X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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N. 83

 

SEDUTA Di MARTEDì 10 DICEMBRE 2019

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO

 

 

Presidenza del presidente Nicola Irto

La seduta inizia alle 16,45

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

TALLINI Domenico, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

(È approvato senza osservazioni)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

La Conferenza dei capigruppo ha deciso di integrare l'ordine del giorno con ulteriori provvedimenti: la proposta di legge numero 487/10^ d’iniziativa del consigliere Giudiceandrea; la proposta di legge numero 463/10^ di iniziativa del consigliere Battaglia; la proposta di legge numero 340/10^ d’iniziativa del consigliere D'Agostino; la proposta di legge numero 489/10^ d’iniziativa del consigliere Mirabello; la proposta di legge numero 490/10^ d’iniziativa del consigliere Tallini.

 

(Così resta stabilito)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 286/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: "Bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2020-2022 e approvazione del piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio esercizi 2020-2022"

PRESIDENTE

Primo punto all'ordine del giorno, proposta di provvedimento amministrativo numero 286/10^ d’iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2020-2022 e approvazione del piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio esercizi 2020-2022”.

Cedo la parola al consigliere Tallini per l’illustrazione del provvedimento.

TALLINI Domenico (Forza Italia), relatore

Il bilancio di previsione del Consiglio regionale della Calabria per gli anni 2020-2021-2022 è stato redatto sulla base delle disposizioni e dei modelli previsti dal decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, numero 126. Come l'esercizio precedente, il bilancio di previsione del Consiglio regionale ha durata triennale ed ha natura autorizzatoria per l'intero triennio, poiché gli stanziamenti di spesa rappresentano limiti all'assunzione di impegni e sarà, pertanto, possibile impegnare iniziative previste su annualità successive all'esercizio 2020, purché sussista la copertura finanziaria della spesa.

Il bilancio di previsione dell’esercizio 2020 è redatto in termini sia di competenza sia di cassa.

Le articolazioni del bilancio di previsione, sia per la parte entrate sia per quella delle spese, sono definite per legge e, pertanto, non sono modificabili.

Le entrate del bilancio di previsione sono suddivise per titoli, in base alla fonte di provenienza, e per tipologie, in base alla natura dell’entrata.

Le spese del bilancio di previsione sono articolate in missioni e programmi sulla base, rispettivamente, delle funzioni esercitate e degli aggregati omogenei di attività. Le spese sono poi classificate per titoli sulla base della natura della spesa.

L'unità di voto del Consiglio regionale è costituita per l'entrata dalla tipologia e per la spesa dal programma.

Rientrano nelle entrate per i trasferimenti correnti:

- le somme che la Giunta regionale trasferisce per il funzionamento del Consiglio regionale, che ammontano ad euro 58.000.000,00 per ognuno degli esercizi compresi nel bilancio in corso di approvazione, come previsto per l’esercizio 2019;

- le somme trasferite dall’AGCOM per il finanziamento delle funzioni delegate al Co.Re.Com. Calabria.

Gli stanziamenti per le spese sono stati quantificati sulla base delle effettive necessità dell'Assemblea legislativa. In particolare:

- gli stanziamenti previsti per le indennità dei consiglieri e per i vitalizi degli ex consiglieri, corrispondono agli importi previsti dalla legislazione vigente (legge regionale numero 3 del 1996 e successive modificazioni);

- le spese per il trattamento di fine mandato corrispondono agli importi previsti dall’articolo 14, legge regionale numero 13 del 2019;

- le spese per il personale e per il funzionamento dei gruppi consiliari sono stati quantificati sulla base della legge regionale numero 15 marzo 2002, numero 13 e successive modificazioni;

- le spese per il personale assegnato alle strutture speciali, incluse le retribuzioni e i contributi per gli addetti all'Ufficio stampa, sono stati quantificati sulla base della legislazione vigente;

- le spese per personale addetto alle strutture amministrative, nonché i connessi oneri a carico del datore di lavoro, sono state stanziate sulla base dell'unità di personale effettivamente in servizio e della previsione massima di spesa consentita dai vincoli assunzionali;

- le altre spese di funzionamento del Consiglio regionale sono quantificate sulla base delle obbligazioni giuridiche contratte e/o da contrarre per garantire il regolare mantenimento delle attività consiliari;

- le spese per funzioni delegate trovano copertura finanziaria nei contributi in entrata da parte dell'AGCOM.

Infine, le previsioni di spesa rispettano i limiti previsti dall'articolo 6 del Decreto Legislativo 31 maggio 2010, numero 78, in materia di spesa per studi e incarichi di consulenza, relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza, missioni, attività di formazione, acquisto, manutenzione e noleggio di autovetture.

Sul presente provvedimento il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole con riserva con proprio verbale numero 16 del 9 dicembre 2019, parere numero 12/2019.

Si informa, inoltre, l'Aula che a causa di un refuso è stato modificato e sostituito l'allegato “Quadro generale riassuntivo” che indicava il valore “Fondo di cassa presunto all'inizio dell'esercizio” in euro 5.000.000,00 anziché 6.500.000,00.

Si precisa che il suddetto refuso, da ritenersi di natura materiale, non comporta il mancato rispetto degli equilibri di cassa, così come definiti dalla normativa vigente.

PRESIDENTE

Passiamo alla votazione del provvedimento, prendendo atto della modifica presentata dal relatore, del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti, della relazione della Commissione speciale di vigilanza, resa ai sensi dell'articolo 34 del Regolamento interno, che è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 478/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2020-2022 (Art. 43 del decreto legislativo 118/2011)"

PRESIDENTE

Il secondo punto all'ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 478/10^ d'iniziativa della Giunta regionale, recante: “Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2020-2022 (Articolo 43 del decreto legislativo 118/2011)”, che riveste carattere indifferibile ed urgente.

Cedo la parola al consigliere Aieta per illustrare il provvedimento.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Il provvedimento è relativo all'autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2020-2022.

Nello specifico, le criticità emerse nel corpo della relazione sul giudizio di parificazione del rendiconto della Regione Calabria, redatta dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, determinano potenziali modifiche delle risultanze definitive dei dati contabili contenuti nel rendiconto, dell'entità del disavanzo di amministrazione da ripianare, nonché dell'importo di tale eventuale ripiano da ripartire nel triennio di gestione. Tutto ciò ha determinato una situazione di incertezza che, come riportato nella deliberazione in oggetto, non ha consentito la predisposizione del bilancio di previsione 2020-2022 nei tempi previsti dalla normativa vigente.

Nella deliberazione si prosegue specificando che, solo a seguito dell'adozione delle misure correttive richieste dalla Magistratura contabile, la Giunta regionale potrà procedere all'approvazione del rendiconto generale dell'esercizio finanziario 2018 rettificato a seguito della decisione di parifica, del bilancio consolidato dell'esercizio finanziario 2018 e dell'assestamento del bilancio di previsione 2019-2021.

La decisione di predisporre, ai sensi dell'articolo 43 del decreto legislativo 118 del 2011, un disegno di legge volto all'approvazione dell’esercizio provvisorio nasce, pertanto, dalla difficoltà di conciliare la tempistica richiesta per la sessione di bilancio con il termine di conclusione dei lavori del Consiglio regionale.

Il disegno di legge si compone di due articoli.

L'articolo 1 è predisposto ai sensi dell'articolo 43 del decreto legislativo 118 del 2011 che dispone che qualora il bilancio di previsione non sia approvato dal Consiglio entro il 31 dicembre dell'anno precedente, la gestione finanziaria dell'ente si svolge nel rispetto dei principi applicati alla contabilità finanziaria riguardanti l'esercizio provvisorio.

L'articolo prevede, inoltre, che l’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi. Tale autorizzazione all’esercizio provvisorio è concessa entro il limite di quattro dodicesimi degli stanziamenti di spesa previsti per l'esercizio 2020 nel bilancio di previsione 2019-2021 definitivamente assestato.

Al comma 2 si chiarisce che sono autorizzate per intero le spese elencate nell'allegato 4/2 del decreto 118, le spese obbligatorie, le spese relative alle elezioni regionali, nonché le spese finanziate con fondi a destinazione vincolata relative a programmi comunitari e nazionali.

L'articolo 2 disciplina l’entrata in vigore del provvedimento.

La proposta è corredata da una relazione descrittiva e da un'articolata relazione tecnico finanziaria nella quale si descrivono gli interventi previsti, specificando che la disciplina dell’esercizio provvisorio non comporta nuovi o maggiori oneri. Infatti le spese autorizzate nel secondo esercizio finanziario del bilancio di previsione 2019-2021 hanno trovato copertura nella legge che ha approvato tale bilancio di previsione e nei successivi provvedimenti di variazione dello stesso.

Il Collegio dei revisori dei conti, richiamando le osservazioni, raccomandazioni, considerazioni e suggerimenti espressi dal precedente Collegio dei revisori sul bilancio di previsione 2018, prende atto del provvedimento e formula delle raccomandazioni per l'esercizio 2020.

Ciò premesso, sottopongo all'Aula l'esame del disegno di legge in oggetto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Presidente, la proposta di legge sull'autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione è un punto delicato.

È delicato perché quando il presidente Oliverio, in una passata seduta di Consiglio, supportato dai colleghi consiglieri - citavo il mio amico, consigliere e capogruppo Battaglia - per giustificare il fatto che, nonostante le nostre invocazioni di non prolungare l'agonia di fine Legislatura, sarebbe stato, invece, necessario votare il 24 di novembre, a scadenza naturale, tra le giustificazioni addotte, anzi la principale giustificazione addotta, era quella di dover dare ai calabresi la possibilità di avere già con l’inizio della nuova Giunta un bilancio di previsione. Un bilancio approvato con i capitoli sistemati e quindi non consentire l'esercizio provvisorio; peraltro, già dal 2010, dal primo anno della Legislatura Scopelliti, ormai, la Calabria non andava in esercizio provvisorio, ma approvava nei termini di legge il bilancio previsionale.

Quindi, è chiaro che, nel momento in cui questa giustificazione, questa ragione addotta come giustificazione, viene meno perché ci si presenta in Aula, oggi, ultima seduta di Consiglio di questa Legislatura, sanciamo il fallimento, anche dal punto di vista economico e finanziario di questa Giunta regionale, di questa maggioranza e del presidente Oliverio.

Noi non possiamo lasciar correre questo. Si è detto ai calabresi: “Non votiamo il 24 novembre, ma votiamo il 26 gennaio, ultima data utile, perché in questo modo doteremo la Regione del bilancio di previsione”. Oggi scopriamo, lo sappiamo già da 15 giorni, che andiamo al voto per consentire l'esercizio provvisorio.

Ancora una volta noi, tutto il Consiglio regionale, i calabresi siamo stati presi in giro perché non può essere addotta come giustificazione, quasi una norma di comportamento elegante, dicendo “il bilancio di previsione lo dovrà fare la nuova Giunta”.

Facendo i conti, si vota il 26 gennaio, non si avrà bilancio di previsione almeno fino a metà aprile. Credo che questo sia la drammatica conclusione di una Legislatura fallimentare.

Una Legislatura nella quale - siamo anche in tema di consuntivi - parliamo di esercizio provvisorio il Presidente della seconda Commissione, che è stato sempre solerte nell'esercizio delle sue funzioni, può testimoniare quanto sia stato difficile ottenere il parere dei Revisori sugli strumenti finanziari che la Giunta regionale ha elaborato. Quindi, non comprendiamo ancora bene; forse è possibile che ci sia una gravissima situazione economica e finanziaria nella quale si imbatterà la nuova maggioranza, allorquando dovrà andare all'approvazione del bilancio previsionale 2020, con grave, ripeto, gravissimo ritardo.

Ma siamo, dicevo, in un momento di consuntivo di una Legislatura, perché è tempo di bilanci, ahimè, e non solo di esercizi provvisori, di una Legislatura che si è trascinata soprattutto negli ultimi due anni con un Presidente che non aveva una maggioranza e che, nel corso del tempo, aveva esautorato ed allontanato i consiglieri di maggioranza dal progetto politico, con la situazione di precarietà che abbiamo vissuto e che viviamo anche in quest’ultima seduta di Consiglio regionale.

Nel corso di questi mesi, per il senso di responsabilità della minoranza, siamo stati accusati di voler portare avanti la Legislatura a tutti i costi.

La Legislatura ormai è finita, si vota il 26 gennaio. Confermiamo il senso di responsabilità perché, se non fossimo presenti in Aula questa sera, non si potrebbe approvare nemmeno il provvedimento di autorizzazione dell’esercizio provvisorio. Il risultato sarebbe il caos assoluto e il senso di responsabilità di questa minoranza – ripeto – consente anche lo svolgimento di questa seduta di Consiglio regionale.

Se contiamo, tra i banchi della maggioranza ormai non è rimasto nessuno, segno evidente, peraltro, di un Partito, il Partito Democratico, che è in assoluta decomposizione, che liquida in malo modo il Presidente della Giunta regionale – da questo punto di vista, Presidente, ha la mia solidarietà – e che, in maniera ipocrita, la liquida in questa fase, non volendo nemmeno ragionare con lei e quasi costringendola a candidarsi, mettendola con le spalle al muro di fronte a tutti i calabresi. Un Partito – dicevo – che l’ha espressa e sostenuta in questi anni e che ora pensa di rifarsi una verginità attraverso l’azione di “scaricare” il Presidente della Giunta regionale.

Peraltro, Presidente, come le preannunciavo, ha la mia solidarietà anche per un altro motivo. In questa Giunta, c’è stato chi, lei, Presidente, ha nominato come tecnico e oggi ha anche abbandonato la nave, dopo aver fatto non pochi danni a questa Regione. Mi riferisco all’Assessore ai servizi sociali: lei conosce la mia battaglia sulla questione della “deforma” del welfare e sa che, in questo contesto, ho avversato quel tipo di azione.

Capisco che alcune misure che sono contenute in questa “deforma”, ad esempio l’automatico accreditamento di tutte le strutture autorizzate, avevano una finalità: probabilmente, la finalità clientelare che potrebbe essere rappresentata adesso dalla gestione in quest’ultima fase o meglio dalla gestione di quella fase, attraverso anche, poi, il risultato elettorale. Il risultato di una gestione da parte dell’Assessore che, oggi, abbandona la navicella e lo fa in malo modo perché credo che, invece, avrebbe dovuto – come hanno fatto gli altri assessori – rimanere a bordo per la fiducia che lei ha riposto nei suoi confronti.

Così come il consuntivo negativo sulla sanità: dai 30 milioni di euro di debito del 2014 siamo passati ai quasi 300 milioni del 2018 e ad una mobilità passiva di 300 milioni, con i LEA in diminuzione, con lo scontro prima con il suo Partito – che, non tenendola in considerazione, aveva nominato come commissario Scura – e, poi, con il nuovo commissario Cotticelli, che ha portato il Governo del MoVimento 5 Stelle ad approvare il rimedio peggiore del male: il “Decreto sanità”.

Analogamente, l’emergenza ambientale: stasera viene inserita all’ordine del giorno una proposta di legge che apporta leggere modifiche al Piano dei rifiuti.

In questo settore c’è un’emergenza assoluta dalla quale sarà difficile venire fuori perché non si è programmato nulla per quanto riguarda la realizzazione di nuovi impianti ed i calabresi, ancora una volta, hanno per strada cumuli e cumuli di immondizia.

Così come credo che nessuna risposta concreta – anche per l’incapacità da parte dell’Assessore al ramo di dialogare con il Governo centrale – si sia raggiunta per quanto riguarda la stabilizzazione dei lavoratori LSU e LPU, dei mobilitati, per i quali c’è un ritardo straordinario.

In alcuni casi si è agito anche a dispetto; per esempio, si conclude questa Legislatura senza che i lavoratori della legge regionale numero 12 del 2014 possano dire di essere parificati a quelli della legge regionale numero 1 del 2014 e, quindi, avere un regolare contratto di lavoro a tempo determinato.

Presidente, – mi avvio a concludere il mio intervento – l’elenco potrebbe essere lunghissimo, infinito.

Concludo perché tra poco il presidente Irto mi toglierà la parola, ma – ripeto – si tratta, anche attraverso quest’altra presa in giro dei calabresi, della fine di una Legislatura che avrebbe dovuto terminare anzitempo e che, invece, termina in questo modo con un Partito, il Partito Democratico, che, peraltro, in questi mesi e nell’ultima Conferenza Stato-Regioni, ha dato un’ulteriore spinta al regionalismo differenziato e che oggi liquida il presidente Oliverio, che ha sostenuto in questi anni, tentando di rifarsi una verginità.

I calabresi non sono stupidi, capiranno bene chi in questi anni …

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Gallo, concluda il suo intervento.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Tra poco, tolgo il disturbo perché tutto il Consiglio regionale, per fortuna, andrà a casa.

I calabresi – dicevo – capiranno chi li ha governati in questi anni, capiranno che le responsabilità sono diffuse e non basterà liquidare il presidente Oliverio in malo modo per potersi rifare una verginità ed aspirare a tornare di nuovo al governo di questa Regione.

PRESIDENTE

Passiamo all’esame ed alla votazione del provvedimento.

Articolo1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Passiamo alla votazione nella legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto, altresì, del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti e della relazione della Commissione speciale di vigilanza, resa ai sensi dell’articolo 34 del Regolamento interno.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 284/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione del bilancio consolidato dell'anno 2018 della Regione Calabria - art. 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118

PRESIDENTE

Il terzo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 284/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione del bilancio consolidato dell’anno 2018 della Regione Calabria - articolo 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011 numero 118”.

Cedo la parola al consigliere Aieta per l’illustrazione.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Signor Presidente, mi rifaccio alla relazione allegata.

PRESIDENTE

Passiamo alla votazione del provvedimento, prendendo atto della relazione del Collegio dei revisori dei conti e della relazione della Commissione speciale di vigilanza, resa ai sensi dell’articolo 34 del Regolamento interno.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 466/10^ di iniziativa del consigliere F. D'Agostino, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 11 agosto 2014, n. 14 (Riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria)”

PRESIDENTE

Il quarto punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 466/10^ di iniziativa del consigliere D’Agostino, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 11 agosto 2014 numero 14”.

Il provvedimento è stato già illustrato nella seduta del 28 novembre scorso, ma chiedo all’assessore Rizzo di intervenire così come stabilito nella Conferenza dei capigruppo. Prego, assessore Rizzo.

RIZZO Antonietta, Assessore alla tutela dell’ambiente

Grazie, Presidente. La legge regionale numero 11 del 2019 ha istituito la Città Metropolitana di Reggio Calabria, competente in materia di rifiuti per quanto riguarda l’Ambito Territoriale Ottimale (ATO) di Reggio Calabria, con una modifica alla legge regionale numero 14 del 2014 che, appunto, ha attribuito alla Città Metropolitana le funzioni di Comunità d’Ambito.

Per effetto delle modifiche apportate, la legge regionale numero 14 del 2014 prevede, con effetto dall’entrata in vigore, l’attribuzione alla Città Metropolitana di Reggio Calabria delle funzioni di Comunità d’Ambito, stabilendo che le disposizioni della legge relative alla Comunità d’Ambito sono da intendersi riferite, in quanto applicabili, alla Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Questa proposta di legge mira a dettagliare la disciplina che riguarda la città di Reggio Calabria per quanto riguarda l’ordinamento delle competenze, con riguardo, in particolare, alle funzioni previste dall’articolo 4 della legge numero 14 del 2014 in capo alla Comunità d’Ambito e mira a specificare le modalità di organizzazione dell’Ufficio comune e, quindi, anche la nomina del suo Direttore, anche al fine di normare la fase transitoria.

Questo consente alla Città Metropolitana di dotarsi di un Ufficio comune che possa svolgere, quindi, le funzioni tecniche che, fino a questo momento, invece, venivano svolte dalla città di Reggio Calabria.

Inoltre, all’articolo 1 della presente legge, è stabilito che: “La Città Metropolitana di Reggio Calabria, per i Comuni ricompresi nel relativo ATO, ove necessario, nell’esercizio della propria autonomia statutaria e regolamentare, prevede sedute ristrette della Conferenza Metropolitana, alla quale partecipano unicamente i sindaci dei Comuni ricadenti nella rispettiva ARO”.

Questa norma prevede l’invarianza finanziaria e non ha nulla a che vedere – questo lo abbiamo anche chiarito nella riunione dei capigruppo – con la possibilità di non pagare la tassa dei rifiuti alla Regione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Onorevoli colleghi, fa bene il consigliere D’Agostino a sottoporre all’Aula, nell’ultima seduta utile, questa proposta di legge su una tematica così interessante, articolata e spinosa che sta affliggendo la nostra regione, ma, sicuramente, fa male questo Consiglio a discutere una questione così delicata – come dicevo – nell’ultima seduta.

Considerato che la presente proposta di legge mira soprattutto a normare l’ATO della Città Metropolitana, consentitemi di apportare un mio contributo – o meglio, forse, visto che non volete contributi da parte della minoranza – una mia considerazione, un’esternazione ad alta voce su questa specifica questione.

Ho l’impressione che questo sia un tentativo maldestro di arrivare in calcio d’angolo, alla fine della Legislatura, a regolarizzare e normare una questione così importante e, oserei dire, che questa si aggiunge alla lunga lista delle occasioni mancate, perché è vero quando noi tutti parliamo, senza retorica, e diciamo: “è colpa dei Comuni”.

Probabilmente, è vero che i Comuni hanno delle responsabilità anche nel sistema rifiuti, però la classe politica sovracomunale ha altrettante responsabilità e deve cercare di assurgere a ruolo di governance in processi particolari come questo, soprattutto al fine di ricercare delle soluzioni, avendo una visione più ampia che, onestamente, non ho visto in questa compagine amministrativa.

Allora, in che cosa possono essere ricercate le soluzioni?

Nella costituzione, per esempio, di un Tavolo permanente, costituito da un mix tecnico-politico affinché anche i tecnici possano supportare i politici nelle scelte che vanno ad affrontare in questioni così importanti.

Voglio condividere con voi alcune esperienze positive della mia carriera politica.

Oggi, sono coordinatore provinciale di “Fare Ambiente” e lo sono da parecchi anni e sono stato anche Assessore alle Attività produttive alla Provincia di Reggio Calabria.

In quel ruolo ho avuto la possibilità di girare in lungo ed in largo la nostra Nazione per ricercare delle soluzioni possibili, positive, anche su questi settori specifici, visitando, per esempio, uno tra tutti, quando esisteva, il centro di riciclo di Vedelago, che è stato – come dire – uno dei fiori all’occhiello della nostra Nazione.

Nel contempo, vi posso, però, dire che, proprio all’interno della nostra Città Metropolitana, esisteva una realtà – inimmaginabile forse per i più – che era la Ra.Di. di Palmi che, fin dal 1992, ha iniziato un percorso di smaltimento dei rifiuti soprattutto con la raccolta differenziata ed il riutilizzo dei materiali stessi, specialmente vetro e plastica.

Questa realtà, che era l’unica del Sud Italia, vantava, a quell’epoca, 120 dipendenti che svolgevano un lavoro eccezionale e certosino e aveva una convenzione con l’Università La Sapienza di Roma, che ha avviato una fase sperimentale per estrarre l’idrocarburo dalle gomme delle autovetture.

Una realtà importante che, oggi, vediamo inesorabilmente smantellata per una serie di vicissitudini che, appunto, come dire, ha avuto la Ra.Di. stessa.

Mi preme, però, sottolineare quanto sia fondamentale la ricerca delle soluzioni possibili da parte della politica e, nello stesso tempo, mi duole constatare che, magari all’interno della nostra Regione e Città Metropolitana, quelle soluzioni positive, nello specifico, ci sono.

Vi sono delle difficoltà a valorizzarle e questa è una di quelle cattedrali nel deserto – come ce ne sono tante altre all’interno della nostra Regione – ed è in questo che la politica deve essere incisiva e sicuramente – come dicevo – mettersi di impegno per ricercare le soluzioni.

Per mettere a sistema la gestione della raccolta dei rifiuti e creare una piattaforma importante, bisogna contribuire con la sostenibilità ambientale. In questi cinque anni, la Regione doveva avere questo ruolo ed immaginare il rifiuto come una risorsa e non più come un problema. Personalmente, non ho visto questo grande interesse o, forse, questa grande attenzione verso questa problematica importante soprattutto per quanto riguarda adeguati investimenti in questo settore che, sicuramente, la Regione Calabria non ha fatto.

Non si può arrivare a fine Legislatura – e mi avvio alle conclusioni – nell’ultima seduta consiliare – tra le altre cose, questo problema è stato portato più volte all’esame del Consiglio ed è stato rimandato fino alla fine – perché questa continua dilazione dei problemi ormai non è un qualcosa di saltuario, ma è diventato un metodo.

È un metodo che, sicuramente, personalmente il Gruppo, di cui mi onoro di far parte, boccia perché non è possibile portarlo avanti.

Tra le altre cose, in questa situazione, parliamo sempre di emergenza, ma, ormai, non è più uno stato di emergenza, si tratta di un fattore cronicizzato.

Non discutiamo neanche più di emergenza; lasciamoci – come dire – cadere addosso anche questa parola.

Dico solo questo: ormai, questo meccanismo è consolidato, probabilmente è arrivato fino alla fine e i cittadini hanno capito – ed anche molto bene – che c’è l’abitudine di non affrontare i problemi.

Vi auguro veramente un grosso in bocca al lupo per la prossima tornata elettorale.

PRESIDENTE

Passiamo alla votazione del provvedimento.

Articolo1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 456/10^ di iniziativa del consigliere D. Bevacqua, recante: “Adeguamento alla normativa nazionale. Modifiche alla legge regionale 7 dicembre 2009, n. 47 (Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali, dei boschi vetusti, dei filari, delle alberate e della flora spontanea di alto pregio della Calabria)”

PRESIDENTE

Il quinto punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 456/10^ di iniziativa del consigliere Bevacqua, recante: “Adeguamento alla normativa nazionale. Modifiche alla legge alla legge regionale 7 dicembre 2009 numero 47”.

Cedo la parola al consigliere Mirabello per l’illustrazione.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico), relatore

Presidente, si tratta di un adeguamento della legge regionale 7 dicembre 2009 che a causa di una successiva modifica del 25 gennaio 2019 n. 1, ha subito delle prescrizioni da parte del Governo. Il resto del provvedimento, chiaramente, è conseguente a questo tipo di impostazione.

PRESIDENTE

Questi sono degli impegni che abbiamo assunto con il Governo per evitare impugnative. Non ci sono altri interventi. Passiamo alla votazione ed all'esame del provvedimento.

Articolo1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Articolo 4

(È approvato)

Articolo 5

(È approvato)

Articolo 6

(È approvato)

Articolo 7

(È approvato)

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 488/10^ di iniziativa del consigliere D. Bevacqua, recante: "Modifiche alle leggi regionali 31/2019, 36/2019 e 37/2019"

PRESIDENTE

Il sesto punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 488/10^ di iniziativa del consigliere Bevacqua, recante: "Modifiche alle leggi regionali 31/2019, 36/2019 e 37/2019". Il consigliere Mirabello ha facoltà di illustrarlo.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico), relatore

Presidente, anche in questo caso la proposta di legge riguarda l'adeguamento delle leggi regionali numero 31/2019, 36/2019 e 37/2019 ad alcune prescrizioni pervenute dal Governo.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi. Pongo ai voti il provvedimento.

Articolo1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Articolo 4

(È approvato)

Articolo 5

(È approvato)

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 487/10^ di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea recante: “Modifica della legge n. 18 del 21 agosto 2007 e successive modifiche ed integrazioni. Norme in materia di usi civici”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 487/10^ di iniziativa del consigliere Giudiceandrea, recante: “Modifiche alla legge regionale numero 18 del 21 agosto 2007 “Norme in materia di usi civici”. Consigliere Giudiceandrea, ha facoltà di illustrarlo.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti), relatore

Presidente, si tratta del rinvio di una scadenza al 31 di dicembre del 2020, per consentire alle amministrazioni locali di poter continuare a utilizzare il regolamento sugli usi civici in vigore.

Colgo l'occasione, visto che si tratta di una notizia fresca di stampa, per salutare la liberazione del collega Sebastiano Romeo che ritorna da uomo libero a potersi difendere davanti alle aule di giustizia. Siamo convinti che giustizia trionferà. Grazie.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi. Passiamo alla votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 463/10^ di iniziativa del consigliere D. Battaglia recante: “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 30 marzo 1995, n.8 (Norme per la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica); 25 novembre 1996, n. 32 (Disciplina per l'assegnazione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica); 22 dicembre 2017, n. 57 (Modifiche alla l.r. 32/1996 e norme in materia di edilizia residenziale pubblica e sociale)”

PRESIDENTE

Proposta di legge numero 463/10^ di iniziativa del consigliere Battaglia: “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 30 marzo 1995 numero 8, numero 32 e numero 57”. Prego, consigliere Battaglia, ha facoltà di illustrarlo.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico), relatore

Presidente, si tratta sostanzialmente di uno scorrimento di termini per quanto riguarda le domande che scadevano al 30 di giugno 2019 e che proroghiamo al 30 di aprile 2020, perché agli uffici dell’ATERP Calabria sono pervenute oltre 770 domande di richiesta regolarizzazione. Un ulteriore lasso di tempo e una maggiore pubblicizzazione potrebbero consentire di raggiungere un numero maggiore e dare maggiore impulso alla soluzione di questo problema.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi. Passiamo all'esame ed alla votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Articolo 4

(È approvato)

Articolo 5

(È approvato)

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Comunicazioni - seguito

PRESIDENTE

Dà lettura di un seguito di comunicazioni.

Proposta di legge numero 340/10^ di iniziativa del consigliere F. D’Agostino recante: “Modifica dei confini territoriali dei Comuni di Reggio di Calabria e Roccaforte del Greco della Città Metropolitana di Reggio di Calabria”

PRESIDENTE

Il nono punto è la proposta di legge numero 340/10^ di iniziativa del consigliere D'Agostino, recante: “Modifica dei confini territoriali dei Comuni di Reggio Calabria a Roccaforte del Greco della Città metropolitana di Reggio Calabria”. Prego, consigliere Sergio, ha facoltà di illustrarla.

SERGIO Franco (Moderati per la Calabria), relatore

Signor presidente, signori consiglieri, la proposta di legge numero 340/10^ del consigliere D'Agostino reca la rettifica dei confini territoriali dei Comuni di Reggio Calabria e Roccaforte del Greco della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

La rettifica che si propone riguarda un'area, identificata nell'allegato 1, che sarà trasferita dal Comune di Reggio Calabria al Comune di Roccaforte.

Detta area dell'estensione di circa 220 mq è censita al catasto dei terreni al foglio di mappa n. 39 del Comune di Reggio Calabria, particella 11.

La rettifica dei confini è collegata al procedimento di cessione da parte dell'Agenzia del Demanio, Direzione regionale Calabria - Servizi territoriali Provincia di Reggio Calabria, a favore del Comune di Roccaforte del Greco, dell'area denominata “ex stazione T.L.C. Usafe sito in località Monte Nardello” (compendio demaniale censito al patrimonio con scheda RCB1263), nell'ambito del federalismo demaniale.

In aggiunta ai procedimenti attivati ai sensi dell'articolo 56 del decreto legge 21 giugno 2013 numero 69, con nota 2017/7751 del 17.05.2017, l'Agenzia del Demanio, Direzione regionale Calabria - Servizi territoriali Provincia di Reggio Calabria, nel rappresentare che l'immobile “ex stazione T.L.C. Usafe sito in località Monte Nardello” insiste quasi interamente nel territorio del Comune di Roccaforte del Greco e in piccolissima parte del territorio del Comune di Reggio Calabria - che non ha presentato alcuna richiesta di acquisizione per la parte di propria pertinenza – suggerisce al Comune di Roccaforte del Greco di acquisire l'intera area sopracitata, previo trasferimento della particella identificata al numero 11, foglio di mappa n. 39 del Comune di Reggio Calabria al Comune di Roccaforte del Greco. L’area oggetto di modifica territoriale è priva di abitanti e nel caso di specie l'articolo 40 della legge regionale 13/83 prevede che: “1. Prima di procedere all'approvazione di ogni progetto di legge che comporti l'istituzione di nuovi Comuni ovvero mutamenti delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali, il Consiglio regionale delibera l'effettuazione del referendum consultivo obbligatorio. 2. Il referendum di cui al comma 1 non trova applicazione nei casi di delimitazione di confini tra due o più Comuni non facilmente riconoscibili o comunque incerti o qualora i mutamenti delle circoscrizioni interessino porzioni di territorio prive di residenti e vi sia il parere favorevole dei Comuni interessati”. Grazie.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi. Passiamo all’esame e votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale, comprensiva dei relativi allegati. Il provvedimento ed i relativi allegati sono approvati con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 489/10^ di iniziativa del consigliere M. Mirabello recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 19/2002”

PRESIDENTE

Proposta di legge numero 489 di iniziativa del consigliere Mirabello “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19/2002”. Prego, consigliere Mirabello, può illustrare la proposta.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico), relatore

Presidente, la proposta di legge prevede due modifiche alla legge numero 19 del 2002: la prima riguarda l'introduzione dell'articolo 25-bis alla stessa legge “Formazione ed approvazione dei piani paesaggistici d'ambito” e la seconda modifica riguarda, invece, l'edificazione nelle aree agricole, nello specifico una proposta di modifica dell’articolo 52 della legge regionale urbanistica “Criteri per l’edificazione in zona agricola”.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi. Passiamo all'esame ed alla votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Articolo 4

(È approvato)

Passiamo alla legge della legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 490/10^ di iniziativa del consigliere D. Tallini recante: “Modifiche alla legge regionale n. 21/2010”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 490/10^ di iniziativa del consigliere Tallini, recante: “Modifica alla legge regionale 21/2010”. Prego, consigliere Tallini, ha facoltà di illustrarla.

TALLINI Domenico (Forza Italia), relatore

La proposta di legge reca “Misure straordinarie a sostegno dell'attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale in Calabria”. Le modifiche che si vogliono introdurre con la presente proposta di legge hanno carattere esclusivamente ordinamentale e tendono a semplificare la lettura delle varie interpretazioni di una norma che riguarda le procedure per il rilascio del permesso a costruire per il Piano casa. Riteniamo che sia utile per indurre tutti gli uffici tecnici di tutti i Comuni della Calabria ad una semplificazione della lettura e, quindi, ad un’applicazione del Piano casa che di per sé predispone condizioni favorevoli a favore dell’attività edilizia. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giordano. Ne ha facoltà.

GIORDANO Giuseppe (Partito Democratico)

Presidente, le chiedo scusa, prendo atto di questa proposta di modifica del collega Tallini che va a dare maggiori e migliori chiarificazioni in ordine ai procedimenti connessi al Piano casa. Il Piano Casa, come sappiamo tutti, è in vigenza fino al 31 dicembre 2020.

Auspico che sarà uno degli impegni della prossima Legislatura affinché possa divenire uno strumento e un sistema stabile, avendo esso stesso costituito una leva di certezza per la rigenerazione e la ristrutturazione del patrimonio edilizio calabrese.

Approfitto della circostanza per fare un inciso su un'altra questione che va di pari passo con l'applicabilità della normativa sul Piano casa e, più in generale, sul complesso delle attività edilizie pubbliche e private.

Approfitto della presenza dell’assessore Musmanno, se mi ascolta, per ricordare l'interpellanza, sottoscritta da me e da altri colleghi, che non ho mancato di far pervenire all’Assessorato e al Dipartimento lo scorso 26 novembre, sulla ridotta operatività o sulle disfunzioni che si presentano presso il Settore tecnico dell'edilizia sismica meridionale, quindi di Reggio Calabria.

Do atto al Dipartimento, quindi all’Assessore e al direttore generale, che per realizzare un quadro più certo e per garantire l’efficacia degli indirizzi operativi, sono state emanate due distinte circolari, una il 13 agosto e una il 20 settembre. Una fa riferimento all'uniformità delle attività dei tre servizi, alla trattazione delle procedure e delle pratiche inerenti il Settore; l'altra disciplina e, quindi, dà un quadro di certezze riguardo il rilascio delle certificazioni di conformità statica.

Il Settore tecnico meridionale di Reggio Calabria, per motivi inerenti un organico ridotto o per motivi organizzativi, non riesce a garantire una tempistica adeguata all'esame ed al rilascio, quindi, a dare risposta certa ai professionisti che stanno soffrendo - lo voglio sottolineare – ma, soprattutto, sta soffrendo la comunità e gli utenti che comunque si debbono rivolgere al settore dell'edilizia sismica di Reggio Calabria. Per cui chiedo un autorevole intervento dell’Assessore e del Dipartimento per affrontare in maniera definitiva la problematica e dare una certezza alla comunità della Città Metropolitana e, quindi, al territorio di Reggio Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi, passiamo all'esame ed alla votazione del provvedimento.

Articolo1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso l'autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Battaglia. Ne ha facoltà.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico)

Chiedo di richiamare il provvedimento amministrativo numero 288/10^.

PRESIDENTE

Sì, l’Assessore l’aveva illustrato in Conferenza dei capigruppo. Votiamo l'inserimento all’ordine del giorno. È inserito.

 

(Il Consiglio inserisce)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale n. 288/10^, recante “Modifiche al Piano regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR) approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 156 del 19 dicembre 2016”

PRESIDENTE

Ha facoltà di illustrarlo, Assessore.

RIZZO Antonietta, Assessore alla tutela dell’ambiente

Grazie, Presidente. Come già illustrato in Conferenza dei capigruppo, si tratta di tre modifiche non sostanziali al Piano dei rifiuti.

Una prima modifica riguarda l'Ambito di Cosenza, in maniera particolare una riperimetrazione degli A.R.O, cioè degli Ambiti di raccolta ottimale, quelli che riguardano i Comuni della Presila cosentina. Tengo a precisare che, comunque, il numero degli Ambiti di raccolta rimane lo stesso, rimangono 14 Ambiti.

Una seconda modifica, anche questa non sostanziale, riguarda, invece, l'impiantistica regionale. Tra l'altro, vorrei segnalare alla Segreteria che la stesura che voi avete in questo momento è una stesura vecchia che riporta un refuso, per cui io consegno la nuova stesura che elimina il refuso per quanto riguarda l'impianto di Siderno. In seguito a vari incontri che abbiamo avuto con il territorio, prima con il Comune, poi con le associazioni di Siderno, le stesse quindi, la popolazione ha fatto una richiesta di modifica della linea di trattamento della FORSU che da anaerobica, così come prevista nel nostro Piano regionale dei rifiuti, passa ad una linea di trattamento aerobica con la raccolta di verde pubblico e produzione di un ammendante, compostante misto di qualità.

La terza modifica, invece, riguarda il livello di tutela integrale delle aree del patrimonio agroalimentare, in particolare di qualità e di tipicità. In questo caso, solo ed esclusivamente per gli impianti pubblici, prevediamo che quelli che erano i livelli di tutela integrale previsti come penalizzanti, diventino escludenti o meglio il contrario, quelli che erano escludenti diventano penalizzanti, soltanto però per il pubblico, e rimangano, invece, escludenti per l'impiantistica privata.

Questi criteri sono ostativi per la coalizzazione di alcune tipologie di impianti. Le Comunità d'ambito per la loro localizzazione dovranno tenere conto della operazione di gestione dei rifiuti e della distanza dei centri abitati e della distanza da funzioni sensibili, ove previsti da regolamenti comunali, nello specifico la distanza dei centri abitati, al fine di garantire la tutela della popolazione, deve essere determinata tenendo conto della compatibilità con l'assetto urbano e con l'ambiente naturale e paesaggistico e delle condizioni metereologiche climatiche.

Per quanto riguarda i nuovi impianti, allo scopo di prevenire situazioni di compromissioni o di grave disagio, si dovrà tenere conto, in funzione della tipologia di impianto e di impatto generati, della necessità di garantire una distanza minima tra l'area dove vengono effettivamente svolte le operazioni di smaltimento e recupero, indipendentemente dalla presenza di eventuali opere di mitigazione previsti in progetto, e gli edifici sensibili esistenti o già previste come strutture scolastiche, asili, ospedali, case di riposo, casa circondariale, prossimi all'area stessa.

L'ubicazione degli impianti in funzione della distanza dei centri abitati deve essere determinata tenendo conto della compatibilità con l'assetto urbano e con l'ambiente naturale e paesaggistico e anche con le condizioni metereologiche e private. Le distanze si intendono misurate dalla recinzione dell'impianto e sono 2 chilometri per quanto riguarda le discariche, gli impianti di incenerimento e gli impianti di compostaggio.

Per quanto riguarda l'impianto di Siderno nella versione, diciamo, errata, era previsto che la linea di trattamento anaerobica della FORSU e della raccolta del verde pubblico avvenisse con produzione di biogas e upgrading di biometano e produzione di ammendante compostato misto di qualità. La nuova versione, invece, è questa: linea di trattamento aerobica della FORSU e della raccolta del verde pubblico con produzione di un ammendante compostato misto di qualità.

PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi, pertanto pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 288/10^ così come riformulato in Aula al microfono dall’assessore Rizzo, con autorizzazione al coordinamento formale. È approvato, come riformulato, con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Sulla fine della X^ Legislatura

PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il presidente Oliverio. Ne ha facoltà.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Presidente, colleghi consiglieri, ritengo che questa sia l’ultima seduta del Consiglio regionale della Legislatura, quindi, sento il dovere di intervenire, sia pure brevemente, innanzitutto per ringraziare il Presidente del Consiglio, i consiglieri di maggioranza e di opposizione che, al di là della collocazione politica che hanno assunto nel corso di questi cinque anni, hanno svolto la loro funzione di rappresentanza con grande dignità, rigore e diligenza.

Mi preme fare tali considerazioni perché sulle rappresentanze e sulla politica si fa presto a lanciare anatemi - si è verificato sovente -, soprattutto in una regione come la nostra, attanagliata da problemi accumulati nel corso di decenni. Problemi sociali, a partire dal grande problema del lavoro, problemi sul ritardato sviluppo, accumulati nel corso di un lunghissimo periodo e anche problemi culturali, diffusi proprio in una realtà come quella nostra, difficile e tesa al negativo.

Credo sia importante riflettere, soprattutto in una realtà come questa, ed esprimerci sulla difficoltà della funzione di rappresentanza; l’alternativa è quella di assecondare processi, assecondare un “vento” che è quello della rinunzia, dell’affastellamento, del cosiddetto “populismo” che oggi è di moda.

Ritengo che il Consiglio regionale abbia prodotto, nel corso di questi cinque anni, risultati significativi, importanti, dei quali bisogna essere orgogliosi. Non è vero che questa Istituzione è impotente o indifferente o sorda rispetto alle problematiche della nostra comunità.

Chiudiamo la Legislatura in modo ordinato, anche dal punto di vista amministrativo.

Mi permetto di dire che il fatto che oggi il Consiglio regionale abbia approvato l’esercizio provvisorio, consentendo un regolare svolgimento dell’attività amministrativa, è una dimostrazione, anche questa, di grande responsabilità e che chiude la Legislatura - ripeto - in modo ordinato e rispondente agli interessi della comunità, della Calabria.

Avremmo fatto male ad avere la presunzione di approvare un bilancio. Avremmo leso la sovranità popolare. Insisto su questo!

È giusto che la prossima Legislatura abbia una guida, a partire dall’indomani del 26 gennaio, la data delle elezioni, che non è nemmeno un dodicesimo, un mese, appunto, del nuovo esercizio e che il nuovo Governo regionale, il nuovo Consiglio regionale abbia la facoltà di assumere, attraverso il bilancio, le decisioni coerenti con il programma che porterà la coalizione vincente alle prossime elezioni.

Ho fatto lo stesso io la scorsa Legislatura.

Mi sono insediato il 10 dicembre 2014. Non c’era nemmeno la Giunta regionale perché è stata fatta poi, a gennaio, e ho assunto, con atto monocratico, l’esercizio provvisorio, che non era stato deliberato, ed entro marzo abbiamo approvato, in Consiglio regionale, il primo bilancio della Legislatura.

L’esercizio provvisorio consente di rendere praticabile le attività di funzionamento, di ordinaria amministrazione, com’è giusto che sia in un momento elettorale, com’è normale che sia in un momento elettorale!

Se avessimo avuto le elezioni a metà esercizio ci saremmo trovati certamente con un bilancio approvato. Le elezioni sono a gennaio. È la prima volta che si tengono ad inizio di esercizio ed è giusto che sia così.

Vorrei ricordare che non faccio un discorso di parte, come state costatando; il mio è un intervento di carattere istituzionale, perché poi il rendiconto, quello dell’attività di Governo, avrò modo di portarlo ai cittadini calabresi, nelle prossime occasioni.

Sto facendo un discorso meramente istituzionale e credo che il Consiglio regionale abbia il merito di avere dotato la Regione di strumenti di programmazione di cui era priva da un lunghissimo periodo.

Penso, per esempio, al Piano regionale dei trasporti, uno strumento di programmazione, che è proiettato nel futuro, che ha consentito di aprire un nuovo corso nelle politiche infrastrutturali e dei trasporti, in relazione agli interventi sugli assi ferroviari. Penso alla ferrovia jonica, un grande intervento in corso d’opera, 650 milioni di euro che non annunciamo ma che sono in corso di realizzazione per l’elettrificazione, il nuovo binario, l’abolizione dei passaggi a livello, l’ammodernamento di un asse ferroviario sul versante più sofferente e marginale della Calabria, che vive una condizione di maggiore acutezza, nella sofferenza che ha vissuto e vive il territorio. Ed è in corso di realizzazione!

Penso alle problematiche relative anche agli assi ferroviari, la Catanzaro Lido - Lamezia Terme, per la quale sono stati destinate risorse importanti, oltre 300 milioni di euro per la elettrificazione e il collegamento con l’aeroporto di Lamezia Terme. Penso anche all’alta velocità, per la quale abbiamo destinato le risorse necessarie per lo studio di fattibilità. Penso anche alla organizzazione dei servizi.

Oggi la Calabria ha due Frecce d’argento, più una terza, che collega Sibari e si allungherà, appena sarà completata l’elettrificazione, fino a Crotone e, poi, fino a Catanzaro, fino a scendere a Reggio Calabria, via via che i lavori di ammodernamento di questa importante opera saranno completati.

Penso alla parte relativa alle infrastrutture viarie, alla Strada Statale 106.

L’altro ieri il vice ministro Cancellieri ha annunciato che i lavori del megalotto Sibari-Roseto Capo Spulico partiranno a marzo. Tale investimento, che è stato bloccato per oltre un decennio, è stato sbloccato da noi perché era diventata una telenovela - un miliardo 350 milioni di lavori - e altri tratti che sono stati già programmati e finanziati, a partire da quello che è in via di progettazione tra Crotone e Catanzaro-Simeri Crichi, per capirci, e a scendere chiaramente.

Penso anche ai lavori dell’asse autostradale, in gran parte conclusi, ma ancora da realizzare nel tratto Cosenza - Altilia, un tratto molto ma molto tormentato, per il quale sono stati destinati 750 milioni di euro.

Per rimanere nel campo dei trasporti, grazie al programma che abbiamo definito, al Piano regionale trasporti, vorrei ricordare anche tutta la problematica della portualità.

La problematica della portualità, a partire da Gioia Tauro, per il cui adeguamento infrastrutturale abbiamo destinato 150 milioni di euro con un Accordo di Programma Quadro che, ancora una volta, oggi, da questa Assemblea legislativa, mi permette di richiamare il Governo nazionale ad accelerare affinché le risorse allocate nell’Accordo di Programma Quadro siano “cantierate”.

Tali lavori non possono ancora essere ritardati nella realizzazione, così come la portualità classificata nazionale; mi riferisco ai porti di Corigliano, Crotone, Vibo Valentia, Villa San Giovanni e Reggio Calabria.

Ho sentito che l’altro ieri il vice ministro Cancellieri, passando da Vibo Valentia, ha annunciato un investimento di 18 milioni di euro; ha annunciato, cioè, l’investimento che la Regione, con risorse proprie, ha destinato al porto di Vibo Valentia, le cui opere sono rimaste bloccate perché in Italia c’è una condizione sulla quale bisogna davvero riflettere. Sapete perché è stato bloccato tutto il procedimento? Perché il Ministero competente non ha trasferito all’Autorità portuale l’iban che ci avrebbe permesso di procedere e quindi ha impedito, per due anni, il trasferimento delle risorse.

Dico questo come fatto significativo di un'Italia che è un paese incartato, un paese immobilizzato dall’esasperazione formalistico- procedurale che sottende all'attività delle Istituzioni.

Abbiamo messo in atto un programma importante sulla portualità minore, sono 10 - non sto qui ad elencarli - i primi Comuni oggetto d’investimento; si tratta di un nuovo bando indirizzato alla progettazione di nuova portualità. Una regione con 800 chilometri di costa non può rimanere indifferente rispetto al pieno sfruttamento di questa risorsa, partendo dalle infrastrutture che consentono il pieno sfruttamento anche della diportistica.

Per quanto riguarda l’attività del Consiglio, devo dire che la programmazione ha prodotto risultati importanti.

Penso, per esempio, sempre per rimanere nel settore dei trasporti, al sistema aeroportuale nel quale abbiamo finalmente rotto i localismi, costruendo una gestione unitaria del sistema aeroportuale. Vi è una società che gestisce i tre scali, è stata ostacolata all'inizio, ma oggi se ne comprendono appieno le potenzialità. Tutti e tre gli scali aeroportuali sono in crescita, in modo particolare quello di Lamezia è passato, in questi ultimi anni, da meno di 10 a oltre 70 collegamenti con scali extranazionali.

Il Piano regionale dei trasporti è stato ed è uno strumento formidabile in questo senso, è uno strumento che ha guardato al futuro, non è stato un provvedimento contingente.

Così come il Piano regionale dei rifiuti, vorrei che si ricordasse che, proprio oggi, sono stati pubblicati dall'Ispra i dati sulla raccolta differenziata. La Calabria continua a crescere, si è passati dal 12.5 per cento del 2014 al 46 per cento di giugno 2019, con una crescita progressiva.

Il Piano regionale dei rifiuti è stato uno strumento formidabile.

Riguardo l’impiantistica, sono in corso di realizzazione gli impianti, purtroppo, per essere realizzati, hanno dovuto passare nella “via crucis” delle procedure. Parlo di “via crucis” perché in Italia, purtroppo, da quando si definisce un programma a quando si realizza passano anni. Bisogna fare la progettazione, per la progettazione c'è bisogno di fare le gare europee e poi, una volta che c'è il progetto, bisogna passare alle Conferenze dei servizi, non una sola volta, ma con il progetto preliminare, poi con il progetto definitivo e poi con il progetto esecutivo. Cioè, per fare una progettazione da quando si dà l'incarico a quando si acquisisce definitivamente il progetto per metterlo a gara, passano 2 anni, 2 anni!!!

Ho voluto ricordare questo per dire che il Consiglio regionale ha prodotto strumenti importanti.

Così come per il governo del territorio: per la prima volta la Calabria è dotata di un Piano regionale di regolazione del territorio, il PRTC, che da anni non veniva approvato. Questa Legislatura lo ha approvato.

Così come la legge urbanistica che ha definito un obiettivo: consumo di suolo zero, andando controcorrente rispetto ad un andazzo decennale che è stato quello delle volumetrie, della cementificazione, eccetera, eccetera. Questo Consiglio regionale ha approvato questo strumento.

Parlo di strumenti legislativi e strumenti di programmazione, è stata una Legislatura, da questo punto di vista, che ha segnato un salto di qualità dal punto di vista della qualità della produzione legislativa.

Ho voluto solo ricordarne alcuni, non sto a fare l'elenco, e mi attengo alle attività del Consiglio regionale, perché in altra sede – ripeto - parleremo delle attività di mero governo relative alla Giunta regionale.

Credo che sia un fatto importante che va a merito di tutto il Consiglio regionale.

Guai, nella furia iconoclasta di scaricare le responsabilità e nel momento elettorale, di attaccare chicchessia, a non avere la bussola della attività e l'orgoglio dell'attività di rappresentanza che si esprime in questa sede che è il Consiglio regionale. Perché quando si perde questa capacità di discernimento, si hanno “briglie sciolte” per la Vandea, La Vandea non fa bene alla vita democratica e i fattori che non fanno bene alla vita democratica non fanno bene al popolo.

In definitiva, il soggetto destinatario di una democrazia solida, sostanziata è il popolo. Quando “le briglie” si sciolgono, apparentemente si ha la soddisfazione di riempirsi la pancia, in realtà si paga dopo, perché in una condizione nella quale si cammina senza bussola e senza punti di riferimento sul versante democratico, si cammina a vista, nella nebbia. Non va bene se non c’è un orizzonte verso il quale muovere, un punto di riferimento, una bussola che guida. La democrazia ha bisogno di una bussola, ha bisogno di orizzonti e credo che le Istituzioni debbano dare questa guida. Dobbiamo rivendicare questo, al di là della collocazione di maggioranza e di opposizione, altrimenti si perde anche la ragione per cui si è in questa o in altre Aule. Credo, invece, che sia necessario discernere; questo, naturalmente, non significa annacquare oppure affastellare le responsabilità. Le responsabilità sono di chi governa quando c'è una funzione di governo e di che è all'opposizione quando c'è una funzione di opposizione.

Credo che in questi anni si sia fatto un lavoro importante, pur privati - voglio dire questo perché è stato ricordato – di funzioni importanti in settori decisivi della vita pubblica della Calabria.

Mi riferisco alla sanità. Questo Consiglio regionale, il governo della Regione, è stato privato, e continua ad esserlo, del potere che la Costituzione assegna alla Regione Calabria: il governo della sanità. Siamo stati privati di questo. Mi sono battuto sin dall'inizio contro i commissariamenti, indipendentemente dai Governi, perché, per questa funzione e per questa responsabilità, non sono stato mai guidato o condizionato dai colori dei Governi. Certo, a seconda delle composizioni, i Governi hanno assunto scelte, decisioni, indirizzi che di volta in volta noi abbiamo valutato rispetto alle politiche concrete, ma rispetto a questioni di fondo, come la violazione di un principio costituzionale mantenendo commissariata la Regione, non abbiamo guardato colori, siamo andati avanti a testa - e siamo stati criticati per questo -, abbiamo incalzato, criticato e chiesto un cambio di passo che non è venuto da nessun Governo.

Oggi la Corte Costituzionale ci dà ragione, dice che è illegittimo un commissariamento perseverante e senza termine! Siamo, certo, soddisfatti che la Corte Costituzionale ci abbia dato ragione, ma, purtroppo, non siamo contenti, non possiamo dire altrettanto per quello che è stato prodotto in termini di danni, guasti e disservizi nel sistema sanitario calabrese. Purtroppo non possiamo dire lo stesso perché i rappresentanti dei diversi Governi hanno bypassato le Istituzioni democratiche, a partire dal Consiglio regionale, perché il potere commissariale ha assorbito anche le funzioni legislative in materia di sanità che, come sapete, sono proprie del Consiglio regionale, producendo i danni che conosciamo e per cui la Calabria paga un prezzo amaro.

Credo che sia necessario continuare a battersi, soprattutto oggi che la Corte Costituzionale ha sancito la violazione di questo principio costituzionale. Bisogna continuare a battersi perché la Regione si riappropri delle funzioni di governo nel settore della sanità. Il Governo, quando ci sono difficoltà, limiti, deve assolvere ad una funzione di accompagnamento, di sostegno e non di sostituzione dei poteri che sono propri della Regione, com’è avvenuto nel corso di questi anni.

Bisogna continuare a battersi con determinazione perché i diritti, a partire da quello alla salute, non possono essere diversificati in termini di aree territoriali, come purtroppo avviene oggi nel nostro Paese.

Ancora oggi, a conclusione di questa Legislatura, ripropongo, con determinazione e con forte convinzione, la necessità che si chiuda questa pagina nera e buia delle esperienze commissariali di cui la Calabria è testimone in termini di fallimento totale a 360 gradi.

Ci sono le condizioni perché si riprenda un cammino e si affermino i diritti attraverso la costruzione di un Servizio sanitario qualificato, efficiente e rispondente alle esigenze di cura e di tutela della salute dei cittadini.

Infine, in questa Legislatura si è inaugurata una stagione che è stata quella della valorizzazione della funzione delle Autonomie locali, di riduzione radicale delle funzioni gestionali della Regione, perché le risorse programmate, tutto il volume delle risorse programmate, è stato trasferito per il 49 per cento ai Comuni, per l'altro 51 per cento alle Università, ai Parchi, al Sistema territoriale più generale, e anche agli Enti di Stato che operano in Calabria, perché quelle risorse di cui parlavo prima della ferrovia ionica, oppure delle strade che sono proprie della Regione, noi le abbiamo affidate agli Enti di Stato che operano per realizzare gli ammodernamenti necessari, supplendo anche ad una funzione dello Stato che continua ad essere assolutamente inadeguata, insufficiente e, per molti versi, sorda sia al Sud sia alla Calabria.

Questa è la verità! Il cuore del problema è il lavoro.

Sono partito con il lavoro e voglio chiudere con una riflessione proprio sulla questione del lavoro: voi pensate davvero che si possa affrontare il grande problema del lavoro senza una radicale modifica delle Politiche nazionali ed europee, senza diversificare?

Altro che autonomia differenziata!

Diversificare le politiche, per cui si possa creare una convenienza per l'impresa, per gli investitori ad operare ed investire nel Sud attraverso la leva fiscale, attraverso strumenti adeguati a determinare incentivi nella direzione giusta.

Se il credito di imposta, piuttosto che essere concentrato nel sud d’Italia, diventa una misura generalizzata dalla Lombardia fino alla Sicilia, è chiaro che il cavallo forte beve anche le risorse del credito di imposta.

Se non ci sono strumenti in direzione dell’abbattimento degli organi sociali e del costo del lavoro che consentono di investire nel Sud, e non sto parlando di soldi, ma di strumenti che creano convenienze diverse, automatismo, non regalie o assistenza, se non c’è questo, è chiaro che tutto diventa più difficile, perché competere in una condizione di disparità, significa alimentare la spirale per cui centinaia di migliaia di persone si spostano verso altre aree del Paese e dell'Europa; quindi, accompagnare le Regioni del Sud e il Sud attraverso politiche concrete.

In questo quadro, noi abbiamo assunto iniziative importanti interloquendo col Governo, con i Governi e anche con l'Europa.

Devo dire che, anche qui – e chiudo – la programmazione che noi abbiamo definito in questa Assise, in questo Consiglio regionale, che è quella delle risorse comunitarie, ci vede cambiare passo perché, per la prima volta, nella storia delle programmazioni delle risorse comunitarie – e sono state tante – noi abbiamo invertito il trend.

Posso annunciare, sin da ora che, anche il nuovo target, quello del 31 dicembre prossimo, lo abbiamo già realizzato.

Abbiamo realizzato quello del 31 dicembre scorso e la Regione, per la prima volta nella storia delle programmazioni delle risorse comunitarie, è stata premiata con 143 milioni di euro di cui abbiamo deciso oggi stesso la destinazione.

Il nuovo target, quello del 31 dicembre prossimo, per la prima volta è stato già raggiunto.

Siamo la prima Regione, tra le Regioni del Sud in quanto a realizzazione della spesa, con tutte le implicazioni che questo ha.

Una Legislatura che, sia pure nelle difficoltà nelle quali si è operato – che sono difficoltà determinate dall'accumulo di problemi che, nei decenni, hanno segnato la vita di questa terra e anche della Regione –, pur in una condizione di difficoltà determinata dall'assenza di Politiche nazionali adeguate e pur in salita, ha prodotto risultati significativi ed importanti.

Per questo voglio ringraziare il Consiglio regionale. Voglio ringraziare i consiglieri regionali. Voglio ringraziare i consiglieri regionali di maggioranza, anche se la maggioranza è stata pervasa da condizioni non di compattezza perché, come ho avuto modo di dire in più occasioni, la più grande opposizione che ho avuto, è stata dentro le file della maggioranza; lo ripeto anche qui stasera, non per caricare addosso la croce a nessuno, ma per ricordare un dato oggettivo.

Ringrazio l'opposizione perché, in questa Legislatura, sono stati prodotti risultati significativi e importanti che, dal punto di vista strutturale, sono stati messi al servizio della Regione.

La programmazione che ho ricordato – alcuni dei programmi che ho ricordato – sono programmi che segneranno la vita della Calabria, anche in futuro, nei prossimi anni; non sono state misure dal respiro corto e anche gli investimenti sono stati volti al futuro per recuperare ritardi del passato perché, quando si amministra, bisogna amministrare guardando al bene comune e guardando, prima di ogni cosa, a quelle che sono le necessità di un territorio, anche se i risultati, poi, vengono non a conclusione di una Legislatura, ma via via che si va avanti.

Per molto tempo la Calabria, purtroppo, è stata governata e amministrata con una visione corta, e la visione corta, naturalmente, i problemi non solo li lascia, ma li fa trovare aggravati di volta in volta perché i problemi sono strutturali, importanti, profondi e abbisognano di una impostazione e di una programmazione di lungo

respiro.

Noi abbiamo cercato di fare questo e io credo che abbiamo fatto il nostro dovere.

Certo, la bacchetta magica non ce l’ha nessuno. Il re Mida in terra non c'è, né ci sono autorità divine.

Le autorità divine, per chi crede, sono nella dimensione dell'altro mondo. Le autorità divine in terra non ci sono, a nessun livello e in nessuna Istituzione.

Noi, da umili persone di questa terra, abbiamo cercato di servire, come era giusto e doveroso fare, la nostra comunità; servire la nostra terra, per la quale abbiamo chiesto un consenso.

L’abbiamo fatto con limiti, con insufficienze, ma l’abbiamo fatto guidati da una bussola: la bussola della legalità, la bussola del merito dei problemi, senza essere assillati dalla ricerca del consenso.

C'è un grande il problema, che è quello del precariato, e chiudo.

Anche qui, abbiamo voluto dare la giusta attenzione alle migliaia di precari – c'era una mozione del consigliere Franco Sergio, e voglio dare una risposta anche a questo; mi riferisco ai precari che provengono dalla mobilità in deroga, migliaia e migliaia di precari. Abbiamo messo in campo progetti per utilizzarli in modo utile e garantire un reddito minimo di 500 euro nelle Amministrazioni pubbliche.

Lo abbiamo fatto con l'amministrazione della Giustizia, consentendo a 1000 persone di essere messe a disposizione dell'amministrazione della Giustizia; lo abbiamo fatto con la scuola, consentendo a 650 persone di essere messe a disposizione della scuola per le attività di sostegno; lo abbiamo fatto con il Ministero dei beni culturali, consentendo a 650 persone di essere messe al servizio del Ministero dei beni culturali, sovrintendenze e istituzioni varie del Ministero dei beni culturali per la cura e la tutela del patrimonio culturale; lo abbiamo fatto con i Comuni: di recente è stato riapprovato il bando; è stata pubblicata la graduatoria dei Comuni per le attività che sono di sostegno ai Comuni; circa 5000 persone nei Comuni.

Lo abbiamo fatto anche spingendo oltre perché, come sapete, un accordo tra Stato- Regioni prevede dodici mesi di limitazione per questi progetti; noi li abbiamo portati a 24, sulla base della necessità di completare la formazione, anche attraverso i tirocini sul campo.

Stiano tranquille queste persone. Per quanto ci riguarda, sono garantite almeno in questo percorso.

Se dipendesse da noi e se lo Stato ci avesse consentito di fare qualcosa in più, li avremmo portati anche a 36, e se nell'amministrazione della Giustizia volessero tenere conto di queste forze, potrebbero benissimo certificarne, o meglio, utilizzarne la qualificazione che hanno acquisito con i tirocini, per dare o riconoscere i titoli ai concorsi nell’amministrazione della Giustizia o nelle amministrazioni varie che io ho richiamato.

Per quanto riguarda i lavoratori socialmente utili, che erano lasciati alla disperazione, dal primo gennaio 2015, sono stati avviati alla contrattualizzazione.

Quest'anno il fondo di 50 milioni di euro non è stato messo nel bilancio dello Stato.

Oggi, dopo la nostra iniziativa ho appreso che sia appresterebbero ad approvare un emendamento per 30 milioni di euro e non siamo d'accordo.

Devono essere ripristinati 50 milioni di euro; anzi, possibilmente storicizzati quei 50 milioni di euro, come ha fatto questo Consiglio regionale, storicizzando i 39 che ha messo la Regione per consentire ai Comuni di avviare gradualmente, come stanno facendo, le procedure di stabilizzazione.

Noi abbiamo avviato le procedure di stabilizzazione: sono quasi 2 mila al 31 dicembre, i lavoratori che saranno stabilizzati in virtù di questo percorso; quindi, da qui chiedo al Governo del Paese e alla rappresentanza parlamentare calabrese, di ripristinare il fondo dei 50 milioni di euro nel bilancio dello Stato; anzi, se possibile, di storicizzarlo come ha fatto la Regione affinché si possa consentire la stabilizzazione; così come chiedo che siano ripristinati i 40 milioni di euro destinati al Settore della forestazione, che sono stati tagliati, decurtati da questo Governo, e la finanziaria che è all’esame del Parlamento possa ripristinare il fondo per garantire gli interventi di sistemazione idraulica e forestale; così come chiedo che siano ripristinati i fondi destinati alle Zone economiche speciali.

Anche qui, un provvedimento assunto da questo Consiglio regionale con una legge approvata che noi abbiamo proposto al Governo e al Parlamento e che il Governo e il Parlamento hanno fatto propria; questo è un motivo di orgoglio perché è stato proprio il Consiglio regionale della Calabria a proporre la legge per la istituzione delle ZES.

Credo che possiamo dire che questa Legislatura, sul piano dei risultati, ha prodotto molto, tanto.

Tanto sarebbe stato possibile ancor più fare ma, naturalmente, come in tutte le attività umane, ripeto, non tutto è perfezione; ci sono i limiti e ci sono insufficienze, ma i limiti e le insufficienze non possono non far vedere quella che è sostanza, quelli che sono risultati importanti e quelli che sono il frutto del nostro e del vostro lavoro.

Tanti auguri al Consiglio regionale e, soprattutto, attraverso il Consiglio regionale, tanti auguri alla Calabria affinché il lavoro che è stato fatto possa essere una base importante per andare avanti, per proseguire e realizzare risultati importanti e significativi di cui la Calabria ha necessità per riscattarsi e per costruire un futuro degno di questo nome.

PRESIDENTE

Come è stato detto anche dal presidente Oliverio, con ogni probabilità questa sarà – fatte salve eventuali questioni indifferibili ed urgenti – l'ultima seduta della Legislatura del Consiglio regionale.

Trovo doveroso rivolgere con sobrietà, un saluto e un ringraziamento a tutti i consiglieri regionali, alla Giunta regionale, al Presidente della Giunta regionale, al personale degli uffici e a quanti hanno contribuito all'esercizio della vita democratica della nostra regione in questi anni in cui pure non sono mancate le difficoltà.

Sono personalmente soddisfatto della buona produzione legislativa del Consiglio regionale e del bassissimo contenzioso costituzionale.

Al di là delle diverse posizioni politiche, il Consiglio regionale ha operato con piena agibilità democratica, garantendo il pieno rispetto di tutte le voci e la tutela dei principi dello Statuto della Regione Calabria.

Nel congedarmi, nel congedarci, rivolgo un saluto a tutti cittadini calabresi che in questa Legislatura hanno avuto anche la possibilità di seguire in tempo reale i lavori attraverso la diretta streaming; una delle piccole grandi innovazioni che abbiamo introdotto per rendere questa Istituzione più trasparente, più efficiente e più sobria.

Sono orgoglioso di avere avuto l'onore e il privilegio di essere chiamato a presiedere questa solenne Aula. Per questo ringrazio tutti.

Viva la Calabria!

La seduta è tolta.

 

La seduta termina alle 18,40

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo: Arruzzolo, Ciconte, Esposito, Gentile, Guccione, Neri, Orsomarso, Salerno, Scalzo, Sculco

(È concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali.

Nucera - “Inquadramento normativo-professionale degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione” (PL n. 486/10^)

È stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

 

Giudiceandrea – “Modifica della legge n. 18 del 21 agosto 2007 e successive modifiche ed integrazioni 'Norme in materia di usi civici'” (PL n. 487/10^)

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

 

Bevacqua – “Modifiche alle leggi regionali 31/2019, 36/2019 e 37/2019” (PL n. 488/10^)

È stata assegnata alla prima - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale -  alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente -per il parere di cui all’art. 66, comma 2 del Regolamento interno ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere finanziario ex art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale

 

Mirabello – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 19/2002” (PL n. 489/10^)

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

 

Tallini – “Modifiche alla legge regionale 21/2010” (PL n. 490/10^)

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

 

“POR Calabria FESR FSE 2014/2020. Presa atto della Decisione comunitaria C(2019) 6200 final del 20 agosto 2019 e allocazione della riserva di efficacia ai sensi dell’articolo 22 del Reg. UE 1303/2013 – (deliberazione G.R. n. 559 del 29.11.2019)” (PPA n. 287/10^)

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

 

“Modifiche al Piano regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR) approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 156 del 19 dicembre 2016 – (deliberazione G.R. n. 570 del 29.11.2019)” (PPA n. 288/10^)

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - per il parere.

(Così resta stabilito)

 

“Approvazione schema di convenzione tra la Regione Calabria e i Gruppi Appartamento per l’erogazione di servizi socio-assistenziali; legge n. 328/2000 e l.r. n. 23/2003. Legge regionale n. 21/96 e s.m.i. – (deliberazione G.R. n. 589 del 9.12.2019)” (PPA n. 289/10^)

È stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative – per il parere.

(Così resta stabilito)

Promulgazione legge regionale

In data 29 novembre 2019, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 133 del 29 novembre 2019:

 

1. Legge regionale 29 novembre 2019 n. 48, recante: 'Disposizioni in materia funeraria e polizia mortuaria'.

In data 4 dicembre 2019, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 135 del 5 dicembre 2019:

1. Legge regionale 4 dicembre 2019, n. 49, recante: 'Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera a) e lettera e), comma 1, dell’articolo 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i.';

2. Legge regionale 4 dicembre 2019, n. 50, recante: 'Approvazione rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2018';

3. Legge regionale 4 dicembre 2019, n. 51, recante: 'Assestamento e provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2019-2021'.

In data 5 dicembre 2019, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 135 del 5 dicembre 2019:

1. Legge regionale 5 dicembre 2019, n. 52, recante: 'Conguaglio tariffa conferimento rifiuti urbani ai sensi dell’articolo 6 ter, comma 5, della l.r. 14/2014. Annualità 2019';

2. Legge regionale 5 dicembre 2019, n. 53, recante: 'Interpretazione autentica dell’articolo 8, comma 2 della legge regionale 29 novembre 2019, n. 48 (Disposizioni in materia funeraria e di polizia mortuaria)'.

Dimissioni alla carica di Assessore al lavoro e welfare

Con decreto n. 337 del 9 dicembre 2019, il Presidente della Giunta regionale ha preso atto delle dimissioni della dott.ssa Angela Savina Robbe dalla carica di Assessore al

lavoro e welfare e ha dato atto della conseguente cessazione delle deleghe conferitele con D.P.G.R. n. 27 del 13 aprile 2018, che rimane confermato nelle parti non modificate dal suddetto provvedimento, unitamente al D.P.G.R. n. 35 del 17 maggio 2018 e al D.P.G.R. n. 42 del 30 gennaio 2019.

Relazione sulle attività del CORECOM nell’anno 2019

Il Comitato Regionale per le Comunicazioni (CORECOM), in data 20 novembre 2019, ha approvato la relazione sulle attività svolte nell’anno 2019, in uno con la relazione sul Sistema delle Comunicazioni in Calabria anno 2019.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2019-2021:

 

Deliberazione Giunta regionale n. 560 del 29.11.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 561 del 29.11.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 562 del 29.11.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 563 del 29.11.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 564 del 29.11.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 565 del 29.11.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 567 del 29.11.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 568 del 29.11.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 571 del 29.11.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 572 del 29.11.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 573 del 29.11.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 574 del 29.11.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 575 del 29.11.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 576 del 29.11.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 577 del 29.11.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 578 del 29.11.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 579 del 29.11.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 580 del 29.11.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 583 del 2.12.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 584 del 2.12.2019.

Parere favorevole su deliberazione

La seconda Commissione, con nota prot. n. 36747 del 10.12.2019, ha comunicato che nella seduta del 10 dicembre 2019 ha espresso parere favorevole alla deliberazione di Giunta regionale n. 549 del 25 novembre 2019, recante: 'Adozione del Piano delle alienazioni e valorizzazioni degli immobili della Regione Calabria – esercizio finanziario 2019 - rettifica D.G.R. 507 del 30/10/2019'

(PARERE N. 57/10^)

Risposta scritta ad interrogazione

Tallini - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

- la crisi della Manitalidea spa, appaltatore affidatario della Convenzione Consip FM 3"Servizio di Facility Management per immobili adibiti prevalentemente ad uso ufficio, in uso a qualsiasi titolo alle Pubbliche Amministrazioni, nota alla cronaca nazionale ed in atto dal 2017, ha provocato il mancato pagamento di lavoratori, subappaltatori e tornitori in tutta Italia, inclusi quelli coinvolti nella commessa Regione Calabria e per tale ragione l'Ente Regione, oltre che affrontare le agitazioni sindacali per il mancato pagamento delle maestranze, è stato più volte diffidato dai subappaltatori all'applicazione del pagamento sostitutivo delle somme dovute, in forza dell'art. 118 comma 3 del Dlgs. 163/2006;

- il dirigente pro-tempore dopo aver più volte respinto le richieste avanzate dalle aziende anche tramite i propri legali, ha contestato l'applicabilità dell'art. 118 Dlgs 163 - 2006, divergendo da quanto fatto da altri Enti pubblici nella medesima situazione, per poi cambiare avviso e avviare formalmente il procedimento per il pagamento diretto dei subappaltatori, senza mai concluderlo;

- nelle more, la Manitalidea spa, il cui caso è attenzionato dal MISE in ragione di istanze di fallimento plurime e rischio insolvenza presso il competente tribunale di Torino, ha contestato a Regione Calabria, come ad altri Enti, il mancato pagamento dei propri crediti e richiesto espressamente la delegazione di pagamento nei confronti dei suoi subappaltatori. - il dirigente, adducendo da un lato la cessione di credito a Banca Farmactoring e dall'altro contestazioni sull'esecuzione di alcune attività manutentive, ha ammesso comunque la dovutezza di pagamenti per somme non contestare, senza però mai darvi corso;

- la Società Manitalidea respingendo ogni addebito ha rilevato l'infondatezza delle contestazioni, mai elevate nelle forme di legge e comunque smentite dalle bolle di lavoro sempre controfirmate dai referenti regionali, cui peraltro è seguita regolare autorizzazione a fatturare, ma soprattutto, ha ribadito che ogni criticità lamentata sugli impianti tecnologici della Cittadella afferisce a difetti strutturali e decadimento progressivo non imputabile alla manutenzione, criticità segnalate a suo tempo con relazioni e prove tecniche e di laboratorio. Infine ha eccepito la tardività delle suddette contestazioni, intervenute e quantificate solo a distanza di molti mesi dal subentro della Siram spa altra azienda incaricata dello svolgimento di tali attività manutentive;

Considerato che: - in merito alla questione impianti anche l'azienda Siram spa, incaricata successivamente della gestione degli impianti, ha confermato con proprie relazioni tecniche che la condizione di grave decadimento degli impianti tecnologici della Cittadella sia imputabile a difetti originari di realizzazione e non possano essere riferiti alla manutenzione. - si rilevano criticità anche sui decreti dirigenziali adottati a modifica degli affidamenti dei servizi di gestione degli immobili regionali, decreto n. 1842 del 18.02 2019, che ha rimodulato l'appalto alla Manitalidea spa senza variarne l'importo complessivo, e il decreto n. 2409 del 28.02.2019 con cui si è affidato alla Siram spa l'attività di manutenzione degli impianti tecnologici della Regione Calabria, in primis della Cittadella;

- l'agire della Regione Calabria - per il tramite dei propri dirigenti - appare non rispondente alle esigenze primarie di chiarezza e non contraddittorietà, risultando frustrati interessi meritevoli di tutela, in primis il diritto di lavoratori e PMI che costituiscono i soggetti più esposti nell'articolata vicenda;

- le relazioni tecniche di ben due diverse aziende, supportate da prove ed esami, hanno dimostrano come i difetti strutturali e il decadimento progressivo di gran parte degli impianti tecnologici sia imputabile alle caratteristiche dell'acqua fornita alla Cittadella e che tali difetti di costruzione inficianti gli impianti tecnologici della Cittadella, avrebbero dovuto imporre l'adozione di iniziative tempestive per risolvere a monte e definitivamente tali criticità;

- risulta, altresì, inverosimile infatti l'iniziativa dei dirigenti e responsabili protempore di programmare l'acquisto di costosi impianti (es. gruppi frigo) anziché rimuovere la causa originaria del problema. Tanto premesso e considerato -:

 

se il Presidente della Giunta Regionale, intende intervenire e quali provvedimenti vorrà adottare in merito alla vicenda del mancato pagamento delle ditte subappaltatrici, dando seguito all'applicazione del pagamento sostitutivo delle somme dovute, in forza dell'art. 1 18 comma 3 del Dlgs. 163/2006, nonché sulle altre criticità rappresentate, foriere di contenziosi e responsabilità erariale in danno della Regione Calabria.

(521; 19/11/2019)

 

Risposta: “In merito all’interrogazione in oggetto, atteso che il richiedente ha ritenuto notiziare in merito ai fatti a suo dire verificatisi, è quanto mai opportuno, prima di giungere a risposta, argomentare la condotta tenuta dal Settore sul caso de quo, rinvenibile dai documenti in atti.

Il contratto cui si fa riferimento nell’interrogazione è la Convenzione Consip Facility Management 3 che soggiace alle disposizioni del D.Lgs. 163/2006.

Ai sensi dell'art. 118 comma 2 del D.Lgs. 163/2006 “La stazione appaltante è tenuta ad indicare nel progetto e nel bando di gara le singole prestazioni e, per i lavori, la categoria prevalente con il relativo importo, nonché le ulteriori categorie, relative a tutte le altre lavorazioni previste in progetto, anch'esse con il relativo importo. Tutte le prestazioni nonché lavorazioni, a qualsiasi categoria appartengano, sono subappaltabili e affidabili in cottimo. Per i lavori, per quanto riguarda la categoria prevalente, con il regolamento, è definita la quota parte subappaltabile, in misura eventualmente diversificata a seconda delle categorie medesime, ma in ogni caso non superiore al trenta per cento. Per i servizi e le forniture, tale quota è riferita all'importo complessivo del contratto. L'affidamento in subappalto o in cottimo è sottoposto alle seguenti condizioni":

In particolare, ai punti 2 e 3, il medesimo comma stabilisce:

punto 2) che l'affidatario provveda al deposito del contratto di subappalto presso la stazione appaltante almeno venti giorni prima della data di effettivo inizio dell’esecuzione delle relative prestazioni;

punto 3) che al momento del deposito del contratto di subappalto presso la stazione appaltante l'affidatario trasmetta altresì la certificazione attestante il possesso da parte del subappaltatore dei requisiti di qualificazione prescritti dal presente codice in relazione alla prestazione subappaltata e la dichiarazione del subappaltatore attestante il possesso dei requisiti generali;

L’art. 1656 c.c. rubricato appunto “subappalto” dispone che “l’appaltatore non può dare in subappalto l’esecuzione dell'opera o del servizio se non è stato autorizzato dal committente".

Ai sensi del comma 3 dell’art. 118 "Nel bando dì gara la stazione appaltante indica che provvederà a corrispondere direttamente al subappaltatore o al cottimista l’importo dovuto per le prestazioni dagli stessi eseguite o, in alternativa, che è fatto obbligo agli affidatari di trasmettere, entro venti giorni dalla data di ciascun pagamento effettuato nei loro confronti, copia delle fatture quietanzate relative ai pagamenti da essi affidatari corrisposti al subappaltatore o cottimista, con l’indicazione delle ritenute di garanzia effettuate. Qualora gli affidatari non trasmettano le fatture quietanziate del subappaltatore o del cottimista entro il predetto termine, la stazione appaltante sospende il successivo pagamento a favore degli affidatari. Nel caso di pagamento diretto, gli affidatari comunicano alla stazione appaltante la parte delle prestazioni eseguite dal subappaltatore o dal cottimista, con la specificazione del relativo importo e con proposta motivata di pagamento. Ove ricorrano condizioni di crisi di liquidità finanziaria dell'affidatario, comprovate da reiterati ritardi nei pagamenti dei subappaltatori o dei cottimisti, o anche dei diversi soggetti che eventualmente lo compongono, accertate dalla stazione appaltante, per il contratto di appalto in corso può provvedersi, sentito l'affidatario, anche in deroga alle previsioni del bando di gara, al pagamento diretto alle mandanti, alle società, anche consortili, eventualmente costituite per l'esecuzione unitaria dei lavori a norma dell'articolo 93 del regolamento di cui al D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207, nonché al subappaltatore o al cottimista dell’importo dovuto per le prestazioni dagli stessi eseguite.”

Per la citata normativa dunque:

è la Stazione Appaltante che detiene e dispone delle Polizze Fideiussorie contrattuali;

è la Stazione Appaltante il soggetto a cui proporre il contratto di subappalto;

è la Stazione Appaltante che autorizza il subappalto;

è la Stazione Appaltante che, nel caso in cui ricorrano le condizioni, provvede a corrispondere direttamente al subappaltatore o al cottimista l'importo dovuto per le prestazioni dagli stessi eseguite.

Orbene, dagli atti in essere si evince che la Regione (Amministrazione contraente) con “Ordinativo Principale di Fornitura” ha solo aderito alla Convenzione Consip Facility Management 3 - Lotto 12 (FM 3). Il contratto di subappalto è stato depositato dalla Società affidataria Manital esclusivamente a Consip S.p.A. e che questi lo ha autorizzato.

Ne discende quindi che Consip S.p.A. è da individuare quale “Stazione Appaltante”, spetta pertanto a Consip S.p.A. provvedere a corrispondere direttamente al subappaltatore l'importo dovuto per le prestazioni dallo stesso eseguite o, quantomeno, autorizzare l'Amministrazione contraente Regione Calabria ad eseguire il pagamento diretto al subappaltatore.

Secondo l’applicazione data a suo tempo dal Settore Economato della normativa citata, appariva evidente che Consip fosse Stazione Appaltante. Lo confermava, altresì, il fatto che il 30% subappaltabile fosse stato determinato sull’intero Lotto 12 e non già sulla commessa della Regione Calabria.

Una diversa interpretazione (Regione Calabria stazione appaltante) avrebbe certificato l'irregolarità del contratto in essere atteso che l’intero servizio commissionato è stato subappaltato e l'autorizzazione al subappalto sarebbe stata concessa da soggetto non qualificato (appunto Consip).

II Settore economato del grave disagio patito dai subappaltatori, così come il progressivo decadimento dei servizi dagli stessi erogati, conseguenza dei mancati e/o ritardati pagamenti operati da Manital, ha più volte informato Consip.

Non ricevendo supporto alcuno e sostituendosi a Consip S.p.A., il Settore ha sospeso di propria iniziativa i pagamenti alla Società affidataria Manital sollecitando la trasmissione, entro venti giorni dalla data di ciascun pagamento effettuato dall’Amministrazione contraente Regione Calabria, copia delle fatture quietanzate relative ai pagamenti corrisposti ai subappaltatori.

Tale iniziativa ha sortito effetti solo parziali per la Società subappaltante Energy Max Plus tant’è che l’Amministrazione ha bloccato ogni trasferimento a Manital per attività manutentiva, respingendo le fatture dalla stessa inviate.

Stante il perdurare delle diffide promosse dai subappaltatori nei confronti della Regione, finalizzate ad ottenere il pagamento delle spettanze maturate a fronte dei servizi prestati per conto di Manital S.p.A., il Settore ha ripetutamente sollecitato Manital ad effettuare i pagamenti dovuti ai subappaltatori ipotizzando anche un pagamento diretto agli stessi ben sapendo che tale ipotesi, proprio perché privi di legittimazione ad operare in tal senso, avrebbe dovuto avere l'assenso di Manital in quanto si sarebbe configurata come una “delegazione di pagamento ex lege”.

A tale possibilità Manital si è opposta fermamente in data 25.01.2019 sostenendo preliminarmente l’inapplicabilità dell’art. 105 del d.lgs. 50/2016 (invocato a suo tempo dalla Energy Max Plus Srl così come dalle altre richiedenti) e del comma 3 dell’art. 118 in quanto il primo sopravvenuto ed il secondo modificato successivamente all'affidamento della convenzione. La stessa Manital ha evidenziato altresì che, anche a voler ritenere applicabile le disposizioni di cui al comma 3 dell'art. 118, non si rinvenivano nella specie le condizioni e i presupposti normativi previsti per disporre il pagamento diretto non risultando, tra l'altro, la Società in crisi di liquidità finanziaria per le ragioni che opportunamente dettagliava.

L’intransigenza di Manital non ha di certo scoraggiato l'Amministrazione che ha inteso promuovere un incontro finalizzato alla definizione bonaria della vertenza in atto. In data 7 febbraio c.a. è stato tenuto in Regione il citato incontro all’esito del quale sembrava che le parti interessate (Manital ed Energy Max Plus) avessero trovato un accordo soddisfacente. Viste le successive richieste e diffide di corresponsione diretta dei pagamenti prodotte da Energy Max Plus, è del tutto evidente che l’accordo raggiunto non aveva sortito effetti.

Quindi, diversamente da quanto asserito, pur ritenendo di non essere stazione appaltante, il Settore ha intrapreso ogni iniziativa ritenuta utile alla soluzione della causa e, dunque, l’indisponibilità ad erogare direttamente il credito vantato da Energy Max Plus è dovuto sostanzialmente alla mancanza di assenso da parte di Manital ad operare in tal senso.

In merito agli addebiti formulati in conseguenza della mancata esecuzione di lavori di ripristino di componenti elettriche danneggiatesi, è solo il caso di citare il contenuto della relazione prodotta da SIRAM (società intervenuta in sostituzione di Manital e quindi di Energy nella conduzione e manutenzione degli impianti) sullo stato di consistenza degli impianti della “Cittadella Regionale’ ove, diversamente da quanto esposto da Manital (chiamata ripetutamente a partecipare ai sopralluoghi di verifica in contraddittorio della consistenza degli impianti) è stata evidenziata la cattiva conduzione degli stessi con conseguenti rotture e malfunzionamenti che avrebbero sicuramente comportato spese ingenti per il loro ripristino. È il caso di precisare che le segnalazioni di cattivo funzionamento non sono state tardive e strumentali ma continue e circostanziate e solo l'inerzia di Manital ha probabilmente determinato l’evoluzione in peggio della condizione degli impianti.

Per i fatti appena descritti, con nota n. 167516 del 29.04.2019, la Società Manital è stata invitata ad una assunzione di responsabilità che riguardasse da un lato la risoluzione immediata delle questioni poste e dall’altro la riemissione delle fatture manutentive decurtate degli importi afferenti all’impiantistica “fuori uso” che in quanto tale sicuramente non poteva essere stata destinataria di alcun intervento programmato e/o straordinario.

In ultimo, con riferimento alle rilevate “criticità” sui decreti dirigenziali (di cui però non vi è menzione) è necessario fare dovuta chiarezza: a seguito della riorganizzazione degli uffici della Giunta regionale, conseguenza anche del passaggio di funzioni operati dalla Legge Delrio, è aumentato notevolmente il patrimonio immobiliare da dover gestire e manutenere. La convenzione con Manital non consentiva incrementi di servizi, sia di pulizia locali che di manutenzione, in quanto il plafond programmato da Consip risultava oramai del tutto esaurito. Tale situazione ha comportato, da un lato, affidare a Manital l’esecuzione dei servizi di pulizia su tutti gli edifici (compreso quelli di nuova acquisizione) e, dall’altro lato, affidare i servizi manutentivi degli edifici più gravosi in termini di spesa energetica dell’Ente (compreso quelli di nuova acquisizione) alla Società SIRAM S.p.A. a mezzo adesione alla Convenzione Consip (SIE 3). Ampliamenti, diminuzioni e/o modifiche di consistenza delle attività contrattualizzate risultavano contemplate sia in convenzione (art. 4 punto 8 della convenzione) che dall’ art. 2 del contratto di subappalto.

Vi è da dire che con quest’ultima adesione si è conseguita una politica finalizzata all’efficientamento energetico degli immobili nonché una razionalizzazione della spesa per l’acquisto di energia elettrica e gas nel rispetto dell’obiettivo nazionale di risparmio energetico (D.Lgs. 102/2015 e D.Lgs. 115/2008). In sintesi si è passati da una semplice attività manutentiva degli impianti ad una continua e puntuale attività evolutiva degli stessi con indubbi vantaggi in termini di conservazione ed accrescimento del valore patrimoniale immobiliare della Regione.

Fatte le dovute puntualizzazioni circa la possibilità di ricorrere al pagamento sostitutivo delle somme dovute, in forza dell’art. 118, comma 3 del D.Lgs. 163/2006, si ritiene che oggi, pur volendo assurgere al ruolo di “Stazione Appaltante", non sussistano i presupposti per procedere in quanto le condizioni sono sostanzialmente immutate, atteso che la Società Manital non ha manifestato la volontà di indirizzare l’Amministrazione verso un’ipotesi sostitutiva nei confronti di Energy Max Plus. A ciò si aggiunga che, alla luce dei guasti agli impianti, si rende necessario quantificare le somme effettivamente dovute a Manital per l’attività manutentiva prestata nell’ambito del contratto FM3 e, a tal fine, questo Settore ha intrapreso iniziative volte all’accertamento tecnico legale mediante A.T.P. delle cause di malfunzionamento e delle conseguenti responsabilità.”

 

Raffaela Starace (Dirigente Settore Economato, Logistica e Servizi Tecnici –Provveditorato, Autoparco e BURC - Gestione applicativi informatici del Personale)

 

 

Bova - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

la Legge n. 135/90, art. 1, lettera d), prevede lo svolgimento annuale di corsi di formazione a carattere obbligatorio per il personale in servizio presso le Unità Operative di malattie infettive dei presidi ospedalieri della Calabria e del personale addetto alle attività di assistenza domiciliare ai pazienti affetti da AIDS;

per tali eventi formativi la Giunta Regionale con delibera n. 1297 del 4 marzo 1997 individuò l'allora Azienda Sanitaria n. 6 di Lamezia Terme, confluita poi nell'attuale Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, come Azienda capofila per la realizzazione dei corsi annuali di formazione ed aggiornamento per la prevenzione delle infezioni da HIV di cui alla Legge n. 135/90;

con Decreto n. 5689 del 31 maggio 2017 il Dirigente Generale del Dipartimento "Tutela della Salute e Politiche Sanitarie", sono stati erogati € 353.532,44 all'Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro per le attività formative del XXII corso di formazione ed aggiornamento. Considerato che: ad oggi nessun atto conseguente è stato adottato né della Regione Calabria né dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro per la realizzazione del corso già finanziato;

che vani ed inutili, oltre che mortificanti, si sono rilevati i reiterati e plurimi solleciti ad adempiere avanzati, sia pure verbalmente, dal sottoscritto consigliere regionale che, tra l'altro, non ha esitato nel preannunciare azioni giudiziarie -:

 

quali intendimenti si intenda assumere per garantire la realizzazione dei corsi di formazione ed aggiornamento di cui sopra e quali siano i motivi che, ad oggi, non ne hanno consentito la realizzazione nonostante gli eventi formativi siano obbligatori per legge dello Stato.

(522; 21/11/2019)

 

Risposta: “In riferimento all’interrogazione dell’Onorevole Arturo Bova, specificata in oggetto, si precisa quanto segue:

   Con delibera di Giunta Regionale n. 1297 del 4.3.1997 veniva individuata l’Azienda Sanitaria di Lamezia Terme, confluita poi nell’attuale Azienda sanitaria Provinciale di Catanzaro, quale Azienda capofila per la gestione e la realizzazione dei corsi annuali di formazione ed aggiornamento professionale di cui alla Legge 135/1990;

   Fino alla XXI^ edizione l’ASL di Lamezia Terme prima, e l’ASP di Catanzaro dopo, hanno garantito l’esecuzione dei corsi di formazione ed aggiornamento di cui alla Legge 135/90, affidata con la DGR n. 1297/1997;

   L’ASP di Catanzaro ha comunicato l’impossibilità a proseguire nella gestione dei suddetti corsi e, pertanto, si rende necessario individuare altra azienda del S.S.R..

   Nella prossima Giunta sarà discussa la deliberazione con la quale si provvederà alla revoca della precedente deliberazione n. 1297/1997, demandando, contestualmente, al Dipartimento “Tutela della salute e Politiche Sanitarie” l’individuazione di altra azienda, trattandosi di atto organizzativo e di gestione;

   Il Dipartimento “Tutela della Salute e Politiche Sanitarie” ha già individuato l’Azienda di riferimento e, pertanto, entro il mese di dicembre sarà definito l’iter amministrativo e riavviati i corsi di formazione ed aggiornamento di cui alla Legge 135/1990.”

 

Antonio Belcastro (Dirigente Generale)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 286/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: "Bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2020-2022 e approvazione del piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio esercizi 2020-2022" (Del. n. 463)

Il Consiglio regionale

 

visti:

-    il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, recante “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”;

-    il decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126, recante “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118” che, tra l’altro, ha sostituito il titolo III – Ordinamento finanziario e contabile delle Regioni del D.Lgs. n.118/2011;

-    l'art. 21 del D.Lgs. n. 50/2016 "Programma delle acquisizioni delle stazioni appaltanti" che prevede che le amministrazioni aggiudicatrici adottino il programma biennale degli acquisti di beni e servizi di importo unitario stimato pari o superiore a euro 40.000, nonché i relativi aggiornamenti annuali, nel rispetto dei documenti programmatori ed in coerenza con il bilancio e le norme inerenti la programmazione economico-finanziaria;

richiamati:

-    l’articolo 67 del D.Lgs n. 118/2011, che ribadisce l’autonomia contabile del Consiglio regionale che deve essere assicurata dalle Regioni, sulla base delle disposizioni statutarie; inoltre, ai sensi del comma 2, il Consiglio adotta il medesimo sistema contabile degli schemi di bilancio della Regione, adeguandosi ai principi contabili generali ed applicati allegati al D.Lgs. n.118/2011;

-    l’articolo 10, comma 1, del D.Lgs. n. 118/2011, che dispone che il bilancio di previsione finanziario è almeno triennale, ha carattere autorizzatorio ed è aggiornato annualmente in occasione della sua approvazione;

-    l’articolo 11 del D.Lgs. n. 118/2011 che disciplina la redazione degli schemi di bilancio;

-    l’articolo 18 bis, comma 1, del D.Lgs. n. 118/2011, secondo il quale, al fine di consentire la comparazione dei bilanci, gli enti adottano un sistema di indicatori semplici, denominato “Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio” misurabili e riferiti ai programmi e agli altri aggregati del bilancio;

-    l’articolo 18 bis, comma 2, del D.Lgs. n. 118/2011, che dispone che le regioni e i loro enti ed organismi strumentali, entro 30 giorni dall'approvazione del bilancio di previsione, presentano il Piano degli indicatori di bilancio, che è parte integrante dei documenti di bilancio di ciascuna amministrazione pubblica;

-    il Decreto n. 14/2018 “Regolamento recante procedure e schemi-tipo per la redazione e la pubblicazione del programma triennale dei lavori pubblici, del programma biennale per l'acquisizione di forniture e servizi e dei relativi elenchi annuali e aggiornamenti annuali” adottato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze;

 

considerato che occorre provvedere all’approvazione del programma biennale degli acquisti di forniture e servizi, in ottemperanza alle disposizioni normative precedentemente citate e a quanto prescritto dall’art. 21 del D. Lgs. n. 50/2016;

tenuto conto che i documenti contabili del bilancio di previsione del Consiglio regionale prevedono un fabbisogno per le spese di funzionamento di euro 58.000.000,00 per ciascuno degli esercizi 2020, 2021 e 2022;

visto lo Statuto regionale approvato con legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 e ss.mm.ii., ed in particolare l’art. 23;

visto il nuovo regolamento di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale approvato con deliberazione consiliare n. 190 del 4 maggio 2017 e ss.mm.ii., che ha recepito i principi introdotti dal D.Lgs. 23 giugno 2011, n.118 e ss.mm.ii;

visti:

-    i principi contabili applicati e gli schemi di bilancio allegati al D.Lgs. n. 118/2011;

-    lo schema del programma biennale degli acquisti di forniture e servizi 2020-2021;

-    lo schema di bilancio di previsione finanziario per gli anni 2020-2021-2022, redatto sulla base degli schemi di cui all’allegato 9 del D.Lgs. n. 118/2011;

-    il Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio del Consiglio regionale per gli esercizi 2020-2022;

-    l’articolo 72, comma 1, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014 n. 126, con cui vengono assegnati al Collegio dei revisori della Regione i compiti di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione della Regione, delle sue articolazioni organizzative dotate di autonomia contabile e di bilancio, compreso il Consiglio regionale ove questo non sia dotato di un proprio organo di revisione;

esaminato il programma biennale degli acquisti di forniture e servizi 2020 - 2021 e in particolare i seguenti atti:

   quadro delle risorse necessarie alla realizzazione previste dal programma (Scheda A);

   elenco degli acquisti del programma (Scheda B);

   elenco degli interventi presenti nella prima annualità del precedente programma biennale e non riproposti e non attivati (Scheda C);

esaminato, altresì, il bilancio di previsione del Consiglio regionale 2020-2022 suddiviso per missioni e programmi, elaborato in attuazione dei principi di cui al D.Lgs. n. 118/2011 secondo gli schemi previsti dall’allegato 9 del decreto stesso, che di seguito si riepilogano e che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto:

-    bilancio entrate per titoli e tipologia;

-    bilancio spese per missioni e programmi con suddivisione in titoli;

-    riepilogo per titoli di entrata;

-    riepilogo per titoli di spesa;

-    riepilogo delle spese per missioni;

-    quadro generale riassuntivo;

-    equilibri di bilancio;

-    tabella dimostrativa del risultato di amministrazione presunto (all’inizio dell’esercizio 2020);

-    composizione per missioni e programmi del fondo pluriennale vincolato esercizi 2020-2022;

-    composizione dell’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità;

-    elenco delle spese obbligatorie;

-    elenco delle entrate delle spese ricorrenti/non ricorrenti;

-    elenco delle spese che possono essere finanziate con il fondo di riserva per spese impreviste;

-    elenco delle previsioni annuali di competenza e di cassa secondo la struttura del piano dei conti;

-    nota integrativa;

vista la relazione della Commissione speciale di Vigilanza, resa ai sensi dell’articolo 13, comma 5, del regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale (Allegato 4);

visto il parere n. 12/2019 del Collegio dei revisori dei conti (Allegato 5), reso ai sensi dell’articolo 72, comma 1 del D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii. e dell’articolo 13, comma 4 del regolamento di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale approvato con deliberazione n. 190 del 4 maggio 2017 e ss.mm.ii.;

udito il relatore, Consigliere Tallini, il quale ha informato l’Aula sulla necessità di modificare e sostituire l’allegato “Quadro generale riassuntivo”, in quanto per mero errore materiale è stato indicato l’importo del fondo di cassa presunto all’inizio dell’esercizio in euro 5.000.000,00 anziché in euro 6.500.000,00, ottemperando in tal modo alla raccomandazione espressa dal Collegio dei revisori nel parere sopra richiamato;

delibera

-    di approvare il programma biennale degli acquisti di forniture e servizi 2020-2021 unitamente agli allegati previsti dalla normativa vigente, che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto (Allegato 1);

-    di approvare il bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2020-2022, unitamente agli allegati previsti dalla normativa vigente, che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto (Allegato 2);

-    di approvare il Piano degli integratori e dei risultati attesi di bilancio del Consiglio regionale per gli esercizi 2020-2022, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto (Allegato 3);

-    di prendere atto della relazione della Commissione speciale di vigilanza (Allegato 4) e del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti (Allegato 5), che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto;

-    di chiedere alla Giunta regionale, per ciascuno degli anni inclusi nel bilancio del Consiglio regionale 2020-2022, la somma di euro 58.000.000,00 per come stabilito dall’articolo 13, comma 6 del regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 190 del 4 maggio 2017 e ss.mm.ii.;

-    di dare atto che, successivamente all’approvazione del presente provvedimento, il programma biennale degli acquisti di forniture e servizi ed i relativi aggiornamenti saranno pubblicati sul sito informatico del Consiglio regionale della Calabria nel profilo di committente e sul sito informatico del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e dell’Osservatorio dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture ai sensi dell’art. 213 del D.Lgs. n. 50/2016.

(Allegati)

Proposta di legge numero 478/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2020-2022 (Art. 43 del decreto legislativo 118/2011)" (Del. n. 464)

Art. 1

(Autorizzazione all’esercizio provvisorio di bilancio)

 

     1.         Ai sensi dell'articolo 43 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), dal 1 gennaio 2020 fino al momento dell'entrata in vigore della legge che approva il bilancio di previsione 2020-2022 e comunque non oltre il 30 aprile 2020, è autorizzato l’esercizio provvisorio del bilancio entro il limite di quattro dodicesimi degli stanziamenti di spesa previsti per l'esercizio 2020 nel bilancio di previsione 2019-2021 definitivamente assestato.

     2.         Sono autorizzate per intero le spese elencate nell’allegato 4/2 al d.lgs. 118/2011, le spese obbligatorie, le spese relative alle elezioni regionali, nonché le spese finanziate con fondi a destinazione vincolata relative ai Programmi comunitari e nazionali.

     3.         Nell'ambito dell'esercizio provvisorio, sono autorizzate le variazioni al bilancio previste agli articoli 48 e 51 del d.lgs. 118/2011, conformemente alle specifiche disposizioni contenute al paragrafo 8 del principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria, allegato 4/2 al d.lgs. 118/2011.

     4.         L'esercizio provvisorio è gestito in conformità alle disposizioni contenute nei principi contabili richiamati nel d.lgs. 118/2011.

 

Art. 2

(Entrata in vigore)

 

     1.         La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 284/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione del bilancio consolidato dell'anno 2018 della Regione Calabria - art. 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118” (Del. n. 465)

Il Consiglio regionale

 

vista la deliberazione di Giunta regionale n. 534 del 25 novembre 2019, recante: "Approvazione del bilancio consolidato dell'anno 2018 della Regione Calabria - art. 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118";

considerato che:

-    al fine di consentire la predisposizione del bilancio consolidato, ai sensi dell'allegato 4/4 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 con la delibera di Giunta regionale n. 496 del 6 novembre 2018 e con successiva delibera di Giunta regionale n. 429 del 27 settembre 2019 è stato aggiornato l'elenco dei soggetti componenti il gruppo Amministrazione Pubblica;

-    con la delibera di Giunta regionale n. 504 del 6 novembre 2018 e la successiva delibera di Giunta regionale n. 457 del 27 settembre 2019 è stato aggiornato l'elenco dei componenti del gruppo Regione Calabria;

-    l'articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 recante "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42", disciplina, al comma 1, la predisposizione da parte della Regione del Bilancio consolidato con i propri enti ed organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate e, al comma 2, prevede che gli enti strumentali, le aziende e le società considerate nel bilancio consolidato della regione costituiscono il "Gruppo della regione";

-    l'allegato 11 al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 contiene lo "schema di bilancio consolidato";

preso atto che:

- ai sensi dell'allegato 4/4 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, i bilanci di esercizio e la documentazione integrativa sono trasmessi alla capogruppo entro 10 giorni dall'approvazione dei bilanci e, in ogni caso, entro il 20 luglio dell'anno successivo a quello di riferimento. I bilanci consolidati delle sub-holding sono trasmessi entro il 20 luglio dell'anno successivo a quello di riferimento. L'osservanza di tali termini è particolarmente importante, in considerazione dei tempi tecnici necessari per l'effettuazione delle operazioni di consolidamento, per permettere il rispetto dei tempi previsti per il controllo e l'approvazione del bilancio consolidato. Se alle scadenze previste i bilanci dei componenti del gruppo non sono ancora stati approvati, è trasmesso il pre-consuntivo o il bilancio predisposto ai fini dell'approvazione;

- è possibile redigere il bilancio consuntivo della Regione Calabria dell'anno 2018;

considerato che il bilancio consolidato 2018 della Regione Calabria si compone di stato patrimoniale e conto economico e che allo stesso è compiegata la "relazione e nota integrativa" ai sensi dell'art. 68 del decreto legislativo n. 118/2011;

rilevato che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 10 dicembre 2019, ha approvato il bilancio consolidato dell’anno 2018 della Regione Calabria;

preso atto del parere n. 11, redatto con verbale n. 15 del 9 dicembre 2019, del Collegio dei revisori dei conti della Regione Calabria, allegato alla presente deliberazione, le cui raccomandazioni sono state recepite dalla Seconda Commissione in sede di approvazione del provvedimento;

delibera

di approvare il bilancio consolidato dell'anno 2018 della Regione Calabria, ai sensi dell’articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, unitamente ai relativi allegati richiamati in premessa, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di legge numero 466/10^ di iniziativa del consigliere F. D'Agostino, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 11 agosto 2014, n. 14 (Riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria)” (Del. n. 466)

Art. 1

(Modifiche alla l.r. 14/2014)

 

     1.         All'articolo 1, comma 2, lettera d), della legge regionale 11 agosto 2014, n. 14 (Riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria), è aggiunto, in fine, il seguente alinea:

«La Città metropolitana di Reggio Calabria, per i Comuni ricompresi nel relativo ATC, ove necessario, nell'esercizio della propria autonomia statutaria e regolamentare, prevede sedute ristrette della Conferenza metropolitana, alla quale partecipano unicamente i sindaci dei Comuni ricadenti nella rispettiva ARO».

     2.         All'articolo 4 della l.r. 14/2014, sono apportate le seguenti modifiche:

                 a)         dopo il comma 1 è aggiunto il seguente: «1 bis) I Comuni ricompresi nell'ATO relativo al territorio della Città metropolitana di Reggio Calabria esercitano le funzioni di cui al comma 1 attraverso gli organi della medesima Città metropolitana, secondo l’ordinamento delle competenze stabilito dalla legge e dallo statuto»;

                 b)         dopo il comma 9 è aggiunto il seguente: «9 bis) I Comuni ricompresi nell'ATO relativo al territorio della Città metropolitana di Reggio Calabria esercitano le funzioni di cui al comma 9 attraverso gli organi della medesima Città metropolitana, secondo l’ordinamento delle competenze stabilito dalla legge e dallo statuto»;

                 c)         dopo il comma 10 è aggiunto il seguente: «10 bis) La Città metropolitana di Reggio Calabria, al fine di svolgere le attività tecnico-amministrative collegate all'attuazione dei compiti di cui al comma 9, si avvale della propria struttura organizzativa e del proprio personale».

 

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

 

     1.         Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 3

(Entrata in vigore)

 

     1.         La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge numero 456/10^ di iniziativa del consigliere D. Bevacqua, recante: “Adeguamento alla normativa nazionale. Modifiche alla legge regionale 7 dicembre 2009, n. 47 (Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali, dei boschi vetusti, dei filari, delle alberate e della flora spontanea di alto pregio della Calabria)” (Del. n. 467)

Art. 1

(Sostituzione dell'articolo 4 della l.r. 47/2009)

 

     1.         L'articolo 4 della legge regionale 7 dicembre 2009, n. 47 (Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali, dei boschi vetusti, dei filari, delle alberate e della flora spontanea di alto pregio della Calabria) è sostituito dal seguente:

"Art. 4

(Compiti e funzioni dei Comuni)

 

     1.         I Comuni garantiscono i livelli di tutela, valorizzazione e salvaguardia secondo le finalità della presente legge.

     2.         I Comuni, ai sensi dell'articolo 7 della l. 10/2013, sotto il coordinamento della Regione Calabria, provvedono ad effettuare il censimento degli alberi monumentali ricadenti nel territorio di loro competenza.

     3.         Il censimento è realizzato dai Comuni, sia mediante ricognizione territoriale con rilevazione diretta e schedatura del patrimonio di alberi monumentali, sia a seguito di recepimento, verifica specialistica e conseguente schedatura delle segnalazioni provenienti da cittadini, associazioni, istituti scolastici, enti territoriali, segretariati regionali e soprintendenze competenti del Ministero per i beni e le attività culturali.

     4.         Per la segnalazione di alberi monumentali, i soggetti di cui al comma 3 utilizzano l'apposita scheda di segnalazione di cui all'allegato numero 2 del decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali 23 ottobre 2014. La scheda, opportunamente compilata, è consegnata al Comune avente competenza sul territorio in cui radica la pianta oggetto di segnalazione.

     5.         Per garantire all'elenco nazionale e regionale degli alberi monumentali una omogeneità di contenuti e una comparabilità tra i dati e le informazioni, per l'attività di censimento è utilizzata nel rilievo di campagna la scheda di identificazione dell'albero monumentale-formazioni vegetali monumentali, di cui all'allegato numero 3 al decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 23 ottobre 2014.

     6.         Per la metodologia di rilevazione dei parametri, fra i quali, il parametro dimensionale relativo alla circonferenza, si fa riferimento all'allegato tecnico specifico di cui all'allegato numero 5 al decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali 23 ottobre 2014, e alla circolare del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali 19 febbraio 2015, n. 8870 (Alberi monumentali - Individuazione dei valori minimi indicativi di circonferenza per il criterio dimensionale).

     7.         I Comuni, effettuate le attività di censimento, trasmettono al dipartimento della Giunta regionale competente in materia di tutela dell'ambiente i risultati dello stesso, esposti sotto forma di elenco, di cui all'allegato numero 1 al decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali 23 ottobre 2014, affinché la Giunta si pronunci sull'attribuzione del carattere di monumentalità di ogni singolo elemento censito. L'elenco comunale è corredato delle schede di identificazione e del materiale documentale e fotografico, entrambi, in formato digitale.

     8.         La scheda di segnalazione dell'albero monumentale o delle formazioni vegetali monumentali, la scheda di identificazione, l'allegato tecnico specifico sui criteri dimensionali, la circolare del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali del 19 febbraio 2015, n. 8870 e lo schema di elenco sono resi disponibili sul sito istituzionale della Regione Calabria, nella sezione relativa al dipartimento competente in materia di tutela dell'ambiente. 

     9.         I Comuni, ai sensi del decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali 23 ottobre 2014, possono richiedere, a supporto dell'attività di censimento, specifica collaborazione agli organismi territorialmente competenti, con particolare riferimento alla verifica specialistica delle segnalazioni provenienti da cittadini, associazioni, istituti scolastici ed enti territoriali.

        10.  I Comuni rendono noti gli alberi inseriti nell'elenco nazionale ricadenti nel territorio di propria competenza mediante affissione all'albo pretorio, in modo tale da permettere al titolare di diritto soggettivo o al portatore di interesse legittimo di proporre ricorso, nei modi e termini previsti dalla specifica normativa, avverso l'inserimento in elenco di uno specifico elemento arboreo.

        11.  I Comuni, ai sensi dell'articolo 7, comma 4, della l. 10/2013, concedono le autorizzazioni di cui all'articolo 6, commi 5 e 6, all'abbattimento e alla modifica della chioma e dell'apparato radicale solo in casi motivati e improcrastinabili, nei quali è accertata l'impossibilità di adottare soluzioni alternative, previo parere obbligatorio e vincolante degli organismi territorialmente competenti, che si possono avvalere della consulenza del servizio fitosanitario regionale.

        12.  I Comuni trasmettono alla Regione gli atti autorizzativi rilasciati per l'abbattimento o la modifica degli esemplari. 

        13.  Nel caso in cui si rilevi un pericolo imminente per la pubblica incolumità e. la sicurezza urbana, il Comune provvede tempestivamente agli interventi necessari a prevenire e ad eliminare il pericolo, dandone previa immediata comunicazione agli organismi territorialmente competenti, e predispone, ad intervento concluso, una relazione tecnica descrittiva della situazione e delle motivazioni che hanno determinato l'intervento.

        14.  Ai fini di cui ai commi 9, 11 e 13, per "organismi territorialmente competenti" si intendono gli uffici del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, per come previsto dall'articolo 11, comma 1, lettera c) del d.lgs. n. 177/2016 e, in presenza di vincolo paesaggistico, i competenti uffici del Ministero per i beni e le attività culturali.".

 

Art. 2

(Sostituzione dell'articolo 6 della l.r. 47/2009)

 

     1.         L'articolo 6 della l.r. n. 47/2009 è sostituito dal seguente:

 

"Art. 6

(Iniziative di valorizzazione e tutela)

 

     1.         La Regione Calabria sostiene specifici progetti di valorizzazione e tutela degli alberi monumentali, dei boschi vetusti, dei filari, delle alberate e della flora di alto pregio spontanea da realizzarsi con gli Enti locali, con gli enti di ricerca, con le Istituzioni culturali e con le associazioni ambientaliste. 

     2.         La Regione Calabria promuove la conoscenza delle specie di cui all'articolo 2 anche per fini didattici e turistici, nel rispetto dei principi di conservazione della natura e dell'ecosostenibilità.

     3.         Con la pubblicazione definitiva dell'elenco degli alberi monumentali della Calabria, gli esemplari e le formazioni arboree in esso riportati sono, eventualmente, sottoposti alla procedura per il riconoscimento del vincolo storico-paesaggistico di cui all'articolo 136, comma 1, lettera a) del Capo II, della parte terza del d.lgs. 42/2004, secondo le procedure indicate negli articoli 138 e seguenti del richiamato d.lgs. n. 42/2004. In caso di proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico, la Regione provvede ai sensi dell'articolo unico, comma 6, del decreto del capo Dipartimento delle Politiche europee ed internazionali e dello sviluppo rurale 19 dicembre 2017. Per gli esemplari e le formazioni arboree inseriti nell'elenco pubblicato sono previste adeguate forme di valorizzazione e tutela. I Comuni interessati riportano nei propri strumenti urbanistici gli alberi inseriti nell'elenco e le popolazioni delle specie vegetali della flora di pregio, nonché le relative aree di pertinenza, dettando eventuali ulteriori apposite norme di tutela.

     4.         È fatto divieto a chiunque abbatte senza autorizzazione, espiantare, danneggiare, spostare o modificare la struttura delle specie di cui all'articolo 2.

     5.         L'abbattimento, lo sradicamento o lo spostamento delle specie di cui all'articolo 2, comma 1, incluse nell'elenco degli alberi monumentali della Calabria collocate su suolo pubblico o privato può essere autorizzato dal Comune competente, ai sensi dell'articolo 4, solo per esigenze di pubblica utilità, o di pubblica incolumità o per esigenze fitosanitarie e comunque dopo aver accertato l'impossibilità ad adottare soluzioni alternative volte ad evitare l'abbattimento.

     6.         L'autorizzazione all'abbattimento, allo sradicamento o allo spostamento di cui al comma 5 è comunicata agli organismi territorialmente competenti, come individuati al comma 14 dell'articolo 4 della presente legge e al dipartimento regionale competente in materia di tutela dell'ambiente.".

 

Art. 3

(Sostituzione dell'articolo 7 della l.r. 47/2009)

 

     1.         L'articolo 7 della l.r. n. 47/2009 è sostituito dal seguente:

 

"Art. 7

(Controllo e monitoraggio)

 

     1.         Le funzioni di controllo, sorveglianza e monitoraggio delle specie di cui all'articolo 2 sono esercitate dagli organismi territorialmente competenti, come individuati all'articolo 4, comma 14, della presente legge.

     2.         Attività di controllo possono altresì essere svolte dalle Polizie locali, dalle guardie venatorie ed ecologiche volontarie.".

 

Art. 4

(Sostituzione dell'articolo 8 della l.r. 47/2009)

 

     1.         L'articolo 8 della l.r. 47/2009 è sostituito dal seguente:

 

"Art. 8

(Sanzioni)

 

     1.         È fatto divieto a chiunque di sradicare, spostare e commercializzare senza autorizzazione alberi monumentali, in proprietà pubblica o privata, inseriti negli elenchi di cui all'articolo 1 bis, comma 1. 

     2.         È fatto divieto a chiunque destinare e trasportare alberi monumentali o flora di cui all'articolo 2, per scopi commerciali, vivaistici e/o ornamentali.

     3.         È fatto, altresì, divieto di danneggiare, sradicare e commercializzare, ad esclusione di quanto strettamente connesso ad attività agricole e zootecniche, la flora spontanea di alto pregio inserita nell'elenco di cui all'articolo 2 ter.

     4.         Nel caso di abbattimento o danneggiamento di alberi monumentali si applicano le disposizioni dell'articolo 7, comma 4, della l. 10/2013.

     5.         Salvo che il fatto costituisca reato, e fatto salvo quanto disposto al comma 4, la violazione delle disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3 comporta la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da un minimo di 500 euro a un massimo di 10.000 euro per ciascuna pianta o esemplare interessato. All'accertamento delle violazioni suddette e all'irrogazione delle relative sanzioni provvede il Comune nel cui territorio è stata commessa la violazione, con le modalità di cui alla legge 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al sistema penale). I Comuni destinano le risorse finanziarie derivanti dai proventi delle sanzioni di cui al presente comma alla tutela, alla valorizzazione e al reimpianto degli alberi monumentali.

     6.         L'area di pertinenza delle piante abbattute senza autorizzazione non può essere utilizzata per diversa destinazione che non sia quella di verde, verde attrezzato, rurale o equipollenti.".

 

Art. 5

(Abrogazioni)

 

     1.         Gli articoli 8, 10, 11 e 12 della legge regionale 25 gennaio 2019, n. 1, recante "Modifiche alla legge regionale 7 dicembre 2009, n. 47 (Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali e della flora spontanea autoctona della Calabria)", sono abrogati.

 

Art. 6

(Clausola di invarianza finanziaria)

 

     1.         La presente legge non comporta oneri a carico del bilancio regionale.

 

Art. 7

(Entrata in vigore)

 

     1.         La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge numero 488/10^ di iniziativa del consigliere D. Bevacqua, recante: "Modifiche alle leggi regionali 31/2019, 36/2019 e 37/2019" (Del. n. 468)

Art. 1

(Modifiche all’articolo 1 della l.r. 31/2019)

 

     1.         Il numero 5) della lettera e) del comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 18 luglio 2019, n. 31 (Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 21/2010) è abrogato.

 

Art. 2

(Modifiche all'articolo 1 della I.r. 36/2019)

 

     1.         Alla fine del numero 1) della lettera b) del comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 16 ottobre 2019, n. 36 (Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 21/2010), le parole: "con eventuale riposizionamento dell'edificio all'interno delle aree di pertinenza catastale dell'unità immobiliare interessata, anche conformata con atti successivi alla realizzazione dell'edificio stesso, con realizzazione di un aumento in volumetria entro un limite del 30 per cento di quello esistente alla data di entrata in vigore de decreto legge 13 maggio 2011, n. 70 (Semestre Europeo - Prime  disposizioni urgenti per l'economia), convertito con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n. 106." sono sostituite dalle seguenti: "fatte salve le disposizioni del codice civile e della normativa statale vigente in materia, con particolare riferimento all'articolo 2-bis, comma 1-ter del d.p.r. 380/2001."

 

Art. 3

(Abrogazione degli articoli 2, 3 e 4 della l.r. 37/2019)

 

     1.         Gli articoli 2, 3 e 4 della legge regionale 16 ottobre 2019, n. 37 (Modifiche e integrazioni alla legge regionale 31 dicembre 2015, n. 37 (Procedure per l'esecuzione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica)) sono abrogati.

 

Art. 4

(Clausola di invarianza finanziaria)

 

     1.         Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 5

(Entrata in vigore)

 

     1.         La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge numero 487/10^ di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea recante: “Modifica della legge n. 18 del 21 agosto 2007 e successive modifiche ed integrazioni. Norme in materia di usi civici” (Del. n. 469)

Art. 1

(Modifiche)

 

     1.         All'articolo 27, comma 1, della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in materia di usi civici) le parole: “31 dicembre 2019” sono sostituite con le parole: “31 dicembre 2020."

 

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

 

     1.         Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

 

Art. 3

(Dichiarazione d'urgenza)

 

     1.         La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione.

(Allegati)

Proposta di legge numero 463/10^ di iniziativa del consigliere D. Battaglia recante: “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 30 marzo 1995, n.8 (Norme per la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica); 25 novembre 1996, n. 32 (Disciplina per l'assegnazione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica); 22 dicembre 2017, n. 57 (Modifiche alla l.r. 32/1996 e norme in materia di edilizia residenziale pubblica e sociale)” (Del. n. 470)

Art. 1

(Modifiche all’articolo 1 della l.r. 8/1995)

 

     1.         L’articolo 1 della legge regionale 30 marzo 1995, n. 8 (Norme per la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale Pubblica) è così modificato:

                 a)         al comma 1 bis, le parole: 30 novembre 2018” sono sostituite dalle seguenti: “30 novembre 2019”

                 b)         al comma 1 ter, le parole: "1 gennaio 2019" sono sostituite dalle seguenti: “1 gennaio 2020".

 

Art. 2

(Modifiche alla l.r. 32/1996)

 

     1.         La legge regionale 25 novembre 1996, n. 32 (Disciplina per l'assegnazione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica) è così modificata:

                 a)         all’articolo 1, comma 1 sexies, le parole: “30 giugno 2019” sono sostituite dalle seguenti: “30 giugno 2020”;

                 b)         all’articolo 44, comma 1, le parole: “1 rappresentante designato” sono sostituite dalle seguenti: “2 rappresentanti designati” e all’articolo 44, comma 3, dopo il punto è aggiunto il seguente periodo: “I componenti della Commissione, di cui al comma 1, svolgono il loro incarico a titolo gratuito e onorifico”;

                 c)         all’articolo 52, comma 7 bis, le parole: “30 giugno 2019” sono sostituite dalle seguenti: “30 giugno 2020”.

 

Art. 3

(Modifiche alla l.r. 57/2017)

 

     1.         La legge regionale 22 dicembre 2017, n. 57 (Modifiche alla l.r. 32/1996 e norme in materia di edilizia residenziale pubblica e sociale) è così modificata:

                 a)         all’articolo 3, comma 1, le parole: “di entrata in vigore della presente legge” sono sostituite dalle seguenti: “del 30 giugno 2019” e le parole: “30 giugno 2019” sono sostituite dalle seguenti: “30 giugno 2020”;

                 b)         all’articolo 4, comma 1, le parole: “30 aprile 2019” sono sostituite dalle seguenti: “30 giugno 2020”.

Art. 4

(Clausola di invarianza finanziaria)

 

     1.         Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

 

Art. 5

(Entrata in vigore)

 

     1.         La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge numero 340/10^ di iniziativa del consigliere F. D’Agostino recante: “Modifica dei confini territoriali dei Comuni di Reggio di Calabria e Roccaforte del Greco della Città Metropolitana di Reggio di Calabria” (Del. n. 471)

Art. 1

(Modifica dei confini territoriali dei Comuni di Reggio Calabria

e Roccaforte del Greco)

 

     1.         Con effetto dalla data di entrata in vigore della presente legge, i confini territoriali tra i Comuni di Reggio di Calabria e Roccaforte del Greco della Città metropolitana di Reggio Calabria sono modificati secondo quanto indicato nella relazione descrittiva della modifica di confine (Allegato n. 1) e nelle allegate planimetrie (Allegati n. 2 e n. 3).

 

Art.2

(Clausola di neutralità finanziaria)

 

     1.         Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

 

Art.3

(Entrata in vigore)

 

     1.         La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge numero 489/10^ di iniziativa del consigliere M. Mirabello recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 19/2002” (Del. n. 472)

Art. 1

(Modifica all’articolo 25 bis della l.r. 19/2002)

 

     1.         All'articolo 25 bis della L.R. n. 19/2002 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – Legge urbanistica della Calabria) dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:

     “2 bis. La Giunta regionale approva con atto deliberativo, previa validazione da parte del Comitato tecnico di co-pianificazione di cui al Protocollo d'Intesa e relativo disciplinare attuativo, le singole attività di cui all'articolo 143, comma 1, del decreto legislativo 22 gennaio 2004 (Codice dei beni culturali) che concorrono all'elaborazione del Piano paesaggistico regionale.

A far data dalla pubblicazione sul BURC della predetta deliberazione di Giunta regionale le relative previsioni e prescrizioni sono immediatamente cogenti e prevalenti sulle previsioni dei piani territoriali ed urbanistici.”.

 

Art. 2

(Modifica all'art. 52 della l.r. 19/2002)

 

     1.         Al comma 2 dell'articolo 52 della l.r. 19/2002 è aggiunto il seguente periodo:

     "Nelle more dell'approvazione dei Piani Strutturali Comunali è consentita l'edificazione di cui al presente articolo anche su di superficie fondiaria inferiore ai 10.000 metri quadrati. Nel caso di asservimento di non contigui ai fini dell'attuazione dei rapporti volumetrici e di utilizzazione residenziale o produttiva è obbligo istituire il vincolo di inedificabilità secondo quanto disposto all'articolo 56 della presente legge.".

 

Art. 3

(Norma finanziaria)

 

     1.         La presente proposta di legge contenendo modifiche esclusivamente ordinamentali non prevede nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio della Regione Calabria

Art. 4

(Entrata in vigore)

 

     1.         La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge numero 490/10^ di iniziativa del consigliere D. Tallini recante: “Modifiche alla legge regionale n. 21/2010” (Del. n. 473)

Art. 1

(Modifiche alla legge regionale 21/2002)

 

     1.         Il comma 1 dell'articolo 6 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 21 (Misure straordinarie a sostegno dell'attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale), è sostituito dal seguente:

     "1. Gli interventi previsti negli articoli 4 e 5 nonché nel presente articolo possono essere realizzati su immobili esistenti alla data del 31 dicembre 2018, ivi comprese le unità collabenti regolarmente accatastati presso le rispettive agenzie del territorio oppure per i quali, al momento della richiesta dell'intervento, sia in corso la procedura di accatastamento.".

 

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

 

     1.         Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale. 

 

Art. 3

(Entrata in vigore)

 

     1.         La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale n. 288/10^, recante “Modifiche al Piano regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR) approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 156 del 19 dicembre 2016” (Del. n. 474)

Il Consiglio regionale

 

visto II Piano regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR) approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 156 del 19 dicembre 2016;

vista la legge regionale n. 14/2014 e smi;

visto il D.Lgs n.152/2006 e smi;

premesso che:

-    con deliberazione del Consiglio regionale n. 156 del 19 dicembre 2016, la Regione ha approvato il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti aggiornato e adeguato ai dettami della Direttiva 2008/98/CE, recepita nell'ordinamento italiano dal d.lgs. n. 205/2010;

-    la nuova pianificazione regionale e basata sulla gerarchia comunitaria della gestione dei rifiuti, che assegna come prioritari gli obiettivi di prevenzione e di riciclaggio e relega lo smaltimento in discarica ad opzione residuale, attraverso una rete impiantistica pubblica di trattamento che, nel rispetto dei principi di autosufficienza e prossimità, garantisca la valorizzazione delle frazioni raccolte in maniera differenziata e sia in grado quindi di accompagnare l'auspicato aumento della percentuale di RD sull'intero territorio regionale, nonché di assicurare il trattamento del rifiuto urbano che da essa residua;

dato atto che durante il primo periodo di attuazione del Piano, sono stati raggiunti importanti risultati, tra i quali:

-    incremento consistente della percentuale di raccolta differenziata, che sulla scorta del conferimento dell'umido nel corso del 2018, ha superato il 45% (l'ultimo dato ufficiale Ispra relative al 2017 riporta il valore del 39,7%);

-    consistente sostegno finanziario agli enti locali, sempre nell'ambito della raccolta differenziata, con la sottoscrizione di ben 240 convenzioni inerenti l'azione POR FESR 6.1.2;

-    riefficientamento funzionale di tutti gli impianti pubblici, in uno al riordino dei connessi contratti di gestione;

-    aggiudicazione definitiva delle gare per la realizzazione dei nuovi ecodistretti di Reggio Calabria e Catanzaro;

-    completamento del processo di riassetto della governance del sistema, per come delineato dalla I.r. n. 14/2014;

atteso che:

-    ai sensi del vigente P.R.G.R. e della L.R. 14/2014, la gestione dei rifiuti sul territorio regionale è organizzata a livello provinciale in 5 Ambiti Territoriali Ottimali (A.T.O.), che devono essere dotati di tutte le necessarie strutture e infrastrutture per essere autosufficienti; il territorio di ciascun ATO risulta ulteriormente suddiviso in 14 sub-ambiti, che ne costituiscono la parte funzionale, denominati "Aree di Raccolta Ottimali (A.R.O)"; il PRGR al fine di garantire la copertura della domanda "variabile" di trattamento/recupero/valorizzazione delle RD e dei Rifiuti indifferenziati prevede la realizzazione di una serie di piattaforme "flessibili" sul piano operativo, in grado di adattarsi alle attese variazioni della domanda dì trattamento in ambito regionale in funzione della effettiva evoluzione della RD;

-    la tipologia impiantistica prevista per il trattamento dell'organico da raccolta differenziata, è del tipo anaerobico, completa di linea aerobica, con produzione di biometano per autotrazione e ammendante di qualità da utilizzare in agricoltura; il trattamento del secco da RD e del rifiuto urbano indifferenziato residuo, avverrà con macchinari in grado di recuperare materia prima seconda da immettere nel mercato del riciclaggio;

-    in particolare, l'intervento relativo al revamping tecnologico dell'impianto di Siderno, e stato oggetto di confronto con le realtà territoriali fin dalla sua previsione nel Piano Regionale dei rifiuti pervenendo concordemente ad una sua rimodulazione;

-    detto piano regionale di gestione dei rifiuti solidi urbani, inoltre, detta i criteri localizzativi per i nuovi impianti pubblici di trattamento dei rifiuti urbani (RU);

considerato che:

-    in fase di attuazione del Piano è sorta la necessità da una parte di adeguare le scelte programmatiche iniziali alle indicazioni e alle richieste provenienti dai territori e dall'altra di consentire maggiori possibilità nella individuazione della ubicazione degli impianti pubblici garantendo livelli di tutela similari a quelli già definiti;

-    si rende pertanto necessario apportare delle variazioni non sostanziali al vigente Piano di gestione dei rifiuti circoscrivendone le modifiche alle tematiche di cui sopra, dettagliatamente esplicitate nella relazione tecnico descrittiva allegata alla presente deliberazione;

visti gli allegati A (Relazione tecnico-descrittiva), B (confronto tra stesura attuale PRGR e stesura modificata) e C (versione finale delle parti modificate del PRGR), prodotti dal competente dipartimento e riportanti le motivazioni e le modifiche proposte;

dato atto che:

-    le variazioni proposte non comportando modifiche sostanziali alla strategia del Piano originario, non inficiano il contributo alla realizzazione di una strategia sostenibile nella gestione dei rifiuti, tenuto conto del parere motivato prodotto dalla Struttura. Tecnica di Valutazione regionale e recepito dal DDG n. 15240 del 2.12.2016, non impongono la necessità di riattivare la procedura di Valutazione Ambientale Strategica;

-    altresì detta procedura debba essere espletata prima dell'approvazione del Piano d'Ambito di cui alla I.r. n. 14/2014 della Città Metropolitana di Reggio Calabria che, in particolare, dovrà recepire la configurazione impiantistica oggetto di variazione individuando in via definitiva la localizzazione della sezione di trattamento dell'organico da differenziata dell'ARO della Piana di Gioia Tauro;

ritenuto di approvare i riferiti allegati "A", “B”, "C" che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

delibera

di approvare le modifiche al Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 156 dei 19.12.2016, specificate nei documenti allegati "A" (Relazione tecnico-descrittiva), "B" (confronto tra stesura attuale PRGR e stesura modificata) e "C" (versione finale delle parti modificate del PRGR), che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)