X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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N. 76

SEDUTA Di mercoledì 11 settembre 2019

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO

E DEL VICEPRESIDENTE VINCENZO ANTONIO CICONTE


 

 


Presidenza del presidente Nicola Irto

La seduta inizia alle 13,46

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

TALLINI Domenico, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

(È approvato senza osservazioni)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 266/10^ d'ufficio recante: “Temporanea sostituzione del consigliere regionale Alessandro Nicolò, in atto sospeso dalla carica, con il Sig. Domenico Giannetta

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 266/10^ di iniziativa d'ufficio, recante: “Temporanea sostituzione del consigliere regionale Alessandro Nicolò, in atto sospeso dalla carica, col signor Domenico Giannetta”.

Ci sono interventi?

Pongo in votazione il provvedimento.

 

(Il Consiglio approva)

 

Il consigliere Giannetta può prendere posto nei banchi riservati consiglieri.

 

(Il consigliere Giannetta prende posto tra i banchi della minoranza)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 267/10^ d'ufficio, recante: “Temporanea sostituzione del consigliere regionale Sebastiano Romeo, in atto sospeso dalla carica, con il Sig. Giuseppe Giordano

PRESIDENTE

Passiamo al secondo punto all'ordine del giorno, proposta di provvedimento amministrativo numero 267/10^ di iniziativa d'ufficio, recante: “Temporanea sostituzione del consigliere regionale Sebastiano Romeo, in atto sospeso dalla carica, col signor Giuseppe Giordano”.

Ci sono interventi?

Pongo in votazione il provvedimento.

 

(Il Consiglio approva)

 

Il consigliere Giordano può prendere posti nei banchi riservati ai consiglieri.

 

(Il consigliere Giordano prende posto tra i banchi della maggioranza)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico

Porgo il mio saluto al Presidente del Consiglio regionale, ai consiglieri, al Presidente della Giunta regionale e ai presenti tutti.

Rappresentare i cittadini calabresi nella massima Assise regionale è sicuramente per me motivo di grande orgoglio.

Alla luce delle ultime vicende giudiziarie che hanno interessato questa Assise, ritenendo di essere stato forse penalizzato, anche nella durata del mio mandato, e in coerenza con il mio agire da politico e da rappresentante delle Istituzioni, sto valutando – in presenza dei presupposti di legge – di costituirmi parte civile nel procedimento penale “Libro nero”, e invito il Consiglio regionale a fare altrettanto.

Non è la prima volta che esercito questo diritto. In altri procedimenti ho fatto la stessa scelta.

Se il Giudice dovesse accogliere la richiesta e riconoscere il danno, voglio che si sappia sin da ora che desidero devolvere parte delle spettanze a favore di un Fondo a sostegno delle misure di supporto al protocollo “Liberi di scegliere” che, con grande lungimiranza, il dottore Di Bella, insieme alla Procura e al Tribunale dei minori di Reggio Calabria, ha attivato nel 2011, e che sta dando risultati straordinari con oltre 60 minori che oggi possono contare su un altro destino, alternativo a quello mafioso delle proprie famiglie.

Questi sono fatti concreti che hanno bisogno di essere sostenuti da scelte politiche coraggiose.

Convinto, come sono, che solo seguendo il solco della legalità e avendo piena fiducia nella Magistratura si possa trasmettere inequivocabilmente un messaggio di discontinuità rispetto al passato, ho scelto di aderire al gruppo di Forza Italia, in coerenza con il mio percorso politico, e intendo rivestire il mio ruolo con il massimo dell'impegno e senso di responsabilità, nonostante questa Legislatura si appresti a giungere alla sua naturale scadenza.

Nei mesi che resteranno, darò il mio contributo senza riserve, mettendo a servizio di questa Assise il bagaglio di esperienza che mi porto dietro e che mi ha offerto un osservatorio straordinario, fatto di contatti quotidiani con le persone e con i loro bisogni.

Un contatto talmente illuminante da poter affermare, senza timore di smentita, che c'è un livello di sfiducia nei confronti della politica a mio giudizio disarmante e che non ci concede più alibi.

La politica ha bisogno di recuperare credibilità e di tornare ad essere degna di definirsi tale.

Il mio mandato non sarà né in continuità né in discontinuità con il passato.

Farò la mia strada, in sinergia con il gruppo politico di appartenenza e nella corretta dialettica che deve caratterizzare un'opposizione costruttiva, ma che non fa sconti a nessuno.

Non posso tacere che il mio insediamento arrivi in un momento delicatissimo all'interno di uno scenario nazionale di grande confusione, con un Governo nato a tavolino, retto da un precario gioco di equilibri tra forze che si sono contrapposte con grande veemenza.

Una confusione che mette i calabresi in guardia da possibili simili scenari, anche all'interno della Regione.

La Calabria ha bisogno di altro, non di giochi di potere!

I calabresi non hanno bisogno di scelte tattiche che si nutrono di compiacenze nei Palazzi per ancorarsi a poltrone, ma di risposte concrete da chi riveste un ruolo pubblico e deve farsi interprete dei bisogni reali, ad iniziare dall’impoverimento ed abbandono delle nostre città e dei nostri paesi in cerca di un “altrove” più sicuro, a volte l'unico possibile. Abbandoni che neanche le illusorie forme di sostegno al reddito di cittadinanza sono riusciti a contenere.

Queste forme di pseudo-assistenzialismo contemporaneo, non ci rendono avanguardisti e moderni, come ci vorrebbero far credere; semmai, ci riportano indietro in un passato da cui avremmo dovuto emanciparci per evolverci.

Sento il dovere di rivolgere un pensiero alle persone che, in Calabria, vivono il disagio della precarietà e della incertezza sul proprio futuro, come l'esercito degli Lsu e Lpu, dei precari della Sanità di Catanzaro, e dei tanti calabresi che vivono in questo limbo infinito.

È arrivato il momento che anche i cittadini si sentano parte della cosa pubblica.

Si tratta veramente di avere il coraggio di intraprendere una rivoluzione culturale di cui loro stessi devono sentirsi i protagonisti, senza demandare ad altri la partecipazione democratica alla vita pubblica.

Per questo auguro alle donne e agli uomini calabresi, di ritrovare l'orgoglio delle proprie radici.

La Calabria ha le potenzialità per non essere seconda a nessuno, ma solo se si superano gli individualismi e gli interessi personali o di parte e, unendo le forze con una mentalità nuova, riusciremo a non finire con l'essere colonizzati da logiche che ci rendono succubi e con il cappello in mano.

I calabresi meritano di riappropriarsi della propria dignità. Grazie e buon lavoro.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giordano. Ne ha facoltà.

GIORDANO Giuseppe

Un saluto lo rivolgo a tutta l'Aula, al Presidente della Giunta regionale, al Presidente del Consiglio regionale, agli assessori, alla consigliera Sculco, ai consiglieri tutti e a tutto l'apparato del Consiglio regionale, con il quale ho avuto un rapporto di proficua collaborazione nel corso della scorsa Legislatura.

Torno in Consiglio regionale per i fatti e le vicende delle ultime settimane che tutti conoscete; fatti molto gravi, che devono anche essere un ulteriore elemento non solo di riflessione ma di recupero dell'agire e del rigore che la politica, le forze politiche e tutti i coloro i quali rivestono o scelgono di rivestire cariche pubbliche devono mantenere.

La Calabria ha bisogno di una svolta e di un'autentica rivoluzione.

Torno dopo un'esperienza che fu quella della scorsa Legislatura, alla quale feci il mio ingresso dopo un'elezione frutto di una proposta politica allora forse troppo innovativa per i tempi, lo voglio ricordare.

Noi rappresentammo una novità: la coalizione capitanata dal cavaliere Pippo Callipo che, già in quegli anni, era una sorta di anteprima di quello che poteva essere una nuova proiezione della politica sul versante nazionale e, auspicabilmente, anche sul versante calabrese, con l'unione di una forza politica, l'Italia dei valori, una serie di movimenti, di associazioni, di realtà positive e propulsive per la Calabria.

Fu un’esperienza positiva, che mi permetto di ricordare; un’esperienza che per me rappresentò anche un modo per essere protagonista di tante azioni sia legislative sia verso la comunità calabrese.

Nonostante la circostanza e la temporaneità del ruolo e il tempo che ci divide dalla conclusione di questo mandato, con lo stesso spirito, lo stesso rigore, la stessa attenzione, continuerò a fare quello che ho fatto sempre, ogni giorno.

Credo che, in questo momento storico, registriamo anche una delle novità, dei punti di caduta sui quali, anche in Calabria, bisogna fare delle riflessioni e intraprendere delle azioni.

Mi riferisco alla nascita del Governo, del Conte due, e anche alla nascita di un Governo che segna, può segnare e deve segnare, un momento in cui l'Italia si deve riconnettere sul versante di uno scenario dove bisogna riguadagnare quel senso del progetto europeo che i padri nobili, i padri costituenti dell'Unione Europea hanno consegnato, e verso i quali e per i quali, per lunghi anni, l'Italia, insieme alle altre realtà che compongono l'Unione, hanno segnato progresso, crescita, cultura e sviluppo.

Questi sono i punti fermi, i punti cardine verso i quali la Calabria si deve centralizzare.

Per questo, guardo con senso positivo anche l'accordo tra le forze che, comunque, hanno un minimo comun denominatore, un tessuto, un humus comune, il Partito Democratico e il MoVimento 5 Stelle.

Guardo con attenzione - e credo che anche la Calabria debba guardare con attenzione e con auspicio, con rinnovato auspicio - affinché un progetto, una prospettiva in tal senso, possa avere all'interno il meglio di quella Calabria positiva dell'associazionismo, del Terzo settore, delle forze che hanno scelto di restare in Calabria.

Il nostro non era allora uno slogan, un vuoto slogan!

Quando Pippo Callipo disse: “Io resto in Calabria”, era un messaggio pieno e pregnante, che voleva dire: “Restiamo in Calabria, rimbocchiamoci le maniche, lavoriamo sodo con tutte le difficoltà, le asperità e le avversità verso le quali bisogna reagire e avere una coscienza piena.

Questo è il messaggio che va anche a quest’Aula.

Non mi sottraggo dal fare qualche considerazione, con amarezza essendone stato componente, essendo stato candidato perché entro oggi come primo dei non eletti del Partito Democratico – gruppo al quale mi sono iscritto, ovviamente – con amarezza, per le occasioni perse da questa Assemblea elettiva, da questo Consiglio regionale in questi cinque anni; molte questioni dovevano diventare l'elevazione politica del Consiglio regionale, dell'Assemblea e della Calabria.

Credo che sulla sanità si siano perse delle occasioni importanti.

L'avevo detto nel corso degli ultimi dibattiti; era un'occasione persa anche in quella Legislatura.

L'approvazione di un Piano e la sfida anche al Governo, con l'approvazione di un Piano sanitario regionale, con la costruzione di un progetto di sanità autentico per la Calabria e i calabresi.

Queste, e tante altre criticità, alle quali si uniscono anche dei risultati perché non sono tra coloro che nei dibattiti hanno fatto anche delle critiche perché la Calabria ha avuto una Giunta tecnica; ha avuto anche una Giunta di spessore, di professionalità e di risultati anche grazie alle individualità di alcuni assessori.

Molto lavoro è stato fatto. Questo lavoro non deve essere disperso, così come non essere disperso il buono che ha fatto il Consiglio regionale, però bisogna traguardare un obiettivo nuovo, di svolta e di rinnovamento.

Ci vuole coraggio!

Credo che il presidente Oliverio questo coraggio lo debba dimostrare, come suo atto di uomo di grande esperienza e di lungo percorso politico istituzionale della Calabria.

Bisogna che le forze politiche dell'arco progressista e riformista facciano una scelta coraggiosa.

Ci vuole rinnovamento! Ci vuole una proposta nuova che, soprattutto, metta in condizione tutte le giovani espressioni della politica calabrese, che sono nei Comuni e nelle Autonomie locali, a prendere in mano la realtà e a essere protagonisti di un cambiamento e di una svolta per la Calabria.

Da parte mia, in queste poche settimane, in questi pochi giorni, con coscienza critica ma con altrettanta attenzione, cercherò di svolgere al meglio il mio mandato. Auguri a tutti.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Parente. Ne ha facoltà.

PARENTE Claudio (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Intervengo rapidamente per fare gli auguri di buon lavoro all'amico Giordano e, soprattutto, a Domenico Giannetta, la cui presenza ci pregia e, soprattutto, porterà un grosso contributo per l'esperienza che ha maturato in politica nei vari settori già ricoperti.

Siamo sicuri che, anche se manca poco alla fine di questa Legislatura, il supporto dell'amico Giannetta sarà utile anche per la futura campagna elettorale, cui ci stiamo già apprestando tramite il contributo diretto e l’elaborazione di progetti e programmi che erano già in cantiere. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Grazie, Presidente. Intervengo non solo per porgere il saluto, ovviamente, ai due consiglieri che oggi assumono l'incarico, Domenico Giannetta e Giuseppe Giordano.

Con il consigliere Giordano, tra l’altro, abbiamo avuto modo di collaborare in questi quattro anni; ne abbiamo viste di belle e di brutte assieme e abbiamo cercato sempre di mantenere alto il profilo del nostro mandato.

Ho apprezzato tanto, anche nell'intervento del consigliere Giannetta, il richiamo forte al principio di legalità.

Ha parlato di sfiducia nella politica, di credibilità delle Istituzioni.

Ecco perché questo intervento.

Il mio brevissimo intervento non era previsto e nasce in maniera molto spontanea dal profondo del cuore o, forse dovremmo dire, dal profondo della coscienza perché voglio fare una sola annotazione oggi, Presidente: innanzitutto una precisazione al consigliere Giannetta, che ha citato e ricordato anche il programma “Liberi di scegliere”, al quale questa Regione, con la Giunta regionale e il Consiglio regionale, tanto ha tenuto e tanto ha dedicato, non fosse altro che siamo l'unica Regione che lo prevede, l'abbiamo disciplinato in legge, la numero 9 del 2018, la cosiddetta Legge anti ‘ndrangheta, proprio per “Liberi di scegliere”.

L'articolo – lo dico, l'ho detto già pubblicamente – lo ha steso di propria mano il presidente Di Bella; si è ricercata tantissimo la collaborazione con quell'ufficio del Tribunale dei minori e, ovviamente, anche del distretto della Corte di Appello di Reggio Calabria.

In un incontro alla Camera dei deputati col presidente Di Bella, il presidente Fico ha avuto modo di dire che questa norma della Regione Calabria deve diventare legge nazionale e la Giunta, proprio avantieri, l’ha annunciato anche in un comunicato stampa.

Ringrazio tantissimo l’intera Giunta e il Presidente per lo sforzo profuso: 300 mila euro sono stati stanziati proprio per finanziare e per stare vicini al programma “Liberi di scegliere”.

Lo abbiamo visto di recente anche negli arresti a Vibo Valentia. Avete letto del minore, il ragazzo di 8 anni già esperto nello spaccio delle droghe.

Non mi tiro indietro!

Ecco perché faccio un appello accorato all'intera Assemblea legislativa perché non vorrei che, fuori da quest’Aula, si trasmettesse un'immagine sbagliata o quella che non dovrebbe essere.

Non è facile, a due mesi dalla scadenza del mandato, dover celebrare un Consiglio regionale i cui punti all'ordine del giorno riguardano le sostituzioni di due consiglieri.

Fatti gravi per i quali non possiamo far finta di niente.

Non voglio iniziare qui una discussione.

Ribadisco che, già in passato, avevo chiesto che si celebrasse un Consiglio regionale su un solo punto, quello della legalità. Abbiamo avuto tanti problemi.

Non nascondo che viviamo una delle fasi forse più drammatiche e di scontro tra potere politico e potere giudiziario nella Regione Calabria.

Lo dico senza tirarmi indietro, e fatemi anche fare anche una precisazione, non fosse per altro perché faccio anche l'avvocato di professione: attenzione agli scontri con gli uffici di Procura. L'azione penale è un’azione obbligatoria; è un principio sacrosanto!

Io vengo dal mondo della sinistra, milito nella sinistra, sono un esponente di “Articolo 1” e, della obbligatorietà dell'azione penale ne facciamo un principio guida; quindi, quando i pubblici ministeri avviano delle indagini – che, tra l'altro, sono dovute – non credo che agiscano con lo scopo di danneggiare taluno.

Ricordiamo che sono persone che hanno rinunciato alla propria libertà per difendere la libertà altrui; persone che non hanno più il diritto di andare a cena con la moglie, con i figlioli, di entrare in un bar, di andare in un lido, di fare un bagno come lo fanno tutti gli altri eccetera eccetera, non solo sotto l’aspetto ludico ma anche di quello culturale; non possono andare in una biblioteca con i propri figli e, spesso, i propri figli non possono andare da soli neanche con la propria ragazza, ma vanno scortati; quindi, attenzione a quando si tira la corda dei rapporti istituzionali.

Siamo in terra di Calabria; siamo in terra di mafia.

Non aggiungo altro, ma non vorrei che la fotografia che passasse all'esterno fosse quella che stiamo producendo oggi.

Mi auguro che, in quest'ultimo scorcio, troveremo la forza di convocare una seduta di Consiglio regionale ad hoc e di dire con franchezza, in maniera approfondita, da padri di famiglia, da calabresi.

Quelli di oggi sono impegni politici; la rappresentanza politica è un qualcosa di passeggero nella vita di ciascuno di noi ma, chi siede in questi banchi, non fosse altro anche per il ruolo che ricopre, normalmente ricopre altri ruoli nella vita privata e professionale.

Alcuni di noi conquistano la stima di alcuni amici ogni giorno perché se ogni giorno non viaggi a certi ritmi perdi la stima dei migliori amici, almeno per chi ama circondarsi di persone per bene.

Ci tenevo a dire questo alla vigilia di fatti importanti, anche politici.

Ripeto: faccio parte di una formazione che finalmente ha anche una grande rappresentanza e importanza a livello governativo ministeriale, con il Ministro della Salute che incontreremo a brevissimo in questi giorni a Roma; una delegazione è pronta per andare a discutere del caso sanità in Calabria.

Vi prego, lo conosciamo bene, è espressione della nostra area politica e sapete tutti da quale principio è animato Roberto Speranza, il nostro nuovo Ministro alla salute.

Un buon auspicio affinché la Regione Calabria, il presidente Oliverio, riesca a risolvere definitivamente il problema del commissariamento con il Ministero della sanità e se ne possa uscire prima ancora di chiudere il nostro incarico.

Auguriamo che questo sia di buon auspicio, anche per i buoni rapporti che hanno sempre contraddistinto il passato e le esperienze comuni.

Vediamo, però, di non perdere questo secondo treno; l'abbiamo già avuto un treno di rappresentanza che non ha portato profitti, ma altre cose; lo ha richiamato anche il consigliere Greco, ma sia chiaro – lo dico anche alla presenza in Aula del mio Segretario regionale – che tutta la Calabria sappia qual è il messaggio che manda “Articolo 1”, senza “sé” e senza “ma”, e lo manda in un giorno particolare.

Mi auguro, quindi, che convocheremo una seduta di Consiglio regionale, solo ed esclusivamente per discutere sulla legalità.

Non ci sarà né sviluppo né crescita in Calabria, se non discutiamo di questo punto e se non mettiamo la legalità al primo posto.

Grazie, Presidente.

Di nuovo in bocca al lupo, e auguri ai due consiglieri che si sono insediati oggi. 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

Intervengo sia pure per un formale benvenuto all'amico Mimmo Giannetta, che oggi siede tra i banchi del Consiglio regionale e, in particolare, tra quelli del centro-destra, di Forza Italia.

Si è presentato con un intervento attraverso cui traspare l'azione amministrativa che lo ha caratterizzato, e lo caratterizza ancora, da amministratore comunale, quale Sindaco del Comune di Oppido Mamertina.

Avremmo voluto averlo in quest’Aula in altre circostanze e non in occasione di una vicenda rispetto alla quale – abbiamo affrontato un dibattito l'altra volta – tutti quanti auspichiamo che, nel pieno rispetto del lavoro della Magistratura, si possa far luce perché, così come noi siamo stati garantisti nei confronti di chiunque – non solo in questa Legislatura, ma anche in altre Legislature e fuori dall'ambito dei dibattiti istituzionali – rispetto alla procedura che la Magistratura ritiene legittimamente opportuno adoperare, così, nello stesso modo, auguriamo che coloro che sono stati coinvolti in queste vicende possano dimostrare alla Magistratura la loro estraneità rispetto a questioni che, oltretutto, danneggiano indirettamente l’immagine del Consiglio regionale, di tutta la Calabria e dei calabresi.

Chiudo questo mio intervento, ringraziando il consigliere Giannetta per aver aderito con coerenza al partito di Forza Italia e mettendomi anche a sua disposizione – se questo si può dire in questo momento – per qualsiasi cosa che possa – sia pure in questa fase finale della Legislatura – aiutare questo suo ingresso. Visto che non c'è il tempo di fare la gavetta, può contare tranquillamente sui colleghi, immagino, non solo del gruppo e dello schieramento, ma anche degli altri gruppi consiliari del centro-destra.

Ovviamente, un saluto formale va anche al collega Giordano che oggi, anche attraverso il suo intervento, è entrato a far parte, a vivere e a scrivere gli atti finali di questa Legislatura, sperando che – venendo da un'esperienza del passato – anche lui possa contribuire a dare, sia pure in questa fase, un contributo utile anche in relazione alle vicende di legalità che sono state richiamate prima dal collega Bova.

PRESIDENTE 

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Presidente, prendo la parola naturalmente per salutare i colleghi Giannetta e Giordano, che oggi entrano in Consiglio regionale per sostituzione, nel rispetto della legge del Paese, sia pure a seguito di fatti incresciosi che hanno visto coinvolti nostri colleghi consiglieri regionali, ai quali auguro – anzi, ne sono certo – di riuscire, nelle sedi opportune, a dimostrare l'infondatezza delle accuse che vengono loro mosse e addebitate.

Intanto, un saluto va a questi colleghi, con l'augurio che possano dare un contributo ai lavori del Consiglio regionale.

Un saluto particolare al mio amico Peppe Giordano, che è stato mio collega nella passata Legislatura e che, quindi, non è l'ultimo arrivato – anche se in Aula è l'ultimo arrivato – che, con le considerazioni che ha fatto nel corso del suo intervento, sollecita anche il mio intervento di natura politica.

Il consigliere Giordano, nel suo intervento, ha salutato con favore la nascita di questo Governo giallo-rosso, Partito Democratico - MoVimento 5 Stelle, che nasce da un accordo impossibile tra forze che, nel corso degli anni, si sono sempre a dir poco maledette e che oggi hanno costruito questa alleanza, nata probabilmente per evitare che il Paese andasse velocemente verso libere elezioni e si scegliesse un Governo liberamente eletto dai cittadini, con un premier eletto dai cittadini.

Ricordo a me stesso, ma ricordo anche a voi, colleghi consiglieri regionali, che da 11 anni ormai nel Paese non viene eletto un premier dai cittadini, ancorché questo non sia previsto dalla nostra Costituzione.

La cosa più interessante che il consigliere Giordano ci ha detto, è che vorrebbe che questo accordo impossibile, che nasce a livello nazionale, fosse trasferito sul piano locale, e vorrebbe che questo accordo Partito Democratico - MoVimento 5 Stelle ci fosse con le stesse premesse che ci sono a livello nazionale. In questi anni – anzi, in queste ore – mi sembra che il dibattito fra Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle sia molto acceso, soprattutto da parte dei 5 Stelle, che rigettano assolutamente l'ipotesi di un accordo con il Partito Democratico. Dato ancor più interessante è che il collega Giordano che, ripeto, è l'ultimo arrivato oggi, ma non è l'ultimo arrivato – mi consentirà, perché ha stimolato il mio intervento – di fatto, liquida l'attuale Presidente della Giunta regionale, il presidente Oliverio, dicendo: “Caro Presidente, tu sei un uomo di esperienza; adesso bisogna che ci sia una proposta nuova; dovrai dare il via libera, anzi, consentire che questa nuova esperienza politica venga fatta, e tu devi essere l'uomo della provvidenza che si fa da parte e consente che ci possa essere questo accordo anche in Calabria”.

Evidentemente, ciò che si legge sui giornali diventa concreto anche attraverso le dichiarazioni del collega Giordano – che, ripeto, arriva oggi in Aula, ma è un uomo di esperienza – che ci racconta come in Calabria si stia preparando la strada verso un accordo politico tra forze che non potrebbero mai dialogare o stare insieme, assolutamente antitetiche, con elettorati che si elidono tra di essi, ma anche e soprattutto che, di fatto, l'esperienza del presidente Oliverio si chiuda, non perché questo viene decretato dagli elettori, cari colleghi, ma perché viene delegato dai banchi della maggioranza.

Credo che questa sia la notizia del giorno.

 

Presidenza del vicepresidente Vincenzo Antonio Ciconte

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Anch'io credo che sia doveroso da parte del gruppo di maggioranza – almeno, parlo come consigliere regionale – dare il benvenuto in quest'Aula, ai colleghi Giannetta e Giordano, chiamati a sostituire – ahimè, per ragioni dolorose – colleghi cari come il capogruppo del Partito Democratico e il collega di Fratelli d'Italia, che non sono qui in mezzo a noi.

Credo, però, che anche questo sia un momento importante che dimostra la serietà e la concretezza dei colleghi, nei cui interventi ho avuto modo di cogliere le motivazioni, la passione, l’entusiasmo nonché l’esperienza, la qualità, la professionalità e la conoscenza che mettono al servizio dei calabresi.

Pertanto, saluto positivamente sia l’intervento del collega Giannetta sia l’intervento del collega Giordano.

Rispondo al collega Gallo, che ha voluto inserire un ulteriore elemento nei saluti ai colleghi.

Caro collega Gallo, so che lei è preoccupato per ciò che sta accadendo a livello nazionale e che ha portato alla nascita di un Governo, fino a poco tempo fa insperato anche da parte nostra; è inutile ammettere che oggi ci troviamo in questa situazione perché abbiamo avuto un capo della Lega che, forse, qualche sera si è ubriacato troppo in qualche pub o in qualche discoteca, e che ha consentito a chi fa politica di approfittare e di mettere in campo un progetto, un'idea o una proposta alternativa.

Vorrei ricordare al collega Gallo che in Italia c’è una democrazia parlamentare, non c'è il voto assoluto o la non possibilità di sperimentare o valorizzare eventuali altre esperienze.

Saluto positivamente la nascita di un Governo che oggi vede insieme culture come quella cattolico-democratica di sinistra progressista e, dall’altra parte, un movimento che è stato il più votato in Italia, che ha capito che forse era il momento di riflettere anche al suo interno su ciò che aveva prodotto all'Italia in un anno il Governo giallo-verde, e che ha voluto insieme a noi oggi iniziare un ragionamento e un percorso politico che, mi auguro, possa portarci lontano e, soprattutto, riesca a dare risposte al Mezzogiorno e alla Calabria. Dopo anni di assenza dal dibattito politico e da dichiarazioni di Governo, oggi vedo per la prima volta il Mezzogiorno e la Calabria presenti nell’azione di programma di questo Governo; quindi, inviterei questo Consiglio regionale a spronare eventualmente sugli impegni che non saranno mantenuti verso il Mezzogiorno, verso la Calabria e verso ciò che pulsa dal punto di vista sociale, dell'uguaglianza sociale e delle esigenze che oggi vengono dai territori.

Questo mi sarei aspettato come augurio da parte del collega Gallo che oggi – ahimè – forse si aspettava di andare a elezioni, di incassare risultati da parte loro o di qualche collega.

Oggi siamo a questo stato di cose. C'è un nuovo Governo in Italia e io ne prendo atto positivamente. Da quando faccio politica – e faccio politica da molti anni – mi hanno insegnato che la politica è fatta di opportunità. L’opportunità bisogna coglierla. Oggi il Partito Democratico l’ha colta.

Ci auguriamo che questo possa servire al Paese, al Mezzogiorno e alla Calabria.

A differenza del collega Gallo, non posso che salutare positivamente la nascita di questo Governo che mi auguro porti risultati positivi per la Calabria, per il Mezzogiorno e per il Paese intero.

Mi permetto di fare anche un augurio sentito al neo commissario per l'Italia in l'Europa, che è Paolo Gentiloni. Anche lì, un segnale positivo, perché finalmente l'Italia svolge un ruolo di primo piano all'interno della Comunità Europea, non più da comparsa, ma da protagonista, da attore principale.

Saluto anche questo in maniera positiva perché vuol dire che, finalmente, l'Italia si pone in Europa in maniera autorevole e, mi auguro, che questo possa servire anche a una riflessione sui Fondi comunitari, da poter meglio utilizzare nel Mezzogiorno; magari, riuscendo ad imporre, anche alla Comunità europea, una riflessione interiore su come meno parcellizzare i Fondi e meglio concentrarli per creare davvero ricchezza nelle Regioni in maniera strutturale e in modo tale da aumentare il PIL (Prodotto interno lordo) in maniera seria e non in maniera spesso aleatoria e senza risultati concreti per il territorio.

Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Non volevo intervenire perché ho ascoltato i colleghi che, purtroppo, per ragioni non positive, hanno legittimamente fatto il loro intervento per il lavoro che li vedrà impegnati, ma ho ascoltato interventi surreali.

Al di là di questa vicenda, faccio un in bocca al lupo a chi subentra nelle file del centro-destra e anche del centro-sinistra.

A parte quello a cui abbiamo assistito a livello nazionale, insomma, che ci pare sia un obbrobrio politico e non giuridico, ovviamente, chiedo soltanto – lo dico anche a beneficio del presidente Oliverio perché sono rimasti pochi mesi – che il Partito Democratico non tenga ostaggio la Calabria su queste divisioni interne in questo eterno congresso che ha, secondo il mio parere – che non è soltanto il mio, ma penso di tanti calabresi – inchiodato i calabresi su questioni, a partire dalla sanità.

Insomma, è finita!

In bocca al lupo per il lavoro che ci attende nei prossimi mesi e andiamo avanti speditamente verso le elezioni. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalzo. Ne ha facoltà.

SCALZO Antonino (Moderati per la Calabria)

Grazie, Presidente. Intanto vorrei augurare buon lavoro, a nome mio e del gruppo dei Moderati per la Calabria, ai colleghi Giannetta e Giordano per questo scorcio di Legislatura. In particolare con Giuseppe Giordano nella scorsa Legislatura abbiamo anche condiviso un percorso di collaborazione e di confronto molto costruttivo, per cui ho avuto modo di conoscerne e apprezzarne l'impegno e il valore.

Credo che la seduta odierna di Consiglio regionale che, in sostanza, è stata calendarizzata nella scorsa Conferenza dei capigruppo, esclusivamente per la temporanea sostituzione dei due colleghi e per avviare anche il Sindacato ispettivo, in questa giornata si fa distrarre molto più dalle dinamiche nazionali ed europee.

Credo che abbiamo il dovere, e siamo stati eletti in Consiglio regionale per questo, di approvare leggi.

La Giunta regionale è stata nominata dal presidente Oliverio per governare questa terra e credo che fino all'ultimo giorno abbiamo il dovere di non perdere la concentrazione e di dedicarci alle cose che chiedono i calabresi.

Per questo, propongo che sia convocata una Conferenza dei capigruppo per calendarizzare una nuova seduta di Consiglio regionale.

Al di là di tanti argomenti importanti, credo che sul tappeto ve ne siano due, in particolare, che attengono alla vita e alle necessità dei calabresi: il lavoro, per cui abbiamo il dovere di portare a termine con la legge e con le manifestazioni di interesse il problema del precariato; l'altro –secondo me, forse merita un’altra seduta di Consiglio regionale monotematico – riguarda il dibattito sulla sanità che, forse, in questo periodo abbiamo troppo sottovalutato.

Lo dico al presidente Oliverio, al quale ho detto in pubblico e in privato sia le cose che ho condiviso sia quelle che non ho condiviso.

Oggi dico che il rimedio, il superamento del decreto Calabria è stato un rimedio peggiore di ogni altra difficoltà e di ogni altro errore, visto che hanno inteso ripercorrere una strada che non sta né in cielo né in terra, ovvero quella di sottrarre competenze alla Calabria.

Pensate alle enormi difficoltà cui si è andati incontro in questi mesi.

Passano mesi e, pur avendo il pieno potere, non riescono a nominare nemmeno i manager e a sbloccare tutte le procedure concorsuali per le professionalità di cui c'è bisogno in Calabria e in sanità.

Non ho capito! Mi devono spiegare come si fa a fare sanità e organizzazione sanitaria con le Aziende senza vertici aziendali, con reparti senza medici, senza infermieri, senza tecnici e senza quant'altro.

Credo che, di fronte a questa cosa, dobbiamo indignarci e convocare subito una seduta di Consiglio regionale per chiedere che sia prestata attenzione alla Calabria per ridare la possibilità ai cittadini di curarsi.

Oggi vi dico – ci sono i colleghi in Aula, ma lo vediamo tutti i giorni e ci confrontiamo – che non c'è più nemmeno la possibilità.

Guardate cosa sta succedendo in Calabria nei reparti di Oncologia e nelle Emergenze-urgenze. Credo che i calabresi vogliano sapere questo.

Vogliono sapere cosa facciamo per l'emergenza lavoro, per l'emergenza sanità o, per esempio, nella mia città che è sommersa di rifiuti e c'è un problema di sanità pubblica.

La gente ci ha eletti per questo e credo che, su questo, dobbiamo dare un'accelerazione forte. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente. Ritengo che l’intervento del collega Scalzo mi abbia preceduto rispetto ad alcune necessità di cui ci dobbiamo fare carico in questo fine Legislatura.

Naturalmente intervengo anche per porgere il mio benvenuto ai consiglieri Giannetta - il Consiglio regionale si dota di un altro collega medico - e al consigliere Giordano, anche se per questa fine Legislatura.

Sono convinto di tutte le considerazioni dei consiglieri che mi hanno preceduto, per le quali però si devono ribadire alcuni concetti fondamentali: il vero garantismo e la legalità, di cui aveva accennato il collega Bova. Anche se una seduta di Consiglio regionale che abbia come unico tema quello della legalità ritengo rappresenti qualcosa, probabilmente, che richiama in sé la non appartenenza di un prerequisito, di una precondizione, che ognuno di noi, la politica stessa, deve avere quando si parla di legalità.

Ritengo, invece, che, in questa fine Legislatura, sia molto più importante e necessario che in Consiglio regionale si discuta di sanità, presidente Oliverio, perché siamo in una situazione di allarme sociale.

Siamo ad un punto di non ritorno; siamo in una situazione che peggiora, giorno dopo giorno, e dalla quale non si vede una via d’uscita rispetto al Decreto Calabria che abbiamo fortemente criticato. Non si vede una via d’uscita neanche con il cambio del Governo nazionale, di cui poi brevemente dirò.

Per rimanere nell’ambito della sanità, c’è un’urgenza quotidiana che riguarda non nuove assunzioni, ma licenziamenti di centinaia e centinaia di precari.

C’è un allarme sociale se è vero come è vero che in ogni reparto di tutti gli ospedali calabresi, anche degli hub, viene meno anche la possibilità d’intervenire nell’ambito dell’urgenza-emergenza - quindi è vero quello che diceva il collega Scalzo – e si riducono i posti letto per forte carenza nella pianta organica.

Al di là di tutti questi macro problemi, ritengo, però, che di sanità si debba parlare anche per la risoluzione di quelli piccoli, che messi tutti insieme determinano un innalzamento dei servizi, trovando, poi, efficacia ed espressione in quelli che definiamo Lea - i tanto vituperati Lea! - a livello ministeriale.

Credo che nella sanità abbiamo avuto un cambio di direzione con l’avvento del generale Cotticelli, il quale si è presentato in Calabria con una disponibilità al dialogo e alla non contrapposizione. Questo lo abbiamo apprezzato anche in Commissione sanità con il presidente Michele Mirabello.

Il generale Cotticelli si è dimostrato anche sensibile e disponibile ad “aprire le sue stanze” a qualunque tipo di confronto con gli operatori della sanità, con tutti i cittadini, però - ahimè! - ogni giorno la soluzione dei problemi tarda ad arrivare. Proprio nei giorni scorsi e ieri ho appreso dalla sua voce del grido di allarme rispetto alla situazione della parte nord della città, per quanto riguarda gli ospedali dell’area di Cosenza.

Non dobbiamo fare una guerra fra poveri, fra i precari e fra gli idonei delle graduatorie dei vari concorsi espletati, ma, con una certa enfasi e con una certa tranquillità, il generale Cotticelli dice anche: “Andremo da subito perché ho dato mandato al sub-commissario di determinare il fabbisogno reale della pianta organica degli ospedali calabresi”.

Ritengo che lo avremmo dovuto già sapere da molto e che, quindi, questo sia espressione di un’inefficienza della struttura commissariale, ma anche del Dipartimento, se è vero com’è vero che soltanto in una situazione emergenziale, come quella che stiamo vivendo in questi giorni, provvediamo alla ricerca di un fabbisogno della pianta organica.

Espletato questo fabbisogno, il generale sostiene che si provvederà allo scorrimento delle graduatorie, garantendo anche, ciononostante, che si prenderà a carico il destino dei precari.

Beh! È un’enunciazione di tipo politico, che mi sarei aspettato da una struttura commissariale, ma che ci faccia sapere anche in che modo vuole prendersi a carico poi la vita - perché di vita si tratta! - di coloro i quali, giornalmente, da qui al 31 dicembre, perderanno il posto di lavoro, dopo essere stati tre, quattro, cinque anni nei nostri ospedali a mantenere livelli di efficienza in sanità.

Allora ritengo che il Consiglio regionale non possa tardare sulla sanità, magari anche alla presenza della struttura commissariale e del Dipartimento salute, dove - non v’è dubbio! - c’è una certa lentezza, Presidente, anche per cose apparentemente semplici, apparentemente banali, ma che banali non sono.

Mi riferisco, in particolare, a due circostanze. I neonati calabresi sono ancora di serie B rispetto ai neonati di tutto il resto d’Italia, se è vero come è vero che alla nascita non fanno lo screening neonatale su 40 patologie metaboliche rare; lo fanno ancora solo su tre patologie: fenilchetonuria, ipotiroidismo e fibrosi cistica.

Se un decreto attuativo di legge ha stabilito lo screening su 40 patologie un motivo scientifico ci sarà!

È una situazione che ormai va avanti dal 2016. Nel 2019 - e qui veramente la struttura commissariale c’entra poco! - ancora non è stato risolto.

Dalla nascita alla fine della nostra esistenza, nel territorio regionale ancora oggi persiste un assurdo: i quattro hospice per malati terminali della Regione Calabria, che sono privati ma accreditati, non possono consentire l’utilizzo di farmaci di fascia H - i medici che si trovano qui in Consiglio regionale capiscono di che cosa sto parlando - perché non si possono né approvvigionare né tantomeno li possono utilizzare.

È come se per un malato terminale non si possano disporre le minime cure farmacologiche che possono essere svolte in ospedale. In un hospice privato accreditato non possono fare ciò prima del decesso.

Anche qui, quindi, basterebbe ben poco per risolvere questo problema!

Lo stesso per il problema dei colleghi del 118 e non si trova soluzione perché non si avvia un confronto, anche con la base sindacale, per redigere un nuovo accordo integrato regionale.

Tutte problematiche sulle quali, però, la politica e, quindi, il Dipartimento, dovrebbe fornire risposte che, invece, tardano ad arrivare.

Sulle mancate risposte si innescano, poi, la disperazione della gente, la mobilità passiva e così via di seguito.

Abbiamo accolto, in questi giorni, la nascita del Governo nazionale, circostanza in cui si è dimostrato che tutto è possibile; anche l’arte dell’impossibile diventa possibile quando si costruisce un Governo sulla base, probabilmente, più del pericolo manifesto, da parte di alcune forze politiche di dover andare alle urne, che sui contenuti e, avendo seguito le trasmissioni televisive per le vicende sia della Camera dei Deputati sia del Senato della Repubblica, sappiamo delle enunciazioni fatte per i 29 punti del programma governativo, del cosiddetto “libro dei sogni”, in cui sono elencati una serie di intendimenti sui quali non si può non essere d’accordo.

Non so che vita possa avere il Governo; non so come possa partorire una sintesi fra il PD e il MoVimento 5 Stelle dopo che, aldilà della battuta facile, fino al giorno prima ne abbiamo sentite di cotte e di crude, l’un contro l’altro, ma di questo non ci scandalizziamo! Però sono convinto che questo sarà un Governo provvisorio proprio sul piano programmatico e su quello politico, sulla Tav, sul Decreto sicurezza, su tanti punti.

Mi auguro che, nell’ambito della provvisorietà, si possa trovare, quantomeno, una sintesi, un confronto con il nuovo Ministro alla salute, l’onorevole Speranza.

C’è un particolare rispetto agli ultimi 14 mesi: non avevamo nessuna forza politica in Consiglio regionale che fosse espressione di una forza di governo. Adesso - vivaddio! - grazie a te, grazie a voi e grazie al PD, grazie a LEU, c’è!

Quindi ci auguriamo che da questa possibilità, soprattutto nell’ambito della sanità, collega Bova, si possa istituire da subito, nell’immediatezza, un confronto con il Governo sui temi della sanità, per capire se si voglia andare a rivedere, quindi, sconfessare quanto è stato fatto fino ad ora sul Decreto Calabria e se il Governo nazionale continuerà a mantenere questa struttura commissariale, che era stata nominata da quello precedente. Naturalmente non avremo molto tempo, visto che ormai siamo a fine Legislatura.

Quindi su questi punti non si può mettere la testa sotto la sabbia e credo che, con senso di responsabilità, presidente Oliverio e presidente Irto, dovremmo nell’immediatezza, già nei prossimi giorni, calendarizzare, così come anche da proposta del collega Scalzo, una seduta di Consiglio regionale solo ed esclusivamente sulla sanità.

C’è un allarme sociale, non è un problema che appartiene ad una parte politica o ad un’altra parte politica. Gli ospedali sono al collasso, si stanno riducendo i posti letto. Questo significa che aumenta la confusione e l’affollamento, anche in termini di pronto soccorso dei tre hub regionali, oltre che degli ospedali spoke.

Ritengo che addirittura - non esagero nel dirlo - che il Consiglio regionale debba essere convocato nell’urgenza-emergenza anche, perché no!?, in un confronto con le cinque Prefetture delle Province della Regione Calabria.

Perché l’ho detto una volta, l’ho detto due volte - oggi prendo spunto dall’intervento del collega Scalzo -, collega Bova, al di là della legalità, sulla quale mi trovi d’accordo, però non è quello il problema dei problemi, perché lo considero, come dicevo prima, un prerequisito ed una precondizione che appartiene a tutti noi, fino a prova contraria. Ritengo che il vero allarme sociale sia un altro e che il Consiglio regionale debba discutere di sanità con tutti gli attori. Il primo attore è il Consiglio regionale; gli altri attori sono la Presidenza della Giunta regionale e il Dipartimento che sono fermi, inefficienti, statici ormai da troppo tempo e, naturalmente, anche la struttura commissariale, che alle enunciazioni di principio deve materializzare anche dei percorsi fattivi. Alla disperazione di questi precari, ogni giorno se ne aggiungono altri, da 50, 100, 200 stanno aumentando, infermieri, OSS e anche medici, e da qui a fine anno si contano oltre 500 potenziali licenziamenti.

Bisogna prendere a carico il destino di questi lavoratori e non lo si può fare con delle enunciazioni prive di sostanza, ma con un percorso chiaro, fattivo, nella legalità e nella norma, così com’è il grido d’allarme che ha portato in Calabria il generale Cotticelli.

Ci dobbiamo confrontare su questi temi da qui ad una settimana, massimo 10 giorni, se vogliamo ancora poter fare qualcosa di utile per fine Legislatura.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pedà. Ne ha facoltà.

PEDÀ Giuseppe (Casa delle Libertà)

Grazie, Presidente. Sarò breve e cercherò anche, rispetto all’argomento, di mantenere una sorta di pacatezza, così come richiesto dall’Aula, anche se l’argomento della sanità, appena richiamato dal collega Esposito, non ci consente di essere sereni.

Vedo il consigliere Esposito, ma anche i colleghi Guccione e Mirabello, Presidente della Commissione sanità, e mi fa piacere che abbia richiesto, prima che finisca la Legislatura, una seduta di Consiglio regionale soltanto per la sanità.

Ne approfitto per richiamare alcuni temi. Presidente Mirabello, ciclicamente calendarizzavamo, su richiesta mia e anche del collega Guccione, l’audizione del responsabile dell’edilizia sanitaria che, puntualmente, veniva in Commissione, riferendo che l’indomani sarebbero partiti i lavori dei nuovi ospedali.

Sto seguendo, in particolare, lo stato dei lavori dell’ospedale della Piana di Gioia Tauro e devo dire che quando una persona, tra l’altro, in una certa situazione, mi garantisce certe cose, sono portato a crederci. Quindi, questa mia propensione, collega Esposito, a credere all’interlocutore che mi sta di fronte, mi porta spesso a concedergli tempo.

Prima dell’estate - mi riferisco all’ospedale della Piana di Gioia Tauro - c’era stato l’incontro con la ditta che doveva procedere all’inizio della cantierizzazione dei lavori. Assicurato che tutto stava procedendo, che tutto andava bene, ci ritroviamo quasi a fine settembre, la Legislatura sta finendo e lasceremo la problematica… ma non per volontà di questo Governo regionale, Presidente, - me ne guardo bene! – su questo so che è stato fatto il massimo!

Però la verità è che lasceremo delle opere incompiute e un messaggio alla popolazione che non abbiamo fatto un buon lavoro, neanche d’informazione. L’ho detto sempre: diciamo la verità! “Non è possibile che i lavori inizino prima dell’estate del 2020”, così mi era stato detto! Poi, quasi, quasi, si è tornati indietro rispetto ad una richiesta della popolazione della Piana di Gioia Tauro, dove si è alzato un movimento di opinione, per cui bisognava dire a quei cittadini: “state tranquilli che domani il consigliere Pedà dice delle fesserie, non potenziamo le strutture esistenti perché stiamo costruendo il nuovo e, quindi, stiamo arrivando…”.

Auspico che l’Ufficio di Presidenza calendarizzi al più presto, finalmente, una seduta di Consiglio regionale, ma non solo sulla sanità, anche sull’edilizia sanitaria.

Invece, non appena finirà la Legislatura si lasceranno in sospeso le opere, i tre ospedali nuovi, che sarebbero dovuti sorgere, e anche lì ribadiremo, collega Esposito, come l’abbiamo fatto più volte in Commissione, che c’è la necessità d’intervenire.

Hai detto bene: il generale Cotticelli è una persona di grande garbo istituzionale, che recepisce anche le nostre istanze e quelle di tutti gli interlocutori della sanità che si rivolgono a lui per dire: “l’ospedale nascerà fra cinque, sei, sette anni… non nascerà mai… potenziamo gli ospedali esistenti”. Anche quest’estate ci sono stati dei fatti emergenziali, dove i medici collassavano di lavoro perché non ce la facevano più a reggere i turni e mi meraviglio di come faccia un medico, dopo sedici ora di lavoro, ad essere lucido, adempiendo con professionalità rispetto alle emergenze di un pronto soccorso, quando arriva un paziente. Mi rivolgo ai consiglieri medici in particolare.

La verità è questa: la tecnocrazia e la burocrazia hanno ingessato la sanità calabrese. L’ho detto al generale Cotticelli: “spero che lei sia il prossimo…l’ultimo commissario della sanità, che il pallino ritorni nelle mani dei calabresi”, però è anche vero che dobbiamo lanciare un messaggio di chiarezza e di verità.

La gente deve sapere; le popolazioni devono sapere qual è lo stato delle strutture sanitarie, qual è lo stato dei medici, dei paramedici e degli OSS. Soltanto in provincia di Reggio Calabria - lo diciamo continuamente - ne mancano oltre 1800 rispetto a quando c’è stato il blocco del turnover.

Al G.O.M. (Grande Ospedale Metropolitano) di Reggio Calabria, per esempio, non sanno più che fare, che pesci prendere, perché un giorno arriva l’ordine da Catanzaro di assumere, un altro giorno lo bloccano; un giorno a tempo determinato, un altro giorno a tempo indeterminato.

In questa grande confusione non ci si raccapezza più! Anche i sanitari vivono uno stato di frustrazione perché i professionisti precari calabresi non sanno quale sia il loro futuro! Perché è giusto dire che questi ragazzi sono formati, hanno studiato, hanno un’alta scolarizzazione e sono pronti a dare il loro contributo alla Calabria.

Quindi credo che prima di concludere la Legislatura, che ci auguriamo, collega Gallo, avvenga in tempi brevi, così come previsto, sia necessario lasciare una traccia e chiarezza: chi ha lavorato; di chi sono state le competenze; chi ha “ingessato” la sanità calabrese, presidente Oliverio.

Certamente non è stato il Consiglio regionale, non è stata la Giunta regionale, che si è ritrovata un freno, dei lacci con i vari commissariamenti, che non hanno operato così per vari motivi, anche per presunzione rispetto alle vicende passate, presidente Oliverio. Mentre il generale Cotticelli è un commissario che ascolta, altri credevano di avere la verità, di essere portatori della verità perché venivano dal Nord, perché magari erano più preparati o avevano un percorso di studi d’ingegneria e non di medicina e, quindi, pensavano di essere più preparati dei medici e ci siamo ritrovati in queste condizioni.

Però, i cittadini calabresi hanno una confusione e non sanno chi ha lavorato veramente in Calabria e chi, invece, l’ha bloccata e ha costretto tanti ad emigrare.

Non sto qui a ripetere tutte le problematiche che già conosciamo: quanto costa la migrazione sanitaria, quanti sacrifici fanno i cittadini, il trasporto che spesso ha “frenato” anche la possibilità di andare a curarsi.

Su questo, quindi, Presidente del Consiglio regionale e colleghi consiglieri, chiedo fermamente che la prossima seduta di Consiglio sia dedicata alla sanità, non solo dal punto di vista scientifico, ma anche dal punto dell’edilizia sanitaria, perché è giusto lasciare chiarezza anche nei confronti dei cittadini che dovranno scegliere, a breve, il loro futuro Governo regionale. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto d’intervenire il Presidente della Giunta regionale. Ne ha facoltà.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Saluto anch’io i consiglieri Giannetta e Giordano, a cui rivolgo i migliori auguri di buon lavoro, sia pure per uno scorcio breve di Legislatura.

Intervengo anche perché è stata posta una problematica, che è quella della sanità, che ritengo meriti, anche da parte mia, una riflessione. La questione era stata sollevata dal consigliere Scalzo, che ringrazio per averlo fatto, ed è stata ripresa da altri interventi.

Stiamo vivendo un momento davvero preoccupante per quanto riguarda il sistema sanitario regionale.

Sapete qual è la mia posizione, che è nota rispetto ai commissariamenti, rispetto al comportamento e alla valutazione dei Governi nazionali, rispetto a questa problematica.

Il commissariamento, che sarebbe dovuto essere un istituto di supplenza alle inefficienze della Regione, ha determinato per 10 anni un aggravamento delle condizioni del sistema sanitario.

Questo è il fatto! Quello che mi preme esprimere, però, in questo breve intervento, non è tanto la ripetizione di considerazioni che sono note per quanto mi riguarda ma quello che è stato un provvedimento, il cosiddetto decreto “Salva Sanità” in Calabria, che più che un salva sanità è stato un provvedimento “catastrofe sanitaria”. Perché? Convocato alla riunione della Commissione salute della Camera dei Deputati, ho avuto modo di partecipare, naturalmente per essere audito sul merito del provvedimento, e in quella sede ho avuto modo di esprimere valutazioni che erano facile profezia per quello che si sta verificando, perché tutto si affronta in quel decreto, tranne che il problema della necessità di salvare il sistema sanitario calabrese.

Non c’è un provvedimento relativo nella sostanza allo sblocco delle assunzioni, perché è vero che c’è una norma, l’articolo 11, se non erro, del provvedimento che fa riferimento allo sblocco delle assunzioni, ma riguarda tutte le Regioni d’Italia e le vincola ad una misura, cioè al 5 per cento non superiore alla spesa del 2004, operando, di fatto, uno sblocco per il Veneto, per la Lombardia e non già per la Calabria. Anzi, la Calabria rimane inchiodata, da questo punto di vista, al blocco del turnover.

In questi giorni, mentre stiamo discutendo, a Catanzaro c’è una riunione. Ho partecipato, tre giorni fa, ad un incontro con i precari; 200 precari nell’Ospedale Pugliese Ciaccio che, praticamente, saranno licenziati perché stanno preparando le relative lettere, che significherà una perdita secca di servizi.

Parto dai servizi e non dal precariato, perché il precariato è in funzione della garanzia dei servizi. Parlo di pronto soccorso, parlo di servizi fondamentali per la cura della salute e per i cittadini.

Altrettanto sta avvenendo nell’ospedale dell’Annunziata dove la Coopservice ha già inviato le lettere a 90 precari; il licenziamento è previsto il 30 di settembre.

Altrettanto al Mater Domini a Germaneto. Se non si affronterà il problema, si verificherà, in modo dilagante per mille e oltre precari.

Quindi saremo, praticamente, con il sistema sanitario in ginocchio.

Questo è il frutto del decreto “Salva Calabria”, che è stato rappresentato dal ministro Grillo come la panacea dei problemi della sanità in Calabria, che ha tutt’altro che affrontato i problemi della sanità in Calabria!

Seconda questione a seguito del decreto. Con il decreto, come sapete, l’ultimo scampolo di poteri, cioè quello della nomina dei direttori generali, che era rimasto alla Regione, è stato centralizzato e riportato in mano al Governo. Anche qui, facile profezia.

Siamo in presenza, oggi, nelle Aziende sanitarie di un vuoto, di una vacatio di direzione, perché sono tre mesi e mezzo che il decreto è entrato in vigore, non vengono nominati i direttori generali, mentre quelli che c’erano prima sono fuori, per effetto e conseguenza del decreto, e le Aziende sanitarie sono prive di direzione.

Fatto gravissimo! Sono prive di direzione perché, nella relazione che ha accompagnato il decreto, l’operazione, che è stata rappresentata come un’operazione per rendere conveniente ai manager esterni alla Calabria la direzione delle Aziende in Calabria - l’aumento d’indennità di 50 mila euro per i direttori generali, più 50 rispetto alle indennità dei direttori generali -, si è rivelata, anche questa, fallimentare, non solo offensiva per i nostri professionisti, ma anche fallimentare.

Per cui quelli che sono stati nominati non hanno preso servizio; anzi, una tra essi, guarda caso, ha preso servizio dopo tre mesi dalla nomina ed il giorno dopo la nomina del nuovo Ministro. Anche questo con scorrettezza istituzionale, mi permetto dire, nei confronti del nuovo Ministro, perché vorrei capire perché la nomina è stata disposta a luglio e la presa di servizio è stata fatta il giorno dopo, anzi, due giorni dopo la nomina del nuovo Ministro. Anche qui bisognerebbe capire.

Terza questione: il problema delle gare. Come sapete, nel decreto “Salva Calabria” è praticamente stato inibito alla Stazione unica appaltante calabrese di procedere alla realizzazione delle gare. Anche questo è un fatto grave, che non ha giustificazioni ovvero ha una giustificazione. La giustificazione è tesa a criminalizzare questa terra, perché la stazione unica appaltante calabrese, nata nel 2007, è stata oggetto di premialità da parte del Ministero della funzione pubblica negli ultimi quattro anni; perché ha ricondotto ad unità le gare, che prima venivano fatte azienda per azienda, con disparità anche di costi rispetto agli stessi prodotti che - come ricorderete - sono stati anche oggetto d’iniziative di campagne di stampa nazionali. Queste ultime hanno rappresentato la Calabria come il luogo degli scandali, eccetera, eccetera - a giusta ragione a volte! – e per tali ragioni viene inibito di attivare le procedure per fare le gare per i servizi nella sanità e per le forniture nella sanità.

Risultato di questa operazione e di questa aberrazione è che i nostri ospedali rischieranno di non avere le forniture dei farmaci o potranno avere le forniture dei farmaci a prezzi di mercato con un’impennata dei costi. Questo è il risultato degli effetti del decreto cosiddetto “Salva Sanità” in Calabria.

Al nuovo Ministro alla sanità, onorevole Speranza, oltre a porgergli gli auguri, per un rapporto di antica amicizia oltre che di comune militanza politica, ho chiesto un incontro urgente.

Ieri si è conclusa la fiducia al Governo; l’onorevole Speranza ha il dossier sul tavolo, almeno per quanto riguarda le questioni urgenti e, sono sicuro, conoscendo la sensibilità del nuovo Ministro, che si prodigherà per dare risposta alle emergenze che sta vivendo la Calabria, a partire da quella dei precari.

Adesso che si è conclusa la fase formale della fiducia al Governo da parte del Parlamento, ho richiesto un incontro e sono sicuro che sarà fissato a breve perché questi problemi, a partire dalla questione più urgente, vengano affrontati.

Sono, naturalmente, d’accordo con chi ha proposto di convocare una seduta specifica, apposita, del Consiglio regionale, in modo tale da poter discutere, in modo più organico e approfondito, di questa problematica.

Mi auguro, ma sono sicuro, che, con l’avvento del nuovo Ministro alla guida del Ministero della Sanità, avremo ascolto, che saranno affrontati i problemi che vive la nostra regione. La situazione che si è vissuta, in modo particolare nell’ultimo anno, è frutto di superficialità, di populismo, di problemi che si agitano e rispetto ai quali, poi, le risposte non solo non sono pervenute, ma si è andati nella direzione opposta. Quello che ritengo fondamentale è misurare nel merito la qualità dell’azione di Governo e non in modo prevenuto, preventivo o a prescindere dai contenuti.

È importante che il Consiglio regionale discuta e assumi iniziative, decisioni, perché credo che, al punto in cui è arrivata la situazione della sanità, sia necessario dare voce alle problematiche, tramite il Consiglio regionale, per avere le necessarie risposte.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per l’inserimento di alcuni punti, il Presidente della Giunta regionale. Ne ha facoltà.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Chiedo la parola per porre all’attenzione del Consiglio regionale la necessità d’inserire due provvedimenti.

Il primo è quello di una variazione di bilancio per quanto riguarda la possibilità di coprire le spese elettorali. Mi permetto di fare una riflessione, anche perché ho visto che gli organi di stampa hanno già presentato, questa mattina, il provvedimento, frutto di una decisione politica. Niente di tutto questo!

Questo provvedimento è un atto dovuto. Vorrei dirlo. È un atto dovuto perché, in base a quanto previsto dalla norma, dalla legge, le elezioni regionali si svolgono in una domenica compresa tra la prima domenica dopo la scadenza - sapete che abbiamo votato il 23 novembre del 2014 e quindi la prima domenica dopo la scadenza è il 24 novembre - e una domenica ricompresa entro i 60 giorni, cioè entro il 26 di gennaio.

Trattandosi di un periodo ricompreso nell'esercizio in corso, prevedere le spese elettorali è un atto dovuto. Questo non c'entra nulla col provvedimento di indizione delle elezioni e quindi di fissazione della data delle elezioni, perché la data, come voi sapete, viene fissata con provvedimento del Presidente della Giunta regionale e viene stabilita in una domenica compresa in quei 60 giorni. Quindi, non c'entra nulla il provvedimento, lo dico a scanso di equivoci, anzi, aggiungo, perché vedo che c'è un po’ di confusione in tal senso, non è che se l’Aula oggi non approva questo provvedimento il Presidente della Giunta è inibito dall’assumere il decreto di indizione delle elezioni. Non è così!

La legge dice che il Presidente della Giunta, d'intesa con il Presidente della Corte d'Appello, indice le elezioni con proprio decreto, quindi, ammesso che, oggi, non ci dovesse essere un voto sulla variazione di bilancio, questo non impedisce al Presidente della Giunta di indire le elezioni per il 24 di novembre o per il primo di dicembre o per una domenica compresa nel 2019. La mancata variazione di bilancio, assolutamente, non lo impedisce. Il Presidente della Giunta lo decide con proprio decreto e poi la struttura regionale si deve adeguare.

Per capirci: il provvedimento del Presidente della Giunta non è subordinato alla copertura finanziaria, tutt'altro. Paradossalmente, se fosse così dovremmo dire: non c’è copertura finanziaria per le operazioni di voto, quindi non si vota mai.

Ripeto: sono due passaggi separati.

Chiedo che si faccia questa operazione tecnica. Lo dico perché è un atto dovuto del Consiglio. La Giunta ha adempiuto, noi l'abbiamo fatto.

Il Segretario generale della Giunta, il responsabile del Dipartimento presidenza hanno scritto che bisognava adempiere e quindi abbiamo adempiuto nei tempi che possano consentire di interfacciare le strutture tecniche della Regione con la Prefettura guida, che è quella di Catanzaro, e le altre Prefetture, per predisporre le convenzioni, la piattaforma e tutto quello che è necessario per permettere l'esercizio del voto.

La data dell’elezioni, poi, dovrà essere fissata, ripeto, in una domenica quale sia e non dipende da questa variazione di bilancio; né io, ancora, ho deciso, assolutamente. Questo lo dico per evitare equivoci.

Il secondo provvedimento di cui chiedo l'inserimento all’ordine del giorno è un provvedimento ad integrazione della legge regionale numero 24 del 2013 che è relativa al riordino di Enti, Fondazioni, eccetera.

Questo è un provvedimento delicato, importante ed è urgente, perché abbiamo una situazione particolare per quanto riguarda il CORAP, l'Ente che ha unificato le ASI, le aree industriali. È importante perché, attraverso questo provvedimento, si prevede che si possa ricorrere anche alla liquidazione coatta amministrativa di questo Ente, che non è prevista nella legge.

Nella legge, purtroppo, c’è una carenza e date le condizioni particolarmente pesanti, dal punto di vista dell'esposizione finanziaria del CORAP, accumulate nel corso di un lunghissimo periodo di decenni, questo strumento potrebbe essere un istituto a cui fare ricorso per tutelare il patrimonio e i lavoratori del CORAP.

Dal punto di vista generale mi fermo qui, perché non voglio inserire elementi di allarmismo nella mia riflessione. è un atto necessario ed aggiungo urgente, che richiede una assunzione di responsabilità da parte di tutti; anzi, mi appello a tutta l’Aula: non è un problema di maggioranza o di minoranza, perché questo è un provvedimento che è a tutela di un patrimonio pubblico importante e a tutela dei dipendenti di questo Ente che da decenni trovano occupazione in questa struttura.

Mi fermo qui, proprio perché in questa sede credo che si debba andare all'essenziale, dopodiché avremo modo, anche, di discutere nel merito, perché presenteremo una relazione specifica sul CORAP e, assunto questo provvedimento, potremmo fare, con maggiore tranquillità, la discussione di merito.

Quindi è un approccio responsabile quello che mi fa mantenere intorno a queste valutazioni e a questa dimensione. Quello che chiedo, oggi, è che ci sia una determinazione su questo provvedimento che non a caso abbiamo depositato ieri, attraverso firme di rappresentanze di vari gruppi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

Signor Presidente, colleghi, intervengo sulla proposta del presidente Oliverio circa i due punti da inserire all’ordine del giorno, uno è la variazione di bilancio per celebrare le elezioni e l’altro punto riguarda il CORAP. Di questa seconda proposta di legge ho avuto modo di approfondire, anche, i contenuti e ne condivido lo spirito.

Come abbiamo fatto per il passato, quando ci siamo dichiarati responsabilmente a disposizione soltanto di votare quelle iniziative che sono volte a tutela dell'interesse pubblico e generale - è chiaro che non c'era bisogno che lo dicesse il presidente Oliverio - l'atto, che ci viene sottoposto e che sarà discusso nel merito dal capogruppo Parente, a primo acchito è una cosa che condividiamo.

Mi voglio, piuttosto, soffermare sull'altra iniziativa e cioè quella dell'inserimento di un punto all'ordine del giorno che riguarda la celebrazione delle elezioni.

È strano che in una seduta particolare come questa…mi auguro che il presidente Irto abbia, in tempo utile, pensato di pianificare i suoi impegni compatibilmente con quelli che sono i lavori del Consiglio regionale, atteso che la data dei lavori del Consiglio viene fissata, in linea di massima, dallo stesso Presidente con l'accordo dei capigruppo.

In merito all’assenza del presidente Irto, non so per quale motivazione, se ha dato una giustificazione, però ritenevo che avrebbe dovuto fare di tutto per evitare di mancare in questa seduta. So che è partito, aveva un impegno. Vabbè! Comunque è una considerazione di natura politica che sto facendo, anche perché ritengo che il suo “Istituto”, quello di Presidente del Consiglio regionale, lavori in sintonia con la Giunta regionale, almeno questo è il presupposto fino a prova contraria.

Mi riferisco ai livelli istituzionali massimi e non a quelli con un metodo per il quale sembra che quello che oggi giunge in Aula sia piovuto dal cielo; molti di noi non hanno saputo per tempo perché la convocazione del Consiglio regionale non è avvenuta nei tempi utili a consentire ai gruppi di prendere visione e chiedere inserimenti all'ordine del giorno in Aula. è qualcosa che, in questo momento, non ci convince pienamente, rispetto ad un metodo di lavoro che ha visto sempre una collaborazione, a cominciare dall’Ufficio di Presidenza, soprattutto nella fase di fine Legislatura, ragionando, visti i rapporti di forza, con gli altri partiti e soprattutto con la minoranza che, nel frattempo, è diventata maggioranza, ad un senso di collaborazione e di responsabilità su provvedimenti, oggettivamente, al di sopra di interessi particolari di gruppi o di particolari significati politici.

La prima domanda che mi pongo è sulla proposta di variazione di bilancio. Stamattina, ovviamente, quando l'abbiamo saputo, ognuno di noi ha fatto una riflessione. È una cosa che riguarda interessi particolari di gruppi di strategia. Fino a prova contraria, a nome dell'opposizione, l’ho sempre detto, soprattutto negli ultimi tempi: all'esterno c'è chi si diverte e tende ad accomunare questa fine Legislatura ad una sorta di inciucio generale in cui c’è la criminalizzazione verso il consigliere regionale che, pare per forza, qualunque cosa faccia debba essere accomunata, anche nell'interesse reciproco di un provvedimento, ad un inciucio, dove ognuno vota reciprocamente le iniziative che servono, anche alle campagne elettorali.

E allora, il problema della copertura finanziaria. Si tratta di un capitolo del bilancio che, a mio avviso, presenta già una carenza. Quando si redige un bilancio, chiaramente e soprattutto in questo anno in cui si devono svolgere le elezioni, qualcuno avrebbe dovuto prevedere il capitolo relativo alle elezioni, la cifra economica che doveva servire per svolgere le elezioni. Invece non ci sono le risorse, non c'è questa voce, non c’è questa cifra nel bilancio.

Chiaramente si sta andando verso una scadenza elettorale e questa scadenza presuppone l'indizione di tutte le procedure per realizzare e svolgere le elezioni; fra queste procedure è previsto un impegno di spesa atto a finanziare, così come ogni volta che si svolgono le elezioni, le campagne elettorali.

Quindi, la prima cosa che mi domando è: come mai, mentre in passato per tutti i provvedimenti, anche semplici iniziative di legge, è stato quasi d'emblée, stamattina, invece, rispetto a questa iniziativa mi è sembrato di cogliere qualche perplessità?

Che cos'è? Vorremmo capire se c'è un problema che riguarda una resa dei conti interna al Partito Democratico, molte volte protagonista, in senso positivo o in senso vittorioso, rispetto alle vicende del partito. Quindi, se c'è una specie di resa dei conti all'interno del Partito Democratico, non credo che questo possa essere un interesse dei cittadini.

E allora mi permetto di dire che non solo avremmo dovuto invocarlo prima questo provvedimento, anche se come detto è un provvedimento tecnico, una semplice presa d'atto, un atto dovuto, ma sapendo quanto è importante questa voce, intanto, avremmo dovuto chiedere prima che venisse iscritta in bilancio la cifra per svolgere le elezioni.

Secondo: mi consenta, signor Presidente della Giunta, presidente Oliverio, che Forza Italia, almeno Forza Italia giudica questo un atto scontato; un atto che non ha a che fare con un atto politico relativo ad una questione politica di che si voglia pur immaginare. E ritengo che questa cosa sia condivisa da molti consiglieri regionali, non voglio nemmeno citare lo schieramento dove si trovano questi consiglieri regionali. Ci meraviglia come in questo caso un atto così fondamentale non debba essere votato con un afflato tale da considerare, finalmente, questo atto come l'inizio della procedura della fissazione delle elezioni, che noi non abbiamo mai detto che debbano essere anticipate; qualcuno le invocava quando diceva che addirittura i provvedimenti giudiziari nei confronti di Mario Oliverio di fatto avevano creato una condizione per andare ad elezioni. Tra l'altro abbiamo letto anche, su dichiarazione dello stesso presidente Oliverio, che alcune insinuazioni sono venute dal suo stesso partito, che c’era l'auspicio di nuovi provvedimenti giudiziari che avrebbero, magari, stroncato prima o fatta sciogliere prima l'Assemblea per via giudiziaria.

Noi non pensiamo che sono stati i provvedimenti dei giudici quelli che hanno minato questa unità politica. La magistratura fa sempre il suo lavoro e auspichiamo lo faccia in piena serenità. Noi siamo e dobbiamo essere operativi, come abbiamo ribadito in tante occasioni, fino all'ultima occasione e fino a stamattina abbiamo votato i provvedimenti in Aula, però abbiamo percepito, caro Presidente, che sul piano politico in posizioni che vengono dal suo schieramento, se non dal suo partito, c'è stata e c'è in atto una iniziativa per farla fuori per via giudiziaria. Deve avere l'onestà di dirlo. Questo lo dobbiamo dire.

Noi non possiamo assolutamente condividere questo metodo, non lo vogliamo nei confronti dell'attuale Presidente; abbiamo sempre detto che se c'è un motivo per cui questo Presidente dovrà essere mandato a casa dagli elettori, dovrà essere perché riteniamo che sul piano del progetto politico egli, come Presidente e come capo di un progetto politico del centro-sinistra, non ha realizzato quella rivoluzione annunciata appena ha iniziato questa avventura. Aveva dichiarato di rivoltare la Calabria come un calzino e di fare la rivoluzione, oggi prendiamo atto, come Forza Italia, che questa rivoluzione non è stata realizzata e per questo noi auspichiamo che alle prossime elezioni le cose cambino. Ma il corpo elettorale dovrà essere assolutamente messo nelle condizioni di votare alla scadenza naturale, caro Presidente. Noi siamo favorevoli a votare questo provvedimento proprio a questa condizione, che si fissi una data. Mi pare che tra le righe del suo intervento abbia detto “Poi si vedrà”. No! Poi si vedrà nulla.

Qua c'è la stampa, c'è la Calabria intera, ci sono le forze politiche che in questo momento ci stanno guardando perché cercano di capire. È assurdo che la Calabria, nonostante la Legislatura finisca il 23 novembre, non abbia ancora una data certa del giorno in cui i calabresi saranno chiamati alle urne per votare. Questa è una cosa che noi non possiamo condividere, pertanto il nostro voto favorevole è condizionato. Noi non possiamo assolutamente pensare cosa c'è nella testa del Presidente, domani dopodomani, ma il nostro voto favorevole è condizionato alla fissazione della data delle elezioni che deve essere, per Forza Italia, la prima data utile possibile. Noi, se fosse possibile, come sicuramente è, chiediamo al Presidente che le elezioni si fissino il 24 di novembre. Quindi che fissi la data delle elezioni e poi condizioni tutti gli altri adempimenti che rientrano nelle sue prerogative in maniera tale che, già da oggi, noi possiamo annunciare alla Calabria che il 24 novembre i calabresi saranno chiamati ad esprimersi su un nuovo progetto politico per i calabresi.

Lo fissi già da adesso perché altrimenti noi non siamo più nelle condizioni di poter garantire alcuna collaborazione con la maggioranza e lo diciamo sin da adesso; lo diciamo per forza Italia, cioè quel partito che in alcune circostanze è stato sospettato, addirittura accusato, di inciuciare con la maggioranza e con Oliverio. Lo diciamo con la stessa chiarezza con cui abbiamo dichiarato di votare i provvedimenti che riguardano gli interessi dei calabresi, con la stessa chiarezza.

Noi vi diciamo che se passa il tempo in cui lei deve fissare le elezioni per il 24 novembre e c'è bisogno di atti e iniziative propedeutiche che garantiscano questa data, Forza Italia non garantirà più, da quel momento in poi, nessuna collaborazione con l'attuale maggioranza, nemmeno sui problemi. Altrimenti rischieremmo di essere veramente incompresi da una Calabria che non solo è disorientata, ma deve avere la certezza che ci sia qualcuno che nella massima chiarezza dica che questa Legislatura, oltre ad essere fallita sul piano del progetto politico, è finita anche dal punto di vista della valenza giuridica, della validità giuridica. Noi abbiamo votato il 23 novembre del 2019 e la data utile, quella a scadenza naturale, pensiamo sia quella del giorno successivo al 23, il 24 perché è domenica, giorno in cui i calabresi potranno votare. Ci metto pure un po' di più che una semplice posizione chiara di natura politica, ma anche un invito al Presidente. Caro Presidente, molti giocano dietro questa posizione e molti dietro le quinte spingono anche nel suo stesso schieramento, come se lei fosse uno che non se ne vuole andare, che si intestardisce a voler attardarsi quando, invece, questa responsabilità, oltre ad essere sua, ce l'ha tutta la maggioranza e anche una minoranza che, in questo momento, ha l'ambizione di governare nel futuro e anche la presunzione di dire che è diventata maggioranza per via delle varie vicende che hanno riguardato gli organigrammi del Consiglio regionale.

Questo è l'auspicio che noi abbiamo e per queste ragioni noi votiamo il provvedimento, anzi diciamo che sarebbe un delitto rinviare sine die perché significherebbe mandare agli altri un messaggio negativo come se oltre al presidente Oliverio, l'intero Consiglio regionale non volesse questo provvedimento, perché non vuole andare al voto.

Questo è il parallelo che secondo me potrebbe fare in termini di traduzione mediatica l'opinione pubblica calabrese. Per questa ragione noi diciamo sì all'inserimento, annunciandolo almeno per questo provvedimento; per l'altro, nel merito entrerà il capogruppo Parente, non so se proporrà modifiche o dirà le ragioni per cui pensiamo che anche quell'altro provvedimento sia utile ai calabresi. Con questo auspicio finisco questo mio intervento e vi ringrazio per essere stati molto pazienti nell’ascoltarmi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.

ARRUZZOLO Giovanni (Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente. Per quanto riguarda la richiesta di inserimento all’ordine del giorno, proposta dal presidente Oliverio, il gruppo Nuovo Centro Destra, ritiene, oggi, di non entrare nel merito dei provvedimenti, in virtù anche di quello che si era concordato nella Conferenza dei capigruppo del 6 agosto, dove si era stabilito di tenere prima della seduta odierna, un'altra seduta dei Capigruppo per decidere l’inserimento di eventuali altri provvedimenti all’ordine dei lavori.

Tanto è vero che in Commissione bilancio, per quanto riguarda la proposta di variazione di bilancio che è stata trattata, il sottoscritto, in qualità di componente, si è astenuto e non ha votato contro. Quindi lo dico per sottolineare il fatto che non siamo a prescindere contro i provvedimenti, ma per una questione di metodo e di garbo.

In virtù di quanto diceva il collega Tallini - “se oggi non votiamo questo provvedimento andiamo contro gli interessi dei calabresi” - mi pare che il presidente Oliverio abbia chiarito che, anche se non si votasse questa proposta di variazione, lui ha, lo stesso, le prerogative di indire le elezioni. Quindi presumo che questi provvedimenti vadano approfonditi; noi vogliamo conoscerli e condividerli.

Riteniamo, pertanto, di aver dimostrato nell'arco della Legislatura un senso di responsabilità e spesso siamo stati accusati di vari inciuci, ma non è questo che ci ha contraddistinto, bensì la responsabilità all'interesse dei calabresi.

Oggi, purtroppo, in virtù di quanto si era stabilito nella Capigruppo del 6 agosto, il gruppo che rappresento esprime voto contrario all'inserimento dei provvedimenti.

Colgo l'occasione per salutare il collega Domenico Giannetta, con il quale ho condiviso parecchi anni alla provincia di Reggio Calabria, e il collega Giuseppe Giordano. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Inizio dal secondo punto per il quale ha chiesto l’inserimento all'ordine del giorno. Penso che lei abbia osservato, mentre i colleghi discutevano ho fatto memoria, che l’ho chiamata in questa Legislatura due volte: alla vigilia del rinnovo delle cariche in Consiglio regionale, per chiedere alla maggioranza di non influire sulle scelte alla minoranza; per chiederle come fosse andata la visita in Calabria. Penso che lei ricorderà anche quella telefonata, perché annovero credo due telefonate in questa Legislatura, del presidente Conte a cui lei mi rispose con una risata. Abbiamo visto come sono andate le cose rispetto ai provvedimenti sulla Calabria di quel Governo a cui si aggiunge un altro Governo, dove il suo partito si è alleato con quelli che, in Calabria e anche fuori dalla Calabria, chiedevano addirittura che lei fosse arrestato, le chiedevano le dimissioni, perché la politica deve continuare ad avere memoria.

Nei giorni scorsi c’è stata una manifestazione a Roma di grande opposizione ad un Governo innaturale di chi vorrebbe raccontarci una Costituzione all'amatriciana e giustificare tutto ed il contrario di tutto. Faccio questa premessa per dirle, Presidente, che per noi, da ieri, ormai siamo in campagna elettorale, lo siamo in opposizione ad un Governo nazionale, lo saremo nei luoghi deputati, quindi fra i calabresi, sui social, tutti quei luoghi dove spiegheremo le ragioni per cui c'è stato un fallimento del suo governo.

Lei sa benissimo che, personalmente, non ho condiviso alcune cose, perché ricordo a memoria di aver votato la legge sui trasporti inapplicata, inattuata; ricordo a memoria di aver fatto un plauso ad un bando sui Borghi, essendo la Calabria composta per il 70-72 per cento di Comuni sotto i 5000 abitanti. Ma non ho condiviso la logica, poi, di dover accontentare tutti; è la logica che ha martoriato la Calabria! Non è soltanto un’abitudine sua, Presidente, ma anche di altre stagioni.

Abbiamo osservato con grande rispetto. Ho provato a presentare le ragioni della destra politica calabrese italiana e l'ho fatto nella dimensione di chi riconosce sempre onorabilità all'avversario politico; siamo stati opposizione e abbiamo votato i provvedimenti che riguardavano i calabresi non piegati dall'odio ideologico. Non avete mai sentito una parola fuori posto.

Faccio questa premessa per dire che cosa?

Che il CORAP è stato un grande fallimento. Un grande fallimento.

Lei ha sentito e lo sentirà sempre un grande rispetto, perché ogni stagione è accompagnata… quando c'è una piega di difficoltà nel Governo, sia esso nazionale o regionale, di difficoltà di una magistratura, che ormai interviene a piè sospinto e, ovviamente, influisce sull’azione di Governo. è giusto che faccia il proprio lavoro, perché chi non ha nulla da temere non deve temere mai nulla.

Faccio questa premessa proprio per dirle che non si può giustificare l'incapacità nella gestione delle cose dicendo: è un’emergenza venite incontro. Perché se avessi dovuto adottare… parlo di problemi di cui mi sono interessato, mi sono occupato 16 mesi di trasporti, e trovammo Ferrovie della Calabria i cui libri dovevano essere portati in Tribunale con un buco di 130 milioni. Abbiamo utilizzato fondi FAS, un mutuo, ce ne siamo occupati e abbiamo risolto un problema tant'è che, oggi, quella azienda, che non ha una nuova prospettiva, mi pare sia nuovamente anche in crisi; nominammo poi l’attuale consigliere Pedà alla guida di quella azienda, abbiamo fatto politica assumendoci una responsabilità senza guardare indietro e fare il resoconto di chi aveva prodotto quella disfunzione.

Dico questo perché la problematica CORAP penso che debba arrivare in Commissione, con tutto il rispetto per studiare una soluzione che riguarda i dipendenti che sono storici, dei debiti accumulati sicuramente in diverse stagioni, ma non può essere trattato portando una delibera fuori sacco, con tutta l'intenzione che abbiamo di discutere di questa problematica. Sottolineo, sempre con garbo, che, dopo 5 anni, questo è un suo fallimento.

È un suo fallimento il dibattito nel Partito Democratico sulla sanità; è un suo fallimento l’idea che oggi ha proposto; mi sono astenuto in Commissione, come ricordava anche il consigliere Arruzzolo, perché, per quanto mi riguarda, bisogna andare a votare il più presto possibile. Ovviamente è una sua prerogativa.

Ribadiamo che nessuno vuole ipotizzare l’idea che lei faccia qualcosa contra legem, ci mancherebbe altro. Credo che in Conferenza dei capigruppo lei possa dire ai vari gruppi politici, ma anche all’esterno ai calabresi, quando intende convocare le elezioni. Prima si vota e meglio è.

C'è un provvedimento - anche questo arriva con una strana urgenza - che non comprendiamo. Mi sono astenuto perché sono per le elezioni e sarei per abrogare anche quella norma che stabilisce le primarie per legge, pagate dai calabresi, che è una norma pensata in un'altra epoca, un altro momento.

Non mi pare, tra l'altro, che nel dibattito politico ci siano partiti o coalizioni che vogliono affrontare le primarie, direi che almeno questi soldi i calabresi li posso risparmiare.

Sul provvedimento, pur essendo d'accordo, mi sono astenuto. Penso di poter parlare a nome di un coordinamento di gruppi, dei moderati di Fratelli d'Italia che contano sei consiglieri regionali, i quali hanno, valutato in una riunione questo provvedimento, che possa essere affrontato, invece, in Conferenza dei capigruppo. Non c'è un’ossessione, oppure dimostrare che vogliamo rinviare sine die l'ipotesi del voto che, come giustamente ha ribadito, lei può convocare, a prescindere da questo provvedimento, questo per dire che bisogna riportare un po' di compostezza nel dibattito e lo dico e penso che lei avvertirà il disagio, che oggi tutta Italia avverte.

Il paradigma, per la prima volta la comprendo, rispetto a cose che sento anche in Aula, è che i barbari oggi si alleano con il suo partito.

Penso che noi lezioni e vantaggi ai barbari non ne dobbiamo dare, per cui sono dell'idea di continuare a lavorare per il tempo ci rimane per risolvere i problemi, se lei porterà in Commissione il tema del CORAP, che ci appassiona quanto lei.

Presidente, apprezzi l'idea che, per quanto mi riguarda, avendo verificato come è difficile governare, noi la critica gliela faremo un secondo dopo che saremo fuori di questa Aula, in campagna elettorale, spiegando ai calabresi perché lei ha fallito su un settore, perché ha fallito sul lavoro. Mentre noi stiamo parlando c'è l’assessore Robbe, non pervenuta. Presidente, - ci perdoni, ripeto non pervenuta - che riunisce organizzazioni sindacali per parlare, ancora, di mobilità in deroga con modifiche in corso, di gente che vuole conoscere il proprio futuro.

Concordo con lei che non dobbiamo creare nuovo precariato, ma dovremmo mettere una parola fine, e so quanto è difficile per lei occuparsi anche del precariato, perché l'abbiamo vissuto anche in altre Legislature.

Questo per dirle che da questa parte, con lealtà, in modo fermo, tra l'altro rispetto alle posizioni, troverà sempre la serietà di chi sta nelle Istituzioni, perché ribadisco ci troverà, nelle prossime ore, in tutte le piazze a rappresentare quello che non è andato, a rappresentare l'idea che siamo contrari ad un centrosinistra e siamo contrari ancor di più al centrosinistra che si crea al di fuori da lei.

I barbari che hanno fatto alleanza a Roma, lo voglio ricordare a lei - anzi non so quanto lei sia appassionato ancora a rappresentare questo centrosinistra - sono quelli che le dicevano di andare a casa, al primo avviso di garanzia, mentre tenevano la sindaca Raggi a Roma che - altro che onestà! - al primo giro di boa è stata trovata con le mani nella marmellata.

Ritorno, quindi, ai punti all'ordine del giorno: CORAP, venga in Commissione per valutare bene la delibera. Ne discutevo col collega Morrone e gli altri colleghi che va bene utilizzare un provvedimento per salvare chi avanza delle risorse, soprattutto i dipendenti.

Per quanto riguarda l’altro provvedimento, visto che non è urgente, riteniamo che sia corretto, per come già avevamo stabilito con il Presidente del Consiglio, che in Conferenza dei capigruppo lei voglia comunicarci quando pensa di farci andare a votare. è una sua prerogativa, non possiamo che stimolarla in termini di augurarci nel più breve tempo possibile.

Quindi annunciamo il nostro voto contrario ad inserire all'ordine del giorno questi provvedimenti e quindi ad approvarli.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Grazie per avermi dato la parola. Parlo sui due provvedimenti e in particolare sul primo. Sgomberiamo il campo, perché qui non ci possono essere mestatori.

Non c’è nessuno in Consiglio regionale che possa impedire lo svolgimento delle elezioni, né i consiglieri regionali possono impedirlo. Si approvi o non si approvi la variazione di bilancio, le elezioni si fanno, a una condizione però: se le indice il Presidente della Regione. Chi oggi impedisce di sapere la data delle elezioni è il Presidente della Giunta regionale che ha questo compito. Il Presidente ha, anche, elencato le date e il lasso di tempo in cui fissare le elezioni regionali.

I calabresi devono sapere che ancora non si può conoscere la data perché l'unico impedimento è che il Presidente non ha emanato il decreto presidenziale di indizione delle elezioni. Questo è un punto certo, non smentibile da nessuno.

Prima si vota e meglio è! Lo dico da consigliere regionale del Partito Democratico, visto che ancora non abbiamo il capogruppo. Prima si vota e meglio è! Il Presidente della Regione sta perdendo tempo non indicendo le elezioni.

Così facciamo chiarezza in Calabria. Non ci sia dietrologia. Se ancora non sono state indette le elezioni è perché il Presidente non ha approvato il decreto. È l'unico che sta impedendo di conoscere quando si voterà in Calabria, nel lasso di tempo individuato dalla legge.

Il consigliere Tallini lo dovrebbe sapere, il presidente Oliverio non ha bisogno di avvocati. Caro consigliere Tallini, dobbiamo evitare le furbizie.

Nel provvedimento - questo voglio farvi notare - di variazione di bilancio si dice che con i 7 milioni previsti si devono finanziare le elezioni regionali e la legge regionale numero 25 del 2009, che prevede le elezioni primarie. Il presidente Oliverio questo non l'ha detto, perché è in difficoltà dato che ha messo tutto nel calderone dei 7 milioni.

Quanto costano queste primarie ai cittadini calabresi? Io sono perché si faccia un provvedimento di modifica nella prossima seduta e per questo chiedo la sospensione della trattazione in Consiglio-. Sono d'accordo con il consigliere Orsomarso che si abroghi la legge sulle primarie, prima di adottare il provvedimento di variazione del bilancio per le spese. Così evitiamo che siano i calabresi a pagare le elezioni primarie.

Quando abbiamo fatto le elezioni primarie ce le siamo sempre pagate noi, cioè gli organizzatori.

Questo è un punto politico, lo dobbiamo dire alla stampa. Qui si parla il burocratese, nessuno in quest’Aula - neanche lei quando ha illustrato il provvedimento - ha detto che una parte dei 7 milioni serve a coprire le spese delle elezioni primarie. Si faccia un provvedimento di questo tipo.

Anche perché le ricordo, Presidente, che nel 2014 non ci fu nessuna variazione di bilancio. Le elezioni furono indette e poi la Regione pagò a consuntivo. Nel 2014 abbiamo speso 7 milioni 836 mila 336 euro, quindi c’è già un debito fuori bilancio.

Da questo punto di vista, penso che questo provvedimento vada ritirato e riportato in Consiglio regionale e, d’intesa con l'opposizione, modificato abrogando le primarie istituzionali o, quantomeno, prevedendo che, se si vogliono attivare le primarie, le paghino gli organizzatori, non i calabresi.

Comunque, si faccia o no questo provvedimento, la Regione ha sempre pagato a consuntivo, non ha mai previsto in anticipo quando doveva affrontare questa spesa, come ad esempio nel 2014.

Per quanto riguarda, Presidente, l’altra questione, il CORAP nasce con questa amministrazione e va in fallimento con questa amministrazione. Per tre anni l’avete gestito voi e non vogliamo fare una discussione così, portando un provvedimento “fuori sacco”.

Lei si è sempre preoccupato di non portare provvedimenti “fuori sacco” in Giunta, li abbiamo sempre avuti prima, e portiamo in questo modo la questione del CORAP? Dobbiamo discutere in Consiglio la questione del CORAP. Non si è stati in grado di gestirla, questa Giunta regionale non è stata in grado. Le varie nomine fatte a capo del CORAP l’hanno portato a questa condizione. Conoscevamo i debiti… Quando è nato il CORAP chi ha fatto il Piano industriale con quella massa di debiti? Chi l'ha voluto? Chi ha gestito? Dobbiamo capire quanti sprechi sono stati fatti in questi tre anni dai manager e dai commissari che abbiamo nominato, che la Giunta regionale ha nominato.

Questa discussione non può non farsi, dobbiamo parlare il linguaggio della verità. Se ci prendiamo in giro tra di noi, se cerchiamo avvocati difensori in quest’ emiciclo, andiamo fuori rotta. Lei faccia sapere ai calabresi quando si voterà, non ha nessun impedimento, non glielo impedisce nessuno. Deve fare un decreto, mettere una data compatibile alle norme di legge e firmarlo. Le procedure per le elezioni regionali si avviano in automatico.

Si è discusso, poi, di sanità. Smettiamo di fare propaganda! Lo dico perché c'è una novità in Italia, siamo al Governo.

Posso dire che nelle prossime settimane si aprirà un percorso per modificare il decreto Calabria nella direzione e con l'obiettivo di prevedere correzioni che vadano nella direzione di fuoriuscire dal Piano di rientro. Questo sarà un punto discussione fondamentale, dovremo essere tutti all'altezza di questo compito, ognuno per le proprie funzioni.

Mi sembra di essere stato chiaro, annuncio, se si dovesse procedere al voto, voto contrario sia sul primo sia sul secondo provvedimento con queste argomentazioni.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Aieta. Ne ha facoltà.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico)

Signor Presidente, intervengo a titolo personale. Come ha detto il consigliere Guccione, il Partito Democratico non ha un capogruppo da diverse settimane, né ha intenzione di nominarlo, neanche per regolamentare i lavori e per esperire le pratiche burocratiche che afferiscono al gruppo.

Quindi, intervengo a titolo personale perché mi sembra di capire dagli interventi che ho ascoltato, se si deve fare una sintesi, che l'unico a non volere le elezioni subito sia il presidente Oliverio. Perciò mi dispiace che mi abbia disturbato ieri sera per inserire oggi, con urgenza, questa proposta di legge, la numero 459, da approvare stamattina in seconda Commissione per poi richiamarla in Consiglio regionale.

Questo non solo è un atto dovuto, ma anche di chiarezza. Siccome la copertura per le elezioni regionali era solo per il 2020, la Giunta regionale ha pensato bene, giustamente, di dare copertura anche al 2019, visto che dal 23 novembre ogni domenica è utile per votare.

Ora siccome vedo che qui sono tutti interessati, sono tutti pubblicamente giubilanti per il 24 di novembre, credo che il Presidente possa oggi stesso indicare la data nel 24 novembre. Perché in politica un mese in più, un mese in meno, chi ha filo tesse, chi filo non ne ha, non tesse.

Invece, io responsabilmente penso, come dovrebbe fare una classe dirigente seria e matura, che essendo concomitanti le elezioni in altre regioni italiane, per esempio in una grande regione come l'Emilia Romagna, dovremmo avere il garbo di votare insieme.

Se poi vogliamo agitare e brandire la bandiera del populismo, lo sappiamo fare. Oliverio è più bravo degli altri a farlo.

Così come ha fatto bene a dare copertura alle primarie, altro che a consuntivo! No!

La Corte dei conti ci ricorda ogni volta che le leggi devono avere copertura prima, non a consuntivo, e che le primarie essendo state istituite per legge dal Consiglio regionale - ho la curiosità di andare a vedere chi ha votato quella legge –, ci sono, adesso abbiamo dato copertura, per cui, se ci sono forze che vogliono tenere le primarie, lo possono fare. È un gioco democratico, non ci sono sconti, le elezioni sono ormai alle porte, la Legislatura è finita.

Sul CORAP, è vero che ci sono stati fallimenti, oggi però - saluto il nuovo commissario, il dottor Fernando Caldiero che vedo - ci sono dei provvedimenti e quei provvedimenti vanno trattati con la dovuta serietà.

Insomma, signor Presidente, oggi noi, e questo lo dico per amore della verità, abbiamo potuto approvare la proposta di legge sulla variazione di bilancio per le elezioni grazie all'astensione del collega Orsomarso e del collega Arruzzolo. Non c'è più la politica in questa maggioranza. Ci stiamo facendo male da soli. La mancanza del capogruppo del più grande partito che siede in Consiglio regionale è una spia allarmante, che questo partito sia ancora commissariato è una spia allarmante, che sulla sanità non siamo stati uniti è una spia allarmante, e la croce non la porta solo il presidente Oliverio.

Vorrei ricordarvi le parole della famosa canzone di De Andrè “…anche se voi vi credete assolti siete lo stesso coinvolti”, perché, alla fine, il giudizio dei calabresi non distinguerà.

Ecco perché, signor Presidente, c'è l'ansia di andare al voto il 24 novembre. Io credo che lei sia l'unico a non avere difficoltà ad andare al voto il 24, però inviterei i colleghi ad inserire un po’ di responsabilità nella discussione perché questa è la massima Assise della Calabria e a non farsi sedurre dalla moda del populismo. Perché, ricordate, che il populismo lo sanno fare tutti, è la cosa più facile, il Governo è la cosa più difficile. Ecco perché preannuncio il mio voto convinto e favorevole alla proposta di legge.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giordano. Ne ha facoltà.

GIORDANO Giuseppe

Grazie Presidente, sinceramente, vedo un clima surreale in quest'Aula. Intanto ritrovo una vecchia prassi, che ho sempre condannato, quella di inserire nel dibattito provvedimenti fuori dall'ordine del giorno. Tra l'altro, provvedimenti così impattanti, così importanti. Provvedimenti dei quali non c'è traccia nella cartellina e di cui, quindi, non ho potuto prendere visione. I colleghi, evidentemente, partecipando alla seduta di Commissione bilancio, hanno potuto comunque prendere visione, coscienza e contezza del contenuto. Io, invece, mi trovo così, ho fatto ingresso qualche ora fa e mi trovo a discutere, a valutare delle cose delle quali non ho potuto né prendere visione, né, tantomeno, nessuno mi ha messo a conoscenza.

Tuttavia voglio entrare nel merito di ambedue provvedimenti.

Il provvedimento del CORAP. Purtroppo anche questo segna un fallimento della politica, che, comunque, ha origini lontane, sicuramente non solo in questa Legislatura, per amor di verità.

Oggi si arriva - da quello che ho capito pur non leggendo carte - a un atto di liquidazione coatta amministrativa che, di fatto, se per certi versi potrebbe contenere degli aspetti tecnico-giuridici forse anche “obbligatori”, per altri versi rende evidente come ci sia una carenza di progetto politico, di soluzione politica. Un salto nel vuoto sia per le attività, sia per un organismo che si è fatto miseramente fallire, ma soprattutto per le risorse e per le qualificate risorse umane. Qualificate risorse umane - voglio ricordare che ne ho avuto cognizione nella scorsa Legislatura - che non hanno mai avuto un'autentica guida con un autentico coordinamento e che, però, messe alla prova sono state capaci di redigere progetti, di far partecipare il CORAP, e quindi la Regione, a bandi, hanno fatto delle realizzazioni anche pregevoli e importanti nel settore nel quale hanno operato.

Quindi, fare una discussione così, di pochi minuti, per approvare una variazione di bilancio che, a quello che è a mia conoscenza, non fa altro che avviare questa liquidazione, è comunque un salto nel buio per il CORAP o quello che ne resta. Lo ritengo profondamente sbagliato.

Da questo punto di vista, annuncio il mio voto contrario all'inserimento all'ordine del giorno e chiedo contemporaneamente non un rinvio, ma una prossima immediata riunione delle Commissioni competenti e del Consiglio regionale per mettere un punto fermo ed avere, anche su questo, coraggio e assumersi la responsabilità fino in fondo.

Per quanto riguarda l’altro punto, quello della variazione di bilancio per finanziare le elezioni, è singolare che nel bilancio preventivo, sapendo che la Legislatura si sarebbe comunque conclusa - i 5 anni scoccano a novembre del 2019 -, che avete approvato, non è stata prevista la posta di bilancio per effettuare le elezioni, non so se è insufficiente o se è totalmente incapiente, lo apprenderò e mi documenterò.

Il punto fa il paio con altre cose che sono venute fuori dal dibattito: 7.000.000 di euro, le primarie.

È una prerogativa del presidente Oliverio anche oggi stesso ha la possibilità di indicare a quest'Aula la data del voto che prescinde da un provvedimento amministrativo.

Per il clima che ho trovato in quest’Aula, mi auguro che il presidente Oliverio - faccio anche questa richiesta personale - indichi il 24 novembre come data per far ritornare la Calabria ad avere una nuova Assemblea elettiva. Si voti prima possibile.

Ho visto una situazione politica balcanizzata, altro che maggioranza e minoranza! Non ci sono i fondamentali.

Quindi, se si ritiene di dovere, per atti amministrativi ed urgenti, comunque procedere ad approvare una variazione bilancio, chiedo che ci sia una sospensione dei lavori per consentire una rivalutazione.

Sicuramente, io non sono assolutamente favorevole acché si facciano le primarie.

Anche perché, se ci fosse l'intenzione di tornare al voto il 24 novembre, non ci sarebbero i tempi, credo. Mi sembra difficile poter immaginare che si possano tenere, che si possano organizzare delle primarie. Il panorama politico, l'opinione pubblica non credo che chieda le primarie, salvo alcune realtà politiche, alcuni circoli, che hanno legittimamente avanzato questa possibilità.

Ripeto: l'urgenza è quella di andare al voto, di emanare provvedimenti che possano avere una prospettiva.

In questo senso, se dovesse essere necessario approvare questa variazione di bilancio con le modifiche che prima ho chiesto, si faccia una sospensione e si valuti.

Prendendo atto della chiarezza del Presidente che prescinde dalla data di indizione delle elezioni politiche, la mia richiesta è che questa data venga resa pubblica oggi, durante questa seduta, e che la Calabria sappia qual è lo sbocco finale di queste cose.

Sul provvedimento del CORAP, ripeto, annuncio voto contrario, ma chiedo una un'operazione di buon senso, lo si deve alla Calabria, anche per quella realtà si lavori e si cerchi di recuperare tutto quello che non si è fatto in questa Legislatura.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, intervengo per esprimere la posizione del gruppo che rappresento.

Più che in un civico consesso, mi sembra di essere in una sala dove, invece del simbolo della Regione Calabria, c'è un panno verde e si gioca a poker. Perché quello che viene fuori è semplicemente una strategia da pokeristi, portata avanti da chi riesce - devo dire non tenendo conto del valore delle Istituzioni - da un lato a coltivare il consenso populista, dall'altro a individuare meccanismi tali da non consentire il libero esercizio da parte dei cittadini.

Noi non siamo nemmeno nella palude del fiume Stige, caro Presidente, in cui regna la morta gora, noi siamo nella rigogliosa Calabria.

Il mio richiamo a lei vuole essere oggi un sussulto di orgoglio da parte di tutti quanti noi e un invito a mettere da parte ogni forma di tatticismo, di strategia ed anche quello che diceva prima il consigliere Aieta in ragione della responsabilità verso altri referenti e altri Presidenti di Giunta regionale.

Sono d'accordo con il consigliere Tallini: si deve votare prima possibile, fuori dalla strategia e fuori dal tatticismo. Perché è necessario che ci sia un confronto di temi, di idee, un confronto sulle cose fatte e sulle cose da fare. È necessario che questo muro, oggi, venga abbattuto con grande chiarezza e determinazione.

Trovo strani diversi interventi, ma quelli che trovo più strani vengono da parte di chi è stato maggioranza e dovrebbe esserlo ancora in questo momento.

Esiste o no una legge per le primarie? Se c'è, il consigliere Aieta ha ragione, deve essere finanziata, se non c'è, invece, è perché qualcuno l'ha abrogata.

Poiché oggi il tatticismo viene prima di quello che è il nostro ruolo istituzionale, ritengo che sia doveroso oggi, domani, posdomani, fissare nel primo giorno utile la data delle elezioni.

Per quanto riguarda il CORAP, così come gli altri provvedimenti, non v’è dubbio che oggi non possiamo non tener conto di alcune emergenze, al di là delle valutazioni su quello che è stato e come è stato approcciato. C'è un problema? Va risolto. Non v’è dubbio che, portarlo all'attenzione di questo Consiglio regionale, è frutto del senso di responsabilità.

Il consigliere Guccione dice: “dobbiamo discutere le pratiche in Consiglio”. Consigliere Guccione, siamo in Consiglio. Non capisco perché si voti “no” a inserire dei punti in discussione all'ordine del giorno, c'è il tempo, volendo, in questa seduta di Consiglio odierna. Non ha senso rimandare sine die o, addirittura, parlarne nella Conferenza dei capigruppo sapendo che non decide o, al massimo, decide di discuterne in Consiglio.

Ritengo che oggi sia il tempo della chiarezza e della verità e, nel ribadire il mio sostegno e quello del gruppo che rappresento a queste due proposte di legge, fuori da ogni logica e da ogni retorica, ritengo oltremodo importante, necessario, impellente stabilire oggi, nella prima data possibile, l'elezione del Consiglio e della Giunta regionale.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Credo che sia opportuno, anche da parte del gruppo della Casa delle Libertà, intervenire su questo argomento non secondario, importante; un argomento che più volte in quest’Aula noialtri, che abbiamo in questi anni rappresentato un'opposizione seria e netta nei confronti del presidente Oliverio, abbiamo sollevato.

Oggi, però, a me fa piacere che ci siano anche altri colleghi che intervengono su questo argomento e dicono che la pensano alla stessa maniera. Noi lo abbiamo sollevato in tempi non sospetti, alcuni mesi addietro, quando sollevare questo argomento significava, in qualche circostanza, avere anche dei mugugni.

Lo abbiamo fatto perché lo riteniamo giusto - non secondo calcoli di convenienza ma solo giusto - in una Legislatura che in quest'ultima fase si è trascinata stancamente, che ha visto tanti fallimenti - e mi fa piacere che siano sottolineati non solo da questi banchi, ma anche dai banchi della maggioranza -, una Legislatura che in questi ultimi mesi ha visto una maggioranza politica, quella del Partito Democratico, non essere in grado, quasi mai, di avere il numero legale e, quindi, di portare in porto i provvedimenti. Stasera ne abbiamo una plastica immagine, attraverso la spaccatura che viene fuori anche dagli interventi dei colleghi di maggioranza.

Comunque, oggi finalmente riusciamo ad arrivare a redde rationem. Oggi abbiamo in Aula un provvedimento che è un atto dovuto: la variazione di bilancio che stanzia le somme necessarie per l'esecuzione delle elezioni regionali. È un atto dovuto rispetto al quale non si può sfuggire, non si può mancare, rispetto al quale non si può, anche attraverso artifici, non consentire che esso sia messo all'ordine del giorno e venga discusso. Ci dice il Presidente: “è un atto che, in ogni caso, non rallenta le elezioni, perché le elezioni possono essere lo stesso convocate anche in mancanza di questo provvedimento” e, allora, oggi finalmente siamo ad un bivio, non solo questo provvedimento va portato all’ordine del giorno e va approvato, ma va anche sottolineato questo aspetto: non si può andare oltre la data di scadenza naturale che è quella del 24 di novembre. Non perché noi bramiamo le elezioni perché siamo pronti o perché, come centrodestra, riteniamo che la vittoria sia ormai ad un passo, ma semplicemente perché non è possibile rimanere di più.

Forse tutti i coloro che sono eletti, se potessero approvare un provvedimento, approverebbero un provvedimento secondo il quale le elezioni non si dovrebbero svolgere più e si rimarrebbe sempre presso le cariche elettive, senza ipocrisia. Ma non è possibile e non è possibile procrastinare la data delle elezioni.

Abbiamo detto in Aula 3-4 mesi fa, quando altri facevano finta di non capire, che non è possibile pensare ad una data delle elezioni che possa essere l'ultima data possibile del 26 gennaio. È l'ultima data utile, presidente Ciconte, significherebbe fare la campagna elettorale durante il periodo natalizio ed allontanare la gente ulteriormente dalla politica e quando la gente si allontana ad essere sconfitta è la politica stessa. Perché, se noi non coinvolgiamo la gente in questa competizione elettorale, siamo sconfitti. La gente deve partecipare, ha volontà di partecipare. Nelle ultime elezioni amministrative che si sono svolte in vari Comuni, la gente ha partecipato, è scesa in piazza, ha ascoltato i comizi, ha ascoltato i confronti democratici ed elettorali si è determinata ed ha votato.

Noi vogliamo questo e non è possibile che questo avvenga in piena stagione invernale, nel mese di gennaio, quando la gente è impossibilitata a partecipare per la rigidità del clima, non può scendere nelle piazze e, soprattutto, può anche non partecipare alle elezioni se nella data scelta capita una giornata estremamente rigida, come si rischia che sia a gennaio.

Non si può andare a date successive al 24 novembre. Chiediamo, ancora una volta, che il Presidente della Giunta regionale che ha il potere assoluto di determinare le elezioni, si determini a breve per la data del 24 di novembre. Non si può andare oltre, non è giusto, non è etico, non è morale.

Oggi noi diamo la nostra disponibilità ad approvare questo provvedimento che è necessario ed utile affinché si svolga la competizione elettorale.

Per quanto riguarda le elezioni primarie, se il Consiglio ha i numeri approvi una legge e le abroghi, ma in queste condizioni vanno previste anche le somme necessarie per lo svolgimento, è un atto dovuto. Se il Consiglio poi è capace determinarsi, noi diamo eventualmente la nostra disponibilità per abrogare la norma per lo svolgimento delle primarie, anche nella prossima seduta utile. Questa è sicuramente una somma che si andrà a risparmiare.

Per quanto riguarda l'altro provvedimento che riguarda il CORAP, quindi l'introduzione all’ordine del giorno, io confesso che non ne conosco i contenuti, questo provvedimento non è giunto sul nostro tavolo, non è stato ragionato e discusso con noi. È un provvedimento abbastanza delicato, per questo chiediamo che ci sia un lavoro attraverso le Commissioni competenti o, comunque, che ci siano misure di salvaguardia per i lavoratori e per i dipendenti del CORAP, perché il rischio, naturalmente, in caso di liquidazione è notevole e le preoccupazioni sono tante non conoscendo il provvedimento.

Pertanto, chiediamo che su questo ci sia un approfondimento o, comunque, dei documenti che accompagnino il provvedimento per favorire misure di salvaguardia nei confronti, innanzitutto, dei lavoratori.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Grazie. Intervengo solo per ribadire alcuni concetti che sono già stati espressi dai consiglieri Guccione e Giordano, nuovo entrato che ha avuto già modo di capire quali sono le dinamiche dei lavori consiliari. Anticipo già il mio voto contrario ad entrambe le richieste di inserimento di punti all'ordine del giorno. Questo rischia di essere un Consiglio che passa alla storia come quello in cui si tuona sempre, si lanciano gli strali, si dice questo, si danno lezioni a destra, a sinistra, soprattutto dai banchi delle opposizioni. Lo dico tanto al consigliere Tallini, tanto ai consiglierei Gallo, Orsomarso e Arruzzolo. Grazie, Presidente, perché mi dà la possibilità di poter dire certe cose, dopodiché però si vota a favore, addirittura sento che c'è chi ha votato contro in Commissione e ora vota a favore. Spiegatemi bene quali sono certe dinamiche perché, poi, tutti tiriamo sempre in ballo questo interesse dei calabresi. Attenzione che se ci prendono dalle orecchie, poi, i calabresi non sono i populisti o i 5 stelle o i Vaffa eccetera eccetera. Assolutamente, Prendo le distanze, lo dico non per una simpatia personale, ci mancherebbe, ma verso una forza politica che è un alleato di Governo, di un Governo di cui faccio parte e con i quali spero e auspico che costruiremo qualcosa di molto più importante anche a livello regionale, nonostante tutte le parole che si stanno dicendo. L'ho detto in tempi non sospetti, mi ricordo una battuta, oggi la ripeto in Consiglio con un poco di orgoglio, quando qualcuno diceva se vi dò un Arturo Bova quanti 5 Stelle mi date? Insomma forse oggi……

 

(Interruzione)

 

PRESIDENTE

Consigliere Tallini, per cortesia, faccia completare il collega. Consigliere Tallini, quando lei ha parlato non è stato disturbato. Non interrompa.

 

(Interruzione)

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Come? Per me votiamo anche domani, consigliere Tallini.

 

PRESIDENTE

Non è un dibattito personale, consigliere Tallini, faccia completare.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Consigliere Tallini, le ricordo che se lei avesse voluto forse avremmo votato prima, poi i giornalisti facciano le loro considerazioni. Chiudiamola qua, non ho intenzione di fare polemica, assolutamente. Ma scusate, avete parlato, avete avuto la possibilità di dire quello che volevate, scusate un attimo, fatemi fare un intervento tranquillo. è normale che vado ad esprimere il perché voto contro, anche perché voto contro quello che ha chiesto il mio Presidente, consigliere Tallini. Quindi, per favore, fatemi esprimere il mio concetto.

Partiamo dal provvedimento quello sulla variazione di bilancio, per il finanziamento delle elezioni. Non solo dico quello che è stato detto dagli altri e che, quindi, lo si doveva sapere, non è che non si sapeva che si andava alle elezioni. Non capisco perché ogni qual volta ci sia non dico una nota polemica, ma un disappunto, chi esprime il disappunto è populista o si tratta di tatticismo o si gioca sul tavolo di poker o altro. Qualcuno mi vuole portare, per favore, la modifica in modo tale che io abbia contezza di quali sono gli estremi di questa modifica, di cosa è compreso in quella copertura finanziaria, se dobbiamo fare la modifica di bilancio. Perché, se c'è la copertura delle primarie istituzionali, voto contro perché sono contrario alle primarie, alla celebrazione delle primarie istituzionali e voto contro, non voto certo per quella copertura. Visto che dite che si parla dell'interesse dei calabresi, se usciamo fuori da qua e diciamo che abbiamo investito, bloccato un milione di euro, due milioni di euro per fare delle primarie istituzionali quando i partiti di riferimento del Governo e della maggioranza regionale non vogliono le primarie, cosa diremo? Qui finisce la politica, la politica viene tirata un po' troppo dalla giacca ed in maniera poco opportuna, la si scavalca forse perché viviamo di questo eterno conflitto di interesse per cui, incredibilmente, i rappresentanti politici corrispondono a chi siede nelle sedi istituzionali e vi è quel famoso conflitto di competenze, di interessi di cui si parla, si parla, si parla tanto.

Dico un'altra cosa, lo voglio dire anche perché ho visto l'attacco, non l’attacco ma la ripresa dal consigliere Aieta nei confronti del consigliere Guccione: scusate, se il Presidente della Commissione dice che è un atto dovuto, che dobbiamo farlo per andare al voto, il Presidente della Commissione bilancio si poteva ricordare prima di questo atto dovuto e sollecitare in questo senso per l'approvazione?! Altrimenti i giornali diranno che dietro questa operazione è camuffata l'operazione di finanziamento delle eventuali primarie.

A dare adito a queste cose non ci sto, non vedo poi perché non si possa portare in Commissione subito, fare una riunione subito, discutere di queste cose, vedere cosa si va a finanziare a livello elettorale e vedere che tipo di manovra o di modifica fare su questo. Quindi mi fermo qua per motivare il voto contrario.

Analogamente per la questione CORAP, mi ha chiamato un signore, mi arriva una telefonata e questo signore mi dice allarmato: “Sono un padre di famiglia se chiudete me ne vado a casa”. Anche lui non sa che cosa sta succedendo. Ma decisioni di questo tipo, in un Consiglio regionale, non si devono discutere in Commissione? è una discussione che può essere affrontata al buio? Cioè oggi si viene a dire che c'è una procedura di liquidazione coatta in atto che può portare, addirittura, anche ad ovvi e conseguenti licenziamenti e non si discute approfonditamente di una tematica di questo tipo e ci si dice “votate”. Ma votate che cosa? Come? Perché? Quali sono le ragioni? Una discussione la vogliamo fare o non la vogliamo fare? Per queste ragioni e non per altro, non per tatticismi. Per me si può votare domani non il 24 novembre, domani può stare anche bene. Non per tatticismi, annuncio il mio voto contrario all'inserimento di entrambi i punti all'ordine del giorno. Voglio dire che, ovviamente, è una posizione personale perché non abbiamo avuto modo di chiarirla a livello politico, all'interno del partito di cui faccio parte.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Prendo la parola per chiarire un aspetto che, secondo me, non è secondario rispetto alle due richieste d'inserimento all'ordine del giorno dei due provvedimenti di legge. In particolare vorrei spendere qualche parola sul provvedimento di legge che reca anche la mia firma, di cui sono primo firmatario e relativo alla modifica alla legge regionale istitutiva dei CORAP, la legge regionale 16 maggio 2013 numero 24, perché mi pare che manchi nella discussione una considerazione elementare che sottopongo all'Aula, pregandovi di affrontare questo tipo di riflessione. Qui non stiamo discutendo in linea generale e non è in discussione l'istituto del CORAP e le ragioni che lo hanno portato sin qui. Qui si sta discutendo di uno stato di crisi che è oggettivo e della possibilità di attivazione delle procedure previste dalla legge 267 del 1942 (e ss.mm.ii) cioè dalla legge fallimentare di estendere anche al CORAP il range delle ipotesi da essa previste, includendo anche l'ipotesi della liquidazione coatta amministrativa. Siamo in uno stato di profonda crisi e di decozione e dunque non approvando questa proposta di legge, al di là del merito, in ordine alla discussione, a quant'altro, noi non evitiamo lo stato della crisi o ancor peggio non evitiamo l'ipotesi del fallimento, semplicemente apriamo il ventaglio delle procedure previste dalla legge fallimentare includendo fra le ipotesi spendibili in questo caso quella della liquidazione coatta amministrativa.

Noi oggi non mettiamo in liquidazione nulla, semplicemente allarghiamo il raggio delle possibilità, dando l'opportunità alla Giunta di utilizzare un meccanismo semplificato previsto dalla legge 267. Quindi credo che questo tipo di riflessione vada affrontata al fine di comprendere la complessità della materia di cui trattiamo. La seconda considerazione che velocemente vorrei fare, Presidente, riguarda, invece, la vicenda dell'altra proposta di legge, vale a dire la variazione di bilancio con l'inserimento delle poste relative alla celebrazione delle elezioni regionali. Dal punto di vista politico possiamo fare le discussioni che vogliamo, però oggi l’Aula è chiamata ad affrontare una discussione dal punto di vista tecnico, relativa alla predisposizione degli atti di bilancio necessari ad affrontare la scadenza elettorale nel ventaglio delle ipotesi previste dalla legge. A questo proposito, in ordine alla vicenda delle elezioni primarie che ciclicamente in Calabria negli ultimi anni sono state utilizzate, a volte per fare le battaglie a favore, a volte per fare le battaglie contro, a volte per fare, come dire, importanti questioni di identità territoriale, a volte invece per affidarsi ad altri tipi di interventi politici che provengono dall'esterno, ebbene, anche qui, siamo di fronte a un dato oggettivo: c’è ancora in vigore una legge regionale che prevede le primarie. Io per primo l’ho sempre sostenuto e lo sostengo anche in quest'Aula, che, per come è fatta, la legge sulle primarie lascia ampi margini di discussione ed è molto criticabile. Però la legge c'è! Allora se c'è la volontà di abrogare la legge, riprendendo il ragionamento che era stato fatto poc'anzi da qualche collega, perché per cinque anni nessuno si è posto il problema e solo oggi che dobbiamo predisporre gli atti necessari ad attivare le procedure di legge ci si pone il problema di abrogare la legge? Abroghiamola! ma finché la legge è in vigore dobbiamo fare riferimento ad essa e non alle nostre volontà, agli auspici o alle nostre, come dire, visioni politiche; dobbiamo tenere atto e fede a quello che è il dettato legislativo e oggi la legge ci dice che è in vigore la possibilità di celebrare queste primarie e quindi di attivare le procedure necessarie. Che poi si facciano o non si facciano le primarie questo è un altro paio di maniche e si apre il discorso su una valutazione di natura politica.

Anche qui volevo fare una velocissima riflessione su un aspetto che è, invece, più prettamente politico e che riguarda il mio gruppo e il mio partito. Mi rammarico, come tutti gli altri, del fatto che su questi punti non sia stata fatta una preliminare discussione, però – attenzione! - perché poi bisogna essere lineari nei ragionamenti: o decidiamo che le cose vanno affrontate, e quindi che la discussione non può prescindere dal considerare la necessità di fare subito il capogruppo del Partito Democratico, oppure, se non vogliamo fare il capogruppo, poi, non ci possiamo lamentare se, dal punto di vista organizzativo, le cose non vanno come dovrebbero andare. Allora, approfittando di questo spazio all'interno del pubblico consesso, dico ai miei colleghi: riuniamoci fra cinque minuti e nominiamo il capogruppo del Partito Democratico. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalzo. Ne ha facoltà.

SCALZO Antonino (Moderati per la Calabria)

Grazie, Presidente. Ho ascoltato tutti con attenzione e devo aggiungere solo poche cose a ciò che, prima di me, ha richiamato il collega Arruzzolo. Con un lapsus del 6 agosto, del 26 agosto in una riunione ufficiale si è stabilito percorsi, date, funzionamento dei lavori dell'Aula. Allora mi chiedo se hanno valore determinate riunioni ufficiali, se bisogna rispettare le deliberazioni di quella riunione o se pure l'Aula, quest'Aula, l'Aula consiliare viene trasformata in un'Aula universitaria. Lo dico in maniera sommessa anche con rispetto delle lezioni che abbiamo ascoltato, alle quali abbiamo assistito e volte a sviare il problema nella sua interezza e che bene il collega Orsomarso ha spiegato anche motivando la posizione dei gruppi ai quali facciamo riferimento, insieme al collega Orsomarso, noi moderati e Fratelli d'Italia.

Bisogna ragionare di ciò che abbiamo di fronte e oggi abbiamo di fronte due cose di cui non solo il collega Giuseppe Giordano, che ho prima salutato, non ha avuto opportunità di conoscere. Caro consigliere Giordano, neanche noi in nessun’altra occasione di Commissione o in nessuna occasione abbiamo avuto modo di conoscere nei contenuti, di discutere delle problematiche. Quindi, fino a questa mattina, eravamo all'oscuro di ogni altro ordine del giorno che potesse essere inserito fuori sacco, come suole dirsi, in questa seduta. Allora mi sembra chiaro che molti dei discorsi che si sono fatti potevano anche essere evitati, avendo, così, rispetto della seduta, dell'Aula, dell'istituzione, perché non si delibera in un modo e poi si procede in un altro, con le urgenze non si grida, di volta in volta, al lupo al lupo, non si camuffano come fatti tecnici cose che invece hanno un valore politico. L'abbiamo detto più volte e lo ribadiamo: c'è un dato certo ed è la convocazione delle elezioni.

Pensate che alla fine della Legislatura i calabresi non capiscano che nessun significato, nessuna differenza c'è tra una settimana prima e una settimana dopo? Bisogna andare a votare, questa è una prerogativa del Presidente della Giunta regionale che in ogni momento può esercitare. Certo sarebbe opportuno, forse, anche da un punto di vista politico e istituzionale, che si potesse esprimere, piuttosto che leggerlo dai giornali, che si potesse decidere in quest’Aula o in una riunione dei capigruppo allargata anche all'Ufficio di Presidenza, al Presidente della Giunta, se lo dovesse ritenere, altrimenti lo apprenderemo dai giornali come tante altre cose abbiamo appreso in questi in questi anni. Ma non si può fare passare il tutto per un aspetto puramente tecnico, per un atto dovuto, perché bisogna avere rispetto dell'intelligenza di ognuno di noi, di come ognuno può e deve interpretare degli atti che deve conoscere. C’è un atto che parla di una variazione di bilancio però, poi, nella variazione di bilancio per le spese elettorali sono previste anche le spese per le primarie. A parte che è sbagliata la cifra, lo diceva prima anche il collega Guccione, è sbagliata la cifra, io mi ero documentato, nella scorsa Legislatura era prevista la cifra di sette milioni e ottocento mila euro di spesa elettorale adesso con sette milioni di euro si finanzierebbero sia le elezioni primarie sia le spese elettorali. Allora dico questo: nessuno vuole forviare, deviare o ritardare l'approvazione di questa norma, però bisogna avere rispetto, bisogna avere rispetto, anzitutto, per noi stessi, per le istituzioni che rappresentiamo e quindi bisogna che la proposta torni in Commissione, alla Conferenza dei capigruppo, per portarla in Aula scindendo le due cose.

Credo che le primarie siano un atto che si può scegliere di indire, pagandole con soldi privati senza andare a intaccare somme del denaro pubblico e per il resto, voglio dire, anche sulla vicenda del CORAP credo che anche quella sia una responsabilità tutta della Giunta, dovremmo fare solo una presa d’atto con un voto ma senza conoscere la delibera. Lo dico veramente con rispetto nei confronti anche di chi ha una posizione diversa, lo dico perché siamo in quest'Aula e bisogna evitare di fare a chi corre più avanti, a chi salta più avanti. L'ho detto prima e lo ribadisco: si convoca una riunione dei capigruppo, si fissa la data del Consiglio regionale e si portano scisse le cose, i costi per la campagna elettorale e la data delle elezioni regionali. Per queste motivazioni, che mi sembrano così chiare, che sono di facile lettura non solo per gli addetti ai lavori ma anche per chi ci ascolta, per chi ci legge, credo che sia assolutamente logico che su questo si debba e si possa esprimere una contrarietà, soprattutto a questo modo di operare. Per questo motivo esprimo a nome del gruppo dei moderati il voto contrario. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Sto sempre in Aula perché è giusto rispettare e ascoltare il lavoro dell'Aula più che uscire fuori e fare discussioni tra di noi. Non nascondo il mio imbarazzo ad intervenire in questo ambiente così strano che noto e riscontro da più tempo in questa Aula. Saremmo sciocchi, miopi e falsi se non dicessimo che oggi c'è una discussione forte all'interno del partito, c'è una discussione forte sulla prospettiva del Consiglio, di questa maggioranza, di quest'ipotesi che si prospetta a livello nazionale; c'è una discussione forte e quindi non mi meraviglio di posizioni che possono essere di tifoseria, di partigianeria o di altro genere perché è naturale che sia così. All'interno di un partito è naturale che si verificano queste situazioni e questi comportamenti del singolo, a partire dal mio. Quello che mi meraviglia in questa vicenda è la mancata collaborazione tra la Presidenza di questo Consiglio regionale e il Presidente dell’Esecutivo regionale, perché oggi si dovrebbe mediare e capire qual è lo stato d'animo dell'Aula, attraverso l’interlocuzione tra il Presidente del Consiglio, e quindi l'Ufficio di Presidenza, e il Presidente dell'Esecutivo regionale. Se siamo maturi e uomini vaccinati non possiamo non tener conto di queste cose, che siamo ad uno, due, tre, quattro mesi dalle elezioni e che c'è questa fibrillazione in atto nei vari movimenti politici, perché, come si è visto, Forza Italia, oggi, perché ha interesse a fare le primarie sezionali sostiene una linea, c’è chi come Fratelli d'Italia sostiene un'altra linea e chi al nostro interno sostiene un’altra linea ancora.

È naturale che ci siano queste fibrillazioni all'interno del Consiglio regionale negli ultimi mesi dalle elezioni, ma quando mancano poi le regole elementari per poter tenere il Consiglio regionale in questi momenti di fibrillazione allora mi pongo il problema che manca qualcosa e invito, in questo caso, il vicepresidente Ciconte e l’Ufficio di presidenza a non permettere più di portare in Aula provvedimenti che non siano condivisi dalla Conferenza dei capigruppo, in modo che nessuno possa fare il tifoso o il partigiano in quanto ripristiniamo delle regole che oggi sono necessarie per poter garantire quell’ambiente sano, sereno che non c'è più né all’interno della maggioranza né all’interno della minoranza; è naturale, è logico che a pochi mesi dalle elezioni si creino queste tensioni e quindi credo che il rispetto verso i calabresi sia quello di saper gestire questi pochi mesi rimasti alle elezioni. Non è un problema inerente il singolo consigliere regionale, io le mie posizioni le ho espresse nel mio partito davanti a tutti i miei consiglieri e in quella sede. Consigliere Battaglia, eravamo rimasti, come Partito Democratico, che ogni passaggio, da qui alle elezioni, venisse concordato insieme da tutto il gruppo del PD, quindi questa è la posizione che mi permetto di evidenziare e di ricordare ai colleghi del PD presenti in quell'Aula.

Questo non è avvenuto in questi giorni e in questi mesi, quindi l'invito che faccio in questo caso all'Ufficio di Presidenza, per conto del vicepresidente, è di non permettere più di portare in quest'Aula provvedimenti non condivisi, fuori sacco, perché non è più il tempo di fare queste operazioni, perché le fibrillazioni che ci sono si notano, si conoscono, sono note a tutti. Evitiamo di dare un cattivo spettacolo alla Calabria, al Consiglio regionale, cercando di essere intelligenti e razionali e di portare all'attenzione del Consiglio dei punti condivisi che non creano divisioni. Questo mi sento di dire all'Ufficio di Presidenza e al vicepresidente Ciconte: evitiamo di dare questo brutto spettacolo all’opinione pubblica calabrese, non ci guadagna nessuno perché chi pensa di fare il più forte, di mostrare i muscoli, di ricattare, di minacciare o di condizionare non ha capito nulla.

Ci perdiamo come politica, come Consiglio regionale e ci perdiamo da un punto di vista ella dignità e della credibilità nel ruolo che svolgiamo.

PRESIDENTE

Consigliere Bevacqua, grazie dell'intervento ma volevo fare una precisazione: il Presidente del Consiglio, in questo caso sono io perché sostituisco il presidente Irto, se c'è una proposta da parte del Presidente della Giunta la deve portare all'attenzione dell'Aula ai sensi dell’articolo 42 del Regolamento interno del Consiglio regionale. Ha chiesto di intervenire il consigliere Parente, ne ha facoltà.

PARENTE Claudio (Forza Italia)

Grazie. Presidente, intervengo solo per esprimere il voto favorevole da parte del gruppo di Forza Italia al finanziamento, all’impegno di spesa riguardante la legge elettorale. Al di là di tutto quello che si è detto c'è una questione di principio: c'è una legge che va applicata e si prevede l’impegno di spesa per non incorrere in quello che la Corte dei conti ogni giorno ci specifica, non possiamo fare leggi e poi non finanziarle approfittando dei motivi più svariati. Sull'abolizione delle primarie siamo tutti d'accordo. Le primarie sono un istituto di democrazia che andrebbe finanziato con soldi dei partiti, delle organizzazioni politiche e non certo dei cittadini. Nutro tanti dubbi sul fatto che le stesse possono essere abrogate in questo periodo perché si tratta sempre di una legge elettorale e non credo che un mese, due mesi prima delle elezioni si possa andare ad abrogare una legge elettorale.

Per quanto riguarda il CORAP noi, come diceva prima il consigliere Tallini, abbiamo studiato il provvedimento, per quanto il tempo sia stato molto ristretto, e siamo sostanzialmente d'accordo sull'impianto della legge che, tra l'altro, richiama leggi nazionali, leggi fallimentari. Si tratta di una amministrazione, di una liquidazione coatta amministrativa e quindi di una procedura abbastanza conosciuta. Trattandosi di una legge regionale si poteva sviluppare al meglio e puntualizzare meglio quella che è la problematica della salvaguardia dei lavoratori; si poteva fare, sicuramente, qualcosa di più specifico e incisivo che, invece, non troviamo in questa proposta di legge. Per cui siamo disponibili ad affrontare, anche immediatamente in Aula, questo provvedimento senza rimandare. Considerate che si tratta di un intervento assolutamente importante e fondamentale è che andrebbe approvato prima possibile. Per cui noi rimaniamo disponibili ad affrontare, emendare ed integrare questa legge per chiuderla prima possibile. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pedà. Ne ha facoltà.

PEDÀ Giuseppe (Casa delle Libertà)

Presidente, intervengo soprattutto riguardo alla richiesta di inserimento della proposta di legge sul CORAP. Credo che negli ultimi mesi la vicenda del CORAP sia stata non sottovalutata ma non ben focalizzata rispetto all'importanza che comunque oggi in Calabria, dopo l'approvazione della ZES, ha il know-how, il background del personale del CORAP che dovrebbe dare anche un supporto in termini di sviluppo della ZES stessa. Non vedo il professore Russo in Aula, però, Presidente, vorrei ricordarle che questo Consiglio regionale ha votato un ordine del giorno per l'inserimento dello sportello ZES a Gioia Tauro ed in proposito chiedo a che punto sia l’attivazione dello stesso sportello. Rispetto a questo siamo favorevoli, in linea di massima, ad una salvaguardia del CORAP e delle maestranze, delle professionalità che sono presenti all'interno. Chiederei, quindi, se è proprio necessario - vedo qui dirigenti anche delle attività produttive - votare questa legge a salvaguardia del CORAP oggi o se invece sarebbe opportuno fare un emendamento, collega Tallini, che possa assicurare la salvaguardia. Non lo vedrei, Presidente, dal punto di vista soltanto delle persone intese come lavoratori, ma di quello che portano all'interno delle loro competenze questi lavoratori. Ogni volta che parliamo dei lavoratori sembra che vogliamo, collega Esposito, salvaguardare solo il posto di lavoro. Questo è legittimo e necessario ma noi dobbiamo salvaguardare, così come nel campo della medicina, anche tutte le competenze che hanno acquisito i lavoratori, perché una cosa è che venga formata una nuova figura professionale all'interno di un'azienda, altra cosa è che, comunque, continui a lavorare, ad operare chi ha già acquisito un bagaglio di esperienze.

Nel caso degli O.S.S. l’esperienza lavorativa era di un paio di anni ma nel caso del CORAP si tratta un'esperienza ultraventennale di professionisti che hanno visto nascere le zone industriali, di gente che ha visto nascere le zone industriali e che oggi servono più che mai a questo territorio, specialmente se crediamo fermamente, Presidente, così come ci abbiamo creduto, che questa Calabria possa svilupparsi attraverso la ZES.

Ecco perché le chiedo, anche rispetto a questa proposta di legge, se siamo convinti, colleghi consiglieri, che vada approvata necessariamente in urgenza, oggi, mentre sarebbe opportuno poterla riguardare bene e, nel caso in cui le professionalità non siano salvaguardate, che venga, così, emendata in modo che si possano salvaguardare e reinserire tutte quelle professionalità che devono andare, necessariamente, a seguire l'iter di sviluppo della ZES Calabria.

Rispetto all'altra proposta è già intervenuto il mio capogruppo, noi siamo favorevoli a votare il primo giorno utile e quindi il nostro gruppo va verso quella direzione che può portare la Calabria al voto prima possibile, ridando la parola ai calabresi. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

 Sarò veramente breve perché la posizione circa i due provvedimenti per i quali è stata richiesta l’iscrizione all'ordine del giorno l’ha già espressa il mio capogruppo, il collega Arruzzolo, con delle motivazioni che sono state riprese dall'Aula.

Mi permetto di aggiungere alcune riflessioni di tipo politico che sono venute fuori dal dibattito, perché, inevitabilmente, dal dibattito sembra- -, vedremo se poi ci sarà consequenzialità nel momento del voto - che si stia determinando una bocciatura della richiesta di iscrizione all'ordine del giorno dei due provvedimenti riguardanti la variazione di bilancio e le problematiche del CORAP e non perché nessuno di noi crede all'importanza di questi due provvedimenti, così come spiegato ampiamente, non ultimo dal collega Pedà per quanto riguarda il problema del CORAP.

Il dato politico è che, probabilmente, si va verso una bocciatura dell’iscrizione all'ordine del giorno di due provvedimenti proposti dal Presidente della Giunta regionale e la cosa dal punto di vista politico ritengo abbia una grande importanza e sia estremamente pregnante.

Ricordo a me stesso, presidente Ciconte, che per essere iscritti all'ordine del giorno i due provvedimenti necessitano del voto favorevole dei due terzi dei presenti quindi, da come si è svolto il dibattito, ritengo che questi numeri non ci siano, ma questo lo vedremo, da qui a poco, nel momento della votazione.

Questo dibattito che cosa dimostra ancora una volta? Credo che dimostri il fallimento dell'azione politica di questo centro sinistra e quindi in primis del presidente Oliverio. Collega Aieta, se c'è qualcuno che deve portare la croce, sicuramente non posso essere io, ma il Presidente della Giunta regionale, il Presidente della Regione Calabria. Se di croce si parla, sicuramente ci sono degli onori e degli oneri rispetto a quella che è stata l'indicazione degli elettori a novembre del 2014. Condivido anche quello che è stato detto dai banchi dell'opposizione e dai banchi della maggioranza, non ultimo dal collega Greco, che bisogna dare, nel più breve tempo possibile, la parola ai calabresi affinché i calabresi decidano a quale governo affidarsi. Magari un’idea del genere fosse balenata per intero all'interno del Parlamento italiano, avremmo dato la parola agli italiani, non avremmo assistito alla nascita di un governo innaturale PD-5 Stelle. Il Governo c'è, tant'è che anche qui è stato detto, forse ringalluzziti e rinvigoriti, che questo esperimento innaturale PD- MoVimento 5 Stelle potrebbe essere anche occasione di laboratorio politico e la Calabria viene spesso usata per questi laboratori politici, per traslare questa colazione anche sul territorio calabrese, l'ha detto Arturo Bova. Ad Arturo Bova, se me lo consente, Presidente, direi se c'è questa coalizione e se ci sarà Oliverio. Ma al di là della battuta, più dal punto di vista tecnico, è stato detto che quello della variazione di bilancio è un procedimento tecnico, si copre un vuoto che aveva il bilancio, perché nel bilancio si sarebbe dovuta prevedere quella cifra, visto che non c'è una scadenza traumatica e che stiamo andando fisiologicamente alla scadenza delle elezioni. Perché non è stata messa? Sfrutto questa occasione per dire che con coraggio il Dipartimento bilancio è riuscito a trovare i sette milioni, peccato che lo stesso Dipartimento bilancio non abbia trovato due milioni per storicizzare i precari della Regione, della legge 1 e della legge 12 e, a tal proposito, vedo alzarsi l'assessore Robe. Assessore Robe, se non è urgente le chiedo 30 secondi della sua pazienza. Presidente Mirabello, lei ci ha convocato d'urgenza, perché l'aveva previsto il Consiglio regionale, ad agosto in una terza Commissione con un unico punto all'ordine del giorno sulla questione dei precari, collega Gallo, legge 1 e legge 12. La Commissione, in modo unanime, aveva stabilito un percorso, l'assessore aveva preso degli impegni, credo che su indicazione dell'assessore li avesse presi anche il dipartimento, era il 6 agosto siamo all’11 settembre e mi chiedo che cosa siamo venuti a fare il 6 agosto, da lei convocati, qui a Reggio, in una giornata di caldo afoso agostiano. Nulla è stato fatto. Tra le altre cose mi giunge notizia che anche il TAR è statico e penalizzato dalla mancanza di un decreto di salvaguardia per i nove del famoso elenco B che erano stati esclusi. Quindi paralisi assoluta, addirittura la politica con la p minuscola riesce a paralizzare anche l’attività amministrativa del TAR perché, giustamente, anche dal punto di vista amministrativo ci si aspettava il decreto che probabilmente poteva risolvere la questione e quindi il problema dei precari. Queste sono le cose di cui probabilmente è utile discutere da qui a fine Legislatura e queste sono state le considerazioni alla base dell'intervento del collega Arruzzolo, all'inizio di questa discussione. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Presidente della Giunta regionale. Ne ha facoltà.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Presidente, colleghi consiglieri, intervengo brevemente, per alcune considerazioni e parto dal secondo provvedimento, relativo al CORAP.

Innanzitutto mi preme ricordare che la delibera di Giunta regionale per la costituzione del CORAP risale al 2014 e che nei primi sei mesi si è avviato il processo di fusione delle ASI nel CORAP, com’era previsto naturalmente dalla legge. Vorrei ricordarlo al consigliere Guccione che, nei primi sei mesi, è stato assessore con me in Giunta regionale e anche con questa delega.

La situazione grave che emerge oggi è determinata dal fatto che si è avviato un processo di ricognizione del disastro dei bilanci delle ASI, che fa emergere un quadro davvero preoccupante, con un buco consistente e la concreta possibilità che il CORAP vada in default, non perché in questi anni ci sia stato un fallimento della gestione ma perché c’è stata la possibilità di fare la ricognizione dei fallimenti, che sono più di uno.

Anzi, devo dire che in questo ci sono le capofila di questi fallimenti, che sono le ASI di Reggio Calabria e anche quella di Cosenza, che non sono figlie dei fallimenti di questi quattro anni.

I fallimenti sono stati accumulati nel corso di un’allegra, spregiudicata gestione e di un uso delle ASI che fa “tremare le vene ai polsi”!

Oggi quale situazione viene fuori proprio perché il CORAP ha consentito una ricognizione, e l’avvio di un processo di ordine?

La situazione che viene fuori oggi è che si è in presenza di un pericolo di default e cioè che, per via di pignoramenti, perdite, impossibilità di pagare i creditori e, in primis, i dipendenti, si assisterà, se non si provvede, ad un default senza alcuna tutela dei dipendenti e del patrimonio!

Quindi, quello che vi sto chiedendo non è una forzatura o di votare alla cieca.

Vi sto chiedendo un atto di responsabilità, perché attraverso la liquidazione coatta amministrativa si determina una condizione, la possibilità di ricorrere a quest’istituto, che non è previsto dalla legge regionale ma dalla legge fallimentare e di poter governare il processo, di elaborare un piano, che consenta di governare il processo, non di subirlo.

Tutto qui. Poi, d’altronde, la richiesta di discutere nel merito del CORAP mi pare sia stata avanzata anche dal consigliere Orsomarso e da più parti.

L’ho detto. Ho cercato di dirlo nel mio intervento introduttivo di discutere nel merito del CORAP. È una richiesta giusta. Anzi, ritengo che, proprio alla luce di questo provvedimento, siamo nelle condizioni di portare alla prossima seduta di Consiglio regionale una relazione dettagliata sulla situazione di merito, sulla gravità della stessa, fornendo maggiori dettagli e date, citando fonti e prospettando anche il percorso che riteniamo di dover seguire per assumere un atto interruttivo e rilanciare, naturalmente con il concorso del Consiglio regionale.

Tutto qui. Per essere chiari, quindi, chiedo che su questo punto - l’ho introdotto per primo di proposito - il Consiglio regionale rifletta e si determini responsabilmente. Ritengo che non ci sia un minuto da perdere.

Il fatto stesso che abbiamo chiesto ad alcuni Consigli regionali di assumere l’iniziativa legislativa è proprio per seguire, da questo punto di vista, un percorso celere, che non è altro che - ripeto - la possibilità di ricorrere all’istituto della liquidazione coatta amministrativa. Punto.

Non si sta discutendo nel merito! Il merito lo discuteremo poi alla prossima seduta di Consiglio regionale, quando volete voi, con una relazione dettagliata.

In questa furia iconoclasta, che ormai pervade una buona parte di politici - per fortuna non tutti! – evitiamo, quindi, di sollevare polveroni, di utilizzare tutto pur di sollecitare argomenti che nulla hanno a che fare con il merito di una questione come questa!

Per la seconda questione, registro chiaramente anche qui strumentalizzazioni, l’utilizzazione ai fini interni della lotta politica.

Anche qui dico che la variazione di bilancio è un atto dovuto del Consiglio regionale; non è legata alla data delle elezioni, all’indizione delle elezioni. Quelle sono una prerogativa del Presidente della Giunta regionale, che esercita nel rispetto della legge e la legge prevede - come qui è stato ricordato, io stesso ho avuto modo di ricordare e voi stessi avete richiamato - che le elezioni si svolgono in una domenica compresa nei 60 giorni successivi alla scadenza della Legislatura.

Questo prevede la legge. Quindi, si tratta di un atto dovuto, non qualcosa che serve per accelerare o decelerare i tempi.

Al consigliere Guccione vorrei ricordare che nel 2014 ho dovuto assumere il provvedimento di copertura dei costi elettorali con atto monocratico perché nei primi 15-20 giorni di Legislatura non avevo costituito la Giunta regionale ed entro il 31 dicembre era necessario far fronte a quelle spese. Nelle more di quel provvedimento, ce n’era stato un altro in via straordinaria, perché i Comuni anticipassero le spese e sono stati poi costretti…in parte lo hanno fatto e in parte no.

Il regolare svolgimento delle elezioni fa riferimento a norme e una di queste prevede che le elezioni regionali si svolgano attraverso una convenzione, tra la Regione e le Prefetture, che regola il pagamento, i costi per gli scrutatori, per i Presidenti di Commissione, per la Piattaforma, eccetera.

Tutto questo a prescindere dalla data delle elezioni.

In relazione, poi, all’istituto delle primarie vorrei ricordare che c’è una legge regionale che va rispettata. Non sto decidendo io adesso; al di là del fatto se le primarie istituzionali praticamente si terranno o meno c’è una legge.

Vorrei porre anche un altro elemento di riflessione: la legge per lo svolgimento delle elezioni primarie è datata 2009, cioè sono trascorsi 10 anni. In 10 anni non si è fatto mai ricorso alla legge per le primarie, però la copertura c’è stata!

Anche l’altra volta c’è stata. Non se ne è fatto ricorso perché è nella facoltà dei partiti.

C’è qualcuno che può impedire al Partito Democratico di ricorrere alle primarie? C’è qualcuno che può imporre a Leu o a Forza Italia o a Fratelli d’Italia di ricorrere alle primarie?

È una facoltà dei partiti ricorrere o no alle primarie. Rientra nella facoltà dei partiti ricorrere o meno a quest’istituto ma se c’è la legge, e la legge c’è, vanno create le condizioni affinché la stessa possa essere operativa, con la facoltà di ricorrere all’istituto delle primarie, qualora ci sia una richiesta da parte di un movimento, uno o più partiti.

Né credo che in materia elettorale le modifiche o le abrogazioni possano essere poste in essere a 3 mesi dal voto, perché la normativa prevede che non possono essere attuate modifiche elettorali negli ultimi sei mesi di Legislatura.

Questo ricade nella strumentazione legislativa che regola le elezioni, qualora ci sia un movimento o un partito che voglia ricorrere alle primarie.

Quindi, a parte poi considerazioni di altra natura politica, che non sto qui a fare, mi sembra davvero strano che rappresentanti di forze democratiche, che hanno una storia, una cultura politica, possano “liquidare” il ricorso alle primarie o alle elezioni persino come un fattore di spreco e sperpero del denaro pubblico!

È un argomento davvero proprio bellissimo! Si stravolge la storia e la cultura politica delle forze democratiche!

Questo l’avrei capito in bocca ad un grillino del momento, tant’è che oggi siamo in una stagione in cui si rincorre il populismo, anche a costo di svendere la propria dignità!

Ci sta tutto! Ci sta tutto ormai!

Parlo di argomenti politici e culturali, se la militanza, se l’impegno politico hanno ancora un ancoraggio in impostazioni culturali, leali, politiche; se poi le posizioni politiche sono dettate da quello che si muove dentro il ventre, dal momento, dalla stagione, allora è altra cosa! È altra cosa.

Con questo non sto dicendo: “si ricorre alle primarie”; si ha la facoltà per le forze politiche che vorranno ricorrere o meno alle elezioni primarie.

Questo in aggiunta al dovuto, all’atto dovuto, che è quello di rispettare la legge.

Questa è chiaramente una considerazione che faccio a latere, ma ho sentito anche osservazioni rispetto al primo punto che, sulla base delle considerazioni fatte, ritengo richieda oggi, non domani, ma oggi 11 settembre, un’assunzione di responsabilità.

Per quanto riguarda questo secondo punto, ho sentito osservazioni di vario tipo circa il fatto che il provvedimento è stato inserito oggi, che l’Ufficio di Presidenza del Consiglio non è stato coinvolto, che non c’è stata la riunione. L’atto di Giunta regionale è stato fatto; è stato rimesso al Consiglio regionale; la Commissione l’ha votato; ritengo, anche sulla base di osservazioni svolte, che si è nelle condizioni di portarlo in Aula, alla prossima seduta di Consiglio regionale.

Nessun problema. Da parte mia non ci sono problemi. Si può portare alla prossima seduta di Consiglio regionale, anche perché - ripeto - la data delle elezioni non dipende da questo.

Mi auguro che il prossimo Consiglio regionale sia un’occasione per rinsavire e comprendere che si tratta di un atto dovuto, un’operazione tecnica atta a garantire lo svolgimento delle elezioni.

Quindi, su questo punto si può benissimo rinviare. Non cambia nulla. Questo a riprova del fatto che il ragionamento che ho fatto all’inizio non era una furbizia. Con questo provvedimento non mi viene conferita l’autorizzazione ad esercitare una mia funzione, un mio potere, che è quello d’indire le elezioni o che senza questo provvedimento mi si inibisce questo potere. Assolutamente non è così!

Tant’è che la volta scorsa, quando furono fissate le elezioni, in presenza di una mancanza di copertura finanziaria - l’ho ricordato - lo fece la vicepresidente Stasi e poi, come ricordavo, a riprova di quanto detto, quando sono subentrato, essendo stato eletto, ho dovuto coprire con atto monocratico i costi per l’esercizio 2014.

Poi ho visto che ci sono più sollecitazioni da parte di più forze politiche, anche di consiglieri della maggioranza o dell’ex maggioranza, chiamatela come volete, cioè: “Si faccia presto!”, eccetera, eccetera...

Quello che vi posso dire è questo: non ho ancora deciso la data delle elezioni regionali, perché è chiaro che c’è anche un problema di correlazione, possibilmente, non obbligatoriamente, con altre Regioni d’Italia, come l’Emilia Romagna, che hanno votato come noi il 23 novembre 2014. Chiaramente non è obbligatorio; non è un vincolo.

Anche questo a riprova di assoluta trasparenza ma ritengo sia meglio se si può organizzare un coordinamento per andare alle elezioni. Allora, fermo restando questo, assumo il messaggio che avete lanciato: votare prima possibile dentro quella forchetta, quei 60 giorni di tempo.

Recepisco il messaggio che mi è giunto oggi: votare prima possibile dentro quella forchetta, tra il 24 novembre e il 26 gennaio.

Lo avete detto in più persone: può essere il 24, può essere l’1, può essere l’8, ma votare prima possibile dentro quella forchetta. Questa è la volontà del Consiglio regionale!

Non potrei tradire anche questa volontà del Consiglio regionale perché questo messaggio, sia pure su un atto di mia esclusiva competenza, lo colgo per quella ragione cui facevo riferimento prima, di votare prima possibile dentro questa forchetta.

Come vedete c’è anche la vicenda della variazione di bilancio ma è altra cosa.

Ho apprezzato molto anche l’intervento del consigliere Giordano che oggi, giunto in Aula, ha sollecitato subito le elezioni regionali, dicendo: “24 novembre”.

Probabile. Non lo so. Bisogna vedere se è possibile un coordinamento.

Quello che so è che bisogna rispettare sempre le regole democratiche, anche quando si chiude e, soprattutto, quando sta per concludersi un’esperienza politica.

Poi non entro nel merito di altre questioni che sono state poste. C’è anche il vizio, il difetto che quando si affronta un tema si divaga su altro, parlando dello scibile umano e non voglio parlare oggi dello scibile umano perché voglio attenermi al tema.

Vi invito, quindi, almeno per la prossima seduta di Consiglio regionale, ad adempiere a quest’atto dovuto, che è la variazione di bilancio ma, per quanto riguarda l’altro provvedimento, relativo al CORAP, invito il Consiglio regionale - e lo invito in modo forte, convinto e anche accalorato - ad assumere un atto di responsabilità, nell’interesse della tutela del bene comune, perché di questo si tratta assumendo quest’atto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà. Le chiedo di limitare la durata del suo intervento.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

Avete voglia di liquidare il Consiglio regionale? È in corso una discussione seria e, poi, c’è una nuova proposta che viene dal Presidente, se mi consente di intervenire a nome del gruppo.

La ringrazio, caro Presidente, per prima cosa perché mi dà l’opportunità di intervenire e credo che, questa volta, gli argomenti che stiamo trattando sono, sicuramente, molto interessanti per i calabresi e per chi ha a cuore che la Calabria si rechi al più presto alle urne.

Ho chiesto la parola e ho avuto la fortuna di parlare per primo, ma anche la sfortuna di non avere la possibilità di replicare ad alcune osservazioni che sono emerse nel corso del dibattito.

Non si vota – stavo dicendo – ormai perché c’è una proposta di natura diversa, ma, chiaramente, è l’occasione per fare alcune osservazioni e per ribadire qual è la posizione del gruppo di Forza Italia. È necessario che questo venga fatto anche perché si è parlato un po’ della confusione che riguarda tutti gli schieramenti – non soltanto per come è emersa la posizione in Aula – ed ha ragione il presidente Oliverio e tutti coloro che dicono che in quest’Aula ci sono delle situazioni anomale.

È chiaro che una delle cose anomale che ho sentito è che l’opposizione venga accusata di votare a favore di una proposta della maggioranza. L’avete sentito? L’avete sentito o no?

Secondo questa logica, mi pento di aver votato la legge anti ‘ndrangheta, di iniziativa del collega Bova, perché proveniva da un esponente della maggioranza, ma al collega Bova – mi perdoni l’interruzione, ma non era per mancanza di rispetto – ho fatto una domanda precisa: “Vuole che si voti il 24 novembre?”

Questa era la domanda che sollecitavo e mi sarei aspettato che lei, al microfono, lo precisasse.

PRESIDENTE

La prego, consigliere Tallini. Per cortesia, non facciamo dibattiti con domande precise, ma cerchiamo di parlare dei problemi.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

Presidente, intervengo a nome di un gruppo e stiamo parlando di cose serie da cui dipende il futuro di questa regione. Allora, chiedo un po’ di tolleranza rispetto anche agli argomenti che stiamo trattando perché, se ci fosse un po’ di sensibilità, sarebbe chiaro che le cose che ha detto il presidente Oliverio sono di una gravità inaudita.

Ha detto delle cose – ripeto – per cui noi non si dovrebbe indugiare minimamente nell’approvare i provvedimenti! Soprattutto, un Presidente, che siede in una Commissione anti ‘ndrangheta, rispetto alle cose dette dal presidente Oliverio sul disastro che c’è in un Ente che si chiama CORAP… Voler rimandare per allungare, in termini di confusione, dove la ‘ndrangheta può allignare, caro Presidente, e - perché no? - nell’instabilità politica…

 

(Interruzione)

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Parlo in italiano, non in dialetto …

PRESIDENTE

Consigliere Bova, la prego.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

Lo dico come spunto di riflessione, non come critica a lei – mi scusi – perché, chiaramente, queste associazioni possono allignare e prosperare nell’instabilità politica.

E, allora, qual è la risposta che dobbiamo dare? È la chiarezza.

E la chiarezza qual è? Che dobbiamo avere la contezza – lo ribadisco – rispetto anche ad un concetto che ha espresso il Presidente: nella forchetta di giorni, presidente Oliverio, abbiamo indicato la prima data utile per le elezioni.

Perché deve insinuare il dubbio che possa saltare la prima data utile, quella del 24 novembre? C’è il dubbio che questa data possa saltare?

Perché, se azioniamo per tempo tutti i meccanismi e ci sono le condizioni, questa non dovrebbe essere, magari, la prima data utile e dobbiamo passare ad una seconda data utile? No!?

Se, poi, si dovesse verificare un terremoto, – ci auguriamo di no perché la Cittadella è un palazzo all’avanguardia dal punto di vista sismico – se dovessero, improvvisamente, avvenire situazioni tali da non poter, comunque, votare in quella settimana e si vota la settimana successiva, sarà possibile cambiare la data; però, intanto, caro presidente Oliverio, fissiamo la data delle elezioni il 24 di novembre.

All’amico Guccione vorrei soltanto dire che è strano il suo intervento dopo 10 anni che questa legge è stata inserita, guarda caso dal centro-sinistra, perché è stato il centro-sinistra a portarla in Aula, a votarla e a mantenerla. E guai, se qualcuno di noi, in tempi non sospetti, avesse pensato di dire che questa legge sulle primarie andava messa in discussione.

Probabilmente, ci saremmo presi una valanga di accuse affermando l’idea che chi indice le primarie si assume anche la responsabilità rispetto a quello che fa. E, allora, poiché il giudizio è quello del popolo e indire le elezioni primarie significa sottoporsi al giudizio del popolo, anche nella fase primaria, qual è il problema?

Condivido che va spiegato, che fa parte dell’opportunità di valutazione delle varie parti politiche e che chi vuole concorrere alle primarie debba pensare di sottoporsi al giudizio del popolo.

Collega Guccione, conoscendo lei, la sua storia, la sua appartenenza ad una nomenclatura e – come ha detto in occasione della discussione sulla preferenza di genere oppure sulla stabilizzazione dei precari – la storia della sinistra, nella quale è racchiuso il significato di questa legge sulle primarie, deve ammettere che nasce un po’ di sospetto che lei questa cosa non l’abbia fatta in conformità o in linea con questo pensiero e mi consenta che sollevare questo piccolo dubbio a qualche mese dalla scadenza elettorale …

Allora, arrivo a fare una considerazione finale. Lo dico ai presenti, ma soprattutto a tutta la stampa.

A parte che c’è un dato: da mesi, ormai, tutti i provvedimenti arrivati in quest’Aula sono stati concordati e votati prima ed erano provvedimenti a cui si riconosceva, assolutamente, la caratteristica di urgenza ed utilità, di interesse nei confronti della Calabria. Quindi, non c’è da meravigliarsi che l’opposizione li abbia votati.

PRESIDENTE

Consigliere Tallini, la invito a concludere il suo intervento.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

Nel sentire alcuni interventi di colleghi, vi rendete conto di quanto stanno dicendo? “Poi, la trattiamo in Commissione, poi, discutiamo …”.

Da una parte, si dice che si deve votare subito. Non vi rendete conto che, probabilmente, questa è una delle ultime sedute – ne faremo forse un’altra – ma, caro Presidente, qua si sta ragionando di questioni delicate ed urgenti come se fossimo all’inizio della legislatura.

E, allora, per quanto ci riguarda, coloro che tendono a rinviare sono quelli che non vogliono che si voti! Al presidente Oliverio dico che chi non annuncia la data delle elezioni si unisce al coro di chi non vuole che si voti: “rimandiamo e, poi, c’è la Commissione, la valutazione, vediamo che cosa ne pensa il Partito ...”.

Magari faranno le elezioni primarie all’interno dei gruppi, dei partiti, ma non vi siete resi conto che, in questa legislatura, se si deve votare il 24 novembre – come tutti quanti stiamo dicendo – non c’è, caro consigliere Bevacqua, questo tempo per esaminare i provvedimenti con molto più approfondimento.

Siamo pagati per fare gli interessi dei calabresi! Se c’è un problema sul CORAP, stiamo qua fino a tarda notte, visto che è una delle ultime sedute e che si prospettano danni gravi.

Stiamo qua e affrontiamo il problema del CORAP!

Il problema è che chi tende a rinviare questi provvedimenti vuole che si voti il più tardi possibile. Questa è la verità!

Ecco perché, caro Presidente, era necessario che dicessi questo! Per noi si deve votare oggi!

Non ci sono i numeri: è una questione di emergenza, la riconosciamo e rimaniamo qua a votare sia la variazione di bilancio per consentire le elezioni sia il provvedimento sul CORAP e, soprattutto, dopo le cose drammatiche dette dal Presidente, che sono registrate, nessuno si può assumere la responsabilità.

Dopodiché, non ci sono le condizioni perché c’è qualcuno che dice che il formalismo ormai è scomparso. Non vi siete meravigliati del formalismo per chi ha votato contro, situazione che si è verificata per mesi in questa Aula, con tutti i provvedimenti che sono stati inseriti all’ordine del giorno!

E, oggi, qual è il problema? Che bisogna contestare il principio che non si può votare perché il presidente Oliverio potrebbe indire le elezioni primarie e questo potrebbe pregiudicare il lavoro di rinnovamento che deve fare il Partito Democratico?!

Ma questo è un problema che può interessare i calabresi?!

Rispetto alle cose drammatiche dette dal presidente Oliverio, chi vuole rinviare è un criminale dal punto di vista politico!

Chi davanti ad una relazione drammatica – registrata e che rimane agli atti – che dice delle cose – e vi prego di risentirle – sostiene che se ne discute la prossima volta perché bisogna approfondire ... Ma cosa dobbiamo approfondire se ci sono questioni urgenti ed emergenti?

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Tallini. Concluda il suo intervento.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

Questo è, a nostro avviso, un linguaggio chiaro da parte di chi vuole tutelare gli interessi dei calabresi e vuole chiarezza nella vicenda politica calabrese, al di là dei grillini di parte; devo dire – e ho concluso, Presidente, – che una certa simpatia – amico, e, se mi posso permettere, compagno Guccione – mi è venuta, a distanza di tempo, per il Presidente della Lucania, De Luca.

PRESIDENTE

La prego di concludere, consigliere Tallini.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

Posso dire che una certa simpatia mi sta venendo per il presidente Oliverio? E posso dire che quelli che volevano fare la rivoluzione con lui sono quelli pronti che, oggi, lo vogliono buttare a mare ad ogni costo perché devono fare, a tutti i costi, l’accordo con il MoVimento 5 Stelle, pur di rinviare le elezioni di sei mesi?

Ma fatelo l’accordo con il MoVimento 5 Stelle! Fatelo anche con Oliverio, se dovesse impazzire!

Ma, sicuramente, non è una prospettiva che la Calabria può augurarsi. Sarebbe un dramma e voi lo sapete! A costo di tornare a sedervi su questi banchi, siete disponibili a tutto!

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Intervengo per un chiarimento perché non vorrei che venisse veicolato un messaggio diverso da quello che è stato il voto di alcuni consiglieri regionali.

Ho votato contro o, meglio, ho annunciato il voto contrario ad una eventuale variazione di bilancio, non ad una presumibile fissazione della data delle elezioni al 24 novembre.

Caro consigliere Tallini, che si sta chiudendo o trincerando dietro di noi, forse i problemi li avete sull’asse Catanzaro-Cosenza; probabilmente, per questo le interessa andare subito alle primarie!

Ho concluso, senza polemica, giusto per capire che cosa abbiamo votato, perché lo abbiamo detto in italiano, non in ostrogoto, e, quindi, in un linguaggio abbastanza comprensibile.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Intervengo per dichiarazione di voto. Invito il consigliere Tallini a venire da questa parte, visto che si è innamorato sia di De Luca sia del presidente Oliverio. Mi auguro che faccia una lista a sostegno del presidente Oliverio.

(Interruzione)

PRESIDENTE

La prego, consigliere Tallini, consenta ai colleghi di intervenire.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Caro consigliere Tallini, le elezioni si fanno a condizione che il Presidente faccia il decreto presidenziale, nel lasso di tempo, e lui, rispetto alle sollecitazioni, ha detto: “vedremo, prendo tempo, devo sentire il presidente dell’Emilia Romagna, Bonaccini, …”.

Questo non c’entra niente perché ognuno può votare quando vuole, non credo che ci sia un problema di coordinamento tra le Regioni. L’election day costa tanto se le elezioni si fanno insieme, quanto se si fanno in modo separato.

Prendiamo atto che, ancora, nonostante non ci siano impedimenti, non è stata fissata la data delle elezioni e, a differenza del consigliere Tallini, che fa finta di chiederne l’indizione, sono favorevole al fatto che il Presidente, domani, la settimana prossima, emani il decreto per indirle il prima possibile.

Poi, capisco il nervosismo del consigliere Tallini, visto che in Calabria la partita si è riaperta perché si prefigura un’alleanza.

(Interruzione)

PRESIDENTE

Vi prego di non fare il dibattito. Consigliere Tallini, per cortesia, faccia parlare i colleghi. Vuole parlare sempre lei.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Consigliere Tallini, non l’ho interrotta, non si innervosisca.

Il dato politico è che, oggi, il Presidente, replicando al dibattito, ha detto che ancora non fissa la data delle elezioni.

Lo sappiamo che il lasso di tempo è di 60 giorni: il problema è kafkiano. La questione è stabilire la data. Il Presidente non può indire le elezioni prima di 60 giorni né dopo, deve farlo nella forchetta dei 60 giorni.

Prendo atto che, ancora, non conosciamo la data delle elezioni. Non ho capito e non capisco il motivo per cui non siano state ancora indette.

Per quanto riguarda la modifica della legge sulle elezioni primarie, bisogna prevedere che non siano a carico della Regione, ma a carico di chi ne vuole usufruire. È qui il problema.

Il Consigliere Tallini vuole spendere un milione e mezzo per fare le elezioni primarie. Questo è il costo per i calabresi. Consigliere Tallini, ha avuto 5 anni per modificare la legge!

(Interruzione)

PRESIDENTE

Colleghi, vi prego, un po’ di etica e deontologia. Per cortesia, consiglieri Tallini e Guccione.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Non c’è nessun problema a modificare i caratteri costitutivi, identitari, no!?

Le elezioni primarie istituzionali si fanno a carico di chi le chiede. Questo è un punto. Non a carico degli ignari cittadini calabresi. Quando noi facciamo le primarie, le facciamo a spese nostre. Così deve avvenire anche in questo caso. Si dà la possibilità a qualunque soggetto politico o associazione di utilizzare lo strumento delle primarie, e, poi, gli organizzatori si impegnano a pagare le spese.

Mi fa piacere, poi, Presidente, poiché lo aveva detto anche nella relazione, che questa variazione di bilancio non è urgente. Quindi, ha detto che la trattiamo la prossima volta.

La cosa che chiedo al Presidente della Giunta è che la prossima volta siano chiare le ipotesi di costo sia delle elezioni regionali vere e proprie sia delle elezioni primarie. Il capitolo non può essere unico, le spese devono essere separate: quanto si prevede nella variazione per il costo delle elezioni regionali e quanto per l’ipotetico utilizzo delle primarie istituzionali.

Consigliere Tallini, sul CORAP bisogna fare un’operazione verità: i 3 o 4 manager che sono stati nominati dalla Giunta in questi tre anni devono rispondere di quello che hanno fatto al CORAP.

È giusto, c’era un debito e il CORAP, quando è stato costituito, doveva sanare quei debiti attraverso un Piano industriale.

Poi, i debiti sono aumentati, non soltanto per la ricognizione, ma perché, in questi tre anni, c’è stata una gestione sciagurata dell’Ente. Qualcuno deve parlare, qui non bisogna fare gli omissivi. L’urgenza e l’emergenza nascondono il fatto che, poi, vogliono buttare la polvere sotto il tappeto.

Questo non è possibile su questa vicenda.

In altre occasioni il Presidente si era impegnato a relazionare su Calabria Verde, su So.Ri.Cal..

Ci sono state le relazioni del Presidente su queste vicende? Ci sono gli atti registrati in cui il Presidente si impegnava formalmente a fare chiarezza su So.Ri.Cal.  e su Calabria Verde.

Nulla, non si è detto nulla. E così si vuole tentare di affossare anche la verità sul CORAP!

Questo non è possibile.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Intervengo, intanto, per ribadire che, come Fratelli d’Italia, siamo pronti a votare in qualsiasi momento, anzi vorremmo votare anche in ambito nazionale per lo scempio che abbiamo visto in queste ore anche in Calabria, di chi si è insultato in malo modo.

Lo dico ad un Partito che ha una tradizione. Al Partito Democratico, vergogna! Chi si è insultato in malo modo!

Quindi, siamo pronti a votare in questo momento anche in Calabria. La situazione è surreale. I calabresi, poi, sceglieranno programmi, atteggiamenti e quant’altro.

Abbiamo fatto un supplemento di analisi con i colleghi e ribadiamo quanto detto nella precedente dichiarazione di voto su tutti e due i provvedimenti: uno mi pare che sia stato ritirato dal Presidente e anche per l’altro vale l’idea di fare un approfondimento più serio.

Quindi, credo che, per entrambi i provvedimenti, non sarà un dramma spostare la trattazione in Commissione di una settimana perché potremmo anche astenerci, come strumento, – ne discutevo anche con il collega Morrone – proprio per evitare di essere omissivi su una discussione che deve essere più puntuale e con tutti gli strumenti utili che vanno nella direzione di sanare una situazione che va avanti da 5 anni e che non risolviamo adesso in 2 minuti.

Quindi, disponibilità ad essere comprensivi, soprattutto, per le persone che vi lavorano ed il cui futuro è stato consumato da chi ha gestito in malo modo.

Pertanto, ci trovate concordi, sentito anche il collega Morrone e gli altri, ad un rinvio per una discussione approfondita, altrimenti, per il resto, possiamo astenerci e ve lo votate da voi. Grazie.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Intervengo soltanto per sottolineare ed apprezzare il senso di responsabilità del Presidente della Giunta regionale. Lo faccio con sincerità ed onestà perché non posso che apprezzare la responsabilità del presidente Oliverio quando in Aula si discute, ci si comprende, ci si chiarisce e si ha anche la volontà di trovare soluzioni condivise.

Quindi, credo che questo sia un momento di riflessione all’interno della maggioranza e della minoranza e che sia un’opportunità da non disperdere o da lasciare cadere così. Penso che sia, quindi, opportuno ritrovare un minimo comune denominatore all’interno della maggioranza che, come abbiamo visto, su questi temi oggi non c’è.

Ho pregato – e lo ripeto per l’ennesima volta – l’Ufficio di Presidenza di chiedere a qualsiasi componente del Consiglio regionale e dell’Esecutivo di non presentare in Aula provvedimenti in questo clima di non condivisione e di chiederlo come premessa non come soluzione.

Quindi, apprezzo molto la disponibilità del presidente Oliverio su questi temi e apprezzo anche l’appello sul CORAP per trovare una soluzione che sia condivisa.

Non vedo condivisione, però credo che potremmo impegnarci, ognuno con le proprie responsabilità ed i propri ruoli, ad approfondire nelle Commissioni il lavoro sul CORAP ed altro per, poi, trattarli in Consiglio regionale con l’impegno di convocare, da qui a dieci giorni, un’altra seduta almeno sul problema CORAP o su altre emergenze che condividiamo.

Sulla legge elettorale, lascio la libertà al presidente Oliverio perché credo che ci siano tante cose da valutare per convocare le elezioni. Non sono uno che si fascia la testa o si benda gli occhi per voler fare populismo e dire di votare il 24 novembre o l’8 dicembre.

Credo che il senso di responsabilità di una classe dirigente deve prevedere anche questo: capire i processi nazionali, eventuali condivisioni di altre regioni e, poi, arrivare all’indicazione di una data che non crei problemi politici né di altro genere e che favorisca, soprattutto, la partecipazione, la condivisione ed il senso di appartenenza ad un progetto che oggi manca.

Personalmente, do mandato al presidente Oliverio di valutare tutto ciò che è necessario su questo tema e di lavorare insieme – sono disponibile a farlo – per trovare la soluzione migliore per la Calabria, per la maggioranza di cui facciamo parte e per il progetto politico per il quale ognuno si è speso in questi anni con lealtà, coerenza e, personalmente, non compiendo mai atti che vadano in direzione opposta alla mia appartenenza, alla mia storia, alla mia cultura ed alla mia formazione. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giordano. Ne ha facoltà.

GIORDANO Giuseppe

Intervengo molto brevemente soltanto per dichiarazione di voto.

Sulla questione del CORAP ho ascoltato gli interventi dei colleghi e anche quello del consigliere Tallini.

Chiedo che si tenga una seduta di Consiglio regionale ad hoc, che si compia un’operazione verità e che il presidente Oliverio assuma l’impegno di denunciare. A quello che ha detto prima, devono seguire denunce alla Procura della Repubblica e si deve compiere un’operazione perché questo è il segno con cui si combatte la criminalità e la ‘ndrangheta. Si facciano le denunce circostanziate per coloro i quali hanno fatto distrazioni, distorsioni del mandato, che abbiano, eventualmente, utilizzato il CORAP per fini politici o altri fini e lo abbiano ridotto in queste condizioni.

Si rinvii l’atto amministrativo in modo tale che in esso ci sia il disegno e l’impronta politica e si faccia chiarezza e una operazione verità su quelle che devono essere le risorse umane: dove devono andare, quello che devono fare e quello che deve essere l’organismo che dovrebbe nascere dalle ceneri ingloriose a cui è stato portato il CORAP.

Quindi, per questo motivo, se si dovesse proseguire con una votazione cioè se il provvedimento dovesse essere messo, comunque, all’ordine del giorno, il mio voto è contrario.

Per quanto riguarda le elezioni, ribadisco quanto detto prima. Ho apprezzato anche il ragionamento del Presidente che ha parlato di andare al voto il prima possibile.

Ribadisco – anche per quello che ho visto oggi in Aula – l’opportunità del voto il 24 novembre. Comunque, mi pare che il Presidente abbia assunto l’impegno di fissare la data nell’ambito della finestra che è una finestra di legge, ma chiedo di votare il prima possibile per dare alla Calabria una nuova Assemblea. Grazie.

PRESIDENTE

Il presidente Oliverio ha ritirato la proposta di legge numero 459/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Provvedimento di variazione del bilancio di previsione 2019-2021, approvato con la legge 21 dicembre 2018 numero 49”.

Per quanto riguarda, invece, la proposta di legge recante: “Modifiche alla legge regionale 16 maggio 2013 numero 24”, di iniziativa dei consiglieri Mirabello, Greco e Giudiceandrea, dovremmo votarne l’inserimento all’ordine del giorno.

Per cortesia, vi chiedo di votare per alzata di mano perché è necessaria la maggioranza dei due terzi per l’inserimento della proposta all’ordine del giorno.

Voti favorevoli 9, voti contrari 8, astenuti 3. La proposta non viene inserita all’ordine del giorno.

(Il Consiglio respinge)

Svolgimento interrogazioni ex art. 121, interpellanze ex articolo 120 del Regolamento interno del Consiglio regionale

PRESIDENTE

Passiamo al terzo punto dell’ordine del giorno che riguarda lo svolgimento delle interrogazioni ex articolo 121 e delle interpellanze ex articolo 120 del Regolamento interno del Consiglio regionale. In ordine alle interrogazioni ex articolo 121 del Regolamento interno, ricordo all’Aula che, ascoltata la risposta della Giunta, l’interrogante ha diritto a replicare per non più di 3 minuti al fine di dichiarare se si ritenga o meno soddisfatto. In caso di assenza del proponente, l’interrogazione decade o, in caso di assenza della Giunta, l’interrogazione è, eventualmente, rinviata.

Per quanto riguarda le interrogazioni alle quali deve rispondere il Presidente della Giunta risponderanno gli assessori oppure saranno trattate nella prossima seduta. Lo chiede il Presidente che deve assentarsi per impegni istituzionali.

Quindi, chiedo ai capigruppo di avvicinarsi al banco della Presidenza per valutare se rinviarle se non c’è il numero legale.

 

(I Capigruppo si avvicinano al banco della Presidenza)

 

Ha chiesto di intervenire il consigliere Parente, capogruppo di Forza Italia. Ne ha facoltà.

PARENTE Claudio (Forza Italia)

Presidente, chiedo di rinviare i rimanenti punti previsti all’ordine del giorno anche perché non c’è la maggior parte degli interroganti.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Parente. Quindi, i rimanenti punti all’ordine del giorno sono rinviati.

 

(Così resta stabilito)

 

Avendo esaurito i punti all’ordine del giorno, la seduta è tolta.

 

La seduta termina alle 17,58

Allegati

Congedi

Ha chiesto congedo: Giudiceandrea, Salerno, Corigliano, Russo

(È concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Provvedimento di variazione al bilancio di previsione 2019-2021 approvato con la legge 21 dicembre 2018, n. 49 – (deliberazione G.R. n. 424 del 9.9.2019)” (PL n. 459/10^)

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

 

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

Mirabello, Greco, Giudiceandrea - “Modifiche alla legge regionale 16 maggio 2013, n. 24” (PL n. 460/10^)

È stata assegnata alla prima Commissione- Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:

“Assestamento del bilancio di previsione 2019-2021 del Consiglio regionale della Calabria – (deliberazione U.P. n. 44 dell’1.8.2019)” (PPA n. 265/10^)

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo d’Ufficio:

“Temporanea sostituzione del consigliere regionale Alessandro Nicolò, in atto sospeso dalla carica, con il Sig. Domenico Giannetta” (PPA n. 266/10^)

“Temporanea sostituzione del consigliere regionale Sebastiano Romeo, in atto sospeso dalla carica, con il Sig. Giuseppe Giordano” (PPA n. 267/10^)

Richiesta parere della Commissione consiliare competente

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 423 del 9 settembre 2019, recante: 'Riorganizzazione dell’assetto istituzionale del sistema integrato degli interventi in materia di servizi e politiche sociali. Legge 8 novembre 2000, n. 328 e legge regionale 26 novembre 2003, n. 23 e s.m.i.'

(PARERE N. 54/10^)

È stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - per il parere.

(Così resta stabilito)

Promulgazione legge regionale

In data 5 agosto 2019, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 85 del 5 agosto 2019:

1. Legge regionale 5 agosto 2019 n. 32, recante: 'Riconoscimento della legittimità di un debito fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118';

2. Legge regionale 5 agosto 2019, n. 33, recante: 'Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera a), comma 1, dell’articolo 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118'.

Decreto Presidente della Regione per indizione elezioni primarie

In data 5 agosto 2019, è pervenuto il Decreto del Presidente della Regione n. 238 del 5 agosto 2019, recante: 'Indizione elezioni primarie per la selezione delle candidature alla Presidenza della Giunta regionale, secondo il disposto dell’articolo 5 della legge regionale 17 agosto 2009, n. 25'.

Decreto Presidente della Regione per integrazione DPGR 238

In data 8 agosto 2019, è pervenuto il Decreto del Presidente della Regione n. 240 del 7 agosto 2019, recante: 'Integrazione DPGR 238 del 5 agosto 2019'.

Ricorso per illegittimità costituzionale

È pervenuto il ricorso n. 91 del 2019 con cui è stata richiesta l’illegittimità costituzionale della legge regionale Calabria n. 30 del 25 giugno 2019 recante: 'Modifiche all’articolo 1 della legge regionale 3/2015'.

Emanazione di regolamento regionale

In data 9 agosto 2019, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 89 del 9 agosto 2019:

Regolamento regionale n. 16 del 9 agosto 2019, concernente: 'Modifiche al regolamento regionale n. 3/2019 e s.m.i.'.

 

In data 13 agosto 2019, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 91 del 14 agosto 2019:

Regolamento regionale n. 17 del 13 agosto 2019, concernente: 'Modifiche al regolamento regionale 23 settembre 2013, n.9 (Regolamento di attuazione di cui all’articolo 10 della legge 29 marzo 2013, n. 15 finalizzato alla definizione dei requisiti organizzativi e strutturali di tutti i servizi educativi per la prima infanzia e delle procedure per l’autorizzazione al funzionamento e per l’accreditamento)'.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2019-2021:

 

Deliberazione Giunta regionale n. 345 del 31.7.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 346 del 31.7.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 347 del 31.7.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 348 del 31.7.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 349 del 31.7.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 350 del 31.7.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 351 del 31.7.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 357 del 31.7.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 399 del 28.8.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 409 del 9.9.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 410 del 9.9.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 411 del 9.9.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 412 del 9.9.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 413 del 9.9.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 414 del 9.9.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 415 del 9.9.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 416 del 9.9.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 417 del 9.9.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 418 del 9.9.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 419 del 9.9.2019.

Interrogazioni a risposta scritta

Greco - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

- le "Terme Luigiane" sono classificate al livello qualitativo 1° Super, le cui acque sono ipertermali solfuree salsobromojodiche e raggiungono il più alto grado sofidrometrico d'Italia (173 mg/l);

- le Terme Luigiane costituiscono un volano, non solo per i comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese o del Tirreno cosentino, ma anche per tutta la Regione Calabria;

- alle Terme Luigiane è possibile effettuare anche cure sanitarie per una vasta gamma di indicazioni terapeutiche e diverse patologie, pertanto, diventano anche attrattore per una sorta di c.d. "Turismo sanitario";

- da anni vi sono controversie in atto tra la Regione Calabria, i Comuni di Aquappesa e Guardia Piemontese concessionari per lo sfruttamento delle acque termo-minerali e la Società Sub-concessionaria SATECA;

- qualora dovessero proseguire tali problematiche relative alla stazione termale denominata "Terme Luigiane", ciò potrebbe causare interruzione di pubblico servizio e conseguente perdita di posti di lavoro;

- in data 12.10.2015, il sottoscritto consigliere regionale ha presentato la mozione n. 42 sul "riconoscimento dell'importanza e dell'alta valenza attrattivo-turistica delle Terme Luigiane puntando sulla destagionalizzazione dell'offerta nel comprensorio del medio ed alto Tirreno cosentino", che impegnava la Giunta regionale e reperire adeguati finanziamenti per un più ampio progetto di valorizzazione del sistema termale, capace di innalzare le Terme Luigiane ed il comprensorio del medio ed alto tirreno cosentino in un grande e robusto attrattore turistico, per la Calabria e per tutto il Meridione;

- in data 25.10.2017, altresì, il sottoscritto consigliere regionale ha presentato la proposta di legge n. 287 recante "Riordino del sistema idro-termale della Regione Calabria" in discussione presso la Terza Commissione, che prevede misure per l'ammodernamento del settore idrotermale della Regione Calabria a servizio delle collettività locali, nazionali ed estere attraverso una serie integrata di azioni a diversi livelli;

Considerato che: - in data 08/02/2019 si è tenuta una riunione alla presenza del Prefetto della Provincia di Cosenza, Dott.ssa Paola Galeone, al fine di dirimere le controversie in atto tra gli Enti e la Società;

- in seguito a tale riunione si è addivenuto alla redazione di un percorso condiviso e di un cronoprogramma, per garantire il prosieguo delle attività nell'attesa dell'adempimento delle procedure da parte dei comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese per l'individuazione di un nuovo sub-concessionario -:

1) quale sia lo stato dell'arte sulla situazione relativa alla stazione termale denominata "Terme Luigiane";

2) se gli Enti interessati si stanno attenendo al cronoprogramma e alle procedure concordate come da verbale della riunione tenutasi l'8.02.2019 alla presenza del Prefetto della Provincia di Cosenza;

3) quali siano le azioni messe in campo e/o previste dalla Regione Calabria per il controllo dell'esatto adempimento delle procedure poste a carico degli Enti interessati;

4) quali siano le azioni messe in campo e/o previste e/o i provvedimenti posti a carico della Regione Calabria all'esito positivo delle procedure messe in atto dagli Enti interessati;

5) quali siano le azioni messe in campo e/o previste e/o i provvedimenti posti a carico della Regione Calabria in caso di inadempimento delle procedure da parte degli Enti interessati;

6) quali siano i programmi messi in atto dall'amministrazione regionale nel breve, medio e lungo periodo, al fine di dare al complesso termale delle "Terme Luigiane" un'alta valenza attrattivo-turistica.

(496; 02/08/2019)

 

Greco - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

- presso l'aeroporto internazionale di Lamezia Terme è presente un infopoint della Regione Calabria che dovrebbe offrire un importante servizio per i numerosi visitatori in arrivo allo scalo, fornendo informazioni sui trasporti, sulla logistica, sulle mete turistiche della nostra Regione;

- tale servizio, come si apprende dalla stampa, funziona a singhiozzo ed è tanto più utile proprio in questo periodo della stagione turistica;

- in data odierna, come si apprende dalla stampa, addirittura l'infopoint risulta essere chiuso per ferie, con tanto di avviso "artigianale " scritto a penna poggiato sul desk immortalato da tanti turisti e divulgato sui social;

- a causa di ciò, addirittura gli esercenti presso l'aeroporto sono costretti a sostituirsi all'infopoint per dare accoglienza ai turisti;

- tale situazione ha esposto l'aeroporto di Lamezia Terme ed in generale la Regione Calabria a recensioni negative, critiche e lamentele;

- l'appalto bandito da Sacal pare sia stato aggiudicato dalla Pro loco di Lamezia Terme e che ancora non risulta sottoscritto un vero contratto anche a causa del mancato impegno di spesa della Regione Calabria -:

1) quale sia il reale stato dell'arte sulla sottoscrizione del contratto tra Sacal, pro loco di Lamezia Terme ed eventualmente Regione Calabria;

2) quali siano gli enti preposti all'apertura del desk e quali siano gli adempimenti eventualmente mancanti e a quali enti erano posti;

3) di conoscere le reali motivazioni sulla chiusura del desk nel pieno della stagione turistica;

4) quali siano le azioni messe in campo e/o previste e/o i provvedimenti che la Regione Calabria volesse intraprende al fine di risolvere con immediatezza le eventuali problematiche per l'apertura del desk e per limitare i danni di immagine per la stessa Regione.

(497; 05/08/2019)

 

Greco, Giudiceandrea - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

- l'elisoccorso 118 della Regione Calabria, composto da 4 basi con elicotteri in configurazione HEMS (Locri, Lamezia, Crotone e Cosenza), è senza alcun dubbio una grandissima risorsa per l'importantissimo ruolo che svolge, da diversi lustri, per gli interventi di salvataggio a carattere sanitario;

- gli elicotteri del 118 grazie all'equipaggio sanitario (un medico anestesista e un infermiere professionale specializzato in emergenza urgenza) hanno, in questi anni, salvato migliaia di vite in Calabria, in considerazione del fatto che la nostra Regione è tra le regioni in Italia più montuose e con una viabilità viaria molto complessa, e questo rende l'elicottero l'unico mezzo per prestare soccorso in modo rapido e sicuro (spesso i tempi di arrivo delle autoambulanze sono enormi e superano di gran lunga tutti i tempi massimi stabiliti dalle linee guide sanitarie);

- l'elisoccorso è un bene primario e irrinunciabile per l'intera Regione Calabria;

- la Calabria, però, è rimasta (insieme alla Sicilia e alla Basilicata) l'unica Regione d'Italia a non aver dotato i propri elicotteri del 118 del sistema "verricello";

- il "verricello" è uno strumento fondamentale per un elicottero di soccorso soprattutto di carattere sanitario, perché evita l'atterraggio dell'elicottero sul posto (operazione quest'ultima non sempre possibile e comunque sempre molto delicata) e permette all'elicottero di effettuare missioni di salvataggio che altrimenti sarebbero impossibili. Basti pensare agli incidenti su strade di montagna o nei terreni impervi o in aree montane o, semplicemente, interventi salvavita sulle affollate spiagge calabresi. Oggi, spesso, l'elicottero del 118 in Calabria è costretto ad atterrare presso un campo sportivo, spegnere i motori, attendere l'arrivo dell'ambulanza che giunge sul paziente, autoambulanza che con il proprio personale stabilizza il paziente e poi lo porta all'elicottero in attesa, il quale, dopo averlo imbarcato, finalmente lo trasferisce in ospedale, tutto ciò con enorme di spreco di tempo prezioso e di sperpero di risorse. Tutto questo sarebbe evitato se gli elicotteri avessero montato un semplice verricello;

- nessuno dei 4 elicotteri del 118 calabrese sono in configurazione SAR (search and rescue), configurazione che prevede, a differenza dell'attuale HEMS, la dotazione del verricello e di un Tecnico di Elisoccorso del Soccorso Alpino, ed in caso di evento calamitoso di Protezione Civile, pensiamo alle frequenti alluvioni, ad un malaugurato terremoto e quant'altro, l'utilizzo in emergenza degli attuali assetti sarebbe ridotto rispetto al loro potenziale operativo con il verricello;

- l'appalto all'attuale Associazione di impresa esercente per conto della Regione del servizio elisoccorso è scaduto da due anni -:

1) lo stato e i tempi dell'indizione del nuovo appalto del servizio dell'elisoccorso;

2) la motivazione per cui nell'attuale servizio non viene utilizzato il verricello sebbene, pare, fosse previsto nel precedente appalto;

3) se nel nuovo predisponendo capitolato di appalto sono previste almeno una o due basi in configurazione SAR.

(498; 06/08/2019)

 

Pedà - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

l'attivazione del collegamento Frecciargento operativo nella tratta Sibari - Paola - Roma che, indubbiamente rappresenta un passo in avanti nello sviluppo del trasporto su rotaia in Calabria. Vista peraltro, la indefettibilità della previsione e della trasformazione del FrecciaBianca — che collega Reggio Calabria con Roma, via Gioia Tauro in FRECCIA ROSSA quale strumento indispensabile per lo sviluppo della modalità in Calabria. Evidenziato il ritardo con il quale si è affrontato il potenziamento dell'offerta commerciale qualificata nel gate gioiese, a discapito di un’utenza numerosissima, che attinge fruitori da ben 33 comuni della Piana, e che costituisce sede del più grande Porto del Mediterraneo. Considerato che, al contempo, una valutazione del piano di mobilità attualmente in vigore nello scalo gioiese, impone la considerazione della opportunità di sostituire due coppie di Frecciabianca tra Reggio Calabria e Roma Termini e ritorno, con il prolungamento da Napoli/Salerno a Reggio Calabria, di due coppie di Frecciarossa diretti verso Roma, Firenze, Bologna Milano e Torino, dando quindi continuità in tutta la Calabria, ai servizi AV a lunga percorrenza. Tenuto conto che la relazione Frecciarossa Reggio-Milano prevederebbe tempi di percorrenza di circa 8 ore, senza costringere l'utenza calabrese a scomodi cambi a Salerno, Napoli o Roma, analogamente a quanto già avviene per esempio in Puglia, collegata direttamente con servizi Frecciarossa verso il centro/nord Italia. È inoltre superfluo evidenziare come una tale rivisitazione nella organizzazione dell'offerta commerciale consentirebbe una riqualificazione di eccellenza dei servizi commerciali per l'utenza calabrese che — a fronte della richiesta pressante - si tramuterebbe in un ritorno in termini di profitto per Trenitalia. Preso atto della indefettibilità e l'importanza degli interventi richiesti, a fronte della rilevanza strategica dell'area interessata -:

se siano state attivate le necessarie interlocuzioni con la Società Trenitalia finalizzate a garantire la modifica dell'offerta commerciale in relazione ai servizi facenti capo al terminal di Reggio Calabria via Gioia Tauro, attraverso la previsione dei treni "FrecciaRossa" per come evidenziata nelle ragioni estese in premessa. Se si sia proceduto all'adozione, per quanto di sua competenza della Giunta Regionale, di qualsiasi provvedimento utile a garantire l'efficienza e l'efficacia della mobilità ferroviaria gioiese.

(499; 13/08/2019)

 

Greco - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

- la Calabria, tra le proprie mete turistiche, annovera alcune località montane dal grande valore naturalistico tra i monti della Sila, del Pollino e dell'Aspromonte, all'interno dei Parchi nazionali della Sila, delle Serre, del Pollino;

- tra le mete turistiche montane calabresi, le più note sono certamente Camigliatello silano, Lorica e Gambarie, che, tra le altre, sono anche ben attrezzate per gli sport invernali con piste da sci e nuovi impianti di risalita (questi ultimi utilizzati anche in periodo estivo);

Considerato che: -le problematiche ataviche delle località turistiche calabresi, stando alle recensioni su piattaforme e siti internet turistici, sono da ravvisare sicuramente nei servizi di collegamento esterni dagli aeroporti e/o stazioni treni e/o pullman verso le stesse località turistiche, nei servizi di collegamento interni tra le varie località turistiche, e su altri servizi connessi offerti ai visitatori -:

1) quali siano i servizi di collegamento previsti attualmente dagli aeroporti calabresi e/o dalle maggiori stazioni ferroviarie e pullman verso le località montane di Camigliatello Silano, Lorica e Gambarie;

2) quali siano i servizi di collegamento interno tra le varie località turistiche montane, ad esempio i collegamenti interni tra Camigliatello silano e Lorica e viceversa, e/o verso Gambarie;

i collegamenti previsti per il raggiungimento degli impianti di risalita delle rispettive località;

altri servizi di collegamento verso altre mete presenti quali i laghi Cecita, Arvo e Ampollino e/o mete religiose quali ad esempio il Convento di San Francesco di Paola situato a Spezzano Sila, o l'Abbazia Florense di Gioacchino da Fiore, e quant'altro;

3) se sono previsti nuovi tipi di collegamenti dagli aeroporti calabresi e/o dalle maggiori stazioni ferroviarie e pullman verso le località montane di Camigliatello Silano, Lorica e Gambarie e nuovi servizi di collegamento interno;

4) quali siano i programmi messi in atto dall'amministrazione regionale nel breve, medio e lungo periodo, al fine di dare alle località turistiche montane della nostra Regione un'alta valenza attrattivo-turistica.

(500; 29/08/2019)

 

Scalzo - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

- dopo anni di Commissariamento dell'Ente è stato nominato Presidente l'Avv. Gennarino Masi a sottolineare la fine della crisi finanziaria dello stesso;

- dopo diversi annunci e conferenze su convenzioni, progetti e collaborazioni di seguito elencate, il 7 agosto 2018 l'avvocato Masi insieme al delegato della regione Calabria Franco Pacenza ed al presidente dell'Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno professore Franco Roperto, in seguito alla visita presso i laboratori della Fondazione annunciava, nell'ottica di una collaborazione tra Enti, l'avvio dell'accreditamento degli stessi presso Accredia, l'Ente Unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano, in applicazione del Regolamento europeo 765/2008, ad attestare la competenza, l'indipendenza e l'imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica, e dei laboratori di prova e taratura;

- nella conferenza tenutasi a dicembre 2018 il presidente Masi dichiarava "abbiamo stipulato un protocollo d'intesa con l'università' della Calabria, stiamo collaborando con l'università' di Reggio Calabria, siamo in contatto per un nuovo laboratorio di genetica e prossimi ad avviare quello di fitopatologia - ribadisco inoltre il costante contatto con la Regione Calabria soprattutto relativamente a nuovi progetti con il dipartimento agricoltura";

- ad oggi quanto annunciato da Masi appare privo di riscontro oggettivo: nessun docente universitario avrebbe mai visitato o avrebbe mai usato, in collaborazione con il personale di ricerca della Fondazione, la strumentazione della stessa;

nessun laboratorio di genetica o fitopatologico sarebbe mai stato avviato;

inoltre, nessun progetto scientifico sarebbe stato presentato alla Regione Calabria. VISTA l'imponente dotazione scientifica dei laboratori di Terina, riconosciuta dalla comunità scientifica come fra la più innovativa e qualificata del Mezzogiorno d'Italia e non solo, disponendo di una Risonanza Magnetica Nucleare (NMR 850) unica nel panorama nazionale;

rilevato che l'inutilizzo di questa strumentazione sta provocando un deterioramento della stessa che comporterà a breve, per la Fondazione Terina, dei costi di gestione ordinaria e straordinaria non trascurabili;

considerato che in una situazione del genere che vede il personale, attualmente sottoimpiegato, si potrebbe, considerare l'ipotesi del loro utilizzo presso altri enti strumentali della Regione Calabria che versano in difficoltà organizzative (si veda l'Arpacal che secondo notizie di stampa - articolo Corriere della Calabria dell'11 giugno 2019 - non riesce ad effettuare i campionamenti per la carenza di personale sottoponendo i propri dipendenti a doppi turni) -:

- quale orientamento, decisioni e ulteriori iniziative, strategie politiche e condotta amministrativa si intendano intraprendere tese ad offrire una soluzione concreta alle sorti della Fondazione Terina e in particolare ai suoi dipendenti per quanto sopra esposto;

- se non si ritiene utile valutare l'opportunità di accorpare il laboratorio ed il personale ad esso assegnato ad altri Enti che possono finalmente rendere operativa questa strumentazione altrimenti inutilizzata;

- inoltre, come valuta la possibilità di procedere ad un ulteriore commissariamento della Fondazione Terina che, oltre allo sgravio di costi per la stessa, abbia le capacità e le competenze per rilanciarla e collocarla al centro del panorama scientifico nazionale.

(501; 03/09/2019)

 

Guccione - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

• con deliberazioni del Consiglio regionale n. 347 del 16/11/2018 e n. 354 del 29/11/2018 è stato approvato il Livello dei Servizi Minimi che definisce, in termini qualitativi e quantitativi, l'entità di quei servizi tesi a soddisfare la domanda di mobilità dei cittadini con costi a carico del Bilancio della Regione;

• l'intesa con gli Enti locali relativa alla determinazione del Livello dei Servizi Minimi è stata raggiunta, per la mancata espressione del parere richiesto, entro il termine assegnato, da parte della quasi totalità degli Enti partecipanti e con l'assenso di due soli Enti locali [Comune di Longobucco (CS) e Comune di Motta San Giovanni (RC)] e il non assenso di Enti di notevole dimensione demografica [Comune di Catanzaro, Comune di Acri (CS), Comune di Cellara (CS), Comune di Cosenza e Provincia di Cosenza];

• con deliberazione di Giunta regionale n. 402 del 28/08/2019 è stato approvato il "Programma Pluriennale del T.P.L. 2019/2021 " con applicazione del Livello dei Servizi Minimi;

• la suddetta deliberazione della Giunta regionale è stata assunta senza la preventiva acquisizione del parere del Comitato di Mobilità, organo consultivo e rappresentativo di tutte le espressioni istituzionali, sociali ed imprenditoriali, operanti nell'ambito del comparto del Trasporto Pubblico Locale;

• il Programma pluriennale del T.P.L. 2019/2021 conferma una consistente riduzione dei servizi con un taglio di oltre il 30%, su base regionale, dei servizi di trasporto extraurbani su gomma;

• in particolare, la prevista dotazione dei servizi di trasporto extraurbano su gomma, relativa alla Provincia di Cosenza, è stimata in 9.430.311 bus*km/anno con una riduzione valutabile, rispetto ai servizi eserciti, di oltre il 40%;

• seppur prevista la possibilità di programmare una ulteriore quantità di servizi, pari a 3 milioni di bus*km/anno, nelle aree dove la riduzione dei servizi è più marcata, appare assolutamente insufficiente a garantire il diritto alla mobilità dei cittadini calabresi -:

• i termini e le modalità con cui potranno essere garantiti e salvaguardati i servizi di Trasporto Pubblico Locale su gomma, attualmente eserciti, in considerazione della riduzione dei servizi, sancita con l'approvazione del Livello dei Servizi Minimi prima e confermata con la successiva approvazione del Programma Pluriennale del T.P.L. 2019/2021;

• se si ritenga di apportare, in relazione all'obbligo di applicazione dei c.d. conti standard normativamente introdotti, le necessarie integrazioni finanziarie, stimabili in circa 30 milioni di euro, e consentire la necessaria implementazione del Livello dei Servizi Minimi e del Programma Pluriennale del T.P.L. 2019/2021, finalizzata alla erogazione dei servizi di mobilità ai cittadini calabresi;

• se si ritenga prioritario, nella programmazione regionale, salvaguardare il diritto costituzionale, art. 16 della Costituzione, alla mobilità, evidentemente leso dalla applicazione delle previsioni contenute negli strumenti di programmazione indicati nella presente interrogazione;

• se si ritenga, utilmente, procedere, così come previsto all'art. 9 comma 2 della L.R. 35/2015, ad una revisione del Programma Pluriennale del T.P.L. 2019/2021 in funzione della preliminare approvazione del Piano attuativo del trasporto pubblico locale, previsto all'art. 8 della suddetta legge regionale;

• se siano state considerate le conseguenze e valutate le misure di salvaguardia per la mancata esecuzione delle procedure di gara per l'affidamento dei servizi di Trasporto pubblico Locale nel territorio della regione Calabria.

(502; 05/09/2019)

Interpellanze

Gallo - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

• il Piano di Rientro per la sanità calabrese, adottato con delibere di G.R. n. 585/2019. n. 845/2009 e n. 908/2009, ha fortemente penalizzato l'intera Sibaritide;

• il suddetto Piano di Rientro ha giustificato il taglio immediato dei servizi e delle strutture, con la prospettiva dell'apertura dell'Ospedale della Sibaritide, ancora oggi assai lontana dalla concreta realizzazione, portando tuttavia alla chiusura di diversi ospedali, tra i quali — nell'area ionica cosentina - quelli di Cariati e Trebisacce;

• in particolare, l'Ospedale di Cariati era stato aperto nel marzo del 1978 con una dotazione di 120 posti letto nei reparti di Pediatria, Ostetricia, Ginecologia, Medicina Generale, Chirurgia e Cardiologia, con annessi laboratori analisi e diagnostica per immagini, a servizio di un territorio di oltre 80.000 abitanti, eppure è stato spogliato nel corso del tempo, al punto che nel 2003 si dispose la chiusura del Reparto di Pediatria e, nel 2009, di quelli di Ginecologia e di Ostetricia, del punto nascita, di Chirurgia e delle sale operatorie, di Medicina e Cardiologia;

• la cessazione definitiva delle sue attività ospedaliere è avvenuta con decreto n. 18 del 22-10-2010, che ha riconvertito la struttura in Centro di Assistenza Primaria Territoriale (CAPT), la situazione determinata da tali scelte, resa plasticamente evidente dal mancato rispetto dei Lea, ha di fatto determinato un considerevole depauperamento della qualità e della gamma dei servizi sanitari, con un intollerabile intasamento degli Ospedali di Rossano e Corigliano (oggi città unica) e di Crotone, impossibilitati a far fronte alle tante e continue richieste di assistenza, cura e primo soccorso, e conseguente aggravio di costi sociali ed economici a danno delle comunità del territorio, costrette ad emigrare verso strutture sanitarie lontane e difficilmente raggiungibili con il trasporto pubblico, soprattutto, nei casi di emergenza;

• il predetto stato di cose, inoltre, è risultato essere aggravato dal depotenziamento dei servizi distrettuali ed ambulatoriali, nel tempo, fortemente limitati per carenza di personale, risorse strumentali ed attrezzature;

• al contempo, di alcune strutture che avrebbero dovuto essere innovative, quali la Casa della Salute prevista a Cariati, finanziata con una somma di Euro 9.172.683,54, si è persa ogni traccia;

• il Consiglio di Stato, con sentenza n. 8110/2015, depositata in data 31/05/2018, ha accolto il ricorso proposto dal Comune di Trebisacce, per l'esecuzione delle sentenze n. 2151 del 27/04/2015 e n. 5763 del 18/12/2015, con le quali, rispettivamente, era stato annullato il DPGR n. 18/2010 nella parte in cui si disponeva la chiusura dell'ospedale di Trebisacce;

• successivamente, con i decreti nn. 30 e 64 del 2016 il Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria ha previsto l'istituzione di "Ospedali di Zona Disagiata", presidi ospedalieri di base da attivare in zone particolarmente disagiate quale ben potrebbe essere definita, per le motivazioni sinteticamente esposte, anche quella di Cariati;

• ad oggi, i dati dimostrano che la chiusura/riconversione degli ospedali territoriali, come quello di Cariati, è stato un grave e dannoso errore, dal momento che la Calabria, oltre ad essere la Regione economicamente più povera d'Italia, è quella con la dotazione più bassa di posti letto per acuti ed addirittura, in provincia di Cosenza, risultano mancanti 374 posti letto per acuti, rispetto a quelli assegnati dal DCA n. 64/2016, e molti altri per malati cronici e per riabilitazione;

• la situazione è ulteriormente aggravata da un sostanziale vuoto di potere e di impegno dirigenziale che, nell'ASP di Cosenza, dura ormai da diverso tempo e continua a persistere anche dopo l'approvazione del recente "Decreto Calabria". • a fronte di questa drammatica realtà, nell'anno d'imposta 2019, in Calabria, a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti nel piano di rientro del deficit sanitario, si sono realizzate le condizioni per l'automatica applicazione delle maggiorazioni dell'aliquota Irap, nella misura di 0,15 punti percentuali e dell'addizionale regionale all'Irpef, nella misura di 0,30 punti percentuali, come reso noto dall'Agenzia delle Entrate in un comunicato del 21 giugno scorso;

• in virtù del fatto che tutte le nuove strutture secondo le previsioni del Piano di Rientro della Spesa Sanitaria Regionale (Polo Ospedaliero della Sibaritide, Casa della Salute di Cariati, etc.) in sostituzione di quelle chiuse o riconvertite non hanno mai visto la luce, si appalesa opportuno e necessario procedere alla riattivazione dell'ospedale di Cariati ed al suo inserimento nella rete ospedaliera pubblica regionale, in quanto struttura fondamentale per garantire il diritto alla salute in una zona fortemente disagiata e carente di servizi, in particolare per le emergenze -:

• se il Governo regionale, nella persona del Presidente della Giunta regionale, sia a conoscenza della situazione;

• se ritenga quanto esposto coerente con l'indirizzo politico ed il programma di governo;

• quali iniziative si intendano assumere per porre un limite ai gravi disservizi quotidiani che si registrano sull'intero territorio calabrese, ed in particolare in riferimento a quelle patite dall'area del basso Ionio cosentino;

• se e come intenda adoperarsi perché l'ospedale di Cariati venga riattivato e reinserito nella rete regionale degli ospedali pubblici;

• quali misure abbia in programma di adottare per evitare l'incremento automatico della tassazione (Irap e addizionale regionale Irpef), in conseguenza del mancato rispetto delle previsioni di cui al Piano di rientro sanitario.

(45; 05/08/2019)

Mozioni

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

- la concentrazione di CO2 in atmosfera, causa prima dei cambiamenti climatici, ha raggiunto 415 parti per milione, il più elevato livello mai registrato;

- occorre ridurre drasticamente i gas serra prodotti dall'attività umana superando l'uso delle energie fossili a favore di quelle rinnovabili e incrementando l'efficienza energetica;

- i profondi mutamenti climatici e la crisi ambientale rappresentano un'emergenza primaria e vitale per la possibilità stessa di esistenza degli esseri umani sul pianeta e stanno mettendo a rischio l'ecosistema terrestre;

- al ritmo attuale di emissioni climalteranti in atmosfera entro il 2050 la temperatura media globale rischia con alta probabilità di superare la soglia massima 1,5 — 2 gradi centigradi fissata negli Accordi sul Clima di Parigi del 2015, con la conseguenza di provocare lo scioglimento del permafrost, l'innalzamento di mari e oceani, la scomparsa di vaste zone costiere, la propagazione di malattie infettive, l'insorgere di nuove patologie, nonché danni eco-sistemici a foreste e zone umide, l'aumento della desertificazione e la riduzione dell'acqua potabile a disposizione;

- la Calabria è una regione particolarmente fragile sotto il profilo idrogeologico e che assistiamo ad eventi meteo sempre più estremi e frequenti, che vanno dai nubifragi alle violente grandinate, alle ondate di calore torrido;

- questi eventi meteo estremi causano danni alla salute, al sistema idrogeologico, all'agricoltura e in generale all'economia, alle abitazioni, ai beni di proprietà delle persone;

- l'IPCC — Intergovernmental Panel on Climate Change, la task force di scienziati di 196 Paesi che studia i cambiamenti climatici per conto dell'ONU in un rapporto uscito ad ottobre 2018 ha ammonito i governi che abbiamo solo undici anni di tempo per invertire la rotta con azioni concrete ed immediate dopo di che si arriverebbe ad un punto di non ritorno;

- il Piano Nazionale Integrato per il Clima e l'Energia (PNIEC) presentato dal Governo Italiano non contiene misure adeguate a combattere in modo efficacie le emissioni climalteranti generate dall'Italia;

- l'obiettivo delle varie iniziative in campo a livello mondiale puntano a dimezzare le emissioni globali di anidride carbonica (CO2eq) entro il 2030 per azzerarle al 2050;

- sarebbe auspicabile aderire all'allarme lanciato da giovani e giovanissimi di tutto il mondo con il movimento "FRIDAYS FOR FUTURE" sulla situazione grave in cui si trova il pianeta;

un allarme che riprende quanto la comunità scientifica internazionale sostiene da tempo sulla pericolosità a cui sono esposte le prossime generazioni in conseguenza dei cambiamenti climatici e sulla necessità di intervenire rapidamente e con azioni efficaci per modificare le attuali emissioni di CO2;

impegna la Giunta regionale

- a valutare con estrema urgenza e concretezza la necessità di dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale intesa non come attribuzione di poteri giuridici eccezionali, ma come assunzione di piena consapevolezza e responsabilità politica, coordinando e rafforzando ulteriormente le politiche, azioni e iniziative volte al contrasto del cambiamento climatico, da considerare una priorità trasversale ai propri piani e programmi, alle politiche economiche e agli accordi da perseguire con l' obiettivo di anticipare l'azzeramento delle emissioni climalteranti rispetto alle attuali previsioni;

- ad attivarsi in tutte le sedi opportune, affinché il governo riveda la sua posizione e dichiari lo stato di emergenza ambientale e climatica del Paese, riconoscendo così l'esigenza di porre in essere tutte le azioni necessarie e non rinviabili volte a non compromettere il futuro delle nuove generazioni.

(163; 03/09/2019) Bova

Risposta scritta ad interrogazione

Guccione - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

• il 18 agosto 2019 scade la proroga dei contratti di servizio del Trasporto pubblico locale per le aziende pubbliche e private per mancanza della copertura finanziaria;

• mancano circa 24 milioni di euro per garantire i servizi di trasporto della Regione Calabria fino al 31 dicembre 2019;

• la Regione Calabria si è avvalsa della facoltà prevista dalla legge 266/2005 e dalla legge regionale 18/2006 con la quale sono concesse agli operatori dei trasporti diverse proroghe per l'indizione della gara ad evidenza pubblica per il servizio del trasporto pubblico locale in Calabria;

• la normativa europea, in particolare gli articoli 5 e 8 del regolamento CE numero 1370/2007 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo ai servizi pubblici di trasporto di passeggeri su strada e per ferrovie, dispone che la Regione debba mettere a gara europea (procedura ad evidenza pubblica) i servizi del trasporto pubblico locale;

• in caso di inadempienza da parte della Regione la normativa prevede i poteri sostitutivi dello Stato;

• a tutt'oggi non è dato sapere se la Regione Calabria ha predisposto la gara europea per l'affidamento del servizio del trasporto pubblico locale. Si interroga la S.V. -:

quali iniziative urgenti intende adottare: per assicurare la copertura finanziaria dei servizi di trasporto per i mesi di agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre 2019. Chiedo di conoscere, inoltre, lo stato delle procedure per l'indizione della gara europea così come previsto dal Regolamento CE per evitare che possano scattare i poteri sostitutivi dello Stato in caso di inadempienza, con il conseguente commissariamento della Regione Calabria.

(488; 24/06/2019)

 

Risposta: “La Legge regionale 31 dicembre 2015, n. 35, ha ridefinito completamente l’organizzazione e la governance del sistema del trasporto pubblico locale in Calabria, attribuendo, conformemente ai principi costituzionali, un ruolo rilevante agli Enti Locali, all’interno di una cornice di pianificazione, programmazione e controllo regionale, prevedendo un unico bacino regionale, con la costituzione di un corrispondente ente di governo, l’Autorità Regionale dei Trasporti della Calabria, ART-Cal, partecipato dalla Regione e dagli Enti Locali.

Immediatamente dopo l’approvazione della Legge, con deliberazione di Giunta regionale n. 1 del 08/01/2016 sono stati fissati i cardini principali ed è stata definita la vision complessiva del Piano regionale dei trasporti, riavviandone l’attività di redazione.

Il Piano è stato poi adottato con deliberazione di Giunta regionale n. 503 dei 06/12/2016, e infine approvato con deliberazione di Consiglio regionale n. 157 del 19/12/2016.

Questi due provvedimenti fondamentali, la Legge e il Piano, hanno sostituito gli analoghi

provvedimenti della fine degli anni novanta del secolo scorso, di fatto rimasti inattuati per circa 20 anni:

la Legge regionale 7 agosto 1999, n. 23 e il Piano regionale dei trasporti approvato con deliberazione di Consiglio Regionale n. 191 del 03/03/1997.

Sulla base di tali provvedimenti, dal 2017 in avanti sono stati approvati importanti provvedimenti attuativi che hanno ridefinito l’organizzazione del sistema, fra cui in particolare: le modalità di funzionamento dell’Osservatorio della mobilità, la riforma tariffaria, la regolamentazione dei servizi a libero mercato e, soprattutto, il livello dei servizi minimi. Tale ultimo provvedimento, dopo una lunga fase di consultazione e concertazione avviata a seguito della prima versione approvata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 157 del 21/04/2017, è stato approvato con deliberazioni di Consiglio regionale n. 347 del 16 novembre 2018 e n. 354 del 29 novembre 2018. Esso è di rilevanza notevole

poiché definisce un quadro chiaro, anche finanziario, nonostante l’incerto contesto nazionale, carente di molti provvedimenti attuativi previsti dalle disposizioni normative.

La rilevanza dell’approvazione del livello dei servizi minimi è ancora più evidente tenendo conto che esso non era mai stato definito in Calabria da quando è stato previsto dall’articolo 16 del Decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422. Pertanto, anche in questo caso, si è colmata una carenza che risaliva alla fine degli anni novanta del secolo scorso, e cioè un vuoto di oltre 20 anni.

Più difficoltosa è stata la costituzione dei soggetti, posti alla base della governance del sistema dalla Legge regionale 31 dicembre 2015, n. 35 (oltre alla Regione e agli Enti Locali), e cioè in particolare l’Agenzia regionale reti e mobilità S.p.A.

Parimenti difficoltoso è stato il coinvolgimento degli Enti Locali, che si è rivelato uno degli elementi critici, presumibilmente per via dell’eccessiva storica concentrazione di funzioni amministrative in capo alla Regione, che di fatto ha reso le strutture amministrative di questi enti prive di funzioni, rendendole impreparate al ruolo rilevante previsto dalla normativa statale e regionale. Pienamente funzionanti sono invece gli altri, organismi previsti dalla legge regionale 31 dicembre 2015, n. 35: il Comitato della mobilità, organo consultivo dell’Assessore in materia, e l’Osservatorio della mobilità, costituito nell’ambito delle strutture amministrative della Giunta regionale.

Nel quadro sopra delineato, nel quale in quasi 4 anni (dalla fine dei 2015) si è colmato un vuoto ventennale, l’Assessorato, il Dipartimento e l'ART-Cal sono impegnati, ciascuno per la propria competenza, agli ultimi adempimenti necessari per la pubblicazione del bando di gara. In particolare, con la deliberazione n. 402 del 28 agosto è stato approvato il Programma Pluriennale del Trasporto Pubblico Locale che, all’interno della cornice costituita dalla Legge regionale 31 dicembre 2015, n. 35, costituisce il momento di sintesi di tutti gli strumenti di attuazione della stessa Legge. Nella stessa deliberazione la Giunta ha dato mandato all’ART-Cal di procedere con gli affidamenti dei servizi, coerentemente con il programma approvato.

Quanto alla disponibilità finanziaria per i servizi per l’anno 2019, la Giunta regionale è impegnata a reperire, in fase di assestamento di bilancio, le rimanenti somme necessarie per la copertura integrale dei servizi TPL 2019 che fino al 19 novembre prossimo risultano comunque completamente garantiti.

Si precisa infine che è destituita di qualsivoglia fondamento la possibilità (o per meglio dire il solo pensiero) del commissariamento del settore TPL della Regione Calabria da parte del Governo.

Cordiali saluti”

Prof. Roberto Musmanno (Assessore alle Infrastrutture)

 

Guccione - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

• oltre cinque anni fa la Regione Calabria ha appaltato 15 interventi di difesa costiera per un importo di circa 41 milioni di euro. Ad oggi gli interventi cantierizzati sono solo sei. I lavori degli altri nove interventi ancora non sono iniziati;

• appare assai grave che la Regione Calabria, a cinque anni dalla gara di appalto, non sia stata in grado di completare i lavori di difesa costiera;

• con delibera numero 355 del 31 luglio 2017 sono stati previsti ulteriori 18 interventi di difesa costiera per un importo complessivo di 65 milioni di euro. Sono trascorsi esattamente due anni e ancora i lavori sono completamente fermi, non sono stati avviati gli atti amministrativi necessari per affidare la progettazione e, addirittura, non sono stati nominati neppure i RUP (Responsabile unico del procedimento);

• il settore Interventi difesa del suolo e difesa costiera della Regione Calabria risulta composto da uno-due dipendenti che si dovrebbero occupare della progettazione, rendicontazione e realizzazione degli interventi. Si interroga la S.V. -:

quali iniziative urgenti intende adottare: per rimuovere gli ostacoli che fino ad ora hanno impedito che importanti interventi di difesa costiera venissero completati. Le risorse stanziate - oltre 100 milioni di euro di fondi comunitari - rischiano di essere perse e i notevoli ritardi nella cantierizzazione degli interventi possono vanificare l'efficacia delle opere visto che, a distanza di anni, potrebbe trovarsi modificata profondamente la situazione dei luoghi.

(490; 09/07/2019)

 

Risposta: “Per quanto riguarda l’attuazione degli interventi previsti nell’ambito dell’APQ Difesa del Suolo - Erosione delle Coste (per un valore complessivo di circa M € 40) si specifica che la procedura di aggiudicazione delle gare è stata quella dell’appalto integrato complesso ai sensi. del DLgs 163/06 (Codice degli Appalti) e che, pertanto, le gare sono stata svolte sulla base di progetti preliminari redatti dalla Stazione Appaltante.

A seguito delle relative aggiudicazioni definitive, si è proceduto ad avviare il complesso iter

approvativo dei progetti definitivi consegnati dalle imprese appaltatrici per tutti gli Interventi.

Nello specifico, dei 14 interventi finanziati con il suddetto APQ:

          n. 1 intervento è collaudato;

          n. 2 interventi sono conclusi;

          n. 3 interventi sono in corso di avanzata realizzazione;

          n. 2 interventi sono in fase di consegna dei lavori e apertura dei relativi cantieri;

          n. 2 interventi sono in fase di chiusura della conferenza dei servizi;

          n. 2 interventi sono in fase di approvazione del progetto esecutivo;

          n. 3 interventi sono in fase di acquisizione del Procedimento Unico Ambientale.

Pertanto, pur nelle difficoltà detratte dalla carenza di personale direttamente assegnato al Settore competente e sui singoli procedimenti, si sta procedendo all’avanzamento delle attività a norma del Codice degli Appalti e della L.241/90.

Per gli ulteriori interventi previsti nell’ambito del POR Calabria FESR FSE 2014-2020 e di cui alla DGR n. 355/2017, riguardanti la mitigazione dell’erosione costiera (n. 18), si specifica, che, essendo gli stessi a titolarità regionale e dato che tali opere risultano estremamente complesse dal punto di vista ambientale, paesaggistico e della valutazione della tendenza evolutiva delle linee di costa, è necessario realizzare preliminarmente studi specialistici approfonditi, contestualmente all’affidamento degli incarichi di progettazione.

A seguito della comunicazione della Stazione Unica Appaltante Regionale (nota n. 96364 del 16.03.2018) lo svolgimento delle procedure di appalto, essendo gli interventi a titolarità regionale, sono in capo al Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici, Mobilità che deve, pertanto, provvedere alla nomina dei RUP, all’avvio delle attività e alla pubblicazione degli avvisi pubblici per l’affidamento dei servizi di progettazione e dei lavori.

Allo stato attuale è stata approvata nel mese di luglio 2019 una collaborazione tecnico-scientifica con un Centro Universitario che le necessarie competenze per la realizzazione dei suddetti studi necessari ad indirizzare le future progettazioni con analisi specifiche che individuino le priorità di intervento lungo i tratti di costa interessati.”

Ing. Domenico Pallarla (Dirigente Generale)

 

Greco - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

- la Frazione Marina di Tortora (CS) da anni è ormai sottoposta a gravissimi fenomeni di marosi ed eventi calamitosi, a causa del noto avanzamento del mare e del rischio erosione costiera che attanaglia tutti i comuni del litorale, con obiettivo rischio per persone e cose;

- nel corso di tali eventi calamitosi, la Frazione Marina di Tortora subisce non solo danni alla passeggiata lungomare, ma soprattutto ingenti allagamenti in tutta la Frazione e nel centro abitato, con livelli medi di acqua che supera anche i marciapiedi, con sradicamento dei quadri elettrici, del sistema fognario con paralisi dell'intero sistema di collettamento e depurazione, e danni alle abitazioni civili e attività commerciali, con conseguente evacuazione della scuola elementare presente nella Frazione;

- al fine di limitare i danni e gli effetti negativi degli eventi calamitosi, e di proteggere le abitazioni oltre che le infrastrutture private e pubbliche situate in prossimità del litorale e degli argini fluviali, l'amministrazione del comune di Tortora ha presentato nel corso degli anni richieste di idonei interventi di protezione in mare;

- in particolare, in data 10/11/2017 prot. 12899, l'amministrazione del Comune di Tortora ha depositato preliminare degli "Interventi di Difesa dall'Erosione Costiera", con contestuale richiesta di aggiornamento del Master Plan Erosione Costiera della Regione Calabria e l'inserimento dello stesso nel Sistema Rendis;

- successivamente, sono state inviate altre richieste di intervento in seguito agli eventi calamitosi avvenuti tra il 2017 e il 2018: prot. 14879 del 29/12/2017, prot. 3682 del 21/03/2018, prot. 3807 del 26/03/2018, prot. 12834 del 31/10/2018, e richiesta del 27/11/2018, richieste tutte rimaste inevase -:

1) quale sia lo stato dell'arte e dell'aggiornamento del Masterplan Erosione della Regione Calabria e del Sistema Rendis;

2) se siano state individuate le risorse per la realizzazione del Masterplan;

3) quali siano le azioni messe in campo e/o previste per limitare gli eventi calamitosi nel Comune di Tortora;

4) quali misure si intendono realizzare in merito al progetto preliminare degli "Interventi di Difesa dall'Erosione Costiera" depositato dall'amministrazione del Comune di Tortora (CS) in data 10/11/2017 prot. 12899.

(491; 15/07/2019)

 

Risposta: “Relativamente ai punti 1 e 2 dell’interrogazione, si comunica che il “'Master Plan degli interventi dì mitigazione del rischio di erosione costiera in Calabria”, approvato con delibera di Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale n. 1/2014, è uno strumento di indirizzo alla programmazione e per l’attuazione dello stesso e delle opere in esso riportate non è prevista alcuna copertura finanziaria specifica, ma gli interventi prioritari in materia sono finanziati di volta in volta a valere sugli strumenti di programmazione che si rendono disponibili.

A tal proposito, nel tratto di litorale nel quale è compreso, anche quello afferente al Comune di Tortora è stato finanziato il progetto denominato “Interventi integrati per il completamento delle opere di difesa costiera (tra Litorale di Sangineto e Foce, del Fiume Noce) per un importo complessivo pari a €. 800.000,00, a valere sulle risorse di cui alla D.G.R. n. 355 del 31.07.2017 “Programma di Interventi per la Difesa del Suolo a valere su risorse POR Calabria FESR-FSE 2014/2020 e Delibera di G.R. 160/2016 “Patto per lo sviluppo della Regione Calabria” - Delibera CIPE n. 26/2016 “FSC 2014/2020: Piano per il Mezzogiorno”.

Per il suddetto intervento la Regione è individuata come Ente Attuatore in quanto trattasi di interventi integrati estremamente complessi, realizzati su scala, sovra-comunale sull’intera fascia costiera, tirrenica Cosentina per i quali devono essere realizzati appositi ed adeguati studi all’esito dei quali saranno definite le priorità di intervento.

Per quanto concerne il punto 3, si specifica che, a seguito delle mareggiate verificatesi nel periodo di marzo 2018, è stato erogato dal Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici, Mobilità, con decreto n. 15389 del 17.12.2018, un finanziamento dell’importo pari ad €110.000,00, a favore del Comune di Tortora, al fine di realizzare interventi di ripristino dei danni causati a strutture pubbliche e messa in sicurezza dei litorali.

Con riferimento al punto 4 e all’istanza di finanziamento prot n. 12899 del 10-11.2017 del Comune di Tortora, si specifica che la stessa non è conforme a quanto riportato dai D.P.C.M, 28 maggio 2015, “Individuazione dei criteri e delle modalità per stabilire le priorità dì attribuzione delle risorse agli interventi di immigrazione del rischio idrogeologico” ai fini della classificazione e il successivo inserimento nel sistema RENDIS (Repertorio Nazionale Difesa Suolo), gestito dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e da ISPRA, le cui modalità sono ampiamente note, e oggetto di comunicazioni specifiche a tutti gli Enti da parte del Dipartimento.

In merito, il Settore competente si interfaccerà con il Comune affinché lo stesso trasmetta la documentazione completa necessaria e garantire il rispetto D.P.C..M. 28 maggio 2015, al quale, dunque, per Legge, gli Enti territoriali devono attenersi per l'accesso ai relativi finanziamenti.

Si specifica altresì, che l’inserimento delle proposte nel citato sistema non rappresenta, di per sé, automatica garanzia di finanziamento, ma la condizione necessaria affinché le relative progettualità possano essere valutate per future programmazioni sulla base del punteggio acquisito, della relativa posizione in graduatoria e della effettiva disponibilità ed entità delle risorse.”

Ing. Domenico Pallarla (Dirigente Generale)

Greco - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

- la Squadra "Il Falco" di Tonino Serpa identificata al n. 42.1 dell'ATC CS3 con richiesta prot. 157 del 05/02/2016, richiesta del 18/07/2016, richiesta del 28.09.2016, richiesta prot. n. 1038 del 30/09/2016, richiesta prot. 740 del 28/09/2017, e da ultimo richiesta prot. n. 403 del 02/07/2019, indirizzate all'ATC CS3 e alla Regione Calabria, ha più volte richiesto la rimodulazione della zona caccia assegnata con la riassegnazione dei confini naturali precedentemente assegnati (sino al 2015), come si evince dai verbali di concessione zone caccia sino al 2015;

- che sino alla data del 2015, il confine naturale tra le due squadre era delimitato da una stradella ricadente nella zona denominata "Lamia";

- successivamente al 2015, senza alcuna comunicazione o atto di cessione della stessa squadra, arbitrariamente la zona del confine "Lamia" è stata assegnata alla squadra confinante denominata "L'Aquila" n. 42.2 di Francesco Pierri;

- attualmente, invece, il confine assegnato alle due squadre, è rappresentato da un fossato impervio, scosceso ed occupato da una folta vegetazione sia ad alto fusto che di sottobosco, che risulta assolutamente impercorribile per entrambe le squadre, pericoloso e pertanto inadatto a qualsivoglia attività sia di delimitazione che di indicazione necessarie per avvisare l'attività della battuta di caccia in corso, come da obbligo del disciplinare della caccia al Cinghiale previsto al comma 7 Art 9 della Comunicazione Prot. 332371 del 03/08/2018;

- attualmente l'area compresa tra la stradella ed il fossato (arbitrariamente assegnata alla squadra Pierri) non viene utilizzata neanche dalla squadra limitrofa assegnataria dell'area, proprio per motivi di impercorribilità e di sicurezza;

- per i motivi di sicurezza sopra descritti, non a caso, dal 2016 la squadra "Il Falco" non esercita più l'attività venatoria anche nella zona "Siviero" assegnata, proprio per evitare incidenti fra le due squadre;

Considerato che: - le richieste prot. 157 del 05/02/2016, richiesta del 18/07/2016, richiesta del 28.09.2016, richiesta prot. n. 1038 del 30/09/2016, richiesta prot. 740 del 28/09/2017, e da ultimo richiesta prot. n. 403 del 02/07/2019, inviate all'ATC CS3 e alla Regione Calabria sono rimaste tutte inevase e senza alcun riscontro;

- secondo quanto prevede il regolamento che disciplina l'esercizio venatorio per il Cinghiale (allegato alla deliberazione n. 551 del 19/11/2018), le aree di caccia devono essere omogenee e rispettare confini naturali ben delimitati (tra cui strade);

- pertanto, qualora sussista la possibilità di delimitare una zona con una strada ben definita e visibile, con il massimo della sicurezza, appare chiaro che risulta più idoneo tale confine piuttosto che un fossato impercorribile e pericoloso;

- finora si è evitato qualsiasi incidente tra le due squadre confinanti grazie al buon senso della squadra "Il Falco" che si è di fatto privata di un proprio diritto di esercitare l'azione venatoria nell'area in questione, ma ciò non esclude che un incidente ben potrebbe verificarsi se persiste l'attuale assegnazione delle zone tra le due squadre -:

1) se l'ATC CS3 e la Regione Calabria abbiano riscontrato le richieste prot. 157 del 05/02/2016, richiesta del 18/07/2016, richiesta del 28.09.2016, richiesta prot. n. 1038 del 30/09/2016, richiesta prot. 740 del 28/09/2017, e da ultimo richiesta prot. n. 403 del 02/07/2019;

2) quali siano le ragioni che hanno determinato nel 2016 la modifica dei confini (siano a quel momento esistenti) tra le due squadre, senza alcun preavviso e/o comunicazione e/o atto di cessione;

3) quali siano le azioni messe in campo e/o previste per evitare incidenti tra le due squadre e per consentire l'esercizio venatorio in tutta sicurezza per entrambe le squadre e per i terzi su tutte le aree di caccia delle zone assegnate;

4) se invece non sia opportuno, proprio per i motivi di sicurezza sopra descritti, ripristinare lo stato dei confini tra le due squadre prima dell'arbitraria modifica avvenuta nel 2016, riassegnando la zona del confine "Lamia" (comprendente la strada) ad entrambe le squadre.

(492; 15/07/2019)

 

Risposta: “In riferimento all’interrogazione emarginata in oggetto, a firma dell’on. Greco, si specifica quanto segue.

L'interrogante chiede:

1) se l’ATC CS3 e la Regione Calabria abbiano riscontrato le richieste prot. 157 del 05/02/2016, richiesta del 18/07/2016, richiesta dei 28.09.2016, richiesta prot. n.1038 del 30/03/2016, richiesta prot. 740 del 28/09/2017, e da ultimo richiesta prot. n. 403 del 02/07/2019;

A tal proposito si evidenzia che, in base al Disciplinare per la Gestione Faunistico-Venatoria del Cinghiale, approvato con DGR n. 551 del 2018 l’assegnazione delle aree di caccia alle singole squadre è effettuata dall’ATC competente per territorio in base ai criteri stabiliti dall’art. 7 dello stesso.

Per la risoluzione di eventuali contenziosi “gli AATTC potranno convocare i capi squadra presso le loro sedi per essere sentiti. Nei casi di aree e/o porzioni di aree in cui sussista contenzioso, l’attività venatoria e l’assegnazione delle aree e/o porzioni di aree relative è sospesa sino alla risoluzione dei contenziosi stessi ad opere dell’ATC di riferimento”.

Qualora il contenzioso permanga, entro 15 giorni dall’apertura della caccia al cinghiale, gli Uffici Regionali competenti attivano ì poteri sostitutivi al fine di garantire alle squadre richiedenti, aventi titolo, l'esercizio delle attività venatorie. Eventuali conseguenze derivanti da errate e/o mancate assegnazioni delle aree agli aventi diritto sono a completo carico dell’ATC che ha causato l’erronea assegnazione"

La Regione Calabria, per il tramite dei propri competenti uffici, conferma la propria disponibilità a farsi parte attiva nella soluzioni di eventuali controversie e contenziosi irrisolti attivando quanto previsto dal comma 1 dell’art. 7 del Disciplinare succitato, ovvero   “Qualora il contenzioso permanga, entro 15 giorni dall’apertura della caccia al cinghiale, gli Uffici Regionali competenti attivano i poteri sostitutivi al fine di garantire alle squadre richiedenti, aventi titolo, l’esercizio delle attività venatorie. Eventuali conseguenze derivanti da errate e/o mancate assegnazioni delle aree agli aventi diritto sono a completo carico dell’ATC che ha causato l’erronea assegnazione”.

2) quali siano le ragioni che hanno determinato nel 2016 la modifica dei confini (siano a quel momento esistenti) tra le due squadre, senza alcun preavviso e/o comunicazione e/o atto di cessione;

in occasione dell’esamina della controversia in questione, nei termini stabiliti dal su richiamato Disciplinare, sarà cura degli uffici competenti verificare eventuali responsabilità, in capo alla competente ATC, in merito ai contenziosi inerenti l’assegnazione delle aree di caccia oggetto dell’interrogazione per le annualità pregresse (2016-2017).

3) quali siano le azioni messe in campo e/o prevista per evitare incidenti tra le due squadre e per consentire l’esercizio venatorio in tutta sicurezza per entrambe le squadre e per i terzi su tutte le aree di caccia delle zone assegnate;

in merito a tale quesito si ribadisce il massimo impegno da parte dei competenti uffici a vigilare affinché venga rispettato quanto previsto dell’art. 5, comma 2, Iett. a) del Disciplinare “l’estensione massima dell’area di caccia al cinghiale è stabilita preferibilmente fino a 500 ha, le stesse devono essere omogenee e rispettare confini naturali ben delimitati (orografia, strade, fossi. fiumi);"

4) se invece non sia opportuno, proprio per i motivi di sicurezza sopra descritti, ripristinare lo stato dei confini tra le due squadre prima dell'arbitraria modifica avvenuta nel 2016, riassegnando la zona del confine "Lamia" (comprendente la strada) ad entrambe le squadre.

In merito a tale quesito si ribadisce che l'eventuale ripristino e/o modifica degli attuali confini sarà valutato sempre nel rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente e, comunque, di concerto con le autonome valutazioni del competente ATC.”

Dott. Giacomo Giovinazzo (Dirigente del Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari)

 

 

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

il sottoscritto in data 07.06.2019 interrogava il Presidente della Giunta regionale al fine di conoscere gli interventi effettuati e quelli da esperire in ordine al settore della depurazione, versante in una situazione di estrema criticità, ascrivibile anche all'insufficiente depurazione dei reflui urbani e agli scarichi illegali;

considerato che: a tutt'oggi non è pervenuta risposta scritta;

ritenuto che: dai dati resi noti da Goletta Verde, relativi ai campionamenti eseguiti lungo le coste, si evince che 13 punti superano il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione, in particolare, nella provincia di Reggio Calabria sono tre i punti inquinati, a Brancaleone in località Sabbie bianche alla foce del fiume Pantano Grande, al Lido comunale di Reggio, alla foce del torrente Caserta, e a San Ferdinando alla foce del fiume Mesima -:

quali interventi urgenti si intendono adottare al fine di superare le ataviche criticità del sistema depurativo regionale, in una logica volta a valorizzare le potenzialità turistiche del territorio costiero.

(493; 19/07/2019)

 

Risposta: “In risposta all’interrogazione riportata in oggetto, "in ordine agli interventi afferenti il settore della depurazione” si precisa quanto segue:

premesso che

il settore della depurazione è stato commissariato in Calabria dal 1999 al 2010 e risultano essere stati spesi, nel medesimo periodo, oltre 900 milioni di euro. Quasi due cicli di programmazione UE oltre a risorse nazionali sempre nei medesimi due cicli, compromettendo l'organizzazione del servizio idrico integrato nel territorio regionale.

Ciò detto, e rammentando che l’attività della Regione verte principalmente sulla pianificazione degli interventi inerenti lo specifico segmento del Servizio idrico (reti idriche, fognatura e depurazione), i gravi errori già consumati da parte dell’Ufficio del Commissario e le ingenti risorse purtroppo spese, hanno condizionato e condizionano fortemente l'attuazione della Programmazione per gli agglomerati superiore a 15.000 A.E. per la quale è stato assegnato alla Calabria un finanziamento pubblico di 159,85 M€, disposta con Delibera Cipe n. 60/2012.

Infatti diverse opere, quali, condotte fognarie e/o impiantì di depurazione (realizzate sempre dal Commissario), date come "certe'’ nei documenti preliminari di programmazione, durante, la ricognizione dei progettisti, è emerso che le stesse, non risultavano essere attive e/o inesistenti e gli impianti privi dì qualsivoglia liquido afferente, anche se gli stessi risultavano collaudati. Infatti, sono, diversi, i procedimenti penali avviati ed ancora in corso.

In Calabria, non esisteva, alcuna mappatura degli impiantì relativamente alla loro, localizzazione, alla consistenza, alle potenzialità, al grado di funzionamento.

Pertanto, l’attuale amministrazione regionale, nel settore della depurazione, ha iniziato il suo percorso di pianificazione nel 2015, utilizzando due strade parallele ma con obbiettivi comuni.

La prima: da una programmazione puntuale di interventi di manutenzione straordinaria ricadenti in comuni rivieraschi e altri dell’entroterra interessati da procedure giudiziarie, quali i Piani di Riefficientamento e Rifunzionalizzazione degli Impianti di depurazione e delle Stazioni di Sollevamento ricadenti nei Comuni Costieri dei Territori della Regione Calabria - Stagione Balneare 2015 - 2016 -2017 - DGR. nn. 132/2015 e nn. 370/2016, al fine di scongiurare eventuali malfunzionamenti degli impianti di depurazione, causati da mancata manutenzione degli stessi e/o mancati smaltimenti dei fanghi prodotti, evitando sversamenti incontrollati di liquame nei corpi idrici ricettori (suolo, fossi, torrenti, fiumi e mare).

Infatti, con i suddetti Piani, la Regione Calabria ha individuata interventi di manutenzione straordinaria sugli impianti di depurazione e delle stazioni di sollevamento dei Comuni Costieri, sia per la stagione balneare 2015 che per quella inerente il 2016, che hanno permesso di affrontare adeguatamente le esigenze legate ai carichi estivi e migliorare lo stato qualitativo delle acque marino-costiere.

Sono state programmate e pianificate nel 2015 tutte le lavorazioni da realizzare, per un importo complessivo di € 7.984.514,44, mirate ad interventi di ripristino funzionale, ed, in alcuni casi, anche interventi di smaltimento rifiuti, come mondiglie, sabbie e soprattutto fanghi, carne pure interventi di ripristino funzionale delle stazioni di sollevamento e relativa bonifica dei rifiuti rinvenienti dalle stesse. In particolare, sono stati autorizzati interventi su n. 85 impianti di depurazione e n. 434 stazioni di sollevamento.

Nel corso della stagione estiva 2016, è stato pianificato il Piano di Completamento, di Rifunzionalizzazione ed Efficientamento degli impianti, per un importo complessivo di euro 7.630.184,65. Si precisa che questi ultimi interventi hanno permesso ai Comuni titolari di bandiera “Blu” di continuare a mantenerla, mente altri a riceverla, permettendo in alcuni casi, il superamento della procedura d'infrazione per i Comuni di (vedi Strangoli e Melissa).

La seconda strada, invece, sì è inteso procedere nella pianificazione della procedura d’infrazione, in particolar modo nella procedura 2014/2059, permettendo di definire il "Programma Regionale degli interventi Prioritari dei Sistemi Fognari e Depurativi" relativo a “n.138" interventi, approvati con DGR n.34 del 08.02.2018 per un importo complessivo pari ad euro 195.733.856,29.

Con il suddetto Programma saranno:

- serviti 90.000 Abitanti Equivalenti da nuove reti fognarie (attualmente sprovvisti del servizio di fognatura);

-serviti 165.000 Abitanti Equivalenti da impianti di depurazione (attualmente non soggetti al servizio di depurazione);

- realizzati n°120 nuovi impianti di depurazione;

- adeguati e potenziati n° 133 impianti di depurazione esistenti;

- realizzati ex-novo e completati n° 94 schemi fognari.

Il sistema della depurazione in Calabria, e più in generale il segmento passivo (fognario, collettamenti, sistema depurativi) del ciclo integrato dell’acqua, malgrado il percorso realizzato e la netta inversione di tendenza determinatasi, presenta ancora oggi, elementi dì forte criticità, per questo, il Settore competente ha sviluppato, una ulteriore Programmazione dì interventi, nel settore della depurazione che riporta n. 127 interventi per l'importo complessivo pari ad euro 64.810.447,14.

Oggi, grazie a tutte le attività sinteticamente sopra descritte, hanno permesso alla Regione di dotarsi di una prima mappatura degli impianti di depurazione presenti nel territorio regionale.

Tra le altre cose, la Regione Calabria - Dipartimento Presidenza, malgrado non avesse nessuna competenza in materia di controllo di impianti e stazioni dì sollevamento, sì è dotato di un sistema dì controllo supplementare di concerto con alcune procure, con l’esclusivo compito di attualizzare le seguenti Attività di controllo:

-verifica tecnica e controllo del funzionamento degli impiantì di depurazione, in tutte le sue fasi di trattamento;

- individuazione degli interventi urgenti da effettuarsi per l’immediato ripristino funzionale e contestualmente riportale nella Programmazione Regionale degli interventi prioritari;

- verificare i finanziamenti erogati dalla Regione Calabria ai rispettivi Comuni controllati e se gli interventi attualizzati dai Comuni avessero o meno consentito di superare emergenze.

Il tutto per mezzo di apposito Protocollo investigativo con le Procure calabresi, distaccando due Tecnici altamente qualificati in qualità di Ausiliari di P.G. ai sensi dell’art. 348 comma 4 c.p.p., con l’arduo compito di attualizzare le attività sopra descritte.

Tale attività congiunta con gli organi inquirenti ha consentito e consente fin quanto ancora in corso) di limitare anche la frequenza dei reati ambientali che sì verificano nel circondario della Regione, n.15 impianti di depurazione inefficienti ricadenti in 3 Comuni del territorio calabrese, sono sottoposti a sequestro preventivo per i quali la Magistratura, inquirente ha ritenuto affidare la Custodia giudiziaria al Direttore Generale del Dipartimento Presidenza, con l'esclusivo compito di uniformare urgentemente lo stato di fatto e di diritto degli impianti in esame alle prescrizioni sì legge e di regolamento applicabili, in ragione delle violazioni contestate, che la Regione sta portando avanti brillantemente.

Di seguito, la Tabella 1 riporta sinteticamente gli interventi finanziati dal 2015 ad oggi nel segmento fognario-depurativo, mentre la Tabella 2 riporta gli Interventi programmati e in attesa di finanziamento:

 

Tabella .1 - Interventi finanziati nel settore fognario-depurativo

Canale finanziario

Numero di

Comuni

finanziati

Numero di
interventi

Tipologia intervento

Importo complessivo
finanziato

D.G.R. 182/2015

82

82

Interventi di manutenzione

straordinaria sulle stazioni di sollevamento e sugli impianti di depurazione del territorio regionale

          7.984.514,44

D.G.R. 370/2016

111

111

Completamento interventi di manutenzione straordinaria sulle stazioni di sollevamento e sugli impianti di depurazione dei territorio regionale

          8.295.634,80

D.G.R. 34/2018

138

142

Interventi strutturali negli

agglomerati in procedura di infrazione 2014/2059 nel settore fognario-depurativo - Patto per il Sud.

€ 195.733.856,29

Provvedimenti di emergenza

10

9

Interventi di emergenza su impianti di sollevamento e/o depurazione in seguito a sopralluogo

         3.453.444,77

 

€ 215.467.450,30

 

Tabella 2 - Interventi programmati nel settore fognario-depurativo

 

Canale finanziario

Numero di

Comuni

finanziati

Numero di
interventi

Tipologia Intervento

Importo complessivo
finanziato

D.G.R. 33/2018

127

127

Interventi strutturali negli

agglomerati con forti, deficit fognari-depurativi.

          64,810.447,14

Interventi

emergenziali

 

14

 

14

Interventi strutturali e/o di manutenzione straordinari su sistemi fognari e/o impianti di

depurazione interessati da

Procedimenti giudiziari.

          4.199.468,95

 

          69.009.916,09

Ing. D. Pallaria

 

Pedà - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

- in data 24.11.2014 si sono svolte le elezioni regionali della X legislatura calabrese;

- più volte sia per iscritto che anche verbalmente in Consiglio regionale Le abbiamo chiesto notizie sull'avvio delle procedure necessarie ad un regolare svolgimento per il rinnovo del Consiglio regionale;

- a tutt'oggi la S.V. non ha dato tempi certi sulla convocazione delle elezioni e sull'avvio di tutti gli iter procedurali che richiedono una tempistica ben definita compreso per le coalizioni che non avessero già individuato il candidato a Presidente della Regione l'iter delle elezioni primarie previste dalla legge regionale 12 agosto 2009 n.25 -:

se sono stati adottati gli opportuni provvedimenti atti a: l. Predisporre tutte le procedure necessarie ad un regolare svolgimento per le elezioni del rinnovo del Consiglio regionale, comprese le procedure per le elezioni primarie così come previsto dalla legge regionale n.25 del 12 agosto 2009.

(495; 31/07/2019)

 

Risposta: “In riscontro all'interrogazione indicata in oggetto prot. Consiglio Regionale n. 23128 dell'01/08/2019, si rappresenta che in conformità a quanto previsto dalla legge regionale n.25 del 12 agosto 2009 e dal regolamento regionale n. 17 del 14 novembre 2019. la Giunta Regionale, con Delibera n.356 del 31 luglio 2019 ha avviato le procedure amministrative afferenti al procedimento elettorale.

Si è successivamente proceduto, con D.P.G.R. n.238 del 5 agosto 2019 (Indizione elezioni primarie per la selezione delle candidature alla Presidenza della Giunta Regionale, secondo il disposto dell'articolo 5 della Legge Regionale 17 agosto 2009. n.25) e D.P.G.R. n.240 del 7 agosto 2019 (Integrazione D.P.G.R. n.238 del 5 agosto 2019) al compimento degli atti conseguenti.

Distinti saluti”

Ing. Domenico Pallaria (Direttore Generale)

 

Greco, Giudiceandrea - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

- l'elisoccorso 118 della Regione Calabria, composto da 4 basi con elicotteri in configurazione HEMS (Locri, Lamezia, Crotone e Cosenza), è senza alcun dubbio una grandissima risorsa per l'importantissimo ruolo che svolge, da diversi lustri, per gli interventi di salvataggio a carattere sanitario;

- gli elicotteri del 118 grazie all'equipaggio sanitario (un medico anestesista e un infermiere professionale specializzato in emergenza urgenza) hanno, in questi anni, salvato migliaia di vite in Calabria, in considerazione del fatto che la nostra Regione è tra le regioni in Italia più montuose e con una viabilità viaria molto complessa, e questo rende l'elicottero l'unico mezzo per prestare soccorso in modo rapido e sicuro (spesso i tempi di arrivo delle autoambulanze sono enormi e superano di gran lunga tutti i tempi massimi stabiliti dalle linee guide sanitarie);

- l'elisoccorso è un bene primario e irrinunciabile per l'intera Regione Calabria;

- la Calabria, però, è rimasta (insieme alla Sicilia e alla Basilicata) l'unica Regione d'Italia a non aver dotato i propri elicotteri del 118 del sistema "verricello";

- il "verricello" è uno strumento fondamentale per un elicottero di soccorso soprattutto di carattere sanitario, perché evita l'atterraggio dell'elicottero sul posto (operazione quest'ultima non sempre possibile e comunque sempre molto delicata) e permette all'elicottero di effettuare missioni di salvataggio che altrimenti sarebbero impossibili. Basti pensare agli incidenti su strade di montagna o nei terreni impervi o in aree montane o, semplicemente, interventi salvavita sulle affollate spiagge calabresi. Oggi, spesso, l'elicottero del 118 in Calabria è costretto ad atterrare presso un campo sportivo, spegnere i motori, attendere l'arrivo dell'ambulanza che giunge sul paziente, autoambulanza che con il proprio personale stabilizza il paziente e poi lo porta all'elicottero in attesa, il quale, dopo averlo imbarcato, finalmente lo trasferisce in ospedale, tutto ciò con enorme di spreco di tempo prezioso e di sperpero di risorse. Tutto questo sarebbe evitato se gli elicotteri avessero montato un semplice verricello;

- nessuno dei 4 elicotteri del 118 calabrese sono in configurazione SAR (search and rescue), configurazione che prevede, a differenza dell'attuale HEMS, la dotazione del verricello e di un Tecnico di Elisoccorso del Soccorso Alpino, ed in caso di evento calamitoso di Protezione Civile, pensiamo ai frequenti alluvioni, ad un malaugurato terremoto e quant'altro, l'utilizzo in emergenza degli attuali assetti sarebbe ridotto rispetto al loro potenziale operativo con il verricello;

- l'appalto all'attuale Associazione di impresa esercente per conto della Regione del servizio elisoccorso è scaduto da due anni -:

1) lo stato e i tempi dell'indizione del nuovo appalto del servizio dell'elisoccorso;

2) la motivazione per cui nell'attuale servizio non viene utilizzato il verricello sebbene, pare, fosse previsto nel precedente appalto;

3) se nel nuovo predisponendo capitolato di appalto sono previste almeno una o due basi in configurazione SAR.

(498; 06/08/2019)

 

Risposta: “Con riferimento all'interrogazione in oggetto, rivolta al Presidente della Giunta Regionale dal Consigliere Regionale on. Greco e on. Giudiceandrea, si precisa quanto segue:

1. Entro la fine del corrente anno verrà definito il nuovo capitolato di gara del servizio di elisoccorso ed avviata la procedura;

2. Attualmente soltanto l’elicottero di stanza presso la base di Lamezia Terme è abilitato all’utilizzo del verricello. Finora non è mai stato utilizzato e le pochissime volte in cui si è reso necessario l’impiego del verricello, si è agito in sintonia e coordinandosi con le altre forze ed istituzioni (Esercito, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino), per ottimizzare i tempi di intervento e sfruttare la sinergia con gli altri professionisti. In questi casi il personale sanitario del 118 è intervenuto attraverso detti mezzi di soccorso già dotati di verricello.

3. Il nuovo capitolato di gara prevedrà due basi in configurazione SAR, e per garantirne la normale attività sarà previsto un protocollo d’intesa con il Soccorso Alpino ed il costante e continuo addestramento del personale.

Cordiali saluti”

Dott. Antonio Belcastro (Dirigente Generale)

Pedà - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

l'attivazione del collegamento Frecciargento operativo nella tratta Sibari - Paola - Roma che, indubbiamente rappresenta un passo in avanti nello sviluppo del trasporto su rotaia in Calabria. Vista peraltro, la indefettibilità della previsione e della trasformazione del FrecciaBianca — che collega Reggio Calabria con Roma, via Gioia Tauro in FRECCIAROSSA quale strumento indispensabile per lo sviluppo della modalità in Calabria. Evidenziato il ritardo con il quale si è affrontato il potenziamento dell'offerta commerciale qualificata nel gate gioiese, a discapito di un’utenza numerosissima, che attinge fruitori da ben 33 comuni della Piana, e che costituisce sede del più grande Porto del Mediterraneo. Considerato che, al contempo, una valutazione del piano di mobilità attualmente in vigore nello scalo gioiese, impone la considerazione della opportunità di sostituire due coppie di Frecciabianca tra Reggio Calabria e Roma Termini e ritorno, con il prolungamento da Napoli/Salerno a Reggio Calabria, di due coppie di Frecciarossa diretti verso Roma, Firenze, Bologna Milano e Torino, dando quindi continuità in tutta la Calabria, ai servizi AV a lunga percorrenza. Tenuto conto che la relazione Frecciarossa Reggio-Milano prevedrebbe tempi di percorrenza di circa 8 ore, senza costringere l'utenza calabrese a scomodi cambi a Salerno, Napoli o Roma, analogamente a quanto già avviene per esempio in Puglia, collegata direttamente con servizi Frecciarossa verso il centro/nord Italia. È inoltre superfluo evidenziare come una tale rivisitazione nella organizzazione dell'offerta commerciale consentirebbe una riqualificazione di eccellenza dei servizi commerciali per l'utenza calabrese che — a fronte della richiesta pressante - si tramuterebbe in un ritorno in termini di profitto per Trenitalia. Preso atto della indefettibilità e l'importanza degli interventi richiesti, a fronte della rilevanza strategica dell'area interessata -:

se siano state attivate le necessarie interlocuzioni con la Società Trenitalia finalizzate a garantire la modifica dell'offerta commerciale in relazione ai servizi facenti capo al terminal di Reggio Calabria via Gioia Tauro, attraverso la previsione dei treni "FrecciaRossa" per come evidenziata nelle ragioni estese in premessa. Se si sia proceduto all'adozione, per quanto di sua competenza della Giunta Regionale, di qualsiasi provvedimento utile a garantire l'efficienza e l'efficacia della mobilità ferroviaria gioiese.

(499; 13/08/2019)

 

Risposta: “Con riferimento all’interrogazione in oggetto, appare in primis necessario mettere in evidenza che i servizi di tipo ‘Freccia” sono servizi cosiddetti “a mercato” per i quali è esclusiva competenza di Trenitalia la programmazione. Questo sia per quanto gli itinerari sia per la definizione di fermate, tariffe e orari.

Ciò premesso, l’attuale Giunta Regionale ha ritenuto importante intavolare in questi anni una fitta interlocuzione con Trenitalia, corroborata anche da atti di Giunta contenenti studi sulla domanda potenziale di servizi di trasporto, nell’ottica di portare all’attenzione della società soluzioni atte a favorire una maggiore accessibilità della Regione Calabria, evidenziando la sostenibilità tecnico-economica di tali soluzioni. Attraverso processi di. questo tipo sono stati possibili risultati di notevole importanza per la Calabria e il suo sviluppo in termini di accessibilità e per la mobilità dei propri cittadini: le due coppie “Frecciargento” sulla relazione tra Reggio Calabria e Roma con la possibilità da Reggio Calabria di raggiungere la Capitale in tempi più contenuti, con il bypass fino a giugno 2017 della stazione ferroviaria di Napoli Centrale e successivamente utilizzando la nuova fermata AV di Napoli Afragola, la recente introduzione di una coppia ‘Frecciargento” tra Sibari e Bolzano, che raggiunge oltre che Roma altre importanti località del centro e nord Italia, tra cui Firenze, Bologna e Verona.

Per quanto riguarda il riferimento al bacino di trasporto ferroviario di Gioia Tauro, è innegabile l’attenzione della Giunta regionale verso tutta l’area. Prova evidente è il recente inserimento della fermata di Gioia Tauro sui treni Intercity Palermo-Siracusa-Roma Termini a seguito di specifiche richieste avanzate dalla Regione Calabria al Dipartimento del MIT competente per la programmazione di servizi ferroviari universali (Nota Prot. SIAR N. 420955 del 10 dicembre 2018 e Nota Prot. SIAR N. 62274 del 13 febbraio 2019).

Particolare attenzione si è avuta anche per la stazione ferroviaria di Rosarno, nodo di interscambio modale ferro-gomma ritenuto fondamentale per il sistema di mobilità regionale e che sarà oggetto di importanti interventi infrastrutturali di adeguamento e ammodernamento a partire dal 2020, essendo tale stazione inserita nel programma nazionale di RFI riguardante 600 stazioni ferroviarie italiane. Su impulso dei territori interessati, sotto l’attuale governo regionale è stata infatti ottenuta l’attivazione della fermata di Rosarno sui due servizi “Frecciargento” Reggio Calabria - Roma, contribuendo così al miglioramento dei servizi di mobilità ferroviaria sull’intero territorio di interesse.

Nell’ambito delle citate interlocuzioni con Trenitalia è stata più volte posta all’attenzione di Trenitalia e anche sollecitata la richiesta di collegamenti diretti ad alte prestazioni tra Reggio Calabria e Milano, servizi che permetterebbero ai calabresi di raggiungere importanti località del nord senza dover effettuare scambi a Roma, eventualmente anche trasformando l’offerta attuale di servizi tipo “Frecciabianca”. La richiesta risulta ancora sotto esame da parte di Trenitalia, per il completamento delle opportune verifiche industriali e di sostenibilità tecnico-economica.

Nell’ipotesi che tali servizi venissero effettuati da “Frecciarossa” è bene comunque mettere in evidenza che l’assenza di una infrastruttura adeguata a tali servizi, quale è l’attuale infrastruttura ferroviaria da Battipaglia fino a Reggio Calabria, ne limiterebbe le prestazioni in modo significativo. Sul tratto a valle di Salerno la velocità di un eventuale “Frecciarossa” non sarebbe superiore a quella di un servizio “Frecciargento”, con tariffe per gli utenti che sarebbero sicuramente maggiori e numero di fermate ancora più ridotte rispetto a quelle effettuate con il servizio di tipo “Frecciabianca”.

Cordiali saluti”

Prof. Roberto Musmanno (Assessore alle Infrastrutture)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 266/10^ d'Ufficio recante: "Temporanea sostituzione del consigliere regionale Alessandro Nicolò, in atto sospeso dalla carica, con il Sig. Domenico Giannetta" (Del. 421)

Il Consiglio regionale,

 

visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 agosto 2019, notificato dall'Ufficio Territoriale del Governo di Catanzaro in data 13 agosto 2019, con il quale il signor Alessandro Nicolò è stato sospeso di diritto dalla carica di consigliere regionale dal 26 luglio 2019, ai sensi degli articoli 7 e 8 del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235;

visto il decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 “Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190”;

atteso che, ai sensi dell’articolo 16-bis della legge 17 febbraio 1968, n. 108 (Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale), questo Consiglio regionale deve procedere - nella prima adunanza successiva alla notificazione del provvedimento di sospensione e, comunque, non oltre trenta giorni dalla predetta notificazione - alla temporanea sostituzione del consigliere sospeso, affidando la supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere al candidato della stessa lista che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior numero di voti;

considerato che, come risulta dalla copia del verbale dell'Ufficio Centrale Circoscrizionale presso il Tribunale di Reggio Calabria, relativo alle elezioni del Consiglio regionale della Calabria anno 2014, nella stessa lista n. 2 avente il contrassegno "Forza Italia", nella quale è stato eletto il consigliere sospeso, il candidato che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior numero di voti è il Sig. Domenico Giannetta, con cifra individuale di 4080 preferenze;

ritenuto, pertanto, di dover procedere alla temporanea sostituzione del consigliere Alessandro Nicolò affidando la supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere regionale al Sig. Domenico Giannetta, in conformità delle disposizioni di legge sopra richiamata;

delibera

-           di prendere atto che il signor Alessandro Nicolò è sospeso dalla carica di consigliere regionale a decorrere dal 26 luglio 2019;

-           di procedere alla temporanea sostituzione del consigliere regionale Alessandro Nicolò affidando la supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere regionale al Sig. Domenico Giannetta, candidato che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior numero di voti con cifra individuale di 4080 preferenze;

-           di dare atto che detta supplenza avrà termine con la cessazione della sospensione del consigliere di cui trattasi.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 267/10^ d'Ufficio, recante: "Temporanea sostituzione del consigliere regionale Sebastiano Romeo, in atto sospeso dalla carica, con il Sig. Giuseppe Giordano" (Del. 422)

Il Consiglio regionale,

 

visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 agosto 2019, notificato dall'Ufficio Territoriale del Governo di Catanzaro in data 13 agosto 2019, con il quale il signor Sebastiano Romeo è stato sospeso di diritto dalla carica di consigliere regionale dal 26 luglio 2019, ai sensi degli articoli 7 e 8 del decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235;

visto il decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 “Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190”;

atteso che, ai sensi dell’articolo 16-bis della legge 17 febbraio 1968, n. 108 (Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale), questo Consiglio regionale deve procedere - nella prima adunanza successiva alla notificazione del provvedimento di sospensione e, comunque, non oltre trenta giorni dalla predetta notificazione - alla temporanea sostituzione del consigliere sospeso, affidando la supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere al candidato della stessa lista che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior numero di voti;

 

considerato che, come risulta dalla copia del verbale dell'Ufficio Centrale Circoscrizionale presso il Tribunale di Reggio Calabria, relativo alle elezioni del Consiglio regionale della Calabria anno 2014, nella stessa lista n. 7 avente il contrassegno "Partito Democratico", nella quale è stato eletto il consigliere sospeso, il candidato che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior numero di voti è il Sig. Giuseppe Giordano, con cifra individuale di 6312 preferenze;

ritenuto, pertanto, di dover procedere alla temporanea sostituzione del consigliere Sebastiano Romeo affidando la supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere regionale al Sig. Giuseppe Giordano, in conformità delle disposizioni di legge sopra richiamata;

delibera

-           di prendere atto che il signor Sebastiano Romeo è sospeso dalla carica di consigliere regionale a decorrere dal 26 luglio 2019;

-           di procedere alla temporanea sostituzione del consigliere regionale Sebastiano Romeo affidando la supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere regionale al Sig. Giuseppe Giordano, candidato che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior numero di voti con cifra individuale di 6312 preferenze;

-           di dare atto che detta supplenza avrà termine con la cessazione della sospensione del consigliere di cui trattasi.

(Allegati)