X^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
_________
N. 82
SEDUTA Di LUNEDì 2 DICEMBRE
2019
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO
E DEL
SEGRETARIO QUESTORE GIUSEPPE NERI
Presidenza del presidente
Nicola Irto
La seduta inizia alle 18,21
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a
dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza
osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Iniziamo con l'ordine del giorno a firma del consigliere Sergio, in merito ai tirocinanti dell'amministrazione della Giustizia, ai tirocinanti degli Enti locali rientranti nel bacino dei percettori di mobilità in deroga, ai tirocinanti Mibact, ai lavoratori in servizio presso il Miur, in ordine alla storicizzazione dei precari della Regione.
Su questo c'era già stato il dibattito e la Giunta regionale aveva richiesto una modifica. Cedo la parola al consigliere Sergio per illustrare l’ordine del giorno.
Prego, consigliere Sergio.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, come governo
regionale, siamo in mora su un tema di questo tipo, quello del lavoro che, a
mio avviso, rappresenta una delle emergenze più pressanti della nostra Regione
e, considerando il livello di occupazione, che manca, avremmo dovuto fare di
più, attraverso una programmazione, anche a medio e lungo termine, per cercare
di risolvere in via definitiva il problema del precariato in Calabria, magari, utilizzando
anche i Fondi strutturali. –.
Da anni, negli uffici dell'amministrazione della Giustizia,
del Mibact, presso il Miur
e presso gli Enti locali e regionali sono impegnati migliaia di lavoratori
calabresi, soggetti a continue proroghe contrattuali a termine o attraverso
tirocini, percorsi formativi e altre forme di impiego precario.
Considerato che essi costituiscono, per la nostra Regione
in particolare, una risorsa preziosa ed irrinunciabile, avendo garantito e
garantendo alla Pubblica amministrazione l'opportunità di avvalersi di
personale qualificato, considerato che questi lavoratori hanno anche sopperito
alla grave carenza degli organici, determinata dal blocco del turnover delle assunzioni, restando e
ricevendo in cambio una limitata risposta politica – ai più, una proroga dei
contratti senza soluzione di continuità – senza mai predisporre ed attuare
iniziative e strumenti adeguati, concreti e fattivi, anche in accordo con le
organizzazioni sindacali, appare chiaro come ci sia ora la necessità di trovare
una soluzione conclusiva a questa vicenda.
Pertanto, considerate le attuali condizioni delle suddette
categorie di lavoratori e che questa è una questione che ho sottoposto più
volte sul Tavolo del Consiglio regionale anche insieme ad altri colleghi, data
anche la rilevanza dell'argomento, chiedo al Presidente e alla Giunta regionale
di impegnarsi in ordine ai tirocinanti della Giustizia, tenuto conto dei tempi ristretti
per l'attuazione del processo e della volontà del legislatore di valorizzare i
percorsi formativi svolti da tale categoria di tirocinanti, di sostenere in
sede nazionale, nel confronto con il Governo, una tempestiva ed energica fase
di concertazione, per garantire loro una adeguata e pronta soluzione di
stabilizzazione, informando, ovviamente, il Consiglio regionale sulle soluzioni
adottate.
In ordine ai tirocinanti degli Enti locali, rientranti
nell'ex bacino dei percettori di mobilità, ho prodotto una lieve rettifica in
riferimento all'ordine del giorno presentato, in questi termini: “In ordine ai
tirocinanti degli Enti locali rientranti nell'ex bacino dei percettori di
mobilità: di adottare tempestivamente qualsiasi iniziativa idonea alla salvaguardia
delle competenze acquisite attraverso l’elaborazione di un progetto di utilizzo
per il futuro, nell'ambito di un ampio e specifico piano per il lavoro in
Calabria, secondo quanto emerge nel Tavolo di confronto avviato con il Governo nazionale
onde evitare, anche e soprattutto, che questi percorsi di qualificazione,
riqualificazione e valorizzazione delle professionalità già acquisite, siano vanificati,
informando, altresì, tempestivamente il Consiglio regionale. In ordine ai
tirocinanti Mibact calabresi: promuovere con il Mibact un Tavolo di concertazione per valutare le
iniziative da assumere per un impiego dei medesimi in maniera stabile a
garanzia dell’efficace funzionamento degli Enti e sedi presso i quali questi lavoratori
svolgono, ad oggi le proprie attività informando, anche qui, il Consiglio
regionale. In ordine ai lavoratori calabresi in servizio presso il Miur: di
promuovere con il Miur al Governo un Tavolo di concertazione per valutare le
iniziative da assumere per il loro impiego in maniera stabile, a garanzia dell’efficace
funzionamento degli Enti in cui lavorano. In ordine alla storicizzazione dei
precari della Regione: di adottare con estrema urgenza ogni provvedimento
necessario ed idoneo ad assicurare un percorso di salvaguardia e storicizzazione
di tutte le unità lavorative contemplate dalla legge regionale numero 1 del 2014”.
Qui, l’iniziativa che la Giunta regionale sta portando a
termine, a mio avviso, deve necessariamente superare l'interpretazione
giuridica che c'è in atto ed includere in questi adempimenti anche quelli
relativi alla legge numero 12 del 2014.
Questa è una questione di equità e di giustizia che dovrà
essere sicuramente corretta e quindi, stante la ristrettezza dei termini
richiamati che prorogano i contratti al 31 dicembre 2019, oltre i quali verrà
concretamente lesa la possibilità di stabilizzazione con perdita definitiva del
lavoro da parte delle categorie dei precari storici già inclusi nell'elenco di cui
alle leggi richiamate, adottare ogni provvedimento necessario a salvaguardare i
citati lavoratori e dar luogo ad un percorso volto alla concreta e definitiva
stabilizzazione. Grazie.
Bene. L'emendamento era racchiuso nella relazione del
consigliere Sergio. Ha chiesto di intervenire il consigliere Pedà. Ne ha
facoltà.
Presidente, pur condividendo l’ordine del giorno e
volendolo certamente votare, aspettavo una risposta nel merito, signor
Presidente della Giunta.
L’altra volta, il dibattito si è concluso senza la risposta
da parte del professore Russo – che ora non vedo, ma c'è il Presidente della Giunta
che potrà farlo – per sapere se l'ordine del giorno votato dal Consiglio regionale
a giugno, rispetto all'istituzione dello sportello fisico della ZES, avrà una
conclusione favorevole e se verrà avviato lo sportello.
Consigliere Pedà, per ora può intervenire solo sull’ordine
del giorno. Questo lo potrà ribadire dopo.
La dichiarazione di voto, per ora, deve riguardare questo
ordine del giorno.
Si tratta di una dichiarazione di voto, Presidente.
Concluda la dichiarazione di voto. La sua non è una
dichiarazione di voto, è un'altra cosa. Prego, concluda. Siamo a questo ordine
del giorno.
Poi le potrò dare la parola e lei potrà dire quello che ha
già detto l’altra volta, ma adesso concluda.
Sto dicendo che lo voto, previa risposta del Presidente.
Un altro ordine del giorno.
No, è sempre nel merito dell'ordine del giorno, Presidente;
altrimenti, questi ordini del giorno non hanno senso.
Si spieghi.
Mi spiego. Votare un ordine del giorno all'unanimità, come
stiamo facendo, al quale poi la Giunta non dà seguito, non ha senso. Sto
dicendo questo!
Se ha senso continuare a votare gli ordini del giorno,
vorrei che il Presidente della Giunta mi dicesse che l'ordine del giorno,
votato all'unanimità con parere favorevole della Giunta sullo sportello fisico della
ZES, verrà attuato; quindi, la mia votazione favorevole è subordinata a questa risposta.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha
facoltà.
Presidente, ho ascoltato con attenzione il contenuto dell'ordine
del giorno presentato dal collega Sergio. Tempo addietro, fui primo firmatario
e lui fu, insieme a me, firmatario di un’interpellanza sia sui tirocinanti Mibact, quindi Ministero giustizia, sia quelli degli Enti
locali. Questa è una battaglia che continua, e che continua anche insieme all'intero
Consiglio regionale. Credo che una risposta rispetto a questa materia vada data,
perché riguarda migliaia e migliaia di padri di famiglia. Perché la risposta va
data?
Perché i tempi – e lo dico all'assessore al ramo,
l'assessore Robbe – anche del reimpiego di questi lavoratori, sono tempi assai
dilatati e lunghi perché, ad esempio, per quanto riguarda i tirocinanti MIUR,
noi ci aspettavamo che potessero iniziare il loro percorso nuovamente con l'inizio
dell'anno scolastico, invece siamo al 2 dicembre e, ancora, il decreto per la loro
riammissione è in numerazione; non sappiamo se inizieranno prima delle feste
natalizie e, a questo punto, non sappiamo nemmeno questo. I tirocinanti Mibact, hanno compiuto il loro percorso il 28 febbraio di
quest'anno e, ancora, non sappiamo se ricominceranno il loro percorso
lavorativo.
I tirocinanti del Ministero della giustizia hanno ormai
quasi completato il loro percorso biennale e, nel frattempo, la mancanza anche di
interazione con il Governo centrale, ha fatto sì che il Ministero della giustizia
licenziasse un bando per l'assunzione di operatori nel settore Giustizia non
privilegiando questi lavoratori, quindi creando uno stato di allarme.
Per quanto riguarda i tirocinanti degli Enti locali, che
sono il numero più cospicuo, il loro percorso è stato sospeso, ormai, alla fine
di settembre e, ancora, non sappiamo – perché non è stato pubblicato il
relativo decreto – quando potranno ricominciare il percorso all'interno degli Enti
locali.
Sono stati assommati – lo voglio dire al Presidente e
all'assessore al ramo – gravi ritardi per quanto riguarda questi settori e
questi lavoratori. Si tratta di un fatto acclarato.
L'assessore ci potrà dire di no, ma ben venga l'ordine del
giorno sottoscritto dal collega Sergio perché, obiettivamente, speriamo che
possa velocizzare i tempi – che sono stati molto lenti – da parte della Giunta
regionale e da parte dell'Assessore.
In ogni caso, l'assessore avrebbe dovuto relazionare nell'ambito
di questo punto – e lo voglio ricordare a me stesso ma, soprattutto, all'Assessore
– in merito a coloro i quali sono oggetto della legge numero 12 del 2014 che è
una interpretazione autentica della legge numero 1 del 2014. Questo lo avevamo
stabilito in Conferenza dei capigruppo alla presenza dell'Assessore stesso, che
ci aveva dato alcune notizie in merito.
Ad oggi, questo chiarimento non c'è stato, ma credo che ci
sia anche inerzia su questo aspetto.
La Legislatura è ormai finita. Siamo oltre il tempo
massimo e non sappiamo cosa succederà di questi lavoratori: se questi
lavoratori potranno essere reimmessi nel circuito lavorativo con un contratto a
tempo determinato, come prescrive la legge numero 12 del 2014 o se, ancora, i
tempi saranno dilatati.
Diceva bene il collega Pedà: non sappiamo che finalità
hanno questi ordini del giorno; se l'approvazione di un ordine giorno da parte
del Consiglio regionale, da parte dei rappresentanti del popolo calabrese
all'unanimità, abbia poi efficacia sugli atti della Giunta regionale.
Noi facciamo il nostro dovere, collega Sergio: approviamo
il suo ordine del giorno perché riteniamo giusta la sua proposizione, ma è
chiaro che quel che stabiliamo in Consiglio regionale non dovrebbe essere
secondario – questa volontà, anche nei confronti della Giunta regionale – ma,
purtroppo, dobbiamo solo sperare che quanto scritto nel suo ordine del giorno
possa poi trovare accoglimento, effettivamente, da parte dell'Assessore al ramo
e della Giunta regionale. Io mi auguro che ci siano le condizioni per fare
questo.
Grazie.
Presidenza del Segretario
questore Giuseppe Neri
Ha chiesto di intervenire il consigliere Aieta. Ne ha
facoltà.
Mi unisco con il mio parere favorevole all'ordine del
giorno, ma credo che questa debba essere un'occasione anche per fare chiarezza
su questi lavoratori che, ovviamente, hanno assunto nel tempo un ruolo
fondamentale negli Uffici della Giustizia, nella scuola, nelle derivazioni del Mibact.
Credo che sia necessario dire una parola chiara perché c'è
un'attesa che, ovviamente, riguarda sacche di disagio, sacche di uomini e donne
che non conoscono l'esito delle nostre discussioni e delle nostre
interlocuzioni con i vari Ministeri e, di conseguenza, il loro destino.
Credo che sia necessario fermarsi un attimo questa sera e
discutere più approfonditamente di queste questioni perché sono centinaia di uomini
e donne e a questi lavoratori noi esprimiamo la nostra gratitudine per il ruolo
che svolgono e senza i quali, addirittura, verrebbero depotenziati gli uffici –
tra l'altro, delicatissimi – come quelli della Giustizia, replicando quello che
sta accadendo nella Sanità attraverso la carenza di personale.
Chiedo, quindi, al Presidente e all'Assessore di approfondire,
di dire parole chiare, di darci uno schema di ciò che bisogna fare con il
consenso di tutto il Consiglio regionale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne
ha facoltà.
Penso che su questa questione non ci possano essere
divisioni dentro quest'Aula, perché si tratta di una questione bipartisan che riguarda la
regolarizzazione dei posti di lavoro, del precariato, del riordino dei
dipendenti del Mibact e di tanti altri precari.
La situazione del precariato ci vede uniti in questo
percorso e bene ha fatto il consigliere Sergio a sollevare la questione,
all'interno di quest'Aula, con l'ordine del giorno, anche se ho l'impressione
che ci affanniamo e arriviamo sempre in ritardo nel risolvere le cose che
contano veramente nella nostra regione. Devo dare merito, in senso generale, a
tutti quei lavoratori che, con grande senso di responsabilità, pur vivendo
nella situazione stagnante del precariato, hanno sempre dimostrato grande
impegno, grande fiducia nelle istituzioni e grande professionalità. Lo dico con
cognizione di causa, perché qualche mese fa ancora facevo il Sindaco e mi viene
da pensare, nello specifico, ai percettori di mobilità in deroga che avevo
all'interno del Comune e che hanno veramente saputo rappresentare al meglio e
al massimo la loro funzione.
Mi duole constatare, anche in virtù di quanto scritto
nell'ordine del giorno del collega Sergio, che costoro sono stati trattati in
maniera diversa rispetto, per esempio, ai tirocinanti del Ministero della
Giustizia non essendo stati a questi equiparati. Come dicevo all'inizio, va
bene, su una tematica del genere, avere un atteggiamento di positività bipartisan, ma purtroppo devo dire,
ancora una volta, che le differenze si notano realmente tra quelle che sono le
intenzioni e i fatti, perché tutti noi siamo bravi a parlare, però poi nei
fatti questa maggioranza - riprendo quanto detto fin qui da chi mi ha preceduto
- ha dimostrato fino alla fine di non essere, quantomeno, chiara. In quest’Aula
ci devono essere soddisfazioni per chi rappresenta il popolo - e siamo noi
consiglieri - ma, soprattutto, ci devono essere delle risposte certe per chi
con tanti sacrifici e con tanta dignità si ritrova a vivere il mondo del
precariato.
L'assessore delegato al ramo può, sicuramente, dare
delle risposte per capire come mai alcune situazioni particolari, come questa
della mobilità in deroga, vengono trattate in maniera diversa rispetto a tutte
le altre.
Concludo dicendo che le responsabilità vanno date a
chi, fino ad ora, giustamente, ha governato questa regione e ci auguriamo che,
in un imminente prossimo futuro, si possa pensare di mettere in cima all'agenda
politica di ognuno di noi, così come ho detto fin dall'inizio, le questioni
riguardanti la sanità, le questioni riguardanti il mondo del lavoro e
soprattutto le questioni riguardanti il precariato.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne
ha facoltà.
Ce lo eravamo detti in conferenza di capigruppo e su questo
tema si era fatto dibattito; poi, qui, tutti ci alziamo per sottolineare quanto
siano importanti i lavoratori, rispetto ai quali credo non abbia colpa il
presidente Oliverio, non abbia colpa l’assessore Robbe.
Detto questo, approvare un ordine del giorno con un Governo scaduto o in
scadenza, vedete un poco voi, mi sembra lo specchietto per le allodole.
Al di là dell'impegno di Franco Sergio, chi più di me
che proposi quell’ interpretazione autentica sulla legge sul precariato la
conosce. Penso che tutti quanti abbiamo rispetto per le famiglie, ma è inutile
dibattere, oggi, quando resta un mese a questo Governo. Avrei mille critiche da
fare e ci sono due piani che ci dovranno vedere, al di là di maggioranza o
minoranza, in futuro, discutere con i Governi nazionali di un problema che è
stato creato nel tempo e che riguarda gli LSU- LPU, i precari della ex legge 28
e di quant’altro ancora esista in tema di precariato, per evitare, come
accaduto in questo periodo storico - non do colpe, io faccio politica Assessore
Robbe - elenchi che vanno bene, altri che non vanno
bene e che sono responsabilità di dirigenti che hanno tenuto le carte per
cinque anni sulla sedia e rispetto ai quali l'unica garanzia che possiamo dare,
come differenza di Governo, è che questi dirigenti, se dovessimo vincere, si
devono fare da parte perché hanno tenuto appesa tanta gente, rispetto a domande
che si sono accavallate nel tempo. Non vi è altro da aggiungere, non le do più
colpe per il tempo che le rimane, so quali sono le difficoltà, so che ha aperto
una vertenza in ambito nazionale.
Anziché bruciare sette miliardi con il reddito di
cittadinanza si poteva pensare agli ultraquarantenni, agli ultracinquantenni,
puntando sul lavoro vero, tanti lo hanno sottolineato, anche i Sindaci dei
Comuni. Però, basta con l'ipocrisia! Per cinque anni su questo tema,
politicamente, si è nicchiato e c'è una doppia colpa: quella del mancato
confronto con i Governi nazionali, che poi toccherà a chiunque governerà, e
quella di aver permesso ai dirigenti di tenere le carte ferme nei cassetti. Lì
ci deve essere l'impegno politico, l’indirizzo politico andava dato, quelle
domande dovevano essere valutate e doveva essere una valutazione tecnica, non
politica. Ancora oggi siamo qui a fare interventi, perdonatemi, è inutile fare
interventi, siamo a fine legislatura, l'impegno del presidente Oliverio, dell’assessore
Robbe lo valuterà la gente, però, scusate, basta con
le ipocrisie.
Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno.
Presidente, chiedo la parola.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Mi ha stimolato l'intervento del consigliere
Orsomarso. Ovviamente va dato merito a Franco Sergio per aver presentato questo
documento, quest’ ordine del giorno molto articolato, puntuale in cui si parla
anche di lavoratori che prestano servizio in nero, non solo di lavoratori
precari ma di lavoratori che svolgono funzioni, come avveniva con gli LSU-LPU,
addirittura in nero e che sono fondamentali per lo svolgimento di alcune
attività dello Stato; penso ai Tribunali, penso gli Enti Locali e anche al
MIUR. Ovviamente arriviamo tardi, manca un mese e mezzo alle elezioni e questo
documento testimonia le mancanze di questa esperienza di Governo, in tema di
lavoro. Era stato annunciato più volte un piano straordinario per il lavoro che
non c'è stato, era stato annunciato anche un tentativo di stabilizzare tutto il
precariato e non c'è stato, quindi ritengo che, da questo punto di vista,
bisogna fare un'operazione verità su questo fronte, dicendo che oggi approvando
all'unanimità questo documento lo consegniamo alla prossima Legislatura, a chi
verrà nella prossima Legislatura in Consiglio e al futuro Governo regionale.
Condivido il documento, ma con queste sottolineature,
nel senso che questo documento è uno degli ultimi atti di questo Consiglio
regionale e sarà consegnato al futuro Presidente della Regione Calabria
affinché possa essergli utile come promemoria per un lavoro più proficuo sul
terreno della stabilizzazione del precariato in Calabria e delle politiche
attive del lavoro. Grazie.
Non ci sono altri interventi passiamo alla votazione,
l’ordine del giorno è approvato con l'astensione del consigliere Pedà.
(Il Consiglio
approva)
Presidente, chiedo che il secondo punto all'ordine del
giorno sia rinviato alla prossima seduta di Consiglio regionale e, invece,
richiamo la legge numero 484/10^, proposta di delibera della Giunta regionale
recante: “Conguaglio tariffa conferimento rifiuti urbani ai sensi dell'articolo
6 comma 5 annualità 2019”.
Pongo ai voti la proposta di rinvio del consigliere
Battaglia, è approvata, il punto è rinviato.
Pongo in votazione la richiesta d'inserimento del
punto all'ordine del giorno, così come proposto dal consigliere Battaglia, è
approvata.
(Così resta
stabilito)
Passiamo al terzo punto all’ordine del giorno, proposta di legge numero
440/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione rendiconto
generale relativo all'esercizio finanziario 2018”. Preciso che questa proposta
riveste carattere indifferibile ed urgente. Cedo la parola al consigliere Aieta
per l’illustrazione.
Presidente, la proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale,
posta oggi all’approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata a
maggioranza dalla seconda Commissione nella seduta del 28 novembre scorso.
A seguito delle interlocuzioni tra il Dipartimento bilancio ed il Collegio
dei revisori dei conti è stato necessario richiamare il provvedimento in
seconda Commissione.
Nella seduta odierna, preso atto del nuovo parere reso dal Collegio dei
revisori dei conti e dell’emendamento tecnico a mia firma, si è proceduto alla
nuova approvazione del provvedimento, per come modificato.
Alla seduta della Commissione hanno partecipato i revisori dei conti,
l’assessore al bilancio, il dirigente generale del Dipartimento bilancio e la dirigente
di settore, la dottoressa Buonaiuto.
Il documento contabile è stato approvato con deliberazione della Giunta
regionale numero 218 del 28 maggio 2019 e trasmesso alla Sezione regionale
della Corte dei conti per la relativa parifica.
La normativa contenuta nel decreto legge numero 174 del 2012, infatti,
ha stabilito all’articolo 1, comma 3, che: “le
sezioni regionali di controllo della Corte dei conti esaminano … i rendiconti
consuntivi delle regioni … per la verifica del rispetto degli obiettivi annuali
posti dal patto di stabilità interno, l’osservanza del vincolo previsto in
materia di indebitamento dall’articolo 119, sesto comma, della Costituzione,
della sostenibilità dell’indebitamento e dell’assenza di irregolarità
suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari
degli enti”. Il comma 5 precisa che “alla decisione di parifica è allegata una
relazione nella quale la Corte dei conti formula le sue osservazioni in merito
alla legittimità e alla regolarità della gestione e propone le misure di
correzione e gli interventi di riforma che ritiene necessari, al fine, in
particolare, di assicurare l’equilibrio
di bilancio e di migliorare l’efficacia e l’efficienza della spesa”.
La deliberazione sul Giudizio di parifica (numero 130/2019) è stata
trasmessa lo scorso 7 novembre, unitamente alla relazione al Rendiconto
regionale munito del visto di parziale parificazione.
La Corte dei conti ha parificato il Rendiconto generale della Regione
Calabria per l’esercizio 2018 nelle componenti del conto del bilancio e del
conto del patrimonio, ad eccezione:
- dei residui attivi relativi al credito per la fornitura del servizio
idropotabile nei confronti del Comune di Reggio Calabria;
- della parte accantonata del risultato di amministrazione al 31
dicembre 2018, con riferimento al Fondo crediti di dubbia esigibilità e con
riferimento al Fondo rischi, nella misura in cui non risulta valorizzata la
passività connessa al credito per la fornitura idropotabile nei confronti del Comune
di Cosenza;
- del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2018;
- del totale parte disponibile del risultato di amministrazione, nella
parte in cui risulta sovrastimato a causa della insufficiente valorizzazione
del Fondo crediti di dubbia esigibilità e del Fondo rischi.
A seguito delle osservazioni formulate dalla Corte dei conti, la Giunta
regionale ha adottato le misure correttive indicate nella relazione allegata alla
decisione, con apposita deliberazione numero 531 del 18 novembre scorso, al
fine di eliminare le suddette criticità. Sempre al fine di dare esecuzione al Giudizio
di parifica di cui alla deliberazione della Corte dei conti numero 130 del 2019,
la Giunta regionale con deliberazione numero 532 del 18 novembre 2019, ha riapprovato
il nuovo progetto di legge: “Approvazione Rendiconto generale relativo all’esercizio
finanziario 2018”, corredato dalla relazione esplicativa e dagli allegati
previsti ai sensi della normativa vigente.
Contestualmente al Rendiconto, la Regione approva il Rendiconto
consolidato, comprensivo dei risultati del Consiglio regionale, secondo quanto
previsto dagli articoli 11 e 63 del Decreto legislativo numero 118 del 2011.
Come noto a tutti voi, il Rendiconto è un documento contabile che mostra
i risultati ottenuti da tutte le operazioni di gestione, compiute in un
determinato esercizio.
È un mezzo di cognizione che permette di conoscere in che modo ed in che
misura si sono realizzate le previsioni di bilancio, e consente di esprimere un
giudizio sull’operato degli amministratori.
Il Rendiconto che andremo ad esaminare, quindi, è stato redatto secondo
i nuovi schemi e si compone di tre documenti:
- il conto di bilancio (o rendiconto finanziario) che mostra i risultati
finali della gestione finanziaria rispetto alle autorizzazioni contenute nel
primo esercizio considerato nel bilancio di previsione;
- il conto economico che mostra le componenti positive e negative della
gestione di competenza dell’esercizio considerato, rilevate dalla contabilità
economico-patrimoniale;
- lo stato patrimoniale che rappresenta la consistenza del patrimonio al
termine dell’esercizio. Il patrimonio delle Regioni è costituito dal complesso
dei beni e dei rapporti giuridici, attivi e passivi, di pertinenza, appunto,
della Regione, ed attraverso la cui rappresentazione contabile è determinata la
consistenza netta della dotazione patrimoniale comprensiva del risultato
economico dell’esercizio.
Nella relazione generale del provvedimento troverete rappresentata la
situazione finanziaria di questa Regione.
È per questi motivi che sottopongo all’Aula il documento contabile.
Passiamo all’esame ed alla la votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Articolo 12
(È approvato)
Articolo 13
(È approvato)
Articolo 14
(È approvato)
Articolo 15
(È approvato)
Passiamo
alla proposta di legge numero 480/10^ di iniziativa della Giunta regionale
recante: “Assestamento e provvedimento generale di variazione del bilancio di
previsione della Regione Calabria per gli anni 2019-2021” che assume carattere
di indifferibilità ed urgenza.
Cedo
la parola al consigliere Aieta per l’illustrazione.
Il
provvedimento è stato approvato a maggioranza dalla seconda Commissione nella
seduta di oggi.
Con
questo provvedimento, che consegue all’approvazione del Rendiconto consuntivo
dell’anno 2018, sono state determinate le definitive risultanze contabili.
Il
bilancio di assestamento è, dunque, lo strumento giuridico-contabile con il
quale la Giunta prende atto delle risultanze della gestione dell’esercizio 2018
e propone variazioni di bilancio necessarie a modificare il valore presunto dei
residui, del fondo cassa, del fondo pluriennale vincolato e del risultato di amministrazione,
al fine di renderlo pari a quello definitivamente determinato con il Rendiconto
2018.
Inoltre,
attraverso la presente proposta di legge, in base alle minori spese che si
prevede di impegnare a tutto il 31 dicembre 2019, l’Organo di governo propone
variazioni di carattere finanziario.
La
scelta effettuata dalla Giunta è stata quella di destinare le risorse per l’anno
2019, in via prioritaria, alla copertura del disavanzo che emerge alla chiusura
definitiva dei conti, ad un ulteriore accantonamento a fondo contenzioso, alla
copertura di spese di carattere obbligatorio, alla copertura di debiti
pregressi, ad altri accantonamenti obbligatori previsti dalla normativa vigente
e, infine, per implementare le dotazioni finanziarie necessarie a garantire il
maggiore fabbisogno manifestatosi nel corso dell’anno in determinati settori.
Per
l’anno 2020 la Giunta ha destinato le risorse disponibile a spese inderogabili
e ad accantonamenti che servono a garantire il corretto funzionamento della
gestione anche nell’eventualità di esercizio provvisorio per i primi mesi del
prossimo esercizio.
Il
progetto di legge si compone di 9 articoli, nei quali viene dettagliata la
manovra di assestamento.
Sul
provvedimento il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole.
Hanno
partecipato ai lavori della Commissione: l’Assessore al bilancio, il direttore
generale del Dipartimento bilancio e la dirigente di settore, la dottoressa Buonaiuto.
Prima di passare all’esame di questo provvedimento, occorre tornare al
punto precedente, la proposta di legge numero 440/10^, perché, dopo aver posto
in votazione i 15 articoli, non è stata posta in votazione la proposta di legge
nel suo complesso.
Quindi, pongo in votazione la proposta di legge numero 440/10^ nel suo
complesso, unitamente ai relativi allegati, con autorizzazione al coordinamento
formale, prendendo atto, altresì, del parere favorevole del Collegio dei
revisori dei conti.
(È approvata)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla votazione della legge numero 480/10^ che è stata appena
illustrata dal consigliere Aieta.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
All’articolo 4 è pervenuto l’emendamento, protocollo numero 35501, a
firma dei consiglieri Gallo e Pedà.
Cedo la parola al consigliere Pedà per l’illustrazione.
Presidente, il consigliere Gallo è primo firmatario di questo
emendamento volto a concedere un contributo alla Pro Loco di Laino Borgo, ai
fini dell’organizzazione di un’antica rappresentazione sacra che è “La Giudaica”.
Il consigliere Gallo già l’anno scorso aveva posto l’attenzione su
questo importante evento e adesso si chiede al Consiglio un finanziamento per
lo svolgimento della manifestazione.
Parere del
relatore favorevole. Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione
l’emendamento che è approvato.
Articolo 4
(È approvato per come emendato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Passiamo alla
votazione della proposta di legge nel suo complesso, unitamente ai relativi
allegati.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il
provvedimento è approvato, per come emendato, con autorizzazione al
coordinamento formale, prendendo atto, altresì, del parere favorevole del Collegio
dei revisori dei conti, con autorizzazione al Dipartimento bilancio ad
apportare le modifiche necessarie al progetto di legge e assestamento, allegati
tecnici compresi, ad allineare il bilancio 2019-2021.
Passiamo alla
proposta di legge numero 484/10^, inserita su proposta del consigliere
Battaglia. Cedo la parola alla Giunta regionale. Prego, Assessore Rizzo.
Grazie,
Presidente. Com’è noto la Regione Calabria ha un sistema di rifiuti che è stato
commissariato fin dal 1997 e questa situazione è rimasta immutata fino al 2013.
Da quella data
in poi la Regione Calabria ha assunto la direzione, il coordinamento del
settore dei rifiuti, svolgendo le funzioni al posto degli Enti pubblici, e
quindi al posto dei Comuni.
Fino al 31
dicembre 2018 la situazione è stata articolata nel seguente modo: i Comuni
svolgono le attività di spazzamento, di raccolta, di trasporto dei rifiuti,
nonché del recupero della frazione differenziata, la frazione secca; la
Regione, invece, si occupa delle attività di trattamento, smaltimento dei
rifiuti urbani residuali e dell’organico da raccolta differenziata. Il
riassetto di tutto il sistema dei rifiuti è stato stabilito dalla legge
regionale numero 14 del 2014, che ha stabilito, per l’appunto, che le funzioni
venissero svolte dagli ATO. Cinque ATO, quindi cinque Ambiti territoriali
ottimali, che corrispondono alle 5 Province della Regione Calabria. Gli stessi
sono poi suddivisi, per ciascun ambito, in sub-ambiti territoriali, cioè gli
ambiti di raccolta ottimale per l’organizzazione del segmento del servizio
relativo allo spazzamento, alla raccolta e al trasporto.
L’ente di
governo di ciascun ambito è la Comunità d’ambito, che è costituita
dall’Assemblea dei sindaci, in seno alla quale, anche attraverso la forma associativa
prevista dall’articolo 30 del Tuel, essi esercitano
la funzione fondamentale di cui all’articolo 19 della Decreto legge numero 95
del 2012, relativo alla gestione dei rifiuti.
Per quanto
riguarda l’Ambito territoriale ottimale di Reggio Calabria l’ente di governo è
la Città metropolitana.
L’attuazione
del percorso delineato dalla legge regionale numero 14 si è però rivelato un
percorso piuttosto impervio per la ritrosia dei Comuni a riappropriarsi della
competenza, data loro anche dall’articolo 117 della Costituzione.
Il processo di
aggregazione, che è contenuto nella norma, è stato accolto con una iniziale
ostilità da parte dei Comuni e la Regione ha dovuto condurre un’intensa azione
di accompagnamento e di supporto nei confronti degli Enti locali perché gli
stessi potessero riappropriarsi di un ruolo centrale, del quale erano stati,
invece, depauperati a seguito del commissariamento nel settore dei rifiuti.
Questo processo
si è concluso il 31 dicembre 2018 e da allora gli Ambiti ottimali sono
subentrati nei contratti di gestione degli impianti di trattamento. Quindi,
tutta la filiera del ciclo integrato dei rifiuti è rientrata nella competenza
degli Enti locali.
Tuttavia, a
decorrere dal 1° gennaio del 2019 molti Comuni calabresi si sono dimostrati non
ancora pronti all’esercizio delle funzioni che spetterebbero loro per legge;
anzi, alcuni, nonostante i numerosi incontri che abbiamo svolto in Regione, in
Dipartimento ambiente, si sono dimostrati assolutamente impreparati al
subentro.
Allo scopo di
evitare il blocco del sistema, a seguito di un’espressa richiesta pervenuta dal
Presidente dell’ANCI, Callipo, è stata promulgata la legge regionale numero 5
del 2019, che, nella prima fase di operatività degli Ambiti territoriali
ottimali, ha dato la possibilità alle Comunità d’ambito di delegare alla
Regione Calabria le funzioni amministrative relative alla gestione del servizio
di trattamento, attraverso l’introduzione dell’articolo 6 ter nella legge regionale numero 14 del 2014, al fine di assicurare
l’efficienza e la continuità dell’espletamento delle attività di trattamento
dei rifiuti urbani. Questa delega ha validità fino al 31 dicembre 2019; è stata
richiesta da tutti e cinque gli ATO e con essi abbiamo regolarmente
formalizzato altrettanto specifici accordi, come quelli previsti tra la
Pubblica amministrazione, ai sensi dell’articolo 15 della legge 241 del 1990.
A fronte
dell’anticipazione del costo del servizio da parte della Regione, gli Enti
locali devono assicurare il trasferimento alla Regione Calabria, con una
scadenza bimestrale, delle risorse corrispondenti al costo del servizio di
trattamento, così come individuato dalla delibera di Giunta regionale.
Si osserva poi
che, per assicurare la copertura integrale degli oneri sostenuti in anticipazione
dalla Regione, l’articolo 6 ter
prevede che la Giunta regionale determini per ciascun Ambito territoriale
ottimale il costo del servizio di trattamento, relativo al periodo di esercizio
della delega, con l’obbligo per tutti i Comuni di corrispondere gli eventuali
conguagli.
Questo costo,
sulla scorta delle condizioni gestionali, esistenti al 1° gennaio 2019, è stato
valutato in 87 milioni 363 mila euro, con l’espressa previsione, al comma 5
dell’articolo 6 ter, di operare,
qualora fosse stato necessario, i necessari conguagli al fine di assicurare la
copertura integrale degli oneri sostenuti dalla Regione Calabria.
Nel corso del
2019 una serie di eventi concomitanti, tra i quali: i notevoli aumenti di
prezzi unitari di smaltimento della discarica privata di Crotone; l’incremento
del prezzo di trattamento della frazione umida presso l’impianto privato di
Rende; l’aumento dei costi di trattamento dell’umido presso gli impianti
privati di lombricoltura, ha comportato l’aumento dei riferiti oneri gestionali,
il cui valore finale, proiettato a fine anno, risulta di 102 milioni 200 mila
euro, con un incremento di 14 milioni 837 mila euro rispetto al dato di
previsione, contenuto nella legge regionale numero 5 del 2019.
Questa
situazione naturalmente è stata portata a conoscenza dell’ANCI e dei Presidenti
dei cinque Ambiti territoriali ottimali in una riunione che si è tenuta presso
l’Assessorato il 30 ottobre 2019, il cui esito è stato poi ufficializzato, con
nota del 5 novembre 2019, laddove si è comunemente dato atto della necessità di
tenere conto dei riferiti maggiori costi al fine di assicurare la copertura
finanziaria al costo di gestione fino al 31 dicembre 2019.
La presente
proposta di legge, quindi, prevede all’articolo 1 l’inserimento nel bilancio
regionale 2019 del sopra-richiamato maggior costo, apportando la necessaria
variazione di bilancio. La copertura finanziaria dei conseguenti oneri sarà
assicurata dalle entrate derivanti dai versamenti che i Comuni dovranno
effettuare, ai sensi del comma 3 dell’articolo 6 ter della legge regionale numero 14 dell’11 agosto 2014.
Infine,
l’articolo 2 dispone l’entrata in vigore della legge regionale il giorno
successivo a quello della pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione.
Si tratta, quindi,
di un’anticipazione che la Regione dispone, ancora una volta, in favore dei Comuni,
la cui copertura è prevista con il versamento che avverrà da parte degli
stessi.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Giordano. Ne ha facoltà.
Presidente, ho appreso poc'anzi, come i colleghi, dell'inserimento di questa proposta all’ordine del giorno. Non avevo capito che fosse stata inserita fino a quando non c'è stata consegnata.
Sinceramente, nutro molte perplessità, magari l'Assessore potrà meglio farmi e farci comprendere le ragioni di questo intervento che, sostanzialmente, va a rettificare la previsione del costo complessivo del sistema dei rifiuti quantificato in 87.363.000 euro che ora passa a 102.193.000 euro. Un incremento, quindi, di oltre 14 milioni, che comunque, così come l'importo prima preventivato, andrà a gravare interamente sui Comuni.
Vorrei capire, intanto, perché è avvenuta questa sottostima, tenendo conto che nella stessa legge è richiamato il fatto che le stime avvengono sulla base di affidamenti in essere, gare aggiudicate, e sulla base di atti che hanno, comunque, una scadenza, parte delle quali al 31 dicembre 2018, e comunque venivano indicate come utilizzabili al 30 giugno 2020.
Così come, Assessore, sinceramente non ho compreso, non avendo partecipato alla Conferenza dei capigruppo, la motivazione per la quale è stato espunto il secondo punto all’ordine del giorno che invece è una norma importante, sempre riferita al riordino del sistema dei rifiuti della Città metropolitana, di natura ordinamentale che non aveva costi e incidenze né per la Regione né per la Città Metropolitana. Mi auguro che venga iscritta al primo punto all'ordine del giorno dell’ultima seduta di Consiglio che faremo, perché ha sicuramente le caratteristiche dell’indifferibilità e dell’urgenza. Ripeto: si pone carico di andare a sostanziare meglio la legge che aveva previsto già il sistema di regolazione in capo alla Città capoluogo e, per il caso specifico, alla Città metropolitana.
Quindi, vorrei qualche chiarimento su questo provvedimento e l'impegno per la Giunta, così come per il Consiglio, in modo che la legge che era al secondo punto all’ordine del giorno, non ricordo il numero, sia inserita al primo punto e approvata nella prossima seduta di Consiglio regionale. Grazie.
Ha chiesto di intervenire
l’assessore Rizzo, ne ha facoltà.
Capisco le sue preoccupazioni, ma non c'è stata nessuna sottostima. Il sistema dei rifiuti nazionali è esploso; con l'esplosione del “sistema Roma”, la città di Roma ha invaso di rifiuti tutte le discariche nazionali. Le 24 discariche che esistono nel raggio di 600 chilometri dalla Calabria sono state invase, per cui i prezzi di mercato sono aumentati. Oggi il prezzo di mercato medio è di 200 euro a tonnellata per il conferimento dei rifiuti in discarica, in Calabria il prezzo è invece di 105euro a tonnellata. È aumentato notevolmente rispetto al 31 dicembre 2018, quando la Regione Calabria e quindi i Comuni spendevano 87 euro.
Questo aumento è dovuto ad un pronunciamento del TAR Calabria. Mi spiego meglio: la discarica privata di Crotone, della Sovreco S.p.A., viene utilizzata per quasi tutta la Calabria per lo smaltimento, vista la carenza di discariche per ciascun ATO.
Naturalmente, noi abbiamo operato in questi anni un’attività di stimolo nei confronti dei Comuni perché si rendessero conto della necessità di avere proprie discariche pubbliche per poter calmierare, per l'appunto, i prezzi.
Questa discarica, che aveva un contratto con la Regione Calabria, ha detto di essere arrivata alla saturazione e che, quindi, non avrebbe più potuto accogliere rifiuti.
Il presidente Oliverio, infatti, ha emanato un'ordinanza proprio affinché si andasse in continuità.
La società si è rivolta al TAR della Regione Calabria sia per quanto riguardava il prezzo applicato sia per la possibilità di proseguire il contratto. Il TAR ha obbligato la società a continuare il contratto con la Regione Calabria, ma ha obbligato la Regione Calabria rivedere il prezzo al rialzo, retroattivamente, dal primo gennaio 2019; il pronunciamento è di aprile di quest'anno.
Per cui c'è stato l’aumento che può vedere in tabella, nella spesa prevista per ciascun anno sono indicati, per ciascun ATO, tutti i gestori privati e i prezzi che vengono applicati dai gestori con quello che è il costo finale del servizio.
La stessa cosa è avvenuta per l'umido, anche qui ci sono stati aumenti per quanto riguarda i gestori privati. Noi avevamo fatto questa previsione che era stata stimata secondo i prezzi che avevamo nei contratti al 31 dicembre 2018; dal primo gennaio 2019 i contratti sono passati- come dicevo prima - nelle mani degli ATO e i gestori hanno stabilito un prezzo superiore. Questi contratti li stiamo gestendo noi, per delega, in base a quanto stabilito dall'articolo 6 ter della legge regionale numero 14 del 2014 con una previsione di rientro bimestrale, quindi, con un versamento bimestrale da parte di ogni singolo Comune e con il raggiungimento dell’almeno 80 per cento del versamento del primo semestre.
La previsione è stata stimata in base ai contratti che avevamo. Una volta che questi sono passati nelle mani degli ATO, non per volontà loro ma perché il mercato - come dicevo prima - è esploso, hanno avuto un aumento di prezzo che, quindi, è diventato – come lei ha detto -, oggi, una sottostima. Ma è soltanto a posteriori che possiamo parlare di sottostima. La stima era stata fatta secondo quel prezzo e ci avrebbe portato con tranquillità a fine anno, se i prezzi fossero rimasti gli stessi, invece sono aumentati per l'esplosione del sistema.
Per quanto riguarda il secondo punto che lei ha evidenziato, so che la riunione dei capigruppo ha deciso di non portare il secondo punto all'ordine del giorno. Proposta che, naturalmente, era già stata condivisa con la Giunta e che, tra l'altro, indica soltanto una gestione tecnica da parte della Città metropolitana con il subentro in quello che doveva essere l'Ufficio tecnico che prima faceva capo, invece, all’ATO. Quindi, non vi è alcuna previsione di spesa.
Non so se sono stata chiara o se c'è bisogno di qualche altro chiarimento.
Assessore, lei è stata chiara, però ritengo che nel provvedimento sarebbe stato utile riferire le cose che sono sopravvenute, alcune delle quali, - se non ho capito male - sono dei provvedimenti del TAR. Quindi, si è instaurato, in questo rapporto, una sorta di contenzioso che ha poi sancito l'ammontare e il rapporto di regolazione tra gli aggiudicatari, gli ATO e la Regione.
Tuttavia, rimangono molte perplessità; chiedo al Presidente -forse non è stato fatto o non ero attento - se questo provvedimento ha i caratteri dell’indifferibilità e dell’urgenza.
Ha già risposto la Giunta regionale, quindi, prego Assessore se vuole riconfermare brevemente.
Certo. È indifferibile perché naturalmente copre - come dicevo prima - il costo fino al 31 dicembre 2019, altrimenti sarebbe scoperto.
Aggiungo che la Giunta regionale ci ha fatto anche sapere che l'urgenza è dovuta al fatto che non potrebbe essere nemmeno approvato nella prossima seduta di Consiglio regionale del 10 dicembre. Non ci sono altri interventi. Passiamo all'esame ed alla votazione.
Articolo 1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Passiamo alla votazione della
legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale. Il
provvedimento approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
Intervengo per chiedere l'inserimento all’ordine del giorno e l’approvazione di un'interpretazione autentica dell’articolo 8 della legge regionale numero 48/10^, approvata nell’ultima seduta di Consiglio regionale. Nel corso della seduta è stato approvato, in extremis, un emendamento che ha eliminato il termine “non” da un articolo. Il senso è comprensibile, ma potrebbe lasciare adito a interpretazioni diverse da parte delle amministrazioni comunali nel momento in cui dovessero approvare le SCIA per le autorizzazioni delle imprese funebri.
Quindi, va approvata quest’interpretazione autentica, che sottopongo al Consiglio, nella quale si specifica semplicemente che gli accordi non possono essere verbali, ma vanno fatti per iscritto nelle forme previste dal Codice civile vigente.
Non ci sono interventi. Metto in votazione l’inserimento dall’ordine del giorno della proposta di legge numero 485/10^. È inserita.
(Il
Consiglio inserisce)
Se non ci sono interventi, passiamo alla votazione ed all’esame del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Avendo esaurito i punti all'ordine del giorno la seduta è tolta.
Hanno
chiesto congedo: Esposito, Gentile, Morrone, Salerno
(È concesso)
È
stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa
della Giunta regionale:
“Legge regionale n.
14/2014. Conguaglio tariffa conferimento rifiuti urbani ai sensi dell’articolo
6 ter comma 5. Annualità 2019 – (deliberazione G.R. n. 553 del 25.11.2019)” (PL
n. 484/10^)
È stata assegnata alla quarta Commissione -
Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla
seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere
(Così resta stabilito)
Sono
state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa
dei consiglieri regionali:
Mirabello – “Modifiche
alla legge regionale 4 settembre 2001, n. 19 (Norme sul procedimento
amministrativo, la pubblicità degli atti ed il diritto di accesso. Disciplina
della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria)” (PL n°
483/10^)
È
stata assegnata alla prima - Affari istituzionali, affari generali e normativa
elettorale - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero e alla
seconda Commissione - per il parere.
(Così resta stabilito)
Giudiceandrea –
“Interpretazione autentica dell’articolo 8, comma 2 della legge regionale n. 48
del 29 novembre 2019 'Disposizioni in materia funeraria e di polizia
mortuaria'”
È
stata assegnata
alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative
- ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il
parere.
(Così resta stabilito)
È
stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento
amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:
“Bilancio
di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2020-2022 e approvazione
del piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio esercizi
2020-2022 – (deliberazione U.P. n. 66 del 27.11.2019)” (PPA n. 286/10^)
Il Consiglio regionale
premesso che:
• da anni, negli uffici dell’amministrazione della giustizia, del MIBACT,
presso il MIUR e presso gli enti locali regionali sono impiegati con reiterate proroghe
contrattuali a termine o attraverso tirocini, percorsi formativi e altre forme
di impiego precario, migliaia di lavoratori calabresi che, ai titoli di studio
in loro possesso, sommano ora, una consolidata formazione (si veda elenco dei
lavoratori precari storici della Regione Calabria, di cui all’art. 2, comma 1, D.lgs 81/2000, dei lavoratori LPU di cui all’art. 3, comma
1 D.lgs 280/97, dei lavoratori di cui alle LL.RR.
Calabria 15/08, 28/08 e 8/10); lavoratori che, indubbiamente, costituiscono per
il nostro Paese, in generale, e per la nostra Regione, in particolare (quasi
sempre al collasso proprio per deficienza di organico e mezzi), una risorsa
preziosa ed irrinunciabile avendo garantito e garantendo alla Pubblica
Amministrazione l’opportunità di avvalersi, nei comparti richiamati, di
personale qualificato;
• improcrastinabile, dunque, è divenuta ora la necessità di trovare
una soluzione conclusiva alla vicenda lavorativa dei medesimi;
• peraltro, come anzidetto, questi lavoratori, hanno pure sopperito
alle gravi carenze negli organici determinati dal blocco pluriennale delle
assunzioni, restando, poi, d’altro verso, la risposta del mondo politico,
assolutamente insufficiente, limitata, al più, ad una proroga dei contratti
senza soluzione di continuità, alla reiterazione dei tirocini, dei percorsi
formativi e altre forme di impiego precario, senza mai predisporre ed attuare
iniziative e strumenti adeguati, concreti e fattivi (anche in accordo con le
organizzazioni sindacali) per potere procedere ragionevolmente ad un esito che
veda la effettiva stabilizzazione occupazionale e che contemperi e coniughi
però, imprescindibilmente, i criteri ordinari di accesso al pubblico impiego
negli uffici interessati con i tirocini ivi svolti, le esperienze ivi
acquisite, la formazione ivi perfezionata quali assoluti titoli preferenziali
di accesso.
considerato che:
In ordine ai tirocinanti della
giustizia
• la volontà del legislatore (cfr. art. 1, comma 307, della legge 30
dicembre 2018, n. 145 – Bilancio di previsione dello Stato per l’anno
finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021) è quella di
valorizzare (almeno per gli operatori giudiziari) i percorsi formativi svolti
mediante avviamento dei tirocinanti iscritti nelle liste di collocamento a
norma dell’art. 35, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 30 marzo 2001,
n. 165, con “attribuzione di un punteggio aggiuntivo determinato
dall’amministrazione”, a valere sulle graduatorie delle predette liste.
In ordine ai tirocinanti degli
enti locali rientranti nell’ex bacino dei percettori di mobilità in deroga
• Con decreto regionale n. 2065 del 20 febbraio 2019 è stata prevista
per essi una proroga ulteriore di soli sei mesi, non essendo stati contemplati,
peraltro, difformemente a quanto statuito per i tirocinanti del Ministero della
Giustizia, neanche percorsi formativi preordinati all’accrescimento delle
competenze e professionalità, nonché all’acquisizione di titoli utili per
facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro.
In ordine ai tirocinanti
MIBACT
• questi ultimi in possesso dello status di percettori di
ammortizzatori sociali in deroga, in attuazione delle intese raggiunte dalla
Regione Calabria e il Segretariato Regionale del Ministero dei Beni e delle
attività Culturali e del Turismo per la Calabria, hanno svolto un percorso di
qualifica in grado di offrire maggiori opportunità lavorative, partecipando,
alcune unità, anche ad una procedura selettiva che non ha dato e non da,
tuttavia, ragioni di stabilità ed adeguatezza economica.
• Detti lavoratori si sono mostrati, però, indispensabili per
l’apertura ed il funzionamento dei musei, parchi archeologici, biblioteche,
gallerie, palazzi e soprintendenze ai quali sono stati assegnati, arricchendo
un già solido patrimonio di conoscenze e professionalità del quale
difficilmente si potrà fare a meno, anche in ragione della carenza di personale
e dei continui pensionamenti non seguiti da nuove assunzioni.
• In mancanza di idonee soluzioni, a far data dalla prossima scadenza
dei tirocini in corso, il patrimonio di conoscenze e professionalità maturato
ed acquisito nel tempo andrà, tuttavia, inevitabilmente disperso, con pesanti
ricadute sia sui livelli occupazionali sia sulla funzionalità degli uffici
interessati.
• Come da dati di recente forniti dal Mibact,
nei prossimi 3 anni sarà necessario procedere con apposito piano all’assunzione
di almeno 6.000 unità, che, almeno in parte, dovrebbero, a questo punto,
ragionevolmente provenire proprio dal bacino degli odierni tirocinanti,
peraltro già sottoposti a selezione e formazione, con evidente risparmio di
costi e tempi nelle procedure da avviare ex novo.
In ordine ai lavoratori in
servizio presso il MIUR
• La Regione Calabria, nell’ambito delle politiche messe in atto
dall’Unione Europea, dal Governo e dal Parlamento, in data 30 giugno 2016 ha
sottoscritto un Accordo con il Miur – Ufficio
scolastico regionale per la Calabria, approvando una manifestazione di interesse
per la selezione di 600 soggetti disoccupati o disoccupati in possesso dello
status di percettori di ammortizzatori sociali in deroga. Dei 600 selezionati,
150 sono stati ammessi a tirocini formativi e di orientamento, 450 a percorsi
formativi professionalizzanti, in entrambi i casi con formazione on the job
negli istituti scolastici calabresi firmatari di apposita convenzione. La
durata dei percorsi formativi è stata determinata in dieci mesi. In mancanza di
idonee soluzioni, anche in questo caso, a far data dalla prossima scadenza dei
tirocini in corso, il patrimonio di conoscenze e professionalità maturato ed
acquisito nel tempo andrà inevitabilmente disperso, con pesanti ricadute sia
sui livelli occupazionali sia sulla funzionalità degli uffici interessati. Pure
questi lavoratori, come nel caso dei tirocinanti Mibact
e degli altri enti ivi richiamati, si sono subito mostrati indispensabili per
l’apertura ed il funzionamento delle sedi scolastiche alle quali sono stati
assegnati, arricchendo un già solido patrimonio di conoscenze e professionalità
del quale difficilmente si potrà fare a meno, anche in ragione della carenza di
personale e dei continui pensionamenti non seguiti da nuove assunzioni.
In ordine alla storicizzazione
dei precari della regione
• con la L.R. n. 1/14 (Indirizzi volti a favorire il superamento del
precariato di cui al D.L. 31 agosto 2013, n. 101 convertito in legge 30 ottobre
2013, n. 125), è stato, poi, approvato l’elenco dei lavoratori precari storici
della Regione Calabria, di cui all’art. 2, comma 1, D.lgs
81/2000, dei lavoratori LPU di cui all’art. 3, comma 1 D.lgs
280/97, dei lavoratori alle LL.RR. 15/08, 28/08 e 8/10;
• con successiva L.R., n. 12/14 (Interpretazione autentica
dell’articolo 1, comma 6, e dell’articolo 4 della legge regionale 13 gennaio
2014, n. 1), il legislatore ha inteso includere nell’elenco dei precari
storici, pure tutti i lavoratori di Enti partecipati interamente dalla Regione
(siano essi Enti, Fondazioni o altro) che possedessero due anni di attività,
anche mediante contratti co.co.pro. e/o che risultassero in servizio alla data
di entrata in vigore della L.R. n. 1/14 (15/01/2014), ovvero, in alternativa,
alla L.R. n. 12/14 (08/07/2014) di interpretazione autentica della prima;
• alla data odierna non è stata data alcuna concreta attuazione alla
volontà del legislatore espressa nelle due leggi richiamate;
• i lavoratori contemplati (sia quelli già inseriti in elenco dei
precari storici, sia quelli che dovevano essere ricompresi in esso dal 2014 e non
lo sono) restano percettori di un semplice sussidio peraltro a tempo
determinato e, ciò, nonostante le numerose misure predisposte a livello
nazionale e regionale, nonché le ingenti risorse pubbliche stanziate,
finalizzate, necessariamente, alla non fuoriuscita di tale categoria di precari
sino alla definitiva stabilizzazione.
• In particolare, ci si riferisce alla L.R. n. 29 del 24/06/2019 che
ha storicizzato le somme relative al “precariato storico” impegnando circa 40
milioni di euro e, a livello nazionale, al D.L. 03/09/2019 n. 101 (Disposizioni
urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali) il
cui art. 6 proroga tali contratti al 31/12/2019, termine oltre il quale non è
prevista alcuna copertura e tutela dei medesimi, molti dei quali in forza
presso enti locali regionali che non hanno attivato alcun processo per favorire
la stabilizzazione dei loro lavoratori precari non partecipando agli Avvisi
indetti (e più volte riaperti, da ultimo, con Decreti Dirigenziali Lavoro, Formazione
e Politiche Sociali n. 10462 del 28/08/2019 e n. 13412 del 19/11/2018) per la
loro ammissione ai finanziamenti ministeriali finalizzati alla definitiva
stabilizzazione.
Tutto ciò premesso e considerato
Impegna
Il Presidente e la Giunta regionale:
In ordine ai tirocinanti della
giustizia calabresi – tenuto conto dei tempi ristretti per l’attuazione del
processo e della volontà del legislatore di valorizzare i percorsi formativi
svolti da tali categorie di tirocinanti – a sostenere in sede nazionale, nel
confronto con il Governo, una tempestiva ed energica fase di concertazione per
garantire loro una adeguata e pronta soluzione di stabilizzazione, informando
tempestivamente il Consiglio sulle soluzioni adottate.
In ordine ai tirocinanti degli
enti locali rientranti nell’ex bacino dei percettori di mobilità di adottare,
tempestivamente, qualsiasi iniziativa idonea a superare la loro condizione di
precariato che persiste ormai da molti anni, informando tempestivamente il
Consiglio sulle soluzioni adottate.
In ordine ai tirocinanti
MIBACT calabresi di promuovere con il Mibact un
tavolo di concertazione per valutare le iniziative da assumere per un impiego
dei medesimi in maniera stabile a garanzia dell’efficace funzionamento degli
enti e sedi presso i quali tali lavoratori svolgono ad oggi le proprie
attività, informando tempestivamente il Consiglio sulle soluzioni adottate.
In ordine ai lavoratori
calabresi in servizio presso il MIUR di promuovere con il Miur
ed il Governo un tavolo di concertazione per valutare le iniziative da assumere
per il loro impiego in maniera stabile a garanzia dell’efficace funzionamento
degli enti e sedi presso i quali svolgono ad oggi le proprie attività,
informando tempestivamente il Consiglio sulle soluzioni adottate.
In ordine alla storicizzazione
dei precari della Regione ad adottare, - stante la ristrettezza dei termini
richiamati che prorogano i contratti al 31/12/2019, oltre il quale verrà
concretamente lesa la possibilità di stabilizzazione con perdita definitiva del
lavoro da parte della categoria di precari storici già inclusi nell’elenco di
cui alla L.R. n- 1/14 – con estrema urgenza, ogni provvedimento necessario a
salvaguardare i richiamati lavoratori e a dar luogo ad un percorso volto alla
concreta stabilizzazione definitiva, pure impedito, in molti casi, dalla grave
inerzia degli enti utilizzatori, informando tempestivamente il Consiglio sulle
soluzioni adottate pure per i lavoratori non inclusi in elenco in violazione
delle LL.RR. richiamate e fornendo allo stesso l’elenco dettagliato di tutti i
precari potenzialmente stabilizzabili.
Art. 1
(Approvazione del rendiconto della gestione)
1. Il Rendiconto della
gestione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2018 è approvato
con le risultanze esposte negli articoli seguenti.
Art. 2
(Conto del bilancio)
1. Il
Conto del bilancio della Regione Calabria per l'esercizio 2018, che forma parte
integrante della presente legge, è approvato con le risultanze di cui agli
articoli seguenti.
Art. 3
(Entrate di competenza)
1. Il totale delle
entrate accertate nell'esercizio finanziario 2018 per la competenza propria
dell'esercizio stesso è stabilito, per come risulta dal Conto consuntivo del
bilancio, in
|
€ 6.744.744.201,45 |
delle quali: |
|
- riscosse e versate |
€ 4.934.985.541,64 |
- rimaste da
riscuotere e versare |
€ 1.809.758.659,81 |
2. Il
movimento di cassa in entrata (capitoli E0610310201, E0610310401), per
operazioni di tesoreria verificatesi nell'esercizio finanziario 2018 è
stabilito, per come risulta dal Conto consuntivo del bilancio, in €
852.997.121,70.
Art. 4
(Spese di competenza)
1. Il totale delle
spese impegnate nell'esercizio finanziario 2018 per la competenza propria
dell'esercizio stesso è stabilito, per come risulta dal Conto di bilancio, in € 6.542.423.194,30
delle quali: |
|
- pagate |
€ 4.972.442.773,19 |
- rimaste da pagare |
€ 1.569.980.421,11 |
2. Il movimento di
cassa in uscita (capitoli U0910310201, U0910310401), per operazioni di
tesoreria verificatesi nell'esercizio finanziario 2018 è stabilito, per come
risulta dal Conto di bilancio, in € 464.215.923,97.
Art. 5
(Riepilogo entrate e
spese di competenza)
1. Il riepilogo
generale dei risultati delle entrate e delle spese di competenza dell'esercizio
finanziario 2018 risulta così definito:
ENTRATE
TITOLO 1 - Entrate
correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa |
€ |
4.386.023.360,56 |
TITOLO 2 -
Trasferimenti correnti |
€ |
583.997.502,44 |
TITOLO 3 - Entrate
extra-tributarie |
€ |
63.892.454,54 |
TITOLO 4 - Entrate
in conto capitale |
€ |
657.702.299,18 |
TITOLO 5 - Entrate
da riduzione di attività finanziarie |
€ |
0 |
TITOLO 6 -
Accensione Prestiti |
€ |
48.768.792,50 |
TITOLO 7 -
Anticipazioni da Istituto Tesoriere |
€ |
0 |
TITOLO 9 - Entrate
per conto terzi e partite di giro |
€ |
1.004.359.792,23 |
TOTALE |
€ |
6.744.744.201,45 |
SPESE
TITOLO 1 - Spese
correnti |
€ |
4.648.177.813,92 |
TITOLO 2 - Spese in
conto capitale |
€ |
822.538.208,07 |
TITOLO 3 - Spese per
incremento attività finanziarie |
€ |
0 |
TITOLO 4 - Rimborso
Prestiti |
€ |
67.347.380,08 |
TITOLO 5 - Chiusura
Anticipazioni ricevute da istituto tesoriere/cassiere |
€ |
0 |
TITOLO 7 - Uscite
per conto terzi e partite di giro |
€ |
1.004.359.792,23 |
TOTALE |
€ |
6.542.423.194,30 |
RIEPILOGO
ENTRATE |
€ |
6.744.744.201,45 |
SPESE |
€ |
6.542.423.194,30 |
Saldo della
competenza dell'esercizio 2018 |
€ |
202.321.007,15. |
Art. 6
(Residui attivi provenienti da esercizi precedenti)
1. I residui attivi
alla chiusura dell'esercizio finanziario 2017 risultavano determinati dal Conto
consuntivo del bilancio in € 3.728.162.189,55
- dei quali riscossi
e versati nell'esercizio 2018 |
€ |
927.247.705,84 |
- eliminati per
minore accertamento |
€ |
390.140.442,83 |
- riaccertati per
maggiore accertamento |
|
0 |
- rimasti da
riscuotere |
€ |
2.410.774.040,88. |
Art. 7
(Residui passivi provenienti da esercizi precedenti)
1. I residui passivi
alla chiusura dell'esercizio finanziario 2017 risultavano determinati dal Conto
consuntivo del bilancio in €
2.692.457.100,77
- dei quali pagati
nell'esercizio 2018 |
€ |
816.787.757,38 |
- eliminati per
economie |
€ |
400.361.703,92 |
- rimasti da pagare |
€ |
1.475.307.639,47. |
Art. 8
(Residui attivi alla chiusura dell'esercizio
2018)
1. I residui attivi
alla chiusura dell'esercizio finanziario 2018 risultano stabiliti dal Conto di
bilancio nelle seguenti somme:
- Somme rimaste da
riscuotere sulle entrate accertate per la competenza propria dell'esercizio
2018 (articolo 3) €
1.809.758.659,81 |
|
- Somme rimaste da
riscuotere sui residui degli esercizi precedenti (articolo
6)
€ 2.410.774.040,88 |
|
- RESIDUI ATTIVI AL
31 dicembre 2018 |
€ 4.220.532.700,69. |
Art. 9
(Residui passivi alla chiusura dell'esercizio 2018)
1. I residui passivi
alla chiusura dell'esercizio finanziario 2018 risultano stabiliti dal Conto di
bilancio nelle seguenti somme:
- Somme rimaste da
pagare sulle spese impegnate per la competenza propria dell'esercizio 2018
(articolo 4)
€ 1.569.980.421,11 |
|
- Somme rimaste da
pagare sui residui degli esercizi precedenti (articolo 7)
€ 1.475.307.639,47 |
|
- RESIDUI PASSIVI AL
31 dicembre 2018 |
€ 3.045.288.060,58. |
Art. 10
(Situazione di cassa)
1. Il fondo di cassa
dell'esercizio finanziario 2018 è determinato in
|
€ |
455.053.153,59 |
come risulta dai
seguenti elementi |
|
|
Fondo cassa al 1
gennaio 2018 |
€ |
382.050.436,68 |
RISCOSSIONI |
|
|
in conto competenza |
€ |
4.934.985.541,64 |
in conto residui |
€ |
927.247.705,84 |
TOTALE |
€ |
5.862.233.247,48 |
PAGAMENTI |
|
|
in conto competenza |
€ |
4.972.442.773,19 |
in conto residui |
€ |
816.787.757,38 |
TOTALE |
€ |
5.789.230.530,57 |
FONDO DI CASSA AL 31
dicembre 2018 |
€ |
455.053.153,59. |
Art. 11
(Risultato di amministrazione)
1. Il risultato di
amministrazione per l'esercizio 2018 è pari a
|
€ |
1.156.666.568,32 |
per come risulta dai
seguenti elementi |
|
|
Fondo cassa al 31
dicembre 2018 |
€ |
455.053.153,59 |
Residui attivi |
€ |
4.220.532.700,69 |
Residui passivi |
€ |
3.045.288.060,58 |
Fondo pluriennale
vincolato di spesa – parte corrente |
€ |
71.957.497,96 |
Fondo pluriennale
vincolato di spesa in conto capitale |
€ |
401.673.727,42 |
Risultato di
amministrazione al 31dicembre 2018 |
€ |
1.156.666.568,32 |
2. La determinazione
del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2018, nelle componenti
disciplinate dalla legislazione vigente, è indicata nel “Prospetto dimostrativo
del risultato di amministrazione 2018” annesso alla presente legge.
Art. 12
(Conto economico)
1. Il risultato
economico dell’esercizio 2018 è stabilito in € 133.443.744,34 in base alle
seguenti risultanze:
Conto economico |
|
Valori al 31 dicembre 2018 |
a) componenti
positivi della gestione |
€ |
5.622.026.090,99 |
b) componenti
negativi della gestione |
€ |
5.371.249.365,66 |
Differenza (a- b) |
€ |
250.776.725,33 |
c.1) Proventi
finanziari |
€ |
5.443.995,75 |
c.2) Oneri
finanziari |
€ |
55.957.602,79 |
Totale proventi e
oneri finanziari (c) |
€ |
- 50.513.607,04 |
d.1) Rivalutazioni |
€ |
792.556,30 |
d.2) Svalutazioni |
€ |
- 2.809.948,09 |
Totale rettifiche
(d) |
€ |
- 2.017.391,79 |
e.1) Proventi
straordinari |
€ |
434.797.928,53 |
e.2) Oneri
straordinari |
€ |
491.245.251,00 |
Totale proventi e
oneri straordinari (e) |
€ |
- 56.447.322,47 |
Risultato prima
delle imposte (a-b+c+d+e) |
€ |
141.798.404,03 |
Imposte |
€ |
8.354.659,69 |
Risultato
dell'esercizio |
€ |
133.443.744,34. |
Art. 13
(Stato patrimoniale)
1. La situazione
patrimoniale attiva al 31 dicembre 2018 è stabilita in € 7.590.462.266,98, in
base alle seguenti risultanze:
|
|
Valori al 31 dicembre 2018 |
Stato patrimoniale -
attivo |
|
|
a) Crediti vs stato
e altre amm.ni pubbliche per la partecipazione al fondo di dotazione |
€ |
0,00 |
b) Immobilizzazioni |
€ |
3.271.982.491,85 |
c) Attivo circolante |
€ |
4.318.460.066,01 |
d) Ratei e risconti |
€ |
19.709,12 |
Totale dell'attivo (
a+b+c+d ) |
€ |
7.590.462.266,98 |
2. La situazione
patrimoniale passiva al 31 dicembre 2018 è stabilita in € 7.590.462.266,98, in
base alle seguenti risultanze:
Stato patrimoniale –
passivo |
|
|
a) Patrimonio netto |
€ |
2.276.025.385,93 |
b) Fondi per rischi
ed oneri |
€ |
43.551.257,87 |
c) Trattamento di
fine rapporto |
€ |
0,00 |
d) Debiti |
€ |
4.703.529.763,74 |
e) Ratei e risconti
e contributi agli investimenti |
€ |
567.355.859,44 |
Totale passivo (a+b+c+d) |
€ |
7.590.462.266,98. |
Art. 14
(Rendiconto consolidato Giunta - Consiglio regionale)
1. Ai sensi
dell’articolo 11, comma 1, lettera b), e dell’articolo 63, comma 3, del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione
dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti
locali e dei loro organismi, e norme sugli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio
2009, n. 42), vengono approvati i contenuti di dettaglio del “Rendiconto
consolidato Giunta - Consiglio 2018”, come da allegato al Rendiconto generale
della Regione Calabria per l’anno 2018.
Art. 15
(Entrata in vigore)
1. La presente legge
entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel
Bollettino ufficiale telematico della Regione.
Art. 1
(Residui
attivi e passivi e fondo cassa)
1. I dati presunti dei
residui attivi e passivi, riportati rispettivamente nello stato di previsione
delle entrate e delle spese del bilancio per l'esercizio finanziario 2019
approvato con legge regionale 21 dicembre 2018, n. 49 (Bilancio di previsione
finanziario della Regione Calabria per gli anni 2019 – 2021), sono
rideterminati e aggiornati in conformità ai corrispondenti dati definitivi
risultanti dal rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2018, per come
di seguito indicato:
a) il
totale dei residui attivi al 1° gennaio 2019, al netto delle contabilità
speciali, risulta essere rideterminato definitivamente in euro
3.921.633.616,04;
b) il
totale dei residui attivi delle contabilità speciali al 1° gennaio 2019 risulta
essere rideterminato definitivamente in euro 298.899.084,65;
c) il
totale dei residui passivi al 1° gennaio 2019, al netto delle contabilità
speciali, risulta essere rideterminato definitivamente in euro
2.685.732.957,57;
d) il
totale dei residui passivi delle contabilità speciali al 1° gennaio 2019
risulta essere rideterminato definitivamente in euro 359.555.103,01.
2. Le differenze fra
l'ammontare dei residui risultanti dal rendiconto e l'ammontare dei residui
presunti riportati nello stato di previsione del bilancio per l'esercizio
finanziario 2019, sono rappresentate nel Prospetto 1 (Variazione dei residui
Parte Entrata) e nel prospetto 2 (Variazione dei residui Parte Spesa) allegati
alla presente legge.
3. Il fondo di cassa
presso il Tesoriere al 1° gennaio 2019 risulta essere determinato in euro
455.053.153,59.
Art.
2
(Saldo
finanziario alla chiusura dell’esercizio finanziario 2018
e
fondo pluriennale vincolato)
1. A seguito degli
aggiornamenti di cui all’articolo 1, il saldo finanziario alla chiusura
dell’esercizio finanziario 2018 è pari ad euro 1.156.666.568,32.
2. A seguito dell’approvazione
del rendiconto generale dell’esercizio finanziario 2018, il fondo pluriennale
vincolato di parte corrente è rideterminato in euro 71.957.497,96 e il fondo
pluriennale di parte in conto capitale in euro 401.673.727,42.
3. A seguito degli
aggiornamenti di cui all’articolo 1, le quote vincolate e accantonate del
risultato di amministrazione sono pari a euro 1.251.064.082,72.
Art.
3
(Rifinanziamento
delle leggi regionali in vigore)
1. Al fondo speciale di parte
corrente di cui all’articolo 1 della legge regionale 21 dicembre 2018, n. 48
(Legge di stabilità regionale 2019) sono apportate le variazioni di cui alla
tabella A allegata alla presente legge.
2. Alle autorizzazioni di
spesa disposte dall’articolo 7 della l.r. 48/2018,
sono apportate le variazioni di cui alla tabella C allegata alla presente
legge.
3. È autorizzato il
rifinanziamento degli stanziamenti previsti dalle leggi regionali di spesa non
incluse nell’articolo 7 della l.r. 48/2018, per come
contenute nella tabella C allegata alla presente legge.
Art.
4
(Nuove
autorizzazioni di spesa)
1. Al fine di fare
fronte alla escussione della garanzia rilasciata dalla Regione, ai sensi
dell’articolo 2 della legge regionale 20 novembre 2006, n. 12 (Liquidazione del
Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati), sul
mutuo avente ad oggetto la definitiva liquidazione del Consorzio di Bonifica
della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati, sottoscritto in data 7
aprile 2010, è autorizzata la spesa di euro 1.003.972,43 da erogarsi a favore
dell’istituto di credito UNICREDIT SPA, con allocazione alla Missione 16,
Programma 01 (U.16.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio di
previsione 2019-2021. Rimane fermo l’obbligo di recuperare tale importo dai
subentranti Consorzi di bonifica integrale del Bacino dello Jonio Cosentino e
dei Bacini Settentrionali del Cosentino, che hanno omesso, parzialmente o
totalmente, il versamento delle rate scadute il 31 dicembre 2018.
2. Al fine di
concorrere alla realizzazione di progetti formativi ed educativi in favore dei
giovani, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2019 la concessione di un
contributo una tantum di euro 20.000,00 in favore dell’AGESCI (Associazione
Guide e Scout Cattolici Italiani) Calabria, con allocazione alla Missione 12,
Programma 08 (U.12.08) dello stato di previsione della spesa del bilancio di
previsione 2019-2021.
3. Al fine di
valorizzare e diffondere la conoscenza della scienza e dell’astronomia, è
autorizzata per l’esercizio finanziario 2019 la concessione di un contributo
una tantum di euro 20.000,00 in favore della Città metropolitana di Reggio
Calabria, finalizzato alla realizzazione delle attività del Planetarium
Pythagoras di Reggio Calabria, con allocazione alla
Missione 05, Programma 02 (U.05.02) dello stato di previsione della spesa del
bilancio di previsione 2019-2021.
4. Al fine di
garantire la realizzazione del progetto “Montagna Calabria- Viaggio alla
scoperta delle montagne calabresi attraverso gli sport invernali”, è autorizzata
per l’esercizio finanziario 2019 la concessione di un contributo una tantum di
euro 20.000,00 in favore della FISI Federazione Italiana Sport Invernali -
Comitato Regionale Calabria -, con allocazione alla Missione 06, Programma 01
(U.06.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione
2019-2021.
5. In occasione del
centenario della morte di Leoncavallo, al fine di realizzare l’incisione di
compact disc di liriche inedite del maestro Ruggiero Leoncavallo, a cura del
tenore maestro Gianluca Sciarpelletti, è autorizzata
per l’esercizio finanziario 2019 la concessione di un contributo una tantum di
euro 20.000,00 in favore del Comune di Montalto Uffugo (CS), con allocazione
alla Missione 05, Programma 02 (U.05.02) dello stato di previsione della spesa
del bilancio di previsione 2019-2021.
6. Al fine di
sostenere l’attività dell’ASD Beach & Volley Amantea, avente sede nel
Comune di Amantea (CS), è autorizzata per l’esercizio finanziario 2019 la
concessione di un contributo una tantum di euro 10.000,00, a favore
dell’associazione medesima, con allocazione alla Missione 06, Programma 01
(U.06.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione
2019-2021.
7. Al fine di
sostenere l’attività dell’ASD Polisportiva Themesen,
avente sede nel Comune di Longobucco (CS), è autorizzata per l’esercizio
finanziario 2019 la concessione di un contributo una tantum di euro 5.000,00, a
favore dell’associazione medesima, con allocazione alla Missione 06, Programma
01 (U.06.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione
2019-2021.
8. Al fine di
realizzare lavori di ristrutturazione necessari a riqualificare l’accesso alla
nuova Biblioteca del Santuario di S. Francesco in Paola, è autorizzata per
l’esercizio finanziario 2019 la concessione di un contributo una tantum di euro
60.000,00 a favore dell’Ordine dei Minimi provinciale di San Francesco di
Paola, con allocazione alla Missione 05, Programma 02 (U.05.02) dello stato di
previsione della spesa del bilancio di previsione 2019-2021.
9. Al fine di
garantire la realizzazione delle attività di volontariato da parte
dell’organizzazione di volontariato denominata “Auser Circolo di Paola ODV-
ETS”, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2019 la concessione di un
contributo una tantum di euro 10.000,00 in favore dell’organizzazione medesima,
con allocazione alla Missione 12, Programma 03 (U.12.03) dello stato di
previsione della spesa del bilancio di previsione 2019-2021.
10. Al
fine di realizzare il progetto “Linee del tempo perduto. Dallo scavo
archivistico alla ricostruzione virtuale. La città di Reggio prima del
terremoto del 1908”, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2020 la
concessione di un contributo una tantum di euro 25.000,00 a favore
dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria, con allocazione alla Missione 05,
Programma 02 (U.05.02) dello stato di previsione della spesa del bilancio di
previsione 2019-2021.
11. Al
fine di fare fronte alle spese di funzionamento del Consorzio Termale di
Antonimina-Locri, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2019 la spesa di
euro 50.000,00, con allocazione alla Missione 07, Programma 01 (U.07.01) dello
stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2019-2021.
12. Ai
fini dell’organizzazione dell’antica rappresentazione sacra “La Giudaica” è
autorizzata per l’esercizio finanziario 2019, la concessione di un contributo
una tantum di euro 10.000,00 a favore dell’Associazione Pro Loco di Laino Borgo
(CS) con allocazione alla Missione 05, Programma 02 (U.05.02) dello stato di
previsione della spesa del bilancio di previsione 2019-2021.
Art.
5
(Variazioni
al Bilancio 2019-2021)
1. Nello stato di
previsione di competenza e di cassa della parte entrata e della parte spesa del
bilancio 2019-2021, approvato con l.r. 49/2018, sono
introdotte le variazioni di cui alle allegate Tabelle Entrata (Variazioni alle
previsioni di entrata) e Spesa (Variazioni alle previsioni di spesa).
Art.
6
(Variazioni
al quadro generale riassuntivo e agli allegati
al
bilancio di previsione 2019-2021)
1. Il quadro generale
riassuntivo del bilancio della Regione per il triennio 2019-2021 è modificato
secondo le variazioni apportate agli stati di previsione dell’entrata e della
spesa con la presente legge.
2. Gli schemi di
bilancio e i relativi allegati, di cui all’articolo 11 del decreto legislativo
23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi), sono modificati in conseguenza delle variazioni apportate agli
stati di previsione dell’entrata e della spesa con la presente legge.
Art.
7
(Modifiche
a leggi regionali aventi riflessi di carattere finanziario)
1. Al fine di
adempiere agli impegni assunti con il Governo in attuazione del principio di
leale collaborazione, è abrogato il comma 4 dell’articolo 4 della legge
regionale 30 novembre 2018, n. 41 (Assestamento e provvedimento generale di
variazione del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni
2018-2020).
2. Al comma 4
dell’articolo 3 della l.r. 48/2018, le parole “da
contrarre” sono soppresse.
Art.
8
(Copertura
finanziaria)
1. Alla copertura
finanziaria delle disposizioni contenute nella presente legge, laddove non
diversamente stabilito, si provvede con le maggiori entrate e le minori spese
indicate nelle Tabelle Entrata (Variazioni alle previsioni di entrata) e Spesa
(Variazioni alle previsioni di spesa) allegate alla presente legge.
2. La Giunta regionale
è autorizzata ad apportare le necessarie variazioni al documento tecnico e al
bilancio finanziario gestionale 2019-2021, ai sensi dell’articolo 51 del d.lgs.
118/2011.
Art.
9
(Entrata
in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico
della Regione Calabria.
Art. 1
(Variazione
di bilancio)
1. Al fine di
assicurare la copertura al maggior costo di gestione degli impianti di
trattamento dei rifiuti urbani per l'annualità 2019, l'importo di 14.837.000,00
euro è iscritto alla Missione 09, Programma 03 (U 09.03), dello stato di
previsione della spesa del bilancio 2019-2021.
2. Alla copertura finanziaria degli oneri
di cui al comma 1, si provvede con le entrate derivanti dai versamenti dei
Comuni effettuati ai sensi dell'articolo 6 ter, comma 3, della legge regionale
11 agosto 2014, n. 14 (Riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in
Calabria) da iscrivere al Titolo 3, Tipologia 500, dello stato di previsione
dell'entrata del bilancio 2019-2021, annualità 2019.
3. La Giunta regionale
è autorizzata ad apportare le conseguenti variazioni all'annualità 2019 del
bilancio di previsione 2019-2021.
Art.
2
(Entrata
in vigore)
1. La presente legge
entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul
Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Interpretazione
autentica articolo 8, comma 2, l.r. 48/2019)
1. Il comma 2
dell’articolo 8 (Requisiti dell'impresa funebre e dei soggetti ad essa
collegati) della legge regionale 29 novembre 2019, n. 48 (Disposizioni in
materia funeraria e di polizia mortuaria), va interpretato sottintendendo che
gli accordi previsti nel suddetto comma, devono, a pena di nullità, essere
realizzati stabilmente e non in modo temporaneo, sotto la forma del consorzio, di
società consortili o di altra forma di società di persone o capitali, nelle
forme previste e regolamentate dal Codice civile e dalle norme vigenti in
materia di commercio.
Art.
2
(Clausola
di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione
della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art.
3
(Entrata
in vigore)
1. La presente legge
entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel
Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.