X^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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N. 78
SEDUTA Di GIOVEDì 10 OTTOBRE 2019
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE NICOLA IRTO
E
DEL
SEGRETARIO QUESTORE DOMENICO TALLINI
Presidenza del presidente Nicola Irto
La seduta inizia alle 16,01
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a
dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza
osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Presidente, chiedo di inserire all’ordine dei lavori un ordine del
giorno sulla vicenda di Fabiana Luzzi, firmato da tutti i consiglieri regionali.
Pongo ai voti l’inserimento dell’ordine del giorno.
(Il Consiglio inserisce)
Lo illustrerà successivamente.
Ha chiesto di intervenire il presidente Oliverio. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo brevemente per porre all’attenzione del Consiglio
la necessità di affrontare il problema del CORAP, attraverso l’esame dei
disegni di legge che sono stati presentati.
Ci sono tre disegni di legge di iniziativa di consiglieri e c’è la
necessità di definire uno strumento legislativo che sia improntato
fondamentalmente alla difesa del posto di lavoro dei dipendenti ed alle
garanzie di continuità delle funzioni a cui è il CORAP preposto.
Dalla lettura dei tre disegni di legge, mi pare che, al di là degli
approcci diversi, in essi sono contenuti questi due pilastri e lo dico perché
questo favorisce la possibilità di pervenire ad un testo
unificato. Ritengo che sarebbe opportuno lavorare in questa direzione; ho posto
il problema all’attenzione del Presidente e lo pongo anche all’attenzione del
Consiglio.
Considerato che si è fatto,
come dire, uno sforzo ed un lavoro da parte di tutti per presentare delle proposte
di legge che interpretano anche le esigenze di cui parlavo prima e cioè
garanzie per l’occupazione e per la continuità delle funzioni a cui è preposto
questo Ente, ritengo che non ci siano o non ci dovrebbero essere problemi per
pervenire ad un testo unificato.
Mi permetto di porre questa
questione all’attenzione del Consiglio perché credo che i tempi siano fondamentali
poiché, tra l’altro, c’è il problema del pagamento degli stipendi ai dipendenti,
ma anche il problema di mettere questo Ente in un binario che possa essere
quello del rilancio della sua attività. Grazie.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Battaglia. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Ha
fatto bene il presidente Oliverio a porre l’attenzione sul CORAP e anche lui ha
ripercorso un po’ la storia dell’Ente.
Sono stati presentati tre
progetti di legge: uno a firma dei consiglieri Greco, Mirabello e Giudiceandrea,
uno a firma del consigliere Giannetta e un altro che reca la mia firma e di
altri consiglieri regionali del gruppo del Partito Democratico, e gli uffici
stanno lavorando per la predisposizione di un testo unificato.
Oggi, nella Conferenza dei
capigruppo si è discusso con il presidente Irto e so che i Presidenti della
prima e seconda Commissione, i colleghi Sergio ed Aieta, hanno già previsto di
convocare una seduta congiunta il 16 ottobre perché è chiaro che, a questo
punto, si deve procedere alla predisposizione di un testo unificato che tenga
conto delle esigenze e di quanto è stato scritto nei testi presentati dai
colleghi.
Sono convinto che, nella
seduta del 16, verrà licenziato un testo e credo che ci sia anche la
disponibilità, espressa dal presidente Irto durante la Conferenza dei capigruppo,
di convocare, eventualmente, una seduta di Consiglio regionale con un unico
punto all’ordine del giorno: quello, appunto, della discussione sul CORAP.
Quindi, credo che, se procediamo
celermente a licenziare un testo, nel giro di una settimana o dieci giorni al
massimo, saremo nelle condizioni di mettere l’Aula nella possibilità di votare
un testo condiviso. Grazie.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.
Volevo
tranquillizzare anche il presidente Oliverio che, già da stamattina,
nell’ambito della riunione dei capigruppo, è stata ravvisata l’urgenza di
questo provvedimento e, quindi, in condivisione con il collega Aieta, abbiamo
stabilito di convocare, mercoledì 16 ottobre, una seduta congiunta di prima e
seconda Commissione con all’ordine del giorno proprio la situazione del CORAP. Gli
uffici sono stati già allertati per procedere alla stesura dell’ordine del
giorno ed alle audizioni necessarie.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.
Questa,
caro presidente Oliverio, è la politica che mi piace perché, a meno di qualche
giorno dalla discussione, all’interno delle Commissioni, di una questione così
delicata e spinosa – come è stata definita un po’ da tutti – oggi, ci
ritroviamo, come dire, nei preliminari di questa seduta di Consiglio, ad affrontare
la questione del CORAP in maniera importante e determinata.
Mi trova
perfettamente d’accordo che, nello spirito di collaborazione e di proposizione
che ognuno di noi ha su questioni così importanti, bisogna, sicuramente, fare una
sintesi delle tre proposte di legge presentate anche dagli altri colleghi,
perché, solo così facendo, possiamo anche e soprattutto dimostrare a chi ci
ascolta, fuori da questo Consiglio, l’attenzione su tematiche di questo genere che
pongono l’attenzione sulla difficoltà di un Consorzio - che, comunque, ha
grandissime capacità - e, principalmente, sulla difficoltà che, in questo
momento, vivono i lavoratori, con il patema d’animo, da padri e madri di
famiglia, e richiedono la necessità impellente, rapida e veloce di affrontare il
problema.
Quindi,
mi trovate perfettamente d’accordo e darò quella che è la mia disponibilità
nell’affrontare questa tematica nella prima seduta utile di Commissione.
Grazie.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Penso che il
Consiglio ed i consiglieri abbiano sventato un tentativo di mettere la sordina
e di dare un colpo di spugna alla vicenda drammatica, ma, allo stesso tempo, anche
emblematica che ha rappresentato e rappresenta il CORAP: una cattiva gestione
di risorse pubbliche, sprechi, clientelismo, tutto tranne quello che il CORAP doveva
fare, che era quello di avviare una politica industriale ed attrarre
investimenti privati in Calabria.
Questo
tentativo è stato sventato grazie ai colleghi ed alla discussione che c’è stata
in Commissione; si è avviato l’iter
giusto che è quello di discutere le proposte di legge nelle Commissioni competenti,
verificarne la compatibilità legislativa alle norme regionali e nazionali e compiere
un’operazione verità su quello che è accaduto.
Per questo sono
d’accordo che si svolga una seduta apposita per procedere all’approvazione
della legge e svolgere un dibattito su quello che ha rappresentato il CORAP in
Calabria: milioni e milioni di euro spesi per accontentare gli amici degli
amici, per consulenze, per clientelismo.
Nella prima proposta
di legge, presentata dalla Giunta, non era prevista la salvaguardia dei
lavoratori – lo ha detto bene il Sindacato in quella seduta – e nemmeno la salvaguardia
del patrimonio. Parliamo di un patrimonio del CORAP che è di 400 milioni di
euro scritto a bilancio con un valore di mercato di circa un miliardo.
La nostra
proposta – alla quale ha lavorato il collega Giordano insieme al capogruppo e
ad altri colleghi – va in questa direzione.
Il Partito Democratico
propone una nuova agenzia, in
cui confluiscano in primis i
lavoratori, che svolga le funzioni e la missione del CORAP.
Penso che abbiamo scritto una pagina importante, non soltanto di
governo, ma anche di democrazia: abbiamo impedito la trattazione di provvedimenti
di quella levatura ed importanza da approvare in Consiglio, fuori sacco ed
all’ultimo minuto.
Così come penso sia importante, in questo scorcio di legislatura, – le
rivolgo un invito, Presidente – lo svolgimento ordinato delle sedute di Consiglio
regionale.
La
Conferenza dei capigruppo ha un compito importante: evitare di dare un’immagine
distorta di questo Consiglio regionale.
Quali
sono le priorità? Si approvino, se hanno avuto i necessari passaggi consiliari,
ma si faccia una cernita, non ci sia questo arrembaggio a fare approvare
provvedimenti, grandi o piccoli, nella confusione più totale.
Mancano
pochi mesi alla scadenza della Legislatura regionale ed è importante che quelle
poche sedute di Consiglio che riusciremo a fare servano a dare risposte ai
calabresi ad affrontare queste ultime priorità che ci sono.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente, non
ho ascoltato l’intervento del presidente Oliverio in apertura di seduta – desumo
riguardo la vicenda CORAP – perché impegnato nei lavori della terza Commissione
consiliare che sono ancora in corso.
Credo che il
Consiglio regionale – sul quale è stata scaricata questa patata bollente del
CORAP, non avendo e non condividendone le responsabilità nella gestione, – stia
affrontando questa vicenda nel modo migliore possibile, peraltro, in maniera
anche bipartisan, con la
disponibilità al dialogo, l’ascolto e la comprensione.
Condivido l’impostazione
dello svolgimento della seduta congiunta di prima e seconda Commissione per
arrivare alla definizione di un testo condiviso che possa garantire, per un
verso, lo svolgimento di queste attività che sono nevralgiche per l’economia
della nostra regione, la salvaguardia dei posti di lavoro – altro aspetto
importante e da difendere – ma anche la salvaguardia e la tutela di chi vanta
crediti, nei confronti di questo Ente, per una serie di azioni messe in campo
nel corso dei decenni.
Il primo testo della
Giunta regionale, sicuramente, non garantiva né il personale né i creditori, ma
era, di fatto, attraverso la liquidazione coatta amministrativa - un’azione di
resa da parte di un Ente pubblico - che tradiva il principio del legittimo
affidamento nei confronti della Pubblica amministrazione. Di fatto, una vera e
propria bancarotta dichiarata, a fronte di un percorso che si è svolto in
questi anni, dopo forse una scelta non proprio felice – lo dico da questi
banchi perché approvai e fui fra coloro i quali votarono favorevolmente la
legge istitutiva del CORAP – ma che, comunque, affrontava una questione
anch’essa incancrenita da anni che era la questione delle ASI provinciali su
territori anche diversi. In effetti, rispetto a questa problematica, in questi
anni, la Giunta regionale ha dato un’impostazione diversa.
Gravi sono le
affermazioni e le denunce, ormai di dominio pubblico, espresse dal collega
Guccione che mi ha preceduto, vale a dire un Ente che, in questi anni, è stato gestito
attraverso la volontà di fare azioni clientelari, consulenze: è diventata una
barzelletta la questione della sede in Marocco – se non sbaglio o in altro
Paese magrebino – segno evidente di come, in questi anni, il bandolo della
matassa non sia stato trovato.
Eppure fino a
qualche settimana o a qualche mese fa, le dichiarazioni, le conferenze stampa
ci dicevano cose diverse, vale a dire che si sarebbe ricapitalizzato il CORAP con
9 milioni di euro e che, quindi, queste azioni avrebbero salvato un percorso
che, invece, naufraga miseramente.
È chiaro che,
oggi, ci dobbiamo trovare a discutere ed a ragionare in Consiglio regionale,
però, presidenti Irto e Oliverio, non si può pensare di scaricare sul Consiglio
regionale le proprie manchevolezze, le proprie deficienze, le proprie
incapacità ed invitare, adesso, il Consiglio regionale a fare presto.
Dobbiamo
affrontare questa questione e la dobbiamo affrontare in maniera seria.
La affrontino
la prima e la seconda Commissione in seduta congiunta, per avere un testo
condiviso, ma non è possibile che il Presidente della Giunta regionale dichiari
quasi di essere un passante e ci dica: “Attenzione, Consiglio regionale, oggi
dovete risolvere il problema”.
Certo, il
Consiglio regionale affronta questo problema in maniera responsabile, cerca di
risolverlo e di salvaguardare interessi diffusi e diversificati, ma – è bene
che questo accada e lo faremo in sede di discussione e di ragionamento quando
affronteremo il testo di legge che verrà esaminato in Aula – ci sono delle
responsabilità ben precise e ben individuabili sulle quali bisogna fare luce e
chiarezza.
Credo che su
questo – anche su questo – il Consiglio regionale dovrà approfondire le
tematiche e le discussioni e dovrà, in ogni caso, cercare di fare luce su una brutta
vicenda calabrese.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. La vicenda del CORAP è stata anche oggetto di una
importante e molto significativa seduta congiunta della Commissione di
vigilanza e della Commissione speciale contro il fenomeno della ‘ndrangheta,
della corruzione e dell’illegalità diffusa, assolutamente non citate, forse
perché le attività che svolgono interessano poco.
Quello che viene denunciato anche da alcuni consiglieri ieri è stato
acclarato in maniera, sotto tanti aspetti, molto puntuale, anche attraverso
l’audizione di personalità e di personaggi che hanno ricoperto e ricoprono
tutt’ora ruoli rilevanti.
Lasciatemi, però, dire una cosa. Ieri c’è stata la protesta dei
Sindacati i quali sottolineavano che era stato detto che il progetto di legge
eventualmente da presentare per salvaguardare il CORAP doveva essere oggetto di
ulteriore esame da parte delle Commissioni di merito. Nel giro di pochi giorni,
la promessa lanciata, anche alla luce della drammaticità di quella seduta, non
è stata mantenuta.
Mi dispiace essere una voce contraria, ma purtroppo, mi tocca esserlo. Qualcuno
penserà che sia uscito dalla maggioranza e che non adempio al mio dovere di
consigliere di maggioranza, ma credo che i cittadini che hanno votato questa
maggioranza vogliono sentire queste cose e forse questi argomenti sono più aderenti
alle promesse fatte.
Chiedo scusa: sono passati una decina, una quindicina di giorni, ma era
così difficile – lo dico anche al Presidente della Giunta regionale – convocare
un tavolo tra consiglieri almeno di maggioranza, sederci e iniziare a
discutere?
Evidentemente – non lo so – è così difficile, se non si riesce ad avere
una riunione.
È così difficile – ripeto – per chi si richiama al mondo della sinistra
o del centro-sinistra, convocare le organizzazioni sindacali, manageriali,
Confindustria?
Qualcuno si è preoccupato di conoscere come la pensano i vari
consorziati, di come la pensa FinCalabra, la provincia di Crotone, di Catanzaro
e quella di Reggio Calabria, eccetera?
Mi sapete dire qual è il Piano industriale che ci dovrebbe essere dietro
questo o dobbiamo approvare una legge sic
et simpliciter e continuare a fare gli errori del passato?!
Che facciamo? Cancelliamo CORAP e scriviamo un altro nome?
Perché in qualsiasi altra società Consortile che si va a costituire
dovranno passare attività, passività, personale e tutto. E che cosa abbiamo
salvaguardato là?
Per qualche mese, giustamente, il lavoro di queste persone, anche
incolpevoli, e, intanto, magari, andiamo ancora a pregiudicare i diritti di
creditori e fornitori.
Attenzione! Perché è stato anche fatto notare che va bene salvaguardare
i lavoratori pubblici, ma ci sono tanti lavoratori nel settore privato, nelle
imprese, che vantano crediti e altro. Da questo punto di vista, mi sembra che
questo non sia – ripeto – il metodo per procedere.
Che cosa costava avviare una discussione approfondita sul punto?
Se quello che è emerso ieri dovesse essere confermato, annuncia scenari
veramente deprecabili su quello che potrebbe essere il futuro del CORAP e non
vorrei che anche questo Ente venisse colpito o, comunque, condizionato nella
sua vita futura da provvedimenti adottati da Autorità esterne a questo
Consiglio, che occupano spazi e, comunque, hanno una natura istituzionale
diversa da quello che è un potere politico. Attenzione a questo! Si vuole
continuare così? Si è sordi a questo?
Siano i calabresi, però, a giudicare sulla serietà di quello che si fa.
È necessario – ripeto – convocare un tavolo con le organizzazioni
sindacali ed esperti – non nominati da una sola persona, ma qualificati a
livello manageriale – che ci dicano quale deve essere la mission di un Ente che – si è detto – era la più grande scommessa
per lo sviluppo della Calabria.
Non stiamo parlando di un Ente qualsiasi. Stiamo parlando di altro.
Si vuole proseguire su questa strada? Ognuno si assumerà le proprie
responsabilità, ma che siano chiare le posizioni di ciascuno di noi e chiedo
scusa se, ancora una volta, devo essere una voce fuori dal coro.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giordano. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo soltanto per qualche ulteriore considerazione,
prendendo anche a riferimento l’ultimo intervento del collega Bova, che
ricordava come ieri sulla vicenda si è aperta anche una importante pagina di
accertamento e di indagine a cura delle Commissioni di vigilanza e anti ’ndrangheta,
parallelamente all’attività che, in maniera rigorosa e seria, questo Consiglio
sta svolgendo. Ciò anche attraverso l’impegno assunto oggi dalla Conferenza dei
capigruppo che porta alla convocazione di una seduta congiunta della prima e
della seconda Commissione per approdare ad una sintesi che raccolga la migliore
soluzione, sotto il profilo tecnico, giuridico e politico delle tre proposte di
legge, della quale una porta anche la mia firma e quella di consiglieri del
gruppo del Partito Democratico.
Questo percorso, a tappe stringenti, che deve portare alla soluzione di
questo problema, di questa enorme criticità, sicuramente, non impedisce e non
impedirà – ne sono convinto – che le Commissioni di vigilanza e anti ‘ndrangheta
possano continuare le attività di indagine e di accertamento delle
responsabilità che, a vario titolo, hanno accompagnato questa pagina
incresciosa della legislatura.
Sono fiducioso che, seriamente, le due Commissioni ed il Consiglio
riusciranno a trovare una soluzione e c’è l’impegno che il provvedimento sia approvato
nella prossima seduta di Consiglio: un Consiglio che dovrà, come diceva il
collega Guccione, aprire una discussione ed un dibattito.
Difficile, poi, in uno scorcio di Legislatura recuperare il tempo
trascorso, però, da parte di ognuno di noi, ci sono il dovere e l’urgenza,
comunque, di dare una svolta e fare quello che è dovuto. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo con molta rapidità. Credo che, oggi, si debbano fare
i complimenti alla Conferenza dei capigruppo e a lei, Presidente, per aver intrapreso
la strada per la ricerca di una summa dei tre progetti di legge che sono
pendenti.
Sicuramente, questa è la strada che va percorsa anche per dar ragione al
collega Bova ed alle preoccupazioni espresse rispetto alla possibilità di
realizzare il miglior lavoro possibile, nel minore tempo possibile, perché, grazie
all’opera del Commissario, ci avviamo a mettere le mani su un calderone che,
come tanti altri calderoni di questa Regione, produceva soltanto debiti per le casse
pubbliche.
E riusciamo a mettervi mano grazie a chi ha sollevato il coperchio dalla
pentola e ci ha fatto vedere e bruciare le mani per tutto quello che è
successo, perché, se oggi scherziamo e ridiamo – e dovremmo farlo un po’ di
meno – sulla questione dell’immobile di Marrakech o giù di lì, dobbiamo mettere
a confronto la situazione calabrese con quanto succede nel resto del Paese.
Abbiamo messo mano a diritti acquisiti, riducendo i vitalizi degli ex
consiglieri regionali. Abbiamo messo mano alla rappresentanza parlamentare
riducendo di 300 e più unità i rappresentanti del popolo al Parlamento.
Non è consentito che, per un altro giorno in più rispetto al dovuto,
continui la falla enorme che si è aperta in questo Ente che si chiama CORAP,
che – è vero – doveva essere il fiore all’occhiello, ma fiore all’occhiello non
è.
Bisogna mettere una pietra tombale sulle falle, sui buchi, sulle
malandrinerie che ci sono in e non sarà sicuramente la liquidazione coatta
amministrativa a bloccare le indagini perché il liquidatore avrà il dovere, più
di ogni altro, di individuare eventuali illegittimità ed illiceità e
denunciarle alla Magistratura.
Bisogna mettere fine alla falla, riportare la barca all’asciutto,
ripararla e rimetterla in acqua in condizioni di poter navigare nell’interesse
dei calabresi e quello che questo Consiglio farà dobbiamo farlo in tempi
ristretti.
Non abbiamo tempo. Va fatto prima della fine della Legislatura anche
perché ci sono operai, lavoratori e famiglie che aspettano il pagamento degli
stipendi e non possono aspettare le nostre paturnie di carattere politico.
Grazie.
Avviamo i lavori d’Alula con l’esame della proposta di legge numero 464/10^
di iniziativa dei consiglieri Ciconte, Gentile, Tallini, Arruzzolo, Battaglia,
Gallo, Giudiceandrea, Greco, Nucera, Orsomarso, Parente, Scalzo, D’Agostino.
Cedo la parola al consigliere Battaglia per l’illustrazione del
provvedimento.
Presidente, la
proposta si illustra da sé, quindi possiamo passare direttamente alla
votazione; rientra in quel gruppo di proposte che avevamo già richiamato per
una veloce approvazione.
Passiamo
all'esame e alla votazione del provvedimento.
Articolo 1.
(È approvato)
Articolo 2.
(È approvato)
Articolo 3.
(È approvato)
Articolo 4.
(È approvato)
Articolo 5.
(È approvato)
Articolo 6.
(È approvato)
Articolo 7.
(È approvato)
Passiamo alla
votazione della proposta di legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento
formale. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento
formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il secondo
punto all'ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 470/10^ d'iniziativa
del consigliere Battaglia, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge
regionale n. 21/2010”.
Cedo la parola
al consigliere Battaglia per l’illustrazione, prego.
Presidente,
anche questa proposta si illustra da sé, considerato che sono provvedimenti già
approvati dalle Commissioni competenti, Seconda e Quarta, passerei all'esame e
al voto.
Aggiungo che
sono provvedimenti in cui c'è una corrispondenza con il Governo e quindi sono
modifiche richieste e concordate con i Ministeri competenti.
Passiamo
all'esame e alla votazione del provvedimento.
Articolo 1.
(È approvato)
Articolo 2.
(È approvato)
Articolo 3.
(È approvato)
Passiamo alla
votazione della proposta di legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento
formale. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento
formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il terzo punto
all'ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 458/10^ d'iniziativa
della Giunta regionale, recante: “Modifiche della legge regionale numero 37 del
31 dicembre 2015, recante ‘Procedure per la denuncia, il deposito e
l'autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione
territoriale in prospettiva sismica’”.
Cedo la parola
al consigliere Battaglia per l’illustrazione, prego.
Presidente,
vale lo stesso discorso, sono provvedimenti, come diceva bene lei, che ci
vengono posti all'ordine del giorno oggi, di intesa unanime con i capigruppo,
licenziati dalle Commissioni che richiedono un intervento urgente dell'Aula.
Su questo
progetto di legge c’è una interlocuzione con il Ministero competente e l’Assessore
al ramo che ha ufficialmente chiesto alla Conferenza dei capigruppo di
discuterlo.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Pedà. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. È chiaro che dobbiamo fare tutto quello che è necessario per
mettere in condizioni di adeguamento sismico le strutture calabresi, ma
dobbiamo anche mettere in condizione questo comparto, collega Gallo, che da
sempre è trainante dell'economia calabrese e dell'economia nazionale, in
condizione di riprendersi.
Per questo
motivo, nello scorso dicembre, con la collega Sculco, avevamo presentato una
proposta di legge di adeguamento al Piano casa, salvaguardando quelli che erano
i crismi ambientali, che dobbiamo sempre salvaguardare, senza una maggiore
cementificazione, ma consentendo anche una ripresa del settore che attualmente
è stagnante, oltre ad avere tutti i problemi che conosciamo, vedi il
rallentamento in provincia di Reggio Calabria.
Presidente
Oliverio, so che ora, grazie all'intervento di una task force e all’opera del
Genio civile di Reggio Calabria, si sta smaltendo tutto l'arretrato, per
arrivare al cosiddetto “arretrato zero”.
Credo che,
oltre al provvedimento di oggi, Presidente e consigliere Battaglia, prima di
fine legislatura, dovremmo fare un intervento per completare e dare
l'opportunità al settore edilizio calabrese di poter accelerare.
Annuncio,
quindi, che, nei prossimi giorni insieme agli altri colleghi che vorranno
partecipare, cercheremo di integrare il provvedimento con una norma, così come
avevamo tentato di farlo a dicembre, ma poi la tempistica non ce lo ha
concesso. Grazie.
Passiamo
all'esame e alla votazione del provvedimento.
Articolo 1.
(È approvato)
Articolo 2.
(È approvato)
Articolo 3.
(È approvato)
Articolo 4.
(È approvato)
Articolo 5.
(È approvato)
Articolo 6.
(È approvato)
Passiamo alla
votazione della proposta di legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento
formale. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento
formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il quarto punto
all'ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 452/10^ d’iniziativa
dei consiglieri Bevacqua e Tallini recante: “Modifiche alle leggi regionali
47/2011 e 47/2018”.
Cedo la parola
al consigliere Bevacqua per l’illustrazione, prego.
Grazie,
Presidente. Vorrei, preliminarmente, ringraziare la Conferenza dei capigruppo
per avere inserito questo punto all'ordine del giorno, in quanto è un tema
molto sentito, più volte sollecitato dalle associazioni di categoria, l’ANCE;
questa proposta riguarda la possibilità di consentire la proroga dei lavori per
il completamento agli interessati delle proprie abitazioni.
È un
provvedimento questo, ripeto, importante che riguarda molte famiglie, molte
imprese e l'economia calabrese, perché senza l’approvazione di questo
provvedimento non solo molte famiglie rischiavano di avere investito risparmi
senza aver ottenuto nulla, ma soprattutto avremmo creato danni all'economia calabrese
perché sarebbero rimaste molte opere incompiute.
Credo, quindi,
che con questo provvedimento il Consiglio regionale si faccia carico delle
problematiche del territorio, dei bisogni e delle esigenze dei cittadini, e
quindi credo che, oggi, segniamo un altro punto favorevole per questo Consiglio
regionale che dimostra attenzione e sensibilità, ascolto e vicinanza a chi
chiede rispetto e soprattutto a quei calabresi che ancora vogliono investire e
rimanere in questa terra.
Suggerisco di
procedere all'approvazione di questa proposta di legge e ringrazio ancora una
volta l'Ufficio di Presidenza per aver inserito questo punto all'ordine del
giorno. Grazie
Passiamo
all'esame e alla votazione del provvedimento.
Articolo 1.
(È approvato)
Articolo 2.
(È approvato)
Articolo 3.
(È approvato)
Articolo 4.
(È approvato)
Passiamo alla
votazione della proposta di legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento
formale. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento
formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Presidente,
intervengo per chiedere se fosse possibile discutere adesso l'ordine del
giorno, precedentemente inserito.
Pongo in votazione
la richiesta che è approvata.
Prego,
consigliere Giudiceandrea, può illustrare l’ordine del giorno.
Presidente, do
lettura dell’ordine del giorno che è firmato da tutti i capigruppo e i
consiglieri presenti, oggi, in questa Aula.
Egregio
Presidente, gentili assessori, ci riportiamo alla vicenda che in questi giorni
ha sollevato il padre di Fabiana Luzzi, la ragazza uccisa con 24 coltellate e
data alle fiamme ancora viva da Davide Morrone, il 24 maggio 2013 a Corigliano
Calabro.
Il signor Mario
Luzzi ha anche scritto una missiva al Ministro di Grazia e Giustizia che, ad onor del vero, ha prontamente risposto, attestando
vicinanza alla famiglia e attivando l'Ispettorato.
A marzo 2016 in
Cassazione, l'assassino fu condannato a 18 anni e 7 mesi di reclusione, una
pena che agli occhi di tutti non apparve neppure commisurata alla gravità
dell'omicidio, alle modalità ed all’efferatezza dello stesso; ma noi non siamo
Giudici e non abbiamo il diritto di giudicare fuori dalle carte di un processo.
Davide ha oggi
23 anni. È uscito dal carcere ed è stato sottoposto ad una misura restrittiva
meno afflittiva, avendo già usufruito di ben tre permessi premio.
Il fatto che,
in queste occasioni, i genitori della sedicenne che uccise possano incontrarlo
per le strade della propria città oltre ad essere assurdo, come lo trovano
assurdo i familiari della giovane donna uccisa, contempla la possibilità di
atti e schieramenti di affronto e violenza potenziale fra le persone, e la
città di Corigliano Rossano non merita questo latente stato di tensione.
È dunque a dir
poco inquietante ciò che si verifica: omicidio efferato, aspettative di
intervento dello Stato, pena ridotta e permesso premio già dopo tre anni
dall'omicidio, da godere nei pressi dell'abitazione della vittima. Se permessi
debbano esserci, che vengano “goduti” lontano dalla città e dagli affetti di
Fabiana, per la cui memoria non può bastare la carità dell'intitolazione di
parchi o vie, ma occorrono gesti concreti dello Stato a partire dall’educazione
al rispetto verso le donne fino alla certezza delle pene inflitte, affinché atti
di tale inaudita violenza non abbiano più a verificarsi a danno di nessuna
donna e cessi questa orribile e quotidiana mattanza nel nostro Paese.
Tutto ciò
considerato:
benché nel
rispetto della legge e della separazione dei poteri dello Stato, occorre un
fermo intervento del Presidente e di tutta la Giunta, affinché, anche per
motivi di ordine pubblico oltre che ti rispetto per le vittime di femminicidio in questo Paese, si facciano promotori di
qualsiasi azione presso il signor Prefetto ed il Ministro di Grazia e
Giustizia, affinché questa odiosa anomalia abbia fine, nel rispetto di chi ha
diritto al recupero pieno al tessuto sociale dopo aver scontato la pena
afflittagli dall'ordinamento giudiziario, ma anche e soprattutto della comunità
di Corigliano Rossano, delle donne già vittime di violenza, di quelle che
potrebbero subirla ma soprattutto alla famiglia di Fabiana Luzzi, la cui
giovane vita, è bene ricordarlo ancora una volta, venne spezzata con inaudita
violenza e nessuna umana pietà. Grazie.
Pongo in
votazione l’ordine del giorno che è approvato.
(Il Consiglio approva)
Il quinto punto
all'ordine giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero
259/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio
2018 dell'Istituto Regionale Superiore di Studi Elleno-Calabri per la comunità
Greca di Calabria”. Cedo la parola al consigliere Aieta per l’illustrazione. Prego.
Signor
Presidente, finalmente approdano in Consiglio i Rendiconti dell'esercizio 2018
dell'Istituto regionale superiore di Studi Elleno-Calabri per la comunità Greca
di Calabria, quella degli Occitani e degli Arbereshe.
Si tratta di tre identici provvedimenti.
La proposta, in
esame, è relativa al Rendiconto dell’esercizio 2018 per il quale sono pervenute
due note da parte del Dipartimento istruzione e attività culturali e una nota
da parte del Dipartimento bilancio.
La nota a firma
del dirigente generale Dipartimento vigilante, dopo aver descritto l'attività
svolta, specifica che l'approvazione del bilancio consuntivo è un atto
propedeutico all'approvazione del bilancio di liquidazione dell'Istituto; la
nota del 9 settembre 2019, a firma congiunta del dirigente generale del
Dipartimento vigilante e del Commissario liquidatore, dopo aver descritto
l’attività svolta, esprime parere favorevole al rendiconto dell'esercizio
finanziario 2018; la nota del Dipartimento bilancio chiarisce che non ci sono
motivi ostativi all'approvazione del rendiconto a parte il Consiglio regionale.
Il
provvedimento si compone di una delibera della Giunta regionale, della
determina del Commissario liquidatore di approvazione del rendiconto 2018 e dei
pareri dell'organo di revisione.
Il Collegio di
revisione, a tal proposito, evidenzia che l’ente, trovandosi in fase di
liquidazione e trasformazione in Fondazione, non sta svolgendo alcuna attività
propria prevista dallo statuto, ma sta solo amministrando i fondi erogati dalla
Regione Calabria.
Il Collegio
raccomanda al Commissario liquidatore e all'Organo amministrativo della
costituita fondazione subentrante che le somme disponibili siano trasferite ed
utilizzate condizionatamente sia alla legittimità della costituzione degli
organi statutari della fondazione sia della predisposizione del bilancio di previsione
di spesa della fondazione ricevente. Il Collegio rileva che i documenti di
rendiconto e situazione patrimoniale sono conformi alle norme.
Il Dipartimento
istruzione e attività culturali ha espresso parere favorevole.
Il Dipartimento
bilancio, con riferimento alle risultanze della contabilità finanziaria e della
contabilità economico-patrimoniale, ha rilevato: che sussiste la piena
corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2018 e il corrispondente importo
di cui al conto bancario; che sussiste corrispondenza tra i valori a residuo e
quelli riportati nel conto patrimoniale; che sussiste la quadratura tra il
saldo di cassa, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati
nel corso dell'esercizio 2018, e il valore registrato alla voce “Disponibilità
liquide”.
Il Dipartimento
bilancio, nell’istruttoria di competenza, evidenza la necessità che l’ente
rispetti le raccomandazioni del Collegio dei revisori dei conti, inoltre rivela
che l’ente ha rispettato i limiti previsti dalla normativa vigente in materia
di contenimento della spesa, per come verificato dal Dipartimento istruzione e
attività culturali.
A conclusione
dell'attività istruttoria, il Dipartimento bilancio ritiene possibile procedere
all'adozione da parte della Giunta regionale del rendiconto per l'esercizio
2018 dell'Istituto regionale superiore di Studi Elleno-Calabri per la comunità
Greca di Calabria al fine della successiva trasmissione ed approvazione al
Consiglio regionale.
Passiamo alla
votazione del provvedimento. Il provvedimento è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il sesto punto
all’ordine del giorno è relativo alla proposta di provvedimento amministrativo
numero 260/10^ d'iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto
esercizio 2018 dell'Istituto regionale per la comunità Arbereshe
di Calabria”.
Cedo la parola
al consigliere Aieta per l’illustrazione. Prego.
Signor
Presidente, il provvedimento è relativo al Rendiconto dell'esercizio 2018
dell’Istituto regionale per la comunità Arbereshe di
Calabria, che è identico a quello appena approvato, per cui do per letta la
relazione tecnica; aggiungo solo che sono presenti tutti i pareri favorevoli
affinché la Giunta regionale approvi il Rendiconto per l'esercizio 2018 e
quindi, a questo punto, l’Aula può esaminare e approvare il provvedimento
amministrativo.
Passiamo alla
votazione del provvedimento. Il provvedimento è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il settimo
punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento
amministrativo numero 261/10^ d'iniziativa della Giunta regionale, recante:
“Rendiconto esercizio 2018 l'Istituto regionale per la comunità Occitana di
Calabria”.
Cedo la parola
al consigliere Aieta per l’illustrazione. Prego.
Signor
Presidente, questo provvedimento amministrativo arriva a valle degli altri due
appena approvati. Si tratta in questo caso del Rendiconto dell'esercizio 2018
dell'Istituto regionale per la comunità Occitana di Calabria.
Sono presenti i
pareri favorevoli con le raccomandazioni testé lette per gli altri istituti e
pertanto si sottopone all'Aula l'esame della proposta di provvedimento
amministrativo.
Pongo in
votazione il provvedimento. Il provvedimento è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente, per
la verità la Conferenza dei capigruppo aveva un accordo sulla trattazione dei
primi quattro punti all'ordine del giorno.
La presenza in
Aula di amici della comunità Arbereshe - che saluto -
ci ha convinto che dovessimo dare il via libera anche ad altri tre punti, non
potevamo fare un torto, poi, agli Occitani o agli Elleno-Calabri, però a questo
punto, Presidente, credo che non si possa proseguire, perché ne abbiamo
diffusamente discusso in Conferenza dei capigruppo.
Sto diventando
antipatico anche a me stesso quando parlo di questo argomento, perché ne parlo
ormai da sei mesi, ma sono completamente inascoltato: la scadenza naturale di
questa mortificante Legislatura - prima abbiamo discusso della questione del
CORAP che è uno dei tanti vulnus di questa Legislatura - è il prossimo 23
novembre, quindi la domenica successiva è quella del 24 novembre, termine
spirato, ormai, perché il Presidente avrebbe dovuto convocare le elezioni per
lo scorso 8 ottobre.
Abbiamo
diffusamente ragionato di questo argomento in Aula, il Presidente si era
impegnato a far conoscere, quanto prima, la data delle elezioni, ci ha ribadito
in tante circostanze che è una sua prerogativa, ma i calcoli personali, i
rapporti interni al Partito Democratico, all'interno del centrosinistra, le
interferenze o le decisioni romane, le valutazioni anche di carattere
giudiziario, a noi non interessano. A noi interessa che si vada al voto prima
possibile e, come abbiamo detto al Presidente in tante circostanze, lo
invitiamo a convocare le elezioni almeno per il primo dicembre, perché siamo,
ad oggi, ancora in tempo, in alternativa massimo il 15 dicembre, e di non
portare questa Legislatura a gennaio perché questa Legislatura non può essere
prorogata altresì; non è civile far svolgere una campagna elettorale nel mese
di gennaio, durante le feste natalizie, perché bisogna coinvolgere i calabresi
e non bisogna ulteriormente allontanarli rispetto alle Istituzioni e alla
Regione Calabria.
Presidente
Oliverio, se alle prossime elezioni parteciperà il 30 per cento dei calabresi
ad essere sconfitta sarà la politica, sarà l'Istituzione Regione, saremo
mortificati tutti, perché se i calabresi si allontaneranno ancor di più da noi,
è esclusivamente per nostra responsabilità.
Noi non
possiamo continuare ad assicurare il regolare svolgimento dei lavori d'Aula, il
Presidente ci aveva chiesto di discutere i primi quattro punti, perché erano
punti sui quali da tempo c'erano esigenze, necessità soprattutto, ancora una
volta, all'esterno di questa Aula, da parte di intere categorie, c'era il
rischio di impugnativa per una norma e quindi c'erano ragioni stringenti.
Abbiamo approvato gli altri tre punti all’ordine del giorno e per questo
bisogna ringraziare la presenza in Aula di questi Sindaci che hanno percorso
quasi 300 chilometri per essere qui, ma non si può andare ulteriormente avanti.
Presidente Oliverio,
si era impegnato in Aula, peraltro, in più di una circostanza, a convocare le
elezioni e a far conoscere la data nel più breve tempo possibile; capisco che
sono antipatico, ma sono antipatico anche a me stesso quando ragiono di questo,
quindi mi faccia diventare meno antipatico e ci dica la data delle elezioni che
deve essere il più presto possibile.
Presidente, lo
dico con dispiacere, perché non voglio essere anche in questo sgradevole, ma lo
sono e me ne rendo conto, si decida, Presidente, a togliere il disturbo.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Aieta, ne ha facoltà.
Signor Presidente,
intervengo perché questo disco rotto della richiesta di elezioni sembra in
qualche modo voler dividere i buoni dai cattivi e cioè chi vuole le elezioni
subito e chi invece vuole rimanere barricato negli scranni del Consiglio
regionale.
Credo che il più
interessato ad anticipare il voto sia il presidente Oliverio, se fosse però un
dissennato, irresponsabile, perché proprio per i giochi politici di cui parlava
il collega Gallo oggi, nella situazione di fatto, è il più interessato e chi ne
riceverebbe più beneficio sarebbe il presidente Oliverio.
Detto questo, poiché non
voglio sembrare dalla parte dei cattivi e non voglio assolutamente che questo
disco rotto, in qualche modo, condizioni l'opinione pubblica, penso - e lo
esprimo apertamente - che questo Consiglio regionale responsabilmente e
dimostrando maturità dovrebbe licenziare l'unico strumento che regola la vita
dei calabresi e che, anticipando le elezioni al 24 di novembre o al primo
dicembre, non saremo in grado di fare, cioè la legge di stabilità; lo strumento
che regola la vita, il benessere, la felicità, i danni dei calabresi. Questo
penso con maturità.
Bonaccini,
Presidente della Regione Emilia-Romagna, nel convocare i comizi elettorali il
26 di gennaio, da persona responsabile qual è, ha addotto le motivazioni che
noi, prima di Bonaccini, abbiamo avanzato in quest’
Aula.
Credo che debba chiudersi
questa sceneggiata delle elezioni, della data, e il presidente Oliverio saprà
quando convocare le elezioni. Non mi
faccio tirare, lo faccio personalmente; il mio partito deciderà, il mio
capogruppo si è già espresso su questo e poiché rappresenta tutto il gruppo
siamo con lui completamente. Siccome non mi faccio tirare nel tritacarne del
populismo - io lo combatto - e ritengo che chi è cresciuto nei partiti, chi ha
avuto anche responsabilità di Governo nei Comuni, tutto può fare tranne che
brandire la bandiera del populismo, perché noi siamo responsabili, dobbiamo
dare risposte, dobbiamo evitare di fare slogan e provvedimenti che uccidono la
democrazia, così come è avvenuto, qualche giorno fa, nel Parlamento italiano.
Mi dispiace che il mio
partito, il PD, abbia avvalorato la tesi cervellotica del taglio dei
parlamentari che uccide soprattutto questa terra, diminuendo la rappresentanza
nei territori che già non c'è, già non funziona per colpa di una legge
elettorale che è fatta solo per nominati e per chi, in molti casi, non ha un
volto neanche nel proprio condominio di casa.
Allora penso che noi che
veniamo dai Comuni, che veniamo da un'esperienza forte, dobbiamo mettere più
serietà nelle cose, evitare che la gente dia giudizi manichei, perché nei
giudizi, nel bene e nel male, io non mi ci faccio tirare e quindi combatto
quest'idea di diffondere notizie, schemi che non ci appartengono. Siamo
responsabili e vogliamo dare risposte come abbiamo fatto in questi 5 anni e non
aspetto altro che andare in giro a dire ai calabresi quello che abbiamo fatto,
non quello che non abbiamo fatto e abbiamo tante cose da dire.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Pedà, ne ha facoltà.
Presidente, grazie. Visto
che il signor Presidente della Giunta, a breve, deve convocare, comunque,
queste elezioni io vorrei approfittare degli ultimi mesi, visto che ci troviamo
anche a novembre, per definire delle cose importanti che salvaguarderebbero
pure l'incolumità dei calabresi.
Mi scusi se torno sempre a
bomba ma so che lei ce l'ha a cuore; l'anno scorso ha fatto tramite Calabria
Verde un intervento importante, arriveranno le piogge e quindi volevo ricordare
di intervenire. Non serve l'intervento dello scorso anno, ma lei sa che il
Comune dove risiedo ha la peculiarità di essere attraversato da due fiumi, uno
dei quali ha gli argini rotti, spesso è sporco, non manutenuto nei tempi
passati e le piogge copiose che stanno per arrivare potrebbero attentare
all'incolumità dei residenti e dei viciniori.
Così come è stato fatto
l'anno scorso vorrei sollecitare, non lo stesso intervento perché non serve, ma
un piccolo intervento manutentivo per ridefinire un intervento sul fiume
Budello. L'ho già scritto a lei, al Generale Mariggiò
che brillantemente sta conducendo questa azienda in maniera impeccabile sia dal
punto di vista estetico sia dal punto di vista etico. Le cose bisogna dirle,
no? Magari su tante nomine avrà sbagliato ma su Mariggiò
ha fatto un ottimo investimento, quindi.
Vorrei approfittare degli
ultimi giorni, degli ultimi mesi della Legislatura per poter sistemare qualche
precario in più; oggi abbiamo lavorato 5 ore in Commissione prima di venire in
Aula, indipendentemente anche dalle vedute, su alcuni temi, non posso che
apprezzare il lavoro sia dei dirigenti regionali del Welfare sia dell’Assessore
che è stata lì a seguire la vicenda benché non ci siamo trovati su molti punti
della riforma del Welfare.
Nessuno, però, può negare
il lavoro fatto. Siccome subito dopo
abbiamo ricevuto i precari della legge regionale 15 credo, e ce ne sono tanti
altri da definire, vorrei approfittare da qui a fine Legislatura per definire
questi problemi, visto che la sanità, per esempio, è un tema su cui non
possiamo legiferare o stabilire dei criteri. Però, anche sulla sanità, col generale
Cotticelli mi piacerebbe, negli ultimi mesi, definire alcuni dei lavori che
abbiamo iniziato e che potrebbero ritornare a garantire delle risorse alla
nostra regione. Purtroppo, negli ultimi tempi, è scoppiata in Calabria una
guerra tra quelli che erano in graduatoria e i precari che già lavoravano e
devono essere prorogati e stabilizzati.
Credo si possano definire
entrambe le posizioni e dare non solo il lavoro ai precari; dobbiamo uscire da
quella concezione per cui la Calabria è solo assistenzialismo e ogni volta
nell’Aula si dice “dobbiamo tutelare i lavoratori”; non tuteliamo solo i
lavoratori ma tuteliamo anche tutti i servizi che erogano.
Ricordiamoci che già gli
ospedali calabresi sono sotto organico, ricordiamoci che in provincia di Reggio
i laboratori di analisi pubblici, degli ospedali, sono presi d'assalto perché i
laboratori di analisi hanno terminato da tempo i budget, anzi li stanno
calendarizzando fino a fine anno così come gli è stato ordinato.
Il problema è che i
laboratori pubblici non erano preparati a ricevere questa mole di gente e lì i
medici stanno facendo un grande lavoro stoico. Però per quanto sono stoici
spesso non hanno le strutture. Domani inviterò il Presidente della Commissione
sanità, Mirabello, ad andare a verificare questi laboratori di analisi e ci
andremo magari pure noi. Mi dicono che alcuni addirittura - non so se è vero,
lo voglio verificare - tengono i reagenti in dei vecchi frigoriferi delle
cucine mense che erano degli ospedali e che poi si sono dovute chiudere per
dare il servizio all'esterno.
Questi sono gli ultimi temi
della Legislatura poi la politica è giusto farla; è giusto che ognuno abbia le
proprie posizioni; è giusto che chi ha governato, collega Aieta, chieda ai
cittadini per capire, pure, come è stato recepito dai calabresi il proprio
lavoro; è giusto che l'opposizione faccia la sua parte, ma io credo che la
gente di Calabria ormai abbia poco appeal verso la politica per quanto tale e
aspetti più delle risposte nel campo della sanità, della protezione civile,
della produttività perché non stiamo creando più un posto di lavoro.
Quindi, bene salvaguardare
il know-how e le professionalità del CORAP, bene salvaguardare quello che è
stato fatto negli anni, soprattutto in previsione della ormai aperta
possibilità di usare gli incentivi e il credito di imposta della ZES.
Anche qui mi permetto,
sommessamente, mutuando il mio collega e capogruppo Gallo, di ricordarvi che
questo Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno per creare uno
sportello fisico della ZES nella città del Porto che è Gioia Tauro. Ci sono
tanti imprenditori che mi chiedono - non vedo in Aula il vicepresidente Russo -
notizie sulla ZES. Bene lo sportello unico interattivo delle attività
produttive, ma sarebbe bene creare anche uno sportello fisico dando, così, un
segnale alla città di Gioia Tauro. Grazie.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Orsomarso, ne ha facoltà.
Rispetto al tema, rispetto
anche a quanto detto dal collega Aieta, con il quale in genere mi trovo anche
in sintonia sui toni, è bene non rincorrere il populismo, ma la mia idea è che,
magari, non ci si allei con il populismo; è valso per la Lega prima, ma vale
anche per il vostro partito. Rispetto al vostro partito i populisti estremi di
questo Paese ne hanno dette di tutti i colori. Quindi, combatto il populismo
con le armi che ho ma, naturalmente, diciamo, per un fatto di storia vale la
regola né col PD - legittimo, siamo su due fronti di visione del mondo diverse
- né con i 5 Stelle.
Credo che, sommessamente e
con il tono giusto, sia nelle prerogative del Presidente della Giunta stabilire
la data delle elezioni, atteso che, per quanto ci riguarda, anche questo
l'abbiamo fatto. Ho presentato, anche, l'ennesima interrogazione al presidente
Oliverio per quanto riguarda i borghi, poi c'è il CORAP; tanti ritardi si sono
accumulati quindi, oggettivamente, per quello che vedo anche nel dibattito del
centro-sinistra, non è una Legislatura brillante, ma poi ci sarà il giudizio
politico.
Noi vorremmo però chiedere
al presidente Oliverio che è depositario - credo non debba fare come mago
Merlino - lo sa soltanto lui, per dirlo financo a casa, per dirlo ai calabresi,
per dirlo a quelli che vorranno essere candidati e svolgere una campagna
elettorale, se si vota il primo dicembre, il 15 dicembre, il 26 gennaio. Come è
avvenuto in altre Regioni, come è avvenuto per il Presidente dell'Emilia
Romagna che, ovviamente, non ha convocato le elezioni, ma ha dato l'idea di una
data delle elezioni. Se la motivazione addotta dagli interventi che abbiamo
ascoltato è che questa Calabria merita un bilancio, meriterebbe anche un
assestamento di bilancio e mi permetto di dire al Presidente che anche su
questo siamo purtroppo in ritardo. Tutte le motivazioni sono legittime non c'è
un problema di lesa maestà o di richiamo al populismo, vorremmo, però,
conoscere la data delle elezioni.
Presidente Oliverio, ripeto
con il tono che mi ha sempre contraddistinto, lei non è per me il nemico
pubblico numero uno, è un avversario politico sul piano delle differenze
culturali, di quello che ha fatto e io ho potuto anche condividere, per quanto
non portato in porto. Sembra che si sia aperto un dibattito sulla Legislatura ma
non è questo il luogo dove farlo, lo faremo all'esterno con i calabresi.
Siccome siamo a metà ottobre, mi unisco a questa voce per chiedere,
sommessamente, che ci comunichi, con tutte le motivazioni legittime, quando
intende fare votare i calabresi.
Dal mio punto di vista le
sue sono tutte motivazioni legittime, è nelle sue competenze indire le
elezioni, ma non credo che sia lesa maestà chiedere, da parte nostra, quando
intende far svolgere queste elezioni. Grazie.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Parente, ne ha facoltà.
Presidente, mi ha
anticipato nei contenuti il collega Orsomarso perché volevo rispondere al
consigliere Aieta che ha tirato in ballo il motivo, chiaramente
importantissimo, della legge di stabilità. Proprio per questo, proprio perché
siamo di fronte a scadenze importanti, per questa ragione, mi chiedo perché il
Presidente non fissi la data al 26 gennaio. Nessuno avrebbe qualcosa da ridire.
Lo dica! Ci si organizzi tutti. Oppure andiamo a votare prima possibile, per
cercare, in un mese, di fare il possibile per approvare la legge di stabilità.
Il fatto che dobbiamo
continuare a stare qua a programmare non so cosa, perché si può programmare
solo se la minoranza è d'accordo. Lo abbiamo visto negli ultimi mesi: non c'è
provvedimento importante o meno che passi se la minoranza non è d'accordo.
Continuate a fare i grandi
senza i numeri, continuate a trattare noi e la Calabria senza nemmeno un minimo
di educazione. Dieci giorni fa il Presidente è venuto qua e ci ha detto che in
pochi giorni avrebbe deciso la data, ponderando le richieste di chi voleva
votare subito, di chi voleva votare a gennaio, a febbraio, a marzo con decreti
speciali.
Veniamo, ci riuniamo in
Conferenza dei capigruppo per vedere cosa può passare, cosa non può passare,
come possiamo andare avanti e con questa situazione di fatto ci apprestiamo a
trattare la legge di stabilità che è la summa
di tutte le attività della Regione. Tutto questo non è sufficiente a conoscere
una data!? Qual è il motivo? I motivi non sono assolutamente nell'interesse
della Calabria, ci sono altre cose che non conosciamo, forse le conosce solo il
presidente Oliverio, non sappiamo quali scadenze personali o istituzionali
devono ancora avvenire per conoscere questa data.
Ditemi se questo è un
comportamento corretto, se questo è un comportamento lineare. Grazie.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.
Presidente, anch’io come gli altri, chiedo al presidente
Oliverio di conoscere la data delle elezioni, per capire tante cose.
Oltre ai chiarimenti in merito alla scadenza delle elezioni,
mi preme rappresentare a quest'Aula, e soprattutto al presidente Oliverio, le
scadenze che riguardano tantissimi lavoratori che oggi hanno ricevuto – assieme
ad altri che l'hanno già ricevuta nei giorni scorsi – la lettera di
licenziamento annunciata per il primo gennaio.
Mi riferisco ai lavoratori dell'ospedale “Pugliese-Ciaccio”,
perché il Decreto Legge numero 101 del 3 settembre 2019, recante “Disposizioni
urgenti per la tutela del lavoro e la risoluzione delle crisi aziendali”, il 2
novembre – quindi, entro 60 giorni – potrebbe essere convertito in Legge e, se
non erro, il presidente Oliverio, in una delle sedute precedenti, ha svolto un
intervento finalizzato a sensibilizzare il Consiglio regionale stesso su
un’eventuale proposta di emendamento annunciata, appunto, dallo stesso
Presidente, per cercare di salvaguardare questi posti di lavoro e, quindi,
traslare quello che è il termine ultimo del decreto Madia previsto per tutti
quei casi che, entro fine 2017, erano in possesso dei requisiti.
Oggi pongo l'attenzione su questa questione, che è di
fondamentale importanza.
Prima, giustamente, abbiamo parlato di CORAP e, anche lì,
abbiamo anteposto la possibilità di eventuali 100 padri e madri di famiglia che
potevano essere licenziati.
Credo che le priorità, in questo momento, per tutto il
Consiglio regionale siano quelle di occupazione e lavoro da una parte e Sanità
dall'altra nelle quali, sicuramente, possiamo riconoscere due esigenze primarie
che vanno affrontate con grande impegno, determinazione e, soprattutto,
risoluzione.
È su questa questione che interrogo velocemente il presidente
Oliverio.
Cosa vogliamo fare per questi lavoratori che vivono uno stato
di estrema difficoltà, visto che – come le dicevo e ripeto – hanno già ricevuto
delle lettere di licenziamento e che, a partire dal primo gennaio, saranno
licenziati pur avendo eventualmente alcuni dei requisiti che consentirebbero
una loro stabilizzazione?
Mi riferisco al fatto che tanti di questi lavoratori hanno,
addirittura, raggiunto i 36 mesi consecutivi o non consecutivi, ma nell'ultimo
quinquennio.
Ci troviamo in una situazione paradossale e, come dicevo, come
ho detto e come dirò nelle prossime sedute di Consiglio regionale, la gente non
può aspettare quelle che sono le nostre decisioni; dobbiamo essere risoluti e
capaci di dare delle risposte nell’immediatezza anche perché ci avviciniamo a
fine mandato!
Forse spetta anche a me – ma non solo a me – definire
l’esperienza di questa Legislatura fallimentare; lo stabiliranno soprattutto
gli elettori che, da qui a breve, andranno ad esprimersi col voto.
Ecco perché il mio intervento era collegato anche a questo
discorso; perché, il consigliere Giannetta, così come tanti cittadini – anzi,
come tutti i cittadini della regione Calabria – vuole sapere come determinarsi
da qui a breve, quando andremo a votare. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha
facoltà.
Mi unisco ai colleghi in questa richiesta di chiarimenti da
parte del Presidente della Giunta regionale sulla data delle prossime elezioni.
Voi sapete qual è stata la nostra posizione di grande responsabilità
sia rispetto alle iniziative della Magistratura sia rispetto a vicende che
riguardano i problemi della Calabria, in una fase in cui questa maggioranza non
è più maggioranza e anche rispetto alla presa d'atto di un Consiglio regionale
che potrebbe – o poteva – prefigurarsi ingestibile davanti ai problemi che si
incancreniscono.
Voglio ribadire che questo senso di responsabilità non può
continuare oltre; ognuno di noi deve tranquillamente rispondere non solo al
proprio elettorato, ma anche al proprio Partito.
Sulle linee da tenere in Consiglio regionale, abbiamo chiesto
al Presidente che si voti alla prima data utile e sarebbe stato possibile se
fosse stata presa in considerazione in tempi utili e quando già questa
maggioranza non aveva più la maggioranza; quindi siamo in presenza di un grande
elemento politico che avrebbe dovuto consigliare a qualcuno di prendere atto e
fissare la data del voto il prima possibile come senso di responsabilità;
invece, viviamo nell'incertezza.
Non so se sia capitato a voi, come sta capitando a me che,
anche nel rapporto con i Partiti, i nostri dirigenti nazionali ci chiedono: “Ma
in Calabria quando si vota?”
In televisione si parla delle scadenze elettorali e si parla
perfino dell'Emilia Romagna, che ha votato insieme a noi, come data del 26
gennaio, ma nessuno parla della Calabria come se, in Calabria, la democrazia si
fosse fermata e non c'è più la data del voto; è come se noi dovessimo
apprendere dalla televisione oppure dai mass
media nazionali la data del voto, quando tutto questo dipende da noi.
Che cosa può accadere? Che questo dato può contribuire a
rendere ancora più anomala la realtà calabrese, come una realtà dove tutto è
possibile; dove è possibile perfino che il MoVimento 5
Stelle, che durante la Legislatura ha innalzato le barricate per chiedere le
dimissioni del presidente Oliverio appena ha ricevuto qualche avviso di
garanzia, oggi tace anche se sollecitato da noi a dire: “Che cosa ne pensate di
questa cosa?”.
Anche il MoVimento 5 Stelle, in
Calabria, è come tutti gli altri Partiti o, soprattutto, come quei Partiti che
non fanno nulla per dire al Presidente: “Decidiamo una data”. Ormai – parliamoci chiaro – stiamo quasi arrivando
all’ultima data utile; almeno che non ci siano sorprese; sarebbero davvero
delle sorprese rispetto alle sorprese e non si capirebbe se, poi,
improvvisamente, invece di fissare la data il 26 gennaio… i Partiti si devono
organizzare, devono redigere dei programmi rispetto a tutto il resto.
Diciamolo, Presidente! Non è possibile continuare a non
annunciare una data rispetto alla quale i calabresi sono chiamati alle urne.
Lo dico perché sembra che questo Consiglio regionale nicchi
rispetto a questo dato.
Qualcuno dice: “I consiglieri regionali più si va avanti e
meno si preoccupano; anzi, è meglio!”
Il Presidente non lo dice, ma tutti noi e soprattutto lei –
che è la persona che deve fissare la data delle elezioni – viene individuato
come responsabile di una situazione che lascia la Calabria nell'incertezza.
Quando si annuncia il voto – che non è una scadenza e basta,
ma è un appuntamento di democrazia – i Partiti si devono preparare ed è giusto
dare in tempi utili le informazioni giuste affinché i calabresi che si vogliono
candidare e che vogliono pensare di dare una mano al cambiamento della Calabria
lo possano fare.
Caro Presidente, perché non dobbiamo dare loro questa
possibilità?
Qualcuno dice che “si vota”, altri “non si vota in Calabria”,
“chissà se si vota” o anche “la televisione ha detto che si vota in una regione
o in un'altra, ma non ha detto che si vota in Calabria”.
Lo dico per lei, caro Presidente! Lo dico davvero, senza
alcuna animosità, perché questa è una questione che non coinvolge solo tutti
noi, ma coinvolge soprattutto lei, ed è in una situazione di tenebre che, in
questo momento, meriterebbe delle risposte diverse.
Pertanto, a nome del gruppo di Forza Italia, che ha sempre
dimostrato grande determinazione, ma immagino a nome di tutta l'opposizione, la
invito ad annunciare alla Calabria la data del voto.
È giusto che, in Calabria, i Partiti che si vogliono
organizzare o i cittadini che si vogliono candidare alla guida della Regione,
abbiano una certezza; questa data non può essere rinviata sine die oppure fissata all'ultimo momento. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha
facoltà.
Presidente, la notizia è che in Calabria si vota.
Ci sono delle leggi che stabiliscono che, anche in Calabria,
dopo 5 anni, il Consiglio regionale deve essere rinnovato.
Capisco che siamo una Regione sui generis e che, molte
volte, balziamo alle cronache nazionali per situazioni paradossali, però è
chiaro che in Calabria si vota.
È chiaro che il Presidente della Regione decide la data del
voto – anche questo lo stabilisce la legge –, lo deve fare di concerto con il
Presidente della Corte d'Appello e le elezioni possono essere indette dal 24
novembre al 26 di gennaio.
A parte gli scherzi, quindi, il Presidente dovrà decidere
quando stabilire la data del voto.
Questa è la finestra: 24 novembre - 26 gennaio.
Il punto – se mi posso permettere – è un altro: non possiamo
pensare che quest’Aula sia avulsa da un contesto, perché la scelta della data
delle elezioni, è una scelta politica; non è invariante se si decide il 24 di
novembre, l’8 di dicembre, il 15 dicembre o il 26 gennaio perché, in questi due
mesi, è possibile – se si stabilisce, per esempio, il 26 di gennaio – approvare
il bilancio.
È una scelta politica lasciare la Calabria senza il bilancio
e, quindi, fare il bilancio a maggio o aprile del 2020?
Presidente Oliverio, il bilancio non si approva così
semplicemente; bisogna avviare l'iter di approvazione: va assunto dalla Giunta,
mandato in Commissione, vanno audite le forze
sociali, vanno espletati tutti i passaggi, gli emendamenti in Commissione, poi
si arriva in Aula, all'approvazione in Aula.
È indifferente o no, per una Regione come la nostra,
approvare il bilancio?
Io penso che l'ottanta per cento della Regione Calabria viva
sul bilancio regionale. Anche il novanta per cento! O ci prendiamo in giro? Lo
dico anche ai colleghi dell'opposizione.
(Voci fuori microfono)
La mia tesi è votare prima possibile – l’ho detto in
Consiglio regionale più volte –e, se c'è un'intesa – questo lo deve fare il
Presidente della Regione, non lo devo fare io –, stabilire di comune accordo
una data, dopo che il Presidente della Regione avrà consultato – per obbligo di
legge – il Presidente della Corte d’Appello, i capigruppo e poi il Presidente
del Consiglio per stabilire la data e valutare se la Calabria può rimanere
priva del bilancio fino a maggio o aprile 2020.
Questo è il problema politico! Non sono bazzecole!
Sono questioni di sostanza, che riguardano il destino
dell'economia calabrese, di molti imprenditori e lavoratori; chi ha fatto
l'amministratore, sa cosa significa l'ingessatura totale.
Già siamo ingessati; poi, andare in regime di dodicesimi,
significa ingessare la Calabria.
Per questo inviterei a fare una riflessione su questo punto:
quello che ha portato, per esempio, il Presidente della Regione Emilia-Romagna
– che ho incontrato a Rimini, in occasione di un'iniziativa – a indire le
elezioni il 26 di gennaio, perché approverà il bilancio. Lo ha annunciato.
Questa è la valutazione del consigliere regionale Carlo
Guccione e condivido anche l'impostazione del capogruppo che è intervenuto
prima di me, ma questa è una valutazione che dobbiamo fare tutti quanti
insieme, che deve fare il Presidente della Regione perché per legge è il
titolare dell'indizione delle elezioni.
Non è un fatto burocratico, sta diventando un fatto politico,
approvare o non approvare il bilancio!
Io la vedo così, e mi auguro che, su questo, si possa aprire
una riflessione.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.
Il consigliere Guccione ha anticipato il contenuto del mio
intervento.
Lo dico da consigliere di maggioranza, sembra una vicenda
kafkiana e sono d’accordo quando dai banchi della minoranza si chiede che ci
sia chiarezza sulla data delle prossime elezioni.
Non stiamo chiedendo quando si farà una manovra politica o un
qualcosa che è prerogativa di... o richiede particolari artifizi. Si sta solo
chiedendo: “Votiamo o non votiamo?”
Il brutto è – lo dico, e mi dispiace rivolgermi al
consigliere Aieta –, che i populismi nascono quando la politica non dà
risposte. Altro che populismo!
Va a finire che chi viene tacciato di populismo, viene
percepito in mezzo a quelli che ci hanno eletti – che non sono buoni solo
quando ci eleggono – o come quelli che almeno hanno gli attributi per dire: “Le
cose le facciamo”.
Ad ogni seduta di Consiglio regionale, questa maggioranza sta
subendo un attacco costante in ordine alla data delle elezioni.
In Umbria si sa, in Emilia Romagna lo si sapeva già da tempo;
addirittura, c'era chi parlava del 9 febbraio, visto che sembra che, per votare
il 26 gennaio, si dovrebbero mantenere gli uffici elettorali aperti il 24
dicembre, Vigilia di Natale, e il 25, giorno di Natale; da qui, lo slittamento
addirittura al 9 febbraio, ma le date – quantomeno che si vota il 26 gennaio,
salvo questa cosa in Emilia – le sappiamo.
Cosa c'è di strano a dire in questo modo?
Presidente – tra l'altro richiamo all'attenzione anche i
capigruppo – capisco che è una prerogativa del Presidente della Giunta
regionale, ma anche l’articolo 92 della Costituzione dice che il Presidente
della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta
di questo, nomina i Ministri, si tratta di una mediazione politica la sappiamo
tutti.
Capisco anche che il Presidente abbia il potere. ma siamo una
maggioranza coesa? Ne discutiamo?
Io sarei per andare a votare anche subito, ma assumo una
responsabilità – e mi rivolgo di nuovo al consigliere Aieta che è Presidente della
Commissione bilancio – perché sappiamo che significherebbe mandare in esercizio
provvisorio la Regione Calabria.
Diciamolo al Presidente della Giunta: “Attenzione, sarebbe un
fatto gravissimo! Le condizioni in Umbria sono diverse.” Bene! Diciamolo: “Non
si vota a dicembre, ma a gennaio!”
Che cosa c'è di così strano? Neanche questo possiamo avere in
quest’Aula?
Chiedo formalmente che il Presidente della Giunta regionale convochi
una riunione tra tutti noi per discutere il punto all’ordine del giorno; dove
vogliono – notte di domenica, non ha importanza – io arrivo e si discute di
queste cose; altrimenti rischiamo sempre questo attacco; lo stesso ritornello
ogni volta, dà pure fastidio e la gente ci domanda quando torniamo a casa.
È possibile che neanche questo siete in grado di dire?
Ha chiesto di intervenire il consigliere Battaglia. Ne ha facoltà.
Intervengo solo perché sono stato chiamato in causa dai colleghi Aieta e Guccione, dei quali sottoscrivo totalmente gli interventi.
Qualche settimana fa, quando sono stato nominato capogruppo del Partito Democratico, ho avuto modo di rilasciare un'intervista. Tra l'altro, io non sono tra quelli che dicono una cosa e poi ne pensano un'altra, ho detto ed ho motivato perché penso che la data del 26 gennaio sia quella più utile alla Calabria, ai calabresi: perché metterebbe quest’Assise in condizione di approvare il bilancio. E questa non è una cosa da poco, perché, in una regione con un’economia debole come la Calabria, tutti gli occhi di tutte le categorie sociali guardano al bilancio della Regione Calabria.
Se una regione con un’economia forte, come l'Emilia Romagna, ha scelto la data del voto motivandola, proprio, con l’approvazione dello strumento che è la spina dorsale di una Regione, credo che, a maggior ragione, una Regione come la Calabria non possa permettersi il lusso di fare una scelta diversa per tutta una serie di problemi.
Ho aggiunto anche una considerazione, ho detto che auspicavo un fine Legislatura ordinato, rispetto ai lavori del Consiglio regionale.
Credo che, nelle ultime sedute, questo stia accadendo.
In riferimento alla sua dichiarazione, consigliere Gallo: come abbiamo concordato in Conferenza dei capigruppo, abbiamo approvato i bilanci che giacevano all'ordine giorno, ordine giorno non alterato rispetto alla precedente seduta, ma l'idea che si possa fare ogni settimana, in quest’Aula, un dibattito perenne sulla data delle elezioni, diventa veramente stucchevole.
Rispetto a questo, sono prerogative in capo al Presidente della Regione Calabria che, nell’intervenire sette giorni fa in Aula, ha sviscerato tutti i passaggi che la legge impone e che lui intende, Presidente, mettere in atto; non ultima la consultazione delle forze politiche, dei capigruppo, del Presidente del Consiglio, atteso che, obbligatoriamente, dovrà fare riferimento al Tribunale, alla Corte d'Appello.
Detto questo, dico di svolgere l'ordine del giorno così com’è e fissare le altre sedute.
Ferma restando la necessità di effettuare la parifica di bilancio in termini dignitosi per questa Regione e di proporre lo strumento finanziario per l'anno 2020.
Questo è quello che ho detto e che ripeto a quest'Aula e sono convinto che questo sia anche il pensiero del presidente Oliverio.
Ha chiesto di intervenire il presidente Oliverio, ne ha facoltà.
Mi verrebbe da dire - scusate la battuta -: “mi rimetto all'intervento di una settimana fa”.
Mi viene da fare questa battuta perché colgo, nella riproposizione della questione delle elezioni, un goffo tentativo di utilizzare questo argomento pensando o illudendosi che sia motivo di consenso o di perdita di consenso.
Credo che le norme valgano sempre, la legalità è un valore sempre!
Vengo alle questioni politiche.
Faccio una premessa di ordine generale. La legge mette in capo al Presidente della Regione la prerogativa di decidere d'intesa con il Presidente della Corte d'Appello e sentito il Presidente del Consiglio regionale, la data delle elezioni, punto.
Aggiungo che la data delle elezioni sarà fissata non solo nel rispetto della procedura prevista dalla legge, ma sarà anche un momento di coinvolgimento del Consiglio regionale e dei capigruppo. L’ho detto l'altra volta e lo ripeto oggi.
La prima osservazione che viene fatta - e chiedo scusa se devo essere ripetitivo -: “i partiti devono avere il tempo per prepararsi”. I partiti avranno il tempo per prepararsi, perché nessuno è folle, men che meno io, da pensare di fare un golpe sulla data delle elezioni.
Ho sentito questa discussione anche dentro il Partito Democratico, fuori di esso e nell'opposizione.
Tranquillizzo i calabresi, non sono uno di quelli che pensa di utilizzare la data delle elezioni per giochi tattici, chi pensa questo - parafrasando Freud che diceva “ognuno ha dell'altro l'immagine speculare di sé stesso” -, pensa che la mia dimensione culturale e politica sia come quella di chi lo pensa - scusate il gioco di parole.
È chiaro che la data delle elezioni sarà decisa con valutazioni che partono innanzitutto dal fatto che bisogna consentire ai partiti di preparare le liste, naturalmente, in modo libero da tatticismi. I tatticismi li lascio alla zavorra - lo dico senza presunzione, purtroppo con amarezza – e ce n'è tanta in giro.
Per quanto riguarda, invece, altre valutazioni, credo di poter dire che non c'è nessun calcolo personale.
Chi, degli schieramenti qui presenti, è pronto? Le farse lasciatele fuori o meglio fatele il giorno di carnevale! Chi è pronto? Alzi la mano chi è pronto!
Perché i calabresi hanno intelligenza, ragionevolezza per capire le cose.
Per quanto riguarda il resto, vorrei dire - dico anche questo con rispetto per tutti – che in quest’Aula non c'è una maggioranza da tempo. È un’affermazione politica che recupera un concetto già espresso. Non c'è da tempo una maggioranza!
I colleghi dell'opposizione, Tallini, Orsomarso, Gallo, Pedà, Morrone, Parente – li chiamo uno ad uno – e Giannetta, che è arrivato da poco, lo sanno bene; sanno bene che una parte della maggioranza ha fatto opposizione al sottoscritto, a volte scavalcandomi, un’opposizione precostituita ma non nel merito! Altrimenti ci pigliamo in giro!
Voi oggi - e non solo oggi - state esercitando il diritto di veto sulle attività del Consiglio regionale. Ad un certo punto si alza il consigliere Gallo – legittimamente, non sto discutendo questo – al quarto punto e dice: “Alt! La seduta di Consiglio regionale è finita!”, non lo decide il Presidente del Consiglio o su proposta di un capogruppo, lo state decidendo voi ogni volta. “Il Consiglio regionale si ferma qui!” Questo è possibile perché c'è una maggioranza dentro la quale c'è stata opposizione.
Parliamo ai calabresi, parliamo ai calabresi!
Voi esercitate un vostro legittimo diritto, però permettetemi di aggiungere che c'è un senso di responsabilità, che vi ho anche riconosciuto in altri passaggi - Orsomarso lo sa benissimo -, che deve indurre a non utilizzare l'argomento della data delle elezioni per fermare l'ordine del giorno.
Capisco se ci sono osservazioni, dissensi su alcuni punti all'ordine del giorno tali da poter far dire: “Volete approvare una cosa sulla quale non siamo d'accordo totalmente o parzialmente? Pensate di avere il nostro avallo senza avere una maggioranza e senza avere il numero legale?” Lo capisco. Ma sulle questioni di interesse generale, sulle quali non c'è alcun dissenso, vi prego di evitare di tracimare e utilizzare questo argomento per bloccare l'attività del Consiglio, perché ne pagherebbe il danno la Calabria, oltre che l'immagine del Consiglio regionale.
Sto facendo un discorso chiaro, fuori dai denti - come vedete - perché non ho l'esigenza di trincerarmi dietro ipocrisie. Le ipocrisie possono essere un fattore a cui si fa ricorso una volta, ma quando è una costante, di cosa stiamo parlando?
Quindi, dico: ci sono problemi di merito? Bene, i problemi di merito si accantonano, non si affrontano. Ci sono problemi di ordine tale per cui si richiede il miglioramento di un provvedimento? Mi sembra che non ci sia stato, sinora, nessun tentativo di forzare la volontà dell’Aula per fare passare un provvedimento, pur volendo, non c'erano le condizioni, ma non c'era nemmeno la volontà sul piano politico.
Credo sia necessario far prevalere la ragione, il senso politico, perché noi abbiamo bisogno di questo.
Poi, una cosa è certa, Oliverio non può arrogarsi il diritto di forzare il limite massimo della Legislatura. Questo è pleonastico! Lo ricordo per dire che abbiamo tempi che, naturalmente, indurranno a definire la data delle elezioni.
Non c’è nessun motivo personale o tattico, perché se ci fosse stato - come diceva il consigliere Aieta e lo ringrazio per averlo ricordato - avrei dovuto già fissare la data delle elezioni - o no consigliere Tallini? – dato che, in questo momento – credo -, avrei colto tutti impreparati.
Ma non è così che si ragiona in politica! La politica non si fa con i “colpetti”.
Mi fa piacere che oggi – anzi non mi fa piacere, constato - la vostra insistenza si sia affievolita, ho visto che una parte dell'opposizione dentro la maggioranza ragiona diversamente rispetto alla volta scorsa. Siccome sono abituato a cogliere i segnali, evidenzio anche questo, evidentemente, la tattica su questo tema la lascio ad altri! Non ho bisogno di tatticismo per definire la data delle elezioni. Sarà fatto in modo chiaro, trasparente e nel rispetto della legge!
Da questo punto di vista potete stare tranquilli, non vi preoccupate, Oliverio non farà colpi di scena, perché di tutto abbiamo bisogno in questa terra tranne che di giocare al gatto ed al topo.
Continuiamo con la proposta di provvedimento
amministrativo numero 268/10^ d’iniziativa d’Ufficio.
Siccome c'è stata questa bella metafora del Presidente
della Giunta che non sono riuscito a capire, la può tradurre lei, Presidente?
Consigliere Tallini, si
avvicini come Segretario questore, perché devo allontanarmi.
Proposta di provvedimento
amministrativo numero 268/10^ d'Ufficio recante ““CORECOM – Programma delle
attività unitamente al relativo fabbisogno finanziario per l'anno 2020”. Prego,
consigliere Battaglia.
Con delibera numero 40
del 25 settembre 2018, il Co.Re.Com. Calabria ha
approvato il programma delle attività per l'anno 2020 e il relativo fabbisogno
finanziario, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della legge regionale numero 2
del 2001, per sottoporlo alla definitiva approvazione di quest’Assemblea.
Nel provvedimento in
esame sono pertanto illustrate le attività che l’Ente si propone di svolgere
nel 2020.
Per quanto riguarda le
proprie funzioni, il Comitato si impegna alla vigilanza e al controllo dei
campi elettromagnetici generati da impianti fissi radioelettrici.
Tale attività, per quanto
possibile, sarà realizzata in collaborazione con l'ARPACal:
il monitoraggio ed il controllo sulle emittenti televisive, sui quotidiani
locali e le testate on-line, al fine di vigilare sul rispetto della normativa
sulla par condicio; l’individuazione di idonei strumenti per divulgare, tra i
soggetti collettivi organizzati, le possibilità di accesso ai programmi
televisivi.
Tra le funzioni delegate
sono annoverate: la sensibilizzazione delle emittenti radiotelevisive locali ad
attenersi al rispetto delle norme che disciplinano la tutela dei minori, dei
portatori di handicap, la tutela dei soggetti a rischio e prevenire la
divulgazione di comportamenti o messaggi razziali, sviluppando attività di
divulgazione e interventi sul tema del cyberbullismo;
l’esercizio del diritto di rettifica con riferimento al settore radiotelevisivo
locale relativamente alle funzioni istruttorie e decisorie; la vigilanza sul
rispetto dei criteri fissati nel regolamento relativo alla pubblicazione e
diffusione dei sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa diffusi in ambito
locale; la vigilanza sul rispetto delle norme in materia di esercizio
dell'attività radiotelevisiva locale, mediante il monitoraggio delle
trasmissioni dell'emittenza locale privata e pubblica, con particolare
riferimento agli obblighi in materia di programmazione, anche a tutela delle
minoranze linguistiche e dei minori.
Il presente programma per
l'anno 2020 si propone di svolgere ulteriori attività, quali, ad esempio: la
realizzazione di un Piano di comunicazione che avrà come scopo quello di far
conoscere le attività dell'Ente, non solo per quanto attiene l'aspetto delle
conciliazioni, ma anche per il contrasto al cyberbullismo
ed alla salvaguardia delle politiche di tutela dei minori; l’istituzione di un numero
verde Co.Re.Com; la realizzazione di stages formativi
legati alla comunicazione e la proposta di corsi aggiornamento per il personale
del Co.Re.Com. e per gli Ordini degli avvocati delle 5 città capoluogo della
Regione; l'aggiornamento e modifica del Regolamento interno del Co.Re.Com.
Pertanto, sottopongo
all’approvazione dell’Aula il provvedimento, fermo restando che per lo
svolgimento delle funzioni proprie del Comitato, la dotazione a carico del
bilancio del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario 2020, ammonta ad
euro 50.000, mentre per lo svolgimento delle funzioni delegate, il Co.Re.Com. riceverà il contributo annuale dell’Ag.Com., pari a
circa 138.000 euro che va ad aggiungersi alle economie di bilancio ottenute
dall'organismo negli anni passati.
Presidenza del Segretario questore Domenico Tallini
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Intervengo per dichiarazione di voto.
Visto che il presidente Oliverio nella sua replica ha
risposto citando Freud e provando a interpretare il pensiero altrui, tengo a
ribadire, nel momento in cui mi accingo a dare le motivazioni dell’astensione
su questo punto specifico, che abbiamo semplicemente chiesto, senza cambiare
prospettiva rispetto alla valutazione se serva o non serva il bilancio, se si
vuole annunciare la data del voto ai calabresi.
Il Presidente ha citato Freud, io potrei citare - non
ricordo adesso se Schopenhauer, Kant o un mio amico ubriaco a cena - chi
diceva: “più conosco gli altri, più mi stimo”.
Non ci sono tatticismi, i calabresi sono pronti a votare,
noi siamo pronti ad andare al voto, quindi, nell’annunciare l’astensione su
questo punto, mi permetto di fornire, qualora ce ne fosse bisogno,
l'interpretazione autentica delle nostre parole. Grazie.
Pongo in votazione il provvedimento. Il provvedimento è
approvato.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata
in Allegati)
Proseguiamo con il nono punto all'ordine del giorno, la
proposta di legge numero 453/10^ di iniziativa del consigliere Neri, recante: “Riconoscimento
della legittimità del debito fuori bilancio del Consiglio regionale della
Calabria derivante dalla sentenza esecutiva n.384/2016 emessa dal Tribunale
ordinario di Milano – XIII Sezione Civile, ai sensi dell'articolo 73, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118,
come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126”.
La parola al consigliere Aieta per l’illustrazione del provvedimento.
Il provvedimento è riferito alla deliberazione
dell'Ufficio di presidenza numero 38 del 2 luglio 2019, con la quale si chiede
al consigliere regionale Neri di avviare le procedure di riconoscimento da
parte del Consiglio regionale del debito fuori bilancio ai sensi articolo 73,
comma 1, lettera a) del decreto legislativo 118 del 2011.
Nello specifico, tale debito deriva dalla sentenza
esecutiva di condanna numero 184 del 2016, emessa dal Tribunale ordinario di
Milano, XIII sezione civile, che condanna l'amministrazione alla
corresponsione, a favore della società Toleleasing
S.p.a. in liquidazione, della somma di euro 178.472,43, oltre alla refusione,
in solido con la società Fastweb, delle spese processuali e legali.
Nel provvedimento, poi, all'articolo 2 viene indicata la
copertura finanziaria per l'intera somma pari a euro194.135, 58.
L’articolo 3, infine, contiene le disposizioni relative
all'entrata in vigore.
Il Collegio dei revisori ha espresso parere favorevole al
provvedimento con il verbale numero 261 del 12 luglio 2019.
Ciò premesso, sottopongo all’Aula l'esame della proposta.
Passiamo all'esame ed alla votazione del provvedimento.
Articolo 1.
(È approvato)
Articolo 2.
(È approvato)
Articolo 3.
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge il suo complesso con
autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto del parere del Collegio
dei revisori dei conti.
(È approvata)
(È riportata
in Allegati)
Se dobbiamo aggiornare la seduta, possiamo farlo
tranquillamente, senza problemi, altrimenti vorrei che i consiglieri regionali
presenti in Aula sedessero ai loro posti.
Punto 10 all'ordine del giorno, proposta di legge numero
457/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Riconoscimento della
legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera a) comma 1, dell'art.
73 del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i.”.
La parola al consigliere Aieta.
Il disegno di legge si compone di 3 articoli.
L’articolo 1, prevede il riconoscimento della legittimità
dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze o altri titoli esecutivi
equiparati per l'importo complessivo di euro 490.257,18, secondo il dettaglio
contenuto nell’allegata tabella numero 1 al disegno di legge.
All'articolo 2 viene indicata la forma di copertura
finanziaria prevista per i suddetti debiti, individuando la Missione del
Programma su cui sono allocate le risorse necessarie. L'ultimo articolo
contiene disposizioni relative all’entrata in vigore.
Sulla proposta i Revisori dei conti hanno espresso parere
favorevole con verbale numero 270 del 10 settembre 2019
Non ci sono interventi. Passiamo all’esame ed
alla votazione del provvedimento.
Articolo 1.
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3.
(È
approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di
legge nel suo complesso, unitamente al relativo allegato, prendendo atto del
parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.
Il provvedimento è approvato con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Il punto 11 all’ordine del giorno riguarda la
proposta di legge numero 459/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante:
“Provvedimento di variazione al bilancio di previsione 2019-2021 approvato con
la legge 21 dicembre 2018, n. 49”.
Cedo la parola al consigliere Aieta per
l’illustrazione.
La proposta di legge propone una variazione
di bilancio per l’esercizio finanziario 2019.
Si prevede, nello specifico, una riduzione
della dotazione dei capitoli, finanziati da risorse autonome e per i quali si
registra una minore realizzazione di spesa, nonché l’utilizzo di accantonamenti
di risorse presenti in bilancio, per un importo complessivo di 7 milioni di
euro, destinando tali risparmi all’incremento dei capitoli relativi alle spese
per l’elezione del Presidente della Giunta regionale e per il rinnovo del
Consiglio regionale.
Il disegno di legge si compone di 3 articoli.
Nel primo articolo si prevedono le riduzioni
alla parte spesa del bilancio 2019-2021, per come dettagliate nel prospetto 1A,
allegato al disegno di legge.
L’articolo 2 dispone le nuove autorizzazioni
di spesa, introducendo la variazione al bilancio di previsione 2019 - 2021,
pari a 7 milioni di euro, destinato allo svolgimento delle elezioni regionali,
per come indicato nel prospetto 1B allegato al disegno di legge.
L’articolo 3 contiene disposizioni relative
all’entrata in vigore.
Il Collegio dei revisori dei conti ha
espresso anche qui parere favorevole con verbale numero 272 del 10 settembre
2019.
Registro che in Aula non c’è il numero
legale. Se ci sono consiglieri nei corridoi che riprendano posto!
È evidente la mancanza del numero legale.
Signor Presidente, darebbe la possibilità di
andare subito al voto.
(Brusio
in Aula)
Siccome c’è stato un accanimento sulla data
del voto, questa deliberazione servirebbe per andare al voto subito!
È una variazione del bilancio per coprire le
spese delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale.
Collega, ha ragione, ma non credo che nella
gestione abbia dato dimostrazione di rigidità. So che cosa sono i debiti fuori
bilancio e sappiamo a quale responsabilità va incontro l’Ente regionale se non
ottempera nei tempi dovuti.
Si guardi in giro! Lei stesso verifichi se vi
è il numero legale.
Volevo dire, signor Presidente, che, quindi,
non c’è questa volontà, è più accennata che sentita. Questo volevo dire.
Grazie.
Procediamo con la verifica del numero legale.
(Fa
la chiama)
Ad esito della verifica, manca il numero
legale. La seduta è tolta. Il Consiglio regionale sarà convocato a domicilio.
La seduta termina alle 18,18
Ha
chiesto congedo: Ciconte, D’Agostino, Esposito,
Greco, Salerno, Corigliano, Musmanno, Rizzo.
(È concesso)
Sono
state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa
dei consiglieri regionali:
Giannetta
– “Legge regionale in materia di politiche di insediamento industriale” (PL n.
467/10^)
È
stata assegnata alla prima - Affari istituzionali, affari generali e normativa
elettorale - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
Greco
– “Istituzione dell’area protetta regionale dell’Appennino costiero: Parco
naturale regionale di 'Monte Cocuzzo e della Catena
Costiera'” (PL n. 468/10^)
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Giordano,
Battaglia, Guccione, Aieta, Bevacqua
- “Istituzione Agenzia Regionale Sviluppo Aree Industriali e liquidazione del
CO.R.A.P.” (PL n. 469/10^)
È
stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali
e normativa elettorale - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Battaglia
– “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale n. 21/2010” (PL n. 470/10^)
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
È
stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento
amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:
“Piano di Azione
Coesione (PAC) 2007/2013. Rettifica D.G.R. 467/2018. Approvazione del Piano
Finanziario e presa atto del differimento del termine di conclusione degli
interventi del Programma – (deliberazione G.R. n. 471 del 2.10.2019)” (PPA n.
274/10^)
È
stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
La
seconda Commissione, con nota prot. n. 28145 del
2.10.2019, ha comunicato che nella seduta del 30 settembre 2019 ha espresso
parere favorevole al decreto dirigenziale n. 14416 del 4 dicembre 2018,
recante: 'Apertura di una cava per la coltivazione di argilla e recupero
paesaggistico-ambientale da realizzarsi in località San Vito – Strazzata del Comune di Seminara (RC) – Ditta Latersud s.r.l.'
(PARERE
N. 43)
La
seconda Commissione, con nota prot. n. 28166 del
2.10.2019, ha comunicato che nella seduta del 30 settembre 2019 ha espresso
parere favorevole alla deliberazione di Giunta regionale n. 253 del 21 giugno
2019, recante: 'Reg. (UE) n. 1303/2013 e Reg. (UE) n. 508/2014. Programma
Operativo Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca FEAMP 2014/2020 –
approvazione Piano Finanziario rimodulato'
(PARERE
N. 51)
La
seconda Commissione, con nota prot. n. 28159 del
2.10.2019, ha comunicato che nella seduta del 30 settembre 2019 ha espresso
parere favorevole al decreto dirigenziale n. 10196 del 19 agosto 2019, recante:
'Deliberazione della Giunta regionale n. 27 del 22.1.2019, recante 'Patto per
lo sviluppo della Calabria. Area tematica 6. Rafforzamento PA. Deliberazioni
della Giunta regionale n. 160 del 13.5.2016 e n. 3 del 12.1.2018. Intervento
strategico: Azioni di assistenza tecnica finalizzata alla realizzazione di
interventi di rilevanza strategica regionale. Modifica deliberazione della
Giunta regionale n. 513 del 19.11.2018. Approvazione schema di convenzione
Regione Calabria Fincalabra S.p.A. Accertamento.
Impegno.'
(PARERE
N. 55)
In
data 4 ottobre 2019, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la
sotto indicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 110 del 4
ottobre 2019:
Legge
regionale 4 ottobre 2019 n. 34, recante: 'Provvedimenti urgenti per garantire
l’erogazione dei servizi sanitari in ambito regionale'.
In data 1 ottobre 2019, il
Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento
regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 108 dell’1 ottobre 2019:
Regolamento regionale n. 19
dell’1 ottobre 2019, concernente: 'Modifiche al regolamento regionale n. 1 del
6 febbraio 2014 concernente “Sistema di Misurazione e Valutazione della
Performance della Regione Calabria'.
La Giunta regionale ha
trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di
previsione finanziario 2019-2021:
Deliberazione Giunta regionale
n. 454 del 27.9.2019;
Giannetta - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
• l'intero territorio
calabrese ed in particolare il territorio dei 97 comuni del reggino ricadenti
nell'area della Città Metropolitana di Reggio Calabria, a forte vocazione
agricola e sede di numerose ed importanti aziende agricole, è stato interessato
a partire da maggio fino il mese di agosto scorsi da eccezionali ondate di
calore ed afa provenienti dall'Africa, con picchi fino a 40 gradi;
• detti fenomeni hanno causato
ingenti danni alle colture andando a gravare oltre che sulle mancate eventuali
produzioni anche sui costi affrontati dalle aziende medesime;
Considerato che:
• il Dipartimento Agricoltura
della Regione Calabria, con autorizzazione n.306877 del 05.09.2019, per far
fronte all'emergenza originata da tale situazione, ha concesso l'aumento di
carburante ad accise agevolata per il settore vitivinicolo, l'irrigazione delle
ortive a pieno campo e delle colture foraggere destinate all'alimentazione
zootecnica;
Ritenuto che:
• analoga misura non è stata
autorizzata anche per i terreni ricadenti nel territorio dell'area della Città
Metropolitana di Reggio Calabria;
• tale omissione, con le
conseguenze correlate, non potrà che procurare ulteriori e negative
ripercussioni ai danni dell'intero compartimento imprenditoriale agricolo
dell'area metropolitana di Reggio Calabria;
Tanto premesso, considerato e ritenuto si
interpella il Signor Presidente della Giunta regionale calabrese -:
• se il Governo regionale,
nella persona del Presidente della Giunta regionale, sia a conoscenza della
situazione;
• se ritenga quanto esposto
coerente con l'indirizzo politico ed il programma di governo;
• se e come di quali
provvedimenti voglia avvalersi per tutelare i diritti e gli interessi degli
imprenditori agricoli dell'intero comprensorio della Città Metropolitana di
Reggio Calabria, garantendo anche a loro l'assegnazione suppletiva di
carburante ad accise agevolata.
(49; 02/10/2019)
Giannetta - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
- come previsto dai bandi
precedenti e da ultimo con il bando emesso con Decreto Dirigenziale della
Regione Calabria n. 10822 del 03.10.2018, durante l'intero periodo di
formazione specifica in Medicina Generale, ai dottori viene corrisposta una
borsa di studio per un importo lordo annuo di euro 12.589,00 comprensiva di
Irap. La borsa di studio è corrisposta in rate mensili posticipate ed è correlata
nell'effettivo svolgimento del periodo di formazione. Considerato che: - ad
oggi nonostante l'avvenuta sottoscrizione dei contratti e la compiuta
esecuzione da parte dei medici borsisti, non è intervenuta la corresponsione ai
medesimi del dovuto nei modi e nei tempi previsti dai bandi citati. Ritenuto
che: - per come previsto dai contratti i corsisti sono stati obbligati ad
interrompere tutte le attività non compatibili con il corso;
- allo stato, a dispetto dei ripetuti solleciti, la
Regione Calabria risulta non aver corrisposto quanto dovuto e preteso ai medici
interessati, nonostante molti tra questi abbiano già intrapreso al fine di
tutelare i propri diritti le vie legali, con ulteriore aggravio di costi a
carico della Regione. Tanto premesso, considerato e ritenuto si interpella il
Signor Presidente della Giunta regionale calabrese -:
- se il Governo regionale,
nella persona del Presidente della Giunta regionale, sia a conoscenza della
situazione;
- se ritenga quanto esposto
coerente con l'indirizzo politico ed il programma di governo;
- quali iniziative si
intendano assumere per risolvere la problematica segnalata.
(50; 02/10/2019)
Bova
- Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
1. il "POR FSER-FSE CALABRIA 2014-2020" è un
Programma plurifondo finalizzato anche a migliorare e
sostenere il rafforzamento dei servizi e delle strutture per l'istruzione e la
formazione. In particolare, l'Asse prioritario 12 — Istruzione e Formazione,
l'Obiettivo specifico 10.1. e l'Azione 10.1.1, sono diretti a prevenire e
contrastare il grave fenomeno della dispersione e dell'abbandono precoce dei
percorsi di istruzione e formazione;
tramite interventi di sostegno alle studentesse e agli
studenti caratterizzati da particolari fragilità, tra cui anche persone con
disabilità. Al riguardo, l'obiettivo dell'Unione europea è quello di ridurre,
entro il 2020, la dispersione scolastica contenendola entro una percentuale non
superiore al 10%;
2. con decreto n.9320 del 31/07/2019 è stato approvato
l'avviso pubblico Bando Fare Scuola Fuori dalle Aule - III edizione - Anno
2019;
3. che si prevede una dotazione finanziaria disponibile
per l'attuazione dell'avviso pari a € 3.473.952,22, a valere sulle risorse del
POR FESR-FSE Calabria 2014/2020 - Obiettivo specifico 10.1 - Azione 10.1.1
"Interventi di sostegno agli studenti";
4.
l'avviso individua quali destinatari le Istituzioni scolastiche statali primarie
e secondarie ubicate nelle aree interne, vale a dire nei comuni facenti parte
dell'Appendice 1 "Elenco Comuni beneficiari della Strategia per le Aree
Interne — S.R.A.I. — ai sensi della Delibera n. 215 del 05/06/2018" 5. il
fenomeno della dispersione scolastica interessa le studentesse e gli studenti
provenienti da tutta la Calabria e che diventa ancora più pericoloso e
disagiante nelle aree ad alta densità criminale, come nelle periferie delle
città -:
quali sono gli interventi e le risorse finanziare che la
giunta regionale e il dipartimento competente intendano destinare al contrasto
della dispersione scolastica in tutta la Regione al fine di salvaguardare il
diritto all'equità e consentire l'accesso alle attività per tutti gli studenti
calabresi.
(504; 16/09/2019)
Risposta: “On.
Consigliere, la Giunta regionale della Calabria è impegnata, con grande senso
di responsabilità, a contrastare il fenomeno della dispersione scolastica in
tutto il territorio calabrese, con azioni che puntano, innanzitutto, a
garantire i servizi previsti per legge e a rafforzare la frequenza degli alunni
di ogni ordine e grado. In particolare, vorrei sottolineare alcuni punti chiave
della nostra azione di governo sul tema.
Partendo
dalla programmazione dei fondi comunitari, si può osservare che rispetto
all’obiettivo specifico 10.1 "Riduzione e prevenzione dell'abbandono
scolastico precoce e della dispersione scolastica e formativa” dell’Asse 12 del
POR FESR-FSE Calabria 2014-2020, ad oggi l’investimento complessivo risulta
pari al 10,2% dell’intera dotazione dell’Asse (86.150.000,00 milioni di euro)
attraverso l’implementazione e realizzazione delle attività previste
dall’azione 10.1.1. In totale sull’azione 10.1.1 sono stati investiti più di 9
milioni di euro attraverso la programmazione, promozione e realizzazione di tre
edizioni dell’Avviso Pubblico “Fare Scuola Fuori dalle Aule”: annualità 2017,
2018 e 2019.
Le prime
due edizioni, riferite alle annualità 2017 e 2018 ed i cui destinatari sono
state tutte le Istituzioni Scolastiche Statali primarie e secondarie della
Regione Calabria, risultano interamente concluse ed hanno coinvolto
complessivamente oltre 8.000 alunni appartenenti alle 90 Istituzioni
Scolastiche beneficiarie, a fronte di un investimento complessivo pari ad euro
5.743.400,00, investimento che ha permesso il raggiungimento di un elevato
livello di performance rispetto al popolamento degli indicatori di output di
riferimento (Titolari di un diploma di istruzione primaria (ISCED 1) o di
istruzione secondaria inferiore (ISCED 2), facendo registrare un valore
complessivo superiore alle 8.000 unità e garantendo, pertanto, il superamento
del valore target previsto al 2023 (7.638) già nella fase intermedia della
programmazione. L’attuazione di questa specifica azione (10.1.1) ha comportato,
inoltre, rispetto all’indicatore di risultato di riferimento (Tasso di
abbandono scolastico nell'anno scolastico successivo all'intervento), una
riduzione dello 0,3% nel 2017 (ultimo riferimento utile secondo le stime
dell’Istat del 20 marzo 2019) rispetto al valore di baseline del 2013, che era
pari al 16,4%.
L'annualità
2019, in particolare, si rivolge alle Istituzioni Scolastiche Statali primarie
e secondarie ubicate nei Comuni beneficiari della Strategia per le Aree Interne
(S.R.A.I.) come disposto dalla Delibera di Giunta Regionale n. 215 del
05.06.2018, ed è finalizzata a contrastare la dispersione scolastica nelle aree
della Calabria con maggiore vulnerabilità. La D.G.R. n. 215, al pari della
D.G.R. n. 326 del 25 luglio 2017 recante “Indirizzi strategici per lo Sviluppo
Urbano Sostenibile in Calabria” e “Procedure per l’attuazione delle azioni del
POR Calabria 2014-2020 all'interno della Strategia di Sviluppo Urbano
Sostenibile della Regione Calabria” e che prevede un investimento complessivo
sull’obiettivo specifico 10,1 “Riduzione e prevenzione dell'abbandono
scolastico precoce e della dispersione scolastica e formativa” di oltre due
milioni di euro, disciplina l’attuazione di uno strumento di programmazione
della politica di sviluppo locale nell'ambito del POR Calabria 2014-2020 e
mette a sistema parte di interventi già avviati secondo un approccio integrato
e partecipativo. Pertanto, le risorse finanziarie destinate alla sola azione
10.1.1 Asse 12 del POR CALABRIA FESR-FSE 2014-2020 e finalizzate alla
“Riduzione e prevenzione
dell'abbandono
scolastico precoce e della dispersione scolastica e formativa” risultano
piuttosto consistenti; in totale sono pari ad
11.017.352,12 euro.
A queste
risorse si aggiungono i fondi che, per l’annualità 2018/19, il Dipartimento
Istruzione e Attività Culturali — Settore “Scuola e Istruzione - Funzioni
Territoriali” eroga ai sensi della Legge Regionale 27/85, della Legge 62/2000,
della Legge 448/98, del Dlgs 63/2017 finalizzati a
garantire il diritto allo studio e di conseguenza prevenire e ridurre
l’abbandono e la dispersione scolastica attraverso i seguenti interventi:
• Innalzamento della qualità dell’offerta
formativa ai sensi dell’art.9 della LR 27/85 per un importo pari a 290.000,00
euro;
• Acquisto scuolabus per garantire la frequenza e
l’accesso all’istruzione nelle aree più "disagiate ed a rischio di
spopolamento per un importo pari ad euro 691.000,00. Tale fondo nel 2019 è
stato implementato di € 250.000,00;
• Sostegno all’integrazione scolastica degli
alunni disabili attraverso l’assistenza specialistica per un importo pari a
1.984.500,00;
• Sostegno al Servizio “Scuole in Ospedale” per
un importo complessivo di € 40.000,00;
• Contributo alle "Scuole Polo per
l’Inclusione” per un importo di € 210.000,00;
• Partecipazione al progetto
sperimentale “Benessere a Scuola” in collaborazione con il MIUR, il Consiglio
Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, la Società Italiana di Pediatria,
l’USR
Calabria e le Regioni Abruzzo e Liguria.
Inoltre,
il Dipartimento istruisce ed assegna per conto del MIUR i fondi relativi alle
borse di studio per il sostegno alle spese delle famiglie per l’istruzione
(L.62/2000) per un importo pari ad euro 2.970.847,67; contributi per fornitura
dei libri di testo in forma gratuita o parziale per un importo pari ad euro
6.179.809,60; Voucher “Io Studio” (Dlgs 63/2017) per
un importo pari ad euro 1.631.210.00.
Al fine
di completare il quadro degli interventi e delle risorse finanziarie che il
Dipartimento ha inteso destinare al contrasto della dispersone scolastica e
formativa, si evidenzia come, a seguito della modifica delle Linee Guida per il
Dimensionamento scolastico e la programmazione dell’offerta formativa (DCR
n.144/2016 e DGR n.366/2016), si è inteso tutelare i Comuni con maggiore
rischio di dispersione scolastica e spopolamento, abbassando il numero minimo
di alunni necessari per il mantenimento dei Plessi scolastici ubicati negli
stessi.
Con
l’auspicio di aver esaudito per gran parte la richiesta di chiarimenti che ci
ha voluto inviare. Le invio i miei cordiali saluti e auguri di buon lavoro.”
Maria Francesca Corigliano (Assessore alla cultura, beni culturali
e istruzione)
Art.
1
(Principi generali)
1. La Regione, nel rispetto dei principi
costituzionali e delle competenze in materia di promozione e valorizzazione
della cultura di cui all'articolo 117, terzo comma, in conformità alla
Convenzione europea dei diritti del fanciullo (N.Y 20 novembre 1989), ratificata
con legge 27 maggio 1991, n.176, alla normativa europea e statale in materia di
diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e al recente documento UNICEF/OMS
" Nurturing Care Framework", presentato a
Ginevra nel 2018, per sollecitare governi e istituzioni ad investire
precocemente nell’infanzia, promuove e valorizza il diritto di accesso al libro
e rimuove gli ostacoli che limitano l'effettivo esercizio della lettura in età
prescolare nel territorio regionale.
2. In attuazione dei principi di cui all'articolo
2 della legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione
Calabria), la Regione si impegna, in modo universale, ad adottare tutti gli
strumenti e i provvedimenti necessari in materia di tutela e diffusione del
diritto alla lettura fin dai primi mesi di vita e lungo tutto l'arco dell'età
prescolare nonché a sostenere le iniziative e le azioni poste in essere sul
territorio dagli enti pubblici e privati nel settore.
Art. 2
(Finalità)
1. La Regione, in attuazione di cui
all'articolo 1, riconosce l’accesso e la promozione alla lettura in età
prescolare, come presupposto e strumento:
a) di crescita che favorisce il processo
di alfabetizzazione e lo sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo della persona,
in particolare secondo le linee del Programma nazionale “Nati per Leggere”
promosso dall’Associazione culturale pediatri, l’Associazione italiana
biblioteche e il Centro per la salute del bambino a cui si ispira e si richiama
la presente legge regionale;
b) di identificazione del sé e dell’altro;
c) di prevenzione della povertà educativa
e culturale;
d) di tutela della diversità culturale;
e) di superamento delle diversità
culturali, economiche e sociali;
f) di facilitazione di apprendimento
delle lingue;
g) di promozione di relazioni familiari e
di competenze genitoriali.
2. A tal fine, la Regione provvede a
realizzare direttamente e a sostenere iniziative e interventi destinati a:
a) promuovere il libro e la lettura in
collaborazione con gli enti locali, le scuole, le istituzioni, le università,
le associazioni culturali, le biblioteche e i pediatri di libera scelta;
b) sostenere la cultura alla
familiarizzazione della lettura e le buone pratiche dei genitori e degli
educatori;
c) creare, valorizzare e implementare il servizio
bibliotecario regionale;
d) favorire la lettura multilingue.
Art. 3
(Beneficiari)
1. Sono beneficiari degli interventi
previsti dalla presente legge:
a) le famiglie con bambini in età
prescolare (0-6 anni);
b) le associazioni, le fondazioni e le
istituzioni culturali e multiculturali che offrono servizi educativi, culturali
e sanitari ai bambini in età prescolare nel territorio regionale;
c) gli asili nido, le scuole
dell'infanzia, le università e le biblioteche;
d) i Comuni, anche in forma associata, la
Città metropolitana e le Province.
Art. 4
(Azioni)
1. La Regione si impegna ad adottare
politiche di sostegno attraverso:
a) il potenziamento dei servizi con
caratteristiche educative e culturali per i bambini in età prescolare;
b) la creazione di reti finalizzate alla
cooperazione di tutte le componenti sociali presenti sul territorio, in
particolare riconoscendo, implementando e valorizzando l’azione del Programma
nazionale "Nati per Leggere" per la promozione della lettura ad alta
voce;
c) il rafforzamento della struttura
bibliotecaria regionale attraverso una maggiore dotazione di libri e servizi
per le fasce di età prescolare e l’incremento degli spazi dedicati ai bambini e
alle famiglie;
d) l’attività di informazione, formazione
e orientamento rivolta a tutto il personale - educatori, docenti, operatori
sanitari, operatori culturali, bibliotecari, pediatri di libera scelta,
volontari - coinvolto nelle azioni e nei progetti di promozione del libro e
della lettura;
e) l’istituzione e il sostegno di presidi
e iniziative di lettura nei reparti di pediatria degli ospedali, nei centri
vaccinali delle Aziende ospedaliere e nei consultori nonché negli ambulatori
dei pediatri di libera scelta;
f) la promozione e il sostegno di progetti
e di laboratori sperimentali tra istituzioni;
g) l'adesione, la promozione e il
coordinamento di iniziative in occasione della Giornata nazionale per la
promozione della lettura istituita dal Ministero dell'istruzione, per
sensibilizzare i cittadini sull'importanza e il valore del libro e della
lettura come strumento di crescita culturale, psicologica e sociale.
Art. 5
(Piano Triennale
Regionale per la Lettura)
1. La Regione, con apposito provvedimento,
approva il Piano triennale regionale per la lettura, che contiene un modello di
implementazione e sviluppo dell'educazione e della pratica della lettura in età
prescolare, sulla base delle peculiarità e delle specifiche esigenze del
territorio calabrese.
2. Il Piano ha la finalità di coinvolgere
tutti i rappresentanti e referenti dei progetti e iniziative di promozione del
libro e della lettura in un'ottica di rete tra enti locali, università,
pediatri, con particolare attenzione ai pediatri di libera scelta, strutture
socio-sanitarie, biblioteche, scuole e asili nido, l’Associazione Nati per
Leggere (NPL) Calabria, l’ Associazione
culturale pediatri (ACP) che opera nella Regione Calabria, l’Associazione
Italiana biblioteche (AIB) Calabria, nonché le altre associazioni e privati
interessati, compresi gli editori e i librai specializzati operanti sul
territorio regionale. Il Piano ha durata triennale e può essere aggiornato
annualmente.
3. Per le finalità di cui al comma 2, è
istituito un tavolo di coordinamento regionale che ha il compito di formulare
proposte, proporre piani e progetti nonchè strategie
e modalità operative per rafforzare e implementare la rete di azioni necessarie
per lo sviluppo e la diffusione della lettura in età prescolare. Il tavolo di
coordinamento è costituito, a titolo gratuito e su base volontaria, da:
a) due rappresentanti della Regione
Calabria, rispettivamente competenti in materia di tutela della salute e delle
politiche sociali;
b) un rappresentante dell’Associazione
nazionale comuni italiani (ANCI Calabria);
c) un rappresentante per la Calabria del
Centro salute del bambino (CSB);
d) un rappresentante dell’Associazione
culturale pediatri (ACP) Calabria;
e) un rappresentante dell’Associazione
italiana biblioteche (AIB) Calabria;
f) un rappresentante dei pediatri di
libera scelta, indicato dalla sigla sindacale di categoria più rappresentativa;
g) un rappresentante dell’Ufficio
scolastico regionale;
h) un rappresentante dell’università del
territorio calabrese.
4. Il Piano regionale, sulla base delle proposte
trasmesse dal tavolo di coordinamento, determina i criteri e predispone gli
ambiti di interventi nonché le misure di programmazione e di governance delle politiche di diffusione della lettura in
età prescolare, al fine di creare una diffusa rete territoriale locale che
garantisca un servizio armonizzato, coordinato ed efficiente di attività e
servizi dedicati ai bambini attraverso il coinvolgimento dei pediatri di libera
scelta, dei consultori, in particolare nell’ambito dei corsi di preparazione al
parto, dei centri vaccinali, delle case circondariali, degli ospedali e case di
cura con reparti di pediatria.
Art. 6
(Clausola
d'invarianza finanziaria)
1. La presente legge non comporta nuovi o
maggiori oneri finanziari a carico del bilancio regionale.
Art. 7
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il
giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale
telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifiche
e integrazioni alla l.r. 21/2010)
1. La legge regionale
11 agosto 2010, n. 21 (Misure straordinarie a sostegno dell'attività edilizia
finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio
residenziale), è così modificata:
a) al
comma 1 dell'articolo 3:
1) la
lettera e) è sostituita dalla seguente:
"e) per volumetria totale
o complessiva il volume della costruzione costituito dalla somma della
superfice totale di ciascun piano per la relativa altezza lorda;"
b) il
comma 1 dell'articolo 5 è sostituito dal seguente:
1) il
comma 1 è sostituito dal seguente:
"1. In deroga alle
previsioni dei regolamenti comunali e degli strumenti urbanistici e
territoriali comunali, provinciali e regionali e nel rispetto di quanto
previsto nel presente articolo, alle condizioni e con le modalità previste
dalla legge, per migliorare la qualità del patrimonio edilizio esistente, sono
ammessi interventi di demolizione e ricostruzione di edifici residenziali e non
residenziali, previsti nell'articolo 3, comma 1, lettere a) e b), con eventuale
riposizionamento dell'edificio all'interno delle aree di pertinenza catastale
dell'unità immobiliare interessata, anche conformata con atti successivi alla
realizzazione dell'edificio stesso, con realizzazione di un aumento in
volumetria entro un limite del 30 per cento di quello esistente alla data di
entrata in vigore de decreto legge 13 maggio 2011, n. 70 (Semestre Europeo -
Prime disposizioni urgenti per l'economia), convertito con modificazioni, dalla
legge 12 luglio 2011, n. 106.";
c) il
comma 1 dell'articolo 6 è sostituito dal seguente:
"1. Gli interventi
previsti negli articoli 4, 5 e nel presente articolo possono essere realizzati
su immobili esistenti, per come definiti tali dal Capitolo 8 delle Norme
tecniche per le costruzioni approvate con decreto del Ministero delle infrastrutture
e dei trasporti 17 gennaio 2018 (Aggiornamento delle «Norme tecniche per le
costruzioni»), alla data del 31 dicembre 2018, regolarmente accatastati presso
le Agenzie del Territorio oppure per i quali, al momento della richiesta
dell'intervento, sia in corso la procedura di accatastamento. È possibile
accedere ai benefici previsti dalla presente legge per un solo intervento sullo
stesso immobile. Un tecnico abilitato deve attestare la superficie e la
volumetria esistente, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, lettere c) e d), con
una perizia giurata corredata necessariamente di idonea e completa
documentazione grafica e fotografica. ".
Art.
2
(Clausola
di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione
della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art.
3
(Entrata
in vigore)
1. La presente legge
entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul
Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Abrogazione della l.r. 15/2019)
1. È abrogata la legge regionale 31 maggio
2019, 15 (Modifiche alla l.r. 37/2015).
Art. 2
(Modifiche
all'articolo 2 della l.r. 37/2015)
1. Dopo il comma 3 dell'articolo 2 della
legge regionale 31 dicembre 2015, n. 37 (Procedure per l’esecuzione di
interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in
prospettiva sismica), sono inseriti i seguenti:
«4. Ai sensi
dell'art. 94-bis, comma 1, del d.p.r. 380/2001, ai
fini dell'applicazione delle disposizioni di cui a capi l, Il e IV della parte
Il del medesimo decreto e nel rispetto di quanto previsto agli articoli 52 e 83
dello stesso d.p.r., gli interventi edilizi si
considerano suddivisi nelle seguenti categorie:
a) interventi "rilevanti" nei
riguardi della pubblica incolumità;
b) interventi di “minore rilevanza"
nei riguardi della pubblica incolumità;
c) interventi "privi di
rilevanza" nei riguardi della pubblica incolumità.
5. La Regione, sulla base delle linee
guida concernenti i criteri per l'assegnazione dei diversi interventi edilizi
alle categorie di cui al comma 4, che saranno emanate dal Ministro delle
infrastrutture e trasporti ai sensi dell'articolo 94-bis, comma 2, del d.p.r. 380/2001, predispone e adotta specifiche elencazioni
di adeguamento per l'individuazione, dal punto di vista strutturale, degli
interventi ricadenti nelle fattispecie di cui al comma 4, nonché delle varianti
di carattere non sostanziale per le quali non occorre il preavviso di cui
all'articolo 93 del d.p.r. 380/2001.
6. È demandato al dipartimento regionale
competente, il compito di predisporre le specifiche elencazioni di cui al comma
5. In caso di mancato adeguamento, le previsioni delle linee guida trovano
integrale applicazione sul territorio regionale.».
Art. 3
(Integrazione della l.r. 37/2015)
1. Dopo l'articolo 3 bis della l.r. 37/2015, è inserito il seguente:
«Art. 3 ter
(Controlli sulla
sicurezza sismica delle opere e delle infrastrutture statali
o di interesse
statale)
1. Non rientrano nelle competenze della
Regione le attività di vigilanza e controllo per la sicurezza sismica sulle
opere pubbliche, delle opere inerenti ai servizi di trasporto pubblico di
interesse nazionale, delle strade e autostrade e relative pertinenze, nonché
delle opere inerenti i trasporti e impianti fissi di interesse nazionale, la
cui programmazione, progettazione, esecuzione e manutenzione sono svolte dalle
competenti amministrazioni.».
Art. 4
(Modifiche
all'articolo 17 della l.r. 37/2015)
1. Dopo il comma 2 dell'articolo 17 della l.r. 37/2015, sono inseriti i seguenti:
«3. I Comuni, nell'ambito della propria
autonomia organizzativa, entro e non oltre il 30 giugno 2020, costituiscono
l'ufficio denominato Sportello unico per l'edilizia (SUE), di cui all'articolo
5 del d.p.r. 380/2001.
4. Le
procedure previste dall’articolo 65, commi 1 e 6 e dall'articolo 93 del d.p.r. 380/2001 sono effettuate presso il SUE di cui al
comma 3.
5. Nelle
more dell'assolvimento dell'obbligo di cui al comma 3, le procedure indicate al
comma 4 sono effettuate presso i settori tecnici regionali competenti per
territorio.».
Art. 5
(Clausola di
invarianza finanziaria)
1. Dall’attuazione della presente legge
non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art. 6
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il
giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico
della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifiche
alla l.r. 47/2011)
1. Al comma 1 dell’articolo
39 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47 (Collegato alla manovra di
finanza regionale per l'anno 2012), sono apportate le seguenti modifiche:
a) le parole: “alla data
di presentazione della domanda” sono sostituite dalle seguenti: “entro il 31
marzo 2020”;
b) le parole: “31
dicembre 2019” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2021”.
Art.
2
(Modifiche
alla l.r. 47/2018)
1. Al comma 1
dell’art. 15 della legge regionale 21 dicembre 2018, n. 47 (Collegato alla
manovra di finanza regionale per l’anno 2019), sono apportate le seguenti
modifiche:
a) le
parole: “30 giugno 2020” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2021”;
b) le
parole: “31 dicembre 2018” sono sostituite dalle seguenti: “31 marzo 2020”;
c) le
parole: “entro la data prevista per la conclusione dei lavori” sono sostituite
dalle seguenti: “entro il 31 marzo 2020”.
Art.
3
(Clausola
di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione
della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art.
4
(Entrata
in vigore)
1. La presente legge
entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel
Bollettino ufficiale telematico della Regione.
Egregio Presidente, gentili assessori,
ci riportiamo alla vicenda che in questi giorni ha
sollevato il padre di Fabiana Luzzi, la ragazza uccisa con 24 coltellate e data
alle fiamme ancora viva da Davide Morrone il 24 maggio 2013 a Corigliano
Calabro.
Il Sig. Mario Luzzi ha anche scritto una missiva al
Ministro di Grazia e Giustizia che, ad onor del vero,
ha prontamente risposto attestando vicinanza alla famiglia e attivando
l’Ispettorato.
A marzo 2016 in Cassazione, l’assassino fu condannato a
18 anni e 7 mesi di reclusione, una pena che agli occhi di tutti non apparve
neppure commisurata alla gravità dell’omicidio, alle modalità ed
all’efferatezza dello stesso; ma noi non siamo Giudici e non abbiamo il diritto
di giudicare fuori dalle carte di un processo.
Davide ha oggi 23 anni. È uscito dal carcere ed è stato
sottoposto ad una misura restrittiva meno afflittiva avendo già usufruito di
ben tre permessi premio.
Il fatto che in queste occasioni i genitori della 16enne
che uccise, possano incontrarlo per le strade della propria città oltre ad
essere assurdo, come lo trovano assurdo i familiari della giovane donna uccisa,
contempla la possibilità di atti e schieramenti di affronto e violenza
potenziale fra le persone, e la città di Corigliano Rossano non merita questo
latente stato di tensione.
È dunque a dir poco inquietante ciò che si verifica:
omicidio efferato, aspettative di intervento dello Stato, pena ridotta e
permesso premio già dopo tre anni dall’omicidio, da godere nei pressi
dell’abitazione della vittima. Se permessi debbano esserci, che vengano
“goduti” lontano dalla città e dagli affetti di Fabiana, per la cui memoria non
può bastare la carità dell’intitolazione di parchi o vie, ma occorrono gesti
concreti dello Stato, a partire dall’educazione al rispetto verso le donne fino
alla certezza delle pene inflitte, affinché atti di tale inaudita violenza non
abbiano più a verificarsi a danno di nessuna donna e cessi questa orribile e
quotidiana mattanza nel nostro Paese.
Tutto
ciò considerato:
benché nel rispetto della legge e della separazione dei
Poteri dello Stato, occorre un fermo intervento del Presidente e di tutta la
Giunta, affinché anche per motivi di ordine pubblico oltre che di rispetto per
le vittime di femminicidio in questo Paese, si
facciano promotori di qualsiasi azione presso il Sig. Prefetto ed il Ministro
di Grazia e Giustizia, affinché questa odiosa anomalia abbia fine, nel rispetto
di chi ha diritto al recupero pieno al tessuto sociale dopo aver scontato la
pena afflittagli dall’ordinamento giudiziario, ma anche e soprattutto della
comunità di Corigliano Rossano, delle donne già vittime di violenza, di quelle
che potrebbero subirla ma soprattutto alla famiglia di Fabiana Luzzi, la cui
giovane vita, è bene ricordarlo ancora una volta, venne spezzata con inaudita
violenza e nessuna umana pietà.
Il Consiglio regionale
viste:
- la delibera di
Giunta regionale n. 283 del 1 luglio 2019, recante "Rendiconto esercizio
2018 dell'Istituto regionale Superiore di studi Elleno-Calabri per la comunità
Greca di Calabria. Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di
competenza”;
- la determina del
Commissario liquidatore n. 10 del 19/06/2019 recante: "Approvazione
Rendiconto generale anno 2018";
premesso che:
- la legge regionale
4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che
i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati
entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta
regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere
favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al Dipartimento
"Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria
competenza;
- la Giunta
regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per
la successiva approvazione entro il 30 giugno, a norma dell'articolo 54, comma
5, lettera b) dello Statuto;
vista:
- la legge regionale
30 ottobre 2003, n. 15 recante "Norme per la tutela e la valorizzazione
della lingua e del patrimonio culturale delle minoranze linguistiche e storiche
di Calabria";
- l'articolo 54,
comma 5, lettera b), dello Statuto della regione Calabria.
considerato che:
- l'articolo 24
della legge regionale n. 15/2008 ha autorizzato la Giunta regionale a procedere
alla trasformazione degli Istituti regionali di cultura di cui all'articolo 10
della legge regionale n. 15/2003 in fondazioni, con il compito di promuovere la
tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle popolazioni calabresi;
- con delibera di
Giunta regionale n. 910 del 24 novembre 2008 si è provveduto alla
trasformazione degli istituti regionali di cui all'articolo 10 della legge
regionale n. 15/2003 in fondazioni con il compito di promuovere la tutela delle
tradizioni linguistiche e culturali delle popolazioni alloglotte calabresi e
alla nomina del Commissario ad acta con il compito di provvedere a curare la
predisposizione degli adempimenti necessari alla trasformazione;
considerato che il Collegio dei revisori dei conti:
- rileva che i
documenti di rendiconto e situazione patrimoniale sono conformi alle norme che
ne disciplinano i criteri di redazione e sono stati redatti con chiarezza e
rappresentano in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e
finanziaria dell'istituto;
- evidenzia che
l'Ente, trovandosi in fase di liquidazione e trasformazione in Fondazione, non
sta svolgendo alcuna attività propria prevista dallo statuto ma sta solo
amministrando i fondi erogati dalla regione Calabria;
- raccomanda al
Commissario liquidatore e all'Organo amministrativo della costituita fondazione
subentrante che le somme disponibili siano trasferite ed utilizzate
condizionatamente sia alla legittimità della costituzione degli organi
statutari della fondazione sia della predisposizione di bilancio di previsione
di spesa della fondazione ricevente per l'utilizzo degli stessi da sottoporre
al parere obbligatorio dell'organo di controllo;
considerato che il dipartimento Istruzione e Attività
culturali ha espresso parere favorevole all’approvazione del rendiconto
generale 2018, specificando che, per quanto concerne la verifica del rispetto
della normativa regionale in materia di contenimento della spesa con
riferimento alle risultanze della gestione per l'esercizio 2018, l'Istituto ha
rispettato i limiti previsti dalla normativa.
considerato che il Dipartimento Bilancio,
nell'istruttoria di competenza, ha rilevato che:
- sussiste la piena
corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2018 e il corrispondente importo
di cui al conto bancario;
- sussiste
continuità tra i residui finali dell'esercizio 2017 rispetto a quelli iniziali
dell'esercizio 2018;
- sussiste la
quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette "partite di
giro";
- sussiste
corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del
patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui
attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con
riferimento al conto economico, la corrispondenza tra impegni in conto
competenza e costi e tra accertamenti e ricavi;
- sussiste la
quadratura tra il saldo di cassa, in ragione del totale dei pagamenti e degli
incassi effettuati nel dorso dell'esercizio 2018, e il valore registrato alla
voce "Disponibilità liquide" dell'attivo dello Stato Patrimoniale;
- risulta
formalmente corretta la determinazione del risultato dì amministrazione al
31.12.2018;
- l'Ente ha
rispettato i limiti previsti dalla normativa vigente in materia di contenimento
della spesa, per come verificato dal dipartimento Istruzione e Attività
culturali, che esercita la vigilanza sulle attività dell'Istituto,
e, al termine dell’istruttoria stessa, evidenziata la
necessità che l'ente rispetti le raccomandazioni del Collegio dei revisori dei
conti, ritiene possibile procedere all'adozione da parte della Giunta regionale
del rendiconto per l'esercizio finanziario 2018 dell'Istituto regionale
superiore di Studi Elleno-Calabri per la comunità Greca di Calabria al fine
della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio Regionale, ai sensi
dell'articolo 57 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8;
rilevato che il Dirigente generale del dipartimento
Vigilante e il Commissario Liquidatore, con nota prot.
n. 811759 del 9.9.2019, hanno espresso parere favorevole al rendiconto
dell'esercizio finanziario 2018;
rilevato che la Seconda Commissione consiliare, nella
seduta dell’11 settembre 2019, ha approvato il rendiconto per l’esercizio 2018
dell'Istituto regionale Superiore di Studi Elleno-Calabri per la comunità Greca
di Calabria e i documenti ad essi allegati;
Delibera
di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della I.r. n. 8/2002 il rendiconto per l’esercizio 2018
dell'Istituto regionale Superiore di Studi Elleno-Calabri per la comunità Greca
di Calabria e i documenti ad esso allegati, che costituiscono parte integrante
e sostanziale della presente deliberazione.
Il Consiglio regionale
viste:
- la delibera di
Giunta regionale n. 284 del 1 luglio 2019, recante "Rendiconto esercizio
2018 dell'Istituto regionale per la comunità Arbereshe
di Calabria -Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza”;
- la determina del
Commissario liquidatore n. 7 del 07/06/2019 recante: "Approvazione
Rendiconto generale anno 2018";
premesso che:
- la legge regionale
4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che
i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono
presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della
Giunta regionale compet9nti per materia che, previa istruttoria conclusa con
parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al Dipartimento
"Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria
competenza;
- la Giunta
regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per
la successiva approvazione entro il 30 giugno, a norma dell'articolo 54, comma
5, lettera b) dello Statuto;
vista:
- la legge regionale
30 ottobre 2003, n. 15 recante "Norme per la tutela e la valorizzazione
della lingua e del patrimonio culturale delle minoranze linguistiche e storiche
di Calabria";
- l'articolo 54,
comma 5, lettera b), dello Statuto della regione Calabria;
considerato che:
- l'articolo 24
della legge regionale n. 15/2008 ha autorizzato la Giunta regionale a procedere
alla trasformazione degli Istituti regionali di cultura di cui all'articolo 10
della legge regionale n. 15/2003 in fondazioni, con il compito di promuovere la
tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle popolazioni calabresi;
- con delibera di
Giunta regionale n. 910 del 24 novembre 2008 si è provveduto alla
trasformazione degli istituti regionali di cui all'articolo 10 della legge
regionale n. 15/2003 in fondazioni con il compito di promuovere la tutela delle
tradizioni linguistiche e culturali delle popolazioni alloglotte calabresi e
alla nomina del Commissario ad acta con il compito di provvedere a curare la
predisposizione degli adempimenti necessari alla trasformazione;
considerato che il Collegio dei revisori dei conti:
- rileva che i
documenti di rendiconto e situazione patrimoniale sono conformi alle norme che
ne disciplinano i criteri di redazione e sono stati redatti con chiarezza e
rappresentano in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e
finanziaria dell'istituto;
- evidenzia che
l'Ente, trovandosi in fase di liquidazione e trasformazione in Fondazione, non
sta svolgendo alcuna attività propria prevista dallo statuto ma sta solo
amministrando i fondi erogati dalla regione Calabria;
- raccomanda al
Commissario liquidatore e all'Organo amministrativo della costituita fondazione
subentrante che, le somme disponibili siano trasferite ed utilizzate
condizionatamente sia alla legittimità della costituzione degli organi
statutari della fondazione sia della predisposizione di bilancio di previsione
di spesa della fondazione ricevente per l'utilizzo degli stessi da sottoporre
al parere obbligatorio dell'organo di controllo;
considerato che il dipartimento Istruzione e Attività
culturali ha espresso parere favorevole all' approvazione del rendiconto
generale 2018, specificando che, per quanto concerne la verifica del rispetto
della normativa regionale in materia di contenimento della spesa con
riferimento alle risultanze della gestione per l'esercizio 2018, l'Istituto ha
rispettato i limiti previsti dalla normativa;
considerato che il dipartimento Bilancio,
nell'istruttoria di competenza, ha rilevato che:
- sussiste la piena
corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2018 e il corrispondente importo
di cui al conto bancario;
- sussiste
continuità tra i residui finali dell'esercizio 2017 rispetto a quelli iniziali
dell'esercizio 2018;
- sussiste la
quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette "partite di
giro";
- sussiste
corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del
patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui
attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con
riferimento al conto economico, la corrispondenza tra impegni in conto
competenza e costi e tra accertamenti e ricavi;
- sussiste la
quadratura tra il saldo di cassa, in ragione del totale dei pagamenti e degli
incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2018, e il valore registrato alla
voce "Disponibilità liquide" dell'attivo dello Stato Patrimoniale;
- risulta
formalmente corretta la determinazione del risultato dì amministrazione al
31.12.2018;
- l'Ente ha
rispettato i limiti previsti dalla normativa vigente in materia di contenimento
della spesa, per come verificato dal dipartimento Istruzione e Attività
culturali, che esercita la vigilanza sulle attività dell'Istituto,
e, al termine dell’istruttoria stessa, evidenziata la
necessità che l'ente rispetti le raccomandazioni del Collegio dei revisori dei
conti, ritiene possibile procedere all'adozione da parte della Giunta regionale
del rendiconto per l'esercizio finanziario 2018 dell'Istituto regionale per la
comunità Arbereshe di Calabria al fine della
successiva trasmissione dello stesso al Consiglio Regionale, ai sensi
dell'articolo 57 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8;
rilevato che il Dirigente generale del dipartimento
Vigilante e il Commissario Liquidatore, con nota prot.
n. 811759 del 9.9.2019, hanno espresso parere favorevole al rendiconto
dell'esercizio finanziario 2018;
rilevato che la Seconda Commissione consiliare, nella
seduta dell’11 settembre 2019, ha approvato il rendiconto per l’esercizio 2018
dell'Istituto regionale per la comunità Arbereshe di
Calabria e i documenti ad essi allegati;
delibera
di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della I.r. n. 8/2002 il rendiconto per l’esercizio 2018
dell'Istituto regionale per la comunità Arbereshe di
Calabria e i documenti ad esso allegati, che costituiscono parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione.
Il Consiglio regionale
viste:
- la delibera di
Giunta regionale n. 285 del 1 luglio 2019, recante "Rendiconto esercizio
2018 dell'Istituto regionale per la comunità Occitana di Calabria -Trasmissione
al Consiglio regionale per gli atti di competenza”;
- la determina del
Commissario liquidatore n. 9 del 07/06/2019 recante: "Approvazione
Rendiconto generale anno 2018";
premesso che:
- la legge regionale
4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che
i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono
presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della
Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con
parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al Dipartimento
"Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria
competenza;
- la Giunta
regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per
la successiva approvazione entro il 30 giugno, a norma dell'articolo 54, comma
5, lettera b) dello Statuto;
vista:
- la legge regionale
30 ottobre 2003, n. 15 recante "Norme per la tutela e la valorizzazione
della lingua e del patrimonio culturale delle minoranze linguistiche e storiche
di Calabria";
- l'articolo 54,
comma 5, lettera b), dello Statuto della regione Calabria;
considerato che:
- l'articolo 24
della legge regionale n. 15/2008 ha autorizzato la Giunta regionale a procedere
alla trasformazione degli Istituti regionali di cultura di cui all'articolo 10
della legge regionale n. 15/2003 in fondazioni, con il compito di promuovere la
tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle popolazioni calabresi;
- con delibera di
Giunta regionale n. 910 del 24 novembre 2008 si è provveduto alla trasformazione
degli istituti regionali di cui all'articolo 10 della legge regionale n.
15/2003 in fondazioni con il compito di promuovere la tutela delle tradizioni
linguistiche e culturali delle popolazioni alloglotte calabresi e alla nomina
del Commissario ad acta con il compito di provvedere a curare la
predisposizione degli adempimenti necessari alla trasformazione;
considerato che il Collegio dei revisori dei conti:
- rileva che i
documenti di rendiconto e situazione patrimoniale sono conformi alle norme che
ne disciplinano i criteri di redazione e sono stati redatti con chiarezza e
rappresentano in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e
finanziaria dell'istituto;
- evidenzia che
l'Ente, trovandosi in fase di liquidazione e trasformazione in Fondazione, non
sta svolgendo alcuna attività propria prevista dallo statuto ma sta solo
amministrando i fondi erogati dalla regione Calabria;
- raccomanda al
Commissario liquidatore e all'Organo amministrativo della costituita fondazione
subentrante che le somme disponibili siano trasferite ed utilizzate
condizionatamente sia alla legittimità della costituzione degli organi
statutari della fondazione sia della predisposizione di bilancio di previsione
di spesa della fondazione ricevente per l'utilizzo degli stessi da sottoporre
al parere obbligatorio dell'organo di controllo;
considerato che il dipartimento Istruzione e Attività
culturali ha espresso parere favorevole all’approvazione del rendiconto
generale 2018, specificando che, per quanto concerne la verifica del rispetto
della normativa regionale in materia di contenimento della spesa con
riferimento alle risultanze della gestione per l'esercizio 2018, l'Istituto ha
rispettato i limiti previsti dalla normativa;
considerato che il dipartimento Bilancio,
nell'istruttoria di competenza, ha rilevato che:
- sussiste la piena
corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2018 e il corrispondente importo
di cui al conto bancario;
- sussiste
continuità tra i residui finali dell'esercizio 2017 rispetto a quelli iniziali
dell'esercizio 2018;
- sussiste la
quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette "partite di
giro";
- sussiste
corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del
patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui
attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con
riferimento al conto economico, la corrispondenza tra impegni in conto
competenza e costi e tra accertamenti e ricavi;
- sussiste la
quadratura tra il saldo di cassa, in ragione del totale dei pagamenti e degli
incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2018, e il valore registrato alla
voce "Disponibilità liquide" dell'attivo dello Stato Patrimoniale;
- risulta
formalmente corretta la determinazione del risultato dì amministrazione al
31.12.2018;
- l'Ente ha
rispettato i limiti previsti dalla normativa vigente in materia di contenimento
della spesa, per come verificato dal dipartimento Istruzione e Attività
culturali, che esercita la vigilanza sulle attività dell'Istituto,
e, al termine dell’istruttoria stessa, evidenziata la
necessità che l'ente rispetti le raccomandazioni del Collegio dei revisori dei
conti, ritiene possibile procedere all'adozione da parte della Giunta regionale
del rendiconto per l'esercizio finanziario 2018 dell'Istituto regionale per la
comunità Occitana di Calabria al fine della successiva trasmissione dello
stesso al Consiglio Regionale, ai sensi dell'articolo 57 della legge regionale
4 febbraio 2002, n. 8;
rilevato che il Dirigente generale del dipartimento
Vigilante e il Commissario Liquidatore, con nota prot.
n. 811759 del 9.9.2019, hanno espresso parere favorevole al rendiconto
dell'esercizio finanziario 2018;
rilevato che la Seconda Commissione consiliare, nella
seduta dell’11 settembre 2019, ha approvato il rendiconto per l’esercizio 2018
dell'Istituto regionale per la comunità Occitana di Calabria e i documenti ad
essi allegati;
delibera
di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della I.r. n. 8/2002, il rendiconto per l’esercizio 2018
dell'Istituto regionale per la comunità Occitana di Calabria e i documenti ad
esso allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione.
Il Consiglio regionale
vista la legge 31 luglio 1997, n. 249, recante
"Istituzione dell'Autorità per le garanzie delle comunicazioni e norme sui
sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo";
vista la legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2, e s.m.i., istitutiva del Comitato Regionale per le
Comunicazioni della Calabria, ed in particolare l'articolo 10, comma 1;
visto il Regolamento di amministrazione e contabilità del
Consiglio regionale (D.C.R. 4 maggio 2017, n. 190);
visto l'art. 3, comma 2, lettera d) del Regolamento
interno del Comitato Regionale per le Comunicazioni;
preso atto della delibera n. 35 dell'11 settembre 2019
del CORECOM con la quale il Comitato ha approvato il Programma delle attività
per l'anno 2020, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della legge regionale 22
gennaio 2001, n. 2, unitamente al relativo fabbisogno finanziario;
delibera
di approvare, ai sensi dell'art. 10, comma 1, della I.r. n. 2/2001, il Programma delle attività del CORECOM per
l'anno 2020 unitamente al relativo fabbisogno finanziario, che si allega al
presente atto per farne parte integrante e sostanziale.
Art. 1
(Riconoscimento di
un debito fuori bilancio derivante da sentenza esecutiva)
1. Ai sensi e per gli effetti
dell'articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011,
n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabilità e
degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro
organismi), è riconosciuta la legittimità del debito fuori bilancio del
Consiglio regionale della Calabria derivante dalla sentenza esecutiva di
condanna n. 384/2016 emessa dal Tribunale ordinario di Milano - XIII Sezione
Civile, per la somma complessiva di 194.135,58 euro.
Art. 2
(Copertura
finanziaria)
1. Alla copertura finanziaria degli oneri
derivanti dal riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio di cui
all'articolo 1 si provvede con le risorse disponibili nel bilancio 2019-2021
del Consiglio regionale della Calabria, esercizio 2019, allocate al Programma
U.20.03 Capitolo 82512 Articolo 512, recante "Fondo per rischi di
soccombenza spese legali, transazioni e debiti fuori bilancio".
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il
giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale
telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Riconoscimento
della legittimità dei debiti fuori bilancio
derivanti da
sentenze esecutive)
1. Ai sensi e per gli effetti
dell'articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011,
n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli
schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a
norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) è riconosciuta la
legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivanti da
sentenze o altri titoli esecutivi equiparati non ancora oggetto di procedure
esecutive di pignoramento pagate e quietanzate dal terzo tesoriere regionale
per la complessiva somma di 490.257,18 euro, per come dettagliato nell’allegata
tabella 1 che fa parte integrale e sostanziale della presente legge.
Art. 2
(Copertura
finanziaria)
1. Alla copertura finanziaria degli oneri
derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui all'articolo 1 si
provvede, per l'importo corrispondente a 490.257,18 euro, con le risorse
allocate alla Missione U.20 "Fondi e Accantonamenti", Programma 03
"Altri fondi" (U.20.03) dello stato di previsione della spesa del
bilancio 2019-2021, per come indicato nell'allegata tabella 1.
2. La Giunta regionale, per la copertura
dei debiti fuori bilancio di cui al comma 1, è autorizzata ad apportare le necessarie
variazioni al bilancio 2019-2021 approvato con legge regionale 21 dicembre
2018, n. 49 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli
anni 2019-2021), nonché a compiere tutti gli atti necessari all'attuazione di
quanto previsto nei precedenti articoli.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il
giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale
telematico della Regione Calabria.