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X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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n. 21

 

SEDUTA Di GIOVEDì 23 giugno 2016

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO

 

La seduta inizia alle 15,51

PRESIDENTE

La seduta è aperta. Si dia lettura del verbale della seduta precedente.

GIUDICEANDREA Giuseppe, Segretario Questore f.f.

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni e mozioni

GIUDICEANDREA Giuseppe, Segretario Questore f.f.

Legge le interrogazioni e le mozioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Sull’ordine dei lavori

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente, avrei una proposta sull’ordine dei lavori.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Chiedo scusa al collega Romeo. Presidente, avrei una proposta da fare.

Qualche settimana addietro, purtroppo, è venuta a mancare – anche in maniera prematura – una dipendente di questo Consiglio regionale, la signora Lucia De Lorenzo, di cui ricordiamo tutti il sorriso e il garbo, oltre alla sua alta professionalità.

Propongo di ricordarla insieme ai colleghi consiglieri, a voi Presidenti, alla Giunta e anche - perché no? - ai dipendenti che ci stanno ascoltando facendo un minuto di silenzio.

In memoria della signora Lucia De Lorenzo, dipendente del Consiglio regionale

PRESIDENTE

Accogliamo la proposta del consigliere Cannizzaro.

(I consiglieri ed i presenti si levano in piedi ed osservano un minuto di silenzio)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Grazie Presidente, intervengo per proporre all’Aula il rinvio dei punti 2, 10, 11, 12 e 13 all’ordine del giorno alla prossima seduta di Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta del consigliere Romeo che era stata anche condivisa in Conferenza dei capigruppo.

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 99/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Primi interventi per favorire la costituzione della Città Metropolitana di Reggio Calabria”

PRESIDENTE

Siamo alla proposta di legge numero 99/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Primi interventi per favorire la costituzione della Città Metropolitana di Reggio Calabria”.

Il consigliere Sergio, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Signor Presidente del Consiglio, colleghi consiglieri, signor Presidente della Giunta e assessori tutti, questo provvedimento è stato licenziato all’unanimità dalla Commissione da me presieduta; è una proposta – appunto la 99/10^ - inerente la costituzione della città metropolitana di Reggio Calabria.

In seguito alle richieste formulate dall'Amministrazione provinciale di Reggio Calabria, tra la Regione e la Provincia di Reggio Calabria, si è concordato in sede tecnica di disciplinare in via transitoria l'esercizio delle funzioni già conferite alla Provincia sulla base della legge regionale 12 agosto 2002, n. 34, prevedendo, altresì, il trasferimento delle relative risorse finanziarie.

In data 1 ottobre 2015, tra la Regione, la Provincia di Reggio Calabria e il Sindaco del Comune di Reggio Calabria, in qualità di Sindaco metropolitano, è stato stipulato apposito accordo volto a valorizzare la Città Metropolitana, convenendo - nelle more dell'approvazione della legge regionale di riordino, al fine di favorire l'autonomo processo di costituzione della Città Metropolitana, valorizzandone le funzioni per lo sviluppo del territorio - che le funzioni di cui alla legge regionale numero 14 del 2015 restino temporaneamente in capo alla Provincia di Reggio Calabria che continuerà a svolgerle con il relativo personale, con l'impegno della Regione di trasferire le risorse finanziarie stabilite in sede del tavolo tecnico di cui in premessa.

Il predetto accordo costituisce inizio di attuazione del sistema previsto per la costituzione della Città metropolitana e per la promozione e valorizzazione del nuovo Ente locale. Si ritiene, pertanto, opportuno sottoporre all’approvazione del Consiglio regionale il disegno di legge in epigrafe recante: “Primi interventi per favorire la costituzione della Città Metropolitana di Reggio Calabria”.

La presente proposta consta di 4 articoli.

In particolare, l'articolo 1 prevede che, al fine di favorire il processo di costituzione della Città Metropolitana e nelle more della legge generale di riordino prevista dall'articolo 1 della legge regionale 22 giugno 2015, numero 14, le funzioni indicate dal medesimo articolo 1 della precitata legge regionale numero 14 del 2015 restano in capo alla Provincia di Reggio Calabria ed il personale addetto alle funzioni di cui al comma 1 rimane inquadrato nei ruoli provinciali nel rispetto dei limiti di spesa definiti dalla legge numero 56 del 2014 – la cosiddetta legge Delrio - come certificati dalla stessa Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria.

L'articolo 2, che reca la norma finanziaria, al comma 1 prevede che la Regione trasferisca alla Provincia di Reggio Calabria risorse finanziarie in misura pari alla somma complessiva di euro 9.700.000,00, comprensive di ogni onere in conto all’Ente per stipendi, buoni pasto e fondo salario accessorio.

Al comma 2 sono indicate le poste in bilancio che sottendono la copertura per le annualità comprese nel bilancio pluriennale 2016-2018.

L'articolo 3 contiene la clausola di invarianza di spesa. Infine, l'articolo 4 dispone l'entrata in vigore della legge il giorno successivo a quello della pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Questa proposta è corredata alla relativa relazione tecnico-finanziaria ed ha avuto il parere favorevole espresso dal Settore legislativo. Se ne propone, pertanto, l’approvazione.

PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente, Viscomi, per la Giunta regionale.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Dopo l’esaustivo intervengo del consigliere Sergio, vorrei solo dire due parole. Il disegno di legge chiude una stagione di avvio di applicazione della “Legge Delrio”, perché consacra in sede legislativa un accordo tra la provincia di Reggio Calabria, il comune di Reggio Calabria e la Regione per l’arricchimento delle funzioni della Città metropolitana di Reggio Calabria.

In questo modo la Città metropolitana avrà le funzioni fondamentali previste dalla legge Delrio per le Province e le funzioni aggiuntive previste dalla stessa “Legge Delrio”. Questo terzo pacchetto di funzioni che erano le funzioni regionali assegnate con la legge 34, nel sistema complessivo per le altre province - e non per la città metropolitana - sono ritornate alla casa madre nell’attesa di un riordino complessivo, anche in cognizione con l’approvazione o con la non approvazione della riforma costituzionale del prossimo referendum di ottobre.

Il testo di legge che si licenzia, e che viene approvato oggi, è stato approvato all’unanimità dai gruppi presenti in Aula sia di centro-sinistra sia di centro-destra, il che dimostra la bontà di questo disegno di legge, nato, peraltro, dall’accordo tra le forze interessate e quindi dal basso.

Ciò detto non posso che ringraziare, a nome della Giunta, la Commissione prima e il Consiglio dopo per l’approvazione di questo importantissimo tassello per l’avvio e il consolidamento della Città metropolitana di Reggio Calabria.

PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di parola, passiamo all’esame del provvedimento.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 124/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2015, ai sensi dell'art. 3, comma 4, del D.lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii. Variazioni al bilancio finanziario di previsione 2016-2018”

PRESIDENTE

Passiamo a quello che è diventato il secondo punto all’ordine del giorno che recita: proposta di provvedimento amministrativo numero 124/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2015, ai sensi dell'art. 3, comma 4, del D.lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii. Variazioni al bilancio finanziario di previsione 2016-2018”.

Il relatore, consigliere Neri, ha facoltà di svolgere la relazione.

NERI Giuseppe (Democratici Progressisti)

La presente proposta riguarda l'approvazione del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2015, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del decreto legislativo numero 118 del 2011 e successive modifiche ed integrazioni e delle relative variazioni al bilancio finanziario di previsione 2016-2018.

In particolare, il comma 4 dell'articolo 3, del predetto decreto prevede che tutte le pubbliche amministrazioni, e pertanto anche i Consigli regionali, provvedano annualmente all'operazione di riaccertamento dei residui attivi e passivi, consistente nella revisione delle ragioni del loro mantenimento, prima dell'approvazione del rendiconto della gestione. Al fine di applicare correttamente il nuovo principio contabile della "competenza finanziaria potenziata", in occasione del riaccertamento dei residui si effettua la reimputazione degli stessi, secondo la loro scadenza o esigibilità.

I dirigenti del Consiglio regionale hanno, ognuno per la propria competenza, effettuato la verifica sulla consistenza e l'esigibilità dei residui, rilevando sia gli importi da eliminare sia quelli da conservare in contabilità.

L'importo dei residui attivi esistenti prima delle operazioni di riaccertamento erano pari ad euro 10.351.878,23. Di questi: euro 12.098,44 sono stati eliminati dalla contabilità in quanto privi di obbligazioni giuridiche sottostanti; euro 1.298,34 sono stati i maggiori residui riaccertati a seguito di maggiori incassi verificatisi nell'esercizio 2015; euro 10.341.078.13 sono stati conservati a residuo e riportati nella contabilità al 1.01.2016.

Si mette in evidenza che l'importo dei residui attivi derivanti dai trasferimenti della Giunta regionale è pari ad euro 8.430.000,00.

L'importo dei residui passivi esistenti prima delle operazioni di riaccertamento era pari ad euro 18.591.650,91. Di questi: euro 1.910.142,10 sono stati eliminati dalla contabilità e sono confluiti nell'avanzo vincolato poiché corrispondevano ad entrate vincolate per destinazione quali ad esempio: le somme erogate dall'Autorità per le Comunicazioni per le attività del Co.Re.Com Calabria, le somme assegnate ai gruppi consiliari per le spese di personale; euro 827.092,09 sono stati eliminati dalla contabilità in quanto privi di obbligazioni giuridiche sottostanti e sono confluiti nel risultato di amministrazione libero; euro 4.449.021,59 sono stati reimputati negli esercizi 2016-2018 secondo la loro scadenza; euro 11.405.395,13 sono stati conservati a residuo e riportati nella contabilità al 1.01.2016.

Infine, le variazioni al bilancio di previsione 2016-2017-2018 da approvare, riguardano l'incremento degli stanziamenti dei capitoli di spesa su cui devono essere imputate le relative obbligazioni derivanti dai residui reimputati negli esercizi 2016-2018 in quanto non esigibili alla data del 31.12.2015.

Il trasferimento all'esercizio di reimputazione, anche della copertura finanziaria che i residui avevano negli stanziamenti dell'esercizio in cui erano stati inizialmente imputati, è effettuato attraverso il fondo pluriennale vincolato in entrata che è quantificato, a seguito delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi, in euro 7.229.838,95.

Sul detto provvedimento, con verbale numero 114, il Collegio dei revisori dell'Ente ha espresso parere favorevole, ferma restando l'adozione dei provvedimenti risolutivi al fine di eliminare il disallineamento del residuo attivo relativo ai trasferimenti dalla Giunta regionale per le spese di funzionamento del Consiglio quantificato in euro 500 mila euro.

PRESIDENTE

Il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole su questo provvedimento.

Nessuno chiede di parlare, pertanto pongo in votazione il provvedimento come illustrato in Aula.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 120/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconti di Gestione dell'Agenzia Regionale Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (A.R.C.E.A.) esercizi finanziari dal 2011 al 2013”

PRESIDENTE

Il successivo punto all’ordine del giorno reca: proposta di provvedimento amministrativo numero 120/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconti di Gestione dell'Agenzia Regionale Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (A.R.C.E.A.) esercizi finanziari dal 2011 al 2013”.

Il consigliere Battaglia, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, sostituisco il collega Aieta quale relatore delle proposte di legge che riguardano le competenze della seconda Commissione.

La proposta di provvedimento, posta oggi all'approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata all'unanimità dalla seconda Commissione Bilancio, Programmazione economica ed Affari dell'Unione europea nella seduta del 13 giugno 2016.

L'Agenzia è l'Organismo Pagatore della Regione Calabria per gli aiuti in agricoltura, riconosciuto con provvedimento del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali del 2009.

Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del Comitato di Vigilanza, del dipartimento Bilancio e del parere del Collegio dei revisori dei conti dell'Agenzia.

I rendiconti, relativi agli esercizi finanziari 2011-2012-2013, hanno registrato degli avanzi di amministrazione, pari rispettivamente ad euro 811.051,86, euro 1.226.121,40 ed euro 2.006.719,77.

Il dipartimento Bilancio, nell'istruttoria di competenza, evidenzia che, a causa della presenza di errori e imprecisioni nella registrazione dei vari accadimenti di gestione tempo per tempo intervenuti, relativi agli esercizi 2011-2012-2013, oltreché per l'incompleta documentazione trasmessa al dipartimento, non si è potuto addivenire nei termini di legge all'esame ed alla successiva approvazione dei rendiconti.

Altresì, il dipartimento ha rilevato che l'Arcea, ai sensi dell'articolo 12 della legge regionale numero 24 del 2002, ha ritenuto di poter agire in deroga alla vigente normativa in materia di contenimento della spesa. Lo stesso dipartimento Bilancio, invece, ritiene che l'Agenzia non possa esimersi dal rispetto della normativa sul contenimento della spesa, così come pure confermato dall'Ufficio legislativo dell'Avvocatura regionale.

Il dipartimento ha dunque verificato il rispetto dei limiti di spesa, cosiddetta "spending review", vale a dire le disposizioni normative regionali che si sono susseguite negli anni: articoli 9 e 10 della legge regionale numero 22 del 2010; articolo 13 della legge regionale numero 69 del 2012; articolo 3 della legge regionale numero 56 del 2013.

A tal proposito, il dipartimento ha precisato che l'Arcea non può agire in deroga alla vigente normativa sul contenimento delle spese, nonostante l'Agenzia ritenga che possa trovare applicazione l'articolo 12 della legge regionale numero 24 del 2002.

Con riferimento agli esercizi finanziari 2011 e 2012 il dipartimento ha accertato il contenimento delle spese relative a convegni, pubblicità e rappresentanza, oltreché quelle inerenti le spese di consulenza. Il vincolo di spesa di cui all'articolo 10 della legge regionale numero 22 del 2010, vale a dire la riduzione dei compensi dei componenti del Collegio dei revisori dei conti, risulta anch'esso rispettato.

Relativamente al rendiconto dell'anno 2011 si è riscontrato il mancato rispetto del limite ex articolo 9, comma 2 legge regionale numero 22 del 2010, inerente i compensi erogati a favore dei componenti degli organi di indirizzo, controllo o direzione.

Per quanto concerne l'esercizio 2013, dall'analisi istruttoria del dipartimento emerge che l'Arcea non ha rispettato la normativa in materia di spending review. Lo stesso dipartimento ritiene necessario un approfondimento sull'attività di gestione dell'Agenzia da parte del dipartimento competente, al fine di verificare eventuali responsabilità circa l'illegittimità delle maggiori spese effettuate.

A conclusione dell'attività istruttoria, il dipartimento Bilancio oltre a precisare che questa attività di verifica non impedisce l'approvazione dei documenti contabili, ritiene possibile proporre al Consiglio regionale l'approvazione dei rendiconti dell'Arcea per gli esercizi 2011, 2012 e 2013.

Il Comitato di Vigilanza ha espresso parere favorevole all'approvazione dei rendiconti relativi agli esercizi finanziari 2011, 2012 e 2013; con riferimento al rendiconto 2013, il Comitato, tuttavia, manifesta il proprio diniego per le spese effettuate in deroga ali limiti di spesa ex articolo 13 della legge regionale numero 69 del 2012.

Il provvedimento si compone anche dei verbali del Collegio dei revisori, il quale ha espresso parere favorevole all'approvazione dei rendiconti relativi agli esercizi finanziari 2011 e 2012. Relativamente al rendiconto 2013, il Collegio ha rilevato che l'Agenzia ha superato i limiti di spesa di cui alla legge regionale numero 69 del 2012; confermando il proprio diniego rispetto ai valori cristallizzati nel rendiconto per le spese effettuate, ha attestato la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione.

La delibera di Giunta regionale nel precisare che le sanzioni per il mancato rispetto della normativa sul contenimento della spesa non incidono sull'approvazione del rendiconto dell'Agenzia, ma, ai sensi dell'articolo 9, comma 12, legge regionale numero 22 del 2010 e dell'articolo 13, comma 13 legge regionale numero 69 del 2012, costituiscono "causa di revoca automatica nei confronti dei soggetti a qualunque titolo nominati negli enti strumentali, negli istituti, nelle agenzie, nelle aziende e negli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione", demanda al dipartimento Agricoltura la verifica del puntuale rispetto della normativa, e, ove necessario, la predisposizione e l'invio agli organi inquirenti della Corte dei conti di una idonea e circostanziata relazione in merito all'eventuale danno all'erario in ordine ai soggetti che l'hanno causato, con contestuale informativa al dipartimento Bilancio.

La Seconda Commissione Bilancio, preso atto della dichiarazione di regolarità dell'atto resa dai dirigenti della Giunta regionale competenti per materia, ha approvato il provvedimento amministrativo, facendo proprie le osservazioni e le raccomandazioni espresse dal Collegio dei revisori, dai dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale.

Si sottopone all’esame dell’Aula il provvedimento finora illustrato.

PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie Presidente, giusto per sottolineare, ringraziando la Commissione bilancio del Consiglio per il lavoro che ha svolto su queste proposte di provvedimento amministrativo, vorrei richiamare l’attenzione sul fatto che i punti all’ordine del giorno dal 4 al 9 riguardano tutti l’approvazione di rendiconti di gestione dei bilanci di previsione di importantissimi enti strumentali della Regione Calabria: l’Arcea per gli esercizi finanziari dal 2011 al 2013; l’Arpacal dal 2010 al 2013 per quanto riguarda i rendiconti e il bilancio di previsione 2015 e il bilancio triennale 2016/2018; l’Aterp di Cosenza dal 2010 al 2013 e di Catanzaro per l’anno 2013 al quale si affiancherà fra poco – mi auguro fra pochissimo tempo in Commissione prima e in Consiglio poi – il bilancio di previsione dell’Aterp unica per il 2016/2018.

Mi pare che sia importante sottolineare come con il lavoro odierno del Consiglio, con il lavoro svolto dalla Commissione e dal dipartimento Bilancio e degli organismi competenti degli enti strumentali, riporti a norma il sistema di detti enti, almeno per quanto riguarda l’assetto finanziario, per quanto riguarda l’approvazione dei rendiconti e dei bilanci, recuperando così un tempo notevole pregresso e compiendo anche qui un piccolo passo verso una Regione normale in grado di rispettare la tempistica prevista dalle norme in materia finanziaria.

PRESIDENTE

Nessuno chiede di parlare, pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 121/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione rendiconti di gestione dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (ARPACAL) esercizi finanziari dal 2010 al 2013”

PRESIDENTE

Siamo adesso alla proposta di provvedimento amministrativo numero 121/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione rendiconti di gestione dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (ARPACAL) esercizi finanziari dal 2010 al 2013”.

La parola al relatore, consigliere Battaglia, per svolgere la relazione.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico)

Signor Presidente, la proposta di provvedimento è stata licenziata all'unanimità dalla seconda Commissione bilancio. Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del dipartimento Ambiente, del dipartimento Bilancio e del parere del Collegio dei revisori dei conti dell'Agenzia e del parere del Revisore unico.

Il dipartimento Bilancio, nell'istruttoria di competenza, evidenzia che, a causa della presenza di errori e imprecisioni nella registrazione dei vari accadimenti di gestione tempo per tempo intervenuti, relativi agli esercizi dal 2010 al 2013, oltreché per l'incompleta documentazione trasmessa al dipartimento, non si è potuto addivenire nei termini di legge, all'esame ed alla successiva approvazione dei rendiconti.

Numerose sono state le osservazioni e i rilievi sollevati dal dipartimento, tra i quali si menziona: la presenza di errori materiali che hanno comportato la mancata corrispondenza tra i valori finali ed iniziali dei residui attivi e passivi di esercizi successivi e contigui, con le relative conseguenze sui risultati di amministrazione; mancata corrispondenza tra valori accertati e impegnati, sia in conto competenza sia sulle partite di giro; mancata corrispondenza tra le entrate accertate nel conto consuntivo dell'Agenzia, con particolare riferimento a spese attinenti alla realizzazione di progetti finanziati con risorse del POR Calabria 2000-2006.

Solo con una successiva deliberazione del Direttore generale dell'Arpacal, la numero 477 del 08/10/2015, sono state apportate le necessarie rettifiche ai rendiconti oggetto di rilievi; ciò ha consentito di garantire la corretta evidenziazione contabile dei fatti gestionali.

Sulla delibera in questione, con la quale sono state approvate alcune rettifiche ai rendiconti relativi agli anni 2010-2011-2012-2013, il Revisore Unico dei Conti ha espresso parere favorevole.

I rendiconti, relativi agli esercizi finanziari 2010-2011-2012-2013, hanno registrato degli avanzi di amministrazione, pari rispettivamente ad euro 5.481.022,28, euro 5.664.80438, euro 5.278.118,34 ed euro 4.639.662,83.

Il dipartimento ha, altresì, verificato il rispetto dei limiti di spesa cosiddetta "spending review", per come dettate dalle disposizioni normative regionali che si sono susseguite negli anni: legge regionale numero 19 del 2009, legge regionale numero 22 del 2010 e la legge regionale numero 69 del 2012. Trattasi di un controllo che attiene alle verifiche delle spese per come registrate nei documenti contabili dell'Agenzia che prende atto dei controlli effettuati sia dall'Organo di controllo interno sia dal dipartimento che effettua la vigilanza sull'Ente. Dagli atti non viene indicata nessuna violazione della normativa in questione, ad eccezione della spesa per il personale e della spesa per gli Organi di direzione e controllo che necessitano di approfondimenti da parte del dipartimento vigilante.

A conclusione dell'istruttoria, il dipartimento Bilancio precisa che questa attività di verifica non impedisce l'approvazione dei documenti contabili, quindi ritiene possibile procedere all'adozione, da parte della Giunta regionale, dei rendiconti Arpacal per gli esercizi 2010-2011-2012-2013 e proporre l'approvazione degli stessi al Consiglio regionale.

Viene segnalato il rilascio del parere del Comitato regionale di Indirizzo dell'Arpacal solo per l'anno 2013; per i precedenti esercizi finanziari, vale a dire per gli anni 2010-2011-2012, si registra l'assenza del prescritto parere, poiché al momento della redazione dei rendiconti il Comitato veniva dichiarato decaduto.

Il dipartimento Ambiente ha sollevato, anch'esso, alcune criticità e rilievi sui rendiconti relativi agli anni 2010-2011-2012, superate dall'adozione di apposita delibera numero 172 del 2014, con la quale l'ente ha provveduto all'eliminazione del residuo attivo che ha consentito il rilascio del parere favorevole da parte del dipartimento di competenza.

Il Collegio dei revisori dei conti, nell'esprimere parere favorevole, censura il comportamento dell'ente per quanto concerne la mancata attivazione di una appropriata contabilità economica, al fine di adeguarsi ai principi in materia di armonizzazione dei sistemi contabili. Raccomanda una ristrutturazione funzionale ed organizzativa, finalizzata ad una razionalizzazione delle risorse umane e strutturali che consenta il contenimento dei relativi costi.

Lo stesso Collegio dei revisori dei conti rileva che il costo del personale assorbe quasi completamente le risorse messe a disposizione della Regione. Altresì, il Collegio sottolinea che le risorse finanziarie erogate dalla Regione sono destinate prevalentemente a coprire la spesa del personale, e che occorre rimodulare l'erogazione del contributo destinato alla gestione dell'Azienda.

Di conseguenza, si registrano saldi negativi tra gli impegni di spesa per l'esercizio delle funzioni tipiche e le entrate accertate per l'erogazione dei servizi, coperti dall'avanzo di amministrazione, prossimo all'esaurimento.

Nella relazione al rendiconto 2013, il Collegio registra la definitiva cancellazione dei residui parte Entrate della posta relativa al finanziamento POR per l'acquisto dell'immobile di Cosenza e l'adozione di un percorso di contenimento della spesa, raccomandando comunque di continuare a porre attenzione alla evoluzione e alla previsione della spesa.

La delibera di Giunta regionale, a seguito dell'attività istruttoria eseguita dal dipartimento Bilancio, ritiene necessario verificare il rispetto delle disposizioni legislative sulla base di specifici riscontri documentali e delle risultanze dell'ispezione del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Orbene, nel precisare che le sanzioni per il mancato rispetto della normativa sul contenimento della spesa non incidono sull'approvazione del rendiconto dell'Agenzia, ma, ai sensi dell'articolo 9, comma 12, legge regionale numero 22 del 2010 e dell'articolo 13, comma 13, legge regionale numero 69 del 2012, costituiscono "causa di revoca automatica nei confronti dei soggetti a qualunque titolo nominati negli enti strumentali, negli istituti nelle agenzie, nelle aziende e negli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione", demanda al dipartimento Ambiente e Territorio la verifica del puntuale rispetto della normativa.

La seconda Commissione bilancio, preso atto della dichiarazione di regolarità dell'atto resa dai dirigenti della Giunta regionale competenti per materia, ha approvato il provvedimento amministrativo facendo proprie le osservazioni e le raccomandazioni espresse dal Revisore Unico, dai dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria, e dalla Giunta regionale.

PRESIDENTE

Non essendoci richieste di parola pongo in votazione il provvedimento.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 114/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione dell'ARPACAL (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria) per l'esercizio finanziario 2015”

PRESIDENTE

Il punto sei all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 114/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione dell'ARPACAL (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria) per l'esercizio finanziario 2015”.

La parola al relatore, consigliere Battaglia, per svolgere la relazione.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico)

La proposta di provvedimento è stata licenziata all'unanimità dalla seconda Commissione bilancio.

Prima di procedere all'esame del provvedimento in oggetto, il dirigente generale del dipartimento Bilancio, dottor De Cello, ha trasmesso agli uffici della Commissione una nota, acquisita al protocollo numero 23842 del 10.06.2016, con la quale comunica che il dipartimento ha concluso sia l'istruttoria di propria competenza sul Rendiconto 2014 sia la verifica del riaccertamento straordinario dei residui dell'Arpacal.

La nota si compone delle relazioni istruttorie, redatte dal dipartimento Ambiente e dal dipartimento Bilancio, contenenti i relativi pareri sul Rendiconto 2014.

Il provvedimento è provvisto del parere favorevole del revisore unico dei conti dell'Azienda nonché di quello del Comitato di indirizzo.

Il revisore unico segnala uno squilibrio che, esaurite le risorse derivanti dagli avanzi di amministrazione dei precedenti esercizi, porterà l'Agenzia ad un disavanzo gestionale strutturale permanente, considerato che non avrà più i mezzi per poter adempiere ai compiti istituzionali che le sono stati attribuiti.

Il dipartimento Ambiente ha concluso l'istruttoria di competenza rilevando che: "in considerazione che l'esame e la valutazione degli atti è stata effettuata una analisi della corrispondenza tra le somme iscritte nella parte entrata del bilancio ARPACAL, derivanti da trasferimenti regionali, con le somme iscritte nel bilancio regionale nei capitoli assegnati al dipartimento Ambiente e Territorio ed in ragione dell'esigenza di dotare l'Agenzia dello strumento finanziario annuale e documento autorizzatorio, si ritiene necessario poter rilasciare il parere favorevole all'approvazione del bilancio di previsione 2015".

Il dipartimento Bilancio, a conclusione dell'attività istruttoria di competenza, esprime che "nulla osta all'adozione, da parte della Giunta regionale, del bilancio di previsione dell'ARPACAL per l'esercizio 2015".

Raccomanda una costante attenzione in termini di un oculato impiego delle risorse a disposizione, anche nel rispetto della vigente normativa in materia di riduzione della spesa; richiama l'attenzione dell'Ente sulla corretta determinazione del Fondo crediti di dubbia esigibilità, al fine di evitare un'impropria riduzione delle effettive disponibilità di entrata; richiama l'attenzione dell'Ente ad una sempre maggiore oculatezza nella gestione, al fine di garantire un adeguato contenimento delle spese, tale da permettere il rispetto del limite in questione a consuntivo 2015.

La seconda Commissione Bilancio, preso atto della dichiarazione di regolarità dell'atto resa dai dirigenti della Giunta regionale competenti per materia, ha approvato il provvedimento amministrativo facendo proprie le osservazioni e le raccomandazioni espresse dal Revisore Unico, dai dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale.

Si propone, pertanto, all'Aula l’approvazione del provvedimento.

PRESIDENTE

Non essendoci richieste di parola pongo in votazione il provvedimento.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 126/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione dell'ARPACAL (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria) 2016/2018”

PRESIDENTE

Siamo al punto sette all’ordine del giorno che riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 126/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione dell'ARPACAL (Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria) 2016/2018”.

Il consigliere Battaglia, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico)

La proposta di provvedimento, posta oggi all'approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata all'unanimità dalla seconda Commissione bilancio.

Prima di procedere alla discussione del provvedimento in oggetto, il dirigente generale del dipartimento Bilancio ha trasmesso agli uffici della Commissione una nota, acquisita al protocollo, con la quale comunica che il dipartimento ha concluso sia l'istruttoria di propria competenza sul Rendiconto 2014 sia la verifica del riaccertamento straordinario dei residui dell'Arpacal. La nota si compone delle relazioni istruttorie, redatte dal dipartimento Ambiente e dal dipartimento Bilancio.

Il Revisore unico, nel verbale al bilancio di previsione 2016, evidenzia che, con l'introduzione del decreto legislativo numero 118 del 2011 sull'armonizzazione dei bilanci e degli schemi contabili, a partire dal 2016, è venuta meno la distinzione tra il bilancio annuale e il bilancio pluriennale. Gli enti territoriali hanno dovuto riclassificare il proprio bilancio sulla base del nuovo schema introdotto, che prevede la classificazione dell'Entrata in "Titoli" e "Tipologie" e la Spesa in "Missioni" e "Programmi".

L'applicazione dei nuovi principi contabili ha determinato un disavanzo tecnico di euro -3.247.018,58 da ripianare in 30 quote di uguale valore. Il Revisore sottolinea che il ridotto ammontare del fondo ordinario di funzionamento - pari ad euro 15 milioni - non consente di garantire l'ottimale funzionamento dell'agenzia, atteso che solo le spese di personale ammontano a circa euro 14.500.000.

Il Revisore, nell'esprimere parere favorevole al bilancio di previsione 2016 ed al bilancio pluriennale 2016/2018, raccomanda "il management a procedere nell'azione di riqualificazione e riorganizzazione del personale agenziale affinché si possano ottimizzare le procedure di attività di ciascuna Area e di ciascun Servizio nel pieno rispetto delle discipline normative relative al contenimento dei costi ".

Il dipartimento Ambiente, nella propria relazione istruttoria, rileva che la verifica del rispetto dei limiti di spesa è stata eseguita utilizzando i soli dati comunicati e trasmessi dall'Agenzia, poiché il parametro base di riferimento su cui l'ente è tenuto ad effettuare le riduzioni è la spesa sostenuta nell'esercizio 2014 per il quale non si è ancora conclusa la procedura di approvazione da parte del Consiglio regionale.

Per quanto concerne, invece, le indennità dovute ai membri del Collegio dei revisori/revisore unico, gli stanziamenti risultano essere superiori ai compensi dovuti ai sensi dell'articolo 22, comma 1, lettera e) della legge regionale numero 24 del 2013.

Il dipartimento vigilante, dunque, ritiene necessario una puntuale verifica dei regolari importi da imputare sulla relativa spesa con la variazione in sede di assestamento del bilancio.

Il dipartimento Bilancio, nell'istruttoria di competenza, evidenzia che i residui attivi sono caratterizzati da una anzianità superiore a 10 anni e dunque, in quanto tali, prescritti o in ogni caso di difficile riscossione.

Il dipartimento raccomanda l'ente di verificare, in fase di gestione, le previsioni di cassa, provvedendo alla tempestiva regolarizzazione di eventuali provvisori di entrata e di uscita, e di procedere con un attenta verifica delle poste di bilancio riportate tra i residui attivi al fine di interrompere i termini di prescrizione e recuperare quanto dovuto da parte dei debitori.

Relativamente alla costituzione del Fondo pluriennale vincolato (FPV), che evidenzia la distanza temporale intercorrente tra l'acquisizione delle risorse e il loro effettivo impiego, lo stesso risulta pari a zero, poiché in occasione del riaccertamento straordinario dei residui, l'agenzia ha provveduto a reimputare solo residui passivi all'esercizio 2015. Il dipartimento raccomanda in occasione del riaccertamento dei residui, propedeutico alla definizione del consuntivo 2015, di verificare la correttezza del Fondo pluriennale vincolato appostato nel bilancio 2016/2018, provvedendo ad un eventuale aggiornamento dello stesso.

A seguito della procedura di riaccertamento straordinario dei residui è risultato un disavanzo tecnico. Al fine di consentire il ripiano del disavanzo, l'agenzia ha predisposto un piano di rientro che, per come stabilito dall'articolo 1, comma 538 lettera b) della legge numero 190 del 2014, può avvenire a quote costanti per un massimo di anni 30. L'Agenzia ha incominciato ad appostare nella parte spesa, a partire dal bilancio assestato 2015, l'importo di euro 108.233,95.

A conclusione dell'attività istruttoria, il dipartimento Bilancio esprime che "nulla osta all'adozione, da parte della Giunta regionale, del bilancio di previsione dell'ARPACAL per l'esercizio 2016/2018".

La seconda Commissione Bilancio, preso atto della dichiarazione di regolarità dell'atto resa dai dirigenti della Giunta regionale competenti per materia, ha approvato il provvedimento amministrativo, facendo proprie le osservazioni e le raccomandazioni espresse dal Revisore Unico, dai Dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale.

Pertanto, si propone all’Aula l'esame della proposta di provvedimento amministrativo.

PRESIDENTE

Non essendoci richieste di parola, pongo in votazione il provvedimento.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 125/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconto di Gestione dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Cosenza esercizi finanziari dal 2010 al 2013”

PRESIDENTE

Il punto otto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 125/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconto di Gestione dell'ATERP (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Cosenza esercizi finanziari dal 2010 al 2013”.

Il consigliere Battaglia, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico)

La proposta di provvedimento, posta oggi all'approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata all'unanimità dalla seconda Commissione Bilancio.

Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del dipartimento Lavori Pubblici, del dipartimento Bilancio e del parere del Collegio dei revisori dei conti dell'Agenzia.

La legge regionale numero 24 del 2013, recante "Riordino enti, aziende regionali, fondazioni agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità", istituisce l'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica regionale, quale ente ausiliario della Regione in materia di edilizia residenziale pubblica, con l'accorpamento delle Aziende regionali per edilizia residenziale.

Con delibera di Giunta regionale è stato nominato Commissario unico regionale dopo la nomina del commissario ingegnere Gagliardi, il dott. Mascherpa.

Il dipartimento Bilancio ha svolto le verifiche dovute per accertare la corrispondenza tra i dati di bilancio finali e i dati iniziali di ciascun esercizio, oltre che la corretta determinazione dei risultati di amministrazione e quindi la piena correttezza contabile dei dati esposti e dei risultati determinati. I rendiconti chiudono con avanzo di amministrazione, la cui esatta determinazione è stata verificata dal dipartimento con metodo statico e dinamico.

Il dipartimento ha, altresì, verificato il rispetto dei limiti di spesa previsti dalle leggi regionali numero 19 del 2009, numero 22 del 2010 e numero 69 del 2012.

Dall'attività istruttoria svolta, dunque, è emerso il mancato rispetto della normativa in materia di "spending review", con riferimento alla riduzione delle spese di funzionamento, all'impiego di personale a tempo determinato ed agli emolumenti corrisposti al commissario straordinario.

A conclusione dell'istruttoria, il dipartimento Bilancio precisa che questa attività di verifica non impedisce l'approvazione dei documenti contabili, quindi ritiene possibile procedere all'adozione, da parte della Giunta regionale, dei rendiconti dell'Aterp di Cosenza per gli esercizi 2010-2011-2012-2013 e proporre l'approvazione degli stessi al Consiglio regionale.

Il Collegio dei revisori dei conti, nella relazione di accompagnamento, dà atto del rispetto dei principi e dei criteri di determinazione dei residui attivi e passivi. Per quanto riguarda i residui attivi, il Collegio invita gli uffici dell'Ente a verificare i termini di prescrizione e, ove occorre, a procedere alla notifica degli atti interruttivi.

L'Organo di controllo rileva che, nonostante le ripetute sollecitazioni, l'Amministrazione e gli uffici preposti non hanno ancora risolto i problemi legati all'organizzazione del personale dipendente.

Il mancato incasso dei canoni di locazione, che costituisce la principale fonte di approvvigionamento, comporta una forte carenza di liquidità a cui l'Ente è costretto a sopperire con il costante ricorso all'anticipazione bancaria.

Il Collegio, nel constatare il continuo ricorso all'anticipazione di cassa, invita l'Ente al contenimento della spesa e, con riferimento al rendiconto 2011 e 2012, ad eseguire il riaccertamento dei residui attivi e passivi. Relativamente all'anno 2013, il Collegio invita gli uffici preposti a non utilizzare l'avanzo, perché composto da residui attivi ancora da riaccertare.

Conclusivamente, il Collegio dei revisori dei conti, nell'esprimere parere favorevole all'approvazione dei rendiconti di gestione, dà atto delle azioni messe in campo dall'Ente al fine di risolvere le principali criticità quali, appunto, la ricognizione del patrimonio immobiliare, l'avvio sia di un piano di rateizzazione dei debiti nei confronti dell'erario con Equitalia Spa sia di un piano di rientro dell'anticipazione di cassa con l'istituto di credito-tesoriere.

Il dipartimento Lavori Pubblici, dopo aver richiamato quanto espresso dal Collegio dei revisori, concorda con il manifestato parere favorevole dell'organo di controllo e con le relative raccomandazioni.

Nello specifico, il dipartimento vigilante prescrive all'Aterp di continuare nell'attività di recupero della morosità e di aumentare l'attività di riscossione, raccomandando l'Ente di avviare una attività più incisiva di verifica dei termini di prescrizione con le relative notifiche degli atti interruttivi.

La delibera di Giunta regionale, a seguito dell'attività istruttoria eseguita dal dipartimento Bilancio, demanda al dipartimento Lavori Pubblici la verifica, sulla base di specifici riscontri documentali, del rispetto della normativa in materia di contenimento della spesa, con particolare riferimento alle spese di funzionamento, all'impiego di personale a tempo determinato ed agli emolumenti corrisposti al commissario straordinario.

La seconda Commissione Bilancio, preso atto della dichiarazione di regolarità dell'atto, ha approvato il provvedimento amministrativo, facendo proprie le osservazioni e le raccomandazioni espresse dal Collegio dei revisori, dai dipartimenti regionali competenti che ne hanno curato l'istruttoria e dalla Giunta regionale.

Si sottopone il provvedimento all’Aula per l’approvazione.

PRESIDENTE

Non essendoci richieste di parola pongo in votazione il provvedimento.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, credo che sia importante, leggendo questo documento, chiedere all’assessore perché si parla di maggiori spese sostenute e dichiarate illegittime dal dipartimento Bilancio. Cosa ha intenzione di fare l’assessore al ramo per evidenziare eventuali danni erariali scaturenti dalle maggiori spese sostenute dall’Aterp di Cosenza e cosa intende fare la Giunta regionale per vigilare meglio e approfondire le osservazioni emerse dalla relazione del dipartimento Bilancio?

PRESIDENTE

E’ un provvedimento che viene dal vicepresidente Viscomi.

(Interruzione)

Consigliere Bevacqua, il provvedimento è stato votato.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 122/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconto di Gestione dell'Aterp (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Catanzaro per l'anno finanziario 2013”

PRESIDENTE

Punto nove all’ordine del giorno: proposta di provvedimento amministrativo numero 122/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante – “Approvazione Rendiconto di Gestione dell'Aterp (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica) della provincia di Catanzaro per l'anno finanziario 2013”

Prima di dare la parola al consigliere Battaglia, i quesiti posti dal consigliere Bevacqua li sottoponiamo al vicepresidente Viscomi in relazione all’ottavo e nono punto assieme.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), relatore

La proposta di provvedimento amministrativo è stata licenziata all'unanimità dalla seconda Commissione.

La legge regionale numero 24 del 2013, recante “Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità”, istituisce l'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica regionale, come premesso al precedente provvedimento.

Il Collegio dei revisori dei conti, nella relazione di accompagnamento al rendiconto consuntivo dell'esercizio 2013, evidenzia che l'avanzo di gestione è pari ad euro 406.400.

L'avanzo di competenza, ancorché positivo, risulta in diminuzione rispetto agli anni precedenti. L'organo di controllo, dunque, ritiene che l'Azienda debba proseguire nell'attuazione delle azioni già intraprese al fine di migliorare i risultati e gli obiettivi, con particolare attenzione: all'abbattimento della morosità relativa ai canoni di locazione; all'applicazione di procedure di regolarizzazione del rapporto locativo; al risanamento finanziario, conseguibile anche mediante l'eventuale alienazione di alloggi o terreni.

Dall'analisi dei fatti di gestione, si rileva che i residui attivi alla fine dell'esercizio provengono dalla gestione di competenza.

Nonostante gli sforzi compiuti, si denota la difficoltà dell'ente nella riscossione dei residui attivi, che influenza, conseguentemente, la capacità aziendale di far fronte, con pagamenti puntuali, agli importi rilevati nei residui passivi.

Il Collegio, dopo aver dato atto dell'avvenuto riaccertamento per l'anno 2013, ritiene necessario monitorare e verificare i residui attivi e passivi, al fine di accertare l'esistenza di adeguati presupposti per il loro mantenimento in bilancio, in considerazione dell'accorpamento previsto dalla legge regionale numero. 24 del 2013.

Dall'analisi dei risultati, il Collegio rileva un disavanzo di amministrazione pari ad euro 243.151, che risulta comunque diminuito rispetto agli anni precedenti. Il conto economico chiude con una perdita di euro 1.331.

A conclusione della relazione, nell'esprimere parere favorevole all'approvazione del rendiconto di gestione dell'Aterp, il Collegio invita e raccomanda l'Azienda a svolgere le attività istituzionali limitatamente a quanto dettato dalla legge regionale numero 24 del 2013, non assumendo nuovi impegni la cui durata vada oltre i termini di legge;

Il dipartimento Lavori Pubblici, dopo aver riassunto puntualmente la relazione del Collegio dei revisori, esprime parere favorevole, concordando con le prescrizioni raccomandate dal Collegio stesso, ritenendo comunque che, nonostante i tangibili miglioramenti nella gestione aziendale, l'Aterp possa comunque impegnarsi per eliminare situazioni di carenze e morosità ancora presenti.

Il dipartimento Bilancio ha svolto le verifiche dovute per accertare la corrispondenza tra i dati di bilancio finali 2012 e i dati iniziali 2013, la corretta determinazione del risultato di amministrazione e quindi la piena correttezza contabile dei dati esposti e del risultato determinato.

Dai documenti presentati dall'ente, si evince l'attestazione dell'inesistenza di debiti fuori bilancio.

A conclusione della relazione di competenza, il dipartimento Bilancio, condividendo le raccomandazioni del Collegio dei revisori dei conti, esprime nullaosta all'adozione da parte della Giunta regionale del bilancio consuntivo dell'Aterp di Catanzaro per l'esercizio finanziario 2013.

La seconda Commissione, preso atto della dichiarazione di regolarità resa dai dirigenti della Giunta regionale, ha approvato il provvedimento amministrativo che oggi si sottopone all’esame dell’Aula.

PRESIDENTE

La parola alla Giunta in risposta alle domande poste dal consigliere Bevacqua.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Il consigliere Bevacqua ha chiesto cosa la Giunta ha inteso fare se e nel caso in cui siano state riscontrate delle illegittimità o presunte tali nei rendiconti di gestione - ovviamente, non nei bilanci di previsione.

La Giunta ha dichiarato nelle sue delibere la sua intenzione. Siccome la questione si è posta sia per quanto riguarda l’Arpacal sia per l’Arcea sia per l’Aterp di Cosenza, in tutti e tre i casi la Giunta ha chiesto, su sollecitazione del dipartimento Bilancio - che deve verificare il rendiconto di gestione, quindi l’esistenza di una entrata e di una uscita, ma non può verificare la legittimità della singola voce di spesa perché è competenza del dipartimento vigilante - al dipartimento vigilante di verificare la legittimità o la presunta illegittimità della spesa che spesso è connessa a norme legislative di contenimento non chiare nel loro perimetro di applicazione; ha, altresì, chiesto, senza giustizialismi di sorta, di inviare all’esito delle osservazioni e delle valutazioni da parte dell’organismo vigilante, cioè il dipartimento vigilante, “di predisporre e inviare, ove ritenuto necessario, agli organi inquirenti della Corte dei conti, ai sensi della legge 20 del 1994, idonea e circostanziata relazione in merito all’eventuale danno all’erario, generato dalla mancata riduzione della spesa in questione e i soggetti che l’hanno cagionato”.

Quindi normalità sì, ma anche chiarezza di responsabilità nelle varie situazioni. Sono molto felice di approvare oggi i rendiconti di gestione, i bilanci di previsione dal 2010 in qua, ma è anche doveroso, con molta chiarezza, che, se ci sono delle responsabilità, devono essere prima accertate innanzitutto dal dipartimento vigilante Agricoltura, Ambiente o quant’altro, e nel caso vi siano devono essere comunicate agli organi preposti, in modo particolare alla Corte dei conti per l’accertamento del danno erariale.

PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione il punto nove all’ordine del giorno.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Esame abbinato:

Progetto di legge 134/10^ di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 dicembre 2005, n. 17 (Norme per l'esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo)”
Progetto di legge 135/10^ di iniziativa del consigliere D. Bevacqua, F. Orsomarso, recante: “Modifica L.R. 17/2005 (Norme per l'esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo)”

PRESIDENTE

Passiamo al punto quattordici: proposte di legge unificate 134/10^e 135/10^ “Modifica legge regionale 17/2005 (Norme per l'esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo)”.

La parola al consigliere Bevacqua, relatore del provvedimento.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico), relatore

Signor Presidente, come Commissione abbiamo deciso di abbinare i due progetti di legge di iniziativa uno del collega Giudiceandrea e l’altro del sottoscritto insieme al collega Orsomarso, in ragione delle convergenti finalità scaturenti dai due testi. Abbiamo, così, provveduto a coordinare organicamente fra loro le norme contenute nei progetti di legge originari, unitamente agli emendamenti proposti, procedendo di fatto alla redazione di un testo omogeneo ed armonico rispetto agli obiettivi sottesi.

Mi piace evidenziare, comunque, come la prassi troppo a lungo reiterata su questo tema, di operare in merito ai piani di spiaggia attraverso continue proroghe, trovi oggi un punto fermo nella legge urbanistica che abbiamo di recente licenziato, pur se impugnata in alcune parti, da questo Consiglio regionale.

Grazie a questo nuovo testo, abbiamo risolto il problema alla radice, perché è stata stabilita una procedura cogente per l’approvazione dei piani spiaggia, in coerenza con il piano di bacino per l’erosione costiera e del master plan per interventi di difesa e tutela della costa. In tal modo è stata eliminata un’anomalia che si trascinava ormai da troppi anni e credo che in questo caso vada dato atto a questo Consiglio regionale e all’assessore al ramo per aver saputo anche porre fine ad una anomalia che si registrava da troppo tempo.

Sono diversi ad oggi i comuni costieri calabresi non ancora dotatisi di un Piano comunale di spiaggia, formato e adeguato secondo le indicazioni della normativa regionale. Tale situazione, se non affrontata per tempo, porrebbe a rischio le attività di decine di operatori turistici sin qui titolari dei lidi balneari, a supporto di attigui alberghi e villaggi turistici, con la conseguente chiusura di svariate unità imprenditoriali del settore e la perdita di migliaia di posti di lavoro.

La proposta di legge, pertanto, nel suo complesso, consente ai comuni costieri, in attesa dell’approvazione dei Piani comunali di spiaggia, di autorizzare provvisoriamente l’utilizzo di aree demaniali marittime ai fini dell’attività inerente ai servizi di balneazione, a condizione che le aree interessate da tale autorizzazione siano già incluse con le medesime destinazioni nei vigenti piani.

Viene, inoltre, opportunamente stabilito che l’autorizzazione temporanea ed eccezionale, in ogni caso, non comporta nessun diritto di insistenza e che tale autorizzazione potrà essere rilasciata in via del tutto eccezionale e limitatamente alla sola stagione estiva 2016. In tal modo si evita di ingenerare il dubbio di una sorta di rinnovo automatico dell’autorizzazione e che ciò possa accordare vantaggi al prestatore uscente o a persone che con tale prestatore abbiano particolari legami. In questo modo evitiamo anche di porsi in contrasto con la normativa europea e con il principio costituzionale della tutela della concorrenza.

Pertanto, propongo all’Aula l’approvazione di questa modifica alla legge regionale 17/2005.

PRESIDENTE

Ci sono due emendamenti presentati in questo momento alla Presidenza dal consigliere Orsomarso su questo progetto di legge. Prego, consigliere.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Ho tardato a presentarli e ne avevo parlato anche con l’altro presentatore, il collega Giudiceandrea, lo dico adesso a microfono al collega Bevacqua: nelle more dello spirito di questa norma che abbiamo insieme presentato, che è a salvaguardia di proroghe, un emendamento prevede di aggiungere ad “attività ricettive alberghiere” anche “attività nautiche”. Comprenderete che ci sono approdi che sono utilizzati con delle autorizzazioni provvisorie.

Quindi i due emendamenti vanno in questa direzione, in uno spirito di proroga rispetto a queste varie attività alberghiere ed extralberghiere, quindi anche nautiche.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Bevacqua.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico), relatore

Il consigliere Orsomarso, che con me ha presentato questa proposta di modifica alla legge regionale, oggi propone all’Aula un’ulteriore modifica o variazione all’emendamento proposto.

Non so se è ammissibile o meno questo emendamento. Possiamo incorrere in qualche censura? Propongo all’Aula di approvare il testo così come è stato approvato dalla Commissione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Sappiamo che vi è la prassi di modificare in Aula i provvedimenti di legge lì dove ci sono emendamenti che non stravolgono il testo; qui si tratta di aggiungere alle parole “attività alberghiere” le parole “e nautiche”. Comprenderete bene che è vicina la stagione turistica e che lo spirito di questa proposta di legge che abbiamo presentato insieme riguarda appunto villaggi e quant’altro; non si tratta quindi di stravolgere lo spirito della proposta.

PRESIDENTE

Consigliere Orsomarso, poiché gli emendamenti devono essere presentati entro le 24 ore precedenti l’inizio della seduta, direi di ammetterli se lei assieme al Presidente della Commissione rilevate che sono di dettaglio e che possono, quindi, essere ammessi e discussi oggi spostando la discussione definitiva di questo punto dopo la discussione delle deliberazioni della Corte dei conti.

Prego il Presidente della Commissione, assieme ai capigruppo, di incontrarsi per decidere l’ammissibilità o meno degli emendamenti.

Discussione su deliberazione della Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per la Calabria – n. 87/2015 'Verifica del rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno, dell’osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dell’articolo 19, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità dell’indebitamento e dell’assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari sul Bilancio di previsione 2015 della Regione Calabria'

PRESIDENTE

Passiamo al punto quindici all’ordine del giorno relativo a “Discussione su deliberazione della Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per la Calabria – n. 87/2015 'Verifica del rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno, dell’osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dell’articolo 19, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità dell’indebitamento e dell’assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari sul Bilancio di previsione 2015 della Regione Calabria'”.

Prego, consigliere Battaglia, ha facoltà di svolgere la relazione.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), relatore

Signor Presidente, la delibera in questione riveste notevole importanza ed ha ad oggetto la verifica del rispetto degli obiettivi annuali posti dal Patto di stabilità interno, dell'osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dell'articolo 19, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità dell'indebitamento e dell'assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari sul bilancio di previsione 2015 della Regione Calabria, così come previsto dall'articolo 1, comma 3, del decreto Legge n. 174 del 2012.

Secondo quanto previsto dalla legge 14 gennaio 1994 numero 20, le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti esercitano il controllo, ai fini di referto, sulla gestione delle amministrazioni regionali e dei loro enti strumentali.

In particolare, tra le tante attività, la sezione regionale di controllo della Corte dei conti svolge, anche in corso di esercizio, il controllo successivo sulla gestione del bilancio e del patrimonio delle amministrazioni pubbliche, nonché sulle gestioni fuori bilancio e sui fondi di provenienza comunitaria, verificando la legittimità e la regolarità delle gestioni nonché il funzionamento dei controlli interni a ciascuna amministrazione.

Da ciò ne deriva preliminarmente, secondo quanto rilevato dall'esame del bilancio di previsione per l'esercizio 2015 da parte della sezione regionale di controllo, che la Regione è rimasta parzialmente inadempiente in merito ad alcune misure da adottare relative alle criticità come rilevate nel bilancio di previsione 2014 con deliberazione della sezione stessa.

In particolare, la sezione di controllo rileva l'opportunità che la Regione renda conto degli atti adottati in ottemperanza ai rilievi formulati in occasione di propri precedenti referti, richiamando quest'ultima anche in ottemperanza a quanto previsto dall'articolo 18 del decreto legislativo 10 agosto 2014 n. 126, che modifica il decreto legislativo 23 giugno 2011 numero 118.

La sezione, nonostante tenga conto dell'attestazione del rispetto degli equilibri di bilancio, rileva come la Regione non produca in tale argomento un'appropriata relazione che possa confortare i dati prodotti. A tal proposito, richiama al rispetto della tempistica nel provvedere all'adozione degli atti di indirizzo da parte del dipartimento Bilancio in materia di limiti all'assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti sugli stanziamenti del bilancio relativi all'esercizio finanziario 2015.

Riguardo poi la regolarità in capo alla Regione circa la gestione amministrativa e contabile, la sezione pone l'attenzione sull'obbligo in capo alla Regioni delle politiche relative all’assunzione di personale degli organismi partecipati, per garantire anche per quest'ultimi una graduale riduzione della percentuale tra spese di personale e spese correnti.

La Sezione riscontra una situazione tale che non può rispondere alle finalità della normativa in esame, poiché per la maggior parte dei casi rileva un livello elevato della spesa senza alcuna indicazione delle necessarie azioni di riduzione.

Anche riguardo la gestione contabile la Sezione, considerata la genericità di quanto dichiarato dalla Regione e l'assenza di qualsiasi quantificazione, accerta come sia vanificata, di fatto, ogni possibilità di effettiva conoscenza e verifica degli aspetti in esame.

Sempre in merito alla gestione contabile, in relazione al “Piano delle valorizzazioni e alienazioni degli immobili di proprietà della Regione Calabria esercizio 2015”, secondo la Sezione regionale di controllo il Piano non appare idoneo a svolgere la propria funzione di “documento fondamentale di programmazione delle vendite immobiliari che la Regione intende avviare negli esercizi finanziari di riferimento”.

In particolare, la Sezione evidenzia come il Piano è stato redatto senza tener conto delle informazioni e dati tecnici, poiché tali dati non risultano forniti per l'anno corrente dai dipartimenti della Giunta regionale e dagli enti o aziende strumentali.

PRESIDENTE

Ci sono interventi? Questo è un punto, assieme a quelli che seguono, che è di discussione e che non sarà sottoposto a votazione.

(Il Consiglio prende atto)

Discussione su deliberazione della Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per la Calabria – n. 95/2015 'Relazione sulle società partecipate ed enti strumentali della Regione Calabria'

PRESIDENTE

Passiamo al punto sedici: “Discussione su deliberazione della Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per la Calabria – n. 95/2015 'Relazione sulle società partecipate ed enti strumentali della Regione Calabria'”.

Prego, consigliere Battaglia, ha facoltà di svolgere la relazione.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), relatore

Signor Presidente, il decreto legislativo numero 118 del 2011 impone alle amministrazioni regionali il consolidamento, per l'anno 2016, del proprio bilancio con quello degli enti, organismi strumentali, aziende e società controllate e partecipate; ciò ai fini della conoscenza, sia per l'ente gestore sia per la collettività, della complessiva situazione finanziaria della Regione.

La Sezione regionale della Corte dei conti, nell'ambito delle sue funzioni di controllo, fornisce, nella relazione allegata alla delibera numero 95 del 2015, un quadro delle società partecipate regionali, in termini gestionali ed economico-finanziari, e delle attività poste in essere dall'amministrazione regionale propedeutiche all'adempimento dell'obbligo di consolidamento per l'anno 2016.

La Corte evidenzia come la Regione abbia, già da tempo, avviato il processo di riordino delle proprie partecipazioni societarie e dei propri enti strumentali, alla luce dell'esigenza di contenimento della spesa regionale. Tale processo risulta, però, in ritardo rispetto agli impegni assunti con leggi regionali (da ultimo con la legge regionale numero 24 del 2013).

La Corte specifica che, dall'analisi delle iniziative legislative e degli atti amministrativi che si sono susseguiti, emerge una persistente confusione del quadro normativo regionale, con scelte stratificate, ripetitive e in alcuni casi contraddittorie, accompagnate da pesanti ritardi attuativi dell'Esecutivo e una pressoché totale carenza dell'attivazione della propria funzione di controllo da parte dell'organo legislativo, le cui indicazioni, invero non lineari, sono state spesso totalmente disattese.

La stessa Corte ritiene, pertanto, improrogabile, anche alla luce dell'esigenza di contenimento della spesa regionale, un percorso che conduca alla corretta ed efficace gestione delle risorse pubbliche.

PRESIDENTE

Ci sono interventi? No.

(Il Consiglio prende atto)

Discussione su deliberazione della Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per la Calabria – n. 2/2016 'Relazione sulla gestione del patrimonio della Regione Calabria con riferimento agli esercizi 2009-2014'

PRESIDENTE

Passiamo alla discussione del punto numero diciassette: “Discussione su deliberazione della Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per la Calabria – n. 2/2016 'Relazione sulla gestione del patrimonio della Regione Calabria con riferimento agli esercizi 2009-2014'”

Prego, consigliere Battaglia, ha facoltà di svolgere la relazione.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), relatore

Signor Presidente, con la citata deliberazione la Corte dei conti rassegna al Consiglio regionale della Calabria, ai sensi dell'articolo 7 della legge numero 131 del 2003, il referto conclusivo dell'indagine svolta sulla gestione del patrimonio della Regione Calabria nel periodo 2009-2014.

Come è noto, la Corte dei conti esercita un controllo successivo sulla gestione che ha ad oggetto non atti, ma intere gestioni, e nello svolgimento di tale importante attività ed in un'ottica collaborativa segnala le criticità rilevate al fine di attivare processi di “autocorrezione”.

Ciò detto, occorre evidenziare che il controllo sul patrimonio della Regione investe un articolato quanto complesso ambito normativo di riferimento del quale, nel corso della relazione, vengono richiamate le principali fonti di diretto interesse per gli argomenti oggetto di indagine.

Brevemente ed in particolare si rappresenta che, attraverso l'operazione di inventariazione dei beni, la Regione deve classificare, descrivere e valutare, per quantità e qualità, i singoli elementi patrimoniali, al fine di determinare la consistenza patrimoniale dell'ente. Infatti, l'inventario è quel documento contabile che rappresenta un cosiddetto momento statico quale punto di partenza su cui si innesta la successiva fase dinamica riguardante il movimento dei beni.

Il patrimonio della Regione deve, quindi, essere riportato nel conto del patrimonio, al fine da evidenziare la consistenza dei beni alla fine dell'esercizio, le variazioni nella consistenza rispetto agli anni precedenti e per valutare i risultati conseguiti nell'ambito della gestione patrimoniale dell'anno di riferimento. In tale ambito, rileva altresì il decreto legislativo numero 118 del 2011 che, così come modificato dal decreto legislativo numero 126 del 2014, ha introdotto rilevantissime novità in relazione all'avvio della contabilità economico-patrimoniale armonizzata delle Regioni.

Per avviare la contabilità economico-patrimoniale coerente con i principi dell'armonizzazione, le Regioni che non hanno adottato la contabilità economico-patrimoniale elaborano il primo stato patrimoniale di apertura sulla base della situazione rappresentata dal conto del patrimonio dell'esercizio precedente, integrata da una ricognizione straordinaria della situazione patrimoniale della Regione, applicando direttamente i principi contabili dell'armonizzazione, sia con riferimento alla classificazione delle voci del patrimonio sia per quanto riguarda i criteri di valutazione.

L'attività di ricognizione straordinaria del patrimonio, e la conseguente rideterminazione del valore del patrimonio, deve in ogni caso concludersi entro il secondo esercizio dall'entrata in vigore della contabilità economico-patrimoniale, entro l'esercizio 2017, esclusi gli enti che hanno partecipato alla sperimentazione.

Nel merito, la Corte dei conti effettua un'analisi precisa e puntuale sulla verifica della solidità patrimoniale e finanziaria dell'ente. In particolare, nel ricostruire l'attività di ricognizione dei beni posta in essere dalla Regione, evidenzia che le criticità rilevate nel corso degli anni non hanno ancora trovato soluzione concreta. Infatti, la Corte precisa che la situazione rilevabile al 2014 presenta lo stesso rapporto tra beni inventariati e non inventariati rilevabile al 2009 e che, nonostante l'attività di inventariazione condotta, secondo quanto riferito nella nota n. 3615 del 2016, ha portato un netto miglioramento nel numero degli assets inventariati, esiste a tutt'oggi una considerevole consistenza di beni (fabbricati e terreni) non inventariati che rappresenta il 78,76 per cento del totale dei beni immobili regionali.

La Corte esamina poi le risultanze dell'attuazione di piani di alienazione adottati dalla Regione nel periodo considerato, precisando che a fronte di un valore complessivo stimato di euro 4.384.392, per come indicato nel Piano di valorizzazione e alienazione degli immobili di proprietà della Regione per l'anno 2011, e nonostante la presentazione ogni anno dei nuovi piani di alienazione, la Regione ha incassato sino ad oggi per la vendita di immobili solo 132 mila euro nei residui 2012 e 106 mila in conto competenza 2014.

La Corte, quindi, evidenzia ancora una volta un'inefficace attività di programmazione e gestione strategica del patrimonio regionale.

Segue l'analisi delle azioni poste in essere per la messa in sicurezza degli immobili, manutenzione e recupero degli immobili, nonché l'esame della vicenda relativa alle assicurazioni del patrimonio immobiliare regionale.

La Corte, inoltre, al fine di poter conseguire ulteriori elementi di valutazione in termini di economicità ed efficacia della gestione del patrimonio immobiliare anche nel periodo 2009-2014, così come è stato evidenziato nella relazione, ha proceduto all'osservazione dell'andamento dei fitti passivi sostenuti dalla Regione, pur in considerazione delle modifiche normative in merito, medio tempore intervenute, rapportati ai fitti attivi e alle correlate spese di manutenzione e riparazione.

La Corte espone, poi, la situazione generale, per gli anni 2009 e 2014, con riferimento all'ultimo bilancio di esercizio 2013, della redditività delle risorse regionali investite negli organismi partecipati.

PRESIDENTE

Ci sono interventi? No.

(Il Consiglio prende atto)

Discussione su deliberazione della Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per la Calabria – n. 12/2016 'Relazione annuale sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi regionali approvate nel 2015 e sulle tecniche di quantificazione degli oneri (art. 1, comma 2, del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174 convertito in legge 7 dicembre 2012, n. 213)'

PRESIDENTE

Passiamo al punto diciotto all’ordine del giorno: “Discussione su deliberazione della Corte dei conti – Sezione regionale di controllo per la Calabria – n. 12/2016 'Relazione annuale sulla tipologia delle coperture finanziarie adottate nelle leggi regionali approvate nel 2015 e sulle tecniche di quantificazione degli oneri (art. 1, comma 2, del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174 convertito in legge 7 dicembre 2012, n. 213)'”

Prego, consigliere Battaglia, ha facoltà di svolgere la relazione.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), relatore

Signor Presidente, la novità normativa introdotta dal decreto legislativo numero 174 del 2012, di affidare alla Corte dei conti un ulteriore profilo di indagine, ancor più di merito, costituisce certamente per l'intera istituzione un forte stimolo per migliorare la qualità della legislazione regionale, riprogettando lo stesso iter delle leggi, coinvolgendo da un lato ed in modo diretto i consiglieri regionali nell'esercizio delle loro prerogative e dall'altro lo stesso Esecutivo regionale, con apporti tecnico-specialistici degli uffici di Giunta e di Consiglio adeguati alle recenti novità legislative.

La relazione costituisce per noi tutti un prezioso punto di riferimento in ordine alle numerose norme richiamate dalla giurisprudenza costituzionale e dalle più avanzate tecniche contabili in materia di quantificazione degli oneri finanziari, la cui osservanza consentirà al Consiglio regionale di ancorare l'attività legislativa ad una sempre più rigorosa logica di programmazione e di sostenibilità finanziaria delle scelte operate.

L'articolo 1, comma 2 del decreto legislativo numero 174 del 2012, prevede che la Corte dei conti riferisca agli stessi Consigli regionali, con propria relazione a cadenza annuale, sulla copertura finanziaria delle leggi approvate e sulle relative tecniche di quantificazione degli oneri.

Si tratta di un controllo referente, finalizzato a fornire alle assemblee legislative consiliari utili elementi conoscitivi sulle possibili criticità in materia di coperture finanziarie delle leggi regionali di spesa.

L'attività legislativa del Consiglio regionale nel corso dell'anno 2015 si è caratterizzata per l'approvazione di quaranta leggi.

Con questo intervento desidero evidenziare le principali problematiche emerse nel corso della relazione annuale relativa alle tipologie di copertura finanziaria adottate nelle leggi regionali di spesa.

Emerge chiaramente che, rispetto all'anno precedente, si è registrato un miglioramento, considerato che relativamente a numerose leggi la Sezione ha ritenuto di non dover formulare rilievi di carattere finanziario. Altrettanto vero, però, è che rimangono delle inadempienze di fondo perpetrate dal Consiglio regionale.

Una delle osservazioni reiterate dalla Corte è quella relativa al mancato soddisfacimento dei requisiti contenutistici delle relazioni tecnico-finanziarie di accompagnamento ai progetti di legge regionali.

In particolare, la Corte lamenta che le suddette relazioni non presentano alcun approfondimento in merito all'iter valutativo che ha condotto alla sua formulazione, la quale, a sua volta, si risolve di frequente nell'apposizione di una mera clausola di stile di invarianza finanziaria.

La Corte è chiara nel ritenere imprescindibile, come previsto dalla legge e dalla giurisprudenza costituzionale, che l'irrilevanza finanziaria deve essere dimostrata, tra l'altro, sia nell'ipotesi in cui essa sia consacrata in apposita norma finanziaria sia nel caso in cui la legge nulla preveda in merito alla copertura, così risultando detta invarianza implicita nel testo normativo.

L'invarianza della spesa – continua la Corte – non può che desumersi dal contenuto sostanziale della legge.

Nel 2015, inoltre, si è fatto largo uso di norme finanziarie costruite in termini precettivi, in cui l’ipotesi di rilevanza finanziaria è assunta come imperativo per i soggetti chiamati all’attuazione della norma, anziché in termini accertativi, di netta neutralità.

Una siffatta pratica comporta, in primo luogo, una pesante alterazione dei rapporti tra legislativo ed esecutivo, al quale viene rimbalzata la responsabilità di ottenere il risultato prefisso dalla norma o attuare un intervento in essa descritto con le risorse già disponibili in bilancio, a prescindere dai costi effettivi da affrontare.

Si assiste, in questo modo, alla reiterata sovrapposizione tra la fase della quantificazione della spesa, logicamente antecedente, e la successiva fase della relativa copertura finanziaria, con l'effetto di “saltare” il fondamentale passaggio della stima delle risorse.

Tutto questo comporta il ragionevole rischio di “scopertura”, verificabile solo nella fase attuativa dell'intervento descritto dalla norma. La Corte, infatti, osserva la non corretta modalità ricorrente nelle leggi di spesa dell'anno considerato di costruzione della norma finanziaria senza alcuna espressa quantificazione della spesa.

Altresì, nel corpo nella delibera la Sezione concentra l'attenzione sulla mancanza, nelle leggi approvate nel corso del 2015, della cosiddetta clausola di salvaguardia, prevista dall'articolo 17 della legge numero 196 del 2009. Detta clausola serve ad apprestare in modo effettivo ed automatico mezzi di copertura aggiuntivi nel caso si verifichino o siano in procinto di verificarsi scostamenti rispetto alle previsioni indicate dalle leggi al fine della copertura finanziaria, in modo da garantire la corrispondenza anche dal punto di vista temporale tra l’onere e la relativa copertura, con obbligo, ai sensi del comma 7 di detto articolo, di fornire nella relazione tecnica i dati e gli elementi idonei a consentire la verifica della congruità.

Queste considerazioni suggeriscono di sensibilizzare l'intero Consiglio regionale sulla necessità di ancorare l'attività legislativa ad una sempre più rigorosa logica di programmazione e di sostenibilità delle scelte operate con l'approvazione delle leggi.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi, diamo atto di aver discusso le deliberazioni numero 87/2015, 97/2015, 2/2016, 12/2016 della Corte dei conti.

(Il Consiglio prende atto)

Esame abbinato

Progetto di legge 134/10^ di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 dicembre 2005, n. 17 (Norme per l'esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo)”

Progetto di legge 135/10^ di iniziativa del consigliere D. Bevacqua, F. Orsomarso, recante: “Modifica L.R. 17/2005 (Norme per l'esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo)”

PRESIDENTE

Torniamo al punto quattordici all’ordine del giorno, che diventa l’ultimo punto.

Prego, consigliere Orsomarso.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

D’accordo con l’assessore e il Presidente della Commissione, ritiro l’emendamento. In ipotesi preventiva verificheremo anche con un parere legale e mi riserverò di ripresentare eventualmente la proposta di modifica prevista dall’emendamento.

PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi dopo quello del relatore Bevacqua, passiamo alla votazione dell’articolato.

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Sulla convocazione della prossima seduta

PRESIDENTE

Comunico che la Conferenza dei capigruppo, assieme alla Presidenza, ha stabilito che la prossima seduta di Consiglio regionale sarà il prossimo 28 giugno. L’orario verrà comunicato a domicilio.

Non essendoci altri punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta.

La seduta termina alle 17,29