X^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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n. 59
SEDUTA Di VENERDI’ 28 SETTEMBRE 2018
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO
Presidenza
del presidente Nicola Irto
Dà
avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale
della seduta precedente.
Dà
lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Parente. Prego, ne
ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Intervengo per comunicare che abbiamo appena protocollato
all'Ufficio di Presidenza un documento a firma dei capigruppo della minoranza,
indirizzato alla sua persona, per sapere quali iniziative intende intraprendere
rispetto ai comportamenti di alcuni dirigenti regionali, in particolare del
dottore Tanzi, capo dipartimento della Protezione civile, rispetto all'attacco
che sta reiterando da più tempo verso il Consiglio regionale in genere ed, in
particolare, nei confronti del consigliere Tallini.
Siamo in attesa di conoscere le iniziative che ha intrapreso
o che intende intraprendere su questo aspetto che per noi riveste un’importanza
particolare.
Grazie, consigliere Parente.
Come già comunicato in Conferenza dei capigruppo, condividendo
le ragioni dei capigruppo di minoranza rispetto alla lettera che mi è stata indirizzata,
comunico che già il 17 settembre 2018, con protocollo numero 38191, ho scritto
al Presidente della Giunta regionale su questo tema, sul ruolo del Consiglio
regionale e sulle prerogative dei consiglieri regionali così come sanciti dallo
Statuto della Regione Calabria. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Presidente, per la verità mi aspettavo che lei dicesse che
nella lettera ha scritto qualcosa di più particolare.
Mi permetto solo di chiederle se nella lettera inviata al
presidente Oliverio, che è in concomitanza con l'altra seduta di Consiglio
regionale in cui abbiamo dovuto occuparci anche della materia che riguarda un
dirigente della Regione Calabria, sono più specificatamente indicati anche fatti
e circostanze.
Sa perché glielo dico? Se è così, la ringrazio
anticipatamente per essersi mosso a difesa delle prerogative e dei ruoli del
consigliere regionale perché questo dirigente, ancor dopo quella data, continua
ad usare Facebook per attaccare i consiglieri regionali e, in maniera
particolare, il sottoscritto.
Le ho già comunicato che è mia intenzione astenermi dal Consiglio
regionale fino a quando registrerò questi comportamenti e fino a quando non ci
sarà qualcuno che richiamerà il dirigente regionale alle sue responsabilità e ai
comportamenti che deve tenere nei confronti dei propri amministratori.
Le dico anche che ho già avviato un procedimento
disciplinare, documentando tutti gli attacchi perpetrati nei miei confronti e
mi riservo di pubblicare una serie di carte e di elementi che documentano che,
al di là di questi comportamenti nei confronti del sottoscritto, ci sono delle
cose su cui l'amministrazione regionale – lei e soprattutto il presidente
Oliverio – dovrà riflettere, anche sulle cose che avverranno nei prossimi
giorni e su quello che ogni giorno, compreso stamattina, leggiamo sulla stampa.
Oggi leggiamo sulla stampa – ho finito e la ringrazio – che
gli incendi dei boschi in Calabria sono opera della “mafia dei boschi”.
Due sono le cose: se è così, è grave che lo dica alla stampa
e non ai magistrati; se non è così, è ancora più grave perché dà un'immagine
negativa della Calabria, magari senza alcun fondamento.
Grazie, consigliere
Tallini.
Iniziamo la seduta col primo punto all'ordine del giorno, la
proposta di legge numero 310/10^ di iniziativa dei consiglieri Battaglia, Aieta,
Bevacqua, D'Acri Giudiceandrea, Mirabello, Neri, Sculco, Sergio, Arruzzolo,
Cannizzaro, Nucera, Bova, Morrone, Guccione recante: “Integrazione alla legge
il regionale 30 marzo 1995, numero 8 (Norme per la regolarizzazione delle
occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica)”.
Cedo la parola al relatore del provvedimento, consigliere Bevacqua.
Prego.
Grazie, Presidente. Questa proposta di legge che vede come
primo firmatario il collega Domenico Battaglia mira, in primo luogo, ad integrare
il termine utile entro il quale alcune tipologie di nuclei familiari possono
presentare agli Enti proprietari o gestori domanda di regolarizzazione dei
rapporti locativi, relativi agli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
In secondo luogo, introduce la possibilità – e questo è un
elemento per me importante – di rateizzazione degli eventuali canoni arretrati
non versati.
I nuclei familiari presi in considerazione sono quelli in
condizioni di grave disagio socio-economico e all'interno dei quali siano
presenti figli minori, portatori di handicap, persone di età superiore ai 70
anni o donne in stato di gravidanza.
L’attestazione delle condizioni di gravi disagi socio-economici,
naturalmente, compete agli uffici dei servizi e delle politiche sociali dei Comuni
dell’Asp di residenza.
La ratio
complessiva del provvedimento é di venire incontro a esigenze derivanti da
difficoltà certificate, restando pienamente nell'alveo delle normative vigenti
e contemperando le istanze di ordine pubblico.
Pertanto, chiedo all’Aula l'approvazione di questo
provvedimento che è stato discusso e approvato all'unanimità dalla Commissione
da me presieduta. Grazie.
Ci sono interventi? Ha chiesto di intervenire
il consigliere Battaglia. Ne ha facoltà.
C'è solo un emendamento all'articolo 1, nel quale praticamente
spostiamo soltanto delle date, poiché l'approvazione, come diceva benissimo il
presidente della Commissione Bevacqua, è stata ottenuta dalla quarta Commissione
nella seduta del 23 luglio; dovremmo soltanto sostituire delle date che
riguardano le scadenze; magari, lo faremo nell’ambito della discussione del
testo.
Ha illustrato
l'emendamento, va bene.
Se non ci sono altri
interventi, passiamo all'esame del provvedimento.
Votiamo articolo per
articolo; all’articolo 1 è pervenuto l'emendamento protocollo numero 38952, già
stato illustrato dal consigliere Battaglia.
C’è il parere della Giunta
regionale su questo emendamento?
Favorevole.
Pongo in votazione gli
articoli e prioritariamente l’emendamento, protocollo numero 38952, all’articolo
1 che é approvato.
Articolo 1
(È approvato per come emendato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Passiamo alla
votazione della legge nel suo complesso. Il provvedimento é approvato, come
emendato, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in allegato)
Al secondo punto all'ordine del giorno é inserita la
proposta di provvedimento amministrativo numero 224/10^ di iniziativa della Giunta
regionale recante “Piano Assetto Naturalistico (PAN) –Statuto delle riserve
naturali regionali del Lago di Tarsia e della Foce del Crati. Presa d'atto”.
Cedo la parola al relatore del provvedimento, Bevacqua. Prego.
Grazie, Presidente. Il PAN, il Piano Assetto Naturalistico,
è lo strumento attuativo delle finalità delle riserve naturali.
Le riserve naturali regionali del Lago di Tarsia e della Foce
del Crati sono state istituite dalla Regione Calabria nel 1990, su proposta
dell'associazione ambientalista “Amici della terra”.
Esse sono anche siti di importanza comunitaria, cosiddetti SIC,
per la rete Natura 2000. L'estensione delle due aree è di circa 600 ettari.
Sono aree umide e di notevole interesse naturalistico,
soprattutto per la presenza di uccelli acquatici migratori, molti dei quali
nidificanti come la cicogna bianca, assunta a simbolo delle due riserve.
L'elaborazione del Piano che approda oggi in Aula è riservata
dalla legge all'Ente di gestione.
Per quanto riguarda le riserve naturali regionali del Lago
di Tarsia e della Foce del Crati, l’Ente gestore ha approvato il PAN nel
lontano 2009, precisamente il 1° novembre, e lo ha ritrasmesso il 3 luglio di
quest'anno, precisando che risulta a tutt'oggi conforme alla normativa che
disciplina la materia; sempre a luglio, il 6 luglio, è stata trasmessa la
proposta di Statuto regolamentare di gestione delle riserve, approvato dalla
direzione generale degli “Amici della terra”, secondo quanto disposto dalla
legge regionale vigente.
Sottolineando la necessità e doverosità dell’odierna approvazione
della presa d'atto, ritengo opportuno riportare che, al netto dell'unanime
approvazione nel corso dell’ampia discussione avutasi nella Commissione da me
presieduta, è emersa – su impulsi di diversi colleghi, tra cui il
vicepresidente della Commissione, collega Tallini, ma anche di altri colleghi –
la questione relativa ai finanziamenti delle attività inerenti il buon
funzionamento delle riserve naturali della Calabria, ritenendo giusta – io
condivido le osservazioni fatte dal collega Tallini in merito - un’equa
distribuzione delle risorse finanziarie necessarie per poter gestire i parchi,
tenendo conto naturalmente delle dimensioni e di tante altre osservazioni emerse
in Commissione.
Quindi, per garantire appunto una corretta distribuzione
delle risorse, abbiamo chiesto all'assessore Rizzo di farsi carico di questa
problematica e di proporre, nella prossima seduta della Commissione da me
presieduta, una sua valutazione, una sua considerazione e una sua proposta che
sia poi risolutiva delle osservazioni emerse in Commissione.
Credo che questo provvedimento sia importante, anche alla
luce di ciò che si è verificato di recente nelle Gole del Raganello dove non
esisteva un Regolamento, non c’era nessuno strumento di programmazione e,
questo, credo che sia un esempio di come la politica e l'istituzione possano
aiutare a mettere ordine e regole in tante vicende, situazioni e contesti dello
scenario calabrese.
Credo che questo provvedimento vada approvato all'unanimità
dall'intero Consiglio regionale. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha
facoltà.
Credo che il Presidente abbia, nel sua breve intervento, condensato il
succo della discussione in Commissione che non è stata breve, ma è stata molto
approfondita, dettagliata, anche se è stata condizionata dai tragici eventi
della disgrazia delle Gole del Raganello, in quanto le questioni erano
connesse.
Abbiamo anche riscontrato una maggiore fretta nell’approvazione del Piano
paesaggistico che, addirittura, era stato presentato una prima volta nel 2013
ed ancora oggi non era stato posto all'attenzione né della Commissione né del
Consiglio regionale. Questo almeno, se non altro, ha messo chi si trova a dover
gestire delle riserve naturali, come quelle che noi stiamo esaminando oggi,
nelle condizioni di mettere un po' più di attenzione e una maggiore
responsabilità, soprattutto riguardo l’assetto delle riserve naturali del Lago
di Tarsia e della Foce del Crati.
Devo dire che la discussione in Commissione è stata molto approfondita ed
anche molto costruttiva, nel senso che si è parlato delle riserve naturali che
sono un grande patrimonio per la Calabria che va preservato, tutelato, anche
con l'attribuzione di ulteriori risorse che, allo stato, non sembra che ci
siano. Pensate che sono stati attribuiti, mi sembra, 100.000 euro per due
riserve naturali ed adesso abbiamo un'altra riserva che è quella delle Valli
Cupe.
Il presidente Oliverio, la Giunta, il Consiglio regionale hanno addirittura
proclamato, attraverso numerose iniziative, che la politica del governo
regionale è mirata alla valorizzazione di questi territori. Quindi, ci siamo
permessi di dire - se il Consiglio regionale dovesse condividere la decisione
presa all'unanimità in Commissione e mi auguro che lo faccia - al Presidente di
sostenere questa iniziativa. Abbiamo chiesto agli uffici, ai funzionari del
dipartimento una serie di approfondimenti e di contributi in maniera tale da
proporre, nella fase di redazione del bilancio, delle proposte e delle
iniziative che servano a dare maggiori strumenti finanziari agli enti gestori,
affinché siano messi nelle condizioni di poter migliorare la fruibilità e
l'organizzazione di queste riserve e di questi parchi che oggi attraggono
numerosi visitatori - molti dei quali, come abbiamo visto negli eventi delle
Gole del Raganello, addirittura in maniera autonoma e spontanea -, in modo che
tutto possa avvenire attraverso vere e proprie organizzazioni.
Se oggi il Consiglio regionale condividerà non solo l'approvazione del
Piano di assetto naturalistico della riserva - che è scontata -, ma anche e
soprattutto l’indirizzo suggerito dalla Commissione, credo sia necessario che
questo vada trasferito al dipartimento Bilancio perché riceva un'attenzione
quantomeno dignitosa che consenta di poter fare qualcosa.
Concludo questo mio intervento dicendo che da una parte noi ci
rammarichiamo perché avvengono alcune cose, dall'altro non mettiamo chi
gestisce queste riserve, questi patrimoni naturali di immenso valore
paesaggistico - in questo caso il Corpo Forestale dello Stato - nelle
condizioni di poter far sì che diventino più sicuri, più fruibili, insomma il
riferimento ideale per chi voglia venire in Calabria a visitare questi siti unici
al mondo.
Ribadisco: credo che in questo momento sarebbe il caso, assieme
all’approvazione del Piano paesaggistico, di comunicare al dipartimento
Bilancio la volontà - se il Consiglio regionale condivide quest’idea - di porre
un'attenzione particolare, nella fase di redazione del bilancio, a questi siti,
perché hanno risorse esigue e non sono nella condizione di poter garantire la
sicurezza dei visitatori che ogni anno si recano a migliaia in queste località
meravigliose.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Gallo, ne ha facoltà.
Prendo la parola su questo tema a me caro, naturalmente per ragioni
territoriali - lei comprende -, provengo da un territorio, quello del comune di
Cassano, che è sulla sponda sinistra della foce del Crati e su tutto quel
territorio da anni opera la riserva naturale regionale del Lago di Tarsia e
della Foce del Crati.
Al netto del lavoro che svolgono coloro i quali si impegnano in questa
riserva naturale e al netto anche del lavoro che ha svolto la Commissione, do
atto al presidente Bevacqua e al vicepresidente Tallini di aver svolto un
lavoro per giungere all’approvazione di questo Piano di assetto naturalistico
e, naturalmente, dello Statuto.
Credo, però, che dobbiamo dire con grande chiarezza, senza facili
ipocrisie, la situazione nella quale versa quella porzione di territorio.
Verso la fine del mese di agosto ho avuto modo di organizzare, proprio in
quel di Sibari, un incontro con alcuni consiglieri regionali di centro-destra -
Orsomarso, Pedà, Tallini e Parente mi hanno onorato della loro presenza in quel
di Sibari -, abbiamo ragionato su temi come quello della legge sul Canale gli
Stombi, che era stata approvata dal Consiglio Regionale nella riunione del 31
luglio; a proposito, consigliere Bevacqua, come saprà, da ieri c'è il bollino
blu anche da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, qualcuno aveva
riserve sulla costituzionalità di questa norma. Ragionando su questo, abbiamo
parlato anche del Crati, perché il problema del Canale degli Stombi è
direttamente collegabile al fatto che si trovi a meno di 2 chilometri dalla
foce del Crati e abbiamo ragionato anche su quello che è successo durante
l'estate che ormai volgeva al termine.
Quell'estate di cui il collega Bova non ha goduto per ragioni che lo hanno
visto su un letto di ospedale, infatti stasera sono contento della sua presenza
e gli do il nuovo benvenuto in Consiglio regionale, vista la difficile
battaglia che ha dovuto sostenere. Queste sono le cose importanti e vere della
vita.
Dicevo, in quella circostanza ho avuto modo di denunciare una situazione
che contrasta col fatto che il Crati sia considerato una riserva naturale,
perché è vero c'è una flora e una fauna straordinaria e particolare - assessore
Rossi, albergano le cicogne in numero notevolissimo, ed è particolare per
quella porzione di territorio, così come altra fauna e altro tipo di flora -,
però, diciamolo con grande chiarezza, quale cura abbiamo avuto noi cittadini
della provincia di Cosenza, istituzioni della provincia di Cosenza,
imprenditori della provincia di Cosenza per il Crati negli ultimi decenni?
Quest'anno, vi posso assicurare - a chi non ha avuto modo di osservare lo
stato del mare nelle vicinanze del Crati - che il fiume ha recapitato di tutto
con la giustificazione che la stagione è stata piovosa. Quasi ogni pomeriggio
pioveva a monte, in quel di Cosenza, nelle aree interne, a Rende ed il Crati
recapitava di tutto e, poiché questo è un problema annoso, io da sindaco di
Cassano ho avuto più volte modo di denunciare questa situazione, chiedendo agli
organi competenti, polizia provinciale, guardia costiera e anche alle polizie
municipali, di andare a scovare gli scarichi abusivi che deturpano il fiume
Crati.
Credo che quest'anno abbiamo toccato veramente il fondo ed è necessario un
intervento serio che chiedo alla Giunta regionale sia in termini di risorse
rispetto a questa iniziativa - perché altrimenti lo Statuto e questo tipo di
interventi rimangono degli interventi manifesto, che non danno la possibilità
di fare delle azioni concrete, come diceva prima il consigliere Tallini -, ma
anche di intervento serio sulle grandi aste fluviali di questa regione.
Vale a dire, cosa pensiamo di fare per bonificare le grandi aste fluviali
di questa regione, atteso che noi sosteniamo di essere una regione a vocazione
turistica che, quindi, deve puntare, a causa della carenza di servizi, almeno
sul mare pulito? Che cosa pensiamo di fare per tutelare la salute di chi in
quei territori è utente della balneazione?
Su questo vorrei che ci fosse una riflessione generale e comune e vi
confesso - come ho avuto modo di dire anche in quella circostanza – che sono
peraltro convinto che il ricorso alla magistratura non risolva i problemi -
collega Giudiceandrea, tu che svolgi la mia stessa professione. Non risolve i
problemi, ma ho dovuto scrivere una lettera ai procuratori della Repubblica
competenti per territorio, il procuratore di Castrovillari e il procuratore di
Cosenza, denunciando questa situazione e chiedendo loro, eventualmente, un
incontro per capire come anche quel livello istituzionale voglia intervenire
per prevenire, anzi per curare il grande malato Crati.
Questa è la riflessione che voglio girare ai colleghi consiglieri. Un
problema che, naturalmente, proviene da lontano, non è di questa legislatura,
ma è un problema che dobbiamo porci se vogliamo che si parli realmente e non
ipocritamente di riserve naturali della Foce del Crati e del Lago di Tarsia.
Questa è la riflessione che vi giro e mi auguro che possa essere fatta
propria dalla Giunta, dall'assessore all'Ambiente, per avere una proiezione nel
futuro di maggiore cura e sostegno delle istanze ambientali che provengono dal
territorio.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Sarò veloce ed
essenziale. Sembra banale - no? - ma credo sia stato fatto tanto: i Piani in
materia ambientale, la Riserva naturale regionale delle Valle Cupe, istituita
su proposta del consigliere Tallini.
Nelle prossime settimane lavoreremo, anche insieme ai consiglieri
Aieta e Giudiceandrea, per una nuova proposta di legge, che si basa su un
vecchio progetto di legge da me presentato nella IX Legislatura, per
l’istituzione del Parco Naturale Regionale del Monte Caloria.
Stiamo lavorando e
intervenendo, tutto sommato!
Tutto sommato perché
sembra che poi non si lavori mai ed io non sono un “ambientalista di maniera”,
di quelli che blocco.
Diceva bene il
consigliere Gianluca Gallo, perché il lavoro vero è poi quello di bonificare il
fiume Crati.
Un lavoro vero, non
un lavoro finto, per cui inviteremo anche la Giunta regionale ad investire, per
il tempo che rimane, in questo senso, immaginando una Calabria, per quanto
riguarda la mia visione, per quanto riguarda la nostra visione, con l'unico
futuro che può avere, cioè come “Giardino d’Italia ed d’Europa”. Siccome qui da
noi non saranno costruiti i grattacieli di Dubai, per ovvie ragioni di vincoli
e altro, credo che per le generazioni future non sia un fatto banale, ma da
evidenziare: avere più riserve, più parchi, parchi che magari non diventino
“carrozzoni”, ma strutture gestibili in maniera fluida.
Per cui sentivo di
intervenire su un atto, che è un atto dovuto, con un minimo accenno: quindi
contribuire al dibattito e incentivare da parte nostra la Giunta regionale ad
investire di più, laddove possibile, su provvedimenti che ci caratterizzeranno
come unici al mondo.
La Cina cresce, il
mondo cresce ma nessuno mai potrà copiare, anche se volessero farlo bene,
quello che produciamo, quello che noi siamo e quello che vogliamo giustamente
preservare, creando riserve nello spazio economico che possediamo e che non è
quello delle “vacche grasse”. Quindi, saluto positivamente questa proposta di
provvedimento amministrativo, anche per l'intervento del collega Gianluca Gallo
e per il lavoro svolto in Commissione.
Ogni risorsa
inserita per bonificare, ogni risorsa inserita per preservare è un fatto
positivo di cui daremo merito, se sarà accolto anche dal presidente Oliverio e
dalla Giunta regionale. Grazie.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
Presidente,
intervengo rapidamente per applaudire anch'io a questa proposta di
provvedimento amministrativo per le medesime motivazioni avanzate, pochi
istanti fa, dai colleghi.
C'è da fare, però,
una precisazione in difesa della maggioranza e della Giunta regionale.
Lo potrebbe fare
tranquillamente la Giunta stessa perché si ha conoscenza dell’impegno profuso,
non solo la costa tirrenica, ma, soprattutto, per tutti gli 800 chilometri di
costa, per la realizzazione di interventi, per i quali quest'anno sono stati
impegnati 280 milioni di euro - non bruscolini! - per la realizzazione della
messa a norma e in funzione degli impianti di depurazione che erano stati
abbandonati a loro stessi.
Abbiamo dovuto
sborsare 16 milioni di euro nel 2017 e 14 milioni di euro nel 2016 per pagare
le bollette ENEL che erano state inevase dai Comuni in dissesto e in difficoltà
o per pagare le Agenzie, le ditte che si occupavano della manutenzione dei
depuratori.
Per cui, per quanto
possa sembrare strano e per quanto poi il deflusso delle acque del fiume Crati
porti con sé, a causa delle piogge, tutto quello che le piogge raccolgono nei
torrenti, molto è dovuto, non all'attività poco attenta dell'Amministrazione,
ma all'incuria nei confronti del territorio proprio da parte dei cittadini
calabresi che depositano la qualunque all'interno degli alvei dei fiumi.
280 milioni di euro
hanno consentito quest'estate, ed è stato sotto gli occhi di tutti, la
balneazione, per il 90 per cento delle giornate disponibili, a tutti i
villeggianti sulla costa tirrenica cosentina, che da vent'anni non vedeva il
mare così limpido e cristallino.
Certo, episodi se ne
sono verificati, e la ragione è data dal fatto che molti degli impianti sui
quali non si è potuto agire erano di proprietà di Comuni con un numero di
abitanti inferiore ai tre mila, quindi non in infrazione e per i quali non è stato
possibile intervenire.
Faccio l'esempio di
Torremezzo di Falconara, il cui depuratore, che è previsto per 4-5 mila utenti,
serve poi, grazie all’illuminata gestione dell’immobiliarismo degli anni ’70,
70-80 mila utenze nel mese di agosto e a cavallo di ferragosto, e l'impianto,
nonostante fosse stato fornito dalla ditta che gestisce in maniera esemplare
l'impianto di Santa Maria del Cedro, ha avuto, per esempio, dei momenti di default ma ha consentito di godere di un
mare cristallino, limpido e pulito nel 90 per cento dei giorni disponibili di
mare.
L’afflusso del fiume
Crati, dovuto alle notevoli piogge, è un problema che dovremo affrontare e
affronteremo anche l'anno prossimo, come Consiglio regionale, maggioranza e
minoranza, sempre compatte quando si tratta di andare incontro a quelle che
sono le esigenze del territorio e della natura del nostro territorio amato. Ma
va dato “a Cesare quel che è di Cesare”!
Certo è che a questa
Amministrazione tutto si può dire tranne che sia stata disattenta in ordine a
quelle che sono state le problematiche della depurazione. Grazie.
Ha chiesto di
intervenire l’assessore Rossi. Ne ha facoltà.
Buongiorno, colgo
l’opportunità di intervenire rispetto ai due Parchi, le Riserve naturali
regionali del Lago di Tarsia e della Foce del Crati, essendo stato sollecitato
il Governo regionale a riferire brevemente sulla politica a favore
dell'ambiente, del territorio e del paesaggio.
La legge urbanistica
a consumo di suolo zero ha introdotto, grazie al presidente Irto, anche i
contratti di fiume.
Quindi la politica
del paesaggio, con l'approvazione del Quadro territoriale regionale a valenza
paesaggistica, è diventato un elemento importante del governo del territorio
della regione.
Stiamo procedendo ai
Piani d'area dal punto di vista dei vincoli sul paesaggio ma, sostanzialmente,
abbiamo avviato un ragionamento complessivo sulla qualità della vita e sulla
qualità del paesaggio, che riguarda le coste, i tre Parchi nazionali, i
contratti di fiume, che collegano le coste con i Parchi nazionali, le piste
ciclabili, cioè una politica organica seria, avveduta, che metta il paesaggio,
il territorio, la qualità ambientale al centro dell'attenzione.
Quindi anche gli
strumenti urbanistici vengono redatti, sostanzialmente, con i vincoli che
riguardano la qualità ambientale, la qualità della vita e la qualità del
paesaggio.
Tutto questo è stato
premiato dall'Europa. La prossima settimana si terrà a Tropea l’attuazione
della Convenzione Europea del Paesaggio.
La Calabria è stata
scelta in Europa come Regione attenta alla politica del paesaggio e della
qualità dell'ambiente. Quindi siete tutti invitati a partecipare a Tropea.
Stiamo lavorando
intensamente affinché questo seminario racconti bene quello che stiamo facendo.
Ringrazio per le sollecitazioni, terremo conto anche di quelle che sono state
espresse nella seduta di Consiglio regionale e cercheremo di lavorare al
meglio. Grazie.
Pongo in votazione
la proposta di provvedimento amministrativo.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportata in allegato)
Ha chiesto di
intervenire l’assessore Musmanno. Ne ha facoltà.
Prima di procedere
con la discussione, chiedo cortesemente all'Aula la disponibilità a trattare
nella seduta odierna la proposta di legge numero 359/10^, recante “Modifiche
della legge regionale numero 37 del 31 dicembre 2015”, già esaminata in
Commissione.
Sì, assessore,
l’abbiamo già discussa nella Conferenza dei capigruppo. La inseriremo in coda
all’ordine del giorno e la illustrerà successivamente.
Pongo in votazione
l’inserimento del punto all’ordine del giorno proposto dall’assessore Musmanno.
(E’ inserita)
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Intervengo per informare l'Aula e naturalmente chi ci ascolta che la Conferenza
dei capigruppo ha discusso nel merito della proposta di legge al punto 3,
numero 31/10^, dell'ordine del giorno.
Ha preso atto
positivamente della richiesta del presidente Oliverio di essere presente
allorquando si discuterà e si deciderà, mi auguro, naturalmente, con esito
positivo.
Quindi, prima
questione: la richiesta del Presidente della Giunta regionale di essere
presente, che è apparsa a tutti condivisibile; seconda questione: abbiamo
interpellato gli Uffici; lo ha fatto la proponente, la collega Sculco, che
ringrazio, circa la necessità eventuale di adeguamenti sistemici del testo. Gli
Uffici ci hanno risposto che è necessario un adeguamento.
Per questo motivo la
Conferenza dei capigruppo ha deciso di chiedere all’Aula un rinvio del punto
all'ordine del giorno.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
In virtù della modifica sistemica della legge vigente, ritengo sia opportuno
effettivamente incardinare questa proposta di legge in un quadro generale
affinché non possano ravvisarsi motivi di impugnativa per incostituzionalità,
anche in riferimento a quanto ci informano gli Uffici, per i quali è necessario
un approfondimento.
Chiedo, pertanto,
anche io, a nome del mio Gruppo, un rinvio del punto all'ordine del giorno.
Grazie.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
GUCCIONE Carlo (Partito
Democratico)
Intervengo per
dichiarazione di voto, Presidente. Credo che dobbiamo sgomberare il campo dai
problemi politici; la prossima volta eviterò di venire in Aula, perché le
decisioni del Consiglio regionale sono anticipate dal Corriere della Calabria,
quindi facendo il mestiere di buon giornalista ci anticipa quello che l’Aula da
lì a poco voterà. Dobbiamo, però, evitare i problemi politici. Si sapeva che
non ci sarebbe stato il presidente Oliverio e bastava dire: non mettiamo la
proposta di legge all'ordine del giorno, la discuteremo nella prossima seduta
consiliare, quando sarà presente il presidente Oliverio; perché presentarsi
alla Calabria e dire che non trattiamo un provvedimento, in questo caso la
preferenza di genere, perché è assente il Presidente della Giunta sapendo che
questa sua missione estera era già stata programmata? Sa di beffa.
L'altra questione: i
rilievi alla proposta di legge. E’ un testo approvato a luglio del 2015 in
Commissione riforma, quindi vorrei vedere questi rilievi, perché il Settore
legislativo non ha fatto nessuna obiezione; vorrei capire che cosa hanno
eccepito questi fantomatici uffici e vorrei per iscritto tutte le eccezioni
rispetto alla questione. Poi l’Aula è sovrana, io però da questo punto di
vista, su questa proposta di rinvio, voto contrario.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha
facoltà.
Presidente, condivido pienamente le argomentazioni già
dedotte dal consigliere Guccione. Sia chiaro se la motivazione, che potrebbe
essere anche una motivazione nobile, è relativa alla presenza del Presidente
della Giunta - perché l'approvazione di una legge come quella proposta dalla
consigliera Sculco è una questione di civiltà, non solo di civiltà giuridica,
ma di civiltà tout court, soprattutto per chi appartiene ad una cultura di
sinistra o di centrosinistra - , beh, possiamo anche dire “andiamo ad un
rinvio”, tra l'altro a data certa, per dire alla prossima seduta di Consiglio,
non ad un rinvio senza data.
Dopodiché, colgo e faccio mie le argomentazioni del
consigliere Guccione. Per quanto riguarda i rilievi mossi dal Settore
legislativo, è vero che la proposta di legge della consigliera Sculco risale ad
epoca anteriore all'approvazione della legge nazionale, quella del 2016, che ha
modificato la legge del 2004. Ma attenzione! Avevamo anche raggiunto un accordo
stamattina e abbiamo depositato degli emendamenti, tanto il presidente Sergio
quanto il sottoscritto, perché se c'è un adeguamento da fare riguarda soltanto
l'arrotondamento, che potrebbe essere a criterio dell'unità superiore o
dell'unità più vicina; non c'è altro, dopodiché 60 per cento e 40 per cento,
nessun genere può superare il 60 per cento nella composizione dell’Assemblea.
Per essere chiari: faccio mie, ribadisco, le argomentazioni,
e per non incorrere in brutte figure, se la questione attiene alla presenza, in
un momento storico di grandissima civiltà, del Presidente della Giunta - tanto
è vero che si era anche sollecitato, addirittura, si era discusso
dell'opportunità o meno di rinviare un viaggio all'estero del Presidente per
essere presente a questo momento - lo capisco, la faccio mia, e allora do il
consenso e voto favorevole ad un rinvio. Non mi si dica, però, che si rinvia perché
occorre fare adeguamenti tecnici o perché ci sono rilievi, perché le schede di
analisi tecnico normative le abbiamo studiate, abbiamo visto quali sono i
rilievi che, tra l'altro, danno piena contezza agli emendamenti presentati che,
a loro volta, consentono un adeguamento perfetto alla legge.
Presidente, quindi, da questo punto di vista, è una
questione di stile: se il rinvio è perché il presidente Oliverio debba essere
presente alla discussione, facciamo un rinvio, per cui alla prossima seduta di
Consiglio, calendarizziamo tra 10-15 giorni, approviamo questa legge. Sono
poche le Regioni che non si sono adeguate, da ultimo, a giugno, anche Abruzzo,
ad agosto la Basilicata, manchiamo noi e qualche altra Regione. Non facciamo
una gran bella figura ed è un momento anche di serietà politica di questa
Assemblea legislativa. Non mi oppongo al rinvio soltanto se è per consentire la
partecipazione del Presidente della Giunta alla prossima seduta consiliare,
altrimenti il mio voto è contrario al rinvio e chiedo che la legge venga messa
in votazione oggi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha
facoltà.
In genere la Conferenza dei capigruppo dovrebbe giungere a
conclusioni condivise anche da chi non può essere presente in questa Aula; il
partito per tramite di mia voce, ma anche dell’onorevole Wanda Ferro, penso di
parlare anche a nome del collega Nicolò, si è espresso favorevolmente, ma senza
fare lo starnazzo di turno, perché siede in Aula consiliare una donna che i
voti li prende da sola, la collega Sculco, alla quale facciamo i complimenti,
da qui la nostra posizione di voto.
Non volevo intervenire, perché in Conferenza dei capigruppo
- ho letto adesso il Corriere della Calabria ed ha ragione il consigliere
Guccione - non mi pare che le motivazioni che ci sono state comunicate
riguardassero il fatto che il presidente Oliverio ci tenesse a votare la legge;
a me della presenza o dell'assenza del presidente Oliverio poco importa, anzi
mi importerebbe nella misura in cui il presidente Oliverio convocasse una
delegazione di donne di parte per dire approveremo la legge.
Siamo a favore della proposta di legge; le motivazioni -
condivise tra l'altro, anche, dalla collega Sculco che ringraziamo per una
legge che esiste e porta la sua firma ed è già votabile - che mi sono state
addotte sono state quelle inerenti - essendo io persona seria le recupero come
fatto oggettivo – alla necessità di apportare modifiche oggettive, per rendere
una legge nel suo corpo complessivo, compresa la preferenza di genere, valida.
C'è da modificare altro: l'incostituzionalità che interessa l’onorevole Wanda
Ferro e quant'altro. Queste sono le motivazioni che io ho ascoltato in
Conferenza dei capigruppo, non l’assenza del presidente Oliverio.
Intendiamoci, tutto il rispetto per il Presidente della
Giunta che ci tiene a votare una proposta di legge su cui ha fatto, anche
legittimamente, un po' di propaganda, però io non credo siano queste le giuste
motivazioni, perché non le conosco. Votiamola oggi, ognuno esprime il proprio
parere favorevole o di dissenso, per cui credo che la motivazione ufficiale che
ho recepito, da capogruppo in Conferenza, è questa, tant'è che non dovevo
intervenire, non mi serviva intervenire; se si apre un dibattito ognuno dice
come la pensa, noi l’abbiamo detto illo
tempore, non ne facciamo ovviamente una questione di lesa maestà. Poi vedo
che strumentalmente altri, anche all'esterno… ma siamo all'interno del
Consiglio regionale ed è qui che si esprime il voto su varie leggi.
Mi dicono che c'è l'opportunità di rinviare il testo, perché
va fatta la riforma organica; noi diciamo che siamo a favore, non ci sono altre
motivazioni, almeno dal nostro punto di vista, nel senso che sembrerebbe a me,
anche, banale la motivazione dell’assenza del presidente Oliverio, con tutto il
rispetto per il Presidente che ci tiene a votare la legge, ma non credo sia questo. Chiaritevelo qui, perché non è stata
questa l’argomentazione che ci è stata offerta in Conferenza di capigruppo, per
cui senza polemica si rinvia in modo oggettivo, si fa un testo complessivo, e
si vota la riforma della legge elettorale che interessa tutti i calabresi, a
prescindere dalle donne, al di là di chi è a favore o contro, e noi ci siamo
già espressi, 7-8 mesi fa. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne
ha facoltà.
Grazie, Presidente. Concordo con quanto detto dai colleghi
rispetto alla necessità, comunque, di porre in discussione una norma di questo
tipo, e condivido quanto sottolineato dal collega Bova e cioè che la priorità
invece sia proprio quella di poter consentire al Presidente della Giunta, primo
fra i pari qui in questo Consiglio, di essere partecipe in un momento storico
particolare e di poter dare il suo contributo, anche, al dibattito che poteva
aprirsi oggi, rispetto a quella che è la necessità di una norma di civiltà, da
approvare necessariamente in questa Regione.
Il rinvio deve essere a data certa, e dirò di più: il voto
dovrà essere palese, perché non ci siano persone che in qualche modo si
trincerano davanti ai giornali dicendo che voteranno a favore di questo
provvedimento e, poi, in Aula non alzeranno la mano, passando inosservati. Per
cui è importante, Presidente, lo preannuncio, che alla prossima seduta di
Consiglio si voti per appello nominale. Grazie.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Sculco. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente. Sarò breve, intanto, voglio ringraziare
i colleghi Guccione e Bova perché se hanno espresso il loro voto contrario al
rinvio vuol dire che vi è un sentimento positivo che fa ben sperare
sull'approvazione di questa proposta di legge che attende di essere discussa
dall'Aula dal luglio del 2015 e, dunque, per questo voglio ringraziarli.
Nella Conferenza dei capigruppo, correttamente,
all’unanimità si è stabilito di rinviarla e non sine die oppure per non approvarla, almeno questo è il clima che ho
percepito durante la riunione, svoltasi qualche ora fa, ma perché il Presidente
della Giunta regionale, Mario Oliverio - così come ha ascoltato una delegazione
di donne che ha partecipato ad una riunione, che si è svolta qualche settimana
fa, proprio da lui convocata - aveva chiaramente chiesto, è apparso anche sulla
stampa, di essere presente al dibattito quando la proposta di legge sarebbe
stata posta in discussione in Aula.
Mi pare una richiesta più che legittima, noi non avremmo
potuto negare questa opportunità a nessun altro consigliere regionale, anche se
fosse stato dell'opposizione, almeno io non l'avrei negata questa importante
opportunità; anche confortati da un suggerimento del Settore legislativo,
sarebbe utile intervenire anche sull'adeguamento della legge regionale nel suo
complesso rispetto alle indicazioni della Corte Costituzionale, e quindi non
alla legge quadro del 2016, su questo c'è un po' di confusione, tant'è che
l'emendamento proposto dal collega Franco Sergio è già contenuto nella proposta
di legge e dunque noi potremmo approvarla. Quindi è semplicemente questo.
Chi pensa di strumentalizzare la giornata di oggi, penso che
non potrà che compromettere un risultato che ormai è alla portata di mano, che
questa regione può conquistare e che sono certa che conquisterà nella prossima
seduta di Consiglio.
Non ci sono altri interventi. Pongo in votazione la proposta
di rinvio ed approfondimento. La proposta è rinviata, sarà portata in
discussione, immediatamente, nella prossima Conferenza dei capigruppo per la
calendarizzazione delle sedute del mese di ottobre.
Proposta di legge numero 360/10^
di iniziativa del consigliere G. Neri,
recante: “Riconoscimento della legittimità di debiti
fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell'articolo
73, comma 1, lettera a) e lettera e), del decreto legislativo 23 giugno 2011,
n. 118”
Il quarto punto all'ordine del giorno riguarda la proposta
di legge numero 360/10^ di iniziativa del consigliere Neri, recante:
“Riconoscimento della legittimità di debiti fuori bilancio del Consiglio
regionale della Calabria ai sensi dell'articolo 73, comma 1, lettera a) e
lettera e), del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118”.
Cedo la parola al consigliere Aieta per l’illustrazione del
provvedimento.
Signor Presidente, questa proposta di legge ha come obiettivo quello di
riconoscere la legittimità di tre debiti fuori bilancio del Consiglio regionale
derivanti da sentenze e acquisizione di beni e servizi senza il preventivo
impegno di spesa.
Si tratta sostanzialmente delle deliberazioni dell'Ufficio di Presidenza,
la numero 21 del 21 maggio 2018, la numero 29 del 29 maggio 2018 e la numero 37
del 17 luglio 2018, con le quali si dà mandato al consigliere regionale Neri di
avviare le procedure di riconoscimento da parte del Consiglio regionale dei
suddetti debiti fuori bilancio.
Nello specifico, tali debiti derivano da:
- sentenza esecutiva di condanna, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria
sezione Lavoro per la somma complessiva di euro 78.880,79 (articolo 1 della
proposta);
- pagamento del salario accessorio,
relativo al secondo semestre dell'anno 2009, ad una ex dipendente del Consiglio
regionale, per la somma complessiva di euro 6.250,00 (articolo 2);
- pagamento di prestazioni legali,
rese da un professionista esterno, incaricato della difesa dell'Ente in giudizi
definiti innanzi al Tar Calabria - sezione staccata di Reggio Calabria, per la
somma complessiva di euro 4.823,86.
Nel provvedimento, poi, all'articolo 4 viene indicata la copertura
finanziaria. Su questa proposta il Collegio dei revisori dei conti ha espresso
parere favorevole con verbale numero 215 del 27 agosto del 2018.
Ci sono altri interventi?
Allora, passiamo all’esame ed alla votazione del provvedimento.
Articolo 1.
(È approvato)
Articolo 2.
(È approvato)
Articolo 3.
(È approvato)
Articolo 4.
(È approvato)
Articolo 5.
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, unitamente
al relativo allegato, con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo
atto, altresì, del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.
(Il Consiglio approva)
Passiamo al quinto punto
all’ordine del giorno che riguarda la proposta di legge numero 361/10^ di
iniziativa della Giunta regionale, recante: “Riconoscimento della legittimità
dei debiti fuori bilancio di cui all’articolo 73, comma 1, lettera a) del
decreto legislativo 23 giugno 2011 numero 118”.
Cedo la parola al relatore,
consigliere Aieta.
Signor Presidente, il disegno di
legge si compone di 3 articoli: nel primo si prevede il riconoscimento della
legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze per l’importo
complessivo di 57 mila euro, secondo il dettaglio contenuto nell’allegata
tabella numero 1 al disegno di legge; all’articolo 2 viene indicata la forma di
copertura finanziaria prevista per i suddetti debiti, individuando il Programma
su cui sono allocate le risorse necessarie; l’ultimo articolo del disegno di
legge contiene le disposizioni relative all’entrata in vigore. Sulla proposta
il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole con verbale
numero 217 del 10 settembre 2018.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Sergio. Ne ha facoltà.
Noi, più volte, ci troviamo a
riconoscere debiti fuori bilancio che sono, in questo caso, pari a circa 57
mila euro. È una situazione molto delicata e vorrei sapere se si è operato un
cambiamento per quanto riguarda il sistema economico-finanziario che porta a
questi risultati e se sono stati individuati e perseguiti, eventualmente, i
responsabili della situazione che si verifica. Forse 20 volte abbiamo votato
per riconoscere debiti fuori bilancio per 17 milioni di euro e, poi, c’è un
altro fatto. Le risorse per i debiti fuori bilancio vengono facilmente scovate
nei vari capitoli. Mi auguro, almeno, che nella prossima legge di bilancio, lo
stesso impegno venga profuso per reperire i fondi per finanziare alcune leggi
importanti soprattutto sul piano sociale, come il Garante dei disabili, il
fattore famiglia, gli assistenti familiari, il fondo per implementare i parchi
giochi per disabili, la legge sugli oratori per non dire le norme per favorire
la diffusione di veicoli a basso impatto ambientale.
A volte, leggi che richiedono
poche decine di migliaia di euro trovano – come dire – la “forca caudina” nella
Commissione bilancio e non vanno avanti. Questa è l’ultima volta che approvo un
provvedimento di riconoscimento di debiti fuori bilancio – non so se lo farò
anche oggi – perché non è possibile questa contraddizione economico-finanziaria
per cui non si può approvare una legge per 50 mila euro e, poi, io debba votare
debiti fuori bilancio per svariati milioni di euro. Questa è una tendenza che
va cambiata. Grazie.
Ci sono altri interventi?
Allora, passiamo all’esame ed alla votazione del provvedimento.
Articolo 1.
(È approvato)
Articolo 2.
(È approvato)
Articolo 3.
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, unitamente
al relativo allegato, con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo
atto, altresì, del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in allegato)
Proseguiamo con il sesto punto
all’ordine del giorno relativo alla proposta di provvedimento amministrativo
numero 221/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Bilancio di
previsione dell’ARCEA 2018/2020. Cedo la parola al relatore, consigliere Aieta.
Il provvedimento si compone
della delibera di Giunta regionale, delle relazioni strutturali del dipartimento
agricoltura, del dipartimento bilancio e del parere del Revisore unico dei
conti dell’Agenzia che ha, con il verbale numero 14 dell’8 marzo 2018, espresso
parere favorevole all’approvazione del bilancio di previsione 2018/2020.
L’organo di controllo ha verificato che il bilancio è stato redatto
nell’osservanza delle norme di legge, che rispetta il principio del pareggio
finanziario e che presenta un saldo di cassa non negativo.
Il Revisore unico, nell’ambito
delle verifiche eseguite, ha rilevato una riduzione della spesa del personale
rispetto all’esercizio precedente che si è realizzata attraverso il
contenimento della dinamica retributiva ed occupazionale.
Il dipartimento agricoltura ha
espresso parere favorevole al bilancio di previsione con alcune prescrizioni.
Il dipartimento bilancio, a
seguito dei controlli eseguiti, ha rilevato il rispetto dell’equilibrio
generale di bilancio, la quadratura delle cosiddette partite di giro e per
conto terzi e la presenza di un saldo finale di cassa non negativo. Il
dipartimento bilancio, a conclusione dell’istruttoria, ritiene che nulla osta
all’adozione, da parte della Giunta regionale, del bilancio di previsione
dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura per il triennio
2018-2020, al fine dei successivi adempimenti da parte del Consiglio regionale.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Sergio. Ne ha facoltà.
Esprimo alcune perplessità,
Presidente, per quanto riguarda la predisposizione da parte dell’ente della
definizione dei limiti di spesa di cui alla vigente normativa in materia di spending review, stante l’inapplicabilità degli stessi nei confronti di
ARCEA, a seguito dell’interpretazione autentica dell’articolo 12, comma 1 ter, della legge regionale numero 24 del
2002, per come definito dalla legge regionale numero 20 del 18 maggio 2017, in
base alla quale limiti derivanti da disposizioni di legge regionale in materia
di contenimento della spesa per gli enti sub-regionali non si applicano
all’ARCEA limitatamente alle attività ivi previste.
È vero, quindi, che la deroga
all’applicazione della spending review nei confronti dell’organismo
pagatore regionale – confermata con la legge regionale di interpretazione
autentica numero 20 del 18 maggio 2017 – riguarda tutte le spese riconducibili
e funzionali all’attività ispettiva e di controllo di ARCEA, in quanto tutte
dirette alla verifica dei controlli sui fondi comunitari FEAGA e FEASR,
comprese collaborazioni e nuove assunzioni, e quindi, è giuridicamente
legittima, ma, dati i sacrifici che, quotidianamente, affrontano i cittadini
calabresi, appare politicamente inopportuno non sottoporre anche l’ARCEA ad una
importante azione di contenimento della spesa, applicando una riduzione del 20 percento
a cominciare dagli emolumenti che si pagano per il direttore generale – che, mi
pare, siano abbastanza onerosi – ai sensi dell’articolo 9, comma 2, della legge
regionale numero 22 del 2010. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Nucera. Ne ha facoltà.
Ho seguito l’intervento del
collega Sergio e, presidente Irto, volevo chiarito un aspetto. La prima legge
regionale che abbiamo approvato come Consiglio – me lo ricordo – prevedeva la
diminuzione del 50 percento degli stipendi di tutti i dirigenti e direttori
generali degli enti sub-regionali. Volevo sapere – considerato che ora il
consigliere Sergio chiede la riduzione del 20 percento – se, in attuazione
della legge che abbiamo approvato – sia stata applicata quella riduzione. La
prima legge – ripeto e voglio ricordarlo a questo Consiglio – che abbiamo
approvato prevedeva, per tutti gli incarichi negli enti partecipati, una
diminuzione del 50 percento dei compensi dei direttori generali, dei dirigenti e
dei presidenti. Quella legge è in vigore? Grazie.
Consigliere Nucera, è sua
facoltà e suo potere interrogare la Giunta regionale, attraverso il sindacato
ispettivo quindi, lo potrà fare.
Il consigliere Sergio ha fatto
un intervento, Presidente, per chiarire …
Ho capito la sua domanda. Può
interrogare la Giunta regionale in conformità a quanto previsto dal Regolamento
interno del Consiglio regionale.
Poiché la legge – mi pare la
prima o la seconda che abbiamo approvato – è stata approvata in Consiglio …
Le ripeto che può interrogare la
Giunta.
Mi pare giusto dire e ribadire
che abbiamo dimezzato tutti i costi a carico della Regione per le società
partecipate con una riduzione del 50 percento dei compensi per tutti gli
incarichi conferiti dal Consiglio e dalla Giunta. Non lo so. Devo chiederlo
alla Giunta?
Ci sono altri interventi?
Allora, passiamo alla votazione del provvedimento.
(Interruzione)
Siamo in fase di votazione,
consigliere Nucera.
Io devo votare e devo sapere se
quella legge ha avuto attuazione. Scusate, – consiglieri, Presidente, vi prego
– sospendiamo i lavori per due minuti perché abbiamo approvato una legge – la
seconda approvata in questa legislatura – che prevede che il 50 percento …
Consigliere Nucera, lo espliciti
nel suo voto.
Non lo posso esplicitare …
In quest’Aula ci sono delle
regole stabilite dai Regolamenti. C’è un ordine del giorno, lei può votare come
meglio crede su questa legge. Se vuole interrogare la Giunta regionale su altre
questioni anche legate a questo punto, lo deve fare formalmente perché questo
prevede il Regolamento. Quindi, consigliere Nucera, voglio sapere come vota su
questo punto.
Scusi, Presidente, perché,
altrimenti, non riesco a spiegarmi. Se il consigliere regionale Sergio pone un
problema chiedendo una diminuzione del 20 percento del compenso del direttore
generale, se ho già applicato – in attuazione di una legge approvata, ad inizio
legislatura – una riduzione del 50 percento del compenso previsto per questo
direttore generale come per gli altri, devo sapere se la riduzione del 50
percento è in vigore e, allora, voto contro quello che ha detto ora il
consigliere Sergio; se, invece, la votazione fatta in Consiglio all’inizio
della legislatura non conta niente, allora voto a favore. Lo chiedo, Presidente,
per esprimere il mio voto con chiarezza.
È stato chiaro, consigliere
Nucera. Cedo la parola all’assessore Fragomeni per la Giunta regionale.
L'unica criticità è stata proprio l'errata previsione di
spesa degli emolumenti a favore del direttore dell'Ente, stante il mancato
rispetto dell’applicazione del taglio del 20 percento.
Ciò nonostante, ci siamo posti in considerazione del fatto
che la suddetta problematica non inficia gli equilibri di bilancio dell'Ente e
dunque, in quanto tale, non pregiudica l'approvazione della proposta di
bilancio di Arcea per l'esercizio 2018-2020, prendendo atto dei pareri
favorevoli dei competenti dipartimenti regionali, nonché del parere favorevole
del Revisore dei conti dell'Ente.
Quindi si chiede l'approvazione in via definitiva del
bilancio di previsione da parte del Consiglio regionale.
Si tratta di una criticità, però non inficia assolutamente.
Mi scusi, Presidente. Io devo votare, altrimenti voto
contro.
Ho fatto una domanda precisa e chiedo al Consiglio regionale
di darmi una risposta: si o no! Il
direttore generale, non lo so chi me la deve dare.
Nella seconda legge di questa Legislatura, assessore
Fragomeni – lei non era ancora assessore – abbiamo approvato la riduzione del
50 percento dei compensi per tutte le nomine nelle partecipate della Regione.
E’ stata la seconda.
Lo ha già spiegato, consigliere Nucera.
Io non lo so, se me lo spiega
qualcuno.
Se la Giunta regionale ha inteso
rispondere così e non ci sono altre risposte, la prego di formalizzare
l'interrogazione di cui sta parlando e protocollarla oggi stesso. Va bene?
Presidente, devo votare per
forza, no?!
Voti come meglio crede.
Non mi mette nelle condizioni di
poter votare. Non è giusto.
Non sono io che non la metto
nella condizioni. Questo è il Regolamento d’Aula, consigliere Nucera. Andiamo
avanti con i lavori.
Io la capisco, Presidente, ma
lei mi deve mettere in condizione di esprimere un voto con chiarezza. No può
dire “andiamo avanti, stiamo votando”. Io sto sollevando una questione molto
delicata.
Lei è stato messo in condizione
perché quest’ordine del giorno lo ha avuto sei giorni fa, consigliere Nucera.
La documentazione relativa alla convocazione l’ha avuta sei giorni fa.
Mi scusi, Presidente, non intervengo mai ma, per chiarezza,
voglio sapere – lo chiedo al Consiglio, c’è il direttore generale, c’è qualcuno
che può rispondere – se all’inizio della Legislatura abbiamo approvato una
legge che dimezzava i compensi per tutte le partecipate e per tutti gli
incarichi dati dalla Giunta e dal Consiglio regionale.
Grazie, consigliere Nucera. E’ stato chiaro.
Posso sapere se è stata
approvata?
Ci sono altri interventi?
Presidente, lei mi deve dire se è stata
approvata.
Io l’ho votata e voglio sapere se quella
legge funziona, oppure no.
Ci sono altri interventi?
Mi deve fare la cortesia. Non vado avanti su questa
questione, Presidente. Io voglio sapere di quella legge che abbiamo portato in
Consiglio – lo dico ai giornalisti – perché ho votato la diminuzione del 50
percento degli emolumenti per tutti gli incarichi di sottogoverno della Regione.
E’ in vigore quella legge che ho votato, oppure no?
Le ha già risposto la Giunta regionale.
No, la Giunta non mi ha risposto; ha risposto sull’Arcea
perché c'è un ordine del giorno; se devo votare la diminuzione del 20 percento,
devo sapere che tolgo quel 50 percento che ho già tolto, più il venti al
direttore generale.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
Presidente, vista la situazione
di visibile imbarazzo, si può verificare se sul punto, almeno solo sul punto, è
possibile rinviare il voto? Perché sarebbe una riduzione degli emolumenti del
70 percento netto.
Faccia richiesta di rinvio. Ha
chiesto di intervenire il consigliere Aieta. Ne ha facoltà.
Scusate, però stiamo discutendo –
recuperiamo un attimo di razionalità – di un bilancio di previsione dell'Arcea
con due Commissioni che si sono riunite, non ultima la Commissione bilancio che
ha espresso parere favorevole.
Considerato che il parere – consigliere
Nucera, se mi ascolta, le sto spiegando quello che lei vuole sapere – del
dipartimento agricoltura, che é il dipartimento vigilante, risulta subordinato
al rispetto di alcune prescrizioni, in merito ai soli aspetti di natura
contabile cosa raccomanda all'Ente il dipartimento bilancio? Di procedere con
immediatezza ad apportare le dovute variazioni di bilancio, al fine di
rideterminare le corrette previsioni di spesa in conto del pertinente capitolo
di bilancio, per la corresponsione degli emolumenti a favore del direttore
generale; di prevedere – questo è il punto dirimente –apposito capitolo di
entrata, al fine di dare evidenza al recupero di maggiori importi corrisposti
al direttore generale. Detto questo, il dipartimento bilancio cosa allega a
questa deliberazione? Conclude l'istruttoria e ritiene che nulla osta
all'adozione da parte della Giunta regionale del bilancio di previsione
dell'Arcea.
Quindi tutto ciò che ci sta occupando in
questo momento é di là da venire.
Oggi noi approviamo con delle prescrizioni
il bilancio di Arcea; prescrizioni che, ovviamente, poi saranno ottemperate.
Prego.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Bevacqua. Ne ha facoltà.
Ritengo che il collega Aieta abbia
spiegato bene cosa stiamo per approvare in quest'Aula e tutto ciò che è stato,
giustamente, posto all’attenzione sia dal collega Nucera sia dal collega Sergio
credo che meriti una riflessione che non riguarda il punto specifico, ma che
andrebbe fatta in una seduta diversa; possiamo approvare il bilancio dell’Arcea
con delle prescrizioni precise, quindi non facciamo altro che prendere atto del
lavoro svolto dalle due Commissioni che hanno discusso questo tema ed
eventualmente porre questa problematica che, giustamente, il collega Nucera ha
evidenziato, in una prossima riunione dei Capigruppo o di maggioranza per poter
poi eventualmente proporre in Aula una modifica, ma non credo che il tema posto
dal collega Nucera sia legato all’approvazione di questo punto.
Pertanto, inviterei l’Aula ad approvare
questo punto all’ordine del giorno ed eventualmente affrontare le problematiche
poste dal collega Nucera in una Conferenza dei capigruppo, ripeto, o in una
riunione di maggioranza diversa, ma che non riguardi il punto all'ordine del
giorno oggi in fase di approvazione.
Non ci sono altri interventi. Passiamo
alla votazione del provvedimento.
Il provvedimento è approvato con
l’astensione del consigliere Sergio ed il voto contrario della minoranza.
(Il
Consiglio approva)
Passiamo al settimo punto all'ordine del
giorno che riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 222/10^
di iniziativa della Giunta regionale recante: “Bilancio di previsione dell'Arsac
2018-2020”.
Cedo la parola al consigliere Aieta,
relatore del provvedimento. Prego.
Con la delibera numero 17 del 22 gennaio
2018, il commissario straordinario dell'Azienda ha approvato il bilancio di
previsione armonizzato per il triennio 2018-2020 e, con successiva delibera
numero 89 del 19 giugno 2018, lo stesso commissario ha rettificato il suddetto
progetto di bilancio, stante le criticità riscontrate dal dipartimento
bilancio.
Il Revisore unico dei conti, con i pareri
rilasciati il 25 gennaio 2018 e il 20 giugno 2018, ha espresso parere
favorevole, rispettivamente all'approvazione del bilancio di previsione
2018/2020 e alle successive rettifiche operate sulla base dei dati finanziari
definitivi dell'esercizio 2017.
L'organo di controllo ha verificato che il
bilancio sia stato redatto nell'osservanza delle norme di legge, rispetti il
principio del pareggio finanziario, sia stato rielaborato sulla base dei dati
finanziari definitivi dell'esercizio 2017.
Per quanto riguarda il conferimento di
incarichi esterni e di collaborazione esterna, il Revisore invita l’Ente a
dotarsi di un Regolamento aggiornato per disciplinare tali incarichi; il
dipartimento agricoltura, nell'istruttoria di competenza, ha rilevato
l'allineamento tra le previsioni di entrata con le corrispondenti voci di spesa
e il dipartimento vigilante ha evidenziato il rispetto dei limiti di spesa.
A conclusione dell'iter, il dipartimento
agricoltura ha espresso parere favorevole alla proposta di bilancio; il
dipartimento bilancio ha evidenziato una serie di criticità, poi sanate
dall'Azienda, che ha rettificato il progetto di bilancio, provvedendo alla
rielaborazione dello stesso con la delibera numero 89 del 19 giugno 2018; il
dipartimento bilancio, a seguito dei controlli eseguiti, rileva: il rispetto
dell'equilibrio generale di bilancio, la quadratura delle cosiddette partite di
giro e per conto terzi; la presenza di un saldo finale di cassa non negativo.
A conclusione dell'attività istruttoria,
il dipartimento bilancio ritiene che non sussistono motivi ostativi
all’adozione da parte della Giunta del bilancio di previsione dell'Azienda
Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese per il triennio 2018-2020.
Non ci sono interventi. Passiamo alla
votazione del provvedimento.
Il provvedimento é approvato.
(Il
Consiglio approva)
L'ottavo punto all'ordine giorno riguarda
la proposta di provvedimento amministrativo numero 222/10^ d'ufficio recante
“Aggiornamento Gruppo di Amministrazione Pubblica del Consiglio regionale della
Calabria e approvazione del bilancio consolidato 2017 – Decreto legislativo 23
giugno 2011, numero 118”.
Cedo la parola al relatore del
provvedimento, consigliere Neri. Prego.
Con la presente proposta l’Aula é chiamata
ad approvare l'aggiornamento del Gruppo di Amministrazione Pubblica del
Consiglio regionale e il bilancio consolidato relativo all'esercizio 2017.
Il bilancio consolidato del Consiglio
regionale della Calabria rappresenta la situazione economica, finanziaria e
patrimoniale dei soggetti compresi nel perimetro di consolidamento, sopperendo
alle carenze informative e valutative dei bilanci forniti disgiuntamente dai
singoli componenti del gruppo e consentendo una visione d'insieme dell’attività
svolta dall'Ente attraverso il Gruppo.
Il Consiglio regionale della Calabria, in
qualità di Ente capogruppo, ha predisposto il bilancio consolidato per l'esercizio
2017 coordinandone l'attività con la Società in house Portanova inclusa nel perimetro di consolidamento.
Il bilancio consolidato, previsto
dall'articolo 11 bis del decreto
legislativo numero 118/2011 e disciplinato dal principio contabile applicato concernente
il bilancio consolidato, risulta essere composto dai seguenti documenti
contabili: conto economico consolidato; stato patrimoniale consolidato;
relazione sulla gestione che comprende la nota integrativa.
Il termine previsto dall'articolo 68 del
citato decreto legislativo per l'approvazione del provvedimento é il 30
settembre dell'anno successivo all'esercizio al quale si riferisce.
Il Collegio dei revisori, con verbale
numero 220 del 25 settembre 2018, ha espresso parere favorevole all'approvazione
del provvedimento in esame.
Non ci sono altri interventi,
passiamo alla votazione del provvedimento e dei relativi allegati, prendendo
atto, altresì, del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Prima di discutere, assessore
Musmanno, della proposta di legge che abbiamo inserito, la 359/10^, pongo ai
voti l'inserimento della proposta di provvedimento amministrativo numero
226/10^ che riguarda l'aggiornamento del Regolamento interno di amministrazione
e contabilità, atto per noi dovuto, dopo l'approvazione nelle scorse settimane
da parte dell'Ufficio di Presidenza della relativa delibera.
(E’
inserito)
Prego l’assessore Musmanno di
illustrare la proposta di legge 359/10^, recante: “Modifiche alla legge
regionale 31 dicembre 2015, numero 37”. Prego, assessore Musmanno.
Grazie, Presidente, e grazie al
Consiglio per questa disponibilità. Si tratta di una proposta di legge che va a
modificare alcuni aspetti della legge regionale numero 37 del 31 dicembre 2015
che, ricordo, è la legge che ha introdotto e ha consentito il superamento del
cosiddetto regime del deposito presso gli uffici regionali di vigilanza,
normativa tecnica sulle costruzioni, per intenderci gli uffici del genio
civile. Un regime che, in deroga alla normativa nazionale, faceva sì che solo
una piccola frazione dei progetti venisse esaminata dagli uffici ai fini
dell'autorizzazione sismica; oggi, tutte le pratiche, in virtù di questa legge
regionale, devono essere esaminate e autorizzate secondo la normativa tecnica
di settore. Tuttavia l'introduzione di questa norma ha comportato una serie di
aggiustamenti, non trascurabili, nell'organizzazione degli uffici regionali. Il
carico di lavoro degli uffici è aumentato a dismisura causando, a volte,
rallentamenti nell'iter autorizzativo. La legge in discussione, oggi, è il più
recente e probabilmente il più significativo passaggio per garantire un
funzionamento efficiente ed efficace del processo di autorizzazione sismica in
Calabria.
Il percorso di elaborazione di
questo provvedimento è stato complesso, non ultimo, a causa degli aggiornamenti
normativi a livello nazionale: le nuove norme tecniche per le costruzioni, NTC
2018, che sono entrate in vigore, infatti, a marzo 2018. Sono state prese in
considerazione le norme in vigore nelle altre regioni italiane, selezionando
quelle che si sono dimostrate buone pratiche.
La norma proposta ha la
finalità, principale, di snellire le procedure chiarendo, rispetto
all’ambiguità della normativa nazionale, quali aspetti delle pratiche dovranno
essere esaminate dai funzionari, quali non dovranno essere esaminate e su quali
c'è e rimane discrezionalità. Ciò darà una guida precisa ai dipendenti
regionali, riducendo fortemente i dubbi interpretativi e garantendo maggiore
efficienza nonché uniformità di azione tra le tre sedi regionali di Catanzaro,
Cosenza e Reggio Calabria.
Non potranno che beneficiarne i
cittadini e i professionisti che curano, su delega dei cittadini, la
presentazione dei progetti, perché i tempi di autorizzazione si ridurranno e
saranno molto limitati i ritardi e gli imprevisti. Gli effetti positivi della
norma avranno impatto sull'economia della regione, in particolare nel settore
delle costruzioni e sull'attuazione dei programmi regionali per la messa in
sicurezza di scuole ed edifici strategici, che vedranno rimossa una possibile
causa di rallentamento.
Preme sottolineare che il testo,
oggi, in discussione è il frutto del lavoro di un tavolo tecnico a cui hanno
partecipato, assieme ai rappresentanti della Regione, i tecnici designati dagli
ordini professionali interessati. Il tavolo ha lavorato intensamente riuscendo
a individuare una formulazione, per la prima volta, condivisa da tutti. La
norma, attraverso il rimando ad un regolamento, già all'esame del tavolo
tecnico, dà indicazioni anche per lo snellimento della piattaforma digitale
sismica, alleggerendo il carico di lavoro che l'inserimento dei progetti impone
ai cittadini o progettisti e, allo stesso tempo, garantendo un supporto all'esame
delle pratiche per i funzionari regionali che, in questo modo, potranno essere
più rapidi nell'esame. La collaborazione di Regione e Ordini professionali su
questo disegno di legge è una importante premessa a garanzia della efficacia
della misura. Ne auspichiamo, quindi, la rapida approvazione e applicazione, in
modo che possa produrre, rapidamente, gli effetti desiderati sul funzionamento
del processo autorizzativo.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Pedà. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, grazie. Credo
che fosse, che sia necessario, come stiamo facendo, portare all'approvazione
del Consiglio regionale le modifiche a questa legge così come ha brillantemente
illustrato l’assessore Musmanno, proprio per via delle criticità che c'erano
presso il genio civile, soprattutto in
quello di Reggio Calabria. Ero intervenuto anche scrivendo, durante il periodo
estivo, al presidente Oliverio per segnalare, appunto, che le pratiche
giacevano presso il genio civile da oltre un anno. C'eravamo anche sentiti e
devo dire che, prontamente, l'assessore Musmanno mi ha contattato per
comunicarmi che a breve l'Aula avrebbe approvato queste modifiche.
Credo che stravolgeremo in
provincia di Reggio, ma in tutta la Calabria, il modo di operare. Finalmente
chi vuole operare nel rispetto delle regole e quindi andare ad edificare, potrà
farlo in maniera celere. I professionisti potranno, così, mettere a frutto,
anche la loro abilità e la loro professionalità, prendendosi, in prima persona,
molte responsabilità che prima la legge, diciamo così, non chiariva.
Quindi, oggi, questo, anche se
può sembrare sottotono, è un provvedimento di grossa rilevanza e di grossa
importanza per l'economia calabrese perché dà l'opportunità di far ripartire un
settore, quello dell'edilizia, che era, che è bloccato e quindi avremo un
servizio migliore, ma anche una ripartenza del settore dell'edilizia e di
quello professionale, perché anche i professionisti potranno lavorare di più e
potrà, così, ripartire anche quel settore. Annuncio il nostro voto favorevole
con grande apprezzamento e con grande convinzione. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Abbiamo
affrontato queste problematiche con l'assessore Musmanno in quarta Commissione
e le criticità che sono presenti, presso gli uffici di Reggio e che sono note.
Se non ricordo male, si lamentava una difficoltà ad accedere al sistema ed una
lungaggine nell’esperire le pratiche per una questione di personale e all'epoca
in Commissione, se si ricorda bene assessore, venne sollecitato un ampliamento
delle figure in organico poiché gli uffici di Reggio, rispetto agli altri
uffici della Regione, erano in forte carenza di organico. Quindi salutiamo,
come diceva prima il collega Pedà, questa proposta con convinzione e con la
speranza che possa, effettivamente, far ripartire un settore in forte crisi.
Voglio sollecitarle, però, di
prestare attenzione, perché, anche in quella sede, qualche dirigente poneva
problematiche di trasferimento di personale. Ritengo che non possiamo
penalizzare e paralizzare un ufficio così delicato per non essere in grado di
trasferire del personale, creando un disagio a delle categorie di
professionisti e all'utenza che aspetta con ansia, voglio dire, la
realizzazione di un iter amministrativo che è stato presentato. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Intervengo per esprimere il voto
favorevole del gruppo del Partito Democratico riguardo ad un tema che conosco
bene in quanto, nella veste di Presidente della Commissione Ambiente, abbiamo
più volte discusso insieme, anche, agli ordini professionali, insieme
all’assessore Musmanno sempre attento, sensibile, ad recepire proposte,
suggerimenti, osservazioni e considerazioni che vengono, che emergono durante
il dibattito. Credo che, anche questa volta, l'assessore, la Giunta e la
Commissione abbiano dimostrato grande attenzione su questo tema che non è solo quello, a mio parere, della ripartenza
dell’edilizia.
Credo che in una regione come la
Calabria, che ha una forte sismicità, dobbiamo, aldilà dell'edilizia, favorire
e accelerare i lavori in merito a questa materia. Quindi credo che il vero punto da evidenziare sia quello che prevede che tutto
ciò che riguarda il territorio deve essere sostenuto, accelerato, supportato,
favorito, perché solo in questo modo faremo appieno il nostro dovere. Salutiamo
positivamente questo inserimento e l'approvazione di questa modifica alla legge
regionale e credo che, anche su questo, si debba chiamare - abbiamo fatto bene
a farlo - ad una maggiore responsabilità gli uffici preposti, perché credo che
sia anche importante far capire ai cittadini calabresi che la politica svolge
il suo ruolo, l’amministrazione ne svolge un altro e la responsabilità deve
essere uguale e contraria, non può essere solo e sempre scaricata su chi, in
questo Consiglio regionale, si interroga, lavora per trovare soluzioni e,
invece, poi, per mancanza di personale, per mancanza di collaborazione,
registriamo sempre un ritardo in chi dovrebbe recepire le osservazioni e le
proposte di legge approvate da quest'Aula.
Questa è un'altra riflessione che
dovremmo fare, ad alta voce, sapendo che una delle vere scommesse è il
front-office, è la burocrazia. Dobbiamo far capire a chi oggi svolge ruoli di
responsabilità nelle varie strutture regionali che c'è, anche lì, un senso di
responsabilità che non può essere solo affidato alla classe dirigente ma deve
essere condiviso e deve diventare patrimonio comune di chi ha responsabilità in
questa nostra regione, in Calabria. Questo era l’appello che volevo rivolgere a
tutto il Consiglio regionale per far comprendere che spesso le decisioni che
prendiamo, poi, non trovano riscontro in chi le deve recepire e fare
front-office sul territorio. Dobbiamo, quindi, ragionare su come potenziare, ma
dobbiamo anche chiamare ad un maggiore senso di responsabilità chi deve essere
protagonista insieme a noi nella realizzazione degli obiettivi che ci
prefissiamo.
Non ci sono altri interventi.
Passiamo alla votazione del provvedimento.
Articolo 1
(E’
approvato)
Articolo 2
(E’
approvato)
Articolo 3
(E’
approvato)
Articolo 4
(E’
approvato)
Articolo 5
(E’
approvato)
Articolo 6
(E’
approvato)
Articolo 7
(E’
approvato)
Articolo 8
(E’
approvato)
Articolo 9,
(E’
approvato)
Articolo 10
(E’
approvato)
Articolo 11
(E’
approvato)
Articolo 12
(E’
approvato)
Articolo 13
(E’ approvato)
Articolo 14
(E’
approvato)
Passiamo, quindi, alla votazione
del provvedimento nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento
formale.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Per ultima la proposta di
provvedimento amministrativo numero 226/10^, recante: “Aggiornamento del
Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale
della Calabria, approvato con delibera del Consiglio regionale numero 190 del 4
maggio 2017”. Passiamo alla votazione del provvedimento.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportato in allegato)
Avendo esaurito i punti
all'ordine del giorno, la seduta è tolta.
Ha chiesto
congedo: Greco, Mirabello
(È concesso)
È stata
presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa della
Giunta regionale:
“Autorecupero del patrimonio immobiliare pubblico – (deliberazione G.R.
n. 284 del 4.7.2018)” (PL n° 367/10^)
È stata
assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e
protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
Sono state
presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri
regionali:
Mirabello,
Ciconte, Esposito, Parente, Scalzo, Tallini – “Integrazione delle Aziende
ospedaliere della città capoluogo della Regione” (PL n. 365/10^)
È stata
assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative
- ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il
parere.
(Così resta stabilito)
Giudiceandrea
– “Legge 34/1974 e legge 60/2006. Norme per la corretta applicazione sul
territorio regionale” (PL n. 366/10^)
È stata
assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e
formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per
il parere.
(Così resta stabilito)
È stata
presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo
di iniziativa della Giunta regionale:
“Determinazione del livello dei servizi minimi (art. 16 D.Lgs. 422/1997;
art. 5 della L.R. 35/2015) – Presa d’atto del raggiungimento dell’intesa con
gli enti locali - (deliberazione G.R. n. 418 del 24.9.2018)” (PPA n. 228/10^)
È stata
assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e
protezione dell’ambiente - per il parere.
(Così resta stabilito)
È stata
presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo
di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:
“Aggiornamento
Gruppo di Amministrazione Pubblica del Consiglio regionale della Calabria e
approvazione del Bilancio Consolidato 2017 – D.Lgs. 23 giugno 2011, n. 118 e
ss.mm.ii. – (deliberazione U.P. n. 45 del 12.9.2018)” (PPA n. 225/10^)
“Aggiornamento
del Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio
regionale della Calabria approvato con D.C.R. n. 190 del 4 maggio 2017 –
(deliberazione U.P. n. 46 del 12.9.2018)” (PPA n. 226/10^)
È stata
presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo
di iniziativa d’Ufficio:
“Approvazione Programma delle attività per l’anno 2019, ai sensi
dell’articolo 10, comma 1, della legge regionale 22 gennaio 2001, n. 2,
unitamente al relativo fabbisogno finanziario” (PPA n. 227/10^)
La 3^
Commissione, con nota prot. n. 38987 del 25.9.2018, ha comunicato che nella
seduta del 24 settembre 2018 ha espresso parere favorevole alla deliberazione
della Giunta regionale n. 386 del 29 agosto 2018, recante: 'L.R. 18 maggio
2017, n. 19. “Norme per la programmazione e lo sviluppo dell’attività
teatrale'. Approvazione Proposta Piano triennale degli interventi 2018-2020'.
(PARERE N.
40)
È pervenuta
l’ordinanza ex art. 23, legge 11 marzo 1953, n. 87, del Tribunale di Catanzaro,
seconda sezione civile, con la quale viene dichiarata rilevante e non
manifestamente infondata la questione di legittimità costituzione dell’articolo
9, comma 1, della legge regionale della Calabria del 16 gennaio 1985, n. 4
(recante la determinazione dell’indennità di funzione del Difensore civico in
Calabria)
In data 21 settembre 2018, il Presidente della Giunta regionale ha emanato
il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 94 del 24
settembre 2018:
Regolamento regionale n. 14 del 21 settembre 2018, concernente:
'Approvazione Regolamento – Modifiche al regolamento regionale n. 16 del 24
dicembre 2015, approvato con DGR n. 541 del 16.12.2015, recante ad oggetto
(Regolamento di organizzazione delle strutture della Giunta regionale) così
come successivamente modificato ed integrato con regolamento regionale n. 4 del
2 marzo 2016, approvato con DGR n. 51/2016, con regolamento regionale n. 4 del
21 marzo 2017, approvato con DGR n. 26/2017, con regolamento regionale n. 10
del 9 maggio 2017, approvato con DGR n. 179/2017 – con regolamento regionale n.
17 del 12 ottobre 2017, approvato con DGR n. 453/2017 - regolamento n. 21 del
18 dicembre 2017, approvato con DGR n. 468/2017, con regolamento regionale n.
4, approvato con DGR n. 45/2018, con regolamento regionale n. 8 del 3 maggio
2018, approvato con DGR n. 135/2018, con regolamento n. 10/2018, approvato con
DGR n. 21/2018 e con regolamento n. 11/2018, approvato con DGR n. 312/218, con
regolamento n. 13 del 3 settembre 2018 approvato con DGR n. 364/2018'.
Nicolò
- Al Presidente della Giunta regionale. Per
sapere - premesso che:
i lavoratori di cui alla L. R. n. 28/2008, alle dipendenze di Azienda
Calabria Lavoro, attendono ancora di essere stabilizzati dopo numerosi anni di
precariato e tre anni di contratti a tempo determinato, avendo prestato
servizio nei diversi Dipartimenti regionali;
considerato che: con il d.lgs. 75/2017 è stato approvato il c.d.
"Decreto Madia" con il quale il legislatore ha inteso introdurre
delle misure per il riassorbimento del fenomeno del precariato nelle Pubbliche
amministrazioni;
in particolare l'art. 20, co. 1, del d.lgs., consente alle Pubbliche
amministrazioni di assumere a tempo indeterminato personale non dirigenziale
che possegga determinati requisiti, fra i quali, l'aver maturato almeno tre
anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni;
atteso che: nel corso di un incontro tenutosi con i rappresentanti
sindacali dei lavoratori nonché con l'assessore regionale al Personale, il
Dipartimento competente avrebbe chiesto un parere al Dipartimento per la
Funzione Pubblica, per la stabilizzazione di soli 190 dei 287 dipendenti;
ritenuto che: codesti lavoratori precari prestano servizio da quasi venti
anni, sarebbe quanto mai opportuno valorizzare la professionalità acquisita nel
tempo procedendo alla stabilizzazione degli stessi, tanto nell'ottica della
razionalizzazione delle strutture burocratiche - amministrative, quanto nella
prospettiva di un miglioramento delle condizioni contrattuali di lavoratori
assunti con contratti privi di stabilità -:
quali azioni si intendano esperire al fine di avviare le procedure di
stabilizzazione di tutti i lavoratori precari ex L. R. 28/2008 e si chiede,
inoltre, di conoscere quali utili iniziative si intendano esperire nei
confronti di coloro i quali, pur avendo maturato notevole esperienza e
professionalità nel corso del tempo, ad oggi non si conosce la volontà politica
in merito.
Bevacqua
- Al Presidente della Giunta regionale ed
all'Assessore Istruzione Regione Calabria. Per sapere - premesso che:
in data 06 settembre 2018 sono state ricevute in Prefettura le
organizzazioni sindacali del comparto scuola Flc - Cgil, Cisl, Uil e Snals per
manifestare la situazione di criticità in cui versa l'Atp di Cosenza a causa di
carenza di personale;
la situazione è allarmante nel comparto del secondo grado dove, in virtù
di una circolare ministeriale, il personale docente e Ata utilizzato presso
l'Atp di Cosenza, ha dovuto far rientro il 1 settembre nelle proprie sedi
scolastiche, lasciando sguarnito e privo di personale un settore della scuola,
dove si registrano il maggior numero delle richieste di rientro di quei docenti
titolari fuori provincia, le assegnazioni provvisorie e le utilizzazioni, le
immissioni in ruolo di docenti e personale tecnico amministrativo, le nomine di
docenti di sostegno e la forte mole di contenziosi aperti;
oltre al sacrosanto e costituzionalmente garantito diritto allo studio,
si tratta di dare certezza ai tanti docenti e quindi alle tante famiglie che
vivono fuori dalla nostra provincia, di poter rientrare, avendone il diritto,
in una delle scuole scelte in tempi ragionevoli, evitando frustrazioni, ansie e
preoccupazioni di tipo logistico e soprattutto evitare spese economiche date
dall’incertezza dello scenario confuso che si prospetta;
appare necessario che tutto il personale distaccato di supporto, dopo
anni di collaborazione leale ed intensa, ottenga in primo luogo l’utilizzazione
non parziale ma a tempo pieno per l’anno scolastico 2018-2019 e, successivamente,
eventualmente con un provvedimento di mobilità intercompartimentale, venga
fatto transitare nell’Atp di Cosenza -:
quali iniziative ha inteso e intende intraprendere l’Assessorato
all’Istruzione della Regione Calabria al fine di avviare un confronto con la
Dirigenza del MIUR e della USR Calabria per individuare le soluzioni atte a
mettere fine a questa situazione incresciosa che, oltre a incidere
negativamente sul diritto allo studio, sta determinando disagi agli operatori
del settore e alle comunità scolastiche di quella che, per territorio, è la
quinta provincia del Paese.
Gallo
- Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
l'Agenzia della Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA)
ha bandito un concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura a tempo
indeterminato di profili vari nelle categorie professionali D1 e C1 per n. 12
posti presso l'Agenzia stessa con sede in Catanzaro, pubblicandolo in data
09/08/2018 sul suo portale istituzionale;
l'art. 2 lett. h), CATEGORIA C1 Area Tecnica del bando elenca
nominativamente i titoli di studio di istruzione secondaria superiore ammessi a
partecipare alla selezione e precisamente i seguenti: "Perito agrario,
Geometra, Perito informatico/Perito industriale informatico;
per il settore agrario è indicato esclusivamente il titolo di
"Perito agrario" mentre in realtà ne esistono due distinti, il
secondo dei quali rappresentato dal titolo di "Agrotecnico",
circostanza peraltro ampiamente nota ad ARCEA in relazione a segnalazioni,
problematiche e conflitti sorti in passato fra i soggetti appartenenti alla
categoria degli Agrotecnici e l'Agenzia;
la gravità del comportamento di ARCEA, che sembra palesarsi come
discriminatorio ed antigiuridico, ha indotto il Collegio Nazionale degli
Agrotecnici e degli Agrotecnici ad intervenire (con nota del 7 settembre 2018
prot.n. 3749} richiedendo ad ARCEA l'integrazione del bando con l'espressa
indicazione dell'unico altro titolo del settore agrario {quello di "Agrotecnico")
per legge equipollente a quello di "perito agrario", invece
espressamente indicato;
in risposta ARCEA, con nota prot. n. 6035 del 11/09/2018 pubblicata nel
proprio sito istituzionale, si è limitata ad affermare che al concorso
"sono ammesse per legge le equivalenze e le equipollenze continuando ad
omettere l'espressa indicazione del titolo di studio di
"agrotecnico";
in sostanza quindi ARCEA ha continuato nel comportamento antigiuridico
della disciplina dei concorsi pubblici, omettendo uno specifico titolo di
studio ed invece nominativamente indicandone un altro, in modo da
oggettivamente favorire la partecipazione di chi vede il proprio titolo
espressamente indicato (i "Periti agrari ") e disincentivare la
partecipazione di chi. possiede l'altro titolo (gli "Agrotecnici dato che
i possessori di un titolo di studio non possono conoscere le equipollenze con
gli altri titoli, essendo la materia complessa ed afferente il diritto,
risultando comunque incomprensibile la ragione impeditiva all'espressa
indicazione del titolo di studio "Agrotecnico" essendo questo l’unico
altro esistente nel settore agrario;
in questo modo ARCEA ottiene di rispettare formalmente la legge eppure
sostanzialmente aggirando ì principi di imparzialità, parità di trattamento,
trasparenza, efficacia ed efficienza cui è tenuta la Pubblica Amministrazione;
peraltro non si comprende quale sia la ragione e ciò al netto
dell'eventuale, possibile maggior numero di equipollenze esistenti in altri
indirizzi, diversi da quello agrario -:
se la Giunta regionale sia a conoscenza dei fatti esposti;
se ritenga di intervenire perché il bando in argomento venga modificato
nel senso di esplicitare tutti i titoli di studio che hanno diritto alla
partecipazione concorsuale, ed in particolare quello di
"agrotecnico", e cosi garantire la massima partecipazione, anche
nell'interesse della stessa Amministrazione.
Nicolò
- Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
il reparto di oculistica del nosocomio dì Locri, versa in una situazione
critica ascrivibile alla carenza in organico di personale medico;
considerato che: tale condizione pregiudica la completa funzionalità di
tale reparto, limitando la programmazione delle sedute operatorie;
ritenuto che: l'efficienza del presidio ospedaliero nel suo complesso è
aggravata da una condizione di estremo disagio affliggente altri reparti -:
quali provvedimenti impellenti si intendono esperire al fine di garantire
la piena operatività del reparto di oculistica del nosocomio di Locri;
quali misure volte a impedire la chiusura del presidio ospedaliero nel
suo complesso, al fine di garantire il diritto alla salute del vasto bacino
d'utenza dell'alto ionio reggino.
(395; 24.09.2018)
Bevacqua
- Al Presidente della Giunta regionale. Per
sapere - premesso che:
la Determinazione Presidenziale INPS N. 52 del 16 maggio 2018, avente ad
oggetto il Regolamento per l'attuazione del decentramento territoriale, ha
modificato la precedente N. 333 del 1 agosto 2011 in relazione ai tre parametri
che giustificano la presenza dì un'agenzia INPS sul territorio;
la rimodulazione intervenuta, relativa ai parametri, prevede (tabella di
cui all'art. 2, comma 1): una popolazione residente superiore a 60mila
abitanti;
un numero di unità lavorative assegnate superiore a 10;
un rapporto utenti/popolazione inferiore al 60% (cosiddetto "tasso
di ipercopertura: rapporto percentuale fra la popolazione residente nel bacino
di utenza che raggiunge dal proprio Comune più dì una Struttura dell'Istituto
nella provincia, con mezzi propri, in un tempo pari o inferiore a 30 minuti, e
il totale della popolazione residente nel bacino medesimo);
la difformità rispetto ad almeno due dei tre parametri potrà comportare
(art. 3, comma 1) la chiusura dell'Agenzia interessata;
in una successiva circolare, il presidente nazionale di INPS, Tito
Michele Boeri, ha chiesto ai direttori regionali e di coordinamento
metropolitano di presentare, entro il 15 ottobre 2018, una relazione sulle
Agenzie che non soddisfano i nuovi parametri e che, dunque, andranno chiuse o
trasformate in semplici punti Inps;
in particolare, la modifica del parametro relativo alla popolazione
residente, passato da 28 mila (tabella di cui all'art.1, comma 1, della
Determinazione n. 333/2011) a 60 mila, comporta il rischio chiusura di una
quindicina di sedi territoriali Inps calabresi (fra le quali: Castrovillari,
Ciro, Locri, Paola, Soverato, Trebisacce, Tropea);
si configurano preoccupanti conseguenze in una terra, qual è la nostra,
che già lamenta una desertificazione costante dei servizi e dove la presenza
dell'istituto previdenziale ha sovente rappresentato un presidio efficace e
indispensabile per l'emersione del lavoro nero e del lavoro stagionale;
il paventato accentramento nelle sedi provinciali appare ancora più
incongruo in ragione delle deficienze strutturali e delle conseguenti
difficoltà di collegamento fra i territori;
i mancati servizi derivanti configurerebbero una palese evanescenza
dell'efficacia di diritti non ulteriormente comprimibili -:
quali iniziative ha inteso e intende intraprendere l'Esecutivo Regionale,
rispetto al Governo Nazionale e all'INPS, per verificare e comprendere le
possibilità di intervento e di eventuale modifica in relazione alla suddetta
determinazione presidenziale n. 52/2018, al fine di cercare soluzioni utili e
pienamente soddisfacenti per i cittadini calabresi.
Nicolò
- Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
al
nosocomio di Polistena si registra una situazione grave imputabile alla cronica
carenza di personale afferente tutti i reparti, a cui si aggiunge la necessità
di nuove strumentazioni e di lavori strutturali;
considerato
che: tale situazione pregiudica la funzionalità del nosocomio de quo,
compromettendo un'adeguata tutela del diritto alla salute degli utenti, dato il
prolungamento dei tempi d'attesa anche per gli interventi di routine -:
quali provvedimenti impellenti si intendono esperire per affrontare e
risolvere tali criticità, garantendo efficienza ed operatività dei servizi
inerenti il nosocomio de quo.
Gallo
- Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
con il Pacchetto Giovani la Regione Calabria, attraverso fondi europei,
sostiene l'imprenditoria giovanile in campo agricolo;
in riferimento al Pacchetto Giovani 2016, il bando emanato in relazione
allo stesso portava all’ esclusione di circa 150 giovani agricoltori, per
assenza di titoli o autodichiarazione possesso, a mezzo di decreto del
Dirigente generale vicario del Dipartimento Agricoltura e Risorse
agroalimentari, n. 845 del 7 dicembre 2017;
tra gli esclusi una quindicina adiva il Tar, contestando le motivazioni
sottesse alla propria mancata ammissione ai finanziamenti, ritenendola
immotivata ed ingiustificata;
a conferma delle tesi esposte dai ricorrenti, con sentenza del 20.06.2018
il Tar Calabria accoglieva le doglianze, cassando il decreto dirigenziale
richiamato, condannando la Regione - in persona del presidente in carica - alla
rifusione delle spese ed ordinando l’esecuzione della sentenza;
a seguito dell'enucleato provvedimento, in maniera opinabile la Giunta
regionale: ha inteso avanzare ricorso al Consiglio di Stato, domandando in via
cautelare l'immediata sospensione dell'esecutività della sentenza impugnata;
tale ultima istanza veniva rigettata dal Consiglio di Stato;
ciononostante, invece di ottemperare al provvedimento giudiziario, in
occasione della presentazione del bando legato al Pacchetto Giovani 2018 il
Dipartimento competente, nelle Disposizioni procedurali, stabiliva
espressamente che "con la presentazione di una domanda di sostegno 2018
collegata alla domanda presentata, nell'ambito del Pacchetto Giovani 2016 si
intende rinunciata la eventuale domanda di riesame presentata in esito al bando
2016";
tale previsione, per come evidente, si appalesa discriminatoria e lesiva
dei diritti dei ricorrenti vincitori del giudizio davanti al Tar, ed in sede
cautelare anche davanti al Consiglio di Stato, esponendoli al rischio di dover
rinunciare a quanto stabilito dalla magistratura amministrativa in loro favore,
a causa della colpevole e deliberata inerzia della Regione, senza avere la
certezza di essere ammessi ai fondi di cui al Pacchetto Giovani 2018, e dunque
di perdere l’una e l’altra opportunità -:
se la Giunta regionale sia a conoscenza della vicenda: se e come intenda
dare esecuzione in tempi celeri e certi alla menzionala sentenza del Tar
Calabria;
se ritenga di dover avviare degli accertamenti per individuare le
responsabilità legate alla mancanza esecuzione della stessa;
se e quali provvedimenti si intendano assumere per tutelare ì diritti dei
circa 15 giovani calabresi, palesemente discriminati dalle Disposizioni
procedurali al Pacchetto Giovani 2018.
Greco
- Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
in data 21 agosto 2018 sul quotidiano di informazione elettronico
"La Lince", a firma di Francesca Lagatta, è apparso un articolo,
riguardante l'oggetto della presente, all'interno del quale venivano riportate
informazioni circa un perpetrato scempio ambientale - da parte di dipendenti
afferenti al Consorzio di bonifica integrale dei bacini del Tirreno Cosentino
di Scalea - ai danni di un cantiere del Consorzio insistente nel Comune di
Grisolia (CS) nella zona "Rinazzo". In particolare il riferimento è
relativo al taglio indiscriminato di alberi di alto fusto senza alcun motivo
che giustificasse l'evento occorso, aggravando il problema, tragicamente
attuale, del dissesto idrogeologico;
a seguito di tale episodio sono state scritte (e protocollate all'Ente
consortile) numerose pagine fino al posizionamento di un fascicolo in procura a
seguito di formale denuncia effettuata dall'allora commissario consortile -
dott. Domenico Macrì;
considerato che: un tale episodio è di una gravità inaudita alla luce
dell'importanza che gli alberi rivestono nella vita dell'essere umano;
l'ambiente va salvaguardato a tutti i livelli di dettaglio e soprattutto
da chi è pagato per tutelare il patrimonio ambientale;
l'ambiente va salvaguardato e tutelato, soprattutto da chi è preposto a
tali propositi;
per tale scempio l'Ente ha utilizzato gli Operai Forestali ai quali ha
autorizzato il prelievo del materiale boschivo estratto;
gli Operai Forestali sono retribuiti con fondi regionali e statali, per
cui gli Enti utilizzatori devono agire nel rispetto dei Piani Attuativi
approvati dalla Regione -:
quali adempimenti intende intraprendere per definire le eventuali
responsabilità dello scempio perpetrato ai danni dell'ambiente con il taglio
considerevole di alberi per come riportato in premessa;
se non ritiene il caso - atteso che la Forestazione fa parte di un
contesto Regionale ed appoggiato al Consorzio - di costituirsi parte civile in
un eventuale procedimento aperto a carico dei responsabili.
Risposta:
“Con riferimento all'interrogazione in
oggetto, sulla base di quanto relazionato al Dipartimento Agricoltura e Risorse
Agroalimentari da parte del Consorzio di bonifica integrale dei Bacini del
Tirreno Cosentino con nota prot, 5317 del 30/08/2018, si rappresentano le
attività svolte dal Consorzio dal 05/05/2017 al 28/08/2018 come segue: Con nota
n. 3261 del 05/05/2017 il Direttore dei lavori Geom. Ugo Manco evidenziava al
direttore del Servizio Forestale Ing. Domenico Bruni e per conoscenza
all'allora commissario consortile Dott. Domenico Macrì che: « durante il
sopralluogo in località "Rinazzo" su una superficie in concessione al
Consorzio di Bonifica sono state tagliate n. 70 piante tra Pino, Cipresso,
Abete e ceppaie di Leccio in mancanza delle autorizzazioni di taglio che
dovevano essere rilasciate dagli Enti competenti»; Con nota n. 3739 dei
31/05/2017 il direttore dei servizio forestale ing. Domenico Bruni chiedeva, al
direttore dei lavori geom. Pasqualino Lancellotta {direttore dei lavori
all'epoca del taglio), relazione in merito a quanto attenzionato con nota 3261
del 05/05/2017. Con nota n. 4027 del 14/06/2017 il geom. Pasqualino Lancellotta
evidenziava come:«... sono state impartite al responsabile di squadra nel mese
di febbraio u.s. precise istruzioni inerenti i lavori da effettuare consistenti
nella pulitura del sottobosco, rimozione o taglio di alberi totalmente o
prevalentemente bruciati e pericolanti ... questi tagli non richiedevano
autorizzazioni particolari, in quanto estremamente pericolosi per l'incolumità
di terzi, nonché evitare l'insorgere di eventuali incendi come previsto in
generale nei Piani Attuativi della Forestazione, in particolare nel Piano
Attuativo del 2017.» Con nota n. 4031 del 14/06/2017 l’ing. Domenico Bruni
relazionava al Commissario Dott. Domenico Macrì che:« fuori discussione, per
come ho potuto riscontrare sui luoghi, che trattasi di zone boschive
interessate dal fuoco - come oggettivamente evidente dalla documentazione
fotografica allegata - caratterizzate da alberi bruciati e/o secchi che, per
tutela e prevenzione di eventuali incendi ed al fine di ridurre il carico
d'incendio Q, vanno eliminati e rimossi, » L'attuale Commissario straordinario
prof. Marsio Blaiotta trasmetteva al Dipartimento, in data 30/08/2018, le note
sopra menzionate e dichiarava che non esistono atti ufficiali, che abbiano
interessato il Consorzio in procedimenti presso la Procura della Repubblica del
Tribunale di Paola”.
Presidente
Regione Calabria - On. Gerardo Mario Oliverio
Guccione
- Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
lunedì 20 agosto l’ondata di piena del torrente Raganell0 a Civita ha
provocato la morte di dieci persone, sorprendendo un gruppo di oltre 40
escursionisti che stavano visitando le Gole;
nell'esprimere il cordoglio per le vittime di questa tragedia la Regione
Calabria deve avere l'obbligo di accertare il corretto funzionamento del
sistema di allerta meteo della Protezione civile regionale;
occorre avere fiducia nel lavoro della magistratura nell’accertare la
verità su quanto accaduto e nell’accertare eventuali inefficienze e omissioni;
chiediamo se risulta vero che: il Sistema di allertamento
Meteo-idrogeologico ed idraulico in Calabria, basato sulla nuova Direttiva, si
compone di due specifiche fasi: quella previsionale, che si concretizza
nell'invio quotidiano del bollettino meteo che in caso di previsioni avverse
assume la valenza di avviso di criticità;
e quella di monitoraggio degli eventi in corso, che si attua attraverso
la registrazione in tempo reale dei dati di pioggia nelle circa 150 stazioni
pluviometriche sparse sul territorio regionale;
questo nuovo Sistema di allertamento Meteo-idrogeologico ed idraulico,
specificato nel punto precedente, risulta in parte inattuato, soprattutto in
riferimento alla seconda fase di monitoraggio. Inoltre, chiediamo se risulta
vero che, nonostante uno specifico finanziamento, non siano state aumentate le
stazioni pluviometriche sul territorio calabrese, necessarie a una previsione e
monitoraggio di dettaglio meteo;
con la seconda fase di monitoraggio degli eventi in corso scatta
l'obbligo a tatti i livelli istituzionali di adeguare il proprio impegno
operativo, intensificare il flusso di informazioni, avviare opportuni
monitoraggi nei punti critici;
nel giorno specifico della tragedia di Civita il sistema non funzionasse
come previsto dalla nuova Direttiva e se nell'area delle Gole del Raganelle le
stazioni pluviometriche non hanno registrato significativi flussi di pioggia.
Chiediamo nello specifico: se nel giorno della tragedia dì Civita il Sistema dì
allertamento meteo previsto dalla direttiva funzionasse e se nell'area delle
Gole del Raganello le stazioni pluviometriche non abbiano registrato
significativi flussi di pioggia;
se i protocolli operativi e la governance previsti dalle procedure della
Protezione Civile Regionale, delle prefetture, dei comuni e di tutti gli enti
interessati siano stati rispettati;
se si siano rilevati superamenti soglie in quella specifica area delle
Gole. E nel caso in cui non siano stati rilevati, siamo sicuri dell'adeguatezza
e del perfetto funzionamento della rete pluviometrica? se, come previsto dalle
procedure, fosse fisicamente presente nella sala operativa regionale di
Protezione Civile il Coordinatore Emergenze -:
quali iniziative intende adottare: per comprendere, attraverso una
verifica amministrativa interna, se il Sistema di allertamento
Meteo-idrogeologico ed idraulico funzionasse e se siano stati rispettati i
protocolli operativi. Bisogna fare chiarezza e colmare subito eventuali
inefficienze e anomalie per evitare che la Regione possa trovarsi impreparata
in presenza di altre situazioni critiche.
Risposta: “Nelle prime ore del pomeriggio del 20 Agosto 2018, un’improvvisa onda di
piena ha interessato il Torrente Raganello nel Comune di Civita (CS) – al
confine tra Calabria e Basilicata – causando la morte di 10 escursionisti ed il
ferimento di altri 11, mentre 23 di essi sono stati tratti in salvo incolumi
dall’intervento tempestivo del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico
della Calabria e dei Vigili del Fuoco.
La piena è stata causata da una cella temporalesca riversatasi, tra le
12:30 e le 14:00, nella posizione sommitale del bacino del Raganello. Le
precipitazioni non sono state misurate dalla rete pluviometrica dei Centri
Funzionali Regionali di Calabria e Basilicata, in quanto la cella temporalesca
risultava estremamente localizzata e ristretta. La distanza relativamente
ridotta (inferiore a 5 km) tra l'area in cui si è verificato la scroscio e le
cosiddette “Gole del Raganello” - dove gli escursionisti sono stati travolti
dall’onda di piena - combinata alle notevoli pendenze dell'alveo, ha fatto sì
che la piena sì propagasse a valle in tempi estremamente rapidi senza dare a
molti di essi la possibilità di mettersi in salvo.
Al fine di
contestualizzare l’evoluzione dell'evento, occorre evidenziare le particolari
caratteristiche
orografiche
del bacino del Raganello. Questo è contraddistinto da un'ampia zona di testata
posta a monte delle Gole e da un brusco restringimento della sezione idraulica
(che si riduce in alcuni tratti fino a 2-3 metri) in corrispondenza di pareti
sub-verticali alte fino a 700 metri, che ha determinato, al passaggio della
piena, un sensibile innalzamento del livello delle acque che hanno così
travolto gli escursionisti.
Il Bacino del Torrente
Raganello ricade nella Zona di Allerta “Cala 5 - Versante Jonico
settentrionale” e in area a "Pericolosità Elevata" (P3) per rischio
idraulico (riferimento classificazione ex-Autorità di Bacino della Regione
Calabria, ora Autorità di Distretto Appennino Meridionale) relativamente alle
aree poste a monte e a valle delle Gole del Raganello. Di contro il tratto di
alveo corrispondente alle Gole non presenta aree a rischio-esondazione in virtù
delle caratteristiche morfologiche (sezione d'alveo molto strette e con pareti
sub-verticali particolarmente alte).
Allerta meteo e attività in emergenza della UOA Protezione Civile
Calabria
Il Sistema
di Allertamento meteo regionale per il rischio meteo idrogeologico ed idraulica
in Calabria prevede due fasi specifiche: “fase previsionale” e “fase di
monitoraggio degli eventi in corso”. La prima prevede l'invio quotidiano dei
Messaggi di Allertamento Unificati (MAU), nei quali si riportano gli eventuali
livelli di allerta (Verde, Giallo, Arancione e Rosso), previsti per il giorno
in corso e per quello successivo, nelle 8 Zone individuate in Calabria. La
seconda prevede il monitoraggio degli eventi in corso e si attua attraverso la
registrazione in tempo reale dei dati di pioggia tramite la rete pluviometrica
regionale allo scopo di rilevare - su scala comunale - il superamento di soglie
pluviometriche prefissate.
In
riferimento alla fase previsionale, il 20 Agosto 2018 - per come riportato nel
Rapporto di Evento redatto dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile -
un'ampia circolazione ciclonica, centrata sulla Sicilia, ha causato la
riproposizione di una attività temporalesca a prevalente evoluzione diurna, a
tratti intensa, su diverse aree della Calabria. In particolare, già il 19
agosto il Centro Funzionale Centrate del Dipartimento Nazionale aveva previsto
per “Cala 5 - Versante Jonico settentrionale”, la possibilità di precipitazioni
da isolate a sparse per temporali a “cella singola" a prevalente
evoluzione pomeridiana. Nello stesso Rapporto è indicato che per questa classe
di fenomeni a piccolissima scala non è prevedibile con esattezza la posizione
nel tempo e nello spazio.
Sulla base di tali previsioni il Centro Funzionate Multirischi
dell’ARPACAL, in data 19 agosto 2018, ha previsto una “ordinaria criticità per
rischio temporali allerta gialla e ordinaria criticità per rischio
idrogeologico allerta gialla” su tutte le zone di allerta regionali, sia per la
“giornata in corso" che per quella successiva {20 agosto). Nel MAU del 20
agosto, il CFM confermava, per lo stesso giorno, le criticità indicate nel MAU
diramato il giorno precedente, aggiungendo anche la voce “ordinaria criticità
per rischio idraulico allerta gialla” su tutte le zone di allerta regionali.
Tali avvisi
di criticità sono stati tutti correttamente inviati dal CFM alla Sala Operativa
Regionale Unica (SORU) dell’UOA Protezione Civile che ha provveduto ad inoltrarli
mediante l'emissione dei Messaggi di Allerta Unificati a tutti i Sindaci
calabresi ed ai soggetti interessati.
Relativamente
alla fase procedurale di “monitoraggio degli eventi in corso", si
evidenzia come la cella temporalesca riversatasi nel bacino del Raganello non
sia stata registrata dalle reti pluviometriche regionali di Calabria e
Basilicata poiché le precipitazioni hanno interessato un’area estesa pochi
chilometri quadrati nella quale non erano presenti pluviometri, Infatti, dal
Rapporto di Evento redatto dal Dipartimento Nazionale si evince che in un
raggio di 25 km dal punto centrale del fenomeno temporalesco, sono presenti le
stazioni pluviometriche dei Centri Funzionali regionali di Rotonda (PZ),
Terranova (PZ), Cerchiara di Calabria (CS), Lungro (CS) e Cassano allo Jonio
(CS). Dall'analisi dei dati di precipitazione rilevati si nota un apporto
pluviometrico praticamente assente in 4 stazioni pluviometriche su 5, ad
esclusione della stazione di Rotonda che evidenzia precipitazioni deboli (circa
10 mm in due ore). Tutto ciò a riscontro ulteriore che la fenomenologia
dell'evento è stata particolarmente localizzata, come è tipico di fenomenologie
temporalesche sparse durante il periodo estivo.
Come esposto
in precedenza, relativamente alla giornata del 20 agosto era stata diramata,
tramite il MAU del 19 agosto, un’allerta “gialla” - confermata anche dal MAU
del 20 agosto - alla quale è associata una fase operativa minima di
“Attenzione” alla quale corrispondono - in accordo con la nuova Direttiva
Alletta Meteo della Regione Calabria - una serie di azioni che i Comuni devono
intraprendere. I suddetti MAU sono stati inviati ai Sindaci competenti via
posta elettronica certificata (preceduti da sms infermativi) dalla SORU e
risultano correttamente inviati e ricevuti, come da report di consegna
registrati dal Sistema di gestione informatizzata della stessa SORU.
Peraltro,
quanto accaduto, ricade nello scenario di evento previsto per “ordinaria
criticità per rischio idrogeologico/allerta gialla” in cui si annoverano tra i
fenomeni previsti “...frane superficiali e colate rapide di detrito o di fango
in bacini di dimensioni limitate...innalzamento dei livelli idrometrici dei
corsi d'acqua minori ...anche per effetto di criticità locali quali restringimenti,
tombature ..." e tra gli “effetti e danni” “l'occasionale pericolo per la
sicurezza delle persone con possibili perdite di vite umane per cause
accidentali”.
Alla luce di
quanto sopra esposte, pertanto, si può affermare che il Sistema di Allertamento
meteo- idrogeologico ed idraulico fosse conforme a quanto previsto dalla
Direttiva approvata e adottata con Deliberazione di Giunta Regionale n. 535 del
15 novembre 2017 e funzionante sia nella sua fase previsionale che in quella di
monitoraggio.
In ogni caso, al fine di rafforzare l'attuale Sistema regionale di
Allertamento è previsto un progetto, a valere su fondi POR 2014/2020 – Asse 5
“Previsione dei rischi l’Azione 5.1.4 “Integrazione e sviluppo di sistemi di
prevenzione e gestione dell’emergenza anche attraverso meccanismi e reti
digitali interoperabili di allerta precoce” denominato “Centro Funzionale
Multirischi 2.0”. Tale progetto, che prevede tra l’altro un ampliamento delle
stazioni pluviometriche dislocate sul territorio regionale, è in fase di
attuazione. Si sottolinea che la Protezione Civile Regionale ha da tempo
sottolineato, soprattutto in vigenza dell’attuale mandato dirigenziale, anche
formalmente l’includibile necessità di rafforzare l’attuale rete di
monitoraggio idro-meteo pluviometrico.
Da quanto
sopra descritto, si evince come per la suddetta fase di “Attenzione” la SORU
abbia pienamente rispettato le procedure previste, osservando tutti i
protocolli operativi relativi al passaggio dalla fase di "attenzione"
alla fase "emergenziale”, quest’ultima avviata a seguito della diretta
segnalazione dell’evento in corso; a partire da tale momento le attività
rientranti nell’ambito di competenza dell’UOA Protezione Civile sono state
coordinate direttamente dal dirigente Carlo Tansi, il quale - nel rispetto del
protocollo operativo - al momento della notizia della tragedia, si trovava
presso la SORU e, stante l'estrema gravità dell'accaduto, si recava
immediatamente dopo sui luoghi interessati per meglio coordinare le operazioni
sul campo.
A supporto
delle Strutture Operative già impegnate sul luogo della tragedia - ovvero del
Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ed il Soccorso Alpino, che ha partecipato
alle operazioni di soccorso tra il 20 ed il 21 agosto con 102 volontari
provenienti dalle Stazioni CNSAS della Calabria e di altre Regioni - sono state
attivate dalla SORU, su richiesta del Dirigente, le seguenti Organizzazioni di
volontariato di proiezione civile.
- “Misericordia” di Trebisacce, che ha partecipato alle operazioni di
Soccorso Sanitario con 20 volontari, l’Ambulanza 4x4, altri mezzi ed una torre
faro;
- “Lipambiente” di Castrovillari e il “Gruppo Soccorritori Aquile del
Pollino” che hanno operato per il supporto logistico con 14 volontari, mezzi ed
attrezzature varie.
Il massiccio e sinergico intervento in emergenza ha fatto sì che il
bilancio delle vittime non assumesse contorni ancora più drammatici di quelli
poi effettivamente registrati.
Sottoscritta, ognuno per le
proprie competenze, in data 17 settembre2018”
Niccoli Raffaele (Centro Funzionale Multirischi)
Tansi Carlo (UOA Protezione Civile)
Pedà
- Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
da quanto appreso da comunicazioni diramate dagli organi di stampa nella
giornata odierna, a causa di carenza di personale medico nel reparto di
radiologia- dopo il precedente provvedimento di arresto dei ricoveri - è stata
disposta la chiusura del reparto con dirottamento dei pazienti presso il
nosocomio di Polistena;
tale situazione - lungi dal costituire episodio frutto di una situazione
emergenziale - appare nella sua reale portata come una carenza endemica
all'interno dell'organizzazione sanitaria calabrese atteso che, già dai primi
mesi del 2017, sempre per la carenza di personale medico specialistico in
radiologia, lo stesso reparto era stata chiuso nelle ore notturne con analogo
dirottamento degli utenti presso la struttura di Polistena. Rilevato che tale
situazione, di gravissima e ormai consolidata inefficienza, nella gestione del
rapporto tra operatori sanitari e richiesta pro-capite di prestazioni sanitarie
nel territorio calabrese, costituisce causa di intollerabili disagi per
l'intera macchina amministrativa del settore: in termini di compromissione
inaccettabile del diritto costituzionale alla Salute;
in termini di sproporzione del carico di lavoro attribuito allo stesso
nosocomio (Polistena) che non riesce ad ottemperare con efficienza ed efficacia
ad un carico di lavoro che comporta l'assorbimento "costante e
sistematico" di utenza di territori diversi e vastissimi;
in termini di spreco di risorse e di mancanza di investimenti mirati in
un settore di importanza primaria per la tutela degli interessi dei cittadini;
in termini di mancato controllo sull'avvio e sul quanto più che mai
celere espletamento delle procedure concorsuali già avviate nel 2016 (e non
ancora definite) per il reperimento delle figure professionali in posti che
risultano vacanti e/o insufficienti da oltre 18 mesi. Dato atto che sono
pressoché quotidiane le denunce da parte di associazioni, cittadini,
organizzazioni sindacali. Preso atto delle censure - autorevoli e fortissime -
pervenute da parte della Corte dei Conti sulla gestione del Sistema Sanitario
Calabrese, alla quale la politica deve dare risposte precise e urgenti.
Evidenziata la necessità primaria - prevalente sopra ogni altro ragionamento
politico e burocratico - di garantire la piena tutela del diritto alla Salute
impedendo "pellegrinaggi forzati" tra vari ospedali in territori
distanti - laddove le distanze sono amplificate e diventano fonte di sofferenza
per chi sta male e per chi è politraumatizzato, nel caso specifico - che non
possono essere tollerati solo in casi straordinari, e non protratti - come
nella questione di cui si tratta - per anni. Considerato che la governance adottata
sino ad oggi - anche a seguito di altre interrogazioni che hanno preceduto la
presente e che non hanno avuto risposte esaustive in termini di risultati
realizzati nel campo - non ha consentito di ottenere i risultati auspicati e di
porre fine ad una problematica - mi riferisco precisamente alla questione della
radiologia dell'Ospedale di Locri - che lungi dall'attenuarsi si è
progressivamente ed inesorabilmente aggravata. Rilevato che l'attuale
situazione costituisce impedimento alla piena attuazione dei LEA per come
previsti dal Piano Sanitario Nazionale e da quello Regionale, comportando la
chiusura del reparto di Locri una compromissione del diritto al soccorso ed
alle cure per traumatizzati in un determinato territorio, con onere di
rivolgersi ad altra struttura già interessata da un bacino di utenza enorme e
impossibilitata - per risorse umane e strumentali - ad erogare prestazioni
doppie. Evidenziato inoltre il rischio che tale disposizione comprometta anche
il buon funzionamento dell'Ospedale di Polistena, la cui situazione
organizzativa è stata già attenzionata da personale sanitario e non come
prossima al collasso. Tutto ciò premesso e considerato -:
quali interventi siano stati adottati dal gennaio 2017 (data
dell'adozione del provvedimento di chiusura nelle sole ore notturne del reparto
di radiologia di Locri) sino ad oggi (ovvero dichiarazione di chiusura
dell'intero reparto in orario diurno e notturno). Nonché di essere informato
degli interventi che verranno adottati per risolvere tale situazione -
intollerabile - ed il cronoprogramma degli stessi.
Risposta: “In riferimento all'Interrogazione in oggetto, si fa presente che non
c'è mai stata dal gennaio 2017 a tutt'oggi alcuna chiusura del Reparto di
Radiologia dell'Ospedale di Locri nelle ore notturne. Tuttavia, nel corso degli
anni 2016/2017 i servizi di Radiologia assegnati agli Ospedali Spoke
dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria hanno subito una costante
deprivazione di risorse umane. Ciò è stato dovuto ai flussi pensionistici, alle
dimissioni volontarie e ai ritardi con cui sono state attivate le procedure
relative al piano assunzionale di cui agli appositi DCA del Commissario ad acta
per il Piano di rientro. Nell'anno 2017 con il DCA 87/2017 il Commissario ad
acta per il Piano di rientro ha autorizzato, tra l'altro, l'assunzione di 2
medici radiologi per l'Ospedale di Polistena. 1 per l'Ospedale di Melito P.S. e
1 per l'Ospedale di Locri. Sempre con il medesimo DCA è stata autorizzata
l'assunzione di un Direttore di struttura complessa di radiologia dell'Ospedale
di Locri. Per quanto riguarda il Dirigente medico radiologo, l'Azienda
Sanitaria di Reggio Calabria ha sia richiesto l'utilizzo di graduatorie di
idonei nella disciplina di radiologia alle altre Aziende del SSR, sia indetto
avvisi di mobilità regionale e interregionale. L'ASP di Reggio Calabria ha
intrapreso le azioni, di seguito indicate, al fine di evitare la chiusura del
reparto di che trattasi; 1.Trasferimenti di personale assegnato alla radiologia
di Polistena presso il PO di Locri per la copertura dei turni ( disposizioni
102/17 68036/17 54/18 56/18 e 42474/18); 2.Trasferimento di Dirigenti medici
radiologi assegnati al territorio presso la radiologia di Locri per la
copertura dei turni (disposizioni 102/17 68036/17 54/18 56/18 e 42474/18); Tali
soluzioni, comunque, non hanno creato una situazione stabile e costante di
copertura della Radiologia del PO di Locri, in quanto lo stesso personale aveva
il compito di coprire anche la radiologia dello Spoke di Polistena, e
mantenerne attivi i servizi territoriali di Radiologia per almeno 6 ore.
Inoltre diversi Dirigenti medici, in possesso di limitazioni funzionali,
esenzioni da lavoro notturno, benefici di cui alla Legge 104 e 151, non sono
stati utili alla copertura h 24 della Radiologia di Locri. A ciò si aggiungono
i vincoli contrattuali derivanti dal godimento di congedi ordinari, nonché
dell'istituto del rischio radiologico inalienabile per permettere il recupero
psicofisico del personale esposto a fonte radiogena. Nel giugno 2018 l'ASP di
Reggio Calabria ha provveduto all'acquisizione del teleconsulto, che con
modalità surrogata permetterà la movimentazione degli esami, per via telematica
e non la movimentazione dei pazienti. Tale teleconsulto dovrebbe essere
operativo il 30 settembre 2018”.
Presidente Regione Calabria - On. Gerardo Mario Oliverio
Nicolò
- Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
la delibera dell'Asp di Reggio Calabria n. 648 del 30 maggio 2018,
costituente documento di programmazione della Rete territoriale assistenziale,
teneva conto, oltre del reale fabbisogno territoriale, anche delle esperienze
esistenti ed operanti da oltre 25 anni nell'ambito della provincia e rispetto
alle quali è stato definito un percorso di regolarizzazione;
tale atto è stato di fatto annullato dalla delibera n. 922 pubblicata il
29 agosto u.s. azzerando tutto il percorso effettuato a tutela degli operatori
del settore, degli utenti delle strutture psichiatriche e delle loro famiglie;
considerato che: a Reggio Calabria, 170 utenti sono attualmente
ricoverati nelle strutture alternative-:
quali sono i provvedimenti impellenti che si intendono esperire al fine
di garantire la continuità assistenziale agli utenti attualmente ospitati nelle
suddette strutture e un'adeguata riorganizzazione dei servizi de quo.
Risposta:
“Con riferimento all'interrogazione in
oggetto, sulla base di quanto relazionato dal Dipartimento Tutela della Salute,
si precisa quanto segue: con DCA n. 166, del 13.12.2017, è stato approvato il
documento "Riorganizzazione della rete territoriale", a parziale
modifica del precedente DCA n.113 del 3.11.2016; con il medesimo atto, si
stabiliva la revoca dei DCA di approvazione delle reti territoriali delle ASP,
con la previsione che le programmazioni aziendali dovessero essere adeguate ai
contenuti del citato DCA n. 166/2017; l'Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio
Calabria non ha provveduto all'adeguamento dei piani attuativi per la
riorganizzazione della rete assistenziale territoriale, come previsto dal
precedente documento di programmazione, DCA n. 113/2016, provvedendo, invece,
in attuazione di quanto stabilito dal DCA n. 166/2017, ad approvare la
riorganizzazione della Rete Assistenziale Territoriale, con Deliberazione
aziendale n. 648 del 30.05.2018; sulla scorta dei rilievi evidenziati dal
Settore "Servizi territoriali, governance delle fragilità e delle
dipendenze" nella fase istruttoria, con deliberazione n. 922 del
29/08/2018, il Direttore Generale dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio
Calabria ha provveduto ad apportare le dovute modifiche all'Atto n. 648/2018 ed
a trasmettere il provvedimento al Dipartimento Tutela della Salute per le
opportune valutazioni, a conclusione delle quali provvederà ad inoltrare tutta
la documentazione derivante alla struttura commissariale per la stesura del DCA
di approvazione; il documento regionale di riorganizzazione della Rete
Territoriale Assistenziale, approvato con DCA n. 166, relativamente al fabbisogno
di residenzialità psichiatrica, specificatamente per l'ASP di Reggio Calabria,
prevede un numero totale di 165 p.l., considerato che l'offerta attuale
accreditata del territorio è pari a 30 p.l., se ne deduce un incremento di 135
p.l.; con nota n. 386529 del 13/12/2017, trasmessa all'ASP di Reggio Calabria,
il Commissario ad Acta ha indicato l'iter da seguire per pervenire ad un
corretto processo autorizzativo, passando, obbligatoriamente, attraverso la
rivalutazione dei pazienti per verificare l'appropriatezza de! ricovero;
all'esito della rivalutazione dei setting assistenziali di tutti gli ospiti in
carico nelle strutture a gestione mista pubblico-privata, l'ASP dì Reggio
Calabria con nota n.1127 del 28/07/2018 ha trasmesso una scheda riassuntiva dei
ricoveri appropriati nelle residenze psichiatriche, risultando un fabbisogno
complessivo rivalutato pari a 124 pazienti. Pertanto, alla luce di tutto quanto
sopra compendiato, con l'approvazione della delibera n. 922/2018 di
riorganizzazione della rete territoriale assistenziale dell'ASP di Reggio
Calabria, si dovrà pervenire ad una definitiva regolarizzazione delle strutture
residenziali psichiatriche, che potranno essere riconvertite, in conformità del
fabbisogno territoriale rivalutato”.
Presidente Regione Calabria - On. Gerardo Mario Oliverio
Greco
- Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere - premesso che:
diverse testate giornalistiche hanno paventato il rischio di una
massiccia presenza di zanzara tigre in Calabria, prendendo spunto da quanto diffuso
dalla Vape Foundation, ovvero che il livello è diventato di massima allerta per
il rischio punture;
dopo un clima altalenante, il fenomeno zanzara tigre comincia a farsi
sentire nelle città italiane;
secondo i dati del bollettino meteo di Vape Foundation, resi noti da
Anticimex, azienda internazionale specializzata nel Pest Management e nei
servizi di igiene ambientale, sono Catanzaro, Crotone, Reggio Calabria e Vibo
Valentia le province con l'indice potenziale di infestazione di zanzara tigre
più alto, ossia 4 in una scala di intensità da 0 a 4. A Cosenza si registra,
invece, un livello medio-basso (2). in tutte le province la tendenza futura è
in crescita, mentre l'indice di calore è compreso tra i 32 e i 40 gradi a
Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia e tra i 41 e i 54 gradi a Reggio
Calabria;
considerato che: rischi delle punture da zanzare tigre sono
pericolosamente dannosi per la salute degli esseri umani, essendo portatori di
numerosi virus;
occorre pianificare gli interventi su diversi livelli, sia nella gestione
delle disinfestazioni che nel supporto del servizio sanitario, sia nella
comunicazione verso il cittadino a riguardo dei rischi e delle conseguenze -:
il lavoro svolto in merito dalle ASF della nostra regione per arginare o
limitare il fenomeno della presenza di zanzare tigri e quali misure preventive,
soprattutto, sono state attuate per limitare al minimo i disagi che potranno
avere i cittadini, per quel che concerne la tutela della propria salute.
Risposta:
“Con riferimento all'interrogazione in
oggetto, sulla base di quanto relazionalo dal Dipartimento Tutela della Salute,
si precisa quanto segue. La presenza della zanzara tigre, negli ultimi anni, è
stata rilevata in diversi Comuni della regione, pertanto ì Dipartimenti dì
Prevenzione delle Aziende Sanitarie Provinciali, attraverso le Unità Operative
di Igiene e Sanità Pubblica e di concerto con i Comuni, hanno effettuato ed
effettuano attività dì disinfezione e disinfestazione, rivolta al controllo
degli agenti vettori di malattie infettive, utilizzando sostanze larvicide ed
insetticide. Per rendere efficace l'attività di disinfestazione, è essenziale
che si instauri una buona collaborazione tra cittadini, amministrazioni
comunali ed aziende sanitarie, finalizzata all'applicazione di misure
preventive contro zanzare comuni e "tigre", nel periodo che va da
aprile ad ottobre. I Dipartimenti di prevenzione svolgono attività di
sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive trasmesse da
vettori, prestazioni rientranti nei Livelli Essenziali di Assistenza ed intese
quali misure sanitarie da adottare per prevenire la diffusione delle malattie
infettive. Le generiche attività di disinfezione e disinfestazione non possono
essere considerate quali attività sanitarie, in senso proprio, ed appaiono
affini ad altri servizi di igiene urbana assicurati dai Comuni, quali il
corretto smaltimento dei rifiuti o il mantenimento di idonee condizioni
igieniche ambientali. Per maggiore chiarezza, occorre precisare che l’attività
di disinfezione e disinfestazione è competenza del Comune quando l'infestazione
non è concomitante con l’esistenza di una malattia infettiva o comunque con una
situazione dì pericolo per la salute pubblica, ma è conseguenza di una naturale
influenza delle variazioni climatiche sul popolamento entomologico o il segnale
inequivocabile di un deterioramento dell'ambiente. Diventa, invece, di
competenza delle Aziende Sanitarie quando l’infestazione rappresenta un fattore
di rischio sanitario e gli interventi di disinfestazione sono connessi alla
prevenzione delle malattie diffusive ed infettive. Tali interventi sono
garantiti in tutta la regione, attraverso le Aziende Sanitarie Provinciali.
Negli ultimi armi, l'episodio più allarmante che si è verificato è accaduto,
alla fine della stagione estiva 2017, nel territorio del Comune di Guardavate,
dove sì è verificato un focolaio epidemico da virus Chikungunya. in tale
occasione, si è attivata l'ASP di Catanzaro e questo Dipartimento ha istituito
una Task Force, coinvolgendo anche l'istituto Superiore di Sanità (ISS), per
l'indagine epidemiologica e l'isolamento della zanzara attraverso
l'istallazione di ovitrappole da parte di entomologi dell’ISS. Nel giugno 2018,
è stato trasmesso alle Aziende Sanitarie Provinciali della regione il Piano
Nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi, diffuse da zanzare
invasive, con particolare riferimento ai virus Chikungunya, Dengue e Zika.
Inoltre, alcune Aziende Sanitarie hanno organizzato attività formative, rivolte
agli operatori del Settore, al fine di una corretta applicazione dei Piano per
la sorveglianza delle arbovirosi ed attività di comunicazione rivolte ai
cittadini, riguardanti la prevenzione delle infestazioni da vettori”.
Presidente Regione Calabria - On. Gerardo Mario Oliverio
Art. 1
(Integrazioni all’articolo 1 della l. r. 8/1995)
1. Dopo
il comma 1 dell’articolo 1 della legge regionale 30 marzo 1995, n. 8 (Norme per
la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia
residenziale pubblica) sono inseriti i seguenti:
“1
bis. In deroga al comma 1, al fine di evitare possibili turbative dell’ordine e
la sicurezza pubblica, la permanenza temporanea è consentita in tutti gli
alloggi di edilizia residenziale pubblica che risultano occupati senza titolo,
alla data del 31 dicembre 2015, da nuclei familiari che, alla data del 31
agosto 2018, versino in condizione di grave disagio socio – economico e
all’interno dei quali siano presenti figli minori, portatori di handicap
secondo la nozione di cui all’articolo 8 della legge regionale 25 novembre
1996, n. 32 (Disciplina per l’assegnazione e la determinazione dei canoni di
locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica), persone di età
superiore a 70 anni, donne in stato di gravidanza.
1
ter. I nuclei familiari, in possesso dei requisiti di cui ai commi 1 e 1 bis,
entro centottanta giorni decorrenti dal 30 settembre 2018, trasmettono, agli
enti proprietari o gestori, domanda di regolarizzazione dei rapporti locativi o
domanda di permanenza temporanea relativamente agli alloggi occupati senza
titolo, a pena di decadenza dal beneficio.
1
quater. Gli enti proprietari o gestori, prima di procedere a quanto disposto
dal comma 1 bis, richiedono al comune o azienda sanitaria provinciale
competente l’attestazione della condizione di grave disagio socio – economico
del nucleo familiare.
1
quinquies. In deroga alla normativa regionale vigente, ai nuclei familiari in
possesso dei requisiti di cui al comma 1 bis è assegnato, per la durata di
cinque anni, l’alloggio occupato in via provvisoria. Trascorsi i cinque anni
l’assegnazione può essere prorogata di altri due anni a condizione che
permangano i requisiti per i quali si è proceduto all’assegnazione originaria.
1
sexies. Agli alloggi assegnati in via temporanea secondo le disposizioni di cui
al comma 1 quinquies non si applicano gli articoli 32 e 59 ter della l.r.
32/1996 e l’articolo 4 della legge regionale 22 dicembre 2017, n. 57 (Modifiche
alla l.r. 32/1996 e norme in materia di edilizia residenziale pubblica e
sociale)”.
Art. 2
(Integrazioni all’articolo 2 della l.r. 8/1995)
1. Dopo il comma 1 dell’articolo 2 della l.r.
8/1995 è inserito il seguente:
“1
bis. Su richiesta dell’occupante senza titolo dell’alloggio di edilizia
residenziale pubblica, soggetto a regolarizzazione del rapporto locativo o a
permanenza temporanea di cui ai commi 1 e 1 bis dell’articolo 1, è consentita
la rateizzazione degli eventuali canoni arretrati o delle indennità mensili non
versate, fino ad un massimo di sette anni, previo versamento di una rata di
acconto pari al 25 per cento delle somme dovute. Per i nuclei familiari il cui
indicatore ISEE del proprio modello, in corso di validità, è inferiore a
8.000,00 euro è consentito il versamento, a titolo di acconto, di un importo
pari al 10 per cento delle somme dovute.”
Art. 3
(Inserimento dell'articolo 3 ter alla l.r.
8/1995)
1. Dopo l'articolo 3 bis della l.r. 8/1995 è
inserito il seguente:
“Art. 3 ter
1. Gli enti proprietari o gestori, entro sessanta
giorni dal ricevimento delle istanze, provvedono ad evadere le domande di regolarizzazione
dei rapporti locativi o di permanenza temporanea presentate.
2. In caso di accoglimento, entro sessanta giorni
sono definiti con i futuri assegnatari l’eventuale piano di rateizzazione dei
canoni di locazione o indennità di occupazione non versati e la stipula dei
relativi contratti di locazione.
3. In caso di rigetto adeguatamente motivato
delle domande di regolarizzazione dei rapporti locativi o di permanenza
temporanea, entro sessanta giorni dalla notificazione del provvedimento ai
richiedenti gli alloggi sono immediatamente sgomberati e riassegnati, secondo
le procedure previste dalla l.r. 32/1996, ai concorrenti collocati in posizione
utile nelle graduatorie per l'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale
pubblica.”.
Art. 4
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall’attuazione della presente legge non
derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art. 5
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico
della Regione Calabria.
Il Consiglio
regionale
vista la deliberazione della Giunta regionale
n. 379 del 10 agosto 2018 recante: “Piano Assetto Naturalistico (PAN) - Statuto
delle Riserve naturali regionali del Lago di Tarsia e della foce del Crati -
Presa atto”, con cui si propone al Consiglio regionale di approvare il Piano di
Assetto Naturalistico (PAN), adottato e pubblicato dall’Ente di gestione delle
Riserve naturali regionali del “Bacino di Tarsia” e della “Foce del Fiume
Crati”, di cui all’allegato A e lo Statuto regolamentare per la gestione delle
Riserve, di cui all’allegato B;
viste:
-
la
legge 6 dicembre 1991, n. 394 recante: “Legge quadro sulle aree protette”;
-
la
legge regionale 5 maggio 1990, n. 52 recante: “Creazione di riserve naturali
presso la foce del fiume Crati in provincia di Cosenza” e successive modifiche
ed integrazioni;
-
la
legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 recante: “Norme in materia di aree
protette”;
delibera
di approvare il Piano di Assetto Naturalistico
(PAN) e lo Statuto delle Riserve Naturali Regionali del Lago di Tarsia e della
Foce del Crati, unitamente ai relativi allegati, che costituiscono parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione.
Art. 1
(Riconoscimento di un debito fuori bilancio derivante da sentenza esecutiva)
1. Ai
sensi e per gli effetti dell’articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione
dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti
locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio
2009, n. 42), è riconosciuta la legittimità di un debito fuori bilancio del
Consiglio regionale della Calabria derivante dalla sentenza esecutiva di
condanna, numero 157 del 31 gennaio 2018, emessa dal Tribunale di Reggio
Calabria, sezione Lavoro, per la somma complessiva di 78.880,79 euro, come
riportato nella tabella allegata alla presente legge.
Art. 2
(Riconoscimento di un debito fuori bilancio derivante da prestazioni
lavorative)
1. Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73,
comma 1, lettera e), del d.lgs. 118/2011, è riconosciuta la legittimità di un
debito fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria derivante dal
mancato pagamento del salario accessorio relativo al secondo semestre 2009 a
una dipendente ormai in quiescenza, per la somma complessiva di 6.250,00 euro,
come riportato nella tabella allegata alla presente legge.
Art. 3
(Riconoscimento di un debito fuori bilancio derivante
da acquisizione di prestazioni professionali)
1. Ai sensi e per gli effetti dell’articolo 73,
comma 1, lettera e), del d.lgs. 118/2011, è riconosciuta la legittimità di un
debito fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria derivante da
prestazioni legali rese nell’ambito di ricorsi proposti innanzi al Tribunale
amministrativo regionale Calabria, sezione staccata di Reggio Calabria, rese in
assenza del preventivo impegno di spesa, per la somma complessiva di 4.823,86
euro, come riportato nella tabella allegata alla presente legge.
Art. 4
(Copertura finanziaria)
1. Alla copertura finanziaria degli oneri
derivanti dal riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui
agli articoli 1, 2 e 3 si provvede con le risorse disponibili nel bilancio
2018-2020 del Consiglio regionale della Calabria, esercizio 2018, allocate al
Programma U.20.03, Capitolo 82512, Articolo 512, recante “Fondo per rischi di
soccombenza spese legali, transazioni e debiti fuori bilancio”.
Art. 5
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico
della Regione Calabria
Art. 1
(Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio
derivanti da sentenza esecutiva)
1. Ai
sensi e per gli effetti dell'articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione
dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti
locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio
2009, n. 42), è riconosciuta la legittimità dei debiti fuori bilancio della
Regione Calabria derivanti da sentenze o altri titoli esecutivi equiparati per
la complessiva somma di 57.011,33 euro, per come dettagliato nell'allegato
contraddistinto dalla lettera "A" alla presente legge per farne parte
integrale e sostanziale.
Art. 2
(Copertura finanziaria)
1. Alla copertura finanziaria degli oneri
derivanti dal riconoscimento dei debiti fuori bilancio di cui all'articolo 1 si
provvede per l'importo corrispondente a 57.011,33 euro con le risorse allocate
alla Missione U.20 "Fondi e Accantonamenti", Programma 03 "Altri
fondi" (U.20.03) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2018,
per come indicato nella tabella nell'allegato contraddistinto dalla lettera
"A".
2. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare
le necessarie variazioni al bilancio annuale 2018 e pluriennale 2018-2020
approvato con legge regionale 22 dicembre 2017, n. 56 (Bilancio di previsione
finanziario della Regione Calabria per gli anni 2018- 2020), istituendo
appositi capitoli di bilancio nell'ambito del documento tecnico approvato con
delibera di Giunta regionale numero 635 del 21 dicembre 2017, nonché a compiere
tutti gli atti necessari all'attuazione di quanto previsto nel precedente
articolo.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico
della Regione Calabria
Il Consiglio
regionale
vista la delibera di Giunta
regionale n. 292 del 13 luglio 2018 recante: "Bilancio di previsione dell'
dell'ARCEA (Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura)
2018/2020 - Proposta al Consiglio regionale”;
premesso che:
-
la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante
"Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione
Calabria", all'articolo 57, comma 3, dispone che i bilanci degli Enti,
delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 10 settembre
di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per
materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano
entro il successivo 20 settembre al Dipartimento "Bilancio e
Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;
-
la Giunta regionale entro il 15 ottobre trasmette i bilanci
al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 novembre, a
norma dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;
-
il Decreto del Direttore Generale del Dipartimento delle
Politiche Europee ed Internazionali del MIPAAF n. 0007349 del 14 ottobre 2009,
l’ARCEA è stata riconosciuta Organismo Pagatore della Regione Calabria per i
regimi di spesa FEAGA e FEASR;
-
con Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 103 del
9 ottobre 2014, il dott. Maurizio Nicolai è stato nominato Direttore generale
dell'ARCEA;
visti:
-
l'art. 12 della legge regionale 8 luglio 2002, n. 24;
-
l'art. 28 della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13 che
approva l'istituzione dell'Organismo Pagatore Regionale;
-
la legge regionale n. 8/2002 recante "Ordinamento del
bilancio e della contabilità della regione Calabria";
-
l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della
regione Calabria;
-
il D.Lgs. n. 118/2011, per come modificato e integrato da
D.Lgs. 126/2014;
tenuto conto che il Revisore
unico dei conti dell'ente, nell'esprimere parere favorevole all'approvazione
del bilancio di previsione 2018/2020 con
verbale n. 14 dell'8 marzo 2018, ha verificato che il bilancio:
-
è stato redatto nell'osservanza delle norme di legge;
-
rispetta il principio del pareggio finanziario e
dell'equivalenza fra entrate e spese per servizi per conto terzi;
-
presenta un saldo di cassa non negativo;
considerato che il
dipartimento Agricoltura, nel corpo dell'istruttoria di competenza,
nell'esprimere parere favorevole al bilancio di previsione per il triennio
2018-2020, invita l'Azienda ad ottemperare alle seguenti prescrizioni, stabilite
dall'Organo di controllo interno al dipartimento stesso:
-
applicare una riduzione del 20% della retribuzione
complessiva del direttore generale, ai sensi dell'art. 9, comma 2 della L.R. n.
22/2010, non limitatamente alla sola retribuzione di risultato;
-
procedere al recupero dei maggiori compensi già erogati, a
far data dal 2014;
-
valutare l'opportunità di avviare le procedure per addivenire
alla variazione del contratto sottoscritto in data 13/10/2014, con il direttore
generale Arcea, al fine di rendere congrue le somme indicate nel medesimo
contratto alle previsioni normative vigenti;
considerato che il
dipartimento Bilancio, nel corso dell'istruttoria espletata, raccomanda l'Ente
di:
-
verificare la congruità del Fondo Crediti di dubbia
esigibilità durante !a gestione dell'esercizio 2018, provvedendo ad un
aggiornamento dello stesso, a seguito di eventuali variazioni apportate agli
stanziamenti dei capitoli di entrata, in termini di eventuali nuove risorse di
dubbia e difficile esazione;
-
verificare, a seguito della definitiva approvazione del
rendiconto di gestione 2017, la correttezza del Fondo Pluriennale Vincolato
previsto nel bilancio 2018/2020, provvedendo, se necessario, ad un eventuale
aggiornamento dello stesso;
-
procedere con immediatezza ad apportare le dovute variazioni
di bilancio al fine di rideterminare le corrette previsioni di spesa in conto
del pertinente capitolo di bilancio, per la corresponsione degli emolumenti a
favore del direttore generale, con l'applicazione del taglio del 20% per come
previsto all'art. 9 comma 2 della L.R. n. 22/2010;
-
prevedere apposito capitolo di entrata, al fine di dare
evidenza del recupero dei maggiori importi corrisposti al direttore generale a
fare data dal 2014;
tenuto conto che il
dipartimento Bilancio, a seguito dei controlli eseguiti, ha rilevato il
rispetto dell'equilibrio generale di bilancio, la quadratura delle cosiddette
partite di giro e per conto terzi, la presenza di un saldo finale di cassa non
negativo e, al termine dell’esame istruttorio, ha ritenuto che nulla osta
all'adozione, da parte della Giunta regionale, del bilancio di previsione
dell'Azienda regionale per le erogazioni in agricoltura per il triennio
2018/2020, al fine dei successivi adempimenti da parte del Consiglio regionale
della Calabria;
rilevato che la Seconda
Commissione consiliare, nella seduta del 17 settembre 2018, ha approvato il
bilancio di previsione dell’ARCEA (Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni
in Agricoltura) 2018/2020 e i documenti ad esso allegati;
delibera
di approvare, ai sensi
dell'articolo 57 della I.r. n. 8/2002, il bilancio di previsione dell'ARCEA
(Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura) 2018/2020 e i
documenti ad esso allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale
della presente deliberazione.
Il Consiglio
regionale
vista la delibera di Giunta
regionale n. 291 del 13 luglio 2018 recante: "Bilancio di previsione
dell'ARSAC (Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese)
2018/2020. - Proposta al Consiglio regionale”;
premesso che:
-
la legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 recante
"Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione
Calabria", all'articolo 57, comma 3, dispone che i bilanci degli Enti,
delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 10 settembre
di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per
materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano
entro il successivo 20 settembre al Dipartimento "Bilancio e
Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;
-
la Giunta regionale entro il 15 ottobre trasmette i bilanci
al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 novembre, a
norma dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;
visti:
-
la legge regionale 20 dicembre 2012, n. 66 recante
"Istituzione dell'Agenzia Regionale per lo sviluppo dell'agricoltura e
disposizioni in materia di sviluppo dell'agricoltura";
-
la legge regionale n. 8/2002 recante "Ordinamento del
bilancio e della contabilità della regione Calabria";
-
l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della
regione Calabria;
-
il D.Lgs. n. 118/2011, per come modificato e integrato da D.
Lgs. 126/2014;
considerato che il Commissario
straordinario dell'Azienda, con delibera n. 17 del 22/01/2018, ha approvato il
bilancio di previsione armonizzato per il triennio 2018/2020 e con successiva
delibera n. 89 del 19/06/2018, lo stesso Commissario ha rettificato il suddetto
progetto di bilancio, stante le criticità riscontrate dal dipartimento
bilancio. Le relative delibere di approvazione e del bilancio sono tutte
corredate dalle rispettive relazioni del Revisore unico dei conti;
tenuto conto che il Revisore
unico dei conti dell'Ente, con i pareri rilasciati il 25/01/2018 e 20/06/2018,
ha espresso parere favorevole rispettivamente all'approvazione del bilancio di
previsione 2018/2020 e alle successive rettifiche operate sulla base dei dati
finanziari definitivi dell'esercizio 2017. L'organo di controllo:
-
ha verificato che il bilancio è stato redatto nell'osservanza
delle norme di legge;
-
il bilancio rispetta il principio del pareggio finanziario e
dell'equivalenza fra entrate e spese per servizi per conto terzi;
-
ha rilevato la coerenza, la congruità e l'attendibilità
contabile delle previsioni di bilancio e dei programmi e progetti;
-
ha constatato che il bilancio è stato rielaborato sulla base
dei dati finanziari definitivi dell'esercizio 2017;
-
invita l'ente a dotarsi di un regolamento aggiornato, per
disciplinare il conferimento di incarichi esterni e di collaborazione esterna;
considerato che il
dipartimento Agricoltura, nell'esprimere parere favorevole al bilancio di
previsione per il triennio 2018-2020, ha rilevato:
-
l'allineamento tra le previsioni di entrata afferenti alla
tipologia "trasferimenti correnti da regioni", con le corrispondenti
voci di spesa di cui al bilancio di previsione 2018/2020 della Regione
Calabria;
-
il rispetto dei limiti di spesa di cui all'articolo 6 della
L.R. n. 43/2016. Il dipartimento, al contempo, ha raccomandato l'Ente, al fine
del compiuto rispetto dei suddetti limiti ad assumere, nel corso dell'esercizio
finanziario 2018, impegni per un ammontare non superiore ai tetti di spesa
previsti;
considerato che il dipartimento
Bilancio:
-
ha evidenziato una serie di criticità, poi sanate
dall'Azienda che ha rettificato il progetto di bilancio, provvedendo alla
rielaborazione dello stesso con delibera 89 del 19 giugno 2018;
-
ha raccomandato all'Ente di verificare la congruità del Fondo
Crediti di dubbia esigibilità durante la gestione dell'esercizio, provvedendo
ad un sistematico aggiornamento dello stesso, sulla base di eventuali
variazioni apportate agli stanziamenti di competenza dei relativi capitoli di
entrata, nonché con riferimento all'effettivo andamento degli incassi;
tenuto conto che il
dipartimento Bilancio, a seguito dei controlli eseguiti, ha rilevato il
rispetto dell'equilibrio generale di bilancio, la quadratura delle cosiddette
partite di giro e per conto terzi, la presenza di un saldo finale di cassa non
negativo e, al termine dell’esame istruttorio, ha ritenuto che non sussistono
motivi ostativi all'adozione, da parte della Giunta regionale, del bilancio di
previsione dell'Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese
per il triennio 2018/2020, al fine dei successivi adempimenti da parte del
Consiglio regionale della Calabria;
rilevato che la Seconda
Commissione consiliare, nella seduta del 17 settembre 2018, ha approvato il
Bilancio di previsione dell'ARSAC (Agenzia Regionale per lo Sviluppo
dell'Agricoltura Calabrese) 2018/2020 e i documenti ad esso allegati;
delibera
di approvare, ai sensi
dell'articolo 57 della I.r. n. 8/2002, il bilancio di previsione dell'ARSAC
(Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese) 2018/2020 e i
documenti ad esso allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale
della presente deliberazione.
Il Consiglio
regionale
vista la deliberazione n. 45 del 12 settembre
2018, con la quale l’Ufficio di Presidenza ha proposto al Consiglio regionale
l’aggiornamento del Gruppo di Amministrazione Pubblica del Consiglio regionale
della Calabria e l’approvazione del Bilancio Consolidato 2017;
premesso che il bilancio
consolidato è un documento contabile che rappresenta in modo veritiero e
corretto la situazione finanziaria e patrimoniale e il risultato economico
della complessiva attività svolta dall'Ente attraverso le proprie articolazioni
organizzative, i suoi enti strumentali e le sue società controllate e
partecipate ed è riferito alle risultanze contabili alla data del 31 dicembre
dell'esercizio cui si riferisce;
richiamati:
-
l'articolo 67 del D.Lgs. n. 118/2011, che, al comma 1,
ribadisce l'autonomia contabile del Consiglio regionale che deve essere
assicurata dalle Regioni sulla base delle disposizioni statutarie, e, al comma
2, prevede che il Consiglio regionale adotti il medesimo sistema contabile
degli schemi di bilancio della Regione, adeguandosi ai principi contabili
generali ed applicati allegati al D. Lgs. n. 118/2011;
-
gli articoli 11-bis e 68 del D. Lgs. n. 118/2011, che normano
la redazione da parte della Regione del bilancio consolidato con i propri enti,
aziende, organismi strumentali, società controllate e partecipate, prevedendo
che il Consiglio regionale lo approvi entro il 30 settembre dell'anno
successivo all'esercizio a cui si riferisce;
-
l'allegato 4/4 al D. Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii., recante il
"Principio contabile applicato concernente il bilancio consolidato",
che definisce il perimetro dei soggetti da ricomprendere nel bilancio
consolidato, le attività dirette ad uniformare i bilanci da consolidare, le
modalità di consolidamento ed il contenuto della nota integrativa al bilancio
consolidato;
-
l'articolo 77, comma 1, del nuovo Regolamento di
amministrazione e contabilità del Consiglio regonale, che stabilisce che
"Successivamente all'approvazione del rendiconto, l'assemblea legislativa
approva il bilancio consolidato di gruppo del Consiglio regionale con la
società controllate e partecipate secondo le modalità e gli schemi previsti dal
D.Lgs. n.118/2011";
viste:
-
la deliberazione del Consiglio regionale n. 161 del 21
dicembre 2016 di approvazione del bilancio di previsione 2017-2019;
-
la deliberazione del Consiglio regionale n. 315 del 17 luglio
2018 di approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2017 e della
relazione sulla gestione;
rilevato che al punto 3.1 del
Principio contabile applicato concernente il bilancio consolidato è disposto
che, a decorrere dall'esercizio 2017, sono considerati rilevanti e, quindi,
devono essere inclusi nel bilancio consolidato delle pubbliche amministrazioni,
gli enti e le società totalmente partecipati dalla capogruppo, società in house
e gli enti titolari di affidamento diretto da parte dei componenti del gruppo,
a prescindere dalla quota di partecipazione;
considerato che:
-
il Consiglio regionale detiene la partecipazione totalitaria
nella società in house "Portanova S.p.A.";
-
il Consiglio regionale, in sede di approvazione del bilancio
di previsione 2017-2019 e, successivamente, in sede di approvazione del
rendiconto relativo all'esercizio 2017, ha disposto l'approvazione del Bilancio
consolidato 2017 con la società in house Portanova S.p.A.;
visto lo Statuto regionale
approvato con L.R. 19 ottobre 2004, n. 25 e ss.mm.ii., ed in particolare
l'articolo 23;
visto il nuovo regolamento di
amministrazione e contabilità approvato con D.C.R. n. 190 del 4 maggio 2017,
che ha recepito i principi introdotti dal D.Lgs. 23 giugno 2011, n. 118 e
ss.mm.ii.;
vista la legge regionale 10
gennaio 2013, n. 2, che istituisce e disciplina il Collegio dei revisori della
Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria;
visto l'allegato 1) della
presente deliberazione, contenente l'aggiornamento degli enti, aziende e
organismi strumentali, società controllate e partecipate da ricomprendere nel
Gruppo Amministrazione Pubblica del Consiglio regionale della Calabria;
visto l'allegato 2) della
presente deliberazione, contenente l'elenco degli enti, aziende e organismi
strumentali, società controllate e partecipate da.ricomprendere nel bilancio
consolidato 2017 del Consiglio regionale, in applicazione dell'allegato 4/4 al
D.Lgs. 118/2011, recante il principio contabile applicato concernente il
bilancio consolidato;
esaminati gli allegati 3) e 4)
della presente deliberazione, contenenti:
- Conto economico consolidato,
- Stato patrimoniale
consolidato;
- Relazione sulla gestione
consolidata che comprende la Nota integrativa,
elaborati in attuazione del
principio 4/4 al D.Lgs. 23 giugno 2011, n. 118, e redatti secondo gli schemi e
gli allegati previsti dall'art. 11-bis e dall'allegato 11 del decreto stesso;
visti:
-
il D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii.;
-
il Regolmento interno di amministrazione e contabilità del
Consiglio regionale;
preso atto del verbale n. 220
del 15 settembre 2018, con cui il Collegio dei Revisori dei conti ha espresso
parere favorevole all’aggiornamento del Gruppo di Amministrazione Pubblica del
Consiglio regionale della Calabria e all’approvazione del Bilancio Consolidato
2017, redatti ai sensi del D.Lgs. 23 giugno 2011, n. 118 e ss.mm.ii.;
delibera
di approvare l'aggiornamento
del "Gruppo Amministrazione Pubblica" del Consiglio regionale della
Calabria e il Bilancio consolidato 2017 del Consiglio regionale della Calabria,
unitamente agli allegati richiamati in premessa, che formano parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione.
Art.
1
(Modifica del titolo della l.r. 37/2015)
1. Il titolo della legge regionale 31 dicembre 2015,
n. 37 “Modifica alla legge regionale n. 35 del 19 ottobre 2009 e s.m.i.
(Procedure per la denuncia degli interventi di carattere strutturale e per la
pianificazione territoriale in prospettiva sismica)”, è sostituito dal
seguente: “Procedure per la denuncia degli interventi di carattere strutturale
e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica.”.
Art. 2
(Disposizioni generali di coordinamento)
1. La
parola “Servizio”, dovunque ricorrente nelle seguenti disposizioni della l.r.
37/2015, è sostituita dalla parola “Settore”:
a) articolo 3, comma 3;
b) articolo 4, commi 3, 5, 6 e 7;
c) articolo 6, comma 1;
d) articolo 7, comma 1;
e) articolo 8, commi 1 e 2;
f) articolo 9, comma 2;
g) articolo 10, comma 1;
h) articolo 11, comma 5;
i) articolo 12, comma 2;
j) articolo 15, comma 1 e 4;
k) articolo 16, comma 1.
Art. 3
(Modifiche all’articolo 2 della l.r. 37/2015)
1. Nel
comma 1 dell'articolo 2 della l.r. 37/2015, le parole da “nei successivi” e
fino a “costruzioni)” sono sostituite dalle seguenti: “nelle norme tecniche per
le costruzioni previste dall'articolo 52 dello stesso d.p.r. 380/2001”.
Art. 4
(Modifiche all'articolo 3 della l.r. 37/2015)
1. L'articolo
3 della l.r. 37/2015 è cosi modificato:
a) nel comma 5, le parole da “emanate” e fino alla fine del comma sono
sostituite dalle seguenti: “per le costruzioni previste dall'articolo 52 del
d.p.r. 380/2001, e, nel caso di opere pubbliche, dalla normativa europea e
statale in materia di contratti pubblici.”;
b) nel comma 6, le parole da “nel capitolo” e fino alla fine del comma
sono sostituite dalle seguenti: “nelle norme tecniche per le costruzioni
previste dall'articolo 52 del d.p.r. 380/2001”.
Art. 5
(Modifiche all'articolo 4 della l.r. 37/2015)
1. L'articolo
4 della l.r.37/2015 è cosi modificato:
a) nel comma 2, le parole “Ogni modificazione strutturale,
planimetrica e architettonica” sono sostituite dalle seguenti: “Salvo quanto
previsto al comma 2 bis, ogni modifica strutturale”;
b) dopo il comma 2 è inserito il seguente:
“2 bis. Le varianti
che non comportano modifiche strutturali significative sono definite e
disciplinate nel regolamento di cui al comma 2.”;
c) nel comma 6, dopo la parola “o” sono inserite le seguenti: “gli
estremi”.
Art. 6
(Modifiche all'articolo 5 della l.r. 37/2015)
1. L'articolo
5 della l.r. 37/2015 è cosi modificato:
a) nel comma 1, le parole da “e delle altre” fino a “integrazioni”
sono sostituite dalle seguenti: “della normativa europea e statale in materia
di contratti pubblici, delle norme tecniche per le costruzioni previste
dall’articolo 52 del d.p.r. 380/2001”;
b) nel comma 2, le parole da “e dei” fino a “tecniche)” sono
sostituite dalle seguenti: “alla normativa europea e statale in materia di
contratti pubblici e alle norme tecniche per le costruzioni previste
dall'articolo 52 del d.p.r. 380/2001,”.
Art. 7
(Modifiche all’articolo 6 della l.r. 37/2015)
1. L'articolo
6 della l.r.37/2015 è così modificato:
a) nel comma 2, le parole da “di tale” fino a “tali” sono sostituite
dalle seguenti: “della piattaforma garantisce l'uniformità della valutazione. I
suddetti dati trasferiti dai progettisti mediante la piattaforma consentono,
inoltre, ai fini della verifica,”;
b) il comma 3 è sostituito dai seguenti:
“3. Nella valutazione del progetto,
al fine del rilascio dell'atto autorizzativo, o di diniego, ai sensi della
normativa sismica, il competente Settore tecnico regionale effettua, con le
modalità definite nel regolamento di attuazione della presente legge, anche con
l'ausilio della piattaforma informatica di cui all'articolo 1, le seguenti
verifiche:
a) verifica in ordine alla completezza e regolarità formale del
progetto esecutivo, relativamente alla:
1) completezza e regolarità della documentazione amministrativa,
dell'istanza e delle dichiarazioni;
2) presenza della certificazione resa dal progettista strutturale per
come disposto dall'articolo 5, comma 3, per gli interventi di sopraelevazione
di cui all'articolo 90 del d.p.r. 380/2001;
3) corretta valutazione e versamento del contributo di istruttoria;
4) presenza e completezza delle relazioni e degli elaborati del
progetto;
5) regolarità della sottoscrizione degli elaborati tecnici da parte
dei professionisti coinvolti nel procedimento e dell'esecutore se individuato;
b) verifica sostanziale in ordine alla conformità del progetto alle
vigenti norme tecniche per le costruzioni, relativamente alla:
1) coerenza del progetto architettonico con il progetto strutturale;
2) coerenza tra la tipologia di intervento dichiarata nell'istanza e
gli elaborati progettuali;
3) coerenza, per le costruzioni esistenti, del livello di conoscenza
considerato nel calcolo con il rilievo geometrico-strutturale e le indagini sui
materiali;
4) completezza e adeguatezza del progetto a rappresentare gli
interventi strutturali;
5) congruità con la normativa vigente dei parametri inseriti dal
progettista strutturale nella piattaforma di cui all'articolo 1, per come
specificato nel regolamento di attuazione;
6) relazione di calcolo redatta secondo le modalità definite dalle
norme tecniche per le costruzioni previste dall'articolo 52 del d.p.r.
380/2001, e in particolare al capitolo 10, paragrafo 2, delle norme tecniche
per le costruzioni approvate con decreto del Ministero delle infrastrutture e
dei trasporti del 17 gennaio 2018;
7) adeguatezza delle prove sui materiali e sulle strutture, e delle
indagini sui terreni;
8) verifica della scheda di sintesi dei dati inseriti nella
piattaforma, per come riportato nel regolamento di attuazione.
3 bis. Il progettista resta comunque
responsabile dell'intera progettazione strutturale.
3 ter. Le verifiche di cui al comma
3 non riguardano:
a) la progettazione di impianti e macchinari regolata da specifica
normativa di settore;
b) la progettazione degli elementi non strutturali e degli impianti,
salvo le eventuali interazioni con le strutture, ove la progettazione debba
tenerne conto;
c) le valutazioni sull'appropriatezza delle scelte progettuali
compiute dal progettista.
3 quater. Nell'ambito delle
verifiche di cui al comma 3 il Settore tecnico regionale competente non ha
l'obbligo di effettuare l'esame dei tabulati numerici allegati alla relazione
di calcolo strutturale.”;
c) il comma 4 è sostituito dal seguente:
“4. L'atto autorizzativo, o di
diniego, è rilasciato dal competente Settore tecnico regionale all'esito delle
verifiche di cui al comma 3.”.
Art. 8
(Modifiche all'articolo 8 della l.r. 37/2015)
1. Nel
comma 1 dell'articolo 8 della l.r.37/2015 le parole “in materia” sono
sostituite dalle seguenti: “per le costruzioni previste dall'articolo 52 del
d.p.r. 380/2001 e dal regolamento di attuazione”.
Art. 9
(Modifiche all'articolo 9 della l.r. 37/2015)
1. Nel
comma 1 dell'articolo 9 della l.r. 37/2015 le parole da “anche” fino a “2008”
sono sostituite dalle seguenti: “per le opere richiamate dall'articolo 67 del
d.p.r. 380/ 2001, nonché dalle norme tecniche per le costruzioni di cui all'articolo
52 del medesimo d.p.r.380/2001.”.
Art. 10
(Modifiche all'articolo 11 della l.r. 37/2015)
1. L'articolo
11 della l.r. 37/2015 è cosi modificato:
a) nel comma 3, le parole “nel proprio certificato di collaudo” sono
sostituite dalle seguenti: “, per come stabilito dal regolamento di
attuazione,”;
b) nei commi 4 e 5, le parole “NTC 2008”, dovunque ricorrenti, sono
sostituite dalle seguenti: “norme tecniche per le costruzioni previste
dall'articolo 52 del d.p.r. 380/ 2001,”.
Art. 11
(Modifiche all'articolo 13 della l.r. 37/2015)
1. Nel
comma 1 dell'articolo 13 della l.r. 37/2015, dopo la parola “9” sono inserite
le seguenti: “e dell'attestazione di rispondenza di cui al comma 3
dell'articolo 11”.
Art. 12
(Norma transitoria)
1. Fermo
restando quanto previsto dall'articolo 1 della l.r. 37/2015, le disposizioni
della presente legge si applicano alle opere per le quali la denuncia di cui
all'articolo 3, comma 1, della l.r. 37/2015 è acquisita al protocollo della
Regione successivamente all'entrata in vigore della stessa.
Art. 13
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione
della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 14
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il sessantesimo giorno successivo a quello della
sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione.
Il Consiglio
regionale
vista la deliberazione n. 46 del 12 settembre
2018, con la quale l’Ufficio di Presidenza ha proposto al Consiglio regionale
l’aggiornamento del Regolamento interno di amministrazione
e contabilità del Consiglio regionale della Calabria approvato con D.C.R. n.
190 del 4 maggio 2017;
premesso che:
-
il
Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale
della Calabria è stato approvato con deliberazione del Consiglio regionale n.
190 del 4 maggio 2017;
-
il
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, così come modificato ed integrato
dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126, ha introdotto il nuovo impianto
normativo sull'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle autonomie locali, finalizzato a stabilire il quadro complessivo di
riferimento dei principi contabili generali per regioni, province autonome ed
enti locali, fissando al primo gennaio 2015 l'entrata in vigore per gli enti
citati delle nonne in materia di armonizzazione contabile;
evidenziato che al regolamento di contabilità
sia demandata una disciplina di dettaglio dei principi dell'ordinamento
contabile, con particolare riguardo per le competenze dei soggetti preposti
alle attività di programmazione e gestione, secondo le peculiarità e le
specifiche esigenze organizzative dell'ente, nel rispetto dell'unità giuridica
ed economica dello Stato e delle esigenze di coordinamento della finanza
pubblica;
ritenuto che per una maggiore funzionalità
amministrativa occorre diversamente formulare gli articoli indicati
nell'allegato A;
atteso che il Regolamento interno di
contabilità, aggiornato con le modifiche sopra citate:
a) garantisce la coerenza con il quadro normativo
sopravvenuto e con i nuovi principi contabili generali ed applicati di cui al
D.Lgs. n. 118/2011;
b) è stato predisposto tenendo in considerazione
le peculiarità e le specificità dell'ente, nel rispetto dell'unità giuridica ed
economica dello Stato e delle esigenze di coordinamento della finanza pubblica;
c) assicura il passaggio dal rispetto di
adempimenti formali al raggiungimento di obiettivi sostanziali;
d) assicura il rispetto delle competenze degli
organi coinvolti nella gestione del bilancio, secondo il principio di
flessibilità gestionale e di separazione delle funzioni;
e) attua i principi di efficacia, efficienza ed
economicità della gestione quali componenti essenziali del principio di
legalità;
preso atto del verbale n. 219
del 25 settembre 2018, con cui il Collegio dei revisori dei conti ha espresso
parere favorevole all’aggiornamento del Regolamento interno di amministrazione
e contabilità del Consiglio regionale;
delibera
di approvare l’aggiornamento del Regolamento
interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, con le
modifiche riportate nell’allegato A, che costituisce parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione.