X^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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N. 83
SEDUTA Di MARTEDì 10
DICEMBRE 2019
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO
Presidenza del presidente Nicola Irto
La seduta inizia alle 16,45
Dà
avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale
della seduta precedente.
Dà lettura del verbale
della seduta precedente.
(È
approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle
comunicazioni.
La Conferenza
dei capigruppo ha deciso di integrare l'ordine del giorno con ulteriori
provvedimenti: la proposta di legge numero 487/10^ d’iniziativa del consigliere
Giudiceandrea; la proposta di legge numero 463/10^ di iniziativa del
consigliere Battaglia; la proposta di legge numero 340/10^ d’iniziativa del
consigliere D'Agostino; la proposta di legge numero 489/10^ d’iniziativa del
consigliere Mirabello; la proposta di legge numero 490/10^ d’iniziativa del
consigliere Tallini.
(Così resta stabilito)
Primo punto
all'ordine del giorno, proposta di provvedimento amministrativo numero 286/10^
d’iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Bilancio di previsione del
Consiglio regionale per gli esercizi 2020-2022 e approvazione del piano degli
indicatori e dei risultati attesi di bilancio esercizi 2020-2022”.
Cedo la parola
al consigliere Tallini per l’illustrazione del provvedimento.
Il bilancio di
previsione del Consiglio regionale della Calabria per gli anni 2020-2021-2022 è
stato redatto sulla base delle disposizioni e dei modelli previsti dal decreto
legislativo 23 giugno 2011, numero 118, così come modificato ed integrato dal
decreto legislativo 10 agosto 2014, numero 126. Come l'esercizio precedente, il
bilancio di previsione del Consiglio regionale ha durata triennale ed ha natura
autorizzatoria per l'intero triennio, poiché gli stanziamenti di spesa
rappresentano limiti all'assunzione di impegni e sarà, pertanto, possibile
impegnare iniziative previste su annualità successive all'esercizio 2020,
purché sussista la copertura finanziaria della spesa.
Il bilancio di
previsione dell’esercizio 2020 è redatto in termini sia di competenza sia di
cassa.
Le
articolazioni del bilancio di previsione, sia per la parte entrate sia per
quella delle spese, sono definite per legge e, pertanto, non sono modificabili.
Le entrate del
bilancio di previsione sono suddivise per titoli, in base alla fonte di
provenienza, e per tipologie, in base alla natura dell’entrata.
Le spese del
bilancio di previsione sono articolate in missioni e programmi sulla base,
rispettivamente, delle funzioni esercitate e degli aggregati omogenei di
attività. Le spese sono poi classificate per titoli sulla base della natura
della spesa.
L'unità di voto
del Consiglio regionale è costituita per l'entrata dalla tipologia e per la
spesa dal programma.
Rientrano nelle
entrate per i trasferimenti correnti:
- le somme che
la Giunta regionale trasferisce per il funzionamento del Consiglio regionale,
che ammontano ad euro 58.000.000,00 per ognuno degli esercizi compresi nel
bilancio in corso di approvazione, come previsto per l’esercizio 2019;
- le somme
trasferite dall’AGCOM per il finanziamento delle funzioni delegate al
Co.Re.Com. Calabria.
Gli
stanziamenti per le spese sono stati quantificati sulla base delle effettive
necessità dell'Assemblea legislativa. In particolare:
- gli stanziamenti
previsti per le indennità dei consiglieri e per i vitalizi degli ex
consiglieri, corrispondono agli importi previsti dalla legislazione vigente
(legge regionale numero 3 del 1996 e successive modificazioni);
- le spese per
il trattamento di fine mandato corrispondono agli importi previsti
dall’articolo 14, legge regionale numero 13 del 2019;
- le spese per
il personale e per il funzionamento dei gruppi consiliari sono stati
quantificati sulla base della legge regionale numero 15 marzo 2002, numero 13 e
successive modificazioni;
- le spese per
il personale assegnato alle strutture speciali, incluse le retribuzioni e i
contributi per gli addetti all'Ufficio stampa, sono stati quantificati sulla
base della legislazione vigente;
- le spese per
personale addetto alle strutture amministrative, nonché i connessi oneri a
carico del datore di lavoro, sono state stanziate sulla base dell'unità di
personale effettivamente in servizio e della previsione massima di spesa consentita
dai vincoli assunzionali;
- le altre
spese di funzionamento del Consiglio regionale sono quantificate sulla base
delle obbligazioni giuridiche contratte e/o da contrarre per garantire il
regolare mantenimento delle attività consiliari;
- le spese per
funzioni delegate trovano copertura finanziaria nei contributi in entrata da
parte dell'AGCOM.
Infine, le
previsioni di spesa rispettano i limiti previsti dall'articolo 6 del Decreto
Legislativo 31 maggio 2010, numero 78, in materia di spesa per studi e
incarichi di consulenza, relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e
rappresentanza, missioni, attività di formazione, acquisto, manutenzione e
noleggio di autovetture.
Sul presente
provvedimento il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole
con riserva con proprio verbale numero 16 del 9 dicembre 2019, parere numero
12/2019.
Si informa,
inoltre, l'Aula che a causa di un refuso è stato modificato e sostituito
l'allegato “Quadro generale riassuntivo” che indicava il valore “Fondo di cassa
presunto all'inizio dell'esercizio” in euro 5.000.000,00 anziché 6.500.000,00.
Si precisa che
il suddetto refuso, da ritenersi di natura materiale, non comporta il mancato
rispetto degli equilibri di cassa, così come definiti dalla normativa vigente.
Passiamo alla
votazione del provvedimento, prendendo atto della modifica presentata dal
relatore, del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti, della
relazione della Commissione speciale di vigilanza, resa ai sensi dell'articolo
34 del Regolamento interno, che è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il secondo
punto all'ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 478/10^
d'iniziativa della Giunta regionale, recante: “Autorizzazione all'esercizio
provvisorio del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni
2020-2022 (Articolo 43 del decreto legislativo 118/2011)”, che riveste
carattere indifferibile ed urgente.
Cedo la parola
al consigliere Aieta per illustrare il provvedimento.
Il
provvedimento è relativo all'autorizzazione all'esercizio provvisorio del
bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2020-2022.
Nello
specifico, le criticità emerse nel corpo della relazione sul giudizio di
parificazione del rendiconto della Regione Calabria, redatta dalla Sezione
regionale di controllo della Corte dei conti, determinano potenziali modifiche
delle risultanze definitive dei dati contabili contenuti nel rendiconto,
dell'entità del disavanzo di amministrazione da ripianare, nonché dell'importo
di tale eventuale ripiano da ripartire nel triennio di gestione. Tutto ciò ha
determinato una situazione di incertezza che, come riportato nella
deliberazione in oggetto, non ha consentito la predisposizione del bilancio di
previsione 2020-2022 nei tempi previsti dalla normativa vigente.
Nella
deliberazione si prosegue specificando che, solo a seguito dell'adozione delle
misure correttive richieste dalla Magistratura contabile, la Giunta regionale
potrà procedere all'approvazione del rendiconto generale dell'esercizio
finanziario 2018 rettificato a seguito della decisione di parifica, del
bilancio consolidato dell'esercizio finanziario 2018 e dell'assestamento del
bilancio di previsione 2019-2021.
La decisione di
predisporre, ai sensi dell'articolo 43 del decreto legislativo 118 del 2011, un
disegno di legge volto all'approvazione dell’esercizio provvisorio nasce,
pertanto, dalla difficoltà di conciliare la tempistica richiesta per la sessione
di bilancio con il termine di conclusione dei lavori del Consiglio regionale.
Il disegno di
legge si compone di due articoli.
L'articolo 1 è
predisposto ai sensi dell'articolo 43 del decreto legislativo 118 del 2011 che
dispone che qualora il bilancio di previsione non sia approvato dal Consiglio
entro il 31 dicembre dell'anno precedente, la gestione finanziaria dell'ente si
svolge nel rispetto dei principi applicati alla contabilità finanziaria
riguardanti l'esercizio provvisorio.
L'articolo
prevede, inoltre, che l’esercizio provvisorio del bilancio non può essere
concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a
quattro mesi. Tale autorizzazione all’esercizio provvisorio è concessa entro il
limite di quattro dodicesimi degli stanziamenti di spesa previsti per
l'esercizio 2020 nel bilancio di previsione 2019-2021 definitivamente
assestato.
Al comma 2 si
chiarisce che sono autorizzate per intero le spese elencate nell'allegato 4/2
del decreto 118, le spese obbligatorie, le spese relative alle elezioni
regionali, nonché le spese finanziate con fondi a destinazione vincolata
relative a programmi comunitari e nazionali.
L'articolo 2
disciplina l’entrata in vigore del provvedimento.
La proposta è
corredata da una relazione descrittiva e da un'articolata relazione tecnico
finanziaria nella quale si descrivono gli interventi previsti, specificando che
la disciplina dell’esercizio provvisorio non comporta nuovi o maggiori oneri.
Infatti le spese autorizzate nel secondo esercizio finanziario del bilancio di
previsione 2019-2021 hanno trovato copertura nella legge che ha approvato tale
bilancio di previsione e nei successivi provvedimenti di variazione dello
stesso.
Il Collegio dei
revisori dei conti, richiamando le osservazioni, raccomandazioni,
considerazioni e suggerimenti espressi dal precedente Collegio dei revisori sul
bilancio di previsione 2018, prende atto del provvedimento e formula delle
raccomandazioni per l'esercizio 2020.
Ciò premesso,
sottopongo all'Aula l'esame del disegno di legge in oggetto.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente, la
proposta di legge sull'autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio di
previsione è un punto delicato.
È delicato
perché quando il presidente Oliverio, in una passata seduta di Consiglio,
supportato dai colleghi consiglieri - citavo il mio amico, consigliere e
capogruppo Battaglia - per giustificare il fatto che, nonostante le nostre
invocazioni di non prolungare l'agonia di fine Legislatura, sarebbe stato,
invece, necessario votare il 24 di novembre, a scadenza naturale, tra le
giustificazioni addotte, anzi la principale giustificazione addotta, era quella
di dover dare ai calabresi la possibilità di avere già con l’inizio della nuova
Giunta un bilancio di previsione. Un bilancio approvato con i capitoli
sistemati e quindi non consentire l'esercizio provvisorio; peraltro, già dal
2010, dal primo anno della Legislatura Scopelliti, ormai, la Calabria non
andava in esercizio provvisorio, ma approvava nei termini di legge il bilancio
previsionale.
Quindi, è
chiaro che, nel momento in cui questa giustificazione, questa ragione addotta
come giustificazione, viene meno perché ci si presenta in Aula, oggi, ultima
seduta di Consiglio di questa Legislatura, sanciamo il fallimento, anche dal
punto di vista economico e finanziario di questa Giunta regionale, di questa
maggioranza e del presidente Oliverio.
Noi non
possiamo lasciar correre questo. Si è detto ai calabresi: “Non votiamo il 24
novembre, ma votiamo il 26 gennaio, ultima data utile, perché in questo modo
doteremo la Regione del bilancio di previsione”. Oggi scopriamo, lo sappiamo
già da 15 giorni, che andiamo al voto per consentire l'esercizio provvisorio.
Ancora una
volta noi, tutto il Consiglio regionale, i calabresi siamo stati presi in giro
perché non può essere addotta come giustificazione, quasi una norma di
comportamento elegante, dicendo “il bilancio di previsione lo dovrà fare la
nuova Giunta”.
Facendo i
conti, si vota il 26 gennaio, non si avrà bilancio di previsione almeno fino a
metà aprile. Credo che questo sia la drammatica conclusione di una Legislatura
fallimentare.
Una Legislatura
nella quale - siamo anche in tema di consuntivi - parliamo di esercizio
provvisorio il Presidente della seconda Commissione, che è stato sempre solerte
nell'esercizio delle sue funzioni, può testimoniare quanto sia stato difficile
ottenere il parere dei Revisori sugli strumenti finanziari che la Giunta
regionale ha elaborato. Quindi, non comprendiamo ancora bene; forse è possibile
che ci sia una gravissima situazione economica e finanziaria nella quale si
imbatterà la nuova maggioranza, allorquando dovrà andare all'approvazione del
bilancio previsionale 2020, con grave, ripeto, gravissimo ritardo.
Ma siamo,
dicevo, in un momento di consuntivo di una Legislatura, perché è tempo di
bilanci, ahimè, e non solo di esercizi provvisori, di una Legislatura che si è
trascinata soprattutto negli ultimi due anni con un Presidente che non
aveva una maggioranza e che, nel corso del tempo, aveva esautorato ed
allontanato i consiglieri di maggioranza dal progetto politico, con la
situazione di precarietà che abbiamo vissuto e che viviamo anche in
quest’ultima seduta di Consiglio regionale.
Nel corso di questi mesi,
per il senso di responsabilità della minoranza, siamo stati accusati di voler
portare avanti la Legislatura a tutti i costi.
La Legislatura ormai è
finita, si vota il 26 gennaio. Confermiamo il senso di responsabilità perché,
se non fossimo presenti in Aula questa sera, non si potrebbe approvare nemmeno
il provvedimento di autorizzazione dell’esercizio provvisorio. Il risultato
sarebbe il caos assoluto e il senso di responsabilità di questa minoranza –
ripeto – consente anche lo svolgimento di questa seduta di Consiglio regionale.
Se contiamo, tra i banchi
della maggioranza ormai non è rimasto nessuno, segno evidente, peraltro, di un
Partito, il Partito Democratico, che è in assoluta decomposizione, che liquida
in malo modo il Presidente della Giunta regionale – da questo punto di vista,
Presidente, ha la mia solidarietà – e che, in maniera ipocrita, la liquida in
questa fase, non volendo nemmeno ragionare con lei e quasi costringendola a
candidarsi, mettendola con le spalle al muro di fronte a tutti i calabresi. Un
Partito – dicevo – che l’ha espressa e sostenuta in questi anni e che ora pensa
di rifarsi una verginità attraverso l’azione di “scaricare” il Presidente della
Giunta regionale.
Peraltro, Presidente, come
le preannunciavo, ha la mia solidarietà anche per un altro motivo. In questa
Giunta, c’è stato chi, lei, Presidente, ha nominato come tecnico e oggi ha
anche abbandonato la nave, dopo aver fatto non pochi danni a questa Regione. Mi
riferisco all’Assessore ai servizi sociali: lei conosce la mia battaglia sulla
questione della “deforma” del welfare e sa che, in questo contesto, ho
avversato quel tipo di azione.
Capisco che alcune misure
che sono contenute in questa “deforma”, ad esempio l’automatico accreditamento
di tutte le strutture autorizzate, avevano una finalità: probabilmente, la
finalità clientelare che potrebbe essere rappresentata adesso dalla gestione in
quest’ultima fase o meglio dalla gestione di quella fase, attraverso anche,
poi, il risultato elettorale. Il risultato di una gestione da parte dell’Assessore
che, oggi, abbandona la navicella e lo fa in malo modo perché credo che,
invece, avrebbe dovuto – come hanno fatto gli altri assessori – rimanere a
bordo per la fiducia che lei ha riposto nei suoi confronti.
Così come il consuntivo
negativo sulla sanità: dai 30 milioni di euro di debito del 2014 siamo passati
ai quasi 300 milioni del 2018 e ad una mobilità passiva di 300 milioni, con i
LEA in diminuzione, con lo scontro prima con il suo Partito – che, non
tenendola in considerazione, aveva nominato come commissario Scura – e, poi,
con il nuovo commissario Cotticelli, che ha portato il Governo del MoVimento 5 Stelle ad approvare il
rimedio peggiore del male: il “Decreto sanità”.
Analogamente, l’emergenza ambientale: stasera viene inserita all’ordine
del giorno una proposta di legge che apporta leggere modifiche al Piano dei
rifiuti.
In questo settore c’è un’emergenza assoluta dalla quale sarà difficile
venire fuori perché non si è programmato nulla per quanto riguarda la
realizzazione di nuovi impianti ed i calabresi, ancora una volta, hanno per
strada cumuli e cumuli di immondizia.
Così come credo che nessuna risposta concreta – anche per l’incapacità
da parte dell’Assessore al ramo di dialogare con il Governo centrale – si sia
raggiunta per quanto riguarda la stabilizzazione dei lavoratori LSU e LPU, dei
mobilitati, per i quali c’è un ritardo straordinario.
In alcuni casi si è agito anche a dispetto; per esempio, si conclude
questa Legislatura senza che i lavoratori della legge regionale numero 12 del
2014 possano dire di essere parificati a quelli della legge regionale numero 1
del 2014 e, quindi, avere un regolare contratto di lavoro a tempo determinato.
Presidente, – mi avvio a concludere il mio intervento – l’elenco
potrebbe essere lunghissimo, infinito.
Concludo perché tra poco il presidente Irto mi toglierà la parola, ma –
ripeto – si tratta, anche attraverso quest’altra presa in giro dei calabresi,
della fine di una Legislatura che avrebbe dovuto terminare anzitempo e che,
invece, termina in questo modo con un Partito, il Partito Democratico, che,
peraltro, in questi mesi e nell’ultima Conferenza Stato-Regioni, ha dato
un’ulteriore spinta al regionalismo differenziato e che oggi liquida il
presidente Oliverio, che ha sostenuto in questi anni, tentando di rifarsi una
verginità.
I calabresi non sono stupidi, capiranno bene chi in questi anni …
Grazie, consigliere Gallo, concluda il suo intervento.
Tra poco, tolgo il disturbo perché tutto il Consiglio regionale, per
fortuna, andrà a casa.
I calabresi – dicevo – capiranno chi li ha governati in questi anni,
capiranno che le responsabilità sono diffuse e non basterà liquidare il
presidente Oliverio in malo modo per potersi rifare una verginità ed aspirare a
tornare di nuovo al governo di questa Regione.
Passiamo all’esame ed alla votazione del provvedimento.
Articolo1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Passiamo alla votazione nella legge nel suo complesso, con
autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto, altresì, del parere
favorevole del Collegio dei revisori dei conti e della relazione della
Commissione speciale di vigilanza, resa ai sensi dell’articolo 34 del
Regolamento interno.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il terzo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di
provvedimento amministrativo numero 284/10^ di iniziativa della Giunta
regionale, recante: “Approvazione del bilancio consolidato dell’anno 2018 della
Regione Calabria - articolo 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011 numero
118”.
Cedo la parola al consigliere Aieta per l’illustrazione.
Signor Presidente, mi rifaccio alla relazione allegata.
Passiamo alla votazione del provvedimento, prendendo atto della
relazione del Collegio dei revisori dei conti e della relazione della
Commissione speciale di vigilanza, resa ai sensi dell’articolo 34 del
Regolamento interno.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il quarto punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge
numero 466/10^ di iniziativa del consigliere D’Agostino, recante: “Modifiche ed
integrazioni alla legge regionale 11 agosto 2014 numero 14”.
Il provvedimento è stato già illustrato nella seduta del 28 novembre
scorso, ma chiedo all’assessore Rizzo di intervenire così come stabilito nella
Conferenza dei capigruppo. Prego, assessore Rizzo.
Grazie, Presidente. La legge regionale numero 11 del 2019 ha istituito
la Città Metropolitana di Reggio Calabria, competente in materia di rifiuti per
quanto riguarda l’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) di Reggio Calabria, con
una modifica alla legge regionale numero 14 del 2014 che, appunto, ha
attribuito alla Città Metropolitana le funzioni di Comunità d’Ambito.
Per effetto delle modifiche apportate, la legge regionale numero 14 del
2014 prevede, con effetto dall’entrata in vigore, l’attribuzione alla Città
Metropolitana di Reggio Calabria delle funzioni di Comunità d’Ambito,
stabilendo che le disposizioni della legge relative alla Comunità d’Ambito sono
da intendersi riferite, in quanto applicabili, alla Città Metropolitana di
Reggio Calabria.
Questa proposta di legge mira a dettagliare la disciplina che riguarda
la città di Reggio Calabria per quanto riguarda l’ordinamento delle competenze,
con riguardo, in particolare, alle funzioni previste dall’articolo 4 della
legge numero 14 del 2014 in capo alla Comunità d’Ambito e mira a specificare le
modalità di organizzazione dell’Ufficio comune e, quindi, anche la nomina del
suo Direttore, anche al fine di normare la fase transitoria.
Questo consente alla Città Metropolitana di dotarsi di un Ufficio comune
che possa svolgere, quindi, le funzioni tecniche che, fino a questo momento,
invece, venivano svolte dalla città di Reggio Calabria.
Inoltre, all’articolo 1 della presente legge, è stabilito che: “La Città Metropolitana di Reggio Calabria,
per i Comuni ricompresi nel relativo ATO, ove necessario, nell’esercizio della
propria autonomia statutaria e regolamentare, prevede sedute ristrette della
Conferenza Metropolitana, alla quale partecipano unicamente i sindaci dei
Comuni ricadenti nella rispettiva ARO”.
Questa norma prevede l’invarianza finanziaria e non ha nulla a che
vedere – questo lo abbiamo anche chiarito nella riunione dei capigruppo – con
la possibilità di non pagare la tassa dei rifiuti alla Regione.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.
Onorevoli colleghi, fa bene il consigliere D’Agostino a sottoporre
all’Aula, nell’ultima seduta utile, questa proposta di legge su una tematica
così interessante, articolata e spinosa che sta affliggendo la nostra regione,
ma, sicuramente, fa male questo Consiglio a discutere una questione così
delicata – come dicevo – nell’ultima seduta.
Considerato che la presente proposta di legge mira soprattutto a normare
l’ATO della Città Metropolitana, consentitemi di apportare un mio contributo –
o meglio, forse, visto che non volete contributi da parte della minoranza – una
mia considerazione, un’esternazione ad alta voce su questa specifica questione.
Ho l’impressione che questo sia un tentativo maldestro di arrivare in
calcio d’angolo, alla fine della Legislatura, a regolarizzare e normare una
questione così importante e, oserei dire, che questa si aggiunge alla lunga
lista delle occasioni mancate, perché è vero quando noi tutti parliamo, senza
retorica, e diciamo: “è colpa dei Comuni”.
Probabilmente, è vero che i Comuni hanno delle responsabilità anche nel
sistema rifiuti, però la classe politica sovracomunale ha altrettante
responsabilità e deve cercare di assurgere a ruolo di governance in processi particolari come questo, soprattutto al fine
di ricercare delle soluzioni, avendo una visione più ampia che, onestamente,
non ho visto in questa compagine amministrativa.
Allora, in che cosa possono essere ricercate le soluzioni?
Nella costituzione, per esempio, di un Tavolo permanente, costituito da
un mix tecnico-politico affinché anche i tecnici possano supportare i politici
nelle scelte che vanno ad affrontare in questioni così importanti.
Voglio condividere con voi alcune esperienze positive della mia carriera
politica.
Oggi, sono coordinatore provinciale di “Fare Ambiente” e lo sono da
parecchi anni e sono stato anche Assessore alle Attività produttive alla Provincia
di Reggio Calabria.
In quel ruolo ho avuto la possibilità di girare in lungo ed in largo la
nostra Nazione per ricercare delle soluzioni possibili, positive, anche su
questi settori specifici, visitando, per esempio, uno tra tutti, quando
esisteva, il centro di riciclo di Vedelago, che è stato – come dire – uno dei
fiori all’occhiello della nostra Nazione.
Nel contempo, vi posso, però, dire che, proprio all’interno della nostra
Città Metropolitana, esisteva una realtà – inimmaginabile forse per i più – che
era la Ra.Di. di Palmi che, fin dal 1992, ha iniziato un percorso di
smaltimento dei rifiuti soprattutto con la raccolta differenziata ed il
riutilizzo dei materiali stessi, specialmente vetro e plastica.
Questa realtà, che era l’unica del Sud Italia, vantava, a quell’epoca,
120 dipendenti che svolgevano un lavoro eccezionale e certosino e aveva una
convenzione con l’Università La Sapienza di Roma, che ha avviato una fase
sperimentale per estrarre l’idrocarburo dalle gomme delle autovetture.
Una realtà importante che, oggi, vediamo inesorabilmente smantellata per
una serie di vicissitudini che, appunto, come dire, ha avuto la Ra.Di. stessa.
Mi preme, però, sottolineare quanto sia fondamentale la ricerca delle
soluzioni possibili da parte della politica e, nello stesso tempo, mi duole
constatare che, magari all’interno della nostra Regione e Città Metropolitana,
quelle soluzioni positive, nello specifico, ci sono.
Vi sono delle difficoltà a valorizzarle e questa è una di quelle
cattedrali nel deserto – come ce ne sono tante altre all’interno della nostra
Regione – ed è in questo che la politica deve essere incisiva e sicuramente –
come dicevo – mettersi di impegno per ricercare le soluzioni.
Per mettere a sistema la gestione della raccolta dei rifiuti e creare
una piattaforma importante, bisogna contribuire con la sostenibilità
ambientale. In questi cinque anni, la Regione doveva avere questo ruolo ed
immaginare il rifiuto come una risorsa e non più come un problema.
Personalmente, non ho visto questo grande interesse o, forse, questa grande
attenzione verso questa problematica importante soprattutto per quanto riguarda
adeguati investimenti in questo settore che, sicuramente, la Regione Calabria
non ha fatto.
Non si può arrivare a fine Legislatura – e mi avvio alle conclusioni –
nell’ultima seduta consiliare – tra le altre cose, questo problema è stato
portato più volte all’esame del Consiglio ed è stato rimandato fino alla fine –
perché questa continua dilazione dei problemi ormai non è un qualcosa di
saltuario, ma è diventato un metodo.
È un metodo che, sicuramente, personalmente il Gruppo, di cui mi onoro
di far parte, boccia perché non è possibile portarlo avanti.
Tra le altre cose, in questa situazione, parliamo sempre di emergenza,
ma, ormai, non è più uno stato di emergenza, si tratta di un fattore
cronicizzato.
Non discutiamo neanche più di emergenza; lasciamoci – come dire – cadere
addosso anche questa parola.
Dico solo questo: ormai, questo meccanismo è consolidato, probabilmente
è arrivato fino alla fine e i cittadini hanno capito – ed anche molto bene –
che c’è l’abitudine di non affrontare i problemi.
Vi auguro veramente un grosso in bocca al lupo per la prossima tornata
elettorale.
Passiamo alla votazione del provvedimento.
Articolo1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il quinto punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge
numero 456/10^ di iniziativa del consigliere Bevacqua, recante: “Adeguamento
alla normativa nazionale. Modifiche alla legge alla legge regionale 7 dicembre
2009 numero 47”.
Cedo la parola al consigliere Mirabello per l’illustrazione.
Presidente, si tratta di un
adeguamento della legge regionale 7 dicembre 2009 che a causa di una successiva
modifica del 25 gennaio 2019 n. 1, ha subito delle prescrizioni da parte del
Governo. Il resto del provvedimento, chiaramente, è conseguente a questo tipo
di impostazione.
Questi sono degli impegni
che abbiamo assunto con il Governo per evitare impugnative. Non ci sono altri
interventi. Passiamo alla votazione ed all'esame del provvedimento.
Articolo1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
Articolo 4
(È
approvato)
Articolo 5
(È
approvato)
Articolo 6
(È
approvato)
Articolo 7
(È
approvato)
Passiamo alla votazione
della legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale. Il
provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il sesto punto all’ordine
del giorno riguarda la proposta di legge numero 488/10^ di iniziativa del
consigliere Bevacqua, recante: "Modifiche alle leggi regionali 31/2019,
36/2019 e 37/2019". Il consigliere Mirabello ha facoltà di illustrarlo.
Presidente, anche in questo
caso la proposta di legge riguarda l'adeguamento delle leggi regionali numero
31/2019, 36/2019 e 37/2019 ad alcune prescrizioni pervenute dal Governo.
Non ci sono altri
interventi. Pongo ai voti il provvedimento.
Articolo1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
Articolo 4
(È
approvato)
Articolo 5
(È
approvato)
Passiamo alla votazione
della legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale. Il
provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla proposta di
legge numero 487/10^ di iniziativa del consigliere Giudiceandrea, recante:
“Modifiche alla legge regionale numero 18 del 21 agosto 2007 “Norme in materia
di usi civici”. Consigliere Giudiceandrea, ha facoltà di illustrarlo.
Presidente, si tratta del
rinvio di una scadenza al 31 di dicembre del 2020, per consentire alle
amministrazioni locali di poter continuare a utilizzare il regolamento sugli
usi civici in vigore.
Colgo l'occasione, visto
che si tratta di una notizia fresca di stampa, per salutare la liberazione del
collega Sebastiano Romeo che ritorna da uomo libero a potersi difendere davanti
alle aule di giustizia. Siamo convinti che giustizia trionferà. Grazie.
Non ci sono altri
interventi. Passiamo alla votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
Passiamo alla votazione
della legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale. Il
provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Proposta di legge numero
463/10^ di iniziativa del consigliere Battaglia: “Modifiche ed integrazioni
alle leggi regionali 30 marzo 1995 numero 8, numero 32 e numero 57”. Prego,
consigliere Battaglia, ha facoltà di illustrarlo.
Presidente, si tratta
sostanzialmente di uno scorrimento di termini per quanto riguarda le domande
che scadevano al 30 di giugno 2019 e che proroghiamo al 30 di aprile 2020,
perché agli uffici dell’ATERP Calabria sono pervenute oltre 770 domande di
richiesta regolarizzazione. Un ulteriore lasso di tempo e una maggiore
pubblicizzazione potrebbero consentire di raggiungere un numero maggiore e dare
maggiore impulso alla soluzione di questo problema.
Non ci sono altri
interventi. Passiamo all'esame ed alla votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
Articolo 4
(È
approvato)
Articolo 5
(È
approvato)
Passiamo alla votazione
della legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale. Il
provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Dà lettura di un seguito di
comunicazioni.
Il nono punto è la proposta
di legge numero 340/10^ di iniziativa del consigliere D'Agostino, recante:
“Modifica dei confini territoriali dei Comuni di Reggio Calabria a Roccaforte
del Greco della Città metropolitana di Reggio Calabria”. Prego, consigliere
Sergio, ha facoltà di illustrarla.
Signor presidente, signori
consiglieri, la proposta di legge numero 340/10^ del consigliere D'Agostino
reca la rettifica dei confini territoriali dei Comuni di Reggio Calabria e
Roccaforte del Greco della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
La rettifica che si propone
riguarda un'area, identificata nell'allegato 1, che sarà trasferita dal Comune
di Reggio Calabria al Comune di Roccaforte.
Detta area dell'estensione
di circa 220 mq è censita al catasto dei terreni al foglio di mappa n. 39 del
Comune di Reggio Calabria, particella 11.
La rettifica dei confini è
collegata al procedimento di cessione da parte dell'Agenzia del Demanio,
Direzione regionale Calabria - Servizi territoriali Provincia di Reggio
Calabria, a favore del Comune di Roccaforte del Greco, dell'area denominata “ex
stazione T.L.C. Usafe sito in località Monte Nardello” (compendio demaniale
censito al patrimonio con scheda RCB1263), nell'ambito del federalismo
demaniale.
In aggiunta ai procedimenti
attivati ai sensi dell'articolo 56 del decreto legge 21 giugno 2013 numero 69,
con nota 2017/7751 del 17.05.2017, l'Agenzia del Demanio, Direzione regionale
Calabria - Servizi territoriali Provincia di Reggio Calabria, nel rappresentare
che l'immobile “ex stazione T.L.C. Usafe sito in località Monte Nardello”
insiste quasi interamente nel territorio del Comune di Roccaforte del Greco e
in piccolissima parte del territorio del Comune di Reggio Calabria - che non ha
presentato alcuna richiesta di acquisizione per la parte di propria pertinenza
– suggerisce al Comune di Roccaforte del Greco di acquisire l'intera area
sopracitata, previo trasferimento della particella identificata al numero 11,
foglio di mappa n. 39 del Comune di Reggio Calabria al Comune di Roccaforte del
Greco. L’area oggetto di modifica territoriale è priva di abitanti e nel caso di
specie l'articolo 40 della legge regionale 13/83 prevede che: “1. Prima di
procedere all'approvazione di ogni progetto di legge che comporti l'istituzione
di nuovi Comuni ovvero mutamenti delle circoscrizioni e delle denominazioni
comunali, il Consiglio regionale delibera l'effettuazione del referendum
consultivo obbligatorio. 2. Il referendum di cui al comma 1 non trova
applicazione nei casi di delimitazione di confini tra due o più Comuni non
facilmente riconoscibili o comunque incerti o qualora i mutamenti delle
circoscrizioni interessino porzioni di territorio prive di residenti e vi sia
il parere favorevole dei Comuni interessati”. Grazie.
Non ci sono altri
interventi. Passiamo all’esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
Passiamo alla votazione
della legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale,
comprensiva dei relativi allegati. Il provvedimento ed i relativi allegati sono
approvati con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Proposta di legge numero
489 di iniziativa del consigliere Mirabello “Modifiche ed integrazioni alla
legge regionale 19/2002”. Prego, consigliere Mirabello, può illustrare la
proposta.
Presidente, la proposta di
legge prevede due modifiche alla legge numero 19 del 2002: la prima riguarda
l'introduzione dell'articolo 25-bis alla stessa legge “Formazione ed
approvazione dei piani paesaggistici d'ambito” e la seconda modifica riguarda,
invece, l'edificazione nelle aree agricole, nello specifico una proposta di
modifica dell’articolo 52 della legge regionale urbanistica “Criteri per
l’edificazione in zona agricola”.
Non ci sono altri
interventi. Passiamo all'esame ed alla votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
Articolo 4
(È
approvato)
Passiamo alla legge della
legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale. Il
provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla proposta di
legge numero 490/10^ di iniziativa del consigliere Tallini, recante: “Modifica
alla legge regionale 21/2010”. Prego, consigliere Tallini, ha facoltà di
illustrarla.
La proposta di legge reca
“Misure straordinarie a sostegno dell'attività edilizia finalizzata al
miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale in Calabria”.
Le modifiche che si vogliono introdurre con la presente proposta di legge hanno
carattere esclusivamente ordinamentale e tendono a semplificare la lettura
delle varie interpretazioni di una norma che riguarda le procedure per il
rilascio del permesso a costruire per il Piano casa. Riteniamo che sia utile
per indurre tutti gli uffici tecnici di tutti i Comuni della Calabria ad una
semplificazione della lettura e, quindi, ad un’applicazione del Piano casa che
di per sé predispone condizioni favorevoli a favore dell’attività edilizia.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Giordano. Ne ha facoltà.
Presidente, le chiedo
scusa, prendo atto di questa proposta di modifica del collega Tallini che va a
dare maggiori e migliori chiarificazioni in ordine ai procedimenti connessi al
Piano casa. Il Piano Casa, come sappiamo tutti, è in vigenza fino al 31 dicembre
2020.
Auspico che sarà uno degli
impegni della prossima Legislatura affinché possa divenire uno strumento e un
sistema stabile, avendo esso stesso costituito una leva di certezza per la
rigenerazione e la ristrutturazione del patrimonio edilizio calabrese.
Approfitto della
circostanza per fare un inciso su un'altra questione che va di pari passo con
l'applicabilità della normativa sul Piano casa e, più in generale, sul
complesso delle attività edilizie pubbliche e private.
Approfitto della presenza
dell’assessore Musmanno, se mi ascolta, per ricordare l'interpellanza,
sottoscritta da me e da altri colleghi, che non ho mancato di far pervenire
all’Assessorato e al Dipartimento lo scorso 26 novembre, sulla ridotta
operatività o sulle disfunzioni che si presentano presso il Settore tecnico
dell'edilizia sismica meridionale, quindi di Reggio Calabria.
Do atto al Dipartimento,
quindi all’Assessore e al direttore generale, che per realizzare un quadro più
certo e per garantire l’efficacia degli indirizzi operativi, sono state emanate
due distinte circolari, una il 13 agosto e una il 20 settembre. Una fa
riferimento all'uniformità delle attività dei tre servizi, alla trattazione
delle procedure e delle pratiche inerenti il Settore; l'altra disciplina e,
quindi, dà un quadro di certezze riguardo il rilascio delle certificazioni di
conformità statica.
Il Settore tecnico
meridionale di Reggio Calabria, per motivi inerenti un organico ridotto o per
motivi organizzativi, non riesce a garantire una tempistica adeguata all'esame
ed al rilascio, quindi, a dare risposta certa ai professionisti che stanno
soffrendo - lo voglio sottolineare – ma, soprattutto, sta soffrendo la comunità
e gli utenti che comunque si debbono rivolgere al settore dell'edilizia sismica
di Reggio Calabria. Per cui chiedo un autorevole intervento dell’Assessore e
del Dipartimento per affrontare in maniera definitiva la problematica e dare
una certezza alla comunità della Città Metropolitana e, quindi, al territorio
di Reggio Calabria. Grazie.
Non ci sono altri
interventi, passiamo all'esame ed alla votazione del provvedimento.
Articolo1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
Passiamo alla votazione
della legge nel suo complesso l'autorizzazione al coordinamento formale. Il
provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Battaglia. Ne ha facoltà.
Chiedo di richiamare il
provvedimento amministrativo numero 288/10^.
Sì, l’Assessore l’aveva
illustrato in Conferenza dei capigruppo. Votiamo l'inserimento all’ordine del
giorno. È inserito.
(Il Consiglio inserisce)
(È riportata in Allegati)
Ha facoltà di illustrarlo,
Assessore.
Grazie, Presidente. Come
già illustrato in Conferenza dei capigruppo, si tratta di tre modifiche non
sostanziali al Piano dei rifiuti.
Una prima modifica riguarda
l'Ambito di Cosenza, in maniera particolare una riperimetrazione degli A.R.O,
cioè degli Ambiti di raccolta ottimale, quelli che riguardano i Comuni della
Presila cosentina. Tengo a precisare che, comunque, il numero degli Ambiti di
raccolta rimane lo stesso, rimangono 14 Ambiti.
Una seconda modifica, anche
questa non sostanziale, riguarda, invece, l'impiantistica regionale. Tra
l'altro, vorrei segnalare alla Segreteria che la stesura che voi avete in
questo momento è una stesura vecchia che riporta un refuso, per cui io consegno
la nuova stesura che elimina il refuso per quanto riguarda l'impianto di
Siderno. In seguito a vari incontri che abbiamo avuto con il territorio, prima
con il Comune, poi con le associazioni di Siderno, le stesse quindi, la
popolazione ha fatto una richiesta di modifica della linea di trattamento della
FORSU che da anaerobica, così come prevista nel nostro Piano regionale dei
rifiuti, passa ad una linea di trattamento aerobica con la raccolta di verde
pubblico e produzione di un ammendante, compostante misto di qualità.
La terza modifica, invece,
riguarda il livello di tutela integrale delle aree del patrimonio
agroalimentare, in particolare di qualità e di tipicità. In questo caso, solo
ed esclusivamente per gli impianti pubblici, prevediamo che quelli che erano i
livelli di tutela integrale previsti come penalizzanti, diventino escludenti o
meglio il contrario, quelli che erano escludenti diventano penalizzanti,
soltanto però per il pubblico, e rimangano, invece, escludenti per
l'impiantistica privata.
Questi criteri sono
ostativi per la coalizzazione di alcune tipologie di impianti. Le Comunità
d'ambito per la loro localizzazione dovranno tenere conto della operazione di
gestione dei rifiuti e della distanza dei centri abitati e della distanza da
funzioni sensibili, ove previsti da regolamenti comunali, nello specifico la
distanza dei centri abitati, al fine di garantire la tutela della popolazione,
deve essere determinata tenendo conto della compatibilità con l'assetto urbano
e con l'ambiente naturale e paesaggistico e delle condizioni metereologiche
climatiche.
Per quanto riguarda i nuovi
impianti, allo scopo di prevenire situazioni di compromissioni o di grave
disagio, si dovrà tenere conto, in funzione della tipologia di impianto e di
impatto generati, della necessità di garantire una distanza minima tra l'area
dove vengono effettivamente svolte le operazioni di smaltimento e recupero,
indipendentemente dalla presenza di eventuali opere di mitigazione previsti in
progetto, e gli edifici sensibili esistenti o già previste come strutture
scolastiche, asili, ospedali, case di riposo, casa circondariale, prossimi
all'area stessa.
L'ubicazione degli impianti
in funzione della distanza dei centri abitati deve essere determinata tenendo
conto della compatibilità con l'assetto urbano e con l'ambiente naturale e
paesaggistico e anche con le condizioni metereologiche e private. Le distanze
si intendono misurate dalla recinzione dell'impianto e sono 2 chilometri per
quanto riguarda le discariche, gli impianti di incenerimento e gli impianti di
compostaggio.
Per quanto riguarda
l'impianto di Siderno nella versione, diciamo, errata, era previsto che la
linea di trattamento anaerobica della FORSU e della raccolta del verde pubblico
avvenisse con produzione di biogas e upgrading
di biometano e produzione di ammendante compostato misto di qualità. La
nuova versione, invece, è questa: linea di trattamento aerobica della FORSU e
della raccolta del verde pubblico con produzione di un ammendante compostato
misto di qualità.
Non ci sono altri
interventi, pertanto pongo in votazione la proposta di provvedimento
amministrativo numero 288/10^ così come riformulato in Aula al microfono dall’assessore
Rizzo, con autorizzazione al coordinamento formale. È approvato, come
riformulato, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Ha chiesto la parola il
presidente Oliverio. Ne ha facoltà.
Presidente,
colleghi consiglieri, ritengo che questa sia l’ultima seduta del Consiglio
regionale della Legislatura, quindi, sento il dovere di intervenire, sia pure
brevemente, innanzitutto per ringraziare il Presidente del Consiglio, i
consiglieri di maggioranza e di opposizione che, al di là della collocazione
politica che hanno assunto nel corso di questi cinque anni, hanno svolto la
loro funzione di rappresentanza con grande dignità, rigore e diligenza.
Mi preme fare
tali considerazioni perché sulle rappresentanze e sulla politica si fa presto a
lanciare anatemi - si è verificato sovente -, soprattutto in una regione come
la nostra, attanagliata da problemi accumulati nel corso di decenni. Problemi
sociali, a partire dal grande problema del lavoro, problemi sul ritardato
sviluppo, accumulati nel corso di un lunghissimo periodo e anche problemi
culturali, diffusi proprio in una realtà come quella nostra, difficile e tesa al
negativo.
Credo sia
importante riflettere, soprattutto in una realtà come questa, ed esprimerci
sulla difficoltà della funzione di rappresentanza; l’alternativa è quella di
assecondare processi, assecondare un “vento” che è quello della rinunzia,
dell’affastellamento, del cosiddetto “populismo” che oggi è di moda.
Ritengo che il
Consiglio regionale abbia prodotto, nel corso di questi cinque anni, risultati
significativi, importanti, dei quali bisogna essere orgogliosi. Non è vero che
questa Istituzione è impotente o indifferente o sorda rispetto alle
problematiche della nostra comunità.
Chiudiamo la
Legislatura in modo ordinato, anche dal punto di vista amministrativo.
Mi permetto di
dire che il fatto che oggi il Consiglio regionale abbia approvato l’esercizio
provvisorio, consentendo un regolare svolgimento dell’attività amministrativa,
è una dimostrazione, anche questa, di grande responsabilità e che chiude la
Legislatura - ripeto - in modo ordinato e rispondente agli interessi della
comunità, della Calabria.
Avremmo fatto
male ad avere la presunzione di approvare un bilancio. Avremmo leso la
sovranità popolare. Insisto su questo!
È giusto che la
prossima Legislatura abbia una guida, a partire dall’indomani del 26 gennaio,
la data delle elezioni, che non è nemmeno un dodicesimo, un mese, appunto, del
nuovo esercizio e che il nuovo Governo regionale, il nuovo Consiglio regionale
abbia la facoltà di assumere, attraverso il bilancio, le decisioni coerenti con
il programma che porterà la coalizione vincente alle prossime elezioni.
Ho fatto lo
stesso io la scorsa Legislatura.
Mi sono
insediato il 10 dicembre 2014. Non c’era nemmeno la Giunta regionale perché è
stata fatta poi, a gennaio, e ho assunto, con atto monocratico, l’esercizio
provvisorio, che non era stato deliberato, ed entro marzo abbiamo approvato, in
Consiglio regionale, il primo bilancio della Legislatura.
L’esercizio
provvisorio consente di rendere praticabile le attività di funzionamento, di
ordinaria amministrazione, com’è giusto che sia in un momento elettorale, com’è
normale che sia in un momento elettorale!
Se avessimo
avuto le elezioni a metà esercizio ci saremmo trovati certamente con un
bilancio approvato. Le elezioni sono a gennaio. È la prima volta che si tengono
ad inizio di esercizio ed è giusto che sia così.
Vorrei
ricordare che non faccio un discorso di parte, come state costatando; il mio è
un intervento di carattere istituzionale, perché poi il rendiconto, quello
dell’attività di Governo, avrò modo di portarlo ai cittadini calabresi, nelle
prossime occasioni.
Sto facendo un
discorso meramente istituzionale e credo che il Consiglio regionale abbia il
merito di avere dotato la Regione di strumenti di programmazione di cui era
priva da un lunghissimo periodo.
Penso, per
esempio, al Piano regionale dei trasporti, uno strumento di programmazione, che
è proiettato nel futuro, che ha consentito di aprire un nuovo corso nelle
politiche infrastrutturali e dei trasporti, in relazione agli interventi sugli
assi ferroviari. Penso alla ferrovia jonica, un grande intervento in corso
d’opera, 650 milioni di euro che non annunciamo ma che sono in corso di
realizzazione per l’elettrificazione, il nuovo binario, l’abolizione dei
passaggi a livello, l’ammodernamento di un asse ferroviario sul versante più
sofferente e marginale della Calabria, che vive una condizione di maggiore
acutezza, nella sofferenza che ha vissuto e vive il territorio. Ed è in corso
di realizzazione!
Penso alle
problematiche relative anche agli assi ferroviari, la Catanzaro Lido - Lamezia
Terme, per la quale sono stati destinate risorse importanti, oltre 300 milioni
di euro per la elettrificazione e il collegamento con l’aeroporto di Lamezia
Terme. Penso anche all’alta velocità, per la quale abbiamo destinato le risorse
necessarie per lo studio di fattibilità. Penso anche alla organizzazione dei
servizi.
Oggi la
Calabria ha due Frecce d’argento, più una terza, che collega Sibari e si
allungherà, appena sarà completata l’elettrificazione, fino a Crotone e, poi,
fino a Catanzaro, fino a scendere a Reggio Calabria, via via che i lavori di
ammodernamento di questa importante opera saranno completati.
Penso alla
parte relativa alle infrastrutture viarie, alla Strada Statale 106.
L’altro ieri il
vice ministro Cancellieri ha annunciato che i lavori del megalotto
Sibari-Roseto Capo Spulico partiranno a marzo. Tale investimento, che è stato
bloccato per oltre un decennio, è stato sbloccato da noi perché era diventata
una telenovela - un miliardo 350 milioni di lavori - e altri tratti che sono
stati già programmati e finanziati, a partire da quello che è in via di progettazione
tra Crotone e Catanzaro-Simeri Crichi, per capirci, e a scendere chiaramente.
Penso anche ai
lavori dell’asse autostradale, in gran parte conclusi, ma ancora da realizzare
nel tratto Cosenza - Altilia, un tratto molto ma molto tormentato, per il quale
sono stati destinati 750 milioni di euro.
Per rimanere
nel campo dei trasporti, grazie al programma che abbiamo definito, al Piano
regionale trasporti, vorrei ricordare anche tutta la problematica della
portualità.
La problematica
della portualità, a partire da Gioia Tauro, per il cui adeguamento
infrastrutturale abbiamo destinato 150 milioni di euro con un Accordo di
Programma Quadro che, ancora una volta, oggi, da questa Assemblea legislativa,
mi permette di richiamare il Governo nazionale ad accelerare affinché le
risorse allocate nell’Accordo di Programma Quadro siano “cantierate”.
Tali lavori non
possono ancora essere ritardati nella realizzazione, così come la portualità
classificata nazionale; mi riferisco ai porti di Corigliano, Crotone, Vibo
Valentia, Villa San Giovanni e Reggio Calabria.
Ho sentito che
l’altro ieri il vice ministro Cancellieri, passando da Vibo Valentia, ha
annunciato un investimento di 18 milioni di euro; ha annunciato, cioè,
l’investimento che la Regione, con risorse proprie, ha destinato al porto di
Vibo Valentia, le cui opere sono rimaste bloccate perché in Italia c’è una
condizione sulla quale bisogna davvero riflettere. Sapete perché è stato
bloccato tutto il procedimento? Perché il Ministero competente non ha
trasferito all’Autorità portuale l’iban che ci avrebbe permesso di procedere e
quindi ha impedito, per due anni, il trasferimento delle risorse.
Dico
questo come fatto significativo di un'Italia che è un paese incartato, un paese
immobilizzato dall’esasperazione formalistico- procedurale che sottende
all'attività delle Istituzioni.
Abbiamo
messo in atto un programma importante sulla portualità minore, sono 10 - non
sto qui ad elencarli - i primi Comuni oggetto d’investimento; si tratta di un
nuovo bando indirizzato alla progettazione di nuova portualità. Una regione con
800 chilometri di costa non può rimanere indifferente rispetto al pieno
sfruttamento di questa risorsa, partendo dalle infrastrutture che consentono il
pieno sfruttamento anche della diportistica.
Per
quanto riguarda l’attività del Consiglio, devo dire che la programmazione ha
prodotto risultati importanti.
Penso,
per esempio, sempre per rimanere nel settore dei trasporti, al sistema
aeroportuale nel quale abbiamo finalmente rotto i localismi, costruendo una
gestione unitaria del sistema aeroportuale. Vi è una società che gestisce i tre
scali, è stata ostacolata all'inizio, ma oggi se ne comprendono appieno le
potenzialità. Tutti e tre gli scali aeroportuali sono in crescita, in modo particolare
quello di Lamezia è passato, in questi ultimi anni, da meno di 10 a oltre 70
collegamenti con scali extranazionali.
Il Piano
regionale dei trasporti è stato ed è uno strumento formidabile in questo senso,
è uno strumento che ha guardato al futuro, non è stato un provvedimento
contingente.
Così
come il Piano regionale dei rifiuti, vorrei che si ricordasse che, proprio
oggi, sono stati pubblicati dall'Ispra i dati sulla raccolta differenziata. La
Calabria continua a crescere, si è passati dal 12.5 per cento del 2014 al 46
per cento di giugno 2019, con una crescita progressiva.
Il Piano
regionale dei rifiuti è stato uno strumento formidabile.
Riguardo
l’impiantistica, sono in corso di realizzazione gli impianti, purtroppo, per
essere realizzati, hanno dovuto passare nella “via crucis” delle procedure. Parlo di “via crucis” perché in Italia, purtroppo, da quando si definisce un
programma a quando si realizza passano anni. Bisogna fare la progettazione, per
la progettazione c'è bisogno di fare le gare europee e poi, una volta che c'è
il progetto, bisogna passare alle Conferenze dei servizi, non una sola volta,
ma con il progetto preliminare, poi con il progetto definitivo e poi con il
progetto esecutivo. Cioè, per fare una progettazione da quando si dà l'incarico
a quando si acquisisce definitivamente il progetto per metterlo a gara, passano
2 anni, 2 anni!!!
Ho
voluto ricordare questo per dire che il Consiglio regionale ha prodotto
strumenti importanti.
Così
come per il governo del territorio: per la prima volta la Calabria è dotata di
un Piano regionale di regolazione del territorio, il PRTC, che da anni non
veniva approvato. Questa Legislatura lo ha approvato.
Così
come la legge urbanistica che ha definito un obiettivo: consumo di suolo zero,
andando controcorrente rispetto ad un andazzo decennale che è stato quello
delle volumetrie, della cementificazione, eccetera, eccetera. Questo Consiglio
regionale ha approvato questo strumento.
Parlo di
strumenti legislativi e strumenti di programmazione, è stata una Legislatura,
da questo punto di vista, che ha segnato un salto di qualità dal punto di vista
della qualità della produzione legislativa.
Ho
voluto solo ricordarne alcuni, non sto a fare l'elenco, e mi attengo alle
attività del Consiglio regionale, perché in altra sede – ripeto - parleremo
delle attività di mero governo relative alla Giunta regionale.
Credo
che sia un fatto importante che va a merito di tutto il Consiglio regionale.
Guai,
nella furia iconoclasta di scaricare le responsabilità e nel momento
elettorale, di attaccare chicchessia, a non avere la bussola della attività e
l'orgoglio dell'attività di rappresentanza che si esprime in questa sede che è
il Consiglio regionale. Perché quando si perde questa capacità di
discernimento, si hanno “briglie sciolte” per la Vandea, La Vandea non fa bene
alla vita democratica e i fattori che non fanno bene alla vita democratica non
fanno bene al popolo.
In
definitiva, il soggetto destinatario di una democrazia solida, sostanziata è il
popolo. Quando “le briglie” si sciolgono, apparentemente si ha la soddisfazione
di riempirsi la pancia, in realtà si paga dopo, perché in una condizione nella
quale si cammina senza bussola e senza punti di riferimento sul versante
democratico, si cammina a vista, nella nebbia. Non va bene se non c’è un
orizzonte verso il quale muovere, un punto di riferimento, una bussola che
guida. La democrazia ha bisogno di una bussola, ha bisogno di orizzonti e credo
che le Istituzioni debbano dare questa guida. Dobbiamo rivendicare questo, al
di là della collocazione di maggioranza e di opposizione, altrimenti si perde
anche la ragione per cui si è in questa o in altre Aule. Credo, invece, che sia
necessario discernere; questo, naturalmente, non significa annacquare oppure
affastellare le responsabilità. Le responsabilità sono di chi governa quando
c'è una funzione di governo e di che è all'opposizione quando c'è una funzione
di opposizione.
Credo
che in questi anni si sia fatto un lavoro importante, pur privati - voglio dire
questo perché è stato ricordato – di funzioni importanti in settori decisivi
della vita pubblica della Calabria.
Mi
riferisco alla sanità. Questo Consiglio regionale, il governo della Regione, è
stato privato, e continua ad esserlo, del potere che la Costituzione assegna
alla Regione Calabria: il governo della sanità. Siamo stati privati di questo.
Mi sono battuto sin dall'inizio contro i commissariamenti, indipendentemente
dai Governi, perché, per questa funzione e per questa responsabilità, non sono
stato mai guidato o condizionato dai colori dei Governi. Certo, a seconda delle
composizioni, i Governi hanno assunto scelte, decisioni, indirizzi che di volta
in volta noi abbiamo valutato rispetto alle politiche concrete, ma rispetto a
questioni di fondo, come la violazione di un principio costituzionale
mantenendo commissariata la Regione, non abbiamo guardato colori, siamo andati
avanti a testa - e siamo stati criticati per questo -, abbiamo incalzato,
criticato e chiesto un cambio di passo che non è venuto da nessun Governo.
Oggi la
Corte Costituzionale ci dà ragione, dice che è illegittimo un commissariamento
perseverante e senza termine! Siamo, certo, soddisfatti che la Corte
Costituzionale ci abbia dato ragione, ma, purtroppo, non siamo contenti, non
possiamo dire altrettanto per quello che è stato prodotto in termini di danni,
guasti e disservizi nel sistema sanitario calabrese. Purtroppo non possiamo
dire lo stesso perché i rappresentanti dei diversi Governi hanno bypassato le
Istituzioni democratiche, a partire dal Consiglio regionale, perché il potere
commissariale ha assorbito anche le funzioni legislative in materia di sanità
che, come sapete, sono proprie del Consiglio regionale, producendo i danni che
conosciamo e per cui la Calabria paga un prezzo amaro.
Credo
che sia necessario continuare a battersi, soprattutto oggi che la Corte
Costituzionale ha sancito la violazione di questo principio costituzionale.
Bisogna continuare a battersi perché la Regione si riappropri delle funzioni di
governo nel settore della sanità. Il Governo, quando ci sono difficoltà,
limiti, deve assolvere ad una funzione di accompagnamento, di sostegno e non di
sostituzione dei poteri che sono propri della Regione, com’è avvenuto nel corso
di questi anni.
Bisogna
continuare a battersi con determinazione perché i diritti, a partire da quello
alla salute, non possono essere diversificati in termini di aree territoriali,
come purtroppo avviene oggi nel nostro Paese.
Ancora oggi, a conclusione di questa
Legislatura, ripropongo, con determinazione e con forte convinzione, la
necessità che si chiuda questa pagina nera e buia delle esperienze
commissariali di cui la Calabria è testimone in termini di fallimento totale a
360 gradi.
Ci sono le condizioni perché si riprenda
un cammino e si affermino i diritti attraverso la costruzione di un Servizio
sanitario qualificato, efficiente e rispondente alle esigenze di cura e di
tutela della salute dei cittadini.
Infine, in questa Legislatura si è
inaugurata una stagione che è stata quella della valorizzazione della funzione
delle Autonomie locali, di riduzione radicale delle funzioni gestionali della
Regione, perché le risorse programmate, tutto il volume delle risorse
programmate, è stato trasferito per il 49 per cento ai Comuni, per l'altro 51
per cento alle Università, ai Parchi, al Sistema territoriale più generale, e
anche agli Enti di Stato che operano in Calabria, perché quelle risorse di cui
parlavo prima della ferrovia ionica, oppure delle strade che sono proprie della
Regione, noi le abbiamo affidate agli Enti di Stato che operano per realizzare
gli ammodernamenti necessari, supplendo anche ad una funzione dello Stato che
continua ad essere assolutamente inadeguata, insufficiente e, per molti versi,
sorda sia al Sud sia alla Calabria.
Questa è la verità! Il cuore del problema è il lavoro.
Sono partito con il lavoro e voglio chiudere con una
riflessione proprio sulla questione del lavoro: voi pensate davvero che si
possa affrontare il grande problema del lavoro senza una radicale modifica
delle Politiche nazionali ed europee, senza diversificare?
Altro che autonomia differenziata!
Diversificare le politiche, per cui si possa creare una
convenienza per l'impresa, per gli investitori ad operare ed investire nel Sud
attraverso la leva fiscale, attraverso strumenti adeguati a determinare
incentivi nella direzione giusta.
Se il credito di imposta, piuttosto che essere concentrato
nel sud d’Italia, diventa una misura generalizzata dalla Lombardia fino alla
Sicilia, è chiaro che il cavallo forte beve anche le risorse del credito di
imposta.
Se non ci sono strumenti in direzione dell’abbattimento
degli organi sociali e del costo del lavoro che consentono di investire nel
Sud, e non sto parlando di soldi, ma di strumenti che creano convenienze
diverse, automatismo, non regalie o assistenza, se non c’è questo, è chiaro che
tutto diventa più difficile, perché competere in una condizione di disparità,
significa alimentare la spirale per cui centinaia di migliaia di persone si
spostano verso altre aree del Paese e dell'Europa; quindi, accompagnare le
Regioni del Sud e il Sud attraverso politiche concrete.
In questo quadro, noi abbiamo assunto iniziative
importanti interloquendo col Governo, con i Governi e anche con l'Europa.
Devo dire che, anche qui – e chiudo – la programmazione
che noi abbiamo definito in questa Assise, in questo Consiglio regionale, che è
quella delle risorse comunitarie, ci vede cambiare passo perché, per la prima
volta, nella storia delle programmazioni delle risorse comunitarie – e sono
state tante – noi abbiamo invertito il trend.
Posso annunciare, sin da ora che, anche il nuovo target, quello del 31 dicembre prossimo,
lo abbiamo già realizzato.
Abbiamo realizzato quello del 31 dicembre scorso e la
Regione, per la prima volta nella storia delle programmazioni delle risorse
comunitarie, è stata premiata con 143 milioni di euro di cui abbiamo deciso
oggi stesso la destinazione.
Il nuovo target,
quello del 31 dicembre prossimo, per la prima volta è stato già raggiunto.
Siamo la prima Regione, tra le Regioni del Sud in quanto a
realizzazione della spesa, con tutte le implicazioni che questo ha.
Una Legislatura che, sia pure nelle difficoltà nelle quali
si è operato – che sono difficoltà determinate dall'accumulo di problemi che,
nei decenni, hanno segnato la vita di questa terra e anche della Regione –, pur
in una condizione di difficoltà determinata dall'assenza di Politiche nazionali
adeguate e pur in salita, ha prodotto risultati significativi ed importanti.
Per questo voglio ringraziare il Consiglio regionale.
Voglio ringraziare i consiglieri regionali. Voglio ringraziare i consiglieri
regionali di maggioranza, anche se la maggioranza è stata pervasa da condizioni
non di compattezza perché, come ho avuto modo di dire in più occasioni, la più
grande opposizione che ho avuto, è stata dentro le file della maggioranza; lo
ripeto anche qui stasera, non per caricare addosso la croce a nessuno, ma per
ricordare un dato oggettivo.
Ringrazio l'opposizione perché, in questa Legislatura,
sono stati prodotti risultati significativi e importanti che, dal punto di
vista strutturale, sono stati messi al servizio della Regione.
La programmazione che ho ricordato – alcuni dei programmi
che ho ricordato – sono programmi che segneranno la vita della Calabria, anche
in futuro, nei prossimi anni; non sono state misure dal respiro corto e anche
gli investimenti sono stati volti al futuro per recuperare ritardi del passato
perché, quando si amministra, bisogna amministrare guardando al bene comune e
guardando, prima di ogni cosa, a quelle che sono le necessità di un territorio,
anche se i risultati, poi, vengono non a conclusione di una Legislatura, ma via
via che si va avanti.
Per molto tempo la Calabria, purtroppo, è stata governata
e amministrata con una visione corta, e la visione corta, naturalmente, i
problemi non solo li lascia, ma li fa trovare aggravati di volta in volta
perché i problemi sono strutturali, importanti, profondi e abbisognano di una
impostazione e di una programmazione di lungo
respiro.
Noi abbiamo cercato di fare questo e io credo che abbiamo
fatto il nostro dovere.
Certo, la bacchetta magica non ce l’ha nessuno. Il re Mida
in terra non c'è, né ci sono autorità divine.
Le autorità divine, per chi crede, sono nella dimensione dell'altro
mondo. Le autorità divine in terra non ci sono, a nessun livello e in nessuna
Istituzione.
Noi, da umili persone di questa terra, abbiamo cercato di
servire, come era giusto e doveroso fare, la nostra comunità; servire la nostra
terra, per la quale abbiamo chiesto un consenso.
L’abbiamo fatto con limiti, con insufficienze, ma
l’abbiamo fatto guidati da una bussola: la bussola della legalità, la bussola
del merito dei problemi, senza essere assillati dalla ricerca del consenso.
C'è un grande il problema, che è quello del precariato, e
chiudo.
Anche qui, abbiamo voluto dare la giusta attenzione alle
migliaia di precari – c'era una mozione del consigliere Franco Sergio, e voglio
dare una risposta anche a questo; mi riferisco ai precari che provengono dalla
mobilità in deroga, migliaia e migliaia di precari. Abbiamo messo in campo
progetti per utilizzarli in modo utile e garantire un reddito minimo di 500
euro nelle Amministrazioni pubbliche.
Lo abbiamo fatto con l'amministrazione della Giustizia,
consentendo a 1000 persone di essere messe a disposizione dell'amministrazione
della Giustizia; lo abbiamo fatto con la scuola, consentendo a 650 persone di
essere messe a disposizione della scuola per le attività di sostegno; lo
abbiamo fatto con il Ministero dei beni culturali, consentendo a 650 persone di
essere messe al servizio del Ministero dei beni culturali, sovrintendenze e
istituzioni varie del Ministero dei beni culturali per la cura e la tutela del
patrimonio culturale; lo abbiamo fatto con i Comuni: di recente è stato riapprovato il bando; è stata pubblicata la graduatoria dei
Comuni per le attività che sono di sostegno ai Comuni; circa 5000 persone nei
Comuni.
Lo abbiamo
fatto anche spingendo oltre perché, come sapete, un accordo tra Stato- Regioni
prevede dodici mesi di limitazione per questi progetti; noi li abbiamo portati
a 24, sulla base della necessità di completare la formazione, anche attraverso
i tirocini sul campo.
Stiano
tranquille queste persone. Per quanto ci riguarda, sono garantite almeno in
questo percorso.
Se
dipendesse da noi e se lo Stato ci avesse consentito di fare qualcosa in più,
li avremmo portati anche a 36, e se nell'amministrazione della Giustizia
volessero tenere conto di queste forze, potrebbero benissimo certificarne, o
meglio, utilizzarne la qualificazione che hanno acquisito con i tirocini, per
dare o riconoscere i titoli ai concorsi nell’amministrazione della Giustizia o
nelle amministrazioni varie che io ho richiamato.
Per quanto
riguarda i lavoratori socialmente utili, che erano lasciati alla disperazione,
dal primo gennaio 2015, sono stati avviati alla contrattualizzazione.
Quest'anno
il fondo di 50 milioni di euro non è stato messo nel bilancio dello Stato.
Oggi, dopo
la nostra iniziativa ho appreso che sia appresterebbero ad approvare un
emendamento per 30 milioni di euro e non siamo d'accordo.
Devono
essere ripristinati 50 milioni di euro; anzi, possibilmente storicizzati quei
50 milioni di euro, come ha fatto questo Consiglio regionale, storicizzando i
39 che ha messo la Regione per consentire ai Comuni di avviare gradualmente,
come stanno facendo, le procedure di stabilizzazione.
Noi
abbiamo avviato le procedure di stabilizzazione: sono quasi 2 mila al 31
dicembre, i lavoratori che saranno stabilizzati in virtù di questo percorso;
quindi, da qui chiedo al Governo del Paese e alla rappresentanza parlamentare
calabrese, di ripristinare il fondo dei 50 milioni di euro nel bilancio dello
Stato; anzi, se possibile, di storicizzarlo come ha fatto la Regione affinché
si possa consentire la stabilizzazione; così come chiedo che siano ripristinati
i 40 milioni di euro destinati al Settore della forestazione, che sono stati
tagliati, decurtati da questo Governo, e la finanziaria che è all’esame del
Parlamento possa ripristinare il fondo per garantire gli interventi di
sistemazione idraulica e forestale; così come chiedo che siano ripristinati i
fondi destinati alle Zone economiche speciali.
Anche qui,
un provvedimento assunto da questo Consiglio regionale con una legge approvata
che noi abbiamo proposto al Governo e al Parlamento e che il Governo e il
Parlamento hanno fatto propria; questo è un motivo di orgoglio perché è stato
proprio il Consiglio regionale della Calabria a proporre la legge per la
istituzione delle ZES.
Credo che
possiamo dire che questa Legislatura, sul piano dei risultati, ha prodotto
molto, tanto.
Tanto
sarebbe stato possibile ancor più fare ma, naturalmente, come in tutte le
attività umane, ripeto, non tutto è perfezione; ci sono i limiti e ci sono
insufficienze, ma i limiti e le insufficienze non possono non far vedere quella
che è sostanza, quelli che sono risultati importanti e quelli che sono il
frutto del nostro e del vostro lavoro.
Tanti
auguri al Consiglio regionale e, soprattutto, attraverso il Consiglio
regionale, tanti auguri alla Calabria affinché il lavoro che è stato fatto
possa essere una base importante per andare avanti, per proseguire e realizzare
risultati importanti e significativi di cui la Calabria ha necessità per riscattarsi
e per costruire un futuro degno di questo nome.
Come
è stato detto anche dal presidente Oliverio, con ogni probabilità questa sarà –
fatte salve eventuali questioni indifferibili ed urgenti – l'ultima seduta
della Legislatura del Consiglio regionale.
Trovo
doveroso rivolgere con sobrietà, un saluto e un ringraziamento a tutti i
consiglieri regionali, alla Giunta regionale, al Presidente della Giunta
regionale, al personale degli uffici e a quanti hanno contribuito all'esercizio
della vita democratica della nostra regione in questi anni in cui pure non sono
mancate le difficoltà.
Sono
personalmente soddisfatto della buona produzione legislativa del Consiglio
regionale e del bassissimo contenzioso costituzionale.
Al di là
delle diverse posizioni politiche, il Consiglio regionale ha operato con piena
agibilità democratica, garantendo il pieno rispetto di tutte le voci e la
tutela dei principi dello Statuto della Regione Calabria.
Nel
congedarmi, nel congedarci, rivolgo un saluto a tutti cittadini calabresi che
in questa Legislatura hanno avuto anche la possibilità di seguire in tempo
reale i lavori attraverso la diretta streaming;
una delle piccole grandi innovazioni che abbiamo introdotto per rendere questa
Istituzione più trasparente, più efficiente e più sobria.
Sono
orgoglioso di avere avuto l'onore e il privilegio di essere chiamato a
presiedere questa solenne Aula. Per questo ringrazio tutti.
Viva la
Calabria!
La seduta
è tolta.
La seduta termina alle 18,40
Hanno
chiesto congedo: Arruzzolo, Ciconte, Esposito, Gentile, Guccione, Neri,
Orsomarso, Salerno, Scalzo, Sculco
(È concesso)
Sono
state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa
dei consiglieri regionali.
Nucera
- “Inquadramento normativo-professionale degli assistenti all’autonomia e alla
comunicazione” (PL n. 486/10^)
È
stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e
formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
Giudiceandrea
– “Modifica della legge n. 18 del 21 agosto 2007 e successive modifiche ed
integrazioni 'Norme in materia di usi civici'” (PL n. 487/10^)
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Bevacqua
– “Modifiche alle leggi regionali 31/2019, 36/2019 e 37/2019” (PL n. 488/10^)
È
stata assegnata alla prima - Affari istituzionali, affari generali e normativa
elettorale - alla quarta Commissione -
Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente -per il
parere di cui all’art. 66, comma 2 del Regolamento interno ed alla seconda
Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere finanziario ex
art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale
Mirabello
– “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 19/2002” (PL n. 489/10^)
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Tallini
– “Modifiche alla legge regionale 21/2010” (PL n. 490/10^)
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Sono
state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento
amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:
“POR Calabria FESR FSE 2014/2020. Presa atto della
Decisione comunitaria C(2019) 6200 final del 20 agosto 2019 e allocazione della
riserva di efficacia ai sensi dell’articolo 22 del Reg. UE 1303/2013 –
(deliberazione G.R. n. 559 del 29.11.2019)” (PPA n. 287/10^)
È
stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
“Modifiche al Piano regionale
di Gestione dei Rifiuti (PRGR) approvato con deliberazione del Consiglio
regionale n. 156 del 19 dicembre 2016 – (deliberazione G.R. n. 570 del
29.11.2019)” (PPA n. 288/10^)
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente - per il parere.
(Così resta stabilito)
“Approvazione schema di
convenzione tra la Regione Calabria e i Gruppi Appartamento per l’erogazione di
servizi socio-assistenziali; legge n. 328/2000 e l.r. n. 23/2003. Legge
regionale n. 21/96 e s.m.i. – (deliberazione G.R. n. 589 del 9.12.2019)” (PPA n.
289/10^)
È
stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e
formative – per il parere.
(Così resta stabilito)
In data 29 novembre 2019, il
Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge
regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 133 del 29 novembre 2019:
1. Legge regionale 29 novembre
2019 n. 48, recante: 'Disposizioni in materia funeraria e polizia mortuaria'.
In data 4 dicembre 2019, il Presidente della Giunta
regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono
state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione
Calabria n. 135 del 5 dicembre 2019:
1. Legge regionale 4 dicembre
2019, n. 49, recante: 'Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori
bilancio di cui alla lettera a) e lettera e), comma 1, dell’articolo 73 del
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i.';
2. Legge regionale 4 dicembre
2019, n. 50, recante: 'Approvazione rendiconto generale relativo all’esercizio
finanziario 2018';
3. Legge regionale 4 dicembre
2019, n. 51, recante: 'Assestamento e provvedimento generale di variazione del
bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2019-2021'.
In data 5 dicembre 2019, il Presidente della Giunta
regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono
state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione
Calabria n. 135 del 5 dicembre 2019:
1. Legge regionale 5 dicembre
2019, n. 52, recante: 'Conguaglio tariffa conferimento rifiuti urbani ai sensi
dell’articolo 6 ter, comma 5, della l.r. 14/2014. Annualità 2019';
2. Legge regionale 5 dicembre
2019, n. 53, recante: 'Interpretazione autentica dell’articolo 8, comma 2 della
legge regionale 29 novembre 2019, n. 48 (Disposizioni in materia funeraria e di
polizia mortuaria)'.
Con decreto n. 337 del 9
dicembre 2019, il Presidente della Giunta regionale ha preso atto delle
dimissioni della dott.ssa Angela Savina Robbe dalla carica di Assessore al
lavoro e welfare e ha dato
atto della conseguente cessazione delle deleghe conferitele con D.P.G.R. n. 27
del 13 aprile 2018, che rimane confermato nelle parti non modificate dal
suddetto provvedimento, unitamente al D.P.G.R. n. 35 del 17 maggio 2018 e al
D.P.G.R. n. 42 del 30 gennaio 2019.
Il Comitato Regionale per le
Comunicazioni (CORECOM), in data 20 novembre 2019, ha approvato la relazione
sulle attività svolte nell’anno 2019, in uno con la relazione sul Sistema delle
Comunicazioni in Calabria anno 2019.
La Giunta regionale ha
trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di
previsione finanziario 2019-2021:
Deliberazione Giunta regionale
n. 560 del 29.11.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 561 del 29.11.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 562 del 29.11.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 563 del 29.11.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 564 del 29.11.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 565 del 29.11.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 567 del 29.11.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 568 del 29.11.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 571 del 29.11.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 572 del 29.11.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 573 del 29.11.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 574 del 29.11.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 575 del 29.11.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 576 del 29.11.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 577 del 29.11.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 578 del 29.11.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 579 del 29.11.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 580 del 29.11.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 583 del 2.12.2019;
Deliberazione Giunta regionale
n. 584 del 2.12.2019.
La seconda Commissione, con
nota prot. n. 36747 del 10.12.2019, ha comunicato che nella seduta del 10
dicembre 2019 ha espresso parere favorevole alla deliberazione di Giunta
regionale n. 549 del 25 novembre 2019, recante: 'Adozione del Piano delle
alienazioni e valorizzazioni degli immobili della Regione Calabria – esercizio
finanziario 2019 - rettifica D.G.R. 507 del 30/10/2019'
(PARERE N. 57/10^)
Tallini - Al Presidente della
Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
- la crisi della Manitalidea
spa, appaltatore affidatario della Convenzione Consip FM 3"Servizio di
Facility Management per immobili adibiti prevalentemente ad uso ufficio, in uso
a qualsiasi titolo alle Pubbliche Amministrazioni, nota alla cronaca nazionale
ed in atto dal 2017, ha provocato il mancato pagamento di lavoratori, subappaltatori
e tornitori in tutta Italia, inclusi quelli coinvolti nella commessa Regione
Calabria e per tale ragione l'Ente Regione, oltre che affrontare le agitazioni
sindacali per il mancato pagamento delle maestranze, è stato più volte
diffidato dai subappaltatori all'applicazione del pagamento sostitutivo delle
somme dovute, in forza dell'art. 118 comma 3 del Dlgs. 163/2006;
- il dirigente pro-tempore
dopo aver più volte respinto le richieste avanzate dalle aziende anche tramite
i propri legali, ha contestato l'applicabilità dell'art. 118 Dlgs 163 - 2006,
divergendo da quanto fatto da altri Enti pubblici nella medesima situazione,
per poi cambiare avviso e avviare formalmente il procedimento per il pagamento
diretto dei subappaltatori, senza mai concluderlo;
- nelle more, la Manitalidea
spa, il cui caso è attenzionato dal MISE in ragione di istanze di fallimento
plurime e rischio insolvenza presso il competente tribunale di Torino, ha
contestato a Regione Calabria, come ad altri Enti, il mancato pagamento dei propri
crediti e richiesto espressamente la delegazione di pagamento nei confronti dei
suoi subappaltatori. - il dirigente, adducendo da un lato la cessione di
credito a Banca Farmactoring e dall'altro contestazioni sull'esecuzione di
alcune attività manutentive, ha ammesso comunque la dovutezza di pagamenti per
somme non contestare, senza però mai darvi corso;
- la Società Manitalidea
respingendo ogni addebito ha rilevato l'infondatezza delle contestazioni, mai
elevate nelle forme di legge e comunque smentite dalle bolle di lavoro sempre
controfirmate dai referenti regionali, cui peraltro è seguita regolare
autorizzazione a fatturare, ma soprattutto, ha ribadito che ogni criticità
lamentata sugli impianti tecnologici della Cittadella afferisce a difetti strutturali
e decadimento progressivo non imputabile alla manutenzione, criticità segnalate
a suo tempo con relazioni e prove tecniche e di laboratorio. Infine ha eccepito
la tardività delle suddette contestazioni, intervenute e quantificate solo a
distanza di molti mesi dal subentro della Siram spa altra azienda incaricata
dello svolgimento di tali attività manutentive;
Considerato che: - in merito
alla questione impianti anche l'azienda Siram spa, incaricata successivamente
della gestione degli impianti, ha confermato con proprie relazioni tecniche che
la condizione di grave decadimento degli impianti tecnologici della Cittadella
sia imputabile a difetti originari di realizzazione e non possano essere
riferiti alla manutenzione. - si rilevano criticità anche sui decreti
dirigenziali adottati a modifica degli affidamenti dei servizi di gestione
degli immobili regionali, decreto n. 1842 del 18.02 2019, che ha rimodulato
l'appalto alla Manitalidea spa senza variarne l'importo complessivo, e il
decreto n. 2409 del 28.02.2019 con cui si è affidato alla Siram spa l'attività
di manutenzione degli impianti tecnologici della Regione Calabria, in primis
della Cittadella;
- l'agire della Regione
Calabria - per il tramite dei propri dirigenti - appare non rispondente alle
esigenze primarie di chiarezza e non contraddittorietà, risultando frustrati
interessi meritevoli di tutela, in primis il diritto di lavoratori e PMI che
costituiscono i soggetti più esposti nell'articolata vicenda;
- le relazioni tecniche di ben
due diverse aziende, supportate da prove ed esami, hanno dimostrano come i
difetti strutturali e il decadimento progressivo di gran parte degli impianti
tecnologici sia imputabile alle caratteristiche dell'acqua fornita alla
Cittadella e che tali difetti di costruzione inficianti gli impianti
tecnologici della Cittadella, avrebbero dovuto imporre l'adozione di iniziative
tempestive per risolvere a monte e definitivamente tali criticità;
- risulta, altresì,
inverosimile infatti l'iniziativa dei dirigenti e responsabili protempore di
programmare l'acquisto di costosi impianti (es. gruppi frigo) anziché rimuovere
la causa originaria del problema. Tanto premesso e considerato -:
se il Presidente della Giunta
Regionale, intende intervenire e quali provvedimenti vorrà adottare in merito
alla vicenda del mancato pagamento delle ditte subappaltatrici, dando seguito
all'applicazione del pagamento sostitutivo delle somme dovute, in forza
dell'art. 1 18 comma 3 del Dlgs. 163/2006, nonché sulle altre criticità
rappresentate, foriere di contenziosi e responsabilità erariale in danno della
Regione Calabria.
(521; 19/11/2019)
Risposta: “In merito all’interrogazione in oggetto,
atteso che il richiedente ha ritenuto notiziare in merito ai fatti a suo dire
verificatisi, è quanto mai opportuno, prima di giungere a risposta, argomentare
la condotta tenuta dal Settore sul caso de quo, rinvenibile dai documenti in
atti.
Il contratto cui si fa riferimento
nell’interrogazione è la Convenzione Consip Facility Management 3 che soggiace
alle disposizioni del D.Lgs. 163/2006.
Ai sensi dell'art. 118 comma 2 del D.Lgs. 163/2006
“La stazione appaltante è tenuta ad indicare nel progetto e nel bando di gara
le singole prestazioni e, per i lavori, la categoria prevalente con il relativo
importo, nonché le ulteriori categorie, relative a tutte le altre lavorazioni
previste in progetto, anch'esse con il relativo importo. Tutte le prestazioni
nonché lavorazioni, a qualsiasi categoria appartengano, sono subappaltabili e
affidabili in cottimo. Per i lavori, per quanto riguarda la categoria
prevalente, con il regolamento, è definita la quota parte subappaltabile, in
misura eventualmente diversificata a seconda delle categorie medesime, ma in ogni
caso non superiore al trenta per cento. Per i servizi e le forniture, tale
quota è riferita all'importo complessivo del contratto. L'affidamento in
subappalto o in cottimo è sottoposto alle seguenti condizioni":
In particolare, ai punti 2 e 3, il medesimo comma
stabilisce:
punto 2) che l'affidatario provveda al deposito del
contratto di subappalto presso la stazione appaltante almeno venti giorni prima
della data di effettivo inizio dell’esecuzione delle relative prestazioni;
punto 3) che al momento del deposito del contratto
di subappalto presso la stazione appaltante l'affidatario trasmetta altresì la
certificazione attestante il possesso da parte del subappaltatore dei requisiti
di qualificazione prescritti dal presente codice in relazione alla prestazione
subappaltata e la dichiarazione del subappaltatore attestante il possesso dei
requisiti generali;
L’art. 1656 c.c. rubricato appunto “subappalto”
dispone che “l’appaltatore non può dare in subappalto l’esecuzione dell'opera o
del servizio se non è stato autorizzato dal committente".
Ai sensi del comma 3 dell’art. 118 "Nel bando
dì gara la stazione appaltante indica che provvederà a corrispondere
direttamente al subappaltatore o al cottimista l’importo dovuto per le
prestazioni dagli stessi eseguite o, in alternativa, che è fatto obbligo agli
affidatari di trasmettere, entro venti giorni dalla data di ciascun pagamento
effettuato nei loro confronti, copia delle fatture quietanzate relative ai
pagamenti da essi affidatari corrisposti al subappaltatore o cottimista, con
l’indicazione delle ritenute di garanzia effettuate. Qualora gli affidatari non
trasmettano le fatture quietanziate del subappaltatore o del cottimista entro
il predetto termine, la stazione appaltante sospende il successivo pagamento a
favore degli affidatari. Nel caso di pagamento diretto, gli affidatari
comunicano alla stazione appaltante la parte delle prestazioni eseguite dal
subappaltatore o dal cottimista, con la specificazione del relativo importo e
con proposta motivata di pagamento. Ove ricorrano condizioni di crisi di
liquidità finanziaria dell'affidatario, comprovate da reiterati ritardi nei
pagamenti dei subappaltatori o dei cottimisti, o anche dei diversi soggetti che
eventualmente lo compongono, accertate dalla stazione appaltante, per il
contratto di appalto in corso può provvedersi, sentito l'affidatario, anche in
deroga alle previsioni del bando di gara, al pagamento diretto alle mandanti,
alle società, anche consortili, eventualmente costituite per l'esecuzione
unitaria dei lavori a norma dell'articolo 93 del regolamento di cui al D.P.R. 5
ottobre 2010, n. 207, nonché al subappaltatore o al cottimista dell’importo
dovuto per le prestazioni dagli stessi eseguite.”
Per la citata normativa dunque:
è la Stazione Appaltante che detiene e dispone
delle Polizze Fideiussorie contrattuali;
è la Stazione Appaltante il soggetto a cui proporre
il contratto di subappalto;
è la Stazione Appaltante che autorizza il
subappalto;
è la Stazione Appaltante che, nel caso in cui
ricorrano le condizioni, provvede a corrispondere direttamente al
subappaltatore o al cottimista l'importo dovuto per le prestazioni dagli stessi
eseguite.
Orbene, dagli atti in essere si evince che la
Regione (Amministrazione contraente) con “Ordinativo Principale di Fornitura”
ha solo aderito alla Convenzione Consip Facility Management 3 - Lotto 12 (FM
3). Il contratto di subappalto è stato depositato dalla Società affidataria
Manital esclusivamente a Consip S.p.A. e che questi lo ha autorizzato.
Ne discende quindi che Consip S.p.A. è da
individuare quale “Stazione Appaltante”, spetta pertanto a Consip S.p.A.
provvedere a corrispondere direttamente al subappaltatore l'importo dovuto per
le prestazioni dallo stesso eseguite o, quantomeno, autorizzare
l'Amministrazione contraente Regione Calabria ad eseguire il pagamento diretto
al subappaltatore.
Secondo l’applicazione data a suo tempo dal Settore
Economato della normativa citata, appariva evidente che Consip fosse Stazione
Appaltante. Lo confermava, altresì, il fatto che il 30% subappaltabile fosse
stato determinato sull’intero Lotto 12 e non già sulla commessa della Regione
Calabria.
Una diversa interpretazione (Regione Calabria
stazione appaltante) avrebbe certificato l'irregolarità del contratto in essere
atteso che l’intero servizio commissionato è stato subappaltato e
l'autorizzazione al subappalto sarebbe stata concessa da soggetto non
qualificato (appunto Consip).
II Settore economato del grave disagio patito dai
subappaltatori, così come il progressivo decadimento dei servizi dagli stessi
erogati, conseguenza dei mancati e/o ritardati pagamenti operati da Manital, ha
più volte informato Consip.
Non ricevendo supporto alcuno e sostituendosi a
Consip S.p.A., il Settore ha sospeso di propria iniziativa i pagamenti alla
Società affidataria Manital sollecitando la trasmissione, entro venti giorni
dalla data di ciascun pagamento effettuato dall’Amministrazione contraente
Regione Calabria, copia delle fatture quietanzate relative ai pagamenti
corrisposti ai subappaltatori.
Tale iniziativa ha sortito effetti solo parziali
per la Società subappaltante Energy Max Plus tant’è che l’Amministrazione ha
bloccato ogni trasferimento a Manital per attività manutentiva, respingendo le
fatture dalla stessa inviate.
Stante il perdurare delle diffide promosse dai
subappaltatori nei confronti della Regione, finalizzate ad ottenere il
pagamento delle spettanze maturate a fronte dei servizi prestati per conto di
Manital S.p.A., il Settore ha ripetutamente sollecitato Manital ad effettuare i
pagamenti dovuti ai subappaltatori ipotizzando anche un pagamento diretto agli
stessi ben sapendo che tale ipotesi, proprio perché privi di legittimazione ad
operare in tal senso, avrebbe dovuto avere l'assenso di Manital in quanto si
sarebbe configurata come una “delegazione di pagamento ex lege”.
A tale possibilità Manital si è opposta fermamente
in data 25.01.2019 sostenendo preliminarmente l’inapplicabilità dell’art. 105
del d.lgs. 50/2016 (invocato a suo tempo dalla Energy Max Plus Srl così come
dalle altre richiedenti) e del comma 3 dell’art. 118 in quanto il primo
sopravvenuto ed il secondo modificato successivamente all'affidamento della
convenzione. La stessa Manital ha evidenziato altresì che, anche a voler
ritenere applicabile le disposizioni di cui al comma 3 dell'art. 118, non si
rinvenivano nella specie le condizioni e i presupposti normativi previsti per
disporre il pagamento diretto non risultando, tra l'altro, la Società in crisi di
liquidità finanziaria per le ragioni che opportunamente dettagliava.
L’intransigenza di Manital non ha di certo
scoraggiato l'Amministrazione che ha inteso promuovere un incontro finalizzato
alla definizione bonaria della vertenza in atto. In data 7 febbraio c.a. è
stato tenuto in Regione il citato incontro all’esito del quale sembrava che le
parti interessate (Manital ed Energy Max Plus) avessero trovato un accordo
soddisfacente. Viste le successive richieste e diffide di corresponsione
diretta dei pagamenti prodotte da Energy Max Plus, è del tutto evidente che
l’accordo raggiunto non aveva sortito effetti.
Quindi, diversamente da quanto asserito, pur
ritenendo di non essere stazione appaltante, il Settore ha intrapreso ogni
iniziativa ritenuta utile alla soluzione della causa e, dunque,
l’indisponibilità ad erogare direttamente il credito vantato da Energy Max Plus
è dovuto sostanzialmente alla mancanza di assenso da parte di Manital ad
operare in tal senso.
In merito agli addebiti formulati in conseguenza
della mancata esecuzione di lavori di ripristino di componenti elettriche
danneggiatesi, è solo il caso di citare il contenuto della relazione prodotta
da SIRAM (società intervenuta in sostituzione di Manital e quindi di Energy
nella conduzione e manutenzione degli impianti) sullo stato di consistenza
degli impianti della “Cittadella Regionale’ ove, diversamente da quanto esposto
da Manital (chiamata ripetutamente a partecipare ai sopralluoghi di verifica in
contraddittorio della consistenza degli impianti) è stata evidenziata la
cattiva conduzione degli stessi con conseguenti rotture e malfunzionamenti che
avrebbero sicuramente comportato spese ingenti per il loro ripristino. È il
caso di precisare che le segnalazioni di cattivo funzionamento non sono state
tardive e strumentali ma continue e circostanziate e solo l'inerzia di Manital
ha probabilmente determinato l’evoluzione in peggio della condizione degli
impianti.
Per i fatti appena descritti, con nota n. 167516
del 29.04.2019, la Società Manital è stata invitata ad una assunzione di
responsabilità che riguardasse da un lato la risoluzione immediata delle
questioni poste e dall’altro la riemissione delle fatture manutentive decurtate
degli importi afferenti all’impiantistica “fuori uso” che in quanto tale
sicuramente non poteva essere stata destinataria di alcun intervento
programmato e/o straordinario.
In ultimo, con riferimento alle rilevate
“criticità” sui decreti dirigenziali (di cui però non vi è menzione) è
necessario fare dovuta chiarezza: a seguito della riorganizzazione degli uffici
della Giunta regionale, conseguenza anche del passaggio di funzioni operati
dalla Legge Delrio, è aumentato notevolmente il patrimonio immobiliare da dover
gestire e manutenere. La convenzione con Manital non consentiva incrementi di
servizi, sia di pulizia locali che di manutenzione, in quanto il plafond
programmato da Consip risultava oramai del tutto esaurito. Tale situazione ha
comportato, da un lato, affidare a Manital l’esecuzione dei servizi di pulizia
su tutti gli edifici (compreso quelli di nuova acquisizione) e, dall’altro
lato, affidare i servizi manutentivi degli edifici più gravosi in termini di
spesa energetica dell’Ente (compreso quelli di nuova acquisizione) alla Società
SIRAM S.p.A. a mezzo adesione alla Convenzione Consip (SIE 3). Ampliamenti,
diminuzioni e/o modifiche di consistenza delle attività contrattualizzate
risultavano contemplate sia in convenzione (art. 4 punto 8 della convenzione)
che dall’ art. 2 del contratto di subappalto.
Vi è da dire che con quest’ultima adesione si è
conseguita una politica finalizzata all’efficientamento energetico degli
immobili nonché una razionalizzazione della spesa per l’acquisto di energia
elettrica e gas nel rispetto dell’obiettivo nazionale di risparmio energetico
(D.Lgs. 102/2015 e D.Lgs. 115/2008). In sintesi si è passati da una semplice
attività manutentiva degli impianti ad una continua e puntuale attività
evolutiva degli stessi con indubbi vantaggi in termini di conservazione ed
accrescimento del valore patrimoniale immobiliare della Regione.
Fatte le dovute puntualizzazioni circa la
possibilità di ricorrere al pagamento sostitutivo delle somme dovute, in forza
dell’art. 118, comma 3 del D.Lgs. 163/2006, si ritiene che oggi, pur volendo
assurgere al ruolo di “Stazione Appaltante", non sussistano i presupposti
per procedere in quanto le condizioni sono sostanzialmente immutate, atteso che
la Società Manital non ha manifestato la volontà di indirizzare
l’Amministrazione verso un’ipotesi sostitutiva nei confronti di Energy Max
Plus. A ciò si aggiunga che, alla luce dei guasti agli impianti, si rende
necessario quantificare le somme effettivamente dovute a Manital per l’attività
manutentiva prestata nell’ambito del contratto FM3 e, a tal fine, questo
Settore ha intrapreso iniziative volte all’accertamento tecnico legale mediante
A.T.P. delle cause di malfunzionamento e delle conseguenti responsabilità.”
Raffaela Starace (Dirigente
Settore Economato, Logistica e Servizi Tecnici –Provveditorato, Autoparco e
BURC - Gestione applicativi informatici del Personale)
Bova - Al Presidente della
Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
la Legge n. 135/90, art. 1,
lettera d), prevede lo svolgimento annuale di corsi di formazione a carattere
obbligatorio per il personale in servizio presso le Unità Operative di malattie
infettive dei presidi ospedalieri della Calabria e del personale addetto alle
attività di assistenza domiciliare ai pazienti affetti da AIDS;
per tali eventi formativi la
Giunta Regionale con delibera n. 1297 del 4 marzo 1997 individuò l'allora
Azienda Sanitaria n. 6 di Lamezia Terme, confluita poi nell'attuale Azienda
Sanitaria Provinciale di Catanzaro, come Azienda capofila per la realizzazione
dei corsi annuali di formazione ed aggiornamento per la prevenzione delle
infezioni da HIV di cui alla Legge n. 135/90;
con Decreto n. 5689 del 31
maggio 2017 il Dirigente Generale del Dipartimento "Tutela della Salute e
Politiche Sanitarie", sono stati erogati € 353.532,44 all'Azienda
Sanitaria Provinciale di Catanzaro per le attività formative del XXII corso di
formazione ed aggiornamento. Considerato che: ad oggi nessun atto conseguente è
stato adottato né della Regione Calabria né dell'Azienda Sanitaria Provinciale
di Catanzaro per la realizzazione del corso già finanziato;
che vani ed inutili, oltre che
mortificanti, si sono rilevati i reiterati e plurimi solleciti ad adempiere
avanzati, sia pure verbalmente, dal sottoscritto consigliere regionale che, tra
l'altro, non ha esitato nel preannunciare azioni giudiziarie -:
quali intendimenti si intenda
assumere per garantire la realizzazione dei corsi di formazione ed
aggiornamento di cui sopra e quali siano i motivi che, ad oggi, non ne hanno
consentito la realizzazione nonostante gli eventi formativi siano obbligatori
per legge dello Stato.
(522; 21/11/2019)
Risposta: “In riferimento all’interrogazione dell’Onorevole Arturo Bova,
specificata in oggetto, si precisa quanto segue:
• Con
delibera di Giunta Regionale n. 1297 del 4.3.1997 veniva individuata l’Azienda Sanitaria
di Lamezia Terme, confluita poi nell’attuale Azienda sanitaria Provinciale di Catanzaro,
quale Azienda capofila per la gestione e la realizzazione dei corsi annuali di formazione
ed aggiornamento professionale di cui alla Legge 135/1990;
• Fino alla
XXI^ edizione l’ASL di Lamezia Terme prima, e l’ASP di Catanzaro dopo, hanno
garantito l’esecuzione dei corsi di formazione ed aggiornamento di cui alla
Legge 135/90, affidata con la DGR n. 1297/1997;
• L’ASP di
Catanzaro ha comunicato l’impossibilità a proseguire nella gestione dei
suddetti corsi e, pertanto, si rende necessario individuare altra azienda del
S.S.R..
• Nella
prossima Giunta sarà discussa la deliberazione con la quale si provvederà alla
revoca della precedente deliberazione n. 1297/1997, demandando,
contestualmente, al Dipartimento “Tutela della salute e Politiche Sanitarie”
l’individuazione di altra azienda, trattandosi di atto organizzativo e di
gestione;
• Il
Dipartimento “Tutela della Salute e Politiche Sanitarie” ha già individuato
l’Azienda di riferimento e, pertanto, entro il mese di dicembre sarà definito
l’iter amministrativo e riavviati i corsi di formazione ed aggiornamento di cui
alla Legge 135/1990.”
Antonio Belcastro (Dirigente
Generale)
Il Consiglio regionale
visti:
- il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante
“Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi
di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli
articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”;
- il decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126, recante
“Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011,
n. 118” che, tra l’altro, ha sostituito il titolo III – Ordinamento finanziario
e contabile delle Regioni del D.Lgs. n.118/2011;
- l'art. 21 del D.Lgs. n. 50/2016 "Programma delle
acquisizioni delle stazioni appaltanti" che prevede che le amministrazioni
aggiudicatrici adottino il programma biennale degli acquisti di beni e servizi
di importo unitario stimato pari o superiore a euro 40.000, nonché i relativi
aggiornamenti annuali, nel rispetto dei documenti programmatori ed in coerenza
con il bilancio e le norme inerenti la programmazione economico-finanziaria;
richiamati:
- l’articolo 67 del D.Lgs n. 118/2011, che ribadisce l’autonomia
contabile del Consiglio regionale che deve essere assicurata dalle Regioni,
sulla base delle disposizioni statutarie; inoltre, ai sensi del comma 2, il
Consiglio adotta il medesimo sistema contabile degli schemi di bilancio della
Regione, adeguandosi ai principi contabili generali ed applicati allegati al
D.Lgs. n.118/2011;
- l’articolo 10, comma 1, del D.Lgs. n. 118/2011, che dispone che
il bilancio di previsione finanziario è almeno triennale, ha carattere
autorizzatorio ed è aggiornato annualmente in occasione della sua approvazione;
- l’articolo 11 del D.Lgs. n. 118/2011 che disciplina la redazione
degli schemi di bilancio;
- l’articolo 18 bis, comma 1, del D.Lgs. n. 118/2011, secondo il
quale, al fine di consentire la comparazione dei bilanci, gli enti adottano un
sistema di indicatori semplici, denominato “Piano degli indicatori e dei
risultati attesi di bilancio” misurabili e riferiti ai programmi e agli altri
aggregati del bilancio;
- l’articolo 18 bis, comma 2, del D.Lgs. n. 118/2011, che dispone
che le regioni e i loro enti ed organismi strumentali, entro 30 giorni
dall'approvazione del bilancio di previsione, presentano il Piano degli
indicatori di bilancio, che è parte integrante dei documenti di bilancio di ciascuna
amministrazione pubblica;
- il Decreto n. 14/2018 “Regolamento recante procedure e
schemi-tipo per la redazione e la pubblicazione del programma triennale dei
lavori pubblici, del programma biennale per l'acquisizione di forniture e
servizi e dei relativi elenchi annuali e aggiornamenti annuali” adottato dal
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro
dell’economia e delle finanze;
considerato che occorre
provvedere all’approvazione del programma biennale degli acquisti di forniture
e servizi, in ottemperanza alle disposizioni normative precedentemente citate e
a quanto prescritto dall’art. 21 del D. Lgs. n. 50/2016;
tenuto conto che i documenti
contabili del bilancio di previsione del Consiglio regionale prevedono un
fabbisogno per le spese di funzionamento di euro 58.000.000,00 per ciascuno
degli esercizi 2020, 2021 e 2022;
visto lo Statuto regionale
approvato con legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 e ss.mm.ii., ed in
particolare l’art. 23;
visto il nuovo regolamento di
amministrazione e contabilità del Consiglio regionale approvato con
deliberazione consiliare n. 190 del 4 maggio 2017 e ss.mm.ii., che ha recepito
i principi introdotti dal D.Lgs. 23 giugno 2011, n.118 e ss.mm.ii;
visti:
- i principi contabili applicati e gli schemi di bilancio allegati
al D.Lgs. n. 118/2011;
- lo schema del programma biennale degli acquisti di forniture e
servizi 2020-2021;
- lo schema di bilancio di previsione finanziario per gli anni
2020-2021-2022, redatto sulla base degli schemi di cui all’allegato 9 del
D.Lgs. n. 118/2011;
- il Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio del
Consiglio regionale per gli esercizi 2020-2022;
- l’articolo 72, comma 1, del decreto legislativo 23 giugno 2011,
n. 118 come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014 n. 126, con cui
vengono assegnati al Collegio dei revisori della Regione i compiti di vigilanza
sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione della
Regione, delle sue articolazioni organizzative dotate di autonomia contabile e
di bilancio, compreso il Consiglio regionale ove questo non sia dotato di un
proprio organo di revisione;
esaminato il programma
biennale degli acquisti di forniture e servizi 2020 - 2021 e in particolare i
seguenti atti:
• quadro delle risorse necessarie alla realizzazione previste dal
programma (Scheda A);
• elenco degli acquisti del programma (Scheda B);
• elenco degli interventi presenti nella prima annualità del
precedente programma biennale e non riproposti e non attivati (Scheda C);
esaminato, altresì, il
bilancio di previsione del Consiglio regionale 2020-2022 suddiviso per missioni
e programmi, elaborato in attuazione dei principi di cui al D.Lgs. n. 118/2011
secondo gli schemi previsti dall’allegato 9 del decreto stesso, che di seguito
si riepilogano e che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente
atto:
- bilancio entrate per titoli e tipologia;
- bilancio spese per missioni e programmi con suddivisione in
titoli;
- riepilogo per titoli di entrata;
- riepilogo per titoli di spesa;
- riepilogo delle spese per missioni;
- quadro generale riassuntivo;
- equilibri di bilancio;
- tabella dimostrativa del risultato di amministrazione presunto
(all’inizio dell’esercizio 2020);
- composizione per missioni e programmi del fondo pluriennale
vincolato esercizi 2020-2022;
- composizione dell’accantonamento al fondo crediti di dubbia
esigibilità;
- elenco delle spese obbligatorie;
- elenco delle entrate delle spese ricorrenti/non ricorrenti;
- elenco delle spese che possono essere finanziate con il fondo di
riserva per spese impreviste;
- elenco delle previsioni annuali di competenza e di cassa secondo
la struttura del piano dei conti;
- nota integrativa;
vista la relazione della
Commissione speciale di Vigilanza, resa ai sensi dell’articolo 13, comma 5, del
regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale
(Allegato 4);
visto il parere n. 12/2019 del
Collegio dei revisori dei conti (Allegato 5), reso ai sensi dell’articolo 72,
comma 1 del D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii. e dell’articolo 13, comma 4 del
regolamento di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale approvato
con deliberazione n. 190 del 4 maggio 2017 e ss.mm.ii.;
udito il relatore, Consigliere
Tallini, il quale ha informato l’Aula sulla necessità di modificare e
sostituire l’allegato “Quadro generale riassuntivo”, in quanto per mero errore
materiale è stato indicato l’importo del fondo di cassa presunto all’inizio
dell’esercizio in euro 5.000.000,00 anziché in euro 6.500.000,00, ottemperando
in tal modo alla raccomandazione espressa dal Collegio dei revisori nel parere
sopra richiamato;
delibera
- di approvare il programma biennale degli acquisti di forniture e
servizi 2020-2021 unitamente agli allegati previsti dalla normativa vigente,
che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto (Allegato
1);
- di approvare il bilancio di previsione del Consiglio regionale
per gli esercizi 2020-2022, unitamente agli allegati previsti dalla normativa
vigente, che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto
(Allegato 2);
- di approvare il Piano degli integratori e dei risultati attesi di
bilancio del Consiglio regionale per gli esercizi 2020-2022, che costituisce
parte integrante e sostanziale del presente atto (Allegato 3);
- di prendere atto della relazione della Commissione speciale di
vigilanza (Allegato 4) e del parere favorevole del Collegio dei revisori dei
conti (Allegato 5), che costituiscono parte integrante e sostanziale del
presente atto;
- di chiedere alla Giunta regionale, per ciascuno degli anni
inclusi nel bilancio del Consiglio regionale 2020-2022, la somma di euro
58.000.000,00 per come stabilito dall’articolo 13, comma 6 del regolamento
interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, approvato con
deliberazione del Consiglio regionale n. 190 del 4 maggio 2017 e ss.mm.ii.;
- di dare atto che, successivamente all’approvazione del presente
provvedimento, il programma biennale degli acquisti di forniture e servizi ed i
relativi aggiornamenti saranno pubblicati sul sito informatico del Consiglio
regionale della Calabria nel profilo di committente e sul sito informatico del
Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e dell’Osservatorio dei
contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture ai sensi dell’art.
213 del D.Lgs. n. 50/2016.
Art. 1
(Autorizzazione all’esercizio provvisorio di bilancio)
1. Ai sensi
dell'articolo 43 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni
in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1
e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), dal 1 gennaio 2020 fino al momento
dell'entrata in vigore della legge che approva il bilancio di previsione
2020-2022 e comunque non oltre il 30 aprile 2020, è autorizzato l’esercizio
provvisorio del bilancio entro il limite di quattro dodicesimi degli stanziamenti
di spesa previsti per l'esercizio 2020 nel bilancio di previsione 2019-2021
definitivamente assestato.
2. Sono autorizzate
per intero le spese elencate nell’allegato 4/2 al d.lgs. 118/2011, le spese
obbligatorie, le spese relative alle elezioni regionali, nonché le spese
finanziate con fondi a destinazione vincolata relative ai Programmi comunitari
e nazionali.
3. Nell'ambito
dell'esercizio provvisorio, sono autorizzate le variazioni al bilancio previste
agli articoli 48 e 51 del d.lgs. 118/2011, conformemente alle specifiche
disposizioni contenute al paragrafo 8 del principio contabile applicato
concernente la contabilità finanziaria, allegato 4/2 al d.lgs. 118/2011.
4. L'esercizio
provvisorio è gestito in conformità alle disposizioni contenute nei principi
contabili richiamati nel d.lgs. 118/2011.
Art. 2
(Entrata in vigore)
1. La presente
legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul
Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Il Consiglio regionale
vista la deliberazione di
Giunta regionale n. 534 del 25 novembre 2019, recante: "Approvazione del
bilancio consolidato dell'anno 2018 della Regione Calabria - art. 68 del
Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118";
considerato che:
- al fine di consentire la predisposizione del bilancio
consolidato, ai sensi dell'allegato 4/4 del decreto legislativo 23 giugno 2011,
n. 118 con la delibera di Giunta regionale n. 496 del 6 novembre 2018 e con
successiva delibera di Giunta regionale n. 429 del 27 settembre 2019 è stato
aggiornato l'elenco dei soggetti componenti il gruppo Amministrazione Pubblica;
- con la delibera di Giunta regionale n. 504 del 6 novembre 2018 e
la successiva delibera di Giunta regionale n. 457 del 27 settembre 2019 è stato
aggiornato l'elenco dei componenti del gruppo Regione Calabria;
- l'articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118
recante "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e
degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi,
a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42",
disciplina, al comma 1, la predisposizione da parte della Regione del Bilancio
consolidato con i propri enti ed organismi strumentali, aziende, società
controllate e partecipate e, al comma 2, prevede che gli enti strumentali, le
aziende e le società considerate nel bilancio consolidato della regione
costituiscono il "Gruppo della regione";
- l'allegato 11 al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118
contiene lo "schema di bilancio consolidato";
preso atto che:
- ai sensi dell'allegato 4/4
del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, i bilanci di esercizio e la
documentazione integrativa sono trasmessi alla capogruppo entro 10 giorni
dall'approvazione dei bilanci e, in ogni caso, entro il 20 luglio dell'anno
successivo a quello di riferimento. I bilanci consolidati delle sub-holding
sono trasmessi entro il 20 luglio dell'anno successivo a quello di riferimento.
L'osservanza di tali termini è particolarmente importante, in considerazione
dei tempi tecnici necessari per l'effettuazione delle operazioni di
consolidamento, per permettere il rispetto dei tempi previsti per il controllo
e l'approvazione del bilancio consolidato. Se alle scadenze previste i bilanci
dei componenti del gruppo non sono ancora stati approvati, è trasmesso il
pre-consuntivo o il bilancio predisposto ai fini dell'approvazione;
- è possibile redigere il
bilancio consuntivo della Regione Calabria dell'anno 2018;
considerato che il bilancio
consolidato 2018 della Regione Calabria si compone di stato patrimoniale e
conto economico e che allo stesso è compiegata la "relazione e nota
integrativa" ai sensi dell'art. 68 del decreto legislativo n. 118/2011;
rilevato che la Seconda
Commissione consiliare, nella seduta del 10 dicembre 2019, ha approvato il
bilancio consolidato dell’anno 2018 della Regione Calabria;
preso atto del parere n. 11,
redatto con verbale n. 15 del 9 dicembre 2019, del Collegio dei revisori dei
conti della Regione Calabria, allegato alla presente deliberazione, le cui
raccomandazioni sono state recepite dalla Seconda Commissione in sede di
approvazione del provvedimento;
delibera
di approvare il bilancio
consolidato dell'anno 2018 della Regione Calabria, ai sensi dell’articolo 68
del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, unitamente ai relativi allegati
richiamati in premessa, che costituiscono parte integrante e sostanziale della
presente deliberazione.
Art. 1
(Modifiche alla l.r. 14/2014)
1. All'articolo 1,
comma 2, lettera d), della legge regionale 11 agosto 2014, n. 14 (Riordino del
servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria), è aggiunto, in fine, il
seguente alinea:
«La Città metropolitana di
Reggio Calabria, per i Comuni ricompresi nel relativo ATC, ove necessario,
nell'esercizio della propria autonomia statutaria e regolamentare, prevede
sedute ristrette della Conferenza metropolitana, alla quale partecipano
unicamente i sindaci dei Comuni ricadenti nella rispettiva ARO».
2. All'articolo 4
della l.r. 14/2014, sono apportate le seguenti modifiche:
a) dopo
il comma 1 è aggiunto il seguente: «1 bis) I Comuni ricompresi nell'ATO
relativo al territorio della Città metropolitana di Reggio Calabria esercitano
le funzioni di cui al comma 1 attraverso gli organi della medesima Città
metropolitana, secondo l’ordinamento delle competenze stabilito dalla legge e
dallo statuto»;
b) dopo
il comma 9 è aggiunto il seguente: «9 bis) I Comuni ricompresi nell'ATO
relativo al territorio della Città metropolitana di Reggio Calabria esercitano
le funzioni di cui al comma 9 attraverso gli organi della medesima Città
metropolitana, secondo l’ordinamento delle competenze stabilito dalla legge e
dallo statuto»;
c) dopo
il comma 10 è aggiunto il seguente: «10 bis) La Città metropolitana di Reggio
Calabria, al fine di svolgere le attività tecnico-amministrative collegate
all'attuazione dei compiti di cui al comma 9, si avvale della propria struttura
organizzativa e del proprio personale».
Art. 2
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione
della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La presente
legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul
Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Sostituzione dell'articolo 4 della l.r. 47/2009)
1. L'articolo 4
della legge regionale 7 dicembre 2009, n. 47 (Tutela e valorizzazione degli
alberi monumentali, dei boschi vetusti, dei filari, delle alberate e della
flora spontanea di alto pregio della Calabria) è sostituito dal seguente:
"Art. 4
(Compiti e funzioni dei Comuni)
1. I Comuni
garantiscono i livelli di tutela, valorizzazione e salvaguardia secondo le
finalità della presente legge.
2. I Comuni, ai
sensi dell'articolo 7 della l. 10/2013, sotto il coordinamento della Regione
Calabria, provvedono ad effettuare il censimento degli alberi monumentali
ricadenti nel territorio di loro competenza.
3. Il censimento è
realizzato dai Comuni, sia mediante ricognizione territoriale con rilevazione
diretta e schedatura del patrimonio di alberi monumentali, sia a seguito di
recepimento, verifica specialistica e conseguente schedatura delle segnalazioni
provenienti da cittadini, associazioni, istituti scolastici, enti territoriali,
segretariati regionali e soprintendenze competenti del Ministero per i beni e
le attività culturali.
4. Per la
segnalazione di alberi monumentali, i soggetti di cui al comma 3 utilizzano
l'apposita scheda di segnalazione di cui all'allegato numero 2 del decreto del
Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali 23 ottobre 2014. La
scheda, opportunamente compilata, è consegnata al Comune avente competenza sul
territorio in cui radica la pianta oggetto di segnalazione.
5. Per garantire
all'elenco nazionale e regionale degli alberi monumentali una omogeneità di
contenuti e una comparabilità tra i dati e le informazioni, per l'attività di
censimento è utilizzata nel rilievo di campagna la scheda di identificazione
dell'albero monumentale-formazioni vegetali monumentali, di cui all'allegato
numero 3 al decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e
forestali 23 ottobre 2014.
6. Per la
metodologia di rilevazione dei parametri, fra i quali, il parametro
dimensionale relativo alla circonferenza, si fa riferimento all'allegato
tecnico specifico di cui all'allegato numero 5 al decreto del Ministro delle
politiche agricole, alimentari e forestali 23 ottobre 2014, e alla circolare
del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali 19 febbraio
2015, n. 8870 (Alberi monumentali - Individuazione dei valori minimi indicativi
di circonferenza per il criterio dimensionale).
7. I Comuni,
effettuate le attività di censimento, trasmettono al dipartimento della Giunta
regionale competente in materia di tutela dell'ambiente i risultati dello
stesso, esposti sotto forma di elenco, di cui all'allegato numero 1 al decreto
del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali 23 ottobre 2014,
affinché la Giunta si pronunci sull'attribuzione del carattere di monumentalità
di ogni singolo elemento censito. L'elenco comunale è corredato delle schede di
identificazione e del materiale documentale e fotografico, entrambi, in formato
digitale.
8. La scheda di
segnalazione dell'albero monumentale o delle formazioni vegetali monumentali,
la scheda di identificazione, l'allegato tecnico specifico sui criteri
dimensionali, la circolare del Ministero delle politiche agricole, alimentari e
forestali del 19 febbraio 2015, n. 8870 e lo schema di elenco sono resi
disponibili sul sito istituzionale della Regione Calabria, nella sezione
relativa al dipartimento competente in materia di tutela dell'ambiente.
9. I Comuni, ai
sensi del decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali
23 ottobre 2014, possono richiedere, a supporto dell'attività di censimento,
specifica collaborazione agli organismi territorialmente competenti, con
particolare riferimento alla verifica specialistica delle segnalazioni
provenienti da cittadini, associazioni, istituti scolastici ed enti
territoriali.
10. I
Comuni rendono noti gli alberi inseriti nell'elenco nazionale ricadenti nel
territorio di propria competenza mediante affissione all'albo pretorio, in modo
tale da permettere al titolare di diritto soggettivo o al portatore di
interesse legittimo di proporre ricorso, nei modi e termini previsti dalla
specifica normativa, avverso l'inserimento in elenco di uno specifico elemento
arboreo.
11. I
Comuni, ai sensi dell'articolo 7, comma 4, della l. 10/2013, concedono le
autorizzazioni di cui all'articolo 6, commi 5 e 6, all'abbattimento e alla
modifica della chioma e dell'apparato radicale solo in casi motivati e
improcrastinabili, nei quali è accertata l'impossibilità di adottare soluzioni
alternative, previo parere obbligatorio e vincolante degli organismi
territorialmente competenti, che si possono avvalere della consulenza del
servizio fitosanitario regionale.
12. I
Comuni trasmettono alla Regione gli atti autorizzativi rilasciati per
l'abbattimento o la modifica degli esemplari.
13. Nel
caso in cui si rilevi un pericolo imminente per la pubblica incolumità e. la
sicurezza urbana, il Comune provvede tempestivamente agli interventi necessari
a prevenire e ad eliminare il pericolo, dandone previa immediata comunicazione
agli organismi territorialmente competenti, e predispone, ad intervento
concluso, una relazione tecnica descrittiva della situazione e delle
motivazioni che hanno determinato l'intervento.
14. Ai
fini di cui ai commi 9, 11 e 13, per "organismi territorialmente
competenti" si intendono gli uffici del Ministero delle politiche agricole
alimentari e forestali, per come previsto dall'articolo 11, comma 1, lettera c)
del d.lgs. n. 177/2016 e, in presenza di vincolo paesaggistico, i competenti
uffici del Ministero per i beni e le attività culturali.".
Art. 2
(Sostituzione dell'articolo 6 della l.r. 47/2009)
1. L'articolo 6
della l.r. n. 47/2009 è sostituito dal seguente:
"Art. 6
(Iniziative di valorizzazione e tutela)
1. La Regione
Calabria sostiene specifici progetti di valorizzazione e tutela degli alberi
monumentali, dei boschi vetusti, dei filari, delle alberate e della flora di
alto pregio spontanea da realizzarsi con gli Enti locali, con gli enti di
ricerca, con le Istituzioni culturali e con le associazioni ambientaliste.
2. La Regione
Calabria promuove la conoscenza delle specie di cui all'articolo 2 anche per
fini didattici e turistici, nel rispetto dei principi di conservazione della
natura e dell'ecosostenibilità.
3. Con la
pubblicazione definitiva dell'elenco degli alberi monumentali della Calabria,
gli esemplari e le formazioni arboree in esso riportati sono, eventualmente,
sottoposti alla procedura per il riconoscimento del vincolo
storico-paesaggistico di cui all'articolo 136, comma 1, lettera a) del Capo II,
della parte terza del d.lgs. 42/2004, secondo le procedure indicate negli
articoli 138 e seguenti del richiamato d.lgs. n. 42/2004. In caso di proposta
di dichiarazione di notevole interesse pubblico, la Regione provvede ai sensi
dell'articolo unico, comma 6, del decreto del capo Dipartimento delle Politiche
europee ed internazionali e dello sviluppo rurale 19 dicembre 2017. Per gli
esemplari e le formazioni arboree inseriti nell'elenco pubblicato sono previste
adeguate forme di valorizzazione e tutela. I Comuni interessati riportano nei
propri strumenti urbanistici gli alberi inseriti nell'elenco e le popolazioni
delle specie vegetali della flora di pregio, nonché le relative aree di
pertinenza, dettando eventuali ulteriori apposite norme di tutela.
4. È fatto divieto
a chiunque abbatte senza autorizzazione, espiantare, danneggiare, spostare o
modificare la struttura delle specie di cui all'articolo 2.
5. L'abbattimento,
lo sradicamento o lo spostamento delle specie di cui all'articolo 2, comma 1,
incluse nell'elenco degli alberi monumentali della Calabria collocate su suolo
pubblico o privato può essere autorizzato dal Comune competente, ai sensi
dell'articolo 4, solo per esigenze di pubblica utilità, o di pubblica
incolumità o per esigenze fitosanitarie e comunque dopo aver accertato
l'impossibilità ad adottare soluzioni alternative volte ad evitare
l'abbattimento.
6. L'autorizzazione
all'abbattimento, allo sradicamento o allo spostamento di cui al comma 5 è
comunicata agli organismi territorialmente competenti, come individuati al
comma 14 dell'articolo 4 della presente legge e al dipartimento regionale
competente in materia di tutela dell'ambiente.".
Art. 3
(Sostituzione dell'articolo 7 della l.r. 47/2009)
1. L'articolo 7
della l.r. n. 47/2009 è sostituito dal seguente:
"Art. 7
(Controllo e monitoraggio)
1. Le funzioni di
controllo, sorveglianza e monitoraggio delle specie di cui all'articolo 2 sono
esercitate dagli organismi territorialmente competenti, come individuati
all'articolo 4, comma 14, della presente legge.
2. Attività di
controllo possono altresì essere svolte dalle Polizie locali, dalle guardie
venatorie ed ecologiche volontarie.".
Art. 4
(Sostituzione dell'articolo 8 della l.r. 47/2009)
1. L'articolo 8
della l.r. 47/2009 è sostituito dal seguente:
"Art. 8
(Sanzioni)
1. È fatto divieto
a chiunque di sradicare, spostare e commercializzare senza autorizzazione
alberi monumentali, in proprietà pubblica o privata, inseriti negli elenchi di
cui all'articolo 1 bis, comma 1.
2. È fatto divieto
a chiunque destinare e trasportare alberi monumentali o flora di cui
all'articolo 2, per scopi commerciali, vivaistici e/o ornamentali.
3. È fatto,
altresì, divieto di danneggiare, sradicare e commercializzare, ad esclusione di
quanto strettamente connesso ad attività agricole e zootecniche, la flora
spontanea di alto pregio inserita nell'elenco di cui all'articolo 2 ter.
4. Nel caso di
abbattimento o danneggiamento di alberi monumentali si applicano le
disposizioni dell'articolo 7, comma 4, della l. 10/2013.
5. Salvo che il
fatto costituisca reato, e fatto salvo quanto disposto al comma 4, la
violazione delle disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3 comporta la sanzione
amministrativa del pagamento di una somma di denaro da un minimo di 500 euro a
un massimo di 10.000 euro per ciascuna pianta o esemplare interessato.
All'accertamento delle violazioni suddette e all'irrogazione delle relative
sanzioni provvede il Comune nel cui territorio è stata commessa la violazione,
con le modalità di cui alla legge 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al
sistema penale). I Comuni destinano le risorse finanziarie derivanti dai
proventi delle sanzioni di cui al presente comma alla tutela, alla
valorizzazione e al reimpianto degli alberi monumentali.
6. L'area di
pertinenza delle piante abbattute senza autorizzazione non può essere
utilizzata per diversa destinazione che non sia quella di verde, verde
attrezzato, rurale o equipollenti.".
Art. 5
(Abrogazioni)
1. Gli articoli 8,
10, 11 e 12 della legge regionale 25 gennaio 2019, n. 1, recante
"Modifiche alla legge regionale 7 dicembre 2009, n. 47 (Tutela e
valorizzazione degli alberi monumentali e della flora spontanea autoctona della
Calabria)", sono abrogati.
Art. 6
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. La presente
legge non comporta oneri a carico del bilancio regionale.
Art. 7
(Entrata in vigore)
1. La presente
legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul
Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifiche all’articolo 1 della l.r. 31/2019)
1. Il numero 5)
della lettera e) del comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 18 luglio
2019, n. 31 (Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 21/2010) è
abrogato.
Art. 2
(Modifiche all'articolo 1 della I.r. 36/2019)
1. Alla fine del
numero 1) della lettera b) del comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 16
ottobre 2019, n. 36 (Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 21/2010),
le parole: "con eventuale riposizionamento dell'edificio all'interno delle
aree di pertinenza catastale dell'unità immobiliare interessata, anche
conformata con atti successivi alla realizzazione dell'edificio stesso, con
realizzazione di un aumento in volumetria entro un limite del 30 per cento di
quello esistente alla data di entrata in vigore de decreto legge 13 maggio
2011, n. 70 (Semestre Europeo - Prime
disposizioni urgenti per l'economia), convertito con modificazioni,
dalla legge 12 luglio 2011, n. 106." sono sostituite dalle seguenti:
"fatte salve le disposizioni del codice civile e della normativa statale
vigente in materia, con particolare riferimento all'articolo 2-bis, comma 1-ter
del d.p.r. 380/2001."
Art. 3
(Abrogazione degli articoli 2, 3 e 4 della l.r. 37/2019)
1. Gli articoli 2,
3 e 4 della legge regionale 16 ottobre 2019, n. 37 (Modifiche e integrazioni
alla legge regionale 31 dicembre 2015, n. 37 (Procedure per l'esecuzione di
interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in
prospettiva sismica)) sono abrogati.
Art. 4
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione
della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 5
(Entrata in vigore)
1. La presente
legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul
Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifiche)
1. All'articolo 27,
comma 1, della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in materia di usi
civici) le parole: “31 dicembre 2019” sono sostituite con le parole: “31
dicembre 2020."
Art. 2
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione
della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 3
(Dichiarazione d'urgenza)
1. La presente
legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo a quello
della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione.
Art. 1
(Modifiche all’articolo 1 della l.r. 8/1995)
1. L’articolo 1
della legge regionale 30 marzo 1995, n. 8 (Norme per la regolarizzazione delle
occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale Pubblica) è
così modificato:
a) al
comma 1 bis, le parole: 30 novembre 2018” sono sostituite dalle seguenti: “30
novembre 2019”
b) al
comma 1 ter, le parole: "1 gennaio 2019" sono sostituite dalle
seguenti: “1 gennaio 2020".
Art. 2
(Modifiche alla l.r. 32/1996)
1. La legge
regionale 25 novembre 1996, n. 32 (Disciplina per l'assegnazione e la
determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale
pubblica) è così modificata:
a) all’articolo
1, comma 1 sexies, le parole: “30
giugno 2019” sono sostituite dalle seguenti: “30 giugno 2020”;
b) all’articolo
44, comma 1, le parole: “1 rappresentante designato” sono sostituite dalle
seguenti: “2 rappresentanti designati” e all’articolo 44, comma 3, dopo il
punto è aggiunto il seguente periodo: “I componenti della Commissione, di cui
al comma 1, svolgono il loro incarico a titolo gratuito e onorifico”;
c) all’articolo
52, comma 7 bis, le parole: “30 giugno 2019” sono sostituite dalle seguenti:
“30 giugno 2020”.
Art. 3
(Modifiche alla l.r. 57/2017)
1. La legge
regionale 22 dicembre 2017, n. 57 (Modifiche alla l.r. 32/1996 e norme in
materia di edilizia residenziale pubblica e sociale) è così modificata:
a) all’articolo
3, comma 1, le parole: “di entrata in vigore della presente legge” sono
sostituite dalle seguenti: “del 30 giugno 2019” e le parole: “30 giugno 2019”
sono sostituite dalle seguenti: “30 giugno 2020”;
b) all’articolo
4, comma 1, le parole: “30 aprile 2019” sono sostituite dalle seguenti: “30
giugno 2020”.
Art. 4
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione
della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 5
(Entrata in vigore)
1. La presente
legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel
Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifica dei confini territoriali dei Comuni di Reggio Calabria
e Roccaforte del Greco)
1. Con effetto
dalla data di entrata in vigore della presente legge, i confini territoriali
tra i Comuni di Reggio di Calabria e Roccaforte del Greco della Città
metropolitana di Reggio Calabria sono modificati secondo quanto indicato nella
relazione descrittiva della modifica di confine (Allegato n. 1) e nelle
allegate planimetrie (Allegati n. 2 e n. 3).
Art.2
(Clausola di neutralità finanziaria)
1. Dall'attuazione
della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art.3
(Entrata in vigore)
1. La presente
legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel
Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifica all’articolo 25 bis della l.r. 19/2002)
1. All'articolo 25
bis della L.R. n. 19/2002 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio –
Legge urbanistica della Calabria) dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
“2 bis. La Giunta regionale approva con atto deliberativo,
previa validazione da parte del Comitato tecnico di co-pianificazione di cui al
Protocollo d'Intesa e relativo disciplinare attuativo, le singole attività di
cui all'articolo 143, comma 1, del decreto legislativo 22 gennaio 2004 (Codice
dei beni culturali) che concorrono all'elaborazione del Piano paesaggistico
regionale.
A far data dalla pubblicazione
sul BURC della predetta deliberazione di Giunta regionale le relative
previsioni e prescrizioni sono immediatamente cogenti e prevalenti sulle
previsioni dei piani territoriali ed urbanistici.”.
Art. 2
(Modifica all'art. 52 della l.r. 19/2002)
1. Al comma 2
dell'articolo 52 della l.r. 19/2002 è aggiunto il seguente periodo:
"Nelle more dell'approvazione dei Piani Strutturali Comunali
è consentita l'edificazione di cui al presente articolo anche su di superficie
fondiaria inferiore ai 10.000 metri quadrati. Nel caso di asservimento di non
contigui ai fini dell'attuazione dei rapporti volumetrici e di utilizzazione
residenziale o produttiva è obbligo istituire il vincolo di inedificabilità
secondo quanto disposto all'articolo 56 della presente legge.".
Art. 3
(Norma finanziaria)
1. La presente
proposta di legge contenendo modifiche esclusivamente ordinamentali non prevede
nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio della Regione Calabria
Art. 4
(Entrata in vigore)
1. La presente
legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul
Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifiche alla legge regionale 21/2002)
1. Il comma 1
dell'articolo 6 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 21 (Misure
straordinarie a sostegno dell'attività edilizia finalizzata al miglioramento
della qualità del patrimonio edilizio residenziale), è sostituito dal seguente:
"1. Gli interventi previsti negli articoli 4 e 5 nonché nel
presente articolo possono essere realizzati su immobili esistenti alla data del
31 dicembre 2018, ivi comprese le unità collabenti regolarmente accatastati
presso le rispettive agenzie del territorio oppure per i quali, al momento
della richiesta dell'intervento, sia in corso la procedura di
accatastamento.".
Art. 2
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione
della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La presente
legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul
Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Il Consiglio regionale
visto II Piano regionale di
Gestione dei Rifiuti (PRGR) approvato con deliberazione del Consiglio regionale
n. 156 del 19 dicembre 2016;
vista la legge regionale n.
14/2014 e smi;
visto il D.Lgs n.152/2006 e
smi;
premesso che:
- con deliberazione del Consiglio regionale n. 156 del 19 dicembre
2016, la Regione ha approvato il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti
aggiornato e adeguato ai dettami della Direttiva 2008/98/CE, recepita
nell'ordinamento italiano dal d.lgs. n. 205/2010;
- la nuova pianificazione regionale e basata sulla gerarchia
comunitaria della gestione dei rifiuti, che assegna come prioritari gli obiettivi
di prevenzione e di riciclaggio e relega lo smaltimento in discarica ad opzione
residuale, attraverso una rete impiantistica pubblica di trattamento che, nel
rispetto dei principi di autosufficienza e prossimità, garantisca la
valorizzazione delle frazioni raccolte in maniera differenziata e sia in grado
quindi di accompagnare l'auspicato aumento della percentuale di RD sull'intero
territorio regionale, nonché di assicurare il trattamento del rifiuto urbano
che da essa residua;
dato atto che durante il primo
periodo di attuazione del Piano, sono stati raggiunti importanti risultati, tra
i quali:
- incremento consistente della percentuale di raccolta
differenziata, che sulla scorta del conferimento dell'umido nel corso del 2018,
ha superato il 45% (l'ultimo dato ufficiale Ispra relative al 2017 riporta il
valore del 39,7%);
- consistente sostegno finanziario agli enti locali, sempre
nell'ambito della raccolta differenziata, con la sottoscrizione di ben 240
convenzioni inerenti l'azione POR FESR 6.1.2;
- riefficientamento funzionale di tutti gli impianti pubblici, in
uno al riordino dei connessi contratti di gestione;
- aggiudicazione definitiva delle gare per la realizzazione dei
nuovi ecodistretti di Reggio Calabria e Catanzaro;
- completamento del processo di riassetto della governance del
sistema, per come delineato dalla I.r. n. 14/2014;
atteso che:
- ai sensi del vigente P.R.G.R. e della L.R. 14/2014, la gestione
dei rifiuti sul territorio regionale è organizzata a livello provinciale in 5
Ambiti Territoriali Ottimali (A.T.O.), che devono essere dotati di tutte le
necessarie strutture e infrastrutture per essere autosufficienti; il territorio
di ciascun ATO risulta ulteriormente suddiviso in 14 sub-ambiti, che ne
costituiscono la parte funzionale, denominati "Aree di Raccolta Ottimali
(A.R.O)"; il PRGR al fine di garantire la copertura della domanda
"variabile" di trattamento/recupero/valorizzazione delle RD e dei
Rifiuti indifferenziati prevede la realizzazione di una serie di piattaforme
"flessibili" sul piano operativo, in grado di adattarsi alle attese
variazioni della domanda dì trattamento in ambito regionale in funzione della
effettiva evoluzione della RD;
- la tipologia impiantistica prevista per il trattamento
dell'organico da raccolta differenziata, è del tipo anaerobico, completa di
linea aerobica, con produzione di biometano per autotrazione e ammendante di
qualità da utilizzare in agricoltura; il trattamento del secco da RD e del
rifiuto urbano indifferenziato residuo, avverrà con macchinari in grado di
recuperare materia prima seconda da immettere nel mercato del riciclaggio;
- in particolare, l'intervento relativo al revamping tecnologico
dell'impianto di Siderno, e stato oggetto di confronto con le realtà
territoriali fin dalla sua previsione nel Piano Regionale dei rifiuti
pervenendo concordemente ad una sua rimodulazione;
- detto piano regionale di gestione dei rifiuti solidi urbani,
inoltre, detta i criteri localizzativi per i nuovi impianti pubblici di
trattamento dei rifiuti urbani (RU);
considerato che:
- in fase di attuazione del Piano è sorta la necessità da una parte
di adeguare le scelte programmatiche iniziali alle indicazioni e alle richieste
provenienti dai territori e dall'altra di consentire maggiori possibilità nella
individuazione della ubicazione degli impianti pubblici garantendo livelli di
tutela similari a quelli già definiti;
- si rende pertanto necessario apportare delle variazioni non
sostanziali al vigente Piano di gestione dei rifiuti circoscrivendone le
modifiche alle tematiche di cui sopra, dettagliatamente esplicitate nella
relazione tecnico descrittiva allegata alla presente deliberazione;
visti gli allegati A
(Relazione tecnico-descrittiva), B (confronto tra stesura attuale PRGR e
stesura modificata) e C (versione finale delle parti modificate del PRGR),
prodotti dal competente dipartimento e riportanti le motivazioni e le modifiche
proposte;
dato atto che:
- le variazioni proposte non comportando modifiche sostanziali alla
strategia del Piano originario, non inficiano il contributo alla realizzazione
di una strategia sostenibile nella gestione dei rifiuti, tenuto conto del
parere motivato prodotto dalla Struttura. Tecnica di Valutazione regionale e
recepito dal DDG n. 15240 del 2.12.2016, non impongono la necessità di
riattivare la procedura di Valutazione Ambientale Strategica;
- altresì detta procedura debba essere espletata prima
dell'approvazione del Piano d'Ambito di cui alla I.r. n. 14/2014 della Città
Metropolitana di Reggio Calabria che, in particolare, dovrà recepire la
configurazione impiantistica oggetto di variazione individuando in via
definitiva la localizzazione della sezione di trattamento dell'organico da
differenziata dell'ARO della Piana di Gioia Tauro;
ritenuto di approvare i
riferiti allegati "A", “B”, "C" che costituiscono parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione;
delibera
di approvare le modifiche al
Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, approvato con deliberazione del
Consiglio regionale n. 156 dei 19.12.2016, specificate nei documenti allegati
"A" (Relazione tecnico-descrittiva), "B" (confronto tra
stesura attuale PRGR e stesura modificata) e "C" (versione finale
delle parti modificate del PRGR), che costituiscono parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione.