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X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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N. 72

 

SEDUTA Di LUNEDì 17 GIUGNO 2019

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO, DEL VICEPRESIDENTE VINCENZO CICONTE E DEL SEGRETARIO QUESTORE DOMENICO TALLINI

 

Presidenza del presidente Nicola Irto

La seduta inizia alle 16,14

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

NERI Giuseppe, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

(È approvato senza osservazioni)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Chiedo che venga inserita all'ordine del giorno la proposta di legge numero 441/10^, già assegnata alle competenti Commissioni per l’esame di merito.

Si tratta di una legge in materia di ludopatia e, in particolare, di un articolo, la cui interpretazione mi è stata sollecitata da alcuni Prefetti e da alcuni Sindaci.

Nello specifico, è necessario chiarire un dubbio interpretativo relativo agli apparecchi da considerare sensibili; infatti, un errore di battitura, indurrebbe a pensare che siano inclusi anche giochi come il flipper e il calcio balilla.

Pertanto, al fine di dirimere ogni dubbio interpretativo, si vuole chiarire che questa categoria di giochi non fa parte di quelle previste all'articolo 16.

PRESIDENTE

Sono d’accordo con lei, ma avendo riformulato l'ordine del giorno in Conferenza dei capigruppo, potremo discutere questo progetto di legge nella prossima seduta di Consiglio regionale, già calendarizzata per il 24 giugno.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Va bene.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo.

Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Chiedo l'inserimento all'ordine dei lavori di un ordine del giorno in merito ai ritardi per la realizzazione del Megalotto 3 della Statale 106 Jonica.

Si tratta di un ordine del giorno sottoscritto da molti consiglieri regionali e sicuramente da tutti i capigruppo di maggioranza e minoranza.

Chiedo, altresì, che lo stesso sia discusso come primo punto dell'ordine del giorno.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.

SERGIO Franco (Moderati per la Calabria)

Chiedo l’inserimento all’ordine dei lavori della prossima seduta di Consiglio regionale, prevista per il 24 giugno, di un ordine del giorno che ho appena depositato e che riguarda la situazione dei lavoratori di cui alla legge regionale numero 15/2008.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente. Come stabilito in Conferenza dei capigruppo, chiedo l’inserimento all'ordine dei lavori di un ordine del giorno firmato dal sottoscritto, ma condiviso dalla stragrande maggioranza dei colleghi consiglieri di maggioranza e di opposizione, relativo alla chiusura delle Scuole di specializzazione dell'Università Magna Graecia di Catanzaro.

Ho chiesto che venga discusso oggi perché i tempi sono ristretti e, qualora si possa fare qualcosa, è necessario che l'Aula ne prenda atto ed eventualmente deliberi in tal senso.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Chiedo che venga inserita all'ordine del giorno la proposta di legge numero 444/10^ recante: “Modifiche della legge regionale 7 novembre 2017, numero 42” in merito alla proroga della liquidazione dell’Afor.

PRESIDENTE

Votiamo l'inserimento di questi ordini del giorno, così come concordato in Conferenza dei Capigruppo.

Gli ordini del giorno sono inseriti e saranno discussi dopo la trattazione dei progetti di legge.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

Chiedo che venga inserita all'ordine del giorno una proposta di legge per richiamare l’attenzione del Governo nazionale sul completamento della famosa diga del Melito e per creare fin da subito le condizioni di procedere alla pulizia all'interno del cantiere sospeso.

PRESIDENTE

In Conferenza dei capigruppo si era discusso anche di questa proposta di legge che è inserita.

Ordine del giorno numero 58/10^ “Sui ritardi nella realizzazione del Megalotto 3 della Statale 106 Ionica”

PRESIDENTE

Avviamo la discussione, che vuole essere anche un momento di dibattito del Consiglio regionale, sull'ordine del giorno presentato e firmato dal consigliere Gallo e dagli altri consiglieri capigruppo.

Cedo la parola al consigliere Gallo per illustrare l’ordine del giorno.

Prego, consigliere Gallo.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Insieme ai colleghi capigruppo di maggioranza e di minoranza, abbiamo deciso di presentare questo ordine del giorno perché dai resoconti parlamentari e giornalistici di questi ultimi giorni è emersa l'ipotesi di un rinvio quasi sine die dell'apertura dei lavori del Megalotto 3 sulla Strada Statale 106 che collegherà Sibari-Roseto; un tracciato di 34 chilometri composto da una strada a due corsie per ogni senso di marcia e che costituirebbe l'ultimo collegamento di questa tipologia in un corridoio europeo che in tutto il suo percorso, addirittura fino a Palermo, è a quattro corsie.

L'unico tratto di strada che attualmente collega territori molto lontani e passa attraverso il territorio della sibaritide – quindi Sibari-Roseto, sibaritide-alto ionio – è questo, per il quale ormai da tempo immemore ci sono stati notevoli impegni di spesa, approvazioni di progetti a seguito di iter lunghissimi che hanno visto coinvolti gli Enti locali, il Ministero delle infrastrutture presso il Consiglio nazionale dei lavori pubblici, il Ministero dell'Ambiente, quindi tutta una serie di percorsi e di procedimenti amministrativi che sembravano aver visto il momento finale nella scelta del contraente generale allorquando si è espletata la gara.

Quest’Aula si è occupata in tante circostanze di questo argomento; ci sono state varie interpellanze da parte di colleghi, qualcuna anche da parte del sottoscritto e, l’ultima circostanza, nel settembre 2018 ha visto un'interpellanza nella quale la Giunta regionale assicurava che, comunque, entro il 16 marzo 2019 avrebbe avuto luogo la consegna del progetto esecutivo in modo da consentire ad Anas di approvarlo nel periodo successivo e far sì che, addirittura, i lavori potessero iniziare inderogabilmente entro l'11 novembre 2019.

Tali impegni, chiaramente, non sono stati mantenuti.

A questo punto, diventa impossibile rispettare questo cronoprogramma ed il mancato avvio dei lavori è già causa di grandi e gravi preoccupazioni da parte delle popolazioni e delle amministrazioni locali.

È chiaro che lo svolgimento di questi lavori potrebbe essere un'occasione di crescita per l’asfittica economia locale, anche dal punto di vista economico.

Questa preoccupazione è stata ulteriormente aggravata dai lavori parlamentari della scorsa settimana, nel corso dei quali la maggioranza di Governo – peraltro, una maggioranza di Governo a guida Movimento Cinque Stelle e Lega - e il Ministro dei lavori pubblici, Toninelli, che è un ministro del Movimento Cinque Stelle, hanno respinto la proposta di un ordine del giorno volto ad impegnare l'Esecutivo, quindi il Governo centrale, ad assumere impegni chiari sulla realizzazione dell'opera e ad impegnarsi per la velocizzazione del relativo iter.

A seguito di ciò, il Ministro alle infrastrutture, Toninelli, del Movimento Cinque Stelle, ha dichiarato che “l'ammodernamento della Statale 106 è una delle opere per le quali si procederà a designazione di un Commissario”, alimentando indirettamente i timori di chi teme nuovi e ulteriori ritardi nella realizzazione delle opere pianificate.

Ormai da tempo immemore le popolazioni attendono la realizzazione di un'opera per la messa in sicurezza di questa arteria stradale vitale nei collegamenti, ma anche estremamente pericolosa e sede ogni anno di centinaia di incidenti, molti dei quali mortali.

Secondo la denuncia dell'associazione “Basta vittime sulla strada” sulla Statale 106, il ritardo nell'apertura dei cantieri sarebbe da ricondursi a ripensamenti indotti dalla contrarietà al progetto da parte di alcuni parlamentari calabresi delle forze politiche appartenenti alla coalizione di Governo dell'Esecutivo guidato dal premier Conte.

Signor Presidente, con questo ordine del giorno, sottoscritto dalla maggioranza e dalla minoranza di questo Consiglio regionale, chiediamo alla Giunta regionale di adoperarsi presso il Governo centrale, per chiarire cause e ritardi nell'esecuzione delle opere afferenti il Megalotto 3 della Statale 106 Jonica.

Chiediamo, altresì, di promuovere con urgenza un Tavolo di confronto.

So che lei in questi giorni ho già intrapreso un'iniziativa in questo senso, ma credo che ci debba essere anche il sostegno forte da parte del Consiglio regionale con il Governo nazionale, affinché il competente Ministro delle infrastrutture e trasporti ci dia certezze in ordine ai tempi e alle modalità di realizzazione dell'opera.

Penso che in un contesto generale, signor Presidente del Consiglio regionale, nel quale il Governo centrale ha licenziato una serie di impegni e di opere pubbliche di rilievo addirittura internazionale, anche per i profili di spesa per la finanza pubblica che sono concentrate quasi tutte nel nord del Paese - questa è l'unica opera pubblica di rilievo per il Mezzogiorno e soprattutto per la Calabria – perché l'impegno di spesa che già c'è ammonta a un miliardo e 420 milioni di euro circa, non si possa giocare come al solito a nascondino mentre a pagare le conseguenze di tutto è l'ultima ruota del carro, cioè la Calabria, ma  penso che gli impegni presi debbano essere rispettati; vale a dire che questo investimento che inseguiamo ormai da decenni, sia realizzato in tempi brevi e sul territorio adempiendo agli impegni presi.

Mi dispiacerebbe molto che la spesa – peraltro, come dicevo prima, già impegnata – una spesa cospicua fosse, magari con qualche pretesto, deviata verso altri territori del Paese.

La Calabria e, in particolare la sibaritide dell'alto Jonio, non possono più aspettare.

È necessario che quest’opera venga realizzata.

Chiediamo al Presidente della Regione, con la forza dell'intero Consiglio regionale, di avere un confronto con questo Governo che, lo voglio ricordare, il 4 marzo 2018 ha avuto un suffragio notevolissimo degli elettori calabresi: 20 parlamentari su 30, in questa Regione sono parlamentari di maggioranza.

Ai parlamentari calabresi, soprattutto a quelli di maggioranza – perché quelli di minoranza sono già fortemente impegnati in questa vicenda a favore della realizzazione del Megalotto – chiediamo di assumere impegni chiari e precisi e, anche al di là delle note indirizzate ai calabresi, assumano in Parlamento, che è la sede deputata, attraverso condotte chiare ed univoche, degli impegni nei confronti dei calabresi.

Credo che questo lo dobbiamo ai calabresi, ai cittadini di quell’area e a coloro i quali attendono da tempo la realizzazione di quest'opera.

 

Presidenza del vicepresidente Vincenzo Ciconte

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Gallo. Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Al di là dell'alternanza che, in genere, si fa fra consiglieri di minoranza e di maggioranza, in Conferenza dei capigruppo abbiamo sottoscritto l'ordine del giorno che riguarda i lavori della Statale 106 Jonica, ovvero un investimento di un miliardo e 400 milioni di euro che andrebbe spiegato ai turisti senza Gratta e vinci, no? – purtroppo, se sono turisti, lo sono anche per i Gratta e vinci – ai turisti della politica e, in particolar modo a quelli calabresi, che vorrei elencare ma non li ricordo a differenza del consigliere Bova, del presidente Oliverio e dei parlamentari calabresi del Partito Democratico, di Fratelli d’Italia e di Forza Italia che stanno in Parlamento.

Ho atteso con grande pazienza questo giorno.

L'ho atteso perché penso che, nonostante la differenza che mi vede sulle questioni che riguardano Giuseppe Aieta, il presidente Oliverio o l’essere minoranza alternativa sulle cose, la politica resta rispetto a mentitori seriali.

Posso farlo perché non stavo in “Rimborsopoli”, perché restituirò forse molto di più di quanto restituirà il suo gruppo alla Camera alla fine di questa legislatura e perché continuo a viaggiare per le strade di questa terra mentre qualcuno è andato in vacanza a Bruxelles e a Roma, disconoscendo i problemi a cui hanno sicuramente ha contribuito un pezzo di politica di centro, di destra e di sinistra, come in tutte le stagioni della politica.

D'altronde, si è scoperto che poi quella che ha riempito la capitale di topi e di gabbiani, era impegnata a mettere le mani sugli stadi; oppure De Vito, arrestato, era impegnato a prendere le mazzette per gli stadi; l'altra, la Appendino, era impegnata, così come quelli non confermati.

Significa che, finalmente, dopo una stagione difficile, la politica seria ha dovuto osservare anche il silenzio, che ci sta quando c'è qualcuno che fa vergognare l’arco costituzionale della politica.

Poi c'è qualcuno che ha anche raccontato di aver provato a restituire 800 euro che non ha neppure restituito e, anche lì, c’è la truffa e la menzogna. No!?

L'abbiamo ricordato nell’Aula del Consiglio regionale, quando qualcuno, anziché occuparsi del suo ruolo secondo la Legislatura, prima di minoranza oggi di super maggioranza, nel Parlamento italiano veniva a dare le lezioncine a chi in questa terra ha studiato, ha visto mondo e prova a svolgere e a rispettare il proprio ruolo, che è fatto anche delle cosiddette indennità di funzione e, ancora oggi, ogni volta che parte la crisi, ritorna sul tema dicendo: “Forse taglieremo, forse diremo” e, anziché di occuparsi di quello che il Parlamento delibera, raccolgono le firme per dire: “Sai, il consigliere Greco percepisce 5 mila euro lorde di indennità del Consiglio regionale, bisogna  prenderne 2 mila e cinque”.

Va bene, lo possiamo stabilire in ambito nazionale, però siamo arrivati al tema che è quello che ci porta a dire che la serietà finalmente tornerà di moda. Per quanto mi riguarda l'onestà lo è sempre stata, perché bisogna esserlo nell'esercizio di professionista, di uomo, di padre.

Nello specifico, chi ha raccontato menzogne ha costruito percorsi che mi hanno visto lontano mille miglia come partito Fratelli d'Italia, ma penso anche Forza Italia, rispetto a provvedimenti di questa terra: un reddito di cittadinanza che non si capisce a chi viene dato e che ci fa tornare indietro su un provvedimento di una difficoltà inaudita perché è un percorso che dura da diversi Governi nazionali e regionali, cioè: appostare risorse su progetti di Megalotto, andare a verificarli, espropri, quello che serviva a questa terra da tanto tempo.

Poi, ovviamente, vale anche per gli ospedali per i quali sono state fatte le gare, ma non si riesce a mettere una pietra. Quanto è diventato difficile oggi governare l'Italia!

Questi signori, che ogni giorno danno lezioni e che siedono sulle sedie a rappresentare i calabresi in modo inutile, nello specifico sono: Francesco Forciniti, Elisa Scutellà – perdonatemi, li devo leggere perché non li so, non me li ricordo, non ne ho traccia, tranne qualcuno – Alessandro Melicchio, Dalila Nesci – aiutatemi – Paolo Parentela – questo si ricorda un po' di più perché ha il capello alla Little John – Riccardo Tucci, Carmelo Misiti, l'uomo del sistema che fa l'uomo anti sistema. Basta!

Francesco Sapia, Anna Laura Orrico; non li cito tutti, altrimenti sembra di dare importanza personalistica.

Al di là dei nomi e dei cognomi, la gente li porta in Parlamento per difendere la Regione.

Di fronte al provvedimento di un Governo che ha sfasciato l'Italia e che continua a sfasciarla sui temi importanti – e Fratelli d'Italia è stata contraria anche perdendo deputati e consiglieri regionali rispetto al tema dell’autonomia differenziata – abbiamo un pezzo di rappresentanza calabrese - e mai nella storia di questa Regione neanche ai tempi della Democrazia Cristiana, una forza politica ha avuto tanti parlamentari, compresi quelli della Lega – che di fronte a un provvedimento così importante, per cui ogni giorno sentivamo le manifestazioni e le frustrazioni, ancora oggi ci dice che forse taglieranno gli stipendi ai parlamentari.

Dovete andare a casa e dovete vergognarvi.

Se Rousseau non vi dà la possibilità di dire una cosa in questi anni, da minoranze e oggi da maggioranza non avete non solo la capacità – perché non c'è proprio il senso della conoscenza dei problemi veri della Calabria – ma nemmeno la possibilità e la facoltà, perché siete figli di una piattaforma a cui siete obbligati a pagare anche l’obolo.

Da anni attendo pazientemente questo giorno per dire a questa gente inutile, che usurpa la rappresentanza che, su un tema così centrale, questi nomi e cognomi, che ci ritroveremo per strada, nei confronti anche delle elezioni regionali, non solo non hanno rappresentato la Calabria, ma sono stati silenti perché non rappresentano nulla e nessuno, se non un pensiero terzo che gli ha fatto vincere un concorso da click.

C’è gente a cui va il massimo rispetto; l'abbiamo riservato a Laura Ferrara, con cui ci siamo confrontati e alla quale ho fatto finanche un in bocca al lupo per essere stata rieletta a Bruxelles, ma sono qui per dire che le funzioni, così come richiamiamo alla responsabilità la nostra minoranza e quella del presidente Oliverio che anche noi critichiamo, devono avere un significato.

La pagina vergognosa – ha detto bene in Parlamento la nostra deputata, Wanda Ferro – di questo Governo di aver tagliato un provvedimento, che è arrivato dopo forse 11 anni di lavoro stancante della destra quando governava, della sinistra e di tutti i governi, oggi è stata mortificata senza che nessuno – perché non hanno la potestà – si potesse alzare in Aula a difendere un provvedimento che non solo significa sviluppo, ma significa anche sicurezza.

Questo giusto per dare una risposta a chi ha raccontato bugie. Finalmente, insieme all'onestà di cui siamo testimoni indefessi nella nostra storia di uomini e di rappresentanti dei partiti, di militanti, di dirigenti e anche di membri di questa Assemblea, aggiungiamo anche l'inutilità di chi non sa neanche di cosa parla.

Forse, finalmente, nel dibattito – e lo saluto positivamente, ahi noi, per un dramma, l’ennesimo di questa terra – la serietà tornerà di moda nel confronto sui contenuti.

Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

 Presidenti e colleghi consiglieri, intervengo in questo dibattito dato dalla discussione dell’ordine del giorno votato all'unanimità da tutti i capigruppo circa un chiarimento che deve essere fatto sulla gestione della Statale 106 Jonica.

Tutto questo dà la possibilità di fare una valutazione politica, così come ha fatto poc'anzi il consigliere Orsomarso; una valutazione politica che – guardate – non è tanto e solo il dibattito – consigliere Orsomarso – sulla questione della 106.

Quello che è venuto fuori è che un Ministro, il ministro Tria – non l'usciere del bar, o il contadino di Roccasecca, ma il ministro Tria – dichiara con candore verginale che c'è da sbloccare una serie di opere pubbliche.

Queste opere pubbliche sono: la Tav Torino-Lione, il terzo valico Genova-Milano, la Pedemontana Lombarda, il Mose di Venezia, la Tav Brescia-Padova, la tangenziale veneta, la nuova pista aeroportuale di Firenze, il Passante di Firenze, il Passante di mezzo di Bologna, la Gronda di Genova e, dulcis in fundo, qualche chilometro che riguarda la 106 Jonica Roseto-Sibari.

Questo è un tema politico! È un tema che deve necessariamente dare un mandato pieno al presidente Oliverio.

Ricominciare a fare battaglia politica: la dobbiamo fare tutti, caro consigliere Orsomarso! E la dobbiamo fare, però, non guardando semplicemente ai 20 inutili parlamentari dei 5 Stelle, che abbiamo avuto l’opportunità di avere in Commissione e che, tranne qualche residuale idea in ragione di taglio o di altro, rispetto a quello che dev’essere una valutazione politica sono il silenzio, il nulla. Non v’è dubbio che, però, nella concretezza delle cose qua ci sia da stabilire quella che è stata la logica di alcuni partiti centralisti, compreso il PD.

Senza ombra di dubbio! Compreso il PD! Presidente Oliverio, tu l’hai fatto quando eri Presidente alla Provincia; ricordo delle sedute di Consiglio provinciale importanti, quando a Roma si votava per la trivellazione a Maglione e noi eravamo lì, su tua proposta, a votare contro le trivellazioni a Maglione.

Quel Governo era il Governo del PD.

Però c’è da dire una cosa semplice e molto chiara, lo dico con grande franchezza: non accetto, caro consigliere Orsomarso, che l’avversario sia solo il Movimento 5 Stelle; e la Lega Nord? La Lega Nord!?

Questo dev’essere oggi il tema vero!

Che cosa riusciamo a costruire se il nordismo leghista, che invade tanti partiti centralisti, oggi la fa da padrone e quindi dobbiamo assistere al commissariamento dei lavori della Strada Statale 106, al commissariamento della sanità. Il sistema è un sistema talmente marcio che per giustificare i 350 milioni - e per le Regioni del Sud quasi 1 miliardo di euro! – necessari per riammodernare l’ospedale San Camillo o altri ospedali della Lombardia… Signori miei, qua dobbiamo dire le cose come stanno e quindi diciamo che noi, per utilizzare una metafora bellissima di Manzoni, non vorremmo essere “tanti vasi di coccio in mezzo a tanti vasi di ferro”.

Per fare questo bisogna oggi che ci sia una ribellione politica, una ribellione imponente, una ribellione che vede, nel detassarci da quella che è una mentalità, una filosofia, riscattarci da quello che dev’essere oggi il riscatto del Sud.

A cosa servono le battaglie sulla ZES quando si fanno poi la via della seta e quindi quando si preferisce altro!?

Sono tutte tematiche che noi dobbiamo affrontare; sono tematiche politiche e mi trovo d’accordo. Questa mozione io la trasformerei e l’ho votata, l’ho firmata, consigliere Gallo!

È una mozione generale su quello che dev’essere il rapporto con un Governo, che è Governo a trazione leghista.

Una cosa che non farà mai, a mio avviso, il ministro Salvini è quello di voler fare il Presidente del Consiglio perché in quell’occasione getterà la maschera, dovrà gettare la maschera e quindi realmente verificare se ci sono le condizioni per fare qualcosa per l’Italia.

Mi fa ridere quando si dice: prima gli italiani! Ma quali italiani!?

Gli italiani che hanno, come quelli della Liguria, 57 chilometri di infrastrutture per azienda, rispetto a quelli della Puglia che hanno 13 chilometri di infrastrutture per aziende.

Allora dobbiamo chiarircelo e dircelo in modo netto!

Probabilmente questo scorcio di Legislatura – e mi fa piacere - ci porterà a discutere su quella che dev’essere una linea netta di demarcazione, non tra minoranza e opposizione o tra minoranza e maggioranza, non tra sinistra e destra, ma tra chi oggi tiene alla Calabria e al Sud e chi è contro la Calabria e il Sud.

Questo è il tema vero che dev’essere posto all’attenzione da ognuno di noi.

Noi possiamo chiaramente - e chiudo -, votare la mozione, tentando di capire se possiamo inserire altri elementi di natura politica.

Questo Consiglio regionale, prima della fine della Legislatura, dovrà dire un secco “no” ad ogni forma di condizionamento politico o di commissariamento politico, perché il commissariamento di chi sta su rispetto a chi sta giù è una metafora che non mi piace, che non mi appartiene e che non mi troverà mai genuflesso a questo tipo di ragionamento.

Quindi, presidente Oliverio, ognuno di noi, Presidente del Consiglio, ha un compito specifico: aprire un tavolo serio di discussione.

Spostiamo per un attimo il tiro; ci saranno dei punti importanti, chiaramente, che riguarderanno gli LSU-LPU, ma – scusatemi – se il problema di questi poveri lavoratori, che tanto hanno fatto e stanno facendo per i Comuni, fosse stato un problema del Nord saremmo stati qui o sarebbe già risolto?

Il problema vero è che noi in questi anni non abbiamo avuto una classe parlamentare di destra e di sinistra capace di difendere la Calabria e il Sud. Probabilmente ha lasciato la Calabria e il Sud al proprio destino.

Invertiamo la tendenza perché il destino di domani dobbiamo essere capaci oggi di scriverlo noi. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, intervengo brevemente, anche perché credo di essere stato in questi anni, insieme ad altri colleghi, uno dei più attenti su questa vicenda di cui oggi discutiamo; ahimè! momenti di difficoltà e di criticità e nessuno mai pensava di poter, dopo 2 anni dall’approvazione della delibera del CIPE, discutere ancora dell’avvio dei lavori.

Questa è, credo, la testimonianza più vera di come oggi chi governa il Paese ha intenzione di rapportarsi ai bisogni, alle esigenze, alle aspettative delle comunità, non solo calabresi ma del Mezzogiorno del Paese.

Basta leggere il libro pubblicato di recente da Marco Esposito, un giornalista del Mattino, per renderci conto di come il Sud sia stato tagliato da ogni forma d’investimento, di programmazione, di interventi da parte di questo Governo.

Badate bene, noi oggi parliamo della Lega e parliamo dei 5 Stelle - condivido tutto quello che ha detto il collega Orsomarso, quello che ha detto il collega Greco - ma il vero pericolo per il Mezzogiorno e per la Calabria non sono i 5 Stelle!

Il vero pericolo per la Calabria e per il Mezzogiorno si chiama Lega!

Non c’è bisogno di attaccare i 5 Stelle non perché per la loro inconsistenza, insipienza, incapacità saranno spazzati via da qui a poco.

Già le elezioni europee hanno testimoniato la difficoltà, la fragilità di un movimento che non ha nulla se non la piattaforma di Casaleggio.

Ma c’è un problema serio di cui parlare in quest’Aula: il problema Lega. Qual è il progetto della Lega per la Calabria e per il Mezzogiorno del Paese?

Vi invito nuovamente a leggere il libro pubblicato qualche giorno fa da Marco Esposito per capire la drammaticità della situazione e la pericolosità della situazione e il pericolo che rappresenta un uomo come Salvini, che rischia d’infrangere l’unità del Paese, di rompere l’unità del Paese e di rendere sempre più marginale il Sud nelle scelte a livello nazionale ed europeo.

Questa è una riflessione a latere del problema.

Sul problema specifico credo che abbia fatto bene il presidente Oliverio a chiedere l’istituzione di un Tavolo tecnico di discussione sul problema, perché quando un Governo nomina un commissario dimostra che c’è un qualche problema; qualcuno dice di ordine finanziario ed economico; qualcun altro dice d’incapacità o di non fiducia nei confronti di chi dovrebbe realizzare l’opera.

Credo che abbia fatto bene il presidente Oliverio a rivendicare, a richiedere l’istituzione di un Tavolo dove si discuta con il Governo nazionale e con il Governo regionale su questo tema, che è cruciale per lo sviluppo di questo territorio.

Ricordiamo che la Strada Statale 106 è la “strada della morte”, in cui, fino a un mese fa, sono stati censiti 750 morti; cosa sono il diritto alla sicurezza o il diritto alla mobilità se non si realizzano quelle opere strategiche per lo sviluppo di una regione, quali sono appunto le infrastrutture?!

E mai - e lo voglio dire al collega Greco questo, riferito al Governo nazionale, anche a Governi nazionali precedenti, come quello del Governo Renzi e del Governo Gentiloni - mai la Calabria, caro collega Greco, aveva avuto un investimento di 1 miliardo di euro per realizzare una finanziaria, per realizzare 32 chilometri di strada che collegasse lo Ionio all’Adriatico in maniera veloce e dignitosa per un Paese civile.

Anche su questo dobbiamo essere chiari, né tanto meno fare “di tutta l’erba un fascio”, perché altrimenti commetteremmo l’errore di chi punta sempre il dito e mai, invece, affronta il problema.

Noi dobbiamo affrontare il problema e mai puntare il dito perché altrimenti questo diventa poi “un terno al lotto”, dove ognuno di noi è coinvolto, risucchiato e non risolviamo il problema.

Oggi noi dobbiamo pretendere!

Avete fatto bene come Conferenza dei capigruppo all’unanimità a firmare un ordine del giorno duro, di condivisioni, che dev’essere ancora di più allargato e supportato dalle altre emergenze che ha la Calabria. Parlo anche della famosa Frecciargento Sibari-Roma.

Un altro punto di forza di questo Governo del centro-destra: Toninelli è andato su Sibari ad annunciare la Frecciargento; Labate… 50 articoli sui giornali dove annunciava…ebbene.

Anche lì dimostrano incapacità, incompetenza e irresponsabilità nei confronti dei cittadini perché io so il lavoro che stanno facendo l’assessore Musmanno, il presidente Oliverio, l’assessore Russo su questo tema, per avvicinare sempre di più la Calabria al resto d’Europa!

Ma poi bisogna fare i conti con altri strumenti, altre esigenze, anche sui costi-benefici, come oggi si parla, no!?

Bisogna fare i conti con tanti strumenti per poter poi realizzare le cose.

Anche lì dimostrano incapacità, irresponsabilità questi territori.

Quando si annunciano misure, quando si annunciano interventi, quando si annunciano alcune cose e poi non vengono realizzate, la colpa è della politica in generale, non fa distinzione la gente!

Ecco perché si ricoprono irresponsabilità e mancanza di rispetto dei ruoli in questo nostro Governo nazionale.

Noi oggi su queste cose dobbiamo battere il pugno, pretendere rispetto per la Calabria e per i rappresentanti istituzionali. Non si è mai verificato che venisse in Calabria un Ministro, il Presidente del Consiglio e non venisse invitato il Presidente della Giunta regionale a un incontro o ad un’interlocuzione, a un confronto!

Non si era mai verificato! Ecco perché sono privi di senso di responsabilità, privi del rispetto delle istituzioni.

È su questo che noi dobbiamo alzare la voce, dobbiamo alzare il tiro e dobbiamo farci rispettare, per quello che rappresentiamo, per il nostro impegno verso la Calabria. Soprattutto, non alzando la voce come sto facendo io, ma mettendo in campo azioni concrete.

Credo che in questi anni abbiamo messo in campo tante azioni concrete, inerenti al sistema della mobilità e delle infrastrutture.

Credo che abbiamo le carte in regola, oggi, per rivendicare ascolto, per chiedere, per pretendere ascolto e per dare risposte ai nostri cittadini, ben sapendo che non abbiamo un Governo amico ma un Governo oggi a trazione leghista, che a me preoccupa più dei 5 Stelle che - ripeto - sono inconsistenti, incapaci e irresponsabili.

Lì c’è un segno più pericoloso per il Paese! È lì che noi dobbiamo alzare il tiro; verso la Lega con più forza, con più determinazione, con più coraggio, anche facendo capire ai tanti nostri amici, che in buona fede oggi votano la Lega - perché Salvini riesce a parlare alla pancia delle persone - che è un danno alla Calabria il voto alla Lega, è un danno al Mezzogiorno ed è un pericolo per l’Italia e per la sua tenuta democratica.

 

Presidenza del presidente Nicola Irto

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Grazie, Presidente. Intervengo, innanzitutto, per ringraziare il consigliere Gianluca Gallo e gli altri componenti della Conferenza dei capigruppo per aver voluto mettere all’ordine del giorno di questa seduta odierna del Consiglio regionale, anche come primo punto all’ordine del giorno, la vicenda del Megalotto 3 della SS 106.

Era qualche anno fa, era il 1993. Svolgevo il servizio militare e lo facevo a Lecce.

Di tanto in tanto capitava che ci dessero delle licenze per poter ritornare a casa e si arrivava fino a Metaponto con tranquillità e con agevolezza.

Da quel punto fino ad arrivare a casa, in Presila, le strade erano nelle condizioni che ricordiamo fino a quest’anno.

Con sacrifici indicibili si è messo mano alla A3 - oggi diventata A2 - resa, almeno in quel tratto, un’autostrada degna di questo nome.

Si è finalmente ultimato il lotto che da Firmo porta fino a Sibari e che collega, quindi, la provincia di Cosenza, in teoria, con il Golfo di Taranto e quello che significa, dal punto di vista degli scambi commerciali della Piana di Sibari con quel territorio vastissimo e vediamo oggi una parte del Parlamento italiano, dei nostri parlamentari calabresi, bloccare un Megalotto, non di 300 chilometri, non un lavoro immenso, quale è stato quello della realizzazione della A3, qualche decennio addietro, ma, dopo oltre 30 anni, bloccare una bretella di circa 34 chilometri. E non farlo perché abbiamo paura del fatto che ci possano essere imprenditori che si incaricheranno della realizzazione di questi lavori, perché i controlli adesso li fa il Ministero, i controlli li hanno loro nelle mani.

Sono state verificate le progettuali; è stato fatto lo screening preciso di ogni tipo di possibile intervento contro la natura e l’ecologia e non c’è impatto ambientale.

Difendono - e lo dico senza paura! - gli interessi di qualche piccolo prenditore e per l’interesse di qualche piccolo prenditore continuano a rimestare, a bloccare la realizzazione di un’opera strategica, che è diventata un “tappo” per l’economia calabrese.

34 chilometri di velocità normale, non di iperboli, di velocità a 130 chilometri orari, come è previsto in una superstrada di quel tipo, a quattro corsie, sicura, dove non ci sono interversioni nel traffico, dove non c’è possibilità di svolte a sinistra, di svolte ad U, dove finalmente non vedremo, almeno in quel tratto della Strada Statale 106, morire persone come fossero gocce d’acqua.

Le persone che moriranno le porteranno sulla loro coscienza, per ogni giorno di ritardo, su quel tratto di strada!

34 miseri chilometri bloccano la realizzazione di una strada che può rappresentare, invece, uno sbocco commerciale enorme e di lavoro! Sì, di lavoro, perché di lavoro si tratta, collega Bova.

Le imprese che andranno a realizzare quel Megalotto daranno lavoro per anni agli operai, alle maestranze calabresi che potranno lavorarci.

Questa è la verità. C’è una volontà di distrarre l’opinione pubblica con un “no” continuo a tutto quanto quello che di buono viene proposto persino dal loro stesso Governo!

Cos’è che li muove?

Non posso che pensare che è l’interesse di quei piccoli prenditori della ricezione e del turismo, che non hanno capito che - è vero, c’è necessità di un turismo lento - le strade che però consentono quel tipo di turismo non verranno eliminate.

C’è una bretella che consente la viabilità sicura, veloce e che elimina le interversioni e gli ingressi all’interno delle città e finalmente una strada moderna, anche in quella zona, che ci mette in contatto con la Basilicata e con la Puglia in maniera veloce, sicura e certamente determinante per l’economia del nostro territorio.

Ancora complimenti ai colleghi della minoranza che hanno voluto discutere questo problema. Non voglio scendere in questioni di carattere politico perché, credetemi, di politico ci vedo davvero poco!

Sono le micragne di chi pensa che questo tipo di struttura, che è un investimento enorme da parte dello Stato, possa portare un nocumento di carattere economico alla povera propria tasca; che un partito politico, che si tinge di onestà, prenda questa bandiera e l’ammanti, senza spiegarcene poi le ragioni, di un’onestà che non c’è, è una cosa che sfugge alla comprensione di chiunque.

L’invito, allora, Presidente, alla Giunta, a tutto quanto il Consiglio, se dovesse esserci necessità, di prendere ogni azione, è di assumere ogni azione, ogni iniziativa affinché questo Megalotto possa essere finalmente realizzato e la si smetta con questa pantomima del “sì” o del “no” alternato, come se si trattasse del bastone e della carota da dare a questuanti ed elemosinanti.

È un’opera strategica. Va fatta. Va realizzata.

Quando si è trattato di farla come maggioranza sulla ferrovia jonica non abbiamo esitato un attimo ad investire 570 milioni di euro, che probabilmente se avessimo destinato ai Sindaci dei Comuni, dei 405 Comuni della nostra Calabria, probabilmente avrebbero avuto un impatto più immediato, dal punto di vista elettorale, ma non è questa la politica che abbiamo avuto intenzione di fare dal primo giorno del nostro mandato.

Per cui grazie ancora ai colleghi della minoranza e a tutti i colleghi capigruppo, al presidente Irto. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il presidente Oliverio, prego.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Presidente, colleghi consiglieri, credo più che opportuna questa discussione.

Ringrazio i proponenti di quest’ordine del giorno per averla provocata, per avere consentito al Consiglio di affrontare una discussione su questo tema, che è al centro di questo ordine del giorno.

Non nego che rimango esterrefatto rispetto ad un’iniziativa che è l’opposto degli interessi della Calabria.

Nei giorni scorsi abbiamo appreso che in un’Aula del Parlamento, alla Camera dei Deputati, un rappresentante del Governo, in risposta ad un’interrogazione, relativa alle opere comprese nello “Sblocca cantieri”, nel cosiddetto “Sblocca cantieri”, nel decreto, appunto, assunto per l’accelerazione dei lavori di alcuni cantieri, ha affermato che relativamente al Megalotto in questione, Sibari - Roseto Capo Spulico, bisognava verificare la copertura finanziaria.

Lasciando intendere che relativamente a quest’opera saremmo all’anno zero. Ora, a parte il fatto che un rappresentante del Governo, in un’Aula parlamentare, prima di accingersi ad affermazioni relative a fatti precisi, puntuali, dovrebbe avere l’amabilità d’informarsi, credo che liberare parole, così, in libertà, sia significativo della condizione nella quale, appunto, il Paese si trova.

Naturalmente a questo c’è stato un coro, una eco da parte di alcuni rappresentanti dei 5 Stelle, rappresentanti calabresi.

Anche qui siamo in presenza di un paradosso: una volta i rappresentanti istituzionali di un territorio si battevano che il territorio avesse spazio nella programmazione, negli investimenti, nella realizzazione di opere interessanti quel territorio.

Oggi assistiamo ad un’impostazione inversa, cioè si mette in discussione un’opera che, come qui è stato detto, ha avuto un iter travagliato, perché a è stata concepita nel 2007 - è ricordato qui anche nella interrogazione, la cui prima parte ricostruisce la storia di quest’opera e, anzi, per la prima parte ho già detto al primo firmatario, al consigliere Gallo, che ci sono piccole correzioni da fare - e che finalmente è stata portata a buon fine.

Ed è stata portata a buon fine con un deliberato del CIPE del 28 febbraio 2018, che ha messo la parola fine ad una telenovela; una telenovela, appunto, che ha visto tessere di giorno e scucire di notte, che ha rimbalzato responsabilità tra le varie Amministrazioni dello Stato (il Mibact, il Ministero dell’ambiente, eccetera, eccetera), che noi abbiamo preso per mano; un’opera che abbiamo preso per mano e abbiamo portato a buon fine e con determinazione.

Vorrei ricordare che al CIPE del 28 di febbraio quest’opera è arrivata ed è stata approvata con la relativa copertura finanziaria - perché questo fa il CIPE - dopo aver superato non pochi ostacoli; per ultimo quello del Consiglio superiore dei lavori pubblici, a cui il sottoscritto, guidando la delegazione dei Sindaci dei territori interessati all’opera, ha partecipato, pronunciando un voto favorevole della Regione e degli Enti locali e acquisendo definitivamente il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che si è tenuto…adesso non ricordo la data precisa, ma nei giorni precedenti il deliberato del CIPE del 28 di febbraio.

Un investimento di 1 miliardo 350 milioni di euro; un investimento che consente di chiudere l’anello tra l’Autostrada del Sole, Sibari, quindi la 534 - uscita Firmo - già completata per quanto riguarda i lavori di ammodernamento, e Roseto Capo Spulico e, quindi, il collegamento con il Corridoio Adriatico.

Un Megalotto che consente di rendere accessibile la Calabria, attraverso una infrastruttura adeguata alle norme comunitarie; classificata, secondo le norme comunitarie, con doppia carreggiata e 4 corsie. Mi pare che tentare di mettere in discussione o non avere le giuste e rispondenti alla realtà informazioni da parte di rappresentanti del Governo sia davvero, come dire!?, un fatto incredibile, che suscita confusione, suscita preoccupazione nelle popolazioni.

Ho chiesto, con una lettera, al ministro Toninelli, non già di rispondere a questa confusione, perché gli atti sono già formalmente assunti. Gli atti sono un deliberato del CIPE e la relativa pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Gli atti sono che si è dato incarico ad Anas, che è l’Ente attuatore, di seguire le procedure con l’appaltatore, con l’impresa aggiudicataria dei lavori nel 2011. Non stiamo parlando di un’aggiudicazione fresca di questi ultimi anni o di queste ultime settimane.

Le procedure sono già avanzate, perché si è già provveduto a tutta la procedura espropriativa, all’acquisizione dei terreni; si è in attesa che l’impresa aggiudicataria presenti il progetto esecutivo - che credo entro fine giugno dovrebbe essere presentato -; c’è stata una richiesta di proroga dei termini, per quanto di nostra conoscenza, da parte dell’impresa ad Anas per la progettazione, per la presentazione della progettazione esecutiva ma solo per problemi che hanno interessato l’ATI. Lì c’è un ATI; ci sono due grandi imprese in ATI e ci sono stati, da come abbiamo appreso anche dai giornali, problemi che hanno interessato, appunto, le imprese dell’ATI; problemi che sarebbero stati superati. Quindi, c’è stata una richiesta di proroga nella presentazione della progettazione esecutiva.

C’è un impegno dell’impresa ad organizzare il cantiere entro il mese di settembre, per partire con i lavori.

Stiamo parlando di un’opera che è non solo finanziata ma già in fase di progettazione definitiva, esecutiva, sulla quale sono stati acquisiti tutti i pareri degli Enti interessati e dei Ministeri interessati. Stiamo parlando di un’opera che è già in cantiere!

Di questo stiamo parlando! Come si può, appunto, rispetto allo stato di una grande opera, qual è quello che presenta il Megalotto, mettere in discussione 10 anni di lavoro, 10 anni di confronto, di acquisizione di nulla osta, eccetera!?  Ecco perché noi abbiamo chiesto con una lettera al ministro Toninelli di convocare subito un Tavolo tecnico, Regione - Ministero, per verificare e monitorare l’andamento dei lavori, non per avere risposte circa i quesiti che scaturiscono dalla confusione che è stata alimentata in questi giorni ovvero circa il fatto se è finanziata o non finanziata; è un’opera che è già in stato avanzato, che è già nella fase di apertura dei cantieri e che ha avuto un deliberato da parte del CIPE nel febbraio di un anno fa, un anno e mezzo fa.

È un’opera che, appunto, ha altra storia; non è in discussione.

Fa riflettere la discussione che, anche ad opera di alcuni rappresentanti parlamentari, è stata sollecitata, è stata agitata in questi giorni.

Fare opposizione a quello che è stato realizzato prima, a quello che è stato realizzato negli anni precedenti, non significa mettere in discussione le opere già realizzate. Siccome, però, siamo accecati ormai da una furia iconoclasta, senza bussola, senza razionalità e senza saldi collegamenti con gli interessi dei territori che si rappresentano, appunto, può succedere di tutto in quanto alla discussione e al dibattito pubblico.

Credo che anche questo debba essere oggetto di riflessione perché chi rappresenta un territorio, oltre che a rappresentarne gli interessi, deve avere la bontà di rispettare, appunto, quelli che sono i canoni fondamentali di una funzione di rappresentanza. E i canoni fondamentali di una funzione di rappresentanza non possono non fare riferimento al merito delle questioni.

Al merito delle questioni.

Quando il merito è sconosciuto e si parla a vanvera si produce solo danno e il Mezzogiorno e la Calabria hanno bisogno di tutto tranne che di rappresentanti che parlano a vanvera!

Si può avere punti di vista diversi sulle questioni ma parlare senza sapere di cosa si parla e parlare in modo precostituito rispetto a problemi, a fatti, significa produrre solo danni!

Significa alimentare la sfiducia, la confusione. Noi, credo, di tutto abbiamo bisogno tranne che di confusione e di sfiducia.

Il Consiglio regionale, che oggi si pronuncia, rafforza sicuramente quella che è già una posizione che noi abbiamo espresso; la rafforza, mi pare, unitariamente, e rende ancora più incisiva l’iniziativa per la quale noi abbiamo chiesto, nei giorni scorsi, con una lettera al ministro Toninelli, di costituire il Tavolo tecnico perché, appunto, abbiamo preso atto anche che lo stesso Ministro, in presenza di una confusione, alimentata dalla sua parte , è corso ai ripari cercando di dire “non è in discussione nulla di quanto si sta agitando ed alimentando”.

Il pronunciamento del Consiglio regionale non è altro, quindi, che un atto importante che rafforza questa iniziativa ed io lo raccolgo positivamente.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’ordine del giorno, protocollo numero 18047. È approvato.

 

(Il Consiglio approva)

Sull’ordine dei lavori

PEDÀ Giuseppe (Casa delle Libertà)

Chiedo di intervenire sull’ordine dei lavori per ricordare che c’è un ordine del giorno, a mia firma, che ci trasciniamo dal 21 gennaio 2019, una volta perché non c’era l’assessore Russo, un’altra perché è mancato il numero legale. È quello sulla ZES (Zona Economica Speciale), quindi, chiedo, se è possibile, di invertire l’ordine dei lavori per discuterlo.

PRESIDENTE

Consigliere Pedà, il provvedimento è già inserito all’ordine del giorno. Nella Conferenza dei capigruppo abbiamo stabilito di trattare soltanto tre proposte di legge, rinviare le altre e, poi, passare immediatamente all’esame di tutti gli ordini del giorno.

PEDÀ Giuseppe (Casa delle Libertà)

Va bene, grazie.

Proposta di legge numero 346/10^ di iniziativa del consigliere A. Bova, recante: “Modifiche alla denominazione e alle competenze della Commissione contro la ‘ndrangheta di cui alla l. r. 50/2002”

PRESIDENTE

Continuiamo con la proposta di legge numero 446/10^ di iniziativa del consigliere Bova recante: “Modifica alla denominazione e alle competenze della Commissione contro la ‘ndrangheta di cui alla l. r. 50/2002”.

Cedo la parola al consigliere Sergio per illustrare la proposta. Prego, consigliere Sergio.

SERGIO Franco (Moderati per la Calabria)

Signor Presidente, onorevoli colleghi, la proposta in esame interviene sulla legge regionale numero 50 del 2002, istitutiva della Commissione consiliare contro la ‘ndrangheta, modificandone la denominazione ed esplicitandone meglio le competenze.

La proposta reca anche le indicazioni della Commissione consiliare contro la ‘ndrangheta che, esaminando la proposta nella seduta del 12 giugno 2018, ai sensi dell’articolo 66, comma 2, del Regolamento interno, ha espresso parere favorevole subordinato alla modifica della denominazione della Commissione, in luogo di quella indicata nell’articolo 1 della proposta, nei seguenti termini “Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa”.

Il testo della proposta si compone di 6 articoli: l’articolo 1 modifica il titolo della legge regionale numero 50 del 2002 e il comma 1 dell’articolo 1, al fine di esplicitare meglio le competenze della Commissione consiliare ivi disciplinata anche per coordinarne le funzioni con la recentissima legge regionale numero 9 del 26 aprile 2018 recante: “Interventi regionale per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile, della trasparenza”; l’articolo 2 adegua l’articolo 2 della legge regionale numero 50 del 2002 alla nuova composizione delle Commissioni consiliari derivanti dalla riduzione legislativa del numero dei consiglieri regionali e dal nuovo testo del Regolamento interno; l’articolo 3 modifica l’articolo 3 della legge regionale numero 50 del 2002, inserendovi, tra le competenze, il contrasto al fenomeno della corruzione e la promozione della cultura della legalità, sempre in linea con la legge regionale numero 9 del 2018; l’articolo 4 modifica l’articolo 4 della legge regionale numero 50 del 2002, inserendovi la possibilità della Commissione di coordinare la propria attività con quella delle altre Commissioni regionali competenti per materia; l’articolo 5 prevede l’invarianza finanziaria di tale proposta di legge regionale, in considerazione della sua natura squisitamente ordinamentale; l’articolo 6, in ultimo, dispone l’entrata in vigore anticipata della legge, fissandola nel giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul BUR Calabria invece che nell’ordinario termine dei 15 giorni dalla medesima pubblicazione.

La proposta è stata deliberata all’unanimità dalla prima Commissione nella seduta del 26 giugno 2018. Il provvedimento è neutrale dal punto di vista finanziario in quanto reca norme a carattere ordinamentale. A tal fine, la Commissione bilancio si è espressa favorevolmente nella seduta del 29 giugno scorso.

Ringrazio il Presidente e tutti i componenti del Consiglio e, per quanto sin qui esposto, chiedo l’approvazione della presente proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Intervengo velocemente soltanto ad integrazione della relazione introduttiva del consigliere Franco Sergio, Presidente della prima Commissione, che ringrazio espressamente, unitamente ai componenti di quella Commissione ed anche della Commissione anti ’ndrangheta.

Questa legge – come già anticipava il consigliere Franco Sergio – è diretta a modificare la legge istitutiva della Commissione anti ‘ndrangheta, numero 50 del 2002, nell’aspetto formale, proprio nel nomem, che, attualmente, è Commissione contro il fenomeno della ‘ndrangheta, ma diventa anche contro il fenomeno della corruzione e dell’illegalità diffusa. 

Oltre a questa modifica di natura formale, c’è una modifica anche di natura sostanziale per ciò che riguarda le competenze e, quindi, lo spettro di azione della Commissione che, a seguito dell’approvazione di questa legge, potrà occuparsi anche di fenomeni di natura strettamente corruttiva – quindi, di corruttele – e di illegalità diffusa.

Ci tengo anche a segnalare, nella seduta della Commissione anti ’ndrangheta del 12 giugno del 2018, l’audizione molto accorata di Davide Mattiello che, oltre ad essere stato componente della Commissione parlamentare antimafia, è relatore al Parlamento della legge di modifica del Codice Antimafia ed il quale ha avuto modo di sottolineare l’importanza di questa norma perché estende – come  sappiamo – lo spettro di azione nei confronti non soltanto della ‘ndrangheta, ma delle mafie in genere che si avvalgono più della corruzione che del ricorso alla violenza o altro. Su questo aspetto si sono spesi fiumi di parole, quindi, non aggiungo altro.

È una legge importante da approvare perché, se approvata, consentirà anche alla Commissione antimafia – a chi la presiederà, la costituirà, ed anche a chi verrà dopo di noi – di poter continuare in un lavoro molto apprezzato ed importante, di contrasto al fenomeno della criminalità a 360 gradi e senza le false inibizioni che, purtroppo, fino ad oggi, talvolta, hanno caratterizzato questa battaglia vera e propria.

Quindi, anche io insisto nel ringraziare di nuovo i componenti delle Commissioni e chiedo che venga approvata questa importante legge per questa consiliatura.

PRESIDENTE

Passiamo all’esame ed alla votazione del provvedimento.

Articolo 1.

(È approvato)

 

Articolo 2.

(È approvato)

 

Articolo 3.

(È approvato)

 

Articolo 4.

(È approvato)

 

Articolo 5.

(È approvato)

 

Articolo 6.

(È approvato)

 

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 362/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Interventi regionali per il sistema del cinema e dell'audiovisivo in Calabria”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 362/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Interventi regionali per il sistema del cinema e dell’audiovisivo in Calabria”.

Cedo la parola al consigliere Mirabello per illustrare la proposta. Prego, consigliere Mirabello.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Grazie, Presidente, onorevoli colleghi. La proposta di legge numero 362/10^ è una importante proposta proveniente dalla Giunta regionale che è stata approvata dalla terza Commissione e che rappresenta una scelta importante nella strada dello sviluppo del settore audiovisivo e cinematografico in Calabria, a partire dal risanamento, dal rilancio e da un più efficace funzionamento della Fondazione Calabria Film Commission.

Si tratta di una fondazione che in poco più di un anno, con il lavoro che è stato messo in campo, ha sostenuto le opere di numerosi giovani creativi del territorio quali: il cortometraggio “Penalty” del giovane crotonese Aldo Iuliano; il lungometraggio di Fabio Mollo “Il padre d’Italia”; il film del regista Renato Pagliuso “Racconto calabrese”; il documentario “Uscirai sano”, prodotto dall’Associazione culturale Kinema di Girifalco; il film “Judas” del giovane regista Pier Luigi Sposato; il corto di Gianfranco Loffredo “Quasi domani”; e tanti altri titoli che non riporto adesso per non prolungare troppo il dibattito.

Si tratta, quindi, di una scelta che la Regione Calabria ha intrapreso anche decidendo di stipulare un innovativo accordo con la vicina Regione Basilicata – che, sappiamo, in questo settore ha prodotto importanti risultati, noti al grande pubblico – che è volto ad implementare le politiche di sviluppo del settore cinematografico nell’intero Mezzogiorno e grazie al quale sono state già finanziate numerose produzioni tra cui: “The Millionairs” di Claudio Santamaria, proiezione speciale nelle Giornate degli Autori alla 74°  Mostra del cinema di Venezia e Premio SIAE “Talento creativo 2017”; “A Ciambra” del giovane talento italo-americano Carpignano, premiato con l’Europa Cinemas Label alla Quinzaine del Réalisateurs del Festival di Cannes, film della critica e candidato a rappresentare il cinema italiano agli Oscar quale miglior film straniero, la cui casa di produzione “Stayblack Production” ha aperto una sede operativa in Calabria.

Tutte queste produzioni hanno visto l’impiego massiccio di attori, artisti e maestranze locali e dal punto di vista economico-finanziario si fa riferimento alle sole spese dirette sostenute sul territorio calabrese. In base ad una prima stima – che necessita di verifica in seguito alle rendicontazioni finali che saranno presentate – le produzioni cinematografiche hanno speso il 473,38% dei finanziamenti ottenuti. In sostanza, per ogni euro di contributo concesso sono stati spesi sul territorio 4,73 euro.

Illustro velocemente gli obiettivi della proposta di legge.

Intanto, questa proposta di legge punta ad uno sviluppo qualitativo e quantitativo della cultura della filiera cinematografica in Calabria, fornendo idoneo supporto finanziario, strutturale, centro di competenza e consulenza, promuovendo e sostenendo la produzione di opere cinematografiche, televisive, web, audiovisive e pubblicitarie italiane ed estere in Calabria.

Gli altri obiettivi sono: quello di promuovere e sostenere la nascita e lo sviluppo di un distretto dell’industria cinematografica e audiovisiva locale, nel più ampio contesto delle industrie creative, sia per promuovere lo sviluppo e la produzione di opere cinematografiche e audiovisive realizzate nel territorio regionale calabrese sia per agevolare lo sviluppo di professionalità nel settore, anche in sinergia con altri settori produttivi e professionali; promuovere e sostenere iniziative volte ad attrarre nel territorio regionale calabrese produzioni nazionali e internazionali, al fine di favorire la valorizzazione e la promozione della conoscenza del patrimonio paesaggistico, culturale, ambientale, enogastronomico e sociale del territorio regionale – come  avvenuto, come ho detto prima, in altre regioni d’Italia, con brillanti risultati – e il cineturismo e favorire così opportunità che possono agevolare lo sviluppo di professionalità e di un distretto dell’industria cinematografica e audiovisiva locale; sostenere lo sviluppo di una rete di esercizi cinematografici diffusa; promuovere e sostenere lo sviluppo e la diffusione della cultura cinematografica e audiovisiva e, in generale, il linguaggio del cinema e dell’audiovisivo, attraverso il sostegno a festival, rassegne, premi di carattere nazionale ed internazionale; promuovere la formazione alle professioni del cinema e l’educazione all’immagine; potenziare e sviluppare i compiti ed il ruolo della Fondazione Calabria Film Commission nel più vasto sistema di promozione del territorio, aiutandola e affidandole funzioni di organismo con compiti di attuazione, sostegno e coordinamento delle attività e politiche cinematografiche e audiovisive quali definite e disciplinate dalla presente legge; assicurare l’attuazione coordinata degli interventi previsti dalla presente legge anche rispetto alle politiche ed agli interventi da attuarsi dalla Regione nei settori dell’impresa, della cultura e dell’educazione in ambito regionale; infine, promuovere il monitoraggio, lo sviluppo e l’evoluzione del settore cinematografico e audiovisivo in Calabria, dando impulso allo studio, alla ricerca ed alla sperimentazione nell’ambito del cinema e dell’audiovisivo.

In sostanza, i potenziali fruitori delle attività, degli interventi e dei contributi previsti da questa proposta di legge sono costituiti da: imprese private di produzione cinematografica regionali, nazionali ed internazionali, destinatarie dei contributi previsti dall’articolo 8 e di interventi di sostegno logistico previsti dall’articolo 7; i giovani creativi e i lavoratori della complessa filiera cinematografica, destinatari di percorsi di formazione e professionalizzazione previsti dall’articolo 11 della legge, da realizzare in collaborazione con enti pubblici e privati attivi nel campo della formazione e dell’educazione; i privati esercenti cinematografici della regione, in particolare i gestori di esercizi storici e sale d’essai, destinatari di misure di sostegno previste dall’articolo 9; le associazioni culturali, i cine-circoli e i cine-studio privati che possono beneficiare dei contributi secondo quanto disposto dall’articolo 10; i soggetti pubblici e privati organizzatori di festival, rassegne, premi e simili eventi, beneficiari degli interventi previsti dall’articolo 10; le Università ed i Consorzi universitari, gli enti di ricerca, le mediateche territoriali, in relazione alle misure predisposte all’articolo 12.

Si tratta, dunque, come ho detto, di una proposta di legge che la Giunta ha varato e che può rappresentare un importante spunto di sviluppo di un settore al quale la Calabria ha guardato per tanti anni con grande interesse, ma che non ha mai prodotto i risultati sperati e, quindi, per questa ragione, ritenendo lo strumento utile alla definizione di questo percorso positivo, propongo all’Aula l’approvazione del testo di legge.

PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, passiamo all’esame ed alla votazione del provvedimento.

Pongo in votazione l’articolo 1.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Chiedo di intervenire per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE

Vuole intervenire adesso o sulla votazione finale?

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Adesso, su tutto. Nella valutazione è ovvio che non siamo contrari allo sviluppo dell’audiovisivo ed al ruolo che la Calabria può giocare però, di fatto, questo provvedimento ci lascia molte perplessità per cui, insomma, annuncio – credo a nome di tutta la minoranza, perlomeno del gruppo di Fratelli d’Italia e Gruppo Misto – il voto contrario.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

Anche il gruppo di Forza Italia vota contro per le medesime motivazioni.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, chiedo di verbalizzare la mia astensione.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’articolo 1. La minoranza è contraria. Il consigliere Guccione si astiene.

(È approvato)

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’articolo 2. Analogamente alla votazione precedente.

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

 

Articolo 4

(È approvato)

 

Articolo 5

(È approvato)

 

Articolo 6

(È approvato)

 

Articolo 7

(È approvato)

 

Articolo 8

(È approvato)

 

Articolo 9

(È approvato)

 

Articolo 10

(È approvato)

 

Articolo 11

(È approvato)

 

Articolo 12

(È approvato)

 

Articolo 13

(È approvato)

 

Articolo 14

(È approvato)

 

Articolo 15

(È approvato)

 

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale.

Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 367/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Autorecupero del patrimonio immobiliare pubblico”

PRESIDENTE

Il terzo punto dell’ordine del giorno, che è diventato il quarto, è la proposta di legge numero 367/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Autorecupero del patrimonio immobiliare pubblico”.

Cedo la parola al consigliere Bevacqua per illustrare la proposta. Prego, consigliere Bevacqua.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Credo che la proposta di legge che stiamo per approvare sia particolarmente importante e attesa ed ha visto un lungo lavoro della Commissione al fine di recepire alcune criticità emerse durante il dibattito da parte del Settore assistenza giuridica.

Penso che oggi stiamo per approvare un testo particolarmente significativo che risponde a due problemi rilevanti che affliggono i nostri territori nell’intento di incentivare una possibile soluzione che possa riguardarli entrambi: in primo luogo, il territorio della Calabria è caratterizzato dalla presenza di un enorme patrimonio immobiliare, in particolare pubblico, abbandonato ed in condizioni di degrado; in secondo luogo, molte famiglie ed individui vivono la difficoltà di accesso ad un alloggio dignitoso.

Con questa proposta, quindi, interveniamo sul problema dell’emergenza abitativa in presenza di una forte crisi economica e di esigue risorse pubbliche.

La problematica degli immobili abbandonati è particolarmente seria nei centri storici dove lo stato di degrado pone spesso problemi di sicurezza. L’edilizia abitativa, specialmente, agevolata e sovvenzionata, è stata negli ultimi anni anche occasione per un consumo eccessivo di suolo e la proposta di legge regola, infatti, gli interventi di autorecupero cioè interventi per il recupero di edifici pubblici abbandonati cui gli assegnatari – riuniti in cooperative ed associazioni – contribuiscono direttamente.

Questa è la novità. Gli assegnatari ricevono gli alloggi in locazione per un periodo di tempo proporzionale rispetto al contributo erogato e hanno scontato lo stesso contributo dai canoni da corrispondere all’ente proprietario del bene.

La possibilità di accedere a questa forma di agevolazione è riservata, naturalmente, ad individui e famiglie che rientrano nei criteri stabiliti per l’edilizia sociale.

Dall’attuazione della legge deriveranno due importanti vantaggi: da un lato, l’ente pubblico vedrà utilizzato un bene altrimenti abbandonato e potrà recuperarlo con il contributo di risorse private; dall’altro lato, il bene verrà affidato a soggetti che ne hanno effettivamente bisogno e che, avendo contribuito al recupero con risorse proprie, saranno responsabilizzati nei confronti del bene interessato.

Mi preme, infine, rimarcare ancora che, in luogo dell’edificazione dei nuovi edifici, la legge agisce attraverso il recupero di spazi esistenti nell’ottica, appunto, di quel consumo di suolo zero che rappresenta uno dei princìpi cardine su cui questa maggioranza si è impegnata e che questo Consiglio, per la prima volta, ha sancito dal punto di vista normativo.

Il testo che ci apprestiamo ad approvare dimostra, insomma, che prevenzione strutturale, salvaguardia dei contesti storici e concrete politiche attive di aiuto all’emergenza abitativa non sono in contrasto, ma anzi possono e devono reciprocamente sostenersi all’interno, appunto, di una visione più ampia organica e complessiva di sostenibilità nel lungo termine.

Quindi, chiedo all’Aula di approvare questa proposta di legge.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’assessore Musmanno. Prego, ne ha facoltà. 

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Nell’esprimere il parere favorevole da parte della Giunta regionale, è giusto ricordare che esperienze sperimentali di autorecupero sono state condotte anche in altre regioni italiane come il Lazio, l’Umbria, la Toscana, l’Emilia Romagna, la Lombardia ed il Piemonte, ma questa proposta di legge è una delle poche che organizza e promuove in modo sistematico questa modalità di intervento e nei centri storici, oltre a favorire il ripopolamento ed il recupero degli immobili aumenterà la sicurezza degli edifici, il tutto contenendo il consumo di suolo zero.

Approfitto anche per ringraziare tutti i membri della quarta Commissione per il lavoro che è stato svolto ed il contributo offerto in fase istruttoria. Grazie.

PRESIDENTE

Passiamo all’esame ed alla votazione del provvedimento.

Articolo 1.

(È approvato)

 

All’articolo 2 è stato presentato l’emendamento, protocollo 6405, a firma del consigliere Aieta.

Parere della Giunta?

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 6405.

(È approvato)

 

Articolo 2.

(È approvato come emendato)

 

Articolo 3.

(È approvato)

 

Articolo 4.

(È approvato)

 

Articolo 5.

(È approvato)

 

All’articolo 6 è stato presentato l’emendamento protocollo 6406, sempre a firma del consigliere Aieta. Prego, consigliere Aieta.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico)

Signor Presidente, l’emendamento si illustra da sé.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 6406.

(È approvato)

 

Articolo 6.

(È approvato come emendato)

 

Articolo 7.

(È approvato)

 

Articolo 8.

(È approvato)

 

Articolo 9.

(È approvato)

 

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale, procedendo alla riformulazione della relazione illustrativa e della relazione tecnico-finanziaria alla luce degli emendamenti approvati.

Il provvedimento è approvato così per come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 394/10^ di iniziativa dei consiglieri G. Gallo, M. Mirabello, S. Romeo recante: “Modifiche alla l. r. 14/1984 (Provvidenze in favore dei mutilati ed invalidi civili e del lavoro)”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 394/10^ di iniziativa dei consiglieri Gallo, Mirabello e Romeo, recante: “Modifiche alla legge regionale 14/84 (Provvidenze in favore dei mutilati ed invalidi civili e del lavoro)”.

Cedo la parola al consigliere Mirabello per illustrare la proposta. Prego, consigliere Mirabello.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Presidente, vorrei proporre il rinvio di questo punto ad altra seduta per un approfondimento.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Concordo.

PRESIDENTE

Consigliere Gallo, che è il primo firmatario? Quindi, si rinvia.

 

(Il Consiglio rinvia)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Per le proposte di legge numero 406/10^ e numero 414/10^, che erano rispettivamente al quinto e sesto punto all’ordine del giorno, c’è una proposta di rinvio condivisa con i capigruppo.

 

(Così resta stabilito)

Proposta di legge numero 422/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio, ai sensi dell'articolo 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 422/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio, ai sensi dell’articolo 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011 numero 118”.

Cedo la parola al consigliere Aieta per illustrare la proposta. Prego, consigliere Aieta.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico)

Signor Presidente, si tratta, nello specifico, di un provvedimento che si compone della delibera di Giunta numero 105 del 22 marzo 2019 che richiama i decreti dirigenziali contenenti gli elementi necessari per il riconoscimento del debito fuori bilancio da parte del Consiglio regionale.

Alla suddetta delibera di Giunta regionale sono allegati: il disegno di legge con la relazione di accompagnamento e la relazione tecnico-finanziaria nell’Allegato B); la tabella di dettaglio dei debiti, che è allegata alla tabella A), nella quale vengono specificati gli estremi del provvedimento, il dipartimento proponente, l’importo e tutti gli altri elementi utili ai fini del riconoscimento nonché il parere dell’Ufficio legislativo della Giunta regionale.

Questo disegno di legge si compone di 3 articoli: all’articolo 1, comma 1, si prevede il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze o altri titoli esecutivi equiparati non ancora oggetto di procedura esecutiva, per l’importo complessivo di € 83.306,72, secondo il dettaglio contenuto nell’allegata tabella numero 1 al disegno di legge; l’articolo 1, comma 2, prevede il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze o altri titoli esecutivi equiparati già oggetto di procedura esecutiva, per l’importo complessivo di 304.437,72, secondo il dettaglio contenuto nell’allegata tabella numero 2 al disegno di legge; all’articolo 2, comma 1, viene indicata la forma di copertura finanziaria; all’articolo 2, comma 2, si specifica che il riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui all’articolo 1, comma 2, non comporta oneri a carico delle annualità del bilancio regionale 2019-2021; l’ultimo articolo del disegno di legge contiene le disposizioni relative all’entrata in vigore.

Sulla proposta i revisori dei conti hanno espresso parere favorevole con verbale numero 251 del 3 maggio 2019.

PRESIDENTE

Passiamo all’esame ed alla votazione del provvedimento.

Articolo 1.

(È approvato)

 

Articolo 2.

(È approvato)

 

Articolo 3.

(È approvato)

 

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto, altresì, del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.

Il provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 232/10^ d’Ufficio, recante: “Effettuazione referendum consultivo obbligatorio sulla proposta di legge n. 138/10^ di iniziativa del consigliere Ciconte recante: 'Modifiche dei confini territoriali dei comuni di San Pietro Apostolo e Gimigliano della provincia di Catanzaro'”

PRESIDENTE

Passiamo all’ottavo punto dell’ordine del giorno relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 232/10^ d’Ufficio, recante: “Effettuazione referendum consultivo obbligatorio sulla proposta di legge numero 138/10^: ‘Modifiche dei confini territoriali dei comuni di San Pietro Apostolo e Gimigliano della provincia di Catanzaro.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalzo. Ne ha facoltà.

SCALZO Antonino (Moderati per la Calabria)

Presidente, con riferimento a questa proposta di legge che è stata approvata dalla competente Commissione consiliare, la compiuta valutazione delle argomentazioni delle Amministrazioni interessate ha permesso di verificare che, per quanto riguarda l’estensione territoriale da un Comune all’altro, è necessario che ci sia una compensazione.

Da parte delle Amministrazioni interessate è pervenuta una richiesta in tal senso indirizzata al presidente Oliverio ed al presidente Irto e per questo motivo chiedo che questa proposta ritorni all’esame della Commissione competente per ridefinire questo aspetto prima di essere approvata definitivamente.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi sulla proposta del consigliere Scalzo, già discussa in Conferenza dei capigruppo? Pongo in votazione la richiesta di rinvio in Commissione.

 

(Il Consiglio rinvia)

 

Viene rimessa in discussione in Commissione.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 249/10^ di iniziativa del consigliere A. Bova, recante: “Proposta di legge al Parlamento recante: 'Elenco delle imprese denuncianti fenomeni estorsivi e criminali. Affidamento diretto di lavori pubblici fino a 150.000 euro. Modifiche al decreto legislativo 50/2016 (Codice dei contratti pubblici)'”

PRESIDENTE

Adesso passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 249/10^di iniziativa del consigliere Bova recante “Proposta di legge al Parlamento, recante: 'Elenco delle imprese denuncianti fenomeni estorsivi e criminali. Affidamento diretto di lavori pubblici fino a 150.000 euro. Modifiche al decreto legislativo 50/2016 (Codice dei contratti pubblici)'”. Cedo la parola prima al consigliere Bevacqua, che è il relatore del provvedimento, e poi al consigliere Bova, che è il proponente.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico), relatore

Intervengo brevemente per dire che questo provvedimento amministrativo è relativo ad un progetto di legge da presentare in Parlamento, teso ad introdurre degli elenchi di merito delle ditte che si oppongono alla criminalità organizzata e denunciano fenomeni estorsivi e criminali. Questa proposta mira a creare un effettivo supporto alle aziende che instaurano una collaborazione o comunicano con lo Stato e le forze politiche.

Mi sembra un provvedimento degno di attenzione da parte dell'Aula e lascerei la parola al collega Bova per meglio illustrare il provvedimento.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Bova.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Questa proposta di legge al Parlamento assume una notevole importanza anche perché attesa dai Presidenti delle Commissioni Antimafia delle altre regioni italiane. Spiego il perché: è diretta a modificare la famosa legge, la legge numero 145 del 2018, la finanziaria 2019, che ha introdotto fino al 31 dicembre 2019 una deroga alle procedure di affidamento degli appalti pubblici, stabilendo che fino a 150.000 euro si può procedere ad affidamenti diretti.

Negli ultimi tempi, soprattutto da parte delle Procure Antimafia, anzi della Procura nazionale antimafia, sono arrivate sollecitazioni al Legislatore nazionale, ma anche ai Legislatori regionali, ad inserire provvedimenti legislativi contenenti aiuti e segnali concreti alle imprese che hanno deciso di contrastare il fenomeno della criminalità organizzata, denunciando il racket e rifiutandosi di sottoporsi a questa pratica ormai diffusa nella nostra nazione.

Come sapete, noi avevamo introdotto nella cosiddetta “legge anti ‘ndrangheta”, la numero 9 del 2018, una previsione relativa alla costituzione di un registro delle imprese che denunciavano il racket, riservando una quota degli appalti pubblici in via esclusiva, e quindi con prelazione, alle imprese iscritte in questo registro.

Non dimentichiamo che, per quanto riguarda gli appalti a chiamata diretta, il beneficiario e destinatario è discrezionale del tecnico comunale nei Comuni o del Rup, qualora ci sia il responsabile unico del procedimento.

L’aver introdotto questa norma nella legge anti ‘ndrangheta, purtroppo, non ha prodotto gli effetti sperati, perché il Governo in carica, in maniera molto garbata e sensibile, ha evidenziato, a noi legislatori regionali, la necessità di intervenire ed espungere questa previsione legislativa, anche se ritenuta di grande spessore, sol perché trattasi di materia sottratta alla competenza del Legislatore regionale e riservata alla competenza esclusiva di quello nazionale.

Ma cos'è successo dopo? Non si è visto alcun provvedimento in tal senso da parte del Legislatore nazionale e da qui la necessità di stimolare, anche attraverso una proposta di legge al Parlamento, l’introduzione di una modifica legislativa.

Sono due articoli: l’articolo 2-bis che dovrebbe essere aggiunto dopo il comma 2, dell'articolo 36, del decreto legislativo 18 aprile 2016 numero 50 (Codice dei Contratti Pubblici). Questo articolo prevede che le imprese che denunciano i fenomeni estorsivi e criminali vengano inserite in un elenco, istituito presso tutte le Stazioni appaltanti, integrante circuito preferenziale di partecipazione agli affidamenti di importo inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria di cui alle lettere a) e b) del comma 2. Per gli affidamenti di cui alle lettere a) e b) del comma 2, il responsabile unico del procedimento attinge - ed è qui la parte che interessa maggiormente - prioritariamente e con prelazione rispetto al mercato dall'elenco delle imprese denuncianti di cui al comma 2-bis, mediante affidamento diretto.

A Napoli, giorno 19, è previsto uno degli incontri che abbiamo stabilito con tutti i Presidenti. Questi incontri sono diretti dal Presidente del Consiglio regionale dell'Umbria che ha la delega, per quanto riguarda la Conferenza delle Regioni, proprio nel settore legalità e, lasciatemelo dire con un po' di orgoglio, è un settore in cui la Calabria si sta mettendo molto in evidenza per iniziative proprio su proposta del sottoscritto, come rappresentante del Consiglio regionale in seno alla Conferenza dei Presidenti delle Commissioni Antimafia.

È partito un orientamento nuovo, anche con grande afflato, che è quello di vederci periodicamente su tematiche specifiche - a Napoli, dopodomani, sui beni confiscati -, però mettendo in campo proposte di legge o provvedimenti che vadano a modificare, ad incidere concretamente. Quindi, non una semplice passarella, ma provvedimenti che vadano a sensibilizzare il Legislatore nazionale, in alcune materie troppo spesso lento e poco sensibile, anche, all'introduzione di provvedimenti coraggiosi.

È un qualcosa che credo - anzi non credo, sono sicuro - faccia vanto a questa legislatura. È un bel momento anche l'approvazione di questa legge, perché va ad incidere su provvedimenti di natura nazionale.

Quindi, mi auguro che il Consiglio vorrà approvare questa legge che è diretta a stimolare il Parlamento in una materia di particolare importanza: il contrasto alla criminalità organizzata. Grazie.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Pongo in votazione il provvedimento.

 

(Il Consiglio approva)

 

Proposta di provvedimento amministrativo numero 251/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2019/2021 dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica della Regione Calabria”

PRESIDENTE

Il punto 10 all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 251/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2019/2021 dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica della Regione Calabria”. Prego, consigliere Aieta.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Questa proposta è relativa al bilancio di previsione 2019-2021 dell’ATERP, l’azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica della Regione Calabria.

Il Collegio dei revisori dei conti, col verbale numero 23 del 28 gennaio 2019, ritiene necessario un costante monitoraggio del contenzioso in essere, al fine di prevenire l'insorgere di debiti fuori bilancio. L'organo di controllo prende atto che sono state avviate iniziative tese al ripristino della legalità per quanto attiene sia le occupazioni abusive, sia il recupero delle morosità. Il rafforzamento di tali iniziative si rende necessario ed urgente, attesa la notevole mole di residui attivi da recuperare. Problematica che potrà trovare soluzione anche alla luce del piano del fabbisogno del personale recentemente approvato. Il Collegio altresì ritiene urgente che siano estese a tutte le Prefetture della Regione Calabria i protocolli con le Forze dell'ordine e con gli Enti locali.

A conclusione del verbale, il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole all'approvazione del bilancio di previsione 2019-2021 dell’ATERP.

Il Dipartimento lavori pubblici, a conclusione dell'attività istruttoria, essendo il Dipartimento vigilante, ha espresso parere favorevole con la condizione che l’ATERP disponga, nel più breve tempo possibile ed in ogni caso prima della approvazione del consuntivo 2018, una descrizione analitica delle passività latenti, concretizzi il fondo con l’apposizione delle necessarie somme e faccia pervenire una relazione dettagliata ed esaustiva sulle attività intraprese in merito all'abusivismo occupazionale.

Il Dipartimento bilancio raccomanda all’Ente di verificare la congruità del fondo “crediti dubbia esigibilità”, di provvedere, a seguito del completamento della procedura di riaccertamento ordinario dei residui per l’esercizio 2018, alle dovute variazioni di bilancio. Per quanto concerne la verifica rispetto al limite spesa, risulta uno sforamento dei limiti di spesa di cui all'articolo 6, comma 1, lettera b), della legge regionale numero 43 del 2016, con riferimento alle spese di funzionamento. Posto che, a fronte di un limite di spesa quantificato in euro 558.000, il totale dei relativi stanziamenti di spesa in conto esercizio 2019 è pari ad euro 667.000, con un conseguente sforamento di 109.000 euro.

In relazione a ciò il Dipartimento, nell’istruttoria di competenza, rivela che l’Ente ha comunicato, nelle more dell'approvazione del bilancio di previsione da parte del Consiglio regionale, che provvederà a non impegnare la somma di euro 109.000, pari allo sforamento del limite delle spese previsto dalla legge regionale numero 43 del 2016.

A conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento bilancio ritiene possibile procedere all'adozione parte della Giunta regionale del bilancio di previsione, a condizione che l'Ente provveda: 1) ad effettuare, con immediatezza, i dovuti correttivi riportando gli stanziamenti di spesa entro i limiti di legge, stante l'assenza di coerenza delle previsioni di spesa; 2) ad adempiere a quanto richiesto al Dipartimento infrastrutture, lavori pubblici e mobilità; 3) ad apportare correttivi al fondo pluriennale vincolato a seguito della definizione della procedura di riaccertamento ordinario dei residui per l'esercizio 2018.

Ciò premesso, signor Presidente, sottopongo all’Aula per l'esame la proposta di provvedimento amministrativo.

PRESIDENTE

Pongo in votazione il provvedimento.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 253/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Legge regionale 5.4.2008 n. 8 'Riordino dell'organizzazione turistica regionale – Approvazione proposta di Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile (PRSTS) per il triennio 2019/2021”

PRESIDENTE

Proposta di provvedimento amministrativo numero 253/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Legge regionale 5.4.2008 n. 8 'Riordino dell'organizzazione turistica regionale – Approvazione proposta di Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile (PRSTS) per il triennio 2019/2021”. Prego, consigliere Aieta.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico) relatore

Questo provvedimento, approvato dalla Giunta regionale con delibera numero 142 dell’11 aprile 2019, riguarda il Piano regionale di sviluppo turistico sostenibile per il triennio 2019-2021.

Questo Piano viene redatto ai sensi dell'articolo 3 della legge regionale numero 8 del 2008 che prevede espressamente che la Giunta regionale elabori il Piano regionale di sviluppo turistico sostenibile con l'obiettivo di aumentare in maniera sostenibile la competitività nazionale e internazionale delle destinazioni turistiche regionali, migliorando la qualità dell'offerta e l'orientamento al mercato dei pacchetti turistici territoriali, valorizzando gli specifici vantaggi che si hanno nelle nostre comunità, in primo luogo relativamente alle risorse naturali e culturali.

Tale Piano deve avere durata triennale e può essere aggiornato annualmente, attuando dei Piani esecutivi annuali che la Giunta approva.

In applicazione di questo articolo, l'articolo 3 della legge regionale 8 del 2008, il Piano deve definire alcuni asset: la strategia e la capacità di valorizzare e integrare in un'ottica turistica il patrimonio culturale, naturale e paesaggistico della Calabria; azioni di marketing che contribuiscano a posizionare adeguatamente l'offerta turistica regionale e a veicolare sui mercati di riferimento i suoi fattori distintivi di bellezza e attrattività; gli interventi operativi attraverso cui dare attuazione annualmente a tale visione strategica.

 Infine, si specifica che le attività di questo Piano sono a valere sul POR Calabria2014/202 e sul PAC 2014/2020, Asse 6, Azione 6.8.3, per un importo totale per il triennio 2019/2021 pari ad euro 38.338.053,24.

Ai lavori della Commissione hanno partecipato il direttore generale del Dipartimento turismo, dottoressa Tallarico, il direttore generale del Dipartimento programmazione nazionale e comunitaria, il dottor Calabrò, e l'ingegnere Giovanni Soda, dirigente del nucleo regionale di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, i quali hanno apportato un proficuo contributo alla discussione ed alla comprensione del provvedimento in questione.

Ciò premesso, sottopongo all’Aula l’esame della proposta di provvedimento amministrativo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Solo per fare qualche veloce considerazione in ordine al documento, ma soprattutto alla ricaduta che avrà su un settore di così grande importanza come quello turistico di cui parliamo, nella nostra terra, da tanti anni e per il quale si spendono energie importanti al fine di ottenere risultati che molto spesso la nostra terra ha tardato a conseguire.

Credo che la strada intrapresa in questo settore possa essere considerata molto positiva, alla luce del fatto che la Calabria ha alle spalle un triennio di dati positivi consolidati. Nel senso che abbiamo registrato, in maniera strutturale, un dato che vede un segno “+” sia negli arrivi che nelle presenze turistiche e abbiamo, anche, conseguito risultati importanti nella permanenza durante la bassa stagione di turisti stranieri.

Questo è anche il frutto degli interventi legislativi che questo Consiglio regionale ha messo in campo. Penso alla legge “charter” (Legge regionale 7 febbraio 2018, n. 3), penso alle norme di riqualificazione dell’extra-alberghiero e quant'altro.

Credo che la grande operazione messa in campo in questo settore si sia creata, innanzitutto, dalla capacità di cogliere un dato che non è endogeno, che non proviene da una situazione diretta della nostra terra, ma da una contingenza internazionale positiva per noi, però, quando questi dati cominciano ad essere strutturali, significa che si sta imboccando la direzione giusta e si stanno consolidando scelte molto importanti.

Vorrei sottolineare in maniera particolare che nell’era del turismo telematico, cioè della capacità del turista di conoscere i luoghi che va a visitare prima ancora di arrivarci, la nostra terra deve avere - e credo che possa fare questo passaggio, grazie anche alla azione politica - la capacità di essere in campo come sistema. Abbiamo un sistema che funziona nel momento in cui si riesce a mettere al centro delle politiche turistiche la possibilità di vivere un'esperienza, cioè di riuscire a intercettare quell’importante fetta di domanda costituita dal turismo esperienziale.

In questa direzione - attraverso un'attività di promozione che, rispetto a ciò che avveniva nel passato, è stata totalmente rivoluzionata - si è sviluppata in maniera particolare la leva dell'enogastronomia, della cultura dell'alimentazione, la legge sulla dieta mediterranea e, quindi, la valorizzazione della nostra terra come terra di elezione della stessa e, soprattutto, l'importante intervento sui borghi che, nel momento in cui produrrà i risultati che sono stati programmati, potrà finalmente valorizzare aree che sono oggi tagliate fuori dai grandi circuiti, ma che possono costituire una valvola di sfogo e di interesse per il visitatore.

Ritengo che oggi, con questo strumento che andiamo ad approvare, si stia mettendo in campo un importante presupposto per un ulteriore sviluppo e, soprattutto, si stia progettando una direzione precisa per la nostra terra e la sua vocazione turistica che non può più essere solo un aspetto legato all’importante dotazione ambientale e naturalistica, ma deve anche essere accompagnato da un'azione che valorizzi le infrastrutture e, soprattutto, lo stile di vita, la qualità della vita, il sistema Calabria nel suo complesso. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Prendiamo atto della proposta di provvedimento amministrativo della Giunta regionale sul riordino dell’organizzazione turistica regionale e, in particolare, dell’approvazione del Piano regionale di sviluppo turistico sostenibile. Ma voglio ricordare all'Aula, ai colleghi, al Presidente della Giunta regionale, che più volte abbiamo ragionato in questo Consiglio regionale su proposte “spot” che riguardano il settore turistico e più volte abbiamo detto ai colleghi consiglieri, anche di maggioranza, ed al Presidente della Giunta regionale - che in questi anni ha trattenuto per sé la delega al turismo - delle esigenza di avviare un confronto serio, un dibattito in quest'Aula su quello che - come sosteneva il collega Mirabello - è un sistema potenziale di sviluppo e di crescita per l'intera regione.

Lo diciamo spesso, ci parliamo addosso, però poi quando si tratta di andare a ragionare in termini seri e anche complessivi di un sistema generale economico, come quello dello sviluppo turistico, beh! Continuiamo, invece, a presentare “step” o dei provvedimenti “spot” come quello odierno o come quello dello scorso anno sull’incoming turistico. Anche in quella circostanza ebbi a dire al Presidente della Giunta regionale, quale titolare della delega, della necessità di discutere in quest'Aula - lo dico anche a lei, presidente Irto -, dell'opportunità, forse, di fare una seduta di Consiglio regionale monotematica sull'argomento, anche perché io non intravedo - e ribadisco anche un concetto più volte espresso - altri fattori di crescita e di sviluppo in questa terra se non attraverso il comparto agricolo e il comparto turistico.

Comparto turistico che va anche riletto attraverso una reimpostazione rispetto al turismo che abbiamo avuto fino ad oggi in Calabria, che è soprattutto balneare; si riduce a 20 giorni di agosto e non porta reale crescita per la nostra terra.

Io ho avuto la ventura di amministrare, per otto anni, un Comune che è secondo in Calabria per presenza di turisti, 550 mila presenze: Cassano allo Ionio con Sibari. Vi assicuro che quel tipo di economia non è un fattore di potenziale crescita e di lunga gittata per un territorio. Certo, è meglio che ci sia, anche rispetto ad altri territori circonvicini che non hanno questa potenzialità, ma vi assicuro che non è quello che è necessario per trattenere le giovani generazioni in Calabria.

Quindi, è necessaria una rilettura del turismo - diciamolo con chiarezza, anche se le carte a nostra disposizione non sono sufficienti per esprimere un giudizio - che possa passare attraverso la sostenibilità, la migliore utilizzazione dei centri urbani, dei centri storici, il connubio con l'enogastronomia - che ha delle unicità e delle tipicità - e la possibilità di migliorare la qualità dell'accoglienza che, forse, in alcune parti della nostra regione non è al top.

Ecco, credo che ci siano argomenti su cui ragionare, discutere per stabilire anche un decalogo di regole e far sì che, poi, possa essere utile in termini di rilancio economico per la Calabria.

Non si può pensare che il passaggio da nove milioni e mezzo a 10.000.000/ 10.200.000 di presenze registrato negli ultimi anni - anche a causa della crisi del turismo in Nord Africa – possa essere un grande successo.  Credo che la regione possa passare dai 10 milioni di presenze attuali - che è una notte, stiamo parlando di due milioni di turisti - a 20/30 milioni, purché ce ne accorgiamo e stabiliamo una serie di possibilità e di potenzialità e le utilizziamo attraverso strumenti che possano garantire una reale crescita.

Questo è il mio appello, non è un intervento di opposizione pura, è un appello al Presidente della Giunta regionale. Noi scontiamo - diciamolo con grande chiarezza – da due legislature - anche dalla legislatura in cui ero consigliere di maggioranza con il presidente Scopelliti - la mancanza di un Assessore al Turismo, di un responsabile politico del Dipartimento. Il Presidente della Giunta regionale non può occuparsi di 1.000 materie, tra cui anche l'unica realmente in grado di garantire un minimo di crescita a questa regione.

I segnali ci sono, soprattutto in alcune aree della Calabria e soprattutto per alcuni aspetti specifici che riguardano l’enogastronomia, il connubio tra enogastronomia e centri storici. Abbiamo tanti piccoli esempi di realtà virtuose che, da sole, hanno deciso di darsi un’ipotesi di sviluppo e lo hanno fatto garantendo presenze, qualità dell'accoglienza, dimostrando di essere avanti, rispetto al resto della regione, di un paio di decenni.

Credo che noi dobbiamo cogliere questi segnali, farli diventare endemici nel territorio calabrese, affinché queste potenzialità possano essere realmente occasione di crescita.

Oggi può anche passare il Piano di turismo sostenibile, noi siamo qui in Aula e garantiamo anche l’approvazione con la nostra presenza -- ancora una volta, divento noioso anche a me stesso nel momento in cui lo ribadisco –, perché questi sono argomenti importanti.

Però faccio un appello al Presidente del Consiglio regionale, al Presidente della Giunta regionale affinché, magari, possiamo, nei mesi che rimangono fino alla fine di questa legislatura, ritrovarci per una seduta di Consiglio monotematica e discutere in maniera franca di quanto si è fatto, di quanto si potrebbe fare, di quanto magari si farà in futuro, in questo settore che ritengo sia nevralgico per trattenere giovani generazioni nella nostra terra.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pedà. Ne ha facoltà.

PEDÀ Giuseppe (Casa delle Libertà)

Intervengo per completare quanto detto dal collega Gallo e dagli altri colleghi. Ho sentito, nell'esposizione del consigliere Mirabello, una parola che mi ha fatto riflettere.

Il turismo, colleghi, va supportato, soprattutto nella nostra Regione che può ancora utilizzare i fondi comunitari.

Credo che, finito il sogno industriale - con varie leggi, professore Russo, come la numero 488 del 1992 che ha illuso le popolazioni locali diventate facili vittime di predatori, spesso del Nord, che venivano a dare un'illusione, a costruire dei capannoni ed hanno lasciato solo cemento e tanti debiti –, il turismo sia uno dei driver, insieme al settore agroalimentare, che possa rilanciare questa terra.

Quando ho sentito la parola borghi mi sono ricordato di uno zelante dirigente che, due mesi addietro, in Commissione ci disse, felice, che sarebbe stato pronto per i primi di giugno - siamo a giugno – il bando relativo ai borghi.

Perché dico questo? Perché ci sono tanti giovani, e meno giovani, calabresi a cui, ogni volta, diamo una speranza, dicendo di presentare dei progetti. Queste persone ricorrono a dei professionisti, si impegnano, ci credono, creano nella loro mente un percorso formativo e di vita. Perché poi passano mesi? I progetti sono stati presentati a dicembre, siamo a giugno ed ho saputo ieri che ancora vengono chieste integrazioni alle domande.

Quindi, è inutile prendere degli impegni con i calabresi dicendo: “presentate le domande, fate impresa, create startup”, quando poi non siamo mai in condizione di dare delle risposte immediate.

Credo che chiederò al Presidente della Giunta regionale di sapere a che punto sono questi bandi e se è vero che stanno utilizzando dei tirocinanti per espletare il controllo di queste pratiche; cosa che non credo sia possibile. Lo metterò per iscritto e lo formalizzerò nei prossimi giorni.

Ma, se vogliamo dare una speranza a questa gente, dobbiamo cercare di dare dei tempi certi. La politica ha iniziato a farlo, lavoriamo nelle Commissioni. Credo che anche la burocrazia regionale debba fare la sua parte e chi non fa la propria parte, signor Presidente della Giunta, signori assessori, venga sanzionato come prevede la legge. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

Anch’io voglio prendere la parola per testimoniare e contribuire su un punto qualificante oggi alla discussione di questa Aula.

Quando il presidente Oliverio formò la Giunta, mi meravigliai molto che tra gli assessori non venisse annoverato un assessore al turismo, atteso che la risorsa più immediata che viene in mente, parlando della Calabria, è quella del turismo. Poi ho cercato anche di capire per quale ragione, ho cercato di sondare se questa delega fosse tra quelle assegnate al Presidente. Se voi andate sul sito, nelle deleghe assegnate al Presidente, non c'è scritto “assessore - delega al turismo”, ma c'è una voce ulteriore che dice “ed ogni altra materia non espressamente richiamata”. E allora ho ritrovato la competenza del presidente Oliverio in questa voce anonima.

Questo per dire, caro Presidente!, che, al di là di quello che poi concretamente si fa, se si vuole puntare sul turismo, a mio avviso, bisogna pensare che la Calabria è una regione che ha tutte le potenzialità, soprattutto di tipo naturalistico e ambientale; nonostante tutto - forse il fatto che non siamo stati colonizzati, industrializzati e non abbiamo subito l'invasione dei lanzichenecchi in Calabria - abbiamo conservato quasi per intero il nostro patrimonio naturale, paesaggistico e, quindi, da questo punto di vista, è un dato positivo.

Oggi dobbiamo soltanto pensare a come questo grande patrimonio naturalistico, paesaggistico e incontaminato possa essere e rappresentare un'attrazione per coloro che vengono da fuori della Calabria, perché il turismo non può essere un turismo interno, no! Deve essere un turismo che attira le persone che vengono da altre nazioni oppure da altre regioni della Calabria. Una regione come la nostra, che è al di sotto dei due milioni di abitanti, con un patrimonio così inestimabile dal punto di vista ambientale e naturalistico, non dovrebbe avere difficoltà a mettere in piedi un progetto per creare la piena occupazione.

E che cosa bisogna fare, a nostro avviso, perché tutto questo avvenga? Di certo non ci può essere nessuna improvvisazione se non c'è a monte una pianificazione dell'organizzazione del sistema che dovrebbe far funzionare il turismo; non ci può essere una pianificazione se non ci sono le risorse che possono poi attuarla e queste risorse non possono essere nemmeno utilizzate a tempo determinato oppure per brevi periodi, devono essere garantite nel tempo e fino a quando non si realizza un progetto serio che possa davvero sfruttare tutte le potenzialità che la Calabria ha.

Vogliamo dire quali sono queste potenzialità? Non diciamo e non parliamo di banalità se parliamo di 800 circa km di coste. Ma che tipo di coste? Qualsiasi tipo di coste: abbiamo la costa con la sabbia rossa; abbiamo la costa frastagliata; abbiamo la costa con la spiaggia sabbiata. Abbiamo una costa così varia che, tra l'altro, offre la possibilità di sviluppo a tutti quelli che sono i siti inseriti nel piano portuale, che è uno dei migliori di cui la Calabria si è dotata; la possibilità di realizzare tantissimi porti in Calabria che possono aumentare a dismisura la capacità dei posti barca e rappresentare un punto certo di riferimento per tantissimi italiani che potrebbero tenere le barche da noi, invece di tenerle al nord o nell'adriatico o in questi posti lontanissimi dall'area mediterranea.

Se questa programmazione è fatta, perché il turismo in Calabria abbia successo, ha bisogno di una pianificazione a più anni che tenga conto del fatto che uno degli obiettivi che dobbiamo raggiungere è allungare la stagionalizzazione dei turisti. Non è possibile avere questi turisti – i pochi coraggiosi - soltanto un mese, un mese e mezzo all'anno; vengono, apprezzano e ci fanno sempre i complimenti, nonostante noi stessi siamo quelli che parliamo male dei nostri mari. Magari loro arrivano e li trovano pulitissimi, salubri, trasparenti e mentre noi diciamo “guardate che i nostri mari sono sporchi”. Poi magari può capitare, come l'altro giorno, che, invece di inquinamento, si trattasse di polline che era venuto giù dagli alberi e l'Arpacal in questo momento sta svolgendo i propri lavori come non mai.

È difficile pensare ad un progetto sul turismo che aumenti la stagionalizzazione, che pensi agli anziani, che pensi alla possibilità di legare l'aspetto turistico alla montagna, al mare oppure alla montagna e al mare contestualmente, visto che abbiamo caratteristiche che lo consentono. Basti pensare che dal Mar Ionio, da dove siamo noi, attraverso la strada che hanno fatto, si arriva a Buturo in soli 20 minuti. In 20 minuti si fa dal mare alla montagna e questa è una caratteristica che, probabilmente, nessuna regione d'Italia o nessuna forse d'Europa ha, in quanto hanno territori piatti e monotoni.

La vera ricchezza della Calabria potrebbe essere la collina; la collina se curata la possiamo utilizzare. Oggi la collina è considerata una parte residuale, una parte quasi degradata della nostra regione. Per esempio, ci sarebbe la possibilità di legare il turismo ai beni culturali. In Calabria ci mancano le risorse culturali ed i siti culturali per parlare e dire a chi vuole venire che, oltre al bagno e oltre all'aria di montagna, può fare anche cultura?

Un'altra cosa che si può aggiungere è il ciclo dell'agroalimentare - lo ricordava poco fa - e noi abbiamo questa grandissima altra qualità. Quando curiamo tutti questi aspetti e li inseriamo in un progetto che non può essere estemporaneo, che non può essere asfittico, ma deve avere una gradualità di attuazione, anche temporale, con una pianificazione di allungare sempre di più, magari i primi anni dovremo dire alla gente “venite gratis e vi facciamo conoscere e vivere meglio la Calabria”; dovremo portare la gente e tentare, anche attraverso il Governo, di favorire le presenze dei turisti in Calabria, magari quella degli anziani. C’è tantissima gente che se noi migliorassimo la sanità - è una delle cose che li spaventa di più - programmerebbe di venire a passare le loro stagioni più fredde in Calabria, dove anche ad ottobre c'è gente che può fare il bagno.

E allora tutto questo se non viene messo insieme sarà, caro Presidente, l'ennesimo tentativo apprezzabile, che avrà però il fiato corto. Poi tutto questo - a mio avviso - dovrà essere sostenuto da una campagna di marketing che deve essere finalizzata non a dimostrare che tutto questo è ottimo prodotto, ma a dimostrare proprio quello a cui noi stessi calabresi abbiamo contribuito nel tempo e negli anni, attraverso anche i mass media nazionale, compresa questa bella operazione che da anni si sta consumando nella locride, nel comune di San Luca. Non credo che la criminalizzazione di quel comune sia stata un dato eccezionale. Io sono stato a San Luca e ho visto persone per bene, ho visto persone che chiedevano soltanto di avere l'opportunità di lavorare. Certo, ci sono sempre le pecore nere, ma ormai sono ben individuate

Quindi abbiamo questa immagine negativa della Calabria, questa immagine che induce ad avere tantissimi pregiudizi. Va fatta, quindi, insieme al progetto un'operazione di rilancio della Calabria; prima o poi lo faranno - chissà chi lo farà; prima o poi succederà che la Calabria sarà scoperta; prima o poi succederà che queste caratteristiche naturali, che nessuno potrà rubarci, ci daranno quell’opportunità che sino adesso è mancata.

Dobbiamo dirlo e dobbiamo dirlo e sottolinearlo senza sottrarci a qualsiasi responsabilità: la classe politica non è tale per definizione, una società che ha espresso sempre le classi politiche che ha voluto, una società e le diverse categorie che hanno avuto la capacità e l'opportunità di governare la Calabria, non solo a livello politico, è tutta responsabile di aver fatto cosa? Di aver assunto un atteggiamento comodo alle grandi lobby economiche del Nord, che non hanno interesse che in Calabria si sviluppi il turismo. I calabresi hanno abboccato molto molto all’amo, cercando di essere funzionali a questo tipo di strumentalizzazione. I grandi interessi sono nel centro-nord Italia.

Noi siamo un popolo di consumatori e noi consumiamo solo i prodotti che vengono prodotti dalle industrie del Nord. Così è successo in passato e così continua a succedere oggi anche e soprattutto nel mercato agroalimentare, dove i prezzi che possono adottare, perché loro hanno grandi produzioni industriali, riescono sempre a vincere la concorrenza sui prodotti genuini che questa Calabria offre ai calabresi e potrebbe offrire anche a tantissimi cittadini d'Italia e d'Europa.

Quindi diamo un voto favorevole, con le precedenti osservazioni, che io mi auguro siano ascoltate; e, laddove ci sarà la possibilità di smentire questo tipo di analisi, spero si possa incidere per eliminare questi stereotipi. La Calabria è una regione, come dicevo, bellissima ma che vede i propri figli emigrare per trovare un’opportunità di lavoro, non solo al Nord ma anche all'estero.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)

Signor presidente, colleghi consiglieri, voglio fare alcune valutazioni in merito a questa legge.

Per chi deve fare buona politica ci sono delle precondizioni e delle condizioni. Ho sempre ritenuto che la precondizione, per fare bene politica, fosse l'onestà; le due condizioni, invece, che reputo importanti sono: da un lato la competenza, dall'altro aver girato il mondo.

Dico questo perché quando parliamo di turismo, ne parliamo se abbiamo cognizione di quello che significa turismo e di quello che può significare il turismo nel mondo.

C'è una frase, un intervento bellissimo che fece Marchionne, uno degli ultimi interventi che fece, quando arrivò in Fiat e, Presidente, si intitola “In ferie da cosa”. È un intervento bellissimo che da un po' lo spaccato del mondo.

Marchionne arriva in questa fabbrica il 29 luglio; nella fabbrica il 29 luglio non c'era nessuno e Marchionne chiede all'amministratore che c'era lì “ma che cosa è successo?”, lui dice “sa, siamo a fine luglio e sono tutti in ferie”. Marchionne faceva un'analisi precisa di quello che significa il mondo.

Noi siamo in questo momento l'unica nazione al mondo che fa le ferie ad agosto. In America, in Canada, in Australia non esiste che le ferie si facciano ad agosto e questo cambia, chiaramente, la prospettiva di chi come noi deve legiferare in materia di turismo, se è quello il mercato al quale ambiamo.

In questi ultimi due giorni, su delega del Presidente, ho accompagnato 13 imprenditori del Nord America, insieme al Presidente della camera di commercio di Chicago, che è anche il Presidente dei tour operator di tutto il nord America. Parliamo di una camera di commercio ricchissima, la più ricca al mondo, superiore alla camera di commercio di New York e hanno avuto l'opportunità di vedere e valutare un po' la regione e le sue potenzialità, per capire che cosa il turismo può dare e che cosa il turismo deve dare all'interno di un mercato che deve essere globale e puntare in alto. La bellezza della Calabria - che, devo dire, non sempre fa il paio con i servizi e con le infrastrutture - merita un turismo alto.

Allora se questo è, cominciamo ad analizzare i nostri potenziali fruitori e questa legge dà uno spaccato importante di quello che la Calabria può e deve rappresentare. La scelta, fatta in illo tempore, di inserire nei contratti di sviluppo il settore il turistico, è stata positiva. Siamo stati a fare una visita relativa ad un intervento importante nella sibaritide e, beh!, i contratti di sviluppo sono stati fatti e sono stati contratti di sviluppo che hanno garantito servizi adeguati.

Che cosa vuole il turista americano che viene in Calabria? Vuole quello che ha lì, atteso che il turista americano, canadese o australiano quando va al ristorante trova il servizio di parcheggio - per dire - quando va al supermercato trova che gli posteggia la macchina. Allora ha bisogno di servizi importanti, ha bisogno di avere la palestra nei ristoranti; se non c'è la palestra il turista probabilmente neanche verrà o, se dovesse venire, andrebbe via dopo due minuti, ha bisogno di avere servizi adeguati.

Quindi noi dobbiamo adeguare i nostri servizi ad una clientela che non è più quella sfigata del cosentino – per essere chiari - o di altre regioni a noi vicine; è una clientela che ha un target alto e che non fa storie se deve pagare la bottiglia di vino 20 euro, 30 euro.

Questo lo dico con grande chiarezza in una sede istituzionale preposta, se vogliamo fare turismo e turismo di qualità. E quello che è stato messo in campo, anche in ragione di un rapporto che la Calabria deve avere con gli stakeholder locali - e mi riferisco, appunto, alle camere di commercio e a tutte le associazioni di categoria locale - è uno strumento importante e fondamentale.

Sono stati fatti dei passaggi importanti: la legge sui borghi. Quando prima ho citato Marchionne è per far capire che non si può pensare ad un mercato turistico luglio e agosto; non è interessante, non interessa a nessuno, perché già di per sé quel mercato c'è e devo dire la Calabria lo fa da solo.

Aver finanziato per 160 milioni i borghi, questo ha significato e significa poter dare in quei borghi, che possono essere i più belli al mondo, ma se non c’è una connettività 4G, che è ormai antiquata, se non c’è una connettività 5G e se non sei connesso con mondo, il turista starà là un giorno e se ne andrà via; se non hai la possibilità, in quei borghi, di avere servizi adeguati come la raccolta porta a porta o altro, chiaramente quel turismo non verrà mai.

Allora la Calabria, oggi, ha un compito che è iniziato e che deve ancor di più migliorare in questa direzione: adeguare i servizi alla domanda di turismo.

Io ho presentato una serie di proposte di legge poi approvate. Abbiamo avuto la fortuna in questi anni di essere stati amministratori a cavallo dell'anno dei “borghi”, dell'anno del “cibo sano”, dell'anno - come quest'anno - del “turismo lento”. C’è una mia proposta che è a corollario di altre, così come la modifica alla legge 8, che spero la Commissione possa licenziare presto, che prevede una serie di disposizioni rivolte al turismo lento.

Fare turismo significa conoscere intanto la Calabria, ma significa conoscere i mercati.

È successa una cosa straordinaria: per la prima volta si è aperto non soltanto alle fiere, ma ai mercati; i mercati sono venuti qua e sono stati interessati dal verificare realmente le potenzialità della Calabria e questa è stata la grande novità; non semplicemente le fiere che hanno sborsato soldi e che non hanno prodotto nulla, perché la fiera è una cosa fredda, freddissima, perché non c'è l’afflato con la comunità.

Quindi, io ritengo che questa sia una legge di fondamentale importanza, che snellisce anche l'approvazione - diciamocelo chiaramente - di una serie di progetti in essere, che continua con determinazione quello che è stato un percorso per valorizzare grandi interventi e non piccoli interventi e, soprattutto, caratterizza una peculiarità di una Calabria che vuole puntare a un turismo medio-alto, ad un turismo fatto di qualità e ad un turismo che è in linea con la bellezza straordinaria di questa terra. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il presidente Oliverio, prego.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Anch'io intervengo brevemente, perché il provvedimento che è all'esame e all'approvazione del Consiglio non è un provvedimento di ordinaria amministrazione. Si tratta della proposta di Piano regionale di sviluppo turistico sostenibile, uno strumento che è stato oggetto di un lavoro intenso, di un confronto con gli operatori turistici, i sindaci, le organizzazioni rappresentative del partenariato ed è stato redatto da un gruppo di lavoro che, ascoltando e coinvolgendo appunto i diversi soggetti, è pervenuto alla definizione di questo strumento.

È importante che il Consiglio regionale si sia soffermato su questo strumento. Non stiamo parlando di un provvedimento spot, stiamo parlando di uno strumento di programmazione di un settore nevralgico e strategico della nostra regione.

Chi non ha avuto il tempo di leggerlo questo Piano, lo faccia, perché nel Piano c'è una prima parte di analisi, ma c'è anche il quadro della evoluzione, nel corso di questi anni, di un settore importante per l'economia regionale.

E qual è l'evoluzione di questo settore? Questo lo dico per evitare approssimazioni, per evitare che anche nella discussione si sia ripetitivi di un senso comune che è stato acquisito e che prescinde spesso da quello che è l'andamento della realtà, l'evoluzione della realtà.

Quali sono i dati che vengono fuori? Non sono dati prodotti da Oliverio o dall’ufficio statistica della Regione, ma sono il frutto di una rilevazione della realtà. Stamattina Bankitalia ha presentato il rapporto annuale sull’economia calabrese a Catanzaro. Nella valutazione più complessiva di questo rapporto, che è di un quadro incoraggiante, positivo, anche se non di recupero totale del gap tra le realtà più avanzate del Paese e la Calabria, chiaramente, uno dei riflettori più importanti è stato acceso sull'andamento del settore turistico in Calabria.

Che cosa dice Bankitalia, confermando quella che è una tendenza che, nel corso degli ultimi anni dal 2015, segna il settore turistico? Perché parlo del 2015? Perché noi abbiamo avuto nel periodo 2007/2014 un segno negativo anche nel settore del turismo, in termini di presenze, e poi c'è stata un’inversione di trend, fino a raggiungere nel 2017 la performance più importante nella storia delle presenze turistiche. Cioè abbiamo realizzato nel 2017 il record delle presenze turistiche, con un andamento ulteriore nel 2018, anno che è stato oggetto dell’analisi di Bankitalia, di un ulteriore incremento rispetto al 2017. E quali sono le novità? Non c'è solo la rilevazione di una crescita delle presenze turistiche, c'è un'analisi sulla qualità di queste presenze, c'è un incremento a due cifre delle presenze internazionali.

L'altro elemento che sottolinea il rapporto di Bankitalia di questa mattina, fresco anzi caldo di presentazione, è che c'è un allargamento della stagionalità, non c'è solo una concentrazione, come avveniva in passato, del mese di luglio - se vogliamo dirla tutta dal 20 luglio al 30 di agosto - ma c'è un allargamento della stagionalità, c'è un incremento delle presenze, anche nel corso degli altri mesi e delle altre stagioni e in modo particolare, anche per quanto riguarda il turismo balneare, c’è un aumento delle presenze nel mese di maggio, nel mese di giugno, nel mese di settembre e nel mese di ottobre. Incrementi a due cifre in questi mesi.

Da cosa sono dati questi elementi di espansione? A mio parere sono dati sostanzialmente da due fattori. Certo c'è stata la crisi del sud del Mediterraneo che è datata 2012-2013, gli anni del terrorismo, Sharm el Sheikh ecc… Perché oggi c'è questa intercettazione turistica anche da parte della Calabria? Perché nel 2012 c'era una intercettazione fortissima della Puglia e della Campania, oltre che della Sicilia. Perché? Perché la Calabria ha avuto e ha un problema che è stato quello dell'accessibilità alla Regione e quando parlo di accessibilità parlo, in primo luogo, dei collegamenti internazionali. Non rimuoviamo i dati della realtà, non è né propaganda né mettere medaglie al petto. Non di questo si tratta, insisto su questo.

Noi abbiamo questo dato per quanto riguarda l'accessibilità 2014, andate a rilevarlo all'aeroporto di Lamezia; nel 2014 i collegamenti extra nazionali con aeroporti fuori dai confini nazionali erano meno di 10. Andate a chiedere oggi quali sono i collegamenti. Sono oltre 50 e sono tali perché abbiamo scelto di investire, non perché prima eravamo antipatici e adesso siamo diventati simpatici alle compagnie aeree; abbiamo scelto di investire e di incoraggiare questi collegamenti con risorse che abbiamo allocato nella programmazione comunitaria, nelle risorse che abbiamo programmato.

Ci sono stati i bandi, ci sono stati due bandi, uno di 12 e altri di 12 milioni di euro, per incentivare i collegamenti, per creare una convenienza alle compagnie a collegarsi con il nostro sistema aeroportuale. Va a merito di questo Consiglio regionale.

È stata approvata una legge sulla charteristica che, per quanto riguarda il mese di luglio e il mese di agosto, non concede incentivi perché in quei mesi non c'è bisogno di incentivi, perché anche la charteristica, nel mese di luglio e nel mese di agosto, è collegata a flussi che la sostengono, naturalmente, perché i tour operator, che agiscono attraverso la charteristica, hanno coperti quei mesi anche dal punto di vista dei costi di trasporto aereo che incentiva, invece, con diversa gradazione  il mese di giugno e il mese di settembre e, poi, il mese di ottobre fino a maggio con incentivi importanti.

Cioè un tour operator che voglia portare in Calabria 20 persone che si fermano per una settimana, ha - come voi sapete - un incentivo del 30%, un abbattimento del costo del 30%. Questo ha consentito di allargare la presenza anche in altri periodi dell'anno e di intercettare flussi turistici.

L'accessibilità e l'agevolazione nell’accessibilità è il primo fattore che ha agito per una regione che è periferica rispetto ai mercati e per una regione che, anche attraverso altri vettori di collegamento, ha avuto e continua ad avere difficoltà, chiaramente.

C'è stato quindi un chiaro obiettivo, perseguito attraverso gli strumenti che il Consiglio regionale ha approvato nel corso di questi anni e, poi, c’è stato - permettetemi di dire – una estensione rispetto alle diverse nicchie di turismo.

Oggi si parla di turismi, non di turismo, perché ci sono diverse nicchie di turismo: c'è il turismo naturalistico, c'è il turismo religioso, c'è il turismo sportivo, c'è il turismo esperienziale. Ci sono diverse nicchie di turismo a cui è stata prestata o meglio si è incominciato a prestare un’attenzione; non è un caso che c'è stata una intercettazione anche da questo punto di vista, perché le presenze non ci sono solo nei villaggi turistici, ma sono spalmate sul territorio.

Andate a vedere i dati e analizzateli, perché è importante questo. L'analisi dei dati vi invito a farla, perché da essa si coglie quelle che sono le evoluzioni che presenta questo settore. Non è un caso che noi, proprio per corrispondere a questa evoluzione, abbiamo messo in campo alcune iniziative importanti; per esempio abbiamo pubblicato due bandi: uno per quanto riguarda i borghi volto ai Comuni, alla qualificazione e alla valorizzazione dei borghi, attraverso l'intervento dei Comuni e l'altro, sempre nei borghi, attraverso la valorizzazione delle unità immobiliari ai fini della ricettività diffusa rivolto ai privati.

Vorrei dire – e piglio spunto dall’intervento del consigliere Pedà - che anche quello che sta avvenendo in questi giorni, la letterina che sta arrivando a coloro i quali non erano a posto formalmente è relativa al soccorso istruttorio, perché coloro i quali hanno solo omesso atti formali e non di sostanza possano integrare le pratiche; chi ha omesso atti sostanziali viene escluso,  chiaramente, perché entro 10 giorni, attraverso questo rapporto diretto, possa essere chiusa, anche lì, la parte relativa all’ammissibilità delle pratiche al bando.

Perché? Noi abbiamo approvato anche qui una legge, abbiamo approvato una legge per regolare le attività ricettive diffuse: b&b (bed and breakfast), affittacamere eccetera…E quella legge che noi abbiamo approvato consente non solo di classificare le diverse tipologie di offerta di turismo diffuso, ma ci ha consentito di fare quel bando che richiamavo prima e allo stesso tempo consente di evitare che il b&b diventi una concorrenza sleale per l'albergo, per l'attività turistica che, appunto, è chiamata ad un regime fiscale. Se non fosse regolata la parte della ricettività diffusa, diventerebbe concorrenza sleale. E infatti con le partite IVA coloro i quali fanno il b&b e fanno le attività di turismo diffuso sono sottoposti a regime fiscale che non è, come dire, competitivo in modo sleale con le attività di ricettività alberghiera vera e propria, ma c'è un campo che è in crescita anche nella nostra regione.

La ricettività, attraverso b&b eccetera, è in crescita esponenziale anche nella nostra regione. Quindi, praticamente, su questo versante si sta lavorando e in modo importante.

Con l'approvazione di questo Piano che approviamo oggi, sblocchiamo un altro canale importante di risorse e cioè i contratti di sviluppo, per i quali noi abbiamo destinato, con un accordo con il MISE fatto nel 2018, risorse importanti: parte del fondo nazionale e parte del fondo della Regione. Questo consentirà di mettere in campo iniziative importanti.

Perché a tal fine è importante il Piano che approviamo stasera? Perché il precedente Piano poneva dei vincoli, per cui l'esame delle proposte presentate sui contratti di sviluppo, fatto da Invitalia, richiede il parere della Regione, il parere di conformità e congruità rispetto al Piano.

Il precedente Piano era un carico di vincoli, nel senso che praticamente era predestinata l'area alla quale c'era maggiore vocazione turistica eccetera eccetera. Ritengo che questo sia un vincolo assurdo, perché la “vocazionalità”, se la sceglie il mercato, in questo caso non la sceglie il pubblico a priori.

Un investitore che vuole fare un investimento sa dove fare l'investimento, perché poiché mette i suoi soldini, fa l’investimento dove c'è una convenienza, perché sa che c'è un mercato che tira; non lo va a fare nel deserto, lo va a fare in zone dove quell'investimento ha un ritorno. Quindi è il mercato che regola e nel precedente Piano c'erano vincoli per cui molte proposte sono impedite da quei vincoli.

Oggi con questo strumento noi sblocchiamo un altro canale importante, poi agiranno gli strumenti tecnici di Invitalia, che ha strumenti competenti. Io non ho voluto che lo facesse la Regione, deve farlo Invitalia per conto della Regione, per liberarla dall’esame della qualità e della congruità delle proposte, in modo tale che quelle risorse possono essere sbloccate.

Noi, anche dal punto di vista della strategia di comunicazione, abbiamo cambiato radicalmente l'approccio; non ci siamo affidati ai “sei per tre” che prima si trovavano negli aeroporti. Voi che, come me, avete modo di mobilitarvi oltre i confini della nostra regione, per motivi di lavoro, attività amministrativa eccetera, sapete che ci si era affidati alle campagne negli aeroporti. No! Noi abbiamo scelto un'altra strada che è quella della promozione mirata.

L'anno scorso abbiamo avuto in questa città, a Reggio Calabria, a conclusione di una settimana che ha coinvolto l'intera regione, un meeting che ha visto la presenza di 750 tour operator tedeschi. La più grande organizzazione dei tour operator che agisce nel mondo è quella tedesca. 750 tour operator della Germania, dell'Austria e della Svizzera, che prima sono stati portati in giro per la Calabria, dal Pollino fino allo Stretto e hanno avuto modo di incontrare gli operatori turistici nostri, sia sul mare sia sulla montagna, a conclusione di quella settimana sono venuti a Reggio Calabria. A Reggio Calabria si è tenuto un meeting che per tre giorni, da giovedì fino a sabato, si è concluso il sabato mattina al teatro qui a Reggio Calabria e ha visto la presenza di questi operatori.

Una iniziativa a cui ha partecipato il Ministro dell'economia tedesca e a cui ha partecipato anche il capo dell'opposizione tedesca, Müller e Schulz, per dirvi l'importanza dell'organizzazione. Un'organizzazione che si porta dietro due personalità, una del governo tedesco e l'altra dell'opposizione, il capo dell'opposizione, vuol dire che è un'organizzazione che ha un peso nel suo Paese.

Ebbene, a conclusione di quella iniziativa, noi abbiamo avuto un'attenzione anche da parte degli investitori tedeschi. Vi annuncio - per chi non lo sa - che alcuni di quegli investitori hanno deciso di investire - avevano già deciso prima di investire, perché ci stavano interlocuzione presso l'ambasciata tedesca a Berlino con questi investitori - in Calabria, perché c'è un interesse. Uno di questi investitori ha investito a Pizzo e l'11 maggio si è aperto un villaggio di 1200 camere a Pizzo; parlo dell'investitore Tui; un altro, Thomas Cook, ha investito a Villapiana, il 20 di questo mese ci sarà l'inaugurazione e altri stanno investendo.

Cioè si è aperto anche un varco degli investimenti da parte di tour operator che non sono cosa di poco conto; sono coloro i quali hanno, come accompagnamento alle loro attività turistiche, anche le loro flotte aeree private, che partono nella programmazione dei flussi per riempire i loro villaggi turistici e non solo anche attraverso accordi con operatori che già operano in Calabria.

Ieri sono stato nella zona di Soverato in cui c'è un villaggio - vi dico pure il nome per capirci - Estella, che mi diceva che questi operatori hanno già contrattato con loro un blocco di posti letto, perché appunto hanno un surplus di domanda che collocano nei villaggi che sono già preesistenti.

Perché dico questo? Perché nel dato dell'aumento delle presenze turistiche c’è un complesso di elementi. Certo le potenzialità sono enormi e tanto tanto ancora si può fare. Ma la strategia è questa, la strategia che noi stiamo seguendo ha una bussola, perché si fa presto a fare discorsi disancorati dalla realtà.

Naturalmente noi stiamo lavorando per investire anche negli attrattori. Per esempio il piano di valorizzazione dei beni culturali sul quale stiamo lavorando è proprio questo: la valorizzazione di attrattori. Poi un territorio deve essere messo nelle condizioni di offrire quello che ha. Stiamo lavorando molto sulla sinergia tra i parchi nazionali, i tre parchi nazionali del Parco delle Serre per costruire anche un'offerta di turismo naturalistico; stiamo sostenendo anche gli eventi sportivi; per quanto riguarda la vela, sia a Crotone sia a Reggio Calabria, stanno facendo esperienze importanti, sostenute anche da noi oppure altre attività di turismo sportivo ed esperienziale. Cioè iniziative mirate in tal senso, che vanno nella direzione della qualificazione dell'offerta nel territorio.

Chiaramente l'enogastronomia ha un ruolo importante. Anche da questo punto di vista devo dire che noi abbiamo assunto iniziative importanti, sostenute assumendo come messaggera di queste iniziative una figura rilevante che, soprattutto negli Stati Uniti d'America, ci ha consentito di fare una serie di iniziative e di promozione. Cioè questa è la strada che abbiamo imboccato.

Con il Piano di oggi noi facciamo un ulteriore passo in avanti nel rafforzamento di questo percorso. C'è molto da fare, però io credo che, se su questo percorso si spinge, si investe, si coinvolgono gli enti locali, si investe anche sulla formazione, c’è la possibilità di fare davvero del binomio turismo- agricoltura i pilastri della costruzione di uno sviluppo sostenibile nella nostra regione. Se leggiamo anche da questo versante il rapporto di Bankitalia, ci rendiamo conto che proprio questa espansione della presenza turistica ha determinato anche un’espansione dell’occupazione, certamente non nella misura che sarebbe necessaria e possibile, ma, anche qui, c'è stato un segno positivo determinato da questa espansione.

Questo strumento lo considero importante questa sera e considero importante che il Consiglio regionale abbia dato attenzione a questo settore, a queste problematiche, perché quello che conta è sui dati e noi sui dati dobbiamo esprimere valutazioni e posizioni, naturalmente analizzandone nel merito quelle che sono le sfaccettature che presenta il quadro che esaminiamo. Non c'è dubbio che è un quadro importante, interessante, positivo che deve essere ulteriormente rafforzato e migliorato, perché è significativo delle potenzialità che offre.

Finalmente passiamo dall’auspicio della costruzione sul turismo dell’espressione delle potenzialità della nostra regione alla concreta realizzazione in questa direzione.

Ripeto: tanto c'è ancora da fare, ma la strada che abbiamo imboccato va nella direzione giusta.

PRESIDENTE

Passiamo alla votazione del provvedimento.

PEDÀ Giuseppe (Casa delle Libertà)

Siamo favorevoli, Presidente.

PRESIDENTE

Il provvedimento è approvato.

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 254/10^ d'Ufficio recante: “Riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2018, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del D. Lgs. n. 118/2011 e s.m.i. e conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2018-2020 e al bilancio di previsione 2019-2021 del Consiglio regionale”

PRESIDENTE

Il dodicesimo punto all'ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 254/10^ d'Ufficio, recante “Riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2018, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del D. Lgs. n. 118/2011 e conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2018-2020 e al bilancio di previsione 2019-2021 del Consiglio regionale”.

Cedo la parola al consigliere Tallini, che è il relatore del provvedimento per l’illustrazione.

TALLINI Domenico (Forza Italia), relatore

Con il presente provvedimento il Consiglio regionale è chiamato ad approvare il riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2018 del Consiglio regionale e le conseguenti variazioni di bilancio di previsione, così come deliberato dall'Ufficio di Presidenza con la deliberazione numero 16 del 15 aprile 2019.

Dalle attività di riaccertamento dei residui attivi e passivi, effettuate dagli uffici competenti del Consiglio regionale, è risultato che al termine dell'esercizio 2018: l’ammontare dei residui attivi è pari ad euro 32.610.772,11; l'ammontare dei residui passivi è pari ad euro 10.872.693,04; la consistenza finale del fondo pluriennale vincolato da iscrivere nelle entrate di bilancio dell'esercizio 2019 è pari ad euro 2.571.626,58, di cui euro 510.985,28 per spese in conto capitale.

Le risultanze del presente provvedimento saranno inserite nel rendiconto del Consiglio regionale relativo all'esercizio 2018.

Con il presente provvedimento sono, infine, approvate le variazioni al bilancio di previsione 2019-2021 necessarie per l'adeguamento delle previsioni di competenza e di cassa alle risultanze del riaccertamento dei residui attivi e passivi.

Sul presente provvedimento il Collegio dei Revisori dei Conti, col verbale numero 254 del 14 maggio 2019, ha espresso il parere favorevole.

PRESIDENTE

Non ci sono richieste di intervento, passiamo alla votazione del provvedimento, unitamente ai relativi allegati, prendendo atto anche del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti.

Il provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è approvato.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno a firma del consigliere regionale Mirabello “Inerente il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato della Abramo Customer S.p.A. - centro operativo di Crotone”

PRESIDENTE

Passiamo all'ordine del giorno a firma del consigliere Mirabello “Inerente il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato della Abramo Customer S.p.A. - centro operativo di Crotone”.

Prego, consigliere Mirabello.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Presidente l'ordine del giorno oramai, di fatto, è superato.

PRESIDENTE

È ritirato.

 

(È ritirato)

Ordine del giorno a firma del consigliere regionale Pedà “Sullo stato di attuazione della ZES Calabria e iniziative programmate”

PRESIDENTE

Passiamo all'ordine del giorno a firma del consigliere Pedà “Sullo stato di attuazione della ZES Calabria e iniziative programmate”. Prego, consigliere Pedà, ha facoltà di illustrarlo.

PEDÀ Giuseppe (Casa delle Libertà)

Si tratta della volontà di dare uno sportello fisico della ZES che - devo dire - in Calabria ha avuto un iter abbastanza celere, anche rispetto alla vicina Sicilia, forse meno della Campania, ma era dipeso dalla mancata nomina - credo - del componente del Comitato - vero professore? – da parte del Governo.

Quindi si vuole dare un segnale con un sportello fisico, oltre a quello internet, a Gioia Tauro per dare le informazioni agli imprenditori che volessero venire ad investire proprio nell'aria industriale di Gioia Tauro, nel porto di Gioia Tauro, dando un segnale importante sul territorio, che penso lo meriti. Grazie.

Presidenza del segretario questore Domenico Tallini

PRESIDENTE

Se vuole può replicare, assessore Russo, ne ha facoltà.

RUSSO Francesco, Vicepresidente della Giunta regionale

Non è tanto una replica quanto una specificazione.

Per quanto riguarda il primo punto, è proprio la cosa su cui stiamo lavorando con uno sportello e per la quale stiamo concordando i dettagli con Fincalabra; ormai si tratta solo di dettagli, quindi dovrebbe aprire.

Il tema sta sempre all'interno della ZES, nel senso che il Comitato di indirizzo si è insediato dopo quello della Campania, perché il membro nominato dal MIT (Ministero infrastrutture e trasporti) è arrivato soltanto a dicembre.

Fortunatamente dopo abbiamo cominciato a lavorare; prima, su nostro impulso e su nostra indicazione si è chiesto che il Comitato di indirizzo si facesse capo immediatamente di un regolamento molto semplice e specificativo del credito d'imposta per quanto riguarda i 204 milioni di euro previsti nella legge iniziale, che noi riteniamo cruciale.

Questo è accaduto e la proposta che abbiamo fatto come rappresentanti della Regione è alla discussione del Comitato di indirizzo.

Ricordo che il Comitato di indirizzo, a differenza di come avevamo proposto noi con l'indicazione della legge regionale del settembre 2015, non ha una preminenza di espressione della Regione; la Regione è assolutamente in minoranza nel Comitato di indirizzo.

Comunque, si è fatta carico lo stesso di promuovere il regolamento che a breve – penso già nella prossima settimana o l'altra – dovrebbe essere discusso nel Comitato indirizzo.

C'è un ulteriore ritardo, ancora una volta, da parte di Roma nella specificazione del rapporto con l'Agenzia delle entrate.

Riteniamo che debba essere estremamente semplice e che debba richiamare esattamente quanto già previsto per l’utilizzo del credito d’imposta, senza mettere ulteriori barriere.

Questa è stata la nostra posizione.

Se la legge nazionale dice che il credito d'imposta deve prescindere da valutazioni ex-ante, ma deve stare esattamente, come il credito d’imposta nazionale, nella capacità del management della singola azienda, così deve essere senza mettere ulteriori freni alla possibilità di intervento nella ZES.

Se cominciamo a mettere nuovi freni, nuovi vincoli, nuovi lacci, nuove inerzie e nuovi muri di gomma, torniamo a vecchie esperienze che non vogliamo ripercorrere; vecchie esperienze, per certi versi viste con la legge numero 488 o con alcuni insediamenti di aree industriali e cose che ben conosciamo, con capannoni vuoti e compagnia bella.

Questo non deve accadere.

Per non accadere, secondo noi, il credito d’imposta non deve avere vincoli oltre quelli già previsti dalla legge nazionale. Questo è il primo punto.

C'è un secondo punto e ne approfitto per richiamarlo perché è avvenuto nel tempo rispetto alla presentazione delle indicazioni da parte del consigliere Pedà, che riguarda l'integrazione dei 300 milioni di euro per la ZES. Anche su questo, voglio richiamare l’attenzione.

Avevamo proposto che i 300 milioni di euro, che il ministro Lezzi ha chiesto di inserire, venissero spesi con un comma semplicissimo aumentando il Fondo da 204 a 504 milioni di euro. Questo non è accaduto.

Se andate a vedere la specificazione dei 300 milioni di euro, di fatto implica un percorso completamente nuovo su cui si sta cominciando a discutere a Roma.

Anche su questo abbiamo fatto una proposta operativa, ovvero che i 300 milioni di euro vengano spesi e indirizzati esattamente – ne abbiamo parlato poco fa per il turismo, ma la proposta che facciamo noi è uguale – con la logica dei contratti di sviluppo, quindi seguendo norme già esistenti senza provare a inventarci nuove norme; se ci inventiamo nuove norme, l'unico risultato che otteniamo è che prima che queste risorse vadano a regime, passeranno i mesi e gli anni, invece diciamo: “Pazienza, per i 300 milioni di euro si è scelta un’altra strada; bene, però utilizziamo una strada già codificata, una strada di cui già si conosce il percorso e di cui già siano identificati gli attori”. Per cui l'imprenditore non deve ritrovarsi una macchina completamente nuova che non sappiamo se parte, se non parte, se arriva, se conosce il percorso, e tutto quanto sappiamo della burocrazia nostra.

Per i due strumenti abbiamo previsto credito d’imposta e contratti di sviluppo sic et simpliciter. Questi sono gli elementi principali.

Si tratta di un work in progress che stiamo seguendo e monitorando costantemente perché riteniamo che la questione della ZES – che, ricordo, è stata proposta da questo Consiglio regionale all'attenzione del Parlamento – continua ad essere uno degli elementi centrali.

Ci crediamo e credo negli imprenditori, se è vero come è vero, che tutta una serie di proposte anche per la ZES Calabria sono già accadute e le richieste che vengono fatte al MISE (Ministero dello sviluppo economico) sono già in quantità notevole.

Questo è in qualche modo lo stato, per cui riteniamo che, per concludere nel breve periodo, ci possa essere il regolamento di indirizzo per i 200 milioni di euro.

Per quanto riguarda la specificazione dello sportello unico, è evidente che stiamo aspettando questo regolamento di indirizzo, perché l’indicazione specifica che dobbiamo dare non è tanto descrittiva ma è proprio operativa.

Che cosa si deve fare? Come si deve fare? Con quale forma?

Noi siamo pronti.

Appena ci sarà la specificazione del Comitato di indirizzo, potremo operare immediatamente perché gli atti interni alla Regione già sono stati fatti per lo sportello fisico.

Non credo che lo sportello fisico in quanto tale sia particolarmente importante; però credo che sia importante come immagine di presidio sul territorio.

L'immagine sul territorio deve essere una risposta importante; poi l'investitore giapponese, quello americano o quello australiano interagiranno via internet e non certamente con lo sportello fisico.

Lo sportello fisico, però, significa una presenza qui ed ora della Regione e, quindi, dell'istituto regionale proprio sul territorio; questo è l'obiettivo e questo è quello su cui stiamo ragionando.

Il secondo tema, però, non è stato richiamato nell'esposizione che ha fatto il consigliere Pedà.

Stiamo aspettando il pronunciamento della Corte Costituzionale sulla questione della separazione delle Autorità di sistema portuale.

Riteniamo che ci sia un limite, un forte limite, nella decisionalità del Governo di spezzare le Autorità portuali.

Non è accettabile che un’unità che consentiva di avere già dentro lo stesso sistema portuale di tutti i porti della Calabria e, quindi, rendendo complementari al porto di Gioia Tauro gli altri porti che, ricordo, sono il porto di Vibo Valentia, primo porto industriale e petrolifero che abbiamo in Calabria, il porto di Reggio Calabria, altro grande porto turistico, quindi – questo solo per i porti del Tirreno –sul Tirreno avremmo una espressione completa di offerta.

Il fatto di togliere Villa S. Giovanni e Reggio Calabria a Gioia Tauro, crediamo che tenda a indebolire fortemente sia il porto di Gioia Tauro sia i porti di Villa e Reggio Calabria.

Ciò è impensabile, considerato quanto sta accadendo a livello mondiale con l'integrazione dei grandi sistemi.

Faccio l'ultimo richiamo e poi concludo, se riteniamo possiamo tornarci quando vogliamo.

La Danimarca e la Svezia, che, come voi ben sapete - passatemi la semplificazione - si possono vedere come cani e gatti, hanno messo insieme i due porti principali della Svezia e della Danimarca.

Malmö e Copenaghen hanno costituito un sistema portuale integrato. Malmö e Copenaghen, i due porti principali di due Paesi concorrenti, fanno un solo sistema portuale.

Si parla di porti di quarta generazione.

Dunque, è assolutamente inaccettabile che, non solo si scinda l'Autorità così come era stata definita, ma che addirittura si tagli o si spacchi l’Autorità portuale della Calabria.

Questo è il motivo per cui abbiamo fatto ricorso in Corte Costituzionale.

Abbiamo fatto ricorso, non soltanto nella forma, perché le Regioni non sono state consultate per una materia così concorrente di decisionalità della Regione ma, nello stesso ricorso, abbiamo introdotto il merito della questione; quindi, l'atteggiamento della Regione Calabria, il fatto che non abbia accettato questa separazione e quel percorso, non è un atto meramente formale di non aver ascoltato la Regione Calabria nella Conferenza delle regioni, ma c'è un problema di merito.

Il fatto di aver saltato l'ascolto della Regione ha impedito alla Regione Calabria di esprimere proprio quello che dicevo, cioè un problema di merito che vede – e torno al punto di partenza che introducevo prima – la possibilità di fare un grande porto, un grande sistema portuale di quarta generazione; sono i sistemi portuali che adesso si stanno affermando a livello mondiale, facendoci tornare e mettendo le lancette dell'orologio fortemente all'indietro; quindi, un problema di contenuto e un problema di metodo.

Su tutte e due abbiamo proposto, appunto, il ricorso alla Corte Costituzionale, ripeto, per evidenziare che la nostra non è una tattica strumentale per ritardare la definizione delle nuove Autorità portuali, ma c'è un grave problema di merito.

Ultimo elemento, e concludo, che in qualche modo veniva richiamato implicitamente nel secondo punto della nota che faceva il consigliere Pedà, è il tema della ZES relativa ai due porti di Reggio Calabria e Villa San Giovanni.

In questo caso c'è un grave problema di complicazione che viene introdotto con questo sistema. Chiaramente una complicazione che va in direzione ostinatamente contraria a qualunque concetto di semplificazione.

Chiarisco questo punto: noi abbiamo delle aree ZES all'interno del porto di Villa San Giovanni e del porto di Reggio Calabria; la legge numero 84, istitutiva dei porti, dava al Presidente dell'Autorità portuale il potenziale della definizione della concessione rispetto ai tempi.

La nuova legge, che spacca l’Autorità portuale, sostanzialmente dice che nei porti di Reggio Calabria e Villa San Giovanni, per quanto riguarda le aree ZES, decide il Presidente dell'Autorità portuale di Gioia Tauro e non il Presidente dell’Autorità portuale dello Stretto.

Di fatto, appena si esce un metro da queste aree, decide di nuovo il Presidente dell'Autorità portuale dello Stretto; quindi, qualunque problema di accessibilità, di marketing e di governo complessivo dell'area, viene deciso dalle Autorità dello Stretto, mentre lo specifico dei mille, due, quattro, cinque, sei mila metri quadrati dell'area identificata come ZES viene deciso in un altro.

C'è una sorta di mostro giuridico per cui la concessione, anziché essere data da uno, come fortunatamente era stato introdotto dalla legge numero 84 del 94 in Italia, adesso è bicefala; la qual cosa è veramente un atto di complicazione estrema, e ci voleva una grande capacità per farla.

Questa è una cosa che, secondo me – non voglio esprimere valutazioni politiche – ma di certo tutto si può chiamare tranne che cambiamento.

Se cambiamento significa mettere le lancette dell'orologio indietro, fortemente indietro, ma non di qualche ora, bensì di qualche decennio, scontando tutto quello che accade a livello mondiale – e, ripeto, ho fatto la citazione di Malmo e Copenaghen di proposito, perché è uno dei più grandi sistemi addirittura sovranazionali – siamo riusciti a spaccare l'atomo, ma non l’atomo perché già sapevamo che la ricerca nucleare ci permette di prendere gli elettroni; qui abbiamo spaccato l'elettronica.

Questa è una cosa che, fisicamente, è già definita come impossibile. Ci stiamo provando.

PRESIDENTE

La proposta non può essere messa ai voti perché è evidente la mancanza del numero legale, perciò si toglie la seduta.

PEDÀ Giuseppe (Casa delle Libertà)

Non so più cosa fare con quest’ordine del giorno. Avevo chiesto espressamente che venisse rimodulato l’ordine del giorno proprio per discutere questo. Non ce l’ho con lei.

 

PRESIDENTE

Ci impegniamo a ripartire da questo punto all’ordine del giorno.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente, la discussione è stata comunque svolta; pertanto, nella prossima seduta, prevista per il 24 giugno, al primo punto si procederà alla votazione.

PEDÀ Giuseppe (Casa delle Libertà)

Io non voterò più nessun ordine del giorno di nessuno! Questa è veramente una vergogna di questo Consiglio regionale.

Avevo chiesto espressamente che venisse invertito l'ordine del giorno perché dal 22 gennaio ci portiamo questo punto riguardante lo sportello della ZES.

Siamo arrivati qui, finalmente lo abbiamo discusso col professore Russo, e non c'è il numero legale.

È veramente è una mancanza di rispetto anche per il proponente e per questo gruppo consiliare.

PEDÀ Giuseppe (Casa delle Libertà)

Naturalmente per la città di Gioia Tauro.

RUSSO Francesco, Vicepresidente della Giunta regionale

Per quanto mi riguarda è assunta come fatto positivo, quindi, me ne faccio assolutamente carico, poi nel merito il consigliere Pedà faccia le valutazioni che ritiene. Per quanto mi riguarda mi sento di condividere, personalmente, e quindi di seguire esattamente quello che sta qua dentro, ripeto, a prescindere dalla discussione formale su cui non mi permetto di intervenire. Nel merito sono pienamente d’accordo.

PRESIDENTE

Siamo tutti d’accordo con l’assessore, l’importante è che la discussione sia avvenuta e che la Giunta abbia espresso la propria posizione che non può modificare con l'approvazione o con la bocciatura del documento. Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo, ne ha facoltà. 

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Presidente, il problema è politico, non è relativo al singolo ordine del giorno che potrà essere approvato, non essere approvato e che l’Aula potrà anche respingere. Il problema però è politico e di reciproco rispetto fra le parti che sono in questo Consiglio regionale. In maniera sommessa, durante la seduta di Consiglio regionale, l’ho comunicato ai colleghi, ai cari colleghi che rappresentano la maggioranza o la non maggioranza, Presidente, perché come sa, se ne è discusso anche in Conferenza dei capigruppo: si è profondamente modificata la geografia del Consiglio in questi anni e le rimprovero di non aver saputo tenere la sua maggioranza.

Pertanto, oggi, si sono determinate condizioni diverse; nell'ultima seduta di Consiglio ho fatto osservare che non avevate il numero legale, abbiamo concordato alcuni punti che interessano ai calabresi e su questi punti vi abbiamo garantito il numero legale. Oggi non ci sono più le condizioni, abbiamo svolto una Conferenza dei capigruppo nella quale abbiamo detto di svolgere l'intero ordine del giorno. Potevamo, su tutte le pratiche, Presidente, perché lo deve ammettere, dall'inizio del Consiglio lei non aveva la maggioranza su alcuni punti; Presidente, lei non avrebbe avuto la maggioranza se in maniera responsabile questa opposizione non avesse tenuto il numero legale.

Non c'è nessun inciucio, noi siamo la sua opposizione, siamo dall'altra parte, le contestiamo l'azione di Governo, saremo contro di lei elettoralmente il prossimo mese di novembre e la invitiamo, ancora una volta, a prendere atto di questa situazione e quindi a non prolungare più questa legislatura. Il problema, Presidente, è di rispetto anche fra le diverse parti, perché da questa parte rimaniamo per discutere di argomenti come la Strada Statale 106; io ho questo ordine del giorno, che riguarda i precari, dal mese di gennaio. Lo so potrei anche dare fastidio all'assessore che, per la verità, - assessore, questo glielo dico in Aula perché io sono abituato a dire le cose con grande chiarezza anche in Aula - mi risulta che, in un incontro avuto con dei lavoratori in questi giorni, abbia detto: “Ma a me del Consiglio regionale non interessa nulla, possono fare quel che vogliono tanto io vado avanti come un treno”. Se questa cosa risponde a verità è un fatto molto grave. Chiaro, lei non è tenuto a rispettare noi, però noi siamo stati eletti dal popolo e lei dal popolo non è stato eletto.

Allora dicevo: abbiamo questo ordine del giorno, per esempio sui precari; il problema è che di questo ordine del giorno noi stiamo ragionando, discutendo da mesi e non è un fatto di propaganda, così come non è mera propaganda il fatto che, come dirà il consigliere Esposito, c'è un problema sulle scuole di specializzazione dell'Università Magna Graecia di Catanzaro e non è stato un problema di propaganda discutere e dare forza anche al Presidente sulla Strada Statale 106. Qui dobbiamo capire se la legislatura deve andare avanti o se la possiamo interrompere anche in questo momento, a noi non interessa, andiamo a votare prima possibile, non ci sono problemi.

Credo che la questione sia una questione politica seria, altrimenti non entriamo più in Consiglio regionale e vediamo se ci sono le condizioni per svolgere, d'ora in avanti, una seduta di Consiglio regionale. Abbiamo procrastinato e rinviato al 24 di giugno, per l'approvazione, una delibera sulla storicizzazione delle spese per quanto riguarda i lavoratori precari, c'è un impegno di spesa di 40.000 euro. Non dobbiamo venire in Consiglio regionale?  Avete la forza per approvarla? Magari la strapperete, ma il problema è un problema di rispetto nei rapporti reciproci tra maggioranza e minoranza ed il Presidente della Giunta regionale dovrebbe essere garante anche di questo perché, altrimenti, noi, da questo momento in poi, ci fermiamo, non andiamo avanti e chiudiamo la legislatura.

PRESIDENTE

Conclude il presidente Oliverio, non si vota, quindi adesso hanno chiesto di intervenire nell’ordine i consiglieri: Esposito, Tallini. Poi concludiamo la seduta. Consigliere Esposito, ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Intervengo semplicemente per condividere lo sfogo del collega Pedà che ha seguito questa tematica relativa alla ZES con grande impegno e rispettoso delle assenze giustificate dell'assessore Russo quando ha presentato e illustrato, più volte, questo ordine del giorno. Ho apprezzato anche l'attenta analisi dell'assessore Russo e sicuramente gli sforzi del collega Pedà e lo sforzo e la relazione che, sull’ordine del giorno, ha fatto l'assessore meritavano ben altro rispetto. Ritengo, così come accennato dal collega Gallo, che è anche importante, stasera, discutere delle scuole di specializzazione perché riteniamo che ci sia in atto un tiro al piccione nei confronti dell'università di Catanzaro e che l'unico ente che può dare forza a tutti noi, compreso lei, presidente Oliverio, è il Consiglio regionale. In caso contrario presenterò alla stampa questa mozione ma ritengo che sia cosa di poco conto se, poi, la massima Assise regionale non si pronuncia all'unanimità su questi temi.

Il dato politico emerge. Il Piano regionale dello sviluppo turistico sostenibile che, come detto da lei, non è una pratica di ordinaria amministrazione - non siamo intervenuti per dichiarazione di voto, ma non ce ne voglia, Presidente, se la riprendiamo adesso - ma quella Calabria che lei ha descritto non è proprio come lei la definisce; magari esiste la Calabria di quei calabresi che si lamentano ma non è un popolo che si lamenta e piange quello dei calabresi. Vuol dire che la verità, probabilmente, sta in mezzo.

Quel Piano regionale dello sviluppo turistico sostenibile, che è in linea anche con quell’inversione di tendenza dei numeri che lei, con grande precisione, ha voluto dar conto all’Aula, non sarebbe passato se non ci fossero stati in aula i 7/8 rappresentanti dell'opposizione perché il numero della maggioranza difettava già nel momento in cui in cui abbiamo votato quella pratica. Del resto, non è passato inosservato quello che aveva cercato di fare il collega Pedà quando è stata avviata la votazione; credo che il collega avesse chiesto la parola, per dichiarazione di voto, proprio per mettere in evidenza questo dato politico. Non l'abbiamo fatto per la correttezza che contraddistingue questa opposizione, siamo costretti a farlo oggi. Mi dispiace effettivamente essere rimasto qui e non portare a casa non un risultato di Baldo Esposito e dei tanti colleghi che hanno firmato la mozione sulle scuole di specializzazione, ma non aver detto “no” ad un tiro al piccione che qualche forza politica sta facendo nei confronti dell'Università Magna Graecia di Catanzaro. È vergognoso e da questa vergogna se ne può uscire solo ed esclusivamente se questo Consiglio regionale sa stare attento e unito su questa problematica. Altrimenti il tiro al piccione non sarà solo nei confronti dell'Università di Catanzaro ma sull'intera classe politica che la rappresenta.

PRESIDENTE

Il consigliere Tallini ha facoltà di intervenire.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

Colleghi mi permetto di invitare tutti quanti ad una sana riflessione, che significa cercare di essere coscienti del momento che attraversa la Regione Calabria, del momento che attraversa questa amministrazione, del momento che attraversa questa maggioranza e del momento che vede chiamati alle proprie responsabilità non i partiti, non le maggioranze, ma i singoli consiglieri regionali. Mi permetto di interpretare e anche di correggere, diciamo, la posizione che hanno posto alcuni colleghi del mio schieramento, non per dire che non hanno ragione, hanno assolutamente ragione. Mi permetto di dire che questo senso di responsabilità appartiene all'intero Consiglio regionale in un momento particolarmente delicato in cui da questa parte ci sono più consiglieri regionali che da quella parte. Pertanto, la insensibilità non appartiene solo alla ex maggioranza, lo dico con grande rispetto anche al mio schieramento, ma appartiene anche ai consiglieri regionali; certamente quello schieramento, oggi, ha maggiore responsabilità di un altro schieramento che, come diceva il collega Gallo, si sta ponendo con grande responsabilità e alla luce del sole, con grande trasparenza per evitare che questa legislatura finisca in maniera traumatica. Non perché qualcuno si debba dimettere o perché si debba dimettere il Presidente o i consiglieri regionali. Finisce in maniera traumatica perché si blocca totalmente la macchina anche nell' ordinaria amministrazione, nella ordinarissima amministrazione.

Qualcuno si dovrebbe accorgere che questa macchina è talmente inceppata e dire: “Fermiamoci un attimo, nominiamo un commissario in questi sei mesi considerato che nessuno è in grado di gestire la Regione in questo momento”. Certo, poco fa, c'erano i consiglieri regionali che con grande senso di responsabilità hanno dato vita ad una seduta, io dico, importante perché è vero che oggi c'è questo incidente diplomatico ma è pur vero che quello che è avvenuto in questa seduta, mi permetto di dire, è avvenuto, in gran parte, per senso di responsabilità di cui noi rispondiamo all'opinione pubblica. Voi siete percepiti come fallimentari, almeno attraverso i mass-media, siete quelli che state per passare; noi dovremmo essere, invece, quelli che dovremmo sostituirvi al Governo di questa Regione e abbiamo maggiore responsabilità e maggiore attenzione su di noi. Teniamo conto di questo e della insensibilità di due tre consiglieri regionali che erano seduti là e hanno capito che se si fossero alzati per andare via sarebbe mancato il numero legale, accanto a tanti altri che abitualmente, ormai, hanno preso l'abitudine di venire, stare un'oretta e poi andar via.

Non mi sembra, questo, un grande senso di attaccamento alle istituzioni, non mi sembra un grande senso di responsabilità e di svolgimento del ruolo importantissimo di consigliere regionale della Calabria.  Ritengo che, insomma, fatta così l'analisi sia più giusta perché io insieme al collega e ai colleghi ci siamo domandati, ci interroghiamo continuamente se supportare questa maggioranza che, in questo momento, nei numeri ha qualche problema.

Io non temo nessuno perché tutto quello che faccio lo faccio la luce del sole, ma c'è chi strumentalizza queste posizioni. Dovete rendervi conto che la gente strumentalizza il fatto che noi stiamo in Aula e consentiamo l'approvazione di un Piano del turismo che, nei fatti, per noi, è un'occasione eccezionale ma che, per qualcuno che sta fuori, può essere scambiato come un supporto e uno sgabello per una maggioranza che ormai non ha più i numeri. Quindi diciamo che, per alcuni versi, va meglio inquadrata l'analisi politica nei termini in cui abbiamo detto, ma per altri versi, caro presidente Oliverio, da lei ci aspettiamo sicuramente parole ancora più ferme e di censura nei confronti di chi tiene questo comportamento.

Allora dovremmo dire di aver sostenuto che la Calabria, sia pure in questo scorcio di legislatura, ha bisogno di essere amministrata, ma che ci troviamo innanzi all’atteggiamento di gente che ancora si dichiara organica a questa maggioranza e poi, invece, fa mancare il numero legale, venendo meno ad un comportamento, ad un regolamento etico che ognuno di noi dovrebbe rispettare.

Eravamo 16, chi se ne è andato in questo momento, si è alzato e ha fatto mancare il numero legale, sapeva che andando via non veniva sostituito e avrebbe fatto mancare il numero legale. Poteva anche pensare di dire: abbiamo esigenze particolari suggeriamo di spostare la seduta, di rinviare la seduta. La scorrettezza sta in questo, non nella difficoltà politica, su quello ci possiamo pure stare, sta sul piano del rispetto personale nei confronti di chi come noi, agli occhi dell'opinione pubblica, si sta assumendo la responsabilità di impedire che questa Regione rimanga nella paralisi più totale.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo, ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Grazie, Presidente, colleghi. Mi sembra che l’intervento del collega Tallini abbia ricondotto le cose in maniera più aderente alla realtà.

Oggi abbiamo svolto una seduta di Consiglio regionale importante; abbiamo approvato otto provvedimenti di legge, fra i quali due sul cinema e sul turismo che hanno una rilevanza e un impatto di un certo tipo sulla Calabria e sul suo futuro; lo abbiamo fatto in un clima di collaborazione e responsabilità trasversale agli schieramenti.

Non abbiamo difficoltà a riconoscere che il centro-destra ha partecipato positivamente, anche oggi, anche stasera, a questi lavori, perché questo è un dato del tutto evidente ed è un dato assolutamente positivo.

Quest’esercizio, peraltro, si svolge nell’esclusivo interesse della Calabria, non di un partito, di un amministratore, di uno schieramento, di una coalizione, con un’Assemblea legislativa che lavora e legifera nell’interesse della Calabria.

Quindi, da questo punto di vista, accanto alla responsabilità che - ripeto - riconosciamo, vi sta anche un aspetto che riguarda il dovere del singolo consigliere regionale.

Su questo non voglio sottrarmi, assolutamente, al dibattito, perché registro, dall’inizio della Legislatura, comportamenti che non sono consoni rispetto al dovere di un eletto, sia esso di centro-destra, di centro-sinistra, di sinistra, di centro, di destra e così via.

Un eletto che gode della fiducia popolare e che è stato, appunto, demandato a rappresentare i calabresi, viene in Consiglio regionale ed esercita il proprio mandato, secondo il programma al quale ha aderito, la sua coscienza e il suo impegno.

Quello che non può fare è continuare a venire per poi andarsene, a non venire o a immaginare di venire o non venire, a secondo del suo particolare interesse, perché così rompiamo le parentesi ed entriamo dentro la questione, che non va elusa.

Il ruolo di un eletto è quello di rappresentare chi lo ha votato e, più in generale, il popolo calabrese, anche e soprattutto chi non lo ha votato. Lo deve fare con disciplina, onore e decoro.

Il decoro, in quest’Aula, purtroppo, manca in maniera permanente da parte alcuni consiglieri.

Lo dico pubblicamente. Non è una questione di schieramento.

Il consigliere Tallini ha chiesto: “c’è una difficoltà nella maggioranza di centro-sinistra?” Sì.

Va bene. Dopodiché, però, c’è un dovere che gli eletti hanno e questo dovere spesso viene meno. Siccome siamo in un’Aula pubblica e c’è la stampa e ci sono gli organi del Consiglio regionale, si vadano a vedere le presenze in Aula di questi anni, le abitudini di ciascuno e se ne discuta.

Presidente Irto, io propongo che si discuta anche di una modifica del Regolamento, con riferimento alla frequenza dell’Aula, collegata anche alla retribuzione ed al mandato.

Non è più possibile. Non è più possibile davanti ai calabresi!

Bisogna lavorare, se si vuole lavorare; se non si vuole lavorare uno va a casa. Si smetta con questa pantomima indecente!

Dopodiché le maggioranze e le minoranze si misurano su atti importanti, come quelli di bilancio. Vedremo se al bilancio la maggioranza che sostiene il Governo Oliverio non avrà i numeri.

Se non avrà i numeri il presidente Oliverio non avrà interesse a stare qui a “scaldare la sedia” - lo ha detto più volte -… torneremo ai calabresi.

Questo si vedrà al bilancio; fino al bilancio, che è la “cartina di tornasole”, bisogna lavorare nell’interesse della Calabria, con grande senso di responsabilità, così come i colleghi di centro-destra spesso hanno fatto in quest’Aula, stasera e in altre occasioni.

Però un Consiglio regionale, che approva otto provvedimenti di legge e lo fa dopo una discussione, non può concludersi nella confusione!

Si conclude così perché ci sono dei consiglieri regionali che non sono adeguati al loro ruolo, né istituzionale, né politico. Punto. Diciamocelo. Basta!

Non è una questione di centro-destra o centro-sinistra; è una questione di decoro personale che ad alcuni consiglieri regionali manca.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Presidente Oliverio. Ne ha facoltà.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Credo che ci siano problemi di natura politica e problemi di altra natura che vanno distinti e valutati per quello che sono.

Quando ci sono problemi di natura politica, e nessuno, chiaramente, li può negare, rimuovere o minimizzare, quei problemi vanno valutati politicamente.

Ci sono problemi che si riconducono alla responsabilità personale e ad un approccio anche etico e di e d’interpretazione della funzione di un ruolo di rappresentanza che devono essere valutati nella dimensione della responsabilità e della consapevolezza di natura personale che è necessaria.

Stasera abbiamo svolto una seduta di Consiglio regionale ricca di discussione e anche di provvedimenti importanti, perché abbiamo approvato leggi e abbiamo approvato un Piano per un settore strategico, quello del turismo, sul quale si è svolta una discussione e si è espresso un voto.

Siamo passati poi agli ordini del giorno, al primo dei quali si è verificato quello che si è verificato.

Credo che una riflessione, sia pure in questo scorcio finale di Legislatura, debba essere fatta – e su questo ha ragione il consigliere Romeo -, perché non si può vedere, valutare ed esprimere la funzione del consigliere regionale come un passaggio, una presenza “mordi e fuggi”.

Questo non va bene. Non va bene rispetto alla Calabria, alle responsabilità di ognuno.

Se c’è l’esigenza d’interrompere una seduta ci si alza - come diceva il consigliere Tallini e sono molto d’accordo con lui - e si chiede motivatamente di rinviare la seduta, perché, salvo che non ci siano scadenze, necessità ed urgenza, non casca il mondo se si rinvia una discussione o un provvedimento e si aggiorna di qualche giorno.

Però, correttezza vorrebbe che ci si alzasse e si dicesse: “ho un altro impegno…” e quindi, dopo avere svolto attività per un intero pomeriggio, approvato provvedimenti, eccetera, eccetera, a conclusione di tutto, chiedere di aggiornare la seduta.

Non va bene per quanto riguarda la seduta di stasera, perché di questo si tratta, parliamoci molto chiaramente.

Dico anche che gli ordini del giorno hanno una particolare importanza, a partire da quello sulla ZES, presentato dal consigliere Pedà, proseguendo con gli altri, tra cui quello sulle Scuole di specializzazione, per le quali vorrei intervenire, visto che sull’ordine del giorno relativo alla ZES c’è stato un pronunciamento da parte della Giunta regionale; è intervenuto il vicepresidente Russo e ha riferito qual è la nostra posizione e attenzione.

Anche sulle Scuole di specializzazione vorrei dire che condivido l’idea di muoversi in anticipo e i contenuti dell’ordine del giorno. Aggiungo che non è un caso che abbia già scritto una lettera al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per non tenere conto delle risultanze dell’Osservatorio nazionale della formazione medica specialistica, che, come appreso dalla stampa, avrebbe reso parere contrario all’accreditamento di alcune Scuole di specializzazione dell’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro.

Perché? Perché i presupposti di quella valutazione, come anche l’argomento principale che è stato addotto per negare l’accreditamento, o meglio, che ha indotto l’Osservatorio a rendere al Ministro parere contrario all’accreditamento, si riconducono, sostanzialmente, al blocco delle assunzioni, che ha determinato la carenza di personale medico.

Ho già scritto una lettera al Ministro e mi permetto di dire che rafforzeremo questa richiesta, anche sulla base dei contenuti dell’ordine del giorno, che considero, sostanzialmente, un rafforzamento di quest’iniziativa, pur non potendo essere assunto formalmente dal Consiglio regionale perché in mancanza di numero legale.

Quindi, Presidente - mi riferisco al Presidente del Consiglio regionale - credo che, da questo punto di vista, una riflessione vada fatta, non per caricare al Presidente del Consiglio la responsabilità - ci mancherebbe altro! -, anche attraverso misure, che per la prospettiva determinano un vincolo di responsabilità per i consiglieri.

Non è possibile! Teniamo due sedute di Consiglio regionale al mese, poi, tra una seduta e l’altra, c’è l’attività delle Commissioni, c’è un attività e un impegno dei consiglieri ma nelle sedute d’Aula bisogna  che ci siano regole, per cui o ci si alza e si giustifica l’assenza o ci si alza e si chiede una sospensione dei lavori, un aggiornamento dei lavori e si vota sull’aggiornamento dei lavori oppure, in qualsiasi momento della seduta del Consiglio regionale, scattano misure diverse, perché in quel determinato momento il consigliere è assente.

Ci sono poi, invece, problemi di ordine politico? Benissimo! Su problemi di ordine politico ci si alza, ci si pronuncia, per cui se c’è un’assenza per tali motivi se ne prende atto, in modo tale da rendere trasparente la discussione, perché non ci può essere, di volta in volta, come spesso avviene, un’utilizzazione delle assenze, che magari sono motivate da altre ragioni e si caricano di politica o sono motivate da ragioni politiche e si caricano di altre ragioni.

Parliamoci molto chiaramente: questo gioco del “gatto e del topo” non porta da nessuna parte, se non a svilire il ruolo delle istituzioni.

Faccio questo ragionamento, a conclusione, perché stasera - mi permetto di dire - il Consiglio regionale è stato proficuo, ha prodotto provvedimenti importanti. Sarebbe davvero triste ritornare sempre al punto di partenza!

Quindi, nel dire questo voglio affermare un concetto: in quest’Aula, prima ancora della maggioranza o della minoranza, c’è una responsabilità dei consiglieri, che naturalmente non significa minimizzare o ovattare o mettere in sordina problemi di ordine politico quando ci sono.

Ci sono stati e sono stati discussi apertamente e anche aspramente in quest’Aula e nessuno si è sottratto, ma ci sono responsabilità di carattere personale e istituzionale che non possono non essere sottolineate e messe a fuoco, perché, altrimenti, significherebbe nascondersi sempre dietro la politica e non è giusto che sia così.

C’è una responsabilità che è riconducibile alla funzione di rappresentanza, che non può essere ovattata e nascosta dietro altre ragioni - almeno quando queste ragioni non ci sono, com’è evidente questa sera.

PRESIDENTE

La seduta è tolta.

La seduta termina alle 20,10

 

Allegati

Congedi

Ha chiesto congedo: Salerno, Sculco, Rizzo

 

(È concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:

 

“Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera a) comma 1, dell’articolo 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i. – (deliberazione G.R. n. 213 del 28.5.2019)” (PL n° 438/10^)

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

 

“Approvazione rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2018 – (deliberazione G.R. n. 218 del 28.5.2019)” (PL n° 440/10^)

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

 

 “Autorizzazione all’anticipazione di liquidità ai sensi dell’articolo 1, commi da 849 a 857 della legge 30 dicembre 2018, n. 145 – (deliberazione G.R. n. 231 del 6.6.2019)” (PL n° 442/10^)

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

 

“Storicizzazione risorse del precariato storico – (deliberazione G.R. n. 245 del 14.6.2019)” (PL n 443/10^)

È stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

 

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

 

Tallini – “Riconoscimento della legittimità di un debito fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126” (PL n. 437/10^)

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

 

Giudiceandrea – “Disposizioni in materia funeraria e di polizia mortuaria” (PL n. 439/10^)

È stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

 

Bova – “Modifiche all’articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza)” (PL n° 441/10^)

È stata assegnata alla prima - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale – alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere e alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla Commissione contro la ‘ndrangheta ai sensi dell’articolo 66, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale.

(Così resta stabilito)

 

Romeo “Modifiche della legge regionale 7 novembre 2017, n. 42” (PL n° 444/10^)

È stata assegnata alla prima - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale – ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:

 

“Approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2018 e della relazione sulla gestione – (deliberazione U.P. n. 27 del 28.5.2019)” (PPA n° 258/10^)

Promulgazione legge regionale

In data 31 maggio 2019, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 61 del 3 giugno 2019:

 

1. Legge regionale 31 maggio 2019 n. 13, recante: 'Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità e adeguamento al d.l. n. 174/2012';

2. Legge regionale 31 maggio 2019 n. 14, recante: 'Interpretazione autentica del comma 1 dell’articolo 10 della legge regionale 2 marzo 2005, n. 8 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2005)';

3. Legge regionale 31 maggio 2019 n. 15, recante: 'Modifiche alla l.r. 37/2015';

4. Legge regionale 31 maggio 2019 n. 16, recante: 'Interpretazione autentica dell’articolo 1 della legge regionale 27 aprile 2015, n. 11';

5. Legge regionale 31 maggio 2019 n. 17, recante: 'Interventi per l’assistenza a favore dei ciechi pluriminorati';

6. Legge regionale 31 maggio 2019 n. 18, recante: 'Modifica alla legge regionale n. 2/2019';

7. Legge regionale 31 maggio 2019 n. 19, recante: 'Istituzione del Premio di studi economici in memoria di Don Carlo De Cardona'.

Richiesta parere della Commissione consiliare

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 242 del 7 giugno 2019, recante: 'Presa atto proposta Piano regionale (triennio 2019/2021) legge regionale 18/2009 «Accoglienza dei richiedenti Asilo, dei rifugiati e sviluppo sociale, economico e culturale delle Comunità locali»'

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale - per il parere.

(Così resta stabilito)

Emanazione di regolamento regionale

In data 7 giugno 2019, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 63 del 10 giugno 2019:

 

Regolamento regionale n. 11 del 7 giugno 2019, concernente: 'Modifica al regolamento regionale n. 10 del 30.3.2015 come modificato con regolamento n. 13 del 28.10.2015 «Regolamento sulle modalità di conferimento degli incarichi di funzione dirigenziale di livello non generale»'

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2019-2021:

 

Deliberazione Giunta regionale n. 661 del 31.12.2018;

Deliberazione Giunta regionale n. 205 del 28.5.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 206 del 28.5.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 209 del 28.5.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 210 del 28.5.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 211 del 28.5.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 212 del 28.5.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 214 del 28.5.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 215 del 28.5.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 216 del 28.5.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 217 del 28.5.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 234 del 6.6.2019;

Deliberazione Giunta regionale n. 236 del 6.6.2019;

Interrogazioni a risposta immediata

 

Scalzo - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

- in data 11.4.2019 veniva pubblicato sul BURC n. 39 della Regione Calabria il bando di concorso dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, volto alla copertura di tre posti di dirigente amministrativo, precisandosi nello stesso che i termini per la partecipazione a tale selezione concorsuale sarebbero decorsi dalla successiva data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana;

- contrariamente a tanto, il bando di concorso era già stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale;

- pertanto, gli interessati, pur provvedendo con diligenza a effettuare la continua disamina della Gazzetta Ufficiale non hanno mai visto la pubblicazione di tale concorso, apprendendo solo pochi giorni addietro, a seguito dell'accesso al sito istituzionale di codesto Istituto, che erano stati convocati i partecipanti al concorso al fine di effettuare le prove concorsuali;

-l'erronea indicazione contenuta nel Bollettino Ufficiale della Regione Calabria ha, quindi, impedito agli interessati di potere inviare domanda di partecipazione alla selezione, essendo scaduti i termini previsti;

- tanto appare in violazione dei principi di correttezza e buon andamento della pubblica amministrazione, essendosi violato il diritto dei potenziali interessati a prendere parte al concorso a causa dell'inversione dei termini di pubblicazione, impedendosene la partecipazione;

- appare più opportuno che in autotutela siano riaperti i termini di partecipazione alla predetta selezione concorsuale, sospendendosi le convocazioni dei partecipanti e differendosi, pertanto, le date delle prove;

Tanto premesso, il sottoscritto Consigliere regionale interroga il Presidente della Giunta regionale -:

 

se ritiene opportuno attivarsi con gli uffici preposti affinché siano riaperti i termini di partecipazione alla predetta selezione concorsuale, sospendendone le convocazioni dei partecipanti e differendosi, pertanto, le date delle prove.

(486; 12/06/2019)

Interrogazioni a risposta scritta

Sergio - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

che il comma 18 dell'art. 4 (Nuove autorizzazioni di spesa) della Legge regionale 21 dicembre 2018, n. 48 (Legge di stabilità regionale 2019), testualmente recita: "Al fine di favorire la socializzazione e l'integrazione in luoghi idonei allo svolgimento di attività ludico-ricreative, la Giunta regionale è autorizzata per l'esercizio finanziario 2019 a concedere in favore dei Comuni contributi finalizzati a dotare i parchi-gioco, esistenti o da realizzare, di attrezzature e giochi fruibili da parte dei bambini diversamente abili per un importo complessivo di 500.000,00 euro con allocazione alla Missione 06, Programma 01 (U 06.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2019-2021 ".

Considerata la rilevanza educativa, sociale e di dignità e rispetto di persone fra le più deboli e bisognose di cura ed attenzione precipua della normativa citata in premessa;

considerato che tra le attività educative, ricreative e di socializzazione che concorrono al benessere dei minori sono fondamentali anche servizi e interventi ludico-ricreativi specifici e di aggregazione per l'infanzia come la realizzazione di attrezzature e giochi fruibili da parte dei bambini disabili;

rilevato che ad oggi, nonostante il notevole lasso di tempo intercorso dall'approvazione della normativa, non vi sia alcuna traccia dei provvedimenti volti a dare esecuzione alla disposizione in oggetto;

ribadita la necessità di implementare le politiche in favore delle persone con disabilità promuovendo la realizzazione dei parchi e delle aree verdi accessibili anche ai bambini disabili;

interroga il Signor Presidente della Giunta regionale calabrese e il Dirigente generale competente -:

 

quale sia lo stato di attuazione alla disposizione dettata dal comma 18 dell'art. 4 (Nuove autorizzazioni di spesa) della Legge regionale 21 dicembre 2018, n. 48 (Legge di stabilità regionale 2019) ed in particolare se sono stati adottati i provvedimenti amministrativi volti a dare esecuzione alla norma, se non ancora adottati, di conoscere i motivi che hanno determinato tale inadempienza.

(482; 28/05/2019)

 

Aieta - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

- la normativa fondamentale in materia di bonifica è contenuta nel R.D del 13 febbraio 1933 n. 215 recante "nuove norme per la bonifica integrale" - nota anche come Legge Serpieri - tuttora in vigore e che prevede una disciplina organica della materia;

- buona parte dei principi contenuti ed introdotti dal Regio Decreto hanno trovato conferma sia nel codice civile che nella Costituzione che all'art. 44 espressamente riconosce e promuove la bonifica delle terre;

- a livello regionale la disciplina specifica che tutela i Consorzi di Bonifica è dettata dalla Legge Regionale del 23 luglio 2013 n. 11 contenente "Disposizioni per la Bonifica e la tutela del territorio rurale-Ordinamento dei Consorzi di Bonifica";

normativa questa modificata di recente dalla Legge Regionale n. 13/2017 che ha introdotto il principio di corrispondenza dei contributi dei consorziati ad effettiva attività di miglioramento;

- secondo le definizioni fornite dalla legge Regionale, i Consorzi di Bonifica sono persone giuridiche pubbliche a struttura associativa, rientranti tra gli Enti Pubblici economici che operano secondo criteri di efficienza, trasparenza ed economicità;

- a seguito del Protocollo di Intesa Stato-Regione del 18 settembre 2008, il numero complessivo dei consorzi calabresi si è ridotto da 17 a 11;

- la Regione Calabria, secondo la legge di riferimento, è deputata al controllo di tutti i consorzi esistenti nel territorio regionale, essendo di competenza della Giunta Regionale, previo parere consultivo della Commissione consiliare, l'approvazione del programma pluriennale delle opere di bonifica e di tutela del territorio;

- nonostante tutti gli sforzi effettuati nel corso degli anni volti a tutelare maggiormente i Consorzi esistenti nel territorio calabrese, si sta assistendo inermi a ingiustizie perpetrate ai danni dei lavoratori dei consorzi che, andati in pensione, non percepiscono il trattamento di fine rapporto dovuto per legge alla cessazione dell'attività lavorativa;

- è compito della Regione, quale Ente di Controllo, verificare le motivazioni di fatto e di diritto che non consentono ai Consorzi stessi di erogare in favore dei propri dipendenti quanto ex lege previsto;

- quale Ente di controllo la Regione Calabria ha anche il dovere/potere politico ed istituzionale di acquisire, a tutela degli Enti sottoposti al suo controllo, i bilanci dei Consorzi stessi al fine di accertare se realmente le somme dovute a titolo di T.F.R. siano state realmente accantonate, prevedendo in caso contrario una violazione di legge e un abuso ai danni dei lavoratori -:

 

alla luce di quanto sopra esposto, quali iniziative intende assumere al fine di fare in modo che i lavoratori del Consorzio di Bonifica integrale dei bacini del tirreno cosentino e del Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini dello Jonio cosentino, possano ottenere risposte concrete e soprattutto quanto loro dovuto per legge.

(483; 07/06/2019)

 

Guccione - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

• in data 06-06-2019 ho effettuato una visita ispettiva al Poliambulatorio di Amantea dell'Asp di Cosenza;

• nell'atto aziendale dell'Asp di Cosenza, ai sensi del Dca 76/0215, è prevista la trasformazione da Poliambulatorio in Casa della salute;

• numerose sono le criticità presenti al Poliambulatorio di Amantea: carenza di personale medico e paramedico;

la specialistica di Pneumologia viene effettuata solo un giorno a settimana: il mercoledì;

Ortopedia, invece, solo 4 ore settimanali;

i tempi di attesa per la Cardiologia sono lunghi;

per quanto riguarda il servizio di radiologia bisogna attendere da 10 a 15 giorni per la consegna del referto;

sospese da diversi mesi gli esami Moc e Mammografia: per effettuare le prestazioni venivano addirittura da fuori provincia e oggi non possono essere erogati perché i macchinari sono rotti o mancanti e non sono stati sostituiti dall'Asp di Cosenza (le procedure di gara non sono state avviate con delibera 18 del 02-02-2016 e con delibera 818 del 15/05/2018 avente come titolo Apparecchiatura per Moc e mammografi digitali per il Poliambulatorio di Amantea);

• nonostante siano previsti due milioni e mezzo per il completamento strutturale del Poliambulatorio ad oggi, dopo anni di annunci, nulla è stato fatto. Inoltre, il 20 per cento di questa cifra è destinato all'acquisto di nuove attrezzature tecnologiche sanitarie;

• agli annunci di realizzazione della Casa della salute non sono seguiti i fatti. Anzi nello stesso Poliambulatorio sono state ridotte le prestazioni specialistiche;

• al centro di Emodialisi non sono stati ancora individuati i turni estivi. Il personale in servizio non ha ancora avuto disposizioni dall'Asp di Cosenza e pare che quest'anno le prestazioni non potranno essere effettuate e bisognerà spostarsi presso il centro di Paola per mancanza di medici e infermieri. I turisti che negli anni passati hanno usufruito di tale servizio al Centro di eccellenza di Amantea, quest'anno molto probabilmente saranno costretti a non poter venire in Amantea a trascorrere le vacanze visto che non avranno la possibilità di fare la dialisi. L'estate scorsa oltre duecento persone hanno usufruito del servizio. Mentre dal primo gennaio ad oggi sono state effettuate 290 visite ambulatoriali ed è stata praticamente azzerata la lista dei trapianti;

• non si può disperdere un patrimonio di competenze, professionalità ed efficienza delle prestazioni. Competenze oggi presenti nel Centro di Amantea;

• la Casa della salute di Amantea potrebbe rappresentare un importante presidio sanitario nell'area del basso tirreno cosentino, perché prevede l'Unità complessa di cure primarie con prestazioni h24 e la presenza di medici di Medicina generale e specialistica, che sarebbero in grado di gestire e monitorare le patologie croniche e i codici bianchi. Le risorse ci sono: basterebbe spostare quelle che erano previste per la Casa della salute di Praia a Mare (oggi ospedale di frontiera) pari a nove milioni e 600 mila euro -:

 

quali iniziative urgenti intende adottare per passare dalle promesse ai fatti, visto che sono trascorsi diversi anni e nulla è stato realizzato per rafforzare gli attuali servizi specialistici del Poliambulatorio di Amantea. Tra l'altro nessun intervento ancora è stato predisposto per essere convertito in Casa della salute. Siamo al mese di giugno e al momento i turisti che vogliono raggiungere Amantea e che hanno bisogno di effettuare la dialisi, non sanno se potranno usufruire o meno della prestazione. In caso di risposta negativa saranno costretti a rinunciare alle vacanze nel centro del Tirreno Cosentino.

(484; 07/06/2019)

 

 

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

- nonostante le ingenti risorse finanziarie finalizzate al risanamento delle ataviche problematiche del settore della depurazione, a tutt'oggi si riscontra una situazione di grave criticità ascrivibile al malfunzionamento degli impianti, insufficiente manutenzione degli stessi, oltre che mancato smaltimento dei rifiuti prodotti costituiti principalmente da fanghi di depurazione e sversamento incontrollato di liquami;

Considerato che:

- la situazione determina gravi conseguenze sul piano ambientale, con effetti negativi per la salute pubblica della comunità;

Ritenuto che:

- il sottoscritto, mediante precedenti atti di sindacato ispettivo, aveva più volte denunciato la situazione emergenziale, sollecitando interventi urgenti al fine di sanare il sistema depurativo regionale e circoscrivere le conseguenze pregiudizievoli arrecate all'ambiente e alle potenzialità turistiche dell'intero territorio costiero -:

 

- quali interventi sono stati effettuati e quali si intendono esperire in merito.

(485; 07/06/2019)

Interpellanze

Gallo - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

- con Delibera n. 449 del 16 dicembre 2016 la Giunta Regionale approvava i regolamenti attuativi della LR 23/2003;

- con sentenza 978/2018 il Tar Calabria annullava la DGR 449/2016 e successive modifiche ed integrazioni;

- con ordinanza n. 0483/2018 il Consiglio di Stato, definitivamente pronunciandosi, confermava l'annullamento della DGR 449/2016 sentenziato in primo grado, stigmatizzando il comportamento della PA che - nei fatti e negli atti successivi alla sentenza del Tar - poneva in essere condotte elusive del giudicato, reiterative degli atti annullati;

- già prima dei pronunciamenti da parte della giustizia amministrativa, come pure in seguito ad essi, il merito e le procedure di adozione dei regolamenti approvati con DGR 449/2016 erano stati oggetto di ampia discussione in Consiglio regionale ed in seno alla competente Terza Commissione consiliare, fino a sfociare - in data 5 Luglio 2018 - nell'approvazione all'unanimità in sede di Terza Commissione di una mozione bipartisan, a firma Gallo-Greco, contenente le linee guida cui la Giunta avrebbe dovuto ispirarsi nel nuovo percorso riformatore del sistema di accoglienza socio-assistenziale in Calabria;

- la richiamata mozione bipartisan, recante n 124/2018, veniva in seguito nuovamente esaminata in Terza Commissione e riapprovata all'unanimità il 18 marzo 2019;

- detta mozione conteneva non solo le linee guida per il riassetto del sistema integrato di interventi alla persona di cui alla LR 23/2003, ma anche precise indicazioni per la disciplina e l'organizzazione della quotidianità dei servizi erogatori di prestazioni sociali in regime di convenzione con l'Ente Regione, al quale veniva richiesto anche di procedere alla proroga delle addende contrattuali fino alla fine del 2019, onde evitare l'ingenerarsi di confusione;

- la proroga della validità dei contratti con le strutture erogatrici fino alla fine dell'anno 2019 è dettata dall'esigenza di garantire la continuità assistenziale per gli ospiti accolti dalle strutture, la stabilità del sistema creditizio a sostegno dell'intero comparto e stabilità dei livelli occupazionali del personale in forza nelle strutture;

- ad oggi, nonostante i ripetuti richiami rivolti in questo senso alla Giunta regionale ad opera del Consiglio regionale, non vi è stata ancora la firma di nessun contratto con le strutture e, soprattutto, permane il blocco della fatturazione, tanto che le strutture convenzionate stanno erogando prestazioni - da gennaio 2019 - senza poter emettere fattura;

- il 2 Maggio scorso l'assessore regionale al welfare ha inviato al presidente della Consulta per le autonomie la bozza di regolamento relativa alle procedure di autorizzazione e accreditamento dei servizi socio-assistenziali, con la richiesta di far pervenire eventuali osservazioni entro il successivo 9 Maggio, omettendo per contro qualsiasi invito o comunicazione al Consiglio regionale ed alla Terza commissione, in spregio agli accordi assunti dalla Giunta regionale proprio in Terza commissione;

- nella citata bozza si legge che dal primo luglio al 31 dicembre 2019 la Regione Calabria trasferirà le competenze economiche ai Comuni i quali provvederanno al pagamento delle prestazioni alle strutture erogatrici delle medesime;

- si prevede inoltre che le convenzioni con le strutture - ancorché solo annunciate e non ancora firmate - avranno validità fino al 30 giugno 2019;

- la predetta bozza di regolamento inviata alla Consulta per le autonomie, recante anche le procedure di autorizzazione al funzionamento ed accreditamento dei servizi socio-assistenziali, è priva dell'allegato con le tariffe ed il costo delle prestazioni;

- i Comuni, pertanto, non sono posti nelle condizioni di conoscere i livelli di compartecipazione e le modalità di calcolo della stessa compartecipazione che andrà richiesta ai residenti, gravando sugli stessi;

- non si desume come sarà disciplinata la fase di regime transitorio, ed in particolare se gli ospiti attualmente inseriti dovranno essere dimessi alla data del 30 giugno e se e come saranno pagate le prestazioni in loro favore dall'1 luglio al 31 dicembre;

- riesce impossibile verificare se il trasferimento delle risorse economiche che la Regione effettuerà ai Comuni a luglio 2019 sarà sufficiente a coprire l'inserimento degli utenti nelle varie strutture, sia quelle di recente autorizzazione sia quelle ammesse a contributo retta;

- per tutto quanto evidenziato, emerge evidente la difformità della bozza di regolamento rispetto alle indicazioni contenute sotto forma di linee guida nella mozione bi-partisan n.124/2018;

tanto premesso, interpella il Signor Presidente della Giunta regionale calabrese -:

 

- se il Governo regionale, nella persona del Presidente della Giunta regionale, sia a conoscenza della situazione;

- se ritenga quanto esposto coerente con l'indirizzo politico ed il programma di governo;

- se si intenda osservare il rispetto delle linee guida contenute nella mozione unificata n° 124/2018;

- se e come si pensi di garantire il rinnovo delle addende contrattuali fino al 31 dicembre 2019, quindi per tutto il periodo transitorio e fino all'approvazione dei nuovi regolamenti;

- se e come si ritenga di condividere col Consiglio regionale, in sede di Terza Commissione consiliare, la fase di discussione ed approvazione dei regolamenti attuativi della LR 23/2003;

- se ed in quali tempi intenda attivarsi presso il Dipartimento competente per lo sblocco immediato della fatturazione;

- se e come intenda adoperarsi per assicurare la continuità assistenziale degli ospiti nelle strutture di accoglienza, evitando azioni amministrative che possano mettere a rischio la natura tutelare delle strutture di accoglienza.

(41; 29/05/2019)

 

Gallo - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

- alla metà di maggio 2019 la disponibilità di cassa del conto ordinario della Regione Calabria risultava essere pari a 85 milioni di euro;

- tale disponibilità, per come accertato da tempo anche dagli Uffici competenti, si appalesava ridotta a causa dei vincoli derivanti da pignoramenti di ammontare pari a circa 160 milioni di euro;

- siffatta situazione rischia di paralizzare del tutto o in parte le capacità di spesa della Regione, dal momento che la somma occorrente per far fronte a tutte le uscite preventivate al termine del 30 giugno 2019 è di 86 milioni di euro, mentre per le entrate si attesta a 74 milioni di euro, con una differenza di 12 milioni di euro;

- detto stato di cose rischia di pregiudicare il pagamento delle fatture per forniture e servizi, gli stipendi dei dipendenti, le indennità di Lsu e Forestali;

- nella consapevolezza di non poter onorare tutti gli impegni in scadenza, gli Uffici hanno già da tempo richiesto indicazioni programmatorie di matrice politica, senza tuttavia ricevere sin qui - secondo quanto consta allo scrivente - alcuna indicazione;

tanto premesso, interpella il Signor Presidente della Giunta regionale calabrese -:

 

- se il Governo regionale, nella persona del Presidente della Giunta regionale, sia a conoscenza della situazione;

- se ritenga quanto esposto coerente con l'indirizzo politico ed il programma di governo;

- se abbia verificato cause ed eventuali responsabilità della situazione determinatasi, e nel caso con quali esiti;

- se abbia appurato, e nel caso con quali esiti, le motivazioni sottostanti il lievitare dei pignoramenti, con aggravio di spese sui conti regionali;

- se, quando e come abbia fornito risposta - ed in che termini - alle richieste degli Uffici;

- se e come intenda adoperarsi per evitare il blocco, totale o parziale, dei pagamenti delle spese obbligatorie.

(42; 29/05/2019)

 

 

Gallo - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

• in data 22 maggio 2019, in prima serata, Rai 1 ha trasmesso il film "Duisburg-Linea di sangue", incentrato sulla strage di Duisburg;

• la ricostruzione offerta della Calabria, dipinta come terra di 'ndrangheta senza alcun riferimento positivo, ha suscitato indignazione e proteste diffuse;

• in particolare, forti e vigorose sono state le contestazioni mosse tempestivamente da esponenti politici del centrodestra, della società civile calabrese ed anche della Chiesa, che attraverso il vescovo di Locri ha espresso dolore e condanna per il ripetersi di luoghi comuni che lasciano nell'ombra storie ed esperienze positive, accomunate ed anzi confuse con malaffare e la violenza che la 'ndrangheta, di cui non si nega certo l'esistenza e la pervasività, impone;

• lo stesso presidente della Regione Calabria, preso atto della sollevazione generale, ha inteso intervenire nel merito della vicenda, indirizzando una nota di formale protesta all'AD della Rai;

• alla luce di quanto emerso dopo il clamore ingenerato dalla trasmissione del film, si è appreso che lo stesso è stato interamente girato presso gli studi cinematografici della Puglia, godendo per questo di un finanziamento pubblico della Apulia Film Commission;

• tale ultima circostanza preoccupa e, al tempo stesso, accresce il senso di amarezza, rafforzando la sensazione di trovarsi di fronte ad una mera operazione commerciale, ispirata dall'esigenza di far cassetta offrendo al mondo l'immagine stereotipata della Calabria tutta coppola e lupara, parlandone senza avervi mai messo piede neppure per un ciak;

tanto premesso, interpella il Signor Presidente della Giunta regionale calabrese -:

 

• se il Governo regionale, nella persona del Presidente della Giunta regionale, sia a conoscenza della situazione;

• se ritenga quanto esposto coerente con l'indirizzo politico ed il programma di governo;

• se la produzione del film tv "Duisburg-Linea di confine" abbia goduto - in via diretta o indiretta - di agevolazioni, sostegni o finanziamenti erogati dalla Regione o da enti ad essa comunque collegati;

• se e come intenda adoperarsi per ottenere la riparazione del danno d'immagine patito dai calabresi;

• se reputi opportuno intraprendere un'azione risarcitoria impegnandosi a destinare le somme eventualmente così ottenute al finanziamento di progetti di educazione alla legalità da portare avanti nelle scuole di tutta la Calabria.

(43; 29/05/2019)

Mozioni

Il Consiglio Regionale,

 

premesso che:

• il giorno 26 aprile 2018, il Consiglio regionale ha approvato la Legge regionale n. 9/2018 (cd. legge anti'ndrangheta);

• con delibera di G.R. n. 364 del 10 agosto 2018, la competenza sull'attuazione della L.R. 9/2108 è stata assegnata al Dipartimento Presidenza - Settore Legalità e Sicurezza;

• che da quel giorno, il Dipartimento competente non ha posto in essere alcun atto, provvedimento e/o quanto altro potesse essere, quantomeno, funzionale all'attuazione della L.R. 9/2018;

• che le risorse previste per il 2018 a copertura delle iniziative promosse dalla legge per contrastare il fenomeno mafioso, non sono state attivate e, solo dopo diversi mesi l'ufficio competente ha adottato le misure necessarie affinché le risorse previste per lo scorso anno si cumulassero a quelle previste per l'anno 2019;

• che il PSLA è stato redatto dalla Commissione contro la 'ndrangheta in Calabria e trasmesso alla Giunta Regionale con nota del 13 febbraio 2019;

• che a tutt'oggi non è stato ancora approvato il PSLA (Piano Speciale Legalità, Antiracket e Antiusura), strumento necessario affinché la legge trovi attuazione;

• che molta confusione si è, altresì, creata tra i vari Dipartimenti e i loro uffici interni, dopo l'emanazione della Circolare del Comitato di Direzione afferente al Segretariato Generale, approvata nella riunione del 14 maggio 2019 che, modificando radicalmente la decisione di cui alla citata DGR n. 364 del 10.08.2018, distribuisce la competenza degli adempimenti attuativi della L.R. 9/2018 ai Dipartimenti competenti per ciascuno di essi;

• che ad oggi non pochi sono gli adempimenti da porre in essere affinché trovino concreta attuazione le norme previste in materia di formazione e diffusione della cultura della legalità, di contrasto al gioco patologico d'azzardo, al caporalato, e così via.

Impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria a farsi parte attiva cosicché si ponga in essere ogni azione necessaria ed opportuna affinché la legge regionale n.9/2018 trovi applicazione.

(158; 11/06/2019) Bova

 

 

Il Consiglio Regionale,

 

premesso che:

- il funzionamento a singhiozzo dell'apparecchiatura per la tomografia computerizzata rappresenta una situazione insostenibile e inaccettabile soprattutto nella città capoluogo di provincia, Vibo Valentia, dove di tale esame diagnostico ne vengono effettuati circa diecimila all'anno;

- la presenza di un'unica apparecchiatura per la Tac all'interno del presidio ospedaliero "Jazzolino" di Vibo Valentia, non è in grado di fronteggiare compiutamente le istanze che si presentano quotidianamente. Tutto ciò premesso,

impegna la Giunta regionale

ad adottare i provvedimenti necessari volti a inserire l'acquisto con la massima urgenza di una apparecchiatura nuova per la Tac, provvedendo comunque, medio tempore, ad effettuare i dovuti controlli per garantire l'efficienza dell'apparecchiatura già presente che dovrà essere in ogni caso di supporto alla nuova.

(159; 17/06/2019) Pasqua

 

 

Il Consiglio Regionale,

 

premesso che:

- si è concluso il 12 giugno u.s. l'iter parlamentare di conversione in legge del decreto legge n. 32/2019 (noto come "Sblocca cantieri"). Il decreto Sblocca cantieri è il provvedimento che introduce disposizioni urgenti che dovrebbero favorire la crescita economica e a dare impulso al sistema produttivo anche attraverso il completamente delle opere incompiute;

- tra le opere incompiute rientra la realizzazione di un grande bacino idrico nella Calabria Centrale, "lavori di costruzione dello sbarramento di Gimigliano sul fiume Melito". La diga sul fiume Melito ricade nei comuni di Gimigliano, Sorbo San Basile e Fossato Serralta;

- che la diga sul Fiume Melito è inserita nel sistema SIMOI (Sistema informativo Monitoraggio Opere Incompiute) gestito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e nella BDAP (Banca Dati Amministrazioni Pubbliche) gestita dal Ministero Economia e Finanze;

- la diga è stata finanziata dalla Cassa per il Mezzogiorno nel 1982 con l'avvio dei lavori nel 1991 che sono stati sospesi nel 1993 e successivamente ripresi nel 2003 e interrotti nuovamente nel 2008, a seguito di contenzioso insorto con le imprese appaltatrici dei lavori;

- la concessione dei lavori era stata affidata al Consorzio di Bonifica Alli Punta di Copanello oggi Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese che è titolare delle relative concessioni;

- il Consorzio, sulla scorta di precise indicazioni della Direzione Generale ha rimodulato gli elaborati progettuali del progetto iniziale che recepiscono gli approfondimenti e gli aggiornamenti al progetto;

- gli ultimi tre Presidenti di Giunta Regionali della Calabria, hanno scritto al Ministero delle Infrastrutture chiedendo il rifinanziamento e il completamento dell'opera ritenendola "strategica", - riveste carattere d'urgenza la possibilità di completare la realizzazione di un grande bacino idrico nella Calabria centrale di cui la Diga sul Fiume Melito, rappresenta il principale intervento. L'opera, inoltre, assicurerà anche un rilevante impatto strategico in termini di aumento della disponibilità idropotabile nell'area di interesse con i correlati, indubbi, effetti positivi sul piano sociale, ambientale e occupazionale costituendo un valore aggiunto per tutto il territorio.

Impegna la Giunta regionale

il Presidente della Giunta Regionale ed il Presidente del Consiglio Regionale, ad attuare ogni iniziativa, aprendo se necessario anche una speciale vertenza, nei confronti del Governo Italiano e del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti affinché la Diga sul fiume Melito venga inserita tra le opere da rifinanziare e completare che saranno definite nella Legge "sblocca cantieri".

(160; 17/06/2019) Arruzzolo, Esposito, Gallo, Neri, Parente, Pasqua, Scalzo, Tallini

 

Risposta scritta ad interrogazione

È pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

 

Guccione - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

l’Asp di Cosenza, a causa dei molteplici pignoramenti notificati all’Ente, ha somme vincolate presso il Tesoriere (BNL) per euro 103.711.876,50, alcuni dei quali azionati con lo stesso titolo esecutivo in quanto il debitore, sino a quando non viene soddisfatto il proprio credito, può azionare il proprio titolo più volte anche presso diversi Tribunali, come previsto e consentito dalle norme di procedura civile in vigore;

l’importo dei pignoramenti che l’Asp di Cosenza ha subito è poco meno di trecento milioni di euro;

dai dati ricavabili dagli elenchi trasmessi dai Tribunali di Paola, Cosenza e Castrovillari e dai dati risultanti presso UOC Affari legali e Contenzioso risulta un totale di euro 190.802.698,62 di contenzioso in essere per l’Asp di Cosenza;

la stima presumibile del contenzioso in essere non tiene conto dei giudizi pendenti presso i Tribunali di Milano, Roma, Tivoli, Bologna e Catanzaro che ammonterebbe a circa 200 milioni;

l’avvocato Giovanni Lauricella, direttore Affari legali e Contenzioso Asp di Cosenza, scrive: “Ritenendo di dover fornire un dato non contestabile, nella somma complessiva non è stato conteggiato il valore delle controversie di valore indeterminato e/o indeterminabile, i procedimenti esecutivi (non essendo stato possibile reperire negli elenchi trasmessi dai Tribunali i titoli, gli interventi effettuati e gli importi richiesti), e i procedimenti di lavoro pendenti al 31/12/2016 presso il Tribunale di Cosenza, salvo quelli comunicati dai dipendenti interni”;

sempre l’avvocato Giovanni Lauricella sottolinea che: “E in corso una ulteriore verifica interna con l’obiettivo di individuare ogni ulteriore elemento utile al fine di cristallizzare il contenzioso”;

nella seduta del 19/09/2018 della Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica, il Commissario per l’attuazione del Piano di Rientro, ing. Massimo Scura, ha informato che nel novembre 2016 la struttura commissariale ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Cosenza sulle vicende del contenzioso dell’Asp di Cosenza su fatti circostanziati. Nel corso dell’audizione il commissario Scura ha riferito in data 27/10/2016 ho presentato un’interrogazione al presidente della Giunta regionale in merito alla questione del contenzioso Asp di Cosenza;

in data 21/11/2016 il direttore generale dell’Asp di Cosenza ha presentato un circostanziato esposto sempre sul tema del contenzioso Asp, alla Procura di Cosenza denunciando atti e comportamenti posti in essere in danno delle casse dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza;

sempre il direttore generale dell’Asp di Cosenza rappresentando la carenza di organico dell’ufficio legale, ha richiesto l’autorizzazione all’indizione di procedure concorsuali per l’assunzione di personale qualificato al fine di fronteggiare l’enorme contenzioso;

lo stesso responsabile dell’ufficio legale dell’Asp, Giovanni Lauricella, ha ammesso che non è in grado di fornire ad oggi un dato non contestabile sullo stato del contenzioso dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza che potrebbe essere di molto superiore alla stima: se si sommano le cifre vincolate presso il Tesoriere, i pignoramenti, il contenzioso in essere arriverebbe alla considerevole cifra di euro 783.947.089,32;

non è da escludere che in considerazione delle numerose cessioni di credito, della cartolarizzazione dei crediti, della prassi di azionare i medesimi titoli presso vari Tribunali d’Italia, della non obbligatorietà dei terzi assegnatari di somme nell’ambito delle varie procedure esecutive di notificare l’ordinanza al debitore Asp, del comportamento scorretto di alcuni creditori, della carente o distorta informazione tra i vari uffici dell’Asp, siano stati effettuati pagamenti doppi o addirittura tripli;

sono state già rilevate duplici richieste di pagamento delle stesse fatture e la conseguente illegittima formazione di decreti ingiuntivi, unitamente all’abusivo e perdurante frazionamento del credito azionato in danno dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza che ha comportato e comporta un notevole aumento delle spese;

è evidente che centinaia di milioni di euro finalizzati a garantire i Livelli essenziali di assistenza e le prestazioni sanitarie, siano stati utilizzati invece per pagare parcelle, interessi di mora e pagamenti doppi o tripli che rischiano di aggravare la già precaria situazione del debito sanitario calabrese e che costringerebbe ad allungare ancora di più, dopo nove anni, il commissariamento della sanità;

risulta inadeguato l’accantonamento al Fondo rischi del Bilancio dell’Azienda sanitaria, in relazione soprattutto all’ingente contenzioso in essere all’Asp di Cosenza;

è stato messo in atto un vero e proprio sistema, un circolo vizioso che vede ritardi nei pagamenti, decreti ingiuntivi, pignoramenti e cessioni di credito, nomine di commissari ad acta che aggravano ì costi finanziari (interessi, spese legali, etc.) e bruciano risorse che potrebbero essere utilizzate per migliorare la sanità cosentina e calabrese -:

 

quali iniziative intende intraprendere per evitare che decine di milioni di euro destinati a curare i cittadini della provincia di Cosenza, siano utilizzati per pagare interessi e spese legali per l’enorme contenzioso che ha portato addirittura, vista la scarsa organizzazione dell’ufficio legale dell’Asp di Cosenza, a doppi e/o tripli pagamenti di una stessa fattura.

(424; 02/01/2019)

 

Risposta: “Si fa seguito all’interrogazione in oggetto rivolta al Presidente della Giunta regionale dal Consigliere C. Guccione, rappresentando che per quanto comunicato dalla Direzione Generale dell’ASP di Cosenza sono stati inviati i dati relativi al contenzioso complessivamente pendente al 31.12.2018.

Si rappresenta che il contenzioso è stato suddiviso per categorie (lavoro, prestazioni sanitarie, risarcimento danni, forniture), in modo da verificarne l’incidenza su Fondo rischi cause processuali ed ordinato partendo dal dato delle cause pendenti al 31.12.2016, indicando, anno per anno l'importo delle procedure definite (giudizialmente o stragiudizialmente) e delle procedure insorte, in modo da verificare l’efficacia delle azioni messe in campo rispetto alla mole dei giudizi intrapresi contro l’A.S.P di Cosenza.

I risultati raggiunti confermano un trend positivo rispetto all'importo del contenzioso pendente, passato da Euro 262.878.856,78 al 31.12.2016 ad Euro 244.492.094,72 al 31.12.2018, come si evince dalla seguente tabella.

 

Tipo contenzioso

Pendente al 31.12.2016

Pendente al 31.12.2018

Contenzioso lavoro

7.820.758,59

8.718.899,89

Contenzioso risarcimento danni

39.175.194,00

39.646.902,20

Contenzioso prestazioni sanitarie

104.383.693,46

88.422.509,59

Contenzioso forniture

111.499.210,73

107.703.783,04

Totale

262.878.856,78

244.492.094,72

 

I pignoramenti presso terzi sono stati quantificati in € 102.090.376,52 al 31.12.2018 dall’Istituto Tesoriere e sono oggetto di verifica da parte del Giudice dell'Esecuzione presso il
Tribunale di Cosenza (innanzi al quale pende la maggioranza delle azioni esecutive promosse).

Nell'ambito delle procedure esecutive in essere, la difesa dell'ASP ha infatti evidenziato al Giudice che i fascicoli processuali non contengono tutti gli originali dei titoli esecutivi azionati e che i creditori hanno avviato plurime azioni esecutive in forza dello stesso titolo, con conseguente necessità di rideterminare gli importi residui rispetto ai titoli esecutiva emessi nei confronti dell'Azienda.

Seppure con la grave carenza di organico dell’ASP di Cosenza la diminuzione dello stato del contenzioso pendente al 31.12.2018 è stata possibile lavorando su più fronti.

L’Azienda ha promosso la stipulazione di atti transattivi, al fine di contribuire alla diminuzione del contenzioso instaurato per il pagamento di forniture e per il risarcimento dei danni non coperti da polizza assicurativa, realizzando un risparmio complessivamente quantificabile in €18.438.055,04.

Ha attivato il recupero dei credito vantato quantificato in complessivi €28.409.818,222, recuperando i costi sostenuti per le prestazioni sanitarie con conseguente sopravvenienza attiva nel
bilancio aziendale.

Per quanto concerne, invece, l'effettiva esecuzione dei titoli azionati nei pignoramenti presso terzi e per verificare la legittimità delle procedure esecutive in corso, la U.O.C. Area Legale sta collaborando con la U.O.C. G.R.E.F. per le attività necessarie al regolarizzo dei sospesi di cassa derivanti da assegnazioni.

Al fine di prevenire l'insorgere di nuovo contenzioso, l’Azienda ha promosso la stipulazione di specifici atti transattivi con i fornitori che non avevano avviato azioni giudiziarie, ottenendo l’abbattimento del 100% degli interessi moratori.

È previsto l'acquisito di un software che consentirà l'immediata tracciabilità delle cause insorte e un conseguente maggiore controllo dello stato del contenzioso.

Con delibera n. 505 del 20.03.2018 è stato istituito il Nucleo Aziendale Mediazione conflitti in Sanità (NAM), le cui funzioni e attività sono contenute in specifico regolamento, al fine di ridurre il numero dei giudizi conseguenti a  esponsabilità civile e penale per attività sanitaria e al malessere organizzativo nei servizi e tra gli operatore dell’ASP di Cosenza.”

 

Dott. Antonio Belcastro (Dirigente Generale Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie)

 

 

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

- la situazione regionale in tema di gestione dei rifiuti è ben lungi dall'essere stabile e regolare, a causa della forte carenza di impiantistica in tutto il territorio regionale e delle difficoltà organizzative che hanno impedito il subentro degli enti di governo degli ATO nei contratti con i gestori degli impianti;

- la Regione Calabria, in ordine al subentro dei Comuni nei contratti di gestione degli impianti di trattamento rifiuti, ha disposto la proroga di un anno (fino al 31 dicembre 2019), rispetto al termine del 31 dicembre 2018, originariamente previsto dalla Legge regionale n. 29/2017, impegnandosi ad affiancare tali enti nel percorso di subentro;

- la forte carenza di impiantistica in tutto il suolo regionale, ha reso necessari una serie di provvedimenti speciali ed ordinanze contingibili e urgenti per autorizzare il pressoché sistematico superamento dei limiti di smaltimento delle discariche nonché il superamento dei limiti di trattamento dei pochi impianti di trattamento (pubblici e privati) operativi e, cosa ben più grave, il conferimento dei rifiuti fuori Regione, con evidenti inefficienze operative e incremento dei costi;

considerato che: - il sottoscritto, in occasione della seduta del Consiglio Regionale del 19 dicembre 2016, in ordine all'approvazione del PRGR aveva espresso voto contrario, evidenziando il mancato confronto istituzionale con i Sindaci dei Comuni calabresi in una materia così delicata, auspicando un maggiore sostegno delle Istituzioni, soprattutto per la raccolta differenziata. Infine, si prospettava l'inapplicabilità del Piano, a causa della mancata istituzione degli Ambiti territoriali ottimali;

ritenuto che: - larga parte del rifiuto prodotto dai Comuni della Città Metropolitana di Reggio Calabria deve essere inviato fuori Regione, con evidenti ripercussioni in termini di incremento dei costi a carico dei contribuenti;

- assume grande rilievo la necessità di predisporre impianti di trattamento della frazione organica a servizio dell'ATO 5 che siano in grado non solo di ridurre i quantitativi da mandare in discarica, ma che siano anche capaci di valorizzare il rifiuto producendo, per esempio, biogas e compost;

- il PRGR nei "Criteri di localizzazione dei nuovi impianti", Parte II cap. 19, al par. 19.2.7 prevede per gli impianti di trattamento/recupero dei rifiuti una distanza minima dai centri abitati di 2000 m in linea d'aria, rendendo di fatto molto difficile l'individuazione di zone idonee alla costruzione dei nuovi impianti di trattamento dei rifiuti;

- vista la tipologia degli impianti necessari, la loro naturale localizzazione dovrebbe essere all'interno o in prossimità di aree già infrastrutturate, come per esempio quella di Gioia Tauro- Rosarno-San Ferdinando, che registrano la presenza di infrastrutture e servizi indispensabili allo svolgimento dell'attività di recupero, trattamento e valorizzazione della FORSU;

- il vincolo dei 2000 m dal centro abitato o anche solo da case sparse, previsto nel PRGR per la realizzazione degli impianti di trattamento, è superiore ad analoghi limiti presenti in altre Regioni d'Italia (ad es. 1000 m in Lombardia e 500 m in Veneto) e non è giustificabile, atteso che gli impianti di trattamento delle frazioni umide della raccolta differenziata sono oggi costruiti con particolare attenzione agli aspetti ambientali, tali da renderli perfettamente adatti ad essere inseriti direttamente in contesti urbani;

- la predetta limitazione rappresenta la prima causa ostativa ad investimenti finalizzati alla costruzione di impianti pubblici o privati nell'Area industriale, che sicuramente sarebbero funzionali alla soluzione dell’annoso problema dei rifiuti con conseguenti ricadute positive sull'incremento dei livelli occupazionali dell'Area industriale;

- la produzione di biogas, da utilizzare nella produzione di energia rinnovabile e nei trasporti a basso impatto ambientale (direttiva DAFI) e compost di qualità da utilizzare in agricoltura (per la diffusione delle produzioni biologiche) consentirebbe l'instaurarsi di cicli virtuosi nell'ambito dello sviluppo dell'economia circolare;

- la necessità di realizzare impianti di compostaggio collegati al territorio per aumentare la quota di raccolta differenziata, che completano il percorso virtuoso nella gestione dei rifiuti, è conclamata anche sulla base di quanto già avviene in altre aree del Paese. Il sottoscritto Consigliere interroga il Presidente della Giunta -:

 

- se, data la naturale localizzazione degli impianti di trattamento delle frazione organica dei rifiuti, all'interno e/o in prossimità di aree dotate di infrastrutture e servizi, come l'Area Industriale di Gioia Tauro- Rosarno-San Ferdinando per le ragioni sopra illustrate, la Regione e i Dipartimenti competenti per materia hanno allo studio la rivisitazione del PRGR, anche al fine di eliminare i vincoli che attualmente impediscono la realizzazione di nuovi impianti pubblici e/o privati di trattamento della frazione organica;

- in particolare, quali provvedimenti la Regione intende adottare in ordine alla rivisitazione del limite prescritto dal PRGR relativo alla distanza di 2000 m degli impianti de quibus dai centri abitati, al fine di stabilire un limite non solo coerente con i limiti stabiliti in altre Regioni d'Italia ma soprattutto compatibile con la conformazione territoriale ed urbanistica delle aree industriali presenti nella Regione e, in particolare, per quanto riguarda il territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria, dell'Area industriale di Gioia Tauro-Rosarno-San Ferdinando, anche tenuto conto delle potenzialità della relativa ZES;

- quale è l'indirizzo politico della Regione Calabria nella gestione dei rifiuti, considerato che la Regione medesima continua ad inviare buona parte dei rifiuti in altre Regioni o all'estero senza osservare la normativa europea che impone la riduzione dell'utilizzo delle discariche a vantaggio della raccolta differenziata e del riciclo, attraverso la valorizzazione del rifiuto, in una logica diretta a favorire lo sviluppo virtuoso dell'economia circolare (ad es. mediante produzione di biogas e compost).

(466; 08/04/2019)

 

Risposta: “Al fine di corrispondere all’interrogazione avanzata dal Consigliere regionale On.le Alessandro Nicolò, si rappresenta quanto segue.

1)                       È noto che il vigente Piano regionale di gestione dei rifiuti, prevede, in provincia di Reggio Calabria, la realizzazione di tre impianti per il trattamento dei rifiuti dei quali due di essi (ubicati rispettivamente a Reggio Calabria e Siderno in sostituzione degli attuali) sono completi della linea di trattamento della frazione organica da raccolta differenziata, con produzione di compost e di energia che potrà essere utilizzata per autoconsumo ovvero sottoposta ad upgrading per la produzione di biometano.

In particolare, in ordine all'impianto di Siderno, il PRGR prevede la trasformazione dell'esistente impianto di trattamento meccanico biologico (linea Rur per 40.000 t/a; linea umido per 18.000 t/a; linea secco per 15.000 t/a) in una moderna piattaforma (“Ecodistretto”) di riciclaggio spinto, con trasformazione della linea aerobica in una nuova sezione anerobica, con produzione di biogas ed ammendante compostato, e con contestuale aumento della potenzialità (che diverrebbe per tale nuova sezione di 40.000 t/a).

Tuttavia la popolazione locale nonché l'Amministrazione comunale pro tempore, hanno richiesto di rivedere tale ultima scelta, motivandola con la necessità di evitare pressioni ambientali in un'area già fortemente caratterizzata da notevoli presenze impattanti.

Hanno quindi chiesto di prevedere la linea di trattamento del secco da RD e dell'urbano residuale da raccolta differenziata, con la nuova tipologia impiantistica di riciclaggio spinto, ma di mantenere la linea di trattamento aerobico per la potenzialità attuale, migliorandone i presidi ambientali.

Nel contempo, i comuni della Piana di Gioia Tauro, hanno espresso la volontà di ospitare sul proprio territorio, in un'area nel comune di Rosarno, un'analoga piattaforma per l'organico da RD.

Questa Regione ha quindi preso atto di tale proposta, rendendosi disponibile a svolgere una preliminare campagna di indagini nella vasta area situata in località Zimbario nel Comune di Rosarno e a condizione che tale proposta sia confermata e condivisa dalla competente Comunità d'ambito di Reggio Calabria che allo stato sta valutando tale alternativa. All'uopo è fissata una riunione per il prossimo 8 maggio. Si evidenzia infine che la Regione ha già individuato sia il progettista dell’opera sia il finanziamento necessario.

2)           In merito poi al limite dei 2000 m di distanza degli impianti dai centri abitati ad oggi previsto dall'attuale Piano regionale dei rifiuti, si precisa che esso proviene da una puntuale richiesta formulata, in sede di Valutazione Ambientale Strategica, dalle Associazioni Ambientaliste, al fine di scongiurare ogni possibile impatto odorigeno sulla popolazione.

Tuttavia nulla osta che in sede di periodico aggiornamento del Piano medesimo, si potrà valutare la rivisitazione di detto limite, verso valori inferiori rispetto a quello attuale, magari attraverso la previsione di stringenti presidi ambientali, in grado di assicurare la medesima efficacia in materia di impatto odorigeno, in aderenza con la volontà e gli interessi espressi in più occasioni dalle varie associazioni ambientaliste.

3)           Quanto infine alla richiesta di conoscere l’indirizzo politico della Regione Calabria nella gestione dei rifiuti, appare doveroso precisare preliminarmente che l'imponente azione svolta negli ultimi anni da questa amministrazione ha consentito di trattare tutto il rifiuto prodotto all’intemo dei confini regionali. Ed infatti gli ultimi conferimenti extra regionali risalgono, tra l'altro per esigue quantità di rifiuto organico (verso la Regione Toscana) e di rifiuto indifferenziato (in Regione Campania), alla stagione estiva 2016 mentre non sono mai stati inviati a trattamento rifiuti all'estero.

Ciò detto, si rileva che diversamente da quanto asserito nell’interrogazione in oggetto, la nuova pianificazione regionale - di cui al vigente Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti aggiornato e adeguato ai dettami della Direttiva 2008/98/CE allora vigente - è improntata su obiettivi di prevenzione e di riciclaggio e relega lo smaltimento in discarica ad opzione residuale seguendo l'obiettivo “discariche zero".

In particolare per come previsto dal Piano regionale di Gestione dei Rifiuti, la Regione si sta dotando di una rete impiantistica pubblica di trattamento che, nel rispetto dei principi di autosufficienza e prossimità, garantisca la valorizzazione delle frazioni raccolte in maniera differenziata e sia in grado quindi di accompagnare l'auspicato aumento della percentuale di RD sull'intero territorio regionale, nonché di assicurare il trattamento del rifiuto urbano che da essa residua.

La tipologia impiantistica è concepita per il trattamento dell'organico da raccolta differenziata, del tipo anaerobico, completa di linea aerobica, con produzione di biometano per autotrazione (energia elettrica per il solo impianto di Reggio Calabria) e ammendante di qualità da utilizzare in agricoltura; per il trattamento del secco da RD e del rifiuto urbano indifferenziato residuo, con macchinari in grado di recuperare materia prima seconda da immettere nel mercato del riciclaggio.

Uno dei nuclei centrali della strategia regionale è il raggiungimento, entro il 2020, dell'obiettivo del 50% del riciclaggio di materia. A valle della raccolta differenziata, da effettuare con livelli quali-quantitativi sempre maggiori, il rifiuto urbano sarà sottoposto a operazioni di recupero spinto nelle moderne piattaforme di trattamento previste nella nuova pianificazione regionale. Gli Ecodistretti sono concepiti come piattaforme integrate a servizio di ciascuno dei 5 Ambiti Territoriali Ottimali. Esse garantiranno la valorizzazione dei flussi della frazione secca della raccolta differenziata, da avviare alle successive filiere del riciclaggio, e saranno in grado di recuperare materia anche dal rifiuto urbano residuo, cosicché verrà inviato a recupero di energia presso l'inceneritore di Gioia Tauro (che fungerà da piattaforma di interesse regionale) solo una parte residuale del rifiuto in ingresso. L'ecodistretto disporrà anche di una linea dedicata al trattamento della frazione umida della raccolta differenziata con produzione di compost e di energia che potrà essere utilizzata per autoconsumo ovvero sottoposta ad upgrading per la produzione di biometano.

Gli Ecodistretti che sorgeranno saranno 8:

• 4 nasceranno dalla riconversione degli impianti TMB attualmente esistenti di Rossano (CS),

Catanzaro. Sambatello (RC) e Sidemo (RC);

• 2 dalla delocalizzazione degli esistenti impianti di Lamezia Terme (CZ) e Crotone;

• 2 saranno realizzati ex novo, a servizio rispettivamente dell'ATO di Cosenza e di Vibo Valentia;

Nell'ATO di Reggio Calabria l’impianto esistente di Gioia Tauro, manterrà la tradizionale linea di trattamento meccanico biologico (TMB) del rifiuto urbano oltre alle 2 linee di incenerimento.

II Piano regionale di gestione dei rifiuti prevede che vengano realizzati a titolarità regionale le nuove piattaforme di trattamento di Catanzaro in loc. Alli, di Rossano (CS) in loc. Bucita e di Reggio Calabria in loc. Sambatello. I rimanenti impianti dovranno essere realizzati dalle rispettive Comunità d'Ambito attraverso l'Ufficio Comune.

Lo stato di attuazione è il seguente.

a) È stata aggiudicata la gara per la realizzazione del nuovo Ecodistretto di Catanzaro-Alli.

L'aggiudicatario, ATI mandataria Intercantieri Vittadello SpA ha prodotto il progetto definitivo ed ha richiesto e ottenuto l'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e il parere favorevole di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). In data 22 marzo è stato acquisito, con prescrizioni, il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Recepite dalla progettazione definitiva tali prescrizioni, si potrà procedere alla sua approvazione ed alla successiva sottoscrizione del contratto (si stimano 2-3 mesi);

b) È in corso di registrazione il decreto di aggiudicazione definitiva della gara per la realizzazione dell’Ecodistretto di Reggio Calabria-Sambatello - espletata ponendo a base di gara il progetto definitivo corredato da tutti i pareri e le autorizzazioni- in favore del Consorzio ordinario di concorrenti (da costituirsi): Cisa spa capogruppo -Salvaguardia Ambientale spa (mandante) – Miga spa (mandante) - Coiv srl (mandante). Nel mese di maggio potrà essere sottoscritto il contratto di appalto.

c) Il progetto definitivo per la realizzazione dell'ecodistretto di Rossano è in corso di approvazione. La Regione ha ottenuto tutti i pareri di AIA e di VIA. È in corso di rilascio il parere del Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche, che si è espresso favorevolmente nella seduta del 6 marzo u.s.. A breve sarà quindi bandita la gara di appalto integrato sul progetto definitivo corredato da tutti i pareri, autorizzazioni e nulla osta.

Per gli ecodistretti che dovranno essere realizzati dalle Comunità d'Ambito:

- sono state attivate le concertazioni con gli Ambiti di Vibo Valentia e di Cosenza per l’individuazione dei siti di realizzazione delle nuove piattaforme;

- per quello di Siderno. che nascerà dal revamping dell'impianto esistente, è in corso la rivalutazione del progetto preliminare:

- le nuove piattaforme di trattamento di Crotone e di Lamezia Terme, saranno delocalizzate in accordo alla previsione del piano regionale attraverso la scelta di nuovi siti che dovrà avvenire in seno alle rispettive Comunità d’Ambito.

- alla risorsa dell'Azione 6.1.3 del POR Calabria FESR-FSE 2014-2020 (impianto di Sambatello per l’importo di 42,9 Meuro)

- alla risorsa della Delibera C1PE 79/2012 (impianti di Rossano e di Catanzaro per l’importo di 79,3 Meuro);

- alla risorsa del FSC Delibera C1PE 25/2016. confluita nel patto per la Calabria (impianti di Vibo Valentia e di Cosenza per l’importo di 86.1 Meuro);

- alla risorsa del FSC Delibera C1PE 26/2016 (impianto di Siderno per l’importo di 44,0 Meuro).

II sistema impiantistico sarà completato dall'esistente impianto di Gioia Tauro che manterrà la linea TMB tradizionale, a servizio dell'ATO di Reggio Calabria, e le linee di incenerimento esistenti, a servizio di tutti gli ambiti territoriali ottimali. Al fine di ottimizzare le prestazioni ambientali del termovalorizzatore è prevista anche la realizzazione di un nuovo impianto di inertizzazione delle scorie e ceneri (già finanziato con i fondi del FSC Delibera C1PE 26/2016, per l’importo di 12,0 Meuro e per il quale è stato già redatto il progetto preliminare).

Per il trattamento della frazione umida della RD, infine, oltre alla realizzazione delle linee di compostaggio aerobico-anaerobico degli ecodistretti, la rete pubblica sarà completata con impianti di prossimità di piccola taglia, a servizio dei comuni montani o parzialmente montani, lontani dagli assi viari principali e dagli impianti di trattamento dell'ambito di riferimento. A tal proposito è stata avviata una procedura concertativa, approvata con DDG n. 10587 del 27/09/2018, per individuare e finanziare tali impianti. La copertura finanziaria è assicurata da circa 10 M€ allocati sull'Azione 6.1.3 del POR Calabria FESR-FSE 2014-2020, in coerenza con la Deliberazione di Giunta Regionale 225/2017.”

 

Ing. Antonio Augruso (Dirigente settore Rifiuti)

Arch. Orsola Reillo (Dirigente Generale Dipartimento ambiente)

 

 

Bevacqua - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

- in data 18 aprile 2019, il Consiglio dei Ministri, tenutosi in seduta nella città di Reggio Calabria, ha approvato il Decreto Legge recante "Misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria".

Rilevato che: nella relazione illustrativa al decreto legge di cui premessa si legge che: “la Regione Calabria rappresenta - nell'ambito delle regioni impegnate nei piani di rientro ovvero nella loro prosecuzione in programmi operativi - quella che ha registrato il valore più basso nel contesto nazionale, che identifica nel livello di valutazione ministeriale (Griglia LEA) il livello di soddisfacimento minimo dei livelli essenziali di assistenza. Infatti, il punteggio complessivo per il 2017 della Griglia LEA si attesta per la Regione Calabria su un punteggio pari a 136 che, secondo i parametri di riferimento fissati dal Comitato Lea (range 25-225, positivo a 160), risulta sotto la soglia di adempienza e in preoccupante flessione rispetto alla precedente annualità " (...) “con riferimento alla situazione economico-finanziaria, i Tavoli tecnici hanno rilevato che la Regione Calabria, al IV trimestre 2018, presenta un disavanzo di 168,898 mln di euro”.

Stante che:

- in data 23 aprile 2019, in merito al citato decreto legge, mediante lettera aperta indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, l'ing. Massimo Scura (già Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria), contesta i dati sopra riportati e afferma quanto segue: - "I livelli essenziali di assistenza della Calabria sono arrivati a 153,45 punti nel 2016, hanno raggiunto la sufficienza, 160, nel 2017, e circa 170 punti nel 2018. Semplicemente il flusso dei dati 2016 e 2017 non è stato inviato in modo completo dalla regione sui corretti canali";

- "E stato verificato, solo ora per verità, che nel 2016 e 2017 le altre regioni hanno addebitato alla Calabria decine di milioni di euro per prestazioni non offerte a calabresi";

- “Se i flussi Lea non sono stati inviati correttamente la responsabilità è del Presidente Oliverio, che pensava solo a farsi nominare commissario. È sempre responsabilità del governatore se ai tavoli del contenzioso con le altre Regioni o non ha inviato nessuno o ha inviato persone incompetenti”;

- “la Calabria ha innanzitutto necessità di far funzionare il Dipartimento Tutela della Salute decapitato dal Presidente Oliverio e la Stazione unica appaltante, causa di una spesa per beni e servizi fuori controllo e di tempi biblici per esperire una gara, favorendo proroghe a vantaggio dei soliti noti”.

Ritenuto che: al netto delle criticità e incongruenze del menzionato decreto legge, che non aggredisce i gangli problematici della sanità calabrese e non predispone ricadute positive per la salute dei cittadini, le affermazioni dell'ex Commissario Scura in relazione alle presunte mancate o, peggio, errate comunicazioni della Regione rispetto al disavanzo e, ancor di più, rispetto ai LEA, nonché alle presunte responsabilità del Dipartimento Tutela Salute, necessitano di un chiarimento immediato da parte del Presidente della Giunta Regionale -:

 

quali iniziative ha inteso e intende intraprendere il Presidente della Regione Calabria, On. Mario Oliverio, per illustrare con dati inequivocabili il quadro effettivo degli atti compiuti in materia e dello stato attuale della sanità regionale, al fine, soprattutto, di garantire il diritto dei cittadini calabresi alla chiarezza e alla verità.

(473; 29/04/2019)

 

Risposta: Con riferimento all’interrogazione a risposta orale di cui all’oggetto a firma dell’on. le D. Bevacqua si fa presente che con un’azione congiunta del delegato alla Sanità dei Presidente On. Franco Pacenza e dei Dirigente Generale dei Dipartimento Tutela della Salute e Presidenza della Regione Calabria Dott. Antonio Belcastro, si è intervenuti in Conferenza Stato Regioni per rimettere in discussione gli addebiti della mobilità passiva da parte delle Regioni e Provincie autonome per gli anni 2016 e 2017.

Come esito della discussione con le altre Regioni e Provincie astenerne si è ottenuto un “riconoscimento” attraverso la ripartizione del Fondo Sanitario Regionale con circa 22 Milioni di euro per l’anno 2019, come parziale riconoscimento degli addebiti non dovuti.

La problematica degli addebiti non dovuti sono stati fatti presenti anche nella seduta del 04 aprile u.s. del Tavolo Tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il Comitato permanente per la verifica dei Livelli Essenziali di Assistenza presso il Ministero di Economia e Finanze, in quanto hanno contribuito sul Conto Economico della G.S.A. (Gestione Sanitaria Accentrata) per Fanno 2018 e le conseguenze di Legge per il superamento delle perdite alia
copertura finanziaria con risorse di bilancio proprio, implicando l’aumento delle tasse ed il blocco del turn-over.

Presidenza e Dipartimento Tutela della Salute stanno analizzando i dati relativi alla mobilità, anche per gli anni ante 2016, per documentare altri addebiti non dovuti ed azionare ulteriori misure nei confronti delle Regioni, e Provincie autonome al fine del recupero delle somme non dovute.

A partire dall’anno 2018, Dipartimento Tutela della Salute e Presidenza, hanno messo a regime tutti i Flussi di Mobilità con le Regioni e Provincie autonome ed i relativi controlli previsti dal T.U.C. per cui il fenomeno non dovrebbe più presentarsi.

Al Tavolo di verifica tenutosi il 4 aprile u.s., dove sono stati esaminati, in particolare, i conti sanitari del quarto trimestre 2018, la regione si presentava con un risultato economico in disavanzo, eccedente le coperture fiscali, circa 28 milioni di euro, ma con ulteriori correttivi di tale disavanzo, tali da consentire ai Ministeri affiancanti di riconoscere alla Regione maggiori ricavi da una parte e minori costi dall’altra e, quindi, contenere la perdita dell’esercizio 2018 entro le predette coperture quantificate in 98,7 milioni di euro.

In particolare, i dati riguardanti gli addebiti inappropriati di mobilità passiva extraregionale, ammontano a 36 milioni per il 2017 ed a 30 milioni per il 2016, anno che è stato considerato per la determinazione del fondo sanitario netto del 2018. Inoltre, con DGR. n. 81 del 2019 è stata stabilite la possibilità per le Aziende del nostro SSR di poter ricondurre le risorse residue della prima fase del Programma di investimenti ex art. 20 della legge 67/1988, pari a 19,7 milioni di euro, ai costi già sostenuti dalle Aziende sanitarie ed ospedaliere negli anni 2017 e 2018 per adeguamenti strutturali e manutenzione straordinaria che, contabilmente, avevano determinato rettifiche negative sui bilanci aziendali, peggiorando i risultati economici di quegli anni.

In sintesi, considerando una minore mobilità passiva ed azzerando le rettifiche contabili determinate dagli investimenti, la Regione avrebbe indubbiamente superato la verifica odierna registrando l'equilibro economico.

In verità, l'ufficialità di tali evidenze avrebbe dovuto scaturire da un approfondimento con i Ministeri affiancanti.

Invece, sorprendentemente, il MEF non solo non ha riconosciuto alcune risultanze contabili (9.2 mln. per insussistenza attiva fondi GSA, 8 mln. per insussistenza attiva fondi rischi di un'azienda sanitaria, 4,7 mln. per insussistenza attiva di un'altra, azienda sanitaria e 10,6 mln. Per insussistenza attiva di debiti di un'ulteriore azienda sanitaria) pari complessivamente a 32,5 milioni, ma ha calcolato un disavanzo peggiore di quello comunicato dalla Regione, determinando una perdita di 61 milioni di euro oltre le coperture fiscali ed annunciando il verificarsi delle condizioni per l’applicazione automatica delle extra aliquote fiscali, addizionale regionale Irpef e Irap, che aumenteranno rispettivamente dello 0,30 e dello 0,15 per cento, nonché il blocco totale del turnover fino al 31 dicembre 2020 e, infine, il divieto di prevedere spese non obbligatorie sul bilancio regionale.

Il Dipartimento "Tutela della Salute" ha predisposto una relazione integrativa recante gli approfondimenti ed i chiarimenti necessari a confermare le risultanze contabili comunicate per la riunione del Tavolo di verifica congiunta.

Dalla relazione risulta, di fatto, un risultato in equilibrio economico. Infatti, il disavanzo calcolato dal Tavolo, pari a 160 mln., viene ripianato, innanzitutto, con le coperture fiscali sull’esercizio 2018, pari a 98,7 mln.; con i 32,5 mln. sopra specificati; con la copertura di 8,7 mln. dei maggiori costi riguardanti la quota sociale delle prestazioni socio-sanitarie; con i 19,7 mln. ex DGR 81/2019 e con la riduzione di un accantonamento per il payback farmaceutico (erroneamente imposto dal MEF) di € 1,4 mln.

Alla luce di quanto esposto, la Regione ha chiesto, con nota prot. n. 156913 del 1.04.2019 e nota prot. n. 196134 del 21.05.2019. l’aggiornamento della riunione del Tavolo di verifica congiunta e. di conseguenza, la rideterminazione del risultato economico del IV^ trimestre 2018.

Quanto affermato dall'ex Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro, Ing. Massimo Scura, sui punteggi LEA relativi agli anni 2016 e 2017, questi risaltano non coerenti, in quanto i punteggi reali inviati al tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il comitato permaneste per la verifica dei livelli essenziali di assistenza» che emergono dai relativi verbali, sono i seguenti: Anno 2016 punti 147. Anno 2017 punti 136.

Per quanto riguarda l'anno 2018, anche se il comitato LEA non ha ancora approvato il relativo questionario» il dato previsionale è pari a 161 punti con un notevole miglioramento rispetto agli anni precedenti ed attestaste il superamento della soglia minima di adempienza al punteggio LEA.

La Regione ha avviato, inoltre, al fine di superare le criticità relative agli indicatori area “distrettuale” un sistema di monitoraggio dei dati riferiti ai modelli dove vengono rilevate le attività gestionali ed economiche delle Aziende Sanitarie Provinciali ed Ospedaliere che prevede, oltre ai processi di controllo che porteranno ad un miglioramento della qualità e copertura dei dati, il coinvolgimento diretto di tutti i referenti aziendali e delle strutture private accreditate.

Per migliorare gli indicatori relativi all’area “ospedaliera” è stato implementato, sul sistema informativo sanitario regionale, un controllo specifico che prevede gli stessi criteri di valutazione e validazione previsti dagli obblighi informativi statistici per i flussi SDO, CEDAP, HSP. 11/bis, HSP. 12 e HSP.13.

Per quanto attiene il funzionamento del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie si rappresenta che con D.G.R. 63 del 15.02.2019 la Regione ha approvato la riorganizzazione amministrativa dei Dipartimenti Regionali, definendo lo schema di articolazione dei Settori in Uffici Operativi. La procedura di riorganizzazione è in via di definizione con conseguente rafforzamento del Dipartimento Tutela della Salute.

Il D.L. del 30 aprile 2019, n. 35 "Misure emergenziali per il servizio sanitaria della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria'' all’art. 6 inibisce in radice agli Enti del Servizio Sanitario della Regione di avvalersi della centrale di committenza S.U.A., ossia dell'unico soggetto aggregatole della Regione esautorandola di ogni potere.

E’ opportuno evidenziare che la Stazione Unica Appaltante è stata istituita nel lontano 2007 (L.R. 26/07), prevedendo come obbligatorio il ricorso alla S.U.A. - tra gli altri - per gli enti appartenenti al S.S.N.: tale previsione, non è mai oggetto di impugnazione, ed anzi addirittura venne espressamente lodata nel ricorso a suo tempo proposto dal Governo avverso altre disposizioni della medesima legge, in quanto ritenuta, idea virtuosa in un panorama connotato da frammentazione delle stazioni appaltanti e particolarmente opportuna. “in un contesto territoriale del quale sono noti gli enormi rischi di condizionamento e di alterazione”.

In proposito, dunque, la Regione ha anticipato di anni le linee di tendenza dell’ordinamento in materia di centrali di committenza, realizzando obiettivi di legalità ed efficienza per come
espressamente riconosciuto anche dalle stesse strutture ministeriali.

In proposito, va rilevato che la S.U.A. regionale non è mai stata oggetto di iniziative giudiziarie correlate alle procedure di affidamento effettuate per conto dei S.S.N. (o di qualsiasi altro tipo).

Anzi, dal 2015, la S.U.A. regionale è stata sempre destinataria di valutazioni ampiamente positive proprio da parte del Ministero Economia e Finanze, che in relazione alle performance positive realizzate l'ha costantemente ammessa al riparto del Fondo incentivante ex art, 9 L.89/14 ed non ha ricevuto alcun rilievo da parte dell’ANAC in ordine alle modalità di espletamento delle funzioni istituzionali.

Cordiali Saluti”

 

Dott. Antonio Belcastro (Dirigente Generale)

 

 

Esposito, Pedà, Scalzo - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

- in data 28/12/2017 sono stati pubblicati gli avvisi interni per il conferimento degli incarichi di responsabile delle strutture a valenza dipartimentale del servizio veterinario area A, B e C presso l’ASP n. 8 di Vibo Valentia;

- sono state correttamente espletate tutte le procedure previste dalla normativa vigente e dal CCNL in materia di affidamento degli incarichi, compresa la proposta di designazione dei dirigenti a cui conferire gli incarichi da parte del direttore del dipartimento di prevenzione pro tempore;

- a tutt'oggi sono già stati affidati da tempo gli incarichi di SSVD compresi nel nuovo atto aziendale.

Considerato che:

- è interesse legittimo dei dirigenti interessati rivendicare la conclusione dell'iter amministrativo ai fini del corretto riconoscimento del trattamento economico nonché il rispetto delle norme cogenti in materia di trasparenza degli atti della pubblica amministrazione e delle leggi anticorruzione;

- sono letteralmente cadute nel vuoto le numerose diffide fatte dalle sigle sindacali di categoria al fine di ottenere la corretta applicazione delle norme contrattuali in tema di assegnazione degli incarichi, diffide alle quali la DG non si è nemmeno degnata di rispondere, ritenendo che tutti i dirigenti hanno pari dignità per quanto concerne l'affidamento degli incarichi, nonché tutte le sollecitazioni del Direttore del dipartimento di prevenzione pro tempore con la relativa richiesta di procedere correttamente all'assegnazione dei predetti incarichi;

- anche l'ufficio del commissario al piano di rientro con missiva a firma dell'ing. Massimo Scura, commissario pro tempore, ha più volte sollecitato l'affidamento degli incarichi al fine soprattutto di scongiurare il mancato raggiungimento dei LEA. - stessa sorte è toccata ai dirigenti del SIAN, dell'Igiene e Sanità Pubblica e della Medicina del Lavoro che ormai da tempo aspettano che venga affidato temporaneamente l'incarico di struttura complessa per come legittimamente previsto dall'ex art. 18 del CCNL della dirigenza medica e veterinaria in attesa dell'espletamento dei concorsi;

- simile stato di cose potrebbe ingenerare un concreto pericolo di collasso del sistema di servizi così importanti, come quelli della prevenzione, in quanto potrebbero comportare seri rischi alla salute dei cittadini, atteso che tali servizi garantiscono il funzionamento di tutti i controlli in tema di sicurezza alimentare, oltre che dar luogo eventualmente a gravissime ipotesi delittuose nonché ad evidenti responsabilità di natura disciplinare ed erariale. Alla luce di questa gravissima ed oltremodo intollerabile situazione, si interroga il Presidente della Giunta regionale e la Giunta -:

 

le vere motivazioni che hanno portato il Dirigente dell'Asp di Vibo Valentia a non procedere, ad un anno e mezzo dal regolare espletamento degli avvisi pubblici, all'assegnazione degli incarichi delle strutture semplici a valenza dipartimentale dei servizi veterinari dell'Asp di Vibo Valentia. Si chiede, altresì, alle SSLL sulle reali motivazioni per le quali la dott.ssa Caligiuri non ha proceduto all'affidamento provvisorio dell'incarico ai sensi dell'ex art. 18 del CCNL della dirigenza medica e veterinaria delle strutture complesse del dipartimento di prevenzione, nonché di attivare ogni potere di verifica ed indagine interna al fine di accertare la reale natura del comportamento della Dirigente e nel contempo attivare le procedure urgenti al fine di procedere all'assegnazione di tutti gli incarichi del dipartimento di prevenzione.

(474; 29/04/2019)

 

Risposta: In riferimento all’interrogazione degli Onorevoli Sinibaldo Esposito, Giuseppe Pedà e Antonio Scalzo, specificata in oggetto, si precisa quanto segue -

L’iter procedurale per il conferimento degli incarichi delle Strutture Semplici a valenza Dipartimentale dei Servizi Veterinari Area A, B e C, è stato espletato in data 3 maggio u.s. ed e stata trasmessa la proposta di delibera, dagli uffici competenti, alla Direzione Generale dell’ASP di Vibo Valentia.

In quella data il Commissario della suddetta Azienda, ai sensi e per gli effetti del D.L. 35 del 30 aprile 2019, pubblicato sulla G.U. in data 02.05.2019, ha cessato le proprie funzioni, pertanto la suddetta proposta non è stata adottata.

Con pec del 29 aprile 2019, il Commissario ad acta per il Piano di rientro dai disavanzi delle Aziende del SSR, ha emanato una apposita direttiva a tutte le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere ove tutti i conferimenti di incarichi e/o utilizzi di graduatorie, in qualunque ruolo e profilo professionale, dovranno essere validati dalla Struttura Commissariale.

Successivamente, con nota prot. n. 172689 del 0.3 maggio 2019, la Struttura Commissariale ha comunicato alle Aziende del SSR, che fino alla nomina del nuovo Direttore Generale, il Direttore Amministrativo e/o Sanitario più anziano “svolge le funzioni di Direttore Generate dell’Azienda Sanitaria Ospedaliera, al fine di assicurarne l'ordinaria amministrazione".

Pertanto, alla luce di quanto esposto la Direzione Aziendale dell’ASP di Vibo Valentia, con nota del 20 maggio 2019, ha chiesto al Commissario ad Acta di conoscere se il conferimento degli incarichi in itinere rientra tra le attività di ordinaria amministrazione.

Ciò detto, tenuto conto che il conferimento degli incarichi dirigenziali regola il percorso di carriera dei dirigenti all’interno dell'azienda , si è dell’avviso che il relativo iter procedurale rientra tra le attività di ordinaria amministrazione e non è soggetto ai vincoli del blocco del turn over.

Cordiali Saluti”

 

Dott. Antonio Belcastro (Dirigente Generale Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie)

 

 

Greco - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

- con Avviso del 06/07/2018, pubblicato sul BURC dell'11/07/2018, è stato emanato l'Avviso Pubblico per il sostegno di Progetti di Valorizzazione dei Borghi della Calabria, riservato ai Comuni, di cui alla Programmazione Regionale Unitaria 2014-2020, Valorizzazione Turistica e Culturale dei Borghi della Calabria;

- il predetto avviso ha previsto la scadenza per la presentazione delle domande di agevolazione per il giorno 30 luglio 2019, successivamente prorogata al 21/09/2018;

- con Decreto n. 1737 del 14/02/2019 è stata nominata la Commissione di Valutazione delle proposte ai sensi dell'Art. 12 comma 2 dell'Avviso;

- con Decreto n. 4534 del 09/04/2019 sono stati Approvati gli Elenchi delle Proposte Ammesse e non Ammesse di cui agli Allegati n. 1 (Proposte Ammesse) e n. 2 (Proposte Non Ammesse);

- e Proposte Ammesse, di cui all'All. 1, risultano 361 e le Proposte non Ammesse, di cui all'All. 2, risultano 35;

- il predetto Decreto 4534 prevede "Di provvedere con successivo atto alla pubblicazione delle Graduatorie Definitive", -ai sensi dell'Art. 12, comma 6 i progetti saranno ammessi a finanziamento fino ad esaurimento delle risorse disponibili, sulla base dell'ordine decrescente del punteggio ottenuto nel contesto di una graduatoria unica in cui confluiranno tutti i restanti interventi proposti;

- come si evince dall'All. l, l'Elenco dei "Comuni Ammessi" è stato redatto sulla base del solo protocollo di arrivo delle proposte e non di una valutazione di merito da parte della Commissione ai sensi dell'Art. 12, comma 6, che ne determinerà investimenti ammissibili, contributo concedibile e punteggi;

Preso atto che: -le proposte devono essere ancora valutate nel merito (investimenti ammissibili, contributo concedibile, ecc.) e che alle stesse dovrà essere attribuito il punteggio ai sensi all'Art.12 comma 3 dell'Avviso sulla base del quale verrà pubblicata la graduatoria provvisoria e determinato, pertanto, il posto effettivo in graduatoria di ciascun Comune;

Considerato che:

- l'Avviso prevede un contributo pari al 100% degli investimenti con un minimo di € 300.000 ed un massimo di € 1.500.000;

- come indicato in premessa, le domande ammesse di cui all'All. 1 sono pari a n. 361;

- la dotazione finanziaria è di € 100.000.000;

Considerato inoltre che: -le numerose sollecitazioni ricevute da parte di Sindaci di Comuni della Regione ed il forte eco della notizia sulla stampa regionale, nella convinzione che l'All. 1 al Decreto 4534 è da considerarsi quale elenco definitivo delle domande ammesse a ricevere il contributo richiesto -:

 

1) di chiarire, dandone ampia diffusione, la vera natura degli elenchi pubblicati e che l'ammissione al contributo verrà successivamente stabilita dalla Commissione sulla base dei punteggi attribuiti ai sensi dell'Art. 12, comma 3 dell'Avviso;

2) di chiarire che, solo successivamente, verrà redatta e pubblicata la graduatoria provvisoria dei progetti finanziati (sulla base delle risorse disponibili) ed eventualmente non finanziati (a causa dell'esaurimento dei fondi) così come previsto all'Art. 12 dell'Avviso, comma 6;

3) per le 361 domande in elenco, a quanto ammonta il totale dei contributi richiesti;

4) se, preso atto sia della numerosità delle domande e sia del rilevante contributo ammissibile previsto (Max € 1.500.000 per ogni domanda), si prevede lo stanziamento di ulteriori fondi e di quanto si intende incrementare l'originaria dotazione di € 100.000.000;

5) se l'Amministrazione, al fine di anticipare i tempi di istruttoria delle domande, intende nominare più Commissioni di valutazione;

6) se, al fine di ridurre i tempi di attuazione, sono state già avviate le azioni previste dall'art. 24 dell'Avviso che prevede, al fine di determinare effettive e concrete ricadute sociali ed economiche sul territorio a che l'Amministrazione regionale provveda ad attivare forme di indirizzo e coordinamento e a realizzare i seguenti interventi a livello trasversale e strategico: a. Azioni di marketing territoriale e promozione dei borghi della Calabria;

b. Realizzazione di prodotti e servizi divulgativi e promozionali;

c. Realizzazione di ambienti virtuali e sistemi informativi basati sulle tecnologie ICT per la promozione e la fruizione;

d. Azioni di accompagnamento e di rafforzamento amministrativo rivolte alle amministrazioni beneficiarie.

(477; 24/04/2019)

 

Risposta: In relazione all’interrogazione di cui all’oggetto si comunica quanto segue:

  in riferimento al punto 1, si chiarisce che gli elenchi pubblicati sono la risultanza dell’attività in capo al RUP, di cui all’art. 12, co. 1 dell’Avviso; tale attività è stata esclusivamente di natura accertativa, con il compito di provvedere all’esame della documentazione amministrativa prodotta dai soggetti richiedenti. Pertanto, la fase di valutazione è stata demandata alla Commissione che ha il compito di valutazione ed attribuzione dei relativi punteggi di cui all’art. 12, comma 2 e 3 dell’Avviso;

  in riferimento al punto 2, si chiarisce che la graduatoria provvisoria dei progetti finanziati e non, così come previsto dall’art. 12, comma 6 dell’Avviso, sarà redatta e pubblicata con atto formale solo al termine dei lavori della Commissione;

  in riferimento al punto 3, si comunica che, il dato non è disponibile in quanto rientra nell’attività della Commissione, la quale si determina alla fine dei lavori;

  in riferimento al punto 4, si comunica che, la risposta non è attinente all’attività di questo Dipartimento;

  in riferimento al punto 5, si comunica che, la Commissione di valutazione per “Progetti di valorizzazione dei Borghi della Calabria”, riservato ai Comuni, di cui alla programmazione Regionale Unitaria 2011-2020, è stata nominata con Decreto n. 1737/2019;

  in riferimento al punto 6, si comunica che si potrà dare risposta solo al termine dell’attività della Commissione.”

 

Arch. Domenicantonio Schiava (Dirigente Generale Dipartimento Urbanistica e Beni Culturali)

 

 

Guccione - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

 

• con delibera 339 del 12-04-2007 dell'ex As 3 di Rossano veniva affidato, per la durata di tre anni, il servizio di ristorazione per un importo di 1.951.000,00 più Iva. Colazione, pranzo e cena: euro 11,80 più Iva;

• con le delibere 1440 del 01-04-2010;

1233 del 25-03-2011;

539 del 28-02-2012 l'Asp di Cosenza (che ha assorbito la As 3 di Rossano) prorogava il servizio di ristorazione per gli anni 2010-2011-2012;

• con delibera 3085 del 30-10-2012 dell'Asp di Cosenza, veniva affidato in aggiunta, sempre alla stessa ditta e senza alcuna indizione e procedura di gara, il servizio di ristorazione degenti del P.O. di Castrovillari e il CAPT di Lungro;

• con delibera 1876 del 30-10-2015 dell'Asp di Cosenza, veniva affidato temporaneamente (invece sono trascorsi circa quattro anni) sempre alla stessa ditta e sempre senza procedura di gara, il servizio di ristorazione ospedaliero per i presidi di Paola e Cetraro - per un importo giornaliero per la fornitura di colazione, pranzo e cena di euro 13,397 oltre Iva. Nella delibera si specificava che il pranzo e la cena venivano preparati nel centro cottura di Castrolibero, distante 35 minuti dal presidio ospedaliero di Paola e 50 minuti dal presidio di Cetraro;

• in data 2015 con decreto dirigenziale Stazione unica appaltante numero 10959 del 13-10-2015 venivano aggiudicati alcuni lotti di procedura di gara per il servizio di ristorazione in alcuni ospedali calabresi. Esempi: per l'ospedale Pugliese-Ciacco di Catanzaro il servizio di ristorazione veniva aggiudicato a euro 10,99 (colazione, pranzo e cena). All'Azienda ospedaliera Bianco-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria euro 9,22 (colazione, pranzo e cena). Prezzo inferiore di oltre tre euro a quello che l'Asp di Cosenza ha riconosciuto con delibera 1876/2015 per i servizi di ristorazione per i presidi di Paola e Cetraro;

• la Regione Calabria attraverso la Sua (Stazione unica appaltante) con decreto del direttore generale n. 15575 del 15-11-2013, indiceva una procedura di gara per l'affidamento del servizio di ristorazione delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Regione Calabria. Importo complessivo della gara: euro 62.910.604,94 più Iva - suddivisa in sette lotti. In particolare, per il quarto lotto, quello dell'Asp di Cosenza, l’importo previsto era di euro 19.927.347,40 oltre Iva - durata 36 mesi;

• nell'ambito della gara del servizio di ristorazione delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Regione Calabria non veniva mai aggiudicato il lotto quattro denominato: "servizio di ristorazione degenti dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza", come si evince dal decreto del direttore generale della Sua numero 10317 del 30-08-2016. Da allora ad oggi non è stato più espletato alcun bando di gara per i presidi ospedalieri appartenenti all'Asp di tutta la provincia di Cosenza. Ininterrottamente e in costante regime di prorogatio l'azienda continua a fornire il servizio di esternalizzazione della mensa, in assenza di qualsivoglia aggiudicazione di gara di evidenza europea come prescritto dalla legge. Continuando la propria attività con più di dieci anni di proroghe si è vista aumentare le proprie commesse e i propri fatturati pagati dall'Asp di Cosenza. Nello stesso tempo sono stati finanche aumentati i presidi ospedalieri oggetto della fornitura: si sono aggiunti la Casa Albergo di Oriolo, l’Hospice di Cassano allo Jonio, il Centro Dialisi di Cosenza e il Centro Salute Mentale di Montalto Uffugo;

• l'Asp di Cosenza in definitiva allo stato attuale continua a intrattenere rapporti commerciali ed economici per la fornitura del servizio mensa esternalizzato su tutto il territorio provinciale con l'azienda, la quale doveva solo per il triennio 2007-2010 essere affidataria del servizio mensa dell'ex As n.3 di Rossano. Ma scaduto il triennio ha continuato e continua in regime di prorogatio non solo l'originale servizio ma si è esteso a tutti i presidi della provincia di Cosenza afferenti all'Asp;

• la Regione Calabria attraverso la Sua non ha inteso oggi indire alcuna gara. L'Asp di Cosenza anch'essa non ha proceduto ad avviare nessuna procedura di gara, continuando in questo modo a pagare milioni di euro in regime di una chiara e illegittima proroga (sine die) e in barba a ogni regola e rispetto della concorrenza, con un aggravio di costi enormi per le casse pubbliche;

• in data 24-10-2016 con nota numero 0320030 il direttore generale della Sua, dott. Mario Donato, inviava ai direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria e al direttore generale del Dipartimento Salute della Regione Calabria, una nota nella quale invitava a seguire le indicazioni operative, di uniformarsi con le proprie attività di acquisizione di beni e servizi al Dpcm del 24-12-2015 al fine di scongiurare potenziali situazioni di danni erariali e connessi profili di responsabilità amministrativi e contabili;

• con nota 0256763 del 24-07-2018 sempre il direttore generale della Sua invitava i direttori generali di aziende ospedaliere e sanitarie della Calabria di attuare gli adempimenti operativi per le gare centralizzate in cui si può leggere che "il ricorso in proprio alla proroga di contratti per la fornitura di beni e servizi in assenza dei presupposti che lo giustificano e/o in violazione dei limiti temporali previsti dalla normativa di riferimento e sopra richiamati, dà luogo ad affidamenti diretti in violazione dei principi generali dell'evidenza pubblica per i quali è senz'altro avvisabile la responsabilità contabile e amministrativa" -:

 

quali iniziative urgenti intende adottare per vigilare su ciò che è avvenuto e continua ad avvenire all'Asp di Cosenza. Non è più tollerabile la situazione in cui si trova l'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza dove regnano disordine e caos amministrativo. Forniture di beni e servizi ottenute con proroghe di fatto illegittime, in violazione ai principi di concorrenza, trasparenza e senza alcuna procedura di gara.

(480; 17/05/2019)

 

Risposta: “In riferimento all’interrogazione inoltrata dall’on. Carlo Guccione, specificata in oggetto, si precisa quanto segue -

La predetta interrogazione fa riferimento alla procedura di gara per "l’affidamento dei Servizio di Ristorazione delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della Regione Calabria" ed in particolare al lotto riguardante l'Asp di Cosenza (lotto n. 4) non aggiudicato con decreto dirigenziale n. 10317 del 30.08.2016 in quanto dichiarato deserto per offerte sopra la base d'asta.

A seguito del suddetto decreto si è instaurato un contenzioso con uno degli operatori economici concorrenti conclusosi favorevolmente con sentenza del Consiglio di Stato n. 2181/2019 pubblicata in data 2 aprile 2019.

Nelle more di definizione del contenzioso la Stazione Appaltante, in qualità di Soggetto Aggregatore, le cui funzioni sono state riconosciute con deliberazione ANAC n. 58 del 22.07.2015, ha trasmesso a tutte le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della Calabria, compresa l'Asp di Cosenza, più lettere circolari (prot n. 320030 del 24.10.2016 e prot. n. 256763 del 24.07.2018), circa gli adempimenti operativi da adottare relativamente all'acquisizione di beni e servizi rientranti nelle categorie merceologiche di cui al DPCM 24.12.2015.

Nella predetta circolare si rimarcava l'obbligo per le aziende e gli enti del servizio sanitario di ricorrere al soggetto aggregatore di riferimento ovvero alla Consip, ovvero ad altro soggetto aggregatore individuato diverso da quello di riferimento per l'approvvigionamento di beni e servizi afferenti alle categorie merceologiche individuate nel predetto DPCM, facendo ricorso nell’eventualità di iniziative non ancora attive da parte di nessuno dei soggetti sopra richiamati alla stipula di “contratti ponte” ai sensi dell'art 63 dei D.Lgs. 50/2016 o alla proroga dei contratti (solo nel caso vi sia una espressa previsione nel bando di gara iniziale e nei termini in esso disciplinari), e comunque, in entrambe le circostanze, non oltre la data di attivazione dei contratti da parte del soggetto aggregatore ovvero alla Consip, ovvero ad altro soggetto aggregatore individuato, inserendo una clausola di autotutela che consenta di risolvere il rapporto convenzionale anticipatamente.

Di recente la Stazione Unica Appaltante aveva riavviato le attività per l'indizione di una nuova procedura di gara per l'affidamento del Servizio di Ristorazione delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della Regione Calabria, comprendente anche l'Asp di Cosenza, ma l'entrata in vigore del D.L. 35/2019 c.d. Decreto Calabria, ha bloccato tutte le attività della Sua Calabria disponendo, al comma 1 dell’art 6, che ῾gli enti del Servizio sanitario della Regione si avvalgono esclusivamente degli strumenti di acquisto e di negoziazione aventi ad oggetto beni, servizi e lavori di manutenzione messi a disposizione da CONSIP SpA. nell’ambito del Programma di razionalizzazione degli acquisti della Pubblica amministrazione ovvero, previa convenzione, di centrali di committenza di altre regioni per l'affidamento di appalti di lavori, servizi e forniture, strumentali all’esercizio delle proprie funzioni, superiori alle soglie di rilevanza comunitaria di cui all'articolo 35 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50’.

Cordiali saluti”

 

Dott. Antonio Belcastro (Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie)

 

Ordine del giorno numero 58 “sui ritardi nella realizzazione del Megalotto 3 della Statale 106 Ionica

Il Consiglio regionale,

 

premesso che:

 

• il CIPE, con delibera 21 dicembre 2001 n. 121, ha approvato il primo programma delle infrastrutture strategiche che include, nell’ambito dei corridoi trasversali e dorsale appenninica, tra i sistemi stradali ed autostradali, il <<corridoio ionico Taranto/Sibari/Reggio Calabria>> e, tra le opere che interessano la regione Calabria, il <<corridoio jonico: tratta calabrese Taranto/Sibari/Reggio Calabria>>;

• il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, al fine di attivare anticipatamente l’utilizzo dei finanziamenti disponibili, ha invitato l’ANAS a procedere per stralci funzionali;

• il CIPE, con delibera 28 settembre 2007, n. 103, ha approvato il progetto preliminare dei lavori di costruzione del III Megalotto <<Sibari/Roseto Capo Spulico>> della nuova strada statale 106 Jonica;

• il <<Megalotto 3 della SS 106 Jonica>> riguarda il tratto compreso tra l’innesto della SS 534, alla progressiva chilometrica 365+150 della attuale SS 106 <<Jonica>>, a Roseto Capo Spulico, alla progressiva chilometrica 400+000 della attuale SS 106 <<Jonica>;

• il piano di riqualificazione comprende sia la realizzazione di nuovo tracciato con sezione stradale di tipo <<B>> (doppia carreggiata con due corsie di 3,75 mt ciascuna, banchina di 1,75 mt per senso di marcia e spartitraffico di 3,5 mt), sia la messa in sicurezza dell’infrastruttura esistente con sezione di tipo C1 (carreggiata unica con due corsie di 3,75 mt ciascuna, banchina di 1,50 mt per senso di marcia);

• con delibera 6 dicembre 2011, n. 88, il Cipe ha preso atto:

a) che i fondi cosiddetti <<ex Fintecna>> e <<PON 2007-2013>>, che concorrevano alla copertura finanziaria del primo stralcio funzionale di cui alla delibera n. 103 del 2007, non risultavano più disponibili;

b) che in data 23 dicembre 2010 ANAS S.p.A. aveva aggiudicato provvisoriamente a contraente generale la gara relativa all’intero <<Megalotto 3 della SS 106 Jonica>>, prevedendo, da parte dell’aggiudicatario, la redazione del <<progetto definitivo>> e la realizzazione della sola parte finanziata, fermo restando che qualora fosse stato finanziato il residuo importo all’atto della consegna dei lavori, il contraente generale avrebbe dovuto realizzare anche la parte residua;

c) ha disposto che fosse destinato alla realizzazione del citato nuovo stralcio funzionale l’importo di:

1) 154,4 milioni di euro concesso con la citata delibera n. 103 del 2007;

2) 543,9 milioni di euro previsto con la citata delibera n. 30 del 2008;

• in data 12 marzo 2012 è stato sottoscritto il contratto tra ANAS S.p.A. e il contraente generale per lo sviluppo del progetto definitivo, lo sviluppo del progetto esecutivo, le prestazioni propedeutiche ai lavori e l’esecuzione dei lavori stessi;

• in data 17 aprile 2013 ANAS S.p.A., alla luce delle criticità nel frattempo riscontrate, ha chiesto al contraente generale lo studio di una modifica progettuale, in particolare dell’altimetria del tracciato nel tratto compreso tra la progressiva chilometrica 18+863 e la progressiva chilometrica 31+800, al fine di contenere i maggiori costi emersi e di limitare l’estensione dei tratti in galleria naturale anche per evitare i rischi derivanti dalla presenza di gas metano in fase di costruzione;

• il progetto definitivo integrato veniva presentato, dopo la conclusione dell’iter previsto per la Conferenza dei servizi, in data 24 luglio 2014;

• nella seduta preparatoria del 24 giugno 2015 il Cipe avviava l’esame del <<progetto definitivo integrato>> del <<Megalotto 3 della SS 106 Jonica>> e rinviava il medesimo per la carenza di copertura finanziaria e le incertezze sul tracciato e le soluzioni tecniche adottate in assenza del parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici;

• con parere n. 40 del 2016 il Consiglio superiore dei lavori pubblici restituiva il progetto affinché fosse rivisto sulla base delle prescrizioni e osservazioni formulate;

• con delibera 10 agosto 2016, n. 41, il Cipe approvava il <<progetto definitivo integrato>> del primo lotto funzionale del <<Megalotto 3 della SS 106 Jonica>>, dalla progressiva chilometrica 0+000 alla progressiva chilometrica 18+863 (svincolo di Trebisacce incluso), rinviando a nuova istruttoria, per aggiornamenti, il <<progetto definitivo integrato>> del secondo lotto funzionale, dalla progressiva chilometrica 18+863 alla progressiva chilometrica di progetto 38+000 (estremità nord – fine intervento) del <<Megalotto 3 della SS 106 Jonica>>;

• con parere n. 36 del 2017, relativo al secondo lotto funzionale del <<Megalotto 3 della SS 106 Jonica>>, il Consiglio superiore dei lavori pubblici prescriveva che il <<progetto definitivo aggiornato>> presentato nel 2017 fosse sviluppato, aggiornato, integrato e modificato sulla base delle osservazioni formulate;

• la Regione, con nota del 6 ottobre 2017, sentiti i Comuni, confermava ed esprimeva parere favorevole all’intesa sulla localizzazione dell’opera sulla base della nuova pubblicazione effettuata da ANAS Sp.A. in data 8 agosto 2017 del <<progetto definitivo aggiornato>> del secondo lotto funzionale;

• con nota del 13 febbraio 2018 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti chiedeva l’iscrizione all’ordine del giorno della prima seduta utile del Cipe del <<progetto definitivo revisionato>>, relativo ai lavori di costruzione del solo secondo lotto funzionale del <<Megalotto 3 della SS 106 Jonica>> e trasmetteva la relativa documentazione istruttoria del medesimo <<progetto definitivo revisionato>>;

• nei giorni successivi tale richiesta veniva integrata dai pareri prescritti per legge, trasmessi al Cipe dagli enti interessati e competenti;

• il <<progetto definitivo revisionato>> tiene conto in linea generale dell’esigenza di mantenere, sebbene in riduzione per contemperare le prescrizioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici, tutti i tratti in galleria artificiale, ricompresi tra la galleria Trebisacce e il viadotto Forno, per ridurre l’interferenza con i pianori tutelati con specifici decreti di vincolo paesaggistico;

• ANAS S.p.A., con provvedimento del 16 febbraio 2018, approvava in linea tecnica l’ultima revisione del progetto definitivo, denominata <<progetto definitivo revisionato>>, ai fini della successiva approvazione del Cipe, procedendo altresì alla rimodulazione del quadro economico dell’intero <<Megalotto 3 della SS 106 Jonica>> per un totale complessivo dell’investimento di 1.335.118.435,56 euro;

• il Consiglio superiore dei lavori pubblici formulava il parere n. 8 del 2018 nella adunanza del 16 febbraio 2018 sul <<progetto definitivo revisionato>>, con la puntuale osservanza delle prescrizioni, raccomandazioni e indicazioni>> di cui al parere stesso;

• Con delibera del 28 febbraio 2018 il Cipe provvedeva all’approvazione del progetto definitivo e della relativa copertura finanziaria;

• in data 9 maggio 2018 il Presidente della Giunta regionale convocava un incontro pubblico a Sibari per presentare il progetto, annunciando ufficialmente l’avvio dei lavori insieme all’amministratore delegato dell’Anas;

• a seguito del mancato avvio dei lavori, in risposta ad interpellanza presentata dal Consigliere regionale Gallo nel settembre 2018, la Giunta regionale assicurava che comunque entro il 16 marzo avrebbe avuto luogo la consegna del progetto esecutivo, in modo da consentire ad Anas di approvarlo nei 420 giorni successivi per far sì che si potesse procedere alla consegna formale dei lavori entro l’11 novembre 2019;

• anche tali impegni non sono stati mantenuti, sicché risulterà impossibile rispettare l’anzidetto crono programma;

• il mancato avvio dei lavori, già causa di per sé di grandi e gravi preoccupazioni da parte delle popolazioni e delle amministrazioni locali, è stato se possibile ulteriormente aggravato dai lavori parlamentari, nel corso del quale la maggioranza di Governo ha respinto la proposta di un ordine del giorno volto ad impegnare l’Esecutivo ad assumere impegni chiari sulla realizzazione dell’opera e ad adoperarsi per una velocizzazione del relativo iter;

• a seguito di ciò, il ministro alle infrastrutture Toninelli ha dichiarato essere l’ammodernamento della Statale 106 una di quelle opere per le quali si procederà a designazione di un commissario, con ciò indirettamente alimentando i timori di chi teme nuovi ulteriori ritardi nella realizzazione delle opere pianificate;

• che da tempo ormai immemore le popolazioni locali attendono la realizzazione di un’opera per la messa in sicurezza di un’arteria stradale vitale nei collegamenti, ma anche – nelle sue attuali condizioni – estremamente pericolosa e sede ogni anno di centinaia di incidenti, molti dei quali mortali;

• secondo la denuncia dell’associazione “Basta vittime sulla statale 106”, il ritardo nell’apertura dei cantieri sarebbe da ricondursi a ripensamenti indotti dalla contrarietà al progetto da parte di alcuni parlamentari calabresi delle forze politiche appartenenti alla coalizione di Governo Esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte.

Tutto ciò premesso,

impegna la Giunta regionale:

- a chiarire natura e cause dei ritardi nell’esecuzione delle opere afferenti il Megalotto 3 della Statale 106 Jonica;

- a promuovere con urgenza un tavolo di confronto con il Governo nazionale, attraverso il competente Ministero alle infrastrutture ed ai trasporti, per acquisire certezze da parte degli stessi in ordine ai tempi ed alle modalità di realizzazione dell’opera.

 

(Allegati)

Proposta di legge numero 346/10^ di iniziativa del consigliere A. Bova, recante: “Modifiche alla denominazione e alle competenze della Commissione contro la ‘ndrangheta di cui alla l. r. 50/2002” (Del. n. 399)

Art. 1

(Modifiche alla denominazione della Commissione contro la ‘ndrangheta

di cui alla l.r. 50/2002)

 

  1.  Il titolo della legge regionale 27 dicembre 2002, n. 50 (Istituzione di una Commissione Consiliare contro la ‘ndrangheta), come modificato dall’articolo 1, comma 1, della legge regionale 7 marzo 2011, n. 6 (Modifiche alla legge regionale 19 dicembre 2002, n. 50 “Istituzione di una Commissione consiliare contro il fenomeno della mafia in Calabria”), è sostituito dal seguente: “Istituzione della Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa”.

  2.  Al comma 1 dell’articolo 1 della l.r. 50/2002, come modificato dalla l.r. 6/2011, le parole “una Commissione contro la ‘ndrangheta” sono sostituite dalle seguenti: “la Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa”.

 

Art. 2

(Modifiche articolo 2 della l.r. 50/2002)

 

  1.  All’articolo 2 della l.r. 50/2002 sono apportate le seguenti modifiche:

       a)  il comma 1 è sostituito dal seguente: “L’Ufficio di Presidenza della Commissione è composto dal Presidente, da un Vicepresidente e da un Consigliere segretario. Il Consiglio regionale elegge gli organi della Commissione ai sensi dell’articolo 30 del Regolamento interno.”;

       b)  all’inizio del comma 2, le parole “, ai due Vice Presidenti ed ai due Consiglieri segretari” sono soppresse.

 

Art. 3

(Modifiche articolo 3 della l.r. 50/2002)

 

  1.  Al comma 1 dell’articolo 3 della l.r. 50/2002 sono apportate le seguenti modifiche:

       a)  alla fine della lettera a) la parola “similari;” è sostituita dalle seguenti:

“similari, oltre che su potenziali fenomeni di corruzione;”;

       b)  alla fine della lettera e) le parole “sopra citati;” sono sostituite dalle seguenti: “e corruttivi, nonché per rafforzare la cultura della legalità;”;

       c)  alla lettera f) dopo la parola “antimafiosa” sono inserite le seguenti: “e della legalità”;

       d) dopo la lettera f) è aggiunta la seguente: “f bis) approfondire la conoscenza del fenomeno ‘ndranghetistico e di quello corruttivo adottando iniziative che ne stimolino la riprovazione sociale e rafforzino altresì la cultura della legalità e il rifiuto di ogni attività corruttiva.”.

 

Art. 4

(Modifica articolo 4 della l.r. 50/2002)

 

  1.  Nella rubrica dell’articolo 4 della l.r. 50/2002, dopo la parola “autorità” è inserita la seguente: “regionali,”.

  2.  Dopo il comma 2 dell’articolo 4 della l.r. 50/2002 è aggiunto il seguente: “2 bis. La Commissione, in ambito regionale ed extraregionale, in collegamento con la Commissione parlamentare antimafia di cui al comma 2, oltre che con le altre commissioni regionali competenti per materia, svolge, senza ulteriori oneri a carico del bilancio regionale, attività di monitoraggio e studio delle azioni di matrice ‘ndranghetista, specialmente di quelle connesse alla gestione dei rifiuti e al coinvolgimento delle cosiddette ecomafie e agromafie.”.

 

Art. 5

(Clausola di invarianza finanziaria)

 

  1.  Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

 

Art. 6

(Entrata in vigore)

 

  1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge numero 362/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Interventi regionali per il sistema del cinema e dell'audiovisivo in Calabria” (Del. n. 400)

CAPO I

DISPOSIZIONI GENERALI

 

Art. 1

(Oggetto)

 

  1.  La Regione, in attuazione delle finalità previste agli articoli 9, 21 e 33 della Costituzione e all’articolo 2 del proprio Statuto, nel quadro dei principi stabiliti dall’articolo 167 del TFUE e dalla Convenzione Unesco sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali, dei principi fondamentali dettati dalla legge 14 novembre 2016, n. 220 (Disciplina del cinema e dell'audiovisivo), promuove, sostiene e valorizza le attività cinematografiche e audiovisive quale strumento di libera espressione artistica e creativa, di formazione culturale, di coesione sociale, di valorizzazione dell'identità culturale, di innovazione, di sviluppo economico e di promozione del territorio.

  2.  La presente legge disciplina gli interventi della Regione Calabria nel settore delle attività cinematografiche e audiovisive, con particolare riguardo all'individuazione e all'attuazione, anche in forma coordinata con le politiche attuate in altri settori, di quelle tipologie che ne sostengono lo sviluppo, la promozione e la valorizzazione.

 

Art. 2

(Definizioni)

 

  1.  Ai fini della presente legge, ove non sia diversamente disposto, si rinvia alle definizioni di cui alla l. 220/2016 e alla normativa attuativa della stessa.

 

Art. 3

(Finalità e obiettivi)

 

  1.  Gli interventi di cui all'articolo 1, comma 2, sono volti a promuovere e sostenere, anche attraverso collaborazioni e sinergie con soggetti pubblici e privati:

       a)  la nascita di un distretto dell'industria cinematografica e audiovisiva locale, nel più ampio contesto delle industrie creative, sia per favorire la produzione di opere cinematografiche e audiovisive realizzate nel territorio regionale, sia per agevolare la crescita di professionalità, anche in sinergia con altri settori, al fine di potenziare il sistema economico, occupazionale e sociale a livello territoriale;

       b)  iniziative volte ad attrarre nel territorio regionale produzioni nazionali e internazionali, al fine di favorire la valorizzazione e la promozione della conoscenza del patrimonio paesaggistico, culturale, ambientale, enogastronomico e sociale del territorio regionale e il cineturismo;

       c)  lo sviluppo di una rete di esercizi cinematografici diffusa, concorrenziale e di qualità, con particolare attenzione per gli esercizi storici e per le sale d'essai, anche al fine di favorire la programmazione e l'ottimizzazione delle potenzialità del sistema a livello territoriale;

       d) lo sviluppo e la diffusione della cultura cinematografica e audiovisiva attraverso il sostegno a festival, rassegne e premi di carattere nazionale e internazionale, ad attività di associazioni culturali e ad altre iniziative, anche con finalità di promozione territoriale, che concorrano all’educazione delle giovani generazioni, all’accrescimento e alla qualificazione della capacità critica del pubblico, al confronto generazionale e al dialogo interculturale, preferenzialmente in relazione a opere realizzate da produzioni indipendenti, d'interesse regionale e d'autore;

       e)  la formazione alle professioni del cinema e l'educazione all'immagine, anche attraverso:

            1)  progetti che favoriscano la crescita di nuovi talenti e professionalità, anche mediante percorsi formativi di eccellenza;

            2)  azioni mirate alla crescita e alla qualificazione tecnica degli operatori del sistema cinematografico e audiovisivo;

            3)  una banca dati regionale degli operatori del settore cinematografico e audiovisivo;

       f)  la Fondazione Calabria Film Commission di cui all’articolo 7 (FCFC), nel più vasto sistema di promozione del territorio, affidando ad essa compiti di attuazione, sostegno e coordinamento delle attività e politiche cinematografiche e audiovisive disciplinate dalla presente legge, adeguandone la struttura organizzativa in relazione agli ambiti e agli interventi previsti;

       g)  l'attuazione coordinata degli interventi previsti dalla presente legge anche rispetto alle politiche e interventi da attuarsi nei settori dell'impresa, della cultura e dell'educazione in ambito regionale, al fine di realizzare positive sinergie;

       h)  il monitoraggio sull’evoluzione del settore cinematografico e audiovisivo in Calabria;

       i)   lo studio, la ricerca e la sperimentazione nell'ambito del cinema e dell'audiovisivo;

       j)   il reperimento, la raccolta, la catalogazione, la conservazione, la valorizzazione e l'utilizzo della documentazione cinematografica e audiovisiva prodotta nel territorio regionale;

       k)  lo sviluppo e la diffusione di progetti e attività cinematografiche e audiovisive attraverso collaborazioni e progetti comuni con lo Stato, le altre Regioni, l'Unione europea, le università e il sistema economico produttivo e finanziario.

 

Art. 4

(Funzioni e compiti della Regione)

 

  1.  La Regione, nel rispetto dei principi dettati dalla Costituzione e dalle leggi statali, e in particolare dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 (Conferimento di compiti e funzioni dello Stato alle Regioni e agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59), elabora e definisce gli indirizzi e i criteri generali delle politiche in materia di cinema e audiovisivo a livello regionale, con particolare riferimento alle sinergie attuabili con altri settori della società civile e del mondo dell'impresa, e pone in essere ogni attività finalizzata al perseguimento degli obiettivi e delle finalità previsti dall’articolo 3, avvalendosi della Film Commission di cui all'articolo 7.

  2.  La Regione persegue gli obiettivi e finalità di cui all'articolo 3 anche nell’ambito dell’attività di programmazione per lo sviluppo culturale e sociale del territorio e delle attività produttive, con particolare attenzione alle sinergie attuabili tra le finalità e gli obiettivi specifici delle attività cinematografiche e audiovisive e quelli più generali perseguiti in materia di sviluppo delle industrie creative, innovazione, internazionalizzazione, turismo, formazione, politiche giovanili, promozione del territorio e dell'occupazione.

  3.  Nell'ambito delle attività di propria competenza la Regione opera anche con il concorso degli enti locali, coinvolgendo altresì le associazioni e gli altri enti pubblici o privati presenti sul territorio e maggiormente rappresentativi nel settore del cinema e dell'audiovisivo, nonché ricercando il coinvolgimento delle realtà maggiormente rappresentative nel mondo della cultura, dell'impresa, dell'educazione e delle professioni.

  4.  La Regione assicura la massima semplificazione e trasparenza delle procedure amministrative di propria competenza, al fine di agevolare le attività delle produzioni cinematografiche e audiovisive operanti sul territorio calabrese e, in generale, l'attuazione delle politiche, iniziative e attività previste dalla presente legge.

  5.  La Regione persegue gli obiettivi e le finalità di cui alla presente legge anche attraverso collaborazioni e progetti comuni con lo Stato, le altre Regioni, l'Unione europea, le università e soggetti pubblici e privati del sistema economico, produttivo e finanziario.

 

Art. 5

(Funzioni e compiti degli enti locali)

 

  1.  Gli enti locali, in conformità alle linee di indirizzo contenute nella programmazione regionale, nell'ambito dei rispettivi ordinamenti, in conformità con la normativa statale vigente e sulla base delle risorse disponibili nei propri bilanci:

       a)  sostengono le attività cinematografiche e audiovisive per promuovere lo sviluppo culturale e sociale delle comunità locali;

       b)  sostengono le iniziative locali di promozione del proprio territorio tramite progetti e produzioni cinematografiche e audiovisive;

       c)  promuovono interventi di tutela, restauro e promozione del patrimonio artistico cinematografico e audiovisivo, anche attraverso progetti di catalogazione e conservazione;

       d) monitorano le attività cinematografiche e audiovisive che operano sul proprio territorio dandone comunicazione alla Regione;

       e)  collaborano con la Regione nell'attuazione degli interventi previsti dalla presente legge.

 

CAPO II

PROGRAMMAZIONE E ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI

 

Art. 6

(Programmazione)

 

  1.  La Giunta regionale, sulla base dei dati, delle proposte e delle indicazioni comunicati dalla Film Commission ai sensi dell'articolo 7, comma 3, lettera l), approva il Programma, annuale o pluriennale, di interventi per l'attività cinematografica e audiovisiva.

  2.  Il Programma, in armonia con le finalità della presente legge e in coerenza con il Documento di economia e finanza regionale (DEFR), individua:

       a)  gli obiettivi da perseguire;

       b)  le priorità tra le diverse tipologie di intervento;

       c)  le risorse finanziarie per la realizzazione degli obiettivi;

       d) i criteri per la verifica della realizzazione degli obiettivi individuati;

       e)  le forme di raccordo con altri piani e programmi regionali;

       f)  le tipologie di beneficiari;

       g)  le procedure e i criteri per la concessione, erogazione e revoca dei contributi, assicurando la massima trasparenza, anche per il tramite di uno specifico sito web, in ogni fase del procedimento;

       h)  le procedure, le modalità e le tempistiche di attuazione degli interventi;

       i)   la copertura nel bilancio regionale.

 

Art. 7

(Film Commission Regione Calabria)

 

  1.  La Regione riconosce la Fondazione Calabria Film Commission, già prevista e disciplinata dall’articolo 3 della legge regionale 11 gennaio 2006, n. 1 (Collegato alla manovra finanziaria regionale per l’anno 2006), quale unica film commission della Regione Calabria, anche ai fini e per gli effetti di cui alla l. 220/2016 e delle relative disposizioni attuative, che persegue finalità di pubblico interesse nel settore dell’industria del cinema e dell'audiovisivo, e le ulteriori funzioni previste dalla presente legge.

  2.  La FCFC fornisce supporto e assistenza alle produzioni cinematografiche e audiovisive nazionali e internazionali e alle amministrazioni competenti nel settore del cinema e dell'audiovisivo, nel territorio della Regione Calabria, e provvede altresì, quale organismo attuatore, alla gestione e realizzazione in forma coordinata degli interventi regionali in materia di cinema e audiovisivo previsti dalla presente legge.

  3.  La FCFC, in particolare, ha il compito di:

       a)  promuovere e sostenere lo sviluppo di un distretto dell'industria cinematografica e audiovisiva locale e ogni azione volta ad accrescere la visibilità e l’attrattività della Regione sui mercati nazionali e internazionali, quale location di riprese;

       b)  promuovere e sostenere ogni azione volta a incrementare l'impatto economico e occupazionale della produzione audiovisiva a livello locale, con strategie mirate ad accrescere la competitività dell'offerta territoriale di beni e servizi per il settore;

       c)  fornire assistenza alle società di produzione che intendono realizzare in Calabria produzioni audiovisive, con particolare riguardo, in collaborazione con gli enti locali e tutti gli altri soggetti pubblici e privati coinvolti, agli aspetti logistici e amministrativi;

       d) promuovere la conoscenza della realtà professionale e imprenditoriale del settore audiovisivo locale implementando, in accordo con le imprese e le istituzioni locali, le associazioni di categoria e gli altri soggetti pubblici e privati coinvolti, iniziative di internazionalizzazione presso i mercati di settore, messa in rete di dati e incontro tra domanda e offerta;

       e)  elaborare e realizzare, di concerto con le amministrazioni e gli enti preposti alla promozione turistica, iniziative coordinate volte a promuovere le location regionali;

       f)  promuovere la creazione e l'aggiornamento di un elenco regionale di professionisti e imprese del settore cinematografico e audiovisivo;

       g)  promuovere e sostenere ogni iniziativa volta a favorire lo sviluppo del comparto professionale locale in tutte le articolazioni della sua filiera e assicurare la promozione dell’immagine della Calabria e del suo patrimonio ambientale, storico, artistico e culturale;

       h)  sostenere e promuovere le attività in materia di tutela e valorizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo;

       i)   promuovere, sostenere e favorire progetti e iniziative che consentano l'attivazione di risorse, a livello regionale o interregionale, statale, dell'Unione europea o di partnership tra soggetti pubblici e soggetti privati;

       l)   elaborare e fornire alla Giunta regionale, anche al fine di cui alla lettera a), dati, proposte e indicazioni per l’elaborazione del Programma di cui all'articolo 6;

     m)  attuare e sostenere, nell'ambito delle competenze e funzioni sue proprie, ogni altra iniziativa coerente con gli obiettivi e le finalità previsti dall’articolo 3.

  4.  Con riferimento alla programmazione e attuazione degli interventi disciplinata nel presente Capo, e alle specifiche forme di interventi previste nel Capo III, la FCFC:

       a)  monitora e raccoglie dati e informazioni sul mercato audiovisivo locale, al fine di valutare l'impatto delle politiche e iniziative attuate o da attuarsi ai sensi della presente legge;

       b)  attua e gestisce gli interventi previsti dall’articolo 8 a sostegno dello sviluppo e della produzione di opere cinematografiche, audiovisive e multimediali;

       c)  attua e gestisce gli interventi previsti dall'articolo 9 a sostegno dell'esercizio cinematografico;

       d) attua e gestisce gli interventi previsti dall'articolo 10 in materia di promozione della cultura cinematografica e audiovisiva;

       e)  attua e gestisce gli interventi previsti dall'articolo 11 in materia di formazione e specializzazione professionale degli autori, dei professionisti e delle imprese locali del settore;

       f)  attua e gestisce gli interventi previsti dall'articolo 12 in materia di tutela e valorizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo;

       g)  attua e gestisce gli eventuali ulteriori interventi previsti nel Programma di cui all'articolo 6.

  5.  Al fine di agevolare e allineare l'attuazione dei propri compiti con la normativa e con le migliori prassi riconosciute a livello nazionale e internazionale, la FCFC può partecipare ad associazioni che perseguano la finalità del coordinamento delle attività di altre Film Commission e altri enti e istituzioni, a livello nazionale e internazionale.

  6.  La FCFC ha facoltà, in sede di attuazione degli interventi, di adottare specificazioni delle definizioni e dei criteri previsti dalla presente legge, nel Programma di cui all’articolo 6, anche tenendo conto della evoluzione tecnologica del settore e delle condizioni e prassi del mercato e del territorio.

 

CAPO III

TIPOLOGIE DI INTERVENTI

 

Art. 8

(Sostegno allo sviluppo e alla produzione di opere cinematografiche, audiovisive e multimediali)

 

  1.  La Regione, nell'ambito degli obiettivi e delle finalità della presente legge, e in particolare di quelli di cui all'articolo 3, lettere a) e b), nei limiti delle risorse di bilancio di cui all’articolo 13 e in relazione al Programma di cui all'articolo 6, attua interventi volti a favorire lo sviluppo e la produzione di opere cinematografiche e audiovisive di interesse regionale.

  2.  Ai sensi della presente legge, sono ritenute di interesse regionale e pertanto, nella misura in cui ciò sia compatibile con la normativa europea e statale, sostenute in via prioritaria, le opere cinematografiche, audiovisive e multimediali che posseggano almeno uno dei seguenti requisiti:

       a)  prevedano una partecipazione effettiva e sostanziale, preferibilmente fin dalla fase iniziale di creazione e sviluppo, di almeno un autore o una società di produzione aventi residenza o sede nel territorio della Regione Calabria;

       b)  realizzino una parte apprezzabile delle attività di produzione o post-produzione nel territorio della Regione Calabria, coinvolgendo maestranze e professionalità del settore del cinema e dell'audiovisivo e comunque lavoratori residenti nel territorio, preferibilmente con il coinvolgimento di giovani e soggetti che abbiano partecipato a percorsi formativi sostenuti dalla Regione Calabria;

       c)  trattino temi legati alla cultura, alla storia, all'identità o al territorio calabrese o, comunque, tali da suscitare interesse per la Regione in ambito nazionale o internazionale;

       d) rivestano, in base alle politiche e agli interventi attuati dalla Regione Calabria in materia di cinema e audiovisivo, particolare importanza strategica per le sinergie attuabili nel campo delle industrie creative, dell'innovazione, dell'internazionalizzazione, della promozione del territorio, del turismo, della formazione, delle politiche giovanili e della promozione dell’occupazione.

  3.  I criteri per l'individuazione dell'interesse regionale di cui al comma 2 possono essere oggetto di ulteriori specificazioni nel Programma di cui all’articolo 6 e, in ogni caso, ad opera della FCFC in sede di attuazione dei singoli interventi.

  4.  Gli interventi possono riguardare tutte le tipologie di opere audiovisive previste dalla vigente normativa statale, quanto al genere, al formato e alla sede di sfruttamento. Le risorse di cui all’articolo 13, da destinare a ciascuna tipologia di opera, possono essere specificate nel Programma di cui all’articolo 6 o, in mancanza, dalla FCFC in sede di attuazione degli interventi.

 

Art. 9

(Sostegno alle attività dell'esercizio cinematografico e principi di localizzazione)

 

  1.  La Regione, nell'ambito degli obiettivi e delle finalità della presente legge, e in particolare di quelli di cui all'articolo 3, lettera c), nei limiti delle risorse di bilancio di cui all'articolo 13 e in relazione al Programma di cui all’articolo 6, concede contributi, a partire dall'esercizio finanziario 2019, secondo criteri e requisiti da stabilire in appositi avvisi pubblici:

       a)  alle attività delle sale cinematografiche che assicurino una programmazione di spettacoli cinematografici di film d'essai nel corso dell'anno;

       b)  a progetti di messa in rete delle attività di sale cinematografiche che siano in grado di potenziare la programmazione e l'ottimizzazione delle potenzialità del sistema a livello territoriale, in conformità ai principi previsti al comma 2.

  2.  La Regione promuove una presenza adeguata e una distribuzione razionale, equilibrata e collegata ai bacini di utenza delle attività di esercizio cinematografico sul proprio territorio, attuando il proprio intervento secondo i seguenti principi:

       a)  lo sviluppo di una rete di sale cinematografiche efficiente, diversificata, con particolare attenzione alle mono-sale e alle sale d'essai, distribuita in maniera equilibrata sul territorio e tecnologicamente adeguata;

       b)  il pluralismo e l'equilibrio tra le diverse tipologie di esercizio, con particolare riferimento al piccolo e medio esercizio;

       c)  l'accesso al prodotto filmico da parte di tutte le tipologie di esercizio, con particolare riferimento al piccolo e medio esercizio;

       d) la valorizzazione delle sale cinematografiche come centri di aggregazione e di integrazione sociale;

       e)  la particolare salvaguardia dei centri storici e delle zone periferiche, delle zone classificate montane e dei comuni minori e di quelli particolarmente svantaggiati, anche attraverso una adeguata presenza di esercizi cinematografici;

       f)  il sostegno ad azioni specifiche dirette alle agevolazioni per le persone con disabilità, le categorie svantaggiate, il pubblico giovane, le scuole e le famiglie.

 

Art. 10

(Promozione della cultura cinematografica e audiovisiva)

 

  1.  La Regione, nell’ambito degli obiettivi e delle finalità della presente legge, e in particolare di quelli di cui all'articolo 3, lettera d), nei limiti delle risorse di bilancio di cui all'articolo 13 e in relazione al Programma di cui all'articolo 6, concede contributi a partire dall'esercizio finanziario 2019 per il finanziamento di progetti e iniziative volte a promuovere e sostenere lo sviluppo e la diffusione della cultura cinematografica e audiovisiva, e in generale il linguaggio del cinema e dell'audiovisivo, quali in particolare:

       a)  festival, rassegne, premiazioni ed eventi simili, di carattere nazionale e internazionale, che si svolgano in Calabria o comunque presentino preminente interesse regionale, in relazione alla promozione della cultura cinematografica e alla valorizzazione delle qualità artistiche delle opere e degli autori del proprio territorio;

       b)  progetti di associazioni culturali, cine-circoli, cine-studio che operano sul territorio per la diffusione del cinema e dell'audiovisivo, che producano attività di formazione e alfabetizzazione audiovisiva del pubblico, specie di quello giovane, attraverso azioni innovative anche con le istituzioni scolastiche e universitarie.

 

Art. 11

(Sostegno alla formazione e alla specializzazione professionale)

 

  1.  La Regione, nell'ambito degli obiettivi e delle finalità della presente legge, e in particolare di quelli di cui all’articolo 3, lettera e), sostiene e promuove, nei limiti delle risorse di bilancio di cui all'articolo 13 e in relazione al Programma di cui all'articolo 6, la formazione alle professioni del cinema e l'educazione all'immagine, e in particolare:

       a)  progetti diretti alla crescita e allo sviluppo di nuovi talenti e nuove professionalità nel campo del cinema, dell'audiovisivo e della multimedialità, e la fruizione da parte degli stessi di esperienze e percorsi formativi di eccellenza, anche mediante partecipazione a progetti, mercati, corsi e altre iniziative esistenti nel settore e collaborazioni con enti pubblici e privati nel campo della formazione e dell'educazione;

       b)  azioni mirate alla crescita e alla qualificazione tecnica degli operatori del sistema cinematografico e audiovisivo;

       c)  la creazione di una banca dati regionale degli operatori del settore cinematografico e audiovisivo, e la messa in rete di dati e informazioni sulle professionalità e competenze del settore e sulle opportunità di formazione e professionali per gli operatori medesimi.

 

Art. 12

(Patrimonio cinematografico e audiovisivo)

 

  1.  La Regione, nell'ambito degli obiettivi e delle finalità della presente legge, e in armonia con le disposizioni dell'articolo 5 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), e degli articoli 7 e 29 della l. 220/2016, promuove e concorre alla realizzazione dell'attività di conservazione, catalogazione, digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo presente nel proprio territorio o di particolare interesse regionale.

  2.  La Regione sostiene la ricerca, la raccolta, la catalogazione, la digitalizzazione, lo studio, la conservazione, la valorizzazione e il deposito legale del patrimonio cinematografico e audiovisivo d'interesse regionale, attraverso progetti e iniziative da realizzarsi anche in rete con l'archivio della Cineteca nazionale e altri soggetti regionali.

  3.  La Regione promuove, anche mediante l'istituzione di una cineteca regionale, e con il supporto delle mediateche territoriali, delle università, dei consorzi universitari e degli enti di ricerca presenti nel territorio regionale, l'acquisizione, la catalogazione e la conservazione dei materiali cinematografici e audiovisivi d'interesse regionale, espressione della storia e della cultura del territorio della Calabria.

 

CAPO IV

NORME FINANZIARIE, FINALI E TRANSITORIE

 

Art. 13

(Copertura finanziaria)

 

  1.  Alla copertura degli oneri derivanti dalle attività e dagli interventi previsti dagli articoli 7 e 9 della presente legge, quantificati in euro 800.000,00 per l’esercizio finanziario 2019 e in euro 600.000,00 per le annualità 2020 e 2021, si provvede con le risorse già allocate alla missione 05, programma 02 (U05.02) del bilancio di previsione 2019-2021.

  2.  Alla copertura degli oneri relativi alle attività e agli interventi disciplinati agli articoli 8 e 10, quantificati complessivamente in euro 2.550.000,00 per l'annualità 2019, in euro 2.500.000,00 per l'annualità 2020 e in euro 550.000,00 per l'anno 2021, si provvede con le risorse del Piano di azione e coesione 2014-2020, Asse 6, Obiettivo specifico 6.8, Azione 6.8.3, allocate alla missione 07, programma 02 (U07.02) del bilancio di previsione 2019-2021.

  3.  Per la realizzazione delle attività e degli interventi previsti dall’articolo 11, i cui oneri sono quantificati in euro 1.000.000,00 per l’annualità 2019 e in euro 500.000,00 in ciascuna delle annualità 2020 e 2021, si provvede con le risorse del Piano di azione e coesione 2014-2020, Asse 8, Obiettivo specifico 8.5, Azione 8.5.1, allocate alla missione 15, programma 04 (U15.04) del bilancio di previsione 2019-2021.

  4.  Alla copertura degli oneri derivanti dalle attività previste dall’articolo 12, quantificati in euro 100.000,00 per l'annualità 2019 e in euro 200.000,00 in ciascuna delle annualità 2020 e 2021, si provvede con le risorse del Piano di azione e coesione 2014-2020, Asse 6, Obiettivo specifico 6.7, Azione 6.7.2, allocate alla missione 05, programma 03 (U05.03) del bilancio di previsione 2019-2021.

  5.  Per gli esercizi successivi all'anno 2021, i contributi di cui al presente articolo sono consentiti nei limiti della disponibilità di risorse per come stabilito dalla legge di approvazione del bilancio di previsione della Regione.

 

Art. 14

(Normativa dell’Unione europea su aiuti di Stato)

 

  1.  Gli interventi regionali di cui alla presente legge costituiscono aiuti per la cultura e la conservazione del patrimonio e sono, pertanto, esenti dalla notifica ai sensi degli articoli 4 e 53 del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014 (GBER).

  2.  Le informazioni relative agli aiuti di cui al comma 1 sono trasmesse al registro nazionale degli aiuti di stato ai sensi dell’articolo 52 della legge 24 dicembre 2012, n. 234 (Norme generali sulla partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea).

 

Art. 15

(Entrata in vigore)

 

  1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione.

(Allegati)

Proposta di legge numero 367/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Autorecupero del patrimonio immobiliare pubblico” (Del. n. 401)

Art. 1

(Definizioni)

 

       1.  Ai fini della presente legge si intendono per:

       a)  “recupero”: gli interventi di cui all'articolo 3, comma 1, lettere a), b), c) e d), del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia);

       b)  “organizzazione di autorecupero”: la società cooperativa edilizia di abitazione di cui all'articolo 13 della legge 31 gennaio 1992, n. 59 (Nuove norme in materia di società cooperative), o l'associazione di promozione sociale di cui all'articolo 35 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 (Codice del terzo settore), costituita con la finalità di eseguire interventi di recupero con le modalità definite agli articoli 4, 5 e 6;

       c)  “soci locatari”: i soci dell'organizzazione di autorecupero, assegnataria, all'esito del procedimento previsto dall'articolo 4, degli immobili di cui all'articolo 2 da sottoporre a interventi di recupero, a cui concedere in locazione, ai sensi dell'articolo 7, le unità immobiliari risultanti dagli interventi medesimi.

 

Art. 2

(Programmi di recupero)

 

  1.  La Regione, le province, la Città metropolitana di Reggio Calabria, i comuni, l’azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica regionale, le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza e gli altri enti pubblici possono adottare programmi di recupero di immobili di loro proprietà, ubicati nel territorio della Regione Calabria, destinati a finalità diverse da quelle di edilizia residenziale pubblica, inutilizzati o comunque in avanzato stato di degrado, con priorità per gli immobili ubicati nei centri storici, al fine di assegnarli, per l'esecuzione di interventi di recupero, a organizzazioni di autorecupero e di concedere in locazione con contratto a uso abitativo ai soci di dette organizzazioni le unità immobiliari risultanti dagli interventi medesimi.

  2.  Gli interventi definiti nei programmi di recupero sono attuati dalle organizzazioni di autorecupero individuate mediante il procedimento di cui all'articolo 4.

 

Art. 3

(Requisiti delle organizzazioni di autorecupero)

 

  1.  Per partecipare alle procedure di cui all'articolo 4, le organizzazioni di autorecupero devono:

       a)  essere costituite, fermi restando, per le associazioni di promozione sociale, i limiti dimensionali minimi previsti dall'articolo 35, comma 1, del d.lgs. 117/2017, da soci in possesso dei requisiti per l'accesso all'edilizia sociale, in numero pari a quello delle unità immobiliari risultanti dagli interventi di recupero indicati nell'avviso di cui all'articolo 4;

       b)  prevedere nell'atto costitutivo:

            1)  la finalità perseguita attraverso l'esecuzione di interventi di recupero ai sensi degli articoli 4, 5 e 6;

            2)  le modalità di scioglimento a seguito della stipulazione dei contratti di locazione di cui all'articolo 7, comma 1;

       c)  essere iscritte:

            1)  le società cooperative edilizie di abitazione, nell'albo nazionale di cui all'articolo 13 della l. 59/1992 e alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura come cooperative con la finalità di cui alla lettera b), numero 1);

            2)  le associazioni di promozione sociale, nel Registro unico nazionale del Terzo settore di cui all'articolo 45 del d.lgs. 117/2017.

 

Art. 4

(Individuazione delle organizzazioni di autorecupero assegnatarie)

 

  1.  Sulla base dei programmi di cui all'articolo 2, l'ente proprietario pubblica un avviso per l'assegnazione a organizzazioni di autorecupero degli immobili da sottoporre a interventi di recupero.

  2.  L'avviso pubblico di cui al comma 1, oltre ai criteri per l'individuazione dell'organizzazione di autorecupero assegnataria, indica:

       a)  gli immobili da sottoporre a interventi di recupero, la loro ubicazione, la descrizione degli interventi da eseguire e la specificazione delle unità immobiliari risultanti dagli interventi medesimi;

       b)  il valore, determinato in base al prezziario regionale per le opere pubbliche, dei lavori a carico dell’organizzazione di autorecupero assegnataria, riferito a ciascuna unità immobiliare risultante dagli interventi di recupero;

       c)  lo schema della convenzione di cui all'articolo 5;

       d) lo schema del contratto di locazione a uso abitativo da stipulare con i soci locatari;

       e)  l'importo del canone di locazione per ciascuna unità immobiliare risultante dagli interventi di recupero;

       f)  le modalità di formulazione della domanda di assegnazione, la documentazione da allegare alla medesima, e, in particolare, l'atto costitutivo, lo statuto, l'elenco dei soci dell'organizzazione di autorecupero, nonché il termine per la presentazione della domanda;

       g)  la regolamentazione del procedimento di individuazione dell'organizzazione di autorecupero assegnataria.

  3.  Nello schema di convenzione di cui al comma 2, lettera c), sono, in particolare, determinati:

       a)  i termini per la conclusione degli interventi di recupero;

       b)  le garanzie che l'organizzazione di autorecupero assegnataria è tenuta a prestare;

       c)  le sanzioni relative all'inadempimento, o al ritardo nell'adempimento, di specifiche obbligazioni contrattuali, con particolare riferimento ai termini di cui alla lettera a);

       d) i casi di risoluzione del contratto per inadempimento.

  4.  I criteri di cui al comma 2 prevedono specifici punteggi da attribuire in ragione della presenza di soci versanti in situazioni di mancanza di disponibilità di un'abitazione e di sottoposizione a procedura di sfratto.

  5.  L'ente pubblico proprietario individua l'organizzazione di autorecupero a cui sono assegnati gli immobili indicati nell'avviso sulla base dei criteri di cui al comma 2.

  6.  L'assegnazione di cui al comma 5 può essere disposta solo in favore di organizzazioni di autorecupero il cui organo di amministrazione sia costituito esclusivamente da uno o più soci dell'organizzazione.

 

Art. 5

(Convenzione tra ente proprietario dell’immobile e organizzazione

di autorecupero assegnataria)

 

  1.  Gli immobili da sottoporre a interventi di recupero sono assegnati all’organizzazione di autorecupero individuata all'esito del procedimento di cui all'articolo 4 mediante una convenzione conforme allo schema di cui all'articolo 4, comma 2, lettera c), e comma 3, nella quale sono riportati gli elementi di cui alle lettere a), b), d), e) del predetto comma 2 ed è stabilito:

       a)  il rispetto degli obblighi derivanti dalla normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e dai contratti collettivi nazionali;

       b)  la risoluzione della convenzione e il rientro dell'immobile nella immediata disponibilità dell'ente pubblico proprietario, nei casi di cessazione anche di un solo socio dell'organizzazione di autorecupero prima del completamento dell'intervento di recupero;

       c)  il divieto dell’assegnazione di cui all’articolo 7, comma 1, delle unità immobiliari risultanti dagli interventi di recupero a soci dell'organizzazione di autorecupero diversi da quelli a essa aderenti all'atto della presentazione della domanda di cui all'articolo 4, comma 2, lettera f).

  2.  Alla convenzione è allegato il progetto esecutivo dell'intervento oggetto della convenzione medesima.

 

Art. 6

(Realizzazione degli interventi di recupero)

 

  1.  Sono di competenza dell'ente pubblico proprietario degli immobili la progettazione, la direzione dei lavori e il collaudo degli interventi di recupero con oneri a carico dell’organizzazione di autorecupero.

  2.  Gli interventi di recupero sono eseguiti dall'organizzazione di autorecupero assegnataria tramite la partecipazione diretta dei soci locatari agli oneri economici per servizi e per i materiali di costruzione e mediante i loro apporti lavorativi personali, entro i limiti, per le associazioni di promozione sociale, previsti dall'articolo 36, comma 1, del d.lgs. 117/2017. I soci locatari scomputano dal canone di locazione, ai sensi dell'articolo 7, comma 2, il valore di tali oneri e apporti, determinato con le modalità indicate all'articolo 4, comma 2, lettera b).

 

Art. 7

(Assegnazione ai soci locatari delle unità immobiliari risultanti

dagli interventi di recupero)

 

  1.  Al termine dei lavori relativi agli interventi di recupero l'ente pubblico proprietario, previa verifica del possesso dei requisiti per l’accesso all'edilizia sociale, assegna ciascuna unità immobiliare risultante dagli interventi di recupero ai soci dell'organizzazione di autorecupero dalla medesima individuati e stipula con essi il contratto di locazione a uso abitativo, in conformità alle previsioni dell'articolo 4, comma 2, lettere d) ed e) e del comma 2 del presente articolo.

  2.  I soci locatari scomputano dai canoni da corrispondere all'ente pubblico proprietario dell'immobile il valore, di cui all'articolo 6, comma 2, degli oneri economici sostenuti per la realizzazione degli interventi di recupero e del loro apporto lavorativo personale, per un periodo proporzionale al valore predetto.

  3.  Il valore che i soci locatari scomputano dai canoni da corrispondere all'ente pubblico proprietario dell'immobile non può essere superiore a 20.000,00 euro per ciascuna unità immobiliare risultante dagli interventi di recupero.

 

Art. 8

(Clausola di invarianza finanziaria)

 

  1.  Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

 

Art. 9

(Entrata In vigore)

 

  1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione.

(Allegati)

Proposta di legge numero 422/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio, ai sensi dell'articolo 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118” (Del. n. 402)

Art. 1

(Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti

da sentenze esecutive o atti equiparati)

 

  1.  Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno  n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivanti da sentenze o atti equiparati non ancora oggetto di procedure esecutive già contabilmente regolarizzate, per la complessiva somma di 83.306,72 euro, per come dettagliato nell'allegata tabella numero 1 alla presente legge per farne parte integrale e sostanziale.

  2.  Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 73, comma 1, lettera a) del d.lgs. 118/2011, è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivanti da procedure esecutive già contabilmente regolarizzate negli esercizi finanziari 2017 e 2018, per la complessiva somma di 304.437,72 euro, per come dettagliato nell'allegata tabella numero 2 alla presente legge per far parte integrale e sostanziale.

 

Art. 2

(Copertura finanziaria)

 

  1.  Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui all'articolo 1, comma 1, si provvede per l'importo corrispondente a 83.306,72 euro, con le risorse allocate alla Missione U.20 "Fondi e Accantonamenti", Programma 03 "Altri fondi” (U. 20.03) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2019, per come indicato nella tabella numero 1.

  2.  Il riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui all'articolo 1, comma 2, non comporta oneri a carico delle annualità del bilancio regionale 2019/2021 in quanto relativo a procedure esecutive pagate e quietanzate dal tesoriere regionale in qualità di terzo pignorato, che sono state oggetto di regolarizzazione contabile negli esercizi finanziari precedenti, e a fronte dei quali sono stati già assunti impegni contabili per 177.861,26 euro nell'anno 2017 e per 126.576,46 euro per l'anno 2018, per come dettagliato nell'allegata tabella numero 2.

  3.  La Giunta regionale, per la copertura dei debiti fuori bilancio di cui al comma 1, è autorizzata ad apportare le necessarie variazioni al bilancio annuale 2019 e pluriennale 2019-2021 approvato con legge regionale 21 dicembre 2018, n. 49 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2019- 2021).

 

Art. 3

(Entrata in vigore)

 

  1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 249/10^ di iniziativa del consigliere A. Bova, recante: “Proposta di legge al Parlamento recante: 'Elenco delle imprese denuncianti fenomeni estorsivi e criminali. Affidamento diretto di lavori pubblici fino a 150.000 euro. Modifiche al decreto legislativo 50/2016 (Codice dei contratti pubblici)'” (Del. n. 403)

IL Consiglio regionale,

 

vista la proposta di provvedimento amministrativo n. 249/10^ recante: "Proposta di legge al Parlamento - Elenco delle imprese denuncianti fenomeni estorsivi e criminali. Affidamento diretto di lavori pubblici fino a 150.000,00 euro. Modifiche al decreto legislativo 50/2016 (Codice dei contratti pubblici)";

 

rilevata la propria competenza ai sensi del comma 2, dell'articolo 16, della legge regionale 19 ottobre 2005, n. 25 recante: "Statuto della Regione Calabria";

 

visti:

- l'articolo 121 della Costituzione;

- il decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Codice dei contratti pubblici);

 

delibera

 

-      di approvare la proposta di legge al Parlamento, recante: "Elenco delle imprese denuncianti fenomeni estorsivi e criminali. Affidamento diretto di lavori pubblici fino a 150.000,00 euro. Modifiche al decreto legislativo 50/2016 (Codice dei contratti pubblici)" che, nell’unito testo, viene allegata alla presente per farne parte integrante;

-      di conferire mandato al Presidente del Consiglio regionale affinché inoltri al Parlamento la proposta di legge approvata.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 251/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2019/2021 dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica della Regione Calabria” (Del. n. 404)

Il Consiglio regionale,

 

viste:

-      la delibera di Giunta regionale n. 99 del 13 marzo 2019, recante: "Bilancio di previsione 2019/2021 dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria. Proposta al Consiglio regionale";

-      la delibera del Commissario straordinario n. 48 del 29/01/2019 di approvazione del bilancio preventivo armonizzato 2019/2021 dell'Aterp Calabria;

 

premesso che:

-      la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 3, dispone che i bilanci degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 10 settembre di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 20 settembre al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

-      la Giunta regionale entro il 15 ottobre trasmette i bilanci al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 novembre, a norma dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;

-      con il decreto del Presidente della Giunta regionale n. 7 del 12 gennaio 2016 è stato nominato l'Ing. Ambrogio Mascherpa, quale Commissario Straordinario dell'Aterp unica regionale;

-      con il decreto del Presidente della Giunta regionale n.99 del 09/05/2016 veniva formalmente costituita la nuova Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica Regionale con conseguente estinzione delle ATERP provinciali;

 

visti:

-      la legge regionale n. 24 del 2013, recante "Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità", istitutiva dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica regionale, quale ente ausiliario della regione in materia di edilizia residenziale pubblica, con l'accorpamento delle Aziende regionali per edilizia residenziale;

-      la legge regionale n. 8/2002 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della regione Calabria";

-      l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della regione Calabria;

-      il D.Lgs. n. 118/2011 recante "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42", per come modificato e integrato dal D.Lgs. 126/2014;

 

tenuto conto che il Collegio dei revisori dei conti dell'Azienda, con verbale n. 23 del 28.1.2019:

-      ritiene necessario un costante monitoraggio del contenzioso in essere al fine di prevenire l'insorgere di debiti fuori bilancio;

-      prende atto che sono state avviate iniziative tese al ripristino della legalità per quanto attiene sia le occupazioni abusive sia il recupero delle morosità; il rafforzamento di tali iniziative si rende necessario ed urgente, attesa la notevole mole di residui attivi da recuperare, problematica che potrà trovare soluzione anche alla luce del piano del fabbisogno del personale recentemente approvato;

-      ritiene urgente che siano estesi a tutte le Prefetture della regione Calabria i protocolli con le forze dell'Ordine e con gli enti locali e, in conclusione, ha espresso parere favorevole;

 

considerato che il dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici, Mobilità:

-      rileva la necessità di un'azione più concreta rivolta all'attività di accertamento sulle occupazioni abusive, al fine di dare all'ente una stabilità economica; la costituzione di un "Fondo per potenziali passività latenti", porterebbe l'ente a tutelarsi da rischi di potenziali passività, evitando di ricorrere frequentemente a debiti fuori bilancio per l'evasione dei costi relativi alle sentenze passate in giudicato esponendolo a un forte disagio finanziario;

-      auspica una imminente e dettagliata analisi del contenzioso in essere e la costituzione del "Fondo per potenziali passività latenti",

e, a conclusione dell’istruttoria di competenza, ha espresso parere favorevole con la condizione che l'Aterp disponga nel più breve tempo possibile, ed in ogni caso prima dell'approvazione del consuntivo 2018, di una descrizione analitica delle passività latenti, concretizzi il fondo, con l'apposizione delle necessarie somme e faccia pervenire una dettagliata relazione ed esaustiva sulle attività intraprese in merito all'abusivismo occupazionale;

 

atteso che il dipartimento Bilancio evidenzia che sussistono gli equilibri di bilancio, per come definiti dal decreto legislativo n. 118/2011 e, a conclusione dell'attività istruttoria, raccomanda l'Ente di:

-      verificare la congruità del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità durante la gestione degli esercizi di cui al bilancio di previsione, provvedendo ad un aggiornamento dello stesso, a seguito di eventuali variazioni apportate agli stanziamenti dei capitoli di entrata, in termini di eventuali nuove entrate di dubbia e difficile esazione, nonché con riferimento all'effettivo andamento degli incassi;

-      provvedere, a seguito del completamento della procedura di riaccertamento ordinario dei residui per l'esercizio 2018, alle dovute variazioni di bilancio apportando i conseguenti correttivi al Fondo Pluriennale Vincolato per la parte corrente e per la parte in conto capitale, nel rispetto del principio contabile della competenza finanziaria potenziata;

-      per quanto concerne la verifica del rispetto dei limiti di spesa, il dipartimento evidenzia uno sforamento dei limiti di spesa di cui all'art. 6, comma 1, lettera b) della legge regionale n. 43/2016, con riferimento alle spese di funzionamento, posto che, a fronte di un limite di spesa quantificato in € 558.701,90, il totale dei relativi stanziamenti di spesa, in conto dell'esercizio 2019, è pari a € 667.800, con un conseguente sforamento di € 109.098,10. In relazione a ciò, il dipartimento rileva che l'Ente ha comunicato, nelle more dell'approvazione del bilancio di previsione da parte del Consiglio regionale, che provvederà a non impegnare la somma di € 109.098,10, pari allo sforamento del limite delle spese previsto dalla legge regionale n. 43/2016;

 

considerato che il dipartimento Bilancio ritiene possibile procedere all'adozione, da parte della Giunta regionale, del bilancio di previsione 2019/2021 approvato dall'Aterp Calabria, al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio regionale, ai sensi dell'art. 57 della legge regionale n. 8/2002, a condizione che l'Ente provveda:

-      con immediatezza ad effettuare i dovuti correttivi riportando gli stanziamenti di spesa entro i limiti di legge stante l'assenza di coerenza delle previsioni di spesa dei capitoli afferenti alle spese di funzionamento, con il relativo limite di cui all'art. 6, comma 1, lettera b) della legge regionale n. 43/2016;

-      ad adempiere a quanto richiesto dal dipartimento Infrastrutture, Lavori pubblici e Mobilità con il parere favorevole condizionato relativo al bilancio di previsione, ovvero "disponga, nel più breve tempo possibile, ed in ogni caso prima dell'approvazione del consuntivo 2018, di una descrizione analitica delle passività latenti, concretizzi il fondo (per potenziali passività latenti), con l'apposizione delle necessarie somme e faccia pervenire una dettagliata ed esaustiva relazione sulle attività intraprese in merito all'abusivismo occupazionale";

-      ad apportare i correttivi al Fondo Pluriennale Vincolato a seguito della definizione della procedura di riaccertamento ordinario dei residui per l'esercizio 2018;

 

rilevato che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 6 maggio 2019, ha approvato il bilancio di previsione 2019/2021 dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria e i documenti ad esso allegati;

 

delibera

 

di approvare, ai sensi dell’articolo 57 della l.r. n. 8/2002, il bilancio di previsione 2019/2021 dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria e i documenti ad esso allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 253/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Legge regionale 5.4.2008 n. 8 'Riordino dell'organizzazione turistica regionale' – Approvazione proposta di Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile (PRSTS) per il triennio 2019/2021” (Del. n. 405)

Il Consiglio regionale,

 

premesso che:

-      la legge regionale 5 aprile 2008, n. 8 prevede all'articolo 3 l'elaborazione del Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile con l'obiettivo di aumentare in maniera sostenibile la competitività nazionale e internazionale delle destinazioni turistiche regionali, migliorando la qualità dell'offerta e l'orientamento al mercato dei pacchetti turistici territoriali e valorizzando gli specifici vantaggi competitivi locali, in primo luogo le risorse naturali e culturali;

-      l'articolo 3, comma 2 della predetta legge stabilisce la durata triennale del Piano, la possibilità di aggiornamento annuale dello stesso, l'approvazione del PRSTS da parte del Consiglio regionale e la validità del PRSTS fino all'approvazione del piano successivo;

-      il Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile deve contenere tra l'altro il Piano di Marketing Strategico per la definizione della strategia di mercato, al fine di intraprendere azioni per il posizionamento e la promozione dell'offerta turistica regionale nei mercati turistici nazionali e internazionali;

-      l'articolo 4 della predetta legge regionale n.8/2008 sancisce l'attuazione del PRSTS attraverso Programmi annuali di attuazione predisposti e approvati dalla Giunta regionale;

 

viste:

-      la delibera di Giunta regionale n. 142 del 11 aprile 2019 recante: "Riordino dell'organizzazione turistica regionale - Approvazione proposta di Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile (PRSTS) per il triennio 2019/2021";

-      la delibera del Consiglio regionale della Calabria n. 140 del 07.11.2011 recante "Approvazione Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile per il triennio 2011/2013. Articolo 3, legge regionale n. 8/2008";

-      la delibera di Giunta regionale n. 473 del 19.10.2017 recante: "Legge regionale 5 aprile 2008 n. 8 - Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile - Linee di indirizzo";

 

visto il POR Calabria 2014-2020 - "Obiettivo tematico preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse", con specifico riferimento alla priorità 6 c - Conservare, proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale, Azioni di cui agli obiettivi specifici 6.6, 6.7 e 6.8;

 

visto il Piano Strategico del turismo 2017/2022 Italia Paese per viaggiatori;

 

vista la legge regionale 5 aprile 2008, n. 8 recante: "Riordino dell'organizzazione turistica regionale";

preso atto che il predetto Piano, come prescritto dall'articolo 3, contiene:

-      la strategia capace di valorizzare e integrare in un'ottica turistica il patrimonio culturale, naturale, paesaggistico e territoriale della Calabria, garantendone una fruizione sostenibile, accessibile e responsabile;

-      le azioni di marketing che contribuiscano a posizionare adeguatamente l'offerta turistica regionale e a veicolare sui mercati di riferimento i suoi fattori distintivi di bellezza e attrattività;

-      gli interventi operativi attraverso cui dare attuazione annualmente a tale visione strategica, tenendo conto delle risorse previste dai documenti di programmazione regionali o nazionali;

 

rilevato che, al fine di rendere la proposta del Piano più coerente rispetto

ai fabbisogni espressi dal territorio con un processo di condivisione si è provveduto ad esaminare e ad accogliere le istanze trasmesse dal partenariato

istituzionale ed economico-sociale regionale, laddove ritenute coerenti con gli

obiettivi programmatici della Giunta;

 

preso atto, altresì, che le attività del predetto Piano sono a valere sul POR Calabria 2014/2020 e sul PAC 2014/2020, Asse 6, Azione 6.8.3 per un importo totale per il triennio 2019/2021 pari a euro 38.338.053,24;

 

tenuto conto che il provvedimento è stato redatto in collaborazione con Invitalia e con il Nucleo di valutazione sugli investimenti pubblici e che, rispetto al precedente, è stato profondamente innovato nei contenuti, alla luce degli elementi di scenario che si sono nel frattempo concretizzati;

 

rilevato che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 6 maggio 2019, ha approvato il Piano Regione di Sviluppo Turistico Sostenibile (PRSTS) per il triennio 2019/2021 e i documenti ad esso allegati;

 

delibera

 

di approvare, ai sensi dell’articolo 3 della legge regionale n. 8/2009, il Piano Regione di Sviluppo Turistico Sostenibile (PRSTS) per il triennio 2019/2021 e i documenti ad esso allegati, per farne parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 254/10^ d'Ufficio recante: “Riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2018, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del D. Lgs. n. 118/2011 e s.m.i. e conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2018-2020 e al bilancio di previsione 2019-2021 del Consiglio regionale” (Del. n. 406)

Il Consiglio regionale

 

Vista la deliberazione n. 16 del 15 aprile 2019, con la quale l’Ufficio di Presidenza ha proposto al Consiglio regionale l’approvazione del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2018, ai sensi dell’art. 3, comma 4, del D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii., nonché le conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2018-2020 e al bilancio di previsione 2019-2021 del Consiglio regionale;

 

premesso che:

- il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo del 10 agosto 2014, n. 126, ha introdotto il nuovo impianto normativo sull'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle autonomie locali finalizzato a stabilire il quadro complessivo di riferimento dei principi contabili generali per regioni, province autonome ed enti locali;

- con deliberazione consiliare n. 276 del 19 dicembre 2017 è stato approvato il bilancio di previsione Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2018-2020, redatto secondo gli schemi armonizzati di cui al D.Lgs. n. 118/2011, con valore autorizzatorio;

- con deliberazione consiliare n. 356 del 19 dicembre 2018 è stato approvato il bilancio di previsione del Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2019-2021;

- con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 9 del 26 febbraio 2019 è stato approvato il verbale di chiusura della contabilità dell'esercizio finanziario 2018;

 

visto il Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, approvato con deliberazione consiliare n. 190 del 4 maggio 2017;

 

richiamato l'art. 3, comma 4, del citato D. Lgs. 23 giugno 2011, n. 118, e ss.mm.ii., il quale prevede che tutte le pubbliche amministrazioni effettuano annualmente l'operazione di riaccertamento dei residui attivi e passivi, consistente nella revisione delle ragioni del loro mantenimento, ai fini del rendiconto. Lo stesso articolo prescrive, inoltre, che "possono essere conservati tra i residui attivi le entrate accertate esigibili nell'esercizio di riferimento, ma non incassate. Possono essere conservate fra i residui passivi le spese impegnate, liquidate o liquidabili nel corso dell'esercizio, ma non pagate. Le entrate e le spese accertate e impegnate non esigibili nell'esercizio considerato, sono immediatamente reimputate all'esercizio in cui sono esigibili. La reimputazione degli impegni è effettuata incrementando, di pari importo, il fondo pluriennale di spesa, al fine di consentire, nell'entrata degli esercizi successivi, l'iscrizione del fondo pluriennale vincolato a copertura delle spese reimputate. La costituzione del fondo pluriennale vincolato non è effettuata in caso di reimputazione contestuale di entrate e di spese. Le variazioni agli stanziamenti del fondo pluriennale vincolato e agli stanziamenti correlati, dell'esercizio in corso e dell'esercizio precedente, necessarie alla reimputazione delle entrate e delle spese riaccertate, sono effettuate con provvedimento amministrativo della giunta entro i termini previsti per l'approvazione del rendiconto dell'esercizio precedente (...) Al termine delle procedure di riaccertamento non sono conservati residui cui non corrispondono obbligazioni giuridicamente perfezionate";

 

richiamato, altresì, il principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria (all. 4/2 al D. Lgs. n. 118/2011) ed in particolare il punto 9.1, inerente il riaccertamento ordinario dei residui;

 

dato atto che, alla luce della normativa sopra richiamata, il Consiglio regionale, prima dell’approvazione del rendiconto dell'esercizio 2018, deve approvare con propria deliberazione il riaccertamento ordinario dei residui e procedere alla cancellazione dei residui attivi e passivi non assistiti da obbligazioni giuridicamente perfezionate, nonché alla reimputazione dei residui attivi e passivi le cui obbligazioni non sono esigibili alla data del 31 dicembre dell'esercizio cui si riferisce il rendiconto;

 

considerato che la reimputazione dei residui passivi non esigibili nell'esercizio 2018 comporta:

a)      la creazione, sul bilancio d'esercizio 2018, cui si riferisce il rendiconto, dei fondi pluriennali vincolati connessi alle spese reimputate per le quali la copertura è data dal fondo medesimo;

b)      una variazione del bilancio di previsione 2019 in corso di gestione, al fine di istituire o incrementare gli stanziamenti di entrate e spese su cui devono essere imputate le relative obbligazioni;

c)      il trasferimento d'esercizio di reimputazione anche della copertura che l'impegno aveva nello stanziamento dell'esercizio in cui era stato inizialmente imputato, attraverso il fondo pluriennale vincolato in entrata. La costituzione o l'incremento di tale fondo è escluso solo in caso di contestuale reimputazione di entrate e spese;

 

Tenuto conto che le risultanze del presente riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi confluiranno nel rendiconto per l’esercizio 2018 del Consiglio regionale;

 

Visti:

a) i prospetti relativi al riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi alla data del 31.12.2018, contenenti sia gli importi da conservare, sia gli importi da eliminare definitivamente in quanto non corrispondenti ad obbligazioni giuridicamente perfezionate, nonché gli importi da eliminare e reimputare agli esercizi successivi nei quali l'esigibilità avrà scadenza, sia gli importi da conservare a residuo (Allegati A e B);

b) gli elenchi dei residui attivi e passivi da conservare nel conto del bilancio dell'esercizio 2018 (Allegati C e D), dai quali risulta che l’ammontare dei residui attivi al 31 dicembre 2018 è pari ad euro 32.610.772,11 e che l’ammontare dei residui passivi al 31 dicembre 2018 è pari ad euro 10.872.693,04;

c) il prospetto relativo agli impegni da reimputare negli esercizi successivi a quello a cui si riferisce il rendiconto 2018 (Allegato E);

d) il prospetto relativo alle variazioni intervenute nel Fondo Pluriennale Vincolato a seguito delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi alla data del 31 dicembre 2018 e di reimputazione degli impegni (Allegato F). La consistenza finale al 31 dicembre 2018 del Fondo Pluriennale Vincolato, da iscrivere nell'entrata del bilancio dell'esercizio 2019, è pari a euro 2.571.626,58, di cui euro 2.060.641,30 per spese correnti ed euro 510.985,28 per spese in conto capitale;

e) il prospetto relativo alle variazioni di competenza e di cassa del bilancio di previsione finanziario 2018-2020, esercizio 2018, a seguito delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi alla data del 31 dicembre 2018 e di reimputazione degli impegni (Allegato G);

f) il prospetto relativo alle variazioni di competenza del bilancio di previsione finanziario 2019-2021, esercizio 2019, a seguito delle operazioni di reimputazione dei residui passivi (Allegato H);

g) il prospetto relativo alle variazioni di cassa del bilancio di previsione finanziario 2019-2021, esercizio 2019, al fine di adeguare le previsioni di cassa alle risultanze delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2018 (Allegato I);

h) il prospetto relativo alle somme da vincolare nel risultato di amministrazione dell'esercizio 2018 a seguito delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi (Allegato L);

 

Ritenuto, pertanto, di dover procedere, in ragione di quanto sopra espresso ed in esecuzione dell'art. 3, comma 4, del D.Lgs. n. 118/2031 e ss.mm.ii., all'approvazione delle risultanze del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi, nonché all'approvazione delle conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2018-2020 e al bilancio di previsione 2019-2021 del Consiglio regionale;

 

Preso atto del verbale n. 254 del 14 maggio 2019, con cui il Collegio dei Revisori dei Conti ha espresso parere favorevole al riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2018 e alle conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2018-2020 e al bilancio di previsione 2019-2021 del Consiglio regionale;

Delibera                                               

di approvare il riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2018, ai sensi dell’art. 3, comma 4, del D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii., e le variazioni al bilancio di previsione 2018-2020 e al bilancio di previsione 2019-2021 del Consiglio regionale, unitamente ai relativi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)