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LEGISLATURA
RESOCONTO
INTEGRALE
_________
n. 34
SEDUTA Di MARTEDI’
28 MARZO 2017
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO
Inizio lavori h.14,45
Fine lavori h. 16,35
.
Presidenza
del Presidente Nicola Irto
La
seduta inizia alle 14,45
La seduta è aperta, si dia lettura del verbale
della seduta precedente.
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge le interrogazioni e la mozione presentate
alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
E’ pervenuta risposta scritta alle interrogazioni
numero 82/10^ del 6 agosto 2015 a firma del consigliere Graziano; numero
121/10^ dell’11 gennaio 2016 a firma del consigliere Graziano; numero 209/10^
del 5 settembre 2016 a firma del consigliere Mangialavori;
numero 218/10^ del 26 settembre 2016 a firma del consigliere Nicolò; numero
221/10^ del 28 settembre 2016 a firma del consigliere Graziano; numero 242/10^
del 5 dicembre 2016 a firma del consigliere Graziano; numero 259/10^ del 16
febbraio 2017 a firma del consigliere Guccione.
(Sono riportate in allegato)
Come annunciato nelle comunicazioni, il Presidente della Giunta regionale ha
chiesto congedo per motivi strettamente personali e familiari. La Conferenza dei capigruppo ha deciso, all’unanimità, di procedere con l’esame dei punti
inseriti all’ordine del giorno, rinviando ad
altra seduta, sia di Conferenza dei capigruppo sia di Consiglio
regionale, il dibattito politico sul sistema aeroportuale calabrese e sugli altri temi oggetto di discussione
politica in seno alla Conferenza dei capigruppo, quali ad esempio il servizio idrico
integrato.
Presidente, chiedo
l’inserimento all’ordine del giorno di due proposte di legge: la proposta di legge protocollo numero
14163 del 28 marzo di iniziativa dei consiglieri Mirabello
e Romeo, recante: “Disposizioni per la liquidazione della Fondazione Field” e la proposta
di legge riguardante la “Modifica della legge regionale 3 agosto 1999,
n. 20 per l’Istituzione dell’Agenzia regionale
per la protezione dell’ambiente della Calabria,
Arpacal”.
Pongo in votazione l’inserimento all’ordine del giorno delle due proposte di legge richiesto dal consigliere Mirabello.
(Il Consiglio approva)
Ha
chiesto di parlare il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente, chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge
numero 225/10^ riguardante la “Modifica della legge regionale 5 aprile 1982, n.
13, recante <Norme di attuazione dello Statuto per l’iniziativa legislativa
popolare per il referendum>”. E’ proposta dal sottoscritto, dal consigliere
Romeo, capogruppo del Partito democratico, e dal consigliere Orsomarso, capogruppo del Gruppo Misto.
Questa
proposta di legge riguarda l’ampliamento, ad opera del Presidente della Giunta
regionale, dei termini per l’indizione dei referendum anche
in vista del referendum consultivo per l’istituzione del nuovo Comune derivante
dalla fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e di
Rossano. La
modifica si rende necessaria al fine di convocare i cittadini residenti
all’estero e i cittadini dei Paesi dell’Unione europea residenti nei comuni
interessati al referendum, atteso che i tempi stretti non consentono allo stato
attuale di promuovere la più ampia partecipazione della platea interessata dalla
procedura di fusione. Per questo motivo, con la modificazione alla legge
anzidetta, si chiede un ampliamento dei termini.
Pongo
in votazione l’inserimento all’ordine del giorno del provvedimento come
proposto dal consigliere Graziano.
(Il Consiglio approva)
Il
primo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di
provvedimento amministrativo numero 163/10^ d'Ufficio, recante: “Temporanea
sostituzione del consigliere regionale Nazzareno Salerno, in atto sospeso dalla
carica, con il Sig. Mario Magno”.
Se non ci sono richieste di intervento, pongo in
votazione il provvedimento.
(Il Consiglio approva)
Invito il consigliere Magno a prendere posto nei
banchi riservati ai consiglieri.
(Applausi)
Benvenuto,
consigliere Magno. Prego, ha facoltà di parlare.
Signor
Presidente, intanto la ringrazio per avermi dato l’opportunità di prendere la
parola in quest’Aula nella quale ho già trascorso un periodo di consiliatura, la nona, e mi accingo a trascorrervi un
ulteriore periodo in questa decima legislatura.
Vorrei
ringraziare lei, Presidente, il Presidente della Giunta che, purtroppo, oggi è
assente per motivi personali e di salute, gli assessori, i colleghi consiglieri,
la stampa, il pubblico presente e gli amici che sono venuti da Lamezia Terme e
dalla provincia.
Desidero,
inoltre, rivolgere a tutti voi un sentito ringraziamento per l’accoglienza che
mi è stata riservata per questo mio ritorno nel Consiglio regionale della
Calabria. Ringrazio, in particolare, il presidente Irto, il Capo di Gabinetto e
l’Ufficio di Presidenza per la puntualità con la quale è stata data esecuzione
al decreto di sospensione emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri ai
sensi dell’articolo 8 del decreto legislativo numero 235/2012 che, oggi, mi
vede rientrare in questa Assemblea quale supplente del consigliere Salerno al
quale auguro che possa risolvere positivamente la sua vicenda personale.
Non
posso, inoltre, non mandare un messaggio di augurio al Vice coordinatore
regionale di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori, amico
da tanti anni e persona che stimo profondamente sia come politico siacome professionista da sempre impegnato sul territorio
vibonese, affinché possa avere altre occasioni di rappresentanza politica e di
attività amministrativa.
Per
me oggi è un rientro in Assemblea regionale che vivo con una emozione
differente rispetto al 2010 poiché questo nuovo insediamento – pur arrivando in
ritardo e da supplente – attribuisce un significato nuovo al mio impegno
politico fatto di coerenza, di rispetto delle regole e della legalità. Non
nascondo che, sin dal momento del risultato sfavorevole alla mia elezione, ho
sempre nutrito la convinzione che, comunque, sarei rientrato in Consiglio
regionale, convinto che il tempo è galantuomo e restituisce sempre quello che
per circostanze o avvenimenti vari è stato tolto.
Dopo
poco meno di due anni e mezzo di attività da funzionario del Ministero
dell’Interno e di impegno politico tra la gente, ritrovo una regione ancora più
problematica rispetto a come la lasciai, a causa di una maggioranza, eletta a
novembre 2014, che non ha saputo produrre, finora, quella novità e quella
spinta di rinnovamento che i calabresi si aspettavano.
Devo,
inoltre, prendere atto che anche una parte della minoranza non ha saputo o
voluto interpretare con coerenza il ruolo che i cittadini calabresi le hanno
affidato e che deve essere improntato al controllo dell’azione amministrativa
sui grandi temi dello sviluppo e della difesa dei diritti, cogliendo il grido
di sofferenza e di bisogno proveniente dalle fasce deboli della società.
Un
pensiero va ai tanti giovani disoccupati, a coloro che hanno perso il lavoro e
che hanno il diritto a sperare in un lavoro sicuro, alle famiglie che hanno
diritto ad avere una sanità e servizi efficienti, scuole sicure per i propri
figli ed un sostegno al reddito.
Un
saluto ed un messaggio di vicinanza personale va ai tanti sindaci ed
amministratori locali che con sacrificio gestiscono i comuni calabresi, sempre
in difficoltà nell’erogare i servizi essenziali e spesso abbandonati al loro
destino dai governi nazionali ed in alcuni casi anche dalla Regione che non
mettono in campo politiche di sostegno e sviluppo adeguati.
Un
ringraziamento doveroso va soprattutto alla magistratura calabrese – alla quale
deve andare sempre il nostro continuo sostegno – che ha rappresentato negli
anni passati, e continua a rappresentare, un punto di riferimento importante di
garanzia, di giustizia, di legalità e di impegno contro la ‘ndrangheta.
Un
messaggio di vicinanza e sostegno va ai tanti giovani che hanno manifestato a
Locri contro la ‘ndrangheta, che hanno espresso vicinanza e solidarietà alle
forze dell’ordine che con sacrificio e sofferenza garantiscono la sicurezza dei
cittadini.
Un
grazie particolare va alla stampa, a tutte le emittenti televisive e web
che hanno messo in risalto il mio nuovo ingresso in Consiglio regionale a causa
di una vicenda che rappresenta un segnale di allarme per la difesa della legalità,
delle regole e del corretto rapporto quando si è chiamati a gestire la cosa
pubblica.
Da
questo momento mi sento di dover condividere con tutti voi un percorso di
gestione dei processi programmatori e legislativi finalizzati alla crescita
della Calabria senza confondere i ruoli assegnati dall’elettorato a maggioranza
ed opposizione e senza, comunque, far venire meno il mio apporto su questioni riguardanti
la collettività ed il raggiungimento del bene comune. Come ha ben detto Wanda
Ferro nel suo discorso di insediamento, in questi due anni di gestione del
governo di sinistra non mi sono perso molto perché non c’è stato quello scatto
di orgoglio che i calabresi si aspettavano.
La
delusione dei calabresi è grande e, pertanto, è necessario che quello scatto di
orgoglio politico lo mettano in campo le opposizioni per creare i presupposti
di una alternanza al governo attuale e per ridare alla nostra regione un nuovo
progetto politico-amministrativo incentrato sullo sviluppo, con nuove politiche
del lavoro per dare a tanti giovani disoccupati certezza sul futuro attraverso percorsi
di educazione alla legalità e di denuncia.
Credo
che in questo Consiglio regionale ci siano colleghi che hanno a cuore le sorti
di questa regione e mi appello a loro affinché si costruisca un rapporto serio
con i cittadini, fatto di impegni e di assunzione di responsabilità, creando
una opposizione identificabile che sappia dare il proprio contributo in ogni
momento.
Il
venir meno di una vera opposizione a chi governa, che in molte situazioni si
trasforma in trasversalismo e trasformismo,
costituisce un deficit di democrazia, quella democrazia - nei ruoli per
i quali siamo stati delegati dai cittadini - che dobbiamo difendere a tutti i
costi e che rappresenta la vera forza di una gestione corretta ed equilibrata
delle Istituzioni.
Sono
qui per svolgere il mio ruolo senza cedimenti e sono certo che insieme ad amici
di tante battaglie comuni che qui ritrovo – quali Mimmo Tallini,
Wanda Ferro, Fausto Orsomarso, Alessandro Nicolò, Ennio
Morrone, Giuseppe Graziano, Francesco Cannizzaro, con i quali ho condiviso percorsi politici ed
esperienze amministrative–, nonché insieme a tanti amici di maggioranza –quali
Tonino Scalzo, Enzo Ciconte, Domenico Bevacqua, Arturo Bova, Mauro D’Acri, Baldo Esposito, Pino
Gentile, Carlo Guccione ed altri che mi scuso se non
citati, con i quali spero di avere rapporti fruttuosi– sapremo trovare le
giuste sinergie per ridare ruolo e dignità a questo Consiglio regionale con
proposte progettuali e legislative impegnative.
I problemi
sono tanti, alcuni da sempre trascurati, mentre dovrebbero essere affrontati
con ostinazione ed impegno anche con l’utilizzo dei fondi comunitari. In
particolare, mi riferisco alla Fondazione Terina con
i suoi dipendenti che non percepiscono gli stipendi da mesi; agli aeroporti
calabresi da rilanciare e per i quali spero che la Sacal
sappia dare nuova linfa e nuova opportunità di ripresa; al mare sporco con una
depurazione che ancora non funziona ed al turismo che non decolla; all’oneroso
smaltimento dei rifiuti con una raccolta differenziata ancora troppo minimale;
alla mancanza di politiche occupazionali adeguate; alla mancanza di
infrastrutture moderne e tutt’ora insufficienti nei collegamenti – si veda la
SS 106 e le linee ferroviarie abbandonate – necessari, invece, per far
decollare la Calabria; alle insufficienti politiche per il sostegno
all’handicap e agli anziani, alle donne; ad una sanità commissariata e per la
quale non si conosce a che punto sia il Piano di rientro mentre i cittadini ne
pagano i costi elevati e i mille altri problemi che affronteremo nel prosieguo
di questa decima legislatura.
Concludo
questo mio intervento ringraziando doverosamente la coordinatrice regionale di
Forza Italia, Jole Santelli, ed il Partito nazionale che a novembre 2014 mi
hanno consentito di ricandidarmi per poter rappresentare ancora una volta in
questa Aula consiliare i cittadini calabresi ed i tanti elettori del Collegio
Centro; per loro mi spenderò con impegno e con la speranza di poter onorare
ancora una volta la fiducia che hanno riposto in me, votandomi non con una
delega in bianco, ma con la convinzione di potersi far rappresentare da una
persona con esperienza politica-amministrativa e capace di tentare di portare a
soluzione, insieme a tutti voi, le molteplici problematiche che affliggono la
Calabria.
A
loro dico “non farò mancare il mio impegno”. Inoltre, per concludere, dopo aver
consultato alcuni amici consiglieri regionali, dichiaro la mia adesione al
Gruppo Misto con l’impegno e anche con la necessità di poter riflettere nel
prosieguo su quelli che dovranno essere eventuali nuovi assetti all’interno dei
gruppi politici che compongono il Consiglio regionale ed in modo particolare
dei gruppi di opposizione.
La
mia appartenenza politica rimane, comunque, sempre legata fortemente a Forza
Italia per la quale mi spenderò ancora di più sul territorio del Collegio
Centro ma anche sul territorio della intera regione. Vi ringrazio per la
pazienza e per l’ascolto che avete riservato al mio intervento.
(Applausi)
Grazie,
consigliere Magno.
Il
secondo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di
provvedimento amministrativo numero 143/10^ di iniziativa del consigliere
Esposito, recante: “Integrazioni al Regolamento interno del Consiglio regionale
(D.C.R. 27 maggio 2003, n. 5)”.
La parola al relatore del provvedimento, consigliere
Esposito.
Presidente, questa proposta di provvedimento amministrativo trae la sua
origine dalla necessità di adeguare il Regolamento consiliare interno alle
disposizioni contenute nella legge
regionale del 12 agosto 2016, numero 30, recante “Disposizioni sulla
partecipazione della Regione
Calabria alla formazione ed attuazione della normativa e delle politiche della
Unione europea”, proposta ed approvata dal Consiglio regionale su iniziativa dei
consiglieri Aieta e D’Acri.
Questa
legge ha provveduto a conformare la legislazione regionale in materia alle
norme statali della legge numero 234 del 24 dicembre 2012 che, a sua volta, aveva
recepito i dettati del Trattato di Lisbona entrato in vigore nel 2009.
In
particolare, con questo provvedimento amministrativo di adeguamento del
Regolamento vengono introdotti e disciplinati lo svolgimento della sessione
regionale– una volta all’anno possibilmente prima della pausa estiva– e tutto
il percorso di adozione della legge regionale europea da parte del Consiglio
regionale. Più specificatamente, vengono rubricate tali disposizioni
all’articolo 111ter e all’articolo 111quater. Si realizza così un modello
collaborativo fra Giunta e Consiglio istituzionalizzando questa collaborazione
e prevedendo un flusso informativo continuo dalla Giunta al Consiglio pur
nell’esercizio delle reciproche competenze; tale modello collaborativo vuole –
anche mediante questo adeguamento al Regolamento – offrire una possibilità di
riabilitazione del Consiglio bilanciando la sua posizione più debole rispetto
alla Giunta.
È casuale
che questo provvedimento amministrativo arrivi in Aula oggi in coincidenza con
il sessantesimo anniversario dei due “Trattati di Roma” e dopo la celebrazione
proprio a Roma di tale evento.
Ritengo
che sia anche l’occasione per ricordare quel 25 marzo 1957 e ribadire, da parte
di questo Consiglio regionale, l’impegno da profondere verso una Europa unita
ed indivisa guardando ai padri costituenti dell’Europa, guardando a quel
passato per elaborare non soltanto il presente ma anche il futuro.
Vanno
celebrate le tante cose fatte dal 1957 ad oggi ma ritengo che ci sia tanto da
lavorare affinché le speranze, ancora inevase, possano trovare una soluzione.
Tali soluzioni, ritengo, che potranno essere conseguite soltanto se con
coraggio verranno poste al centro delle decisioni il potere decisionale ed una
nuova democrazia partecipata che è quello che viene dalla base e dai cittadini.
Nuovi
modelli di democrazia, quindi, che possano restituire quella fiducia che
probabilmente oggi sfugge ai cittadini europei; nuove capacità di investimento
per far aumentare la crescita; riduzione soprattutto delle diseguaglianze e su
questo si può aprire un dibattito estremamente ampio su quella Europa a due
velocità che anche sabato è stata messa in evidenza a Roma ma soprattutto lotta
alla povertà di cui questa regione ha fortemente bisogno.
Non
v’è dubbio che nel parlare di Unione europea non si possa tacere anche
l’importanza di addivenire a delle politiche migratorie condivise e comuni e, soprattutto,
la logica comuneè quella di impegni forti verso la
sicurezza e la difesa. Impegni forti che non possono prescindere dalle risorse
economiche che quanto meno, tuttavia, devono trovare una loro logica se escono
fuori da quel patto di stabilità che è una scure sui Governi e sui vari enti.
Con
questo auspicio e con questo proposito ritengo che oggi si possa licenziare
questa proposta di provvedimento amministrativo di adeguamento del Regolamento
consiliare interno. Grazie.
Non
ci sono altre richieste di parola sul secondo punto all’ordine del giorno, pertanto
pongo in votazione il provvedimento.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il terzo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 158/10^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 – Istituto Regionale Superiore di Studi Elleno Calabri per la Comunità Greca di Calabria”.
La parola al relatore, consigliere Aieta, che ha facoltà di illustrare la relazione.
Signor Presidente, la proposta di provvedimento che è posta oggi all’approvazione di questa Assemblea è stata licenziata a maggioranza dalla seconda Commissione - Bilancio, Programmazione economica ed Affari dell’Unione europea -, nella seduta del 21 marzo 2017. Alla seduta di Commissione ha partecipato il dirigente generale del dipartimento bilancio, dottor De Cello.
Devo ricordare che l’articolo 24 della legge regionale numero 15 del 2008 ha autorizzato la Giunta regionale a procedere alla trasformazione dell’Istituto in Fondazione, così come è accaduto per quello della cultura occitana ed ellenica, con il compito di promuovere la tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle popolazioni calabresi, ed ha nominato il Commissario ad acta con il compito di provvedere a curare la predisposizione degli adempimenti necessari alla trasformazione.
Il provvedimento che oggi ci occupa si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del dipartimento Turismo, del dipartimento Bilancio e del parere dell’organo di revisione.
Occorre precisare che è stato nominato un Commissario liquidatore che ha provveduto, oltre a rettificare la determina di approvazione dei rendiconti regionali per gli esercizi finanziari 2013, 2014 e 2015, ad approvare anche il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2014.
Il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole ai rendiconti generali anni 2013, 2014 e 2015, nonché al riaccertamento straordinario dei residui al 31 dicembre 2014.
Il dipartimento Turismo ha espresso parere favorevole. Il dipartimento Bilancio, nell’istruttoria di competenza, ha precisato che i bilanci di previsione per gli esercizi finanziari 2013, 2014 e 2015 non sono stati approvati dal Consiglio regionale e, dunque, l’Ente ha operato in gestione provvisoria. I rendiconti degli anni 2013 e 2014 registrano un avanzo di amministrazione pari a zero; il rendiconto del 2015 chiude con un avanzo di amministrazione pari ad € 2, 35.
A seguito di un attento esame della documentazione, il dipartimento Bilancio ha rilevato che: sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa, di cui al conto del bilancio, e il conto del tesoriere; sussiste continuità tra i residui finali rispetto a quelli iniziali dei singoli esercizi iscritti nelle scritture contabili.
Il dipartimento Bilancio evidenzia, tuttavia, che non risulta effettuata dal dipartimento Turismo la necessaria vigilanza sulle attività dell’Istituto in ordine alla spending review e la verifica in ordine alla normativa di riferimento.
A conclusione dell’attività istruttoria, il dipartimento Bilancio ritiene possibile procedere alla trasmissione da parte della Giunta regionale dei rendiconti dell’Istituto regionale per la Comunità Greca di Calabria per gli esercizi 2013, 2014 e 2015 al Consiglio regionale, per gli adempimenti di competenza.
Non essendoci altre richieste di parola pongo in votazione il provvedimento come illustrato in Aula.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Siamo adesso al quarto punto all’ordine del giorno relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 159/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 – Istituto Regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria”.
La parola al relatore, consigliere Aieta, che ha facoltà di illustrare la relazione.
Signor Presidente, questo provvedimento è simile a quello che abbiamo testé discusso. Si tratta dei rendiconti degli esercizi 2013, 2014 e 2015 riferiti all’Istituto regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria.
Anche qui il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del dipartimento turismo, del dipartimento bilancio e del parere dell’organo di revisione.
Il Collegio
dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole, così il dipartimento turismo ed il dipartimento bilancio, a seguito di attento
esame della documentazione, ha espresso parere favorevole con delle postille
che riguardano il contenimento della spesa ma autorizza, in ogni caso, la
discussione ed il trasferimento di questa pratica alla Commissione
regionale.
Non
essendoci richieste di parola pongo in votazione il provvedimento.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Siamo adesso al quinto punto all’ordine del giorno relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 160/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconti esercizi 2013, 2014, 2015 – Istituto Regionale per la Comunità Occitana di Calabria”.
La parola al relatore, consigliere Aieta, che ha facoltà di illustrare la relazione.
Signor Presidente, anche qui si tratta della proposta di approvazione dei rendiconti per gli esercizi 2013, 2014, 2015 riferiti all’Istituto Regionale per la Comunità Occitana di Calabria.
Anche qui il
Collegio dei revisori dei conti
ha espresso parere favorevole; il dipartimento
turismo ha espresso parere favorevole e il dipartimento bilancio ha autorizzato la trasmissione da parte della Giunta regionale di questo provvedimento al Consiglio regionale, evidenziando alcune questioni
che sono state già anticipate negli altri due provvedimenti.
In ogni caso il dipartimento bilancio ritiene che questo provvedimento si possa approvare.
Non
essendoci richieste di parola pongo in votazione il provvedimento.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Il sesto punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 161/10^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Programma Regionale per le attività di sviluppo nel settore della Forestazione e per la gestione delle Foreste Regionali anno 2017”.
La parola al relatore, consigliere Aieta, che ha facoltà di illustrare la relazione.
La proposta di provvedimento amministrativo numero 161/10^, di iniziativa della Giunta regionale, riguarda il “Programma Regionale per le attività di sviluppo nel settore della Forestazione e per la gestione delle Foreste Regionali anno 2017”.
Il Programma regionale che è stato elaborato ai sensi della legge regionale numero 20 del 1992 viene qui dettagliatamente elencato nei suoi interventi.
L’obiettivo è quello di uno sviluppo multifunzionale del sistema forestale che include, tra l’altro, una serie di azioni innovative volte ad una miglior prospettiva di crescita e di ritorno economico.
Le azioni contenute nel presente Programma si esplicano, in accordo a quanto contenuto nel vigente Piano stralcio per l’Assetto Geologico (PAI), con la gestione e manutenzione del territorio, la prevenzione dei rischi idrogeologici, ambientali e degli incendi boschivi, la manutenzione delle infrastrutture nelle aree forestali e la loro eventuale implementazione.
Le azioni ivi previste si articolano, sostanzialmente, in tre macrosistemi: il primo riguarda il sistema bosco-legno; il secondo il sistema difesa del suolo; e il terzo riguarda la formazione professionale.
Gli interventi attinenti il primo gruppo afferiscono allo sfruttamento del soprassuolo delle foreste e dei boschi pubblici, del demanio regionale, comunale, garantendone la salvaguardia e la tutela dell’intero ecosistema.
Le azioni previste riguardano, in particolare, la produzione di biomasse, la valorizzazione della filiera legno e la gestione delle aziende forestali.
Il Programma si completa con l’attività di formazione professionale rivolta ad una riqualificazione dei quadri dirigenti, dei tecnici e delle maestranze e ad un’attività di protezione civile, intesa come attività per interventi sulle calamità naturali.
Dal punto di vista finanziario si evidenzia che il finanziamento del programma di forestazione per l’anno 2017 è di circa euro 192.000.000, 00 a cui si farà fronte con risorse nazionali per euro 130.000.000, 00, mentre la rimanente somma sarà a carico delle risorse autonome regionali.
E’ chiaro che la Regione Calabria, con le sole fonti di finanziamento attuali, non può sostenere il costo globale della gestione forestale, per cui il Programma mira nel tempo anche ad una autosostenibilità.
Il Programma prevede, infine, degli incentivi che dovranno consentire la costruzione di un mercato utile all’avvio dell’autosostenibilità del settore. Durante la seduta sono intervenuti il Dirigente del Dipartimento Presidenza, ingegnere Siviglia, e il Dirigente generale del Dipartimento Bilancio, dottor De Cello.
L’ingegnere Siviglia ha evidenziato, illustrando il Piano, che in esso sono state segnalate le criticità del territorio regionale ed in tale contesto è stata elaborata una programmazione che consentirà di tutelare il territorio stesso.
Il direttore
generale del dipartimento bilancio ha confermato la
copertura finanziaria del provvedimento.
Non
essendoci richieste di parola pongo in votazione il provvedimento.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Ha chiesto di parlare il consigliere Sergio.
Ne ha facoltà.
Signor Presidente, chiedo di inserire all’ordine dei lavori l’ordine del giorno numero 8672 del 23 febbraio 2017.
Pongo in votazione la richiesta di
inserimento all’ordine dei lavori odierni dell’ordine del giorno proposto dal
consigliere Sergio.
(Il Consiglio
approva)
Il settimo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 216/10^, di iniziativa del consigliere Neri, recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lett. e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, numero 126”.
Ha chiesto di parlare in via preliminare la
consigliera Wanda Ferro. Ne ha facoltà.
Signor Presidente,
colleghi consiglieri, avendo dato un approfondito sguardo a questa pratica, ritengo
sia necessario – non me ne voglia il consigliere Neri! – richiedere un maggiore
approfondimento rispetto al riconoscimento dei debiti fuori bilancio di
alcuni professionisti rispetto ad una legge
regionale già esistente del 4 febbraio 2002, che trovo esaustiva, ma, soprattutto,
a salvaguardia dell’intero Consiglio regionale; la legge, che è stata approvata
nel 2002, prevede, nel riconoscimento dei debiti fuori bilancio, che la pratica
venga inviata alla Corte dei conti per il controllo che spetta
alla giustizia amministrativa. Ed, ovviamente, nel caso vi sia stata una
acquisizione da parte della Regione di beni e servizi, in assenza del
preventivo impegno di spesa, il rapporto obbligatorio intercorre ai fini della
controprestazione per una parte non riconoscibile ai sensi dell’articolo 45bis
tra il privato e l’amministratore. Il dirigente o il funzionario che abbia
determinato la generazione del debito ovviamente ne deve rispondere. Per la
prestazione continuativa o periodica hanno effetto e si estende ai dirigenti
che abbiano reso possibile le singole prestazioni.
Credo che questo Consiglio regionale dovrebbe
chiedere al Settore legislativo della Regione un elenco, un inventario dei
debiti fuori bilancio di eventuali altri professionisti che si trovano nelle
medesime condizioni.
Ovviamente in caso di una sentenza in nome del
popolo italiano non c’è da parte nostra nessuna reticenza a voler approvare
quanto previsto da queste parcelle. Voglio anche ricordare che sono debiti
fuori bilancio, non disposti da questa amministrazione ma, comunque, nella
salvaguardia di ognuno di noi, credo ci debbano essere regole, normalità e pari
dignità per tutti coloro che hanno svolto prestazioni per la Regione e che
ancora, magari, hanno un pregresso da riscuotere.
Chiudo dicendo che anche su questo dobbiamo
intravedere le posizioni dei professionisti che difendono la Regione e che poi,
nello stesso tempo, avendo cause contro la Regione riscuotono, magari, le
parcelle.
Forse un po’ più di linearità rispetto, non al
nostro operato, ma a quello che richiediamo alla buona burocrazia credo sia a
tutela, consigliere Neri, di tutti quanti ma, soprattutto, del Consiglio
regionale stesso.
Parere del relatore, consigliere Aieta? Favorevole. Allora pongo in votazione il rinvio di
questo punto all’ordine del giorno per un approfondimento tecnico.
(Il Consiglio rinvia)
Ha chiesto di parlare il consigliere Aieta. Ne ha facoltà.
Presidente, le volevo, gentilmente, chiedere di richiamare in Aula la mozione numero 74, avendola presentata il 19 dicembre 2016, che riguarda: “L’adesione alla convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità”. Grazie.
Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno della mozione Onu.
(Il Consiglio approva)
Siamo all’ottavo punto all’ordine del giorno che riguarda la proposta di legge numero 115/10^, di iniziativa del consigliere Neri, recante: “Modifiche alla legge regionale 5 maggio 1990, n. 41, rubricata ‘Istituzione anagrafe canina, prevenzione randagismo e protezione degli animali”.
La parola al consigliere Neri, che ha facoltà di illustrare la relazione.
Presidente, questa proposta di legge è
stata approvata in terza ed in seconda Commissione
e va evidenziato che, in ragione della intervenuta sentenza della Corte
dei conti, che prevede che anche leggi che di per sé non prevedono impegni di
spesa a carico del bilancio regionale, in ogni caso, devono essere accompagnate
da una relazione tecnica che spieghi, punto per punto, le motivazioni per cui
da quelle norme non possono derivare nuove fonti di spesa. Abbiamo provveduto
ad integrare la relazione tecnica che, a questo punto, è congrua con quanto prescritto
dalla Corte dei Conti.
Sono arrivate delle osservazioni da parte del
dipartimento salute della Regione Calabria che riteniamo attinenti e accoglibili; pertanto, chiedo che la proposta di legge in
questione venga restituita alla Commissione di competenza affinché si proceda
nelle forme ordinarie. Grazie.
Lo stesso proponente della proposta di legge
chiede il rinvio per un approfondimento. Diamo per rinviato anche l’ottavo
punto all’ordine del giorno.
(Il Consiglio rinvia)
Il nono punto all’ordine
del giorno riguarda la proposta di legge numero 190/10^ di iniziativa
del consigliere Nicolò, recante: “Mantenimento annuale delle strutture
amovibili degli stabilimenti balneari. Modifiche alla legge regionale 17 del 2005”.
Il relatore, consigliere Bevacqua,
ha facoltà di svolgere la relazione. Prego.
Grazie Presidente. Prima di
iniziare l’illustrazione del punto volevo rivolgere un caloroso benvenuto al
collega Magno al quale auguro un buon lavoro
ed al quale rivolgo l’invito di svolgere quel ruolo a cui lui poco fa ha
accennato, nella sua relazione di benvenuto: di una opposizione
sana e costruttiva e, nel caso ce ne fosse bisogno, anche dura, perché credo sia uno dei principi dettati dalla
democrazia quello di svolgere un ruolo di maggioranza
e di opposizione nel rispetto reciproco delle
posizioni. Con il collega Magno ci conosciamo da anni, quando lui svolgeva la
stessa funzione che io svolgevo nella mia provincia. Gli auguro, pertanto, un
buon lavoro ed un bentornato in quest’Aula.
L’approvazione in Commissione del progetto di legge presentato dal collega Nicolò
testimonia, come ho avuto modo di dire, ancora
una volta, lo spirito che anima la Commissione
da me presieduta che è uno spirito costruttivo e bipartisan. Ritenendo
condivisibile la sostanza del provvedimento ho chiesto di procedere alla
immediata approvazione, al fine di consentire alle nuove norme di essere
operative prima dell’inizio della stagione balneare.
Venendo al merito della proposta, occorre tener
presente che i comuni e le province avrebbero dovuto, da anni, adottare i piani
di spiaggia e le conseguenze di questo ritardo nella pianificazione non devono continuare, per questo,
a gravare sui soggetti privati che vedono costantemente frustrate per il
rigetto le loro legittime istanze volte al prosieguo della loro attività
economica.
Nell’attuale periodo di stagnazione economica, la
norma in esame è tesa ad attenuare per gli operatori del settore gli effetti
congiunturali consentendo loro di mantenere e rilanciare il turismo del mare
anche dopo il termine della stagione estiva, evitando agli operatori turistici
l’aggravio dei costi derivanti dallo smontaggio e rimontaggio
delle opere.
Questa parziale modifica alla legge regionale numero 17 del 2005
permette il rilascio, infatti, di una autorizzazione per il mantenimento delle strutture
amovibili degli stabilimenti
balneari in concessione a carattere stagionale per l’intero anno, purché siano
rispettati precisi parametri e cioè che lo consenta lo stato dei luoghi e che
il concessionario si impegni a svolgere l’attività economica.
Il concessionario,
inoltre, deve essere in regola con il pagamento del canone e dell’addizionale
regionale; non permangono occupazioni o innovazioni abusive sul demanio
marittimo; vengono acquisiti tutti gli altri pareri e le autorizzazioni
prescritte ex legge, in particolare quella paesaggistica nonché il parere
vincolante del dipartimento competente in materia di demanio marittimo.
Viene inoltre
prevista una clausola di salvaguardia tale che le concessioni, una volta approvato
il Piano comunale spiaggia, possono essere revocate ove risultino in contrasto
col medesimo piano.
Tutto ciò è stato
possibile grazie alla proficua interlocuzione col Settore legislativo del Consiglio
regionale mediante il quale si è pervenuto ad un testo che garantisce il
rispetto di tutti i vincoli e le normative vigenti a tutela del territorio.
Tutela
dell’ambiente ed iniziative economiche non sono necessariamente in contrasto
come in questo caso, ma anzi devono essere normate in
modo da essere congiuntamente di ausilio alla crescita delle comunità e dei
territori.
Ha
chiesto di parlare il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.
Grazie
Presidente, colleghi consiglieri, è con soddisfazione che ho avuto modo di
constatare la condivisione sulla proposta di legge sia in Commissione di merito
sia in Commissione bilancio. Voglio precisare che tale disposizione non
comporta oneri finanziari, ma mira a derogare a dei principi.
Sappiamo
che la legge già normata, la numero 17 del 2005
all’articolo 5, comma 9, disciplina la fattispecie attraverso il Piano spiagge
ed è quindi competenza dei comuni ed interviene, tale disposizione, richiamata
esaustivamente dal presidente Bevacqua, soprattutto
laddove non esiste il Piano spiaggia, ma per garantire un turismo “mirato”
rispetto ad una logica che in Calabria più che altrove merita grande
attenzione.
Ci
siamo soffermati soprattutto su questo aspetto e non c’è niente da inventarsi
perché tale normativa esiste già in altre realtà come l’Emilia Romagna e altre
regioni. La deroga consiste nel consentire alle strutture amovibili – con quelle
condizioni che diceva il presidente Bevacqua - lo
svolgimento dell’attività economica, il mantenimento per l’intero anno.
Questo
non è vincolante per l’intero anno e naturalmente una precisazione è d’obbligo,
perché qualcuno mi ha sollevato l’eccezione: se volessimo, 4-6-8 mesi è la
deroga all’attuale vincolo limitato alla stagione estiva, compatibilmente, naturalmente,
allo stato dei luoghi e con tutte quelle prescrizioni ex lege
ed il parere vincolante del dipartimento. Ribadisco che non ci sono oneri
finanziari ed è una legge che guarda ad un obiettivo strategico rispetto al
quale ho potuto constatare che non ha oneri. Ringrazio la Commissione e tutti i
rappresentanti per averne apprezzato i contenuti, averli condivisi ed averla
approvata sia nella Commissione di merito sia nella Commissione che ha
esaminato l’aspetto finanziario.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Intervengo,
intanto, per far un plauso positivo ad una norma che da tempo si inseguiva e
alla capacità del collega Nicolò di tradurla in disposizione normativa, grazie,
anche, al presidente Bevacqua.
Questo
è l’esempio di come norme che non comportano spese, che non sono norme
finanziarie, possono rivoluzionare l’economia. Si inserisce in un quadro
generale in cui il Governo ha tolto alle Soprintendenze - che erano quell’altro
pezzo di burocrazia che rallentava il processo autorizzativo
anche per montare o smontare nuovi gazebo - ed è un fatto positivo che
restituirà a questa Calabria – da sempre si è detto che “si camperà di turismo”
– rispetto a quella tradizione che oggi ci fa interrogare come italiani in
Europa rispetto a direttive su cui c’è la nostra forte opposizione politica. Mi
riferisco alla direttiva Bolkestein che vorrebbe
pezzi delle nostre coste messe a gara per essere acquistate da Mac Donald’s o altre
multinazionali contro una accoglienza tipica italiana, quella della Calabria, –
la più famosa è quella dell’Emilia Romagna –che nel tempo sta diventando una
accoglienza di tipo familiare.
Questo
è un fatto positivo e volevo sottolineare – l’ha già fatto il collega Nicolò
con cui discutevo prima rispetto a sollecitazioni che ci vengono dalle
Associazioni balneari – che ho riletto il testo attentamente e ritengo che il
rilascio di concessioni annuali che avvengono dai comuni non debbano diventare
un obbligo.
Noi
dobbiamo sburocratizzare e garantire a chi monta un lido - per esempio – a
Reggio Calabria che possa stare aperto anche tutto l’anno. Lì dove c’è la
possibilità economica di tenerlo sempre aperto non vorrei che l’interpretazione
di questa norma - anche perché all’esterno stanno già provando ad interpretarla
– diventasse un obbligo piuttosto che una opportunità.
Dal
lavoro delle Commissioni e se vogliamo anche dal coordinamento formale deve
emergere, rispetto a questo intervento che potrà avvenire da chi andrà a
pubblicare questa legge, che parliamo di opportunità e non di nuovi obblighi
per chi ha in concessione questi stabilimenti balneari.
Complimenti
al collega Nicolò. Annuncio il mio voto favorevole.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.
Presidente
e colleghi, mi associo a quanto detto dal collega Orsomarso,
perché questa proposta del consigliere Nicolò è veramente eccellente. Per me
che abito sul mare, in effetti, esiste questo problema agli inizi di settembre;
è un problema pratico sia per chi ha gli stabilimenti sia per chi usufruisce
degli stabilimenti. In effetti al 31 di agosto sono obbligati a smontare, questa
legge consente di allungare la stagione turistica e di rimanere nella legalità
da parte di chi ha gli stabilimenti balneari.
Accolgo
con favore anche il fatto che in Commissione sia stata approvata da tutti, come
diceva il collega. Mi associo anch’io nei complimenti al collega Nicolò che ha presentato
effettivamente una proposta di legge importante per il mantenimento e lo
sviluppo turistico dei nostri litoranei. Grazie.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Bevacqua. Ne ha
facoltà.
Solo per rispondere al collega Orsomarso, anzi per tranquillizzarlo. Se lo spirito di questa
proposta di legge è agevolare gli operatori economici, credo che, su questa
materia, porteremo avanti anche la sua riflessione. Nei prossimi giorni,
insieme all’assessore Rossi - che è qui presente-, cercheremo di capire se è
possibile arrivare a modificare ulteriormente la legge in modo che crei più
consenso e favorisca gli operatori economici interessati.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Esposito.
Ne ha facoltà.
Grazie Presidente, è stata già argomentata
questa proposta di legge con un plauso positivo, al quale aggiungo il mio e
quello del gruppo del Nuovo Centro Destra. Come dichiarazione di voto,
evidenzio che si tratta di una proposta di legge, veramente, ad euro zero per
quanto riguarda la spesa, ma che può racchiudere in sé i momenti di crescita estremamente
significativi ed importanti.
Partendo da questi presupposti, che la legge
racchiude in sé, e dato che l’attuazione è prevista solo ed esclusivamente in
assenza del Piano spiaggia, io ritengo che, giacché i Piani spiaggia non sono
stati redatti, questa proposta di legge dovrebbe essere vademecum e punto di
partenza proprio nella redazione degli stessi.
Renderemo, così, un servizio molto più ampio -
se sono vere tutte le premesse che abbiamo illustrato in Aula.
Non v’è dubbio che, in questa proposta di
legge, ci sono elementi di ordine ambientale da tenere in considerazione per
quanto riguarda norme e autorizzazioni che non possono essere evitate.
Mi auguro che, veramente, si possa prendere
spunto da questa proposta di legge in modo omogeneo e non frammentato su tutto
il territorio regionale, con l’obiettivo di allungare il più possibile la
stagione estiva e consentire ai concessionari di questi stabilimenti balneari
un’attività commerciale ben più lunga dei due o tre mesi di attività di
stagione estiva.
Naturalmente nel rispetto delle autorizzazioni
e nel rispetto delle regole dell’attività commerciale, che va rendicontata e
richiede il rilascio di autorizzazioni commerciali, e non solo urbanistiche,
per gli stabilimenti balneari.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, semplicemente per
rafforzare - ove ce ne fosse bisogno - il concetto che mi sembra sia emerso da
questa discussione, rispetto ad una proposta che sta assumendo una importante
concretizzazione, a mio avviso, unanime. Questo è il dato che deve emergere. È
lodevole l’iniziativa del collega Nicolò, al quale va il mio assoluto ringraziamento
e plauso rispetto all’iniziativa, così come ai colleghi di maggioranza che,
all’interno della Commissione deputata, hanno dibattuto e posto altre istanze,
organizzato e disciplinato ancor di più la proposta di legge.
Oggi la Calabria grazie a questa sinergia, a
questo modus operandi - che dovrebbe assumere sempre di più una
dimensione più concreta e vorrei, ove ce ne fosse bisogno, che si enfatizzasse
quando il modus operandi è in piena sinergia tra una maggioranza e una opposizione
-, attraverso questa proposta di legge dimostra di essere attenta ad una
tematica molto importante per la nostra regione.
La maggioranza accoglie una proposta lodevole.
Oggi la Calabria, al di là del proponente,
riesce a produrre qualcosa di buono in un materia di turismo, che deve essere
sempre più centrale per la Calabria. Oggi avviamo un percorso importante, dando
la possibilità alle città sul mare - come ad esempio Reggio Calabria, Crotone -
di avere uno strumento legislativo importante attraverso il quale, certamente,
riusciranno ad allungare le stagioni e ad organizzare l’attività turistica sui
propri territori.
Ho preso la parola per evidenziare questo modus
operandi che dovrebbe essere sempre più utilizzato per tutte le iniziative
messe in campo dai singoli colleghi e dai singoli gruppi.
Grazie al Presidente del gruppo di Forza
Italia, Nicolò, e grazie a tutti coloro che hanno creduto che questa istanza e
questa legge dovesse assumere una dimensione unanime. Credo che oggi ne sia una
dimostrazione. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, condivido l’ultimo intervento del
consigliere Cannizzaro ed anche tutti gli altri
interventi che l’hanno preceduto. Aggiungo che questa maggioranza non fa
questioni personali o localistiche, ma quando ci sono proposte di legge che
guardano alla crescita del territorio ed al benessere dei cittadini, non ha
nessun problema a sostenerle, come abbiamo fatto per questa proposta di legge.
Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Ferro. Ne
ha facoltà.
Annunzio il voto favorevole alla pratica e il
plauso al lavoro del consigliere Nicolò, auspicando che questo lavoro possa in
qualche modo aiutare la Regione Calabria, assessore Rossi, affinché i comuni
provvedano rispetto ai Piani spiaggia che - devo dire non so in che percentuale
adesso, non ho seguito gli ultimi numeri rispetto all’approvazione - vede la Calabria
un po’ indietro sui Piani spiaggia, rispetto a quel lavoro che ci ha visto
collaborare - lei da tecnico, io da ex Presidente della Provincia – e che
riparametrava i Piani territoriali di coordinamento delle Province rispetto al Qtr, ma anche rispetto a questi strumenti che gli stessi
comuni devono predisporre ed attuare.
Un plauso, ma anche una possibilità da parte
dell’assessorato. Avremo modo di incontrarci per capire chi non ha provveduto
ad approvare questo strumento importante, quindi parlo degli enti locali e dei
comuni, anche rispetto ai famosi commissari ad acta.
Devo dire che è stata una cattiva abitudine nel corso degli anni, la proroga
della proroga della proroga, e penso che a questo punto sia arrivato il
momento, rispetto alle amministrazioni inadempienti, di fare quanto consente la
legge e che sono sicura con la sua professionalità riusciremo a farlo nel più
breve tempo possibile.
Un plauso, ovviamente, al consigliere Nicolò.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Aieta. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, solo per dire che questa proposta
di legge apre una discussione ed uno scenario relativamente a tutto ciò che si
vive sul mare, perché - lo diceva e lo anticipava il collega Bevacqua, Presidente della Commissione ambiente -, probabilmente,
su questo tema, d’intesa con la Giunta e con il professor Rossi, si deve
ampliare il raggio di azione.
Chi ha fatto o fa l’amministratore si cimenta quotidianamente
con le difficoltà che afferiscono al demanio, alle concessioni, alla vita che
avviene sulle nostre spiagge. Considerato che questa è una regione che detiene
un primato quanto a chilometri di spiaggia, penso che, su questo, debba
avvenire una più ampia ed approfondita discussione, traendo spunto ed
ispirazione da questa proposta di legge. Anche perché ricordo, a me stesso e
all’Aula, che le concessioni possono anche riguardare punti di ormeggio,
considerato che, ad oggi, la Calabria detiene un primato negativo in quanto ad
offerta nautica. Cioè, se oggi la Calabria raddoppiasse – così stiamo tentando
di fare con il bando già pubblicato di 21 milioni di euro, seguito dal
professor Russo - i propri posti barca conserverebbe il primato negativo di
ultima regione di Italia.
Credo che questo sia quanto meno
controproducente per una regione che ha sacche di disagio molto estese.
Considerato questo, considerata questa proposta e considerato anche l’interesse
dei colleghi raccolgo anche l’atto di impulso venuto dal consigliere Bevacqua di considerare l’opportunità, su questo tema, di
allargare lo spettro della discussione.
Per esempio, anche gli alberghi relativamente
vicini al mare hanno difficoltà a ritagliarsi piccoli spazi per servizi che,
quando ci spostiamo dalla Calabria, troviamo in altre regioni del nord. Così
come è molto tortuosa la legge che oggi impone distanze tra i lidi e tanti
vincoli che rendono la vita difficile alla intrapresa giovanile.
Dico al collega Bevacqua
che sarebbe il caso che noi - alla presenza del professore Rossi che di questa
materia si intende ampiamente - ci vedessimo per pensare ad un Testo Unico su
questa materia, per dare finalmente, alla Calabria, un’idea di cosa si vuol
fare; è nota l’attività che l’assessorato all’urbanistica sta conducendo non
solo sui “Contratti di fiume” – rispetto ai quali ricordo essere stato
protagonista il presidente Irto, ad inizio legislatura - ma anche ai “Contratti
di costa”.
Siccome tutto è correlato ed interrelato,
credo che dobbiamo fare una discussione ampia ed approfondita. Grazie.
PRESIDENTE
Se non ci sono altre richieste da parte dei
colleghi consiglieri, la parola all’assessore Rossi.
Grazie vorrei manifestare, da parte del governo
della Regione, la soddisfazione per l’approvazione di questa legge, rispetto
alla quale abbiamo, modestamente, contribuito alla stesura finale.
Raccolgo l’invito ed assumo l’impegno. Ho già
convocato le associazioni balneari per giorno 5 aprile ed in quella occasione
le ascolterò ed illustrerò la legge; raccolgo anche l’invito a fare una
riflessione più ampia ed articolata rispetto all’offerta turistica che le coste
possono offrire per la Regione Calabria e mi impegno a riferire in Consiglio
gli esiti dei lavori che andremo a fare. Grazie.
Non essendoci altre richieste di parola per
discussione generale né per dichiarazione di voto passiamo alla approvazione
della legge.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso
con l’autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Romeo. Ne
ha facoltà.
Presidente, solo per chiederle il rinvio del decimo punto all’ordine del giorno.
Pongo in votazione la richiesta di rinvio del decimo punto all’ordine del giorno presentata dal consigliere Romeo.
(Il Consiglio approva)
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.
Presidente, chiedo l’inserimento all’ordine dei lavori di un ordine del giorno di mia iniziativa“In ordine al personale precario del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco”.
Lo consegni alla Presidenza. Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno presentato dal consigliere Mirabello.
(Il Consiglio approva)
Siamo alla proposta di legge numero 226/10^ di iniziativa dei consiglieri regionali Mirabello e Romeo, recante: “Disposizioni per la liquidazione della Fondazione FIELD e trasferimento delle funzioni ad Azienda Calabria Lavoro”.
Prego, consigliere Mirabello, a lei la parola.
Presidente, questa proposta di legge, in realtà, rappresenta uno stralcio di un disegno di legge che era stato licenziato dalla Giunta regionale a giugno dello scorso anno e che riguardava un riassetto dei servizi per l’impiego. Aveva come norme principali la definizione dei ruoli e dei servizi dei Centri per l’impiego.
All’interno di questo complesso disegno di legge, approvato in terza Commissione alla unanimità, erano anche inserite le norme inerenti la liquidazione della Fondazione Field.
Dico subito che si è deciso di procedere allo stralcio di questa parte del testo, in quanto la materia dei Centri per l’impiego è in rapida evoluzione anche per via dell’esistenza di un tavolo nazionale nel quale si sta discutendo, in particolare, del ruolo e della sorte dei dipendenti in carico ai Centri per l’impiego stessi.
Avendo ritenuto necessario, in questa fase,
acquisire qualche altro elemento dal tavolo nazionale, prendere qualche altra
settimana di tempo e non avendo lo stesso tempo a disposizione per la messa in
liquidazione della Fondazione Field, si è deciso di
depositare, a mia firma e a firma del collega Romeo, questo testo
di legge che, ripeto, stralcia solo le norme riguardanti la liquidazione
della Fondazione Field ed il passaggio dalla
Fondazione Field ad “Azienda Calabria Lavoro” delle funzioni che la stessa
Fondazione Field garantiva alla Regione.
Si tratta di un testo di legge che è privo di costi, quindi è di natura ordinamentale e si limita a trasferire – ripeto – le funzioni della Fondazione Field ad “Azienda Calabria Lavoro” e avvia la procedura per la liquidazione della stessa fondazione. Grazie.
Non ci sono richieste di parola, pertanto passiamo all’esame del provvedimento.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Siamo adesso alla proposta di legge numero 224/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche alla legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 (Istituzione dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria-Arpacal)”.
L’inserimento di questa legge è stato richiesto dal consigliere Mirabello che ha facoltà di parlare.
Grazie Presidente, in
questo caso, si tratta di una proposta di legge
licenziata dalla Giunta regionale con
deliberazione numero 93 del 17 marzo 2017 che si occupa dell’Ente strumentale
della Regione Calabria, Arpacal
– Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria.
La proposta di legge punta a modificare,
semplicemente, la legge regionale numero 20 del 1999; l’articolo 11 della legge
predetta, così come sostituito dall’articolo 22, comma 1, lettera d) della legge
regionale 16 maggio 2013, numero 24, indica al primo comma i requisiti
richiesti per l’accesso all’incarico di direttore generale dell’Ente,
disponendo che lo stesso sia scelto tra persone laureate in possesso di
comprovate competenze ed esperienze dirigenziali in organizzazioni complesse
del settore ambientale, maturate per un periodo superiore al quinquennio.
Questo testo di legge regionale vigente
prevede che le competenze e le esperienze professionali siano maturate
unicamente in ambito ambientale per un periodo temporale superiore a 5 anni.
La formulazione del requisito oggetto della
proposta di modifica della legge regionale è mutuato e raccordato alle
disposizioni contenute nella legge 28 giugno 2016 numero 132 “Istituzione del
sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina
dell’Istituto superiore per la protezione di ricerca ambientale” pubblicata
sulla Gazzetta ufficiale, serie generale 166 del 18 luglio 2016. In sostanza
noi con questo disegno di legge adeguiamo la legge regionale al dettato della legge
nazionale e, pertanto, ai fini dell’adeguamento del quadro normativo regionale
a quello nazionale si propone la modifica del secondo periodo del comma 1
dell’articolo 11 della legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 sostituendolo col
seguente “Il direttore generale è scelto tra i soggetti in possesso dei
requisiti previsti dal comma 1, dell’articolo 8 della legge 28 giugno 2016, n.
132”.
Grazie Presidente.
Non ci sono richieste di parola, pertanto passiamo all’esame del provvedimento.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Siamo alla proposta di legge numero 225/10^ di iniziativa dei consiglieri Romeo, Orsomarso e Graziano, recante: “Modifica alla legge regionale 5 aprile 1983, n. 13 (Norme di attuazione dello statuto per l’iniziativa legislativa popolare e per i referendum).
La parola al consigliere Graziano che ne ha chiesto l’inserimento.
Signor Presidente, si tratta della proposta di legge di modifica alla legge regionale 5 aprile 1983, n. 13 “Norme di attuazione dello statuto per l’iniziativa legislativa popolare e per i referendum”.
Questa norma cosa riguarda? Soprattutto in relazione al progetto di fusione in atto tra Corigliano Calabro e Rossano, c’è stato un ottimo lavoro svolto in Commissione da parte del presidente Sergio che ha svolto in tempi strettissimi tutte le audizioni ed ha portato in tempi molto ristretti alla risoluzione, approvata in Aula, in Consiglio, il 27 gennaio.
Il lavoro svolto è stato così eccellente, accelerato e fatto bene che ha portato a rispettare i tempi ristretti indicati dalla precedente norma. La norma che intendiamo modificare esplicita che il “Presidente della Giunta regionale entro 10 giorni indice il referendum che si deve svolgere tra il sessantesimo ed il novantesimo giorno”.
Ci si è resi conto che i tempi previsti non sono sufficienti, al fine di consentire il regolare espletamento degli adempimenti previsti dalle norme referendarie nazionali, in vista della convocazione degli elettori per il referendum consultivo obbligatorio per l’istituzione del nuovo comune, considerato che questa fusione comporterà la nascita di un ente territoriale che andrà ad occupare in Calabria il primo posto in termini di estensione territoriale e il terzo per numero di abitanti.
Al riguardo, i ristrettissimi margini imposti dalla normativa regionale vigente - per completare gli adempimenti previsti, per consentire il diritto di voto per i residenti all'estero e per i cittadini dei Paesi dell'Unione Europea residenti nei Comuni interessati al referendum- non consentono allo stato attuale di promuovere la più ampia partecipazione della platea interessata dalla procedura di fusione.
E’ per questo che proponiamo insieme al capogruppo del Pd, Romeo, ed al capogruppo del Gruppo Misto, Orsomarso, di prorogare questi termini affinché il referendum venga indetto con decreto da emanarsi entro il secondo ed il sesto mese successivo alla pubblicazione del decreto da parte del Presidente della Giunta.
E’ una necessità effettiva affinché siano convocate le elezioni e affinché i cittadini si possano render conto e partecipare attivamente alle proposte referendarie.
Si è svolto nei giorni scorsi il referendum
per i paesi della Presila. Se ci fosse stato più tempo e più informazione
magari il risultato sarebbe stato diverso. La legge si propone questo.
Voglio approfittare, se mi consente il Presidente, per dare gli auguri al collega Magno che oggi si è insediato in Consiglio regionale, augurandogli buon lavoro. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Per specificare, si tratta di una richiesta
dei sindaci dei comuni di Corigliano e Rossano che si
sono confrontati anche col presidente Oliverio. Sono firmatario
di questa proposta per gli elementi appena esposti. Va da sé che è un provvedimento
che nasce da una iniziativa dei consiglieri Graziano e Bevacqua.
Ne avevamo sottolineato l’importanza simbolica; in queste ore si è votato per
piccoli comuni che hanno concordato per la fusione, ma questa sarebbe una
importante fusione in quanto dalla stessa nascerebbe una delle prime cittadine
della Calabria che si unirebbe a Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria.
Questo per sottolineare, in Consiglio
regionale, che è una richiesta che asseconda le richieste motivate dei sindaci
di queste comunità e anche per evitare che qualcuno, domani, possa dare una interpretazione
autentica diversa da quello che si è voluto fare in Consiglio.
Ma siamo come allora, nell’averla votata,
fortemente favorevoli a questi processi di fusione e di organizzazione delle
aree urbane della Calabria.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
Presidente, colgo l’occasione per salutare i cittadini del territorio presilano che hanno votato domenica per la fusione di quattro comuni su cinque.
Saluto come capogruppo, anticipando il voto
favorevole, questa richiesta di ampliamento dei termini. Ritengo che non sia il
caso della Presila la problematica della ristrettezza dei tempi perché il progetto di fusione dei cinque comuni
parte dagli anni duemila. Vi era stato un primo referendum, non andato bene,
fra Casole e Trenta; le amministrazioni
comunali circa otto anni fa hanno votato, all’unanimità, la realizzazione di
questo referendum e, poi, la realizzazione di
questa nuova componente in Consiglio regionale ha consentito di realizzare il
tutto con il rispetto di una tempistica molto meno ristretta rispetto a quella
vostra.
Ritengo, in tutta umiltà, che questo nuovo
termine sia necessario per i nuovi processi di fusione tra comuni, ma nel caso
del primo esempio i 60 più 90 giorni, che sono un termine dilatorio e non
perentorio, erano più che bastevoli per la realizzazione del decreto del Presidente della Giunta.
Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Greco. Ne
ha facoltà.
Brevemente Presidente, perché si sta parlando molto di gestione associata di funzioni e di fusioni tra comuni in particolare. Guardate veniamo da una esperienza positiva, al di là delle procedure che ognuno di noi ha in mente e devo dire che da qui a breve presenteremo anche una proposta di legge, con altri colleghi, che regolamenta i processi di fusione dei comuni.
La fusione di un comune non è qualcosa di irrilevante, è un processo irreversibile e come tale va necessariamente vagliato bene con tutti quelli che sono i relativi passaggi.
Dico una cosa al consigliere Graziano e agli altri firmatari: se questa proposta serve ai sindaci può essere approvata, specificatamente, solo per questo ma la procedura, chiaramente, era un procedura esatta perché i 10 giorni sono più che bastevoli per arrivare alla determinazione della data di indizione del referendum.
Dobbiamo dire le cose come stanno. Servono ai due sindaci, troviamo il modo. Ma che questa legge modifichi tutto quello che sarà il discorso delle fusioni a me non va bene, francamente.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Solo per esprimere il mio voto favorevole a
questa modifica proposta dal collega Graziano e firmata dai colleghi Romeo e Orsomarso.
E’ una proposta di legge che viene chiesta dai
sindaci interessati e si tratta di un procedimento approvato dal Consiglio
regionale che andava meglio ponderato, meglio organizzato e meglio governato.
Quando intervenni nell’approvazione del punto evidenziai alcune tematiche
oggetto di questa proposta di legge.
Abbiamo il dovere di agevolare i processi e di
farli maturare, di far capire ai tanti amministratori locali che questa è una
opportunità seria e che si tratta di un vero e profondo cambiamento culturale.
Solo per questo sono favorevole ad accogliere questa proposta di legge. E’ un
processo importante che riguarda un’area importante della provincia di Cosenza
e forse riguarda una tra le fusioni più importanti in ambito nazionale in
questa materia. Ci sembra doveroso dar più tempo ai sindaci per meglio favorire
i processi necessari per arrivare ad una condivisione unanime. Questa proposta
di legge credo vada nella giusta direzione che è quella di far diventare, oggi,
un’area vasta come quella della Sibaritide
riferimento a livello regionale e mi auguro a livello nazionale.
E’ una sfida che bisogna incoraggiare e
favorire per questo voto favorevolmente alla proposta del collega Graziano.
Non ci sono richieste di parola, pertanto passiamo all’esame del provvedimento.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Siamo all’ordine del
giorno di iniziativa del consigliere Sergio “Sulla privatizzazione
poste: no a logiche di profitto per fare cassa a scapito del servizio
universale che penalizzi i cittadini e le aree interne”.
Ha
chiesto di parlare il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, signori rappresentanti
della Giunta, colleghi consiglieri, anche io
mi associo agli auguri di benvenuto al collega Magno al quale auguro buon lavoro.
Parliamo di privatizzazione di Poste italiane: no a logiche di profitto per far cassa a scapito del servizio
universale che penalizza i cittadini delle aree interne. Ne do lettura.
“Il Consiglio regionale - premesso che:
Poste italiane rappresenta un asset infrastrutturale strategico
per la crescita e lo sviluppo del Paese essendo la più grande azienda nazionale
per numero di dipendenti – 140 mila circa –, la sesta per numero di fatturato, la
prima compagnia assicurativa nel ramo vita – circa 8 miliardi di ricavi con una
crescita del 20% – nonostante la crisi incombente.
Grazie alla sua intercanalità
e capillarità soprattutto nel mezzogiorno, Poste italiane è l'unica struttura
produttrice di servizi essenziali indispensabili per larghi strati della
popolazione, soprattutto per le comunità delle aree interne e montane sempre
più a rischio spopolamento e desertificazione, proprio in virtù della
progressiva costante scomparsa dei pubblici presidi quali banche, scuole, forze
dell'ordine, poste sanità ecc...
Rilevato:
il GAP infrastrutturale presente in Calabria e la
mancanza di un progetto complessivo di sviluppo; un costo del denaro
proibitivo; le inefficienze dei settori strategici (quali TLC, trasporti, energia,
pubblica amministrazione) che non favoriscono certamente la ripresa e non
determinano incentivi per le imprese e gli investimenti in realtà come quelle
del mezzogiorno in cui bisogna affrontare problemi di carattere ambientale, di
funzionalità, efficienza e competitività.
Rilevato, altresì:
la consolidata abitudine nella cittadinanza a
preferire l'utilizzo del canale postale quale riferimento privilegiato ed
assolutamente fiduciario per la raccolta del risparmio (dati statistici
informano che il canale principale di raccolta del risparmio in Calabria
avviene attraverso gli sportelli postali, il 40 per cento circa);
l'ideale collocazione geografica della Calabria, utile
per una strategia di rilancio e sviluppo della logistica – con il porto di
Gioia Tauro, i tre aeroporti, l'autostrada e l'Area
metropolitana dello Stretto – potrebbe diventare la piattaforma ideale per
valorizzare e promuovere gli scambi industriali e commerciali verso i mercati
della zona euro-mediterranea.
Ribadito che:
nell'intero Paese, e specialmente nel nostro
contesto socio-economico, intere comunità di diversi milioni di cittadini
usufruiscono, attraverso la rete capillare di Poste italiane sul territorio, di
un servizio universale irrinunciabile e con una forte connotazione sociale al
punto che una ulteriore razionalizzazione o diminuzione del presidio postale
farebbe pagare un prezzo eccessivo in termini di civiltà e democrazia, soprattutto
nel contesto storico calabrese attuale;
l'annunciata operazione di privatizzazione, che
porterebbe alla svendita per pochi denari di uno dei principali asset strategici
del Paese, rappresenterebbe un grave danno per i cittadini e per i contribuenti
oltre che una ulteriore mortificazione per tutti i lavoratori che, negli ultimi
15 anni di continue riorganizzazioni e mutamenti che ne hanno profondamente
modificato la Mission aziendale, si sono sacrificati
ed impegnati per favorire un cambiamento epocale, rendendo l'azienda più
moderna, competitiva, economicamente solida, capace di offrire un servizio
altamente qualificato con una tenuta occupazionale che ha garantito una
decisiva integrazione di servizi tradizionali (Bancoposta, conti correnti, pagamenti,
logistica, pacchi e recapiti) con i servizi innovativi ad alto valore aggiunto
(finanziari, assicurativi, carte prepagate, sim, CSA, contact center, cyber security etc...).
Considerata l'opportunità:
di prendere posizione contraria unanime nei
confronti dì quella parte del Governo (Ministro dell'Economia) che già da
qualche mese continua ad insistere sulla necessità di procedere verso la
privatizzazione di Poste italiane con la quotazione di un ulteriore spacchetto
azionario in Borsa;
di scongiurare l'ipotesi della privatizzazione che
rappresenterebbe una vera e propria svendita dell'azienda considerato quanto
già avvenuto per tutte le ex aziende di Stato (Iri, Eni, Telecom, Enel, FFSS,
Anas, Alitalia);
tenuto conto, inoltre, che Poste italiane presenta
una situazione economica solida e stabile, tra l'altro, tale operazione
sembrerebbe informata a meri calcoli ragionieristici e dettata dalla necessità
di fare cassa per recuperare appena qualche miliardo utile a rientrare nei
parametri imposti dal Patto di stabilità e crescita dell'Unione europea, senza
incidere in maniera decisiva sulla riduzione del debito pubblico. -
impegna il Presidente della Giunta regionale:
a ribadire l'inopportunità di smantellare poste
italiane, un importante servizio pubblico a fortissimo radicamento sociale, che
potrebbe mettere in discussione il futuro di oltre 140 mila famiglie e
rischierebbe di frantumare l'unicità aziendale che ha resistito ai forti venti
nordici delle liberalizzazioni e della globalizzazione;
a sensibilizzare, con una azione solidale e
sussidiaria a supporto di importanti posizioni politiche già ufficializzate ed
espresse, il Governo a desistere dal proseguire nel disegno di privatizzazione
della più grande azienda di servizi, che dovrebbe restare pubblica nell'interesse
generale del Paese”. Grazie.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Orsomarso. Ne ha
facoltà.
A me fa piacere che il collega – che, tra l’altro,
ha lavorato con Poste italiane e conosce, quindi, meglio di noi queste dinamiche
– si sia reso conto, insieme ad un pezzo di sindacato dopo, della situazione.
Ricordo che, a dicembre 2015 ed a luglio 2016 – sono andato a verificare la
data delle uscite sulla stampa – avevamo lanciato il grande allarme di questa
svendita insieme all’Ugl nazionale
e calabrese.
Non so se questa maggioranza
– lo dico al collega Sergio – voterà questo ordine del giorno, perché è la stessa che ha appoggiato nel tempo il Governo Renzi di prima, ed il Governo Renzi di oggi – quello di Gentiloni
– per la svendita di una delle principali aziende italiane a quattro lire, come diceva il collega Sergio, nel senso che i
tre miliardi sono stati dispersi in quella mancia elettorale antecedente al
referendum per Renzi; gli 80 euro erano una mancia
elettorale e non è un intervento strutturale.
Posso capire che
si faccia un Piano di privatizzazione dei gioielli italiani per prendere 3
miliardi ed investirli in infrastrutture in Calabria. No, non solo la svendita
di Poste italiane che è una delle aziende organizzate meglio, anche nella
funzione di raccolta e reimpiego dei risparmi degli italiani, ma appunto quello
che oggi anche il collega Sergio, dopo la nostra denuncia, ha chiesto: un
Consiglio regionale ad hoc e
l’intervento del Presidente. E’ ovvio che oggi, per garbo non essendo presente per
motivi di salute, non mi sento di polemizzare ulteriormente.
Non so se questa
maggioranza voterà, mi associo ovviamente, ora come allora a questo ordine del
giorno che condanna la politica di un Governo che su tutti i fronti –
soprattutto per il sud a partire da questo tema – ha fallito.
Ben venga che ci sia una presa di coscienza da parte di
chi in queste settimane, in questi mesi, in questi anni ha sempre sostenuto
questo governo e queste politiche.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Bevacqua.. Ne ha
facoltà.
Presidente,
grazie, solo per dire che il collega Sergio ha fatto bene a presentare questo
ordine del giorno ed a richiamare l’attenzione di questo Consiglio regionale su
un tema così importante che riguarda uno degli asset
più importanti dal punto di vista industriale che è quello di Poste.
Vorrei
ricordare al collega Orsomarso che all’interno della
maggioranza di governo, all’interno del Partito nel quale milito, si è da poco
aperta una discussione sulla utilità o meno di proseguire con la
privatizzazione di alcuni enti importanti tra cui le Poste.
Credo
che anche i cambiamenti registrati ai vertici di questo ente dimostrino che da
parte del Governo c’è una inversione su questo tema – e lo vorrei ricordare al
collega Sergio – perché sa benissimo che col sindacato c’è in atto una
discussione in merito e sa che il cambio del presidente Caio è avvenuto per
meglio riflettere se continuare o meno sulla privatizzazione.
Credo
sia una discussione che dovremo fare anche in Consiglio regionale, per dire che
siamo favorevoli ad un cambio di passo verso questo tema e di considerare
strategici per le sorti del Paese alcuni asset, tra
cui Poste italiane.
Ha
fatto bene il collega Sergio a presentare questo ordine del giorno e credo che
già, da parte di questa maggioranza, del Governo nazionale e del Pd ci sia
una riflessione che và nella direzione di favorire alcuni processi, tra cui quello
di mantenere la maggioranza in alcuni enti
importanti come Poste. Su questa impostazione sono più che favorevole.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Giudiceandrea. Ne
ha facoltà.
Presidente,
come gruppo dei Democratici Progressisti annuncio il voto favorevole precisando
che non abbiamo a che fare con membri del Consiglio regionale, pur appartenenti
al Partito democratico o, addirittura, come il sottoscritto all’area Renziana, che, rispetto alle tematiche sociali di rilevanza
ed importanza nazionale, non abbiano una loro espressione di idea.
Lo
diciamo ma non ce n’è bisogno perché il collega Orsomarso
ci conosce da qualche anno ormai, e sa che c’è una indipendenza di fondo.
Annunciamo
il voto favorevole a questo ordine del giorno perché riconosciamo a Poste
italiane il ruolo fondamentale di esser stati costantemente presenti nelle case
dei cittadini, nei borghi, nelle città; vedere piano piano
questo patrimonio di carattere culturale della nostra nazione depauperarsi per
squisite operazioni di carattere di mercato ci dà assolutamente fastidio.
Ci
affidiamo all’esperienza del consigliere Sergio, un uomo che ha lavorato in
Poste italiane e nel suo sindacato per anni e alla sua esperienza per quanto
concerne le motivazioni di fondo e di opposizione ad un progetto che, come ha
detto bene il collega Bevacqua, vede una profonda
opposizione anche all’interno delle forze di Governo centrale e del nostro
stesso partito. Per cui voteremo favorevolmente alla mozione. Grazie.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Greco. Ne ha facoltà.
Brevemente, per ribadire
l’importanza di questo punto all’ordine del giorno
che dovrà necessariamente scaturire in una approvazione di questo documento ma,
soprattutto, nella approvazione di un documento che dovrà arrivare al palazzo
del Governo nazionale.
Atteso che quanto detto dal consigliere Bevacqua è vero, perché c’è
stato un cambio di rotta e perché si sta
cominciando a ragionare in termini di erogazione di servizi e non semplicemente
di utili o di utilità economica, dal Consiglio
regionale e dalla Giunta deve partire
un messaggio forte per dimostrare che, probabilmente, oggi si comincia a capire che le aree
interne non solo devono essere un tema che riguarderà il Patto per il Sud, ma che
deve riguardare principalmente il depauperamento dei piccoli
territori e l’isolamento a cui sono ormai destinati.
Territori che avevano banche che ora non hanno più,
territori che rischiano di perdere in ragione di un conto economico anche
servizi importanti come quelli di Poste
Italiane. Per cui credo che, una volta approvato questo
ordine del giorno, debba arrivare un documento a firma dei Presidenti di Giunta e Consiglio regionale come forte monito ai palazzi del
Governo, perché
la Calabria su
questo deve imporre la propria determinazione e la volontà di garantire quelli
che sono i servizi essenziali alla Calabria ed
ai piccoli comuni. Grazie.
Non essendoci altre richieste di parola, pongo in
votazione l’ordine del giorno a firma del consigliere Sergio.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Siamo alla mozione numero 74 del 19
dicembre 2016 a firma del consigliere “Adesione alla Convenzione ONU sui
diritti delle persone con disabilità per la programmazione e il miglioramento
della inclusione sociale”.
Prego, consigliere Aieta
può illustrare la mozione.
Signor Presidente “Il Consiglio
regionale – premesso che:
il 13 dicembre 2006 l'Assemblea Generale delle
Nazioni Unite ha approvato la prima Convenzione Internazionale sui diritti delie persone con Disabilità;
il Governo Italiano ha approvato la Legge numero 18
del 3 marzo 2009 "Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni
Unite sui diritti delle persone con disabilità";
che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti
delle persone con disabilità (CRDP) è entrata in vigore nell'UE il 21 Gennaio
2011 in conformità con la decisione 2010/48/CE del Consiglio, del 26 Novembre
2009, relativa alia conclusione, da parte della
Comunità Europea, della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle
persone con disabilita;
che il Parlamento Europeo ha approvato nella seduta
del 7 luglio 2016 la Risoluzione sull'attuazione della Convenzione delle
Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con particolare
riferimento alle osservazioni conclusive del comitato CRDP delle Nazioni Unite;
che la Risoluzione del 7 luglio 2016 raccomanda che
l'UE assume un ruolo guida nell'attuazione inclusiva della disabilita
dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e stabilisca un piano di lavoro e
una revisione intermedia dello stesso al fine di garantire un meccanismo di
monitoraggio e di valutazione e di assicurare la responsabilità dell'Unione
europea.
Considerato
che la Convenzione rappresenta uno strumento
condiviso dalla comunità internazionale che segna valori ed obiettivi per
ampliare il grado di inclusione sociale delle persone con disabilità e
contrastare stigmi e stereotipi.-
impegna
il Presidente della Regione e la Giunta:
ad aderire ai principi e alle indicazioni della
Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità per la programmazione
e il miglioramento dell'inclusione sociale;
a verificare che si attuino i principi sanciti
nella Convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità sul territorio
regionale;
a sostenere, a livello nazionale, la ratifica della
Convenzione;
a promuovere attività di informazione, sensibilizzazione
e formazione al fine di favorire una nuova cultura sulla disabilità basata
sull'eguaglianza e sui diritti umani;
a monitorare con continuità l'applicazione della
Convenzione, costruendo percorsi di studio e di ricerca perché ci sia la
completa attuazione della Convenzione nella legislazione, nei regolamenti, negli
atti amministrativi regionali;
a coinvolgere attivamente le persone con disabilità
e le loro organizzazioni più rappresentative in ogni processo connesso
all'attuazione della Convenzione”.
Essendo presente, signor
Presidente, in Aula l’assessore alle Politiche
sociali, Roccisano, a lei affido questa mozione perché si abbia rigorosa
ottemperanza per dare un segno di civiltà a questa regione. Grazie.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di parlare il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.
Sarò breve, ma non volevo far passare nel silenzio
questa mozione meritoriamente presentata dal
collega Aieta che è in linea col ragionamento
iniziale che facevo quando è stato approvato l’adeguamento del Regolamento
rispetto a quella proposta in materia di legislazione europea per una
partecipazione vera e forte di questo Consiglio
regionale rispetto a queste problematiche che mirano al superamento
delle diseguaglianze.
Credo che questo sia un tema forte, che questo Consiglio regionale deve dare un indirizzo chiaro al
Presidente della Giunta anche nel novero di quella collaborazione fra Giunta e Consiglio
regionale sullo stato di monitoraggio
delle varie iniziative che lo stesso Consiglio
assume e che devono vedere protagonista il Presidente e la stessa Giunta.
Ho voluto riprendere le argomentazioni poste in
quest’Aula dal collega Aieta per farle mie e per
instaurare in modo bidirezionale il rapporto fra Consiglio
e Giunta regionale.
Ritengo sia una mozione di alto significato che va appoggiata in
modo bipartisan e che vada sostenuta da una rendicontazione dello stato delle cose che questo
Consiglio assume..
Sono convinto, altresì, che non solo il Presidente ma anche gli assessori
delegati – perché poi la vicenda è multi dipartimentale – sapranno assumere le
giuste azione nei confronti della iniziativa del collega Aieta
e della collaborazione che vorrete avere col Consiglio regionale.
Credo che questi siano quei passaggi
che possano nobilitare l’azione del Consiglio regionale, al di là di quelle che
sono le vedute ideologiche di ognuno di noi.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Roccisano.
Volevo ringraziare il consigliere Aieta ed il Consiglio regionale
perché, di fatto, oggi la Calabria si adegua a livello
nazionale. La Fish,
la Fand e le organizzazioni che si occupano di
persone con disabilità l’avevano chiesto da tempo, ed oggi il Consiglio
regionale l’approva, dimostrando che il tema della disabilità non è più un tema
privato di chi la vive, ma che riguarda la collettività. Grazie.
Pongo in
votazione la mozione.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
L’ultimo punto all’ordine del giorno di iniziativa del
consigliere Mirabello: “In ordine al personale
precario del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco”.
Prego,
consigliere Mirabello.
“Il Consiglio regionale - premesso che:
la
Legge 124/2015 (Madia) ha dato il via alle riforme nella pubblica
amministrazione, delegando il Governo, tra le altre cose, ad apportare
modifiche al testo del D.Lgs n°
139 del 2006, in relazione ai compiti, all’efficacia e alle funzioni del Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco, sia per il personale permanente che per il personale
discontinuo (precari VV.F.);
nella
parte relativa ai precari VV.F è stato deciso ed
approvato dalla I Commissione Affari Costituzionali, di impegnare il Governo ad
apportare le necessarie modifiche finalizzate ad avviare un percorso
progressivo che possa, da un lato, stabilizzare il maggior numero possibile di
discontinui e, dall'altro, individuare percorsi di valorizzazione delle
esperienze acquisite (Reinternalizzazione dei
Servizi), per tutti coloro che non possono partecipare alle prove concorsuali -
impegna
il
Presidente della Giunta regionale a sollecitare il Governo a perseguire gli
obiettivi deliberati dalla I Commissione Affari Costituzionali della
Risoluzione Fiano, relativamente al personale
precario dei Vigili del Fuoco, evidenziando il particolare impegno
istituzionale affidato all'intero Corpo Nazionale in termini di salvaguardia, soccorso,
prevenzione e sicurezza rivolto ai cittadini; obiettivi per i quali necessita
un intervento di standardizzazione/adeguamento in attuazione alle
raccomandazioni Europee per una garanzia degli interventi di soccorso in linea
con il progetto "Italia in 20 minuti" e una copertura sul territorio
di un Vigile del Fuoco ogni 1.000 abitanti (Standard UE)”.
Devo
dire che quest’ordine del giorno è stato concordato
con l’assessore Roccisano, avendo incontrato in queste settimane alcuni
precari dei Vigili del fuoco calabresi, e ritengo possa essere un atto di
impulso importante in una fase in cui in tutto il Paese e in tutti i Consigli
regionali si sta discutendo di questa materia.
Ci
sono altri interventi? No. Pongo in votazione l’ordine del giorno in discussione.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Avendo
esaurito i punti all’ordine del giorno, la seduta
è tolta.
La seduta termina alle 16,35