta in proroga
nonostante siano trascorsi tre anni dalla scadenza del contratto;
• con protocollo numero
02010683 dell'ottobre 2014 l'Asscoop comunicava la
sospensione delle attività presso la Rsa di Caloveto;
• con nota numero 0041326 del
marzo 2016 il sindaco del Comune di Caloveto richiedeva l'indizione di una
nuova gara;
• con delibera numero 1848 del
28-11-2016 l'Asp procedeva a indire la gara per l'affidamento della concessione
della Rsa di Caloveto. L'Asp di Cosenza con delibera
numero 1149 del giugno 2018 ha indetto una nuova gara a procedura aperta per la
concessione della Rsa di Caloveto;
• con determina 482 del
9-10-2018 è stata nominata la commissione aggiudicatrice;
• il Dipartimento Tutela della
Salute e Politiche Sanitarie della Regione Calabria, in risposta a una mia
interrogazione sulla vicenda, affermava che al 18-03-2019 sono stati esaminati
i documenti amministrativi e la documentazione tecnica. Inoltre, deve essere
fissata la seduta di apertura plichi per l'offerta economica;
• con determina dell'Asp di
Cosenza numero 567 di settembre 2019 veniva modificata la commissione
aggiudicatrice della gara aperta per l'affidamento della gestione della Rsa Sita nel Comune di Caloveto;
• la Rsa
di Caloveto, dove erano previsti 60 posti letto, risulta chiusa dal 2014 e
ancora non si riesce a completare l'iter di aggiudicazione della gara;
• il sistema di ristorazione
dell'Asp di Cosenza presso le strutture ospedaliere e sanitarie è in essere
attraverso una gara dell'ex Azienda sanitaria n.3 di Rossano con delibera 339
del 12-04-2007. Un servizio che è stato esteso anche a diversi presidi
ospedalieri dell'Asp di Cosenza (che ha assorbito la As
3 di Rossano): affidato temporaneamente e che risulta prorogato, senza
interruzioni, da oltre 12 anni a un prezzo superiore rispetto alle gare che
sono state recentemente aggiudicate dalla Stazione Unica Appaltante della
Regione Calabria per altri ospedali calabresi a un prezzo nettamente inferiore
rispetto a quello che paga l'Asp di Cosenza;
• da questa situazione emerge
uno spaccato inquietante tra proroghe che superano i dodici anni per il
servizio di ristorazione a un prezzo superiore agli attuali affidamenti, gare
che durano anni per strutture chiuse come quella di Caloveto che dovrebbero
offrire servizi importanti per persone deboli e in difficoltà come gli anziani
e gare per la Rsa di San Nicola Arcella che non si
definiscono e da oltre tre anni si procede in regime di prorogatio
-:
quali iniziative ritiene opportuno intraprendere
per le questioni sopraelencate. Emerge, infatti, un quadro allarmante: questa
situazione rischia non solo di procurare un grave danno alle casse dell'Asp di
Cosenza ma anche una mancata erogazione adeguata dei servizi territoriali per i
cittadini. Chiedo se non ritiene necessario procedere con una "operazione
verità" sul sistema delle gare e degli appalti dell'Asp di Cosenza per
avere procedure trasparenti, certe e veloci ed evitare di creare, con lo
stratagemma del sistema delle proroghe e le lungaggini delle procedure di gara,
un danno ai cittadini sia dal punto economico che dei servizi sanitari e
ospedalieri.
(507; 25/09/2019)
Guccione - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
• l'attuale rete vaccinale
della provincia di Cosenza necessita di una radicale ed efficiente
riorganizzazione visto le numerose criticità funzionali e alla luce del Dca 147/2017 che stabilisce i requisiti di accreditamento e
della deliberazione del commissario straordinario n. 1811 del 28/06/2011 avente
per oggetto "Piano di riorganizzazione e accorpamento degli ambulatori
vaccinali aziendali";
• la dotazione organica è
carente al punto che molto spesso i pochi medici vaccinatori sono costretti a
spostarsi da una sede vaccinale a un'altra riuscendo però a garantire pochi
accessi e senza la necessaria sicurezza nello svolgimento delle attività.
Inoltre, alcuni medici vaccinatori sono ormai prossimi al pensionamento. I
requisiti igienico-sanitari sono assolutamente carenti presso la sede di
Trebisacce che ha bisogno urgente di un'altra sede presso Mirto e Cariati.
L'anagrafe vaccinale solo da poco tempo è attivata e si rivela una carenza di
supporti informatici in tutte le sedi;
• emerge chiaramente la
notevole criticità in cui versa la rete vaccinale di Cosenza, frutto di anni di
inerzia e di superficialità e aggravata da dieci anni di Piani di rientro e di
commissariamento. Nonostante il Dca 147/2017 abbia
rivisitato la rete vaccinale regionale attraverso un nuovo calendario vaccinale
regionale assolutamente innovativo al punto da essere ripreso da quello
nazionale, si riscontra però che nessuno ha realizzato o fatto realizzare la
rete secondo i contenuti del Dca 147/2017;
• da un'analisi attenta tutto
è rimasto come previsto dalla delibera 1811/2011 del Commissario straordinario
pro tempore dell'Asp di Cosenza;
• il blocco del turn over ha
colpito anche la rete vaccinale in provincia di Cosenza perché negli ultimi due
anni sono andati in pensione 11 medici, 10 infermieri, 4 amministrativi mentre
un medico è stato trasferito a Roma e altri 4 medici sono in procinto di andare
in pensione da qui a sei mesi;
• l'anagrafe vaccinale si
presenta a macchia di leopardo e non soddisfa la necessaria organizzazione che
impone l'informatizzazione dei flussi dati al fine di garantire i Livelli
essenziali di assistenza;
• a far data dall'1.12.2018 -
da un'analisi attenta e da una ricognizione precisa — è emerso che la maggior
parte dei centri vaccinali della provincia di Cosenza non era idonea secondo la
normativa vigente e ancor più non assolveva ai contenuti del Dca 14/2017 e non era ben sviluppata la rilevazione
informatizzata dell'attività vaccinale;
• la frammentarietà degli
accessi nella maggior parte dei punti di erogazione periferici vaccinali, gli
accessi in questi casi avvengono uno-due volte al mese, ciò mette a rischio la
corretta applicazione del calendario vaccinale;
• il calendario vaccinale ha
una cadenza temporale che deve essere appropriata e obbligatoria, in caso
contrario si assiste alla mancata o non tempestiva immunità individuale, che di
fatto allungano progressivamente gli intervalli fra le due sedute vaccinali con
conseguente disagio nella popolazione;
• l'inidoneità dei locali è
insufficiente nella maggior parte dei punti di erogazione rispetto ai requisiti
richiesti. Una grave carenza di personale sanitario comporta accessi nei punti
di erogazione settimanali o mensili soltanto delle figure mediche comportando
un rischio della sicurezza nella somministrazione vaccinale. Tra le criticità
bisogna inoltre riscontrare una situazione di rischio per il mantenimento della
catena del freddo, un'anagrafe vaccinale non attiva nella maggior parte degli
erogatori periferici -:
vista la gravità della
situazione quali iniziative intende adottare per scongiurare che un servizio
così importante possa essere ridimensionato o addirittura, in alcuni casi, non
erogato per mancanza di medici infermieri, strutture non idonee o per motivi
organizzativi. Chiedo alla S.V. se non sarebbe il caso di coinvolgere il
commissario dell'Asp di Cosenza, i l Dipartimento Tutela della salute e
politiche sanitarie della Regione Calabria e la struttura commissariale per il
Piano di rientro per affrontare tali tematiche e garantire soluzioni rapidi,
efficienti ed efficaci.
(508; 27/09/2019)
Gallo - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
• attraverso le loro
associazioni di categoria, in particolare per mezzo dell'ANMIC, i medici in
servizio nelle Commissioni mediche per l'accertamento delle invalidità civili
operanti presso i centri medico-legali Inps di Cosenza e Corigliano-Rossano
prospettano, ormai quasi quotidianamente, legittime e vibrate proteste per il
mancato pagamento, ad oggi, dei compensi relativi al periodo 1 dicembre 2017-31
dicembre 2018, loro dovuti per legge regionale di recepimento di legge
nazionale;
• le Asp sono individuate
quali referenti e soggetti tenuti alla liquidazione, sulla base di specifico
protocollo siglato tra Inps e Regione Calabria;
• allo stato, a dispetto dei
ripetuti solleciti, l'Asp di Cosenza risulta non aver corrisposto quanto dovuto
e preteso ai medici interessati, nonostante molti tra stessi abbiano già
intentato procedure esecutive, con ulteriore aggravio di costi a carico della
Regione;
tanto premesso, interpella il Signor Presidente
della Giunta regionale calabrese -:
• se il Governo regionale,
nella persona del Presidente della Giunta regionale, sia a conoscenza della
situazione;
• se ritenga quanto esposto
coerente con l'indirizzo politico ed il programma di governo;
• quali iniziative si
intendano assumere per risolvere la problematica segnalata.
(46; 13/09/2019)
Gallo. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
• il presidio ospedaliero di
Cetraro è ormai unica struttura di riferimento di un ampio territorio;
• sin qui, pur dovendo fare di
conto con le carenze di medici, strutture e attrezzature, grazie
all'abnegazione del personale comunque in servizio il centro è riuscito a
garantire ottimi livelli di assistenza ed offerta sanitaria ai cittadini;
• purtuttavia, nonostante ciò,
la carenza di personale ed i ritardi nell'espletamento delle procedure
concorsuali da tempo avviate ha prodotto negative ripercussioni, tali da
mettere a rischio il regolare funzionamento e la stessa sopravvivenza del
presidio, in particolare del Punto Nascita;
• nonostante la precarietà
della situazione, di recente con proprio provvedimento l'Asp di Cosenza ha
inteso mobilitare sia pur momentaneamente — due unità mediche ginecologiche
presso altro presidio ospedaliero;
• tale scelta, già
all'evidenza illogica, si pone in palese contrasto con l'art. 16 — co. 3 e 4 —
del CCNL integrativo della dirigenza medico-veterinaria del 10.02.2004, in tema
di mobilità straordinaria d'urgenza, ma anche con le norme di cui al Decreto
del Ministro della Salute, n. 70 del 02.04.2015, in materia di classificazione
degli ospedali spoke;
• gli atti di cui si lamentano
illogicità ed illegittimità contrastano anche con le previsioni normative di
cui all'art. 1 co. 169 L. 311/2004 e art. 27 D. Lgs.
68/2011, in materia di standard ospedalieri, mentre al contempo risultano
inattuati i decreti commissariali 111/2017, 4/2018 e 55/2018;
• vane sono risultate essere,
al momento, le accorate segnalazioni dei responsabili medici della struttura
ospedaliera cetrarese, indirizzate sia al presidente della giunta regionale sia
al commissario per il rientro dal debito sanitario;
• prive di riscontro sono
state al momento le richieste rivolte con urgenza alla direzione generale
dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza;
• la situazione descritta pregiudica fortemente il
diritto alla salute di decine di migliaia di cittadini, costretti a ricorrere
ad altre strutture, con pesanti penalizzazioni soprattutto quanto agli
spostamenti, in un'area fatta di piccoli centri molti dei quali montani e
soprattutto d'un sistema viario precario e di trasporti pubblici quasi
inesistenti -:
• se il Governo regionale,
nella persona del Presidente della Giunta regionale, sia a conoscenza della
situazione;
• se ritenga quanto esposto
coerente con l'indirizzo politico ed il programma di governo;
• se e come intenda adoperarsi
per garantire la funzionalità e l'efficienza del presidio ospedaliero di
Cetraro;
• quali iniziative intenda
assumere con urgenza per assicurare il rispetto delle norme e la piena
funzionalità del Punto Nascita del medesimo presidio.
(47; 19/09/2019)
Gallo - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
• il territorio della Sibaritide e dell'alto Ionio cosentino, a forte vocazione
agricola e sede di numerose ed importanti aziende agricole, è stato interessato
tra il maggio ed il luglio scorsi da eccezionali ondate di calore;
• i detti fenomeni hanno
arrecato seri danni alle colture andando a gravare sui conti delle aziende
medesime;
• per fronteggiare l'emergenza
originata da tale situazione, per altri territori quali l'altopiano silano e la
Media valle Crati la Regione Calabria, attraverso il Dipartimento Agricoltura,
ha autorizzato la concessione dell'aumento di carburante ad accise agevolata
per l'irrigazione delle ortive a pieno campo e delle colture foraggere
destinate all'alimentazione zootecnica;
• analoga misura, sebbene
richiesta, non è stata autorizzata anche per la Sibaritide
e l'alto Ionio cosentino;
• il diniego, a quanto
comunicato dal medesimo Dipartimento, sarebbe da ricondursi al mancato
inserimento dei territori menzionati nella relazione inviata alla Regione;
• tale omissione, con le
conseguenze correlate, si appalesa foriera di serie e negative ripercussioni ai
danni del tessuto imprenditoriale agricolo della Calabria Citra;
per sapere:
• se il Governo regionale,
nella persona del Presidente della Giunta regionale, sia a conoscenza della
situazione;
• se ritenga quanto esposto
coerente con l'indirizzo politico ed il programma di governo;
• se e come intenda adoperarsi
per tutelare i diritti e gli interessi degli imprenditori agricoli della Sibaritide e dell'alto Ionio cosentino, garantendo anche a
loro l'assegnazione suppletiva di carburante ad accise agevolata.
(48; 25/09/2019)
Il Consiglio Regionale,
premesso che:
- con la L.R. n. 1/14
("Indirizzi volti a favorire il superamento del precariato di cui al D.L.
31 agosto 2013, n. 101 convertito in legge 30 ottobre 2013, n. 125"), è
stato approvato l'elenco dei lavoratori precari storici della regione Calabria,
di cui alle LL.RR. 15/08, 28/08 e 8/10;
- a seguito della predetta
legge, con D.G.R. n. 17910 del 14/10/08, è stata indetta apposita
manifestazione d'interesse;
- con successiva L.R., n.
12/14 ("Interpretazione autentica dell'articolo 1, comma 6, e
dell'articolo 4 della legge regionale 13 gennaio 2014, n. 1"), è stato
previsto che "l'elenco regionale di cui alle Leggi regionali 15/2008,
28/2008 e 8/2010 debba ricomprendere anche tutti i lavoratori di Enti
partecipati interamente dalla Regione che, pur non avendo partecipato alla
manifestazione d'interesse espletata in forza del DDG n. 17910 del 14.11.2008
del Dipartimento Lavoro, Politiche della Famiglia, Formazione Professionale,
Cooperazione e Volontariato," abbiano svolto, alla data del 31.12.2007,
almeno due anni di attività, anche mediante contratti di co.co.pro., alle
dipendenze di tali enti partecipati e/o che siano in servizio alla data di
entrata in vigore della presente legge";
- a seguito dell'istruttoria
esperita dalla Commissione, appositamente nominata in seno al Dipartimento
lavoro, con D.D.G. n. 2523 del 4/3/19, sono stati approvati n. 3 (tre) elenchi
dei lavoratori, distinti in: ALLEGATO A (n. 41 unità lavorative), ALLEGATO B
(n. 62 unità) ed ALLEGATO C (852 unità, escluse da parte della Commissione).
Tutto ciò premesso e rilevato che: - dopo l'approvazione degli elenchi, è stato
richiesto, ai soli lavoratori ricompresi nell'ALLEGATO B, di produrre
un'autocertificazione, comprovante il possesso dei requisiti previsti, alla
data di entrata in vigore della L. 12/2014;
- in data 24/6/19, il
Consiglio Regionale della Calabria, ha approvato, con votazione unanime,
l'O.D.G. n. 60, con cui si impegnava la G.R. "ad inserire nel percorso di
cui alla suddetta proposta di legge n. 443/10^ i lavoratori contenuti negli
elenchi derivanti dalla legge n. 12/2014, oggetto di valutazione di apposita
commissione istituita all'interno del Dipartimento lavoro, e di prevedere il
loro inserimento all'interno del percorso di impiego, contrattualizzazione e
stabilizzazione, individuando, nel contempo, le necessarie risorse finanziarie
e portando il relativo all'approvazione del Consiglio regionale entro e non
oltre 30 giorni dalla data odierna";
- nonostante tale impegno
(formalmente recepito dalla G.R., nel corso della predetta seduta consiliare e
ribadito nella successiva riunione della III Commissione consiliare, all'uopo
appositamente convocata, nel corso del mese di agosto 2019), non è stato
adottato alcun provvedimento conseguente, ed anzi, con D.D.G. del 17/7/19 è
stata elusa l'attuazione del precedente decreto n. 2523 del 4/3/19, stabilendo:
- di modificare l'ALLEGATO B (escludendosi dal novero dei 62 lavoratori già
individuati, n. 15 unità lavorative, di cui 9 per mancanza del requisito
richiesto e 6 per mancata risposta);
- annullare l'ALLEGATO C;
- indire un'altra
manifestazione d'interesse. Considerato che: - la ratio che ha ispirato
l'azione del legislatore, è chiaramente individuabile nella volontà di
includere, nell'elenco dei precari storici, tutti i lavoratori di organismi
(Enti, Fondazioni o altro) partecipati interamente dalla Regione, che
possedessero i requisiti richiesti (due anni di attività, anche mediante
contratti di co.co.pro. e/o che siano in servizio alla data di entrata in
vigore della presente legge) alla data di entrata in vigore della L. 1/14
(15/1/14) ovvero, in alternativa, alla data di entrata in vigore della L. 12/14
(8/7/14). - alla data odierna, ancora non è stata data alcuna concreta
attuazione alla chiara volontà consiliare, pur deliberata all'unanimità;
impegna la Giunta regionale
ed il Presidente della Regione
Calabria ad adottare, con urgenza, ogni provvedimento necessario ed idoneo ad
assicurare un percorso di salvaguardia e storicizzazione di tutte le unità
lavorative riportate negli allegati A e B del Decreto n. 2523 del 4/3/19,
dando, pertanto, piena ed immediata attuazione alla L.R 1/14 (oggetto di
interpretazione autentica, con L.R. 12/14).
(164; 30/09/2019) Guccione, D’Agostino, Giannetta, Battaglia, Neri, Tallini,
Gentile, Esposito, Gallo, Pedà, Orsomarso, Parente, Giudiceandrea, Mirabello
Scalzo
- Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
-
dopo anni di Commissariamento dell'Ente è stato nominato Presidente l'Avv.
Gennarino Masi a sottolineare la fine della crisi finanziaria dello stesso;
-
dopo diversi annunci e conferenze su convenzioni, progetti e collaborazioni di
seguito elencate, il 7 agosto 2018 l'avvocato Masi insieme al delegato della
regione Calabria Franco Pacenza ed al presidente
dell'Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno professore Franco Roperto, in seguito alla visita presso i laboratori della
Fondazione annunciava, nell'ottica di una collaborazione tra Enti, l'avvio
dell'accreditamento degli stessi presso Accredia,
l'Ente Unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano, in
applicazione del Regolamento europeo 765/2008, ad attestare la competenza,
l'indipendenza e l'imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e
verifica, e dei laboratori di prova e taratura;
-
nella conferenza tenutasi a dicembre 2018 il presidente Masi dichiarava
"abbiamo stipulato un protocollo d'intesa con l'università' della
Calabria, stiamo collaborando con l'università' di Reggio Calabria, siamo in
contatto per un nuovo laboratorio di genetica e prossimi ad avviare quello di
fitopatologia - ribadisco inoltre il costante contatto con la Regione Calabria
soprattutto relativamente a nuovi progetti con il dipartimento
agricoltura";
- ad
oggi quanto annunciato da Masi appare privo di riscontro oggettivo: nessun
docente universitario avrebbe mai visitato o avrebbe mai usato, in
collaborazione con il personale di ricerca della Fondazione, la strumentazione
della stessa;
nessun
laboratorio di genetica o fitopatologico sarebbe mai stato avviato;
inoltre,
nessun progetto scientifico sarebbe stato presentato alla Regione Calabria.
VISTA l'imponente dotazione scientifica dei laboratori di Terina,
riconosciuta dalla comunità scientifica come fra la più innovativa e
qualificata del Mezzogiorno d'Italia e non solo, disponendo di una Risonanza
Magnetica Nucleare (NMR 850) unica nel panorama nazionale;
rilevato
che l'inutilizzo di questa strumentazione sta provocando un deterioramento
della stessa che comporterà a breve, per la Fondazione Terina,
dei costi di gestione ordinaria e straordinaria non trascurabili;
considerato
che in una situazione del genere che vede il personale, attualmente
sottoimpiegato, si potrebbe, considerare l'ipotesi del loro utilizzo presso
altri enti strumentali della Regione Calabria che versano in difficoltà
organizzative (si veda l'Arpacal che secondo notizie
di stampa - articolo Corriere della Calabria dell'11 giugno 2019 - non riesce
ad effettuare i campionamenti per la carenza di personale sottoponendo i propri
dipendenti a doppi turni) -:
-
quale orientamento, decisioni e ulteriori iniziative, strategie politiche e
condotta amministrativa si intendano intraprendere tese ad offrire una
soluzione concreta alle sorti della Fondazione Terina
e in particolare ai suoi dipendenti per quanto sopra esposto;
- se
non si ritiene utile valutare l'opportunità di accorpare il laboratorio ed il
personale adesso assegnato ad altri Enti che possono finalmente rendere
operativa questa strumentazione altrimenti inutilizzata;
-
inoltre, come valuta la possibilità di procedere ad un ulteriore commissariamento
della Fondazione Terina che, oltre allo sgravio di
costi per la stessa, abbia le capacità e le competenze per rilanciarla e
collocarla al centro del panorama scientifico nazionale.
(501;
03/09/2019)
Risposta: “Con riferimento
all’interrogazione di cui all’oggetto, trasmessa dal Settore in indirizzo con nota
prot. 305638 del 04 settembre 2019, io scrivente
Dipartimento con nota prot. 316133 dell’11 settembre
2019 ha provveduto a richiedere al Presidente della Fondazione Mediterranea Terina onlus un’approfondita
relazione sullo stato della Fondazione medesima.
Nella relazione pervenuta
emergono delle problematiche esistenti da tempo, riguardanti la dotazione
finanziaria di cui dispone la Fondazione, in considerazione delle posizioni
debitorie accumulatisi nel corso del tempo ed atteso che le risorse finanziarie
che la Giunta Regionale stanzia sull’apposito capitolo del bilancio regionale,
corrispondente per il corrente anno ad € 1.300.000,00, sono destinate per il
pagamento degli stipendi del personale dipendente, quindi desta perplessità l’attuazione
della programmazione delle attività già programmate nel piano elaborato per
l’anno 2019.
Altra problematica, di
non poco conto, è rappresentata dal personale dipendente della Fondazione, pari
attualmente a 40 unità, sia perché in esubero rispetto alle necessità, per come
evidenziato nella relazione, sia in considerazione del fatto che le qualifiche
possedute da gran parte non possono assolutamente essere utilizzati per
l’attuazione delle finalità in capo alla Fondazione, quale centro di ricerca
internazionale con il compito di promuovere, sostenere e realizzare attività di
ricerca industriale e sviluppo precompetitivo, trasferimento dell'innovazione,
alta formazione e diffusione della cultura scientifica con particolare
riferimento ai settori agricolo, agroalimentare, agroindustriale ed ambientale.
Il Presidente dell’Ente
nella relazione, oltre a riportare i protocolli d’intesa già stipulati con l’Università
della Calabria e l’Associazione Sud Italia Trapianti onlus,
volti a valorizzare la dotazione infrastrutturale ed erogare servizi innovativi
nei propri ambiti di interesse, ha rappresentato che sono in corso la stipula
di ulteriori intese e convenzioni con l'Università Mediterranea, CNR, ISAC,
CREA Calabria, etc al fine di potenziare l’utilizzo
dei laboratori e promuovere l’attività di ricerca e innovazione connessi
all’agroalimentare.
Si ritiene doveroso
rappresentare che il competente Settore dello scrivente Dipartimento, con nota prot. 254732 dell’08 luglio 2019, ha evidenziato al Settore
del Dipartimento Presidenza che ha la competenza in materia di coordinamento
strategico anche delle fondazioni le perplessità circa l'attuazione delle
strategie aziendali presenti nel citato piano, perplessità condivise dal citato
Settore, che con nota prot. 260455 dell'11 luglio
2019 ha manifestato la disponibilità a partecipare ad un incontro congiunto con
il rappresentante della Fondazione.
Si allega alla presente
la relazione predisposta dal Presidente della suddetta Fondazione e trasmessa
con nota prot. 536 del 23 settembre 2019, unitamente
al Piano delle attività programmate dall’Ente per l’anno 2019.”
Maria
Rosa Nasso (Dirigente reggente del Settore n. 1)
Giacomo
Giovinazzo (Dirigente Generale)
Mirabello - Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere – premesso che:
- con delibera n. 1219/DG il
30 settembre 2016 è stato indetto un concorso pubblico per operatore socio
sanitario presso l'ASP di Vibo Valentia, attraverso il quale si sarebbero
dovute immettere 65 unità di personale nei presidi ospedalieri della provincia
di Vibo Valentia;
Considerato che: - in data
14/11/2017 è stata avviata la procedura preselettiva a seguito di affidamento
del servizio a ditta di consulenza esterna;
- con delibera n. 1374 in data
22/12/2017 veniva comunicato l'esito della prova preselettiva con inizio della
prova pratica nel mese di ottobre 2018;
- la commissione esaminatrice
in data 15/05/2019 ha comunicato di aver completato la prova pratica
trasmettendone l'esito;
- in data 2/07/2019 è stata
pubblicata la graduatoria provvisoria;
- in data 7/08/2019 è stata
pubblicata la determina di presa d'atto della graduatoria generale di merito;
- in data 5/09/2019 sono stati
approvati i verbali redatti dalla commissione di concorso -:
- per quale ragione è
intercorso un così lungo periodo di tempo tra la comunicazione dell'ultimazione
delle prove concorsuali del 9 maggio 2019 e l'approvazione della graduatoria
definitiva del 5 settembre 2019;
- quali ragioni impediscono di
procedere immediatamente all'assunzione dei vincitori del concorso, soprattutto
al fine di dotare la sanità vibonese delle risorse umane indispensabili alla
garanzia dell'erogazione dei servizi di assistenza sanitaria ai cittadini;
- quali iniziative s'intendono
intraprendere nei confronti del Commissario straordinario per il piano di
rientro al fine di agevolare e garantire l'ultimazione della suddetta
procedura.
(503; 11/09/2019)
Risposta: “In riferimento all'interrogazione di cui all’oggetto si precisa
quanto segue:
in data 26 settembre 2019 si è riunita presso il
Consiglio Regionale la Terza Commissione Sanità, attività sociali, culturali e
formative alla quale ha partecipato, a seguito di apposita convocazione, il
Commissario ad acta per l’Attuazione del Piano di Rientro Gen.
Dott. Saverio Cotticelli.
Durante la seduta, il Commissario ha formalmente
autorizzato l’immediata assunzione dei 65 Operatori Socio Sanitari in graduatoria
dell’ASP di Vibo Valentia, il che consentirà il superamento delle criticità
evidenziate.”
Antonio Belcastro (Dirigente Generale)
Il Consiglio regionale
vista la legge regionale 10 gennaio 2013, n. 2, così come
modificata ed integrata dalle leggi regionali 29 marzo 2013, n. 14, 1 luglio
2014, n. 9, 11 agosto 2014, n. 15, 13 marzo 2015, n. 10 e 27 dicembre 2016, n.
43, che istituisce e disciplina un unico Collegio dei revisori dei conti per la
Giunta regionale ed il Consiglio regionale della Calabria;
visto, in particolare, l’articolo 6, comma 1, della
richiamata legge regionale n. 2/2013, secondo cui: “Il collegio dura in carica
cinque anni a decorrere dalla data di nomina ed i suoi componenti non sono
immediatamente rinominabili”;
considerato che, per effetto della citata normativa, i
componenti in carica del Collegio dei revisori dei conti, nominati con
deliberazione del Consiglio regionale n. 411 del 7 ottobre 2014, scadranno il
prossimo 7 ottobre;
ritenuto opportuno, al fine di garantire la continuità
dell’azione amministrativa, ricostituire per tempo il Collegio dei revisori in
vista dell’imminente scadenza degli attuali componenti;
precisato, pertanto, che i nuovi componenti del Collegio
dei revisori dei conti assumeranno la carica e il pieno esercizio delle
funzioni a partire dall’8 ottobre 2019;
visti
- la deliberazione
dell’Ufficio di Presidenza n. 23 del 28 maggio 2019 con la quale è stato
avviato l’iter per la formazione dell’elenco regionale dei candidati alla
nomina a revisore dei conti della Regione Calabria, pubblicata sul Bollettino
ufficiale telematico della Regione n. 66 del 18 giugno 2019;
- la deliberazione
dell’Ufficio di Presidenza n. 47 del 30 settembre 2019 avente ad oggetto:
“Presa d’atto dell’elenco dei candidati alla nomina nel Collegio dei revisori
dei conti della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria”;
richiamata la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza
pro tempore n. 64 del 27 agosto 2014 e, in particolare, la parte relativa alla
individuazione delle modalità di nomina mediante estrazione a sorte dei
componenti il Collegio dei revisori, da effettuarsi durante una seduta del
Consiglio regionale, previa formazione di un elenco di soggetti idonei, a cura
della competente struttura burocratica del Consiglio regionale;
preso atto dell’elenco dei candidati risultati idonei a
conclusione dell’istruttoria effettuata dal competente Settore, di cui alla
deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 47/2019;
visto l’esito della procedura di estrazione a sorte;
delibera
- di nominare quali
componenti del Collegio dei Revisori dei Conti della Giunta regionale e del
Consiglio regionale della Calabria i primi tre candidati estratti al termine
della procedura di estrazione a sorte, nella persona dei Signori: NICITA Rocco,
MAZZULLA Luigi, ZEPPA Grazia, in possesso dei requisiti richiesti dalla vigente
normativa in materia;
- di dare atto che i
nuovi componenti del Collegio dei revisori dei conti assumeranno la carica e il
pieno esercizio delle funzioni a partire dall’8 ottobre 2019;
- di stabilire che,
a cura del Settore Segreteria Ufficio di Presidenza, sarà richiesto ai soggetti
nominati quali componenti del Collegio di far pervenire, entro e non oltre 20
giorni dalla notifica della nomina, pena la decadenza automatica dall’incarico,
la documentazione comprovante il possesso dei requisiti autocertificati nella
domanda di partecipazione.
Il Consiglio regionale
vista la deliberazione n. 44 dell’1 agosto 2019, con la
quale l’Ufficio di Presidenza ha proposto l’approvazione dell’assestamento del
bilancio di previsione 2019-2021 del Consiglio regionale;
premesso che:
• la legge regionale
n. 25 del 19 ottobre 2004 stabilisce all'art. 23 che: "Il Consiglio
regionale, nell'esercizio delle sue funzioni e nell'espletamento delle sue
attività, gode di autonomia organizzativa, funzionale e contabile secondo le
norme dei regolamenti interni";
• il decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118, cosi come modificato ed integrato dal
decreto legislativo del 10 agosto 2014, n. 126, ha introdotto il nuovo impianto
normativo sull'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle autonomie locali finalizzato a stabilire il quadro complessivo di
riferimento dei principi contabili generali per regioni, province autonome ed
enti locali, fissando al primo gennaio 2015 l'entrata in vigore per gli enti
citati delle norme in materia di armonizzazione contabile;
• con deliberazione
consiliare n. 356 del 19 dicembre 2018 è stato approvato il bilancio di
previsione del Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi finanziari
2019-2021;
• con deliberazione
dell'Ufficio di Presidenza n. 79 del 21 dicembre 2018 è stato approvato il
documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione per gli esercizi
2019-2021 e sono state assegnate le risorse al Segretario/Direttore Generale,
ai sensi dell'articolo 3 del Regolamento Interno di Amministrazione e
Contabilità del Consiglio regionale approvato con deliberazione consiliare n.
190 del 4 maggio 2017 e ss mm.ii;
• con determinazione
del Segretario generale RG. n. 711 del 27 dicembre 2018 è stato approvato il
bilancio finanziario gestionale del Consiglio regionale per gli esercizi
2019-2021;
• con le deliberazioni
dell'Ufficio di Presidenza n. 1 del 30 gennaio 2019, n. 15 del 15 aprile 2019 e
n. 28 del 28 maggio 2019, sono state approvate n. 3 variazioni compensative al
bilancio di previsione per gli esercizi 2019-2021, e, contestualmente, sono
state effettuate le prime tre variazioni al documento tecnico di
accompagnamento al bilancio 2019-2021;
• con deliberazione
dell'Ufficio di Presidenza n. 37 del 2 luglio 2019 è stata approvata la quarta
variazione del documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione
per gli esercizi 2019-2021;
• con la
deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 30 del 28 maggio 2019 è stato
approvato l’atto di indirizzo per l’attivazione delle procedure necessarie alla
riqualificazione di Palazzo Campanella e delle aree di pertinenza;
• con le
determinazioni del Direttore generale R.G. n. 40 del 5 febbraio 2019, n. 104
del 5 marzo 2019, n. 249 del 18 aprile 2019, n. 320 del 4 giugno 2019 e n. 375
del 5 luglio 2019 sono state autorizzate le variazioni del bilancio gestionale
per gli esercizi 2019-2021;
vista la deliberazione consiliare n. 407 del 24 giugno
2018 “Approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2018 e della
relazione sulla gestione”, da cui risulta che l'avanzo di amministrazione al 31
dicembre, determinato secondo le risultanze del rendiconto della gestione per
l'esercizio 2018 in euro 31.119.591,51, è così composto:
• Quota vincolata
pari ad euro 8.172.251,51 distinta in:
- Vincoli derivanti
da leggi e dai principi contabili, pari ad euro 5.431.093,18;
- Vincoli derivanti
da trasferimenti, pari ad euro 771.584,73;
- Vincoli
formalmente attribuiti dall'ente, pari ad euro 1.969.573,60;
• Quota accantonata
pari ad euro 7.577.313,87 distinta in:
- Fondo rischi
soccombenza spese legali e debiti fuori bilancio al 31.12.2018, pari ad euro
6.500.000,00;
- Fondo rischi per
passività potenziali inerenti contributi obbligatori, pari ad euro
1.016.304,62;
- Fondo rinnovi
contrattuali (CCNL 2016-2018 area dirigenza), pari ad euro 61.009,25;
- Quota destinata
agli investimenti pari ad euro 9.717.295,09;
- Quota libera
dell'avanzo di amministrazione pari ad euro 5.652.731,04;
considerato che con determinazioni del Direttore generale
R.G. n. 104 del 5 marzo 2019 e R.G. n. 410 del 23 luglio 2019, si è proceduto a
due variazioni del bilancio per l'importo, rispettivamente, di euro 89.545,35
mediante l'applicazione della quota vincolata dell'avanzo derivante
dall’approvazione della legge regionale 21 dicembre 2018, n. 46 relativa al
riconoscimento di un debito fuori bilancio, ai sensi dell’articolo 73, comma 1,
lettera e) del D.lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii., e di
euro 704.648,24 mediante l’applicazione della quota vincolata dell’avanzo
derivante, rispettivamente, dalle economie scaturite dal fondo per il lavoro
straordinario per l’anno 2018 pari ad euro 35.769,33, da quelle relative alle
somme assegnate ai Gruppi consiliari nell’esercizio 2018 e nei precedenti, per
l’importo di euro 53.472,66, e da quelle relative ai trasferimenti effettuati
dall’Ag.Com. negli anni 2018 e precedenti per le attività delegate al Co.Re.Com., pari ad euro 615.442,25;
ritenuto di applicare all'annualità 2019 del bilancio di
previsione del Consiglio regionale 2019-2021, l'avanzo di amministrazione
relativo all'esercizio 2018, per l'importo di euro 30.325.361,92, come
riportato nell'Allegato 2 e nella Nota Integrativa (Allegato 1), allegati al
presente provvedimento;
preso atto che:
• con deliberazione
consiliare n. 406 del 17 giugno 2019 è stato approvato il riaccertamento
ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2018, da cui è risultato
che:
- l'ammontare dei
residui attivi al 31.12.2018 è pari ad euro 32.610.772,11;
- l'ammontare dei
residui passivi al 31.12.2018 è pari ad euro 10.872.693,04;
• con deliberazione
consiliare n. 407 del 24 giugno 2019 è stato approvato il rendiconto
dell'esercizio finanziario 2018 e la relazione sulla gestione, da cui è
risultato che:
- il fondo cassa al
1° gennaio rispetto a quello presunto riportato nel bilancio di previsione
2019-2021 è rideterminato in euro 11.953.139,02;
- il fondo
pluriennale vincolato iscritto nell'entrata del bilancio di previsione 2019 è
quantificato in euro 2.571.626,58, di cui euro 2.060.641,30 per spese correnti
ed euro 510.985,28 per spese in conto capitale;
dato, altresì, atto che:
• soddisfatte le
necessità di utilizzo della quota vincolata, accantonata, destinata agli
investimenti e libera dell'avanzo di amministrazione dell'esercizio precedente,
coerentemente alle indicazioni di cui all'art. 42 del D.Lgs. n. 118 del 23 giugno 2011 e ss.mm.ii., sono garantiti gli equilibri del bilancio di
previsione per il triennio 2019-2021;
• permane il
rispetto dei limiti di spesa previsti dalla legge n. 122 del 30 luglio 2010 e
che gli stessi sono monitorati all'atto dell'assunzione dei relativi impegni di
spesa;
considerato che, in coerenza con quanto disposto
dall'art. 51 del d.lgs. n. 118 del 23 giugno 2011, l'Ufficio di Presidenza
procederà alla conseguente variazione del documento tecnico di accompagnamento
al bilancio, approvato con propria deliberazione n. 79 del 21 dicembre 2018,
nonché ad autorizzare, senza ulteriori formalità, il Direttore Generale ad
apportare al bilancio finanziario gestionale per l’esercizio 2019, approvato
con determinazione del Segretario Generale R.G. n. 711 del 27 dicembre 2018, le
variazioni di cui al presente provvedimento;
visti:
• la deliberazione
del Consiglio regionale n. 190 del 4 maggio 2017, di approvazione del nuovo
Regolamento di Amministrazione e Contabilità del Consiglio Regionale della
Calabria e ss mm.ii;
• il D.Lgs. n.118/2011 e ss.mm.ii;
preso atto del verbale n. 268 del 26 agosto 2019, con cui
il Collegio dei revisori dei conti della Regione Calabria ha espresso parere
favorevole sul provvedimento in oggetto (Allegato 3);
delibera
• di approvare
l’assestamento del bilancio di previsione 2019-2021 del Consiglio regionale
secondo le risultanze riportate nell’Allegato 2 della presente deliberazione
per farne parte integrante e sostanziale;
• di destinare
l'importo di euro 30.325.361,92 relativo all'avanzo di amministrazione
dell'esercizio 2018 secondo
le finalità indicate nell'Allegato 2 e nella Nota Integrativa
(Allegato 1), parti integranti e sostanziali del presente provvedimento, come
di seguito indicato:
- avanzo vincolato
per l'importo di euro 7.378.021,92;
- avanzo accantonato
per l'importo di euro 7.577.313,87;
- avanzo destinato
agli investimenti, per l'importo di euro 9.717.295,09;
- avanzo libero per
l'importo di euro 5.652.731,04;
• di dare atto che,
dopo l’applicazione dell’avanzo relativo all’esercizio 2018, permangono gli
equilibri del bilancio di previsione del Consiglio regionale per il triennio
2019-2021;
• di dare mandato
all'Ufficio di Presidenza a procedere alla conseguente variazione del documento
tecnico di accompagnamento al bilancio 2019-2021, approvato con
deliberazione U.P. n. 79 del 21 dicembre 2018, nonché ad assolvere ai
successivi adempimenti di propria competenza.
Art.
1
(Finalità)
1. Al fine di garantire il diritto alla
salute e l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, per i contratti a
tempo determinato o flessibile del personale che presta servizio presso le
Aziende sanitarie e ospedaliere della Regione Calabria, compresi i rapporti di
lavoro cessati nell’ultimo periodo, è disposto il rinnovo fino al 31 dicembre
2019.
Art. 2
(Definizione
procedure per assunzione a tempo indeterminato)
1. Entro il 31 dicembre 2019, sulla base
dei fabbisogni di personale di ciascuna Azienda sanitaria e ospedaliera, gli
organi competenti provvedono a concludere le procedure già avviate per
l’assunzione a tempo indeterminato, nonché a procedere allo scorrimento delle
graduatorie in corso di validità fino al loro esaurimento.
Art. 3
(Completamento delle
procedure di cui alla deliberazione
della Giunta
regionale n. 196 del 3 marzo 2008)
1. Sulla base dei propri fabbisogni di
personale, ciascuna Azienda sanitaria e ospedaliera è autorizzata a concludere
le procedure di internalizzazione secondo le norme ed i criteri contenuti nel
Protocollo d’intesa di cui alla deliberazione della Giunta regionale della
Calabria numero 196 del 3 marzo 2008, recante: “Approvazione protocollo
d’intesa per la stabilizzazione del personale precario del comparto e direttiva
alle Aziende”, relativamente al personale già riqualificato quale operatore
socio sanitario in virtù del medesimo Protocollo, nel rispetto della normativa
vigente in materia.
Art. 4
(Clausola
dell’invarianza finanziaria)
1. Dall’attuazione della presente legge
non derivano nuovi o maggiori oneri finanziari a carico del bilancio regionale.
Art. 5
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il
giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale
telematico della Regione Calabria.
Il Consiglio
regionale della Calabria
premesso che:
• con la L.R. n. 1/14 (“Indirizzi volti a favorire il superamento del
precariato di cui al
D.L. 31 agosto 2013, n. 101
convertito in legge 30 ottobre 2013, n. 125"), è stato approvato l'elenco
dei lavoratori precari storici della Regione Calabria, di cui alle
LL.RR. 15/08, 18/08 e 8/10;
• a seguito della predetta legge, con D.G.R. n. 17910 del 14/10/08, è
stata indetta apposita manifestazione d’interesse;
• con successiva L.R. n. 12/14 (“Interpretazione autentica
dell’articolo 1. comma 6, e dell'articolo 4 della legge regionale 13 gennaio
2014, n. 1”), è stato previsto che “l’elenco di cui alle Leggi regionali
15/2008, 28/2008 e 8/2010 debba ricomprendere anche tutti i lavoratori di Enti
partecipati interamente dalla Regione che, pur non avendo partecipato alla
manifestazione d'interesse espletata in forza del DDG n.17910 del 14.11.2008
del Dipartimento Lavoro, politiche della Famiglia, Formazione Professionale,
Cooperazione e Volontariato, " abbiano svolto, alla data del 31.12.2007,
almeno due anni di attività, anche mediante contratti di co.co.pro, alle dipendenze
di tali enti partecipali e/o che siano in servizio alla data di entrata in vigore
della presente legge"',
• a seguito dell’istruttoria esperita dalla Commissione, appositamente
nominata in seno al Dipartimento lavoro, con D.D.G. n. 2523 del 4/3/19, sono
stati approvati n. 3 (tre) elenchi dei lavoratori, distinti in: ALLEGATO A (n.
41 unità lavorative), ALLEGATO B (n. 62 unità) ed ALLEGATO C (852 unità,
escluse da parte della Commissione).
Tutto ciò premesso e rilevato
che:
• dopo l'approvazione degli elenchi, è stato richiesto, ai soli
lavoratori ricompresi nell’ALLEGATO B, di produrre un’autocertificazione,
comprovante il possesso dei
requisiti previsti, alla data
di entrata in vigore della L. 12/2014;
in data 24/6/19, il Consiglio
regionale della Calabria, ha approvato, con votazione unanime, l’O.D.G. n. 60,
con cui si impegna la G.R. “ad inserire nel percorso di cui alla suddetta
proposta di legge n. 443/10^ ì lavoratori contenuti negli elenchi derivanti
dalla legge n. 12/2014, oggetto di valutazione di apposita commissione istituita
all'interno del Dipartimento lavoro, e di prevedere il loro inserimento all’interno
del percorso di impiego, contrattualizzazione e stabilizzazione, individuando,
nel contempo, le necessarie risorse finanziarie e portando il relativo all’approvazione
del Consiglio regionale entro e non oltre 30 giorni dalla data odierna”;
• nonostante tale impegno (formalmente recepito dalla G.R., nel corso
della predetta seduta consiliare e ribadito nella successiva riunione della III
Commissione consiliare, all’uopo appositamente convocata, nel corso del mese di
agosto 2019), non è stato adottato alcun provvedimento conseguente, ed anzi,
con D.D.G. del 17/7/19 è stata elusa l’attuazione del precedente decreto n.
2523 del 4/3/19, stabilendo: - di modificare l'ALLEGATO B (escludendosi dal
novero dei 62 lavoratori già individuati, n. 15 unità lavorative, di cui 9 per
mancanza del requisito richiesto e 6 per mancata risposta); - annullare
l'ALLEGATO C; - indire un’altra manifestazione d'interesse;
considerato che:
• la ratio che ha ispirato l'azione
del legislatore, è chiaramente individuabile nella volontà di includere,
nell'elenco dei precari storici, tutti i lavoratori di organismi (Enti, Fondazioni
o altro) partecipati interamente dalla Regione, che possedessero i requisiti richiesti
(due anni di attività, anche mediante contratti di co.co.pro. e/o che siano in servizio
alla data di entrata in vigore della presente legge) alla data di entrata in
vigore della L. 1/14 (15/1/14) ovvero, in alternativa, alla data di entrata in
vigore della L.12/14 (8/7/14);
• alla data odierna, ancora non è
stata data alcuna concreta attuazione alla chiara volontà consiliare, pur
deliberata all’unanimità;
la Giunta regionale ed il Presidente
della Regione Calabria ad adottare, con urgenza, ogni provvedimento necessario
ed idoneo ad assicurare un percorso di salvaguardia e storicizzazione di tutte
le unità lavorative riportate negli allegati A e B del Decreto n. 2523 del 4/3/19,
dando, pertanto, piena ed immediata attuazione alla L.R. 1/14 (oggetto di interpretazione
autentica, con L.R. 12/14).