X^ LEGISLATURA
RESOCONTO
INTEGRALE
_________
n. 63
SEDUTA Di MERCOLEDì 19 DICEMBRE 2018
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
NICOLA IRTO E
DEL VICEPRESIDENTE GIUSEPPE
GENTILE
Presidenza del Presidente
Nicola Irto
La seduta inizia alle 13,45
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario
questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta
precedente.
(È
approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Prima di entrare nel merito dell'ordine del giorno, anche a
seguito dell'esito delle valutazioni condivise con la Conferenza dei Presidenti
dei gruppi consiliari allargata all'Ufficio di Presidenza, abbiamo il dovere
verso i calabresi di iniziare la seduta odierna, nell'esercizio del nostro
ruolo istituzionale, con una breve riflessione sulla vicenda che ha riguardato
il presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio.
Ribadiamo il pieno e assoluto rispetto del lavoro della Magistratura,
verso la quale nutriamo la massima fiducia.
Nello svolgimento delle doverose attività di indagine,
auspichiamo un celere accertamento della verità, attesa anche la delicatezza
della funzione istituzionale del presidente Oliverio, la cui storia è sempre
stata chiara, essendo stato chiamato democraticamente dai cittadini alle
elezioni regionali del 2014 a svolgere la massima funzione di governo della
Regione.
Esprimo un ringraziamento ai colleghi dell'Ufficio di Presidenza,
ai Presidenti dei gruppi consiliari tutti e a tutti i consiglieri, per il senso
di responsabilità dimostrato in queste ore che, sul versante
politico-istituzionale, sono molto delicate e impongono il massimo impegno per
portare avanti l'attività di questa Istituzione, nell'interesse del popolo
calabrese.
Siamo certi che i lavori della seduta di oggi, il cui
ordine del giorno prevede la trattazione di materie delicate, a cominciare dal
bilancio della Regione Calabria per il 2019, si svolgeranno con lo stesso senso
di rigore, di sobrietà e di responsabilità che deve contraddistinguere questa Istituzione.
Sul piano umano, consentitemi, auguro al presidente
Oliverio di poter chiarire nel più breve tempo possibile dinnanzi alla
Magistratura la propria posizione. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha
facoltà.
Presidente, sottopongo alla sua valutazione la richiesta di
un minuto di raccoglimento per ricordare il giovane Antonio Megalizzi,
vittima dei fatti di Strasburgo. Grazie.
Accordiamo questo minuto di raccoglimento.
Vi invito ad osservare un minuto di
silenzio.
(I consiglieri ed i presenti si
levano in piedi ed osservano un minuto di silenzio)
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente, ho ascoltato attentamente il suo dire in questo
intervento e dò atto, anche nella Conferenza dei capigruppo che ha preceduto
questo Consiglio regionale, della sua compostezza istituzionale e del suo
invito all’intera Assemblea allo svolgimento di questa seduta per l'approvazione
di punti importanti nell'interesse dell’intera Calabria, dal bilancio ad altri
provvedimenti che sono oggi all'ordine del giorno; però, onorevoli colleghi,
bisogna anche dire che non possiamo fare finta che in questi giorni nulla sia
successo.
Come opposizione consiliare abbiamo dimostrato dal primo momento,
a caldo con delle dichiarazioni, una grande civiltà nell'approccio e, oserei
dire, anche una grande compostezza.
Non siamo giustizialisti, lo abbiamo detto dal primo giorno;
forse, in altre circostanze e da altri banchi, per situazioni analoghe, non si
è verificata la stessa cosa, ma noi manteniamo la nostra dirittura.
Riteniamo che la legge costituzionale imponga una regola fondamentale:
la presunzione di innocenza fino al giudizio definitivo e, quindi, abbiamo – lo
voglio ribadire – un approccio prudente nei confronti di quanto accaduto; abbiamo
altrettanto rispetto nei confronti del lavoro della Magistratura che esercita
l'azione penale, l'azione inquirente rispetto alla quale, in altre circostanze,
ognuno di noi ha avuto la capacità di misura.
Ricordo, Presidente, anche in altre circostanze i suoi
inviti alla misura nei nostri confronti rispetto anche alla Magistratura e ci
aspetteremmo che anche altri, oggi, in reazione a questi provvedimenti nel
rispetto dei calabresi, avessero e abbiano reazioni misurate nei confronti del
lavoro di un altro ordine dello Stato che è la Magistratura.
Ultimamente si è verificato spesso che, all'esito di
provvedimenti giudiziari da parte degli organi inquirenti, ci siano state
reazioni oltre misura e più volte in questa terra, quasi quasi come se ci
fossero degli intoccabili; io, invece, ritengo che l'approccio debba essere di grande
prudenza e di grande rispetto fino alla totale conoscenza delle carte del
processo.
Confesso che non ho avuto il tempo di leggere le pagine
dell’ordinanza, ma qui voglio argomentare sul piano squisitamente politico: in
Consiglio Regionale non si possono fare processi, non siamo chiamati qui a
giudicare, i processi si fanno altrove; ci sarà chi, su queste vicende darà una
valutazione nelle aule di giustizia; però, valutazioni sul piano strettamente
politico, egregi colleghi, le dobbiamo fare, perché molto spesso in questi
giorni chi ci ha sentito, ci ha chiesto
se avremmo invitato il presente Oliverio alle dimissioni, all’esito di questa
vicenda giudiziaria, di questo provvedimento pesante della Magistratura.
Non credo che possiamo invitare il presidente Oliverio alle
dimissioni; forse possiamo dirgli di fare serene valutazioni, ma le serene
valutazioni, il presidente Oliverio, l'uomo Oliverio, le deve fare guardando
indietro nel tempo e a quanto è accaduto, non nel corso di altre Legislature,
cari colleghi, ma nel corso di questa Legislatura.
Ricordate che, nel 2015, ci fu un'indagine avviata dalla
Procura della Repubblica di Reggio Calabria, indagine denominata “Rimborsopoli”; beh, in quella Giunta, nella prima Giunta
Oliverio, erano uomini di punta, consiglieri regionali che oggi ancora siedono
tra le fila del Consiglio: era vicepresidente il collega Ciconte;
era potente assessore il collega Guccione; era,
addirittura, Presidente del Consiglio il collega Scalzo.
Ebbene, all'esito di quell’indagine, di quella bufera
giudiziaria, il cui processo credo sia in corso ancora oggi per cui non c'è
stata nemmeno una sentenza di primo grado – stiamo parlando di fatti risalenti
al 2015 – quei componenti della Giunta e quel Presidente del Consiglio furono
di fatto costretti alle dimissioni, con una pesante volontà del presidente
Oliverio.
Lo abbiamo detto in più circostanze ed in riferimento ad
altri; dunque, credo che la serena valutazione il presidente Oliverio la debba
fare rispetto alla doppia morale; su questi argomenti non si può avere una
doppia morale!
Se si impone di fare un passo indietro ad altri, beh, di
fronte ai calabresi probabilmente sarebbe giusto in questa fase – anche per
essere più libero di difendersi – che quel passo indietro ci fosse; ma noi le
dimissioni al presidente Oliverio non le possiamo chiedere, perché su questi
argomenti non facciamo speculazioni; noi al presidente Oliverio le dimissioni le
abbiamo chieste più volte e su altri argomenti, perché riteniamo che ci sia un
totale fallimento dell'azione di governo di questa Giunta regionale e
soprattutto del presidente Oliverio, ormai dopo 4 anni dal suo insediamento e nell'ultimo
anno di Legislatura.
Penso, Presidente – e mi avvio alla conclusione – che c'è,
di fatto, un’assenza di visione progettuale; in questi anni è mancata
completamente una visione progettuale nel totale immobilismo e lentezza in ogni
azione che viene condotta dalla Giunta regionale. Abbiamo discusso, anche in maniera dura, per
l’approvazione dell’ultimo DEF (Documento
di Economia e Finanza) approvato nella scorsa seduta di Consiglio regionale,
nella quale abbiamo contestato al presidente Oliverio che i Fondi comunitari
non sono stati spesi se non in minima parte; il bilancio è completamente
ingessato ad esclusione di qualche mancia erogata per tenere insieme la
maggioranza; c'è in atto una crisi
pesante degli Lsu-Lpu sulla quale c'è una responsabilità
evidente del Governo nazionale ma, rispetto alla quale, il presidente Oliverio nel
2015 aveva promesso a questi lavoratori una stabilizzazione che non è avvenuta;
c'è stato un tentativo di riforma del Welfare miseramente fallito.
Consentitemi, egregi
colleghi, l'ho detto più volte: la principale responsabilità del presidente
Oliverio è quella di non essere stato in grado in questi anni di tenere unita
una maggioranza che oggi, forse, si ritrova unita per questioni estranee a
quanto accade rispetto alle questioni politiche; una maggioranza che ha
volutamente diviso, mortificando l'azione dei consiglieri regionali di
maggioranza, a più riprese in un anno.
Credo che il presidente Oliverio dovrebbe prendere atto di
questo fallimento totale e fare una serena valutazione politica sulle
dimissioni.
A noi non interessa fare sciacallaggio.
Credo che sia opportuno che questa pagina, che è
un’ulteriore pagina difficile per questa terra, possa indurre ad un minimo di
riflessione.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Con il massimo apprezzamento per le parole volte alla
ricerca del garantismo e di una valutazione serena di quelli che sono i fatti
che oggi vedono assente il Presidente della Giunta regionale, credo che la
parte grave sulla quale accentrare e concentrare la nostra discussione sia
proprio quella del fatto che, ancora una volta, la parte eletta dal popolo, un Presidente
di Regione, eletto dal popolo, in qualche modo viene inibito, seppur
parzialmente in questo caso, perché non abbiamo un provvedimento d'arresto e di
inibizione dalle funzioni; il Presidente con l'obbligo di dimora, come sa chi
conosce qualcosa di diritto penale, può convocare la Giunta, può firmare gli
atti; si tratta solo di un limite di carattere geografico; è stato relegato
nella sua San Giovanni in Fiore per qualche giorno, nella speranza che il
Tribunale della libertà, già reclamato dai suoi legali, vedrà mettere fine rapidamente
a questa situazione che è incresciosa per i calabresi, e non tanto per chi la
subisce; purtroppo siamo abituati, e lo sanno bene i colleghi che siedono tra i
banchi del centro-destra, ad assistere ad una politica effettuata attraverso le
camere di Giustizia; non sarà sicuramente questo il caso, perché abbiamo
assoluto rispetto nei confronti della Magistratura che avrà sicuramente fatto
tutto quello che era nelle sue possibilità per dipanare una situazione
complicata come quella degli appalti che, in qualche modo, non possono essere
riconducibili a questa Legislatura.
Ebbene, abbiamo goduto e godiamo della fiducia degli
elettori e, in qualche modo, dobbiamo essere loro rappresentanti fino
all'ultimo giorno di mandato; non può essere un provvedimento di questo tipo,
l'inibizione a poter uscire dal luogo di residenza per fatti che ancora non
sono conclamati come reato, a poter far pretendere di gridare alle dimissioni,
se non una ragione di carattere squisitamente politico che capiamo, quello di chi
si trova dall'altra parte e ha la frustrazione di non governare questa Regione e
di vederla governata invece molto, molto, molto bene. Allora capiamo quelle che
sono le ragioni che muovono a spingere sull'acceleratore della richiesta di
dimissioni che, per carità, nessuno dotato di un minimo di intelletto o di
conoscenza del diritto in questo momento può nemmeno lontanamente immaginare.
Va ovviamente da questi banchi, deve andare, Presidente da
questi banchi, la massima solidarietà a tutti coloro i quali oggi si trovano
attinti da provvedimenti della Magistratura riconoscendosi assolutamente innocenti.
Fa parte del gioco delle parti, colleghi; oggi capita, ed è
capitato ad una parte, ad un Presidente di Regione, ad altri amministratori o
ex amministratori brillanti che hanno avuto a cuore soltanto l'amore enorme per
il loro territorio e – lo dico da presilano e silano
– di portare a termine un lavoro che, altrimenti – ahi noi – sarebbe stato
destinato alla ruggine, sarebbe stata l'ennesima cattedrale nel deserto; invece,
nonostante ci sia stata la morte di un operaio, il compianto Bloise, nonostante ci sia stato l'arresto da parte della DDA
dell'impresa, la stessa DDA – che oggi attinge con un provvedimento di
inibizione, in qualche modo, della libertà del Presidente di spostarsi dal suo
luogo di residenza – consegna a quello stesso Presidente e al suo staff la
possibilità di portare a termine i lavori; è un paradosso tutto quanto italiano
che ci spiegheremo alla fine di questa vicenda che ha qualcosa di paradossale e
kafkiano, se vogliamo.
Grazie davvero agli uomini della minoranza di questo Consiglio
regionale per la maturità che hanno saputo dimostrare, anche in questo caso, e
non solo.
Va detto che il consigliere Gallo, probabilmente si è perso
due anni e mezzo di amministrazione e, nonostante si siano verificati casi
eclatanti e gravi, da questa parte mai si è pensato di puntare il dito su chi
ha delle vicende di carattere personale che vanno risolte in altri luoghi, cioè
nelle aule giudiziarie.
Si è parlato di politica, si è parlato di passato, si è
imputata qualche responsabilità al passato, non solo alla precedente Legislatura,
ma alle precedenti Legislature perché la Regione Calabria è difficile da
amministrare; lo è stata per chi ci ha preceduto; lo è sicuramente per chi oggi
è al governo e rappresenta tra questi banchi il popolo calabrese; lo sarà per
chi verrà domani.
L'auspicio è che si possa dare continuità, per la prima
volta in questa Regione, ad un lavoro che è stato realizzato con una svolta di
tendenza enorme in tutti i campi.
Il ringraziamento va agli uomini e alle donne della Giunta
della Regione Calabria, che in questi giorni stanno lavorando alacremente,
anche in assenza del presidente Oliverio e lo faranno, continueranno a farlo
fino all'ultimo giorno di mandato, quando il presidente Oliverio ritornerà,
come speriamo molto presto, a sedere tra questi banchi. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Orsomarso. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo soltanto per dire che, in coerenza
con quanto stabilito in Conferenza dei capigruppo, come gruppi Fratelli
d’Italia e Misto, abbiamo dato mandato al collega Gianluca Gallo di rappresentare
tutta la posizione della minoranza, rispetto alla quale siamo intervenuti
sull’opinione pubblica, proprio per accelerare i lavori e occuparci anche del
bilancio; quindi, evitiamo il nostro intervento che è stato già ben riassunto
dal collega Gallo. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Non sono qui per chiedere le dimissioni del presidente
Oliverio. Non lo sono perché, su queste questioni, ero e rimango garantista,
nel senso che non basta un avviso di garanzia, non basta un'indagine o l’avvio
di un'indagine per epurare o togliere un membro di Giunta regionale o chiedere le
dimissioni di un Presidente.
Il garantismo non vale solo per sé stessi ma vale
principalmente per gli avversari.
È questo il punto politico: c’è chi tenta di fare
operazioni o tentativi maldestri di pensare che ci dobbiamo difendere dalla
Magistratura o sottrarci alla Magistratura.
Siamo rappresentati istituzionali, semplici cittadini
eletti dal popolo e abbiamo ancora di più l'obbligo, se ci vengono
contestazioni, di difenderci nelle sedi opportune.
Qui c'è un fatto, un precedente: che si è stati garantisti
a fasi alterne.
In quest’Aula qualcuno, qualche anno fa, giustificò
l'epurazione di una Giunta regionale per aprire una fase nuova; allora mi
opposi a questo, dicendo che non basta un avviso di garanzia e non è la
Magistratura ad aprire fasi nuove, ma deve essere la politica a farlo e il
principio è che bisogna attenersi a quello che prescrivono la Costituzione e le
leggi.
Questa cosa che ho preteso per me e per gli altri colleghi
di Giunta regionale, la pretendo anche per il presidente Oliverio, anche se in
quella fase si è comportato diversamente.
Non sono per le doppie morali; non sono per un garantismo a
fasi alterne e chi pensa che in politica ci si possa dimenticare anche le
storie personali di 40 anni di frequentazione, di amicizia e di scontro
politico, si sbaglia; per me contano; per altri non hanno contato, ma per me
oggi contano e quello che pretendevo per me e per gli altri colleghi di Giunta,
lo prendendo per il presidente Oliverio, ma qui c'è una questione tutta
politica.
In questi anni non ho fatto le mie dimostranze rispetto
alle questioni di come si procedeva, ma rispetto all'impegno che abbiamo preso
con i cittadini di governare la Calabria; oggi i nodi vengono al pettine.
Sui rifiuti siamo in piena emergenza. Abbiamo indetto una
gara per portare i rifiuti fuori regione, è di questi giorni. Forse dovremo
riaprire le discariche! E qui si parlava di “discariche zero”!
Sulla questione dei trasporti ancora non siamo riusciti a
fare la scissione, anche se l'assessore aveva messo per iscritto un mese fa che
si trattava di una questione di giorni, ma questa scissione non si è ancora
fatta.
Abbiamo perso 43 milioni di euro che potevano essere
investiti nel sistema del Trasporto pubblico locale.
Ci apprestiamo a fare una gara e sia il pubblico sia le
aziende private, forse, non potranno partecipare perché ancora non si sono
messe insieme.
Non abbiamo affrontato la questione della So.ri.cal.
Più volte ho chiesto al Presidente che si era impegnato a
venire qui a discutere e a fare un’informativa sulla So.ri.cal.
Abbiamo un'azienda, di cui deteniamo il 52,5 per cento
della proprietà, che è posta in liquidazione.
Mi auguro – lo dico qui in Consiglio regionale – che le
notizie che mi hanno dato, secondo cui la So.ri.cal
si appresterebbe a fare da 18 a 32 assunzioni a tempo determinato, non siano
vere.
Me lo auguro perché quando manca il capitano o l’ammiraglio
della nave i topi ballano, non perché scappano ma perché cercano di arraffare
qualcosa.
Mi auguro che non siano vere, così anche per quanto
riguarda la sanità.
Si vuole riflettere su dove, in questi quattro anni, ci ha
portato un’impostazione della sanità che rischia di far tornare la Calabria
ancora indietro; addirittura, con il blocco del turnover, IRAP e IRPEF ai massimi livelli.
Qui ci sta un problema di fallimento.
Di questo dobbiamo discutere! Per questo ho chiesto la
presenza del presidente Oliverio, tant'è che ho detto di vedere i tempi del
riesame e di spostare più in là l'approvazione del bilancio al 28, 29 o 30 di
questo mese; l’abbiamo fatto altre volte, se questo può permettere che il Presidente
sia presente, perché è ovvio che da questa situazione non se ne esce campando
sul quotidiano; da questa situazione non se ne esce in questo modo; il rischio
è che la chiusura di questa Legislatura venga anticipata, non solo per le
vicende giudiziarie, ma anche per l'incapacità politica di portare avanti quel
progetto politico; o c'è una massima responsabilità – tant’é
che oggi sono venuto solo per partecipare al voto dei provvedimenti urgenti
come il bilancio, la questione che riguarda la modifica alla legge di Fincalabra per l'assunzione della legge 28 e per prorogare
i termini del “Piano casa” – o c'è questa volontà o, ancora, il rischio è che in
modo inesorabile ci avviamo alla chiusura anticipata della Legislatura.
Serve una responsabilità comune che ci permetta di andare
oltre il nostro orto e avviare veramente quella discontinuità col passato, che
è mancata e che anche oggi paghiamo cara rispetto alla situazione in cui si è venuta
a trovare la Calabria.
Sono venuto qui febbricitante proprio per ribadire questi
concetti; non sono animato da spirito vendicativo; in me prevale sempre la
politica.
Io so quando certi provvedimenti fanno male alla persona e
alle famiglie.
Parlo sempre con rispetto di tutte queste cose, anche al
mio peggior avversario; sono cose che segnano profondamente le persone.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Esposito. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Quando si discute di questi fatti, il rischio di essere
banali e formali è forte, nel senso che, probabilmente, di getto siamo portati
a frasi di circostanza.
Credo, invece, che questo atteggiamento vada dismesso e che
quelle frasi di circostanza siano vere e pregnanti anche oggi in merito all’indiscutibile
condivisione che bisogna avere; abbiamo grande stima e rispetto per il lavoro
degli inquirenti e, quindi, della Magistratura; anzi, dobbiamo maggiormente e
con forza dire che questo lavoro va non solo aiutato, ma anche condiviso perché
insieme riusciamo a creare una nuova cultura in questa terra che vada a sgomberare
di ombre e di dubbi un'area nebulosa che incide negativamente su tutti, nessuno
escluso, in termini politici e anche sociali e dei singoli cittadini.
Grande rispetto e ausilio ai lavori della Magistratura, l'ho
detto; poi, ognuno di noi nel suo DNA è, come si suol
dire, garantista.
Non sono un garantista sul piano tecnico-giuridico perché lì,
lo dice il nostro Codice, si parte da una presunta innocenza, fin quando non
viene poi provata la colpevolezza.
Sono un garantista sul piano squisitamente politico, in
quanto nella nostra vita non abbiamo mai sfruttato gli incidenti di percorso; i
momenti di dolore e di difficoltà dei nostri avversari che vengono raggiunti da
un dispositivo giuridico, non li abbiamo mai utilizzati in modo strumentale dal
punto di vista delle accuse politiche.
Tali eravamo, tali siamo e tali rimaniamo, senza momenti di
fase alterna, come può essere la freccia delle macchine che si accende e si
spegne.
Del resto, ha detto bene prima il collega di minoranza che
mi ha preceduto, il nostro è un giudizio politico su quello che è sotto gli
occhi dei calabresi; noi non siamo altro che la voce dei calabresi in questa
massima Assise e la voce dei calabresi è un fallimento a 360 gradi di questa
maggioranza.
Poi entriamo nei vari temi che sono stati anche affrontati
dal collega Guccione: la sanità, il lavoro. Anche
oggi abbiamo delle pratiche che, secondo me, necessitano di un approfondimento,
vedi la stabilizzazione dei lavoratori ex legge 28, che da 287 sono diventati
291. Queste sono le fasi di nebulosità che insieme dobbiamo cercare di chiarire
per non lasciare dubbio alcuno sulle procedure politiche che il Consiglio
regionale si assume anche la responsabilità di andare a votare.
Vorrei fare un’ulteriore – e vado veramente alle
conclusioni, Presidente – valutazione e riflessione politica.
Apro e chiudo una parentesi: grande stima degli assessori
tecnici che sedete in Giunta; oggi più di ieri il vostro lavoro diventa
difficile senza una guida politica, ripeto, non mi rivolgo a nessuno di voi in
particolare, ma nutro stima anche apprezzata nei nostri rapporti, tra
virgolette, quotidiani. Il problema è politico! Mi chiedo, e credo che se lo
chiedano anche i colleghi che siedono tra i banchi della maggioranza, se oggi tra
quei banchi ci fosse un vicepresidente – sa la stima che le porto – politico,
degli assessori che si definiscono espressione del popolo, Guccione,
Aieta, Greco, credo che una Giunta così fatta avrebbe la capacità e
l'autorevolezza di poter traghettare fino alla conclusione dei lavori della
Magistratura questa fase così delicata.
Questo è un altro dei danni che in questa Legislatura si è
fatto con quella variazione statutaria; ho letto e ho apprezzato che il collega
Gallo ha posto una modifica anche di quella norma; quindi, credo che questo sia
un altro aspetto politico che dobbiamo mettere in campo.
Se così è, che facciamo?
Ho già parlato, per esempio, con il Presidente della Commissione
di cui mi onoro di essere componente; credo – amici e colleghi della
maggioranza – che la politica delle Commissioni e del Consiglio regionale, in
questo momento, debba dare supporto ad una Giunta tecnica senza guida politica;
è questo il vero problema, poi se andremo alle elezioni fra due mesi, tra 4
mesi, lo decideranno gli inquirenti, lo deciderà la politica, quando non sarà
più in grado di assumersi questa responsabilità di guida senza il Presidente,
fin quando non saranno chiariti anche i termini della prescrizione di cui è
stato portatore.
Credo che ci sia una sola possibilità – ecco l'equilibrio,
e vediamo se dalle parole ai fatti, i colleghi di maggioranza percepiscono il
nostro equilibrio e il nostro senso di responsabilità – e cioè stabilire un
cronoprogramma snello in tutte le Commissioni; in ogni Commissione 3-4 punti
condivisi dalla politica, maggioranza e minoranza, e portati all'attenzione
come induzioni della Giunta nel ribaltare l'altra forte criticità che abbiamo
subito in questi quattro anni, ovvero una situazione di prevaricazione del
momento gestionale nei confronti del momento politico; è il momento di
riappropriarci di questa responsabilità ma, anche qui – vado alle conclusioni, Presidente
– dipende da quella sensibilità che a parole dite, colleghi della maggioranza.
Ho parlato con il presidente Mirabello e mi sono dichiarato
disponibile, al di là della pratica occasionale che è giusto anche esaminare in
Commissione; in ogni Commissione, 3-4 punti fondamentali condivisi sia da maggioranza
sia da minoranza e non sono di nessuno e li portiamo all'attenzione dei
calabresi in attesa poi di spegnere questa Legislatura – non saremo noi,
naturalmente, a dirlo perché l'abbiamo già detto sul piano squisitamente
politico – però nell’attesa la politica deve governare, tra virgolette, questa
fase difficile e la politica è disponibile, anche la minoranza lo è, ad
assumersi questa responsabilità solo se c'è apertura vera dai banchi della
maggioranza.
Su questo percorso ci siamo perché in questo momento
abbiamo una Giunta senza guida politica, senza nessuna esperienza politica e, se
è vero come è vero che sono stati etichettati come tecnici, poniamo rimedio ad
una delle grandi storture di questa Legislatura dove gli eletti del popolo non
siedono fra i banchi della Giunta regionale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Sarò breve e mi atterrò ai cinque minuti che ho a
disposizione per esprimere innanzitutto apprezzamento e condivisione per
l'impostazione istituzionale data a questa seduta, così come condivido e
apprezzo l'atteggiamento della minoranza su questo aspetto doloroso che,
sicuramente, per chi fa la politica e svolge il ruolo istituzionale con
abnegazione, onestà e rigore, pone un problema di difficoltà oggettiva e
soggettiva nel portare avanti sedute come quella a cui oggi siamo chiamati; credo
che debba sempre prevalere il senso di responsabilità verso il ruolo che
svolgiamo e verso i nostri cittadini.
Oggi siamo chiamati – per questo apprezzo molto l’atteggiamento
della minoranza e anche del collega Guccione, voglio
dirlo chiaramente e pubblicamente – ad approvare un atto fondamentale per
l'economia calabrese: il bilancio regionale; siamo chiamati anche ad esprimere solidarietà
e ad avere rispetto per il Presidente della Giunta regionale, oggi chiamato
rispondere davanti alla Magistratura di accuse per cui sicuramente dimostrerà
la sua innocenza, conoscendo il suo rigore morale e la sua onestà; però credo
che sia rispettoso, anche nei confronti del Presidente, non sviluppare, non
portare avanti oggi nostre analisi o nostre riflessioni, ma dargli la
possibilità un domani di poter maturare liberamente la sua decisione su come
vorrà, dopo l'interrogatorio di garanzia e dopo la decisione del Tribunale
della libertà, continuare, non continuare, difendersi o meno.
Credo sia rispettoso nei confronti del Presidente non
aprire una discussione, come invece abbiamo fatto. Apprezzo molto
l'impostazione del Presidente del Consiglio, dell'opposizione e del consigliere
Guccione per le posizioni note che ha avuto nei mesi
passati e che ha fatto emergere nel suo intervento con forza e determinazione.
Oggi l’appello che mi sento di fare a questo Consiglio
regionale è quello di approvare il bilancio con la massima tranquillità e
serenità, di aspettare la decisione che il presidente Oliverio maturerà nei
prossimi giorni e di programmare una seduta di Consiglio regionale per
discutere questo tema, capendo che questa potrebbe essere un'occasione, lo dico
ai miei colleghi di maggioranza, su cui riflettere per rilanciare l'azione
politico-amministrativa e per ricreare un clima di condivisione e di serenità
che non abbiamo avuto in questi anni. Dobbiamo dirlo con franchezza, altrimenti
nascondiamo i limiti dimostrati in questi anni di Legislatura, legati al
carattere di ognuno, alla nostra incapacità di fare sintesi e di fare squadra; abbiamo
avuto dei limiti e abbiamo delle problematiche politiche importanti da
affrontare – ne citavano qualcuno il collega Esposito o il collega Guccione – a cui dobbiamo rispondere nei prossimi mesi.
Credo che questo Consiglio regionale abbia la possibilità
di dimostrare che è all'altezza della situazione; che ha contenuti, qualità,
espressioni importanti; che ha un'idea e una visione della Calabria e che sa
anche assumersi delle responsabilità in momenti difficili, come stiamo facendo
oggi; è un momento difficile, inutile nasconderlo; è un momento difficile per
chi ha subito un provvedimento come quello che ha colpito il Presidente, ma
anche per chi ha condiviso con lui un'esperienza in questi anni; è un momento
difficile per la Giunta che, come diceva il collega Esposito, ha ancora più
difficoltà perché sono tecnici e, quindi, politicamente non hanno una visione
tale da poter essere riconosciuti sul territorio.
Chiedo a loro in questi giorni di fare uno sforzo maggiore,
di stare più vicini ai territori, al Consiglio regionale e al presidente Oliverio;
credo che da questa occasione potrebbe nascere un momento importante di
rilancio dell'attività amministrativa, di condivisione di un progetto politico
e soprattutto di uno spirito di squadra di cui credo la Calabria abbia bisogno,
se vogliamo davvero pensare a qualcosa di positivo, proficuo e funzionale, da
qui a qualche anno.
Apprezzo molto lo spirito sia del Presidente del Consiglio
sia dell'opposizione e credo che questa maggioranza debba approfittare di
questo momento per fare una riflessione più seria e più approfondita al suo
interno. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Tallini. Ne ha facoltà.
Colleghi, signor Presidente
del Consiglio regionale, abbiamo apprezzato molto il fatto che abbia iniziato i
lavori senza nascondere la testa nella sabbia rispetto a quanto è avvenuto in
questi giorni, a testimonianza del fatto che ancora c’è una politica che
affronta e vuole affrontare la realtà, la vuole affrontare con argomenti, con
idee, con la dignità di tutta la politica, quella che lei rappresenta, ma anche
quella dell’opposizione, anche quella rappresentata in tutti gli schieramenti.
Oggi è un momento importante
per questo Consiglio regionale, anche per questa piccola introduzione, per
questa piccola pagina, per il modo in cui il Consiglio regionale affronta
questo argomento che ci stiamo apprestando a scrivere come Consiglio regionale,
anche ai fini del proseguo della Legislatura. Diciamo subito che non abbiamo
voluto nascondere nessuna discussione e che al presidente Oliverio auguriamo di
poter dimostrare la propria estraneità ai fatti che gli vengono contestati e di
superare la tempesta mediatica che si è abbattuta sulla sua figura.
Chiaramente siamo consapevoli
che si parli oggi di avvisi, di ipotesi di reato e non di rinvio a giudizio o
addirittura di condanne. Ecco, lo dobbiamo dire anche alla Calabria, non
possiamo che esprimere contestualmente la massima fiducia nei confronti della
magistratura, che sta conducendo indagini delicate con la massima
professionalità e la massima serietà.
E qua voglio inserire un
ragionamento, che mi è stato suggerito dal collega Guccione,
quando dice, ed io sono d’accordo con lei, collega Guccione,
che nessuno può essere garantista a fasi alternate. Nessuno deve pensare di
esercitare il garantismo a fasi alternate. Siamo d’accordo perfettamente con
lei.
Aggiungiamo anzi che sarebbe
piccola cosa, se pensassimo di limitarci all’episodio tra il collega Guccione e il presidente Oliverio. Pensiamo invece di
aggiungere una cosa in più rispetto a questo concetto: nessuno può essere
garantista a schieramenti alternati!
Questa è la vera lezione che
oggi noi, come opposizione di centro-destra, pensiamo, anche con la
condivisione piena, culturalmente maturata, da parte della maggioranza. Nessuno
può essere garantista a schieramenti alternati. Perché quando si è stati
garantisti a schieramenti alternati… Oggi il dado è tratto.
Oggi sappiamo che ci sono
altri schieramenti che non ragionano così e che fanno un uso strumentale della
delazione della Magistratura che oggi è un metodo e uno strumento per ottenere
consenso elettorale.
Dobbiamo riflettere! Oggi
sembra quasi imbarazzante parlare di questi argomenti perché siamo addetti ai
lavori, si parla di politica. Poi c’è l’uso della Magistratura e parlare sotto
l’azione della Magistratura sembra quasi condizionante e non sai dove le parole
ti portano, anche introducendo argomenti, misurando termini e concetti.
Ebbene, abbiamo sempre
pensato, e lo pensiamo tutt’ora e lo ribadiamo, che non è la Magistratura che
condiziona la politica.
No. Riflettete bene. È la
politica che fa dell’azione della Magistratura l’uso strumentale, com’è
successo prima al centro-sinistra nei confronti del centro-destra e come poi ha
subito il centro-sinistra stesso da parte di forze politiche. È l’uso
strumentale della legittimazione della Magistratura rispetto all’attività, al
populismo che si utilizza per cercare il consenso elettorale.
Alla fine qual è l’effetto
negativo? Si tratta di quando l’azione della Magistratura viene
strumentalizzata come gogna mediatica o come criminalizzazione dell’avversario
politico. Credo che oggi ci sia piena e consapevole maturità in tutti noi che
il problema ha una portata molto più vasta di quella che avremmo potuto
immaginare e, fino a quando questa Regione non aveva vissuto un coinvolgimento
a questi livelli, forse abbiamo pensato di essere esenti da tutto ciò, ma oggi
abbiamo la consapevolezza che tale momento è arrivato e qua deve scattare la
reazione del Consiglio regionale. Quale può essere la reazione del Consiglio
regionale? Il Consiglio regionale può giocare un ruolo, e ha ragione, qua mi
sento di dare ragione, sempre in coerenza con ciò che si dice, al consigliere Guccione, laddove parla dell’effetto che ci sarà, l’effetto
che provocherà questa cosa, che è una cosa, allo stato, dimensionata nei suoi
contorni ma non sappiamo quale sarà l’evoluzione.
Ma non è solo questo!
È l’effetto e l’aspetto di ciò
che succede che può determinare una situazione come quella che oggi
viviamo. Mi deve lasciare esprimere
questo concetto! Me lo deve lasciare esprimere!
Per esempio, le dico,
presidente Irto, - e invito tutto il Consiglio regionale ad ascoltare, perché
questo è il modo giusto per affrontare le questioni – che ieri sono stato alla
Cittadella regionale.
Le posso dire che c’era un
silenzio e un deserto nei corridoi che sembrava quasi surreale! Poi ho guardato
fuori e ho visto che i dipendenti c’erano. Si respira un’aria surreale alla
Cittadella.
Dobbiamo essere in grado di
inviare un messaggio di fiducia anche agli organi esecutivi perché se non si dà
un messaggio di fiducia agli organi esecutivi, ai dipendenti, ai dirigenti,
alle strutture burocratiche, rilevando che c’è una macchina che comunque va
avanti, rischiamo davvero la paralisi e sotto la paralisi rischiamo davvero di
sacrificare i veri interessi della città. E come lo possiamo fare? Un po’ la
strada è stata indicata dal consigliere Orsomarso, in maniera particolare,
anche dal consigliere Guccione.
Ci sono problemi. Il Consiglio
regionale si riappropri anche del proprio ruolo di indirizzo e di
determinazione legislativa, d’iniziativa legislativa rispetto ai rifiuti, ai
trasporti, alla So.ri.cal., ai fondi, alla spesa
comunitaria, alla sanità. La sanità - e chiudo il mio intervento - rappresenta
una grandissima occasione per cercare di andare fino in fondo, consigliere Guccione.
Abbiamo un fondato sospetto
sulla norma emanata dal Governo. Non sono un giurista ma, nel momento in cui ti
commissariano in tutte le competenze, se la sanità è delegata in materia alle
Regioni, è come se facessero una riforma costituzionale e non un provvedimento
particolare. Perché il commissario è commissario ad acta, non è un commissario che si sostituisce nella delega della
sanità per l’intera Regione e per tutte le questioni che riguardano la sanità
nella Regione!
Quella è una riforma della
Costituzione che, praticamente, fa un’eccezione, che crea una regione a statuto
speciale, che è la Regione Calabria: a tutti viene delegata la materia della
sanità e ad una regione a Statuto speciale come la Calabria non viene delegata
la sanità.
Concludo questo mio
intervento, dicendo che aspettiamo di avere notizie, sviluppi più
tranquillizzanti rispetto alla situazione descritta.
Non faremo sciacallaggio e
ribadisco la nostra personale preoccupazione sugli effetti che si
ripercuoteranno sulla Calabria, anche dal punto di vista dell’immagine.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Aieta. Ne
ha facoltà.
Signor Presidente, anch’io
apprezzo molto il clima di quest’Aula, apprezzo molto anche la capacità delle
opposizioni di fare massa critica e di non strumentalizzare la vicenda. Se
fossimo in un Paese normale queste vicende non si strumentalizzerebbero.
Ovviamente utilizzare fatti come questi ha origini lontane e ha origini,
purtroppo, anche in quella parte di sinistra che negli anni novanta, pur di
abbattere, disarcionare una classe dirigente di altissimo livello, ha distrutto
questo Paese.
Quindi apprezzo molto le forze
politiche che sono in Aula; non apprezzo quelle che agitano dimissioni; non
apprezzo quelle che tentano di strumentalizzare.
Non apprezzo l’abuso
d’ufficio, signor Presidente, sul quale il presidente dell’Anac,
Cantone, colui il quale si occupa di verificare la regolarità degli appalti
pubblici, è più volte intervenuto, dicendo che su questo reato andavano
rideterminati i confini, rideterminate le condotte, perché l’abuso d’ufficio
per gli amministratori è un reato in cui si incappa con facilità, non avendo
confini certi, non avendo confini chiari. Così come, signor Presidente, anche
le responsabilità derivanti dalla Legge Severino, che per l’abuso d’ufficio e
per la condanna in primo grado obbliga alle dimissioni degli organi
istituzionali. Sono obbrobri giuridici! Nella terra di Cesare Beccaria questi
sono obbrobri giuridici!
Per cui non mi preoccupo di
contestare l’azione della Magistratura che, tra l’altro, ha liberato interi
territori, a cominciare da quello di mia provenienza.
È stato terribile l’altra
mattina vedere il nome di un uomo rigoroso, che ha combattuto una vita,
trovarlo associato ad una ditta amica della cosca Muto. Conosco il Presidente;
lo conosco dagli anni in cui hanno ammazzato il segretario capo della Procura
della Repubblica, Giannino Losardo, nella mia città e
si facevano le battaglie contro quella cosca e contro tutte le cosche della
Calabria.
È stato terribile, atroce, un
dolore quasi fisico! Leggere quei comunicati stampa che poi la Magistratura stessa
in conferenza stampa ha confermato. Li ringrazio, hanno chiarito che non si
tratta di abuso d’ufficio con metodo e aggravante mafiosa. Questo è stato importante.
Sono sicuro, straconvinto che il Presidente chiarirà la sua posizione.
Ne sono convinto perché ne
conosco da 15 anni la rettitudine, la linearità perché con lui abbiamo più
volte discusso di questi problemi; più volte abbiamo discusso dei problemi che
afferivano territori difficili e di come parare i colpi della criminalità
organizzata che non ti lascia scampo!
Non ti lascia scampo se non
riesci a mettere insieme un’alleanza educativa, un’alleanza forte sui
territori. Ecco perché è sbagliato tentare di far passare che quando si difende
Oliverio si attacca la Magistratura.
Non è così! Perché apprezziamo
il lavoro che hanno fatto e apprezziamo, però, le sentenze.
Ci piace spettacolarizzare gli
arresti e non le sentenze perché spesso per il reato di abuso d’ufficio - e vi
prego di guardarvi le statistiche! - c’è un’alta percentuale, altissima
percentuale, di assoluzione.
Ho guardato le carte, signor
Presidente, perché sono abituato così, non aspetto le sentenze. Perché se nelle
carte leggo che un amministratore si siede con i boss per dividersi gli appalti per me quell’amministratore è già
condannato.
Ho letto le carte; le ho fatte
leggere ai miei avvocati perché sono legato al presidente Oliverio da lealtà e
da sentimento vero, legato da un sentimento che poggia le proprie basi proprio
su ciò che penso dell’uomo e del politico, della sua lealtà, della sua onesta,
del suo rigore.
Ho letto le carte; non vedo
intercettazioni con mafiosi perché gli fanno schifo! Come fanno schifo a noi!
Vedo, però, in quelle carte la
voglia spropositata di dare un’opera a questa terra, dove tante opere sono
incomplete, sono ecomostri. Questo sì, questo l’ho visto e
di questo, ovviamente, gli siamo grati, però credo che oggi abbiamo fatto bene
ad affrontare quest’argomento.
Signor Presidente, la
ringrazio molto perché sfuggire a questa discussione sarebbe stato, questo sì,
un reato gravissimo. Per cui esprimo la mia totale vicinanza al Governatore
della Calabria con la certezza, ovviamente, che sulla sua posizione si chiarirà
tutto con i magistrati, perché, ripeto, signor Presidente, sarebbe impossibile
ritrovarsi con un uomo, conosciuto la 15 anni, che su certi argomenti ha avuto
un rigore spesso maniacale.
Chi vuole intervenire della
minoranza? In Conferenza dei capigruppo avevamo stabilito che il primo
intervento in Aula sarebbe stato della minoranza e che avrebbe concluso la
maggioranza.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Pasqua. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Sento il
dovere di intervenire. Come minoranza abbiamo già espresso in maniera
cristallina la nostra posizione, attraverso un comunicato stampa, ma qui è il
momento di alzare la testa e ribadire un concetto a tutti i calabresi.
La politica deve riassumere un
ruolo centrale. Non possiamo temere l’azione della Magistratura perché non
abbiamo nulla da nascondere. E se abbiamo qualcosa da nascondere questo lo
dimostreremo nelle aule giudiziarie.
È una nostra precisa
responsabilità e un nostro dovere quello di riappropriarsi di un ruolo che
abbiamo ormai smarrito.
Per quello che mi riguarda è
chiaro che il presidente Oliverio affronterà nelle aule di Tribunale il proprio
percorso processuale e fino ad allora nessuno vuole assumere posizione ma
rimane fermo il fatto che se avessimo dovuto seguire l’indicazione che dallo
stesso è provenuta ad inizio Legislatura, per i fatti che il collega Gallo ha
già ricordato, allora, pur non condividendo, dovremmo dire che il presidente
Oliverio si dovrebbe dimettere.
Non siamo qui - lo torno a
ribadire - per sollevare questioni interne tra maggioranza e opposizione o
altro. Siamo qui per sostenere una linea chiara affinché tutti i cittadini
calabresi capiscano che rivendichiamo un ruolo di assoluta centralità.
Massimo rispetto per la
magistratura, per gli organi inquirenti e, soprattutto, per gli organi
giudicanti ma in questo rivendichiamo la centralità dell’azione politica.
Grazie, Presidente.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne
ha facoltà.
Grazie, Presidente. Grazie,
colleghi, assessori della Giunta regionale. Oggi, quando in Conferenza dei
capigruppo alcuni colleghi hanno chiesto al presidente Irto di poter dibattere
su questo tema, avevo espresso qualche perplessità.
Non certo per sopprimere un
dibattito. Avevo detto: è opportuno farlo, farlo bene, farlo alla presenza del
presidente Mario Oliverio.
Devo dire, tuttavia, che
questo dibattito di oggi segna un punto di grande maturità dell’Assemblea
regionale calabrese, per il quale ringrazio tutti i colleghi, a partire da
coloro che siedono nei banchi del centro-destra, la cosiddetta minoranza.
Ne ho apprezzato l’equilibrio,
il tono, il contenuto. Così come ho apprezzato gli altri interventi. Tuttavia
oggi c’è un punto, visto che abbiamo scelto di discuterne, che non può essere
eluso.
Il Consiglio regionale della
Calabria oggi si riunisce per discutere documenti fondamentali per la vita
della Regione, in assenza del Presidente della Giunta regionale.
Quella sedia è scandalosamente
vuota. È stato impedito ad un uomo innocente, trasparente, con una storia
indiscutibilmente prestigiosa di esercitare il suo mandato. Lo hanno detto
tanti colleghi, tante persone in questi giorni! Un uomo che ha fatto della sua
storia umana, personale e poi politica e amministrativa, una storia ricca di
impegno, passione, dedizione al bene comune e al rigore morale. Coinvolto in
una operazione non si sa perché. Avete tutti letto le carte - poi tornerò su
questo aspetto -, sinceramente non si capisce di cosa il presidente Oliverio è
accusato. Quali condotte hanno reso necessaria questa richiesta da parte della
Procura.
Non si comprende. È un fatto
molto grave e non è vero che il presidente Oliverio ha intenzione di sottrarsi
all’ordinamento previsto dalla nostra Costituzione.
Domani sarà ascoltato dal GIP,
ha già depositato ricorso al Tribunale della Libertà ma, poiché non ha nulla da
temere, non ha scheletri nell’armadio, può camminare a testa alta e con la
schiena dritta di fronte a chiunque, di fronte a chiunque, ha detto con
chiarezza che considera queste accuse infamanti. E ha fatto bene!
Non è una posizione di attacco
alla Magistratura. È una posizione che ribadisce la necessità di avere fiducia
nella giustizia, perché ci sono politici che possono avere fiducia nella
giustizia, e sono tanti, così come ci sono tanti cittadini che possono averla e
ci sono tanti magistrati che fanno tante cose serie e ci sono magistrati che
sbagliano.
Non ci sono santuari; non ci
sono eroi, ha detto il presidente Oliverio.
Vedremo nel merito la condotta
del nostro Presidente. Sia giudicata subito, celermente, rapidamente e si
faccia chiarezza, lo dico qui, in Consiglio regionale. Si faccia chiarezza su
un provvedimento abnorme ed infondato e si faccia chiarezza sulle ore che lo
hanno fatto conoscere al mondo, presidente Irto.
Si faccia chiarezza, lo chiedo
io. Perché in quelle ore lì, prima che il Procuratore della Repubblica di
Catanzaro svolgesse la sua conferenza stampa, l’ordinanza era già nelle mani di
media e organi di stampa.
È il primo annuncio e tanti
annunci della notizia successiva per 4 lunghissime ore hanno confuso il
presidente Mario Oliverio dentro una vicenda incredibile, accusandolo
addirittura di avere favorito la mafia!
L’aggravante del metodo
mafioso è stata inventata contro Mario Oliverio, un fatto inesistente ma di
questo si è discusso e su questo si è formata una
opinione.
Non prendiamoci in giro! A lui
viene contestato un reato di abuso d’ufficio ma, ben prima, ben prima, della
conferenza stampa, il Presidente della Commissione nazionale antimafia, il
senatore Morra, chiedeva già le dimissioni del Presidente della Giunta
regionale della Calabria, senza sapere di cosa stesse parlando.
O forse sapeva? Sapeva? E
perché ha parlato? Non sapeva? E perché ha parlato?
Ho letto su un profilo Facebook con data
4 dicembre 2018, e io sono uno che le cose le porta fino in fondo, che un
militante di un movimento politico, diverso da quelli rappresentati in
quest’Aula, il Movimento 5 Stelle, preannunciava al Segretario politico di un
partito, che ho l’onore di rappresentare immeritatamente, che ci sarebbero
stati dei provvedimenti contro il governatore Mario Oliverio e faceva due nomi,
dicendo chi se ne stava occupando.
Ne parlo perché ne ho traccia.
Non faccio altri nomi per non violare la privacy;
li farò all’interno di un esposto che presenterò tramite un avvocato, perché su
queste cose va fatta chiarezza, tutta e fino in fondo! Tutta e fino in fondo!
Perché il presidente Morra ne
parla? Cosa ne sa prima? e, soprattutto, perché il presidente Morra e
l’onorevole Ferrara chiedono le dimissioni del presidente Oliverio, che ha la
stessa imputazione del sindaco, o della sindaca, se preferite, di Roma, del
sindaco, o della sindaca, se preferite, di Torino, che militano nel loro stesso
partito?
Questa è doppia morale. Altro
che quella del presidente Oliverio!
Perché hanno parlato esponenti
di primo piano di un movimento politico che ha costruito i suoi successi sul
giustizialismo, godendo anche degli errori del PD e del centro-sinistra!
Hanno ragione i colleghi che
lo hanno sottolineato! Hanno ragione! Dobbiamo rivedere alcuni errori commessi.
Avete ragione. Lo riconosco.
Godendo anche dei nostri
errori sul tema della giustizia e del rapporto fra la giustizia e le
istituzioni e la politica, chiedono le dimissioni dopo avere cambiato le loro
regole per non chiedere le dimissioni dei sindaci Raggi e Appendino.
Perché? Su questi temi bisogna
discutere così come stiamo facendo noi, in maniera pubblica, trasparente,
assumendosi le responsabilità delle cose che si dicono, perché non passi nella
nostra regione un concetto grave, che tutto è mafia, perché intanto non è tutto
mafia.
La ‘ndrangheta c’è; c’è la
‘ndrangheta e ci sono le sue evoluzioni. È il nemico numero uno dello sviluppo
della Calabria. Ha distrutto la Calabria.
Tuttavia se tutto è
‘ndrangheta, se tutto è mafia, poi niente è mafia.
Se si infangano le persone
come Mario Oliverio si fa un regalo alla criminalità e chi si rende responsabile
di questo regalo si assume una grande, grande, grande responsabilità.
Questo pensa il capogruppo del
PD. Altro che barzellette annunciate via Facebook! Altro che posizioni
come quella del senatore - pare non più Ministro degli Interni - Salvini che, tra una foto con un pregiudicato e un
banchetto con pregiudicati per ‘ndrangheta, annunciava ieri urbi et orbi: “Questione risolta. La
mafia sarà sconfitta fra 4 mesi…insomma il tempo che necessita”.
Povera Italia! Povere
istituzioni! Poveri noi!
Fra una foto con un
pregiudicato e un banchetto con imputati per mafia annuncia e poi fa un post nel quale dice: “Ci sono
problemini, in Calabria tornerò” …per fare strumentalizzazioni elettorali.
Discutiamo di questo, colleghi. Discutiamo dell’azione del presidente Oliverio che
ha improntato la sua vita e questa Legislatura alla legalità perché la
razionalizzazione, la messa in liquidazione di Enti, di Comitati, di Aziende,
spesso ha anticipato la sacrosanta azione della Magistratura, che ringraziamo
per il lavoro che svolge contro la ‘ndrangheta e contro i poteri criminali.
Il presidente Oliverio fino a
quattro giorni fa è venuto a Reggio Calabria in Prefettura col Procuratore
della Repubblica, con il Prefetto, con il Questore, con il comandante dei
Carabinieri, con il comandante della Guardia di Finanza, a firmare un
Protocollo che attesta la spesa delle risorse della Regione per consentire al Ce.dir. e, quindi, alla Procura di Reggio Calabria, al
Tribunale di Reggio Calabria, alla Distrettuale Antimafia di avere un front-office, risorse tecniche e
logistiche ed altro.
Impegno concreto di Mario
Oliverio contro la mafia e contro i poteri criminali! Altro che chiacchiere e show in televisione! Ecco!
Il presidente Oliverio uscirà
presto da questa vicenda; ne uscirà perché le carte parlano chiaro e ne uscirà
perché è un uomo adamantino, onesto, perbene, ma non rinuncerà, e noi con lui,
a difendere la giustizia e a difendere la dignità e i diritti delle persone.
Su questo torneremo perché
siamo convinti che la Calabria debba uscire da un pregiudizio e siamo convinti
che l’azione del presidente Oliverio, di forte discontinuità, debba essere
tollerata e prevista anche in Calabria, dove quelli come Oliverio - gliel’ho
detto tante volte! - spesso finiscono o arrestati o ammazzati.
E potremmo parlare - concludo,
Presidente! - della rotazione dei dirigenti, degli interventi
sull’anticorruzione, di quello che è già in programma!
Per adesso taccio. Ringrazio
l’Aula e il suo Presidente per la maturità dimostrata ma su questi temi diremo
la nostra, in maniera trasparente e pubblica, e faremo la nostra battaglia.
Rispetto a quanto deciso dai
capigruppo, dopo i punti 1, 2, 3 e 4 all’ordine del giorno c’è la proposta
d’inserimento da parte di tutti i capigruppo, allargata ai componenti
dell’Ufficio di Presidenza, di 3 proposte di legge, numero 397/10^, 373/10^ e
395/10^. Si tratta, rispettivamente, del cosiddetto Piano casa e della
manutenzione della legge anti ‘ndrangheta, con relatore il consigliere Arturo
Bova; la proposta di legge numero 395/10^, riferita alla legge regionale numero
28 del 2008 che, per capirci, è una delibera della Giunta regionale. Pongo in
votazione l’inserimento di queste proposte all’ordine del giorno. Sono
inserite.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
C’è la richiesta d’inserimento
di un ordine del giorno, firmato da tutta quanta la maggioranza, per
sollecitare il Governo alla firma del Global
Compact.
C’è anche una mozione, a firma
del consigliere Nicolò. Li inseriamo, però, tutti e due in coda all’ordine del
giorno.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.
Chiedo l’inserimento
all’ordine dei lavori della mozione sullo stato di calamità a favore delle
imprese agricole danneggiate dagli eventi atmosferici sulla Locride.
Consigliere Nicolò, lo ha già
depositato in Presidenza. Prego il consigliere Giudiceandrea
di depositarlo pure alla Presidenza. Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Credo che proprio in queste
ore sia necessario che arrivi a Roma la voce unanime del Consiglio regionale al
presidente Conte, al Presidente della Camera dei deputati e a quello del Senato
della Repubblica e che si risolva definitivamente la questione degli Lsu-Lpu.
La invito, se il Consiglio
regionale è d’accordo, ad inviare un telegramma urgente ai Presidenti sopra
richiamati.
Lo farò. Grazie, consigliere Guccione.
Prego.
Chiedo l’autorizzazione
all’Aula, di poter scrivere immediatamente al Presidente del Consiglio dei
Ministri sulla vicenda Lsu-Lpu. Quest’Assemblea
regionale non si vuole girare dall’altra parte e non vuole non affrontare una
questione importante per la vita di tantissimi nostri corregionali.
Proposta
di provvedimento amministrativo numero 247/10^ di iniziativa dell'Ufficio di
Presidenza, recante: “Bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli
esercizi 2019-2021”
Iniziamo col primo punto
all’ordine del giorno. Proposta di provvedimento amministrativo numero 247/10^
di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, recante: “Bilancio di previsione del
Consiglio regionale per gli esercizi 2019-2021”.
Chiedo al consigliere Neri di
illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, Presidente. Il
bilancio di previsione del Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi
2019/20/21 è stato redatto sulla base delle disposizioni e dei modelli previsti
dal Decreto legislativo numero 118 del 23 giugno 2011, così come modificato e
integrato dal Decreto legislativo numero 126 del 10 agosto 2014.
Con l’esercizio precedente il
bilancio di previsione del Consiglio regionale ha durata triennale e ha natura autorizzatoria per l’intero triennio, poiché gli
stanziamenti di spesa rappresentano limiti all’assunzione di impegni e sarà,
pertanto, possibile impegnare iniziative previste su annualità successive
all’esercito 2019, purché sussista la copertura finanziaria nella specie.
Il bilancio di previsione
dell’esercizio 2019 è redatto in termini sia di competenza sia di cassa.
Le articolazioni del bilancio
di previsione, sia per la parte entrate sia per quella delle spese, sono
definite per legge e, pertanto, non sono modificabili.
Le entrate del bilancio di
previsione sono suddivise per titoli, in base alla fonte di provenienza, e per
tipologia, in base alla natura dell’entrata.
Le spese del bilancio di
previsione sono articolate in Missioni e Programmi, sulla base rispettivamente
delle funzioni esercitate e degli aggregati omogenei di attività.
Le spese sono poi classificate
per Titoli, sulla base della natura della spesa.
L’unità di voto in Consiglio
regionale è costituita per l’entrata della tipologia e per la spesa del
Programma.
Rientrano nelle entrate per
trasferimenti correnti le somme che la Giunta regionale trasferisce per il
funzionamento del Consiglio regionale, che ammontano ad euro 58 milioni di
euro, per ognuno degli esercizi compresi nel bilancio in corso di approvazione,
come previsto per l’esercizio 2018; le somme trasferite dall’Agcom per il
finanziamento delle funzioni delegate al Co.re.com. Calabria e gli stanziamenti
per le spese sono stati quantificati sulla base dell’effettiva necessità
dell’Assemblea legislativa. In particolare, gli stanziamenti previsti per le
indennità dei consiglieri e per i vitalizi degli ex consiglieri corrispondono agli importi previsti dalla
legislazione vigente.
Le spese per il personale e
per il funzionamento dei gruppi consiliari sono stati quantificati sulla base
della legge regionale numero 13 del 15 marzo 2002.
Le spese per personale addetto
alle strutture amministrative, nonché i connessi oneri a carico del datore di
lavoro, sono state stanziate sulla base dell’unità di personale effettivamente
in servizio e della previsione massima di spesa consentita dai vincoli assunzionali.
Le altre spese di
funzionamento del Consiglio regionale sono quantificate sulla base delle
obbligazioni giuridiche, contratte o da contrarre, per garantire il regolare
mantenimento delle attività consiliari.
Le spese per funzioni delegate
trovano copertura finanziaria nei contributi in entrata da parte dell’Agcom.
Infine, la previsione di spesa, nel rispetto e nei limiti previsti
dall’articolo 6 del Decreto legislativo numero 78 del 31 maggio 2010, in
materia di spese per studi e incarichi di consulenza, relazioni pubbliche,
convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza, missioni, attività di
formazione, acquisto, manutenzione e noleggio autovetture.
Sul presente provvedimento il
Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole con proprio
verbale numero 236 del 14 dicembre 2018. Grazie.
Prima di votare il provvedimento,
prendiamo atto della relazione della Commissione speciale di vigilanza, resa ai
sensi dell’articolo 13, comma 5, del Regolamento interno di amministrazione e
contabilità del Consiglio regionale e del parere favorevole del Collegio dei
revisori dei conti.
Pongo in votazione la proposta di
provvedimento amministrativo.
(Il Consiglio approva)
Proposta di
legge numero 391/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante:
“Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale
(Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2019)”
Il
secondo punto all’ordine del giorno è la proposta di legge numero 391/10^ di
iniziativa della Giunta regionale, recante: “Provvedimento generale recante
norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza
regionale per l’anno 2019)”.
Ha
facoltà di illustrare la proposta di legge il relatore Aieta. Prego.
Signor Presidente, la
proposta di legge oggi in discussione è stata approvata a maggioranza dalla seconda
Commissione nella seduta del 13 dicembre scorso.
Com’è
a tutti
noto, con il Collegato possono essere disposte modifiche ed integrazioni
a disposizioni
legislative regionali aventi riflessi sul bilancio.
Questo disegno di
legge si compone di
20 articoli. Più nello specifico, gli articoli 1 e 2
dettano disposizioni in materia di Enti strumentali della Regione.
L’articolo 1 estende anche ad essi e alle Agenzie ed
Aziende regionali, in caso di superamento dei termini previsti
per l’approvazione
di bilanci e rendiconti, il divieto di procedere a nuove assunzioni.
L’articolo 2, invece, introduce delle regole nelle modalità di
liquidazione dei contributi ordinari a favore di detti enti.
L’articolo 3 apporta modifiche alla legge regionale
numero 8 del 1995, in materia di edilizia residenziale pubblica.
L’articolo 4 apporta modifiche alla legge
regionale numero 14 del 14 aprile 1983 sulla formazione dell’anagrafe,
dell’utenza e censimento degli alloggi di proprietà pubblica.
L’articolo 5 modifica la legge regionale
numero
57 del 22 dicembre 2017, sostituendo, rispettivamente,
le
parole “30 settembre 2018” con le parole “30 giugno 2019” e
le parole “30 settembre
2018” con le parole “30 aprile 2019”.
L’articolo 6 modifica, invece, la
legge regionale numero
32 del 25 novembre 1996, riguardante la disciplina per l’assegnazione e la
determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale
pubblica.
L’articolo 7 interviene sulla legge
regionale numero 9 del 17 maggio 1996, in particolare le modifiche riguardano gli articoli
17 e 22: la modifica
all’articolo 17 è finalizzata a garantire la continuità delle attività svolte
dalle Commissioni d’esame in materia per l’abilitazione venatoria; per
quanto riguarda le modifiche relative all’articolo 22, riguardano, in
particolare, la sostituzione della lettera e), che disciplina l’erogazione del
contributo alle associazioni venatorie.
L’articolo 8, invece, introduce delle
modifiche alla legge regionale numero 11 del 2003, adeguando il
riferimento
alla struttura regionale, deputata al controllo sugli atti dei Consorzi e aumentando
il termine a disposizione della suddetta struttura di controllo per
l’esame delle pratiche.
L’articolo 9 modifica la legge regionale numero 18 del 2013 in
materia di rifiuti, prorogando il termine del 31 dicembre 2018, previsto
dall’articolo 2 bis, che consente di
integrare le autorizzazioni degli impianti privati di trattamento e
smaltimento dei
rifiuti
al 30 giugno 2020.
L’articolo 10 è, invece, finalizzato ad adeguare la materia dei
controlli in tema di contenimento della spesa all’attuale struttura regionale, passando dal dipartimento
bilancio ad un apposito Settore istituito presso il
dipartimento Organizzazione e Risorse Umane.
L’articolo 11
introduce una modifica all’articolo 38 della legge regionale numero
47 del 2011,
relativa alla programmazione di opere pubbliche
finanziate con fondi regionali. Attraverso detta modifica si cerca di
evitare la restituzione da parte degli Enti locali, beneficiari dei
finanziamenti, di somme erogate dalla Regione alla sola presentazione del Piano
di ammortamento del mutuo, senza l’effettivo inizio dei lavori.
L’articolo 12 interviene sulla legge regionale numero 44 del
2016 e riguarda interventi non iniziati o non completati, risalenti ad almeno
10 anni, oggetto di contributo regionale pluriennale.
Con l’articolo 14 si va, invece, ad incidere sul settore delle
politiche per la casa.
Attraverso questa
norma si intende consentire il completamento degli interventi
finanziati con il Programma operativo del settore delle politiche della casa.
L’articolo 15 contiene alcune disposizioni relative alle
Società in house
della Regione Calabria.
L’articolo 16 modifica la legge regionale numero 13 del 5
aprile del 1983, prevedendo che si possa procedere all’approvazione delle leggi
di modifica delle circoscrizioni territoriali senza effettuare il referendum consultivo, qualora le aree
interessate dalle modifiche siano prive di popolazione residente ed i
Comuni coinvolti diano il proprio consenso.
L’articolo 17 fornisce uno strumento per dare
certezza a rapporti pendenti e non definiti, derivanti dall’assegnazione di
alloggi regionali, costruiti a seguito di eventi
calamitosi.
L’articolo 18 incide sulla
legge
regionale numero 20 del 2007, riguardante il sostegno dei
Centri di
antiviolenza e delle Case di accoglienza per donne in difficoltà, con l’intento di
ridurre il numero di abitanti, relativo al bacino di utenza
previsto per la concessione dei contributi diretti al finanziamento
dei progetti antiviolenza.
Il
provvedimento
si conclude con gli articoli 19 e 20,
relativi rispettivamente
alla clausola d’invarianza del provvedimento ed alla sua entrata in vigore.
Il Consiglio delle Autonomie locali,
nella
seduta del 12 dicembre 2018, con deliberazione numero 4 ha espresso
parere
favorevole alla proposta di legge.
La
Commissione
di vigilanza, riunitasi il l3
dicembre 2018, ha espresso anch’essa parere favorevole
al provvedimento, con l’invito rivolto all’Amministrazione regionale a procedere
a quanto specificato nel corpo dei relativi verbali.
Ai lavori della
Commissione ha partecipato il Direttore generale del Dipartimento
bilancio, il dottor De Cello, e la dirigente del Settore bilancio, la dottoressa Buonaiuto, i quali hanno apportato un proficuo
contributo alla discussione ed alla comprensione dei provvedimenti di bilancio.
Alla
stessa Commissione ha partecipato l’assessore al bilancio, la dottoressa Fragomeni, esperendo le sue relazioni.
Ciò premesso, signor
Presidente, sottopongo all’Aula l’esame della proposta di legge in oggetto.
Grazie, consigliere
Aieta. Per la Giunta regionale interviene l’assessore Fragomeni.
Prego.
Presidenza
del vicepresidente Giuseppe Gentile.
Grazie. Sul Collegato faccio ovviamente un intervento sia
per quanto riguarda la legge di stabilità, la manovra, il bilancio, sia per
quanto riguarda il Collegato alla manovra di finanza regionale, anche perché il
consigliere Aieta ha già esposto tecnicamente il suo contenuto.
Innanzitutto vorrei ringraziare il dipartimento, la
Giunta regionale e quindi la seconda Commissione e il Consiglio regionale perché
in poco più di 20 giorni, oltre ad aver portato a casa la parifica piena del
rendiconto 2017, si è riusciti ad approvare in Aula il bilancio consolidato,
l’assestamento di bilancio, il DEFR, ed oggi, si spera, il bilancio 2019-2021.
L’inizio di questa
Legislatura è coinciso quasi perfettamente con l’entrata in vigore (a partire
dal 1° gennaio 2015) del processo di riforma della contabilità degli enti
territoriali, avviata con il decreto
legislativo numero 118 del 2011 sull’armonizzazione contabile, che ha
profondamente modificato il sistema previgente, interessando tutte le amministrazioni pubbliche italiane e
creando un
sistema contabile omogeneo, al fine di realizzare un efficace coordinamento
della finanza pubblica e per rispondere con maggiore efficienza alle verifiche
disposte in ambito europeo, per la realizzazione di obiettivi di revisione
della spesa pubblica e per la determinazione di fabbisogni e costi standard.
Si tratta di un
processo di cambiamento che, nonostante il tempo trascorso dall’entrata in
vigore della riforma, è tutt’ora in atto, dato che investe l’attività
dell’intero apparato regionale, rispetto al quale, gli uffici del bilancio
hanno certamente un compito fondamentale di coordinamento e vigilanza, ma non
sono i soli attori coinvolti.
Si tratta, quindi, di
attuare e far recepire un cambiamento radicale che
richiede: una
diversa modalità di formazione dei bilanci rispetto al passato; una
programmazione attenta e rigorosa della spesa; una diversa modalità di gestione
delle risorse; il rispetto della tempistica degli adempimenti da parte dei
dipartimenti; il superamento delle resistenze
di tipo culturale, basato sull’atavica convinzione che le regole
contabili debbano restare confinate in un ambito ristretto e specialistico,
legato sostanzialmente al momento dell’impegno e della liquidazione della
spesa.
Su questi aspetti è
stato fatto molto (altrimenti non si sarebbe avuta la parifica del rendiconto
2017), ma il percorso è ancora lungo e richiede ancora del tempo prima che l’Amministrazione
recepisca in toto la portata della
riforma.
Assieme all’adozione
dei nuovi principi contabili, la normativa sul pareggio di bilancio, introdotta
a partire dal 2016, ha completamente modificato le modalità di redazione del
documento contabile, centrata necessariamente sul mantenimento degli equilibri fra le entrate e la spesa.
In tale ambito
diventa prioritario intervenire, sul lato delle entrate, con una decisa azione
di:
- recupero dell’evasione (soprattutto riguardo
al bollo auto);
- recupero dei crediti
relativi al mancato riversamento da parte dei Comuni delle tariffe pagate dai cittadini
per la fornitura del servizio idropotabile ante
2005 e per lo smaltimento dei rifiuti solidi ed urbani per il periodo
2015-2018.
Si tratta di
questioni che se non vengono affrontate e normalizzate, porteranno
inevitabilmente ad una drastica riduzione della disponibilità di cassa, che
potrebbe pregiudicare, in maniera irreversibile, il futuro di questa Regione.
Basti pensare che la
Regione deve incassare, ante 2005, circa 265 milioni di euro, mentre sul
versante dei rifiuti il credito verso i Comuni ammonta già a 324 milioni di euro. Credo che siano dati che si
commentano da soli.
Dal lato della spesa,
occorre razionalizzare le attività degli enti strumentali, delle fondazioni e
delle partecipate, che impegnano risorse regionali importanti.
Il percorso di
normalizzazione, che ha visto l’approvazione degli oltre 60 rendiconti arretrati,
necessari per l’approvazione del bilancio consolidato, ha
assorbito molte energie umane e logistiche ma ora necessita di un’attenta e
costante attività di vigilanza da parte dei dipartimenti regionali, al fine di
evitare quanto successo in passato ed ottenere i risparmi di spesa previsti
dalla normativa vigente, vista la carenza di risorse autonome regionali.
Ai fini degli
equilibri, riveste un’importanza decisiva anche il controllo teso ad evitare la
proliferazione dei debiti fuori bilancio per ridurre in via
progressiva i pignoramenti presso la tesoreria
regionale, che hanno sottratto circa 200 milioni di euro negli ultimi 6 anni,
pignoramenti effettuati spesso da terzi, in procedimenti in cui la Regione
molto spesso è impossibilitata a difendersi.
Il contesto
prettamente regionale entro il quale si è
incardinata la manovra di bilancio è stato
per così dire arricchito anche da alcune disposizioni contenute nella Legge di stabilità statale
che incidono in maniera
rilevante sul bilancio delle Regioni.
Tra queste ce ne sono
due, in particolare, che riguardano molto da vicino la Regione Calabria e
precisamente contenute negli articoli 61 e 75.
La previsione dell’articolo 61
della legge di stabilità in via di approvazione, che è recepita dall’articolo 3 del disegno di
legge di stabilità regionale, ha recepito l’accordo concluso in
sede di Conferenza Stato – Regioni, con Intesa numero 188 del 15 ottobre 2018,
in materia di concorso regionale alla finanza pubblica, in rilancio degli
investimenti, di cui dirò meglio in seguito.
La previsione del
secondo articolo, l’articolo 75,
riguarda
essenzialmente la riduzione dei
costi della politica nelle Regioni, con
particolare riferimento alla questione dei vitalizi dei consiglieri regionali. In pratica, se la
norma dovesse essere confermata, in via definitiva, così come disposta
dall’articolo 75, la Regione avrebbe al massimo 6 mesi di tempo per adeguarsi
al dettato normativo. Dopodiché si perderebbero risorse per oltre 500 milioni
di euro.
Su questo aspetto,
dunque, faccio appello alla massima sensibilità e al senso di responsabilità
del Consiglio regionale, perché le conseguenze della mancata o tardiva
applicazione di questa disposizione si tradurrebbero nel blocco temporaneo dei
trasferimenti statali, in particolare del fondo perequativo di 446 milioni di
euro, che serve a finanziare gran parte delle spese correnti regionali, con un
impatto immediato sulle disponibilità di cassa della Regione.
Entrando nel
merito della manovra e dei numeri, il bilancio di competenza effettivo
della
Regione per l’anno 2019, al netto delle contabilità speciali, ammonta
complessivamente a 6,2
miliardi di euro.
Si tratta, però (come
si è potuto vedere anche dalle tabelle riassuntive del bilancio), in gran
parte, di risorse a destinazione vincolata, mentre
le entrate, libere da vincoli, da destinare a finalità autonomamente definite
dalla Regione, ammontano, invece, a circa 782 milioni di euro circa, pari, come
già ricordato in precedenza, al 12,59 per cento delle risorse attualmente
iscritte in bilancio.
Rientrano nelle
risorse vincolate le risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario
regionale, che sono il 59,7 per cento, l’annualità 2019 del POR Calabria e del
PAC 2014-2020, le risorse del FSC (Fondo di Sviluppo e Coesione) 2014-2020,
nonché ulteriori fondi di natura vincolata, assegnati a vario titolo dallo
Stato ad altri soggetti. Le entrate per i mutui sono relative al
cofinanziamento del POR 2014-2020.
A parte la sanità,
che riveste un peso notevole all’interno del bilancio, c’è da sottolineare che
le entrate vincolate, finanziate con il POR, il PAC e il Fondo Sviluppo e
Coesione, sono comunque considerevoli ed esse rappresentano un’opportunità di
sviluppo che deve essere colta, in quanto esse finanziano sostanzialmente spese
per investimento che, se utilizzate velocemente e correttamente, possono finalmente
incidere sullo sviluppo reale della Regione. Spesso l’attenzione verso queste risorse viene
sottovalutata ma sono proprio queste risorse destinate agli investimenti, se
finalmente sbloccate, come ha cercato di fare la Giunta Oliverio, possono fare
la differenza, in termini di creazione di sviluppo ed occupazione, e far
crescere il PIL della Regione di ben oltre il 2 per cento, certificato da Svimez.
Le altre voci dello
stato di previsione dell’entrata, con vincolo di destinazione di
una certa rilevanza, risultano essere al momento i 130 milioni di euro per
progetti per la difesa del suolo e tutela ambientale, realizzati dai lavoratori
idraulico-forestali; i 208 milioni di euro del Fondo nazionale per il trasporto
pubblico locale; il Fondo nazionale per le politiche sociali, per un importo al
momento fissato in 11 milioni e mezzo di euro; i 21 milioni e mezzo di euro per
la stabilizzazione degli LSU-LPU (ne mancano circa 30 per ricostituire i Fondi
che lo Stato aveva assicurato negli ultimi 4 anni); i circa 16 milioni di euro
dei Fondi per la non autosufficienza e i 19 milioni di euro per i Centri per
l’impiego.
A queste risorse si
aggiungeranno le risorse di cui all’accordo concluso in sede di
Conferenza Stato-Regioni, con l’intesa del 15 ottobre 2018, in materia di
rilancio degli investimenti, che è stato sancito all’articolo 61 della Legge di
stabilità statale e all’articolo 3 del disegno di legge di stabilità regionale,
oggi in discussione.
L’accordo fra il
Governo e le Regioni a statuto ordinario è intervenuto su una situazione a
legislazione vigente che prevedeva un taglio di circa 4 miliardi e mezzo in
capo alle Regioni, di cui 189 circa a carico della Regione Calabria. Taglio che avrebbe
riguardato il settore delle politiche sociali, della non autosufficienza, dei
disabili, il settore dei trasporti, dell’edilizia scolastica, del Fondo
nazionale per il sostegno all’accesso ai canoni in locazione.
D’altro canto le
Regioni, forti di alcune sentenze della Corte Costituzionale sull’utilizzo
dell’avanzo di bilancio, avrebbero potuto rompere le regole del pareggio,
andando ad incidere negativamente sui saldi dei conti complessivi allargati
della pubblica amministrazione. Allora, l’accordo è stato proprio quello di evitare da un lato i tagli alle Regioni e dall’altro
costringere le stesse a destinare l’equivalente delle risorse ad investimenti
aggiuntivi, utilizzando appunto una quota dell’avanzo vincolato o, in mancanza,
risorse proprie o, se possibile, con ricorso al debito.
Gli investimenti dovranno essere nuovi rispetto a quelli già previsti
nel bilancio ed essere finalizzati ad opere pubbliche nei settori di cui dicevo prima.
L’accordo prevede una
tempistica stringente nella realizzazione degli investimenti, che dovranno
essere effettuati con un cronoprogramma ben stabilito e scandito per i prossimi
5 anni.
Impresa sicuramente
non facile, vista la tempistica e viste le modalità con cui viene effettuato il
monitoraggio e le sanzioni in caso di mancato rispetto delle regole.
L’obiettivo per la
Regione Calabria, pertanto, nel prossimo quinquennio, inclusi i due accordi già
partiti nel 2017 e nel 2018, è quello di effettuare investimenti per complessivi 256 milioni di euro in
5 anni,
da realizzare secondo uno stringente cronoprogramma, da rispettare sia in termini
di impegni giuridicamente vincolanti che di pagamenti da effettuare entro
scadenze già prestabilite.
Gli ambiti di
intervento di questi 256 milioni di euro riguardano per 22 milioni e mezzo il
settore dell’edilizia residenziale, per 22 milioni e mezzo il settore delle
opere pubbliche, per 22 e mezzo milioni interventi sui borghi, per 189 milioni
di euro circa interventi di messa in sicurezza sugli
edifici scolastici (ma di questo dirò a
breve).
Per quanto concerne
le entrate
della sanità
nel bilancio corrente è stata inserita la previsione riferita al 2018
assestato, determinata in 3 miliardi e mezzo di euro, importo che include i 15
milioni di euro destinati al finanziamento del Fondo dotazione dell’ARPACAL e
la mobilità passiva, compresa quella internazionale, stimata in circa 354
milioni di euro.
Questo dato conferma
come il sistema sanitario regionale continui a presentare criticità gravi, sia
dal punto di vista della capacità di offrire un sevizio di qualità e sicurezza
ai cittadini sia dal punto di vista del rigore della spesa delle risorse.
Gli otto anni di
commissariamento del settore non solo non hanno invertito il trend negativo ma hanno ulteriormente
aggravato i conti pubblici, senza riuscire a ridurre il debito pregresso,
realizzando un ulteriore deficit di
oltre 70 milioni di euro, tra l’altro, a fronte dello scadimento del livello
essenziale di assistenza e dell’indiscriminato taglio dei servizi territoriali
ed ospedalieri.
Ebbene, bisogna
prendere atto che, ancora una volta, si è di fronte ad un fallimento sancito e
confermato da tutti i verbali ministeriali analizzati in questi anni, dai dati
evidenziati nella relazione di parificazione, dai risultati indiscutibili che
sono sotto gli occhi di tutti i cittadini calabresi e che sanciscono,
evidentemente, il fallimento della gestione commissariale.
Anni di
commissariamento non solo non sono serviti a risolvere alcuni annosi problemi
della nostra sanità, quali inefficienze, sprechi, localismi, ma addirittura li
hanno, paradossalmente, aggravati.
L’obiettivo del
risanamento finanziario non è stato raggiunto, anzi la situazione rilevata per
l’anno 2018 è destinata a peggiorare ulteriormente nel 2019, per come è emerso
dalle risultanze dell’ultimo Tavolo di verifica del 15 novembre scorso, in base
alle quali si prevedono, a seguito dello sforamento dei conti sanitari, per un
ammontare di circa 70 milioni di euro, le azioni sanzionatorie del blocco del turn over nelle Aziende sanitarie ed
ospedaliere e l’aumento al massimo dell’addizionale Irpef per i cittadini
calabresi.
In tale direzione è
apparso doveroso ricorrere alla Corte Costituzionale contro la decisione del
Governo nazionale di continuare su questa fallimentare e scellerata strada
della gestione commissariale perché è sotto gli occhi di tutti che per
invertire la tendenza di uno dei principali, se non del più importante settore, qual è quello della
sanità, è necessario avere una gestione diretta regionale e questo l’abbiamo
potuto vedere nell’inversione di tendenza negli altri settori con dati
oggettivi, dati Svimez e della Banca d’Italia.
Passiamo
ora sul versante della spesa. Ovviamente in vigenza del pareggio di bilancio, la
spesa ricalca sostanzialmente le caratteristiche dell’entrata. Anche dal lato
della spesa, infatti, sui 6,2 miliardi di euro, il 58,4 per cento è
rappresentato da spese per la sanità; le risorse per investimenti (POR e FAS)
rappresentano il 21,4 per cento circa del bilancio puro di competenza; il 7,9
riguarda altri fondi a destinazione vincolata. Ne deriva che la spesa finanziata con risorse
autonome rappresenta solo il 12,3 per cento della spesa complessiva in termini
di competenza totale.
Come già specificato
in precedenza, la spesa finanziata con risorse autonome è fissata in 782
milioni di euro per il 2019. È questo l’importo sul quale la Giunta regionale
prima ed il Consiglio Regionale poi possono operare delle scelte di carattere
discrezionale, fermo restando che in ogni caso gran parte di tale importo è
destinato a spese di carattere obbligatorio (quale personale, mutui, contratti,
accantonamenti) o utilizzato per far fronte alle emergenze sociali ed
occupazionali della Regione e, quindi, difficilmente rimodulabile.
La difficile
manovrabilità delle risorse regionali è dimostrata nella Tabella riportata
nella relazione tecnica a pagina 12, dalla quale si può facilmente evincere
come le spese di funzionamento e per il personale del Consiglio e della Giunta
regionale, che rappresentano il 25,4 per cento, coprono un quarto della
disponibilità totale.
La spesa per i mutui
assunti dalla Regione o comunque a carico della stessa e a titolo di contributo
per i mutui assunti dagli Enti locali, rappresenta il 19,6 per cento delle
spese autonome. Personale, contratti e mutui rappresentano in termini aggregati
il 45 per cento circa del totale.
Questo dato, riferito
a spese di carattere obbligatorio, dimostrerebbe che teoricamente il bilancio
della Regione potrebbe anche essere considerato con margini di manovra
abbastanza ampi, se non fosse che un ulteriore 23 per cento circa è destinato a
spese per gli Enti subregionali e precariato storico,
con in testa gli Lsu per il 5,6 per cento, e quindi sostanzialmente per spese
di personale.
Per la parte
rimanente una percentuale importante è destinata alla sanità, il 3,7 per cento in
gran parte rette socio-sanitarie e indennizzi ai soggetti emotrasfusi con
sangue infetto, alla quota regionale per le politiche sociali e ad altre leggi
sensibili, quali il cofinanziamento regionale per i trasporti, il diritto allo
studio e la protezione civile.
Quindi, analizzando i
dati delle tabelle riassuntive emerge un peso notevole degli accantonamenti che
sono necessari per preservare gli equilibri di bilancio.
Fondi crediti di
dubbia esigibilità presentano un valore pari a circa 61 milioni di euro, se
riferito solo all’anno 2019.
Se a questo si
aggiungono gli accantonamenti di competenza 2019 per il fondo contenzioso, per
i pignoramenti, per le perdite delle società e per eventuali debiti fuori
bilancio, si evince facilmente la difficile rimodulabilità
fra le diverse voci di bilancio.
Pur in questo quadro
di risorse limitate occorre, però, sottolineare come si è riusciti a
confermare, se non in qualche caso ad aumentare, il quadro finanziario dello
scorso anno, confermando i finanziamenti delle leggi regionali di spesa e
continuando in una progressiva opera di risparmio e di razionalizzazione delle
spese di funzionamento della Giunta regionale.
In estrema sintesi,
la proposta di utilizzazione dei 782 milioni di euro di risorse autonome
contiene: il finanziamento delle spese obbligatorie per il personale
della Giunta regionale; le spese di funzionamento di carattere obbligatorio,
relative all’acquisizione di beni e servizi; le spese per il funzionamento del
Consiglio regionale; la previsione della copertura finanziaria delle rate di ammortamento inerenti ai mutui contratti; la spesa per far fronte ai contributi
agli enti locali per mutui contratti per la realizzazione di opere pubbliche; la spesa per
sostenere le funzioni tornate in capo alla Regione ma rimaste ancora alle
Province; il finanziamento di spese per la sanità a carico del bilancio
regionale; il trasferimento di 123 milioni di euro agli Enti subregionali; gli stanziamenti per il precariato per un
importo complessivo pari a 55,4 milioni di euro; la spesa di 28,5 milioni di euro per la copertura
della quota regionale delle rette inerenti le prestazioni socio-sanitarie; il
finanziamento per il diritto allo studio; il finanziamento di 33 milioni di euro, quale quota regionale destinata
al trasporto pubblico locale, oltre la quota del Fondo nazionale trasporti; il
finanziamento di 19,5 milioni di euro circa e altre leggi regionali di
natura settoriale, quale turismo, cultura, agricoltura, urbanistica, ambiente;
gli accantonamenti di risorse per far fronte ai pignoramenti, a titolo di fondo
rischi per la copertura delle perdite di Società partecipate e per eventuali
debiti fuori bilancio; gli oneri non ripartibili per un totale di ulteriori 23 milioni di euro circa.
Mi preme sottolineare
come non era affatto scontata la sostanziale riconferma degli stanziamenti del
2018, soprattutto per quanto riguarda le fasce di precariato, i trasferimenti
agli enti strumentali di fondi per il diritto allo studio.
Quando parlo di
sostanziale riconferma degli stanziamenti del 2018 significa che per quei
settori non ci sono stati né tagli né riduzioni e tutto ciò, in una contingenza
di risorse limitate, non era né semplice né scontato da garantire.
Non è affatto
semplice garantire la copertura di queste spese o per il personale di tutti
questi enti, soprattutto in presenza delle nuove regole di bilancio, così come
sopra ricordato.
Il bilancio 2019 non è però solo la riproduzione pedissequa degli stanziamenti dello scorso anno; ci sono diverse
novità che adesso andrò ad illustrare.
I principali
interventi alla manovra finanziaria 2019/2021 con risorse autonome sono volute
dal Governo regionale, pur in un quadro di difficoltà e di vincoli, come sopra
ricordato. Nel settore degli investimenti, all’interno di quel ventaglio di
opzioni, nel citato accordo del 15 ottobre, la Giunta regionale ha deciso di
effettuare nuovi investimenti, per circa 188 milioni di euro (in 5 anni)
sull’edilizia scolastica. Si tratta di un
settore importantissimo e del quale è perfino superfluo sottolineare
l’importanza, non solo per l’aspetto legato strettamente alla didattica, ma
anche e soprattutto sotto l’aspetto della sicurezza.
Oltre
ai nuovi investimenti la Giunta regionale ha deciso di affrontare la critica
situazione finanziaria delle società partecipate, stanziando (lo troverete
nell’articolo 2 della legge di stabilità): 2,5 milioni di euro per Fincalabra, attraverso cui si vuole garantire, per il
tramite della legge finanziaria regionale, il soddisfacimento di specifici
fabbisogni di supporto tecnico alle funzioni amministrative dei Dipartimenti
regionali; 9 milioni di euro in 3 anni per il Corap,
(3 milioni annui), con l’obiettivo di risollevare le finanze di tale Ente per
far giocare allo stesso un ruolo importante nello sviluppo dell’economia
regionale; 750 mila euro per accelerare la liquidazione di FIELD, i cui
creditori stanno adesso aggredendo Azienda Calabria Lavoro. Attraverso tale
stanziamento, richiesto dal Commissario liquidatore, si va ad effettuare una
transazione con i creditori medesimi al 40 per cento della massa debitoria.
Andando
avanti, senza aver operato tagli rispetto agli stanziamenti del 2018, siamo
riusciti anche ad inserire delle importanti novità, che permetteranno
alla nostra Regione di occuparsi di alcune criticità che, soprattutto in
quest’anno, quasi interamente trascorso, si sono manifestate in maniera più
devastante.
In
primo luogo mi riferisco al finanziamento della legge numero 18 del 2009, la
legge cioè per l’accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati, per la cui realizzazione la Regione ha stanziato 1
milione di euro.
Si tratta di una
scelta che, in questo particolare momento storico-politico, ritengo
sia coraggiosa e si tratta
anche di una scelta coerente, non solo con la storia e la sensibilità, che la
Calabria ha sempre dimostrato nei confronti dei soggetti più deboli, ma anche
in coerenza con i principi fondatori della nostra Costituzione.
Un altro settore sul quale abbiamo ritenuto
utile investire come Giunta regionale è poi quello dei trasporti. A partire dal 2020
e 2021 si è passati, come cofinanziamento a carico del bilancio regionale, al
contributo statale di 208 milioni di euro, dai 33,2 milioni di euro del 2019, a
circa 45 milioni di euro nel 2020, a 48 milioni di euro nel 2021, per consentire
all’Agenzia preposta di effettuare finalmente le gare per la gestione dei
servizi del Trasporto pubblico locale.
Si tratta di un
notevole impegno in uno dei settori chiave per lo sviluppo di una regione,
soprattutto in Regioni come la Calabria, che risulta essere molto
sottodimensionato rispetto alle esigenze della popolazione.
La manovra prevede anche un aumento delle spese per le
politiche sociali, che passa da 22,5 milioni di euro del 2018 a 25,4 milioni
del 2019.
Tra
queste va menzionato il Fondo regionale per la non autosufficienza (cioè di circa 2,1
milioni
di euro in più nel 2019). Si tratta di un investimento finalizzato a rendere
operativo anche il cofinanziamento statale e che consente di fornire un aiuto
ed un sostegno vitale a persone con gravissime disabilità e anziani non
autosufficienti, che necessitano di assistenza domiciliare continua.
La manovra ha previsto,
infine, l’istituzione di un Fondo regionale per la realizzazione di
interventi urgenti, destinati al sostegno di famiglie ed imprese colpite dal
maltempo,
cioè per coloro che hanno subito danni causati da eventi calamitosi.
Le
misure sono così suddivise:
- 1 milione di euro
per l’emergenza vera e propria in favore di famiglie ed imprese colpite dalle
avversità atmosferiche a partire dal 1° gennaio 2018;
- 3 milioni di euro,
implementabili a 5 milioni, per istituire un Fondo di ingegneria finanziaria,
attraverso Fincalabra, per concessioni di prestiti
alle imprese ubicate in aree del territorio regionale, per le quali è stato dichiarato
lo stato di calamità naturale e sono stati quindi previsti particolari tipi di
prestiti e microcredito.
In sede di
Commissione, inoltre, sono stati inseriti, a seguito di alcuni emendamenti,
altri due interventi che ritengo importanti: un intervento di 500 mila euro da
destinare ai Comuni per la costruzione di parchi giochi inclusivi o
l’adattamento di quelli esistenti e il finanziamento di un limite di impegno di
500 mila euro per gli investimenti, per favorire l’accesso ai mutui per opere
pubbliche da parte dei Comuni, che genereranno un ulteriore livello di
investimenti per 10 milioni di euro a carico del bilancio regionale.
In conclusione, questi sono
sinteticamente gli interventi di maggiore rilievo della manovra di bilancio
2019/2021. Si tratta di una manovra che è stata predisposta nell’ambito di un
contesto nazionale difficile, un contesto nazionale che ha richiesto, ancora
una volta, alle Regioni a Statuto ordinario di concorrere al mantenimento degli
equilibri di finanza pubblica, tramite contributi via via più ingenti, che
hanno gravato in maniera pesante sulla capacità di spesa della Regione.
Pur con i tanti
vincoli e le tante limitazioni, tuttavia, questo Governo Regionale è comunque
riuscito a mantenere ed ottimizzare la spesa, senza operare tagli su settori
come quello del sostegno al precariato e, in generale, a quegli enti
strumentali che, in un momento congiunturale difficile, come quello attuale,
danno comunque lavoro a migliaia di famiglie.
Si tratta di una
manovra che si è occupata del presente, ma anche del futuro.
Ci sono stati infatti
importanti incrementi di risorse nel settore dei trasporti che riteniamo
possano avere già un ritorno nel breve periodo e, naturalmente, un’importante
implementazione del livello degli investimenti nel settore della sicurezza
delle scuole.
Abbiamo affrontato
con risorse importanti, aggiuntive a quelle che speriamo darà lo Stato, il
grave disagio di famiglie ed imprese, derivante dagli eventi calamitosi che
hanno flagellato la Calabria in questo terribile 2018.
In conclusione,
ritengo che in un cammino oggettivamente difficile ed ancora in divenire, la
manovra di bilancio debba essere accolta positivamente, poiché si è riusciti,
sempre nel rispetto dei vincoli di bilancio, a migliorare il livello dei
servizi forniti dalla Regione e a creare ulteriori occasioni di crescita e
sviluppo. Grazie.
Ringraziamo
l’assessore per la relazione. Ha chiesto di parlare il consigliere Orsomarso,
ne ha facoltà.
Intervengo
dapprima sulla relazione dell'assessore che, ovviamente, come fatto tecnico è
stata letta, quindi farò un intervento complessivo su tutti i punti che
seguiranno e che abbiamo già discusso in Commissione bilancio, per motivare un
chiaro voto contrario alla programmazione di previsione per il futuro anno
2019.
Abbiamo
discusso prima e considero ormai esaurito l’argomento - lo dico al capogruppo
del PD che ha fatto la sua parte -, penso che chiuda la vicenda sottolineare in
quest'Aula il buon lavoro del giudice Gratteri. E’ un
fatto dovuto e mi sento di farlo indipendentemente da chi deve difendere la
propria onorabilità per questioni in cui non ha responsabilità.
Noi
ribadiamo, invece, la bocciatura del presidente Oliverio ed è il motivo per cui
c’è stata, più volte, una crisi evidente nella maggioranza che ha portato a
dover sostituire assessori in corsa, ad avere bocciature sul Documento
economico finanziario (DEF) anche da esponenti importanti di questa sua
maggioranza. Dal nostro punto di vista, la causa sono le cose che ha fatto
male, le cose che non ha fatto, le cose sulle quali aveva fatto in quest’Aula
roboanti dichiarazioni, ricorderete…
(Brusio in Aula)
Chiedo
scusa, Presidente, se riuscissimo a intervenire in un clima un po' più
ordinato, altrimenti diventa anche inutile motivare le ragioni di una
bocciatura del bilancio di previsione.
Sono passati
quattro anni e questo bilancio di previsione - che annuncia l'ultimo anno di
legislatura della vostra maggioranza e del presidente Oliverio - certifica le difficoltà
evidenti - l'ho detto in Commissione all'assessore Fragomeni
che citava dati Svimez e quant'altro - di tutte le
Regioni, tutti gli Enti locali, sulla base di quella che è stata l’attuazione
del principio di armonizzazione, sulla base di una norma tecnica sulla spesa. I
Governi centrali dovrebbero avere un confronto con l'Europa riguardo la
quantità e la qualità delle spese imposte. Ad esempio, se si pensa a “Garanzia
giovani”, il finanziamento ordinario dello Stato è stato interamente sostituito
dal finanziamento straordinario dell'Obiettivo convergenza.
Tutte
difficoltà che conoscevamo e che conosciamo in capo alla capacità ed alla
possibilità di questa parte politica di costruire progetti e futuro per la
Calabria e per i calabresi.
Questo
bilancio, la difficoltà di produrre capacità di spesa, avendo dati positivi sul
piano economico, sul trend, certifica proprio il fallimento di tutte le azioni.
Non ci può
essere - non c'è stato negli scorsi anni -, in questo bilancio, un intervento
attivo sul lavoro in Calabria, forse ne discuteremo perché sarà richiamato in
Aula un pezzo di stabilizzazione che vede un percorso portato avanti
dall’assessore Robbe.
Ci siamo
confrontati lealmente su quello che avverrà oggi in Aula, ma è mancata
totalmente un'azione di visione complessiva del governo regionale.
Non a caso,
mai come oggi, c'è un assordante silenzio, finanche delle parti datoriali e
sindacali che forse hanno incontrato il presidente Oliverio privatamente, ma
non mi sembra che sia stato alimentato in questi anni, colpevolmente o meno, un
confronto che potesse dare una direzione sugli investimenti produttivi.
Questo
bilancio certifica qualcosa su cui penso che questo Consiglio regionale dovrà
intervenire, perché il decreto – come si diceva in Conferenza dei capigruppo –
relativo al commissariamento del Governo dà poteri straordinari al nuovo
commissario. Straordinari! Il Consiglio regionale della Calabria non potrà
legiferare mai più! Addirittura potrebbero modificare leggi in modo
retroattivo, come quella discussa in Commissione.
Certifica le
difficoltà rispetto ai dati sulla migrazione sanitaria e su tutto quello che
abbiamo dovuto fare nella passata legislatura e che voi avete dovuto mantenere:
le tasse al massimo e quant'altro.
Avete
iniziato, nella vostra azione di governo, un percorso di confronto con l’allora
commissario Scura - nominato dal Partito Democratico – che proprio sulla madre
di tutte le battaglie - ricordava l'assessore Fragomeni
che in questo bilancio di circa 6 miliardi e 200 milioni, il 60-70 percento
delle risorse sono destinate alla sanità - vede il fallimento complessivo di
un’azione di governo, perché non c'è stato confronto, programmazione.
Il populismo
negativo che ha caratterizzato il presidente Oliverio nella campagna elettorale
e nell’inizio di legislatura, ha avuto toni forti, ma che dimostravano - dal
mio punto di vista, rispetto al bagaglio di esperienza che doveva avere -
grande sufficienza nell'analisi. Perché non puoi promettere ai calabresi
100.000 rivoluzioni! Guardo l'Assessore alle infrastrutture e trasporti, ma
ricordo a me stesso che Oliverio era lo stesso che quando non era Presidente
della Regione prometteva l'aeroporto della sibaritide
che, poi, non ha realizzato in quattro anni di governo.
Tra l'altro,
con onestà intellettuale - lo sa l'assessore Musmanno,
lo sanno gli altri assessori -, quando le ho condivise, ho votato leggi di
riorganizzazione che ancora oggi hanno un grande ritardo, rispetto alle
possibilità d'intervento, d’investimento. Al di là di quello che poteva essere
fatto, abbiamo contezza delle misure risicate che hanno Regioni come la nostra
ed in generale tutte le Regioni.
È una
consapevolezza che deriva da una valutazione matura, anche se, in altri anni,
abbiamo, invece, visto le opposizioni gridare: “non avete fatto nulla per la
povertà! Non avete fatto nulla per le famiglie! Non avete fatto nulla per le Aterp, per le abitazioni! Non avete fatto nulla sulla
sanità!”.
Penso che il
contesto in cui vi muovevate fosse molto difficile, ma non c'è stato nulla che
ci abbia portato a dire: “faccio una valutazione per astenermi o dare fiducia e
votare”. No! Perché, in genere, le minoranze votano sempre contro i bilanci, è
l'atto politico per eccellenza.
Mi sono
interrogato, essendo calabrese, su quanto di buono potesse esserci, assessore
Russo, non trovo nulla! C’ ho provato…
Anche
rispetto ai dati, guardando i cicli economici, non si comprendono. Non c'è
un'opera costruita, immaginata da questo governo.
Faccio un
esempio pratico e su questo dovremmo avere la forza di
portare avanti un confronto con il Governo, rispetto a temi che riguardano la
Calabria e che sono stati anche quelli che – purtroppo - hanno visto il
presidente Oliverio protagonista della vicenda di cui abbiamo parlato e su cui
non ritorno.
È ovvio che
non ha responsabilità il presidente Oliverio, questo governo regionale,
rispetto alle risorse per i nuovi ospedali - che erano 160/170 e 168 milioni -,
già assegnate perché vengono dalla programmazione del passato, ma in quattro
anni non c'è stata nell’azione politica, al di là delle difficoltà, una
possibilità di confronto forte con il Governo.
Perché
quando delle grandi aziende italiane - come in questo caso quelle che hanno
vinto gli appalti degli ospedali – sono, più o meno, tutte in fallimento - mi sembra che ci sia il rischio che finanche
le metropolitane non possano andare avanti perché stanno fallendo tutte le
aziende -, serve una capacità politica di confronto forte.
Ho fatto una
provocazione dicendo: “mandateci il genio militare a costruire gli ospedali”,
perché è tangibile l’assenza politica di programmazione, di confronto anche con
i calabresi.
Non puoi
dire: “ho ereditato”, no! Hai ereditato, giustamente, ma devi affrontare le
questioni nel momento in cui sei al governo e con la massima disponibilità.
Torno sempre
alla sanità, perché se non vengono realizzati quei tre nuovi ospedali che
faranno parte di una programmazione complessiva, non si arriverà mai a
realizzare - con commissariamento o senza commissariamento - la razionalizzazione
che porta a non avere costi di migrazione sanitaria, se non si ha una rete
attrezzata non si potrà avere una nuova sanità.
Su questo
sono state raccontate grandi bugie: “arriverò io e cambierò tutto”. Nella
sanità, Oliverio non solo non ha cambiato nulla, ma abbiamo fatto passi
indietro, perché mi sembra di capire che nell'ambito delle ASP - il cui governo
non è stato emanazione di un commissario, ma delle scelte ponderate, giuste,
legittime, del presidente Oliverio - anziché fare passi in avanti, facciamo
passi indietro. Ci sono Asp che, anziché diminuire, hanno aumentato il debito.
(Brusio in Aula)
Presidente,
proviamo a dare motivazioni serie, ma con l’Aula così è veramente difficile
parlare, comunque ci provo.
Nella
passata legislatura, non è stato bello, per me che entravo in Consiglio
regionale a 38 anni, spiegare ai calabresi, del mio territorio o di altri
territori, che avremmo dovuto, anziché aprire nuove strutture, chiudere,
razionalizzare, a causa del debito storico.
Dopo questo
percorso, non solo abbiamo dovuto subire la propaganda: “arriverò io e cambierò
tutto”, ma, in quattro anni, abbiamo visto un lassismo che rischia di
vanificare quel sacrificio dei calabresi che è costato, anche, tanti sputi in
faccia, perché sembrava che volessimo distruggere tutto, anche se, purtroppo,
era un atto dovuto. Ma, poi, anziché continuare il percorso con le assunzioni,
non è stato fatto nulla. Parto da lì, dai debiti che continuano ad aumentare.
Turismo. Non
mi sembra che ci sia stato, nell'ambito della strategia del turismo, un
investimento di risorse di medio-lungo periodo che abbia portato nuovi arrivi,
nuove economie e, quindi, anche nuove entrate alla Regione Calabria.
Questo
bilancio certifica - lo dico all'assessore all'ambiente -, pur con le difficoltà
complessive che ha la Regione, un passo indietro, perché, per quattro anni, si
è congelato un percorso che prevedeva degli investimenti, fatti tra l'altro con
una ricognizione delle manifestazioni d’interesse dei Comuni, per creare le
strutture che necessitano.
Ricordo, ad
esempio, Calabria Nord, per il quale il presidente Oliverio ci ha rappresentato
l'idea, ma non abbiamo visto un grande investimento, no?
Il risultato
della raccolta differenziata dei rifiuti. Anche su questo tema, pur
riconoscendo tutte le difficoltà che ci sono, voglio dire una cosa - la dico al
consigliere Giudiceandrea. Io mi ritengo, fino a
prova contraria, rispetto all'impegno che posso dare, un calabrese perbene che
prova ad onorare il proprio ruolo. Nella passata legislatura ho dovuto firmare
un emendamento - l’ho fatto perché non avevo contezza di quali fossero i
privati che operavano nel settore -, perché non poteva presentarlo l'Assessore
all’ambiente, che consentisse l’utilizzo provvisorio delle discariche private
esistenti, non sapendo nemmeno che a Celico ci fosse una discarica, perché il
commissariamento sui rifiuti ci aveva consegnato un miliardo di debiti per non
aver fatto nulla e aver prodotto soltanto discariche private.
Ricordo a me
stesso e a quei territori che fui calunniato, non sapendo nemmeno chi
riguardasse l’emendamento – perdonate la mia ignoranza, non è che devo
conoscere necessariamente tutto –, dato che, grazie a Dio, non conosco nessuno
degli operatori che operano in questo settore.
Abbiamo
dovuto fare una proroga, il presidente Oliverio è alla quarta proroga. Alla
quarta!!! E noi, per quel percorso, abbiamo dovuto ricevere gli insulti di
gente poco perbene del Partito Democratico - non degli esponenti presenti in
Consiglio regionale - quasi come se
fossimo i proprietari. Vi rendete conto?
Con quelle difficoltà! Noi non ci siamo mai permessi.
Eppure, il
presidente Oliverio e quel pezzo di politica che dicevano: “sono quelli che
hanno creato le discariche in quei posti, perché vengono da una stagione
storica…” oggi sono, per la mancata apposizione di risorse in vari settori
dell’economia calabrese, causa di un grave ritardo.
Bisogna dire
a chi li ha sostenuti quando dicevano: “quando noi andremo lì, perché questi
fanno gli interessi…” che siamo - mi ricordava il consigliere Guccione – all’ennesima proroga, per 4 anni, sugli
investimenti che riguardano questo settore.
Ringrazio
l'Assessore, devo dire che ho trovato assessori sempre disponibili al confronto
e, quindi, faccio una critica alla programmazione.
Quello che
voglio dire è che è l'ennesimo bilancio del presidente Oliverio, di questa
Giunta - che è fatta di tante eccellenze che abbiamo imparato a conoscere e
rispettare - che manca di unità di visione, di una prospettiva. E manca perché
il presidente Oliverio ha sbagliato, esercitando il ruolo dell'uomo solo al
comando; forse, se non lo avesse fatto, non si sarebbe trovato in quella
situazione, perché, magari, l’assessore delegato avrebbe posto più attenzione,
no? Ma avendo trattenuto a sé varie deleghe, mi rendo conto che poi operare…
Questo
certifica che non c'è stato un solo settore, al di là anche dell'impegno degli
assessori, in cui si sia lasciata una traccia.
Non è facile
lasciare tracce. Ricordo nella passata legislatura quando - lo ricorderà il dottor
De Cello che dirige il bilancio – c’era il problema degli stati di avanzamento,
delle risorse, del Patto di stabilità, per cui si arrivava a giugno e non si
poteva spendere, fu fatta una scelta - oltre alle classiche poste su forestali,
Lsu e quant'altro - e si scelse di percorrere, con stati avanzamento veloci,
l'idea di dare una “Cittadella” alla Regione e non pagare più fitti.
Mi dispiace
sinceramente che non ci sia il presidente Oliverio, perché io voglio batterlo
sulle idee, confrontandomi e superandolo, nonostante la sua esperienza,
pensando di far parte di una generazione più forte e più adeguata, al di là
della parte politica. Mi dispiace
veramente di non poter discutere del suo ultimo bilancio in sua presenza, ma
questa è proprio la testimonianza di chi non c'è, non c'è rispetto a una
stagione in cui devi poter dare alla gente la speranza che la politica abbia un
senso perché lascia una traccia.
Certo avete
fatto tante cose, a me è piaciuta - l'ho detto all'Assessore - la
pianificazione di fondi europei che riguarda i piccoli borghi. Dal mio punto di
vista, è una programmazione che serve a questa terra e può evitare lo
spopolamento. Però devo denunciare che, poi, c'è stata una gestione negativa
rispetto all'adesione dei Comuni, con quell’iniziativa che non si capiva se
fosse rivolta a presentare i borghi o la ricandidatura del presidente Oliverio.
Lasciatemi sottolineare questo aspetto.
Ho fatto una
panoramica veloce, ho provato a farla, come sempre, responsabilmente, perché a
questa terra bisogna dare sempre istituzioni che vanno rispettate, al di là di
qualcuno - ne abbiamo 17 in Parlamento e i rappresentanti al Parlamento europeo
- che non ha restituito nulla. Preferisco uno con il pugno alzato, che è
distante da me anni luce, ma si confronta sui temi, rispetto ai populisti della
falsa speranza che raccontano bugie finanche sui propri redditi. Mi riferisco ai 5 Stelle. Perché bisogna
davvero finirla.
Penso che la
maturità di cui noi parliamo si concretizzi in un'opposizione seria a tutte
quelle cose che il presidente Oliverio ha raccontato con enfasi, non avendo
contezza che il tempo passa velocemente e che va lasciata una traccia.
Ripeto, noi
abbiamo lasciato traccia con la “Cittadella” che significa aver rappresentato
una speranza: meno fitti.
Penso che,
fatti salvi gli sforzi, voi abbiate difficoltà in vari settori sia nella
programmazione di sistema complessiva, sia sui fondi europei, ma soprattutto
nel poter dire abbiamo gente onesta intellettualmente che si confronta. Penso
che abbiate mantenuto un atteggiamento arrogante - questo sì – con il
presidente Oliverio che impersona il lavoro di tutti. Sapete tutti benissimo
che il presidente Oliverio ha fatto l'uomo solo al comando di questa
legislatura, tant'è che tante cose sono state rallentate, nonostante lo sforzo
del vostro contributo, come emerge oggi nei numeri di proiezione e di
previsione del Defr – su cui avete avuto una
bocciatura anche da pezzi della maggioranza.
Non dico che
vi stimo tutti - sarei ipocrita nel dire che stimo tutti -, stimo tanta gente
che fa politica anche dall'altra parte, a cui riconosco un ruolo e a cui, in un momento difficile per la politica e per le
istituzioni, devo dire: “ci hai provato!”.
Quello che è
mancato è proprio questo, la sintesi di un lavoro che ha un'anima, che ha una
proiezione, che il presidente Oliverio ha rivendicato, ma che oggi, nei numeri,
diventa difficoltà di lasciare una traccia anche in quest’ultimo anno.
In passato,
facevo la programmazione dei PISL e non condivisi alcuni aspetti, perché
secondo me bisognava concentrare risorse; purtroppo, mi resi conto dopo che
quella bella programmazione è stata inficiata dall’azione di servitori
infedeli, delinquenti – come li volete chiamare - per cui chi sbaglia, paga.
Quella
programmazione, comunque, ha prodotto un po' di effetti sul ciclo, con numeri
che miglioreranno. Così come la programmazione sui borghi non produrrà effetti
oggi, ma dopodomani, nel 2020/2021. Se ci sarò - non so se ci sarò, lo
decideranno i calabresi -, ricorderò che gli effetti di cui godono i calabresi
derivano dalla vostra programmazione.
Per il resto
- e chiudo, veramente, altrimenti la farei lunga - penso che la sintesi dei
numeri per il 2019, trasferisca l'incapacità di aver programmato anche una sola
cosa che diventi una pietra miliare. L'Assessore ed altri mi elencheranno tutte
le riforme che sono state approvate, che magari, erano iniziate anche in
passato: dal QTRP, alla riforma di trasporti e altre cose... Giustissimo.
Quello che
manca in questo, come in tutti i bilanci, è quella scintilla che serve ai
calabresi, la speranza. Io questo non l'ho intravisto.
Tutte le
volte che ho voluto fare apprezzamenti, li ho fatti e so le motivazioni, ma per
quanto riguarda il mio gruppo - poi lo farà anche il collega Alessandro Nicolò
- annuncio voto contrario alla vostra manovra. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo, ne ha facoltà.
Si può fare una discussione generale anche su altri punti. Credo che
questo sia un argomento che non è stato concordato in Conferenza dei
capigruppo, ma reputo sia opportuno, anche sui punti a seguire che riguardano
la stessa materia, confrontarsi attraverso una discussione di carattere
generale.
Presidente, intervengo - lo devo dire - in un clima surreale. Siamo
stati tacciati, da parte della stampa che ci ha intervistato fuori, di essere
morbidi anche nei confronti di questa vicenda, commentando, poi, il nostro
atteggiamento in Consiglio regionale. Devo dire che, onestamente, senza la presenza
del presidente Oliverio, c'è meno gusto a fare opposizione, noi siamo per lo
scontro frontale, siamo per lo scontro con l'avversario politico, che non è un
nemico; siamo, quindi, affinché ci sia la dialettica che è il sale della
democrazia e che vede la presenza di chi è contrapposto.
Il nostro riferimento politico è, naturalmente, il Presidente della
Regione e, quindi, è chiaro che questo dibattito perde un po' di contenuti,
perde un po' di sale, per la mancanza del Presidente. Ho ascoltato con difficoltà,
perché l'assessore al bilancio si percepiva poco nel suo ragionamento e ha
letto, poi, la relazione, così come il collega Aieta, e ho cercato di carpire,
nelle pieghe di quella relazione, qualche notizia buona per la Calabria
all'interno di questo bilancio. Devo dire che leggendo la tabella C, che è il
sunto del bilancio di previsione, ho avuto un'impressione un po' desolante di
questo bilancio, mi sono fatto un'idea, naturalmente la mia è l'idea di un
capogruppo di opposizione, è un'idea che magari i colleghi di maggioranza, il
Presidente della Giunta regionale che, naturalmente, ha partecipato alla
stesura del bilancio, non condivideranno. Mi sono fatto l'idea di un bilancio
pre-elettorale. Ci sono, nella tabella C, tutta una serie di piccoli finanziamenti
a leggi regionali, cum grano salis,
di euro 100, 150, 200 ,100, 150, 250 ad associazioni e gruppi che anche degli
anni 70 e 80 sono stati finanziati con legge regionale. Torna un po', dobbiamo
dire con grande sincerità, un'impostazione vetusta che, oggi, non vede le masse
seguire questo tipo di politica, perché quando diamo 100.000 euro
all'associazione X o all'associazione Y, ometto di fare nomi per evitare che
qualcuno si offenda, pensando che, poi, fra un anno si ricorderanno di noi come
un negli anni 70 e 80, secondo me tradiamo le aspettative dei calabresi. Mi
sarei aspettato che ci fosse, all'interno del bilancio, qualche minimo
investimento, qualche straccio di progetto per i territori, qualche
investimento su Gioia Tauro, qualche investimento sulla sibaritide,
grande tradita di questo Governo regionale, qualche idea, nel bilancio, e
qualche contributo sulla nuova area urbana di Corigliano-Rossano.
Presidente Gentile, contestai, a gennaio, al presidente Oliverio,
quando andammo all'approvazione di quella legge, il fatto che lui si facesse
vanto di una iniziativa che non era del Consiglio regionale, che era dei
territori e che, lui, nulla portava in dote in questo matrimonio. Nel bilancio
2019 non c'è traccia di alcun investimento, per esempio, in quella che, in
questa legislatura è l'unica idea, vera, di crescita, di sviluppo per un’area e
che è la realizzazione della nuova città di Corigliano-Rossano; nemmeno 1 euro
di investimento, così come nulla si programma su altre aree strategiche.
Per il turismo si finanzia la legge sull’incoming turistico, con due
milioni e mezzo di euro circa, si implementa, Presidente, il capitolo della
legge 13 del 1985, forse, lei, c'era già nel 1985, la famosa legge 13 che
elargiva contributi ad associazioni del territorio, segno evidente che la
parcellizzazione del bilancio è il credo di questo Presidente e di questa
Giunta regionale e forse anche, devo dire, viste alcune cose, di questa
maggioranza.
Credo, quindi che manchi, lo dico con rammarico, un vero progetto di
sviluppo, un vero progetto di crescita. Mi sarei aspettato che, in quest'ultimo
anno di presidenza, Oliverio - è chiaro ed
evidente che noi non abbiamo bisogno di ricorrere alle
strumentalizzazioni giudiziarie per dire ai calabresi che il presidente Oliverio
non c'è più, non c'è più nell’ immaginario collettivo – lasciasse qualche
traccia considerevole del proprio passaggio da Presidente della Regione
Calabria, con un progetto reale di finanziamento, qualche decina di migliaia di
euro di investimenti su aree, su ipotesi di sviluppo; se lo avesse fatto,
sarebbe stato un servizio reso ai calabresi, soprattutto ai giovani calabresi.
Non c'è un'idea sul turismo e sullo sviluppo turistico, non si può
affidare lo sviluppo turistico alla legge sull’incoming turistico, non c'è
un'idea sullo sviluppo dell’enogastronomia, compare per la prima volta un
investimento di 700.000,00 euro per la promozione dei prodotti enogastronomici
calabresi ma ritengo sia troppo poco per parlare di un'idea di crescita e di
sviluppo. Solo finanziamenti a pioggia su leggi regionali e devo dire, anche
con rammarico, un'altra cosa: se si scorre la tabella C, collega D'Agostino,
vedrai che per alcune leggi c'è il finanziamento per l'anno 2019 ma per l'anno
2020 e 2021 la previsione triennale è zero, segno evidente che quei
finanziamenti e quei contributi sono finalizzati a svolgere la campagna
elettorale come accadeva negli anni ‘80 e ‘90 e non è
più possibile avere questo tipo di impostazione.
Come chicca, presidente Gentile, c'è stato - e devo dare atto al
presente Mirabello dell'equilibrio, che gli riconosco, da Presidente della
terza Commissione - l'inserimento di due articoli da parte del presidente
Oliverio. Non credo fossero dell’intera maggioranza perché abbiamo avuto, in
Commissione, la difesa estrema del provvedimento da parte del delegato alla
sanità Franco Pacenza., Come l'anno scorso, si era cercato di
infilare, presidente Gentile, con un emendamento al Collegato, del quale
l'incolpevole Mirabello era firmatario, l'istituzione di un’Azienda Sanitaria
unica regionale; quest'anno chi già si era macchiato di gravi colpe nei
confronti della sanità calabrese, con provvedimenti approvati nell'ambito di
una notte, aveva tentato di inserire una norma che prevedeva l'istituzione di Aziende
Sanitarie o meglio il principio secondo il quale le Aziende Ospedaliere, degli
ospedali hub calabresi, avrebbero dovuto inglobare la
gestione gli ospedali spoke. Nel 2007, quando era
un'altra epoca, e da lì sembra che siano passati non 10 anni ma 50 anni, in una
notte di luglio - di solito, i bilanci e i Collegati si approvavano di notte
quando gli altri consiglieri si stancavano - i soliti ignoti avevano cancellato
le Aziende Sanitarie Territoriali e istituito le aziende Sanitarie Provinciali.
A distanza di 10 anni dobbiamo, cari colleghi, sottolineare, con forza,
come quella riforma sia stata, come spesso amo definirla in Consiglio
regionale, una deforma, ad esempio anche la riforma del Welfare è una deforma.
Abbiamo la sanità peggiore del Paese in termini di servizi, con una mobilità
passiva di circa 300 milioni di euro all'anno; abbiamo la sanità più indebitata
d'Italia; nel 2014, il debito sanitario era intorno a 40 milioni, adesso è
lievitato, con un peggioramento dei servizi, a 170 milioni, come dicono le
proiezioni per il 2018.
Nel momento in cui avveniva il passaggio di consegne tra un commissario
e l'altro si era pensato di inserire, nel Collegato, come norma autonoma o come
allegato al Collegato, questa norma, senza discuterne con il commissario che,
peraltro, viene dotato dal Governo di poteri che vanno oltre lo straordinario,
con un evidente esproprio dei poteri del Consiglio regionale ma anche del
territorio della Regione Calabria. Credo che, su questo, dovremmo ragionare:
addirittura gli si danno i poteri di cassare, come fosse la Corte
Costituzionale, le leggi regionali, annullarle con un provvedimento. Un vero e
proprio abuso nei confronti dei calabresi e dei territori periferici.
Anziché ragionare con i sindacati, con gli operatori del settore, con
gli ordini professionali, si era stabilito di procedere con forza. Abbiamo
avuto una seduta di terza Commissione nella quale, noi dell'opposizione, in
maniera compatta, ci siamo contrapposti fortemente e abbiamo minacciato anche
di fare barricate, non perché fossimo contrari nel merito, perché nel merito
qualcosa per migliorare la situazione forse si deve studiare, ma si deve
studiare, si deve pianificare, presidente Russo. Abbiamo registrato come ieri,
per fortuna, dopo un primo mostrare i muscoli, la maggioranza, in terza
Commissione, sia rinsavita e si sia deciso di affrontare per come si deve il
giusto percorso, affinché sia un percorso condiviso e soprattutto fruttuoso per
i calabresi che hanno bisogno di ricorrere a cure ospedaliere.
Forse una rete ospedaliera potrebbe essere necessaria, ma va
pianificata e va discussa con tutti. Addirittura in quel clima surreale, in
questo clima surreale che c'è anche oggi, perché, oggi, svolgiamo una seduta di
Consiglio regionale in un clima surreale, si era deciso di procedere nonostante
la scheda di analisi tecnico-normativa (ATN) del Settore legislativo tacciasse
di incostituzionalità piena questa norma. Voglio ragionare sul metodo, in
termini politici mi sarebbe piaciuto confrontarmi oggi con il presidente
Oliverio, per dirgli e per fargli queste considerazioni; sono sicuro che ci
starà seguendo in diretta e, quindi, credo che alla prossima seduta di
Consiglio regionale o nelle future sedute di Consiglio regionale potremmo avere
il confronto politico che è necessario, perché a noi interessa, in maniera
frontale, dire, a chi governa la Calabria, quanto, in questi anni, abbia
fallito nella gestione. Allora, dicevo prima, le dimissioni del presidente
Oliverio, noi non le chiediamo per i fatti giudiziari, chiediamo al Presidente
di prendere atto - e anche questo bilancio è la conferma ulteriore - del
fallimento pieno, dopo quattro anni di gestione, della Regione Calabria. Non è
un problema soltanto etico, certo qualcosa di strano sarà accaduto e lo dimostrerà,
eventualmente, la magistratura, ma credo che il fallimento politico
amministrativo - del quale si sono resi conto, colleghi, tutti i calabresi -
sia ormai ineluttabile. E allora quali dimissioni?!Noi chiediamo al presidente
Oliverio di non pensare che il consenso possa derivare dal fatto che, un paio
di mesi fa, conoscendo anche le possibili rappresaglie, 250 sindaci o 200
sindaci abbiano firmato un documento per la sua ricandidatura.
Vorrei vedere oggi se gli stessi lo firmerebbero perché, poi, bisogna
anche conoscere gli uomini e le cose della nostra regione, con tutti i limiti e
i difetti. Anche in quella circostanza, probabilmente, ci fu un errore di
persona, perché credo che la fiducia quei sindaci non l'abbiano data, in fondo,
al Presidente ma alla sua solerte segretaria che in più circostanze, in quei
giorni, telefonò sul cellulare dei sindaci chiedendo la firma su quel
documento.
Non abbiamo bisogno di sparare sulla croce rossa, non abbiamo bisogno
di sparare attraverso la strumentalizzazione di fatti giudiziari su chi è,
oggi, il nostro avversario politico. Il fallimento è sotto gli occhi di tutti e
lo abbiamo detto già nell'ultima seduta di Consiglio regionale quando abbiamo
discusso il documento economico e finanziario della Regione Calabria. Questo è
il vero fallimento. Anzi, oggi, i colleghi consiglieri regionali, come mai era
accaduto nel 2018, hanno dato solidarietà, si sono, forse, riavvicinati, hanno
fatto gruppo intorno al presidente Oliverio perché difendono, forse, anche se
stessi. Dal gennaio 2018 in ogni seduta di Consiglio regionale vi sono state
fibrillazioni dovute alla campagna elettorale alla Camera, dovute ai
contraccolpi delle elezioni politiche, alla nuova Giunta e a tutta una serie di
vicende che hanno visto il presidente Oliverio utilizzare, in questi quattro
anni - lo voglio ribadire -, una doppia morale e rimanere sempre più isolato.
Il fallimento credo sia di tutta evidenza, credo sia del tutto evidente
ai calabresi e anche questo documento di bilancio, questo documento finanziario,
Presidente. Se volete posso entrare anche nel merito, leggendo i singoli
emendamenti approvati in Commissione perché, per tenere unità la maggioranza,
il presidente Oliverio era ricorso ad una serie di elargizioni nei confronti di
chi, negli ultimi mesi, aveva alzato il prezzo della permanenza in maggioranza,
approvando emendamenti per quasi 1.000.000 di euro, per tenere buoni, quelli
che non ci stavano più.
Credo che questo, Presidente, sia un altro degli argomenti politici che
utilizziamo per dare la misura di quanto, invece, bisogna prendere atto che un
tempo è finito e bisogna dare di nuovo la parola agli elettori.
Non chiediamo le dimissioni per le vicende giudiziarie, lo voglio
ribadire per l'ennesima volta, ma perché siamo pronti ad andare alle elezioni.
Non è detto che le vinceremo, probabilmente le vinceremo, ma siamo consapevoli
che, forse, per questi fallimenti e non solo per la questione morale, sia il
caso di ridare, velocemente, la parola agli elettori e che il presidente
Oliverio debba prendere atto che, ormai, una stagione si è conclusa. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua,
ne ha facoltà.
Gli interventi del collega Gallo e del collega Orsomarso mi fanno ritornare
indietro, con la memoria, al 4 marzo del 2018 quando un risultato elettorale ha
spazzato via un modello di fare politica che è stato punito, amaramente, dagli
elettori.
Vedo, negli interventi che mi hanno preceduto, la mancanza di
consapevolezza di questo rischio e di questo pericolo, perché quando non si
comprende, lo dico a tutti consiglieri regionali, di maggioranza e di
minoranza, che oggi viviamo un momento di difficoltà e che se continuiamo a
rimpallarci le responsabilità su un bilancio totalmente ingessato, un bilancio
che per l’87,5 per cento è ingessato e per il 12,5 per cento, ovvero 780
milioni di euro, non è vincolato ma è condizionato da tante altre cose, non
capiamo che ci facciamo male da soli, perché oggi ci siamo noi, domani ci sarete
voi, ma spero ci saremo sempre noi.
Ci facciamo male da soli perché se affrontiamo così il dibattito sul
bilancio, sapendo che abbiamo margini molto ristretti, abbiamo avuto oggi solo
2.000.000 di euro, caro collega, amico Gianluca, abbiamo la disponibilità
2.000.000 di euro che sono stati utilizzati tramite emendamenti nella
Commissione in cui, anche tu, hai partecipato e dove, anche tu, hai presentato
emendamenti che sono stati approvati. Quindi smettiamola di fare questo gioco,
io dico a perdere, questo gioco che i calabresi non comprendono, questo gioco
che massacra ancora di più la credibilità della politica, questo gioco che,
alla fine, ci fa perdere tutti.
Vorrei sottolineare, ai consiglieri di maggioranza e minoranza, alcuni
punti di questo bilancio: per la prima volta questa questo Consiglio regionale
non registra un disavanzo. Questo punto, per me, è fondamentale dopo tanti anni
di disavanzi, questa volta, il bilancio regionale non registra un disavanzo e per me questo è una goccia nel mare che dimostra l’aver
messo in campo una politica attenta, volta a garantire ai calabresi non più
spese, ma, quantomeno, la giusta tenuta della contabilità.
Con il decreto del 2011 - ricordiamoci le cose prima di fare, poi lo
faccio un ragionamento politico più allargato - alcune spese, che consentivano
una certa elasticità di investimento, sono state bloccate e questo è, secondo
me, il punto di partenza su cui ragionare per
comprendere quali sono le azioni politiche, forti, da mettere in campo
per dare ossigeno, per dare risposte ai cittadini che non possono essere
previste in questo bilancio regionale perché le risorse a disposizione sono
così misere che faremmo elemosina, non daremmo risposte ai calabresi. Allora la
vera sfida che dobbiamo aprire, lo dico ai miei consiglieri regionali e ai
consiglieri di minoranza, è quella di capire come incidere verso la Comunità
Europea per avere libertà di scelta nelle spese e non imposizioni che vincolano
i finanziamenti, che limitano le scelte o che riducono le scelte a tante misure
che non risolvono i problemi. La vera sfida, che lancio ai colleghi di
minoranza, è questa.
Ha fatto bene il Presidente del Consiglio regionale, Irto, a convocare,
in Calabria, una seduta della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali per
rivendicare, verso la Comunità Europea, un ascolto maggiore, la difesa di
alcune prerogative, la concentrazione di interventi su determinate misure.
Questa è la prima sfida che dobbiamo accettare e vincere e, poi, aprire un
confronto con il Governo nazionale.
Questa maggioranza lo aveva fatto con il Patto per la Calabria che ha
permesso di realizzare opere, di avviare cantieri, di avviare progetti su
alcune misure importanti come il dissesto idrogeologico, il piano dei trasporti
o altre cose.
Un'altra sfida che dobbiamo lanciare, su questo, condivido molto l'idea
del presente Irto, è quella sulla sanità. Cari colleghi, noi dobbiamo porre in
essere una battaglia per ritornare alla sanità statale, centralizzata, non è
possibile, altrimenti, resistere a questa differenziazione oggi esistente tra
nord e sud, perché, non so quanti di voi leggono i giornali, in questi giorni
si percepisce la pressione che la lega, la regione Lombardia e la regione
Veneto stanno facendo sul Governo, per applicare da subito l’autonomia sulle
entrate differenziate. Queste sono le giuste battaglie se ci vogliamo
differenziare politicamente.
Capisco e comprendo che c'è
bisogno di fare campagna elettorale, ognuno di noi ha un ruolo, chi
d’opposizione, chi di maggioranza, ma se vogliamo affrontare i problemi sono
questi i temi su cui confrontarci, misurarci e aprire una vertenza con il
Governo nazionale. Poi, chi vince, vince, ma quanto meno abbiamo dato ossigeno
al territorio calabrese, abbiamo dato delle risposte ai cittadini.
Ho condiviso, questa cosa la dico in Aula, lo dico al Presidente della
Commissione sanità, il rinvio della proposta avanzata dalla Giunta, perché
queste proposte vanno discusse, metabolizzate con un confronto alto, con la
responsabilizzazione di soggetti, con la consapevolezza dei territori. Queste
riforme non si possono imporre con un decreto e basta. Questo volevo dire con
estrema franchezza ed onestà, perché se vogliamo parlare il linguaggio della
verità dobbiamo essere corretti tra di noi. Poi, ripeto, ognuno di noi svolge
il proprio ruolo di opposizione o di maggioranza.
Non mi aspetto che si alzi il consigliere Nicolò e dica di essere
d'accordo con Bevacqua, la dialettica è questa però
lanciamo la sfida, alta, verso il Governo nazionale e verso la Comunità
Europea, per dimostrare che questo Consiglio regionale, nonostante le
difficoltà, le debolezze, vuole avere un ruolo importante nelle scelte a
livello nazionale ed europeo. Se lo facciamo insieme, otterremo dei risultati,
se lo facciamo divisi, per ottenere solo qualche miseria, perderemo tutti,
perderà la Calabria.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò, ne ha facoltà.
Intervengo nella discussione generale riguardante la proposta di
programmazione economica presentata dalla Giunta regionale ed all’esame di
questa Assise e che ancor prima è stata valutata dalla Commissione competente.
Rispetto alle proposte che sono pervenute dalla maggioranza e dalla minoranza,
quelle della maggioranza sono state valutate, per la maggior parte,
positivamente, quelle dell'opposizione negativamente. Repetita iuvant: avviene quello che è accaduto
nello scorso esercizio con, adesso, l'aggravante di riscontrare un bilancio
clientelare, perché è un bilancio, lo diceva in modo esaustivo chi mi ha
preceduto, che risponde alla logica
pre-elettorale ed è triste dirlo ma è quanto è avvenuto in questi mesi in cui
abbiamo riscontrato, lo dissimo in tutte le
occasioni, non da ora consigliere Gallo,
già dal mese di giugno, quando, responsabilmente, si invitò il Presidente del
Consiglio regionale, della Giunta regionale a valutare l'ipotesi di staccare la
spina perché ci accorgemmo che in quest'Aula non c'erano i numeri.
Se non si riesce a governare l’Aula, che è la cartina di tornasole, non
si riesce a garantire, ad assicurare neanche quel minimo che doveva essere
garantito per quanto riguarda, almeno, l'emergenza. Altro che progettualità
conclamata e proclamata alla vigilia della campagna elettorale e che ha
consentito a questa coalizione di avere un consenso plebiscitario! Sono stati
traditi gli elettori che hanno consegnato la responsabilità della guida della
Regione, rispetto a quelli che erano gli obiettivi programmatici. Possiamo
elencarne tantissimi, ma non mi vorrei soffermare perché sono sotto gli occhi
di tutti le criticità tante volte richiamate al cospetto di quest'Aula. Non c'è
peggior sordo di chi non vuol sentire o cieco di chi non vuol vedere e,
infatti, si è rifiutato il confronto, facendo venir meno quel profilo istituzionale
che - devo dire - oggi c’è, per come è stato detto e condiviso anche grazie al
comportamento responsabile della minoranza quando si è discusso del primo punto
all'ordine del giorno, quello che riguardava la vicenda del presidente
Oliverio. Non ci inseriamo nelle vicende che riguardano le competenze di altri
organi, né per quanto concerne quelle della Magistratura giudicante, abbiamo
sempre detto che non si commentano le sentenze, così nemmeno in quelle della
Magistratura inquirente, rispettiamo il lavoro dei magistrati, altri sistemi
devono pronunciarsi e speriamo, auspichiamo, perché è una pagina triste. Dicevo
in una intervista, per la Calabria e i calabresi, che Oliverio dimostri la sua
estraneità ai fatti. Però non ci possiamo sottrarre ad un giudizio politico,
non ci possiamo sottrarre ad un giudizio che non giunge oggi. Molte
osservazioni sono state fatte sulla negligenza, sull’ imperizia e, se volete,
anche sull'incapacità di questa maggioranza, sono state fatte a ragion veduta
con dei riscontri probatori che sono stati anche rappresentati in occasione di
altre sedute consiliari. Oggi non possiamo che rafforzare quelle tesi, rispetto
ad un bilancio che è la cartina di tornasole del clientelismo che, a sua volta,
è il denominatore di questa coalizione. Andate a vedere le chiese finanziate,
di competenza di quel consigliere o dell'altro consigliere, competenza
territoriale, tra virgolette, o andate a vedere come viene esaltato
l'associazionismo a discapito degli interventi strutturali che bisogna
affrontare, rispetto a dei servizi che vengono ignorati, a scapito di quei
Comuni i quali, attraverso le loro rappresentanze - e mi riferisco ai Sindaci,
agli assessori - devono servire i loro territori.
Pure quest'anno vi presenterò gli stessi emendamenti dello scorso anno
che mi sono stati caldeggiati, caro consigliere Pedà,
dai Sindaci, dai consiglieri, che non sono della mia coalizione e che non
hanno, però, la possibilità di potersi interfacciare con la Cittadella e,
quindi, cercano voce e la cercano negli esponenti dell'opposizione per poter
servire i territori.
Avremmo voluto che questo bilancio fosse un bilancio di servizio non un
bilancio pre-elettorale. Come diceva, giustamente, il collega Gallo è un
bilancio clientelare, passatemi anche il termine volgare ma questa è la realtà.
Non c'è programmazione, non c'è l'attenzione nei confronti di alcuni
aspetti che spesso abbiamo evidenziato in merito a servizi prioritari, parliamo
dell'erogazione del prezioso liquido, dell’acqua, ci siamo limitati a vedere
l'inaugurazione della diga sul Menta. Però ci stanno, anche in questo settore,
interventi che potrebbero essere affrontati, strutturalmente dalla Regione
Calabria, attraverso il reperimento di Fondi comunitari che non vengono
recepiti per incapacità. Poi, è inutile giocare a scaricabarile, la colpa o la
responsabilità, se volete, è del dirigente di turno, ma è la politica che deve
guidare e controllare i processi. Mi riferisco anche alla legge
sull'osservatorio contro la violenza sulle donne; la Regione Puglia ha avuto un
finanziamento di 11 milioni di euro dalla Comunità Europea, noi abbiamo
approvato, qui, con soluzioni condivise, la costituzione di un osservatorio e
lo scorso anno, su proposta della Giunta, è stato approvato l'osservatorio sui
minori. Rispetto a quello che sto dicendo c'è da riscontrare che né l'uno, né
l'altro esercitano le proprie funzioni, addirittura quello dello scorso anno,
l’osservatorio sui minori, si è riunito solo una volta.
Non possiamo mettere in campo carrozzoni solo per apparire, o si è, o
si è. Su questo concentriamo le nostre attenzioni, il nostro lavoro svolto
attraverso il sindacato ispettivo, senza, mai, far venir meno la proposta. Se
guardate le attività di produzione ci stanno anche delle nostre leggi, c'è quella
sulle eccedenze alimentari che per poter vedere la luce ha avuto bisogno di 3
anni e lì non c'era nessun impegno di spesa. La legge approvata nella
Commissione di merito all'unanimità, va in seconda Commissione con l'eccezione
che ci sarebbero stati maggiori oneri finanziari, invece, poi, valutazioni di
merito approfondite, fatte grazie al presidente Mirabello e a tutti i
consiglieri, che valutarono, all'unanimità, l'assenza di maggiori impegni di
spesa; la proposta, quindi, approda in Aula, viene approvata, ma ancora non è
efficace nel raggiungimento dei suoi obiettivi, perché si tratta di una legge
voluta dalla minoranza, dal sottoscritto, il proponente. Per cui altro che
lotta alla povertà, è una legge approvata all'unanimità, collega Nucera, che risponde a logiche ispirate a nobili valori ed
è ancora lì che stagna nei cassetti della Giunta regionale.
La stessa cosa per l'osservatorio inerente la lotta contro la violenza
sulle donne, approvato, lo scorso anno, con l'impegno del presidente Oliverio di
sostenerlo economicamente per renderlo funzionale ed efficace nelle sue
finalità, anche questo, ma non lo dico io, lo dice l'intero organismo composto
dal presidente Nasone, autorevole esponente che non è della mia parte politica,
di cui io riconosco le qualità e le competenze e che, assieme all'avvocato
Cusumano, si sta prodigando per rendere, tra virgolette, agibile ed efficace
una programmazione che non può essere realizzata perché i soldi devono essere
spesi altrove.
Basta applicarsi per intercettare i fondi comunitari, è lì la chiave di
volta, quei fondi comunitari sui quali abbiamo visto scarsa attenzione. Non
voglio esprimere giudizi e non voglio fare processi, perché - ribadisco - anche
sul campo politico, nel versante politico, bisogna mantenere una posizione
responsabile, quella posizione che è emersa oggi e che è stata apostrofata dal
collega Romeo. Questo non significa che, noi, ci sottraiamo dall'esprimere le
nostre valutazioni politiche e ribadisco che questo Consiglio si sarebbe dovuto
sciogliere prima, per incapacità della governance che è manifesta ed è riscontrata e riscontrabile.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente.
Non
vado a ripetere quanto già detto dai colleghi Gallo, Orsomarso e Nicolò, perché
condivido in pieno sia l'impostazione sia il merito delle loro argomentazioni.
Tuttavia,
da ognuno di loro – comincio dal consigliere Gallo, poi la problematica è stata
ripresa anche dal collega Nicolò – sono state poste delle problematiche e dei
quesiti che, secondo me, meritano anche una risposta perché, con molta
curiosità, stavo andando a dare un'occhiata a questa famosa tabella C e, in
effetti, volevo concentrare la mia attenzione su alcuni progetti, alcune leggi
e alcune tematiche che trovano finanziamento nel 2019, assessore, e poi non lo
trovano più per l'annualità 2020 e successive.
Pertanto,
credo che se parliamo della promozione dei prodotti agroalimentari calabresi,
con una spesa di ics euro e, nel 2020, questo finanziamento viene meno, allora
vuol dire che, dal 2020 in poi, non crederemo più nella promozione dei prodotti
agroalimentari calabresi; così come, per il 2019, viene finanziata una somma di
150 mila euro per il riconoscimento e la valorizzazione della funzione sociale
svolta dalla comunità cristiana e vorrà dire che, dal 2020, diventeremo tutti
atei e non crederemo più al valore del riconoscimento della funzione sociale
svolta dalle comunità cristiane e così via.
Ad
esempio, vicepresidente, non viene più riconosciuto il titolo di 90 mila euro
che mantiene in vita l'istituto del Garante per l'infanzia e l’adolescenza
della Regione Calabria; c'è la volontà politica di togliere il Garante per
l'infanzia e l’adolescenza in Calabria, visto che non c'è più il finanziamento
per gli anni 2020 e2021?
Riprendo,
più nello specifico, anche alcuni passaggi dell’intervento del collega Nicolò.
In
questo bilancio di previsione, collega Bevacqua,
anche se la manovra è ridotta nei termini di discrezionalità della politica,
probabilmente si poteva sfruttare per dare corpo, anima e sostanza alle stesse
leggi regionali che il Consiglio regionale ha votato; per esempio, quella delle
eccedenze alimentari, secondo me, non andrà avanti, caro collega Nicolò, perché
va anche sostanziata di un finanziamento minimo, affinché si possa mettere in
atto la proposta di legge che lei ha proposto e che il Consiglio regionale ha
votato all'unanimità.
Mi
chiedo, quindi, se il non pensare a questi temi dal 2020 sia una forma di garbo
istituzionale per l’amministrazione che verrà e, quindi, è già insita in questa
previsione di bilancio una sconfitta annunciata di questo centro sinistra
oppure, così come diceva il collega Gallo, si tratta di un tentativo di manovra
di tipo elettorale per salvare il salvabile?
Non
volevo intervenire; l’ho fatto dopo aver sentito il collega Bevacqua
che, secondo me, ha rotto, anche con ripercussioni negative, quell'ordine al
silenzio che avevo intelligentemente percepito dai banchi della maggioranza;
abbiamo sentito le relazioni del collega Aieta e dell'assessore Fragomeni e pensavo che nessuno intervenisse dai banchi
della maggioranza, anche per non sollecitare, con l’enfasi e la passione che
alcune volte poi è negativa, altre reazioni da parte dei banchi della
minoranza.
Non so
se la sanità pubblica e centralizzata sia un guaio, collega Bevacqua;
io ritengo che non sia assolutamente un guaio; anzi, se i due terzi del
bilancio regionale parlano di sanità, allora ci dobbiamo confrontare rispetto
al dramma che vive la sanità stessa, e qui rimango solo sul dato squisitamente
politico.
Credo
che una delle battaglie perse dal presidente Oliverio sia quella della sanità,
non perché non è stato nominato Commissario ad
acta – quella è una sconfitta già annunciata nel momento in cui è stato
eletto nel novembre-dicembre 2014 – ma è una battaglia che gli ha fatto perdere
il suo stesso Governo, la sua stessa parte politica, il Partito
Democratico; ciò nonostante, il
Presidente ha voluto fortemente picchiare la testa contro il muro, che non era
di gomma, ma era di cemento armato, ed ha perso quella battaglia.
Oggi,
da un punto di vista politico, non posso ascoltare dai colleghi del Partito
Democratico, della maggioranza, gridare con enfasi alla vittoria, perché il
Governo giallo-verde ha rimosso l'ingegnere Scura.
Si
tratta di una contraddizione di fondo, perché il Governo giallo-verde ha
rimosso un uomo del Partito Democratico che non è stato coadiuvato e supportato
in un confronto e in un dialogo, non del Partito Democratico calabrese, ma dal
governatore Oliverio, perché anche il presidente Oliverio, nella battaglia
della sanità, è stato lasciato da solo, anche, dal Partito Democratico
calabrese; abbiamo assistito ad una presa di posizione a livello nazionale, con
il decreto Renzi, con la nomina dell'ingegnere Scura e poi anche ad un
defilarsi da parte degli organi regionali del partito che, in questa battaglia,
hanno lasciato completamente da solo il
presidente Oliverio.
Oggi
il Partito Democratico cerca, bleffando, di dare alla Calabria una notizia
sbagliata, ovvero che l'unico vero cancro della sanità calabrese era
l'ingegnere Scura.
Questo
non è assolutamente vero! Significa bleffare e dire una non verità ai
calabresi.
Come
ha detto bene chi mi ha preceduto, il problema della sanità - che nasce dal
Piano di rientro e poi dal commissariamento del giugno 2010 - tuttavia, fino
agli anni 2014-2015, aveva partorito una ripresa in termini economici, se è
vero come è vero che il debito da 269 milioni, a fine 2014 inizio 2015, era
arrivato sulla soglia dei 50 milioni, ma con una cassa, dovuta alla premialità fiscale da parte della Regione Calabria, di
oltre 100 milioni.
Era
lì, secondo me, che questo centro-sinistra sarebbe dovuto intervenire, con una
manovra che andasse a ridisegnare il Piano di rientro, perché soltanto con la
rideterminazione del Piano di rientro si sarebbe potuto pensare come atto
prodromico alla fine del commissariamento.
Non è
stato fatto, è arrivato l'ingegnere Scura ed è vero che, da lì in poi, è stato
un disastro economico perché dai 50 milioni del 2015 siamo passati a quella
previsione di oltre 170 milioni di euro per quanto riguarda l'anno in corso.
Oggi è
impensabile, anche con una riduzione della premialità
fiscale per il cui aumento non c'è altra soluzione che quella di mettere mano
nelle tasche dei calabresi.
Dobbiamo
dire la verità: la sanità ha avuto questo inesorabile declino dal 2015 in poi,
proprio per una lotta tra il presidente Oliverio e l'ingegnere Scura e oggi
assistiamo ad un depauperamento notevole del dipartimento salute, che solo in
questi giorni ha visto la nomina del nuovo direttore generale, dopo anni di
facenti funzione; una nomina del direttore generale che è passata, anche qui,
da un balletto di bandi per individuare risorse interne, che poi non erano
idonei; poi è stato nominato il direttore facente funzione, però interno; un
nuovo bando; insomma, anche qui un balletto che, secondo me, dovremo andare a
rivedere, con tutti i passaggi amministrativi che lo hanno sostenuto.
Abbiamo,
poi, anche una inevitabile responsabilità diretta sulla gestione della sanità,
che va in capo al management delle Aziende sanitarie che, sicuramente, non è
stato nominato dall'ingegnere Scura, ma è un'espressione di nomina
squisitamente politica.
Dire
ai calabresi che finalmente abbiamo eliminato il cancro della sanità, perché
l'ingegnere Scura – uomo del Partito Democratico – è stato mandato a casa, da
un Governo giallo-verde, significa gridare cose che non sono assolutamente
vere.
Sul
tema della sanità, credo che il centro-sinistra, la maggioranza e il presidente
Oliverio, abbiano costruito il manuale perfetto di chi sa farsi male da solo,
un manuale del masochismo che dovrebbe leggere chi ama questo tipo di attività,
perché è perfetto per come siete riusciti a farvi male da soli.
Credo
che dobbiamo ritornare anche a quella piccola capacità di manovra, caro collega
Bevacqua, che in questo bilancio di previsione ci
poteva essere; non voglio sentire nella massima Assise legislativa che la
risoluzione dei problemi della Calabria non può passare dall'anima del bilancio
previsionale di questa Regione; è un assurdo che non mi attribuisco e non
vorrei che si sentisse in quest’Aula.
Quello
che manca, ha ragione il consigliere Nicolò, è proprio la mancanza, sia pure
nell'ambito ristretto di una manovra che magari è risicata, di un piano
strutturale che va ad affrontare i problemi.
Come
li avete affrontati?
Quei 2
milioni di cui lei parlava sono stati poi messi lì come una “regalia” ai
consiglieri regionali di maggioranza; è vero, ha partecipato pure la minoranza
a questo tavolo, ma diciamo come: con un finanziamento del collega Orsomarso di
100 mila euro, che altro non era che un emendamento in continuità con gli anni
passati, e un emendamento del collega Gallo, che voleva portare gli effetti
della legge regionale numero 32, da 30 mila a 100 mila euro e che è riuscito a
portare a 50 mila euro.
È questo
lo spazio che questa maggioranza ha dato ai colleghi dell'opposizione.
C'è un
altro aspetto: il consigliere Nicolò poc'anzi ha detto che avrebbe potuto
ripetere fino alla noia decine, centinaia e migliaia di emendamenti che in
questi quattro anni sono stati respinti dai banchi della maggioranza, tant’è
che, l'anno scorso, ho avuto modo di fare una battuta, perché alla fine avevo
capito la parolina magica; quando questa maggioranza diceva: “l'emendamento si
illustra da sé”, veniva approvato sia dalla Giunta sia dal Consiglio; in nessun
emendamento il collega Nicolò ha detto “si illustra da sé” e sono stati tutti
bocciati.
L’altra
cosa strana è che arrivano in Aula decine e decine di emendamenti anche dai
banchi della maggioranza che poi vengono ritirati; allora sono serviti solo per
pulirsi la coscienza e far vedere a quei territori che sono stati presentati e
che qualcuno come un cuor di leone si era battuto per quel territorio?
Anche
qui si tratta di una manovra squisitamente elettorale.
Tutte
queste considerazioni fanno sì che il nostro sarà un voto fortemente negativo
sul bilancio.
Ritornando
al Collegato, devo veramente ringraziare – stavolta parlo al singolare – il
collega Michele Mirabello, perché nel Collegato alla finanziaria – mi guarda il
collega Aieta – rispetto a quanto è
successo in Commissione bilancio, nel momento in cui è stata estrapolata la delibera della Giunta
regionale che andava a rivisitare gli spoke negli hub, con un riassetto delle Aziende sanitarie provinciali,
c’è stato un blocco effimero in Commissione bilancio – mi perdoni, collega
Aieta – perché poi c'è stata una accelerata con una doppia convocazione della
Commissione sanità perché, passando in Commissione sanità, si pensava di dare
alla minoranza la possibilità di potersi sfogare e quant'altro, per poi votarla
il giorno dopo in Commissione e portarla mercoledì 19 dicembre all'approvazione
dell’Aula.
Fortunatamente,
c'è stata un’opposizione unita, coesa, ma anche un grande senso di
responsabilità, che riconosco al Presidente della terza Commissione – la notte
porta consiglio – che il giorno dopo,
nella stessa Commissione, ha preferito ritirare questa importante, anzi,
importantissima proposta di legge, che va a rivisitare l'assetto della sanità
calabrese.
Certo,
è stata ritirata, caro collega Mirabello, ma adesso necessita di un percorso
che dia sostanza a quella proposta di legge, ma soprattutto di un percorso che
la renda inattaccabile, non solo con la condivisione con il Commissario. Si
tratta di un elemento, fra virgolette, di costituzionalità perché, se non ci
fosse quell’approvazione, sicuramente andrebbe ad interferire con uno dei
compiti ed il ruolo del Commissario e, quindi, faremmo anche qui il nulla,
grideremo, prometteremo, ma sicuramente non arriveremmo al risultato importante
di andare a rivedere il riassetto delle Aziende sanitarie provinciali e, quindi,
la rete degli acuti per quanto riguarda la rete ospedaliera degli acuti della regione.
Se non
vogliamo semplicemente fare le cose che poi ci saranno tacciate di
incostituzionalità, ho già chiesto al presidente Michele Mirabello una
convocazione della Commissione affinché riusciamo, insieme, in modo condiviso,
a predisporre su questa proposta un cronoprogramma, prima attraverso le
audizioni, anticipate anche da alcune visite istituzionali di garbo; per cui le
chiedo, nella sua qualità di Presidente della Commissione e - perché no?! - se
lo riterrà opportuno, con la presenza del sottoscritto, nella qualità di
vicepresidente, ma anche dei colleghi della Commissione sanità, con garbo
istituzionale, di andare a salutare, nel momento in cui si insedierà, il nuovo
Commissario ed il nuovo sub commissario della sanità in Calabria, dai quali non
andremo proni e con il cappello in mano, ma semplicemente a dire quali sono le
nostre idee, soprattutto se condivise da maggioranza e minoranza e capire se vi
sia possibilità di condivisione e, in caso positivo, scegliere insieme a loro
il percorso istituzionale e anche normativo più forte possibile, affinché non
corriamo il rischio di fare leggi sulla sanità, caro collega Bevacqua, che poi ci vengono impugnate. Inevitabilmente
poi, queste leggi passeranno prima dall'analisi e dalla radiografia del Tavolo Adduce
e, laddove il Consiglio regionale dovesse andare avanti a picchiare la testa
contro un muro, inevitabilmente passeranno poi anche da un'analisi della Corte
Costituzionale, nel momento in cui il Consiglio dei Ministri dovesse vederci
all'interno delle norme incostituzionali.
Se
riusciremo a fare questo, nella condivisione con la nuova struttura
commissariale, creando un parallelismo che poi va a convergere, riusciremo a
portare in Aula, in tempi della politica più o meno brevi, ma rispettosi dei
tempi stessi della politica, questo riassetto della rete degli ospedali acuti spoke negli hub, contestualmente
alla proposta di legge già in fase avanzata di discussione in Commissione per
l'integrazione delle Aziende ospedaliere “Pugliese-Ciaccio” e
“Mater Domini”. Credo che, per quanto concerne la Commissione sanità,
già di fatto, potremmo dire quello che ho detto nel mio primo intervento della
giornata odierna rispetto ad un cronoprogramma che ci consenta di fare due, tre
o quattro cose veramente di sostanza strutturale che, come ha riferito il
collega Nicolò, mancano in questo bilancio e potremo sicuramente dire, in
questo ultimo scorcio di Legislatura, di aver condiviso un percorso di
rivoluzione e di riassetto importante e sostanziale del sistema sanitario
regionale; basterebbero, tra virgolette, solo queste due cose perché ci vuole
quella sensibilità che lei ha dimostrato, ma anche la condivisione di questo
programma, che affido al Presidente della Commissione, nel suo ruolo.
Possiamo
parlare anche di altre tematiche, ma voglio ribadire – credo di avere la
condivisione dei colleghi della minoranza – che sia questo il percorso che
vorremmo fosse portato avanti a fine Legislatura dai colleghi della
maggioranza, partendo proprio dal lavoro delle Commissioni.
Un'altra
cosa che chiederò al presidente Nicola Irto, riguarda le tante leggi che questo
“legificio” ha prodotto in questi quattro anni, ma
che non hanno avuto attuazione, vuoi per mancanza di volontà politica di
attuarle, vuoi per mancanza di finanziamento.
È
stato toccato il tema della violenza di genere; anche qui sarebbe stato
importante trovare una condivisione tra maggioranza e minoranza per andare a
posizionare, all'interno di un finanziamento certo, quella che è la proposta di
legge che il sottoscritto, il collega Mirabello e l’allora consigliere
regionale, oggi onorevole Wanda Ferro, abbiamo già discusso in più fasi in
Commissione.
È su
questi temi che vogliamo confrontarci: temi concreti, oggettivabili, dove ci
auguriamo di trovare condivisione con i colleghi della maggioranza.
Se
faremo questo, inevitabilmente, a fine Legislatura, costruiremo, pezzo per
pezzo, quello che sarà il bilancio previsionale 2020 e potremo anche dire che è
stato un bilancio condiviso; non chiederemo 20, 30, 40, 50 mila euro per quel
territorio che ci appartiene, per poi presentarci a quegli elettori portando a
casa quel risultato, ma chiederemo il finanziamento su queste quattro, cinque,
sei proposte serie, dove anche noi vorremmo offrire il nostro contributo.
Speriamo
di trovare questa disponibilità da parte dei colleghi, perché la sensibilità è
insita in ognuno di noi; questa disponibilità ci potrà far dire che, se questa
Legislatura arriverà al termine,
probabilmente non lo farà in modo
stantio, così tanto per riscaldare le nostre poltrone, ma lo farà attraverso un
nuovo programma di fine Legislatura che sia veramente contingentato, non tanto
alle chiacchiere e alle prebende di tipo elettorale, ma a quelle 4-5 tematiche
che necessitano di risposta per la vita dei calabresi.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente.
Intervengo
per fare qualche velocissima considerazione in ordine, intanto, alla relazione
introduttiva che l’assessore Fragomeni ha licenziato
all'Aula su questi documenti di bilancio – parlo al plurale perché credo che
quello che si racchiude nei provvedimenti che andremo a votare, sia un percorso
unitario – e per ringraziarla per il lavoro che, con competenza, ha svolto per
licenziare un documento di bilancio che riesce a contemperare il rigore e a
liberare risorse, dando un’impostazione politica che, credo, emerga in maniera
molto chiara dalle importanti argomentazioni che sono state oggetto del suo
intervento.
Vorrei
anche sottolineare qualche passaggio richiamato da alcuni colleghi e che
testimonia, una volta tanto, il lavoro positivo che si svolge nelle
Commissioni; non a caso parlo al plurale, perché vorrei richiamare la vicenda
che è stata raccontata dai colleghi Gallo ed Esposito, in ordine
all'emendamento al Collegato che era stato licenziato dalla Giunta regionale il
6 dicembre e che, intanto, in Commissione bilancio il collega Aieta,
accogliendo una fondata ed argomentata richiesta del collega Pedà, ha rinviato alla Commissione sanità per la
discussione.
Già
questo passaggio, garantito con senso di responsabilità dal collega Aieta
dimostra che, al di là delle discussioni, dei diversi angoli e sfumature da cui
si vuole vedere la vicenda, vi sia stata la consapevolezza di trattare una
materia delicata che andava approfondita e che abbiamo, sebbene in due sedute
fitte, fissate a stretto giro una dietro l'altra nelle giornate di ieri e
dell'altro ieri, discusso anche in Commissione sanità.
Si
tratta di una questione di metodo che, al di là dei retroscena, dei processi
alle intenzioni e quant'altro, ha comunque registrato un contributo – voglio
dirlo io, prima di tutti – molto positivo da parte delle opposizioni consiliari
in Commissione; un contributo che abbiamo voluto anche valorizzare, ragionando
sulle argomentazioni concrete che sono state messe al centro della discussione
su quel punto; un contributo che ha anche consentito alla maggioranza e al
Presidente della Commissione di fare delle riflessioni utili al conseguimento
di un obiettivo che – lo voglio ricordare all'Aula – non è nuovo, né dal punto
di vista dell'impostazione logica né dal punto di vista dell'iter legislativo.
Ricordo
all'Aula che, già nella scorsa Legislatura, il progetto di legge numero 382/9^,
firmato dai consiglieri Chiappetta, Salerno, Serra e
Parente, aveva affrontato lo stesso tema in maniera non dissimile da quella
utilizzata dalla Giunta regionale, licenziando quel provvedimento in due
sedute, senza audizioni.
Il
provvedimento non è poi arrivato in Aula, ma anche in quella legge si prevedeva
uno schema che, dal punto di vista dell'efficacia e dell'effetto finale, si
poteva considerare sovrapponibile a quello proposto dalla Giunta regionale con
la delibera del 6 dicembre.
Difatti,
in quel provvedimento, in quel progetto di legge, era prevista la creazione di
tre Aziende ospedaliere che racchiudevano gli hub e
gli spoke ed era prevista finanche quella sorta di
clausola di salvaguardia per le piccole Aziende sanitarie con l'inclusione
degli spoke di Crotone e di Vibo Valentia all'interno
delle Aziende sanitarie; col mantenimento, più che con l'inclusione.
Non va
sottolineato solo questo, collega Esposito; voglio aggiungere – probabilmente
la lunga esperienza di questi anni di Commissione ci ha distratti da questo
aspetto – che un provvedimento fotocopia del progetto di legge della scorsa
Legislatura, è stato depositato dal Movimento 5 stelle, con allegate le firme
per un’iniziativa di legge popolare, completamente ricopiato – mi assumo la
responsabilità di ciò che dico – dalla versione Chiappetta-Parente,
la semplifico così.
Non
parliamo, dunque, né di temi nuovi né di temi che non hanno interessato la
sensibilità di tutte le forze politiche di questa terra; devo poi aggiungere
che è tanta e tale la condivisione su quest'idea che, al di là di alcune
questioni che ora riprenderò, i colleghi in Commissione hanno avuto anche modo
di sottolineare come nel merito, probabilmente, ci fossero le condizioni per
arrivare a una condivisione di questo testo di legge.
E’
proprio questo aspetto che ci ha convinto e mi ha convinto ad avviare qualche
ulteriore step di approfondimento; più di ogni altra
cosa, mi ha convinto quello spiraglio che mi diceva che un'intera classe
dirigente calabrese aveva la consapevolezza della necessità e della possibilità
di mettere mano a quella materia e – perché no?! – di farlo offrendo tutti,
ognuno dalla propria parte politica, il proprio contributo; mi ha convinto e ci
ha convinto, perché su questi temi mi sono confrontato col Presidente della
Giunta regionale e con tanti colleghi di maggioranza che hanno voluto
sottolineare la necessità di dare il proprio contributo a questa importante
partita.
Nessun
ritiro, dunque – capisco che il termine sia stato volutamente forzato dal
collega Esposito, che a volte ha questa vis
volutamente provocatoria – ma solo la necessità di un approfondimento condiviso
di un testo di legge che può e deve arrivare in Aula, secondo il mio modesto
parere, unitamente alla legge sull'integrazione delle Aziende sanitaria e
ospedaliera “Mater Domini” e “Pugliese Ciaccio”.
È
questa l'impostazione politica che viene fuori da quelle sedute di Commissione
e che vogliamo portare avanti con il contributo di tutti, con un'unica – e
concludo, Presidente – precisazione: credo che in questa materia, anche il
tempo abbia il suo grande significato e che non possa trascorrere questa
Legislatura senza che noi, consiglieri regionali, ci riappropriamo, come tante
volte è stato detto in quest'Aula, di una materia per la quale, già dal decreto
di nomina del nuovo Commissario ad acta,
emergono aspetti di forte incidenza ed incisività da parte del Governo
nazionale.
Chiudo
su un aspetto che ritengo di straordinaria importanza, richiamando un lavoro
che è stato fatto con i colleghi Parente e Tallini, ancora una volta con un
atteggiamento bipartisan.
Nella
seduta di Commissione di ieri sera abbiamo discusso di un tema molto preoccupante
e di grande rilevanza e che riguarda la situazione molto grave in cui versa il
settore dell'assistenza territoriale, con particolare riferimento all’Asp di
Catanzaro e alle Rsa (Residenze sanitarie assistenziali) che ivi insistono.
Su
questo punto chiedo sin da ora al Presidente dell'Assemblea, per come
concordato in Commissione con i colleghi e con le associazioni di categoria, di
voler inserire all'ordine del giorno – lo avevo già preannunciato al presidente
Irto – un documento che assume, ovviamente, la forma dell'ordine del giorno,
firmato dal Presidente della Commissione, ma largamente condiviso dai colleghi
di opposizione, che ha la funzione di segnalare al Commissario ad acta, come struttura commissariale e,
quindi, in una forma anche di continuità amministrativa che è necessaria, visto
che ci troviamo in una fase di transizione, i temi che, dopo l’inserimento
all'ordine del giorno, chiarirò all'Aula in cosa consistono.
Pertanto,
Presidente, concludo questo mio intervento, chiedendo formalmente che l'Aula si
pronunci sull’inserimento di questo ulteriore ordine del giorno, ovviamente in
coda alla seduta. Grazie.
Pongo in
votazione l’inserimento all’ordine del giorno. È inserito.
Ha chiesto
di intervenire il consigliere Pedà. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente.
Quando si
interviene quasi per ultimo, c'è sempre il rischio di essere ripetitivo, quindi
cercherò di non toccare i temi che hanno già esposto brillantemente i miei
colleghi.
È chiaro che
qualcosa la dobbiamo dire.
Facendo
parte della Commissione sanità e avendo maturato in questi mesi un po' di
esperienza anche nel welfare, avendo audito tante
associazioni di cittadini calabresi che hanno veramente necessità di essere
assistiti, di avere le istituzioni vicine, mi sarei aspettato per il futuro una
maggiore attenzione verso queste persone.
Non voglio
entrare nel merito, per non sembrare di voler cavalcare la tigre di chi ha
bisogno, collega Esposito, quindi richiamo l'attenzione solo sul fatto che ci
sono tante categorie, che stiamo ascoltando in Commissione sanità, di cittadini
che lottano quotidianamente, nonostante siano stati toccati dal dolore di
assistere dei loro familiari non abili e sui quali mi pare gravi anche il fatto
di essere trascurati.
Non voglio
entrare in polemica con i colleghi che sono intervenuti prima, dicendo che è un
bilancio ingessato, però ho visto tanti emendamenti per campi di calcetto e
campi da bocce e non saprei come andare da questi cittadini a spiegarmi.
È
intervenuto bene e mi ha preceduto il collega Mirabello sulla Riforma della
sanità e proprio io, sostituendo il collega Arruzzolo
in Commissione bilancio, ho posto la questione su una velocizzazione che non
aveva senso, richiamando proprio le precedenti audizioni in Commissione sanità
per l'unificazione del “Pugliese-Ciaccio” e del “Mater-Domini”, ascoltando
tutte le parti sociali, i direttori sanitari e il commissario Scura, che è
stato sempre presente, e mi sono chiesto come si possa fare una riforma epocale
per la sanità calabrese senza audire nessuno.
Devo dire
che il presidente Aieta, con molta sensibilità, ha trasferito la discussione in
Commissione sanità; lì ci siamo resi conto che non si poteva fare in due
giorni, perché arriviamo alla discussione di questo bilancio, dopo due giorni
di grande lavoro in Commissione sanità, dove potevamo spostare con un click, come si usa dire oggi, gli
ospedali spoke, lasciando il territorio senza ed
entrando nel merito di una riforma che va concertata con le parti sociali, con
i medici, con gli infermieri, con le organizzazioni sindacali, con i paramedici
e con tutti gli stakeholder di questo grande mondo che è, appunto, quello della
sanità, che vede la Regione Calabria
fanalino di coda e che, dopo tutti questi anni di commissariamento, non ha
avuto miglioramenti, Anzi, solo peggioramenti. perché con la proiezione – non
vedo il collega Guccione che l'altra volta aveva
convenuto con me in Commissione, la stessa cosa – della costruzione di nuovi
ospedali dal 2007, intanto si sono chiusi quelli esistenti; non ci sono più
medici.
Nella
provincia di Reggio – non conosco le altre realtà, ma sarà così – ci sono tanti
piccoli comuni che, comunque sono abitati, dove sono stati investiti parecchi
soldi per la realizzazione di centri e costruzioni contro lo spopolamento,
chiediamo di non spopolare, di restare a vivere lì senza una Guardia medica e
dove la prima Guardia medica raggiungibile – parlo per esempio di Antonimina,
Bova, Sant'Ilario, Serrata – è a decine di chilometri di distanza, con delle
strade inarrivabili, impercorribili.
Se è questa
la Calabria che vogliamo e che ci stiamo dando, non mi trovate d'accordo.
Ho visto
pure dei salti di gioia per il cambio della guardia al commissariamento; io
avrei fatto i salti di gioia per l’eliminazione del commissariamento, ridando
potere alla Regione e legittimando chi è eletto direttamente dal popolo.
Saranno
brillantissimi i commissari, ma non vedo come, da qui a un anno, possano
prendere contezza di quello che l’ingegnere Scura ci ha messo 3 anni per
iniziare a capire.
Andremo,
come è giusto che sia, a trovare il commissario Cotticelli,
cercandolo e pregandolo, anche trasferendo – presidente Mirabello – tutto il know how che
abbiamo acquisito e che voi avete acquisito prima di me in questi anni,
pregandolo di correre, perché non possiamo più aspettare.
Dobbiamo
approvare quella legge della Riforma sanitaria anche per il reclutamento,
perché non è possibile che, anche se oggi ci sono tanti posti già attivati dal
commissario Scura, non vengano messi a bando e non vengano reclutati per
rallentamenti incomprensibili da parte di molti – diciamoci la verità – direttori generali nominati non da Scura, ma
da questo governo regionale, che sono stati fermi; mi riferisco alla provincia
di Reggio che è ferma e completamente immobile.
Sempre
restando nel tema del welfare, non vedo traccia di quei 3 milioni di euro che
dovevano andare a coprire il trasporto pubblico locale gratuito per le fasce
sociali più disagiate, partendo dai disabili, passando da quelli che hanno
reddito basso; ci sono delle situazioni dove, alcuni lavoratori, specialmente
nelle città più grandi – mi riferisco, per esempio, a Cosenza – si sono
spostati dalla città in periferia per pagare meno fitto, per avere poi la
possibilità di mandare i figli a studiare al centro e noi dobbiamo consentire
il trasporto pubblico a questi ragazzi.
Sono sempre
sfortunato, perché quando parlo non c'è mai l'assessore Russo – forse lo fa
apposta e se ne esce, quando ci sono, glielo chiederemo – al quale voglio
chiedere – parlo alla sedia, tanto è uguale, assessore Musmanno
– se ha fatto qualcosa per le infrastrutture a rete fissa; se ha fatto qualcosa
con quei 53 milioni che avete deliberato dal Cipe e
non state attivando la Cosenza-Catanzaro –scrivetelo – questo è il fallimento,
53 milioni pronti per fare la Cosenza-Catanzaro una via, una struttura fissa
epocale che collegherebbe le due metropoli, collegherebbe le due strutture
sanitarie e sono due anni che rimpallate con lo studio di fattibilità; se state
facendo qualcosa per addivenire all'Ospedale Unico della Piana, una struttura a
rete fissa che dia la possibilità alla gente di arrivare, altrimenti a Palmi si
creerà un imbuto, un ingorgo e non se ne potrà uscire.
Avete la
fortuna di avere la rete ferroviaria delle Calabro-lucane; di accedere ai Fondi
comunitari; di fare una struttura nuova, leggera, una metropolitana che costerà
la metà, 7 euro a kilometro contro i 15 di quelle vecchie carcasse a gasolio.
Mi spiegate
se avete fatto qualcosa? Assessore Russo, la vedo rientrare.
Avrei
gradito che ci fosse stata più prudenza sulla ZES; siete andati trionfanti “la
ZES è fatta!”; abbiamo fatto un bel convegno a San Ferdinando.
Quelle sono cose
che ripagano rispetto alla credibilità nella politica dei cittadini calabresi.
Perché siamo
ancora fermi? Non è colpa vostra, lo so, non è stato nominato il Comitato; c'è
qualche imperfezione; voglio capire perché, quando avete stabilito in tutte le
aree i retroporti per gli altri porti, a Villa San
Giovanni non ci sia retroporto?
Come mai
l'area industriale di Campo Calabro non è inserita, visto che avete fatto
questa grande ZES regionale?
Su queste
cose c’è un fallimento, sull'operosità.
Questo è il
grave problema di questo bilancio.
Poi ci sono
delle leggi subito pronte, come quella presentata e votata dal consigliere
Nicolò sulla possibilità di non buttare le eccedenze alimentari e, invece di
attivarvi, la Giunta regionale è rimasta immobile, creando così due danni: non
dando la possibilità a chi ha bisogno di poter avere un aiuto alimentare e
creando dei rifiuti, perché poi quelli vanno nell'inceneritore.
Scusatemi se
mi sono scaldato, però queste sono cose che percepiamo, perché quando
camminiamo per strada – come camminate voi, camminiamo noi – e la politica ha
perso credibilità; siamo fermi dappertutto.
Ditemi che
cosa state facendo per gli artigiani? Per l'impresa? Ditemi cosa stiamo facendo
per il turismo? Cosa significano due milioni e mezzo per l'incoming?
Finanziate
la formazione, perché è un ottimo lavoro portare qui gli operatori turistici
tedeschi. Complimenti!
Ci sono
venuto nonostante abbia subito una forma di boicottaggio; sono stato lì
presente perché ho sempre dato atto delle cose positive: l'acquisto dei
pullman, l'acquisto dei treni – professore Russo – però se vogliamo portare i
turisti e poi non gli diamo le strade; se riusciamo a farli atterrare negli
aeroporti e poi non riusciamo a portarli a Tropea perché non c’è la strada per
arrivarci, dovremo mettere una flotta di elicotteri per questa gente che viene.
Questa è la verità.
Che cosa
abbiamo fatto per dare l'opportunità agli imprenditori di fare formazione?
Non vedo
traccia in questo bilancio; i cittadini, i lavoratori calabresi devono essere
formati a riceverli; devono parlare un minimo di lingue.
Ricordo
quando c'è stata un’ottima presenza con una nave da crociera a Reggio Calabria;
siamo riusciti a mandarli via scontenti, perché non c'era nessuno che parlasse
inglese, neanche tra le guide e gli operatori; non erano preparati a riceverli.
Avremo un
ritorno negativo, perché se arriverà tanta gente l'anno prossimo, grazie
all'intervento che avete fatto per il turismo, faranno un tam-tam mondiale che
non tornerà più nessuno in Calabria, perché diranno che il personale era
scortese, che non c'erano strade per arrivare e che non c'erano treni.
Ringrazio
l’assessore Musmanno che si è occupato di quella nota
che gli ho fatto per gli Intercity, ma sono delle cose che dovete guardare, non
potete essere succubi dell’uno e dell'altro.
Non voglio
fare la guerra dei poveri; non dobbiamo lottare tra Regioni – tra Sicilia e Calabria, tra Calabria e
Puglia, assolutamente no – però dobbiamo imporci, perché ce lo chiede la gente,
ce lo chiede quella gente che è disperata e che ormai chiede pochissimo.
Una volta in
Calabria si chiedeva il lavoro, ormai la gente ci ha pure rinunciato; però il
diritto alla salute e alla sanità è prezioso e le persone ci chiedono il
minimo, di avere delle Guardie mediche, di avere dei riferimenti.
Stessa cosa
nell'impresa.
Ho visto un
bando sull’artigianato dove, addirittura, si lasciano fuori le due più grandi
Confederazioni che rappresentano gli artigiani.
Perché non
concertate queste cose? Perché andate di fretta? Perché non fate intervenire
tutti coloro che hanno esperienza? Sicuramente si potrebbero migliorare queste
cose. Naturalmente il discorso è generale.
Sul turismo
abbiamo l'opportunità – chi è l'assessore al turismo? – di avere il turismo
termale in provincia di Reggio; ho scoperto che c'è gente che viene da Roma e
va a Galatro e Antonimina; ho presentato due emendamenti per un piccolo aiuto,
ma vogliamo rafforzarlo questo turismo termale?
Vogliamo
dare l'opportunità di fare marketing e di fare delle operazioni? I bar aprono
alle 9 e chiudono a mezzogiorno all'interno di questa struttura; la gente non
può venire solo per il servizio che gli diamo, ma ha bisogno di tutte le
attività collaterali.
Ecco perché
vi chiedo maggiore attenzione verso tutte queste categorie e verso gli
operatori con una concertazione perché, tra l'altro, nella vostra storia
politica avete fatto della concertazione un cavallo di battaglia e non vedo
perché, una volta arrivati al governo di questa Regione, avete smarrito la strada.
Concertate e
ascoltate di più chi vi parla, anche la minoranza, perché non siamo dei mostri
da respingere, ma spesso vi diamo buone idee e buoni consigli; lo potete vedere
anche quando lavoriamo in Commissione, non abbiamo mai fatto questioni pregiudiziali
di maggioranza o minoranza, ma abbiamo lavorato sempre per il bene della nostra
comunità. Grazie.
Ha chiesto
di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.
GRECO Orlandino (Oliverio Presidente)
Grazie,
Presidente.
Avevo deciso
di non intervenire, ma il consigliere Pedà mi ha
posto nelle condizioni e mi ha fatto sentire la necessità di intervenire per
fare alcune considerazioni in merito alle cose che ha detto; soprattutto mi ha
ricordato un bellissimo film di Totò, quando dovendo andare a pranzo diceva:
“vai dal pizzicagnolo e, vedi l’uovo, se è fresco lo prendi, altrimenti
desisti; poi vai dal macellaio e verifica, se la carne è fresca la prendi,
altrimenti desisti”; e l’altro rispose: “ma che cos'hai, il cappotto o il paltò
di Napoleone?”.
Non a caso
il suo intervento mi ha riportato a questa immagine; per chi fa politica e chi
ha avuto esperienze nella Pubblica Amministrazione sa che i bilanci sono fatti
di numeri, inesorabilmente sono fatti di numeri, ma sa, consigliere Pedà e consiglieri tutti, quante cose avremmo voluto e
vorremmo fare?
Sa quante
strade e quanti emendamenti – almeno io – avevo preparato per chiedere all'Aula
l'approvazione e per addivenire a soluzioni e intervenire su situazioni molto
molto precarie sul territorio?
Abbiamo a
che fare con i numeri, ed io ricordo due questioni: la prima mi pare essere
stata il 9 gennaio 2015, se non ricordo male, quando intervenni durante la
seduta di Consiglio sul bilancio di previsione e, in quell'occasione, feci
alcune valutazioni; ricordo ancora che in quell'intervento dissi che non avrei
più approvato nessun tipo di bilancio che avesse un disavanzo strutturale di
350 milioni di euro. Consigliere Pedà, 9 gennaio
2015: disavanzo strutturale del bilancio di previsione di circa 350 milioni di
euro. Di che cosa vogliamo parlare?
C'è una
Giunta regionale ed un Presidente che è stato capace di allineare, parificare
il bilancio, di portare il bilancio in equilibrio – beh – mantenendo i servizi,
non come qualcuno indicava, con la spending review, dare gli stessi servizi ad invarianza di spesa,
ma facendo politiche che miravano e che hanno mirato non solo all’efficienza
dei servizi erogati, al riequilibrio della spesa e, quindi, anche al risparmio
della spesa pubblica.
Non v’è
dubbio che noi partiamo da quei dati; se non consideriamo quello che c’era, ahi
voglia a dire oggi. Altro che il paltò di Napoleone! Potremmo are di tutto.
Volete elencati tutti gli emendamenti e tutte le cose che vorrei fare?
Potrei fare
un comizio, potrei essere dall'altra parte e arringare l’Aula, come hanno fatto
i consiglieri Pedà e Gallo per prendersi gli
applausi.
Questo è un
atteggiamento grillino e non di chi ha e fa valutazioni oggettive.
Discutiamo:
quant'è la spesa libera del bilancio sulla quale possiamo ragionare?
Non è
nemmeno, come si è detto prima, 782 milioni di euro, perché sui 782 milioni di
euro ci sono tutte le spese obbligatorie: mutui, rate di ammortamento; tutto
quello che serve e che nei bilanci comunali si chiamavano e si chiamano “spese
necessarie al funzionamento dell’Ente”.
Su queste
cose dobbiamo valutare, non discutendo del sesso degli angeli o arringando
l’Aula per avere l'applauso di qualche scontento grillino e per dire che ci
sono altri grillini in Aula.
Dobbiamo
parlare di questi numeri e di questi dati.
Sarebbe
stato molto, molto, molto, molto più apprezzato un intervento in questo
Consiglio regionale dove, in modo molto chiaro, si poteva dire “scusate, gli
accantonamenti per circa 61 milioni di euro al fondo crediti di dubbia
esigibilità non li mettiamo? Siamo obbligati a mettere quello della
salvaguardia dei bilanci futuri? Che cosa vogliamo fare sulla questione legata
al finanziamento al diritto allo studio, 9.98 milioni di euro, che è stato un
risultato importante raggiunto dalla Giunta?
Non li
mettiamo? Li sostituiamo con altri?”
Può esserci
una visione diversa – certo – ma parliamo di numeri.
Quando si
vuole fare opposizione al bilancio, me lo hanno insegnato dal 1997, quando
sedevo in Consiglio comunale e a quell'epoca ero consigliere di minoranza e il
sindaco mi bacchettava e mi diceva “non puoi venire in Consiglio comunale
impreparato; vieni con i numeri e rispetto a quei numeri fai una
controproposta; metti insieme una visione diversa, rendila credibile”; ma
discutere qui, come se avessimo il paltò di Napoleone, francamente non è una
cosa fatta bene.
La seconda
considerazione: il bilancio di previsione viene fuori subito dopo un’altra
discussione molto importante che abbiamo avuto in Consiglio regionale, ovvero
l'approvazione del DEF (Documento di
Economia e Finanza).
Perché
l'approvazione del DEF è fondamentale?
Perché in
quell'occasione, all'interno di quello che è stata una previsione e di quello che è il raggiungimento anche degli obiettivi,
ci sono degli indicatori che danno uno spaccato ed un quadro chiaro di quello
che deve essere e di quello che è stato il raggiungimento della qualità della
vita e dei risultati ottenuti in questa terra.
Non v’è
dubbio che le scelte fatte finora, sono state scelte non importanti, ma di più,
e oggi questo bilancio, che ricalca una filosofia degli ultimi quattro anni,
non può che essere foriero di risultati positivi.
Le
valutazioni andavano fatte nel merito, al di là della strumentalizzazione; tutto
si può strumentalizzare, ma che ci sono dei capitoli che non vengono finanziati
nell'annualità 2020/2021, quella sì che è pura strumentalizzazione; chi ha
fatto bilanci, sa bene che queste sono alchimie contabili, ma non v’è dubbio
che quello che conta è il bilancio dell'anno in corso e quello che ne faremo
nel 2019.
Cosa diversa
è se qualcuno dovrà dire, domani o dopodomani, atteso che – signori miei – il
bilancio di previsione 2020, chi lo farà, se non questo Consiglio regionale?
Lo faremo
noi, saremo noi a rifarlo.
Qualcuno
potrà dire “ma come, non avevate…”; c'è addirittura una legge mia che viene
finanziata solo per un anno, la legge sulla dieta mediterranea, ma non mi creo
problemi, a me interessa che sia stata finanziata negli anni passati, che venga
rifinanziata e che, allo stesso modo, faremo le battaglie per rifinanziarle;
oggi, però, parliamo del bilancio di previsione – poi pluriennale – ma del
bilancio di previsione 2019.
Parliamo di
numeri, di atti e di risultati che questa Giunta regionale ha raggiunto.
Non mi
dilungo, volendo esprimere soddisfazione per il lavoro fatto e volendo non
speculare. Chiaramente sono d'accordo con chi mi ha preceduto, anche sul fatto
della Riforma sanitaria.
Vi è la
necessità ed io spingo affinché questo Consiglio si pronunci ed evitare altri
commissariamenti, come i 20 punti di cui parlava poc'anzi anche il presidente
Irto; i 20 punti che danno l'incarico al commissario per la sanità, un
controllo ulteriore ed un commissariamento ulteriore delle prerogative di
questo Consiglio e di questa Giunta regionale.
Non v’è
dubbio, però, che una Riforma sanitaria non può essere patrimonio solo della
maggioranza o di una parte della maggioranza; deve essere patrimonio di tutto
il Consiglio regionale; hanno fatto bene, tutti, a partire dal presidente della
Commissione, a riportare e quindi a rivedere i tempi per l'approvazione e per
esprimere valutazioni e considerazioni.
Il dato
fondamentale che emerge da questo bilancio è che non ci sono ulteriori tasse e
che si mantengono spese importanti, soprattutto nell'ottica dei servizi sociali
e della pubblica istruzione, che tutto quello che si poteva fare è stato fatto
e che comunque è un bilancio che, seppur nella ristrettezza economica e nei
vincoli di bilancio che abbiamo, parla di Calabria e parla di prospettiva.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Parente.
Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente.
Anch'io
avevo pensato di non intervenire visto che i colleghi avevano, in modo
puntuale, richiamato un po' tutti gli aspetti critici di questo bilancio che si
va ad approvare; però non posso non fare qualche puntualizzazione su quello che
è stato detto in relazione all'intervento del collega Pedà;
se è vero che parliamo di bilancio e che i bilanci vanno salvaguardati ed
equilibrati e va sempre cercato di mantenere un equilibrio
economico-finanziario, non si può ribadire che tutto questo è stato fatto
mantenendo la qualità dei servizi o incrementando addirittura la qualità dei
servizi, perché allora potremmo parlare di tantissime cose.
Collega, lei
è sicuro della qualità dei servizi nell'ambito sociale? Sono rimasti gli stessi
di prima? È cambiato qualcosa? È sicuro della qualità della vita sotto gli
aspetti ambientali? È sicuro – non tocchiamo il tasto – di quelli che sono i
servizi sanitari?
I servizi
sanitari, con tutte le colpe – e sono tante, tantissime – del Commissario che
ha gestito questi anni, in un modo veramente capestro, lo dico con dati di
fatto, perché la giustizia amministrativa lo ha più volte censurato e più volte
bocciato; però mi chiedo domando quale sia stata l'azione di questa Giunta
regionale, di questo governo regionale verso quei manager che hanno gestito le
Aziende Sanitarie territoriali.
Abbiamo
visto che su tanti manager si è aspettato quattro anni per prendere le
decisioni, ma cosa ha vissuto il territorio in questi quattro anni? Cosa ha
vissuto?
Vi assicuro che la qualità del
nostro servizio sanitario ha toccato livelli che – come ho detto più volte –
per alcuni aspetti sono paragonabili a quelli delle terre più svantaggiate.
Facevo l’esempio del Burundi, ma nemmeno nel Burundi perché lì, in presenza di
un’emergenza, c’è un ospedale di Emergency o di Medici Senza Frontiere. Invito
qualcuno ad andare in un nostro pronto soccorso e stare quattordici ore in una
barella per il controllo della pressione, per avere un ricovero dopo una
settimana o ricevere prestazioni sanitarie di base da fare inorridire.
Siamo arrivati al punto che i
nostri manager territoriali dell’Azienda
sanitaria stanno provocando, addirittura, l’emigrazione sanitaria per la non
autosufficienza.
Adesso avremo i nostri anziani
che si andranno a ricoverare nelle regioni limitrofe, nonostante – per quattro
anni – Roma, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ed il Ministero della
Salute ci abbiano detto che l’assistenza territoriale è uno dei cardini di ogni
sistema sanitario che funziona e, nonostante la grande e grave carenza, questo
settore non è stato mai tenuto in considerazione.
Vogliamo parlare – non lo so – di
quello che è successo con la legge sul servizio sociale? Ci sono voluti due
anni per rimodulare una legge, censurata dal TAR, ma il tempo passa.
E, quindi, come si può asserire
che i servizi sono rimasti gli stessi contenendo la spesa o recuperando
l’aspetto finanziario? Dobbiamo ammettere che in alcuni settori la gestione è
stata, veramente, – come dire – censurabile, fortemente censurabile. E mi
collego – poiché sono stato chiamato in causa dal presidente Mirabello – a
quella che lui ha detto essere una sovrapposizione quasi totale con la proposta
di legge che presentammo nel 2012 sulla riorganizzazione delle Aziende
sanitarie ospedaliere e territoriali.
Magari fosse stato così,
presidente Mirabello! L’avremmo approvata in 30 secondi!
Purtroppo, si tratta di un
progetto di legge raffazzonato, assolutamente contraddittorio perché per un
aspetto le Aziende sanitarie dovevamo curare soltanto il territorio, poi
vediamo che, invece, l’Azienda sanitaria di Crotone e di Vibo doveva curare gli
ospedali di Crotone e di Vibo; ad un certo punto, abbiamo visto che alle
Aziende ospedaliere veniva sottratta la gestione degli ospedali generali e
degli ospedali di montagna, alterando, quindi, totalmente quella che è la
riorganizzazione della rete ospedaliera.
Tutta una serie di incongruenze
palesi che ci hanno portato a fare due giorni di battaglia in Commissione e,
poi, dobbiamo dare atto, che il Presidente – in un modo che abbiamo definito
operoso – si è ravveduto perché noi non volevamo che la proposta di legge fosse
rigettata, ma che fosse discussa in modo concreto, che fosse una legge di
riordino complessivo e non legata a quattro ospedali spoke
che venivano gestiti dagli hub.
Questo per parlare del modus operandi che ha portato, poi,
anche alla formulazione di questo bilancio e a quella che è l’attività di
questo governo regionale.
Per quanto riguarda l’aspetto
sanitario abbiamo dato la massima disponibilità al Presidente della Commissione
e, quindi, alla maggioranza, di partecipare e di poter contribuire in modo
fattivo a quella che è, innegabilmente, un’urgenza: il riordino del nostro
sistema sanitario regionale, ormai fermo da tantissimi anni, nonostante
l’evoluzione che c’è stata in questo settore; ma anche in questo caso è
imprescindibile partire dall’integrazione dell’Azienda ospedaliera e
dell’Azienda universitaria di Catanzaro anche perché, se dobbiamo andare a fare
il riordino degli hub, come si fa a non costituire
prima, dal punto di vista giuridico, questa nuova azienda, affinché si possano
integrare, dal punto di vista funzionale, gli ospedali spoke
del territorio ad essa poi attribuiti?
Quindi, ci dovrebbe essere un
cronoprogramma, fatto in modo serio e puntuale, affinché venga rispettato. E
non fare come è successo alle Aziende sanitarie territoriali che hanno
impiegato ben quattro anni per fare i Piani di rete territoriale ed hanno avuto
il coraggio di scrivere che, poi, ci voleva un altro cronoprogramma di un anno,
un anno e mezzo, per attivare quello che andavano a scrivere.
Insomma, siamo veramente ai
limiti, non so come giudicare un atto del genere.
Come può un’azienda sanitaria,
che opera sul territorio da una vita, riparametrare una rete territoriale e
dire che, poi, per attivare la diversificazione dei servizi ci vuole un anno e
mezzo?
E, nel frattempo, si paralizza
tutto.
Vogliamo sentire cosa ha vissuto
la rete dei laboratori? Vogliamo sentire cosa ha vissuto la rete degli
ambulatori polispecialistici?
Quindi, un disastro totale e,
poiché stiamo parlando di un aspetto che interessa tutti i cittadini calabresi
– il diritto alla salute, che è sancito dalla Costituzione – di un aspetto per
il quale non ci può essere una maggioranza sola al comando, credo che, almeno
in questo campo, in questo settore, il contributo della minoranza non solo vada
cercato, ma dovrebbe anche essere valorizzato, se le proposte che andremo, poi,
a fare saranno ritenute all’altezza della situazione.
Non mi dilungo anche perché il
dibattito è stato abbastanza consistente e vi ringrazio per avermi ascoltato.
Se non ci sono altri interventi, passiamo
all’esame del provvedimento, articolo per articolo.
Articolo 1
(È
approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
Presidente, comunico il voto contrario.
Articolo 2.
(È
approvato)
Dopo l’articolo 2, è pervenuto un
subemendamento, protocollo numero 50080, a firma dei consiglieri Arruzzolo e Morrone, all’emendamento protocollo numero
49721.
Cedo la parola al consigliere Arruzzolo per l’illustrazione.
L’emendamento è ritirato.
All’articolo 3 è pervenuto
l’emendamento protocollo numero 49789, a firma del consigliere Battaglia, che è
ritirato.
Pongo in votazione l’articolo 3.
(È
approvato)
Dopo l’articolo 3, è pervenuto
l’emendamento protocollo numero 49606, a firma dei consiglieri Gallo e Pedà. Cedo la parola al consigliere Gallo per
l’illustrazione.
Lo illustro molto velocemente. È un
emendamento, presentato come ogni anno, in Consiglio al Collegato alla
finanziaria, – l’anno scorso era stato proposto dal consigliere Greco – per la
proroga degli usi civici.
Sappiamo che è materia abbastanza
delicata e di interesse anche soprattutto dei Comuni e di chi ha rapporti con i
Comuni per gli usi civici, per cui proponiamo la proroga al 31 dicembre 2019.
Parere del relatore?
Il parere è favorevole.
C’è il parere della Giunta?
Il parere è favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49606.
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Articolo 12
(È approvato)
Articolo 13
(È approvato)
Articolo 14
(È approvato)
Articolo 15
(È approvato)
Articolo 16
(È approvato)
Articolo 17
(È approvato)
Articolo 18
(È approvato)
Articolo 19
(È approvato)
Articolo 20
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso così come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale, autorizzando, altresì, il dipartimento bilancio ad apportare al testo di legge approvato tutte le modifiche necessarie, conseguenti all’approvazione degli emendamenti.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Passiamo al punto 3 dell’ordine
del giorno relativo alla proposta di legge numero 392/10^ di iniziativa della
Giunta regionale, recante: “Legge di stabilità 2019”.
Cedo la parola al consigliere
Aieta per l’illustrazione del provvedimento.
Presidente, con il provvedimento
oggi all’esame dell’Aula, che è stato approvato dalla Commissione a maggioranza
nella seduta del 13 dicembre, la Regione adotta una legge di stabilità
regionale che, come previsto dall’articolo 36 del decreto legislativo numero
118 del 2011, contiene un quadro di riferimento finanziario per il periodo
compreso nel bilancio di previsione.
Esso contiene esclusivamente
norme tese a realizzare effetti finanziari con decorrenza al primo anno
considerato nel bilancio di previsione. Le nuove disposizioni normative in
materia di armonizzazione dei bilanci hanno inciso sull’attività di
programmazione e gestione delle risorse oltre che su tutto l’iter procedurale di formazione del
bilancio.
La legge di stabilità consta di
11 articoli nei quali vengono dettate disposizioni di carattere finanziario
quali:
- finanziamento dei fondi
speciali di parte corrente e di parte in conto capitale per l’approvazione di
nuove leggi regionali;
- partecipazioni regionali. Sono
previste nuove voci di spesa per garantire il funzionamento del Corap; interventi per Fincalabra
Spa, finalizzati a far fronte agli oneri derivanti dalla sottoscrizione di una
convenzione per la fornitura di servizi ai dipartimenti regionali; agevolare la
conclusione della liquidazione della fondazione Field mediante l’estinzione del
contenzioso con i creditori con i quali sono state già effettuate le
transazioni;
- attuazione dell’accordo
Stato-Regioni in materia di concorso regionale alla finanza pubblica,
sottoscritta in data 15 ottobre 2018;
- nuove autorizzazioni di spesa;
- interventi a sostegno di
famiglie ed imprese che hanno subito danni a causa degli eventi calamitosi
verificatisi nel corso dell’anno 2018;
- definizione agevolata dei
carichi affidati all’agente di riscossione;
- rifinanziamento delle leggi
regionali per il triennio 2019-2021;
- modifica della legge regionale
recante “Norme sul procedimento amministrativo, la pubblicità degli atti ed il
diritto di accesso”.
Nel testo del disegno di legge e
relativi allegati (tabelle A, B e C) sono elencate nel dettaglio le poste
finanziarie. In Commissione abbiamo approvato alcuni emendamenti al disegno di
legge in argomento relativi a nuove autorizzazioni di spesa, al rifinanziamento
di leggi regionali e a modifiche alla legge regionale numero 35 del 2015,
relative alla libera circolazione degli appartenenti alle Forze dell’ordine sui
servizi di trasporto pubblico locale.
Il Consiglio delle Autonomie
locali, con deliberazione numero 5 del 12 dicembre 2018, ha espresso parere
favorevole a tutti i provvedimenti di bilancio.
La Commissione speciale di
vigilanza, nella seduta del 13 dicembre 2018, ha espresso parere favorevole e,
ovviamente, anche a questa Commissione ha partecipato il direttore generale del
dipartimento bilancio, il dottor De Cello, la dirigente, dottoressa Buonaiuto, e l’assessore al bilancio, dottoressa Fragomeni.
Tutto ciò premesso, sottopongo
all’Aula l’esame del disegno di legge.
Per la Giunta regionale c’è già stato l’intervento
dell’assessore al ramo che ha illustrato la relazione sui tre punti all’ordine
del giorno.
Non ci sono altri interventi. Passiamo all’esame del
provvedimento, articolo per articolo.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
All’articolo 4 sono stati presentati alcuni emendamenti.
Gli emendamenti, a firma del consigliere Battaglia, protocollo numero 49569,
49570, 49568 e 49567 sono ritirati.
Poi, c’è l’emendamento protocollo numero 49628, a firma del
consigliere Gallo, al quale cedo la parola per l’illustrazione.
Visto che tanti sono stati gli emendamenti presentati ed
accolti nel settore degli edifici di culto, da parte della maggioranza, e
poiché c’è uno stanziamento – con una norma del Collegato dello scorso anno –
di un milione di euro per gli edifici di culto, mi sono permesso di presentare
questo emendamento che recita testualmente: “La Giunta regionale è autorizzata
a concedere un contributo di 200 mila euro al Santuario di Sant’Umile di
Bisignano per la sua ristrutturazione con l’allocazione alla missione U0801
dello stato di previsione della spesa del bilancio 2019-2021”.
Non è un emendamento di spesa, si tratta soltanto
dell’allocazione di una somma per questo Santuario importante, del secondo
Santo calabrese dopo San Francesco; è un luogo che ho avuto modo di visitare:
la chiesa è inagibile e le cerimonie religiose si svolgono nel chiostro della
chiesa stessa.
Credo che dare una risposta in questo senso e rendere
fruibile la chiesa – so che, più volte, sul posto si sono recati anche
assessori di questa Giunta, l’assessore Rossi, so che se ne è interessata l’assessore
Corigliano – credo che sarebbe cosa buona e giusta anche perché va
nell’orientamento che la maggioranza si è dato in Commissione e credo che
questa previsione sia giusta anche perché – ripeto – rimane nell’alveo delle
somme che il Consiglio regionale in questo bilancio destina agli edifici di
culto, rifinanziando per un milione di euro la legge dello scorso anno, per cui
ne propongo l’approvazione.
Parere della Giunta su questo emendamento? Assessore?
Il parere è negativo.
Parere del relatore?
Il parere è negativo.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 49628.
(È respinto)
Passiamo all’emendamento protocollo numero 49629, sempre a firma del
consigliere Gallo, al quale cedo la parola per l’illustrazione.
Non ho mai presentato, in tanti anni di Consiglio regionale, degli emendamenti
al bilancio che potessero essere emendamenti di spesa, anche per questioni di
poco conto.
Ne ho presentati due pressoché analoghi: uno riguarda lo stanziamento
di 10 mila euro per un’associazione che si chiama “La strada maestra” che a
Cassano Ionio organizza l’8 dicembre –
ormai da 15 anni – una manifestazione per sensibilizzare alla fruizione dei
centri storici; l’altro riguarda lo stanziamento di 10 mila euro per un’altra
manifestazione di rilievo interregionale, organizzata dalla Proloco di Laino
Borgo, che si chiama “La Giudaica” ed è una rappresentazione sacra che si
svolge il venerdì Santo.
Ripeto, in tanti anni, non mi è mai capitato di presentare emendamenti
di questo tipo; l’ho fatto semplicemente perché ho visto che in Commissione tanti
sono stati gli emendamenti approvati dalla maggioranza – e li citavo in
precedenza – in relazione anche a questioni analoghe a quelle che sottopongo
all’attenzione dell’Aula.
Parere della Giunta?
Il parere è negativo.
Parere del relatore?
Il parere è negativo.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 49629.
(È respinto)
Passiamo all’emendamento protocollo numero 49631, a firma del
consigliere Gallo, al quale cedo la parola per l’illustrazione.
Presidente, l’ho illustrato in precedenza. È chiara, però, – e ne
prendo atto – la chiusura da parte della Giunta e della maggioranza anche su
questi argomenti.
Voglio solo ricordare alcuni degli emendamenti che sono stati approvati
in Commissione per ricordarli anche a me stesso: ce n’è uno che dà 100 mila
euro alle attività ricreative, culturali, sportive lavorative; un altro di 100
mila euro al convento dei frati minori cappuccini di Acri; un altro di 10 mila
euro alla chiesa di San Francesco di Paola in Cetraro; un altro di 30 mila euro
al santuario San Francesco di Paola in Catona di Reggio; un altro di 80 mila
euro ad una associazione di volontariato che si chiama “Nuova solidarietà”; un
altro di 15 mila euro ad una biblioteca di Soriano; un altro di 35 mila euro al
Comune di Soriano; un altro di 30 mila al Comune di Cessaniti; un altro di 20
mila euro ad una associazione vittime della strada; un altro di 100 mila ad una
fondazione Don Carlo De Cardona e via discorrendo … Ne potremmo citare ancora
altri.
Capisco che in questo caso non stiamo dalla parte della maggioranza e,
quindi, i nostri emendamenti non possono essere approvati per cui chiedo che si
proceda al voto anche su questo che riguarda la Giudaica.
Parere della Giunta?
Il parere è negativo.
Parere del relatore?
Mi permetto di dire al collega Gallo che, tra l’altro, è stato accolto
anche un emendamento a sua firma, quindi … Comunque, il parere è negativo.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 49631.
(È respinto)
Passiamo all’emendamento protocollo numero 49672, a firma del
consigliere Pedà.
Presidente, come ho detto nel mio precedente intervento, i due
emendamenti – quindi, questo e quello successivo – sono rivolti a favorire sia
le cure termali nella nostra provincia sia il turismo termale e sono degli
aiuti a favore delle Terme di Antonimina e delle Terme di Galatro.
Parere della Giunta?
Negativo.
Parere del relatore?
Negativo.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 49672.
(È respinto)
Passiamo all’emendamento protocollo numero 49674, a firma
del consigliere Pedà, al quale cedo la parola per
l’illustrazione.
L’emendamento precedente riguardava le Terme di Antonimina,
questo riguarda le Terme di Galatro.
Parere della Giunta?
Negativo.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 49674.
(È respinto)
Passiamo all’emendamento protocollo numero 49671, a firma
del consigliere Gallo.
Prego, consigliere Gallo, può illustrarlo.
L’emendamento si illustra da sé e riguarda – lo dico
velocemente – l’unica dipendente ormai rimasta in forza alla fondazione
Calabria Etica, in considerazione del passaggio all’Azienda Calabria Lavoro.
Ho parlato con il dirigente generale, De Cello, e credo ci
sia qualche difficoltà, ma mi auguro e penso che, comunque, le attività di Calabria
Etica dovrebbero continuare nella fase di liquidazione.
Oggi procederemo alla stabilizzazione di 280 persone – e
questo mi fa piacere – e non vorrei che ne mandassimo a casa una sola.
Ritira questo emendamento?
Vorrei ascoltare qualcuno della maggioranza.
Adesso siamo in fase di votazione dell’emendamento. Lo
ritira oppure lo mettiamo in votazione?
Se, magari, c’è un impegno …
La Giunta regionale?
Non ho capito se l’emendamento è stato presentato.
Certo. Altrimenti il Presidente non avrebbe potuto
richiamarlo.
Assessore, si tratta dell’emendamento protocollo numero
49671.
Il parere è negativo.
Parere del relatore?
Negativo.
Consigliere Gallo, lo ritira oppure lo mettiamo in votazione?
Mettiamolo in votazione e respingiamolo …
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 49671.
(È respinto)
Passiamo all’emendamento protocollo numero 49802, a firma del
consigliere Nicolò.
Prego, consigliere Nicolò, ha facoltà di illustrarlo.
Presidente, è uno di quegli emendamenti che avevo anticipato nel corso
del mio intervento sulla discussione generale sul bilancio di previsione.
Esso mira a raggiungere un obiettivo importante, quello di sostenere,
attraverso un finanziamento – che, attenzione, deve essere dato al Comune di
Reggio Calabria – la costruzione di un nuovo acquedotto che risolverebbe i
problemi di una vallata – quella del Sant’Agata – rispetto alle criticità che
riguardano questo settore e che vengono tra virgolette attribuite alla vetustà
della struttura esistente. Per finanziare questo intervento si chiedono – a
favore del Comune di Reggio, guidato dal sindaco Falcomatà
– 500 mila euro con allocazione al programma U10.05 sullo stato di previsione
del bilancio che testé si sta discutendo.
Sottopongo questo emendamento alla valutazione dell’Aula.
Parere della Giunta?
Negativo.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49802.
(È respinto)
Passiamo all’emendamento
protocollo numero 49803, a firma del consigliere Nicolò.
Prego, consigliere Nicolò, può
illustrarlo.
Anche questo è un emendamento,
non di cortesia, di quelli che si immaginano possano essere indirizzati alle
associazioni alfa, beta e gamma – come diceva poc’anzi chi mi ha preceduto e
come rappresentai sempre nel corso del mio precedente intervento – e che
disegnano un po’ la geografia sul territorio di chi e a chi appartengono.
Questo è un emendamento sempre a
sostegno del Comune di Marina di Gioiosa – è lo stesso che presentai anche lo
scorso anno – per i lavori di rifacimento della copertura del palazzetto dello
sport: stiamo parlando di una struttura pubblica e di un emendamento che
prevede un finanziamento di 500 mila euro a favore di un Comune, non di
un’associazione, né sagra delle salsicce né sagra delle patate.
Premetto che il Comune è
commissariato – non di centro-destra o centro-sinistra – quindi, è un’esigenza
del territorio e della popolazione ed auspico che la politica si renda parte
diligente per servire i territori attraverso un impegno che deve concretizzarsi
anche in questo senso.
Per questo emendamento chiedo a
favore del Comune la somma di 500 mila euro.
Lo sottopongo alla valutazione dell’Aula
ed alla sensibilità dei consiglieri regionali della provincia di Reggio
Calabria.
Parere negativo.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49803.
(È respinto)
Passiamo all'emendamento protocollo numero
49804, a firma del consigliere Nicolò.
Prego, consigliere Nicolò, può illustrare
l’emendamento.
Un altro emendamento sempre a
sostegno di un Comune, che è quello di Stilo, per la realizzazione – visto che
si parla spesso di arredo urbano – di una piazza che consenta alla gente di
ritrovarsi, socializzare e poter avere degli spazi aperti, liberi; anche da
quel versante, ci hanno formulato queste richieste che vengono insistentemente
rappresentate alla Cittadella; si tratta di rappresentanti istituzionali,
almeno così ci dicono, che non riescono ad interloquire per poter far valere le
ragioni del territorio.
Questo emendamento va nella direzione,
nel significato dei contenuti testé rappresentati e prevede 50 mila euro – non
500 mila, non un milione, ma 50 mila euro – a favore di un piccolo Comune le
cui casse, come ben sappiamo e conosciamo, sono al di sotto delle possibilità
per alcuni interventi che meritano la giusta attenzione degli amministratori.
Lo sottopongo alla valutazione
dei consiglieri e, in particolar modo, dei consiglieri regionali della
provincia di Reggio Calabria, auspicando che la loro sensibilità li guidi a
dare un consenso positivo a questo emendamento.
Parere della Giunta regionale?
Parere negativo.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49804.
(È respinto)
Giusto per sapere – non chiedo il voto per
appello nominale – tutta la maggioranza è contraria e l’opposizione è favorevole?
Passiamo
all’emendamento protocollo numero 49805, sempre a firma sua, consigliere
Nicolò.
Prego, lo
può illustrare.
Si tratta di un emendamento a favore del Comune
di Roccella Jonica, alla cui guida vi è un’amministrazione di sinistra.
È nostra sensibilità servire i territori, al di
là degli schieramenti politici, come si diceva una
volta; bisognerebbe applicare prima i principi e poi gli schieramenti, mentre
qui vengono prima gli schieramenti e poi i principi.
Per il Comune di Roccella
Jonica – sempre da parte di amministratori o da espressioni
dell'associazionismo, quello reale – ci perviene una richiesta per quanto
concerne il recupero della struttura ex ambulatorio ASP di via Cavone, per il
cui intervento viene richiesta la somma di 100 mila euro.
Parere della Giunta regionale?
Parere negativo.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49805.
(È respinto)
Passiamo all'emendamento protocollo
numero 49806. Prego, consigliere Nicolò, può illustrare l’emendamento.
Si prevede,
o meglio, si vorrebbe prevedere – utilizziamo il condizionale che ormai è
d'obbligo – la realizzazione di un'area ludica per consentire ai ragazzini di
ritrovarsi, giocare e trascorrere il tempo libero.
Per
quest’opera si chiede la somma – andiamo sempre al ribasso, Presidente, con
l’auspicio che si trovi il modo di finanziare un progetto, un'opera di
servizio, le vorrei definire così, perché sono funzionali a determinati
obiettivi – di 40 mila euro; c'è anche la descrizione, per cui ci sono le
condizioni economiche; se si volesse procedere e se la volontà politica esiste,
si potrebbe realizzare quest'opera a favore dei ragazzi di Roccella Jonica.
La
sottopongo al Consiglio regionale, al Presidente e alla valutazione della
Giunta regionale.
Parere negativo.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49806.
(È respinto)
Passiamo
all'emendamento protocollo numero 49807, sempre a firma del consigliere Nicolò.
Prego,
consigliere Nicolò, può illustrare l’emendamento.
Si tratta di
un emendamento a favore del Comune di Portigliola, con il quale si chiede la
sistemazione e riqualificazione del tratto di Strada provinciale 81 del Comune
di Portigliola, contrada Samburi; quindi, un
finanziamento per la realizzazione e la sistemazione di una strada per
garantire ai nostri concittadini una viabilità accettabile ed un minimo di
vivibilità.
Anche per
quest'opera si chiede un contributo di 50 mila euro.
Non sono
somme altissime e vorrei che la Giunta regionale valutasse con senso di responsabilità
e al di là degli schieramenti politici; si dice di voler istituzionalizzare la
nostra azione, dando centralità al Consiglio regionale, ma in quest’Aula gli
emendamenti della minoranza vengono sbattuti a terra senza un minimo di
valutazione su questioni strutturali, parliamo di contributi a pioggia, come
abbiamo potuto riscontrare per altri casi.
Per
quest’opera si chiede la somma di 50 mila euro.
Parere della Giunta regionale?
Parere negativo.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49807.
(È respinto)
Passiamo
all'emendamento protocollo numero 49808, a firma del consigliere Nicolò, che lo
può illustrare. Prego.
Sempre in
materia di prezioso liquido – si parla di acqua, si parla delle strade – e
anche il Comune di Gerace rivendica un intervento strutturale in merito alla
realizzazione di un acquedotto per il quale si chiede la somma di 400 mila
euro.
Stiamo
parlando del Comune di Gerace e, come prima per il Comune di Portigliola o di
Gioiosa Jonica, ho il dovere di sottoporre all’Aula questa esigenza auspicando
che, anche su questa, si possa riflettere e ragionare.
Per tale
opera si chiede la somma di 400 mila euro ma, figuriamoci, se non ci sono 50
mila euro…
Parere della Giunta regionale?
Parere negativo.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49808.
(È respinto)
Passiamo
all'emendamento protocollo numero 49809, a firma del consigliere Nicolò.
Prego,
consigliere Nicolò, lo può illustrare.
Anche questo emendamento prevede un finanziamento al Comune di Placanica
per la ristrutturazione e l'adeguamento di un campo di calcetto; si tratta di
un intervento richiesto dagli amministratori di quel Comune, sensibilizzati da
tanti giovani che vivono in una realtà, tra virgolette, dell'entroterra
reggino, dove i collegamenti sono quelli che sono e questi territori rischiano
di diventare “quartieri dormitorio”; pertanto, vorrebbero avere la possibilità
di poter giocare a calcio.
Auspico che questo Consiglio regionale non
neghi il diritto e la gioia a tanti ragazzini di vedere realizzata nella loro
comunità una piccola opera, che poi è minima, un campo di calcetto.
Per quest'opera, collega Romeo, si chiedono 70
mila euro; certo, se non ci sono 400 mila euro per opere strutturali come gli
acquedotti, capisco e comprendo bene che dopo la divisione dei pani e dei pesci
che avete effettuato, non esistono più risorse per far fronte a quelli che sono
i problemi reali dei calabresi; sono questi i problemi reali dei calabresi: la
realizzazione di strutture, di infrastrutture, la manutenzione; sono queste le
attenzioni che le Istituzioni devono rivolgere alla Calabria e ai territori.
Sono veramente amareggiato e mi rattrista il
comportamento di questa maggioranza.
In tre Legislature non ho mai vissuto queste
situazioni; quando occupavo i banchi della maggioranza, si discuteva, si
ragionava sugli emendamenti degli esponenti di minoranza in un contesto in cui
si dovevano trovare convergenze istituzionali; qui, invece, ci sono colpi di
maggioranza rispetto ad un bilancio, ribadisco, clientelare ed elettorale.
Sottopongo anche questo emendamento con
tristezza, sapendo che ci sarà l'ennesima bocciatura da parte della Giunta
regionale.
Parere della Giunta regionale?
Parere negativo.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49809.
(È respinto)
Passiamo
all'emendamento protocollo numero 49810, sempre a firma del consigliere Nicolò.
Prego, può
illustrare l’emendamento.
Si tratta di un emendamento che proviene
dal Comune di Giffone, sempre in provincia di Reggio Calabria, per la
riqualificazione del manto stradale, ovvero la possibilità di migliorare la
viabilità nel tratto di strada Limina-Giffone che conoscete, che percorriamo
tutti quando andiamo a partecipare ai vari incontri politici, elettorali;
conosciamo i disagi e le difficoltà di chi, invece, percorre tutti i giorni
quella strada per andare a lavorare, per andare a scuola, per andare
all'università, per raggiungere gli ospedali, con tutti gli annessi e connessi
e con tutte le difficoltà, anche rispetto all’impercorribilità. Per quest'opera
chiediamo la somma di 100 mila euro per un intervento di riqualificazione che
sottopongo alla valutazione della Giunta, senza speranze.
Parere negativo.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49810.
(È respinto)
Passiamo all’emendamento protocollo numero
49811, a firma del consigliere Nicolò. Prego, può illustrare l’emendamento.
Si tratta di un intervento, sempre per il
Comune di Gerace, provincia di Reggio Calabria, per i lavori di realizzazione
dei marciapiedi della strada; marciapiedi, acquedotto, sono questi gli
interventi che ci chiede la gente, per cui mi rendo parte diligente rappresentandoli
in questa sede ed invitando la stampa a porre la giusta attenzione.
Sono qui da consigliere regionale e, rispetto
al mandato conferitomi, per rappresentare quelle che sono le esigenze che ci
vengono sottoposte quando incontriamo la gente nei territori, in occasione
delle iniziative o delle passeggiate; sono esigenze della quotidianità e noi
dovremmo avere rispetto di chi vive in quei territori, cosiddetti “dormitorio”,
perché lo sono proprio a causa dei mancati collegamenti; se pensate ai tempi
biblici che impieghiamo nella percorrenza della tratta Reggio-Locri, per
raggiungere la Locride, immaginiamo chi
quotidianamente deve fare quelle strade o camminare su quei marciapiedi
impraticabili.
Per la realizzazione dei marciapiedi e la
sostituzione dell’impianto di illuminazione – stiamo parlando anche di impianto
di illuminazione – gli amministratori e gli assessori del Comune di Gerace
chiedono una somma di 100 mila euro; sono sempre quegli assessori che vanno a
bussare alla Cittadella ma non trovano ascolto, quella politica dell'ascolto
tanto proclamata in campagna elettorale e poi ripudiata nell'operosità, anzi,
inoperosità di questo governo.
Parere della Giunta regionale?
Parere negativo.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49811.
(È respinto)
Passiamo all'emendamento
protocollo numero 49812, a firma del consigliere Nicolò. Prego, consigliere,
può illustrare l’emendamento.
Sempre per il Comune di Gerace, si chiede
il completamento dell'impianto sportivo sito in contrada Azzuria.
Il Comune di Gerace non ce la fa a
realizzare la fase conclusiva di un'opera voluta anche dagli abitanti di quel
territorio e per la quale si chiede un finanziamento di 100 mila euro.
Parere della Giunta regionale?
Parere negativo.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49812.
(È respinto)
Passiamo all'emendamento
protocollo numero 49813, a firma del consigliere Nicolò.
Prego, lo può illustrare.
Un altro emendamento che vorrei
sottoporre all’attenzione e alla sensibilità della Giunta regionale è quello
pervenuto dal Comune di Bivongi che chiede un contributo pari a 100 mila euro
per i lavori di bonifica della discarica sita in località Vina; il Comune di
Bivongi, sofferente per quanto concerne la liquidità, chiede all’Ente regionale
la possibilità di intervenire con un contributo per la bonifica di una
discarica; è un intervento che, secondo le stime e le valutazioni di quel
Comune, si dovrebbe concretizzare con un contributo pari a 100 mila euro.
Parere della Giunta regionale?
Parere negativo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Nucera. Prego, ne ha facoltà.
A quanto ammonta
la richiesta di contributo?
Centomila euro,
non un milione di euro, consigliere Nucera.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Nucera per dichiarazione
di voto. Prego, ne ha facoltà.
Sono favorevole a
questo emendamento, consigliere Nicolò.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49813.
(È respinto)
Passiamo all'emendamento
protocollo numero 49814, a firma del consigliere Nicolò.
Prego, lo può illustrare.
Anche questo emendamento mira ad affrontare le
questioni che riguardano i Comuni ed il Comune di Cardeto chiede un contributo
– attenzione – di 200 mila euro per il completamento del tratto della rete
fognaria di località Badia fino al centro cittadino.
Tra l’altro, mi è giunta voce che per questo
emendamento – ce n'è anche un altro – vi sono delle petizioni popolari, delle
richieste da parte della gente, dei cittadini, per avere un servizio.
Per questo emendamento si chiede un contributo
di 200 mila euro; si parla della rete fognaria.
La gente che paga le tasse e deve avere il
diritto di poter vivere la quotidianità ci rappresenta queste esigenze e noi
abbiamo il dovere di esporle al governo regionale, collega Nucera.
Per questo emendamento – non voglio
strumentalizzare, andate a vedere voi stessi – ci sono petizioni e firme da
parte della gente.
Si tratta di un Comune commissariato, per cui
non è venuto l'amministratore di sinistra, di destra o di centro, e queste sono
petizioni popolari per sostenere le ragioni di una richiesta.
Parere della Giunta regionale?
Parere negativo.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49814.
(È respinto)
Passiamo
all'emendamento protocollo numero 49815, a firma del consigliere Nicolò. Prego,
lo può illustrare.
Sono
insensibili anche alle petizioni popolari. Il comune di Caulonia chiederebbe un
finanziamento di 300 mila euro per interventi relativi al recupero del centro
storico, la cosiddetta Rupe Majetta.
Si tratta di
un intervento richiesto da amministratori, da consiglieri comunali di quel
territorio con la speranza di poter ricevere una risposta.
Parere della Giunta regionale?
Parere negativo.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49815.
(È respinto)
Passiamo all'emendamento
protocollo numero 49816, a firma del consigliere Nicolò.
Prego, consigliere Nicolò, può
illustrare l’emendamento.
“Perdete le
speranze, o voi che entrate”.
Questo
emendamento è stato presentato nell’ambito dell’esercizio finanziario dello
scorso anno, e riguarda le opere di illuminazione del Comune di Cittanova, per
cui si chiedono 100 mila euro.
Parere della Giunta regionale?
Parere negativo.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49816.
(È respinto)
Passiamo all'emendamento protocollo numero
49817, a firma del consigliere Nicolò. Prego, consigliere Nicolò, può
illustrare l’emendamento.
Comune di
Condofuri – ormai li cito, potrebbero essere tutti i 99 della provincia – per
la realizzazione di un impianto di illuminazione; stiamo parlando di
illuminazione pubblica, non privata di qualche area, corredata da una
descrizione dettagliata delle frazioni, Presidente; siamo precisi nel
rappresentare le esigenze, che forniscono dei dati anche importanti per
comprendere le problematiche che riguardano le varie zone.
Si tratta di
un impianto delle frazioni di Pietra e di via Tre Aree per cui si chiede un
contributo di 80 mila euro. Comune di Condofuri, collega Nucera.
Parere della Giunta regionale?
Parere negativo.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49817.
(È respinto)
Passiamo
all'emendamento protocollo numero 49820, a firma del consigliere Nicolò. Prego,
consigliere Nicolò, può illustrare l’emendamento.
Si tratta di
un emendamento finalizzato ad accogliere le richieste degli amministratori del
Comune di Mammola – poveri Comuni, questo governo regionale non ascolta la loro
voce – per interventi di manutenzione della strada di collegamento al Santuario
San Nicodemo di Mammola, sito di notevole importanza sia per la valenza storica
sia come itinerario turistico religioso; parliamo sempre di turismo
differenziato, giovanile e religioso; pertanto, si chiede un intervento di
manutenzione per consentire l'accesso e la possibilità di poter visitare luoghi
religiosi e di notevole importanza anche storica, se vogliamo.
Anche qui
viene richiesto un contributo di 50 mila euro che rappresento alla volontà
politica della Giunta regionale e di questa maggioranza.
Parere della Giunta regionale?
Parere negativo.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49820.
(È respinto)
Passiamo all'emendamento
protocollo numero 49847, a firma del consigliere Bevacqua,
cui cedo la parola per l’illustrazione. Prego.
Ritiro i quattro emendamenti che ho presentato.
L’emendamento protocollo numero 49847 è
ritirato, così come gli emendamenti protocollo numero 49848, 49849, 49850,
tutti a firma del consigliere Bevacqua.
Pongo in votazione l’articolo 4.
(È
approvato)
(Interruzione)
Non ci sono altri emendamenti.
Consigliere Pedà, ho il
quadro generale qui davanti e se dico che non ci sono altri emendamenti, può
stare tranquillo; gli emendamenti sono protocollati.
Signor Presidente, la invito a sentire la registrazione; non sono stato io a
sollevare il problema.
Non so, se è
stato lei o il consigliere Gallo; mi rivolgo a lei perché era il firmatario.
Consigliere
Gallo, stia tranquillo, gli emendamenti sono protocollati, quindi il problema
non si pone.
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
All’articolo
7 è pervenuto un emendamento, protocollo numero 49607, a firma dei consiglieri
Gallo, Parente, Pedà, Orsomarso, Tallini.
Cedo la
parola al consigliere Gallo per l’illustrazione. Prego.
Presidente, prima nella discussione di un
altro emendamento, il relatore mi ha quasi rinfacciato e mi ha ricordato che, per quanto riguarda
questo emendamento, che fa riferimento alla legge regionale numero 32/10^ del
2018, ovvero la legge per l'esercizio della navigazione dello Stombi, la posta per il 2019 era stata portata da 30 mila a
50 mila euro.
In effetti, la richiesta nell'emendamento era
di 100 mila euro.
Perché era di 100 mila euro?
I ragionamenti che facciamo in Aula – che
spesso si fanno e si dimenticano un attimo dopo – devono essere sicuramente
menzionati, se non c'è il ricordo.
Quando approvammo questa norma, dissi sia alla
maggioranza sia alla Giunta regionale – che, ricordo, si impegnò attraverso il
vice presidente Russo – che la somma destinata probabilmente non era
sufficiente, viste le necessità di ogni anno e che, di fatto, avremmo scaricato
un problema addosso al Comune di Cassano senza risolverlo, non considerando che
i laghi di Sibari sono il più grande porto turistico del Mediterraneo con 2500
posti barca, ed è grave che non ne abbiamo contezza e conoscenza.
La posta è stata portata in Commissione, da 30
a 50 mila euro.
Con tutto il rispetto – il collega Aieta
capisce quel che voglio dire – l'altro giorno ho compiuto 50 anni – lo dico per
prendermi i vostri auguri – e la mancetta non la prendo da quando ne avevo 12.
Cosa voglio dire? Che si tratta di una mancetta
rispetto ad un problema molto più grave e, nel momento in cui ragioniamo anche
di un bilancio che è stato costruito attraverso una serie di emendamenti che
destinano delle somme a cose nobili ed importanti, credo che portare questo
emendamento da 50 a 100 mila euro non sarebbe stata la fine del mondo e non lo
è nemmeno in questa circostanza; lo dico ai colleghi della maggioranza e alla
Giunta regionale, anche perché, quando approvammo la legge ascoltammo in Aula
un impegno in questo senso da parte della Giunta regionale per tutti gli anni;
per il 2018 non c'è stato – l’avevo chiesto all'assessore nell’assestamento
– c'era un impegno verbale
dell'assessore e dovevamo portare la posta sul 2019 per una legge che,
peraltro, abbiamo voluto insieme, una legge bipartisan
condivisa anche dal collega Bevacqua, il quale si
dice favorevole all'aumento della posta perché è consapevole delle
problematiche.
Pertanto, credo che sarebbe opportuno un minimo
di sensibilità da parte dei colleghi di maggioranza in questo senso e che non
ci fosse una chiusura a riccio, perché portare il finanziamento da 30 a 50 mila
euro – ve lo dico prima – non risolve la problematica.
Grazie, consigliere Gallo. Parere della Giunta regionale?
Parere negativo.
Pongo in votazione l’emendamento
protocollo numero 49607.
(È respinto)
Articolo 7
(È approvato)
Cedo la
parola al consigliere Aieta per l’illustrazione dell’emendamento all’articolo
8.
Prego,
consigliere Aieta.
Signor
Presidente, c'è l'emendamento alla proposta di legge numero 392/10^. Riformulo
l'emendamento all’articolo 8, modifica alla legge regionale numero 35 del 31
dicembre 2015: “all'articolo 7 della legge regionale numero 35 del 31 dicembre
2015 ‘Norme per i servizi di trasporto pubblico locale’, dopo il comma 6 sono
aggiunti i seguenti commi: 6 bis, dal
primo gennaio 2019 è riconosciuto il diritto all'agevolazione tariffaria in
misura massima dell’80 per cento sui servizi di trasporto pubblico locale,
affidate ai sensi dell’articolo 16 della legge regionale numero 35 del 31
dicembre 2015, in favore di tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato,
all’Arma dei Carabinieri, al corpo della Guardia di Finanza e alla Polizia
penitenziaria, nei limiti delle risorse disponibili; 6 ter: il competente dipartimento regionale definisce le tipologie di
titoli di viaggio ricomprese nell'agevolazione, le modalità di compensazione e
le forme di attuazione dell'agevolazione.
Gli oneri
derivanti dall'attuazione del presente articolo, determinati nel limite massimo
di euro 400 mila, trovano copertura negli stanziamenti allocati alla missione
10, programma 02U1002 della parte spesa di bilancio di previsione 2019-2021.
Alla
copertura degli ulteriori 100 mila euro – prima era prevista una somma di 300
mila euro che adesso abbiamo portato a 400 mila euro – si provvede con la
riduzione del Fondo speciale per le leggi parte in conto capitale per ciascuno
degli anni 2019-2021”.
Parere
dell'assessore?
È compensativa,
quindi il parere è favorevole.
Parere
dell'assessore Musmanno?
Favorevole.
Ha chiesto
di intervenire il consigliere Pedà per dichiarazione
di voto. Prego, ne ha facoltà.
Su questo
non possiamo che convenire.
Già mi pare
che in Commissione, Presidente, avessimo votato all'unanimità questo
provvedimento, quindi siamo favorevoli.
Pongo in
votazione l’emendamento.
(È approvato)
Pongo in
votazione gli articoli:
Articolo 8
(È approvato, come emendato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(É approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Passiamo
alla votazione della legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati
con autorizzazione al coordinamento formale.
Il
provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione
al coordinamento formale, autorizzando il Dipartimento bilancio ad apportare al
testo di legge approvato ed ai relativi allegati, tutte le modifiche
necessarie, conseguenti all'approvazione degli emendamenti o all'articolo
riformulato dal relatore Aieta.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Passiamo al
punto 4 dell'ordine del giorno che è la proposta di legge numero 393/10^ di
iniziativa della Giunta regionale recante: “Bilancio di previsione finanziario
della Regione Calabria”.
Prego il
consigliere Aieta di illustrare la proposta.
Signor
Presidente, questo provvedimento, approvato a maggioranza dalla seconda
Commissione il 13 dicembre scorso, rappresenta il quadro delle risorse che la
Regione prevede di acquisire e di impegnare, riferite, ovviamente, ad un
orizzonte temporale di 3 anni.
Attraverso
questo documento, gli organi di governo dell'Ente, nell'ambito ovviamente
dell'esercizio della propria funzione di indirizzo e programmazione,
definiscono la distribuzione delle risorse finanziarie.
Il bilancio
di previsione è almeno triennale.
Le
previsioni riguardano il primo esercizio e costituiscono il bilancio di
previsione finanziario annuale e, come descritto nella relazione introduttiva
dei provvedimenti, il bilancio di competenza della Regione per l'anno 2019, al netto
delle partite di giro, dell'avanzo di amministrazione applicato e
dell'eventuale anticipazione di cassa, compreso del Fondo pluriennale
vincolato, ammonta complessivamente a circa 6 miliardi e 200 mila euro.
Si tratta,
però, in gran parte di risorse a destinazione vincolata, vale a dire di somme
il cui utilizzo può aver luogo solo per finalità stabilite da altri decisori
istituzionali e con questi concordate.
Rientrano in
tale area: le risorse destinate al finanziamento del servizio sanitario regionale,
3,7 miliardi di euro, circa il 60 per cento del totale; l'annualità 2019 del
Por Calabria 14-20 e del Pac 14-20, 913 milioni di
euro, pari al 14,7 per cento; le risorse del Programma di azione e coesione
14-20, calcolate in 305 milioni di euro, circa il 4,9 per cento; nonché
ulteriori fondi di natura vincolata assegnata a vario titolo allo Stato da
altri soggetti, 433 milioni di euro circa, pari al 7 per cento; le entrate per
mutui, 40 milioni di euro, 0,65 per cento, sono relative al co-finanziamento del
Por 14-20; le entrate libere da vincoli da destinare a finalità autonomamente
definite dalla Regione, ammontano invece a circa 782 milioni di euro, pari al
12,7 per cento delle risorse attualmente iscritte in bilancio. È questo
l'importo sul quale la Giunta regionale prima ed il Consiglio poi possono
operare delle scelte di carattere discrezionale, fermo rimanendo che, in ogni
caso, gran parte di tale importo è destinato a spese di carattere obbligatorio,
cioè personale, mutui, contratti, accantonamenti o utilizzato per far fronte
alle emergenze sociali ed occupazionali della Regione, quindi difficilmente
manovrabili e rimodulabili.
Comunico che
il Consiglio delle Autonomie Locali, con la deliberazione numero 6 del 12
dicembre 2018, ha espresso parere favorevole a tutti i provvedimenti.
Il Collegio
dei revisori dei conti, con verbale numero 235 del 10 ottobre 2018 ha espresso
anch’esso parere favorevole con osservazioni al disegno di legge di bilancio di
previsione 19-21.
La
Commissione speciale di vigilanza ha espresso parere favorevole.
Anche qui è
stata di notevole aiuto la presenza del dipartimento bilancio, rappresentato
dal direttore De Cello, dalla dottoressa Buonaiuto e,
ovviamente, dalla dottoressa Fragomeni, che ringrazio
per il contributo che hanno saputo profondere in questa discussione. Grazie.
Ci sono
altri interventi? Passiamo all'esame del provvedimento articolo per articolo:
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Articolo 12
(È approvato)
Articolo 13
(È approvato)
Passiamo
alla votazione della legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati
con autorizzazione al coordinamento formale e prendendo atto, altresì, del
parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.
Il
provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione
al coordinamento formale, autorizzando, altresì, il dipartimento bilancio ad
apportare al testo di legge approvato ed ai relativi allegati tutte le
modifiche rese necessarie e conseguenti alle modifiche apportate in seconda Commissione
e in sede di approvazione in Aula, all'aggiornamento dei residui attivi passivi
e in perenzione amministrativa, all'aggiornamento degli stanziamenti dei
capitoli vincolati e delle economie vincolate derivanti dell'effettiva gestione
del bilancio alla data odierna e all'allineamento dei conti del bilancio di
previsione 2019-2021 della Regione con quelli del bilancio di previsione
2019-2021 del Consiglio regionale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Come
riformulato l'ordine del giorno, passiamo alla proposta numero 397/10^ di
iniziativa dei consiglieri regionali Bevacqua, Greco,
Giudiceandrea, Gallo, Parente, Scalzo, Orsomarso,
Tallini recante: “Interventi di modifica alla legge regionale numero 21 dell’11
agosto 2010”.
Chi
relaziona? Prego, consigliere Bevacqua.
Questa proposta mira a
chiarire la portata normativa di alcune previsioni, oltre che estendere di
ulteriori due anni il termine entro cui presentare le istanze per eseguire gli
interventi in conformità alla legge.
La proposta, ovviamente, è basata sulla necessità di prorogare il Piano
casa.
Scusi, mi
sono dimenticato di aggiungere che, contestualmente, c’è una proposta che
modificherà ulteriormente la legge e che sarà oggetto delle sedute successive
della Commissione da portare all’approvazione in Consiglio entro fine gennaio.
Prego, assessore Musmanno.
Ci sono vari
interventi di modifica che sono stati proposti sia dalla maggioranza sia
dall'opposizione; ricordo i consiglieri Guccione, Sculco, Tallini e, credo, anche il consigliere Pedà.
L'impegno è
quello di licenziare il testo nella versione qui concordata che,
sostanzialmente, prevede modifiche sui termini, con un differimento di 2 anni,
per cui la legge viene sostanzialmente prorogata rinviando, nello specifico, ad
un esame di tutte le norme successive, sin dal prossimo mese di gennaio. Sarà
cura del sottoscritto coordinare le varie proposte, raccordandomi poi con la
quarta Commissione per l'esame e anche per l'audizione delle parti interessate.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Annuncio il
voto favorevole del gruppo di Forza Italia; ricordo all'Aula e ai colleghi che
questo è uno dei pochi provvedimenti che si è dimostrato, lungo l'arco di
questi anni, non solo un'esperienza nazionale che ha mosso l'economia in una
fase difficile del Paese ma che, nel corso del tempo, si è rivelato uno
strumento efficientissimo ed efficacissimo, non solo per muovere l'economia, ma
anche per migliorare gli assetti urbanistici delle città.
Mi permetto
di dire – faccio un esempio – che molte storture sono state eliminate proprio
attraverso il Piano casa: per esempio, chi pensava di avere un capannone
inutilizzabile, magari anche con un inserimento urbanistico e architettonico in
contrasto con il contesto, può intervenire attraverso il Piano casa che – oltre
a dare l'opportunità ad un’economia che sta dimostrando di essere forse l'unica
in Calabria in grado di resistere e dare una continuità a tecnici, operatori
del settore, fornitori e tutto quello che ruota attorno a un’attività edilizia
– consente di migliorare anche questa tipologia di strutture.
Pertanto
ritengo che, così come proposto, sia condivisibile ma, proprio per le cose che
ho detto, ci sono aspetti che andrebbero migliorati, lo dico al Presidente
della quarta Commissione, dove sono vicepresidente, al Presidente del Consiglio
e ai colleghi.
Il Piano
casa va migliorato, soprattutto per quanto concerne l’interpretazione, perché
quando i vari tecnici dei Comuni ricevono richieste di concessione o permesso
di costruire attraverso la procedura del Piano casa, ci sono una serie di
interpretazioni che – guarda caso – variano da Comune a Comune.
Ciò
significa che c'è un problema di chiarezza delle norme che va curato; non
possiamo pensare che la stessa legge venga applicata dai Comuni in maniera diversa
o a seconda di chi legge.
Credo che
questa sia un’esigenza di giustizia, correttezza e trasparenza.
Ritengo,
dunque, che i primi di gennaio la legge debba essere approfondita e migliorata
attraverso l'esame in Commissione e poi, eventualmente, l'approvazione in Aula.
Grazie, consigliere Tallini.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Scalzo. Ne ha
facoltà.
Esprimo il
voto favorevole per questo provvedimento a nome del gruppo dei Moderati per la Calabria.
Si tratta di
un provvedimento che non solo dà, ad un settore così importante, l'ossigeno da
un punto di vista occupazionale, interessando un numero considerevole di
operatori ma nello stesso tempo – la cosa che vorrei rimarcare – dà un forte
rilievo alla riqualificazione urbana, in tempo di ristrutturazione, senza
andare ad incidere su un aumento di volumi.
Sappiamo che
la volumetria in Calabria è sufficiente, ma quello che manca è proprio la
riqualificazione; quindi, agire in questa direzione, migliorando da un punto di
vista urbanistico e dando la possibilità ad un settore così importante di
mantenere un livello occupazionale –
anzi, di implementarlo – è un fatto estremamente positivo.
Pertanto,
riteniamo di votare favorevolmente, approfondendo questo aspetto…
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pedà.
Ne ha facoltà.
Presidente,
insieme alla collega Sculco, avevamo approfondito
meglio la materia, anche con l'ausilio di tanti tecnici.
So che lo ha
fatto anche l'Ufficio di Presidenza, addivenendo a questa soluzione, quantomeno
per prolungare il Piano casa, ed è stato un buon intervento per muovere
l'edilizia, mantenendo così inalterato anche quello che è l'ambiente
circostante.
Prendo per
buono quanto detto dall'assessore Musmanno, cioè che
a gennaio si interverrà per migliorare il testo prima di approvarlo.
Faccio un
po’ come il Gabibbo, assessore, faccio il fiocco e ci rivedremo a gennaio;
intanto, naturalmente condividiamo questa proposta di legge. Grazie.
Se non ci
sono altri interventi, passiamo all'esame del provvedimento.
Sull'articolo
1 è pervenuto l'emendamento protocollo numero 50100, a firma del consigliere Bevacqua.
Prego,
consigliere Bevacqua, può illustrare l’emendamento.
L’emendamento
si illustra da sé.
Pongo in votazione l'emendamento che è approvato e
l'articolo 1 che è approvato per come emendato.
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge
nel suo complesso che è approvata per come emendata con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Passiamo
alla proposta di legge numero 373/10^ di iniziativa del consigliere Bova:
“Modifica alla legge regionale numero 9 del 26 aprile 2018”.
Cedo la
parola al consigliere Bova per illustrare il provvedimento.
Grazie,
Presidente.
La proposta
di legge numero 373/10^ è volta ad apportare alcune modifiche alla legge
regionale numero 9 del 26 aprile 2018, la cosiddetta “Legge anti ‘ndrangheta”.
L’intervento
di novellazione normativa si rende necessario al fine
di adeguare alcune disposizioni regionali alle prescrizioni del Governo, in
esecuzione degli impegni appositamente assunti nel contesto del principio di
leale collaborazione tra Stato e Regioni.
Le modifiche
proposte, che scaturiscono anche dalle esigenze di rivedere il Titolo IV della
Costituzione, dedicato alla trasparenza patrimoniale e associativa dei
componenti degli organi della Regione, dei titolari di cariche istituzionali di
garanzia e di cariche direttive, sono finalizzate, invece, a superare
problematiche applicative e ad evitare inutili duplicazioni delle disposizioni
normative ivi previste, in alcuni casi prevenendone anche l'abrogazione.
Per farla
breve e più comprensibile ai consiglieri, abbiamo assunto anche alcuni impegni
nei confronti del Governo, perché si è intervenuti su una materia talvolta
riservata alla potestà legislativa nazionale.
Faccio un
esempio per tutti che è quello in materia di appalti, laddove una norma è stata
salutata in tutta Italia, sia per lo spirito sia per quello che ha apportato.
Ne ha
parlato proprio l'altro giorno lo stesso Procuratore nazionale antimafia.
Annuncio che
il 9 gennaio – lei sta seguendo personalmente le vicende dei Presidenti di
Commissione antimafia – sarà presentato un testo che, probabilmente, sarà
sottoscritto da 14 Consigli nazionali.
Si tratta di
una proposta di legge elaborata dalla Commissione anti ‘ndrangheta calabrese in
materia di appalti sotto soglia, da riservare alle imprese che hanno denunciato
il racket e che, da questo punto di vista, dà un segnale ben preciso.
Presidente,
avevo dimenticato di aggiungere che il testo della legge è stato arricchito da
9 emendamenti, già depositati; me ne dovrei occupare di volta in volta, ma
comunico già da adesso che si illustrano da sé; si tratta di correzioni più che
altro formali al testo della legge.
Grazie.
Se non ci
sono altri interventi, possiamo passare all'esame del provvedimento.
Prima
dell'articolo 1, c'è l'emendamento protocollo numero 46910 a firma del
consigliere Bova che, come già annunciato, si illustra da sé. Lo pongo ai voti
ed è approvato.
Sempre
all’articolo 1, è pervenuto un altro emendamento, protocollo numero 46911, a
firma del consigliere Bova e, anche questo, si illustra da sé.
Parere della
Giunta regionale?
Parere
favorevole.
Pongo in
votazione l’emendamento che è approvato e l’articolo 1
che è approvato per come emendato.
Dopo
l'articolo 1, è pervenuto l'emendamento protocollo numero 46913, sempre a firma
sempre del consigliere Bova.
Parere della
Giunta regionale?
Parere
favorevole.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo numero 46913 che è approvato.
Articolo 2.
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
All’articolo
6 è pervenuto l'emendamento protocollo numero 46915, a firma del consigliere
Bova.
Parere della
Giunta regionale?
Parere
favorevole.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo numero 46915 che è approvato e l’articolo 6 che è approvato per come emendato.
Articolo 7
(È approvato)
All’articolo
8 c'è un emendamento protocollo numero 46916, sempre a firma del consigliere
Bova, che è il relatore stesso del provvedimento.
Parere della
Giunta regionale?
Parere
favorevole.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo numero 46916 che è approvato e l’articolo 8 che è approvato per come emendato.
All’articolo
9 c'è l'emendamento protocollo numero 46917, a firma del consigliere Bova.
Parere della Giunta regionale?
Parere
favorevole.
Pongo in votazione
l’emendamento protocollo numero 46917 che è approvato e
l’articolo 9 che è approvato per come emendato.
All’articolo
10 è pervenuto un altro emendamento sempre a firma del consigliere Bova,
protocollo numero 46918. Parere della Giunta regionale?
Parere
favorevole.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo numero 46918 che è approvato e l’articolo 10 che è approvato per come emendato.
Articolo 11
(È approvato)
Articolo 12
(È approvato)
Articolo 13
(È approvato)
All’articolo
14 è pervenuto un emendamento, protocollo numero 46919, sempre a firma del
consigliere Bova. Parere della Giunta regionale?
Parere
favorevole.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo numero 46919 che è approvato e l’articolo 14 che è approvato per come emendato.
Articolo 15
(È approvato)
Articolo 16
(È approvato)
Articolo 17
(È approvato)
Articolo 18
(È approvato)
Dopo
l'articolo 18 è pervenuto un emendamento protocollo numero 46920, a firma del
consigliere Bova. Parere della Giunta regionale?
Parere
favorevole.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo numero 46920 che è approvato.
Articolo 19
(È approvato)
Articolo 20
(È approvato)
Passiamo
alla votazione della legge nel suo complesso che è approvata con autorizzazione
al coordinamento formale così come emendata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Passiamo
alla proposta di legge numero 395/10^ di iniziativa della Giunta regionale,
recante “Integrazioni e modifiche alla legge regionale numero 5 del 19 febbraio
2001”.
Cedo la parola
all'assessore Robbe per illustrare il provvedimento.
Prego,
assessore.
Grazie,
Presidente.
Con questa
delibera di Giunta regionale intendiamo portare avanti l'obiettivo di
accelerazione del processo di stabilizzazione – ove ci siano le condizioni – di
quei tanti lavoratori che, da anni, prestano servizio presso le amministrazioni
locali, la Regione e gli Enti pubblici della Regione Calabria.
Su questo
presupposto stiamo analizzando e valutando le situazioni di precariato, prese
singolarmente, presenti, suscettibili di evoluzioni e tese alla
stabilizzazione, per quanto le norme attuali consentano.
La legge
regionale numero 28 del 14 agosto 2008, integrata dalla legge regionale numero
8 del 28 febbraio 2010, hanno consentito di realizzare progetti di politiche
attive del lavoro per offrire impiego a lavoratori che usufruissero di
ammortizzatori sociali, ordinari e straordinari, anche in deroga, o lavoratori
che avessero svolto almeno due anni di servizio alle dipendenze di Enti ed
organismi pubblici o privati.
Azienda
Calabria Lavoro, Ente in house della Regione Calabria, è stata individuata quale
soggetto per attivare le politiche attive del lavoro, per i lavoratori che
appartengono al bacino della legge regionale numero 28 e della legge regionale
numero 8.
Considerato
che il 31 dicembre 2018 andrà a scadere la proroga dei contratti a tempo
determinato dei lavoratori di cui alle leggi regionali numero 28 e numero 8, a
seguito dell'incontro tra il Presidente della Regione Calabria, chi vi parla, i
lavoratori di cui alle suddette leggi regionali e le organizzazioni sindacali,
è stato sottoscritto un accordo tra Regione Calabria, Azienda Calabria Lavoro e
le organizzazioni sindacali, teso a rendere possibile e salvaguardare il
processo di stabilizzazione dei suddetti lavoratori.
Si è
individuato, in Azienda Calabria Lavoro, il soggetto attraverso cui realizzare
il processo di stabilizzazione e, a tal fine, si è reso necessario integrare
gli articoli 20 e 27 della legge regionale numero 5 del 19 febbraio 2001,
assegnando le risorse finanziarie necessarie.
Da ultimo,
su espressa segnalazione di Azienda Calabria Lavoro, si è appreso che, per mero
errore, sono state inserite ulteriori 4 unità lavorative, in aggiunta alle
prime 287.
Stante
l’esposta situazione, si chiede che venga approvato il disegno di legge di
iniziativa della Giunta regionale stralciando, a seguito del precitato rilievo,
dalla relazione tecnico-finanziaria allegata allo stesso, la previsione
contenuta alla pagina 2 della stessa relazione, afferente l'utilizzo delle
risorse assegnate ad Azienda Calabria Lavoro per la stabilizzazione delle 4
unità lavorative, che pure collaborano con l’Ente medesimo.
Tale
modifica si rende necessaria, atteso che, secondo quanto affermato nella
comunicazione inviata ad Azienda Calabria Lavoro, i lavoratori in questione non
hanno ancora maturato i requisiti per essere stabilizzati.
Tuttavia, la
delicatezza della vicenda impone ulteriori approfondimenti, al fine di evitare
possibili ed inutili, quanto ingiustificate, penalizzazioni.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Ho seguito
questa questione in Commissione e l'ho seguita nel tempo; innanzitutto, c'è da
ricordare una vostra responsabilità politica, perché questa Regione aveva
prodotto una legge, la numero 1, su cui poi ci siamo prodigati a fare
un’interpretazione autentica; per che cosa?
Attenzione,
si produce – parliamo di lavoratori che non c'entrano con questa Legislatura e
si sono creati nel tempo – una delle poche leggi non impugnate dalla Corte
Costituzionale.
Cosa
prevedeva?
Prevedeva
che, a una certa data, i dirigenti – non la politica – sulla base di requisiti,
certificassero lo status di precario
storico, perché non possiamo pensare che nel momento in cui contrattualizziamo
qualcuno nel 2015, ne possiamo creare altri; conviene fare i concorsi con cui
la gente può entrare.
Su questo –
l’ho detto altre volte – si registra un grande ritardo; dopo 4 anni – se non
vado errato oggi abbiamo nominato il dirigente Capicotto
in una Commissione – ancora si attende che le domande di tanti altri precari
calabresi vengano valutate; si tratta di un ritardo di indirizzo politico
bestiale su cui, insomma, pongo l'attenzione.
Di contro,
dico pure – l'ho detto ad alcuni sindacalisti e ad alcuni lavoratori che
abbiamo sentito in queste settimane e che seguono questa vertenza – che, pur
non condividendo alcuni aspetti della stabilizzazione – perché la legge
regionale numero 1 prevede un percorso di stabilizzazione della Pubblica
Amministrazione – ritengo che lo sforzo che viene fatto con questo
provvedimento, su cui ho annunciato il mio voto di astensione, risolve solo in
parte una questione che riguarda 287 lavoratori a cui, purtroppo, la delibera
di Giunta ne ha aggiunti anche quattro.
Non ho ben
capito l’intervento dell’assessore, per cui chiedo: stiamo ritirando o stiamo
votando questo provvedimento?
Cedo la
parola all’assessore Robbe. Prego.
Ho chiesto
di approvare il provvedimento con lo stralcio relativamente ai quattro
lavoratori, riservandoci, però, di effettuare le verifiche rispetto agli
stessi.
Chiederemo
ad Azienda Calabria Lavoro di darci i documenti per verificare se ci sono o
meno le condizioni anche per questi quattro.
Torno,
quindi, all'intervento.
A mio
avviso, avete sbagliato la delibera. Qual è il principio?
Stiamo
parlando di un precariato storico e non possiamo permetterci di crearne altro;
se una persona lavora con un contratto di Co.co.pro su un progetto che segue
una situazione, non possiamo immaginare che…
Ci sarà
un’esigenza della Regione.
Penso che –
lo dico all'assessore – lei debba stimolare i dirigenti che in questi anni
hanno fatto omissioni di atti d'ufficio nel valutare chi doveva avere i titoli
– che poi è una cosa tecnica – perché non posso inventarmi, ad esempio “Fausto
Orsomarso, ho fatto il consigliere per 7 anni e già mi stabilizzano”, non
funziona così.
Ribadisco –
e oggi sono evidenti i molti dubbi – fermo restando l'augurio per questo
Natale, perché riconosco anche lo sforzo quando nel confronto con i sindacati
si dice che nella Pubblica Amministrazione non c'è capienza per stabilizzare
287 precari; per questo mi astengo su questo procedimento che, comunque, dopo
20 anni di precariato, tranquillizza 287 famiglie e sul quale non possiamo che
essere d'accordo.
Noi avremmo
fatto diversamente, l’ho detto
all'assessore che ho sentito anche ieri – e che ringrazio – quando ha finito in
Giunta, per avere conforto del percorso, perché – lo consegno agli atti, come
ho fatto in Commissione – secondo me, questo percorso doveva partire prima e
doveva riguardare un altro percorso, tant'è che un pezzo di sindacato non ha
firmato; mi rendo anche conto che un lavoratore che ha un approccio che lo
tranquillizza e che significa contratto a tempo indeterminato e che, forse,
nello specifico, andava modificato lo Statuto dell'Ente in cui andare a
stabilizzare, perché se diventava Ente pubblico non economico, quindi non
privato, vi era la natura di Pubblica Amministrazione, quindi, ci poteva essere
questo percorso.
È ovvio che
per la tranquillità di quelle famiglie di cui vi siete occupati, non mi sento
di votare contro e, quindi, mi asterrò; è, comunque, un plauso perché ogni
precario in meno in questa Calabria è un fatto positivo, al di là di dove
vengono.
La invito –
assessore – a rispettare quel percorso.
Chi vuole
aver riconosciuto lo status di
precario, non può essere interpretato da Azienda Calabria Lavoro; a saldo di
chi ha lavorato, mi sento anche a disagio quando quattro, tre, dieci, quindici
persone possono trovare ristoro.
Quello che
le chiedo è di seguire quel percorso, di sollecitare i dirigenti a valutare
finalmente le tante domande di un precariato storico su cui la politica non
entra.
Ci sono le
norme nazionali; c'è una norma che ha avuto anche il riconoscimento, che è la
legge regionale numero 1, che con la sua interpretazione autentica, appunto,
fornisce tutte le maglie e le virgole per poter garantire chi ha diritto.
Per il
resto, registro una pagina positiva, perché – ripeto – pur riscontrando le cose
– vorrei ricordare, anche a memoria futura, che si poteva fare diversamente…
Non posso che non sottolineare che lo sforzo di stabilizzazione è un fatto
positivo.
Pertanto
annuncio il mio voto di astensione. Grazie.
Ha chiesto
di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente,
preannuncio il voto favorevole su questo provvedimento, perché ritengo che
affrontando una questione molto in là negli anni – visto che si tratta di
precariato storico, peraltro introdotto nei primi anni 2000 – risolve una questione
che è sul tappeto da tempo e che, peraltro, è oggetto della legge numero 1 del
2014 che approvammo a fine 2013 insieme al bilancio, in una riunione di 5 anni
addietro.
Si conclude
un percorso e si risolve un problema relativo al precariato di 287 persone;
quindi, non si può non essere favorevoli rispetto ad un percorso che, più
volte, abbiamo sollecitato.
Peraltro, un
accordo della scorsa estate tra i sindacati e la Giunta regionale aveva fatto
sì che si procedesse alla stabilizzazione soltanto di coloro i quali erano in
forza alla Giunta regionale o agli Enti collegati, a danno di coloro i quali
erano in forza ai Comuni; siamo insorti rispetto questa disparità di
trattamento.
Noto con
piacere che la Giunta regionale ha, invece, – come è giusto che sia – deciso di
stabilizzare tutti i 287 lavoratori.
Certo – lo
dico in maniera seria – non è questo il modo per accedere alla Pubblica
Amministrazione, anche se Calabria Lavoro è una società in house della Regione; vale a dire, la
Costituzione prevede che si acceda alla Pubblica Amministrazione attraverso
pubblici concorsi e non è accaduto quasi mai in questa Regione.
Visto che
esiste un precariato storico, è necessario che – per il principio di legittimo
affidamento che questi lavoratori ripongono nei confronti della Pubblica
Amministrazione – sia avviato a risoluzione.
Credo che
con questo provvedimento, almeno per i lavoratori della legge regionale numero
28, si proceda nel senso giusto e nel senso indicato.
Speriamo che
questi lavoratori vengano poi utilizzati al meglio e che non ci siano ulteriori
spese per la finanza pubblica attraverso assunzioni di carattere diverso a
Calabria Lavoro.
Si tratta
anche di un messaggio che, in maniera molto seria, proviene dalla Regione Calabria
rispetto a quanto, invece – ahimè – sta
accadendo a livello nazionale, dove il Governo del cambiamento, il Governo che
era dalla parte del popolo e dalla parte dei più deboli, in questi giorni sta
facendo consumare l'ennesimo dramma calabrese del Mezzogiorno; mi riferisco alla
questione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità.
Il
presidente Irto oggi ci ha invitati a sostenere ed approvare un documento che,
con forza, manifesta la volontà del Consiglio regionale nei confronti di un
Governo centrale che è sordo e insensibile rispetto ai lavoratori che si
trovano all'interno della Pubblica Amministrazione ancor prima dei lavoratori
della legge regionale numero 28; stiamo
parlando di lavoratori che operano all'interno dei Comuni o di altri Enti dal
1995, 1996, 1997 con progetti che hanno assicurato il funzionamento dei Comuni
stessi.
Si tratta,
quindi, di un messaggio politico forte che va a Roma a chi, in maniera
insensibile e pasticciata, sta gestendo in questi giorni la vicenda dei
lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità.
L'augurio
per questo santo Natale è che ci sia un rinsavimento da parte del Parlamento e
dei gruppi parlamentari che sostengono il Governo – Movimento 5 Stelle e Lega –
e si dia la proroga e ulteriori finanziamenti per i lavoratori socialmente
utili e di pubblica utilità.
Un’ultima
considerazione: l’assessore fa riferimento ai 4 lavoratori che, in maniera
improvvida, erano stati inseriti nella delibera, facendo riferimento alla
necessità di un approfondimento; a noi non interessano i nomi dei quattro, ma
bensì il rispetto delle regole e delle procedure.
Il
consigliere Orsomarso, in maniera diretta, ha detto che avete sbagliato la
delibera.
Credo che
l’aggiunta dei 4 lavoratori sarà l'ennesimo pasticcio se si dovessero rivelare
non in possesso dei requisiti necessari ai fini della stabilizzazione;
l’ennesimo pasticcio di una Giunta regionale e di un Presidente che, per alcuni
versi, è lento ed immobile e, per altri, quando assume decisioni in fretta, lo
fa creando qualche pasticcio.
Pertanto vi
invito a guardare meglio le carte nel momento in cui vi apprestate ad approvare
anche delibere
o documenti delicati come questo perché, altrimenti, un'azione positiva come
quella che stiamo conducendo come Consiglio regionale, con un impegno di spesa
notevole per il bilancio regionale, rischia di farci fare l'ennesima
figuraccia.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Prima di fare il mio intervento, volevo chiedere all’assessore che tipo di attività svolgono i quattro lavoratori precari; lavorano ad Azienda Calabria lavoro?
Se non ricordo male, due lavorano presso Azienda Calabria lavoro e due presso i dipartimenti regionali.
Quindi due lavorano presso Azienda Calabria Lavoro e due presso i dipartimenti regionali.
Intervengo senza addentrarmi troppo nei particolari, per condividere insieme al collega Gallo l'iniziativa di stabilizzazione dei lavoratori precari.
Lo dico in coerenza con quanto abbiamo fatto in passato e anche convinto che le amministrazioni regionali dovrebbero continuare sulla strada della normalizzazione; il che significa che in questa regione non ci devono più essere lavoratori che si trovino nel bacino del precariato.
Abbiamo avuto i lavoratori delle leggi numero 1, 15 e 28; i giovani laureati; gli Lsu-Lpu.
Questo tipo di politica, in fondo, ha impedito alla Regione di seguire un sano intervento di rifornimento o di assunzione anche per categorie di professionalità; se c’erano posti liberi in organico, come quelli riconosciuti attraverso la legge sul precariato, e poi si sono dovuti occupare dei posti all'interno della pianta organica dell'Ente regionale, questi posti sono andati sicuramente a detrazione di quella disponibilità che si poteva mettere a concorso.
Ad esempio, abbiamo ancora un precariato anche nell'ambito dei dipendenti Lsu-Lpu stabilizzati – ve lo ricordo – che, pur essendo in gran parte persone qualificate – molti sono laureati –, sono ancora inquadrati in categorie basse perché, purtroppo, la legge di stabilizzazione degli Lsu-Lpu non prevede un inquadramento in categorie diverse.
Alla luce di quello che è avvenuto, ritengo che lo stesso ragionamento debba essere fatto anche per i quattro lavoratori precari per capire se ci sono altri che sono nelle stesse condizioni.
Sicuramente sappiamo che i precari della legge numero 28 sono un numero ben definito; se ne sono stati aggiunti altri, sicuramente sono funzionali ai progetti e al lavoro che dovranno svolgere in Azienda Calabria Lavoro una volta stabilizzati.
Ci sarà un motivo se il dirigente generale del dipartimento inoltra una pratica che riguarda un certo numero di lavoratori precari, aggiungendone quattro e se rischiamo di fare una discriminazione all'opposto o, piuttosto, rischiamo di non approfondire.
Penso che la Giunta regionale debba approfondire la reale utilità di stabilizzazione dei quattro lavoratori dipendenti che, se si trovano in questo elenco, hanno sicuramente dei requisiti, ma anche della stabilizzazione degli altri.
Ritengo di esprimere il mio voto favorevole, pur sapendo che sicuramente non soddisfa le ambizioni totali, ma credo che nessuno in questo momento può negare che si tratti di un provvedimento che dà una stabilità a lavoratori che da tantissimi anni si trovano in una situazione di grande precariato perché non sono mai stati assunti nella forma giusta e hanno avuto soltanto delle indennità; forse è venuto il momento che questi lavoratori siano utili per tante idee, se formati e indirizzati bene; gran parte di loro lavorano già all'interno del Palazzo regionale, nei vari dipartimenti e, probabilmente, avranno fatto esperienza; magari non sono quelli che sarebbero venuti fuori da una selezione pubblica ma, purtroppo, dobbiamo fare delle scelte che in questo momento, nostro malgrado, vanno anche nella direzione di non dare un posto di lavoro, ma piuttosto di evitare di mandare a casa quasi 300 famiglie che, sia pure in maniera precaria, sbarcano il lunario e lavorano da tantissimi anni.
Per queste ragioni, esprimo il mio voto favorevole alla stabilizzazione dei lavoratori della legge regionale numero 28.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.
Ringrazio il Presidente e i colleghi.
Questa sarà ricordata – assessore Robbe – come la Legislatura delle stabilizzazioni. Il programma del presidente Oliverio prevedeva di tirare fuori i lavoratori calabresi da una condizione di precarietà.
Pochi mesi fa si è fatto con i Centri per l'impiego dove il lavoro dell’assessore al personale e dell’assessore al lavoro ha consentito un futuro stabile ai precari dei Centri per l'impiego della Calabria; pochi giorni fa si è fatto a Reggio Calabria, dove sono stati stabilizzati circa 300 Lsu-Lpu; oggi l'assessore Robbe ci ha illustrato un provvedimento che riguarda la stabilizzazione dei precari della legge numero 28.
I colleghi del centro-destra – prima ho sentito il consigliere Tallini – hanno espresso parere favorevole e questo è un fatto di grande sinergia nell'interesse dei lavoratori.
Il presidente Oliverio ha impedito che questi bacini si ingrossassero, consentendo, invece, che si svuotassero per arrivare a un lavoro stabile e dare un futuro certo.
Sapete che c’è una interlocuzione conflittuale molto forte con il Governo sul tema degli Lsu calabresi.
Abbiamo previsto le somme e poi le abbiamo storicizzate, al fine di dare un segnale preciso di quella che è la concezione che il presidente Oliverio ha della questione lavoro, ovvero diritti e dignità per tutti.
Nella delibera di oggi è emerso un aspetto da approfondire, e si farà.
A tal proposito, plaudo all'intervento dell'assessore Robbe che ha evidenziato una questione da approfondire e si farà.
Il consigliere Tallini ha detto che bisogna lavorare alla stabilizzazione di questi lavoratori ed io sono d'accordo; bisogna lavorare per la stabilizzazione di tutti i lavoratori, secondo le norme e compatibilmente alle previsioni di legge.
Quando ci si accorge che qualcosa potrebbe rappresentare un problema, la si stralcia, si riconosce e si lavora per risolverla; questo è un fatto positivo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco. Ne ha facoltà.
Intervengo per esprimere il voto favorevole del gruppo che rappresento.
Come diceva prima il collega Romeo, questa è una giornata importante, probabilmente storica per la Calabria, anche per come si è arrivati alla stabilizzazione voluta dal presidente Oliverio e da tutti quanti noi; non è stato un percorso semplice, ma abbastanza tortuoso.
Io stesso ho tentato, attraverso mozioni, interrogazioni e battaglie, di cambiare totalmente quello che era un andamento nella Pubblica Amministrazione.
E’ una giornata storica perché si è passati da chi favoriva il precariato o, addirittura, lo creava a chi, invece, lo elimina; si è passati da una fase in cui si poteva fare campagna elettorale, ma non si è fatto; mi sarei aspettato, sempre nella coerenza e nell'onestà intellettuale, che anche in tema discussione di bilancio, i consiglieri – anzi, alcuni consiglieri di minoranza – avessero fatto riferimento a questo nuovo modello; si è fatto riferimento addirittura a qualche emendamento o a qualche finanziamento di contributo approvati ed io sono stato uno che ha ritirato tutti gli emendamenti sia in Commissione sia in Consiglio, anzi, non li ho presentati.
Beh, la stessa onestà intellettuale doveva portare taluni consiglieri a dire che, se si sarebbe voluta fare campagna elettorale, si sarebbe potuto fare diversamente, creando altro precariato come hanno fatto altri.
Siamo qui nell’intento di eliminare, anzi, di sposare la linea della convergenza e della stabilizzazione, addirittura impegnando somme di bilancio che, secondo qualcuno, magari si potevano utilizzare per creare l'aeroporto di Castelfranco, di Castel Sibari o altro e, invece, si sono utilizzati per fare due cose: per la stabilizzazione di 287 precari, non creati da questa Giunta e da questo Consiglio regionale, e per storicizzare la spesa per gli Lsu-Lpu.
Questi sono segnali forti che vanno in direzione del lavoro duraturo e che caratterizzano l'azione politica di una maggioranza.
È una svolta storica che stabilisce una volta per tutte una linea di demarcazione tra chi vuole garantire il lavoro duraturo e chi, invece, ha utilizzato questi lavoratori in campagna elettorale o per campagna elettorale, solo e soltanto per una manciata di voti.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.
Annuncio il voto favorevole del gruppo Moderati per la Calabria.
Finalmente si chiude un’odissea per centinaia di lavoratori con l'augurio e la speranza che anche per le 4500 famiglie che oggi vivono in uno stato di disagio, di disperazione e di inquietudine, in un momento particolare dell'anno, possa esserci un'evoluzione positiva.
Pertanto, auspico che il Governo nazionale e quello regionale assumano lo stesso impegno per la risoluzione degli Lsu-Lpu, prima della fine della Legislatura.
Cedo la parola all’assessore Robbe. Prego.
Aggiungo questa cosa di proposito, a valle, però mi sembra doveroso ringraziare tutto il Consiglio regionale per aver rivolto l'attenzione, all'inizio dei lavori, alla questione dei lavoratori Lsu-Lpu.
Rispetto a questo, è giusto dire anche un'altra cosa, ovvero che la storicizzazione, voluta dal presidente Oliverio, che abbiamo effettuato sui fondi regionali, pari a circa 38 milioni e oltre, era finalizzata, e lo è tutt’ora, a costruire un percorso che potrà vedere la luce a condizione che anche il Governo nazionale continui a garantire le risorse e adotti una serie di provvedimenti che avevamo chiesto espressamente con il Presidente e che sono stati riproposti anche con un emendamento presentato da alcuni parlamentari.
Il percorso degli Lsu-Lpu è certamente più complesso rispetto a quello dei lavoratori della legge numero 28 perché parliamo di 287 lavoratori per la suddetta legge e di 4554 per il bacino Lsu-Lpu.
Nelle ultime ore sono pervenute delle proposte di emendamento che, probabilmente, verranno adottate dal Governo nella finanziaria; quelle proposte, contenute nell'emendamento, non ci consentiranno assolutamente di portare avanti il lavoro per come avevamo pensato, anche per quanto concerne gli Lsu-Lpu; pertanto, approfitto di questa occasione, per sottolineare questa esigenza e fare in modo che la nostra voce arrivi al Governo, soprattutto attraverso voi, affinché in queste ultime ore che hanno a disposizione, accolgano gli emendamenti che richiesti dalla Regione Calabria in maniera unitaria. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pedà. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, sarò brevissimo. Il voto favorevole lo ha già annunciato il mio capogruppo.
Colgo l'occasione per invitare gli amici della maggioranza, compreso il consigliere Greco che è stato così bravo – io non c'ero negli anni precedenti – a stabilizzare così tanti lavoratori che c'è un altro caso, già licenziato dalla prima Commissione – consigliere Romeo – che è quello dei lavoratori della Multiservizi che, così come i loro colleghi, hanno il diritto di rientrare nel bacino Lsu-Lpu; credo ci sia anche un emendamento in tal senso, il presidente Mirabello ha inserito anche il caso di alcuni lavoratori dell'area del vibonese e adesso la questione è passata in Commissione bilancio.
Pertanto, inviterei tutti ad essere molto celeri, visto che siamo stati così bravi a stabilizzare questi lavoratori, a farlo anche per i lavoratori della Multiservizi e delle altre aziende che sono fallite o che hanno avuto altri tipi di problemi e che hanno il diritto di rientrare nel bacino Lsu-Lpu. Grazie.
Passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento:
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso.
Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale, alla riformulazione della relazione illustrativa e della relazione tecnico-finanziaria.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Permettetemi di dire che reputo molto importante questo momento in cui si approva un provvedimento che riguarda 287 lavoratori.
Ringrazio tutto il Consiglio regionale che stamattina in Conferenza dei capigruppo ha deciso di fare uno sforzo per richiamare in Aula questo provvedimento e portarlo in discussione oggi e per aver finalmente messo in campo un elemento di sicurezza per 287 lavoratori della Regione Calabria.
Signor Presidente, prima di relazionare sul prossimo punto, chiedo che venga inserita all’ordine del giorno la proposta di legge numero 332/10 recante: “Istituzione di un Osservatorio Università e mondo del lavoro”, già discussa in terza Commissione.
Pongo in votazione l’inserimento che è approvato.
Passiamo al quinto punto all'ordine del giorno che riguarda le proposte di legge unificate numero 370/10^, 380/10^, 390/10^ recanti: “Interventi sulle leggi regionali numero 24/2013, 37/2015, 21/2016, 11/2017, 1/2018, 3/2018, 5/2018, 12/2018, 15/2018, 28/2018 e 31/2018.
Cedo la parola al relatore del provvedimento. Prego, consigliere Sergio.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, la proposta in esame mira ad apportare alcune modifiche alle leggi regionali numero 37/2015, 21/2016, 11/2017, 1/2018, 3/2018, 5/2018, 24/2013, 12/2018, 15/2018, 28/2018, nonché ad abrogare la legge regionale numero 31 del 2018.
L'intervento di novellazione normativa si rende necessario anche al fine di dare seguito a taluni impegni assunti nei confronti del Governo, nel contesto di una interlocuzione improntata al principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni.
Le modifiche proposte sono finalizzate a superare problematiche applicative ed evitare inutili duplicazioni delle disposizioni normative ivi previste, in alcuni casi prevedendone l'abrogazione espressa o, comunque, la riformulazione per scongiurare una qualsivoglia sovrapposizione con la normativa statale di riferimento, conformandone il contenuto al quadro ordinamentale vigente.
Inoltre, la modifica all'articolo 6 della legge regionale numero 11 del 2017 è finalizzata ad accogliere l’istanza del Sindaco del Comune di Casali del Manco, di prorogare di ulteriori 3 mesi oltre il termine di sei mesi dall’elezione dei propri organi, il termine entro il quale dovranno essere approvati dallo Statuto comunale e dal Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale del neo Comune.
La proposta che si compone di 13 articoli, è stata deliberata all'unanimità dalla prima Commissione nella seduta del 11 dicembre 2018.
Il provvedimento è neutrale dal punto di vista finanziario, in quanto reca norme a carattere ordinamentale.
A tal fine, la Commissione bilancio si è espressa favorevolmente nella seduta del 13 dicembre scorso. Ringraziando tutti i componenti del Consiglio e della Commissione, chiedo l'approvazione della presente proposta di legge. Grazie.
Passiamo all'esame dell'articolato:
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Articolo 12
(È approvato)
Articolo 13
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge del suo complesso.
Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 227/10^ d'Ufficio recante: “Approvazione Programma delle attività per l'anno 2019 ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della legge regionale numero 2 del 22 gennaio 2001, unitamente al relativo fabbisogno finanziario”.
Se non ci sono interventi, passiamo alla votazione del provvedimento che è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Passiamo alla proposta di legge numero 368/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio, ai sensi dell'articolo 73 del decreto legislativo numero 118 del 23 giugno 2011”.
Cedo la parola all’assessore per illustrare il provvedimento.
Nella delibera di Giunta regionale, numero 430 dell’8 ottobre 2018, sono stati proposti i decreti trasmessi dai settori dei dipartimenti regionali per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, ai sensi del decreto legislativo numero 118 del 2011, comma 1, lettera a) e lettera e), di seguito elencati: il decreto numero 8673 del 2 agosto 2018 di euro 120 mila 903, 95 e il decreto numero 7482 dell’11 luglio 2018 di euro 12 mila 777,90 per un totale di euro 133 mila 681,85.
Con riferimento ai decreti riconosciuti nel presente disegno di legge, si specifica quanto segue: relativamente al disegno di legge numero 8673 del 2 agosto 2018, ascrivibile alla lettera a) dell'articolo 73, comma 1 del decreto legislativo numero 118/2011, si è precisato che in merito agli interessi legali, con nota protocollo numero 252980 del 20 luglio 2018, l'Avvocatura regionale sede decentrata di Reggio Calabria, ha trasmesso la sentenza evidenziando che trattasi di sentenza immediatamente esecutiva ope legis.
Allo stato, la Regione è tenuta al solo pagamento delle somme ivi indicate e liquidate a titolo di sorte capitale, di cui potrebbe sempre chiederne la restituzione, laddove la già proposta impugnazione avverso la sentenza medesima, e in ragione della ritenuta intervenuta prescrizione del diritto fatto valere in giudizio, dovesse essere accolta dalla Corte d'Appello adita.
Relativamente al disegno di legge numero 7482 dell’11 luglio 2018, ascrivibile alla lettera e) dell'articolo 73, comma 1 del decreto legislativo numero 118/2011, è stato rilevato che la valutazione del dirigente competente è stata fatta sulla base della diffida ad adempiere presentata dall'avvocato di uno dei due creditori, successivamente alla quale è stato valutato il reale rischio di soccombenza della Regione in sede di eventuale giudizio.
Il decreto riporta la dichiarazione di utilità della spesa.
L'importo complessivo è pari ad euro 133 mila 681,85 a valere sul Fondo rischi per debiti fuori bilancio.
Non sono state rilevate particolari criticità da parte del settore competente per l'istruttoria.
Passiamo alla votazione del provvedimento:
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, prendendo atto del parere favorevole del Collegio revisori dei conti.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Passiamo alla proposta di legge numero 379/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera a), comma 1, articolo 73 del decreto legislativo numero 118 del 23 giugno 2011”.
Cedo la parola all’assessore al bilancio. Prego.
Con la delibera di Giunta regionale numero 503 del 6 novembre 2018, sono stati proposti i decreti trasmessi dai dipartimenti infrastrutture, lavori pubblici, mobilità e urbanistica per il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, ai sensi dell'articolo 73 del decreto legislativo numero 118 del 2011, di seguito elencati: il decreto numero 11124 del 10 ottobre 2018, per un importo pari ad euro 132 mila 634,92; il decreto numero 10911 del 4 ottobre 2018, per un importo di euro 39 mila 276 e il decreto numero 12117 del 25 ottobre 2018, per un importo di euro 5 mila 885,62 ed un totale complessivo di euro 177 mila 796,54.
I debiti riconosciuti nel presente disegno di legge sono tutti ascrivibili alle ipotesi di cui all’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto numero 118/2011, in quanto trattasi di debiti derivanti dalla pronuncia di provvedimenti giudiziali a sfavore della Regione Calabria.
Pertanto risulta necessario il loro riconoscimento in quanto fattispecie nelle quali l'amministratore ha il dovere, non la facoltà, di procedere con l'ordinaria procedura di cui all'articolo sopracitato; del resto, lo stesso comma 4 dell'articolo 73 prevede la possibilità per la Giunta di procedere alle variazioni di bilancio anche nelle more del riconoscimento da parte del Consiglio regionale, qualora siano trascorsi 60 giorni dalla trasmissione al Consiglio medesimo da parte della Giunta regionale.
L'importo complessivo della delibera di Giunta è pari quindi ad euro 177 mila 796,54 a valere sul Fondo rischi per debiti fuori bilancio.
Non sono state rilevate criticità da parte del settore competente per l’istruttoria.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Nucera. Ne ha facoltà.
Chiedo scusa, assessore.
In ogni seduta di Consiglio regionale si dice sempre che non si porteranno più debiti fuori bilancio ma, puntualmente, ce li ritroviamo sempre.
Ci può far sapere a quanto ammontano questi debiti fuori bilancio e se è possibile evitare di discutere di queste cose in ogni seduta di Consiglio regionale? Io non li voterò più.
In ogni seduta di Consiglio regionale ci dice sempre la stessa storia; per una volta, vorremmo capire quali criteri si scelgono per inserire questi debiti fuori bilancio? Come vengono inseriti? C'è un elenco dei creditori?
Vorremmo capire. Ancora aspetto di sapere se è stata approvata o meno la legge di diminuzione dei costi della politica per i sottogoverni della Regione per la quale non mi è stata data risposta; così come non mi è stato detto se nelle società partecipate della Regione Calabria si percepiscono ancora quegli emolumenti; se la legge che abbiamo approvato nella prima seduta di Consiglio regionale di 4 anni sia in vigore; quanto si risparmia dalla legge approvata dal Consiglio regionale.
Voglio capire se – faccio un'ipotesi – i revisori prendono lo stesso stipendio di 4 anni fa o se è stato diminuito.
Ci sono risposte che si devono dare, assessore.
In merito a questi debiti fuori bilancio, sono due anni che diciamo che è l’ultima volta.
È possibile sapere quanti sono i debiti fuori bilancio e avere un elenco di priorità per sapere chi sono, volta per volta?
Assessore, la prego di rispondere alla mia domanda – non so se lei o il dottore De Cello – anche per quanto riguarda la legge che abbiamo approvato quattro anni fa. Grazie.
Cedo la parola all’assessore. Prego.
Per chiarire: si tratta di debiti fuori bilancio da pagare, derivanti da sentenze; quindi, non possiamo sottrarci.
A chi compete la scelta su chi deve pagare queste sentenze?
Ci sono tante sentenze che aspettano; quindi, o si fa una scaletta di chi è primo e di chi è ultimo o si fa un Regolamento; il Consiglio regionale deve conoscere i debiti che ha!
Lei o il dottore De Cello, ce li portate – tre/quattro per volta – e, ogni volta, diciamo che non li votiamo più; i consiglieri regionali non servono solo per alzare la mano ed approvare i debiti fuori bilancio nel bilancio.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.
Credo che il
consigliere Nucera stia facendo delle valutazioni e
delle riflessioni responsabili su questioni di metodo; vorrebbe sapere – non
penso di dover tradurre ciò che ha chiesto nel suo intervento – quali sono i
criteri di scelta per affrontare i pagamenti dei debiti; sicuramente conosciamo
tutti le procedure ma, premesso che abbiamo espresso parere contrario, è giusto
che l’Aula conosca quali sono i principi rispetto agli equilibri di cui parlava
il collega; qui equilibri non ce ne sono!
Vorrei conoscere tanti criteri perché guardiamo tutte le carte ormai – anzi, lo facciamo da tempo, non abbiamo cominciato adesso – per quanto riguarda, ad esempio, le scelte rispetto alle valutazioni delle Posizioni organizzative, dove bisogna puntare sulla meritocrazia con la M maiuscola o su altre questioni che approfondiremo da qui a breve e che riguardano tutto l’apparato della struttura organizzativa del Consiglio e della Giunta regionale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pedà. Ne ha facoltà.
Convengo con il consigliere Nucera.
Intanto, credo che ci sia un Regolamento per capire la priorità dei debiti che vanno pagati secondo una cronologia e, qualora non ci fosse, gradiremmo che fossero – atteso il nostro voto contrario – istituiti o, comunque, palesati i criteri che, di solito, scegliete volta per volta per approvare questi debiti fuori bilancio. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Neri. Ne ha facoltà.
A breve ci
occuperemo anche dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale.
Per quanto
riguarda i criteri, non si tratta di stabilirli qui, o che la Giunta e il
Consiglio regionale possono quantificarli prima, proprio perché sono debiti
fuori bilancio.
Non si può fare
neanche un discorso di priorità perché si è obbligati a farli con legge,
quindi, ogni qualvolta arrivano ad essere esecutivi, si portano in Consiglio
regionale. È logico che oggi la Giunta
regionale ne porta 3, noi ne portiamo 4, ma è probabile che fra un mese ne
porteremo altri tre che ad oggi non hanno ancora maturato.
L'unica
possibilità che abbiamo e che ho già proposto al Presidente della seconda
Commissione, è quella di non pagare immediatamente le sentenze di diritto del
lavoro, anche di primo grado che in ogni caso, sono esecutive, ma di tentare di
fare opposizione.
Da un'analisi che
abbiamo fatto, Presidente, spesso e volentieri perdiamo il primo grado anche se
la sentenza è esecutiva, ma vincendo il secondo grado non riusciamo a
recuperare quello che abbiamo pagato in primo grado; quindi, per noi sarebbe
economicamente vantaggioso allungare un po' i tempi perché rischiamo una somma
sicuramente inferiore rispetto a quella che poi andremo a pagare; a mio avviso,
non si può stabilire un criterio su quali sono le priorità o meno.
I debiti fuori
bilancio sono quelli che diventano esecutivi e obbligatori per l'Ente.
Visto che c'è
dottore De Cello e vista la risposta, posso chiedere più o meno quanti sono i
debiti fuori bilancio della Regione Calabria?
Grazie, consigliere Nucera.
Non lo posso
sapere? Decide lei, Presidente? Io sono sempre corretto. Mi faccia parlare. Le
dà fastidio qualcosa? Ora vedremo i suoi debiti fuori bilancio.
Consigliere Nucera,
si sbaglia; sono della scorsa Legislatura.
Ho chiesto un
chiarimento e ogni volta sembra che dico qualcosa che non devo dire. Assessore
al bilancio, posso sapere quanti sono i debiti fuori bilancio della Regione
Calabria? Ha un’idea? Sono un milione di euro? Cento milioni? Cinquanta
milioni?
Grazie, consigliere Nucera. Cedo la parola all’assessore Fragomeni.
In parte ha
risposto il consigliere Neri; in pratica non sono quantificabili, nel senso che
non possiamo sapere quando arrivano le sentenze, fermo restando che, comunque,
può sempre venire in assessorato.
La questione è che
in base al decreto i dipartimenti hanno l'obbligo di riconoscere ogni sentenza
che arriva, ovviamente dobbiamo pagare e siamo obbligati, non è una scelta;
purtroppo è un obbligo, come in questo caso.
Aggiungo che c’è
sempre l'elenco allegato alle delibere e, soprattutto, si tratta per il 99 per
cento di debiti che derivano da anni vetusti, molto datati.
Scusate, si è fatta questa discussione, ma adesso si va al voto. Senza polemica, assessore Fragomeni, ma vorrei precisare che nessuno può intervenire oltre ai consiglieri regionali eletti o agli assessori, come da sempre previsto dal Regolamento d’Aula.
Pongo in votazione l’articolato:
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, unitamente al
relativo allegato, con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto,
altresì, del parere del Collegio dei revisori dei conti.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Passiamo alla
proposta di legge numero 383/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante:
“Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera
a) comma 1, dell'art. 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i.”. Cedo la parola all’assessore Fragomeni.
Prego.
Grazie,
Presidente.
Nella
delibera di Giunta regionale numero 535 del 19 novembre 2018 sono stati
proposti i decreti trasmessi dal dipartimento Presidenza per il riconoscimento
dei debiti fuori bilancio, ai sensi dell'articolo 73 del decreto legislativo
numero 118 del 2011, di seguito elencati: il decreto numero 10846 del 3 ottobre,
di euro 614 mila 761,73; il decreto numero 13148 del 14 novembre 2018, di euro
10 mila 712,22; il decreto 13187 del 15 novembre, di euro 796,18; per un totale
complessivo di euro 626 mila 270,13.
I debiti
riconosciuti nel presente disegno di legge sono tutti ascrivibili alle ipotesi
di cui all'articolo 73, comma 1, lettera a)
del decreto legislativo numero 118 del 2011, in quanto trattasi di debiti
derivanti dalla pronuncia di provvedimenti giurisdizionali a sfavore della
Regione Calabria.
Pertanto risulta
necessario il loro riconoscimento in quanto fattispecie nelle quali
l'amministrazione ha il dovere, e non la facoltà, di procedere con l'ordinaria
procedura di cui all'articolo sopracitato.
Del resto,
lo stesso comma 4 dell'articolo 73 prevede la possibilità per la Giunta
regionale di procedere alle variazioni di bilancio anche nelle more del
riconoscimento da parte del Consiglio regionale, qualora siano trascorsi 60
giorni dalla trasmissione al Consiglio medesimo da parte della Giunta
regionale.
Nel corso
dell'istruttoria da parte del settore competente, non sono state rilevate
problematiche particolari; solo nel caso della valutazione del decreto numero
10846 del 2018 è stata riscontrata una discordanza tra l'importo riconosciuto e
quello risultante dalla sommatoria dei valori parziali inseriti nella tabella
di cui al testo precedente.
Per tale
motivo, è stato chiesto al dipartimento Presidenza un chiarimento con Pec, presente agli atti.
Il
dipartimento Presidenza ha riscontrato con Pec,
chiarendo che l'importo da riconoscere ammonta ad euro 614 mila 761,73;
l'importo complessivo è pari ad euro 626 mila 273,13, a valere sul Fondo rischi
per debiti fuori bilancio.
Passiamo
alla votazione provvedimento:
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Passiamo
alla votazione della legge nel suo complesso, unitamente al relativo allegato,
con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto, altresì, del
parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Passiamo
alla proposta di legge numero 374/10^ di iniziativa del consigliere Neri
recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio del
Consiglio regionale della Calabria, ai sensi dell'articolo 73, comma 1, lettera
e) del decreto legislativo numero 118 del 23 giugno 2011 come modificato ed
integrato dal decreto legislativo numero 126 del 10 agosto 2014.
Prego,
consigliere Neri.
Anche in
questo caso, si tratta di due debiti fuori bilancio per un importo complessivo
di euro 89 mila 545, relativi a rimborsi spese di personale comandato ed
all’adeguamento prezzi contrattuali per quanto riguarda i criteri di
aggiornamento ISTAT.
Per quanto
riguarda i rimborsi spese del personale comandato, l’importo è pari ad euro
9.058 euro e 3.334 euro; per quanto riguarda i rilevamenti dei prezzi contrattuali,
ex articolo 115, l’importo è pari ad euro 66 mila e 10 mila; per un totale
complessivo di euro 89.545 euro. Grazie.
Ha chiesto
di intervenire il consigliere Nucera. Ne ha facoltà.
Scusi,
consigliere Neri, vorrei capire una cosa: quando si comanda un dipendente a
fare un servizio, viene inserito nei debiti fuori bilancio?
Perché si
inserisce nei debiti fuori bilancio e non si paga il dipendente nel momento in
cui compie il servizio? Perché si segue la procedura di debiti fuori bilancio
per una missione? È più facile fare così? Nel momento in cui un dipendente o un
collaboratore fa una missione, deve essere pagato.
Perché ci
sono questi debiti fuori bilancio? È una moda? Perché si fa una causa e una
sentenza?
Si tratta di
rimborsi spese di personale comandato e adeguamento dei prezzi contrattuali ex
articolo 115.
Che
significa, consigliere Nucera, adeguamento prezzi
concordati ex articolo 115?
Significa
che la Regione Calabria, il Consiglio regionale, ha un contratto con un
fornitore esterno, nella specie il servizio di vigilanza, e lo ha stipulato per
x euro e per un determinato numero di anni; quel contratto è valido a tutti gli
effetti e il Consiglio regionale iscrive quella posta
di bilancio. Cosa succede?
Che
l'articolo 115 del decreto legislativo prevede che, anche a questo tipo di
contratto, si debba fare l'adeguamento Istat; il soggetto contraente richiede
al Consiglio regionale questo tipo di adeguamento; gli uffici fanno i conti e
risulta che il contratto deve essere adeguato per 66.708 euro; quindi, diventa
un debito fuori bilancio perché nel momento in cui è stato stipulato il
contratto, non si poteva sapere tutto quello che sarebbe successo dopo; per
cui, quella posta di bilancio non è stata prevista,
però deve essere riconosciuta per legge.
Ovviamente
parliamo sempre della scorsa Legislatura perché i debiti fuori bilancio, nel 99
per cento dei casi, maturano dopo 5-10 anni; si producono debiti fuori bilancio
anche dopo 15 anni; quindi, non è una responsabilità diretta nostra, come non è
responsabilità diretta della parte politica.
Passiamo
alla votazione dell’articolato:
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Passiamo
alla votazione della legge nel suo complesso, unitamente al relativo allegato,
con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto, altresì, del
parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Passiamo
alla proposta di provvedimento amministrativo numero 236/10^ di iniziativa
della Giunta regionale recante: “Presa d'atto della decisione della Commissione
europea di modifica del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione
Calabria”.
Cedo la
parola all’assessore Fragomeni. Prego.
La
proposta si illustra sé.
Pongo in
votazione il provvedimento.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Passiamo
alla proposta di provvedimento amministrativo numero 239/10^ di iniziativa
della Giunta regionale recante: “Rendiconto esercizio 2017 dell’Azienda
Calabria Lavoro”.
Cedo la
parola all’assessore Fragomeni. Prego, assessore.
Se
permettete, Presidente, faccio un discorso unico visto che si tratta di tutte
le approvazioni dei vari rendiconti degli Enti strumentali – Azienda Calabria
Verde, Azienda Calabria Lavoro, Aterp, Arpacal, Istituto Regionale per la comunità Arbereshe di Calabria, Istituto Regionale per la comunità
Grecanica di Calabria, Istituto Regionale per la comunità Occitana – che si
inquadrano all'interno di un obiettivo più ampio che l'attuale amministrazione
regionale si è posta fin dal suo insediamento, ovvero quello del riordino e
della razionalizzazione degli Enti strumentali, Fondazioni e Società.
Al riguardo,
occorre ricordare che il suddetto processo ha dovuto scontare notevoli ritardi
accumulatisi in passato; l'iter perseguito si riconduce all'articolo 57 della
legge regionale numero 8 del 4 febbraio 2002, che dispone che i Rendiconti
degli Enti delle Aziende e delle Agenzie regionali vengano trasmessi ai
rispettivi dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che,
previa istruttoria conclusa con parere favorevole li invieranno al dipartimento
bilancio per la definitiva istruttoria di propria competenza.
La Giunta,
quindi, ha approvato i Rendiconti che oggi sono all'approvazione del Consiglio
regionale.
Ovviamente,
prima di arrivare in Aula, sono stati approvati in seconda Commissione tutti
quanti, non rilevando particolari criticità.
Pertanto si
chiede l’approvazione.
Pongo in
votazione il provvedimento.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Passiamo
alla proposta di provvedimento amministrativo numero 240/10^ di iniziativa
della Giunta regionale recante: “Rendiconti esercizi 2016/2017 dell'Istituto
regionale per la comunità Occitanica di Calabria” per cui vale la relazione
dell'assessore.
Pongo in
votazione il provvedimento.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Passiamo
alla proposta di provvedimento amministrativo numero 241/10^ di iniziativa
della Giunta regionale recante “Rendiconto esercizio 2017 dell’Azienda Territoriale
Edilizia Residenziale Pubblica Calabria” per cui vale la relazione della Giunta
regionale.
Pongo in
votazione il provvedimento.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Pongo in
votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 242/10^ di
iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconti esercizi 2016/2017
dell'Istituto regionale per la comunità Arbereshe di
Calabria.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Pongo in
votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 243/10^ di
iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconti esercizio 2016/2017
dell'Istituto regionale superiore di studi elleno-calabri per la comunità Greca
di Calabria.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Pongo in
votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 244/10^ di
iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconto esercizio 2017 Agenzia
Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria”.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Pongo in
votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 245/10^ di
iniziativa della Giunta regionale recante “Rendiconto esercizio 2017 della
Azienda Calabria Verde”.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Invito il
consigliere Giudiceandrea ad illustrare l'ordine del
giorno. Prego.
Presidente,
oggi è in discussione alla Camera deputati una risoluzione relativa al Global
Compact, al fine di decidere sull’adesione o meno del nostro Paese al Testo
comune sulle migrazioni.
Il Global
Compact è un Testo comune sulle migrazioni conseguente alla dichiarazione dei
principi adottata all'unanimità all'Assemblea generale dell'ONU nel 2016.
Già 164
Paesi hanno approvato il Testo comune; l'assenza dell'Italia tra i Paesi
firmatari rappresenterebbe non solo un grave errore politico, ma un abbandono
dei valori costituzionali di apertura e accoglienza anche illogica secondo i
principi perché implica e suggerisce un cambio di prospettiva.
In linea di
massima, la figura di chi emigra fuggendo dal proprio Paese non dovrebbe
esistere, secondo il Global Compact; sarebbe compito della Comunità
internazionale prevenire le migrazioni forzate sia politiche sia ambientali,
garantendo ad ogni singolo essere umano il diritto di restare con la propria
identità nel luogo dove è nato e sente in profondità le sue radici e solo
laddove questo non fosse possibile, affidarsi all'asilo di un altro Paese.
La
maggioranza ha firmato l'intero ordine del giorno.
Pertanto,
chiediamo un voto anche alla minoranza, così da poterlo licenziare
all’unanimità.
Ha chiesto
di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Esprimo il
mio voto contrario. Mi pare di capire che anche il Governo ha ritirato questa
approvazione, proprio perché ci sono tanti dubbi su quello che si verifica.
Aderire a
una roba del genere, significherebbe non avere più confini nazionali e, pur
essendo un tema delicato e sensibile per i tanti diritti di gente che fugge da
guerre, sarebbe una scelta condizionata al volere di altri Paesi.
Pertanto,
annuncio in modo molto chiaro, il nostro voto contrario.
Ha chiesto
di intervenire il consigliere Pedà. Ne ha facoltà.
Presidente,
esprimo il mio voto favorevole perché credo che, oltre alla bontà
dell'iniziativa, noi dimentichiamo sempre che il nostro è un popolo di migranti
che ha sofferto quello che oggi soffrono tante povere persone che vengono in
Italia e si trovano in condizioni disumane; ricordo, per ultimo, il povero
ragazzo diciottenne morto nella tendopoli di San Ferdinando.
Proprio
perché abbiamo dato lustro alla nostra Nazione emigrando ed essendo un popolo
laborioso che poi ha portato anche nostri connazionali a diventare Presidenti
degli Stati in cui sono emigrati –
ricordo l'Argentina per tutti – indipendentemente se potrà essere o meno
di ausilio per evitare l'immigrazione rispetto a quello che ho letto ed ho
visto anche dall’ordine del giorno del collega Giudiceandrea,
vorrei dare un segnale che è sempre quello di un popolo che accoglie le persone
perbene; personalmente, ho accolto dei bambini che scendevano dalle navi senza
i genitori e ho pensato a quei genitori che sono costretti a portarli su una
nave e non sanno se arriveranno dall'altra parte della Terra e se li vedranno
mai più.
Rispetto a
queste cose credo che anche la minoranza possa esprimere condivisione;
indubbiamente, rispetto anche il pensiero dei colleghi che voteranno contro e
che, giustamente, fanno il loro ragionamento che può essere o meno
condivisibile, ma credo che tutte quelle persone perbene, i cittadini del mondo
abbiano il diritto di vivere una vita dignitosa, sperando di restare nel loro
Paese e, quando non possono restarci, hanno diritto di emigrare perché siamo
tutti cittadini del mondo.
Pertanto,
confermo il mio voto favorevole.
Passiamo
alla votazione dell'ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
Passiamo
alla proposta di legge numero 332/10^ di iniziativa del consigliere Sergio
recante “Istituzione Osservatorio Università e mondo del lavoro”.
Cedo la
parola al consigliere Sergio. Prego.
Grazie,
signor Presidente.
La proposta
di legge numero 332/10^ mira ad istituire l’Osservatorio Università e mondo del
lavoro.
Nella seduta
di terza Commissione in cui i colleghi hanno valutato positivamente la proposta,
si era riscontrato anche l'apprezzamento da parte dei giovani del Senato
accademico dell'Università.
L'Osservatorio
regionale Università e mondo del lavoro rappresenta una realtà di coordinamento
alle relazioni ed al placement
di laureati, docenti e imprese a seconda delle esigenze del sistema produttivo,
creando una rete che possa contribuire ad un rinnovamento della governance in tal senso, attraverso una risposta
immediata alle attitudini e promuovendo la cultura e la crescita professionale
dei giovani calabresi.
La proposta
consta di 5 articoli: all’articolo 1 vengono individuate le finalità;
all'articolo 2 si istituisce l'Osservatorio; all'articolo 3 si presenta un
elenco non esaustivo delle sue funzioni; gli articoli 4 e 5 recano
rispettivamente la clausola di neutralità finanziaria e l’entrata in vigore.
Il
provvedimento è neutrale dal punto di vista finanziario, in quanto reca norme a
carattere ordinamentale.
A tal fine,
la Commissione bilancio si è espressa favorevolmente nella seduta del 22 novembre
scorso, subordinato alla riformulazione della relazione tecnico-finanziaria e
all'acquisizione del parere da parte del dipartimento competente.
Visti gli
infruttuosi tentativi di acquisire il parere, ho presentato una nuova relazione
tecnico-finanziaria dove vengono specificatamente indicate le risorse
necessarie per l'attuazione delle attività previste senza oneri ed un
emendamento all'articolo 3 la cui formulazione dovrebbe diradare i dubbi circa
la neutralità finanziaria del provvedimento stesso.
Pertanto vi
ringrazio e chiedo che la presente legge venga approvata.
Parere della
Giunta regionale? Prego, assessore Robbe.
Parere
favorevole.
Passiamo all’esame dell’articolato:
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
All’articolo
3 c'è un emendamento a firma del relatore consigliere Sergio, protocollo numero
50104. Prego, consigliere Sergio, può illustrare l’emendamento.
In
riferimento ai pareri del dipartimento bilancio, organizzazione e risorse
umane, la relazione che segue ne accoglie i rilievi evidenziati, precisando che
l'uso delle risorse umane, volto a garantire il necessario supporto tecnico e
amministrativo per il funzionamento dell'Osservatorio ai sensi dell'articolo 3,
comma 4 riformulato, non presenta profili di onerosità che gravano sulla
finanza regionale, in quanto la Giunta regionale, prima di procedere
all'istituzione dell'Osservatorio, dovrà individuare, senza oneri nell'ambito
del dipartimento competente, le risorse organizzative necessarie al
funzionamento dello stesso.
Pertanto,
con il presente emendamento si sostituisce la relazione tecnico-finanziaria e
si riformula il comma 4 dell'articolo 3, che prima recitava: “la Giunta regionale assicura con le risorse
umane e strumentali disponibili a legislazione vigente, il necessario supporto
tecnico e amministrativo per il funzionamento all'Osservatorio”, viene
modificato nel seguente modo: “i compiti
di segreteria sono svolti dal personale appartenente al competente settore
regionale. La Giunta regionale, prima di procedere all'istituzione
dell'Osservatorio, individua senza oneri nell'ambito del dipartimento
competente, le risorse umane e strumentali necessarie per il funzionamento,
disponibili a legislazione vigente”.
Pongo in
votazione l’emendamento.
((È approvato)
Articolo 3
(È approvato per come emendato)
Articolo 4
((È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Passiamo
alla votazione della legge nel suo complesso.
Il
provvedimento è approvato, come emendato, con autorizzazione al coordinamento
formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Passiamo
alla mozione che abbiamo inserito all’ordine del giorno, la numero 138/10^, a
firma del consigliere Nicolò, “Sulla richiesta di riconoscimento dello stato di
calamità per le imprese della Locride danneggiate da
pesanti eventi atmosferici”.
Prego,
consigliere Nicolò.
Questa
mozione mira a sostenere le imprese agricole del versante Ionico, ovvero della Locride, che negli ultimi giorni sono state oggetto delle
avversità atmosferiche assimilabili a calamità naturali, dove i pesanti danni e
le conseguenze hanno colpito soprattutto la produzione e anche la
commercializzazione di tali imprese.
Pertanto, si
chiede al Presidente della Giunta regionale di farsi carico del riconoscimento
dello stato di calamità a favore di queste imprese agricole; riconoscimento che
deve essere effettuato dal Governo nazionale; quindi, il Consiglio regionale,
chiede al Presidente di rendersi parte diligente per questa richiesta.
Parere della
Giunta regionale?
Cedo la
parola al consigliere delegato all’agricoltura, D’Acri.
Si
provvederà a richiedere lo stato di calamità naturale con delibera di Giunta
regionale.
Pongo in votazione la mozione.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
L'ultimo ordine del giorno che abbiamo inserito
è a firma del consigliere Mirabello, “sulla gravissima situazione del settore
dell'assistenza territoriale”.
Cedo la parola al consigliere Mirabello.
Presidente, velocemente volevo precisare che
questo ordine del giorno reca la mia firma, ma è stato concordato nella seduta
di terza Commissione di ieri, 18 dicembre, e rappresenta il sunto di un lavoro
che abbiamo fatto con i colleghi Tallini e Parente, unitamente alle
associazioni di categoria A.Gi.D.A. (Associazioni giovani diabetici), Uneba (Unione
Nazionale Istituzioni e iniziative di assistenza sociale) ed Anaste (Associazione
Nazionale Strutture Terza età).
Nel corso delle audizioni della Commissione è
emersa una situazione molto grave in cui versa il settore dell'assistenza
territoriale; in particolare, quanto all'Asp di Catanzaro, è emerso che tutti
gli erogatori del tipo RSA per anziani (Residenze
sanitarie assistenziali), di fatto, stanno erogando prestazioni senza
alcuna copertura finanziaria, in quanto i budget
ad essi assegnati dal Commissario per il Piano di rientro dal deficit sanitario, con Dca numero 234 del 2018, sono già esauriti prima della
stipula degli accordi non ancora avvenuta.
Considerato che il dirigente generale facente
funzioni dell'Asp di Catanzaro, sulle precise domande avanzate dai componenti
nella seduta di terza Commissione, ha evidenziato come nell'Asp di Catanzaro vi
siano lunghe liste di attesa per accedere alle strutture RSA per anziani e che
tutti i ricoveri sono sempre avvenuti previa autorizzazione del distretto
sanitario; che l’Asp non procederà alla dimissione dei pazienti, nonostante le
strutture abbiano raggiunto i budget assegnati; che i budget assegnati sono
assolutamente insufficienti a coprire il reale fabbisogno del territorio di
competenza.
Ha evidenziato, infine: come i tetti di spesa
siano stati assegnati dal commissario ad
acta il quale, su sua richiesta, ha precisato che l’Asp doveva acquistare
per il 2018 lo stesso numero di prestazioni acquistate per l'anno 2017; che,
pur consapevole della grave situazione, il dirigente generale facente funzioni
dell’Asp di Catanzaro nulla ha potuto fare per contrastare il volere del
Commissario ad acta, e che il
rappresentante delegato delle associazioni di categoria degli erogatori, ha
evidenziato come all’Asp di Catanzaro sia stato assegnato un tetto di spesa per
l'assistenza territoriale di oltre 2 milioni di euro inferiore rispetto al
2017, così come chiaramente risulta confrontando il Dca
numero 234 con il Dca numero 138 del 2016; che solo
l’Asp di Catanzaro ha subito tale diminuzione; che i contratti dovrebbero
essere sottoscritti nei prossimi giorni, quindi le prestazioni sono già state
erogate; che gli erogatori, come pure l’Asp, hanno finora operato in regime di prorogatio delle
convenzioni sottoscritte per l'anno 2017 che prevedono un budget nettamente
maggiore rispetto a quelli assegnati dal Dca numero
234/2018.
Infine, è stata evidenziata la rischiosa
situazione in cui versano tutti gli erogatori dell'assistenza territoriale che
dal 1 gennaio 2019 non potranno più operare in regime di prorogatio fino alla stipula dei
nuovi accordi, in quanto le convenzioni non prevedono più tale clausola per
espressa previsione del Dca numero 174 del 2018.
Preso atto della grave situazione dell’Asp di
Catanzaro in relazione alle RSA anziani e del gravissimo rischio che incombe su
tutti gli erogatori regionali dell'assistenza territoriale per effetto del Dca numero174 del 2018, con questo ordine del giorno si
impegna la Giunta regionale a voler prendere i dovuti provvedimenti con
urgenza, affinché i suddetti casi siano evidenziati al Commissario ad acta per il Piano di rientro,
sollecitando un tempestivo intervento che modifichi entrambe le situazioni.
Grazie.
Pongo in votazione l’ordine del giorno.
(Il
Consiglio approva)
(È riportato in allegato)
Avendo esaurito i punti all'ordine del giorno,
la seduta è tolta.
La seduta termina alle 20,42
Ha chiesto congedo: Salerno
(È concesso)
Sono state presentate alla Presidenza le
seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Modifiche alla legge regionale 31 dicembre 2015, n. 37 (Procedure per
la denuncia degli interventi di carattere strutturale e per la pianificazione
territoriale in prospettiva sismica), a seguito di impegni assunti con il
Governo in attuazione del principio di leale collaborazione – (deliberazione
G.R. n. 602 del 3.12.2018)” (PL n. 390/10^)
È stata assegnata alla prima - Affari istituzionali, affari generali e
normativa elettorale - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
“Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e
procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2019) –
(deliberazione G.R. n. 604 del 3.12.2018)” (PL n. 391/10^)
È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero - alla prima - Affari istituzionali, affari generali e normativa
elettorale - alla terza – Sanità, Attività sociali, culturali e formative -
alla quarta - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente
– e alla quinta – Riforme - per il parere, alla Commissione Speciale di
Vigilanza ai sensi dell’art. 34 del Regolamento interno e al CAL ai sensi
dell’art. 126 del Regolamento interno
(Così resta stabilito)
“Legge di stabilità regionale 2019 – (deliberazione G.R. n. 605 del
3.12.2018)” (PL n. 392/10^)
È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero - alla prima - Affari istituzionali, affari generali e normativa
elettorale - alla terza – Sanità, Attività sociali, culturali e formative -
alla quarta - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente
– e alla quinta – Riforme - per il parere, alla Commissione Speciale di
Vigilanza ai sensi dell’art. 34 del Regolamento interno e al CAL ai sensi
dell’art. 126 del Regolamento interno.
(Così resta stabilito)
“Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni
2019-2021 – (deliberazione G.R. n. 606 del 3.12.2018)” (PL n. 393/10^)
È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero - alla prima - Affari istituzionali, affari generali e normativa
elettorale - alla terza – Sanità, Attività sociali, culturali e formative -
alla quarta - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente
– e alla quinta – Riforme - per il parere, alla Commissione Speciale di
Vigilanza ai sensi dell’art. 34 del Regolamento interno e al CAL ai sensi
dell’art. 126 del Regolamento interno
(Così resta stabilito)
“Integrazioni e modifiche alla l.r. 19
febbraio 2001, n. 5 – (deliberazione G.R. n. 620 del 10.12.2018)” (PL n.
395/10^)”
È stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali,
culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
“Integrazione alla deliberazione della Giunta regionale n. 604 del 3
dicembre 2018 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2019) –
(deliberazione G.R. n. 618 del 7.12.2018)” (PL n. 396/10^)
È stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali,
culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di
iniziativa dei consiglieri regionali:
Morrone - “Diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni regionali
calabresi per i cittadini dell’Unione Europea residente in uno Stato membro di
cui non hanno la cittadinanza” (PL n. 386/10^)
È stata assegnata alla prima - Affari istituzionali, affari generali e
normativa elettorale - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Sculco, Pedà – “Modifiche alla legge regionale 11
agosto 2010, n. 21 (Misure straordinarie a sostegno dell’attività edilizia
finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio
residenziale)” (PL n. 387/10^)
È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Romeo – “Modifiche all’articolo 23 della legge
regionale n. 47 del 23.12.2011 (Modifiche in materia di lavori pubblici)
Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale
(Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2012)”
(PL n. 388/10^)
È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Greco – “Modifiche alla legge regionale 5 aprile 1983, n. 13 (Norme di
attuazione dello statuto per l’iniziativa legislativa popolare e per i
referendum)” (PL n. 389/10^)
È stata assegnata alla prima - Affari istituzionali, affari generali e
normativa elettorale - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Gallo, Mirabello, Romeo – “Modifiche ed integrazioni alla legge
regionale 18 giugno 1984, n. 14 (Provvidenze in favore dei mutilati ed invalidi
civili e del lavoro)” (PL n. 394/10^)
È stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali,
culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Bevacqua, Greco, Giudiceandrea, Gallo, Parente,
Scalzo, Orsomarso, Tallini – “Interventi di modifica alla legge regionale 11
agosto 2010, n. 21 (Misure straordinarie a sostegno dell’attività edilizia
finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizia
residenziale)” (PL n. 397/10^)
È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
È stata presentata alla Presidenza la seguente
proposta di legge di iniziativa del consigliere regionale:
Morrone – “Integrazione alla l.r. 19 ottobre
2004, n. 25 'Statuto della Regione Calabria'” (P.L.S. n. 5/10^)
È stata assegnata alla quinta Commissione - Riforme – e alla seconda
Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere e al C.A.L. per il
parere di cui all’art. 126 del Regolamento interno del Consiglio regionale
(Così
resta stabilito)
Esposito – “Introduzione della Consulta statutaria – Integrazione della
legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria)”
(P.L.S. n. 6/10^)
È stata assegnata alla quinta Commissione - Riforme – e alla seconda
Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere e al C.A.L. per il
parere di cui all’art. 126 del Regolamento interno del Consiglio regionale
(Così
resta stabilito)
È stata presentata alla Presidenza la seguente
proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di
Presidenza:
“Bilancio di previsione del Consiglio regionale
per gli esercizi 2019-2021 – (deliberazione U.P. n. 72 del 29.11.2018)” (PPA n.
247/10^)
La Giunta regionale ha trasmesso per il parere
della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 544 del 19 novembre
2018, recante: 'Legge 8 novembre 2000, n. 328 e legge regionale 26 novembre
2003, n. 23 e ss.mm.ii. Adozione criteri per l’avvio delle procedure finalizzate
alla istituzione della «Consulta del terzo settore»'
(Parere n. 42/10^)
È stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali,
culturali e formative - per il parere.
(Così resta stabilito)
Il Dipartimento Sviluppo economico-attività
produttive (SEAP) Osservatorio regionale delle attività estrattive (ORAE) della
Giunta regionale ha trasmesso, per il parere della competente Commissione
consiliare, il decreto dirigenziale n. 14416 del 4 dicembre 2018, recante:
'Apertura di una cava per la coltivazione di argilla e recupero
paesaggistico-ambientale da realizzarsi in località San Vito – Strazzata del Comune di Seminara (RC). Ditta Latersud srl'
(Parere n. 43/10^)
È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - ed
alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione
dell’ambiente - per il parere.
(Così resta stabilito)
La Giunta regionale ha trasmesso per il parere
della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 622 del 14 dicembre
2018, recante: 'L.R. 28/2010 – Norme in materia dello sport nella Regione
Calabria e s.m.i. – Approvazione proposta Piano
triennale degli interventi 2018-2020'
(Parere n. 44/10^)
È stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali,
culturali e formative - per il parere.
(Così resta stabilito)
La Giunta regionale ha trasmesso per il parere
della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 636 del 14 dicembre
2018, recante: 'Legge regionale n. 24 del 16.5.2013. Ente per i Parchi Marini
regionali. Adozione regolamento di organizzazione e funzionamento dell’Ente'
(Parere n. 45/10^)
È stata assegnata alla prima - Affari istituzionali, affari generali e
normativa elettorale - per il parere.
(Così resta stabilito)
La terza Commissione, con nota prot. n. 48740 del 12.12.2018, ha comunicato che nella
seduta dell’11 dicembre 2018 ha espresso parere favorevole alla deliberazione
della Giunta regionale n. 544 del 19 novembre 2018, recante: 'Legge 8 novembre
2000, n. 328 e legge regionale 26 novembre 2003, n. 23 e ss.mm.ii. Adozione criteri per
l’avvio delle procedure finalizzate alla istituzione della «Consulta del terzo
settore»'
(Parere n. 42)
In data 30 novembre 2018, il Presidente della
Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le
stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione
Calabria n. 117 del 30 novembre 2018:
1. Legge regionale 30 novembre 2018, n. 40,
recante: 'Approvazione Rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario
2017';
2. Legge regionale 30 novembre 2018, n. 41,
recante: 'Assestamento e provvedimento generale di variazione del bilancio di
previsione della Regione Calabria per gli anni 2018-2020'.
In data 3 dicembre 2018, il Presidente della
Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale e che la
stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della
Regione Calabria n. 118 del 4 dicembre 2018:
Legge regionale 3 dicembre 2018, n. 42,
recante: 'Modifiche alla legge regionale 26 aprile 2018, n. 8 (Legge organica
in materia di relazioni tra la Regione Calabria, i calabresi nel mondo e le
loro comunità)'
In data 18 dicembre 2018, è pervenuto il ricorso
ex articolo 127 della Costituzione per la declaratoria di illegittimità
costituzionale dell’articolo 7 comma 1 lettera b) della legge regionale n. 37
del 2 ottobre 2018, recante: 'Modifiche alla legge regionale 31 dicembre 2015,
n. 37'.
La Giunta regionale, con nota prot. n. 414767 del 5 dicembre 2018, ha trasmesso la
deliberazione n. 603 del 3 dicembre 2018 concernente: 'Approvazione – Piano
degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio 2017 – (art. 18 bis e 41
del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)'.
La Giunta regionale ha trasmesso copia delle
seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario
2018-2020:
Deliberazione Giunta regionale n. 563 del
26.11.2018;
Deliberazione Giunta regionale n. 574 del
26.11.2018;
Deliberazione Giunta regionale n. 585 del
30.11.2018;
Deliberazione Giunta regionale n. 587 del
30.11.2018;
Deliberazione Giunta regionale n. 588 del
30.11.2018;
Deliberazione Giunta regionale n. 589 del
30.11.2018;
Deliberazione Giunta regionale n. 590 del
30.11.2018;
Deliberazione Giunta regionale n. 591 del
30.11.2018;
Deliberazione Giunta regionale n. 592 del
30.11.2018;
Deliberazione Giunta regionale n. 593 del
30.11.2018;
Deliberazione Giunta regionale n. 594 del
30.11.2018;
Deliberazione Giunta regionale n. 595 del
30.11.2018;
Deliberazione Giunta regionale n. 598 del
30.11.2018;
Deliberazione Giunta regionale n. 614 del
7.12.2018;
Deliberazione Giunta regionale n. 616 del
7.12.2018;
Ciconte - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
il Capoluogo della Regione Calabria e quello
della Provincia di Crotone sono collegati da una sola strada statale
extra-urbana, la S.S. 106 Ionica, realizzata negli anni '30, di categoria C,
composta da una sola carreggiata e ad una sola corsia per senso di marcia, con
limite di velocità a 70 Km/h, che oggi di fatto è diventata una precaria strada
urbana, richiedendo tempi di percorrenza inaccettabili;
nel corso degli anni sono sorti diversi paesi a
ridosso della SS 106: Simeri Mare, Sellia Marina, Cropani Marina, Botricello,
Steccato di Cutro e popolosi quartieri di Crotone, quali Poggio Pudano, San Giorgio e l'area industriale del Passovecchio. La loro presenza, di fatto, riduce
notevolmente la velocità media di percorrenza di questo tratto di strada;
ogni pioggia anche di piccola e media intensità
(30 mm di pioggia in un'ora) trasforma la SS 106 in un torrente in piena,
rendendola difficilmente praticabile e riducendone, di conseguenza, notevolmente
la sua velocità media di percorrenza;
nel periodo estivo, per la presenza di numerosi
turisti della zona nei centri abitati e nei villaggi, il in caso di incidenti
stradali o eventi alluvionali o eventi eccezionali, la SS 106 rimane
impraticabile ed il traffico bloccato, in quanto, sulla costa Jonica, non
esiste una strada complanare;
l'incidentalità nella provincia di Crotone
sulla SS 106 dal 2001-2018 è di 1.245 incidenti stradali, 2.459 feriti e 117
morti di cui il 53% di questi avvenuti in incidenti stradali frontali e
laterali su rettilineo per l'assenza dello spartitraffico centrale e la
presenza di numerosi accessi laterali a raso sia autorizzati che abusivi;
la provincia di Crotone è l'unica provincia
della Calabria a non essere attraversata dall'autostrada del Mediterraneo e a
non essere collegata ad essa neanche mediante una trasversale adeguata di
categoria B, come avviene con Catanzaro, che è collegata a Lamezia attraverso
la SS 280 detta "Due Mari";
la provincia di Crotone è fanalino di coda
della Calabria per quanto riguarda le infrastrutture stradali, con costi di
trasporto elevati che penalizzano le imprese locali e tutta l'economia del
territorio, sia per il trasporto merci che delle persone. Considerato che gli
Enti Provinciali di Catanzaro e Crotone ed i 38 Consigli Comunali di Catanzaro,
Zagarise, Pentone, Sellia Superiore, Simeri Crichi, Sellia Marina, Cropani,
Belcastro, Sersale, Marcedusa, Andali, Cerva, Petronà della provincia di
Catanzaro e Isola Capo Rizzuto, Ciro Marina, Crucoli, Strongoli, Umbriatico,
Casabona, Carfizzi, Ciro, Melissa, Pallagorio, San Nicola Dell'Alto, Cerenzia,
Belvedere di Spinello, Verzino, Castellano, Savelli, Caccuri, Crotone, Santa
Severina, Scandale, Roccabernarda, Cotronei, San Mauro Marchesato, Mesoraca,
Petilia Policastro della provincia di Crotone in rappresentanza di una
popolazione di 283.466 abitanti, hanno deliberato all'unanimità affinché venga
realizzata la variante alla SS 106 tra lo svincolo di Simeri Crichi e lo
svincolo del Passovecchio di Crotone. Con tali atti
deliberativi, i sopra citati Enti hanno proposto all'ANAS, la modifica
dell'attuale tracciato del Megalotto 6 secondo l'idea
progettuale proposta dell’ing. Antonio Bevilacqua: “una nuova strada
extraurbana, parallela a quella costiera ma più verso l'interno di circa 7 Km,
di categoria B con spartitraffico centrale a 2 carreggiate e a 2 corsie per
ogni senso di marcia e con limite di velocità a 110 Km/h”, che di fatto
ridurrebbe tra i due svincoli: la loro distanza in 48 Km rispetto agli attuali
63 Km il tempo di percorrenza in 26 minuti rispetto a quello attuale di 75
minuti. l'incidentalità stradale e la mortalità del 90%. la spesa sociale del
90%. la suddetta arteria consentirebbe di realizzare una nuova strada più
sicura, che sarebbe fruibile durante tutto l'anno alla velocità di 110 Km/h,
anche in condizioni di pioggia intensa e. soprattutto, farebbe uscire
dall'Isolamento tutti i comuni della pre-Sila
Catanzarese e Crotonese, che si stanno spopolando rapidamente per l'assenza di infrastrutture
adeguate e prospettive concrete di sviluppo del territorio. nella conferenza
stampa del 9 maggio 2018, il Presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio
ha spiegato che la Regione ha accolto positivamente la proposta partita dal
basso contenuta nelle 40 delibere approvate dai consigli comunali e provinciali
di Crotone, Catanzaro e dal Comitato Crotone Nuova SS 106 (quest'ultimo ha
consegnato, in quella occasione, una petizione popolare con 10.000 firme),
dichiarando di "'voler togliere finalmente da un isolamento non più
tollerabile una parte fondamentale della Calabria, la fascia jonica e i suoi
abitanti, in questa zona è, del resto, concentrata quasi il 40% della
popolazione calabrese" ed ha chiesto all'Anas il sostegno tecnico per lo
studio di fattibilità da realizzare entro anno, al fine di conoscere
l'effettivo costo della Variante e quindi passare ad allocare le risorse -:
1.rientra ancora tra le priorità di questa
giunta regionale la realizzazione della variante alla SS106 Ionica per il
collegamento dello svincolo di Simeri Crichi (CZ) con lo svincolo Passovecchio (KR)? Quali iniziative concrete e
conseguenziali agli impegni già assunti sono state ad oggi intraprese? 2.In
quale fase di attuazione si trova lo studio di fattibilità tecnico economico
della Variante alla SS106, già approvata all'unanimità da 40 delibere di
consigli comunali e provinciali di Crotone e Catanzaro, la cui conclusione era
stata da voi prevista, a seguito di numerose dichiarazione pubbliche, per
dicembre 2018?
(419; 29/11/2018)
Guccione - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
la riforma legislativa introdotta dal Decreto
legislativo 150/2015 ridisegna i servizi e valuta la funzione dei Centri per
l'impiego (Cpi) attribuendo loro un ruolo di pivot
nella gestione delle politiche del lavoro. Le Regioni, tramite gli uffici
pubblici per il lavoro o attraverso modelli di governance basati su una rete dei
soggetti privati accreditati, sono titolari dell'articolazione territoriale dei
servizi e dell'attuazione delle politiche del lavoro nei rispettivi sistemi,
assicurando il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni, definiti e
sostenuti a livello nazionale;
a partire dal primo luglio 2018 la Regione
Calabria ha assunto la competenza gestionale dei servizi per l'impiego con
l'immissione nei ruoli regionali del personale impegnato nei servizi
proveniente dalle Amministrazioni provinciali calabresi e dalla Città
Metropolitana di Reggio Calabria per un totale di 406 persone;
a seguito dell'acquisizione delle competenze
gestionali dirette dalla rete regionale dei centri per l'impiego la Regione
Calabria deve procedere alla riorganizzazione dei servizi e degli uffici;
la rete pubblica nazionale dei servizi per il
lavoro è composta da 552 Centri per l'impiego (Cpi).
Al 31 dicembre 2017, secondo i dati Anpal (Agenzia
nazionale politiche attive del lavoro), nei Cpi
nazionali sono operative 8189 unità lavorative;
mentre i Centri per l'impiego in Italia hanno
un organico di 8189 unità, in Germania si hanno 110.000 operatori a sostegno
dell'inserimento lavorativo;
in Francia circa 45.000 operatori;
in Gran Bretagna 60.000 operatori;
i dipendenti dei Cpi
devono gestire un numero elevato di disoccupati e inattivi: la media nazionale
è di 359 utenti ad operatore, il Sud, secondo i dati dell'Anpal
(Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro) affronta una mole di
lavoro maggiore, con 922 utenti per addetto;
in Calabria, a marzo 2018, risultano impegnati
nei 15 Centri per l'impiego e nelle 30 sedi periferiche collegate, 406
operatori. Attualmente, su una popolazione di circa 1.970.000 abitanti, la
forza lavoro (considerando la fascia di età tra i 18 e i 65 anni, quali
potenziali fruitori dei Centri per l'impiego) è costituita da circa un milione di
persone, per i quali si registra un tasso di disoccupazione del 21,8% e un
tasso di occupazione del 40,8% e oltre 400 mila soggetti inattivi. In base a
questi dati estrapolati dall'Eurostat (anno 2017) si
evidenzia la difficoltà dei 406 operatori attualmente impegnati negli uffici
del servizio pubblico regionale calabrese, che si trovano a gestire circa 1500
utenti a testa, contro una media nazionale di 359 utenti per ogni operatore;
l'organico attuale dei Cpi
calabresi è insufficiente e notevole è la mole di lavoro che, aggiunta alla
mancanza di un'adeguata banca dati e del relativo sistema informativo, non può
che risultare ancora più difficoltoso per la Regione Calabria gestire le
politiche attive per il lavoro;
alla Calabria, per rapportarsi alla media nazionale
di un dipendente ogni 359 utenti, servirebbero almeno altre 1200 unità.
Assunzioni che garantirebbero un più efficace accompagnamento e inserimento al
mondo del lavoro;
tra i Centri più importanti si riscontra non
solo la carenza delle apparecchiature informatiche, ma manca addirittura carta
e toner;
secondo l'ultimo rapporto dell'Anpal la carenza di personale (il 50% di tutte le
criticità) si accompagna alla inadeguatezza di strumenti informatici (26%),
all'assenza dì banche dati (7,7%), alla carenza di spazi adeguati (5,9%). Ma
c'è anche una strutturale carenza di professionalità (10%). Dunque oltre ad
aumentare il personale, è necessario anche formarlo e rafforzare le loro
competenze. Le apparecchiature informatiche devono garantire il collegamento in
rete con gli altri attori locali preposti alla gestione delle politiche a
favore degli utenti privi di occupazione;
la Regione Calabria a luglio del 2017 si è
dotata del Sistema Informativo Lavoro (Sil) regionale
che consente di allineare tutte le "informazioni sulla situazione
occupazionale e lavorativa dei cittadini registrati nei vari Centri per
l'impiego della Calabria. Prima dell'istituzione del Sil
vi erano cinque distinti sistemi informativi in ogni provincia. È l'Azienda
Calabria Lavoro a detenere la gestione del sistema informativo regionale che
gestisce la banca dati degli iscritti al Centro per l'impiego. 1l problema è
che il sistema informativo racchiude solo i dati che vanno dal 2008 da oggi, ma
non quelli precedenti all'entrata in vigore della comunicazione obbligatoria -:
quali iniziative urgenti intende adottare per
dare la possibilità ai Centri per l'impiego della Calabria di essere
all'avanguardia e di rispondere in maniera efficiente e qualificata alle
richieste di chi è in cerca di lavoro. È necessario riposizionare il personale
attualmente impegnato nei Centri per l'impiego a seconda del bacino di utenza
presente nei quindici Centri regionali. È inoltre fondamentale potenziare le
trenta strutture periferiche aumentando il numero dei dipendenti affinché si
possano erogare anche nelle sedi decentrate tutti i servizi offerti dalle sedi
centrali. Adeguandole a livello tecnologico, garantendo un'adeguata dotazione
informatica. Alla luce di quanto sopra servirebbero almeno altre 1200 unità per
adeguare i Centri per l'impiego calabresi agli standard del resto d'Italia.
L'azienda Calabria Lavoro che gestisce la banca dati degli iscritti al Centro
per l'impiego, dovrebbe farsi carico, il prima
possibile, anche delle comunicazioni precedenti al subentro della
telematizzazione delle comunicazioni obbligatorie, la cui data di avvio è il 5
marzo 2008. Fin quando permane tale situazione, tutti i percorsi lavorativi
registrati nelle banche date regionali, risultano attendibili solamente per i
rapporti lavorativi successivi al 5 marzo 2008. Bisogna trovare una immediata
risoluzione e recuperare con celerità i dati giacenti nei singoli sistemi
provinciali nel periodo precedente al 2008. Non si può correre il rischio di
disperdere un patrimonio così importante.
(420; 06/12/2018)
Nicolò - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
l'Osservatorio regionale sulla violenza di
genere, istituito con legge regionale n. 38/2016, è strumento indispensabile
finalizzato ad assicurare tutela, protezione e sostegno alle vittime di
violenza;
considerato che: l'esiguità dell'impegno
finanziario previsto pregiudica il conseguimento degli obiettivi fissati dalla
Legge regionale di cui sopra e depotenzia gli interventi che richiamano
un'ampia ed efficacia progettualità;
ritenuto che: il fenomeno della violenza contro
le donne continua a registrare numeri inquietanti e considerata la possibilità
di attingere a fondi comunitari ad hoc, come avvenuto nella Regione Puglia -:
quale siano le azioni avviate o che si
intendono promuovere per la redazione del Piano di contrasto regionale alla
violenza di genere, di competenza della Giunta regionale.
(421; 06/12/2018)
Nicolò - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
l'Osservatorio regionale per i minori,
istituito con L. R. n. 2/2017 su proposta della Giunta regionale, presso il
dipartimento regionale competente in materia di politiche sociali, dovrebbe
svolgere principalmente funzioni di analisi, studio e ricerca sulle principali
problematiche inerenti i minori, contribuendo a fornire orientamenti e proposte
operative alla Giunta regionale in ordine alle aree di competenza relative alla
povertà minorile economica e culturale, all'integrazione, alla genitorialità e
ai servizi educativi;
considerato che: l'Osservatorio de quo è
riuscito a riunirsi soltanto una volta nel luglio del 2017;
ritenuto che: la Calabria - regione con il più
alto indice di povertà minorile del paese - continua a registrare un lungo
elenco dei diritti negati ai minori calabresi per via della inconsistenza delle
politiche regionali a loro tutela -:
quali siano le cause che impediscono
all'Osservatorio per i minori di poter svolgere le proprie funzioni in merito
agli obiettivi programmatici previsti.
(422; 17/12/2018)
Gallo - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
la L.R.23/2003, recante "Realizzazione del
sistema integrato degli interventi e servizi sociali nella Regione
Calabria", successivamente modificata con L. R. 26 del 3 agosto 2018
all'art. 29, istituisce la Conferenza Regionale Permanente per la
programmazione socio assistenziale regionale;
la detta Conferenza Regionale Permanente è
composta dalla Consulta delle autonomie locali e dalla Consulta per il Terzo
Settore;
a sua volta, la consulta delle Autonomie Locali
è formata dai Sindaci dei comuni capofila di ciascun ambito ottimale, da un
componente dell’U.P.I Calabria ed è presieduta
dall'Assessore alle Politiche Sociali;
la L.R. 11/2004, recante "Piano regionale
per la salute 2004-2006", all'art. 5 istituisce la Conferenza Regionale
permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria regionale,
composta dall'Assessore regionale alla Sanità, dai presidenti delle conferenze
dei sindaci e delle aziende sanitarie, dai sindaci delle città capoluogo di
provincia e due rappresentanti dell’U.P.I. Calabria;
le leggi regionali citate istituiscono due
organismi - composti, in buona sostanza, dagli stessi membri - aventi la
medesima finalità, ovvero il coinvolgimento degli Enti locali nel processo di
programmazione degli interventi in materia di salute e assistenza dei
cittadini;
le DGR 449/2016, 526/2017 e 633/2017, con le
quali Giunta Regionale intendeva dare attuazione alla LR 23/2003, poi annullate
dagli organi di giustizia amministrativa, già prima della censura in sede
giudiziaria erano state riconosciute come viziate da diverse criticità
evidenziate in Consiglio Regionale mediante ordini del giorno e mozioni
consiliari, sino al punto da ritenere necessario avviare un percorso di
approfondimento conclusosi, infine, con l'approvazione all'unanimità in Terza
Commissione di una mozione a firma congiunta dei consiglieri Gallo e Greco
contenente le linee guida per i lavori futuri dei nuovi regolamenti attuativi;
il sistema integrato degli interventi
presuppone l'adozione di un unico strumento di programmazione sanitaria,
socio-sanitaria, socio-assistenziale, educativa e lavorativa collocando
l'individuo in posizione baricentrica rispetto a tutti i sistemi di intervento;
ad oggi, invece, ha avuto luogo l'istituzione
di due Conferenze Regionali Permanenti, senza nessun punto di contatto tra loro
e nessuna interrelazione reciproca;
tale separazione determina, di fatto,
l'impossibilità di raggiungere l'obiettivo dell'integrazione degli interventi
alla persona, compromettendo sensibilmente il risultato della programmazione
degli interventi -:
se per il raggiungimento dell'obiettivo
dell'integrazione dei sistemi di intervento alla persona si ritenga opportuno -
eventualmente anche mediante una proposta di modifica della LR 23/2003 (art.
29) e della LR 11/2004 (art. 5) unificare le due Conferenze Regionali
permanenti per la programmazione socio-sanitaria e socio- assistenziale, al
fine di consentire una programmazione unica e coerente su il territorio
regionale;
se, ad oggi, esistano o siano state previste
forme di concertazione dell'attività di programmazione delle due Conferenze
Regionali permanenti per le programmazioni socio-sanitaria e
socio-assistenziale.
(27; 12/12/2018)
Il Consiglio Regionale,
premesso che:
le recenti avversità atmosferiche, assimilabili
a “calamità naturale”, hanno causato gravi danni all’agricoltura in particolare
nell’intera area jonica;
Considerato che: il maltempo che ha investito
la Locride ha letteralmente messo in ginocchio il
comparto agrumicolo dell’intera fascia jonica con la perdita irreversibile dei
frutti che, peraltro in numero esiguo, avevano resistito agli eventi avversi
verificatisi già nella stagione estiva;
pesanti sono le conseguenze per il prosieguo
delle attività dell’annata e per la commercializzazione delle produzioni che
risulta fortemente compromessa;
Valutato che: la perdita dei frutti cagionerà
negativi effetti economici ai quali gli agricoltori, duramente colpiti, dovranno
far fronte, per sopperire al raccolto perso;
Ritenuto che: ne conseguono anche condizioni
svantaggiose per i livelli occupazionali che, dunque, rappresentano motivo di
apprensione per gli operatori del mondo agricolo che dal settore traggono
un’importante fonte di reddito;
impegna la Giunta regionale
ed il Presidente della Regione Calabria a
sottoporre la mozione alla valutazione del Consiglio regionale, affinché
rappresenti al Governo centrale la necessità del riconoscimento dello stato di
calamità naturale a sostegno delle imprese agricole danneggiate e per far
fronte ai danni strutturali arrecati alle coperture dei capannoni e degli
edifici civili e rurali interessati.
(138; 12/12/2018) Nicolò
Aieta - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
con Delibera n.1619 del 17/08/2017 l’Asp di
Cosenza ha approvato l'Atto Aziendale avente ad oggetto “Atto Aziendale
dell'ASP di Cosenza. Recepimento prescrizioni formulate dal Commissario ad Acta
per l'attuazione del vigente Piano di Rientro dai disavanzi del SSR”,
successivamente approvato e ratificato dal Commissario ad acta con il DCA n.117
del 13/09/2017. La novellata struttura aziendale ha imposto alla direzione
strategica di rivedere la propria organizzazione e di ripristinare, ove
risultanti carenti, le UU.OO.CC. resesi nelle more vacanti. Sono stati pertanto
indetti n.14 Avvisi di selezione, per titoli e colloquio, per la copertura
degli incarichi vacanti, tutti necessari e indifferibili, in attuazione delle
deliberazioni di seguito elencate: o Delibera n.516 del 21/03/2018 - Avviso
incarico quinquennale consultori familiari coordinamento;
- Delibera n.517 del 21/03/2018 - Avviso
incarico quinquennale sviluppo e governo pdta;
- Delibera n.518 del 21/03/2018 - Avviso
incarico quinquennale serd servizio dipendenze area
1;
- Delibera n.527 del 21/03/2018 - Avviso
incarico quinquennale cure primarie ionio sud;
- Delibera n.528 del 21/03/2018 - Avviso
incarico quinquennale cure primarie esaro-pollino;
- Delibera n.529 del 21/03/2018-Avviso incarico
quinquennale cure primarie Cosenza-Savuto;
- Delibera n.533 del 21/03/2018 - Avviso
incarico quinquennale serd servizio dipendenze area
2;
- Delibera n.535 del 21/03/2018 - Avviso
incarico quinquennale cure palliative e terapia del dolore;
- Delibera n.536 del 21/03/2018 - Avviso
incarico quinquennale neurologia spoke Paola-Cetraro;
- Delibera n.537 del 21/03/2018 - Avviso
incarico quinquennale neurologia spoke po Castrovillari;
- Delibera n.538 del 21/03/2018 - Avviso incarico
quinquennale neuropsichiatria infantile;
- Delibera n.539 del 21/03/2018 - Avviso
incarico quinquennale assistenza psichiatrica e dip.
Territoriale ionio nord;
o Delibera n.540 del 21/03/2018 - Avviso
incarico quinquennale direzione spoke Castrovillari;
o Delibera n.5401 del 21/03/2018 - Avviso
incarico quinquennale spdc spoke
Castrovillari. Tutti gli avvisi sono stati avviati nel rispetto della normativa
vigente (DPR n.484/97;
D.Lgs n.502/92 e s.m.i.;
D.Lgs n.229/99;
Legge n.189/2012;
DD.MM. n. 30 e 31 del 1998 e s.m.i.;
DCA Regione Calabria n.80/2016;
Regolamento Aziendale giusta Delibera
n.2068/2017). Il 20/08/2018, l'on Francesco Sapia ha
indirizzato nota all'ASP di Cosenza, al Commissario ad acta per il Piano di
Rientro, al Governatore della Calabria, al Tavolo di Verifica rientro dal
disavanzo sanitario della Calabria e al Ministro della Sanità, avente ad
oggetto "Diffida urgente circa concorsi pubblici per assunzioni nell'ASP
di Cosenza, non autorizzate dal Commissario ad acta" intimando, tra le altre
cose, di interrompere le procedure concorsuali in itinere e chiedendo al
Commissario ad acta l’immediato intervento d'ufficio finalizzato alla revoca
degli atti deliberativi inerenti i bandi. Il 22/08/2018, con nota
prot.n.111028, il Direttore Generale dell'ASP ha proceduto a comunicare al
Commissario ad acta nonché al Dipartimento Tutela della Salute, ad integrazione
delle precedenti autorizzazioni di volta in volta richieste, l'assenso per la
copertura dei posti di cui alle 14 deliberazioni già sopra citate, nonché
l'autorizzazione ad altri due posti di UU.OO.CC. nel frattempo resesi vacanti
(Igiene Alimenti e Nutrizione - Igiene e Allevamenti e Produzioni Zootecniche
area C) facendo altresì presente che la capacità di spesa dell'ASP è comunque
in grado di far fronte all'assunzione dei Direttori delle strutture complesse
previsti dall’Atto Aziendale. Il Direttore Generale dell'ASP ha proceduto: il
23/08/2018, con nota prot.n. 2 a dare riscontro alla diffida del 20/08/2018 a
firma dell'on. Francesco Sapia, rilevando che le
procedure concorsuali sono state indette nel rispetto della normativa vigente e
in attuazione del DCA n.117 del 13/09/2017 con cui la struttura commissariale
ha proceduto alla "Approvazione Atto Aziendale ASP di Cosenza";
il 24/08/2018, con nota prot.n. 111311, ha
comunicato al commissario ad acta per il Piano di Rientro, al Governatore della
Calabria, al Tavolo di Verifica sul rientro dal disavanzo sanitario della
Calabria e al Ministro della Sanità, la sospensione delle procedure relativamente
ai 14 bandi di Direttore di UOC, riservandosi la facoltà di revocarle. sempre
il 24/08/2018, con nota prot.n.111536, ha comunicato all'on. Sapia, al Commissario ad acta per il Piano di Rientro, al
Governatore della Calabria, al Tavolo di Verifica rientro dal disavanzo
sanitario della Calabria e al Ministro della Sanità, la sospensione delle
procedure relativamente ai 14 bandi di Direttore di UOC. > Il Direttore UOC Risorse Umane dell'ASP, con
nota del 28/08/2018 prot. n. 112292 ha chiarito al
D.G. di Cosenza che gli avvisi indetti costituiscono degli atti interni
fintanto che le procedure di selezione non vengono concluse;
momento questo che determina la necessità per
l’ASP della relativa autorizzazione per procedere alla nomina. A siffatta
determinazione si è giunti tenendo conto del fatto che le procedure indette non
si concludono con l’approvazione di una graduatoria, ma nella stesura di un
elenco dei soggetti idonei. Il Commissario ad acta per l'attuazione del Piano
di Rientro, con nota prot.n.289335 del 28/08/2018 (prot.asp n.112614 del
28/08/2018) in riscontro alla nota del Direttore Generale n.111028/2018, ha
chiesto all'ASP di Cosenza di procedere alla revoca dei procedimenti. Le
organizzazioni sindacali dei medici CGIL Medici, SIMET e UILfpl,
CIMO, con una nota 28/08/2018 indirizzata al Commissario ad acta per il Piano
di Rientro, al Dipartimento Tutela della Salute e al Direttore Generale
dell’ASP, hanno contestato l'iniziativa commissariale, facendo rilevare che in
diverse occasioni il Commissario Scura aveva ribadito che tutti i nuovi avvisi
finalizzati al conferimento di incarichi aziendali apicali si sarebbero potuti
svolgere e perfezionare senza la necessità di ulteriori specifiche
autorizzazioni. La UGL con nota indirizzata al Commissario ad acta per il Piano
di Rientro, al Governatore della Calabria, al Tavolo di Verifica rientro dal
disavanzo sanitario della Calabria e al Direttore Generale dell'ASP, ha
denunciato le criticità e le gravi difficoltà esistente nell'ambito dell'ASP di
Cosenza, incapace, allo stato, di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza
(LEA) e che la sospensione delle procedure avrebbe rappresentato un espediente
privo di rilievo atteso che lo stesso Commissario Scura aveva ribadito che per
procedere con gli incarichi di direttori UU.OO.CC. non ci sarebbe stata la
necessita di ulteriori autorizzazioni attesa l'approvazione dell’Atto
Aziendale. Siamo di fronte a 14 procedure di direttori di U.O.C., assenti da
lustri, che l'ASP di Cosenza ha inteso avviare al fine di nominare le figure
professionali migliori, capaci di far crescere l'offerta sanitaria nel nostro
territorio. Accettare, con indifferenza, la revoca delle procedure significa
arrendersi ad un modo di amministrare vecchio, che ha condotto il SSR allo stato
comatoso in cui attualmente si trova. Di fatto l'azione appare strumentale e\o
capziosa considerato che, con la revoca di tali concorsi oltre ad essere a
rischio i LEA- non svolgendosi i compiti istituzionali dei servizi- non si può
dare prosieguo a quell'attività di programmazione, rinnovamento e miglioramento
dei servizi territoriali, che dovevano essere garantiti con l'approvazione
dell'atto aziendale dell'ASP di Cosenza. L'impossibilità di dare seguito alla
nomina delle UU.OO.CC. e, a cascata alla nomina delle strutture semplici, agli
incarichi di alta specializzazione, incarichi professionali, posizioni
organizzative etc. paralizza così il sistema. Tanto premesso e considerato -:
se il Presidente della Giunta regionale della
Calabria ha intenzione di invitare il Commissario ad acta, ing. Massimo Scura,
a rendere i dovuti chiarimenti relativi alle motivazioni che hanno indotto
l'ASP di Cosenza al ritiro di n. 14 avvisi finalizzati alla nomina dei
Direttori Unità Operativa complessa, attualmente prive di reggenti, per la
presunta mancata autorizzazione preventiva all'espletamento. Nello specifico,
si chiede al Presidente della Giunta Regionale di conoscere quali iniziative
voglia assumere al fine di comprendere le ragioni per le quali l'autorizzazione
dell'Atto aziendale non possa ritenersi valida, dal momento che non è nemmeno
astrattamente presumibile che un'Unità operativa complessa possa rimanere priva
di un proprio dirigente apicale.
(402; 11/10/2018)
Risposta: “Si
fa seguito all'interrogazione in oggetto, rivolta al Presidente della Giunta
Regionale dal consigliere On. Giuseppe Aieta, per significare che, dopo aver
preso atto della corposa interrogazione e dei numerosi atti che sono stati
prodotti a partire dal 17 Agosto 2017, data di approvazione dell'Atto Aziendale
di Cosenza, appare evidente quanto segue: Il Direttore Generale dell'ASP di
Cosenza, in forza dell'Atto Aziendale approvato il 17 Agosto 2017 pubblica
delibere per avviso di incarichi quinquennali pei 14 Strutture. Tali delibere
inizialmente sospese, sono state definitivamente revocate a seguito di una nota
del Commissario ad acta (agosto 2018) con cui chiedeva la revoca di tali
procedimenti in quanto privi di preventiva autorizzazione. È ormai notorio,
anche perché più volte ribadito ai tavoli Ministeriali di verifica (Massici -
Adduce), che non possono essere avviate procedure di assunzione senza la
preventiva autorizzazione da parte dei Ministeri affiancanti. Tutto ciò anche
in presenza del posto vacante e/o previsto da atti Aziendali che benché
approvati non costituiscono autorizzazione all'assunzione di personale tanto
meno di quello apicale. Rimane quindi in capo ai Ministeri l'onere della
autorizzazione a fronte di richieste inoltrate dal Dipartimento e dalla
Struttura Commissariale che rappresentano agli stessi il fabbisogno di
personale a fronte del quale vengono rilasciate le autorizzazioni ad assumere.
Ad ulteriori chiarimenti si precisa che in alcuni casi, a fronte di concorsi
precedentemente banditi, autorizzati ed esplorati, è stato necessario acquisire
preventivamente l'autorizzazione ad assumere i vincitori. Fermo restando
l'apparente illogicità di una mancata autorizzazione a fronte di un atto di
programmazione e di organizzazione quale l'Atto Aziendale, nelle more dell'espletamento
dei concorsi stessi, ferma restando l'importanza di definire l’individuazione
delle figure apicali a garanzia delle attività di un reparto si precisa che in
assenza di tali figure il funzionamento dei reparti viene garantito dai facenti
funzioni.”
Dott. Bruno Zito (Dirigente Generale
Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie)
Nicolò - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
il 100% dei comuni calabresi è esposto al
rischio idrogeologico, a causa tra l’altro del mutamento del clima e della
strutturale fragilità del territorio;
la Calabria è stata da ultimo flagellata da
significativi eventi metereologici;
ritenuto che: tale situazione è resa ancora più
allarmante dal fenomeno del sovralluvionamento che interessa gran parte dei
corsi d’acqua della Calabria, in particolare nelle aree costiere, in prossimità
della foce, in cui si registrano elevate condizioni di rischio, ascrivibili
alla sussistenza significativa di insediamenti abitativi;
considerato che: il Responsabile della
protezione civile della Calabria ha rappresentato e stigmatizzato l’inattività
della Regione in ordine al mancato utilizzo dei fondi destinati al rispristino
dell’officiosità idraulica dei corsi d’acqua;
atteso che: tali risorse, sia pur dichiarate
insufficienti dal Responsabile della protezione civile, sono indispensabili in
una logica di prevenzione -:
chiarimenti in merito alle inquietanti
dichiarazioni del Dott. Tansi.
(411; 07/11/2018)
Risposta: “Con riferimento
all'interrogazione in oggetto a firma dell'On. Alessandro Nicolò, trasmessa a
questo ufficio tramite pec in data 27/11/2018, ed
acquisita al prot.n. 3115 del 28/11/2018, si precisa in via preliminare che
l'Ufficio del Commissario, ai sensi della Legge 11 agosto 2014 n.116, della
Legge 11 novembre 2014 n.164 e della Legge n. 205 del 27 dicembre 2017 è
individuato come soggetto deputato all'esecuzione di specifici Accordi di
Programma volti, alla, mitigazione del rischio idrogeologico, programmati dalle
Autorità di Bacino Regionali (oggi Distretti Interregionali). Ad oggi sono
operativi due principali linee di azione per le quali si forniscono, in maniera
sintetica, i dati di attuazione: a) Accordo di Programma del 25 novembre 2010 e
I Atto Integrativo L'Accordo di Programma del 25 novembre 2010 era articolato
in 185 interventi per un importo, complessivo di euro 220.000.000,00. Con il
subentro del Presidente della Giunta Regionale nelle funzioni di Commissario
per la mitigazione del rischio, idrogeologico, ai sensi della dell'art.10 della
Legge 116/2014, avvenuto a gennaio 2015, la situazione era la seguente: 5
interventi conclusi, 22 lavori in corso, 158 lavori da cantierizzare
per un impegno di spesa complessivo paria a circa € 30.000.000,00 e una spesa
sostenuta a marzo 2015 non superiore ai 14.000.000,00 di euro. Ad oggi
l'avanzamento dell'Accordo di Programma 2010 è il seguente: 139 cantieri
avviati, di cui 79 già ultimati, 18 con i lavori conclusi e per i quali è in
corso di redazione lo stato finale, e 42 in corso. Per tutti questi interventi
è stata impegnata una somma lorda complessiva pari ad € 158.000.000,00, che a
seguito dei ribassi d'asta conseguiti nelle gare d'appalto, ha generato un
impegno effettivo di circa € 123.864.000,00. Tale somma è stata già liquidata
per circa l’85%. Si evidenzia, inoltre, che le opere definite ancora
tecnicamente "in esecuzione" sono in gran parte in via di
ultimazione. Inoltre, utilizzando una parte delle economie accertate sui
lavori, conclusi, pari circa euro 15.580.000,00 è stato possibile finanziare
una quota della dotazione totale dell’Atto Integrativo all’ADP del 2010,
firmato il 9 gennaio 2018, con il quale sono stati avviati ulteriori
interventi; 46 interventi sono stati tutti già avviati amministrativamente con
la firma delle relative convenzioni di avvalimento, per come rinvenibile nei
Decreti Commissariali n.108 del 18 aprile 2018,, n.143 del 22 giugno 2018,
n.257 del 12 ottobre 2018. In particolare di questi 45 interventi, 3 sono
pronti per l'avvio della gara dei lavori, 6 hanno consegnato il progetto
esecutivo, 38 sono con un livello definitivo della progettazione. b) Patto per
il Sud. Per quanto attiene allo stato di attuazione del "Patto per il
Sud" si evidenzia che i contenuti della Delibera n.355 del 31 luglio 2017,
documento di programmazione della Difesa del Suolo, sono diventati
effettivamente operativi e di conseguenza assegnati all'Ufficio del
Commissario, soltanto con l'emanazione della Legge n. 205 del 27 dicembre 2017.
Infatti, art 1 c.512 di tale norma, prevede che: "Le risorse destinate dai
Patti per lo sviluppo stipulati con gli enti territoriali al finanziamento,
mediante apposite delibere del CIPE, degli interventi in materia di mitigazione
del rischio idrogeologico e degli interventi infrastrutturali necessari a risolvere
situazioni di pericolo connesse alla viabilità' provinciale e comunale, ai
collegamenti con le aree interne e ai presidi di protezione civile (cosiddette
« vie di fuga ») confluiscono direttamente nella contabilità speciale dei
presidenti delle regioni in qualità' di commissari straordinari delegati per il
sollecito espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli
interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, che assicurano
l'attuazione degli interventi con i compiti, le modalità' e i poteri di cui
all’articolo 10 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con
modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116". Inoltre, soltanto nel
mese di giugno 2018, è stata accreditata l'anticipazione, pari al 10%
dell'importo totale assegnato all'Ufficio del Commissario. Ad oggi, sulla base
di un specifico orientamento del Commissario che ha disposto di avvalersi degli
Enti Territoriali in cui ricadono le opere da realizzare, sul totale dei 140
interventi finanziati, sono state sottoscritte già 122 convenzioni, e le ultime
18 sono in corso di definizione. Tutti gli Enti avvalsi hanno inviato un
cronoprogramma di attuazione, allegato alla convenzione sottoscritta, e ad
oggi, con differenti tempistiche sono in corso le procedure di affidamento
delle progettazioni.”
Ing. Carmelo Gallo (Soggetto Attuatore per il
Commissario Straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico nella
Regione Calabria)
Guccione - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
il 5 febbraio 2016 si è tenuto un incontro
sulla situazione dell’ospedale Spoke di Castrovillari
tra il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza,
Raffaele Mauro, e la Commissione Sanità del Territorio del Pollino, coordinata
dal sindaco di Castrovillari Domenico Lo Polito, e costituita dal presidente
del Consiglio comunale Piero Vico, dalla delegazione dei primi cittadini di
Lungro, Firmo, Frascineto e Morano Calabro, rispettivamente Giuseppino Santoianni, Gennarino Russo, Angelo Catapano, Nicolò De
Bartolo, dai consiglieri Maria Silella, Ferdinando
Laghi, Giuseppe Santagada, inoltre da Aldo Foscaldi e Pino Angelastro in
rappresentanza delle associazioni. Nel corso dell’incontro venne detto che “le
sale operatorie saranno consegnate entro il 20 febbraio e che nei 40 giorni
successivi verranno collaudate. Inoltre, saranno avviate le procedure
concorsuali per l’assunzione di dirigenti medici e del personale paramedico e
sarà garantita quanto prima la riapertura del reparto di Ortopedia”;
il 23 marzo 2016 la Commissione Sanità del
Territorio del Pollino, presieduta dal sindaco di Castrovillari Domenico Lo
Polito, ha incontrato il Commissario ad acta per il Piano di rientro sanitario
Massimo Scura e il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro. Si è
discusso del potenziamento dei servizi dell’ospedale Spoke
di Castrovillari e della necessità di potenziare il personale;
nella relazione di Consulenza tecnica per le
operazioni necessarie e propedeutiche per il collaudo e la messa in esercizio
delle sale operatorie del Presidio Ospedaliero di Castrovillari - voluta
dall’Asp di Cosenza che ha incaricato il dott. ing. Domenico Braile - emergono elementi gravi che non permettono
l’entrata in esercizio delle sale operatorie, costate circa cinque milioni di
euro, inaugurate più volte dal 2012 ad oggi, ma mai entrate in funzione;
nella relazione è scritto testualmente: “E
evidente che l’intero appalto non è stato gestito secondo i canoni e la
normativa vigente in tema di Appalti Pubblici. Già la valutazione iniziale
della proposta progettuale non è stata accurata dal punto di vista tecnico,
visto che la progettazione “definitiva” presentava alcune carenze (vedi la
mancanza di pavimenti conduttivi nelle sale operatorie ma presenza dell’impianto
di protossido di azoto nei gas medicali;
pareti non schermate ai raggi-X;
sala operatoria ortopedica con sistema di
condizionamento aria del tipo non lineare;
ecc.), puntualmente emerse nelle fasi
successive a cui si è dovuto in parte far fronte e in parte ancora provvedere.
Il progetto non era completo anche nella parte riguardante la prevenzione
incendi e che seppur necessario, l’Ente non ne ha preteso la redazione e con
l’ausilio dell’Impresa, effettuato l’iter per l’ottenimento prima del parere da
parte del Comando dei VV.F. di competenza e poi della variazione al CPI
esistente dell’intero stabile, nel rispetto delle norme del Ministero degli
Interni in materia di opere sanitarie e ospedali”;
sempre nella stessa relazione si afferma: “Il
progetto quindi non è stato reso cantierabile e non è stato validato come la
norma prevedeva anche in termini di dichiarazione di disponibilità delle aree
di cantiere, tant’è che sono stati consegnati i lavori all’impresa appaltatrice
ma risultavano non disponibili prima tutti i locali oggetto di intervento e poi
alcuni. Ciò ha portato l’impresa a chiedere conto di tali ritardi con le
riserve avanzate e contabilizzate e poi riconosciute al 50 per cento”;
dalla relazione emerge anche che “Non si è dato
corso alla nomina del Collaudatore Tecnico Amministrativo in Corso d’Opera già
nella fase di inizio lavori, quanto invece la norma prevedeva e prevede per il
tipo di appalto in questione, la presenza del collaudatore per ovvi motivi
tecnici e di contabilità (D.Lgs.
163/2006 art. 141 c. 7, lettera b). Tale nomina è stata effettuata nell’anno
2017 cioè dopo che i lavori si ritenevano conclusi”;
all’interno della relazione si specifica che
“Risultano durante la conduzione dei lavori, variazioni tecniche ed economiche
importanti al progetto iniziale, senza che vi sia stata una progettazione
esecutiva fortemente spinta, vista l’appalto a corpo;
senza la stesura di un nuovo contratto, senza
il concordamento dei nuovi prezzi. Anche alcune approvazioni non vi risultano
agli atti”;
si legge ancora nella relazione: “È da
evidenziare inoltre che le opere sono state accertate e dichiarate ultimate
conformemente al progetto anche se proprio così non è stato, visto le carenze
dell’opera evidenziate dal sottoscritto e da altri colleghi tecnici che hanno
svolto compiti ad altro titolo”;
in risposta all’interrogazione a risposta
scritta n.400/10 sul rilancio dell’ospedale Spoke di
Castrovillari, il presidente della Regione Mario Oliverio ha precisato che “non
si potrà procedere all’attivazione delle Sale Operatorie stante la mancanza
della progettazione della Centrale gas medicali, del Gruppo elettrogeno e i
lavori correlati all’attuazione delle Sale Operatorie da parte degli operatori
quali spogliatoi e bagni. Queste opere, che non sono state previste dalla
progettazione della prima fase, vanno finanziate, progettate e appaltate con
gara. Pertanto, in questa fase, non si potrà procedere al Collaudo,
all’Accreditamento e all’utilizzo delle Sale operatorie se non dopo il periodo
necessario per realizzare quando su dettagliatamente evidenziato”. Bisogna però
riscontrare che la situazione appare molto più grave di quella evidenziata
dalla risposta del presidente Oliverio -:
quali iniziative urgenti intende adottare anche
attraverso un’indagine amministrativa interna a cura del Dipartimento Salute
della Regione Calabria per accertare i fatti che hanno portato a questa grave
situazione. Sono stati spesi circa cinque milioni di euro per quattro sale
operatorie: i lavori risultano conclusi, ma il blocco operatorio non può
entrare in esercizio perché non è collaudabile. Chiedo, dunque, come si intende
procedere per l’apertura delle quattro sale operatorie stabilendo un
cronoprogramma preciso dei tempi necessari per renderle funzionanti e, inoltre,
gli interventi necessari per attivare i 226 posti letto per acuti previsti dal
decreto commissariale della rete ospedaliera calabrese, rispetto agli attuali
93 posti letto. La salute è un diritto costituzionale e non può essere
affrontata in modo ragionieristico, anche perché rischierebbero di venire meno
i requisiti minimi strutturali tecnologici e organizzativi per le attività
ospedaliere (leggi regionali 24/2008 e 81/2016).
(414; 15/11/2018)
Risposta: “In
riscontro alla nota indicata in oggetto si ribadisce quanto già comunicato con
note prot Asp Cs n. 145010/2018 e n. 145154/2018, che
ad ogni buon fine si allegano in copia, trasmesse in risposta
all’interrogazione dell’On. Guccione n. 400/2018. In
particolare si ribadisce, con riferimento rispettivamente alle Sale Operatorie
(punto a) e all’attivazione dei posti Ietto previsti (punto b) che: a) '' ....tuttavia va precisato, comunque, che non si potrà
procedere all'attivazione delle Sale Operatorie stante la mancanza della
progettazione della Centrale gas medicali, del Gruppo elettrogeno ed i lavori
correlati all'utilizzazione delle Sale Operatorie da parte degli operatori
quali spogliatoi e bagni. Queste opere, che non sono state previste dalla
progettazione della prima fase, vanno finanziati, progettati ed appaltati con
gara. Pertanto, nella migliore delle ipotesi, non si potrà procedere al
Collaudo, all’Accreditamento ed all'utilizzo delle Sale Operatorie se non dopo
il perìodo necessario per realizzare quanto su dettagliatamente evidenziato.
b)
" ......si precisa che l'attuazione del DCA n.64/2016 è vincolata al
recupero dei requisiti Strutturali, Tecnologici ed Organizzativi che allo stato
sono attuabili esclusivamente sulla base delle risorse disponibili ed in
relazione alle necessarie autorizzazioni commissariali per l'avvio delle
procedure concorsuali, fermo restando che rispetto all'offerta di lavoro
pervengano le domande in grado di soddisfare la richiesta. Comunque trattasi di
variabili e di tempistiche non governate dall'Asp di Cosenza, bensì dipendenti
dal recupero di risorse economiche, dalle autorizzazioni della Struttura
Commissariale a bandire i concorsi, ed alla partecipazione dei potenziali
concorrenti alle stesse procedure, tutto al fine per soddisfare i requisiti
organizzativi." Infine a conferma del comportamento proattivo assicurato
dall’Asp di Cosenza si rimette in allegato l’elenco degli interventi realizzati
ed in itinere sul Presidio Spoke negli anni
2016-2017-2018 con allegata Relazione illustrativa sui lavori delle Sale
Operatorie dello stesso Presidio. Distinti saluti.”
Dott. Raffaele Mauro (Direttore Generale
Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie)
Guccione - Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
in data 29-06-2016, con numero 7515 è stato registrato
il decreto del dirigente della Regione Calabria - Dipartimento 8 “Agricoltura e
risorse agroalimentari” avente come oggetto: PSR Calabria 2014-2020 - Domande
di adesione al “Pacchetto aggregato” - Misura 4 “Investimenti in
immobilizzazioni materiali” - Annualità 2016;
successivamente è stato pubblicato un Avviso
pubblico “Pacchetto aggregato interventi 4.1.1 - 4.13 - 4.1.4” con dotazione
finanziaria di 44 milioni di euro. Le domande dovevano pervenire attraverso il
portale Sian entro il termine del 30-09-2016;
le domande presentate sono state 2110;
in data 7 dicembre 2017 con decreto regionale
13907 è stata approvata la graduatoria definitiva del Pacchetto Giovani. Dopo
11 giorni con decreto 14641 del 19 dicembre 2017 è stata approvata una
Rettifica in autotutela - Allegato A e Allegato B della graduatoria definitiva.
Le domande finanziate risultano essere circa 562;
per tale graduatoria sono stati presentati
circa 1200 ricorsi per il Riesame delle domande, dopo aver effettuato accesso
agli atti. A distanza di un anno ancora non è dato sapere da parte della
Regione Calabria qual è l’esito di tale procedura -:
quali iniziative urgenti intende adottare per
dare risposte certe e trasparenti ai giovani che hanno presentato oltre 1200
ricorsi dopo la graduatoria definitiva del Bando 2016 “Pacchetto Giovani”. Da
oltre un anno aspettano di avere l’esito da parte della Regione Calabria che,
nonostante abbia deciso di istituire solo nel mese di ottobre una task force
per velocizzare l’istruttoria nella valutazione delle pratiche di richieste di
Riesame, ad oggi nessuno ha avuto una risposta da parte della Regione. È
necessario conoscere i tempi certi delle determinazioni sui ricorsi, per
evitare che una pubblica amministrazione opaca e una politica debole possano
ledere i diritti di centinaia di giovani calabresi.
(417; 22/11/2018)
Risposta: “Con
DDGV n.13907 del 07/12/2017 (Graduatoria Definitiva), che ha visto 1065
pratiche positive e 1045 pratiche escluse, sono state finanziate, con le
risorse messe a bando ed ulteriormente implementate, n. 562 insediamenti di
nuove aziende condotte da giovani. A seguito dello stesso DDGV sono stati
richiesti ed espletati oltre 1300 accessi agli atti e sono pervenuti 1269
ricorsi di cui 408 sulle positive e 861 sulle negative (Termine presentazione
07.03.2018). Contemporaneamente il Dipartimento, per effetto della
pubblicazione della suddetta graduatoria definitiva, ha ricevuto domande di
pagamento di anticipi e sono stati erogati 13.045.424,98 milioni di euro per
288 beneficiari (Circa 570 polizze), inoltre sta proseguendo la lavorazione di
altre 200 anticipazioni (Circa 400 polizze) per un totale di circa altri 10
milioni di euro. Per consentire il superamento delle criticità generate con il
primo bando, sanare situazioni di oggettiva esclusione, anche per effetto del
Reg. UE ed Omnibus che spostava la data di insediamenti a 24 mesi per
considerare il giovane insediato ed altresì al fine di consentire la
partecipazione anche ai giovani esclusi ma con progetti di alto livello, fermo
restando l'ammissibilità delle spese già realizzate, è stato aperto il nuovo
Bando sul pacchetto Giovani, a valere sia per gli esclusi che per nuove
proposte. Nel frattempo l'amministrazione non è rimasta inerte, dando supporto
ad oltre 500 utenti nel verificare la possibilità di un accoglimento del
ricorso avanzato sulla domanda presente nel bando 2016 stante anche
l’opportunità di partecipare al nuovo bando rinunciando però al ricorso
presentato. Al fine di velocizzare le operazioni di valutazione dei ricorsi, in
data 22.10.2018 è stata istituita una task force con personale ARSAC per
avviare la rivalutazione delie istanze. Le commissioni si sono immediatamente
insediate. Ad oggi si sta procedendo alla valutazione delle istanze e
contestualmente si è posticipala la data di presentazione del nuovo bando al
15.01.201.9. La proroga della scadenza alla data su indicata, strategicamente,
ha consentito di concentrare tutto il lavoro dello scorcio di fine anno per il
raggiungimento della premialità e per il completamento
delle graduatorie aperte di altri importanti bandi. Assegnando tutto il
personale disponibile, in affiancamento alla Task Force, per la valutazione
massiva delle istanze di riesame e delle nuove istanze, molto semplificate
nella documentazione a corredo, ad inizio 2019. Là scelta è anche dettata dalla
possibilità di utilizzare fondi rinvenibili da altri bandi non performanti e
dalla premialità non impegnata.”
Dott. Giacomo Giovinazzo (Dipartimento n.8
Agricoltura e Risorse Agroalimentari)
Nicolò - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
la Legge regionale n. 27 del 2018: “Promozione
dell’attività di recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari per
contrastare la povertà e il disagio sociale”, pubblicata sul BURC il 3 agosto
c.a., promuove l'attività di recupero e distribuzione delle eccedenze
alimentari a favore delle persone in stato di povertà o di grave disagio
sociale, al fine di tutelare le fasce più deboli della popolazione;
considerato che: in ossequio alla norma di cui
all’art. 4 della Legge regionale de quo, la Giunta regionale, entro novanta
giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, stabilisce le
modalità per l’analisi del fabbisogno e della valutazione degli effetti delle
politiche distributive ivi previste e i criteri per la determinazione della
soglia di povertà e di disagio sociale -:
quale sia lo stato dell’arte rispetto agli
adempimenti di competenza della Giunta regionale previsti dall’art. 4 della
Legge regionale n. 27/2018.
(418; 26/11/2018)
Risposta: “La
ratio delia Legge Regionale n. 27/2018 va individuata della tutela delle fasce
più deboli della popolazione attraverso il recupero e la ridistribuzione di
risorse alimentari eccedenti il normale fabbisogno. Ciò in ossequio al
principio di solidarietà sociale che presiede alle azioni ed agli interventi
nei confronti delle categorie in stato di povertà o grave disagio sociale. Ai
fini di perseguire gli obiettivi della precitata normativa, la Regione Calabria
può avvalersi di una serie di soggetti - pubblici o privati - che svolgono la
loro attività nell'ambito sociale. L'azione congiunta con i soggetti in
questione sarà funzionale al recupero ed alla assegnazione alle fasce protette
di alimenti e bevande. È evidente che prima di procedere a possibili accordi
con i soggetti indicati dall'art. 3 della normativa, si è resa necessaria
un'attività propedeutica al fine di individuare le categorie suscettibili di
tutela e di programmare l'erogazione dei servizi necessari e fra questi del
recupero e della distribuzione di alimenti e bevande. La Giunta Regionale, in
ottemperanza al D.lgs n.147/2017 "Disposizioni
per l'introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà", ha
approvato, condividendolo preliminarmente con la Rete regionale della
Protezione e dell'Inclusione Sociale per la lotta alla povertà, il Piano di
contrasto alla povertà, con DGR 381 del 10 agosto 2018, quale atto di
programmazione di servizi necessari per l'attuazione del REI (Reddito di
inclusione) e di altri interventi di contrasto alia povertà e alla grave
emarginazione. Il Piano è stato approvato dal Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali. in ossequio ai dettami di cui all'art. 4 della Legge
Regionale 3 agosto 2018, n. 27, la Giunta Regionale ha messo in atto un'azione
di stretto raccordo con gli Ambiti Territoriali ed in coerenza con le Linee di
indirizzo per il contrasto alla grave marginalità adulta in Italia (approvate
in sede di conferenza unificata Stato-Regioni il 5 novembre 2015), in grado di
costruire e attivare in maniera partecipata le modalità di analisi del
fabbisogno, della valutazione degli effetti delle politiche distributive e i
criteri per la determinazione della soglia di povertà e di disagio sociale. Va
rimarcato che, la Giunta Regionale, attraverso la progettazione relativa
all'Avviso pubblico non competitivo n. 4/2017 (adottato con Decreto
Direttoriale n. 256/2016 del Direttore Generale della Direzione Generale per
l'Inclusione e le Politiche Sociali del Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali), ha potenziato il computo complessivo delle risorse da destinare ai
servizi per le persone in condizione di grave emarginazione e i senza dimora. A
tale fondo concorrono le risorse afferenti al Pon
Inclusione e al Programma Operativo del Fondo Aiuto agli Indigenti (FAED)
assegnate a Regione Calabria per il periodo 2017-2019 pari a € 767.500,00.
Relativamente a tale iniziativa, è stata realizzata una riunione con i cinque
Ambiti Territoriali di Catanzaro, Reggio Calabria, Cosenza, Crotone e Vibo
Valentia i quali avranno il compito di coinvolgere gli Organismi del Terzo
settore, al fine di implementare le attività volte a sostenere anche i nuclei e
le persone indigenti. Da ultimo, la Regione Calabria, sta attivando un'azione
volta ad individuare alcuni Ambiti Territoriali (come previsto dal Decreto
Interministeriale del 18 maggio 2018 che prevede lo stanziamento di risorse
finanziarie pari a € 362.400,00), al fine di attivare e gestire in maniera
coordinata: l'accompagnamento e sostegno all'acquisizione della residenza
anagrafica, la conoscenza delle situazioni dei senza dimora in Calabria e delle
eventuali presa in carico del servizio sociale professionale, la
riqualificazione degli interventi a bassa soglia, incluso il potenziamento
delle unità di strada con funzioni di monitoraggio, aggancio ed accompagnamento
al sistema dei servizi, la sperimentazione, il consolidamento e l'ampliamento
dei percorsi di autonomia abitativa con particolare riferimento all'Housing First e all'Housing Led,
la valorizzazione e potenziamento del lavoro di comunità. Tale attività di
raccordo tra diverse azioni consentirà di procedere a singoli accordi con gli
organismi operanti del settore agroalimentare e della ristorazione collettiva
al fine di mettere a sistema, unitamente agli Ambiti Territoriali e al Terzo Settore,
ogni attività di recupero e redistribuzione delle eccedenze alimentari a
contrasto della povertà e del disagio sociale. A tal proposito, è stata
predisposta una comunicazione alle Organizzazioni di categoria del settore
agricolo, e alle catene di grande distribuzione al fine di acquisire la
disponibilità di uno o più soggetti con i quali predisporre le iniziative più
idonee per la distribuzione delie eccedenze alimentari.”
Dott.ssa Angela Robbe
(Assessore al Lavoro e Welfare)
Il Consiglio regionale
vista la deliberazione n. 72 del 29 novembre
2018, con la quale l’Ufficio di Presidenza ha proposto all’Assemblea Consiliare
l’approvazione del bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli
esercizi 2019-2021;
visto il decreto legislativo 23 giugno 2011, n.
118, recante "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei
loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.
42", per come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126, e
in particolare:
- l'articolo 10, comma 1, che dispone che il
bilancio di previsione finanziario è almeno triennale, ha carattere autorizzatorio ed è aggiornato annualmente in occasione
della sua approvazione;
- l'articolo 11, che disciplina la redazione
degli schemi di bilancio;
- l'articolo 18 bis, comma 2, che prevede la
presentazione del piano degli indicatori di bilancio, che è parte integrante
dei documenti di bilancio di ciascuna amministrazione pubblica;
- l'articolo 67 che, al comma 1, ribadisce
l'autonomia contabile del Consiglio regionale che deve essere assicurata dalle
Regioni, sulla base delle disposizioni statutarie, e, al comma 2, prevede che
il Consiglio adotta il medesimo sistema contabile degli schemi di bilancio
della Regione, adeguandosi ai principi contabili generali ed applicati,
allegati al D.Lgs.
n.118/2011;
- l’articolo 72, comma 1, con cui vengono
assegnati al Collegio dei revisori della Regione i compiti di vigilanza sulla
regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione della Regione,
delle sue articolazioni organizzative dotate di autonomia contabile e di
bilancio, compreso il Consiglio regionale ove questo non sia dotato di un
proprio organi di revisione;
richiamati:
- l’articolo 21 del D.Lgs. n. 50/2016 “Programma delle acquisizioni delle
stazioni appaltanti” che prevede che le amministrazioni aggiudicatrici adottino
il programma biennale degli acquisti di beni e servizi di importo unitario
stimato pari o superiore a euro 40.000, nonché i relativi aggiornamenti
annuali, nel rispetto dei documenti programmatori ed in coerenza con il
bilancio e le norme inerenti la programmazione economico – finanziaria;
- il decreto n. 14/2018 “Regolamento recante
procedure e schemi-tipo per la redazione e la pubblicazione del programma
triennale dei lavori pubblici, del programma biennale per l’acquisizione di
forniture e servizi e dei relativi elenchi annuali e aggiornamenti annuali”
adottato dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il
Ministro dell’economia e delle finanze;
visti:
- lo Statuto regionale, approvato con legge
regionale 19 ottobre 2004, n. 25 e ss.mm.ii., ed in
particolare l'articolo 23;
- il nuovo Regolamento interno di
amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, approvato con
deliberazione consiliare n. 190 del 4 maggio 2017, che ha recepito i principi
introdotti dal D.Lgs.
n.118/2011 e ss.mm.ii.;
- i principi contabili applicati e gli schemi
di bilancio allegati al D.Lgs.
n.118/2011 e ss.mm.ii.;
visti lo schema del programma biennale degli acquisti
di forniture e servizi 2019-2020, redatto ai sensi dell’articolo 21, commi 1 e
6, del D.Lgs n. 50/2016 e lo
schema di bilancio di previsione finanziario per gli anni 2019- 2021, redatto
sulla base degli schemi di cui all'allegato 9 del D.Lgs.
n.118/2011;
esaminato lo schema del programma biennale
degli acquisti di forniture e servizi 2019-2020 ed in particolare i seguenti
atti:
- Schema del Quadro delle risorse necessarie
alla realizzazione previste dal programma (Scheda A);
- Schema dell’Elenco degli acquisti del
programma (Scheda B);
- Schema dell’Elenco degli interventi presenti
nella prima annualità del precedente programma biennale e non riproposti e non
attivati (Scheda C);
esaminato, altresì, il bilancio di previsione
del Consiglio regionale 2019-2021 suddiviso per missioni e programmi, elaborato
in attuazione dei principi di cui al D.Lgs.
23 giugno 2011, n. 118 secondo gli schemi previsti dall'allegato 9 del decreto
stesso, che di seguito si riepilogano e che costituiscono parte integrante e sostanziale
del presente atto:
- Bilancio
entrate per titoli e tipologia;
- Bilancio
spese per missioni e programmi con suddivisione in titoli;
- Riepilogo
per titoli di entrata;
- Riepilogo
per titoli di spesa;
- Riepilogo
delle spese per missioni;
- Quadro
generale riassuntivo;
- Equilibri
di bilancio;
- Tabella
dimostrativa del risultato di amministrazione presunto (all'inizio
dell'esercizio 2019);
- Composizione
per missioni e programmi del fondo pluriennale vincolato degli esercizi
2019-2020-2021;
- Elenco
delle spese obbligatorie;
- Elenco
delle entrate delle spese ricorrenti/non ricorrenti;
- Elenco
delle spese che possono essere finanziate con il fondo di riserva per spese
impreviste;
- Nota
integrativa;
- Piano
degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio;
- Elenco
delle previsioni annuali di competenza e di cassa secondo la struttura del
piano dei conti;
considerato che i documenti contabili del
bilancio di previsione del Consiglio regionale prevedono un fabbisogno per le
spese di funzionamento di euro 58.000.000,00 per ciascuno degli esercizi 2019,
2020 e 2021;
preso atto della relazione della Commissione
speciale di Vigilanza resa ai sensi dell’articolo 13, comma 5, del Regolamento
interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale;
preso atto del parere favorevole del Collegio
dei Revisori dei Conti della Regione Calabria e del Consiglio regionale,
espresso con verbale n. 236 del 14 dicembre 2018, allegato alla presente
deliberazione;
delibera
- di approvare il programma biennale degli
acquisti di forniture e servizi 2019-2020 unitamente ai relativi allegati, che
costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
- di approvare il bilancio di previsione del
Consiglio regionale per gli esercizi finanziari 2019-2021 unitamente ai
relativi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della
presente deliberazione;
- di chiedere alla Giunta regionale, per
ciascuno degli anni inclusi nel bilancio del Consiglio regionale 2019-2021, la
somma di euro 58.000.000,00, per come stabilito dall’articolo 13, comma 6, del
Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale.
Art. 1
(Disposizione in materia di approvazione dei rendiconti
degli enti strumentali, delle aziende e delle agenzie regionali)
1. In caso
di mancata approvazione dei rendiconti da parte dei competenti organi degli
enti strumentali, delle agenzie e delle aziende regionali entro il 30 aprile,
agli stessi si applica la sanzione prevista per gli enti territoriali
dall’articolo 9, comma 1 quinquies, del decreto-legge
24 giugno 2016, n. 113, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto
2016, n. 160.
2. Dalla
disposizione di cui al comma 1 sono esclusi gli enti, gli istituti, le agenzie
e gli altri organismi del settore sanitario.
Art. 2
(Disposizione in materia di trasferimento dei contributi ordinari
agli enti strumentali regionali)
1. Al
fine di evitare il ricorso alle anticipazioni di cassa da parte degli enti
strumentali regionali il trasferimento ordinario per spese di funzionamento,
ove spettante e previsto nel bilancio regionale, è liquidato in tre quote
annuali a partire dal mese di gennaio di ciascun esercizio finanziario e con
cadenza quadrimestrale. Sono fatte salve le norme speciali relative ai singoli
enti.
2. La
liquidazione è trasmessa dai dipartimenti regionali competenti alla struttura
regionale preposta alla ragioneria nel rispetto di quanto previsto dal decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione
dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti
locali e dei loro organismi).
Art. 3
(Modifiche all’articolo 1 della l.r. 8/1995)
1. L’articolo
1 della legge regionale 30 marzo 1995, n. 8 (Norme per la regolarizzazione
delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica)
è così modificato:
a) al
comma 1 bis, le parole: “31 agosto 2018” sono sostituite dalle seguenti: “30
novembre 2018”;
b) al
comma 1 ter, le parole: “30 settembre 2018” sono sostituite dalle seguenti: “1
gennaio 2019”.
Art. 4
(Modifiche all’articolo 27 della l.r. 18/2007)
1. Al
comma 1 dell’articolo 27 della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in
materia di usi civici), le parole: “31 dicembre 2018” sono sostituite dalle
seguenti: “31 dicembre 2019”.
Art. 5
(Modifiche all’articolo 4 della l.r. 14/1983)
1. Al
comma 1 dell’articolo 4 della legge regionale 14 aprile 1983, n. 14 (Formazione
dell’anagrafe dell’utenza e censimento degli alloggi di proprietà pubblica), le
parole: “30 novembre 2018” sono sostituite dalle seguenti: “30 giugno 2019”.
Art. 6
(Modifiche alla l.r. 57/2017)
1. La
legge regionale 22 dicembre 2017, n. 57 (Modifiche alla l.r.
32/1996 e norme in materia di edilizia residenziale pubblica e sociale) è così
modificata:
a) al
comma 1 dell’articolo 3, le parole: “30 settembre 2018” sono sostituite dalle
seguenti: “30 giugno 2019”;
b) al
comma 1 dell’articolo 4, le parole: “30 settembre 2018” sono sostituite dalle
seguenti: “30 aprile 2019”.
Art. 7
(Modifiche alla l.r. 32/1996)
1. La
legge regionale 25 novembre 1996, n. 32 (Disciplina per l’assegnazione e la
determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale
pubblica) è così modificata:
a) al
comma 1 sexies dell’articolo 1, le parole: “31
dicembre 2018” sono sostituite dalle seguenti: “30 giugno 2019”;
b) al
comma 7 bis dell’articolo 52, le parole: “30 novembre 2018” sono sostituite
dalle seguenti: “30 giugno 2019”.
Art. 8
(Modifiche alla l.r. 9/1996)
1. La
legge regionale 17 maggio 1996, n. 9 (Norme per la tutela e la gestione della
fauna selvatica e l'organizzazione del territorio ai fini della disciplina
programmata dell'esercizio venatorio) è così modificata:
a) alla
fine del comma 4 dell’articolo 17, è aggiunto il seguente periodo: “I
componenti, in ogni caso, continuano ad operare fino alla ricostituzione della
Commissione.”;
b) dopo
il comma 4 dell’articolo 17, è aggiunto il seguente:
“4 bis. La Commissione,
alla prima seduta, su proposta del Presidente, elegge il Vicepresidente che
sostituisce il Presidente in caso di assenza, impedimento o dimissioni
volontarie dello stesso.”;
c) il
comma 8 dell’articolo 17 è abrogato;
d) la
lettera e) dell’articolo 22 è sostituita dalla seguente:
“e) nella misura del
10 per cento alle associazioni venatorie nazionali riconosciute operanti con
strutture organizzate nelle province del territorio regionale, quale contributo
per la collaborazione alle operazioni di formazione e tenuta del sistema Agroservizi o altri sistemi della Regione Calabria,
ripopolamento, vigilanza, prevenzione incendi, educazione venatoria-ambientale,
e di progetti e studi di ricerca sulla fauna selvatica. Il relativo importo è
ripartito per il 30 per cento in egual misura tra le associazioni stesse e per
il 70 per cento in proporzione alla loro documentata consistenza associativa, e
deve essere erogato entro il 1° marzo di ogni anno in misura del 50 per cento a
titolo di anticipazione e la rimanente parte a seguito della rendicontazione
delle attività di cui alla presente lettera.”
2. Le
disposizioni di cui alle lettere a) e b) del comma 1 non si applicano alle
commissioni i cui componenti sono già scaduti.
Art. 9
(Modifiche all’articolo 38 della l.r. 11/2003)
1. L’articolo
38 della legge regionale 23 luglio 2003, n.11 (Disposizioni per la bonifica e
la tutela del territorio rurale. Ordinamento dei Consorzi di Bonifica) è così
modificato:
a) al
comma 1, le parole: “Settore Affari Generali del competente Assessorato” sono
sostituite dalle seguenti: “dipartimento regionale competente in materia di
agricoltura”;
b) al
comma 2, le parole: “al competente Assessorato regionale” sono sostituite dalle
seguenti: “al dipartimento di cui al comma 1” e le parole: “nel termine di 20
giorni” sono sostituite dalle seguenti: “nel termine di quarantacinque giorni”.
Art. 10
(Modifiche all’articolo 2 bis della l.r.18/2013)
1. Ai
commi 1 e 2 dell’articolo 2 bis della legge regionale 12 aprile 2013, n. 18
(Cessazione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti. Disciplina
transitoria delle competenze regionali e strumenti operativi) le parole: “31
dicembre 2018” sono sostituite dalle seguenti: “30 giugno 2020”.
Art. 11
(Modifiche all’articolo 5 della l.r. 22/2010)
1. Al
comma 3 dell'articolo 5 della legge regionale 11 agosto 2010, n. 22 (Misure di
razionalizzazione e riordino della spesa pubblica regionale) le parole:
"al competente Settore del Dipartimento Bilancio e Patrimonio" sono
sostituite dalle seguenti: "alla struttura competente in materia di
controllo di gestione".
Art. 12
(Modifiche all’articolo 38 della l.r. 47/2011)
1. L'articolo
38 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47 (Collegato alla manovra di
finanza regionale per l'anno 2012), è così modificato:
a) prima
del comma 1 è inserito il seguente: “01. Il rimborso della prima rata ai
soggetti beneficiari di finanziamenti di opere pubbliche a valere su fondi
regionali è effettuato solo a seguito dell’asseverazione di avvenuto inizio lavori,
corredata dal verbale di consegna dei lavori all’impresa esecutrice. Il
rimborso delle rate successive è effettuato sulla base di stati di avanzamento
secondo modalità definite con regolamento approvato dalla Giunta regionale;
b) nell’alinea
del comma 1 le parole: “stato comunicato al competente dipartimento regionale
l'avvenuto inizio dei lavori” sono sostituite dalle seguenti: “stata comunicata
al competente dipartimento regionale l’asseverazione di avvenuto inizio lavori,
corredata dal verbale di consegna dei lavori all’impresa esecutrice,”;
c) alla
lettera b) del comma 1 le parole: “2 anni” sono sostituite dalle seguenti: “tre
anni”;
d) il
comma 4 è sostituito dal seguente:
“4. Le economie
generate dalle revoche di cui al presente articolo sono riprogrammate dal
dipartimento regionale competente, per le stesse finalità. Nell’ambito di detta
riprogrammazione possono essere ammessi gli interventi per i quali i
beneficiari abbiano già contratto il mutuo con gli istituti di credito e per i
quali l’amministrazione regionale abbia già effettuato, alla data del 1°
gennaio 2019, il rimborso di somme al soggetto beneficiario stesso. Per tali
interventi, se riprogrammati, l’inizio dei lavori avviene entro sei mesi dalla
data di pubblicazione sul BURC del relativo provvedimento di finanziamento; in
mancanza, è disposta
la revoca del
finanziamento e si procede al recupero delle somme erogate.”.
Art. 13
(Modifiche all’articolo 13 della l.r. 44/2016)
1. L'articolo
13 della legge regionale 27 dicembre 2016, n. 44 (Legge di stabilità regionale
2017) è così modificato:
a) il
comma 1 è sostituito dai seguenti:
“1. Gli enti locali
beneficiari di contributo regionale pluriennale a valere sull’ammortamento di
mutui contratti dalla Regione con la Cassa depositi e prestiti o altro istituto
di credito decadono dal medesimo contributo se per il periodo 2014-2018 non è
intervenuta alcuna erogazione del prestito per stati di avanzamento lavori.
1 bis. La struttura
amministrativa regionale competente in materia di lavori pubblici verifica
l’assenza di erogazioni di cui al comma 1 e provvede a dare comunicazione agli
enti locali della avvenuta decadenza dal contributo regionale entro il 30
aprile 2019, dandone contestuale notizia alla struttura amministrativa
regionale competente in materia di bilancio, che provvede alle necessarie
variazioni di bilancio in sede di assestamento del bilancio di previsione.
1 ter. Per gli anni
successivi al 2019, la struttura amministrativa regionale competente in materia
di lavori pubblici compie le medesime operazioni di cui ai commi 1 e 1 bis
entro il 30 aprile di ogni anno avendo riguardo all’assenza di erogazioni nel
triennio precedente.”;
b) al
comma 3, le parole “alle revoche di cui al” sono sostituite dalle seguenti:
“all'applicazione del”.
Art. 14
(Disposizioni in materia di liquidazione delle comunità montane
soppresse ai sensi dell’articolo 2 della l.r.
25/2013)
1. Al
fine di completare le operazioni di liquidazione ed estinzione delle comunità
montane calabresi di cui all’articolo 3 della legge regionale 16 maggio 2013,
n. 25, il commissario unico per la liquidazione delle comunità montane, nel
rispetto della normativa vigente, è autorizzato a effettuare tutte le
operazioni necessarie a garantire che la comunità montana Sila Greca/Destra
Crati in liquidazione subentri nei mutui stipulati dalle altre comunità montane
calabresi rilasciando le delegazioni di pagamento ai sensi dell’articolo 206
del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico enti locali).
2. Il
commissario unico per la liquidazione delle comunità montane si avvale per
l’espletamento del mandato assegnatogli del personale proveniente dalle
soppresse comunità montane, transitato all’Azienda Calabria Verde, ed
utilizzato alla data di entrata in vigore della presente legge nell’attività di
liquidazione, in regime di distacco presso il dipartimento competente in
materia di agricoltura e
risorse
agroalimentari della Regione.
3. I
termini per le procedure di liquidazione delle comunità montane soppresse ai
sensi dell’articolo 2 della l.r. 25/2013, sono
prorogati al 31 dicembre 2019”.
Art. 15
(Programma operativo nel settore delle politiche della casa)
1. Al
fine di fronteggiare il disagio abitativo che interessa sempre più soggetti e
famiglie che non hanno capacità di risparmio e per arginare il fenomeno delle
opere incompiute sul territorio regionale, il dipartimento regionale competente
in materia di lavori pubblici può concedere la proroga, fino al 30 giugno 2020,
del termine per l’ultimazione dei lavori, esclusivamente ai soggetti attuatori
di interventi finanziati ai sensi del punto 3.3 del Programma operativo
scaturito dall’attuazione delle deliberazioni della Giunta regionale numero 347
del 30 luglio 2012 e numero 452 del 30 ottobre 2014, per i quali sia stato
raggiunto, alla data del 31 dicembre 2018, un avanzamento pari o superiore al
35 per cento dei lavori e sia pervenuta, entro la data prevista per la
conclusione dei lavori, formale richiesta di proroga.
2. La
verifica dell’avanzamento dei lavori pari o superiore al 35 per cento, ove non
già presente agli atti, è effettuata dalla commissione di collaudo entro un
mese dall’entrata in vigore della presente legge.
3. Gli
interventi che non soddisfano la condizione del 35 per cento di avanzamento
lavori decadono dal beneficio e il dipartimento regionale competente in materia
di lavori pubblici provvede alla revoca e all’eventuale recupero delle somme
trasferite. Le economie sono riprogrammate dalla Giunta
regionale per
finalità di edilizia residenziale pubblica.
4. A
seguito della concessione della proroga di cui al comma 1 ai soggetti attuatori
è applicata una riduzione del finanziamento loro assegnato in ragione dello 0,5
per mille per ogni mese di ritardo nella conclusione dei lavori.
Art. 16
(Modifiche all’articolo 1 della l.r. 11/2015)
1. Dopo
il comma 1 dell’articolo 1 della legge regionale 27 aprile 2015, n. 11
(Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2015), sono inseriti i
seguenti:
“1 bis. Al fine del
contenimento dei costi di gestione delle società di cui al comma 1, e di
migliorarne l’efficienza, la figura di vertice dell’organo amministrativo può
coincidere con quella di direttore generale, se previsto nell’ambito
dell’organizzazione della società. In tal caso il trattamento economico globale
attribuibile per l’esercizio delle due funzioni è pari a quello
complessivamente spettante ai dirigenti generali della Giunta regionale.
1 ter. Gli oneri per
il trattamento economico di cui al comma 1 bis gravano sull’ordinario
finanziamento annuale della società, ed entro i limiti del finanziamento
medesimo, e non sono computati ai fini del comma 9.”.
Art. 17
(Modifiche all’articolo 40 della l.r. 13/1983)
1. Alla
fine del comma 2 dell’articolo 40 della legge regionale 5 aprile 1983, n. 13
(Norme di attuazione dello statuto per l’iniziativa legislativa popolare e per
i referendum), sono aggiunte le parole: “o qualora i mutamenti delle
circoscrizioni interessino porzioni di territorio prive di residenti e vi sia
il parere favorevole dei Comuni interessati.”.
Art. 18
(Disposizioni in materia di assegnazione di alloggi realizzati
dalla Regione Calabria a seguito di eventi calamitosi)
1. Ai
fini dell’applicazione dell’articolo 2 della legge regionale 16 gennaio 1985,
n. 3 (Norme per l’assegnazione degli alloggi dei nuovi centri abitati
realizzati dalla Regione Calabria a seguito degli interventi di trasferimento
di cui alle leggi regionali 31 agosto 1973, n. 16 e 20 agosto 1977, n. 22) e
dell’articolo 2, comma 2, della legge regionale 10 agosto 2011, n. 28
(Abrogazione di leggi regionali e adeguamento del sistema normativo), si
considerano aventi diritto gli eredi legittimi di cui alle disposizioni del
Codice civile in materia successoria.
Art. 19
(Modifiche all’articolo 14 della l.r. 20/2007)
1. Alla
lettera a) del comma 1 dell’articolo 14 della legge regionale 21 agosto 2007,
n. 20 (Disposizioni per la promozione ed il sostegno dei centri di antiviolenza
e delle case di accoglienza per donne in difficoltà), le parole: “140.000
abitanti” sono sostituite dalle seguenti: “80.000 abitanti”.
Art. 20
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall’attuazione
della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 21
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il 1° gennaio 2019.
Art. 1
(Fondi
speciali per le leggi)
1. Gli importi da iscrivere
nei fondi speciali ai sensi del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118
(Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi
di bilancio delle Regioni, Enti Locali e dei loro organismi, a norma degli
articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) per il finanziamento dei
provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel corso
dell’anno 2019 sono determinati in 3.000.000,00 euro per il Fondo speciale
destinato alle spese correnti (Missione U 20.03) per il triennio 2019-2021, di
cui 1.000.000,00 euro per l’esercizio finanziario 2019, e in 300.000,00 euro
per il Fondo speciale destinato alle spese in conto capitale (Missione U
20.03), di cui 100.000,00 euro per l’esercizio finanziario 2019, così come
indicato nelle tabelle A e B allegate alla presente legge.
Art. 2
(Partecipazioni
regionali)
1. È abrogato il comma 2
dell'articolo 23 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47 (Provvedimento
generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale - Collegato alla
manovra di finanza regionale per l'anno 2012).
2. All’articolo 1 della legge
regionale 10 luglio 2007, n. 15 (Investimenti SO.RI.CAL. S.p.A. 2005/2009),
dopo il comma 4 è aggiunto il seguente:
“4 bis. Entro tre mesi dal 1°
gennaio 2019 la Regione Calabria e la SO.RI.CAL. S.p.A. stipulano apposita
convenzione, sulla base di uno schema approvato dalla Giunta regionale, al fine
di regolamentare la restituzione delle anticipazioni erogate dalla Regione ai
sensi del comma 1.”
3. Allo scopo di garantire la
partecipazione della Regione al fondo di dotazione del Consorzio regionale per
le attività produttive (CORAP) e di fare fronte alla eventuale copertura di
debiti pregressi del medesimo ente, la Giunta regionale mediante l’utilizzo dei
poteri del consorziato, al verificarsi delle specifiche condizioni previste
dalla normativa vigente in tema di enti e società a partecipazione regionale, è
autorizzata a sostenere la spesa di 3.000.000,00 euro in ciascuna delle
annualità 2019-2021, con allocazione alla Missione 14, Programma 01 (U 14.01)
dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2019-2021.
4. Allo scopo di garantire la
copertura finanziaria dell’affidamento in
house, ai sensi dell'articolo 192 del decreto legislativo 18 aprile 2016,
n. 50 (Codice di contratti pubblici), a Fincalabra s.p.a., dei servizi
ausiliari di supporto tecnico operativo alle funzioni amministrative dei
Dipartimenti regionali non ricompresi nella gestione di fondi a valenza
comunitaria (POR e PSR), è autorizzata per l’esercizio finanziario 2019 la
spesa di 2.500.000,00 euro con allocazione alla Missione 14, Programma 01 (U
14.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2019-2021.
5. Al fine di consentire la
celere conclusione della liquidazione della Fondazione FIELD, nelle more del
recupero delle somme indebitamente sottratte alla stessa, è autorizzata per
l’esercizio finanziario 2019 la spesa di 750.000,00 euro, allocata alla
Missione 15, Programma 01 (U 15.01), dello stato di previsione della spesa del
bilancio 2019-2021. Tale somma è destinata, previa verifica del rispetto della
normativa vigente anche in tema di soccorso finanziario, alla liquidazione dei
debiti relativi all’espletamento di funzioni trasferite ad Azienda Calabria
Lavoro e oggetto di transazione comportante la rinuncia della controparte in
misura pari o superiore al 40 per cento del valore dell’obbligazione.
Art. 3
(Attuazione
accordo Stato-Regioni in materia di concorso regionale
alla
finanza pubblica sottoscritto in data 15 ottobre 2018)
1. Al fine di realizzare gli
investimenti diretti e indiretti stabiliti nell’accordo Stato-Regioni in
materia di concorso regionale alla finanza pubblica sottoscritto in data 15
ottobre 2018, la Giunta regionale è autorizzata ad effettuare nuovi
investimenti destinati alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, per
gli importi indicati nella seguente tabella:
|
Investimenti da realizzarsi nel 2019 |
Investimenti da realizzarsi nel 2020 |
Investimenti da realizzarsi nel 2021 |
Investimenti da realizzarsi nel 2022 |
Valore
minimo degli Investimenti da realizzarsi nel 2023 |
Importo annuo |
€
35.684.631,58 |
€
25.220.113,37 |
€
25.220.113,37 |
€
25.220.113,37 |
|
€
15.299.785,79 |
€
20.866.588,32 |
€
20.862.127,74 |
€
20.862.127,74 |
||
totale |
€ 35.684.631,58 |
€ 40.519.899,16 |
€ 46.086.701,69 |
€ 46.082.241,11 |
€ 20.862.127,74 |
2. Le somme destinate agli
investimenti relativi alle annualità 2019-2021 sono allocate alla Missione 04,
Programma 03 (U 04.03) dello stato di previsione della spesa del bilancio di
previsione 2019-2021. Per gli anni successivi le somme destinate agli
investimenti trovano copertura nei relativi bilanci.
3. Al fine di garantire la
realizzazione degli investimenti previsti per l’anno 2019, nel rispetto delle
statuizioni contenute nell’accordo indicato al comma 1, vengono utilizzate le
quote vincolate del risultato di amministrazione, per l’importo di
35.684.631,58 euro.
4. La Giunta regionale è
autorizzata a ricorrere all’indebitamento, con oneri a carico del bilancio
regionale, per la realizzazione degli investimenti di cui al comma 1 relativi
alle annualità 2020-2023, per un importo massimo complessivo di 153.550.969,70
euro, di cui 40.519.899,16 euro da contrarre nell’anno 2020, 46.086.701,69 euro
nell’anno 2021, 46.082.241,11 euro nell’anno 2022 e 20.862.127,74 euro
nell’anno 2023.
5. Gli oneri di ammortamento
dei mutui di cui al comma 4 trovano copertura nello stanziamento della Missione
50 Programmi 01 e 02 (U 50.01 e U 50.02), annualità 2020 e 2021, dello stato di
previsione della spesa del bilancio di previsione 2019-2021. Per gli anni
successivi le rate di ammortamento trovano copertura nei relativi bilanci.
6. Qualora, nel periodo di
durata degli investimenti, dovessero insorgere difficoltà in ordine al rispetto
del cronoprogramma degli investimenti di cui al comma 1, la Giunta regionale è
autorizzata a modificare, in tutto o in parte, l’ambito degli interventi,
destinando la spesa per investimenti alla prevenzione del rischio idrogeologico
e alla tutela ambientale, nonché agli altri ambiti indicati nel citato accordo.
Art. 4
(Nuove
autorizzazioni di spesa)
1. Al fine di garantire il
cofinanziamento regionale del Programma degli investimenti in materia di
edilizia sanitaria ai sensi dell’articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67
(Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato
(legge finanziaria 1988)), relativi all’adeguamento alla normativa antincendio
di cui alla delibera CIPE numero 16 dell’8 marzo 2013, è autorizzata per il
biennio 2019-2020 la spesa complessiva di 154.983,87 euro, ripartita in due
annualità, rispettivamente di 79.983,87 euro e 75.000,00 euro, con allocazione
alla Missione 13, Programma 05 (U 13.05) dello stato di previsione della spesa
del bilancio di previsione 2019- 2021.
2. Al fine di garantire il
cofinanziamento a carico del bilancio regionale del fondo statale ex articolo
1, comma 866, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, destinato all’acquisto di
mezzi adibiti al trasporto pubblico locale, è autorizzata per il triennio
2019-2021 la spesa complessiva di euro 529.486,72, ripartita in tre quote
annuali di euro 176.495,57, allocate alla Missione 10, Programma 02 (U 10.02)
dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2019- 2021.
3. Al fine di partecipare
alla realizzazione del nuovo Sistema nazionale dell’Anagrafe dell’edilizia
scolastica di cui all’accordo quadro sancito in sede di Conferenza unificata
del 6 settembre 2018 ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera c) del decreto
legislativo 28 agosto 1997, n. 281 (Definizione ed ampliamento delle
attribuzioni della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le
regioni e le province autonome di Trento e Bolzano ed unificazione, per le
materie ed i compiti di interesse comune delle regioni, delle province e dei
comuni, con la Conferenza Stato-città ed autonomie locali), è autorizzata per
l’esercizio finanziario 2019 la spesa di 50.000,00 euro con allocazione alla
Missione 04, Programma 03 (U 04.03) dello stato di previsione della spesa del
bilancio di previsione 2019-2021.
4. Al fine di garantire il
cofinanziamento a carico del bilancio regionale del fondo per la non
autosufficienza assegnato alla Regione per l’anno 2017, è autorizzata per
l’esercizio finanziario 2019 la spesa di 2.025.000,00 euro, con allocazione
alla Missione 12, Programma 02 (U 12.02) dello stato di previsione della spesa
del bilancio di previsione 2019-2021.
5. Al fine di garantire
l’estinzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti inerenti le
prestazioni erogate in materia di affidi negli anni dal 2011 al 2016, non
sorrette tempo per tempo dalla necessaria copertura finanziaria, è autorizzata
per l’esercizio finanziario 2019 la spesa di 195.301,00 euro, con allocazione
alla Missione 12, Programma 01 (U 12.01) dello stato di previsione della spesa
del bilancio di previsione 2019- 2021.
6. Al fine di garantire lo
svolgimento di attività ricreative, culturali e sportive da parte di
associazioni senza scopo di lucro che operano a favore dell'inclusione sociale
di soggetti svantaggiati, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2019 la
spesa di 100.000,00 euro, con allocazione alla Missione 12, Programma 04 (U
12.04) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione
2019-2021.
7. Al fine di garantire,
attraverso la ristrutturazione dei locali bibliotecari, la buona conservazione
del patrimonio librario custodito nella biblioteca del Convento dei Frati
Minori Cappuccini di Acri, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2019 la
spesa di 100.000,00 euro, con allocazione alla Missione 08, Programma 01 (U
08.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione
2019-2021.
8. Al fine di consentire la
risistemazione e ristrutturazione del piazzale adiacente la Chiesa di San
Francesco di Paola in Cetraro, è concesso per l’esercizio finanziario 2019 un
contributo in favore della parrocchia San Pietro Apostolo in Cetraro, di
10.000,00 euro, con allocazione alla Missione 08, Programma 01 (U 08.01) dello
stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2019-2021.
9. Al fine di ripristinare la
struttura storica del santuario di San Francesco da Paola sito in Catona di
Reggio Calabria attraverso lavori di adeguamento, è concesso per l’esercizio
finanziario 2019 un contributo di 30.000,00 euro, con allocazione alla Missione
08, Programma 01 (U 08.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio di
previsione 2019-2021.
10. Al
fine di sostenere le attività del centro di aggregazione sociale polivalente
gestito dall'associazione di volontariato Nuova Solidarietà di Reggio Calabria,
è autorizzata per l’esercizio finanziario 2019 la spesa di 80.000,00 euro, con
allocazione alla Missione 12, Programma 08 (U 12.08) dello stato di previsione
della spesa del bilancio di previsione 2019-2021.
11. Al
fine di consentire alla biblioteca di Soriano Calabro (VV) l’acquisto di testi
storici, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2019 la spesa di 15.000,00
euro, con allocazione alla Missione 05, Programma 02 (U 05.02) dello stato di
previsione della spesa del bilancio di previsione 2019-2021.
12. Al
fine di favorire l'accesso degli Enti locali alla concessione di mutui della
durata massima quindicennale per la realizzazione di opere pubbliche anche di
interesse regionale, ai sensi degli articoli 1 e 4 della legge regionale 31
luglio 1987, n. 24 (Norme per il finanziamento di opere pubbliche -
Modificazioni ed integrazioni alle procedure di approvazione dei progetti di
cui alle leggi regionali 10 novembre 1975, n. 31 e 30 maggio 1983, n. 18)), è
autorizzato nell'esercizio finanziario 2019 il limite di impegno di 500.000,00
euro con allocazione alla Missione 18, Programma 01 (U 18.01) dello stato di
previsione della spesa del bilancio di previsione 2019-2021.
13. Al
fine di consentire al comune di Soriano Calabro (VV) la realizzazione di
interventi di messa in sicurezza del centro urbano e la demolizione dei
fabbricati rurali pericolanti, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2019
la spesa di 35.000,00 euro con allocazione alla Missione 08, Programma 01 (U
08.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2019-2021.
14. Al
fine di realizzare l’area cimiteriale nella frazione Mantineo, è concesso per
l’esercizio finanziario 2019, in favore del comune di Cessaniti (VV), un
contributo di 30.000,00 euro con allocazione alla Missione 08, Programma 01 (U
08.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione
2019-2021.
15. Al
fine di garantire la realizzazione del progetto “Tra Cielo ed Acqua – I Valori
del Nuoto”, è concesso per l’esercizio finanziario 2019, in favore della
Federazione Italiana Nuoto Comitato Regionale Calabria, un contributo di
100.000,00 euro con allocazione alla Missione 06, Programma 01 (U 06.01) dello
stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2019-2021.
16. Al
fine di sostenere la campagna di sensibilizzazione posta in essere
dall’associazione Vittime della strada Ada Cuglietta Onlus, è concesso per
l’esercizio finanziario 2019, in favore dell’associazione medesima, un
contributo di 15.000,00 euro con allocazione alla Missione 12, Programma 08 (U
12.08) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione
2019-2021.
17. Per
la realizzazione di iniziative volte a contrastare il fenomeno dell’usura è
concesso, in favore della Fondazione antiusura Don Carlo De Cardona Onlus di
Cosenza, un contributo per l’esercizio finanziario 2019 di 15.000,00 euro con
allocazione alla Missione 12, Programma 04 (U 12.04) dello stato di previsione
della spesa del bilancio di previsione 2019-2021.
18. Al
fine di favorire la socializzazione e l’integrazione in luoghi idonei allo
svolgimento di attività ludico-ricreative, la Giunta regionale è autorizzata
per l’esercizio finanziario 2019 a concedere in favore dei Comuni contributi
finalizzati a dotare i parchi-gioco, esistenti o da realizzare, di attrezzature
e giochi fruibili da parte dei bambini diversamente abili per un importo
complessivo di 500.000,00 euro con allocazione alla Missione 06, Programma 01
(U 06.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione
2019-2021.
Art. 5
(Interventi
di sostegno a famiglie ed imprese)
1. È istituito un fondo
regionale per la realizzazione di interventi urgenti destinati al sostegno a
famiglie ed imprese che hanno subito danni conseguenti ad eventi calamitosi con
decorrenza dal 1° gennaio 2018, la cui dotazione nell’esercizio finanziario
2019, è pari a 1.000.000,00 euro, con allocazione alla Missione 11, Programma
02 (U 11.02) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione
2019-2021. La Giunta regionale stabilisce i criteri per la concessione delle
provvidenze in argomento.
2. La Giunta regionale
istituisce, con risorse resesi disponibili presso Fincalabra s.p.a. quale
soggetto gestore del fondo di ingegneria finanziaria costituito nell’ambito del
Programma Operativo Regionale FESR 2007/2013, uno strumento finanziario, avente
una dotazione iniziale fino a 3.000.000,00 euro, per la concessione di
prestiti, per microcredito o per altre tipologie di prodotti finanziari, nel
rispetto della normativa vigente in materia e con le modalità dalla stessa
previste, in favore delle imprese ubicate in aree del territorio regionale per
le quali è stato dichiarato lo stato di calamità naturale con decorrenza dal 1
gennaio 2018.
3. È fatto obbligo al
Dipartimento Attività produttive di predisporre entro il 30 gennaio 2019 gli
atti conseguenti all’attuazione del comma 2 da sottoporre all’approvazione
della Giunta regionale.
4. La Giunta regionale è,
altresì, autorizzata, su proposta dello stesso dipartimento competente, ad
incrementare lo stanziamento iniziale dello strumento finanziario con eventuali
risorse ulteriormente disponibili ai sensi del comma 2 o con risorse derivanti
da altre fonti di finanziamento, fino all’importo massimo di 5.000.000,00 euro
in base alle richieste pervenute.
Art. 6
(Definizione
agevolata dei carichi affidati all'agente della riscossione)
1. Al fine di far fronte alle
eventuali spese necessarie a definire, ai sensi dell’articolo 3 del
decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119 (Disposizioni urgenti in materia fiscale
e finanziaria), i debiti della Regione Calabria risultanti dai singoli carichi
affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017,
è autorizzata la spesa di 1.000.000,00 euro per ciascuno degli esercizi
finanziari del triennio 2019-2021, allocata alla Missione 01, Programma 03 (U
01.03) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione
2019-2021.
2. I dipartimenti regionali
comunicano la consistenza dei debiti da definire ovvero l’assenza degli stessi,
entro e non oltre il 28 febbraio 2019, al dipartimento competente in materia di
bilancio, che provvede ai successivi adempimenti per la definizione agevolata.
3. Per i debiti per i quali
sussiste responsabilità solidale della Regione, oggetto di definizione ai sensi
dell’articolo 3 del d.l. 119/2018, i dipartimenti competenti per materia
provvedono senza ritardo all’individuazione del coobbligato ed entro sessanta
giorni dal pagamento dell’ultima rata in favore dell’agente della riscossione,
a avviare il recupero delle somme nei confronti del coobbligato medesimo.
4. La mancata comunicazione
dei debiti da definire ed il mancato esercizio dell’azione di recupero
costituiscono elemento negativo di valutazione annuale dei Dirigenti e
comportano la riduzione dell’indennità di risultato dei dirigenti in misura
pari al 10 per cento per ogni mancato adempimento.
Art. 7
(Rifinanziamento
leggi regionali)
1. Ai sensi dell’allegato
4/1, paragrafo 7, lettera b), del d.lgs 118/2011, il rifinanziamento degli
stanziamenti previsti dalle leggi regionali di spesa è determinato per gli
esercizi finanziari 2019, 2020 e 2021 rispettivamente in 309.162.770,22 euro,
305.608.106,31 euro e 307.206.247,31 euro così come indicato nella tabella C
allegata alla presente legge.
Art. 8
(Modifica
alla l.r. 35/2015)
1. All’articolo 7 della legge
regionale 31 dicembre 2015, n. 35 (Norme per i servizi di trasporto pubblico
locale) dopo il comma 6 sono aggiunti i seguenti:
"6 bis. Dal 1° gennaio
2019 è riconosciuto il diritto all’agevolazione tariffaria in misura massima
dell’ottanta per cento sui servizi di trasporto pubblico locale affidati ai
sensi dell’articolo 16 in favore di tutti gli appartenenti alla Polizia di
Stato, all'Arma dei Carabinieri, al Corpo della Guardia di Finanza ed alla
Polizia Penitenziaria, nei limiti delle risorse disponibili.
6 ter. Il competente
dipartimento regionale definisce le tipologie di titoli di viaggio ricomprese
nell’agevolazione, le modalità di compensazione e le forme di attuazione
dell’agevolazione."
2. Gli oneri derivanti
dall'attuazione del presente articolo, determinati nel limite massimo di
400.000,00 euro, trovano copertura negli stanziamenti allocati alla Missione
10, Programma 02 (U 10.02) dello stato di previsione della spesa del bilancio
di previsione 2019-2021.
Art. 9
(Modifica
alla l.r. 19/2001)
1. Al comma 1 dell’articolo
47 della legge regionale 4 settembre 2001, n. 19 (Norme sul procedimento
amministrativo, la pubblicità degli atti ed il diritto di accesso) le parole
“il solo rimborso del costo” sono sostituite dalle seguenti “il rimborso dei
costi di ricerca e” e le parole “ed è aggiornata, ove necessario” sono
sostituite dalle seguenti “e sono adeguate all'inflazione di periodo entro il
31 gennaio di ogni anno”.
Art. 10
(Norma
finanziaria)
1. Alla copertura degli oneri
derivanti dalla presente legge si fa fronte, ai sensi del d.lgs. 118/2011, con
le risorse autonome in libera disponibilità evidenziate nella parte entrata del
bilancio 2019-2021.
2. Le tabelle A, B e C,
allegate alla presente legge, danno la dimostrazione analitica della nuova
spesa autorizzata con riferimento alle leggi organiche, ai Programmi e ai
capitoli della spesa.
Art. 11
(Entrata
in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il 1° gennaio 2019.
Art. 1
(Bilancio di
competenza – Stato di previsione dell'entrata e della spesa)
1. Lo stato di previsione di
competenza delle tipologie dell'entrata della Regione per il triennio
2019-2021, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge è
approvato in euro 6.710.102.503,02 per l’anno 2019 e in euro 5.702.795.270,54 e
5.302.998.820,35 rispettivamente per gli anni 2020 e 2021 (tabella A).
2. Lo stato di previsione
delle contabilità speciali dell'entrata per il triennio 2019-2021 è approvato
in euro 1.852.267.750,00 per l’anno 2019 e in euro 1.852.155.000,00 per
ciascuna delle annualità 2020 e 2021 (tabella A - riga entrate per conto
terzi).
3. È autorizzato
l'accertamento delle entrate per il triennio 2019-2021.
4. Lo stato di previsione di
competenza dei programmi della spesa della Regione per il triennio 2019-2021,
al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge, è approvato
in euro 6.710.102.503,02 per l’anno 2019 e in euro 5.702.795.270,54 e
5.302.998.820,35 rispettivamente per gli anni 2020 e 2021 (tabella B).
5. Lo stato di previsione
delle contabilità speciali della spesa per il triennio 2019-2021 è approvato in
euro 1.852.267.750,00 per l’anno 2019 e in euro 1.852.155.000,00 per ciascuna
delle annualità 2020 e 2021 (tabella B - riga uscite per conto terzi).
6. È autorizzata l’assunzione
di impegni entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione della
spesa di cui ai commi 4 e 5.
7. Al fine di garantire la
corretta gestione del bilancio 2019, è autorizzato l'aggiornamento, con decreto
del Dirigente generale del Dipartimento Bilancio, dei valori dei residui
attivi, passivi e di stanziamento presunti che risultano modificati dalla
effettiva gestione del bilancio a tutto il 31 dicembre 2018, nei limiti e con
le modalità previsti dalla normativa vigente.
Art. 2
(Bilancio di
cassa - Stato di previsione dell'entrata e della spesa)
1. È approvato in euro
13.248.717.284,16 lo stato di previsione di cassa delle tipologie dell'entrata
della Regione per l'anno finanziario 2019, al netto delle contabilità speciali,
annesso alla presente legge (tabella A).
2. È approvato in euro
2.358.235.218,34 lo stato di previsione di cassa del totale delle contabilità
speciali dell’entrata della Regione per l’anno finanziario 2019, annesso alla
presente legge (tabella A - riga entrate per conto terzi).
3. Sono autorizzate le
riscossioni ed il versamento dei tributi e delle entrate per l'anno 2019.
4. È approvato in euro
11.676.199.976,92 lo stato di previsione di cassa dei programmi della spesa
della Regione per l'anno finanziario 2019, al netto delle contabilità speciali,
annesso alla presente legge (tabella B).
5. È approvato in euro
2.329.806.328,48 lo stato di previsione di cassa del totale delle contabilità
speciali della spesa della Regione per l’anno finanziario 2019, annesso alla
presente legge (tabella B - riga uscite per conto terzi).
6. È autorizzato il pagamento
delle spese entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui
ai commi 4 e 5.
Art. 3
(Residui attivi
e passivi presunti)
1. È approvato in euro
6.496.883.895,98 il totale dei residui attivi presunti delle tipologie al 1°
gennaio 2019, al netto delle contabilità speciali, di cui allo stato di
previsione annesso alla presente legge (tabella A).
2. È approvato in euro
505.967.468,34 il totale dei residui attivi presunti delle contabilità speciali
al 1° gennaio 2019, di cui allo stato di previsione annesso alla presente legge
(tabella A - riga entrate per conto terzi).
3. È approvato in euro
4.601.881.716,46 il totale dei residui passivi presunti dei programmi al 1°
gennaio 2019, al netto delle contabilità speciali, di cui al conto annesso alla
presente legge (tabella B).
4. È approvato in euro
477.538.578,48 il totale dei residui passivi presunti delle contabilità
speciali al 1° gennaio 2019, di cui al conto annesso alla presente legge
(tabella B riga entrate per conto terzi).
Art. 4
(Risultato
presunto di amministrazione alla chiusura dell’esercizio 2018)
1. Il risultato presunto di
amministrazione alla chiusura dell’esercizio finanziario 2018, per come
determinato dalla tabella dimostrativa allegata alla presente legge, è pari ad
euro 1.217.047.202,95 ed è applicato al bilancio di previsione per le sole
quote consentite dalla normativa vigente.
Art. 5
(Entrate
derivanti dalla contrazione di mutui)
1. Per come già autorizzato
con l’articolo 6, comma 2, della legge regionale 30 dicembre 2015, n. 32
(Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2016 -
2018), le entrate derivanti dalla contrazione di mutui con oneri a carico del
bilancio regionale, per la copertura della quota regionale di cofinanziamento
dei Programmi operativi per la Calabria 2014-2020, inerenti al Fondo Europeo di
Sviluppo Regionale (FESR) e al Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale
(FEASR), sono determinate per ciascuna delle annualità 2019-2021 in euro
40.426.824,99.
2. Per come già autorizzato
con l’articolo 3, comma 4, della legge di stabilità regionale 2019-2021 le
entrate derivanti dalla contrazione dei mutui con oneri a carico del bilancio
regionale, per la copertura degli investimenti da realizzarsi ai sensi
dell’accordo Stato-Regioni in materia di concorso regionale alla finanza
pubblica sottoscritto in data 15 ottobre 2018, sono determinate in euro
40.519.899,16 per l’annualità 2020 e in euro 46.086.701,69 per l’annualità
2021.
3. Gli oneri di ammortamento
dei mutui di cui ai commi precedenti trovano copertura nello stanziamento della
missione 50, programmi 01 e 02 (U.50.01 e U.50.02), dello stato di previsione
della spesa del bilancio 2019-2021. Per gli anni successivi le rate di
ammortamento trovano copertura nei relativi bilanci.
Art. 6
(Fondo di
riserva per spese obbligatorie e d’ordine)
1. Il fondo di riserva per
spese obbligatorie e d’ordine è iscritto nello stato di previsione della spesa
alla missione 20, programma 01 (U.20.01), ed è determinato in euro 8.000.000,00
per ciascuna delle annualità comprese nel bilancio 2019 -2021.
2. Sono considerate
obbligatorie e d’ordine le spese specificate nell’elenco allegato al bilancio
di previsione approvato con la presente legge.
Art. 7
(Fondo di
riserva per le spese impreviste)
1. Il fondo di riserva per le
spese impreviste, ai sensi dell’articolo 48, comma 1, lettera b) del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione
dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti
locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio
2009, n.42), è iscritto nello stato di previsione della spesa del Programma
U.20.01 ed è determinato per l’esercizio finanziario 2019 in euro 500.000,00.
Art. 8
(Fondo di
riserva di cassa)
1. Il fondo di riserva di
cassa è iscritto nello stato di previsione della spesa alla missione 20,
programma 01 (U.20.01) ed è determinato per l’esercizio finanziario 2019 in
euro 700.000.000,00.
Art. 9
(Quadro
generale riassuntivo)
1. È approvato il quadro
generale riassuntivo dell'entrata e della spesa del bilancio di competenza e di
cassa della Regione, annesso alla presente legge, ai sensi dell’articolo 11 del
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche ed
integrazioni.
Art. 10
(Classificazione
dell’entrata e della spesa)
1. Le entrate della Regione
sono classificate secondo quanto previsto dall'articolo 15 del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche ed integrazioni. I
Titoli e le Tipologie delle entrate sono approvate nell'ordine e con la
denominazione indicati nel relativo stato di previsione (tabella A).
2. Le spese della Regione
sono classificate secondo quanto previsto dagli articoli 12, 13 e 14 del
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche ed
integrazioni. Le Missioni e i Programmi sono approvati nell'ordine e con la
denominazione indicati nel relativo stato di previsione (tabella B).
Art. 11
(Autorizzazione
alle variazioni al bilancio)
1. Le variazioni sono
effettuate ai sensi degli articoli 48 e 51 del decreto legislativo 23 giugno
2011, n. 118.
Art. 12
(Allegati
del bilancio)
1. Sono approvati gli
allegati al bilancio di previsione 2019-2021, per come previsti dall’articolo
11 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche ed
integrazioni.
Art. 13
(Entrata in
vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il 1 gennaio 2019.
Art. 1
(Modifiche agli articoli
4, 6 e 9 ter l.r. 21/2010)
1. All'articolo 4 della legge regionale 11 agosto
2010, n. 21 (Misure straordinarie a sostegno dell'attività edilizia finalizzata
al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale) sono
apportate le seguenti modifiche:
a) alla
lettera a) del comma 1 dell'articolo 4 della l.r.
21/2010 sono soppresse le parole: ", subordinato, in ogni caso al rilascio
del permesso di costruire";
b) alla
lettera b) del comma 1 dell'articolo 4 della l.r.
21/2010, sono soppresse le parole: ", ed è subordinato, in ogni caso, al
rilascio del permesso di costruire".
2. All'articolo 6 della l.r.
21/2010 sono apportate le seguenti modifiche:
a) la rubrica dell'articolo 6 della l.r. 21/2010 è sostituita dalla seguente: "(Ulteriori
interventi, condizioni generali, ammissibilità degli interventi e modalità di
applicazione)";
b) al comma 1 dell'articolo 6, le parole "e 5
possono essere realizzati su immobili, esistenti alla data di entrata in vigore
della legge regionale 31 dicembre 2015, n. 40 (Modifiche ed integrazioni alla
legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del
territorio - Legge Urbanistica della Calabria)" sono sostituite dalle
parole: ", 5, nonché nel presente articolo possono essere realizzati su
immobili esistenti, per come definiti tali dal Capitolo 8 delle Norme tecniche
per le costruzioni approvate con decreto del Ministero delle infrastrutture e
dei trasporti 17 gennaio 2018 (Aggiornamento delle «Norme tecniche per le
costruzioni»), alla data del 31 dicembre 2018";
c) la
lettera d) del comma 6 dell'articolo 6 è così sostituita:
"d) per gli interventi di cui agli
articoli 4 e 5, sono fatti salvi il rispetto delle dotazioni minime degli spazi
da destinare a parcheggi, in conformità alle prescrizioni della legge 17 agosto
1942, n. 1150 s.m.i. ed in conformità alla legge
regionale 16 aprile 2002 n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del
territorio - Legge urbanistica della Calabria)";
d) al comma 9 dell'articolo 6,
la parola: "2018" è sostituita dalla parola: "2020";
e) al comma 10 dell'articolo 6 le parole: ",
fatta eccezione degli interventi di ampliamento su edifici plurifamiliari e
condomini," sono soppresse;
f) al comma 12 dell'articolo 6, le parole: "a
partire dal 1° gennaio 2017 ed entro il termine del 31 dicembre 2018" sono
sostituite con le parole: "fino al 31 dicembre 2020".
3. Al comma 1, dell'articolo 9 ter della l.r. 21/2010 le parole: "purché non abbiano avviato
l'intervento, possono usufruire dei benefici della presente legge presentando
un nuovo progetto." sono sostituire dalle seguenti: "purché non sia
stata inoltrata comunicazione di ultimazione dei lavori, possono usufruire dei
benefici della presente legge presentando istanza di variante al progetto ai
sensi del d.p.r. 380/2001.".
Art. 2
(Clausola di invarianza
finanziaria)
1. Dall'attuazione della presente legge non
derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio della Regione Calabria.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della
Regione Calabria (BURC).
Art. 1
(Modifiche
all’articolo 4 della l.r. 9/2018)
1. All’inizio dell’alinea del
comma 1 dell’articolo 4 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi
regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e
per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della
trasparenza), l’inciso: “sentita la Consulta regionale per la legalità di cui
all’articolo 2,” è soppresso.
Art. 2
(Modifiche
all’articolo 8 della l.r. 9/2018)
1. Alla lettera d) del comma
2 dell’articolo 8 della l.r. 9/2018, le parole: “Giunta regionale” sono
sostituite dalla seguente: “Regione”.
Art. 3
(Modifiche all’articolo 10 della l.r. 9/2018)
1. Nella rubrica dell'articolo 10 della l.r. 9/2018, il periodo: "Misure per la prevenzione
dello scioglimento dei consigli comunali a rischio di infiltrazione
mafiosa." è sostituito dal seguente: "Protocollo d'intesa con ANAC,
Ministero dell'interno e enti locali per prevenire infiltrazioni mafiose negli
enti locali.".
2. Il comma 2 dell'articolo 10 della l.r. 9/2018 è sostituito dal seguente:
"2. Per le medesime finalità del comma 1,
la Regione promuove, senza oneri a carico del bilancio regionale, la stipula di
un protocollo d'intesa con l'ANAC, il Ministero dell'interno e gli enti locali
per favorire attività di prevenzione del fenomeno delle infiltrazioni mafiose
negli enti locali e nelle società da essi partecipate e mirate azioni di
sostegno.".
Art. 4
(Modifiche all’articolo
15 della l.r. 9/2018)
1. L’articolo 15 della l.r.
9/2018 è così modificato:
a) nell’alinea del comma 1, le parole: “la Giunta
regionale” sono sostituite dalle seguenti: “il dipartimento regionale
competente” e le parole: “prevedendo un massimale” sono sostituite dalle
seguenti: “fino a un massimo”;
b) nel comma 3, le parole: “la Giunta regionale è
autorizzata” sono sostituite dalle seguenti: “il dipartimento regionale
competente è autorizzato”, e l’inciso: “presso aziende e sedi di ditte di cui
risultino titolari,” è soppresso.
Art. 5
(Modifiche all'articolo
16 della l.r. 9/2018)
1. All'articolo 16 della l.r.
9/2018 sono apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 3, la parola: "non",
ricorrente nelle espressioni "non inferiore a trecento metri " e "non inferiore a cinquecento metri", è
soppressa;
b) i commi 6 e 7 sono abrogati;
c) al comma 8, le parole "commi 2, 3, 4, 6 e
7," sono sostituite dalle seguenti: "commi 2, 3 e 4,";
d) al comma 13, la parola: "dodici" è
sostituita dalla seguente: "ventiquattro".
Art. 6
(Modifiche all'articolo
21 della l.r. 9/2018)
1. All'articolo 21 della l.r.
9/2018 sono apportate le seguenti modifiche:
a) alla fine del comma 1, il periodo: "e
promuove la massima trasparenza nelle procedure di gara, la pubblicità dei
procedimenti di affidamento, la qualità delle procedure di appalto e la
qualificazione degli operatori economici pubblici e privati" è soppresso;
b) la lettera c) del comma 2 è abrogata.
Art. 7
(Abrogazione
dell'articolo 22 della l.r. 9/2018)
1. L'articolo 22 della l.r.
9/2018 è abrogato.
Art. 8
(Modifiche all'articolo
23 della l.r. 9/2018)
1. L'articolo 23 della l.r.
9/2018 è così modificato:
a) al comma 2, l'ultimo capoverso è soppresso;
b) i commi 4, 5 e 6 sono abrogati.
Art. 9
(Modifiche all'articolo
41 della l.r. 9/2018)
1. All'articolo 41 della 1.r. 9/2018 sono
apportate le seguenti modifiche:
a) all'inizio dei commi 1 e 3, le parole:
"sessanta giorni dalla data delle elezioni" sono sostituite dalle
seguenti: "tre mesi dalla proclamazione";
b) alla fine del comma 6, la parola:
"sessanta giorni" è sostituita dalla seguente: "tre mesi".
Art. 10
(Modifiche all'articolo
42 della l.r. 9/2018)
1. Al comma 1 dell'articolo 42 della l.r. 9/2018, le parole: "sessanta giorni
dall'elezione" sono sostituite dalle seguenti: "tre mesi dalla
proclamazione".
Art. 11
(Modifiche all'articolo
43 della l.r. 9/2018)
1. Il comma 3 dell’articolo 43 della l.r. 9/2018 è abrogato.
Art. 12
(Modifiche all'articolo
44 della l.r. 9/2018)
1. L'articolo 44 della l.r.
9/2018 è così modificato:
a) al comma 1, le parole iniziali: “Entro
sessanta giorni dalla data delle elezioni” sono sostituite dalle seguenti: “Entro
tre mesi dalla proclamazione”, e dopo le parole: “propria appartenenza” sono
aggiunte le seguenti: “o non appartenenza”;
b) al comma 2, le parole: "sessanta giorni
dall'elezione" sono sostituite dalle seguenti: "tre mesi dalla
proclamazione";
c) dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
“3 bis. Resta salva l’applicazione
dell’articolo 9 del Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del
Consiglio, del 27 aprile 2016 (regolamento generale sulla protezione dei
dati).”.
Art. 13
(Modifiche all'articolo
46 della l.r. 9/2018)
1. L'articolo 46 della l.r.
9/2018 è così modificato:
a) al comma 1:
1) all'inizio dell'alinea, le parole: "Entro
tre mesi dall'elezione" sono soppresse;
2) alla lettera c), le parole: ", gettoni di
presenza" sono soppresse;
3) alla lettera 1), le parole: "e gli
allegati" sono soppresse;
4) la lettera m) è abrogata;
b) al comma 2, le parole: "l'indennità di
fine mandato, l'erogazione anticipata della spesa e"
sono soppresse;
c) al comma 4, le parole: "alla lettera
h)" sono sostituite dalle seguenti: "alle lettere h) e i)";
d) alla fine del comma 5, le parole: "ed al
momento della" sono sostituite dalle seguenti: "e fino alla".
Art. 14
(Modifiche all'articolo
47 della l.r. 9/2018)
1. All'inizio dell'alinea del comma 1
dell'articolo 47 della l.r. 9/2018, le parole:
"dall'elezione" sono sostituite dalle seguenti: "dalla
proclamazione".
Art. 15
(Modifiche all'articolo
48 della l.r. 9/2018)
1. L'articolo 48 della l.r.
9/2018, è così modificato:
a) all'inizio del comma 2, le parole: "Fatto
salvo quanto previsto all'articolo 43, commi 1 e 2," sono soppresse;
b) alla fine del comma 3, le parole: "e
sulla base delle dichiarazioni di cui ai commi 1 e 2 e all'articolo 44"
sono soppresse.
Art. 16
(Modifiche all'articolo
49 della l.r. 9/2018)
1. L'articolo 49 della l.r.
9/2018 è così modificato:
a) all'inizio del comma 1, le parole:
"Decorsi dodici mesi dalla cessazione dalla carica e non oltre i
successivi sei mesi," sono sostituite dalle seguenti: "Entro i tre
mesi successivi alla cessazione dalla carica";
b) dopo il comma 2 è aggiunto il seguente:
"2 bis. I documenti di cui al comma 1 sono
pubblicati per tre anni successivi alla cessazione dall'incarico nell'anagrafe
pubblica di cui all'articolo 45, ad eccezione di quelli di cui all'articolo 41,
comma 3; decorsi detti termini, sono accessibili mediante istanza di accesso
civico generalizzato.".
Art. 17
(Modifiche all'articolo
50 della l.r. 9/2018)
1. L'articolo 50 della l.r.
9/2018 è così modificato:
a) al
comma 3, le parole: "articolo 46" sono sostituite dalle seguenti:
"articolo 47";
b) all'inizio del comma 4, le parole: "e
contestata" sono soppresse;
c) al comma 5, le parole "è applicata, anche
per gli inadempimenti a carico dei consiglieri regionali, dal dirigente
responsabile del settore della Giunta regionale competente" sono
sostituite dalle seguenti: "è contestata e applicata dai dirigenti
responsabili delle strutture della Giunta regionale e del Consiglio regionale
competenti";
d) al comma 6 le parole: "ai commi 4 e
5" sono sostituite dalle seguenti: "al comma 5".
Art. 18
(Abrogazione
dell'articolo 51 e sostituzione della rubrica
del Capo III del Titolo
IV della l.r. 9/2018)
1. L'articolo 51 della l.r.
9/2018 è abrogato.
2. La rubrica del Capo III del Titolo IV della l.r. 9/2018 è sostituita dalla seguente: "Disposizioni
in materia di trasparenza patrimoniale e associativa dei titolari di cariche
istituzionali di garanzia e di cariche direttive".
Art. 19
(Modifiche all'articolo
52 della l.r. 9/2018)
1. L'articolo 52 della l.r.
9/2018 è così modificato:
a) alla fine dell'alinea del comma 1, le parole:
"i titolari delle seguenti cariche istituzionali di garanzia" sono
sostituite dalle seguenti: "i seguenti soggetti";
b) dopo la lettera c) del comma 1, è aggiunta la
seguente: "d) altri titolari di cariche istituzionali di garanzia.".
Art. 20
(Modifiche all'articolo
53 della l.r. 9/2018)
1. Nell'alinea del comma 1 dell'articolo 53 della
l.r. 9/2018, dopo le parole: "lettere a) e b),"
sono inserite le seguenti: "all'articolo 44".
Art. 21
(Modifiche al Titolo V
della l.r. 9/2018)
1. Il Titolo V della l.r.
9/2018 è così modificato:
a) nella rubrica del Titolo V, dopo la parola
"Disposizioni" sono inserite le seguenti: "transitorie e";
b) dopo la rubrica del Titolo V, è inserito il
seguente articolo:
"Art. 53 bis
(Disposizioni
transitorie e finali)
1. Le disposizioni di cui al Titolo IV si
applicano a partire dalla legislatura successiva a quella in corso.
2. Le disposizioni contenute nella presente legge
si applicano nel rispetto della normativa in materia di privacy.".
Art. 22
(Modifiche all’articolo
59 della l.r. 9/2018)
1. Dopo il comma 3 dell’articolo 59 della l.r. 9/2018, è aggiunto il seguente:
“3 bis.
Per il primo anno di entrata in vigore della presente legge, al fine di
garantire il pieno impiego delle risorse e il rispetto dei vincoli di bilancio,
si prescinde dall’approvazione del PSLA di cui all’articolo 4.”.
Art. 23
(Norma finanziaria)
1. Dall'attuazione della presente legge non
derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art. 24
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico
della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifiche
all'articolo 20 della l.r. 5/2001)
1. All'articolo 20 della
legge regionale 19 febbraio 2001, n. 5 (Norme in materia di politiche del
lavoro e di servizi per l'impiego in attuazione del decreto legislativo 23
dicembre 1997, n. 469), dopo il comma 1 è aggiunto il seguente: «1 bis. Al fine
di assicurare l'esercizio delle funzioni di cui al comma 1, l'Azienda fornisce
il necessario supporto anche attraverso le proprie risorse umane.»
Art. 2
(Modifiche
all'articolo 27 della l.r. 5/2001)
1. Al comma 1 dell'articolo
27 della l.r. 5/2001, sono apportate le seguenti modifiche:
a) nell’alinea, dopo la
parola “AZIENDA” sono inserite le seguenti: “al fine di garantire l'esercizio
delle funzioni di cui all'articolo 20,”;
b) alla lettera a), dopo
la parola «determinata» sono inserite le seguenti: “, nel rispetto dei principi
di proporzionalità e adeguatezza,”;
c) dopo la lettera d) è
aggiunta la seguente: “d bis) trasferimento delle risorse destinate, dal
bilancio regionale e dalle leggi finanziarie, alle finalità di cui alla legge
regionale 14 agosto 2018, n. 28 (Disposizioni per il riconoscimento della
rilenvanza sociale dell’endometriosi e istituzionale del Registro regionale)”.
Art. 3
(Norma
Finanziaria)
1. Agli oneri derivanti dalla
presente legge, quantificati in 5.100.000,00 euro, si provvede con le risorse
allocate alla Missione 15, programma 03 (U.15.03) dello stato di previsione
della spesa del bilancio 2019 — 2021 che presenta la necessaria disponibilità.
Alla copertura finanziaria degli oneri per le annualità successive
all'annualità 2021, si provvede, nei limiti delle risorse disponibili, con la
legge di approvazione del bilancio di previsione.
Art. 4
(Entrata
in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino
ufficiale telematico della Regione.
Art. 1
(Modifiche all’articolo 5 della l.r. 24/2013)
1. Nel
comma 5 bis dell’articolo 5 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 24
(Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e
consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità), inserito
dall’articolo 1 della legge regionale 14 maggio 2018, n. 10, le parole: “e dei
vincoli connessi, che si intendono rinnovati” sono soppresse.
Art. 2
(Modifiche alla l.r. 37/2015)
1. La legge regionale 31 dicembre 2015, n. 37
(Procedure per la denuncia degli interventi di carattere strutturale e per la
pianificazione territoriale in prospettiva sismica), come modificata dalla
legge regionale 2 ottobre 2018, n. 37, è così modificata:
a) all’inizio
del comma 2 dell’articolo 4, le parole: "Salvo quanto previsto al comma
2bis, ogni modifica strutturale" sono sostituite dalle seguenti:
"Ogni modificazione strutturale, planimetrica e architettonica";
b) il
comma 2 bis dell’articolo 4 è abrogato;
c) nella
lettera b) del comma 3 ter dell'articolo 6, dopo le parole: «tenerne conto»
sono aggiunte le seguenti: «, in conformità a quanto previsto dalle norme
tecniche per le costruzioni di cui all'articolo 52 del d.p.r.
380/2001».
Art. 3
(Abrogazione dell'articolo 1 bis della l.r.
21/2016)
1. L'articolo
1 bis della legge regionale 5 luglio 2016, n. 21 (Disposizioni in materia di
rateizzazione dei debiti tributari e delle relative sanzioni), introdotto
dall'articolo 2 della legge regionale 22 dicembre 2017, n. 54 (Collegato alla
manovra di finanza regionale per l'anno 2018) è abrogato.
Art. 4
(Modifica all’articolo 6 della l.r. 11/2017)
1. Al
comma 1 dell’articolo 6 della legge regionale 5 maggio 2017, n. 11 (Istituzione
del Comune di Casali del Manco mediante la fusione dei Comuni di Casole Bruzio,
Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta), la parola: “sei” è sostituita
dalla seguente: “nove”.
Art. 5
(Modifiche all’articolo 2 della l.r. 1/2018)
1. Al
comma 2 dell’articolo 2 della legge regionale 29 gennaio 2018, n. 1
(Istituzione del Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private
della libertà personale), sono soppressi i periodi seguenti:
a) “negli
istituti penali per i minorenni, nei centri di prima accoglienza e comunità
ministeriali per minorenni”;
b) “ospitate
nei centri di permanenza per i rimpatri previa autorizzazione della Prefettura
competente per territorio, quelle”.
2. Dopo
il comma 2, è aggiunto il seguente: “2 bis. Rientrano, altresì, tra i soggetti
di cui al comma 1, anche le persone ospitate nei centri di permanenza per i
rimpatri a cui il Garante regionale, ai sensi dell’articolo 6 del decreto del
Ministro dell’Interno 20 ottobre 2014 (Regolamento recante criteri per
l’organizzazione e la gestione dei centri di identificazione ed espulsione),
può accedere previa autorizzazione della Prefettura competente per
territorio.”.
Art. 6
(Modifiche all'articolo 2 della l.r. 3/2018)
1. Nel
comma 1 dell'articolo 2 della legge regionale 6 febbraio 2018, n. 3
(Incentivazione del turismo in arrivo attraverso i trasporti aerei, ferroviari,
su gomma e via mare, a sostegno della destagionalizzazione), le parole:
"autorizzate all'esercizio della loro attività" sono sostituite dalle
seguenti: "che espletano la loro attività nel rispetto della normativa vigente
nei rispettivi Paesi".
Art. 7
(Abrogazione del comma 3 dell'articolo 11 della l.r.
5/2018)
1. Il
comma 3 dell'articolo 11 della legge regionale 8 febbraio 2018, n. 5 (Norme in
materia di artigianato) è abrogato.
Art. 8
(Modifiche all’articolo 6 della l.r. 12/2018)
1. Il
comma 2 dell’articolo 6 della legge regionale 16 maggio 2018, n. 16 (Norme in
materia di tutela, promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo) è
così modificato:
a) alla
lettera a), le parole: “sorveglianza presso le scuole, vigilanza nei musei e
nelle” sono sostituite dalle seguenti: “attività di assistenza agli studenti
presso le scuole, presso i musei e presso le”;
b) alla
fine della lettera b), le parole: “sorveglianza di manifestazioni ed eventi
pubblici” sono sostituite dalle seguenti: “attività di assistenza ai soggetti
fragili in occasione di eventi culturali”.
Art. 9
(Modifiche alla l.r. 15/2018)
1. Alla
legge regionale 7 giugno 2018, n.15 (Disciplina regionale dei servizi di
polizia locale) sono apportate le seguenti modifiche:
a) al
comma 1 dell’articolo 2:
1) alla
fine dell’alinea, dopo le parole: “dalla l. r. 5/2007” sono aggiunte le
seguenti: “e nel rispetto delle linee generali adottate con accordo sancito in
sede di Conferenza unificata del 24 gennaio 2018, in attuazione dell’articolo 2
del decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14 (Disposizioni urgenti in materia di
sicurezza delle città) convertito, con modificazioni, dalla legge 18 aprile
2017, n. 48”;
2) all’inizio
della lettera c), le parole: “di programma quadro” sono soppresse;
b) al
comma 2 dell’articolo 2:
1) all’inizio
dell’alinea, dopo la parola: “Regione” sono inserite le seguenti: “, nel
rispetto delle linee generali di cui al comma 1,”;
2) alla
lettera d), dopo le parole: “modulistica unica” sono inserite le seguenti: “per
le forze di polizia locale,”;
c) all’articolo
3:
1) alla
fine della lettera b) del comma 1, è aggiunto il seguente periodo: “con
riguardo alle iniziative dirette al miglioramento della vivibilità del
territorio e della qualità della vita, della promozione della legalità e
dell’inclusione sociale, nel rispetto delle linee generali di cui all’articolo
2 e delle linee guida adottate ai sensi dell’articolo 5 del d.l.
14/2017, convertito dalla l. 48/2017”;
2) alla
fine della lettera c), le parole: “e in generale all'attività di controllo del
territorio” sono soppresse;
d) alla
fine della lettera b) del comma 1 dell’articolo 4, è aggiunto il seguente
periodo: “con riguardo alle iniziative dirette al miglioramento della vivibilità
del territorio e della qualità della vita, della promozione della legalità e
dell’inclusione sociale, nel rispetto delle linee generali di cui all’articolo
2 e delle linee guida adottate ai sensi dell’articolo 5 del d.l.
14/2017, convertito dalla l. 48/2017”;
e) al
comma 1 dell’articolo 10, dopo la parola: “competenze” sono inserite le
seguenti: “ed entro i limiti dell’esercizio delle funzioni ausiliarie di cui
all’articolo 3 della l. 65/1986”;
f) alla
fine del comma 1 dell’articolo 12, è aggiunto il seguente periodo: “e deve
essere tale da escludere la stretta somiglianza con le uniformi delle Forze di
polizia e delle Forze armate dello Stato”.
Art. 10
(Integrazioni alla l.r. 28/2018)
1. Alla
fine del comma 1 dell’articolo 2 della legge regionale 3 agosto 2018, n. 28
(Disposizioni per il riconoscimento della rilevanza sociale dell’endometriosi e
istituzione del Registro regionale), è aggiunto il seguente periodo: “in
conformità a quanto disposto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri
3 marzo 2017 (Identificazione dei sistemi di sorveglianza e dei registri di
mortalità, di tumori e di altre patologie)”.
Art. 11
(Abrogazione della l.r. 31/2018)
1. La
legge regionale 3 agosto 2018, n. 31 (Modifiche all’articolo 5 della legge regionale
12 dicembre 2008, n. 40) è abrogata.
Art. 12
(Clausola d’invarianza finanziaria)
1. Dall’attuazione
della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 13
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Il Consiglio regionale
vista la legge 31 luglio 1997 n. 249, recante
"Istituzione dell'Autorità per le garanzie delle comunicazioni e norme sui
sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo";
vista la legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2,
e s.m.i., istitutiva del Comitato Regionale per le
Comunicazioni della Calabria, ed in particolare l'articolo 10, comma 1;
visto il Regolamento di amministrazione e
contabilità del Consiglio regionale (D.C.R. 4 maggio 2017, n. 190);
visto l'art. 3, comma 2, lettera d) del
Regolamento interno del Comitato Regionale per le Comunicazioni;
preso atto della delibera n. 40 del 25
settembre 2018 del CORECOM con la quale il Comitato ha approvato il Programma
di attività per l'anno 2019, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della legge
regionale 22 gennaio 2001, n. 2, unitamente al relativo fabbisogno finanziario;
delibera
di approvare, ai sensi dell'art. 10, comma 1,
della I.r. n. 2/2001, il Programma di attività del
CORECOM per l'anno 2019 unitamente al relativo fabbisogno finanziario, che si
allegano al presente atto per farne parte integrante e sostanziale.
Art. 1
(Riconoscimento della
legittimità dei debiti fuori bilancio
derivanti da sentenze
esecutive)
1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione
dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti
locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio
2009, n. 42), è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della
Regione Calabria derivanti da sentenze o altri titoli esecutivi equiparati per
la complessiva somma di 120.903,95 euro per come dettagliato nella tabella numero
1 allegata alla presente legge per farne parte integrale e sostanziale.
Art. 2
(Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da
acquisto
di beni e servizi senza il preventivo impegno di spesa)
1. Ai
sensi e per gli effetti dell'articolo 73, lettera e) del d.lgs. 118/2011, è
riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria
derivanti da acquisto di beni e servizi senza il preventivo impegno di spesa
per la complessiva somma di 12.777,90 euro per come dettagliata nella tabella
numero 2 allegata alla presente legge per farne parte integrale e sostanziale.
Art. 3
(Copertura finanziaria)
1. Alla
copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori
bilancio di cui all'articolo 1 si provvede per l'importo corrispondente a
120.903,95 euro con le risorse allocate alla Missione U.20 "Fondi e
Accantonamenti", Programma 03 "Altri fondi" (U.20.03) dello
stato di previsione della spesa del bilancio 2018, per come indicato nella tabella
numero 1.
2. Alla
copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori
bilancio di cui all'articolo 2 si provvede per l'importo corrispondente a
12.777,90 euro con le risorse allocate alla Missione U.20 "Fondi e
Accantonamenti", Programma 03 "Altri fondi" (U.20.03) dello
stato di previsione della spesa del bilancio 2018, per come indicato nella
tabella numero 2.
3. La
Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie variazioni al
bilancio annuale 2018 e pluriennale 2018-2020 approvato con legge regionale 22
dicembre 2017, n. 56 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria
per gli anni 2018 - 2020), istituendo appositi capitoli di bilancio nell'ambito
del documento tecnico approvato con delibera di Giunta regionale numero 635 del
21 dicembre 2017 nonché a compiere tutti gli atti necessari all'attuazione di
quanto previsto nei precedenti articoli.
Art. 4
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione
sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Riconoscimento della
legittimità dei debiti fuori bilancio
derivanti da sentenze
esecutive)
1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118
(Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi
di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma
degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), è riconosciuta la
legittimità dei debiti fuori bilancio della Regione Calabria derivanti da
sentenze o altri titoli esecutivi equiparati per la complessiva somma di
177.796,54 euro per come dettagliato nella tabella numero 1, allegata alla
presente legge per farne parte integrale e sostanziale.
Art.
2
(Copertura
finanziaria)
1. Alla
copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori
bilancio di cui all'articolo 1 si provvede per l'importo corrispondente a
177.796,54 euro con le risorse allocate alla Missione U.20 "Fondi e
Accantonamenti", Programma 03 "Altri fondi" (U.20.03) dello
stato di previsione della spesa del bilancio 2018, per come indicato nella tabella
numero 1.
2. La
Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie variazioni al
bilancio annuale 2018 e pluriennale 2018-2020 approvato con legge regionale 22
dicembre 2017, n. 56 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria
per gli anni 2018-2020), istituendo appositi capitoli di bilancio nell'ambito
del documento tecnico approvato con delibera di Giunta regionale numero 635 del
21 dicembre 2017 nonché a compiere tutti gli atti necessari all'attuazione di
quanto previsto nei precedenti articoli.
Art.
3
(Entrata
in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Riconoscimento della
legittimità dei debiti fuori bilancio
derivanti da sentenze
esecutive)
1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione
dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti
locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio
2009, n. 42), è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della
Regione Calabria derivanti da sentenze o altri titoli esecutivi equiparati per
la complessiva somma di euro 626.270,13, per come dettagliato nella tabella
numero 1 allegata alla presente legge per farne parte integrale e sostanziale.
Art. 2
(Copertura finanziaria)
1. Alla
copertura finanziaria degli oneri derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori
bilancio di cui all'articolo 1 si provvede per l'importo corrispondente a
626.270,13 euro con le risorse allocate alla Missione U.20 "Fondi e Accantonamenti",
Programma 03 "Altri fondi" (U.20.03) dello stato di previsione della
spesa del bilancio 2018, per come indicato nella tabella numero 1.
2. La
Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie variazioni al
bilancio annuale 2018 e pluriennale 2018-2020 approvato con legge regionale 22
dicembre 2017, n. 56 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria
per gli anni 2018 - 2020), istituendo appositi capitoli di bilancio nell'ambito
del documento tecnico approvato con delibera di Giunta regionale numero 635 del
21 dicembre 2017 nonché a compiere tutti gli atti necessari all'attuazione di
quanto previsto nei precedenti articoli.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Riconoscimento dei
debiti fuori bilancio
derivanti da procedure
di comandi di personale INPS)
1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 73, comma 1, lettera e) del
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabilità e degli schemi di bilancio delle
Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a nonna degli articoli 1 e 2
della legge 5 maggio 2009, n. 42), e successive modifiche ed integrazioni, è
riconosciuta la legittimità di n. 2 debiti fuori bilancio del Consiglio
regionale della Calabria derivanti da due procedure di comando di personale
dipendente INPS, attivate negli anni 2007 e 2009, per la somma complessiva di
euro 12.393,38, come riportato nella tabella allegata alla presente legge.
Art. 2
(Riconoscimento di
debiti fuori bilancio derivanti da adeguamento prezzi contrattuali ex art. 115
del D.Lgs. n.163/2006
contratto servizio di vigilanza armata)
1. Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 73,
comma 1, lettera e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive
modifiche ed integrazioni, è riconosciuta la legittimità di due debiti fuori
bilancio del Consiglio regionale della Calabria derivante dall'adeguamento
obbligatorio dei prezzi contrattuali ai sensi dell'ex articolo 115 del D.Lgs. n. 163/2006 relativamente
al servizio di vigilanza armata con piantonamento fisso della sede del
Consiglio regionale della Calabria, per la somma complessiva di euro 77.151,97,
come riportato nella tabella allegata alla presente legge.
Art. 3
(Copertura finanziaria)
1. Alla copertura finanziaria degli oneri
derivanti dal riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui
agli articoli 1 e 2 si provvede con le risorse disponibili nel bilancio
2018-2020 del Consiglio regionale della Calabria, esercizio 2018, allocate al
Programma U.20.03, Capitolo 82512, Articolo 512, recante "Fondo per rischi
di soccombenza spese legali, transazioni e debiti fuori bilancio".
Art. 4
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Il Consiglio regionale
vista la delibera di Giunta regionale n. 475
del 29 ottobre 2018 recante "Presa d'atto della Decisione della
Commissione Europea C (2018) 6608 final del 4 ottobre
2018 di modifica del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della
Regione Calabria";
visti:
- il
Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17
dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo
regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo
agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e
la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul
Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari
marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del
Consiglio;
- il
Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17
dicembre 2013 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo
agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n.
1698/2005 del Consiglio;
- il
Regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17
dicembre 2013 sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della
politica agricola comune e che abroga i regolamenti del Consiglio (CEE) n.
352/78, (CE) n. 165/94, (CE) n. 2799/98, (CE) n. 814/2000, (CE) n. 1290/2005 e
(CE) n. 485/2008;
vista la legge regionale 12 ottobre 2016, n. 30
“Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e
all’attivazione della normativa e delle politiche dell’Unione Europea e sulla
programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione”;
preso atto della Decisione di esecuzione della
Commissione Europea C (2018) 6608 final del 4 ottobre
2018, con la quale è stata approvata la modifica del programma di sviluppo
rurale della Regione Calabria;
visto lo stralcio della nota prot. 394452 del 21.11.2018 a firma dell'Autorità di
Gestione del PSR Calabria 2014/2020, nella quale si procede ad esplicitare in
maniera dettagliata le modifiche apportate al PSR e si esprime parere
favorevole all'approvazione del provvedimento;
considerato che:
- le
modifiche apportate al Programma di Sviluppo Rurale sono contenute entro i
limiti del finanziamento a suo tempo concesso e non comportano oneri a carico
del bilancio regionale;
- la
Commissione europea ha approvato le modifiche proposte, ritenendo le stesse
coerenti con il Regolamento (UE) n. 1303/2013, con il Regolamento (UE) n.
1305/2013 e con l'accordo di partenariato con l'Italia;
rilevato che la Seconda Commissione consiliare
ha approvato il provvedimento in oggetto nella seduta del 22 novembre 2018;
delibera
- di
prendere atto della Decisione della Commissione Europea C (2018) 6608 final del 4 ottobre 2018 di modifica del Programma di
Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria (Allegato A), che
costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
- di
approvate la modifica del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della
Regione Calabria (Allegato B), che costituisce parte integrante e sostanziale
della presente deliberazione.
Il Consiglio regionale
visti:
- la
delibera di Giunta regionale n. 523 del 19 novembre 2018, recante:
"Rendiconto esercizio 2017 Azienda Calabria Lavoro - Trasmissione al
Consiglio regionale per gli atti di competenza";
- il
decreto n. 88 del 29.10.2018 del Direttore generale di Azienda Calabria Lavoro,
con cui si è provveduto ad approvare il riaccertamento
ordinario dei residui;
- il
decreto del Direttore generale di Azienda Calabria Lavoro n. 90 del 31.10.2018
di approvazione del conto consuntivo esercizio 2017;
premesso che:
- la legge
regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che
i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono
presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della
Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con
parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al Dipartimento
"Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria
competenza;
- la
Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale
per la successiva approvazione entro il 30 giugno;
- la
Giunta regionale, al fine di consentire la redazione del bilancio consolidato
della Regione Calabria con i propri enti ed organismi strumentali, con delibera
n. 442 del 10 novembre 2016, ha approvato le linee di indirizzo dedicate ai
dipartimenti vigilanti riguardanti sia le modalità e i tempi per l'approvazione
dei rendiconti degli enti strumentali, sia l'effettuazione delle verifiche in
ordine al contenimento delle spese ai sensi della normativa vigente;
visti:
- la legge
regionale n. 5 febbraio 2001, che ha istituito Azienda Calabria Lavoro;
- la legge
regionale n. 8/2002 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità
della regione Calabria";
- l'articolo
54, comma 5, lettera b), dello Statuto della regione Calabria;
- l'art.
3, comma 7 del D. Lgs. n. 118/2011, per come
modificato e integrato da D. Lgs. 126/2014;
considerato che il Collegio dei revisori dei
conti ha verificato che l'ente, nella gestione dell'esercizio 2017, si è
attenuto alle disposizioni diramate dalla regione Calabria in merito al
contenimento della spesa pubblica per l'anno 2017 e, nell'esprimere parere
favorevole all'approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2017, non
ha evidenziato alcun rilievo, ad eccezione del ritardo con il quale l'ente ha
provveduto alla predisposizione del progetto di conto consuntivo 2017 dovuto
alle difficoltà riscontrate nella regolarizzazione e registrazione di alcuni
documenti contabili sul sistema di contabilità armonizzato, alla quadratura
delle partite di giro ed alla conseguente stampa dei registri e dei prospetti
contabili;
rilevato che il dipartimento Lavoro ha
verificato il rispetto dei vincoli di spesa, di cui alla vigente normativa in
materia di contenimento della spesa da parte dell'Azienda e ha espresso parere
favorevole all'approvazione del consuntivo esercizio 2017;
considerato che il dipartimento Bilancio,
nell'istruttoria di competenza,
• ha
rilevato che:
- sussiste
la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2017, per come
risultante dal conto del bilancio, e il corrispondente importo di cui al conto
del tesoriere;
- sussiste
continuità tra i residui finali dell'esercizio 2016 rispetto a quelli iniziali
dell'esercizio 2017;
- sussiste
la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette "partite di
giro";
- sussiste
corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del
patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui
attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con
riferimento al conto economico, la corrispondenza tra impegni in conto
competenza e costi e tra accertamenti e ricavi, al netto delle differenze di
cui alla gestione degli importi in perenzione;
- sussiste
la quadratura tra il saldo di tesoreria e il valore registrato alla voce
"disponibilità liquide" dell'attivo dello Stato patrimoniale;
- risulta
formalmente corretta la determinazione del fondo pluriennale vincolato e del
risultato di amministrazione al 31.12.2017;
• con
riferimento all'eventuale utilizzo della quota disponibile del risultato di
amministrazione, raccomanda all'Ente di rispettare le regole di bilancio
inerenti le modalità di impiego della parte libera dell'avanzo di
amministrazione, ai sensi dell'articolo 42, comma 6 del D. Lgs.
n. 118/2011 e a conclusione della relazione istruttoria, ritiene possibile
procedere alla trasmissione del rendiconto dell'Azienda per l'esercizio 2017 da
parte della Giunta regionale al Consiglio regionale;
tenuto conto che la Seconda Commissione
consiliare, nella seduta del 12 dicembre 2018, ha approvato il Rendiconto per
l’esercizio 2017 dell’Azienda Calabria Lavoro e i documenti ad essi allegati;
delibera
di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002 il Rendiconto per l’esercizio 2017
dell’Azienda Calabria Lavoro e i documenti ad essi allegati che costituiscono
parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.
Il Consiglio regionale
viste:
- la
delibera di Giunta regionale n. 525 del 19 novembre 2018, recante:
"Rendiconti esercizi 2016 e 2017 dell'Istituto regionale per la Comunità
Occitana di Calabria -Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di
competenza”;
- la
determina del Commissario liquidatore n. 2 del 22/12/2017, recante:
"Approvazione Rendiconto generale 2016";
- la
determina del Commissario liquidatore n. 5 del 2/08/2018, recante:
"Approvazione Rendiconto generale 2017";
premesso che:
- la legge
regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che
i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono
presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta
regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere
favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al Dipartimento
"Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria
competenza;
- la
Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio
regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno, a norma
dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;
visti:
- la legge
regionale 30 ottobre 2003, n. 15 recante "Norme per la tutela e la
valorizzazione della lingua e del patrimonio culturale delle minoranze
linguistiche e storiche di Calabria";
- l'articolo
54, comma 5, lettera b), dello Statuto della Regione Calabria;
considerato che:
- l'articolo
24 della legge regionale n. 15/2008 ha autorizzato la Giunta regionale a
procedere alla trasformazione degli Istituti regionali di cultura di cui
all'articolo 10 della legge regionale n. 15/2003 in fondazioni, con il compito
di promuovere la tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle popolazioni
calabresi;
- con
delibera di Giunta regionale n. 910 del 24 novembre 2008 si è provveduto alla
trasformazione degli istituti regionali di cui all'articolo 10 della legge
regionale n. 15/2003 in fondazioni con il compito di promuovere la tutela delle
tradizioni linguistiche e culturali delle popolazioni alloglotte calabresi e
alla nomina del Commissario ad acta con il compito di provvedere a curare la
predisposizione degli adempimenti necessari alla trasformazione;
visti:
- il
parere favorevole del collegio dei revisori dei conti all'approvazione dei
rendiconti generali per gli anni 2016 e 2017;
- il
parere favorevole del dipartimento Istruzione e Attività culturali
all'approvazione dei rendiconti generali per gli anni 2016 e 2017, comprensivo
di verifica del rispetto della normativa regionale in materia di contenimento
della spesa con riferimento alle risultanze della gestione per gli esercizi
2016 e 2017;
- il
parere favorevole ai rendiconti degli esercizi 2016 e 2017 dell’Istituto
espresso dal Dirigente generale del dipartimento vigilante e dal Commissario
liquidatore dell’Ente;
tenuto conto che il dipartimento Bilancio,
nell'istruttoria di competenza, limitatamente agli aspetti contabili, ha
rilevato che:
- sussiste
la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2016 e il corrispondente
importo di cui al conto bancario e tra il saldo di cassa al 31.12.2017 e il
corrispondente importo di cui al conto bancario;
- sussiste
continuità tra i residui finali dell'esercizio 2015 rispetto a quelli iniziali
dell'esercizio 2016 e la continuità tra i residui finali dell'esercizio 2016
rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2017;
- sussiste
la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette "partite di
giro";
- sussiste
corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del
patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui
attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con
riferimento al conto economico, la corrispondenza tra impegni in conto
competenza e costi e tra accertamenti e ricavi, al netto delle differenze di
cui alla gestione degli importi in perenzione per gli esercizi 2016 e 2017;
- sussiste
la quadratura tra il saldo di cassa, in ragione del totale dei pagamenti e
degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2016, e il valore registrato
alla voce "Disponibilità liquide" dell'attivo dello Stato
Patrimoniale e tra il saldo di cassa, in ragione del totale dei pagamenti e
degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2017, e il valore registrato
alla voce "Disponibilità liquide" dell'attivo dello Stato
Patrimoniale;
- risulta
formalmente corretta la determinazione del risultato di amministrazione al
31.12.2016 e al 31.12.2017;
- il
dipartimento Istruzione e Attività culturali, che esercita la vigilanza sulle
attività dell'Istituto, ha effettuato la verifica in ordine al contenimento
della spesa, ai sensi della normativa vigente di riferimento,
e, a conclusione dell’istruttoria, ritiene
possibile procedere all'adozione da parte della Giunta regionale dei rendiconti
per gli esercizi finanziari 2016 e 2017 dell'Istituto regionale per la comunità
Occitanica di Calabria al fine della successiva trasmissione al Consiglio
regionale, ai sensi dell'articolo 57 della legge regionale 4 febbraio 2002, n.
8;
rilevato che la Seconda Commissione consiliare,
nella seduta del 12 dicembre 2018, ha approvato i rendiconti esercizi 2016 e
2017 dell'Istituto Regionale per la Comunità Occitana di Calabria" e i
documenti ad essi allegati;
delibera
di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002 i rendiconti esercizi 2016 e 2017
dell'Istituto Regionale per la Comunità Occitana di Calabria e i documenti ad
essi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione.
Il
Consiglio regionale
viste:
-
la delibera di Giunta regionale n. 522 del 19
novembre 2018, recante: "Rendiconto esercizio 2017 dell’Azienda
Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (Aterp
Calabria). Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di
competenza";
-
la delibera del Commissario straordinario n.
875 del 18/10/2018 "Rendiconto esercizio finanziario 2017. Riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi. Art.
3 co. 4 Punto 9.1 Allegato 4/2 D. Lgs. 118/2011 -
Riapprovazione";
-
la delibera del Commissario straordinario n.
947 del 25/10/2018 "Rendiconto esercizio finanziario 2017. Approvazione
Conto consuntivo";
premesso che:
-
la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8
recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione
Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli Enti,
delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di
ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per
materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano
entro il successivo 15 aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio"
per la definitiva istruttoria di propria competenza;
-
la Giunta regionale entro il 15 maggio
trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione
entro il 30 giugno;
-
con il decreto del Presidente della Giunta
regionale n. 99 del 9 maggio 2016 veniva formalmente costituita la nuova
Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica Regionale, e
riconfermato I'Ing. Ambrogio Mascherpa,
quale Commissario Straordinario dell'Aterp unica
regionale, e veniva espressamente previsto che l'Aterp
Calabria subentrasse in tutti i rapporti attivi e passivi esistenti presso le
estinte Aterp provinciali, alla data
dell'incorporazione, con effetti civilistici e fiscali retrodatati all’1
gennaio 2016;
visti:
-
la legge regionale n. 24/2013, recante
"Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società
e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità",
istitutiva dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica
regionale, quale ente ausiliario della regione in materia di edilizia
residenziale pubblica, con l'accorpamento delle Aziende regionali per edilizia
residenziale;
-
la legge regionale n. 8/2002, recante
"Ordinamento del bilancio e della contabilità della regione
Calabria";
-
l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello
Statuto della regione Calabria;
-
il D.Lgs.
n. 118/2011, per come modificato e integrato da D.Lgs. 126/2014;
tenuto conto che il
Collegio dei revisori dei conti, con verbale n. 18 del 18.10.2018, ha espresso
parere favorevole al riaccertamento ordinario dei
residui, solo dopo che le criticità rilevate sono state superate con l'adozione
di opportuni correttivi al rendiconto 2017. Il collegio ha verificato il
rispetto dei limiti di spesa come previsto dalla normativa vigente e, con
verbale del 25.10.2018, ha espresso parere favorevole all'approvazione del rendiconto
per l'esercizio finanziario 2017, con le seguenti osservazioni:
-
è necessario formalizzare con apposita
convenzione il rapporto con l'istituto Tesoriere;
-
occorre completare l'attività di censimento di
tutte le unità immobiliari finalizzata al contrasto delle occupazioni abusive;
-
per quanto riguarda i debiti fuori bilancio,
anche se non risulta adottato alcun riconoscimento e che cinque debiti fuori
bilancio riconosciuti nel 2018 sono stati trasmessi al collegio dei revisori e
alla Procura regionale della Corte dei Conti, invita l'ente a trasmetterli
tempestivamente, qualora dovessero ripetersi analoghi riconoscimenti;
considerato che il
Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici, Mobilità, nel condividere le
prescrizioni e le raccomandazioni dell'organo di revisione, ha espresso parere
favorevole all'approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2017;
tenuto conto che il
Dipartimento Bilancio:
-
evidenziata la forte difficoltà da parte dell'Aterp nella riscossione dei canoni di locazione, posto che
la percentuale di potenziale inesigibilità degli stessi si attesta al
ragguardevole valore del 96,02%, ribadisce quanto già raccomandato in
precedenza: "attuare quanto necessario per il recupero dei canoni
pregressi al fine di evitare eventuali prescrizioni degli stessi e l'insorgere
di conseguenti danni erariali";
-
con riferimento alle verifiche in materia di
contenimento della spesa, rileva l'assenza delle verifiche da parte del
dipartimento Lavori Pubblici circa il rispetto da parte dell'Aterp della vigente normativa in materia di contenimento
della spesa, precisando che il dipartimento Infrastrutture, nell'ambito del
proprio dovere di vigilanza sulla gestione dell'ente strumentale, è tenuto a
verificare il rispetto dei suddetti limiti. Inoltre, l'eventuale mancato
rispetto dei limiti di spesa non incide sull'approvazione del rendiconto;
-
esprime le seguenti raccomandazioni e
prescrizioni:
·
raccomanda di verificare in modo puntuale
l'effettiva esigibilità dei residui attivi (relativi a progetti per opere di
investimento sul patrimonio immobiliare non realizzati), mantenuti in bilancio;
qualora gli stessi non risultino esigibili, è necessario provvedere, in
occasione del prossimo riaccertamento ordinario, alla
cancellazione degli stessi a titolo definitivo e alla contestuale riduzione del
vincolo;
·
raccomanda di provvedere ad una più oculata
determinazione delle previsioni di entrata, nel rispetto del principio della
competenza finanziaria potenziata, al fine di evitare la reimputazione
di soli accertamenti di entrata, il cui effetto è quello di indebolire gli
equilibri di bilancio in termini di potenziali disavanzi di gestione;
·
prescrive all'Ente, al fine di salvaguardare i
propri equilibri di bilancio, di provvedere con immediatezza, subito dopo
l'approvazione da parte del Consiglio regionale del rendiconto di gestione
2017, ad effettuare apposita variazione di bilancio al fine di applicare in
conto del bilancio di previsione 2018 la quota di ripiano del disavanzo da riaccertamento straordinario non recuperata nel 2017 (€
2.354.291,27), in aggiunta alla quota, di pari importo, già prevista per il
2018, nonché ad applicare al bilancio 2018, il maggiore disavanzo di gestione
determinato nel corso della gestione 2017 per € 2.771.318,97, al fine del
ripiano dello stesso;
considerato che il
dipartimento Bilancio, nel ritenere possibile procedere all'adozione, da parte
della Giunta regionale, del rendiconto per l'esercizio 2017 dell'Azienda
Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP Calabria) al fine
della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio regionale, ha rilevato
che:
-
sussiste la piena corrispondenza tra il saldo
di cassa al 31.12.2017, per come risultante dal conto del bilancio, e il
corrispondente importo di cui al conto del tesoriere;
-
sussiste la continuità tra i residui finali
dell'esercizio 2016, rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2017;
-
sussiste la quadratura delle poste contabili
iscritte nelle cosiddette "partite di giro";
-
sussiste corrispondenza tra i valori a residuo
e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la
piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra residui passivi
finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la corrispondenza
tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi stante
quanto attestato dall'Aterp Calabria nella nota
integrativa;
-
sussiste la quadratura tra il saldo di
tesoreria e il valore registrato alla voce "disponibilità liquide"
dell'attivo dello Stato patrimoniale;
-
risulta formalmente corretta la determinazione
del Fondo Pluriennale Vincolato e del risultato di amministrazione al
31.12.2017;
rilevato che la Seconda
Commissione consiliare, nella seduta del 12 dicembre 2018, ha approvato il
rendiconto per l’esercizio 2017 dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale
Pubblica Calabria (Aterp Calabria) e i documenti ad
essi allegati;
delibera
di approvare, ai sensi
dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002, il rendiconto
per l’esercizio 2017 dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica
Calabria (Aterp Calabria) e i documenti ad essi
allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione.
Il
Consiglio regionale
viste:
-
la delibera di Giunta regionale n. 531 del 19
novembre 2018, recante: "Rendiconti esercizi 2016 e 2017 dell'Istituto
regionale per la comunità Arbereshe di Calabria.
Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza”;
-
la determina del Commissario liquidatore n. 3
del 22/12/2017, recante: "Approvazione Rendiconto generale 2016";
-
la determina del Commissario liquidatore n. 6
del 2/08/2018, recante: "Approvazione Rendiconto generale 2017";
premesso che:
-
la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8
recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione
Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli Enti,
delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di
ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per
materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano
entro il successivo 15 aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio"
per la definitiva istruttoria di propria competenza;
-
la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette
i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30
giugno, a norma dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;
visti:
-
la legge regionale 30 ottobre 2003, n. 15
recante "Norme per la tutela e la valorizzazione della lingua e del
patrimonio culturale delle minoranze linguistiche e storiche di Calabria";
-
l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello
Statuto della regione Calabria;
considerato che:
-
l'articolo 24 della legge regionale n. 15/2008
ha autorizzato la Giunta regionale a procedere alla trasformazione degli
Istituti regionali di cultura di cui all'articolo 10 della legge regionale n.
15/2003 in fondazioni, con il compito di promuovere la tutela delle tradizioni
linguistiche e culturali delle popolazioni calabresi;
-
con delibera di Giunta regionale n. 910 del 24
novembre 2008 si è provveduto alla trasformazione degli istituti regionali di
cui all'articolo 10 della legge regionale n. 15/2003 in fondazioni con il
compito di promuovere la tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle
popolazioni alloglotte calabresi e alla nomina del Commissario ad acta con il
compito di provvedere a curare la predisposizione degli adempimenti necessari
alla trasformazione;
visti:
-
il parere favorevole del collegio dei revisori
dei conti all'approvazione dei rendiconti generali per gli anni 2016 e 2017;
-
il parere favorevole del dipartimento
Istruzione e Attività culturali all'approvazione dei rendiconti generali per
gli anni 2016 e 2017, comprensivo di verifica del rispetto della normativa
regionale in materia di contenimento della spesa con riferimento alle
risultanze della gestione per gli esercizi 2016 e 2017;
-
il parere favorevole ai rendiconti degli
esercizi 2016 e 2017 dell’Istituto espresso dal Dirigente generale del dipartimento
vigilante e del Commissario liquidatore dell’Ente;
tenuto conto che il
dipartimento Bilancio, nell'istruttoria di competenza, limitatamente agli
aspetti contabili, ha rilevato che:
-
sussiste la piena corrispondenza tra il saldo
di cassa al 31.12.2016 e il corrispondente importo di cui al conto bancario e
tra il saldo di cassa al 31.12.2017 e il corrispondente importo di cui al conto
bancario;
-
sussiste continuità tra i residui finali
dell'esercizio 2015 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2016 e la
continuità tra i residui finali dell'esercizio 2016 rispetto a quelli iniziali
dell'esercizio 2017;
-
sussiste la quadratura delle poste contabili
iscritte nelle cosiddette "partite di giro";
-
sussiste corrispondenza tra i valori a residuo
e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la
piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra residui passivi
finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la corrispondenza
tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi, al netto
delle differenze di cui alla gestione degli importi in perenzione per gli
esercizi 2016 e 2017;
-
sussiste la quadratura tra il saldo di cassa,
in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio
2016, e il valore registrato alla voce "Disponibilità liquide"
dell'attivo dello Stato Patrimoniale e tra il saldo di cassa, in ragione del
totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2017,
e il valore registrato alla voce "Disponibilità liquide" dell'attivo
dello Stato Patrimoniale;
-
risulta formalmente corretta la determinazione
del risultato di amministrazione al 31.12.2016 e al 31.12.2017;
-
il dipartimento Istruzione e Attività
culturali, che esercita la vigilanza sulle attività dell'Istituto, ha
effettuato la verifica in ordine al contenimento della spesa, ai sensi della
normativa vigente di riferimento,
e, a conclusione
dell’istruttoria, ritiene possibile procedere all'adozione da parte della
Giunta regionale dei rendiconti per gli esercizi finanziari 2016 e 2017
dell'Istituto regionale per la comunità Arbereshe di
Calabria al fine della successiva trasmissione al Consiglio regionale, ai sensi
dell'articolo 57 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8;
rilevato che la Seconda
Commissione consiliare, nella seduta del 12 dicembre 2018, ha approvato i
rendiconti degli esercizi 2016 e 2017 dell'Istituto regionale per la comunità Arbereshe di Calabria e i documenti ad essi allegati;
delibera
di approvare, ai sensi
dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002, i rendiconti
degli esercizi 2016 e 2017 dell'Istituto regionale per la comunità Arbereshe di Calabria e i documenti ad essi allegati, che
costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.
Il
Consiglio regionale
viste:
-
la delibera di Giunta regionale n. 529 del 19
novembre 2018, recante: "Rendiconti esercizi 2016 e 2017 dell'Istituto
regionale superiore di Studi Elleno-Calabri per la comunità Greca di Calabria.
Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza”;
-
la determina del Commissario liquidatore n. 1
del 22/12/2017, recante: "Approvazione Rendiconto generale 2016";
-
la determina del Commissario liquidatore n. 4
del 2/08/2018, recante: "Approvazione Rendiconto generale 2017";
premesso che:
-
la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8
recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione
Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli Enti,
delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di
ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per
materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano
entro il successivo 15 aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio"
per la definitiva istruttoria di propria competenza;
-
la Giunta regionale entro il 15 maggio
trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione
entro il 30 giugno, a norma dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello
Statuto;
visti:
-
la legge regionale 30 ottobre 2003, n. 15
recante "Norme per la tutela e la valorizzazione della lingua e del
patrimonio culturale delle minoranze linguistiche e storiche di Calabria";
-
l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello
Statuto della regione Calabria;
considerato che:
-
l'articolo 24 della legge regionale n. 15/2008
ha autorizzato la Giunta regionale a procedere alla trasformazione degli
Istituti regionali di cultura di cui all'articolo 10 della legge regionale n.
15/2003 in fondazioni, con il compito di promuovere la tutela delle tradizioni
linguistiche e culturali delle popolazioni calabresi;
-
con delibera di Giunta regionale n. 910 del 24
novembre 2008 si è provveduto alla trasformazione degli istituti regionali di
cui all'articolo 10 della legge regionale n. 15/2003 in fondazioni con il
compito di promuovere la tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle
popolazioni alloglotte calabresi e alla nomina del Commissario ad acta con il
compito di provvedere a curare la predisposizione degli adempimenti necessari
alla trasformazione;
visti:
-
il parere favorevole del collegio dei revisori
dei conti all'approvazione dei rendiconti generali per gli anni 2016 e 2017;
-
il parere favorevole del dipartimento
Istruzione e Attività culturali all'approvazione dei rendiconti generali per
gli anni 2016 e 2017, comprensivo di verifica del rispetto della normativa
regionale in materia di contenimento della spesa con riferimento alle
risultanze della gestione per gli esercizi 2016 e 2017;
-
il parere favorevole ai rendiconti degli
esercizi 2016 e 2017 dell’Istituto espresso dal Dirigente generale del
dipartimento vigilante e del Commissario liquidatore dell’Ente;
tenuto conto che il
dipartimento Bilancio, nell'istruttoria di competenza, limitatamente agli
aspetti contabili, ha rilevato che:
-
sussiste la piena corrispondenza tra il saldo
di cassa al 31.12.2016 e il corrispondente importo di cui al conto bancario e
tra il saldo di cassa al 31.12.2017 e il corrispondente importo di cui al conto
bancario;
-
sussiste continuità tra i residui finali
dell'esercizio 2015 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2016 e la
continuità tra i residui finali dell'esercizio 2016 rispetto a quelli iniziali
dell'esercizio 2017;
-
sussiste la quadratura delle poste contabili
iscritte nelle cosiddette "partite di giro";
-
sussiste corrispondenza tra i valori a residuo
e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la
piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra residui passivi
finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la corrispondenza
tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi, al netto
delle differenze di cui alla gestione degli importi in perenzione per gli esercizi
2016 e 2017;
-
sussiste la quadratura tra il saldo di cassa,
in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso
dell'esercizio 2016, e il valore registrato alla voce "Disponibilità
liquide" dell'attivo dello Stato Patrimoniale e tra il saldo di cassa, in
ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso
dell'esercizio 2017, e il valore registrato alla voce "Disponibilità
liquide" dell'attivo dello Stato Patrimoniale;
-
risulta formalmente corretta la determinazione
del risultato di amministrazione al 31.12.2016 e al 31.12.2017;
-
il dipartimento Istruzione e Attività
culturali, che esercita la vigilanza sulle attività dell'Istituto, ha
effettuato la verifica in ordine al contenimento della spesa, ai sensi della normativa
vigente di riferimento,
e, a conclusione
dell’istruttoria, ritiene possibile procedere all'adozione da parte della
Giunta regionale dei rendiconti per gli esercizi finanziari 2016 e 2017
dell’Istituto regionale Superiore di Studi Elleno-Calabri
per la comunità Greca di
Calabria al fine della successiva trasmissione al Consiglio regionale, ai sensi
dell'articolo 57 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8;
rilevato che la Seconda
Commissione consiliare, nella seduta del 12 dicembre 2018, ha approvato i
rendiconti degli esercizi 2016 e 2017 dell'Istituto regionale superiore di
Studi Elleno-Calabri per la comunità Greca di Calabria e i documenti ad essi
allegati;
delibera
di approvare, ai sensi
dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002, i rendiconti
degli esercizi 2016 e 2017 dell'Istituto regionale superiore di Studi
Elleno-Calabri per la comunità Greca di Calabria e i documenti ad essi
allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione.
Il Consiglio regionale,
viste:
- la
delibera di Giunta regionale n. 536 del 19 novembre 2018, recante:
"Rendiconto esercizio 2017 - Agenzia Regionale per la protezione
dell'Ambiente della Calabria. Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti
di competenza";
- la
deliberazione del Commissario straordinario dell'Agenzia per la protezione
dell'Ambiente della Calabria n. 851 del 08.10.2018 di "Riaccertamento
ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2017. Reimputazione
e determinazione del FPV";
- la
deliberazione del Commissario straordinario dell'Agenzia n. 854 del 9/10/2018
con cui si è provveduto ad approvare il "rendiconto finanziario di
gestione esercizio 2017";
premesso che:
- la legge
regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che
i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono
presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della
Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con
parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al Dipartimento
"Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria
competenza;
- la
Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio
regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno;
visti:
- la legge
regionale 3 agosto 1999, n. 20 recante "Istituzione dell'Agenzia Regionale
per la Protezione dell'Ambiente della
Calabria - A.R.P.A.C.A.L.”;
- la legge
regionale n. 8/2002 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità
della regione Calabria";
- l'articolo
54, comma 5, lettera b), dello Statuto della regione Calabria;
- il D.Lgs. n. 118/2011, per come
modificato e integrato da D. Lgs. 126/2014;
considerato che il Revisore unico dei conti ha
espresso parere favorevole all'accertamento ordinario dei residui e
all'approvazione del rendiconto per l'esercizio finanziario 2017;
considerato che il dipartimento Ambiente, a conclusione
dell'istruttoria di competenza, ha rilevato il rispetto della vigente normativa
in materia di contenimento della spesa; atteso che l'istruttoria del
dipartimento Ambiente è stata definita nelle more dell'espressione del parere
di competenza del Comitato di Indirizzo, lo stesso dipartimento, facendo salve
le prescrizioni da parte del Comitato d'Indirizzo, ha espresso parere
favorevole in ordine all'attuale impostazione del rendiconto finanziario
dell'Agenzia e, con successiva nota, ha espresso il "nulla osta" in
ordine agli schemi economico-patrimoniali del conto consuntivo;
tenuto conto che il Comitato di indirizzo
regionale dell'Arpacal ha espresso parere favorevole
sul rendiconto per l'esercizio finanziario 2017;
rilevato che il dipartimento Bilancio,
nell'istruttoria di competenza, ha verificato che l'azienda ha provveduto ad
effettuare il riaccertamento dei residui attivi e
passivi, verificando, ai fini del rendiconto, le ragioni del loro mantenimento.
Il dipartimento formula le seguenti raccomandazioni:
• con
riferimento agli interventi che prevedono la realizzazione di progetti di
investimento, di prevedere sempre, tramite un'attenta attività di
programmazione, i relativi impegni di spesa e accertamenti di entrata, con
imputazione agli esercizi in cui è prevista la realizzazione delle varie fasi
degli interventi, sulla base di appositi cronoprogrammi, nel rispetto di quanto
previsto al punto 5.3, inerente le modalità di registrazione delle spese di
investimento, al fine di garantire la corretta applicazione del principio
contabile applicato concernente la contabilità finanziaria;
• con
riferimento alla corretta registrazione delle operazioni contabili di acquisto
con presenza di IVA soggetta alla regola fiscale dell'inversione contabile, di
provvedere ad effettuare le corrette registrazioni nel rispetto della normativa
fiscale di cui all'articolo 17, comma 6 del D.P.R. n. 633/72 nonché delle
disposizioni previste al punto 5.2 del principio contabile applicato
concernente la contabilità finanziaria di cui all'allegato 4/2 del D. Lgs. n. 118/2011,
e, a conclusione dell'istruttoria, rileva che:
• sussiste
la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2017 e il conto del
tesoriere;
• sussiste
continuità tra i residui finali dell'esercizio 2016 rispetto a quelli iniziali
dell'esercizio 2017;
• sussiste
la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette "partite di
giro";
• sussiste
corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del
patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui
attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con
riferimento al conto economico, la corrispondenza tra impegni in conto
competenza e costi e tra accertamenti e ricavi;
• sussiste
la quadratura tra il saldo di tesoreria e il valore registrato alla voce
"disponibilità liquide" dell'attivo dello Stato patrimoniale;
• risulta
formalmente corretta la determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato e del
risultato di amministrazione al 31.12.2017;
• ritiene
possibile procedere all'adozione, da parte della Giunta regionale, del
rendiconto per l'esercizio 2017 dell'Agenzia Regionale per la Protezione
dell'Ambiente della Calabria al fine della successiva trasmissione dello stesso
al Consiglio regionale;
rilevato che la Seconda Commissione consiliare,
nella seduta del 12 dicembre 2018, ha approvato il rendiconto per l’esercizio
2017 dell’Agenzia regionale per la protezione dell'Ambiente della Calabria e i
documenti ad essi allegati;
delibera
di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002, il rendiconto per l’esercizio 2017
dell’Agenzia regionale per la protezione dell'Ambiente della Calabria (ARPACAL)
e i documenti ad essi allegati, che costituiscono parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione.
Il Consiglio regionale,
viste:
- la delibera di Giunta regionale n.533 del 19
novembre 2018, recante: "Rendiconto esercizio 2017 dell'Azienda Calabria
Verde. Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza";
- le deliberazioni del Commissario
straordinario dell'Azienda Calabria Verde n. 130 del 04/04/2018 recante "Riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi anno
2017" e n. 422 del 28/09/2018 recante "Approvazione del Rendiconto
generale 2017";
premesso che:
- la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8
recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione
Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli Enti,
delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di
ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per
materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano
entro il successivo 15 aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio"
per la definitiva istruttoria di propria competenza;
- la Giunta regionale entro il 15 maggio
trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione
entro il 30 giugno;
visti:
- la legge regionale n. 25 del 16 maggio 2013,
che ha istituito l’Azienda Calabria Verde;
- la legge regionale n. 8/2002 recante
"Ordinamento del bilancio e della contabilità della regione
Calabria";
- l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello
Statuto della regione Calabria;
- il D.Lgs.
n. 118/2011, per come modificato e integrato da D. Lgs.
126/2014;
considerato che il Revisore unico dei conti
esprime parere favorevole al riaccertamento ordinario
dei residui attivi e passivi anno 2017 e all'approvazione del rendiconto 2017;
rilevato che con delibera di Giunta regionale
n. 94 del 17/03/2017, recante "Coordinamento strategico di società
fondazioni ed enti - ridefinizione funzioni e attività delle strutture
amministrative", si è disposto che la vigilanza sull'Azienda spetta al
dipartimento Presidenza, lo stesso dipartimento ha espresso parere favorevole
al rendiconto 2017 dell'azienda e, con riferimento alla verifica del rispetto
delle norme in materia di spending review per l'esercizio 2017, il dipartimento ha verificato
il rispetto dei relativi limiti di spesa;
considerato che il dipartimento Bilancio,
nell'istruttoria di competenza a seguito dei controlli eseguiti:
- ha evidenziato la correttezza formale circa
la determinazione del risultato di amministrazione pari ad € 24.357.128,32,
- ha verificato, che l'Ente ha recuperato la
quota annuale prevista per il ripiano del disavanzo determinato dal riaccertamento straordinario,
e, a conclusione dell'attività istruttoria, ha
rilevato che:
- sussiste la piena corrispondenza tra il saldo
di cassa al 31.12.2017, per come risultante dal conto del bilancio, e il
corrispondente importo di cui al conto del tesoriere;
- sussiste la continuità tra i residui finali
dell'esercizio 2016, rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2017;
- sussiste la quadratura delle poste contabili
iscritte nelle cosiddette "partite di giro";
- sussiste corrispondenza tra i valori a
residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata
verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra
residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la
corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e
ricavi;
- sussiste la quadratura tra il saldo di
tesoreria e il valore registrato alla voce "disponibilità liquide"
dell'attivo dello Stato patrimoniale;
- risulta formalmente corretta la
determinazione del risultato di amministrazione al 31.12.2017;
- è possibile procedere all'adozione, da parte
della Giunta regionale, del rendiconto per l'esercizio 2017 dell'Azienda
Calabria Verde al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio
regionale;
rilevato che la Seconda Commissione consiliare,
nella seduta del 12 dicembre 2018, ha approvato il rendiconto per l’esercizio
2017 dell'Azienda Calabria Verde e i documenti ad essi allegati;
delibera
di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della l.r. n. 8/2002, il rendiconto per l’esercizio 2017
dell'Azienda Calabria Verde e i documenti ad essi allegati, che costituiscono
parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.
Il Consiglio regionale,
premesso che:
• oggi è in discussione alla Camera dei deputati una risoluzione relativa
al "Global compact", al fine di decidere sull'adesione o meno del
nostro paese al testo comune sulle migrazioni;
• il "Global compact" è un testo comune sulle migrazioni,
conseguente alla dichiarazione di principio adottata all'unanimità
dall'Assemblea generale dell'ONU nel 2016;
• già 164 paesi hanno approvato il testo comune, l'assenza dell'Italia tra
i paesi firmatari rappresenterebbe non solo un grave errore politico ma un
abbandono dei valori costituzionali di apertura ed accoglienza;
• anche il direttore dell'organismo pastorale della CEI ha rivolto un
appello al Governo affinché decida di aderire al "Global compact";
considerato che:
• personalità del mondo della cultura e della politica hanno aderito ad un
appello per chiedere al Governo il sostegno al Global compact;
tutto ciò premesso e considerato
impegna
la Giunta regionale a sottoscrivere l'appello (allegato), affinché
l'Italia sia tra i sottoscrittori dell'accordo e a farsi portavoce presso il
Governo della volontà della Regione Calabria di adottare i punti previsti
nell'accordo che riguardano le Regioni.
Art. 1
(Finalità)
1. La presente legge reca
disposizioni volte a potenziare le attività di collocamento attraverso un
approccio integrato di informazione, orientamento e supporto a favore di
studenti e laureati, docenti e imprese, al fine di scoraggiare il fenomeno
dell’emigrazione giovanile e stimolare l’occupazione, superando il divario tra
le attese di coloro che entrano nel mercato del lavoro e le diverse esigenze
del sistema produttivo.
Art. 2
(Osservatorio
Università e mondo del lavoro)
1. La Regione, per favorire
un dialogo costante tra le imprese e le Università calabresi, partendo dalle
esigenze di professionalità maggiormente spendibili nel mercato del lavoro,
istituisce l’Osservatorio Università e mondo del lavoro, di seguito denominato "Osservatorio".
2. L’Osservatorio rappresenta
il punto di riferimento territoriale per associazioni, enti pubblici, aziende
che intendono:
a) collaborare con le
Università nell'orientamento al mondo del lavoro e alle scelte di carriera,
offrendo ai giovani l’opportunità di acquisire gli strumenti di primo contatto
con il mercato del lavoro per la ricerca di un'occupazione che risponda alle
attitudini e alle aspettative personali;
b) entrare in contatto
diretto con gli studenti e i laureati delle Università per promuovere la
cultura aziendale e la crescita professionale;
c) ricercare, attraverso
il canale universitario, le risorse con le competenze più rispondenti ai propri
bisogni di reclutamento.
3. Per le finalità di cui
all’articolo 1, l’Osservatorio svolge funzioni consultive, propositive e
informative e propone alla Giunta regionale gli indirizzi e i criteri generali
utili al perseguimento degli obiettivi della presente legge.
4. L’Osservatorio è composto:
a) dall'assessore
regionale competente in materia di lavoro o da un suo delegato;
b) dai presidenti delle
amministrazioni provinciali e dal sindaco metropolitano o da loro delegati;
c) dai rettori degli
atenei calabresi o da loro delegati;
d) da un rappresentante
degli studenti per ogni ateneo, designato dal Consiglio degli studenti;
e) da un rappresentante
regionale per ogni associazione produttiva di categoria;
f) dai presidenti delle
camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura calabresi, o dai loro
delegati;
g) da un rappresentante
per ogni Centro per l’impiego;
h) dal direttore
generale di Azienda Calabria Lavoro o da un suo delegato.
5. Alle riunioni
dell’Osservatorio possono essere invitati a partecipare il dirigente del
dipartimento regionale competente in materia di lavoro, esperti e
rappresentanti di aziende, enti, associazioni interessati a vario titolo alle
finalità perseguite dalla presente legge.
6. L’Osservatorio, che dura
in carica per cinque anni, è nominato con decreto del Presidente della Giunta
regionale.
7. L’Osservatorio adotta il
proprio regolamento di funzionamento, che diviene esecutivo previa approvazione
della Giunta regionale.
8. L’Osservatorio ha sede a
Cosenza presso gli uffici distaccati della Regione Calabria o presso altri
uffici concessi, a titolo gratuito, dalle pubbliche amministrazioni.
9. La partecipazione
all’Osservatorio è a titolo gratuito. È escluso a favore dei componenti ogni
tipo di rimborso spese comunque denominato.
10. La
nomina dei soggetti di cui al comma 4 estranei all’amministrazione regionale
avviene previa intesa con l’amministrazione di appartenenza.
Art. 3
(Funzioni)
1. L’Osservatorio, nel
perseguire le finalità di cui all’articolo 1, può, senza oneri a carico del
bilancio regionale:
a) coinvolgere e
contattare gli studenti dei singoli atenei nei modi dagli stessi indicati;
b) divulgare bandi e
incentivi all’occupazione promossi dalle istituzioni europee, regionali,
locali;
c) proporre agli atenei
l’istituzione di nuovi corsi di studi, tenendo presente le richieste del
mercato;
d) divulgare
l’organizzazione di eventi concernenti innovazioni e dinamiche del mondo del
lavoro.
2. L’Osservatorio assume le
sue decisioni in modo collegiale, a maggioranza semplice, con voto capitario,
non ponderato.
3. L’Osservatorio elegge al
suo interno un presidente, che nomina due vicepresidenti, dei quali uno con
funzioni vicarie.
4. I compiti di segreteria
sono svolti da personale appartenente al competente settore regionale. La
Giunta regionale, prima di procedere all’istituzione dell’Osservatorio,
individua le risorse uname e strumentali necessarie per il suo funzionamento
nell’ambito del dipartimento competente, senza ulteriori oneri e con le risorse
disponibili a legislazione vigente.
Art. 4
(Clausola
di neutralità finanziaria)
1. Dall’attuazione della
presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 5
(Entrata
in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo alla data di pubblicazione sul Bollettino ufficiale
telematico della Regione Calabria.
Il Consiglio regionale della Calabria,
premesso che:
le recenti avversità atmosferiche, assimilabili a “calamità naturale”,
hanno causato gravi danni all’agricoltura in particolare nell'area jonica;
considerato che:
- il maltempo che ha investito la Locride ha
letteralmente messo in ginocchio il comparto agrumicolo dell’intera fascia
jonica con la perdita irreversibile dei frutti che, peraltro in numero esiguo,
avevano resistito agli eventi avversi verificatasi già nella stagione estiva;
- pesanti sono le conseguenze per il prosieguo delle attività dell’annata
e per la commercializzazione delle produzioni che risulta fortemente
compromessa;
valutato che:
la perdita dei frutti cagionerà negativi effetti economici ai quali gli
agricoltori, duramente colpiti, dovranno far fronte, per sopperire al raccolto
perso;
ritenuto che:
- ne conseguono anche condizioni svantaggiose per i livelli occupazionali
che, dunque, rappresentano motivo di apprensione per gli operatori del mondo
agricolo che dal settore traggono un’importante fonte di reddito;
impegna
la Giunta regionale affinché il Presidente della Giunta rappresenti al
Governo centrale la necessità del riconoscimento dello stato di calamità naturale
a sostegno delle imprese agricole danneggiate e per far fronte ai danni
strutturali arrecati alle coperture dei capannoni e degli edifici civili e
rurali interessati.
Il Consiglio regionale,
premesso che:
• in data 18.12.2018 sono stati auditi il DG
facente funzione dell'ASP di Catanzaro, e il rappresentante delegato delle
Associazioni di categoria AGIDAE UNEBA ANASTE;
visto che:
• nel corso delle audizioni è emersa la gravissima situazione in cui versa
il settore dell'Assistenza territoriale. In particolare, quanto all'Asp di
Catanzaro è emerso che tutti gli erogatori del tipo RSA/A stanno, di fatto,
erogando prestazioni senza alcuna copertura finanziaria in quanto i budget ad
essi assegnati dal Commissario per il Piano di rientro dal deficit sanitario
con DCA n. 234/2018, sono già esauriti prima della stipula degli accordi (non
ancora avvenuta);
considerato che:
• il DG facente funzioni dell'ASP di Catanzaro, su precise domande
avanzategli dai componenti la Commissione, ha evidenziato come nell'ASP di
Catanzaro vi siano lunghe liste di attesa per accedere alle strutture RSA/A e
che tutti i ricoveri sono sempre avvenuti previa autorizzazione del Distretto
sanitario;
• l'ASP non procederà alla dimissione dei pazienti nonostante le strutture
abbiano raggiunto i budget assegnati;
• quindi, i budget assegnati sono assolutamente insufficienti a coprire il
reale fabbisogno del territorio di competenza;
• infine, ha evidenziato come i tetti di spesa siano stati assegnati dal
Commissario ad acta il quale, su sua precisa richiesta ha precisato che l'ASP
doveva acquistare per il 2018 lo stesso numero di prestazioni acquistate per
l'anno 2017;
• quindi, pur consapevole della grave situazione, nulla ha potuto per
contrastare il volere del Commissario ad acta;
• il rappresentante delegato delle Associazioni di categoria degli
erogatori ha evidenziato come all'ASP di Catanzaro sia stato assegnato un tetto
di spesa per l'assistenza territoriale di oltre 2 milioni inferiore rispetto al
2017, così come chiaramente risulta confrontando il DCA 234/2018 (tetti di
spesa 2018) con il DCA n. 138/2016 (tetti di spesa 2017);
• solo l'ASP di Catanzaro ha subito tale diminuzione;
• i contratti dovrebbero essere sottoscritti nei prossimi giorni e,
quindi, a prestazioni già erogate;
• gli erogatori, come pure l'ASP, hanno sino ad ora operato in regime di prorogatio delle convenzioni sottoscritte per l'anno 2017,
che prevedevano budget nettamente maggiori rispetto a quelli assegnati con il
DCA n. 234/2018;
• infine ha evidenziato la rischiosa situazione in cui versano tutti gli
erogatori dell'assistenza territoriale che dall'01.01.2019 non potranno più
operare in regime di prorogatio, sino alla stipula
dei nuovi accordi, in quanto le convenzioni non prevedono più tale clausola,
per espressa previsione del DCA n. 174/2018.
Impegna
la Giunta regionale, preso atto della grave situazione dell'ASP di
Catanzaro, in relazione alle RSA Anziani, e del gravissimo rischio che incombe
su tutti gli erogatori regionali dell'assistenza territoriale, per effetto del
DCA n. 174/2018, di voler prendere i dovuti provvedimenti, con urgenza,
affinché si evidenzino i casi al Commissario ad acta per il Piano di Rientro,
sollecitando un tempestivo intervento che modifichi entrambe le situazioni.