X^ LEGISLATURA
RESOCONTO
INTEGRALE
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N.75
SEDUTA Di GIOVEDì 1 agosto 2019
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE NICOLA IRTO
Presidenza del presidente Nicola
Irto
La seduta inizia alle 16,27
Dà
avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale
della seduta precedente.
Dà
lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà
lettura delle comunicazioni.
I lavori del Consiglio regionale sono stati preceduti da una lunga
riunione della Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari, allargata
all’Ufficio di Presidenza ed al Presidente della Commissione consiliare contro
la ‘ndrangheta, alla quale ha partecipato anche il Presidente della Regione.
Nel corso della Conferenza si è preso atto di quanto accaduto
nella giornata di ieri, con riferimento all’indagine della Procura distrettuale
antimafia di Reggio Calabria, che ha riguardato anche due consiglieri
regionali.
Trovo doveroso informare i colleghi presenti oggi in Aula e, per
il tramite degli organi d’informazione e della diretta streaming, tutti i cittadini calabresi delle valutazioni espresse
all’esito della Conferenza dei capigruppo:
“Il Consiglio regionale della Calabria esprime piena fiducia nella
magistratura e nelle forze dell’ordine, che operano quotidianamente con
coraggio e facendo fronte all’esiguità delle risorse disponibili per la
formazione del principio di legalità e per il contrasto alle organizzazioni
mafiose, che condizionano le libertà democratiche ed economiche dei cittadini.
La lotta alla ‘ndrangheta, alle cui vittime è solennemente intitolata l’Aula nella quale ci riuniamo, deve proseguire e rafforzarsi attraverso un impegno che tutte le Istituzioni, a cominciare dal Parlamento, democraticamente eletto dei calabresi, hanno il dovere di portare avanti con determinazione e senza sconti.
Auguriamo ai consiglieri regionali coinvolti nell’indagine di chiarire la loro posizione e dimostrare l’estraneità degli addebiti che vengono loro mossi.
Il Consiglio regionale ripudia con forza la ‘ndrangheta e ogni
altra forma di criminalità, comune e organizzata, che mina la convivenza civile
in Calabria, impedisce il libero esercizio dei diritti, inquina il tessuto
produttivo e locale.
L’Assemblea legislativa regionale intende rilanciare con forza,
attraverso ogni utile iniziativa, la centralità della questione morale e della
lotta alla ‘ndrangheta, che devono costantemente essere il punto di riferimento
di qualsiasi percorso politico e istituzionale venga intrapreso in Calabria”.
Iniziamo i lavori del Consiglio regionale odierno con il primo punto all’ordine del giorno che è la proposta di provvedimento amministrativo numero 262/10^ d’iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, recante: “Approvazione del bilancio consolidato del Gruppo di amministrazione pubblica del Consiglio regionale della Calabria per l’esercizio 2018 - decreto legislativo 23 giugno 2011 numero 118”. Cedo la parola al consigliere Neri per l’illustrazione, prego.
Con la presente proposta di provvedimento amministrativo l’Aula è
chiamata ad approvare il bilancio consolidato del Gruppo di amministrazione
pubblica del Consiglio regionale relativo all’esercizio 2018.
Il bilancio consolidato del Consiglio regionale della Calabria
rappresenta la situazione economica, finanziaria e patrimoniale dei soggetti
compresi nel perimetro di consolidamento, sopperendo alle carenze informative e
valutative dei bilanci forniti disgiuntamente dai singoli componenti del gruppo
e consentendo una visione d’insieme dell’attività svolta dall’Ente attraverso
il Gruppo.
Il Consiglio regionale della Calabria, in qualità di Ente
capogruppo, ha predisposto il bilancio consolidato per l’esercizio 2018,
coordinandone l’attività con la società in
house Portanova S.p.a., inclusa nel perimetro di consolidamento.
Il bilancio consolidato, previsto all’articolo 11bis del decreto legislativo numero 118
del 2011, è disciplinato dal principio contabile applicato, concernente il
bilancio consolidato. Risulta essere composto dai seguenti documenti contabili:
conto economico consolidato, stato patrimoniale consolidato, relazione sulla
gestione, che comprende la nota integrativa.
Il termine previsto dall’articolo 77 del nuovo Regolamento interno
di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale per l’approvazione del
provvedimento è il 31 agosto dell’anno successivo all’esercizio finanziario al
quale si riferisce.
Il Collegio dei revisori, con verbale
numero 264 del 30 luglio 219, ha espresso parere favorevole all’approvazione il
provvedimento in esame.
Passiamo all’esame e alla votazione del provvedimento, prendendo
atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.
Il provvedimento è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il secondo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di
provvedimento amministrativo numero 255/10^ d’iniziativa della Giunta
regionale, recante: “Bilancio di previsione 2019-2021 dell’Azienda Regionale
per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC).
Cedo la parola al consigliere Aieta per
l’illustrazione della proposta. Prego.
Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale,
delle relazioni del dipartimento agricoltura e del dipartimento bilancio e del
parere del revisore unico dei conti, il quale, con parere numero 1, rilasciato
il 23 gennaio 2019, ha espresso parere favorevole all’approvazione del
bilancio.
L’organo di controllo ha rilevato la coerenza, la congruità e
l’attendibilità contabile delle previsioni di bilancio, dei programmi e dei
progetti; inoltre, ha verificato che il bilancio è stato redatto
nell’osservanza delle norme di legge e ha suggerito di effettuare una
ricognizione del contenzioso esistente a carico dell’Azienda.
Per quanto riguarda il conferimento di incarichi esterni e di
collaborazione esterna il revisore dei conti invita l’Ente a dotarsi di un
regolamento aggiornato per disciplinare tali incarichi.
Il dipartimento agricoltura ha espresso parere favorevole con la
prescrizione di contenere, al fine di garantire il rispetto del limite, di cui
all’articolo 1, comma 4, della legge regionale numero 3 del 2015, che riguarda
la spesa per gli emolumenti da corrispondere nell’esercizio e negli anni
2020-2021.
A conclusione dell’attività istruttoria, il dipartimento bilancio
ha ritenuto possibile procedere all’adozione, da parte della Giunta regionale,
della proposta di bilancio di previsione 2019-2021 dell’Arsac al fine della
successiva trasmissione dello stesso al Consiglio regionale.
Ciò premesso, sottopongo all’Aula
l’esame della proposta di provvedimento amministrativo.
Passiamo
all’esame e alla votazione del provvedimento. Il provvedimento è
approvato.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Il terzo punto all’ordine del giorno
riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 256/10^
d’iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione dell’Ente
per i Parchi Marini Regionali 2019-2021”. Cedo la parola al consigliere Aieta
per l’illustrazione, prego.
L’Ente per i
Parchi marini regionale è un ente strumentale della Regione, preposto allo
svolgimento di funzioni tecnico-operative e gestionali nel settore della tutela
dei beni ambientali, con particolare riferimento ai Parchi marini regionali.
All’Ente sono
state attribuite le funzioni svolte dagli Enti gestori dei cinque Parchi marini
regionali.
Il
provvedimento è composto dalla delibera di Giunta regionale e dalle relazioni
istruttorie dei dipartimenti ambiente e bilancio e dal parere del revisore
unico dei conti.
L’Ente è stato
istituito con legge regionale numero 24 del 2013; con decreto del Presidente
della Giunta regionale del 2016 è stato nominato il commissario straordinario;
con successivo decreto del 2017 il Presidente della Giunta regionale ha
provveduto a costituire il nuovo Ente, trasferendo tutti i diritti attivi e
passivi, nonché i beni mobili e immobili e le risorse finanziarie degli
accorpati 5 Parchi marini regionali.
Con
deliberazione di Giunta regionale del 2018 è stato approvato lo Statuto
dell’Ente.
Il revisore
unico dei conti, che è stato nominato nel 2018, con decreto del Presidente
della Giunta regionale, con il verbale del mese di aprile 2019, ha espresso
parere favorevole alla proposta di bilancio di previsione 2019-2021,
verificando che il bilancio è stato redatto nell’osservanza delle norme di
legge, dello Statuto dell’Ente e del Regolamento di contabilità.
Il dipartimento
ambiente e territorio evidenzia nell’istruttoria di competenza che ancora non
risulta costituito il Comitato regionale di indirizzo, previsto dalla legge
regionale numero 24 del 2013.
Relativamente
all’applicazione della normativa regionale in materia di contenimento della
spesa, il dipartimento rileva che il 2019 costituisce il primo esercizio di
effettiva attività per l’Ente. Non risulta possibile, dunque, determinare i
limiti di spesa di cui alla vigente normativa.
Il dipartimento
vigilante esprime parere favorevole sul bilancio di previsione 2019-2021,
avendo, inoltre, verificato l’allineamento tra le previsioni d’entrata, che
sono le relative voci di trasferimento regionale, del bilancio dell’Ente e le
corrispondenti voci di spesa, di cui al vigente bilancio della Regione
Calabria.
Il dipartimento
bilancio rileva, nella propria istruttoria di competenza, che sussistono gli
equilibri di bilancio; al contempo esprime alcune raccomandazioni: verificare
la congruità del fondo crediti, di dubbia esigibilità durante la gestione di
esercizio 2019 e provvedere alle dovute variazioni di bilancio, a seguito del
completamento della procedura di riaccertamento dei residui per l’anno 2018.
Ritiene
possibile, quindi, procedere all’adozione da parte della Giunta regionale del
bilancio di previsione per gli esercizi 2019-2021.
Ciò premesso, sottopongo all’Aula l’esame
della proposta di provvedimento amministrativo.
Passiamo alla votazione del provvedimento.
Il provvedimento è approvato.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Il quarto punto riguarda la proposta di
legge numero 437/10^ d’iniziativa del consigliere Tallini, recante:
“Riconoscimento della legittimità di un debito fuori bilancio del Consiglio
regionale della Calabria ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del
decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118”. Cedo la parola al consigliere
Aieta per l’illustrazione, prego.
Signor Presidente, la Commissione bilancio ha esaminato sia i
profili di merito sia le conseguenze di carattere finanziario derivanti
dall’approvazione del presente provvedimento, che ha l’obiettivo di riconoscere
la legittimità di un debito fuori bilancio del Consiglio regionale, derivante
da una sentenza esecutiva di condanna, per l’importo complessivo di euro
18.175.
Il presente provvedimento si rende necessario per ottemperare a
quanto disposto dal decreto legislativo numero 118 del 2011, nel quale si
prevede che il Consiglio regionale riconosca con legge la legittimità dei
debiti fuori bilancio derivanti da sentenze esecutive, copertura dei disavanzi
di enti, società ed organismi controllati o comunque dipendenti dalla Regione,
ricapitalizzazione, nei limiti e nelle forme previste dal Codice civile o da
norme speciali, procedure espropriative o di occupazione d’urgenza per opere di
pubblica utilità, acquisizione di beni e servizi, in assenza del preventivo
impegno di spesa.
Il provvedimento è riferito alla deliberazione dell’Ufficio di
Presidenza numero 20 del 29 aprile 2019, con la quale si chiede al consigliere
regionale Tallini di avviare le procedure di riconoscimento del suddetto debito
fuori bilancio da parte del Consiglio regionale.
Nello specifico, tale debito deriva dalla sentenza esecutiva di
condanna numero 1771 del 2019, emessa dal Tribunale ordinario di Roma, XI
sezione civile, che condanna l’Amministrazione alla corresponsione all’avvocato
Criscuolo della somma di euro 12.280, comprensiva di compensi e spese generali,
per la resa di prestazioni professionali.
Nel provvedimento, poi, all’articolo 2 viene indicata la copertura
finanziaria per l’intera somma; all’articolo 3, infine, è espressa la
disposizione relativa all’entrata in vigore.
Sulla proposta i revisori dei conti hanno espresso parere
favorevole con verbale numero 257 del 14 giugno 2019.
Passiamo all’esame
alla votazione del provvedimento.
Articolo 1.
(È approvato)
Articolo 2.
(È approvato)
Articolo 3.
(È approvato)
Passiamo alla
votazione della legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento
formale, prendendo atto del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei
Conti. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento
formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il punto 5 riguarda la proposta di legge
numero 438/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Riconoscimento
della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera a) comma 1
dell'articolo 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118”. Il consigliere
Aieta, relatore, ha facoltà di illustrarlo.
Anche qui, signor
Presidente, vale quello che abbiamo anzidetto, relativamente alla proposta di
legge che riguardava il Consiglio regionale.
Nello specifico,
questo provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale numero 213
del 28 maggio 2019, che richiama i decreti dirigenziali contenenti gli elementi
necessari per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio da parte del
Consiglio regionale, proponendone il disegno di legge relativo.
Alla suddetta
delibera di Giunta regionale sono allegati il disegno di legge, con la
relazione di accompagnamento e la relazione tecnico-finanziaria, che trovate
nell'allegato B, la tabella di dettaglio dei debiti che trovate nell'allegato
A, nella quale vengono specificati gli estremi del provvedimento, il
Dipartimento proponente, l'importo e tutti gli altri elementi utili ai fini del
riconoscimento, nonché il parere dell'ufficio legislativo della Giunta
regionale, che troverete nell'allegato C.
Il disegno di legge
si compone di tre articoli. Nel primo si prevede il riconoscimento della
legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenza o da altri titoli
esecutivi equiparati, per l'importo complessivo di euro 413.366, secondo il
dettaglio contenuto nell’allegata tabella numero 1 al disegno di legge.
All'articolo 2 viene indicata la forma di copertura finanziaria. L'ultimo
articolo contiene “disposizioni relative all'entrata in vigore”.
Anche qui, su
questa proposta, i Revisori dei Conti hanno espresso parere favorevole con
verbale numero 258 del 14.06.2019.
Ha chiesto di
intervenire l’assessore Fragomeni. Ne ha facoltà.
Intervengo soltanto
per specificare che i 413.366,94 euro, approvati con debiti fuori bilancio,
approvati con la delibera di Giunta 213, riguardano tutte di somme antecedenti
al 2014 ed il più consistente di euro 197.124, 86, addirittura, è risalente al
1993.
Infatti, con questa
delibera 213 del 28 maggio 2019, sono stati proposti i decreti, trasmessi dai
Dipartimenti Sviluppo Economico e Attività Produttive, Infrastrutture, Lavori
Pubblici, Presidenza, Organizzazione, Risorse umane, Agricoltura e Risorse
Agroalimentari, per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio ai sensi
dell'articolo 73 del decreto legislativo 118 del 2011.
I debiti
riconosciuti nel presente disegno di legge sono tutti fattispecie rientranti
nell'ambito applicativo di cui all’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto
legislativo 118, in quanto sussistono, in tutte le situazioni analizzate,
pronunce giudiziali di condanna della Regione Calabria.
L'amministrazione,
pertanto, ha il dovere e non la facoltà di procedere con l'ordinaria procedura
di cui all'articolo sopracitato. Del resto lo stesso comma 4 dell'articolo 73
prevede la possibilità per la Giunta di procedere alle operazioni di bilancio,
anche nelle more del riconoscimento da parte del Consiglio regionale, qualora
siano trascorsi 60 giorni dalla trasmissione al Consiglio medesimo da parte
della Giunta.
Nel corso
dell'istruttoria da parte del settore competente non sono state rilevate
problematiche particolari e l'importo, come dicevo prima, della delibera di
Giunta è pari a 413.366,94 a valere sul fondo rischi per debiti fuori bilancio.
Passiamo all'esame
alla votazione del provvedimento.
Articolo 1.
(È approvato)
Articolo 2.
(È approvato)
Articolo 3.
(È approvato)
Passiamo alla
votazione della legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con
autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto del parere favorevole
del Collegio dei Revisori dei Conti. Il provvedimento, unitamente ai relativi
allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Presidente, credo che
sia una giornata particolare per la Calabria e il Consiglio regionale. Insieme
ai colleghi della maggioranza e della minoranza abbiamo, responsabilmente,
voluto rispondere con l'attività e l'impegno a favore dei problemi della
Calabria.
Chiedo, per questa
stessa ragione, per il rispetto che noi dobbiamo avere anche per gli eventi che
sono avvenuti, che i punti 6, 7, 8, 9 e10 siano discussi in una prossima
seduta, che lei vorrà chiaramente pianificare e convocare.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.
Non sono,
naturalmente, in disaccordo con il collega Tallini, ma ricordo che è trascorso
ormai più di un mese dalla seduta di Consiglio regionale, che si è svolta lo
scorso 24 giugno, nel quale questo Consiglio regionale ha approvato,
all'unanimità, un ordine del giorno numerato, poi, col numero 60 “Sulla
storicizzazione di risorse per il precariato storico”, in particolare
riferentesi a coloro i quali sono i lavoratori contenuti negli elenchi
derivanti dalla legge regionale numero 12 del 2014. Essendo decorso ormai più
di un mese, vorremmo, prima che la seduta di Consiglio si chiudesse, capire
come il governo regionale, in particolare l'assessore Robbe che è presente, si
sia attivato essendo decorso il termine di trenta giorni e capire come mai
questo termine sia decorso senza avere atti consequenziali.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Più volte ho
sentito su questa questione l’assessore Robbe, prima di sentire la sua
relazione.
Ho incontrato qui
tanta gente, tra l’altro che non conosco, perché lo spirito di
quell’interpretazione autentica era di mettere una linea, tracciare una parola
fine, ad un precariato che venisse riconosciuto per non produrne di nuovo in
tutte le future legislature, al di là adesso del governo di centro-sinistra o
di quelli che verranno.
Mi rendo conto che
ci può essere soltanto l’indirizzo politico e che i dirigenti, una volta per
tutte, visto che sono passati quattro lunghi anni e mezzo, dovrebbero valutare
tecnicamente la vicenda nelle more di quella interpretazione autentica. Mi
dicono che c'è una manifestazione d’interesse e ovviamente chi tutela i propri
interessi, lo sta facendo anche davanti al TAR. Auspico, quindi, che la vicenda
si risolva entro una data certa, entro agosto, perché sono quattro anni che si
attende e che i dirigenti, interrogati anche da noi, dicono: “sì domani, sì a
settembre”.
Penso che il tempo,
la misura sia colma. Magari l’assessore ci dirà che hanno trovato la soluzione,
ma non mi pare, nonostante gli interventi, che abbiamo trovato una soluzione
che, voglio dire, faccia sorridere la gente a settembre. Grazie.
Ha chiesto di intervenire l’assessore Robbe. Ne ha facoltà.
In merito alla
questione dell'interpretazione autentica della legge 12, dopo l'incontro che
abbiamo avuto con i Capigruppo, nella quale abbiamo avuto modo di guardare
insieme non solo la norma, ma anche la relazione che accompagnava
l'interpretazione autentica - che mi pare abbastanza chiara - così come
concordato con i capigruppo, con una lettera ho chiesto agli uffici, proprio
per arrivare alla definizione anche di questo elenco - noi dobbiamo chiudere la
legge sul precariato storico - di prendere visione della relazione e di
chiedere anche all'avvocatura della Giunta una lettura della legge che ci desse ragione e ci consentisse di andare
avanti.
Ho fatto anche un’altra cosa: sempre dopo aver
incontrato i capigruppo e sulla base di quanto concordato, abbiamo esaminato
anche la richiesta di autocertificazione che, di fatto, a parere mio, condiviso
con i capigruppo, era superflua anche perché gli uffici hanno la possibilità –
considerato che i Centri per l’impiego, tra l’altro, oramai, fanno parte della
Regione – di chiedere il dato reale direttamente ad essi; dato che gli uffici
hanno già ricevuto.
Ovviamente, stiamo parlando soltanto dell’elenco B
perché l’elenco A resta inalterato ed è chiarissimo.
L’elenco B era l’unico, tra gli elenchi già
approvati, che presentava alcune criticità perché c’erano state delle
esclusioni in ordine alla questione dell’interpretazione autentica, rispetto
alle quali, avendo adesso sia il dato relativo alle date di attività di tutti i
partecipanti sia una interpretazione autentica – scusatemi – una lettura da
parte dell’Avvocatura, che ci consente di andare avanti, potremo, finalmente,
chiudere l’ultimo elenco, quello B.
Cosa c’è ancora da fare? C’è la questione – ne ho
parlato con i capigruppo – che riguarda alcuni potenziali aventi diritto, che
non avevano presentato la domanda, per i quali si è stabilito di fare una nuova
manifestazione di interesse, già definita in un precedente decreto.
Per quelli si procederà a fare una manifestazione
di interesse ulteriore che non interferisce con gli aventi diritto già
determinati, ma consente di avere un quadro definitorio della situazione, in
maniera da non escludere nessuno.
Questo che vuol dire? Che noi, oggi, sappiamo che
l’elenco A rimane inalterato con i 59 partecipanti; l’elenco B, dal quale erano
stati esclusi 8 partecipanti, verrà rivisto alla luce dell’interpretazione e
del dato, senza bisogno di chiedere l’autocertificazione a nessuno, e, oramai, insomma,
si concluderà nell’arco dei prossimi giorni.
Dopodiché, la manifestazione di interesse per i
prossimi lavoratori avrà una sua vita autonoma e non toccherà i diritti – a
questo punto, accertati, – di queste persone che, finalmente, rientreranno, per
quello che prevede la legge numero 1 del 2014, tra gli aventi diritto, in
quanto appartenenti alla stessa categoria degli altri lavoratori.
Questa è, allo stato, la situazione. Ovviamente, vi
ringrazio perché, come capigruppo, mi avete dato la possibilità di entrare nel
merito e vi chiedo, considerato che sono presenti gli estensori della norma, di
dare una lettura, quale Consiglio regionale, che, per quanto mi riguarda,
diventi l’elemento per chiudere la questione. Grazie.
Non si apre il dibattito, ma, considerato che
l’Assessore ha chiesto la parola, si dà la possibilità ai consiglieri di
intervenire per pochi minuti e, poi, verrà posta in votazione la proposta del
consigliere Tallini di rinviare i rimanenti punti all’ordine del giorno.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito.
Ne ha facoltà.
La ringrazio, Presidente, per la sua cortesia. Sarò
estremamente breve.
Ho apprezzato in questi mesi gli sforzi
dell’Assessore – non lo dico per retorica, ma nel vero senso della parola –
però, mi sia consentito, intervenire, assessore, alla luce delle sue
delucidazioni che non ci tranquillizzano – è chiaro – e che racchiudono in sé
il totale fallimento sia della politica sia della burocrazia. Non v’è dubbio.
Stiamo parlando di una legge di interpretazione
autentica del luglio 2014; siamo ad agosto del 2019: dopo 5 anni, decine di
sedute di Commissioni, decine e decine di ore di lavoro, ci ritroviamo al punto
di partenza dove in questa Regione non è sufficiente una legge di
interpretazione autentica, ma arriviamo a chiedere – come magia e come panacea
di tutte le nostre indecisioni – un parere all’Avvocatura regionale.
Credo che, oggi, noi potremmo, Assessore, uscire da
quest’Aula anche con una nostra interpretazione sul piano squisitamente
politico perché queste dispute – gennaio 2014 - luglio 2014 – che, poi,
riguardano semplicemente 9 lavoratori, potrebbero essere racchiuse da una
interpretazione – non fuori dalle norme perché questo non appartiene né a me né
a noi – neanche, in modo salomonico, con dei requisiti che si potevano avere
sia alla data di gennaio 2014 sia alla data del luglio 2014.
Se c’è questa volontà forte, abbiamo risolto il
problema dei 9 lavoratori che sono rimasti fuori dall’elenco B, ma, di fatto,
risolveremo anche i problemi della manifestazione di interesse che volete
andare a predisporre e, poi, a pubblicare. I fatti sono collegati: senza il
parere dell’Avvocatura regionale anche quella manifestazione di interesse
rimane carta straccia.
Ciò significa che dopo 5 anni, questo Dipartimento
nulla ha prodotto né dal punto di vista politico né dal punto di vista della
burocrazia. È questo è di una gravità assoluta che ritengo riguardi la
responsabilità della politica.
Non approfitterò della sua pazienza, Presidente,
per questo ho focalizzato il mio intervento sulla parte centrale di ciò che
dovevo dire, altrimenti, avrei potuto parlare anche un’ora perché – come sapete
sia lei sia l’assessore Robbe – conosco bene la tematica.
Oggi, ritengo opportuno, se anche i colleghi
dovessero essere concordi con questa opinione, di non limitare la discussione
odierna ad una semplice informativa. Facciamo un passo avanti, affinché, nei
prossimi giorni, si costruisca, in modo non salomonico, all’interno delle
norme, una soluzione che riguarda anche i 9 lavoratori che sono stati esclusi
dall’elenco B.
Concludo, Presidente, perché, se l’assunzione di
responsabilità della politica non fosse questa, non faremo niente perché i 9
lavoratori esclusi, legittimamente, adiranno le vie legali presso i Tribunali
amministrativi o il Giudice del lavoro, per cui ci sarà una paralisi completa
anche sull’elenco A, sull’elenco B, e sulla futura manifestazione di interesse.
Anche lì sarebbe un’ulteriore sconfitta e lo zero
assoluto che merita, da questo punto vista, l’assessorato sotto l’aspetto sia
politico sia amministrativo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pedà. Ne
ha facoltà.
Grazie, Presidente. Il collega Esposito, nella
parte finale del suo intervento, ha, in qualche modo, esplicitato quello che
era nei miei pensieri.
Non vorrei, Assessore, – stiamo per interrompere i
lavori per alcuni giorni per la pausa estiva – arrivare a fine legislatura non
avendo concluso niente in assoluto: cioè l’elenco A – poiché, ormai, c’è stato
lo screening – che vada avanti;
relativamente all’elenco B, i 9 lavorati esclusi – come diceva il collega
Esposito – da notizie che ho appreso hanno già, giustamente e legittimamente,
adito le vie legali.
In più, si è creata una sorta di crepa perché ci
sono altri lavoratori – ed è giusto fare una manifestazione di interesse – che
da 15 anni lavorano in Regione, avendo vinto dei concorsi, sono delle figure quasi
apicali, dei senior, che si occupano,
per esempio, di agricoltura, come ho appreso qualche giorno fa.
È possibile che ci siano anche altre figure, quindi
sarebbe opportuno che la manifestazione di interesse, a questo punto,
comprendesse tutto lo scenario e tutto l’ampio parco dei lavoratori e delle
risorse umane che portano avanti questa Regione, da tantissimi anni, anche in
maniera egregia.
Giustamente, il collega Esposito diceva che la
questione risale al 2014.
So, Assessore, quanto lei ci tenga, quindi,
proporrei, con l’aiuto di tutti noi che diamo massima disponibilità – il
collega Esposito ormai lavora a cottimo presso l’Assessorato, fa l’Assessore
ombra – di andare a definire la questione ed evitare anche un blocco totale del
lavoro che è stato fatto anche da parte della Magistratura amministrativa.
Grazie.
Ha chiesto
d’intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Credo
che, dopo due sedute di Consiglio regionale che dovevano occuparsi della
questione dei precari, la montagna abbia partorito il topolino, cioè,
sostanzialmente, siamo a zero. Ritengo questo un fatto grave per rispetto del
Consiglio regionale. Mi sarei aspettato una relazione argomentata, rispetto
alle questioni che sono state sollevate, perché la Regione non può permettersi
il lusso di fare figli e figliastri.
Qui
abbiamo una situazione ex SIAL e in particolare alcuni soggetti che hanno
partecipato ad una manifestazione d’interesse e che sono dovuti ricorrere al
TAR perché alla fine di questa manifestazione di interesse, quando hanno
pubblicato gli ammessi e gli esclusi, non erano né tra gli ammessi e né tra gli
esclusi.
Ecco
è un interrogativo: vorrei capire che cosa sta accadendo, che cosa sta
accadendo nella gestione di questa delicata materia che riguarda il
riconoscimento dei precari.
Anche
perché oggi, ieri abbiamo appreso che la legge di stabilizzazione e di
storicizzazione dei precari, che abbiamo approvato in questo Consiglio
regionale, non è stata impugnata dal Governo; questo è un atto positivo ma non
possiamo fare due pesi e due misure.
Si
può capire attraverso gli uffici qual è la situazione reale, per avere un
quadro chiaro? Cioè il Consiglio regionale deve avere un quadro chiaro di
queste situazioni. Chiederei con urgenza la convocazione della terza
Commissione, con la presenza dell'assessore Robe, la rappresentanza di tutti,
per avere lì uno scambio e per cercare di capire e alla fine arrivare ad un
punto di incontro da formalizzare alla ripresa delle attività del Consiglio con
una proposta di legge, con un documento; è chiaro che la prima cosa che
dobbiamo fare è capire quale è lo stato dell'arte in quanto ancora non siamo
riusciti a capirlo.
Chiederei
ai colleghi che ne fanno parte, al Presidente Mirabello, all'assessore, che
prima, nei prossimi giorni, venisse convocata una seduta ad hoc della
Commissione competente, alla presenza dell'assessore, insieme ai dirigenti del
suo ufficio, per avere un quadro chiaro.
Facciamo
un'operazione verità perché altrimenti rischiamo veramente di fare in questo
Consiglio regionale, verso i calabresi e verso chi pretende di avere
riconosciuto un diritto, una figura quanto meno di incompetenti.
Ha chiesto d’intervenire il
consigliere
Gallo. Ne ha facoltà
Intervengo
brevemente e in maniera costruttiva. Credo che su questa vicenda ci sia
bisogno, da parte l'assessore, di tempi certi. Se l'avvocatura dovesse essere
lunga nei tempi, i tempi si procrastinerebbero ulteriormente. Noi abbiamo
bisogno dell'assessore poiché già è decorso il termine che il Consiglio
regionale aveva stabilito all’unanimità in 30 giorni; è decorso abbondantemente
lo scorso 24 luglio. Io penso che ci sia bisogno di capire quali sono i tempi
certi, poi c'è la proposta del collega Guccione di passare attraverso una
convocazione della terza Commissione in tempi brevissimi, prima della pausa
estiva. Bene anche questo. L'importante è che a questi lavoratori, che oggi
sono presenti qui in Consiglio e ci chiedono, giustamente, risposte certe anche
e soprattutto nei tempi, possiamo dire qualcosa di definitivo, non di
temporaneo e non procrastinare la risposta del Consiglio regionale o meglio
della Giunta regionale visto che il Consiglio regionale questa risposta l'ha
data da tempo.
Ha chiesto d’intervenire il
consigliere
Scalzo. Ne ha facoltà.
Intervengo
brevemente per fare due considerazioni. Dopo aver ascoltato gli interventi dei
colleghi, vorrei ripartire dall'ultimo intervento, quello del collega Gallo,
dicendo che condivido l’assunto che il passare in Commissione sia un ulteriore
dilazionare nel tempo, però alla fine di questo breve dibattito, di queste
considerazioni fatte in Aula dovremmo trovare una conclusione nell'interesse
unico che è quello di arrivare ad una conclusione.
Lo
diceva bene, prima di me, il collega Esposito: sono passati quattro anni e
allora dico 4 anni e un mese però l'importante è che si arrivi a compimento.
Il
mio ragionamento qual è? Credo che quando il collega Guccione parla del ritorno
in Commissione, che è quella guidata dal collega Mirabello, si riferisce ad un
momento di assunzione di piena responsabilità non solo delle cose in atto ma
anche di quelle cose che possono sfuggire, come ne sono sfuggite tante in
questi mesi, perché ogni volta ci si rende conto che qualcosa era sfuggita.
Non
credo che ci sia stata mai malafede ma non c'è stato un non pieno
coinvolgimento tra il Consiglio, la Giunta e il dipartimento nella parte
burocratica, dirigenziale e dei funzionari. Allora ci vuole un passaggio che
sia risolutivo, che apra a tutte le istanze, nel pieno rispetto della norma,
entro un altro mese, che non passi a vuoto ma porti alla risoluzione di questo
problema che ci portiamo dietro da troppo tempo.
Dobbiamo
rispettare gli uomini e le donne che sono coinvolti perché vivono una
condizione di grave disagio; sono famiglie che vivono in uno stato di ansia, di
disagio e di insicurezza. Questo è un dovere primario che abbiamo.
Credo
che su questo tema non ci sia casacca, non ci sia bandiera ma ci sia un
interesse generale che è quello dei lavoratori e delle loro famiglie. Grazie.
Ha chiesto d’intervenire il
consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.
Grazie
Presidente, intervengo solo per dichiarare formalmente, sulla scorta del
ragionamento che è stato fatto dai colleghi che mi hanno preceduto, la
disponibilità a convocare, per le vie brevi, già nella settimana prossima, una
seduta della Commissione, contravvenendo ad una prassi che prevede la
sospensione dei lavori durante il mese di agosto. Ovviamente si tratta anche di
una comune assunzione di responsabilità perché siamo in piena pausa estiva e
quindi dobbiamo garantire che ci siano i numeri per realizzare questo
obiettivo. Tutti insieme concorderemo la data e l'orario della seduta della
Commissione perché ritengo, per concludere, utile procedere ad un
approfondimento, ad una maggiore analisi e conoscenza della materia, per poi approdare
in Consiglio con una più appropriata risoluzione su questo tema.
Ha chiesto d’intervenire il
consigliere
Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
Grazie Presidente, intervengo rapidamente per aderire alla richiesta del Presidente della terza Commissione, in qualità di segretario della Commissione, per la convocazione quasi ad horas, in modo tale che si possa cominciare a lavorare anche alla stabilizzazione di quest'altra fetta di precari. Però non vorrei che si dimenticasse, che questo Consiglio dimenticasse, che è grazie a questo assessore che si è finalmente avuta una legge sul precariato che dà garanzie anche a chi oggi siede tra i banchi degli spettatori di questi lavori.
È importante che le normative che approviamo portino il sigillo della inoppugnabilità da parte della Corte Suprema e sarebbe assolutamente inutile che, oggi, oppure anche più in là o ieri avessimo approvato normative che potevano essere impugnabili.
È ovvio che c'è uno sforzo enorme da parte degli uffici, da parte della Commissione, da parte di tutti coloro che stanno lavorando intorno a quello che è un problema che c'è, è sentito e deve essere risolto al più presto. Non ci sono ferie, non esiste agosto; se si deve lavorare anche da domani mattina lo si deve fare, lo si deve fare con attenzione e abnegazione. Questo non significa, però, che per la fretta di dover realizzare una norma che compiaccia i desideri dei nostri elettori, poi, alla fine, si danneggino le persone, le famiglie che in questo momento stanno aspettando finalmente una stabilizzazione agognata, che meritano da più anni. Quindi ritengo che debba essere fatto un plauso all'assessorato per il lavoro svolto fino ad oggi; un'accelerazione è dovuta, è doverosa, nonostante la pausa estiva, per la realizzazione dei lavori, così come è opportuna un'attenzione a che le norme che approviamo siano inoppugnabili dalla Suprema Corte. Grazie.
Pongo in votazione la proposta del consigliere Tallini
di rinviare i rimanenti punti all'ordine del giorno alla prossima seduta di
Consiglio Regionale.
(Il Consiglio approva)
Avendo esaurito i punti all'ordine del giorno, la
seduta è tolta.
La seduta termina
alle 17,26
Ha chiesto congedo: Gentile,
Salerno, Rossi, Russo
(È concesso)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti
proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alla
lettera a) comma 1, dell’art. 73 del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118
e s.m.i. – (deliberazione G.R. n. 338 del 26.6.2019)” (PL n. 457/10^)
È stata assegnata alla seconda Commissione -
Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
“Modifica della legge regionale n. 37 del 31 dicembre 2015 s.m.i.
recante: 'Procedure per la denuncia, il deposito e l’autorizzazione di interventi
di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva
sismica' – (deliberazione G.R. n. 341 del 31.7.2019)” (PL n. 458/10^)
È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero - per il parere.
(Così
resta stabilito)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti
proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:
Sergio – “Modifica dell’articolo 1, comma 1, della legge regionale 7
luglio 2014, n. 12” (PL n. 455/10^)
È stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali
e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
Bevacqua – “Adeguamento alla normativa nazionale.
Modifiche alla legge regionale 7 dicembre 2009, n. 47 (Tutela e valorizzazione
degli alberi monumentali, dei boschi vetusti, dei filari, delle alberate e
della flora spontanea di alto pregio della Calabria)” (PL n. 456/10^)
È stata assegnata alla prima Commissione- Affari
istituzionali, affari generali e normativa elettorale – ed alla seconda
Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere
(Così resta stabilito)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti
proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:
“Legge regionale 34/2001 – Attuazione Diritto allo Studio Universitario
– Piano Triennale degli Interventi 2019/2021 – (deliberazione G.R. n. 316 del
22.7.2019)” (PPA n. 263/10^)
È stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali,
culturali e formative - per il parere.
(Così resta stabilito)
DPCM 25 gennaio 2008 – Approvazione Piano Triennale 2019-2021 –
Istruzione Tecnica Superiore (ITS) – (deliberazione G.R. n. 317 del 22 luglio
2019)"(PPA n. 264/10^)
È stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali,
culturali e formative - per il parere.
(Così resta stabilito)
È
stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento
amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:
“Approvazione
del Bilancio Consolidato del Gruppo di Amministrazione Pubblica del Consiglio
regionale della Calabria per l’esercizio 2018 – D.Lgs. 23 giugno 2011, n. 118 e
ss.mm.ii – (deliberazione U.P. n. 40 del 15.7.2019)” (PPA n. 262/10^)
La
4^ Commissione, con nota prot. n. 22171 del 24.7.2019, ha comunicato che nella
seduta del 23 luglio 2019 ha espresso parere favorevole alla deliberazione
della Giunta regionale n. 242 del 7 giugno 2019, concernente: 'Presa atto
proposta Piano regionale (triennio 2019/2021) legge regionale 18/2009
«Accoglienza dei richiedenti Asilo, dei rifugiati e sviluppo sociale, economico
e culturale delle Comunità locali»'
(PARERE
N. 50)
In
data 18 luglio 2019, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la
sotto indicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 78 del 19
luglio 2019:
Legge
regionale 18 luglio 2019 n. 31, recante: 'Modifiche e integrazioni alla legge
regionale n. 21/2010'
Il
Consigliere regionale Vincenzo Antonio Ciconte, con nota dell’1 agosto 2019,
acquisita in pari data al protocollo generale n. 23280, ha rassegnato le
proprie dimissioni dal gruppo consiliare del Partito Democratico.
La
Corte Costituzionale, con sentenza n. 164 /2019, ha dichiarato non fondata la
questione di legittimità costituzionale dell’art. 4, comma 1, lettera c), della
legge della Regione Calabria 3 agosto 2018, n. 24 (Accesso al commercio su aree
pubbliche in forma itinerante mediante SCIA. Modifiche alla L.R. n. 18/1999),
promossa dal Presidente del Consiglio dei ministri, in riferimento all’art.
117, secondo comma, lettera e), della Costituzione.
La
Corte Costituzionale, con ordinanza n. 193/2019, nel giudizio di legittimità
costituzionale degli artt. 1, comma 4; 2, comma 1, lettera c); 7, comma 5; 9,
comma 1, lettere b) e c); 10, commi 1 e 2; 14, comma 1; 18; 22, comma 1; 23,
commi da 1 a 6; 26; 27; 28; 29 e 30 della legge regionale 26 giugno 2018, n. 22
(Disposizioni in materia funeraria e di polizia mortuaria), dichiara estinto il
processo.
In
data 29 luglio 2019, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto
indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 82 del 30
luglio 2019:
Regolamento
regionale n. 15 del 29 luglio 2019, concernente: 'Regolamento recante i criteri
di attuazione della L.R. n. 14/2018 – Tutela, conservazione, valorizzazione
della diversità del patrimonio di varietà, razze e ceppi microbici di interesse
agrario e alimentare del territorio calabrese'.
La
Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione
al bilancio di previsione finanziario 2019-2021:
Deliberazione
Giunta regionale n. 308 del 12.7.2019;
Deliberazione
Giunta regionale n. 309 del 12.7.2019;
Deliberazione
Giunta regionale n. 311 del 12.7.2019;
Deliberazione
Giunta regionale n. 318 del 22.7.2019;
Deliberazione
Giunta regionale n. 319 del 22.7.2019;
Deliberazione
Giunta regionale n. 320 del 22.7.2019;
Deliberazione
Giunta regionale n. 321 del 22.7.2019;
Deliberazione
Giunta regionale n. 322 del 22.7.2019;
Deliberazione
Giunta regionale n. 323 del 22.7.2019;
Deliberazione
Giunta regionale n. 324 del 22.7.2019;
Deliberazione
Giunta regionale n. 337 del 26.7.2019
Greco - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
- la Squadra "Il Falco" di Tonino Serpa
identificata al n. 42.1 dell'ATC CS3 con richiesta prot. 157 del 05/02/2016,
richiesta del 18/07/2016, richiesta del 28.09.2016, richiesta prot. n. 1038 del
30/09/2016, richiesta prot. 740 del 28/09/2017, e da ultimo richiesta prot. n.
403 del 02/07/2019, indirizzate all'ATC CS3 e alla Regione Calabria, ha più
volte richiesto la rimodulazione della zona caccia assegnata con la
riassegnazione dei confini naturali precedentemente assegnati (sino al 2015),
come si evince dai verbali di concessione zone caccia sino al 2015;
- che sino alla data del 2015, il confine naturale
tra le due squadre era delimitato da una stradella ricadente nella zona
denominata "Lamia";
- successivamente al 2015, senza alcuna
comunicazione o atto di cessione della stessa squadra, arbitrariamente la zona
del confine "Lamia" è stata assegnata alla squadra confinante
denominata "L'Aquila" n. 42.2 di Francesco Pierri;
- attualmente, invece, il confine assegnato alle
due squadre, è rappresentato da un fossato impervio, scosceso ed occupato da
una folta vegetazione sia ad alto fusto che di sottobosco, che risulta
assolutamente impercorribile per entrambe le squadre, pericoloso e pertanto
inadatto a qualsivoglia attività sia di delimitazione che di indicazione
necessarie per avvisare l'attività della battuta di caccia in corso, come da
obbligo del disciplinare della caccia al Cinghiale previsto al comma 7 Art 9
della Comunicazione Prot. 332371 del 03/08/2018;
- attualmente l'area compresa tra la stradella ed
il fossato (arbitrariamente assegnata alla squadra Pierri) non viene utilizzata
neanche dalla squadra limitrofa assegnataria dell'area, proprio per motivi di
impercorribilità e di sicurezza;
- per i motivi di sicurezza sopra descritti, non a
caso, dal 2016 la squadra "Il Falco" non esercita più l'attività
venatoria anche nella zona "Siviero" assegnata, proprio per evitare
incidenti fra le due squadre;
Considerato che: - le richieste prot. 157 del
05/02/2016, richiesta del 18/07/2016, richiesta del 28.09.2016, richiesta prot.
n. 1038 del 30/09/2016, richiesta prot. 740 del 28/09/2017, e da ultimo
richiesta prot. n. 403 del 02/07/2019, inviate all'ATC CS3 e alla Regione
Calabria sono rimaste tutte inevase e senza alcun riscontro;
- secondo quanto prevede il regolamento che
disciplina l'esercizio venatorio per il Cinghiale (allegato alla deliberazione
n. 551 del 19/11/2018), le aree di caccia devono essere omogenee e rispettare
confini naturali ben delimitati (tra cui strade);
- pertanto, qualora sussista la possibilità di
delimitare una zona con una strada ben definita e visibile, con il massimo
della sicurezza, appare chiaro che risulta più idoneo tale confine piuttosto
che un fossato impercorribile e pericoloso;
- finora si è evitato qualsiasi incidente tra le due squadre confinanti
grazie al buon senso della squadra "Il Falco" che si è di fatto
privata di un proprio diritto di esercitare l'azione venatoria nell'area in
questione, ma ciò non esclude che un incidente ben potrebbe verificarsi se
persiste l'attuale assegnazione delle zone tra le due squadre -:
1) se l'ATC CS3 e la Regione Calabria abbiano
riscontrato le richieste prot. 157 del 05/02/2016, richiesta del 18/07/2016,
richiesta del 28.09.2016, richiesta prot. n. 1038 del 30/09/2016, richiesta
prot. 740 del 28/09/2017, e da ultimo richiesta prot. n. 403 del 02/07/2019;
2) quali siano le ragioni che hanno determinato nel
2016 la modifica dei confini (siano a quel momento esistenti) tra le due
squadre, senza alcun preavviso e/o comunicazione e/o atto di cessione;
3)quali siano le azioni messe in campo e/o previste
per evitare incidenti tra le due squadre e per consentire l'esercizio venatorio
in tutta sicurezza per entrambe le squadre e per i terzi su tutte le aree di
caccia delle zone assegnate;
4)se invece non sia opportuno, proprio per i motivi
di sicurezza sopra descritti, ripristinare lo stato dei confini tra le due
squadre prima dell'arbitraria modifica avvenuta nel 2016, riassegnando la zona
del confine "Lamia" (comprendente la strada) ad entrambe le squadre.
(492; 15/07/2019)
Nicolò - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
il sottoscritto in data 07.06.2019 interrogava il
Presidente della Giunta regionale al fine di conoscere gli interventi
effettuati e quelli da esperire in ordine al settore della depurazione,
versante in una situazione di estrema criticità, ascrivibile anche
all'insufficiente depurazione dei reflui urbani e agli scarichi illegali;
considerato che: a tutt'oggi non è pervenuta
risposta scritta;
ritenuto che: dai dati resi noti da Goletta Verde, relativi ai
campionamenti eseguiti lungo le coste, si evince che 13 punti superano il
valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione, in
particolare, nella provincia di Reggio Calabria sono tre i punti inquinati, a
Brancaleone in località Sabbie bianche alla foce del fiume Pantano Grande, al
Lido comunale di Reggio, alla foce del torrente Caserta, e a San Ferdinando
alla foce del fiume Mesima -:
quali interventi urgenti si intendono adottare al
fine di superare le ataviche criticità del sistema depurativo regionale, in una
logica volta a valorizzare le potenzialità turistiche del territorio costiero.
(493; 19/07/2019)
Nicolò - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
- in data 28 febbraio 2019 il sottoscritto
interrogava il Presidente della Giunta regionale al fine di conoscere le
iniziative esplicate e quali quelle da adottare in merito al rinnovo del
contratto in esame;
- in data 22 marzo 2019 perveniva risposta a firma
congiunta del dirigente generale Pallaria e del dirigente UOA Siviglia nella
quale si afferma che presso l'ufficio di Gabinetto è stato istituito un tavolo
per il rinnovo del contratto in esame a cui sono state invitate tutte le sigle
sindacali firmatarie;
Considerato che: - in data 29 marzo 2019 è
pervenuta al sottoscritto una lettera a firma del Segretario della UGL
Agroalimentare Calabria con la quale si rende noto il mancato invito al
predetto tavolo, pur essendo sigla sindacale firmataria del contratto
integrativo vigente ed applicato;
- lo scorso 17 giugno, al fine di ottenere
chiarimenti in merito, erano stati convocati in Commissione speciale di
Vigilanza, su richiesta del sottoscritto, i dirigenti dei dipartimenti
interessati, Pallaria e Siviglia, che hanno presentato giustificazione per la
loro assenza;
- seppur nuovamente convocati in audizione il 22
luglio c.a., i dirigenti Pallaria e Siviglia hanno ancora una volta disertato i
lavori della Commissione, impedendo alla stessa di procedere;
Ritenuto che: - in data 22 luglio 2019, presso
l'Ufficio del Presidente della Giunta regionale, è stata raggiunta, dopo una
trattativa lunga 2 anni, l'intesa per il rinnovo del contratto de quo,
sottoscritta dagli Enti datoriali (Azienda Calabria Verde, Urbi Calabria e Ente
Parco Naturale regionale delle Serre) e dai soli rappresentanti sindacali di
Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil, con esclusione dell’Ugl;
Rilevato che: - ai sensi dell'art. 4, comma 6,
della L. R. 25/2013 la Giunta regionale esercita la vigilanza sull'Azienda
Calabria Verde per il tramite del dipartimento cui afferisce l'unità
organizzativa competente sulle attività in materia di politiche della montagna,
foreste e forestazione;
il sottoscritto Consigliere regionale interroga il Presidente della
Giunta -:
- i motivi per i quali la sigla sindacale UGL è
stata esclusa dal tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto in
esame, pur essendo firmataria del contratto vigente ed applicato.
(494; 25/07/2019)
Pedà - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
- in data 24.11.2014 si sono svolte le elezioni
regionali della X legislatura calabrese;
- più volte sia per iscritto che anche verbalmente in
Consiglio regionale Le abbiamo chiesto notizie sull'avvio delle procedure
necessarie ad un regolare svolgimento per il rinnovo del Consiglio regionale;
- a tutt'oggi la S.V. non ha dato tempi certi sulla convocazione delle
elezioni e sull'avvio di tutti gli iter procedurali che richiedono una
tempistica ben definita compreso per le coalizioni che non avessero già
individuato il candidato a Presidente della Regione l'iter delle elezioni
primarie previste dalla legge regionale 12 agosto 2009 n.25 -:
se sono stati adottati gli opportuni provvedimenti
atti a: Predisporre tutte le procedure necessarie ad un regolare svolgimento
per le elezioni del rinnovo del Consiglio regionale, comprese le procedure per
le elezioni primarie così come previsto dalla legge regionale n.25 del 12
agosto 2009.
(495; 31/07/2019)
Gallo
- Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
•
con delibera ANAC n. 608 del 3 luglio 2019, pubblicata sul sito istituzionale
il 10 luglio 2019, l'ANAC ha accertato in ordine alle motivazioni che hanno
portato alle dimissioni da RPCT p.t. della Regione Calabria, avv. Francesca
Palumbo, che: a)"Quanto rappresentato dai vari Organi e Uffici
dell'Amministrazione regionale, unitamente a quanto emerso dalla copiosa documentazione
in atti, conferma l'adempimento da parte del RPCT dimissionario dei
poteri/doveri che gli spettavano a norma dell'art. 1, commi 7 e 10, l.
190/2012, e la violazione da parte del Dipartimento "Affari generali e del
Personale", dell'UPD e suoi componenti (dirigenti del settore "Affari
generali" e del settore "Gestione giuridica del personale") del
dovere di collaborazione e d'informativa con il RPCT nonché di quello del
rispetto della misura della rotazione straordinaria, prevista nel PTPC
dell'Amministrazione 2018/2020, da adempiersi, nel caso di specie, mediante
l'invio di report contenente gli esiti dell'attività di monitoraggio sui casi
di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura
corruttiva nei confronti di dipendenti regionali, segnalando i casi ed
eventuali provvedimenti di rotazione e/o assegnazione ad altro settore
(adottati dai dirigenti apicali dei dipartimenti o strutture equiparate
coinvolti)";
b)"L'omessa
attuazione del monitoraggio, prima, e l'omessa comunicazione al RPCT, poi,
hanno comportato la violazione di specifici doveri in materia di prevenzione
della corruzione incombenti sull'UPD e sul Dipartimento "Organizzazione e
risorse umane": - obblighi informativi previsti dall'art. 8, commi 2 e 3,
del Codice di comportamento e dai par. 3 e 4.2, Sez. I, e par. 4, Sez. II, del
PTPC 2018-2020;
-
obbligo di attuazione della rotazione straordinaria, imposti dall'art. 8, co.
1, del Codice di comportamento, dal par. 7, Sez. II, del PTPC 2018-2020 e dalla
Circolare del RPCT del 14.6.2018 (sulla rotazione del personale e
sull'attuazione del Piano). Si evince, altresì, in primo luogo, che il RPCT
dimissionario, avv. Francesca Palumbo, nominato con d.p.r. del 26.2.2018, ha
osservato le prescrizioni di cui all'art. 1, co. 10, l. 190/2012 e ha
dimostrato di aver vigilato sul funzionamento e sull'osservanza del Piano
predisposto dal precedente RPCT, di avere comunicato agli uffici le misure da
adottare e relative modalità e di avere vigilato sull'osservanza del Piano;
si
esclude, dunque, una sua responsabilità, ex art 1, commi 12 e 14, l. 190/2012.
In secondo luogo, non solo l'omessa collaborazione ma anche l'attività ostativa
dell'UPD e del Dipartimento "Organizzazione e Risorse Umane" con il
RPCT nell'attività di monitoraggio sui procedimenti disciplinari e penali
riguardanti il personale regionale e, più in generale, nell'attività
informativa al RPCT. Si registra, inoltre, attività di omessa collaborazione
degli stessi con il RPCT nell'attuazione delle altre misure di prevenzione
della corruzione, tra cui, rotazione ordinaria per l'anno 2018 e programmazione
per l'anno 2019, mappatura dei processi anno 2018, rotazione straordinaria,
oltre a rilevarsi, altresì, la segnalazione sull'omessa attuazione delle altre
misure di prevenzione della corruzione in relazione alle dichiarazioni
d'inconferibilità e incompatibilità per incarichi dirigenziali, pantouflage,
conflitto d'interessi, patto d'integrità negli affidamenti, monitoraggio dei
tempi procedimentali, rapporti amministrazione/soggetti esterni, incarichi per
collaudi, formazione di commissioni/uffici, conferimento incarichi in caso
condanna penale per delitti conto la PA;
incarichi
extra ufficio autorizzati o conferiti ai dipendenti";
c)
a ciò si deve aggiungere "il contrasto dell'OIV con il RPCT sulla sua
valutazione, la modifica unilaterale degli obiettivi strategici e di
performance da parte del Dg del Dipartimento "Organizzazione e risorse
umane" e dell'Assessore competente, l'omesso intervento della governance
sulle omissioni loro denunciate dal RPCT, che tratteggiano una situazione di
completo isolamento del RPCT in cui questi si è trovato a operare, privo anche
di un'adeguata struttura organizzativa";
•
tale ricostruzione della vicenda, che tratteggia un quadro poco edificante dei
rapporti istituzionali esistenti all'interno della Giunta Regionale, diverge
notevolmente da quella effettuata dall'Assessore al Personale nella risposta
all'interrogazione n. 438 del 19/02/2019 e pubblicata sul sito istituzionale
del Consiglio Regionale, nella quale in ordine alle motivazioni delle
dimissioni del RPCT p.t., avv. Francesca Palumbo, si sostiene che "con tre
missive del 3 ottobre 2018, 21 novembre 2018 e 18 dicembre 2018, la dott.ssa
Francesca Palumbo rimetteva l'incarico lamentando nella prima nota la scarsa
collaborazione del Dipartimento Organizzazione e Risorse umane, nella seconda
oltre la scarsa collaborazione del dipartimento personale anche il contenuto di
una nota dell'OIV nella quale il citato organismo suggeriva una modifica regolamentare
che andava ad incidere in maniera significativa sull'incarico della RPCT in
termini di autonomia ed in termini di disincentivazione allo svolgimento
dell'incarico ed, infine, nell'ultima nota, la RPCT, lamentava la scarsa
collaborazione da parte dell'Ufficio procedimenti disciplinari. Sempre
nell'ultima nota, faceva presente, lamentandosi per la sua immagine, che erano
apparsi articoli di giornale, precisamente su Corriere della Calabria, in cui
l'avv. Tassone, dirigente del settore giuridico, membro dell'UPD, metteva in
dubbio la legittimità della nomina come RPCT (richiamando la delibera di
nomina). In virtù dell'ultima nota, lo scrivente Assessore, con pec del 18
dicembre 2018, ore 15.34, scriveva al dipartimento ORU chiedendo informazioni
dettagliate su quanto lamentato dalla RPCT nelle tre note, al fine di avere
elementi per poter relazionare alla Giunta. Con pec del 4 gennaio 2019, il
Dirigente Generale del Dipartimento ORU relazionava ampiamente, confutando le
lagnanze della dott.ssa Palumbo. Alla prima Giunta utile, cioè in data 10
gennaio 2019 lo scrivente Assessore relazionava sulla questione e cioè circa la
volontà di dimettersi della dott.ssa Palumbo da responsabile
dell'anticorruzione, spiegandone i motivi, e facendo altresì presente quanto
confutato dal dipartimento personale. In quella occasione, la Giunta, anche in
virtù del fatto che è in itinere un procedimento all'Anac sulla questione, non
entrando nel merito, decideva, vista la poca serenità della dott.ssa Palumbo ad
espletare l'incarico, di accogliere le dimissioni dando mandato al Dipartimento
personale di procedere con l'avviso per la manifestazione dell'incarico di
RPCT";
•
poiché l'ANAC ha chiuso il procedimento all'epoca dei fatti in itinere,
rigettando in toto la ricostruzione dei fatti effettuata dall'assessore al
Personale ed ha accertato la commissione da parte di alcuni dirigenti di
"condotte di contrasto al RPCT pro tempore;
dell'omessa
collaborazione con il RPCT pro tempore nell'attività di monitoraggio dei
procedimenti penali e disciplinari per condotte di natura corruttiva;
dell'omessa
attuazione della rotazione straordinaria, sia in relazione ai provvedimenti di
rotazione che alle attività ad essa propedeutiche;
"
invitando contestualmente la Regione a "vigilare al fine di garantire al
RPCT effettivi poteri d'interlocuzione e controllo su tutta la struttura
organizzativa ed evitare la delegittimazione del ruolo del RPCT all'interno
dell'Amministrazione;
a
valutare l'opportunità di avviare un procedimento disciplinare per violazione
delle misure di prevenzione della corruzione previste nei piani triennali di
prevenzione della corruzione e della trasparenza nei confronti dei dirigenti,
poiché la violazione delle misure anticorruzione, oltre che costituire
violazione del codice di comportamento, è fonte, ex se, di responsabilità
disciplinare e costituisce, come tale, un'autonoma fattispecie d'illecito
disciplinare (ex artt. 1, co. 14, l. 190/2012 e 54, co. 3 d.lgs. 165/2001);
tali
disposizioni si applicano anche ai dirigenti e personale a essi equiparato e
sono fonte di responsabilità dirigenziale (ex art. 21 d.lgs. 165/2001)";
tanto
premesso, interpella il Signor Presidente della Giunta regionale calabrese
per
sapere:
•
se il Governo regionale, nella persona del Presidente della Giunta regionale,
sia a conoscenza della situazione;
•
se ritenga quanto esposto coerente con l'indirizzo politico ed il programma di
governo;
•
quali provvedimenti si ritenga di dover assumere, nel termine di 30 giorni prescritto
dall'Anac, al fine di dar corso alle prescrizioni da questa dettate.
(44;
30/07/2019)
Il
Consiglio Regionale,
premesso
che:
-
l'articolo 15, comma 3 del D.Lgs. n. 267/2000 (Testo Unico enti locali) prevede
che lo Stato eroghi appositi contributi straordinari per i dieci anni
decorrenti dalla fusione stessa, commisurati ad una quota dei trasferimenti
spettanti ai singoli comuni che si fondono;
-
dal 2013, con l'articolo 20 del D.L. n. 95/2012, tale contributo straordinario
è commisurato al 20 per cento dei trasferimenti erariali attribuiti per l'anno
2010 nel limite degli stanziamenti finanziari allora previsti;
-
la commisurazione del contributo spettante a ciascun comune è stata poi
innalzata al 40 per cento dei trasferimenti attribuiti nel 2010 nel 2016 (art.
1, commi 17-18, legge n. 208/2015), al 50 per cento nel 2017 (art. 1, comma
447, legge n. 232/2016) e, da ultimo, al 60 per cento dei trasferimenti
erariali attribuiti per l'anno 2010 a decorrere dal 2018 (art. l, comma 868,
legge n. 205/2017);
-
è stato inoltre previsto un limite massimo al contributo medesimo per ciascun
beneficiario che, fissato dal D.L. n. 90/2014 nella misura non superiore a 1,5
milioni di euro per le fusioni realizzate dal 2012, è stato, dal 2016,
rideterminato nella misura non superiore a 2 milioni di euro per ciascun
beneficiario (art. 1, comma 18, legge n. 208/2015);
-
a decorrere dal 2018, dunque, ai comuni risultanti da fusione o da fusione per
incorporazione spetta un contributo pari al 60% dei trasferimenti erariali
attribuiti per l'anno 2010, nel limite massimo di 2milioni del contributo per
ciascun beneficiario, stabilito dal comma 17, lettera b), legge n. 208/2015;
-
nella legge di bilancio dello Stato il riparto delle risorse per l'anno 2019 ha
mantenuto stabile a poco più di 46milioni di euro il fondo di premialità per le
fusioni, nonostante queste siano aumentate negli ultimi anni;
-
il mancato adeguamento del riparto delle risorse al numero di comuni derivanti
da fusione ha causato tagli pesantissimi ai nuovi enti locali;
-
Corigliano-Rossano e Casali del Manco hanno subito un taglio pesantissimo alle
risorse previste per la fusione. Una situazione che mette pesantemente a
rischio la stabilità economica degli enti e la possibilità di offrire servizi
alla comunità.
Impegna la Giunta regionale
ed
il Presidente della Giunta regionale: - a chiedere al governo un immediato
adeguamento nel riparto delle risorse 2019 a tutti comuni derivanti da fusione
nella misura prevista dall'art. 1 commi 17-18 della legge n.208/2015;
-
stanziare nel bilancio regionale, a compensazione parziale di quanto toccherà a
Casali del Manco e Corigliano-Rossano in meno sull'apposito fondo nazionale, un
contributo una tantum per il 2019: di 200.000 euro, per la prima, e di 500.000
euro, per la seconda.
(162;
01/08/2019) Greco
Guccione
- Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
•
lo sviluppo sostenibile passa attraverso una giusta e consapevole gestione
dell'acqua, una delle più grandi ricchezze di cui abbiamo disposizione e che
può avere delle enormi ricadute su tutti i settori più competitivi del nostro
Paese;
•
l'acqua è una componente essenziale della produzione agroalimentare: la nostra
agricoltura può essere sempre più competitiva e non può fare almeno di questa
straordinaria risorsa;
•
il ruolo fondamentale della risorsa idrica e la corretta gestione dei Consorzi
di bonifica rappresentano uno strumento di gestione e tutela del territorio,
dell'ambiente e delle acque sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo,
perché solo la gestione collettiva permette di regolare in modo razionale ed
efficiente la distribuzione e il monitoraggio costante dell'uso delle acque;
•
una gestione efficiente delle risorse idriche è la vera missione che dobbiamo
affrontare;
•
siamo già in ritardo rispetto ai cambiamenti climatici che rischiano di
cambiare il modo di fare e di pensare all'agricoltura;
•
un'agricoltura competitiva su tutti i mercati si deve attrezzare per
fronteggiare i crescenti problemi di siccità e di carenza idrica causati dai
cambiamenti climatici e, al contempo, per proteggere e tutelare il territorio;
•
la gestione dell'acqua per l'irrigazione deve essere sostenuta sia da politiche
nazionali che europee. L'irrigazione in Italia e in Calabria costituisce una
condizione fondamentale per avere un'agricoltura che rimanga competitiva sui
mercati globali;
•
si calcola che le produzioni irrigue valgano oltre l'85 per cento del valore
agricolo complessivo ed è pertanto una risorsa decisiva per il reddito delle
imprese agricole;
•
le competenze affidate (difesa del suolo e gestione acqua irrigua) ai Consorzi
di bonifica, enti pubblici di autogoverno, che sono attivi su 17 milioni di
ettari di pianura e collina dell'Italia, assicurano l'irrigazione collettiva su
3,3 milioni di ettari, gestiscono 2 mila km di canali naturali e artificiali e
754 impianti idrovori;
•
in Calabria gli undici consorzi di bonifica presenti assicurano 10.580 chilometri
quadrati di territorio servito (il 70,2 della regione);
590.921.251
di volume stagionale utilizzazione risorsa irrigua;
330
mila consorziati;
7000
chilometri di condotte irrigue;
2500
chilometri di canali di colo;
11
dighe, 132 vasche di accumulo e 104 pozzi, 77 impianti di sollevamento, 7
idrovote;
8.558.018,11
Kwh produzione annua energia idroelettrica degli impianti in funzione;
Si interroga la S.V. - :
quali
iniziative urgenti intende adottare: per rilanciare e riformare il sistema dei
Consorzi di bonifica calabresi che hanno un ruolo determinante per la tutela,
la salvaguardia, la pianificazione strategica del territorio anche attraverso
la modifica della legge regionale del 23 luglio 2003 numero 11
"Disposizioni per la bonifica e tutela del territorio rurale - Ordinamento
dei consorzi di bonifica". I Consorzi di bonifica possono essere uno
strumento per costruire un modello diverso ed efficiente di sviluppo.
(489;
08/07/2019)
Risposta:
“In riferimento all'interrogazione n. 489
del 8/47/19, a firma dell’on. Guccione, nel ribadire e rimarcare l'importante,
oltre che insostituibile, ruolo svolto dai Consorzi di Bonifica calabresi in
merito a tutte le competenze e gli ambiti di pertinenza tra cui la gestione
delle reti irrigue, delle opere pubbliche di irrigazione, delle opere
idrauliche, delle dighe ecc. si specifica quanto segue.
Il Dipartimento Agricoltura e Risorse
Agroalimentari è pienamente consapevole del fatto che una accurata e
appropriata gestione della risorsa "acqua" avrebbe delle certe
ricadute su vari settori produttivi tra cui, in primis, quello agricolo ed
agroalimentare.
La corretta gestione della risorsa
acqua da parte dei Consorzi di bonifica permetterebbe, altresì, un razionale e
regolare uso e monitoraggio della stessa anche con un'attenzione rivolta alla
repentina, spesso imprevedibile, evoluzione dei cambiamenti climatici in atto
spesso cause di problemi al territorio.
In merito alle "iniziative
adottate al fine di rilanciare e riformare il sistema dei Consorzi di bonifica
calabresi" non v'è dubbio circa la volontà, da parte di questa
amministrazione regionale, di valorizzare gli stessi al fine di coinvolgerli
sempre di più nella gestione di tutte quelle attività assegnatagli dalla legge.
Sì coglie l'occasione per ribadire che,
nel quadro della strategia regionale adottata per ridare dignità al lavoro
fatto dai consorzi, si sta tentando di risolvere ataviche problematiche
debitorie (Debiti Forestazione), con una modalità di approccio concertata e
condivisa. Giova ricordare, a tal proposito, che, grazie alla ricostituzione e
la ristrutturazione della commissione di controllo sui consorzi di bonifica ai
sensi della legge 11/2013, composta dal dipartimento bilancio e agricoltura e
risorse agroalimentari, si è pervenuti all'approvazione della DGR n. 335 del
2019 "Disposizioni per le attività" di
verifica delle posizioni debitorie
della Regione Calabria nei confronti dei consorzi di bonifica per la
realizzazione di attività’ di forestazione.
Periodo 2001-2010.
"In un quadro di pianificazione
strategica, salvaguardia e tutela del territorio, appare, altresì, utile
ricordare il pieno coinvolgimento dei Consorzi di Bonifica anche attraverso
l'attuazione del PSR:
a) il
Bando della Misura 4.3.2, in corso di pubblicazione, inerente "Investimenti
in infrastrutture per una gestione efficiente delle risorse irrigue", con
una posta
di circa 10,5 milioni di Euro;
b) il
Bando della Misura 5.1.1, di importo pari a 6 milioni di euro circa ed
esclusivamente affidato ai consorzi di
bonifica per interventi di risanamento idraulico - ambientale;
c) il
Bando della Misura 4.3.1 che coinvolge I medesimi enti consortili nell'ambito
dei l'efficientamento della viabilità interpoderale per un importo di 2 milioni
di euro circa nel 2016 e di 3 milioni di euro nel 2017.
Tale impostazione, mirata ad orientare
una gestione ottimale delle acque nel campo irriguo, si richiama ai
fondamentali principi del risparmio idrico, dell'uso razionale e corretto delle
risorse idriche in un'ottica che deve necessariamente contribuire ad avere
ricadute positive su tutti ì settori produttivi.”
Dott.
Giacomo Giovinazzo (Il Dirigente Generale)
Il Consiglio regionale,
vista la deliberazione n. 40 del 15 luglio 2019, con la
quale l’Ufficio di Presidenza ha proposto al Consiglio regionale l’approvazione
del Bilancio Consolidato del Gruppo di Amministrazione Pubblica del Consiglio
regionale della Calabria per l’esercizio 2018;
premesso che il Bilancio consolidato è un documento
contabile che rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione
finanziaria e patrimoniale e il risultato economico della complessiva attività
svolta dall'Ente attraverso le proprie articolazioni organizzative, i suoi enti
strumentali e le sue società controllate e partecipate ed è riferito alle
risultanze contabili alla data del 31 dicembre dell'esercizio cui si riferisce;
richiamati:
- l'articolo
67 del D. Lgs. n. 118/2011, che, al comma 1, ribadisce l'autonomia contabile
del Consiglio regionale che deve essere assicurata dalle Regioni sulla base
delle disposizioni statutarie e, al comma 2, prevede che il Consiglio regionale
adotti il medesimo sistema contabile degli schemi di bilancio della Regione,
adeguandosi ai principi contabili generali ed applicati allegati al D.Lgs. n.
118/2011;
- gli
articoli 11-bis e 68 del D. Lgs. n. 118/2011, che normano la redazione da parte
della Regione del bilancio consolidato con i propri enti, aziende, organismi
strumentali, società controllate e partecipate, prevedendo che il Consiglio
regionale lo approvi entro il 30 settembre dell'anno successivo all'esercizio a
cui si riferisce;
- l'allegato
4/4 al D. Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii. recante il "Principio contabile
applicato concernente il bilancio consolidato", che definisce il perimetro
dei soggetti da ricomprendere nel bilancio consolidato, le attività dirette ad
uniformare i bilanci da consolidare, le modalità di consolidamento ed il
contenuto della nota integrativa al bilancio consolidato;
- l'art.
77, comma 1, del nuovo regolamento di amministrazione e contabilità, che
stabilisce che: "Successivamente all'approvazione del rendiconto,
l'assemblea legislativa approva il bilancio consolidato di gruppo del Consiglio
regionale con la società controllate e partecipate secondo le modalità e gli
schemi previsti dal D. Lgs. n., 118/2011";
- il
comma 3 del suddetto articolo 77, che recita: "Il bilancio consolidato è
approvato dal Consiglio regionale entro il 31 agosto dell'anno successivo
all'esercizio di riferimento ";
- l'art.
79, commi 2 e 3, del nuovo regolamento di amministrazione e contabilità, che
stabiliscono rispettivamente che:
"2. Entro il 15 luglio di ciascun anno (...) il
dirigente del Settore Bilancio e Ragioneria elabora lo schema di bilancio
consolidato, secondo le modalità indicate nel principio contabile applicato
concernente il bilancio consolidato di cui all'allegato 4/4 al d. Igs 118/2011,
da approvare con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza entro il 31 luglio.
3. La deliberazione di cui al comma 2 e lo schema del
bilancio consolidato sono sottoposti all'esame dell'organo di revisione che,
entro venti giorni dalla ricezione, redige la relazione di cui all'articolo 77,
comma 2, del presente regolamento";
viste:
- la
deliberazione del Consiglio regionale n. 276 del 19.12.2017, di approvazione
del Bilancio di previsione 2018-2020;
- la
deliberazione del Consiglio regionale n. 407 del 24.06.2019 di approvazione del
rendiconto dell'esercizio finanziario 2018 e della relazione sulla gestione;
rilevato che al punto 3.1 del Principio contabile
applicato concernente il bilancio consolidato è disposto che, a decorrere
dall'esercizio 2017, sono considerati rilevanti e, quindi, devono essere
inclusi nel bilancio consolidato delle pubbliche amministrazioni, gli enti e le
società totalmente partecipati dalla capogruppo, società in house e gli enti
titolari di affidamento diretto da parte dei componenti del gruppo, a
prescindere dalla quota di partecipazione;
considerato che:
- il
Consiglio regionale detiene la partecipazione totalitaria nella società in
house "Portanova S.P.A.";
- l'Ufficio
di Presidenza, con deliberazione n. 29 del 28 maggio 2019, ha approvato
l'aggiornamento degli elenchi dei componenti del Gruppo Amministrazione
Pubblica del Consiglio regionale della Calabria e del perimetro di
consolidamento per l'esercizio 2018;
visto lo Statuto regionale approvato con legge
regionale 19 ottobre 2004, n. 25 e ss.mm.ii., ed in particolare l'art. 23;
visto il nuovo regolamento di amministrazione e
contabilità del Consiglio regionale, approvato con deliberazione consiliare n.
190 del 4 maggio 2017, aggiornato con deliberazione consiliare n. 342 del 28
settembre 2018;
esaminati gli allegati 1 e 2 della presente
deliberazione, contenenti rispettivamente:
- conto
economico consolidato e stato patrimoniale consolidato (Allegato 1);
- relazione
sulla gestione consolidata che comprende la Nota integrativa (Allegato 2),
elaborati in attuazione del principio 4/4 al D. Lgs.
23 giugno 2011, n. 118 e redatti secondo gli schemi e gli allegati previsti
dall'art. 11-bis e dall'allegato 11 del decreto stesso;
PRESO ATTO del verbale n. 264 del 30 luglio 2019, con
cui il Collegio dei revisori dei conti del Consiglio e della Giunta regionale
ha espresso parere favorevole al bilancio consolidato del Consiglio regionale
per l’esercizio 2018, redatto ai sensi del D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii
(Allegato 3);
delibera
- di
approvare il bilancio consolidato 2018 del Consiglio regionale della Calabria,
ai sensi del D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii., unitamente ai relativi allegati,
richiamati in premessa, che costituiscono parte integrante e sostanziale del
presente provvedimento;
- di
trasmettere la presente deliberazione ed i relativi allegati alla Giunta regionale,
ai sensi dell’articolo 77, comma 4 del Regolamento interno di amministrazione e
contabilità del Consiglio regionale.
Il Consiglio regionale,
vista la delibera di Giunta regionale n. 192 del 21.05.2019
recante: "Bilancio di previsione dell'ARSAC (Agenzia Regionale per lo
Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese) 2019/2021. Trasmissione proposta al
Consiglio regionale";
premesso che:
- la
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria), all'articolo 57, comma 3, dispone che i
bilanci degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati
entro il 10 settembre di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta
regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere
favorevole, li inviano entro il successivo 20 settembre al Dipartimento
"Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria
competenza;
- la
Giunta regionale entro il 15 ottobre trasmette i bilanci al Consiglio regionale
per la successiva approvazione entro il 30 novembre, a norma dell'articolo 54,
comma 5, lettera b) dello Statuto;
visti:
- la
legge regionale 20 dicembre 2012, n. 66 (Istituzione dell'Agenzia Regionale per
lo sviluppo dell'agricoltura e disposizioni in materia di sviluppo
dell'agricoltura);
- la
legge regionale n. 8/2002 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della
regione Calabria);
- l'articolo
54, comma 5, lettera b), dello Statuto della regione Calabria;
- il D.Lgs.
n. 118/2011, per come modificato e integrato dal D. Lgs. n.126/2014;
tenuto conto che il Revisore unico dei conti dell'Ente
ha espresso parere favorevole all'approvazione del bilancio di previsione
2019/2021. L'organo di controllo:
- ha
rilevato la coerenza, la congruità e l'attendibilità contabile delle previsioni
di bilancio e dei programmi e dei progetti;
- ha
verificato che il bilancio è stato redatto nell'osservanza delle norme di
legge;
- indica
e suggerisce di effettuare una ricognizione del contenzioso esistente a carico
dell'azienda, formatosi negli esercizi precedenti e nel corrente, onde valutare
il criterio di accantonamento, così come previsto dal principio applicato della
contabilità finanziaria, ed eventualmente accantonare anche altre somme in
futuro;
- richiama
l'Azienda al rispetto della tempistica prevista dalle norme di legge per i
termini di approvazione dei documenti contabili;
- invita
l'ente a dotarsi di un regolamento aggiornato, per quanto riguarda il
conferimento di incarichi esterni e di collaborazione esterna al fine di
disciplinare tali incarichi;
considerato che il dipartimento Agricoltura ha
espresso parere favorevole al bilancio di previsione esercizio 2019/2021
dell'ARSAC, con la prescrizione di contenere la spesa per gli emolumenti da
corrispondere nell'esercizio e negli anni 2020 e 2021, al fine di garantire il
rispetto del limite ex articolo 1, comma 4, della legge regionale n. 3/2015;
considerato che il dipartimento Bilancio:
• ha
rilevato:
- la
sussistenza degli equilibri di bilancio, per come definiti dal D.Lgs. n.
118/2011;
- la
quadratura delle cosiddette partite di giro e per conto terzi;
- la
presenza di un saldo finale di cassa non negativo;
• ha
raccomandato all’Ente:
- di
verificare la congruità del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità durante la
gestione dell'esercizio, provvedendo ad un sistematico aggiornamento dello
stesso, sulla base di eventuali variazioni apportate agli stanziamenti di
competenza delle voci di entrata, nonché con riferimento all'effettivo
andamento degli incassi;
- all'Ente,
a seguito dell'approvazione della procedura di riaccertamento dei residui 2018,
di provvedere alle dovute variazioni di bilancio apportando i conseguenti
correttivi al Fondo Pluriennale Vincolato per la parte corrente e capitale, di
cui al bilancio di previsione 2019-2021, nel rispetto del principio contabile
applicato della competenza finanziaria potenziata,
e, a conclusione dell’istruttoria, ha ritenuto possibile
procedere all'adozione, da parte della Giunta regionale, della proposta di
bilancio di previsione 2019-2021 dell'Azienda regionale per lo sviluppo
dell'Agricoltura Calabrese, al fine della successiva trasmissione dello stesso
al Consiglio regionale;
rilevato che la Seconda Commissione consiliare, nella
seduta del 17 giugno 2019, ha approvato il bilancio di previsione dell'ARSAC
(Agenzia Regionale Calabria per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese)
2019/2021 e i documenti ad esso allegati;
delibera
di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della I.r. n.
8/2002, il bilancio di previsione dell'ARSAC (Agenzia Regionale Calabria per lo
Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese) 2019/2021 e i documenti ad esso allegati
che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.
Il Consiglio regionale,
vista la delibera di Giunta regionale n. 193 del 21
maggio 2019 recante: "Bilancio di previsione dell'Ente per i Parchi Marini
Regionali 2019/2021 (E.P.M.R.). Trasmissione proposta al Consiglio
regionale".
viste:
- la
legge regionale n. 24/2013 che ha istituito l'Ente per Parchi Marini Regionali
la legge regionale n. 8/2002 (Ordinamento del bilancio e della contabilità
della regione Calabria);
- l'articolo
54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;
- il
D.Lgs. n. 118/2011, per come modificato e integrato dal D.Lgs. n.126/2014;
premesso che:
- la
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria), all'articolo 57, comma 3, dispone che i
bilanci degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati
entro il 10 settembre di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta
regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere
favorevole, li inviano entro il successivo 20 settembre al Dipartimento
"Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria
competenza;
- la
Giunta regionale entro il 15 ottobre trasmette i bilanci al Consiglio regionale
per la successiva approvazione entro il 30 novembre, a norma dell'articolo 54,
comma 5, lettera b) dello Statuto;
tenuto conto che:
- con
decreto del Presidente della Giunta regionale n. 195 del 20/12/2016 è stato
nominato il Commissario Straordinario dell'Ente per i Parchi Marini Regionali,
al fine di addivenire all'accorpamento dei cinque parchi marini della Regione
Calabria nell'ente unico Ente per i Parchi Marini Regionali;
- con
decreto n. 138 del 12/12/2017 il Presidente della Giunta regionale ha
provveduto a costituire il nuovo Ente trasferendo tutti i diritti attivi e
passivi nonché i beni mobili e immobili e le risorse finanziarie degli
accorpati 5 parchi marini regionali;
- con
deliberazione di Giunta regionale n. 318 del 19/07/2018 è stato approvato lo
statuto dell'Ente;
considerato che il Revisore unico dei conti,
nell'esprimere parere favorevole sulla proposta di bilancio di previsione
2019-2021, ha verificato che il bilancio è stato redatto nell'osservanza delle
norme di legge, dello statuto dell'Ente, del regolamento di contabilità, delle
norme del D. Lgs. n. 118/2011 e dei relativi principi contabili applicati
allegati al decreto; altresì ha rilevato la coerenza, la congruità e
l'attendibilità contabile delle previsioni di bilancio;
considerato che il dipartimento vigilante
"Ambiente e Territorio" ha rilevato:
- che
relativamente all'applicazione della normativa in materia di contenimento della
spesa, atteso che l'anno 2019 costituisce il primo esercizio di effettiva
attività dell'ente, non risulta possibile determinare i limiti di spesa di cui
alla vigente normativa, posto che gli stessi potranno trovare applicazione a
partire dall'esercizio 2020 e comunque dall'esercizio in cui risulta la
specifica tipologia di spesa;
- non
risulta costituito il comitato d'indirizzo;
- l'allineamento
tra le previsioni di entrata (relative alla voce trasferimenti regionali) del
bilancio dell'ente e le corrispondenti voci di spesa di cui al vigente bilancio
della regione Calabria,
e, a conclusione dell'istruttoria di competenza, ha
espresso parere favorevole sul bilancio di previsione 2019-2021;
considerato che il dipartimento Bilancio:
• ha
rilevato che sussistono gli equilibri di bilancio per come definiti dal D. Lgs.
n.118/2011;
• ha
raccomandato all'Ente:
- di verificare
la congruità del fondo Crediti di Dubbia Esigibilità durante la gestione
dell'esercizio 2019, provvedendo ad un aggiornamento dello stesso, a seguito di
eventuali variazioni apportate agli stanziamenti dei capitoli di entrata, in
termini di eventuali nuove risorse di dubbia e difficile esazione;
- di
provvedere alle dovute variazioni di bilancio, a seguito del completamento
della procedura di riaccertamento dei residui per l'esercizio 2018, apportando
i conseguenti correttivi al Fondo Pluriennale Vincolato per la parte corrente e
capitale, nel rispetto del principio contabile applicato della competenza
finanziaria potenziata;
e, a seguito dell'istruttoria espletata, ha ritenuto
possibile procedere all'adozione, da parte della Giunta regionale, del bilancio
di previsione per gli esercizi 2019 - 2021 dell'Ente per i Parchi Marini
Regionali al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio
regionale, ai sensi dell'articolo 57 della legge regionale n. 8/2002;
rilevato che la Seconda Commissione consiliare, nella
seduta del 17 giugno 2019, ha approvato il bilancio di previsione dell'Ente per
i Parchi Marini Regionali 2019/2021 (E.P.M.R.) e i documenti ad esso allegati;
delibera
di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della legge
regionale n. 8/2002, il bilancio di previsione dell'Ente per i Parchi Marini
Regionali 2019/2021 (E.P.M.R.) e i documenti ad esso allegati, che
costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.
Art. 1
(Riconoscimento di un debito fuori bilancio derivante da sentenza
esecutiva)
1. Ai
sensi e per gli effetti dell'articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione
dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti
locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio
2009, n. 42), è riconosciuta la legittimità di un debito fuori bilancio del
Consiglio regionale della Calabria derivante dalla sentenza esecutiva di
condanna n. 1771/2019 emessa dal Tribunale ordinario di Roma - XI Sezione
Civile, per la somma complessiva di euro 18.175,39.
Art. 2
(Copertura finanziaria)
1. Alla
copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento della
legittimità del debito fuori bilancio di cui all'articolo 1 si provvede con le
risorse disponibili nel bilancio 2019-2021 del Consiglio regionale della
Calabria, esercizio 2019, allocate al Programma U.20.03 Capitolo 82512 Articolo
512, recante "Fondo per rischi di soccombenza spese legali, transazioni e
debiti fuori bilancio".
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio
derivanti da sentenze esecutive)
1. Ai
sensi e per gli effetti dell'articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione
dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti
locali e dei loro organismi) è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori
bilancio della Regione Calabria derivanti da sentenze o altri titoli esecutivi
equiparati non ancora oggetto di procedure esecutive di pignoramento pagate e
quietanzate dal terzo tesoriere regionale per la complessiva somma di
413.366,94 euro per come dettagliato nell'allegata tabella 1, che fa parte
integrale e sostanziale della presente legge.
Art. 2
(Copertura finanziaria)
1. Alla
copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori
bilancio di cui all'articolo 1 si provvede, per l'importo corrispondente a
413.366,94 euro, con le risorse allocate alla Missione U.20 "Fondi e
Accantonamenti" Programma 03 "Altri fondi" (U.20.03) dello stato
di previsione della spesa del bilancio 2019, per come indicato nell'allegata
tabella 1.
2. La
Giunta regionale, per la copertura di cui al comma 1, è autorizzata ad
apportare le necessarie variazioni al bilancio annuale 2019 e pluriennale
2019-2021 approvato con legge regionale 21 dicembre 2018, n. 49 (Bilancio di
previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2019-2021),
istituendo appositi capitoli di bilancio nell'ambito del documento tecnico
approvato con deliberazione di Giunta regionale n. 648 del 21 dicembre 2018,
nonché a compiere tutti gli atti necessari all'attuazione di quanto previsto
nella presente legge.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.