X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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n. 61

 

SEDUTA Di VENERDì 16 NOVEMBRE 2018

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO

 

 

Presidenza del Presidente Nicola Irto

La seduta inizia alle 13,58

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

TALLINI Domenico, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

 

(È approvato senza osservazioni)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Passiamo ai lavori all'ordine del giorno.

Così come stabilito in Conferenza dei capigruppo, porto all'attenzione dell'Aula la proposta di legge numero 381/10^ a firma dei consiglieri Irto, Romeo, Scalzo, Gallo, Nucera, Sculco, Orsomarso, Esposito, Greco, Parente e Giudiceandrea.

 

 (Così resta stabilito)

Proposta di legge numero 381/10^ di iniziativa dei consiglieri N. Irto, S. Romeo, A. Scalzo, G. Gallo, G. Nucera, F. Sculco, F. Orsomarso, S. Esposito, O. Greco, C. Parente e G. Giudiceandrea recante: Misure di riduzione dei Costi della Politica. Modifiche alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 (Norme sull'ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale) e alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 8 (Norme sulla dirigenza e sull'ordinamento degli Uffici del Consiglio regionale)”

PRESIDENTE

Passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento:

 

Articolo 1

(È approvato)

 

Articolo 2

(È approvato)

 

Articolo 3

(È approvato)

 

Articolo 4

(È approvato)

 

Votiamo la legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

Sull’ordine di lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Aieta. Ne ha facoltà.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico)

Signor Presidente, chiedo l’inserimento all'ordine del giorno della proposta di provvedimento amministrativo numero 237/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione del bilancio consolidato dell'anno 2017 della Regione Calabria, articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118 e chiedo, al contempo, di anticipare il punto 7 all'ordine del giorno, relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 233/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza recante: “Bilancio di previsione 2018-2020, assestamento e conseguenti variazioni”.

PRESIDENTE

Pongo al voto dell’Aula l’inserimento e l’inversione dell'ordine del giorno.

 

(Il Consiglio approva)

 

Quindi, il primo punto all'ordine del giorno è la proposta di provvedimento amministrativo numero 237/10^, che riguarda il bilancio consolidato della Regione Calabria, e il secondo è la proposta di provvedimento amministrativo numero 233/10^, che riguarda il bilancio di previsione del Consiglio regionale.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Chiedo l'inserimento all'ordine del giorno della proposta di provvedimento amministrativo numero 235/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche degli indirizzi regionali per la programmazione e definizione del dimensionamento della rete scolastica e formativa”.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’inserimento proposto dal consigliere Mirabello. È inserito.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Presidente, volevo solo comunicare all'Aula che in data odierna ho presentato un ordine del giorno sulle prospettive dei tirocinanti presso gli uffici giudiziari in Calabria.

Come si sa, è una questione molto discussa che riguarda oltre 1000 tirocinanti percettori in deroga presso gli uffici giudiziari calabresi; il Governo centrale non sembra dare risposte positive nei confronti di queste mille famiglie calabresi.

Ho presentato questo ordine del giorno. So che c'è un'interazione a livello nazionale. Spero che possa essere discusso nel più breve tempo possibile.

PRESIDENTE

Ha chiesto l'inserimento, consigliere?

Bene, continuiamo con i lavori.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 237/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione del bilancio consolidato dell'anno 2017 della Regione Calabria – art. 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118”

PRESIDENTE

Prego, consigliere Aieta, può illustrare la proposta di provvedimento amministrativo numero 237/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione del bilancio consolidato dell'anno 2017 della Regione Calabria – Articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118”. Prego, consigliere Aieta.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Signor Presidente, il provvedimento in oggetto è relativo all'approvazione del bilancio consolidato dell'anno 2017 della Regione Calabria.

Questo adempimento si rende necessario ai sensi della nuova normativa in materia di armonizzazione dei bilanci, finalizzata a leggere l'azione amministrativa degli Enti territoriali nel suo insieme.

Si richiede, pertanto, all'Ente capogruppo la redazione del bilancio consolidato, in modo da rappresentare in maniera veritiera e corretta la situazione finanziaria e patrimoniale, nonché il risultato economico della complessiva attività svolta dall'Ente attraverso le proprie articolazioni organizzative, i propri Enti strumentali e le proprie Società controllate e partecipate, ricomprese nel perimetro del consolidamento.

Il bilancio consolidato, in particolare, rappresenta uno strumento di comunicazione dell'andamento della gestione del gruppo verso l'esterno, nonché un supporto al governo del gruppo stesso, ai fini della programmazione delle attività e della verifica degli impatti delle strategie.

Infine, attraverso questo strumento, si riesce a ottenere una visione completa delle consistenze patrimoniali e finanziarie di un gruppo di Enti e Società che fa capo ad un’Amministrazione pubblica.

Questo provvedimento si compone di due allegati rappresentati dal bilancio consolidato, comprensivo dello stato patrimoniale attivo e passivo e del conto economico, nonché della relazione e nota integrativa al bilancio consolidato stesso.

Il Collegio dei revisori dei conti, con verbale numero 226 del 15 novembre 2018, ha espresso parere favorevole all'approvazione da parte del Consiglio regionale del bilancio consolidato per l’esercizio 2017 della Regione Calabria.

Nel corpo del verbale, si rileva che, con riferimento all’acquisizione dei bilanci degli Enti e partecipate, in alcuni casi, il consolidamento sia avvenuto sulla base di progetti di bilancio.

Il Collegio auspica, pertanto, che per il futuro l'approvazione dei bilanci dei soggetti inclusi nel perimetro, possa avvenire in tempo utile per consentire all'Ente di procedere al consolidamento dopo la formale approvazione di tutti i bilanci.

Ciò premesso, sottopongo all'Aula l'esame della proposta di provvedimento amministrativo. Grazie.

PRESIDENTE

Ci sono interventi?

Passiamo alla votazione della proposta di provvedimento amministrativo numero 237/10^ di iniziativa della Giunta regionale.

 

 (Il Consiglio approva)

(È riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 233/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza recante: “Bilancio di previsione 2018-2020. Assestamento e conseguenti variazioni”.

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta provvedimento amministrativo numero 233/10^ recante: “Bilancio di previsione 2018-2020, assestamento e conseguenti variazioni”, parliamo del Consiglio regionale. Prego, consigliere Neri, ha facoltà di illustrare il provvedimento.

NERI Giuseppe (Moderati per la Calabria), relatore

Sì, grazie.

La presente proposta di provvedimento amministrativo ha ad oggetto l'approvazione dell'assestamento di bilancio di previsione 2018-2020 del Consiglio regionale e delle conseguenti variazioni.

Il bilancio di previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2018-2020 è stato approvato con deliberazione numero 276 del 19 dicembre 2017.

Si comunica all'Assemblea che l'Ufficio di Presidenza, a norma dell'articolo 51 del decreto legislativo numero 118/2011 e successive modifiche e dell'articolo 27 del nuovo Regolamento di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, con proprie deliberazioni numero 14 del 28 marzo 2018, numero 35 del 3 luglio 2018 e numero 34 del 28 settembre 2018, ha approvato numero tre variazioni compensative al bilancio di previsione 2018-2020.

Si comunica, altresì, che a norma dell’articolo 28, comma 1, lettera a) del nuovo Regolamento di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, il Segretario generale, con proprie determinazioni numero 148, 259, 529 e 549, ha effettuato la variazione del bilancio gestionale per gli esercizi 2018-2020 di propria competenza.

Con il presente provvedimento amministrativo viene applicato al bilancio dell'esercizio 2018, il risultato di amministrazione relativo all'esercizio 2017, derivante dall’approvazione del Rendiconto dell'esercizio finanziario 2017 del Consiglio regionale.

Contestualmente viene destinata la quota di avanzo libero pari ad euro 5 milioni 397 mila 164, al sostenimento di spese per investimenti.

Con il presente provvedimento sono approvate le modifiche al bilancio di previsione 2018-2020, derivanti: dall’aggiornamento del Fondo cassa al primo gennaio 2018; dall'aggiornamento dei residui attivi e passivi iscritti al primo gennaio 2018 nel bilancio di previsione dell'esercizio corrente; dall’aggiornamento del Fondo pluriennale vincolato, iscritto nell'entrata del bilancio di previsione dell'esercizio corrente; dalle variazioni di competenza e di cassa apportate al bilancio di previsione del Consiglio regionale per il triennio 2018-2020, a seguito delle richieste di fabbisogno avanzate dai dirigenti assegnati alle strutture amministrative del Consiglio.

Si evidenzia che tali variazioni sono effettuate senza richiedere ulteriori somme alla Giunta regionale per il funzionamento dell'Assemblea legislativa.

Sì dà atto che, a seguito della variazione apportata dall’approvazione del presente provvedimento, sono garantiti gli equilibri di bilancio per il triennio 2018-2020.

Sulla proposta in oggetto, il Collegio dei revisori dei conti, con il verbale numero 227 del 15 novembre 2018, ha espresso parere favorevole. Grazie.

PRESIDENTE

Ci sono interventi?

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo per l’assestamento del Consiglio regionale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 235/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Proposta di parziale modifica degli indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell'offerta formativa della Regione Calabria quinquennio 2017/2018 – 2022/2023

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 235/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Proposta di parziale modifica degli indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell'offerta formativa della Regione Calabria 2017/2018-2022/2023”, il cui inserimento è stato precedentemente chiesto dal consigliere Mirabello. Prego, consigliere Mirabello, ha facoltà di illustrare il provvedimento.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico), relatore

Grazie, Presidente.

Questa proposta di provvedimento amministrativo riprende due delibere di Giunta regionale: la numero 507 del 6 novembre 2010 e, prima ancora, un'altra delibera di Giunta di cui la numero 507 è parziale rettifica, vale a dire la numero 473 del 29 ottobre 2010.

In buona sostanza, la Giunta regionale con questo atto normativo, modifica parzialmente le Linee guida regionali, di modo che si possa abbassare la soglia minima per la scuola dell'infanzia che, ad esempio, viene portata da 20 iscritti con deroga a 10 scritti; per la scuola primaria, da 30 iscritti con deroga a 10 iscritti; la soglia minima per la scuola secondaria di primo grado, da 35 iscritti con deroga a 20 scritti e la scuola secondaria di secondo grado resta invariata con l'eliminazione della previsione di corso quinquennale.

Queste deroghe vengono previste per particolari ipotesi che sono rubricate con le lettere A, B, C e D, vale a dire per i plessi ubicati in zone periferiche e disagiate, con presenza di dispersione e rarefazione di insediamenti abitativi, caratterizzati da una difficile accessibilità alle strutture scolastiche o dalla mancanza temporanea del servizio di trasporto per un periodo non superiore a un anno; o ancora, alla lettera B, per la capacità di altri plessi di ricevere un contingente di alunni garantendo il giusto rapporto tra numero di alunni e spazio a loro disposizione; la lettera C, in presenza di tempi di percorrenza in auto superiori a 10 minuti per le scuole dell'infanzia e 15 minuti per le scuole primarie e secondarie di primo grado; la lettera D per Comuni commissariati per infiltrazione mafiosa, fino al perdurare del commissariamento.

La proposta di provvedimento amministrativo è stata approvata all'unanimità dalla Commissione che presiedo.

Credo che sul punto possa meglio approfondire alcuni aspetti l'Assessore al ramo. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’assessore Corigliano. Ne ha facoltà.

CORIGLIANO Maria Francesca, Assessore alla cultura, beni culturali e istruzione

Signor Presidente del Consiglio regionale, signor Presidente della Giunta regionale, signori consiglieri, colleghi assessori, la proposta di provvedimento amministrativo, adesso presentata dal Presidente della terza Commissione consiliare, propone la modifica dei parametri per il mantenimento dei plessi scolastici all’interno dei Comuni.

La Regione Calabria ha il potere di intervenire direttamente, in relazione all’organizzazione della rete scolastica, esclusivamente sull’individuazione dei numeri per l’attivazione ed il mantenimento dei punti di erogazione dei plessi scolastici.

Abbiamo inteso proporre questa modifica alla luce delle grandi difficoltà che si sono registrate ad inizio anno scolastico - ma direi, veramente, ancora prima-, soprattutto all’interno delle zone montane e nei territori più frammentati; alla luce anche della problematica dello spopolamento, che viene rinfocolato dall’esigenza dei genitori di spostarsi in altri Comuni quando chiudono le scuole all’interno dei Comuni di residenza; alla luce della considerazione che ogni plesso scolastico è un presidio di cultura, di democrazia e anche di legalità all’interno di un territorio, nella consapevolezza che il territorio della regione Calabria è molto difficile, con Comuni anche molto distanti tra loro e con una viabilità, a volte, messa in crisi anche dai problemi alluvionali o di dissesto idrogeologico.

Qualora pure non esistessero questi problemi ce ne sarebbero altri come la viabilità. Ci sono dei tratti la cui percorrenza è davvero pesante, in particolare, per i bambini e per i ragazzi della Scuola dell’infanzia e di quella primaria, proprio per la tortuosità dei percorsi.

Alla luce di tutto questo, abbiamo inteso, con il presidente Oliverio e con la Giunta regionale, proporre questa modifica.

Sono stati abbassati i numeri per mantenere i plessi scolastici, al di là di qualsiasi deroga.

Per la Scuola dell’infanzia nelle Linee guida precedenti si prevedeva l’apertura ed il mantenimento dei plessi con 30 alunni; adesso abbiamo abbassato la soglia a 20 iscritti, con ulteriore deroga a 10 iscritti, per come già illustrato dal Presidente della terza Commissione, il consigliere Mirabello, in casi particolari: zone periferiche e disagiate o qualora vi sia l’impossibilità per un Comune di offrire il trasporto o, ancora, in base alla capacità eventuale di altri plessi scolastici di recepire gli alunni, senza alterare il rapporto tra lo spazio ed il numero degli alunni stessi, anche per quei Comuni commissariati per infiltrazioni mafiose nei 10 anni precedenti quello delle operazioni di dimensionamento scolastico.

Per la Scuola primaria si è proceduto ad abbassare la soglia da 50 - era questo il numero fino allo scorso anno - a 30 iscritti, in condizione di normalità, con la deroga a 10, e per la Scuola secondaria da 45 a 35 iscritti, con la deroga a 20.

Abbiamo ritenuto con questa scelta di voler andare incontro alle esigenze dei bambini, dei ragazzi, dei loro genitori, che scelgono di vivere nei luoghi in cui sono nati e che continuano a credere in un progetto di vita, che possa essere dispiegato anche nelle aree interne della nostra regione, non soltanto nei centri più vasti.

Abbiamo anche indicato con precisione i tempi di percorrenza che possono essere sopportati dai bambini per raggiungere eventualmente plessi viciniori.

Per quanto riguarda la Scuola dell’infanzia, quindi per i bambini dai 3 ai 6 anni, in caso di chiusura, la distanza di percorrenza tra il Comune di residenza e quello in cui eventualmente fosse attivo il plesso scolastico alternativo non deve superare i 10 minuti; per i bambini delle Scuole primarie, secondarie di primo grado, il tempo di percorrenza non deve essere più di 15 minuti.

Abbiamo inteso specificare il tempo di percorrenza in minuti e non in chilometri, sapendo che se un tratto è rettilineo, anche se si trattasse di distanza percorribile in 10 minuti, non peserebbe la distanza di percorrenza, anche se fossero più chilometri. Se si tratta di curve e di arrampicate, discese e salite in montagna, naturalmente, anche 5 chilometri possono essere troppo pesanti per dei bambini molto piccoli, come sono quelli dai 3 ai 6 anni.

Queste sono le modifiche che abbiamo proposto, inserendo anche la necessità e l’obbligo di sentire le Istituzioni scolastiche e di convocare alle riunioni delle Commissioni d’ambito i dirigenti scolastici, solamente a livello consultivo, senza però dare loro diritto di voto.

Abbiamo ritenuto anche di modificare la parte che prevedeva il parere dell’Ufficio Scolastico Regionale, perché quest’ultimo partecipa, di fatto, a tutte le riunioni sul dimensionamento, quindi condivide pienamente il processo. Queste le modifiche.

Riteniamo di avere realizzato un’attività importante per garantire il diritto all’istruzione in ogni più piccolo punto della Calabria.

Voglio sottolineare che ulteriori deroghe sono previste e quindi speriamo con questa delibera di non dover mai più assistere al disagio che hanno in questi mesi vissuto gli alunni e le famiglie del Comune di Roccaforte del Greco - ne cito uno per tutti come esempio -, che ha vissuto più disagio degli altri, ma in tanti si sono trovati in situazioni di difficoltà. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pedà. Ne ha facoltà.

PEDÀ Giuseppe (Casa delle Libertà)

Grazie, Presidente. Grazie all’assessore Corigliano ed al presidente Mirabello per l’esaustiva esposizione di una proposta di provvedimento amministrativo che abbiamo condiviso in Commissione e con il collega Romeo, proprio in Commissione, abbiamo dibattuto sull’esigenza di un provvedimento fondato su una giustizia sociale.

Dobbiamo iniziare così a rivedere il percorso politico dell’ultimo decennio di questa Nazione, dove l’Italia era diventata una sorta di “azienda” in cui si ricavare del profitto in ogni settore, anche della vita pubblica!

Siamo una Nazione che deve garantire, ancora oggi, l’istruzione ai nostri ragazzi e il servizio sanitario in qualsiasi parte, in qualsiasi porzione del territorio calabrese essi siano.

Ha detto bene l’assessore Corigliano che dobbiamo garantire ancora il ripopolamento e non lo spopolamento dei nostri Comuni.

Non è detto che ci deve essere una linea guida in Italia, per la quale bisogna spostarsi verso le grandi metropoli esistenti e tutti gli altri Comuni debbano essere abbandonati!

Se questo è il convincimento di chi fa politica oggi e di chi oggi ha in mano la guida della Nazione, della Regione, e quindi del Consiglio regionale, non mi trovate d’accordo.

Invece ci siamo trovati tutti d’accordo in Commissione - quindi la proposta di provvedimento amministrativo è bipartisan - per ridare delle opportunità ai nostri bambini della Scuola dell’infanzia e della Scuola primaria.

Avete fatto bene a mettere anche i tempi di percorrenza del trasporto pubblico.

Dobbiamo incentivare il trasporto pubblico e su quello poi vorrei ricordare all’assessore Musmanno che ci sono due famosi Intercity con tratta Villa San Giovanni - Lamezia Terme, senza prevedere una fermata intermedia.

Assessore, ti prego ancora di intervenire presso Trenitalia S.p.A. perché si garantisca una fermata intermedia tra Villa San Giovanni e Lamezia Terme.

Bene avete fatto anche a realizzare la Frecciargento. Spero che parta presto da Sibari - Paola e che poi giunga a Roma.

Tornando all’argomento, devo dire che, anche dal punto di vista sanitario, è vero che la sanità è commissariata, però, visto che questa è una proposta di welfare, dobbiamo garantire un pronto intervento anche nei Comuni, non solo l’istruzione.

Quindi dobbiamo rivedere la tematica. Non so se da qui a fine Legislatura torneremo ad avere il pallino della sanità in mano, però proprio l’altro giorno ho visitato l’Ospedale di Scilla che sarebbe dovuta essere la Casa della Salute. Anche lì chiederò lumi sugli 8 milioni di euro che si sarebbero dovuti investire a Scilla e non sono stati investiti, ma ho visto una struttura sanitaria d’avanguardia con sale operatorie d’avanguardia e non vedo perché debbano restare chiuse, perché dobbiamo spendere soldi per darli ad istituti privati!

Ben venga l’istituto privato, anche nella sanità, ma deve essere in competizione con il pubblico.

Quindi, collega Romeo - ho visto che hai chiesto la parola e quindi interverrai dopo di me -, grazie per aver condiviso questo percorso; grazie a tutti quanti, agli amici del Nuovo Centro Destra e della maggioranza perché diamo veramente la possibilità, a chi volesse ancora, di vivere nella propria terra, nel paese dov’è nato, dove ha un lavoro, di essere in grado di garantire un’istruzione giusta anche ai propri figli e, quindi, di poter fare famiglia, di poter procreare, di realizzare tutti i valori di questa Nazione. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente, colleghi ed assessori, intervengo soltanto per sottolineare che oggi pomeriggio il Consiglio regionale scrive una bella pagina.

Lo fa grazie a più elementi, che richiamerò brevemente; lo fa in maniera unitaria; lo fa segnando una svolta rispetto alla garanzia e alla tutela dei diritti, in particolare, in questo caso, il diritto alla istruzione.

Voglio ringraziare l’Assessore alla pubblica istruzione, Maria Francesca Corigliano, per il lavoro che sta svolgendo, per la grande sensibilità che dimostra, in termini di capacità di ascolto e di traduzione delle istanze e dei bisogni dei territori in proposte di provvedimento amministrativo e in delibere, seguendo la filosofia che il presidente Oliverio ha sposato, manifestato, illustrato, all’interno delle Linee guida di questa Amministrazione, che concretamente poi si manifesta; il collega Pedà, che è un consigliere regionale impegnato, che bada alla sostanza dei problemi, e tutti i colleghi, consiglieri regionali, che oggi hanno condiviso questa battaglia con due provvedimenti.

Oggi, con due provvedimenti diciamo chiaramente, come Consiglio regionale della Calabria, che non ci sono criteri ragionieristici che possono prevalere sui diritti. Non ci sono. E che quando questi criteri ci sono, li modifichiamo.

Li modifichiamo perché ci guida la Costituzione della Repubblica italiana; ci guida l’esigenza di tutelare l’istruzione e il sacrosanto diritto all’istruzione per le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi, delle aree interne, dei paesi piccoli, dei centri disagiati, scarsamente raggiungibili, che spesso hanno visto leso il diritto a formarsi e ad istruirsi in Calabria.

Lo ha illustrato il collega, presidente Michele Mirabello, che naturalmente ringrazio per il lavoro che svolge.

Oggi con questa modifica dei parametri capovolgiamo una filosofia; non ci sono numeri che tengano ma c’è il diritto all’istruzione!

Lo abbiamo fatto anche con gli interventi sulle borse di studio per tutti e con una politica di garanzia, per l’accesso all’istruzione, estesa in maniera totale ed universale, anche all’Università.

Non c’è niente di meglio che può realizzare un’Assemblea legislativa se non garantire i diritti fondamentali, spesso lesi in questa terra.

Continueremo perché l’assessore Corigliano ha intrapreso un dialogo-confronto con l’Ufficio Scolastico Regionale, con la Città Metropolitana e le Province, con gli Uffici scolastici provinciali, con il corpo docente, con gli studenti, perché della questione istruzione facciamo una questione fondamentale per cambiare il destino della nostra terra.

Oggi scriviamo una bella pagina con il consenso di tutti. Oggi realizziamo un altro pezzo del programma di Governo del presidente Oliverio.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Intervengo anch’io brevemente per esprimere tutto il mio apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione, presieduta dal collega Mirabello, e per la qualità della proposta di provvedimento amministrativo, avanzata dall’assessore Corigliano, che si inquadra nella filosofia, che stiamo cercando di portare avanti, di attenzione verso i piccoli centri, verso le zone periferiche, verso i paesi di montagna, verso chi vive difficoltà oggettive che, spesso, per mancanza di servizi, sono costretti poi a spostarsi, lasciando, abbandonando il territorio a sé stesso.

Dobbiamo fornire sempre più risposte che vadano in questa direzione, che aiutino i cittadini, le famiglie a rimanere nei territori, che diano ossigeno a chi vuole rimanere a vivere in quei territori difficili della Calabria, che ha una orografia particolare, che tutti conosciamo.

Quindi sta a noi, Consiglio regionale, a noi Istituzione, a voi Giunta regionale, tener conto di queste esigenze.

Credo che solo così riusciremo, caro collega capogruppo, non solo a scrivere una bella pagina, ma a dare una dimostrazione di responsabilità del ruolo che svolgiamo, che è quello di garantire i servizi minimi al territorio, di garantire la possibilità ai nostri cittadini di continuare a vivere in quelle realtà difficili ed emarginate e di dimostrare che c’è una classe dirigente attenta, sensibile, pronta ad assumersi responsabilità e, quindi, anche ad approvare atti legislativi di modifica per quanto svolto; in questo caso, che facciano capire alle nostre comunità che non siamo sordi e poco sensibili ma attenti e rispettosi, magari anche chiedere scusa per quello che abbiamo fatto negli anni passati, e dire che oggi c’è un Consiglio regionale, nella sua interezza, che invece vuole fornire risposte mirate, anche timide, ma che rappresentano segnali importanti per le realtà difficili dei nostri territori calabresi.

Quindi grazie. Condivido molto questa proposta di provvedimento amministrativo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Prendo la parola anch'io su questo argomento perché l'altro giorno ho partecipato ai lavori della terza Commissione - della quale è autorevole componente il mio collega di gruppo Pedà - e mi sono soffermato a ragionare sul merito della proposta della Giunta regionale che, devo dire, riesce ad infilarsi in alcuni spazi lasciati dalla normativa nazionale e inserisce degli emendamenti, sui punti di erogazione del servizio, che consentiranno, probabilmente, di tenere aperti dei baluardi e dei presidi dello Stato in aree, come le aree interne o nelle aree rurali, dove la presenza di queste piccole scuole rimane la testimonianza della presenza dello Stato, soprattutto nelle aree più dimenticate della Calabria.

Abbiamo ragionato in quella sede sulla necessità che, molto probabilmente, si cambi rotta a livello nazionale. Lo diceva il mio collega Pedà: la scuola è stata per anni un luogo dove, probabilmente, chi era al comando in qualità di Ministro, centro-destra o centro-sinistra, pensava che si vendessero prosciutti o salami.

La scuola è qualcosa di molto diverso, la scuola forma le generazioni, la scuola, soprattutto nelle aree più a rischio, è un momento di aggregazione non solo per i giovani anche per le famiglie ed è vera formazione e vero irrobustimento di una società che ha bisogno di avere punti di riferimento chiari e precisi.

Poiché a livello generale c'è una discussione rispetto all'autonomia delle Regioni - questa è materia di legislazione concorrente, ma è anche una materia nella quale non credo possano essere conosciute dal Governo centrale le esigenze dei territori - a questo proposito io - d'accordo con i colleghi che erano in Commissione - credo che bene abbiano fatto alcune Regioni, come la Toscana, a porre sul tavolo della Conferenza Stato-Regioni la problematica dell'autodeterminazione da parte delle Regioni rispetto alle esigenze territoriali.

Mi spiego meglio. C'è una normativa nazionale che prevede deroghe - forse anche troppo generose - per le piccole isole, per le minoranze linguistiche o per le aree in cui ci sono presenze di minoranze linguistiche. Ecco, io credo che, poiché nella nostra società - noi non ce lo dobbiamo nascondere, lo abbiamo detto più volte in Aula - c'è una pervasività ed un’incidenza notevole da parte delle consorterie criminali, dei sistemi ‘ndranghetistici, la scuola è obiettivamente un baluardo a difesa della società migliore, della società civile, una conservazione, così come è stata fatta per i punti di erogazione del servizio, debba essere fatta anche per quanto riguarda le istituzioni scolastiche autonome e la composizione delle classi.

Cosa voglio dire? Voglio dire che l'Assessore, con la quale abbiamo dibattuto, si alzerà e ci dirà molto probabilmente: “ma c'è una normativa nazionale che lo esclude”.

Per la verità, nel 2010, rispetto alla normativa nazionale vigente, abbiamo ottenuto un emendamento sulle linee guida che riguardava le aree territoriali ad alta presenza criminale e abbiamo ottenuto in quella circostanza, nell'ambito del budget generale, delle deroghe, riconoscendo al Consiglio regionale, che esprime una volontà politica, la volontà di esprimere anche delle priorità nell’ambito delle definizioni regionali.

Credo che noi oggi dobbiamo riproporre una volontà politica forte, perché dobbiamo dare considerazione a quelle aree che hanno una presenza ed un’incidenza elevata di criminalità organizzata. La scuola guidata da un dirigente scolastico, le classi composte con dei docenti che le seguano e non siano solo pluriclassi, sono messaggi forti di presenza dello Stato, soprattutto nel settore della formazione, della prevenzione sociale, altrimenti non riusciamo a dare le risposte adeguate in termini di punti intermedi all'interno della società civile e rischiamo di passare soltanto alla fase della repressione.

Credo che un messaggio – Presidente, Assessore – possa essere l'inserimento, rispetto alla vostra proposta di provvedimento amministrativo 235/10^, di due emendamenti: uno al punto 3.1: “le istituzioni scolastiche autonome” aggiungendo al punto d), come avete fatto per i punti erogazione del servizio, dopo le parole “specificità linguistiche” le parole “nonché per i comuni commissariati per infiltrazione mafiosa negli ultimi 10 anni” ed ancora al punto 3.3: “composizione delle classi”, inserendo nella tabella alla pagina 10, al quarto riquadro “deroghe per i comuni montani nelle aree geografiche caratterizzate dalla presenza di minoranze linguistiche” le parole “ed i comuni commissariati per infiltrazione mafiosa negli ultimi 10 anni”.

In questo modo noi esprimiamo una volontà politica e diamo anche all'Ufficio scolastico regionale delle priorità. Non ne vorrà tener conto l'Ufficio scolastico regionale? Si assumerà le proprie responsabilità, perché noi che conosciamo, che siamo presenti e che conosciamo le esigenze ed anche i punti deboli del territorio, esprimiamo una volontà politica della Regione Calabria, dato che questo è un argomento che viene discusso a livello nazionale e le Regioni rivendicano maggiore autonomia anche da questo punto di vista.

Gli emendamenti sono a firma dei colleghi - che ringrazio – Parente, Mirabello - Presidente della terza Commissione - Pedà, Esposito, ma devo dire che tutti i colleghi con i quali abbiamo ragionato e discusso hanno manifestato una volontà politica concorde.

Per cui dichiaro di voler procedere all’approvazione di questo provvedimento amministrativo inserendo questi ulteriori emendamenti, rispetto a quelli della Giunta regionale su cui concordo pienamente.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico) 

Parere favorevole agli emendamenti.

PRESIDENTE

All’inserimento. Ci sono altri interventi? Ha chiesto di intervenire l’assessore Corigliano, ne ha facoltà.

CORIGLIANO Maria Francesca, Assessore all'Istruzione ed alle attività culturali

Fermo restando che il Consiglio è assolutamente sovrano, sicuramente la sollecitazione politica, in direzione di un cambiamento, può essere utile.

La Giunta non l'aveva proposto, non perché sottovalutasse l'importanza all'interno dei territori di avere le autonomie scolastiche, cioè un dirigente titolare di quell’istituto comprensivo, ma sapendo che questo è disciplinato dallo Stato, come disciplinato dallo Stato è il numero di alunni per classe.

Nell'ultima Commissione ministeriale sull'istruzione si è discusso di questa proposta della Regione Toscana - a cui faceva riferimento il consigliere Gallo - che invita le Regioni ad essere insieme, ad unirsi per proporre la possibilità di decidere autonomamente rispetto all'assegnazione delle autonomie, cioè dei dirigenti titolari, all'interno del territorio regionale, fermo restando che dovrà essere sempre e comunque rispettato il contingente dei dirigenti assegnato alle Regioni. Però la sollecitazione politica va bene, esprime e rafforza ulteriormente questa visione e quindi grazie.

PRESIDENTE

Allora, pongo in votazione gli emendamenti che sono approvati e la proposta di provvedimento amministrativo numero 235/10^, così per come emendata in Aula, con il parere favore del relatore e della Giunta ed autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva)

(È riportata in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Comunico che il provvedimento previsto al primo punto all’ordine del giorno, cioè la proposta di provvedimento amministrativo numero 223/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria degli anni 2019-2021”, così come concordato in Conferenza dei capigruppo, sarà inserito all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale, già prevista per il 29 novembre prossimo.

(Così resta stabilito)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 228/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Determinazione del livello dei servizi minimi (art. 16 D. Lgs. 422/1997; art. 5 della L.R. 35/2015) – Presa d'atto del raggiungimento dell'intesa con gli enti locali”

PRESIDENTE

Passiamo al secondo punto all’ordine del giorno, relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 228/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Determinazione del livello dei servizi minimi - Presa d’atto del raggiungimento dell'intesa con gli enti locali”.

La parola al consigliere Bevacqua, per l’illustrazione.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.

La determinazione del livello dei servizi minimi del trasporto pubblico locale è un passaggio fondamentale del processo di riforma, avviato in questo settore con la legge regionale numero 35 del 2015.

Con il documento che oggi il Consiglio si appresta ad approvare, la Regione si impegna a garantire un livello essenziale delle prestazioni che è la base per assicurare un inderogabile diritto alla mobilità. Vorrei ricordare – questo è importante – che questa determinazione è stata prevista sin dal lontano 1997 – badate bene, 1997! – ma fino ad oggi non è stata mai effettuata.

Pertanto, come già avvenuto per altri settori, andiamo a colmare un ritardo di oltre 20 anni.

Deve osservarsi che le disposizioni odierne, oltre ad essere volte, in generale, al soddisfacimento della domanda di mobilità dei cittadini, prevedono specifiche tutele. Cito soltanto due casi: per l’accesso ai servizi socio-sanitari, per il pendolarismo scolastico e per persone con ridotta capacità motoria. Sono questi inserimenti importanti, significativi ed anche di attenzione ai ceti deboli della società.

Le stesse disposizioni, inoltre, tengono conto dell’incidenza degli elementi esterni, quali la congestione del traffico e l’inquinamento, nell’individuazione delle soluzioni che comportano i minori costi per la collettività tra quelle atte a garantire sufficienti servizi di trasporto.

Ecco perché la determinazione del livello dei servizi minimi si pone quale strumento irrinunciabile per garantire la sostenibilità soprattutto sociale e ambientale dei servizi di trasporto pubblico locale. Durante l’ampia e articolata discussione tenutasi in quarta Commissione, ho evidenziato come la Calabria necessita di ulteriori collegamenti tra i territori più disagiati e periferici affinché gli abitanti – l’abbiamo già fatto per le scuole e lo ribadisco anche per i servizi di collegamento – siano incoraggiati a rimanere in questi centri e ho, altresì, manifestato all’assessore Musmanno la mia preoccupazione per la posizione assunta da alcune Province e Comuni che si sono espressi contrariamente sul documento.

L’Assessore ha opportunamente precisato, innanzitutto, che la provincia di Cosenza sta lavorando sulla programmazione dei servizi in maniera autonoma, dopodiché ha aggiunto che, mentre per i servizi su gomma c’è l’obbligo di procedere all’affidamento con gara, per quelli su ferro invece si può procedere con affidamento diretto, ma il nodo essenziale resta il costante decurtamento da parte dello Stato del fondo nazionale trasporti.

Per quanto concerne, poi, l’iter seguito dal provvedimento in questione, rammento che, secondo quanto disposto dall’articolo 5 della legge regionale numero 35 del 2015, la prima versione di questo documento è stata integrata recependo gli articolati pareri del Comitato della mobilità, dell’ArtCal e della quarta Commissione. La versione modificata e integrata è stata sottoposta all’intesa con gli enti locali e la Conferenza dei servizi ha dato parere positivo.

Per il resto, lascerei la parola all’assessore Musmanno che spiegherà nei dettagli il contenuto del provvedimento che stiamo per approvare.

PRESIDENTE

Cedo la parola all’assessore Musmanno.

MUSMANNO Roberto, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente. Mi riallaccio alle considerazioni fatte dal consigliere Bevacqua per precisare alcune questioni che, secondo me, è importante che siano acquisite dall’Aula.

La prima versione del documento sul livello dei servizi minimi è stata approvata il 21 aprile del 2017 e prevedeva un livello di spesa pari a 210 milioni di euro all’anno.

Successivamente, nei mesi seguenti, – come ricordato dal consigliere Bevacqua – sono stati espressi i pareri favorevoli con raccomandazioni da parte del Comitato della mobilità, della Commissione consiliare competente e dell’Autorità di regolazione dei trasporti.

A valle delle indicazioni e delle prescrizioni ricevute sui vari tavoli di concertazione aperti a seguito dell’approvazione della delibera di Giunta regionale citata, il documento ha subito opportune modifiche, approvate con la delibera di Giunta regionale del 19 aprile 2018, e, in questo caso, il livello di spesa veniva portato a 232,5 milioni annui; infine, con delibera di Giunta regionale del 26 settembre 2018 veniva redatto il documento tecnico definitivo le cui modifiche possono essere riassunte qui di seguito: è stata eliminata la clausola di salvaguardia finanziaria di 232,5 milioni di euro, prevedendo un livello di spesa per i servizi minimi non inferiore a 245 milioni di euro per l’anno 2020; è stato introdotto un criterio di salvaguardia del livello dei servizi storici con progressivo potenziamento dei servizi più efficienti in termini di rapporto tra ricavi e costi; è stato bloccato il livello degli attuali servizi ferroviari sia di Trenitalia sia di Ferrovie della Calabria considerando anche gli incrementi di costo per l’inflazione programmata; è stata prevista la possibilità di effettuare i servizi sulle linee oggetto degli investimenti infrastrutturali programmati ed in corso di attuazione.

A valle della delibera di Giunta del 26 settembre scorso, la quarta Commissione consiliare ha espresso parere favorevole all’unanimità, confermando il livello di spesa previsto a 245 milioni di euro.

Tutti i documenti di programmazione riguardanti i servizi di trasporto pubblico locale prodotti dalla Regione hanno dovuto far riferimento a disposizioni normative nazionali che puntano ad un miglioramento deciso del livello di efficienza del servizio, attraverso l’opportuna eliminazione di tutte le diseconomie attualmente presenti nel sistema del trasporto pubblico regionale.

Prevedere un livello di spesa per i servizi minimi non inferiore a 245 milioni di euro per i prossimi 10 anni significa per la Regione impegnarsi a garantire una copertura finanziaria superiore a quella attuale che è di circa 235 milioni di euro.

In definitiva, a seguito di tutte le variazioni apportate al documento – discusse e condivise con tutti gli organi preposti e approvate all’unanimità – specialmente in termini di risorse finanziarie stanziate dalla Regione, si può affermare che in fase di programma di esercizio ci sarà, comunque, un’invarianza sostanziale dei chilometri garantiti su scala regionale sia per i servizi ferroviari sia per i servizi su gomma.

L’invito rivolto all’intero Consiglio regionale con l’approvazione di questo provvedimento amministrativo è far sì che, finalmente, anche la Regione Calabria si doti di regole chiare e trasparenti che consentano di regolare meglio ed in modo più efficace la programmazione dei servizi di trasporto pubblico locale negli anni a venire, colmando finalmente il gap che ci separa dalle altre Regioni italiane.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pedà, ne ha facoltà.

PEDÀ Giuseppe (Casa delle Libertà)

Posto che - come dico sempre - quando si lavora si rischia di omettere qualcosa o, comunque, di non farla in maniera precisa, bisogna, però, riconoscere il merito, in effetti, al lavoro che è stato fatto, così come al Piano regionale dei trasporti.

Vorrei soffermarmi sulla relazione dell'Assessore. Ho sentito prima che sono rimasti invariati i servizi garantiti, il ferro a Trenitalia e Ferrovie della Calabria…

 

(Interruzione)

 

…non sono rimasti invariati? Perché mi risulta che i corrispettivi a Ferrovie della Calabria siano stati tagliati.

 

(Interruzione)

 

Può rispondere alla domanda che ho fatto?

PRESIDENTE

Finisca prima l’intervento e poi l’Assessore risponderà.

PEDÀ Giuseppe (Casa delle Libertà)

Preferirei ricevere prima una risposta.

MUSMANNO Roberto, Assessore alle infrastrutture

No, consigliere. Noi stiamo innanzitutto approvando un documento strategico che, ovviamente, è prodromico all'approvazione dei programmi di esercizio, quindi quella è una fase successiva.

A livello di servizi minimi, il documento che il Consiglio sta emendando oggi e che dovrebbe essere approvato con queste novità prevede l'invarianza delle risorse attribuite per i servizi ferroviari e, addirittura, non tanto delle risorse, quanto della percorrenza chilometrica, come livello minimo.

Il che vuol dire che nelle programmazioni successive questo livello non può scendere al di sotto del livello minimo rispetto all'attuale programma di esercizio che è in vigore nell'anno 2018.

Quindi stiamo parlando, tanto per intenderci, in termini di risorse degli attuali 24 milioni e trecento mila euro, per esempio, in dotazione a Ferrovie della Calabria.

Aggiungo, per ulteriore conferma, che in questi giorni stiamo lavorando sul programma di scissione di Ferrovie della Calabria che presuppone esplicitamente il mantenimento del livello di spesa.

Se poi si riferisce al livello storico del 2012, firmato con l'accordo Stato-Regioni, stiamo parlando di due cose diverse che ormai abbiamo già dato per scontate. Cioè, quel livello che ha consentito la nascita di Ferrovie della Calabria, non è mai stato confermato, stiamo ragionando sulle risorse che da anni stiamo destinando all'esercizio ferroviario di Ferrovie della Calabria.

L'informazione che posso darle con certezza è che non c'è nessun taglio sui servizi di Ferrovie della Calabria, questo documento conferma il livello minimo che si attesta sul livello attuale dei servizi ferroviari.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Consigliere Pedà, vuole intervenire per la seconda volta anche se non si può? Ne ha facoltà.

PEDÀ Giuseppe (Casa delle Libertà)

Non sono convinto di quello che ha detto l'Assessore, ma poi l’approfondiremo, perché non sono stati tagliati i chilometri, ma bensì è stato tagliato il corrispettivo e poi vedremo, rispetto a Trenitalia, se invece i chilometri sono rimasti invariati e il corrispettivo è stato aumentato. Ma questa disquisizione la faremo dopo.

Era essenziale comunque garantire i servizi. Bene.

Spero che vi sia presto il progetto di scissione, così come la pubblicazione dei bandi per i Comuni superiori a 15.000 abitanti per l’assegnazione dei chilometri, in modo da poter garantire i servizi minimi essenziali anche a quei Comuni.

Rispetto a questo lavoro, quindi, annuncio voto favorevole.

PRESIDENTE

Grazie, ci sono altri interventi? Passiamo alla votazione del provvedimento.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 229/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Integrazione DGR n. 341 del 30 luglio 2018”

PRESIDENTE

Il terzo punto all'ordine del giorno riguarda la proposta provvedimento amministrativo numero 229/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Integrazione DGR n.341 del 30 luglio 2018”. Prego, consigliere Mirabello, ha facoltà di illustrarlo.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico), relatore

La proposta di provvedimento amministrativo rappresenta l’integrazione di una delibera di Giunta regionale, la numero 341 del 2018, che a sua volta integra la delibera numero 15 del 2018 e che si è resa necessaria alla luce di alcune sollecitazioni provenienti dal Prefetto di Reggio Calabria - in seguito ad alcuni incontri tenutosi presso la Prefettura -, da sollecitazioni provenienti dal Garante per i diritti per l'infanzia, da Sindaci, dalle Istituzioni, con particolare riferimento alla necessità di implementare all'interno della rete scolastica alcuni plessi, recependo alcuni emendamenti approvati dal Consiglio della Città Metropolitana di Reggio Calabria in deroga ai parametri minimi stabiliti dalle Linee guida.

Mi riferisco - e la Giunta si riferisce, chiaramente - al plesso Modena – Ciccarello, l’Istituto comprensivo di Reggio Calabria, alla “Scuola primaria Careri” ed alla “Scuola infanzia Natile superiore”, Istituto comprensivo di Careri e la “Scuola dell'infanzia di Anoia inferiore”, l’Istituto comprensivo di Anoia, Maropati, Giffone.

La deroga a quanto stabilito nelle Linee guida regionali ha riguardato principalmente il parametro minimo degli alunni e le distanze chilometriche, al fine di salvaguardare le scuole primarie e dell'infanzia dei Comuni in questione che rappresentano, quindi, aree disagiate.

PRESIDENTE

Ci sono interventi? Passiamo alla votazione del provvedimento.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 230/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconto esercizio 2017 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA)”

PRESIDENTE

Proposta provvedimento amministrativo numero 230/10^ della Giunta regionale recante: “Rendiconto esercizio 2017 dell'Agenzia Regione per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA)”. Cedo la parola al relatore del provvedimento, consigliere Aieta. Prego.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Si tratta del rendiconto dell'esercizio 2017 dell’ARCEA. Questo provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del Dipartimento agricoltura e del Dipartimento bilancio e del parere del Revisore unico dei conti dell'Agenzia che ha verificato il rispetto dei principi e dei criteri di determinazione dei residui attivi e passivi; con la procedura di riaccertamento dei residui i debiti formalmente riconosciuti insussistenti per l'avvenuta legale estinzione (prescrizione) o per indebito o erroneo impegno di un'obbligazione non dovuta, sono stati definitivamente eliminati dalle scritture e dai documenti di bilancio.

L'organo di controllo, nell’esprimere parere favorevole, attesta la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione e propone di accantonare una parte dell'avanzo di amministrazione.

Il Dipartimento agricoltura ha espresso parere favorevole al rendiconto di gestione.

Il Dipartimento bilancio ha rilevato che:

 sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31 dicembre 2017, per come risulta dal conto del bilancio e per come risulta dal conto del tesoriere;

 sussiste la corrispondenza e la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette partite di giro; la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati in tutto il corso dell'esercizio 2017.

E, con riferimento all'eventuale utilizzo della quota disponibile del risultato di amministrazione che è pari a 530.000 euro, raccomanda l’Ente di rispettare le regole di bilancio.

Il Dipartimento ha espresso il necessario parere che è favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 231/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconto esercizio 2017 dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC)”

PRESIDENTE

Passiamo al quinto punto all’ordine del giorno che riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 231/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2017 dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC)”, che di fatto rimane l'ultimo, gli altri punti mi è stato chiesto di rinviarli.

Cedo la parola al relatore del provvedimento, consigliere Aieta. Prego.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Signor Presidente, il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del Dipartimento agricoltura, del Dipartimento bilancio e del parere dell'organo di revisione, che ha dato atto che l'azienda ha provveduto al riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2017.

Relativamente al conto consuntivo 2017, l’organo di controllo evidenzia l’attendibilità delle risultanze della gestione finanziaria, il rispetto della competenza economica dei risultati economici generali ed il rispetto dei principi contabili per la valutazione e classificazione dei valori patrimoniali. Inoltre, il revisore esorta l’Azienda ad operare nell’ottica dell’economicità nell’ambito dei programmi delle attività da attuare, al fine di individuare le voci possibili di taglio, per evitare inefficienze e sprechi.

Il Revisore ha espresso parere favorevole, il Dipartimento agricoltura, nell’istruttoria di competenza, ha provveduto a verificare il rispetto dei vincoli di spesa ed ha espresso parere favorevole.

Il Dipartimento bilancio, nell’istruttoria di competenza, ha rilevato che: sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31 dicembre 2017; sussiste continuità tra i residui finali dell’esercizio 2016, rispetto a quelli iniziali dell’esercizio 2017; sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle partite di giro; sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria e il valore registrato alla voce “disponibilità liquide” dell’attivo dello stato patrimoniale.

A conclusione di questa attività, il Dipartimento bilancio ritiene possibile procedere all’adozione, da parte della Giunta regionale, del rendiconto per l’esercizio 2017 dell’ARSAC.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi?

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Presidente, siamo chiamati ad approvare il rendiconto dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC), che è il settore nevralgico della nostra regione, è una agenzia che dovrebbe avviare tutte le azioni sperimentali, le azioni, anche, di miglioramento della qualità dell'offerta agricola nella nostra regione.

Certo, nel corso dei decenni del regionalismo calabrese, le funzioni dell’ARSAC, prima ARSSA, sono state sicuramente tradite, non c'è dubbio, non è una responsabilità che dobbiamo ascrivere a questa Giunta regionale, è una responsabilità diffusa, lontana nel tempo, ma non possiamo non notare che, ancora oggi, a distanza di quattro anni dall’inizio del percorso di questa Giunta regionale, viene approvato il rendiconto. In questi anni sono stati approvati più rendiconti, ma quelle che sono le raccomandazioni del Revisore unico dei conti, sull’economicità della gestione, sull’indebitamento e incidenza degli oneri finanziari, sulla gestione delle risorse umane e relativo costo, sul contenimento della spesa, sull’adeguamento del sistema contabile e funzionamento del controllo interno e via discorrendo, ancora, a distanza di anni, permangono; segno evidente che, in questi anni, poco o nulla si è fatto per migliorare la situazione.

Credo che la responsabilità politica di questo governo, di questa maggioranza sia proprio il fatto che in questi anni, al di là delle dichiarazioni, delle enunciazioni iniziali di principio, l’ARSAC rimanga quello che è stato, vale a dire un carrozzone che lentamente si sta spingendo, si sta muovendo, verso la fine dei suoi giorni, senza che venga realmente utilizzata per quelle che sono le sue finalità sostanziali.

Questa è l’accusa che mi sento di muovere nei confronti del Governo regionale, che avrebbe dovuto utilizzare meglio ed elaborare un progetto di sviluppo, di rinascita, di ripartenza per questo Ente il cui personale, in massima parte, almeno 30-40 unità, viene utilizzato per dare linfa e sostegno, il collega D’Acri può certificare, all’azione del Dipartimento agricoltura in Regione.

Credo che, invece, dobbiamo interrogarci, ed è questo, anche, lo stimolo alla discussione e la richiesta che faccio al Governo regionale, ma anche al Consiglio regionale, noi dobbiamo interrogarci insieme per come questo Ente possa essere rilanciato e per come possa essere utile per le esigenze degli agricoltori calabresi.

Credo che questo debba essere l’interrogativo che dobbiamo porci e, più che pensare a nuove assunzioni che non ci sono, essendo questo Ente in grande difficoltà, pensare ad utilizzare meglio anche il copioso patrimonio che l’ARSAC ha a disposizione; dobbiamo pensare piuttosto a come questo Ente possa essere rilanciato e come i sistemi agricoli ne possano beneficiare.

La maggioranza approverà questo ulteriore atto, in un clima di oggettiva difficoltà.

Lo dobbiamo dire, anche, come considerazione politica, dopo la giornata abbastanza drammatica di ieri, in seconda Commissione, per l’approvazione del Documento economico e finanziario della Regione, ancora oggi, purtroppo, la maggioranza non è autosufficiente e la presenza responsabile, in Aula, delle opposizioni, che non significa inciucio, è per approvare gli atti essenziali in scadenza e cioè i rendiconti, il piano e le modifiche al piano di dimensionamento, alle linee guida del dimensionamento scolastico, gli atti che sono necessari ed essenziali per i calabresi.

Credo che questa sia stata una presenza fondamentale perché, altrimenti, la maggioranza, per una serie di questioni interne, non avrebbe avuto i numeri per essere autosufficiente.

Questo lo dico non per rivendicare meriti particolari, facciamo il nostro dovere nel momento in cui consentiamo al Consiglio regionale di proseguire nell'esercizio delle proprie funzioni che, spesso, come nel caso dell'approvazione dei provvedimenti amministrativi, sono funzioni dovute rispetto ad atti che vanno approvati. Però non possiamo non osservare come, per una serie di questioni che vado dicendo da mesi, queste questioni le stia annunciando da mesi e non per spirito di contrasto, di contrapposizione, nei confronti del Presidente della Giunta regionale, le dico perché svolgo un ruolo di opposizione e il mio ruolo è quello di segnalare e di raccontare anche le cose che, a nostro avviso, non vanno da mesi.

Sono entrato in Consiglio regionale un anno fa, a metà novembre dello scorso anno, e ho avuto subito modo di notare come non ci fosse una azione coordinata fra il Governo regionale e il Consiglio regionale, in particolare con la maggioranza in Consiglio regionale.

Più volte ho chiesto al presidente Oliverio di regolare, al meglio, i rapporti con la propria maggioranza, coinvolgendo i consiglieri regionali di maggioranza nell'azione di governo, in un progetto comune, in un progetto condiviso; in un progetto che vedesse partecipi coloro i quali sono stati eletti.

Noi, non dimentichiamolo, colleghi, siamo eletti cioè siamo coloro i quali vanno in giro per la Calabria a raccogliere le preferenze e quindi ascoltiamo la gente, le esigenze della gente, ma, nonostante questo, i consiglieri di maggioranza sono stati, nel corso degli anni, totalmente alienati rispetto al progetto di governo della Giunta regionale.

Questo - lo diciamo con grande chiarezza - ha portato, nel corso degli anni, ad un aumento della spesa e oggi abbiamo approvato una legge regionale per la riduzione delle spese in Consiglio regionale e nella Giunta.

Il fatto che in questi anni siano stati scelti, soltanto, degli Assessori esterni ha portato ad un aumento della spesa a danno dei calabresi; non me ne vogliano gli Assessori che sono, oggi, componenti della Giunta. E’ una cosa che ho già avuto modo di sottolineare al Presidente della Giunta regionale e per questo annuncio che, oggi, con la sottoscrizione, anche, degli altri colleghi abbiamo presentato un progetto di legge di revisione statutaria che diminuisce il numero degli assessori regionali, degli Assessori esterni, dal massimo attuale di sette ad un massimo di tre elementi, in maniera tale che ci sia una condivisione tra la presenza di interni ed esterni, dando, anche, la possibilità al Presidente della Giunta regionale di scegliere degli Assessori all'esterno dei confini del Consiglio regionale, senza, però, dare loro, totalmente, mano libera.

Questo, lo voglio ricordare, non è strumentale e volto a mettere in difficoltà il Presidente della Giunta, la maggioranza o la Giunta, non è ad personam nei confronti degli Assessori, ci mancherebbe altro.

È un tentativo, invece, che poniamo in essere come opposizione, sperando che ci sia la condivisione del Consiglio regionale, della maggioranza, per diminuire delle spese che in questi anni sono notevolmente aumentate e che riguardano gli emolumenti, le indennità degli Assessori esterni a cui si aggiungono, anche, le spese per le strutture degli stessi Assessori. Questo perché nel momento in cui stiamo parlando di Arsac, nel momento in cui aderiamo ad una idea, ad una raccomandazione del revisore sul contenimento delle spese, la dobbiamo applicare in generale, la dovete fare vostra come Governo regionale, come Giunta regionale. Lo sottopongo alla discussione, annunciando questa proposta, perché credo che nelle prossime settimane chiederemo al signor Presidente del Consiglio, in Conferenza dei capigruppo, come consiglieri di opposizione, di calendarizzare questa proposta perché riteniamo che una franca discussione, un franco dibattito in Consiglio regionale su questi argomenti debba essere un momento dialettico, democratico, di confronto, magari di scontro se la maggioranza non sarà d'accordo, ma saremo fermi sulla necessità ed esigenza di sottoporre alla valutazione del Consiglio questa proposta.

Ripeto: è un momento in cui c'è necessità di contenere le spese, è un momento in cui c'è necessità di dare segnali diversi rispetto a quelli che ci sono stati fino ad ora, per cui annuncio questa cosa, l’annuncio in questo punto all'ordine del giorno, non me ne voglia il Presidente se sono andato fuori tema, ma credo che fosse necessario, data anche la giornata, la particolarità della giornata, che i miei colleghi, soprattutto quelli di maggioranza, sapessero quella che è la posizione che abbiamo espresso attraverso questa proposta all'attenzione del Consiglio.

PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, passiamo alla votazione. Il provvedimento è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 232/10^ di iniziativa d'ufficio recante: “Effettuazione referendum consultivo obbligatorio sulla proposta di legge numero 138/10^ di iniziativa del consigliere Ciconte recante: 'Modifiche dei confini territoriali dei comuni di San Pietro Apostolo e Gimigliano della provincia di Catanzaro'”

PRESIDENTE

Al punto sei, sulla proposta di provvedimento amministrativo 232/10^ c'è la richiesta di rinvio.

 

(Il Consiglio rinvia)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

La proposta di provvedimento amministrativo 233/10^, che era al settimo all’ordine del giorno, è stata discussa. Per quanto riguarda tutti gli altri punti all’ordine del giorno, dall’ottavo al dodicesimo, c'è una richiesta di rinvio alla prossima seduta di Consiglio regionale che si terrà, come concordato con la Conferenza dei capigruppo, il prossimo 29 novembre. Pongo in votazione le già menzionate proposte di rinvio dei punti all’ordine del giorno. Sono approvate.

 

(Il Consiglio rinvia i punti all’ordine del giorno non discussi)

 

Avendo esaurito i punti all'ordine del giorno la seduta è tolta.

 

La seduta termina alle 15,30

 

Allegati

Congedi

Ha chiesto congedo: Bova, Ciconte, Greco, Guccione, Morrone, Nicolò, Orsomarso, Rizzo

(È concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera a) comma 1, dell’art. 73 del Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i. – (deliberazione G.R. n. 503 del 6.11.2018)” (PL n. 379/10^)

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

 

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

Bova - “Modifiche alla legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza)” (PL n. 373/10^)

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale – ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere, alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative - e alla Commissione contro la ‘ndrangheta ai sensi dell’art. 66, comma 2 del Regolamento interno.

(Così resta stabilito)

Neri – “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lett. e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126” (PL n. 374/10^)

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Greco – “Integrazioni alla legge regionale 26 novembre 2003, n. 23 “Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella Regione Calabria (in attuazione della legge n. 328/2000)” (PL n. 375/10^)

È stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Mirabello – “Disposizioni in materia di macellazione aziendale” (PL n. 376/10^)

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Romeo – “Interventi regionali in materia di sostegno in favore dei giornalisti professionisti e pubblicisti vittime di intimidazioni” (PL n. 377/10^)

È stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere e alla Commissione contro la ‘ndrangheta ai sensi dell’articolo 66, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale

(Così resta stabilito)

Sculco - “Modifiche alla legge regionale 11 agosto 2010, n. 21 (Misure straordinarie a sostegno dell’attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale)” (PL n. 378/10^)

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Sergio – “Modifiche alle leggi regionali numero 1, 10, 12, 15, 28 e 31 del 2018” (PL n. 380/10^)

È stata assegnata alla prima Commissione- Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Irto, Esposito, Gallo, Giudiceandrea, Greco, Nucera, Orsomarso, Parente, Romeo, Scalzo, Sculco - “Misure di riduzione dei Costi della Politica. Modifiche alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 (Norme sull’ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale) e alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 8 (Norme sulla dirigenza e sull’ordinamento degli Uffici del Consiglio regionale)” (PL n. 381/10^)

È stata assegnata alla prima Commissione- Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di legge statutaria

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa del consigliere regionale:

Gallo – “Modifiche alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria)” (PLS n. 3/10^)

È stata assegnata alla quinta Commissione - Riforme – e alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

 

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Proposta di parziale modifica degli indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa della Regione Calabria quinquennio 2017/2018 – 2022/2023 – (deliberazione G.R. n. 473 del 29.10.2018)” (PPA n. 235/10^)

È stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - per il parere.

(Così resta stabilito)

“Presa d'atto della Decisione della Commissione Europea C (2018) 6608 final del 4 ottobre 2018 di modifica del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (FEASR) della Regione Calabria – (deliberazione G.R. n. 475 del 29.10.2018)” (PPA n. 236/10^)

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

“Approvazione del bilancio consolidato dell’anno 2017 della Regione Calabria – art. 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 – (deliberazione G.R. n. 510 del 12.11.2018)” (PPA n. 237/10^)

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

“Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2019-2021 (Paragrafo 6 del principio applicato della contabilità allegato 4.1 e art. 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118) – (deliberazione G.R. n. 509 del 12.11.2018)” (PPA n. 238/10^)

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - alla prima - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale - alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – e alla quinta Commissione – Riforme - per il parere, alla Commissione Speciale di Vigilanza ai sensi dell’art. 34, comma 3, lett. b) e al Consiglio delle Autonomie Locali ai sensi dell’art. 126 del Regolamento interno del Consiglio regionale.

(Così resta stabilito)

 

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:

“Bilancio di previsione 2018-2020. Assestamento e conseguenti variazioni – (deliberazione U.P. n. 60 del 23.10.2018)” (PPA n. 233/10^)

 

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo d'Ufficio:

“Effettuazione referendum consultivo obbligatorio sulla proposta di legge n. 138/10^ di iniziativa del consigliere Ciconte recante: 'Modifiche dei confini territoriali dei comuni di San Pietro Apostolo e Gimigliano della provincia di Catanzaro'” (PPA n. 232/10^)

“Elezione del Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale” (PPA n. 234/10^).

 

Parere favorevole su deliberazione

La terza Commissione, con nota prot. n. 45026 del 14.11.2018, ha comunicato che nella seduta del 13 novembre 2018 ha espresso parere al Decreto del Dirigente del Settore 4 della Giunta regionale n. 11386 del 15 ottobre 2018, recante: 'Legge di stabilità regionale 2018 – L.R. n. 17/92 «Interventi a sostegno degli aeroclubs calabresi»'

(PARERE N. 41)

Dichiarazione di illegittimità costituzionale art.23, comma 1, lettera a), della legge regionale 23 luglio 2003 n. 11

La Corte Costituzionale, con sentenza n. 188/2018, dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 23, comma 1, lettera a), della legge regionale 23 luglio 2003, n. 11 (Disposizioni per la bonifica e la tutela del territorio rurale. Ordinamento dei Consorzi di Bonifica) nella parte in cui prevede che il contributo consortile di bonifica, quanto alle spese afferenti il conseguimento dei fini istituzionali dei Consorzi, è dovuto 'Indipendentemente dal beneficio fondiario' invece che 'in presenza del beneficio'.

Trasmissione deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2018-2020:

Deliberazione Giunta regionale n. 338 del 30.7.2018;

Deliberazione Giunta regionale n. 482 del 29.10.2018;

Deliberazione Giunta regionale n. 483 del 29.10.2018;

Deliberazione Giunta regionale n. 484 del 29.10.2018;

Deliberazione Giunta regionale n. 485 del 29.10.2018;

Deliberazione Giunta regionale n. 486 del 29.10.2018;

Deliberazione Giunta regionale n. 487 del 29.10.2018;

Deliberazione Giunta regionale n. 488 del 29.10.2018;

Deliberazione Giunta regionale n. 489 del 29.10.2018;

Deliberazione Giunta regionale n. 490 del 29.10.2018;

Deliberazione Giunta regionale n. 491 del 29.10.2018;

Deliberazione Giunta regionale n. 504 del 6.11.2018;

Deliberazione Giunta regionale n. 505 del 6.11.2018;

Deliberazione Giunta regionale n. 506 del 6.11.2018.

Interrogazioni a risposta immediata

Pasqua - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

nel corso dei mesi appena trascorsi è stata inaugurata la nuova sede del Centro Protesi Inail di Lamezia Terme;

ad oggi, il predetto Centro parrebbe non risultare pienamente funzionante nonostante la sua importanza dal punto di vista sanitario per l’intera utenza regionale -:

lo stato dell'arte e le prospettive future inerenti il Centro Protesi Inail di Lamezia Terme.

(412; 14.11.2018)

 

Pasqua - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

in ordine alla necessità di messa in sicurezza e riapertura della strada provinciale n.23, tratto Coccorino - Joppolo nel territorio della provincia di Vibo Valentia, conosciuta come strada del mare. Vista l'importanza della predetta strada, quale strada di collegamento della fascia costiera Tirreno- Vibonese -:

quali interventi sono stati intrapresi al fine di assicurarne la riapertura, per quanto eventualmente di competenza con riguardo alla mitigazione del rischio idrogeologico.

(413; 14.11.2018)

Interrogazioni a risposta scritta

Guccione - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

la Calabria nel 2013, dopo quindici anni, è uscita dal commissariamento in materia di Ambiente e Rifiuti;

dall’insediamento del presidente Mario Oliverio, avvenuta il 10 dicembre 2014, sono state emanate fino ad oggi undici ordinanze contingibili e urgenti ai sensi dell’articolo 191 d.lgs 152/2006 per il conferimento dei rifiuti solidi urbani della Regione Calabria. Ordinanze emanate in “eccezionale e urgente necessità che permettono di derogare alle norme vigenti” e che in base al decreto legge 80/2008 ha eliminato ogni possibile incertezza interpretativa perché specifica inequivocabilmente che nessuna forma speciale di gestione dei rifiuti può legittimamente protrarsi per più di 18 mesi;

l’ultima in ordine di tempo è l’ordinanza contingibile e urgente n.34 del 15 maggio 2018, emessa dalla Presidenza della Regione Calabria ai sensi dell’art.191, d.lgs 152/2006 e s.m.i., dove sono state imposte disposizioni in ordine alla gestione e al conferimento dei rifiuti solidi urbani della Regione Calabria;

mancano pochi giorni - precisamente il 15 novembre 2018 - alla scadenza dell’undicesima ordinanza contingibile urgente numero 34 del 15 maggio 2018;

ad oggi le procedure relative alla ristrutturazione degli impianti pubblici, previsti nel Piano regionale dei rifiuti, del Polo tecnologico di Gioia Tauro, degli impianti di Siderno, Rossano, Crotone, Lamezia Terme, Reggio Calabria e Catanzaro registrano forti ritardi;

il presidente della Regione Calabria si appresterebbe ad emanare la dodicesima ordinanza contingibile e urgente che di fatto dimostrerebbe che il commissariamento per i rifiuti è formalmente cessato nel 2013 ma, attraverso le ordinanze contingibili e urgenti emanate dal presidente Oliverio, di fatto è proseguito. Questo testimonia il fallimento che in questi quattro anni si è registrato in merito ai rifiuti solidi urbani della nostra regione, in contrasto con la temporaneità e la rinnovabilità dei periodi di contingibilità e urgenza previsti dallo stesso articolo 191 d.lgs. 152/2006;

in data 11-09-2018 con decreto dirigenziale numero 9747 - prenotazione impegno, è stata bandita una gara per l’affidamento dei servizi del trasporto e smaltimento rifiuti in impianti extraregionali per 12 mesi complessivi, ripetibili per altri 12 mesi, ricadenti in due annualità (2018/2019) per una spesa complessiva di euro 5.500.000,00. Nello specifico si prevede una spesa di euro 1.773.200,00 per il trasporto e di euro 2.802.800,00 per il servizio di trattamento in discariche extraregionali;

la procedura di smaltimento e trasporto dei rifiuti della Calabria in impianti extraregionali è stata utilizzata numerose volte in questi quattro anni. In particolare, nei comuni di Massafra (Taranto), Grosseto, Arezzo e in impianti autorizzati di proprietà del Consorzio Stabile Ambiente Scarl con sede a L’Aquila. Questa procedura ha impedito l’insorgere dell’emergenza rifiuti ma ha aggravato enormemente l’esborso economico delle famiglie calabresi. E ciò senza prevedere una soluzione strutturale che consenta di risolvere il problema dello smaltimento della frazione residua da trattamento dei rifiuti (scarto) all’esterno del territorio calabrese -:

a quanto ammontano le risorse utilizzate dalla Regione e l’aggravio dei costi pro-capite a famiglia per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti prodotti in Calabria e smaltiti in impianti extraregionali dal 2015 ad oggi, rispetto a quello che si otterrebbe smaltendo i rifiuti in Calabria. Inoltre, si intende sapere se il presidente Oliverio è in procinto di emanare la dodicesima ordinanza contingibile e urgente che di fatto, dal suo insediamento e attraverso questa procedura, ha prolungato il commissariamento per i rifiuti che, formalmente per volontà dal Governo nazionale, è cessato nel 2013.

(405; 30.10.2018)

 

Guccione - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

la legge regionale numero 35 del 31 dicembre 2015 "Norme per i servizi di Traporto pubblico locale" disciplina i trasporti pubblici di passeggeri su strada, per ferrovia, per via navigabile interna e in acque marine nazionali, svolti in maniera continuativa, relativamente ai servizi di competenza regionale e locale ai sensi del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 (Conferimento alle regioni ed agli enti locali di funzioni e di compiti in materia di trasporto pubblico locale, a norma dell'articolo 4, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59), nei limiti delle competenze non attribuite allo Stato;

l'obiettivo generale della legge regionale 35/2015 è quello di sviluppare un sistema di offerta di trasporto pubblico locale rispondente alle esigenze di mobilità delle persone;

nell'articolo 13 della legge regionale 35/2015 sono previsti una serie di passaggi, attraverso un cronoprogramma, per il compimento di tutti gli atti necessari nel rispetto degli obiettivi della legge;

in particolare nell' articolo 13, comma 20 e 21, si fa riferimento alla costituzione dell'Agenzia regionale reti e mobilità, in forma di società per azioni. È previsto inoltre che la società di cui al comma 20 è costituita mediante scissione parziale della Srl Ferrovie della Calabria per scorporazione del ramo d' azienda relativo alle attività di gestione e manutenzione delle infrastrutture della rete ferroviaria regionale non interconnessa trattandosi di attività afferenti a un servizio di interesse generale necessario per il perseguimento delle finalità istituzionali della Regione Calabria;

la costituzione dell'Agenzia regionale reti e mobilità, oltre alle funzioni di cui sopra, avrebbe prodotto un risparmio di circa 20 milioni di euro all' anno nel bilancio regionale per l'imposta su Valore aggiunto Iva che la Regione è tenuta a versare -:

come mai non è stata ancora costituita l'Agenzia regionale reti e mobilità e quali sono i motivi dei ritardi che si sono registrati nel corso degli anni, nel mancato rispetto della legge regionale 35/2015 che ha causato un danno di circa 60 milioni di euro. Milioni che la Regione ha dovuto versare e che se fosse stata costituita l'Agenzia rete e mobilità (che non è tenuta a versare l'iva allo Stato), potevano essere risparmiati e reinvestiti nel settore del Trasporto pubblico locale.

(406; 30.10.2018)

 

Greco - Al Presidente della Giunta regionale ed all'Assessore alla Logistica. Per sapere - premesso che:

è considerata un’opera infrastrutturale strategica per il comprensorio del tirreno cosentino e per l’intera provincia di Cosenza, importante per incentivare l’attività economica avio-turistica e lo sviluppo dei servizi essenziali connessi ad un’area ad alta vocazione turistica e commerciale;

è complementare anche alle esigenze di trasporto manifestate dalla vicina Basilicata;

è prevista nella tipologia “Aviosuperficie-gestite” dall’ENAC;

è un’opera prevista nel Piano dei Trasporti Regionale, approvato lo scorso anno, come mini-aeroporto. considerato che: l’opera è ormai ferma da due anni a causa di vicende giudiziarie che hanno coinvolto la ditta appaltatrice;

in seguito alla vicenda giudiziaria è subentrata alla ditta appaltatrice in qualità di società di progetto l’”Aeroporto Scalea Srl”, dichiarata anch'essa fallita con sentenza del Tribunale di Cosenza il 7 febbraio 2018, che si trova ora sotto il controllo dell’amministrazione giudiziaria;

il Comune di Scalea con delibera n° 128 del 7.9.2017 ha risolto in danno i contratti di appalto stipulati rispettivamente con la soc. Barbieri Costruzioni Srl e Soc. Aeroporto di Scalea Srl per gravi inadempienze e con la delibera di giunta 0823/2018 n. 92 ha fatto domanda di ammissione al passivo -:

quale sia lo stato di realizzazione dell’opera e il cronoprogramma delle procedure che si intende adottare per completare l’aviosuperficie di Scalea e affidarne la gestione.

(407; 02.11.2018)

 

Greco - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

con delibere di giunta regionale 449/2016, 52/2017, 526/2017 e 633/2017 venivano pubblicati i regolamenti attuativi della l.r.23/2003 con i quali si intendeva avviare la riforma del sistema del welfare calabrese;

con sentenze 977/2018 e 978/2018 del Tar Calabria poi confermate con sentenza 03139/2018 dal Consiglio di Stato, venivano definitivamente annullate le delibere di Giunta Regionale 449/2016 52/2017 526/2017 e 633/2017 con conseguente annullamento dei regolamenti, per vizi formali;

in concomitanza alla battuta d’arresto imposta dal Tar Calabria e dal Consiglio di Stato, sulla riforma del welfare si avviava un percorso di approfondimento politico scaturito dalla convinzione che la riforma del welfare di cui ai regolamenti annullati contenesse vizi non solo formali e procedurali ma anche criticità sostanziali collegate alla sostenibilità economica e metodologiche. Tale percorso, svolto in concerto tra la giunta e il consiglio regionale, vedeva diversi passaggi in terza commissione, ordini del giorno e mozioni in consiglio;

specificamente, ricordiamo le seguenti maggiori criticità collegate ai precedenti regolamenti: nel regolamento approvato con la d.g.r. 449/2016 venivano previsti nuovi requisiti professionali ed i costi delle prestazioni sociali passavano da una spesa storica di 26 milioni di euro a 59 milioni di euro. l’incremento delle figure professionali nelle strutture d’accoglienza veniva stabilito in via del tutto teorica prescindendo da qualunque valutazione del grado di bisogno dell’utente e, di conseguenza, dell’intensità assistenziale;

con la delibera di giunta 526/2017 veniva operato un accreditamento generale di tutte le strutture autorizzate al funzionamento alla data del 30 novembre 2017 senza una preventiva lettura del fabbisogno e senza garanzia di copertura finanziaria;

sempre con la delibera 526/2017, senza nessuna concertazione preventiva con il dipartimento salute, veniva trasferito alla sanità un gruppo di strutture che aveva in essere contratti di lavoro con figure sanitarie;

veniva abrogato l’art. 15 del regolamento attuativo che prevedeva la possibilità, per la Regione Calabria, di avviare su territorio regionale servizi sperimentali, principio questo, in palese contrasto con l’art. 34 della l.r.23/2003;

i precedenti regolamenti attuativi di cui alla d.g.r. 449/2016 e successive facevano riferimento ad una lettura del fabbisogno regionale risalente al 2009;

il 5 luglio 2018 il percorso di approfondimento politico, si concludeva con l'approvazione all’unanimità’ in terza Commissione di una mozione unificata promossa dal sottoscritto e dall’onorevole Gallo e di concerto con l’assessore regionale alle politiche sociali, contenente le linee guida e di indirizzo cui la giunta avrebbe dovuto ispirarsi nella stesura dei nuovi regolamenti attuativi della l.r.23/2003;

le tappe principali da osservare di cui alla citata mozione unificata, sono: aggiornamento della lettura del fabbisogno, aggiornamento del piano regionale dei servizi, convocazione del tavolo tecnico consultivo, programmazione regionale degli interventi alla persona mediante concertazione di tutti i dipartimenti interessati;

i cambiamenti culturali, economici nonché delle condizioni demografico-sociologiche della popolazione ci mettono difronte a rapide evoluzioni della composizione sociale, registriamo nuove povertà emergenti, un rapido e veloce invecchiamento della popolazione da una parte e un aumento della durata della vita dall’altro, flussi migratori sempre più imponenti, assistiamo consapevolmente all’aumento del disagio sociale tra i giovani dovuto a processi di isolamento, emarginazione, mancanza di prospettiva, all'aumento delle diagnosi di disturbi dello spettro autistico e delle disabilità in genere, a nuove forme di patologie da dipendenza, vedasi le ludopatie tutto ciò, da un lato, ci impone la necessità di una programmazione degli interventi alla persona basata su una lettura del fabbisogno il più aggiornata possibile, ed eterogenea della popolazione, dall’altro lato ci impone di adottare strategie pluridimensionali in una prospettiva articolata con metodologie riferite ad ambiti disciplinari differenti, programmare interventi alla persona che rimangono nel recinto del socio-assistenziale o del socio sanitario non è più pensabile. in proposito a ciò detto, voglio ricordare la peregrinazione che sta subendo la legge sull’autismo nella nostra regione, ormai da diverso tempo, una legge che mira ad attivare percorsi di trattamento specialistici ma che non riesce a trovare luce semplicemente perché non è inserita in una programmazione regionale integrata e multidisciplinare. ovvero il semplice inserimento, del regolamento sulla ludopatia nella legge anti ‘ndrangheta, non costituisce programmazione, di una azione concreta di contrasto alla sua diffusione e supporto alle vittime -:

1) se, come previsto dall’art.18 l.r.23/2003, il piano regionale dei livelli essenziali dei servizi alla persona, è stato aggiornato;

2) se si stanno ponendo in essere tutte le attività necessarie per 1’ attuazione di quanto richiesto dall’art. 10 l.r.23/2003 nonché dall’art. 3 della L..328/2000 ‘integrazione socio-sanitaria al fine di realizzare un sistema di interventi alla persona unico ed integrato evitando sovrapposizioni di competenze e settorializzazioni di risposte;

3) se in osservanza a quanto stabilito dall’art.8 l.r.23/2003 ‘sistema dei servizi che impone l’equa distribuzione su territorio regionale dei servizi alla persona è stata aggiornata la lettura del fabbisogno regionale con indicazione delle zone carenti di servizi, le zone, con esubero di offerta;

4) se è stato approntato, unitamente alla lettura del fabbisogno ed all’aggiornamento del piano regionale dei servizi, il piano di conversione delle strutture;

5) se, in osservanza a quanto disposto dall’art.34 comma 2 della l.r.23/2003, il 10% del fondo sociale regionale destinato alla realizzazione di progetti innovativi e sperimentali nonché’ alla formazione degli operatori pubblici e privati, attualmente è impiegato e se sì per quali progetti ed in che misura e in base a quale programmazione regionale;

6)se sono stati riavviati, in seguito alle sentenze di annullamento dei precedenti regolamenti attuativi della l.r.23/2003, i lavori del tavolo tecnico consultivo per la rielaborazione dei regolamenti attuativi della legge regionale 23/2003;

7) se per la rielaborazione dei regolamenti attuativi si stanno osservando le linee guida della mozione unificata approvata in terza Commissione il 5 luglio 2018;

8) se il dipartimento competente sta procedendo alle autorizzazioni al funzionamento nel frattempo pervenute o se queste sono, al momento, bloccate e se si, per quale motivo;

9) se, in questa fase di rielaborazione dei regolamenti, si sta osservando quanto disposto dall’art.6 della l.r.23/2003 ‘valutazione del bisogno in base al quale l’intensità’ assistenziale è determinata dalla valutazione del bisogno al fine di approntare risposte appropriate e personalizzate.

(408; 05.11.2018)

 

Pedà - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

notizie diffuse dagli organi di stampa nei giorni scorsi segnalano l'ennesimo caso di disfunzione - ormai endemica - nell'erogazione delle prestazioni sanitarie in Calabria: mi riferisco alla " Casa della Salute di Scilla", nata dalla riorganizzazione dell'ex nosocomio “Scillesi di America” che, contrariamente alle aspettative ed ai proclami, sta dimostrando falle gestionali sempre più gravi;

da quanto riportato dai quotidiani locali, da circa tre settimane il macchinario preposto alla stampa delle immagini radiografiche è fuori uso: a fronte di tale circostanza gli assistiti possono fruire delle prestazioni radiologiche solo ed esclusivamente in presenza del radiologo che, leggendo le immagini a video, le referta immediatamente;

dato atto che tale circostanza costituisce gravissima limitazione alla fruizione dei servizi sanitari essenziali, integrando gli estremi dell'interruzione di un Pubblico Servizio;

considerato che, altresì, il rischio che discende da tale ridotta efficienza del servizio, nell’ipotesi di assenza temporanea dello specialista, per il caso di situazioni di urgenza che dovrebbero essere quantomeno affrontate come primo soccorso;

preso atto che tale ritardo nella riparazione di un macchinario sanitario così importante rappresenta l'ennesimo "caso eclatante" che i calabresi non possono ulteriormente tollerare e che è l'emblema di una disfunzione cronica che la Magistratura Contabile ha reiteratamente segnalato quale piaga e patologia di tutto il Sistema gestionale della Sanità in Calabria;

considerato che il progressivo ricorso a servizi di apparente riorganizzazione, per coprire gli squilibri cagionati da una cattiva programmazione o scelte scellerate e la pessima gestione del rapporto con il territorio, rappresentano oltre che un danno economico anche e soprattutto una fonte di rischio inaccettabile per la vita e per la salute dei cittadini;

constatato che di fronte a queste situazioni emerge l'indignazione della società civile e della classe politica che ha a cuore solo e soltanto la realizzazione di presidi importanti nel sistema di cure territoriali che, lavorando in maniera integrata e coordinata con la rete ospedaliera, rappresentano un punto di riferimento chiaro per il cittadino;

preso atto della responsabilità che il Consiglio regionale assume nella misura in cui è chiamato a dare ai cittadini risposte adeguate, servizi definiti e ben organizzati, certezza nell'erogazione dei servizi e nella fruizione dei diritti fondamentali riconosciuti dalla nostra Costituzione, perché non è vero che la Calabria è terra di nessuno e che in Calabria morire di malasanità succede e succederà', rilevata la necessità di mantenere alta l’attenzione della politica sull’attuazione dei LEA in Calabria, garantendo interventi immediati per mettere fine alle situazioni di disagio subite e sofferte dai cittadini, ma anche dal personale medico e paramedico che, lavorando tra mille difficoltà, dimostra attaccamento al lavoro e spirito di abnegazione;

tutto ciò premesso e considerato -:

se sono stati programmati interventi per la risoluzione della problematica denunciata e per l’immediato ripristino della funzionalità dei macchinari in dotazione al servizio di radiologia della Casa della salute di Scilla, nonché di essere informato degli interventi che verranno adottati per risolvere tale situazione - intollerabile - ed il cronoprogramma degli stessi.

(409; 05.11.2018)

 

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

il reparto di radiologia dell’ex presidio Scillesi D’America versa in una situazione di estrema criticità ascrivibile al disfunzionamento del macchinario relativo alla stampa delle immagini fotografiche;

considerato che: tale situazione arreca notevoli pregiudizi al vasto bacino d’utenza del nosocomio de quo, nonché l’impossibilità a gestire le situazioni urgenti, determinando il conseguenziale dirottamento degli utenti bisognosi al pronto soccorso degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria;

le prestazioni non possono essere garantite tutti i giorni -:

quali provvedimenti impellenti si intendono adottare al fine di risolvere le criticità evidenziate, in una logica volta ad impedire il depauperamento della struttura sanitaria pubblica di Scilla e a consentire un’idonea razionalizzazione dei servizi.

(410; 05.11.2018)

 

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

il 100% dei comuni calabresi è esposto al rischio idrogeologico, a causa tra l’altro del mutamento del clima e della strutturale fragilità del territorio;

la Calabria è stata da ultimo flagellata da significativi eventi metereologici;

ritenuto che: tale situazione è resa ancora più allarmante dal fenomeno del sovralluvionamento che interessa gran parte dei corsi d’acqua della Calabria, in particolare nelle aree costiere, in prossimità della foce, in cui si registrano elevate condizioni di rischio, ascrivibili alla sussistenza significativa di insediamenti abitativi;

considerato che: il Responsabile della protezione civile della Calabria ha rappresentato e stigmatizzato l’inattività della Regione in ordine al mancato utilizzo dei fondi destinati al rispristino dell’officiosità idraulica dei corsi d’acqua;

atteso che: tali risorse, sia pur dichiarate insufficienti dal Responsabile della protezione civile, sono indispensabili in una logica di prevenzione -:

chiarimenti in merito alle inquietanti dichiarazioni del Dott. Tansi.

(411; 07.11.2018)

 

Guccione - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

il 5 febbraio 2016 si è tenuto un incontro sulla situazione dell’ospedale Spoke di Castrovillari tra il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, Raffaele Mauro, e la Commissione Sanità del Territorio del Pollino, coordinata dal sindaco di Castrovillari Domenico Lo Polito, e costituita dal presidente del Consiglio comunale Piero Vico, dalla delegazione dei primi cittadini di Lungro, Firmo, Frascineto e Morano Calabro, rispettivamente Giuseppino Santoianni, Gennarino Russo, Angelo Catapano, Nicolò De Bartolo, dai consiglieri Maria Silella, Ferdinando Laghi, Giuseppe Santagada, inoltre da Aldo Foscaldi e Pino Angelastro in rappresentanza delle associazioni. Nel corso dell’incontro venne detto che “le sale operatorie saranno consegnate entro il 20 febbraio e che nei 40 giorni successivi verranno collaudate. Inoltre, saranno avviate le procedure concorsuali per l’assunzione di dirigenti medici e del personale paramedico e sarà garantita quanto prima la riapertura del reparto di Ortopedia”;

il 23 marzo 2016 la Commissione Sanità del Territorio del Pollino, presieduta dal sindaco di Castrovillari Domenico Lo Polito, ha incontrato il Commissario ad acta per il Piano di rientro sanitario Massimo Scura e il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro. Si è discusso del potenziamento dei servizi dell’ospedale Spoke di Castrovillari e della necessità di potenziare il personale;

nella relazione di Consulenza tecnica per le operazioni necessarie e propedeutiche per il collaudo e la messa in esercizio delle sale operatorie del Presidio Ospedaliero di Castrovillari - voluta dall’Asp di Cosenza che ha incaricato il dott. ing. Domenico Braile - emergono elementi gravi che non permettono l’entrata in esercizio delle sale operatorie, costate circa cinque milioni di euro, inaugurate più volte dal 2012 ad oggi, ma mai entrate in funzione;

nella relazione è scritto testualmente: “E evidente che l’intero appalto non è stato gestito secondo i canoni e la normativa vigente in tema di Appalti Pubblici. Già la valutazione iniziale della proposta progettuale non è stata accurata dal punto di vista tecnico, visto che la progettazione “definitiva” presentava alcune carenze (vedi la mancanza di pavimenti conduttivi nelle sale operatorie ma presenza dell’impianto di protossido di azoto nei gas medicali;

pareti non schermate ai raggi-X;

sala operatoria ortopedica con sistema di condizionamento aria del tipo non lineare;

ecc.), puntualmente emerse nelle fasi successive a cui si è dovuto in parte far fronte e in parte ancora provvedere. Il progetto non era completo anche nella parte riguardante la prevenzione incendi e che seppur necessario, l’Ente non ne ha preteso la redazione e con l’ausilio dell’Impresa, effettuato l’iter per l’ottenimento prima del parere da parte del Comando dei VV.F. di competenza e poi della variazione al CPI esistente dell’intero stabile, nel rispetto delle norme del Ministero degli Interni in materia di opere sanitarie e ospedali”;

sempre nella stessa relazione si afferma: “Il progetto quindi non è stato reso cantierabile e non è stato validato come la norma prevedeva anche in termini di dichiarazione di disponibilità delle aree di cantiere, tant’è che sono stati consegnati i lavori all’impresa appaltatrice ma risultavano non disponibili prima tutti i locali oggetto di intervento e poi alcuni. Ciò ha portato l’impresa a chiedere conto di tali ritardi con le riserve avanzate e contabilizzate e poi riconosciute al 50 per cento”;

dalla relazione emerge anche che “Non si è dato corso alla nomina del Collaudatore Tecnico Amministrativo in Corso d’Opera già nella fase di inizio lavori, quanto invece la norma prevedeva e prevede per il tipo di appalto in questione, la presenza del collaudatore per ovvi motivi tecnici e di contabilità (D.Lgs. 163/2006 art. 141 c. 7, lettera b). Tale nomina è stata effettuata nell’anno 2017 cioè dopo che i lavori si ritenevano conclusi”;

all’interno della relazione si specifica che “Risultano durante la conduzione dei lavori, variazioni tecniche ed economiche importanti al progetto iniziale, senza che vi sia stata una progettazione esecutiva fortemente spinta, vista l’appalto a corpo;

senza la stesura di un nuovo contratto, senza il concordamento dei nuovi prezzi. Anche alcune approvazioni non vi risultano agli atti”;

si legge ancora nella relazione: “È da evidenziare inoltre che le opere sono state accertate e dichiarate ultimate conformemente al progetto anche se proprio così non è stato, visto le carenze dell’opera evidenziate dal sottoscritto e da altri colleghi tecnici che hanno svolto compiti ad altro titolo”;

in risposta all’interrogazione a risposta scritta n.400/10 sul rilancio dell’ospedale Spoke di Castrovillari, il presidente della Regione Mario Oliverio ha precisato che “non si potrà procedere all’attivazione delle Sale Operatorie stante la mancanza della progettazione della Centrale gas medicali, del Gruppo elettrogeno e i lavori correlati all’attuazione delle Sale Operatorie da parte degli operatori quali spogliatoi e bagni. Queste opere, che non sono state previste dalla progettazione della prima fase, vanno finanziate, progettate e appaltate con gara. Pertanto, in questa fase, non si potrà procedere al Collaudo, all’Accreditamento e all’utilizzo delle Sale operatorie se non dopo il periodo necessario per realizzare quando su dettagliatamente evidenziato”. Bisogna però riscontrare che la situazione appare molto più grave di quella evidenziata dalla risposta del presidente Oliverio -:

quali iniziative urgenti intende adottare anche attraverso un’indagine amministrativa interna a cura del Dipartimento Salute della Regione Calabria per accertare i fatti che hanno portato a questa grave situazione. Sono stati spesi circa cinque milioni di euro per quattro sale operatorie: i lavori risultano conclusi, ma il blocco operatorio non può entrare in esercizio perché non è collaudabile. Chiedo, dunque, come si intende procedere per l’apertura delle quattro sale operatorie stabilendo un cronoprogramma preciso dei tempi necessari per renderle funzionanti e, inoltre, gli interventi necessari per attivare i 226 posti letto per acuti previsti dal decreto commissariale della rete ospedaliera calabrese, rispetto agli attuali 93 posti letto. La salute è un diritto costituzionale e non può essere affrontata in modo ragionieristico, anche perché rischierebbero di venire meno i requisiti minimi strutturali tecnologici e organizzativi per le attività ospedaliere (leggi regionali 24/2008 e 81/2016).

(414; 15.11.2018)

Mozioni

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

l’art. 2 dello Statuto riconosce "il sostegno della famiglia, orientando a tal fine le politiche sociali, economiche e finanziarie e di organizzazione dei servizi”. la legge n. 134/78 sancisce:

a) all’art. 1 che "Lo Stato (...), riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio, L'interruzione volontaria della gravidanza, (...), non è mezzo per il controllo delle nascite. (..) le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio - sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite.";

b) all’art. 2 che i "consultori familiari (...), assistono la donna in stato di gravidanza (...) informandola sui diritti a lei spettanti in base alla legislazione statale e regionale, e sui servizi sociali, sanitari e assistenziali concretamente offerti dalle strutture operanti nel territorio,” c)all’art. 5 che il "consultorio e la struttura socio-sanitaria, (..) hanno il compito in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dall’incidenza delle condizioni economiche, o sociali, o familiari sulla salute della gestante, dì esaminare con la donna (...), le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza". Considerato che: appare necessario nel 40° anniversario dall'emanazione della Legge n. 194/78 approfondire con un'attenta analisi sociologica gli effetti dell'applicazione delia Legge suddetta ed in particolare: a)mentre l'approvazione della Legge aveva come obiettivo la legalizzazione dell'aborto in alcuni casi estremi (violenza carnale, gravi malformazioni del nascituro e rischio della salute della madre) e di contrastare il ricorso all’aborto clandestino il risultato è che si è incrementato il numero degli aborti e non si è debellato l'aborto clandestino;

b) nell'applicazione della Legge viene resa complicata l'opera dei volontari dei movimenti per la vita (art. 2) che vorrebbero informare le donne sui servizi sociali e sanitari presenti nel territorio, sui diritti a loro spettanti e sulle possibili alternative all'aborto;

c) le interruzioni di gravidanza effettuate dal 1978 ad oggi sono circa 6 milioni ed in questo dato non sono computati i dati di quelli effettuati con pillole abortive che, da quando disponibili, hanno anche falsato i dati, degli ultimi anni, del numero di aborti chirurgici, facendo risultare un calo, che nella pratica non esiste;

d) la diagnosi prenatale può portare la donna ad abortire per presunte malformazioni del feto che, se esistenti, spesso possono essere curate ma della cui possibilità di cura la donna non è informata;

e) l'obiezione di coscienza riconosciuta al personale sanitario ed ausiliario dall’art. 9 non impedisce il ricorso alle pratiche di interruzione di gravidanza;

f) la diffusione della pillola abortiva RU 486 veicola il messaggio dell'aborto facile e rischia di impedire di fatto quel supporto, previsto dagli articoli art. 2 e 5 della Legge, che dovrebbe aiutare le donne a superare gli ostacoli di ordine sociale o economico che le portano ad interrompere la gravidanza. La sopra citata L. 194 prevede, agli artt. 2 e 5, che la donna sia debitamente informata, messa in grado di esercitare i suoi diritti e aiutata a superare te cause che la inducono ad abortire;

la medesima legge, all’art. 14, dichiara "il medico che esegue l'interruzione delia gravidanza è tenuto a fornire alla donna le informazioni e le indicazioni sulla regolazione delle nascite, nonché a renderla partecipe dei procedimenti abortivi, che devono essere attuati in modo da rispettare la dignità personale della donna" e che i danni potenzialmente derivanti dalle procedure abortive sono gravi sul piano fisico, psichico sia per la madre che per il figlio;

dalle relazioni del Ministero della Salute del 2017 si evince che “molte Regioni stanno ancora aggiornando i loro sistemi di raccolta dati per poter riportare ulteriore informazione in maniera completa per poter procedere ad un’analisi più articolata, a livello nazionale, su tutte le possibili complicanze” deducendosene perciò la sottostima dei dati relativi alle complicanze da interventi abortivi raccolti nel corrispondente arco temporale;

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria a sostenere, anche finanziariamente, tutti quegli strumenti ed iniziative, anche provenienti dal mondo dell’associazionismo e del volontariato, che permettano l’effettiva applicazione della legge n.194/78 nella parte in cui prevede che le strutture dei consultori effettuino quell’attività di informazione, sia attraverso moduli di consenso informato che mediante campagne di sensibilizzazione e pubblicitarie, nei confronti delle donne, tesa al superamento delle motivazioni di ordine sociale ed economico che le portino a decidere di interrompere la gravidanza.

(130; 25.10.2017) Orsomarso

 

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

vista la gravità degli ultimi avvenimenti climatici accaduti sul territorio regionale e che hanno portato alla tragedia del torrente del Raganello;

considerato che i recenti disastri alluvionali che hanno colpito duramente la Calabria, mettendo a rischio l’incolumità della popolazione e determinando gravi danni al patrimonio delle famiglie, alle imprese (agricole, artigiane, commerciali), al sistema delle infrastrutture e del territorio, dimostrano ancora una volta quanto sia urgente e indifferibile intervenire sia per la messa in sicurezza del territorio per una efficace organizzazione della prevenzione;

visti la Legge Regionale n. 9 dell’11.05.2007 - collegato alla manovra finanziaria regionale per l'anno 2007 - che all'art. 4 ha disposto la soppressione e la messa in liquidazione dell'Azienda Foresta della Regione Calabria (AFOR);

l'art. 1, comma 1, della Legge Regionale n. 25 del 16.05.2013, che istituisce l'Azienda regionale per la forestazione e le politiche per la montagna - Azienda Calabria Verde - ente strumentale della Regione Calabria;

l'art. 4, comma 1, lettera d) della predetta L. R. n. 25/2013, il quale prevede che l'Azienda Calabria Verde esercita le attività di servizio di monitoraggio e sorveglianza idraulica della rete idrografica calabrese, da svolgersi a tempo pieno, con l’ausilio del personale di cui alla legge regionale 28 dicembre 2009, n.52 (modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19 ottobre 2009, n. 31 «norme per il reclutamento del personale- presidi idraulici»);

la deliberazione Giunta regionale 11 settembre 2013, n. 301 le predette attività sono disciplinate secondo un modello organizzativo dei Presidi Territoriali Idrogeologici ed Idraulici (PTII) ispirato a livelli crescenti di efficienza ed efficacia, in funzione della disponibilità di risorse umane e finanziarie;

la deliberazione Giunta regionale 15 novembre 2017, n. 535 con la quale è stata adottata la Direttiva "Sistema di allertamento regionale per il rischio meteo- idrogeologico ed idraulico in Calabria";

considerato che le conseguenze nefaste di tali fenomeni alluvionali potrebbero essere mitigate da un più efficace funzionamento dell’organizzazione del sistema di sorveglianza idraulica;

rilevata l’opportunità di dotare i preposti uffici regionali che si occupano di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico delle risorse umane organizzative e strumentali adeguate, valorizzando gli attori che nel corso degli anni hanno maturato e manifestato capacità e competenze in materia di difesa del suolo. Ciò, in particolare, nell’ambito delle esperienze maturate nell’attività di messa in sicurezza del territorio il servizio di monitoraggio e sorveglianza della rete idrografica regionale nata dal regio decreto n°523 del 25 luglio 1904 che all’articolo 33 istituisce il sevizio di sorveglianza idraulica anche ai fini dell’espletamento del servizio di polizia idraulica inteso come un insieme di regole o norme di comportamento da osservare in prossimità degli alvei e del demanio idrico in genere e sull’utilizzo di questi da parte di terzi;

preso atto delle dichiarazioni del Capo della Protezione Civile della Calabria che a nome del Governo regionale, nei giorni successivi alla tragedia del torrente Raganello, ha manifestato la necessità e l’urgenza di creare delle strutture di coordinamento per la prevenzione del rischio idrogeologico ed un servizio di piena e allerta coordinato con gli enti locali;

rilevata la necessità di rimuovere tutti gli ostacoli che impediscono il pieno svolgimento delle attività del servizio di Vigilanza e Sorveglianza idraulica, poiché tale situazione rischia di procurare gravi danni a persone e a cose e dato atto che il Servizio non può essere espletato in conformità alle leggi vigenti in materia, per una non adeguata capacità tecnica-organizzativa dell’Azienda Calabria Verde;

visto che secondo l’art. 2 della L. n. 35 "L'autorità di Bacino opera <...al fine di perseguire l'unitario governo dei bacini idrografici, indirizza, coordina e controlla le attività conoscitive di pianificazione, di programmazione e di attuazione inerenti ai bacini idrografici di propria competenza.

considerato che tali servizi, risulterebbero adeguata e compiuta collocazione nella "Autorità di bacino Regionale", l'unico e solo Ente preposto e a gestire tali attività, per come è attuato nelle altre Regioni italiane. Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria a prevedere sul prossimo bilancio regionale stanziamenti adeguati a finanziare un programma straordinario coordinato con gli interventi statali e comunitari, finalizzato: a garantire un servizio di sorveglianza e monitoraggio del reticolo idrografico regionale con poteri di servizio di piena e allerta nonché poteri di polizia idraulica;

alla conversione del contratto di lavoro dei dipendenti della sorveglianza idraulica da natura privatistica a pubblica, collocandoli nell’ambito dell’organico di "Autorità di bacino Regionale”, in modo da porre in essere una seria attività di prevenzione del rischio idrogeologico attraverso il monitoraggio continuo dei corsi d’acqua con servizio di piena e allerta inglobando tale servizio in ambiti di protezione civile;

al sostegno delle famiglie, delle imprese, delle Amministrazioni locali delle aree più colpite, affinché siano ripristinate le strutture e i servizi collettivi più urgenti;

(131; 25.10.2018) Pedà

 

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

il Ministro della Salute, di concerto con il Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport ha emanato il D.M del 24 Aprile 2013 (pubblicato sulla G.U. n.169 del 20-7-2013) recante la "Disciplina della certificazione dell'attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l'utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salva vita" Che nel D.M sono contenute e previste le linee guida per l'effettuazione di controlli sanitari su coloro che praticano attività sportive e per la dotazione e l'impiego, da parte delle società sportive, sia professionistiche sia dilettantistiche, di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita. Che con il successivo Decreto Ministero della Salute del 26 giugno 2017 (pubblicato sulla G.U. n. 149 del 28.06.2017), - emanato per le associazioni sportive dilettantistiche- è stato imposto l'obbligo di dotazione ed impiego dei detti defribillatori semiautomatici da parte delle società sportive dilettantistiche e all'art. 2 si è espressamente stabilito : "Nel caso di cui all'art. 1, le associazioni e le società sportive dilettantistiche hanno l'obbligo di accertare, prima dell'inizio delle gare e per il tramite dei propri referenti all'uopo incaricati, la presenza del defibrillatore all'Interno dell'impianto sportivo, la regolare manutenzione ed il funzionamento dello stesso, nel rispetto delle modalità indicate dalle linee guide di cui all'allegato E del decreto ministeriale del 24 aprile 2013; omissis-";

Che il mancato utilizzo dei defibrillatori, sia per le associazioni agonistiche che per quelle amatoriali- determina l'impossibilità di svolgere le attività stesse”, Che il CONI, con circolare del 4 luglio 2017, diramata ai Presidenti delle Federazioni Sportive Nazionali, delle Discipline Sportive Associate e degli Enti di Promozione Sportiva, ha di fatto ribadito le modalità e l'obbligo per le società sportive dilettantistiche spiegando in termini più concreti gli adempimenti da eseguirsi. Che nelle disposizioni normative si è perseguito il fine di salvaguardare la salute dei cittadini che praticano un'attività sportiva non agonistica o amatoriale, disponendo garanzie sanitarie mediante l'obbligo di idonea certificazione medica, nonché prevedendo l'obbligo di dotazione e di impiego di defibrillatori semiautomatici e di dispositivi salvavita. A tal proposito è appena il caso di ricordare che la Costituzione è fonte dell’Ordinamento Sportivo. È infatti l’Ordinamento Statale che riconosce l'autonomia dell'Ordinamento Sportivo attraverso la Legge n. 280/2003, pur inquadrandola entro determinati limiti. Lo Stato, quindi, pur non potendosi intromettere nell’Ordinamento Sportivo, non ha mai rinunciato e mai rinuncerà ad intromettersi nei fatti legati allo Sport, qualora dall'esercizio dell'attività sportiva, si verifichino situazioni che assumono rilevanza "anche" per l'Ordinamento Statale. Lo Stato, quindi, ha tutto il potere e la forza per imporre il Decreto Ministeriale 26 giugno 2017 all'Ordinamento Sportivo, il quale è tenuto a recepire il contenuto ed a farlo proprio. E d'altronde va ricordato che allo Sport Nazionale, nella sua accezione più lata ed istituzionale, sovrintende il CONI, ente di diritto pubblico, sottoposto a controllo ministeriale e regolato dal decreto legislativo 242/1999 e ss.mm. il CONI è quindi pienamente inserito a tutti gli effetti nell'Ordinamento Statale, a cui è soggetto. Non solo, ma l'art. 2.2 dello Statuto del CONI dispone che “Il CONI detta I principi fondamentali per la disciplina delle attività sportive e per la tutela della salute degli atleti...". Che nella Regione Calabria si sta assistendo inerti, non solo ad una mancata ed assoluta inosservanza delle disposizioni di cui ai D.M del 24 aprile 2013 e del 26 giugno 2017, ma soprattutto si sta registrando che molte associazioni sportive dilettantistiche presenti sul territorio, non sono dotate degli strumenti di cui ai D.M del 24 aprile 2013 e del 26 giugno 2017 o, seppur dotate, non utilizzano gli strumenti salvavita così come imposto dalla Legge. Che si deve garantire il diritto alla salute quale principio costituzionalmente sancito al fine di consentire una migliore tutela per tutti coloro che aderiscono ad associazioni sportive dilettantistiche e amatoriali. Che la politica ha il dovere di intervenire al fine di fare in modo che le disposizioni di cui ai D.M del 24 aprile 2013 e del 26 giugno 2017 possano trovare, su tutto il territorio regionale, ampia e concreta attuazione, pena l'impossibilità di svolgere attività sportive con modalità competitive ed attività agonistiche di prestazioni disciplinate dagli enti di promozione sportiva, nonché durante le gare organizzate da altre società dilettantistiche così come previsto dai citati D.M.- Per tutto quanto sopra evidenziato,

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria, on.le Mario Oliverio, affinché si ponga immediatamente rimedio a tale situazione e soprattutto si pongano in essere tutte le misure necessarie affinché le diposizioni di cui ai D.M del 24 aprile 2013 e del 26 giugno 2017, possono trovare sul territorio regionale concreta attuazione.

(132; 25.10.2018) Aieta

 

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

diventano sempre più insistenti e confermate da esponenti istituzionali le notizie relative alla decisione del nuovo direttore di Trenitalia di procedere, a breve, alla chiusura dell’officina della Stazione ferroviaria di Paola;

rilevato che l’officina vanta cento anni di servizio, è l’unico impianto del genere aperto sulla direttrice Reggio Calabria-Napoli ed è situata in uno snodo sede di carro soccorso, baricentrico per Cosenza e Sibari, nonché di transito obbligato per Reggio Calabria e Roma;

considerato che la decisione pare essere stata preparata negli ultimi anni attraverso una politica aziendale di disinvestimenti rispetto alla struttura in questione e alle relative risorse umane;

stante che si registrano assunzioni nelle officine delle stazioni di Reggio Calabria e Catanzaro, a fronte di una palese volontà di smantellamento del plesso di Paola, tanto che da tempo non si procede alla manutenzione ordinaria e straordinaria dei capannoni e del capannone a treno, con evidente nocumento potenziale anche in ordine alla sicurezza dei lavoratori;

considerato il contratto di servizio in vigore fra Regione Calabria e Trenitalia S.p.A.;

tutto ciò premesso;

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria a porre in atto tutte le iniziative necessarie e a esplorare tutte le possibilità utilmente percorribili per evitare la chiusura in oggetto, avviando una interlocuzione immediata con Trenitalia S.p.A.

(133; 05.11.2018) Bevacqua

 

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

non di rado, purtroppo, si è verificato il blocco del sistema delle prenotazioni delle visite mediche da effettuare presso le strutture sanitare calabresi, dovuto alle cause più diverse e disparate;

che, simili ritardi ingenerano sfiducia e disagi nell'intera popolazione soprattutto riguardo alla tutela del bene vita - salute, con notevoli ricadute anche sul piano dell’efficienza del sistema sanitario regionale;

considerato che neppure la previsione di apposite linee dedicate (numero verde) unitamente alla dislocazione delle sedi presso cui poter effettuare le prenotazioni ed il relativo pagamento del ticket sanitario (a titolo esemplificativo... “poliambulatori e parafarmacie” ) parrebbe aver risolto il problema di lunghissime ed interminabili file di persone sofferenti (o di persone con cari versanti in simili situazioni) in attesa soltanto di poter "prenotare una visita per ricevere delle cure mediche”;

che, nell'era del digitale, anche considerata la rilevanza e la strategia dell'innovazione tecnologica per le Regioni in via di sviluppo come la Calabria, l’istituzione di un sistema telematico dotato di apposite applicazioni anche per smartphones e tablets, capace di assicurare non soltanto la mera prenotazione della visita medica, bensì anche e soprattutto, il pagamento del ticket sanitario in modalità ori line, consentirebbe a migliaia di cittadini di evitare lunghe e dispendiose file non soltanto in termini di tempo;

che, la riduzione dei tempi di attesa per le prenotazioni ed il relativo pagamento del ticket apparirebbe in grado di soddisfare esigenze che risultano orami essere, non più defettibili e/o procrastinabili;

le chiedo di voler inserire la presente mozione all'ordine del giorno della prima seduta utile di Consiglio Regionale affinché lo stesso

impegna la Giunta regionale

a voler verificare l'opportunità di attivarsi nella direzione e con le modalità che riterrà più opportune al fine di risolvere la problematica sopra indicata.

(134; 13.11.2018) Pasqua

 

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

la società Trenitalia S.p.A. offre il servizio ferroviario (Frecciargento) di collegamento Reggio Calabria — Roma con partenza da Reggio Calabria Centrale alle ore 6:43 e arrivo a Roma Termini alle ore 11:35;

l'orario di arrivo a Roma alle ore 11:35 risulta essere poco consono per quella fascia di utenza che deve raggiungere la Capitale alle prime ore della giornata;

risulterebbe opportuno, oltremodo, immaginare l'orario di arrivo del treno veloce (frecciargento) alle ore 08,30- 9.00 del mattino, in quanto per raggiungere, attualmente, la Capitale in "orario d'ufficio" occorre prendere il volo delle 06.25 ovvero giungervi il giorno prima con ingenti ricadute in termini di costi e disagi;

il predetto servizio è utilizzato anche da una larga fascia di utenti che risiedono nel territorio della provincia di Vibo Valentia, i quali per poterne usufruire devono recarsi nelle stazioni di Rosarno o Lamezia Terme. Tutto ciò premesso le chiedo di voler inserire la presente mozione all’ordine del giorno della prima seduta utile di Consiglio Regionale affinché lo stesso

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria ad attivarsi affinché venga, per le necessità esplicate sopra, anticipato l'orario di partenza ed al contempo prevedere per il predetto servizio apposita fermata presso la stazione ferroviaria denominata Vibo Valentia -Pizzo.

(135; 14.11.2018) Pasqua

 

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

nelle scorse settimane quattro delle cinque province calabresi sono state interessate dal maltempo, ed a titolo esemplificativo i Comuni di Lamezia Terme, Pianopoli, Feroleto, San Pietro Lametino, Curinga, Sellia Marina, San Vito, Botricello, Davoli per quanto concerne il catanzarese;

Ciro Marina, Torretta di Crucoli, Strangoli, Crotone, Melissa, Isola Capo Rizzuto e Cutro per il crotonese;

Monterosso, Polla, San Nicola da Crissa, Filadelfia, Vallelonga, Simbario, Serra San Bruno e Pizzoni nel vibonese;

Palmi, Seminara, Oppido Mamertina, Montebello Jonico, Gioia Tauro, Taurianova Siderno e Reggio Calabria nel reggino. tale fenomeno atmosferico ha causato vittime nonché ingenti danni e numerosi disagi alla popolazione che risiede nei predetti Comuni;

le vittime nonché i danni causati dal maltempo, generalmente, non sono da attribuire solo ed esclusivamente al predetto fenomeno atmosferico, ma spesso derivano anche dalla mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria sul territorio. Tutto ciò premesso Le chiedo di voler inserire con la massima urgenza nella prossima seduta di Consiglio Regionale la presente mozione, affinché si

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria ad adottare i provvedimenti necessari volti a prevenire e limitare il dissesto idrogeologico e scongiurare fenomeni come quelli sopra citati.

(136; 14.11.2018) Pasqua

 

Interpellanze

Gallo, Sergio - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

la Regione Calabria, nell’ambito delle politiche messe in atto dall’Unione Europea, dal Governo e dal Parlamento, ha promosso misure di contrasto alla crisi occupazionale promuovendo iniziative a favore dei lavoratori espulsi dai processi produttivi percettori di ammortizzatori sociali in deroga e di lavoratori disoccupati;

a tal fine, in data 30 giugno 2016 la Regione Calabria ha sottoscritto un Accordo con il Miur-Ufficio scolastico regionale per la Calabria, a seguito del quale con DDG n. 8859 del 28 luglio 2016 Settore 6 - Mercato del lavoro, Servizi per l’impiego, Politiche attive e passive, Ammortizzatori sociali - della Regione Calabria;

, per come modificata da DDG n. 10463 del 2 settembre 2016, è stata approvata una manifestazione di interesse per la selezione di massimo 600 soggetti disoccupati o disoccupati in possesso dello status di percettori di ammortizzatori sociali in deroga;

dei 600 selezionati 150 sono stati ammessi a tirocini formativi e di orientamento, 450 a percorsi formativi professionalizzanti, in entrambi i casi con formazione on the job negli istituti scolastici calabresi firmatari di apposita convenzione;

la durata dei percorsi formativi, a seguito di ripetute e successive modifiche, è stata determinata in dieci mesi al netto dei periodi di interruzione programmata dell’attività e/o di festività ufficialmente riconosciute nel calendario didattico;

per tutti i tirocini avviati entro la data del 23.10.2017 la data di fine del percorso formativo è stata da ultimo ridefinita e fissata al 22.11.2018, come da nota prot. 355747 del 22.10.2018 del Settore 6 - Mercato del lavoro, Servizi per l’impiego, Politiche attive e passive, Ammortizzatori sociali - della Regione Calabria;

in mancanza di idonee soluzioni, a far data dalla prossima scadenza dei tirocini in corso, il patrimonio di conoscenze e professionalità maturato ed acquisito nel tempo andrà inevitabilmente disperso, con pesanti ricadute sia sui livelli occupazionali sia sulla funzionalità degli uffici interessati;

detti lavoratori si sono subito mostrati indispensabili per l’apertura ed il funzionamento delle sedi scolastiche alle quali sono stati assegnati, arricchendo un già solido patrimonio di conoscenze e professionalità del quale difficilmente si potrà fare a meno, anche in ragione della carenza di personale e dei continui pensionamenti non seguiti da nuove assunzioni;

tanto premesso, interpellano il Signor Presidente della Giunta regionale calabrese -:

se il Governo regionale sia a conoscenza della situazione;

se la Giunta regionale ritenga utile ed opportuno sostenere, in applicazione della normativa vigente, l’assunzione dei tirocinanti attraverso il ricorso alle liste dei disoccupati iscritti ai Centri per l’impiego o altre procedure e forme contrattuali ammissibili, o quantomeno favorire e prevedere un prolungamento dei tirocini in atto;

se e come si intenda promuovere fin da ora, con il Miur ed il Governo, un tavolo di concertazione per valutare di concerto con lo stesso le iniziative da assumere per un eventuale, futuro impiego degli odierni tirocinanti in maniera stabile a garanzia dell’efficace funzionamento degli enti e sedi presso i quali gli stessi svolgono già oggi le proprie attività.

(24; 05.11.2018)

Risposta alle interrogazioni

Gallo - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

l'Agenzia della Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) ha bandito un concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato di profili vari nelle categorie professionali D1 e C1 per n. 12 posti presso l'Agenzia stessa con sede in Catanzaro, pubblicandolo in data 09/08/2018 sul suo portale istituzionale;

l'art. 2 lett. h), CATEGORIA C1 Area Tecnica del bando elenca nominativamente i titoli di studio di istruzione secondaria superiore ammessi a partecipare alla selezione e precisamente i seguenti: "Perito agrario, Geometra, Perito informatico/Perito industriale informatico;

per il settore agrario è indicato esclusivamente il titolo di "Perito agrario" mentre in realtà ne esistono due distinti, il secondo dei quali rappresentato dal titolo di "Agrotecnico", circostanza peraltro ampiamente nota ad ARCEA in relazione a segnalazioni, problematiche e conflitti sorti in passato fra i soggetti appartenenti alla categoria degli Agrotecnici e l'Agenzia;

la gravità del comportamento di ARCEA, che sembra palesarsi come discriminatorio ed antigiuridico, ha indotto il Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici ad intervenire (con nota del 7 settembre 2018 prot.n. 3749} richiedendo ad ARCEA l'integrazione del bando con l'espressa indicazione dell'unico altro titolo del settore agrario {quello di "Agrotecnico") per legge equipollente a quello di "perito agrario", invece espressamente indicato;

in risposta ARCEA, con nota prot. n. 6035 del 11/09/2018 pubblicata nel proprio sito istituzionale, si è limitata ad affermare che al concorso "sono ammesse per legge le equivalenze e le equipollenze continuando ad omettere l'espressa indicazione del titolo di studio di "agrotecnico";

in sostanza quindi ARCEA ha continuato nel comportamento antigiuridico della disciplina dei concorsi pubblici, omettendo uno specifico titolo di studio, ed invece nominativamente indicandone un altro, in modo da oggettivamente favorire la partecipazione di chi vede il proprio titolo espressamente indicato (i "Periti agrari ") e disincentivare la partecipazione di chi. possiede l'altro titolo (gli "Agrotecnici dato che i possessori di un titolo di studio non possono conoscere le equipollenze con gli altri titoli, essendo la materia complessa ed afferente il diritto, risultando comunque incomprensibile la ragione impeditiva all'espressa indicazione del titolo di studio "Agrotecnico" essendo questo l’unico altro esistente nel settore agrario;

in questo modo ARCEA ottiene di rispettare formalmente la legge eppure sostanzialmente aggirando ì principi di imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, efficacia ed efficienza cui è tenuta la Pubblica Amministrazione;

peraltro non si comprende quale sia la ragione e ciò al netto dell'eventuale, possibile maggior numero di equipollenze esistenti in altri indirizzi, diversi da quello agrario -:

se la Giunta regionale sia a conoscenza dei fatti esposti;

se ritenga di intervenire perché il bando in argomento venga modificato nel senso di esplicitare tutti i titoli di studio che hanno diritto alla partecipazione concorsuale, ed in particolare quello di "agrotecnico", e cosi garantire la massima partecipazione, anche nell'interesse della stessa Amministrazione.

(394; 20.09.2018)

Risposta: “In riferimento all’interrogazione in oggetto, si specifica quanto segue:

Con decreto n. 202 del 8 agosto 2018 Arcea approvava e pubblicava il bando di selezione per l’assunzione a tempo pieno ed indeterminato di n. 12 unità;

Il 14 settembre 2018, con nota protocollo n. 308073/SIAR, il Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari comunicava il parere della Struttura di Controllo ARCEA con cui veniva evidenziato che fa procedura concorsuale avviata avrebbe necessitato della obbligatoria e preventiva autorizzazione di cui al comma 5 dell’art. 2 della L.R. n. 11 del 27 aprile 2015 che, a tal riguardo prevede “A partire dall’entrata in vigore dalla presente legge, l'adozione di provvedimenti che, pur rispettando i limiti di cui alla lettera a) del comma 1, comportino nuova spesa di personale a qualunque titolo, deve essere preventivamente autorizzata dalla Giunta regionale.”

Con disposizione ribadita anche dal comma 2 dell’art. 6 della L.R. n. 43 del 27/12/2016 che dispone “A partire dall'entrata in vigore dalla presente legge, l’adozione di provvedimenti che, pur rispettando i limiti di cui alla lettera a) del comma 1, comportino nuova spesa per il personale a qualunque titolo, deve essere preventivamente autorizzata dalla Giunta regionale.”

Con Decreto n. 223 del 21 settembre 2018 il Direttore ARCEA provvedeva alla sospensione temporanea della procedura concorsuale di cui al Decreto n. 202 del 8 agosto 2018.

Da ultimo, con Decreto n. 251 del 17 ottobre 2018 il Direttore ARCEA procedeva alla revoca della procedura concorsuale di cui al decreto n. 202 del 8 agosto 2018. Pertanto, alla luce di quanto esposto si ritiene che la questione oggetto dell’interrogazione sia da ritenersi assorbita e superata.”

 

Gerardo Mario Oliverio (Presidente della Giunta regionale)

 

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

al nosocomio di Polistena si registra una situazione grave imputabile alla cronica carenza di personale afferente tutti i reparti, a cui si aggiunge la necessità di nuove strumentazioni e di lavori strutturali;

considerato che: tale situazione pregiudica la funzionalità del nosocomio de quo, compromettendo un'adeguata tutela del diritto alla salute degli utenti, dato il prolungamento dei tempi d'attesa anche per gli interventi di routine -:

quali provvedimenti impellenti si intendono esperire per affrontare e risolvere tali criticità, garantendo efficienza ed operatività dei servizi inerenti il nosocomio de quo.

(397; 27.09.2018)

Risposta: “In riferimento all’Interrogazione in oggetto, si fa presente che il Presidio Ospedaliero di Polistena, già individuato come ospedale Spoke, registra diversificate criticità. Nell'arco degli ultimi anni si è verificato un deprivamento di risorse umane dovuto a pensionamenti, a dimissione volontarie, nonché alla presenza di una significativa fascia di risorse, che non contribuisce all'erogazione h 24 di prestazioni, in quanto fruisce dei benefici di cui alla L. 104, L 151 e alle limitazioni funzionali di cui ai verbali del medico competente. La dilatazione dei tempi con cui doveva essere attivato il piano assunzionale, di cui agli appositi DCA del Commissario ad Acta per il Piano di rientro, ha sicuramente aggravato tale situazione. Inoltre è doveroso ricordare che molti avvisi, relativi a procedure concorsuali, sono andati deserti per mancanza di istanze. Al fine di contenere le criticità segnalate è stato previsto l’incremento delle ore di specialistica ambulatoriale, ampliando in tal modo l’offerta di prestazioni sanitarie, sia territoriali che ospedaliere. Si è pure sollecitata la Direzione Generale nella attivazione delle procedure concorsuali, anche per il reclutamento di diverse figure professionali mediche, paramediche e dei Direttori di Struttura Complessa, anche attraverso la reiterazione degli avvisi andati deserti Per quanto attiene il Piano dei fabbisogni, relativo alle attrezzature elettromedicali, sono stati previsti sia importanti investimenti in alta tecnologia (TAC e Risonanza Magnetica) sia il rinnovo delle attrezzature elettromedicali obsolete e necessarie”.

Gerardo Mario Oliverio (Presidente della Giunta regionale)

 

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

il 27 settembre 2018 ho effettuato una visita ispettiva presso l'ospedale Spoke di Castrovillari. In quella data erano attivi solo 93 posti letto per acuti su 226 previsti dal decreto commissariale della rete ospedaliera calabrese;

viene utilizzata, rispettando una turnazione, una sola sala operatoria e mancano interi reparti: resta chiuso il reparto di Ortopedia e Traumatologia, pur essendoci venti posti letto e un primario. Tale situazione rischia di far venire meno i requisiti organizzativi e di sicurezza del presidio ospedaliero;

nonostante l’abnegazione del personale medico e paramedico dello Spoke di Castrovillari il rischio è che vengano sospese tutte le attività ospedaliere visto che verrebbero meno i requisiti di legge previsti dalla normativa a garanzia della salute e della sicurezza dei cittadini. Il pericolo è realmente concreto se non si interviene radicalmente attraverso l’attivazione dei posti letto per acuti previsti dalla normativa dei decreti commissariali. Ciò però può essere realizzato procedendo con l'assunzione di medici, infermieri, OSS e con l'acquisto delle necessarie attrezzature tecnologiche;

il paradosso di questa situazione che penalizza fortemente i cittadini dell'area del Pollino è la farsa delle inaugurazioni del blocco operatorio composto da quattro sale - Cardiochirurgia, Ortopedia e due di Chirurgia ~ costate quasi cinque milioni di euro, i cui lavori sono iniziati nel 2008, Inaugurate una prima volta nel 2012, ma ad oggi non sono mai entrate in funzione;

tale situazione di spreco di risorse pubbliche e di mancate risposte alla richiesta di una migliore offerta sanitaria si protrae ormai da dieci anni. Non è più tollerabile che da parte delle istituzioni della Regione Calabria, dell’Asp di Cosenza, dell'ufficio del commissario per l'emergenza sanitaria non vi siano iniziative certe ad evitare la chiusura dello Spoke di CastroviIlari per mancanza di requisiti organizzativi e di sicurezza e, nello stesso tempo, a mettere in atto iniziative per l'apertura del nuovo blocco operatorio. II presidio ospedaliero avrebbe tutte le carte in regola per diventare un centro avanzato con prestazioni di eccellenza in un'area importante e nevralgica della provincia di Cosenza. Non è più tempo di scontri, che si protraggono almeno da quattro anni, tra l'ufficio del commissario e la Regione Calabria, anche perché sono state ormai dismesse le "catene". È tempo di dare risposte ai cittadini in termini di salute e qualità delle prestazioni ospedaliere e sanitarie della nostra regione garantendo i livelli essenziali di assistenza;

è paradossale che nella Regione Calabria vengano disattese e non applicate le norme e i decreti commissariali che dettano la riorganizzazione ospedaliera. E questo accade senza che nessuno intervenga per richiamare le istituzioni competenti all'applicazione e alla realizzazione di quanto previsto che, in materia sanitaria, può causare una non adeguata continuità assistenziale con grave rischio per la salute dei cittadini -:

quali iniziative urgenti intende adottare per rilanciare un ospedale Spoke di Castrovillari attraverso l'attivazione dei 226 posti letto per acuti e l'apertura delle 4 sale operatorie che da dieci anni attendono di essere utilizzate e che fino ad oggi sono state oggetto di finte inaugurazioni. Garantire livelli essenziali di assistenza è un dettato costituzionale

(400; 03.10.2018)

Risposta: “In riferimento all’Interrogazione in oggetto, si precisa che l'attuazione del DCA n. 64/2016 è vincolata al recupero dei requisiti Strutturali, Tecnologici ed Organizzativi che allo stato sono attuabili esclusivamente sulla base delle risorse disponibili ed in relazione alle necessarie autorizzazioni commissariali per l'avvio delle procedure concorsuali, fermo restando che rispetto all'offerta di lavoro per i vari profili del Servizio Sanitario pervengano le domande in grado di soddisfare la richiesta. A seguito delle autorizzazioni Regionali l’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza ha proceduto all'espletamento di apposito concorso pubblico per l'assunzione di n. 20 posti di dirigente medico di anestesia e rianimazione per le Strutture Complesse di Anestesia e Rianimazione dell'ASP di Cosenza. Espletato il concorso n. 3 dirigenti medici di anestesia sono stati assunti presso lo Spoke di Castrovillari, successivamente dimessisi per assunzione presso altre Aziende in quanto vincitori di concorso. Il bando per direttore UOC, autorizzato con DCA n. 154/2018 è in corso di pubblicazione. Sono stati assunti, sempre a seguito di pubblico concorso, n. 2 dirigenti medici di chirurgia, più un'altra unità mediante mobilità extraregionale. Per un altro posto tuttora vacante si è dato corso ad apposita procedura di mobilità (delibera n. 1576 del 28 settembre 2018), allo stato in pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Per quanto riguarda gli ortopedici nonostante l'espletamento del concorso e ripetuti avvisi di mobilità e/o per assunzione a tempo determinato non si è riusciti per la nota carenza sul mercato a reperire dirigenti medici di ortopedia. Allo stato è in corso procedura di mobilità regionale ed extraregionale per l'assunzione di n. 2 dirigenti medici di ortopedia (delibera n. 1576 del 28 settembre 2018). Il Servizio di Medicina d'accettazione e d'urgenza conta n. 7 dirigenti medici più il Direttore della Struttura. La procedura di mobilità per un altro posto autorizzato, regolarmente espletata, è andata deserta così come l'utilizzo di altre graduatorie concorsuali di altre Aziende del SSR hanno dato esito negativo. Per l'UOC di Broncopneumologia si è dato corso ad apposita procedura di mobilità per un posto dì dirigente medico a seguito dell'autorizzazione Regionale avvenuta con DCA n. 55/2018. Per il posto dì direttore, autorizzato con DCA 154/2018 sono in fase di espletamento le procedure d'indizione. Con DCA 154/2018 è stato autorizzato un solo posto di tecnico di laboratorio per il Centro Trasfusionale ed allo stato è presente un tecnico incaricato a tempo determinato nelle more dell'espletamento dell'avviso di mobilità così come per il posto di dirigente medico autorizzato. Sono in corso per lo Spoke di Castrovillari procedure di mobilità regionale ed extra regionale per l'assunzione di n. 2 dirigenti medici dì ostetricia e ginecologia, un posto di dirigente medico di laboratorio, 2 posti di tecnico di laboratorio e n. 2 posti di dirigente biologo. Per quanto concerne l’apertura delle 4 sale operatorie si evidenzia che all'esito delle verifiche relative alla realizzazione del Progetto di adeguamento delle Sale Operatorie dello Spoke dì Castrovillari e riferite alla prima fase del Progetto esecutivo appaltato, il Tecnico designato alla verifica della congruenza tra quanto Progettato, Appaltato e Realizzato, dopo una puntuale ricognizione, ha evidenziato situazioni discrasiche tra i lavori eseguiti e il Progetto esecutivo nonché differenze rispetto a quanto necessario per l'Accreditamento delle Sale Operatorie. L’Azienda Sanitaria di Cosenza ha organizzato diversi incontri tra il Direttore Generale, l’ing. Abate dell'Asp di CS e il Progettista dell'opera Ing. Prisciandaro e i delegati della Sapiolife. Nell'ultimo di questi incontri sono stati delegati l’ing. Braile e l'Ing. Prisciandaro, Progettista dell'opera, per condividere, se è possibile, tutto quanto è necessario per le attività in conto Sapiolife. Questa fase dovrebbe trovare soluzione in tempi brevi. Tuttavia va precisato, comunque, che non si potrà procedere all'attivazione delle Sale Operatorie stante la mancanza della progettazione della Centrale gas medicali, del Gruppo elettrogeno ed i lavori correlati all'utilizzazione delle Sale Operatorie da parte degli operatori quali spogliatoi e bagni. Queste opere, che non sono state previste dalla progettazione della prima fase, vanno finanziate, progettate ed appaltate con gara. Pertanto, in questa fase, non si potrà procedere al Collaudo, all'Accreditamento ed all'utilizzo delle Sale Operatorie se non dopo il periodo necessario per realizzare quanto su dettagliatamente evidenziato”.

Gerardo Mario Oliverio (Presidente della Giunta regionale)

 

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

il 25 novembre 2010 è stato stipulato un APQ tra la Regione Calabria e il Ministero dell'Ambiente finalizzato a finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico per la Regione Calabria (185 interventi per un importo di 220 milioni);

in data 31-07-2017 è stata approvata la delibera n.355 avente in oggetto: Programma di interventi per la Difesa del suolo a valere su Risorse Por Calabria FESR FSE 2014/2020 e Delibera di G.R. n. 160/2016 "Patto per lo sviluppo della Regione Calabria" - Delibera CIPE n. 26/2016 "FSC 2014/2020: Piano per il Mezzogiorno";

parte integrante della delibera è l'allegato con la tabella di tutti gli interventi previsti per la mitigazione del rischio idrogeologico ed erosione costiera pari a circa 165 interventi per un importo complessivo di 320 milioni di euro;

il presidente della Regione Calabria, Gerardo Mario Oliverio, è stato nominato dal Governo nazionale commissario straordinario per il sollecito espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico da effettuare nel territorio della Regione Calabria;

sono trascorsi quindici mesi dall'approvazione della delibera n.355/2017 e, pur essendo stati commissariati sul dissesto idrogeologico, il commissario-presidente della Regione ancora non ha attivato le procedure relative alla realizzazione dei 165 interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e dell'erosione costiera -:

quanti sono i fondi non spesi dei 220 milioni di euro stanziati dall'Accordo di Programma Quadro del 25 novembre 2010 e quanti dei 185 interventi previsti non sono ancora stati cantierizzati. Si chiede di conoscere, inoltre, quali sono le ragioni e le difficoltà che ha incontrato il commissario- presidente della Regione Mario Oliverio nel cantierizzare i 165 interventi previsti nella delibera n.355 del 31 luglio 2017 visto che sono trascorsi oltre quindici mesi dall'approvazione della delibera. Questi ritardi, alla luce di quanto accaduto in questi giorni con l'ondata di maltempo che ha devastato il territorio calabrese, non hanno fatto altro che peggiorare la situazione in uno stato di emergenza perenne.

(403; 12.10.2018)

Risposta: “In riferimento all’Interrogazione in oggetto, si esplicita quanto segue:

Accordo di Programma del 25 novembre 2010 e l’Atto integrativo

L’Accordo di Programma del 25 novembre 2010 era articolato in 185 interventi per un importo complessivo di euro 220.000.000,00

Con il subentro del Presidente della Giunta Regionale nelle funzioni di Commissario per la mitigazione del rischio idrogeologico, ai sensi della dell’art.10 della Legge 116/2014, avvenuto a gennaio 2015, la situazione era la seguente:

5 interventi conclusi

22 lavori in corso

158 lavori da cantierizzare

Per un impegno di spesa complessivo pari a circa € 30.000.000,00 e una spesa sostenuta a marzo 2015 non superiore ai 14.000.000,00 di euro.

Ad oggi l’avanzamento dell’Accordo di Programma 2010 è ii seguente:

139 cantieri avviati, di cui 79 già ultimati, 18 con i lavori conclusi e per i quali è in corso di redazione lo stato finale e 42 in corso.

Per tutti questi interventi è stata impegnata una somma lorda complessiva pari ad € 158.000.000,00, che a seguito dei ribassi d’asta conseguiti nelle gare d’appalto, ha generato un impegno effettivo di circa € 123.864.000,00. Tale somma è stata già liquidata per circa l'85%. Si evidenzia, inoltre, che le opere definite ancora tecnicamente “in esecuzione” sono in gran parte in via di ultimazione.

Inoltre, utilizzando una parte delle economie accertate sui lavori conclusi, pari circa euro 15.580.000,00 è stato possibile finanziare una quota della dotazione totale dell’Atto Integrativo all’AdP del 2010, firmato il 9 gennaio 2018, con il quale sono stati avviati ulteriori interventi.

46 interventi sono stati tutti già avviati amministrativamente, e le relative convenzioni sono quasi del tutto firmate, per come rinvenibile nei Decreti

Commissariali n.108 del 18 aprile 2018, n.143 del 22 giugno 2018, n.257 del 12 ottobre 2018. In particolare di questi 46 interventi, 3 sono pronti per l’avvio della gara dei lavori, 6 hanno consegnato il progetto esecutivo, 38 sono con un livello definitivo della progettazione.

Patto per il Sud

Per quanto attiene allo stato di attuazione del Patto per il Sud” si evidenzia che ì contenuti della Delibera n.355 del 31 luglio 2017, documento di programmazione della Difesa del Suolo, sono diventati effettivamente operativi e di conseguenza assegnati all’Ufficio del Commissario, soltanto con l'emanazione della Legge n. 205 del 27 dicembre 2017.

Infatti, l’art.1 c.512 di tale norma, prevede che:

“Le risorse destinate dai Patti per lo sviluppo stipulati con gli enti territoriali al finanziamento, mediante apposite delibere del CIPE, degli interventi in materia di mitigazione del rischio idrogeologico e degli interventi infrastrutturali necessari a risolvere situazioni di pericolo connesse alla viabilità provinciale e comunale, ai collegamenti con le aree interne e ai presidi di protezione civile (cosiddette « vie di fuga ») confluiscono direttamente nella contabilità speciale dei presidenti delle regioni in qualità di commissari straordinari delegati per il sollecito espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, che assicurano l’attuazione degli interventi con i compiti, le modalità e i poteri di cui all'articolo 10 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116”.

Inoltre, soltanto nel mese di giugno 2018, è stata accreditata l’anticipazione, pari al 10% dell’importo totale assegnato all’Ufficio del Commissario.

Ad oggi, sulla base di uno specifico orientamento del Commissario che ha disposto di avvalersi degli Enti Territoriali in cui ricadono le opere da realizzare, sul totale dei 140 interventi finanziati, sono state sottoscritte già 116 convenzioni, ulteriori 6 sono alla firma e 18 in corso di definizione.

Tutti gli Enti avvalsi hanno inviato un cronoprogramma di attuazione, allegato alla convenzione sottoscritta, e ad oggi, con differenti tempistiche sono in corso le procedure di affidamento delle progettazioni.

POR Calabria 2014-2020

Per quanto attiene l’attuazione degli interventi inseriti nell’ambito del POR Calabria FESR FSE 2014-2020, è stato sostenuto, in questa fase, l’avanzamento finanziario del Programma, per cui sono state raggiunte performance significative sia in termini di avanzamento fisico sia sul fronte della spesa certificata alla Commissione Europea, valorizzando interventi già in corso di realizzazione e aggiudicati coerentemente ai regolamenti comunitari e al POR ed assegnati in verifica ad un'apposita Commissione di valutazione.

A seguito di detta attività, nell’ultima domanda di pagamento del 30.06.2018, tra le Linee di Azione che hanno concorso maggiormente al raggiungimento della spesa complessiva di circa 201 Meuro, la Linea 5.1.1 risulta quella che ha inciso in maniera maggiormente significativa, con oltre il 25% sul totale, pari ad una spesa superiore a 51 Meuro (per impegni pari a oltre 96 M€) per operazioni di mitigazione del rischio idrogeologico ed erosione costiera. A tal fine si evidenzia che la dotazione complessiva della Linea di Azione ammonta a circa 76 Meuro (comprensiva della riserva di

efficacia) che dovrà essere spesa entro il 31.12.2023, che pertanto ha già una copertura garantita in termini di impegni di spesa.

 

POR Calabria FESR FSE 2014-2020: spesa totale certificata nell’ultima Domanda di Pagamento del 30.06.2018

 

AZIONE

Totale

%

5.1.1

€51.461.531,84

25,6

7.3.1

€ 27.309.044,44

13,6

2.1.1

€ 17.600.000,00

8,7

7.4.1

€ 14.663.142,33

7,3

4.6.1

€11.919.040,94

5,9

9.4.1

€ 10.249.676,30

5,1

6.3.1

€ 10.005.345,96

5,0

14.1.1

€ 7.843.705,56

,3,9

3.6.1

€ 7.084.636,05

3,5

1.2.2

€ 6.775.649.61

3,4

10.7.1

€6.448.188.88

3,2

Altre LdA

€29.921.012,46

14,9

Totale

complessivo

€201.280.974,37

100,0

 

Per gli ulteriori n. 25 interventi finanziati si specifica che per quelli riguardanti la mitigazione dell’erosione costiera (n. 19), essendo gli stessi a titolarità regionale, sono state effettuate valutazioni propedeutiche ai finì dell’individuazione delle priorità di intervento, considerando che le opere da realizzare risultano estremamente complesse e richiedono valutazioni ambientali, paesaggistiche che tengano anche conto della tendenza evolutiva delle linee di costa. Per alcuni interventi si sono dunque resi necessari studi approfonditi (n.18 interventi), mentre per un singolo intervento si sta procedendo all'approvazione del progetto definitivo, alla stipula del contratto ed alla successiva consegna dei lavori.

Per quanto riguarda gli ulteriori interventi di mitigazione del rischio alluvione (n. 6), per n. 2 interventi si sta procedendo all’aggiudicazione definitiva e alla relativa consegna dei lavori, per un ulteriore intervento si provvederà alla sostituzione dell’impresa appaltatrice, mentre per i restanti sono state attivate le procedure per l'affidamento della progettazione.

A seguito alla comunicazione della Stazione Unica Appaltante Regionale (nota n. 96364 del 16.03.2018) lo svolgimento delle procedure di appalto sono in capo al Dipartimento e, pertanto, il Settore 7 sta procedendo alla pubblicazione degli avvisi pubblici per l'affidamento dei servizi di progettazione.

 

Gerardo Mario Oliverio (Presidente della Giunta regionale)

 

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

La Calabria nel 2013, dopo quindici anni, è uscita dal commissariamento in materia di Ambiente e Rifiuti;

dall’insediamento del presidente Mario Oliverio, avvenuta il 10 dicembre 2014, sono state emanate fino ad oggi undici ordinanze contingibili e urgenti ai sensi dell’articolo 191 d.lgs 152/2006 per il conferimento dei rifiuti solidi urbani della Regione Calabria. Ordinanze emanate in “eccezionale e urgente necessità che permettono di derogare alle norme vigenti” e che in base al decreto legge 80/2008 ha eliminato ogni possibile incertezza interpretativa perché specifica inequivocabilmente che nessuna forma speciale di gestione dei rifiuti può legittimamente protrarsi per più di 18 mesi;

l’ultima in ordine di tempo è l’ordinanza contingibile e urgente n.34 del 15 maggio 2018, emessa dalla Presidenza della Regione Calabria ai sensi dell’art.191, d.lgs 152/2006 e s.m.i., dove sono state imposte disposizioni in ordine alla gestione e al conferimento dei rifiuti solidi urbani della Regione Calabria;

mancano pochi giorni - precisamente il 15 novembre 2018 - alla scadenza dell’undicesima ordinanza contingibile urgente numero 34 del 15 maggio 2018;

ad oggi le procedure relative alla ristrutturazione degli impianti pubblici, previsti nel Piano regionale dei rifiuti, del Polo tecnologico di Gioia Tauro, degli impianti di Siderno, Rossano, Crotone, Lamezia Terme, Reggio Calabria e Catanzaro registrano forti ritardi;

il presidente della Regione Calabria si appresterebbe ad emanare la dodicesima ordinanza contingibile e urgente che di fatto dimostrerebbe che il commissariamento per i rifiuti è formalmente cessato nel 2013 ma, attraverso le ordinanze contingibili e urgenti emanate dal presidente Oliverio, di fatto è proseguito. Questo testimonia il fallimento che in questi quattro anni si è registrato in merito ai rifiuti solidi urbani della nostra regione, in contrasto con la temporaneità e la rinnovabilità dei periodi di contingibilità e urgenza previsti dallo stesso articolo 191 d.lgs. 152/2006;

in data 11-09-2018 con decreto dirigenziale numero 9747 - prenotazione impegno, è stata bandita una gara per l’affidamento dei servizi del trasporto e smaltimento rifiuti in impianti extraregionali per 12 mesi complessivi, ripetibili per altri 12 mesi, ricadenti in due annualità (2018/2019) per una spesa complessiva di euro 5.500.000,00. Nello specifico si prevede una spesa di euro 1.773.200,00 per il trasporto e di euro 2.802.800,00 per il servizio di trattamento in discariche extraregionali;

la procedura di smaltimento e trasporto dei rifiuti della Calabria in impianti extraregionali è stata utilizzata numerose volte in questi quattro anni. In particolare, nei comuni di Massafra (Taranto), Grosseto, Arezzo e in impianti autorizzati di proprietà del Consorzio Stabile Ambiente Scarl con sede a L’Aquila. Questa procedura ha impedito l’insorgere dell’emergenza rifiuti ma ha aggravato enormemente l’esborso economico delle famiglie calabresi. E ciò senza prevedere una soluzione strutturale che consenta di risolvere il problema dello smaltimento della frazione residua da trattamento dei rifiuti (scarto) all’esterno del territorio calabrese -:

a quanto ammontano le risorse utilizzate dalla Regione e l’aggravio dei costi pro-capite a famiglia per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti prodotti in Calabria e smaltiti in impianti extraregionali dal 2015 ad oggi, rispetto a quello che si otterrebbe smaltendo i rifiuti in Calabria. Inoltre, si intende sapere se il presidente Oliverio è in procinto di emanare la dodicesima ordinanza contingibile e urgente che di fatto, dal suo insediamento e attraverso questa procedura, ha prolungato il commissariamento per i rifiuti che, formalmente per volontà dal Governo nazionale, è cessato nel 2013.

(405; 30.10.2018)

Risposta: “È pervenuta l’interrogazione parlamentare in oggetto, a firma dell’On. Carlo Guccione, che paventa un uso distorto dello strumento dell’ordinanza contingibili e urgenti di cui all’art. 191 del d.lgs. 152/2006 e s.m.i. e un indiscriminato ricorso ai conferimenti extraregionali dei rifiuti urbani.

Viene perciò espressamente richiesto di conoscere i costi sostenuti dal 2015 ad oggi per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti fuori regione e, in aggiunta, se alla scadenza della vigente ordinanza si farà nuovamente ricorso all’utilizzo di tale istituto.

L’interrogante riconosce negli elementi sopra citati la comprova del presunto fallimento della politica del governo regionale in ordine alla gestione dei rifiuti urbani: il ricorso agli impianti extraregionali sarebbe infatti sintomatico di una assenza di soluzioni strutturali; il ricorso allo strumento della ordinanza contingibile e urgente sarebbe indicativo di una sorte di prosecuzione di commissariamento del settore.

Per fornire un quadro conoscitivo completo degli elementi richiesti e fugare ogni errata interpretazione delle suddette azioni, si rimette quanto segue.

La strategia del programma di governo regionale nel settore dei rifiuti ha posto come obiettivo l’organizzazione di un ciclo di gestione dei rifiuti urbani in linea con i dettami della normativa nazionale e comunitaria, a garanzia dell’universalità e accessibilità del servizio, rispondente a elevati standard di efficacia, efficienza e di sostenibilità ambientale ed economica.

L’azione politica è partita dall’analisi delle ragioni del fallimento della pluriennale gestione commissariale nel settore per cui la Regione Calabria, alla data della cessazione del commissariamento, era tra le regioni italiane con le più basse percentuali di raccolta differenziata, con una forte dipendenza dalla discarica e un sistema di infrastrutture di trattamento dei rifiuti del tutto insufficiente e a tecnologia obsoleta.

Nel corso di questi anni la Regione ha scongiurato la crisi e l'emergenza ambientale attraverso una azione pervicace di pianificazione, programmazione, indirizzo e gestione, costruendo con fatica e ostinazione un percorso che nel lungo termine condurrà il territorio regionale all’autosufficienza nel trattamento dei rifiuti urbani e al raggiungimento degli obiettivi di legge per la raccolta differenziata e per il riciclaggio dei rifiuti, nonché procedendo al riordino degli assetti istituzionali attraverso l’attuazione della legge regionale 14/2014.

Se si guarda ai principali indicatori della gestione dei rifiuti (Allegato 1 in appendice) è evidente il netto miglioramento dei livelli di servizio pubblico in termini di incremento della raccolta differenziata, recupero della frazione organica attraverso il compostaggio, riduzione della produzione totale dei rifiuti urbani e del rifiuto urbano residuo (rifiuto tal quale indifferenziato).

Importanti traguardi sono stati raggiunti: dal 18,6% di raccolta differenziata dell’anno 2014 si è passati al 25% dell’anno 2015 e al 33,2% dell’anno 2016, ad oggi ultimo anno di rilevazione ufficiale. I dati in corso di elaborazione, relativi all'anno 20171, mostrano un ulteriore incremento, con una raccolta differenziata di circa il 40%.

Il dato significativo è che la Calabria, dopo decenni di stallo, si posiziona tra le regioni italiane ai primi posti per incremento di raccolta differenziata.

La produzione totale dei rifiuti urbani vede un costante trend di decrescita e, dato significativo e rilevante, il compostaggio aerobico della frazione organica della RD nel 2016 e nel 2017 è cresciuto esponenzialmente: basti pensare che nel 2017 si è arrivati ad intercettare il 53% della frazione umida contenuta nel rifiuto urbano e a inviare al compostaggio aerobico oltre 132.0001 di organico proveniente dalla raccolta differenziata.

La Regione Calabria, a partire dall’ottobre 2015, con l’emanazione dell’aggiornamento delle Linee Guida per la stesura del nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, è stata una tra le prime regioni italiane ad anticipare l’applicazione dei principi comunitari dell’economia

circolare, approvata in seguito dall’Unione Europea nel giugno 2018, nella quale il rifiuto assurge al rango di risorsa e l’obiettivo “Rifiuti zero” diventa il nuovo paradigma culturale e il principio cardine dell’azione del governo regionale.

Con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 156 del 19 dicembre 2016, a seguito della conclusione del processo di VAS partecipato e condiviso, è stato approvato il nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, aggiornato e adeguato ai dettami della Direttiva 2008/98/CE recepita nell’ordinamento italiano dal d.lgs. n. 205/2010.

In tal modo è stata scongiurata l’infrazione comunitaria per mancato aggiornamento dei piani regionali alla direttiva comunitaria e si è soddisfatta la condizionalità ex ante per l’utilizzo dei fondi del ciclo di programmazione 2014-2020. Il piano ha ottenuto in tempi record il parere positivo della Commissione Europea.

La nuova pianificazione assegna come prioritari gli obiettivi di prevenzione e di riciclaggio e relega lo smaltimento in discarica ad opzione residuale secondo il paradigma “rifiuti zero”.

Il piano prevede una serie di misure finalizzate a:

1.      l’implementazione di sistemi di raccolta differenziata efficaci ed efficienti, che consentano il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata al 2020;

2.      una dotazione impiantistica sostenibile prevalentemente a supporto della raccolta differenziata, in grado di recuperare materia oltre che dai flussi della RD anche dal rifiuto urbano residuo (RUr) (trattamento aerobico/anaerobico della frazione umida della RD con produzione di ammendante compostato di qualità e biogas/biometano; valorizzazione dei flussi della RD secca; recupero spinto di materia dai RUr);

3.      raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio sanciti dalla normativa vigente (50% al 2020);

4.      riduzione della dipendenza dalla discarica nella quale conferire una percentuale di rifiuto urbano (scarti di lavorazione) non superiore al 20%.

In accordo alla previsione del Piano, razione di sostegno alla raccolta differenziata, si è concretizzata con l'emanazione di due avvisi pubblici, entrambi conclusi in tempi rapidi, che hanno assegnato ingenti risorse ai Comuni calabresi2. Oltre 50 M€ del POR Calabria FESR 2014-2020 sono stati destinati alle amministrazioni comunali, con l’obiettivo precipuo di raggiungere il 65% di RD al 31.12.2020.

Il piano regionale di gestione dei rifiuti prevede che vengano realizzati a titolarità regionale le nuove piattaforme di trattamento - ecodistretti - di Catanzaro in loc. Alli, di Rossano (CS) in loc. Bucita e di Reggio Calabria in loc. Sambatello. I rimanenti impianti dovranno essere realizzati dalle rispettive Comunità d’Ambito.

Lo stato di attuazione è il seguente.

1.      È stata aggiudicata la gara per la realizzazione del nuovo ecodistretto di Catanzaro - Alli. L’aggiudicatario ha prodotto il progetto definitivo ed ha richiesto e ottenuto l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e il parere favorevole di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). E in corso di acquisizione il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici;

2.      È stata pubblicata la gaia pei- la realizzazione dell’ecodistretto di Sambatello (RC), ponendo a base di gara il progetto definitivo corredato da tutti i pareri e le autorizzazioni. Il termine per la presentazione delle offerte è scaduto il 17 ottobre u.s.. Sono pervenute n. 2 offerte che la Commissione di gara sta valutando in accordo alla disciplina che regola la procedura ad evidenza pubblica. Si prevede che si potrà sottoscrivere il contratto entro la fine di dicembre p.v.;

3.      Il progetto definitivo per la realizzazione dell’ecodistretto di Rossano è in corso di approvazione. La Regione ha ottenuto tutti i pareri di AIA, di VIA nonché il parere del Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche. Entro la fine del mese di novembre c.a. sarà bandita la gara di appalto integrato sul progetto definitivo corredato da tutti i pareri, autorizzazioni e nulla osta.

Tutta la nuova impiantistica pubblica di trattamento trova copertura finanziaria attraverso una pluralità di fondi che la Regione ha intercettato attraverso una sapiente programmazione finanziaria.

Il sistema impiantistico sarà completato dall’esistente impianto di Gioia Tauro che manterrà la tradizionale linea di trattamento meccanico biologico e dall’inceneritore di Gioia Tauro, a servizio di tutti gli ambiti territoriali ottimali nel quale, con gli scarti dei rifiuti non valorizzabili altrimenti, si produrrà energia elettrica.

Per il trattamento della frazione umida della RD, infine, oltre alla realizzazione delle line di compostaggio aerobico-anaerobico degli ecodistretti di nuova realizzazione, la rete pubblica sarà completata con impianti di prossimità di piccola taglia, a servizio dei comuni montani o parzialmente montani, lontani dagli assi viari principali e dagli impianti di trattamento dell’ambito di riferimento.

Quanto sopra argomentato restituisce una breve sintesi del quadro delle principali attività in cui si inseriscono i provvedimenti Oggetto della interrogazione, la cui adozione ha concorso al superamento di criticità di tipo tecnico-gestionale e amministrativo-contabile, al limite dell’emergenza sanitaria e ambientale5 6 7, ereditate dalla gestione commissariale.

Alla data del subentro della Regione nei contratti di gestione l’impiantistica pubblica di trattamento si presentava obsoleta per tecnologia e ammalorata per carenza di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre ad essere del tutto insufficiente a soddisfare la domanda di trattamento dei rifiuti urbani prodotti nel territorio regionale.

La gestione dei rifiuti urbani si inseriva quindi in un sistema di grande fragilità, caratterizzato da una forte dipendenza dalla discarica ove veniva conferito direttamente il “tal quale” senza previo trattamento, in deroga alle previsioni del D.lgs. 36/2003.

Né il principio di autosufficienza tantomeno quello di prossimità erano stati perseguiti.

In aggiunta, le discariche pubbliche erano già quasi tutte esaurite o si sarebbero esaurite di lì a poco e nessuna delle nuove discariche previste nei documenti programmatici dell’epoca era stata realizzata.

Con una raccolta differenziata a livelli molto bassi e un forte squilibrio tra la produzione del rifiuto urbano indifferenziato e l’offerta di trattamento, si appalesava una situazione di estrema gravità.

La Regione ha inteso invertire la rotta e, come prima misura ambientale e gestionale, ha riattivato tutte le linee pubbliche di trattamento, comprese quelle dell’organico che non erano state attivate o erano state sottoutilizzate con una carenza di offerta di trattamento che era stata sicuramente disincentivante all’avvio delle raccolte differenziate.

In aggiunta, con l’ausilio dell’impiantistica privata, dichiarata di interesse pubblico con una specifica previsione del legislatore regionale’, non si è più avvalsa, a partire dal novembre 2014, del conferimento diretto in discarica, sottoponendo tutto il rifiuto urbano indifferenziato al ciclo di trattamento di tipo meccanico-biologico.

È pero solo grazie all’esercizio del potere di ordinanza prevista nel diritto ambientale, non potendo intervenire con le procedure ordinarie a fronte dell’urgenza e della necessità di assicurare la continuità del servizio pubblico di trattamento dei rifiuti urbani, che l’amministrazione regionale è stata sinora in grado di non compromettere l’universalità del servizio e di tutelare

l’interesse primario della collettività, per cui alcune delle criticità legate ad aspetti gestionali e autorizzativi sono state superate ricorrendo a speciali forme di gestione sancite nelle ordinanze del Presidente della Regione, emanate ai sensi dell’art. 191 del d.lgs. 152/2006, che si sono succedute a partire dal maggio 2013.

La tempistica per il completamento della dotazione infrastrutturale prevista nella nuova pianificazione, si scontra, infatti, con l’impellente necessità di assicurare, senza soluzione di continuità, il corretto trattamento del rifiuto urbano e con la carenza delle infrastrutture pubbliche di trattamento e di smaltimento.

Le ordinanze contingibili e urgenti hanno quindi costituito un’extrema ratio, per l’eccezionalità e la gravità della situazione: nel rispetto del principio di proporzionalità, hanno consentito di far fronte alla domanda di trattamento del rifiuto urbano prodotto, nonché l’esercizio degli impianti che erano sprovvisti di autorizzazione integrata ambientale.

Inoltre esse hanno sempre garantito un elevato livello di tutela della salute e dell’ambiente, sono sempre state supportate da un’adeguata istruttoria, hanno sempre indicato in modo esplicito le norme derogate. Esse dunque rispettano il principio di legalità sostanziale, in quanto conformi alle norme costituzionali, ai principi dell’ordinamento giuridico, nonché adeguatamente motivate e di efficacia limitata nel tempo.

Si sottolinea che dal quadro delle ordinanze emerge il graduale ripristino delle condizioni di “normalità” del sistema: con la progressiva attuazione della pluralità delle azioni programmate e sopra esemplificate, con l’ottenimento delle autorizzazioni integrate ambientali per quegli impianti che ne erano sprovvisti al momento del subentro regionale, con la riduzione del rifiuto tal quale da sottoporre a trattamento grazie alla rapida crescita della raccolta differenziata, la struttura delle ordinanze si è andata semplificando nel tempo.

L’ordinanza in vigore sino al 15.11.2018 n. 34 del 15.05.2018 autorizza quindi l’esercizio degli impianti pubblici di Catanzaro e di Reggio Calabria" nonché la deroga al rispetto dei criteri di ammissibilità in discarica (DM 27-9-2010 modificato dal DM 24-6-2015) per alcuni parametri12.

La prossima ordinanza……(concordare con l’ing. Augruso)

In sintesi, a fronte del complesso delle attività messe in campo e di mia pianificazione e programmazione capillare che non ha tralasciato nessuno degli aspetti funzionali all’implementazione di un ciclo di gestione dei rifiuti in linea con gli standard nazionali e comunitari, il ricorso all’istituto dell'ordinanza contingibile e urgente ex art. 191 del D.lgs. 152/2006 e s.m.i. si è dimostrato di vitale importanza e di estrema necessità per fare fronte all’urgenza di assicurare, senza soluzione di continuità, il trattamento dei rifiuti urbani.

Ciò contraddistingue un’azione di governo che è ben lungi dalla logica emergenziale che ha caratterizzato le gestioni fallimentari del passato ma che, al contrario, persegue soluzioni strutturali e definitive.

A tal proposito, va rilevato che nel corso di questi anni, oltre alle criticità gestionali e alle emergenze di natura ambientale e sanitaria, la Regione Calabria ha dovuto anche affrontare e risolvere la spinosa questione dei contratti di gestione ereditati dal Commissario Delegato e affidati in deroga alle procedure canoniche della contrattualistica pubblica.

Basti pensare che l’Ufficio del Commissario di governo aveva, in ultimo, provveduto ad una serie di affidamenti diretti per la gestione degli impianti pubblici”, per cui, parte rilevante dell’attività amministrativa è stata dedicata per affidare, con procedure conformi al codice dei contratti, la gestione degli impianti pubblici di trattamento dei rifiuti urbani.

In coerenza con il modello organizzativo territoriale prescelto, che ha individuato gli Ambiti Territoriali Ottimali coincidenti con i confini amministrativi delle 5 province calabresi, sono state quindi affidate, con procedure conformi al codice dei contratti, le gestioni degli impianti pubblici.

Si rileva che, unitamente alle gare per l’affidamento delle gestioni, peraltro di breve durata visto il nuovo modello organizzativo che farà capo ai Comuni associati nella Comunità d’Ambito - ente di governo dell’ATO - sono stati aggiudicati e affidati anche ingenti lavori di riefficientamento, necessari per una corretta conduzione degli impianti che, sino alla realizzazione del nuovo assetto impiantistico previsto entro la fine del 2020, dovranno garantire il corretto trattamento del rifiuto urbano. Il costo degli investimenti necessari per il riefficientamento degli impianti pubblici è sostenuto attraverso una programmazione finanziaria di settore che ha intercettato risorse del Patto per la Calabria e altre risorse del FSC.

In merito al conferimento extra-regionale dei rifiuti urbani dal 2015 ad oggi, occorre sin da subito rilevare che, lungi da essere una azione sistemica e strutturale, ha interessato quantitativi estremamente esigui rispetto alla totalità dei rifiuti urbani da sottoporre a trattamento, ha riguardato esclusivamente i mesi estivi, ed è stata una misura alla quale non si è fatto ricorso nel 2017 tantomeno nell’anno in corso.

Il dettaglio dei conferimenti e dei costi sostenuti è riportato in appendice (Allegato 2).

Nel corso dell’estate 2015, grazie all’utilizzo dell’intesa prevista all’art. 182, comma 3 del D.Lgs. n. 152/2006, il rifiuto urbano indifferenziato è stato conferito negli impianti campani e toscani. La quantità conferita è pari a circa 5.700 t che, rispetto alla produzione del RUr dell’anno in questione, pari a 602.260, rappresenta un esiguo 0,96% del totale del RUr.

Per gli scarti di lavorazione, nell’anno 2015 si è fatto ricorso ai conferimenti fuori regione, per circa 23.000 t, corrispondenti a meno del 5% della produzione totale di scarti (nel 2015 attestata al 60% della totalità del rifiuto urbano prodotto).”

Sempre nel 2015 sono state conferite circa 5.600 t di organico in Abruzzo e Toscana, ossia una percentuale del 12,35% del totale della frazione umida raccolta nell’anno, pari a 45.452 t.

Nel 2016 il RUr conferito fuori regione, nell’impianto di Battipaglia è stato di circa 1.600 t, corrispondente allo 0,31% del totale RUr totale prodotto (530.009t).

Infine, sempre nel 2016 lo 0,79% del totale della frazione umida raccolta nell’anno (pari a 103.0771) è stato conferito ad Arezzo, ossia poco più di 800t.

Nel 2017 e nel 2018 la Regione non ha fatto ricorso a conferimenti fuori regione.

Ad ogni modo, i costi dei conferimenti fuori regione erano stati già ampiamente previsti nella DGR n. 322/2014, che ha stabilito la tariffa per il conferimento dei rifiuti urbani che i Comuni avrebbero dovuto versare alla Regione, a copertura integrale dei costi da essa sostenuti per conto dei Comuni. La citata tariffa si è applicata sino all’anno 2017. Pertanto nessun maggiore onere è stato richiesto ai Comuni, e quindi ai cittadini calabresi, rispetto a quanto quantificato e preventivato in sede di istituzione della tariffa stessa.

Nel corso del 2018, come rilevato nella stessa interrogazione, è stata emanata la gara sopra soglia comunitaria per il conferimento fuori regione degli scarti di lavorazione prodotti nell’impianto di Reggio Calabria Sambatello. La procedura è stata concordata con la Comunità d’Ambito di Reggio Calabria e risponde all’esigenza di assicurare la chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti urbani. La gara è però andata deserta.

D’altronde, fino a quando il nuovo sistema di trattamento regionale degli ecodistretti, basato sul riciclaggio spinto di rifiuti, non sarà operativo è ancora forte la dipendenza dalla discarica16.

Alla data attuale, su tutto il territorio regionale è presente una sola discarica attiva, peraltro di proprietà privata, quella della Sovreco, a Crotone e la sola discarica pubblica ancora in esercizio è quella di Cassano allo Ionio, in provincia di Cosenza, non lontana dalla chiusura e con capacità di abbanco giornaliera limitata.

È nota la storica difficoltà ad individuare dei siti pubblici di smaltimento poiché il livello di accettazione delle comunità locali è veramente basso. Manifestazioni popolari e prese di posizioni da parte di associazioni hanno da sempre bloccato la realizzazione delle discariche pubbliche previste nella pianificazione regionale.

Con le Comunità d’Ambito di nuova costituzione la problematica relativa all’individuazione dei siti per la realizzazione degli impianti di smaltimento previsti nella pianificazione regionale è stato affrontate nel corso dei periodici incontri che la Regione sta conducendo per accompagnare e guidare il processo del subentro dei Comuni.

Di concerto con la Comunità d’Ambito di Cosenza e di Reggio Calabria è stato stabilito di procedere all’indizione di una nuova gaia, anche per l’ambito di Cosenza, da suddividere in lotti funzionali e territoriali.

È stato rappresentato alle Comunità d’ambito che il conferimento fuori regione degli scarti di lavorazione comporta un aumento dei costi di trasporto e di smaltimento dell’ordine del 50% in più rispetto a quelli attuali, corrispondenti a circa 50 euro per ogni tonnellata di rifiuti smaltiti, pari a circa 15-20 Meuro su base annua. (è quello che ho trovato scritto in un documento dell’ing. Augruso...non so da dove derivino i calcoli)!!

Tale costo non è attualmente coperto dalla tariffa in vigore per il 2018 e dovrà essere inglobato nei costi della tariffa d’ambito che la Comunità dovrà predisporre per il 2019.

Alla luce della gara andata deserta, occorre però prendere atto che non solo il mercato regionale, ma anche quello nazionale non è probabilmente in grado di dare le risposte attese, segno di una criticità e carenza di siti che non riguarda solo la Calabria ma che è sistemica, in tutto il territorio nazionale.

Che la problematica abbia comunque un respiro più ampio e vada inserita nel contesto nazionale lo dimostrano i dati del mercato e gli esiti delle gare pubbliche esperite anche nelle altre regioni.

A Roma, nello scorso mese di settembre è andata deserta la seconda maxi gara bandita da AMA per l’esportazione dei rifiuti prodotti negli impianti TMB presenti nel Lazio. Per stimolare il mercato addirittura nella seconda gara si è innalzato la base d’asta e la stesura della gara è stata fatta con la collaborazione dell’ANAC. Il mercato non ha dato alcuna risposta.

Secondo i dati 1SPRA, a fronte di un costante aumento della produzione dei rifiuti speciali provenienti dal trattamento meccanico dei rifiuti, le capacità degli impianti di destinazione di riceverli si stanno drasticamente riducendo.

Ciò sta mettendo in crisi anche il settore del recupero e della valorizzazione dei rifiuti della raccolta differenziata che non riescono a collocare sul mercato gli scarti da destinare al recupero energetico o allo smaltimento in discarica, mettendo a repentaglio il circuito virtuoso dell’economia circolare.

La situazione è stata denunciata in primis dalla Regione Lombardia che ha visto il blocco della raccolta differenziata dei Comuni per mancato ritiro del materiale da parte dei Consorzi di filiera.

La Regione Lombardia ha rilevato come l’art. 35 del Decreto Sblocca Italia, che ha istituito la rete nazionale degli inceneritori, ha creato delle difficoltà per la collocazione dei rifiuti speciali provenienti dalla lavorazione della raccolta differenziata. Ciò, nonostante in Lombardia vi siano ben 13 inceneritori attivi che, nonna consentendo, danno priorità ai flussi dei rifiuti extraregionali, innalzando anche i costi di trattamento, a scapito dei rifiuti speciali derivanti dalle lavorazioni negli impianti di valorizzazione e recupero.

Anche Assorecuperi e FISE UNIRE (Associazioni delle imprese del settore del riciclo) hanno evidenziato gravi criticità nella gestione degli scarti dalle attività di riciclo.

La stessa ANCI, nel luglio del 2017, ha rappresentato al Ministro Galletti la congestione degli impianti di recupero per la limitazione degli accessi alla termovalorizzazione e il progressivo aumento delle tariffe di conferimento.

A chiusura, si rileva che il flusso dei rifiuti extraregionali non è di per sé indicativo di una disfunzione del ciclo dei rifiuti, soprattutto in relazione alla libera circolazione degli scarti di lavorazione e della frazione organica da avviare a recupero e alla correlata necessità di non restringere il regime di libera concorrenza.

Più volte è stato fatto notare dalla stessa Commissione Europea che il richiamo al principio dell’autosufficienza può ben essere applicato a livello di Stato membro, senza necessariamente essere declinato in ambiti geografici più ristretti.

In tale direzione si sono infatti collocate le due previsioni normative emanate dal legislatore italiano relative alla realizzazione della rete nazionale degli inceneritori, ai fini del raggiungimento dell’autosufficienza nel trattamento del rifiuto urbano residuo in tutto il territorio nazionale, e alla rete nazionale degli impianti di compostaggio, tesa ad assicurare il trattamento di tutta la frazione organica della raccolta differenziata.

La carenza di siti di smaltimento e di compostaggio su tutto il territorio nazionale rende però difficoltosa la creazione di un libero di mercato realmente competitivo.

Certamente la pianificazione regionale di recente approvazione si basa sull’autosufficienza nel trattamento del RUr in ciascun ambito territoriale ottimale e sulla chiusura del ciclo di gestione attraverso la realizzazione delle discariche di servizio per lo smaltimento degli scarti di lavorazione.

È però evidente che l’iter di realizzazione delle nuove piattaforme di trattamento comporta la gestione di un transitorio in cui è necessario comunque adoperarsi con tutti gli strumenti, anche extra ordinem, per assicurare il trattamento dei rifiuti urbani”.

 

Antonella Rizzo (Assessore alla tutela dell’ambiente)

 

Proposta di legge numero 381/10^ di iniziativa dei consiglieri N. Irto, S. Romeo, A. Scalzo, G. Gallo, G. Nucera, F. Sculco, F. Orsomarso, S. Esposito, O. Greco, C. Parente e G. Giudiceandrea recante:Misure di riduzione dei Costi della Politica. Modifiche alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 (Norme sull'ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale) e alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 8 (Norme sulla dirigenza e sull'ordinamento degli Uffici del Consiglio regionale)” (Del. n. 343)

Art. 1

(Misure di riduzione dei costi della politica applicate agli uffici di diretta collaborazione con gli organismi politico-istituzionali

di cui alla l.r.7/1996 e alla l.r. 8/1996))

 

  1.  Le indennità corrisposte a qualunque titolo alla data di entrata in vigore della presente legge al responsabile amministrativo e al segretario particolare di cui alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 (Norme sull'ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale) e alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 8 (Norme sulla dirigenza e sull'ordinamento degli Uffici del Consiglio regionale), estranei alla pubblica amministrazione, sono rideterminate applicando il trattamento economico spettante alla posizione economica D6 del comparto Funzioni locali con esclusione della tredicesima mensilità.

  2.  Le indennità corrisposte a qualunque titolo alla data di entrata in vigore della presente legge al collaboratore esperto di cui alla l.r. 8/96, estraneo alla pubblica amministrazione, sono rideterminate applicando il trattamento economico spettante alla posizione economica D2 del comparto Funzioni locali con esclusione della tredicesima mensilità.

  3.  Le indennità corrisposte alla data di entrata in vigore della presente legge al Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale e al Capo di Gabinetto del Presidente del Consiglio regionale, estranei alla pubblica amministrazione, sono ridotte del nove per cento.

  4.  Le indennità corrisposte alla data di entrata in vigore della presente legge al portavoce e ai componenti dell’ufficio del Portavoce, estranei alla pubblica amministrazione, sono ridotte del nove per cento.

 

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

 

  1.  Dall'approvazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

 

Art. 3

(Disposizione transitoria)

 

  1.  La presente legge trova la sua prima applicazione, anche per i contratti in essere, il primo giorno del mese successivo alla sua entrata in vigore.

 

Art. 4

(Entrata in vigore)

 

  1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 237/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione del bilancio consolidato dell'anno 2017 della Regione Calabria – art. 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118” (Del. n. 344)

Il Consiglio regionale,

vista la delibera di Giunta regionale n. 510 del 12 novembre 2018, recante: “Approvazione del bilancio consolidato dell’anno 2017 della Regione Calabria – articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118”;

vista la delibera di Giunta regionale n. 153 del 26 aprile 2018, relativa al rendiconto generale per l'esercizio 2017 della Regione Calabria;

preso atto che il Rendiconto generale per l'esercizio 2017, completo dei relativi allegati e prospetti, per come approvato dalla Giunta con la succitata delibera 153 del 26 aprile 2018, ai sensi dell'art. 1, comma 5 del D.L. 174/2012 convertito con modificazioni dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213, è stato inviato alla Corte dei conti — Sezione di controllo per la Regione Calabria - ai fini dell'esercizio della parifica di cui agli articoli 39, 40 e 41 del testo unico di cui al Regio Decreto 12 luglio 1934, n. 1214;

tenuto conto che, con la deliberazione n. 315 del 17 luglio 2018 del Consiglio regionale è stato approvato il Rendiconto del Consiglio della Regione Calabria e che con la successiva deliberazione n. 340 del 28 settembre 2018 il Consiglio regionale ha aggiornato il "Gruppo amministrazione pubblica del Consiglio della Regione Calabria e ha approvato il Bilancio consolidato del Consiglio della Regione Calabria dell'anno 2017";

considerato che, al fine di consentire la predisposizione del Bilancio consolidato, ai sensi dell'allegato 4/4 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118:

-          con la delibera di Giunta regionale n. 496 del 6 novembre 2018 è stato aggiornato l'elenco dei soggetti componenti il Gruppo Amministrazione pubblica;

-          con la delibera di Giunta regionale n. 504 del 6 novembre 2018, alla luce della composizione del Gruppo Amministrazione pubblica è stato aggiornato l'elenco dei componenti del Gruppo Regione Calabria;

tenuto conto che in data 30 ottobre 2018 la Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Calabria, al fine di completare l'attività istruttoria necessaria al Giudizio di parificazione, ha approvato la Bozza di relazione sul Giudizio di parifica del Rendiconto della Regione Calabria dell'anno 2017 e ha assegnato i termini per gli ulteriori adempimenti;

tenuto conto che, qualora dal Giudizio di parifica di cui all'art. 1, comma 5, del D.L. 174/2012 (convertito con modificazioni dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213), dovessero emergere variazioni al Rendiconto della Regione dell'anno 2017, si provvederà a modificare il bilancio consolidato dell'esercizio finanziario 2017;

visti:

-          il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e successive modifiche ed integrazioni recante "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42", così come modificato ed integrato dal decreto legislativo del 10 agosto 2014, n. 126;

-          l'allegato 4/4 al D.Lgs.118/2011 recante il principio contabile applicato concernente il bilancio consolidato;

-          il D.L.174/2012 convertito con modificazioni dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213;

-          il Decreto Legge n. 113/2016, convertito con modificazioni dalla L. 7 agosto 2016, n. 160;

visti il Bilancio consolidato della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2017 (Allegato 1), corredato dalla Relazione e Nota integrativa (AIIegato 2), che formano parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

tenuto conto che il Collegio dei revisori dei conti della Regione Calabria, con verbale n. 226 del 15 novembre 2018 (All. 3) ha espresso parere favorevole sulla delibera di Giunta regionale n. 510 del 12 novembre 2018;

delibera

di approvare il Bilancio consolidato della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2017 (Allegato 1), corredato dalla Relazione e Nota integrativa (AIIegato 2), che formano parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 233/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza recante: “Bilancio di previsione 2018-2020. Assestamento e conseguenti variazioni” (Del. n. 345)

Il Consiglio regionale,

vista la deliberazione n. 60 del 23 ottobre 2018, con la quale l’Ufficio di Presidenza ha proposto l’approvazione dell’assestamento e le conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2018-2020 del Consiglio regionale;

premesso che:

·         la legge regionale n. 25 del 19 ottobre 2004 stabilisce all'art. 23 che: "Il Consiglio regionale, nell'esercizio delle sue funzioni e nell'espletamento delle sue attività, gode di autonomia organizzativa, funzionale e contabile secondo le norme dei regolamenti interni";

·         il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, cosi come modificato ed integrato dal decreto legislativo del 10 agosto 2014, n. 126, ha introdotto il nuovo impianto normativo sull'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle autonomie locali finalizzato a stabilire il quadro complessivo di riferimento dei principi contabili generali per regioni, province autonome ed enti locali, fissando al primo gennaio 2015 l'entrata in vigore per gli enti citati delle norme in materia di armonizzazione contabile;

·         con deliberazione consiliare n. 276 del 19 dicembre 2017 è stato approvato il bilancio di previsione del Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2018-2020;

·         con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 3 del 9 gennaio 2018 è stato approvato il documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione per gli esercizi 2018-2020 e sono state assegnate le risorse al Segretario/Direttore Generale, ai sensi dell'articolo 3 del Regolamento Interno di Amministrazione e Contabilità del Consiglio regionale approvato con deliberazione consiliare n. 190 del 4 maggio 2017 e ss mm.ii;

·         con determinazione del Segretario generale RG. n. 1 del 10 gennaio 2018 è stato approvato il bilancio finanziario gestionale del Consiglio regionale per gli esercizi 2018-2020;

·         con le deliberazioni dell'Ufficio di Presidenza n. 14 del 28 marzo 2018, sono state approvate n. 2 variazioni compensative al bilancio di previsione per gli esercizi 2018-2020, esercizio 2018, e, contestualmente, è stata effettuata la prima variazione al documento tecnico di accompagnamento al bilancio 2018-2020;

·         con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 22 del 21 maggio 2018 è stata approvata la seconda variazione del documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione per gli esercizi 2018-2020;

·         con le deliberazioni dell'Ufficio di Presidenza n. 35 del 3 luglio 2018 e n. 54 del 28 settembre 2018 sono state approvate le variazioni compensative al bilancio di previsione per gli esercizi 2018-2020 e le conseguenti variazioni al documento tecnico di accompagnamento al bilancio 2018-2020;

·         con le determinazioni del Segretario generale R.G. n. 148 del 5 aprile 2018, n. 259 del 29 maggio 2018, n. 529 del 8 ottobre 2018 e n. 549 del 15 ottobre sono state autorizzate le variazioni del bilancio gestionale per gli esercizi 2018-2020;

vista la deliberazione consiliare n. 315 del 17 luglio 2018 “Approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2017 e della relazione sulla gestione”, da cui risulta che l'avanzo di amministrazione al 31 dicembre, determinato secondo le risultanze del rendiconto della gestione per l'esercizio 2017 in euro 23.931.157,10, è così composto:

·         Quota vincolata pari ad euro 3.043.373,72 distinta in:

-          Vincoli derivanti da leggi, pari ad euro 28.302,99;

-          Vincoli derivanti da trasferimenti, pari ad euro 799.519,47;

-          Vincoli formalmente attribuiti dall'ente, pari ad euro 2.215.551,26;

·         Quota accantonata pari ad euro 11.170.488,29 distinta in:

-          Fondo rischi soccombenza spese legali e debiti fuori bilancio al 31.12.2017, pari ad euro 6.500.000,00;

-          Fondo rischi per passività potenziali inerenti contributi obbligatori, pari ad euro 1.013.699,62;

-          Accantonamenti derivanti dai risparmi conseguiti dall'applicazione del Piano di riqualificazione della spesa esercizio 2016, pari ad euro 3.344.751,00;

-          Accantonamenti derivanti dalla quota non vincolata dei risparmi conseguiti dall'applicazione del Piano di riqualificazione della spesa esercizio 2017, pari ad euro 312.037,67;

-          Quota destinata agli investimenti pari ad euro 4.320.130,29;

-          Quota libera dell'avanzo di amministrazione pari ad euro 5.397.164,80;

considerato che con determinazioni del Segretario generale R.G. n. 333 del 5 luglio 2018 e R.G. n. 479 del 4 settembre 2018, si è proceduto a due variazioni del bilancio per l'importo, rispettivamente, di euro 643.376,99 mediante l'applicazione della quota vincolata dell'avanzo derivante dai trasferimenti Ag.Com. per lo svolgimento delle funzioni delegate al Co.Re.Com. Calabria e non spesi negli anni precedenti, e di euro 74.413,40 mediante l'applicazione della quota vincolata dell'avanzo derivante rispettivamente dalle economie scaturite dal fondo per il lavoro straordinario per l'anno 2017, pari ad euro 26.751,98, e da quelle relative alle somme assegnate ai Gruppi consiliari nell'esercizio 2017 e nei precedenti, per l'importo di euro 47.661,42;

ritenuto di applicare all'annualità 2018 del bilancio di previsione del Consiglio regionale 2018-2020, l'avanzo di amministrazione relativo all'esercizio 2017, l'importo di euro 23.213.366,71, come riportato nell'Allegato A) e nella Nota Integrativa (Allegato D), allegati al presente provvedimento;

preso atto che:

·         con deliberazione consiliare n. 300 del 10 maggio 2018 è stato approvato il riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2017, da cui è risultato che:

-          l'ammontare dei residui attivi al 31.12.2017 è pari ad euro 26.094.655,28;

-          l'ammontare dei residui passivi al 31.12.2017 è pari ad euro 10.313.438,67;

·         con deliberazione consiliare n. 315 del 17 luglio 2018 è stato approvato il rendiconto dell'esercizio finanziario 2017 e la relazione sulla gestione, da cui è risultato che:

-          il fondo cassa al 1° gennaio rispetto a quello presunto riportato nel bilancio di previsione 2018-2020 è rideterminato in euro 11.057.144.60;

-          il fondo pluriennale vincolato iscritto nell'entrata del bilancio di previsione 2018 è quantificato in euro 2.907.204,11, di cui euro 2.763.159,89 per spese correnti ed euro 144.044,22 per spese in conto capitale;

dato, altresì, atto che:

·         soddisfatte le necessità di utilizzo della quota vincolata, accantonata, destinata agli investimenti e libera dell'avanzo di amministrazione dell'esercizio precedente, coerentemente alle indicazioni di cui all'art. 42 del D.Lgs. n. 118 del 23 giugno 2011 e ss.mm.ii., sono garantiti gli equilibri del bilancio di previsione per il triennio 2018-2020;

·         permane il rispetto dei limiti di spesa previsti dalla legge n. 122 del 30 luglio 2010 e che gli stessi sono monitorati all'atto dell'assunzione dei relativi impegni di spesa;

considerato che, a seguito di specifiche richieste, i dirigenti del Consiglio regionale hanno evidenziato alcune necessità di maggiori risorse finanziarie, nonché indicato economie di spesa, per cui si ritiene necessario procedere conseguentemente ad apportare variazioni agli stati di previsione delle entrate e delle spese del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2018-2020 per adeguare gli stanziamenti di competenza e di cassa per Titoli/Tipologie (Entrate) e per Missioni/Programmi (Spese);

visto il prospetto riepilogativo di cui all'Allegato B) al presente provvedimento, riportante le variazioni di competenza e di cassa da apportare al bilancio di previsione del Consiglio regionale per il triennio 2018-2020;

visto il prospetto riepilogativo delle variazioni effettuate ai sensi dell'articolo 51, comma 9, del d.lgs. 118 del 23 giugno 2011, di cui all’Allegato C);

considerato che, in coerenza con quanto disposto dall'art. 51 del d.lgs. n. 118 del 23 giugno 2011, l'Ufficio di Presidenza procederà alla conseguente variazione del documento tecnico di accompagnamento al bilancio, approvato con propria deliberazione n. 3 del 9 gennaio 2018, nonché ad autorizzare, senza ulteriori formalità, il Segretario Generale ad apportare al bilancio finanziario gestionale esercizio 2017, approvato con determinazione del Segretario Generale R.G. n. 1 del 10 gennaio 2018, le variazioni di cui al presente provvedimento;

visti:

·         la deliberazione del Consiglio regionale n. 190 del 4 maggio 2017, di approvazione del nuovo Regolamento di Amministrazione e Contabilità del Consiglio Regionale della Calabria e ss mm.ii;

·         il D.Lgs. n.118/2011 e ss.mm.ii;

preso atto del verbale n. 227 del 15 novembre 2018, con cui il Collegio dei revisori dei conti della Regione Calabria ha espresso parere favorevole sul provvedimento in oggetto (Allegato E);

delibera

·         di approvare l’assestamento di bilancio e le conseguenti variazioni al bilancio di previsione finanziario 2018-2020 del Consiglio regionale secondo le risultanze riportate negli allegati A, B, C della presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale;

·         di destinare l'importo di euro 23.213.366,71 relativo all'avanzo di amministrazione dell'esercizio 2017 secondo le finalità indicate nell'Allegato A) e nella Nota Integrativa (Allegato D), parti integranti e sostanziali del presente provvedimento, come di seguito indicato:

-       avanzo vincolato per l'importo di euro 2.325.583,33;

-       avanzo accantonato per l'importo di euro 11.170.488,29;

-       avanzo destinato agli investimenti, per l'importo di euro 4.320.130,29;

-       avanzo libero per l'importo di euro 5.397.164,80;

·         di dare atto che, dopo le variazioni di cui ai punti precedenti, sono garantiti gli equilibri del bilancio di previsione del Consiglio regionale per il triennio 2018-2020;

·         di dare mandato alll'Ufficio di Presidenza a procedere alla conseguente variazione del documento tecnico di accompagnamento al bilancio 2018-2020, approvato con deliberazione U.P. n. 3 del 9 gennaio 2018, nonché ad assolvere ai successivi adempimenti di propria competenza.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 235/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Proposta di parziale modifica degli indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell'offerta formativa della Regione Calabria quinquennio 2017/2018 – 2022/2023” (Del. n. 346)

Il Consiglio regionale

vista la deliberazione della Giunta regionale n. 473 del 29 ottobre 2018, recante: "Proposta di parziale modifica degli indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa della Regione Calabria quinquennio 2017/2018 – 2022/2023”;

considerato che la Giunta regionale ha ritenuto necessario modificare parzialmente le Linee Guida per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa della Regione Calabria quinquennio 2017/2018 – 2022/2023 approvate con delibera del Consiglio regionale n. 144/2016 che avevano evidenziato in fase di applicazione alcune criticità, e precisamente:

·         al par. 3.2 “Punti di erogazione del servizio” per come di seguito indicato:

-       la soglia minima per la scuola dell'infanzia viene portata a 20 iscritti con deroga a 10 iscritti -l'ulteriore deroga viene sostituita con la casistica indicata nei punti A-B-C-D;

-       la soglia minima per la scuola primaria viene portata a 30 iscritti con deroga a 10 iscritti -l'ulteriore deroga viene sostituita con la casistica indicata nei punti A-B-C-D;

-       la soglia minima per la scuola secondaria di 1° grado viene portata a 35 iscritti con deroga a 20 iscritti -viene inserita la casistica indicata nei punti A-B-C-D;

-       la soglia minima per la scuola secondaria di 2° grado resta invariata con l'eliminazione della previsione di corso quinquennale;

-       di prevedere le ulteriori deroghe di cui ai punti A-B-C-D nei seguenti casi eccezionali che non comportano la chiusura dei plessi:

A)    plessi ubicati in zone periferiche e disagiate, con presenza di dispersione e rarefazione di insediamenti abitativi, caratterizzati da una difficile accessibilità delle strutture scolastiche (interruzione della viabilità dovute anche ad eventi alluvionali) o dalla mancanza temporanea di servizio di trasporto per un periodo non superiore ad un anno;

B)    capacità di altri plessi di ricevere un contingente dì alunni garantendo il giusto rapporto tra numero di alunni e spazio a loro disposizione;

C)    in presenza di tempi di percorrenza in auto superiori a 10 minuti per le Scuole dell'Infanzia e 15 minuti per le Scuole Primarie e Secondarie di 1° grado;

D)    Comuni commissariati per infiltrazione mafiosa fino al perdurare del commissariamento;

·         ai paragrafi 5.1, 5.2 e 5.3 relativi ai criteri e procedure per il dimensionamento scolastico, per come di seguito indicato:

-       di integrare il procedimento, di cui ai paragrafi 5.1 e 5.2, individuando le Istituzioni Scolastiche tra i soggetti coinvolti nell'iter di approvazione, la partecipazione obbligatoria e non facoltativa delle stesse nelle Commissioni di Ambito, senza diritto di voto e riconoscendo le Commissioni di Ambito quale principale strumento di sintesi decisionale in presenza di interessi contrapposti dei Comuni;

-       di eliminare le parole "sentire l'Ufficio Scolastico Regionale" in quanto I'USR viene coinvolto con proprio rappresentante nel processo delle operazioni relative al Piano Regionale di Dimensionamento;

-       di non considerare, solo per l'anno scolastico 2019/2020, perentori i termini e il cronoprogramma di cui al par.5.3 delle citate Linee Guida, fermo restando la data del 31 dicembre per l'approvazione del Piano Regionale di Dimensionamento;                 

vista la deliberazione n. 507 del 6 novembre 2018 con cui la Giunta regionale ha parzialmente rettificato la delibera di Giunta regionale n. 473 del 29 ottobre 2018, unitamente a tutti gli allegati;

considerato che con riferimento alle deroghe di cui al par. 3.2 "Punti di erogazione del Servizio” nell’allegato alla delibera n. 473 del 29 ottobre 2018, per mero errore materiale:

-       al punto A) sono riportati i "plessi di scuole primarie ubicate in zone periferiche e disagiate" in luogo di "plessi ubicati in zone periferiche e disagiate ... ";

-       al punto D) dell'allegato e nella delibera sopracitata sono riportati "Comuni commissariati per infiltrazione mafiosa fino al perdurare del commissariamento" da rettificare con "Comuni commissariati per infiltrazione mafiosa negli ultimi cinque anni";

-       nel deliberato non è stato riportato il termine perentorio del 10 dicembre per la trasmissione dei Piani Provinciali alla Regione Calabria;

ritenuto che nell’ambito delle Linee guida regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa per il quinquennio 2017/2018 – 2022/2023 la Giunta regionale ha inteso modificare e rettificare il par. 3.2 “Punti di erogazione del Servizio” delle Linee Guida di cui alla DGR n. 473/2018 per come di seguito specificato:

-       al punto A) viene eliminata la dicitura “scuole primarie”;

-       al punto D) la dicitura “Comuni commissariati per infiltrazione mafiosa fino al perdurare del commissariamento” viene sostituita con la seguente “Comuni commissariati per infiltrazione mafiosa negli ultimi dieci anni”;

di inserire il termine perentorio del 10 dicembre, solo per l’anno 2019/2020, per la trasmissione dei Piani provinciali alla Regione Calabria, fermo restando la data del 31 dicembre per l’approvazione del Piano Regionale di Dimensionamento;

visti gli emendamenti approvati in Aula recanti le modifiche di seguito specificate:

-       al punto 3.1) istituzioni scolastiche autonome, punto d), dopo le parole “specificità linguistiche” sono aggiunte le parole “nonché per i Comuni commissariati per infiltrazione mafiosa negli ultimi dieci anni”;

-       al punto 3.3) composizione delle classi, al titolo della quarta colonna della tabella, dopo le parole “minoranze linguistiche” sono aggiunte le parole “e i Comuni commissariati per infiltrazione mafiosa negli ultimi dieci anni”;

visto l’art. 139 della legge regionale n. 34/2002;

 

delibera

 

di approvare la proposta di parziale modifica degli indirizzi regionali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa della regione Calabria quinquennio 2017/2018 – 2022/2023, così come emendata, che forma parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 228/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Determinazione del livello dei servizi minimi (art. 16 D. Lgs. 422/1997; art. 5 della L.R. 35/2015) – Presa d'atto del raggiungimento dell'intesa con gli enti locali” (Del. n. 347)

Il Consiglio regionale,

vista la deliberazione della Giunta regionale n. 418 del 24 settembre 2018: "Determinazione del livello dei servizi minimi (art. 16 d.lgs 422/1997; art. 5 della l.r. 35/2015) — Presa d'atto del raggiungimento dell'intesa con gli enti locali", unitamente ai relativi allegati;

visti:

-       il Regolamento (CE) n. 1370/2007 recante: "Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai servizi pubblici di trasporto di passeggeri su strada e per ferrovia e che abroga i regolamenti del Consiglio (CEE) n. 1191/69 e (CEE) n. 1107/70";

-       il Decreto Legge n. 24 gennaio 2012, n. 1 recante: "Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività";

-       il Decreto Legislativo 19 novembre 1997, n. 422 recante: "Conferimento alle regioni ed agli enti locali di funzioni e compiti in materia di trasporto pubblico locale, a norma dell'articolo 4, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59";

-       la Legge 7 agosto 1990, n. 241 recante: "Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi";

-       la Legge regionale 31 dicembre 2015, n. 35 recante "Norme per i servizi di trasporto pubblico locale, e in particolare l’articolo 5;

-       il Piano regionale dei trasporti della Calabria approvato con delibera di Consiglio regionale del 19 dicembre 2016 n. 157;

rilevato che la Quarta Commissione consiliare, nella seduta del 25 ottobre 2018, ha approvato, con modifiche, la determinazione del livello dei servizi minimi (art. 16 del d.lgs. 442/1997 e art. 5 della l.r. 35/2015), prendendo atto del raggiungimento dell’intesa con gli enti locali;

delibera

di approvare la determinazione del livello dei servizi minimi (art. 16 d.lgs 422/1997; art. 5 della l.r. 35/2015), prendendo atto del raggiungimento dell'intesa con gli enti locali, unitamente a tutti gli allegati che costituiscono parte integrante della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 229/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Integrazione DGR n. 341 del 30 luglio 2018” (Del. n. 348)

Il Consiglio regionale,

vista la proposta di provvedimento amministrativo n. 229/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: "Integrazione DGR n. 341 del 30 luglio 2018";

rilevato che la Giunta regionale con la deliberazione n. 427 del 4 ottobre 2018, ha integrato la DGR n. 341 del 30 luglio 2018;

ritenuto che ai sensi della normativa vigente, ai fini del perfezionamento dell'iter approvativo della proposta di provvedimento amministrativo suddetta, si renda necessaria l'approvazione del Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 139, comma 3 della legge regionale n. 34/2002;

vista la deliberazione di Giunta regionale del 4 ottobre 2018, n. 427;

visto l'articolo 139, comma 3 della legge regionale n. 34/2002;

visto il parere favorevole espresso dalla Terza Commissione Permanente "Sanità, attività sociali, culturali e formative" nella seduta del 12 ottobre 2018;

delibera

per tutto quanto esposto in narrativa, di approvare l’integrazione alla DGR n. 341 del 30 luglio 2018, apportata dalla delibera di Giunta regionale del 4 ottobre 2018, n. 427, relativa alla riattivazione, in deroga ai parametri minimi previsti dalle Linee Guida regionali, dei seguenti plessi scolastici:

1)      Istituto Comprensivo Telesio di Reggio Calabria (plesso cod. meccanografico RCAA84201Q Modena Ciccarello);

2)      Istituto Comprensivo Careri (plessi codici meccanografici RCEE81508X “Scuola Primaria Careri” e RCA81507N “Scuola Infanzia Natile Superiore”;

3)      Istituto Compresivo Anoia Maropati Giffone (plesso codice meccanografico RCAA82303C “Scuola dell’Infanzia Anoia Inferiore”.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 230/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconto esercizio 2017 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA)” (Del. n. 349)

Il Consiglio regionale,

vista la delibera di Giunta regionale n.431 dell'8 ottobre 2018, recante: "Rendiconto esercizio 2017 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA). Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza”;

premesso che:

-       la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

-       la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno;

-       con Decreto del Direttore Generale del Dipartimento delle politiche Europee ed Internazionali del MIPAAF n. 0007349 del 14 ottobre 2009, I'ARCEA è stata riconosciuta Organismo Pagatore della Regione Calabria per i regimi di spesa FEAGA e FEASR;

-       con Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 103 del 9 ottobre 2014, il Dott. Maurizio Nicolai è stato nominato Direttore generale dell'ARCEA;

-       con il decreto della Giunta regionale n. 504 del 16/12/2016 è stato nominato quale Revisore Unico dei conti il dott. Alessandro Vallone;

visti:

-       l'art. 12 della legge regionale 8 luglio 2002, n. 24;

-       l'art. 28 della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13 che approva l'istituzione dell'Organismo Pagatore Regionale;

-       la legge regionale n. 8/2002 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della regione Calabria";

-       l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della regione Calabria;

-       il D. Lgs. n. 118/2011, per come modificato e integrato da D. Lgs. 126/2014;

tenuto conto che il Revisore Unico dei conti ha espresso parere favorevole

per l'approvazione del rendiconto generale esercizio finanziario 2017, attestando la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione e proponendo di accantonare una parte dell'avanzo di amministrazione;

considerato che il dipartimento Agricoltura ha espresso parere favorevole al rendiconto di gestione 2017, fermo restando quanto rappresentato dalla Struttura di controllo in merito al mancato rispetto di quanto disposto dalle norme regionali di spending review, in relazione alle quali si procederà in applicazione di quanto stabilito dal comma 7 e comma 10 dell'art. 6 della legge regionale           n. 43/2016;

considerato che il dipartimento Bilancio, con riferimento all'eventuale utilizzo della quota disponibile del risultato di amministrazione, pari ad € 532.057,22, raccomanda l'ente di rispettare le regole di bilancio inerenti le modalità di impiego della parte libera dell'avanzo di amministrazione, ai sensi dell'art. 42, comma 6 del D. Lgs. n. 118/2011. Altresì, il dipartimento ha rilevato che:

·         sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2017, per come risultante dal conto del bilancio e per come risultante dal conto del tesoriere;

·         sussiste la continuità tra i residui finali dell'esercizio 2016, rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2017;

·         sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette partite di giro;

·         sussiste la corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico la corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi;

·         sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2017, e il valore registrato alla voce "disponibilità liquide" della parte attiva dello stato patrimoniale;

·         risulta formalmente corretta la determinazione del Fondo pluriennale vincolato del risultato di amministrazione al 31/12/2017;

tenuto conto che il dipartimento Bilancio, nel precisare che l'eventuale mancato rispetto della normativa sul contenimento della spesa non incide sull'approvazione del rendiconto, fatte salve le responsabilità in capo ai soggetti che hanno determinato eventuali maggiori esborsi, in termini di risorse impiegate, oltre i limiti di legge, ritiene possibile procedere all'adozione, da parte della Giunta regionale, del rendiconto dell'Agenzia regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio regionale;

rilevato che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 23 ottobre 2018, ha approvato il rendiconto per l’esercizio 2017 dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) e i documenti ad esso allegati;

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della I.r. n. 8/2002 il rendiconto per l’esercizio 2017 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) e i documenti ad esso allegati che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 231/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconto esercizio 2017 dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC)” (Del. n. 350)

Il Consiglio regionale,

viste:

-       la delibera di Giunta regionale n. 452 dell'11 ottobre 2018, recante: "Rendiconto esercizio 2017 dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese (ARSAC) -Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza”;

-       la delibera del Commissario straordinario dell'ARSAC n. 96 del 29.6.2018 di approvazione del rendiconto consuntivo finanziario esercizio 2017;

-       la determina del Commissario straordinario dell'ARSAC n. 199 del 5.4.2018 recante: "Riaccertamento ordinario dei residui al 31.12.2017";

premesso che:

-       la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria", all'articolo 57, comma 7, dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

-       la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno, a norma dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;

visti:

-       la legge regionale 20 dicembre 2012, n. 66 recante "Istituzione dell'Agenzia Regionale per lo sviluppo dell'agricoltura e disposizioni in materia di sviluppo dell'agricoltura";

-       la legge regionale n. 8/2002 recante "Ordinamento del bilancio e della contabilità della regione Calabria";

-       l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della regione Calabria;

-       il D. Lgs. n. 118/2011, per come modificato e integrato da D. Lgs. 126/2014;

atteso che il Revisore unico dei conti esorta l'Azienda ad operare nell'ottica dell'economicità nell'ambito dei programmi delle attività da attuare, al fine di individuare le voci passibili di taglio, per evitare inefficienze e sprechi. A tal fine, l'Azienda dovrà monitorare in itinere:

-       l'economicità della gestione;

-       l'economicità, eventuale, delle gestioni degli organismi a cui sono affidati i servizi;

-       l'indebitamento e l’incidenza degli oneri finanziari;

-       la gestione delle risorse umane e relativo costo;

-       la gestione delle risorse finanziarie ed economiche, rapporto fra utilità prodotta e risorse consumate;

-       l'attendibilità delle previsioni, veridicità del rendiconto, utilità delle informazioni per gli utilizzatori del sistema bilancio;

-       la qualità delle procedure e delle informazioni (trasparenza, tempestività, semplificazione, ecc);

-       l'adeguatezza del sistema contabile e funzionamento del controllo interno;

-       il contenimento delle spese;

tenuto conto che l'Azienda ha provveduto al riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31.12.2017, il Revisore unico dei conti:

·         raccomanda di proseguire l'attività di ricognizione dei residui attivi e passivi anche per gli esercizi futuri, monitorando costantemente l'opera delle Aree e dei responsabili delle stesse;

·         relativamente al Fondo crediti dubbia esigibilità, raccomanda di verificare la consistenza, tenendo conto sia della competenza che della completa e corretta rilevazione dei componenti positivi e negativi;

·         per quanto concerne la verifica del Fondo Spese e Rischi futuri, esorta l'Azienda ad accantonare eventualmente altre somme a tal fine, così come previsto dal principio applicato alla contabilità finanziaria al punto 5.2, lettera h);

·         esprime parere favorevole per l'approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2017, avendo rilevato l'attendibilità delle risultanze della gestione finanziaria ed il rispetto della competenza economica dei risultati economici generali ed il rispetto dei principi contabili per la valutazione e classificazione dei valori patrimoniali;

considerato che il dipartimento Agricoltura:

-       ha rilevato il rispetto dei vincoli di spesa di cui alla vigente normativa in materia di spending review;

-       esprime parere favorevole al conto consuntivo 2017;

considerato che il dipartimento Bilancio ha rilevato che:

-       sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2017, per come risultante dal conto del bilancio e per come risultante dal conto del tesoriere;

-       sussiste continuità tra i residui finali dell'esercizio 2016, rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2017;

-       sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle partite di giro;

-       sussiste corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché con riferimento al conto economico la corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi;

-       sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del totale deì pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2017, e il valore registrato alla voce "disponibilità liquide" dell'attivo dello stato patrimoniale;

-       risulta formalmente corretta la determinazione del fondo pluriennale vincolato e del risultato di amministrazione al 31/12/2017,

e a conclusione dell’istruttoria di propria competenza ha ritenuto possibile procedere all'adozione, da parte della Giunta regionale, del rendiconto per l'esercizio 2017 dell'Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese (ARSAC) al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio regionale;

rilevato che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 23 ottobre 2018, ha approvato il rendicondo dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC) per l’esercizio 2017 e i documenti ad esso allegati;

delibera

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della I.r. n. 8/2002, il rendiconto per l’esercizio 2017 dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese (ARSAC) e i documenti ad esso allegati che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegati)