X^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
_________
N. 76
SEDUTA Di mercoledì
11 settembre 2019
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE NICOLA IRTO
E DEL
VICEPRESIDENTE VINCENZO ANTONIO CICONTE
Presidenza del presidente Nicola Irto
La seduta inizia alle 13,46
Dà avvio ai lavori,
invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta
precedente.
Dà lettura del verbale della
seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle
comunicazioni.
Passiamo
alla proposta di provvedimento amministrativo numero 266/10^ di iniziativa
d'ufficio, recante: “Temporanea sostituzione del consigliere regionale
Alessandro Nicolò, in atto sospeso dalla carica, col signor Domenico Giannetta”.
Ci sono
interventi?
Pongo
in votazione il provvedimento.
(Il Consiglio approva)
Il
consigliere Giannetta può prendere posto nei banchi riservati consiglieri.
(Il consigliere Giannetta
prende posto tra i banchi della minoranza)
Passiamo
al secondo punto all'ordine del giorno, proposta di provvedimento amministrativo
numero 267/10^ di iniziativa d'ufficio, recante: “Temporanea sostituzione del
consigliere regionale Sebastiano Romeo, in atto sospeso dalla carica, col
signor Giuseppe Giordano”.
Ci sono
interventi?
Pongo in
votazione il provvedimento.
(Il Consiglio approva)
Il
consigliere Giordano può prendere posti nei banchi riservati ai consiglieri.
(Il consigliere Giordano
prende posto tra i banchi della maggioranza)
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.
Rappresentare i cittadini
calabresi nella massima Assise regionale è sicuramente per me motivo di grande
orgoglio.
Alla luce delle ultime vicende
giudiziarie che hanno interessato questa Assise, ritenendo di essere stato
forse penalizzato, anche nella durata del mio mandato, e in coerenza con il mio
agire da politico e da rappresentante delle Istituzioni, sto valutando – in
presenza dei presupposti di legge – di costituirmi parte civile nel
procedimento penale “Libro nero”, e invito il Consiglio regionale a fare
altrettanto.
Non è la prima volta che esercito
questo diritto. In altri procedimenti ho fatto la stessa scelta.
Se il Giudice dovesse accogliere
la richiesta e riconoscere il danno, voglio che si sappia sin da ora che
desidero devolvere parte delle spettanze a favore di un Fondo a sostegno delle
misure di supporto al protocollo “Liberi di scegliere” che, con grande
lungimiranza, il dottore Di Bella, insieme alla Procura e al Tribunale dei
minori di Reggio Calabria, ha attivato nel 2011, e che sta dando risultati
straordinari con oltre 60 minori che oggi possono contare su un altro destino,
alternativo a quello mafioso delle proprie famiglie.
Questi sono fatti concreti che
hanno bisogno di essere sostenuti da scelte politiche coraggiose.
Convinto, come sono, che solo
seguendo il solco della legalità e avendo piena fiducia nella Magistratura si
possa trasmettere inequivocabilmente un messaggio di discontinuità rispetto al
passato, ho scelto di aderire al gruppo di Forza Italia, in coerenza con il mio
percorso politico, e intendo rivestire il mio ruolo con il massimo dell'impegno
e senso di responsabilità, nonostante questa Legislatura si appresti a giungere
alla sua naturale scadenza.
Nei mesi che resteranno, darò il
mio contributo senza riserve, mettendo a servizio di questa Assise il bagaglio
di esperienza che mi porto dietro e che mi ha offerto un osservatorio
straordinario, fatto di contatti quotidiani con le persone e con i loro bisogni.
Un contatto talmente illuminante
da poter affermare, senza timore di smentita, che c'è un livello di sfiducia
nei confronti della politica a mio giudizio disarmante e che non ci concede più
alibi.
La politica ha bisogno di
recuperare credibilità e di tornare ad essere degna di definirsi tale.
Il mio mandato non sarà né in
continuità né in discontinuità con il passato.
Farò la mia strada, in sinergia
con il gruppo politico di appartenenza e nella corretta dialettica che deve
caratterizzare un'opposizione costruttiva, ma che non fa sconti a nessuno.
Non posso tacere che il mio
insediamento arrivi in un momento delicatissimo all'interno di uno scenario
nazionale di grande confusione, con un Governo nato a tavolino, retto da un
precario gioco di equilibri tra forze che si sono contrapposte con grande
veemenza.
Una confusione che mette i
calabresi in guardia da possibili simili scenari, anche all'interno della Regione.
La Calabria ha bisogno di altro,
non di giochi di potere!
I calabresi non hanno bisogno di
scelte tattiche che si nutrono di compiacenze nei Palazzi per ancorarsi a
poltrone, ma di risposte concrete da chi riveste un ruolo pubblico e deve farsi
interprete dei bisogni reali, ad iniziare dall’impoverimento ed abbandono delle
nostre città e dei nostri paesi in cerca di un “altrove” più sicuro, a volte
l'unico possibile. Abbandoni che neanche le illusorie forme di sostegno al
reddito di cittadinanza sono riusciti a contenere.
Queste forme di pseudo-assistenzialismo
contemporaneo, non ci rendono avanguardisti e moderni, come ci vorrebbero far
credere; semmai, ci riportano indietro in un passato da cui avremmo dovuto
emanciparci per evolverci.
Sento il dovere di rivolgere un
pensiero alle persone che, in Calabria, vivono il disagio della precarietà e
della incertezza sul proprio futuro, come l'esercito degli Lsu e Lpu, dei
precari della Sanità di Catanzaro, e dei tanti calabresi che vivono in questo
limbo infinito.
È arrivato il momento che anche
i cittadini si sentano parte della cosa pubblica.
Si tratta veramente di avere il
coraggio di intraprendere una rivoluzione culturale di cui loro stessi devono
sentirsi i protagonisti, senza demandare ad altri la partecipazione democratica
alla vita pubblica.
Per questo auguro alle donne e agli
uomini calabresi, di ritrovare l'orgoglio delle proprie radici.
La Calabria ha le potenzialità
per non essere seconda a nessuno, ma solo se si superano gli individualismi e
gli interessi personali o di parte e, unendo le forze con una mentalità nuova,
riusciremo a non finire con l'essere colonizzati da logiche che ci rendono
succubi e con il cappello in mano.
I calabresi meritano di riappropriarsi
della propria dignità. Grazie e buon lavoro.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Giordano. Ne ha facoltà.
Un
saluto lo rivolgo a tutta l'Aula, al Presidente della Giunta regionale, al Presidente
del Consiglio regionale, agli assessori, alla consigliera Sculco, ai consiglieri
tutti e a tutto l'apparato del Consiglio regionale, con il quale ho avuto un
rapporto di proficua collaborazione nel corso della scorsa Legislatura.
Torno
in Consiglio regionale per i fatti e le vicende delle ultime settimane che
tutti conoscete; fatti molto gravi, che devono anche essere un ulteriore
elemento non solo di riflessione ma di recupero dell'agire e del rigore che la
politica, le forze politiche e tutti i coloro i quali rivestono o scelgono di
rivestire cariche pubbliche devono mantenere.
La Calabria
ha bisogno di una svolta e di un'autentica rivoluzione.
Torno
dopo un'esperienza che fu quella della scorsa Legislatura, alla quale feci il
mio ingresso dopo un'elezione frutto di una proposta politica allora forse
troppo innovativa per i tempi, lo voglio ricordare.
Noi
rappresentammo una novità: la coalizione capitanata dal cavaliere Pippo Callipo
che, già in quegli anni, era una sorta di anteprima di quello che poteva essere
una nuova proiezione della politica sul versante nazionale e, auspicabilmente,
anche sul versante calabrese, con l'unione di una forza politica, l'Italia dei
valori, una serie di movimenti, di associazioni, di realtà positive e propulsive
per la Calabria.
Fu un’esperienza
positiva, che mi permetto di ricordare; un’esperienza che per me rappresentò
anche un modo per essere protagonista di tante azioni sia legislative sia verso
la comunità calabrese.
Nonostante
la circostanza e la temporaneità del ruolo e il tempo che ci divide dalla
conclusione di questo mandato, con lo stesso spirito, lo stesso rigore, la
stessa attenzione, continuerò a fare quello che ho fatto sempre, ogni giorno.
Credo
che, in questo momento storico, registriamo anche una delle novità, dei punti
di caduta sui quali, anche in Calabria, bisogna fare delle riflessioni e intraprendere
delle azioni.
Mi
riferisco alla nascita del Governo, del Conte due, e anche alla nascita di un Governo
che segna, può segnare e deve segnare, un momento in cui l'Italia si deve
riconnettere sul versante di uno scenario dove bisogna riguadagnare quel senso
del progetto europeo che i padri nobili, i padri costituenti dell'Unione
Europea hanno consegnato, e verso i quali e per i quali, per lunghi anni,
l'Italia, insieme alle altre realtà che compongono l'Unione, hanno segnato progresso,
crescita, cultura e sviluppo.
Questi
sono i punti fermi, i punti cardine verso i quali la Calabria si deve
centralizzare.
Per
questo, guardo con senso positivo anche l'accordo tra le forze che, comunque,
hanno un minimo comun denominatore, un tessuto, un humus comune, il Partito Democratico e il MoVimento 5 Stelle.
Guardo
con attenzione - e credo che anche la Calabria debba guardare con attenzione e
con auspicio, con rinnovato auspicio - affinché un progetto, una prospettiva in
tal senso, possa avere all'interno il meglio di quella Calabria positiva
dell'associazionismo, del Terzo settore, delle forze che hanno scelto di
restare in Calabria.
Il nostro
non era allora uno slogan, un vuoto slogan!
Quando
Pippo Callipo disse: “Io resto in Calabria”, era un messaggio pieno e pregnante,
che voleva dire: “Restiamo in Calabria, rimbocchiamoci le maniche, lavoriamo
sodo con tutte le difficoltà, le asperità e le avversità verso le quali bisogna
reagire e avere una coscienza piena.
Questo
è il messaggio che va anche a quest’Aula.
Non mi
sottraggo dal fare qualche considerazione, con amarezza essendone stato
componente, essendo stato candidato perché entro oggi come primo dei non eletti
del Partito Democratico – gruppo al quale mi sono iscritto, ovviamente – con
amarezza, per le occasioni perse da questa Assemblea elettiva, da questo Consiglio
regionale in questi cinque anni; molte questioni dovevano diventare l'elevazione
politica del Consiglio regionale, dell'Assemblea e della Calabria.
Credo
che sulla sanità si siano perse delle occasioni importanti.
L'avevo
detto nel corso degli ultimi dibattiti; era un'occasione persa anche in quella Legislatura.
L'approvazione
di un Piano e la sfida anche al Governo, con l'approvazione di un Piano
sanitario regionale, con la costruzione di un progetto di sanità autentico per
la Calabria e i calabresi.
Queste,
e tante altre criticità, alle quali si uniscono anche dei risultati perché non
sono tra coloro che nei dibattiti hanno fatto anche delle critiche perché la
Calabria ha avuto una Giunta tecnica; ha avuto anche una Giunta di spessore, di
professionalità e di risultati anche grazie alle individualità di alcuni
assessori.
Molto
lavoro è stato fatto. Questo lavoro non deve essere disperso, così come non
essere disperso il buono che ha fatto il Consiglio regionale, però bisogna
traguardare un obiettivo nuovo, di svolta e di rinnovamento.
Ci
vuole coraggio!
Credo
che il presidente Oliverio questo coraggio lo debba dimostrare, come suo atto
di uomo di grande esperienza e di lungo percorso politico istituzionale della
Calabria.
Bisogna
che le forze politiche dell'arco progressista e riformista facciano una scelta
coraggiosa.
Ci
vuole rinnovamento! Ci vuole una proposta nuova che, soprattutto, metta in
condizione tutte le giovani espressioni della politica calabrese, che sono nei Comuni
e nelle Autonomie locali, a prendere in mano la realtà e a essere protagonisti
di un cambiamento e di una svolta per la Calabria.
Da
parte mia, in queste poche settimane, in questi pochi giorni, con coscienza
critica ma con altrettanta attenzione, cercherò di svolgere al meglio il mio
mandato. Auguri a tutti.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Parente. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo rapidamente per fare gli auguri di buon lavoro all'amico Giordano e, soprattutto, a Domenico Giannetta, la cui presenza ci pregia e, soprattutto, porterà un grosso contributo per l'esperienza che ha maturato in politica nei vari settori già ricoperti.
Siamo sicuri che, anche se manca poco alla fine di questa Legislatura, il supporto dell'amico Giannetta sarà utile anche per la futura campagna elettorale, cui ci stiamo già apprestando tramite il contributo diretto e l’elaborazione di progetti e programmi che erano già in cantiere. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Intervengo non solo per porgere il saluto, ovviamente, ai due
consiglieri che oggi assumono l'incarico, Domenico Giannetta e Giuseppe Giordano.
Con il
consigliere Giordano, tra l’altro, abbiamo avuto modo di collaborare in questi
quattro anni; ne abbiamo viste di belle e di brutte assieme e abbiamo cercato
sempre di mantenere alto il profilo del nostro mandato.
Ho
apprezzato tanto, anche nell'intervento del consigliere Giannetta, il richiamo
forte al principio di legalità.
Ha
parlato di sfiducia nella politica, di credibilità delle Istituzioni.
Ecco
perché questo intervento.
Il mio brevissimo
intervento non era previsto e nasce in maniera molto spontanea dal profondo del
cuore o, forse dovremmo dire, dal profondo della coscienza perché voglio fare una
sola annotazione oggi, Presidente: innanzitutto una precisazione al consigliere
Giannetta, che ha citato e ricordato anche il programma “Liberi di scegliere”,
al quale questa Regione, con la Giunta regionale e il Consiglio regionale,
tanto ha tenuto e tanto ha dedicato, non fosse altro che siamo l'unica Regione
che lo prevede, l'abbiamo disciplinato in legge, la numero 9 del 2018, la
cosiddetta Legge anti ‘ndrangheta, proprio per “Liberi di scegliere”.
L'articolo
– lo dico, l'ho detto già pubblicamente – lo ha steso di propria mano il
presidente Di Bella; si è ricercata tantissimo la collaborazione con quell'ufficio
del Tribunale dei minori e, ovviamente, anche del distretto della Corte di
Appello di Reggio Calabria.
In un
incontro alla Camera dei deputati col presidente Di Bella, il presidente Fico ha
avuto modo di dire che questa norma della Regione Calabria deve diventare legge
nazionale e la Giunta, proprio avantieri, l’ha annunciato anche in un comunicato
stampa.
Ringrazio
tantissimo l’intera Giunta e il Presidente per lo sforzo profuso: 300 mila euro
sono stati stanziati proprio per finanziare e per stare vicini al programma “Liberi
di scegliere”.
Lo
abbiamo visto di recente anche negli arresti a Vibo Valentia. Avete letto del
minore, il ragazzo di 8 anni già esperto nello spaccio delle droghe.
Non mi
tiro indietro!
Ecco
perché faccio un appello accorato all'intera Assemblea legislativa perché non
vorrei che, fuori da quest’Aula, si trasmettesse un'immagine sbagliata o quella
che non dovrebbe essere.
Non è
facile, a due mesi dalla scadenza del mandato, dover celebrare un Consiglio
regionale i cui punti all'ordine del giorno riguardano le sostituzioni di due
consiglieri.
Fatti
gravi per i quali non possiamo far finta di niente.
Non
voglio iniziare qui una discussione.
Ribadisco
che, già in passato, avevo chiesto che si celebrasse un Consiglio regionale su
un solo punto, quello della legalità. Abbiamo avuto tanti problemi.
Non
nascondo che viviamo una delle fasi forse più drammatiche e di scontro tra
potere politico e potere giudiziario nella Regione Calabria.
Lo dico
senza tirarmi indietro, e fatemi anche fare anche una precisazione, non fosse
per altro perché faccio anche l'avvocato di professione: attenzione agli
scontri con gli uffici di Procura. L'azione penale è un’azione obbligatoria; è un
principio sacrosanto!
Io
vengo dal mondo della sinistra, milito nella sinistra, sono un esponente di “Articolo
1” e, della obbligatorietà dell'azione penale ne facciamo un principio guida;
quindi, quando i pubblici ministeri avviano delle indagini – che, tra l'altro,
sono dovute – non credo che agiscano con lo scopo di danneggiare taluno.
Ricordiamo
che sono persone che hanno rinunciato alla propria libertà per difendere la
libertà altrui; persone che non hanno più il diritto di andare a cena con la
moglie, con i figlioli, di entrare in un bar, di andare in un lido, di fare un
bagno come lo fanno tutti gli altri eccetera eccetera, non solo sotto l’aspetto
ludico ma anche di quello culturale; non possono andare in una biblioteca con i
propri figli e, spesso, i propri figli non possono andare da soli neanche con
la propria ragazza, ma vanno scortati; quindi, attenzione a quando si tira la
corda dei rapporti istituzionali.
Siamo
in terra di Calabria; siamo in terra di mafia.
Non
aggiungo altro, ma non vorrei che la fotografia che passasse all'esterno fosse
quella che stiamo producendo oggi.
Mi
auguro che, in quest'ultimo scorcio, troveremo la forza di convocare una seduta
di Consiglio regionale ad hoc e di
dire con franchezza, in maniera approfondita, da padri di famiglia, da
calabresi.
Quelli
di oggi sono impegni politici; la rappresentanza politica è un qualcosa di
passeggero nella vita di ciascuno di noi ma, chi siede in questi banchi, non
fosse altro anche per il ruolo che ricopre, normalmente ricopre altri ruoli
nella vita privata e professionale.
Alcuni
di noi conquistano la stima di alcuni amici ogni giorno perché se ogni giorno
non viaggi a certi ritmi perdi la stima dei migliori amici, almeno per chi ama
circondarsi di persone per bene.
Ci
tenevo a dire questo alla vigilia di fatti importanti, anche politici.
Ripeto:
faccio parte di una formazione che finalmente ha anche una grande
rappresentanza e importanza a livello governativo ministeriale, con il Ministro
della Salute che incontreremo a brevissimo in questi giorni a Roma; una
delegazione è pronta per andare a discutere del caso sanità in Calabria.
Vi
prego, lo conosciamo bene, è espressione della nostra area politica e sapete
tutti da quale principio è animato Roberto Speranza, il nostro nuovo Ministro
alla salute.
Un buon
auspicio affinché la Regione Calabria, il presidente Oliverio, riesca a
risolvere definitivamente il problema del commissariamento con il Ministero
della sanità e se ne possa uscire prima ancora di chiudere il nostro incarico.
Auguriamo
che questo sia di buon auspicio, anche per i buoni rapporti che hanno sempre
contraddistinto il passato e le esperienze comuni.
Vediamo,
però, di non perdere questo secondo treno; l'abbiamo già avuto un treno di
rappresentanza che non ha portato profitti, ma altre cose; lo ha richiamato
anche il consigliere Greco, ma sia chiaro – lo dico anche alla presenza in Aula
del mio Segretario regionale – che tutta la Calabria sappia qual è il messaggio
che manda “Articolo 1”, senza “sé” e senza “ma”, e lo manda in un giorno
particolare.
Mi
auguro, quindi, che convocheremo una seduta di Consiglio regionale, solo ed
esclusivamente per discutere sulla legalità.
Non ci
sarà né sviluppo né crescita in Calabria, se non discutiamo di questo punto e
se non mettiamo la legalità al primo posto.
Grazie,
Presidente.
Di
nuovo in bocca al lupo, e auguri ai due consiglieri che si sono insediati oggi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Intervengo
sia pure per un formale benvenuto all'amico Mimmo Giannetta, che oggi siede tra
i banchi del Consiglio regionale e, in particolare, tra quelli del centro-destra,
di Forza Italia.
Si è
presentato con un intervento attraverso cui traspare l'azione amministrativa
che lo ha caratterizzato, e lo caratterizza ancora, da amministratore comunale,
quale Sindaco del Comune di Oppido Mamertina.
Avremmo
voluto averlo in quest’Aula in altre circostanze e non in occasione di una
vicenda rispetto alla quale – abbiamo affrontato un dibattito l'altra volta –
tutti quanti auspichiamo che, nel pieno rispetto del lavoro della Magistratura,
si possa far luce perché, così come noi siamo stati garantisti nei confronti di
chiunque – non solo in questa Legislatura, ma anche in altre Legislature e
fuori dall'ambito dei dibattiti istituzionali – rispetto alla procedura che la Magistratura
ritiene legittimamente opportuno adoperare, così, nello stesso modo, auguriamo
che coloro che sono stati coinvolti in queste vicende possano dimostrare alla Magistratura
la loro estraneità rispetto a questioni che, oltretutto, danneggiano indirettamente
l’immagine del Consiglio regionale, di tutta la Calabria e dei calabresi.
Chiudo
questo mio intervento, ringraziando il consigliere Giannetta per aver aderito
con coerenza al partito di Forza Italia e mettendomi anche a sua disposizione –
se questo si può dire in questo momento – per qualsiasi cosa che possa – sia
pure in questa fase finale della Legislatura – aiutare questo suo ingresso. Visto
che non c'è il tempo di fare la gavetta, può contare tranquillamente sui
colleghi, immagino, non solo del gruppo e dello schieramento, ma anche degli
altri gruppi consiliari del centro-destra.
Ovviamente,
un saluto formale va anche al collega Giordano che oggi, anche attraverso il
suo intervento, è entrato a far parte, a vivere e a scrivere gli atti finali di
questa Legislatura, sperando che – venendo da un'esperienza del passato – anche
lui possa contribuire a dare, sia pure in questa fase, un contributo utile
anche in relazione alle vicende di legalità che sono state richiamate prima dal
collega Bova.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente, prendo la parola naturalmente per salutare i
colleghi Giannetta e Giordano, che oggi entrano in Consiglio regionale per sostituzione,
nel rispetto della legge del Paese, sia pure a seguito di fatti incresciosi che
hanno visto coinvolti nostri colleghi consiglieri regionali, ai quali auguro – anzi,
ne sono certo – di riuscire, nelle sedi opportune, a dimostrare l'infondatezza
delle accuse che vengono loro mosse e addebitate.
Intanto, un saluto va a questi colleghi, con l'augurio che possano dare un contributo ai lavori del Consiglio regionale.
Un
saluto particolare al mio amico Peppe Giordano, che è stato mio collega nella
passata Legislatura e che, quindi, non è l'ultimo arrivato – anche se in Aula è
l'ultimo arrivato – che, con le considerazioni che ha fatto nel corso del suo
intervento, sollecita anche il mio intervento di natura politica.
Il consigliere
Giordano, nel suo intervento, ha salutato con favore la nascita di questo Governo
giallo-rosso, Partito Democratico - MoVimento 5 Stelle, che nasce da un accordo
impossibile tra forze che, nel corso degli anni, si sono sempre a dir poco maledette
e che oggi hanno costruito questa alleanza, nata probabilmente per evitare che
il Paese andasse velocemente verso libere elezioni e si scegliesse un Governo
liberamente eletto dai cittadini, con un premier
eletto dai cittadini.
Ricordo
a me stesso, ma ricordo anche a voi, colleghi consiglieri regionali, che da 11
anni ormai nel Paese non viene eletto un premier
dai cittadini, ancorché questo non sia previsto dalla nostra Costituzione.
La cosa
più interessante che il consigliere Giordano ci ha detto, è che vorrebbe che questo
accordo impossibile, che nasce a livello nazionale, fosse trasferito sul piano
locale, e vorrebbe che questo accordo Partito Democratico - MoVimento 5 Stelle
ci fosse con le stesse premesse che ci sono a livello nazionale. In questi anni
– anzi, in queste ore – mi sembra che il dibattito fra Partito Democratico e MoVimento
5 Stelle sia molto acceso, soprattutto da parte dei 5 Stelle, che rigettano
assolutamente l'ipotesi di un accordo con il Partito Democratico. Dato ancor
più interessante è che il collega Giordano che, ripeto, è l'ultimo arrivato
oggi, ma non è l'ultimo arrivato – mi consentirà, perché ha stimolato il mio
intervento – di fatto, liquida l'attuale Presidente della Giunta regionale, il
presidente Oliverio, dicendo: “Caro Presidente, tu sei un uomo di esperienza;
adesso bisogna che ci sia una proposta nuova; dovrai dare il via libera, anzi,
consentire che questa nuova esperienza politica venga fatta, e tu devi essere
l'uomo della provvidenza che si fa da parte e consente che ci possa essere
questo accordo anche in Calabria”.
Evidentemente,
ciò che si legge sui giornali diventa concreto anche attraverso le
dichiarazioni del collega Giordano – che, ripeto, arriva oggi in Aula, ma è un
uomo di esperienza – che ci racconta come in Calabria si stia preparando la
strada verso un accordo politico tra forze che non potrebbero mai dialogare o stare
insieme, assolutamente antitetiche, con elettorati che si elidono tra di essi,
ma anche e soprattutto che, di fatto, l'esperienza del presidente Oliverio si
chiuda, non perché questo viene decretato dagli elettori, cari colleghi, ma
perché viene delegato dai banchi della maggioranza.
Credo
che questa sia la notizia del giorno.
Presidenza del vicepresidente
Vincenzo Antonio Ciconte
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Anch'io
credo che sia doveroso da parte del gruppo di maggioranza – almeno, parlo come
consigliere regionale – dare il benvenuto in quest'Aula, ai colleghi Giannetta
e Giordano, chiamati a sostituire – ahimè, per ragioni dolorose – colleghi cari
come il capogruppo del Partito Democratico e il collega di Fratelli d'Italia,
che non sono qui in mezzo a noi.
Credo,
però, che anche questo sia un momento importante che dimostra la serietà e la
concretezza dei colleghi, nei cui interventi ho avuto modo di cogliere le motivazioni,
la passione, l’entusiasmo nonché l’esperienza, la qualità, la professionalità e
la conoscenza che mettono al servizio dei calabresi.
Pertanto,
saluto positivamente sia l’intervento del collega Giannetta sia l’intervento del
collega Giordano.
Rispondo
al collega Gallo, che ha voluto inserire un ulteriore elemento nei saluti ai
colleghi.
Caro
collega Gallo, so che lei è preoccupato per ciò che sta accadendo a livello
nazionale e che ha portato alla nascita di un Governo, fino a poco tempo fa
insperato anche da parte nostra; è inutile ammettere che oggi ci troviamo in
questa situazione perché abbiamo avuto un capo della Lega che, forse, qualche
sera si è ubriacato troppo in qualche pub o in qualche discoteca, e che ha
consentito a chi fa politica di approfittare e di mettere in campo un progetto,
un'idea o una proposta alternativa.
Vorrei
ricordare al collega Gallo che in Italia c’è una democrazia parlamentare, non
c'è il voto assoluto o la non possibilità di sperimentare o valorizzare
eventuali altre esperienze.
Saluto
positivamente la nascita di un Governo che oggi vede insieme culture come quella
cattolico-democratica di sinistra progressista e, dall’altra parte, un
movimento che è stato il più votato in Italia, che ha capito che forse era il momento
di riflettere anche al suo interno su ciò che aveva prodotto all'Italia in un
anno il Governo giallo-verde, e che ha voluto insieme a noi oggi iniziare un
ragionamento e un percorso politico che, mi auguro, possa portarci lontano e,
soprattutto, riesca a dare risposte al Mezzogiorno e alla Calabria. Dopo anni
di assenza dal dibattito politico e da dichiarazioni di Governo, oggi vedo per
la prima volta il Mezzogiorno e la Calabria presenti nell’azione di programma
di questo Governo; quindi, inviterei questo Consiglio regionale a spronare
eventualmente sugli impegni che non saranno mantenuti verso il Mezzogiorno,
verso la Calabria e verso ciò che pulsa dal punto di vista sociale,
dell'uguaglianza sociale e delle esigenze che oggi vengono dai territori.
Questo mi
sarei aspettato come augurio da parte del collega Gallo che oggi – ahimè – forse
si aspettava di andare a elezioni, di incassare risultati da parte loro o di
qualche collega.
Oggi
siamo a questo stato di cose. C'è un nuovo Governo in Italia e io ne prendo
atto positivamente. Da quando faccio politica – e faccio politica da molti anni
– mi hanno insegnato che la politica è fatta di opportunità. L’opportunità bisogna
coglierla. Oggi il Partito Democratico l’ha colta.
Ci auguriamo
che questo possa servire al Paese, al Mezzogiorno e alla Calabria.
A differenza
del collega Gallo, non posso che salutare positivamente la nascita di questo Governo
che mi auguro porti risultati positivi per la Calabria, per il Mezzogiorno e
per il Paese intero.
Mi
permetto di fare anche un augurio sentito al neo commissario per l'Italia in
l'Europa, che è Paolo Gentiloni. Anche lì, un segnale positivo, perché
finalmente l'Italia svolge un ruolo di primo piano all'interno della Comunità
Europea, non più da comparsa, ma da protagonista, da attore principale.
Saluto
anche questo in maniera positiva perché vuol dire che, finalmente, l'Italia si
pone in Europa in maniera autorevole e, mi auguro, che questo possa servire anche
a una riflessione sui Fondi comunitari, da poter meglio utilizzare nel
Mezzogiorno; magari, riuscendo ad imporre, anche alla Comunità europea, una
riflessione interiore su come meno parcellizzare i Fondi e meglio concentrarli
per creare davvero ricchezza nelle Regioni in maniera strutturale e in modo
tale da aumentare il PIL (Prodotto interno lordo) in maniera seria e non in maniera
spesso aleatoria e senza risultati concreti per il territorio.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Non volevo
intervenire perché ho ascoltato i colleghi che, purtroppo, per ragioni non
positive, hanno legittimamente fatto il loro intervento per il lavoro che li
vedrà impegnati, ma ho ascoltato interventi surreali.
Al di
là di questa vicenda, faccio un in bocca al lupo a chi subentra nelle file del centro-destra
e anche del centro-sinistra.
A parte
quello a cui abbiamo assistito a livello nazionale, insomma, che ci pare sia un
obbrobrio politico e non giuridico, ovviamente, chiedo soltanto – lo dico anche
a beneficio del presidente Oliverio perché sono rimasti pochi mesi – che il Partito
Democratico non tenga ostaggio la Calabria su queste divisioni interne in
questo eterno congresso che ha, secondo il mio parere – che non è soltanto il
mio, ma penso di tanti calabresi – inchiodato i calabresi su questioni, a partire dalla sanità.
Insomma,
è finita!
In
bocca al lupo per il lavoro che ci attende nei prossimi mesi e andiamo avanti
speditamente verso le elezioni. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalzo. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Intanto vorrei augurare buon lavoro, a nome mio e del gruppo dei Moderati
per la Calabria, ai colleghi Giannetta e Giordano per questo scorcio di Legislatura.
In particolare con Giuseppe Giordano nella scorsa Legislatura abbiamo anche condiviso
un percorso di collaborazione e di confronto molto costruttivo, per cui ho avuto
modo di conoscerne e apprezzarne l'impegno e il valore.
Credo
che la seduta odierna di Consiglio regionale che, in sostanza, è stata
calendarizzata nella scorsa Conferenza dei capigruppo, esclusivamente per la temporanea
sostituzione dei due colleghi e per avviare anche il Sindacato ispettivo, in
questa giornata si fa distrarre molto più dalle dinamiche nazionali ed europee.
Credo
che abbiamo il dovere, e siamo stati eletti in Consiglio regionale per questo, di
approvare leggi.
La
Giunta regionale è stata nominata dal presidente Oliverio per governare questa
terra e credo che fino all'ultimo giorno abbiamo il dovere di non perdere la
concentrazione e di dedicarci alle cose che chiedono i calabresi.
Per
questo, propongo che sia convocata una Conferenza dei capigruppo per
calendarizzare una nuova seduta di Consiglio regionale.
Al di
là di tanti argomenti importanti, credo che sul tappeto ve ne siano due, in
particolare, che attengono alla vita e alle necessità dei calabresi: il lavoro,
per cui abbiamo il dovere di portare a termine con la legge e con le
manifestazioni di interesse il problema del precariato; l'altro –secondo me,
forse merita un’altra seduta di Consiglio regionale monotematico – riguarda il dibattito
sulla sanità che, forse, in questo periodo abbiamo troppo sottovalutato.
Lo dico
al presidente Oliverio, al quale ho detto in pubblico e in privato sia le cose
che ho condiviso sia quelle che non ho condiviso.
Oggi
dico che il rimedio, il superamento del decreto Calabria è stato un rimedio
peggiore di ogni altra difficoltà e di ogni altro errore, visto che hanno
inteso ripercorrere una strada che non sta né in cielo né in terra, ovvero quella
di sottrarre competenze alla Calabria.
Pensate
alle enormi difficoltà cui si è andati incontro in questi mesi.
Passano
mesi e, pur avendo il pieno potere, non riescono a nominare nemmeno i manager e
a sbloccare tutte le procedure concorsuali per le professionalità di cui c'è
bisogno in Calabria e in sanità.
Non ho
capito! Mi devono spiegare come si fa a fare sanità e organizzazione sanitaria
con le Aziende senza vertici aziendali, con reparti senza medici, senza
infermieri, senza tecnici e senza quant'altro.
Credo
che, di fronte a questa cosa, dobbiamo indignarci e convocare subito una seduta
di Consiglio regionale per chiedere che sia prestata attenzione alla Calabria per
ridare la possibilità ai cittadini di curarsi.
Oggi vi
dico – ci sono i colleghi in Aula, ma lo vediamo tutti i giorni e ci
confrontiamo – che non c'è più nemmeno la possibilità.
Guardate
cosa sta succedendo in Calabria nei reparti di Oncologia e nelle Emergenze-urgenze.
Credo che i calabresi vogliano sapere questo.
Vogliono
sapere cosa facciamo per l'emergenza lavoro, per l'emergenza sanità o, per
esempio, nella mia città che è sommersa di rifiuti e c'è un problema di sanità
pubblica.
La
gente ci ha eletti per questo e credo che, su questo, dobbiamo dare
un'accelerazione forte. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Ritengo che l’intervento del collega Scalzo mi abbia
preceduto rispetto ad alcune necessità di cui ci dobbiamo fare carico in questo
fine Legislatura.
Naturalmente intervengo anche per porgere il mio benvenuto ai consiglieri
Giannetta - il Consiglio regionale si dota di un altro collega medico - e al
consigliere Giordano, anche se per questa fine Legislatura.
Sono convinto di tutte le considerazioni dei consiglieri che mi hanno
preceduto, per le quali però si devono ribadire alcuni concetti fondamentali:
il vero garantismo e la legalità, di cui aveva accennato il collega Bova. Anche
se una seduta di Consiglio regionale che abbia come unico tema quello della
legalità ritengo rappresenti qualcosa, probabilmente, che richiama in sé la non
appartenenza di un prerequisito, di una precondizione, che ognuno di noi, la
politica stessa, deve avere quando si parla di legalità.
Ritengo, invece, che, in questa fine Legislatura, sia molto più importante
e necessario che in Consiglio regionale si discuta di sanità, presidente
Oliverio, perché siamo in una situazione di allarme sociale.
Siamo ad un punto di non ritorno; siamo in una situazione che peggiora,
giorno dopo giorno, e dalla quale non si vede una via d’uscita rispetto al
Decreto Calabria che abbiamo fortemente criticato. Non si vede una via d’uscita
neanche con il cambio del Governo nazionale, di cui poi brevemente dirò.
Per rimanere nell’ambito della sanità, c’è un’urgenza quotidiana che
riguarda non nuove assunzioni, ma licenziamenti di centinaia e centinaia di
precari.
C’è un allarme sociale se è vero come è vero che in ogni reparto di tutti
gli ospedali calabresi, anche degli hub,
viene meno anche la possibilità d’intervenire nell’ambito
dell’urgenza-emergenza - quindi è vero quello che diceva il collega Scalzo – e
si riducono i posti letto per forte carenza nella pianta organica.
Al di là di tutti questi macro problemi, ritengo, però, che di sanità si
debba parlare anche per la risoluzione di quelli piccoli, che messi tutti
insieme determinano un innalzamento dei servizi, trovando, poi, efficacia ed
espressione in quelli che definiamo Lea - i tanto vituperati Lea! - a livello
ministeriale.
Credo che nella sanità abbiamo avuto un cambio di direzione con l’avvento
del generale Cotticelli, il quale si è presentato in Calabria con una
disponibilità al dialogo e alla non contrapposizione. Questo lo abbiamo
apprezzato anche in Commissione sanità con il presidente Michele Mirabello.
Il generale Cotticelli si è dimostrato anche sensibile e disponibile ad
“aprire le sue stanze” a qualunque tipo di confronto con gli operatori della
sanità, con tutti i cittadini, però - ahimè! - ogni giorno la soluzione dei
problemi tarda ad arrivare. Proprio nei giorni scorsi e ieri ho appreso dalla
sua voce del grido di allarme rispetto alla situazione della parte nord della
città, per quanto riguarda gli ospedali dell’area di Cosenza.
Non dobbiamo fare una guerra fra poveri, fra i precari e fra gli idonei
delle graduatorie dei vari concorsi espletati, ma, con una certa enfasi e con
una certa tranquillità, il generale Cotticelli dice anche: “Andremo da subito
perché ho dato mandato al sub-commissario di determinare il fabbisogno reale
della pianta organica degli ospedali calabresi”.
Ritengo che lo avremmo dovuto già sapere da molto e che, quindi, questo
sia espressione di un’inefficienza della struttura commissariale, ma anche del
Dipartimento, se è vero com’è vero che soltanto in una situazione emergenziale,
come quella che stiamo vivendo in questi giorni, provvediamo alla ricerca di un
fabbisogno della pianta organica.
Espletato questo fabbisogno, il generale sostiene che si provvederà allo
scorrimento delle graduatorie, garantendo anche, ciononostante, che si prenderà
a carico il destino dei precari.
Beh! È un’enunciazione di tipo politico, che mi sarei aspettato da una
struttura commissariale, ma che ci faccia sapere anche in che modo vuole
prendersi a carico poi la vita - perché di vita si tratta! - di coloro i quali,
giornalmente, da qui al 31 dicembre, perderanno il posto di lavoro, dopo essere
stati tre, quattro, cinque anni nei nostri ospedali a mantenere livelli di
efficienza in sanità.
Allora ritengo che il Consiglio regionale non possa tardare sulla sanità,
magari anche alla presenza della struttura commissariale e del Dipartimento salute,
dove - non v’è dubbio! - c’è una certa lentezza, Presidente, anche per cose
apparentemente semplici, apparentemente banali, ma che banali non sono.
Mi riferisco, in particolare, a due circostanze. I neonati calabresi sono
ancora di serie B rispetto ai neonati di tutto il resto d’Italia, se è vero
come è vero che alla nascita non fanno lo screening
neonatale su 40 patologie metaboliche rare; lo fanno ancora solo su tre
patologie: fenilchetonuria, ipotiroidismo e fibrosi
cistica.
Se un decreto attuativo di legge ha stabilito lo screening su 40 patologie un motivo scientifico ci sarà!
È una situazione che ormai va avanti dal 2016. Nel 2019 - e qui veramente
la struttura commissariale c’entra poco! - ancora non è stato risolto.
Dalla nascita alla fine della nostra esistenza, nel territorio regionale
ancora oggi persiste un assurdo: i quattro hospice
per malati terminali della Regione Calabria, che sono privati ma accreditati,
non possono consentire l’utilizzo di farmaci di fascia H - i medici che si trovano
qui in Consiglio regionale capiscono di che cosa sto parlando - perché non si
possono né approvvigionare né tantomeno li possono utilizzare.
È come se per un malato terminale non si possano disporre le minime cure
farmacologiche che possono essere svolte in ospedale. In un hospice privato accreditato non possono fare ciò prima del
decesso.
Anche qui, quindi, basterebbe ben poco per risolvere questo problema!
Lo stesso per il problema dei colleghi del 118 e non si trova soluzione
perché non si avvia un confronto, anche con la base sindacale, per redigere un
nuovo accordo integrato regionale.
Tutte problematiche sulle quali, però, la politica e, quindi, il
Dipartimento, dovrebbe fornire risposte che, invece, tardano ad arrivare.
Sulle mancate risposte si innescano, poi, la disperazione della gente, la
mobilità passiva e così via di seguito.
Abbiamo accolto, in questi giorni, la nascita del Governo nazionale,
circostanza in cui si è dimostrato che tutto è possibile; anche l’arte
dell’impossibile diventa possibile quando si costruisce un Governo sulla base,
probabilmente, più del pericolo manifesto, da parte di alcune forze politiche
di dover andare alle urne, che sui contenuti e, avendo seguito le trasmissioni
televisive per le vicende sia della Camera dei Deputati sia del Senato della
Repubblica, sappiamo delle enunciazioni fatte per i 29 punti del programma
governativo, del cosiddetto “libro dei sogni”, in cui sono elencati una serie
di intendimenti sui quali non si può non essere d’accordo.
Non so che vita possa avere il Governo; non so come possa partorire una
sintesi fra il PD e il MoVimento 5 Stelle dopo che, aldilà della battuta
facile, fino al giorno prima ne abbiamo sentite di cotte e di crude, l’un
contro l’altro, ma di questo non ci scandalizziamo! Però sono convinto che
questo sarà un Governo provvisorio proprio sul piano programmatico e su quello
politico, sulla Tav, sul Decreto sicurezza, su tanti punti.
Mi auguro che, nell’ambito della provvisorietà, si possa trovare,
quantomeno, una sintesi, un confronto con il nuovo Ministro alla salute,
l’onorevole Speranza.
C’è un particolare rispetto agli ultimi 14 mesi: non avevamo nessuna forza
politica in Consiglio regionale che fosse espressione di una forza di governo.
Adesso - vivaddio! - grazie a te, grazie a voi e grazie al PD, grazie a LEU,
c’è!
Quindi ci auguriamo che da questa possibilità, soprattutto nell’ambito
della sanità, collega Bova, si possa istituire da subito, nell’immediatezza, un
confronto con il Governo sui temi della sanità, per capire se si voglia andare
a rivedere, quindi, sconfessare quanto è stato fatto fino ad ora sul Decreto
Calabria e se il Governo nazionale continuerà a mantenere questa struttura
commissariale, che era stata nominata da quello precedente. Naturalmente non
avremo molto tempo, visto che ormai siamo a fine Legislatura.
Quindi su questi punti non si può mettere la testa sotto la sabbia e credo
che, con senso di responsabilità, presidente Oliverio e presidente Irto,
dovremmo nell’immediatezza, già nei prossimi giorni, calendarizzare, così come
anche da proposta del collega Scalzo, una seduta di Consiglio regionale solo ed
esclusivamente sulla sanità.
C’è un allarme sociale, non è un problema che appartiene ad una parte
politica o ad un’altra parte politica. Gli ospedali sono al collasso, si stanno
riducendo i posti letto. Questo significa che aumenta la confusione e
l’affollamento, anche in termini di pronto soccorso dei tre hub regionali, oltre che degli ospedali spoke.
Ritengo che addirittura - non esagero nel dirlo - che il Consiglio
regionale debba essere convocato nell’urgenza-emergenza anche, perché no!?, in
un confronto con le cinque Prefetture delle Province della Regione Calabria.
Perché l’ho detto una volta, l’ho detto due volte - oggi prendo spunto
dall’intervento del collega Scalzo -, collega Bova, al di là della legalità,
sulla quale mi trovi d’accordo, però non è quello il problema dei problemi,
perché lo considero, come dicevo prima, un prerequisito ed una precondizione
che appartiene a tutti noi, fino a prova contraria. Ritengo che il vero allarme
sociale sia un altro e che il Consiglio regionale debba discutere di sanità con
tutti gli attori. Il primo attore è il Consiglio regionale; gli altri attori
sono la Presidenza della Giunta regionale e il Dipartimento che sono fermi,
inefficienti, statici ormai da troppo tempo e, naturalmente, anche la struttura
commissariale, che alle enunciazioni di principio deve materializzare anche dei
percorsi fattivi. Alla disperazione di questi precari, ogni giorno se ne
aggiungono altri, da 50, 100, 200 stanno aumentando, infermieri, OSS e anche
medici, e da qui a fine anno si contano oltre 500 potenziali licenziamenti.
Bisogna prendere a carico il destino di questi lavoratori e non lo si può
fare con delle enunciazioni prive di sostanza, ma con un percorso chiaro,
fattivo, nella legalità e nella norma, così com’è il grido d’allarme che ha
portato in Calabria il generale Cotticelli.
Ci dobbiamo confrontare su questi temi da qui ad una settimana, massimo 10
giorni, se vogliamo ancora poter fare qualcosa di utile per fine Legislatura.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pedà. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Sarò breve e cercherò anche, rispetto all’argomento,
di mantenere una sorta di pacatezza, così come richiesto dall’Aula, anche se
l’argomento della sanità, appena richiamato dal collega Esposito, non ci
consente di essere sereni.
Vedo il consigliere Esposito, ma anche i colleghi Guccione e Mirabello,
Presidente della Commissione sanità, e mi fa piacere che abbia richiesto, prima
che finisca la Legislatura, una seduta di Consiglio regionale soltanto per la
sanità.
Ne approfitto per richiamare alcuni temi. Presidente Mirabello,
ciclicamente calendarizzavamo, su richiesta mia e anche del collega Guccione,
l’audizione del responsabile dell’edilizia sanitaria che, puntualmente, veniva
in Commissione, riferendo che l’indomani sarebbero partiti i lavori dei nuovi
ospedali.
Sto seguendo, in particolare, lo stato dei lavori dell’ospedale della
Piana di Gioia Tauro e devo dire che quando una persona, tra l’altro, in una
certa situazione, mi garantisce certe cose, sono portato a crederci. Quindi,
questa mia propensione, collega Esposito, a credere all’interlocutore che mi sta
di fronte, mi porta spesso a concedergli tempo.
Prima dell’estate - mi riferisco all’ospedale della Piana di Gioia Tauro -
c’era stato l’incontro con la ditta che doveva procedere all’inizio della
cantierizzazione dei lavori. Assicurato che tutto stava procedendo, che tutto
andava bene, ci ritroviamo quasi a fine settembre, la Legislatura sta finendo e
lasceremo la problematica… ma non per volontà di questo Governo regionale,
Presidente, - me ne guardo bene! – su questo so che è stato fatto il massimo!
Però la verità è che lasceremo delle opere incompiute e un messaggio alla
popolazione che non abbiamo fatto un buon lavoro, neanche d’informazione. L’ho
detto sempre: diciamo la verità! “Non è possibile che i lavori inizino prima
dell’estate del 2020”, così mi era stato detto! Poi, quasi, quasi, si è tornati
indietro rispetto ad una richiesta della popolazione della Piana di Gioia
Tauro, dove si è alzato un movimento di opinione, per cui bisognava dire a quei
cittadini: “state tranquilli che domani il consigliere Pedà dice delle
fesserie, non potenziamo le strutture esistenti perché stiamo costruendo il
nuovo e, quindi, stiamo arrivando…”.
Auspico che l’Ufficio di Presidenza calendarizzi al più presto,
finalmente, una seduta di Consiglio regionale, ma non solo sulla sanità, anche
sull’edilizia sanitaria.
Invece, non appena finirà la Legislatura si lasceranno in sospeso le
opere, i tre ospedali nuovi, che sarebbero dovuti sorgere, e anche lì
ribadiremo, collega Esposito, come l’abbiamo fatto più volte in Commissione,
che c’è la necessità d’intervenire.
Hai detto bene: il generale Cotticelli è una persona di grande garbo
istituzionale, che recepisce anche le nostre istanze e quelle di tutti gli
interlocutori della sanità che si rivolgono a lui per dire: “l’ospedale nascerà
fra cinque, sei, sette anni… non nascerà mai… potenziamo gli ospedali
esistenti”. Anche quest’estate ci sono stati dei fatti emergenziali, dove i
medici collassavano di lavoro perché non ce la facevano più a reggere i turni e
mi meraviglio di come faccia un medico, dopo sedici ora di lavoro, ad essere
lucido, adempiendo con professionalità rispetto alle emergenze di un pronto
soccorso, quando arriva un paziente. Mi rivolgo ai consiglieri medici in
particolare.
La verità è questa: la tecnocrazia e la burocrazia hanno ingessato la
sanità calabrese. L’ho detto al generale Cotticelli: “spero che lei sia il
prossimo…l’ultimo commissario della sanità, che il pallino ritorni nelle mani
dei calabresi”, però è anche vero che dobbiamo lanciare un messaggio di
chiarezza e di verità.
La gente deve sapere; le popolazioni devono sapere qual è lo stato delle
strutture sanitarie, qual è lo stato dei medici, dei paramedici e degli OSS.
Soltanto in provincia di Reggio Calabria - lo diciamo continuamente - ne mancano
oltre 1800 rispetto a quando c’è stato il blocco del turnover.
Al G.O.M. (Grande Ospedale
Metropolitano) di Reggio Calabria, per esempio, non sanno più che fare, che
pesci prendere, perché un giorno arriva l’ordine da Catanzaro di assumere, un
altro giorno lo bloccano; un giorno a tempo determinato, un altro giorno a
tempo indeterminato.
In questa grande confusione non ci si raccapezza più! Anche i sanitari
vivono uno stato di frustrazione perché i professionisti precari calabresi non
sanno quale sia il loro futuro! Perché è giusto dire che questi ragazzi sono
formati, hanno studiato, hanno un’alta scolarizzazione e sono pronti a dare il
loro contributo alla Calabria.
Quindi credo che prima di concludere la Legislatura, che ci auguriamo,
collega Gallo, avvenga in tempi brevi, così come previsto, sia necessario
lasciare una traccia e chiarezza: chi ha lavorato; di chi sono state le
competenze; chi ha “ingessato” la sanità calabrese, presidente Oliverio.
Certamente non è stato il Consiglio regionale, non è stata la Giunta
regionale, che si è ritrovata un freno, dei lacci con i vari commissariamenti,
che non hanno operato così per vari motivi, anche per presunzione rispetto alle
vicende passate, presidente Oliverio. Mentre il generale Cotticelli è un commissario
che ascolta, altri credevano di avere la verità, di essere portatori della
verità perché venivano dal Nord, perché magari erano più preparati o avevano un
percorso di studi d’ingegneria e non di medicina e, quindi, pensavano di essere
più preparati dei medici e ci siamo ritrovati in queste condizioni.
Però, i cittadini calabresi hanno una confusione e non sanno chi ha
lavorato veramente in Calabria e chi, invece, l’ha bloccata e ha costretto
tanti ad emigrare.
Non sto qui a ripetere tutte le problematiche che già conosciamo: quanto
costa la migrazione sanitaria, quanti sacrifici fanno i cittadini, il trasporto
che spesso ha “frenato” anche la possibilità di andare a curarsi.
Su questo, quindi, Presidente del Consiglio regionale e colleghi consiglieri,
chiedo fermamente che la prossima seduta di Consiglio sia dedicata alla sanità,
non solo dal punto di vista scientifico, ma anche dal punto dell’edilizia
sanitaria, perché è giusto lasciare chiarezza anche nei confronti dei cittadini
che dovranno scegliere, a breve, il loro futuro Governo regionale. Grazie.
Ha chiesto d’intervenire il Presidente della Giunta regionale. Ne ha
facoltà.
Saluto anch’io i consiglieri Giannetta e Giordano, a cui rivolgo i
migliori auguri di buon lavoro, sia pure per uno scorcio breve di Legislatura.
Intervengo anche perché è stata posta una problematica, che è quella della
sanità, che ritengo meriti, anche da parte mia, una riflessione. La questione
era stata sollevata dal consigliere Scalzo, che ringrazio per averlo fatto, ed
è stata ripresa da altri interventi.
Stiamo vivendo un momento davvero preoccupante per quanto riguarda il
sistema sanitario regionale.
Sapete qual è la mia posizione, che è nota rispetto ai commissariamenti,
rispetto al comportamento e alla valutazione dei Governi nazionali, rispetto a
questa problematica.
Il commissariamento, che sarebbe dovuto essere un istituto di supplenza
alle inefficienze della Regione, ha determinato per 10 anni un aggravamento
delle condizioni del sistema sanitario.
Questo è il fatto! Quello che mi preme esprimere, però, in questo breve
intervento, non è tanto la ripetizione di considerazioni che sono note per
quanto mi riguarda ma quello che è stato un provvedimento, il cosiddetto
decreto “Salva Sanità” in Calabria, che più che un salva sanità è stato un
provvedimento “catastrofe sanitaria”. Perché? Convocato alla riunione della
Commissione salute della Camera dei Deputati, ho avuto modo di partecipare, naturalmente
per essere audito sul merito del provvedimento, e in quella sede ho avuto modo
di esprimere valutazioni che erano facile profezia per quello che si sta
verificando, perché tutto si affronta in quel decreto, tranne che il problema
della necessità di salvare il sistema sanitario calabrese.
Non c’è un provvedimento relativo nella sostanza allo sblocco delle
assunzioni, perché è vero che c’è una norma, l’articolo 11, se non erro, del
provvedimento che fa riferimento allo sblocco delle assunzioni, ma riguarda
tutte le Regioni d’Italia e le vincola ad una misura, cioè al 5 per cento non
superiore alla spesa del 2004, operando, di fatto, uno sblocco per il Veneto,
per la Lombardia e non già per la Calabria. Anzi, la Calabria rimane
inchiodata, da questo punto di vista, al blocco del turnover.
In questi giorni, mentre stiamo discutendo, a Catanzaro c’è una riunione.
Ho partecipato, tre giorni fa, ad un incontro con i precari; 200 precari
nell’Ospedale Pugliese Ciaccio che, praticamente, saranno licenziati perché
stanno preparando le relative lettere, che significherà una perdita secca di
servizi.
Parto dai servizi e non dal precariato, perché il precariato è in funzione
della garanzia dei servizi. Parlo di pronto soccorso, parlo di servizi
fondamentali per la cura della salute e per i cittadini.
Altrettanto sta avvenendo nell’ospedale dell’Annunziata dove la
Coopservice ha già inviato le lettere a 90 precari; il licenziamento è previsto
il 30 di settembre.
Altrettanto al Mater Domini a Germaneto. Se non si affronterà il problema,
si verificherà, in modo dilagante per mille e oltre precari.
Quindi saremo, praticamente, con il sistema sanitario in ginocchio.
Questo è il frutto del decreto “Salva Calabria”, che è stato rappresentato
dal ministro Grillo come la panacea dei problemi della sanità in Calabria, che
ha tutt’altro che affrontato i problemi della sanità in Calabria!
Seconda questione a seguito del decreto. Con il decreto, come sapete,
l’ultimo scampolo di poteri, cioè quello della nomina dei direttori generali,
che era rimasto alla Regione, è stato centralizzato e riportato in mano al
Governo. Anche qui, facile profezia.
Siamo in presenza, oggi, nelle Aziende sanitarie di un vuoto, di una vacatio di direzione, perché sono tre
mesi e mezzo che il decreto è entrato in vigore, non vengono nominati i
direttori generali, mentre quelli che c’erano prima sono fuori, per effetto e
conseguenza del decreto, e le Aziende sanitarie sono prive di direzione.
Fatto gravissimo! Sono prive di direzione perché, nella relazione che ha
accompagnato il decreto, l’operazione, che è stata rappresentata come
un’operazione per rendere conveniente ai manager esterni alla Calabria la
direzione delle Aziende in Calabria - l’aumento d’indennità di 50 mila euro per
i direttori generali, più 50 rispetto alle indennità dei direttori generali -,
si è rivelata, anche questa, fallimentare, non solo offensiva per i nostri
professionisti, ma anche fallimentare.
Per cui quelli che sono stati nominati non hanno preso servizio; anzi, una
tra essi, guarda caso, ha preso servizio dopo tre mesi dalla nomina ed il
giorno dopo la nomina del nuovo Ministro. Anche questo con scorrettezza
istituzionale, mi permetto dire, nei confronti del nuovo Ministro, perché
vorrei capire perché la nomina è stata disposta a luglio e la presa di servizio
è stata fatta il giorno dopo, anzi, due giorni dopo la nomina del nuovo
Ministro. Anche qui bisognerebbe capire.
Terza questione: il problema delle gare. Come sapete, nel decreto “Salva
Calabria” è praticamente stato inibito alla Stazione unica appaltante calabrese
di procedere alla realizzazione delle gare. Anche questo è un fatto grave, che
non ha giustificazioni ovvero ha una giustificazione. La giustificazione è tesa
a criminalizzare questa terra, perché la stazione unica appaltante calabrese,
nata nel 2007, è stata oggetto di premialità da parte del Ministero della
funzione pubblica negli ultimi quattro anni; perché ha ricondotto ad unità le
gare, che prima venivano fatte azienda per azienda, con disparità anche di
costi rispetto agli stessi prodotti che - come ricorderete - sono stati anche
oggetto d’iniziative di campagne di stampa nazionali. Queste ultime hanno
rappresentato la Calabria come il luogo degli scandali, eccetera, eccetera - a
giusta ragione a volte! – e per tali ragioni viene inibito di attivare le
procedure per fare le gare per i servizi nella sanità e per le forniture nella
sanità.
Risultato di questa operazione e di questa aberrazione è che i nostri
ospedali rischieranno di non avere le forniture dei farmaci o potranno avere le
forniture dei farmaci a prezzi di mercato con un’impennata dei costi. Questo è
il risultato degli effetti del decreto cosiddetto “Salva Sanità” in Calabria.
Al nuovo Ministro alla sanità, onorevole Speranza, oltre a porgergli gli
auguri, per un rapporto di antica amicizia oltre che di comune militanza
politica, ho chiesto un incontro urgente.
Ieri si è conclusa la fiducia al Governo; l’onorevole Speranza ha il dossier sul tavolo, almeno per quanto
riguarda le questioni urgenti e, sono sicuro, conoscendo la sensibilità del
nuovo Ministro, che si prodigherà per dare risposta alle emergenze che sta
vivendo la Calabria, a partire da quella dei precari.
Adesso che si è conclusa la fase formale della fiducia al Governo da parte
del Parlamento, ho richiesto un incontro e sono sicuro che sarà fissato a breve
perché questi problemi, a partire dalla questione più urgente, vengano
affrontati.
Sono, naturalmente, d’accordo con chi ha proposto di convocare una seduta
specifica, apposita, del Consiglio regionale, in modo tale da poter discutere,
in modo più organico e approfondito, di questa problematica.
Mi auguro, ma sono sicuro, che, con l’avvento del nuovo Ministro alla
guida del Ministero della Sanità, avremo ascolto, che saranno affrontati i
problemi che vive la nostra regione. La situazione che si è vissuta, in modo
particolare nell’ultimo anno, è frutto di superficialità, di populismo, di
problemi che si agitano e rispetto ai quali, poi, le risposte non solo non sono
pervenute, ma si è andati nella direzione opposta. Quello che ritengo
fondamentale è misurare nel merito la qualità dell’azione di Governo e non in
modo prevenuto, preventivo o a prescindere dai contenuti.
È importante che il Consiglio regionale discuta e assumi iniziative,
decisioni, perché credo che, al punto in cui è arrivata la situazione della
sanità, sia necessario dare voce alle problematiche, tramite il Consiglio
regionale, per avere le necessarie risposte.
Ha chiesto di intervenire, per l’inserimento di alcuni punti, il
Presidente della Giunta regionale. Ne ha facoltà.
Chiedo la parola per porre all’attenzione del Consiglio regionale la
necessità d’inserire due provvedimenti.
Il primo è quello di una variazione di bilancio per quanto riguarda la
possibilità di coprire le spese elettorali. Mi permetto di fare una
riflessione, anche perché ho visto che gli organi di stampa hanno già
presentato, questa mattina, il provvedimento, frutto di una decisione politica.
Niente di tutto questo!
Questo provvedimento è un atto dovuto. Vorrei dirlo. È un atto dovuto
perché, in base a quanto previsto dalla norma, dalla legge, le elezioni
regionali si svolgono in una domenica compresa tra la prima domenica dopo la
scadenza - sapete che abbiamo votato il 23 novembre del 2014 e quindi la prima
domenica dopo la scadenza è il 24 novembre - e una domenica ricompresa entro i
60 giorni, cioè entro il 26 di gennaio.
Trattandosi di un periodo ricompreso
nell'esercizio in corso, prevedere le spese elettorali è un atto dovuto. Questo
non c'entra nulla col provvedimento di indizione delle elezioni e quindi di
fissazione della data delle elezioni, perché la data, come voi sapete, viene
fissata con provvedimento del Presidente della Giunta regionale e viene
stabilita in una domenica compresa in quei 60 giorni. Quindi, non c'entra nulla
il provvedimento, lo dico a scanso di equivoci, anzi, aggiungo, perché vedo che
c'è un po’ di confusione in tal senso, non è che se l’Aula oggi non approva
questo provvedimento il Presidente della Giunta è inibito dall’assumere il
decreto di indizione delle elezioni. Non è così!
La legge dice che il Presidente della
Giunta, d'intesa con il Presidente della Corte d'Appello, indice le elezioni
con proprio decreto, quindi, ammesso che, oggi, non ci dovesse essere un voto
sulla variazione di bilancio, questo non impedisce al Presidente della Giunta
di indire le elezioni per il 24 di novembre o per il primo di dicembre o per
una domenica compresa nel 2019. La mancata variazione di bilancio,
assolutamente, non lo impedisce. Il Presidente della Giunta lo decide con
proprio decreto e poi la struttura regionale si deve adeguare.
Per capirci: il provvedimento del
Presidente della Giunta non è subordinato alla copertura finanziaria,
tutt'altro. Paradossalmente, se fosse così dovremmo dire: non c’è copertura
finanziaria per le operazioni di voto, quindi non si vota mai.
Ripeto: sono due passaggi separati.
Chiedo che si faccia questa operazione
tecnica. Lo dico perché è un atto dovuto del Consiglio. La Giunta ha adempiuto,
noi l'abbiamo fatto.
Il Segretario generale della Giunta, il
responsabile del Dipartimento presidenza hanno scritto che bisognava adempiere
e quindi abbiamo adempiuto nei tempi che possano consentire di interfacciare le
strutture tecniche della Regione con la Prefettura guida, che è quella di
Catanzaro, e le altre Prefetture, per predisporre le convenzioni, la
piattaforma e tutto quello che è necessario per permettere l'esercizio del
voto.
La data dell’elezioni, poi, dovrà
essere fissata, ripeto, in una domenica quale sia e non dipende da questa
variazione di bilancio; né io, ancora, ho deciso, assolutamente. Questo lo dico
per evitare equivoci.
Il secondo provvedimento di cui chiedo
l'inserimento all’ordine del giorno è un provvedimento ad integrazione della
legge regionale numero 24 del 2013 che è relativa al riordino di Enti,
Fondazioni, eccetera.
Questo è un provvedimento delicato,
importante ed è urgente, perché abbiamo una situazione particolare per quanto
riguarda il CORAP, l'Ente che ha unificato le ASI, le aree industriali. È
importante perché, attraverso questo provvedimento, si prevede che si possa
ricorrere anche alla liquidazione coatta amministrativa di questo Ente, che non
è prevista nella legge.
Nella legge, purtroppo, c’è una carenza
e date le condizioni particolarmente pesanti, dal punto di vista dell'esposizione
finanziaria del CORAP, accumulate nel corso di un lunghissimo periodo di
decenni, questo strumento potrebbe essere un istituto a cui fare ricorso per
tutelare il patrimonio e i lavoratori del CORAP.
Dal punto di vista generale mi fermo
qui, perché non voglio inserire elementi di allarmismo nella mia riflessione. è
un atto necessario ed aggiungo urgente, che richiede una assunzione di
responsabilità da parte di tutti; anzi, mi appello a tutta l’Aula: non è un
problema di maggioranza o di minoranza, perché questo è un provvedimento che è
a tutela di un patrimonio pubblico importante e a tutela dei dipendenti di
questo Ente che da decenni trovano occupazione in questa struttura.
Mi fermo qui, proprio perché in questa
sede credo che si debba andare all'essenziale, dopodiché avremo modo, anche, di
discutere nel merito, perché presenteremo una relazione specifica sul CORAP e,
assunto questo provvedimento, potremmo fare, con maggiore tranquillità, la
discussione di merito.
Quindi è un approccio responsabile
quello che mi fa mantenere intorno a queste valutazioni e a questa dimensione.
Quello che chiedo, oggi, è che ci sia una determinazione su questo
provvedimento che non a caso abbiamo depositato ieri, attraverso firme di
rappresentanze di vari gruppi.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, colleghi, intervengo
sulla proposta del presidente Oliverio circa i due punti da inserire all’ordine
del giorno, uno è la variazione di bilancio per celebrare le elezioni e l’altro
punto riguarda il CORAP. Di questa seconda proposta di legge ho avuto modo di
approfondire, anche, i contenuti e ne condivido lo spirito.
Come abbiamo fatto per il passato,
quando ci siamo dichiarati responsabilmente a disposizione soltanto di votare
quelle iniziative che sono volte a tutela dell'interesse pubblico e generale -
è chiaro che non c'era bisogno che lo dicesse il presidente Oliverio - l'atto,
che ci viene sottoposto e che sarà discusso nel merito dal capogruppo Parente,
a primo acchito è una cosa che condividiamo.
Mi voglio, piuttosto, soffermare
sull'altra iniziativa e cioè quella dell'inserimento di un punto all'ordine del
giorno che riguarda la celebrazione delle elezioni.
È strano che in una seduta particolare
come questa…mi auguro che il presidente Irto abbia, in tempo utile, pensato di
pianificare i suoi impegni compatibilmente con quelli che sono i lavori del
Consiglio regionale, atteso che la data dei lavori del Consiglio viene fissata,
in linea di massima, dallo stesso Presidente con l'accordo dei capigruppo.
In merito all’assenza del presidente
Irto, non so per quale motivazione, se ha dato una giustificazione, però
ritenevo che avrebbe dovuto fare di tutto per evitare di mancare in questa
seduta. So che è partito, aveva un impegno. Vabbè! Comunque è una
considerazione di natura politica che sto facendo, anche perché ritengo che il
suo “Istituto”, quello di Presidente del Consiglio regionale, lavori in
sintonia con la Giunta regionale, almeno questo è il presupposto fino a prova
contraria.
Mi riferisco ai livelli istituzionali
massimi e non a quelli con un metodo per il quale sembra che quello che oggi
giunge in Aula sia piovuto dal cielo; molti di noi non hanno saputo per tempo perché
la convocazione del Consiglio regionale non è avvenuta nei tempi utili a
consentire ai gruppi di prendere visione e chiedere inserimenti all'ordine del
giorno in Aula. è qualcosa che, in questo momento, non ci convince pienamente,
rispetto ad un metodo di lavoro che ha visto sempre una collaborazione, a
cominciare dall’Ufficio di Presidenza, soprattutto nella fase di fine
Legislatura, ragionando, visti i rapporti di forza, con gli altri partiti e
soprattutto con la minoranza che, nel frattempo, è diventata maggioranza, ad un
senso di collaborazione e di responsabilità su provvedimenti, oggettivamente,
al di sopra di interessi particolari di gruppi o di particolari significati
politici.
La prima domanda che mi pongo è sulla
proposta di variazione di bilancio. Stamattina, ovviamente, quando l'abbiamo
saputo, ognuno di noi ha fatto una riflessione. È una cosa che riguarda
interessi particolari di gruppi di strategia. Fino a prova contraria, a nome
dell'opposizione, l’ho sempre detto, soprattutto negli ultimi tempi:
all'esterno c'è chi si diverte e tende ad accomunare questa fine Legislatura ad
una sorta di inciucio generale in cui c’è la criminalizzazione verso il
consigliere regionale che, pare per forza, qualunque cosa faccia debba essere
accomunata, anche nell'interesse reciproco di un provvedimento, ad un inciucio,
dove ognuno vota reciprocamente le iniziative che servono, anche alle campagne
elettorali.
E allora, il problema della copertura
finanziaria. Si tratta di un capitolo del bilancio che, a mio avviso, presenta
già una carenza. Quando si redige un bilancio, chiaramente e soprattutto in
questo anno in cui si devono svolgere le elezioni, qualcuno avrebbe dovuto
prevedere il capitolo relativo alle elezioni, la cifra economica che doveva
servire per svolgere le elezioni. Invece non ci sono le risorse, non c'è questa
voce, non c’è questa cifra nel bilancio.
Chiaramente si sta andando verso una
scadenza elettorale e questa scadenza presuppone l'indizione di tutte le
procedure per realizzare e svolgere le elezioni; fra queste procedure è
previsto un impegno di spesa atto a finanziare, così come ogni volta che si
svolgono le elezioni, le campagne elettorali.
Quindi, la prima cosa che mi domando è:
come mai, mentre in passato per tutti i provvedimenti, anche semplici
iniziative di legge, è stato quasi d'emblée,
stamattina, invece, rispetto a questa iniziativa mi è sembrato di cogliere
qualche perplessità?
Che cos'è? Vorremmo capire se c'è un
problema che riguarda una resa dei conti interna al Partito Democratico, molte
volte protagonista, in senso positivo o in senso vittorioso, rispetto alle
vicende del partito. Quindi, se c'è una specie di resa dei conti all'interno
del Partito Democratico, non credo che questo possa essere un interesse dei
cittadini.
E allora mi permetto di dire che non
solo avremmo dovuto invocarlo prima questo provvedimento, anche se come detto è
un provvedimento tecnico, una semplice presa d'atto, un atto dovuto, ma sapendo
quanto è importante questa voce, intanto, avremmo dovuto chiedere prima che
venisse iscritta in bilancio la cifra per svolgere le elezioni.
Secondo: mi consenta, signor Presidente
della Giunta, presidente Oliverio, che Forza Italia, almeno Forza Italia
giudica questo un atto scontato; un atto che non ha a che fare con un atto
politico relativo ad una questione politica di che si voglia pur immaginare. E
ritengo che questa cosa sia condivisa da molti consiglieri regionali, non
voglio nemmeno citare lo schieramento dove si trovano questi consiglieri
regionali. Ci meraviglia come in questo caso un atto così fondamentale non
debba essere votato con un afflato tale da considerare, finalmente, questo atto
come l'inizio della procedura della fissazione delle elezioni, che noi non
abbiamo mai detto che debbano essere anticipate; qualcuno le invocava quando
diceva che addirittura i provvedimenti giudiziari nei confronti di Mario
Oliverio di fatto avevano creato una condizione per andare ad elezioni. Tra
l'altro abbiamo letto anche, su dichiarazione dello stesso presidente Oliverio,
che alcune insinuazioni sono venute dal suo stesso partito, che c’era
l'auspicio di nuovi provvedimenti giudiziari che avrebbero, magari, stroncato prima
o fatta sciogliere prima l'Assemblea per via giudiziaria.
Noi non pensiamo che sono stati i
provvedimenti dei giudici quelli che hanno minato questa unità politica. La
magistratura fa sempre il suo lavoro e auspichiamo lo faccia in piena serenità.
Noi siamo e dobbiamo essere operativi, come abbiamo ribadito in tante
occasioni, fino all'ultima occasione e fino a stamattina abbiamo votato i
provvedimenti in Aula, però abbiamo percepito, caro Presidente, che sul piano
politico in posizioni che vengono dal suo schieramento, se non dal suo partito,
c'è stata e c'è in atto una iniziativa per farla fuori per via giudiziaria.
Deve avere l'onestà di dirlo. Questo lo dobbiamo dire.
Noi non possiamo assolutamente
condividere questo metodo, non lo vogliamo nei confronti dell'attuale
Presidente; abbiamo sempre detto che se c'è un motivo per cui questo Presidente
dovrà essere mandato a casa dagli elettori, dovrà essere perché riteniamo che
sul piano del progetto politico egli, come Presidente e come capo di un progetto
politico del centro-sinistra, non ha realizzato quella rivoluzione annunciata appena
ha iniziato questa avventura. Aveva dichiarato di rivoltare la Calabria come un
calzino e di fare la rivoluzione, oggi prendiamo atto, come Forza Italia, che
questa rivoluzione non è stata realizzata e per questo noi auspichiamo che alle
prossime elezioni le cose cambino. Ma il corpo elettorale dovrà essere
assolutamente messo nelle condizioni di votare alla scadenza naturale, caro
Presidente. Noi siamo favorevoli a votare questo provvedimento proprio a questa
condizione, che si fissi una data. Mi pare che tra le righe del suo intervento
abbia detto “Poi si vedrà”. No! Poi si vedrà nulla.
Qua c'è la stampa, c'è la Calabria
intera, ci sono le forze politiche che in questo momento ci stanno guardando
perché cercano di capire. È assurdo che la Calabria, nonostante la Legislatura finisca
il 23 novembre, non abbia ancora una data certa del giorno in cui i calabresi
saranno chiamati alle urne per votare. Questa è una cosa che noi non possiamo
condividere, pertanto il nostro voto favorevole è condizionato. Noi non
possiamo assolutamente pensare cosa c'è nella testa del Presidente, domani
dopodomani, ma il nostro voto favorevole è condizionato alla fissazione della
data delle elezioni che deve essere, per Forza Italia, la prima data utile
possibile. Noi, se fosse possibile, come sicuramente è, chiediamo al Presidente
che le elezioni si fissino il 24 di novembre. Quindi che fissi la data delle
elezioni e poi condizioni tutti gli altri adempimenti che rientrano nelle sue
prerogative in maniera tale che, già da oggi, noi possiamo annunciare alla
Calabria che il 24 novembre i calabresi saranno chiamati ad esprimersi su un
nuovo progetto politico per i calabresi.
Lo fissi già da adesso perché
altrimenti noi non siamo più nelle condizioni di poter garantire alcuna
collaborazione con la maggioranza e lo diciamo sin da adesso; lo diciamo per
forza Italia, cioè quel partito che in alcune circostanze è stato sospettato,
addirittura accusato, di inciuciare con la maggioranza e con Oliverio. Lo
diciamo con la stessa chiarezza con cui abbiamo dichiarato di votare i
provvedimenti che riguardano gli interessi dei calabresi, con la stessa
chiarezza.
Noi vi diciamo che se passa il tempo in
cui lei deve fissare le elezioni per il 24 novembre e c'è bisogno di atti e
iniziative propedeutiche che garantiscano questa data, Forza Italia non
garantirà più, da quel momento in poi, nessuna collaborazione con l'attuale
maggioranza, nemmeno sui problemi. Altrimenti rischieremmo di essere veramente
incompresi da una Calabria che non solo è disorientata, ma deve avere la
certezza che ci sia qualcuno che nella massima chiarezza dica che questa
Legislatura, oltre ad essere fallita sul piano del progetto politico, è finita
anche dal punto di vista della valenza giuridica, della validità giuridica. Noi
abbiamo votato il 23 novembre del 2019 e la data utile, quella a scadenza
naturale, pensiamo sia quella del giorno successivo al 23, il 24 perché è
domenica, giorno in cui i calabresi potranno votare. Ci metto pure un po' di
più che una semplice posizione chiara di natura politica, ma anche un invito al
Presidente. Caro Presidente, molti giocano dietro questa posizione e molti
dietro le quinte spingono anche nel suo stesso schieramento, come se lei fosse
uno che non se ne vuole andare, che si intestardisce a voler attardarsi quando,
invece, questa responsabilità, oltre ad essere sua, ce l'ha tutta la
maggioranza e anche una minoranza che, in questo momento, ha l'ambizione di
governare nel futuro e anche la presunzione di dire che è diventata maggioranza
per via delle varie vicende che hanno riguardato gli organigrammi del Consiglio
regionale.
Questo è l'auspicio che noi abbiamo e
per queste ragioni noi votiamo il provvedimento, anzi diciamo che sarebbe un
delitto rinviare sine die perché
significherebbe mandare agli altri un messaggio negativo come se oltre al
presidente Oliverio, l'intero Consiglio regionale non volesse questo
provvedimento, perché non vuole andare al voto.
Questo è il parallelo che secondo me
potrebbe fare in termini di traduzione mediatica l'opinione pubblica calabrese.
Per questa ragione noi diciamo sì all'inserimento, annunciandolo almeno per
questo provvedimento; per l'altro, nel merito entrerà il capogruppo Parente,
non so se proporrà modifiche o dirà le ragioni per cui pensiamo che anche
quell'altro provvedimento sia utile ai calabresi. Con questo auspicio finisco
questo mio intervento e vi ringrazio per essere stati molto pazienti
nell’ascoltarmi.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Per quanto riguarda
la richiesta di inserimento all’ordine del giorno, proposta dal presidente
Oliverio, il gruppo Nuovo Centro Destra, ritiene, oggi, di non entrare nel
merito dei provvedimenti, in virtù anche di quello che si era concordato nella
Conferenza dei capigruppo del 6 agosto, dove si era stabilito di tenere prima
della seduta odierna, un'altra seduta dei Capigruppo per decidere l’inserimento
di eventuali altri provvedimenti all’ordine dei lavori.
Tanto è vero che in Commissione
bilancio, per quanto riguarda la proposta di variazione di bilancio che è stata
trattata, il sottoscritto, in qualità di componente, si è astenuto e non ha
votato contro. Quindi lo dico per sottolineare il fatto che non siamo a
prescindere contro i provvedimenti, ma per una questione di metodo e di garbo.
In virtù di quanto diceva il collega
Tallini - “se oggi non votiamo questo provvedimento andiamo contro gli
interessi dei calabresi” - mi pare che il presidente Oliverio abbia chiarito
che, anche se non si votasse questa proposta di variazione, lui ha, lo stesso,
le prerogative di indire le elezioni. Quindi presumo che questi provvedimenti
vadano approfonditi; noi vogliamo conoscerli e condividerli.
Riteniamo, pertanto, di aver dimostrato
nell'arco della Legislatura un senso di responsabilità e spesso siamo stati
accusati di vari inciuci, ma non è questo che ci ha contraddistinto, bensì la
responsabilità all'interesse dei calabresi.
Oggi, purtroppo, in virtù di quanto si
era stabilito nella Capigruppo del 6 agosto, il gruppo che rappresento esprime
voto contrario all'inserimento dei provvedimenti.
Colgo l'occasione per salutare il collega
Domenico Giannetta, con il quale ho condiviso parecchi anni alla provincia di
Reggio Calabria, e il collega Giuseppe Giordano. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Inizio dal secondo
punto per il quale ha chiesto l’inserimento all'ordine del giorno. Penso che
lei abbia osservato, mentre i colleghi discutevano ho fatto memoria, che l’ho
chiamata in questa Legislatura due volte: alla vigilia del rinnovo delle
cariche in Consiglio regionale, per chiedere alla maggioranza di non influire
sulle scelte alla minoranza; per chiederle come fosse andata la visita in
Calabria. Penso che lei ricorderà anche quella telefonata, perché annovero
credo due telefonate in questa Legislatura, del presidente Conte a cui lei mi
rispose con una risata. Abbiamo visto come sono andate le cose rispetto ai
provvedimenti sulla Calabria di quel Governo a cui si aggiunge un altro
Governo, dove il suo partito si è alleato con quelli che, in Calabria e anche
fuori dalla Calabria, chiedevano addirittura che lei fosse arrestato, le
chiedevano le dimissioni, perché la politica deve continuare ad avere memoria.
Nei giorni scorsi c’è stata una
manifestazione a Roma di grande opposizione ad un Governo innaturale di chi
vorrebbe raccontarci una Costituzione all'amatriciana e giustificare tutto ed
il contrario di tutto. Faccio questa premessa per dirle, Presidente, che per
noi, da ieri, ormai siamo in campagna elettorale, lo siamo in opposizione ad un
Governo nazionale, lo saremo nei luoghi deputati, quindi fra i calabresi, sui social, tutti quei luoghi dove
spiegheremo le ragioni per cui c'è stato un fallimento del suo governo.
Lei sa benissimo che, personalmente,
non ho condiviso alcune cose, perché ricordo a memoria di aver votato la legge
sui trasporti inapplicata, inattuata; ricordo a memoria di aver fatto un plauso
ad un bando sui Borghi, essendo la Calabria composta per il 70-72 per cento di
Comuni sotto i 5000 abitanti. Ma non ho condiviso la logica, poi, di dover
accontentare tutti; è la logica che ha martoriato la Calabria! Non è soltanto
un’abitudine sua, Presidente, ma anche di altre stagioni.
Abbiamo osservato con grande rispetto.
Ho provato a presentare le ragioni della destra politica calabrese italiana e
l'ho fatto nella dimensione di chi riconosce sempre onorabilità all'avversario
politico; siamo stati opposizione e abbiamo votato i provvedimenti che
riguardavano i calabresi non piegati dall'odio ideologico. Non avete mai sentito
una parola fuori posto.
Faccio questa premessa per dire che
cosa?
Che il CORAP è stato un grande fallimento.
Un grande fallimento.
Lei ha sentito e lo sentirà sempre un
grande rispetto, perché ogni stagione è accompagnata… quando c'è una piega di difficoltà
nel Governo, sia esso nazionale o regionale, di difficoltà di una magistratura,
che ormai interviene a piè sospinto e, ovviamente, influisce sull’azione di
Governo. è giusto che faccia il proprio lavoro, perché chi non ha nulla da
temere non deve temere mai nulla.
Faccio questa premessa proprio per
dirle che non si può giustificare l'incapacità nella gestione delle cose
dicendo: è un’emergenza venite incontro. Perché se avessi dovuto adottare…
parlo di problemi di cui mi sono interessato, mi sono occupato 16 mesi di
trasporti, e trovammo Ferrovie della Calabria i cui libri dovevano essere
portati in Tribunale con un buco di 130 milioni. Abbiamo utilizzato fondi FAS,
un mutuo, ce ne siamo occupati e abbiamo risolto un problema tant'è che, oggi,
quella azienda, che non ha una nuova prospettiva, mi pare sia nuovamente anche in
crisi; nominammo poi l’attuale consigliere Pedà alla guida di quella azienda,
abbiamo fatto politica assumendoci una responsabilità senza guardare indietro e
fare il resoconto di chi aveva prodotto quella disfunzione.
Dico questo perché la problematica CORAP
penso che debba arrivare in Commissione, con tutto il rispetto per studiare una
soluzione che riguarda i dipendenti che sono storici, dei debiti accumulati
sicuramente in diverse stagioni, ma non può essere trattato portando una
delibera fuori sacco, con tutta l'intenzione che abbiamo di discutere di questa
problematica. Sottolineo, sempre con garbo, che, dopo 5 anni, questo è un suo
fallimento.
È un suo fallimento il dibattito nel
Partito Democratico sulla sanità; è un suo fallimento l’idea che oggi ha
proposto; mi sono astenuto in Commissione, come ricordava anche il consigliere
Arruzzolo, perché, per quanto mi riguarda, bisogna andare a votare il più
presto possibile. Ovviamente è una sua prerogativa.
Ribadiamo che nessuno vuole ipotizzare
l’idea che lei faccia qualcosa contra
legem, ci mancherebbe altro. Credo che in Conferenza dei capigruppo lei
possa dire ai vari gruppi politici, ma anche all’esterno ai calabresi, quando
intende convocare le elezioni. Prima si vota e meglio è.
C'è un provvedimento - anche questo
arriva con una strana urgenza - che non comprendiamo. Mi sono astenuto perché
sono per le elezioni e sarei per abrogare anche quella norma che stabilisce le
primarie per legge, pagate dai calabresi, che è una norma pensata in un'altra
epoca, un altro momento.
Non mi pare, tra l'altro, che nel
dibattito politico ci siano partiti o coalizioni che vogliono affrontare le
primarie, direi che almeno questi soldi i calabresi li posso risparmiare.
Sul provvedimento, pur essendo
d'accordo, mi sono astenuto. Penso di poter parlare a nome di un coordinamento
di gruppi, dei moderati di Fratelli d'Italia che contano sei consiglieri
regionali, i quali hanno, valutato in una riunione questo provvedimento, che
possa essere affrontato, invece, in Conferenza dei capigruppo. Non c'è un’ossessione,
oppure dimostrare che vogliamo rinviare sine
die l'ipotesi del voto che, come giustamente ha ribadito, lei può
convocare, a prescindere da questo provvedimento, questo per dire che bisogna
riportare un po' di compostezza nel dibattito e lo dico e penso che lei
avvertirà il disagio, che oggi tutta Italia avverte.
Il paradigma, per la prima volta la
comprendo, rispetto a cose che sento anche in Aula, è che i barbari oggi si
alleano con il suo partito.
Penso che noi lezioni e vantaggi ai
barbari non ne dobbiamo dare, per cui sono dell'idea di continuare a lavorare
per il tempo ci rimane per risolvere i problemi, se lei porterà in Commissione il
tema del CORAP, che ci appassiona quanto lei.
Presidente, apprezzi l'idea che, per
quanto mi riguarda, avendo verificato come è difficile governare, noi la
critica gliela faremo un secondo dopo che saremo fuori di questa Aula, in
campagna elettorale, spiegando ai calabresi perché lei ha fallito su un
settore, perché ha fallito sul lavoro. Mentre noi stiamo parlando c'è
l’assessore Robbe, non pervenuta. Presidente, - ci perdoni, ripeto non
pervenuta - che riunisce organizzazioni sindacali per parlare, ancora, di
mobilità in deroga con modifiche in corso, di gente che vuole conoscere il
proprio futuro.
Concordo con lei che non dobbiamo
creare nuovo precariato, ma dovremmo mettere una parola fine, e so quanto è
difficile per lei occuparsi anche del precariato, perché l'abbiamo vissuto
anche in altre Legislature.
Questo per dirle che da questa parte,
con lealtà, in modo fermo, tra l'altro rispetto alle posizioni, troverà sempre
la serietà di chi sta nelle Istituzioni, perché ribadisco ci troverà, nelle prossime
ore, in tutte le piazze a rappresentare quello che non è andato, a
rappresentare l'idea che siamo contrari ad un centrosinistra e siamo contrari
ancor di più al centrosinistra che si crea al di fuori da lei.
I barbari che hanno fatto alleanza a
Roma, lo voglio ricordare a lei - anzi non so quanto lei sia appassionato
ancora a rappresentare questo centrosinistra - sono quelli che le dicevano di
andare a casa, al primo avviso di garanzia, mentre tenevano la sindaca Raggi a
Roma che - altro che onestà! - al primo giro di boa è stata trovata con le mani
nella marmellata.
Ritorno, quindi, ai punti all'ordine
del giorno: CORAP, venga in Commissione per valutare bene la delibera. Ne
discutevo col collega Morrone e gli altri colleghi che va bene utilizzare un
provvedimento per salvare chi avanza delle risorse, soprattutto i dipendenti.
Per quanto riguarda l’altro
provvedimento, visto che non è urgente, riteniamo che sia corretto, per come
già avevamo stabilito con il Presidente del Consiglio, che in Conferenza dei
capigruppo lei voglia comunicarci quando pensa di farci andare a votare. è una
sua prerogativa, non possiamo che stimolarla in termini di augurarci nel più
breve tempo possibile.
Quindi annunciamo il nostro voto
contrario ad inserire all'ordine del giorno questi provvedimenti e quindi ad
approvarli.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Grazie per avermi dato la parola. Parlo
sui due provvedimenti e in particolare sul primo. Sgomberiamo il campo, perché
qui non ci possono essere mestatori.
Non c’è nessuno in Consiglio regionale che possa impedire lo svolgimento
delle elezioni, né i consiglieri regionali possono impedirlo. Si approvi o non
si approvi la variazione di bilancio, le elezioni si fanno, a una condizione
però: se le indice il Presidente della Regione. Chi oggi impedisce di sapere la
data delle elezioni è il Presidente della Giunta regionale che ha questo
compito. Il Presidente ha, anche, elencato le date e il lasso di tempo in cui
fissare le elezioni regionali.
I calabresi devono sapere che ancora non si può conoscere la data perché
l'unico impedimento è che il Presidente non ha emanato il decreto presidenziale
di indizione delle elezioni. Questo è un punto certo, non smentibile da
nessuno.
Prima si vota e meglio è! Lo dico da consigliere regionale del Partito
Democratico, visto che ancora non abbiamo il capogruppo. Prima si vota e meglio
è! Il Presidente della Regione sta perdendo tempo non indicendo le elezioni.
Così facciamo chiarezza in Calabria. Non ci sia dietrologia. Se ancora non
sono state indette le elezioni è perché il Presidente non ha approvato il
decreto. È l'unico che sta impedendo di conoscere quando si voterà in Calabria,
nel lasso di tempo individuato dalla legge.
Il consigliere Tallini lo dovrebbe sapere, il presidente Oliverio non ha
bisogno di avvocati. Caro consigliere Tallini, dobbiamo evitare le furbizie.
Nel provvedimento - questo voglio farvi notare - di variazione di bilancio
si dice che con i 7 milioni previsti si devono finanziare le elezioni regionali
e la legge regionale numero 25 del 2009, che prevede le elezioni primarie. Il
presidente Oliverio questo non l'ha detto, perché è in difficoltà dato che ha
messo tutto nel calderone dei 7 milioni.
Quanto costano queste primarie ai cittadini calabresi? Io sono perché si
faccia un provvedimento di modifica nella prossima seduta e per questo chiedo
la sospensione della trattazione in Consiglio-. Sono d'accordo con il
consigliere Orsomarso che si abroghi la legge sulle primarie, prima di adottare
il provvedimento di variazione del bilancio per le spese. Così evitiamo che
siano i calabresi a pagare le elezioni primarie.
Quando abbiamo fatto le elezioni primarie ce le siamo sempre pagate noi,
cioè gli organizzatori.
Questo è un punto politico, lo dobbiamo dire alla stampa. Qui si parla il
burocratese, nessuno in quest’Aula - neanche lei quando ha illustrato il
provvedimento - ha detto che una parte dei 7 milioni serve a coprire le spese
delle elezioni primarie. Si faccia un provvedimento di questo tipo.
Anche perché le ricordo, Presidente, che nel 2014 non ci fu nessuna
variazione di bilancio. Le elezioni furono indette e poi la Regione pagò a
consuntivo. Nel 2014 abbiamo speso 7 milioni 836 mila 336 euro, quindi c’è già
un debito fuori bilancio.
Da questo punto di vista, penso che questo provvedimento vada ritirato e
riportato in Consiglio regionale e, d’intesa con l'opposizione, modificato
abrogando le primarie istituzionali o, quantomeno, prevedendo che, se si
vogliono attivare le primarie, le paghino gli organizzatori, non i calabresi.
Comunque, si faccia o no questo provvedimento, la Regione ha sempre pagato
a consuntivo, non ha mai previsto in anticipo quando doveva affrontare questa
spesa, come ad esempio nel 2014.
Per quanto riguarda, Presidente, l’altra questione, il CORAP nasce con
questa amministrazione e va in fallimento con questa amministrazione. Per tre
anni l’avete gestito voi e non vogliamo fare una discussione così, portando un
provvedimento “fuori sacco”.
Lei si è sempre preoccupato di non portare provvedimenti “fuori sacco” in
Giunta, li abbiamo sempre avuti prima, e portiamo in questo modo la questione
del CORAP? Dobbiamo discutere in Consiglio la questione del CORAP. Non si è
stati in grado di gestirla, questa Giunta regionale non è stata in grado. Le
varie nomine fatte a capo del CORAP l’hanno portato a questa condizione.
Conoscevamo i debiti… Quando è nato il CORAP chi ha fatto il Piano industriale
con quella massa di debiti? Chi l'ha voluto? Chi ha gestito? Dobbiamo capire
quanti sprechi sono stati fatti in questi tre anni dai manager e dai commissari
che abbiamo nominato, che la Giunta regionale ha nominato.
Questa discussione non può non farsi, dobbiamo parlare il linguaggio della
verità. Se ci prendiamo in giro tra di noi, se cerchiamo avvocati difensori in
quest’ emiciclo, andiamo fuori rotta. Lei faccia sapere ai calabresi quando si
voterà, non ha nessun impedimento, non glielo impedisce nessuno. Deve fare un
decreto, mettere una data compatibile alle norme di legge e firmarlo. Le
procedure per le elezioni regionali si avviano in automatico.
Si è discusso, poi, di sanità. Smettiamo di fare propaganda! Lo dico
perché c'è una novità in Italia, siamo al Governo.
Posso dire che nelle prossime settimane si aprirà un percorso per
modificare il decreto Calabria nella direzione e con l'obiettivo di prevedere
correzioni che vadano nella direzione di fuoriuscire dal Piano di rientro.
Questo sarà un punto discussione fondamentale, dovremo essere tutti all'altezza
di questo compito, ognuno per le proprie funzioni.
Mi sembra di essere stato chiaro, annuncio, se si dovesse procedere al
voto, voto contrario sia sul primo sia sul secondo provvedimento con queste
argomentazioni.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Aieta. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, intervengo a titolo personale. Come ha detto il consigliere
Guccione, il Partito Democratico non ha un capogruppo da diverse settimane, né
ha intenzione di nominarlo, neanche per regolamentare i lavori e per esperire
le pratiche burocratiche che afferiscono al gruppo.
Quindi, intervengo a titolo personale perché mi sembra di capire dagli
interventi che ho ascoltato, se si deve fare una sintesi, che l'unico a non
volere le elezioni subito sia il presidente Oliverio. Perciò mi dispiace che mi
abbia disturbato ieri sera per inserire oggi, con urgenza, questa proposta di
legge, la numero 459, da approvare stamattina in seconda Commissione per poi
richiamarla in Consiglio regionale.
Questo non solo è un atto dovuto, ma anche di chiarezza. Siccome la
copertura per le elezioni regionali era solo per il 2020, la Giunta regionale
ha pensato bene, giustamente, di dare copertura anche al 2019, visto che dal 23
novembre ogni domenica è utile per votare.
Ora siccome vedo che qui sono tutti interessati, sono tutti pubblicamente
giubilanti per il 24 di novembre, credo che il Presidente possa oggi stesso
indicare la data nel 24 novembre. Perché in politica un mese in più, un mese in
meno, chi ha filo tesse, chi filo non ne ha, non tesse.
Invece, io responsabilmente penso, come dovrebbe fare una classe dirigente
seria e matura, che essendo concomitanti le elezioni in altre regioni italiane,
per esempio in una grande regione come l'Emilia Romagna, dovremmo avere il
garbo di votare insieme.
Se poi vogliamo agitare e brandire la bandiera del populismo, lo sappiamo
fare. Oliverio è più bravo degli altri a farlo.
Così come ha fatto bene a dare copertura alle primarie, altro che a
consuntivo! No!
La Corte dei conti ci ricorda ogni volta che le leggi devono avere
copertura prima, non a consuntivo, e che le primarie essendo state istituite
per legge dal Consiglio regionale - ho la curiosità di andare a vedere chi ha
votato quella legge –, ci sono, adesso abbiamo dato copertura, per cui, se ci
sono forze che vogliono tenere le primarie, lo possono fare. È un gioco
democratico, non ci sono sconti, le elezioni sono ormai alle porte, la
Legislatura è finita.
Sul CORAP, è vero che ci sono stati fallimenti, oggi però - saluto il
nuovo commissario, il dottor Fernando Caldiero che vedo - ci sono dei
provvedimenti e quei provvedimenti vanno trattati con la dovuta serietà.
Insomma, signor Presidente, oggi noi, e questo lo dico per amore della
verità, abbiamo potuto approvare la proposta di legge sulla variazione di
bilancio per le elezioni grazie all'astensione del collega Orsomarso e del
collega Arruzzolo. Non c'è più la politica in questa maggioranza. Ci stiamo
facendo male da soli. La mancanza del capogruppo del più grande partito che
siede in Consiglio regionale è una spia allarmante, che questo partito sia
ancora commissariato è una spia allarmante, che sulla sanità non siamo stati
uniti è una spia allarmante, e la croce non la porta solo il presidente
Oliverio.
Vorrei ricordarvi le parole della famosa canzone di De Andrè “…anche se
voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti”, perché, alla fine, il
giudizio dei calabresi non distinguerà.
Ecco perché, signor Presidente, c'è l'ansia di andare al voto il 24
novembre. Io credo che lei sia l'unico a non avere difficoltà ad andare al voto
il 24, però inviterei i colleghi ad inserire un po’ di responsabilità nella
discussione perché questa è la massima Assise della Calabria e a non farsi
sedurre dalla moda del populismo. Perché, ricordate, che il populismo lo sanno
fare tutti, è la cosa più facile, il Governo è la cosa più difficile. Ecco perché
preannuncio il mio voto convinto e favorevole alla proposta di legge.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Giordano. Ne ha facoltà.
Grazie Presidente, sinceramente, vedo un clima surreale in quest'Aula.
Intanto ritrovo una vecchia prassi, che ho sempre condannato, quella di
inserire nel dibattito provvedimenti fuori dall'ordine del giorno. Tra l'altro,
provvedimenti così impattanti, così importanti. Provvedimenti dei quali non c'è
traccia nella cartellina e di cui, quindi, non ho potuto prendere visione. I
colleghi, evidentemente, partecipando alla seduta di Commissione bilancio,
hanno potuto comunque prendere visione, coscienza e contezza del contenuto. Io,
invece, mi trovo così, ho fatto ingresso qualche ora fa e mi trovo a discutere,
a valutare delle cose delle quali non ho potuto né prendere visione, né,
tantomeno, nessuno mi ha messo a conoscenza.
Tuttavia voglio entrare nel merito di ambedue provvedimenti.
Il provvedimento del CORAP. Purtroppo anche questo segna un fallimento
della politica, che, comunque, ha origini lontane, sicuramente non solo in
questa Legislatura, per amor di verità.
Oggi si arriva - da quello che ho capito pur non leggendo carte - a un
atto di liquidazione coatta amministrativa che, di fatto, se per certi versi
potrebbe contenere degli aspetti tecnico-giuridici forse anche “obbligatori”,
per altri versi rende evidente come ci sia una carenza di progetto politico, di
soluzione politica. Un salto nel vuoto sia per le attività, sia per un organismo
che si è fatto miseramente fallire, ma soprattutto per le risorse e per le
qualificate risorse umane. Qualificate risorse umane - voglio ricordare che ne
ho avuto cognizione nella scorsa Legislatura - che non hanno mai avuto
un'autentica guida con un autentico coordinamento e che, però, messe alla prova
sono state capaci di redigere progetti, di far partecipare il CORAP, e quindi
la Regione, a bandi, hanno fatto delle realizzazioni anche pregevoli e
importanti nel settore nel quale hanno operato.
Quindi, fare una discussione così, di pochi minuti, per approvare una
variazione di bilancio che, a quello che è a mia conoscenza, non fa altro che
avviare questa liquidazione, è comunque un salto nel buio per il CORAP o quello
che ne resta. Lo ritengo profondamente sbagliato.
Da questo punto di vista, annuncio il mio voto contrario all'inserimento
all'ordine del giorno e chiedo contemporaneamente non un rinvio, ma una
prossima immediata riunione delle Commissioni competenti e del Consiglio
regionale per mettere un punto fermo ed avere, anche su questo, coraggio e
assumersi la responsabilità fino in fondo.
Per quanto riguarda l’altro punto, quello della variazione di bilancio per
finanziare le elezioni, è singolare che nel bilancio preventivo, sapendo che la
Legislatura si sarebbe comunque conclusa - i 5 anni scoccano a novembre del
2019 -, che avete approvato, non è stata prevista la posta di bilancio per
effettuare le elezioni, non so se è insufficiente o se è totalmente incapiente,
lo apprenderò e mi documenterò.
Il punto fa il paio con altre cose che sono venute fuori dal dibattito:
7.000.000 di euro, le primarie.
È una prerogativa del presidente Oliverio anche oggi stesso ha la
possibilità di indicare a quest'Aula la data del voto che prescinde da un
provvedimento amministrativo.
Per il clima che ho trovato in quest’Aula, mi auguro che il presidente
Oliverio - faccio anche questa richiesta personale - indichi il 24 novembre
come data per far ritornare la Calabria ad avere una nuova Assemblea elettiva.
Si voti prima possibile.
Ho visto una situazione politica balcanizzata, altro che maggioranza e
minoranza! Non ci sono i fondamentali.
Quindi, se si ritiene di dovere, per atti amministrativi ed urgenti,
comunque procedere ad approvare una variazione bilancio, chiedo che ci sia una
sospensione dei lavori per consentire una rivalutazione.
Sicuramente, io non sono assolutamente favorevole acché si facciano le
primarie.
Anche perché, se ci fosse l'intenzione di tornare al voto il 24 novembre,
non ci sarebbero i tempi, credo. Mi sembra difficile poter immaginare che si
possano tenere, che si possano organizzare delle primarie. Il panorama
politico, l'opinione pubblica non credo che chieda le primarie, salvo alcune
realtà politiche, alcuni circoli, che hanno legittimamente avanzato questa
possibilità.
Ripeto: l'urgenza è quella di andare al voto, di emanare provvedimenti che
possano avere una prospettiva.
In questo senso, se dovesse essere necessario approvare questa variazione
di bilancio con le modifiche che prima ho chiesto, si faccia una sospensione e
si valuti.
Prendendo atto della chiarezza del Presidente che prescinde dalla data di
indizione delle elezioni politiche, la mia richiesta è che questa data venga
resa pubblica oggi, durante questa seduta, e che la Calabria sappia qual è lo
sbocco finale di queste cose.
Sul provvedimento del CORAP, ripeto, annuncio voto contrario, ma chiedo
una un'operazione di buon senso, lo si deve alla Calabria, anche per quella
realtà si lavori e si cerchi di recuperare tutto quello che non si è fatto in
questa Legislatura.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, intervengo per esprimere la
posizione del gruppo che rappresento.
Più che in un civico consesso, mi sembra di essere in una sala dove,
invece del simbolo della Regione Calabria, c'è un panno verde e si gioca a
poker. Perché quello che viene fuori è semplicemente una strategia da
pokeristi, portata avanti da chi riesce - devo dire non tenendo conto del
valore delle Istituzioni - da un lato a coltivare il consenso populista,
dall'altro a individuare meccanismi tali da non consentire il libero esercizio
da parte dei cittadini.
Noi non siamo nemmeno nella palude del fiume Stige, caro Presidente, in
cui regna la morta gora, noi siamo nella rigogliosa Calabria.
Il mio richiamo a lei vuole essere oggi un sussulto di orgoglio da parte
di tutti quanti noi e un invito a mettere da parte ogni forma di tatticismo, di
strategia ed anche quello che diceva prima il consigliere Aieta in ragione
della responsabilità verso altri referenti e altri Presidenti di Giunta
regionale.
Sono d'accordo con il consigliere Tallini: si deve votare prima possibile,
fuori dalla strategia e fuori dal tatticismo. Perché è necessario che ci sia un
confronto di temi, di idee, un confronto sulle cose fatte e sulle cose da fare.
È necessario che questo muro, oggi, venga abbattuto con grande chiarezza e
determinazione.
Trovo strani diversi interventi, ma quelli che trovo più strani vengono da
parte di chi è stato maggioranza e dovrebbe esserlo ancora in questo momento.
Esiste o no una legge per le primarie? Se c'è, il consigliere Aieta ha
ragione, deve essere finanziata, se non c'è, invece, è perché qualcuno l'ha
abrogata.
Poiché oggi il tatticismo viene prima di quello che è il nostro ruolo
istituzionale, ritengo che sia doveroso oggi, domani, posdomani, fissare nel
primo giorno utile la data delle elezioni.
Per quanto riguarda il CORAP, così come gli altri provvedimenti, non v’è
dubbio che oggi non possiamo non tener conto di alcune emergenze, al di là
delle valutazioni su quello che è stato e come è stato approcciato. C'è un
problema? Va risolto. Non v’è dubbio che, portarlo all'attenzione di questo
Consiglio regionale, è frutto del senso di responsabilità.
Il consigliere Guccione dice: “dobbiamo discutere le pratiche in
Consiglio”. Consigliere Guccione, siamo in Consiglio. Non capisco perché si
voti “no” a inserire dei punti in discussione all'ordine del giorno, c'è il
tempo, volendo, in questa seduta di Consiglio odierna. Non ha senso rimandare sine die o, addirittura, parlarne nella
Conferenza dei capigruppo sapendo che non decide o, al massimo, decide di
discuterne in Consiglio.
Ritengo che oggi sia il tempo della chiarezza e della verità e, nel
ribadire il mio sostegno e quello del gruppo che rappresento a queste due
proposte di legge, fuori da ogni logica e da ogni retorica, ritengo oltremodo
importante, necessario, impellente stabilire oggi, nella prima data possibile,
l'elezione del Consiglio e della Giunta regionale.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Gallo. Ne ha facoltà.
Credo che sia opportuno, anche da parte del gruppo della Casa delle
Libertà, intervenire su questo argomento non secondario, importante; un
argomento che più volte in quest’Aula noialtri, che abbiamo in questi anni
rappresentato un'opposizione seria e netta nei confronti del presidente
Oliverio, abbiamo sollevato.
Oggi, però, a me fa piacere che ci siano anche altri colleghi che
intervengono su questo argomento e dicono che la pensano alla stessa maniera.
Noi lo abbiamo sollevato in tempi non sospetti, alcuni mesi addietro, quando
sollevare questo argomento significava, in qualche circostanza, avere anche dei
mugugni.
Lo abbiamo fatto perché lo riteniamo giusto - non secondo calcoli di
convenienza ma solo giusto - in una Legislatura che in quest'ultima fase si è
trascinata stancamente, che ha visto tanti fallimenti - e mi fa piacere che siano
sottolineati non solo da questi banchi, ma anche dai banchi della maggioranza
-, una Legislatura che in questi ultimi mesi ha visto una maggioranza politica,
quella del Partito Democratico, non essere in grado, quasi mai, di avere il
numero legale e, quindi, di portare in porto i provvedimenti. Stasera ne
abbiamo una plastica immagine, attraverso la spaccatura che viene fuori anche
dagli interventi dei colleghi di maggioranza.
Comunque, oggi finalmente riusciamo ad arrivare a redde rationem. Oggi abbiamo in Aula un provvedimento che è un atto
dovuto: la variazione di bilancio che stanzia le somme necessarie per
l'esecuzione delle elezioni regionali. È un atto dovuto rispetto al quale non
si può sfuggire, non si può mancare, rispetto al quale non si può, anche
attraverso artifici, non consentire che esso sia messo all'ordine del giorno e
venga discusso. Ci dice il Presidente: “è un atto che, in ogni caso, non
rallenta le elezioni, perché le elezioni possono essere lo stesso convocate
anche in mancanza di questo provvedimento” e, allora, oggi finalmente siamo ad
un bivio, non solo questo provvedimento va portato all’ordine del giorno e va
approvato, ma va anche sottolineato questo aspetto: non si può andare oltre la
data di scadenza naturale che è quella del 24 di novembre. Non perché noi
bramiamo le elezioni perché siamo pronti o perché, come centrodestra, riteniamo
che la vittoria sia ormai ad un passo, ma semplicemente perché non è possibile
rimanere di più.
Forse tutti i coloro che sono eletti, se potessero approvare un
provvedimento, approverebbero un provvedimento secondo il quale le elezioni non
si dovrebbero svolgere più e si rimarrebbe sempre presso le cariche elettive,
senza ipocrisia. Ma non è possibile e non è possibile procrastinare la data delle
elezioni.
Abbiamo detto in Aula 3-4 mesi fa, quando altri facevano finta di non
capire, che non è possibile pensare ad una data delle elezioni che possa essere
l'ultima data possibile del 26 gennaio. È l'ultima data utile, presidente
Ciconte, significherebbe fare la campagna elettorale durante il periodo
natalizio ed allontanare la gente ulteriormente dalla politica e quando la
gente si allontana ad essere sconfitta è la politica stessa. Perché, se noi non
coinvolgiamo la gente in questa competizione elettorale, siamo sconfitti. La
gente deve partecipare, ha volontà di partecipare. Nelle ultime elezioni
amministrative che si sono svolte in vari Comuni, la gente ha partecipato, è
scesa in piazza, ha ascoltato i comizi, ha ascoltato i confronti democratici ed
elettorali si è determinata ed ha votato.
Noi vogliamo questo e non è possibile che questo avvenga in piena stagione
invernale, nel mese di gennaio, quando la gente è impossibilitata a partecipare
per la rigidità del clima, non può scendere nelle piazze e, soprattutto, può
anche non partecipare alle elezioni se nella data scelta capita una giornata
estremamente rigida, come si rischia che sia a gennaio.
Non si può andare a date successive al 24 novembre. Chiediamo, ancora una
volta, che il Presidente della Giunta regionale che ha il potere assoluto di
determinare le elezioni, si determini a breve per la data del 24 di novembre.
Non si può andare oltre, non è giusto, non è etico, non è morale.
Oggi noi diamo la nostra disponibilità ad approvare questo provvedimento
che è necessario ed utile affinché si svolga la competizione elettorale.
Per quanto riguarda le elezioni primarie, se il Consiglio ha i numeri
approvi una legge e le abroghi, ma in queste condizioni vanno previste anche le
somme necessarie per lo svolgimento, è un atto dovuto. Se il Consiglio poi è
capace determinarsi, noi diamo eventualmente la nostra disponibilità per
abrogare la norma per lo svolgimento delle primarie, anche nella prossima
seduta utile. Questa è sicuramente una somma che si andrà a risparmiare.
Per quanto riguarda l'altro provvedimento che riguarda il CORAP, quindi
l'introduzione all’ordine del giorno, io confesso che non ne conosco i
contenuti, questo provvedimento non è giunto sul nostro tavolo, non è stato
ragionato e discusso con noi. È un provvedimento abbastanza delicato, per
questo chiediamo che ci sia un lavoro attraverso le Commissioni competenti o,
comunque, che ci siano misure di salvaguardia per i lavoratori e per i
dipendenti del CORAP, perché il rischio, naturalmente, in caso di liquidazione
è notevole e le preoccupazioni sono tante non conoscendo il provvedimento.
Pertanto, chiediamo che su questo ci sia un approfondimento o, comunque,
dei documenti che accompagnino il provvedimento per favorire misure di
salvaguardia nei confronti, innanzitutto, dei lavoratori.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Bova. Ne ha facoltà.
Grazie. Intervengo solo per ribadire alcuni
concetti che sono già stati espressi dai consiglieri Guccione e Giordano, nuovo
entrato che ha avuto già modo di capire quali sono le dinamiche dei lavori
consiliari. Anticipo già il mio voto contrario ad entrambe le richieste di
inserimento di punti all'ordine del giorno. Questo rischia di essere un
Consiglio che passa alla storia come quello in cui si tuona sempre, si lanciano
gli strali, si dice questo, si danno lezioni a destra, a sinistra, soprattutto
dai banchi delle opposizioni. Lo dico tanto al consigliere Tallini, tanto ai
consiglierei Gallo, Orsomarso e Arruzzolo. Grazie, Presidente, perché mi dà la
possibilità di poter dire certe cose, dopodiché però si vota a favore,
addirittura sento che c'è chi ha votato contro in Commissione e ora vota a
favore. Spiegatemi bene quali sono certe dinamiche perché, poi, tutti tiriamo
sempre in ballo questo interesse dei calabresi. Attenzione che se ci prendono
dalle orecchie, poi, i calabresi non sono i populisti o i 5 stelle o i Vaffa
eccetera eccetera. Assolutamente, Prendo le distanze, lo dico non per una
simpatia personale, ci mancherebbe, ma verso una forza politica che è un
alleato di Governo, di un Governo di cui faccio parte e con i quali spero e
auspico che costruiremo qualcosa di molto più importante anche a livello
regionale, nonostante tutte le parole che si stanno dicendo. L'ho detto in
tempi non sospetti, mi ricordo una battuta, oggi la ripeto in Consiglio con un
poco di orgoglio, quando qualcuno diceva se vi dò un Arturo Bova quanti 5
Stelle mi date? Insomma forse oggi……
(Interruzione)
PRESIDENTE
Consigliere Tallini, per cortesia, faccia
completare il collega. Consigliere Tallini, quando lei ha parlato non è stato
disturbato. Non interrompa.
(Interruzione)
Come? Per me votiamo anche domani, consigliere
Tallini.
PRESIDENTE
Non è un dibattito personale, consigliere
Tallini, faccia completare.
Consigliere Tallini, le ricordo che se lei
avesse voluto forse avremmo votato prima, poi i giornalisti facciano le loro
considerazioni. Chiudiamola qua, non ho intenzione di fare polemica,
assolutamente. Ma scusate, avete parlato, avete avuto la possibilità di dire
quello che volevate, scusate un attimo, fatemi fare un intervento tranquillo. è
normale che vado ad esprimere il perché voto contro, anche perché voto contro
quello che ha chiesto il mio Presidente, consigliere Tallini. Quindi, per
favore, fatemi esprimere il mio concetto.
Partiamo dal provvedimento quello sulla
variazione di bilancio, per il finanziamento delle elezioni. Non solo dico
quello che è stato detto dagli altri e che, quindi, lo si doveva sapere, non è
che non si sapeva che si andava alle elezioni. Non capisco perché ogni qual
volta ci sia non dico una nota polemica, ma un disappunto, chi esprime il
disappunto è populista o si tratta di tatticismo o si gioca sul tavolo di poker
o altro. Qualcuno mi vuole portare, per favore, la modifica in modo tale che io
abbia contezza di quali sono gli estremi di questa modifica, di cosa è compreso
in quella copertura finanziaria, se dobbiamo fare la modifica di bilancio.
Perché, se c'è la copertura delle primarie istituzionali, voto contro perché
sono contrario alle primarie, alla celebrazione delle primarie istituzionali e
voto contro, non voto certo per quella copertura. Visto che dite che si parla
dell'interesse dei calabresi, se usciamo fuori da qua e diciamo che abbiamo
investito, bloccato un milione di euro, due milioni di euro per fare delle
primarie istituzionali quando i partiti di riferimento del Governo e della
maggioranza regionale non vogliono le primarie, cosa diremo? Qui finisce la
politica, la politica viene tirata un po' troppo dalla giacca ed in maniera
poco opportuna, la si scavalca forse perché viviamo di questo eterno conflitto
di interesse per cui, incredibilmente, i rappresentanti politici corrispondono
a chi siede nelle sedi istituzionali e vi è quel famoso conflitto di
competenze, di interessi di cui si parla, si parla, si parla tanto.
Dico un'altra cosa, lo voglio dire anche
perché ho visto l'attacco, non l’attacco ma la ripresa dal consigliere Aieta
nei confronti del consigliere Guccione: scusate, se il Presidente della
Commissione dice che è un atto dovuto, che dobbiamo farlo per andare al voto,
il Presidente della Commissione bilancio si poteva ricordare prima di questo
atto dovuto e sollecitare in questo senso per l'approvazione?! Altrimenti i
giornali diranno che dietro questa operazione è camuffata l'operazione di
finanziamento delle eventuali primarie.
A dare adito a queste cose non ci sto, non
vedo poi perché non si possa portare in Commissione subito, fare una riunione
subito, discutere di queste cose, vedere cosa si va a finanziare a livello
elettorale e vedere che tipo di manovra o di modifica fare su questo. Quindi mi
fermo qua per motivare il voto contrario.
Analogamente per la questione CORAP, mi ha
chiamato un signore, mi arriva una telefonata e questo signore mi dice
allarmato: “Sono un padre di famiglia se chiudete me ne vado a casa”. Anche lui
non sa che cosa sta succedendo. Ma decisioni di questo tipo, in un Consiglio
regionale, non si devono discutere in Commissione? è una discussione che può
essere affrontata al buio? Cioè oggi si viene a dire che c'è una procedura di
liquidazione coatta in atto che può portare, addirittura, anche ad ovvi e
conseguenti licenziamenti e non si discute approfonditamente di una tematica di
questo tipo e ci si dice “votate”. Ma votate che cosa? Come? Perché? Quali sono
le ragioni? Una discussione la vogliamo fare o non la vogliamo fare? Per queste
ragioni e non per altro, non per tatticismi. Per me si può votare domani non il
24 novembre, domani può stare anche bene. Non per tatticismi, annuncio il mio
voto contrario all'inserimento di entrambi i punti all'ordine del giorno.
Voglio dire che, ovviamente, è una posizione personale perché non abbiamo avuto
modo di chiarirla a livello politico, all'interno del partito di cui faccio
parte.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Mirabello. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Prendo la parola per
chiarire un aspetto che, secondo me, non è secondario rispetto alle due
richieste d'inserimento all'ordine del giorno dei due provvedimenti di legge.
In particolare vorrei spendere qualche parola sul provvedimento di legge che
reca anche la mia firma, di cui sono primo firmatario e relativo alla modifica
alla legge regionale istitutiva dei CORAP, la legge regionale 16 maggio 2013
numero 24, perché mi pare che manchi nella discussione una considerazione elementare
che sottopongo all'Aula, pregandovi di affrontare questo tipo di riflessione.
Qui non stiamo discutendo in linea generale e non è in discussione l'istituto
del CORAP e le ragioni che lo hanno portato sin qui. Qui si sta discutendo di
uno stato di crisi che è oggettivo e della possibilità di attivazione delle
procedure previste dalla legge 267 del 1942 (e ss.mm.ii) cioè dalla legge
fallimentare di estendere anche al CORAP il range
delle ipotesi da essa previste, includendo anche l'ipotesi della liquidazione
coatta amministrativa. Siamo in uno stato di profonda crisi e di decozione e
dunque non approvando questa proposta di legge, al di là del merito, in ordine
alla discussione, a quant'altro, noi non evitiamo lo stato della crisi o ancor
peggio non evitiamo l'ipotesi del fallimento, semplicemente apriamo il
ventaglio delle procedure previste dalla legge fallimentare includendo fra le
ipotesi spendibili in questo caso quella della liquidazione coatta
amministrativa.
Noi oggi non mettiamo in liquidazione nulla,
semplicemente allarghiamo il raggio delle possibilità, dando l'opportunità alla
Giunta di utilizzare un meccanismo semplificato previsto dalla legge 267.
Quindi credo che questo tipo di riflessione vada affrontata al fine di
comprendere la complessità della materia di cui trattiamo. La seconda
considerazione che velocemente vorrei fare, Presidente, riguarda, invece, la
vicenda dell'altra proposta di legge, vale a dire la variazione di bilancio con
l'inserimento delle poste relative alla celebrazione delle elezioni regionali.
Dal punto di vista politico possiamo fare le discussioni che vogliamo, però
oggi l’Aula è chiamata ad affrontare una discussione dal punto di vista
tecnico, relativa alla predisposizione degli atti di bilancio necessari ad
affrontare la scadenza elettorale nel ventaglio delle ipotesi previste dalla
legge. A questo proposito, in ordine alla vicenda delle elezioni primarie che
ciclicamente in Calabria negli ultimi anni sono state utilizzate, a volte per
fare le battaglie a favore, a volte per fare le battaglie contro, a volte per
fare, come dire, importanti questioni di identità territoriale, a volte invece
per affidarsi ad altri tipi di interventi politici che provengono dall'esterno,
ebbene, anche qui, siamo di fronte a un dato oggettivo: c’è ancora in vigore
una legge regionale che prevede le primarie. Io per primo l’ho sempre sostenuto
e lo sostengo anche in quest'Aula, che, per come è fatta, la legge sulle
primarie lascia ampi margini di discussione ed è molto criticabile. Però la
legge c'è! Allora se c'è la volontà di abrogare la legge, riprendendo il
ragionamento che era stato fatto poc'anzi da qualche collega, perché per cinque
anni nessuno si è posto il problema e solo oggi che dobbiamo predisporre gli
atti necessari ad attivare le procedure di legge ci si pone il problema di
abrogare la legge? Abroghiamola! ma finché la legge è in vigore dobbiamo fare
riferimento ad essa e non alle nostre volontà, agli auspici o alle nostre, come
dire, visioni politiche; dobbiamo tenere atto e fede a quello che è il dettato
legislativo e oggi la legge ci dice che è in vigore la possibilità di celebrare
queste primarie e quindi di attivare le procedure necessarie. Che poi si
facciano o non si facciano le primarie questo è un altro paio di maniche e si
apre il discorso su una valutazione di natura politica.
Anche qui volevo fare una velocissima
riflessione su un aspetto che è, invece, più prettamente politico e che
riguarda il mio gruppo e il mio partito. Mi rammarico, come tutti gli altri,
del fatto che su questi punti non sia stata fatta una preliminare discussione,
però – attenzione! - perché poi bisogna essere lineari nei ragionamenti: o
decidiamo che le cose vanno affrontate, e quindi che la discussione non può
prescindere dal considerare la necessità di fare subito il capogruppo del
Partito Democratico, oppure, se non vogliamo fare il capogruppo, poi, non ci
possiamo lamentare se, dal punto di vista organizzativo, le cose non vanno come
dovrebbero andare. Allora, approfittando di questo spazio all'interno del
pubblico consesso, dico ai miei colleghi: riuniamoci fra cinque minuti e
nominiamo il capogruppo del Partito Democratico. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Scalzo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Ho ascoltato tutti con
attenzione e devo aggiungere solo poche cose a ciò che, prima di me, ha
richiamato il collega Arruzzolo. Con un lapsus
del 6 agosto, del 26 agosto in una riunione ufficiale si è stabilito percorsi,
date, funzionamento dei lavori dell'Aula. Allora mi chiedo se hanno valore
determinate riunioni ufficiali, se bisogna rispettare le deliberazioni di
quella riunione o se pure l'Aula, quest'Aula, l'Aula consiliare viene trasformata
in un'Aula universitaria. Lo dico in maniera sommessa anche con rispetto delle
lezioni che abbiamo ascoltato, alle quali abbiamo assistito e volte a sviare il
problema nella sua interezza e che bene il collega Orsomarso ha spiegato anche
motivando la posizione dei gruppi ai quali facciamo riferimento, insieme al
collega Orsomarso, noi moderati e Fratelli d'Italia.
Bisogna ragionare di ciò che abbiamo di
fronte e oggi abbiamo di fronte due cose di cui non solo il collega Giuseppe
Giordano, che ho prima salutato, non ha avuto opportunità di conoscere. Caro
consigliere Giordano, neanche noi in nessun’altra occasione di Commissione o in
nessuna occasione abbiamo avuto modo di conoscere nei contenuti, di discutere
delle problematiche. Quindi, fino a questa mattina, eravamo all'oscuro di ogni
altro ordine del giorno che potesse essere inserito fuori sacco, come suole
dirsi, in questa seduta. Allora mi sembra chiaro che molti dei discorsi che si
sono fatti potevano anche essere evitati, avendo, così, rispetto della seduta,
dell'Aula, dell'istituzione, perché non si delibera in un modo e poi si procede
in un altro, con le urgenze non si grida, di volta in volta, al lupo al lupo,
non si camuffano come fatti tecnici cose che invece hanno un valore politico.
L'abbiamo detto più volte e lo ribadiamo: c'è un dato certo ed è la
convocazione delle elezioni.
Pensate che alla fine della Legislatura i
calabresi non capiscano che nessun significato, nessuna differenza c'è tra una
settimana prima e una settimana dopo? Bisogna andare a votare, questa è una
prerogativa del Presidente della Giunta regionale che in ogni momento può
esercitare. Certo sarebbe opportuno, forse, anche da un punto di vista politico
e istituzionale, che si potesse esprimere, piuttosto che leggerlo dai giornali,
che si potesse decidere in quest’Aula o in una riunione dei capigruppo
allargata anche all'Ufficio di Presidenza, al Presidente della Giunta, se lo
dovesse ritenere, altrimenti lo apprenderemo dai giornali come tante altre cose
abbiamo appreso in questi in questi anni. Ma non si può fare passare il tutto
per un aspetto puramente tecnico, per un atto dovuto, perché bisogna avere
rispetto dell'intelligenza di ognuno di noi, di come ognuno può e deve
interpretare degli atti che deve conoscere. C’è un atto che parla di una
variazione di bilancio però, poi, nella variazione di bilancio per le spese
elettorali sono previste anche le spese per le primarie. A parte che è
sbagliata la cifra, lo diceva prima anche il collega Guccione, è sbagliata la
cifra, io mi ero documentato, nella scorsa Legislatura era prevista la cifra di
sette milioni e ottocento mila euro di spesa elettorale adesso con sette
milioni di euro si finanzierebbero sia le elezioni primarie sia le spese
elettorali. Allora dico questo: nessuno vuole forviare, deviare o ritardare
l'approvazione di questa norma, però bisogna avere rispetto, bisogna avere
rispetto, anzitutto, per noi stessi, per le istituzioni che rappresentiamo e
quindi bisogna che la proposta torni in Commissione, alla Conferenza dei
capigruppo, per portarla in Aula scindendo le due cose.
Credo che le primarie siano un atto che si
può scegliere di indire, pagandole con soldi privati senza andare a intaccare
somme del denaro pubblico e per il resto, voglio dire, anche sulla vicenda del CORAP
credo che anche quella sia una responsabilità tutta della Giunta, dovremmo fare
solo una presa d’atto con un voto ma senza conoscere la delibera. Lo dico
veramente con rispetto nei confronti anche di chi ha una posizione diversa, lo
dico perché siamo in quest'Aula e bisogna evitare di fare a chi corre più
avanti, a chi salta più avanti. L'ho detto prima e lo ribadisco: si convoca una
riunione dei capigruppo, si fissa la data del Consiglio regionale e si portano
scisse le cose, i costi per la campagna elettorale e la data delle elezioni
regionali. Per queste motivazioni, che mi sembrano così chiare, che sono di
facile lettura non solo per gli addetti ai lavori ma anche per chi ci ascolta,
per chi ci legge, credo che sia assolutamente logico che su questo si debba e
si possa esprimere una contrarietà, soprattutto a questo modo di operare. Per
questo motivo esprimo a nome del gruppo dei moderati il voto contrario. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Bevacqua. Ne ha facoltà.
Sto sempre in Aula perché è giusto rispettare
e ascoltare il lavoro dell'Aula più che uscire fuori e fare discussioni tra di
noi. Non nascondo il mio imbarazzo ad intervenire in questo ambiente così strano
che noto e riscontro da più tempo in questa Aula. Saremmo sciocchi, miopi e
falsi se non dicessimo che oggi c'è una discussione forte all'interno del
partito, c'è una discussione forte sulla prospettiva del Consiglio, di questa
maggioranza, di quest'ipotesi che si prospetta a livello nazionale; c'è una
discussione forte e quindi non mi meraviglio di posizioni che possono essere di
tifoseria, di partigianeria o di altro genere perché è naturale che sia così.
All'interno di un partito è naturale che si verificano queste situazioni e
questi comportamenti del singolo, a partire dal mio. Quello che mi meraviglia
in questa vicenda è la mancata collaborazione tra la Presidenza di questo
Consiglio regionale e il Presidente dell’Esecutivo regionale, perché oggi si
dovrebbe mediare e capire qual è lo stato d'animo dell'Aula, attraverso
l’interlocuzione tra il Presidente del Consiglio, e quindi l'Ufficio di
Presidenza, e il Presidente dell'Esecutivo regionale. Se siamo maturi e uomini
vaccinati non possiamo non tener conto di queste cose, che siamo ad uno, due,
tre, quattro mesi dalle elezioni e che c'è questa fibrillazione in atto nei
vari movimenti politici, perché, come si è visto, Forza Italia, oggi, perché ha
interesse a fare le primarie sezionali sostiene una linea, c’è chi come
Fratelli d'Italia sostiene un'altra linea e chi al nostro interno sostiene
un’altra linea ancora.
È naturale che ci siano queste fibrillazioni
all'interno del Consiglio regionale negli ultimi mesi dalle elezioni, ma quando
mancano poi le regole elementari per poter tenere il Consiglio regionale in
questi momenti di fibrillazione allora mi pongo il problema che manca qualcosa
e invito, in questo caso, il vicepresidente Ciconte e l’Ufficio di presidenza a
non permettere più di portare in Aula provvedimenti che non siano condivisi
dalla Conferenza dei capigruppo, in modo che nessuno possa fare il tifoso o il
partigiano in quanto ripristiniamo delle regole che oggi sono necessarie per
poter garantire quell’ambiente sano, sereno che non c'è più né all’interno
della maggioranza né all’interno della minoranza; è naturale, è logico che a
pochi mesi dalle elezioni si creino queste tensioni e quindi credo che il
rispetto verso i calabresi sia quello di saper gestire questi pochi mesi
rimasti alle elezioni. Non è un problema inerente il singolo consigliere
regionale, io le mie posizioni le ho espresse nel mio partito davanti a tutti i
miei consiglieri e in quella sede. Consigliere Battaglia, eravamo rimasti, come
Partito Democratico, che ogni passaggio, da qui alle elezioni, venisse
concordato insieme da tutto il gruppo del PD, quindi questa è la posizione che
mi permetto di evidenziare e di ricordare ai colleghi del PD presenti in
quell'Aula.
Questo non è avvenuto in questi giorni e in
questi mesi, quindi l'invito che faccio in questo caso all'Ufficio di
Presidenza, per conto del vicepresidente, è di non permettere più di portare in
quest'Aula provvedimenti non condivisi, fuori sacco, perché non è più il tempo
di fare queste operazioni, perché le fibrillazioni che ci sono si notano, si
conoscono, sono note a tutti. Evitiamo di dare un cattivo spettacolo alla
Calabria, al Consiglio regionale, cercando di essere intelligenti e razionali e
di portare all'attenzione del Consiglio dei punti condivisi che non creano
divisioni. Questo mi sento di dire all'Ufficio di Presidenza e al
vicepresidente Ciconte: evitiamo di dare questo brutto spettacolo all’opinione
pubblica calabrese, non ci guadagna nessuno perché chi pensa di fare il più
forte, di mostrare i muscoli, di ricattare, di minacciare o di condizionare non
ha capito nulla.
Ci perdiamo come politica, come Consiglio
regionale e ci perdiamo da un punto di vista ella dignità e della credibilità
nel ruolo che svolgiamo.
Consigliere Bevacqua, grazie dell'intervento
ma volevo fare una precisazione: il Presidente del Consiglio, in questo caso
sono io perché sostituisco il presidente Irto, se c'è una proposta da parte del
Presidente della Giunta la deve portare all'attenzione dell'Aula ai sensi
dell’articolo 42 del Regolamento interno del Consiglio regionale. Ha chiesto di
intervenire il consigliere Parente, ne ha facoltà.
Grazie. Presidente, intervengo solo per
esprimere il voto favorevole da parte del gruppo di Forza Italia al
finanziamento, all’impegno di spesa riguardante la legge elettorale. Al di là
di tutto quello che si è detto c'è una questione di principio: c'è una legge
che va applicata e si prevede l’impegno di spesa per non incorrere in quello
che la Corte dei conti ogni giorno ci specifica, non possiamo fare leggi e poi
non finanziarle approfittando dei motivi più svariati. Sull'abolizione delle
primarie siamo tutti d'accordo. Le primarie sono un istituto di democrazia che
andrebbe finanziato con soldi dei partiti, delle organizzazioni politiche e non
certo dei cittadini. Nutro tanti dubbi sul fatto che le stesse possono essere
abrogate in questo periodo perché si tratta sempre di una legge elettorale e
non credo che un mese, due mesi prima delle elezioni si possa andare ad
abrogare una legge elettorale.
Per quanto riguarda il CORAP noi, come diceva
prima il consigliere Tallini, abbiamo studiato il provvedimento, per quanto il
tempo sia stato molto ristretto, e siamo sostanzialmente d'accordo
sull'impianto della legge che, tra l'altro, richiama leggi nazionali, leggi
fallimentari. Si tratta di una amministrazione, di una liquidazione coatta
amministrativa e quindi di una procedura abbastanza conosciuta. Trattandosi di
una legge regionale si poteva sviluppare al meglio e puntualizzare meglio
quella che è la problematica della salvaguardia dei lavoratori; si poteva fare,
sicuramente, qualcosa di più specifico e incisivo che, invece, non troviamo in
questa proposta di legge. Per cui siamo disponibili ad affrontare, anche
immediatamente in Aula, questo provvedimento senza rimandare. Considerate che
si tratta di un intervento assolutamente importante e fondamentale è che
andrebbe approvato prima possibile. Per cui noi rimaniamo disponibili ad
affrontare, emendare ed integrare questa legge per chiuderla prima possibile.
Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pedà.
Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo soprattutto riguardo
alla richiesta di inserimento della proposta di legge sul CORAP. Credo che
negli ultimi mesi la vicenda del CORAP sia stata non sottovalutata ma non ben
focalizzata rispetto all'importanza che comunque oggi in Calabria, dopo
l'approvazione della ZES, ha il know-how,
il background del personale del CORAP
che dovrebbe dare anche un supporto in termini di sviluppo della ZES stessa.
Non vedo il professore Russo in Aula, però, Presidente, vorrei ricordarle che
questo Consiglio regionale ha votato un ordine del giorno per l'inserimento
dello sportello ZES a Gioia Tauro ed in proposito chiedo a che punto sia
l’attivazione dello stesso sportello. Rispetto a questo siamo favorevoli, in
linea di massima, ad una salvaguardia del CORAP e delle maestranze, delle
professionalità che sono presenti all'interno. Chiederei, quindi, se è proprio
necessario - vedo qui dirigenti anche delle attività produttive - votare questa
legge a salvaguardia del CORAP oggi o se invece sarebbe opportuno fare un
emendamento, collega Tallini, che possa assicurare la salvaguardia. Non lo
vedrei, Presidente, dal punto di vista soltanto delle persone intese come
lavoratori, ma di quello che portano all'interno delle loro competenze questi
lavoratori. Ogni volta che parliamo dei lavoratori sembra che vogliamo, collega
Esposito, salvaguardare solo il posto di lavoro. Questo è legittimo e
necessario ma noi dobbiamo salvaguardare, così come nel campo della medicina,
anche tutte le competenze che hanno acquisito i lavoratori, perché una cosa è
che venga formata una nuova figura professionale all'interno di un'azienda,
altra cosa è che, comunque, continui a lavorare, ad operare chi ha già
acquisito un bagaglio di esperienze.
Nel caso degli O.S.S. l’esperienza lavorativa
era di un paio di anni ma nel caso del CORAP si tratta un'esperienza
ultraventennale di professionisti che hanno visto nascere le zone industriali,
di gente che ha visto nascere le zone industriali e che oggi servono più che
mai a questo territorio, specialmente se crediamo fermamente, Presidente, così
come ci abbiamo creduto, che questa Calabria possa svilupparsi attraverso la
ZES.
Ecco perché le chiedo, anche rispetto a
questa proposta di legge, se siamo convinti, colleghi consiglieri, che vada
approvata necessariamente in urgenza, oggi, mentre sarebbe opportuno poterla
riguardare bene e, nel caso in cui le professionalità non siano salvaguardate,
che venga, così, emendata in modo che si possano salvaguardare e reinserire
tutte quelle professionalità che devono andare, necessariamente, a seguire l'iter
di sviluppo della ZES Calabria.
Rispetto all'altra proposta è già intervenuto
il mio capogruppo, noi siamo favorevoli a votare il primo giorno utile e quindi
il nostro gruppo va verso quella direzione che può portare la Calabria al voto
prima possibile, ridando la parola ai calabresi. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Esposito. Ne ha facoltà.
Sarò
veramente breve perché la posizione circa i due provvedimenti per i quali è
stata richiesta l’iscrizione all'ordine del giorno l’ha già espressa il mio
capogruppo, il collega Arruzzolo, con delle motivazioni che sono state riprese
dall'Aula.
Mi permetto di aggiungere alcune riflessioni
di tipo politico che sono venute fuori dal dibattito, perché, inevitabilmente,
dal dibattito sembra- -, vedremo se poi ci sarà consequenzialità nel momento
del voto - che si stia determinando una bocciatura della richiesta di
iscrizione all'ordine del giorno dei due provvedimenti riguardanti la
variazione di bilancio e le problematiche del CORAP e non perché nessuno di noi
crede all'importanza di questi due provvedimenti, così come spiegato
ampiamente, non ultimo dal collega Pedà per quanto riguarda il problema del
CORAP.
Il dato politico è che, probabilmente, si va
verso una bocciatura dell’iscrizione all'ordine del giorno di due provvedimenti
proposti dal Presidente della Giunta regionale e la cosa dal punto di vista politico
ritengo abbia una grande importanza e sia estremamente pregnante.
Ricordo a me stesso, presidente Ciconte, che
per essere iscritti all'ordine del giorno i due provvedimenti necessitano del
voto favorevole dei due terzi dei presenti quindi, da come si è svolto il
dibattito, ritengo che questi numeri non ci siano, ma questo lo vedremo, da qui
a poco, nel momento della votazione.
Questo dibattito che cosa dimostra ancora una
volta? Credo che dimostri il fallimento dell'azione politica di questo centro
sinistra e quindi in primis del
presidente Oliverio. Collega Aieta, se c'è qualcuno che deve portare la croce,
sicuramente non posso essere io, ma il Presidente della Giunta regionale, il
Presidente della Regione Calabria. Se di croce si parla, sicuramente ci sono
degli onori e degli oneri rispetto a quella che è stata l'indicazione degli
elettori a novembre del 2014. Condivido anche quello che è stato detto dai
banchi dell'opposizione e dai banchi della maggioranza, non ultimo dal collega
Greco, che bisogna dare, nel più breve tempo possibile, la parola ai calabresi
affinché i calabresi decidano a quale governo affidarsi. Magari un’idea del
genere fosse balenata per intero all'interno del Parlamento italiano, avremmo
dato la parola agli italiani, non avremmo assistito alla nascita di un governo
innaturale PD-5 Stelle. Il Governo c'è, tant'è che anche qui è stato detto,
forse ringalluzziti e rinvigoriti, che questo esperimento innaturale PD-
MoVimento 5 Stelle potrebbe essere anche occasione di laboratorio politico e la
Calabria viene spesso usata per questi laboratori politici, per traslare questa
colazione anche sul territorio calabrese, l'ha detto Arturo Bova. Ad Arturo
Bova, se me lo consente, Presidente, direi se c'è questa coalizione e se ci
sarà Oliverio. Ma al di là della battuta, più dal punto di vista tecnico, è
stato detto che quello della variazione di bilancio è un procedimento tecnico,
si copre un vuoto che aveva il bilancio, perché nel bilancio si sarebbe dovuta
prevedere quella cifra, visto che non c'è una scadenza traumatica e che stiamo
andando fisiologicamente alla scadenza delle elezioni. Perché non è stata
messa? Sfrutto questa occasione per dire che con coraggio il Dipartimento bilancio
è riuscito a trovare i sette milioni, peccato che lo stesso Dipartimento bilancio
non abbia trovato due milioni per storicizzare i precari della Regione, della
legge 1 e della legge 12 e, a tal proposito, vedo alzarsi l'assessore Robe.
Assessore Robe, se non è urgente le chiedo 30 secondi della sua pazienza.
Presidente Mirabello, lei ci ha convocato d'urgenza, perché l'aveva previsto il
Consiglio regionale, ad agosto in una terza Commissione con un unico punto
all'ordine del giorno sulla questione dei precari, collega Gallo, legge 1 e
legge 12. La Commissione, in modo unanime, aveva stabilito un percorso,
l'assessore aveva preso degli impegni, credo che su indicazione dell'assessore
li avesse presi anche il dipartimento, era il 6 agosto siamo all’11 settembre e
mi chiedo che cosa siamo venuti a fare il 6 agosto, da lei convocati, qui a Reggio,
in una giornata di caldo afoso agostiano. Nulla è stato fatto. Tra le altre
cose mi giunge notizia che anche il TAR è statico e penalizzato dalla mancanza
di un decreto di salvaguardia per i nove del famoso elenco B che erano stati
esclusi. Quindi paralisi assoluta, addirittura la politica con la p minuscola
riesce a paralizzare anche l’attività amministrativa del TAR perché,
giustamente, anche dal punto di vista amministrativo ci si aspettava il decreto
che probabilmente poteva risolvere la questione e quindi il problema dei
precari. Queste sono le cose di cui probabilmente è utile discutere da qui a
fine Legislatura e queste sono state le considerazioni alla base
dell'intervento del collega Arruzzolo, all'inizio di questa discussione.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente della Giunta regionale. Ne ha
facoltà.
Presidente,
colleghi consiglieri, intervengo brevemente, per alcune considerazioni e parto
dal secondo provvedimento, relativo al CORAP.
Innanzitutto
mi preme ricordare che la delibera di Giunta regionale per la costituzione del CORAP
risale al 2014 e che nei primi sei mesi si è avviato il processo di fusione
delle ASI nel CORAP, com’era previsto naturalmente dalla legge. Vorrei
ricordarlo al consigliere Guccione che, nei primi sei mesi, è stato assessore
con me in Giunta regionale e anche con questa delega.
La
situazione grave che emerge oggi è determinata dal fatto che si è avviato un
processo di ricognizione del disastro dei bilanci delle ASI, che fa emergere un
quadro davvero preoccupante, con un buco consistente e la concreta possibilità
che il CORAP vada in default, non
perché in questi anni ci sia stato un fallimento della gestione ma perché c’è
stata la possibilità di fare la ricognizione dei fallimenti, che sono più di
uno.
Anzi, devo
dire che in questo ci sono le capofila di questi fallimenti, che sono le ASI di
Reggio Calabria e anche quella di Cosenza, che non sono figlie dei fallimenti
di questi quattro anni.
I fallimenti
sono stati accumulati nel corso di un’allegra, spregiudicata gestione e di un
uso delle ASI che fa “tremare le vene ai polsi”!
Oggi quale
situazione viene fuori proprio perché il CORAP ha consentito una ricognizione,
e l’avvio di un processo di ordine?
La
situazione che viene fuori oggi è che si è in presenza di un pericolo di default e cioè che, per via di
pignoramenti, perdite, impossibilità di pagare i creditori e, in primis, i dipendenti, si assisterà,
se non si provvede, ad un default
senza alcuna tutela dei dipendenti e del patrimonio!
Quindi,
quello che vi sto chiedendo non è una forzatura o di votare alla cieca.
Vi sto
chiedendo un atto di responsabilità, perché attraverso la liquidazione coatta
amministrativa si determina una condizione, la possibilità di ricorrere a
quest’istituto, che non è previsto dalla legge regionale ma dalla legge
fallimentare e di poter governare il processo, di elaborare un piano, che
consenta di governare il processo, non di subirlo.
Tutto qui.
Poi, d’altronde, la richiesta di discutere nel merito del CORAP mi pare sia
stata avanzata anche dal consigliere Orsomarso e da più parti.
L’ho detto.
Ho cercato di dirlo nel mio intervento introduttivo di discutere nel merito del
CORAP. È una richiesta giusta. Anzi, ritengo che, proprio alla luce di questo
provvedimento, siamo nelle condizioni di portare alla prossima seduta di
Consiglio regionale una relazione dettagliata sulla situazione di merito, sulla
gravità della stessa, fornendo maggiori dettagli e date, citando fonti e
prospettando anche il percorso che riteniamo di dover seguire per assumere un
atto interruttivo e rilanciare, naturalmente con il concorso del Consiglio
regionale.
Tutto qui.
Per essere chiari, quindi, chiedo che su questo punto - l’ho introdotto per
primo di proposito - il Consiglio regionale rifletta e si determini
responsabilmente. Ritengo che non ci sia un minuto da perdere.
Il fatto
stesso che abbiamo chiesto ad alcuni Consigli regionali di assumere
l’iniziativa legislativa è proprio per seguire, da questo punto di vista, un
percorso celere, che non è altro che - ripeto - la possibilità di ricorrere
all’istituto della liquidazione coatta amministrativa. Punto.
Non si sta
discutendo nel merito! Il merito lo discuteremo poi alla prossima seduta di
Consiglio regionale, quando volete voi, con una relazione dettagliata.
In questa
furia iconoclasta, che ormai pervade una buona parte di politici - per fortuna
non tutti! – evitiamo, quindi, di sollevare polveroni, di utilizzare tutto pur
di sollecitare argomenti che nulla hanno a che fare con il merito di una
questione come questa!
Per la
seconda questione, registro chiaramente anche qui strumentalizzazioni,
l’utilizzazione ai fini interni della lotta politica.
Anche qui
dico che la variazione di bilancio è un atto dovuto del Consiglio regionale;
non è legata alla data delle elezioni, all’indizione delle elezioni. Quelle
sono una prerogativa del Presidente della Giunta regionale, che esercita nel
rispetto della legge e la legge prevede - come qui è stato ricordato, io stesso
ho avuto modo di ricordare e voi stessi avete richiamato - che le elezioni si
svolgono in una domenica compresa nei 60 giorni successivi alla scadenza della
Legislatura.
Questo
prevede la legge. Quindi, si tratta di un atto dovuto, non qualcosa che serve
per accelerare o decelerare i tempi.
Al
consigliere Guccione vorrei ricordare che nel 2014 ho dovuto assumere il
provvedimento di copertura dei costi elettorali con atto monocratico perché nei
primi 15-20 giorni di Legislatura non avevo costituito la Giunta regionale ed
entro il 31 dicembre era necessario far fronte a quelle spese. Nelle more di
quel provvedimento, ce n’era stato un altro in via straordinaria, perché i
Comuni anticipassero le spese e sono stati poi costretti…in parte lo hanno
fatto e in parte no.
Il regolare
svolgimento delle elezioni fa riferimento a norme e una di queste prevede che
le elezioni regionali si svolgano attraverso una convenzione, tra la Regione e
le Prefetture, che regola il pagamento, i costi per gli scrutatori, per i
Presidenti di Commissione, per la Piattaforma, eccetera.
Tutto questo
a prescindere dalla data delle elezioni.
In
relazione, poi, all’istituto delle primarie vorrei ricordare che c’è una legge
regionale che va rispettata. Non sto decidendo io adesso; al di là del fatto se
le primarie istituzionali praticamente si terranno o meno c’è una legge.
Vorrei porre
anche un altro elemento di riflessione: la legge per lo svolgimento delle
elezioni primarie è datata 2009, cioè sono trascorsi 10 anni. In 10 anni non si
è fatto mai ricorso alla legge per le primarie, però la copertura c’è stata!
Anche
l’altra volta c’è stata. Non se ne è fatto ricorso perché è nella facoltà dei
partiti.
C’è qualcuno
che può impedire al Partito Democratico di ricorrere alle primarie? C’è
qualcuno che può imporre a Leu o a Forza Italia o a Fratelli d’Italia di
ricorrere alle primarie?
È una
facoltà dei partiti ricorrere o no alle primarie. Rientra nella facoltà dei
partiti ricorrere o meno a quest’istituto ma se c’è la legge, e la legge c’è,
vanno create le condizioni affinché la stessa possa essere operativa, con la
facoltà di ricorrere all’istituto delle primarie, qualora ci sia una richiesta
da parte di un movimento, uno o più partiti.
Né credo che
in materia elettorale le modifiche o le abrogazioni possano essere poste in
essere a 3 mesi dal voto, perché la normativa prevede che non possono essere
attuate modifiche elettorali negli ultimi sei mesi di Legislatura.
Questo
ricade nella strumentazione legislativa che regola le elezioni, qualora ci sia
un movimento o un partito che voglia ricorrere alle primarie.
Quindi, a
parte poi considerazioni di altra natura politica, che non sto qui a fare, mi
sembra davvero strano che rappresentanti di forze democratiche, che hanno una
storia, una cultura politica, possano “liquidare” il ricorso alle primarie o
alle elezioni persino come un fattore di spreco e sperpero del denaro pubblico!
È un
argomento davvero proprio bellissimo! Si stravolge la storia e la cultura
politica delle forze democratiche!
Questo
l’avrei capito in bocca ad un grillino del momento, tant’è che oggi siamo in
una stagione in cui si rincorre il populismo, anche a costo di svendere la
propria dignità!
Ci sta
tutto! Ci sta tutto ormai!
Parlo di
argomenti politici e culturali, se la militanza, se l’impegno politico hanno
ancora un ancoraggio in impostazioni culturali, leali, politiche; se poi le
posizioni politiche sono dettate da quello che si muove dentro il ventre, dal
momento, dalla stagione, allora è altra cosa! È altra cosa.
Con questo
non sto dicendo: “si ricorre alle primarie”; si ha la facoltà per le forze
politiche che vorranno ricorrere o meno alle elezioni primarie.
Questo in
aggiunta al dovuto, all’atto dovuto, che è quello di rispettare la legge.
Questa è
chiaramente una considerazione che faccio a
latere, ma ho sentito anche osservazioni rispetto al primo punto che, sulla
base delle considerazioni fatte, ritengo richieda oggi, non domani, ma oggi 11
settembre, un’assunzione di responsabilità.
Per quanto
riguarda questo secondo punto, ho sentito osservazioni di vario tipo circa il
fatto che il provvedimento è stato inserito oggi, che l’Ufficio di Presidenza
del Consiglio non è stato coinvolto, che non c’è stata la riunione. L’atto di
Giunta regionale è stato fatto; è stato rimesso al Consiglio regionale; la
Commissione l’ha votato; ritengo, anche sulla base di osservazioni svolte, che
si è nelle condizioni di portarlo in Aula, alla prossima seduta di Consiglio
regionale.
Nessun
problema. Da parte mia non ci sono problemi. Si può portare alla prossima
seduta di Consiglio regionale, anche perché - ripeto - la data delle elezioni
non dipende da questo.
Mi auguro
che il prossimo Consiglio regionale sia un’occasione per rinsavire e
comprendere che si tratta di un atto dovuto, un’operazione tecnica atta a
garantire lo svolgimento delle elezioni.
Quindi, su
questo punto si può benissimo rinviare. Non cambia nulla. Questo a riprova del
fatto che il ragionamento che ho fatto all’inizio non era una furbizia. Con
questo provvedimento non mi viene conferita l’autorizzazione ad esercitare una
mia funzione, un mio potere, che è quello d’indire le elezioni o che senza
questo provvedimento mi si inibisce questo potere. Assolutamente non è così!
Tant’è che
la volta scorsa, quando furono fissate le elezioni, in presenza di una mancanza
di copertura finanziaria - l’ho ricordato - lo fece la vicepresidente Stasi e
poi, come ricordavo, a riprova di quanto detto, quando sono subentrato, essendo
stato eletto, ho dovuto coprire con atto monocratico i costi per l’esercizio
2014.
Poi ho visto
che ci sono più sollecitazioni da parte di più forze politiche, anche di
consiglieri della maggioranza o dell’ex
maggioranza, chiamatela come volete, cioè: “Si faccia presto!”, eccetera,
eccetera...
Quello che
vi posso dire è questo: non ho ancora deciso la data delle elezioni regionali,
perché è chiaro che c’è anche un problema di correlazione, possibilmente, non
obbligatoriamente, con altre Regioni d’Italia, come l’Emilia Romagna, che hanno
votato come noi il 23 novembre 2014. Chiaramente non è obbligatorio; non è un
vincolo.
Anche questo
a riprova di assoluta trasparenza ma ritengo sia meglio se si può organizzare
un coordinamento per andare alle elezioni. Allora, fermo restando questo,
assumo il messaggio che avete lanciato: votare prima possibile dentro quella
forchetta, quei 60 giorni di tempo.
Recepisco il
messaggio che mi è giunto oggi: votare prima possibile dentro quella forchetta,
tra il 24 novembre e il 26 gennaio.
Lo avete
detto in più persone: può essere il 24, può essere l’1, può essere l’8, ma
votare prima possibile dentro quella forchetta. Questa è la volontà del
Consiglio regionale!
Non potrei
tradire anche questa volontà del Consiglio regionale perché questo messaggio,
sia pure su un atto di mia esclusiva competenza, lo colgo per quella ragione
cui facevo riferimento prima, di votare prima possibile dentro questa forchetta.
Come vedete
c’è anche la vicenda della variazione di bilancio ma è altra cosa.
Ho
apprezzato molto anche l’intervento del consigliere Giordano che oggi, giunto
in Aula, ha sollecitato subito le elezioni regionali, dicendo: “24 novembre”.
Probabile. Non
lo so. Bisogna vedere se è possibile un coordinamento.
Quello che
so è che bisogna rispettare sempre le regole democratiche, anche quando si
chiude e, soprattutto, quando sta per concludersi un’esperienza politica.
Poi non
entro nel merito di altre questioni che sono state poste. C’è anche il vizio,
il difetto che quando si affronta un tema si divaga su altro, parlando dello
scibile umano e non voglio parlare oggi dello scibile umano perché voglio
attenermi al tema.
Vi invito,
quindi, almeno per la prossima seduta di Consiglio regionale, ad adempiere a
quest’atto dovuto, che è la variazione di bilancio ma, per quanto riguarda
l’altro provvedimento, relativo al CORAP, invito il Consiglio regionale - e lo
invito in modo forte, convinto e anche accalorato - ad assumere un atto di
responsabilità, nell’interesse della tutela del bene comune, perché di questo
si tratta assumendo quest’atto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini.
Ne ha facoltà. Le chiedo di limitare la durata del suo intervento.
Avete voglia di liquidare il Consiglio
regionale? È in corso una discussione seria e, poi, c’è una nuova proposta che
viene dal Presidente, se mi consente di intervenire a nome del gruppo.
La ringrazio, caro Presidente, per
prima cosa perché mi dà l’opportunità di intervenire e credo che, questa volta,
gli argomenti che stiamo trattando sono, sicuramente, molto interessanti per i
calabresi e per chi ha a cuore che la Calabria si rechi al più presto alle
urne.
Ho chiesto la parola e ho avuto la
fortuna di parlare per primo, ma anche la sfortuna di non avere la possibilità
di replicare ad alcune osservazioni che sono emerse nel corso del dibattito.
Non si vota – stavo dicendo – ormai
perché c’è una proposta di natura diversa, ma, chiaramente, è l’occasione per
fare alcune osservazioni e per ribadire qual è la posizione del gruppo di Forza
Italia. È necessario che questo venga fatto anche perché si è parlato un po’
della confusione che riguarda tutti gli schieramenti – non soltanto per come è
emersa la posizione in Aula – ed ha ragione il presidente Oliverio e tutti
coloro che dicono che in quest’Aula ci sono delle situazioni anomale.
È chiaro che una delle cose anomale che
ho sentito è che l’opposizione venga accusata di votare a favore di una
proposta della maggioranza. L’avete sentito? L’avete sentito o no?
Secondo questa logica, mi pento di aver
votato la legge anti ‘ndrangheta, di iniziativa del collega Bova, perché
proveniva da un esponente della maggioranza, ma al collega Bova – mi perdoni
l’interruzione, ma non era per mancanza di rispetto – ho fatto una domanda
precisa: “Vuole che si voti il 24 novembre?”
Questa era la domanda che sollecitavo e
mi sarei aspettato che lei, al microfono, lo precisasse.
La prego, consigliere Tallini. Per
cortesia, non facciamo dibattiti con domande precise, ma cerchiamo di parlare
dei problemi.
Presidente, intervengo a nome di un
gruppo e stiamo parlando di cose serie da cui dipende il futuro di questa
regione. Allora, chiedo un po’ di tolleranza rispetto anche agli argomenti che
stiamo trattando perché, se ci fosse un po’ di sensibilità, sarebbe chiaro che
le cose che ha detto il presidente Oliverio sono di una gravità inaudita.
Ha detto delle cose – ripeto – per cui
noi non si dovrebbe indugiare minimamente nell’approvare i provvedimenti!
Soprattutto, un Presidente, che siede in una Commissione anti ‘ndrangheta,
rispetto alle cose dette dal presidente Oliverio sul disastro che c’è in un
Ente che si chiama CORAP… Voler rimandare per allungare, in termini di
confusione, dove la ‘ndrangheta può allignare, caro Presidente, e - perché no?
- nell’instabilità politica…
(Interruzione)
Parlo in italiano, non in dialetto …
Consigliere Bova, la prego.
Lo dico come spunto di riflessione, non
come critica a lei – mi scusi – perché, chiaramente, queste associazioni
possono allignare e prosperare nell’instabilità politica.
E, allora, qual è la risposta che
dobbiamo dare? È la chiarezza.
E la chiarezza qual è? Che dobbiamo
avere la contezza – lo ribadisco – rispetto anche ad un concetto che ha
espresso il Presidente: nella forchetta di giorni, presidente Oliverio, abbiamo
indicato la prima data utile per le elezioni.
Perché deve insinuare il dubbio che
possa saltare la prima data utile, quella del 24 novembre? C’è il dubbio che
questa data possa saltare?
Perché, se azioniamo per tempo tutti i
meccanismi e ci sono le condizioni, questa non dovrebbe essere, magari, la
prima data utile e dobbiamo passare ad una seconda data utile? No!?
Se, poi, si dovesse verificare un
terremoto, – ci auguriamo di no perché la Cittadella è un palazzo
all’avanguardia dal punto di vista sismico – se dovessero, improvvisamente,
avvenire situazioni tali da non poter, comunque, votare in quella settimana e si
vota la settimana successiva, sarà possibile cambiare la data; però, intanto,
caro presidente Oliverio, fissiamo la data delle elezioni il 24 di novembre.
All’amico Guccione vorrei soltanto dire
che è strano il suo intervento dopo 10 anni che questa legge è stata inserita,
guarda caso dal centro-sinistra, perché è stato il centro-sinistra a portarla
in Aula, a votarla e a mantenerla. E guai, se qualcuno di noi, in tempi non
sospetti, avesse pensato di dire che questa legge sulle primarie andava messa
in discussione.
Probabilmente, ci saremmo presi una
valanga di accuse affermando l’idea che chi indice le primarie si assume anche
la responsabilità rispetto a quello che fa. E, allora, poiché il giudizio è
quello del popolo e indire le elezioni primarie significa sottoporsi al
giudizio del popolo, anche nella fase primaria, qual è il problema?
Condivido che va spiegato, che fa parte
dell’opportunità di valutazione delle varie parti politiche e che chi vuole
concorrere alle primarie debba pensare di sottoporsi al giudizio del popolo.
Collega Guccione, conoscendo lei, la
sua storia, la sua appartenenza ad una nomenclatura e – come ha detto in
occasione della discussione sulla preferenza di genere oppure sulla
stabilizzazione dei precari – la storia della sinistra, nella quale è racchiuso
il significato di questa legge sulle primarie, deve ammettere che nasce un po’
di sospetto che lei questa cosa non l’abbia fatta in conformità o in linea con
questo pensiero e mi consenta che sollevare questo piccolo dubbio a qualche
mese dalla scadenza elettorale …
Allora, arrivo a fare una
considerazione finale. Lo dico ai presenti, ma soprattutto a tutta la stampa.
A parte che c’è un dato: da mesi,
ormai, tutti i provvedimenti arrivati in quest’Aula sono stati concordati e votati
prima ed erano provvedimenti a cui si riconosceva, assolutamente, la
caratteristica di urgenza ed utilità, di interesse nei confronti della
Calabria. Quindi, non c’è da meravigliarsi che l’opposizione li abbia votati.
Consigliere Tallini, la invito a concludere il suo
intervento.
Nel sentire alcuni interventi di
colleghi, vi rendete conto di quanto stanno dicendo? “Poi, la trattiamo in
Commissione, poi, discutiamo …”.
Da una parte, si dice che si deve
votare subito. Non vi rendete conto che, probabilmente, questa è una delle
ultime sedute – ne faremo forse un’altra – ma, caro Presidente, qua si sta
ragionando di questioni delicate ed urgenti come se fossimo all’inizio della
legislatura.
E, allora, per quanto ci riguarda,
coloro che tendono a rinviare sono quelli che non vogliono che si voti! Al
presidente Oliverio dico che chi non annuncia la data delle elezioni si unisce
al coro di chi non vuole che si voti: “rimandiamo e, poi, c’è la Commissione,
la valutazione, vediamo che cosa ne pensa il Partito ...”.
Magari faranno le elezioni primarie
all’interno dei gruppi, dei partiti, ma non vi siete resi conto che, in questa
legislatura, se si deve votare il 24 novembre – come tutti quanti stiamo
dicendo – non c’è, caro consigliere Bevacqua, questo tempo per esaminare i
provvedimenti con molto più approfondimento.
Siamo pagati per fare gli interessi dei
calabresi! Se c’è un problema sul CORAP, stiamo qua fino a tarda notte, visto
che è una delle ultime sedute e che si prospettano danni gravi.
Stiamo qua e affrontiamo il problema
del CORAP!
Il problema è che chi tende a rinviare
questi provvedimenti vuole che si voti il più tardi possibile. Questa è la
verità!
Ecco perché, caro Presidente, era
necessario che dicessi questo! Per noi si deve votare oggi!
Non ci sono i numeri: è una questione
di emergenza, la riconosciamo e rimaniamo qua a votare sia la variazione di
bilancio per consentire le elezioni sia il provvedimento sul CORAP e,
soprattutto, dopo le cose drammatiche dette dal Presidente, che sono
registrate, nessuno si può assumere la responsabilità.
Dopodiché, non ci sono le condizioni
perché c’è qualcuno che dice che il formalismo ormai è scomparso. Non vi siete
meravigliati del formalismo per chi ha votato contro, situazione che si è
verificata per mesi in questa Aula, con tutti i provvedimenti che sono stati
inseriti all’ordine del giorno!
E, oggi, qual è il problema? Che
bisogna contestare il principio che non si può votare perché il presidente
Oliverio potrebbe indire le elezioni primarie e questo potrebbe pregiudicare il
lavoro di rinnovamento che deve fare il Partito Democratico?!
Ma questo è un problema che può
interessare i calabresi?!
Rispetto alle cose drammatiche dette dal
presidente Oliverio, chi vuole rinviare è un criminale dal punto di vista politico!
Chi davanti ad una relazione drammatica
– registrata e che rimane agli atti – che dice delle cose – e vi prego di
risentirle – sostiene che se ne discute la prossima volta perché bisogna
approfondire ... Ma cosa dobbiamo approfondire se ci sono questioni urgenti ed
emergenti?
Grazie, consigliere Tallini. Concluda
il suo intervento.
Questo è, a nostro avviso, un
linguaggio chiaro da parte di chi vuole tutelare gli interessi dei calabresi e
vuole chiarezza nella vicenda politica calabrese, al di là dei grillini di
parte; devo dire – e ho concluso, Presidente, – che una certa simpatia – amico,
e, se mi posso permettere, compagno Guccione – mi è venuta, a distanza di
tempo, per il Presidente della Lucania, De Luca.
La prego di concludere, consigliere
Tallini.
Posso dire che una certa simpatia mi
sta venendo per il presidente Oliverio? E posso dire che quelli che volevano
fare la rivoluzione con lui sono quelli pronti che, oggi, lo vogliono buttare a
mare ad ogni costo perché devono fare, a tutti i costi, l’accordo con il
MoVimento 5 Stelle, pur di rinviare le elezioni di sei mesi?
Ma fatelo l’accordo con il MoVimento 5
Stelle! Fatelo anche con Oliverio, se dovesse impazzire!
Ma, sicuramente, non è una prospettiva
che la Calabria può augurarsi. Sarebbe un dramma e voi lo sapete! A costo di
tornare a sedervi su questi banchi, siete disponibili a tutto!
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Bova. Ne ha facoltà.
Intervengo per un chiarimento perché
non vorrei che venisse veicolato un messaggio diverso da quello che è stato il
voto di alcuni consiglieri regionali.
Ho votato contro o, meglio, ho
annunciato il voto contrario ad una eventuale variazione di bilancio, non ad
una presumibile fissazione della data delle elezioni al 24 novembre.
Caro consigliere Tallini, che si sta
chiudendo o trincerando dietro di noi, forse i problemi li avete sull’asse
Catanzaro-Cosenza; probabilmente, per questo le interessa andare subito alle
primarie!
Ho concluso, senza polemica, giusto per
capire che cosa abbiamo votato, perché lo abbiamo detto in italiano, non in
ostrogoto, e, quindi, in un linguaggio abbastanza comprensibile.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Intervengo per dichiarazione di voto.
Invito il consigliere Tallini a venire da questa parte, visto che si è
innamorato sia di De Luca sia del presidente Oliverio. Mi auguro che faccia una
lista a sostegno del presidente Oliverio.
(Interruzione)
La prego, consigliere Tallini, consenta
ai colleghi di intervenire.
Caro consigliere Tallini, le elezioni
si fanno a condizione che il Presidente faccia il decreto presidenziale, nel
lasso di tempo, e lui, rispetto alle sollecitazioni, ha detto: “vedremo, prendo
tempo, devo sentire il presidente dell’Emilia Romagna, Bonaccini, …”.
Questo non c’entra niente perché ognuno
può votare quando vuole, non credo che ci sia un problema di coordinamento tra
le Regioni. L’election day costa
tanto se le elezioni si fanno insieme, quanto se si fanno in modo separato.
Prendiamo atto che, ancora, nonostante
non ci siano impedimenti, non è stata fissata la data delle elezioni e, a
differenza del consigliere Tallini, che fa finta di chiederne l’indizione, sono
favorevole al fatto che il Presidente, domani, la settimana prossima, emani il
decreto per indirle il prima possibile.
Poi, capisco il nervosismo del
consigliere Tallini, visto che in Calabria la partita si è riaperta perché si
prefigura un’alleanza.
(Interruzione)
Vi prego di non fare il dibattito.
Consigliere Tallini, per cortesia, faccia parlare i colleghi. Vuole parlare
sempre lei.
Consigliere Tallini, non l’ho
interrotta, non si innervosisca.
Il dato politico è che, oggi, il
Presidente, replicando al dibattito, ha detto che ancora non fissa la data
delle elezioni.
Lo sappiamo che il lasso di tempo è di
60 giorni: il problema è kafkiano. La questione è stabilire la data. Il
Presidente non può indire le elezioni prima di 60 giorni né dopo, deve farlo
nella forchetta dei 60 giorni.
Prendo atto che, ancora, non conosciamo
la data delle elezioni. Non ho capito e non capisco il motivo per cui non siano
state ancora indette.
Per quanto riguarda la modifica della
legge sulle elezioni primarie, bisogna prevedere che non siano a carico della Regione,
ma a carico di chi ne vuole usufruire. È qui il problema.
Il Consigliere Tallini vuole spendere
un milione e mezzo per fare le elezioni primarie. Questo è il costo per i
calabresi. Consigliere Tallini, ha avuto 5 anni per modificare la legge!
(Interruzione)
Colleghi, vi prego, un po’ di etica e
deontologia. Per cortesia, consiglieri Tallini e Guccione.
Non c’è nessun problema a modificare i
caratteri costitutivi, identitari, no!?
Le elezioni primarie istituzionali si
fanno a carico di chi le chiede. Questo è un punto. Non a carico degli ignari
cittadini calabresi. Quando noi facciamo le primarie, le facciamo a spese
nostre. Così deve avvenire anche in questo caso. Si dà la possibilità a
qualunque soggetto politico o associazione di utilizzare lo strumento delle
primarie, e, poi, gli organizzatori si impegnano a pagare le spese.
Mi fa piacere, poi, Presidente, poiché
lo aveva detto anche nella relazione, che questa variazione di bilancio non è
urgente. Quindi, ha detto che la trattiamo la prossima volta.
La cosa che chiedo al Presidente della
Giunta è che la prossima volta siano chiare le ipotesi di costo sia delle
elezioni regionali vere e proprie sia delle elezioni primarie. Il capitolo non
può essere unico, le spese devono essere separate: quanto si prevede nella
variazione per il costo delle elezioni regionali e quanto per l’ipotetico
utilizzo delle primarie istituzionali.
Consigliere Tallini, sul CORAP bisogna
fare un’operazione verità: i 3 o 4 manager che sono stati nominati dalla Giunta
in questi tre anni devono rispondere di quello che hanno fatto al CORAP.
È giusto, c’era un debito e il CORAP,
quando è stato costituito, doveva sanare quei debiti attraverso un Piano
industriale.
Poi, i debiti sono aumentati, non
soltanto per la ricognizione, ma perché, in questi tre anni, c’è stata una
gestione sciagurata dell’Ente. Qualcuno deve parlare, qui non bisogna fare gli
omissivi. L’urgenza e l’emergenza nascondono il fatto che, poi, vogliono
buttare la polvere sotto il tappeto.
Questo non è possibile su questa
vicenda.
In altre occasioni il Presidente si era
impegnato a relazionare su Calabria Verde, su So.Ri.Cal..
Ci sono state le relazioni del
Presidente su queste vicende? Ci sono gli atti registrati in cui il Presidente
si impegnava formalmente a fare chiarezza su So.Ri.Cal. e su Calabria Verde.
Nulla, non si è detto nulla. E così si
vuole tentare di affossare anche la verità sul CORAP!
Questo non è possibile.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha
facoltà.
Intervengo, intanto, per ribadire che, come Fratelli
d’Italia, siamo pronti a votare in qualsiasi momento, anzi vorremmo votare
anche in ambito nazionale per lo scempio che abbiamo visto in queste ore anche
in Calabria, di chi si è insultato in malo modo.
Lo dico ad un Partito che ha una tradizione. Al Partito
Democratico, vergogna! Chi si è insultato in malo modo!
Quindi, siamo pronti a votare in questo momento anche in
Calabria. La situazione è surreale. I calabresi, poi, sceglieranno programmi,
atteggiamenti e quant’altro.
Abbiamo fatto un supplemento di analisi con i colleghi e
ribadiamo quanto detto nella precedente dichiarazione di voto su tutti e due i
provvedimenti: uno mi pare che sia stato ritirato dal Presidente e anche per
l’altro vale l’idea di fare un approfondimento più serio.
Quindi, credo che, per entrambi i provvedimenti, non sarà un
dramma spostare la trattazione in Commissione di una settimana perché potremmo
anche astenerci, come strumento, – ne discutevo anche con il collega Morrone –
proprio per evitare di essere omissivi su una discussione che deve essere più
puntuale e con tutti gli strumenti utili che vanno nella direzione di sanare
una situazione che va avanti da 5 anni e che non risolviamo adesso in 2 minuti.
Quindi, disponibilità ad essere comprensivi, soprattutto,
per le persone che vi lavorano ed il cui futuro è stato consumato da chi ha
gestito in malo modo.
Pertanto, ci trovate concordi, sentito anche il collega
Morrone e gli altri, ad un rinvio per una discussione approfondita, altrimenti,
per il resto, possiamo astenerci e ve lo votate da voi. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo soltanto
per sottolineare ed apprezzare il senso di responsabilità del Presidente della
Giunta regionale. Lo faccio con sincerità ed onestà perché non posso che
apprezzare la responsabilità del presidente Oliverio quando in Aula si discute,
ci si comprende, ci si chiarisce e si ha anche la volontà di trovare soluzioni
condivise.
Quindi, credo che questo sia un momento
di riflessione all’interno della maggioranza e della minoranza e che sia
un’opportunità da non disperdere o da lasciare cadere così. Penso che sia,
quindi, opportuno ritrovare un minimo comune denominatore all’interno della
maggioranza che, come abbiamo visto, su questi temi oggi non c’è.
Ho pregato – e lo ripeto per l’ennesima
volta – l’Ufficio di Presidenza di chiedere a qualsiasi componente del
Consiglio regionale e dell’Esecutivo di non presentare in Aula provvedimenti in
questo clima di non condivisione e di chiederlo come premessa non come
soluzione.
Quindi, apprezzo molto la disponibilità
del presidente Oliverio su questi temi e apprezzo anche l’appello sul CORAP per
trovare una soluzione che sia condivisa.
Non vedo condivisione, però credo che
potremmo impegnarci, ognuno con le proprie responsabilità ed i propri ruoli, ad
approfondire nelle Commissioni il lavoro sul CORAP ed altro per, poi, trattarli
in Consiglio regionale con l’impegno di convocare, da qui a dieci giorni,
un’altra seduta almeno sul problema CORAP o su altre emergenze che
condividiamo.
Sulla legge elettorale, lascio la
libertà al presidente Oliverio perché credo che ci siano tante cose da valutare
per convocare le elezioni. Non sono uno che si fascia la testa o si benda gli
occhi per voler fare populismo e dire di votare il 24 novembre o l’8 dicembre.
Credo che il senso di responsabilità di
una classe dirigente deve prevedere anche questo: capire i processi nazionali,
eventuali condivisioni di altre regioni e, poi, arrivare all’indicazione di una
data che non crei problemi politici né di altro genere e che favorisca,
soprattutto, la partecipazione, la condivisione ed il senso di appartenenza ad
un progetto che oggi manca.
Personalmente, do mandato al presidente
Oliverio di valutare tutto ciò che è necessario su questo tema e di lavorare
insieme – sono disponibile a farlo – per trovare la soluzione migliore per la
Calabria, per la maggioranza di cui facciamo parte e per il progetto politico
per il quale ognuno si è speso in questi anni con lealtà, coerenza e,
personalmente, non compiendo mai atti che vadano in direzione opposta alla mia
appartenenza, alla mia storia, alla mia cultura ed alla mia formazione. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Giordano. Ne ha facoltà.
Intervengo molto brevemente soltanto
per dichiarazione di voto.
Sulla questione del CORAP ho ascoltato
gli interventi dei colleghi e anche quello del consigliere Tallini.
Chiedo che si tenga una seduta di
Consiglio regionale ad hoc, che si
compia un’operazione verità e che il presidente Oliverio assuma l’impegno di
denunciare. A quello che ha detto prima, devono seguire denunce alla Procura
della Repubblica e si deve compiere un’operazione perché questo è il segno con
cui si combatte la criminalità e la ‘ndrangheta. Si facciano le denunce
circostanziate per coloro i quali hanno fatto distrazioni, distorsioni del
mandato, che abbiano, eventualmente, utilizzato il CORAP per fini politici o
altri fini e lo abbiano ridotto in queste condizioni.
Si rinvii l’atto amministrativo in modo
tale che in esso ci sia il disegno e l’impronta politica e si faccia chiarezza
e una operazione verità su quelle che devono essere le risorse umane: dove
devono andare, quello che devono fare e quello che deve essere l’organismo che
dovrebbe nascere dalle ceneri ingloriose a cui è stato portato il CORAP.
Quindi, per questo motivo, se si
dovesse proseguire con una votazione cioè se il provvedimento dovesse essere
messo, comunque, all’ordine del giorno, il mio voto è contrario.
Per quanto riguarda le elezioni,
ribadisco quanto detto prima. Ho apprezzato anche il ragionamento del
Presidente che ha parlato di andare al voto il prima possibile.
Ribadisco – anche per quello che ho
visto oggi in Aula – l’opportunità del voto il 24 novembre. Comunque, mi pare
che il Presidente abbia assunto l’impegno di fissare la data nell’ambito della
finestra che è una finestra di legge, ma chiedo di votare il prima possibile
per dare alla Calabria una nuova Assemblea. Grazie.
Il presidente Oliverio ha ritirato la
proposta di legge numero 459/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante:
“Provvedimento di variazione del bilancio di previsione 2019-2021, approvato
con la legge 21 dicembre 2018 numero 49”.
Per quanto riguarda, invece, la
proposta di legge recante: “Modifiche alla legge regionale 16 maggio 2013
numero 24”, di iniziativa dei consiglieri Mirabello, Greco e Giudiceandrea, dovremmo
votarne l’inserimento all’ordine del giorno.
Per cortesia, vi chiedo di votare per
alzata di mano perché è necessaria la maggioranza dei due terzi per
l’inserimento della proposta all’ordine del giorno.
Voti favorevoli 9, voti contrari 8,
astenuti 3. La proposta non viene inserita all’ordine del giorno.
(Il Consiglio respinge)
Passiamo al terzo punto dell’ordine del
giorno che riguarda lo svolgimento delle interrogazioni ex articolo 121 e delle
interpellanze ex articolo 120 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
In ordine alle interrogazioni ex articolo 121 del Regolamento interno, ricordo
all’Aula che, ascoltata la risposta della Giunta, l’interrogante ha diritto a
replicare per non più di 3 minuti al fine di dichiarare se si ritenga o meno
soddisfatto. In caso di assenza del proponente, l’interrogazione decade o, in caso
di assenza della Giunta, l’interrogazione è, eventualmente, rinviata.
Per quanto riguarda le interrogazioni
alle quali deve rispondere il Presidente della Giunta risponderanno gli
assessori oppure saranno trattate nella prossima seduta. Lo chiede il Presidente
che deve assentarsi per impegni istituzionali.
Quindi, chiedo
ai capigruppo di avvicinarsi al banco della Presidenza per valutare se
rinviarle se non c’è il numero legale.
(I
Capigruppo si avvicinano al banco della Presidenza)
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Parente, capogruppo di Forza Italia. Ne ha facoltà.
Presidente,
chiedo di rinviare i rimanenti punti previsti all’ordine del giorno anche
perché non c’è la maggior parte degli interroganti.
Grazie, consigliere Parente. Quindi, i
rimanenti punti all’ordine del giorno sono rinviati.
(Così resta stabilito)
Avendo esaurito i punti all’ordine del
giorno, la seduta è tolta.
La
seduta termina alle 17,58
Ha chiesto congedo: Giudiceandrea,
Salerno, Corigliano, Russo
(È concesso)
È stata presentata alla
Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Provvedimento
di variazione al bilancio di previsione 2019-2021 approvato con la legge 21
dicembre 2018, n. 49 – (deliberazione G.R. n. 424 del 9.9.2019)” (PL n.
459/10^)
È stata assegnata alla
seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
È stata presentata alla
Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa dei consiglieri
regionali:
Mirabello,
Greco, Giudiceandrea - “Modifiche alla legge regionale 16 maggio 2013, n. 24”
(PL n. 460/10^)
È stata assegnata alla
prima Commissione- Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale
- ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il
parere.
(Così resta stabilito)
È stata presentata alla
Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa
dell’Ufficio di Presidenza:
“Assestamento del bilancio di previsione 2019-2021
del Consiglio regionale della Calabria – (deliberazione U.P. n. 44
dell’1.8.2019)” (PPA n. 265/10^)
Sono
state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento
amministrativo d’Ufficio:
“Temporanea
sostituzione del consigliere regionale Alessandro Nicolò, in atto sospeso dalla
carica, con il Sig. Domenico Giannetta” (PPA n. 266/10^)
“Temporanea
sostituzione del consigliere regionale Sebastiano Romeo, in atto sospeso dalla
carica, con il Sig. Giuseppe Giordano” (PPA n. 267/10^)
La Giunta regionale ha trasmesso per il parere
della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 423 del 9 settembre
2019, recante: 'Riorganizzazione dell’assetto istituzionale del sistema
integrato degli interventi in materia di servizi e politiche sociali. Legge 8
novembre 2000, n. 328 e legge regionale 26 novembre 2003, n. 23 e s.m.i.'
(PARERE N. 54/10^)
È stata assegnata alla terza
Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - per il parere.
(Così resta stabilito)
In data 5 agosto 2019, il
Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi
regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 85 del 5 agosto 2019:
1. Legge regionale 5 agosto
2019 n. 32, recante: 'Riconoscimento della legittimità di un debito fuori
bilancio del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell’articolo 73,
comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118';
2. Legge regionale 5 agosto 2019, n. 33, recante:
'Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera
a), comma 1, dell’articolo 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118'.
In data 5 agosto 2019, è pervenuto il Decreto del
Presidente della Regione n. 238 del 5 agosto 2019, recante: 'Indizione elezioni
primarie per la selezione delle candidature alla Presidenza della Giunta
regionale, secondo il disposto dell’articolo 5 della legge regionale 17 agosto
2009, n. 25'.
In data 8 agosto 2019, è pervenuto il Decreto del
Presidente della Regione n. 240 del 7 agosto 2019, recante: 'Integrazione DPGR
238 del 5 agosto 2019'.
È pervenuto il ricorso n. 91 del 2019 con cui è
stata richiesta l’illegittimità costituzionale della legge regionale Calabria
n. 30 del 25 giugno 2019 recante: 'Modifiche all’articolo 1 della legge
regionale 3/2015'.
In data 9 agosto 2019, il
Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento
regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 89 del 9 agosto 2019:
Regolamento regionale n. 16 del 9 agosto 2019,
concernente: 'Modifiche al regolamento regionale n. 3/2019 e s.m.i.'.
In data 13 agosto 2019, il
Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento
regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 91 del 14 agosto 2019:
Regolamento regionale n. 17 del 13 agosto 2019,
concernente: 'Modifiche al regolamento regionale 23 settembre 2013, n.9
(Regolamento di attuazione di cui all’articolo 10 della legge 29 marzo 2013, n.
15 finalizzato alla definizione dei requisiti organizzativi e strutturali di
tutti i servizi educativi per la prima infanzia e delle procedure per
l’autorizzazione al funzionamento e per l’accreditamento)'.
La Giunta regionale ha trasmesso copia delle
seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario
2019-2021:
Deliberazione Giunta regionale n. 345 del
31.7.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 346 del
31.7.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 347 del
31.7.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 348 del
31.7.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 349 del
31.7.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 350 del
31.7.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 351 del
31.7.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 357 del
31.7.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 399 del
28.8.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 409 del 9.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 410 del 9.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 411 del 9.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 412 del 9.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 413 del 9.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 414 del 9.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 415 del 9.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 416 del 9.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 417 del 9.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 418 del 9.9.2019;
Deliberazione Giunta regionale n. 419 del 9.9.2019.
Greco - Al Presidente della Giunta regionale. Per
sapere - premesso che:
- le "Terme Luigiane" sono classificate
al livello qualitativo 1° Super, le cui acque sono ipertermali solfuree
salsobromojodiche e raggiungono il più alto grado sofidrometrico d'Italia (173
mg/l);
- le Terme Luigiane costituiscono un volano, non
solo per i comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese o del Tirreno cosentino,
ma anche per tutta la Regione Calabria;
- alle Terme Luigiane è possibile effettuare anche
cure sanitarie per una vasta gamma di indicazioni terapeutiche e diverse
patologie, pertanto, diventano anche attrattore per una sorta di c.d.
"Turismo sanitario";
- da anni vi sono controversie in atto tra la
Regione Calabria, i Comuni di Aquappesa e Guardia Piemontese concessionari per
lo sfruttamento delle acque termo-minerali e la Società Sub-concessionaria
SATECA;
- qualora dovessero proseguire tali problematiche
relative alla stazione termale denominata "Terme Luigiane", ciò
potrebbe causare interruzione di pubblico servizio e conseguente perdita di
posti di lavoro;
- in data 12.10.2015, il sottoscritto consigliere
regionale ha presentato la mozione n. 42 sul "riconoscimento dell'importanza
e dell'alta valenza attrattivo-turistica delle Terme Luigiane puntando sulla
destagionalizzazione dell'offerta nel comprensorio del medio ed alto Tirreno
cosentino", che impegnava la Giunta regionale e reperire adeguati
finanziamenti per un più ampio progetto di valorizzazione del sistema termale,
capace di innalzare le Terme Luigiane ed il comprensorio del medio ed alto
tirreno cosentino in un grande e robusto attrattore turistico, per la Calabria
e per tutto il Meridione;
- in data 25.10.2017, altresì, il sottoscritto
consigliere regionale ha presentato la proposta di legge n. 287 recante
"Riordino del sistema idro-termale della Regione Calabria" in
discussione presso la Terza Commissione, che prevede misure per
l'ammodernamento del settore idrotermale della Regione Calabria a servizio
delle collettività locali, nazionali ed estere attraverso una serie integrata
di azioni a diversi livelli;
Considerato che: - in data 08/02/2019 si è tenuta
una riunione alla presenza del Prefetto della Provincia di Cosenza, Dott.ssa
Paola Galeone, al fine di dirimere le controversie in atto tra gli Enti e la
Società;
- in seguito a tale riunione
si è addivenuto alla redazione di un percorso condiviso e di un cronoprogramma,
per garantire il prosieguo delle attività nell'attesa dell'adempimento delle
procedure da parte dei comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese per
l'individuazione di un nuovo sub-concessionario -:
1) quale sia lo stato dell'arte sulla situazione
relativa alla stazione termale denominata "Terme Luigiane";
2) se gli Enti interessati si stanno attenendo al
cronoprogramma e alle procedure concordate come da verbale della riunione
tenutasi l'8.02.2019 alla presenza del Prefetto della Provincia di Cosenza;
3) quali siano le azioni messe in campo e/o previste
dalla Regione Calabria per il controllo dell'esatto adempimento delle procedure
poste a carico degli Enti interessati;
4) quali siano le azioni messe in campo e/o
previste e/o i provvedimenti posti a carico della Regione Calabria all'esito
positivo delle procedure messe in atto dagli Enti interessati;
5) quali siano le azioni messe in campo e/o
previste e/o i provvedimenti posti a carico della Regione Calabria in caso di
inadempimento delle procedure da parte degli Enti interessati;
6) quali siano i programmi messi in atto
dall'amministrazione regionale nel breve, medio e lungo periodo, al fine di
dare al complesso termale delle "Terme Luigiane" un'alta valenza
attrattivo-turistica.
(496; 02/08/2019)
Greco - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
- presso l'aeroporto internazionale di Lamezia
Terme è presente un infopoint della Regione Calabria che dovrebbe offrire un
importante servizio per i numerosi visitatori in arrivo allo scalo, fornendo
informazioni sui trasporti, sulla logistica, sulle mete turistiche della nostra
Regione;
- tale servizio, come si apprende dalla stampa,
funziona a singhiozzo ed è tanto più utile proprio in questo periodo della
stagione turistica;
- in data odierna, come si apprende dalla stampa,
addirittura l'infopoint risulta essere chiuso per ferie, con tanto di avviso
"artigianale " scritto a penna poggiato sul desk immortalato da tanti
turisti e divulgato sui social;
- a causa di ciò, addirittura gli esercenti presso
l'aeroporto sono costretti a sostituirsi all'infopoint per dare accoglienza ai
turisti;
- tale situazione ha esposto l'aeroporto di Lamezia
Terme ed in generale la Regione Calabria a recensioni negative, critiche e
lamentele;
- l'appalto bandito da Sacal
pare sia stato aggiudicato dalla Pro loco di Lamezia Terme e che ancora non
risulta sottoscritto un vero contratto anche a causa del mancato impegno di
spesa della Regione Calabria -:
1) quale sia il reale stato dell'arte sulla
sottoscrizione del contratto tra Sacal, pro loco di Lamezia Terme ed
eventualmente Regione Calabria;
2) quali siano gli enti preposti all'apertura del
desk e quali siano gli adempimenti eventualmente mancanti e a quali enti erano
posti;
3) di conoscere le reali motivazioni sulla chiusura
del desk nel pieno della stagione turistica;
4) quali siano le azioni messe in campo e/o
previste e/o i provvedimenti che la Regione Calabria volesse intraprende al
fine di risolvere con immediatezza le eventuali problematiche per l'apertura
del desk e per limitare i danni di immagine per la stessa Regione.
(497; 05/08/2019)
Greco, Giudiceandrea - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
- l'elisoccorso 118 della Regione Calabria,
composto da 4 basi con elicotteri in configurazione HEMS (Locri, Lamezia,
Crotone e Cosenza), è senza alcun dubbio una grandissima risorsa per
l'importantissimo ruolo che svolge, da diversi lustri, per gli interventi di
salvataggio a carattere sanitario;
- gli elicotteri del 118 grazie all'equipaggio
sanitario (un medico anestesista e un infermiere professionale specializzato in
emergenza urgenza) hanno, in questi anni, salvato migliaia di vite in Calabria,
in considerazione del fatto che la nostra Regione è tra le regioni in Italia
più montuose e con una viabilità viaria molto complessa, e questo rende
l'elicottero l'unico mezzo per prestare soccorso in modo rapido e sicuro
(spesso i tempi di arrivo delle autoambulanze sono enormi e superano di gran
lunga tutti i tempi massimi stabiliti dalle linee guide sanitarie);
- l'elisoccorso è un bene primario e irrinunciabile
per l'intera Regione Calabria;
- la Calabria, però, è rimasta (insieme alla
Sicilia e alla Basilicata) l'unica Regione d'Italia a non aver dotato i propri
elicotteri del 118 del sistema "verricello";
- il "verricello" è uno strumento
fondamentale per un elicottero di soccorso soprattutto di carattere sanitario,
perché evita l'atterraggio dell'elicottero sul posto (operazione quest'ultima
non sempre possibile e comunque sempre molto delicata) e permette
all'elicottero di effettuare missioni di salvataggio che altrimenti sarebbero
impossibili. Basti pensare agli incidenti su strade di montagna o nei terreni
impervi o in aree montane o, semplicemente, interventi salvavita sulle
affollate spiagge calabresi. Oggi, spesso, l'elicottero del 118 in Calabria è
costretto ad atterrare presso un campo sportivo, spegnere i motori, attendere
l'arrivo dell'ambulanza che giunge sul paziente, autoambulanza che con il
proprio personale stabilizza il paziente e poi lo porta all'elicottero in attesa,
il quale, dopo averlo imbarcato, finalmente lo trasferisce in ospedale, tutto
ciò con enorme di spreco di tempo prezioso e di sperpero di risorse. Tutto
questo sarebbe evitato se gli elicotteri avessero montato un semplice
verricello;
- nessuno dei 4 elicotteri del 118 calabrese sono
in configurazione SAR (search and rescue), configurazione che prevede, a
differenza dell'attuale HEMS, la dotazione del verricello e di un Tecnico di
Elisoccorso del Soccorso Alpino, ed in caso di evento calamitoso di Protezione
Civile, pensiamo alle frequenti alluvioni, ad un malaugurato terremoto e
quant'altro, l'utilizzo in emergenza degli attuali assetti sarebbe ridotto
rispetto al loro potenziale operativo con il verricello;
- l'appalto all'attuale
Associazione di impresa esercente per conto della Regione del servizio
elisoccorso è scaduto da due anni -:
1) lo stato e i tempi dell'indizione del nuovo
appalto del servizio dell'elisoccorso;
2) la motivazione per cui nell'attuale servizio non
viene utilizzato il verricello sebbene, pare, fosse previsto nel precedente
appalto;
3) se nel nuovo predisponendo capitolato di appalto
sono previste almeno una o due basi in configurazione SAR.
(498; 06/08/2019)
Pedà - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
l'attivazione del collegamento
Frecciargento operativo nella tratta Sibari - Paola - Roma che, indubbiamente
rappresenta un passo in avanti nello sviluppo del trasporto su rotaia in
Calabria. Vista peraltro, la indefettibilità della previsione e della trasformazione
del FrecciaBianca — che collega Reggio Calabria con Roma, via Gioia Tauro in
FRECCIA ROSSA quale strumento indispensabile per lo sviluppo della modalità in
Calabria. Evidenziato il ritardo con il quale si è affrontato il potenziamento
dell'offerta commerciale qualificata nel gate gioiese, a discapito di un’utenza
numerosissima, che attinge fruitori da ben 33 comuni della Piana, e che
costituisce sede del più grande Porto del Mediterraneo. Considerato che, al
contempo, una valutazione del piano di mobilità attualmente in vigore nello
scalo gioiese, impone la considerazione della opportunità di sostituire due
coppie di Frecciabianca tra Reggio Calabria e Roma Termini e ritorno, con il
prolungamento da Napoli/Salerno a Reggio Calabria, di due coppie di
Frecciarossa diretti verso Roma, Firenze, Bologna Milano e Torino, dando quindi
continuità in tutta la Calabria, ai servizi AV a lunga percorrenza. Tenuto
conto che la relazione Frecciarossa Reggio-Milano prevederebbe tempi di
percorrenza di circa 8 ore, senza costringere l'utenza calabrese a scomodi
cambi a Salerno, Napoli o Roma, analogamente a quanto già avviene per esempio
in Puglia, collegata direttamente con servizi Frecciarossa verso il centro/nord
Italia. È inoltre superfluo evidenziare come una tale rivisitazione nella
organizzazione dell'offerta commerciale consentirebbe una riqualificazione di
eccellenza dei servizi commerciali per l'utenza calabrese che — a fronte della
richiesta pressante - si tramuterebbe in un ritorno in termini di profitto per
Trenitalia. Preso atto della indefettibilità e l'importanza degli interventi
richiesti, a fronte della rilevanza strategica dell'area interessata -:
se siano state attivate le necessarie
interlocuzioni con la Società Trenitalia finalizzate a garantire la modifica
dell'offerta commerciale in relazione ai servizi facenti capo al terminal di
Reggio Calabria via Gioia Tauro, attraverso la previsione dei treni
"FrecciaRossa" per come evidenziata nelle ragioni estese in premessa.
Se si sia proceduto all'adozione, per quanto di sua competenza della Giunta
Regionale, di qualsiasi provvedimento utile a garantire l'efficienza e
l'efficacia della mobilità ferroviaria gioiese.
(499; 13/08/2019)
Greco - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
- la Calabria, tra le proprie mete turistiche,
annovera alcune località montane dal grande valore naturalistico tra i monti
della Sila, del Pollino e dell'Aspromonte, all'interno dei Parchi nazionali
della Sila, delle Serre, del Pollino;
- tra le mete turistiche montane calabresi, le più
note sono certamente Camigliatello silano, Lorica e Gambarie, che, tra le
altre, sono anche ben attrezzate per gli sport invernali con piste da sci e
nuovi impianti di risalita (questi ultimi utilizzati anche in periodo estivo);
Considerato che: -le problematiche ataviche delle
località turistiche calabresi, stando alle recensioni su piattaforme e siti
internet turistici, sono da ravvisare sicuramente nei servizi di collegamento
esterni dagli aeroporti e/o stazioni treni e/o pullman verso le stesse località
turistiche, nei servizi di collegamento interni tra le varie località
turistiche, e su altri servizi connessi offerti ai visitatori -:
1) quali siano i servizi di collegamento previsti
attualmente dagli aeroporti calabresi e/o dalle maggiori stazioni ferroviarie e
pullman verso le località montane di Camigliatello Silano, Lorica e Gambarie;
2) quali siano i servizi di collegamento interno
tra le varie località turistiche montane, ad esempio i collegamenti interni tra
Camigliatello silano e Lorica e viceversa, e/o verso Gambarie;
i collegamenti previsti per il raggiungimento degli
impianti di risalita delle rispettive località;
altri servizi di collegamento verso altre mete
presenti quali i laghi Cecita, Arvo e Ampollino e/o mete religiose quali ad
esempio il Convento di San Francesco di Paola situato a Spezzano Sila, o
l'Abbazia Florense di Gioacchino da Fiore, e quant'altro;
3) se sono previsti nuovi tipi di collegamenti
dagli aeroporti calabresi e/o dalle maggiori stazioni ferroviarie e pullman
verso le località montane di Camigliatello Silano, Lorica e Gambarie e nuovi
servizi di collegamento interno;
4) quali siano i programmi messi in atto
dall'amministrazione regionale nel breve, medio e lungo periodo, al fine di dare
alle località turistiche montane della nostra Regione un'alta valenza
attrattivo-turistica.
(500; 29/08/2019)
Scalzo - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
- dopo anni di Commissariamento dell'Ente è stato
nominato Presidente l'Avv. Gennarino Masi a sottolineare la fine della crisi
finanziaria dello stesso;
- dopo diversi annunci e conferenze su convenzioni,
progetti e collaborazioni di seguito elencate, il 7 agosto 2018 l'avvocato Masi
insieme al delegato della regione Calabria Franco Pacenza ed al presidente
dell'Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno professore Franco Roperto, in
seguito alla visita presso i laboratori della Fondazione annunciava,
nell'ottica di una collaborazione tra Enti, l'avvio dell'accreditamento degli
stessi presso Accredia, l'Ente Unico nazionale di accreditamento designato dal
governo italiano, in applicazione del Regolamento europeo 765/2008, ad
attestare la competenza, l'indipendenza e l'imparzialità degli organismi di
certificazione, ispezione e verifica, e dei laboratori di prova e taratura;
- nella conferenza tenutasi a dicembre 2018 il
presidente Masi dichiarava "abbiamo stipulato un protocollo d'intesa con
l'università' della Calabria, stiamo collaborando con l'università' di Reggio
Calabria, siamo in contatto per un nuovo laboratorio di genetica e prossimi ad
avviare quello di fitopatologia - ribadisco inoltre il costante contatto con la
Regione Calabria soprattutto relativamente a nuovi progetti con il dipartimento
agricoltura";
- ad oggi quanto annunciato da Masi appare privo di
riscontro oggettivo: nessun docente universitario avrebbe mai visitato o
avrebbe mai usato, in collaborazione con il personale di ricerca della
Fondazione, la strumentazione della stessa;
nessun laboratorio di genetica o fitopatologico
sarebbe mai stato avviato;
inoltre, nessun progetto scientifico sarebbe stato
presentato alla Regione Calabria. VISTA l'imponente dotazione scientifica dei
laboratori di Terina, riconosciuta dalla comunità scientifica come fra la più innovativa
e qualificata del Mezzogiorno d'Italia e non solo, disponendo di una Risonanza
Magnetica Nucleare (NMR 850) unica nel panorama nazionale;
rilevato che l'inutilizzo di questa strumentazione
sta provocando un deterioramento della stessa che comporterà a breve, per la
Fondazione Terina, dei costi di gestione ordinaria e straordinaria non
trascurabili;
considerato che in una
situazione del genere che vede il personale, attualmente sottoimpiegato, si
potrebbe, considerare l'ipotesi del loro utilizzo presso altri enti strumentali
della Regione Calabria che versano in difficoltà organizzative (si veda
l'Arpacal che secondo notizie di stampa - articolo Corriere della Calabria
dell'11 giugno 2019 - non riesce ad effettuare i campionamenti per la carenza di
personale sottoponendo i propri dipendenti a doppi turni) -:
- quale orientamento, decisioni e ulteriori
iniziative, strategie politiche e condotta amministrativa si intendano
intraprendere tese ad offrire una soluzione concreta alle sorti della Fondazione
Terina e in particolare ai suoi dipendenti per quanto sopra esposto;
- se non si ritiene utile valutare l'opportunità di
accorpare il laboratorio ed il personale ad esso assegnato ad altri Enti che
possono finalmente rendere operativa questa strumentazione altrimenti
inutilizzata;
- inoltre, come valuta la possibilità di procedere
ad un ulteriore commissariamento della Fondazione Terina che, oltre allo
sgravio di costi per la stessa, abbia le capacità e le competenze per
rilanciarla e collocarla al centro del panorama scientifico nazionale.
(501; 03/09/2019)
Guccione - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
• con deliberazioni del Consiglio regionale n. 347
del 16/11/2018 e n. 354 del 29/11/2018 è stato approvato il Livello dei Servizi
Minimi che definisce, in termini qualitativi e quantitativi, l'entità di quei
servizi tesi a soddisfare la domanda di mobilità dei cittadini con costi a
carico del Bilancio della Regione;
• l'intesa con gli Enti locali relativa alla
determinazione del Livello dei Servizi Minimi è stata raggiunta, per la mancata
espressione del parere richiesto, entro il termine assegnato, da parte della
quasi totalità degli Enti partecipanti e con l'assenso di due soli Enti locali
[Comune di Longobucco (CS) e Comune di Motta San Giovanni (RC)] e il non
assenso di Enti di notevole dimensione demografica [Comune di Catanzaro, Comune
di Acri (CS), Comune di Cellara (CS), Comune di Cosenza e Provincia di
Cosenza];
• con deliberazione di Giunta regionale n. 402 del
28/08/2019 è stato approvato il "Programma Pluriennale del T.P.L.
2019/2021 " con applicazione del Livello dei Servizi Minimi;
• la suddetta deliberazione della Giunta regionale
è stata assunta senza la preventiva acquisizione del parere del Comitato di
Mobilità, organo consultivo e rappresentativo di tutte le espressioni
istituzionali, sociali ed imprenditoriali, operanti nell'ambito del comparto
del Trasporto Pubblico Locale;
• il Programma pluriennale del T.P.L. 2019/2021
conferma una consistente riduzione dei servizi con un taglio di oltre il 30%,
su base regionale, dei servizi di trasporto extraurbani su gomma;
• in particolare, la prevista dotazione dei servizi
di trasporto extraurbano su gomma, relativa alla Provincia di Cosenza, è
stimata in 9.430.311 bus*km/anno con una riduzione valutabile, rispetto ai
servizi eserciti, di oltre il 40%;
• seppur prevista la
possibilità di programmare una ulteriore quantità di servizi, pari a 3 milioni
di bus*km/anno, nelle aree dove la riduzione dei servizi è più marcata, appare
assolutamente insufficiente a garantire il diritto alla mobilità dei cittadini
calabresi -:
• i termini e le modalità con cui potranno essere
garantiti e salvaguardati i servizi di Trasporto Pubblico Locale su gomma,
attualmente eserciti, in considerazione della riduzione dei servizi, sancita
con l'approvazione del Livello dei Servizi Minimi prima e confermata con la
successiva approvazione del Programma Pluriennale del T.P.L. 2019/2021;
• se si ritenga di apportare, in relazione
all'obbligo di applicazione dei c.d. conti standard normativamente introdotti,
le necessarie integrazioni finanziarie, stimabili in circa 30 milioni di euro,
e consentire la necessaria implementazione del Livello dei Servizi Minimi e del
Programma Pluriennale del T.P.L. 2019/2021, finalizzata alla erogazione dei
servizi di mobilità ai cittadini calabresi;
• se si ritenga prioritario, nella programmazione
regionale, salvaguardare il diritto costituzionale, art. 16 della Costituzione,
alla mobilità, evidentemente leso dalla applicazione delle previsioni contenute
negli strumenti di programmazione indicati nella presente interrogazione;
• se si ritenga, utilmente, procedere, così come
previsto all'art. 9 comma 2 della L.R. 35/2015, ad una revisione del Programma
Pluriennale del T.P.L. 2019/2021 in funzione della preliminare approvazione del
Piano attuativo del trasporto pubblico locale, previsto all'art. 8 della
suddetta legge regionale;
• se siano state considerate le conseguenze e
valutate le misure di salvaguardia per la mancata esecuzione delle procedure di
gara per l'affidamento dei servizi di Trasporto pubblico Locale nel territorio
della regione Calabria.
(502; 05/09/2019)
Gallo - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
• il Piano di Rientro per la sanità calabrese,
adottato con delibere di G.R. n. 585/2019. n. 845/2009 e n. 908/2009, ha
fortemente penalizzato l'intera Sibaritide;
• il suddetto Piano di Rientro ha giustificato il
taglio immediato dei servizi e delle strutture, con la prospettiva
dell'apertura dell'Ospedale della Sibaritide, ancora oggi assai lontana dalla
concreta realizzazione, portando tuttavia alla chiusura di diversi ospedali,
tra i quali — nell'area ionica cosentina - quelli di Cariati e Trebisacce;
• in particolare, l'Ospedale di Cariati era stato
aperto nel marzo del 1978 con una dotazione di 120 posti letto nei reparti di
Pediatria, Ostetricia, Ginecologia, Medicina Generale, Chirurgia e Cardiologia,
con annessi laboratori analisi e diagnostica per immagini, a servizio di un
territorio di oltre 80.000 abitanti, eppure è stato spogliato nel corso del
tempo, al punto che nel 2003 si dispose la chiusura del Reparto di Pediatria e,
nel 2009, di quelli di Ginecologia e di Ostetricia, del punto nascita, di
Chirurgia e delle sale operatorie, di Medicina e Cardiologia;
• la cessazione definitiva delle sue attività
ospedaliere è avvenuta con decreto n. 18 del 22-10-2010, che ha riconvertito la
struttura in Centro di Assistenza Primaria Territoriale (CAPT), la situazione
determinata da tali scelte, resa plasticamente evidente dal mancato rispetto
dei Lea, ha di fatto determinato un considerevole depauperamento della qualità
e della gamma dei servizi sanitari, con un intollerabile intasamento degli
Ospedali di Rossano e Corigliano (oggi città unica) e di Crotone,
impossibilitati a far fronte alle tante e continue richieste di assistenza,
cura e primo soccorso, e conseguente aggravio di costi sociali ed economici a
danno delle comunità del territorio, costrette ad emigrare verso strutture
sanitarie lontane e difficilmente raggiungibili con il trasporto pubblico,
soprattutto, nei casi di emergenza;
• il predetto stato di cose, inoltre, è risultato
essere aggravato dal depotenziamento dei servizi distrettuali ed ambulatoriali,
nel tempo, fortemente limitati per carenza di personale, risorse strumentali ed
attrezzature;
• al contempo, di alcune strutture che avrebbero
dovuto essere innovative, quali la Casa della Salute prevista a Cariati,
finanziata con una somma di Euro 9.172.683,54, si è persa ogni traccia;
• il Consiglio di Stato, con sentenza n. 8110/2015,
depositata in data 31/05/2018, ha accolto il ricorso proposto dal Comune di
Trebisacce, per l'esecuzione delle sentenze n. 2151 del 27/04/2015 e n. 5763
del 18/12/2015, con le quali, rispettivamente, era stato annullato il DPGR n.
18/2010 nella parte in cui si disponeva la chiusura dell'ospedale di
Trebisacce;
• successivamente, con i decreti nn. 30 e 64 del
2016 il Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo
del settore sanitario della Regione Calabria ha previsto l'istituzione di
"Ospedali di Zona Disagiata", presidi ospedalieri di base da attivare
in zone particolarmente disagiate quale ben potrebbe essere definita, per le
motivazioni sinteticamente esposte, anche quella di Cariati;
• ad oggi, i dati dimostrano che la
chiusura/riconversione degli ospedali territoriali, come quello di Cariati, è
stato un grave e dannoso errore, dal momento che la Calabria, oltre ad essere
la Regione economicamente più povera d'Italia, è quella con la dotazione più
bassa di posti letto per acuti ed addirittura, in provincia di Cosenza,
risultano mancanti 374 posti letto per acuti, rispetto a quelli assegnati dal
DCA n. 64/2016, e molti altri per malati cronici e per riabilitazione;
• la situazione è ulteriormente aggravata da un
sostanziale vuoto di potere e di impegno dirigenziale che, nell'ASP di Cosenza,
dura ormai da diverso tempo e continua a persistere anche dopo l'approvazione
del recente "Decreto Calabria". • a fronte di questa drammatica
realtà, nell'anno d'imposta 2019, in Calabria, a causa del mancato
raggiungimento degli obiettivi previsti nel piano di rientro del deficit
sanitario, si sono realizzate le condizioni per l'automatica applicazione delle
maggiorazioni dell'aliquota Irap, nella misura di 0,15 punti percentuali e
dell'addizionale regionale all'Irpef, nella misura di 0,30 punti percentuali,
come reso noto dall'Agenzia delle Entrate in un comunicato del 21 giugno
scorso;
• in virtù del fatto che tutte
le nuove strutture secondo le previsioni del Piano di Rientro della Spesa
Sanitaria Regionale (Polo Ospedaliero della Sibaritide, Casa della Salute di
Cariati, etc.) in sostituzione di quelle chiuse o riconvertite non hanno mai
visto la luce, si appalesa opportuno e necessario procedere alla riattivazione
dell'ospedale di Cariati ed al suo inserimento nella rete ospedaliera pubblica
regionale, in quanto struttura fondamentale per garantire il diritto alla
salute in una zona fortemente disagiata e carente di servizi, in particolare
per le emergenze -:
• se il Governo regionale, nella persona del
Presidente della Giunta regionale, sia a conoscenza della situazione;
• se ritenga quanto esposto coerente con
l'indirizzo politico ed il programma di governo;
• quali iniziative si intendano assumere per porre
un limite ai gravi disservizi quotidiani che si registrano sull'intero
territorio calabrese, ed in particolare in riferimento a quelle patite
dall'area del basso Ionio cosentino;
• se e come intenda adoperarsi perché l'ospedale di
Cariati venga riattivato e reinserito nella rete regionale degli ospedali
pubblici;
• quali misure abbia in programma di adottare per
evitare l'incremento automatico della tassazione (Irap e addizionale regionale
Irpef), in conseguenza del mancato rispetto delle previsioni di cui al Piano di
rientro sanitario.
(45; 05/08/2019)
Il Consiglio Regionale,
premesso che:
- la concentrazione di CO2 in atmosfera, causa
prima dei cambiamenti climatici, ha raggiunto 415 parti per milione, il più
elevato livello mai registrato;
- occorre ridurre drasticamente i gas serra
prodotti dall'attività umana superando l'uso delle energie fossili a favore di
quelle rinnovabili e incrementando l'efficienza energetica;
- i profondi mutamenti climatici e la crisi
ambientale rappresentano un'emergenza primaria e vitale per la possibilità
stessa di esistenza degli esseri umani sul pianeta e stanno mettendo a rischio
l'ecosistema terrestre;
- al ritmo attuale di emissioni climalteranti in
atmosfera entro il 2050 la temperatura media globale rischia con alta
probabilità di superare la soglia massima 1,5 — 2 gradi centigradi fissata
negli Accordi sul Clima di Parigi del 2015, con la conseguenza di provocare lo
scioglimento del permafrost, l'innalzamento di mari e oceani, la scomparsa di
vaste zone costiere, la propagazione di malattie infettive, l'insorgere di
nuove patologie, nonché danni eco-sistemici a foreste e zone umide, l'aumento
della desertificazione e la riduzione dell'acqua potabile a disposizione;
- la Calabria è una regione particolarmente fragile
sotto il profilo idrogeologico e che assistiamo ad eventi meteo sempre più
estremi e frequenti, che vanno dai nubifragi alle violente grandinate, alle
ondate di calore torrido;
- questi eventi meteo estremi causano danni alla
salute, al sistema idrogeologico, all'agricoltura e in generale all'economia,
alle abitazioni, ai beni di proprietà delle persone;
- l'IPCC — Intergovernmental Panel on Climate
Change, la task force di scienziati di 196 Paesi che studia i cambiamenti
climatici per conto dell'ONU in un rapporto uscito ad ottobre 2018 ha ammonito
i governi che abbiamo solo undici anni di tempo per invertire la rotta con
azioni concrete ed immediate dopo di che si arriverebbe ad un punto di non
ritorno;
- il Piano Nazionale Integrato per il Clima e
l'Energia (PNIEC) presentato dal Governo Italiano non contiene misure adeguate
a combattere in modo efficacie le emissioni climalteranti generate dall'Italia;
- l'obiettivo delle varie iniziative in campo a
livello mondiale puntano a dimezzare le emissioni globali di anidride carbonica
(CO2eq) entro il 2030 per azzerarle al 2050;
- sarebbe auspicabile aderire all'allarme lanciato
da giovani e giovanissimi di tutto il mondo con il movimento "FRIDAYS FOR
FUTURE" sulla situazione grave in cui si trova il pianeta;
un allarme che riprende quanto la comunità
scientifica internazionale sostiene da tempo sulla pericolosità a cui sono
esposte le prossime generazioni in conseguenza dei cambiamenti climatici e
sulla necessità di intervenire rapidamente e con azioni efficaci per modificare
le attuali emissioni di CO2;
impegna la Giunta regionale
- a valutare con estrema urgenza e concretezza la
necessità di dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale intesa non
come attribuzione di poteri giuridici eccezionali, ma come assunzione di piena
consapevolezza e responsabilità politica, coordinando e rafforzando
ulteriormente le politiche, azioni e iniziative volte al contrasto del
cambiamento climatico, da considerare una priorità trasversale ai propri piani
e programmi, alle politiche economiche e agli accordi da perseguire con l'
obiettivo di anticipare l'azzeramento delle emissioni climalteranti rispetto
alle attuali previsioni;
- ad attivarsi in tutte le sedi opportune, affinché
il governo riveda la sua posizione e dichiari lo stato di emergenza ambientale
e climatica del Paese, riconoscendo così l'esigenza di porre in essere tutte le
azioni necessarie e non rinviabili volte a non compromettere il futuro delle
nuove generazioni.
(163; 03/09/2019) Bova
Guccione - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
• il 18 agosto 2019 scade la proroga dei contratti
di servizio del Trasporto pubblico locale per le aziende pubbliche e private
per mancanza della copertura finanziaria;
• mancano circa 24 milioni di euro per garantire i
servizi di trasporto della Regione Calabria fino al 31 dicembre 2019;
• la Regione Calabria si è avvalsa della facoltà
prevista dalla legge 266/2005 e dalla legge regionale 18/2006 con la quale sono
concesse agli operatori dei trasporti diverse proroghe per l'indizione della
gara ad evidenza pubblica per il servizio del trasporto pubblico locale in
Calabria;
• la normativa europea, in particolare gli articoli
5 e 8 del regolamento CE numero 1370/2007 del Parlamento Europeo e del
Consiglio relativo ai servizi pubblici di trasporto di passeggeri su strada e
per ferrovie, dispone che la Regione debba mettere a gara europea (procedura ad
evidenza pubblica) i servizi del trasporto pubblico locale;
• in caso di inadempienza da parte della Regione la
normativa prevede i poteri sostitutivi dello Stato;
• a tutt'oggi non è dato
sapere se la Regione Calabria ha predisposto la gara europea per l'affidamento
del servizio del trasporto pubblico locale. Si interroga la S.V. -:
quali iniziative urgenti intende adottare: per
assicurare la copertura finanziaria dei servizi di trasporto per i mesi di
agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre 2019. Chiedo di conoscere,
inoltre, lo stato delle procedure per l'indizione della gara europea così come
previsto dal Regolamento CE per evitare che possano scattare i poteri
sostitutivi dello Stato in caso di inadempienza, con il conseguente
commissariamento della Regione Calabria.
(488; 24/06/2019)
Risposta: “La
Legge regionale 31 dicembre 2015, n. 35, ha ridefinito completamente
l’organizzazione e la governance del sistema del trasporto pubblico locale in
Calabria, attribuendo, conformemente ai principi costituzionali, un ruolo
rilevante agli Enti Locali, all’interno di una cornice di pianificazione,
programmazione e controllo regionale, prevedendo un unico bacino regionale, con
la costituzione di un corrispondente ente di governo, l’Autorità Regionale dei
Trasporti della Calabria, ART-Cal, partecipato dalla Regione e dagli Enti
Locali.
Immediatamente dopo
l’approvazione della Legge, con deliberazione di Giunta regionale n. 1 del
08/01/2016 sono stati fissati i cardini principali ed è stata definita la
vision complessiva del Piano regionale dei trasporti, riavviandone l’attività
di redazione.
Il Piano è stato poi
adottato con deliberazione di Giunta regionale n. 503 dei 06/12/2016, e infine
approvato con deliberazione di Consiglio regionale n. 157 del 19/12/2016.
Questi due provvedimenti
fondamentali, la Legge e il Piano, hanno sostituito gli analoghi
provvedimenti della
fine degli anni novanta del secolo scorso, di fatto rimasti inattuati per circa
20 anni:
la Legge regionale 7
agosto 1999, n. 23 e il Piano regionale dei trasporti approvato con
deliberazione di Consiglio Regionale n. 191 del 03/03/1997.
Sulla base di tali
provvedimenti, dal 2017 in avanti sono stati approvati importanti provvedimenti
attuativi che hanno ridefinito l’organizzazione del sistema, fra cui in particolare:
le modalità di funzionamento dell’Osservatorio della mobilità, la riforma
tariffaria, la regolamentazione dei servizi a libero mercato e, soprattutto, il
livello dei servizi minimi. Tale ultimo provvedimento, dopo una lunga fase di
consultazione e concertazione avviata a seguito della prima versione approvata
dalla Giunta regionale con deliberazione n. 157 del 21/04/2017, è stato
approvato con deliberazioni di Consiglio regionale n. 347 del 16 novembre 2018
e n. 354 del 29 novembre 2018. Esso è di rilevanza notevole
poiché definisce un
quadro chiaro, anche finanziario, nonostante l’incerto contesto nazionale,
carente di molti provvedimenti attuativi previsti dalle disposizioni normative.
La rilevanza
dell’approvazione del livello dei servizi minimi è ancora più evidente tenendo
conto che esso non era mai stato definito in Calabria da quando è stato
previsto dall’articolo 16 del Decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422.
Pertanto, anche in questo caso, si è colmata una carenza che risaliva alla fine
degli anni novanta del secolo scorso, e cioè un vuoto di oltre 20 anni.
Più difficoltosa è
stata la costituzione dei soggetti, posti alla base della governance del
sistema dalla Legge regionale 31 dicembre 2015, n. 35 (oltre alla Regione e
agli Enti Locali), e cioè in particolare l’Agenzia regionale reti e mobilità
S.p.A.
Parimenti difficoltoso
è stato il coinvolgimento degli Enti Locali, che si è rivelato uno degli
elementi critici, presumibilmente per via dell’eccessiva storica concentrazione
di funzioni amministrative in capo alla Regione, che di fatto ha reso le
strutture amministrative di questi enti prive di funzioni, rendendole
impreparate al ruolo rilevante previsto dalla normativa statale e regionale.
Pienamente funzionanti sono invece gli altri, organismi previsti dalla legge
regionale 31 dicembre 2015, n. 35: il Comitato della mobilità, organo
consultivo dell’Assessore in materia, e l’Osservatorio della mobilità,
costituito nell’ambito delle strutture amministrative della Giunta regionale.
Nel quadro sopra
delineato, nel quale in quasi 4 anni (dalla fine dei 2015) si è colmato un
vuoto ventennale, l’Assessorato, il Dipartimento e l'ART-Cal sono impegnati,
ciascuno per la propria competenza, agli ultimi adempimenti necessari per la
pubblicazione del bando di gara. In particolare, con la deliberazione n. 402
del 28 agosto è stato approvato il Programma Pluriennale del Trasporto Pubblico
Locale che, all’interno della cornice costituita dalla Legge regionale 31
dicembre 2015, n. 35, costituisce il momento di sintesi di tutti gli strumenti
di attuazione della stessa Legge. Nella stessa deliberazione la Giunta ha dato
mandato all’ART-Cal di procedere con gli affidamenti dei servizi, coerentemente
con il programma approvato.
Quanto alla
disponibilità finanziaria per i servizi per l’anno 2019, la Giunta regionale è
impegnata a reperire, in fase di assestamento di bilancio, le rimanenti somme
necessarie per la copertura integrale dei servizi TPL 2019 che fino al 19
novembre prossimo risultano comunque completamente garantiti.
Si precisa infine che
è destituita di qualsivoglia fondamento la possibilità (o per meglio dire il
solo pensiero) del commissariamento del settore TPL della Regione Calabria da
parte del Governo.
Cordiali saluti”
Prof. Roberto Musmanno (Assessore alle
Infrastrutture)
Guccione - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
• oltre cinque anni fa la Regione Calabria ha
appaltato 15 interventi di difesa costiera per un importo di circa 41 milioni
di euro. Ad oggi gli interventi cantierizzati sono solo sei. I lavori degli
altri nove interventi ancora non sono iniziati;
• appare assai grave che la Regione Calabria, a
cinque anni dalla gara di appalto, non sia stata in grado di completare i
lavori di difesa costiera;
• con delibera numero 355 del 31 luglio 2017 sono
stati previsti ulteriori 18 interventi di difesa costiera per un importo
complessivo di 65 milioni di euro. Sono trascorsi esattamente due anni e ancora
i lavori sono completamente fermi, non sono stati avviati gli atti
amministrativi necessari per affidare la progettazione e, addirittura, non sono
stati nominati neppure i RUP (Responsabile unico del procedimento);
• il settore Interventi difesa
del suolo e difesa costiera della Regione Calabria risulta composto da uno-due
dipendenti che si dovrebbero occupare della progettazione, rendicontazione e
realizzazione degli interventi. Si interroga la S.V. -:
quali iniziative urgenti intende adottare: per
rimuovere gli ostacoli che fino ad ora hanno impedito che importanti interventi
di difesa costiera venissero completati. Le risorse stanziate - oltre 100
milioni di euro di fondi comunitari - rischiano di essere perse e i notevoli
ritardi nella cantierizzazione degli interventi possono vanificare l'efficacia
delle opere visto che, a distanza di anni, potrebbe trovarsi modificata
profondamente la situazione dei luoghi.
(490; 09/07/2019)
Risposta: “Per
quanto riguarda l’attuazione degli interventi previsti nell’ambito dell’APQ
Difesa del Suolo - Erosione delle Coste (per un valore complessivo di circa M €
40) si specifica che la procedura di aggiudicazione delle gare è stata quella
dell’appalto integrato complesso ai sensi. del DLgs 163/06 (Codice degli
Appalti) e che, pertanto, le gare sono stata svolte sulla base di progetti
preliminari redatti dalla Stazione Appaltante.
A seguito delle
relative aggiudicazioni definitive, si è proceduto ad avviare il complesso iter
approvativo dei
progetti definitivi consegnati dalle imprese appaltatrici per tutti gli
Interventi.
Nello specifico, dei
14 interventi finanziati con il suddetto APQ:
• n. 1 intervento è collaudato;
• n. 2 interventi sono conclusi;
• n. 3 interventi sono in corso di
avanzata realizzazione;
• n. 2 interventi sono in fase di
consegna dei lavori e apertura dei relativi cantieri;
• n. 2 interventi sono in fase di
chiusura della conferenza dei servizi;
• n. 2 interventi sono in fase di
approvazione del progetto esecutivo;
• n. 3 interventi sono in fase di
acquisizione del Procedimento Unico Ambientale.
Pertanto, pur nelle
difficoltà detratte dalla carenza di personale direttamente assegnato al
Settore competente e sui singoli procedimenti, si sta procedendo
all’avanzamento delle attività a norma del Codice degli Appalti e della
L.241/90.
Per gli ulteriori
interventi previsti nell’ambito del POR Calabria FESR FSE 2014-2020 e di cui
alla DGR n. 355/2017, riguardanti la mitigazione dell’erosione costiera (n.
18), si specifica, che, essendo gli stessi a titolarità regionale e dato che
tali opere risultano estremamente complesse dal punto di vista ambientale,
paesaggistico e della valutazione della tendenza evolutiva delle linee di
costa, è necessario realizzare preliminarmente studi specialistici
approfonditi, contestualmente all’affidamento degli incarichi di progettazione.
A seguito della
comunicazione della Stazione Unica Appaltante Regionale (nota n. 96364 del
16.03.2018) lo svolgimento delle procedure di appalto, essendo gli interventi a
titolarità regionale, sono in capo al Dipartimento Infrastrutture, Lavori
Pubblici, Mobilità che deve, pertanto, provvedere alla nomina dei RUP,
all’avvio delle attività e alla pubblicazione degli avvisi pubblici per
l’affidamento dei servizi di progettazione e dei lavori.
Allo stato attuale è
stata approvata nel mese di luglio 2019 una collaborazione tecnico-scientifica
con un Centro Universitario che le necessarie competenze per la realizzazione
dei suddetti studi necessari ad indirizzare le future progettazioni con analisi
specifiche che individuino le priorità di intervento lungo i tratti di costa
interessati.”
Ing. Domenico Pallarla (Dirigente Generale)
Greco - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
- la Frazione Marina di Tortora (CS) da anni è
ormai sottoposta a gravissimi fenomeni di marosi ed eventi calamitosi, a causa
del noto avanzamento del mare e del rischio erosione costiera che attanaglia
tutti i comuni del litorale, con obiettivo rischio per persone e cose;
- nel corso di tali eventi calamitosi, la Frazione
Marina di Tortora subisce non solo danni alla passeggiata lungomare, ma
soprattutto ingenti allagamenti in tutta la Frazione e nel centro abitato, con
livelli medi di acqua che supera anche i marciapiedi, con sradicamento dei
quadri elettrici, del sistema fognario con paralisi dell'intero sistema di
collettamento e depurazione, e danni alle abitazioni civili e attività
commerciali, con conseguente evacuazione della scuola elementare presente nella
Frazione;
- al fine di limitare i danni e gli effetti
negativi degli eventi calamitosi, e di proteggere le abitazioni oltre che le
infrastrutture private e pubbliche situate in prossimità del litorale e degli
argini fluviali, l'amministrazione del comune di Tortora ha presentato nel
corso degli anni richieste di idonei interventi di protezione in mare;
- in particolare, in data 10/11/2017 prot. 12899,
l'amministrazione del Comune di Tortora ha depositato preliminare degli
"Interventi di Difesa dall'Erosione Costiera", con contestuale
richiesta di aggiornamento del Master Plan Erosione Costiera della Regione
Calabria e l'inserimento dello stesso nel Sistema Rendis;
- successivamente, sono state
inviate altre richieste di intervento in seguito agli eventi calamitosi
avvenuti tra il 2017 e il 2018: prot. 14879 del 29/12/2017, prot. 3682 del
21/03/2018, prot. 3807 del 26/03/2018, prot. 12834 del 31/10/2018, e richiesta
del 27/11/2018, richieste tutte rimaste inevase -:
1) quale sia lo stato dell'arte e
dell'aggiornamento del Masterplan Erosione della Regione Calabria e del Sistema
Rendis;
2) se siano state individuate le risorse per la
realizzazione del Masterplan;
3) quali siano le azioni messe in campo e/o
previste per limitare gli eventi calamitosi nel Comune di Tortora;
4) quali misure si intendono realizzare in merito
al progetto preliminare degli "Interventi di Difesa dall'Erosione
Costiera" depositato dall'amministrazione del Comune di Tortora (CS) in
data 10/11/2017 prot. 12899.
(491; 15/07/2019)
Risposta: “Relativamente
ai punti 1 e 2 dell’interrogazione, si comunica che il “'Master Plan degli interventi
dì mitigazione del rischio di erosione costiera in Calabria”, approvato con
delibera di Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale n. 1/2014,
è uno strumento di indirizzo alla programmazione e per l’attuazione dello
stesso e delle opere in esso riportate non è prevista alcuna copertura
finanziaria specifica, ma gli interventi prioritari in materia sono finanziati
di volta in volta a valere sugli strumenti di programmazione che si rendono
disponibili.
A tal proposito, nel
tratto di litorale nel quale è compreso, anche quello afferente al Comune di
Tortora è stato finanziato il progetto denominato “Interventi integrati per il
completamento delle opere di difesa costiera (tra Litorale di Sangineto e Foce,
del Fiume Noce) per un importo complessivo pari a €. 800.000,00, a valere sulle
risorse di cui alla D.G.R. n. 355 del 31.07.2017 “Programma di Interventi per
la Difesa del Suolo a valere su risorse POR Calabria FESR-FSE 2014/2020 e
Delibera di G.R. 160/2016 “Patto per lo sviluppo della Regione Calabria” -
Delibera CIPE n. 26/2016 “FSC 2014/2020: Piano per il Mezzogiorno”.
Per il suddetto
intervento la Regione è individuata come Ente Attuatore in quanto trattasi di
interventi integrati estremamente complessi, realizzati su scala, sovra-comunale
sull’intera fascia costiera, tirrenica Cosentina per i quali devono essere
realizzati appositi ed adeguati studi all’esito dei quali saranno definite le
priorità di intervento.
Per quanto concerne il
punto 3, si specifica che, a seguito delle mareggiate verificatesi nel periodo
di marzo 2018, è stato erogato dal Dipartimento Infrastrutture, Lavori
Pubblici, Mobilità, con decreto n. 15389 del 17.12.2018, un finanziamento
dell’importo pari ad €110.000,00, a favore del Comune di Tortora, al fine di realizzare
interventi di ripristino dei danni causati a strutture pubbliche e messa in
sicurezza dei litorali.
Con riferimento al
punto 4 e all’istanza di finanziamento prot n. 12899 del 10-11.2017 del Comune
di Tortora, si specifica che la stessa non è conforme a quanto riportato dai
D.P.C.M, 28 maggio 2015, “Individuazione dei criteri e delle modalità per
stabilire le priorità dì attribuzione delle risorse agli interventi di
immigrazione del rischio idrogeologico” ai fini della classificazione e il
successivo inserimento nel sistema RENDIS (Repertorio Nazionale Difesa Suolo),
gestito dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e
da ISPRA, le cui modalità sono ampiamente note, e oggetto di comunicazioni
specifiche a tutti gli Enti da parte del Dipartimento.
In merito, il Settore
competente si interfaccerà con il Comune affinché lo stesso trasmetta la
documentazione completa necessaria e garantire il rispetto D.P.C..M. 28 maggio
2015, al quale, dunque, per Legge, gli Enti territoriali devono attenersi per
l'accesso ai relativi finanziamenti.
Si specifica altresì,
che l’inserimento delle proposte nel citato sistema non rappresenta, di per sé,
automatica garanzia di finanziamento, ma la condizione necessaria affinché le
relative progettualità possano essere valutate per future programmazioni sulla
base del punteggio acquisito, della relativa posizione in graduatoria e della
effettiva disponibilità ed entità delle risorse.”
Ing. Domenico Pallarla (Dirigente Generale)
Greco - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
- la Squadra "Il Falco" di Tonino Serpa
identificata al n. 42.1 dell'ATC CS3 con richiesta prot. 157 del 05/02/2016,
richiesta del 18/07/2016, richiesta del 28.09.2016, richiesta prot. n. 1038 del
30/09/2016, richiesta prot. 740 del 28/09/2017, e da ultimo richiesta prot. n.
403 del 02/07/2019, indirizzate all'ATC CS3 e alla Regione Calabria, ha più
volte richiesto la rimodulazione della zona caccia assegnata con la
riassegnazione dei confini naturali precedentemente assegnati (sino al 2015),
come si evince dai verbali di concessione zone caccia sino al 2015;
- che sino alla data del 2015, il confine naturale
tra le due squadre era delimitato da una stradella ricadente nella zona
denominata "Lamia";
- successivamente al 2015, senza alcuna
comunicazione o atto di cessione della stessa squadra, arbitrariamente la zona
del confine "Lamia" è stata assegnata alla squadra confinante
denominata "L'Aquila" n. 42.2 di Francesco Pierri;
- attualmente, invece, il confine assegnato alle
due squadre, è rappresentato da un fossato impervio, scosceso ed occupato da
una folta vegetazione sia ad alto fusto che di sottobosco, che risulta
assolutamente impercorribile per entrambe le squadre, pericoloso e pertanto
inadatto a qualsivoglia attività sia di delimitazione che di indicazione
necessarie per avvisare l'attività della battuta di caccia in corso, come da
obbligo del disciplinare della caccia al Cinghiale previsto al comma 7 Art 9
della Comunicazione Prot. 332371 del 03/08/2018;
- attualmente l'area compresa tra la stradella ed
il fossato (arbitrariamente assegnata alla squadra Pierri) non viene utilizzata
neanche dalla squadra limitrofa assegnataria dell'area, proprio per motivi di
impercorribilità e di sicurezza;
- per i motivi di sicurezza sopra descritti, non a
caso, dal 2016 la squadra "Il Falco" non esercita più l'attività
venatoria anche nella zona "Siviero" assegnata, proprio per evitare
incidenti fra le due squadre;
Considerato che: - le richieste prot. 157 del
05/02/2016, richiesta del 18/07/2016, richiesta del 28.09.2016, richiesta prot.
n. 1038 del 30/09/2016, richiesta prot. 740 del 28/09/2017, e da ultimo
richiesta prot. n. 403 del 02/07/2019, inviate all'ATC CS3 e alla Regione
Calabria sono rimaste tutte inevase e senza alcun riscontro;
- secondo quanto prevede il regolamento che
disciplina l'esercizio venatorio per il Cinghiale (allegato alla deliberazione
n. 551 del 19/11/2018), le aree di caccia devono essere omogenee e rispettare
confini naturali ben delimitati (tra cui strade);
- pertanto, qualora sussista la possibilità di
delimitare una zona con una strada ben definita e visibile, con il massimo
della sicurezza, appare chiaro che risulta più idoneo tale confine piuttosto
che un fossato impercorribile e pericoloso;
- finora si è evitato
qualsiasi incidente tra le due squadre confinanti grazie al buon senso della
squadra "Il Falco" che si è di fatto privata di un proprio diritto di
esercitare l'azione venatoria nell'area in questione, ma ciò non esclude che un
incidente ben potrebbe verificarsi se persiste l'attuale assegnazione delle
zone tra le due squadre -:
1) se l'ATC CS3 e la Regione Calabria abbiano
riscontrato le richieste prot. 157 del 05/02/2016, richiesta del 18/07/2016,
richiesta del 28.09.2016, richiesta prot. n. 1038 del 30/09/2016, richiesta
prot. 740 del 28/09/2017, e da ultimo richiesta prot. n. 403 del 02/07/2019;
2) quali siano le ragioni che hanno determinato nel
2016 la modifica dei confini (siano a quel momento esistenti) tra le due
squadre, senza alcun preavviso e/o comunicazione e/o atto di cessione;
3) quali siano le azioni messe in campo e/o
previste per evitare incidenti tra le due squadre e per consentire l'esercizio
venatorio in tutta sicurezza per entrambe le squadre e per i terzi su tutte le
aree di caccia delle zone assegnate;
4) se invece non sia opportuno, proprio per i
motivi di sicurezza sopra descritti, ripristinare lo stato dei confini tra le
due squadre prima dell'arbitraria modifica avvenuta nel 2016, riassegnando la
zona del confine "Lamia" (comprendente la strada) ad entrambe le
squadre.
(492; 15/07/2019)
Risposta: “In
riferimento all’interrogazione emarginata in oggetto, a firma dell’on. Greco,
si specifica quanto segue.
L'interrogante chiede:
1) se l’ATC CS3 e la
Regione Calabria abbiano riscontrato le richieste prot. 157 del 05/02/2016,
richiesta del 18/07/2016, richiesta dei 28.09.2016, richiesta prot. n.1038 del
30/03/2016, richiesta prot. 740 del 28/09/2017, e da ultimo richiesta prot. n.
403 del 02/07/2019;
A tal proposito si
evidenzia che, in base al Disciplinare per la Gestione Faunistico-Venatoria del
Cinghiale, approvato con DGR n. 551 del 2018 l’assegnazione delle aree di
caccia alle singole squadre è effettuata dall’ATC competente per territorio in
base ai criteri stabiliti dall’art. 7 dello stesso.
Per la risoluzione di
eventuali contenziosi “gli AATTC potranno convocare i capi squadra presso le
loro sedi per essere sentiti. Nei casi di aree e/o porzioni di aree in cui
sussista contenzioso, l’attività venatoria e l’assegnazione delle aree e/o
porzioni di aree relative è sospesa sino alla risoluzione dei contenziosi
stessi ad opere dell’ATC di riferimento”.
Qualora il contenzioso
permanga, entro 15 giorni dall’apertura della caccia al cinghiale, gli Uffici
Regionali competenti attivano ì poteri sostitutivi al fine di garantire alle
squadre richiedenti, aventi titolo, l'esercizio delle attività venatorie.
Eventuali conseguenze derivanti da errate e/o mancate assegnazioni delle aree
agli aventi diritto sono a completo carico dell’ATC che ha causato l’erronea
assegnazione"
La Regione Calabria,
per il tramite dei propri competenti uffici, conferma la propria disponibilità
a farsi parte attiva nella soluzioni di eventuali controversie e contenziosi
irrisolti attivando quanto previsto dal comma 1 dell’art. 7 del Disciplinare
succitato, ovvero “Qualora il
contenzioso permanga, entro 15 giorni dall’apertura della caccia al cinghiale,
gli Uffici Regionali competenti attivano i poteri sostitutivi al fine di
garantire alle squadre richiedenti, aventi titolo, l’esercizio delle attività
venatorie. Eventuali conseguenze derivanti da errate e/o mancate assegnazioni
delle aree agli aventi diritto sono a completo carico dell’ATC che ha causato
l’erronea assegnazione”.
2) quali siano le
ragioni che hanno determinato nel 2016 la modifica dei confini (siano a quel
momento esistenti) tra le due squadre, senza alcun preavviso e/o comunicazione
e/o atto di cessione;
in occasione
dell’esamina della controversia in questione, nei termini stabiliti dal su
richiamato Disciplinare, sarà cura degli uffici competenti verificare eventuali
responsabilità, in capo alla competente ATC, in merito ai contenziosi inerenti
l’assegnazione delle aree di caccia oggetto dell’interrogazione per le
annualità pregresse (2016-2017).
3) quali siano le
azioni messe in campo e/o prevista per evitare incidenti tra le due squadre e
per consentire l’esercizio venatorio in tutta sicurezza per entrambe le squadre
e per i terzi su tutte le aree di caccia delle zone assegnate;
in merito a tale
quesito si ribadisce il massimo impegno da parte dei competenti uffici a
vigilare affinché venga rispettato quanto previsto dell’art. 5, comma 2, Iett.
a) del Disciplinare “l’estensione massima dell’area di caccia al cinghiale è
stabilita preferibilmente fino a 500 ha, le stesse devono essere omogenee e
rispettare confini naturali ben delimitati (orografia, strade, fossi.
fiumi);"
4) se invece non sia
opportuno, proprio per i motivi di sicurezza sopra descritti, ripristinare lo
stato dei confini tra le due squadre prima dell'arbitraria modifica avvenuta
nel 2016, riassegnando la zona del confine "Lamia" (comprendente la
strada) ad entrambe le squadre.
In merito a tale quesito si ribadisce che
l'eventuale ripristino e/o modifica degli attuali confini sarà valutato sempre
nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente e, comunque, di
concerto con le autonome valutazioni del competente ATC.”
Dott. Giacomo Giovinazzo (Dirigente del
Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari)
Nicolò - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
il sottoscritto in data 07.06.2019 interrogava il
Presidente della Giunta regionale al fine di conoscere gli interventi
effettuati e quelli da esperire in ordine al settore della depurazione,
versante in una situazione di estrema criticità, ascrivibile anche
all'insufficiente depurazione dei reflui urbani e agli scarichi illegali;
considerato che: a tutt'oggi non è pervenuta
risposta scritta;
ritenuto che: dai dati resi
noti da Goletta Verde, relativi ai campionamenti eseguiti lungo le coste, si
evince che 13 punti superano il valore limite previsto dalla normativa sulle
acque di balneazione, in particolare, nella provincia di Reggio Calabria sono
tre i punti inquinati, a Brancaleone in località Sabbie bianche alla foce del
fiume Pantano Grande, al Lido comunale di Reggio, alla foce del torrente
Caserta, e a San Ferdinando alla foce del fiume Mesima -:
quali interventi urgenti si intendono adottare al
fine di superare le ataviche criticità del sistema depurativo regionale, in una
logica volta a valorizzare le potenzialità turistiche del territorio costiero.
(493; 19/07/2019)
Risposta: “In
risposta all’interrogazione riportata in oggetto, "in ordine agli
interventi afferenti il settore della depurazione” si precisa quanto segue:
premesso che
il settore della
depurazione è stato commissariato in Calabria dal 1999 al 2010 e risultano
essere stati spesi, nel medesimo periodo, oltre 900 milioni di euro. Quasi due
cicli di programmazione UE oltre a risorse nazionali sempre nei medesimi due
cicli, compromettendo l'organizzazione del servizio idrico integrato nel
territorio regionale.
Ciò detto, e
rammentando che l’attività della Regione verte principalmente sulla
pianificazione degli interventi inerenti lo specifico segmento del Servizio
idrico (reti idriche, fognatura e depurazione), i gravi errori già consumati da
parte dell’Ufficio del Commissario e le ingenti risorse purtroppo spese, hanno
condizionato e condizionano fortemente l'attuazione della Programmazione per
gli agglomerati superiore a 15.000 A.E. per la quale è stato assegnato alla
Calabria un finanziamento pubblico di 159,85 M€, disposta con Delibera Cipe n.
60/2012.
Infatti diverse opere,
quali, condotte fognarie e/o impiantì di depurazione (realizzate sempre dal
Commissario), date come "certe'’ nei documenti preliminari di
programmazione, durante, la ricognizione dei progettisti, è emerso che le
stesse, non risultavano essere attive e/o inesistenti e gli impianti privi dì
qualsivoglia liquido afferente, anche se gli stessi risultavano collaudati.
Infatti, sono, diversi, i procedimenti penali avviati ed ancora in corso.
In Calabria, non
esisteva, alcuna mappatura degli impiantì relativamente alla loro,
localizzazione, alla consistenza, alle potenzialità, al grado di funzionamento.
Pertanto, l’attuale
amministrazione regionale, nel settore della depurazione, ha iniziato il suo
percorso di pianificazione nel 2015, utilizzando due strade parallele ma con
obbiettivi comuni.
La prima: da una programmazione
puntuale di interventi di manutenzione straordinaria ricadenti in comuni
rivieraschi e altri dell’entroterra interessati da procedure giudiziarie, quali
i Piani di Riefficientamento e Rifunzionalizzazione degli Impianti di
depurazione e delle Stazioni di Sollevamento ricadenti nei Comuni Costieri dei
Territori della Regione Calabria - Stagione Balneare 2015 - 2016 -2017 - DGR.
nn. 132/2015 e nn. 370/2016, al fine di scongiurare eventuali malfunzionamenti
degli impianti di depurazione, causati da mancata manutenzione degli stessi e/o
mancati smaltimenti dei fanghi prodotti, evitando sversamenti incontrollati di
liquame nei corpi idrici ricettori (suolo, fossi, torrenti, fiumi e mare).
Infatti, con i
suddetti Piani, la Regione Calabria ha individuata interventi di manutenzione
straordinaria sugli impianti di depurazione e delle stazioni di sollevamento
dei Comuni Costieri, sia per la stagione balneare 2015 che per quella inerente
il 2016, che hanno permesso di affrontare adeguatamente le esigenze legate ai
carichi estivi e migliorare lo stato qualitativo delle acque marino-costiere.
Sono state programmate
e pianificate nel 2015 tutte le lavorazioni da realizzare, per un importo
complessivo di € 7.984.514,44, mirate ad interventi di ripristino funzionale,
ed, in alcuni casi, anche interventi di smaltimento rifiuti, come mondiglie,
sabbie e soprattutto fanghi, carne pure interventi di ripristino funzionale
delle stazioni di sollevamento e relativa bonifica dei rifiuti rinvenienti
dalle stesse. In particolare, sono stati autorizzati interventi su n. 85
impianti di depurazione e n. 434 stazioni di sollevamento.
Nel corso della
stagione estiva 2016, è stato pianificato il Piano di Completamento, di
Rifunzionalizzazione ed Efficientamento degli impianti, per un importo
complessivo di euro 7.630.184,65. Si precisa che questi ultimi interventi hanno
permesso ai Comuni titolari di bandiera “Blu” di continuare a mantenerla, mente
altri a riceverla, permettendo in alcuni casi, il superamento della procedura d'infrazione
per i Comuni di (vedi Strangoli e Melissa).
La seconda strada,
invece, sì è inteso procedere nella pianificazione della procedura
d’infrazione, in particolar modo nella procedura 2014/2059, permettendo di
definire il "Programma Regionale degli interventi Prioritari dei Sistemi
Fognari e Depurativi" relativo a “n.138" interventi, approvati con
DGR n.34 del 08.02.2018 per un importo complessivo pari ad euro 195.733.856,29.
Con il suddetto
Programma saranno:
- serviti 90.000
Abitanti Equivalenti da nuove reti fognarie (attualmente sprovvisti del
servizio di fognatura);
-serviti 165.000
Abitanti Equivalenti da impianti di depurazione (attualmente non soggetti al
servizio di depurazione);
- realizzati n°120
nuovi impianti di depurazione;
- adeguati e potenziati
n° 133 impianti di depurazione esistenti;
- realizzati ex-novo e
completati n° 94 schemi fognari.
Il sistema della
depurazione in Calabria, e più in generale il segmento passivo (fognario,
collettamenti, sistema depurativi) del ciclo integrato dell’acqua, malgrado il
percorso realizzato e la netta inversione di tendenza determinatasi, presenta
ancora oggi, elementi dì forte criticità, per questo, il Settore competente ha
sviluppato, una ulteriore Programmazione dì interventi, nel settore della depurazione
che riporta n. 127 interventi per l'importo complessivo pari ad euro
64.810.447,14.
Oggi, grazie a tutte
le attività sinteticamente sopra descritte, hanno permesso alla Regione di
dotarsi di una prima mappatura degli impianti di depurazione presenti nel
territorio regionale.
Tra le altre cose, la
Regione Calabria - Dipartimento Presidenza, malgrado non avesse nessuna
competenza in materia di controllo di impianti e stazioni dì sollevamento, sì è
dotato di un sistema dì controllo supplementare di concerto con alcune procure,
con l’esclusivo compito di attualizzare le seguenti Attività di controllo:
-verifica tecnica e
controllo del funzionamento degli impiantì di depurazione, in tutte le sue fasi
di trattamento;
- individuazione degli
interventi urgenti da effettuarsi per l’immediato ripristino funzionale e
contestualmente riportale nella Programmazione Regionale degli interventi
prioritari;
- verificare i
finanziamenti erogati dalla Regione Calabria ai rispettivi Comuni controllati e
se gli interventi attualizzati dai Comuni avessero o meno consentito di
superare emergenze.
Il tutto per mezzo di
apposito Protocollo investigativo con le Procure calabresi, distaccando due
Tecnici altamente qualificati in qualità di Ausiliari di P.G. ai sensi
dell’art. 348 comma 4 c.p.p., con l’arduo compito di attualizzare le attività
sopra descritte.
Tale attività
congiunta con gli organi inquirenti ha consentito e consente fin quanto ancora
in corso) di limitare anche la frequenza dei reati ambientali che sì verificano
nel circondario della Regione, n.15 impianti di depurazione inefficienti
ricadenti in 3 Comuni del territorio calabrese, sono sottoposti a sequestro
preventivo per i quali la Magistratura, inquirente ha ritenuto affidare la
Custodia giudiziaria al Direttore Generale del Dipartimento Presidenza, con
l'esclusivo compito di uniformare urgentemente lo stato di fatto e di diritto
degli impianti in esame alle prescrizioni sì legge e di regolamento
applicabili, in ragione delle violazioni contestate, che la Regione sta
portando avanti brillantemente.
Di seguito, la Tabella
1 riporta sinteticamente gli interventi finanziati dal 2015 ad oggi nel
segmento fognario-depurativo, mentre la Tabella 2 riporta gli Interventi
programmati e in attesa di finanziamento:
Tabella .1 -
Interventi finanziati nel settore fognario-depurativo
Canale finanziario |
Numero di Comuni finanziati |
Numero di |
Tipologia intervento |
Importo complessivo |
|
D.G.R. 182/2015 |
82 |
82 |
Interventi di
manutenzione straordinaria sulle stazioni
di sollevamento e sugli impianti di depurazione del territorio regionale |
€ 7.984.514,44 |
|
D.G.R. 370/2016 |
111 |
111 |
Completamento
interventi di manutenzione straordinaria sulle stazioni di sollevamento e
sugli impianti di depurazione dei territorio regionale |
€ 8.295.634,80 |
|
D.G.R. 34/2018 |
138 |
142 |
Interventi
strutturali negli agglomerati in
procedura di infrazione
2014/2059 nel settore fognario-depurativo - Patto per il Sud. |
€ 195.733.856,29 |
|
Provvedimenti di
emergenza |
10 |
9 |
Interventi di
emergenza su impianti di sollevamento e/o depurazione in seguito a
sopralluogo |
€ 3.453.444,77 |
|
|
€ 215.467.450,30 |
||||
Tabella 2 - Interventi
programmati nel settore fognario-depurativo
Canale finanziario |
Numero di Comuni finanziati |
Numero di |
Tipologia Intervento |
Importo complessivo |
D.G.R. 33/2018 |
127 |
127 |
Interventi
strutturali negli agglomerati con
forti, deficit fognari-depurativi. |
€ 64,810.447,14 |
Interventi emergenziali |
14 |
14 |
Interventi
strutturali e/o di manutenzione straordinari su sistemi fognari e/o impianti
di depurazione
interessati da Procedimenti
giudiziari. |
€ 4.199.468,95 |
|
€ 69.009.916,09 |
“
Ing. D. Pallaria
Pedà - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
- in data 24.11.2014 si sono svolte le elezioni
regionali della X legislatura calabrese;
- più volte sia per iscritto che anche verbalmente
in Consiglio regionale Le abbiamo chiesto notizie sull'avvio delle procedure
necessarie ad un regolare svolgimento per il rinnovo del Consiglio regionale;
- a tutt'oggi la S.V. non ha
dato tempi certi sulla convocazione delle elezioni e sull'avvio di tutti gli
iter procedurali che richiedono una tempistica ben definita compreso per le
coalizioni che non avessero già individuato il candidato a Presidente della
Regione l'iter delle elezioni primarie previste dalla legge regionale 12 agosto
2009 n.25 -:
se sono stati adottati gli opportuni provvedimenti
atti a: l. Predisporre tutte le procedure necessarie ad un regolare svolgimento
per le elezioni del rinnovo del Consiglio regionale, comprese le procedure per
le elezioni primarie così come previsto dalla legge regionale n.25 del 12
agosto 2009.
(495; 31/07/2019)
Risposta: “In
riscontro all'interrogazione indicata in oggetto prot. Consiglio Regionale n.
23128 dell'01/08/2019, si rappresenta che in conformità a quanto previsto dalla
legge regionale n.25 del 12 agosto 2009 e dal regolamento regionale n. 17 del
14 novembre 2019. la Giunta Regionale, con Delibera n.356 del 31 luglio 2019 ha
avviato le procedure amministrative afferenti al procedimento elettorale.
Si è successivamente
proceduto, con D.P.G.R. n.238 del 5 agosto 2019 (Indizione elezioni primarie
per la selezione delle candidature alla Presidenza della Giunta Regionale,
secondo il disposto dell'articolo 5 della Legge Regionale 17 agosto 2009. n.25)
e D.P.G.R. n.240 del 7 agosto 2019 (Integrazione D.P.G.R. n.238 del 5 agosto
2019) al compimento degli atti conseguenti.
Distinti saluti”
Ing. Domenico Pallaria (Direttore Generale)
Greco, Giudiceandrea - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
- l'elisoccorso 118 della Regione Calabria,
composto da 4 basi con elicotteri in configurazione HEMS (Locri, Lamezia,
Crotone e Cosenza), è senza alcun dubbio una grandissima risorsa per
l'importantissimo ruolo che svolge, da diversi lustri, per gli interventi di
salvataggio a carattere sanitario;
- gli elicotteri del 118 grazie all'equipaggio
sanitario (un medico anestesista e un infermiere professionale specializzato in
emergenza urgenza) hanno, in questi anni, salvato migliaia di vite in Calabria,
in considerazione del fatto che la nostra Regione è tra le regioni in Italia
più montuose e con una viabilità viaria molto complessa, e questo rende
l'elicottero l'unico mezzo per prestare soccorso in modo rapido e sicuro
(spesso i tempi di arrivo delle autoambulanze sono enormi e superano di gran
lunga tutti i tempi massimi stabiliti dalle linee guide sanitarie);
- l'elisoccorso è un bene primario e irrinunciabile
per l'intera Regione Calabria;
- la Calabria, però, è rimasta (insieme alla
Sicilia e alla Basilicata) l'unica Regione d'Italia a non aver dotato i propri
elicotteri del 118 del sistema "verricello";
- il "verricello" è uno strumento
fondamentale per un elicottero di soccorso soprattutto di carattere sanitario,
perché evita l'atterraggio dell'elicottero sul posto (operazione quest'ultima
non sempre possibile e comunque sempre molto delicata) e permette
all'elicottero di effettuare missioni di salvataggio che altrimenti sarebbero
impossibili. Basti pensare agli incidenti su strade di montagna o nei terreni
impervi o in aree montane o, semplicemente, interventi salvavita sulle
affollate spiagge calabresi. Oggi, spesso, l'elicottero del 118 in Calabria è
costretto ad atterrare presso un campo sportivo, spegnere i motori, attendere
l'arrivo dell'ambulanza che giunge sul paziente, autoambulanza che con il
proprio personale stabilizza il paziente e poi lo porta all'elicottero in
attesa, il quale, dopo averlo imbarcato, finalmente lo trasferisce in ospedale,
tutto ciò con enorme di spreco di tempo prezioso e di sperpero di risorse.
Tutto questo sarebbe evitato se gli elicotteri avessero montato un semplice
verricello;
- nessuno dei 4 elicotteri del 118 calabrese sono
in configurazione SAR (search and rescue), configurazione che prevede, a
differenza dell'attuale HEMS, la dotazione del verricello e di un Tecnico di
Elisoccorso del Soccorso Alpino, ed in caso di evento calamitoso di Protezione
Civile, pensiamo ai frequenti alluvioni, ad un malaugurato terremoto e
quant'altro, l'utilizzo in emergenza degli attuali assetti sarebbe ridotto
rispetto al loro potenziale operativo con il verricello;
- l'appalto all'attuale
Associazione di impresa esercente per conto della Regione del servizio
elisoccorso è scaduto da due anni -:
1) lo stato e i tempi dell'indizione del nuovo
appalto del servizio dell'elisoccorso;
2) la motivazione per cui nell'attuale servizio non
viene utilizzato il verricello sebbene, pare, fosse previsto nel precedente appalto;
3) se nel nuovo predisponendo capitolato di appalto
sono previste almeno una o due basi in configurazione SAR.
(498; 06/08/2019)
Risposta: “Con
riferimento all'interrogazione in oggetto, rivolta al Presidente della Giunta
Regionale dal Consigliere Regionale on. Greco e on. Giudiceandrea, si precisa
quanto segue:
1. Entro la fine del
corrente anno verrà definito il nuovo capitolato di gara del servizio di
elisoccorso ed avviata la procedura;
2. Attualmente
soltanto l’elicottero di stanza presso la base di Lamezia Terme è abilitato
all’utilizzo del verricello. Finora non è mai stato utilizzato e le pochissime
volte in cui si è reso necessario l’impiego del verricello, si è agito in
sintonia e coordinandosi con le altre forze ed istituzioni (Esercito, Guardia
di Finanza, Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino), per ottimizzare i tempi di
intervento e sfruttare la sinergia con gli altri professionisti. In questi casi
il personale sanitario del 118 è intervenuto attraverso detti mezzi di soccorso
già dotati di verricello.
3. Il nuovo capitolato
di gara prevedrà due basi in configurazione SAR, e per garantirne la normale
attività sarà previsto un protocollo d’intesa con il Soccorso Alpino ed il
costante e continuo addestramento del personale.
Cordiali saluti”
Dott. Antonio Belcastro (Dirigente Generale)
Pedà - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
l'attivazione del collegamento
Frecciargento operativo nella tratta Sibari - Paola - Roma che, indubbiamente
rappresenta un passo in avanti nello sviluppo del trasporto su rotaia in
Calabria. Vista peraltro, la indefettibilità della previsione e della
trasformazione del FrecciaBianca — che collega Reggio Calabria con Roma, via
Gioia Tauro in FRECCIAROSSA quale strumento indispensabile per lo sviluppo
della modalità in Calabria. Evidenziato il ritardo con il quale si è affrontato
il potenziamento dell'offerta commerciale qualificata nel gate gioiese, a
discapito di un’utenza numerosissima, che attinge fruitori da ben 33 comuni
della Piana, e che costituisce sede del più grande Porto del Mediterraneo.
Considerato che, al contempo, una valutazione del piano di mobilità attualmente
in vigore nello scalo gioiese, impone la considerazione della opportunità di
sostituire due coppie di Frecciabianca tra Reggio Calabria e Roma Termini e
ritorno, con il prolungamento da Napoli/Salerno a Reggio Calabria, di due
coppie di Frecciarossa diretti verso Roma, Firenze, Bologna Milano e Torino,
dando quindi continuità in tutta la Calabria, ai servizi AV a lunga percorrenza.
Tenuto conto che la relazione Frecciarossa Reggio-Milano prevedrebbe tempi di
percorrenza di circa 8 ore, senza costringere l'utenza calabrese a scomodi
cambi a Salerno, Napoli o Roma, analogamente a quanto già avviene per esempio
in Puglia, collegata direttamente con servizi Frecciarossa verso il centro/nord
Italia. È inoltre superfluo evidenziare come una tale rivisitazione nella
organizzazione dell'offerta commerciale consentirebbe una riqualificazione di
eccellenza dei servizi commerciali per l'utenza calabrese che — a fronte della
richiesta pressante - si tramuterebbe in un ritorno in termini di profitto per
Trenitalia. Preso atto della indefettibilità e l'importanza degli interventi
richiesti, a fronte della rilevanza strategica dell'area interessata -:
se siano state attivate le necessarie
interlocuzioni con la Società Trenitalia finalizzate a garantire la modifica
dell'offerta commerciale in relazione ai servizi facenti capo al terminal di
Reggio Calabria via Gioia Tauro, attraverso la previsione dei treni
"FrecciaRossa" per come evidenziata nelle ragioni estese in premessa.
Se si sia proceduto all'adozione, per quanto di sua competenza della Giunta
Regionale, di qualsiasi provvedimento utile a garantire l'efficienza e
l'efficacia della mobilità ferroviaria gioiese.
(499; 13/08/2019)
Risposta:
“Con riferimento all’interrogazione in oggetto, appare in primis necessario
mettere in evidenza che i servizi di tipo ‘Freccia” sono servizi cosiddetti “a
mercato” per i quali è esclusiva competenza di Trenitalia la programmazione.
Questo sia per quanto gli itinerari sia per la definizione di fermate, tariffe
e orari.
Ciò premesso,
l’attuale Giunta Regionale ha ritenuto importante intavolare in questi anni una
fitta interlocuzione con Trenitalia, corroborata anche da atti di Giunta
contenenti studi sulla domanda potenziale di servizi di trasporto, nell’ottica
di portare all’attenzione della società soluzioni atte a favorire una maggiore
accessibilità della Regione Calabria, evidenziando la sostenibilità
tecnico-economica di tali soluzioni. Attraverso processi di. questo tipo sono
stati possibili risultati di notevole importanza per la Calabria e il suo
sviluppo in termini di accessibilità e per la mobilità dei propri cittadini: le
due coppie “Frecciargento” sulla relazione tra Reggio Calabria e Roma con la
possibilità da Reggio Calabria di raggiungere la Capitale in tempi più
contenuti, con il bypass fino a giugno 2017 della stazione ferroviaria di
Napoli Centrale e successivamente utilizzando la nuova fermata AV di Napoli
Afragola, la recente introduzione di una coppia ‘Frecciargento” tra Sibari e
Bolzano, che raggiunge oltre che Roma altre importanti località del centro e
nord Italia, tra cui Firenze, Bologna e Verona.
Per quanto riguarda il
riferimento al bacino di trasporto ferroviario di Gioia Tauro, è innegabile
l’attenzione della Giunta regionale verso tutta l’area. Prova evidente è il
recente inserimento della fermata di Gioia Tauro sui treni Intercity
Palermo-Siracusa-Roma Termini a seguito di specifiche richieste avanzate dalla
Regione Calabria al Dipartimento del MIT competente per la programmazione di
servizi ferroviari universali (Nota Prot. SIAR N. 420955 del 10 dicembre 2018 e
Nota Prot. SIAR N. 62274 del 13 febbraio 2019).
Particolare attenzione
si è avuta anche per la stazione ferroviaria di Rosarno, nodo di interscambio
modale ferro-gomma ritenuto fondamentale per il sistema di mobilità regionale e
che sarà oggetto di importanti interventi infrastrutturali di adeguamento e
ammodernamento a partire dal 2020, essendo tale stazione inserita nel programma
nazionale di RFI riguardante 600 stazioni ferroviarie italiane. Su impulso dei
territori interessati, sotto l’attuale governo regionale è stata infatti
ottenuta l’attivazione della fermata di Rosarno sui due servizi “Frecciargento”
Reggio Calabria - Roma, contribuendo così al miglioramento dei servizi di
mobilità ferroviaria sull’intero territorio di interesse.
Nell’ambito delle
citate interlocuzioni con Trenitalia è stata più volte posta all’attenzione di
Trenitalia e anche sollecitata la richiesta di collegamenti diretti ad alte
prestazioni tra Reggio Calabria e Milano, servizi che permetterebbero ai
calabresi di raggiungere importanti località del nord senza dover effettuare
scambi a Roma, eventualmente anche trasformando l’offerta attuale di servizi
tipo “Frecciabianca”. La richiesta risulta ancora sotto esame da parte di
Trenitalia, per il completamento delle opportune verifiche industriali e di
sostenibilità tecnico-economica.
Nell’ipotesi che tali
servizi venissero effettuati da “Frecciarossa” è bene comunque mettere in
evidenza che l’assenza di una infrastruttura adeguata a tali servizi, quale è
l’attuale infrastruttura ferroviaria da Battipaglia fino a Reggio Calabria, ne
limiterebbe le prestazioni in modo significativo. Sul tratto a valle di Salerno
la velocità di un eventuale “Frecciarossa” non sarebbe superiore a quella di un
servizio “Frecciargento”, con tariffe per gli utenti che sarebbero sicuramente
maggiori e numero di fermate ancora più ridotte rispetto a quelle effettuate
con il servizio di tipo “Frecciabianca”.
Cordiali saluti”
Prof. Roberto Musmanno (Assessore alle
Infrastrutture)
Il Consiglio regionale,
visto il decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri del 12 agosto 2019, notificato dall'Ufficio Territoriale del Governo
di Catanzaro in data 13 agosto 2019, con il quale il signor Alessandro Nicolò è
stato sospeso di diritto dalla carica di consigliere regionale dal 26 luglio
2019, ai sensi degli articoli 7 e 8 del decreto legislativo 31 dicembre 2012,
n. 235;
visto il decreto legislativo 31 dicembre 2012, n.
235 “Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto
di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di
condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della
legge 6 novembre 2012, n. 190”;
atteso che, ai sensi dell’articolo 16-bis della
legge 17 febbraio 1968, n. 108 (Norme per la elezione dei Consigli regionali
delle Regioni a statuto normale), questo Consiglio regionale deve procedere -
nella prima adunanza successiva alla notificazione del provvedimento di
sospensione e, comunque, non oltre trenta giorni dalla predetta notificazione -
alla temporanea sostituzione del consigliere sospeso, affidando la supplenza
per l'esercizio delle funzioni di consigliere al candidato della stessa lista
che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior numero di voti;
considerato che, come risulta dalla copia del
verbale dell'Ufficio Centrale Circoscrizionale presso il Tribunale di Reggio Calabria,
relativo alle elezioni del Consiglio regionale della Calabria anno 2014, nella
stessa lista n. 2 avente il contrassegno "Forza Italia", nella quale
è stato eletto il consigliere sospeso, il candidato che ha riportato, dopo gli
eletti, il maggior numero di voti è il Sig. Domenico Giannetta, con cifra
individuale di 4080 preferenze;
ritenuto, pertanto, di dover procedere alla
temporanea sostituzione del consigliere Alessandro Nicolò affidando la
supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere regionale al Sig.
Domenico Giannetta, in conformità delle disposizioni di legge sopra richiamata;
delibera
- di
prendere atto che il signor Alessandro Nicolò è sospeso dalla carica di
consigliere regionale a decorrere dal 26 luglio 2019;
- di
procedere alla temporanea sostituzione del consigliere regionale Alessandro
Nicolò affidando la supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere
regionale al Sig. Domenico Giannetta, candidato che ha riportato, dopo gli
eletti, il maggior numero di voti con cifra individuale di 4080 preferenze;
- di
dare atto che detta supplenza avrà termine con la cessazione della sospensione
del consigliere di cui trattasi.
Il Consiglio regionale,
visto il decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri del 12 agosto 2019, notificato dall'Ufficio Territoriale del Governo
di Catanzaro in data 13 agosto 2019, con il quale il signor Sebastiano Romeo è
stato sospeso di diritto dalla carica di consigliere regionale dal 26 luglio
2019, ai sensi degli articoli 7 e 8 del decreto legislativo 31 dicembre 2012,
n. 235;
visto il decreto legislativo 31 dicembre 2012, n.
235 “Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto
di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di
condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della
legge 6 novembre 2012, n. 190”;
atteso che, ai sensi dell’articolo 16-bis della
legge 17 febbraio 1968, n. 108 (Norme per la elezione dei Consigli regionali
delle Regioni a statuto normale), questo Consiglio regionale deve procedere -
nella prima adunanza successiva alla notificazione del provvedimento di
sospensione e, comunque, non oltre trenta giorni dalla predetta notificazione -
alla temporanea sostituzione del consigliere sospeso, affidando la supplenza
per l'esercizio delle funzioni di consigliere al candidato della stessa lista
che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior numero di voti;
considerato che, come risulta dalla copia del
verbale dell'Ufficio Centrale Circoscrizionale presso il Tribunale di Reggio
Calabria, relativo alle elezioni del Consiglio regionale della Calabria anno
2014, nella stessa lista n. 7 avente il contrassegno "Partito
Democratico", nella quale è stato eletto il consigliere sospeso, il
candidato che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior numero di voti è il
Sig. Giuseppe Giordano, con cifra individuale di 6312 preferenze;
ritenuto, pertanto, di dover procedere alla
temporanea sostituzione del consigliere Sebastiano Romeo affidando la supplenza
per l'esercizio delle funzioni di consigliere regionale al Sig. Giuseppe
Giordano, in conformità delle disposizioni di legge sopra richiamata;
delibera
- di
prendere atto che il signor Sebastiano Romeo è sospeso dalla carica di
consigliere regionale a decorrere dal 26 luglio 2019;
- di
procedere alla temporanea sostituzione del consigliere regionale Sebastiano
Romeo affidando la supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere
regionale al Sig. Giuseppe Giordano, candidato che ha riportato, dopo gli
eletti, il maggior numero di voti con cifra individuale di 6312 preferenze;
- di
dare atto che detta supplenza avrà termine con la cessazione della sospensione
del consigliere di cui trattasi.